Eco della Riviera n.31

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Fondato nel 1915

www.ecodellariviera.it

• GIOCHI DE L’ECO

Giovedì 12 Agosto 2010

E 1,50

Anno 95 • n. 31 • Riviera dei Fiori e Costa Azzurra

Spedizione in A.P.-45% art.2 com.2/b L.662/96 Dir.Comm. Imperia - Tassa pagata

Direttore Roberto Basso www.ecodellariviera.it

l’

Editoriale

di Roberto Basso

AVVISO AI VACANZIERI

ESTATE NON DA BERE Conto alla rovescia per la Festa de L’Eco a Riva Ligure pag. 37

• IO LA PENSO COSÌ

state imprevedibile E per chi è in vacanza, per chi ci è già stato, per chi

ci deve andare e per chi, ahimè, anche quest’anno se le dovrà sognare. Caldo torrido, umidità da infarto, temporali anticipati, mare da bere nei giorni dispari, con acqua limpida e trasparente, mare da dimenticare, con acqua torbida ed inquinata, in quelli pari. CONTINUA A PAG. 3

Giri: La Riviera, paradiso per la ‘ndrangheta pag. 6

ESCLUSIVA

D’estate boom di scambi di coppia

pag.14

La strada verso il futuro con Zoccarato

Inserto speciale da pagina 29



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L’EDITORIALE COI BAFFI

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I FURBI SONO SEMPRE IN VACANZA, TANTO PAGA PANTALONE. NON E’ VERO CHE SIAMO TUTTI SULLA STESSA BARCA. FACCIAMOLI SCENDERE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

F

erragosto con pochi soldi, tante delusioni, poche speranze che i tempi migliorino, tanta voglia di mandare a casa i politici che ancora una volta ci stanno tradendo. Estate amara, Roma caput dell’inciucio. Estate che è già finita prima di cominciare. Mai come quest’anno c’è poca voglia di partire. La crisi che lo scorso anno ci avevano promesso sarebbe finita non solo non è passata, ma sembra ingrossarsi sempre più. Tutti parlano e più fanno previsioni più sbagliano. Non si sa più a chi credere. Anche la chiesa è cambiata, si è allontanata, non convince più come dovrebbe. Ferragosto inquieto, ferragosto di riposo per chi se lo può permettere. E sono sempre meno. Perchè il mondo gira così? Guerre, fame, miseria, ingiustizie, illegalità sono come la gramigna, crescono ovunque. Si ha solo voglia di non pensare. Si fini-

sce con l’accettare tutto passivamente. Il giusto e l’ingiusto. E qui, forse, sta la chiave del disastro. Ci sentiamo deboli, incapaci, impotenti, crediamo che gli altri siano migliori di noi, più forti di noi. L’indolenza, lo sconforto, la paura di sbagliare, di essere trattati volgarmente ci spaventa, ci rende pavidi, deboli. Stiamo diventando una maggioranza di rassegnati. Abbiamo deciso troppo in fretta che sia inutile ragionare, dire la nostra, far valere i diritti. Ci siamo dimenticati che se uno è ministro, onorevole, presidente, sindaco, assessore,

consigliere lo è diventato perchè noi lo abbiamo votato, lo abbiamo scelto e lo manteniamo. Ci siamo dimenticati che è lui a doverci qualcosa, sempre. Che ci deve ascoltare e che deve operare per risolvere i problemi della collettività, non i suoi e quelli della sua famiglia. Ricopre quel ruolo per migliorare la società, il presente ed il futuro di tutti i cittadini. Ferragosto che deve far pensare chi è in vacanza, chi ci è andato, chi ci deve andare e chi non ci potrà andare. Siamo tutti nella stessa barca. Non siamo però tutti uguali. C’è chi è serio e chi no, chi lavora e chi no, chi produce e chi no, chi è utile e chi no, chi merita e chi no, chi è onesto e chi è farabutto. I furbi dobbiamo cominciare a farli scendere, lasciarli su un’isola il più presto possibile. Roberto Basso

Sanremo è la capitale dei fiori, non dell’hashish, arrestati 2 “coltivatori” Sanremo. Sanremo capitale della canzone italiana, Sanremo capitale dei fiori. Questo accadeva nel passato. Da qualche tempo qualcuno ha pensato bene che Sanremo poteva diventare anche la Capitale dell’Hashish. Per fortuna ha fatto i conti senza l’oste. Ci mancava davvero anche questa. I carabinieri hanno stroncato sul nascere il progetto nato a metà collina, tra serre che un tempo coltivavano sì garofani e rose. La Marijuana, la droga, per il momento e speriamo per sempre, non cresce a Sanremo. Qui da noi la terra è buona ed accoglie solo semi e piante sane, non avvelenate. Hashish e Marijuana sono piante cattive, erbacce subito da estirpare. E bene hanno fatto i carabinieri ad intervenire, a fare scattare

Ciarma

le manette, a stroncare sul nascere qualsiasi illusione di fare soldi facili rovinando giovani e gettando famiglie nella disperazione. Non bisogna però fermarsi. Probabilmente le persone finite in questi giorni in carcere sono pedine terminali di un’organizzazione pericolosa che deve essere scoperta, smantellata. Sono,

forse come si dice in gergo, la manovalanza, i peones. I carabinieri, guidati dal capitano Daniele Credidio, alle spalle di San Martino, a metà collina, hanno scoperto due intere serre coltivate ad Hashish. Hanno sequestrato 5 mila piante di cannabis, un mare di marijuana. Hanno fatto scattare le manette ai due “coltivatori

diretti” che erano andati ad inaffiare. Si tratta di Franco Ciarma e Marco Cotellucci, entrambi di 53 anni. Sono finiti al carcere di Bussana con l’accusa di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti. Le serre erano attrezzate per l’essicazione

Cotellucci e la raccolta delle resine proprio per la produzione dell’hashish. Insomma non una coltivazione occasionale di piante sconosciute o lasciate crescere in un terreno gerbido, ma un sito ben attrezzato, con sistemi di irrigazione ad hoc. r.b.

RINGRAZIAMENTO Prisco Giuseppe desidera ringraziare per le cure prestategli durante il suo ricovero presso l’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, il neurochirurgo dottor Valtero Valsania e la dottoressa Podamini con le rispettive equipe, la caposala Todarolo e tutto il personale infermieristico.


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SOMMARIO

GIOCHI DE L’ECO La spiaggia, la pizzeria e la gelateria migliore

PAGINE 14 e 15

IMPERIA La storia del cinema Dante

DA PAGINA 37

ATTUALITA’ Scambio di coppie PAGINA 13

SANREMO Il quartiere Polo Nord DA PAGINA 29

Tutti gli appuntamenti e i consigli per le giornate e per le vostre serate estive in Riviera dei Fiori e in Costa Azzurra I CONSOLI DEL MARE 2010

CASINO’ ROOF & SPORTING Eros Ramazzotti, Peppino di Capri e Brignano

PAGINA17

Direttore responsabile: ROBERTO BASSO Editore: Cyrano S.r.l. P.za Colombo 17 - Sanremo Redazione: Sanremo • Piazza Colombo 17 Tel. 0184 506818 • Fax 0184 507081 Orario: da lunedì a venerdì 9,30-12 e 16-18,30 mercoledì 9,30-12 - pomeriggio chiuso

PAGINA 22

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Barba Giuan Ristorante Bar Buga Buga New Paloma Sas Bar Rist. Sant’ampelio BORGHETTO D’ARROSCIA Ferrari Marilena BORGOMARO Bar Peter Pan CAMPOROSSO Bar Arturo Bar Della Piazza Bar Fiaschetteria Guglielmo Bar Silber Tony Bar Albergo Del Ponte Bar Disco Pub Charlotte Storie Di Mare CARAVONICA Gatta Ci Cova CASE DI NAVA Bar Sorriso CERVO Bar Giada Bar Cit Paris New Porteghetto Bar Ristorante Bar Bellavista Ristorante Bar San Giorgio CIPRESSA Trattoria Bar Pannelli Vittorio Bar Di Pino E Angela CIVEZZA Bar La Piazzetta Bar Sport Ristorante COSIO DI ARROSCIA Gastaldi Renata Trattoria Bar Maria COSTARAINERA Bar Aurelia Pesce DIANO CASTELLO Caffe Del Borgo Ristorante Bar Dei Pini DIANO MARINA Albergo Capri - Hotel Aura Sas Bar Buffet Stazione Bar Charlie 4 Bar Cosmo Mtl Bar Eden Bar El Parador Gelateriaa Bar Holidays Bar Jolly Bar Lady Bar Mimosa Di Ritondale Maurizio Bar Minibar Bar Sito Cafe’ Del Mar Cafe’ Des Amis Damonte Marco Fratelli De Franco Frau Francesca La Tana Del Luppolo Bar Ristorante Beach Bara

Stella Maris Kursaal Ristorante Bar Bar Roma Cos.bar Hotel Palace Ristorante Bar Da Franca DOLCEACQUA Bar Centrale Morscio Mariella Ristorante Gastone Wine Bar Re’

MOLINI DI TRIORA Ristorante Gegio Bar Capriolo Il Gallo Nero Lanteri Carlo MONTALTO LIGURE Bar Trattoria Ligure

DOLCEDO Bar Barlume Bar Rist. Tunu’

OSPEDALETTI Bar Alba Bar Sport Cactus Caffe’ Fornero L’osteria La Bussola 2 Piccolo Bar Trattoria & Bar Bar Marina Di Capo Nero

FANGHETTO Gastaldi Marisa

PERINALDO Bar Fantasy

GRIMALDI Giardini Hanbury

PIETRABRUNA Bar Trattoria Giordano

IMPERIA Alimentari Franco Renziana Fraz. Poggi Grotte Di Nerone & C. Bar Cafe’ Zebrano A Cuvea Enoteca B.f. Bagni Sogni D’estate Bar Agostino Bar American Bar Arcobaleno Bar Aurora Bar Bacicadda Bar Bertaina Bar Blu Bar Bon Caffe’ Sas Bar Borgo Peri Bar Bottiglieria Mirella Bar Buffet Ffss Bar Caffe’ Del Porto Bar Carla Bar Centro Bar Corsaro Bar Dello Studente Bar Gelateria Pinotto Bar Le Palme Bar Ligure Bar Mimi’ Bar Niki Bar Nizza Bar No Name Bar Novelty Bar Osteria Dell’impero Bar Pensilina Bar Pirata Bar Preve Bar Sport Bar Stazione Ff.ss. Bar Tabacchi Il Gattopardo Bar Torrefazione Brozzu Bar Zanzibar Dream S.a.s Bocciofila P. Salvo Breakfast Caffe’ Sas Caffe Cico Caffe’ Garibaldi Piccardo Maria Teresa Caffe’ Pepito Caffe’ Rossini Caffetteria Degli Orti Dalla Padella Alla Brace Danais Di Paradisi Luca Forever Leudo Snc Madamadore’ Mapango Cafe’

PIEVE DI TECO Bar Cavour Bar Sport Trattoria Bar Il Portico PIGNA Bar Carla Di Rainero Carlo Aa Giaira Di Codazzi Bar La Posta POMPEIANA Trattoria Bar “La Piazza” PONTEDASSIO Bar Trattoria Remo Di Bella Cristian RIVA LIGURE Bar Gelateria Da Aldo Bar Sole Gelateria Bar Trocadero Caffe’ Del Corso Calderini Mirko Surace E Scarcella SAN BARTOLOMEO Bar Arimondo Sergio Bar Gelateria Luna Bar Maracana’ Bar La Cafeteria S.f.s. S.r.l. Bar Albergo Hotel Delle Rose Bar La Lanterna Non Solo Bar Ostricheria Bar Ristorante La Bocciofila SAN LORENZO AL MARE Bar Nando e Rosa Bar Paninoteca Peter Pan Bar U Nustromu Emy Bar SANREMO Circolo Ricreativo Bussana Bar Al Mulino Coldirodi Bar Mondovi fraz. Coldirodi Bar My Bar fraz. Coldirodi Briatore. fraz. Coldirodi Bar Rewind fraz. Coldirodi Bar Laudino fraz. Poggio Victory Morgana Bay Bar Crudo Urbicia Vivas Albegia 71

Avalon Cafe’ Bar Aighese’ Pub Bar Alain Bar Alla Torre Saracena Bar Ariston Bar Asta Bar Baragallo Bar Bigliardo Bar Birreria Dei Musicanti Bar Blues Bar Cafe’ Du Centre Bar Caffe’ Agora’ Bar Castelli 98 Bar Charlie Bar Cocktail Tavola Calda Bar Conca Fiorita Bar Cristallo Bar Dei Fiori Bar Des Amis Bar Eden Bar Emilio Bar English Pub Bar Esterina Bar Flora Bar Gandola Renato Bar Gianna Bar Green Bar Halley Snc Bar La Teglia Bar Le Metro’ Bar Mac Daniel Bar Marco Bar Matuzia Bar Modena Trattoria Bar Nazionale Bar Niko Bar Novecento Bar Oasi Tavola Calda Bar Onix Bar Pico De Gallo Bar Bar La Ciotola Bar Lo Spuntino Bar Ristoro Le Millevoglie Bar Rouge Et Noir Bar Stella Bar Tabacchi Jolly Bar Tuttogiochi Bar Venezia Bar Vicenza Bar Volta Borasio Giovanni Break Cafe’ Paninoteca Buffet Stazione Ffss Cacciatore Gabriella Cafe Cafe Caffè Renaissance Caffe’ 3 Monelli Calciobar Cantine Sanremesi Charleston Circolo Az.dip.Casino’ City Bar Del Ponte Effedogi Festival Gelateria Phoenix George La Nuit Pub Il Baretto La Bottega Del Caffe La Mollica Biricchina La Scaletta Maggiorino Masca Mini Bar Moroni Luciano-circling New En Plein 2 Oasi Chez - Gabry Pan Pegau Pio Di Romeo Teresa Pizzeria Chez Checo’ Porto Vecchio Prestige Ravotti Bar Sasso Daniela Bar So.l.ma Vigano’ Fulvio Volpone Gabriele Bar Bar Living Garden Bar Max Paninoteca Bar Pizzeria Dadone Bar Simpaty Base Ball Club Sanremo Bar Trattoria Del Ponte Ristorante-wine Bar Bar-rist. Arabo La Casbah Sorrento Salvatore SANTO STEFANO Bar Caravella Bar Del Porto

Bar Garden Bar Il Baretto Bar Trattoria Garibaldi Tennis Bar La Palma Bar Lola Bar G.r.l.g. SOLDANO Ravotti Beniamino Bar e Sacro & Profano Wine Bar TAGGIA Bar Il 900 Bar Pizzeria Globo Bar Smile Bar Sport Bar Torre Bar Trattoria Emilio Bar Vivado Central Park Sas De Marco Francesco L’envegia Bar Pasticceria Bar Duomo Rist. Bar Playa Manola TRIORA Bruno Ramona Ristorante Bar Loreto VALLEBONA 4 Amici Al Bar VALLECROSIA Bottega Del Caffe’ Piani Bar Del Ponte Bar Diana Bar Du Cantun Bar Diana Cristal Di Di Giovanni Denegri Rita Bar Latteria Serena Bar Il Pesce Spada Bar Rist. Pizz. Corallo Ristorante Bar Il Torrione VENTIMIGLIA Bar Ciao Bella fraz. Latte Bar Mivi fraz. Latte Bar La Caletta fraz. Latte Bar Bristol fraz. Roverino Da Bruno fraz. Roverino Bar Frontiera Roverino Tramezzino fraz. Roverino Bonuomo Ines Bar F.lli Spano’ fraz. Roverino Bar Ballestra fraz. Torri Bar Sciue Sciue Trucco Alfano E Castellino Bananarama Snc Bar Al Galeone Bar Belvedere Bar Canada Bar Carolina Bar Certi Momenti Bar Cordon Bleu Bar Del Teatro Bar Enrico Di Cassan Bar Fiorucci Bar Flo’ Bar Garibaldi Bar Joker Bar Moderno Bar Parigina Bar Pasticceria Romano Bar Pirro Bar Porta Di Provenza Basso Giancarlo Bar Caffe’ Cavalieri Snc Caffetteria Ruffini Carisma De Marchi Fabrizio Gelateria Tiffany Geppy’s Wine Bar Mako Bombo Clan Ristobar Da Gio Usteria Da Porta Marina Sciove’ Maria Bar Tondo Caffe’ Di Colomba Bar Pizzeria Mazzini Bar Vito di Cangiano Corso Francesco Bar Galluccio Ristorante Bar Hanbury Pepin Bar - Ristorante Buffet Stazione F.S. Bar Rist. XX Settembre


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ATTUALITÀ

ove la ‘ndrangheta può riciclare grosse ricchezze

o con le buone o con le cattive, e a questo punto vengono fuori incredibili asimmetrie e si entra in un mondo surreale e assurdo nel quale qui in Liguria ci guidano, tenendoci per mano, gli opinion maker e - dietro le quinte - registi, coreografi e sceneggiatori di film che come attori visibili hanno un pugno di malavitosi e di mezze calzette mentre quelli invisibili compaiono soltanto per gli effetti speciali che riescono a ottenere, nel business e in politica. Entro nel vivo con una constatazione: nella nostra regione da Sarzana a Ventimiglia ci sono nove “locali” ma soltanto una, quella di Genova, parla, parla, parla e le altre otto stanno zitte al punto che in 115 pagine di intercettazioni liguri non ho trovato neppure una parola, dico : una sola parola, che parta da loro, visto che anche i riferimenti ai ventimigliesi rientrano nelle chiacchiere del capoluogo. Altra constatazione : mentre nel resto dell’universo “’ndranghetista” tutti si occupano di affari quasi sempre in maniera criptica e riservata, qui da noi in Liguria gli affiliati si perdono in ciarle su trascuranze, sbagli, tragedie, macchie d’onore, infamità e altre scemenze, come uno sciame di comari pettegole e distratte mentre nel forno la torta brucia. E che torta ! solo qui da noi nel Ponente è un pullulare di tentazioni : porti, porticcioli e approdi con scogliere da fare, voragini da riempire e colline da spianare, e poi la nuova ferrovia che scava e avanza e mille altre ciliegine, come

le colossali operazioni Tubighisa e Pratozanino a Cogoleto confezionate nella medesima pasticceria che a Genova ha sfornato le torte della Fiumara e di San Biagio. E poi ci sono i bon-bon immobiliari e i pasticcini edilizi come quello savonese del Seminario e mille altri ancora, per tacere dell’intasamento dei rifiuti nell’Imperiese. Possibile, mi chiedo, che le “locali” ponentine non se ne siano accorte, che non ne abbiano parlato e se lo hanno fatto possibile che non trapeli mai nulla, neanche una parola dal sen fuggita per dirla col poeta ? La risposta me l’ha data un passaggio del provvedimento di fermo del 12 luglio scorso nel quale il Procuratore di Reggio Calabria dottor Giuseppe Pignatone paragona la Riviera a ”un paradiso ove poter riciclare le ingenti ricchezze prodotte dalle attività illecite, una piazza tranquilla dove svolgere con sistematicità le più proficue attività di estorsione e di usura, il tutto, per così dire, all’ombra del paravento legale offerto dal casinò di San Remo”. Non sono d’accordo soltanto su quest’ultimo punto, caro dottor Pignatone, perché qui i paraventi della ‘ndrangheta sono ben altri, la sua analisi una volta era corretta ma ora è datata e non tiene conto del fatto che il casinò di Sanremo, grazie a Di Ponziano, adesso fa da ombra e paravento solo ai vecchietti che si giocano la pensione alle slot. Ora da noi, per intenderci, le “locali” si sono

trasformate in consigli di amministrazione di spa, nelle quali le “’ndrine” hanno i pacchetti azionari oltre ad essere diventate s.r.l. controllate dal Lussemburgo e le cariche invece della “copiata” fatta da Capo, Contabile e Crimine sono quelle di Presidente, AD e DG, quest’ultimo al posto del Mastro di Giornata. L’associazione qui non ha più bisogno di andare al bancomat del casinò, si è messa i guanti gialli, è diventata perbene, comunica con i tabulati bancari e di borsa, usa frequenze non intercettabili, ecco perché il sottoscritto non ha trovato neanche una sua parola nelle 2656 pagine che si è trangugiato. Ma allora come si collocano quelli che mandano a fuoco i dehors ? Beh, gli autori di “danneggiamenti mediante incendio” come li chiama il dottor Pignatone nel suo decreto, assieme a quelli “di richieste estorsive del contratto movimento terra”, sono ragazzi all’antica

alla pari dei 156 fermati e prima o poi, se restano qui, impareranno l’educazione che impone loro di usare i guanti. E arrivo alla constatazione conclusiva, quella che riguarda i rapporti con la politica, anzi con le politiche, perché ne esiste più d’una. Intanto, c’è la politica in occasione delle elezioni e poi c’è quella quotidiana, di tutti gli altri giorni : della prima la ‘ndrangheta parla, anche se pochissimo, della seconda invece niente del tutto. Poi c’è la politica dei “contrasti” con la precisazione che il termine indica le persone non battezzate, che cioè non fanno parte dell’associazione e c’è invece la politica dei “contrasti onorati”, che si distinguono dai primi perché ritenuti “degni e meritevoli” di diventarne soci o addirittura di farne parte. In questa griglia di politici come classificare i quattro o cinque insospettabili imperiesi dei quali parlavo chiedendomi se fossero moscerini o avvoltoi ? Beh, non ho il minimo dubbio : si tratta di moscerini elettorali sfigati, senza meriti e viste le circostanze e gli esiti sicuramente non degni come contrasti di diventare onorati. Ben diversa è la posizione degli avvoltoi che sfondano le ragnatele perché di loro, come contrasti onorati, è ignota persino l’esistenza, sono politici che non parlano e di cui non si parla

Saso

Bosio

Fera

e che quindi non possono essere intercettati né direttamente né de relato, come invece è successo al povero Monteleone, che considero un moscerino anche se di grossa stazza. Però fanno affari, diventano soci, assegnano appalti, stipulano contratti, anche quelli di assicurazione contro gli incendi, e se per caso qualcuno si azzarda a criticarli gli mandano a dire che è un “cilindro organico”, bontà loro senza tirare lo sciacquone.


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Bandiera verde: Molini di Triora Comune virtuoso

Le bandiere nere si danno alle ferite aperte nell’ambiente alpino, sono contro le speculazioni e cemento. Verdi sono quelle per premiare i comuni e gli enti montani virtuosi, segnalano buone pratiche e idee positive di sviluppo locale. Legambiente con la sua campagna “Carovana delle Alpi” ha conferito a Molini di Triora la bandiera verde. Questo perché il Comune ha avviato una politica fortemente proiettata verso l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. Poco più di 650 abitanti, situato in Valle Argentina

alla confluenza dei torrenti Argentina e Capriolo, Molini di Triora da tempo si sta concretamente attivando per sviluppare una politica di sostenibilità energetica. Il comune ha coibentato l’edificio che accoglie la scuola elementare, ricavandone anche un concreto risparmio economico. Inoltre ha partecipato al bando regionale 2010 per l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dell’edificio comunale, della palestra e della stessa scuola elementare, per un totale di 22 kw. Infine il sindaco Marcello Moraldo, assieme all’am-

ministrazione, ha acquistato e successivamente promosso il recupero conservativo di un vecchio mulino mantenendo e conservando gli antichi meccanismi delle macine, le travi lignee e le murature originarie. Il mulino in parte sarà adibito a piccola centrale idroelettrica; il museo sarà dedicato all’Acqua e diventerà un museo etnografico “partecipato” dalle associazioni e dai cittadini; sarà anche dotato di documenti cartacei e di strumenti multimediali per una esaustiva consultazione. Insomma, Molini di Triora, pur all’interno di una congiuntura economica sfavorevole ai piccoli comuni, dimostra a tutti che con costanza e caparbietà si può arrivare lontano. La bandiera verde verrà consegnata al sindaco di Molini di Triora domenica 22 agosto in occasione della “Festa dell’Acqua” che vedrà coinvolta “La Carovana delle Alpi” e l’”Eco Festival del Parco”. Francesco Basso

“Cocktail competition”, la scuola di barman Sanremo. Dopo la grande partecipazione al corso di barman di maggio la Confcommercio di Sanremo organizza con inizio lunedì 27 settembre presso la sede Confcommercio di Sanremo, un nuovo corso che sarà tenuto come sempre da affermati professionisti. Si svilupperà in due livelli per un totale di 50 ore e terminerà con il “Cocktail competition” a cui prenderanno parte tutti i partecipanti. Il primo livello si propone di fornire le

conoscenze del mondo del bar a tutti coloro che siano interessati alla professione per ragioni di lavoro o di diletto. E’ articolato in aspetti teorici e pratici, intende fornire ai partecipanti le conoscenze per sfruttare al meglio i prodotti, distinguere vini, riconoscere distillati e liquori, imparare la corretta adattabilità dei prodotti e le dosi di miscelazione, leggere le ricette e proporre cocktails e long drinks. Il secondo livello è un corso di elevata specializzazione ed analisi delle varie famiglie dei cocktails internazionali, rivisitate ed attualizzate con nuove tecniche propositive. E’ un percorso formativo di carattere prevalentemente pratico. Nel costo di iscrizione sono compresi strumentazione, bottiglieria e libro di testo. Per maggiori informazioni contattare la sede Confcommercio di Sanremo (tel. 0184/501507 – 0184/501421).

CONSIGLI DI LETTURA

Guido Roveresti e “Le piante aromatiche” Giovedì 12 agosto alle ore 18.00 presso la Casa del Ghirosveglio di Bajardo sarà presentata la ristampa anastatica del volume “Le piante aromatihe e medicinali spontanee della Provincia di Porto Maurizio” del professor Guido Rovesti. Il libro sarà presentato dal giornalista Claudio Porchia e da Alfredo Moreschi, che ha curato l’appendice fotografica di oltre 300 immagini. Quarta di copertina il libro pubblicato nel 1922 dal professor Guido Rovesti e con la prefazione del professor Luigi Devoto, presidente dell’Associazione Italiana pro piante aromatiche, dopo quasi 90 anni dalla sua pubblicazione, mantiene intatto tutto il suo fascino ed interesse. Il libro si divide in tre parti: la prima dedicata alla raccolta e conservazione delle erbe aromatiche e medicinali; la seconda all’estrazione delle essenze ed infine l’elenco ragionato delle principali piante aromatiche e medicinali della provincia. Un volume di sicuro interesse non soltanto per il mondo scientifico e scolastico, ma anche per quanti si avvicinano con amore e curiosità al mondo della flora spontaneaa.

Gemelli Valsecchi “Giorni di neve, giorni di sole” I gemelli cernobbiesi Fabrizio e Nicola Valsecchi presentano il loro terzo romanzo “Giorni di neve, giorni di sole”. Il libro narra una vicenda realmente accaduta: la storia di Alfonso Dell’Orto, che in pieno regime fascista, nel 1935, con la madre e la sorella, parte per l’Argentina dove suo padre Augusto era emigrato per motivi politici e lavorativi. Sullo sfondo l’Italia del duce, in cui la libertà era negata e c’era una tessera per tutto, anche per pensare. Quel paese lontano appare loro come la terra del sole e della speranza, così come per moltissimi nostri connazionali. In Argentina, tra sforzi, rinunce e sacrifici, Alfonso riesce a costruirsi un futuro e una posizione, sposa una connazionale e forma una famiglia con quattro figli. Purtroppo altre dittature si frappongono sul suo cammino. Il resto è tutto da scoprire. Il libro vanta la prefazione di Adolfo Perez Esquivel, Premio Nobel per la Pace 1980 “per la sua attività a favore dei poveri e dei non violenti” e la postfazione di Gianni Tognoni, Segretario Generale del Tribunale Permanente dei Popoli.


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Monte Bignone e l’albergo degli orrori

Arianna Core

Sanremo. Monte Bignone, cima delle Alpi, che domina su Sanremo con i suoi 1.299 m., fa parte del Parco naturale di San Romolo e Monte Bignone. La vetta ospita il più elevato castellario del comprensorio sanremese, edificato dai liguri intemelii, probabilmente per difendere le aree da pascolo circostanti. Vi sono stati rinvenuti resti di ceramiche preromane e di manifattura locale, nonché di anfore del V-IV secolo a.C. attualmente conservati nel Museo di Sanremo. Nei suoi dintorni si possono osservare diverse specie di flora e fauna, oltre la bellezza del paesaggio. Si può usufruire anche dell’area attrezzata, per fare grigliate e pic-nic con la famiglia o con gli amici. Fin qui sembrerebbe un “paesaggio da cartolina”, purtroppo non è così. Alcune lettrici dell’Eco, segnalano che la situazione, da anni è preoccupante, per

Monica Moreno il degrado in cui versa. “Ogni anno, d’estate soprattutto, vengo con le mie amiche per respirare un po’ d’aria buona, immerse nel verde - afferma Arianna Core - ma tutte le volte, con nostro grande rammarico notiamo che da una volta all’altra, le cose non cambiano mai. Non mi riferisco alla ex stazione della funivia, che pur essendo in totale stato di abbandono, le sognatrici come me, sperano sempre che un giorno possa tornare in attività, ma alla costruzione mastodon-

tica che dista pochi metri. Non so con precisione cosa dovesse essere in passato, forse un albergo. Fatto sta che la costruzione non è mai stata terminata e da anni, una trentina stando alle mie informazioni, è in completo abbandono. Noi non sappiamo a chi possa spettare l’eventuale demolizione o recupero di questo stabile, ma possibile che nessuno faccia niente?”. Dello stesso parere anche Luana Rovera: “A un’amante della natura come me, vedere uno spettacolo del genere, si stringe il cuore ogni volta. Ma la cosa che mi preme sottolineare, che oltre a deturpare il paesaggio, questo stabile può costituire anche un pericolo. La zona è malamente o per nulla recintata, un bambino potrebbe senza alcun problema introdurvisi e ferirsi. Per non parlare della sporcizia che regna al suo interno: un trattore

arrugginito, persiane divelte sparse ovunque, portiere di furgoni, una moltitudine di pneumatici, il tutto accompagnato da un olezzo disgustoso. La situazione nelle immediate vicinanze dello stabile, non è migliore. Ben tre vasche da bagno, sono abbandonate nel bel mezzo del prato. Anche in questo caso, nessuno si occupa di rimuoverle”. “La nostra speranza, per quanto riguarda l’immediato, sarebbe vedere questo edificio reso inagibile, e che almeno la zona limitrofa venga ripulita”. Dichiara

Luana Rovera

Monica Moreno e prosegue: “Per quanto riguarda la costruzione stessa, vorremo sapere, il Comune quali intenzioni abbia al riguardo. In futuro, intende utilizzarla per qualche scopo? Altrimenti non si spiegherebbe il perché non sia stata ancora demolita. Se non rientra nelle competenze comunali, che venga rintracciato il responsabile”. Trent’anni sono già passati, speriamo non ne passino altrettanti vedendo immutata la situazione. Alessio Pastorelli


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LE RUSPE HANN

Felice De Lucis Imperia. Demolito lo storico Cinema Dante Le testimonianze del proiezionista Erminio, lo scrittore Lucetto Ramella, Andrea Languasco del Cinema Centrale, il figlio dell’ex proprietario Perasso, il presidente del Cineforum Imperia Felice Delucis Il 28 giugno sono iniziate le operazioni di demolizione di una delle ultime tre sale cinematografiche di Imperia, il Cinema Dante. In una settimana, di quello che fu uno dei cinema storici della città rimangono solo le macerie. Il Dante è stato punto di ritrovo per almeno quattro generazioni di Onegliesi e dubito anche solo un Imperiese dai 20 anni in su non vi abbia visto almeno un film. Sicuramente tanti film in questo cinema li ha visti il signor Erminio, che del Dante è stato il proiezionista dal 1969 al 1988: «Il gestore storico del Dante era Carlo Perasso. Non si occupava solo del Dante ma anche del Rossini e dell’Imperia. Erano altri tempi e il cinema lavorava tantissimo. A Oneglia oltre questi tre cinema c’era l’Odeon all’aperto e a Porto Maurizio il Cinema Centrale, l’Ambra e il Cavour. Per non parlare dei vari cinema parrocchiali come i Camillini e i Giuseppini. Poi piano piano hanno chiuso tutti e negli ultimi vent’anni erano rimasti solo Dante, Imperia e Centrale.» Che tipo di programmazione avevate? «Diciamo che i film per bambini o più leggeri li davamo all’Imperia, che aveva “l’esclusiva” sui film

Disney, mentre i film più di richiamo si dividevano tra Dante e Rossini. Il Rossini lavorava anche più del Dante: se la gente era indecisa sul film, alla fine sceglieva il Rossini. Comunque nei tempi d’oro, quelli dei vari “Rambo”, “E.T.”, “Lo squalo” [anni ’70, primi anni ’80, ndr] facevamo il pienone anche se la sala era enorme: ben 700 posti! Ricordo che a quel tempo al Dante facevamo 80’000 presenze l’anno. Oltre a me come proiezionista, vi lavoravano la bigliettaia, due donne delle pulizie e ben due maschere. Ovviamente le maschere in tempi più recenti erano sparite. Ormai non si lavora più come prima. A parte alcuni film come “Twilight” o “Avatar”, che vanno benissimo e riportano un po’ di ossigeno agli esercenti, il cinema non rende più come un tempo. Man mano le presenze sono diminuite. Prima incolpavamo la televisione, oggi la pirateria. Ma il fatto è che la gente non vede più i film al cinema. Molti danno il cinema per morto. Per me non è così, non credo che morirà. Vedere un film sullo schermo cinematografico o in televisione non è la stessa cosa. Pensa alla differenza che c’è tra vedere in TV o al cinema un film come “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. No, il cinema soffre… ma non morirà. Mi spiace molto per la fine che ha fatto il Dante. Ho assistito alla demolizione della cabina di proiezione dove ho lavorato tanti anni. Mi è dispiaciuto molto. C’era ancora il proiettore, la biglietteria, dei bellissimi

marmi: tutto nelle macerie. Sarebbe costato di più rimuovere che demolire: proprio una fine ingloriosa! La colpa della fine del cinema è anche delle case di distribuzione che, con le settimane di tenitura minima [per quante settimane un film deve essere proiettato, ndr] e il minimo garantino, uccidono le monosale. Ricordo anche quando era sentita la distanza tra Porto e Oneglia. Al Dante venivano anche da Porto, ma erano gli onegliesi il pubblico di intenditori e appassionati di cinema. Quando un film non piaceva si lamentavano: “proprio un mattone”, “u’ maun” mi dicevano in dialetto». Chi se lo può ricordare è senz’altro Lucetto Ramella, il famoso scrittore imperiese (una trentina di libri all’attivo, di cui una quindicina sul dialetto). Classe 1917, Ramella è uno dei rappresentanti della

“memoria storica” della città e ha conosciuto il Dante prima ancora della Seconda guerra mondiale. «Ho iniziato ad andare al cinema che ero bambino, sarà stato il 1925. A quel tempo non c’era il sonoro e il film era accompagnato da musica dal vivo. Non si avevano molti soldi, era da poco finita la prima guerra mondiale, e quindi con i miei amici non sempre potevamo permetterci il biglietto. Così si provava magari a entrare dalla finestra. Al massimo, le volte che venivamo “beccati”, ci portavano fuori per un’orecchia. Era tutto diverso allora. Si entrava al cinema alle 14 e si usciva alla sera tardi. Era un posto dove incontrarsi. Tra i ragazzi di Oneglia per avere la “patente di bullo” si scommetteva a chi aveva il coraggio di saltare tutti gli scalini davanti al Cinema Dante. A Oneglia c’erano

tanti cinema, c’era il teatro. Oggi purtroppo queste cose non rendono più e si tende a costruire altro. Dove c’erano le sale oggi c’è una corsa verso la cementificazione e neanche il 5% di queste costruzioni c’entrano con la cultura. Una volta a Oneglia cinque sale non bastavano, oggi, tra tv e telefonini, non si riempie neanche l’unico cinema rimasto». Ma qual è la situazione cinematografica a Imperia oggi? Lo chiediamo ad Andrea Falciola che, con il suo Cinema Centrale, negli anni ’90 era stato il principale concorrente del Cinema Dante. «A vedere buttar giù il Dante mi sento decisamente triste. Dopo l’abbattimento del Rossini per un periodo non me la sentivo neanche di passarci davanti, e non ci avevo lavorato! Il Dante non mi piaceva molto, era una sala con poca personalità. L’ultimo film che ci ho


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NO CANCELLATO LO STORICO CINEMA DANTE

Andrea Falciola visto è stato “Bianca”, fai un po’ te. In ogni caso, la chiusura di una sala storica è comunque una cosa triste. Il mercato però è quello che è e non c’è posto per tanti. Ieri ho riproposto “Avatar” e c’erano 23 persone. Anni fa con un film del genere avrei fatto minimo, ma minimo, almeno un centinaio di biglietti. Se una volta il Dante faceva 80’000 presenze l’anno, oggi a Imperia i cinema stanno tra le 25’000 e le 40’000, almeno 50% in meno rispetto ai periodi migliori. Negli anni ’90 il Dante era il nostro principale concorrente, anche perché a Oneglia si è sempre andato di più al cinema che a Porto Maurizio. Comunque incassavamo di più noi al Centrale. Perasso aveva il vantaggio di essere il proprietario dei muri, se avesse dovuto pagare un affitto probabilmente avrebbe chiuso molto prima. Se ha tenuto aperto così a lungo è anche per il suo amore per il cinema. Per noi esercenti

Marco Perasso il cinema non è solo un mestiere, è una malattia. Amiamo il cinema, il pubblico, è quello che ci tiene vivi.» Sentiamo allora il parere di Marco Perasso, consigliere comunale di Diano Marina, figlio del titolare storico del Dante. «Mio padre Carlo aveva rilevato il cinema dopo la guerra e lo ha tenuto in piedi fino alla chiusura. Spiace oggi vederlo buttare giù, anche perché col Dante sparisce una parte della città. Ed è triste perché è “colpa” del pubblico se questo accade. Ormai, purtroppo, la gente va meno al cinema. Sono cambiate le abitudini, i gusti. Sempre più persone preferiscono altri modi per passare il tempo e le serate, tra televisione e happy hour. Una volta andavamo al cinema anche il pomeriggio, oggi lo fanno solo i bambini. Quindi, dispiace per l’abbattimento ma non si poteva fare altrimenti. Per come era strutturato qualunque conversione ad altro uti-

lizzo sarebbe stata impossibile. Se qualcosa non si usa più è giusto sostituirla, uno scatolone vuoto ha un costo che la società non può permettersi. Quando abbiamo venduto lo abbiamo fatto perché ci fidiamo di questo imprenditore che ci ha promesso una riqualificazione occupazionale e urbanistica dell’area». Chi la pensa diversamente è Felice Delucis, presidente storico della più importante ed antica associazione di cultura cinematografica della provincia, il Cineforum Imperia. «Come Cineforum Imperia da anni ci battiamo per la difesa del cinema in sala. E per la difesa delle sale storiche all’interno dei centri storici. Le nuove multisala infatti vengono costruite spesso in

periferia, invece le vecchie monosale possono essere un luogo di aggregazione ed incontro all’interno della città. Si parla sempre più spesso dei centri storici deserti di sera, che la gente ha paura. Ecco, se ci fossero più cinema ci sarebbe un continuo via vai di persone come era un tempo e si scaccerebbe anche la paura. La chiusura del Dante è stato un colpo non piccolo per la città e in particolare per Oneglia, dove sopravvive solo l’Imperia che, meno male che c’è, ma si tratta

comunque di un cinema parrocchiale e perciò con qualche limitazione. Ogni tanto si parla di nuove sale, due erano state promesse per il porto, poi si era parlato dell’Italcementi… Per ora non abbiamo ancora visto nulla verso questa strada, anzi. Come Cineforum continueremo a batterci per ricordare al pubblico e alle autorità che anche il cinema è aggregazione, è confronto, è cultura. E, se è vero che la cultura costa, l’incultura, alla lunga, costa di più». Marco Frassinelli



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Viaggio nei quartieri: problemi? si, no - POLO NORD

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Al Polo Nord bisogna pulire le strade

Alida, Fortunata e Rosetta

Giulietta Sanremo. Questa settimana siamo andati al Polo Nord. Non stiamo parlando del circolo polare artico ma del quartiere tra corso Inglesi e via Galilei. Per sapere la situazione del quartiere, abbiamo chiesto ad alcuni esercenti e residenti il loro pensiero. Giulietta titolare dell’ alimentari di specialità abruzzesi ci ha detto: “Mi piacerebbe che venissero lavate di più le strade e i marciapiedi e c’è bisogno di posti auto. I posteggi, però, non strisce blu, perchè sarebbe un disastro, ci mancherebbe solo pagare pure qui che non è centro”. Le operose Fortunata, Alida e Rosetta della lavanderia Ideal Sec hanno detto all’unisono: “Di sicuro la prima cosa che balza agli occhi, è la mancanza dei posteggi auto e di

conseguenza non c’è la tolleranza da parte della gente alla guida. Inoltre c’è poca pulizia e buona parte dei residenti non collabora, anzi sporca”. E concludono: “in ogni caso il quartiere è tranquillo, è un bel rione molto unito e siamo tutti amici, insomma una grande famiglia che quotidianamente si sostiene a vicenda”. Nicoletta Perona ha evidenziato: “a me piacerebbe che ci fosse più ordine, più pulizia e più vigili. Ad esempio una volta c’era il poliziotto di quartiere che vigilava, ora non c’è più. Il suo ritorno sarebbe utile per controllare soprattutto i vicoli dei dintorni, come vicolo monte Caggio e per fare un servizio di sorveglianza in zona visto che è un rione molto popoloso”. Queste alcune delle testimonianze della gente del Polo Nord sul proprio quartiere, una cittadina nella città in cui si trova un profondo senso di appartenenza fuori dal comune di questi tempi. Per quanto riguarda, invece, lo stato del quartiere, parcheggi auto e pulizia stradale sono le priorità di cui ha bisogno la gente, visto che è un rione molto popoloso con una scuola elementare vicina. Andrea Di Blasio

MONTALTO LIGURE

La Gelmini chiude la scuola. E’ guerra “Chiusa la Scuola di un Borgo angusto” Queste le parole del funzionario del ministero dell’istruzione in merito alla scuola elementare del piccolo borgo degli innamorati che è stata chiusa da un giorno all’altro. “E’ una vergogna - sottolineano i sindaci di Montalto Ligure, Lantrua Verda Giovanna Lantrua e il Sindaco di Carpasio, Valerio Verda - che un funzionario pubblico definisca un piccolo paese montano quale luogo “angusto”. Sicuramente lo stesso funzionario svolge le proprie funzioni in un territorio a lui sconosciuto e che, probabilmente, non gli interessa neanche conoscere. Invitiamo, pertanto lo stesso, a visitare i nostri paesi, ricordando che è anche compito suo finalizzare il proprio operato a cercare di uniformare il più possibile le realtà montane con quelle costiere più ricche di servizi per gli utenti”. Continuano i due amministratori: “Esprimiamo il nostro più profondo rammarico per la chiusura del plesso scolastico di Montalto Ligure con i conseguenti problemi derivanti consistenti nell’organizzazione del trasporto degli alunni presso il plesso più vicino rilevato che nessuno dei due comuni dispone sia dei mezzi necessari per tali finalità, che di risorse economiche sufficienti per garantire la regolarità del servizio”. Una vera e propria mazzata per questi due bei paesi della valle argentina che per colpa di un funzionario poco lungimirante ma molto zelante, perdono una risorsa importantissima come la scuola elementare i cui scolari davano linfa vitale a questi due piccoli borghi, destinati, ahimè, col passare del tempo ad uno spopolamento. Ora gli scolari per frequentare la scuola dell’obbligo dovranno recarsi a Badalucco o ad Arma di Taggia con i conseguenti problemi di trasporto del caso, visto che Montalto si trova in una posizione strategica per gli scolari provenienti da altri paesi come Triora, Molini di Triora e lo stessa Carpasio. La chiusura è stata decisa in base ad una legge dello stato e ciò è imprescindibile ma a metà settembre le scuole riprenderanno la loro attività dopo la pausa estiva e gli scolari dovranno fare qualche kilometro in più per andare a scuola. L’unica cosa da dire e fare in questo momento è augurare buone vacanze a tutti i bambini e bambine! a.d.b.


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D’estate la trasgressione no

Sanremo. La trasgressione non va mai in vacanza e l’estate è soprattutto il momento migliore per dare sfogo alle proprie fantasie sessuali. Ormai sono una moltitudine i siti internet che pubblicizzano incontri di ogni genere e in particolare lo scambio di coppia è una pratica ormai molto diffusa. Le coppie che decidono di vivere questa esperienza sono in aumento e non solo tra quelle più giovani (che nell’immaginario comune sono quelle con una mentalità più aperta e disinibita). Spesso chi decide di fare questa esperienza si reca in locali ad hoc oppure si dedica all’incontro rispondendo ai sempre più numerosi messaggi che si possono trovare

sui giornali e anche sul già citato web. E’ una delle esperienze sessuali più estreme e molto spesso dietro tale scelta, si nasconde lo spettro della monotonia e della noia, dove la coppia ormai stanca della routine, si dedica allo scambismo pensando di rinvigorire un rapporto che si sta lentamente deteriorando. Di città in città, di regione in regione il fenomeno dello scambio di coppia negli ultimi anni si è allargato a macchia d’olio, coinvolgendo un alto numero di coppie. Si va in un locale, come coppia è l’ideale ma di solito vengono accettati anche i single, e ci si scambia il partner. Poi dopo aver fatto sesso con lo

sconosciuto o la sconosciuta di turno la coppia torna a casa felice di aver peccato in piena complicità. Ormai i vecchi motel o le stanze d’albergo sono fuori moda, il sesso si fa “en plein air”. Secondo uno studio, diffuso da Klaus Davi, su un campione di 350 individui di età compresa tra i 18 ed i 55 anni, oramai si può parlare di un vero e proprio boom di persone che tornano a fare sesso all’aperto, soprattutto nelle regioni Lombardia ed Emilia-Romagna. I luoghi preferiti per fare l’amore trasgressivo sono: la camporella, il “dogging” ovvero lo scambio di coppie nei posteggi all’aperto e l’ufficio o negozio. Seguono i motel, per chi ama

le comodità, i parchi chiusi alla notte, i boschi, la spiaggia o addirittura c’è chi va in casa diroccate in campagna, in fabbriche abbandonate, in cantieri e sfasciacarrozze. Questo un breve quadro della situazione a livello nazionale ma nella nostra provincia questo fenomeno c’è? Altrochè se c’è, non potevamo essere da meno anche in questo. Ad esempio alcuni giorni fa le cronache hanno riportato di una denuncia di atti osceni in luogo pubblico, presa da tre giovani (una ragazza di 19 anni e due ragazzi di 15 anni) ad Ospedaletti, per aver fatto sesso in chiesa ed essersi ripresi pure col telefonino! Nella

città dei fiori, come annota il sito internet www.picco letrasgressioni.it il molo del porto vecchio è il luogo ideale dove fare incontri alla sera e rigorosamente in auto ed è frequentato da coppie e singoli. A Imperia c’è l’area di parcheggio Gorleri sull’autostrada A10 Genova-Ventimiglia in direzione Genova e subito dopo Imperia. E’ frequentato anch’esso da coppie e singoli e il sito raccomanda di usare la massima discrezione. Infine a Ventimiglia troviamo il parcheggio dei Balzi Rossi sulla statale Aurelia in direzione ponente dopo la galleria, 200mt prima della frontiera con la Francia a sinistra,


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on va in vacanza: boom di scambi di coppia

“SWINGERS” AL CINEMA

Per rimanere in tema, Eyes Wide Shut Attesissimo, beatificato a priori, questo film ha chiuso tre parabole: ricerca, carriera e vita. È quasi naturale che Kubrick, dopo tanto rigoroso, totale, maniacale e mistico impegno, non gli sia sopravvissuto. È un altro allarmante elemento del mito di Eyes Wide Shut e dell’autore, che ha sempre fatto film diversi, affrontando (e risolvendo a modo suo) questo e quel tema della vita e del cinema. Qui pone il suo suggello, la verità ultima, sul sesso, che è certamente più importante, per fare un solo esempio, della fantascienza. Il regista si ispira a un racconto di Arthur Schnitzler, Doppio sogno, ambientato nella Vienna degli anni venti, e traspone la vicenda nella New York dei giorni nostri. Alta borghesia, alto censo, belle case, bella gente. Cruise è il medico William Harford, e Kidman è sua moglie Alice. A un party la coppia corteggia e si fa corteggiare (venialmente), ma tornando a casa lei gli confessa di aver recentemente provato un’attrazione irresistibile per un ufficiale. William sembra sorriderci, ma la rivelazione lavora sulla sua coscienza e nei suoi incubi. Immagina la moglie in atti sessuali con l’ufficiale. Cambia il suo rapporto con il sesso, cede alla corte della figlia di un suo paziente, esce nella notte e incontra una prostituta, non resiste alla tentazione di partecipare a un’orgia. Anche il sesso con sua moglie si trasforma. E anche la sua vita si trasforma. Perché il sesso è una cosa seria e misteriosa, dolorosa e, soprattutto (ed ecco Kubrick) pensata. Il sesso è di certo a lungo e fortemente rappresentato, ma Kubrick si è abbondantemente guadagnato la franchigia di artista (come Fellini), dunque lo stile tutto soccorre. Tuttavia l’autore, per la versione americana, ha nascosto certi particolari. Potrebbe essere inteso come una sorta di metafora del dispetto, di un americano che ha scelto di vivere a Londra e che da tempo non ha voluto far cinema negli USA, mecca del cinema: “le nascondo l’essenza, che tengo per gli evoluti europei”. Il resto è ormai cronaca-leggenda, appunto: i quasi tre anni di lavorazione, certi attori assunti poi protestati, come Keytel e Malcovich, e le crisi matrimoniali-sessuali di alcuni protagonisti, a cominciare dalla coppia regina Tom-Nicole. Chissà se è tutto vero. (dal Morandini - dizionario del film)

piazzale con pineta sul mare. E’ frequentato da coppie, singoli e gay. Sempre a Sanremo è possibile praticare al “chiuso” questa attività che ricordiamo è assolutamente legale, al Paradise club privè riservato ai soli soci. Nel regolamento del club il punto quattro riassume lo spirito dello swinger, sottolineando: “Le finalità del circolo sono lo sviluppo, l’esaltazione, la concretizzazione dei sentimenti trasgressivi e licenziosi ad una finalità di cultura del sesso e delle sue varie sfumature senza limiti e limitazioni, senza uscire dalla legge”. Leggendo la sezione delle norme comportamentali del Paradise, l’attenzione viene rapita da quanto segue: “Per ciò che riguarda l’abbigliamento è buona regola che l’uomo sia curato nell’aspetto, e le scarpe da ginnastica sono senz’altro fuori luogo, per quanto di marca e costose siano; per le signore, sexy ed intriganti,inutile dire che la gonna è sempre d’effetto. Nel club sono i partecipanti che, nel momento in cui si trovano nei comuni e reciproci interessi, danno luogo a situazioni intriganti e d’idilio, ma attenti a non essere invadenti e aggressivi, l’equilibrio è sottile, perciò pazienza e gentilezza sono

fondamentali per capire i gusti di chi è attorno a voi e nel rispetto reciproco si creano le basi per l’apertura a nuovi giochi e così trascorrere, il periodo nel club, in modo piacevolmente soddisfacente; per un’ entusiasmante esperienza”. Per chi volesse fare lo swinger altrove, può recarsi a Ventimiglia in zona Roverino, al Royal Club privè. Per entrare al Royal Club è necessario essere associati in modo da poter usufruire dei “servizi” e delle stanze di colore completamente rosso come la passione e salottini dove prendere spunti guardando un film porno. E se si vuole sconfinare lontano da occhi indiscreti, quale migliore occasione per recarsi nella vicina costa azzurra dove il fenomeno dello scambio di coppia è assai in voga. A Nizza i “club libertin” così si chiamano in francese, sono circa otto, a Cannes due, uno a Mougins e uno a Le Cannet i quali sono molto frequentati anche da italiani in cerca di forti emozioni. Questo un esauriente quadro della situazione sul mondo dello scambio di coppia che col passare del tempo vede sempre di più salire il numero degli appassionati del genere. Andrea Di Blasio


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SORRIDI CON RIVERSO

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