Eco della Riviera n.37

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Fondato nel 1915

www.ecodellariviera.it

Giovedì

23 Settembre 2010 •

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Anno 95 • N. 37 • Riviera dei Fiori e Costa Azzurra

Spedizione in A.P.-45% art.2 com.2/b L.662/96 Dir.Comm. Imperia - Tassa pagata

Anche in 500 bar

della provincia ogni settimana si legge L’Eco della Riviera

Direttore

Roberto Basso

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ESCLUSIVA MAGAZINE

• La spazzatura

chiusa nei camion per 3 giorni

PAGINA 5

SANREMO

• No ai parcheggi a pagamento sul lungomare

PAGINA 20

IO LA PENSO COSÌ

• Beppe Grillo Ale & Franz star dell’autunno • Mendatica, festa della transumanza

DA PAGINA 45

L’editoriale di

Roberto Basso

Giri: A Sanremo sarebbe possibile la speculazione edilizia? PAGINA 6 SPECIALE

Le tappe e gli orari del 52° Rally Sanremo PAG. 29 DRACULA

Il nemico N.1 è la macchina burocratica amministrativa PAG. 9 ARTWHERE

Il giornale del Dams a pagina 25

Settembre Rosso INCASSI CASINO’ MENO 7%

S

i dice che “solo dopo aver toccato il fondo si comincia a risalire”. Sarà vero? Non lo sappiamo. Se parliamo del casinò di Sanremo, lo speriamo visto che le cose vanno sempre peggio e che sarebbe davvero ora che la musica cambiasse. Gli incassi scendono a vista d’occhio, a fine anno sarà un miracolo se raggiungeranno 73–74 milioni di euro. Si spera ancora, ma settembre si annuncia un mese nero: ad oggi si registra un “meno 6,50%” rispetto il 2009. Quel che è peggio calano gli incassi, ma crescono confusione, malcontento, capi, capetti, si continua ad affilare coltelli, a spargere veleni come ai tempi dei Borgia.

CONTINUA A PAGINA 3



GIOVEDI 23 SETTEMBRE 2010 •

L’ECO DELLA RIVIERA

CONTINUA DALLA PRIMA

GHERSI NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DEL CASINO’? DOPO IL 27 SETTEMBRE TRA DI PONZIANO, ZOCCARATO E GIUFFRA INIZIERA’ LA RESA DEI CONTI. L’ESITO DEL DUELLO DIPENDERA’ DELLE SCELTE CHE FARA’ L’EX MINISTRO SCAJOLA. SALVERA’ IL PRESIDENTE DEL CASINO’ E DARA’ PIENA FIDUCIA AL SINDACO? LA CASA DA GIOCO, COME SEMPRE, CONDIZIONA LA POLITICA, L’ECONOMIA, IL PRESENTE E IL FUTURO DI SANREMO. LA BRUTTA PAGINA DELLE DIMISSIONI AD ELASTICO DEL DIRETTORE DANILO ROMANO

Per dirla con Sergio Leone ed il suo film cult del 1966 ad occupare la scena in questi giorni sono soprattutto tre personaggi: il sindaco Maurizio Zoccarato (il buono), il direttore dei giochi Danilo Romano (il brutto) ed il presidente della Casinò-Spa, Donato Di Ponziano (il cattivo). Zoccarato, indubbiamente, è il più forte. Lo ha dimostrato anche martedì pomeriggio convincendo il direttore Romano a ritirare le dimissioni da direttore dei giochi e restare al suo posto sino a gennaio. Ha vinto e nei film a vincere è sempre (o quasi) il buono. Di Ponziano ha perso, quindi è il cattivo. Secondo vox populi sarebbe tutta sua la colpa se Danilo Romano, settantenne e pensionato, all’improvviso ha deciso di mollare baracca e burattini, voltare le spalle a chi lo aveva riassunto con una retribuzione da super manager che costa all’azienda casinò quasi 20 mila euro al mese. Problema risolto? No, anzi. Pensiamo che questa storia finirà solo quando cadranno definitivamente diverse teste. Quando, per usare un linguaggio cinematografico, “non ci saranno più prigionieri”. Insomma i nemici tutti kaput. Altro che “facciamo squadra”. Quella del casinò è una storia nata male con l’amministrazione del sindaco Borea e cresciuta peggio quando è diventato sindaco Zoccarato. Zoc, novello Churchill, facendo ritirare le dimissioni a Romano è riuscito a far firmare un armistizio che durerà sino al 27 settembre, giorno in cui si dovrà votare il Bilancio del Comune. Una pace apparente, poi inizierà tutta un’altra storia. Come nei western di Sergio Leone comincerà la resa dei conti. In queste condizioni di guerra fredda permanente, con questi scenari aperti all’anarchia, pensare di fare risultati al casinò è pia illusione. La casa da gioco continua ad essere una bella nave, però sempre più in mezzo a tempeste spaventose, incredibili. I naviganti, dal comandante all’ultimo dei mozzi, tutti coloro che hanno la responsabilità di garantire un’attraversata tranquilla, rilanciare

Danilo Romano

Donato Di Ponziano

Claudio Scajola

Claudio Borea

Stupisce che a questo punto, se c’è del vero in quanto diciamo e scriviamo, l’armatore della nave casinò, l’onorevole ed ex ministro Claudio Scajola, non decida di cambiare equipaggio prima che sia davvero troppo tardi. Cosa deve succedere ancora prima che si agisca? Chi dovrebbe tracciare e seguire la rotta, il sindaco e il Cda del casinò, sembrano aver perso la bussola. Si continua a navigare a vista in un mare difficile, senza strategie, obiettivi, uomini giusti ai posti giusti. Tante parole, pochi fatti concreti. Il “caso Romano” è solo l’ultimo esempio. Le dimissioni ad elastico del direttore dei giochi, prive di motivazioni ufficiali, hanno tenuto banco per giorni dando la stura a mille supposizioni. Dopo il colloquio col sindaco sono rientrate miracolosaBORGIA mente: Romano re-

l’azienda, uscire dalle sabbie mobili della crisi, sembrano preoccuparsi solo della loro immagine, della loro posizione, del loro futuro. I risultati del casinò pare non li riguardi più di tanto, se gli incassi continuano a crollare, se invece di 75 milioni a fine anno ne arriveranno solo 60, 50 sarà sempre un risultato positivo. Sarà comunque un mucchio di soldoni piovuti dal cielo. Follia criminale.

LUCREZIA

L’EDITORIALE COI BAFFI

Maurizio Zoccarato

sta, ma con quale credibilità tra i dipendenti? Questo tira e molla, certi comportamenti incomprensibili mal si addicono ad un professionista serio ed autorevole. Il massimo dirigente di un’azienda importante come il casinò di Sanremo si dimette con motivazioni serie, non le tace, le esplicita chiaramente. Non può lasciare dietro di sè scie di sospetti sugli amministratori che lo hanno scelto, nel caso specifico Di Ponziano, e sull’azienda. Anche chi ha scelto ed ingaggiato Romano non può non riconoscere di avere agito con leggerezza e che questo errore provoca effetti negativi sul casinò. Ciascuno deve rispondere dei propri errori. Sino a quando tutto questo non accadrà la bella nave delle roulette e delle slot continuerà ad incrociare tempeste e venti contrari. Il casinò deve essere ben strutturato come tutte le società serie. Ogni uomo al posto giusto: comandante, ufficiali, nostromo, marinai. Ciascuno deve avere ruoli precisi, solo chi merita, chi ha stoffa, chi ottiene risultati passa di grado. Se chi comanda la nave ad un certo punto della navigazione non è più convinto della rotta tracciata, deve avere la forza ed il coraggio di mettere fine al viaggio, sbarcare, lasciare il timone ad altri o provvedere senza indugi. Dentro e fuori il casinò, invece, con-

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tinuano ad alzarsi polveroni, cresce l’anarchia, mille voci si rincorrono. La prima: uno dei tanti vice direttori, Parolini, sponsor politici lo vorrebbero promosso “primo vice direttore dei giochi”, meglio ancora direttore. La seconda: uno dei due nuovi membri del Cda della Casinò-Spa, l’ex assessore Giulio Ghersi, altri sponsor lo vorrebbero al più presto nominato Amministratore delegato. Paradossalmente oggi chi sta peggio, anche se fortemente sponsorizzato dall’on. Claudio Scajola, anche se Zoccarato gli ha rinnovato l’incarico per 3 anni è Di Ponziano. Non è più amato da chi lo ha nominato presidente del Cda del casinò la prima volta, circa 4 anni fa, l’ex sindaco Borea e la sinistra. Non è amato da chi, costretto dall’armatore Scajola, un anno e mezzo fa lo ha riconfermato presidente, vale a dire il sindaco Zoc, Pdl, Lega e Giuffra. Una brutta storia sanremese che non giova a nessuno. E’ indispensabile cambiare registro, decidere cosa si deve fare e farlo subito. Non si può più rimandare, aspettare che siano altri a risolvere i problemi, ingaggiare marinai e tanto meno ufficiali con la stessa leggerezza con cui sono arrivati Danilo Romano ed altri. La bella nave casinò ha bisogno di capitani ed equipaggi sani, capaci e coraggiosi. Tutti devono fare sul serio parte della stessa barca. Non a parole, ma con fatti, con risultati. Se non si mette ordine tra questa ciurma per la città saranno dolori. Solo se si ritrova la stella polare si potranno riattraversare gli oceani. In caso contrario il naufragio è garantito. Tutti gli armatori, anche i più sprovveduti, non amano gli ingaggi che alla fine trascinano le loro navi sugli scogli. Roberto Basso


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GIOVEDI 23 SETTEMBRE 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

SOMMARIO

Sommario

■ SERVIZI SPECIALI Io la penso così di Bruno Giri Il ritorno di Dracula Inserto Rallye di Sanremo Artwhere, giornale del Dams Aiutiamo Angelo e Jeannine

■ da SANREMO

Coldirodi, famiglie senza telefono Parcheggi a pagamento: no grazie

pag. 6 pag. 8 pag.29 pag.25 pag.11

Area24 batte cassa in comune Taggia. 1248euro, questa la somma che Area24 vorrebbe dal comune di Taggia. Il consigliere comunale Andrea Lanteri ha spiegato: “c'era stato un malinteso, in seguito c'era stata richiesta questa somma per i giorni precedenti l'apertura sulla ciclabile della pista di pattinaggio, serviti a montarla e quelli successivi alla chiusura, serviti a smontarla”. Di un altro avviso è Mauro Albanese dell'opposizione di centro destra: “abbiamo subito lavori, scavi e polveri da Area24 e questa si sente in dovere di chiederci 1248euro. Ma dove trovano il coraggio di comportarsi cosi!” Ma il sindaco Genduso, smorza i toni evidenziando che con Area24 bisogna collaborare...

Albanese

CASTELLARO

Al via il nuovo anno scolastico

pag.19 pag.20

■ da IMPERIA

Confcommercio: arrivano le “Sentinelle” pag.17 Caserma Camandone: la rimpatriata pag.21

■ dal PONENTE

Il tragitto scuolabus della Valle Argentina pag.23 Razzismo alla stazione Fs di Ventimiglia pag.41

■ RUBRICHE C’era una volta il bar Adotta un amico begins! Magazine Sport Magazine 7 giorni di cronaca Gli appuntamenti della settimana Annunci economici gratuiti

pag.48 pag.48 pag.45 pag.49 pag.43 pag.51 pag.61

Direttore responsabile: ROBERTO BASSO Editore: Cyrano S.r.l. P.za Colombo 17 - Sanremo Redazione: Sanremo • Piazza Colombo 17 Tel. 0184 506818 • Fax 0184 507081 Orario: da lunedì a venerdì 9,30-12 e 16-18,30 mercoledì 9,30-12 - pomeriggio chiuso E-mail: redazione@ecodellariviera.it Internet: www.ecodellariviera.it Abbonamento annuale Euro 60,00 c/c postale n. 43938604 intestato a Cyrano srl Stampa: San Biagio Stampa - Genova

In occasione del primo giorno di scuola, Il sindaco Cattitti e la dirigente scolastica Siffredi hanno voluto rivolgere un saluto agli alunni della scuola materna e della infanzia, agli insegnanti ed ai genitori. SANREMO

SANREMO

SAN BARTOLOMEO

Arrestato orefice per ricettazione

Condannato “Macho”

Malore alla guida, muore 45enne

Luciano Moretti, orefice matuziano in pensione è stato arrestato venerdì scorso dalla Squadra Mobile di Imperia per aver messo in vendita preziosi provento di furto. Moretti venne perquisito già in passato e gli vennero sequestrati preziosi per diverse decine di migliaia di euro. Le indagini sono scattate a seguito delle denunce di alcuni dei proprietari dei preziosi, fotografati e visti sul sito della Polizia .

Massimiliano Barbieri, in arte “Macho”, 36enne milanese che fa parte dello staff del cantante Vasco Rossi, è stato condannato ad un anno e 5 mesi, con il beneficio della condizionale per detenzione ai fini dello spaccio,di sostanze stupefacenti. Vi ricordate la vicenda? Macho fu fermato nei pressi dello yacht di Vasco, Jamaica, e fu trovato con 30 grammi di cocaina.

Massimo Rosati, 45enne, è stato colto da un malore mentre era alla guida della sua Toyota Yaris. Perso il controllo del mezzo si è schiantato contro un’auto in sosta. Questo quanto accaduto martedì mattina alle 11. Sul posto sono accorsi i medici del 118, ma a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. Probabilmente il cuore dell’uomo, al momento dell’impatto, aveva già smesso di battere. Una tragedia che poteva avere conseguenze ancora più drammatiche. L’incidente è avvenuto infatti nel pieno centro della cittadina, tra passanti vari.

Registrazione Trib. Sanremo n.4 del 19 dicembre 2002

SANREMO, IN CONSIGLIO SI PARLA DI TURISMO

Salvo accordi scritti la collaborazione a questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Qualsiasi materiale inviato alla redazione non verrà restituito.

Consiglio comunale caldo stasera su turismo e Sanremo Promotion, alle 20 e 45.


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L’ECO DELLA RIVIERA

ATTUALITÀ

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Scandalo rifiuti. Sanremo e la provincia come Napoli?

L’assessore Ballestra

Vergogna! Non si riesce a trovare un termine diverso per commentare quanto sta accadendo a Sanremo ed in tutta la provincia di Imperia sul delicatissimo ed esplosivo fronte della spazzatura, dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Lo sapete che per tre giorni, da sabato a martedì mattina, tutta la spazzautura di Sanremo e degli altri Comuni che la vanno a scaricare a Collette Ozotto, in quel di Taggia, per capirci nella discarica Idroedil di Ghillardi, tra Beuzi e sopra la testa della pista di Go-Kart ed il casello del’Autofiori di Arma di Taggia, è rimasta stipata nei camion? Per tre giorni, infatti, la “Discarica Ghillardi” è rimasta chiusa, nessun camion poteva scaricare neppure un grammo di spazzatura. E per togliere i rifiuti dalle strade, per non iniziare a trasformare anche Sanremo e tanti altri Comuni in altrettante Napoli, non si è trovato di meglio che raccogliere i rifiuti e chiuderli nei camion per tre giorni in attesa che la discarica ottenesse l’autorizzazione a riaprire i battenti da parte degli Uffici Ecologia ed Ambiente della Provincia, diretti dal dottor Barla e coordinati dall’assessore Giovanni Ballestra? Soluzione che ha certamente permesso a Sanremo di mostrare ed offrire una città apparentemente in ordine alle migliaia di persone che

Per tre giorni la discarica di Ghillardi, ad Arma, è rimasta chiusa “per lavori” (è satura?) e la spazzatura di tutti i Comuni è rimasta chiusa nei camion sabato l’hanno affollata per la Notte Bianca e domenica per le Frecce Tricolori, ma che non ha risolto, ma solo rimandato il problema. E’ stato il classico nascondere la polvere sotto il tappeto. Ve lo immaginate cosa sarebbe successo se la spazzatura non fosse stata tolta dalle strade e “nascosta” nei camion? Che straordinario biglietto da visita, che bella pubblicità per Sanremo che aveva iniziato l’estate con le fogne saltate in aria, il mare inquinato, i divieti di balneazione e chiudeva la stagione con le strade piene di rifiuti! Sanremo come Napoli, tanti altri comuni con lo spettro di dover assomigliare presto alla capitale partenopea invasa da monnezza perchè in tutta la provincia di Imperia non c’è una discarica aperta, un sito dove poter smaltire i rifiuti solidi urbani della collettività. Il sito di Collette Ozotto, infatti, checchè se ne dica, è saturo. La discarica di Ponticelli, che potrebbe invece accogliere la spazzatura della provincia ancora per mesi, com’è noto è sta-

ta chiusa dalla magistratura per un’inchiesta che dovrà stabilire se la Provincia ha svolto bene il suo ruolo di controllo. Risultato? Il problema dei rifiuti sta diventando ogni giorno sempre più esplosivo ed inquietante. Un problema enorme, che tragicamente dura da 10 anni, che nessun politico ha mai voluto affrontare guardando e salvaguardando gli interessi dei Comuni, della gente, l’economia delle famiglie, la tutela dell’ambiente. Un business enorme, dove in troppi hanno attinto, attingono, vorrebbero attingere. Dove in ballo ci sono tanti soldi, troppi interessi, non solo a livello locale. Sarebbe ora che su questo servizio primario, fondamentale per la salute pubblica, si accendessero tutti i riflettori del buon senso, della trasparenza. Non a parole, ma con fatti concreti. E’ insopportabile che la politica, i partiti, tutti i partiti, i loro rappresentanti, altre istituzioni, chi più chi meno, continuino a non trovare soluzioni definitive ed ottimali. Si preferisce rinviare, rinviare,

rinviare. Perchè? La verità è tragica: la discarica di Collette Ozotto è satura. Ultimamente è rimasta chiusa tre giorni, ufficialmente “per lavori”. Quali lavori? Probabilmente, come dice vox populi, per trovare o fare spazio per altri rifiuti, metterci una pezza, riuscire ad arrivare in qualche modo sino a fine mese. Inizialmente doveva rimanere chiusa solo due giorni. Ma non sono stati sufficienti per mettere a posto le cose. Sono stati necessari tre giorni. La Provincia solo martedì mattina, e solo dopo aver verificato che i lavori erano stati fatti, ha dato l’autorizzazione a riaprire la discarica per un altro brevissimo periodo. Pare una settimana o poco più. E non è la prima volta che succede. Com’è noto dal primo ottobre la spazzatura, come ha più volte detto troppo ottimisticamente l’assessore provinciale all’Ambiente Ballestra, dovrebbe infatti poi essere trasportata e smaltita tutta a Savona, nella discarica di Vado. Che questo accada L’ECO ha forti dubbi. Portare i rifiuti a Vado, infatti, costerà parecchio di più. Chi paga? I Comuni hanno grosse difficoltà a far quadrare i bilanci, nelle casse non c’è più una lira. Oggi smaltire a Collette Ozotto costa circa 110-113 euro a tonnellata. Portare la spazzatura da Imperia a Vado,

secondo stime costerà circa 170 euro a tonnellata, vale a dire 50-60 ero in più. Molti sindaci cominciano a preoccuparsi. Era meglio se lo avessero fatto prima, almeno due, tre anni fa. Un numero sempre maggiore di famiglie si domanda “dove sono gli aiuti economici tempo fa più volte sbandierati e promessi in Regione a Genova dalla dottoressa Minervini? Perchè nessuno più ne parla”? A Genova si mormora invece di tante ipotesi sul Pianeta Spazzatura della provincia di Imperia. All’ombra della Lanterna, per esempio, si dice che tra le soluzioni prospettate in provincia (da chi? dall’assessore Ballestra? dal suo entourage?) ci sarebbero anche queste. La prima: creare una discarica di spazzatura tra Pontedassio e Imperia, nella zona dove esiste la discarica di inerti Cerruti vicino al Rio Sgorreto; la seconda: realizzare una discarica rifiuti in Valle Argentina, vicino al Vallone di Morti; la terza: una discarica nuova di zecca nel territorio di Ventimiglia. Insomma una gran confusione. Se si continuerà a perdere tempo, se Ballestra & C. continueranno a non trovare il bandolo della matassa, l’intera provincia di Imperia, tutti i 67 Comuni, gioco forza saranno costretti ad andare a smaltire i rifiuti in quel di Savona o in luoghi più lontani e sborsare un mare di quattrini che non hanno. Dove li trovano? Dovranno aumentare le tasse alle famiglie? La gente comune di fronte a questo scenario pre Napoli, viste le emergenze, visto i rischi sanitari e di ordine pubblico nel caso che le strade tra qualche settimana o mese cominciassero a riempirsi di spazzatura, si chiede perchè non scegliere il male minore e, pro tempore, riaprire la discarica di Ponticelli. Ovviamente senza intralciare o compromettere le indagini della magistratura e senza che eventuali responsabili la facciano franca se sono stati commessi reati. Roberto Basso


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ATTUALITA’

L’ECO DELLA RIVIERA

Io la penso così Caro Italo Calvino a Sanrem di Bruno Giri

A metà Ottocento, all’epoca della Seconda Repubblica francese e prima del golpe col quale “Berlusc …”, pardon ! “Napoleon le Petit” proclamò il Secondo Impero, uno degli epigoni del socialismo romantico d’Oltralpe, Martin Nadeau, muratore eletto all’Assemblea legislativa, rivolgeva a un uditorio plaudente la celebre frase “Quand le bâtiment va, tout va” destinata a entrare nella hit-parade di quelle più citate al mondo. A onor del vero nel secolo successivo ha notevolmente contribuito alla sua diffusione anche un popolare chansonnier, Maurice Chevalier, con un motivetto che porta lo stesso titolo e che ha questo allegro ritornello :”Partout y a d’la joie quand le bâtiment va.” Bisogna dire però che le cronache del tempo riportano una versione meno edulcorata delle parole pronunciate dal tribuno della plebe nel Cortile d’Onore di Palazzo Bourbon, nel senso che lui non intendeva enunciare un teorema di politica economica ma puntare polemicamente il dito sul fatto che a Parigi quando l’edilizia “tira” tutti ne approfittano e ci speculano sopra. Ed è appunto all’altra faccia dell’“elogio del mattone”, cioè alla speculazione edilizia, che ha dedicato un racconto trasparentemente ambientato a Sanremo uno dei suoi cittadini più illustri, Italo Calvino, del quale proprio in questi giorni ricorre il venticinquennale della morte. Quando lavoravo al casinò un collega, coetaneo e compagno di classe dello scrittore al liceo Cassini, era solito rievocare episodi di quegli anni giovanili e una volta ha ricordato un gioco che la loro combriccola aveva inventato, quello di scrivere a rotazione ognuno qualche pagina su un brogliaccio e di farlo a caso e quando capitava, mettendo avanti o indietro l’orologio della storia però senza mai strappare il filo logico del racconto collettivo che man mano si snodava, fino alla

Quesito surreale, ma non troppo, allo scrittore morto 25 anni fa. Parafrasando Nadeau quando la barca non va “tout le mond va a putaines”

sua imprevedibile conclusione. Ricordarmene e provare il desiderio di sperimentare un gioco analogo per me è stato tutt’uno. Ho pensato a una specie di divertissement letterario, a una rivisitazione critica del racconto di Calvino sulla speculazione edilizia e all’aggiornamento della sua ambientazione mettendo avanti il calendario di mezzo secolo, con un salto dal 1957 a oggi. Oltre ad essere frutto di una rilettura del romanzo all’insegna del revisionismo critico, il mio - in fondo - è anche un modo come un altro per ricordare un illustre concittadino e per onorarne la memoria, appunto, nel venticinquesimo anniversario della sua morte. Tutto è riassumibile in due semplici domande, una pregiudiziale e a un’altra subordinata: oggi a Sanremo l’operazione edilizia dell’affarista Caisotti – il personaggio creato da Italo Calvino e deus ex machina della speculazione edilizia dei fratelli Anfossi - sarebbe ancora possibile? E se lo fosse, sarebbe remunerativa in misura tale da poter essere ancora considerata una speculazione? Il solo chiederselo significa mettere in discussione quella che i critici letterari definiscono “visione profetica” di Calvino che, secondo loro, col suo lucido affresco avrebbe anticipato di mezzo secolo i tempi che

stiamo vivendo nella nostra città. E se la risposta, come prevedo, dovesse essere negativa Caisotti diventerebbe lo “Speculatore Impossibile”, un personaggio nuovo di zecca da me inventato, che metterei a fianco del Barone Rampante, del Cavaliere Inesistente, del Visconte Dimezzato e di tutti gli altri e da proiettare con loro nella dimensione irreale delle Città Invisibili, che magari per certi aspetti assomiglia alla nostra, ma, per usare un’espressione cara a Flajano, si mantiene “con i piedi saldamente piantati” su un altro pianeta, quello della fantasia. Gli archivi ci dicono che a Sanremo molto tempo prima dell’epoca rievocata da Calvino, quando i buoi non erano ancora scappati, si è tentato più volte di chiudere la stalla con iniziative naufragate una dopo l’altra per ragioni facilmente intuibili. Così nel 1931 il compito di finirla con l’arbitrio delle licenze singole e con la liberalità della loro concessione compensata solo in minima parte dall’elemosina dei contributi di miglioria e di mettere sotto controllo il disordine nell’uso del territorio è stato affidato agli ingegneri Borea e Parodi, ai quali nel 1933 subentrerà l’architetto Marcello Piacentini, che a sua volta nel 1937 passerà la mano all’ingegnere Agostino Carbone che nel 1946 - nella staffetta dopo la parentesi

bellica - consegnerà il testimone all’ingegnere Giuseppe Guidicini che l’anno dopo lo girerà al GIALP – Gruppo Ingegneri Architetti Liberi Professionisti – tutti indigeni e portatori sani di fameliche aspettative immobiliari dormienti che si contrapponevano agli interessi di un numero esiguo di benestanti dei quali, invece, in precedenza erano stati portatori malati ma confessi i pianificatori “foresti”. Intanto, dopo il rodaggio iniziale, la legge urbanistica del 1942 fortemente voluta da Mussolini raggiungeva anche Sanremo e un autorevole docente universitario di architettura e pianificazione territoriale di Milano, il professore Mario Morini, sulla base degli indirizzi abbozzati nel 1953 riceverà l’incarico di progettare quello che sarà il primo Piano Regolatore Generale post-bellico della città e anche il primo dell’età moderna a partire dal Catasto Napoleonico del 1812. Il progetto definitivo approderà due anni dopo in Consiglio comunale che il 12 luglio 1955 autorizzerà il sindaco Asquasciati a chiedere al Ministero dei Lavori Pubblici di approvarlo. Così il 18 gennaio 1960 con la firma del Presidente Gronchi e su proposta del Ministro dei Lavori Pubblici Togni il PRG “Morini” taglierà lo storico traguardo a conclusione di una staffetta lunga 25 anni. Ma intanto un ciclo storico si era esaurito e da un pezzo era scoppiata, si direbbe oggi, la “bolla socioeconomica” nella quale è ambientata la pratica urbanistica e edilizia raccontata da Calvino e tempi nuovi si affacciavano all’orizzonte. A questo punto della mia

rivisitazione storica prenderebbe un clamoroso abbaglio chi pensasse che se il Piano “Morini” fosse arrivato dieci anni prima Caisotti avrebbe trovato chiusa la porta della stalla e per aprirla avrebbe dovuto fare i conti con le nuove regole del costruire. E sbaglierebbe ancora di più chi immaginasse che col Piano regolatore il business immobiliare sarebbe risultato meno interessante agli occhi dei fratelli Anfossi, magari fino al punto da scoraggiarli e da farli desistere dall’accordo con Caisotti. E con loro cadrebbe in errore chi pensasse che il PRG “Morini” abbia rallentato a Sanremo la corsa al mattone e abbia riportato a livelli accettabili il boom edilizio del secondo dopoguerra, quell’Eldorado del quale non solo Calvino ma tutti hanno detto e scritto peste e corna guardando all’aspetto qualitativo senza avere ben chiaro quello quantitativo, cioè le sue reali dimensioni espresse in cifre. Che dal punto di vista della cementificazione del territorio, una volta conosciuti i numeri e messi nero su bianco, ridimensionano notevolmente il fenomeno e riabilitano l’altra faccia dell’edilizia, quella positiva, come settore trainante dell’economia negli anni della ricostruzione, che nella nostra zona per le sue caratteristiche non poteva certo essere industriale. Con questo il mio revisionismo non si spinge fino ad assolvere l’aggressione alla “qualità” del nostro paesaggio naturale e edificato e la sua devastazione, ma solamente temperare alcuni giudizi e soprattutto smentire slogan e luoghi comuni


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L’ECO DELLA RIVIERA

ATTUALITA’

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mo oggi sarebbe possibile la speculazione edilizia? che in questo campo sono nati come funghi, come ad esempio è successo nel caso della cosiddetta “rapallizzazione” del territorio, espressione in voga negli Anni Settanta come icona dei lati negativi dell’impatto edilizio sul territorio. Dicevo, i numeri : tra il 1946 e il 1951 sono stati realizzati a Sanremo 15.163 vani utili dei quali 11.701 in nuovi edifici e 3.462 nell’ampliamento di costruzioni esistenti, questa la statistica ufficiale dell’attività costruttiva riportata a pagina 21 della relazione illustrativa del Piano “Morini”. Se si considera che in media un appartamento è fatto di 4-5 vani utili e che in una palazzina normalmente si ricavano 16 appartamenti distribuiti su quattro piani, si fa presto a fare i conti. Il famoso boom edilizio del dopoguerra, la colata di cemento che in quel periodo si sarebbe abbattuta su Sanremo e la speculazione sorta alla ombra del fenomeno, che sono il contesto nel quale è ambientato il racconto di Calvino, si traducono nella realizzazione annuale dell’equivalente di una trentina di palazzine, spalmate sull’intero territorio comunale frazioni comprese. Tutto sommato la “Ricostruzione secondo Caisotti” non si è risolta in una abbuffata e possiamo dire che fino alla soglia degli Anni Sessanta gli imprenditori del settore si sono serviti al tavolo dell’edilizia senza ingordigia, usando forchetta e coltello compatibilmente con la cultura e il galateo urbanistico dell’epoca. Certo, erano rozzi e naif, impiegavano materiali scadenti e spesso e volentieri ricorrevano a mille espedienti e sotterfugi per risparmiare sui costi. Come, per fare un esempio, quello di impastare le malte con la sabbia che Bosio aspirava dal mare usando le suceuses installate su una flotta di chiatte ormeggiate in cima al molo lungo e poi lavava con l’acqua dell’Armea, invece di utilizzare quella estratta dal Po a Casalgrasso, molto più

costosa. E così i muri sudavano salnitro, per non parlare della lesina su ferro e cemento, che oggi sta facendo la pacchia di ingegneri strutturisti impegnati nelle verifiche sismiche, come quelle in corso in questo periodo sugli edifici scolastici. E si fossero limitati a questo! Invece, con le tasche piene di AM-lire e di rotoli di banconote hanno bussato alla porta dei beati possidentes in angustie, per lo più nobili decaduti, rentiers stranieri, industriali, capitalisti e finanzieri messi sul lastrico dalla guerra e rovinati dalla svalutazione o hanno fatto la serenata alle loro vedove inesperte, come nel caso della vedova Anfossi nel racconto di Calvino, o agli eredi, ora ingenui ora scapestrati, sempre però distratti, lontani, dispersi e assenti. Col risultato di aprire il capitolo qualitativamente più negativo e doloroso della speculazione edilizia, quello della distruzione di autentici gioielli dell’architettura liberty, eclettica e dell’Art-Decò e della scomparsa degli stupendi parchi nei quali erano incastonati. Un vulnus inferto alla città che non poteva non far scattare in Calvino la molla dell’ispirazione e far parlare in lui la Musa dell’amarezza, del pessimismo e dello sconforto. E ne aveva ben d’onde, visti gli ascendenti, il sangue che gli scorreva nel-

le vene, oggi si direbbe il DNA, l’educazione ricevuta e l’amore morboso per tutto ciò che i vari Caisotti andavano comprando e distruggendo per erigervi anonime palazzine. Ma il peggio doveva ancora venire e lo scrittore chiudendo il racconto autobiografico con Quinto Anfossi, cioè con lui stesso, che rincasa “come portasse sulle spalle un cadavere”, non poteva certo immaginarlo. Perchè altrimenti avrebbe retrodatato la medesima vicenda di una ventina d’anni e avrebbe avuto molte ragioni in più per nutrire quei suoi sentimenti negativi. E allora di cadaveri sulle spalle avrebbe dovuto mettersene più di uno. Il fatto è che il Piano Regolatore aveva, sì, chiuso la porta dopo che i buoi erano scappati, però dentro la stalla erano rimaste tante vacche da mungere a disposizione di due successive ondate di affaristi, di ingegneri, di notai e di avvocati che poco o nulla avevano in comune con i Caisotti, i Travaglia, i Bardissone e i Canal e Bertellini che si muovono nel racconto di Calvino. Posso ben dirlo, io che dal destino sono stato chiamato per due volte a registrare le gesta dei nuovi venuti e a contabilizzare ogni goccia del latte da loro munto, tra il 1967 e il 1972 a Villa Zirio in qualità di Direttore dell’Ufficio che accertava e riscuoteva l’impo-

sta di consumo sui materiali da costruzione a tanto per metro cubo vuoto per pieno, e poi tra il 1984 e il 1989 come Assessore all’Urbanistica a Palazzo Bellevue. E a proposito di latte, c’è un passaggio della relazione illustrativa del PRG, nel quale il professor Morini invita a non piangere su quello versato. Il passaggio chiama in causa “la recentissima e attuale attività edilizia a carattere intensivo, che ha occupato quasi tutte le aree centrali e subcentrali, nonché il rapidissimo sviluppo delle zone residenziali periferiche sulle prime pendici collinari”. Un modo come un altro per mettere le mani avanti rispetto a un saccheggio annunciato. Lo dico pensando a ciò che verrà subito dopo e per i vent’anni successivi, al sorgere e al moltiplicarsi degli alveari umani di dieci piani incombenti su strade strette e prive di marciapiedi appena costruite, edifici autorizzati in violazione delle servitù pubbliche non aedificandi e delle fasce di rispetto. E mi rendo conto che il Piano Regolatore “Morini” è stato come il manto di Maria Vergine, che ha coperto in anticipo con una indulgenza plenaria qualsiasi peccato e misericordiosamente assolto ogni peccatore. Peccati studiati a tavolino da affaristi, tecnici e politici abili e astuti per essere poi pianificati a tappeto come un bombardamento aereo lungo l’asse delle arterie destinate – per usare la terminologia del professor Morini - al “traffico di transito”, a quello “di penetrazione e di attraversamento interno” e alla “comunicazione fra città e frazioni”, alle quali si aggiungono le strade “a carattere panoramico e interesse turistico” e quelle “a carattere residenziale”. In realtà tutte indistintamente quelle arterie hanno avuto un unico fine, quello di rendere edificabili le aree che attraversavano grazie al

requisito dell’accesso stradale mentre la situazione del traffico sarebbe ovviamente peggiorata proprio a causa dei nuovi insediamenti. A Villa Zirio dopo aver letto sui “Coralli” della Einaudi “La speculazione edilizia”, mentre firmavo gli avvisi di accertamento delle imposte su quelle immani colate di cemento ho più volte pensato a Quinto Anfossi, comunista e partigiano, che nel racconto si amareggia per la compromissione di tanti suoi compagni nella speculazione edilizia. Pensavo a lui e a cosa avrebbe detto scorrendo l’elenco di quei contribuenti e ritrovando molti di loro, diventati intellettuali organici, verdi e fustigatori di costumi, e ne potrei citare parecchi. Nel 1984 verrà poi il Piano Regolatore successivo e per Sanremo sarà come cadere dalla padella nella brace, con le lottizzazioni turistico-alberghiere diventate tutte seconde case. A questo punto il Quinto Anfossi di oggi con i cadaveri di due Piani regolatori sulle spalle rincaserebbe non per rifare col fratello Ampelio tutti i conti dell’affare ma per spararsi un colpo. Perché tra diritti di costruzione, oneri di urbanizzazione, cessione aree, spese per la progettazione architettonica e per quella strutturale antisismica, per social housing, per i piani della sicurezza, per il collaudo in corso d’opera, per il risparmio energetico obbligatorio e per gli standard di legge non gli rimarrebbe altra strada, se non quella del fallimento e della vergogna. Ecco perché il Caisotti di oggi, e chiunque altro entrasse nel business edilizio, diventerebbe automaticamente uno “Speculatore impossibile”. Quanto a Martin Nadeau, se resuscitasse rovescerebbe così la sua frase: “Quand le bâtiment ne va pas, tout le monde va a putaines”.



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I POTERI FORTI A SANREMO

Il nemico N.1 è la macchina burocratica amministrativa Se c’è una affermazione ampiamente condivisa tra tutti gli schieramenti politici che si sono alternati alla guida del Comune di Sanremo, questa è sicuramente l’individuazione della responsabilità del sistematico fallimento di tutti i progetti politici, indifferentemente di centro destra o di centro sinistra, in non meglio definiti “Poteri Forti” capaci di paralizzare l’azione amministrativa dell’amministrazione comunale. Ho sempre ritenuto, anche perché nessuno degli esponenti politici che si dolevano delle trame di questi non meglio definiti “Poteri Forti” si è mai premurato di specificare chi fossero queste entità, che si trattasse di un alibi per mascherare la infinita serie di fallimenti collezionata dalle varie amministrazioni e la manifesta incapacità della classe politica di porre seriamente mano alla soluzione dei problemi endemici della nostra città. Ma mi sbagliavo: l’involontario scoperchiamento del vaso di Pandora da parte della attuale amministrazione (che penso se ne dolga amaramente in privato) e le isteriche reazioni che sono state ingenerate dal caso “sprecopoli” nella nostra città hanno portato allo scoperto quei “Poteri forti” da tutti evocati ma da nessuno individuati compiutamente, e cioè l’inossidabile ed autofertilizzante macchina burocratica ed amministrativa che sopravvive a tutte le amministrazioni e che ne condiziona pesantemente l’operato nell’interesse non già della collettività ma della nomenklatura che vegeta ed opera negli uffici pubblici. Non dimentichiamoci, infatti, che la potentissima partecipata del Comune di Sanremo, e cioè il Casino Municipale, ha da sempre

influenzato (nell’esclusivo e limitato fine di tutelare gli interessi dei suoi dipendenti) la vita politica di Sanremo, giungendo addirittura a fare eleggere in consiglio comunale propri dipendenti o parenti stretti degli stessi che, incuranti delle evidenti ragioni di opportunità (prima ancora che di compatibilità, come ha avuto modo di chiarire la famosa sentenza Barbaro) non perdono occasione per cercare di influenzare, magari indirettamente, le linee politiche della amministrazione comunale, qualunque essa sia, che ad ogni approvazione di bilancio deve affannosamente fare la conta dei voti dei consiglieri comunali. Come significative e non casuali sono le fortune elettorali di qualche candidato che ha addirittura superato quota mille voti di preferenza per poi ricevere la delega alle partecipate che costituiscono storicamente il suo bacino elettorale, anche in questo caso con buona pace delle più elementari ragioni di opportunità: sarebbe come nominare il sottoscritto, vampiro conclamato, amministratore della banca del sangue ! E’ assolutamente impensabile pretendere scelte rigorose ed ispirate alla tutela degli interessi collettivi da persone così fortemente contigue a specifici e limitati ambiti elettorali, con buona pace della nostra città: i veti incrociati scattano immedia-

tamente al benché minimo spirare di vento di innovazione, perché nessuno, in fondo, ha interesse a mutare l’immutabile. Assolutamente demenziale, a mio avviso, è il sistema vigente secondo il quale i dirigenti del comune di Sanremo si fissano autonomamente gli obiettivi annuali e si riconoscono i premi di produzione per averli raggiunti a fine anno: se io potessi fissarmi autonomamente l’altezza dell’asticella e partecipare alle Olimpiadi nella specialità di salto con l’asta, vincerei agevolmente la medaglia d’oro, con tutte le prebende connesse ivi compresa croce di cavaliere specie se i miei concorrenti dovessero rapportarsi all’effettivo record olimpionico e non al mio limite personale! Nella macchina ammi-

nistrativa di Sanremo tutto è opaco, tutto è contiguo, tutto è possibile ma non si riesce a combinare nulla di buono; il problema, prima ancora della legalità, è quello dell’opportunità e della compatibilità tra funzione pubblica ed attività privata i cui confini spesso sfumano e si sovrappongono: non aver previsto rigorose incompatibilità per i dipendenti comunali ha generato una vera e propria nomenklatura che costituisce l’unico vero “Potere forte” della nostra città. Se non che, come sempre, la ricerca delle responsabilità si concluderà fatalmente con la punizione dell’innocente e quindi, invece di chiedersi a che titolo i dirigenti del comune (che avrebbero dovuto dirigere e controllare per specifico compito istituzionale) hanno percepito i premi di produzione e se tali elargizioni di denaro trovino riscontro nel miglioramento delle “prestazioni” della macchina comunale, con farisaica ipocrisia si corre dietro all’ultimo degli impiegati che ha dato un passaggio ad una collega su uno scooter del comune. La verità è che nella asfittica economia della nostra città, celebrati i funerali della floricoltura e del turismo, l’unico centro di potere è rimasto quello della amministrazione comunale e delle partecipate, una vera e propria falange macedo-

ne in grado di disintegrare chiunque cerchi di controllarla indirizzandola verso quei compiti istituzionali di perseguimento dell’interesse collettivo a lei riservati, spesso assolutamente antitetici agli interessi dei loro dipendenti: e così, miei cari lettori, vi ho presentato i “Poteri forti” di Sanremo perché gli altri poteri, con i tempi che corrono, lungi dall’essere forti appaiono pesti ed intenti a rimarginarsi le ferite. La classe politica, evidentemente, non ha la capacità e quindi non può individuare la exit strategy per uscire da questo pantano dai confini opachi e dalle logiche incomprensibili, anche perché, con questa macchina amministrativa, sarebbe come pretendere di vincere il gran premio di Montecarlo con il freno a mano tirato: interessi elettorali (e non interessi diretti), scarsa preparazione e logiche del quieto vivere mascherate da pace sociale la pongono in balia delle insindacabili decisioni dei vari uffici, sistematicamente cassate dai Tribunali Amministrativi allorquando per determinazione o disperazione il privato vi si rivolga. I “Poteri forti”, purtroppo, siamo noi, o meglio, sono la radicazione nel tessuto sociale di rendite di posizione individuali che prescindono dal consenso elettorale, dai programmi e dalla determinazione nel realizzarli: nessun politico perderebbe di certo l’occasione di inaugurare un opera pubblica e nessun imprenditore perderebbe l’occasione di realizzare una iniziativa economica con beneficio diretto o indiretto, in entrambe i casi, per la collettività. Siccome negli ultimi anni non abbiamo visto realizzarsi nè opere pubbliche nè iniziative o fortune private, allora dobbiamo chiederci a chi giova la stagnazione in cui la nostra città è avviluppata: ai “Poteri forti” per l’appunto, a quelli che vi ho appena presentato.

Il Conte Dracula


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E’ iniziato il nuovo anno scolastico. Ciao ciao mare...

Valentina Siracusa

Arriva il 21 settembre e, come ogni anno in questo periodo, riaprono le scuole. Per gli adolescenti delle scuole superiori, l’inizio dell’anno scolastico è sempre traumatico: per più di otto mesi dovranno dire addio alle mattinate passate a letto o allo stare fuori casa ogni sera fino alle due del mattino. Ma la scuola è proprio così male? Sentiamo i diretti interessati cosa ne pensano, cominciando con

Virgina Amato, studentessa del secondo anno di liceo scientifico. Allora Virginia, questa settimana si ricomincia? “Purtroppo sì!”. Cosa ti mancherà di più dell’estate? “Mi mancheranno il mare, le serate, ma soprattutto il fatto di poter vedere gli amici tutto il giorno”. Ora che hai finito il primo anno di superiori, sei soddisfatta di aver scelto come scuola il liceo scientifico? “Sì, molto. Secondo me lo scientifico permette di avere una buona cultura in generale e quindi una più ampia scelta per il futuro”. Cosa ti piacerebbe fare da grande? “Probabilmente cambierò idea, ma per il momento mi piacerebbe aprire una pasticceria”. Anche se ti sei trovata bene, c’è qualcosa che cambieresti nella tua scuola? “Non mi viene in mente niente che vorrei cambiare, penso che la cosa importante sia avere un buon rapporto con gli amici e gli inse-

Irene Bigoni

gnati, e in questo sono stata fortunata”. Un po’ più grande di Virginia è Irene Bigoni, studentessa al quarto anno di superiori. Che scuola frequenti Irene? “Il linguistico dell’istituto magistrale C. Amoretti”. Sei contenta di questa scuola? “Sì, sono contenta della mia scelta: se un ragazzo è propenso a voler approfondire le lingue straniere, senza tralasciare

la preparazione anche in altri campi, è sicuramente la scuola giusta”. Avessi una bacchetta magica cosa cambieresti nell’istituto? “Allargherei lo spazio per far sì che ci possa essere anche una bella palestra e un’aula magna più grossa”. Hai già pensato a cosa fare quando finirai? “La mia intenzione sarebbe andare all’università di lingue di Genova o di Milano”. Cosa ti mancherà dell’estate? “Mi mancherà tutto: il bel tempo, il mare, le giornate senza tanti pensieri passate con gli amici, le serate divertenti, il poter dormire fino a tardi, le vacanze in bei posti”. Oltre agli studenti delle superiori, domani sarà un giorno particolare anche per un altro tipo di adolescenti: quelli che hanno preso la maturità questa estate. Per loro dev’essere una emozione nuova non dover sentire il suono della campanella per la prima volta dopo 13 anni di scuola. Di 19 o 20 anni, questi ragazzi stanno per lasciare la vita che conoscevano per tuffarsi nel mondo del lavoro o iniziare una carriera universitaria, magari in una città lontana. Una di loro è Valentina Siracusa, che pochi mesi fa ha terminato il liceo scientifico. Valentina, come ci si sente a non dover più tornare sui banchi di scuola? “È strano perchè ora non so cosa mi aspetta, la routine scolastica era una sicurezza”. Sai già cosa farai quest’anno? “Non lo so devo aspettare ancora i ri-

sultati dei test di ingresso, se non passo farò scienze diplomatiche”. Come ti sei trovata allo scientifico? “Bene sia per i professori che ho avuto sia per l’ambiente scolastico che c’era. È una scuola che consiglierei di sicuro”. E cosa ti mancherà maggiormente? “Il fatto di essere a scuola con tutti i miei amici: ora con l’università saremo tutti sparsi in città diverse”. Insomma, se i ragazzi non vedono l’ora di finire la scuola e ogni settembre ini-

Virginia Amato

ziano l’anno prefigurandosi già l’estate successiva, chi il percorso lo ha già completato, voltandosi indietro si accorge che, forse forse, la scuola non era poi così male. Un punto fisso su cui ordinare le giornate, un luogo dove condividere crescita ed esperienze con i propri amici. Ah, già… e dove, si spera, imparare qualcosa. Marco Frassinelli

IMPERIA

Nuovo anno, nuove leve al G. Ruffini Precipita per raggiungere la spiaggia Ventimiglia. Brutta avventura per G.P., un uomo di 48 anni che, nell’intento di raggiungere la spiaggia dei Balzi Rossi attraverso una scorciatoia, ha perso l’equilibrio ed è precipitato per oltre 10 metri. Soccorso dall’elicottero dei vigili del fuoco, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure con parecchie lesioni alla schiena ed ai reni.

Imperia. E’ stato inaugurato il nuovo anno scolastico del “G. Ruffini” presso il Palazzetto dello Sport del capoluogo. L’Istituto ha salutato le nuove leve alla presenza di numerose autorità scolastiche, civili, militari e religiose, tra i quali il sindaco Paolo Strescino e il presidente della Provincia Luigi Sappa La manifestazione è stata allietata dall’esibizione del gruppo musicale dell’istituto, dal gruppo di danza Hip Hop e da giochi ed attività coordinate dagli studenti della scuola coinvolti nel progetto Peer Education, attuato in collaborazione con l’Asl1 imperiese. L’iniziativa è giunta al secondo anno e si rivolge in particolare agli alunni delle classi prime, per agevolare il loro ingresso nel nuovo ordine di scuola. Alla manifestazione hanno partecipato anche i genitori degli studenti.


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ATTUALITA’

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Angelo e Jeannine, NOI non ci siamo dimenticati di voi Il Comune sì. Perchè?

Berrino Angelo e Jeannine Sanremo. In queste tre settimane sono stati numerosi i messaggi di posta elettronica e le telefonate giunte alla redazione dell'Eco, riguardo la drammatica storia di Angelo Ciuffi e Jeannine Rombi, la coppia di Sanremo residente in via Volta. Angelo ha ottant'anni ed è malato di Alzheimer e Jeannine ha un tumore in stadio terminale ed ormai hanno un bisogno costante di assistenza perchè non riescono ad essere autosufficienti per via delle malattie ma soprattutto non hanno nessun parente vicino che può dare loro una mano. L'unico “an-

gelo” che dà loro una mano è Romina, infermiera improvvisata che supporta moralmente Jeannine e si prende cura di Angelo, quando va a trovare a casa la coppia. La loro situazione economica non è delle migliori, Angelo prende una pensione di 1800euro ma con le spese di 650euro di affitto, acqua, luce, gas e vettovaglie, i conti sono presto fatti. Jeannine non ha pensione, l'unica speranza, per dare un po' di fiato, è affidata alla visita medica per la concessione della pensione di accompagnamento che proprio oggi sosterrà ad Imperia. Sono

soldi che farebbero comodo soprattutto per Giovanni che necessità di un sostegno continuo e quotidiano; Jeannine, ahimè, è destinata non sopravvivere ancora a lungo e il suo appello drammatico si è tramutato in un grido di speranza affinchè suo marito possa trovare un aiuto e un'assistenza. Perchè si sa, i malati di Alzheimer giorno dopo giorno si chiudono in silenzio e non riescono più a svolgere le faccende quotidiane della vita. Visto che abbiamo preso a cuore la loro storia, abbiamo contattato l'assessore ai servizi sociali Gianni Berrino, al quale si è illustrata la situazione. L'assessore Berrino ci ha risposto che il comu-

VENTIMIGLIA

Bistolfi (Pdl): “finanziamenti per Ventimiglia, grazie a Claudio Scajola” “I finanziamenti a progetti di rilancio e di riqualificazione della città di confine sono un atto dovuto da parte della Regione Liguria che nell’espletamento dei suoi compiti di amministrazione dei soldi di tutti i cittadini Liguri, assegna i finanziamenti alle città che si iscrivono, partecipano e vincono con i loro progetti i regolari bandi di gara che man mano vengono proposti”. Queste le parole di Filippo Maria Bistolfi, coordinatore cittadino del Pdl ventimigliese, in merito all’assegnazione di fondi regionali. Ha proseguito Bistolfi: “A tal proposito, mi Bistolfi complimento con l’amministrazione Comunale guidata dal sindaco Scullino che fino ad ora ha presentato progetti altamente competitivi e e ben mirati aggiudicandosene pertanto il finanziamento, tra cui tengo a ricordare il Progetto integrato di riqualificazione del Centro Storico, la nuova Biblioteca Aprosiana, il restauro dell’antica Biblioteca Aprosiana, il restauro del Forte dell’Annunziata, i due ponti sul Nervia, e ora due grandi parcheggi a Ventimiglia Alta (Funtanin e Ariveu) e il belvedere di Porta Nizza. Progetti finanziati non certamente per gentile concessione del presidente Burlando ma semmai per una totale sinergia d’intenti tra amministrazione comunale, provinciale e consiglieri regionali e parlamentari del Pdl che seguono con attenzione e costanza le necessità di questo lembo di Liguria, sulla scia di quanto magistralmente realizzato da Claudio Scajola nel Governo Berlusconi”. a.d.b.

ne di Sanremo ha già fatto tutto ciò che era nelle sue facoltà per aiutare queste due persone, ad esempio gli uffici dei servizi sociali hanno sbrigato le pratiche per l'ottenimento della pensione di accompagnamento e che l'assistenza sanitaria spetta all'Asl Imperiese. Ora, non per fare troppa dietrologia e pur consapevoli di quanto il bilancio dell'assessorato ai servizi sociali sia stato limato parecchio per i motivi di bilancio che noi tutti conosciamo, lanciamo un nuovo appello affinchè l'assessorato competente, l'Asl, riescano a fare uno sforzo per aiutare queste due povere persone a cui rimane da vivere poco e male. E' vergognoso però che in una città ricca come Sanremo, e non ci tirino fuori la storia del patto di stabilità o della crisi, due persone ma non solo loro, debbano tirare a campare in questa maniera triste e solitaria. Sono stati letteralmente buttati nel gabinetto 80mila euro per “le pupe e il secchiello”, Zoccarato promette 150mila euro per la Sanremese e poi non

si trovano 1000euro in più per due disgraziati. Inoltre tanti di noi guardano a queste vicende con superficialità, pensando che nulla li possa toccare e che a loro non succederà mai niente; non vogliamo fare i “gufi” ma un po' di umanità, un po' di sensibilità da parte di tutti ci vuole. Il compianto grande attore Nino Manfredi in una sua celebre canzonetta, diceva che “Basta 'a salute e 'n par de scarpe nove e poi gira' tutto er monno” ma quando la salute non c'è siamo noi tutti che dobbiam far girare il mondo. In ultimo è possibile dare una mano privatamente a Giovanni e Jeannine: qui alla redazione de L’Eco è possibile lasciare un'offerta, un caffè e un pacchetto di sigarette in meno ma una buona azione in più in questo mondo così privo di sentimenti e suddito del dio danaro. Per informazioni è possibile contattare la coppia presso la loro abitazione di via Volta al civico 14 al numero di telefono 0184507387. Andrea Di Blasio

VENTIMIGLIA

Martedì si approva il Bilancio di previsione

Tanta carne al fuoco, martedì prossimo alle 20 in consiglio comunale a Ventimiglia. Nel corposo ordine del giorno che verrà discusso nel parlamentino della città di confine spicca l’approvazione del bilancio di previsione 2010 e i progetti di riqualificazione del centro storico che andranno a toccare zone come il belvedere di San Michele, lavori di riqualificazione di porta Piemonte e nuovo parcheggio “Auriveu”, lavori di riqualificazione di porta Nizza e nuovo parcheggio del Funtanin e creazione di posti auto nella frazione di Roverino. Per quanto riguarda l’approvazione del bilancio la minoranza darà battaglia. L’eventuale prosecuzione è fissata per il giorno 8 ottobre alle 20. a.d.b.



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“Sprecopoli” anche a Bordighera? Interpellanza del PD

La Fiat Regata abbandonata nel garage comunale Bordighera. Il Partito Democratico di Bordighera presenterà un'interpellanza nel prossimo consiglio comunale, sull'auto di rappresentanza del Comune di Bordighera abbandonata da tempo nel garage/ magazzino di Via Canova a Bordighera: una Fiat Regata acquistata nel 1984, inutilizzata da molto tempo, che continua a pagare il bollo auto, l'assicurazione e la revisione, nonostante

una relazione del responsabile manutenzione indichi nel 2008 l'inutilizzo del mezzo per irreparabilità dall'autunno del 2006. Sempre secondo i Democratici non sarebbe l'unico mezzo in quelle condizioni, almeno altri tre mezzi sono segnalati come inutilizzati nelle stesse relazioni del responsabile manutenzione. “Nel corso della normale richiesta d'informazioni sull'argomento è emerso un

deficit di controllo sull'attività dei centri di costo che gestiscono gli automezzi; non è stato possibile consultare schede dei mezzi in questione con il dettaglio delle operazioni effettuate, consumi di carburante, manutenzioni, personale che utilizza i mezzi. Schede che probabilmente non esistono se l'ufficio finanziario del Comune ha deciso, dopo la nostra richiesta d'informazioni, di inviare in data 30 Agosto 2010 una circolare agli uffici, con allegata copia fac-simile delle schede, al fine di monitorarne i reali consumi mensilmente; la disponibilità degli uffici a fornire, quando possibile, e solo per gli anni 2009-2010, il dettaglio dei consumi di carburante riferito ai singoli mezzi, utilizzando le fatture pagate, testimonia l'assenza di tale documento, prezioso strumento di controllo ex post”, hanno spiegato gli esponenti di minoranza del PD. Gli stessi aggiungono:

“ la presenza di una relazione che certifica l'inutilizzo di un mezzo, firmata dal responsabile di un centro di costo, ripetuta due volte nell'autunno 2008, e la contemporanea autorizzazione al pagamento della relativa polizza assicurativa, per tre anni consecutivi in cui il mezzo non è stato adoperato, è una prova tangibile della superficialità nella gestione delle politiche di controllo. L'assenza di tali politiche, o anche solo l'inosservanza delle stesse, se presenti, è indice di inefficienza della struttura amministrativa comunale che gestisce le risorse derivanti dalla fiscalità prelevata ai cittadini/ contribuenti: i nostri soldi”. Il PD bordigotto non ci sta e spera di non dover assistere ad una “Sprecopoli 2” made in Bordighera che si andrebbe a sommare ai casi di malapolitica di questa calda estate. a.d.b.

MOLINI DI TRIORA

Domani si parlerà del gas in consiglio comunale Domani si svolgerà il consiglio comunale a Molini di Triora e tra gli argomenti all’ordine del giorno spicca la discussione sulla riduzione della tariffa del Gas, mozione presentata dal consigliere di minoranza Antonio Becciu di “Lavorare insieme per cambiare”. L’iniziativa, appoggiata da tutta la minoranza, viene proposta al fine di poter dare un’agevolazione a tutti i cittadini di Molini, in modo particolare a coloro che il gas lo usano come fonte di riscaldamento, come gli anziani e i residenti fissi nel paese. a.d.b.



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SORRIDI CON RIVERSO

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Se vuoi riceverlo gratuitamente anche nel tuo bar manda l’indirizzo a lettere@ecodellariviera.it oppure al fax 0184 507081 Merello Corrado Moka Bar Nuova Stella Paco Srl Bar Caffe’ Golosita’ Pane e Vino Piccardo Bar Peperetta Dispetusa Relax Cafe’ Bar Grotte Di Nerone Sailor’s Bar - Caffe’ Brasil Bar Bagni Piccolo Lido Snc Bar Pasticceria Franchiolo Bar Pasticceria Vittoria Bar Ristorante 24 Giugno New Kristal Bar Rist. Bar Pizzeria Da Paola Fontana Rosa Ristoro Bar Palatofino APRICALE Bar Trattoria A Ciassa La Locanda Dei Tarocchi ARMA DI TAGGIA Bar Angela Bar Ariston Bar Arma Bar Astra Bocciofila Costa Azzurra Bar Chez Elle Bar Elisabeth Bar Frabosa Bar Gelateria Sailing Bar Green Bar Bar La Vuelta Bar Ligure Bar Pepitoa Bar Piccolo Jolly Bar Ristorante Clipper Bar Snack Bar 84 Bar Snack Bar Gian’s Bar Sport Bar Tabacchi Prai Caffe’ Tiffany Bar La Riviera Shopville Costagliola D’abele Gi.ga.ser. S.n.c. Russo Anna Maria Snack Bar 84 Bar Frog S La Locomotiva Sas Bar Gelateria Nuccy ARMO Bar Tabaccheria Bar La Campagnola BADALUCCO Bar Pradio Bar Sport Ristorante Ca’mea Bar Grifone BORDIGHERA Bar 3ma Sas Bar Atu’ Bar Agora’ Gelateria Bar Aldo Bar Corallo Bar Dallas Di Gozzoli Alex Bar Eclisse Bar Eden Bar Il Baretto Bar Nadia Bar Orchidea Bar Roxy Bar Taverna 2 Bar Tavola Calda U Pesigu Bar Trebi Cafe’ Caffe Della Posta Bar Caffe’ Giglio Caffe’ Masini Colombiano D’Agostino G. Bar e Caffe’ Da Paolo Spaghetteria La Casa Del Caffe’ Marenza Pizzeria A’tartana Planet Cafe’ Antica Trattoria Garibaldi Rist. Pizzeria San Marco Roby’s Bar Sant’ampelio Bagni Kursaal Bar Trocadero Club Bar Rist. Carpe Diem Bar Ristorante L’alcione

Barba Giuan Ristorante Bar Buga Buga New Paloma Sas Bar Rist. Sant’ampelio BORGHETTO D’ARROSCIA Ferrari Marilena BORGOMARO Bar Peter Pan CAMPOROSSO Bar Arturo Bar Della Piazza Bar Fiaschetteria Guglielmo Bar Silber Tony Bar Albergo Del Ponte Bar Disco Pub Charlotte Storie Di Mare CARAVONICA Gatta Ci Cova CASE DI NAVA Bar Sorriso CERVO Bar Giada Bar Cit Paris New Porteghetto Bar Ristorante Bar Bellavista Ristorante Bar San Giorgio CIPRESSA Trattoria Bar Pannelli Vittorio Bar Di Pino E Angela CIVEZZA Bar La Piazzetta Bar Sport Ristorante COSIO DI ARROSCIA Gastaldi Renata Trattoria Bar Maria COSTARAINERA Bar Aurelia Pesce DIANO CASTELLO Caffe Del Borgo Ristorante Bar Dei Pini DIANO MARINA Albergo Capri - Hotel Aura Sas Bar Buffet Stazione Bar Charlie 4 Bar Cosmo Mtl Bar Eden Bar El Parador Gelateriaa Bar Holidays Bar Jolly Bar Lady Bar Mimosa Di Ritondale Maurizio Bar Minibar Bar Sito Cafe’ Del Mar Cafe’ Des Amis Damonte Marco Fratelli De Franco Frau Francesca La Tana Del Luppolo Bar Ristorante Beach Bara

Stella Maris Kursaal Ristorante Bar Bar Roma Cos.bar Hotel Palace Ristorante Bar Da Franca DOLCEACQUA Bar Centrale Morscio Mariella Ristorante Gastone Wine Bar Re’

MOLINI DI TRIORA Ristorante Gegio Bar Capriolo Il Gallo Nero Lanteri Carlo MONTALTO LIGURE Bar Trattoria Ligure

DOLCEDO Bar Barlume Bar Rist. Tunu’

OSPEDALETTI Bar Alba Bar Sport Cactus Caffe’ Fornero L’osteria La Bussola 2 Piccolo Bar Trattoria & Bar Bar Marina Di Capo Nero

FANGHETTO Gastaldi Marisa

PERINALDO Bar Fantasy

GRIMALDI Giardini Hanbury

PIETRABRUNA Bar Trattoria Giordano

IMPERIA Alimentari Franco Renziana Fraz. Poggi Grotte Di Nerone & C. Bar Cafe’ Zebrano A Cuvea Enoteca B.f. Bagni Sogni D’estate Bar Agostino Bar American Bar Arcobaleno Bar Aurora Bar Bacicadda Bar Bertaina Bar Blu Bar Bon Caffe’ Sas Bar Borgo Peri Bar Bottiglieria Mirella Bar Buffet Ffss Bar Caffe’ Del Porto Bar Carla Bar Centro Bar Corsaro Bar Dello Studente Bar Gelateria Pinotto Bar Le Palme Bar Ligure Bar Mimi’ Bar Niki Bar Nizza Bar No Name Bar Novelty Bar Osteria Dell’impero Bar Pensilina Bar Pirata Bar Preve Bar Sport Bar Stazione Ff.ss. Bar Tabacchi Il Gattopardo Bar Torrefazione Brozzu Bar Zanzibar Dream S.a.s Bocciofila P. Salvo Breakfast Caffe’ Sas Caffe Cico Caffe’ Garibaldi Piccardo Maria Teresa Caffe’ Pepito Caffe’ Rossini Caffetteria Degli Orti Dalla Padella Alla Brace Danais Di Paradisi Luca Forever Leudo Snc Madamadore’ Mapango Cafe’

PIEVE DI TECO Bar Cavour Bar Sport Trattoria Bar Il Portico PIGNA Bar Carla Di Rainero Carlo Aa Giaira Di Codazzi Bar La Posta POMPEIANA Trattoria Bar “La Piazza” PONTEDASSIO Bar Trattoria Remo Di Bella Cristian RIVA LIGURE Bar Gelateria Da Aldo Bar Sole Gelateria Bar Trocadero Caffe’ Del Corso Calderini Mirko Surace E Scarcella SAN BARTOLOMEO Bar Arimondo Sergio Bar Gelateria Luna Bar Maracana’ Bar La Cafeteria S.f.s. S.r.l. Bar Albergo Hotel Delle Rose Bar La Lanterna Non Solo Bar Ostricheria Bar Ristorante La Bocciofila SAN LORENZO AL MARE Bar Nando e Rosa Bar Paninoteca Peter Pan Bar U Nustromu Emy Bar SANREMO Circolo Ricreativo Bussana Bar Al Mulino Coldirodi Bar Mondovi fraz. Coldirodi Bar My Bar fraz. Coldirodi Briatore. fraz. Coldirodi Bar Rewind fraz. Coldirodi Bar Laudino fraz. Poggio Victory Morgana Bay Bar Crudo Urbicia Vivas Albegia 71

Avalon Cafe’ Bar Aighese’ Pub Bar Alain Bar Alla Torre Saracena Bar Ariston Bar Asta Bar Baragallo Bar Bigliardo Bar Birreria Dei Musicanti Bar Blues Bar Cafe’ Du Centre Bar Caffe’ Agora’ Bar Castelli 98 Bar Charlie Bar Cocktail Tavola Calda Bar Conca Fiorita Bar Cristallo Bar Dei Fiori Bar Des Amis Bar Eden Bar Emilio Bar English Pub Bar Esterina Bar Flora Bar Gandola Renato Bar Gianna Bar Green Bar Halley Snc Bar La Teglia Bar Le Metro’ Bar Mac Daniel Bar Marco Bar Matuzia Bar Modena Trattoria Bar Nazionale Bar Niko Bar Novecento Bar Oasi Tavola Calda Bar Onix Bar Pico De Gallo Bar Bar La Ciotola Bar Lo Spuntino Bar Ristoro Le Millevoglie Bar Rouge Et Noir Bar Stella Bar Tabacchi Jolly Bar Tuttogiochi Bar Venezia Bar Vicenza Bar Volta Borasio Giovanni Break Cafe’ Paninoteca Buffet Stazione Ffss Cacciatore Gabriella Cafe Cafe Caffè Renaissance Caffe’ 3 Monelli Calciobar Cantine Sanremesi Charleston Circolo Az.dip.Casino’ City Bar Del Ponte Effedogi Festival Gelateria Phoenix George La Nuit Pub Il Baretto La Bottega Del Caffe La Mollica Biricchina La Scaletta Maggiorino Masca Mini Bar Moroni Luciano-circling New En Plein 2 Oasi Chez - Gabry Pan Pegau Pio Di Romeo Teresa Pizzeria Chez Checo’ Porto Vecchio Prestige Ravotti Bar Sasso Daniela Bar So.l.ma Vigano’ Fulvio Volpone Gabriele Bar Bar Living Garden Bar Max Paninoteca Bar Pizzeria Dadone Bar Simpaty Base Ball Club Sanremo Bar Trattoria Del Ponte Ristorante-wine Bar Bar-rist. Arabo La Casbah Sorrento Salvatore SANTO STEFANO Bar Caravella Bar Del Porto

Bar Garden Bar Il Baretto Bar Trattoria Garibaldi Tennis Bar La Palma Bar Lola Bar G.r.l.g. SOLDANO Ravotti Beniamino Bar e Sacro & Profano Wine Bar TAGGIA Bar Il 900 Bar Pizzeria Globo Bar Smile Bar Sport Bar Torre Bar Trattoria Emilio Bar Vivado Central Park Sas De Marco Francesco L’envegia Bar Pasticceria Bar Duomo Rist. Bar Playa Manola TRIORA Bruno Ramona Ristorante Bar Loreto VALLEBONA 4 Amici Al Bar VALLECROSIA Bottega Del Caffe’ Piani Bar Del Ponte Bar Diana Bar Du Cantun Bar Diana Cristal Di Di Giovanni Denegri Rita Bar Latteria Serena Bar Il Pesce Spada Bar Rist. Pizz. Corallo Ristorante Bar Il Torrione VENTIMIGLIA Bar Ciao Bella fraz. Latte Bar Mivi fraz. Latte Bar La Caletta fraz. Latte Bar Bristol fraz. Roverino Da Bruno fraz. Roverino Bar Frontiera Roverino Tramezzino fraz. Roverino Bonuomo Ines Bar F.lli Spano’ fraz. Roverino Bar Ballestra fraz. Torri Bar Sciue Sciue Trucco Alfano E Castellino Bananarama Snc Bar Al Galeone Bar Belvedere Bar Canada Bar Carolina Bar Certi Momenti Bar Cordon Bleu Bar Del Teatro Bar Enrico Di Cassan Bar Fiorucci Bar Flo’ Bar Garibaldi Bar Joker Bar Moderno Bar Parigina Bar Pasticceria Romano Bar Pirro Bar Porta Di Provenza Basso Giancarlo Bar Caffe’ Cavalieri Snc Caffetteria Ruffini Carisma De Marchi Fabrizio Gelateria Tiffany Geppy’s Wine Bar Mako Bombo Clan Ristobar Da Gio Usteria Da Porta Marina Sciove’ Maria Bar Tondo Caffe’ Di Colomba Bar Pizzeria Mazzini Bar Vito di Cangiano Corso Francesco Bar Galluccio Ristorante Bar Hanbury Pepin Bar - Ristorante Buffet Stazione F.S. Bar Rist. XX Settembre


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CONFCOMMERCIO

Parte il progetto “Sentinelle del territorio” Imperia. Il progetto delle “sentinelle del territorio” nasce dal fatto che la città di Imperia, dal punto di vista sociale e ed economico, può vantare una grande forza: il valore d’insieme dato da differenti realtà sociali e produttive. Non è scontato che scelte economiche, politiche o sociali corrette ed “azzeccate” per una determinata zona abbiano lo stesso risultato in altre parti della città. “La nostra Associazione vive di Associati: la nostra forza è l’indipendenza del nostro operato e l’ascolto quotidiano delle problematiche che ci vengono segnalate dagli operatori commerciali: da qui è nata l’idea di “istituzionalizzare” questo modus operandi. Abbiamo quindi studiato il territorio, mappato la città ed individuato alcuni commercianti, referenti di micro-aree”, ha spiegato il presidente Marco Gorlero che ha aggiunto: referenti o“sentinelle” appunto, individui che grazie alle loro competenze, capacità e conoscenza del territorio elaboreranno idee, progetti e strategie al fine di coinvolgere il tessuto commerciale e stimolare i colleghi per contribuire, tutti insieme, a risolvere le grandi e piccole criticità cittadine. La Confcommercio è formata da operatori: la “sentinella” è uno di loro”. Ma vediamo in sintesi i principi di questa nuova iniziativa: in primis coinvolgere maggiormente il tessuto commerciale urbano nelle scelte strategiche che interessano le diverse zone cittadine, attraverso il contributo di ogni referente; individuare problematiche, criticità e soluzioni afferenti le diverse zone di riferimento, attraverso l’esperienza personale e la conoscenza del territorio; ricevere e condividere riflessioni e stimoli, che verranno proposti alle “Sentinelle” direttamente dai colleghi com-

Aderenti al progetto tutti i nomi

Fanno scappare i buoi poi chiudono le porte Parole, parole, parole. Questo progetto non fa altro che confermare che la Confcommercio da un po’ di tempo non sembra capace a far altro che “chiudere le porte quando i buoi sono ormai scappati”. Sentinelle, scout, osservatori...ci vuol altro per rivitalizzare il settore. Dov’erano la Confcommercio, i vari Gorlero, Lupi, Roggero, presidenti, direttori, segretari quando ad Imperia e su tutto il territorio venivano aperti a raffica catene di supermercati e le problematiche delle categorie e delle filiere spuntavano come i funghi? Non toccava loro fare le sentinelle? r.b. mercianti; creare un “pool” di operatori a supporto dei dirigenti in carica in grado di fornire alla nostra struttura tutti gli elementi utili affinché l’operato della Confcommercio abbia obiettivi mirati e fini condivisi e sia di effettivo ausilio alle imprese. “La conoscenza del territorio – ha evidenziato Marco Gorlero, Presidente cittadino della Confcommercio – è la base di partenza per il nostro lavoro. Confcommercio fa molto per affiancare le imprese e tutelarne gli interessi, ma avere degli “occhi” sul territorio non può che migliorare il nostro operato. La rappresentanza degli interessi della sfera economica cittadina non si limita solo ai “grandi argomenti”, ma spesso e volentieri sono le problematiche quotidiane che destano maggiori perplessità. Con le “Sentinelle” siamo sicuri che riusciremo, in breve tempo, ad attivare quelle

Roggero

Lupi

azioni dettate dalle esperienze, dal “vivere il territorio” 24 ore su 24. Mancano ancora alcune zone, per le quali stiamo facendo opportune scelte e valutazioni insieme ai Componenti del Consiglio cittadino della Confcommercio: a breve, quindi, saranno integrate altre “sentinelle”, per garantire un controllo ed un feedback più capillare possibile”. Dal coinvolgimento sul problema quotidiano, fino alla condivisione dei

progetti Amministrativi che toccano da vicino il comparto economico-commerciale cittadino: questi sono gli obiettivi del lancio del progetto “Sentinelle del Territorio”. “Abbiamo già sperimentato – conclude Gorlero – la bontà di questa iniziativa a Bordighera e Diano Marina, dove già da quasi un anno le “Sentinelle” presidiano il territorio. I risultati sono stati molto importanti, in termini di obiettivi raggiunti”.

Ecco i nomi dei referenti delle micro aree del progetto “Sentinelle” della città di Imperia: zona Prino, Bartolomeo Maggi del ristorante “Lucio a casetta”; zona Foce, Daria Chieppa del ristorante “Nero di seppia”; zona via Cascione Alta, Claudio Mareri della pasticceria “Al teatro”, Franca Garnerone di “Ete abbigliamento” e Patrizia Valdissera di “Fiorista Patrizia”; zona Borgo Marina, Vanessa Crommar della “Spiaggia d’oro” e Rossella Alpini di “Accessori moda e foto”; zona via Trento, Giovanni Gorlero di “Gorlero casalinghi”; zona via Nazionale ,“Ranise agroalimentare”; zona piazza Dante, Angela Lavore Papa del “Bar rondò”; zona via Bonfante, Carla Dulbecco di “Dulbecco confezioni” e Maddalena Rovere “Le gemelle”; zona via San Giovanni, Giuseppina Calcagno di “Fiorista Pina”; zona via Berio, Regina Mognol di “Regina di fiori”; zona via dell’Ospedale, Lorella Palladino di “Mariarosa”; zona via Monti, Filippo Giammusso di “Amoretti leader”.

IMPERIA

Nel week end Strescino a Friedrichshafen Una delegazione ufficiale del Comune di Imperia, guidata dal Sindaco Paolo Strescino, sarà a Friedrichshafen nel prossimo week end per siglare il patto di gemellaggio con la città tedesca. Della delegazione faranno parte, oltre al Sindaco, Il vicepresidente della Camera di Commercio Enrico Lupi, la Presidente dell’Associazione Amici di Friederichshafen Patrizia Asplanato Ricca, e rappresentati di associazioni imperiesi: Dario Ghiglione, Paolo Saglietto, Enrico Calvi. Oltre alla firma ufficiale del gemellaggio, infatti, l’occasione sarà propizia per rinsaldare i legami attraverso più intensi rapporti di carattere turistico e commerciale.

Strescino


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ATTUALITÀ

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Grande rimpatriata dei commilitoni del Camandone

A circa dieci anni dalla sua chiusura, il comune di Diano Castello, Imperia, invita tutti i suoi commilitoni a una rimpatriata nella gloriosa caserma Camandone: un’occasione per incontrare i vecchi compagni di avventure e riscoprire i luoghi teatro di quell’esperienza sicuramente indimenticabile che era per ogni ragazzo il servizio militare. L’appuntamento, fortemente voluto dal sindaco Antonello Campagna, ex militare proprio a Diano Castello, è fissato per sabato 25 e domenica 26

settembre. Ecco il programma nel dettaglio: Sabato: alle 9.30 apertura delle iscrizioni davanti alla caserma Caman-

done; alle 10.30 ingresso in Caserma dei partecipanti al Raduno; alle 11.00 schieramento dei partecipanti; ore 11.15 alzabandiera (con l’inno suonato dalla Fanfa-

ra Monte Beigua e cantato dai partecipanti); ore 11.20 Onore ai Caduti con deposizione della corona presso il monumento della Caserma (silenzio suonato dalla Fanfara); ore 11.25 rievocazione della figura del Cap. Bruno Camandone; alle 11.40 orazione di eventuali Autorità; 11.50 proiezione video; ore 12.20 esecuzione brani militari da parte della Fanfara Monte Beigua; ore 12.30 testimonianze di ex della Camandone e proposta costituzione Associazione Nazionale di ex Camandoniani. Domenica: ore 11.00 apertura della giornata. Alzabandiera. Segue la Santa Messa officiata dal Cappellano militare. A fare da cornice al’evento anche tutta una serie di inziative, come il ercatino dei prodotti tipici del Golfo Dianese, una marcia a Evigno, il cimento autunnale. la visita guidata al Centro Storico di Diano Castello (info 0183/290213 – 3299872419) Per iscriversi al raduno chiamare il numero 0183 424042 o cercare la pagina facebook dedicata (Raduno Camandone) dove si potranno trovare tutte le informazioni.

IMPERIA

Aperto il bando per funzionario tecnico

Il Comune di Imperia comunica che sino al 4 ottobre 2010 sono aperti i termini per la presentazione delle domande di partecipazione alla selezione per titoli ed esami per l’assunzione a tempo pieno e determinato per anni tre di un “Funzionario tecnico” Settore Ecologia, Categoria D, posizione economia D3. Il titolo di studio richiesto è il diploma di laurea in Ingegneria, con iscrizione all’Albo Professionale dell’Ordine degli Ingegneri o laurea equipollente, ed iscrizione al correlativo albo. Il bando e lo schema di domanda di partecipazione sono scaricabili dal sito internet dell’Ente.

Ottavanota, una marcia in più nella cultura

Vecchio e nuovo si incontrano in un unico luogo. Antiche usanze praticate dagli uomini come il parlarsi, l’incontrarsi e lo scambiarsi reciproco di idee e sensazioni. Questa la prospettiva nella quale si inserisce l’inaugurazione a Imperia, in località Castelvecchio (via Nazionale n. 135), di un nuovo centro culturale. Ottavanota, questo il suo nome, apre le sue porte con l’intento di avere a disposizione una grande sala per vivere qualche ora in compagnia. Ottavanota è un luogo dove poter incontrare la cultura, nelle sue più vaste sfaccettature, attraverso un percorso di scoperta dell’altro, ma soprattutto un luogo dove fare cultura intesa come reciproco e costruttivo scambio di sensibilità, al fine di crescere reciprocamente. Il centro Ottavanota, dove l’ottava nota rappresenta il salto di qualità all’interno di un percorso, si sviluppa a partire dall’incontro di due associazioni, nate nell’imperiese; da una parte l’associazione Raramente, impegnata nell’approfondire percorsi di ricerca per la crescita spirituale mediante corsi di consapevolezza, dall’altra l’associazione Musicale Amadeus, fondata nel 2007 dalla prof.ssa Sonia Soprano con l’intento di diffondere e rivalutare la cultura musicale. Nella serata inaugurale, fissata per venerdì alle ore 21, saranno presentati i corsi e le attività delle due associazioni, tra i quali un corso di yoga (tenuto da Tiziana Bartolini), un corso di educazione dell’orecchio e cultura musicale, un corso di scrittura creativa (tenuti dalla Dott.ssa Cinzia Balestra) e ancora seminari di biofonia e di musicoterapia oltre a concerti e ad attività collaterali. Durante la serata troverà spazio anche una breve esibizione musicale di alcuni piccoli talenti di Amadeus. Info: www.raramente.info// Prof.ssa Soprano 340 3104417


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Telecom? Quindici famiglie rispondono “No, grazie” Guasto alla linea telefonica a Coldirodi: aspetta e spera

Carla Stroppiana

Sanremo. E’ ormai evidente che negli ultimi anni, quando si verificano piogge e temporali dalle nostre parti, i danni possono essere davvero pesanti, ma quando ci si mette anche l’uomo con le sue mancanze e le sue inadempienze le cose possono anche andare peggio. E’ il caso di una quindicina di famiglie di Coldirodi, frazione sulle colline sanremesi, rimaste per ben due settimane senza linea telefonica fissa dopo il forte temporale di inizio settembre. Un fulmine ha colpito un palo della linea telefonica e della luce bru-

ciando non solo televisori ed elettrodomestici ma danneggiando anche i telefoni e gli apparecchi ad esso collegati. E fin qui niente di strano dato che sono episodi che possono capitare; quello che invece non dovrebbe mai capitare è puntualmente successo. Ce lo racconta la signora Carla Stroppiana: “Mi sono accorta che la linea telefonica non funzionava grazie a mia figlia che provava a chiamare ma non aveva risposta, così il giorno dopo, ho chiamato la Telecom per segnalare il problema rispondendomi che avreb-

bero provveduto entro 48 ore, come previsto. Dopo ben una settimana e ripetuti solleciti ho visto degli operai lavorare al palo di fronte a casa mia ma del segnale telefonico ancora nessuna traccia. Ho telefonato nuovamente e più volte per segnalare ancora il problema ma mi è stato risposto che dalla loro centrale la linea risultava funzionante e finchè non gli fosse pervenuto un documento ufficiale interno con la richiesta di intervento non avrebbero potuto fare niente. Il guasto alla fine è stato risolto il 20 di Settembre, 18 gior-

In ricordo di Italo Calvino L’Assessore alla Cultura sta preparando una serie di iniziative legate al 25° anniversario della morte dello scrittore Italo Calvino, scomparso nella notte tra il 18 e il 19 settembre, che avranno luogo nel prossimo autunno. «Lo slittamento a ottobre e novembre – spiega l’Assessore Di Meco - è stato predisposto perché gli eventi in preparazione sono dedicati in modo esclusivo alle scuole, pensando alla valenza sociale sempre presente nello scrittore, figlio di famosi botanici sanremesi, che visse e studiò nella città dei fiori». Il programma di iniziative si articolerà in tre filoni:

1)alla Biblioteca Civica allestimento della mostra “Calvino e le sue radici” con immagini del giovane Calvino a Sanremo e che, rispetto all’edizione del 2005, sarà arricchita da documenti e libri originali dello scrittore; attività didattica per la valorizzazione di progetti delle scuole su Calvino che saranno esposti nella Biblioteca Civica; letture calviniane; 2)percorsi calviniani; 3)spettacoli teatrali sullo scrittore e sulle sue opere rivolti a ragazzi e adulti. “Non abbiamo dimenticato Calvino – conclude Di Meco – come non abbiamo dimenticato un altro illustre figlio di Sanremo, Antonio

Anna Maria di Giuseppe

ni dopo, con l’aggiunta di un’ulteriore beffa finale: il tecnico Telecom, una volta giunto da me, sapeva già dove e come riparare il guasto. Ha sostituito 2 fusibili in una cassettina nel bagno, 5 minuti di lavoro!”. La signora Carla ha 73 anni, deve badare al marito malato ma è molto in gamba dato che si è arrangiata con il telefono cellulare incontrando comunque delle difficoltà a “dialogare” con il disco guidato del 187 per poi sentirsi rispondere da un operatore che mancava un foglio per effettuare l’intervento. Risultato: 18 giorni per sostituire 2 fusibili in 5 minuti di lavoro, incredibile! Stesso problema per un’altra donna di 97 anni, Angela F. Morini in Gazzano ma con delle ulteriori

aggravanti, infatti la donna vive sola e proprio per questo motivo i figli le hanno fatto installare il salvavita; peccato che questo congegno funzioni proprio tramite linea telefonica. Risultato: la signora Angela è riuscita a tamponare il disservizio grazie all’aiuto della nuora, Anna Maria di Giuseppe che le ha insegnato ad usare il telefono cellulare e che si è occupata di litigare con gli operatori Telecom. Immaginate una donna di 97 anni, seppur molto sveglia, obbligata ad imparare ad usare un cellulare? Dove sono gli interventi entro 48 ore garantiti da Telecom? Se fosse capitato qualcosa di grave alla signora Angela di chi sarebbero state colpe e responsabilità? Questa la probabile risposta: tu tu tu... Massimiliano Inferrera

SANREMO

La pattumiera cresce a vista d’occhio

Rubino, di cui quest’anno è caduto l’anniversario della nascita e sul quale stiamo preparando eventi per celebrare la ricorrenza, anche queste rivolte in particolare alle scuole”

In questo vicolo che unisce via Zeffiro Massa a via San Francesco, in poche ore l’immondizia è passata da un sacchetto a cinque. La segnalazione arriva da un abitante della zona che denuncia il malcostume del vicinato. Oltre al fatto che i bidoni dell’immondizia distano solo pochi metri, e che gettare i rifiuti per strada non costituisce un bello spettacolo, può anche risultare nocivo per i bimbi che giocano nella zona.


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No del Pd e cittadini ai posteggi a pagamento sul lungomare

Vernetti Sanremo. Da alcuni mesi, il posteggio del lungomare Calvino è in mano ad una azienda privata, la Quick no Problem Parking di Napoli che grazie al comune di Sanremo, si è “imposessata” della zona e fa pagare la sosta auto 24 ore su 24 ore. Il presidente della Quick no Problem Parking, è Massimo Vernetti, self made man napoletano che dal 2000 ha preso in mano le redini di questa azienda attiva a livello nazionale. Le cronache riportano che nel maggio scorso (Il Tempo - edizione di Latina del 19 maggio 2010) lo stesso Vernetti si dimise dal consiglio di amministrazione della “Formia Servizi”, per via di un’indagine della guardia di finanza di Latina sulla società partecipata di gestione parcheggi auto di cui egli faceva parte. In quell’indagine da par-

te della procura di Latina, c’erano nel mirino gli atti relativi alla costruzione del parcheggio multipiano di piazza Aldo Moro a Formia, dopo l'esposto-querela presentato dall'imprenditore di Gaeta, Williams Di Cesare, titolare della “Multipiano del Golfo Scral”, la società consortile che si era aggiudicata l'appalto per la costruzione dell'infrastruttura e che lamentava il mancato pagamento di due milioni di euro, ipotizzando anche la possibilità di una “distrazione di fondi”, in quanto il finanziamento concesso cinque anni fa, dalla Banca Biis, era un mutuo finalizzato esclusivamente alla realizzazione del parcheggio, mentre i fondi sarebbero stati usati (il condizionale è d'obbligo), dall'amministratore delegato Massimo Vernetti, per una serie di consulenze ed altri scopi. Non a caso, la gestione del ma-

Un momento della riunione del Pd

nager, subito dimessosi, da ogni incarico, fu duramente contestata sia dalla Commissione d'inchiesta istituita dall'amministrazione comunale di Formia, che dai nuovi rappresentanti della parte pubblica nel Cda, il presidente Sergio Lanna ed i consiglieri Salvatore Testa e Massimo Macera, i quali hanno affermato che “bisogna prendere atto del fallimento gestionale della società, che, in tutti questi anni, ha accumulato passività e disavanzi, a causa di un'amministrazione allegra, fatta di sprechi finanziari, di assunzioni scriteriate, di carenze progettuali, di sproporzionate indennità e prebende in collaborazioni e consulenze”. Ma giovedì sera presso il bar-piscina Decò, si è tenuto un incontro con i cittadini ed il Pd sanremese in merito al posteggio a pagamento sul lungomare, dove erano

Candito

Mandica

presenti anche i consiglieri comunali Gorlero, Faraldi, Infante, il segretario cittadino Mario Robaldo, i coordinatori dei circoli del Pd di Sanremo e numerosi commercianti e gestori di spiagge. Tema della serata era la situazione che si è venuta a creare dopo l'introduzione dei parcheggi a pagamento nei giardini Vittorio Veneto che ha determinato la chiusura della viabilità con conseguente netto calo dell'attivià commerciale e balneare della zona. Il tutto si è verificato all'inizio della stagione estiva sommandosi alla situazione estremamente critica dell'inquinamento marino a seguito della rottura della condotta fognaria. Andrea Gorlero e Leandro Faraldi hanno sottolineato che la gestione dei parcheggi privati ad Area 24 è stata decisa da una delibera della Giunta Comunale, senza discussione in Consiglio. Inoltre una decisione che ha di fatto chiuso una strada non può essere fatta senza un'ordinanza, secondo le regole del Codice stradale. La creazione di 400 posti macchina a pagamento è stata poi compensata con l'eliminazione di 150-200 parcheggi blu in altre aree cittadine, determinando una perdita di introiti alle casse comunali. I commercianti della zona hanno fatto notare che di fatto l'area dei nuovi parcheggi è sempre semivuota e che il drammatico calo dell'attività commerciale è stato registrato non solo in zona , ma in tutta la città. “Domenica scorsa ho avuto un incasso pari al 50% di quello che realizzo in genere in una giornata del mese di novembre”- ha lamentato il gestore della tabaccheria dei Giardini Vittorio Veneto, Stefano Bonsignore. Ha poi

aggiunto : “Non sono formalmente contrario all'introduzione dei parcheggi a pagamento, ma ciò non può essere fatto a scapito della viabilità. Inoltre sarebbe giusto rendere il parcheggio libero dopo le 19 e nei giorni festivi, come di regola accade in tutti i parcheggi comunali a strisce blu”. “La grave crisi turistica che si è verificata quest'estate a Sanremo ha dimostrato chiaramente che l'economia cittadina ruota anche attorno alle spiagge. Il comune non si è mai interessato seriamente agli stabilimenti balneari, le spiagge sono dimenticate, sporche, infestate da topi, ed i turisti quest'anno sono scappati via, spaventati anche dal mare inquinato. Quest'anno Sanremo ha avuto la peggiore stagione turistica della sua storia e l'economia cittadina sta agonizzando”- hanno affermato i gestori degli stabilimenti della zona. Ma anche altri cittadini matuziani, intervistati da noi de l’Eco, si sono uniti al grido di sdegno nei confronti di questo posteggio. Antonio Mandica ha detto: “Sarebbe stato meglio lasciarli liberi, perché adesso posteggi così grandi nelle vicinanze non ce ne sono. Da quando li hanno messi a pagamento è quasi sempre mezzo vuoto e il traffico cittadino ne risente”. Stefania Candito: “Penso che dovrebbero almeno abbassare le tariffe per i residenti e commercianti; ormai il comune ha voluto fare così solo per mantenere la pista ciclabile ma era molto meglio come era prima”. E aggiunge: “Mi pare che avessero detto che avrebbero fatto solo metà della zona di Area 24, invece mi sembra che sia molto di più”. Andrea Di Blasio


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Palafiori e Lele Mora gli unici problemi? Magari!

Sanremo. A quanto pare nella nostra ridente cittadina i problemi non esistono, tutto fila liscio. Probabilmente alla lunga, questa atmosfera di tranquillità fa nascere qualche sbadiglio sulle bocche dei nostri amministratori e cercano motivazioni e spunti che possano creare un po’ di movimento a questa situazione letargica. Dato che la delinquenza, la mancanza di fondi, la viabilità discutibile, sono problemi inesistenti (vorrei sottolineare il tono ironico), l’amministrazione, con l’aiuto del Casinò, ha pensato bene di instaurare una sorte di braccio di ferro, che non può che far un gran bene ad entrambi. In palio c’è il Palafiori, la costruzione di corso Garibaldi, che con molte fatiche e parecchi soldi, è stato portato a termine qualche anno fa. Il lato comico della vicenda è che è stato sì concluso, ma senza sapere come utilizzarlo. Escludendo i due piani interrati adibiti a parcheggio, il resto della costruzione è stato in attesa, tutti questi anni, di un’idea brillante. L’illuminazione alla fine è arrivata! Il Palafiori verrà destinato come accademia per l’hold’em poker. Fin qui, il Cda del Casinò aveva ottenuto ampi consensi da palazzo Bellevue e si poteva quindi pensare ad un accordo di massima. In seguito però, l’accordo ha iniziato a scricchiolare. I primi segni di cedimento si sono registrati quando, il sindaco Zoccarato, insieme alla Sanremo Promotion di Giorgio Giuffra, hanno proposto a Di Ponziano che

Lele Mora

Belen Rodriguez

la proprietà del Palafiori passi pure al Casinò, ma che l’usufrutto resti alla Sanremo Promotion. Naturalmente Di Ponziano non è rimasto entusiasta dell’offerta. Per trasformare il Palafiori nell’Accademia del poker servono investimenti e non si capacita del fatto che gli utili del parking, e più in generale gli spazi della struttura, restino appannaggio di Sanremo Promotion. Insomma, al momento la trattativa è in stallo e se nessuna delle due parti decide di cedere rischia di saltare. Comunque, secondo l’opinione di molti, anche questo piano sul futuro del Palafiori, sarà come un albero nel bel mezzo della foresta: farà più rumore se cade che non se cresce. In attesa quindi di uno scossone, un piacevole di-

versivo, almeno secondo i punti di vista, arriva dalla polemica riguardante la scelta dello sponsor estivo, “La pupa e il secchiello”. Si tratta di un sponsor ideato durante la stagione estiva che avrebbe dovuto aiutare al rilancio delle spiagge matuziane, ma che in realtà è più che altro servito ad alleggerire le casse di Sanremo Promotion, visto che il costo si aggira intorno ai 100 mila euro,soldi tolti dalle tasche dei sanremesi. Ne valeva la pena? Di certo non sono bruscolini. Ma oltre alla scelta pubblicitaria discutibile, ciò che ha destato la preoccupazione di alcuni è il fatto che questi soldi siano andati nelle casse della “LM Production srl” società di cui è presidente Diana Mora e consigliere Mirko Mora, figli di Lele Mora, scopritore di talenti, belle donnine per

Daniela Cassini

la tv, personaggio notissimo anche per aver più volte riempito le pagine della cronaca giudiziaria, del gossip Bord Line. Insomma un nome molto chiaccherato, mentore, tra l’altro, del super paparazzo pluriprocessato Fabrizio Corona. Dunque un nome noto, ma forse non il migliore per costruire basi solide di rilancio, di qualità e di eccellenza per Sanremo. Ma i contatti tra Sanremo Promotion e l’amministrazione sanremese con Lele Mora non finiscono qui. In ballo vi sarebbero anche rapporti che portano dritti al Festival della Canzone Italiana, passando per Area Sanremo, già SanremoLab ed Accademia della Canzone. L’opposizione, di cui si fa portavoce Daniela Cassini, vorrebbe avere giustamente chiarimenti sul ruolo di Lele Mora e quali proget-

Giorgio Giuffra

ti, riguardanti Sanremo e il suo Festival, siano in ballo. Altri ancora trovano curioso il fatto che l’amministrazione, abbia dovuto pensarci su due volte prima di aprire le porte a Belen Rodriguez, per una sua possibile partecipazione al Festival di Sanremo, in seguito alle vicende giudiziarie, ma che non abbia fatto una piega per instaurare un rapporto di lavoro con il signor Mora. Dubbi condivisibili, anche perché se proprio si doveva scegliere tra i due, con tutto rispetto, Belen parrebbe la meno peggio. Nonostante qualche scaramuccia, anche in questo caso, probabilmente tutto si concluderà in “tarallucci e vino”. Forse è giusto così, anche perché i cittadini hanno ben altri problemi da risolvere. Alessio Pastorelli


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My Way: la Sanremo contro la crisi Sanremo. La crisi c’è, la vediamo e ne risentiamo ogni giorno ma a Sanremo c’è qualcuno che, andando controcorrente ha iniziato da zero una nuova attività, con entusiasmo, convinzione e consapevolezza dei propri mezzi. Lo scorso ferragosto, rimpiazzando lo storico pub “Sax” nel centro di Sanremo, ha aperto il “My Way”, ristorante gestito da una sapiente e capace cuoca, Angela, una ex estetista con molta fantasia, Emanuela e un ex muratore, Fabio; cosa ha spinto tre persone a lasciare il loro mestiere primario, a parte Angela, e intraprendere quest’attività in un periodo di crisi come questo? Lo abbiamo chiesto a Emanuela che, gentilissima, ci ha concesso questa intervista. “La motivazione base è stata quella di realizzare un sogno comune, quello cioè di aprire un ristorante tutto nostro, mettendo insieme le nostre capacità; Angela vanta una notevole esperienza come cuoca, io ho sempre avuto la passione della cucina e Fabio tanta voglia di cambiamento, e ora eccoci qui.” Viene subito da chiedere com’è nato il nome del locale, My Way. “Ogni volta che pensavo ad un nome mi soffermavo sull’idea che questo nome dovesse avere un senso, dovesse trasmettere un messaggio. Un giorno mentre davo spazio ad una delle mie passioni, la musica, ascoltavo F. Sinatra nella sua performance ma soprattutto riflettevo sul significato profondo della

Fabio, Angela, Emanuela canzone: un uomo che fa il bilancio della sua vita e che considera come valore l’aver vissuto a modo suo. Vorrei che fosse così per me e per noi, facendo tutto a modo nostro, dal locale ai piatti, e quando faremo un bilancio di questa esperienza potremo guardarci indietro e affermare che abbiamo fatto e vissuto tutto a modo nostro”. In un momento difficile come questo, aprire una nuova attività sembra un azzardo. “La nostra è ambizione, siamo consapevoli di tutto ciò che offriamo; qualità dei prodotti, capacità della cuoca, disponibilità in sala... tutte caratteristiche che non possono passare inosservate poichè, proprio a causa della crisi, il cliente è accorto nella scelta, e quando sceglie pretende il meglio con il giusto rapporto qualità prezzo, e noi siamo convinti di averlo. Benchè a prima vista possa sembrare un locale troppo caro, in realtà siamo alla portata delle tasche di tutti, infatti siamo già stati scelti per compleanni, cene

di lavoro e gruppi; passiamo da caviale, aragosta, ostriche, ai classici fritti di calamari e spaghetti al pomodoro fresco, senza mai perdere d’occhio la qualità e così anche in cantina non cadiamo mai di qualità, abbiamo una scelta valida di vini pregiati locali e non, il vino della casa stesso non è da sottovalutare, il bianco chardonnay e il dolcetto rosso arrivano da Diano d’Alba, entrambi assaggiati e scelti direttamente in cantina!”. La tua fantasia ha dato vita ai “giovedì a sorpresa”. “I giovedì al My

Way sono serate con menù fisso a base di specialità particolari fuori menù, ad esempio abbiamo avuto paella, lasagne ai frutti di mare, avremo crepes, pasta e fagioli fatta all’antica, e tanti altri piatti che in giro è raro poter apprezzare; unito alla buona cucina una buona dose di spettacolo, a rotazione avremo musica dal vivo, cabaret, musical, piano bar, magia e l’attesissima cena con l’assassino!!!” In questo primo mese di apertura i sanremesi come hanno risposto alla vostra nuova proposta? “Molto bene, sentiamo già un’ ottima eco di pareri positivi e abbiamo visto già il ritorno di molti clienti”. Credete più nei

LA CASA DI MARY POPPINS TORNA A VOLARE Dopo la pausa estiva ha riaperto il Centro per le Famiglie “La Casa di Mary Poppins” del Comune di Sanremo e gestito dall’Associazione di volontariato C.I.F Centro Italiano Femminile Comitato di Sanremo. Il Centro, che ospita bambini da zero a sei anni, accompagnati da un adulto, si prefigge di raggiungere tre scopi: aiutare le donne a superare le difficoltà dei primi mesi di maternità e portarle a condividere le esperienze vissute durante l’allevamento dei propri figli; offrire uno spazio fisico attrezzato per favorire la socializzazione e il gioco dei bambini da zero a sei anni; offrire uno spazio di confronto e crescita per i genitori. Molte le proposte offerte ai bambini dalle educatrici, tra cui attività motorie (scivolo, piscina con palline, percorsi dentro fuori, tunnel tenda), lettura di fiabe e filastrocche; attività di animazione e drammatizzazione delle favole lette attraverso l’uso delle marionette e del teatrino; laboratori vari, consultazione e prestito di libri di argomento psicologico e pedagogico per i genitori; momenti di aggregazione in cui sia possibile l’interazione lo scambio e la conoscenza tra bambini e famiglie provenienti da esperienze, vissuti e culture diverse anche attraverso la condivisione di merende e piatti tipici dei luoghi di provenienza dei genitori; gli adulti avranno anche la possibilità di mettersi in gioco conducendo in prima persona laboratori dove mettere in comune le proprie abilità. Gli orari di apertura sono dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,00 per i bambini da zero a tre anni e dal lunedì al sabato dalle 16,30 alle 19,00 con attività rivolte ai bambini più grandi.

sanremesi e in Sanremo o nella vostra idea e nel vostro servizio? “Crediamo che il nostro metodo e la nostra proposta siano adatti alle esigenze di Sanremo, dobbiamo solo aspettare che tutti ci conoscano e poi ci vorrà il bigliettino come dal salumiere per entrare!” Convincimi a scegliere il My Way come uno dei ristoranti più desiderati della città. “Osa chiedere, oseremo soddisfarti!”. Entusiasmo e consapevolezza abbinati a qualità e capacità sono le armi di Emanuela & company per fare del My Way uno dei punti di riferimento per la ristorazione sanremese; la crisi può attendere... Massimiliano Inferrera


GIOVEDI 23 SETTEMBRE 2010 •

L’ECO DELLA RIVIERA

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LO SCUOLABUS DELLA VALLATA, UN LUNGO VIAGGIO

Marcello Lanza sindaco di Triora Marcello Moraldo sindaco di Molini di Triora Giovanna Lantrua sindaco di Montalto

BADALUCCO Valle Argentina, tanti paesini bellissimi, panorami collinari stupendi pieni di tradizioni, costumi, storie diverse. Feste, sagre, usanze diverse ma uniti tutti per un aspetto: la scuola. L’importanza della cultura. Si è riaperto l’anno scolastico. La chiusura della scuola elementare di Montalto Ligure annunciata ad agosto ha dato un colpo al cuore a questo bellissimo paesino di montagna. L’estate è passata, come s’è risolta la situazione? Qualche altro Comune ha dovuto chiudere la scuola? “La chiusura della scuola è stato un avvenimento triste ma presumibilmente temporaneo” ha detto il vice sindaco Mariano Bianchi che ha spiegato le cause di forza maggiore che hanno determinato la chiusura della scuola: il numero esiguo di bambini. “Dei quindici bambini di Montalto i 2/3 volevano andare a Badalucco, 1/3 voleva rimanere” - continua Bianchi - non si poteva tenere aperta la scuola solo per 5 bambini. Se ci saranno più frequentanti, la scuola sarà riaperta”. Ci spostiamo a Triora: “Le strutture per la scuola materna le abbiamo e sono funzionanti” - ha detto il vice sindaco Giovanna Ferraironi - “problemi non ce ne sono, solo uno piccolo

che sarebbe la connessione ad Internet che ancora non abbiamo”. Badalucco racchiude le medie della vallata nell’ex albergo La Rocca. L’edificio scolastico precedente posto in regione Premartin era stato chiuso perché ritenuto pericoloso. A breve finiranno i lavori a Badalucco per una scuola a tutti gli effetti. I pulmini dei comuni limitrofi portano i ragazzini a Badalucco, servizio navetta per garantire ai frequentanti delle medie, e adesso anche delle elementari di Montalto, l’arrivo a scuola. Anche Molini di Triora come gli altri Comuni usufruisce del bus navetta. Marcello Morardo ci spiega: “Con Triora utilizziamo il pulmino in modo congiunto ma vorremo utilizzarlo per tutta la vallata. Ha 28 posti e stiamo cercando di usarlo come bus della vallata, che porti tutti i

bimbi a Badalucco.”. L’edificio delle elementari è nato proprio come scuola, due aule per le elementari e una per la materna, otto bambini delle elmentari, quattro delle materne. L’unica cosa che manca è una mensa ma tramite uno dei ristoranti di Molini i bimbi si possono rifocillare. “Il numero dei bambini è troppo basso per poter costruire una mensa, ma se il numero aumenterà abbiamo a disposizione la mensa di una casa famiglia che può ospitare dai 15 ai 20 bambini” - ci spiega il sindaco Moraldo. Il quadro generale ci dice che i comuni della vallata si sono saputi organizzare,

anche per far fronte al disagio di Montalto si è saputo risolvere il problema, i paesini hanno fatto fronte alle necessità e si sono dati una mano e se la stanno dando tutt’ora. Il pullman designato oltre a portare i ragazzi delle medie a destinazione, da quest’anno porterà anche i bimbi delle elementari di Montalto che raggiungeranno l’edificio competente che racchiude sia la scuola primaria che quella materna. L’esempio della vallata è un esempio che deve insegnare a tutti, alle piccole e

grandi amministrazioni, che bisogna unirsi nei momenti di difficoltà e che insieme si può andare molto lontano. Ma sarà davvero così? Voci di corridoio dicono che si è fatto di tutto per chiudere la scuola di Montalto, che in pochi si sono realmente prodigati a salvare il salvabile. C’è stato riferito che era una scuola che dava fastidio e che si sono mossi in tanti per chiuderla. Quale sarà la verità? Vi terremo informati. Francesco Basso

RIVA LIGURE

Buon Compleanno Francesca

La scuola di Molini di Triora non ha una mensa ma un ristorante

Oggi, 23 Settembre, Francesca Damele compie 5 anni! Tantissimi Auguri da Mamma Eleonora e Papa’ Luigi.


GIOVEDI 23 SETTEMBRE 2010 •

L’ECO DELLA RIVIERA

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Pellegrini insultano controllore nero

Ventimiglia. Un controllore ferroviario nizzardo, alla stazione di Ventimiglia, è stato fatto allontanare bruscamente dal treno sul quale era in servizio da un gruppo di pellegrini italiani di ritorno da Lourdes. La motivazione? Era nero. Questo l’avvenimento scioccante

subìto da un controllore della Sncf da parte di questo gruppo di persone che pur seguendo i buoni precetti di Santa Romana Chiesa, si sono comportate come il leghista Borghezio o come le peggiori camicie brune di hitleriana memoria. Ed è proprio questo il colmo!

I fatti sono stati riportati da un comunicato del sindacato dei ferrovieri transalpini Cgt di Nizza e poi successivamente confermato dalla direzione generale della Sncf a Marsiglia. Secondo alcune indiscrezioni, al controllore sarebbe stato intimato di scendere dal treno e addirittura spintonato violentemente sul binario, da parte di alcuni di questi “buon samaritani”. L’uomo non ha subito ferite ma moralmente si; la Cgt parla di un vero e propria aggressione razzista e nessun religioso si è opposto a tale atto vile, anzi i responsabili sono stati coperti. La Sncf in una nota stampa, evidenzia l’indignazione per questo gesto e l’avvio di un inchiesta per comprendere le esatte circostanze di questa aggressione razzista. Andrea Di Blasio

APRICALE

Sfatato un mito: il trombettiere di Custer non era di Apricale Little Big Horn

VENTIMIGLIA

Scullino incontra il premier monegasco

Si è svolto sabato mattina l’incontro tra il sindaco della città di Confine Gaetano Scullino ed il Primo Ministro di Stato del Principato, Michel Roger. Al centro del dibattito in primis la possibilità di instaurare un rapporto di collaborazione di tipo culturale, economico e, soprattutto, di mettere in atto una strategia comune per risolvere la questione del trasporto dei lavoratori e pendolari. Presenti all’importante cerimonia, all’interno della Sala consiliare del Comune, oltre alle autorità politiche locali, gli ambasciatori Fissore e Mistretta, l’onorevole Eugenio Minasso, il prefetto di Imperia, i consiglieri regionali Sergio Scibilia e Giancarlo Manti. Entusiasta il primo cittadino Gaetano Scullino che ha commentato: “E’ per noi un grande piacere ed onore avere qui il Primo ministro monegasco. Sentiamo un forte legame con il Principato di Monaco. Ogni giorno circa 4000 mila cittadini frontalieri raggiungono Monaco per lavoro. Non mancano contatti sotto il profilo culturale e anche di tipo commerciale. A questo proposito è già in fase progettuale avanzata il collegamento tra Monaco ed una parte della Costa Azzurra che si estende fino ad interessare Ventimiglia. Noi abbiamo la presunzione di pensare che nei prossimi anni la nostra città conoscerà un grande sviluppo industriale”. Donatella Lauria VENTIMIGLIA

Il trombettiere del 7° cavalleggeri, unico superstite della battaglia di Little Big Horn tra statunitensi e pellerossa, ovvero Giovanni Martini (John Martin) non era di Apricale ma di Sala Consilina, un piccolo comune costiero della provincia di Salerno. A risolvere la querelle sulle sue origini è stato il ritrovamento di un documento ritrovato tra gli scaffali del registro misto dell’ufficio anagrafe di Sala Consilina, che certifica i natali del trombettiere del 7° cavalleggeri. Il documento parla di un certo Giovanni Crisostomo Martino, nato a Sala Consilina nel 1852. Da tempo gli studiosi si dividevano sulle origini del trombettiere italiano emigrato in America e reclutato dal 7° Cavalleggeri: alcuni dicevano che fosse nato ad Apricale, in provincia di Imperia, John Martin mentre altri si sono sempre mostrati certi che Giovanni Crisostomo Martino fosse originario di Sala Consilina, in provincia di Salerno. Fra questi c’è il professor Giuseppe Colitti, presidente del Centro Studi Vallo di Diano, che ha dedicato diverse ricerche sull’argomento e che ha trovato il documento che ha sciolto le ultime riserve sulle origini di John Martin. “Altre località ne reclamavano la nascita, - dice all’Adnkronos il professor Colitti - soprattutto al nord perchè lì è piuttosto comune il cognome Martini e quindi ci furono dei casi in cui in vari comuni nacquero fra il 1851 e il 1853 diversi bambini che vennero chiamati Giovanni Martini. Ma il nome originario del trombettiere John Martin era in realtà Giovanni Crisostomo Martino’’. a.d.b.

Scuola “Cavour”: ok ai fondi per i precari Anche alla scuola media “Cavour” di Ventimiglia è stato inaugurato l’anno scolastico. La scuola tempo fa era stata al centro delle cronache per una sua paventata chiusura, poi scongiurata. Era presente l’assessore regionale Rossetti che ha detto: “Il significato della presenza di questa scuola sul territorio è di una importanza straordinaria sul piano sociale, educativo e quindi scolastico. Abbiamo lavorato con la direzione scolastica regionale perché vi fosse l’organico sufficiente malgrado i criteri del ministro Gelmini non corrispondessero alla possibilità di sostenerne l’apertura perché la scuola è una istituzione che consente a un territorio di avere una cmpleta dignità . A Ventimiglia Alta la popolazione aveva fatto presenti le difficoltà sociali, economiche alle quali la Regione Liguria sta cercando di venire incontro. La scuola Cavour di Ventimiglia Alta è un esempio di come la politica dei numeri faccia pugni con quella delle persone”. In ultimo la Regione ha stanziato un fondo di 3milioni di euro a favore dei precari dell’insegnamento. a.d.b.



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