Eco della Riviera n.35

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Fondato nel 1915

www.ecodellariviera.it

Giovedì 9 Settembre 2010 E 1,50

Anno 95 • n. 35 • Riviera dei Fiori e Costa Azzurra

Anche in 500 bar della provincia ogni settimana

si legge

Direttore Roberto Basso

Spedizione in A.P.-45% art.2 com.2/b L.662/96 Dir.Comm. Imperia - Tassa pagata

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MAGAZINE

• A Vignai oltre 100 persone si sono riabbracciate pag.45

L’Eco

• SPORT la “Sanre”

inciampa a Savona

della Riviera

pag. 46

• IO LA PENSO COSÌ

l’

Editoriale

di Roberto Basso

MA AL CASINÒ I SOLDI MANCANO DAVVERO? Giri: C’è crisi, ma fermarsi vuol dire retrocedere pag. 6

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• SANREMO

Malati e soli, la triste storia di Angelo e Jeannine pag. 21

IMPERIA

Sul porto, la sinistra darà battaglia

pag.19

da pagina 27

’estate che sta finendo chiude i bilanci in rosso. Molte speranze di invertire la rotta sono andate deluse. La crisi c’è e continua. Non è cambiato nulla. Dietro gli sprechi delle risorse pubbliche spesso c’è anche il malaffare. A salvarsi sono in pochi, in centro come in periferia, nella capitale, nelle grandi città, nei piccoli comuni. La settimana scorsa avevamo titolato l’editoriale “Essere ladri non è più una vergogna, ma una normalità” annunciando che L’ECO avrebbe intensificato il proprio impegno nell’accendere i riflettori su anomalie, sprechi, malcostume, ruberie che avvengono nella gestione della cosa pubblica nella nostra provincia. CONTINUA A PAG. 3



GIOVEDI 9 SETTEMBRE 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA CONTINUA DALLA PRIMA

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editoriale

ra i Comuni, gli enti, le società partecipate un posto di primo piano sicuramente lo occupa il casinò di Sanremo. Iniziamo il nostro viaggia proprio dalla Casa Bianca matuziana. Nel secolo scorso, nell’epoca della Prima Repubblica quando al casinò oltre a quello della Canzone c’era anche il “Festival del gettone” ed il “Festival degli appalti d’oro”, quando le combine , i furti delle fiches ai tavoli da gioco si ripetevano a raffica impunemente, quando l’affidamento senza regole di beni e servizi a privati venivano strapagati e la tutela del patrimonio aziendale era molto approssimativa, capitavano anche questi episodi. Per esempio per risolvere il problema delle scale esterne di sicurezza, che mancavano, la casa da gioco invece che scegliere la soluzione più logica di costruirsele a norma, solide, in cemento armato, aveva preferito affittare da un privato scale realizzate con tubi innocenti ed impalcature mobili. La storia è durata una decina d’anni ed il conto da pagare alla fine è stato salatissimo. “Con i soldi spesi per l’affitto – dicevano all’epoca molti croupier – quelle scale potevamo costruircele laminate d’oro”. Altro episodio: la dirigenza del casinò decide di cambiare i tendaggi. La nuova fornitura delle tende esterne è talmente bella e conveniente che il funzionario che aveva curato la pratica e provveduto all’acquisto se ne innamora al punto di mettere lo stesso tipo di tende anche a casa sua. Di casi che hanno fatto e fanno discutere dentro e fuori le mura della Casa Bianca matuziana ce ne sono a bizzeffe. Tra le storiche eccellenze del casinò, altro esempio, anche la sua cantina. Una enoteca per veri intenditori. Una leggenda, bottiglie introvabili, costosissime, degne di pascià e teste incoronate. Un grande patrimonio, non solo per palati fini, ma an-

L’EDITORIALE COI BAFFI

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BILANCI IN ROSSO DI UNA STRANA ESTATE. L’ECO INIZIA IL VIAGGIO NEL MARE OSCURO E MISTERIOSO DEI FINANZIAMENTI PUBBLICI, DEGLI APPALTI, DELLE SOCIETA’ PARTECIPATE. IL CASINÒ ED IL “FESTIVAL DEL GETTONE” QUANDO COMBINE E FURTI AI TAVOLI SI RIPETEVANO A RAFFICA IMPUNEMENTE. LA SPESA PER GESTIRE LA CASA DA GIOCO AMMONTA A 55 MILIONI DI EURO L’ANNO. IL COSTO DEI 350 DIPENDENTI È DI 30 MILIONI DI EURO. CI SONO POI SPESE VARIE PER ALTRI 10 MILIONI. I 15 CHE RESTANO CHE FINE FANNO? COME AVVENGONO APPALTI E SCELTE PER ACQUISTI, SERVIZI, SPETTACOLI, OSPITALITÀ? che economico. Che fine ha fatto? E’ scomparso. Nessuno sa niente, volatilizzato. Sarebbe interessante invece sapere quando, come, perchè. I soliti croupier, vecchi e marpioni, quando sono in vena di confidenze si lasciano sfuggire bisbigli ed ipotesi come queste: se si aprissero le case di molti sanremesi ed imperiesi si potrebbero trovare grosse sorprese, sia affisse alle pareti, quadri oggetti d’arte, sia ai soffitti, lampadari preziosi, sia nelle cantine, bottiglie ed etichette rare. Maldicenze o piccole e grandi verità? ggi, che si vuol far credere di essere nell’epoca della trasparenza e che tutte le risorse finanziarie del settore pubblico vengono gestite con gli aurei criteri di economicità, efficacia ed efficienza, a conti fatti la musica non sembra essere cambiata. E’ più in sordina, meno sfacciata. a spesa per gestire il casinò di Sanremo ammonta a circa 55 milioni di euro l’anno. Il costo del personale (circa 350 dipendenti) oscilla tra i 28-30 milioni di euro. Altri 5-6 milioni vanno per le forniture dei così detti “servizi esterni” come il ristorante, la vigilanza, le pulizie, i tornei di poker. Un altro milioncino

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Giancaterino, Di Ponziano, Ghersi serve per pagare luce, acqua, telefono. A queste cifre bisogna poi aggiungere altri 3-4 milioni di euro l’anno per l’ammodernamento ed il mantenimento della struttura, delle attrezzature. Grosso modo restano 15 milioni di euro. Circa 30 miliardi di vecchie lirette. Una bella cifra, ma dove va a finire? Nelle manifestazioni, nelle ospitalità, nel pozzo senza fondo dei porteurs. Palazzo Bellevue il sindaco Zoccarato sta provocando un terremoto sul fronte delle spese comunali e degli appalti nel tentativo di mettere ordine,

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eliminare sprechi, individuare mele marce ed investire al meglio il denaro dei cittadini. Visto che il casinò per avere la fornitura dei beni o servizi sopra citati e di altro ancora si rivolge al mercato esterno, quali sono le procedure che vengono seguite? Si fanno gare d’appalto dove vengono chiamati a partecipare più soggetti, almeno 4 o 5 in concorrenza tra loro? Oppure avvengono in maniera discrezionale: si chiama Tizio, Caio, Sempronio? Oppure in maniera altalenante: una volta si fa l’appalto, un’altra si fa la chiamata discrezionale? La casa da gioco, che è una Spa a capitale interamente pubblico, non ha obblighi di legge in materia da osservare? L’affidamento della gestione del ristorante è avvenuta in modo discrezionale. In maniera discrezionale è avvenuta pure la scelta dei porteur. Anche l’acquisto delle attrezzature del gioco e delle slot avviene discrezionalmente. Si tratta di grosse cifre con tanti zeri. a d i o Slot ed il tamtam delle roulette

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da qualche giorno stanno mandando in onda questa notizia: la Spa-Casinò starebbe per comprare per 1 milione di euro un nuovo impianto audiovisivo per il controllo dei tavoli da gioco. Sarebbero stati invitati 2 soli soggetti: una società tedesca che produce questi sistemi ed il suo rappresentante italiano senza mettere in competizione più ditte specializzate per ottenere il miglior prodotto al minor costo. E da qui, a livello amministrativo, politico e non solo, affiora il quesito “perchè anche la Casinò Spa, come fanno le solide società private, non adotta procedure che potrebbero garantire maggiormente la qualità dell’acquisto e l’ottimizzazione dei costi”? Compito e mission che dovrebbero essere impliciti in una buona e sana amministrazione delle risorse pubbliche. l casinò di Sanremo ogni anno spende 25 milioni di euro. Si tratta di una montagna di soldi pubblici, dei cittadini, dei sanremesi. Chi li amministra ha il dovere di adottare procedure trasparenti. E chi esercita il controllo, interno ed esterno, ha il compito di farlo sino in fondo a tutela degli interessi della collettività. Sempre. Roberto Basso

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GIOVEDI 9 SETTEMBRE 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

SOMMARIO

Sommario

■ SERVIZI SPECIALI

Io la penso così di Bruno Giri Alberto di Monaco al diritto umanitario Gatti trucidati, lo sdegno corre on line Festa dell’Eco, tutte le foto Reportage da Little Italy

pag. 6 pag. 8 pag.10 pag.27 pag.14

■ da SANREMO Angelo e Jeannine, soli e malati Viaggio tra i quartieri: San Martino

pag.21 pag.23

■ da IMPERIA Porto turistico: battaglia in consiglio I 50 anni del cinema Smeraldo

Casalinga con le armi delle n’drine Bordighera. Tre fucili da caccia, un fucile a pompa e tre pistole Beretta di vario calibro. Questo l’arsenale trovato nei giorni scorsi in casa di una casalinga incensurata di 37 anni. Si tratta della moglie di Giuseppe Barilaro, figlio di Francesco, finito in carcere lo scorso giugno nell’ambito dell’inchiesta sui fratelli Pellegrino, sospettati di avere legami con la ‘ndrangheta. La procura sospetta che in realtà le armi appartengano proprio ad uno dei Pellegrino, Roberto. Infatti, sarebbe stato accertato che in origine l’arsenale fosse in possesso della moglie di Pellegrino. La cosa grave è che la Pellegrino era in possesso di un regolare permesso di detenzione per queste armi. Ciò significa che la questura avrebbe concesso il porto d’armi alla moglie di un pregiudicato, già arrestato per traffico d’armi. In seguito, la questura avrebbe cercato di rimediare, revocando il nulla osta e imponendo alla donna di vendere le armi o di affidarle ad un’altra persona munita di permesso. Ecco come le armi sono finite nelle mani della moglie di Barilaro. Le armi ora saranno poste sotto esami di laboratorio, per capire se siano state utilizzate per atti criminosi. A.P.

pag.19 pag.21

IMPERIA

Il ministro Matteoli a Imperia per i 50 anni dell’Autofiori

■ dal PONENTE Rotonda pericolosa a Taggia Addio posteggi a Ponte San Ludovico

pag.39 pag.41 Matteoli

■ RUBRICHE C’era una volta il bar Adotta un amico begins! Magazine Sport Magazine Personaggi da riscoprire Gli appuntamenti della settimana Annunci economici gratuiti

Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Altero Matteoli, sarà a Imperia lunedì 13 settembre in occasione del 50° compleanno dell’Autostrada dei Fiori. L’incontro si svolgerà presso la sala conferenze della Carli di Imperia e si discuterà del futuro dei trasporti e dei collegamenti viari, marittimi e ferroviari.

pag.42 pag.42 pag.43 pag.46 pag.48 pag.50 pag.61

SANREMO

SANREMO

Pippo Baudo torna a condurre il Festival con Elisabetta Canalis e Manuela Arcuri?

A Genova il processo Bianchi-Gilardino

Arcuri

Direttore responsabile: ROBERTO BASSO Editore: Cyrano S.r.l. P.za Colombo 17 - Sanremo Redazione: Sanremo • Piazza Colombo 17 Tel. 0184 506818 • Fax 0184 507081 Orario: da lunedì a venerdì 9,30-12 e 16-18,30 mercoledì 9,30-12 - pomeriggio chiuso E-mail: redazione@ecodellariviera.it Internet: www.ecodellariviera.it Abbonamento annuale Euro 60,00 c/c postale n. 43938604 intestato a Cyrano srl Stampa: San Biagio Stampa - Genova Registrazione Trib. Sanremo n.4 del 19 dicembre 2002

Salvo accordi scritti la collaborazione a questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Qualsiasi materiale inviato alla redazione non verrà restituito.

Pippo Baudo, Elisabetta Canalis e Manuela Arcuri: questo il possibile trio che condurrà il Festival di Sanremo? Staremo a vedere...

Canalis

BORDIGHERA

Infiltrazioni mafiose: al setaccio i documenti Otto anni di attività amministrativa a Bordighera contenuti in alcuni dischetti informatici sono al vaglio della commissione del vice prefettto Di Girolamo per appurare se la mafia si sia infiltrata facilmente in comune.

Di Girolamo

Bianchi Il 22 settembre, la procura di Sanremo condurrà a Genova il processo d’appello all’assoluzione dall’accusa di corruzione dell’imprenditore Giuseppe Bianchi e dell’ex assessore regionale Piero Gilardino. La vicenda riguarda una presunta tangente immobiliare, nella forma di uno sconto di 132 milioni di vecchie lire sull’acquisto di un appartamento al complesso “Torri Colombo” di Arma di Taggia. L’assoluzione era avvenuta il 12 gennaio.


Se vuoi riceverlo gratuitamente anche nel tuo bar manda l’indirizzo a lettere@ecodellariviera.it oppure al fax 0184 507081 Merello Corrado Moka Bar Nuova Stella Paco Srl Bar Caffe’ Golosita’ Pane e Vino Piccardo Bar Peperetta Dispetusa Relax Cafe’ Bar Grotte Di Nerone Sailor’s Bar - Caffe’ Brasil Bar Bagni Piccolo Lido Snc Bar Pasticceria Franchiolo Bar Pasticceria Vittoria Bar Ristorante 24 Giugno New Kristal Bar Rist. Bar Pizzeria Da Paola Fontana Rosa Ristoro Bar Palatofino APRICALE Bar Trattoria A Ciassa La Locanda Dei Tarocchi ARMA DI TAGGIA Bar Angela Bar Ariston Bar Arma Bar Astra Bocciofila Costa Azzurra Bar Chez Elle Bar Elisabeth Bar Frabosa Bar Gelateria Sailing Bar Green Bar Bar La Vuelta Bar Ligure Bar Pepitoa Bar Piccolo Jolly Bar Ristorante Clipper Bar Snack Bar 84 Bar Snack Bar Gian’s Bar Sport Bar Tabacchi Prai Caffe’ Tiffany Bar La Riviera Shopville Costagliola D’abele Gi.ga.ser. S.n.c. Russo Anna Maria Snack Bar 84 Bar Frog S La Locomotiva Sas Bar Gelateria Nuccy ARMO Bar Tabaccheria Bar La Campagnola BADALUCCO Bar Pradio Bar Sport Ristorante Ca’mea Bar Grifone BORDIGHERA Bar 3ma Sas Bar Atu’ Bar Agora’ Gelateria Bar Aldo Bar Corallo Bar Dallas Di Gozzoli Alex Bar Eclisse Bar Eden Bar Il Baretto Bar Nadia Bar Orchidea Bar Roxy Bar Taverna 2 Bar Tavola Calda U Pesigu Bar Trebi Cafe’ Caffe Della Posta Bar Caffe’ Giglio Caffe’ Masini Colombiano D’Agostino G. Bar e Caffe’ Da Paolo Spaghetteria La Casa Del Caffe’ Marenza Pizzeria A’tartana Planet Cafe’ Antica Trattoria Garibaldi Rist. Pizzeria San Marco Roby’s Bar Sant’ampelio Bagni Kursaal Bar Trocadero Club Bar Rist. Carpe Diem Bar Ristorante L’alcione

Barba Giuan Ristorante Bar Buga Buga New Paloma Sas Bar Rist. Sant’ampelio BORGHETTO D’ARROSCIA Ferrari Marilena BORGOMARO Bar Peter Pan CAMPOROSSO Bar Arturo Bar Della Piazza Bar Fiaschetteria Guglielmo Bar Silber Tony Bar Albergo Del Ponte Bar Disco Pub Charlotte Storie Di Mare CARAVONICA Gatta Ci Cova CASE DI NAVA Bar Sorriso CERVO Bar Giada Bar Cit Paris New Porteghetto Bar Ristorante Bar Bellavista Ristorante Bar San Giorgio CIPRESSA Trattoria Bar Pannelli Vittorio Bar Di Pino E Angela CIVEZZA Bar La Piazzetta Bar Sport Ristorante COSIO DI ARROSCIA Gastaldi Renata Trattoria Bar Maria COSTARAINERA Bar Aurelia Pesce DIANO CASTELLO Caffe Del Borgo Ristorante Bar Dei Pini DIANO MARINA Albergo Capri - Hotel Aura Sas Bar Buffet Stazione Bar Charlie 4 Bar Cosmo Mtl Bar Eden Bar El Parador Gelateriaa Bar Holidays Bar Jolly Bar Lady Bar Mimosa Di Ritondale Maurizio Bar Minibar Bar Sito Cafe’ Del Mar Cafe’ Des Amis Damonte Marco Fratelli De Franco Frau Francesca La Tana Del Luppolo Bar Ristorante Beach Bara

Stella Maris Kursaal Ristorante Bar Bar Roma Cos.bar Hotel Palace Ristorante Bar Da Franca DOLCEACQUA Bar Centrale Morscio Mariella Ristorante Gastone Wine Bar Re’

MOLINI DI TRIORA Ristorante Gegio Bar Capriolo Il Gallo Nero Lanteri Carlo MONTALTO LIGURE Bar Trattoria Ligure

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OSPEDALETTI Bar Alba Bar Sport Cactus Caffe’ Fornero L’osteria La Bussola 2 Piccolo Bar Trattoria & Bar Bar Marina Di Capo Nero

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IMPERIA Alimentari Franco Renziana Fraz. Poggi Grotte Di Nerone & C. Bar Cafe’ Zebrano A Cuvea Enoteca B.f. Bagni Sogni D’estate Bar Agostino Bar American Bar Arcobaleno Bar Aurora Bar Bacicadda Bar Bertaina Bar Blu Bar Bon Caffe’ Sas Bar Borgo Peri Bar Bottiglieria Mirella Bar Buffet Ffss Bar Caffe’ Del Porto Bar Carla Bar Centro Bar Corsaro Bar Dello Studente Bar Gelateria Pinotto Bar Le Palme Bar Ligure Bar Mimi’ Bar Niki Bar Nizza Bar No Name Bar Novelty Bar Osteria Dell’impero Bar Pensilina Bar Pirata Bar Preve Bar Sport Bar Stazione Ff.ss. Bar Tabacchi Il Gattopardo Bar Torrefazione Brozzu Bar Zanzibar Dream S.a.s Bocciofila P. Salvo Breakfast Caffe’ Sas Caffe Cico Caffe’ Garibaldi Piccardo Maria Teresa Caffe’ Pepito Caffe’ Rossini Caffetteria Degli Orti Dalla Padella Alla Brace Danais Di Paradisi Luca Forever Leudo Snc Madamadore’ Mapango Cafe’

PIEVE DI TECO Bar Cavour Bar Sport Trattoria Bar Il Portico PIGNA Bar Carla Di Rainero Carlo Aa Giaira Di Codazzi Bar La Posta POMPEIANA Trattoria Bar “La Piazza” PONTEDASSIO Bar Trattoria Remo Di Bella Cristian RIVA LIGURE Bar Gelateria Da Aldo Bar Sole Gelateria Bar Trocadero Caffe’ Del Corso Calderini Mirko Surace E Scarcella SAN BARTOLOMEO Bar Arimondo Sergio Bar Gelateria Luna Bar Maracana’ Bar La Cafeteria S.f.s. S.r.l. Bar Albergo Hotel Delle Rose Bar La Lanterna Non Solo Bar Ostricheria Bar Ristorante La Bocciofila SAN LORENZO AL MARE Bar Nando e Rosa Bar Paninoteca Peter Pan Bar U Nustromu Emy Bar SANREMO Circolo Ricreativo Bussana Bar Al Mulino Coldirodi Bar Mondovi fraz. Coldirodi Bar My Bar fraz. Coldirodi Briatore. fraz. Coldirodi Bar Rewind fraz. Coldirodi Bar Laudino fraz. Poggio Victory Morgana Bay Bar Crudo Urbicia Vivas Albegia 71

Avalon Cafe’ Bar Aighese’ Pub Bar Alain Bar Alla Torre Saracena Bar Ariston Bar Asta Bar Baragallo Bar Bigliardo Bar Birreria Dei Musicanti Bar Blues Bar Cafe’ Du Centre Bar Caffe’ Agora’ Bar Castelli 98 Bar Charlie Bar Cocktail Tavola Calda Bar Conca Fiorita Bar Cristallo Bar Dei Fiori Bar Des Amis Bar Eden Bar Emilio Bar English Pub Bar Esterina Bar Flora Bar Gandola Renato Bar Gianna Bar Green Bar Halley Snc Bar La Teglia Bar Le Metro’ Bar Mac Daniel Bar Marco Bar Matuzia Bar Modena Trattoria Bar Nazionale Bar Niko Bar Novecento Bar Oasi Tavola Calda Bar Onix Bar Pico De Gallo Bar Bar La Ciotola Bar Lo Spuntino Bar Ristoro Le Millevoglie Bar Rouge Et Noir Bar Stella Bar Tabacchi Jolly Bar Tuttogiochi Bar Venezia Bar Vicenza Bar Volta Borasio Giovanni Break Cafe’ Paninoteca Buffet Stazione Ffss Cacciatore Gabriella Cafe Cafe Caffè Renaissance Caffe’ 3 Monelli Calciobar Cantine Sanremesi Charleston Circolo Az.dip.Casino’ City Bar Del Ponte Effedogi Festival Gelateria Phoenix George La Nuit Pub Il Baretto La Bottega Del Caffe La Mollica Biricchina La Scaletta Maggiorino Masca Mini Bar Moroni Luciano-circling New En Plein 2 Oasi Chez - Gabry Pan Pegau Pio Di Romeo Teresa Pizzeria Chez Checo’ Porto Vecchio Prestige Ravotti Bar Sasso Daniela Bar So.l.ma Vigano’ Fulvio Volpone Gabriele Bar Bar Living Garden Bar Max Paninoteca Bar Pizzeria Dadone Bar Simpaty Base Ball Club Sanremo Bar Trattoria Del Ponte Ristorante-wine Bar Bar-rist. Arabo La Casbah Sorrento Salvatore SANTO STEFANO Bar Caravella Bar Del Porto

Bar Garden Bar Il Baretto Bar Trattoria Garibaldi Tennis Bar La Palma Bar Lola Bar G.r.l.g. SOLDANO Ravotti Beniamino Bar e Sacro & Profano Wine Bar TAGGIA Bar Il 900 Bar Pizzeria Globo Bar Smile Bar Sport Bar Torre Bar Trattoria Emilio Bar Vivado Central Park Sas De Marco Francesco L’envegia Bar Pasticceria Bar Duomo Rist. Bar Playa Manola TRIORA Bruno Ramona Ristorante Bar Loreto VALLEBONA 4 Amici Al Bar VALLECROSIA Bottega Del Caffe’ Piani Bar Del Ponte Bar Diana Bar Du Cantun Bar Diana Cristal Di Di Giovanni Denegri Rita Bar Latteria Serena Bar Il Pesce Spada Bar Rist. Pizz. Corallo Ristorante Bar Il Torrione VENTIMIGLIA Bar Ciao Bella fraz. Latte Bar Mivi fraz. Latte Bar La Caletta fraz. Latte Bar Bristol fraz. Roverino Da Bruno fraz. Roverino Bar Frontiera Roverino Tramezzino fraz. Roverino Bonuomo Ines Bar F.lli Spano’ fraz. Roverino Bar Ballestra fraz. Torri Bar Sciue Sciue Trucco Alfano E Castellino Bananarama Snc Bar Al Galeone Bar Belvedere Bar Canada Bar Carolina Bar Certi Momenti Bar Cordon Bleu Bar Del Teatro Bar Enrico Di Cassan Bar Fiorucci Bar Flo’ Bar Garibaldi Bar Joker Bar Moderno Bar Parigina Bar Pasticceria Romano Bar Pirro Bar Porta Di Provenza Basso Giancarlo Bar Caffe’ Cavalieri Snc Caffetteria Ruffini Carisma De Marchi Fabrizio Gelateria Tiffany Geppy’s Wine Bar Mako Bombo Clan Ristobar Da Gio Usteria Da Porta Marina Sciove’ Maria Bar Tondo Caffe’ Di Colomba Bar Pizzeria Mazzini Bar Vito di Cangiano Corso Francesco Bar Galluccio Ristorante Bar Hanbury Pepin Bar - Ristorante Buffet Stazione F.S. Bar Rist. XX Settembre


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GIOVEDI 9 SETTEMBRE 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

ATTUALITÀ

Io la penso così C’è crisi, è vero, ma come di di Bruno Giri

Sabato sera a Riva Ligure sul palco della festa de L’Eco è più volte echeggiata la parola “crisi” e, a proposito delle mie rampogne in nome di Valletta e di Marchionne, più d’uno mi ha chiesto la formula per superarla “cul piciu mol”. Proseguo la metafora scurrile ma efficace per dire subito che la formula non è quella del citrato di sildenafil, più noto come viagra, comunemente usato per guarire la disfunzione erettile. E non sono neppure gli Marchionne slogan – quando ero bambino li chiamavano “parole d’ordine” e li scrivevano a caratteri cubitali sui muri delle case – come quel famoso “Chi si ferma è perduto” lanciato dal Duce a Genova “la Dominante” in piazza della Vittoria il 14 maggio 1938 a conclusione di una tre giorni trionfale “tra sfolgoranti colate d’acciaio e cuori frementi d’uomini che lavorano duro”, come titolava il “Popolo d’Italia”. La formula la Valletta cerco invece distillando i miei appunti personali su “La politica a canale unico e alle ore di al tempo della crisi” che pranzo e cena - l’esortaziohanno il loro prologo nel ne di Ugo Zatterin a mettere periodo prebellico dell’au- in tavola il baccalà, cibo tarchia e che attraversano nutriente e a basso prezzo, quelli della guerra e del salvo poi con l’aumento dopoguerra fino al boom e della domanda farlo salire al miracolo economico per alle stelle. poi riprendere, dalla fine Al capezzale delle crisi degli Anni Sessanta a oggi, ricorrenti non si contano le con una altalena di alti e di terapie della politica, spesso bassi. contrassegnate da bruschi Dall’alambicco della contrordini e dalla scoperta memoria scendono come di controindicazioni e di gocce di pura essenza i ri- effetti collaterali di medicordi di rinunce e patimenti, cine somministrate in dosi ma soprattutto degli aneste- cavalline. tici usati dalla politica per Un giorno partivano gli renderli sopportabili. incentivi a ridurre i consuCome l’invito a mangia- mi e a una certa ora, subito re “pumate” al posto delle dopo Carosello, bisognava bistecche, che alla radio spegnere la luce e andare Mario Appelius alternava a tutti sotto le coperte, e il quello rivolto a Dio affinché giorno dopo la cura era instramaledisse gli inglesi, o vece quella di incrementare come - vent’anni dopo, alla al massimo la domanda dei televisione monopolistica e beni di largo consumo e

Sanremo e la Riviera piacciono sempre meno. Sono ferme dal 1989. Il capitale privato di impresa e di investimento è sparito, lo abbiamo fatto scappare a gambe levate si poteva tenere la luce accesa e usare gli elettrodomestici fino a notte fonda. Messaggi schizofrenici della politica economica nazionale che per la verità la nostra zona fino a ieri ha assorbito come era abituata a fare con i bollettini meteorologici, nel senso che li ha sempre presi entrambi con le pinze e messi a confronto con le previsioni d’oltralpe a lei molto più vicine e affini. Ed ecco che ai miei occhi salta fuori un primo indispensabile ingrediente della formula anticrisi, quello delle mostrine cucite sul petto, una per ogni campagna, delle decorazioni e delle insegne al merito di guerra. Perché questa per il Ponente ligure e in particolare per Sanremo e Imperia non è una crisi come tutte le altre, una pausa, un intervallo, un’apostrofe nera tra le parole benessere e sviluppo chiosando Cyrano di Bergerac, da affrontare scandendo parole d’ordine e slogan, tipo quello “Dobbiamo fare squadra” che mi ricorda gli squadristi in camicia nera. Anzi, non è neppure più crisi ma la definirei piuttosto mutazione profonda e radicale della nostra società e della sua economia, a partire dalle fondamenta. Personalmente apprezzo, sul piano umano, l’impegno e la dedizione con cui tanti “parvenu” stanno rispondendo alla scommessa temeraria di Scajola che li ha mandati allo sbaraglio perché si facessero le ossa, ma in questo momento si impone nel modo più assoluto che le redini vengano riprese in mano da un politico di lungo corso, uno

autentico e verace, con la “P” maiuscola, che agisca senza parlare e che sia in grado di dimostrare con onorificenze e cicatrici la propria capacità ed esperienza. Per fare che cosa? La ricetta giusta è composta da quattro ingredienti che solo uno chef esperto e coraggioso è in grado di trasformare in qualcosa di originale e inedito sul quale inventare un sistema che oggi non esiste e di farlo su basi nuove e durevoli. Per spiegarmi meglio, siamo alla rifondazione e non alla manutenzione e neppure alla ristrutturazione del sistema. Il primo ingrediente è il capitale privato di impresa e di investimento che è sparito, da quando quel poco che era rimasto lo abbiamo fatto scappare a gambe levate. Mi si dirà: ma i porti di Imperia e di Ventimiglia chi li sta facendo, lo Spirito Santo ? Potrei rispondere sulla medesima lunghezza d’onda che li fa “Nostra Signora dei Porti” e dilungarmi su un tema che tocca anche Portosole a Sanremo e l’albergo a cinque stelle che tutti i giorni parte e invece è sempre lì, ma preferisco affidarmi a considerazioni più terra-terra. A partire dalla vendita e dalla cartolarizzazione dell’asset immobiliare pubblico che non incontra amatori : per quanti ribassi si facciano e per quanto zucchero si metta nell’acqua il cavallo privato non beve e gli esempi di villa Carpe-

Cyrano de Bergerac

neto a Imperia e della sede AMAIE a Sanremo sono lì a dimostrarlo. Per non parlare delle strutture ricettive che chiudono e di quelle, come l’albergo Savoia a Sanremo, che dopo la ristrutturazione non riaprono. Da quanti anni qui da noi non arriva danaro fresco investito in insediamenti produttivi? Dell’ultimo si è perduto perfino il ricordo e da allora a oggi probabilmente ha fatto in tempo a fallire. Un altro tema di attualità in questi giorni è quello della cessione di quote azionarie delle partecipate pubbliche per fare cassa, come se i mercati finanziari non aspettassero altro per fiondarsi, mentre ogni volta i tentativi si risolvono in un solenne fiasco. Non vado oltre perché proseguendo sfonderei una porta aperta, al di là della quale si sta consumando il dramma della nostra economia e con essa della nostra società. Come riportare il capi-


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ATTUALITÀ

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iceva il bonanima “Fermarsi significa retrocedere” tale di rischio nelle nostre zone ? come far tornare gli imprenditori privati a investire qui da noi ? Rispondere equivale a introdurre il secondo ingrediente della formula per sopravvivere alla glaciazione, quello dell’opportunità, che è uno dei due ideogrammi – l’altro è quello che rappresenta il pericolo - con i quali, come ricordava Kennedy, si scrive in cinese la parola crisi. Opportunità di costringere il sistema pubblico a una cura dimagrante, come quella avviata a Sanremo da Zoccarato, eliminando sprechi, tagliando rami secchi, razionalizzando la spesa corrente e facendo uscire dal medioevo la Pubblica Amministrazione per portarla finalmente nel terzo millennio. Ma anche opportunità di rivedere schemi antiquati, logiche superate, blocchi mentali, realtà obsolete che ci trasciniamo dietro per colpevole inerzia, e di lasciarci alle spalle tutto il ciarpame che frena e paralizza il nostro futuro. Insomma di fare quello che la new generation prima di avvitarsi su sé stessa e di addormentarsi sugli allori aveva promesso agli elettori di Imperia e di Sanremo, e non solo. Il terzo ingrediente della mia formula è l’anima dei primi due, come lo spirito insufflato nella creta, e si sintetizza in due semplici parole : scelta politica. Uno scrittore francese del Settecento la descriveva come l’arte di fare i propri affari e di impedire agli altri di fare i loro, e la definizione mi sta bene a patto di sostituire la parola arte con quella di illusione. Perché oggigiorno l’idea di piegare impunemente la politica ai propri interessi è rimasta soltanto una pia illusione : prima o poi le cricche vengono sempre alla luce, anche le peggiori che, come ricordava Bernard Shaw, sono quelle composte da un uomo solo. L’altra sera a Riva Ligure, tra oba-oba e burlesque un po’ audaci, dalle massi-

Benito Mussolini durante il discorso a Genova

me autorità in campo amministrativo e economico della provincia di Imperia ho avvertito con interesse l’intenzione di misurarsi con almeno una delle tre scelte politiche necessarie, quella relativa alla razionalizzazione del nostro sistema-turismo e la cosa mi ha aperto il cuore alla speranza. Ma non basta, bisogna mettere in agenda anche le altre due, quella relativa al territorio e all’ambiente e quella relativa alla strutturazione politico-amministrativa del “sistema”, cioè al suo modus operandi. Non possiamo pretendere che l’appuntamento annuale de L’Eco si trasformi nella Cernobbio del Ponente ligure e neppure che piazza Ughetto a Riva Ligure diventi Villa Erba, ma l’idea che sotto l’egida del settimanale maggioranza e opposizione riconoscano all’accogliente cittadina lo status di “terra di nessuno”, neutrale e bipartisan, dove fermarsi a riflettere e fare scelte politiche, poche ma condivise, questa sì non sarebbe del tutto peregrina. E l’idea mi introduce al quarto e ultimo ingrediente della formula, appunto quello del modus operandi, che chiude il cerchio aperto più sopra con la necessità di ritornare alla politica con la “P” maiuscola. Deve essere un ritorno alla concretezza e al realismo che hanno come pilastri portanti un paio di consapevolezze.

Quella che nessuno ha la bacchetta magica, che è impossibile avere tutto e subito, che i problemi non si esauriscono nel cercare soldi da spendere ma includono anche quello di come risparmiare e non sprecare quei pochi che ci sono e soprattutto scegliere dove e come spenderli bene. Prima di questa consapevolezza ne esiste però un’altra, forse più importante e a torto sottovalutata, quella riguardante numerose iniziative che non impegnano risorse pubbliche, riforme che non costano nulla e che rendono molto, moltissimo alla collettività oltre che ai singoli cittadini. E’ il caso dello sblocco dei procedimenti paralizzati da anni in campo urbanistico e edilizio e una volta tanto faccio un esempio che non riguarda Sanremo ma Riva Ligure. La cosa mi è venuta in

Josè Mourinho

mente l’altra sera mentre andavo alla festa dell’Eco e percorrevo il tratto dell’Aurelia sopra la regione Prati, tra la curva del Don e il passaggio a livello. Conosco bene la zona perché da ragazzo con il mio amico Gambin andavo a pescare i gronghi col fucile nelle praterie di “posidonia oceanica” alla foce dell’Argentina e perché, più grandicello, ho dato il mio contributo, in qualità di ad della spa del Mercato dei Fiori, alla creazione del rilevato sul quale sorge il depuratore usando lo smarino che la COGEFAR estraeva dalla galleria “Terralba” della ferrovia a monte. Si tratta di un territorio che si estende per quasi 90.000 metri quadrati e che l’Accordo di Pianificazione del PRUSST del 2004 ha diviso in tre sottozone, una con destinazione turistica residenziale e servizi per il turismo e con volumetria massima ammissibile di 36.000 metri cubi, un’altra con destinazione turistica sportiva alberghiera e residenziale e con volumetria massima ammissibile di 30.000 metri cubi e infine la terza che interessa il litorale davanti all’abitato nella quale la volumetria massima ammissibile è di 500 metri cubi. Sono trascorsi sei anni da quando il sindaco di allora, Montesano, ha firmato l’Accordo con Regione, Provincia e gli altri sette Comuni coinvolti nel trasferimento a monte della linea ferroviaria e gli imprendi-

tori privati potenzialmente interessati a scommettere quattrini sullo sviluppo della zona sono ancora in attesa di conoscere le intenzioni del Comune. E dire che ci vorrebbe poco a infilare nello Schema di assetto urbanistico, documento obbligatorio ma ancora a maglia larga, le scelte di fondo relative alla difesa del litorale con scogliere, arenili e stabilimenti balneari, alla messa in sicurezza delle aree sondabili in argine sinistro dell’Argentina, al regime delle aree di rispetto del depuratore e soprattutto alle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico che il Comune potrebbe ottenere chiavi in mano senza spendere neppure un centesimo, anzi incassando oneri di urbanizzazione. Senza contare le opportunità offerte dal punto di vista turistico dalla presenza di un sito archeologico di notevole interesse e di un’area umida da destinare a parco naturalistico fluviale. E’ solo un piccolo esempio, un granellino di sabbia, che assieme a infiniti altri concorre a creare un deserto sconfinato dove la politica, distratta e latitante, prosciuga i pozzi e dove i cavalli non hanno più acqua da bere. E a proposito di acqua, con la mia formula mi rendo conto, in definitiva, di avere scoperto quella calda : privati che investono, opportunità offerte dalla crisi da cogliere al volo, pochissime scelte politiche però sostenibili e condivise e agenda dei lavori cucinata da uno chef esperto e coraggioso. Nel clima di revisionismo imperante giro dunque a chi dovrebbe applicarla un’altra parola d’ordine del Duce, lanciata il 24 maggio 1926 sempre a Genova ma questa volta in piazza De Ferrari : “Fermarsi significa retrocedere !” Motto che per noi, fermi dal 16 settembre 1989, vuol dire retrocessione in Lega Nazionale Dilettanti, altro che giocare contro Mourinho e il Real !


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Alberto di Monaco ai 40 anni del Diritto Umanitario L’anniversario al Teatro dell’Opera del Casinò. Torna in pubblico l’ex ministro Scajola Sanremo. Oggi nel Teatro dell’Opera del Casinò si tiene alle ore 10.00 la celebrazione del 40° Anniversario dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario con la tavola rotonda dal tema “La globalizzazione della violenza: conseguenze e risposte.” Illustri relatori hanno voluto portare il loro contributo all’importante tematica e al tempo stesso esprimere la loro vicinanza all’organismo che rappresenta un “unicum” per la città di Sanremo, ormai affermato a livello sovranazionale. Sarà presente, infatti, S.A.S il principe Alberto II di Monaco, S.E. dr. Jean Pierre Mazery ministro degli esteri Sovrano Militare Ordine di Malta, il segretario generale delegato Nato ambasciatore Claudio Bisogniero. In rappresentanza dello Stato Italiano porteranno il loro benvenuto gli onorevoli Claudio Scajola, già ministro dello Sviluppo Economico e dell’Interno, Francesco Belsito, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e Sonia Viale, sottosegretario all’economia e alle Finanze, introdotti dall’ambasciatore Maurizio Moreno, presidente dell’istituto, alla presenza del sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato e del presidente del Casinò Donato Di Ponziano. Determinante la presenza del dr. Jakob Kellenberger, presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa di Ginevra. “Siamo particolarmente onorati che il prestigioso Istituto celebri il suo 40° anniversario di attività proprio nel nostro Teatro alla presenza di insigni relatori e statisti”- spiegano il presidente del Casinò Donato Di Ponziano ed i consiglieri Giulio Ghersi e Mauro Giancaterino – “Da tempo collaboriamo con l’Istituto di Diritto Umanitario nell’ambito dei Martedì Letterari e dei nostri eventi. La casa da gioco sanremese riafferma attraverso queste

Maurizio Moreno

Jean Pierre Mazery

Kellenberger

Belsito

Alberto di Monaco

Scajola Bisogniero

relazioni la sua lunga tradizione culturale e al tempo stesso esalta l’internazionalità del suo teatro quale polo di accoglienza e di organizzazione di iniziative che rafforzano l’immagine cittadina. Saremo vicino all’ambasciatore Moreno, al sindaco Zoccarato e ai nostri onorevoli per accogliere S.A.S il principe Alberto di Monaco, per la prima volta in visita al nostro Casinò, che in passato ebbe l’onore di ospitare nel ristorante i suoi genitori, Ranieri e Grace di Monaco nel lontano 1958. ” La cerimonia di celebrazione viene aperta dall’ambasciatore Maurizio Moreno, presidente dell’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario.

Zoccarato

Di Ponziano

Sonia Viale

SANREMO

Commemorazione dell’affondamento della Corazzata Roma E’ in programma oggi pomeriggio la tradizionale commemorazione del tragico affondamento della Corazzata Roma, nell’epilogo persero la vita almeno 1393 uomini su un equipaggio di 2021 uomini guidati dall’Ammiraglio Carlo Bergamini. Innumerevoli gli episodi di abnegazione per salvare i compagni feriti o gravemente ustionati. Tra i naufraghi superstiti ci furono anche cinque sanremesi: Marco Bianco, Italo Pizzo, Orazio Tracea, Mario Varrone E Giovanni Vittani. In vita è rimasto oggi solo Giovanni Vittani, 87 anni, che non sarà presente alla cerimonia per motivi di salute, al quale va un sincero augurio di guarigione. La cerimonia si svolge sul piazzale Vesco alle ore 15,45 e prevede dopo il saluto delle autorità la deposizione di fiori nel monumento a l’accensione di una candela. Verranno utilizzati dei trilli del fischietto da nostromo, i trilli variano da 2 a 10, si dà l’attenti, il silenzio, l’onore alle autorità in arrivo e fino all’onore ai deceduti. Saranno presenti familiari dei Marinai deceduti, autorità Comunali, rappresentanti delle Associazioni d’Arma.


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La timbratrice non funziona: multata Sanremo. “Mia moglie è salita sull’autobus, ha timbrato il biglietto e l’ha messo nella borsa. Dopo alcuni minuti il controllore che era salito nel frattempo, ha chiesto di poter controllare il biglietto. A quel punto mia moglie si è accorta che il suddetto biglietto non era stato timbrato, per un guasto alla timbratrice. Lo ha comunicato al controllore che però non ha voluto sentir ragioni, affermando che avrebbe dovuto accorgersene prima e le ha fatto la contravvenzione”. Questo quello che sarebbe successo alla signora Donati moglie di Pietro Palumbo, il quale è venuto nella nostra redazione per raccontarci l’accaduto. Il tutto si sarebbe svolto circa alle 7 del mattino, all’altezza degli Aregai nella tratta Sanremo-Andora. “Non ho nessuna intenzione di pagare e mi rivolgerò alle autorità competenti”. Questo il commento a caldo del signor Palumbo,

sdegnato per quanto accaduto. Una “battaglia” che il Palumbo, nel caso decida di intraprenderla, rischia di perdere ancor prima di iniziarla. Infatti, anche se per logica si potrebbe pensare che la ragione è dalla parte della moglie, la realtà potrebbe essere diversa. Insomma per viaggiare tranquilli sul bus, ogni volta che si timbra il biglietto, bi-

sognerebbe poi controllare che la data e l’ora sia stata effettivamente trascritta. In caso di macchinetta guasta, bisognerebbe subito comu-

nicarlo al conducente. Certo che, nel caso della signora Donati, il controllore, una volta appurato il guasto effettivo della mac-

chinetta, avrebbe potuto vidimare il biglietto senza emettere nessuna multa. Si sarebbe potuto “chiudere un occhio” come si suol dire. Tesi avvalorata dal fatto che spesso sono proprio i passeggeri degli autobus a dover “passar sopra” alle inadempienze degli autisti. “Spesso mi è capitato di notare i conducenti dei mezzi pubblici, guidare mentre sono al telefonino, o addirittura mentre leggono il giornale posto tranquillamente sul volante.” ha affermato Palumbo. “E se capitasse di dover scartare un ostacolo improvviso? “Possibile che non vengano presi provvedimenti?”. Cattive abitudini che purtroppo sono condivise anche da molti automobilisti. Sta di fatto che la gravità del gesto aumenta considerando che gli autisti dei bus trasportano tutti i giorni, centinaia di persone, mettendo a repentaglio la loro e la nostra incolumità. Alessio Pastorelli

verità, ma in questo caso non siamo potuti intervenire. Sappiamo - hanno aggiunto i responsabili dell’associazione “Oltre” - che il comune di Lucinasco già in passato ha ripulito l’area, ma poi alcuni maleducati hanno pensato bene di ricominciare. Con le nostre iniziative cerchiamo di valorizzare e promuovere l’entroterra, avvicinando i giovani alla natura, per saperla apprezzare e rispettare. Ma se poi gli adulti non danno il buon esempio...”. La seconda edizione del Baby Ecotrekking è stata realizzata in collaborazione

con il comitato provinciale “Csen” e l’associazione “Ponente Outdoor”, con la partnership di Conad e del Consorzio Valorizzazione Prodotti Tipici Liguria. Media partner: Montagnard free press. Alla luce dei consensi ricevute e delle richieste avanzate dagli appassionati, l’associazione presieduta di Lorenzo Gariano conta di proporre una nuova passeggiata nel periodo autunnale, probabilmente in concomitanza con una delle “castagnate” organizzate nell’entroterra imperiese. Per richiesta di informazioni, ci si può rivolgere a info@associazioneoltre.com

Eco-trekking nel verde tra Vasia e Lucinasco

Vasia. Una trentina di persone, metà delle quali bambini hanno preso parte al terzo ed ultimo appuntamento con il “Baby Ecotrekking 2010, camminare alla scoperta della natura”, iniziativa organizzata dall’associazione “Oltre” e rivolta ai più giovani ed alle loro famiglie, lungo un tragitto (ribattezzato percorso dei santuari), tra la Val Prino e la Valle Impero, nel territorio dei Comuni di Vasia e Lucinasco, per alcuni tratti

lungo la storica Strada Marenca. I partecipanti, partiti dalla zona della cappelletta del Monte Acquarone, a circa 750 metri slm, hanno attraversato prati e boschi sino a giungere alla Chiesa della Maddalena, monumento risalente al XV secolo, per poi sfiorare l’abitato di Lucinasco e tornare, lungo i tornanti della strada che collega le due vallate. “E’ stata una giornata molto piacevole, nel verde e nella quiete del nostro

fantastico entroterra: bellissime vedute e posti incantevoli - hanno affermato i presenti -. Peccato soltanto che, poco dopo la sosta nel Parco della Maddalena, ci siamo imbattuti, come un pugno in un occhio, in una discarica abusiva, proprio lì, in bella vista, a bordo della strada: una vergogna. Anche i bambini sono rimasti scandalizzati. E dire che lungo il percorso abbiamo raccolto un po’ di bottigliette e di cartacce, poca roba per la



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La carrozzina perde i pezzi, ma l’Asl non la cambia Taggia. L’estate sta finendo, e finalmente quel caldo torrido se n’è andato. Nelle belle giornate, con il sole ancora caldo, ma accompagnato da una leggera brezza, c’è l’atmosfera ideale per farsi delle belle passeggiate all’aria aperta, godersi questi ultimi scorci di bella stagione. Per alcuni, anzi per la maggior parte potrà sembrare una cosa banale, se non noiosa. In realtà, purtroppo, non tutti hanno questa fortuna. Fare una passeggiata tra i carruggi, nei prati, può essere solo un piacevole e nostalgico ricordo. Ma qui si parla ancora di lussi. Vi è chi ha problemi persino per andare a far la spesa, uscire di casa e percorrere qualche centinaia di metri. Parliamo di tutti coloro che hanno problemi deambulatori, in seguito ad incidenti, per un acutizzarsi di malattie o per la semplice

età che avanza. Imeria Costa, un anziana signora, vive questo dramma. È munita sia di stampelle, per spostarsi in spazi ristretti, sia di una carrozzella elettrica, per coprire distanze maggiori. Insomma le sue gambe sono questi due strumenti, senza di essi non potrebbe spostarsi, uscire di casa. Questa situazione, già difficile di per sé, è ulteriormente aggravata dai continui guasti che la sedia a rotelle elettrica continua a presentare. Più volte è già stata riparata, ma poco dopo appare un altro problema, considerando anche il fatto che ogni volta nell’attesa della riparazione, la signora come può essere indipendente? Inoltre in alcuni casi, a seconda dei problemi che questa carrozzella presenta all’improvviso, l’incolumità della signora può anche essere a rischio.

IMPERIA

Borse di studio per iscriversi “Universitas Mercatorum” E’ possibile iscriversi in qualsiasi momento dell’anno ma se si decide entro il 30 ottobre si potrà beneficiare di una delle 100 borse di studio erogabili dall’Ateneo. Con la borsa di studio si ottiene un abbattimento iniziale del 25% della quota di iscrizione annuale ed un ulteriore sconto di 1.000 Euro. Universitas Mercatorum è una Università Telematica non Statale creata dal Sistema delle Camere di commercio con l’obiettivo di formare, attraverso le tecnologie della comunicazione e dell’informazione, persone già occupate che vogliano conseguire una Laurea triennale in Economia, “frequentando” i corsi on line. Lo studente non è mai lasciato solo in quanto è assistito da tutor tecnologici, di percorso e di materia, fino al conseguimento della laurea. Universitas Mercatorum è stata autorizzata a operare con Decreto Ministeriale 10-05-06 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°134 del 12-06-06. Ulteriori informazioni: http://www.unimercatorum.it/ borse_di_studio.asp oppure segreteria@unimercatorum.it

L’ S.o.s di chi ha bisogno

Ipotesi che si è verificata qualche giorno fa, quando la signora Costa, mentre era a bordo del suo mezzo elettrico, si è ritrovata di punto in bianco, con la carrozzina che stava perdendo le ruote!! Si può facilmente immaginare lo spavento dell’anziana signora soprattutto per le conseguenze che la vicenda poteva avere. Il tutto infatti è avvenuto mentre la signora si trovava per strada. Per sua fortuna, poco distante vi era una macchina della Croce Verde, la quale è subito venuta in aiuto alla signora. Dopo quattro giorni per la riparazione, la carrozzina è stata restituita. Ma la paura rimane, anzi si tratta di vero e proprio terrore di rivivere un episodio simile. Più volte è stato chiesto all’Asl di sostituire la carrozzina elettrica, ma finora non c’è stato nulla da fare. Alessio Pastorelli

L’istituto Pastore indice nuovi corsi per professionisti Nuova iniziativa per l’istituto G. Pastore che punta all’alta qualificazione con la presenza di relatori qualificati e di grande interesse per gli allievi. Il 20 marzo scorso è entrata in vigore la nuova disciplina della “mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali”: il D.Lgs. n. 28 del 4 marzo 2010. Il legislatore è intervenuto, in attuazione della delega prevista dall’art. 60 della legge 69/2009, dando una sistemazione organica all’istituto della conciliazione in ambito civile e commerciale. La riforma normativa, corollata da iniezioni di certezza e concretezza, rappresenta un’ulteriore affermazione della diffusione della cultura della “mediazione/conciliazione” anche nel nostro Paese, con l’obiettivo di ridurre il carico della giustizia ordinaria soprattutto in materia civile e commerciale. In attesa dei decreti attuativi di prossima uscita (fine settembre) e con l’intento di far chiarezza prevalentemente sulle caratteristiche della nuova figura professionale del mediatore - conciliatore, la sua formazione, il suo inserimento negli organismi di mediazione e sul procedimento di mediazione stesso, il C.P.F.P. “ G. Pastore” srl di Imperia e il Consiglio Notarile di Imperia e Sanremo, in collaborazione con la Camera di Commercio di Imperia, organizzano il 13 settembre 2010 un seminario di formazione e di studio, nell’Aula Magna del Polo Universitario di Imperia in via Nizza 8, dalle ore 14,30 alle ore 19,30. Il seminario dal titolo “La mediazione civile e commerciale. I professionisti D.Lgs 28/2010 Analisi e prospettive” è rivolto ad avvocati, consulenti del lavoro, commercialisti ed esperti contabili, notai e laureati in materie giuridiche ed economiche. La partecipazione al seminario, in accordo con gli ordini professionali, darà diritto al rilascio dell’attestato valevole ai fini del riconoscimento dei crediti formativi. All’evento formativo parteciperanno illustri relatori e più precisamente: Dott.ssa Augusta Iannini, capo dell’Ufficio Legislativo - Ministero della Giustizia, Prof. Paolo Salvatore Nicosia, professore incaricato di mediazione e conciliazione Università di Pisa, Dott. Leonardo D’Urso, Amministratore delegato ADR Center, Prof. Sergio La China, Prof. Emerito di Diritto processuale civile dell’Università di Genova. Le iscrizioni sono ancora aperte, è un opportunità da non perdere per i professionisti interessati alla materia



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Gatti seviziati, oltre 100 email contro i mostri Continua il caso macabro di Triora, adesso mici buttati dal palazzo La macrabra storia del gatto trovato a Triora con la testa mozzata da ignoti teppisti sta indignando migliaia di persone che hanno letto la settimana scorsa la notizia su L’ECO e sul sito internet del nostro settimanale www.ecodellariviera.it. Da tutta Italia ci stanno arrivando e.mail di persone furibonde. Il sindaco di Triora Marcello Lanza viene invitato a difendere gli animali e a fare rispettare le leggi in materia, a non sottovalutare quanto sta accandendo nel suo Comune. Giovedì scorso ho sentito Antonio Bruno, appena uscito dall’edicola, mi ha raccontato che nella notte precedente i mici della piccola colonia erano stati un’altra volta vittime della mano del pazzo o dei pazzi. Erano stati tutti e tre lanciati su un terrazzo di una casa disabitata e per l’altezza eranorimasti prigionieri in quel luogo isolato. Fortunatamente c’è qualcuno che continua a occuparsi di loro, anche se tristemente Antonio afferma che per via dei mici molti concittadini lo trattano male mentre proprio il primo cittadino gli ha anche tolto il saluto. E proprio contro il primo cittadino da sabato si sono scatenati moltissimi utenti che non solo amano gli animali, ma che vorrebbero che ognuno facesse il proprio dovere, ivi inclusa la protezione degli animali come fra l’altro imposto dalla legge regionale (per la Liguria) n. 23 del 2010, norma bellissima, ma poco conosciuta da chi la dovrebbe mettere in pratica! Da sabato ad ieri sera al sito de L’ECO sono arrivate ben 340 e.mail. Simona Fanciulli

POLEMICA ON LINE

Ecco i commenti dopo il lancio dei mici sul terrazzo, l’idea di una telecamera e di una ronda: Valentina Sofia si ma siamo sicuri che agiscano sempre nello stesso punto? perché senno come fai a beccarli? ce ne andrebbero un po’ ovunque di telecamere... Angelica Fabrizi Speriamo che questi individui vengano lanciati in un posto dove nessun “Bruno” possa salvarli!!! Barbara Paolini Scusate l’intrusione ma secondo me quando si vuole mettere una telecamera x “beccare” dei disgraziati, come in questo caso, sarebbe meglio non dirlo troppo in giro....e se questi lo vengono a sapere chi li becca più? Andrea Lanteri hai ragione ....nn bisogna dire e fare tutto all’improvviso come fanno questi mostri...quando meno se l’aspettano! come si dice la vendetta è un piatto che va servito freddo!!! Ilaria Ginatta io non ho parole!!!! Monica del Ciotto il problema è che se metti le telecamere in strada le devi obbligatoriamente segnalare con cartelli... Barbara Marretti purtroppo ha ragione Monica. Il fatto è che anche se metti le telecamere tu sai com’è nei paesi... Monica del Ciotto ricomincia Forum mandiamo tante mail a Rita Dalla Chiesa raccontandole della vicenda e chiedendo il suo aiuto Valeria Roncarolo il problema e’ sempre lo stesso: reato penale... sì..... ma x alcuni resta sempre un “Reato di serie B” . Non dico che siano tutti uguali in quel campo, ma che non vengano a dirmi che in quella zona hanno bisogno di una squadra tipo CSI per occuparsi della cosa...


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Ieri e oggi a New Yor

Quando un italiano pensa alla città di New York una delle prima cose che gli vengono in mente, dopo i grattacieli e la Statua della Libertà, è sicuramente Little Italy, il famoso quartiere italiano di Manhattan. Gli emigranti italiani hanno sempre avuto la tendenza di riunirsi e, per questa ragione, in molte città del mondo a inizio secolo sono nati veri e proprio quartieri italiani. Ne possiamo ad esempio trovare testimonianze negli Stati Uniti a San Diego, Cleveland, Chicago e San Francisco o in Canada con la Petite Italie a Montréal o la Little Italy di Toronto e Vancouver. Tra tutte però, la Little Italy di Manhattan mantiene nell’immaginario un fascino particolare. Sarà per averla così spesso vista come location cinematografica (da “Il padrino” a “Mean Streets”, “Donnie Brasco” a “Terapia e pallottole” e alla serie televisiva “I Soprano”), sarà che New York a inizio secolo era la città più popolata da italiani dopo Napoli, sarà che nel solo quartiere italiano abitavano più di 600.000 nostri concittadini. Purtroppo però, il turista che oggi visita il quartiere immaginando di trovarvici una piccola città italiana nel cuore di New York, non può che uscirne un po’ deluso. Negli ultimi cinquant’anni i figli e i nipoti

di quegli emigranti si sono via via trasferiti in quartieri e sobborghi migliori e oggi, della antica Little Italy, resta praticamente solo la storica Mulberry Street, nel tratto compreso tra Grand e Canal Streets. Una via piena di negozietti e ristorantini con nomi e menu italiani e dove anche gli idranti sono dipinti con il tricolore. Basta però fare un paio di domande in giro per accorgersi che in realtà quei vari “Gino” o “Ciro” delle insegne non sono italiani, ma ispanici quando non cinesi. Little Italy infatti confina con il ben più grande quartiere cinese (la famosa Chinatown) che ogni giorno

si allarga a scapito di quello che era il vecchio quartiere italiano. Tra i tanti accenti italiani storpiati, riusciamo a distinguere il suono di voci italiane e andiamo a fare qualche domanda al proprietario di uno degli ultimi veri ristoranti italiani, Paolucci’s. “Mi sono trasferito da Napoli a New York da più di vent’anni. Gli italiani che abitano qui si contano sulla punta delle dita: ci sono io, Salvatore che fa il barbiere da più di quarant’anni e pochi altri. Ormai sono tutti cinesi. L’unico momento in cui si rivedono molti italiani è a metà settembre per la festa di San Gennaro [il pa-

trono di Napoli, ndr]. Allora per la processione arrivano italiani da tutta New York, ma per il resto ormai la vera Little Italy, qui non esiste più.” Nel ristorante, oltre al proprietario, anche alcuni camerieri sono italiani al 100%, come Antonio, un ragazzo di Roma arrivato a New York da qualche mese. “Sono partito da solo, io e il mio cane. Mi sono trasferito perché mi sono accorto che l’Italia non ha più prospettive, non vedo un futuro per il nostro Paese. Invece qui si sente la modernità, la possibilità di crescita. Roma è una città estremamente caotica dove la gente è sempre nervosa. Gli americani, paradossalmente, sono molto più tranquilli. La vita è meno

frenetica, per quanto New York sia una delle città più operose del mondo. Poi gli americani mi hanno colpito molto per la loro cordialità. Vi è capitato che qualcuno vedendovi in difficoltà si offrisse spontaneamente per darvi una mano e spiegarvi la strada?” Alla nostra risposta positiva, continua “Vedete! Da noi la gente spesso se un estraneo chiede un favore lo guarda male, figuriamoci fermarsi spontaneamente. No, qui ho trovato veramente l’America. Poi, negli Stati Uniti, facendo il cameriere si guadagna bene. All’interno del ristorante il cameriere è quello che guadagna di più. Non riceviamo uno stipendio, a fine settimana non prendiamo un soldo dal padrone, però


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rk nel quartiere Little Italy abbiamo diritto alle mance, sono quelle il nostro stipendio. La mancia è obbligatoria e se il ristorante ha un buon giro, il cameriere alla fine del mese non può certo lamentarsi. Mi sembra un buon sistema. Così i clienti sono soddisfatti perché il cameriere è ovviamente più gentile e attento che in Italia. E il cameriere che fa il suo lavoro, dalla sua, è premiato con un guadagno maggiore rispetto ai camerieri sgarbati.” Lasciamo il ristorante con una domanda: “Ma se non sono qui, dove sono gli italiani di New York?”. Lo andiamo a chiedere ad un tassista, professione che necessita la più completa conoscenza della città. Per fortuna ne troviamo uno con un padre di origine siciliana e quindi che ben conosce la situazione italiana. Anche lui per prima cosa ci conferma che Little Italy da molti anni non è

più il cuore della comunità italianaì\ Bensonhurst. “Di quartieri italiani ce ne sono diversi in città. Quello che ha resistito più a lungo è la Little Italy del Bronx, nata attorno al Retail Market, un mercato coperto italiano fatto costruire tra gli anni ’30 e ’40 dal sindaco Fiorello La Guardia. Però anche qui or-

mai stanno prendendo piede Albanesi e Ispanici. Un altro quartiere italiano storico è l’Italian Harlem nel nord di Manhattan, ma anche qui gli italiani sono stati quasi del tutto soppiantati da Portoricani. La maggior parte degli italiani ormai sono a Brooklyn e a Staten Island. Bensonhurst, nella

zona sud-ovest di Brooklyn è un quartiere abitato in prevalenza da italo-americani e dove la presenza della comunità italiana è ancora molto forte. A Staten Island invece gli italiani sono più numerosi ma meno concentrati: non

c’è un vero e proprio quartiere ma sembra che più del 40% degli abitanti dell’isola abbiano radici italiane”. Insomma se Little Italy va via via riducendosi, la presenza italica nella grande mela è ancora forte e numerosa. Marco Frassinelli



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Il “sistema” fa acqua e l’economia affonda

Sanremo. Sempre più ragazzi restano disoccupati, sempre più coppie preferiscono non sposarsi, sempre più basso è il tasso di natività. Fenomeni separati o “effetto domino”? Noi saremo più propensi per il secondo. Si potrebbero considerare in effetti, tutte conseguenze della crisi economica mondiale, che le ultime generazioni stanno affondando, o più che altro subendo. Il costo della vita è in continua lievitazione, mentre le possibilità finanziarie sono in caduta libera. Lavori sicuri, e con uno stipendio decente è un’impresa trovarne, mettere su casa con il proprio ragazzo o con la propria fidanzata, costa parecchio. Per non parlare delle spese necessarie per mantenere un figlio. Secondo i dati raccolti dal Cisf (Centro internazionale di studi sulla famiglia), mantenere un figlio può costare dai 3.800 euro ai 9.000 euro l’anno. Se a questa cifra si aggiunge un affitto, le varie bollette di luce, gas, canone per la televisione, il telefono, tasse varie ed eventuali, il mantenimento di un’automobile, comprensiva di assicurazione, bollo e benzina, un film di Dario Argento è nulla in confronto. Il panico che ti assale a leggere la lunga lista delle spese è assai maggiore. Un tempo le coppie appena sposate, soprattutto i mariti, dopo qualche mese di vita coniugale, iniziavano a mettere i classici “rotolini” sul giro vita. Ora i tempi sono cambiati. Le coppie moderne sono sempre più magre, e non per chissà

quale sforzo di volontà di mantenersi a dieta, ma perché quando hai finito di pagare tutte le spese fisse, di soldi da “investire” nel cibo, ne rimangono davvero pochi. Non si tratta di essere bamboccioni, lavativi, attaccati alla sottana di mamma, alla carta di credito di papà e al tetto di famiglia. I fatti parlano chiaro. Le prospettive per i giovani di riuscire a crearsi una famiglia propria, sono davvero poche. I dati Istat riguardanti la disoccupazione giovanile sono perlomeno allarmanti: il 29,5% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni non ha un lavoro. Un record negativo che va di anno in anno peggiorando: la tendenza, infatti, è negativa sia su base mensile (+1,4%) che su base annuale (4,5%). Anche molti giovani sanremesi sono preoccupati di questa situazione. “Per noi ragazzi, è un periodo storico molto difficile” dichiara Davide Leoni. “Con la crisi mondiale posti di lavoro non se ne trovano. Le aziende invece di assumere, continuano a fare tagli sul personale. Inoltre in molti settori, le macchine o i computer, hanno sostituito l’uomo e anche quelli sono posti lavorativi che sono andati perduti. D’estate, accontentandosi, qualche lavoro stagionale lo trovi. Ma si tratta di impieghi come barista o aiuto bagnino. Una volta finita la stagione, ti ritrovi nuovamente a “spasso”. È una situazione frustrante, perché non puoi permetterti di fare progetti futuri di nessun genere”. Inquieto anche Cristiano Porto, che afferma: “Avere

Cristian Porto un lavoro in regola e non essere sottopagato è quasi un miracolo! Intanto i datori di lavoro se ne approfittano, perché sanno che prima o poi, qualcuno che accetta le loro condizioni lo trovano. Il problema è che in città come Sanremo, non c’è futuro. Soprattutto se hai studiato, se hai una laurea, cosa stai a fare qui? O hai la fortuna di venir assunto in una banca, o ti devi accontentare di fare il barista o il manovale. Sottolineo che si tratta di lavori onesti e dignitosi, ma in entrambi i casi si poteva evitare di proseguire gli studi universitari, risparmiando sia tempo che soldi. L’unica soluzione è provare a trasferirsi in qualche grande città, come Milano, Roma, Torino. Sicuramente ci sono più possibilità”. “È inutile continuare a raccontare la favola che nei grandi centri urbani, nelle metropoli, si trova più facilmente lavoro”. Controbatte Veronica Ponte e prosegue: “Ci saranno più aziende, più uffici, ma ci sono anche più persone in cerca di un impiego. Insomma è tutto in proporzione. Lo dimostra il fatto che nelle grandi città il tasso di disoccupazione è altrettanto alto. Lo stesso

Davide Leoni

Loris De Andrea

Sabrina Conte

Veronica Ponte

vale per quelli che vedono nei paesi esteri la “terra promessa”. Poi si scopre che anche fuori dall’Italia la situazione è la stessa se non peggiore. Insomma, alla fine bisogna solo avere fortuna, oppure avere le conoscenze giuste”. Critiche le considerazioni di Sabrina Conte: “I politici ci accusano di essere fannulloni, mammoni e senza ideali. Ma loro non si vergognano a prendere gli stipendi che hanno per non fare nulla? Non hanno sensi di colpa quando procurano posti di prestigio ai propri figli, amici o parenti? Se in Italia, come nel resto del mondo, si eliminasse il fenomeno del nepotismo, le cose inizierebbero ad andare meglio. Il posto di lavoro bisognerebbe meritarlo, non comprarlo o averlo in regalo. Ma la meritocrazia è quasi sempre stata un’utopia. La maggior parte dei giovani sono disoccupati o precari, con stipendi da fame, che chiamarli stipendi è una barzelletta! Come possiamo creare una famiglia?”. “La situazione è davvero critica - spiega Loris De Andrea - e cosa ancor più grave è che non si vedono soluzioni. Basta osservare la realtà

sanremese. Il settore floricolo ormai è morto, quello turistico lo sta seguendo. In una cittadina che si reggeva su questi due settori e che davano lavoro ad un sacco di persone, l’economia è destinata a collassare. E se per quanto riguarda il turismo, forse si poteva o si può ancora, fare qualcosa in più, per quanto riguarda la floricoltura non ci sono speranze. Il problema è che non c’è nessun altro settore commerciale, qui nel nostro territorio, che la possa rimpiazzare”. Il quadro è stato tracciato, le condizioni sono critiche e le soluzioni fanno fatica a venire a galla. Il futuro bisogna forse ricercarlo nel nostro passato? Si dovrà forse tornare alle grandi famiglie patriarcali? La stessa casa condivisa con nonni, zii, cugini, fratelli, sorelle e nipoti. Obiettivo comune far fronte alle spese contribuendo ognuno per quello che può, trovandosi sempre col fiato sul collo del capo famiglia. Non so voi, ma credo che la maggior parte preferisca sfamarsi con pane e cipolla, piuttosto che trovarsi come commensale fisso la propria suocera. Alessio Pastorelli



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Porto di Imperia: la sinistra darà battaglia in consiglio

IMPERIA

Nattero

Dal Mut

Caltagirone

Calzia

Indulgenza

Imperia. Si è svolto alcuni giorni fa il supervertice del consiglio di amministrazione della Porto di Imperia che ha nominato il nuovo direttore dei lavori nella persona dell’architetto bordigotto Marco Filippo Alborno al posto del dimissionario Valentino Castellini non molto in sintonia con Caltagirone. A fine riunione, il presidente Paolo Calzia, ha fatto alcune precisazioni in merito a notizie uscite giorni fa sui giornali, proprio per “non lasciarsi trascinare nel confuso e sterile dibattito mediatico” sul porto. Lo stesso Caltagirone non è stato tenero nei confronti della stampa, il quale ha così difeso il suo operato ma non solo: “Siamo orgogliosi per quello che stiamo facendo, orgogliosi dell’opera che va avanti e di cui non si parla. Voi giornalisti avete mosso una serie di appunti la cui rilevanza è vicina allo zero. L’intento dei giornali è stato denigratorio, ma la gente comune di Imperia è con noi ed apprezza il porto che stiamo costruendo”. Pertanto sono stati sette i punti analizzati da Calzia e soci, per fare chiarezza:

alla Porto di Imperia, senza alcun onere economico e finanziario. Alla scadenza della concessione tutte le opere saranno gratuitamente devolute al demanio pubblico. Commissione di Vigilanza e Collaudo: nulla di fatto, martedì, all’audizione interlocutoria con la commissione regionale sul conteggio dei costi delle opere. Sulle modalità di affidamento dei lavori: l’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici, con parere reso al Comune il 5 settembre 2006, ha autorevolmente e definitivamente chiarito che la Porto di Imperia, quale società a capitale prevalentemente privato ed operante esclusivamente con finanziamenti privati, non era soggetta alla Legge sui lavori pubblici e che, pertanto, poteva procedere all’affidamento dei lavori senza osservare le norme della legislazione sui lavori pubblici. Sulle tempistiche di realizzazione dei lavori: la concessione demaniale ha assegnato alla Porto di Imperia, per la realizzazione dell’intervento, il termine di 5 anni, decorrenti dall’inizio lavori. Questi hanno avuto inizio il 12 gennaio 2007 ed il termine, quindi, per il completamento scade l’11 gennaio 2012. Per altro, la variante in corso d’opera che è stata presentato dalla Porto di Imperia il 7 febbraio 2007, specialmente per migliorare l’inserimento ambientale di alcune opere, ha avuto un iter procedurale assai lungo, ricevendo l’approvazione definitiva solo a marzo scorso. Ciò legittima la società ad ottenere, se del caso, una proroga del termine per il completamento dei lavori, del resto già prevista dalla concessione

demaniale. Sottolineiamo comunque, che le opere a mare sono state completate con tre mesi di anticipo rispetto al termine previsto, mentre le opere a terra sono in corso di avanzata esecuzione. La Porto di Imperia, d’intesa con Acquamare, provvederà a presentare al Comune entro fine mese un aggiornamento del crono programma dei lavori. Sullo smaltimento delle terre di scavo: per quanto riguarda gli smaltimenti, sono state osservate tutte le prescrizioni del Comune e della Provincia, anche a seguito della Conferenza dei Servizi del 4 agosto scorso. Sulla fognatura portuale: la fognatura che deve raccogliere e convogliare le acque reflue del bacino portuale è in corso di costruzione, in conformità al progetto approvato. L’ente gestore del servizio di fognatura ed il Comune di Imperia avevano richiesto, informalmente, alla Porto di Imperia di realizzare la fognatura in modo da raccogliere e convogliare anche i reflui provenienti da terra e non soltanto quelli del nuovo costruendo bacino portuale, facendosi carico di un’opera più grande. La Porto di Imperia ha aderito di buon grado alla richiesta, ancorchè non fosse obbligata. Sulla direzione lavori: la Porto di Imperia, congiuntamente ad Acquamare, in esito al Cda di oggi, ha nominato il nuovo Direttore dei Lavori nella persona dell’Architetto Marcofilippo Alborno, iscritto all’albo della provincia di Imperia”.

nistra per Imperia) a loro volta nel loro “Calziagirone e altre storie” hanno sferrato un attacco: “Ci chiediamo ancora con maggior convinzione di prima in che cosa consista la ripresa di ruolo del Comune, visto che né dalla composizione del Cda, né dalle dichiarazioni del Sindaco è emerso alcun cambiamento significativo. E’ del tutto evidente che il Comune non ha ottenuto nessun risultato politico, nemmeno relativamente alla nomina del direttore dei lavori, poiché chiarissimamente si tratta di tecnico di fiducia del binomio Cozzi-Caltagirone, progettista sia del porto di San Lorenzo che di quello di Ventimiglia!! Ciò che si sta profilando, invece, ha caratteristiche opposte alle intenzioni baldanzosamente sostenute negli ultimi mesi: un rafforzamento ulteriore del privato e una riconferma in toto della linea della Porto di Imperia che, per evidenti ragioni di quote societarie, coincide con quella di Caltagirone. La conferenza stampa di ieri (venerdì 3 settembre ndr) ben rappresenta quale è il clima: Caltagirone si è esibito in una difesa “alla Berlusconi” del proprio operato, comprensiva di rituale rettifica del suo Ufficio Stampa, prendendosela con i giornalisti “che denigrano” e con l’ex direttore dei lavori, colpevole di non essere stato sufficientemente acquiescente. Sempre seguendo il “modello Berlusconi”, Caltagirone ha usato la carta del populismo più banale, sostenendo che le critiche dei consiglieri di opposizione sono strumentali e che la gente comune è dalla sua parte”. Proseguono i tre consiglieri: “Il gioco è

quindi del tutto scoperto: abbiamo un imprenditore che svolge apertamente una funzione di leadership politica, sovrastando il ruolo istituzionale degli amministratori locali, a cominciare dal primo cittadino. Posto che il peronismo dei costruttori edilizi, con relativa esaltazione del rapporto diretto con il popolo, era l’ultima cosa cui pensavamo di assistere, vogliamo ribadire a Caltagirone che la cosiddetta “gente comune” di Imperia è piena di dubbi sulla qualità e sulla funzione del suo porto, a cominciare dalle sue effettive potenzialità occupazionali e dalla possibilità di essere il volano di un reale sviluppo economico per il territorio. Il Consiglio Comunale del 23 parte quindi male, perché la Giunta Strescino, dopo tante parole, si appresta a confermare la linea varata dall’amministrazione precedente. Da parte nostra, stando così le cose, ci sarà una opposizione decisa e puntuale volta a chiarire i punti oscuri dell’iter della pratica, le responsabilità pubbliche e private, indicando nello stesso tempo le strade per la ripresa di un maggiore controllo sull’opera da parte pubblica. La spiegazione dei punti controversi fatta nel suo comunicato dal Presidente della Porto di Imperia a nostro giudizio è molto parziale e lascia molti interrogativi aperti, anche riguardo alle ragioni delle indagini giudiziarie in corso. Interrogativi che non sono certo “formalismi”, per riprendere un termine usato da Calzia, ma motivi ben sostanziali, riconducibili proprio “al perseguimento del bene comune”, cioè del bene pubblico”.

Rapporti tra la Porto di Imperia ed Acquamare: la Porto di Imperia ha trasferito ad Acquamare tutti i costi ed oneri per la realizzazione dell’intero progetto del nuovo porto, opere a mare e a terra ed opere di urbanizzazione comprese. Acquamare provvede al finanziamento della realizzazione di tutte le opere, avvalendosi esclusivamente di capitali e risorse finanziarie privati, senza alcun concorso o contributo pubblico e riceverà, come corrispettivo, il 70% delle opere fruibili costruite. Il 30% delle opere resteranno

Q

uesta la versione della Porto di Imperia ma i consiglieri comunali imperiesi Dario Dal Mut (Idv), Pasquale Indulgenza (Prc) e Carla Nattero (Si-

a.d.b.


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IMPERIA

Il cinema Smeraldo spegne 50 candeline Per gli abitanti e i villeggianti di San Bartolomeo al Mare il cinema Smeraldo è un po’ una istituzione. Una delle pochissime arene all’aperto ancora in attività nella nostra regione, lo Smeraldo compie quest’anno ben 50 anni di attività. Un’età sicuramente di tutto rispetto, considerando quanti cinema hanno chiuso negli ultimi anni (vedi il Cinema Dante di Imperia). Il cinema Smeraldo nacque nel 1960 ad opera di due coniugi, il signor Arboretti e sua moglie Margherita. Abbiamo parlato con il proiezionista di allora, il signor Rimbaudo, che ci racconta: “Presi il patentino da proiezionista all’età di 17 anni. Ricordo quando aprì lo Smeraldo, a San Bartolomeo fu un piccolo evento. Ci ho lavorato qualche hanno, prima di passare ad un’altra arena nella zona, il Cinema Rex. Oggi il Rex non c’è più, era dopo San Bartolomeo, poco prima di arrivare a Cervo. Sia il Rex che lo Smeraldo all’epoca lavoravano moltissimo, 700-800 persone ogni sera. Ricordo la proiezione del film “Il Gattopardo” con Claudia Cardinale: saranno venute 1200 persone, con i ragazzi che si arrampica-

vano sui muri per vedere il film. Oggi purtroppo non è più così”. Dopo qualche anno la gestione dell’Arena passa ai fratelli Poggio di Porto Maurizio. Abbiamo intervistato uno dei due fratelli, il signor Erminio: “Io e mi fratello abbiamo rilevato l’Arena nel 1969. Da anni lavoravamo entrambi come proiezionisti a Imperia. Ha cominciato mio fratello al Cinema Centrale, dove io facevo la maschera. Da lì ci siamo trasferiti al vecchio Cinema Imperia, sempre con gli stessi ruoli: io maschera, mio fratello in cabina di proiezione. Nel frattempo, all’età di 18 anni anche io ho preso il patentino, così quando mio fratello nel ’55 è passato al Teatro Cavour, all’epoca anche sala cinematografica, ho preso il suo posto di proiezionista. Nel 1969 l’Imperia è stato demolito per costruire il palazzo sotto il quale c’è la sala attuale, così mi sono spostato al Cinema Dante dove ho lavorato per 19 anni. Nel frattempo io e mio fratello avevamo deciso di prendere in gestione lo Smeraldo, così ci accordammo con i rispettivi datori di lavoro per poter lavorare a Imperia durante l’anno e nella nostra arena

d’estate. Dopo averlo tenuto in gestione qualche anno decidemmo di rilevarlo definitivamente. Era proprio una bella arena, c’era sempre gente. Spesso abbiamo fatto anche 40’000 spettatori a estate, cifre oggi irraggiungibili. Poi però mio fratello è morto in maniera repentina, così per qualche anno ho continuato a gestire il cinema insieme a mia cognata. Quando però lei non se l’è più sentita, decidemmo di cedere l’attività dopo quasi 25 anni”. Era quindi il 1994 quando lo Smeraldo passa dai Poggio a Paolo Negro. “Lo Smeraldo non fu il mio primo cinema” ci racconta il signor Negro “avevo già alcune sale a Torino. Quando mi trasferii con la famiglia a San Bartolomeo mi son portato dietro la passione per il cinema. Così quando ci fu l’occasione rilevai lo Smeraldo a San Bartolomeo e nel 2005 aprì un secondo cinema, l’Arena delle Stelle ad Andora, cittadina dove il cinema mancava da trent’anni. Molti esercenti della zona si lamentano della crisi e accusano riduzioni di incassi rispetto agli anni passati. Noi allo Smeraldo questo problema non l’abbiamo riscontrato. Il nostro pubblico è costante da anni, anche perché è cresciuto con noi: in questi 50 anni quelli che una volta erano bambini, oggi sono i genitori che portano i figli. Un altro fattore da non sottovalutare poi è il prezzo del biglietto: mentre tutti i cinema alzano i prezzi di anno in anno, noi abbiamo il prezzo conge-

lato dall’entrata dell’euro. Con il passaggio da Lire a Euro abbiamo calcolato 5 € a biglietto intero e non l’abbiamo più alzato. Oggi va tanto di moda il 3D, ma secondo me è solo una scusa per far cassa [il biglietto per un film 3D ha toccato ormai i 10€, ndr] e sono solo paliativi. Io mi preoccupo più della programmazione, cerco di alternare film per tutti a qualche pellicola più di qualità. Comunque per un’arena all’aperto bisogna sempre tenere in considerazione il tipo di pubblico e la stagione, quindi limitare i film “pesanti”. Abbiamo dato molti film dell’anno appena passato più qualche

anteprima. Nel successo di una serata però influiscono molto le condizioni meteorologiche, quando c’è vento o minaccia pioggia ovviamente c’è poca gente. Noi però proiettiamo comunque, dato che la gente in genere rimane anche se inizia a piovere. Si guardano il film con l’ombrello o l’impermeabile, è un’esperienza particolare”. Sicuramente l’Arena è modo di fruire il cinema differente, tanto che molte persone vanno a rivedere pellicole già viste proprio per il contesto diverso. Quindi, buon compleanno Smeraldo e 100 di questi giorni. Marco Frassinelli


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SANREMO

Malati e soli, la triste storia di Angelo e Jeannine. Aiutiamoli. Sanremo. E’ un dramma quotidiano e si consuma tutti i giorni nell’appartamento di via Volta a Sanremo. Angelo Ciuffi e Jeannine Rombi sono marito e moglie, lui 80 anni, lei 63; una vita spesa a lavorare a raccogliere i risparmi per fare una dignitosa e tranquilla vecchiaia ma invece no. La malattia ha portato via la serenità a queste due persone: l’ex guardia giurata Angelo è affetto dal morbo di Alzheimer che giorno dopo giorno lo sta rendendo come un bambino dal quale è impossibile separarsi, visto che questa malattia non permette l’autosufficienza. Jeannine ex segretaria di reception in Tunisia, invece, da un po’ di tempo a questa parte è malata di cancro il quale purtroppo non le permetterà di vivere ancora a lungo. Mi ha fatto tenerezza vedere sulla parete le numerose fotografie piene di sorrisi, di momenti felici della coppia con amici o parenti, ma ahimè ormai, fanno parte di un passato tenuto lontano da un presente fatto di solitudine e di dolore fisico e mentale. Ma veniamo alla quotidianità di Angelo e Jeannine: “riceviamo assistenza domiciliare solo quattro giorni alla settimana per un totale di quattro ore e solo per Angelo. Viste le nostre condizioni di salute pessime e il mio tumore in stadio terminale io sono sempre a letto, necessitiamo di un’assistenza continua”. Ha aggiunto Jeannine: “ho scritto persino al presidente della Repubblica Napolitano raccontandogli la nostra situazione. La presidenza della Repubblica ci ha risposto, si sono attivati dandoci un contributo di 500euro una tantum. Ho fat-

to la domanda per la pensione di accompagnamento, la quale sarebbe uno spiraglio in questa triste situazione, per la mia invalidità, il 23 settembre ho da fare la seconda visita. Alla prima visita, i medici, hanno certificato la mia invalidità al 100% e mi tocca andare nuovamente e per me sarà difficile perché non riesco a muovermi da casa oltre a chiamare il 118 per il trasporto ad Imperia”. Con 1800euro, di cui 650euro vanno per l’affitto di casa, la coppia deve sopravvivere e il loro reddito non permette di avere un’assistente giornaliera in casa perché il suo costo, circa 900euro, darebbe la mazzata finale alle loro già precarie economie. “Siamo soli! Io faccio la chemioterapia – ha detto Jeannine – per il mio cancro al seno che ormai ha raggiunto altre parti del corpo e sono preoccupata per mio marito, siamo senza soldi e se muoio lui non so che fine possa fare! Ho chiesto addirittura

un incontro col sindaco ma non sono stata ricevuta, ho bisogno di un’assistenza domiciliare continua, non ce la faccio più, non è possibile chiedere l’elemosina nella malattia. Non abbiamo figli, Giovanni deve avere aiuto

perché se a me capitasse qualcosa sarebbe un disastro. Infatti, piango e mi dispero per Giovanni quando mi prendono dei forti dolori che mi impediscono di respirare e mi costringono ad andare al pronto soccorso,

potrei morire da un momento all’altro”. A dare una mano ad Angelo e Jeannine, c’è Romina Ongaro, “infermiera improvvisata” che con grande cuore e serietà aiuta i due anziani: “Io ho famiglia ma trovo lo stesso il tempo per dare una mano a loro, non mi costa niente venire qui ma sarebbe opportuno che di loro se ne occupassero gli addetti ai lavori. Io vado a far la spesa, compro le medicine e provo anche a tirare su il morale. Questa gente va aiutata, il comune deve intervenire!” Da questa testimonianza si evince che queste persone sono abbandonate al loro destino e ciò non è giusto, c’è bisogno di un aiuto concreto da parte delle istituzioni, affinchè quel poco tempo che rimane loro da vivere sia dignitoso. La malattia però non ha intaccato una cosa: il sincero amore e forte legame di Jeannine nei confronti di suo marito Giovanni, la stessa infatti sta lottando con tutte le sue forze contro il carcinoma mammario per dedicare ogni istante della sua vita al marito. In conclusione, L’ECO lancia un appello al sindaco e alle autorità, affinchè queste due persone possano ricevere l’aiuto, caritatevole, che meritano. Andrea Di Blasio

SANREMO

Raggiunti gli equilibri di bilancio, il 28 si vota in consiglio Alla fine l’amministrazione Zoccarato ce l’ha fatta: i tanto attesi equilibri di bilancio sono stati raggiunti e quindi non ci sarà il rischio di dimissioni da parte della giunta comunale. La conferma è arrivata martedì durante la riunione di giunta dove l’assessore al bilancio Diego Maggio ha tracciato un quadro della situazione. Nelle previsioni, la casa da gioco matuziana ha supposto un incasso pari a 76.400.000 euro, 1,4 milioni in meno rispetto all’ultima Maggio stima che si attestava a quota 78. Ma, da una riduzione delle spese ritenute meno importanti, la quota che la casa da gioco verserà al Comune (se le previsioni saranno confermate al 31 dicembre) è di 28 milioni di euro, uno in meno rispetto ai 29 previsti. Inoltre sono previsti tagli a settori importanti come i servizi sociali e il turismo, i quali però termineranno nel 2011 quando si rientrerà negli standard del patto di stabilità. Il sindaco Zoccarato, pertanto ha dichiarato: “Si tratta semplicemente di tagli previsti e speriamo davvero che siano gli ultimi. Dobbiamo ora impegnarci per lavorare al futuro della nostra città, augurandoci di poter tornare ad investire. Eravamo comunque certi degli equilibri e siamo sereni”. Appuntamento allora, quasi sicuramente, il 28 settembre per l’approvazione in consiglio comunale. a.d.b.




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ATTUALITA’

Viaggio nei quartieri: problemi? si, no - SAN MARTINO

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San Martino ha fame di posteggi e manifestazioni

Randal Benima

Sanremo. Nel nostro viaggio alla scoperta dei quartieri matuziani, non potevamo non andare a San Martino, popoloso rione ad est del centro città, per ascoltare la voce di chi vi risiede e di chi vi lavora. Roberto, del bar Iris, ci ha detto: “purtroppo qui c’è poco giro di turisti e questa estate sono state numerose le lamentele per il mare inquinato”. Sulla viabilità sottolinea: “il quartiere ne risente del traffico, ci sono troppi camion, speriamo che aprano presto l’Aurelia Bis”. Roberto, poi, da qualche spunto per rivitalizzare San Martino evidenziando alcuni aspetti particolari: “di sicuro il quartiere è da migliorare ma tutto sommato si vive bene. Sarebbe necessario organizzare qualcosa anche qui, come ad esempio feste o manifestazioni che vengono svolte tutte in centro. Personalmente per far crescere il quartiere sarei disposto anche a tenere aperto fino a tardi ma è necessario che l’amministrazione comunale incentivasse il commercio con, appunto, concerti o eventi. Sono convinto che il prestigio di una città passa dall’organizzazione”. Da un bar ad un ufficio; andiamo a

Roberto

Samuele

trovare i ragazzi di Tecnocasa di San Martino e il titolare Randal Benima ci ha detto: “l’annuale festa del rione è pubblicizzata poco, un volantino non basta! Per quanto riguarda la situazione posteggi è un grave handicap comune in tutta la città, per noi meno male che c’è il parcheggio di Portosole gratuito anche se non mi spiacerebbe del tutto pagare, visto che nei posti gratis i turisti o residenti “furbacchioni” monopolizzano il posteggio e si ha difficoltà a posteggiare l’auto. Pur-

troppo – e conclude Randal – questo è un problema che ci portiamo dagli anni ’60, quando si costruivano gli alloggi senza tener conto dei garage”. Il suo collega Samuele, invece, preferirebbe un po’ di sicurezza in più: “la zona è tranquilla, anche se non mancano episodi di microcriminalità. Purtroppo la piaga delle prostitute stradali nella zona, penalizza anche il nostro lavoro; speriamo che chi di dovere riesca ad allontanare questo spettacolo poco decoroso per il quartiere”. Simone

Bonfiglio di Hobby Foto, punta il dito sulla mancanza di posteggi per i motorini: “qui non ci sono posteggi per i motorini e c’è poca tolleranza da parte della polizia municipale. La gente dove posteggia?” Infine dalla tabaccheria Carretta hanno affermato: “questa estate la lamentela principale è stata rivolta al mare inquinato e ciò ha penalizzato molto la nostra zona. I parcheggi son quelli che sono, lo spazio è poco e di più non si può fare”. Sulla sicurezza: “il quartiere è tranquillo,

Simone Bonfiglio si vive bene”. Queste le voci di alcuni esercenti e residenti del rione che chiedono all’amministrazione comunale più vicinanza per dare a San Martino il ruolo cittadino che gli spetta. Andrea Di Blasio



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SANREMO

Oggi apre il nuovo

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a Sanremo SANREMO

Lions Host e Leo Club coi ragazzi dell’Anffas alle Terme di Pigna

Diego Lupi, Franco Lupi e Raffaele Di Gregorio Sanremo. Un nuovo Fiocco Azzurro Conad a Sanremo. Stamane alle 10, infatti, nella centralissima via Pietro Agosti 111 a Sanremo Conad apre un nuovo supermercato alimentare di 600 mq. A volerlo e a gestirlo sono tre esperti del “Mondo Conad” sanremese: Franco Lupi, il figlio Diego Lupi e Raffaele Di Gregorio. Tutti e tre esperti di ipermercati. Raffaele Di Gregorio gestisce da 25 anni il supermercato Conad del Borgo. “L’ho aperto – dice con giustificato orgoglio – il 1° agosto del 1985”. Franco Lupi è un altro veterano, con il figlio e la famiglia gestiscono 4 Conad a Sanremo. Tra questi il Per MareConad, davanti la Capitaneria di Porto, nella zona del vecchio porto, nell’ex storico complesso Guidi. Franco lo ha aperto 13 anni fa, nel giugno del ‘97. Di Gregorio e Lupi nel 2001, decidendo di unire forze ed esperienze, hanno acquisito in società il supermercato Conad al Solaro. Oggi hanno allargato la loro attività societaria con l’apertura del Conad di via Pietro Agosti. “Una sfida - dicono – che si basa sulla filosofia Conad: offrire ogni giorno ai nostri clienti prodotti freschi, tutti di qualità e al giusto prezzo. A Sanremo i soci Conad, come noi, investono in prima persona nella città dove operano, fanno circolare il denaro, non lo portano altrove, creano in loco nuove attività e nuovi posti di lavoro. In questo supermercato di via Pietro Agosti, per esempio, diamo opportunità di impiego a una quindicina

di giovani di Sanremo e del circondario. Siamo pure molto attenti alle nostre tradizioni, alla nostra cultura, ai nostri prodotti. Il cliente da noi troverà tutto di cui ha bisogno, marche nazionali ed internazionali di qualità ed anche prodotti locali come, ad esempio, il miele di Nava, il vermentino, il pigato, il rossese di Sanremo, Dolceacqua, Diano, delle colline imperiese, i canestrelli di Taggia, i biscotti, le foccacce, i dolci di Sanremo, l’olio, le olive delle nostre vallate. Ci saranno corner riservati a prodotti per i ciliaci, carne macellata con il rito islamico. I nostri banchi della macelleria, dell’ortofrutta, della panetteria, dei latticini, dei formaggi, degli insaccati offriranno solo e sempre prodotti freschissimi e di qualità, sia sciolti che confezionati. Abbiamo voluto creare il meglio per i nostri clienti. Funzioneranno 4 casse, ci saranno molte sorprese, molte offerte, molti regali, tantissime possibilità di grandi risparmi, sconti anche del 30%, servizi esclusivi ed imbattibili come Carta Insieme Più Visa (gratuita) per clienti affezionati. Insomma tanti servizi, tantissima scelta di prodotti di ogni genere, tanta qualità”. Lupi e Di Gregorio hanno voluto che anche le pareti del loro nuovo supermercato parlassero di Sanremo: hanno affidato all’arte, alla pittura, alla sensibilità di due artiste note e stimate come Blangetti e Sasso il compito di creare, con i loro disegni, immagini ed atmosfere matuziane. g.c.

Il Lions Club Sanremo Host, con la collaborazione del Leo Club Sanremo, si è recato alle terme di Pigna coi ragazzi disabili dell’Anffas per trascorrere insieme a loro una giornata di solidarietà e relax. La giornata è stata offerta dai Lions e ciò ha permesso, ai 25 ragazzi diversamente abili, di passare un momento di svago e divertimento. I ragazzi sono stati accompagnati da volontari, assistenti ed educatori e si è avuta la partecipazione del presidente del Lions Host Enzo Benza col socio Emanuele Ghiringhelli e per il Leo Club la presidente Elisa Panizzi assieme alla socia Mariapia Crovara. Marisa Ricca Ormea a nome dell’Anffas, ha colto l’occasione per ringraziare il club service per il loro impegno e per questo ‘regalo’ che è un qualcosa in più di un semplice sorriso. a.d.b.


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Allarme! Rotonda e segnaletica pericolose TAGGIA Neanche un anno è passato, è fresca fresca la vita della rotonda più temuta, quella di Taggia che congiunge Aurelia bis, stazione ferroviaria, direzione Taggia, comune di Arma, Sanremo e chi più ne ha più ne metta. I cartelli sono ravvicinati, dubbi sulle precedenze, è spropositato l’elenco delle macchine che si fermano e non sanno cosa fare. Incertezze, adesso toccherà a me? No è il suo turno?. Si ha paura di tamponare, di creare pericolo, non si è tranquilli. Gli incidenti sono in agguato, continuamente. Chi arriva dall’Aurelia bis non vede bene chi ha di fronte, chi arriva dalla strada normale è spaesato, chi da valle, chi da mare, chi da monte, sono tutti insicuri. Motorini che cadono, macchine che non vedono, bisogna avere mille occhi per fare manovra, mille più del solito. Perché questa rotonda non è come tutte le altre, questa è veramente pericolosa. Passano di qua anche le corriere, la gente che è sopra rischia ogni giorno di cadere. E’ allarme, la corriera ha anche difficoltà per risalire dalla stazione ferroviaria perché lì la strada è dissestata, c’è un buco enorme che fa oscillare il grosso veicolo. La rotonda è per di più “ingoiata dall’erba”, la sterpaglia potrebbe bruciare. Davanti al Comune idem, potrebbero fare grandi cose invece ci sono solo rami secchi, erba inutile che imbruttisce e ridicolizza il paesaggio. Tutto è in bilico, la disattenzione regna sovrana, potrebbe bastare una scintilla. Tra l’altro fra i mormrii paesani si sente dire che gareggiano di notte

Incertezze sulle precedenze

qui, giovani in motorino fanno le corse in questa zona pericolossissima. Più controlli sono doverosi. La rotonda così com’è, senza un’adeguata segnaletica, non può gestire il traffico. Non si può aspettare come sempre il morto prima di fare qualcosa. Si deve agire ora. Non è stato fatto un bel lavoro, bisogna ripensare la sicurezza degli automobilisti e dei passeggeri, certificare le precedenze e risistemare l’asfalto. La rotonda dovrebbe aiutare la viabilità, non peggiorarla. Francesco Basso

Uscita dall’Aurelia bis

Asfalto non sicuro

“Giungla sulla rotonda”


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TAGGIA

Giovanni Lantrua, il Santo di Valle Argentina

Don Robu Molini di Triora. Grande commozione per la festa di San Giovanni Lantrua. Messa e processione, oltre ai paesani, i fedeli cittadini e i parenti discendenti del Santo, tutti riuniti per commemorare e ricordare un martire intramontabile, morto in Cina, della nostra vallata. Tra i fedeli anche i parenti francesi del Santo che come ogni anno si

uniscono alla comunità di Molini. Il parroco don Robu ha celebrato la messa e ha partecipato il sindaco Marcello Moraldo. San Giovanni Lantrua fu beatificato il 27 maggio 1900 da papa Leone XIII e canonizzato il 1 ottobre 2000 da Giovanni Paolo II, morì in terra straniera per portare la parola di Dio. Il Santo ci insegna che ognuno di noi deve portare

la sua croce con forza e senza scoraggiamenti, in questi tempi così bui questo santo è un baluardo di luce per tutti noi.

BUON COMPLEANNO ANGELO

Molini si prepara alla Sagra della lumaca E’ in arrivo l’attesissima Sagra della lumaca, i giorni sono sabato 11 settembe e domenica 12 settembre, quest’anno giunta alla sua 51esima edizione. Quattro quintali di lumache con pasta, giustamente, a “chiocciole”. Come secondo saranno preparati “cinghiale”, rostelle, salsiccia e patatine fritte. Domenica appuntamento da non perdere con la corsa delle lumache che prenderà il via in concomitanza della partenza del G.P. d’Italia di F.1.

Altro che “Barbiere di Siviglia”, Angelo è molto di più. Grande amico de L’Eco, i più cari auguri al nostro barbiere armese.

AUGURI DANIELE!!!

Buon compleanno Daniele. Lo festeggiano la mamma Alessandra, i nonni Rita e Cicci, la sorella Francesca, parenti e amici tutti. Un saluto anche da noi de L’Eco.


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Ponte San Ludovico: addio parcheggi

Ventimiglia. Al valico di frontiera italo-francese di Ponte San Ludovico a Ventimiglia non c’è pace! Alcuni mesi fa i camper avevano preso d’assalto la frontiera, stabilendosi a mò di “parcheggio selvaggio”, chi arrivava dalla Francia o dall’Italia era costretto a vedere un’esposizione di camper o roulotte tranquillamente parcheggiati. Sempre la zona fu al centro di numerose polemiche poco tempo fa per via della mancanza di pulizia e dello stato di degrado che la circonda. Di recente il comune di Ventimiglia ha iniziato a svolgere dei lavori di riqualificazione della “Porta d’Italia”, eliminando però tutti i posteggi esistenti.

L’Anas ha spiegato che questi lavori sono classificati tra quelli di manutenzione straordinaria della viabilità

e che l’eliminazione di tutti i parcheggi esistenti sulla piazza é stata fortemente voluta dal Comune di Venti-

SAN BIAGIO DELLA CIMA

Consegna dei primi testamenti biologici

Sabato 11 settembre alle 11 presso la segreteria del comune di San Biagio della Cima avrà luogo la consegna dei primi testamenti biologici in provincia di Imperia; fra le promotrici dell’iniziativa figura la prof.ssa Maria Pia Urso che vede in questo modo coronare il suo impegno profuso per anni insieme all’associazione “LiberalUscita” che ha sede a Roma la quale annovera illustri nomi fra gli aderenti come Umberto Veronesi, Margherita Hack, Stefano Rodotà, Corrado Augias, Mina Welby e tanti altri. Per informazioni sull’Associazione “LiberalUscita” , si può consultare il sito www.liberauscita.it

miglia per evitare lappunto la sosta selvaggia. Il comune, però, non ha pensato che a pochi metri c’è uno dei musei tra i maggiori siti preistorici in Europa, ovvero i Balzi Rossi che conservano anche le tracce dell’antica via romana che portava in Gallia. E questo importante sito archeologico, ogni anno riceve 20mila visitatori e l’assenza di un posteggio auto e bus, potrebbe far calare il numero dei visitatori. Infatti una quantità di auto parcheggiavano diligentemente negli ambiti deputati e molte comitive che giungevano in corriera (l’area non é servita ne da corriere di linea ne dal treno) trovavano posto nei

VENTIMIGLIA

tre spazi tracciati sul manto stradale. I lavori con la mega-aiuola centrale sono stati voluti dal comune, dalla provincia e dalla regione per installare la cosiddetta “Porta d’Italia” ma parcheggi non ne verranno fatti. Il problema parcheggi, quindi oltre a toccare il museo dei Balzi Rossi, sarà sentito anche da coloro che ogni giorno si recano nella zona a lavorare, come i dipendenti del museo (12 persone tra i quali un diversamente abile) e i dipendenti del bar tabacchi (15 persone). Proprio per questa ragione c’è un reale rischio che i 15 dipendenti del bar rischino di perdere il posto di lavoro, per non parlare di una paventata chiusura dell’esercizio; col parcheggio la gente di passaggio si fermava, ora è molto più difficile. Infine per quanto concerne il flusso dei veicoli da e per la Francia, l’Anas assicura che verranno fatte due corsie da 3 metri e mezzo per i due sensi di marcia, oltre a realizzare un marciapiede continuo, chiudendo un piccolo passaggio stradale. Nel frattempo ci auguriamo che finiscano presto i lavori, perché entrare in Italia con un cantiere a cielo aperto e infinito non è un bello spettacolo. Andrea Di Blasio

VENTIMIGLIA

Auguri a Raffaella e Luca

Felicitazioni a Raffaella Mancuso e Luca Ferratusco che il 12 settembre prossimo nella cattedrale di Ventimiglia, coroneranno il loro sogno d’amore. I nonni Giuseppe e Rita Prisco, augurano ai novelli sposi ogni bene e lunga vita insieme. Auguroni e baci infiniti dai nonni!


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GIOVEDI 2 SETTEMBRE 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

RUBRICHE

ADOTTA UN AMICO Begins!

di Simona Fanciulli

Segnalazioni di maltrattamenti o abbandoni

Dopo la denuncia di un gatto che a Triora ignoti teppisti avevano tagliato la testa giungono moltissime mail e contatti per intervenire in casi di maltrattamenti. Colgo l’occasione per ripetervi la maniera più opportuna per chiedere aiuto. Il comando dei carabinieri per la tutela dell’ambiente, d’intesa con il Ministero dell`Ambiente e della Tutela del Territorio, ha messo a disposizione del cittadino un Numero Verde (800 253608) per segnalare emergenze legate ad abbandoni o maltrattamenti di animali. L’intervento del comando dei carabinieri può essere sollecitato anche attraverso indirizzo e-mail: cctass@carabinieri.it allegando eventuale documentazione fotografica. I cittadini saranno periodicamente aggiornati sull`andamento delle loro segnalazioni. Pronto Fido 334 1051030 dal 23 luglio al 31 agosto sarà attivo il servizio “Io l’ho visto”. E’ sufficiente inviare un Sms indicando le coordinate del cane nel modo più preciso possibile (ad esempio MI-BO, km 150, cane nero) per fare intervenire il team anti-abbandono. Il progetto è stato promosso da Prontofido con Radio105, Radio Monte Carlo, Virgin Radio, Radio Bau e l’Associazione Aidaa. L’anno scorso questo servizio ha salvato 353 cani!

I GATTINI DI TRIORA

Triora - Finora direttamente a me sono giunte solo due richieste di adozione per i micini superstiti, la prima che spero vada a buon fine è da una ragazza in provincia, siamo rimaste che doveva mettersi in contatto con Antonio per organizzarsi. L’altra è una gentilissima signora di Varese che li porterebbe via con sé. Infine una gattara di zona, non di Triora, la quale si è offerta di mettere in salvo oltre alle due gattine anche mamma gatta rifugiandole presso la colonia felina di cui si occupa. Vi terrò aggiornati, confidando nel potervi dare buone notizie al più presto.

TYSON CERCA MOGLIE!

Sanremo - Tyson è un pit bull americano, bellissimo, dolcissimo, sano, perfetta salute, ha 2 anni, media taglia, circa 35 kg, sta cercando una pit bullina x accoppiarsi. Per info 3486368052 – Maurizio.

SEGNALAZIONE DI UN POVERO MICIO

Coldirodi - Eccovi un recentissimo appello trovato sulla mia bacheca. Se qualcuno avesse informazioni lo prego di inviarmi una mail a eclairer@hotmail.com Monica D.c: voglio segnalare che sulla rampa d’ingresso all’autostrada di SR direzione Ventimiglia, sulla destra, oggi ho purtroppo notato un povero micio nero e bianco morto.. la posizione era strana con la pancia all’insù e zampe dritte come se lo avessero buttato di sotto dalla sovrastante strada, vista l’altezza del muraglione che la rampa dal terreno e la presenza della rete nella strada sopra non credo che il gatto ci sia arrivato da solo in quel punto... non è stato bello vedere quel povero micione così...qualcuno sa se è sparito qualche gatto a Coldirodi?....spero non ci siano altre emergenze tipo Triora...e spero che qualche addetto della Asl lo recuperi.

C’era una volta il bar... a cura di Piero Lamberti

Una storia avvincente (2° puntata)

Diamo un’occhiata all’albero genealogico di questo vino che ha forse, alla sua base, proprio quel ceppo di vigna che i centurioni romani di cesare usavano come “bastone di comando”. Il cuore dello champagne batte infatti da 2000 anni se Plinio, morto nel 79 dopo cristo, gia’ riferisce che il vino di Reims era fra i piu’ adatti per una tavola reale. Ma anche se non è storicamente provato, benche’cio’ sia assai probabile, che furono i romani ad introdurre la coltivazione della vigna e l’arte di produrre il vino nella valle della marna, sono certamente loro che, per costruire le magnifiche strade consolari, scavarono cosi bene e cosi a lungo da lasciarci in eredità quelle grandi “Crayeres” dove milioni di bottiglie di champagne trovano dimora provvisoria ideale e che furono le famose “maisons rouges” di champagne se non le “poste dei corrieri imperiali?” non erano che dei “caffè” dei soldati di allora, dotati senza dubbio di buone e rifornite cantine. anche se cesare, come e’ noto, in guerra era tenacemente astemio, non lo erano certamente i suoi fedeli. Qui si scopre un singolare quanto insospettato nesso fra vino e strategia militare: l’occupazione della zona di “Champagne” fu per Roma assai importante, perché le permetteva di far fronte efficacemente, in un collegamento breve e diretto con la capitale dell’impero, a tutte le offensive che lo minacciavano dal nord, in un fronte ininterrotto dall’Inghilterra alla Renania. La Champagne fu dunque per molti secoli una frontiera di “guarnigioni”. La facilità di comunicazione con Roma fece ben presto arrivare con l’evangelizzazione gli eredi diretti dei romani, i cristiani, e cio’ che piu’ importava, i piu’ “elevati in grado”...cioe’ i vescovi. Essi tennero di buon conto il fatto che le vigne, piantate su tutti i pendii delle colline, fra Marne e Vesle, o fra Reims ed Epernay, crescevano producendo buon vino e gia’ nel 530, quando morì San Remy, primo arcivescovo di Reims, tra i suoi lasciti c’erano i vigneti. e’ alla chiesa che si deve molto allo sviluppo e per lo sviluppo e per la coltivazione della vite nella regione della Champagne. ed ecco anche la ragione per cui molti monumenti religiosi e molti affreschi delle chiese portavano in evidenza e ben in evidenza il simbolo dell’uva.

LE BOTTIGLIE AL BAR PARAFAIT AMOUR – liquore olandese a base di distillato di vino, aromatizzato con fiori dal caratteristico colore viola PASSOA – liquore a bassa gradazione alcoolica ottenuto con il “frutto della passione” PASTIS – liquore francese che si ottiene dalla macerazione in alcool di essenza di alcool e di polvere di liquirizia PEACH THREE – liquore dolce dal profumo di pesche, molto utilizzato nei “cocktails” in abbinamento a champagne o ad altri vini e spumanti PERNOD – base di acquavite con anice stellato, finocchio, ed estratto di liquirizia. Originario della Svizzera, la produzione è poi passata in Francia PESCA MIX – base analcoolica della pesca. Per preparane un litro frullare nel “blender” 250 g di pesche fresche, 250 g di sciroppo di pesca, 1⁄2 litro di acqua minerale naturale ....continua....


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