Eco della Riviera n.43

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Fondato nel 1915

www.ecodellariviera.it

Giovedì

4 Novembre 2010 •

E 1,50

Anno 95 • N. 43 • Riviera dei Fiori e Costa Azzurra

Spedizione in A.P.-45% art.2 com.2/b L.662/96 Dir.Comm. Imperia - Tassa pagata

Direttore

Roberto Basso

www.ecodellariviera.it

ATTUALITA’ MAGAZINE

• Il maltempo ha

flagellato la Riviera, treno deragliato e fiumi in piena

• Conto alla rovescia per il “Tenco”

• Pena di morte, cosa ne pensano i sanremesi

• Carlo Alberto

• Il nuovo Cineforum di Imperia

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poeta e pittore “regale”

DA PAGINA 39

PAGINA 14

IO LA PENSO COSÌ

L’editoriale di

Roberto Basso Casino’ in tilt

CORTE DEI CONTI PENSACI TU

Giri: Porto Caltagirone, l’ex Ministro Scajola vittima di turno del Bunga Bunga PAGINA 6

A

SANREMO

Parcheggi, dehor, mini casinò, Ucflor, pesca, la lista dei problemi si allunga VARI SERVIZI GAZZETTONE

Si ride con il giornale satirico de L’Eco

PAGINA 29

L C ES

A V I US

l casinò gli incassi continuano ad andare sempre peggio. Basta con le scuse. Le attività di gioco non sono assolutamente in crisi. A Sanremo le cose vanno male perchè la dirigenza e gli amministratori non si sono dimostrati capaci di gestire bene la casa da gioco. Avevano previsto per la fine del 2010 un incasso di 102 milioni di euro. Al 31 dicembre di quest’anno a mala pena arriveranno a 74 milioni. Dopo il giallo mai risolto e le spese folli dei porteur non si aspettavano spese folli ed improduttive per l’acquisto delle slot: 8 milioni e mezzo di euro!!!

CONTINUA A PAGINA 3



GIOVEDI 4 NOVEMBRE 2010 • CONTINUA DALLA PRIMA

Negli ultimi 3 anni valanghe di parole, pochi fatti ed un grande spreco di denaro pubblico. I cittadini che lavorano, che sudano, che si guadagnano onestamente la pagnotta non ne possono più. Chiedono che chi deve, intervenga, stop ad indugi, a rinvii. Sino a qualche tempo fa c’era un coro di apprezzamento, ingiustificato ed interessato, nei confronti del Consiglio di amministrazione della casa da gioco e del suo presidente. Oggi l’opinione è cambiata. Critiche arrivano da tutte le parti proprio per i pessimi risultati e per la disinvolta gestione dei soldi pubblici, dei denari dei cittadini, dei sanremesi. Sugli sprechi c’è chi, come il sindacato autonomo (Snalc) prepara un Libro Bianco. Anche tra il Cda del casinò ed il Corpo dei controllori comunali, gli “sceriffi” di Palazzo Bellevue sempre più impegnati sul fronte del buon governo, dell’efficienza e della trasparenza aziendale, si è aperto un grave conflitto. C’è da giurarci che le 25 domande top secret poste al vertice dell’azienda dal direttore dei controllori Rossi e le 25 risposte della Casinò Spa terranno banco per molte settimane. Il carteggio è ora sul tavolo del segretario generale del Comune, il dottor Formichella. Il tam-tam che arriva da Palazzo Bellevue parla di un sindaco Zoccarato particolarmente seccato, preoccupato e pronto questa volta ad entrare a gamba tesa per fare chiarezza sino in fondo. Senza guardare in faccia nessuno, raccomandati veri o falsi, parenti, amici degli amici o persone a cui qualcuno aveva fatto promesse da nababbi in campagne elettorali con i soldi della collettività o firmato troppo in fretta cambiali in bianco. Zoccarato, probabilmente e giustamente, si dice lo farebbe anche per tutelare se stesso da rilievi che gli potrebbero arrivare dalla Corte dei Conti. Otto milioni e mezzo di inve-

L’ECO DELLA RIVIERA

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L’EDITORIALE COI BAFFI

ULTIMA FOLLIA IL CDA HA SPESO NEGLI ULTIMI 3 ANNI BEN 8

MILIONI E MEZZO DI DENARO PUBBLICO PER CAMBIARE LE SLOT ED IL CASINO’ INVECE CHE AUMENTARE GLI INTROITI HA PERSO 10 MILIONI DI EURO. SE NESSUNO AVESSE MOSSO UN DITO I SANREMESI CI AVREBBERO GUADAGNATO 1 MILIONE MEZZO. E’ GUERRA TRA I CONTROLLORI COMUNALI E DI PONZIANO

Zoccarato

stimenti spesi nel triennio 2008-2010 per rinnovare parte delle slot machines sono una cifra colossale. Con tale somma imprenditori accorti allestirebbero una sala slot da fare invidia al più ricco degli sceicchi arabi, super tecnologica, con macchine delle migliori case costruttrici al mondo, di straordinario fascino per la clientela e di elevata redditività. Con quella cifra si acquistano più di mille slot da fantascienza, da urlo. Al casinò di Sanremo invece il salone delle slot con le sue sole 220, al massimo 250 macchine assomiglia sem-

Solerio

pre di più ad una anonima e triste sala slot di estrema periferia, messa su con poche migliaia di euro da qualche salumaio che sogna di diventare Al Capone. Intervento che a Sanremo non ha contribuito al miglioramento degli incassi, anzi nel triennio considerato di fronte ad una spesa di 8 milioni e mezzo gli introiti delle slot machines del casinò sono diminuiti di 10 milioni di euro. La casa da gioco invece che guadagnarci ci ha rimesso 1 milione e mezzo. Paradossalmente se tutti, a partire dal “Quadro” Marco Calvi (assistente di direzione e responsabile del settore slot con stipendio di 120 mila euro) per finire al Cda fossero stati fermi, nessuno avesse fatto nulla, sarebbe stato meglio per tutti. A domande poste dai controllori comunali tipo con quali criteri la direzione del casinò ha deciso di spendere 8 milioni e mezzo di euro, con che metodi ha scelto le slot da acquistare, chi ha controllato la spesa, non si può rispondere evasivamente, fa-

Formichella

cendo spallucce, indicando percorsi procedurali teorici. L’attuale direttore dei giochi Romano o l’ex direttore della produzione del casinò Giovanni hanno avuto, come si dice, effettivamente un ruolo? E se sì, quale? Quando si spendono 8 milioni e mezzo della collettività i pubblici amministratori hanno l’obbligo di presentare preventivamente un progetto dettagliato in tutti i suoi aspetti: numero di slot, tipo, redditività, gradimento della clientela, le procedure ad evidenza pubblica per l’acquisto, i risultati che si vogliono conseguire. Tra gli 8 milioni e mezzo di spesa appaiono singolari (incomprensibili?) i 2 milioni e 200 mila euro della voce “noleggi” di slot. Macchine in affitto? Perchè? Le slot sostituite al casinò che fine hanno fatto? Sono a marcire in qualche magazzino? Dove? Sono state vendute? A chi? Con quali procedure? Quanto ammonta l’incasso? Tutte domande legittime che richiedono risposte chiare e puntuali da parte degli amministratori della Spa Casinò. Il sindaco Zoccarato, ]assessore alle Partecipate Solerio, l’intero consiglio comunale non possono far finta di niente. Perchè nel corso di questi anni non è stata fatta una promozione mirata alle slot? Perchè si è scelto di te-

Danilo Romano

nere sotto traccia i jackpot? Perchè non si è urlato, non si è portato a conoscenza del mondo intero, come parrebbe logico, che al casinò di Sanremo si può diventare milionari? Che tutto è regolare, che non ci sono trucchi, che si possono vincere alle slot grandi somme essendoci jackpot di centinaia di migliaia di euro? In gioco c’è la credibilità del casinò di Sanremo. Se una casa da gioco perde la fiducia dei clienti è la fine. Chi decide, chi sceglie, chi comanda le slot di Sanremo? Gli aspetti organizzativi e funzionali di queste sale sono fondamentali per la trasparenza e la produttività delle case da gioco. In tutti casinò del mondo c’è un equilibrio delle funzioni tecniche, di studio e programmazione, gestionali e di controllo. A Sanremo tutte queste funzioni sostanzialmente sarebbero invece attribuite ad una sola persona. Perchè? I nodi stanno arrivando al pettine. O chi di dovere ha la capacità di far cambiare passo, portare la Casinò Spa ad una corretta e più redditizia gestione o presto saranno in molti a chiedere l’intervento della Corte dei Conti perchè sia tutelato il patrimonio pubblico. Come finirà? Quando, come? Domande che fanno nascere altre domande. Roberto Basso


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GIOVEDI 4 NOVEMBRE 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

SOMMARIO

Sommario

Genova matrigna? Stasera su Primocanale sanità e turismo TAGGIA

■ SERVIZI SPECIALI

Io la penso così di Bruno Giri Pioggia: provincia in ginocchio Pesce avariato: blitz della Capitaneria Gazzettone

pag. 6 pag. 5 pag.11 pag.29

■ da SANREMO

Mini-casinò: favorevoli e contrari pag.17 Sanremo come Sodoma, tutti su Badoo pag.18 Dehor in arrivo i rincari pag.20

■ da IMPERIA

Imperia: caso porto, nuovi restroscena pag. 15 Piccoli comuni contro l’Aato pag.16

■ dal PONENTE

Ventimiglia per la Lilt Taggia Marina: è polemica

Saso

Donzella

Genova matrigna? Sanità, economia, piano casa, edilizia, turismo, lavoro, protezione del territorio ed altri problemi che quotidianamente affliggono le famiglie. La Regione che fa, i nostri rappresentanti regionali, assessori, consiglieri di maggioranza e minoranza eletti nei 67 Comuni dell'imperiese che contributi danno, riescono a migliorare la vita dei cittadini? Di questo si parlerà stasera in diretta alle ore 21 a Primo Canale a “Destra e Sinistra” il programma coordinato da Robero Basso. Invitati ospiti in studio, per la maggioranza, l'assessore Gabriele Cascino e l'avvocato Massimo Donzella, per il Pdl i consiglieri regionali Marco Scajola ed Alessio Saso. “Destra e Sinistra” andrà in onda registrata anche venerdì, sabato e domenica.

VALLECROSIA

Cede un muro: evacuata palazzina, 24 famiglie sfollate Una palazzina a sei piani, in via Giovanni XXIII (civico 25), a Vallecrosia, al cui interno c’erano una cinquantina di persone, è stata evacuata, intorno alle 20 di martedì, a causa di un dissesto statico, dovuto al crollo di un muro di un appartamento situato al primo piano di una palazzina a sei livelli. Muro che dava sulla tromba delle scale. Sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco, carabinieri, Croce Azzurra di Vallecrosia e Croce Rossa di Bordighera. A provocare la frattura sarebbero stati la vetustà dell’edificio, unitamente all’umidità di questi giorni. Dopo accurati controlli le ventiquattro famiglie sono potute rientrare nelle loro abitazioni.

pag.25 pag.23

■ RUBRICHE 7 giorni di cronaca Magazine Sport Magazine C’era una volta il bar e Adotta un amico I personaggi da riscoprire Gli appuntamenti della settimana Oroscopo Annunci economici gratuiti

pag.37 pag.39 pag.43 pag.42 pag.46 pag.49 pag.54 pag.60

Direttore responsabile: ROBERTO BASSO Editore: Cyrano S.r.l. P.za Colombo 17 - Sanremo Redazione: Sanremo • Piazza Colombo 17 Tel. 0184 506818 • Fax 0184 507081 Orario: da lunedì a venerdì 9,30-12 e 16-18,30 mercoledì 9,30-12 - pomeriggio chiuso E-mail: redazione@ecodellariviera.it Internet: www.ecodellariviera.it Abbonamento annuale Euro 60,00 c/c postale n. 43938604 intestato a Cyrano srl Stampa: San Biagio Stampa - Genova Registrazione Trib. Sanremo n.4 del 19 dicembre 2002

Salvo accordi scritti la collaborazione a questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Qualsiasi materiale inviato alla redazione non verrà restituito.

Sabato 13, novembre Luca Cordero di Montezemolo sarà a villa Boselli per parlare del PESSIMO servizio ferroviario nel ponente ligure

TAGGIA

ULTIMA ORA

Genduso ha deciso, niente furgari nel 2011

Provincia: Artioli fuori, dentro Leone?

Il sindaco di Taggia, Vincenzo Genduso, ha deciso: niente furgari la notte di San Benedetto, i quali verranno “riammessi” alla manifestazione solo nel 2012. La proposta del primo cittadino tabiese è stata accolta all’unanimità dal consiglio direttivo dell’Associazione Fochi e Falodie e dai rappresentanti dei rioni di Taggia. Questa scelta è arrivata dopo una riunione fiume di due ore, dettata dalla scelta di ottenere le licenze necessarie per la fabbricazione di questi articoli pirotecnici e soprattutto anche in merito alla tragica esplosione del 3 ottobre scorso, dove Carmine Brusco perse la vita e Antonino Longordo e Vincenzo Martino sono stati gravemente feriti, durante la preparazione dei furgari. In ogni caso per rendere la tipica festa più accattivante sono previste alla manifestazione bande, gruppi itineranti e musica per il borgo. “Questa decisione - ha sottolineato il primo cittadino - va incontro alla creazione di una collaborazione col prefetto e questore.

Artioli

Leone

Grandi manovre in provincia, si dice che potrebbe rientrare Rudy Leone al posto dell’assessore Andrea Artioli.


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L’ECO DELLA RIVIERA

ATTUALITÀ

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Sfiorata la tragedia: i danni della pioggia Sono stati giorni difficili ed intensi nella provincia di Imperia a causa delle persistenti piogge. Molteplici gli interventi dei vigili del fuoco e del pronto soccorso, soprattutto a causa delle frane. Proprio quest’ultime sono state le protagoniste degli scenari più preoccupanti, i quali, per poco, non si sono tramutati in tragedia. Ci riferiamo in particolare allo smottamento franoso, avvenuto lo scorso lunedì, 1 novembre, alle 12.20, sui binari ferroviari nel tratto compreso tra Ospedaletti e Bordighera. Il treno 20144, partito da Torino e diretto a Ventimiglia, è deragliato all’altezza del residence “La Ruota Beach”, nei pressi della statale Aurelia. “Abbiamo visto la morte in faccia” raccontano Salvatore Piscitelli e Franco Malfatto, i due macchinisti alla guida del treno. “Stavamo viaggiando a circa 95, massimo 100 chilometri orari rispettando i parametri previsti per quel punto di linea quando all’improvviso, a soli cento metri di distanza, abbiamo visto sui binari una marea di pietre piccole e grandi immerse nel fango. Lo sguardo è finito a destra sulla parete che era franata, dove si trovavano altri grossi blocchi di detriti e abbiamo agito subito: abbiamo frenato, cercando di evitare il peggio. Abbiamo fatto l’impossibile per non schiantarci contro i margini di pietra del tunnel. È stato un miracolo. Pensiamo a cosa sarebbe potuto succedere se fossimo soprag-

giunti un attimo prima, al momento della frana”. Oltre ai due macchinisti, che hanno riportato le ferite più serie (ferite al volto, alcuni denti rotti e si sospetta una frattura alla gamba) altre quattro persone hanno subito contusioni. Per fortuna, al momento dell’incidente, i passeggeri del treno non erano molti, una ventina. Il commento comune è stato “Quanta paura, ma alla fine è andata bene”. Inoltre numerosi gli elogi da parte dei passeggeri, per i macchinisti ed il personale del treno, oltre alla celerità degli interventi da parte dei soccorsi . Per alcune ore, la viabilità ferroviaria che interessava il tratto in questione, è rimasta bloccata. In seguito è stata ripristinata, utilizzando il binario parallelo a quello del deragliamento, dopo che il tunnel, nei pressi della frana, è stato valutato agibile. Ma la vicenda non finisce qui. Il sostituto procuratore, Marco Zocco di Sanremo, ha aperto un fascicolo per lesioni colpose, al momento contro igno-

ti. Probabilmente presto si aggiungerà anche l’ipotesi di “disastro ferroviario colposo”. Il sostituto procuratore, dopo aver ricevuto la relazione dell’accaduto da parte della polizia ferroviaria, farà scattare la richiesta di incidente probatorio. Soltanto allora verrano inseriti i primi nomi nel registro degli indagati. Le precipitazioni insistenti che, nonostante tutto, non sono state di grande intensità, hanno causato altri danni e frane. Una frana è stata rilevata in via Monte Ortigara a Coldirodi di Sanremo. L’intervento dei Vigili del Fuoco, ha permesso di stabilizzare la situazione, che non ha comportato ulteriori danni. Un’altra frana anche in via Mainera, in località Calvo di Ventimiglia. Inoltre rami spezzati sulle strade, scantinati allagati, traffico intenso e corsi d’acqua a rischio desondazione. Questi gli altri scenari che si sono verificati un po’ in tutto il ponente. Nei pressi del Col di Tenda, sulla statale 20, si è reso necessario, anche solo in via precauzionale, viaggiare in auto con le catene. Rammarico anche da parte di tutti i comuni che avevano organizzato eventi vari per la serata di Halloween. Nei casi, più critici, si è stati costretti a rimandare se non cancellare i programmi. La situazione comunque, sta tornando lentamente sotto controllo, ed il peggio dovrebbe esserre passato. Speriamo. Alessio Pastorelli


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ATTUALITA’

L’ECO DELLA RIVIERA

Io la penso così Porto Caltagirone: l’ex minist di Bruno Giri

Sul pianeta democristiano quando sessant’anni fa sono venuto alla luce mi hanno inoculato nel subconscio un dogma razzista alla rovescia che fino a ieri ha continuato a pesare dentro di me e che gli “amici” di Imperia al battesimo avevano impresso sulla nostra pelle come un marchio: loro erano democristiani DOC e noialtri da Cervo a Ventimiglia, entroterra compreso, eravamo OGM. Ibridi con caratteristiche diverse da zona a zona, però sempre transgenici : in qualche caso il patrimonio genetico si era arricchito con iniezioni massicce di immigrati meridionali, come a Taggia e a Ventimiglia, e in quelle località il genoma politico ed elettorale autoctono si era modificato ma era rimasto refrattario a qualsiasi forma di integrazione che andasse al di là della civile convivenza. In altri casi, invece, specialmente a Sanremo, il DNA originario aveva subìto profonde trasformazioni per l’innesto di cromosomi scapestrati che ogni tanto andavano enucleati ed espulsi da un commissario di Partito pilotato dagli imperiesi. Nemmeno con la diaspora le cose sono cambiate e nel direttorio dei vari Partiti nati dalla DC per riproduzione genetica, anche oggi i membri DOC sono in prevalenza imperiesi come lo sono quasi tutti i relativi proconsoli ad personam, mentre su coloro che provengono dal resto della provincia è tuttora impresso il marchio indelebile di un peccato originale che nessun battesimo potrà mai cancellare. Essere DOC per i democristiani di Imperia significava possedere onestà e spirito di servizio incorporati fin dalla nascita, avere capacità e competenza per definizione, essere costituzionalmente saggi ed equilibrati, e chi avesse osato sostenere il contrario o anche solo metterlo in dubbio veniva condannato all’unanimità da lorsignori, indipendentemente dalla corrente di appartenenza e che fos-

Consolare gli imperiesi afflitti è una delle Opere di Misericordia e ce n’è bisogno. L’ex procuratore di Imperia seguace di Ponzio Pilato? Fini

Scajola

sero di Porto Maurizio, di Oneglia, di Castelvecchio, di Caramagna, di Moltedo o di Montegrazie non faceva differenza, uno veniva bollato come eretico contro il Partito e come bestemmiatore contro la sua dottrina. Fin dalla notte dei tempi tutto questo ha visto gli imperiesi pii e devoti interlocutori delle Gerarchie ecclesiastiche, discreti confidenti all’orecchio dei Poteri Forti, frequentatori abituali di Prefetto, Questore, Intendente, Provveditore e altre Autorità statali, anche giudiziarie, e a livello di Partito sempre presenti con un filo diretto a piazza del Gesù e poi all’EUR, con il numero riservato di qualche caporione in rubrica col quale trattenere rapporti intimi e confidenziali da sfoggiare orgogliosamente in occasione di battesimi, cresime, nozze, funerali e cerimonie varie. Questo lungo preambolo serve a chi legge per capire la mia istintiva reazione alle notizie di cronaca nera sul Porto di Imperia : “That all men are created equal”,

Berlusconi

mi sono detto con Luther King guardando retrospettivamente al colore della mia pelle e alle cicatrici di tante battaglie politiche e giudiziarie. Il crepuscolo degli Dei e l’abolizione dell’apartheid in Sudafrica al confronto sono niente, questo il mio commento a caldo, mai più noi - e dopo di noi le generazioni che verranno - ci sentiremo figli di un Dio minore, è la fine di un mito, les Dieux s’en vont !, anche gli imperiesi sono sospettabili, indagabili, imputabili, insomma non li copre più quel “Lodo Imperia” che dicevo prima. A quel punto però, e a differenza di molti altri, non mi sono domandato chi fossero i colpevoli o presunti tali ma mi è parso molto più intrigante chiedersi cosa fosse effettivamente successo, e il perché, e così di colpo mi sono trovato a brancolare nel “Porto delle nebbie”. Un porto che non ha nulla a che vedere con il titolo del giallo di Simenon dove in un paesino del Calvados il commissario Maigret indaga sull’assassinio di uno smemorato lupo di mare ucciso dalla stricnina e poco dopo sul suicidio del sindaco, ma che invece potrebbe avere parecchio da spartire con un proverbiale “refugium peccatorum”, la Procura della Repubblica di Roma, dove ristagnano tuttora pesanti banchi di nebbia, fitti come sanno esserlo in autunno quelli della val Padana. Un primo sospetto che la nebbia fosse la medesi-

ma l’ho avuto agli inizi di ottobre nell’apprendere dai giornali che il procuratore capo di Imperia, in procinto di andare in pensione con un anno di anticipo, aveva dichiarato di non sapere nulla dell’inchiesta sul porto, che nessuno gliene aveva mai neppure parlato e che forse era stata aperta mentre lui era in ferie, cioè che non c’era e se c’era, dormiva. E soprattutto nel leggere che l’alto magistrato all’atto del congedo aveva lanciato due messaggi sibillini : tra qualche mese chissà cosa resterà di questa inchiesta e se le cose non sono state fatte per bene ognuno dovrà prendersi le sue responsabilità. Non è come sull’ascensore o alla fermata del tram quando si incontra un conoscente e non sapendo cosa dire si parla del tempo, in questo caso il significato delle parole mi è subito sembrato diverso. Un fatto analogo, ricordo, era successo l’11 novembre 1983, giorno di San Martino, quando il procuratore capo di Sanremo cadeva dalle nuvole mentre i quattro cavalieri dell’Apocalisse, Davigo, Di Mag- Ruby gio, Carnevali e Barbaini, spediti dal suo pari grado di Milano, impacchettavano l’intera Giunta di Sanremo. Perché delle due cose, l’una : o è vero quello che ha detto l’ex procuratore di

Imperia che come il collega Ponzio Pilato, procuratore della Giudea, ha preferito lavarsene le mani, e allora non fa peccato Scajola a pensare male, cioè che qualcuno abbia cercato ancora una volta di fargli il bungabunga con un boccone avvelenato sul porto, oppure non è vero e Di Mattei sapeva tutto, e allora c’è da pensare che in via Belgrano volendo fare un po’ d’aria se la

siano fatta addosso, che per lo spavento ci sia stato un fuggi fuggi generale e che l’inchiesta sia stata abbandonata al primo venuto e sia


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L’ECO DELLA RIVIERA

ATTUALITA’

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tro Claudio Scajola vittima di turno del Bunga Bunga

Martin Luther King

finita nelle mani sbagliate. Un secondo sospetto l’ho avuto davanti alla televisione mentre un mezzobusto parlava delle indagini sulla cricca del G8 alla Maddalena e sui grandi appalti della Protezione Civile, non quella di Perugia dove hanno cercato di mettere a mezzo Scajola, e neppure quella fiorentina con Verdini nel mirino, ma dell’inchiesta partita dalla procura di Tempio Pausania e sfociata nel ramo romano di piazzale Clodio. Ricostruendo le indagini, avviate nel gennaio 2009 dal Nucleo Operativo Ecologico sardo dei Carabinieri e successivamente sviluppate dal Nucleo romano di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza su fatti che nulla hanno a che vedere con il porto di Imperia, a un certo punto lo speaker parlava della Procura della Repubblica di Roma come di un porto dove al posto della nebbia era arrivata la sabbia, sotto la quale il procuratore aggiunto di Roma, poi dimessosi e ora incriminato a Perugia, aveva sepolto per un anno intero documenti, intercettazioni e quant’altro e che solo una segnalazione fortuita della Banca d’Italia nel settembre del 2009 su operazioni sospette per 800 mila euro da parte dell’architetto e del commercialista dell’impresario Anemone, onnipresente appaltatore di lavori, aveva contribuito a disseppellire. Non mi dilungo ma tra procedimenti archiviati, inchieste insabbiate e indagi-

L’ispettore Maigret di Cino Cervi

ni avocate, trasferimenti per incompatibilità ambientale e quant’altro non ho aspettato la fine della favola e ho spento il televisore. Non prima, però, di aver messo a fuoco, appunto, un grave sospetto, quello che a Roma a piazzale Clodio le tre scimmiette, riacquistata la favella e inforcati occhiali e cornetto acustico, brancolassero ancora nella nebbia quando per il solo fatto che lì abitava Scajola hanno spedito una vaga “notitia criminis” proprio a Imperia dove c’è la Procura più sfigata d’Italia e dove è impossibile lavorare, come poco dopo dichiarerà il suo titolare all’atto di andarsene sbattendo la porta. Ma, penso io, per arrivare a capire cosa è davvero successo e per fare previsioni su cosa ne resterà tra qualche mese con i sospetti si fa poca strada e allora sono passato ai fatti, i quali confermano che è davvero caduto quel muro di Berlino che separava gli imperiesi dal resto del mondo e così, finalmente, mi sento libero di dire che anche nel capoluogo tutto il mondo è paese senza temere di finire sul rogo come eretico e bestemmiatore. Però, aggiungo, qualcosa di un passato duro a morire è rimasto, quando vedo segnare a dito come traditori della Patria per non aver saputo lavare i panni sporchi in famiglia un paio di pierini che sulla vicenda si sono limitati a riempire alcuni innocui fogli di carta bollata. E’ questa la mia conclu-

sione dopo aver sfogliato per la prima volta la pratica porto, che nella sostanza ricalca schemi del tutto normali e consueti in casi come questo e che, guardando agli errori e agli incidenti di percorso di una parte e agli episodi di guerriglia e di guerra dichiarata della parte opposta, con il Qohelet mi fanno dire : “Nihil novi sub sole”. A Imperia finirà dunque come a Sanremo, dove per avere fortemente voluto e tenacemente contribuito a realizzare due storici sogni, quello del mercato dei fiori e quello della circonvallazione a monte, una intera generazione di politici e di amministratori, la mia, è stata travolta da due conflitti giudiziari che si sono protratti per un decennio concludendosi con un beffardo sigillo e senza neppure le scuse: assolti perché il fatto non sussiste ? Difficile dirlo però le analogie tra le due situazioni ci sono e sono impressionanti. A partire dal clima, allora sotto schiaffo di tangentopoli e oggi da ultimi giorni dell’impero, quando le toghe senza distinzione di colore sono chiamate a svolgere compiti di supplenza e lo fanno a modo loro, direi “alla giacobina”. Un riscontro di questa mia impressione la vedo nella contestazione di associazione a delinquere, ipotesi aperta a ogni ulteriore sviluppo investigativo e che consente qualsiasi sbocco procedurale, compreso quello delle misure cautelari che quando non ammaz-

zano l’uomo ne distruggono l’immagine, e Scajola, avendole subìte nel 1983, è l’eccezione che conferma la regola. Oltre ad essere un avvertimento rivolto ad altri soggetti in corso di identificazione, in realtà già perfettamente identificati, e anche loro sanno di esserlo, con un messaggio che come dicono a Napoli suona : “Stateve accuorte, guaglio’”, per vedere la loro reazione e se rimangono “in grazia di Dio”. Leggendo la rubrica sono tornato indietro di vent’anni, allorché il sostituto Basilico ipotizzava l’esistenza di profitti e vantaggi ingiusti per noi e per altri, e noi eravamo la “cupola della valle Armea”, benefici da realizzare attraverso una serie indeterminata di reati contro la pubblica fede e contro la Pubblica Amministrazione finalizzati al controllo di tutte le attività economiche inerenti la realizzazione del mercato dei fiori e dell’Aurelia bis. Il tutto, non mettetevi a ridere per il rispetto dovuto a un morto, con Revelli promotore e regista ! Non mancano, poi, le analogie di dettaglio: per esempio l’elusione dell’evidenza pubblica, nel nostro caso nell’affidare alla stessa impresa i lavori di completamento di un’opera già da lei realizzata al 75 per cento e nel caso del porto di Imperia nella scelta del concessionario tra la folla di quelli che facevano a botte per venire a Imperia a gettare nel porto 200 milioni di euro.

Un altro esempio è quello del capannone e del mucchio di terra a Imperia e delle tombe spostate a Sanremo, ambedue i casi autentici ombelichi dell’Universo, secondi solo per importanza a una casa a Montecarlo e a quella cosa di Ruby. Le differenze però cominciano quando scendono in campo i contabili, perché a Sanremo all’epoca secondo Basilico ci saremmo associati per far ottenere profitti e vantaggi ingiusti non a noi ma al Comune di Sanremo, a Imperia, invece, secondo l’accusa qualcosina potrebbe essere rimasta attaccata alle dita degli associati. Un’altra differenza tra le inchieste di vent’anni fa e quella odierna sul porto di Imperia sta nell’impatto, nel nostro caso assente per ovvie ragioni di diversità genetica degli imperiesi nei riguardi di un nucleo sanremese di scapestrati impenitenti, e nel loro caso, invece, vivace e qualche volta anche un po’ scomposto, come dimostrano la manifestazione a Calata Anselmi, la “Colonna Infame” dei nemici del porto, le polemiche con la Regione e gli attacchi alla Magistratura sulle inchieste a orologeria e il colore delle toghe. Una lunghissima esperienza sul campo in questa specifica materia mi ha insegnato che tutte queste cose, per quanto comprensibili e ovviamente legittime, alla fine si risolvono in autogol e si traducono in pipì fuori dal vaso e andrebbero evitate anche perché in questo specifico caso sono inutili in mancanza di gravi indizi di reato. Direi, anzi, che di reato non c’è neppure l’ombra, lo affermo perché ne sono fermamente convinto, con l’augurio sincero che faccio agli imperiesi, adesso che siamo diventati uguali, che nessuno a Palazzo di Giustizia pensi di entrare nella storia, a fianco di Pitagora e di Euclide, inventando un teorema indimostrabile, come a me purtroppo è successo in passato.


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4 Novembre: data storica spesso dimenticata Il 4 Novembre è una data storica per il nostro Paese. Data in cui si completava con la fine della Prima Guerra Mondiale, il ciclo delle campagne nazionali per l’Unità d’Italia. Un cammino lungo, durato settant’anni, dalla Prima Guerra d’Indipendenza in avanti. Il giorno della memoria, ufficializzato nell’ottobre 1922 dall’ultimo governo liberale, doveva contribuire tanto a celebrare la vittoria dell’Italia quanto a ricordare il sacrificio di chi perse la vita durante il sanguinoso conflitto. Durante il regime fascista l’anniversario venne parzialmente eclissato dalla celebrazione della marcia su Roma, che cadeva solo qualche giorno prima, il 28 ottobre. Mussolini, inoltre, intese fascistizzare pienamente la festa: gli unici titolati a celebrare una giornata che ricordasse il coraggio e la forza degli italiani non potevano che essere i fascisti. Con la caduta del regime nel ‘43 l’anniversario della vittoria assunse i caratteri di una festa nazionale destinata a celebrare l’unità del popolo nel sacrificio, ricollegando tale occasione con la memoria delle lotte risorgimentali. La fine del secondo conflitto portò inevitabilmente ad un allentamento del ricordo della Grande Guerra. Cambiata denominazione, da “Festa della Vittoria” a “Giorno dell’Unità nazionale”, il 4 novembre divenne l’occasione in cui le Forze Armate dichiaravano la loro fedeltà alla Repubblica. A partire dal ‘49 essa divenne anche “Festa delle Forze armate”, ritenute quali vere depositarie dei valori della concordia e dell’unità. Le celebrazioni si mantennero perciò su questo doppio canale: da una parte rito civile e religioso attraverso il quale il popolo aveva la possibilità di specchiarsi nel proprio passato patriottico; dall’altra, giornata in cui «le Forze armate d’Italia celebrano in un’unica data, le proprie glorie e le proprie memorie», come annunciò il ministro Pacciardi nel ‘49. La ridefinizione del calendario delle feste civili portò

ad un declassamento, a partire dal ‘77, del 4 novembre che perse lo status di giorno festivo. Negli anni Ottanta e Novanta, sebbene l’evento avesse perso smalto con il venir meno della memoria della Grande Guerra, si compì un tentativo, in particolar modo per volontà di Pertini e di Spadolini, di farne nuovamente e soprattutto una festa dell’unità nazionale, giornata destinata a cementare un’identità collettiva in cui ricomprendere anche le Forze armate e lo stesso ricordo della Seconda guerra mondiale. Ad IMPERIA le celebrazioni saranno così disposte: giovedì alle ore 10 inizierà la cerimonia della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Onori ai Gonfaloni del Comune e della Provincia di Imperia Medaglia d’Oro al Valore Militare e alzabandiera con esecuzione dell’Inno Nazionale. La cerimonia vedrà la partecipazione del Prefetto, Francescopaolo Di Menna, verranno resi gli onori ai Caduti di tutte le Guerre con deposizione e benedizione di una corona di alloro, quindi si procederà alle letture del Bollettino della Vittoria e della Motivazione della Medaglia d’Oro al Milite Ignoto. Seguiranno il saluto del Sindaco di Imperia, Paolo Strescino, e l’Orazione ufficiale tenuta dal Comandante Guido Ferraro, Presidente del gruppo A.N.M.I. . In questa gior-

nata commemorativa sarà reso omaggio per la prima volta in assoluto, ai cippi e alla targhe commemorative del primo grande evento bellico (1915/1918) che sono stati censiti e saranno omaggiati nella loro totalità. “Un riconoscimento tangibile – dice il Sindaco Paolo Strescino – nei confronti di chi, giovanissimo, partì per il primo conflitto mondiale, mettendo la propria vita a servizio della Patria. L’auspicio è che questa iniziativa funga da sprone per le generazioni più giovani, per conservare intatto un valore altissimo: l’amore per il proprio Paese” A VENTIMIGLIA l’amministrazione comunale invita la cittadinanza a partecipare alla celebrazione del 4 novembre. Alle 8.30 anniversario della Vittoria e Giornata delle Forze Armate, visita alle lapidi dei caduti. Alle 10.00 celebrazione Santa Messa nella chiesa di Sant’Agostino di via Cavour. Alle 10.45 raduno in piazza S. Agostino delle autorità civili, militari e associazioni d’Arma. Formazione del corteo e deposizione corona d’alloro presso il Monumento ai Caduti. Partecipazione della Banda “Città di Ventimiglia”. Alle 11.15 visita del sindaco alle caserme. BORDIGHERA festeggia la data importante; in accordo con le associazioni famiglie caduti e dispersi in guerra, mutilati, combatten-

Strescino

Sculiino

Bosio

Zoccarato

ti reduci e partigiani sarà solennemente celebrato il 92° Anniversario della Vittoria Festa dell’Unità Nazionale. La manifestazione si svolgerà col seguente programma: ore 10,30 - Palazzo del Parco - incontro delle Autorità di Villefranche-sur-Mer, di Bordighera e di ex combattenti. Ore 11,00 - Chiesa parrocchiale dell’Immacolata Concezione Terrasanta - Santa Messa in suffragio di tutti i Caduti; ore 12,00 Deposizione delle corone al Monumento ai Caduti, alla Lapide dei Caduti Civili ed al Cippo dei Partigiani Caduti nella Guerra di Liberazione. A SANREMO invece la funzione per il 92° Anniversario della Vittoria e la Giornata delle Forze Armate non sarà celebrata il 4 novembre ma bensì domenica 7 novembre. Il programma: 9,30 – Ammassamento in Piazza San Siro; alle 10.00 – Santa Messa nella Concattedrale di San Siro alla presenza delle Autorità civili e militari e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma; alle 11.00 – Inizio sfilata del corteo sul seguente percorso: Piazza San Siro – Via Feraldi – Corso Mombello lato ovest – Largo Mombello . Alle ore 11,20 – Presso al Monumento dei caduti di Largo Mombello: Cerimonia dell’Alzabandiera - Onore ai Caduti - Let-

Genduso

tura della motivazione della medaglia d’oro alla memoria del Milite Ignoto - Breve commemorazione di tutti i caduti. Ore 11,50 - Prosecuzione della sfilata per Corso Mombello lato ovest con sosta al Monumento Caduti di Cefalonia – Giardini Vittorio Veneto con sosta al Monumento Caduti partigiani – C.so Mombello lato est – Via Roma – Largo Ruffini con sosta al Monumento Caduti di tutte le Guerre. Ore 12,30 - Scioglimento del corteo. Anche TAGGIA celebra l’anniversario il 7 novembre. Il programma della giornata è il seguente:ore 10,00 - Santa Messa celebrata presso la Chiesa Parrocchiale di Arma. Ore 10,45: Corteo ai Monumenti Orazione del sig. Alessio Raco. Sanremo e Taggia sono gli unici Comuni che hanno fissato la data per il 7 novembre, ci si chiede il perché di questa decisione.


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Televisione: dà il meglio di sé quando è spenta Sanremo. “Essere o non essere?”; questi versi shakespeariani oggi si potrebbero tranquillamente trasformare in “Tv o non Tv?”. Il ruolo della Tv negli ultimi 15 anni è cambiato, e di parecchio; all’intrattenimento con show televisivi, documentari, eventi sportivi e allo svago con film, telequiz e musica, si sono aggiunte informazione e attualità fino ad arrivare ai “reality”. Ci sarebbero pagine e pagine da scrivere sull’evoluzione o, a mio parere, involuzione che ha avuto e sta avendo la televisione, ma ci limiteremo a prendere come esempi i fatti più recenti, quelli che da un paio di mesi accompagnano la nostra quotidianità pur non riguardandoci, almeno apparentemente, in prima persona. Mi riferisco ai casi della piccola Sarah Scazzi, dei minatori cileni e del caso Scajola, tragedie o eventuali misfatti trasformati in show televisivi. La parola ai lettori. Francesco Spada: “Tendenzialmente ritengo dannoso il ruolo della Tv. Se come primo impatto potrebbe essere bello pensare che ci sia libertà d’informazione (e più o meno c’è... alla faccia dei soliti sinistroidi che vedono la libertà solo quando è dalla loro parte), in realtà è brutto vedere come in poche ore la vita di una persona venga letteralmente distrutta dai giornali. Tralasciando il caso Sarah Scazzi perchè lì i famigliari han fatto tutto da soli mentendo, coprendosi a vicenda e comunque confessando per

Federico Rossi

primi, prendiamo i minatori Cileni: beh... bello e avvincente seguire le vicende di quei trentatrè poveri sfortunati coraggiosi, però ora che succederà? Tempo un mese e di loro non si ricorderà più nessuno e sopratutto il problema della sicurezza nelle miniere non importerà più a nessuno (fino al prossimo incidente). Mi citi il caso Scajola, ma possiamo metterci dentro Berlusconi, Fini, il direttore di Avvenire ecc... sono vittime (parlo della gogna mediatica, sui fatti nello specifico non mi pronuncio anche se ho le mie convinzioni) della Tv, e del mondo mediatico di cui loro stessi fanno parte. Ci stiamo “americanizzando”!!! A me piace quel paese, di cui ho appena avuto un assaggio pochi giorni fa, anche se, purtroppo, ha qualche lato negativo. Là la politica si fa distruggendo l’avversario a colpi di scandali sulla vita privata: a me sembra ridicolo se non folle che Clinton sia stato messo

Francesco Spada

Max Cassiani

alla gogna per un rapporto orale avuto dalla stagista, quando aveva fatto tante cose positive per l’economia del suo paese e del resto del mondo. L’unica a risentirsene doveva essere sua moglie! L’Italia sta diventando uguale, ma anche la Francia mi sembra che non sia messa meglio... Tutti pronti a farci i fatti degli altri ma nessuno che guarda le vere cose importanti. Sono anni che sulla stampa o alla Tv non c’è una vera inchiesta su qualcosa di serio (ap-

palti, ospedali, ecc ecc) ma tutti a fare lo scoop perchè Marrazzo frequentava trans. Trovo la cosa molto triste, ma in fondo riflette la società d’oggi: tutta immagine e basta.” Max Cassiani: “Sicuramente utile per ciò che riguarda episodi come quello dei minatori o quello di Scajola perchè effettivamente se c’è un’indagine qualcosa di vero potrebbe esserci. Per Sarah invece si è veramente esagerato!! Si crea solo confusione nella gente con tutti questi servizi su ogni media possibile ed immaginabile dove troppe “primedonne” vogliono solo apparire.” Federico Rossi: “Cerco di vedere il meno possibile la Tv, perchè ogni volta che mi scappa l’occhio sui Tg vedo solo una manica di “avvoltoi” che godono nel far vedere cadaveri, sangue, mutilazioni, assassini e stupratori alla gente che sta pranzando o cenando. Senza contare i servizi Tv nei quali si parla di processi per crimini di mesi o anni addietro. Ma cosa me ne importa se uno è tornato in tribunale perchè 3 anni fa ha ucciso una persona? E’ una notizia da dare? Senza contare le esagerazioni che fanno. Ad esempio, inquadrano delle persone che stanno tranquillamente facendo presenza magari ad uno sciopero e si sente il cronista commetare qualcosa tipo: “Ecco che la folla (3 persone che parlano tra di loro) sta insorgendo contro le forze dell’ordine

(un carabiniere appoggiato alla gazzella fermo a guardare). “Il problema è che la gente vede solo quello che vuole vedere, mi immagino già quante persone ingenue commentano: “Ah si eccoli quei disgraziati che fanno solo danno”. La cosa peggiore è che se i Tg fanno questi servizi, vuol dire che la gente li guarda e li ascolta.” In conclusione non ho una bella opinione generale sulla Tv; si cerca tutto quello che fa audience, senza tenere conto che di fronte alla macchina da presa ci sono persone, famiglie, padri, madri, esseri umani con una vita privata. Sono nati i reality e abbiamo visto che nel corso degli anni di realty hanno davvero poco, anche lì si interpreta un ruolo, che viene assegnato dalla produzione stessa all’insaputa del telespettatore (ma per chi ci avete preso?) per arrivare alla vittoria finale. Ma è tutta e solo colpa della Tv? In genere quando un rapporto non funziona e finisce la colpa viene ripartita in parti uguali... noi che ruolo abbiamo in tutto questo? Ne abbiamo molteplici, ma la scelta resta sempre la nostra. Se c’è qualcuno in cerca di scoop e di audience a tutti i costi, significa anche che c’è qualcuno pronto, disponibile e ben contento di prestarsi. Ricordiamoci che dietro la videocamera c’è sempre un essere umano, da sole le macchine non sono in grado di decidere o, per lo meno, non ancora. Massimiliano Inferrera


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D’Oville, lo psichiatra che ama i pittori anarchici Sabato pomeriggio, piove. A piedi cerco la casa di Christian d’Oville a Candeasco, frazione di Borgomaro con soli 83 abitanti nell’entroterra di Imperia. Nel suo biglietto da visita si legge: senatore dell’Associazione Teatro delle Orgie e dei Misteri di Hermann Nitsch - Vienna-Napoli. Christian d’Oville è un personaggio eccezionale, grande cultura, amante dell’arte, del bello. In tutta la Liguria, non solo nel nostro ponente, anche se da 25 anni viene a trascorrere lunghi periodi nella sua bella casa di Candeasco, solo pochi lo conoscono, sanno chi sia veramente. E’ un signore d’altri tempi, riservato, ama la concretezza, il silenzio. Il clamore, la pubblicità, lo annoiano. Le origini della sua famiglia si perdono nella notte dei tempi, appartengono alla storia. “Il mio – dice rispondendo alla nostra prima domanda - è un nome di origini francesi. Dopo la notte di San Bartolomeo, nel 1572, i miei antenati furono costretti, per non morire, a lasciare il Nord della Francia, a rifugiarsi in Germania. Ci sono tracce della nobiltà della mia famiglia che vanno indietro nel tempo fino al 1090. I miei antenati erano protestanti, rinnegati dalla Chiesa cattolica, per questo furono perseguitati”. Christian d’Oville in Germania è un famoso psichiatra. L’abbiamo incon-

D’Oville

trato a Candeasco non per parlare di psichiatria, ma di arte, soprattutto di un suo aspetto particolare, del suo approccio con il pittore, con l’artista-provocatore Hermann Nitsch. “Nel corso degli anni e nel contesto della mia professione di psichiatra – ci spiega d’Oville - mi sono occupato con grande interesse di psichiatria con produzioni artistiche di malati psichici. Fa parte del mio atteggiamento con l’esistenza, con l’espressione artistica in generale. Penso che proprio in quest’ottica, su questo territorio sia nato il mio approccio con Nitsch, con una particolare situazione artistica, che dall’azione di dipingere, si è immersa nell’evoluzione dinamica dell’azione con tutta la sua drammaticità”. Professore prima di scoprire Nitsch vedeva l’arte come possibile supporto a terapie psichiche, a cure per

Hermann Nitsch

malati mentali? “E’ sempre possibile che un individuo sviluppi una creatività artistica. E’ stato dimostrato, basta citare la Dokumenta Kassel del 1972 di Harald Szeemann, oppure Woelfling o altre esperienze in Svizzera, in Austria”. Ci scusi professore, ma lei a Candeasco che ci fa, di cosa si occupa? “Mi occupo – è la risposta accompagnata da un sorriso - solo di me stesso. Ciò non significa che non abbia contatti divertenti e soddisfacenti con gli italiani”. In Italia Nitsch è molto presente. La sua ultima esposizione a Napoli era il binomio con uno dei massimi pittori storici italiani: “Caravaggio e Nitsch”. Caravaggio era un assassino, oggi l’avrebbero condannato minimo a 15 anni di carcere. Nitsch non ha commesso crimini, a parte come qualcuno dice le sue mo-

FESTA DI LAUREA PER FEDERICO Il 27 ottobre 2010, Federico Zapone nell’università degli studi di Genova con grande soddisfazione dei genitori Bruno e Teresa, del fratello Francesco, della sorella Simonetta e tutti gli amici e cari che hanno partecipato alla conclusione di questo bellissimo triennio con questo splendido e meritatissimo finale 110 e lode in Scienze Politiche indirizzo Giornalistico. Con l’augurio di concludere la fase finale della tua laurea con lo stesso impegno e bravura.

stre. Professore cosa hanno in comune, secondo le sue deduzioni psichiatriche Caravaggio e Nitsch? “Premetto che Hermann Nitsch è un artista che non fa arte per motivi psicoterapeutici. E’ possibile che Caravaggio ai suoi tempi sia stato coinvolto in situazioni illegittime. Tra i due geniali pittori forse è possibile trovare indizi. Nitsch è un uomo che ha realizzato un’opera completa d’arte, svolta in una realistica drammaticità tra due emisferi: vita e morte. Caravaggio sapeva cosa è la morte. Ha avuto espressioni fuori dalla norma del suo tempo, con un realismo angosciante. Sappiamo che Caravaggio era certamente omosessuale, mentre Nitsch no, ma nell’opera di Nitsch queste tendenze sono integrate e riescono ad emergere nella drammaticità delle sue rappresentazioni”. La mostra CaravaggioNitsch è stata fatta a Napoli. “Vedere Napoli e morire”. Secondo lei la location partenopea è stata una scelta felice? “Non conosco abbastanza l’opera di Caravaggio per poter prendere una posizione. Mi sembra importante che un artista come Hermann Nitsch abbia potuto esporre a Napoli le sue opere, tutta la sua drammaticità. Le sue performance, le sue “Azioni” a Roma, Trieste, Bologna a cui sono stato testimone oltre che scuo-

tere inizialmente poi sono state tutte sorrette, adottate. Il suo lavoro, la sua dinamicità, il suo linguaggio non cadono nel vuoto. Arrivano, toccano l’anima, la mente. Questa è arte”. Perchè ha scelto l’Italia come seconda casa, perchè proprio Candeasco? “Non è semplice rispondere. Forse perchè sono già avanti negli anni e qui mi sento a mio agio, mi mantengo in salute, la gente è sempre più allegra che in Germania. Qui sto benissimo, indipendentemente dal tempo che fa. Eppoi provo la percezione di una anarchia, una tendenza anarchica della vita che in Germania è impossibile che esista. Qui si vive. I primi anarchici, condannati a morte in America, erano italiani, Sacco e Vanzetti. Voi italiani siete sempre interessati ad “Azioni” ed a “Relitti di Azioni”, molto presenti anche in Nitsch. Addirittura ne siete parzialmente affascinati al contrario dei tedeschi. Gli Italiani secondo me hanno un sentimento specifico per l’imminenza del dramma, dell”azione”. Vita e Morte. Vita e Morte, che Nitsch interpreta e rappresenta. Voi italiani avete una capacità particolare di prenderne cognizione, nella musica ed in tutti gli attributi che definiscono un’opera d’arte completa, che nessuno altro ha al mondo. In questo campo siete unici”. Augusto Nori


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Basta vendere e far mangiare pesce avariato!

Sequestri a raffica della Capitaneria in negozi e ristoranti Sanremo. L’operazione a livello nazionale denominata “Mediterraneo” è scattata anche nella provincia di Imperia e ha visto in azione gli uomini della Guardia Costiera e il personale degli Uffici Marittimi di Ventimiglia, Bordighera ed Arma di Taggia che hanno effettuato controlli a tappeto lungo tutto la filiera ittica tra il 18 e il 24 ottobre scorsi. Cento i controlli tra ristoranti, pescherie, centri commerciali e mercati ittici nonché direttamente a bordo dei motopesca di stanza nei porti locali. Il risultato: sequestri e verbali. A Sanremo due gestori di attività commerciali di vendita di prodotti ittici al dettaglio si sono visti sequestrare 1800 kg di pesce per violazione delle norme sulla provenienza, sulla conservazione e igiene. “La quasi totalità della merce in vendita,- recita il verbale infatti, è risultata priva della documentazione necessaria a comprovarne esatta natura e provenienza, venendo meno, in tal modo, alcuna garanzia in merito alla piena legittimità del prodotto ma soprattutto, venendo a mancare la possibilità di fornire corrette e veritiere informazioni ai consumatori finali al momento della vendita. Inoltre, è stata appurata la presenza di un grosso quantitativo di merce in cattivo stato di conservazione che a

SANREMO

I taxi di nuovo al Rigolé. Era ora

al consumo umano. Le approfondite verifiche hanno confermato che, nell’occasione, non avendo trovata tempestiva applicazione le procedure interne alla ditta - cd. di “autocontrollo” - previste per separare il prodotto in vendita da quello non idoneo, la merce in cattivo stato di conservazione e potenzialmente pericolosa per la salute umana, avrebbe potuto essere immessa nel circuito commerciale locale.” Altre violazioni sono state seguito di apposite verifiche riscontrate su due imbarcaeffettuate da medici veteri- zioni addette alla pesca. I nari ed ispettori della ASL dati finali dell’operazione 1 Imperiese chiamati appo- parlano chiaro: 2.710 kg di sitamente ad intervenire in specie ittiche sequestrate, loco, è risultato non idoneo 200 metri di reti a strascico

Perchè non pubblicare i nomi di chi commette illeciti? La Capitaneria dovrebbe denunciare pubblicamente chi attenta alla salute dei cittadini

non in regola, 8.664 euro l’ammontare dei verbali più un deferimento all’Autorità Giudiziaria di uno dei grossisti verificati. La Capitaneria è, per fortuna, sempre in allerta massima per quanto riguarda questi controlli e nonostante le sanzioni e le denunce, ci sono ancora gestori e venditori che non rispettano le norme vigenti. Ma al di là della legge, questa gente dovrebbe iniziare a mettersi una mano sulla coscienza, se mai ne avesse una, quando trattano merce di consumo, alimenti che finiscono sulle nostre tavole, nello stomaco dei nostri figli e che potrebbero causare seri danni alla nostra salute. Massimiliano Inferrera

Nei prossimi giorni torneranno a parcheggiare i taxi nella zona ‘Rigolè’, l’incrocio tra via Matteotti, via Feraldi e corso Mombello, di fronte al Cinema Centrale. La conferma è arrivata oggi dopo la riunione della giunta comunale. I taxi, che per un periodo sono stati parcheggiati nel secondo tratto di corso Mombello, troveranno uno spazio ‘allargato’, dopo gli ultimi lavori dello scolmatore. L’assessore alla viabilità del comune matuziano, Alessandro Il Grande, ha intanto confermato che la zona verrà poi rivalutata, quando si parlerà del progetto ‘PignaMare’.


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Airole: il paese con più stranieri in Italia e dove nessuno ruba Su 480 residenti 130 sono di 17 nazioni diverse

Airole, provincia di Imperia. Benvenuti nel comune italiano con la percentuale più alta di stranieri residenti. I numeri parlano chiaro; 480 residenti, 130 stranieri, il 27,1%, tedeschi, inglesi, olandesi per lo più, persino il parroco, tale Francis Sijan Vazhapillye arriva dall’India. In totale si trovano 17 nazioni rappresentate. Airole, un paesino dell’entroterra ligure dove è “vietato perdersi” dato che per chiedere un’informazione è necessario almeno conoscere una lingua straniera per non sentirsi rispondere, gentilmente: “Dofete antare sempre afanti, poi una kurva a sinistra e sempre tritti”. Il barista è di Monaco di Baviera, il giardiniere di Londra, una ceramista finlandese e un’agente immobiliare dell’Aja, c’è una

sola badante, rumena, mentre un’altra - peruviana - si è sposata con il figlio dell’anziano che accudiva. Non c’è da stupirsi se ci si ferma a leggere la storia di questo paesino incominciando dalla fine della seconda guerra mondiale. Hermanus Gordijn, quotato pittore olandese, e una sua connazionale scultrice, Ondine, si trovarono a gironzolare tra i resti del suggestivo e fatiscente centro storico medievale, abbandonato dopo la guerra. Il giorno stesso si stabilirono lì e cominciarono a ristrutturare quello che oggi è un piccolo capolavoro in pietra. Arrivarono amici, ed altri artisti, e poi i turisti di un vicino villaggio olandese. Dicono che fosse “come una favola, un incantesimo: chi si aggirava tra i vicoli ne restava stregato. E non voleva

Il sindaco Fausto Molinari

più andarsene.” La città vecchia e l’intero villaggio sono rinati grazie a loro, e negli anni si sono aggiunti altri venuti da ogni parte d’ Europa. Il giovane sindaco, Fausto Molinari aggiunge: “Il clima particolarmente mite. La tranquillità che si respira, il fiume che scorre lento. Questo verde degli ulivi, l’acqua della sorgente. Sembra tutto molto semplice, ma forse è davvero una magìa”. Lisetta Parlevliet, olandese, beve un caffè e tiene a bada i nipotini: era arrivata negli anni Settanta per occuparsi dei bimbi di una coppia di connazionali, ha conosciuto un ragazzo di Airole e non se

n’è più andata: “Questo è un piccolo paradiso - racconta un mosaico in cui ciascuno mette la sua piccola tessera: ognuno con la propria esperienza, lingua, cultura. E poi c’è l’Italia. Con la sua cucina, la voglia di vivere” . Un mosaico che parla italiano e si sente italiano, che beve un interessante vino locale - il Roccese, dalle vigne ricavate sulla collina da un imprenditore del posto, Dino Masala -, che si ritrova a tavola al ristorante U veciu defisiu per pranzare e per una partita a carte. Il mondo pare lontanissimo eppure a portata di mano: c’ è una piccola stazione ferroviaria,

un solo binario verso Torino, e a pochi chilometri Sanremo, Montecarlo, Limone Piemonte. Ad Airole le porte di casa hanno la chiave nella toppa all’esterno. Nessuno ricorda un solo furto in appartamento. Magari c’ è un po’ di confusione d’estate, quando la popolazione raddoppia e gli stranieri diventano la maggioranza, quando c’ è il raduno delle Vespe e al bar di Thomas si consumano fino a cento fusti di birra. “Non ci sono extracomunitari, forse perché il prezzo delle case è un po’ salito”, spiega il sindaco. “Ma qui, noi accogliamo tutti: a patto che sappiano abituarsi a questa vita tranquilla, serena”. M.I.


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Sanremo ancora invasa dalla “monnezza”

monnezza come Napoli, può essere, ahimè, realtà... Andrea Di Blasio

SANREMO

Fera

Sanremo. In quest'ultimo fine settimana Sanremo è stata nuovamente invasa dai rifiuti, i quali erano in bella vista ad ogni angolo della città e in quantità industriali nelle periferie. La causa è da attribuirsi alla chiusura nei giorni festivi della discarica del Boscaccio gestita dall’EcoSavona di Vado Ligure. La chiusura dell’impianto di Vado ha avuto come conseguenza

il blocco della lavorazione dei rifiuti nella discarica di Collette Ozotto della ditta Idroedil in valle Armea, che funziona come stazione di separazione della frazione umida (il 20 per cento, che resta sul posto) da quella secca (l’80 per cento, che viene trasportata a Vado con i bilici) e di trasferimento. Quindi la chiusura dell'impianto savonese ha nuovamente paragonato

la città dei fiori a Napoli e Palermo, ormai celebri per le loro continue emergenze rifiuti. Da martedì, però, la situazione è tornata alla normalità, infatti l'assessore all'ecologia Fera, in convalescenza, reduce da un intervento chirurgico, si è incontrato con i responsabili dell’Aimeri e delle altre ditte che si occupano della pulizia in città. La riunione è stata convocata soprattutto per garantire la pulizia delle strade e delle zone vicine ai cassonetti, in situazioni come quella dell’ultimo fine settimana. In ogni caso se non ci saranno novità sugli

ZZoccarato

orari e su giorni di apertura della discarica di Vado Ligure, i problemi riscontrati nel ponte di “Ognissanti”, con i cassonetti che sono rimasti pieni, potrebbero registrarsi anche in futuro, in occasione di festività prolungate. E sempre sul caso rifiuti, il sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato ha rinviato la visita all'impianto di Vedelago per via dei problemi legati al maltempo in Veneto che hanno determinato la chiusura di un tratto dell'autostrada nei pressi di Verona. Insomma l'emergenza non finisce qui e Sanremo immersa nella

Stasera consiglio comunale Stasera in consiglio comunale verrà approvato il terzo stralcio del programma delle manifestazioni 2010. Successivamente si parlerà della realizzazione dell’impianto fotovoltaico sulle coperture del mercato dei fiori di Valle Armea e della gestione degli impianti sportivi, in primis il “Comunale”. Prima della discussione di questi due ordini del giorno, come di consueto, verranno trattate interpellanze e interrogazioni nel question time. a.d.b.


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PENA DI MORTE cosa ne pensano i sanremesi?

Stefano Cucchi

Stefano Cucchi, Aldo Bianzino, Diana Blefari, Luigi Acquaviva, Sami Mbarka Ben Gargi, Stefano Frapporti e, il più recente, Daniele Franceschi, sono nomi che sicuramente chi ha seguito la cronaca nazionale non può ignorare. Stiamo parlando di quei prigionieri che, entrati vivi in prigione ed in buone condizioni, ne sono usciti morti. I casi sono ancora aperti, si cerca di dare una responsabilità ed un volto a chi ha provocato le loro morti ma, ad oggi, sembra ancora tutto avvolto nel mistero. E, a queste morti, se ne aggiungono altre. Nelle nostre galere, infatti, ogni anno muoiono più di 150 persone per malattia, suicidio od overdose. Un terzo ha meno di 30 anni, un altro terzo tra i 30 e i 45. E nel maggio di quest’anno anche la casa circondariale di Sanremo è stata teatro di un decesso. Stiamo parlando di Giovanni Bonafé, il quarantaquattrenne che fu trovato a terra una mattina di maggio, caduto dal suo letto a castello dopo essere stato stroncato da un infarto. Nonostante si cerchino ancora di accertare le dinamiche della morte, il caso sembra comunque essere risolto, a differenza di molti altri casi avvenuti nel nostro paese. Parla l’agente scelto Umberto Mariani, che occupa il ruolo di assistente nella casa circondariale di Sanremo: “Bonafé era sieropositivo ed era malato allo stadio terminale, è deceduto per cause respiratorie”. E che dire delle morti che avvengono per suicidio all’interno delle carceri? “A Sanremo le carceri sono molto affollate” prosegue

Umberto Mariani

Casa circondariale di Sanremo

l’agente Mariani “e molti detenuti, soprattutto gli extracomunitari, non tollerano questa situazione”. E non sono solo i detenuti a non sopportare questa ingente quantità di stress e sovraffollamento. A Pesaro, infatti, si son contati, quest’anno, quattro casi di suicidio fra gli agenti penitenziari, il tutto a fronte della situazione critica di tutto il sistema. Accanto alle morti bianche per la malasanità, dunque, si aggiungono anche quelle nelle carceri. E se da una parte gli “onesti” muoiono in ospedale, i “disonesti” muoiono in prigione. Ma è giusto alzare un simile polverone per delle persone che, alla fine dei conti, erano dei delinquenti? Si può comunque continuare a parlare di rispetto per la vita umana anche per chi questo rispetto non l’ha avuto? E’ di questa settimana la notizia che un giudice federale dell’Arizona ha sospeso l’esecuzione per iniezione letale di Jeffrey Landrigan, quarantottenne accusato di omicidio, perché le autorità locali non hanno indicato da dove provenisse il farmaco da usare per l’iniezione letale. Onde evitare al condannato una sofferenza inutile, il giudice ha preferito posticipare il tutto. Ma che ne pensano gli italiani di tutto questo? La pena di morte è davvero la soluzione più indicata per chi ha spezzato per sempre una vita? “ Io credo che il problema nasca tutto dall’educazione che

queste persone hanno avuto” dice Nicoletta Parodi, residente a Sanremo, “ Non credo che la pena di morte sia la soluzione migliore, queste persone andrebbero rieducate a livello psicologico, ma spesso e volentieri nelle carceri li rieducano con le botte”. Fuori dal carcere di Sanremo incontro un ragazzo, che ha preferito rimanere anonimo, che mi dice: “ Io non approvo l’azione punitiva delle carceri americane, ma piuttosto in quella rieducativa. Se dovessimo farci guidare dal nostro istinto e dalla nostra irrazionalità, diventeremmo tutti dei criminali, mentre io voglio credere nella giustizia, alla fine noi abbiamo bisogno di credere in qualcosa e le carceri sono le prime che ci devono far credere nell’efficacia della legge.” Parole giuste, anche se difficili da credere. In Italia, purtroppo, son sempre più i casi in cui chi ha sbagliato rimane impunito, mentre una vita è spezzata per sempre e il dolore della famiglia della vittima non svanirà mai. Incontro un sostegno in quanto detto prima nelle parole dell’agente Mariani: “ Io credo che prima di giudicare sbagliata la pena di morte bisognerebbe concentrarsi sul dolore delle famiglie delle vittime, un dolore che difficilmente se ne andrà. E’ facile fare i buonisti finché si tratta delle famiglie altrui, ma poi, se tocca noi, allora desideriamo solo che chi ci ha provocato un

simile dolore soffra almeno la metà di noi.” Italia nazione di finti buonisti quindi? Bisogna davvero provare la sofferenza sulla propria pelle per capire il dolore di una madre che si vede la figlia uccisa e capirne il desiderio di vendetta? “ In carcere fanno la bella vita” è il pensiero comune di tutti gli intervistati “ mangiano, bevono, lavorano e vengono anche riabilitati alla società”. E’ dunque questa la giustizia? Se da una parte una vita non tornerà mai più, chi l’ha spezzata in Italia continua a vivere bene, se non addirittura meglio. Eppure una lacrima di compassione scende sulle guance di chi sente parlare di questi casi di morte in carcere. E se si riesce a immedesimarsi nella famiglia di chi in carcere ha smesso di vivere, risulta più difficile immedesimarsi nella famiglia di chi ha visto

Daniele Franceschi

Diana Blefari

un figlio morire per mano altrui. Come chiamare questo fenomeno: buonismo o ipocrisia? Luca Masselli

SANREMO

Berrino ed i bimbi con handicap Questo pomeriggio alle ore 17, presso la sede direzionale del terzo circolo didattico di Sanremo, in strada San martino 73, si svolgerà un incontro con l’assessore ai servizi sociali del comune di Sanremo Giovanni Berrino. L’amministratore affronterà con il pubblico presente la tematica relativa a “La politica del comune a vantaggio dei bambini diversamente abili”.


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Il problema casa affrontato in “Giù le mani dal nostro regione da Scajola, Donzella & C. porto”. Russo in aiuto

In Regione stamane i 5 consiglieri ed i due assessori eletti nei 67 Comuni di Imperia affronteranno il Piano casa, più espressamente la legge per la “Riqualificazione del patrimonio edilizio per dare uno sviluppo all’economia”. Un problema molto sentito che interessa il mondo del lavoro, le famiglie, chi da tempo aspetta di poter migliorare le proprie condizioni di vita e le proprie abitazioni. In Regione a Genova della legge parleranno l’avvocato Massimo Donzella, di Sanremo, e tra gli imperiesi certamente interverranno con contributi Marco Scajola, Saso, Scibilia di Ventimiglia,

Manti. Proprio nei giorni scorsi i problemi legati all’edilizia, all’economia si sono concretizzati nella manifestazione degli edili, dell’Unione Industriali, degli artigiani che è culminata con la “marcia di protesta” di decine e decine di camion partiti da quasi tutti i Comuni e che hanno raggiunto in colonna Imperia. Una rappresentanza si è recata poi dal prefetto dove ha esposto tutti i problemi legati al settore, mancanza di lavoro, ritardi nei pagamenti, appalti troppo lunghi ed insicuri. Il prefetto ha ascoltato con attenzione ed ha dichiarato la sua massima disponibilità, attenzione e collaborazione.

Alcuni cittadini di Imperia, lanciano un appello per difendere il “loro” porto. Si lamentano per le notizie che circolano sui giornali che non farebbero bene né alla cittadinanza né a chi sta lavorando per la definitiva edificazione di un’opera che, per dimensione, per la intrinseca bellezza, per la sua panoramicità, per la sua usufruibilità da parte dei cittadini, non ha eguali nel Mediterraneo. Un porto che, per come è stato concepito, sarà al servizio dei cittadini e dei turisti sia per le sue bellissime ed attrezzate passeggiate ed ampie zone verdi, sia per la sua naturale integrazione con la città. Ma oltre a tutto questo, le potenzialità di questo porto, sono da riscontrare in tutte quelle possibilità di crescita, sia turistica che economica, che ne beneficeranno soprattutto le generazioni che verranno. Punto di vista condivisibile e legittimo, ma è necessario fare una precisazione: l’importanza del nuovo porto turistico, sia per Imperia

Inizia la caccia alla parabola selvaggia

Imperia. Si preannuncia una vera e propria caccia alla parabola! Emilio Broccoletti, assessore all’ambiente, avverte gli imperiesi sugli imminenti controlli riguardanti le cosiddette “antenne selvagge”: “All’inizio del 2011 cominceremo a controllare gli impianti di ricezione satellitare sull’intero territorio

comunale. Chi non rispetterà il regolamento comunale, pubblicato sul sito internet www.comune.imperia.it (alla voce “avvisi” del settore ecologia, ndr), verrà multato. Non sarà ammessa l’ignoranza: cittadini e amministratori di condominio possono già oggi conoscere i criteri di collocazione di antenne e parabole per minimizzare l’impatto visivo e ambientale delle stesse”. In pratica, l’installazione degli impianti di ricezione, sia che si tratti di uso singolo che condominiale, dovranno salvaguardare il decoro e l’aspetto estetico della via e del quartiere, soprattutto in riguardo alla tutela e alla valorizzazione degli aspetti paesaggistici e storico-culturali. Saranno vietate le installazioni di antenne su balconi, terrazzi non di copertura, comigno-

li, giardini, cortili, lati esterni delle pareti perimetrali degli edifici. Le antenne devono essere delle minori dimensioni possibili. La responsabilità per il rispetto del regolamento sarà dei singoli proprietari degli apparati; in caso di antenne condominiali degli amministratori degli immobili. Chi non rispetterà tali regole, sarà punito con una sanzione che va dai 50 ai 400 euro, oltre alla rimozione degli impianti irregolari e alla successiva regolarizzazione. Ovviamente sono previsti casi in cui questi provvedimenti non saranno adottabili, ad esempio per cause tecniche. Se si venissero a verificare ipotesi del genere, sarà necessario contattare il Comune e concordare una soluzione. A.P.

Tullio Russo

che per buona parte del ponente, è indubbia, ma è altrettanto doveroso, nel caso vi siano degli errori, delle situazioni poco chiare, denunciare queste situazioni, in quanto non sempre “il fine giustifica i mezzi”. Nel frattempo, le indiscrezioni degli scorsi giorni hanno trovato conferma: l’ingegnere Tullio Russo, è stato nominato dalla Porto di Imperia Spa per affiancare il direttore dei lavori, l’architetto Marco Filippo Alborno. A confermarlo è stato il direttore della società del porto, Carlo Conti il quale ha così commentato: “Sarà una presenza importantissima per la società. È

un professionista al quale sono riconosciute grandi capacità e trasparenza”. Tullio Russo vanta un curriculum di tutto rispetto: è stato dirigente del ministero delle Infrastrutture, provveditore alle Opere Pubbliche, ed inoltre è intervenuto con degli interventi sul porto di Genova e nella progettazione di quello di Formia. Ma tutto questo a quanto pare a l’ingegner Russo non basta! Al momento, infatti è anche presidente di Area 24, la società che si occupa della realizzazione e gestione della pista ciclabile sul lungomare, nelle aree dismesse dalla ferrovia. Quindi oltre a farsi carico di tutti i problemi inerenti Area 24 (i soldi per terminare i lavori, non arrivano dalla regione, non si trovano , non bastano) ora dovrà preoccuparsi anche dei numerosi grattacapi che sorgono senza tregua dalla messa in atto del porto turistico in località San Lazzaro. Mirerà forse al martirio? Probabilmente, se ha accettato l’incrico, avrà avuto le sue buone ragioni. L’ingegner Russo, in sostanza prenderà il posto dell’ingegner Castellini, messo bruscamente e improvvisamente alla porta da Acquamare la scorsa estate. Alessio Pastorelli


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Gestione dell’acqua: i comuni contro l’AATO Si è svolta una riunione presso gli uffici della Provincia per approfondire alcuni aspetti tecnici e normativi della bozza di delibera che la presidenza dell’Aato Idrico intende proporre all’assemblea dei sindaci di tutta la provincia di Imperia. La riunione è stata richiesta al presidente Sappa da parte Alessandri del sindaco di Taggia Vincenzo Genduso. Alla riunione hanno partecipato, oltre allo stesso Genduso, l’assessore provinciale delegato Leuzzi, l’ing. Balestra, funzionario dell’Aato, il prof. Fontana, consulente della Provincia, ed il sindaco di Badalucco Walter Bestagno, di Terzorio Giacomo Ferrari, di S. Stefano al Mare Marcello Pallini, di Pieve Genduso di Teco Alessandro Alessandri. Dopo quest’incontro si senso popolare: in caso di è redatta una nuova bozza successo, il quadro normadi delibera nella quale si è tivo di riferimento cambierà modificato il punto relativo radicalmente. La legge in alla salvaguardia dei Co- vigore già dimostrerebbe, a muni sotto i 1000 abitanti, e fronte di determinati requiquesta decisione ha reso tut- siti, che l’Aato può operare ti concordi. Ciononostante, in regime transitorio fino a dopo aver approfondito le scadenza del loro contratti motivazioni che stanno alla di servizio. In pratica Sanbase degli altri punti di de- remo, Taggia, Bordighera, liberazione, non viene con- Diano Marina, Ospedaletti, divisa la necessità e l’urgen- San Bartolomeo al Mare, za con le quali l’Aato (che Riva Ligure, Santo Stefano avrà potere deliberativo fino al Mare, Diano Castello, al 31/12/2010) viene chia- Dolcedo, Pieve di Teco, San mato a decidere di avviare Lorenzo al Mare, Cipressa, le procedure di gara per il Ceriana, Badalucco, Cagestore unico provinciale. stellaro e Cervo, da questo Questo a fronte di un quadro provvedimento hanno paura normativo complesso, con- di non venire affatto tutelati tradditorio e in evoluzione. nelle loro autonomie gestioOccorre attendere infatti nali pur offrendo un servizio l’imminente promulgazio- di qualità e a basso costo ai ne della Legge Regionale propri cittadini. Con questa che si esprimerà in materia delibera si rischia che tute soprattutto l’esito del re- ti gli acquedotti di questi ferendum per la gestione Comuni vengano messi a pubblica dell’acqua che ha gara per essere affidati alla ottenuto un grande con- gestione di società priva-

IMPERIA

Successo della protesta degli edili

Ferrari

Sappa

te con un aggravio di costi per i cittadini ed un peggioramento della qualità e della manutenzione degli impianti. Parliamo di oltre 113.000 cittadini, la metà di tutta la Provincia. In definitiva, l’unico obiettivo sarebbe quello di tutelare alcuni grandi Comuni soci delle partecipate (Imperia e Ventimiglia) ed alcune società di capitali tra cui l’ onnipresente Iride. E’ per questo che gli altri comuni chiedono al presidente della Provincia Sappa di rinviare questi provvedimenti in attesa che il quadro normativo si definisca. Nei prossimi giorni verrà chiesta, al riguardo,un incontro con il presidente della Regione Burlando, verranno organizzati incontri con tutti gli altri sindaci che condividono queste preoccupazioni e a breve sarà organizzato un convegno sull’acqua pubblica.

Il corteo degli edili, con colonne di camion per protestare pagamenti bloccati, risorse non spese, lavoro agli sgoccioli, misure fiscali punitive, ha avuto successo. Al Prefetto, in rappresentanza del Governo, è stato chiesto: 1) rilanciare gli investimenti in infrastrutture per il territorio; 2) appalti di lavori pubblici che assicurino qualità dell’opera e sicurezza; 3) garantire tempi certi di pagamento alle imprese; 4) valorizzare le imprese industriali ed artigiane e garantire l’occupazione del territorio; 5) accelerare i tempi di rilascio dei titoli edilizi; rilanciare il credito bancario alle imprese edili. Alessandro Bocchio, presidente della Sezione Edili di Confindustria Imperia, ha detto che è urgente “rilanciare, quanto prima, gli investimenti in infrastrutture per il territorio, portare all’appalto lavori pubblici che assicurino qualità dell’opera e sicurezza, garantire tempi certi di pagamento alle imprese, valorizzare Bocchio le imprese industriali ed artigiane e garantire l’occupazione del territorio; accelerare i tempi di rilascio dei titoli edilizi, nonché rilanciare il credito bancario alle imprese edili”.

Corsi per operatori sociosanitari La Giunta Provinciale nei giorni scorsi ha approvato l’Avviso pubblico per la presentazione di progetti formativi per Interventi di riqualificazione per Operatori Socio-Sanitari O.S.S., con scadenza 22 novembre 2010. Di seguito la Provincia, utilizzando gli stanziamenti del Fondo Sociale Europeo – Programma Operativo Competitività Regionale e Occupazione, finanzierà corsi della durata di 600 ore finalizzati al rilascio della qualifica di Operatore Socio-Sanitario O.S.S. Lo stanziamento iniziale per finanziare le attività formative è pari a 100.000 €; lo stanziamento potrà essere incrementato qualora sia necessario lo svolgimento di nuove edizioni di corso per dare completa risposta alle esigenze dello specifico mercato del lavoro.


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MINI-CASINÒ, un bene o un male per la gente? Sanremo. Al centro del dibattito del consiglio comunale di giovedì scorso c’è stata l'approvazione da parte del parlamentino matuziano del regolamento comunale sulle sale slot. Nel regolamento sono fissati i paletti per gli orari di apertura e chiusura dei 'mini-casinò'' (dalle 9 alle 20), oltre alla facoltà di poter ridurre l'orario di apertura nel caso in cui le sale giochi producano rumori molesti o episodi di disturbo dell'ordine pubblico e viabilità. Le dimensioni dell'esercizio commerciale non potranno essere inferiori ai 100 metri quadrati e superiori ai 250 metri quadrati, oltre ad essere garantita la disponibilità di 1,5 metri quadrati di parcheggio pertinenziale (entro 50 metri di distanza), per ogni metro quadrato di superficie lorda della sala. Nella città dei fiori, ma non solo, queste attività sono spuntate come i funghi, grazie anche all’impulso del governo per via del decreto Abruzzo che ha liberalizzato il mercato del gioco d’azzardo. Al loro interno è possibile trovare numerosi giochi elettronici come slot machines ad esempio o anche è possibile effettuare scommesse sportive. A Sanremo ma non solo, queste attività sono concorrenziali per il Casinò municipale; perché se i soldi che la casa

Esposito e Sciuto

da gioco guadagna vanno al comune per le opere pubbliche per la nostra città e provincia, i soldi delle sale slot vanno a dei privati e direttamente allo stato. Un altro problema sociale è che le persone “malate di gioco” passano il loro tempo in questi luoghi dilapidandosi stipendio o pensione e poi siano costretti a rivolgersi agli assistenti sociali per avere un aiuto. Perlomeno il casinò, quando riesce, allontana questo tipo di clientela. Proprio per questo motivo abbiamo interpellato

Manco

alcuni matuziani, chiedendo il loro parere su questo nuovo fenomeno che ormai ha invaso tutta la penisola. La giovane Martina Manco ci ha detto: “ma dai ma basta il casinò. I soldi andrebbero usati per altro, invece che per altre sale slot, non ha senso”. E aggiunge: “ non può diventare l'unico businnes della zona, bisogna trovare anche altro da proporre e da fare per attirare gente...” Salvatore Sciuto e sua moglie Tilde Esposito, all’unisono hanno detto a riguardo: “sono luoghi man-

gia soldi e rovina famiglie e più sale giochi ci sono e più è possibile che si annidi la delinquenza”. Questi alcuni pareri, ma qual è il businnes delle sale slot? Le new slot sono gli unici giochi che danno vincite in denaro e da sole rappresentano il 46% della spese degli italiani per i giochi e un gettito per l’erario di oltre 3 miliardi. Un mercato con un segno in positivo (più 12,3 per cento rispetto al 2008) nell’Italia spazzata dai venti della crisi e della disoccupazione, sul quale a partire dal

Zoccarato e i “Grillini” contro la spazzatura Il sindaco di Sanremo, Maurizio Zoccarato, ed i rappresentanti del ‘Grillo Meetup’ si incontrano per lo smaltimento dei rifiuti. “E’ stato un incontro cordiale e sereno – ha detto il primo cittadino matuziano – nel quale ho spiegato ai 4 rappresentanti che questa Amministrazione vuole lavorare per trovare una soluzione allo smaltimento dei rifiuti, anche alla luce degli ultimi accadimenti, che hanno portato la nostra provincia a dover conferire la spazzatura in quel di Vado”. Zoccarato ha confermato che, mercoledì prossimo, andrà a Vedelago, in provincia di Treviso, dove è presente un impianto per il riciclo dei rifiuti.

2003 il governo ha puntato con decisione varando nuovi giochi. E assicurando entrate in costante crescita per l’erario fino a 8.883 milioni di euro nel 2009, utilizzati a finanziare servizi, scuole, la ricostruzione in Abruzzo e la sanità. Ma chi sostiene i costi di un “azienda” da 70mila occupati che, grazie alle agevolazioni fiscali, dà molti guadagni e non ha problemi di produzione, liquidità e crisi, e da solo rappresenta 3,7 per cento del Pil? La filiera del gioco è composta da oltre 20mila aziende tra concessionari, i gestori delle macchinette e servizi legati alle new slot. Il cuore dell’affare è la concessionaria: si partecipa con grossi investimenti iniziali per sostenere le fidejussioni da decine di milioni di euro all’Aams (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato), che regola e controlla il comparto del gioco pubblico. Vinta la concessione si danno le indicazioni ai gestori per collegare in rete le new slot (e pagare in percentuale l’erario) e si vive sostanzialmente di rendita, perché lo Stato concede tasse molto limitate: intorno al 4 per cento e l’esenzione completa per l’Iva. L’associazione Sapar (che raduna circa 1.500 fra produttori, rivenditori e gestori di apparecchi da intrattenimento) stima che per 1.000 euro di giro d’affari, 750 ritornano ai giocatori attraverso i premi, il 12,6 per cento va allo Stato attraverso il Preu (Prelievo erariale unico che i concessionari versano ogni 15 giorni in base al numero di giocate effettuate dal singolo apparecchio collegato con Aams), lo 0,8 per cento ad Aams e il restante 11,6 per cento se lo spartiscono gestore e barista. All’ultimo anello della filiera vanno quindi il 3 per cento degli incassi e i rischi delle frequenti rapine. “Un mondo di piccoli e grandi gruppi dove la criminalità organizzata si interessa ai videopoker in maniera capillare” ha detto la Guardia di finanza di Milano e i fatti di Bordighera ne sono un esempio… Andrea Di Blasio


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Sanremo come Sodoma, tutti su Badoo...

Sanremo. Metti una giornata uggiosa, metti che non si abbia voglia di uscire di casa, metti che si abbia voglia di trasgredire via internet, ecco trovata la soluzione: i social network. Da Facebook a Netlog passando per Badoo e tanti altri ancora, questi sono ormai i nuovi mezzi che si sono sostituiti alle spiagge, piazze, bar e quant’altro, per fare amicizia e per avere anche qualche incontro “piccante”. Prendiamo ad esempio “Badoo”, un sito web di social network multilingue con sede a Londra. Beneficiando di una interfaccia multilingue, offre ai suoi utenti registrati la possibilità di collegarsi con persone a livello locale e globale, per condividere foto e video con amici, creare reportage delle loro vite, e promuove se stesse ed i loro progetti. Spinti dalla curiosità ci siamo addentrati nel mondo di Badoo e attualmente tra uomini e donne, da Ventimiglia ad Alassio, dai 18 agli 80 anni, sono un totale di 6566 unità. La proporzione è presto fatta, in un bacino di circa 200mila abitanti, il 30% utilizza questo mezzo per socializzare ma non solo. Se Facebook è nato per far rincontrare vecchi amici e compagni di scuola, Badoo si prefigge di far conoscere sconosciuti tra di loro. Ma spesso e volentieri questi siti sono il modo migliore per trasgredire, per avere relazioni extraconiugali e dare sfogo a perverse fantasie sessuali. Durante la visita dei profili delle ragazze della provincia, cade subito l’occhio sui messaggi scritti da Badoo sui pro-

fili. Del tipo: “Vorrei una cena a lume di candela con un ragazzo, 18 – 20, Vorrei prendere una cioccolata calda con un ragazzo, 25 – 35” e tanto altro ancora. I due numeri in fondo si riferiscono all’età della persona che si vorrebbe conoscere, poi aprendo il profilo è possibile vedere le foto ma bisogna essere registrati e a sua volta aver inserito già tre fotografie del proprio volto. Ma non finisce qui: come tutte le cose, anche per poter chattare e conoscere persone nuove c’è da versare un piccolo obolo di 2 euro per poter attivare varie funzioni che permettano di poter comunicare agevolmente con gli altri utenti. Poco fa si è accennato alle fantasie sessuali e bene, è possibile fare amicizia con ragazze transessuali ma spesso volentieri la chat è uno specchietto per le allodole, infatti queste ragazze trans esercitano il mestiere più antico del mondo e quindi usano questo mezzo per trovare nuovi clienti. Non solo trans ma anche travestiti che senza alcun pudore e timore mettono la propria foto ricercando avventure trasgressive con uomini dal palato poco fino, in fatto di gusti sessuali. Ma si sa è un paese libero ed ognuno, rispettando le leggi e il quieto vivere, può fare quello che vuole e a proposito nella sezione maschile di Badoo i messaggi sono molto più espliciti e chiari. Ad esempio capita di leggere frasi del tipo: “Vorrei s*****e con uomo, con un ragazzo, 18 - 50 oppure vorrei flirtare con un ragazzo, 18 – 50” e tanto altro. Al contrario del-

la sezione femminile dove il 90% si riferisce al genere eterosessuale, la sezione maschile è dichiaratamente riservata ad omosessuali in cerca di un futuro compagno o di qualche storiella. In questa sezione, infatti, le foto sono molto dirette, uomini mezzi nudi che si fanno foto allo specchio per farsi conoscere ed anche per farsi commentare quanto sono belli e sexy. Per non parlare delle foto private, e questo stesso discorso vale anche per le ragazze ma con meno evidenza rispetto ai maschietti. Insomma le chat si confermano terreno fertile per intraprendere nuove relazioni sociali ma è sempre opportuno fare attenzione a chi veramente si cela dietro il computer. Chissà se i 6566 imperiesi si pongono questa domanda oppure pensano solo a conoscere più persone e basta per soddisfare i propri istinti di caccia? Andrea Di Blasio


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Bandiera Verde a S.Bartolomeo al Mare, Bianca a Sanremo.

CHE TRISTEZZA!

Sanremo. Dal 18 al 20 novembre, presso il Palafiori, si terrà la sesta edizione della mostra Europea delle Palme Dies Palmarum. Si tratta di uno dei maggiori meeting, a livello europeo, sulle palme. Per tre giorni, quindi, le palme del Mediterraneo saranno oggetto di discussione e di approfondimenti scientifici oltre che culturali. Un appuntamento sicuramente molto interessante, che Sanremo e i suoi cittadini sono onorati di ospitare. Peccato solo che la cittadina matuziana, al contrario di Bordighera, non sia denominata la città delle palme, ma bensì la città dei fiori. "Un'osservazione da poco conto", potrebbero considerarla alcuni. Ma mentre l'Ucflor "piange miseria" e la floricoltura, o più in generale l'agricoltura sanremese, va sempre più alla deriva, una piccola cittadina, sempre in provincia di Imperia, ha vinto la "Bandiera Verde Agricoltura". Il comune in questione è quello di S. Bartolomeo al Mare, il quale è stato insignito, dalla CIA, Confederazione Italiana Agricoltori, di questo riconoscimento, destinato a enti pubblici ed aziende agricole "che si siano particolarmente distinti nelle politiche di tutela dell'ambiente e del paesaggio anche a fini turistici, nell'uso razionale del suolo, nella valorizzazione dei prodotti tipici legati al territorio, nell'azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed economiche degli operatori agricoli e più in generale dei cittadini". Ora, non vorremo affermare che "l'erba del vicino è sempre più verde", ma invece di lamentarsi sulla situazione disperata dell'agricoltura sanremese, non si potrebbe prendere spunto anche da queste piccole realtà, e fare qualcosina in più? S. Bartolomeo al Mare

Federico Bartoli

si è aggiudicata questo premio, che le verrà consegnato l'11 novembre a Roma al Campidoglio, in seguito ad una serie di iniziative, mostre, fiere ed eventi vari, tutti con lo scopo di pubblicizzare, valorizzare, i suoi prodotti tipici, i quali hanno ottenuto, tra l'altro, il marchio De.Co (Denominazione Comunale). E Sanremo? Quando la Rai, durante il Festival della canzone, non reclamizza sufficientemente i nostri fiori, ci arrabbiamo. Ma noi durante tutto il resto dell'anno cosa facciamo per pubblicizzare i fiori e i prodotti agricoli sanremesi? "Le città più piccole e magari meno blasonate si ingegnano e fanno qualcosa per attirare turisti e far conoscere i loro prodotti" - afferma Marina Chiari - "Sanremo invece dorme sugli allori, senza accorgersi che ormai gli allori non ci sono più. A questa città, basta avere il casinò (nonostante le sempre più precarie condizioni economiche), il Festival e i carri fioriti. Non fa nulla per modernizzarsi, per migliorarsi, per creare qualcosa di nuovo". Opinione condivisa anche da Walter Sorri: "A Sanremo si è capaci solo di lamentarsi che le cose non vanno mai bene, ma nessuno fa qualcosa per cambiare la situazione ed i pochi che ci provano, per lo più imprenditori privati, subiscono un sacco di critiche. Ba-

Marina Chiari Nicola Presti

Walter Sorri

sti pensare a tutti quei locali che durante l'estate appena trascorsa, si sono visti spegnere la musica dai Carabinieri, perché disturbavano la quiete pubblica. Già da questo si può capire il tipo di mentalità. Le novità qui disturbano o spaventano. Le

città come S. Bartolomeo al Mare, giustamente, cercano di valorizzare il loro territorio, noi invece lo lasciamo andare in malora". "Per il comune di S. Bartolomeo è sicuramente una buona occasione per mettersi in mostra, ma la nostra amministrazione dovrebbe percepirla quasi come una sconfitta" dichiara Nicola Presti. "Qui dove la floricoltura, sessant'anni fa, era una delle attività più importanti, ora sta scomparendo, quasi nell'indifferenza generale. In molti mercati floricoli, alcuni prodotti vengono spacciati come provenienti da Sanremo, anche se in realtà con i nostri fiori non

hanno nulla da spartire. E allora perché non ottenere una buona volta per tutte il marchio di denominazione controllata per le nostre coltivazioni?". Tutt'altro che soddisfatto della situazione anche Federico Bartoli: "L'Ucflor e il comune organizzano una mostra all'anno per i nostri prodotti floricoli, appuntamento che, edizione dopo edizione, perde sempre più il suo fascino. A parer mio, vista la crisi che la floricoltura sta attraversando, bisognerebbe organizzare eventi e mostre dove i fiori, le piante ed i prodotti tipici del nostro territorio, siano sempre in primo piano". Insomma ben vengano i meeting sulle palme, complimenti a S. Bartolomeo al Mare, ma Sanremo, se non si da una mossa, rischia di vedersi passare davanti numerosi comuni e paesi, grandi o piccoli che siano, e non soltanto sul piano agricolo ma anche su quello dell'immagine, economico, sociale... l'elenco potrebbe, ahimè proseguire all'infinito! Alessio Pastorelli


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Stangata per bar e ristoranti: dehor più cari del 10%

Sanremo. Cattive notizie per i bar e i ristoranti sanremesi. Con il nuovo anno, infatti, arriveranno aumenti del 10% sulle tariffe dei dehors. Per i dehors permanenti installati nelle strade e piazze classificate di prima categoria (quelle principali), si passerà a 4,43 euro al mq per mese; in seconda categoria a 3,45 euro; in terza categoria a 2,46 euro; in quarta categoria a 1,47 euro. Per i chioschi, dalla categoria più elevata a scendere, si pagheranno 80,20 euro al mq per anno (contro gli attuali 72,91 euro), 62,38 euro, 44,55 euro e 26,74. Gli aumenti interesseranno anche le occupazioni di suolo pubblico con tavoli e sedie, quindi senza strutture. Insomma nessuno troverà scampo. Un accorgimento che ha innescato, come prevedibile, una serie di reazioni, sia contrarie che favorevoli.

“Con questa crisi economica permanente, non mi sembra una buona idea aumentare le tasse per i dehors” dichiara Susan Martini e prosegue: “È un’ulteriore mazzata ai locali, alcuni dei quali, tra i numerosi costi, fanno già fatica così ad andare avanti. Se proprio era necessario fare questo aumento, sarebbe stato più giusto limitarlo al periodo estivo, durante il quale ogni bar e punto di ristoro ha sedie e tavolini fuori. Ma d’inverno, col freddo che si fa più pungente, i clienti fuori dai locali diminuiscono, ma in compenso aumentano le spese di riscaldamento, basti pensare a quei grossi “funghi” a gas che emanano calore. Non vorrei che questo innalzamento dei costi che i locali devono sostenere, ricada poi su noi clienti, vedendoci rincarare il costo della bevuta”. Soddisfatto di questo provvedimento Andrea

Passeri: “Mi auguro che la prossima estate non si assista nuovamente a quella invasione di gazebo, tavoli e sedie che abbiamo dovuto subire quest’anno. Spesso in via Matteotti, ad esempio, non si sapeva dove poter passare. L’intera isola pedonale era occupata dai locali. Verso le sette e mezza di sera, iniziavano ad aumentare le sedie, ma dalle dieci in poi non si riusciva a distinguere un bar dall’altro, era un fiume continuo e straripante di sedie e tavoli. Stessa situazione in piazza Bresca, dove in alcune ore della sera diventava impossibile passeggiare. Vi rimaneva solo un angusto passaggio serpeggiante tra i vari dehors, nel quale ci si doveva far strada a spallate tra gli avventori dei locali, i quali in attesa di una seduta, iniziavano a consumare i loro drink in piedi. La colpa è soprattutto di chi dovrebbe far rispettare le regole.

SANREMO

A Federico Marchi, grazie per il tuo “Oro” L’atleta Federico Marchi, campione italiano categoria seniores specialità 6 ore di corsa in pista per la società “Sanremo Runners”, ha ricevuto dall’assessore allo Sport Alessandro Il Grande un riconoscimento per merito sportivo. L’Assessore si è complimentato per la medaglia d’oro conquistata da Marchi e ha ringraziato la Società per i brillanti risultati ottenuti anche con gli altri atleti del team che portano il nome di “Sanremo” in tutta Italia. Federico Marchi ha espresso soddisfazione per il riconoscimento, frutto di sacrifici e di duri allenamenti, che gli è arrivato inaspettato e che vuole essere di sprone ai più giovani che tendono ad allontanarsi dalle discipline sportive che richiedono impegno e rinunce.

Andrea Passeri

Carla Portanova

Giuseppe Pigna

Susan Martini

Le leggi ci sono, per mettere i dehors o anche solo delle sedie bisogna chiedere dei, ed inoltre c’è da rispettare un limite massimo di occupazione del suolo pubblico, ma la maggior parte se ne infischiano, perché, a quanto pare, sanno che non corrono rischi”. Scettica su questa decisone dell’amministrazione, Carla Portanova: “Mi sembra soltanto un altro modo per fare cassa da parte del comune, ma non credo che così facendo si riesca a regolamentare l’uso dei dehors da parte dei locali. I vari bar continueranno ad allargarsi sulle strade e sui marciapiedi, anzi, aumentando le tasse, i furbetti cercheranno di piazzare ancora più tavolini “abusivi” per rifarsi dei costi. Intanto se la polizia o i vigili urbani dicono loro qualcosa, fanno finta di spostare le sedie di troppo, ma appena le forze dell’ordine girano l’angolo, torna tutto come prima. L’unica cosa che si dovrebbe fare è applicare multe salate a chi non rispetta le regole e ogni volta che un locale fosse recidivo la multa andrebbe aumentata”. Quello delle multe mirate è un argomento che trova d’accordo anche Giuseppe

Pigna il quale afferma: “Sarei più propenso a fare multe ai bar o ai ristoranti che non rispettano il limite di spazio consentito per i gazebo piuttosto che aumentare le tasse a priori. D’estate se la musica è un po’ più alta arrivano i carabinieri per farla spegnere, ora aumenteranno le tasse per mettere qualche tavolino fuori, insomma questi poveri locali come fanno a lavorare? È giusto che chi sbaglia paghi, ma non mettere in difficoltà tutta la categoria”. Mantenere l’ordine e il decoro per le vie della nostra città è doveroso e legittimo, ma è altresì auspicabile che, in particolar modo a Sanremo, denominata città turistica, si cerchi di incentivare il settore, cercando di aiutare anche i privati, appoggiandoli e sostenendoli nelle loro iniziative grazie alle quali l’intera cittadina possa trarne beneficio e non aumentando le difficoltà che già devono affrontare. Questo naturalmente vale per quegli imprenditori ligi alle regole, mentre per coloro che delle leggi se ne infischiano, sarebbe raccomandabile una ferma mano dura, che sia da esempio e deterrente per tutti gli altri. Alessio Pastorelli


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SANREMO

Viaggio nei quartieri: problemi? Si, no - PIAN DI POMA

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PER PIAN DI POMA, L’ETERNA INCOMPIUTA? Sanremo. Un altro quartiere, un’altra storia e situazione. Pian di Poma da 30 anni a questa parte è stata la zona dove lo sport di Sanremo avrebbe dovuto svilupparsi. Oggi proseguono i lavori per la realizzazione della pista di atletica, ci sono due campetti da calcio e un diamante dove la locale squadra di baseball disputa le sue gare e allenamenti. Ma c’è anche un improvvisato spiazzo per i camper e l’asfalto non è dei migliori, anzi le buche abbondano. Per non parlare di quella struttura in disuso che è la vecchia casa di cura “Clinica Villa Helios” che versa in uno stato di degrado clamoroso. Sulla viabilità invece, quando Burlando venne a Sanremo, parlò dell’Aurelia bis, dei progetti e delle strategie per evitare tempi bibilici nel completamento dell’opera. In pratica si decise di abbandonare per il momento l’idea di bypassare Ospedaletti e di terminare l’opera a Pian di Poma, in maniera da ottenere comunque effetti positivi e non di far lievitare le spese in maniera incontrollata. Spese di cui peraltro sarebbe molto difficile trovare la copertura. Attualmente è in costruzione il lotto denominato “variante all’abitato di Sanremo tra San Lazzaro e Sanremo Centro” e ha uno sviluppo di circa 1,6 km tutti in galleria. Si prevede la conclusione dell’opera e l’apertura al traffico nel marzo del 2011, a causa di alcune difficoltà di realizzazione che hanno fatto slittare di alcuni mesi il termine dei lavori. Il costo previsto di questo intervento è di circa 38 milioni di euro. Il proseguimento tra Sanremo Centro (dove oggi si realizzerà un semplice innesto con la viabilità comunale) e Pian di Poma (dove è previsto il terminale della circonvallazione di Sanremo) al momento è diviso in due lotti, così strutturati: il primo, Sanremo Centro-Sanremo Foce (sviluppo circa 1,1 km, attualmente previsto nel piano quinquenna-

le ANAS con appaltabilità 2012); il secondo, Sanremo Foce-Pian di Poma (sviluppo circa 2 km, attualmente non previsto nella programmazione ANAS e suscettibile di essere suddiviso in due lotti). Ma vediamo di capire, invece, la gente che cosa ne pensa di Pian di Poma e come vorrebbe riqualificarlo. Il giovane Gerson Maceri ha detto: “Progetti faraonici? Barzelletta ritrita! Piuttosto, ottimizziamo (a basso costo) quanto già c’è, rendendo polifunzionali i campi. Come? Con due pali (mobili) per il rugby sul costruendo, per esempio, con una palestra attrezzata in locali adiacenti all’anello di atletica o con un’area hospitality per eventuali eventi nel complesso. Di qui ad organizzare manifestazioni internazionali (penso al Sei Nazioni Under 20, ad un meeting italiano, europeo o IAAF, fino a ritiri calcistici invernali per le “Big”), il passo sarebbe relativamente breve, grazie all’etichetta di una nuova “Sanremo sportiva” più spendibile sui tavoli politici!” Alessandro Lanteri, se-

gretario provinciale dei Giovani Democratici: “La zona di Pian di Poma ha grandi potenzialità di crescita, peccato che questa amministrazione stia dimostrando di non aver per nulla le idee chiare a proposito. Credo che due opere importanti, come l’itinerario ciclopedonale e la pista d’atletica saranno, una volta terminati, un’accoppiata vincente per il rilancio della zona. Serivrebbe senz’altro un forte incremento della cura nelle piccole opere, dalla pulizia alla manutenzione ordinaria, mentre si potrebbe studiare una migliore sistemazione degli accessi alle spiagge. Un problema enorme che si manifesta a

Gerson Maceri

Marco Cassini

Pian di Poma, ma è in realtà un problema per tutta la città, sono il traffico e le code. Il problema è strutturale e si potrà risolvere solo con il completamento del percorso dell’Aurelia Bis. Il PD di Sanremo, a ulteriore conferma del proprio senso di responsabilità, si è mosso con forza presso la Regione perchè lo sviluppo di questa arteria vitale abbia un’accelerazione e si concluda tutto l’ultimo tratto in un lotto unico, anche se con differenti uscite, con termine a Pian di Poma”. Infine Marco Cassini: “Credo che il progetto del nuovo Campo Sportivo a Pian di Poma sia un’opera molto importante, per svariati

motivi. In primis, e parlo da ex frequentante dei campi sportivi, permetterebbe di avere un’ottima struttura usufruibile non solo per eventi importanti, ma anche per gli allenamenti dei ragazzi. Inoltre, è un’opera tanto decantata sin dai tempi in cui ero bambino, quindi l’aver visto la sua messa in atto è un fattore molto importante. Purtroppo, i lavori non procedono come dovrebbero e ritengo sia un vero peccato per la Città, oltre che per le varie squadre che devono incastrarsi sui campi disponibili per allenarsi. Ma perché il progetto possa andare avanti, sono certo che l’attuale amministrazione comunale debba impiegare maggiori forze su questo punto, viste soprattutto le parole spese riguardo lo Sport a Sanremo durante la campagna elettorale dell’anno scorso. Se è vero che si intende realizzare una sorta di “Cittadella dello Sport” a Pian di Poma, non si può pensare di lasciare che i lavori procedano a rilento, e che per arrivarci si debba affrontare un Rally quotidiano”. Andrea Di Blasio



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Taggia Marina? No, grazie. Piace solo “Taggia” Da decenni continua la campagna del comitato Pro Armataggia per unificare Arma di Taggia in un solo nome: Armataggia. Il comitato ha tappezzato il Comune di manifesti provocatori. Risvolti farebbero pensare che sia sbucato un nuovo nome: Taggia Marina. Cosa ne pensano ad Arma e cosa a Taggia?

amici. Vede la discussione con occhio esterno, essendo di Montalto. Ecco il suo pensiero: “Lasciamo le cose così come sono. Il nome Arma di Taggia è bello e Taggia deve ri- Francesca Gambino Damiano Corvaglia mare con il suo. Taggia Marina è Daniele Iannì, Andrea Iannello, ARMA orribile come nome”. nome Taggia Marina. QualDavide Ameglio, Alberto Bocca, Mirko Muzzioli Damiano Corvaglia vieDello stesso parere è siasi altra trovata suonerebne spesso qui per trovare gli Francesca Gambino, di be fessa, i nomi così come Arma: “Perché cambiare i sono vanno bene”. nomi, così come sono vanDavide Ameglio è di no bene e poi non mi sem- Bussana: “Bisogna penbra un problema rilevante il sare ai contenuti, a noi cambiamento di un nome, giovani, a fare qualcosa dovrebbero pensare ad altri di concreto nelle strutture, problemi”. non fermarsi in superficie Ed ecco un gruppo di ra- e pensare al nome solo per gazzi, tutti di Arma. Comin- discostarsi dai problemi ciamo con Daniele Iannì: principali”. Anche Alberto “Lasciamo tutto così, non Bocca, di Arma, è d’ac- Don Antonio mi sembra un problema così cordo con gli amici: “Que- Arnaldi Maria Montanari e la mamma Nicolina grande”. sto del nome è un non proAndrea Iannell non blema”. Mirko Muzzioli, si allontana dal giudizio taggese, incontrato ad Arma pensi a queste frivolezze. e stare insieme per risolvere dell’amico: “Sono contro il durante l’inchiesta: “E’ stu- Poi se si volesse cambiare i problemi, per affrontarli pido che si litighi per certe il nome ci sarebbero infini- meglio e insieme, solo così passaggi burocratici e usciremo da qualsiasi crisi”. cose, Taggia è famosa per il ti centro storico, Arma per il anagrafici che comporterebNicolas Nacchetta bocmare, ognuno ha la sua fetta bero ancora più tasse. E chi cia il nome Taggia Marina: paga? E’ ora di migliorare, “Taggia ha la parte storica, di torta. Perché litigare?”. non di peggiorare”. bellissima, e Arma il turiIl gruppo consiliare del PD di Sanremo in un’interDon Antonio Arnaldi, smo balneare. Perché fonTAGGIA pellanza ha scritto al sindaco Zoccarato: “Premesso che Maria Montanari e la parroco di Taggia, ha dato derle male, ognuna ha la si è venuti a conoscenza che ad Arma di Taggia alcumamma Nicolina sono del- la sua opinione: “Secondo sua storia, con queste novità ni terreni di proprietà della società Amaie di Sanremo lo stesso parere degli inter- me dobbiamo pensare a ciò perderebbero le tradizioni”. sono stati ceduti in comodato d’uso a titolo gratuito al vistati ad Arma: “Il nome che ci unisce e non a ciò che Francesco De Marco e comune di Taggia che li ha adibiti a parcheggi liberi nelci divide, cambiare i nomi ci Piero Ciriaco sono concordi è bello, Taggia Marina? la zona ex-stazione. Tenuto conto che: la società Amaie Pensiamo a cose più serie. farebbe peggiorare la situa- nell’affermare che si tratti versa in cattive condizioni economiche e potrebbe trarre E’ impossibile che i nostri zione, ora è il momento di di “un problema inesistente. dall’affitto di tali terreni un lecito profitto e che il copolitici e chi ci amministra lasciare da parte i dissapori E’ insostenibile che in tempi mune di Sanremo ha invece ceduto parcheggi già liberi duri come questi certa gente in prossimità della vecchia stazione alla società Area 24 si soffermi su certe amenità. ed i cittadini di Sanremo dalla scorsa estate hanno perso Taggia Marina? Sciocchezpiù di 400 parcheggi liberi. L’introito di tali parcheggi ze”. è stato a beneficio di Area24, mentre il comune ha perFabio Russo: “Lasciamo so l’incasso di almeno 150-200 posti macchina in altre tutto così com’è. Il nome zone della città che sono diventati per compensazione a Taggia Marina è veramente parcheggio libero. Questa decisione ha tirato- come suol brutto, non significa nulla, dirsi- “ la mazzata finale” alla città. I parcheggi sono se qualcuno lo ha inventato in realtà semivuoti e le spiagge antistanti l’estate scorsa doveva essere brillo”. sono state praticamente abbandonate, mentre l’attività Visto che c’è un Comitacommerciale non solo della zona ma di tutto il centro Nicolas Nacchetta Fabio Russo to che “vuol cambiare”, vicittadino subisce ancora importanti perdite. Non è stata sto che una quarantina d’anneanche concessa la sosta libera dalle ore 19 o nei giorni ni fa lo stesso Consiglio festivi come succede di norma nelle strisce blu dei parcomunale aveva votato per cheggi comunali di ogni altra città. Il risultato è sotto gli “Armataggia” ma poi non occhi di tutti: i cittadini allibiti o infuriati, la già critica si era fatto nulla certamenviabilità decisamente peggiorata, mentre le casse erariali te ci sarà anche chi la pensa hanno subito un’ulteriore perdita in termini economici”. diversamente. Nostalgici? Il PD chiede a Zoccarato che cosa intenda fare in rePuò darsi. Oggi però pare lazione a tale anomale situazione che porta nocumento che alla maggioranza il economico all’Amaie e quindi al comune di Sanremo. nome Taggia piaccia come Per Taggia, che non ha parcheggi, una mazzata. Presto, prima, più di prima. infatti, Genduso e company, potrebbero dover pagare a Piero Ciriaco e Francesco De Marco Francesco Basso Sanremo un affitto per i terreni avuti dall’ Amaie.

Parcheggi Amaie, Sanremo batte cassa, presto potrebbe volere soldi d’affitto da Arma



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Think Pink, per la Lilt Ventimiglia si tinge di rosa

Anche qui è arrivato l’autunno, il buio arriva prima e il freddo inizia a farci battere i denti. Ma Ventimiglia questa settimana è diventata più calda che mai, si è tinta tutta di rosa! Merito dell’iniziativa “Il nastro rosa”, lanciata dall Lilt, la Lega Italiana Lotta ai Tumori, che come ogni anno, dedica un mese alla prevenzione del tumore al seno. A Ventimiglia questa iniziativa si è trasformata in qualcosa di più, un evento che ha coinvolto tutta la popolazione: tutte le vetrine della maggior parte dei negozi sono diventate veicolo per un messaggio forte, che parte proprio dai volontari Lilt e vuole arrivare a tutti, e in questo specifico periodo soprattutto alle donne. “Non capivo come mai un messaggio cosi forte come quello della Lilt, non arrivava alla gente. Poi ci ho riflettuto, la gente non ha tempo di leggere, non a tempo di soffermarsi e così mi è venuta in mente questa idea perché le vetrine sono sempre oggetto dell’attenzione di tutti” mi racconta la signora Deliana Misale responsabile dell’Infopoint di Ventimiglia, situato all’interno del Comune e gentilmente concesso dal Sindaco Gaetano Scullino e

sostenuto da tutta l’Amministrazione. Cosi buona parte delle vetrine, con l’appoggio della Confcommercio e della Confesercenti e l’aiuto di alcuni privati, come la signora Vanessa Quattrone del negozio “L’arte floreale” che ha realizzato materialmente i 100 fiocchi in seguito allegati ai 100 paletti di via Cavour, sono diventate un simbolo di questa straordinaria campagna ambient. L’Infopoint da circa un anno e mezzo presso la sede comunale dei servizi sociali, viene gestito dalla Signora Deliana ed altri volontari, è aperto al pubblico tutti i giovedi dalle 15 alle 17. Ventimiglia vanta il primato come unico comune in Italia ospitante un point della Lilt e se si conta che dall’apertura ad oggi sono state prenotate almeno 530 visite ambulatoriali si riscontra senza dubbio un grande successo. La Lilt è un universo di servizi e di persone che va avanti ormai da 87 anni e che è riuscita ad allargarsi capillarmente in tutto il paese con 103 sezioni provinciali totalmente autonome. Nella nostra provincia tutti gli Infopoint fanno capo a quello di Sanremo, guidato dal Dott. Claudio Battaglia chirurgo senologo oncologo, che sorprenden-

temente vanta di essere uno fra i cinque ospedali più attrezzati della lotta contro e la prevenzione del tumore al seno. Ma la Lilt non è solo prevenzione: supporto psicologico, logistico, una parola amica vengono offerti a titolo completamente gratuito a chi ne ha bisogno. “Un’altra delle nostre iniziative è Coraggiosamente donna.” mi racconta Deliana, “Coraggiosamente donna è un iniziativa ideata da noi volontarie della Lilt, che abbiamo già subìto un’operazione. Facciamo il giro degli ospedali per stare vicino alle donne che stanno per subìre quest’intervento. A volte si crea una situazione di imbarazzo in quei casi di calma apparente, nel pre-operazione, ma chi più meglio di noi è in grado di capire come si sente una donna in quel momento! Con noi possono piangere, sfogarsi. Noi trasmettiamo la nostra esperienza per rassicurare, e per far capire che c’è sempre speranza”. I casi di tumore al seno sono in costante aumento e anche se la possibilità di vincerli è sempre più alta grazie alle nuove tecnologie, la paura è sempre dietro l’angolo: la Lilt offre visite di prevenzione gratuite che possono veramente salvare la vita, ma purtroppo manca solo il coraggio di sottoporcisi. Avere il coraggio di “mettersi in gioco”, di scoprire, può salvare la vita, e in questo caso aumenta la percentuale di successo nella lotta contro il cancro. “Faccio questo lavoro con immensa gratificazione, anche quando le cose vanno storte, cerco di avere sempre un atteggiamento positivo, per far capire che c’è sempre una speranza di vittoria.”, mi dice Deliana. Il 17 novembre si terrà un convegno a Sanremo in occasione dei vent’anni delle cure palliative al Teatro del Casinò in cui si continuerà a discutere per migliorarsi sempre di più. Ventimiglia in rosa per un futuro migliore per tutte...Think Pink, Pensa Positivo!

Il salumiere che sogna il record da DJ

Ha preso il via martedì alle 18, al bar “Le Bistrot”, di via Turati, a Ventimiglia, la non stop di 120 ore musicale del dj Michel Trifirò, il salumiere ventimigliese di 30 anni che tenterà, in questo modo, di entrare nel Guinness dei primati, suonando cinque ore di seguito, senza mai staccarsi dalla consolle, se non 5 minuti ogni ora. Obiettivo: strappare il record mondiale dello svizzero Cedric Barras, che nello scorso anno ha suonato per 116 ore. Entrare nel Guinness non è certo un’impresa facile e il regolamento è molto ferreo. ‘Dovrò mettere solo musica Club e derivati, tipo: dance, commerciale e un po’ di R&B, ma non altri generi, perché il precedente record era stato realizzato suonando questo tipo di musica - spiega Michel -. Appena partirò, assieme a me partirà anche il timer ed avrò non più di 5 minuti ogni ora, eventualmente accumulabili, per andare al bagno, fare una dormitina o altro ancora”. L’impresa si concluderà sabato 6 alle 18.

Cavalli liberi a Roverino

“A Roverino, capita spesso, che ci siano questi cavalli, ma non si sa di chi siano e spesso ci sono anche delle capre”, dicono i commercianti di Via Tenda. I cavallini brucano nelle sponde del fiume, uno spettacolo da vedere che non passa certo inosservato: tre splendidi puledri che brucano in mezzo...ad un mare di spazzatura nel degrado in cui è lasciato l’argine del fiume!



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SANREMO IGNORANTE?

Palafiori: segnaletica sbagliata Nel parcheggio del Palafiori, chi è attento, potrà notare un’errata iscrizione nel cartello che indica l’uscita in via Marsaglia. Sul cartello c’è scritto via E.Marsaglia, anzichè Giovanni...

RIVA LIGURE

Colpo dei soliti ignoti alla Neopolis Durante il week-end dei ladri si sono introdotti nella struttura. Bisognerà ricomprare tutti i computer e i videoterminali. Un brutto affare. Il presidente della cooperativa, Fabrizio Grammegna, è amareggiato: “Sono stati portati via tutti i computer. Noi lavoriamo anche per i Comuni, che per fortuna posso rassicurare sin d’ora. I dati relativi alle Amministrazioni Pubbliche con cui collaboriamo sono stati salvaguardati e sono al sicuro.”

Nuove tecnologie per gli olivicoltori Sabato 6 Novembre viene proposta agli olivicoltori una giornata incentrata sulla concimazione fogliare e la raccolta meccanizzata. Il Programma di attività è di durata triennale e ricco di diverse azioni volte al rilancio dell’olivicoltura su tutto il territorio regionale. Il convegno verrà svolto presso il Frantoio Giromela in Via Nazionale 389 ad Imperia e la successiva dimostrazione pratica presso l’”Az. Agr. Il Borgo” situata a poca distanza. Maneggevolezza, dimensioni ridotte e velocità, le grandi caratteristiche della macchina che viene presentata al mattino. Altro interessante argomento affrontato nella mattinata è la concimazione fogliare. In questo caso l’argomento sarà trattato, oltre che dal punto di vista economico, anche da quello agronomico individuando nella concimazione fogliare l’operazione culturale che garantisce benefici per la pianta ed il frutto. Per ulteriori informazioni : Dott. Massimo Ghione e Agt. Tiziano Ardissone – 0183.291801.

IMPERIA

E’ mancato Giovanni Corradi

sindaco e segretario del Psi.

E’ mancato, lunedì, all’età di 61 anni, Giovanni Corradi, ex consigliere regionale socialista (tra il 1995 e il 2000), all’epoca dell’amministrazione Mori. E’ spirato, al termine di una malattia, all’ospedale di Imperia. I funerali si sono svolti ieri col rito civile. Un anno e mezzo fa circa, moriva suo fratello, Giuseppe, anch’egli commerciante di Imperia, ed ex vice-

ATTUALITA’

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Scajola: “salviamo il rally di Sanremo”, ma non è troppo tardi? “Il Rally di Sanremo è una manifestazione di straordinaria importanza per Sanremo e la Liguria, un evento storico e di grande prestigio giunto quest’anno alla sua 52° edizione.” Lo dichiara Marco Scajola, vice capogruppo del Pdl in Regione che interviene in merito alla notizia della possibile cancellazione della manifestazione rallistica dal calendario del Campionato Italiano. “Non possiamo rischiare che questo patrimonio venga perso. Ecco perché ritengo fondamentale che la Regione sostenga la battaglia del sindaco di Sanremo e dell’Aci di Sanremo che stanno lottando per fare in modo che questa chermesse rimanga nella città dei fiori.” Scajola quindi lancia un appello al presidente Burlando e alla Giunta regionale “ ho presentato un interrogazione urgente per chiedere che la Regione, immediatamente, senza perdere tempo, si adoperi presso la Commissione Sportiva Automobilista Italiana per chiedere un ripensamento a quello che si preannuncerebbe come un atto ingiusto e scorretto nei confronti di Sanremo e della Liguria tutta.” Inoltre l’esponente del Pdl ribadisce l’importanza del sostegno che la Regione dovrebbe garantire rispetto al lavoro dell’amministrazione civica di Sanremo guidata dal sindaco Maurizio Zoccarato e dell’Aci di Sanremo presieduta da Sergio Maiga “questi due enti stanno lavorando per salvare questo grande evento che tutti gli anni porta sul territorio moltissimi visitatori e porta il nome di Sanremo e della Riviera dei Fiori in tutto il mondo ma soprattutto rappresenta un importante riferimento per l’economia della città e di tutto il comprensorio.” Anche noi e tutti gli appassionati di questo sport ci uniamo alla voce di Marco Scajola per chiedere al ministro Burlando di aiutarci a difendere questa storica manifestazione.

SANREMO MATUZIA

Matteo Marzotto incontra i Lions imperiesi e la presidente Fogliarini

Buon successo di pubblico per l’incontro organizzato dal Lions club Sanremo Matutia, sotto la guida della presidente Giovanna Fogliarini che ha avuto come illustre ospite Matteo Marzotto, vicepresidente della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica e presidente dell’Enit, autore del Volume “Volare Alto” dedicato alla sorella Annalisa colpita dalla Fibrosi Cistica. “Molto è stato fatto in questi anni - ha affermato Marzotto, - i ricercatori con il loro tenace lavoro suggeriscono un costante ottimismo a patto che si tenga sotto controllo questa malattia con trattamenti specifici e mirati.” In un secondo tempo il dott. Eugenio Magnani che ricopre la carica di coordinatore per l’immagine dell’ Italia al Ministero del Turismo, ha illustrato con Marzotto la nuova politica che si vuole attuare per cambiare ed approfondire le azioni di richiamo sui turisti che vengono a visitare il patrimonio artistico culturale del nostro paese. Alla serata, dove erano presenti più di duecento persone, hanno partecipato autorità lionistiche, religiose e civili tra le quali: il governatore del Distretto 108 ia3 Carlo Calenda con la moglie Nicoletta, il vice governatore Gianni Carbone con la moglie Silvia, il vescovo Mons. Careggio , il sindaco di Sanremo Zoccarato, il sindaco di Ventimiglia Scullino, l’assessore al turismo di Sanremo, nonche socio del Matutia, Di Meco con la moglie Grazia, l’assessore provinciale Artioli con la moglie Lara, i presidenti Lions , la presidente dello Zonta club e del Club Lions di Verbania, il presidente Panathlon di Sanremo e la presidente di Amitiè Sans Frontiere. a.d.b. - m.l.b.



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