Eco della Riviera N.48

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Giovedì 09 Dicembre 2010 - N. 48 - Anno 95 - Riviera dei Fiori e Costa Azzurra Fondato nel 1915 S p e d i z i o n e i n A . P. - 4 5 % a r t . 2 c o m . 2 / b L . 6 6 2 / 9 6 D i r. C o m m . I m p e r i a - Ta s s a p a g a t a

Direttore Roberto Basso

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MAGAZINE Sanremo RegalExpo

La fiera del regalo creativo. Tante idee

da pag 37

Italiani si nasce Solenghi e Micheli In scena al Palaparco di Bordighera

Io la penso così

L’editoriale di: Roberto Basso

Claudio Scajola e il “dilemma del porcospino”

Se l’ex ministro Claudio Scajola non avesse fatto il politico sarebbe stato certamente un ottimo regista di film del genere Commedia all’Italiana. Un Mario Monicelli alla ligure, per intenderci, senza offesa per nessuno. C’è da giurarci. Le sue ultime mosse parlano chiaro. Tanto di cappello. La prima: tirare fuori dal frigorifero due delfini politicamente congelati come l’imperiese Rudy Leone ed il sanremese Gianni Giuliano. Affidare loro il compito di rilanciare il Pdl in centro e periferia, ridare fiducia ad iscritti e simpatizzanti un po’ confusi, agire con la massima cautela, rimandare piano piano l’attuale segretario e vice segretario provinciale del partito di Berlusconi, Ambesi, Gazzano ed altri giovani ghepardi, ai piani bassi ad imparare l’arte, fare un po’ di gavetta. ....prosegue a pagina 3

Giri: “Il Casinò è un taxi scassato con al volante troppi fantocci” pag. 6

Sanremo

La città dei fiori, della musica e delle buche pag. 19

Taggia

Falchi e colombe: il “giallo” del manifesto fantasma pag. 5

Imperia

Servizi

Porto: le sette vite di Paolo Calzia pag. 17

Le rivolte degli studenti e le scuole occupate pag. 8

Sport Marchi al 2° posto Alberto di Monaco plaude i maratoneti di Sanremo



Editoriale

coi baffi

L’Eco della Riviera

giovedì 09 dicembre 2010

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Riusciranno i nostri eroi, Giuliano e Leone, giubilati da Claudio a ridare autorevolezza al Pdl e fiducia ai fans di Berlusconi?

S

e l’ex ministro Claudio Scajola non avesse fatto il politico sarebbe stato certamente un ottimo regista di film del genere Commedia all’Italiana. Un Mario Monicelli alla ligure, per intenderci, senza offesa per nessuno. C’è da giurarci. Le sue ultime mosse parlano chiaro. Tanto di cappello. La prima: tirare fuori dal frigorifero due delfini politicamente congelati come l’imperiese Rudy Leone ed il sanremese Gianni Giuliano. Affidare loro il compito di rilanciare il Pdl in centro e periferia, ridare fiducia ad iscritti e simpatizzanti troppo confusi, agire con la massima cautela, rimandare piano piano l’attuale segretario e vice segretario provinciale del partito di Berlusconi, Ambesi, Gazzano ed altri giovani ghepardi, ai piani bassi ad imparare l’arte, fare un po’ di gavetta. Scajola ha capito, anche se in ritardo, che il motto “largo ai giovani” da solo non sempre basta per centrare il bersaglio. Di Alessandro Magno e Napoleone ne nascono sempre meno, altri tempi. E così, con la stessa tempestività e nonchalance con cui due anni fa aveva dato i gradi di generale a giovanissimi militanti, senza dubbio capaci nelle loro specifiche professioni, ma imberbi e dilettanti sul fronte della politica chiudendo negli armadi vecchi senatori, l’ex ministro ha cominciato a riavvolgere la pellicola e, per il momento, ha ripescato due vecchi

20 MILIONI

Bufala al casinò o miracolo di Zoccarato?

Sigmund Freud

Silvio Berlusconi

Massimiliano Ambesi

Alessandro Gazzano

e scafati pesci azzurri. Scajola, parafrasando un must di Monicelli del 1958, oggi non ha trovato di meglio che rimettere in pista “I soliti noti”. Basterà? Giuliano e Leone riusciranno ad entrare in totale sintonia con gli elettori, a convincerli, a strappare applausi come Gassman, Mastroianni e Totò? La seconda: il casinò va male. Se non arrivano i milioni sperati dalle roulette e dalle slot molti Comuni della provincia andranno in tilt. Tra il sindaco di Sanremo, Zoccarato, ed il presidente della Spa Casino, Di Ponziano, non è mai corso buon sangue, è sempre stata guerra fredda, anche quando sorridevano, soprattutto quando si stringevano la mano davanti a fotografi, e cameramen. Assodato. Insomma un disastro. Il regista Scajola che fa? Li convoca entrambi a casa sua, nella villa in collina ad Imperia e, forse spiegando ed applicando alla lettera il “Dilemma del porcospino” ordina di fare pace. Anche finta, ma credibile. Pace sia almeno per uno,

due anni. Troppo? Almeno per qualche mese, il tempo strettamente necessario per superare la marea che sta salendo e minaccia di ingoiare tutto e tutti. Stop, basta contrasti, basta coltellate alle spalle, ubbidire senza fiatare. I tempi sono grami, non bisogna commettere altri errori, infastidire, provocare. La parola d’ordine è non muoversi, calma piatta, niente passi falsi, costi quel che costi, muti, fermi il più a lungo possibile. Accontentare tutti, se c’è da pagare dei prezzi lo si faccia ed amen. Non è la prima ne l’ultima volta. Claudio Scajola a Zoccarato e Di Ponziano probabilmente spiega e fa capire il “Dilemma del porcospino” che, per chi non lo conoscesse, afferma che tanto più due esseri si avvicinano tra loro, molto più probabilmente si feriranno l’un l’altro. Questo concetto ci viene dall’idea che i porcospini possiedono aculei sulla propria schiena. Se si avvicinassero tra loro i propri aculei finirebbero col ferire entrambi. Questo è in analogia con le relazioni

Arthur Schopenhauer tra due esseri umani. Se due persone iniziassero a prendersi veramente cura e a fidarsi sinceramente dell’uno e dell’altro, qualsiasi cosa spiacevole accadesse ad uno di loro ferirebbe anche l’altro. Eppure i porcospini hanno bisogno di stare vicini per scaldarsi a vicenda. Da questa contraddizione nasce il dilemma. Il concetto ha origine dal “Parerga und Paralipomena” di Arthur Schopenauer. E’ entrato a far parte dell’ambito della psicologia dopo che fu scoperto ed adottato da Sigmund Freud in “Psicologia delle masse ed analisi dell’io”. A questo punto qualche lettore, qualche politico e pubblico amministratore insipiente, avrà perso il filo del discorso. Non fa niente, se staranno attenti a quanto probabilmente accadrà prossimamente, capiranno. Zoccarato e Di Ponziano non sono mai andati d’accordo, e forse non ci andranno mai perchè, pur essendo agli antipodi tra loro, sono due galli nello stesso pollaio, due prime donne, si fanno ombra, non possono coesistere, fare squadra. Se si avvicinano si pungono come i porcospini. Il regista Scajola, anche se sono ricoperti di aculei, li ha convinti a stare vicini; se continuano a stare lontano come i porcospini prendono freddo e di questi tempi, ammalarsi, perdere la bussola, può essere pericoloso per tutti. Gli ha assegnato una parte, vedremo se sapranno recitarla sino in fondo, se entreranno nella galleria dei mostri sacri della Commedia all’italiana. Il primo ciak lo hanno

dato sabato nel Salone dei 500 al casinò municipale. Zoccarato e Di Ponziano, testimone il ragionier Giancaterino (membro del cda della Spa Casinò, l’altro, Ghersi, era assente per malattia) nel corso di una conferenza stampa, coram populo, hanno detto di aver trovato per la prima volta la quadra, che il Comune vuole rilanciare il casinò, che firmerà a suo favore il più grande investimento di tutti i tempi, 15-20 milioni di euro, che Don è il più bravo, che Mau è il più in gamba, complimenti, sorrisi, baci, abbracci a non finire. Che ci sia bisogno di soldi è vero. Al casinò per non fallire servono con urgenza 4-5 milioni di euro per ripianare il deficit della Spa che si produrrà nel 2010. Con i patti di stabilità e con questi chiari di luna i soldi per capitalizzare però ce ne sono pochi a meno che Zoc od altri facciano miracoli. Per arrivare a 15- 20 milioni si parla di conferire al casinò, oltre Villa Hanger, anche la vecchia stazione. Ma la vecchia stazione non è già stata data ad Area 24 che vorrebbe trasformarla in un Ostello della gioventù per ricavare utili essendo anche lei alla canna del gas? Qui le cose si complicano. Il rigore della normativa Tremonti per le Società pubbliche come sarà superato? I consiglieri comunali che saranno chiamati a deliberare sono disponibili ad assumersi eventuali responsabilità dinanzi alla Corte dei Conti? Eppoi visto che non è stato ancora incaricato nessun esperto per quantificare il valore della vecchia stazione e che per completare burocraticamente l’intero iter occorreranno almeno 6 mesi, non è azzardato prevedere un ulteriore calo degli incassi. Se così fosse verrebbe sempre meno quella scarsa credibilità che ancora sopravvive all’interno della casa da gioco. E stavolta non sarebbe una Commedia all’italiana, ma una tragedia sanremese. Roberto Basso

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Sommario

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giovedì 09 dicembre 2010

News in primo piano Processo Pellegrino

SOMMARIO

Le vittime designate: nuovi sviluppi e retroscena inquietanti

Servizi speciali Io la penso così di Bruno Giri Rivolte degli studenti: tutti teppisti? Processo Pellegrino, sconcertanti rivelazioni Sanremo abbandona le band locali

pag. 6 pag. 8 pag.11 pag.13

pag 17

Imperia Porto di Imperia: le sette vite di Calzia e Co. Vivibilità ogni anno insostenibile Discarica di Pieve: decisioni misteriose

Falchi e colombe

pag.17 pag.17 pag.18

Giallo su un manifesto contro l’amministrazione Genduso

Sanremo Troppe buche nella città dei fiori Piazza Borea d’Olmo, al via l’isola pedonale Annamode chiude per davvero o svende?

pag.19 pag.20 pag.23

pag 5

Economia e legalità stasera a Primocanale

Ponente Taggia: “catena umana” contro Trenitalia, un flop pag.29 Ventimiglia: Scullino attaccato dal Pd pag.31

Rubriche Magazine Giornalino della scuola Personaggi storici Gli appuntamenti della settimana Annunci economici gratuiti

pag.37 pag.24 pag.44 pag.53 pag.60

Gerenza Direttore responsabile Roberto Basso Editore Cyrano S.r.l. P.zza Colombo - Sanremo Redazione Sanremo - P.zza Colombo,17 Tel. 0184.506818 - Fax 0184 507081 Orario: da lunedì a venerdì 9,30 - 12,00 e 16.00 - 18,30 mercoledì 9,30 - 12,00 - pomeriggio chiuso E-mail: redazione@ecodellariviera.it Web site: www.ecodellariviera.com Abbonamento annuale € 60,00 c/c postale n. 43938604 intestato a Cyrano srl Stampa: San Biagio Stampa - Genova Registrazione trib Sanremo n.4 del 19 dicembre 2002 Salvo accordi scritti con la società editrice la collaborazione a questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Qualsiasi materiale inviato alla redazione non verrà restituito. www.ecodellariviera.it

Sappa Economia e legalità. Qual’è la situazione a Sanremo, Bordighera, Ventimiglia, Diano ed in tutta la provincia di Imperia? I ripetuti fatti di cronaca nera, gli incendi, le minacce, gli arresti, i processi stanno creando allarmi e tensioni. Lo sviluppo del nostro territorio non può prescindere dalla legalità. Questa sera alle 21 in televisione a Primocanale il delicato problema sarà

Cepollina

Argirò

analizzato nella trasmissione “Destra e Sinistra” condotta da Roberto Basso. Ospiti in studio Sandro Cepollina, Presidente Confindustria Imperia e Confindustria Liguria, Luigi Sappa, Presidente della Provincia,

Scibilia Giuseppe Argirò, Direttore Confindustria Imperia e Sergio Scibilia, Presidente della Commissione Attività Produttive della Regione Liguria. Repliche domani alle 16 e domenica alle ore 9.

Sanremo Ecuadoriani picchiano carabinieri Tre arresti e tre denunce a piede libero. Sono tutti cittadini ecuadoriani, quelli fermati nella notte dai Carabinieri della Compagnia di Sanremo, coordinata dal Capitano Daniele Credidio, in via De Benedetti. I militari sono stati chiamati da alcuni residenti che sentivano urlare e litigare tre uomini e tre donne, queste ultime riuscite a fuggire all’arrivo dei militari. I tre vengono arrestati all’atto della convalida dell’arresto, uno dei tre viene rimesso in libertà. Gli altri rimangono in carcere per rissa, resistenza, lesioni ed oltraggio a pubblico ufficiale. I tre, infatti, hanno colpito i carabinieri con calci e pugni.


Attualità

L’Eco della Riviera

giovedì 09 dicembre 2010

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Il giallo del “manifesto fantasma” di Taggia A Taggia e ad Arma è scoppiato il “giallo del manifesto fantasma”. Un manifesto che, a torto o a ragione “accusa” l’amministrazione retta dal sindaco di centro sinistra Genduso, il vice sindaco Lombardi, gli assessori tutti dal taggese Cagnacci all’armese Alberghi. Un manifesto che, secondo iscritti e simpatizzanti al Pdl, il direttivo tabiese dei seguaci di Berlusconi e Scajola avrebbe dovuto stampare e far affiggere sui muri del Comune già più di un mese fa, ma che sino ad oggi non ha mai visto la luce. I motivi di questo “oscuramento” sarebbero dovuti, secondo una prima indagine, al fatto che al vertice del Pdl di Taggia e di Arma ci sarebbero troppe colombe e pochi falchi. Insomma tante parole e pochi fatti. Quel “cambiamento”, quel voltar pagina” , quella trasparenza nell’amministrare la cosa pubblica e nel far politica promessi a piene mani in campagna elettorale da tutti i candidati, in particolare proprio dalle ceneri fumanti del centro destra (oggi all’opposizione) per il “dopo Barla”, continuerebbero a restare nel limbo. La maggioranza del Pdl ta-

Mauro Albanese

Maurizio Negroni

Matteo Cagnacci

biese, infatti pare preferisca continuare il vecchio e sterile solco di retroguardia, del “stiamo fermi, è pericoloso osare, rompere le uova nel paniere, aspettiamo che siano altri a fare la frittata, prima di agire con il nostro cervello telefoniamo ad Imperia”. Insomma niente rischi, voliamo dove ci porta il vento, non facciamoci nemici, aspettiamo che siano gli altri a farsi harakiri, non inimichiamoci chi è al potere, chi comanda, chi siede più in alto di noi, non importa se amico o avversario. Campa cavallo... Da oggi il “manifesto fantasma” del Pdl e dintorni non è più tale. Una bozza è stata messa nella cassetta delle lettere de L’ECO e noi la pubblichiamo. Di parti del testo ne eravamo già a

conoscenza da ottobre. Poi un lunghissimo silenzio. Il vento e la pioggia di questi giorni annunciano cambiamenti. Qualche falchetto comincia ad alzarsi in volo? A Taggia ci sono grossi nodi da sciogliere. Primo tra tutti quello dei rifiuti. Un business ed un problema enormi. Sul primo molti vogliono metterci le mani sopra, sul secondo sono in troppi a volersene lavare le mani, scaricarlo tutto sul groppone di Taggia e di chi ci abita. I sussurri dei mesi scorsi che dicono che il Pdl imperiese vorrebbe lasciare il cerino in mano a Taggia e che il Pdl locale sarebbe incapace di farsi sentire come dovrebbe, nella gente si stanno trasformando in certezze, in grida ed urla. r.b.

Ecco il testo integrale del manifesto che da oggi, c’è da giurarlo, terrà banco, registrerà plausi e dissensi dentro e fuori i partiti.

Bussana Scontro frontale sull’Aurelia Spettacolare incidente sull’Aurelia nei pressi del bivio che porta a Bussana, in Valle Armea; due auto si sono scontrate frontalmente, ma per fortuna non ci sono state gravi conseguenze per i due conducenti. Uno dei due uomini è riuscito a dare l’allarme tramite il suo cellulare e sul posto sono subito giunti i medici del 118, due ambulanze della Croce Verde ed una squadra di Vigili del Fuoco che si è subito messa al lavoro per liberare Attilio Mandracci, di 48 ani, dalle lamiere. Il conducente della Nissan ha dichiarato di aver perso il controllo dell’auto e di aver invaso la corsia opposta finendo poi la sua corsa contro la Volvo SW che stava sopraggiungendo; i Carabinieri sono comunque all’opera per ricostruire nei dettagli la dinamica dell’incidente. Mandracci, estratto cosciente dall’auto, ha riportato una profonda ferita ad un ginocchio ed una serie di contusioni sul corpo, mentre l’altro guidatore F.D. di 37 anni in seguito ad un forte dolore alla schiena, è stato immobilizzato su tavola spinale con collare cervicale e quindi trasportato in pronto Soccorso all’Ospedale Borea.

Massimo Alberghi

CARO SINDACO DI TAGGIA

è Tempo, sì, è Tempo che lei e la sua giunta usciate dalla casa comunale per confrontarvi con i vostri cittadini è Tempo che lei ci venga a spiegare quali sono le sue scelte sui rifiuti, in modo chiaro e trasparente,magari ricordandosi quello che ci ha promesso in campagna elettorale, o il suo è Tempo cosi lontano che addirittura pensa che ce ne siamo dimenticati è Tempo che lei e la sua giunta spieghiate quali sono le prospettive di sviluppo del territorio, perché noi cittadini francamente non le capiamo, non le condividiamo e mai siamo ascoltati è Tempo che lei e la sua giunta comprendiate che il vostro lavoro deve essere al servizio della collettività, dei cittadini e di aiuto per una crescita serena e virtuosa della nostra comunità è Tempo che lei e la sua giunta impariate che la cosa pubblica necessità di vero impegno, di preparazione professionale e di capacità, e non di improvvisazione ed incompetenza è Tempo che lei e la sua giunta vi rendiate conto che il periodo degli “Yes we can” è finito, ed ora bisogna affrontare i problemi, quelli seri, quelli che preoccupano noi cittadini, il futuro dei nostri figli, il progresso del nostro territorio è Tempo che lei e la sua giunta comprendiate che noi cittadini vogliamo risposte, soluzioni, niente di più di quello che ci prometteste in campagna elettorale è Tempo che lei e la sua giunta impariate a rispettarci, anche nei nostri piccoli problemi quotidiani, che potranno sembrarvi insignificanti ma che per noi che li viviamo sono spesso insormontabili è Tempo che lei e la sua giunta comprendiate che forse il vostro tempo è finito, perché siamo stufi di perdere il nostro Tempo in attesa che lei, voi, cominciate davvero a lavorare per noi! E’ finalmente giunto il tempo in cui ci siamo resi conto che per lei, per la sua giunta, noi rappresentiamo solo una seccatura che ostacola la vostra gestione spesso personalistica del nostro comune, del nostro territorio, del nostro futuro. Ci ha deluso caro sindaco, è Tempo che lei se ne renda conto.

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Attualità

L’Eco della Riviera

giovedì 09 dicembre 2010

Io la penso così Il casinò è un taxi scassato di Bruno Giri

Quando uno cerca di documentarsi e di farsi un’opinione su tutte indistintamente le questioni delle quali si deve occupare e ogni volta rende pubblico il risultato delle sue analisi con valutazioni a 360 gradi, in politica gli appiccicano l’etichetta spregiativa di “tuttologo”. Sinonimo di presuntuoso, saccente e ficcanaso, quando non anche di infame se la sua curiosità finisce con lo scoprire qualche gherminella o col puntare il dito sul solito Padre Zappata sorpreso con i pantaloni in mano. Tuttologi si nasce e lo si rimane anche in pensione, con la fama e la nomea che ne consegue, come attestano le mie esternazioni settimanali. La differenza tra servizio attivo e quiescenza in questo caso è però opposta a ciò che normalmente succede nella vita, nel senso che uscire dalla mischia apre gli occhi, stappa le orecchie e rinforza la mente. Da quando ho staccato la spina e mi sono accomodato in tribuna i fatti della politica applicata alla pubblica amministrazione appaiono ai miei occhi sotto una luce del tutto diversa, sono diventati molto più chiari ed evidenti, e parallelamente cresce la meraviglia che alla gente non risulti ciò che io invece vedo, sento e registro in maniera così semplice e nitida. Di qui nasce una certa velleità ad “erudire er pupo” qualche volta con sermoni indigesti e qualcun’altra con prediche e ramanzine che toccano quasi sempre destinatari talmente impermeabili ai consigli da non rispondere neppure con un fin de non-recevoir. Ma come tutte le regole anche questa ogni tanto ha una eccezione ed è quello che constato in questi giorni a proposito del casinò e della cosiddetta “ricapitalizzazione” della società che lo ha in gestione. In altre circostanze avrei catalogato la cosa sotto la

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voce “bufale”, ma a meno di un mese dalla chiusura dei conti aziendali che sono una cosa completamente diversa dai conti sociali, e di fronte alla evidenza delle cifre, anche un debole spiraglio di luce sembra un riflettore abbagliante. Stando a ciò che si legge sui giornali, finalmente in Comune a Sanremo si sarebbero accorti di alcune assurdità che da trent’anni con un accanimento terapeutico ormai al capolinea si continua a tenere in vita intorno alla casa da gioco, assurdità che qualcuno avrebbe messo in agenda di voler rimuovere alla svelta. Sorvolo sulle scemenze che accompagnano la notizia, tipo la sconvolgente scoperta che nel mondo dell’azzardo i tempi sono cambiati e tipo la graduatoria delle criticità affrontate e risolte (!!!) con l’AMAIE al primo posto seguita da Sanremo Promotion, e vado direttamente al nocciolo della questione. Che è la “salute dell’azienda” e non la sopravvivenza della società per azioni che pro tempore è chiamata a gestirla. E’ una forma di strabismo che da Roma a Buggio affligge la politica e che la porta ad occuparsi dello stato di salute, dei misteri gaudiosi e delle guerre giudiziarie di Berlusconi come se quelli fossero i problemi dell’Italia e degli italiani, che sappiamo essere invece di tutt’altro genere. Alla stessa maniera i problemi della “Casi-

Antoine cantava “Se sei bello ti tirano le pietre”

E se il superfinanziamento annunciato di 20 milion

nò s.p.a.” non sono quelli dell’azienda da lei gestita al punto che si potrebbe tranquillamente affermare che morto un gestore se ne fa un altro, come dicono i romani per il Papa e come è sempre successo in passato. Dunque, il vero problema è la “salute dell’azienda”, della quale con durezza sempre maggiore si occupano i sindacati mentre sono dieci anni che la politica si preoccupa esclusivamente dell’articolo 2447 del codice civile lasciando che ad interessarsi dell’azienda siano occasionalmente i suoi freelance a caccia di scoop e di momentanea visibilità, saltellando dai furti ai tavoli e sulle navi agli scoperti dell’ufficio fidi, dai “porteurs” alle promozioni e alle assunzioni e via elencando. Ma cosa dice l’articolo 2447 relativo alla riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale? Ormai il suo significato lo abbiamo imparato a memoria : è l’incubo ricorrente di Di Ponziano, è il teschio

che ha sul comodino con su scritto “memento mori”, è la corda che prima o poi finirà col trovarsi intorno al collo non appena la legge vieterà al Comune di ripianare tutti gli anni le perdite di esercizio della sua principale società pubblica strumentale e avrà fine la stucchevole manfrina prima della riduzione e subito dopo dell’aumento del capitale sopra il minimo. Ma se “ricapitalizzazione” vuol dire questo, dov’è allora la buona notizia, la presa di coscienza e il cambio di rotta, si chiederanno in molti e non a torto. Beh, ho parlato di debole spiraglio di luce e tale considero la scoperta che nelle immediate adiacenze del casinò esiste il compendio immobiliare della stazione, delle aree ferroviarie dismesse e di villa Angerer che, messi nelle mani di gente capace alla guida di una società strumentale libera da lacci e laccioli, rappresentano la soluzione del problema. Che è quello dell’azienda, ripeto, mentre ho purtroppo l’impressione che per Zoccarato e Di Ponziano l’operazione riguardi la società “Casinò s.p.a.” e il suo patrimonio netto da sottrarre per qualche anno alle forche caudine dell’articolo 2447 del codice civile grazie anche alla generosa valutazione dei conferimenti patrimoniali che sul mercato immobiliare nessun acquirente privato si sognerebbe di fare. Se questa mia impressio-

ne trovasse conferma e i 20 milioni sbandierati fossero soltanto un escamotage contabile che dietro a clausole astute scritte da qualche furbo non si trasformerà mai in opportunità effettiva e concreta per il rilancio delle attività aziendali, la sorte della nostra casa da gioco sarebbe inesorabilmente segnata. Le considerazioni sulle quali si basa il mio pronostico infausto sono una decina e tutte convergenti e, come dicevo, sono accompagnate dalla meraviglia che nessuno mostri di rendersene conto, tranne qualche sindacalista subito bollato come fazioso e non collaborativo. Per facilitare la comprensione abbandonerò una volta tanto l’ermetico linguaggio della politica e cercherò di decodificare quello della burocrazia seguendo l’invito che ogni tanto mi viene rivolto di parlare “come magno” e di dire le cose con parole mie.

Prima considerazione il casinò è antiquato

come un taxi immatricolato vent’anni fa e se avesse un motore e quattro ruote non sarebbe più collaudabile e dovrebbe essere rottamato.

Seconda considerazione tra assicurazione e

bollo, consumo di benzina, olio e gomme, spese dal meccanico e dall’elettrauto e stipendio del taxista, quello che rimane in tasca al proprietario è sempre meno.

Terza considerazio-

ne i taxi di nuova generazione hanno consumi di gran lunga inferiori e rendono molto di più, li trovi anche sotto casa perché lo Stato si è messo a distribuire licenze un po’ dappertutto e sono preferiti dalla clientela perché più comodi, più discreti e rispettosi della privacy, ci si sente meno osservati e poi il tassametro è un vero amico. Quarta considerazione la clientela di un tem-

po si è estinta e questo vale per il taxi ma anche per l’al-


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L’Eco della Riviera

giovedì 09 dicembre 2010

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o con al volante troppi fantocci

ni per il suo rilancio fosse un astuto escamotage contabile? bergo a cinque stelle, l’ippodromo, il tiro al piccione, il golf, la funivia, i galà al Giardino d’Inverno, le prime al Teatro dell’Opera e le gare allo chemin-de-fer, e i nuovi clienti non sono più individui ma sono plurimi e multipli, collettività e comitive che si muovono a ondate al seguito delle mode e se arrivassero tutti in contemporanea a Sanremo, come si vorrebbe, il vecchio taxi malandato non sarebbe in grado di accoglierli.

door e al taxi è rimasto da scarrozzare soltanto più il segmento dei romantici inguaribili, dei nostalgici del bel tempo antico e del gotha dell’aristocrazia del danaro, tutta gente che paga profumatamente però pretende di viaggiare non su un rottame ma su una limousine di lusso guidata da uno chauffeur in livrea e guanti bianchi, come una volta.

You talkin’ to me?», come Robert De Niro in Taxi Driver anche il nostro taxista si interroga davanti al business plan, lo specchio delle sue brame, e non riconosce più sé stesso, si sente come un alieno, fuori da questo mondo però è disperatamente aggrappato al volante e non vuole lasciarlo finché, prima o poi, non interverrà lo sfasciacarrozze.

Borea ha cantato a Martinelli e che dice - se non ricordo male - che sul mio taxi “la strada si accorciò e il mio amore è finito lì”, senza rendersi conto che il vero problema è il taxi e non chi lo guida.

Nona considerazione come Antoine al Fe-

stival del ’70 presto o tardi

Quinta considera- anche Zoccarato canterà a zione « You talkin’ to me? Di Ponziano la canzone che

Sesta considerazio-

ne per una decina di anni il taxista ce lo ha prestato il Ministero degli Interni, poi quando ha deciso di riprenderselo e visto che nessun privato si era fatto avanti a sostituirlo, al volante è stato messo un fantoccio con tanto di divisa, berretto e matricola ma senza idee e senza poteri. Settima considerazione da dieci anni l’im-

maginario politico di Palazzo Bellevue, come nella canzone di Bennato, guarda al taxi come all’isola che non c’è, dove non ci son santi né eroi e neppure ladri e gendarmi, sulla quale un fantoccio vestito da taxista, come Peter Pan, prima o poi ci riporterà nella mitica età dell’oro.

Ottava considerazione la nuova clientela,

tecnologica e pittoresca, plurima, multipla e collettiva, quando non si muove sulla rete in modalità virtuale, lo fa fisicamente o con mezzo proprio o con transfer shuttle door to

Decima considerazione con venti milioni

di patrimonio da offrire alla banca a garanzia di un mutuo si allestisce un bellissimo luna park all’altezza dei tempi, un giocattolo composto da un taxi nuovo fiammante e da tante belle navette shuttle, moderne e tecnologiche sistemate in riva al mare, oppure in alternativa si tiene in vita per qualche anno un fantoccio al volante di un taxi vecchio e malandato. Si tratta di scegliere. A questo punto un “tuttologo” degno di questo nome non può scaricare tutta la cartucciera sul casinò e così mi sono tenuto una botta in canna sull’aggrovigliata questione del parcheggio di Arma che, vista la fine di quello di Sanremo e temo di quello di Ospedaletti, sta trasformando Area 24 in un pericoloso serial killer. Della cosa mi ero occupato una prima volta agli inizi e successivamente alla fine di ottobre, seguendo l’istinto che Madre Natura mi ha dato e che ho sviluppato in tanti anni di vita politica e amministrativa. Ci avevo scherzato su, ironizzando sull’epidemia di mal di testa provocata

dall’iniziativa senza lontanamente immaginare la reale natura della malattia che ha colpito Arma in uno dei suoi punti nevralgici. Questi i risultati delle mie analisi cliniche sviluppate consultando i giornali e la rete. Paralisi: il cantiere è fermo dalla pausa estiva e l’esperienza mi dice che succede sempre per mancanza di ossigeno, quando chi materialmente esegue i lavori non viene pagato. Sofferenza acuta: chi dovrebbe pagare è la società Millenium Capital Holding Italia s.p.a. .alla quale Area 24 ha venduto il sottosuolo e alla quale il comune di Taggia ha rilasciato il permesso di costruire sulla base di una apposita convenzione e che ha un capitale di € approvata dal consiglio co- 7.460.000,00 si trasforma munale che pone a suo cari- nella società I.R. s.r.l. con € co nel dettaglio la realizza- 80.000,00 di capitale sociazione di fondamentali opere le, che cinque giorni dopo pubbliche come un grande cede il ramo d’azienda a parcheggio a rotazione, una un’altra s.r.l., la Millenium vasta area sistemata a verde Sviluppo Immobiliare s.r.l. e attraversata dalla pista ci- con € 10.000,00 di capitale clabile e la razionalizzazio- sociale. ne della viabilità del centro L’emorragia: di sangue cittadino. in circolazione, stando alle La febnotizie stampa, bre: a lume ce ne sarebbe di naso chi Taggia piange parecchio, sei dovrebbe esmilioni di musere pagato è tuo da una banil “detentore ca genovese del cantiere”, totalmente incioè chi ne cassato e l’acha il possesconto del 40 % so materiale sulla vendita di e che, in base 140 box auto ai cartelli foal prezzo di € tografati e messi su 40.000 l’uno internet, è la soper complessivi cietà Nuova € 2.240.000, inEra s.r.l. susomma una bazbappaltatrice zecola che a fine otdella società tobre mi chiedevo dove B.M.C. - Bufosse finita e che ora mi fa ilding Ma- nagement temere una qualche emorraCompany s.p.a. in liquida- gia interna. zione. Le complicazioni: se il Le convulsioni: il qua- quadro clinico si fosse stadro clinico, stando alle bilizzato il paziente avrebvisure camerali, si è fatto be potuto riprendersi dopo convulso proprio alla vigi- una convalescenza di pochi lia della pausa estiva, e pre- mesi, e lui passare bene le cisamente il 5 agosto 2010, Feste di Natale e farle pasquando la società debitri- sare bene anche a tanta gence, che è di proprietà della te oggi in ambasce, e tutto lussemburghese Millenium ciò grazie a una copiosa Capital Partecipations s.a., trasfusione di sangue di 5

Il parcheggio di Arma, che non si fa, tegola per Genduso

o 6 milioni realizzabili con la riscossione del 60 % dei box a saldo oltre a crediti vari anche nei confronti di Area 24, invece devono essere sopraggiunte serie complicazioni se sento piangere fornitori, cottimisti, subappaltatori, promissari di box auto e immagino lo stesso staff tecnico, tutti senza panettone. Ma tra tutti questi dolenti ce n’è uno nei cui panni non vorrei mai trovarmi per niente al mondo ed è il sindaco Genduso, che senza battere ciglio ha lasciato che si vendesse ai privati un’area strategica, che ha stipulato con loro una convenzione con le garanzie che stiamo vedendo, che assiste impotente alla perdita di un parcheggio di trecento auto che era anche sede del mercato settimanale ingoiati da un buco nero che non si sa quando e come sarà riempito, che a causa di ciò non è in grado di consegnare la prima tranche dei lavori finanziati e appaltati sul lungomare e che, soprattutto, non sa come rispondere a chi gli chiede notizie sul futuro dell’operazione. No, proprio non vorrei essere nei suoi panni, anche perché tutte le volte quando qualcuno mi fa gli auguri di Buone Feste avrei il sospetto che mi voglia prendere per il culo.

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Studenti in rivolta: tutti teppisti e “fannulloni”?

Sbagliato generalizzare anche perché non sempre ciò che si vede in tv corrisponde al vero

P

roseguono le proteste studentesche contro il ministro Gelmini per le modifiche apportate al mondo scolastico. In tutte le piazze, le vie e le scuole d’Italia, vi sono studenti che manifestano, che occupano scuole e che si auto-gestiscono. Alcuni stanno paragonando questi giorni, addirittura alla rivoluzione studentesca del ‘68. Sicuramente, una protesta così ampia, è da anni che non si registrava. Al di là della protesta, se sia giusta o no, spesso ciò che lascia interdetti è il perché una manifestazione che, in teoria, dovrebbe toccare sì tematiche sociologiche, ma su un piano ideologico, spesso sfocia nella violenza. Ovviamente non mi riferisco ad una violenza verbale, bensì a quella fisica, materiale. In questi giorni è capitato di vedere ragazzi che, durante la manifestazione, seminavano il “terrore” per le strade, spaccando vetrine di negozi, auto posteggiate e caricando le forze dell’ordine. Alcuni, anche cogliendo la palla al balzo, hanno quindi additato gli studenti, prima come dei perditempo, che si “divertivano” a protestare per evitare di studiare, ed in seguito come dei teppisti. Nel primo caso, un buon esempio lo daranno gli studenti del liceo Cassini di Genova. La scuola infatti sarà occupata solo nel

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pomeriggio, mentre al mattino, l’orario scolastico si svolgerà col solito programma. In questo modo sperano di far passare il duplice messaggio di non essere degli scansafatiche, ma allo stesso tempo di non condividere la nuova riforma. Gli scontri e i disordini invece continuano ad accadere. A riguardo abbiamo chiesto il parere di alcuni ragazzi, studenti e non. “Sono al 100% dalla parte degli studenti” dichiara Federico Alberti. “Hanno tutte le motivazioni per protestare. La situazione per noi giovani è davvero critica, abbiamo un sacco di dubbi e pochissime certezze, soprattutto in una prospettiva futura. Non sappiamo se troveremo un lavoro, non sappiamo se resteremo precari a vita, e non sappiamo se e quando riusciremo a farci una famiglia. Con tutta questa rabbia e frustrazione è normale che le manifestazioni possano sfociare in disordini. Non dico che siano giustificabili, ma forse comprensibili”.

Di tutt’altro parere Anna Tenza che afferma: “Le motivazioni della protesta sono condivisibili e legittime, ma un conto è protestare e un altro sono gli atti di teppismo. Se le due cose vengono a coincidere, si passa presto dalla parte del torto. Cosa c’entra accanirsi sulle auto o sui negozi? Cosa serve caricare la polizia? Si credono di attirare maggiore attenzione in questo modo? Forse sì, ma sicuramente in questo modo perde di significato la manifestazione stessa”. Marco Figli vuole distinguere i due fenomeni: “Bisogna fare attenzione a non generalizzare, altrimenti si rischia di far passare gli studenti per terroristi. La maggior parte, a quanto ne so, ha protestato e sta protestando, in maniera del tutto pacifica. Per quanto riguarda i gruppi di scalmanati che si divertono a mettere a “ferro e fuoco” la città, sono solo personaggi che colgono l’occasione per creare disordini. Episodi simili accadono allo stadio sugli

Alessandra Forci

Anna Tenza

Federico Alberti

Marco Figli

spalti. Se alcuni si divertono a fare risse o a distruggere i seggiolini, questo non vuol dire che tutti i tifosi sono teppisti”. A dare una motivazione pseudo-politica ci prova Alessandra Forci: “Bisogna considerare che in diverse università e tra i giovani in generale, circolano idee anarchiche e sovversive. Questi ragazzi compiono gesti di violenza non per protestare contro questo o quel governo, o per abolire questa o quella legge, ma semplicemente è il loro modo di essere, di divertirsi. Sono dei teppisti che combattono contro qualunque regola. La loro ragione di vita è il caos e sentirsi artefici di esso. Sono gli stessi che al sabato sera bruciano i motorini e bidoni dell’immondizia e poi stanno appartati per vedere il susseguirsi degli eventi. Tra gli studenti vi sono personaggi di questa risma, ma per fortuna non tutti sono così, la maggior parte non lo è. Protestano solo per cercare

di migliorare un futuro che ad oggi sembra sempre più grigio”. A onor del vero bisogna dire che spesso, i media, fanno di tutto per fomentare la situazione, a volte in mala fede o talvolta attraverso banali errori. Ci auguriamo che quello accaduto mercoledì 24 novembre sul tg 1, rientri in quest’ultima categoria. Infatti durante il telegiornale delle ore 20, mentre andava in onda un servizio sulle proteste studentesche, sono stati trasmessi dei filmati di ragazzi che si scontravano con le forze dell’ordine. In seguito si è scoperto che tale filmato risaliva allo scorso luglio, e ritraeva la protesta, svoltasi a Roma, degli abitanti dell’Aquila. Una volta chiarito il malinteso fortunatamente il Tg ha riconosciuto l’errore. Sicuramente degli scontri in questi giorni ve ne saranno stati, ma la situazione di guerriglia urbana, fortunatamente è ancora lontana. Alessio Pastorelli


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Dopo 10 giorni, si conclude l’occupazione dell’Artistico La settimana scorsa si è conclusa l’occupazione studentesca del Liceo Artistico di Imperia. Il tutto era stato cominciato il 18 novembre nel corso di una assemblea di istituto nella quale la maggioranza (per circa 180 favorevoli contro 70 contrari) decretò l’inizio dell’occupazione. «Alla fine dell’assemblea» ci racconta la preside «sono venuti i rappresentanti di istituto e mi hanno comunicato l’inizio dell’occupazione. È partita molto male, con toni molto duri. I ragazzi ave-

vano dichiarato di non voler fare entrare il personale della segreteria, che avrebbero fatto entrare i professori solo a loro discrezione e che gli studenti sarebbero potuti entrare solo per attività alternative alla didattica. Questo era secondo me assolutamente inadatto e da bloccare immediatamente. Ho fatto le comunicazioni di dovere alle autorità competenti e le cose nel corso della giornata sono un pochino cambiate. È intervenuta la Digos nel tardo pomeriggio e i poliziotti hanno parlato

Alessandro Comandini con i ragazzi. A quel punto gli studenti hanno accettato a fare entrare il personale e a dare agli studenti la possibilità di svolgere regolare attività didattica». Ma cerchiamo di capire cosa volevano ottenere i ragazzi manifestanti, intervistando uno dei loro rappresentanti, Alessandro

Comandini. «Come abbiamo cercato di dimostrare, occupare non significa chiudersi dentro l’edificio ma significa lavorare, far vedere a tutti il nostro impegno. Sono state organizzate varie attività, ad esempio lezioni all’aperto e laboratori, anche grazie all’appoggio di alcuni professori. L’importante è che tutti abbiano potuto partecipare coinvolgendo più gente possibile. L’occupazione è nata contro i tagli alla scuola pubblica e alla ricerca. Perché lo Stato non finanzia più la scuola pubblica. Questi tagli colpiscono molto la nostra scuola. Da quest’anno le prime non hanno più materie di indirizzo. Mancano i fondi per il materiale. Addirittura capita che noi studenti ci auto-

Gli studenti:

Ad Imperia mancano i soldi per comprare i colori

finanziamo per acquistare i colori. Per aumentare la risonanza della nostre azioni abbiamo creato anche il gruppo Facebook “Occupazione Liceo Artistico I.S.A. Imperia”». Marco Frassinelli

Da Ventimiglia a San Bartolomeo tutti contro la Gelmini

Come è andata all’Ipsia Marconi In queste ultime settimasono i fondi per materiale e laboratori, è normale che ne gli studenti di tutta Italia anche per lui questo non hanno protestato contro il vada bene. Così abbiamo ministro Gelmini e le riforpreso degli accordi precisi me alla pubblica istruzione. con il preside. La scuola Anche nella nostra provincia è rimasta aperta a tutti gli e ad Imperia in particolare, studenti e chi voleva (spe- Dorian Xhani gli studenti di molti istituti Marco Laura cialmente i ragazzi di terza hanno deciso di passare dale di quinta che hanno l’esale parole ai fatti esprimendo non ha dato grossissimi problemi; questo perché me) è stato libero di svolgere rego- ci eravamo accordati sul dare la possibilità ad apertamente la loro contestalarmente lezione o ripassare con i ognuno di fare la propria scelta: chi voleva far zione. Uno degli istituti più professori. Gli altri invece ci hanno lezione ha potuto farla e chi voleva far “occuattivi in questo senso è stato Il preside Italo Marvaldi aiutato nell’organizzazione o hanno pazione” ha seguito i corsi autogestiti, anche su l’Istituto Professionale per seguito corsi alternativi organizzati argomenti diversi da quelli ministeriali. Non c’è l’Industria e l’Artigianato (IPSIA) Marconi di Imperia che è rimasto oc- da noi, come corsi di fotografia e di computer». stato il ritiro dei registri ma anzi in accordo con cupato per due settimane. Abbiamo perciò inter- «Abbiamo cercato di organizzare corsi» riprende gli studenti abbiamo preso le presenze di tutti i vistato i loro rappresentanti degli studenti, Mar- Laura «basati sul lato pratico delle materie che ragazzi presenti nell’istituto, gli altri hanno doco Laura e Dorian Xhani, per capire come si è studiamo, così da essere meglio preparati quan- vuto portare la giustificazione. Un altro aspetto svolta la manifestazione di protesta e quali sono do usciremo da scuola. Per far questo abbiamo importante è stato che durante l’occupazione state le motivazioni che li hanno spinti ad occu- chiesto la collaborazione di alcuni professori. non sono stati interrotti importanti progetti in espare. «Dopo diverse assemblee d’istituto aveva- Per colpa dei tagli stiamo perdendo laborato- sere: un corso con la Beghelli aperto a insegnanti mo deciso per una occupazione vera e propria, ri e fondi per la terza area: in quinta dobbiamo e studenti, un corso per il patentino nautico, un in quanto l’autogestione (che hanno fatto altre avere un tot di ore per essere ammessi all’esa- corso sulla sicurezza, un corso di aggiornamenscuole) secondo noi è solo un contentino per me della terza area e questo rischia di saltare». to della Magneti Marelli, abbiamo due ispettori fare del “casino” e non ottenere niente. Il preside D.X.:«Speriamo che gli studenti abbiano capito della Toyota… In questo modo si è raggiunto un inizialmente era in disaccordo con la decisione che l’occupazione non deve essere solo un modo equilibrio che ha permesso, senza danneggiare i di occupare, è normale, ma alla fine ci è venuto per far confusione o un’occasione per starsene a compagni e la scuola, di portare avanti la maniincontro e addirittura ci ha anche offerto brioche casa e fare vacanza. Per questo motivo ci siamo festazione; anche perché io ritengo che sia giual mattino». «Questo perchè» continua Dorian accordati con il preside per prendere le presen- sta: assurdo che la scuola statale sia trattata in Xhani «le nostre motivazioni sono chiare a tut- ze di tutti i ragazzi a scuola, anche di chi occu- questo modo. Ci tagliano fondi e tutto quello che ti. Anche un dirigente scolastico ha problemi a pava, così da evidenziare chi se ne approfitta». abbiamo praticamente ce lo stiamo pagando con svolgere il suo ruolo: se una scuola professionale Sentiamo quindi cosa ha da dire il preside Italo stage, con corsi, con sponsorizzazioni». ti deve preparare al mondo del lavoro ma non ci Marvaldi sull’argomento. «Questa occupazione M.F.

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Lanteri accusato di concussione “Sono innocente e lo dimostrerò” Imperia. Una vicenda, per il momento, ancora poco chiara, quella che ha coinvolto l’assessore all’urbanistica, nonché vice sindaco, Luca Lanteri. I fatti che gli vengono contestati risalgono alla scorsa estate quando, durante un’udienza in sede civile, Fabrizio Fini della Fi.Mo Srl, impresa immobiliare, in contesa con privati che reclamavano box auto non ceduti, all’improvviso dichiarò che c’era la mano di Lanteri dietro una sorta di minaccia, finalizzata ad ottenere un vantaggio patrimoniale. L’ipotesi di reato segnalata alla magistratura da Fini, era in termini penali di concussione dell’assessore e vice sindaco. Più di recente è stato anche sentito un socio di Fini, ChriLuca Lanteri stian Monterosso, il quale avrebbe confermato parte di quelle dichiarazioni. Ora il procuratore di Imperia, Alessandro Bagliolo, ha chiesto al gip Domenico Varalli, come misura cautelare, l’interdizione di Lanteri dai pubblici uffici, ovvero dal Comune e da tutti gli incarichi che riguardano la pubblica amministrazione. Durante l’udienza di convalida del provvedimento, Lanteri ha esposto la sua versione dei fatti, fornendo una memoria difensiva di 30 pagine, che si è andata ad aggiungere ad una ventina di fogli, inoltrata dal suo avvocato difensore, Carlo Fossati. Il giudice Varalli, si è riservato di decidere, per scandagliare con attenzione tutte le prove fornite dal vice sindaco. Lanteri, scosso da questo terremoto che l’ha coinvolto, ha affermato di attendere con fiducia la decisione del giudice. “Lanteri ha fornito un lungo elenco di elementi, che a mio parere dimostrano l’inaffidabilità delle accuse”, in questi termini si sarebbe espresso l’avvocato Fossati. Nel frattempo, l’artefice di questa bufera, Fabrizio Fini, è stato querelato da Lanteri. Nei prossimi giorni, dopo il verdetto del giudice, si saprà chi ha ragione. A.P.

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Tragedia Precipita elicottero di soccorso: 3 morti

Un elicottero dell’Heli Air Monaco è precipitato ieri pomeriggio a Breil sur Roya, mentre era in ricognizione sul luogo di una frana tra l’Italia e la Francia verso la Costa Azzurra. A bordo, c’erano: il pilota, Franck Malchaux; Vincent Bestagno, geologo del conseil general des Alpes Maritimes (l’organo francese equivalente alla nostra provincia) e Bruno Maupome’, tecnico della societa’ ‘Heaven Climber’, la stessa che aveva affittato il velivolo per conto del conseil general. Tutti e tre gli occupanti sono morti sul colpo.

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“Vogliamo il Festival dei gruppi di casa nostra” La vallata è piena di band, perché la città della musica non fa niente per loro?

S

anremo città della musica, capitale della canzone italiana. Qual’è però la situazione ad Arma e dintorni? Le band ci sono, esistono o sono semplicemente oscurate dall’evento musicale italiano più importante. Ci sono tante piccole realtà musicali, tanta voglia di fare. Non solo bande di paese ma anche vere e proprie band rock. A Pompeiana per esempio sono nati i “Sarabanda”, un gruppo di ragazzi che suonano nella banda locale e hanno deciso di fare una band. “Siamo nove elementi, nove amici accomunati dall’amore per la musica e la voglia di suonare” – ci racconta Andrea Colonna, batterista del gruppo. Poi continua: “La nostra prima esibizione live è stata alla notte bianca di Sanremo, l’anno scorso. Dopo la musica alle processioni, alle feste di paese, ci riuniamo e suoniamo soul, funky, jazz. Abbiamo richieste da comuni e da Pro loco, movimentiamo le serate a ritmo di musica. Ci proponiamo in locali, piazze, per adesso abbiamo suonato a Santo Stefano, Arma e Taggia, Sanremo e desideriamo di valicare Imperia e portare il nostro sound in altre provincie liguri e, perché no, anche in altre regioni.” Le band comunque sentono la vicinanza di Sanremo, il fatto che ci sia il Festival incentiva la voglia di far musica. Ma il Comune aiuta gli artisti?

Sarabanda: Colonna, Ferrari, Gioacchino, Leandri, Angeloni, Garello, Frezza, D’Aloisio, Frezza “Penso che il comune di ultimo appunto: “sarebbe Sanremo potrebbe fare di bello venga riaperto l’Aupiù per noi musicisti – con- ditorium Franco Alfano che tinua Andrea Colonna – bi- da anni nella città dei fiori è sognerebbe promuovere i rimasto chiuso. Ecco, quelgruppi locali. Le piazze per lo sarebbe il posto più bello noi sono pressoché assenti per dare voce alla musica e non sarebbe male che il locale”. Non solo soul e comune di Sanremo orga- funky ma anche rock pesannizzasse una settimana in te, ad Arma per esempio ci Piazza Colombo con i grup- sono ragazzi che si sfogano pi locali, di varia tendenza con musica ribelle allo stato musicale. Si dovrebbe isti- puro. tuire un vero “Ogni tane proprio to canto con Festival che I musicisti qualche band, racchiuda le prima con i realtà musiKelevrà e ci cali della valriunivamo nellata ed è una le sale prove cosa plaudi Sanremo” sibile visto dice Ivan Muzche proprio zioli - “Non ho Sanremo è ancora fatto la città della serate ma sono musica italiana”. Colonentusiasta della na conclude con un musica che si è suonata gli scorsi anni nei locali. Ad Arma si sono esibiti i Dinamica, gli Adz, Funky Monks, band intramontabili di Taggia. La musica c’è e si sente. Quello che fa rabbia è che siamo in una città di mare e nonostante ciò d’estate ci sia gente che si lamenti della musica troppo alta. In città come Rimini e Riccione, patrie del turismo nessuno si sognerebbe mai di far abbassare la musica, se Sanremo ed Arma voglio esse-

chiedono delle strutture ma Sanremo non li ascolta

Ivan Muzzioli

Davide Izeta

re giovani non devono più tollerare queste cose. Anche per il periodo del Festival, si sentono spesso persone di Sanremo commentare e sembra che non vedano l’ora che passi perché vedono l’evento come una grossa seccatura. Non si può esigere musica in un posto che molta gente non ama. Bisogna che la musica venga tutelata e chi faccia musica rispettato, senza che si debbano pagare multe perché c’è il guastafeste di turno che chiama i vigili perché il volume è troppo alto. Siamo a contatto con la città della musica, non dei lamentosi”. La musica è viva nella vallata, ma è incentivata? “Le band che suonano sono tante, anch’io suono. Suonavo nei Kelevrà e adesso sono in un nuovo gruppo.

La verità è che i tempi sono cambiati, vanno di moda i revival e ormai la musica è intrattenimento e le band locali sono sono disincentivate perché per suonare canzoni conosciute devono pagare la Siae. Anche per le canzoni nuove, una band quando suona dal vivo deve dare un contributo alla Siae e questo è più che giusto perché così si tutela l’opera. Ma oggi come oggi vanno più i personaggi famosi, qua nella vallata le band ci sono ma è sempre la solita musica. Gli anni ‘90 sono passati da un pezzo e in giro non si crea più niente di nuovo. Per quanto riguarda il Festival sta diventanto più un evento televisivo, ormai la buona musica non interessa più a nessuno”. Francesco Basso

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Minacce a Sferrazza e Ingenito, giudizio a tre A febbraio prima udienza per i Pellegrino. Intanto emergono particolari inquietanti

Francesco Barilaro Sanremo. Il 17 febbraio, in piena atmosfera festivaliera, si svolgerà la prima udienza del processo ai Pellegrino ma al dibattimento di lunedì sulle minacce agli assessori Sferrazza e Ingenito il giudice Edoardo Bracco ha fatto delle distinzioni pesanti. Ma andiamo con ordine: per quanto riguarda la decisione sul processo per le minacce agli assessori, sono stati processati solo coloro che realmente hanno intimidito i due amministratori pubblici di persona. Quindi proscioglimento per Maurizio Pellegrino per le minacce a Sferrazza e per il fratello Giovanni nei confronti di Ingenito. Rinvio a giudizio per Francesco Barilaro per

Giovanni Pellegrino

Maurizio Pellegrino entrambi gli episodi e per Giovanni Pellegrino solamente per le intimidazioni all’ex assessore al turismo di Bordighera. Se la cava, seppur in maniera parziale, visto che rimane in carcere per tentata estorsione, Maurizio Pellegrino prosciolto dall’accusa di minacce e dall’accusa di sfruttamento della prostituzione nel night “Grotta del drago” di

Sanremo. Inoltre la procura non ha approfondito ulteriormente la vicenda che ha visto coinvolto il solito Maurizio Pellegrino, in una tentata estorsione nei confronti del gestore dell’agriturismo di Seborga, “Il povero”, assieme ai suoi due compari Rocco De Marte e Francesco Valenti che, assieme allo stesso, compariranno prossimamente in tribunale rimanendo anch’essi in galera. Per Giovanni Pellegrino, invece, rinvio a giudizio per sfruttamento della prostituzione alla “Grotta del drago” e per le minacce ad un agente di polizia e ad un giornalista. Completano l’elenco dei rinviati a giudizio undici imputati; Antonino Barilaro (minacce a un carabiniere), Roberto Pellegrino (minacce e schiaffi ad un poliziotto), Paolo Staltari, Francesco Valenti, Renato Bellicini, Attilio Bandiera, Maria Otelan e Giovanni di Tano. L’unico assolto è stato Massimiliano Burgisi, per le accuse in merito alle ragazze squillo e, al termine dell’udienza preliminare, l’avvocato Bosio

ha presentato una serie di scarcerazioni per cinque arrestati. A margine di questo processo, che inserisce sempre di più “meritatamente” la riviera ligure come zona di n’drangheta, iniziano a spuntare alcune indiscrezioni sul quartetto di calabresi arrestati dai carabinieri a Bordighera, trovati in possesso di un’arma da fuoco proveniente da alcune frange della malavita organizzata della città di confine. La missione dei quattro di Taurianova sarebbe dovuta essere, il condizionale è d’obbligo, una spedizione punitiva o agguato, nei confronti di persone note della Riviera di Ponente. Gli investigatori starebbero indagando su questo filone. Ipotesi, supposizioni, voci di corridoio, per ora nulla è certo ma di quel poco che si sa, si comprende che Bordighera e Ventimiglia sono un terreno fertile dove le ‘ndrine hanno proliferato, fatto affari e allungato i loro tentacoli allo scopo di intimidire lo Stato. Andrea Di Blasio

Filmava minorenne mentre si spogliava Un insospettabile 50enne, sposato, di Vallecrosia è finito in manette per aver plagiato una quindicenne di Varallo Sesia, in provincia di Novara. Da circa due anni la costringeva a spogliarsi, eccitandosi, conservando e catalogando gelosamente tutti i filmati, fino a pochi giorni fa quando la minorenne ha deciso di raccontare tutto a mamma e papà. L’operazione coordinata tra la polizia postale e i carabinieri di Varallo Sesia, che hanno avvisato la Procura di Sanremo, ha portato all’arresto dell’uomo in flagranza di reato, mentra scaricava e scambiava su “Emule” materiale pedopornografico. Nel corso della perquisizione sono stati sequestrati telefonini cellulari, computer, hard disk, penne usb, cd rom, ma soprattutto una grandissima quantità di film in formato Vhs. Il 10% del materiale visionato dai carabinieri aggrava la posizione dell’uomo che rischia fino a 10 anni di carcere.

Ventimiglia

Asilo nido: rette agevolate

Novità per le rette dell asilo nido “Il Girasole”. L’assessore ai Servizi Sociali ed ai Servizi Educativi, Salvatore Spinella (nella foto) ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione comunale nell’agevolare le famiglie per il pagamento delle rette mensili. “In un particolare momento di crisi economica ed occupazionale, per dare un sostegno concreto alle famiglie, sono stati previsti stanziamenti sufficienti a garantire che, per gli i scritti al nido “Il Girasole”, la parte di retta a carico del comune aumenti in maniera sensibile, facendo scendere di conseguenza la parte a carico delle famiglie. Inoltre, le rette, dal prossimo mese di gennaio, saranno diversificate per fasce di reddito su base ISEE per favorire i redditi più bassi, vedrà ridursi il costo per le prime tre fasce di reddito.”

Inventore milanese, trasferitosi a Sanremo, cerca imprenditore per VENDITA riguardante il BREVETTO di un dispositivo PORTA DOCUMENTI costituito da un raccoglitore trasparente che si può staccare e riattaccare attraverso l’uso di strisce di velcro. Esso troverà spazio sulle pareti di uffici o vetrine di qualsivoglia genere (commerciali o non). BREVETTO già depositato presso la Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura di Genova il 12/11/2010. La sopra citata invenzione dovrà essere comprata con la cognizione di causa di dover prendere in mano il brevetto e, partendo da zero, produrlo e venderlo. Costo del brevetto 80 mila euro.

LORENZO SCHON inventore, pittore, scrittore

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Chiunque fosse interessato contatti direttamente l’inventore Lorenzo Schon, telefono 380 2492498, e-mail: lorenzoschon@gmail.com (per e-mail è possibile ricevere anche il brevetto da visionare in formato digitale)


Sorridi con Riverso

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giovedĂŹ 09 dicembre 2010

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Imperia

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giovedì 09 dicembre 2010

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IMPERIA Porto di Imperia: le sette vite di Calzia & Co.

Calzia

Ormai è una partita a scacchi quella tra la Porto di Imperia Spa e l’Ufficio del Demanio, il quale ha avviato, come ormai noto, la decadenza della concessione

demaniale alla Spa, incaricata dei lavori per costruire il porto turistico in località San Lazzaro. Ad ogni mossa dell’uno corrisponde la contromossa dell’altro, a volte

rapida e instintiva e talvolta ponderata attentamente. È una “battaglia” logorante, perfino per noi osservatori esterni, figurarsi per chi è in prima linea. Più di una volta, si è pensato, si è sussurato, si è urlato addi-

La vivibilità in provincia va a picco

Una libreria modello di Imperia

Sappa

Imperia. In provincia di Imperia non si vive affatto bene. Un sondaggio eseguito da Italia Oggi e dal Sole 24Ore ci spedisce al 69° posto nella classifica della qualità della vita, 32 posizioni perse rispetto al 2009. Ma da cosa è dovuto questo tracollo? I numeri parlano chiaro e riguardano questi settori; numerose aziende chiuse per fallimento, i giovani occupati sotto i 34 anni sono il 75%, le donne appena il 34%; arretratezza dell’assistenza ospedaliera, natalità ridotta ai minimi termini (7 nati ogni 100 abitanti), alta percentuale di divorzi; grande numero di 65enni, il 42%, pochi laureati e, infine, aumento del crimine. I dati positivi, invece, ci premiano per quanto riguarda il tempo libero con il 26° posto su 107 per quanto riguarda gli acquisti in libreria, 24° per il numero delle manifestazioni e gli spettacoli, 13° per la diffusione delle sale cinematografiche. Punta di diamante è la presenza di bar e ristoranti, 5° posto insieme al 2° posto per quanto concerne il reddito Pil pro-capite. Questo il commento del presidente della Provincia, Luigi Sappa: “Siamo soddisfatti di aver mantenuto le conferme sugli aspetti positivi, come cultura, tempo libero, reddito e numero di imprese; siamo consapevoli anche dei dati negativi e stiamo concentrando tutti gli sforzi per migliorare, nei prossimi anni, la vivibilità e rilanciare la provincia. Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare in questo senso”.

Conti rittura, di aver messo sotto scacco la Porto di Imperia, la quale alla fine, per ora, è sempre riuscita a rimandare il verdetto. Nei giorni scorsi, si è riunito il consiglio di amministrazione della società mista, durante la quale sono state studiate le controdeduzioni chiarificatrici da presentare al settore Demanio del Comune. Insomma la mossa per levarsi dallo “scacco matto” e mettere di conseguenza in difficoltà l’avversario è arrivata e consiste in tre quesiti. Il porto di Imperia è un’opera pubblica, come hanno sempre sostenuto le opposizioni consiliari e come ha recentemente sottolineato il dirigente del settore porti del Comune, oppure è un’opera privata come ribadisce la stessa Spa e quindi non soggetta alle regole in vigore per le opere pubbliche? I conti reclamati dalla commissione di vigilanza e collaudo delle opere a mare devono essere prodotti in corso d’opera o, come recita l’articolo 12 della concessione demaniale su cui fa leva la Porto di Imperia spa, al completamento dei lavori del maxi porto turistico di Imperia? Ed infine, l’allagamento dei parcheggi a San Lazzaro è dovuto ad una esecuzione approssimativa della struttura sotterranea oppure le cause vanno ricercate altrove, come spiegano i tecnici incaricati dalla società che

hanno eseguito un sopralluogo? Durante la riunione, diretta dal presidente Paolo Calzia, più saldo che mai alla guida della compagine societaria, sono state approvate le linee di difesa che verranno inviate al Comune nei termini di legge. In merito alle iniziative giudiziarie della Procura della Repubblica di Imperia, il consiglio di amministrazione ha ribadito di avere totale fiducia nell’operato della magistratura, con la certezza di aver sempre agito nella massima correttezza e trasparenza e confidando in una risoluzione, il più velocemente possibile, dell’inchiesta. Ora un ignorante e sprovveduto, che non sa come gira il mondo, potrebbe pensare: se la Spa ha tutta questa voglia di terminare la faccenda, e soprattutto, non ha nulla da temere, perchè non presentare subito tutta la documentazione richiesta dagli uffici competenti e concludere la vicenda? Perchè continuare a rimandare e poi augurarsi che l’inchiesta finisca in tempi brevi? Fortunatamente (o purtroppo?!) non tutti la pensano così. Nel frattempo la partita a scacchi continua, ma i pedoni sono ormai stati quasi tutti “mangiati”, le torri è da tempo che sono crollate e i re e le regine hanno più poco tempo per mettersi in salvo. Alessio Pastorelli

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Discarica di Pieve: sospette decisioni dei procuratori Regione Comunità montane senza prospettive

Si poteva fermare prima? Sembra proprio di si, da quello che emerge dalle indagini che la Guardia di Finanza sta compiendo sui documenti relativi all’inchiesta sulle discariche di terra da scavo ad Imperia. Intanto i circa 40 mila metri cubi di materiali, ammassati tra i piloni della Ss28, oggi sono diventati 280 mila. La polizia provinciale e gli stessi amministratori erano a conoscenza dell’esistenza di questa discarica abusiva, del coinvolgimento della cooperativa sociale Onlus “Galileo” e del traffico di camion con il materiale da scarico, come anche le violazioni segnalate alla Procura della Repubblica di Imperia ma nessuna accusa venne fatta, inoltre il sostituto procuratore di allora, Ersinio Capone negò il sequestro dell’area e il procuratore capo Bernardo Di Mattei, archiviò il caso, ritenendo non costituenti reato le denunce nei confronti di Luigi Gandolfo, titolare della Onlus ed ex sindaco di Chiusavecchia. Ma non solo. Agli investigatori non venne nemmeno premesso di andare a fondo nella questione. Ed è proprio su questi elementi che si basa la difesa dell’avvocato Carlo Fossati di Imperia, il decreto di archiviazione e il divieto di eseguire il sequestro. Come al solito siamo di fronte all’ennesimo paradosso del sistema guidiziario italiano; le inchieste della magistratura e della Guardia di Finanza proseguono.

Sulla prossima chiusura delle Comunità montane e sui conseguenti problemi a cui andranno incontro le Amministrazioni dell’entroterra, il consigliere provinciale Gian Stefano Orengo, commenta: “Ho partecipato, in rappresentanza della Provincia, alle riunioni svoltesi a Genova, indette dalle Regione, per discutere della questione. Ne ho ricavato che la Regione Liguria non ha ancora una strategia e una programmazione futura sull’assetto amministrativo dei paesi dell’entroterra. La prossima soppressione delle Comunità Montane, che non mi risulta essere opera del Governo, Orengo sarà una scelta politica della Regione, che non vuole investire nell’entroterra. E’ vero che la Finanziaria ha tagliato i fondi alle Comunità Montane, ma ciò era chiaro da tempo, e in ogni caso il provvedimento aveva lasciato alle Regioni la decisione sulla sorte delle Comunità Montane. Tant’è vero che in altre regioni come il Piemonte e la Lombardia, gli enti montani sopravviveranno. Vorrei inoltre sottolineare che la scelta della chiusura è stata comunicata in grave ritardo e in pratica senza alcun dibattito sul territorio. Con il risultato che, dal 2011, competenze e personale delle Comunità Montane non hanno un futuro certo. Nell’Imperiese, tutto ciò, comporterà gravi disagi soprattutto per quanto riguarda i servizi associati (raccolta rifiuti, scuolabus, polizia locale) che le Comunità Montane svolgevano per i piccoli Comuni. Questi servizi, per quanto possano essere riorganizzati con l’Unione dei Comuni, attraverseranno comunque un periodo “transitorio” che potrebbe essere piuttosto lungo e di difficile gestione. In quanto rappresentante della Provincia e dell’entroterra cercherò di far presente tutto ciò alle autorità competenti”.

La strana coppia per il Damshow Secondo appuntamento per il Damshow 2010, le lezioni spettacolo interattive guidate dal Presidente del Corso di Laurea in D.A.M.S. prof. Roberto Trovato che si svolgono nell’Aula Teatro Eutropia nello Spazio Italo Calvino del Polo Universitario Imperiese in via Nizza 8, per la direzione artistica di Eugenio Ripepi. Giovedì 9 dicembre la compagnia del Fondo di Solidarietà Daniele Leone presenta lo spettacolo comico La Strana Coppia, commedia brillante scritta nel 1965 da Neil Simon. La regia è di Alessandro Manera, ideatore del progetto e interprete di Felix Ungar. Oscar Madison è, invece, Federico Finocchiaro, veterano della “gruppo”. Completano il cast gli “amici del Poker”: Christian Ferrari, Mario Rainaldi e Luca Ramella e le sorelle Chippendale: Paola Luperto e Fulvia Pastore. Il dietro le quinte è affidato a Luca Cortesia (direttore di scena) Serena Alberti, Alessia Mela, Alice Graziotin ed Elisabetta Donatiello (assistenti di scena), Cristina Coscia, Marco Macchiavelli, Danilo Rainaldi, Ilaria Cerboni, Francesca Mazzarelli (scenografie), Fulvia e Assunta Pastore (Costumi), Daniela Contu (trucco) Dario Bruzzone (fonico) Piero Saglietto e Luca Mela (organizzazione).

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SANREMO La città dei fiori, della musica e delle... buche! Da piazza Colombo al Sud Est è tutto un “campo minato”, sembra il Carso del 1915

P

er fortuna sono state inventate le automobili! Ci pensate? Un tempo, quando si viaggiava sulle carrozze, con le strade in terra battuta, era un continuo sobbalzare. E quando pioveva? Un tappeto di fango, che rendeva molle il terreno, il quale veniva solcato dalle ruote di legno che passavano senza sosta. Ora i tempi sono cambiati: le strade sono asfaltate, vi sono auto e moto con pneumatici, sospensioni, ammortizzatori, una vera pacchia. O per lo meno in teoria. Nella città dei fiori siamo rimasti, per comodità di viaggio, ai tempi dei cavalli e dei calessi. Non c’è ammortizzatore che tenga. Le strade, la maggior

parte, sono cosparse di buche, ne eviti una e cadi nell’altra, con il risultato finale che esci dal tuo mezzo di trasporto tutto frullato e con lo stomaco in gola. Questa situazione non si registra solo nelle vie periferiche, ma bensì in pieno centro, come ad esempio in piazza Colombo, il cuore pulsante di Sanremo, destando sdegno nei turisti e negli abitanti. “Vedere piazza Colombo in questo stato non è una bella cosa - afferma Diego Soru - fino a qualche mese fa anche l’adiacente via Manzoni era nelle stesse condizioni. Poi dopo mesi di lamentele è stata riparata. Cosa si aspetta a sistemare la pavimentazione della piazza? Ovviamente non

basta tappare i buchi buttando sopra il porfido un po’ di asfalto, come tra l’altro, è già stato fatto in passato. Per due ragioni: primo l’asfalto dopo poco inizia a levarsi, e secondo è uno spettacolo inguardabile”. Polemiche le parole di Sara Calo: “Posso capire che l’amministrazione non possa avere una situazione aggiornata di tutte le strade, ma credo che la situazione in cui versa piazza Colombo, sia sotto gli occhi di tutti. Prima di adottare modifiche alla viabilità, di istituire zone pedonali e costruire piste di pattinaggio su ghiaccio, si dovrebbe pensare a rendere dignitose le strade. Sia per una questione di sicurezza, sia di decoro. La strada risulta pericolosa non solo per chi transita in moto, ma anche per i pedoni. Proprio sulle strisce pedonali infatti, dal lato ponente della piazza, vi sono numerose buche, dove una persona anziana, ma anche una ragazza con i tacchi, potrebbe cadere”. “L’unica soluzione, anche se a malincuore, sarà levare il porfido, che rende caratteristica questa piazza, e asfaltare tutto” asserisce Giulio Firelli e prosegue: “A quanto pare, in tutti que-

Soru

Firelli

Toffani

Calo

sti anni, nessuno è riuscito a fare una base stradale decente e con il passaggio dei bus e delle corriere, la strada cede. Inoltre la pioggia non aiuta: basta una piccola spaccatura che con l’acqua e la continua sollecitazione da parte dei pneumatici, diventa una buca. un episodio del genere è accaduto nella strada che porta ai posteggi del Sud-Est, dove un piccolo buco, nell’arco di un anno, è diventato una voragine, che si tramuta in una pozza fangosa quando piove. Probabilmente, in questo caso, trattandosi di una strada che porta a dei posteggi gratuiti, l’amministrazione non considera vantaggioso aggiustarla”. Le polemiche si susseguono. “Sicuramente non è un bel biglietto da visita” dichiara Mirella Toffani “tra poco sarà periodo festivo, senza contare che il Festival è ormai alle porte. Ai turisti offriamo delle strade che sono un “gruviera”. Mi fa piacere che il nostro sindaco si preoccupi in prima persona del problema

inerente la prostituzione a Bussana, ma se si prendesse la briga anche di rendere un pò più decoroso e sicuro il centro cittadino non sarebbe male”. La signorina Toffani coglie l’occasione per togliersi qualche altro “sassolino dalla scarpa”. “Quello delle buche è solo uno dei numerosi problemi che affliggono la piazza ed il centro in generale. Vogliamo parlare dei ratti che corrono alla sera in mezzo alle gambe dei passanti? Oppure degli extracomunitari che si accoltellano in via Matteotti? E potrei proseguire ancora per molto”. Il quadro generale, forse non ha tinte così cupe come quelle che sono state tracciate, ma sicuramente la situazione non può definirsi rosea. Alcune cose sono state fatte, ma molto ancora vi è da fare, prima che lo slogan riferito alla città “Questa volta la cambiamo”, non acquisisca connotazioni satiriche. Alessio Pastorelli

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Piazza Borea d’Olmo, via libera all’isola pedonale

Finalmente accolte le proteste dei commercianti: “Anche noi facciamo parte di via Matteotti

Guerrino

N

egli ultimi mesi, passeggiando per via Matteotti ho sentito parecchi turisti, e non, fare questa domanda: ma perchè l’isola pedonale si ferma qui, prima del Teatro Ariston? Non è via Matteotti anche questa? Il “questa” si riferisce al piccolo tratto di strada che unisce la via con Piazza Colombo e, sinceramente, a guardarlo, pare proprio il “brutto anatroccolo” del centro dello shopping sanremese, il classico pugno in un occhio. La proposta di renderla pedonale, in concomitanza dei lavori del resto della via, era già stata fatta, ma restava il nodo cruciale di piazza ùborea d’Olmo e del relativo parcheggio. Tra i parcheggiatori che, giustamente, temevano di perdere il posto di lavoro, e qualche commerciante forse troppo egoista o invidioso, sta di fatto che quel tratto di via è rimasto fino ad oggi aperto, per consentire l’accesso al parcheggio alle auto. Ora però, in occasione delle festività natalizie, c’è la proposta di chiudere il tratto e il parcheggio e realizzare una pista di pattinaggio sul ghiaccio, rendendo pedonale tutta la restante via. Si parla inoltre, passate le feste, di creare un’area verde al posto del parcheggio. Sentiamo cosa

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Lanteri ne pensano i sanremesi. L’ex assessore Nuccio Lanteri, del negozio Rossana ci dice: “Noi saremmo contentissimi se rendessero pedonale tutta via Matteotti. Ne guadagnerebbero tutti; noi commercianti, la città, ma anche i cittadini e i turisti. Non è solo un discorso prettamente economico, ma anche di sicurezza. I pedoni camminano comunque in mezzo alla strada, molte auto entrano dalla piazza dalla corsia sbagliata andando in controsenso, e i moto-

rini circolano lo stesso nonostante il divieto. E i vigili dove sono? Non possiamo perà nemmeno pretendere che stazionino tutto il giorno qui a controllare chi passa”. Questo il parere di Melania Iavarone, di Giorgia Bijoux: “Non vedo perchè questa via non deve essere chiusa al traffico; è sempre via Matteotti no? E’ il vero ingresso, la stessa Piazza Colombo invita ad entrarvi. Inoltre il parcheggio di piazza Borea d’Olmo sarebbe adibito per 70 posti auto, ma ne vengono fatte entrare duecento. I motorini, che non dovrebbero circolare, passano lo stesso. Perchè i vigili non ci sono mai, e non fanno multe? Ordini superiori?” - e ancora “Sarei felicissima se facessero un’area verde ma che non sia fine a se stessa, dovrebbe essere strutturata in modo da organizzare degli eventi come dei mercatini,

Iavarone

E la sicurezza:

Bisogna aspettare che ci scappi il morto?

dei concerti e manifestazioni. D’altronde piazza Borea d’Olmo è davvero la sola vera piazza che così si può definire dato che sorge intorno a mura abitate.” Infine, un pò più a fondo ci va Luciano Guerrino, uno dei rappresentanti del Civ: “La domanda che ci poniamo da tempo è: ma cosa ne vogliamo fare di Sanremo? Vogliamo tutti che cresca facendo in modo che tutti noi commercianti ne guadagnamo, oppure ognuno pensa al proprio orticello? Bisogna fare squadra tra di noi e collaborare. Tutti questi rinvii per rendere pedonale anche il primo tratto di via Matteotti, sono stati causati proprio per questi motivi. E’ già la seconda amministrazione che ci prova, e colgo l’occasione per applaudire Zoccarato e questa giunta per essere andata fino in fondo questa volta, cercando anche di accontentare tutti. La nostra prima preoccupazione, quando ci è stato proposto di chiudere il parcheggio di piazza Borea d’Olmo, è

stata quella di non far rimanere senza lavoro gli addetti ai posti auto; sappiamo anche che sono state fatte loro delle proposte di lavoro, che siano poi state accettate o meno non lo sappiamo. E poi lo vediamo sotto i nostri occhi quanto sia pericoloso per i pedoni; molti arrivano da un’isola pedonale e di colpo si trovano in un’area non pedonale, molti turisti non lo sanno nemmeno e tantomeno se ne accorgono. Si è già verificato qualche incidente e, per fortuna, senza gravi conseguenze ma, come al solito, bisogna aspettare che ci scappi il morto per prendere una decisione? Ribadisco; un applauso a Zoccarato e soci che si stanno dando da fare in quest’ottica, non solo di rilancio turistico ma anche di sicurezza”. E in effetti, è bastata mezz’ora per vedere almeno 3 auto affrontare in contromano l’entrata dalla piazza, un paio di motorini entrare e uscire con pedoni in mezzo alla strada. Massimiliano Inferrera


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21 150 anni e sentirli: un padre si lamenta delle condizioni in cui perversa la palestra del Liceo Cassini giovedì 09 dicembre 2010

Volley o basket? Qui si può giocare solo a pallanuoto Le polemiche riguardanti le condizioni in cui versa la palestra del liceo Cassini proseguono. Studenti e genitori sono sempre più stufi e preoccupati per questo dramma, perchè di dramma si tratta, che non riesce a trovare una soluzione. Abbiamo raccolto la testimonianza di un genitore, Marco Ardoino, il quale ci ha raccontato quali (futili) provvedimenti siano stati presi fino ad ora. Ecco il testo: “Siamo proprio fortunati noi cittadini di Sanremo. Oggi questa nostra fortuna ha nome e cognome: Simone Baggioli. Dopo aver personalmente provveduto a tappare alcune delle migliaia di buche che occupano il selciato delle nostre strade (pare che non l’abbia fatto per solidarietà verso i suoi concittadini, ma perché ha male interpretato il famoso

detto del suo Sindaco –asfalteremo i nostri avversari- e lui l’ha fatto per allenarsi), dopo aver fatto credere che in comune ci fossero ruberie a go go (a proposito che fine ha fatto l’inchiesta?), ora si reca nella palestra del Liceo Cassini, dopo molte giornate di pioggia, per verificare di persona che effettivamente quando piove la palestra si trasforma in

piscina. E quando va a fare questa verifica? Ce lo dice proprio lui: ‘E’ stato fonfamentale fare il sopraluogo questa mattina (mercoledì per la cronaca) mentre pioveva per vedere da vicino le zone più a rischio. Ancora una volta ci siamo mossi subito!!’.La settimana scorsa mio figlio, alunno del Liceo Scientifico, ha portato a casa un foglietto, ricevuto a

scuola, in cui si legge: “Con il presente attestato dichiaro (io genitore) di essere consapevole della situazione di disagio e pericolo in cui si trova mio figlio a causa della cattiva manutenzione del tetto della palestra, e aderisco alla raccolta firme nella speranza che la Provincia e gli organi di competenza apportino i dovuti interventi di impermeabilizzazione di questo stabile”. Non ho firmato quel foglio, anche se sono dispostissimo a partecipare alla raccolta firme, perché non nutro la speranza che la Provincia faccia qualcosa. L’Amministrazione Provinciale deve fare quello che lo stato della palestra richiede. Cosa dobbiamo fare per mettere in sicurezza quella palestra? Sperare o inviare un esposto alla magistratura? Anzi sono stupito che la magistratura non si sia an-

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I Padri Gesuiti lasciano Sanremo

Giardini Pian di Nave a Napolitano

Riceviamo e pubblichiamo Una lettrice de L’Eco ha scritto: “Domenica 5 dicembre, nella Chiesa di S. Stefano retta dai Padri Gesuiti, nel corso della celebrazione festiva delle 10.30, Padre Maurizio ha annunciato che con il prossimo gennaio i Padri lasceranno Sanremo. Al momento non è dato conoscere il futuro della chiesa di Piazza Cassini, ricca di storia e scrigno di opere d’arte quali poche altre possono vantare. Inutile sottolineare a quale gravissima perdita vada incontro una città come Sanremo, il cui degrado, morale e materiale, malgrado proclami e periodici stanziamenti per risollevare le sorti di una decadente casa da gioco, pare inarrestabile. Per una città nella quale si chiudono le chiese e si aprono sale da gioco e centri massaggi temo si prospetti un ben triste avvenire. Mi rammarico che le autorità religiose non

abbiano tenuto nella dovuta considerazione il valore ed il significato anche fortemente simbolico della presenza attiva dei Padri Gesuiti nella nostra città e ritengo che, al venir meno delle vocazioni, si sarebbe potuto ovviare affiancando loro laici volenterosi e preparati che li avrebbero potuti coadiuvare, supportandoli validamente nelle funzioni loro consentite. Questa chiusura, questo allontanamento assume tutto l’amarissimo sapore di una resa incondizionata, che lascia molti fedeli turbati e perplessi, oltreché umiliare la comunità di Sanremo che, se da un lato non è stata in grado di assicurare continuità all’opera che i Padri Gesuiti hanno sin qui svolto in maniera esemplare e neppure di opporsi efficacemente all’allontanamento degli stessi, coinvolgendo anche le autorità civili forse troppo distratte o meglio,

troppo occupate su altri fronti, ha sempre profondamente apprezzato il valore ed il significato della loro presenza sul territorio. Buona cosa, da parte delle autorità religiose, aprire alla Comunità Ortodossa aprendo al culto la chiesetta di Corso Cavallotti, ma perché altrettanta attenzione e sollecitudine non è stata posta nel salvaguardare la presenza dei Padri Gesuiti nella storica chiesa di S. Stefano in Piazza Cassini, nel cuore di quella Sanremo che si vorrebbe riportare alla vivibilità ed alla dignità che

cora mossa visto che quasi un mese fa alcuni studenti del Liceo avevano già messo in evidenza quello che il solerte consigliere Baggioli ha scoperto solo mercoledì (ma lui dice di essersi mosso subito). Non ho firmato quel foglio perché non sono consapevole del rischio che corre mio figlio. Anzi chiedo, a nome di tutti i bambini e ragazzi che frequentano quella palestra, che chi di competenza rassicuri tutte le famiglie sulla “situazione di disagio o pericolo” che si corre nel frequentare la palestra. Fino a che non avremo garanzie sulla sicurezza della palestra propongo a tutti i rappresentanti dei genitori del Liceo Cassini di chiedere alla Dirigente scolastica di dichiarare inagibile la palestra e di tenerla chiusa”. C’è veramente poco da aggiungere.

da troppo tempo vengono compromesse da scelte o da mancate scelte non sempre condivise e condivisibili? Una giornata buia per la comunità dei credenti e per coloro che vivono con disagio una città che si sta inesorabilmente impoverendo, moralmente e materialmente: ecco come sarà quella che vedrà la partenza dei Padri Gesuiti e che le luci del Natale non riusciranno ad illuminare, perché non potranno scendere fin nell’anima, dove graverà tutto il peso di una inaccettabile sconfitta”. Teresa Barazzetti

Dopo l’intitolazione di un tratto della pista ciclopedonale all’on. Gianni Cozzi, l’Amministrazione Comunale si appresta ad una nuova cerimonia per intitolare i Giardini di Pian di Nave a Luigi “Gino” Napolitano, partigiano, sindacalista e figura politica di spicco del PCI durante la Prima Repubblica. L’inaugurazione è fissata il giorno sabato 11 dicembre 2010, ore 10.30, presso la zona di Pian di Nave/Santa Tecla.

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Si alla pista di pattinaggio in piazza Borea d’Olmo Sanremo. Settimana scorsa nel consiglio comunale della città dei fiori, durante il question time, il consigliere comunale di minoranza Massimo Donzella, ha presentato un ordine del giorno, dove chiedeva lumi sulla trasformazione di piazza Borea d’Olmo in una pista di pattinaggio: “è un fatto che mi ha incuriosito, con Sanremo c’entra poco o nulla. Non dobbiamo fare concorrenza alle pro loco, non fa parte del nostro modo di essere”. L’intenzione dell’esponente di Progetto Sanremo, su piazza Borea d’Olmo, è quella di trasformarla in una agorà, come era nel periodo pre-bellico. Il sindaco Zoccarato a riguardo ha detto: “la pista di pattinaggio c’è a Nizza, a Milano, a Montecarlo, perchè non potrebbe esserci anche a Sanremo? Per tenere piazza Borea d’Olmo vuota è meglio metterci qualcosa di alternativo, come una pista di pattinaggio o un giardino”. Dello stesso avviso il collega Lupi: “la pista di pattinaggio sarà un centro di aggregazione importante dal punto di vista turistico”. Per la cronaca l’o.d.g. di Donzella è stato respinto dall’assemblea e Sanremo, a breve, avrà la sua pista di pattinaggio sul ghiaccio, ubicata nel cuore della città e un modo in

Raffaella Biamonti, Roberta Ginulla e Serenella Biamonti più per far vivere una zona poco frequentata dai sanremesi e non solo, per via della sua ubicazione, un po’ troppo nascosta agli occhi di tutti. Proprio per questo motivo, abbiamo chiesto ad alcune persone della zona il loro pensiero sulla nascita di una pista di pattinaggio sul ghiaccio nella piazza limitrofa al teatro Ariston. Raffaella Biamonti ha detto: “secondo me sarebbe una buona idea, più si fanno manifestazioni, attività di svago, meglio è per tutti. Di sicuro, io che sono di San Biagio della Cima, non esiterei due volte a scendere fino a Sanremo per cogliere l’occasione di poter fare un giro in città e

Sanremo Solidarietà per gli alluvionati di Messina Domenica 11 ottobre presso piazza Colombo a Sanremo l’associazione Cyclopes Onlus dei siciliani invita i cittadini a partecipare ad una raccolta fondi in aiuto della gente dei paesi colpiti dall’alluvione in provincia di Messina. Per tutti coloro che saranno impossibilitati a recarsi di persona ma comunque vogliono contribuire possono chiamare per info 347 4508919.

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Lupi

Zoccarato

Donzella sulla pista di pattinaggio”. Anche la giovane Roberta Ginulla è favorevole all’iniziativa: “Si, sarebbe una bella cosa. A me piacerebbe che ci stesse per tutto l’inverno ed anche per il periodo del Festival. Se le attrazioni belle non ci sono a Sanremo, dove dovrebbero essere?” Idem, Serenella Biamonti: “sono assolutamente favorevole, è una

bella idea. A Sanremo, soprattutto d’inverno, manca una attrazione del genere e sono sicura che la gente la frequenterà molto spesso”. Questi alcuni pareri sull’iniziativa dell’amministrazione Zoccarato che entro breve periodo dovrebbe nascere nella piazza. Fino a ieri essa, è stata location di “Incontriamo il Trentino”, evento dedicato ai prodotti

Farmer Market sulla ciclabile

Sulla ciclabile presso la ex stazione ferroviaria di Sanremo tutti i sabato dalle 7 alle 13 vi aspetta Farmer Market dove troverete freschezza e genuinità nelle verdure, frutta, formaggi e pesce. Al Farmer Market di Sanremo i produttori utilizzano solamente sacchetti biodegradabili nel rispetto della natura, la genuinità dei prodotti è assicurata.

enogastronomici e articoli artigianali, in vendita al pubblico in simpatiche casette di legno, atte a ricordare l’atmosfera della regione delle mele. Un modo ulteriore e innovativo per valorizzare la piazza e fare una manifestazione in più, in questa Sanremo flagellata non solo dalla crisi economica. Andrea Di Blasio

Orario festivo

Mercato Annonario

In occasione delle Festività Natalizie, il mercato annonario prolungherà l’orario di apertura. Questi gli orari nel dettaglio. Sabato 11, 18, e 24 Dicembre orario continuato dalle 6.00 alle 19.30; sabato 25, Natale, dalle ore 6.00 alle 13.30; e venerdì 31 Dicembre dalle 6.00 alle 18.00.


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Annamode chiude davvero i battenti o svende? Tutti in attesa del 18 dicembre per i saldi di Natale proposti dal Codacons

Letis e Rosso

Cascio

N

el pomeriggio di venerdì scorso, passando per via Matteotti non si è potuto fare a meno di soffermarsi davanti alla boutique di Annamode, dove in questi giorni, per via della chiusura del negozio prevista per il prossimo 31 gennaio, c’è una vendita promozionale con sconti fino al 70 per cento, sulla merce. Ma secondo i rumors del salotto buono matuziano la chiusura dell’esercizio non dovrebbe essere definitiva. Infatti, Annamode, di proprietà della famiglia Giacon è in parte in affitto e la chiusura del negozio sarebbe stata obbligata per via di uno sfratto dei locali che non appartengono alla famiglia stessa. E’ possibile che questa chiusura sia momentanea, per permettere dei lavori di ristrutturazione delle parti di proprietà di Annamode, in modo da poter ritornare sulla piazza della moda di lusso sanremese. Quindi non ci resta che aspettare lo sviluppo della situazione. Comunque a margine di ciò, come già accennato, molte persone hanno fatto la fila davanti al negozio, per avere la possibilità di fare un affare

Di Teresa in vista delle festività natalizie. Qualche “maligno”, passando in via Matteotti e vedendo quelle persone in fila li ha paragonati ai sovietici o bulgari di inizio anni novanta che caduto il muro di Berlino e per via della crisi facevano la fila per un tozzo di pane. Qualche fanatico dello shopping made in Usa, ha provato a fare un paragone col Venerdì, giorno successivo al Thanksgiving (il giorno del Ringraziamento) che negli Stati Uniti è il cosiddetto Black Friday, la data che dà ufficialmente inizio alla stagione degli acquisti natalizi. Il primo fine settimana di acquisti, complici i forti sconti, è uno dei momenti più “caldi” dell’anno e una cartina al tornasole delle vendite nel periodo più importante per i negozianti. Forse è il paragone più azzeccato, perchè qui la fila, la si fa per accaparrarsi un bel capo firmato da sfoggiare nelle uscite mondane. Insomma, alla faccia della crisi che non ci molla un attimo, quale migliore occasione per acquistare vestiti che un mese fa sarebbero costati una cifra, mentre adesso vengono quasi “regalati”? Proprio per questo motivo, abbiamo

chiuda dopo 54 anni, l’ho vista nascere e la città perde un suo pezzo di storia, ormai stanno iniziando a manvoluto chiedere un parere su care sempre di più i ricordi questo insolito spettacolo ad della città”. Infine Angelo alcuni sanremesi. “Alla fac- Di Teresa: “Dopo 54 anni cia della crisi – ha esordito la è incredibile la chiusura di signora Angela Letis – non Annamode, di sicuro ciò si può proprio passare per farà diminuire il passaggio via Matteotti. A me questa di gente in via Matteotti”. situazione sembra proprio E tutta quella gente fuori a un controsenso”. Per Alida fare la coda? “Vedendo tutRosso: “a me personalmen- te queste persone fuori, mi te non interessa andare da viene da pensare che i soldi Annamode, non mi sembra ci sono e la crisi no!” Queil caso. E meno male che ste alcune impressioni di in città la gente si lamenta cittadini che in questi giorni per la crisi, visto così a me hanno visto una vera folla, il proprio non sembrerebbe”. mattino e il pomeriggio daL’arzillo Andrea Cascio, vanti alla boutique che rapparla della chiusura di An- presenta la moda di lusso e namode con un pizzico di il vestire per pochi “eletti”. malinconia: “di sicuro non Forse è proprio vero, la crisi tutti possono permettersi di non c’è e la gente fa un po’ acquistare da Annamode ma come nella canzone di Rino in questo caso conviene, vi- Gaetano, “spendi, spandi, sto che ci sono degli scon- effendi” ma se invece fosse ti vantaggiosi, almeno con solo un modo per apparire una cifra ragionevole una e ostentare lusso? Oppure persona può portarsi a casa un’azzeccata e furba mossa un bel capo di alta moda. A di marketing? Chissà… Andrea Di Blasio me dispiace che la boutique

Sanremo

Arrivano gli abeti a scuola

“Abbiamo voluto sensibilizzare i bambini – è il commento dell’Assessore Gianni Berrino (nella foto) sull’iniziativa dell’assessorato, – fornendo le scuole di alberi veri ma con la terra, in modo da poter essere ripiantati invece che finire nei rifiuti. Un piccolo contributo per dare nuova vita agli abeti incrementando, nel contempo, il verde nella nostra città”.

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TAGGIA Pietro Mureddu salvatore Sciuto e Clotilde Esposito

La situazione peggiora di anno in anno e se continuerà così addio al nostro turismo

Ma quale catena umana? Contro Trenitalia solo 4 gatti Luigi Beghello

Le ferrovie dello stato non investono abbastanza su Taggia

L

Michele Figaia

Antonio Martellini

Il servizio è carente e poi gli Intercity sono pressoché nulli

Trenitalia deve dare soluzioni adeguate nel rispetto del territorio

a tanto attesa “catena umana” è già stata fatta, da Ventimiglia a Imperia, per protestare contro le ferrovie dello stato. Il 4 dicembre a Taggia in una Vincenzo e Rosalba Pedullà Le autorità ci I ritardi sono giornata limpida si è manifestato pacificamente: una cinhanno dato un all’ordine del quantina i presenti alla stazione. Troppo pochi. Peccato poi forte segnale di giorno. Basta! Treni sporchi ed il servizio è carente che di questa cinquantina almeno 20 erano forze dell’ordine, partecipazione una decina le autorità e solo una ventina i pendolari che protestavano. Le autorità questa volta hanno fatto la loro parte, c’erano il sindaco Genduso, numerosi primi cittadini ed assessori della La scorsa settimana abbiamo parlato della rotatoria pericolosa sita nei pressi della stazione ferroviaria. Ricevia- Vallata guidati da Mimmo Garomo e pubblichiamo il commento di una nostra lettrice falo. Genova era rappresentata da Marilyn Fusco, vice presidente Spett. Redazione, automobilista attiva e circolante da 50 anni in della Regione Liguria. La maniItalia e all’estero, ho letto con iniziale interesse l’articolo a firma di festazione ha un po’ deluso per la Francesco Basso ma, considerato il contenuto e le considerazioni degli scarsa partecipazione dei cittadini. “esperti”, devo esprimere pesanti riserve. Premesso che, avendo guida- Il problema della carenza dei treto negli anni ‘80 sulle strade inglesi dove si circola a sinistra e le roton- ni, dei vagoni sporchi, della scarsa de erano già abbondantemente utilizzate, non ho mai avuto difficoltà sicurezza ed il continuo lamentarad imboccare la strada prescelta, né dubbi sulle precedenze. Anche in si del disservizio dei viaggiatori Francia le rotonde sono state installate ben prima che da noi ed in ge- (studenti, operai, impiegati, turisti, nerale correttamente utilizzate dagli automobilisti. Questo può solo si- ecc) meritava senza dubbio un segnificare che tali installazioni, allora aliene per il nostro sistema viario, gnale più forte da dare a Trenitasono state realizzate in modo da rendere accettabile il loro utilizzo ad lia. C’erano infatti più carabinieri automobilisti anche non abituati a tale sistema di regolamentazione del e polizia che civili. La strad a che traffico. La prima volta che mi sono trovata di fronte alla rotonda di Taggia, mi sono resa conto di quanto sia porta alla stazione era stata chiustata mal concepita la sua percorribilità, ancor peggio disposta la segnaletica e come, anche ad un automobilista sa proprio perchè sì pensava che esperto, possa riuscire disagevole percorrerla in sicurezza, anche perché circola purtroppo un gran numero di il corteo fosse più numeroso ed conducenti maleducati che risolvono le loro indecisioni facendo propria la precedenza in ogni caso, molti altri evitare possibili incidenti. Tutto che, pur essendo corretti, sono facilmente indotti in errore per i motivi sopra descritti e mettiamoci pure gli ine- però si è svolto pacificamente. Le sperti o i “negati” che pure circolano in gran numero e vediamo quanto sia realmente pericoloso immettersi in autorità convenute hanno dichiaquel circo a rischio autoscontro. Alcune mail di lettori che vi accedono quotidianamente, di recente pubblicate rato che non si arrenderanno e che sui locali quotidiani on-line, dimostrano tutta la reale pericolosità di questa installazione della quale, a questo faranno i passi necessari per conpunto, è opportuno sollecitare adeguamenti e modifiche, con la speranza che il rimedio non sia peggiore del vincere Tremitalia a potenziare e male! Addossare tutta la responsabilità agli automobilisti per sottrarla a coloro che hanno progettato e realizzato migliorare il servizio, i treni, e le questa opera malriuscita, non aiuta a risolvere i problemi, ma soltanto a fornire giustificazioni improprie e fran- fermate alla stazione Taggia Arma camente inaccettabili. Con i migliori saluti. B.T. Francesco Basso Gianni Oggiana

Valerio Ferrari

La rotonda pericolosa

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Ventimiglia

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VENTIMIGLIA Il j’accuse dei nipotini di “Baffone” a Scullino Maggioranza e opposizione ai ferri corti, continua a tenere banco il caso Raschiotti Ventimiglia. Continuano gli attacchi del Partito Democratico all’amministrazione di centro destra guidata dal sindaco Scullino. Vediamo di capire quali sono le accuse mosse dai democratici al sindaco della città di confine: per quanto concerne il “caso Raschiotti”, candidato sindaco del centro sinistra alle amministrative del 2007 e criticato dal democratico De Leo sul presunti conflitti di interesse e Puc. Questo puntare il dito di De Leo al capogruppo di Ventimiglia Nuova, ha creato una grossa frattura nell’opposizione consiliare di Ventimiglia e ha posto le basi per un’imminente campagna elettorale (così spera la sinistra) dove il Partito Democratico, forte anche dell’appoggio di Genova, punterebbe ad un ruolo unico di leadership nella crociata anti-Tano. Su questa bega interna della

De Leo

Scullino

minoranza è stato chiamato in causa anche il primo cittadino che ha detto: “Raschiotti non è assolutamente in maggioranza, anzi il suo gruppo è l’unica opposizione che dobbiamo considerare, in quanto il loro modo di fare amministrazione, seppure spesso costruttivo ed intelligente, ci mette nelle condizione di valutare seriamente le loro proposte nell’interesse della città”. Un messaggio chiaro quello di Scullino che è proseguito

con una ferma critica al PD e a De Leo: “se abbiamo un consigliere come De Leo, del PD, che dice solo delle cose inesatte e non fondate, come facciamo? Siamo costretti ad ignorarlo, ma quest’atteggiamento del PD è fine solo a se stesso, non serve alla città, serve solo al PD per continuare a fare propaganda per quella parte dei loro elettori, non tutti, che preferiscono la politica del tanto peggio, tanto meglio. E comunque anche fos-

se, se la sinistra perde pezzi non è un mio problema ma loro, dovrebbero chiedersi il perché succede”. Sul fronte criminalità organizzata l’amministrazione è compatta e ha fiducia sul lavoro della magistratura: “rispettiamo il grande lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine e dalla magistratura, ai quali diciamo di andare avanti con la serietà e l’impegno certamente sino ad ora profuso, in un lavoro non facile, soprattutto se si parla di criminalità organizzata. Chiediamo loro solo di fare al più presto luce su tutto, anche su quei fatti oggetto di esposti vergognosi e superficiali che alcuni presunti paladini della legalità si divertono a far girare con l’intento, ripeto, di gettare fango sulla mia amministrazione, come lotta politica e per i loro sporchi interessi di parte. Son ben lieto che gli inquirenti facciano il

Santa Barbara all’insegna del mare e dell’amicizia Ventimiglia. Una giornata all’insegna della Marina e dell’amicizia italo-francese. Questo il senso dei festeggiamenti di domenica che si son svolti a Ventimiglia, in occasione della ricorrenza di Santa Barbara patrona della Marina Militare. All’evento, organizzato dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia della sezione di Ventimiglia sotto la guida del presidente Domenico De Marco, hanno partecipato numerose associazioni d’arma, autorità e una nutrita delegazione di marinai francesi, giunti da Hyeres, per rafforzare a.d.b. i legami di amicizia coi colleghi italiani.

Scambio di doni tra marinai italiani e francesi

loro lavoro, come sono ben consapevole che, essendo l’azione giudiziaria obbligatoria per legge, loro devono procedere con le indagini necessarie anche nel caso in cui le denunce e gli esposti sono senza alcun fondamento. Ma sono tranquillo e sereno, stiamo parlando di porcherie scritte e dette senza senso, da persone che abbiamo già querelato ed alcune sono già state anche condannate, altri seguiranno e dovranno chiederci scusa. Pieno sostegno quindi per chi lavora per la legalità e la giustizia, ma non possiamo tacere di fronte ad alcuni articoli e titoli giornalistici, ripresi da organi nazionali, ad esempio quando si è affermato che a Ventimiglia le infiltrazioni mafiose in amministrazione son conclamate, messe in giro solo per fare notizia, senza pensare al gravissimo danno d’immagine per tutta la nostra comunità. Confermo l’appello a tutte le persone di buon senso di andarci cauti e di pensarci bene prima di infangare l’onorabilità di persone ed amministrazioni; non possiamo, per cercare di prendere qualche voto in più o vendere qualche quotidiano in più, anticipare le conclusioni delle indagini in corso. Non diamo per certa l’esistenza di reati che non sono stati ad oggi minimamente accertati.” Insomma a Ventimiglia c’è un clima abbastanza teso, soprattutto in attesa del consiglio comunale di lunedì 13 dicembre dove all’esame del parlamento intemelio ci saranno all’ordine del giorno, il bilancio di previsione 2011, l’azienda municipalizzata Ventimiglia Parcheggi per la costruzione dei parking interrati, piano spiagge e la costruzione di sei palazzine a Latte e di un ristorante a Nervia. a.d.b.

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Attualità

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L’Eco ha nuova Linfa Parte l’avventura 2011 Sulla splendida terrazza panoramica dell’Hotel Nazionale di Sanremo si è brindato alla nuova veste grafica de L’ECO e alla partenrship con Linfa TV. Tanti lettori, tanti giovani, tanto entusiasmo. Tra i numerosi amici che ci sono venuti a trovare e a farci gli auguri il presidente della Spa Casino Donato Di Ponziano che, simpaticamente, ha posato per le tradizionali foto ricordo con il direttore ed editore del nostro settimanale Roberto Basso, l’editore di LinfaTv Gianni Cammalleri, le art director Oriana Morganella e Federica Orsini, l’imprenditore Marco Armellino, il rampollo della storica casa di caffè “La Genovese” Matteo Borea ed altri. Un plauso allo staff del Nazionale per l’ottimo buffet.

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7 giorni di cronaca

L’Eco della Riviera

giovedì 09 dicembre 2010

BREVI NEWS

Sanremo Aperta l’ultima galleria dell’Aurelia bis

Due francesi rapinati in centro Sanremo. Due fidanzati francesi, sui 25 anni, sono stati rapinati da due immigrati magrebini che li hanno fermati, in una traversa di via Roma, impaurendoli e facendosi consegnare 300 euro in contanti. Alla ragazza, inoltre, hanno strappato una collanina d’oro. In seguito i due si sono recati al commissariato per fare la denuncia. Tuttavia la descrizione dei due aggressori, non sembra fornire elementi particolarmente utili. Gli agenti stanno anche verificando la presenza di telecamere nella zona che possano contribuire a tracciare un identikit dei malviventi. La rapina si è consumata in un tratto di strada poco frequentato, ma nel pieno centro cittadino. I due erano giunti a Sanremo per fare shopping.

In carcere 4 calabresi preparavano un attentato?

Sono stati arrestati dai carabinieri delle compagnie di Bordighera e Firenze-Oltrarno, nell’ambito di una vasta attività di indagine sulla malavita, Salvatore e Francesco Cadili Rispi, di 24 e 28 anni e Giuseppe e Francesco Fazzari, di 24 e 27 anni, tutti di Taurianova. Sono accusati della detenzione di una pistola semiautomatica di fabbricazione italiana, calibro 6.35, con matricola limata e quindi clandestina, con la quale, secondo il Procuratore di Sanremo, Roberto Cavallone, avrebbero dovuto utilizzare

I tecnici della Tecnovie, alla presenza del sindaco Zoccarato, del presidente della provincia Sappa e il governatore della Liguria Burlando, hanno fatto cadere l’ultimo diaframma della galleria dell’Aurelia Bis, che unisce via Giovanni Pascoli e la zona di Borgo Tinasso a Sanremo. “Bisogna fare molta attenzione nel posizionare le cariche – ci ha detto il capo tecnico che si occupa delle esplosioni – perché a volta non sono così perfette”. C’è anche una bottiglia di champagne appesa, pronta ad esplodere con il ‘botto’: “E’ una tradizione – ci spiega un operaio – che vogliamo sempre rispettare”. La preparazione è stata molto accurata anche per noi, sia sul piano della sicurezza che degli accorgimenti per non sbagliare nulla. “Oggi abbiamo assistito ad un ‘pezzo di storia’ della nostra città. - dice il sindaco - Voglio dire grazie ai Sindaci che mi hanno preceduto ed hanno voluto quest’opera, a tutti gli enti e quindi Provincia e Regione. Una grazie a tutti i nostri parlamentari, tra loro nomino Claudio Scajola perché, grazie al suo grandissimo contributo, ha consentito la rinascita di questa terra”. Alla fine il classico brindisi e le foto di rito, per terminare con un buffet che ha voluto ringraziare gli operai ma anche le famiglie, presenti all’avvenimento. Un momento davvero emozionante per chi, 24 ore su 24 è presente in cantiere (ovviamente a rotazione) per un’opera che servirà a smaltire sempre più il caotico traffico sanremese. per compiere un attentato, non si sa bene se a cose o persone. All’udienza di convalida i due fratelli Cadili Rispi, difesi dall’avvocato Marco Bosio, si sono entrambi avvalsi della facoltà di non rispondere. Per quanto riguarda gli altri due fratelli, Francesco, difeso dall’avvocato Corrado Bovio, ha mantenuto la linea del silenzio, mentre Giuseppe, difeso dall’avvocato Marco Di Domenico, con sostituto Cristian Urbini, ha reso alcune dichiarazioni. La pistola era nascosta nel sottofondo di un cassetto dell’abitazione. Aveva il caricatore carico e una quarantina di proiettili a parte. Nel parlare di attentato, il Procuratore ha ricordato l’auto del city manager di Ventimiglia, Marco Prestileo, che era stata crivellata di colpi un paio di anni fa; cosi’ come il fuoristrada del costruttore Piergiorgio Parodi, contro il cui paraurti sono stati esplosi 2 colpi di lupara.

Cocaina a domicilio, un arresto

Tentata rapina all’ufficio postale

Imperia. Due persone, Ettore Milesi, 54 anni di Lenna (Bergamo) e Virgilio Colferai, 54 anni di Montichiari (Brescia), sono state arrestate dagli uomini della Squadra Mobile di Imperia, mentre tentavano di irrompere nell’Ufficio Postale di

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Vessalico, nell’immediato entroterra cittadino. I due, con numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, sono stati sorpresi mentre salivano su una scala, precedentemente posizionata sul retro dell’edificio delle Poste, con l’intento di introdursi all’interno attraverso una finestra. Nella circostanza sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi strumenti da scasso, tra i quali una mazza di ferro, un ‘piede di porco’, un flessibile elettrico e una sega. Un terzo complice e’ riuscito a darsi alla fuga gettandosi nelle acque del fiume. Milesi e Colferai sono due ladri professionisti specializzati nei furti contro uffici postali e grandi esercizi commerciali.

Sanremo. Filippo Palma, un sanremese con precedenti per droga, è stato arrestato dalla polizia, perché trovato in possesso di 21 grammi complessivi di cocaina. L’uomo, che spacciava ai


7 giorni di cronaca domiciliari, è stato catturato dopo essere uscito di casa. Gli agenti, che erano appostati, lo hanno visto sistemare un pacchetto di sigarette su una siepe e a quel punto sono intervenuti. Dentro c’erano 6 palline di cocaina già tagliata e pronta per essere venduta e neppure un grammo di hashish. In casa deteneva altra cocaina per un totale di 16 grammi, nascosta dietro un armadio. L’uomo, che abita in via Lamarmora - e con permesso di uscita dalle 8 alle 11 - aveva precedenti specifici.

I taxisti si dipingono la strada Ventimiglia. Straordinari per i taxisti della stazione di Ventimiglia che hanno messo mano al pennello e, di propria iniziativa, hanno ripristinato la segnaletica stradale indicante la loro area di sosta nei pressi dello scalo ferroviario. Da mesi chiedevano al comune di ritinteggiare la segnaletica ormai illegibile ma la risposta era sempre la stessa: non ci sono soldi. Il Sindaco Scullino giunto in stazione per la manifestazione “Pro-Trasporto Ferroviario” non ha dichiarato nulla in proposito.

Pendolari contro Trenitalia dimostrazione a Porto Maurizio

L’Eco della Riviera

giovedì 09 dicembre 2010 già da tempo chiede la creazione di un tavolo tecnico di confronto tra Regione, Province, Camera di Commercio, Comitato Utenti e Trenitalia, per analizzare la situazione precaria in cui versano non solo i collegamenti tra Genova e il Ponente, ma anche quelli con le principali città italiane ed europee. In particolare si vuole tentare la discussione per migliorare gli orari, armonizzando quelli dei treni regionali con quelli degli Intercity, proporre maggiori fermate (Diano Marina e Taggia per tutti gli Intercity), e per potenziare i collegamenti con le altre regioni d’Italia e con l’estero. Manifestazioni simili in contemporanea anche a Taggia e Diano Marina.

Incidente con quattro feriti grave una ragazza a Caponero E’ di quattro feriti, tra cui una ragazza, B.E. di 19 anni, in gravi condizioni, il bilancio di un incidente avvenuto a Capo Nero, sull’Aurelia, dove si sono scontrate due auto. Sul posto sono intervenuti il personale del 118 e i militi della pubblica assistenza. I feriti meno gravi sono due ragazzi di 20 anni, di Taggia e Riva Ligure e uno di 18 anni, di Santo Stefano al mare. Loro tre se la sono cavata con un collare cervicale, mentre la più grave è stata portata d’urgenza in ospedale,

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per un trauma facciale ed oggi è stata ricoverata in oculistica a Imperia. Superata la notte, dopo l’iniziale preoccupazione, le condizioni della giovane sono migliorate.

Un unomo si perde sui monti ritrovato a Cima Marta E’ stato trovato l’uomo di Sanremo (G.P. di 49 anni) che si era disperso nella zona di Cima Marta sulla catena montuosa dei Grai, nel profondo entroterra della Valle Argentina. L’allarme era stato dato quando i compagni non l’hanno visto rientrare al rifugio di Colle della Melosa. Il Soccorso Alpino, Carabinieri e Vigili del fuoco, oltre ad una serie di volontari, lo hanno cercato anche di notte. Soccorsi non semplici vista la fitta nevicata che si è abbattuta sulla zona nei giorni scorsi. L’uomo stava facendo una passeggiata con le ciaspole, ed è stato trovato un pò infreddolito ma in salute.

Presi due pusher

Imperia. Si è tenuta nella piazza antistante la stazione di Porto Maurizio una dimostrazione pacifica del “Comitato Utenti Trenitalia del Ponente Ligure” per sensibilizzare la popolazione sui problemi legati al trasporto ferroviario nella nostra provincia. Questa associazione, nata nel 2007 dall’aggregazione spontanea di viaggiatori,

Sanremo Sanremo. I poliziotti di quartiere hanno arrestato due pusher, volti molto noti alle forze dell’ordine. Gli agenti del commissariato sono arrivati al fermo in seguito ad indagini tenendo d’occhio due tossicodipendenti. Pedinandoli hanno potuto vedere da chi si rifornivano: due extracomunitari, dei quali uno già con obbligo di firma presso il commissariato. E’ così che gli agenti hanno potuto assistere allo spaccio; uno di loro ha estratto dalla bocca un ovulo e l’ha dato ai ragazzi, ma quando il gruppetto è stato raggiunto dai poliziotti, il compratore ha ingoiato l’ovulo. A quel punto è scattata la corsa verso l’Ospedale e dopo svariate ore è stato possibile accertare che nell’ovulo c’era 1 grammo di eroina. A fronte di questo dettaglio sono scattate le manette intorno ai polsi di Kallofa Makrem, 21enne sedicente originario del Marocco e senza fissa dimora; stessa sorte anche per il compare Bohli Bilel, coetaneo di origine tunisina residente a Sanremo. Per i due sono scattate le manette ed ora sarà la magistratura ad occuparsi di questo caso.

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