Eco della Riviera n.47

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Giovedì 02 Dicembre 2010 - N. 47 - Anno 95 - Riviera dei Fiori e Costa Azzurra Fondato nel 1915 S p e d i z i o n e i n A . P. - 4 5 % a r t . 2 c o m . 2 / b L . 6 6 2 / 9 6 D i r. C o m m . I m p e r i a - Ta s s a p a g a t a

Direttore Roberto Basso

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MAGAZINE Bordighera Ficarra e Picone Inaugurano la stagione della città delle palme

da pag 37

Sanremo Grillo is back

Spettacolo “work in progress” senza un copione fisso

L’editoriale di: Roberto Basso

TOTOCASINO’

Vincerà il magistrato o l’avvocato?

Io la penso così

Donato Di Ponziano va via, lascia la presidenza del casinò. Questa volta fa sul serio”. La notizia ha cominciato a circolare da 24 ore in gran segreto ai piani alti della politica sanremese. Personalmente non ci crediamo. Di Ponziano, a meno che non ci sia costretto, non è di quelli che alza facilmente bandiera bianca. Ha 7 vite come i gatti, eppoi in queste settimane è tutto preso a confezionare un business plan credibile, in grado se non di fare miracoli e rilanciare a tempi brevi il casinò, almeno di contenere la crisi degli incassi, salvare il salvabile. Impresa senza dubbio titanica, per non dire proibitiva a Sanremo e dintorni, ma possibile in qualsiasi altra città del globo terrestre anche se non facile.

Giri: “Mercato dei fiori di Bussana, un golem politico fastidioso” pag. 6

Esclusiva

I giovani alle prese con la scuola, il futuro e il lavoro da pag. 13

Dracula Anche le adunate oceaniche sono in crisi. Non sempre l’unione fa la forza pag. 9

...prosegue a pagina 3

Taggia

Imperia

Come evitare incidenti alla Rotonda F.S. pag. 29

Bufera alla Banca di Caraglio. Soci in allarme. pag. 17

PILLOLE DE

DA PAG 32



Editoriale LA LEGA DOCET

Lupi vuole aprire Sale gioco nei Market

D

i un possibile cambio di guardia al vertice della casa da gioco matuziana se ne parla. Questo è vero. In particolare, nelle ovattate stanze di un clan politico che conta, si son fatti e si stanno facendo con sempre maggior convinzione e determinazione due nomi pesanti di presidenti ideali, soprattutto per questi tempi, della Spa-Casinò. Si tratta di due personaggi molto noti in città, in provincia, in Liguria e non solo. Due pezzi da 90, due cavalli di razza come si è soliti dire in questi casi. Chi sono? Entrambi uomini di legge. Uno è un politico, l’altro un magistrato. Tutti e due brillanti, anche se un po’ datati, di grande ed indubbia esperienza professionale. I loro nomi? Gabriele Boscetto, parlamentare del Pdl da due legislature, prima senatore poi deputato, ex presidente della Provincia di Imperia, notissimo avvocato del foro di Sanremo e Gianfranco Boccalatte, presidente emerito del Tribunale di Imperia, già presidente del Tribunale di Sanremo, magistrato molto conosciuto ed apprezzato. I loro nomi da tempo sono nel taccuino e nella testa di chi conta. Non sappiamo se Boscetto o Boccalatte siano stati ufficialmente contattati o semplicemente avvicinati. Se accetteranno l’incarico o se preferiranno stare alla larga dal mondo delle roulettes. Sappiamo però con certezza che se Di Ponziano, oggi o domani, dovesse andare via sul serio Boscetto e Boccalatte sarebbero in pole position.

coi baffi

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NEI QUARTIERI ALTI DELLA POLITICA SI PENSA AL FUTURO DELLE ROULETTE E COME FARE CASSA

Giulio Ghersi

Donato Di Ponziano

Mauro Menozzi

Mario Ballestra

Due personaggi certamente autorevoli, che per la loro professione ne hanno visto tante e sanno bene cosa accade dentro e fuori il casinò. Due candidati che, senza essere biscazzieri, conoscono probabilmente meglio di altri trucchi e trucchetti, debolezze, vizi e virtù che nascono, crescono e riempiono la casa da gioco di Sanremo. Uomini come Boscetto e Boccalatte sono certamente merce rara, in grado di fare bene ovunque, in ogni situazione, all’equatore come al polo. Il problema, però, è un altro. Ammesso e non concesso che Di Ponziano nel 2011 dica davvero “adieu” alla Casa Bianca, per quale motivo personaggi come Boscetto o Boccalatte potrebbero o dovrebbero accettare la carica di presidente della Spa pubblica più

una professione esaltanti? O che altro? Non abbiamo il vizietto del gioco d’azzardo, ma siamo pronti a scommettere anche 10 euro che al sindaco Zoccarato, e non solo a lui, una candidatura a presidente del casinò di Boscetto o Boccalatte, per il dopo Di Ponziano, piacerebbe. Eccome! Molto meno, anzi per niente, invece a tanti altri, dentro e fuori le sale da gioco. Sogni, realtà? Basta aspettare. La Lega sul futuro del casinò non fa misteri o pretattica, non ha peli sulla lingua. Il suo leader, Marco Lupi, a chiare lettere invoca da tempo un gestore privato, biscazziere, banchiere, imprenditore, italiano, americano, russo, portoricano non importa. Deve avere però la fedina penale pulita e tantissimi soldi. Il Comune stabilisce un congruo affitto, 40-50 milioni di euro netti l’anno per cominciare e assolutamente nessun problema di gestione, assunzioni, promozioni, sindacati, galà, tornei, poker, giochi on line, videolottery, new slot, casinò d’etè, roof garden, cultura, investimenti, porteurs, mafia, illegalità, furti, ricatti, droga, voti di scambio, amici degli amici, politica, tangenti, prostitute. Ci penseranno altri, fuori dal Palazzo. In attesa di questa rivoluzione copernicana Lupi e la Lega hanno chiesto invece a Di Ponziano ed al nuovo Cda tre cose. Uno: verificare se, nel prossimo Piano industriale

o nel Piano di investimenti che dovrebbero essere pronti entro Natale, sia possibile al casinò di Sanremo aprire e gestire Sale gioco dentro i mega centri commerciali e shopville di Serravalle Scrivia, Mondovì e di altre simili mega strutture in Liguria, basso Piemonte, Lombardia con new slot, video lottery, tutti gli altri giochi meccanici di ultima generazione. Due: essere presenti, senza perdere altro tempo e possibilità di registrare grossi incassi, su internet con il gioco on line, fare contratti con i grandi motori di ricerca come google e yahoo , mettere prestissimo sul mercato telematico internazionale il casinò di Sanremo. Tre: sviluppare a Sanremo, al casinò, al Palafiori, al Mercato di Valle Armea, ovunque possibile, tornei ed il gioco del poker. Alla casa da gioco direttamente renderà poco, ma farà guadagnare tanto alla città. Arrivando infatti migliaia di giocatori da tutto il mondo verranno spalancate le porte del business a molti settori del commercio e dei servizi, grandi e piccoli, in centro e periferia. Ne beneficeranno alberghi, ristoranti, boutique, negozi, trasporti, mare, monti, pizzerie, entroterra, pensioni, immobili, terreni, auto, barche, fiori, cultura e tutto il resto. Fantasie, miraggi? Non pensiamo, ma possibili realtà a patto che a Palazzo Bellevue ci sia una squadra di politici e pubblici amministratori vera, che funzioni. Che non si perda tempo, che vadano avanti i progetti giusti, che le pratiche che zop-

picano vengano eliminate subito. Che chi si fa eleggere dai cittadini, chi amministra la cosa pubblica abbia la capacità ed il coraggio di parlare chiaro e di agire nell’interesse della collettività. Che quando si va in Consiglio comunale non si assista più a sceneggiate come l’ultima che ha messo in mezzo l’ex assessore del Pdl, oggi membro del Cda del Casinò, Giulio Ghersi. Una pratica che lo riguarda, che se ne discute da anni, senza dubbio delicata dove gli approfondimenti non sono mai troppi, ma che ha registrato l’ennesimo stop per il voto di due consiglieri del suo stesso partito: Menozzi e Ballestra. Avranno certamente avuto i loro santi motivi, però perchè la maggioranza Zoc, di centro destra, che governa Sanremo non li ha chiariti prima di arrivare in Consiglio comunale? Un dato che dovrebbe far riflettere: il mese di novembre il casinò rispetto il 2009 ha perso 1 milione ! Roberto Basso

chiacchierata, più difficile, più avvelenata del comune di Sanremo e, forse, dell’intero Stivale italico? Amore senza limiti verso la propria città, spirito di servizio verso la collettività, fiamma missionaria, masochismo, ultimo canto del gallo prima di inforcare pantofole, occhiali e cominciare a pensare a potare le rose nel giardino o iniziare a scrivere le memorie, il libro di bordo di una vita e di

Novembre nero

Rispetto al 2009 perso 1 milione

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Sommario

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News in primo piano Pianeta giovani

SOMMARIO

Le problematiche dei ragazzi tra scuola, lavoro e impegni per il futuro

Servizi speciali Io la penso così di Bruno Giri Dracula: le adunate oceaniche Giovani, scuola, lavoro e futuro Gazzettone satira indisponente nel ponente

pag. 6 pag. 9 pag.13 pag.32

pag 13

Imperia Banca Caraglio, 40 mila clienti in allarme Porto di Imperia, retroscena 300 mila € per l’incompiuta

Eco della Riviera e Linfa Tv

pag.17 pag.18 pag.20

Insieme iniziano l’avventura Intervista doppia scherzosa Basso-Cammalleri

Sanremo Via Galilei: è disastrosa Area Sati vent’anni dopo Strade lavate, multe salate

pag.21 pag.22 pag.23

Ponente Taggia, la rotonda pericolosa Ventimiglia, disabile 254 € di pensione

pag.29 pag.31

pag 31

Casinò, Ucflor, turismo a Sanremo su Primocanale tutta la verità

Rubriche Magazine L’ago della bilancia Personaggi storici Gli appuntamenti della settimana Annunci economici gratuiti

pag.37 pag.42 pag.43 pag.47 pag.60

Giordano

Faraldi

Cambiaso

Lupi

Gerenza Direttore responsabile Roberto Basso Editore Cyrano S.r.l. P.zza Colombo - Sanremo Redazione Sanremo - P.zza Colombo,17 Tel. 0184.506818 - Fax 0184 507081 Orario: da lunedì a venerdì 9,30 - 12,00 e 16.00 - 18,30 mercoledì 9,30 - 12,00 - pomeriggio chiuso E-mail: redazione@ecodellariviera.it Web site: www.ecodellariviera.com Abbonamento annuale € 60,00 c/c postale n. 43938604 intestato a Cyrano srl Stampa: San Biagio Stampa - Genova Registrazione trib Sanremo n.4 del 19 dicembre 2002 Salvo accordi scritti con la società editrice la collaborazione a questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Qualsiasi materiale inviato alla redazione non verrà restituito. www.ecodellariviera.it

Dove vanno il casinò, la floricoltura, il turismo? Domande delle 100 pistole. Questa sera alle 21 a Primocanale, nella trasmissione di attualità “Destra e Sinistra” condotta da Roberto Basso cercheranno di dare risposte Marco Lupi (Lega), presidente del Consiglio comunale di Sanremo, Leandro Faraldi, segretario provinciale del Pd, Marco Cambiaso, segretario di Sanremo del Pdl e Riccardo Giordano, ex presidente Ucflor e capo gruppo del Pd nel Consiglio Provinciale. Repliche venerdì alle ore 16 e domenica alle ore 9.

Cin cin e tantissimi auguri a Luigi Pissarello Luigi Pissarello ha festeggiato il suo compleanno brindando con la moglie, Mariuccia, il figlio, Paolo, i nipoti, Pietro, la sorella Flora, i cognati Franca, Angelica, Carlo, parenti ed amici


Attualità

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Maretta in consiglio tra De Leo e Raschiotti Tra i due esponenti di opposizione crisi sul Puc e presunti conflitti di interesse Ventimiglia. Il capogruppo del PD ventimigliese, lancia il suo anatema nei confronti del collega di opposizione Piero Raschiotti, della lista Ventimiglia Nuova ed ex candidato sindaco del centro sinistra nel 2007 contro Scullino. Il motivo di questa contestazione, sarebbe il presunto conflitto di interessi del collega Raschiotti sulle pratiche urbanistiche che lo stesso De Leo riassume così: “partecipa alle riunioni dei capigruppo, è

De Leo

Raschiotti

presidente della commissione urbanistica ed essendo progettista, spesso si trova davanti delle pratiche sue e per questi motivi esce spesso dall’aula. Non è una bella impressione da dare alla gen-

te”. Raschiotti in conferenza stampa ha rispedito al mittente le accuse e forse nelle stesse parole del consigliere democratico si capisce che Raschiotti non avrebe alcuna intenzione di creare alcun

conflitto di interessi, vista la sua posizione politica e professionale. Allora? Forse a Ventimiglia è già campagna elettorale tra le fila della sinistra e De Leo forse cercherebbe di ritagliarsi il ruolo di unico e vero leader dell’opposizione anti-Scullino. Per quanto riguarda il Puc, la volontà di De Leo è quello di modificarlo, stessa opinione condivisa anche dall’amministrazione di centro destra della città di confine. a.d.b.

Aurelia bis: sabato Burlando a Sanremo

Imperia

Salta la visita di Maroni

Il ministro degli interni Maroni che ieri sarebbe dovuto venire in visita ad Imperia, ha posticipato al 10 dicembre per improvvisi impegni istituzionali.

Imperia

Strescino okkupa il “Ruffini” e parla del porto Burlando

Paita

Sanremo. Il Partito Democratico di Sanremo, organizza un incontro pubblico che vedrà la partecipazione del Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, l’assessore regionale alle infrastrutture Raffaella Paita, il capo gruppo consiliare Andrea Gorlero, i consiglieri Faraldi, Infante e Prevosto, il coordinatore cittadino Mario Robaldo e la dirigenza del PD di Sanremo. L’incontro, che avverrà nella sala riunioni del Campo ippico del Solaro, sabato 4 Dicembre alle 16 e 30, verterà sul proseguimento dell’Aurelia bis fino a Pian di Poma comprensivo dei tratti: Borgo – Foce, Foce – Solaro e Solaro – Pian di Poma. “Il Partito Democratico intende così mantenere la promessa fatta all’inizio dell’estate, nell’incontro svoltosi sempre al Solaro, dove si propose di seguire da vicino le vicende riguardanti il proseguimento e l’ultimazione dell’importante arteria viaria e con l’impegno di portare al Solaro, il Presidente Burlando e l’assessore competente”, spiegano i dirigenti del PD matuziano. Nell’incontro di Sabato, cui parteciperanno anche il Sindaco di Sanremo e gli assessori competenti, saranno presentate dai vertici regionali le proposte che si stanno sviluppando per portare a termine l’importante opera. Le zone: Solaro, Foce, San Lorenzo e Coldirodi, sono direttamente interessate allo sviluppo del progetto che porterà a risolvere definitivamente i problemi di traffico per Sanremo, perché proprio in quelle zone si svilupperà il collegamento con l’Autostrada dei Fiori e bisognerà trovare soluzioni condivise per non andare ad ingolfare con il traffico le vie della zona. Il partito Democratico ha già proposto nell’assemblea pubblica di qualche mese fa e poi, in regione, alcune idee che si potranno discutere ed elaborare per risolvere i problemi che si potrebbero presentare. a.d.b.

Si è conclusa l’autegestione degli studenti, iniziata una settimana fa nell’istituto Ruffini come segno di protesta. Durante l’ultima assemblea studentesca, il primo cittadino, Paolo Strescino, è stato invitato nell’istituto, per parlare, confrontarsi e rispondere ai numerosi questiti posti dagli studenti. Una sorta di intervista a tutto campo, dove oltre agli argomenti inerenti la riforma Gelmini, sono state trattate tematiche riguardanti il comune e la provincia di Imperia. Su quest’iultimo punto le domande più insistenti e anche più sentite sono gravitate intorno al porto turistico e sul perchè i lavori sono stati affidati alla società dell’ingegner Caltagirone. “Quando volete - ha risposto il sindaco – potete venire tranquillamente in comune e verificare di persona la legittimità di tutti gli atti sottoscritti dall’amministrazione prima di affidare i lavori del porto all’ingegner Caltagirone. Tutto è stato fatto alla luce del sole”. In seguito, come previsto, il discorso si è trasferito sulla riforma Gelmini. Strescino ha ammesso di comprendere il punto di vista degli studenti, confidando che a suo tempo, anche lui aveva preso parte a proteste contro la Iervolino e la Berlinguer. “Protestare ed esporre le prorpie idee contro il Governo è giusto, ma vi faccio una preghiera: non fatevi strumentalizzare. Protestate, ma fatelo perchè siete voi a decidere di farlo”. Insomma un incontro risultato piacevole sia per gli studenti che per il primo cittadino il quale ha concluso confermando: “In un momento in cui la scuola “brucia”, potersi confrontare coi ragazzi è un privilegio per cui li ringrazio e contraccambio l’invito”. A.P.

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Attualità

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Io la penso così Mercato dei fiori di Bussan di Bruno Giri

Sanremo ciao

se perdi floricoltura, festival turismo, casinò

C

’è una creatura della mitologia ebraica che mi ha sempre colpito perché la considero la metafora della politica: il golem. La tradizione parla di una massa informe di argilla plasmata da un rabbino che era riuscito a darle forma e sembianza umana e, dopo aver scritto il nome di Dio sulla sua fronte seguito dalla parola “emet”, che in ebraico significa “verità”, l’aveva resa viva ma incapace di pensare, di esprimersi e di provare qualunque sentimento o emozione, in assenza di un’anima che nessuno, se non l’Essere Supremo, poteva far entrare nel suo corpo. Per riportare il golem allo stato di materia inerte era sufficiente cancellare la prima lettera dalla parola scritta sulla sua fronte che così diventava “met” che in ebraico significa “morte”. Come il rabbino, penso io, anche il politico manipola una sostanza, il corpo sociale, alla quale dà forma e sembianza umana e il golem da lei creato si mantiene vivo fino a quando a guidarlo c’è la verità, se la si cancella lui muore. Anche i golem della politica, come tutti gli altri, sono creature senz’anima e a loro, di volta in volta, dovrebbero prestargliela i politici, almeno quelli che ce l’hanno e con lei la tensione morale indispensabile a metterla a disposizione del prossimo.

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Secondo me, più che essere una metafora, la leggenda incarna l’essenza stessa della politica, intesa in ogni tempo come sforzo dell’uomo per plasmare una materia primordiale fino a creare una determinata realtà artificiale che nella sua parabola terrena deve essere illuminata dalla verità. In fondo a pensarlo non mi trovo solo, ma sono in buona compagnia e da sempre, dagli alchimisti medioevali che ricercavano la pietra filosofale ai riti esoterici e alle magie per dar vita alla materia inerte, dai miti di Prometeo, di Faust e dell’apprendista stregone di Goethe e dagli elementi naturali di Paracelso per arrivare a Darwin, a Frankenstein e al galvanismo, ad Alien e Blade Runner, fino ai Terminator e Robocop dei giorni nostri. Dovunque c’è politica ci sono golem che nascono dallo sforzo di chi plasma la materia grezza con cui sono fatti, agiscono guidati da ciò che hanno scritto in fronte e ritornano sostanza inerte quando le parole non sono più vere e hanno perso significato e valore. A questo punto, rimettendo i piedi per terra, molti si chiederanno quanti e quali siano i golem che la politica ha creato qui da noi e quale sia il loro futuro. Senza pretendere di elencarli tutti, dal casinò ad Area 24, dall’AMAIE a Sanremo Promotion e tanti altri ancora, e tanto meno di fare previsioni su quando ritorneranno materia inerte, la mia attenzione è attirata da quelli di loro che prima di morire minacciano, come Frankenstein, di rivoltarsi contro chi li ha creati, cioè contro la politica. Uno di questi a Sanremo è il mercato dei fiori di Valle Armea, un golem che in certa misura ho personalmente aiutato a crescere fino a farlo diventare enorme e sulla cui fronte ho aggiunto di mio pugno la parola “Convenzione” che avrebbe dovuto suonare sinonimo di verità e che inve-

Parise, Manfredi, Amadeo senior, Napolitano, Pip

Frankenstein ce, prima gli uomini e poi i tempi, hanno sbiadito fino a cancellarla del tutto. L’argilla con cui è impastato ha origini antiche, risale alla seconda metà dell’Ottocento quando la floricoltura nascente ha immediatamente posto il problema della commercializzazione dei suoi prodotti, problema risolto agli inizi un po’ qui un po’ là nelle varie località della riviera di ponente dove i coltivatori si davano appuntamento per offrire la merce e fare i prezzi. Mercatini alla buona, istituiti a Ospedaletti nel 1895, a Sanremo due anni dopo, a Bordighera nel 1898, ad Arma di Taggia nel 1901 e a Ventimiglia nel 1904, fino a quando l’intera produzione ha finito col concentrarsi a Sanremo, in un primo momento nell’atrio del palazzo Borea d’Olmo e poco dopo in corso Umberto I. A plasmare questa realtà primordiale è stata la politica fascista dal volto buono che stava prendendo il posto di quella liberal-borghese al tramonto e il golem è diventato vivo in piazza Colombo, nel cortile interno dell’ex-Caserma dei bersaglieri “Umberto I”, situata a mare del Palazzo di Giustizia e con ingresso in via Crispi, via Manzoni e via Roma, dove il 21 settembre 1922 con tanto di fanfara veniva solennemente inaugurato il mercato pubblico dei fiori. Per quei tempi era una

realizzazione d’avanguardia, collocata sotto una copertura in lamiere ondulate e con un ingresso “stile Littorio”, un sistema di viabilità di accesso per gli autocarri e con numerosi magazzini, diversi “scagni” degli spedizionieri, i negozi specializzati in materiale per la floricoltura e un centralino telefonico pubblico. Sarà invece il volto cattivo del fascismo, quello della guerra, a ferire il golem senza però ucciderlo, con il bombardamento navale del 20 ottobre 1944 quando alle 10 di mattina saltò in aria la polveriera nella quale le truppe tedesche di occupazione avevano trasformato il mercato dei fiori. La convalescenza durerà quarant’anni e trascorrerà sempre nel cuore della città con tutte le difficoltà e i conflitti di una convivenza ogni giorno più difficile a mano a mano che il volume d’affari della floricoltura cresceva e la produzione locale veniva integrata con i fiori che qui cominciavano ad affluire non solo dal meridione d’Italia ma anche dall’estero. Dopo il disastro bellico l’attività del mercato è ripresa in corso Garibaldi sullo spiazzo dove si esercitavano i Vigili del Fuoco e dove la falegnameria Be-

il Golem

stagno & Rodi aveva laboratorio e deposito, in un capannone di fortuna fatto con tubi metallici e lamiere, sostituito dopo venticinque anni di tribolazioni da un autoparcheggio a tre piani, realizzato nello stesso posto a tempo di record mentre le contrattazioni per pochi mesi proseguivano sotto alcune tettoie installate provvisoriamente in via Anselmi. La politica tornata democratica dopo la parentesi del decisionismo autoritario fascista tornò parolaia e inconcludente e mentre il golem cresceva fino a diventare un gigante essa lasciò trascorrere gli anni della ricostruzione, del boom economico e degli alti e bassi altalenanti dell’economia senza liberare Sanremo dall’abbraccio mortale del mostro che aveva creato. Per la verità, di scelte in quel lungo periodo ne erano state fatte parecchie, ma tutte rimaste sulla carta e nei verbali del Consiglio comunale, specialmente dopo il gennaio 1960 quando entrò in vigore il primo piano regolatore della storia della città, disegnato dal professor Mario Morini: inizialmente in valle Armea, poi nel Parco delle Carmelitane Scalze di corso Cavallotti, quindi a Mordibue nella valle del torrente San Francesco per poi ritornare di nuovo, come nel gioco dell’oca, in valle Armea con la famosa “Variante n. 8”. Come nella Firenze del XII e XIII secolo anche a Sanremo esistevano corporazioni di arti e mestieri, non sempre ufficiali e alla luce del sole ma non per questo meno potenti di quelle dei lanaioli, beccai, calzolai, fabbri e chiavaioli fiorentini presenti nel capoluogo toscano, ed erano i commercianti, gli esercenti e i professionisti del centro che più che con i “foresti” facevano affari con i “fiori-


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na, un golem politico fastidioso

ppione, Stella e tanti altri erano straconvinti del contrario

sti” che scendevano all’alba avevamo scritto sulla sua e la seconda parlava con la dalle campagne con le ceste fronte non hanno comincia- voce di coloro che, invece, di vimini e dopo le vendite to a sbiadirsi e la verità è di- i fiori li coltivavano con le con le tasche piene di “bi- ventata un’altra. loro mani. gliettini” e di banconote, Quella originaria scritta La s.p.a. della quale per che allora avevano lo stesso dalla politica sulla fronte diversi anni sono stato privalore. del golem era semplice e ma amministratore delegato Ad opporsi all’allonta- chiara: un’opera così ciclo- e successivamente presinamento del golem dal cen- pica, la più grande mai rea- dente, agiva come cerniera, tro con loro c’erano anche lizzata dall’uomo in questo fornendo progetti urbanii proprietari del pulviscolo estremo lembo di Liguria, stici e edilizi, curando l’acdi magazzini che lo circon- non poteva sorgere senza quisizione delle aree, occudava e che incassavano fior lo sforzo congiunto di tut- pandosi dei finanziamenti di quattrini per affittare agli ti, privati e enti pubblici, e e svolgendo un’azione di esportatori negozi, cantine, ognuno di loro doveva fare promozione e di coordinaripostigli, sottoscala e se- la propria parte in base alla mento tra i diversi soggetti minterrati spesso inche a vario titolo partecongrui. Una pioggia di asteroidi, cipavano alla creazione Ma erano soprattut- sotto forma di colossali del golem. to i conflitti e le conLa cooperativa è traddizioni all’interno idiozie giuridiche e finan- sempre stata l’anima del gigante che ne im- ziarie, lo stanno uccidendo vera e genuina della pedivano una sistemacreatura che andavamo zione adatta e definitiplasmando tra mille va lontano dal centro città: legge e alle sue forze. difficoltà, era lei la titolare Le dimensioni si giustifi- dell’intervento, la concesnon tanto i sindacati dei coltivatori quanto gli espor- cavano con due fatti: il pri- sionaria perpetua delle aree tatori che cominciavano a mo era rappresentato dalla sulle quali esso doveva avcostruire non solo a San- necessità di affiancare alla venire, la destinataria dei remo ma anche nella piana sala delle contrattazioni an- finanziamenti, l’interlodi Taggia e nel circondario, che i magazzini per i com- cutrice delle banche e dele alternative logistiche al mercianti, perché il centro gli enti pubblici erogatori, commercializzazione l’appaltatrice dei lavori e futuro centro di commer- di cializzazione, ognuno con floricola nasceva in mezzo la responsabile del governo sedi proprie dove avveniva al deserto della valle Ar- dell’intera struttura. il conferimento, la lavora- mea, e il secondo era conseTra gli enti pubblici il zione e l’imballaggio sia guente alla trasformazione comune di Sanremo era della produzione locale che della struttura da mercato chiamato a svolgere un ruodella merce di importazione alla produzione a mercato lo indispensabile ma non specialmente estera, Israele, all’ingrosso al quale pote- esclusivo: era solo lui per Columbia e Kenya in testa. vano affluire prodotti pro- legge a poter espropriare le Anche le cooperative fa- venienti da ogni altra zona aree occorrenti, come concessionario del gioco ricecevano la loro parte sotto un italiana e estera. Quanto all’anima, il go- veva ogni anno dal Ministegeneroso ombrello fiscale e con mille altri aiutini, rita- lem ne aveva due: una gliela ro dell’Interno concedente gliandosi spazi sempre più aveva prestata la politica e istruzioni su come ripartirne vasti a loro uso e consumo l’altra l’economia, la prima i proventi e una parte di essi a mano a mano che il piano si chiamava Società di Co- sarebbe stata destinata alla di realizzazione della nuova operazione Agricola s.p.a. copertura degli oneri ansede diventava credibile e della quale erano soci i Co- nuali di ammortamento dei prendeva forma e sostanza. muni floricoli, le banche e mutui, come cassiere provIl film di quell’avventu- gli azionisti privati, ed era vedeva alle anticipazioni e ra che si è conclusa con la nata il 22 dicembre 1973 alla provvista necessaria ed creazione in valle Armea di con Piero Parise presidente un mastodontico golem da e Manfredo Manfredi amun milione di metri cubi, ministratore delegato, e la dopo aver espropriato una seconda si chiamava Unioventina di ettari di terreno, ne Cooperativa Floricolaver spostato il letto di un tori della Riviera s.c.a r.l., corso d’acqua subdolo e meglio conosciuta come infido e averne incanalato “U.C.Flor”, costituita il 16 l’alveo per 800 metri lun- dicembre 1972 con il florigo un tombone di 100 metri coltore Dario Stella come quadrati di sezione, scorre presidente. Con la prima si dava davanti ai miei occhi fotogramma dopo fotogramma voce in capitolo all’univer- Robocop fino a quando le parole che so gravitante intorno ai fiori

esercitava i poteri di polizia dei mercati, del traffico e ogni altra potestà che la legge gli attribuiva. Questa era la verità scritta dal professor Pericu nella “Convenzione” tra i tre soggetti e che davanti al notaio Vinciguerra ho firmato in veste di presidente della s.p.a. A sostituirla con un’altra verità che sta uccidendo il golem è la politica miope e suicida, ottusa e ingorda, di chi non si è ancora reso conto che la materia inerte con la quale è plasmato, una volta messa in liquidazione e spenta l’anima superstite dell’U.C. Flor., le cadrà addosso sotto forma di costi di gestione, di manutenzione e di consumo insostenibili da chiunque, date le sue colossali dimensioni. Tutto, come per la estinzione dei dinosauri, è cominciato con una pioggia di asteroidi, sotto forma di colossali idiozie giuridiche e finanziarie che si sono abbattute sulla fronte del golem e lo hanno tramortito ed è proseguito con l’emorragia delle cooperative e dei produttori al loro seguito calamitati da una logistica impensabile solo trent’anni prima e soprattutto dalla informatizzazione dei circuiti commerciali e finanziari in grado di organizzare in tempo reale ordine, consegna e pagamento e soprattutto determinare il prezzo. Molte di quelle idiozie giuridiche le ho vissute sulla mia pelle e per anni fino al giudizio finale in Cassazione hanno pesato come macigni sul golem pregiudicandone ogni possibile riconversione e rilancio. Ne cito qualcuna: l’U.C. Flor. non esiste e se esiste è una scatola vuota e il paravento dietro il quale

si nasconde una cricca di speculatori e di affaristi; la Convenzione tra lei, il Comune e la s.p.a. è stata tenuta nascosta al Ministero dell’Agricoltura perché altrimenti non avrebbe potuto finanziare parte dell’opera; i fondi erogati dalla Comunità Europea erano incompatibili con quelli messi a disposizione dallo Stato e dalla Regione Liguria; il finanziamento comunale costituiva un aiuto pubblico incompatibile con quello comunitario e molte altre falsità e imbecillità di questo tipo smentite in tre successivi gradi da giudici che hanno stabilito che il fatto non sussiste. Per non parlare degli effetti collaterali rappresentati dalle iniziative di piccoli funzionari romani, terrorizzati dal clima di Tangentopoli e dei grossi scandali tipo quello della Federconsorzi che aveva messo in gattabuia mezzo Ministero di via XX Settembre che, per accreditarsi come onesti e validi sostituti dei colleghi finiti in manette, hanno sparato cazzate a destra e manca, arrivando a provocare revoche di finanziamenti finalizzate a rammendare imeni. E ora cosa rimane di tutto questo prima che il golem schiacciato da un colossale disavanzo annuo di gestione esali l’anima dell’U.C. Flor e torni ad essere il cumulo di materia inerte dalla quale è nato? Rispondo alla domanda con un’altra domanda che giro alla politica sanremese, quella che Adamo rivolge a Dio mentre lo scaccia dal “Paradiso perduto” : “Ti chiesi io, Creatore, dall’argilla di crearmi uomo, ti chiesi io dall’oscurità di promuovermi...? ».

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Anche le adunate oceaniche sono in crisi

Non sempre l’unione fa la forza: “con dieci incapaci non si ottiene un esperto” proprio peso negoziale; sul fronte interno, al contrario, serve a radunare le truppe per mantenerne la compattezza nei momenti di crisi. E’ questa una regola di esperienza che non sempre, però, ha sortito i risultati auspicati dagli organizzatori; i Romani, che la sapevano in dall’antichità lunga, evitavano accurata- Lombardi le classi dirigenti mente di riunire la plebe se hanno ricorso ad non previa organizzazione adunate oceaniche nei mo- di spettacoli al Colosseo menti topici per dimostrare con annessa distribuzione compattezza e forza, sfrut- di generi alimentari, il tutto, tando l’effetto volano che ovviamente, in maniera asporta la gente ad indirizzar- solutamente gratuita. si, specie nei momenti di Molto meno accorti fucrisi, dove vedono accorrere rono altri e ben più recenti i loro simili. personaggi politici: la riRadunare sostenitori unione al teatro Lirico di osannanti risponde a due Milano segnò l’inizio del esigenze tra loro spesso tracollo di Mussolini e, antitetiche: nelle relazioni dopo qualche decennio, la Il Grande esterne serve a mostrare i adunata a Piazza Palatului muscoli agli avversari per a Bucharest segnò l’inizio amplificare la propria for- della rivoluzione che portò ne di esecuzione e l’ultimo za e conseguentemente il Ceausescu dinanzi al ploto- sistema di socialismo reale tra i rottami della storia. In entrambe i casi gli organizzatori avevano ben altra idea su come sarebbe andata a finire ma in entrambe i casi ci rimisero la pelle. E di esempi simili la storia ne è piena: il Generale Galtieri, italico oriundo, portò l’Argentina al disastro militare e la Junta al Lungomare Italo Calvino collasso, dopo aver radunato gli argentini in Plaza de Majo al grido di “las Malvinas suen Argentinas” e scatenando un entusiasmo popolare isterico che venne in breve calmato non dalla camomilla ma da un thè forte preparato da una arzilla signora anglosassone e distribuito alle Falkland dai Royal Marines ; quando si radunano le folle occorre Piazza Eroi Sanremesi averne il controllo sul fronte interno, al fine di evitare derive indesiderate, ed inoltre, per le relazioni esterne, occorre avere qualcosa di valido già realizzato e di concreto da proporre, in modo da aggregare il consenso, se no il disastro è assicurato. Nella attuale situazione, abbiamo assistito alla adunata della nomenklatura politica sul porto di Imperia, prova muscolare volta a riVia Matteotti badirne la compattezza ver-

F

so gli avversari politici e nei confronti della deriva giustizialista; la iniziativa, al di la di tutte nelle riserve sulla sua validità da me espresse in un precedente articolo, era destinata al successo proprio in quanto connotata dalla scarsa partecipazione popolare e dagli evidenti interessi personali dei partecipanti che, proprio dalla riuscita della manifestazione, facevano discendere le loro fortune politiche. E fin qui passi: c’è una logica in quanto è accaduto. Ma quando, come accade in questi ultimi giorni, si assiste ad un pullulare di riunioni di “simpatizzanti” o di “amici” organizzati da questo o da quell’altro consigliere comunale o assessore finalizzate ad illustrare quanto è stato fatto ed a decidere quanto si farà (o si vorrebbe fare), allora la valenza di queste adunate, neppure oceaniche, lungi dal costituire prova di forza nei confronti degli avversari dell’opposizione, è un chiaro indice di debolezza sul fronte interno dove le lame, a quanto è dato sapere, balenano nel buio e mala tempora currunt. Non vi è altra spiegazione logica. Per quanto riguarda l’azione amministrativa svolta fino ad oggi a Sanremo basterebbero pochi minuti per illustrarla, attesa la pochezza di quanto realizzato, e cioè la pedonalizzazione della prima parte di via Matteotti (e neppure tutta); forse spiegare le modifiche del parcheggio di Piazza Eroi Sanremesi e di Lungomare Italo Calvino prenderebbero un po’ più di tempo, ma non mi sembra che siano cose di cui vantarsi e su cui aggregare il consenso; se poi, come pare, gli automezzi “spariti” dell’ affaire “sprecopoli” fossero quelli acquistati con fondi comunali per la Protezione Civile, ed i cui costi di assicurazione e manutenzione gravano a carico del comune, ciò costituirebbe, almeno, motivo di ilarità per gli intervenuti, come le barzellette del dopo cena. Per quanto riguarda, poi, le

Ceausescu iniziative future siamo alle piste di pattinaggio sul giaccio in Piazza Borea D’Olmo ed alle solite cortine fumogene che mi paiono celare una assoluta inconcludenza. Unico punto di contatto con le adunanze dei nostri antenati Romani è il fatto che in tali incontri si beve e si mangia gratis, il che assicura una massiccia partecipazione alle riunioni, ma non contribuisce di certo ad elevarne il livello. Ed allora pare acclarato che questi incontri, lungi dal costituire una manifestazione di forza del loro organizzatore, perseguono unicamente lo scopo di rivitalizzare qualche figura politica che comincia a mostrare la corda e teme un paventato e da tempo acclamato rimpasto di giunta, o di referenziare qualche aspirante rimpiazzo agli occhi del Sindaco, o ancora, e nella migliore delle ipotesi, una manifestazione dello scontro in atto tra opposte fazioni, nulla più: si vedono i fili ed il burattinaio. Bisognerebbe però tener presente che la forza, a differenza della capacità, è cumulabile, sicché una dozzina di bambini, unendo i loro sforzi possono spingere un carico pesante; ma se si mettono insieme dieci incapaci non si ottiene un esperto, ma unicamente l’indesiderato effetto di elevare alla decima potenza l’incapacità complessiva. Ed anche in questo caso il disastro è assicurato.

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giovedì 02 dicembre 2010

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Affaire Pellegrino, disertano i politici minacciati Il tribunale di via Anselmi presidiato fin dall’alba dalla polizia per paura di attentati

Sanremo. L’udienza preliminare riguardante le minacce del “clan” Pellegrino ad alcuni assessori del comune di Bordighera, si è aperta sotto un’aria pesante vista la delicata vicenda avvenuta nei mesi scorsi. Fin dall’alba il tribunale di Sanremo era presidiato dalle forze dell’ordine nel timore di evitare eventuali attentati e intorno alle 10 del mattino sono scesi dal cellulare della polizia penitenziaria Giovanni e Maurizio Pellegrino,

Francesco Barillaro (accusati per le minacce agli assessori), Rocco De Marte e Francesco Valenti in regime di carcerazione preventiva per tentata estorsione. Gli altri due imputati, Teodoro e Domenico Valente, accusati di sfruttamento della prostituzione nella gestione del night “Arcobaleno” di Bordighera sito nella piazza della stazione, hanno fatto ricorso al patteggiamento e sono stati condannati rispettivamente a 2 anni e 2 anni e

4 mesi. Per quanto concerne il capitolo minacce agli assessori Sferrazza e Ingenito, capo di imputazione che interessa a Giovanni e Maurizio Pellegrino oltre che a Francesco Barillaro, è stato ampiamente dibattuto dal procuratore capo Roberto Cavallone alle difese degli imputati. Sono state relazionate anche le intimidazioni a due appartenenti alle forze dell’ordine e a un giornalista. Comunque il confronto tra accusa (Cavallone) e di-

fesa (avvocato Bosio), continuerà il 6 dicembre e sempre la prossima settimana si completerà il quadro su tutti i tredici imputati, compresa la vicenda di tentata estorsione e sfruttamento della prostituzione nel night “Grotta del drago”. Tutto la prossima settimana perchè il 13 dicembre scadranno i sei mesi di carcerazione preventiva. In questa faccenda il comune di Bordighera si è presentato come parte offesa e con una curiosità, difeso dall’avvocato Artioli, ma sulla delibera di giunta sono comparse soltanto le sigle e non i nomi per esteso di Maurizio e Giovanni Pellegrino e di Francesco Barillaro. Per l’amministrazione comunale si tratta del rispetto di una normativa ma altri casi analoghi confermerebbero il contrario. Inoltre Sferrazza e Ingenito non erano presenti in tribunale e neanche i loro legali, una scelta coerente visto che i due amministratori hanno sempre confermato di non aver mai ricevuto minacce. (foto Sanremonews) a.d.b.

Sanremo

Scuolabus, anche a S.Bartolomeo A breve il servizio Scuolabus di Sanremo per le località San Romolo e San Giacomo farà una tappa in più. Infatti

grazie al diretto interessamento dell’assessore ai servizi sociali e politiche giovanili Gianni Berrino e del consigliere comunale Damiano, lo scuolabus fermerà anche a San Bartolomeo. L’esigenza era stata manifestata in più occasioni da almeno una decina di famiglie residenti nella zona.

Bianchi-corruzione, il pm chiede le condanne Sanremo Stasera consiglio comunale Zocco

Bianchi

Gilardino

Sanremo. Il sostituto procuratore Marco Zocco ha chiesto le condanne per episodi di corruzione di politici e tecnici del comune di Taggia da parte dell’imprenditore matuziano Giuseppe Bianchi. Il Pm Zocco, nella sua requisitoria in tribunale a Genova durata per quattro ore, ha chiesto di confermare le condanne sulle tangenti di Bianchi e Barla ai dipendenti comunali, Merlo, Basso e Spedale, oltre all’ex assessore regionale all’agricoltura Piero Gilardino. Lo stesso Zocco ha segnato un punto a favore in questa partita giudiziaria, avendo acquisito un documento arrivato dalla procura di Monaco e chiesto alla società che gestisce le case da gioco che nell’ambito accusatorio si individuerebbe un tentativo di inquinare le prove da parte di Bianchi. Il processo verrà aggiornato il 14 gennaio prossimo quando il procuratore generale completerà la requisitoria per il caso di concussione contestato al geometra matuziano Allaria Olivieri. Cosicchè quando i fascicoli verranno uniti si potrà entrare nel vivo dell’assegnazione delle pene e successivamente il processo di secondo grado avrà luogo il 26 gennaio quando i giudici decreteranno la sentenza. a.d.b.

Stasera a partire dalle 20 e 30, torna a palazzo Bellevue l’appuntamento con il consiglio comunale della città dei fiori. Sei i punti all’ordine del giorno, tra i quali si discuterà dell’affidamento degli impianti sportivi al comune di Sanremo, più volte rimandato dal parlamentino matuziano. Inoltre si parlerà anche dell’adeguamento del regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi comunali, alla famigeratissima riforma Brunetta.

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giovedì 02 dicembre 2010

Bocciati! Nessun cantante ligure al 61° Festival

Per Area Sanremo non erano all’altezza. Morandi incontra i promossi e firma autografi Si sono concluse le audizioni al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo dei 50 ragazzi dell’edizione 2010 di “Area Sanremo”: 40 giovani per la sezione SanremoLab e 10 giovani per la sezione SanremoDoc. Questi i nomi dei 10 vincitori, 8 della sezione SanremoLab e 2 della sezione SanremoDoc: Sezione Sanremolab: Ida Massaro (Portico di Caserta CE), Lorenzo Vizzini (Ragusa), Roberto Cappella - in arte Roberto Amadé (Caresanablot VC), Erika Mineo (Prato PO), Eleonora Crupi (Basilicanova – PR), Ernesto De Luca (Cosenza), Martino Iacchetti (Luino VA), Gabriella Ferrone (Capua CE). Sezione Sanremo Doc: Trenincorsa (Monvalle VA), Ilaria Palmieri e Terre del sole (Aversa CE). I membri della commissione selezionatrice di San-

remoLab (sezione dedicata a brani inediti in lingua italiana) sono: Mario Lavezzi (Presidente), Elenoire Casalegno e Roy Paci al quale si è aggiunto il quarto membro Mariano Dapor (1° violoncellista dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo). Per quanto riguarda invece la commissione selezionatrice per Sanremo Doc (sezione dedicata a brani inediti in lingua dialettale italiana) i componenti sono: Maurizio Coruzzi (Presidente), Davide Van De Sfroos e Giordano Sangiorgi al

quale si è aggiunto il quarto membro Enrico Giovannini (1° violinista dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo). “Area Sanremo”, è l’unico concorso che permette ai giovani di partecipare al Festival della Canzone Italiana, e quest’anno ha totalizzato ben 374 iscritti con un incremento di iscrizioni del 50% circa. Il progetto è coordinato dal Comitato Artistico presieduto da Ringo insieme a Bruno Santori delegato ai corsi e Paolo Giordano delegato alle selezioni.

Gianni Morandi saluta la redazione de L’Eco della Riviera e tutti i suoi lettori. Il cantante, in visita a Sanremo la scorsa settimana, in occasione della premiazione dei vincitori di Area Sanremo, ha fatto un giro per la città, accompagnato dal sindaco della citta’ dei fiori, Maurizio Zoccarato e dall’amministratore unico di Sanremo Promotion, Giorgio Giuffra.

Il 150° anniversario del liceo di Italo Calvino ed Eugenio Scalfari Quest’anno il Liceo Classico “G. D. Cassini” di Sanremo festeggia il 150° anniversario dalla sua fondazione. E’ un traguardo importante per un istituto in cui hanno studiato allievi che sono diventati personalità famose in diversi campi: dalla letteratura alla fisica, dal giornalismo alla storia dell’arte, dall’editoria alla musica. Un nome per tutti, lo scrittore Italo Calvino, conosciuto a livello internazionale, cresciuto nella nostra città, allievo dello storico liceo. In collaborazione con l’istituto, diretto dall’arch. Mareria Meriggi, il Comune ha organizzato una giornata celebrativa il prossimo sabato 4 dicembre, dalle ore 10.00 alle 13.00, al Teatro del Casinò Municipale. Sul palco del Teatro

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dell’Opera sfileranno una ventina di ex allievi “eccellenti” che hanno fatto strada nei diversi ambiti professionali e che ricorderanno la loro esperienza liceale. Tra gli invitati, ci sono anche alcuni componenti di quella storica classe che annoverava lo scrittore Calvino, tra cui il giornalista Eugenio Scalfari, fondatore del quotidiano La Repubblica, che ha apprezzato l’iniziativa e che potrebbe tornare a Sanremo per l’occasione. Partner dell’evento è il Comune di Perinaldo con l’Osservatorio astronomico, per ricordare l’illustre astronomo del Re Sole, originario del paese della Val Nervia, a cui il liceo fu intitolato. La professoressa Lucinda Buja presenterà una storia del liceo corredata da immagini del giornalista Roberto Pecchinino.

In chiusura il Sindaco assegnerà la borsa di studio del concorso “Premio Città di Sanremo”, destinato ai giovani degli istituti superiori sanremesi che hanno superato la maturità

nell’anno scolastico 200910 con un punteggio dai 90 ai 100/centesimi. Il vincitore, che si è aggiudicato una borsa di studio di 2.500,00 euro grazie all’intervento di numerosi enti ed aziende

cittadini, è risultato l’unico classificato a giudizio insindacabile della commissione di gara che ha deciso di premiare un solo elaborato. L’ingresso al Teatro è libero.


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GIOVANI Sanremo, città dove la movida non esiste SCUOLA Inchiesta tra i ragazzi fatta dalle studentesse del liceo “Amoretti” LAVORO FUTURO Sanremo è una città per pensionati. Non offre nulla ai giovani.

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uante volte è successo che tra una chiacchiera e l’altra con un’amico ci si ritrova a lamentarsi della propri città? Quante volte si critica il posto in cui si vive? Sembriamo non essere mai soddisfatti.. Queste, però, sono sempre lamentele fondate o ci sentiamo sempre e comunque in dovere di sindacare? Alla nostra città di certo non mancano le critiche, molti sono gli abitanti scontenti. Realmente Sanremo cos’ha da offrire? E’ pronta ad accogliere il cittadino, come un uomo si dovrebbe sentire nella propria casa? Garantisce ai ragazzi sanremesi opportunità reali e sostanziose con cui occupare le loro giornate? In fin dei conti è sui giovani che la città deve puntare. Loro saranno il futuro. Ma la città li aiuta a costruirlo? Sanremo, quindi, è rimasto solo un nome o una vera cittadina nella quale si può stare bene? E in particolare gli adolescenti possono essere soddisfatti della loro città? Beh, chiediamolo ai diretti interessati, i nostri concittadini. Per Sara Guidotti di 16 anni: “Penso che Sanremo sia una bella cittadina, eccetto il fatto che offre poche discoteche. Per andare “a ballare” dobbiamo sempre

Delli Castelli andare fuori città e non tutti hanno la possibilità di avere la macchina. La città offre pochi mezzi pubblici per spostarsi. Anche per questo il turismo, man mano che passano gli anni, sta diminuendo. Soprattutto quello giovanile”. Prospettiva desolante per la diciassettenne Celeste Delli Castelli: “Non sono soddisfatta della mia città, offre poche iniziative. Anche se d’estate la situazione migliora comunque non sono molti i luoghi di ritrovo. I pochi locali che vi sono, oltretutto, non potendo recare disturbo alle case vicine, non tengono aperti

Scichilone

fino a tardi e devono tenere la musica a basso volume. Scarseggiano, inoltre, strutture sportive: per esempio,

Lamilia

non esiste un palazzetto dello sport”. Idem il pensiero di Jessica Scichilone: “Sanremo non offre nulla

Complimenti Michela brillante neo laureata Congratulazioni a Michela Galetto, neolaureata con il massimo dei voti alla facoltà di Teologia. Un obiettivo che da molto rincorreva, finalmente il sogno è diventato realtà. Michela ha dedicato la laurea a nonna Giovanna, mancata nel ‘89 e ha ringraziato tutta la sua famiglia che l’ha supportata lungo tutto il percorso con tanto amore. A Michela vanno i complimenti del marito, Pierluigi Richini, di tutti i familiari ed amici. L’intera redazione de L’Eco si unisce al coro: Brava!!!

Guidotti ed è sostanzialmente una città di e per pensionati. Mi piacerebbe che fossero organizzate più iniziative da parte del comune, per poter stimolare e incentivare noi giovani. Dovrebbero essere, inoltre, finanziati corsi professionali gratuiti per la formazione professionale. Un altro disappunto che mi sento in dovere di fare è quello della mancanza di locali notturni”. Parla un ragazzo, Simone Fontana, e il parere non cambia: “ A parer mio i giovani sanremesi sono costretti a cercare il divertimento altrove e perciò obbligati a spostarsi. Oltre che scomodo, lo trovo controproducente per la città stessa, dato che non frequentiamo pub e club della zona, non contribuendo così all’economia locale. Per di più Sanremo non è in grado di offrire serie opportunità che garantiscano un futuro certo: il lavoro scarseggia e l’offerta formativa, anche a livello provinciale, non è adeguata. Ad esempio la realtà universitaria è piuttosto circoscritta”. Infine, controcorrente, Samuele Lamilia: “Sono soddisfatto della mia cittadina, anche se potremmo apportare delle migliorie. A livello di locali Sanremo non offre molta scelta. Comunque ritengo che, tutto sommato, sia un bel posto in cui vivere, specie d’estate poiché il turismo aumenta e la città si riempie di vita”.

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giovedì 02 dicembre 2010

Riforme

l’ultima risale al 1923. Sì alla meritocrazia

Sanremo. Proteste, manifestazioni, autogestione. Una vera e propria rivolta. Colpa della riforma Gelmini, anche se le opinioni sono differenti. Questo il pensiero di Chiara Loffredo, studentessa universitaria di Scienze Politiche al primo anno: "Sono dell'idea che in un periodo di crisi economica mondiale come questa e con un debito pubblico così pesante sulle spalle, dei tagli

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Scuola: tutti contro il ministro Gelmini siano inevitabili. Il problema sta nella scelta del "dove tagliare?” I giovani studenti e ricercatori che stanno protestando in questi giorni lo sanno; La vera politica, quella che hanno fondato i nostri greci, richiama alla Sapienza e alla Conoscenza; vera tradizione Europea, nonchè grande ricchezza Italiana, quella che proprio in questi giorni qualcuno sta riuscendo a far morire". Così Serena d'Imperio, studentessa di scuola superiore: "C'è molta confusione e poca chiarezza. Le cose che vengono presentate ai telegiornali, in modo chiaro ed esplicito, della riforma Gelmini, tutto sommato, sembrano positive. Come per esempio quella di combattere "il baronismo" e creare un'università che si basi sulla meritocrazia. Poi si lamentano che siamo ignoranti. Ma iniziate a darci una possibilità di percorso

Chiara Loffredo

Serena D’Imperio

Benedetta Martini

formativo degno del suo nome! La riforma, secondo me, dovrebbe essere presentata punto per punto nelle scuole, in maniera limpida, facendo emergere le cose come stanno. Ma d'altronde penso che la poca chiarezza non sia un caso, ma una componente di una brutta ma furba tattica. D'altronde si riesce a lavorare meglio un popolo ignorante e poco informato. Tuttavia penso che le conte-

stazioni estremistiche degli studenti non siano poi così positive, non fanno altro che alimentare il caos e far emergere un cattivo lato dello studente italiano. Che non è solo quello che protesta, ma che in realtà si impegna e crede in un futuro." Benedetta Martini: “Io credo che ormai non si tratti più solamente di una riforma dannosa da revocare, ma di un intero sistema scolastico completamente

da rifare... siamo arrivati ad un punto di non ritorno, la scuola italiana ha subito un declassamento che sembra ormai essere irrecuperabile e la riforma Gelmini non fa che peggiorare una situazione già di suo particolarmente grave. Il ministro Gelmini parla di restituzione della meritocrazia non stabilendo dei validi criteri; senza contare che siamo l’unico paese in Europa che si ritrova ad avere ancora problemi a va-


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giovedì 02 dicembre 2010

i. E’ solo colpa sua?

Romano Lupi

Laura Vizzi

lutare il rendimento dei propri docenti, e questo dovrebbe darci da pensare.” Romano Lupi: “I tagli all’Università sono in linea con i provvedimen-

ti già adottati nelle scuole elementari, medie e superiori. Per quanto riguarda gli atenei, è il tentativo di privatizzarli. La cosiddetta “riforma”, infatti, prevede

l’ingresso di una quota minima del 40% di soggetti privati all’interno dei Consigli di Amministrazione – gli stessi rettori potranno essere figure esterne all’ateneo, addirittura non necessariamente docenti - stravolgerebbe nei fatti il carattere pubblico dell’Università italiana, subordinando il governo e le scelte degli Atenei al ricatto delle logiche di mercato. Condivido le battaglie a difesa dell’Università pubblica e contro i tagli a istruzione e ricerca, che rischiano di peggiorare ulteriormente la posizione che occupa l’Italia rispetto alla spesa per voci così strategiche. In tempi di crisi, il paese che ha maggioremente tagliato nella ricerca, nella cultura e nella formazione è l’Italia. Scelte

in controtendenza con quelle di altri governi molto più avveduti del nostro.” Laura Vizzi, avvocato: “la riforma presenta lati positivi ma anche negativi. E’ giusto il principio della meritocrazia, anche perchè sappiamo che l’Italia, purtroppo, è d’esempio per quanto riguarda “buone parole” e “raccomandazioni” quando si tratta di posti di lavoro particolari come può essere quello di ricercatore per l’università. Paradossalmente però la cosa negativa è che tra tutti i tagli che questa crisi economica, e il deficit accumulato dall’Italia, costringe ad effettuare il governo, ci vada di mezzo proprio la scuola. Se si taglia la ricerca come si può costruire un futuro per il pa-

Università, la Lega contro Burlando

“Ci vuole criterio nell’assegnare le borse di studio” Sanremo. Che Genova sia matrigna, soprattutto nei confronti di noi imperiesi, non è una novità e non si è smentita neanche nei confronti degli studenti universitari della nostra zona che con sangue e sudore e tasse con cifre poco popolari, cercano di arricchire le loro conoscenze formative, ovvero farsi un’istruzione. La Lega Nord, in consiglio regionale sta portando avanti una battaglia per una corretta assegnazione delle borse di studio agli universitari meritevoli di tale sostegno. Al più presto in consiglio regionale, verrà presentato un ordine del giorno di Edoardo Rixi, capogruppo del carroccio in regione, dove si impegna l’ente a stipulare un protocollo di intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca volto a differenziare su base regionale i criteri di attribuzione delle borse di studio universitarie, attraverso una valutazione oggettiva delle competenze, adeguando inoltre il valore delle borse di studio al costo della vita in Liguria, giungendo così a garantire un effettivo diritto allo studio. Un protocollo di intesa simile, è stato stipulato dalla regione Lombardia con il

Flavio Di Muro

Edoardo Rixi

ministero dell’Istruzione, il 31 ottobre scorso e i leghisti sperano che si possa fare lo stesso in Liguria. Valore delle borse di studio che dovranno privilegiare gli studenti residenti nelle aree della Liguria lontane da Genova che è la principale sede universitaria. Ha detto Flavio Di Muro, segretario regionale dei Giovani Padani: “deve essere interesse della Regione Liguria garantire che le risorse per l’Università degli Studi di Genova tramite l’A.R.S.S.U. siano destinate prioritariamente agli studenti residenti in Liguria, anche in un ottica di investimento in risorse umane che mi auguro fortemente, al termine dei loro studi formeranno la propria carriera

lavorativa nella nostra Regione”. E ha aggiunto: “auspico che al più presto la giunta Burlando voglia prendere in esame la nostra proposta perché la maggior parte degli studenti liguri proviene da fuori Genova e buona parte di essi hanno bisogno di usufruire di un alloggio universitario gratuito, fino alle questioni che vedono i corsi universitari mal organizzati e mal distribuiti sul territorio. Non è giusto – conclude Di Muro – che i nostri coetanei liguri, di cui moltissimi sono studenti della provincia di Imperia, vengano esclusi per favorire giovani provenienti dall’estero o da altre parti d’Italia che in Liguria risiedono solo per un breve

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ese? Forse sarebbe stato meglio cercare altri settori dove risparmiare denaro.” Opinioni differenti ma simili in certi punti quindi. Noi vogliamo pensare che la maggior parte degli studenti siano in classe a seguire le lezioni in questi giorni, invece che organizzare proteste violente nelle piazze o a cimentarsi in scalate ad edifici cittadini seguendo il triste esempio di chi dovrebbe fornire il buon esempio invece di aizzare folle e fomentare violenza. Non è facile riformare un ambito, come quello scolastico, immobile da più di 80 anni. Facciamoci questa domanda: prima della Gelmini la scuola era perfetta? Massimiliano Inferrera

“Non è giusto che i nostri coetanei liguri vengano esclusi per favorire giovani provenienti dall’estero o da altre parti d’Italia”

periodo. E’ ora che questa sinistra che si considera così vicina ai giovani, dia loro il sostegno necessario per il loro diritto allo studio. La sinistra dice che siamo razzisti, non credo proprio, anzi è iniziare ad attuare buone politiche federaliste e di tutela per lo studio dei nostri giovani futuro della Liguria ma non solo…” I dati riguardanti sulle borse di studio, non sono certo allarmanti ma aiutano a far riflettere sul problema. Su 2028 borse di studio vinte nell’anno accademico in corso per residenza in Liguria, 278 sono state vinte dagli studenti imperiesi (65 a Sanremo, 58 a Imperia e 19 a Ventimiglia), 234 da piemontesi, 155 da siciliani, 45 da pugliesi e 65 da calabresi. Per assurdo in proporzione piemontesi e siciliani hanno vinto più borse degli imperiesi e degli studenti stranieri gli ecuadoregni si piazzano al primo posto con 145 borse di studio, seguiti dagli albanesi con 124. Tornando quindi ai nostri imperiesi, ben 278, spenderanno parte della loro borsa di studio per i viaggi in treno, l’affitto, i libri e tutto ciò che serve alla vita da studente fuori sede. Coraggio ragazzi… E rimanendo

sempre in tema di università, in questi giorni l’Italia è stata sconvolta da numerose agitazioni di piazza e occupazioni (ancora in corso) di atenei da parte di studenti universitari contro la famigerata riforma Gelmini. La ministra dice che essi difendono i “baroni” ma la Cgil per voce della segretaria Camusso, in merito a queste manifestazioni ha detto che “forse la ministra non sa come è fatto questo Paese e che dietro ai giovani e agli studenti ci sono famiglie e un Paese che li sostiene". In ogni caso per l’università e non solo, aspettiamo tempi migliori ma non si può rimanere indifferenti che tagliando risorse pubbliche anziché investire su politiche di sviluppo, si creeranno sempre più diseguaglianze e ingiustizie sociali. Non a caso il patto di stabilità toglie il 5 per mille, ad esempio, alle onlus che si occupano di sociale e disabilità ed incrementano i fondi al Cepu ed alle scuole private. Se il ddl di riforma, come pare, sarà approvato, esso trasformerà le università in aziende, snaturando il diritto allo studio e precarizzando ulteriormente la figura dei ricercatori.

Andrea Di Blasio

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giovedì 02 dicembre 2010

Fuga di cervelli, ovvero l’emigrazione verso l’estero

B

rain drain, in inglese, fuga di cervelli, in italiano. Le parole sono diverse ma il concetto che esprimono è lo stesso, e sta ad indicare l’emigrazione verso paesi stranieri di persone di talento o alta specializzazione professionale. La meta più gettonata? Gli Stati Uniti, è ovvio. E come dar torto a quanti talentuosi e cervelloni che, trovandosi la strada per il successo sbarrata, decidono di cercare la fortuna oltreoceano? Si parla di meritocrazia, ma l’Italia sembra non conoscere questo termine. Nel nostro paese, infatti, si preferisce usare termini come nepotismo, clientelismo e baronia. E così nel nostro paese rimangono non quelli che si sono distinti per la loro bravura o la preparazione tecnica, ma solo quelli che si sono distinti per il cognome, l’albero genealogico oppure il conto in banca. E non c’è quindi poi da scandalizzarsi se si sente spesso parlare di malasanità, di analisi sbagliate o di personale incompetente. E i dati lasciano a bocca aperta. Secondo l’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero), infatti, dal 1996 al 1999 hanno lasciato il paese 12 mila laureati, in media 3 mila all’anno. Nel 2000, invece, il tasso di espatrio dei laureati si attestava al 7%, mentre, negli ultimi dieci anni, sono 300 mila i concittadini fra i venti e i quaranta anni che si sono trasferiti in un’altra nazione. Una perdita che non viene, però, compensata dall’arrivo di giovani con le stesse caratteristiche. E le cause di questo fenomeno sono da ricercarsi nel sottofinanziamento alla ricerca ed in una cattiva gestione del capitale da parte del governo. Cosa che fa inorridire alcuni studenti iscritti al DAMS di Imperia, Matteo Giovannini, Riccardo Caccialanza e Kara Glorio: “E’ normale il fenomeno della fuga dei cervelli all’estero, in Italia si preferisce investire in programmi TV come il grande fratello

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Laura Giordano

Sandro Cavicchi

Oltiana Dulluku e Angeliki Nanou

o il calcio, mentre la cultura e la ricerca non vengono considerate. In questi casi bisogna lasciare da parte lo spirito patriottico e andare all’estero, dove le possibilità di lavoro sono maggiori. Il governo dovrebbe smetterla di amministrare i soldi in questa maniera”. Della stessa idea sono anche Oltiana Dulluku e Angeliki Nanou, studentesse al terzo anno di scienze giuridiche: “Più che altro questo fenomeno è diffuso nelle grandi città come Milano o Torino, dove vengono fatte lezioni con dei luminari provenienti dall’estero, e questo invoglia i laureandi a valutare l’ipotesi di espatriare. Certo per come stanno le cose in Italia, la voglia di andarsene c’è, soprattutto nel nostro ramo, dove vanno avanti solo i ‘figli di’, e per loro l’ingresso nel mondo del lavoro, una volta terminati gli studi, è pressoché immediato. Il problema è che per andare via ci vuole anche una base economica, che non tutti possono permettersi”. L’ultimo parere è quello di Laura Giordano, studentessa di infermieristica ed ex studentessa di scienze giuridiche: “Sono totalmente solidale con quanti decidono di andarsene all’estero, qui le possibilità di lavoro sono molto poche.

I giovani vengono sottovalutati, e si tende a lasciare il posto di lavoro a chi lo occupa ormai da quarant’anni ed è prossimo alla pensione. Secondo me non è un problema di carenza di fondi, che ci sono, ma è solo una questione di cattiva organizzazione e di un’amministrazione sbagliata. Qui in Liguria, per esempio, ci sono pochissimi concorsi pubblici, a differenza di regioni come la Lombardia o il Piemonte. E, inoltre, qui gli stipendi sono molto bassi, basta anche solo andare a Montecarlo per vedersi i compensi raddoppiati. Normale che, davanti a tutto questo, un neolaureato senta l’esigenza di espatriare.” Davvero deleteria questa prospettiva, quindi, per chi si appresta a terminare il proprio percorso di studi. E chi lo ha già terminato, il suo percorso, cosa può dire in merito? Ce lo dice Sandro Cavicchi, professore di statistica presso l’università di Bologna: “C’era stato detto che l’Italia produceva un basso numero di laureati, se confrontato con gli altri paesi economicamente sviluppati. La scelta del 3+2 era nella direzione di recuperare laureati intermedi che, considerando il forte livello di abbandoni, potessero essere immessi

nel mondo del lavoro con competenze intermedie. Ma tutto questo poteva funzionare soltanto in una società strutturalmente evoluta con richiesta di competenze ed innovazioni, non certo in Italia. Da noi c’è bisogno di pochi laureati, capaci ma poco pagati. Riguardo alla ricerca, poi, è praticamente impossibile accedere ad una qualche collocazione che non sia un precariato e per poco, e di lungo ed estenuante periodo, tale da impedire qualsiasi progetto di vita. Negli ultimi anni l’età di accesso ad una posizione di ricercatore universitario varia dai trentacinque ai quaranta anni, dopo, quindi, dieci o quindici anni di precariato. Molti anni fa, i titoli scientifici che oggi servono per ottenere un posto stabile di ricercatore erano più che sufficienti per aspirare ad un posto di professore di I fascia. Cosa fa la stragrande maggioranza degli aspiranti ricercatori che si stancano del precariato senza futuro o nemmeno riescono ad essere precari? Se ne vanno all’estero. Quelli che hanno docenti con rapporti internazionali realizzano abbastanza rapidamente questo progetto; gli altri, scrivono decine di lettere sperando di essere accolti, ma, senza essere introdotti, raramente riescono. Dei miei migliori studenti, uno solo ha un posto di ricercatore (a quaranta anni) dopo un dottorato, un precariato e tre anni di attività all’estero. Altri quattro sono in giro per il mondo, con onore.” Parla con indignazione il professor Cavicchi, è evidente

Povera Italia

preferisce investire nella tv, gossip e Gf

che questo tema lo tocca parecchio. La sua paura, e non solo sua, è quella che, se questo trend continuasse, si rischierebbe di demotivare quanti vogliono iscriversi all’università con una notevole ripercussione sulle iscrizioni. Ecco il suo parere in merito: “Certamente sì a tutte e due le domande. Tutti vedono che solo una minima percentuale di laureati può accedere al mondo della ricerca e più in generale al mondo del lavoro e con salari decisamente bassi. Perchè allora perdere tempo e denaro, quando una preparazione tecnica di un istituto professionale offre le stesse o maggiori opportunità? E’ mia opinione che nella situazione attuale abbiamo bisogno di meno laureati e più preparati. “ Quale potrebbe essere una soluzione, allora? “Occorre, a mio parere, ritornare ad una Università più selettiva e di maggiore qualità come lo era tanti anni fa e come lo sono tutte le università dei paesi che hanno bisogno di laureati che partecipino allo sviluppo. Il fatto è che siamo in una strana forma di autonomia universitaria dove il numero degli iscritti è fondamentale per la sopravvivenza degli atenei. Inoltre, la scuola media superiore non è più selettiva e all’università entra un pò di tutto. L’insegnamento universitario ha quindi abbassato il livello culturale, per tenere gli studenti iscritti, producendo, in molti casi, laureati di bassa qualità.” E questo, sicuramente, è un danno per tutti. Luca Masselli


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IMPERIA C

osa sta accadendo alla Banca di Caraglio? Le migliaia di soci e clienti della provincia di Imperia se lo stanno chiedendo con insistenza e legittima preoccupazione da qualche settimana. La sfiducia al presidente Livio Tomatis, di Cervasca, eletto per la seconda volta al vertice della BCC il 29 maggio di quest’anno da oltre 2000 soci, inquieta. Il ribaltone avvenuto poco tempo fa e l’elezione a nuovo presidente della banca del geometra Mario Barale, di Caraglio, non rassicura. Troppi sono gli interrogativi aperti. Molti soci della provincia di Imperia, dopo il blitz che ha fatto saltare l’architetto Tomatis, non gradiscono l’esclusione dal Comitato Esecutivo della banca, il “parlamentino” della BCC che individua gli obiettivi da raggiungere, le cose da fare, braccio operativo, cervello e cuore della banca, del dottor Graziano Colombo, noto farmacista di Sanremo. Aveva preso 450 voti, era il 6° tra i più votati. Nei tre anni precedenti Colombo faceva già parte del ristretto Comitato Esecutivo, caduto Tomatis anche lui è stato subito allontanato, decapitato, “degradato” a semplice membro del Cda formato da 11 soci. Perchè? Senza Colombo, unico ligure nella vera stanza dei bottoni della Banca di Caraglio molti temono che la Riviera ed il ponente non siano sufficientemente rappresentati e garantiti nelle scelte strategiche. Abbiano poco peso, ci sia uno squilibrio ad esclusivo vantaggio dei piemontesi. Una minoranza pensa non si tratti delle solite lotte di potere e di poltrone, ma possano esserci sintomi preoccupanti di solidità economica. La lettera inviata dalla dirigenza Barale ai soci anziché tranquillizzare ha gettato benzina sul fuoco. Fa discutere anche la recente missiva dell’ex presidente Tomatis che ha scritto: “Gentilissimi

Al centro Ilario Lacca, direttore Banca Caraglio

Mario Barale

Graziano Colombo

Cosa succede alla Banca di Caraglio? E’ allarme tra gli oltre 40 mila clienti Lettori quale amministrato- davvero “DIFFERENTE”. re della Banca di Caraglio, A tutti i nostri soci e clienti del Cuneese e della Riviera va quindi un accorato apdei Fiori per dovere verso i pello affinche’ continuino quasi 8.000 Soci e gli oltre serenamente e con massima 40.000 Clienti della Banca fiducia ad operare con la ho ritenuto indispensabile banca, rassicurandoli della ed inderogabile comunicare sua assoluta, affidabilità, efche gli avvenimenti legati ficienza e solidità”. La lettera di Tomatis alla mia sfiducia quale precontinua “... sidente della mai avrei Banca avveimmaginato nuta il 13 ot- Brutta storia di meritarmi tobre scorso una sfiducia e di nuovo la che, alla luce lettera pervedelle motivanuta a quasi zioni addotte, tutti i Soci ritengo senza in quest’ultigiusta cauma settimana sa. Il nuovo stanno facenCda si è riudo tanto male nito due volte alla nostra solidissima ma mai è stato ed affidabilissiposto all’ordima Banca ne del giorno, e, peggio, al nè informato, dimorale ed al scusso o tantomeno sentimento deliberato, in merito a una appassionato e propositivo di tutte i qualsiasi “Comunicazione ns “ragazzi”: donne e uo- al Socio”. Eppure, come samini che ogni giorno dietro pete, il nuovo presidente ed uno sportello od un tavolo i consiglieri che mi hanno di Filiale si rapportano con sfiduciato hanno compiuto Soci e Clienti in modo stra- questo atto che ritengo così ordinario, rappresentando e perpetrato in barba a tutconcretizzando appieno il te le regole di democrazia, principio e la realtà di una informazione, trasparenza Banca di Credito Coope- e deliberazione. La gravirativo che vuol essere ed è tà si accentua consideran-

Silurato il rappresentante dei soci di Imperia

do che per il recapito della comunicazione pare siano stati usati i consueti canali ufficiali della Banca, quindi a totale onere e spese della stessa e, almeno all’apparenza, la comunicazione si presenta come atto ufficiale della Banca anzichè come mero atto posto in essere dai suoi firmatari. Di fatto viene turbata la serenità di giudizio dei Soci che solo nel momento assembleare può trovare giusta sede di discussione e definizione, momento assembleare per la cui convocazione molti soci stanno raccogliendo le sottoscrizioni e che, alla luce di questi fatti ulteriori, ci auguriamo arrivi il più presto possibile”. Al vertice della Banca di Caraglio la “guerra” tra le cordate Tomatis e Barale non si spegne. Anzi. Per indire una nuova assemblea e fare nuove elezioni occorrono 800 firme, il 10% dei soci. Alcune centinaia sarebbero già state raccolte nell’imperiese dove la Banca di Caraglio è presente con 8 filiali (Sanremo, Imperia, Arma Taggia, Ospedaletti, Bordighera, Vallecrosia, Camporosso, Ventimiglia) e dove il farmacista Colombo gode vasti consensi. La

Livio Tomatis BCC in totale ha 25 filiali: 8 in Riviera e 17 in Piemonte. C’è chi giura che si rivoterà nei primi mesi del 2011. Ma perchè è saltata la testa di Tomatis che era stato il più votato, che aveva preso 1.114 voti su 2.000 delegati e Barale solo 702? I “golpisti” dicono che non avrebbe seguito le indicazioni di indirizzo approvate dal Cda. Accuserebbero Tomatis anche di essere individualista, autoritario, troppo presenzialista alle feste. “Tutto falso - controbattono i suoi sostenitori – e lo dimostreremo quando si tornerà a votare”. C’è anche chi comincia a contestare, sottovoce, il mega direttore della Banca di Caraglio, il dottor Ilario Lacca. Roberto Basso

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giovedì 02 dicembre 2010

Sul porto di Imperia non si sa più che pesci prendere Imperia. Si respirano giorni di tensione intorno al Porto turistico di Imperia. Tra accuse, smentite, richieste, botte e risposte, al momento è tutto fermo, almeno in superficie. Ovviamente, come è prevedibile, appena sotto il primo strato, la situazione è caotica. Tra “l’esercito” che attacca la Porto di Imperia Spa e il “plotone” che cerca con le unghie e con i denti di proteggerla, vi sono in mezzo una serie di soldati che si suddividono tra “gufi” e speranzosi. In qualunque caso, sia da una parte che dall’altra, gli scongiuri si sprecano. Conti, direttore generale della Spa e Caltagirone, proprietario del gruppo Acquamare Srl & company alternano secchi no-comment a contrattacchi al vetriolo. Che sia una tattica per guadagnare tempo?

Caltagirone Potrebbe essere, in quanto il tempo inizia a stringere. Ben presto le chiacchiere “staranno a zero” e saranno solo i fatti a parlare. Gli uffici del demanio infatti, sono arrivati la settimana scorsa ad un ultimatum con la Spa, incaricata di portare a termine lo scalo turistico. Se entro un mese non saranno presentati tutti i documenti richiesti, la

Porto Spa rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano. Il Comune potrebbe decidere di togliere alla Spa qualsivoglia concessione inerente il porto e dare in appalto il cantiere ad un’altra società per concludere i lavori. Sicuramente se la Porto Spa dovesse affondare, nella stessa situazione, o quasi, si troverebbero le altre aziende appaltatrici dei lavori. Molti da tempo stanno mormorando: “Se si continua a parlare del porto turistico, qualcosa sotto ci sarà”. Linea di pensiero senz’altro appoggiata da chi fin dall’inizio attaccava amministrazione comunale, la Porto di Imperia e chiunque girasse nell’orbita del porto. È un calvario che si protrae da mesi. L’occhio del ciclone ha toccato anche nomi eccellenti della po-

litica locale e nazionale, come Sappa e Scajola. Si è inoltre parlato anche qui di infiltrazioni mafiose, di affari loschi e situazioni poco chiare. Si sta indagando. Si è addirittura cercato di escludere la carta stampata dalle vicende inerenti al caso, per non peggiorare la situazione, senza considerare che, probabilmente la stampa, i

giornalisti, possono sollevare dubbi e sospetti, in alcuni casi, addirittura influenzare l’opinione pubblica, ma sicuramente per quanto scaltri possano essere, non potranno mai cambiare i fatti, quelli reali, quelli concreti. Comunque l’ora della verità, come abbiamo già menzionato, sta arrivando, ci si augura. La preoccupazione però, non appartiene solo alle società coinvolte o all’amministrazione comunale. A seguire con apprensione la vicenda vi è l’intera provincia e non solo. È fuori dubbio che i cittadini chiedono a gran voce chiarezza e trasparenza, che chi ha sbagliato, se degli sbagli sono stati fatti, paghi, e che il porto, futura risorsa di questo territorio, venga finalmente ultimato. Alessio Pastorelli

cittadino svolge la sua professione di geometra. Gli investigatori avrebbero acquisito la documentazione riguardante i progetti di riqualificazione della zona di Uveghi, presentati dalla Galileo, la quale all’inizio aveva dichiarato di voler costruire un vivaio nel luogo della discarica. Oltre al sequestro delle

carte relative ai progetti e alle autorizzazioni i finanzieri si sono concentrati anche sulla contabilità della onlus e delle aziende riconducibili a Gandolfo. Intanto proseguono le indagini relative l’altra discarica, la Eco Terra di Pontedassio, società anche questa amministrata da Luigi Gandolfo. A.P.

Conti

Discariche abusive nell’entroterra Perquisito l’ufficio del sindaco Alessandri Pieve di Teco. Continuano le indagini per far chiarezza sulla questione della maxi-discarica rinvenuta nei pressi dei piloni della “28” in località Uveghi, poco distante dal capoluogo della valle Arroscia. Una decina di perquisizioni sono state compiute nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza a Pieve di Teco, in altre località dell’entroterra e ad Imperia. Oltre all’ex sindaco di Chiusavecchia, Luigi Gandolfo, fondatore della onlus Galileo, attorno alla quale

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Alessandro Alessandri ruota il business degli inerti, al segretario del comune di Pieve di Teco, Alberto Marino e all’ex impiegata

dell’ufficio tecnico, finiscono nell’inchiesta anche pubblici amministratori, liberi professionisti e titolari di aziende di costruzione. A costoro è stato notificato il decreto di perquisizione che per alcuni potrebbe trasformarsi in informazione di garanzia. Gli uomini del maggiore Marco Sandri, sono anche andati a “visitare” gli uffici del sindaco di Pieve di Teco, Alessandro Alessandri. È stato perquisito sia l’ufficio di palazzo Borelli, sede del municipio, sia l’ufficio dove il primo



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Arrivano 300mila euro per la “Incompiuta” Imperia. E’ passato con 25 voti favorevoli da parte del consiglio comunale di Imperia la variazione di bilancio, che sostanzialmente recepiva gli aumenti della Tarsu dovuti ai maggiori costi per il conferimento dei rifiuti alla discarica del Boscaccio di Savona e gli equilibri di bilancio. Inoltre per quanto riguarda la variazione di bilancio ci saranno maggiori entrate per 30 mila euro vincolate alla catalogazione dei volumi

della Biblioteca e 15 mila euro di contributo Anci per il progetto “Muri da Amare” destinato ai writer. Per quanto concernono gli equilibri di bilancio, la giunta Strescino, li ha approvati con 25 voti favorevoli e saranno previsti liquidi per 20 mila euro (multe), 60 mila euro per diritti da parte dell’Amat, 16 mila euro di contributo dalla provincia di Cuneo per un progetto che coinvolge giovani volontari nella sicurezza stradale,

oltre a 64 mila euro di utili derivanti da partecipazioni societarie. Maggiori spese (130 mila euro) derivano da un aggravio in bolletta di costi dell’energia elettrica e per le luminarie natalizie (65 mila euro). Importanti sono l’arrivo di 300 mila euro da parte del ministero delle finanze per la messa in sicurezza delle reti di protezione del versante che da su Capo Berta della cosiddetta “incompiuta”. a.d.b.

Diano Marina, una lettrice: “aiuto stanno tagliando gli alberi!”

“Spett. Redazione sto cercando di far sapere a tutti coloro che non lo sanno o che non si sono resi conto che a Diano negli ultimi dieci anni sono stati tagliati un numero spaventoso di alberi . Prima i meravigliosi pini della zona Sant’Anna che creavano una cornice bellissima e che a mio avviso è stato uno degli scempi peggiori che si potessero commettere. Poi altri pini sono stati sacrificati nella zona antistante il “porto” per far spazio all’orrendo container della Capitaneria di Porto. Sono stati tagliati una ventina di alberi di Tamerici sempre in zona porto per consentire il transito con i mezzi a motore. Alberi della famiglia delle Roveri sono stati eliminati da Via Colombo per far posto alle macchine. Palme sono state tagliate sulla passeggiata dalla parte di Palazzo del Parco e in zone Chiesa Parrocchiale. Ma adesso abbiamo veramente toccato il fondo vogliono, anzi, stanno per tagliare i maestosi Platani di Via Mateotti e Largo Cambiaso adducendo la scusa che sono malati. Le piante si curano se sono malate si tenta in ogni modo di salvaguardarle sono un bene di tutti, ossigenano l’aria e ornano la città non si può permettere che vengano tagliate è un abominio. Ma ciò che fa altrettanto male è vedere in tante persone la totale indifferenza. E pensare che gli alberi hanno ispirato tanti poeti e pittori e qua sono solo capaci di tagliarli per far posto alle macchine. Spero tanto che lei pubblichi la mia lettera e che non rimanga inascoltata”. Fusai Sabrina

Imperia Carla Nattero nel direttivo nazionale di SeL Il consigliere comunale imperiese Carla Nattero è l’unica ligure ad essere entrata nell’ufficio di presidenza di Sel. “L’elezione di Carla Nattero permetterà di portare le problematiche e le esigenze del nostro territorio a livello nazionale in un partito che, con la candidatura alle primarie di Vendola, si propone di diventare il punto di riferimento di una nuova esigenza di sinistra in Italia”, evidenziano dalla segreteria provinciale di Sel.

Imperia L’imprenditoria femminile cresce

Il 24 Novembre scorso, ad Imperia, è nata Cna Impresa Donna, associazione che riunisce le imprenditrici imperiesi. Lo scopo è quello di fornire supporto ed ogni tipo di informazione per tutte le donne che vogliono essere imprenditrici, inoltre per sostenere lo sviluppo di imprendorialità femminile, fenomeno sempre più in crescita anche in settori, come quello delle costruzioni e della tecnologia, a conduzione prevalentemente maschile. Questi i nomi delle donne del Comitato: Benedetto Ornella, estetista in Imperia, Bonino Elisabetta, imprenditrice nel settore distributori bevande Chiappello Caterina, orafa in Bordighera Davico Michela, esercente bar in Imperia Negro Fiorella, tecnico ortopedico in Sanremo Pissarello Sarah, commercio all’ingrosso di caffé Tropeano Grazia, scuola di cucito in Imperia La Rosa Iolanda, panificatrice in Imperia. Per aderire al Comitato le imprenditrici imperiesi possono contattare il Coordinatore: Osvaldo Ferrari - Cna Imperia –Via Repubblica, 37 – tel. 0183 292684

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SANREMO Rossano Dasacco Maurizio e Pina Pellegrini e il figlio Christian

I

l Natale si avvicina, e il pensiero vola ai regali natalizi da fare a parenti ed amici. Nei supermercati e nei negozi sono già da tempo, comparsi gli addobbi per l’occasione. Le palle colorate da mettere sull’albero, con i festoni, e le lucine. Ovviamente non possono mancare le statuine per il presepe con annessi e connessi. Come in ogni famiglia, anche il Comune si prepara per l’occasione. Questa volta a Palazzo Bellevue hanno addirittura giocato d’anticipo, mettendo le luminarie natalizie molto prima rispetto al solito, conquistando il favore dei cittadini entusiasti di questa celerità. Quindi tutti contenti? Nemmeno per sogno! Gli abitanti e i commercianti del secondo tratto di via Galilei, dalla cima di via Martiri andando verso il santuario della Madonna della Costa per intenderci, sono furiosi con l’amministrazione per varie motivazioni. Per continuare il discorso natalizio, il primo appunto che hanno da fare, è quello inerente le luminarie. La cosa singolare è che i primi metri della via possono “vantare” la presenza di questi addobbi, mentre il tratto restante, a quanto pare quest’anno, “non si è meritato il Natale.” “Siamo abitanti e commercianti di “serie B” noi?” domanda provocatoriamente Maurizio Pellegrini con la moglie, la signora Pina, titolari del bar Galilei e pro-

Nunzia Sorrentino

Rosy Gumina

“Babbo Natale, regalaci via Galilei senza buche!” La protesta

Vera Iordache

seguono: “durante gli ultimi due anni, abbiamo messo un abete con luci e festoni a nostre spese, per creare anche qui, un po’ di atmosfera natalizia, ma non ci sembra giusto. Le tasse le paghiamo come tutti, e vorremo gli stessi trattamenti”. Questa vicenda è solamente la punta dell’iceberg, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, come si suole dire. “Da anni mando avanti questa attività di parrucchiera” racconta Rosy Gumina, “e la situazione è in continuo declino. Si succedono le am-

“Siamo abitanti e commercianti di serie B”

ministrazioni, si alternano gli schieramenti politici, ma nessuno fa nulla. La strada è dissestata, dossi e buche si alternano pericolosamente, inoltre di notte, la zona è anche scarsamente illuminata, favorendo episodi di delinquenza. Poco tempo fa, nella zona sottostante il “Piccolo cottolengo di don Orione”, si è consumata un’aggressione, senza che nessuno si accorgesse di niente”. Dello stesso parere anche il signor Rossano Dasacco, proprietario del bar Gabry: “La situazione è davvero pietosa, e soprattutto perico-

losa”. Opinione condivisa anche dalla signora Vera Iordache, titolare del commestibile, dalla signora Nunzia Sorrentino e da altri commercianti che, con gli abitanti della zona, stanno meditando se costituire un comitato e raccogliere firme, affinché qualcuno si accorga di loro. “Lo stato in cui versa il manto stradale è pericoloso per tutti!” afferma la signora Pina, “I pedoni, in alcuni punti, sono costretti a passare sul bordo della carreggiata, in quanto la stessa è sprovvista di marciapiedi, rischiando di inciampare nelle buche e correndo il pericolo di venire investiti. Inoltre queste buche, quando piove, si riempiono d’acqua, e quando le auto passano, “lavano” ogni volta i malcapitati pedoni. Le strisce pedonali rispecchiano lo

stato di degrado della strada. Sono state pitturate non più tardi di uno o due mesi addietro, eppure sono già tutte sbiadite. Oltre a questo, di notte, sono ancora più difficilmente individuabili, in quanto non vi è un lampione che le illumini. Senza contare che nella zona, abitano numerose persone anziane e bambini. È necessario che si faccia male qualcuno prima che siano presi i giusti provvedimenti?”. Chissà se dopo mesi, se non anni, di lamentele rimaste inascoltate, questa sia la volta buona. In definitiva, se “Babbo Natale” regalerà agli abitanti di via Galilei una strada decente, è ancora da scoprire, ma se questo non dovesse avverarsi, difficilmente gli ospiti di palazzo Bellevue, potranno scamparsi il “carbone” della Befana! Alessio Pastorelli

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Area Sati alla Foce. Dopo 20 anni qualcosa si muove

Il 2011 sarà l’anno decisivo? Commercianti e residenti fanno scongiuri, ma ci sperano

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e abbiamo parlato alcuni mesi fa dell’ex area Sati e delle condizioni di degrado in cui versa da troppi anni. Abbiamo visto movimento di operai attorno all’edifico ma mancano notizie certe sul reale “inizio lavori”. L’ultima convocazione comunale in merito a quest’area risale all’8 Aprile 2010. Abbiamo visto il progetto, presentato nel febbraio 2001 dalla ditta proprietaria Barbara Calzolaro e Salvatore Lombardo dell’area, la società F.lli Negro. Inizialmente consisteva nel recupero dell’immobile zone di accesso per le auto, Barricalla. attuale, della realizzazione da via Tivoli e non più da Laura Gallo, parrucchiedi aree commerciali fuori via San Rocco. L’area a ver- ra a pochi passi dall’area terra, tre piani interrati da de, il sagrato, la viabilità e il ex Sati: “Il progetto pare destinare a parcheggi. Nel parcheggio al quarto piano interessante. Importante è corso degli anni sono inter- sarebbero dati in concessio- togliere quello schifo che è venute modifiche dovute a ne al comune di Sanremo. presente ormai da trent’anpiani regolatori, nuoni.” Come darle torto. ve norme di vincolo Il quartiere della Foce ha Barbara Calzolaro cimiteriale, esigenze e Salvatore Lombardo diverse, ritardi. Oltre bisogno di riprendere vita. sono i titolari del bar ai 3 piani di parcheg- “Sarebbe ora che vengano Cocktail di via Padre gi interrati e al primo tolti tutti quei ruderi che Semeria: “Già pensare piano a quota strada ingrigiscono l’intera zona” di eliminare quel covo riservato a destinaziodi topi che è l’ex Sati ne commerciale, l’ulè positivo. Il progetto timo progetto prevede la Di questo progetto cosa ne ridarebbe lustro alla nostra realizzazione, fuori terra, di pensano i sanremesi, gli zona. Soprattutto la parola sette piani con destinazione abitanti della Foce? parcheggi suona bene dato “Sarei contenta se inclu- che la Foce ne ha bisogno.” residenziale, un’area da destinare a piazza di uso pub- dessero nel progetto anche Paolo e Silvano, titolari blico, il sagrato della chie- un bel parco giochi per i dello storico bar Eden afsa di San Rocco, un quarto bambini. Sono mamma e a frontano il tema più a fonpiano interrato destinato a parte la zona dietro Portoso- do: “Sarebbe ora, la zona parcheggio ed un’area ver- le Sanremo non offre molti Foce è morta, ha bisogno de. Cambierebbero anche le spazi per i bimbi” dice Sara di tornare a vivere. Noi alle

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Silvano e Paolo Cibien

Sara Barricalla

Gallo Laura

tre e mezza del pomeriggio potremmo già chiudere. Ottima l’idea di inserire altri negozi, renderebbe la zona attrattiva non solo per i residenti, ma anche per i turisti. A parte la Camera di Commercio e l’Ufficio del Registro qui non c’è più niente da vedere a da venirci a fare. Creare una zona shopping sarebbe utile ed economicamente auspicabile per tutti. Togliere la zona morta e brutta dell’ex Sati poi sarebbe un ottimo biglietto da visita per il turista che, uscito dall’Autostrada, non si troverebbe più davanti un

rudere, ma una zona nuova e piena di vita”. Pareri in maggioranza favorevoli. Il 2011 vedrà sul serio l’inizio lavori? Arriverà il tanto atteso primo colpo di piccone? Palazzo Bellevue e la società F.lli Negro, dopo un braccio di ferro durato decenni, troveranno davvero l’intesa definitiva? Riusciranno ad individuare le ultime ed eventuali correzioni da apportare al progetto salvaguardando l’interesse di tutti, del privato e, soprattutto, quello della collettività? Massimiliano Inferrera


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23 Vigili urbani “prigionieri” del servizio anche quando piove e grandina. Forse sarebbe utile cambiare qualcosa giovedì 02 dicembre 2010

Lavaggio strade in città? Ocio... multe in arrivo

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ettimana scorsa nella nostra inchiesta sull’igiene urbana in città, abbiamo fatto un punto della situazione su quanto Sanremo fosse sporca e invasa dai topi. Ma almeno le strade sono pulite, infatti ogni mese e nelle diverse vie della città, ma non tutte, le vie vengono lavate dai camion lava strade. Ora, non per polemizzare ma anche dopo il lavaggio, per vari motivi, le strade non sembrano così pulite ma, a prescindere da questo discorso di igiene, c’è un altro che merita più attenzione. Secondo un’ordinanza comunale vigente a Sanremo, ma anche in buona parte del territorio nazionale, il lavaggio delle strade è previsto anche nei giorni di pioggia. Si, avete capito bene, può esserci un’alluvione che i solerti addetti del lavaggio strade scendono nella via a pulire, accompagnati, ovviamente, dalla polizia municipale che, al posteggiatore sbadato di turno, metterà sul cruscotto una multa da 38euro (anche se la cedolina rosa con l’importo non c’è ma solo quella con le modalità di pagamento…), da pagare entro dieci giorni, pena le spese di notifica del verbale, più dai 50 ai 60euro per la rimozione dell’auto. Quindi se uno di noi dimentica l’auto posteggiata nelle zone e nei giorni in cui vige il divieto di sosta per il lavaggio strade, dalle 22 alle 6, con poco meno di cento euro potrà riavere la sua macchina, previa telefonata al piantone di polizia municipale che dovrebbe dare informazioni utili all’autista. Come se non bastasse, dopo aver parlato con il vigile che ha multato il mezzo bisogna recarsi presso il luogo dove è stata portata l’automobile e pagare subito. Per capirci, portiamoci sempre i soldi dietro! Questa inchiesta nasce da una disavventura capitata al sottoscritto domenica 21 novembre 2010 che per sbadataggine e buona fede ha

posteggiato la propria vettura in via San Francesco, dove la terza domenica del mese vige il divieto di sosta dalle 22 alle 6 per il lavaggio strade. Ora, non voglio creare sterili polemiche, non ho fatto attenzione al cartello, ho preso la mia multa ed è giusto che paghi (in data 29 novembre 2010 mi son recato presso la filiale Carige della Foce a pagare la sanzione), ma di sicuro ci sono alcuni aspetti che vorrei chiarire. Il primo è che quando ho chiamato il numero verde, il sopracitato piantone, alla mia richiesta se mi avessero portato via l’auto per il lavaggio strade, mi rispose di cercare da solo (le radiotrasmittenti non esistono?) la pattuglia che

aveva provveduto a farmi la multa, affinchè essi potessero poi identificarmi e farmi riavere il mezzo. Fortunatamente vidi i vigili pres-

so l’autorimessa di via Zeffiro Massa, dove era “ostaggio” la mia auto, i quali alla mia domanda se realmente l’autovettura fosse stata portata via dal carro attrezzi, come prima cosa mi dissero di non prendermela con loro visto che, pur con un copioso temporale, il lavaggio strade funziona lo stesso. Io da cittadino ligio alle leggi, ovviamente non ho dato nessun segno di nervosismo, visto che comunque sia io ero in torto, anzi i due poveri e gentili agenti di polizia municipale erano bagnati fin sopra i capelli, per via del far multe sotto la pioggia. Rispettare

le leggi è sacrosanto ma è normale che di domenica, con pioggia a catinelle le strade vengano lavate lo stesso? Che io sappia, poi, il lavoro di domenica e quindi in un giorno festivo, soprattutto in questo caso, costa di più alle casse comunali, ovvero a noi cittadini, gli stessi che avendo trovato un parcheggio sono obbligati prima delle 22 a rimuovere la macchina e parcheggiare da un’altra parte, magari nei “nuovi” posteggi del lungomare Dapporto, dove si paga 24 ore su 24… Forse sarebbe meglio che questo servizio fosse eseguito in maniera differente, soprattutto visti i tempi di crisi, con un risparmio di uomini e mezzi e coi vigili che, invece di far multe potrebbero presidiare il territorio per la nostra sicurezza. Ad esempio a Firenze, per chi dimentica la macchina nel parcheggio sotto casa durante la notte di pulizia, niente più rimozione forzata in depositeria. Si rischia solo la multa per divieto di sosta perché al posto dei camion lava strade c’è l´uso sistematico della macchina pulitrice (“sweepy jet”) che permette di lucidare le strade senza necessità di spostare l´auto. Andrea Di Blasio

Sanremo Talk show sul diabete con Franco Di Mare Più di cento persone hanno assistito venerdì sera presso la sala Roof 1 del teatro Ariston di Sanremo, al talk show sul diabete che ha avuto l’obiettivo di informare sulla prevenzione e il controllo della patologia. La serata, condotta da Franco Di Mare e con la partecipazione del cabarettista Pierfrancesco Poggi, ha alternato dibattiti tra i medici relatori dell’evento, i pazienti e con contributi dal mondo del cinema, del teatro e della poesia, uniti dal filo conduttore del cibo. L’iniziativa è stata promossa dalla casa farmaceutica Takeda Italia”.

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giovedì 02 dicembre 2010

Annamode chiude... e Sanremo perde la qualità “L’isola pedonale, senza il simbolo dello shopping di classe, non sarà più la stessa”.

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a chiusura dello storico negozio Annamode ha fatto sprofondare nella tristezza l’intera città di Sanremo. Cittadini, negozianti, turisti abitudinari sono decisamente avvolti da una nuvola di malinconia. La boutique ha segnato una vera e propria storia della città ed è difficile che la cessazione dell’attività lasci indefferente qualcuno. Chi non ha mai sognato di indossare uno dei meravigliosi abiti griffati di Annamode? Chi non hai mai spalancato gli occhi lucidi davanti ad un regalo di compleanno, confezionato con la carta dell’atelier più “in” di Sanremo? Da

matuziana non ne gioverà sicuramente. Mancherà inoltre un’atelier che offrirà griffè prestigiose”. Walter Verdecchia, titolare Replay Sanremo: “La chiusura di AnnaMaria Fotia Gini Grisa Stella Lattarulo Walter Verdecchia mode comporterà sicuramente un’affluenza minore di turisti sempre il negocapi glamour “Luciana Miola, pensio- stranieri. Oltre al danno zio ha puntato di alta moda, nata: “Annamode risultava economico, l’immagine di sulla qualità e ha che richiamano una vera e propria attrazio- Sanremo ne risentirà, anche dato la possibilità personaggi del- ne. Mi dispiace molto per la a livello estetico. Di certo, ai cittadini sanlo spettacolo e chiusura del negozio, sarà procurerà un disagio anche remesi di vestirclienti facolto- una “bella batosta”, anche per gli altri esercizi comsi delle migliori si. Assisteremo se siamo già tutti consape- merciali”. Stella Lattarulo, titolare firme. Di certo, così ad un’in- voli che il tracollo econola boutique fa da Luciana Miola voluzione dello mico della nostra città è già “Centro In forma” Sanrespecchietto per le sviluppo eco- iniziato da tempo. Corso mo: “Sono molto afflitta per allodole ed attira nomico della Matteotti, ormai isola pedo- la chiusura della boutique, il turismo più prestigioso nostra città? nale, sarà anche molto ele- che donava smalto e prestied interessato alle griffès I 1000 metri quadri di gante, ma senza la boutique gio alla città. A mio parere più ricercate. Simbolo del- negozio, e le 14 vetrine, che di Annamode perderà “quel l’amminstrazione dovrebe intervenire perchè indublo shopping sanremese, fa- hanno decorato la via dello non so che!” moso in tutto il mondo. Ha shopping sanremese fino ad Maria Fotia, dipendente biamente rappresenterà un dato la possibilità in una oggi mancheranno a tutti. Guess Sanremo: “L’imma- danno per tutti quanti”. Serena D’Imperio città così mondana, grazie Queste sono le opinioni in gine della città cambierà Benedetta Martini ai suoi eventi, di offrire merito di alcuni cittadini. sicuramente. E l’economia

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Viabilità in via Galilei, quali prospettive? Il nuovo svincolo dell’Aurelia bis sfocerà al Borgo. Il traffico cittadino potrebbe rischiare la paralisi

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l nuovo svincolo dell’Aurelia Bis, che sfocerà in zona Borgo, è quasi ultimato. L’apertura è prevista per la prossima primavera, poco prima della stagione estiva. Un cambiamento in positivo per la viabilità della Città dei Fiori, il quale però porterebbe, allo stesso tempo, inevitabilmente una serie di problematiche. Una su tutte, la maggior affluenza di traffico in via Pietro Agosti, la quale rischierebbe il collasso, considerando anche le giornate in cui si svolge il mercato settimanale, nell’adiacente piazza Eroi. Proprio per questo motivo, si è palesata l’ipotesi di una variazione inerente il senso di marcia del primo tratto di via Galilei, fino a zona Borgo (ad oggi in direzione ponente levante). Questo permetterebbe, a chi uscisse dall’Aurelia Bis e volesse raggiungere il ponente della città, di non passare dal centro, rimanendo intrappolato nei tentacoli del traffico. La settimana scorsa l’assessore alla Viabilità, Alessandro Il Grande, ha fatto un sopralluogo, nella via interessata per capire l’attuabilità del progetto. Difatti, oltre al senso di marcia di via Galilei, si potrebbero adottare delle variazioni anche alle strade che mettono in collegamento quest’ultima con via Agosti, come ad esempio via Ramelli e via Melandri. I punti interrogativi, non finiscono qui. Al vaglio vi sarebbe anche l’ipotesi, di prolungare il doppio senso di marcia dal rione “Polo Nord”, da via De Amicis, sino alla bretella di via Melandri, per agevolare il traffico veicolare dei residenti.

In attesa di ulteriori sviluppi, sembrerebbe che la modifica dell’inversione di marcia, dovrebbe partire da gennaio, subito dopo le festività. Il Grande ha sottolineato che si tratterrà di un esperimento il quale non è detto si tramuti in un cambiamento permanente. Nel frattempo, abbiamo chiesto agli abitanti della zona le loro impressioni. “Credo che se l’obiettivo è quello di evitare ulteriore caos a via Agosti, questa sia l’unica soluzione da adottare” dichiara Luca Asori. “In questo modo però, via Galilei, avrebbe da gestire una grande quantità di traffico in più. Per questo motivo, secondo il mio punto di vista, sarebbe necessario costruire dei marciapiedi lungo la strada, affinché i pedoni non siano costretti a camminare con le auto che gli sfrecciano accanto”. Del medesimo parere Lorenzo Campedelli: “Sulla carta sembra una buona idea, bisogna vedere se poi una volta messa in pratica regge. L’unica cosa che mi preoccupa è che si rischia di vedere i posti auto lungo via Galilei, sparire. Ad esempio per far spazio ai marciapiedi, sicuramente indispensabili, o per permettere, in alcuni punti, il doppio senso. Già i posteggi sono scarsi, una decisione in questa direzione, non farebbe altro che aggravare la situazione”. Favorevole con riserve anche Alessandro Cella il quale afferma: “Sono favorevolissimo, viste le premesse, all’inversione di marcia in via Galilei. Via Agosti sicuramente non reggerebbe un flusso di traffico ancora maggiore. Così

Alessandro Cella facendo invece, per chi volesse, ad esempio, raggiungere la Foce, potrebbe passare da via Galilei, proseguire in corso Inglesi ed evitare il centro cittadino. Al di là di questi cambiamenti di viabilità, il manto stradale necessita di essere ristrutturato. Vi sono svariate buche e dossi che vanno eliminati. Inoltre, nella zona adiacente la carrozze-

Lorenzo Campodelli

Luca Astori

ria Galilei, vi è il muro, a valle della carreggiata, che in alcuni punti è rotto. Forse sarebbe il caso di sostituirlo con un guardrail. Inoltre anche la strada sta cedendo, e sarebbe opportuno intervenire prima che si registrino episodi catastrofici. Ripeto, questi interventi sarebbero da effettuarsi in qualunque caso, in special modo se via Galilei diventasse una strada ancor più trafficata”. Fortunatamente, di questa situazione ne ha preso atto anche l’assessore Il

Grande, il quale ha dichiarato che lo farà presente al sindaco e agli uffici competenti. Insomma per tirare le somme e per renderci conto degli effettivi benefici e disagi, che questi cambiamenti porteranno ai cittadini, bisogna attendere la concretizzazione del progetto, augurandoci che i tempi di attuazione siano più immediati rispetto a quelli che interessano piazza Eroi e la Foce. Alessio Pastorelli

Sanremo Freddo alla “Rubino”, la rabbia dei genitori Da aprile si sapeva che la caldaia alla scuola elementare “Rubino” doveva essere riparata ma grazie al menefreghismo dell’amministrazione gli scolari per qualche giorno sono rimasti al freddo nelle loro aule, scaldandosi con alcune stufette, ovviamente non a norma. Scatta così la rabbia dei genitori che fanno intervenire i vigili del fuoco, i quali confermano che la temperatura è troppo bassa e che quelle stufe non vanno bene. Il vice sindaco Lolli ha cercato di placare gli anini e di trovare in extremis una soluzione ma intanto i bambini non hanno potuto frequentare la scuola coi conseguenti disagi. Dopo le proteste, finalmente nella sera di martedì il guasto viene riparato e da mercoledì le lezioni sono riprese regolarmente. Secondo Fulvio Rombo di Sel, questa situazione denota il “fallimento dell’amministrazione”. Esagerazioni?

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giovedì 02 dicembre 2010

Tutti possono avere una compostiera in giardino Questa è la proposta che vi fanno i bambini di San Pietro, la scuola dei “Ricicloni” Sanremo è una città dove i giardini non mancano e, altrettanto, in ogni casa non mancano i rifiuti vegetali, in cucina e nel giardino stesso, che inesorabilmente vanno a gonfiare le nostre discariche. Ormai siamo abituati a riciclare carta, plastica, vetro e alluminio; nelle nostre strade è facile trovare i cassonetti per il riciclo di questi materiali. Altra cosa sono i rifiuti alimentari. Non ci sono i cassonetti ma, con un po’ di buona volontà e una piccola spesa, chi possiede uno spazio verde può provvedere da solo al riciclaggio. Bastano una compostiera, che si può acquistare in un qualsiasi grande magazzino oppure costruirlo da soli, un po’ di senso civico e qualche grammo di pazienza. Ecco fatto! I rifiuti vegetali sono sistemati e, in più, disponiamo di un ottimo fertilizzante ecologico per i nostri bei fiori. Come si fa? Chiedetelo ai bambini della scuola di San Pietro!

Perchè è utile Noi alunni e insegnanti della scuola di San Pietro, da molto tempo, desideravamo mettere nel nostro giardino una compostiera. Finalmente lunedì 8 novembre è arrivata e abbiamo potuto inaugurarla insieme al vicesindaco dottoressa Claudia Lolli. Così da quel giorno possiamo fare un’operazione utile per l’ambiente e cioè riciclare i rifiuti alimentari vegetali, prodotti durante la mensa, anziché sprecarli buttandoli nell’immondizia indifferenziata. E’ meglio riciclare che buttare nella discarica; la discarica si esaurisce mentre riciclando si fa qualcosa di utile. Quasi tutti i giorni mettiamo nella compostiera: bucce di banana, di mandarino, mela, insalata, qualche po’ di terriccio fresco e, quando li troviamo in campagna, dei bei lombrichi. Con tutti questi componenti si produrrà una terra che si chiama compost e con questo aiuteremo un’aiuola, perché questo terriccio è molto fertile. Noi pensiamo che il nostro compost sarà pronto verso la fine di gennaio. Classe seconda

Perchè ci mettiamo i lombrichini? Perché mettiamo i lombrichi nella compostiera? – Quando troviamo dei lombrichi, li mettiamo nella compostiera così mangiano la terra, la digeriscono e la fanno diventare più soffice. Lucia – I lombrichi scavano lunghe gallerie nella terra e mangiandola la rimescolano così entra aria nella terra. Francesca – Se mettiamo i lombrichi nella compostiera, essi mangeranno tutte le sostanze che sono nella terra e nello stesso tempo renderanno il terriccio più soffice e più fertile. Noemi – Se mettiamo i lombrichi nella compostiera, il terriccio diventerà più soffice e sarà pronto per far crescere tante piante. Camilla Com’è fatto il lombrico? – Il lombrico è composto da tanti anelli, esso appartiene alla famiglia degli Anellidi, vive nella terra e si ciba di essa, viene chiamato “verme di terra”. Simone – Esso si mimetizza nella terra , è di colore quasi rosa, è umido e viscido perché sotto la pelle ha delle ghiandole che producono il muco. Alessandro – Una parte del corpo è più spessa, questo vuol dire che il lombrico è pronto a deporre le uova. Giorgia

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Per il nostro progetto della “ Scuola dei Ricicloni”, abbiamo attivato una nuova compostiera, perché la nostra vecchia si era distrutta. Ci siamo documentati, abbiamo chiesto informazioni a chi ne possedeva già una e il giorno stesso della consegna avvenuta alla presenza della Dott.Lolli, abbiamo preparato l’occorrente necessario: per prima cosa occorre mettere, sul fondo della compostiera, uno strato di materiale composto da aghi di pino, piante o di arbusti mischiati con i resti del precedente ciclo di compostaggio, questo strato serve per avere un’ areazione efficiente ed un ottimo drenaggio della compostiera; fatto questo abbiamo inserito i rifiuti organici (avanzi della cucina: verdure, frutta ect.) cercando una buona proporzione di materiali secchi (carta, foglie etc.) e quelli umidi (scarti di verdura e frutta). Siamo stati attenti a non schiacciare tutto questo materiale, anche perché abbiamo aggiunto anche diversi lombrichi che ci aiuteranno nel lavoro di riciclaggio! Non ci resta che aspettare e appena avremo il compost pronto, lo potremo mettere nel bancale situato in giardino ed inizierà l’attività di giardinaggio... a presto ! Gli alunni della 5° di San Pietro


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giovedì 02 dicembre 2010

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“Nel mare ci sono i coccodrilli”, una storia vera di un bambino in fuga da Iran, Iraq, Turchia e Grecia

Enaiatollah: coraggio e speranza iniziano a 10 anni

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naiatollah Akbari ha solo 10 anni (circa) quando viene abbandonato al confine tra Afghanistan e Pakistan dalla madre, affinchè egli riesca ad andar via dal suo paese natale e rifarsi una vita: è l’inizio di una rocambolesca quanto emozionante avventura che attraversa, oltre che questi due paesi menzionati, Iran, Iraq, Turchia, Grecia, e il Mar Mediterraneo, per concludersi in Italia, dove il raBerrino alla presentazione del libro gazzo verrà adottato da una famiglia torinese. E’ questa la storia (vera) raccontata nel libro “Nel mare ci sono i coccodrilli”, presentato venerdì scorso presso la sala polivalente “Il Melograno” di via Marsaglia in un incontro organizzato L’autore Fabio Geda e dall’associazione di Enaiatollah Akbari volontariato “Mapla prof. Antonella pamondo”. L’autore Fabio Squillace, ha visto Geda (ospite del programma l’intervento anche di Fabio Fazio “Che tempo dell’Assessore ai L’autore e i ragazzi dell’Amoretti che fa” lo scorso 25 aprile Servizi Sociali del insieme al protagonista delComune di Sanrela storia) ha risposto alle mo, l’avvocato Gianni Berdomande dei ragazzi del Lidi chi chiede asilo politico so per poter escludere ogni no scontate come avere un rino. Due ore emozionanti ceo “Amoretti” di Sanremo, al nostro paese. “Parlare giudizio e ogni pregiudizio paio di scarpe nuove o semdurante le quali si è parlato mentre l’attore Franco La del viaggio di Enaiatollah personale e far trasparire at- plicemente andare a scuola. di immigrazione, di diritSacra de “Il teatro dell’albe– ci spiega Fabio Geda – è traverso le pagine del libro Oggi ha 22 anni vive a Toti umani, di come si possa ro” ha letto alcuni tra i brastata un’esperienza stupen- soltanto il suo vero punto di rino, studia e lavora come favorire l’integrazione e di all’Università, ni più significativi del testo. da. Ho creato una sorta di vista. Quello di un ragazzi- archivista cosa ci sia dietro il mondo Il dibattito, moderato dalvuoto all’interno di me stes- no che da solo affronta mil- parla benissimo l’italiano e le peripezie per arrivare in spesso si mette a disposizioItalia e trovare una propria ne degli immigrati afghani dimensione”. Enaiatollah che arrivano nel capoluogo in poco tempo si imbatte piemontese per favorire il nella cruda realtà della vita. loro inserimento. Una sorta i abbiamo visti alle prese con i protagonisti del Festival di Sanremo. Ci hanno Dal gioco del Bazul-bazi si di mediatore culturale speraccontato la manifestazione canora più conosciuta d’Italia con le loro impres- ritrova in un attimo a do- ciale. Non sa se potrà mai sioni e le loro pagelle. Hanno realizzato inchieste ed interviste in mezzo alla ver dire addio alla propria tornare a casa e rivedere la gente comune, hanno incontrato scrittori, seguito e moderato presentazioni di libri, de- madre per iniziare una vera madre e al momento la può scritto i propri viaggi d’istruzione. Con l’intervista a Fabio Geda, l’autore di “Nel mare odissea, un viaggio della sentire solo al telefono. Ma ci sono i coccodrilli”, riparte la collaborazione con l’Eco della Riviera del Laboratorio di speranza che lo metterà in ha trovato un posto dove Giornalismo e Comunicazione del Liceo delle Scienze Umane “Amoretti” di Sanremo, contatto con la miseria e la vivere e un’età anche anacurato dal prof. Fabrizio Prisco. I nostri cronisti “in erba” avranno di nuovo la possibilità disperazione degli uomini, grafica che gli ha assegnadi vedere pubblicati il giovedì in edicola i propri articoli, dando così spazio alla creatività, ma che non gli farà perde- to la questura”. Una storia cercando di sviluppare idee nuove e provando a non perdere di vista le problematiche re il suo sorriso. “Il picco- simbolo insomma dell’intedella città, ovviamente con l’occhio indiscreto e sbarazzino che solo un adolescente può lo Enaiatollah – continua grazione e della multi cultuavere. Una palestra insomma importantissima per potenziare la propria abilità di scrittura l’autore – è costretto dagli ra che ormai contrassegna e per continuare a muovere i primi passi in un mondo come quello del giornalismo dove eventi a crescere in fretta. quest’epoca e la società atl’esperienza sul campo è sicuramente fondamentale per chi poi in futuro vorrà provare a Impara così a sopravvivere tuale. Nelle nostre strade ai fare di questa passione un autentico mestiere. e a capire subito chi si tro- semafori, davanti ai negozi, Ma i ragazzi del Laboratorio quest’anno si cimenteranno anche in un’altra sfida: rea- va davanti. Impara a supe- nei luoghi più disparati ogni lizzare nelle aule della scuola una vera radio. L’Amoretti infatti a breve aderirà al progetto rare piccole e grandi paure, giorno possiamo incontrare “Radio Jeans”, il primo network radiofonico realizzato dagli studenti per gli studenti, come quelle dei coccodrilli tanti Enaiatollah. Ognuno allestendo la propria TeenWebRadio. L’obiettivo, dopo il doveroso periodo di formazio- che credeva potessero assa- con una storia da raccontane, è quello di realizzare mini format e partecipare alla programmazione e al palinsesto lirlo in mare durante la tra- re. Forse dovremmo davvedella sede centrale. Un’altra stimolante avventura che di sicuro riserverà tante sorprese. versata in gommone dalla ro aprirci e cominciare ad In merito naturalmente vi terremo aggiornati. Per ora, invece, appuntamento al prossimo Grecia, impara ad apprezza- ascoltarli. articolo sulle pagine de L’Eco! Fabrizio Prisco re cose che per noi sembraSilvano Guadagni

Ricomincia il laboratorio di giornalismo dell’Amoretti

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Taggia

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giovedì 02 dicembre 2010

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TAGGIA IMPERIA Aiuto! Rotonda pericolosa. Parlano gli esperti

Sergio Gazzano La rotonda di Taggia, nei pressi della stazione ferroviaria, troppi segnali stradali ravvicinati, troppe incertezze su chi dare la precedenza, tante preoccupazioni. Una rotonda che invece di agevolare il traffico sembra mettere a repentaglio l’incolumità di automobilisti e passeggeri. Ma sarà davvero la rotonda il problema o sono gli automobilisti a essere distratti? Forse entrambe le cose. Per capire meglio la situazione siamo andati a fare quattro chiacchiere con gli istruttori dell’autoscuola di Arma di Taggia. “Effettivamente è una rotonda non facile. Le persone si mettono in agitazione quando l’affrontano. Le indicazioni sono chiare, ma messe così in successione possono creare molte difficoltà – ci dice Sergio Gazzano e continua - a che serve fare una rotonda se poi gli automobilisti non riescono serenamente ad utilizzarla? Bisognerebbe ristudiarla. L’attenzione del conducente prima di tutto; quella non deve mancare mai. Sarebbe il caso di ripensare la segnaletica, magari mettendo un indicatore in più per completare meglio il quadro in modo da far sentire l’automobilista

più sicuro affinché non capitino incidenti”. Gli sbagli che fanno i guidatori sono molteplici: non rispettare le precedenze, rischiare di imboccare l’Aurelia bis contromano, sbagliare strada e fare la gincana per poi riprendere quella giusta. “Secondo me la gente aveva più difficoltà prima. Con questa rotonda, la situazione mi sembra migliorata” - dice Claudio Conrieri - “Ora sta a noi mettere al corrente i neopatentati sulle problematiche delle rotonde e di questa in particolare. Niente di allarmante, con una buona dose di prudenza e una adeguata conoscenza della strada, la rotonda si affronta al meglio. Il problema è per i “vecchi patentati”, chi guida già da tanto può sentirsi spaesato. Invitiamo però chi ha grossi dubbi su questa rotonda a rivedersi i segnali o fare dei corsi per aggiornarsi meglio. Se le cose si sanno, i pericoli non si corrono”. Antonella e Chiara Lucchi invece sono più categoriche: “Bisogna saper guidare, le indicazioni sono chiare, se uno ha un briciolo di cautela riesce a non mettere in pericolo gli altri. Chi ha dei dubbi si deve ri-

Claudio Conrieri

Antonella e Chiara Lucchi

vedere il codice della strada ed avere rispetto degli altri. In troppi parlano al cellulare mentre guidano, o si distraggono. Danno più attenzione agli interlocutori che alla strada: sono tutte cose che non si devono fare. Le

strade sono sicure se chi va in auto è disciplinato”. Conclusione? La rotonda in oggetto non è delle più semplici, bisognerebbe intervenire, ma è utile sottolineare che è soprattutto il driver, uomo o donna, chi

Arma di Taggia “Ossi di Seppia” Record di autori Domenica 5 dicembre alle ore 17.00 si terrà presso la Villa Boselli di Arma di Taggia la premiazione del Concorso di Poesia Inedita “Ossi di seppia” – XVII edizione. Record di partecipanti per questa edizione: 652, tra cui moltissimi stranieri, da Australia, Stati Uniti, Canada, Francia, Svizzera, Germania, Belgio e Croazia. Alla premiazione, che si prevede affollata, saranno presenti i componenti della giuria: Roberto Orengo (presidente del premio, consigliere alla Cultura), Lamberto Garzia (segretario organizzatore), Massimo Morasso, Chiara Daino e l’autore/attore Mirko Servetti che leggerà i testi degli autori vincitori.

guida auto, moto, camion, bus, ecc. la parte più sensibile e principale del problema. Dipende da lui, dai suoi riflessi, dalle sue conoscenze stradali procedere in sicurezza, evitare incidenti. Francesco Basso

APPUNTAMENTI Il nuovo libro di Giacomo Lantrua

E’ uscito il nuovo libro di Giacomo Lantrua “Storie di un commosso viaggiatore”. Un libro ironico, graffiante, vero. Un libro/agenda adatto a tutte le occasioni, 12 storie per tutti i mesi dell’anno. Venerdì 3 dicembre alle 18.00 il libro verrà presentato all’enoteca Il Forletto a Sanremo, mentre venerdì 10 dicembre sarà all’osteria Germinal a Taggia con il concerto “Bruti e boi”. In entrambi gli appuntamenti ci sarà la degustazione Vino Cantine Lunae. Due occasioni per incontrare lo scrittore e per scoprire un libro accattivante come non mai.

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Ventimiglia

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giovedì 02 dicembre 2010

VENTIMIGLIA Fabio, disabile al 100% con una pensione da fame

Gli danno 254 euro al mese, ma non ha diritto all’accompagnamento. Da non credere.

Codarri Ventimiglia. Commuove e innervosisce la storia di Fabio, di 23 anni, vittima qualche anno fa di un terribile incidente in motorino e paralizzato esattamente per la metà intera del corpo. Fabio è un ragazzo come ce ne sono tanti, con la voglia di lavorare e di inserirsi nella società, ma questo diritto gli viene negato costantemente dalla burocrazia e dall’inserimento di nuove norme che dovrebbero tutelare i disabili. Luca è purtroppo disabile al 100% e prende 254€ di pensione al mese, ma non ha diritto all’accompagnamento. Perché? “Perchè riesce a camminare, e noi abbiamo scoperto “per caso” una nota interna nelle normative Inps che riguarda la quota per l’accompagnamento: questi fondi sono destinati solamente a chi è, sì invalido al 100%, ma deve essere totalmente tetreplegico, ovvero interamente paralizzato. Anche solo riuscisse a manovrare la carrozzella elettrica con una mano, non avrebbe diritto a questo aiuto.” mi racconta Luciano Codarri, Presidente di Spes Auser di Ventimiglia, che spiega com’è cambiato il

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mondo dei diritti dei disabili negli ultimi periodi, di come la crisi abbia influito su questa particolare categoria di cittadini, che ormai sono soggetti ad una propria e vera “legge della giungla”, in cui i più deboli sono lasciati a se stessi. “La situazione è questa, a partire dalla tanto contestata riforma Gelmini che ha ridotto all’osso le ore di sostegno dedicate ai ragazzi disabili che hanno diritto allo stesso modo di istruirsi. Questo produce sostanzialmente due effetti: da una parte viene negato il diritto allo studio ai ragazzi diversamente abili, e dall’altra i comuni non riescono a supportare tutto il peso dei costi scolastici. Tremonti ha abbassato la percentuale

destinata alle associazioni volontari addirittura fino al 75%, in questo modo saremo costretti a interrompere tutti in nostri progetti a metà: soprattutto per chi sta compiendo un cammino di reinserimento nella società, la drastica interruzione di questo percorso sarebbe nocivo e non porterebbe nessun risultato. Inoltre la Spes Auser ha diversi progetti in cantiere: la creazione di una fattoria didattica, ad esempio, in cui i ragazzi sono stimolati a lavorare la terra e a produrre prodotti biologici”. I tagli al sociale colpiscono anche Ventimiglia, e grazie alla testimonianza di Fabio Cammilleri ci si riesce a rendere sempre più conto della situazione in cui

Bordighera Giunta a rischio scioglimento per mafia L’Amministrazione Comunale di Bordighera rischia di essere sciolta, anche se gli ispettori prefettizi inviati da Imperia non dovessero trovare nessuna prova di infiltrazione mafiosa. Secondo una sentenza del Tar della Campania, si evidenzia che ‘Lo scioglimento di un consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, non esige la prova della commissione di reati e neanche che i collegamenti tra l’amministrazione e le organizzazioni criminali risultino da prove inconfutabili’. Il sindaco Bosio a riguardo ha detto: “Non c’è mai stata nessuna associazione che possa avere condizionato in qualche maniera il nostro lavoro, nessuna. Ripeto, pertanto, che attendo con serenità il termine, ormai questione di giorni, del lavoro della commissione e quello che sarà deciso sul rapporto che verrà consegnato.”

si trovano i ragazzi colpiti da invalidità: Fabio è in grado di scrivere e parlare e queste sono le sue parole. “In questo stato italiano un ragazzo disabile riceve una miserabile pensione di 260€. Cosa sono questi soldi per un ventenne? Si parla tanto: i disabili devono essere agevolati, ma io in prima persona testimonio che non è così!!! Una famiglia dove mio padre ha avuto anch’esso un bruttissimo incidente e che non può lavorare, una madre che si è sempre dedicata interamente alla famiglia, un fratello che guadagna giusto giusto per mantenersi...e poi ci sono io che ho questa invalidità e mi devo arrangiare da solo in tutte le cose che faccio. Mi sbatto a destra e a

manca per trovare un lavoro, ma senza risultati. Ho una disabilità che forse guarirò parzialmente, ma ci vorrà tanto tempo, anni. Il tempo passa, ma non guarisco. Gli uffici di collocamento non mi danno mai delle risposte certe. La Provincia, il sociale mi ripetono di accontentarmi, che c’è gente che sta peggio di me: è assolutamente vero, riesco per fortuna a camminare e a parlare, sono in grado di lavorare e sostenere delle responsabilità, io voglio averle. Complimenti stato italiano!”Parole taglienti che ci illustrano in modo palese la situazione di concittadini italiani, parole che ci devono far pensare. Francesca Zoccali

Ventimiglia Premiate le educatrici

Si è concluso sabato con successo il percorso di formazione ed aggiornamento per le educatrici dei servizi alla prima infanzia del territorio, tenuto dalle professoresse Donatella Cavanna e Laura Migliorini docenti presso l’Università di Genova, Dipartimento Scienze Antropologiche, della facoltà di Scienze della Formazione – laboratorio Genitorialità e Famiglia. Il Presidente del Comitato dei Sindaci, Gaetano Antonio Scullino, ha consegnato con soddisfazione alle corsiste l’attestato di partecipazione . Tra i presenti all’iniziativa il Direttore Sociale di distretto sociosanitario,dott.ssa Isabella Berrino, il Dirigente dei servizi socio-educativi , dott. Mauro Grassano.




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