Attualità 8

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Giovedì 4 Marzo 2010

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Spedizione in A.P.-45% art.2 com.2/b L.662/96 Dir.Comm. Imperia - Tassa pagata

Anno 95 • n. 8 • Riviera dei Fiori e Costa Azzurra

Da religioso e Politico di destra a re dello strip (le foto e un libro)

a pagina 26 e 27

C

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Anche in 500 bar

• SANREMO

• TAGGIA

Direttore Roberto Basso

della provincia ogni settimana

a pagina 23

Le foto delle ambientazioni e del Corteo Storico

si legge L’Eco della Riviera

l’

Editoriale • ATTUALITA’

di Roberto Basso

CASINO’ AI PRIVATI FUORI LA POLITICA

’ strano, ma a E Sanremo il casinò, incredibile fonte

alle pagine 3, 20 e 21

di ricchezza che tutti vorrebbero possedere, invece che profumare, puzza. Oggi come ieri. Appena ci si illude che le cose siano finalmente cambiate, che il buon senso prevalga su inciuci e furbetti nell’interesse della collettività, ecco riapparire, come prima e più di prima, sospetti, scandali, manette. E’ la solita storia: la fortuna di avere una casa da gioco a Sanremo periodicamente si tramuta in disgrazia. Casinò non più come delizia, occasione per centinaia di posti di lavoro sicuri e ben remunerati, incassi che dovrebbero lastricare d’oro le strade cittadine e sanare i bilanci degli altri 66 Comuni della Provincia, ma croce. CONTINUA A PAG. 3

Legion d’Onore al ministro Claudio Scajola a pagina 6

• ARTWHERE

Dams di Imperia cinema, libri, musica e interviste

a pagina 29



GIOVEDI 4 MARZO 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA CONTINUA DALLA PRIMA

Nessuno dentro e fuori la casa da gioco, nessuno dentro e fuori Palazzi ed istituzioni che contano e che dovrebbero dare l’esempio sembra avere la capacità, la voglia, l’onestà di salvaguardare, proteggere, ampliare questo bene collettivo. Tutti, al contrario, vogliono metterci le mani sopra. Le mani sul casinò, a qualunque costo. Anche accettando il malaffare, far finta di non vedere. Non importa se si rischia di uccidere la gallina dalle uova d’oro. Meglio morta che in mano ad altri. Paradossale, pazzesco, inconcepibile per menti equilibrate, per persone normali. Ma a Sanremo quando si parla di casinò, sembra una maledizione, presto o tardi anche il più sano diventa matto. A cominciare da Palazzo Bellevue. La storia della casa da gioco, purtroppo, è ricca di scandali, furti, illeciti, trame, errori, malcostume. Al casinò ad un certo punto tutto sembra lecito, chi non ruba è scemo, chi cerca di mettere ordine è da isolare, colpire, cancellare. La casa da gioco è l’ombelico del mondo, un fortino dove tutto è permesso, soprattutto l’illegalità. Troppo spesso la politica ha chiuso gli occhi, troppo spesso ha voluto mettere le mani sul casinò, troppi politici si sono sentiti autorizzati a ritagliarsi potere, orti ed orticelli tra le sale da gioco sia sul fronte degli incassi, del denaro facile, sia su quello del controllo dei voti, delle tessere, delle assunzioni. Troppo spesso forze dell’ordine e magistratura si sono dimostrate incapaci di vedere ed intervenire come sarebbe invece necessario. E allora? Tutti colpevoli, nessun colpevole? Forse ha ragione Marco Lupi, leader della Lega a Sanremo e d’intorni, presidente del Consiglio comunale. Per Marco, come scrive ampiamente alle pagine 20 e 21 de L’ECO, la strada più semplice e sicura, per liberare sul serio il casinò da tutti i cancri di ieri e di oggi che lo fanno puzzare, è quella di una gestione privata delle slot e delle roulette. Affidare il casinò ad una società privata seria, competente, affidabile, con capitali veri

L’EDITORIALE COI BAFFI

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AL CASINO’ TUTTI A PAROLE VOGLIONO TRASPARENZA E LEGALITA’, MA POI CIASCUNO CERCA DI FARE SEMPRE PIU’ GLI AFFARI PROPRI, INCIUCI, CARRIERA, SOLDI E POTERE . LE SCELTE DIFFICILI DI DONATO DI PONZIANO, L’ENIGMA ZOCCARATO, IL “PACIERE” CAVALLONE, LE RICHIESTE “QUADRO” DI SERPI, CONTI, VENTO E L’UFFICIO VIP DI BRENDA. LA MALEDIZIONE CASINO’, LA CONFUSIONE VIDEOLOTTERY, UN PASSATO DI SCANDALI E MANETTE E UN FUTURO SEMPRE PIU’ INCERTO a garanzia, in grado di rilanciare l’azienda, assicurare posti di lavoro, sviluppo turistico, l’aumento del business a Sanremo e nell’intero Ponente. Affidare la casa da gioco a privati solidi, del mestiere, capaci di fare affari senza violare la legge per 10 e più anni in cambio di un affitto annuale “molto” congruo. Insomma via le mani dal casinò di una certa politica e di politicanti, di furbetti del quartierino e di periferia, di lobby improvvisate e con le pezze nel didietro. A chi osserva che nel passato certi tentativi sono andati tutti in vacca o miseramente finiti in carcere nonostante nomi blasonati come quelli del conte Borletti o dell’in-

Brenda Balestra gegner Merlo, rispondere è facile. Tutto e tutti sono andati in malora perchè si trattava di scalate poco pulite e trasparenti. L’analisi e la soluzione di Marco Lupi meritano attenzione. Se si vuole davvero che sindaco, giunta, consiglio comunale, maggioranza ed opposizione di oggi e di domani non siano più continuamente intasati, flagellati, inzaccherati, coinvolti e bloccati da problemi, misteri e malaffare che riguardano la casa da gioco e possano invece risolvere le situazioni vere che affliggono quotidianamente la città migliorandone vivibilità e servizi, la soluzione è quella di tagliare di netto il cordone ombelicale con il casinò. Smetterla con la sua gestione troppo spesso negativa, con assun-

cash, per entrare in partnership nell’affair della gestione delle videolotterry. Ovviamente senza dire con chi fare società, con quali accordi, come, perchè, se ci sono già contatti Cavallone incorso. Tanta zioni, promozioni, porteur nebulosità, poca chiaccherati, manifestazio- chiarezza, come sempre. ni, clientele, marketing, ap- Una cosa è certa: nel bracpalti, servizi, acquisti, amici cio di ferro tra il sindaco degli amici, denaro facile Zoccarato ed il presidente e tutto l’inaccettabile circo della Casinò Spa Di PonBarnum che ruota attorno al ziano quest’ultimo ha avuto gioco d’azzardo. Lupi non è la meglio. Di Ponziano l’ha uno sprovveduto, non parla spuntata, ha vinto. Gli ava vanvera, oltre alla triste versari devono rassegnarsi. storia del casinò di Sanre- Anche per intervento più mo, ai suoi mille insuccessi, o meno palese del ministro ai suoi incassi Scajola alla fine i due sono che diventano stati convinti a fare pace. sempre più asfit- Zoccarato ha inviato una tici, certamente lettera a Di Ponziano dove per riportare or- gli dice di scegliersi il suo dine, efficienza futuro al casinò: continuare e trasparenza tra a fare il Presidente o diveni tavoli verdi a tare Amministratore unico. Sanremo dalla Di Ponziano, che non è sua ha anche il fesso, per ora si limita a Ministro degli dire che lui coprirà l’attuale Interni Bobo incarico sino al prossimo 16 Maroni, la più aprile, giorno in cui presenalta autorità dello terà il bilancio del casinò e Stato in termini di scade il mandato dell’atsicurezza e legalità. tuale Cda formato, com’è In questi giorni sul casinò di Sanremo se ne sentono e se ne leggono di tutti i colori. A cominciare dalla relazione a sindaco ed assessori del capo dei controllori comunali Mauro Rossi, dalle indagini della speciale Commissione comunale su decine di assunzioni di croupier nel 2002, dal fracasso sulla privacy o non Di Ponziano privacy, dalla disponibilità del Procuratore Cavallone a noto, anche dai consiglieri fare da paciere, dal marchio Maiaga e Biamonti, entramdel casino di Sanremo sui bi espressione del centro giochi on line, dall’apertura sinistra. Poi si vedrà. Che di una mega sala di video- continui a fare il presidente lottery nell’ex stazione per è poco credibile: il guadafinire con l’ipotesi di chie- gno è minimo, le noie sono dere prestiti alle banche o tante. Poi Zoccarato o altri vendere gioielli di famiglia potrebbero piazzargli due come Villa Anger per fare consiglieri fidati nel Cda ed cassa. Trovare dieci, venti imprigionarlo. Com’è acmilioni ed anche più di euro, caduto anche in un recente

passato. L’Amministratore unico è più stimolante, in tutti i sensi, però dovrà dimostrare di essere un manager vincente, che sa scegliersi la squadra, ottenere risultati. Non ci sono più scusanti, paraventi. Se sbaglia quella parte che gli è contro e che oggi è perdente, gli sarà sopra, non gli farà sconti. Senza pietà. Di Ponziano si avvicina ad un bivio: dimostrare che vuol fare e sa fare il manager vero oppure continuare ad ammiccare con la politica. Per noi Di Ponziano ha qualità, ma deve decidere con la propria testa. L’ultima trovata di istituire per la promozione una task force all’interno del casinò starebbe facendo acqua. Questo nuovo team formato da Serpi, Vento, Conti e, nel ruolo di segretaria la signora Brenda Ballestra, che dovrebbe coccolare e portare nuovi e facoltosi clienti è chiaccherato. Si dice che invece di produrre come primissimo atto avrebbero creato un mega ufficio con divani in pelle umana, lampadari, tecnologie avanzate, tappeti. Clienti vip? Nessuno. Però il terzetto avrebbe già chiesto a Di Ponziano e all’azienda una promozione: diventare “quadro”, una sorta di dirigenti con stipendi di circa 120 mila euro ciascuno. Non male. Aumenti adeguati anche per la segretaria. Povero Donato, che mal di testa, sempre costretto ad assumere e promuovere chi vogliono altri. L’idea Lupi-Maroni pare sempre più la migliore, la salvezza. Ps. I gioielli di famiglia non si toccano, non si vendono se non in casi estremi. Appartengono alla storia, alla cultura, al patrimonio di Sanremo, sono l’identità e l’anima di una città. Roberto Basso


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GIOVEDI 4 MARZO 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

SOMMARIO

Sommario ■ SERVIZI SPECIALI Legion d’Onore a Claudio Scajola pag. 6 Redditi e imprese, Imperia maglia nera pag.10 Anche in Costa Azzurra si vota pag.11 pag.29 Artwhere il giornale del Dams

■ da SANREMO C.so Matuzia, mancano i posteggi Lupi e Lega Nord sul Casinò Massimo Cascio, stripman e scrittore

pag.17 pag.20 pag.23

■ da IMPERIA Amadeo alla Camera di commercio Mercato via da Porto Maurizio

pag.15 pag.16

■ dal PONENTE Taggia: tutto sul corteo storico Fondi per l’anfiteatro a Ventimiglia

pag.26 pag.41

■ RUBRICHE Sorridi con Riverso La rubrica di Phototips Adotta un amico Begins! Contabilità e fisco Personaggi storici C’era una volta un bar Gli appuntamenti della settimana annunci economici gratuiti

pag.14 pag.48 pag.48 pag.49 pag.50 pag.49 pag.53 pag.62

Direttore responsabile: ROBERTO BASSO Editore: Cyrano S.r.l. P.za Colombo 17 - Sanremo Redazione: Sanremo • Piazza Colombo 17 Tel. 0184 506818 • Fax 0184 507081 Orario: da lunedì a venerdì 9,30-12 e 16-18,30 mercoledì 9,30-12 - pomeriggio chiuso E-mail: redazione@ecodellariviera.it Internet: www.ecodellariviera.it Abbonamento annuale Euro 60,00 c/c postale n. 43938604 intestato a Cyrano srl Stampa: San Biagio Stampa - Genova Registrazione Trib. Sanremo n.4 del 19 dicembre 2002

Salvo accordi scritti la collaborazione a questo settimanale è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Qualsiasi materiale inviato alla redazione non verrà restituito.

Un caso di malagiustizia? Sanremo. Filomena Vaccaro, 69 anni, è una madre disperata. Mercoledì mattina la donna ha raccontato la situazione drammatica in cui sta vivendo suo figlio, Giuseppe Stevanon, anni 49, attualmente detenuto per tentato furto d’auto sotto effetto di stupefacenti, presso il carcere genovese di Marassi. Sempre nella mattinata di mercoledì la signora si è recata a far visita a Giuseppe presso la casa circondariale di Valle Armea, ma al suo arrivo le è stato comunicato che suo figlio era stato trasferito in fretta e furia a Genova. “Mio figlio - accusa la Vaccaro - è tossicodipendente, malato di AIDS e celebroleso, dovrebbe stare in ospedale anzichè in carcere e in più lo trasferiscono a Genova senza dirmi nulla. Ma la cosa più incresciosa è che quando lui è stato rinchiuso in carcere, circa

4 mesi fa, stava bene e ora me lo trovo su una sedia a rotelle”. Continua lo sfogo della anziana madre: “Io in tutti questi mesi non ho mai potuto parlare col medico del carcere, stamattina (ieri per chi legge nda) le guardie

non mi hanno dato nessuna spiegazione, dicendomi che mi devo arrangiare da sola. Tutto ciò è una ingiustizia, perchè nessuno non mi ha avvisato? Perchè nessuno mi aiuta?” a.d.b.

IMPERIA

Domenica arriva Umberto Bossi Domenica 7 marzo alle 17, presso il Centro Polivalente di Imperia in piazza Duomo a Porto Maurizio, è prevista la visita del Ministro delle Riforme, Umberto Bossi. “Sono molto soddisfatto della considerazione che il Ministro Bossi ha riservato per il nostro capoluogo di Provincia - ha commentato il Segretario Provinciale della Lega Nord, Mariano Porro - La visita del Segretario Federale della Lega ci spronerà in questa difficile campagna elettorale per la riconquista della Regione Liguria”.

“Oscar Tv” come richiedere i biglietti Sanremo. Il Comune e la Rai mettono a disposizione del pubblico i biglietti per la trasmissione ‘Oscar TV’ che si svolgerà al Teatro Ariston giovedì 18 marzo 2010. Chi è interessato ad assistere alla trasmissione dovrà compilare un apposito modulo che si può ritirare all’URP (al Palafiori di C.so Garibaldi) oppure scaricare dal sito internet del Comune (www.comunedisanremo.it), consegnarlo allo stesso Urp oppure inviarlo al n. di fax 0184 542554 entro le ore 12 del 10 marzo. Non si accettano le richieste telefoniche. I nominativi verranno affissi presso l’Urp e pubblicati sul sito internet del Comune a partire da venerdì 12 marzo. Solo i residenti fuori Sanremo verranno avvisati telefonicamente. Dal 15 al 17 marzo sarà possibile ritirare i biglietti presso il Palazzo Comunale dalle ore 15.30 alle ore 17.00.

Daniele Piombi


Se vuoi riceverlo gratuitamente anche nel tuo bar manda l’indirizzo a lettere@ecodellariviera.it oppure al fax 0184 507081 APRICALE Bar Trattoria A Ciassa La Locanda Dei Tarocchi ARMA DI TAGGIA Bar Angela Bar Ariston Bar Arma Bar Astra Bocciofila Costa Azzurra Bar Chez Elle Bar Elisabeth Bar Frabosa Bar Gelateria Sailing Bar Green Bar Bar La Vuelta Bar Ligure Bar Pepitoa Bar Piccolo Jolly Bar Ristorante Clipper Bar Snack Bar 84 Bar Snack Bar Gian’s Bar Sport Bar Tabacchi Prai Caffe’ Tiffany Bar La Riviera Shopville Costagliola D’abele Gi.ga.ser. S.n.c. Russo Anna Maria Snack Bar 84 Bar Frog S La Locomotiva Sas Bar Gelateria Nuccy ARMO Bar Tabaccheria Bar La Campagnola BADALUCCO Bar Pradio Bar Sport Ristorante Ca’mea Bar Grifone BORDIGHERA Bar 3ma Sas Bar Atu’ Bar Agora’ Gelateria Bar Aldo Bar Corallo Bar Dallas Di Gozzoli Alex Bar Eclisse Bar Eden Bar Il Baretto Bar Nadia Bar Orchidea Bar Roxy Bar Taverna 2 Bar Tavola Calda U Pesigu Bar Trebi Cafe’ Caffe Della Posta Bar Caffe’ Giglio Caffe’ Masini Colombiano D’Agostino G. Bar e Caffe’ Da Paolo Spaghetteria La Casa Del Caffe’ Marenza Pizzeria A’tartana Planet Cafe’ Antica Trattoria Garibaldi Rist. Pizzeria San Marco Roby’s Bar Sant’ampelio Bagni Kursaal Bar Trocadero Club Bar Rist. Carpe Diem Bar Ristorante L’alcione Barba Giuan Ristorante Bar Buga Buga New Paloma Sas Bar Rist. Sant’ampelio BORGHETTO D’ARROSCIA Ferrari Marilena BORGOMARO Bar Peter Pan CAMPOROSSO Bar Arturo Bar Della Piazza Bar Fiaschetteria Guglielmo Bar Silber Tony Bar Albergo Del Ponte Bar Disco Pub Charlotte Storie Di Mare

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Bar Sole Gelateria Bar Trocadero Caffe’ Del Corso Calderini Mirko Surace E Scarcella SAN BARTOLOMEO Bar Arimondo Sergio Bar Gelateria Luna Bar Maracana’ Bar La Cafeteria S.f.s. S.r.l. Bar Albergo Hotel Delle Rose Bar La Lanterna Non Solo Bar Ostricheria Bar Ristorante La Bocciofila SAN LORENZO AL MARE Bar Nando e Rosa Bar Paninoteca Peter Pan Bar U Nustromu Emy Bar SANREMO Circolo Ricreativo Bussana Bar Al Mulino Coldirodi Bar Mondovi fraz. Coldirodi Bar My Bar fraz. Coldirodi Briatore. fraz. Coldirodi Bar Rewind fraz. Coldirodi Bar Laudino fraz. Poggio Victory Morgana Bay Bar Crudo Urbicia Vivas Albegia 71 Avalon Cafe’ Bar Aighese’ Pub Bar Alain Bar Alla Torre Saracena Bar Ariston Bar Asta Bar Baragallo Bar Bigliardo Bar Birreria Dei Musicanti Bar Blues Bar Cafe’ Du Centre Bar Caffe’ Agora’ Bar Castelli 98 Bar Charlie Bar Cocktail Tavola Calda Bar Conca Fiorita Bar Cristallo Bar Dei Fiori Bar Des Amis Bar Eden Bar Emilio Bar English Pub Bar Esterina Bar Flora Bar Gandola Renato Bar Gianna Bar Green Bar Halley Snc Bar La Teglia Bar Le Metro’ Bar Mac Daniel Bar Marco Bar Matuzia Bar Modena Trattoria Bar Nazionale Bar Niko Bar Novecento Bar Oasi Tavola Calda Bar Onix Bar Pico De Gallo Bar Bar La Ciotola Bar Lo Spuntino

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Central Park Sas De Marco Francesco L’envegia Bar Pasticceria Bar Duomo Rist. Bar Playa Manola TRIORA Bruno Ramona Ristorante Bar Loreto VALLEBONA 4 Amici Al Bar VALLECROSIA Bottega Del Caffe’ Piani Bar Del Ponte Bar Diana Bar Du Cantun Bar Diana Cristal Di Di Giovanni Denegri Rita Bar Latteria Serena Bar Il Pesce Spada Bar Rist. Pizz. Corallo Ristorante Bar Il Torrione VENTIMIGLIA Bar Ciao Bella fraz. Latte Bar Mivi fraz. Latte Bar La Caletta fraz. Latte Bar Bristol fraz. Roverino Da Bruno fraz. Roverino Bar Frontiera Roverino Tramezzino fraz. Roverino Bonuomo Ines Bar F.lli Spano’ fraz. Roverino Bar Ballestra fraz. Torri Bar Sciue Sciue Trucco Alfano E Castellino Bananarama Snc Bar Al Galeone Bar Belvedere Bar Canada Bar Carolina Bar Certi Momenti Bar Cordon Bleu Bar Del Teatro Bar Enrico Di Cassan Bar Fiorucci Bar Flo’ Bar Garibaldi Bar Joker Bar Moderno Bar Parigina Bar Pasticceria Romano Bar Pirro Bar Porta Di Provenza Basso Giancarlo Bar Caffe’ Cavalieri Snc Caffetteria Ruffini Carisma De Marchi Fabrizio Gelateria Tiffany Geppy’s Wine Bar Mako Bombo Clan Ristobar Da Gio Usteria Da Porta Marina Sciove’ Maria Bar Tondo Caffe’ Di Colomba Bar Pizzeria Mazzini Bar Vito di Cangiano Corso Francesco Bar Galluccio Ristorante Bar Hanbury Pepin Bar - Ristorante Buffet Stazione F.S. Bar Rist. XX Settembre


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ATTUALITÀ

GIOVEDI 4 MARZO 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

Parigi: la “LEGION D’ONORE”

DISCORSO DEL PRIMO MINISTRO FRANCESE FRANÇOIS FILLON Eccellenze, Signori Presidenti, Caro Claudio Scajola,Signore e Signori, Quest’oggi celebriamo l’amicizia di due nazioni vicine.Colui che stasera ci riunisce è nato in una Riviera che la Francia e l’Italia condividono, in un tempo non poi così remoto in cui bisognava presentare il passaporto a Ventimiglia per passare dal lato nizzardo. Da allora, non ha cessato di tessere legami privilegiati tra la Francia e l’Italia, ed è in uno spirito di gratitudine che, tra qualche istante, gli consegnerò l’insegna di Commendatore della Legion D’Onore. Caro Claudio Scajola, si ritiene che Lei sia “un politico nato” e ciò non è certo sorprendente. In fondo, sin dal Suo battesimo, è stato investito dal vento della politica tra le braccia della Sua madrina, Maria Romana De Gasperi, figlia del grande uomo di Stato a cui l’Italia deve la rinascita del dopoguerra e l’Unione Europea parte di quel che è divenuta oggi. Ciò spiega in parte come, nell’età in cui gli altri bambini giocano con le biglie, Lei lancia un gruppo di riflessione politica che la porterà tra le file dei Giovani della Democrazia Cristiana. A seguito del conseguimento di una maturità classica e di una laurea in Giurisprudenza all’Università di Genova, Lei mette la passione per la politica al servizio della salute e della protezione sociale: a capo dell’Ospedale Regionale di Costarainera, poi dell’Unità Sanitaria Locale d’Imperia nel 1980. Ma soprattutto, seguendo la tradizione di famiglia inaugurata da Suo padre e Suo fratello, la mette al servizio della Sua città natale, una città dal nome maestoso di cui sarà Sindaco due volte: Imperia. Entrato in politica a 32 anni dal portone del Consiglio Municipale, non ne uscirà più. Lei trascinerà Imperia verso uno sviluppo turistico e sportivo eccezionale mettendo la Sua passione al servizio della città: la vela, prima di tutto. Ben deciso a rendere omaggio a colei che Petrarca definiva “la regina dei mari”, organizza un regata di velieri d’epoca, reputata in tutto il mondo. Inoltre, in ricordo degli antenati Liguri, marinai intrepidi, presiede al Gemellaggio d’Imperia con New Port, capitale americana della vela e culla dell’America’s Cup. Infine, consacra la fama internazionale della Sua città coronandola con la Sua seconda passione: i parchi e i giardini. C’è da dire che con la Riviera dei Fiori, ha tra la mani un tesoro che l’Europa le invidia. Si batte in particolare per la tutela del giardino Hanbury, scrigno prezioso di una flora mediterranea rigogliosa che unisce la Francia e l’Italia a Ventimiglia. Alcuni credono che il Suo passatempo botanico sia testimonianza del Suo gusto, oltre che della Sua calma e serenità. Altrettante qualità che forse l’hanno portata ad unire il Suo destino a quello di un’altra amica dell’arte, Maria Teresa Verda. Insieme, manterrete sempre uno sguardo vigile sulla protezione dei monumenti storici e dei giardini italiani. Imperia deve molto al Suo concetto esigente di servizio pubblico e ai grandi lavori che ha lanciato all’epoca, in particolare il piano per l’approvvigionamento idraulico. Ma son soprattutto i vacanzieri di tutta Europa che godono del rinnovo delle celebri strade liguri che, seguendo il tracciato dell’antica via d’Ercole, collegano la Francia alla Toscana lungo il golfo di Genova. Dopo quindici anni di politica locale, il Suo incontro con Silvio Berlusconi La porta sulla via della politica nazionale. In un momento in cui la Democrazia Cristiana in Italia vive un terremoto senza ritorno, le Sue preziose qualità di leader non passano inosservate. Un anno dopo l’adesione a Forza Italia, viene doppiamente sollecitato: dai suoi concittadini, che La eleggono deputato per la Liguria e Le confermano la loro fiducia sino ad oggi, e da Silvio Berlusconi, che Le affida una responsabilità a livello nazionale: l’organizzazione del partito che ha appena fondato. Due anni dopo, darà a Forza Italia i lineamenti di un grande partito europeo, rendendo possibile l’organizzazione del primo Congresso nazionale. Avendo così ricostruito la destra italiana, ne diventa una figura chiave, chiamata a servire ai più alti livelli. Sarà Ministro dell’Interno, per cominciare, dal 2001 al 2002; una competenza che, più in là, farà di Lei l’esperto designato a presiedere la Commissione Parlamentare dei servizi speciali. L’anno seguente, è “Ministro incaricato dell’attuazione del programma di governo”... Infine, nel 2005-2006, è Ministro delle Attività Produttive, un portafoglio che ritroverà nel maggio del 2008 nella veste di Ministro dello Sviluppo Economico. In tutti i Suoi incarichi, ha dato prova del temperamento vigoroso caratteristico dei Liguri sin dalle descrizioni di Catone il Vecchio. Intraprenderà nel Suo Ministero un processo di riforme che sarebbe certamente approvata dalla nostra Rivista Generale delle Politiche Pubbliche: lo riorganizza interamente articolandolo in quattro dipartimenti e realizzando forti economie di bilancio. Concretizzerà rapidamente la “pax electrica” firmata tra i nostri due Paesi a fine 2007. Infine, si impegnerà fermamente a favore del ritorno dell’Italia verso l’energia nucleare, tecnologia di cui per lungo tempo era stata pioniera. Tale gesto è emblematico e dimostra il Suo coraggio e il Suo senso di responsabilità. Il cammino verso il nucleare è lungo, in quanto suppone l’adesione della società, un’autorità forte dello Stato in materia di sicurezza, una politica industriale che sia frutto di una riflessione seria e delle politiche responsabili in molti ambiti: la gestione dei rifiuti, la formazione tecnica e scientifica, la ricerca. Ma tale cammino, lo sta percorrendo con perseveranza. Lei ha portato il progetto italiano sulla scena internazionale. E sin dall’inizio, si è voltato verso la Francia. Perché è convinto dell’opportunità di un partenariato

franco-italiano, abbiamo firmato insieme il protocollo di alto livello sul nucleare che abbiamo fortemente voluto. Un anno è ormai passato! Da allora, lo abbiamo tradotto in una serie di accordi di cooperazione. Penso in particolare all’accordo che lega il nostro Commissariato per l’Energia Atomica alla vostra Agenzia per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA). Sarebbe tuttavia certamente riduttivo limitare al nucleare il Suo impegno nello sviluppo delle relazioni franco-italiane. Se, da una parte e dall’altra delle Alpi, le nostre imprese lavorano in stretta collaborazione nei settori dell’energia, dei trasporti e dell’industria lo dobbiamo in gran parte ai suoi incoraggiamenti. So anche di imprese francesi che lei è riuscito a rendere più italiane degli stessi Italiani, come EDF, che partecipa agli investimenti italiani in materia di approvvigionamento energetico attraverso Edison, di cui è oggi il principale azionista. In questo settore, lei ha lanciato l’ambizioso progetto di un gasdotto tra l’Algeria, la Sardegna e l’Italia (Galsi). Lei sa bene con quanto interesse accogliamo questo progetto e proponiamo di stabilire un collegamento con la Corsica per il gas naturale. Su due altri fronti ancora lei apre la strada e avanza con coraggio verso la modernità. Con la stoffa del marinaio ed il pollice verde, Lei ha particolarmente a cuore la questione ambientale ed incoraggia lo sviluppo rapido delle energie rinnovabili in Italia. In questi ultimi mesi Lei ha dato dimostrazione di una forte leadership, insieme a Jean-Luis Borloo. Insieme, siamo riusciti ad adottare il pacchetto clima-energia ed il Suo impegno quale presidente del G8 Energia nella lotta contro la povertà energetica è certamente degno di lodi. In Lei, Claudio Scajola, abbiamo riconosciuto un partner di eccellenza per rispondere alle sfide comuni: concretizzare gli impegni assunti a Bruxelles o a Copenhagen, anticipare le conseguenze di un eventuale “dumping ambientale” all’esterno delle frontiere d’Europa, affrontare la questione della “perdita di carbonio” e quella dell’aggiustamento alla frontiera, sono altrettanti punti sui quali le nostre posizioni sono ampiamente comuni. Infine, a capo dello “sviluppo economico”, delinea con lungimiranza le vie verso l’innovazione. Lei ama esplorare nuove frontiere. Non è un caso se La hanno associata ad un altro genovese, Cristoforo Colombo, affidandoLe l’organizzazione dell’anno commemorativo della sua nascita. Nell’obbiettivo di offrire la banda larga ai Suoi concittadini, ha permesso il lancio di un nuovo teleporto a Cagliari, in Sardegna. Siamo fieri del fatto che Eutelsat sia associata a tale progetto, in quanto quest’ambizione è anche la nostra: il nostro “Grand Emprunt” nazionale (NdT. Programma di investimenti su larga scala volto a definire le priorità strategiche del Paese) attua tale progetto, in particolare nell’ambito satellitare. A proposito d’innovazione, caro Claudio Scajola, tengo a far riferimento ad una nostra comune passione, seppur avendo preferenze distinte, visto che Lei si interessa di auto d’epoca mentre io le preferisco un po’ più veloci. Credo però che l’essenziale sia che entrambi amiamo le automobili che hanno carattere e condividiamo la convinzione che si tratti di un settore del futuro. Ne traggo due buone ragioni per intraprendere la via delle automobili elettriche, e son certo che troveremo il modo per affrontare insieme il cammino. Da entrambi i versanti delle Alpi, i vostri parchi tecnologici ed i nostri poli di competitività collaborano a stretto contato sin da oggi. Tuttavia, per dare un ulteriore spinta all’innovazione ci dobbiamo coordinare a livello comunitario. Credo che, in tal senso, la nostra collaborazione debba contribuire alla definizione della strategia europea in materia d’innovazione, adattandola anche al settore industriale. Signor Ministro, caro Claudio Scajola, i nostri due Paesi, da sempre, costituiscono i due rami dello stesso ulivo. Jean Cocteau diceva che gli italiani sono semplicemente dei francesi di buon umore. Oggi la Francia desidera ringraziarLa per il Suo operato. È con grande piacere, in riconoscimento dei Suoi eminenti servigi, che Le consegniamo questa sera le insegne di Commendatore della Legion D’Onore.


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al ministro Claudio Scajola

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Con orgoglio ho appreso la notizia che il Ministro Claudio Scajola ha ricevuto all’Hotel de Matignon di Parigi, dal Primo ministro francese Francois Fillon, le insegne di Commendatore della Legion D’Onore, ordine cavalleresco istituito da Napoleone nel 1802, massima onorificenza che la Francia attribuisce a cittadini e cittadine del mondo che si sono distinti per meriti straordinari. L’ECO della RIVIERA con piacere pubblica i due discorsi integrali dell’esclusiva cerimonia parigina ed esprime congratulazioni sincere al Ministro ed amico Scajola. r.b. DISCORSO DEL MINISTRO CLAUDIO SCAJOLA Signor Primo Ministro, desidero anzitutto rivolgerLe un sentito ringraziamento per l’alta onorificenza conferitami dal Presidente della Repubblica francese, che Lei mi ha voluto consegnare oggi nella solenne cornice di Palais Matignon. È per me un grande onore entrare nella schiera degli eminenti personaggi che sono stati insigniti della Legion d’Honneur, fra i quali figurano anche illustri italiani. Questo riconoscimento assume per me un significato particolare: la mia città, Imperia, si trova a pochi chilometri dalla Francia e ho ancora vivi nella memoria tanti episodi che mi legano alla Vostra terra. Ricordo quando da ragazzo accompagnavo mio padre, sindaco della mia città, a far visita al suo collega di Nizza, Jean Medecin. Rivedo la confusione della frontiera, dove solo 10 anni prima si era combattuto, le lunghe code di auto alla dogana, i controlli minuziosi… e noi che passavamo scortati dal gendarme francese, col suo chepì, che dal predellino della nostra auto gridava laissez aller, c’est le maire d’Imperia. Ed io provavo un certo imbarazzo per quel piccolo privilegio. In gioventù, con i miei fratelli e i miei amici, più che il versante genovese, erano Nizza e le isole della Costa azzurra le nostre mete preferite, il punto di riferimento della nostra voglia di evasione e libertà. E, quando partecipavo ai triangolari di atletica Cuneo-Imperia-Nizza, era quest’ultima il mio traguardo preferito. Sono veramente tanti i ricordi personali… Quante volte in moto, con Maria Teresa, fino all’Esterel; con Pier Carlo e Lucia le loro prime uscite in barca alle isole Lerins; e ormai, da 15 anni, la notte di ferragosto in Corsica ad ammirare i fuochi pirotecnici di Calvi. E non meno profondo è il legame culturale che unisce la Vostra terra alla mia. Nei secoli vi è stata una continua osmosi di uomini di cultura, artisti, letterati che hanno frequentato la Vostra e la nostra Riviera. Nella mia terra hanno lasciato il segno scienziati come Pasteur; architetti come Garnier, che vi costruì la sua splendida dimora, modello delle residenze di Riviera. E poi artisti, come Renoir e Monet. In una sua lettera da Bordighera, Claude Monet descrisse la Riviera come “illuminata da una luce fantastica… tanto che quelli che non hanno visto questo Paese, o che l’hanno visto male, grideranno alla inverosimiglianza dei miei dipinti”. Comprenderete, dunque, quanto sia profondo il legame con il Vostro Paese. Signor Primo Ministro, sono lieto che a consegnarmi le insegne sia proprio Lei, che ama l’Italia e la comprende a fondo. La significativa prefazione che ha voluto scrivere per il recente volume sulla sede dell’Ambasciata d’Italia a Parigi, fa capire non solo quanto Lei tenga in considerazione il mio Paese, ma anche come lo conosca e l’apprezzi in tutte le sue molteplici sfaccettature. Come Lei osserva, la vicinanza tra la sede del Primo ministro francese e quella dell’Ambasciata d’Italia, situate a pochi metri l’una dall’altra, è il simbolo del profondo legame tra le nostre due Nazioni. L’Italia, sin dalla sua nascita, ha sempre guardato alla Francia con ammirazione e particolare attenzione, così come Parigi è sempre stata affascinata dalla romanità. Tutta la struttura amministrativa italiana è modellata sull’esempio francese e il primo regolamento della nostra Camera dei deputati fu ispirato a quello dell’Assemblea Nazionale. Dunque, un’intesa, una fruttuosa collaborazione, che vengono da lontano e hanno trovato lungo il percorso della storia una serie di tappe significative ed indimenticabili. Quanti ita-

liani hanno vissuto e operato in Francia, da Petrarca a Caterina e Maria de Medici, a Leonardo da Vinci, per non citare che i più illustri personaggi della nostra storia comune! E come non ricordare che la stessa unità d’Italia, di cui nel 2011 celebreremo i 150 anni, avvenne grazie al fondamentale contributo di Napoleone III, che aveva vissuto da giovane in Italia, condividendo l’ideale dell’unificazione nazionale. Nel dopoguerra i nostri due Paesi sono stati e restano tuttora protagonisti della gloriosa storia della costruzione europea. Si deve proprio ad un francese, Jean Monnet, l’idea di mettere in comune le risorse carbo-siderurgiche, fino a quel momento oggetto di aspre contese. Quella geniale intuizione, che portò alla dichiarazione di Schuman e alla nascita della CECA, subito fatta propria dal nostro Alcide De Gasperi, diede l’avvio alla costruzione dell’Unione: un progetto, un ideale, che ha assicurato all’Europa più di sessant’anni di pace e di prosperità! Signore e signori, fra Francia e Italia si è ormai consolidata una collaborazione che spazia nei vari settori d’attività: dall’auto al credito, dall’alta tecnologia alla moda, fino all’alimentare. Il suo valore è testimoniato dal favore con cui, sia i francesi che gli italiani, apprezzano i nostri rispettivi prodotti, tra i quali spesso si sviluppa anche una sana competizione, come è naturale tra “cugini” che si vogliono bene, ma si fanno anche qualche piccolo “dispetto”. Mi piace ricordare in questa occasione le collaborazioni industriali che seguo nella mia attività di governo: dall’avionica all’aereospaziale, dai materiali per la difesa alle tecnologie avanzate e, più di recente, al nucleare. Il Governo Berlusconi considera il nucleare una scelta necessaria per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, ridurre il prezzo dell’energia per famiglie ed imprese, combattere il cambiamento climatico. Guardiamo, dunque, con ammirazione ai progressi della Vostra industria all’avanguardia nel nucleare, settore nel quale i nostri due Paesi hanno raggiunto un accordo di ampia collaborazione. Il legame tra Francia e Italia viene continuamente rinsaldato, anche con frequenti scambi politici, fra i quali spiccano le consultazioni intergovernative con la partecipazione del Presidente Sarkozy, del Presidente Berlusconi. I nostri due Paesi si affacciano sul Mediterraneo. È, dunque, naturale il grande interesse dei nostri governi al dossier Euro-Mediterraneo, rilanciato dal presidente Sarkozy e sostenuto dal Presidente Berlusconi. Le previsioni di crescita dei Paesi che si affacciano sul Mare nostrum costituiscono una grande occasione di sviluppo e danno a Francia e Italia un valido strumento per riequilibrare verso Sud l’asse europeo. Signor Primo Ministro, è ancora vivo in me, il ricordo di un fruttuoso incontro che, quale ministro dell’Interno, ebbi nel 2002 con l’allora ministro dell’Interno Sarkozy, che ho avuto l’onore di avere ospite nella mia casa di Imperia: istituimmo un Comitato misto franco-italiano che produsse numerose iniziative comuni in materia di controlli di frontiera e provvedimenti di polizia giudiziaria. Grazie a quell’intesa, il confine di Mentone-Ventimiglia non rappresenta più una rigida linea divisoria, ma costituisce una vera e propria fascia di contatto e di collegamento tra due realtà assolutamente omologhe e complementari. Signor Primo Ministro, Lei è un appassionato delle corse automobilistiche: ne ha respirato l’atmosfera sin dall’infanzia nella Sua città natale, nota in tutto il mondo per la celebre “24 ore di Le Mans”. Da esperto pilota, Ella sa bene che, nonostante i grandi progressi della tecnologia, la differenza tra una scuderia e un’altra la fa anche l’uomo. Cioè l’abilità del guidatore, la sua conoscenza del mezzo e la capacità di strappare il vantaggio necessario per raggiungere per primi il traguardo. Occorre passione, entusiasmo. La stessa passione, lo stesso entusiasmo che hanno caratterizzato il Suo impegno politico: prima come sindaco, poi come parlamentare e Ministro e oggi come Primo Ministro, impegnato ad affrontare le difficili sfide dell’uscita dalla crisi, della riforma delle pensioni, della riduzione del debito pubblico, assicurando nel contempo alla Francia un futuro di crescita con investimenti nella ricerca, nelle nuove tecnologie, nelle infrastrutture. Sono sfide analoghe a quelle che anche in Italia stiamo affrontando. E sono certo, che i nostri due Paesi, con una collaborazione sempre più stretta, riusciranno a vincerle per garantire un futuro di benessere e prosperità. Signor Primo Ministro, è con questi sentimenti che ringrazio Lei e la Repubblica francese.



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“Giustizia lenta”, Luppi ospite al Lions Matutia

Il giudice Luppi e il presidente Lions Cichero Il Lions Club sono una realtà importante sia sul piano sociale, sia su quello culturale e civile. Un nuovo incontro si è tenuto giove-

dì 25 febbraio scorso, nel ristorante dell’Hotel Lolli di Sanremo, di proprietà della socia Fiorenza. Fra gli invitati c’era il prof Carlo

Serrati, gradito ospite, che in serata è tornato al San Martino di Genova. Altro ospite è stato il giudice Paolo Luppi Magistrato di Corte d’Appello del Tribunale che ha trattato un argomento, di questi tempi, molto attuale e discusso “giustizia lenta, di chi è la colpa?” Il tema era dei meno agevoli ma è stato trattato con una grande schiettezza e obiettività dal giudice amico personale del presidente del Club Lito Cichero. Il magistrato ha esposto le sue argomentazioni in un intervento durato poco più di 10 minuti, a suo giudizio la colpa è intanto degli stessi magistrati, non sempre operosi come si dovrebbe. In seguito gli avvocati, il cui numero è impressionante (Sanremo e Imperia ne contano quanti Parigi!). Poi viene la collettività. “Non voglio imbararmi in un discorso antropologico”,

ha precisato, “ma non si può negare che gli italiani abbiano un senso della legalità molto labile”. A seguire la pubblica amministrazione che, esercitando un controllo più stretto, per esempio sulle opere pubbliche, eviterebbe la commissione di tanti reati. Infine, il legislatore, quanto dire il Parlamento. Secondo Luppi, le colpe maggiori sono da addebitarsi al nuovo codice di procedura penale, entrato in vigore nel 1989. Il nuovo sistema cosiddetto accusatorio, invece di abbreviare allunga i termini del processo. Completata la sua esposizione, Paolo Luppi si è sottoposto con garbo al fuoco di fila delle domande dei presenti. Non sottraendosi a nessuna interrogazione, ha risposto con arguzia precisa, da uomo di cultura non soltanto giuridica quale egli è. A chi gli chiedeva quale fosse la tutela dell’imputato

nell’ordinamento italiano, ha risposto con prontezza: “Parla di un imputato ricco o di un imputato povero?” - E ha poi motivato le ragioni di quella che pare una battuta ma non è. Ancora, ha lamentato l’eccesso di reati presente nella giurisdizione, facendo soprattutto riferimento al reato di clandestinità, di cui s’è spesso occupato nella sua attività professionale. Tutti i soci e gli ospiti sono rimasti impressionati dallo stile dell’uomo, di assolute sobrietà e precisione. Luppi ha più volte riaffermato il valore sociale della magistratura, “ultimo argine contro la deriva di questi tempi”. Presentato con parole commosse dal presidente Cichero, il dottor Paolo Luppi si è congedato da applausi vivissimi dopo la rituale consegna del gagliardetto del Club a ricordo della serata.

Tra esclusi e ripescati, è una corsa a due tra Biasotti e Burlando

Badano Imperia. Sarà una sfida a due tra Burlando e Biasotti per aggiudicarsi la poltrona di governatore della regione Liguria. Esclusi dunque i Radicali, col candidato Silvio Viale, secondo quanto deciso dalla commissione elettorale. La lista di Marco Pannella ed Emma Bonino non ha presentato ricorso, contro l’esclusione visto che non aveva raggiunto il numero di firme necessario. I radicali restano esclusi anche dalle liste provinciali. Rigettati i ricorsi del Nuovo Psi e del Centro Dc-Pli le cui liste avrebbero sostenuto il candidato del centrodestra Biasotti. L’ufficio elettorale

di Genova ha convalidato solo 1.629 firme delle 1.750 necessarie per presentarsi. È stato raggiunto il quorum solo alla Spezia, ma la legge prevede che per presentarsi occorre averlo raggiunto in almeno due province. “La campagna elettorale è stata dura - ha commentato il segretario regionale del N-Psi Giuseppe Piccini - l’abbiamo condotta per sette mesi su otto con grande impegno, a La Spezia abbiamo raggiunto il quorum, ma a Genova, Savona e Imperia gli uffici elettorali non ce l’hanno validato, peccato”. “Non ci siamo riusciti - ha continuato - per le difficoltà e per la mancanza di notificatori. Prendiamo

atto della legge elettorale, anche se massacrati dagli adempimenti burocratici. Continua il nostro impegno per il Popolo delle Libertà a sostegno di Sandro Biasotti candidato presidente della Liguria”. “Saremo al fianco della lista civica di Biasotti - ha concluso Piccini - non con 32 candidati ma con 3.200 militanti sul territorio ligure. Ci presenteremo in futuro alle elezioni comunali di Savona e alle comunali di Genova per sostenere il Pdl e Enrico Musso. Non usciamo di scena. Siamo una componente costitutiva del Pdl”. Fuori anche La Destra di Storace che ha presentato i documenti solo per la provincia di Genova. I Verdi saranno invece presenti in provincia della Spezia in quanto è stato accolto il loro ricorso, ma non nella provincia di Imperia; Gabriella Badano portavoce del sole che ride in provincia ha dichiarato: “I Verdi della Provincia di Imperia sono riusciti a raccogliere ‘solo’ 982 firme. Un calcolo er-

rato dell’ultima mattinata ce ne aveva fatto conteggiare 1026, che, ricontate davanti al cancelliere, sono risultate 982; per poter presentare le liste erano necessarie almeno 1000 firme, per cui la lista dei Verdi non è stata presentata”. E aggiunge: “Il forte ritardo con cui è stata definita la lista provinciale, ha ridotto il periodo per la sottoscrizione, solitamente di un mese a poco più di 15 giorni. La diversa distribuzione della realtà dei Verdi in provincia, presenti nel capoluogo nelle associazioni ambientaliste e di volontariato e come forza politica con un consigliere comunale dal 1990 al 2009, ma ridotti nella presenza nelle altre realtà provinciali, ha fatto sì che ad una settimana dalla chiusura fossero state raccolte poco più della metà delle firme, quasi tutte nel capoluogo. Un ringraziamento a tutti coloro, Verdi o simpatizzanti che hanno sostenuto i banchetti ed invitato i cittadini a sottoscrivere la nostra lista. Un particolare ringraziamento a quanti,

non Verdi, ci hanno aiutato in quest’ultima, difficile settimana. Prima di tutto al Presidente Burlando che nei numerosi incontri pubblici di questo ultimo periodo in provincia ha invitato i sostenitori dello schieramento di centrosinistra a sottoscrivere la nostra lista, se non ne avessero ancora sottoscritto altre, per avere anche in provincia di Imperia la presenza della nostra lista. Ai sindaci e agli amministratori di alcuni nostri piccoli paesi dell’entroterra, certamente non verdi, che ci hanno concesso tempo e disponibilità per accogliere le sottoscrizioni alla lista. Al Partito Democratico, ai suoi dirigenti e militanti, senza distinzione di componenti, che, accertato il raggiungimento delle proprie firme, ha dedicato gli ultimi giorni a telefonare ad iscritti e simpatizzanti del centrosinistra invitandoli a sottoscrivere la nostra lista”. In extremis è stata ripescata la lista Gente d’Italia che sosterrà Sandro Biasotti. Andrea Di Blasio


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Redditi e imprese, Imperia è maglia nera Sanremo. Secondo la classifica stilata dal prestigioso quotidiano economico “Il Sole 24 ore”, la provincia di Imperia si conferma peggiore provincia ligure se si analizza il reddito Irpef 2008. La nostra provincia è fanalino di coda regionale e a livello nazionale si piazza al settantunesimo posto, su 119 province, con avanti addirittura città come Potenza, Caserta, Salerno e tante altre. In questa speciale classifica è, ovviamente, la Lombardia a fare la parte del leone, attestandosi già nelle prime venti posizioni. Ma cosa è successo alla provincia dove i miliardari giravano in Fiat 126, come fu scritto in un vecchio articolo degli anni ‘90 del settimanale del Corriere della Sera “Sette”? La risposta è molto semplice: il precariato, il sommerso, la crisi e la scarsa fiducia nel futuro hanno portato la nostra zona in un clima di depressione economica ma non solo. Tanti giovani sono stati costretti a emigrare fuori dalla nostra provincia, vista la scarsità di risorse, per trovare un dignitoso lavoro e ciò ha influito moltissimo sulle risorse per lo sviluppo della provincia di Imperia. Inoltre anche il comparto turistico e floricolo, che un tempo dava lavoro a molte persone, non rende più come una volta, infatti tanti alberghi hanno chiuso e i fiori si prendono all’estero. Ma vediamo che cosa ne pensa la gente di questa notizia che conferma la gravità della situazione nella riviera dei fiori. Susanna Della Casa afferma: “E’ necessario che la politica si muova a favore delle fasce deboli, che son quelle che in primis

Katia Rossi e Michele Azzini

Alberto Facci pagano più di tutti i momenti di crisi, ma soprattutto che venga attuata una politica di sviluppo per far prendere quota a settori che un tempo erano le colonne portanti della provincia”. Alberto Facci, commerciante ha detto: “Questa classifica fa riflettere. Molti giovani, per via della scarsità di lavoro e quindi non poter produrre reddito, sono costretti ad andare via da qui, svuotando di forza lavoro, qualità e tanto altro questa zona. Secondo me la crisi lavorativa e quindi del reddito, ha radici antiche; con l’entrata dell’Italia nell’area dell’Euro la moneta ha perso valore, svalutando gli stipendi ma alzando i prezzi dei beni di uso comune”. Katia Rossi sostiene:

Susanna Della Casa “Leggendo la classifica mi chiedo come faccia metà nazione ad andare avanti con livelli di reddito cosi bassi? Qui da noi la crisi c’è ma alla fine non si sente, bene o male riusciamo a sbarcare il lunario e a vivere dignitosamente. Certo che quando leggi queste notizie pensi che c’è gente che potrebbe avere difficoltà persino a comprare il pane e il latte”. Gli fa eco il compagno Michele Azzini: “Sicuramente la situazione a livello nazionale e locale non è facile, ma se ci confrontiamo con altre realtà tipo la Spagna che è arrivata ad un 20% di tasso di disoccupazione e i sindacati di sinistra sono scesi in piazza dopo 67 anni contro la crisi non contrastata dal governo Zapatero o la Gran Bretagna che è in recessione, penso che qui in Italia e a Imperia ancora va bene. Certo, dobbiamo cercare di migliorare le nostre condizioni di vita e acquisire nuovi stimoli a livello turistico; opere in costruzione come i porti, possono dare sicuramente nuova linfa vitale nell’ambito dell’occupazione giovanile, cosi facendo tanti ragazzi e ragazze non saranno più

Luigi Cover e Anna Francoli costretti a scegliere la via dell’emigrazione”. Luigi Cover, pensionato evidenzia: “Questa zona non può vivere solo di Festival o di promesse. E’ necessario un aiuto concreto e immediato da parte delle istituzioni nazionali e locali per contrastare la crisi e per non far svuotare la provincia dei suoi giovani che sono il futuro. Senza giovani non andiamo da nessuna parte!” La moglie del signor Luigi, la signora Anna Francoli è concorde col marito: “Io so perchè tanti giovani scappano da qui, è perchè non c’è la garanzia di un lavoro come si deve. Le porto l’esempio di un mio nipote: egli ora è a Londra dove attualmente lavora come cameriere, perchè qui più di fare una stagione o un extra non poteva, ma soprattutto l’essere messo in regola è

un’utopia. Su in Inghilterra per lo meno è tutelato da un punto di vista lavorativo, ha dei diritti”. Secondo le testimonianze della gente da noi interpellata è necessaria un’inversione di rotta affinchè si possano dare opportunità di lavoro ai giovani e di conseguenza far crescere il reddito. Ma in provincia di Imperia non è solo allarme reddito, ma anche imprese: nel 2009 hanno chiuso o meglio sono fallite, 14 aziende a causa della crisi, soprattutto edili. Ergo i fallimenti sono termometro della crisi e oltre ad essi troviamo anche che dagli uffici dei giudici di pace aumentano vertiginosamente i decreti ingiuntivi. Le persone che contraggono pagamenti rateali, non riescono più a saldare i propri debiti. Andrea Di Blasio

SANREMO

Area camper, forse trovata soluzione Sarebbe in dirittura d’arrivo la soluzione sulla lesiva questione dei camperisti che aveva visto l’amministrazione Zoccarato impegnata in prima linea. Scartata l’ipotesi di un’area in cima a via Padre Semeria vicina all’uscita autostradale ora la più accreditata vede un ritorno dei Zoccarato camper a Pian di Poma ma non nella precedente area. Nel mirino delle possibili aree da destinare ai camperisti vi è la zona del piazzale centrale riservata di solito al circo e al luna park oppure la zona più a levante vicino alla scogliera. Sarà compito dell’amministrazione comunale considerare la migliore soluzione di concerto con il soggetto che al momento detiene la proprietà delle due aree.


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Elezioni regionali, si vota anche in Costa Azzurra

Le Pen

Mariani

Vauzelle

Nizza. Il 14 marzo, e con eventuali ballottaggi il 21 marzo, anche nella nostra vicina Costa Azzurra si andrà a votare per il rinnovo del consiglio regionale della regione Provenza Alpi Costa Azzurra. I candidati in lista sono: Thierry Mariani (UMP il partito del presidente Sarkozy), la destra di Jean-Marie Le Pen (FN), Laurence Vichnievsky (Europe Ecologie), Jean-Marc Coppola (Front de Gauche), Catherine Levraud (MoDem) e Michel Vauzelle del Partito Socialista presidente della regione in carica. In una regione che alle ultime elezioni presidenziali votò

compatta per il centro destra e i due capoluoghi più importanti della regione, ovvero Nizza e Marsiglia, sono governate dall’UMP avendo come sindaco il ministro dell’industria, Christian Estrosi la prima e Jean-Claude Gaudin ex ministro per il capoluogo di regione, il Partito Socialista, cercherà di contrastare in un serrato testa a testa il candidato di governo Mariani che corre per l’Unione per un Movimento Popolare. In Francia le regioni non hanno lo stesso potere che hanno quelle italiane, infatti detengono scarsissima autonomia, non hanno potere

legislativo, non godono di un proprio statuto e non hanno potere di imposizione fiscale. In sostanza dipendono totalmente dai trasferimenti del governo centrale che rilascia alle singole regioni una quota delle tasse raccolte. Gli unici poteri reali detenuti dalle regioni in Francia riguardano la costruzione di infrastrutture scolastiche, sanitarie, ferroviarie, stradali etc. etc. A causa della scarsissima autonomia, spesso i risultati delle regionali francesi rispecchiano, più o meno fedelmente, l’orientamento politico della regione. La

legge francese prevede che, nel caso nessuno dei candidati alla carica di governatore raggiungesse il 50%+1 dei voti, vengano ammessi al ballottaggio tutti i candidati che superano il 10%, ciò crea il cosiddetto “triangolo”, ovvero la presenza di più di due candidati al ballottaggio. Questo sistema elettorale bislacco ha prodotto storture incredibili permettendo alla sinistra di conquistare regioni fortemente conservatrici come la nostra Provenza. Il PSF, partito che governa la regione PACA, a livello nazionale è dato in recupero rispetto al disastro delle elezioni europee, causato principalmente dalla guerra fratricida per la leadership del partito tra la sindaca di Lille, Martine Aubry, e la ex candidata all’Eliseo, Ségolène Royal, (vinta dalla Aubry per un centinaio di contestatissimi voti) ma ancora non abbastanza da poter scavalcare l’UMP a

livello nazionale. Quindi secondo i ben informati della politica della Cote d’Azur il PSF dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, lasciare la guida della regione all’UMP, oltre all’aumento di voti per il Front National di Jean-Marie Le Pen. Andrea Di Blasio

Coppola

Vichnievsky


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CRONACAFLASH

BREVI NEWS

Imperia: disinnescata bomba senza problemi nel torrente

E’ stata disinnescata dagli artificieri del Genio Guastatori di Torino, la bomba di aereo, risalente all’ultima Guerra Mondiale, ignota la nazionalità, ma note le dimensioni 50 cm di lunghezza per 20 di larghezza, dissotterrata alla foce del torrente Impero, ad Imperia. Le operazioni sono state svolte senza necessità di sgomberi o evacuazioni e sono state coordinate dagli agenti della Questura di Imperia.

Truffa al Casinò di Lugano: tra gli arrestati un sanremese A seguito di indagini interne, partite nell’autunno del 2009, la Direzione del Casinò di Lugano aveva segnalato alla Commissione federale delle case da gioco e alle Autorità di Polizia comportamenti e fatti gravi di natura penale ai danni della Società chiedendo di eseguire le necessarie verifiche e di prendere i relativi provvedimenti. Dopo le indagini, che avrebbero accertato una truffa perpetrata ai danni del Casinò con carte da Black Jack truccate con la sottrazione da parte di alcuni dipendenti di circa 400.000 franchi svizzeri, sei persone sono finite in manette in quanto sospettate di aver preso parte al presunto raggiro. Tra gli arrestati figura anche un sanremese, Fulvio Napolitano, ex dipendente della casa da gioco matuziana e nipote dell’ex parlamentare del Pci, Gino Napolitano, in servizio a Lugano da alcuni anni con qualifica di supervisor della casa da gioco.

Ventimiglia: lite tra due giovani 18enne in ospedale Una lite tra due giovani, poteva avere conse-

SANREMO

Spettacolare incidente in corso Marconi Spettacolare incidente, per fortuna senza gravi conseguenze per le persone, in corso Marconi a Sanremo. Una Fiat Sedici è finita contro una Fiat 500 che era parcheggiata sulla corsia opposta. Ancora imprecisate le cause dell’incidente, una distrazione o un colpo di sonno del conducente della Fiat Sedici, che ha letteralmente travolto la 500, facendola sbattere contro un palo e contro il muro vicino. Il conducente della Sedici è stato portato in ospedale per accertamenti. L’incidente poteva avere conseguenze peggiori se a bordo della Fiat 500 si fosse trovato il conducente e se, sul marciapiede fosse transitato qualche pedone. L’ora tarda ha evitato tutto questo. guenze ben più gravi visto che, uno dei due ha pensato bene di reagire colpendo l’altro con un casco da motociclista. Il 18enne, G.A., ha perso conoscenza ed è stato soccorso da un’ambulanza della Croce Rossa di Bordighera e portato in ospedale. Sono in corso accertamenti per ricostruire quanto accaduto.

Sanremo: Carabinieri fermano due fratelli con 750 g di hashish

nucleo Radiomobile, carabinieri del nucleo Operativo… Carabinieri di Sanremo - ha spiegato il Capitano Daniele Credidio - lavorano nella stessa direzione per ottenere il massimo del risultato. Nell’inquadrare le emergenze una di quelle più sentite rimane sempre la presenza di extracomunitari nel centro storico di Sanremo che si rendono protagonisti di moltissimi tra gli episodi di delinquenza. Lo sforzo fatto per non colpire unicamente il “dettaglio” dello spaccio ma arrivare ai grossisti ha permesso ai carabinieri del Nucleo Operativo ed a quelli della Stazione di Sanremo di arrivare ad individuare questi due fratelli.

Chiazza oleosa di 10 km. al largo della Costa Azzurra Una chiazza oleosa di 10 km. di lunghezza e 300 di larghezza è stata avvistata nei giorni scorsi al argo di Cap D’Ail sulla Costa Azzurra. Sul posto sono già intervenute le autorità marittime francesi, che hanno anche allertato quelle italiane. E’ stato già disposto il divieto di balneazione. E’ stato effettuato grazie all’attività coordinata dei carabinieri del Nucleo Operativo insieme a quelli della Stazione di Sanremo, l’arresto dei fratelli marocchini El Mansri Hicham di 34 anni, ed El Mansri Mounir di 31 anni, due fornitori all’ingrosso di hashish sul mercato sanremese e taggese. Ottenute dalla strada le informazioni relative ad un carico di quasi un chilo di stupefacenti, i militari dei Luogotenenti Piras e Meloni si sono fiondati sul posto per bloccare i due fratelli e recuperare quel carico che in pochi giorni sarebbe stato suddiviso e consegnato ai pusher della riviera dei fiori. Mounir e Hicham sembravano molto tranquilli e sicuri di non avere nulla ma le loro gambe hanno cominciato a vacillare quando i militari hanno smontato la cassetta dell’acqua dei sanitari trovandovi celato all’interno un bel sacchetto stagno con circa 750 grammi di hashish, suddiviso in 5 panetti ed alcune stecche già tagliate, marchiati Porche! Il ‘fumo da corsa’ insieme ai due marocchini è stato impacchettato e portato in caserma per essere messo a disposizione della magistratura. “Carabinieri di quartiere, carabinieri del

Sanremo: detenuto tenta il suicidio con una lametta

Un 25enne tunisino, W.C., ha tentato il suicidio nella sua cella nel carcere di Valle Armea a Sanremo, tagliandosi i polsi con una lametta da barba. In cella sono subito intervenuti i medici del carcere e, successivamente un’ambulanza della Croce Verde di Arma di Taggia che, con la scorta della Polizia Penitenziaria, ha poi trasportato il giovane in ospedale.


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Sanremo: doppio infortunio sul lavoro in Valle Armea Due infortuni sul lavoro in Valle Armea. Nel primo un operaio di una azienda che alcuni camion per movimento terra, scendendo dal mezzo è scivolato, riportando la sospetta rottura del menisco. L’uomo, D.D. 43enne, è stato portato in ospedale dalla Croce Verde di Arma di Taggia. La stessa pubblica assistenza ha soccorso un altro operaio, questa volta del Comune che, all’interno del cimitero di Valle Armea mentre muoveva una lapide, si è letteralmente bloccato per un infiammazione al nervo sciatico. L’operaio, E.F. di 44 anni è stato portato in ospedale.

Santo Stefano al Mare: coppia investita davanti casa Una coppia di Santo Stefano al Mare è stata investita mentre attraversava di fronte alla propria abitazione. I due coniugi sono stati colpiti da una Fiat Panda mentre si trovavano sulle strisce pedonali. L’impatto è stato violento tale da lasciare lui contro il parabrezza e scagliare lei ad alcuni metri di distanza. Sul posto sono intervenuti i medici del 118 ed una squadra della Croce Verde di Arma. E’ stata la donna, C.S. di 39 anni a riportare le ferite più gravi. All’arrivo dei soccorsi lei lamentava forti dolori diffusi oltre ad avere una profonda ferita al ginocchio. Il marito E.P. di 43 anni, invece, ha riportato solo alcune escoriazioni e contusioni ma di lieve entità. La coppia è stata poi trasportata al Pronto Soccorso di Sanremo.

Taggia: motocarro si ribalta, 79enne portato in Ospedale Un uomo di 79 anni Angelo T. è rimasto ferito tra Taggia e Badalucco nella zona della centrale idroelettrica. L’anziano si trovava alla guida del proprio motocarro quando il mezzo si è ribaltato perchè eccessivamente caricato nel vano posteriore. Per fortuna nonostante l’incidente l’uomo non ha riportato gravi ferite. Sul posto sono intervenuti i medici del 118 ed una squadra della Croce Verde di Arma di Taggia. L’uomo è stato immobilizzato su tavola spinale con collare cervicale. Al momento il 79enne

CRONACAFLASH

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IMPERIA

Imbarcazione soccorsa dalla motovedetta della Capitaneria di Porto Soccorso della Guardia Costiera, nelle acque antistanti Imperia, dopo il ‘mayday’ da un’imbarcazione a vela di colore rosso di circa 5 mt. con due persone a bordo di nazionalità italiana in difficoltà nello specchio acqueo antistante il bacino portuale di Porto Maurizio, a causa della rottura del timone che ne impediva il governo della stessa. E’ intervenuta la motovedetta CP806 che, trovandosi nelle vicinanze si è diretta sul posto, individuando l’unità in difficoltà pochi istanti dopo e procedendo al suo recupero, con molte difficoltà causa le condizioni del mare venutesi a creare. Il tempestivo intervento ha fatto sì che l’imbarcazione non andasse ad urtare la scogliera antistante il porto.

si trova in osservazione al Pronto Soccorso di Sanremo.

Sanremo: polizia arresta 28enne, clonava carte di credito Un 28enne bulgaro arrestato ed un altro ‘skimmer’ sequestrato. Questo il bilancio dell’ottima operazione della Polizia di Sanremo. Gli agenti ‘di Quartiere’ del commissariato matuziano, infatti, sono intervenuti presso il bancomat della ‘CariParma’ di via Roma, per verificare alcune anomalie allo sportello automatico. Gli agenti hanno così ispezionato il bancomat, trovando lo ‘skimmer’, sovrapposto alla feritoia, con una microtelecamera e tutto il necessario per inviare i codici. Vicino allo sportello gli agenti hanno notato il 28enne che, alla vista delle divise ha cercato di fuggire a piedi. Gli agenti lo hanno bloccato e portato in commissariato. Qui il 28enne, T.S.D., è risultato in possesso di diverse carte di credito e che era stato segnalato con le stesse accuse a Reggio Emilia. E’ stato portato in carcere.

Arrestato spacciatore con la “rana” Sanremo. I controlli dei Carabinieri di Sanremo hanno permesso di pizzicare l’ennesimo

spacciatore che stava dando appuntamento ai suoi clienti dentro ai giardini Medaglie D’oro. Il singolare di quest’operazione è la modalità di vendita che Said Hamraoui, sedicente marocchino di 29 anni irregolare in Italia e senza fissa dimora, aveva adottato nella vana speranza di eludere gli efficienti controlli dei militari della stazione di Sanremo. Una volta contattato il tossicodipendente ed avvenuto lo scambio di denaro, Said si allontanava lasciando sul posto il suo cliente. Da lontano poi faceva squillare un cellulare imboscato laddove il tossicodipendente si sarebbe dovuto recare a prendere il suo ‘pezzo’. Questo solo dopo aver detto al cliente di ‘seguire la ‘Rana’”. Effettivamente il cellulare squillando riproduceva il gracidio di una rana espediente che probabilmente Said considerava sufficiente a non far insospettire nessuno dei presenti. Ma il copione della scena appena descritta è stato scoperto dai militari della Stazione di Sanremo che hanno recuperato tossicodipendente, droga, spacciatore e... ‘Rana’! A pieno carico si sono poi diretti in caserma dove hanno segnalato alla prefettura di Imperia quale assuntore di sostanze stupefacenti L.B, imperiese di 32 anni, che ha raccontato di come da circa un mese venisse con la corriera ad acquistare lo stupefacente sempre dal Said, ed hanno proceduto a trarre in arresto il venditore di hashish che verrà processato per direttissima dal tribunale di Sanremo.


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SORRIDI CON RIVERSO

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SORRIDI CON RIVERSO

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IMPERIA Franco Amadeo, “presidente concordato” GIOVEDI 4 MARZO 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

Tutto come da copione: finalmente la Camera di Commercio di Imperia (dopo gli anni burrascosi dei ricorsi e del conflitto Beatrice Cozzi Parodi Enrico Lupi e rispettivi associati e sostenitori per chi, istituzionalmente, dovesse occupare la poltrona di presidente del prestigioso ente provinciale e l’inevitabile gestione commissariale del dottor Perreca) è riuscita ad eleggere un leader che sta bene a tutti. Si tratta del notaio Franco Amadeo, noto e stimato professionista di Imperia, per due anni già vice presidente ed assessore al Turismo dell’Amministrazioone Provinciale dell’era Giuliano, da sempre vicinissimo per amicizia e credo politico al ministro Claudio Scajola. Toccherà a lui, ad Amadeo, continuare il lavoro iniziato da Perreca, recuperare il tempo perduto e rilanciare la Camera di Commercio. Impresa non facile, soprattutto in questi periodi di crisi dove molte attività del Ponente rischiano il fallimento, ma senza dubbio alla portata del nuovo presidente. Non a caso nell’agenda di Amadeo tra le “prime cose da fare” c’è proprio un’incisiva ed immediata azione di intervento e sostegno alle imprese imperiesi attraverso nuove strategie e confronti serrati con le istituzioni, i vari Ministeri, Regione, Enti locali proprio per pianificare ipotesi, progetti, possibilità reali e concrete di rilancio. Salvare insomma l’occupazione e favorire lo sviluppo economico imprenditoriale in ogni suo settore. Si cerca di voltare pagina, tutti i nuovi consiglieri eletti sono coscienti che sia indispensabile cambiare tempestivamente pagina. Basta bisticci, rivalità. Quando scatta l’emergenza prima di tutto chi occupa posti di rilievo e responsabilità deve dimostrare il proprio valore, serietà, lavorare in squadra. Nei giorni scorsi nella nuova sede di via Tommaso Schiva (ex Palazzo Sasso) si è riunito il Consiglio della Camera di Commercio che ha provveduto a nominare la nuova Giunta che è

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Enrico Lupi

Franco Amadeo composta da: Antonio Fasolo e Gianfranco Croese (Agricoltura), Alberto Alberti (Industria), Barbara Biale e Piergiorgio Martini (Artigianato), Enrico Lupi, Marco Benedetti e Americo Pilati (Commercio e Turismo). A sua volta la giunta appena eletta ha nominato vice presidente Enrico Lupi, presidente storico della Comfcommercio. Che Lupi diventasse Claudio Scajola il n. 2 della Camera di Commercio era cosa nota. Marcello De Michelis e PelPare che sia stato lo stesso legrino Cascetta. Supplenti ministro Scajola, prima di Guido Abbo e Massimo Natale, a trovare la qua- Montaldi. Il consiglio della dratura del cerchio, a porre Camera di Commercio, nelfine al commissariamento la stessa giornata, ha anche dell’ente camerale, a far provveduto a designare i “scoppiare la pace” tra le va- tre esponenti nel Consiglio rie categorie imprenditoriali regionale di Unioncamere. e commerciali in lotta per la Si tratta di Pierluigi Rinaldi, presidenza. Una specie di ta- Paolo Pippione e Antonio cito compromesso: Amadeo Martellini. Da segnalare nella nuopresidente “pro tempore”, in carica sino alle prossime ele- va giunta la riconferma di zioni del governo che, salvo Barbara Biale, attiva ed incidenti, dovrebbero esserci energica direttrice della Imperia a fine mandato tra poco Confartigianato più di 2 anni. A quella data e di Americo Pilati, preAmadeo si dimetterebbe per sidente provinciale Fedecandidarsi al Parlamento. ralberghi. Due nomi noti, Il suo posto di presidente di grande esperienza nei della Camera di Commercio, rispettivi campi. Pilati, non finalmente dopo decenni di è un mistero, da tempo porta attese, andrebbe ad Enrico avanti battaglie coraggiose Lupi. Chi vivrà, vedrà. In a favore del turismo e degli attesa sono stati eletti Revi- albergatori accusando, sensori dei Conti della gestione za peli sulla lingua, il lassiAmadeo: Paolo Calzia, smo e l’incompetenza delle

Barbara Biale istituzioni nel settore. Pilati da tempo non nasconde la tragica prospettiva che, se a livello regionale e nazionale le cose non dovessero cambiare in fretta, numerosi alberghi della riviera dei fiori saranno costretti a chiudere l’attività prima che li travolga il fallimento. Certamente la categoria che rappresenta a responsabilità, forse nei tempi d’oro ha investito poco, forse in troppi hanno preferito trasformare l’azienda e l’im-

Americo Pilati mobile da hotel in residence ed appartamenti da vendere ed affittare, però è tempo di guardare in faccia la realtà ed agire di conseguenza. Inutile piangere sul latte versato. E’ indispensabile ripartire, subito. Ognuno faccia la sua parte, privato e pubblico. In caso contrario non ci sarà futuro. “Il momento è difficile - ha osservato il neo presidente Franco Amadeo - il lavoro che ci attende oneroso ma siamo ottimisti e convinti di poter operare concretamente, con un’azione congiunta di tutte le componenti, per aiutare le aziende, vero pilastro della nostra economia, a promuoversi, valorizzarsi per risolvere i problemi, guardare avanti e soprattutto creare nuovi posti di lavoro. Serviranno idee, progetti, finanziamenti ed è in questa direzione che ci muoveremo con tutte le nostre risorse e il nostro impegno”. Francesco Basso

40.000 euro per Haiti La città di Imperia ha risposto molto generosamente, all’appello dei padri Camilliani a favore dell’Ospedale San Camillo di Haiti. La raccolta di denaro ha ampiamente superato i 40.000 euro. Cifra raggiunta grazie al Rotary Club Imperia, alle parrocchie cittadine e attraverso una donazione spontanea in alcuni supermercati, diverse aziende e dai ragazzi del Liceo Classico De Amicis.


IMPERIA

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Committente: Marco Calcagno

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Il mercato trasloca da Porto Maurizio Imperia. Intorno alla metà di marzo in arrivo il trasferimento del mercato settimanale del giovedì di Porto Maurizio. Da piazza Duomo e dintorni il mercato verrà spostato in via Cascione. Invariata invece la composizione del mercato per quanto riguarda via XX Settembre e via San Maurizio. Rivolta di buona parte dei commercianti del centro storico di Porto, contro la decisione del Comune di effettuare il trasferimento. L’assessore al commercio Giovanni Amoretti ha tenuto a precisare che nonostante il progetto fosse scritto nel programma elettorale del sindaco Strescino, per sei mesi si è relazionato con le categorie coinvolte e sono sempre stati tutti d’accordo. La pratica del trasloco è poi passata in consiglio comunale ed è stata votata e approvata all’unanimità. Lo spostamento avrà un periodo di prova di sei mesi, allo scadere del quale l’amministrazione, in base ai risultati ottenuti, apporterà eventuali modifiche. Tra le polemiche, in rilievo quella che concerne i posteggi ma non vi saranno disagi in merito, dal momento che i cittadini avranno a disposizione quelli precedentemente occupati dalle bancarelle intorno al Duomo, il parcheggio interrato di piazza Mameli e gli 80 posteggi in arrivo dall’imminente apertura del parking nell’ex consorzio agrario. L’area del Duomo e via Benza erano oltretutto considerate meno idonee perchè più scomode e spesso battute da fastidiose raffiche di vento. Il mercato nella sua nuova posizione dovrebbe inoltre dare una mano al rilancio di via Cascione, via che non gode di troppo movimento. Martina Varsalona


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Corso Matuzia, pochi parcheggi molto caos SANREMO

Cartotto Sanremo. Corso Matuzia ormai è una strada abbandonata a se stessa, dove il caos regna sovrano. Traffico ad ogni ora del giorno e della notte, visto che è l’unica arteria di collegamento per chi viene e va da Ventimiglia ma soprattutto il problema più difficile per la strada sono i parcheggi per le auto e per le moto. L’amministrazione Borea, nell’ottica di un progetto di rifacimento marciapiedi tolse dal lato destro di corso Matuzia in direzione Bordighera, quei pochi ma vitali posteggi utili agli abitanti del quartiere. Da quel giorno nulla fu più fatto per dare alla zona altri posti auto e i residenti si sono dovuti arrangiare compiendo spesso e volentieri delle vere e proprie cacce al parcheggio e a comportarsi a mò di vedetta lombarda contro le incursioni della polizia municipale. Di recente l’amministrazione Zoccarato, con l’interessamento dell’assessore Il Grande, ha aperto un parcheggio in via San Rocco, in funzione dalle 8 alle 20. Purtroppo non basta, perchè la Foce ha bisogno di più posteggi auto e moto, vista la sua particolare collocazione e per gli uffici che ospita. Martedi mattina abbiamo avuto, sotto i nostri occhi, un’ulteriore dimostrazione di come sia caotica corso Matuzia per le motivazioni appena citate e gli scatti lo dimostrano. Andrea Cartotto, consulente informatico residente alla Foce sottolinea: “Trovare un posteggio qui in corso Matuzia è sempre un’impresa, è davvero una carenza pesante visto che nella via c’è un frequentatissimo ufficio delle imposte, ufficio postale, banche e quant’altro.

Martinello Tante volte, disperati perchè non si trova un posto auto, troviamo invece una bella multa sul cruscotto”. Veronica Battaglia: “Io giro spesso in motorino per la Foce e pure io ho serie difficoltà a trovare un posteggio; spesso sono costretta a lasciarlo sul marciapiede”. Anche la giovane Giulia Martinello afferma: “Corso Matuzia è troppo trafficata, e posteggi per le macchine non ce ne sono proprio. Peccato perchè per colpa dei pochi posteggi anche le piccole attività commerciali stanno via via morendo, proprio perchè non c’è lo spazio per fermarsi e fare un acquisto”. La signora Annamaria Paolino evidenzia: “C’è una vera e propria emergenza parcheggi, ma ancora più grave è vedere strada San Rocco che ha raggiunto livelli estetici di degrado inaudito e quel mostro di amianto dell’area Sati fermo a marcire da più di trent’anni. Ricordiamoci che quando i turisti entrano in Sanremo passano proprio da corso Matuzia, mi sembra che non sia proprio un bel biglietto da visita”. Andrea Di Blasio

Battaglia

Paolino


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Domenico Cotta, sindaco, medico e poeta

Carpasio. Sono passati da poco i sessant’anni dalla morte di Domenico Cotta, ex sindaco di Sanremo, ex consigliere provinciale ma soprattutto uomo benevolo di medicina e poeta. Domenico Cotta ha lasciato un buon ricordo di sè, ancora vivo nelle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Ciò viene testimoniato dalla dalla dirittura morale, dalla passione politica unita alla dedizione al lavoro di medico condotto che esercitò nei primi anni del ventesimo secolo a Ceriana e Bajardo e infine nella città dei fiori con lo studio in via Cavour al civico 3. Il dottor Cotta si assicurò la simpatia e la benevolenza dei suoi assistiti, poichè alle persone bisognose oltre a non farsi pagare la visita, portava loro medicinali, carne e cibo, per un sostentamento più razionale del solito, conquistando cosi l’appellativo di “Medico dei poveri”. Ma Cotta, oltre alla professione di medico, si dilettava anche nella poesia: egli scrisse numerosi sonetti dedicati a Carpasio, suo paese natio e a Sanremo città che l’ha adottato, soprattutto non trascurando di porre in rilievo gli aspetti tipici di questa incantevole terra che volle onorare con versi molto espressivi: “e ulivi e aranci d’oro e piante rare ti fan cerchio o Sanremo, e l’alta mole dei monti aranti in offertorio al sole, con l’incenso dei pini secolari...” alcuni dei suoi sonetti sono stati pubblicati nel libro “Domenico Cotta Sindaco e Poeta” curato dalla biblioteca civica del comune di Sanremo, edito nell’anno 1990. Come sindaco di Sanremo, lo stesso Cotta dimostrò una vera lungimiranza amministrativa nel porre in primo piano la valorizzazione di Sanremo dopo il primo dopoguerra: furono risanate le finanze locali, attraverso il rilancio del casinò e della città in funzione turistica, il trasferimento della ferrovia a monte ed il reperimento di un’area per il nuovo cimitero urbano. Cotta divenne sindaco, eletto nella lista del PSI, nel 1920 ed entrò in contatto coi grandi esponenti del socialismo sanremese come Augusto Mombello, Orazio Raimondo e Marco Donzella. Per l’avvento del fascismo, Cotta, fu costretto all’emarginazione politica, data la sua coerenza agli ideali democratici. Proprio per tutti questi motivi l’amministrazione comunale di Carpasio, ha inviato una missiva al sindaco di Sanremo, chiedendo la posa di una lapide commemorativa in via Cavour 3, ove sorgeva il vecchio studio medico di Cotta, per onorare la memoria di questo grande uomo amante della politica, del servizio ai bisognosi e della poesia. Andrea Di Blasio

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Saso & C. incontrano gli elettori

Incontro con gli elettori a Sanremo al Ristorante G&G di piazza Cesare Battisti dei candidati alle Regionali Barabino, Saso, Scajola e dei candidati alla Provincia Sappa (Presidente) e Tonelli.

Ben arrivata Eleonora Sicuramente sarai Una bella e brava pesciolina Hai attraversato l’oceano Per 275 giorni Tra bonacce e tempeste Approderai domani? Rallegrerai tutti noi Brava! Mamma e papà ti aspettano La compagnia sarà grande e festosa Ciao a presto Un bel nome

1 marzo 2010 Eleonora Garberoglio


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Lupi: “Troppi scandali, il C E’ vero, Marco Lupi si presenta candidato alle elezioni regionali, ma non pensiamo che questa sua “sparata”, come la definiscono i suoi avversari, sia semplicemente una trovata pubblicitaria. La Lega, a differenza di altri partiti, ha meno interessi, gente da difendere e promuovere all’interno della casa da gioco. Ha quindi più libertà di pensiero ed azione. Oggi dice basta a polveroni, inciuci, scarsa trasparenza al casinò. Vuole chiarezza: “Via il Comune e la politica dalle sale da gioco”. Basta problemi. Al casinò ci vadano manager, società private e biscazzieri. A ciascuno il proprio mestiere nel massimo rispetto della legge. Si diano roulette e slot in affitto a chi le sa gestire. SARÀ LA VOLTA BUONA?

Premesse: dal 1981 la casa da gioco di Sanremo ciclicamente è stata teatro di episodi che la hanno portata all’onore delle cronache locali e nazionali con sistematici interventi della magistratura

1981 1983 1992 1993 1999/2000 2003 2009

primo processo roulettes francesi (54 dipendenti arrestati) processo Merlo/Borletti per appalto casinò (13 amministratori arrestati) caso Gino Pilota investe la direzione dei giochi (buco da 6 miliardi). processo chemin de fer (29 dipendenti arrestati) processo false vincite alle slot machines indagine sull’appalto del ristorante del Casino (affaire Biribissi). processo furti alle roulettes americane.

Il tutto senza contare altri processi relativi a singoli isolati episodi che, a prescindere dalla loro conclusione, hanno evidenziato l’inidoneità delle varie soluzioni gestionali e dei management succedutisi nel tempo ad assicurare risultati economicamente apprezzabili per la città ed i comuni limitrofi beneficiari dell’anteriparto. Anche sotto il profilo economico i conti della Casa da Gioco si sono andati progressivamente deteriorando come dimostra la recente relazione del capo degli ispettori comunali Mauro Rossi ha evidenziato con dati contabili certi ed incontestabili che contestualizzano gli incassi mensili del Casino di Sanremo rispetto alle altre case da gioco italiane: Casino di Venezia Casino di Campione Casino di Saint Vincent Casino di Sanremo

14,5 milioni / mese 10,7 milioni / mese 9 milioni / mese 7,3 milioni / mese

Questi dati collocano la casa da gioco di Sanremo desolatamente all’ultimo posto con un minor incasso mensile di 1,7 milioni di € rispetto alla

penultima casa da gioco e di 7,2 milioni di € al mese rispetto al casino di Venezia. Ciò significa un minor incasso annuale di 20,4 milioni di € rispetto a Saint Vincent e di 86,4 milioni di € l’anno rispetto a Venezia !!! I dati forniti della Casino Spa sono suggestivi ma economicamente inattendibili in quanto evidenziano un incremento del 18% degli introiti rispetto agli introiti della stessa casa da gioco di Sanremo ma ben si guardano di pubblicizzare il gap che ci divide dagli altri casino italiani. Infatti, lo stesso capo dei controlli comunali nella recente relazione, ha fatto presente che quel 18 per cento in più negli incassi di gennaio risulta quasi tutto legato a un forte giocatore di roulette che l’anno scorso nello stesso mese aveva vinto quasi un milione e quest’anno invece ha perso una cifra analoga: dato confermato dal fatto che proprio la roulette è passata da 400 mila a 1,6 milioni di introito mensile, con un straordinario incremento del 265 per cento. Ma il miracolo, a detta del capo dei controlli comunali, è già finito: a febbraio 2010 gli incassi sono tornati ai risultati dello scorso anno. Ci sono giochi, come il settore dello chemin de fer, che in pratica riescono appena a coprire le spese e vanno male pure le slot machines. Secondo il capo dei controllori comunali, tutto questo è legato anche alle carenze organizzative interne proprio sul fronte del “core business”: manca un direttore dei giochi, ogni settore non è adeguatamente coordinato con gli altri, assenti una strategia e un piano aziendale. E su tali considerazioni Lega Nord concorda pienamente. In coincidenza della crisi economica che stiamo attraversando, ma che affrontano anche le altre case da gioco nazionali, si è determinata una macroscopica inversione di tendenza: il Casino di Sanremo non è più in grado di svolgere la sua funzione di motore economico della città ma sta progressivamente diventando un attività “autofertilizzante” nella quale, ad esempio, gli introiti del settore chemin de fer (da sempre fiore all’occhiello di ogni casa da gioco in quanto attrattivo della clientela piu qualificata) sono a mala pena sufficienti a coprire i costi di gestione. Le ricadute di questo gap funzionale ed economico della casa da gioco sulla amministrazione comunale sono sotto gli occhi di tutti e le conseguenze sono assolutamente infauste:

◙ Negli ultimi venti anni gran parte della attività politico-amministrativa del comune di Sanremo si è “impantanata” su discussioni sulla gestione della casa da gioco alla ricerca di improbabili soluzioni, sacrificando tempo e risorse che ben avrebbero dovuto essere impiegate per lo sviluppo della città. ◙ La stretta interconnessione tra gli introiti del casino ed il bilancio del comune di Sanremo hanno determinato oscillazioni tali da far ricorrere sistematicamente a variazioni di bilancio culminate, sotto l’amministrazione Borea, a mancati introiti di qualche milione di euro rispetto alle previsioni di bilancio che hanno ulteriormente aggravato la situazione economica del Comune ed hanno determinato, in buona sostanza, il commissariamento del Comune. ◙ In un periodo in cui il patto di stabilità preclude alla amministrazione comunale l’assunzione di nuovo personale, con conseguente sclerosi dei servizi, un gran numero di risorse umane sono distolte dalla attività istituzionale del Comune e dedicate ad attività di controllo sulla casa da gioco con risultati assolutamente insoddisfacenti. Se questa è la diagnosi è assolutamente evidente il fallimento della attuale soluzione gestionale, come pure di tutte le altre formule di gestione diretta od indiretta da parte degli enti pubblici, che si sono dimostrate, in contrasto, agli interessi della città e della provincia su cui dovrebbero ricadere i frutti di una gestione virtuosa del casino di Sanremo.


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SANREMO

Comune fuori, il Casinò ai privati” Il gioco d’azzardo è una attività per sua natura illecita che viene esercitata eccezionalmente in quattro città di Italia in forza di specifica autorizzazione del Ministero dell’Interno ed in deroga al codice penale: e se questa è la natura della attività di un casino, ne discende che il gioco d’azzardo deve essere esercitato da un biscazziere e non da un ente pubblico: alla luce dei risultati fin ora ottenuti si impone quindi la concessione della casa da gioco a privati di comprovata esperienza nel settore che, per le loro competenze specifiche, risolverebbero le carenze organizzative interne lamentate Marco Lupi dal capo dei controlli comunali ma che sono sotto gli occhi di tutti. La gestione privata, oltre che coincidente con le linee di indirizzo sia nazionale che locale dello schieramento di Centro Destra sostenuto da Lega Nord, presenta in concreto molteplici aspetti positivi: 1) Certezza del canone annuo di concessione con conseguente certezza del bilancio comunale di previsione, il che renderebbe possibile una adeguata pianificazione di interventi sulla città. 2) Liberazione di risorse umane, di tempo e di incombenze che permetterebbero al Comune di dedicarsi ai compiti istituzionali propri che, si ripete, sono il perseguimento degli interessi dell’intera città e, indirettamente della provincia. 3) Possibilità di scelte gestionali da parte de concessionario ispirate alla massima valorizzazione della casa da gioco e spesso incompatibili con valutazioni di ordine politico mirate unicamente a soddisfare la base elettorale del singolo schieramento se non anche del singolo esponente politico. 4) Ribaltamento sul privato concessionario di tutti gli oneri organizzativi e di promozione della attività della casa da gioco, con sensibile riduzione dei costi di gestione a carico del Comune (basti pensare ai costi del personale, della manutenzione ordinaria

e del rinnovo delle attrezzature), con indubitabili riflessi sull’economia cittadina. A fronte di questi inequivocabili vantaggi l’opzione della gestione provata presenta alcune problematiche da risolvere con estrema attenzione e che hanno impedito in passato la concessione della casa da gioco a privati. a) Perdita della “governance” sul Casino da parte del Comune: l’argomento è specioso e finalizzato unicamente a mantenere il controllo politico sulla casa da gioco anche contro tutte le evidenze di bilancio, di cassa, di gestione e di risultati insoddisfacenti che la gestione pubblica o para pubblica ha determinato negli ultimi anni: sotto tale profilo Lega Nord la sua assoluta insoddisfazione per tali formule con conseguente assoluta contrarietà all’ingerenza pubblica nella gestione della casa da gioco. b) Necessità di procedure di appalto idonee a garantire la massima trasparenza al fine di scongiurare il pericolo di ripetersi di incresciosi episodi quali quelli verificatisi nell’appalto del 1983, di cui spesso ci si dimentica ma che gettano sempre un ombra pesante sulla materia della discussione. La formula quindi che si ritiene praticabile può essere sintetizzata e riassunta nei seguenti punti: ◙ redazione da parte del Comune di Sanremo del capitolato di appalto affidato a tecnici di comprovata competenza, con determinazione del canone annuo, delle garanzie e degli oneri a carico del concessionario: il capitolato di appalto verrà sottoposto all’esame del consiglio comunale; ◙ gestione ed effettuazione della gara d’appalto con eventuale coinvolgimento del Ministero dell’Interno al fine di assicurare la valutazione dei partecipanti attraverso gli organi del ministero dotati di mezzi e competenza specifica idonei ad assicurare la massima trasparenza ed a garantire il comune di Sanremo: il comune di Sanremo sarà rappresentato dal segretario generale o da altro funzionario delegato; Lega Nord ritiene, allo stato, ogni diversa soluzione assolutamente insoddisfacente nell’interesse della città e manifesta fin d’ora la sua più ferma contrarietà alla prosecuzione della attuale formula gestionale e la più ferma opposizione ad opzioni che non abbiano quale obiettivo primario la tutela degli interessi della città di Sanremo e della provincia di Imperia.

Marco Lupi ◙

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LA LISTA DEI 30 CONTESTATI Al via le indagini sulle carriere e le promozioni dei dipendenti del casinò municipale assunti nei primi anni del 2000. Questa la mission della commissione voluta fortemente dal sindaco Zoccarato, per fare luce su una serie di dati su assunzioni, personale, carriere interne, forniture e ingaggio di ditte e persone esterne, per comprendere come tutto ciò possa incidere sui costi della struttura aziendale. Di sicuro non saranno “purghe” alla Ceausescu, ma c’è la volontà dell’amministrazione di Chantal Busetto fare chiarezza. Dal fronte dell’opposizione consiliare matuziana, i consiglieri Cassini e Faraldi chiedono delucidazioni sulle assunzioni fatte dal 1997 al 2002, visto che buona parte dei nuovi croupier sono figli, parenti, amici etc di controllori comunali e croupier. Cristina Arrigo, Lorenzo Avallone, Brenda Ballestra, Simone Barberis, Davide Borea, Paola Buscaglia, Chantal Busetto, Emiliano Cappello, Matteo Capponi, Giuseppe Caruso, Dario Del Tufo, Claudio Ferrando, Aldo Ferraresi, Carlo Gentina, Chiara Giovanelli, Maximilian La Mendola, Patrizia Lattanzi, Lisa Liberato, Alessandro Locatelli, Emanuele Lodigiani, Fabio Meinardi, Cristian Murachelli, Vania Oliveri, Guido Paglieri, Ronny Palma, Gianluca Peirano, Barbara Pesce, Paolo Petrucci, Paolo Ranise, Fabio Santachiara, Marilena Semeria, Irene Serio, Lorenzo Siffredi, Federico Tacchi, Valentina Vincitorio e Mirko Zaccariello. I croupier Lorenzo Avallone e Claudio Ferrando, coinvolti nei mesi scorsi nel- Paolo Petrucci l’inchiesta sui furti ai tavoli, sono attualmente sospesi dal servizio.



GIOVEDI 4 MARZO 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

SANREMO

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Massimo Cascio, il diavolo e l’acquasanta...

Sanremo. E’ vero: la realtà supera la fantasia. Oggi più che mai. E’ possibile che in un mondo normale un giovane di sani principi, che da ragazzino fa il chierichetto nella Parrocchia di San Siro, alla domenica va sempre a messa, cresce, studia con profitto, fa il servizio militare, si laurea in legge all’università a Torino, si da alla politica, milita con convinzione nella destra, fonda con amici un’associazione politico-culturale che si occupa principalmente di valorizzare il ricordo dei martiri delle foibe e dei caduti della RSI, la “Legio Matutia”, e poi complice internet, sogna di diventare una celebrità nel mondo dello spettacolo, è disposto a tutto, cambia all’improvviso pelle e diventa stripman? Si spoglia a pagamento, in pubblico, in privato, nelle discoteche, nelle feste, nei compleanni, negli addii al celibato, al nubilato, nei locali, in casa, fuori di casa, negli alberghi, ai monti, al mare? Sì, è possibile e non c’è nulla di male. E’ la storia di

Massimo Cascio, 38 anni, sanremese. Ha una laurea nel cassetto, ma alla professione forense preferisce fare d’estate il bagnino. Durante gli altri mesi dell’anno qualche lavoretto saltuario, qualche trasloco con la sua Apecar, aiutare il papà e tutte le volte che può fare lo stripman, correre ad esibirsi a pagamento dove lo chiamano (sempre via internet) a Milano come in Sicilia, Firenze, Roma, Trieste, in Basilicata, Puglia, Emilia, ovunque. Negli alberghi, nei locali, nelle case.Un globetrotter del pe-

Cascio è conosciuto. Non è difficile incontrarlo in corso Matteotti, al bar Festival e dintorni. Per l’8 marzo, per la Festa della Donna, per sfondare ha scritto un libro “fai da te”. E’ fresco di stampa, s’intitola, manco a dirlo, “Il Chierichetto e lo Stripman”. Non si trova nelle librerie, è in vendita, ma lo si po’ acquistare solo direttamente dall’autore telefonando allo 3497640862 o per internet scrivendo a: massimocascio@hotmail.it. Massimo scrive, con un’arguzia ed un’ironia inaspettate e piacevolissime, la sua metamorfosia, la sua trasformazione da chierichetto, da uomo politico di destra tutto d’un pezzo a sognatore del Teatro delle Vittorie e Brodway a stripman. Lo confesso: più volte amichevolmente mi sono permesso di scherzare sul vagabondare di Massimo Cascio, sul suo desiderio, per me ossessivo, di conquistare teatri, fama, fortuna nel mondo dello spettacolo a scapito di una professione, di un lavoro, di un mestiere probabilmente più normale, più noioso se vogliamo, ma forse più facile da raggiungere. Leggendo il suo libro, la sua “confessione”, si capisce che ogni discorso, ogni parola, anche la più sensata, sono prematuri. Massimo ha 38 anni, ma non se li sente. Sogna. E’ single, rispetta le regole, quando può è disponibile ad aiutare e, visto come vanno le cose, perchè non dovrebbe continuare a sognare? Ce l’hanno fatta in tanti rizoma. Sempre via internet e tanti certamente non sono manda e-mail, foto, curri- migliori di lui. culum a tutte le trasmissioDue parole sul suo libro: ni Tv dell’italico stivale. è divertente, si legge in Chiede di poter partecipare un baleno, è scritto bene. ad Amici, Grande Fratello, Massimo confessa come è La Fattoria, Zelig. Scrive a diventato stripman, le seCostanzo, Maria De Filippi, rate con gli amici fidati, la Lele Mora, a registi, autori, prima volta al Pascià, locale organizzatori di eventi. E’ di fronte al casinò che oggi cocciuto all’inverosimile, non c’è più, le bischerate, la ammirevole nella sua tena- notte in un albergo di Milacia, non molla mai. E’ certo no con tre americane anziache un giorno ce la farà. notte e un po’ brille, ma geA Sanremo Massimo nerose, la sua performance a

“La Lambada” in via Margotti, a Baragallo, quando per due giorni a Sanremo fece il body gard alla fatina del porno Eva Henger o, per una settimana al Festival di Sanremo il driver personale al vulcanico ed irrequieto Adriano Aragozzini. Bravo Massimo, non so come te la cavi come stripman, ma come scrittore potresti aver un futuro. Sei una sorpersa, la pagina che più mi ha colpito è questa: “Batte, batte, si dimena, al buio della scena si muove con scatti improvvisi e decisi. Boom boom, il ritmo che sale, che mai nessuno potrà fermare; boom boom, scansatevi tutti che lo spazio non è mai abbastanza per lui. Dal cilindro della sua fantasia tira fuori una corda, una corda gigante che fa roteare sopra la testa, che avvolge su tutto il suo corpo unto a dismisura; sempre buia è la scena e il pubblico eccitato non vede l’ora che lui compaia. Sì, il pubblico freme, urla, agita le mani aspettando il momento clou, quello che tutti ricorderanno per la vita. Un sibilo di natura meccanica percorre l’aria elettrizzata; pzzz, si accendono luci abbaglianti. Finalemente tutti i presenti

potevano fregiarsi dell’onore di vederlo, potevano ricordare quel momento unico e tramandarlo ai posteri. Sì, si affaccia sul proscenico, la corda avvolta attorno al corpo: che trovata geniale, degna del miglior Houdini. Colpo di scena! Lui è già nudo, impettito e spavaldo come Alessandro Magno, scafato come un tronista “defilippiano”, isterico come un concorrente del Grande fratello. Ueeeeee!! L’urlo disumano squarcia la sala, tutti lo toccano, lo vogliono, lo bramano. La corda ne copre ancora le vergogne, e allora mani impazienti si aggrappano su di essa e gliela strappano con furore. Finalmente lui: nasce Massimo. Eh sì, quel bambino sono proprio io, 4 chili e duecento grammi di morbido peso; roba da lasciarci le penne per una mamma poco elastica.” Bravo Massimo, prendi in giro tutti, tutti ci aspettiamo infatti altro, non la tua venuta al mondo. Per dirla tutta leggendoti, di fronte al paragone con Alessandro Magno, pensiamo “ma chi si crede di essere questo qui”? Geniale. Roberto Basso


SANREMO

GIOVEDI 4 MARZO 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

Committente: Giovanni Battista Legato

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Diamo a Cesare, quel che è di Cesare... Sanremo. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Fa piacere osservare e far constatare che, dopo il nostro articolo pubblicato sul numero del 14 dicembre, i cartelli segnaletici posti all’uscita dell’Aurelia Bis in via Pascoli, sono stati prontamente sostituiti e gli spartitraffico sistemati. Continueremo a segnalare, sperando che i rimedi siano sempre così veloci.

SANREMO

La bella pensilina del Borgo...

Ci viene segnalata un’altra simpatica pensilina della RT, arredata con sedie destinate alla discarica, sedie che però un certo conforto offrono agli anziani o a coloro che aspettano la corriera. D’accordo che alcune pensiline dotate di sedie sono state barbaramente devastate dagli imbecilli notturni che di notte pullulano nella nostra città, ma allora perché non farle dotare allora di robuste panche in ferro saldate nella pensilina stessa e ben piantate per terra come si vedono in altre località ?



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GIOVEDI 4 MARZO 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

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I Premiati del Corteo Storico di San Benedetto AMBIENTAZIONI: I VINCITORI

1° Rione Pantano

Grande successo per la 30° edizione dei Festeggiamenti in onore di S.Benedetto Revelli Vescovo d’Albenga. Piena soddisfazione degli organizzatori per la riuscita della manifestazione, apprezzati dal pubblico anche le novità di quest’anno, i fuochi e concerto di venerdì sera e Chocolat Tabya. Sorprendente il grande numero di turisti francesi, oltre a visitarori del Piemonte, Lombardia e del resto della nostra regione. Nove i rioni impegnati nelle Ambientazioni e nella Rievocazione Storica. A partire dalle ore 10,00 si sono svolti i Quadri Viventi della vita Tabiese del 1600. I rioni che si sono sfidati sono: Ciazo, Orso, Pantano, Paraxio, Piazza Nuova, Pozzo, S.Sebastiano, S.Lucia, Trinità.

Rione Ciazo

Rione Pozzo

3° Orso

2° Piazza Nuova


GIOVEDI 4 MARZO 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

TAGGIA

CORTEO: I VINCITORI

1° Rione San Sebastiano Rione Santa Lucia

2° Trinità

Rione Paraxio

Rione Pozzo

3° Piazza Nuova FOTOSERVIZIO DI MARIA MONTANARI

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GIOVEDI 4 MARZO 2010 - ANNO 3 N.2 - INSERTO MENSILE GRATUITO DE “L’ECO DELLA RIVIERA” A CURA DEGLI STUDENTI DEL D.A.M.S. DI IMPERIA

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iulio Scarpati ci fa sapere in un’intervista esclusiva che a suo parere il cinema italiano ha abbandonato da tempo la linea della denuncia sociale, per adattarsi in prevalenza ai più proficui toni della commedia, lasciando la vocazione civile alla fiction (con esiti non esaltanti, aggiungiamo noi). Secondo lui è un peccato. Anche secondo noi. E’ il motivo per cui vi proponiamo l’interessante questione in apertura, per la pagina di Teatro. In Musica un interessante approfondimento su I Fiori Di Faber, evento dedicato a Fabrizio De Andrè, inserito all’interno della manifestazione Sanremo Off diretta da Pepi Morgia. Per l’occasione Giorgio Cordini, storico chitarrista di De Andrè, ha deliziato la platea del Museo Civico di Sanremo. Nella rubrica Libri abbiamo l’onore di ospitare dei taglientissimi Appunti per un breve trattatello sull’antropologia della borghesia genovese, graditissimo omaggio della rivista letteraria Lapsus con cui faremo meglio la conoscenza nei prossimi numeri. Sempre all’interno dello spazio Libri Carlo Griseri risponde alle nostre domande in merito alla pubblicazione del suo testo Ma quella è casa mia! - Dieci anni di Liguria al cinema, prima sotto forma di e-book e recentemente uscito in cartaceo per i tipi de Il Foglio Letterario. In Cinema un excursus sui principali volti noti della pellicola scomparsi nel 2009, con qualche nome celebre per altre motivazioni più che per i trascorsi cinematografici. Infine per Arti Visive una piacevole intervista alla fotografa Raffaella Sottile. Alcuni suoi lavori sono apparsi sulle nostre pagine senza un collegamento all’autrice. Cosa che si può equiparare a un pezzo scritto a cui è stata omessa la firma. La maniera migliore per scusarci di colpe relative alla qualità di stampa e non ascrivibili comunque a nostre responsabilità, è il piacere di ospitare tra le nostre pagine questa bellissima e bravissima artista. Buona lettura. Eugenio Ripepi www.eugenioripepi.com

4 costituzione

L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO...

...in nero...

...e sotto pagato.

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Redazione Le tavole originali sono realizzate da Eugenio Ripepi - Coordinatore Dario Splendido Emanuele Morandi - Vice Coordinatore Francesco Basso - Cinema Veste grafica - Eugenio Ripepi Chiara Tamagno - Cinema Elisa Furini - Arti Visive Hanno collaborato a questo numero Emanuele Morandi - Libri Christian Gullone - Musica Marco Frassinelli (Teatro,Cinema, Libri) Marco Ghirelli - Musica Luigi Pesce (Libri) Aurora Cataldo - Moda


TEATRO

Eugenio Ripepi iuginactor@gmail.com

GIOVED 4 MARZO 2010 • ARTWHERE -

Intervista a Giulio Scarpati

In occasione del suo nuovo spettacolo teatrale “Troppo buono” incontriamo l’attore Giulio Scarpati, noto al pubblico televisivo soprattutto per la serie di successo “Un medico in famiglia”. -Inizi come attore teatrale alla fine degli anni ‘70, per poi passare al cinema. Ci puoi raccontare come hai iniziato a fare cinema e com’è stato il passaggio tra teatro e grande schermo? -A volte capitava che venivano a vedermi a teatro ed un regista mi chiedeva di fare una parte in un film. È stato un bel passaggio, ne ho fatti tanti di film: Chiedi alla Luna con Margherita Buy, Il giudice ragazzino... insomma tante esperienze di cinema. Però il teatro l’ho sempre ritenuto il “top”, anche quando

ho cominciato a fare tanti film ho sempre cercato di tenermi uno spazio per il teatro e sono e riuscito a fare entrambi. Poi per ultima è arrivata pure la televisione e… lì ha fatto scopa. -Hai citato Il giudice ragazzino, forse il tuo più grande successo con il Premio di Donatello come migliore attore. Quanto ha influito questo film sulla tua motivazione e sulla tua carriera professionale? -Sai, quando interpreti un personaggio così importante, così forte, è chiaro che ne resti coinvolto. Quando mi sono visto nel film - mi ricordo la proiezione al Festival di Berlino - fu un’emozione enorme perché il tuo lavoro accumulato tutti i giorni finalmente lo vedi compiuto. Il cinema quando è fatto bene è una grandissima esperienza, soprattutto quando lo vedi

in sala con il pubblico perché lì ti rendi conto di quello che hai fatto, vedi che il pubblico risponde… Ancora adesso mi chiamano da Canicattì, da Agrigento per ricordare Rosario Livatino, il legame è talmente forte, anche con i parenti, che è rimasto nel tempo. -Il giudice ragazzino non è l’unico tuo film impegnato che racconta di una drammatica storia vera, penso ad esempio a Pasolini, un delitto italiano. Quanto il cinema è importante per sensibilizzare il pubblico e non far dimenticare determinate storie? -Purtroppo con l’andar del tempo il cinema ha perso questa sua caratteristica e oggi è più la televisione a fare questo lavoro. L’impegno civile era una caratteristica del cinema italiano, penso a Il giudice ragazzino, penso a Rosi e il suo Le mani sulla città, a tanti altri film di tematica sociale… Un po’ la televisione ha sottratto al cinema queste tematiche perché molti esercenti si sono convinti che non interessino al pubblico e che quindi serva più una deriva verso la commedia. Infatti le commedie in genere vanno meglio rispetto ai film di impegno: questo è dovuto forse a un cambiamento di gusto e a una disabitudine ad aver prodotti di un certo spessore. -È per questo che nell’ultima parte della carriera ti sei dedicato quasi totalmente alla televisione?

-Anche perché le occasioni del cinema erano più standardizzate, meno stimolanti e per cui alla fine preferivo fare Don Luigi Di Liegro che è una fiction particolare, con un regista come Alessandro di Robilant, lo stesso de Il giudice ragazzino, quindi con un legame con il cinema, perché mi sembrava che mi arricchisse di più. Poi certi film purtroppo non si fanno proprio: molte volte i progetti a cui tengo non vedono la luce e vanno invece avanti delle sceneggiature scadenti. Per questo mi sto dedicando alla televisione, anche se spero che ovviamente il cinema torni ad occuparsi di questi temi, a fare un’opera non soltanto di denuncia ma di approfondimento. Anche la televisione può fare approfondimento ma il cinema ha una chance in più, è un approfondimento più libero. La televisione è soggetta a vincoli di racconto, si rivolge ad un certo pubblico, il cinema potrebbe rischiare un po’ di più. Ecco, dovremmo rischiare un po’ di più! -Nel 1998 interpreti Lele Martini nella serie di grande successo Un medico in famiglia. Poi all’apice della notorietà, dopo due stagioni di successo, decidi di lasciare la serie… ci vuoi parlare delle motivazioni che ti hanno spinto a farlo? -Ormai ero praticamente identificato con Lele. Sembrava che non avessi fatto tanto teatro, tanto cinema, sembrava che fossi nato professional-

mente con Lele. Allora ho voluto mettere un po’ la distanza. Adesso dopo dieci anni sono tornato ma mi sono sentito più tranquillo perché ho fatto anche altre esperienze. Mi ero divertito a fare altre cose, ora il successo di Lele non è così invadente, cerco di tenerlo a bada. Anche questo spettacolo è un modo di ironizzare sul meccanismo televisivo. -Quello che dici nello spettacolo è vero, da Un medico in famiglia in poi hai interpretato praticamente sempre personaggi “buoni”… -Sì, addirittura due preti! Purtroppo figure diverse, magari più laide, si stenta a farle perché c’è oggettivamente un clima culturale un pochino più dimesso rispetto a qualche decennio fa. -Per concludere, a cosa stai lavorando? Progetti per il futuro? -Questo spettacolo lo porterò fino ad aprile/ maggio. Poi ho un progetto per la TV con un tema drammatico che spero si faccia: è una cosa un po’ particolare e non so se la televisione ha poi il coraggio di affrontare certi temi. Io spero di sì perché ci tengo molto. Poi c’era un film italofrancese di cui aspettiamo il finanziamento e… siamo già belli appesi. Dovevamo iniziare a gennaio ma l’abbiamo già rinviato, speriamo che riesca. Certe volte i progetti si rinviano e non sai neanche se ce la faranno a vedere la luce. Marco Frassinelli


Christian Gullone

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GIOVEDI 4 MARZO 2010 • ARTWHERE

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Musica

marcoghirelli@tiscali.it

Musica

…I FIORI DI FABER E I SUONI DI CORDINI…

Fabrizio De Andrè ieri (18 febbraio) avrebbe compiuto settantanni e per regalo gli sono stati dedicati, a Sanremo, al Museo Civico, dei fiori. I fiori suoi però; quelli che lui conosceva in maniera incredibile e che spesso inseriva nelle suo canzoni, mai a sproposito, mai solo per esigenze di rima. Così racconta Claudio Porchia in una sala museale, incorniciato da dipinti, illustrando il suo libro che mette a fuoco il rapporto che lega appunto fiori e canzoni. L’iniziativa si colloca all’interno di Sanremo off ideata e diretta da Pepi Morgia, amico e collaboratore, tra l’altro,

di Fabrizio De Andrè. Faber lo definiva “i suoi occhi fuori dal palco” perché era colui che durante i suoi concerti curava le luci (magari del colore dei fiori) le scene e la regia. Proprio Pepi è stato uno dei “Virgilio” che hanno accompagnato Claudio Porchia, attraverso il colorato ed emozionale mondo artisticobotanico del più grande tra i cani disegni e le illustraziotautori. Non solo parole ni di bravi disegnatori all’interno del libro anche che hanno raffigurato i fiori all’interno dei brani. Oltre alle parole e ai colori, ora anche i suoni. Tocchi e pizzichi, suadenti e colorati come ranuncoli, di Giorgio Cordini, chitarrista dell’ultima decade di De Andrè, che ieri ha deliziato il pubblico del Museo Civico, dove si svolge la mostra I Fiori di Faber Faber, suonando e talvolta cantando, coadiuvato quasi per caso da Marisa Fagnani, i brani citati nel libro. Se ti tagliassero a pezzetti, omaggio quasi pulp zetti alla Natura ed ai fiori della gelosia; La guerra di Piero, Piero coi “papaveri rossi” a mo’ di consolazione per una morte in una guerra ingiusta. Se mi permettete interpretazione di gran classe. Poi ancora “

Marinella ed i fiordalisi; La canzone dell’amore perduto e la tenebrosa viola; l’ Andrea amante nascosto come le violette; Creuza De Ma così piena di profumi (tanto da diventare un profumo) e sapori, ma anche i cattivi odori coperti però dal “diverso garofano”; e per ultimo nel bis per chiudere con una Bocca di rosa simbolo dell’amore passionale e fuggitivo. Questo viaggio insomma si conclude così, tra disegni sparsi e colorati ed essenze dolci ed aspre che sanno di mare ma soprattutto di fiori. Mi avvicino infine per un saluto al sublime chitarrista e gli chiedo di raccontarmi un aneddoto sul rapporto fiori-Faber. Questo è più o meno il suo racconto: “ Mi ricordo che un giorno andai a trovarlo in Sardegna, per ragioni di lavoro, all’Agnata,

l’agriturismo che aveva creato ed in cui viveva gran parte del tempo e mi venne a prendere all’aeroporto non lui ma una persona che non conoscevo con un marcato accento piemontese. Questi durante il viaggio che ci conduceva all’Agnata si rivelò un professore universitario venuto dal nord per studiare e magari “guidare” i progetti agricoli e botanici di De Andrè. Mi disse che aveva parlato con lui tutto il giorno e che aveva fatto molte scoperte e trovato fiori e piante rare in quel contesto. Ma lo diceva con aria dimessa quasi abbacchiata. Allora io gli chiesi se non era contento di questo. Lui mi rispose: credevo di fare una lectio magistralis ma la lezione me l’ha data lui”. Insomma Fabrizio De Andrè di botanica ne sapeva più di un professore universitario. Il bello è che Fabrizio continua a darci lezioni, anche se lui preferirebbe dire emozioni, non solo di morale e di arte e libertà ma anche di agricoltura e di rispetto ed amore infinito per la natura e per i fiori… I Fiori di Faber appunto Marco Ghirelli - la foto di Pepi Morgia ritratto nel suo studio di Roma è un’opera di Raffaella Sottile -


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LIBRI

Dopo aver rivoluzionato il modo di fruire la musica e il cinema (lettori mp3 e mp4, cellulari), le nuove tecnologie hanno preso ora di mira il più tradizionale dei mezzi di comunicazione: la carta stampata. Già molti quotidiani affiancano alla versione cartacea quella digitale e lo stesso avviene per alcuni libri e riviste. Sta nascendo un vero e proprio mercato e nuove apparecchiature (e-book reader) che forse cambieranno il nostro modo di leggere. Vogliamo approfondire l’argomento con Carlo Griseri, che proprio in questi giorni ha pubblicato il suo primo e-book: “Ma quella è casa mia! – Dieci anni di Liguria al cinema”. Ciao Carlo, per cominciare parlaci un po’ di te. Nel tuo lavoro di giornalista sei venuto a contatto sia con il mondo della carta stampata che con l’informazione online? Esatto. Ho iniziato a lavorare per un’agenzia di stampa online, dedicata agli Italiani nel mondo. Da lì (parliamo del 2002) ho lavorato principalmente sul versante online del giornalismo: oggi mi occupo di Cinefestival, un blog di cinema del gruppo Blogosfere, ma collaboro anche con alcune testate (cartacee) locali, con diffusione regionale. Oltre che con il sito del Cineforum di Imperia, ovviamente! Il tuo primo e-book Ma quella è casa mia! - Dieci anni di Liguria al cinema è un saggio sul cinema girato in Liguria. Ricordo che un anno fa compilammo insieme una classifica per cineforumimperia.it dal titolo “I migliori film girati in Liguria dopo il 2000”, fu in quell’occasione che ti appassionasti dell’argomento e decidesti di approfondire il tema? Proprio così: quella classifica è stata decisiva. Da Imperiese ‘emigrato’ - seppur solo nella vicina Torino - ho sempre avuto un occhio di riguardo verso le pellicole che hanno la Liguria come location, anche solo per poche sequenze… Da lì la classifica, e la scoperta di tante (non troppe, ma comunque più di quelle che mi aspettassi!) pellicole sconosciute, o per cui ignoravo il ruolo della Liguria. La raccolta di materiali in tal senso e il desiderio di saperne di più mi hanno spinto ad ampliare il testo fino a trasformarlo in un libro. Nell’introduzione scrivi che

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GIOVEDI 4 MARZO 2010 • ARTWHERE -

Libri

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Intervista a Carlo Griseri non eri molto interessato ad esaminare “il cinema in Liguria” ma più “la Liguria nel cinema”. Cosa intendi con questo gioco di parole? Sì, può essere un gioco di parole, una sottigliezza. Ma con questa differenziazione intendevo sottolineare quanto nel testo i film non siano affrontati criticamente, ma proprio dal punto di vista delle location utilizzate. E quindi spazio ai luoghi scelti, alle motivazioni, ai ricordi di registi e produttori, alla loro interazione con il territorio… E quindi la presenza della Liguria come protagonista in senso lato dei film. Nel libro intervisti i direttori della Genova Liguria Film Commission e della Italian Riviera - Alpi del Mare Film Commission. Puoi spiegare ai neofiti cos’è una Film Commission e come mai in un territorio piccolo come la Liguria ce ne sono ben due? Che benefici alla Liguria possono portare le produzioni cinematografiche? Una film commission è un ente il cui compito principale è il sostegno alle produzioni cinematografiche e televisive che scelgono di produrre in un territorio. Un sostegno che va dalla prima analisi della sceneggiatura, alla ricerca delle location, alla concessione dei permessi tramite gli uffici comunali e provinciali fino a tutto il periodo delle riprese per giungere alle anteprime o ai festival a cui il film venga selezionato. In poche parole, cercano di agevolare l’arrivo in uno specifico territorio di produzioni cinematografiche. Perché ce ne sono due? Questa è una domanda a cui non ho risposta: una, l’Italian Riviera - Alpi del Mare Film Commission, è nata prima, in modo indipendente e da allora si è occupata in particolare del territorio del Ponente ligure. L’altra, la Genova Liguria Film Commission, ha un ruolo più istituzionale (anche dal punto di vista dei finanziamenti) e si occupa di tutta la Regione, con prevalenza per Genova (in cui è attivo da fine 2009 anche un Cineporto, sicuro volano per le produzioni cinematografiche e televisive). Il guadagno per la Liguria è di due tipi: diretto, con il lavoro che le produzioni portano ai tecnici del settore ma anche alle strutture turistiche, spesso in stagioni di bassa affluenza turistica. E poi c’è un guadagno indiretto: quanti Inglesi decideranno di visitare il capoluogo della nostra regione dopo averlo

visto, splendido e misterioso, nel film Genova di Michael Winterbottom, interpretato da Colin Firth? Il cineturismo è un aspetto da non trascurare, un fenomeno in continua crescita che bisogna imparare a ‘sfruttare’. Lavorando al libro, hai fatto qualche scoperta curiosa sulla produzione dei film girati in Liguria? Una in particolare, relativa ai (pochi) film girati nel Ponente. La Liguria e il suo mare sono quasi sempre visti come meta di una fuga o come un luogo in cui rifugiarsi. Accade in Inkheart, con Helen Mirren che vi si rifugia e con Andy Serkis che ne fa invece il luogo della sua ‘rinascita’, ma anche in Nuvole basse, d’agosto, La rabbia e Brokers - Eroi per gioco diventa - per motivi e in modi diversissimi tra loro - un luogo di evasione o di ‘ritiro’. Manca un film il cui plot ‘nasca’ nel Ponente... Questo libro hai deciso di pubblicarlo sottoforma di e-book, per altro scaricabile gratuitamente. Come mai questa scelta? E’ stata una scelta ponderata, che rifarei. Per dirla in due parole: raggiungere il maggior numero di persone possibile, permettere a tutti gli interessati di leggere il mio saggio. Da qui la scelta di internet, e da qui soprattutto la scelta della diffusione gratuita. Ovvio che una scelta simile ha una grossa controindicazione: come si guadagna? In Italia il mercato degli ebook è ancora agli inizi, la diffusione sempre maggiore di lettori appositi l’aiuterà di sicuro in futuro, però oggi l’idea di ‘comprare’ un libro in pdf (o in qualunque altro formato) è ancora lontana dall’essere accettata. Lentamente credo però che la situazione cambierà, come sta accadendo con la musica. Ho scelto ugualmente questa forma, ma mi è parso inevitabile - a costo di perderci qualcosa in termini di ‘mancato guadagno’ - farlo gratuitamente: eventuali frutti, si spera, sarebbero dovuti arrivare in altro modo. E così è stato alla fine, il saggio ha circolato più facilmente e ha avuto di ‘farsi conoscere’ di più. La casa editrice Il Foglio Letterario l’ha letto e lo ha trovato interessante: a marzo uscirà per loro in versione cartacea. Alcune riviste ormai hanno abbandonato la carta stampata, oppure coesistono la versione digitale con quella tradizionale. Lo stesso avviene per i libri

Libri

(da buon cinefilo non posso che pensare al Morandini da tempo acquistabile nella versione cartacea e digitale) e per i quotidiani. Ci puoi spiegare meglio questo panorama e quali scenari si stanno delineando? È facile pensare che il futuro sia online, che i giornali (e i libri) cartacei abbiano i giorni contati. Ma prima bisogna risolvere un problema: come si sostengono i siti? Gli investimenti pubblicitari su internet sono risibili, i banner non permettono ad una redazione che si rispetti di essere pagata degnamente. Parlo (anche) per esperienza diretta: trovare da scrivere su internet è facilissimo, essere remunerati per il proprio lavoro molto più difficile. Almeno in Italia: negli USA gli introiti dei siti più seguiti, anche nel caso di semplici blog, raggiungono incassi altissimi. Tornando alla tua domanda, lo scenario è difficile da inquadrare: nel panorama giornalistico, i siti principali sono quasi tutti la versione online di periodici già esistenti (Corriere.it, Repubblica.it...), oppure nel campo cinematografico - sono portati avanti da ‘truppe’ di giovani appassionati che lavorano molto in cambio di poco (a volte solo la possibilità di entrare gratis in qualche festival…). Non credo possa durare così a lungo. Quali vantaggi, o svantaggi, porterà la maggiore diffusione degli e-book? Lo svantaggio principale è più ‘emotivo’ che altro: il piacere di ‘toccare’ l’oggetto, di sfogliare le pagine, di sottolinearle, di ‘odorarle’ (chi non lo ha mai fatto?). I vantaggi potranno essere tanti, dall’agilità di gestione (nessuno spazio occupato sugli scaffali!) alla facilità di acquisto (un clic e lo si ha subito a disposizione), senza dimenticare che si potrà partire per un viaggio portandosi dietro un’ampia scelta di titoli, tutti archiviati facilmente nel proprio e-reader (che tra l’altro permettono già di ‘scaricare’ ogni giorno il proprio quotidiano in versione pdf e di leggerlo direttamente lì). La qualità di lettura su questi dispositivi, tra l’altro, è davvero notevole. Da una parte il digitale sicuramente sarà d’aiuto per i giovani autori in quanto, abbattendo due dei costi principali per l’editoria ovvero stampa e distribuzione, permetterà di

poter pubblicare anche opere meno commerciali. Dall’altro lato della medaglia non si rischia di alimentare un caos nel quale difficilmente ci si potrà far notare? Penso a quello che è successo con il cinema: il film prima era un qualcosa di “intero” da vedere dall’inizio alla fine al cinema o a casa con la famiglia. Oggi i ragazzi lo vedono a pezzi, frammentato su youtube o facebook, in un angolo dello schermo. Non rischiamo di trasformare il libro in qualcosa da scaricare, leggerne qualche pezzo qua e là e poi cancellare? Il rischio c’è, inevitabile. Tu fai l’esempio del cinema, ancora di più vale il discorso per la musica: oggi ci si può scaricare (illegalmente o meno) centinaia di album in poche ore, che poi verranno ascoltati - nel migliore dei casi! - a piccoli frammenti, soprattutto sul versante del download ‘illecito’. Quando un file viene invece regolarmente acquistato (che si tratti di un libro, di un film o di un brano musicale) credo che la situazione non sia molto diversa da quella che si può avere con le rispettive versioni ‘fisiche’: l’attenzione del fruitore sarà una questione puramente soggettiva. Il caos è in qualche modo inevitabile, in tutti questi settori: tutti possono scrivere un libro e metterlo online, come ogni piccolo gruppo musicale può mettere i suoi brani su MySpace o un autore mettere i suoi corti su Youtube. Per ‘muoversi’ all’interno di questo mare di offerte ci sarà sempre più bisogno di attenzione e - magari - della guida di giornali (o siti!) specializzati… Il problema però è sempre lo stesso, alla fine: come si arriva a fine mese se le opere vengono distribuite gratuitamente? E come si può star dietro a quest’offerta se chi deve recensirla non viene pagato adeguatamente? E’ un cane che si morde la coda, e io non ho una soluzione… Marco Frassinelli www.cineforumimperia.it


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Appunti per un breve trattatello Libri

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sull’antropologia della borghesia genovese A Genova i signori hanno cravatta blu con stemmino della città, loden rigorosamente verde, scarpe artigianali (meglio se della conceria Rocca) e occhi a terra per evitare le cacche dei cani. I fumatori preferiscono le sigarette in pacchetti duri, è ammesso il sigaro se (e solo se) di dimensioni contenute. Assolutamente vietato passeggiare per strada fumando la pipa, prassi che ti etichetta immediatamente come pagliaccio, a meno che tu possa permetterti di avere un look un po’ eccentrico, da intellettuale londinese. Vestiti blu o grigi, ombrelli Burberry. Ci si scordi del gessato. Non si indossa mai il cappello perché a Genova c’è vento, anche se si può chiudere un occhio per quelli che hanno passato i settanta. Si compra la Repubblica perché si è democratici e, soprattutto, repubblicani. Ammesso il Corriere e, da un po’ di tempo a questa parte, anche la Stampa. Mai la Padania o Libero e il Secolo XIX solo per i necrologi. I signori hanno il conto corrente alla Banca Passadore, al Banco di Chiavari o al San Giorgio: si va in banca almeno due volte a settimana. Si impara ad amare i cani soprattutto se bracchi. Mai i chiwuawa e tutti quei roditori da salotto che fingono di appartenere alla razza canina. Il Milanese coi pantaloni colorati di verde pistacchio, scarpette “in” come le Tod’s, camicia aperta fino al terzo bottone, abbronzatura da Maldive e sguardo spermatozoico alla

Briatore è il più feroce avversario della maschilità genovese. Le signore non hanno mai collane appariscenti ma piccole catenine con un gioiellino discreto; al bando il diamante vistoso, permesse le perle (specie se di fiume). Il corallo va bene, soprattutto se antico perché più opaco. Mai abbinare l’oro giallo e quello bianco: è roba da puttane. Le signore genovesi hanno borsette dai colori neutri: il beige primeggia. Assolutamente vietato il viola, perché è il colore del lutto. I vestiti (cinture comprese) coi lustrini sono buoni solo se non si hanno superato i trenta. La buona donna sulla cinquantina genovese, dovrebbe avere labbra sottili, indossare colori tenui come il mauve, il grigio, al massimo il verde pastello. Dovrebbe inoltre fare colazione al bar con un cappuccino senza schiuma. No al rossetto esasperato: il trucco -se proprio è necessariodeve essere rigorosamente leggero e quasi impercettibile. La romana, la “signorona” tutta in tiro, truccatissima come Moira Orfei, con pelliccia appariscente e orecchini luccicanti è la principale avversaria della femminilità genovese. I discorsi si dividono in due grandi filoni: il lamento e il frivolo. Ma ciò che importa maggiormente è quello che non viene detto. In ogni caso, nei discorsi, è d’obbligo evitare manifestazioni plateali, recitative e il darsi arie. Un vero signore genovese non ostenta

mai la sua ricchezza. La sua villa a Santa Margherita, palazzo d’epoca a tre piani con trecento ettari di parco, diventa sorprendentemente “la casetta al mare”, come il panfilo diventa “la barchetta”. Parlare di soldi non è

figli. L’iscrizione dei figli al catechismo della parrocchia di quartiere è d’obbligo, anche per i non credenti. I soprannomi osservano una fenomenologia curiosa: Laura diventa Lalla, Elisabetta sfocia in Betta o Betti. Mai

chi invece si iscrive a Lettere, a Filosofia e in Scienze Politiche gli sguardi si fanno un po’ severi: si presume una tarda propensione al sogno. La sera è preferibile non uscire. Si tollera l’uscita per il teatro e per l’opera al Carlo Felice ma anche in queste occasioni ci si veste sobriamente, senza azzardi particolari: la scarpa col tacco basso, abito nero o blu scuro. Si cena fuori solo con consorte o amici, mai da soli. Non è disdicevole mangiare per strada, soprattutto la focaccia, ma è mal considerato il cantare o, peggio, il fischiettare. L’uso dei ciclomotori è ben visto, specie se si tratta della Vespa. La domenica mattina, solitamente, si va in chiesa. Poi si comprano le paste dalla Pasticceria Magenta, da Mangini o da Villa, si invitano gli anziani a pranzo. Al pomeriggio si va alla partita. E si tifa Genoa, ovviamente. Gli avvocati del centro (tutti concentrati tra via Roma e via Assarotti) espongono con orgoglio la bandiera del Genoa dai loro studi. Mai di altre squadre, piuttosto nulla. Si parla genovese solo dal fruttivendolo e dal macellaio ma è attitudine riservata al genere maschile. Il Belin è ammesso e incoraggiato ma non nelle sue varianti “Belandi” e “Belin figgeu” perché considerate proprie delle delegazioni o da portinaie. Luigi Pesce

cosa sgradita ma solo se non si scade nella volgarità delle grandi cifre. E’ considerato fin divertente lamentare l’aumento del pane o del latte, l’esosità di qualche commerciante o di qualche artigiano, ma è considerato assai di cattivo gusto discutere dei prezzi degli immobili: quelle sono trattative riservate. Le donne possono essere casalinghe o professioniste, ma si guarda con sospetto quelle che non trovano tempo di diventare madri di almeno due

fare l’errore di scriverli terminando con la “y”: per Lorenzo si scrive Lolli, non Lolly. Per i neonati, alcuni nomi sono assolutamente banditi: Loredana, Patrizia, Rosa, Jessica, Filomena, Lucio. Molto più apprezzabili: Giovanni, Lorenzo, Riccardo, Sebastiano, Andrea, Carola, Giulia, Pietro, Nicolò o, meglio ancora, Niccolò. Gli studi in giurisprudenza sono auspicabili. Anche la facoltà di Medicina per gentile concessione gode di una certa della Rivista Letteraria considerazione. Per Lapsus


CINEMA

Francesco Basso basso.roberto@alice.it Chiara Tamagno chiarachary@tin.it

GIOVEDI 4 MARZO 2010 • ARTWHERE -

I PIÙ GRANDI ATTORI CINEMATOGRAFICI GENE BARRY (Eugene Klass) New York (USA), 1919 Los Angeles (USA), 2009 Dopo aver lavorato anni a Broadway e in televisione, ebbe successo al cinema interpretando il dottor Forrester in La guerra dei mondi (nel 2005 comparirà in un cameo anche nel remake). Oltre che al cinema, molto noto anche in televisione dove ha interpretato molte serie di successo tra cui Our Miss Brooks, Bat Masterson, La legge di Burke (con questa vinse il Golden Globe). YASMINE BELMADI Aubervilliers (F), 1976 Parigi (F), 2009 Morto a 33 anni per un incidente stradale, Belmadi era un giovane attore francese di origine algerina. Si era fatto notare interpretando Amanti Criminali di Francois Ozon, Wild Side (vincitore del Teddy Award a Berlino), Beur blanc rouge e Adieu Gary. MIKE BONGIORNO (Michael Nicholas Salvatore Bongiorno) New York (USA), 1924 Monte Carlo (MC), 2009 Uomo mito della tv, Mike recitò (se stesso) anche in alcune pellicole, da Totò Lascia o Raddoppia? (1956) di Camillo Mastrocinque a Il giudizio universale (1961) di Vittorio De Sica, da C’eravamo tanto amati (1974) di Ettore Scola a Sogni mostruosamente proibiti (1982) di Neri Parenti. GIULIO BOSETTI (Giulio Maria Gastone Stefano Bosetti) Bergamo, 1930 – Milano, 2009 Grandissimo attore teatrale, ha lavorato anche per cinema e tv. Esordì in La città prigioniera (1962), recitò per Monicelli ne I compagni e per Loy in Made in Italy. Nel 1979 è Casanova in Il ritorno di Casanova. Negli ultimi anni lo ritroviamo ne Il cuore altrove di Pupi Avati, Buongiorno, notte di Marco Bellocchio e Il divo di Paolo Sorrentino.

DAVID CARRADINE (John Arthur Carradine) Hollywood (USA), 1936 Bangkok (THA), 2009 Figlio di John e fratellastro di Keith, Carradine sarà per tutti (e per sempre) il Bill di Kill Bill, riportato in auge da Quentin Tarantino dopo i fasti degli anni ‘70 (in cui interpretò la serie tv di grandissimo successo Kung Fu). Ha recitato anche in America 1929 - Sterminateli senza pietà (1972) di Martin Scorsese, Anno 2000: La corsa della morte (1975) di Paul Bartel, Questa terra è la mia terra (1976) di Hal Ashby e L’uovo del serpente (1977) di Ingmar Bergman. MICHAEL CURRIE (Herman Christian Schwenk, Jr.) Kingston (USA), 1928 - Freeport (USA), 2009 Noto soprattutto per le sue partecipazioni a fianco di Clint Eastwood, ha interpretato il Sergente Donnelly in Coraggio... fatti ammazzare e Scommessa con la morte. Ha recitato con Clint anche in Firefox - Volpe di fuoco e Fai come ti pare; tra gli altri ricordiamo Halloween III: il signore della notte e Soldato Jane. DOM DELUISE (Dominick DeLuise) New York (USA), 1993 Santa Monica (USA), 2009 Coprotagonista ne La corsa più pazza d’America, ha partecipato a tantissimi film di Mel Brooks tra cui Mezzogiorno e mezzo di fuoco, L’ultima follia di Mel Brooks, La pazza storia del mondo e Robin Hood: un uomo in calzamaglia. E’ stato doppiatore di molti film d’animazione, cuoco e scrittore per l’infanzia. HENRY GIBSON (James Bateman) Philadelphia (USA), 1935 - Malibu (USA), 2009 Gibson ha preso parte a diversi film di Robert Altman, tra cui Nashville e Il lungo addio, ma anche, tra gli altri, I Blue Brothers, Salto nel buio, Magnolia e 2

single a nozze. ROBERT GINTY (Robert Winthrop Ginty) New York (USA), 1948 Los Angeles (USA), 2009 Inizia la carriera di attore negli anni ‘70 dividendosi tra cinema (Tornando a casa, Questa terra è la mia terra) e televisione (la serie La squadriglia delle pecore nere). Nel 1980 ebbe un

grande successo al botteghino con il film d’azione The Exterminator, dopo il quale lavorò principalmente in Bmovies (I predatori dell’anno omega e Dominator). JOHN HART Los Angeles (USA), 1917 Playas de Rosarito (MEX), 2009 Attore principalmente televisivo, ha recitato soprattutto in film western. Tra i suoi ruoli più famosi non si può dimenticare la sostituzione di Clayton Moore in due stagioni di The Lone Ranger (è lui Il Cavaliere Solitario che Fonzie incontra in una puntata di Happy Days). Fu il protagonista di Adventures of Captain Africa, basato sul fumetto The Phantom. PAT HINGLE (Martin Patterson Hingle) Denver (USA), 1924 Carolina Beach (USA), 2009 Padre di Warren Beatty in Splendore nell’erba (1961, di Elia Kazan), Hingle trova la ‘fama’ quando - dal 1989

al 1997 - ha interpretato il Commissario James Gordon in tutti i film di Batman. Era anche nel cast di Coraggio... fatti ammazzare (1983, di Clint Eastwood). MICHAEL JACKSON (Michael Joseph Jackson) Gary (USA), 1958 - Los Angeles (USA), 2009 Compositore, cantante, ballerino e coreografo, Michael Jackson si è spesso confrontato anche con il Cinema. Ha rivoluzionato il modo di fare videoclip trasformandoli in veri e propri minifilm, diretto da cineasti del calibro di John Landis, Martin Scorsese, Spike Lee, Francis Ford Coppola e David Fincher, e inteprete a fianco di attori quali Marlon Brando, Eddie Murphy e Michael Madsen. Sul grande schermo ha recitato anche nel celebre Moonwalker (1988) e nel musical The Wiz - I’m magic (1979) di Sidney Lumet. TONY KENDALL (Luciano Stella) Roma, 1936 - 2009 Nome d’arte dell’italianissimo Luciano Stella (cambiò il suo nome su suggerimento di Vittorio De Sica), Kendall è celebre soprattutto per il ruolo del detective Joe Walker nella

serie Komissar X, a fianco di Brad Harris. Tra gli altri film da lui interpretati (spesso in coppia sempre con Harris) ricordiamo L’uomo mascherato contro i pirati, Django sfida Sartana,

Una pistola per cento croci!, Corleone. FEROZ KHAN Bangalore (IND), 1939 – 2009 Attore e regista indiano, ha rivoluzionato il modo di interpretare l’eroe nel cinema di Bollywood fino a essere chiamato “il Clint Eastwood d’oriente”. Tra i suoi film ricordiamo Tarzan in India, Dharmatma (versione indiana de Il padrino) e Qurbani. SHIH KIEN (Shek Wing Cheung) Shígang Village (CN), 1913 - Hong Kong (HK), 2009 Veterano degli Wuxiapian di Hong Kong, il suo nome è diventato sinonimo di “cattiveria” (ha interpretato sopprattutto villains...). Ha recitato in oltre 100 film fino a metà anni ‘90. In occidente è conosciuto soprattutto come il nemico di Bruce Lee in I tre dell’operazione drago e per i suoi film con Jakie Chan, Il ventaglio bianco e Drunken Master. JAN LEIGHTON (Milton Lichtman) New York (USA), 1921 - 2009 Chiamato “l’uomo dai mille volti”, è accreditato dal Guinness dei primati per essere l’attore ad aver interpretato il maggior numero di ruoli: oltre 3000! Ha avuto una carriera come sosia di personaggi storici lavorando soprattutto per la televisione e la radio. CHAN HUNG LIEH (Chow Hung-lit) Hong Kong (HK), 1943 – 2009 Conosciuto anche come Golden Chan, è stato uno dei più famosi cattivi del cinema di Hong Kong: ha interpretato decine di film per lo Shaw Brothers Studio tra gli anni ‘60 e gli ‘80. Negli ultimi anni era tornato alla ribalta recitando in diverse serie televisive. KARL MALDEN (Mladen George Sekulovich) Chicago (USA), 1912 – Los Angeles (USA), 2009 Protagonista della serie


Francesco Basso basso.roberto@alice.it Chiara Tamagno chiarachary@tin.it

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SCOMPARSI NEL CORSO DEL 2009 televisiva Le strade di San Francisco al fianco di Michael Douglas, Malden al cinema è stato un grande caratterista con ruoli da duro. Premio Oscar come miglior attore non protagonista per Un tram che si chiama Desiderio (1952) e nomination per Fronte del porto (1954). Tra gli altri film: Io confesso di A. Hitchcock, Prigioniero della paura di Robert Mulligan, e Il grande sentiero di John Ford. P A T R I C K MCGOOHAN (Patrick Joseph McGoohan) New York (USA), 1928 – Los Angeles (USA), 2009 Due eventi chiave nella sua carriera: la rinucia al ruolo di James Bond in Agente 007 - Licenza di uccidere e la (non) rinuncia al ruolo di Numero 6 nella innovativa serie Il prigioniero. Tra i suoi film: ricordiamo Base Artica Zebra (1968), Fuga da Alcatraz (1979), Scanners (1981) e Braveheart (1995). R I C A R D O MONTALBAN (Ricardo Gonzálo Pedro Montalbán y Merino) Città del Messico (MEX), 1920 – Los Angeles (USA), 2009 Famoso attore messicano, la sua carriera artistica ha attraversato sette decadi. Tra i suoi ruoli più famosi ricordiano Khan nel film Star Trek II: L’ira di Khan e il Mr. Roarke nella serie televisiva Fantasilandia, ma anche Sayonara, Una pallottola spuntata, Il pianeta delle scimmie e Spy Kids. PAUL NASCHY (Jacinto Molina Álvarez) Madrid (E), 1934 - 2009 Uno dei più grandi attori horror spagnoli, conosciuto come “il Boris Karloff di Spagna”. È stato l’unico attore ad aver interpretato Dracula, La Mummia, Frankenstein, Fu Manchu, il Gobbo e un lupo mannaro (quest’ultimo ben quindici volte!). Noto per il personaggio di Waldemar Daninsky nella serie Hombre Lobo, ha recitato

anche in film quali Il terrore sorge dalla tomba e Mucha Sangre. SANDRO PISTOLINI (Alessandro Pistolini) Roma, 1949 - Milano, 2009 Tra gli anni ‘50 e ‘60 è stato un bambino prodigio del cinema italiano:

dopo l’esordio in Altri tempi di Blasetti, arrivò alla notorietà con il ruolo di protagonista in Piovuto dal cielo di Renato Rascel e per la parte di Ninì ne Il coraggio con Totò. Ha recitato anche per Robert Wise, Vittorio Cottafavi e Camillo Mastrocinque. L’apice della carriera lo ebbe nel 1960 quanto interpretò lo sceneggiato televisivo Il piccolo Lord. H A R V E P R E S N E L L (George Harvey Presnell) Modesto (USA), 1933 - Santa Monica (USA), 2009 Attore e cantante, Presnell ha recitato a Broadway e - negli ultimi anni - in pellicole cinematografiche d’autore e di successo come Fargo (1996), Salvate il Soldato Ryan (1998) e Flags of Our Fathers (2006). Ebbe la parte di un vecchio maestro di cinema nella serie tv Dawson’s Creek. EDMUND PURDOM (Edmund Anthony Cutlar Purdom)

Welwyn Garden City (GB), 1924 – Roma, 2009 Di certo non un attore notissimo (il suo film più celebre fu Sinuhe l’egiziano (1954) di Michael Curtiz, un ruolo andato a lui dopo il rifiuto di Marlon Brando), ma sicuramente da ricordare per i tanti peplum e film d’avventura girati in Italia dalla fine degli anni ’50 e – soprattutto - per la parte del Conte Dracula in Fracchia con Dracula. ROBERT QUARRY (Robert Walter Quarry) Santa Rosa (USA), 1925 - Los Angeles (USA), 2009 È stato un attore di importanti film horror come Yorga il vampiro (e il sequel Vampire Story) e Frustrazione, in cui era l’avversario di Vincent Price. Ha lavorato spesso per Fred Olen Ray, ad esempio in Cyberzone, Alienator e Warlords i signori della guerra. JOCELYN QUIVRIN Digione (F), 1979 - SaintCloud (F), 2009 Premiato ai César nel 2008 come “migliore promessa maschile” per il suo ruolo in 99 francs, Quivrin a soli 30 aveva già un’interessante carriera alle spalle. Ha recitato in molte pellicole,

Ca$h. Una promessa spezzata da un incidente d’auto. PATRICK SWAYZE (Patrick Wayne Swayze) Houston (USA), 1952 - Los Angeles (USA), 2009 Esordisce nel cinema all’inizio degli anni ‘80 con film quali I ragazzi della

56ª strada di Francis Ford Coppola e Alba rossa di John Milius e dopo pochi anni è già un idolo e un sex simbol grazie a film quali Dirty Dancing - Balli proibiti, Ghost - Fantasma o Point Break - Punto di rottura. Negli anni ‘90 e 2000 non riuscirà più a ripetere i fasti degli anni migliori ma sfido chiunque ancora oggi a sentire qualche nota di Unchained Melody o Time of my Life e non pensare a lui. RON SILVER (Ronald Arthur Silver) New York (USA), 1946 - 2009 Attore caratterista, si è fatto notare per l’interpretazione dell’avvocato Alan Dershowitz ne Il mistero Von Bulow. Tra gli altri film da lui interpretati ricordiamo All’inseguimento della pietra verde, Alì e Prova a incastrarmi.

sia francesi sia americane, tra cui L’impero dei lupi, Elizabeth, Syriana, Gli amori di Astrea e Celadon e

V YA C H E S L AV TIKHONOV (Vyacheslav Vasilyevich Tikhonov) Pavlovskij Posad (RU), 1928 - Mosca (RU), 2009 “Artista del Popolo dell’URSS” e “Eroe del lavoro socialista”, Tikhonov ebbe grandissima visibilità in Unione Sovietica grazie alla

sua parte nell’adattamento televisivo di Seventeen Moments of Spring. Ha interpretato il principe Andrei Bolkonskij in Guerra e pace di Bondarchuk e ha recitato in film come Bim bianco dall’orecchio nero e Andersen - Una vita senza amore. RICHARD TODD (Richard Andrew Palethorpe-Todd) Dublino (IRL), 1919 Grantham (GB), 2009 Dopo aver servito la Patria come capitano nello sbarco in Normandia (esperienza che gli tornerà utile per il film Il giorno più lungo), inizia la carriera artistica alla fine degli anni ‘40. Nel 1949 fu nominato all’Oscar come miglior attore per il film Cuore solitario; nel 1955 interpreta il suo ruolo più famoso, ovvero Guy Gibson de I guastatori delle dighe, e A Man Called Peter. JAMES WHITMORE (James Allen Whitmore, Jr.) White Plains (USA), 1921 – Malibu (USA), 2009 Spesso in ruoli da comprimario in film di guerra, polizieschi e fantascientifici ha lavorato con registi del calibro di Anthony Mann e Don Siegel. Due nomination all’Oscar cone miglior attore non protagonista: nel 1950 per Bastogne e nel 1976 per Give ‘em Hell, Harry!. Tra i suoi film ricordiamo anche Assalto alla Terra, Il prezzo del dovere e Le ali della libertà. JOSEPH WISEMAN Montreal (CDN), 1918 New York (USA), 2009 Attore canadese, ha interpretato il Dr. No nel primo film della saga di James Bond, Agente 007 - Licenza di uccidere (1962). Spesso con ruoli da cattivo, recitò in Detective Story di William Wyler, Viva Zapata! di Elia Kazan (con Marlon Brando) e Gli inesorabili di John Huston. Marco Frassinelli Carlo Griseri www.cineforumimperia.it


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Arti Visive

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Arti Visive

Intervista a Raffaella Sottile

Artwhere è il luogo giusto per parlare di e con artisti emergenti e di talento specie se residenti “in questi posti davanti al mare”. Per questo la mia attenzione è ricaduta su una fotografa giovane ma già matura e con tante idee.. La persona in questione si chiama Raffaella Sottile ed ha due splendidi occhi verdi capaci di rapire l’attimo di un click. Partiamo dall’inizio Raffaella, dove nasce questo tuo amore per la fotografia? Il mio amore per la fotografia nasce da bambina. Ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente famigliare creativo, a

contatto con la pittura e la fotografia. In seguito, apprendendo il profondo potenziale comunicativo di quest’arte, ho scelto la strada del reportage fotografico, il racconto realizzato attraverso immagini. Sono sempre stata affascinata dalla possibilità di leggere la realtà indagandola e interpretandola. Ti si vede spesso associata alla figura di Pepi Morgia, anche nel numero scorso avevamo uno splendido ritratto suo scattato da te? Che cos’è nel progetto Santo Stefano Al Mare “Borgo della Fotografia”? Pepi per me rappresenta un punto di riferimento importante nella vita lavorativa e nell’amicizia che ci lega. Lavoro al suo fianco da diversi anni soprattutto nella scena musicale italiana, ma nell’ultimo anno ci siamo dedicati a dei progetti comuni legati prevalentemente alla fotografia tra i quali Santo Stefano Al Mare Borgo della fotografia. Il borgo marinaro di Santo Stefano Al Mare ha stimolato e favorito, anche per la sua bellezza e fascino, l’interazione di

un gruppo di specialisti appassionati favorendo il rapporto con i suoi cittadini, diretti protagonisti del progetto. Il contatto con la popolazione è ciò che avviene di straordinario nel piccolo borgo. Il progetto è finalizzato alla scoperta e valorizzazione della memoria dei singoli individui: storie ed emozioni. In evidenza l’interazione tra giovani e anziani, tra antico e moderno, tra vecchi mestieri e nuove tecnologie nel settore artigiano-artistico. Le principali attività che faremo durante tutto l’anno sono: mostre fotografiche di autori emergenti e professionisti (Open Wound Festival di fotogiornalismo) a cadenza annuale, workshop, cittadinanza onoraria a fotografi di fama internazionale, raccolta, conservazione e collocazione del materiale fotografico donato da tutti i fotografi che faranno passaggio in Santo Stefano Al Mare come archivio storico. Il borgo sarà anche inoltre luogo di sperimentazione di tutte le forme artistiche applicabili alla fotografia. I fotografi ed operatori interessati a creare una collaborazione con il borgo della fotogra-

fia, possono presentare domanda richiedendo il modulo di adesione che andrà compilato e allegato ad una scheda tecnica dettagliata. Nello specifico possono presentare domanda tutte le persone operanti nel settore fotografico, artistico e musicale che abbiano idee di sviluppo attinenti: le valuteremo. Cambiando totalmente argomento, hai mai pensato di lavorare in scenari naturali ricchi di spunti? Mi spiego meglio: hai mai pensato di fare reportage del tipo di “National Geographic” oppure in un triste teatro di guerra? Mi sento vicina ad un altro genere di fotografia, quella documentaria. Mi sono specializzata in reportage fotografico seguendo un master di fotogiornalismo diretto da Sandro Iovine, direttore della rivista Il Fotografo. In seguito, mi sono formata e ho collaborato al fianco di Francesco

Zizola e la 10b gallery di Roma per oltre un anno. Progetti per il futuro? Al momento ho intenzione di dedicarmi pienamente al progetto del borgo della fotografia che prevede la valorizzazione del territorio ligure in cui vivo. Ho iniziato diversi reportage nell’entroterra ligure a partire dallo stesso Borgo in cui sto completando un lavoro sulla conservazione della memoria storica del paese attraverso il ritratto dei cittadini. Forse è anche a partire dai ritratti dei volti della gente di Santo Stefano, che si capisce chi siamo stati, cosa siamo ora e cosa saremo in futuro, salpando idealmente da questo piccolo borgo, un tempo di marinai, ora di fotografi guardando al largo, verso l’orizzonte… Marco Ghirelli - le foto che compaiono nella pagina sono opere di Raffaella Sottile, ad eccezione del suo ritratto, di Stefano Borea -



Committente: Alessandro Panetta


GIOVEDI 4 MARZO 2010 • L’ECO DELLA RIVIERA

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Un milione e mezzo di e per l’area archeologica

VENTIMIGLIA

Inaugurato il point elettorale di “Chicco” Iacobucci

Sappa, Iacobucci, Scajola e Boscetto

Ventimiglia. Sono finalmente giunti nuovi fondi destinati al recupero dell’area archeologica di Ventimiglia. Un aiuto molto importante, grazie al quale si potranno ultimare i lavori riguardanti l’anfiteatro ma anche iniziare i nuovi scavi del Foro romano, dal quale potrebbero venire alla luce ulteriori grandi scoperte. Soddisfazione per Gian Piero Martino, archeologo e direttore dell’area archeologica ventimigliese, nonchè autore del progetto. Il contributo pervenuto per i lavori è di circa un milione e mezzo di euro, che verranno spesi, da progetto, lungo un periodo di tempo di tre anni. Ciò significa 500 mila euro l’anno, i primi già disponibili. La direzione archeologica degli scavi ha recentemente perfezionato anche gli espropri per l’area limitrofa all’anfiteatro, un’area dell’Enel da anni adibita a parcheggio. In realtà più che di un esproprio si è trattato di una presa di possesso di una zona che si attendeva da molto tempo, dal momento che si trova proprio sopra il foro romano. Quasi non si sperava più in una ripresa dei progetti e dei lavori iniziati. Pur essendo di una notevole rilevanza storica, essi sono stati vittima di un lungo disinteressamento da parte delle autorità competenti e delle istituzioni centrali. Il periodo grigio ha

infatti avuto inizio una decina di anni fa. Oggi l’area archeologica ha avuto un nuovo input, grazie a questi ulteriori finanziamenti. Nel 2001 si erano già ottenuti cinque milioni di euro che in parte non si erano riusciti a spendere. La Provincia di Imperia in questo decennio ha svolto un importante lavoro di mediazione e si è impegnata ad appoggiare e sostenere le richieste per le sovvenzioni statali da parte dello staff di ricerca archeologica, guidato dal dottor Martino. Nel 2008 è stato presentato un nuovo progetto che adesso ha appunto ottenuto il finanziamento. Si tratta di fondi previsti in un decreto interministeriale, provenienti dai ministeri dei beni culturali e dello sviluppo economico e che verranno indirizzati alla Provincia che a sua volta li devolverà a Ventimiglia. Nel dettaglio il progetto prevede due tipi di interventi: una serie di perizie statiche sull’anfiteatro con interventi per renderlo fruibile ed un intervento di scavo per portare alla luce il foro romano vero e proprio, che si ritiene sia nell’area espropriata all’ Enel. Si conta di partire il prima possibile con i lavori anche per non rischiare di perdere i fondi. Innanzi tutto si devono continuare gli interventi nell’anfiteatro, che attualmente non è agibile. Si teme infatti si possano verificare dei crolli e per

questo servono una serie di accurate verifiche statiche. Inoltre si pensa ad un recupero del pulpito e ad un rifacimento ed ampliamento dei percorsi di visita. Ma ovviamente l’attesa più grande è nei confronti degli scavi del foro,sia da parte del direttore Martino, sia da parte dello staff, sia da parte degli appassionati di archeologia. Non si sa ancora con quali scavi avranno inizio i nuovi lavori. Non è escluso che si parta proprio dagli scavi del foro romano, dove lo staff si aspetta di trovare rilevanti reperti: resti di botteghe, statue, monili, specchio di un intramontabile passato che troppo spesso viene tralasciato se non dimenticato. Ulteriori interventi dovranno essere effettuati per rendere maggiormente fruibile l’area archeologica del Nervia. Essa comprende appunto la zona dell’ex cabina dell’Enel, appena acquisita, ma anche le aree dismesse delle Ferrovie. Ora l’obiettivo è anche quello di rendere maggiormente accessibile al pubblico questo grande patrimonio ventimigliese, spesso noto solo agli addetti ai lavori. Le aspettative sono imponenti e si auspica di poter vedere tra qualche anno il parco archeologico di Ventimiglia gremito di studenti, studiosi e turisti, curiosi e desiderosi di visitare e conoscere questo scorcio sul nostro passato. Camilla Adolfo

Iacobucci e La Russa Bordighera. Massimiliano Iacobucci, lista Pdl per le elezioni provinciali nel collegio di Bordighera, ha inaugurato il point elettorale in via Vittorio Emanuele (ex bar Colombiano), accompagnato da Marco Scajola, candidato alle elezioni Regionali, Luigi Sappa alla Presidenza della Provincia e il Senatore Gabriele Boscetto. Il point rimarrà aperto tutti i giorni fino alle elezioni del 28 e 29 marzo.

Bomba a scuola: falso allarme Vallecrosia. E’ stato un uomo a chiamare il 115 e ad annunciare la presenza di una bomba nell’Istituto ‘Sant’Anna’, di via Colonnello Aprosio. L’allarme è scattato poco prima delle 16 e, sul posto, sono intervenuti i Carabinieri della locale Stazione e i Vigili del Fuoco. I bambini sono stati fatti subito uscire, ma i controlli delle forze dell’ordine hanno subito evidenziato che si è trattato di una burla, decisamente di cattivo gusto. Ora la telefonata, come sempre registrata ai centralini del 115, 118 e delle forze dell’ordine, verrà ascoltata dai Carabinieri per cercare di risalire a chi ha effettuato la chiamata, che potrà essere denunciato per procurato allarme.


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