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Hermann August Korff
Umanesimo e romanticismo La concezione della vita nell’ epoca moderna e il suo sviluppo nell’ età di Goethe
a cura di Giancarlo Lacchin
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UMANESIMO
STURM UND DRANG Götz, Werther, Urfaust
KLASSIK Ifigenia, Tasso, Hermann und Dorothea
FRÜHROMANTIK Jena
HOCHKLASSIK Goethe-Schiller
HOCHROMANTIK Heidelberg
ROMANTICISMO
IDEALISMO entusiasmo, ma anche limitazione e forma
REALISMO storia e condizionatezza dello spirito
Schema riassuntivo dello sviluppo della Ideengeschichte korffiana in relazione alle fasi di sviluppo della Goethezeit e di alcune opere di Goethe nel rapporto fra umanesimo e romanticismo e fra idealismo e realismo:
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Premessa
Queste conferenze costituiscono il “corso” da me tenuto nell’ inverno del 1922 presso il Freie Deutsche Hochstift di Francoforte sul Meno e rappresentano uno studio preparatorio alla mia più ampia opera dal titolo Geist der Goethezeit, il cui primo volume è apparso l’ anno scorso presso l’ editore J.J. Weber di Lipsia. Esse tentano per la prima volta di dare una formulazione a quei concetti che troveranno poi nell’ opera maggiore una trattazione e una fondazione più precise. Non pubblicherei questi studi se non fosse mia convinzione che essi, pur nella loro concisione, hanno un loro valore autonomo. In generale, niente riesce più difficile al profano che riconoscere nella sconcertante varietà della storia le sue linee portanti, distinguere i diversi livelli degli avvenimenti e comprendere il senso del loro sviluppo. A un primo tentativo di orientamento fra i grandi nessi storici può essere eventualmente più utile uno sguardo sintetico dall’ alto piuttosto che un’ opera più ampia e approfondita la quale, nonostante la medesima tendenza a semplificare il quadro storico generale, non può tuttavia fare a meno di affrontare nella sua esposizione molti più dettagli storiografici e di interpretare lo stesso oggetto da più di una prospettiva. Con queste premesse ho trovato il coraggio di pubblicare queste conferenze, che hanno l’ ardire di trattare un oggetto infinito e inesauribile in maniera concisa e semplificata, così come solo nelle conferenze ci si può permettere di fare; ho mantenuto perciò la loro forma originaria, senza cercare minimamente di distinguere il loro contenuto dalle regole ferree dell’ esposizione che per molti aspetti stabiliscono quella stessa forma. Non c’ è bisogno di aggiungere che non ho con questo pretese di scientificità. Ma conto 1
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sulla riconoscenza di coloro che, andando alla ricerca di chiarezza storica, si sentono stimolati più di tutto proprio da visioni semplificatrici. Queste conferenze preparano ad affrontare anche la mia opera maggiore, così come hanno preparato me – anche se, certo, solo preparato. Hermann A. Korff Gießen, settembre 1924
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I. L’ essenza dell’ umanesimo dal rinascimento al movimento dello Sturm und Drang
Pochissimi sono coloro che hanno ben chiaro quale sia il vero significato del grande periodo classico-romantico della nostra letteratura nel contesto storico e per la nostra nazione: di questo è causa il cattivo modo con cui siamo soliti imparare la storia della letteratura. Non è infatti sufficiente conoscere le vicende della storia della letteratura, i nomi e le biografie dei nostri poeti, i titoli e i contenuti delle loro opere. Non è sufficiente, in breve, la conoscenza, più o meno approfondita, di singoli fatti della storia letteraria. È vero piuttosto che tutto questo sapere può essere utile alla nostra cultura e alla nostra formazione solo nella misura in cui viene suddiviso, per dirla in breve, in grandi unità di ordine storico-filosofico. Non possiamo infatti comprendere il significato di un fenomeno storico limitandoci a coglierlo esclusivamente nella sua singolarità: tale significato piuttosto ci si manifesta soltanto a partire da una riflessione storica di carattere generale, che si interroga sul fatto se ci sia un senso e, nel caso, quale esso sia, al di là dell’ accadere storico. A tal fine è però necessario prendere distanza una buona volta dai fatti. Non possiamo, così come fanno i miopi, guardare i singoli oggetti esaminandoli sempre solo dalla distanza più vicina: dobbiamo invece far scivolare il nostro sguardo da un oggetto all’ altro e ampliarlo fino a renderlo uno “sguardo superiore e complessivo”. Anzi, a volte dobbiamo allontanarci a tal punto dal nostro oggetto da prendere in considerazione anche la storia della letteratura come un tutto, al fine di chiarire quale sia il suo significato nel contesto della storia dell’ uomo. Ci ritroviamo infatti privi di qualsiasi orientamento nel tentativo di indagare il senso di un’ epoca della storia della letteratura, se non riflettiamo su questa domanda fondamentale: dove, su quale piano, in riferimento a quali valori? 3
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Non posso qui certo affrontare la questione. Ma per dare fin dall’ inizio una direzione comune alle nostre osservazioni, vorrei allo stesso tempo riconoscere che il significato particolare della storia della letteratura deriva dal fatto che il suo tema centrale è l’ uomo! Qualunque cosa si prenda in considerazione, un dramma, un poema epico, un componimento lirico, o altro, nella stragrande maggioranza dei casi il centro della poesia è l’ uomo. Certo, la poesia non è semplicemente espressione dell’ uomo, quello che in fondo è ogni arte: essa è invece ciò che nessun’ altra arte è nella stessa misura, cioè rappresentazione dell’ uomo. Essa offre un’ immagine dell’ uomo nel suo aspetto interiore e, voglio subito aggiungere, un’ immagine dell’ uomo dal punto di vista dell’ ideale umano del momento. Ne risulta pertanto ciò che segue. Se prescindiamo da tutto il resto, in che modo possiamo poi ancora interpretare la storia della poesia? Essa, secondo la sua più intima natura, è la storia dell’ uomo còlto nella sua interiorità e in particolare l’ espressione del mutamento dell’ ideale umano. Essa non è però soltanto il suo specchio, ma – e in questo risiede il suo significato culturale – uno degli organi più potenti attraverso il quale l’ umanità1 è progredita in nuovi ideali umani. In essa vediamo non solo un riflesso posteriore dell’ ideale che si è trasformato, ma, altrettanto spesso, il primissimo impulso da cui prende avvio una tale trasformazione. Detto questo però, siamo pronti a fare ritorno al punto da cui siamo partiti, perché la questione generale relativa al significato dell’ epoca classico-romantica della nostra letteratura si è ormai trasformata nella questione particolare relativa al significato della nostra poesia classico-romantica nel contesto della storia dell’ ideale umano, oppure – per usare un termine con il quale dovremo ne1 La parola “umanità”, che in questi saggi gioca un ruolo fondamentale, viene resa nel testo attraverso il ricorso ai termini Humanität, Menschheit, Menschlichkeit e Menschentum. Il primo di essi assume in Korff un significato assolutamente specifico e centrale, in quanto viene a esprimere la concezione di humanitas in senso proprio, vale a dire di umanità classica, “formata” ed educata nella sua superiore destinazione [Bestimmung] spirituale. Per distinguere nella traduzione italiana il significato pregnante del termine Humanität si è optato per l’ utilizzo dell’ iniziale maiuscola (Umanità). Menschheit e Menschlichkeit (umanità) intendono invece esclusivamente l’ insieme dei singoli individui umani, la collettività di appartenenza non ancora determinata [bestimmt] nelle forme dello sviluppo storico-culturale. Il termine Menschentum, infine, sta il più delle volte a indicare propriamente la “natura umana”, il carattere specifico dell’ uomo o della collettività umana. [n.d.C.]
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L’ essenza dell’ umanesimo dal rinascimento al movimento dello Sturm und Drang
cessariamente confrontarci in seguito – nella questione relativa al significato della nostra poesia classico-romantica nel contesto della storia dell’ Umanità. Qual è infatti il significato più generale del termine “Umanità”? Oppure, per esprimersi in maniera ancora più chiara, che cosa si intende con il termine “Umanità” nel suo significato più generale? A mio parere esso rivela due aspetti: in primo luogo il tipo di umanità, in secondo luogo il tipo di “ideale umano” che caratterizzano un dato periodo. Negli ultimi anni è stata forgiata la parola “mentalità”, un termine che si sente pronunciare piuttosto spesso: esso significa il tipo di spiritualità del momento, la costituzione spirituale specifica, sia essa quella di un popolo o di un individuo. Nello stesso senso la parola “Umanità” indica il tipo di umanità del momento. Tale termine quindi, rispetto a quello di “mentalità”, individua un concetto ulteriore, che lo ricomprende al suo interno. Il concetto di Umanità ha però sviluppato un altro significato specifico, che si discosta ulteriormente da quello di mentalità. Esso può indicare non solo il tipo di umanità, ma anche l’ ideale che, in maniera consapevole o meno, vi aleggia: questo significato della parola ha agito nella storia più di ogni altro. L’ Umanità, così come possiamo convincerci prendendo in considerazione l’ ideale di Umanità dei nostri classici, non indica propriamente solo il tipo di un essere, ma anche il tipo di un dovere. Nel senso più generale e puramente formale con il quale faccio uso del termine, “Umanità” non indica ancora un essere o un dovere determinato nel suo contenuto; questo concetto acquisisce piuttosto un contenuto che è determinato soltanto dallo scorrere della storia attraverso di esso, di quella storia che gli ha dato vita e colore. Per questo possiamo affermare che la poesia è l’ espressione di volta in volta dell’ Umanità e dell’ ideale di Umanità particolari, e la storia della poesia è nel suo fondamento l’ espressione del mutamento dell’ Umanità e dell’ ideale che le sta innanzi. Ora però, il concetto di Umanità possiede accanto a questo significato generale e formale anche un significato specifico e determinato, nel suo contenuto, dalla storia, in particolar modo nell’ epoca classico-romantica della nostra letteratura. Anzi, noi sappiamo che l’ ideale di Umanità si sviluppa proprio nel pieno 5
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contesto della nostra poesia classica. È chiaro perciò che la linea ideale che abbiamo tracciato lungo tutta la storia della letteratura – interpretando quest’ ultima, secondo la sua più intima natura, come la storia dell’ Umanità (intendendo qui questo concetto in un significato puramente formale) – attraversa direttamente nel suo apice il periodo della nostra letteratura classica e in questa viene a costituire per così dire il suo asse; con questo il concetto di Umanità pare ormai riempito da un contenuto totalmente determinato, da quel contenuto cioè che possiamo definire come l’ ideale di Umanità in senso storico, o forse più semplicemente come l’ ideale di Umanità classico-tedesco. E se vogliamo tener presente il significato attribuito al periodo classico-romantico della nostra letteratura, allora dobbiamo prima di tutto chiederci quale sia propriamente il significato dell’ ideale di Umanità classico-tedesco in rapporto allo sviluppo culturale della nostra nazione. L’ ideale di Umanità classico-tedesco, che in queste conferenze ho voluto in sintesi definire “ideale tedesco di Umanità”, non è in alcun modo un prodotto esclusivo dello spirito tedesco, così come il nome potrebbe far pensare, ma alla sua definizione hanno contribuito i secoli a partire dal rinascimento e i più importanti popoli appartenenti al contesto culturale europeo. Tuttavia è proprio dallo spirito tedesco che esso ha ricevuto una forma particolare e, a me sembra, la sua forma più nobile. Il movimento che ha dato vita, tra gli altri, all’ ideale tedesco di Umanità ha inizio con il rinascimento in Italia per apparire poi compiutamente trasformato nella Riforma tedesca. Si converte quindi in Inghilterra e in Francia nell’ altrettanto importante movimento dell’ illuminismo, che alla fine viene ad assorbire la Riforma; esso si impone come tale anche in Germania, ma conduce di nuovo lo stesso spirito tedesco oltre l’ illuminismo, fecondandolo in quella magnifica e imponente fioritura dello spirito di cui è testimonianza l’ epoca classico-romantica della nostra letteratura. Questo movimento, che quindi comprende un arco temporale di più secoli, è ancora privo di un nome che lo definisca nella sua unità, dal momento che la storiografia è diventata consapevole solo relativamente tardi del suo carattere unitario, e nello specifico ciò è avvenuto perché i contrasti fra le sue diverse fasi si impon6
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L’ essenza dell’ umanesimo dal rinascimento al movimento dello Sturm und Drang
gono di solito in maniera più significativa rispetto all’ unità ideale che ne sta alla base e che si può riconoscere solo se si è in grado di assumere una sufficiente distanza dall’ immagine che ci è offerta normalmente dalla storia. E se di seguito mi permetto di definire umanesimo questo movimento complessivo dello spirito occidentale, che va dal rinascimento al classicismo tedesco, o da Dante a Goethe, sono ben consapevole di conferire a un noto concetto storico un significato assai più ampio. Con il termine “umanesimo” infatti la storia intende in genere solo quella parte del rinascimento che va dal xiv al xvi secolo, che si fonda sulla rinascita della produzione letteraria e artistica dell’ antichità classica, e il cui ultimo retaggio, ancora oggi esistente, è il Ginnasio umanistico. D’ altra parte lo storico parla anche di neoumanesimo tedesco del xviii secolo, concetto con il quale egli vuole definire lo spirito della nostra poesia classica e al tempo stesso riconoscere che fra lo spirito della nostra poesia classica e il più antico umanesimo sussistono alcuni legami intrinseci. Ciò significa che anch’ egli intravede una più profonda unità ideale fra l’ umanesimo del xv-xvi secolo e il neoumanesimo del xviii secolo. L’ unica cosa che di solito non viene sottolineata con la forza necessaria è che anche il movimento spirituale che fa la sua comparsa fra il rinascimento umanistico e il neoumanesimo della poesia classica tedesca appartiene a quell’ unità di ordine storico alla quale si può dare con piena giustificazione, in relazione al suo inizio e alla sua conclusione, il nome generale di “umanesimo” – tanto più che il nome ha a che fare pienamente con la questione. Ciò che noi intendiamo con il termine “movimento umanistico”, in breve con l’ umanesimo, non è infatti nel suo contenuto nient’ altro che la storia dello sviluppo di quell’ ideale di Umanità che, come crediamo, ha trovato la sua ultima e più compiuta espressione nella poesia classica tedesca. In tal modo possiamo proporre d’ ora in poi in sintesi la seguente definizione: l’ umanesimo, in quel senso generale appena sviluppato, è il grande movimento spirituale della cultura occidentale che va dal xv al xviii secolo, il cui significato e simbolo è costituito dall’ ideale di Umanità. È questo l’ umanesimo di cui dobbiamo innanzitutto parlare. 7
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