Eco della Riviera n.26

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Ottobre 2011

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Rivista mensile distribuita nelle edicole del Ponente ligure. Spedita per posta, gratuitamente, a 1.100 tra le migliori attività ad altissima densità: aziende, alberghi, ristoranti, bar, studi professionali, beauty, centri sportivi, boutiques di Imperia, Savona, Cuneo.

Direttore responsabile: Roberto Basso Editore Cyrano S.r.l. Piazza Colombo - Sanremo Partita Iva 01329030082 Reg. trib Sanremo n.4 del 19-12-2002 Redazione: Sanremo-Piazza Colombo,17 Tel. 0184.506818 - Fax 0184 507081 Orario: da lunedì a venerdì 9,30 - 12,00 E-mail: redazione@ecodellariviera.it Web site: www.ecodellariviera.it Abbonamento annuale € 20 c/c postale n. 43938604 intestato a Cyrano srl Stampa: Grafiche Amadeo Chiusanico (IM) Progetto grafico: Gruppo Gap srl-Roma Direttore marketing: Daniele Petrelli 393-4490780 Hanno collaborato a questo numero: Mario Paternostro, Oriana Morganella, Bruno Giri, Freddy Colt, Francesco Basso, Giuseppe Sciortino, Giulia Cassini, Luca Motolese, Alessio Pastorelli, Adriano Cauterucci, Rocco Febbo, Romano Lupi, Antonio Vanzillotta, Omar Boeri, Elio Lapo. Salvo accordi scritti con la società editrice qualsiasi tipo di collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Il materiale inviato alla redazione non verrà restituito.

Editoriale

I dinosauri del sindaco Renzi Non si vede l’ora che finisca quest’anno tormentato. Abbiamo ancora negli occhi i disastri ed i lutti delle alluvioni che hanno sfregiato Genova, Spezia, le Cinque terre. La crisi economica ci toglie il fiato. Un giorno sì, un giorno no lo spread brucia montagne di euro, si perdono centinaia di posti di lavoro. Un giorno sì, un giorno no c’è chi teme di non arrivare a fine mese e chi ha qualche risparmio in banca non sa se ritirarlo e nasconderlo come una volta sotto il mattone in casa o aspettare tempi migliori. Chi è sempre stato cieco e sordo per convenienza o insipienza comincia a capire che la mancanza di rispetto delle regole, soprattutto da chi deve essere d’esempio, ci sta portando nel baratro. Beati gli svizzeri, si sente dire, che non hanno l’euro e questi problemi. Il governo Monti ce la farà a superare vent’anni d’ immobilismo? Proprio dalla stampa svizzera arrivano frammenti di speranza. La Berner Zeitung, per esempio, scrive “La scelta di Monti era l’unica via praticabile, capisce di numeri, la teoria e la politica monetaria sono il suo forte. E’ integro, discreto, soprattutto non appartiene a nessun partito”. L’Aargauer Zeitung: “Fine del Carnevale, il venditore di fumo e narcisista Berlusconi è stato raggiunto dalla realtà. Per l’Italia la probabile e definitiva uscita di scena del demagogo e giocatore d’azzardo milanese non significa che i problemi siano stati risolti, ma vi è perlomeno una possibilità per un nuovo inizio”. Le Temps: “Monti è la sconfitta di una classe politica screditata che ha condotto l’Italia al livello più basso mai conosciuto. Toccato il fondo non si può che tornare a galla”. Matteo Renzi, sindaco di Firenze e leader dei rottamatori, per far ripartire il Paese avanza un giudizio e una proposta. “Non ha fallito la politica – sostiene – ma questi politici. Si cominci a pagare i parlamentari quanto il sindaco di una grande città: 4 mila e 300 euro netti al mese. Non più 15 mila euro, oltre i benefit. Basta dinosauri, largo ai giovani”. Ai sindaci di Sanremo, Imperia, Savona, Zoccarato, Strescino e Berruti, che insieme sommano solo 111 anni d’età, l’ardito Renzipensiero garba parecchio. Oggi sono avversari, militano a destra e sinistra, domani chissà. Roberto Basso Dicembre 2011

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Sommario

Claudio Pagano PokerStars

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Madalina Ghenea BELLISSIMA

Micol Ronchi Basta orecchie da coniglio!

14 34 HI-TECH Arrivano gli UMANOIDI

Le donne intelligenti fanno meno sesso

20 Non più il solito albero di Natale

6 La Liguria

La lista dei milionari

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Ascolta

Ascoltare i bisogni reali dei cittadini per offrire servizi sempre migliori e vicini alle loro esigenze. Liguria Informa Point: Piazza De Ferrari, Palazzo della Regione - Dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16 Numero Verde 800 445 445 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 16) - liguriainforma@regione.liguria.it

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Ogni giorno, in rete, tutte le informazioni utili, tema per tema, sulle attività della Regione. www.regione.liguria.it

Regione Liguria. Resta in ascolto. 4 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011

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Dal Parasio al mare

26 ACQUA KILLER

Genova e la Liguria flagellate dal maltempo

Smart list, regali multitasking

Motori, novitĂ del prossimo anno

54 Bugarach e la profezia dei Maya del 2012

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Giorgia Tabet aspirante criminologa

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di tutto di più Meno Milionari Il World Wealth Report ha pubblicato questa sintomatica classifica che riguarda i Paesi con il maggior numero di milionari in dollari, ossia di persone con un patrimonio di circa 700.000 euro. Ve la riportiamo: 1-Stati uniti 3.104.000 milionari +8,3% 2-Giappone 1.739.000 milionari +5,4% 3-Germania 924.000 milionari +7,2% L’italia chiude con 170.000 milionari, 9.000 in meno (-5,4%) rispetto al 2009, dietro alla Cina, Gran Bretagna, Francia, Canada, Svizzera e Australia che tra l’altro sono tutte in crescita. Forse è giunto il momento di rimboccarsi le maniche e di non vivere più di ricordi.

Ciccia e brufoli Susanne Eman punta a diventare la donna più grassa del mondo. Attualmente pesa 330 kg ma il suo obiettivo è 760 kg. Ogni giorno ingurgita 22.000 calorie. Pensate che in un ora di corsa se ne bruciano circa 7/800... Altro che dieta mediterranea!

Grasse GRASSE! è un progetto nato dall’idea di una giovane fotografa pistoiese Nicole Nesti e da Barbara Dardanelli che si occupa di comunicazione. L’incontro tra la magra Nicole e la grassa Barbara ha scaturito l’idea, forse irrealizzabile, di creare un nuovo manifesteto estetico, dove le cose vengono chiamate con il loro nome senza vergogna. Grassa non è altro che una definizione fisica, alla quale le due vogliono dare un’accezione totalmente neutra.Per questo il servizio fotografico è rivolto esclusivamente alle taglie over 48. Le modelle che parteciparanno saranno ragazze comuni che risponderanno all’appello lanciato da Barbara e Nicole su facebook sulla omonima pagina dedicata al progetto. 6 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011


Guerra digitale tra Sabina Guzzanti e Rosario Tindaro Fiorello. Durante la prima de “Il più grande spettacolo dopo il week end”, la comica ha twettato: “Ogni tanto passo su Fiorello, noiosissimo”. Fiorello naturalmente non si è risparmiato nella risposta: “Ciao Rosicona, pensa che una volta mi facevi ridere..Adesso mi fai tristezza! Ulteriore replica della Guzzanti: “ Noiosissimo...L’ho visto 5 minuti, che palle. Lui replica dandomi della rosicona”

Effetti ottici Rimarrete sicuramente sbalorditi guardando a video questa immagine all’indirizzo www.facebook.com/petrellicomunicazione. Connettiti, segui le indicazioni e lascia un commento.

Amer 116 Amer 116 è il nome dell’imbarcazione del cantiere navale Permare di Sanremo che rappresenta la sintesi dei grandi investimenti e dello spirito innovativo che caratterizza il cantiere. L’interesse del 116 deriva in particolare dalla carena performante studiata dall’Ing. Massimo Verme, dalla distribuzione dei pesi, dalle soluzioni per l’isolamento acustico, la coibentazione messe a punto insieme al costruttore Fernando Amerio. Tre sole grandi cabine e uno scenografico ascensore a pianta circolare sono gli elementi che caratterizzano gli interni, che riflettono le particolari esigenze di un armatore francese, ma nello stesso tempo la capacità del cantiere nella personalizzazione e interpretazione del layout. Dimensioni eccezionali e simmetria degli arredi distinguono il salone, il cui décor è stato curato dall’architetto Stefano Tini, che ha ricreato una nuova modernità, un’atmosfera sofisticata in cui convivono colori della memoria e spazi moderni in un equilibrio destinato a non stancare. In tempi di crisi, non poteva essere trascurato l’interesse degli armatori di superyacht verso imbarcazioni a basso consumo, comode e spaziose, aspetto che non ha tuttavia tradito le performance in navigazione: la velocità massima registrata durante i test è stata di 27 nodi con due Caterpillar C32 da 1.825 cavalli. Dicembre 2011

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ACQ UA KILL ER

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GENOVA

Foto di un disastro che ha messo in ginocchio la Superba, che ha colto tutti di sorpresa, che ha colpito alle spalle, che ha ucciso 7 persone innocenti ed indifese, donne, bambini. Foto scattate dagli abitanti delle zone colpite, delle strade, delle case devastate dalla pioggia e dai torrenti, inviate con i telefonini a Primo Canale Foto degli inviati della Tv diretta da Mario Paternostro e Maurizio Rossi. Il 4 novembre il capoluogo ligure inizia ad essere flagellato da nubifragi, dalla furia dell’acqua che semina lutti, sommerge vie, cancella attività, devasta abitazioni, negozi, giardini, fa esondare torrenti, trascina a valle cassonetti, moto, auto, furgoni, pullman, fracassa e sommerge ogni cosa, fa tremare i cuori, piangere migliaia di persone. Un incubo che dura giorni, notti, che spaventa, terrorizza, ma che unisce più che mai la tenacia e la volontà di rinascita dei genovesi.


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Vigili del fuoco a Monterosso I primi aiuti della provincia di Imperia a La Spezia La macchina dei soccorsi ha continuato a lavorare a ritmo serrato appena è scattato l’allarme alluvione. Da Imperia al campo base vvf di Monterosso sono stati inviati gruppi di 8, personale operativo più un funzionario. Dal comando provinciale di Imperia sono partiti, verso i paesi colpiti dello spezzino e delle 5 Terre, due ruspe e alcuni camion. Il lavoro effettuato ha consentito di aiutare le popolazioni colpite e direttamente le persone alluvionate con interventi per ripristinare servizi indispensabili alla collettività. Solo nel paesino di

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Monterosso hanno operato 50 vvf provenienti da tutta italia. Altri vvf di diverse province hanno aiutato altri paesi e popolazioni colpiti e messi in ginocchio. Con il passare delle settimane il numero degli operatori è stato ridotto essendo esaurita la fase acuta. Sarà garantito un presidio di vvf dellla liguria. Nelle foto i lavori all’interno dell’hotel Margherita invaso al piano terra e nei sotterranei da oltre un metro e mezzo di acqua, fango, pietre ed un’auto trascinata dalla valanga di detriti dentro la sala da pranzo.


L’hotel Nazionale, situato nella bellissima cittadina della Riviera Ligure, un tempo frequentata dall’aristocrazia Europea per il suo clima particolarmente mite, il romantico paesaggio, il centro Medievale della “Pigna” ed i suoi stupendi parchi offre ai suoi gentili ospiti la comodità di trovarsi in pieno centro ad un passo dal Casinò e dalle boutiques delle più note firme dell’alta moda. Completamente rinnovato, dispone di 83 camere, di cui 2 suites superior, 4 suites e 8 junior suites con ogni confort: aria condizionata, minibar, insonorizzazione, TV satellite e cassaforte, connessione WI-FI nelle aree comuni e nelle camere. All’interno è possibile trascorrere piacevoli serate al ristorante Rendez-Vous, dove gustare succulenti piatti di cucina tipica ligure e internazionale o in alternativa veloci spuntini o raffinati cocktails nel nostro American Bar. Le nuove suites all’ultimo piano sono state finemente arredate e dotate di ogni confort che grazie alla vista sul Golfo Ligure, ai comodi e lussuosi arredamenti e alle vasche idromassaggio, offrono alla clientela rilassanti soggiorni. La colazione è servita al 7° piano, in terrazza, da dove è possibile iniziare la giornata con un affascinante vista sul mare.

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Liguria

Vulnerabilità all’alluvione

Dal 1822 a Genova la “bomba d’acqua” uccide ancora ma tutto questo si poteva, come al solito, evitare... Da amministratore guardavo in faccia la realtà e da funzionario pubblico la sbattevo in faccia ai politici di riferimento, ma ora che ho smesso l’una e l’altra condizione non mi resta che scriverne. Così, di fronte agli ultimi disastri del territorio e senza essere un tecnico ho cercato ugualmente di farmi un’idea di come stanno le cose. Leggo che le Procure indagano e in passato ho constatato la serietà del Consulente di quella di Genova che a Sanremo, senza guardare in faccia nessuno, ha elaborato, su mio incarico, la prima variante di adeguamento al rischio sismico della Liguria. Però ci sono cose che vanno dette subito perchè la verità giudiziaria è tardiva e soprattutto che vanno dette chiaramente perchè il linguaggio della Giustizia è oscuro. La gente deve sapere quattro cose: 1° che sulla sua testa pende una spada di Damocle; 2° che la spada può cadere in qualsiasi momento; 3° che chi dovrebbe impedirlo la costringe non solo a convivere col rischio ma 4° che agisce rendendo sempre più sottile il crine che la trattiene. Nel 1822, quando il 26 ottobre il Bisagno seminava morte e distruzione a Genova, si moriva ancora di vaiolo, peste, lebbra, colera, tbc e malaria: oggi tutte queste malattie, almeno in Occidente, sono debellate e non uccidono più, il torrente invece è ancora lì ad ammazzare la gente. E’ soltanto la più attuale delle considerazioni che si possono fare e forse neppure la più inquietante, perché la regione è piena di corsi d’acqua coperti sulla base di calcoli idraulici che sono o farlocchi oppure accettano il rischio di trasformarsi in una “bomba d’acqua”. Mi fermo al Bisagno con un esempio da pelle d’oca: 12 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011

nel tratto terminale coperto la portata di massima piena è 1300 metri cubi al secondo mentre la copertura eseguita tra il 1928 e il 1931 è calcolata per smaltirne 700, cioè meno della metà di quanto dovrebbero essere. E’ da quasi un secolo, quindi, che gli amministratori lo sanno, e da quando Steve Jobs ha inventato l’I-Pad 2 chiunque è in grado di saperlo in pochi istanti, tranne evidentemente l’attuale sindaco pro-tempore. Bastava cliccare sulle Verifiche idrauliche del Piano di Bacino 2001 e leggere a pagina 4 che quello del disastro è:”… il tratto più critico dell’intera asta valliva a causa della grave insufficienza della copertura terminale… in grado di smaltire a pelo libero una portata massima di circa 700 mc/s... per portate superiori si verifica la messa in pressione della copertura con conseguente innalzamento del pelo libero a monte e inizio dell’esondazione.” E due pagine dopo: “… risultano rigurgitate le sezioni di sbocco del rio Fereggiano… che costituisce un caso particolare a causa della grave insufficienza della sua tombinatura e della complessità idraulica del tratto terminale del torrente Bisagno... dove la presenza di ponte Serra amplifica gli effetti del rigurgito... “. Per chiudere inorriditi il tablet dopo aver letto a pagina 12 del Fascicolo 1: “La possibilità che una consistente zona urbana, sede di importanti insediamenti residenziali, commerciali e di servizio, sia soggetta a inondazioni con frequenza poco più che ventennale rappresenta, sia a livello italiano che europeo, un caso limite di vulnerabilità alluvionale.” Un record europeo, insomma, però a insaputa del sindaco. Bruno Giri



Foto Rocco Febbo 14 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011


MIC OL RON CHI Occhi spalancati ed orecchi bene aperti: la “Signora Coniglia” di Chiambrettinight, l’affascinante, burrosa tuttacurve e sferzante Micol Ronchi dopo la tv presto ruggirà anche dai microfoni di Radio Number One. Il debutto è fissato poco prima di Natale. “Un’esperienza nuova – ci ha confidato in anteprima la bella Micol in un’intervista-verità alle 11 di mattina – che mi stuzzica. Le sfide mi affascinano, mi piace mettermi sempre alla prova, capire cosa sono capace di trasmettere. Per esempio sto finendo di registrare un disco. E’ la cover, in chiave esageratamente elettronica, di un pezzo molto noto di David Lync. Due canzoni che usciranno a gennaio-febbraio del 2012. Il mondo della musica mi sta coinvolgendo parecchio”. Micol deve molto alla canzone. Dopo essersi inebriata al calice della popolarità grazie a Playboy Italia, che la scelse come Miss february fotografandola, pubblicandola nuda e seminuda come Venere, dopo essere stata Playmate del mese anche su Playboy Argentina, Russia, Polonia e Croazia, ha raggiunto la celebrità con la “C” maiuscola proprio grazie al mondo della canzone. La chiave del successo? Una data ed un preciso evento: 2009, Festival di Sanremo. “E’ vero – ricorda con un sorriso la Signora Coniglia – il 2009 è stato il mio anno magico. Sanremo mi ha portato fortuna, mi ha aperto le vere porte del mon-

do dello spettacolo, della popolarità. A presentare il festival c’era Bonolis ed io, grazie alla notorietà ricevuta come playmate, venni invitata a Sanremo proprio come testimonial di Playboy Italia. Un’esperienza formidabile, centinaia di fotografi, giornalisti di ogni parte del mondo, radio, tv, internet, un circo Barnum mediatico incredibile. Da quel momento la mia vita è cambiata”. Micol Ronchi nasce a Monza 25 anni fa, esattamente il 16 aprile 1986. Curve alla Jessica Rabbit, pesa 58/60 chili. Segno zodiacale? Ariete. Vive e lavora a Milano. Molti anni della sua adolescenza li trascorre tra Inghilterra e Spagna dove si diploma al liceo classico e si laurea in Meditazione culturale. Parla tre lingue, è appassionata di pittura, musica, cinema. A 19 anni inizia la carriera di modella. La sua bellezza mediterranea non passa inosservata. Viene ingaggiata come protagonista di importanti campagne pubblicitarie: RobeKappa, Amaro Ramazzotti, Ikea, Nissan Micra. Poi arrivano Playboy Italia, le sue foto di playmate, il 2009, Bonolis, il Festival. Tutti la vogliono, tutti la cercano, Maurizio Costanzo Show, Radio 2, radio Deejay, radio Kisskiss, radio 105. E’ ospite in show televisivi. “Arriva anche la telefonata di Chiambretti - ricorda Micol - e per 3 edizioni di ChiambrettiNight divento la sferzante, irriverente, caustica Signora Coniglia”. Com’è Chiambretti in tv e nel privato, “Pierino la peste” o gentiluomo? “Sul lavoro è esigente - risponde Micol – a telecamere spente ci siamo anche scontrati. Per farlo arrabbiare gli chiedevo “ma quand’è che ti chiamano per farti giocare nella nazionale di pallacanestro”? Scherzi a parte è un serio professionista. Con lui ho lavorato molto bene”. Nella seconda edizione di ChiambrettiNight sei stata affiancata da Alberto Argentesi nel goffo ruolo del Coniglio. Come l’hai presa? “Benissimo. Chiambretti ha pensato di ricreare in tv la coppia Roger Rabbit e Jessica Rabbit. Alberto, che è di Genova, un artista di casa vostra, oltre che bravo è carino, dolce, un caro amico, il fidanzato ideale”. Tra voi è scoppiato l’amore? “Assolutamente no. Sono single, ma Alberto non è il mio tipo. A me, Signora Coniglia, piacciono altri uomini: + alti, +grassi e profondamente + egoisti”. Il personaggio di Signora Coniglia non ti perseguita, non ti soffoca? “Assolutamente no. E’ un passaggio della mia vita artistica a cui devo qualcosa. Sto scrivendo un libro, le mie memorie di Coniglia. Inizia così: Il Piero disse e Coniglia fu. E’ demenziale, la Coniglia comincia subito a lamentarsi, ad odiare il costume che Chiambretti le ha appiccicato: stretto, plasticoso, che addirittura punge, di un orrendo colore rosa effetto sbiadito, orecchie lunghe”. A proposito di libri, qual’è l’ultimo che hai letto? “Uno l’ho appena finito, bellissimo, non è uno scherzo, “Quando Dio era un coniglio”, della bravissima Sarah Winman, edito da Mondadori. Di un’altro mi mancano solo poche pagine: “Ci si mette una vita”, di Federico Russo, speaker di Radio Deejay, edito da Einaudi. Bellissimo”. Hai la patente? Ti piace guidare o usi mezzi pubblici, treno, metro? “Mi piace l’auto. Prima avevo una Clio rossa. Ora una C2, nera, a cui sono affezionata”. Dicembre 2011

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Sogni nel cassetto? Tornerai a lavorare in tv con Chiambretti? “Se Piero mi chiama, io rispondo. Penso però che nella sua nuova trasmissione ChiambrettiMusic non ci sia posto per la Signora Coniglia. La tv divora i personaggi, ha sempre bisogno di volti nuovi”. Visto che sei stata definita una bomba sexy hai mai pensato a fare cinema? “Un film l’ho fatto. L’anno scorso, diretto da Pasquale Falcone, ho girato, come protagonista, “Il profumo dei gerani”, con Maurizio Casagrande, Ernesto Mahieux, Angelo Orlando, Pino Quartullo, Rosaria De Cicco. Però nessuno lo ha visto perchè, per problemi vari quanto assurdi, non è mai uscito nelle sale. Peccato perchè è un bel film, una commedia-noir con buon ritmo”. Moda, pubblicità, radio, tv, successo ti hanno fatto ricca? “Non scherziamo, non faccio la fame, però mi tocca lavorare sodo. Chi dice o pensa il contrario non sa cosa sia veramente questo mondo, o è un privilegiato, un fortunato, ha accettato compromessi o è in mala fede”. Vuoi dire che ancora nel terzo millennio se non si va a letto con qualcuno che conta, col regista o il produttore, non si fa carriera? “E’ cambiato poco. Purtroppo non c’è solo il dazio del sesso e del letto. C’è un abisso culturale. Il Molok è la produzione, più le cose sono sciocche, insulse, volgari più vanno forte. Il pubblico assorbe tutto, non gli si da possibilità di scelta. I valori contano sempre meno, fanno carriera le caricature. Dove non c’è cultura non c’è speranza”. Ti penti, stai pensando di mollare, cambiare mestiere? “No – conclude Micol Ronchi – dico soltanto che se avessi dei figli che volessero intraprendere la mia professione li sconsiglierei con tutte le forze. Non rinnego nulla, ma non posso tacere che sia un mondo volgare. Continuo a restarci perchè ci sono dentro, perchè sono convinta, m’illudo, spero che si possa dare qualcosa di bello”. Stop. Chi pensava che l’intervista con la “Signora Coniglia”, bomba sexy della tv e di Playboy Italia finisse nella solita melassa, ha preso un granchio. Micol ha un sacco di curve al posto giusto, ma anche cervello. E’ bella e fortunata. Roberto Basso

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Com’eravamo

Rinaldo Boscetto, Ida Birone, Gandolfi, Pipin Ferrari e il Duca Borea d’Olmo

Rinaldo Boscetto e l’Eco d’antan Se c’è una firma storica, emblematica, tra quelle del vecchio “Eco della Riviera”, bisogna individuarla in Rinaldo Boscetto. Un personaggio di cui a Sanremo, ultimamente, si parla poco, troppo poco. Boscetto fu giornalista e scrittore, cronista e testimone di una Sanremo ante e post-guerra che viveva profonde, talvolta drammatiche trasformazioni. Era nato nell’entroterra imperiese, a Rezzo nel 1908, e presto trasferitosi a Sanremo per studiare al Liceo Cassini. Pernottava al Convito San Romolo fondato da Don Orione. Verso la fine degli studi liceali iniziava già la collaborazione con il seguitissimo “Eco” ancora diretto dal fondatore Giacomo Gandolfi: Rinaldo aveva all’epoca soli 18 anni. Nel 1931 lo troviamo immortalato in una celebre fotografia insieme a due colleghi e al Duca Giovan Battista Borea d’Olmo, il “Düca Bacicìn”, che compiva 100 anni. In altre immagini storiche, conservate per lo più all’Archivio Moreschi, Boscetto si ritrova affiancato a noti personaggi della cultura che venivano a Sanremo per presentare libri o tenere conferenze. La temperie culturale era molto intensa e ricca di stimoli per un giovane come Boscetto, il quale negli anni giovanili, oltre alla cronaca per “L’Eco”, cominciò a scrivere testi teatrali e operette. Insieme ad Antonio Rubino firma “È arrivato il bello”, mentre “Tornano le limonare” venne musicata dal Maestro Giovanni Sartorio (di cui abbiamo detto sullo scorso numero del nostro magazine). S’intensifica negli anni anche l’attività giornalistica iniziando a collaborare con testate quotidiane come “Il Secolo XIX” e la “Gazzetta del Lunedì”, mentre sul fronte istituzionale ricoprì l’incarico di capo-ufficio stampa dell’Ente provinciale del Turismo e dell’Azienda di Soggiorno di Sanremo. Ma è sotto l’aspetto squisitamente letterario che il buon Boscetto va senz’altro conosciuto e riscoperto. I suoi lavori affondano le radici nella Sanremo più vera, fatta di personaggi, storie e ricordi della propria gioventù: è gradevole alla lettura e ricco di interessanti 18 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011

informazioni il volume “Artisti nella città del sole”, una serie di ritratti di personalità del mondo della musica, pittura e poesia legate a Sanremo; da tempo introvabile, questo volumetto è stato riedito nel 1999 dall’editore De Ferrari di Genova. Sul fronte della narrativa è apparso nel 1998 (anno della sua scomparsa) per i tipi dell’editore imperiese Dominici il volume “Osteria del Cacciatore”, una serie di garbati bozzetti di vita sanremasca che si era aggiudicato nel 1965 il premio nazionale “Il Cedrone” indetto dal Comune di Milano. Pagine che parlano, tra l’altro, della “Pigna”, delle sue stradine scoscese e delle macchiette più o meno volontarie che la popolavano: su tutte il vecchio pescatore-maratoneta “Ciapè”. Boscetto, padre dell’attuale Senatore e avvocato Gabriele, fu anche un caro amico di Amilcare Rambaldi e attento cronista delle prime iniziative del Club Tenco, fondato nel 1972, di cui il giovane figlio era all’epoca vice Presidente. Grande attenzione ai fenomeni culturali e anche alle nuove mode giovanili che, sul finire del decennio Sessanta, stavano imponendosi anche in questa remota provincia. Nel 1984 Rinaldo Boscetto è stato insignito, per primo, del neo-istituito Premio San Romolo per la cultura dalle mani dell’allora sindaco Leo Pippione su designazione della Famija Sanremasca. Quanti commenti, quante recensioni di spettacoli, cronache, vicende, rievocazioni avrà firmato Boscetto (talvolta con lo pseudonimo “Roldano Silva”) su “L’Eco” di Gandolfi e poi di Giacomo Rissone!... È una penna davvero vivace ed elegante, erede di una tradizione letteraria matuziana che annovera Gandolìn, Rubino, Cavassa e Ferrari; un giornalismo “classico” ma sempre efficace che non disdegnava di criticare, spesso anche severamente, la riuscita di un concerto, l’opportunità di una manifestazione, un ruolo da cui il cronista d’oggi sembra aver abdicato. Freddy Colt



Technologies

Robovie-X è un Robot Umanoide capace di camminare, sdraiarsi e rialzarsi da solo. si può comandare utilizzando il pc con il software in dotazione oppure con il joypad wireless.

E’ passato qualche anno da quando ci si stupiva nel vedere il simpatico PLEO, il dinosauro Robot con sensori e telecamere al quale sembrava mancasse solo il cuore. Oggi tutto questo è superato, grazie ai nuovi Robot Umanoidi che hanno rubato il palcoscenico alla fiera ROBOTICA di Milano. Nel corso della conferenza stampa Intel, l’azienda di Santa Clara ha presentato un curioso robottino, chiamato NAO, e progettato in collaborazione con Aldebaran, società leader nello sviluppo di tecnologie robotiche all’avanguardia. NAO è un robot umanoide utilizzato universalmente per scopi accademici e per svolgere programmi educativi nelle scuole, nelle università e nei centri di ricerca. Interattivo e divertente, NAO è una piattaforma standard per studenti di qualsiasi età.

Fin dalle prime installazioni, molti utenti lamentavano il fatto che iOS5 consumasse eccessivamente la batteria dei dispositivi Apple. La casa di Cupertino aveva ammesso la falla e oggi, finalmente, ha rilasciato un update, iOS 5.0.1, che risolve il problema. Per effettuare l’aggiornamento, i possessori di iOS5 possono farlo direttamente dal loro dispositivo, andando nel menu Impostazioni>Generale, quindi selezionando la voce Aggiornamento software.

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Oggi, finalmente, Microsoft ha rivelato che il SUR40, è disponibile in pre-ordine per la modica cifra di 8.400 dollari. Si tratta di un display LCD multitouch da 40 pollici con un tempo di risposta di 8ms e luminosità pari a 300 cd/m2. Il display è prodotto dalla sudcoreana Samsung Electronics, misura 109.5×10.25×70.74 cm e pesa 39,5 kg. All’interno trova posto un processore AMD Athlon X2 DualCore 245E (2,9 GHz).La memoria RAM è di 4GB DDR3 onboard, hard disk da 320 GB SATA2, 1 porta HDMI, 4 porte USB 2.0 e porta Ethernet 100/1000. A pieno carico il device consuma 230W a pieno carico e 2 watt quando è in modalità standby. Il sistema operativo è Windows 7 con Surface 2.0.




Il futuro nelle nostre mani

Il cervello vive di autoinganni, riappropriamoci dei nostri talenti Paola M.R. Malandra e Sebastiano Mangiameli operano da 25 anni nel mondo della formazione e ricerca. Si occupano di comunicazione strategica e problem solving. Cardine del loro metodo, rivolto a manager, imprenditori, consulenti, venditori, è la messa a fuoco dei talenti e delle risorse personali, garanzia di successo umano e professionale. Fino a pochi anni fa il sibilo delle sirene segnava lo spostamento di masse di lavoratori all’interno di grandi aziende. Nei loro volti, nei loro corpi si leggeva la rassegnazione ad un ruolo spesso passivo e la stanchezza alla fine di un turno di lavoro. Ma da allora molte cose sono cambiate: da una società di produzione siamo passati ad una società di servizi, ingrossando le fila del settore terziario, ora anche di terziario avanzato. Si parla sempre di più di lavoro d’equipe, di gioco di squadra, ma anche di imprenditorialità manageriale, di capacità di conduzione, propria dei leader. L’uomo acquisisce minuto dopo minuto conoscenze nuove, riceve notizie, comunica con mezzi sofisticati, conclude affari con ogni angolo del mondo, sovvertendo categorie di spazio e di tempo. Ma, ad un occhio attento, non può sfuggire che ogni giorno si consuma il rito della conflittualità, si subisce e si crea tensione, si costruiscono rapporti disfunzionali. Tempo di crisi, le certezze vacillano, la produzione cala, i problemi aumentano, ogni incombenza diventa gravosa, il lavoro vissuto come peso, il vivere compulsivo. L’uomo è come dicotomizzato, diviso tra ciò che il proprio ruolo prevede e l’essenza più intima del suo essere. Ma il corpo non mente, si ribella, somatizza insoddisfazioni ed insicurez-

ze, evidenziandole in ogni sua fibra. Se spietata è la diagnosi, semplice ed efficace la terapia. Una scienza nuova, ma atavica che trae le sue radici in terre lontane ci viene in aiuto: la comunicazione strategica ed il problem solving. Il cervello vive di autoinganni, ma spesso senza strumenti continuiamo a reiterare azioni che ci portano sempre di più verso il buio, lontani dalla felicità. Bastano solo alcune conoscenze, un lavoro su di noi per riappropriarci dei nostri talenti che si sono opacizzati nel tempo, per rendere gradevoli ed efficaci i suoni della nostra quotidianità, per favorire l’osmosi comunicativa ed energetica. La prospettiva e l’evoluzione del cambiamento diventano forza propulsiva che contagia: migliora la capacità di relazionarci e quindi come d’incanto cambia la qualità dei rapporti, innescando un circolo che da vizioso diventa virtuoso. Sembra una magia e noi non sappiamo se lo sia o no, ma siamo convinti che come disse Gandhi “se voglio cambiare il mondo intorno a me, devo cominciare a cambiare me stesso“.

Dicembre 2011

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Carolina da Imperia a Montecarlo Sognava danza classica, ma diventerà manager a Londra

Carolina Elena, 22 anni, 1 metro e 71, fisico mozzafiato ed occhioni blu. Residenza? Imperia. Sogni nel cassetto? Diventare manager industriale, fare soldi, carriera, conquistare l’indipendenza, acquistare un super attico a Londra. Dove? Nel cuore della city, a Piccadilly Circus. Elementare Watson. Carolina ha le idee chiare. Per anni - dice – ho sognato di diventare ballerina classica. Ho studiato con passione, sacrifici e dedizione, danza classica a Montecarlo. Un bel giorno, all’improvviso, il ginocchio sinistro mi ha tradito. Ho pensato ad un infortunio passeggero, invece... Dopo mille tentativi ho dovuto rinunciare. Ho pianto, ma tutto è stato inutile. Per 6 anni ho fatto la pendolare Imperia-Montecarlo per seguire i corsi di danza classica. Ho dovuto dire tristemente addio al mio sogno. Però non mi sono arresa. Sempre a Monaco mi sono iscritta all’università, alla facoltà di Business Amministration. Frequento il secondo anno, le lezioni sono tutte in inglese”. Fai sport? Mi piace sciare, sono bravina. Al mare indossi bikini o costume intero? Bikini. Hai l’auto? Sì, una Smart blu. Sei bella, hai le misure giuste, non hai mai pensato di fare cinema, tv? Ho fatto qualche sfilata di moda in Riviera, è un mondo che mi attira poco. Sei fidanzata? Si, con Federico, anche lui di Imperia, studia all’università di Roma. Matrimonio in vista? Non scherziamo, c’è tempo.

Foto Alessandro Van Der Noot Dicembre 2011

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Itinerari

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Imperia Dal mare al cielo… in ascensore Dalla marina di Porto Maurizio al Parasio Nel giorno libero di solito si prende e si va via, alla scoperta di posti nuovi. Oggi no, oggi i turisti li faremo vicino a casa, a Porto Maurizio, il paese che insieme ad Oneglia da vita a Imperia, l’ultima provincia nel far west della Liguria. Così partiamo, Riccardo ed io, alla volta della “marina”, e troviamo subito un parcheggio, dal porto nuovo, quello che dovrà diventare il più grande d’Europa, secondo quanto si legge, bello sì, ma chissà perché noi continuiamo a preferire quello vecchio. Siamo alla “marina” di Porto, che si presenta come il più classico dei borghi di mare, pullulante di bagnanti in stagione, regno dei pescatori quando le tempera-

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ture iniziano a scendere. Passiamo davanti al palazzo in stile liberty della “Spiaggia d’Oro”, andiamo sul molo per dare un’occhiata, nonostante un certo caldo fuori stagione sdraio e ombrelloni non ci sono ovviamente più, ma chi può si gode le ultime giornate di sole. Dopo aver scorrazzato un po’ per le vie della marina decidiamo di “salire” per raggiungere i quartieri più alti (alti in senso di altezza, non di sciccheria), ma questa volta non utilizzeremo le scale come abbiamo sempre fatto, oggi fruiremo dei modernissimi ascensori, che, udite udite, gratuitamente, ci porteranno sulla sommità del Parasio, il quartiere costruito sul promontorio di Porto Maurizio, quasi interamente davanti al mare.


Nell’eterna sfida campanilistica con l’altro paese che forma Imperia, quelli di qui dicono che l’unica cosa bella di Oneglia sia proprio la vista del Parasio. Io non mi pronuncio! Abbiamo cambiato tre ascensori, tutti a poca distanza l’uno dall’altro, sono quasi commossa, è una meraviglia muoversi in questo modo. In pochi minuti abbiamo raggiunto la nostra meta senza affrontare nemmeno uno scalino! Non so pensare a niente di meglio. Anzi, sì, perché l’ultima fermata, oltre alla comodità, ci offre un panorama mozzafiato: il mare che si allunga davanti a noi occupando tutto lo spazio possibile, verso l’infinito e oltre… Ora girovaghiamo un po’ per il Parasio, come turisti fai da te, tra le strette vie che all’improvviso si aprono su piazzette colorate di fiori alle finestre, fino ad arrivare lassù, alle Logge di Santa Chiara, la costruzione in stile barocco che collega l’omonima chiesa con l’antica cinta di mura delle quali ora resta solo il torrione, e che risulta particolarmente affascinate per la fortunata fusione tra la struttura e il paesaggio. “Guarda la luce, che bell’effetto…”

Mi volto immediatamente, giusto in tempo per vedere il sole che scivola dentro al mare. Torniamo giù, verso la macchina sempre utilizzando gli ascensori, io, al solito, tutta un commento estatico, Riccardo invece è più contenuto. Domani non parlerò che di questo, invece poi mi dimenticherò, come capita. Ma quanto è stata bella questa gita dalle parti nostre. Siamo arrivati, Riccardo si mangia la fetta di torta al cioccolato che gli avevo portato, mentre io, pensando ad alta voce, lo illumino con i miei ragionamenti a cielo aperto: “Ma senti un po’, non è che il segreto di tutto sia da ricercare nella capacità, un po’ infantile se vuoi, di riuscire ancora a stupirsi delle cose semplici?” “Mmmmmh, non lo so, però la tua torta è buonissima, e io non lo avrei mai immaginato!” “E che c’entra?” “Beh, sono stupito di una cosa semplice! Non parlava di questo la tua teoria?” “No!” O forse sì?

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OLIOVEROTOSCANODIOLIVIEROTOSCANI L’olio buono non è solo Ligure ma anche...Toscani Il grande fotografo e comunicatore Oliviero Toscani ha ricevuto ad Imperia il Premio Frantoi dell’Arte 2011, assegnatogli da Teatri Possibili Liguria e da ONAOO, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio di Oliva. A consegnare il premio, presso la Biblioteca Civica “Leonardo Lagorio” a Imperia, Sergio Maifredi, ideatore della rassegna, e Fabrizio Vignolini, direttore di ONAOO, con la presenza del sindaco di Imperia Paolo Strescino. Tema dell’incontro l’importanza della cultura nell’economia mondiale, e nello specifico in quella italiana. Molto applaudito l’intervento di Oliviero Toscani, che riflettendo sul valore culturale e simbolico dell’Olio in Italia ha portato in evidenza la mancanza di fiducia, da parte delle autorità e non solo, nella creatività e nella cultura. “Oliviero Toscani, vero spremitore di idee, capace di racchiudere in uno scatto come in una bottiglia d’olio la sintesi della creatività italiana. Le sue immagini scioccanti sono eredi della grande pittura italiana da Mantegna a Caravaggio. La sua ironia e la sua capacità di aprire nuove prospettive riverbera anche nei modi originali con cui ha saputo promuovere il suo olio, unendo alla qualità del prodotto una sempre sorprendente ed originale capacità di raccontarlo e promuoverlo”. Questa la motivazione, adotta da Sergio Maifredi, del Premio Frantoi dell’Arte a Oliviero Toscani. Il fotografo-artista Toscani vive da 40 anni a Casale Marittimo, splendido borgo sulle colline, fra Volterra e Bolgheri, a pochi passi dal mare. Circa 4000 ulivi cre-

scono in un clima ideale, esposti ad una luce splendida, curati con amore maniacale, e così nasce un “mitico, purissimo, preziosissimo, immortale olio extra vergine d’oliva”: OLIOVEROTOSCANODIOLIVIEROTOSCANI. Quest’olio è composto da olive di Leccino, Moraiolo, Frantoio, Pendolino, e Maurino, concimate organicamente, raccolte a mano e macinate lo stesso giorno di raccolta. Divino. Il primo compleanno della Dieta Mediterranea, dichiarata proprio un anno fa (il 17 novembre 2010 a Nairobi) dall’Unesco Patrimonio immateriale dell’umanità, è stato festeggiato il 17 novembre al Casinò di Sanremo Nella foto il presidente della Camera di Commercio Franco Amadeo ed il presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi con alcuni rappresentanti dei 15 Stati del Mediterraneo presenti al Forum

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Sport

Benvenuti nell’outdoor Il Golfo di Diano, location naturale per lo sport a cielo aperto Se è vero che il Ponente Ligure è carente di infrastrutture, sfruttare i punti di forza di questa terra geologicamente fortunata è senzaltro una scelta strategica. Ed è ciiò che ha fatto Andrea Ippolito con il suo Team:. “Dalla primavera scorsa il Golfo Dianese, attraverso il progetto Open del quale fanno parte Associazioni Sportive e Operatori turistici, ha intrapreso una politica di promozione di tutte le attività outdoor che si possono praticare durante tutto l’anno. Tra le attività di running, trekking, nordic walking, swimming e windsurf quella che sta riscuotendo maggior successo è la Mountain Bike Downhill. Il Golfo Dianese infatti è un bacino naturale contornato da una natura invidiabile particolarmente indicato per la pratica della Downhill grazie ai sentieri particolarmente pendenti ed adatti alla disciplina Diano Marina negli anni ha saputo conquistare un’ottima reputazione grazie al lavoro svolto dall’Associazione Freeride Crew, oggi Special Team Frrd, organizzatrice della Superenduro, un circuito molto seguito da tutti gli appassionati della specialità. L’Associazione si occupa costantemente della pulizia dei percorsi e da quest’anno propone il servizio shuttle per le risalite sui 6 percorsi. Grazie al supporto dello Special Team Frrd, Open è riuscita ad imbastire un gruppo di lavoro con l’obiettivo condiviso di accogliere e far sentir bene chi vuole venire a praticare le 2 ruote grosse sulle nostre colline. Una proposta completa basata sull’ accoglienza alberghiera, servizio risalite con shuttle, ristorazione e sentieri puliti e segnalati. Lo scorso Week-end i sentieri Dianesi sono stati percorsi dalla “Gravity School”, una delle scuole più rinomate del panorama Freeride/Dh, organizzata da Luca 30 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011

Masserini e Bella Paul che ha proposto ai suoi “seguaci” una 2 giorni full immersion di tecnica di discesa. Il tempo è stato meravoglioso, con una temperatura più primaverile che autunnale con grande soddisfazione di tutti i partecipanti. Grazie alla collaborazione che si è instaurata tra la Gravity School e gli Operatori, Paolo e Luca ci hanno confidato la loro intenzione di voler organizzare nuovi corsi tra gennaio e maggio... Ma non ditelo a nessuno! Il prossimo appuntamento sarà presumibilmente dopo la befana.”



Claudio Pagano, l’uomo del Poker che rilancerà il Casinò e Sanremo Sanremo non è Las Vegas, ma il casinò può salvarla. Da un secolo la città del festival e dei fiori deve le sue fortune e le sue disgrazie proprio alla “Casa Bianca” di Corso Inglesi 18. Non c’è famiglia a Sanremo, nell’intera Riviera ed oltre, che non farebbe carte false pur di vedere assunto al casinò il figlio, la figlia, l’intero casato. Anche a costo di pagare cifre robustissime. Ovviamente tutte rigorosamente in nero. E’ successo,succede. Un vizietto che si ripete dal 1905, dal giorno che all’ombra di San Siro ha cominciato a girare legalmente la roulette. C’è anche chi si comporta diversamente, l’eccezione che conferma la regola. Come dicono i francesi “c’èst l’argeant qui fait la guerre”. Il casinò non è l’inferno e neppure il paradiso e vista la crisi planetaria in atto, piaccia o non piaccia, la casa da gioco appare sempre più indispensabile per salvare Sanremo. C’è bisogno di soldi, tanti, subito, per riavviare la macchina dell’economia, del lavoro, migliorare turismo, commercio, servizi. Costruire e ricostruire una città confortevole, ambita, dove tutti possano stare bene. Un sogno? No, nel passato era realtà. Sanremo era Sanremo, Montecarlo veniva dopo, parecchio indietro in classifica. Il casinò era ottimamente frequentato ed in mano a gente giusta. Nani e ballerine ci sono sempre stati, ma in percentuale ragionevole. Obiettivi chiari e professionalità, niente avventure, niente amici degli amici a valanga. E’ vero che i tempi ed i casinò sono cambiati, ma l’industria del gioco no. E’ il settore che registra la maggior crescita. E’ anche l’industria che cambia con velocità maggiore delle altre. Nel gaming 6 mesi sono un’eternità. E’ fondamentale sapersi adattare velocemente ai cambiamenti, anticiparli, capirli, precederli. Sfruttarli a favore del casinò e della città. E questo è compito di chi opera nel mondo del gioco, di chi ha credenziali, capacità, know-how internazionali certificati. Gli incassi del casinò di Sanremo preoccupano.Da anni continuano a calare. Se è vero che nel panorama del business del gioco i grandi tornei, il poker, l’Ept, sono la strada maestra perchè non sfruttarla meglio? Da qualche tempo la parola magica dei casinò è Hold’Em Poker. Tutti ne parlano, un po’ come oggi dello spread. Da 5 anni al casinò di Sanremo tornei di poker ed Ept sono di casa. Come in un crescendo rossiniano Sanremo, la casa da gioco, i suoi alberghi, i suoi negozi, i ristoranti, i locali pubblici, le spiagge e tutto il mondo che ruota attorno al gioco, alla fabbrica delle vacanze, dello shopping e del fashion, hanno visto aumentare, raddoppiare, il numero di giocatori. Il guru del poker che ha organizzato 32 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011

tutti i tornei al casino è Claudio Pagano. E’ lui l’uomo chiave, il manager scelto da Poker Stars, colosso americano e mondiale, per l’Italia e l’Europa. Com’è noto il circuito del poker si divide in due tornei. Uno di caratura “nazionale” (IPT, Italian Poker trophy + altri). L’altro “internazionale” (EPT: European Poker Trophy). La Pagano Events,società di Claudio Pagano e del figlio Luca, campione EPT ha portato al casinò di Sanremo, nei vari tornei organizzati, 44.572 giocatori. Moltissimi gli stranieri provenienti da mezzo mondo. Le presenze sono state più di 100 mila. Nel 2006 Pagano ha organizzato 3 eventi, gli iscritti che si sono sfidati al casinò sono stati 2.257. L’anno dopo 4 eventi, i giocatori sono stati 4.506. Nel 2008 cinque eventi con 4.512 giocatori. Nel 2009 cinque tornei IPT (gennaio, giugno, agosto, novembre e dicembre) per un totale di 6.413 giocatori. La “macchina” organizzatrice di Pagano nel 2010 organizza sempre a Sanremo 4 IPT: febbraio (1.489 iscritti), agosto (1.596 iscritti), ottobre (1.718 iscritti), dicembre (1.335). A luglio del 2011 un IPT con 1.942 iscritti. Totale? 25.868 giocatori. Il piatto forte però sono gli EPT. Pagano dal 2008 al 2011 organizza al casinò 5 tornei EPT. Gli iscritti sono da record: 2697 il primo anno, 4076 il secondo, 4398 nel 2010, 4012 ad aprile e 3412 nell’ottobre 2011. Totale? 18.604 giocatori. Complessivamente gli iscritti italiani e stranieri ai due tornei Ipt ed Ept al casinò di Sanremo, targati Pagano, sono 44.572. Un fiume di gente che ha riempito gli alberghi di Sanremo, con una capacità di spesa enormemente superiore alla media. Giocatori che in gran parte sono anche diventati o diventano turisti e che tornano a Sanremo in bassa stagione. Un filone, pubblicizzato dai media, che se è capito e supportato come merita dalla politica, dagli imprenditori, associazioni commercianti, sindacati, albergatori, da chi fa turismo e dai croupier può rivelarsi una vera Eldorado per Sanremo. Da una parte è indispensabile che chi organizza sappia quali sono gli equilibri che la città deve mantenere e gli obiettivi da raggiungere. Dall’altra è doveroso per Sanremo e chi la governa che conoscano bene quello che l’industria del gioco richiede per poter generare ricchezza per tutti. E’ necessario che le parti collaborinino, pianifichino per tempo e nel migliore dei modi manifestazioni e tornei. Per una buona riuscita serve lavoro, esperienza, professionalità, grandi investimenti. Il 31 dicembre si rinnovano i contratti. Si sussurra anche qualche nome nuovo, ma visti risultati, numeri e pedigree, Pagano, come Mourinhio nel calcio, sembra non avere avversari. Il coach giusto per salvare Sanremo ed il casinò. Roberto Basso


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Curiosità novità e stranezze prese qua e là sui giornali del mese e in rete Madalina Ghenea è nata l’ 8 – 8 – 88 E’ questa la data di nascita della splendida modella di origini rumene che ha preso il posto di Bar Rafaeli al fianco di Leonardo di Caprio, il quale ha dichiarato di essere pazzo di lei. La modella è divenuta celebre al grande pubblico grazie a “Ballando sotto le stelle” ed ha di recente sbancato i botteghini con il film “I soliti Idioti”. E’ anche Testimonial della compagnia telefonica “3”.

Il Black Cab è il taxi preferito dai turisti di tutto il mondo A chi non è capitato di incorrere in un taxista a Roma o Milano che fa il giro un po’ più lungo per far durare la corsa, che parla al telefono mentre guida o che non ha un atteggiamento del tutto accomodante? E’ chiaro, non si può generalizzare ma mediamente è quello che è emerso da una recente indagine. Infatti 5000 viaggiatori contattati da hotels.com hanno votato i Black cab londinesi come auto più sicure, pulite e comode con gli autisti più simpatici (28% di preferenza), poi New York (9%), Hong Kong, Tokyo, Singapore, Bangkok, Helsinki, Dublino e Madrid. E l’Italia? Le persone più intelligenti fanno meno sesso “Psichology Today”, è questo il nome del giornale che ha pubblicato un interessante articolo: “Più si è intelligenti e meno attività sessuale si svolge”, in parole povere le persone intelligenti fanno meno sesso ed inoltre tendono ad avere un numero inferiore di partner nella loro vita. Basti pensare ai secchioni che avevamo in classe.. Erano certamente meno curati ed attraenti e di conseguenza con più difficoltà di approccio con l’altro sesso. Insomma, consolatevi.. se non avete un gran successo, siete dei Geni!

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Motori

Il nuovo TMax e la Vespa 46 Le novità del 2012 della giapponese Yamaha e dell’italiana Piaggio. Design sportivo per il Tmax e vintage per la Vespa TMAX non ha mai avuto un carattere così sportivo. Grazie al nuovo motore da 530 cc e alla nuova trasmissione a cinghia, lo spunto da fermo è impressionante e l’agilità nel traffico ancora più sorprendente. La nuova posizione di guida e le sospensioni reattive aumentano la maneggevolezza su ogni superficie. Disponibile anche in versione ABS (da febbraio). TMAX non solo è più potente, ma è anche più leggero. E grazie al nuovo forcellone posteriore pressofuso in alluminio, alla trasmissione a cinghia e ai nuovi cerchi diminuisce soprattutto il peso delle masse non sospese. Il nuovo TMAX è ancora più veloce nell’inserimento in curva e più stabile in percorrenza, grazie anche alla soluzione unica del telaio in alluminio in cui è incastonato direttamente il motore. La sensazione di novità nel TMAX 2012 si riflette anche nei dettagli, come l’inedita strumentazione tutta spigoli, i nuovi fari e il nuovo parabrezza regolabile in altezza. DETTAGLI Design sportivo e aggressivo Motore di cubatura superiore (530 cc), 4 tempi, raffreddato a liquido Coppia superiore per accelerazioni brucianti Freno a disco posteriore maggiorato (282 mm), doppio freno a disco anteriore Ruote alte da 15 pollici (anteriore e posteriore) Nuova strumentazione in stile automobilistico analogico e digitale Scarico alto di tipo sportivo Lussuosa sella e maniglia per il passeggero dal design sportivo Vano sottosella e due portaoggetti frontali TMAX TMAX ABS (disponibile da Febbraio) 36 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011

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Vespa Quarantasei, svelata da Piaggio all’inizio di novembre 2011 all’Eicma, il salone internazionale del motociclo di Milano. Il design dello scooter è un omaggio all’origine stessa della Vespa. Il numero 46 è un tributo all’ingegnere Corradino D’Ascanio che proprio nel 1946 presentò alla Piaggio l’MP6, modello base per la realizzazione delle succesive Vespa. Il design può sembrare vintage ma la silhouette è fluida, futuristica. Dispone di un nuovo motore che garantisce la riduzione di consumi, emissioni e rumore. Lo scooter è disponibile sia nelle versioni 125 e 155 cc, il primo con una potenza di 8,7 kW a 8.250 giri al minuto e 9,7 kW a 8.000 giri per il secondo. Le luci anteriori e posteriori utilizzano diodi a LED, mentre il corpo è in alluminio. Piaggio ha anche sviluppato un tre valvole a raffreddato ad aria studiato appositamente per questo modello. La Vespa 46 sarà in vendita prima della fine del 2012 e sul costo ancora non sono disponibili le cifre.


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Curiosità

Benvenuti a Bugarach

Assalto al paesino francese che resisterà all’Apocalisse Sarebbe bello vedere triplicati i prezzi delle case del nostro entroterra ed i locali tutti esauriti con prenotazioni effettuate un anno prima. Un sogno imprenditoriale? No, è ciò che sta accadendo a Bugarach, paesino a 427 metri sul livello del mare a 800 km da Parigi e 580 km da Sanremo con una popolazione di 176 abitanti. Si, perchè secondo la profezia dei Maya sarà l’unico posto al mondo che resisterà all’Apocalisse prevista per il 12-12-2012 e la notizia ha scatenato i superstiziosi che hanno invaso la città in cerca di terreni e immobili facendo triplicare i prezzi. Anche Angrogna, borgo della Val Pellice di 885

abitanti distante 58 km da Torino è indicato come bunker anti-apocalisse e paradiso dell’esoterismo. Il caso più eclatante è sempre quello francese di Bugarach, già meta fissa in passato di Victor Hugo, Claude Debussy, Jules Verne e negli ultimi anni Steven Spielberg, entrato nella leggenda per il tesoro del sacro Graal Sono molte le storie neuro-deliranti che giustificano la

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teoria che indica la montagna che sovrasta Bugarach (il “Pech”) come l’unico luogo che sopravviverà alla fine del mondo. Sarebbe una specie di gigante calamita grazie all’incredibile magnetismo che - confermano i comandanti - non può essere sorvolata in aereo. Altre teorie la indicano come una base Aliena, il Sepolcro di Cristo, la Sepoltura di Maria, un parcheggio Ufo, la terza dimensione, ecc... Il sindaco del paesino, Jean Pierre Delord (nella foto davanti al monte Pech): “Queste storie risalgono ad una quarantina di anni fa. All’origine ci sarebbe un visionario che diceva di sentire il rombo dei motori dei vascelli interstellari proveniente dalle profondità del Bugarach. Se ne era persino parlato su una rivista di ufologia. Non è affatto divertente: se domani dovessero arrivare 10.000 persone, non saremmo in grado di far fronte alla situazione. Ho informato le autorità regionali delle nostre preoccupazioni e vorremmo che l’esercito fosse a portata di mano e, se necessario, nel dicembre del 2012, pronto ad intervenire”.


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ALPINI DI NEW YORK

Alpini a New York

Le penne nere del mondo tutte nella grande Mela Si è svolto a New York il XVI° Congresso Internazionale Alpini del Nord America. Le Penne Nere si sono incontrate a Great Neck. Erano oltre 500 provenienti dagli Stati Uniti Canada: Toronto, Montreal, Hamilton, Missisagua, Vancouver ed altre città. Anche dall’Italia è arrivata una delegazione di Penne Nere. Gli alpini made in Italy che hanno sfilato nella Fifth Avenue insieme ai colleghi americani erano 30, accompagnati da loro famigliari. Li guidava il presidente dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini) Corrado Perona con Sebastiano Favero. Provenivano da Milano, Venezia, Busto Arsizio, Valdagno, Bassano del Grappa, Como, Pordenone, Arma di Taggia, Biella, Feltre, Aosta. Hanno sfilato accompagnati dalla “Fanfaretta di New York City” e dai cori della Julia e della Tridentina. Sono stati salutati da lunghi applausi. Una Messa in ricordo di tutti gli Alpini è stata officiata dal cappellano Militare di New York. Sono poi seguiti cocktail pranzi di gala.

“Emozionante - hanno dichiarato “veci” alpini tornati in patria - è stata la sfilata del Columbus Day sulla 5th Avenue. Preceduti dal sindaco di New York, Blumberg, e dal governatore italo-americano, Cuomo, ha sfilato tutta l’italianità: bandiere, polizia di stato, vigili del fuoco provenienti dalla Lombardia, Lazio, Liguria, Veneto e da altre nostre regioni, scuole, università, majorettes, bande musicali, poi militari di origine italiana che operano a New York City, rangers, poliziotti, marines, il carro di Cristoforo Colombo, seguito dal carretto siciliano, da una gondola di Venezia con il suo gonfalone, da un lucente camion autoscala dei Vigili del Fuoco di Genova costruito nel 1929, con le ruote piene. Tantissima gente comune, tanti personaggi con strisce tricolore. Persino l’Empire State Building è rimasto illuminato per ben cinque giorni con i colori della nostra bandiera: verde, bianco e rosso. Onore e merito di tutti gli Alpini del mondo”.

Alpini di Arma, di Taggia, d’Italia sulla Fifth Avenue e il sindaco Bloomberg 40 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011



Geishe xilografiche liguri Ligustro, artista imperiese dal cuore giapponese

La violenza sulle donne ieri e oggi. Questa la tematica dibattuta in un convegno organizzato a Roma dai Lions Club che hanno scelto tra le opere di artisti italiani e stranieri, chiamati a produrre il logo per la manifestazione, quello realizzato da un imperiese, Giovanni Berio, in arte Ligustro. Berio ha scelto la geisha, che in Giappone è considerata la forma più alta e nobile della donna, come simbolo e logo ideale dei Lions. Circa 180 i colori usati da questo eccezionale artista ligure per realizzare l’opera. Ligustro, in 25 anni di passione ed arte, è divenuto uno tra i più esperti e ricercati incisori nel campo della xilografia cromatica, forma basata sulla cultura e la tecnica giapponese reinterpretata però con concezione occidentale. Tremila legni incisi, 500 pastelli, 250 stampe, 200 litografie, 50 ex libris, rappresentano la produzione di Ligustro che, caso più unico che raro, non ha mai fatto commercio dei suoi lavori oggi quotati in svariate migliaia di euro. “Non ho mai avuto bisogno di vendere – dice – lascerò tutto ai miei figli che, probabilmente, daranno vita ad una fondazione”. Esposte in musei di mezzo mondo le incisioni di Ligustro hanno ottenuto il riconoscimento dei massimi specialisti giapponesi. Uno di loro, Fukuda Kazuiko, ha definito “prodotto di mirabile poesia” le xilografie dell’artista che dalla natia Oneglia, con le sue luci, i suoi colori, il suo mare ha spesso tratto ispirazione. Anni di lavoro alla ricerca della perfezione stilistica raggiunta probabilmente all’età di 87 anni, ma da grande maestro e mentore Ligustro sta tramandando la sua tecnica a due giovani allievi che definisce “due veri geni dai quali - aggiunge sorridendo quando parla di loro - potrei andare a lezione”. Questo è Giovanni Berio, in arte Ligustro, non solo artista autodidatta, ma grande studioso dell’arte e della civiltà giapponese. Sempre pronto a divulgare attraverso conferenze e dimostrazioni pratiche “quell’arte senza tempo” che lo ha portato, unico artista occidentale, a rivaleggiare con i grandi maestri giapponesi. Antonio Devia 42 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011




Giorgia Tabet La psicologia sposa il gioco del poker Giorgia Tabet, 22 anni, è un’affascinante universitaria iscritta al 3° anno di Psicologia clinica e criminologia alla Sapienza di Roma. Sogna di diventare una detective infallibile alla Criminal Minds, nel frattempo partecipa ai tornei di poker e batte tutti. Giorgia è una delle 10 donne italiane che hanno fatto del poker una professione. Nonostante sia la più giovane gli avversari la temono, soprattutto gli uomini. E’ una vera campionessa, sorriso dolce, ma nervi d’acciaio. Come fa una donna a diventare campione di poker, qual’è la molla? La colpa è di papà – risponde maliziosa Giorgia – scherzi a parte sono figlia d’arte. Mio padre è un super giocatore, si chiama Josef, è libanese. Da sempre gioca a tutto, a poker, al casinò, al gratta e vinci, scommette anche sulle lumache. Ho cominciato a fare tornei a Roma, piccole cose, poi piano piano ho cominciato a fare qualche soldino ed ho continuato”. Sei figlia unica? No, ho una sorella più piccola, Giulia, lei odia le carte. Tua madre che dice? Approva? Si chiama Tiziana, lei non ha mai preso una carta in mano. Però da sempre mi segue con passione. Nei tornei è la mia ombra, il mio portafortuna. Quando giochi temi più gli uomini o le donne? A poker, nei giochi di abilità, non esiste differenza di sesso. Si è tutti uguali. Vince chi è più psicologo, più

freddo, più preparato. Bisogna conoscere il linguaggio del corpo, capire attraverso gli automatismi ed i movimenti che carte ha in mano l’avversario e se bleffa. Certamente la fortuna ha il suo peso. Il tuo anno migliore? Quello appena passato. A febbraio del 2010 ho fatto il grande salto, mi sono qualificata all’Ept organizzato dal casinò di Sanremo, ho conosciuto Pagano, sono arrivata 35° su 488 iscritti, ho vinto il satellite, ho guadagnato 4500 euro, sono stata notata ed ho firmato il mio primo contratto con Scommesse Italia. Un team splendido capitanato da Filippo Candio. Da piccola cosa pensavi di diventare? Mi piaceva lo sport, per 12 anni ho fatto equitazione, poi pallavolo, atletica, il fondo. Ero brava, ho fatto un provino anche per le Fiamme Gialle, poi ho rifiutato. Il poker mi ha stregato. Quanto guadagni? Lo scorso anno in tasca, netti, mi sono rimasti 20 mila euro. Si viaggia parecchio. Quest’anno realisticamente penso almeno di raddoppiare. Se poi ho fortuna… Sei fidanzata? Si, anche se il rapporto è un po’ incasinato. Sogni nel cassetto? Giocare a poker finchè mi piace, mettere da parte un gruzzoletto, andare in America e perfezionarmi in criminologia presso l’FBI. E perchè no, rimanere a lavorare negli States. Dicembre 2011

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Inchieste

Avanti un altro Nascerà finalmente un nuovo Stato o sarà l’ennesimo fallimento? L’immediatezza e l’efficacia del messaggio riportano in auge l’icona, il simbolo e l’allegoria e pian piano nella retorica “fast life” del Terzo Millennio prendono il posto dei lunghi discorsi che ormai nessuno ha più il tempo né la voglia di sorbirsi. E’ il succo dell’esortazione di Roberto Basso a cambiare registro, accompagnata dal gesto dell’indice e del medio mentre si muovono come le lame di una forbice per dare forza all’invito: ”Taglia, taglia, taglia”. Mi adeguo e per dire ciò che penso dell’odierna realtà politica nel Ponente ligure ricorro a una figura che risale alla notte dei tempi ma che è tuttora protagonista di film e serie televisive, fumetti, videogiochi e musica leggera e thrash-black metal, dopo aver imperversato per secoli nei testi religiosi, in opere letterarie e filosofiche e nei romanzi, ultimamente anche fantascientifici: quella del Leviatano. Creatura biblica che, di volta in volta, rappresenta il Caos primordiale, il Fato, la Potenza divina o quella del Diavolo e, nel trattato di filosofia politica che Thomas Hobbes le ha dedicato, il Potere del Sovrano. Una simbologia che ha come denominatore comune, nel Creato la sottomissione di ogni altro essere vivente, sulla Terra l’ubbidienza degli uomini e nello Stato Assoluto l’annullamento dei sudditi nel suo grembo. Ai miei occhi esprime più semplicemente la Potenza sovrumana della Natura che si abbatte implacabile su chi osa forzare le sue leggi fisiche e le elementari regole del buongoverno, quello che una volta si definiva “l’ordine delle cose”. E’ un fatto che la fragile architettura dell’estremo lembo di Liguria dove viviamo si sgretola giorno dopo giorno sotto i nostri piedi mentre sulle sue macerie si abbatte la forza purificatrice del Leviatano, “il re su tutte le fiere più superbe”, come lo chiama Giobbe nella Bibbia. Perché chi avrebbe dovuto ammansirlo e tenerlo a bada per evitare che la vita di ognuno di noi tornasse ad essere “solitary, poor, nasty, brutish, and short”, e mi riferisco alla “Politica” che Hobbes nell’Inghilterra del Seicento identificava nel Sovrano assoluto, non lo ha fatto e ha abdicato dal proprio compito per colpa di una “confederazione di ingannatori”. 46 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011

Insomma, voglio essere chiaro ed esplicito fino in fondo, a causa loro siamo allegoricamente nella merda, e se il termine poco elegante lo ha usato in un momento topico un Visconte francese al quale Napoleone aveva affidato un pezzo del suo esercito posso ben usarlo anch’io, specialmente per il fatto di non trovare un sinonimo che renda meglio l’idea. Però, attenzione! Nella mia diagnosi uso il plurale perché dentro fino al collo ci siamo tutti, noi e loro, nessuno sfugge al Leviatano che sta tornando per spazzare via l’esistente e ripristinare, appunto, l’”ordine delle cose”. Pronostico che viene da lontano e che non deve essere assolutamente considerato come un emotivo frutto di stagione maturato in queste settimane con la caduta di Berlusconi che nel pieno del temporale ha chiuso l’ombrello sulla testa di Scajola, perché sappiamo tutti che come i gatti hanno sette vite Claudio ha sette ombrelli. Non è questione di uomini, dunque, ne sono sinceramente convinto e lo affermo col cuore in mano, complice anche lo spot che TIM ci somministra tutti i santi giorni a pranzo e a cena, con Cesare e Bruto lì sul video a ricordare le parole che Shakespeare nel terzo atto mette in bocca ad Antonio nella sua orazione funebre: ”Romani, amici, cittadini, datemi ascolto. Sono qui per seppellire Cesare, non per tesserne le lodi. Il male che gli uomini fanno vive dopo di loro, e spesso il bene viene sotterrato con le loro ossa. Così sia per Cesare.” Perché il guaio è proprio questo, che il male sopravvive agli uomini e, aggiungo, si somma, si accumula e gonfia come il nostro Debito Pubblico sotto il peso degli interessi passivi che a loro volta creano altri interessi in un tragico anatocismo finché non arriva il Leviatano a rimettere le cose a posto, si spera senza derive autoritarie come quella immaginata da Hobbes. A destra, a sinistra e al centro tutto qui da noi è cominciato quando la “Politica” è diventata miope, ha perso la memoria, ha smesso di pensare, ha emarginato chi si ostinava a farlo ed è finita nelle mani degli illusionisti e degli apprendisti stregoni. Per spiegare come tutto ciò abbia potuto accadere,


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serve l’aforisma di De Gasperi sugli orizzonti della politica che la pubblicità Corsera in tv ci somministra anche lei tutti i santi giorni a pranzo e a cena: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione” e lo cito perché dalle nostre parti di generazioni alle quali nessuno ha guardato per vent’anni e che ora presentano il conto ce n’è stata più d’una mentre il Bollettino dei Protesti elettorali è più spesso di un volume della Treccani. Per fortuna nei Partiti il Leviatano purificatore è già arrivato a scompaginare le loro fila con il “bellum omnium contra omnes”, metafora di un salutare ritorno alla natura: in tutti tira aria da 8 settembre, al posto dello slogan “fare squadra” circolano altre parole d’ordine che ricordano il “rompete le righe” di Badoglio. E mentre a destra piange l’Atene di Scajola intento a contare gli irriducibili e i bisognosi con la liturgia bugiarda del tesseramento, a sinistra non ride Sparta nell’attesa di un Messia che ricomponga le truppe scendendo dal Cielo appeso al paracadute di elezioni primarie altrettanto bugiarde. Ma è sulla cosa pubblica che si consuma la peggior vendetta della Natura con azioni sempre più forti e devastanti con le quali il Leviatano imperversa, dall’economia al territorio, dalla società civile alla cultura e ad ogni altra forma di governo dell’uomo. Sotto i suoi colpi, per esempio, agonizza quella floricoltura che tanta parte ha avuto in passato nello sviluppo

economico e sociale della Riviera che, appunto, si chiama dei Fiori e il Mercato dell’Armea assomiglia sempre più a Cernobyl. Ma a non sentirsi bene è anche il turismo, dall’ospitalità e trattenimento fino alle sue icone storiche finite al desbaratu o sulla via di un mesto tramonto, primo fra tutte il Casinò. Dal quale arriva l’allerta meteo 2 che il gestore lancia nell’incipit del piano di investimenti di un mese fa e che parla di una “Casa da Gioco destinata ad una progressiva riduzione del proprio volume di attività, della propria capacità occupazionale e della propria capacità di generare risorse finanziarie a favore del comune di Sanremo e di trascinare l’economia del territorio. La stessa continuità aziendale futura appare messa in causa”. Troppo tardi, caro gestore, lì la Politica ha spalancato le porte al Leviatano. Quanto al territorio e all’ambiente, qui il timer delle piene massime dei torrenti e quello della periodicità sismica sono saltati da tempo, i franchi delle coperture sono tutti sottodimensionati, sul litorale si è persa la memoria del gioco delle correnti, dei venti di traversia e delle torbide torrentizie e il Leviatano, dopo una scappata a Genova, sul rio Fereggiano, è tornato: “Avanti un altro!” è il suo annuncio come il titolo della commedia a buon fine di Govi, solo che questa è una tragedia. Bruno Giri

Giovedì 1° Dicembre 2011

Cena-degustazione per assaporare al meglio questa prelibatezza

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Law

Law

Pendolari? No grazie

Tribunale di Sanremo: che sciocchezza l’accorpamento Da alcune settimane è stata nuovamente ventilata l’ipotesi dell’accorpamento del Tribunale di Sanremo a quello di Imperia, con la contestuale soppressione della Sezione distaccata di Ventimiglia. Se a forza di battere col martello sulla pietra questa si rompe, a forza di parlare di accorpamento, qualcosa può succedere. E’ successo così anche per la ferrovia a monte. Ma torniamo al Tribunale. Riordinare risorse e ridurre le spese è buona cosa, ma un ufficio giudiziario deve proprio essere dov’è il capoluogo di provincia? Non è preferibile migliorare e rendere più efficiente un ufficio dove è più alta l’attività e dove c’è maggior bisogno di rendere giustizia? Logica vorrebbe, come hanno già segnalato gli avvocati attraverso l’Organo che li rappresenta, che il Tribunale di Sanremo non solo va mantenuto, ma addirittura va rinforzato. Qui però cominciano i problemi. L’attuale sede di Via Anselmi è assolutamente insufficiente. Pare sia impossibile realizzare sopraelevazioni, creare nuovi locali. L’attuale sede poi è assolutamente poco funzionale per quanto riguarda la possibilità di accesso: il parcheggio è arcano. Attualmente il Palazzo non è neppure in grado di ricevere e raccogliere all’interno gli uffici del Giudice di Pace. Abbiamo già detto che è insufficiente il parcheggio anche se

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fra autoveicoli e giustizia non c’è un collegamento. Se dunque si dovesse accorpare diventerebbe quasi inevitabile e tranciante la scelta d’Imperia. Ufficio Giudiziario recentemente sistemato con maggiori spazi e risorse. Un piccolo inciso: si osservi che comunque anche ad Imperia il parcheggio è nel palazzo della Coop e cioè all’interno di un centro commerciale. Ma il problema del trasferimento sarebbe davvero così grave? Due sono i frequentatori delle aule dei Tribunali: chi vi lavora e rende giustizia e chi la chiede. Francamente a chi chiede giustizia la cosa interessa poco: un imputato, un testimone, uno sfrattato, un divorziando probabilmente frequenterà il Tribunale non una volta all’anno, ma una volta nella vita ed allora andare ad Imperia o a Sanremo o altrove poco importa. Diversa è invece la situazione per chi lavora in Tribunale. Il problema non si pone tanto per i magistrati e i cancellieri, ma per tutti quelli che due, tre, quattro volte alla settimana si recano nelle aule e nelle cancellerie. Non è facile dunque comporre gli opposti interessi fra utenti in genere e avvocati, consulenti, forze di polizia che certamente non amano la pendolarità forzata. Non solo, ma la pendolarità ha un costo. Su chi graverà? La soluzione non è affatto facile! Filiberto Viani



Franz Wohlfahrt

L’isola del tesoro Fun Seven ne ha 100 Avviso ai naviganti. A tutti coloro che gettano l’ancora nelle Sale da gioco e tentano la fortuna. Finalmente sono sbarcate le Novostar, le Newslot Multigames di ultimissima generazione di Novomatic. Tre camion, per scaricarle nella sede principale della Fun Seven in via San Francesco ad Arma di Taggia, hanno bloccato il traffico che porta alla stazione ferroviaria. Le Novostar arrivate in Riviera sono 100. Nei prossimi giorni verranno collocate nelle Sale gioco servite in provincia di Imperia e Savona dalla Fun Seven di Raffaele Fasuolo. Tutti i patiti di slot e dei piÚ avveniristici giochi meccanici sono invitati nello show room Fun Seven di Arma dove

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potranno fotografare e toccare con mano la nuovissima Isola del Tesoro a 6 postazioni.



Smart list 2011

Regali multitasking dal ligure PaGuro all’eterna fidanzata Per rendere meno “sdolcinato “ l’effetto finale ecco la lista per il Natale 2011 di chi non bada a spese e non guarda in faccia nessuno. Per shoe-addicted, pressochè il 90% delle donne. Le vere shoe-addicted quest’anno non puntano più sui tacchi vertiginosi di Christian Louboutin o Tabitha Simmons, ma sulle più comode e retrò scarpe in galuchat e cuoio di Fendi (850€). Se poi all’ossessione per le estremità si aggiunge una profonda conoscenza del panorama artistico contemporaneo il regalo può diventare un investimento azzeccato con le opere dissacranti di Barbara Zucchi, di cui segnaliamo “Maria Antonietta, casalinga” con le ghigliottine tempestate di Swarovski e “Leni, libertà”, dove trionfa la pellicola cinematografica. Per il 10% delle donne che preferisce regali utili, tra cui la mamma. Il capospalla, sempre gradito, per le più pragmatiche è il parka, rivelazione di quest’inverno grunge per le giovanissime e magari impreziosito da dettagli in eco-fur come quello proposto da Pennyblack da 320 €, mentre per le più classiche può aggiungere un twist di stile il piumino che Max Mara destruttura rendendolo scomponibile e chiudendolo in una borsa coordinata a forma di cubo (iCube -519 €). Per il figlio paguro trentenne ancora a casa, accudito da «mamma’». Sono come rebus le preziose ceramiche del celebre savonese Roberto Giannotti, eppure vostro figlio che vive ancora a casa con le lasagne di mamma e i soldi di papà farà fatica a decifrarlo: si tratta di una fiammanghilla, cioè una antica forma ligure,un grande piatto da portata (in genere per i ravioli o altri cibi della cultura materiale popolare ligure) che è lavorata ad ingobbio e a graffito, cotto a gran fuoco (prezzo su richiesta). Una vera opera d’arte con soggetto il PaGuru, simpatico animaletto marino tipico dei fondali a ridosso delle spiagge albisolesi e savonesi. Ironia 54 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011

a parte anche i paguri possono essere un po’ Guru e avere anch’essi una loro filosofia di vita, per cui “giocare è vita, amare è sogno, cucinare è poesia e sopravvivere è arte”. Per lui, il tecnologico convinto, il papà, il fidanzato Si indossano come occhiali comuni ma con i video eyewear Philips Active con trasmettitore 3D vedrà più in profondità, da bow.it a € 182,50. Se ha un cuore d’oro l’iPhone4 gold 24 ct a 2600 € disponibile in soli 250 pezzi, ma attenzione ad insidiosi coup de théâtre come l’app TeamViewer che controlla a distanza il vostro telefono (sconsigliato ai coniugi). Per la fidanzata, dal primo Natale a quella storica: per i primi tempi basta il pensiero, per cui per il primo Natale è facile cavarsela col profumo da borsetta Omnia Green Jade di Bulgari (25 ml, 42 €). Dopo anni e anni di fidanzamento se è diventata pretenziosa e conosce il vostro pinguo conto in banca è ora di sbilanciarsi con una parure a più zeri in platino con diamanti a marquise e goccia rigorosamente D color e purezza IF del noto designer orafo ligure Giampiero Borsari oppure stupirla con la collezione ispirata a Venezia, con la grande gondola in oro bianco che custodisce i preziosissimi migliori amici delle donne (www.giampieroborsari.eu). Per poche, ma per tutte un sogno. Per il capoufficio che non ci ha dato le ferie, per la suocera invadente, per il family banker che ci ha venduto fondi spazzatura. Vale la pena accantonare il buonismo natalizio per uno scherzo di pessimo gusto e recarsi a Sesto San Giovanni dove è nato l’outlet del funerale a partire da 1499 € per servizio completo, forse un po’ eccessivo anche per i più cinici: direi che ci si può accontentare dei numerosi gadget come il portachiavi con la bara( www.outletdelfunerale.it), very cheap. Giulia Cassini



Design EXCELSIOR -MILANO Galleria del Corso, 4 Abbiamo visitato il nuovo Store del Gruppo Coin a Milano che ci ha entusiasmati al punto tale da voler dedicare un ampio spazio a questo paradiso del design e del lusso che ricorda un pò i magazzini Harrod’s di Londra ma con una maggior cura del dettaglio in perfetto stile Milano: un progetto di contaminazione tra moda, food, design. Una struttura di 4000 mq, modernissima ma in dialogo con il preesistente cinema Excelsior, progettata per diventare statement di stile. Jean Nouvel ha recuperato un luogo-chiave dello spazio urbano milanese, sette piani che paiono sospesi in un involucro di immagini, un flusso tecnologico di riflessi che lega idealmente l’antico luogo del consumo di fiction al nuovo hub dedicato a uno shopping metropolitano di alto profilo.

MARC SADLER Dopo un incidente sugli sci che lo ha costretto a stare fermo per un lungo periodo, Marc Sadler progetta il primo scarpone riciclabile. Da questo progetto non smetterà più di creare progetti legati allo sport con nike, dainese, lotto e reebok. Dopo anni negli states torna in italia per virare sull’interior design per ferragamo ed altre case parigine. Nella foto accanto la seduta madeira realizzata per skistch: bimaterica, realizzata in legno riciclato e polipropilene

MAARTEN BAAS Nel 2004, questo designer del 78, grazie ad una torcia, si aggiudica il titolo di designer dell’anno per Design Miami. Progetta per Skitsch un servizio da thè davvero unico A differenza delle sagome generate dal computer, rigide e astratte, ogni pezzo di questo servizio in porcellana, rivela la personalità del creatore, che ha prodotto ogni matrice usando uno stampo unico.Tazzine, zuccheriere, teiera e piattini convivono in perfetta armonia l’uno con l’altro, pur mantenendo una singolare personalità. Puoi trovare una selezione di pezzi di Maarten Baas da Excelsior Milano, al primo piano nell’area di Skitsch. 56 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011


Il Food shopping da alcuni anni ha preso sempre più piede ed al piano -1 di Excelsior Milano troverai una vasta gamma di prodotti DOP scelti regione per regione in maniera maniacale. Anche la vicina Rinascente al settimo piano offre una grandissima varietà di prodotti di altissimo design e gusto come le acque minerali Bling e Fillico qui sotto. Inoltre è possibile gustarsi un aperitivo o un thè sulla terrazza mozzafiato che affaccia sul tetto del Duomo.

STANCHI DELL’ ALBERO? La vostra casa è troppo piccola? composizioni (alberi, stelle, decorazioni, ecc... ) tutte realizzate con adesivi in vinile, facili da applicare dall’effetto “dipinto” veramente sorprendente! www.danielepetrelli.com

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Basta con i remake

Cinema

di Francesco Basso

CANI DI PAGLIA Vi ricordate il film del 1971 interpretato magistralmente da Dustin Hoffman Cane di Paglia? Ebbene per mancanza di idee viene riproposto ai giorni nostri. Un remake di cui si poteva tranquillamente fare a meno ma ormai è diventata consuetudine riprendere film di anni fa e riproporli. Il brutto è che il più delle volte viene una schifezza perché certi film del passato non possono essere paragonati a quelli di adesso. O i registi di adesso non hanno davvero idee oppure vogliono avvalersi del successo sicuro: ripropongo un film che è andato benissimo trent’anni fa e che magari farà il botto adesso. Il problema di fondo è che un film funziona proprio perché è il prodotto del suo tempo. Perfino la locandina nuova è una scopiazzatura della vecchia. Rifare adesso “Cane di Paglia” non ha senso, anche perché di Dustin Hoffman ce n’è solo uno.

LA COSA Ma il cattivo gusto non muore mai. Abbiamo appena parlato di un remake ed ecco che ne arriva prontamente un altro. Film horror cult di Carpenter, con Kurt Russel del 1982, “La cosa” è l’ennesimo film rifatto del 2011. E’ dal 2000 che i film horror vengono riprodotti, da Nightmare a Venerdì 13, da Non aprite quella porta a Halloween. Vige lo stesso problema di prima, quanto spaventava un film horror degli anni 80 ora non spaventa più, riproporlo è un’idiozia, il paragone col passato è troppo forte. Vi ricordate Nightmare? L’hanno rifatto nel 2010 e non credo passerà alla storia. Stesso discorso per “La cosa”, oggi col digitale si cerca di sopperire alle mancanze di buone sceneggiature che sono indispensabili e perciò per mancanza di originalità vengono riproposti i classici. Purtroppo vale lo stesso discorso di prima, di Kurt Russel ce n’è uno solo.

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Top places

Ristorante Pizzeria L’AIRONE P.zza Eroi Sanremesi, 12 - Sanremo Tel. 0184.531469

Ristorante GIUAN Via Colombo 290 Arma di Taggia tel. 0184 43059

Ristoranti Ristorante Pizzeria LO SFIZIO Cucina tipica romana Rue du Portier, 27 bis 98000 Monaco Tel. 00377 93.50.17.14

ATTIMI Acqua, farina, calore Place Massena, 10 NIce (France) +33.04.93.62.00.22 Un pò di Liguria in Costa Azzurra

Ristorante L’OASI Piazza S.Antonio 15 Imperia Tel. 0183 666892 Ristorante Pizzeria THE WATER WHEEL Via Trinità 6 Diano San Pietro Tel. 0183 429123 Ristorante SERAFINO CHIUSO PER RESTAURI RIAPERTURA NOVEMBRE Via Matteotti 8 Cervo Tel. 0183 40 81 85

Ristorante PEPERONCINO ROSSO Via Pineta 1 Località Cenesi Cisano sul Neva (SV) Tel. 0182 20853 Pizzeria Braceria LA DOLCE VITA Viiale Italia 61 Albenga Tel. 0182 50243 L’OLIO COLTO Moderna tradizione vendita di prodotti tipici Via Curlo 6 E Taggia Tel. 0184 42156

DALLA PADELLA ALLA BRACE Cucina tipica specialità di pesce e carne alla brace Via Nino Bixio 104 Riva Ligure Tel. 0184 485968

Ristorante Pizzeria O SOLE MIO Via Agnese 38 Diano Marina Tel. 0183 493087

Ristorante IL TORRIONE Specialità alla brace Via Seve 16 S. Stefano al Mare Tel. 0184 486565

Ristorante LA PIGNESE Piazza Sardi 5 Sanremo Tel. 0184 501929 60 www.ecodellariviera.it Dicembre 2011

Pizzeria CACELOTTI E CIANTAFURCHE Via Armelio 2 Imperia Tel. 0183 295199

Pizzeria Braceria LA BONGA Str. Lamboglia 4 (Prino) Imperia Tel. 0183 666384 BEACH BAR & RESTAURANT direttamente sul mare propone piatti sfiziosi tipici liguri e non solo Viale Torino 12 Diano Marina Tel. 0183 494322


Cafè ristorante PERMARE Corso Nazario Sauro Sanremo Tel. 0184 503755

Cafè & Restaurant VICTORY MORGANA BAY & SUSHI Corso Trento Trieste 39 Sanremo Tel. 0184 591620

Pizzeria e specialità napoletane SPACCANAPOLI Via Nino Bixio 31 Sanremo Tel. 0184 542669

Ristorante LA RESERVE Via Arziglia 20 Bordighera Tel. 0184 261322

SOLIS dal mattino all’aperitivo Piazza Giuseppe Bianchi Imperia Tel. 0183 273060 CAP LANDEN BEACH & RESTO Aperto anche in inverno Viale Torino, 67 Diano Marina tel. 333 83.800.93

PIGNA ANTICHE TERME Regione Lago Pigo Pigna (Im) tel 0184-240010 Fax 0184-240949

Aperitivi CAFFE’ TIFFANY Consigliato dal “Gambero Rosso” Via Boselli 17 Arma di Taggia Tel. 338-4257684

Ristorante Pizzeria SALSADRENA Corso Imperatrice Sanremo Tel. 0184 663754

Estetica OLIMPO ESTETICA SOLARIUM Via Lungomare, 209 Arma di Taggia (Im) 0184.84.24.19 348.92.78.268

BIG BEN Piazza Bresca 20 Sanremo Tel. 0184 500770 Pizzeria PORTO VECCHIO Viale Acquarone 32 Imperia Tel. 0183 654189 SAPORE DI SALE Ristorante Pizzeria Corso Garibaldi, (Via Aurelia), Diano Marina Tel. 338 2542506

Pizzeria PORTEGO DE MA Calata Cuneo 39 Imperia Tel. 0183 764147

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HOTEL ROYAL Corso Imperatrice 80 Sanremo Tel. 0184 5391 Fax 0184 661445

CREMACAFFE’ caffetteria, idee regalo e cibi sfiziosi Tutti i giovedì apericena a tema via Belgrano, 14 (nuova area commerciale Camera di Commercio) Imperia Oneglia tel. 0183 767565

HOTEL ROSSINI Piazza Rossini 14 Imperia Tel. 0183 74000 www.hotel-rossini.it

Ospitality

Delivery

LE NOTTI MEDITERRANEE soluzione b&b Viale Matteotti, 16 Imperia P.M. e Borgo Antico Cervo Ligure Tel. 348.333.68.99

CAFE’ DEL MAR Via Genova, 60 Diano Marina Tel. 0183 495055 Dicembre 2011

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CONSORZIO FARMACIE RIVIERA DEI FIORI DICIANNOVE MEDICI SU CUI PUOI CONTARE

CERVO

Farmacia Santi 0183 400045

DIANO MARINA Farmacia Guglielmi 0183 495095

In prima fila, da sinistra, i dottori farmacisti ed il Comune dove operano: Massimo Barbieri (Latte), Fabio Santi (Cervo), Lida Perona (Isolabona), Graziano Colombo (Sanremo), Cristina Silvestro (Torres-Imperia), Anna Quaglia (Ventimiglia), Antonella Rossi (Latte), Valentina Bella (San Martino-Sanremo). In seconda fila: Barbara Allavena (Pigna), Alessandro Goso (Vallecrosia), Paola Guglielmi (Diano Marina), Daniela Re (Dolcedo), Stefania Mostardini (Costarainera), Franco Nuvoloni (Riva Ligure), Domenico Nuvoloni (Santo Stefano), Stefano Masserini (Piani-Imperia), Marcello Stanchieri (Internazionale-Bordighera), Piero Rovida (Pornassio), Gennaro Palmucci (Castellaro).

IMPERIA

Farmacia Torres Dott.Ssa Cristina Silvestro 0183 293625 Farmacia Piani 0183 781460

DOLCEDO Farmacia Re 0183280068

COSTARAINERA Farmacia Mostardini 0183 92998

S.STEFANO AL MARE Farmacia Santo Stefano Dott. Nuvoloni Domenico 0184/486862

RIVA LIGURE

Farmacia Nuvoloni 0184 485754

CASTELLARO

Farmacia Castellaro 0184 479060

PORNASSIO

Farmacia Di Pornassio 0183-33122

SANREMO

Farmacia San Martino Bella Dott. Piergiorgio 0184/509375 Farmacia Dott.Colombo 0184 530688

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Farmacia Allavena Dott.Ssa Barbara Allavena 0184/241255

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Farmacia Perona Dott.Ssa Maria Lida Perona 0184 208610

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