Eco della Riviera n.4

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Ottobre 2011

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Rivista mensile distribuita nelle edicole del Ponente ligure. Spedita per posta, gratuitamente, a 1.100 tra le migliori attività ad altissima densità: aziende, alberghi, ristoranti, bar, studi professionali, beauty, centri sportivi, boutiques di Imperia, Savona, Cuneo.

Direttore responsabile: Roberto Basso Editore Cyrano S.r.l. Piazza Colombo - Sanremo Partita Iva 01329030082 Reg. trib Sanremo n.4 del 19-12-2002 Redazione: Sanremo-Piazza Colombo,17 Tel. 0184.506818 - Fax 0184 507081 Orario: da lunedì a venerdì 9,30 - 12,00 E-mail: redazione@ecodellariviera.it Web site: www.ecodellariviera.it Abbonamento annuale € 20 c/c postale n. 43938604 intestato a Cyrano srl Stampa: Grafiche Amadeo Chiusanico (IM) Progetto grafico: Gruppo Gap srl-Roma Direttore marketing: Daniele Petrelli 393-4490780 Hanno collaborato a questo numero: Mario Paternostro, Oriana Morganella, Bruno Giri, Freddy Colt, Francesco Basso, Giuseppe Sciortino, Giovanni Giaccone, Antonio Devia, Flavio Porchia, Giulia Cassini, Luca Motolese, Massimiliano Inferrera, Alessio Pastorelli, Adriano Cauterucci, Rocco Febbo. Salvo accordi scritti con la società editrice qualsiasi tipo di collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Il materiale inviato alla redazione non verrà restituito.

Editoriale

La fabbrica dell’obbedienza Gli amici si riconoscono anche quando ti consigliano un libro. Luigi Sappa mi ha indicato La fabbrica dell’obbedienza, di Ermanno Rea. Un manifesto lucido e coraggioso che, attraverso una ricognizione storica, si trasforma in un’assordante atto d’accusa al lato oscuro e complice di maggioranze sempre più oceaniche di italiani servili, opportunisti, supini, fragili, bugiardi. Uno specchio dove ciascuno può guardare e domandarsi perchè siamo caduti così in basso, senza più orgoglio e senso di responsabilità. Noi che con l’impero romano ed il Rinascimento abbiamo conquistato il mondo e portato nel mondo ordine, disciplina, leggi, onore ed arte. Secondo Rea la “malattia” è nata all’ombra di quel Sant’Uffizio che nel XVI secolo trasformò il cittadino consapevole, nato dall’Umanesimo, “in suddito perennemente consenziente nei confronti di Santa Romana Chiesa”. Per lo scrittore napoletano “il prostrarsi del cittadino del 1500 al voto religioso senza porsi domande, ma come puro dogma”, è un’anticipazione del fascismo, del dopoguerra democristiano, del compromesso storico, del Berlusconismo, del prossimo default, di una predisposizione dell’italiano medio ad essere assoggettato al potere con sorprendete facilità. La sua costante indifferenza lo annienta, si confessa per poter continuare a peccare. Per Rea solo la storia parla chiaro, ci prospetta “il presente ed un passato recente fatto di cultura televisiva, di semplici annuire ad un potere che si prende gioco di noi utilizzando il serpeggiante consumo illimitato della tv e della pubblicità”. Non siamo più esseri pensanti, ma automi, contenitori a cui il potere rappresentato dalla politica, dalla religione o da gruppi di consumo può propinare e far credere ciò che vuole. Un potere avvelenato in cui l’italiano medio si riconosce, sempre pronto a confessare le sue piccole grandi colpe per liberare la coscienza e legittimare così un’autorità più collusa di lui. Prigionieri del proprio benessere dove nessuno vuol perdere quello che ha. Si è disposti a brutte figure, tutto è giustificato. Il politico corrotto, la casta e i disonesti ci vanno bene se ci permettono di ottenere cose a cui non abbiamo diritto, una presidenza, una promozione, una licenza, un appalto, un porto, benefit, quattrini, uffici stampa, contributi, agevolazioni sfacciate, un biglietto per il festival. Ci sta bene tutto, il “trota” ed il “cefalo”, Berlusconi malato di patonza, maggioranza di senatori ed onorevoli che giurano pervicacemente che invece è il più sano di tutti pur di mantenere poltrone e privilegi immeritati. Persino la Chiesa che fa come le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. E’ tempo di spegnere la tv e cominciare ad indignarci. Roberto Basso Ottobre 2011

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Sommario Dal 10 ottobre la Liguria passa al digitale terrestre

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17 Madiala, la modella venuta dal Mali

La ciclabile premiata come Parco costiero più bello d’Europa

22 Mr Facebook è diventato “vegano”. E a MIlano tutti pazzi per la dieta detox

36 Bilancio 2011 dell’estate: il commercio tiene bene, il casinò è in affanno

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Fognini il n.1 del tennis italiano da Taggia al mondiale

41 Al Rallye di Sanremo trionfano Neuville-Gilsoul e Primocanale

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55 Giri, basta slogan inutili, facciamo rispettare la legge, in galera chi ruba

Festival, arrivano i soldi, il sindaco Zoccarato prega San Remo

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43 Medicina. speranze per i bimbi colpiti da neuroblastoma


La bocca del lupo di Mario Paternostro Direttore Primocanale

La ragione della salute Ho fatto i conti per la prima volta con l’ospedale di San Martino trent’anni fa. Ero militare a Casale e una brutta infezione, e vera non inventata, mi fece finire nel grande ospedale. Certo era diverso da oggi. Un po’ fatiscente, con i segni dell’età non nascosti. Grandi corsie, lunghi passi che si sentivano soprattutto nella notte, atmosfera di certo non allegra. Ma ad un ospedale non si chiede allegria. Però ci stetti bene, fui curato, ne uscii con le mie gambe. Ecco il mio primo ricordo di San Martino. Poi ebbi altri incontri con questo ospedale e con altri come il Galliera. I genitori che diventano anziani, i figli che danno sempre dei problemi, e noi stessi che cresciamo e ci acciacchiamo un po’. Nel mio immaginario San Martino è sempre stata una città staccata da Genova. Una cittadella se vogliamo riprendere fasti e nostalgie del dottor Manson. Una cittadella della salute. Potrebbe essere un comune a parte, con le strade, le case e i palazzi, i giardini, gli amministratori e gli abitanti. Questi abitanti un po’ particolari, alcuni costretti a stare a letto, altri che s’aggirano con camici bianchi. Gli ospiti e i depositari del sapere. Il sapere medico. Che strana cittadella San Martino. Sta chiusa in un magnifico parco a pochi passi dal centro della città. Eppure è naturalmente autonoma. Il fascino di San Martino per chi non è un abitante di questa cittadella, è questo: il sapere, il mistero della malattia, la speranza della guarigione, ma anche la sofferenza che dobbiamo leggere negli occhi di chi lo vive, giorno dopo giorno, metro dopo metro, corsia dopo corsia. Se non saremo capaci di leggere tra le righe fitte della sofferenza è inutile che visitiamo questa cittadella. Il sapere ha fatto la storia di San Martino, del Galliera e del Gaslini. Potrei fare dei nomi ma ne dimenticherei sicuramente qualcuno. I nomi importanti dei maestri della medicina, dei maghi della chirurgia, dei baroni come si usava chiamarli fino a qualche anno fa. Forse, amici, sento un po’ la mancanza dei baroni. Se barone era una nobile figura della medicina, allora sì ne sento un po’ la mancanza. Non la sento se la baronia derivava solo dall’arroganza di un potere che poteva essere crudele o di una trombonaggine che poteva avere sfaccettature comiche. Ma il vero, grande barone era un pilastro di questa cittadella. I baroni sono scomparsi ma per nostra fortuna il sapere è intatto. Conquistato da giovani medici e ricercatori,

conservato con giusta gelosia dai maestri, da chi cura e insegna nello stesso tempo. Che rapporto hanno la cittadella e la città. Di amore-odio, come alcune coppie che nonostante tutto funzionano, saldano la loro unione anche sugli scontri oltre che sulla consapevolezza di non poter fare a meno l’uno dell’altra e viceversa. Genova non può fare a meno di San Martino e San Martino non vivrebbe senza Genova. Sono convinto che se la Liguria, anni fa avesse capito che cosa era il business della salute ora avrebbe una chance economica in più. Ma non tutto è perduto. La Liguria ha una eccezionale rete potenziale della salute. E San Martino, l’Ist, il Gaslini, il Galliera, ma anche alcuni centri del ponente come il San Paolo di Savona o il Santa Corona, sono i principali motori. Insieme agli altri ospedali della Liguria, ognuno con le sue peculiarità e alcuni con eccellenze che è indispensabile potenziare e fare conoscere. Ecco, la sanità della Liguria è poco conosciuta e noi a Primocanale cerchiamo di ovviare a questa mancanza della politica regionale con la nostra trasmissione medica Dica 33 che ha uno scopo primario: spiegare che ci si può curare benissimo anche restando in Liguria. Ma io vedo questa rete fitta, fitta di altri ospedali, centri di ricerca, cliniche, istituti e laboratori. Una rete per il turismo della salute un termine che può apparire come un paradosso ma non lo è. La cittadella della salute sta diventando sempre di più un grande laboratorio. I successi della ricerca , delle terapia e della chirurgia liguri hanno scavalcato i confini della Liguria. Ma la cittadella chiede aiuto. Certo finché San Martino verrà considerato la grande mamma della emergenza rischierà il collasso tutti i giorni. Ecco allora che la strategia per questo ospedale che davvero è un’azienda della sanità si delinea con nettezza: la cittadella dovrà produrre assistenza di altissima specializzazione e allora solo così potrà cominciare a funzionare la rete della salute in Liguria. Ci riuscirà la nostra regione a realizzare questo progetto? In ogni caso deve provarci. Non può più allargare le braccia rassegnata anche in periodo di vacche magre come questo. Lo deve ai suoi cittadini. Altrimenti la cittadella che sta adagiata sotto il bosco dei frati, protetta dalla Madonna del Monte rischierà di soffocare. E sarebbe non solo un delitto, ma un’occasione mancata. La Liguria, la nostra salute non possono permetterselo. Ottobre 2011

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Switch off il 10 ottobre

La televisione cambia la sua storia: più canali, + servizi, + programmi, + tecnologia. Occhio a cavi ed antenne

Maurizio Rossi presidente di Primocanale Il passaggio al digitale terrestre per molti, da Ventimiglia a La Spezia, rappresenta un salto nel buio. Cosa accadrà il 10 ottobre 2011 quando anche in Liguria, dopo Piemonte, Lombardia, partirà lo switch off? Si continuerà a vedere la televisione come prima, meglio di prima, o salterà tutto? Il piccolo schermo domestico si accenderà normalmente o resterà spento? Per quanto tempo e perchè? L’ECO lo ha chiesto a Maurizio Rossi, editore e presidente di Primocanale, uno degli imprenditori del settore più dinamico e preparato. Com’è noto Rossi ha combattuto lungamente, e con successo, a Roma nei ministeri, al governo, tra gli organismi di categoria perchè i tempi di questa rivoluzione tecnologica venissero dilatati al fine di definire meglio tutto, tempi tecnici d’intervento necessari per il processo di transizione, la complessità di assegnazione delle frequenze, problemi vari con le emittenti locali, incertezze relative alla numerazione automatica dei canali. Soprattutto salvaguardare l’interesse primario degli utenti, ridurre possibili disservizi legati al territorio ed al difficile momento economico che si sta attraversando. “Un salto nel buio – ha risposto l’editore di Primocanale – lo sarà anche per l’assenza d’informazione da parte degli enti pubblici locali, regionali, nazionali. In primis è compito del Ministero, ma visto che qui andiamo a toccare veramente una delle cose più importanti degli italiani, specialmente per gli anziani ai quali la tv tiene veramente compagnia, sindaci e presidenti delle Province potevano sicuramente fare molto di più. Non si sono preoccupati del tema. Il digitale terrestre, sotto il profilo della crescita qualitativa del segnale e del numero dei canali, è un evento straordinario. Dobbiamo guardarlo tutti positivamente. Noi è 6 www.ecodellariviera.it Ottobre 2011

da due anni che lavoriamo sul progetto digitale di Primocanale. Ci abbiamo investito oltre 3 milioni di euro tra impianti, studi, Hd, teletex, televideo, 10 canali da cui trasmetteremo. Sulla Liguria ci saranno più canali, più informazione, più servizi. Si avrà la possibilità di andarsi a vedere quello che ognuno vuole in qualsiasi ora della giornata, più qualità, gli “applicativi” per il digitale terrestre con servizi interessanti per i cittadini. Tutte cose che si dovranno imparare piano piano. Si parte dal 10 di ottobre proprio da Ventimiglia. Si interverrà sui ripetitori, poi Sanremo, Taggia, Imperia sino ad arrivare il 26 di ottobre al Monte Fasce, il più importante della Liguria con 700 mila abitanti. Poi si proseguirà nel Tigullio. La Spezia passerà al digitale il 3 di novembre. Poi la Toscana”. In Liguria, con l’arrivo del digitale terrestre, quanti sono gli utenti a rischio, che per continuare a vedere la tv dovranno mettere mano al portafoglio? “I dati – ha risposto Rossi – non sono drammatici. Il 50% degli abitanti, infatti, ha già il digitale terrestre. Questo ci fa pensare che per loro non accadrà nulla, sono già a posto. L’altro 50% invece dovrà fare due cose. Primo: verificare che l’antenna sul tetto, singola o condominiale, sia fissata bene, che il vento quando soffia non la sposti anche di poco. Sino ad oggi con l’analogico, anche se il vento fa ondeggiare l’antenna, se non è fissata ad arte, i programmi della tv si possono continuare a vedere. Al massimo si avverte solo qualche piccolo disturbo di ricezione. Con il digitale, invece, non si riceverà assolutamente più nulla. Buio totale. Questo perchè l’analogico, semplificando, trasmette le frequenze inventate da Marconi: onde elettromagnetiche. Il digitale invece funziona col sistema dei computer: l’immagine è composta da tantissimi numeri. Il trasmettitore che


sostituisce quello analogico non trasmetterà più onde elettromagnetiche, ma come nell’informatica, un’infinità di numeri e dati. Per questo serve il decoder, perchè decodifica questi numerini che arrivano dall’antenna che è sul tetto, scendono per il cavo, riforma l’immagine e la invia al televisore. Se l’antenna si muove con il vento una quantità di questi numeri si perde nell’aria ed il decoder non capisce più che immagine deve ricomporre ed inviare al televisore. Inizia uno squadrettamento e sul video appare la scritta “no signal”, non c’è segnale, non si vede più niente. Secondo: verificare che pure il cavo che dal tetto unisce l’antenna al televisore, sia a posto. Se è nuovo o in ottimo stato nessun problema. Se è vecchio, se ha pieghe, se è usurato, cambiarlo immediatamente. Se con l’analogico dal cavo il segnale passava senza problemi, con il digitale si potrebbero perdere numeri e dati, non sarebbe possibile più nessuna decodificazione. Anche in questo caso sul video apparirebbe la scritta no signal. Buio pesto”. Allora, che fare? “Niente paura – spiega Rossi semplicemente bisogna chiamare un antennista serio, un professionista, ci penserà lui a sistemare antenna e cavo. Nello steso tempo chi ancora non lo ha deve dotarsi di un buon decoder. Ce ne sono tanti, costano anche poco. Si parte da 30 euro, io però consiglio di acquistarne uno almeno sugli 80 euro. Chiedete al rivenditore che abbia il sistema LCN (Livorno, Como, Napoli) che vuol dire “numero logico del canale”. Con il digitale con l’LCN sarà più facile sintonizzare i nuovi ca-

nali. Sul telecomando, nel menù, basterà digitare il tasto “sintonia automatica” ed il televisore farà tutto da solo. I canali verranno posizionati autonomamente: Raiuno sul 1° canale, Raidue sul 2°, Raitre, sul 3° e così via. Primocanale sarà sul 10 perchè sarà la prima delle tv regionali, poi tutti gli altri canali. Il decoder dotato di LCN è anche in grado di ricevere gli “applicativi”, tutta una serie di servizi utilissimi, orari farmacie, bus, treni ed altro. Se si seguiranno bene le istruzioni si otterranno solo vantaggi: più canali, più programmi, la tv si vedrà meglio”. L’entroterra e molti piccoli Comuni però rischiano di rimanere al buio. “Il problema – conferma Rossi – esiste. Troppi sindaci e la Provincia hanno dormito. Solo ora, in grande ritardo, si preoccupano del passaggio al digitale. Una superficialità imperdonabile. Eliminate le Comunità montane gli impianti che avevano in analogico sono passati ai Comuni e per funzionare con il digitale devono essere sostituiti Ma mancano i soldi. Noi siamo disponibili ad ascoltare tutti i sindaci che vorranno chiederci come ricevere i programmi di Primocanale. Siamo sul satellite di Sky, che è visibile in tutto l’entroterra. Primocanale avrà una ricezione del 90% dell’intero territorio di Imperia. Se ci sarà collaborazione con i sindaci saremo disponibili a valutare di aumentare anche questa copertura strada facendo. Se tutti faranno quello che si deve fare ci sono buone possibilità per avere sempre un’ottima ricezione della tv”. Roberto Basso

Tanti auguri a.....

Barbara Lanzarotti, ex segretaria del rag. Bruno Marra e Danilo Nobbio responsabile ditta Colabeton, a celebrare il matrimonio è stato proprio Marra.

Luna compie 5 anni

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Liguria

Arriva la tv digitale tra gioie, speranze e disinformazione Questa volta (almeno così sembrerebbe) ci siamo davvero! Dopo tanti annunci, smentite, proclami, speranze, critiche e dubbi, la tv digitale sbarcherà definitivamente anche sul territorio ligure. Per agevolare questa importante fase di passaggio alla nuova tecnologia è stato predisposto un programma di interventi a favore dei cittadini. Coloro che hanno un’età pari o superiore ai 65 anni, e che nel 2010 abbiano dichiarato un reddito non superiore ai 10.000 euro, potranno utilizzare un buono del valore di 50 euro, messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per le Comunicazioni, per l’acquisto o noleggio di un decoder. La data prefissata è quella del 10 ottobre e si parte proprio dalla provincia di Imperia. Uno dei primi Comuni a scoprire lo switch-off (ovvero lo spegnimento delle frequenze analogiche in favore di quelle digitali) sarà Ventimiglia, seguito da Sanremo l’11, ed Imperia il 12 ottobre. Successivamente lo stesso procedimento proseguirà nelle province di Savona e Genova, concludendosi a La Spezia. Un avvenimento che vedrà coinvolte tutte le emittenti nazionali e alcune locali. Tra queste in pool position “PrimoCanale” che, da qualche tempo ha attivato nella Liguria di Ponente un’interazione con la nostra testata, con L’ECO. Due aspetti della notizia, le due facce della stessa medaglia, rappresentata dall’informazione, dalle inchieste allo sport, alla politica, all’intrattenimento, all’economia, dai servizi alla cultura, dalla medicina al lavoro. Temi della società affrontati con la massima professionalità, da sempre segni distintivi de L’ECO e Primocanale, una tv, quest’ultima, nata nel 1982, tra le protagoniste più accreditate del nuovo millennio. Con l’approdo del digitale terrestre su PrimoCanale i telespettatori potranno interagire per utilizzare servizi, porre domande o richiedere soccorsi. Ideando programmi televisivi propedeutici 8 www.ecodellariviera.it Ottobre 2011

all’interattività ogni apparecchio tv può diventare un terminale al servizio dei cittadini trasformandoli da passivi telespettatori ad attivi fruitori di servizi, protagonisti dei loro programmi preferiti. Ma cos’è il digitale? Sappiamo realmente cosa succederà il prossimo 10 ottobre? Continueremo a vedere tranquillamente tutti la tv che abbiamo in casa o ci saranno problemi? Entusiasta di questo cambiamento la studentessa imperiese Susan Colletti: “La qualità delle immagini sarà sicuramente migliore, inoltre vi saranno molti più canali e molti più servizi interattivi. Forse l’unica pecca del digitale è che in certi casi potrebbe esserci una cattiva ricezione”. Sulla quantità dei servizi che il digitale potrà offrire, sembra non ci siano dubbi, tutt’al più i dubbi nascono sulla sua funzionalità. Alcuni infatti hanno avanzato l’ipotesi che il segnale digitale non venga ricevuto, soprattutto per una questione orografica, in tutte le zone della nostra regione. Proprio per ovviare a questo problema 170 tralicci tv e 2971 ripetitori analogici (la nostra regione detiene il record per numero di stazioni di trasmissione tv) dovranno essere convertiti alla tecnologia digitale. In alcuni casi però tutto questo potrebbe non risultare sufficiente, rendendo inevitabile l’acquisto di un’antenna parabolica e quindi di un dispositivo “Tv-Sat”. Alla luce di questi nuovi scenari cosa dicono e cosa consigliano i rivenditori di elettrodomestici del ponente? Marco Naso, responsabile vendite Euronics di Taggia mette in guardia soprattutto sugli impianti antennistici: “Un primo passo importante è quello di far visionare il proprio impianto prima di acquistare una tv o un decoder. Se l’impianto fosse obsoleto anche una tv di nuova generazione potrebbe non bastare per ricevere un buon segnale. Comunque in generale consigliamo di provvedere all’acquisto di una tv o di un digitale a swicht-off avvenuto. Per


Amedeo Caro

Giona Sala

Susan Colletti

Valerio Verda

questo motivo il boom di vendite deve ancora av- residente a Sanremo: “Ammetto che di queste venire, quindi con certezza non possiamo ancora cose non ne capisco molto. Prendo per buono dire su quale tipologia di prodotti la clientela si ori- quello che sento dire. Sicuramente opterò per enterà. In linea di massima gli anziani preferiscono l’acquisto di un decoder. Mi sono informato un po’ le tv con il digitale integrato, più che altro per non sui prezzi: per un televisore medio, bisogna spendaver l’impiccio dei due telecomandi (quello della tv ere tra i 200 e i 300 euro, mentre per un decoder e del decoder). A seconda della zone però, non la fascia di prezzo è tra 30 e i 50 euro. Per quanto è detto che il digitale si riesca a vedere. Quindi riguarda la sintonizzazione dei canali mi rivolgerò l’unica soluzione sicura è il satellitare. Ricordiamo a mio nipote che di tecnologia se ne capisce un però che per usufruire della tv satellitare, oltre che po’ più di me. Fortunatamente abito in una zona avere una parabola, bisogna essere con una buona ricezione, quindi non in regola con il pagamento del can- Decoder e parabole dovrei aver problemi”. one Rai”. risolveranno i problemi L’entroterra, al contrario, se la passa E’ dello stesso avviso anche Angelo di ricezione o si è male. Il segnale spesso non arriva. Casa, il direttore del megastore di Giona Sala, residente a Soldano, ha in balia della Taggia Trony: “Ad oggi tra la tv di confermato che “in alcuni punti del morfologia nuova generazione e il decoder non paese, la ricezione è davvero scarvi è ancora un vicintore. La clientela sa, e con l’arrivo del digitale la situazidel territorio? si divide in maniera omogenea. Coone può solo che peggiorare”. PreocA breve l’ardua munque ricordiamo ai clienti che i cupazione condivisa da molti abitanti e temuta sentenza nostri venditori, nel caso di problemi dell’entroterra del ponente ligure. I nell’installazione o nella sintonizzazicomuni di Vallecrosia, Perinaldo, Solone dei canali, sono a loro disposizione presso dano e San Biagio della Cima, hanno iniziato ad il punto vendita per tutte le informazioni del caso, unire le forze per tentare di evitare il “buio televisivo” spiegando anche visivamente come fare. Un a una popolazione di circa 6.500 persone. prodotto che invece sta avendo molto successo, Strategia che molto probabilmente adotterannonostante sia in una fascia di prezzo superiore, è no anche i comuni di Carpasio, Montalto, Molini la Tv-Sat. Con lei non ci sono problemi”. e Triora. “Nei prossimi giorni mi incontrerò con i “I clienti vogliono spendere il meno possibile”. Ques- sindaci dei paesi vicini - afferma Valerio Verda, ta l’opinione di un capo area Unieuro. “Soprattutto sindaco di Carpasio - per discutere sul da farsi, per gli anziani, vedere la televisione è un momento anche se l’unica ancora di salvezza sembrerebbe della giornata al quale non sanno rinunciare. Non si il satellitare”. Tra i tanti problemi c’è anche quello tratta di avere una tv al “Led”, ai cristalli liquidi o an- dell’antennista. A chi ci si deve rivolgere per stare cora con il vecchio tubo catodico, non gli interes- tranquilli? Che costi, inoltre, bisogna affrontare? Ci sano le varie differenze. Spendono lo stretto indis- sono delle tabelle che devono essere rispettate o pensabile per riuscire a continuare a vedere i loro sarà il Far West? programmi. La maggior parte delle persone pensa Si sa, il progresso non si può arrestare, ma vi sono che quando arriverà il digitale sarà tutto più bello e ancora punti poco chiari. Questa corsa al digitale la tv si vedrà meglio. Purtroppo non è così. Il fatto terrestre, visto i problemi irrisolti, a chi giova veraè che molti, quando si accorgeranno che la loro tv mente? nuova, o il loro decoder appena acquistato, non Come mai in alcuni Paesi, come la Germania dove trasmetterà nessuna immagine, verranno subito a il digitale era già presente, è stato velocemente lamentarsi da noi, quando in verità la colpa non è sostituito? Il progresso sarà anche inarrestabile, nostra o degli apparecchi che vendiamo, ma della ma nessuno vorrebbe svegliarsi un domani con la morfologia del nostro territorio. Insomma ci aspet- consapevolezza “che si stava meglio, quando si tiano una vera e propria rivoluzione!”. stava peggio”. Parole confermate da Amedeo Caro, pensionato, Alessio Pastorelli Ottobre 2011

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Comunicare

L’ascolto, strategia vincente per avere successo Suggerimenti utili per comunicare con efficacia

Generalmente si pensa che un bravo comunica- questa meravigliosa razza di ascoltatori, grazie tore sia una persona che ”parla bene”, cioè che ad un’attenzione rilassata e ad un atteggiamento sappia usare la sua lingua madre padroneggian- di apertura corporea, date da una CONDIZIONE dola alla perfezione, che possieda una dizione MENTALE di equilibrio e serenità, è in grado di perfetta e che sappia utilizzare la propria voce sintonizzarsi empaticamente sui ritmi del parlaned intonazione, cioè la competenza paralinguisti- te, grazie al lavoro dei neuroni specchio, sul suo ca, in modo magistrale. Senza voler respiro, il suo paralinguaggio, con una “Non esistono certo rinnegare le competenze verbali rapida e sicura lettura delle sue emoche un comunicatore deve possedere, argomenti poco zioni. riteniamo fondamentale sottolineare interessanti, ma Diventa essenziale la capacità di porci che la strategia vincente della comuninei confronti dell’altro, senza inquinarci persone poco cazione sia la capacità d’ascolto. con pensieri negativi, con i pregiudizi, Vale la pena ricordare che il 75% di con il nostro passato. interessate” quanto viene sentito viene o cancellato E’ quindi la capacità di conoscere e o distorto. non riconoscere, di procrastinare il giudizio e di Quindi l’ascolto è un atto volontario, siamo solo trascendere il passato. noi che possiamo decidere di passare dal sentire Per essere bravi ascoltatori bisogna quindi nutrire all’ascoltare. un sincero e concreto interesse nei confronti del Ma per raggiungere l’optimum nella capacità di nostro interlocutore, metterlo al centro perché… ascolto occorre coinvolgere tutto il corpo. non esistono argomenti poco interessanti, ma Non si tratta quindi solo di sintonizzare le orec- persone poco interessate. chie, ma anche gli occhi, la mente, il cuore e le Paola M. R. Malandra Sebastiano Mangiameli sensazioni. L’ascoltatore “corporeo”, come ci piace chiamare Strategic coach - www.pescomunicazione.it

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Trofeo Primocanale Sport a Neuville-Gilsoul re del Rallye Successo delle 20 ore di diretta della tv dell’editore Rossi E’ stata combattutissima la 53° edizione del Rallye Sanremo, terzultima gara dell’Intercontinental Rally Challenge. Dopo oltre 2 ore di gara e 225,77 chilometri cronometrati il belga Thierry Neuville e il co-pilota Nicolas Gilsoul hanno vinto con solo 1’5 di distacco sull’equipaggio norvegese Andreas Mikkelsen e Ola Floene su Skoda Fabia S2000. A loro il giornalista Giuseppe Sciortino ha consegnato l’ambito “Trofeo Primocanale Sport”. “Una gara molto combattuta e difficile, sull’ultima prova siamo partiti divisi da soli 3 decimi. Abbiamo attaccato e vinto”, così ha detto il belga della Peugeot che si gode la seconda vittoria stagiona-

Foto Paolo Silvestri 12 www.ecodellariviera.it Ottobre 2011

le nell’ IRC. “Arrivare secondo non fa mai piacere, ma sono convinto di aver fatto una bella gara senza commettere errori. 1 secondo e 5 decimi dopo oltre due ore di gara non sono nulla. Il risultato è stato in bilico fino all’ultimo. Non ho nulla da rimproverarmi” gli ha fatto eco il norvegese Andreas che si sta facendo le ossa in Italia. Terzo al traguardo il francese Bryan Bouffier. “Avrei preferito essere al posto di Neuville - ha detto - comunque credo di aver fatto una bella gara. Tre equipaggi in 16 secondi dimostrano quanto abbiamo lottato”. Fuori dal podio ma con punti importanti in ottica campionato i leader della classifi-


ca IRC Jan Kopecky che, con Petr Stary su Skoda Fabia S2000, hanno concluso quarti a 1’09”1. Positiva la prestazione dell’equipaggio portoghese Magalhaes-Grave su Peugeot 207 S2000. Sesti, primi degli italiani, i lombardi Alessandro Perico Fabrizio Carrara con la Peugeot 207. Il vincitore dell’edizione 2005 si è ben difeso contro i piloti delle squadre ufficiali. Settimi Umberto Scandola e Guido D’amore con la Ford Fiesta Super2000. Chiude la top ten Giandomenico Basso che ancora una volta ha dimostrato le sue qualità. Vittoria tra le due ruote motrici per il rientrante Davide Medici che, con la Renault Clio Super 1600, ha regolato il giovane bresciano Stefano Albertini. Il pilota della Gima allunga sul francese Raoux che ha concluso lontano in classifica. Roberto Vescovi, 15° assoluto, si è aggiudicato matematicamente il titolo Citroen Ds R3 Racing Trophy Italia. Bene Il 19enne piemontese Tassone, in coppia con Grimaldi, vincitori della 6° prova del Trofeo Abarth 500 Selenia Rally. Ottima, come sempre, la direzione e tutta l’organizzazione di Sergio Maiga. Applausi a tutta l’equipe di Primocanale (18 persone tra tecnici e giornalisti capitanate da Sciortino e Cassini) che ha seguito e trasmesso in diretta tv tutte le prove del Rally di Sanremo. 2011.

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A Fun Seven piacciono i Rally Anche quest’anno l’azienda di Arma di Taggia, leader nei giochi meccanici, ha partecipato al Rallye di Sanremo con due auto e due validissimi equipaggi locali: Crepaldi-Dell’orto e Balbi-Carli

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Stran’Arte

Fabio Fognini sul tetto d’Italia Con grinta e classe è diventato il N.1 del tennis tricolore Estraneo al circuito della speculazione mediatica, che attinge fra gli Andrew Howe e le Carolina Kostner i propri modelli sportivi, Fabio Fognini rientra piuttosto nell’ingeneroso girone degli oscuri gavettanti: poche copertine, nessuna patinata, e un’ascesa costante che stenta ad infiammare l’íimpaziente pubblico degli exploit. Numero 1082 al mondo nel 2003, 786 nel 2004, 302 nel 2005, 249 nel 2006, 94 nel 2007, 54 nel 2009 e 39 oggi, Fognini è il N.1 del tennis italiano. Il suo rovescio, bimano e rabbioso, ha spezzato insieme la resistenza cilena e la maledizione azzurra di Davis: era da undici anni che il gruppo d’èlite si configurava come un’utopia. Nonostante questo, però i riflettori del grande circo mediatico continuano a

restare in ombra su di lui, sui 242mila tesserati, sulla nazionale, confinata sul satellite (la Rai ha ceduto il passo a Supertennis, canale FIT). Non stupisca, così, la fuga delle racchette: Fabio, infatti, dopo esser sbocciato a Taggia sui campi dell’Amatori Tennis Armesi, è stato costretto all’esilio catalano, a trasferirsi all’Accademia Total Tennis di Barcellona. Ennesimo velo che va a stendersi sulla gestione dello sport in Italia. Fabio, giramondo ligure di qualità, continuerà sì a mietere vittorie e cash (1,9 milioni di euro il suo bottino finora in carriera), ma fino al primo Slam vinto, o al primo gossip pruriginoso, sarà costretto a sentire sempre tiepido l’íinteresse alle sue imprese da potenziale (finora) campione. Gerson Maceri

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Marcegaglia: Italia a rischio

Ad Imperia riunione dei presidenti di Confindustria Liguria Il Presidente nazionale di Confindustria, Emma Marcegaglia ha presieduto, nella Sala Conferenze della Olio Carli di Imperia, la Riunione del Consiglio Direttivo Regionale dell’Unione Industriali. Erano presenti il presidente di Confindustria Liguria, Sandro Cepollina, il vice presidente di Confindustria Edoardo Garrone, il presidente di Confindustria Imperia Alessandro Bocchio, il presidente di Confindustria Savona Fabio Atzori, il presidente di Confindustria Genova Giovanni Calvini, il presi-

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dente di Confindustria Spezia Giorgio Bucchioni ed il direttore di Confindustria Imperia Giuseppe Argirò. Al termine dei lavori Emma Marcegaglia ha incontrato i giornalisti e, in conferenza stampa, ha tirato le orecchie al governo: “Il momento è difficile, abbiamo bisogno di dare una discontinuità forte sui mercati, far capire che il Paese reagisce. Abbiamo scarsa fiducia sui mercati finanziari, meno ancora della Spagna. Roma non può più stare con le mani in mano o sarà la fine”.


Da sinistra Enrico Voltolini (prodiere) e Diego Negri (timoniere)

Diego Negri ed Enrico Voltolini 2 liguri col vento in poppa

Il dianese 8 volte campione italiano di vela conquista l’Europa “In Irlanda abbiamo trovato condizioni meteo abbastanza dure: ci sono state due grandi perturbazioni provenienti da ovest, “code” dell’uragano Irene che si è abbattuto qualche settimana fa sulle coste degli Stati Uniti, con venti che hanno toccato i 40 nodi e che addirittura un giorno ci hanno impedito di uscire in mare. Gli altri giorni abbiamo navigato con venti variabili dai 15 ai 28 nodi: questa condizione di variabilità e di clima freddo non ha messo né me né Enrico in difficoltà, in quanto siamo abituati agli allenamenti d’inverno in Liguria, caratterizzati spesso da venti instabili”. In vista delle Olimpiadi di Londra che si disputeranno nel 2012, ci fai il punto della situazione? “Le Olimpiadi sono ancora lontane! Adesso per il prosieguo della stagione abbiamo in prospet-

tiva i Mondiali che si disputeranno in Australia a dicembre, durante i quali verranno selezionate le 15 nazioni che parteciperanno alle Olimpiadi nella classe Star. I Mondiali saranno un’altra tappa di un programma molto intenso che io e Enrico abbiamo cominciato un anno fa. Enrico ha iniziato ad essere il mio prodiere a giugno 2010 e durante l’inverno abbiamo fatto un grande lavoro, che è stato ripagato con le tante vittorie e da ultimo con l’Europeo. Per i Mondiali il nostro obiettivo, e quello della Federazione Italiana Vela, è quello di rientrare fra le prime 6 nazioni, così da poter poi avere abbastanza tempo prima dell’inizio delle Olimpiadi, per concentrarci solo sulla preparazione della barca e del materiale. Sarà una bella sfida” Daniele Petrelli

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Io la penso così

Chi più sbaglia più è bravo Anche in Riviera ci siamo bevuti il cervello Comuni, porti, casinò, legalità in tilt, ma la colpa è del Bajon “Senza se e senza ma” è la locuzione contro le deroghe che questa estate ha furoreggiato mentre dappertutto scorrevano i titoli di coda su situazioni incancrenite e ormai al game over. Ultimamente poi con i mastini comunitari alle calcagna, con lo spread tra Bund e BTP fuori controllo, con i bollettini delle Borse listati a lutto, con Obama che al di là dell’Oceano confessava di temere il default USA e al di qua con gli insorti arabi, gli indignados spagnoli e il Popolo Viola minacciosi sotto i palazzi del Potere, con scandali giudiziari indifendibili a getto continuo e con mille altre situazioni che imponevano il pugno di ferro senza guardare in faccia nessuno, l’espressione è diventata tormentone e adesso non c’è politico, commentatore, sindacalista o semplice cittadino che non ne abbondi. Inutile dire che da noi la moda ha immediatamente attecchito, però non nel senso della fermezza ma in quello scaramantico dello scongiuro, che ricorda il comando borbonico: ”Facite ‘a faccia feroce!”. Così d’ora in poi contrasteremo la ‘ndrangheta “senza se e senza ma”, e nel medesimo spirito a Sanremo salveremo il casinò, a Imperia ultimeremo il porto, a Ospedaletti la pista ciclabile e ad Arma il park e risaneremo i conti di Area 24 senza guardare in faccia nessuno. Sono eloquenti i reportages delle cerimonie organizzate per combattere il Male o difendere il Bene, o il welcome da “arrivano i nostri” ad ogni new entry di prefetto, questore o comandante dei carabinieri e al turn over al vertice delle società partecipate, Casinò e Porto di Imperia in testa. Le parole-chiave usate non sono tante e aprono, come nell’abbazia di Pontida, su un giuramento “senza se e senza ma”, nel quale si fondono i 20 www.ecodellariviera.it Ottobre 2011

toni lirici ed ispirati dei Lombardi alla Prima Crociata con quelli epici del Bollettino della Vittoria e gli accenti melodrammatici da “Ultima Spiaggia” si uniscono a quelli didascalici, educativi ed esemplari alla De Amicis. “Legalità” è quella più inflazionata e per uno come me, allevato all’etica sabauda e tomistica dell’”agere sequitur esse”, anche quella più ovvia, ingannevole e – dicono i giuristi – ultronea. Qualcosa che mi ricorda Catalano, il pensatore di “Quelli della notte”, e il suo aforisma: “il segreto per camminare sulle acque è sapere dove sono le pietre”, adatto a personaggi che indossando la fascia tricolore, o sedendosi a una scrivania importante o con una brutta gatta da pelare tra le mani preannunciavano miracoli a stretto giro di posta. Penso a Scullino che firma il Protocollo della Legalità e automaticamente stipula una polizza-vita da sindaco, evitando di fare la fine di Bosio a Bordighera. Per Nostra Signora dei Porti, invece, la stessa firma significa cancellare il passato e per il futuro godere della presunzione di legalità che a Ventimiglia copre l’operato della società Cala del Forte ma che protegge anche quello delle sue sorelline a Bordighera, Sanremo, Riva Ligure, Santo Stefano e San Lorenzo fino a Imperia, per arrivare a San Bartolomeo, dove nell’impluvio dell’omonimo rio, c’è una discarica che più di un viatico avrebbe bisogno di una amnistia. Per me, invece, quelle firme e la loro solenne ostensione pubblica rientrano in una vuota e ridondante pantomima nella quale le Istituzioni per non scendere a compromessi con la malavita lo fanno con i propri chierici. I quali invece do-


Gaetano Scullino

Maurizio Zoccarato

vrebbero limitarsi a servirle ciecamente, “perinde Cielo dal quale è sceso e nega i pagamenti alle ac cadaver” come giurano i Gesuiti, “senza se e Imprese agonizzanti. senza ma”, e senza bisogno di patti, protocolli e Scene da apocalisse e da “Villaggio di cartone” auto-da-fè giudiziari. nelle quali, per dirla con Olmi, gli attori “sono anPer un dovere, direbbe San Tommaso, il “Doc- dati al di là di ogni forma di dignità e di pudore”, tor Angelicus”, che deriva proprio da quello che nascondendo la verità e la realtà dietro a una sono, dal loro essere al quale è inscindibilmente maschera feroce. connaturato un “agere”, cioè un dover-essere. Lo penso rileggendo mentalmente le relazioni Ma tant’è! Scullino è sindaco, ha giurato di osser- con le quali nell’estate di due anni fa la dottoresvare la Costituzione e questo basta e avanza per sa Garino avvertiva il baldanzoso sindaco che esigere che rispetti il nostro Ordinamento, tutto il se avesse continuato a spendere e spandere resto è, appunto, ultroneo. avrebbe sforato il Patto di Stabilità e Altrettanto dicasi per l’onnipresente Patto di stabilità, Sanremo sarebbe uscito dalla lista imprenditrice alla quale è la legge a dei Comuni virtuosi. Protocollo di legalità, indicare la retta via in ogni settore Per Zoccarato c’è una sola giustifiSenza se e senza cazione: la non imputabilità, che deridella sua eclettica attività. Norme minuziose e all’avanguardia ma: parole inutili, ba- va dall’incapacità di intendere, avenin Europa che vanno dalla salute e sterebbe rispettare do sforato il patto senza aver capito sicurezza del lavoro alla responsabibene cosa fosse, e di volere, perché lità penale delle persone giuridiche, le leggi. Facciamolo! all’indomani delle elezioni è davvero dalla repressione del crimine mafioso sovrumano e praticamente imposalla materia fiscale, dall’ambiente al diritto socie- sibile scontentare chi ti aveva dato una mano, tario, non manca davvero nulla. Leggi dello Stato, soprattutto quando si hanno in cassa i soldi per da rispettare “senza se e senza ma” e soprat- pagarlo. E poi nessuno aveva mai spiegato a tutto senza bisogno di giurarci sopra come sulla Zoccarato che vige per i Comuni la stessa reBibbia. Sono solo alcuni esempi di scaramanzia gola che nell’Ottocento si applicava alla verginità attraverso i quali dalle nostre parti personaggi delle fanciulle: la virtuosità si perde una sola volta della politica, delle istituzioni e della società civile e per sempre, col pericolo di rimanere incinta di suscitano paure collettive su tutto, dalla ‘ndran- qualche focoso garzone... gheta in salotto agli extracomunitari al mercato, E mi fermo qui, per non toccare altri tasti dolenti, da Tremonti che prosciuga le nostre tasche allo come quello delle indulgenze che qualche Leone scippo della vecchietta alla Posta. Così sveglian- X dispensa in deroga agli impegni di legalità e indo le nostre cercano di esorcizzare le loro paure, transigenza “senza se e senza ma” che dovrebprima tra tutte quella, un giorno o l’altro, di dover bero valere per tutti. rispondere delle proprie azioni e di mostrarsi in Penso alla regolarità degli ultimi lavori sulla ciclamutande. bile ad Arma, mi domando come mai Millenium Patto di stabilità è anche lei una stringa di parole- Sviluppo s.r.l. non è fallita e a cosa c’è dietro, e chiave molto cliccata. Apre due finestre: una su poi perché nessuno interviene sulla discarica di ieri nella quale i responsabili della sua violazione San Bartolomeo, sull’ipoteca della Porto di Impesi autoassolvono e l’altra su domani quando sor- ria, eccetera e trovo tanti “Ego te absolvo”, pregerà l’alba radiosa di un nuovo giorno “senza ventivi e in bianco. se e senza ma”. Quanto all’oggi rimanda a una Una volta per molto meno c’era la forca, ora è videata “lacrime, sudore e sangue” nella quale, diverso, basta baciare l’anello dell’arcivescovo di come nella “Guernica” di Picasso, campeggia Magonza di turno. E poi qui in Riviera di Martin uno Zoccarato tra le macerie con Edilizia morta Lutero non c’è neppure l’ombra... Bruno Giri tra le braccia mentre lancia un’invettiva contro il Ottobre 2011

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Il presidente Giuseppe Argirò premiato da Gilbert Perrin presidente E.GWA

Area 24 Super Star Ha vinto il titolo di “Pista ciclabile più bella d’Europa” Con il premio di pista più bella d’Europa, iniziano ad 24, su segnalazione della Regione Liguria, aveva arrivare i riconoscimenti internazionali per la pista candidato la propria pista nel mese di maggio, ciclabile del ponente ligure. Un’opera, realizzata valutata e giudicata poi da una prestigiosa giue gestita dalla società Area 24, che rappresenta ria composta anche dal direttore generale della la vera scommessa per intercettare Divisione Turismo della Commissione quel turismo legato all’ambiente ed Europea. Il “Parco costiero Il premio, ricevuto nella categoria “Exallo sport all’aria aperta, tanto ricercato soprattutto dai turisti dei paesi cellence”, recita la seguente motivaRiviera dei Fiori” del Nord Europa. “For the integration o fan exha battuto Irlanda, zione: La pista, che sorge sull’ex tracciato cellent Greenway in a very attractive Spagna, Austria and territorially complex setting on ferroviario tra Ospedaletti e San Lorenzo al Mare, è considerata unica the meditterranean coast”, per l’inteed altri 17 nel suo genere, lunga 24 km interagrazione di una Greenway eccellenPaesi in gara mente affacciati sul mare ed immersi te in un ambiente molto attraente e nel verde. territorialmente complesso sulla coIl riconoscimento è giunto lo scorso 8 settembre a sta Mediterranea. Epinal, in Francia, dove è stato celebrato il 5° Eu- Il presidente di Area 24, Giuseppe Argirò, ha così ropean Greenways Awards. Si tratta del più pre- commentato il successo: “Esprimo a nome di tutstigioso riconoscimento a livello europeo, gestito to il Consiglio di Amministrazione una grande sodin collaborazione con la Commissione Europea, disfazione per questo prestigioso riconoscimento. dedicato alle più belle piste ciclabili d’Europa. Area Questo premio, che riconosce come una delle 22 www.ecodellariviera.it Ottobre 2011


più belle piste d’Europa, e quindi del mondo la nostra pista ciclabile, è un segnale straordinario per il territorio e per questo suo importantissimo asset turistico. Il premio come miglior pista d’Europa, dato dall’Associazione delle piste ciclabili europee, credo sia il riconoscimento alla bellezza del territorio ed alla straordinaria capacità tecnica di istituzioni, progettisti, imprese esecutrici ed amministratori di Area 24 che nel tempo si sono succeduti e per tutti coloro che hanno contribuito a realizzarla e contribuiscono fattivamente al suo miglioramento continuo. Questo riconoscimento costituisce un ulteriore importantissimo stimolo

che deve servire a tutti coloro che, a vario titolo sono coinvolti in questa straordinaria realizzazione, a prendere coscienza della sua importanza e lavorare insieme per completarla, mantenerla e promuoverla sui mercati internazionali di tutto il mondo. Per il Cda di Area 24 questo premio sarà un ulteriore stimolo a lavorare per ridare alla società quel prestigio di cui ha tutti i presupposti per essere portatrice e che all’estero vengono ampiamente riconosciuti, affrontando con determinazione tutte le criticità e lavorando per completare tutti quegli investimenti funzionali alla sua completa messa a regime”.

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La ciclabile in immagini Foto di Beppe Turco

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Gli uomini del Cda

Giuseppe Argirò

Paolo Pippione

Vincenzo Genduso

Eraldo Crespi

Andrea Rovere

Roberto Mumolo

Da poco si è insediato il nuovo Cda che, oltre al presidente Giuseppe Argirò, è composto dai consiglieri Vincenzo Genduso (vicepresidente, sindaco di Taggia), Eraldo Crespi (sindaco di Ospedaletti), Paolo Pippione ed Andrea Rovere (rappresentanti del comune di Sanremo) e Roberto Mumolo (Carige). Tra le prime azioni messe in atto c’è stata la realizzazione di un bypass, all’altezza dell’ex stazione

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ferroviaria di Arma, che ha permesso una continuità del tracciato tra Sanremo e Riva. Il nuovo Cda sta lavorando innanzitutto per il completamento della pista a ponente verso Ospedaletti e a levante per il prolungamento verso Andora, oltre che per la promozione della pista ciclabile sui mercati internazionali, per fare in modo che diventi un punto di riferimento europeo a livello turistico e sportivo.


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Friedrichshafen sul lago di Costanza

Il turismo salvato dalla bici Anche lo scettico Giri fa ammenda e scopre il boom economico legato all’industria degli emuli di Coppi Se fino a ieri una rastrelliera per biciclette appesa al portellone posteriore di una Cayenne Turbo la consideravo una stranezza alla Verdone, da oggi dopo una strabiliante scoperta non lo penso più così, anzi mi sembra una cosa assolutamente normale. La scoperta, come per Colombo, è avvenuta casualmente, nel prendere la penna per scrivere su questa rubrica con la quale, per dirla col Grande Navigatore, ogni mese tento di “buscar el Levante por el Poniente”. Devo ammettere che per me fino a quel momento Costanza era soltanto il nome di un enorme rospo che sulle sponde dell’omonimo lago nel 1183, quando le ferite della battaglia di Legnano sanguinavano ancora, la Lega Lombarda di Alberto da Giussano (Bossi non era ancora nato) aveva fatto ingoiare a Federico Barbarossa costringendolo a firmare un Trattato di “devolution” amministrativa, politica e giudiziaria dal Sacro Romano Impero ai Comuni federati. Così, nel leggere della brutta figura fatta a fine agosto dalla promozione turistica ligure a Friedrichshafen sul lago di Costanza in occasione della ventesima edizione di Eurobike, ho pensato per associazione di idee alla Lega e nell’assistere poco dopo alle disavventure del Primo Giro ciclistico della Padania mi son detto: “Qui Bossi ci cova!”. Sbagliavo e come per le Indie di Colombo dal mio errore è nata la sensazionale scoperta di due continenti, quello del turismo ligure e quello della bicicletta, che paragonerei a due pianeti gravitanti intorno a noi che si ignorano reciprocamente pur facendo parte entrambi della medesima galassia economica ligure che sta ahimè! degenerando velocemente in una nebulosa piena di buchi neri. A onor del vero sulla bicicletta qualcosa avevo

orecchiato ai tempi del PRUSST del Ponente Ligure e del suo intervento “Number One” che era la pista ciclabile spalmata sulla massicciata ferroviaria dismessa tra Ospedaletti e San Lorenzo al mare per il quale la Regione Liguria con l’aiuto dello Stato si era assunto l’impegno della progettazione e, con l’aggiunta del contributo finanziario dell’UE, anche quello della sua realizzazione per lotti successivi attraverso Area 24, società strumentale appositamente costituita. Delle due ruote ciò che invece ignoravo e che solo adesso scopro è il suo peso economico che, dati alla mano, appare davvero enorme in termini di business legato a forme di turismo innovativo assolutamente compatibile con il territorio ligure. Una insospettata clientela di livello medio-alto, fatta di appassionati ma anche di vacanzieri, attenta alla qualità ambientale e al contatto con la natura, alla riscoperta delle tradizioni, alla ricerca di svago e benessere attraverso l’attività fisica. Gente che arriva da ogni parte d’Europa, appunto, anche su Cayenne Turbo e che può diventare con piste e itinerari sapientemente curati, organizzati e promossi il futuro del turismo in Liguria. Guardando però a chi nella nostra regione avrebbe il dovere di farlo ho scoperto un pianeta schizofrenico, dove pubblico e privato si guardano in cagnesco e non si parlano, come si è visto sul lago di Costanza, altro che coordinare le iniziative. In tempi lontani ridevamo degli 8 milioni di baionette con le quali Mussolini intendeva vincere la guerra e le sostituivamo con 8 milioni di biciclette, oggi ho scoperto che la Liguria può vincere davvero la guerra del turismo globale con un numero di velocipedi anche molto inferiore, solo che seriamente lo voglia. Bruno Giri Ottobre 2011

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America

New York Marathon

La + incredibile e affollata corsa giunta alla 42° edizione Quarantadue anni fa hanno corso in 127 e sono arrivati al traguardo in 55. Quando la norvegese Grete Waitz stabilì il nuovo record del mondo a 2:32:30 la corsa divenne la più famosa al mondo, con i suoi 2 milioni di spettatori e 315 milioni di appassionati in diretta sulla Nbc. 50.000 persone arrivano ogni anno da tutto il mondo per fare quest’impresa, tant’è che per motivi di sicurezza sono stati divisi in 3 Wave, ondate. Molti ne approfittano per unire la più grande sfida contro se stessi per fare un viaggio nella grande Mela e dopo gli americani e gli inglesi siamo proprio noi italiani i più numerosi a partecipare per

tornare con la medaglia dorata che viene consegnata ad ogni “finisher”. Il tempo migliore nella storia della NYM è dell’etiope Tesfaye Jifar (02:07:43) Il miglior Italiano vinse nel 1996 Giacomo Leone in 02:09:54., poco più di 3 minuti/KM e 20km/h di velocità media. Sono certamente in pochi coloro che corrono per vincere, ma in molti corrono per vincere contro se stessi, per battere il proprio miglior tempo o per raggiungere per la prima volta il 42° chilometro di corsa riuscendo così a dimostrare a se stessi che ogni ostacolo della vita si può superare. Per citare Socrate: “basta desiderarlo come si desidera l’aria che si respira quando si resta senza”.

Nella foto la maratona di Roma che si correrà il 18 marzo 2012 e Giacomo Leone vincitore nel ‘96 30 www.ecodellariviera.it Ottobre 2011


Ciao Pepi, amico della luce Nato in Sicilia amava Sanremo, Genova e l’arte vera Pepi Morgia non c’è più. E’ spirato all’ospedale San Martino di Genova a 61 anni, per un male velocissimo e senza scampo. Dotato artisticamente in Italia aveva inventato e lanciato con successo la professione di light designer. Fu sua l’idea di dar “vita luminosa e scenografica” ai concerti, sino all’ora alquanto spogli. Pepi, figura assai nota nel mondo della musica popolare italiana dove aveva curato le regie di molti concerti, era nato in Sicilia, ma amava in modo particolare Sanremo e Genova. Amico di tantissimi artisti internazionali poco tem-

po prima che chiudesse gli occhi al San Martino erano andati a trovarlo Baglioni e la Nannini. Pepi Morgia era cosciente della malattia, all’ospedale aveva arredato la camera dov’era ricoverato con quadri, lenzuola colorate e qui, quattro giorni prima della fine, aveva sposato Patrizia Tenco, nipote del cantautore Luigi Tenco. Le nozze erano state officiate e benedette da Don Gallo. Pepi, come ha scritto un suo amico genovese, ha vissuto l’intera sua vita da protagonista, sempre in prima fila nel mondo dell’arte e dello showbusiness.

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Si scrive Madiara, si legge Magiara Dal Mali a Milano, ecco la nuova “Ragazza Cover”

L’abbiamo incontrata durante il parrucco da Cristian Castigliola ad Imperia, poco prima di andare sul Set fotografico a Diano Marina. Ciò che colpisce immediatamente di questa ventunenne è la dolcezza e la tranquillità che trasmette, qualità insolite per una ragazza che vive nella città della moda. Madiara studia Economia aziendale all’Università di Milano. “Mi interessano i mercati internazionali - dice - dopo la laurea vorrei girare il mondo”. In attesa studia con profitto e lavora:

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come modella e traduttrice francese-italiano. “Sono fidanzata con un ragazzo normale - confida sorridendo - che lavora in banca”. Location: B-SIDE - Diano Marina Photo: Rocco Febbo - Milano Model: Madiala Trucco: Rimante - Torino Parrucco: Cristian Castigliola - Imperia


Foto Rocco Febbo Ottobre 2011

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Stran’Arte

Il dito medio di Cattelan L.O.V.E. resta in Piazza Affari a Milano Maurizio Cattelan nel 2000 riuscì a persuadere il suo gallerista, Emmanuel Perrotin, a passare un mese mascherato da gigantesco fallo rosa. Vive tra Milano e New York ed è l’artista vivente più quotato del momento, famoso per le sue opere provocatorie come il dito medio in Piazza Affari. Il 21 settembre i milanesi sono scesi in piazza per decidere la collocazione definitiva della scultura di Cattelan che ha fatto tanto discutere. L’assessore alla cultura di Milano, Stefano Boeri,

ha convocato in Piazza la cittadinanza che iscrivendosi ha detto la propria sul dove collocare l’opera. Un bell’esempio sperimentale di democrazia diretta che sarebbe interessante adottare anche in Liguria per coinvolgere la cittadinanza nelle decisioni importanti. Politici locali non pensate che un azione di questo tipo farebbe aumentare il vostro indice di gradimento da parte dei vostri elettori? Daniele Petrelli

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Mr Facebook è diventato vegano Una trovata pubblicitaria o una filosofia di vita?

Mark Zuckerberg, il “ragazzo d’oro” americano che il 4 febbraio 2004, a soli 19 anni mentre frequentava l’università di Harvard con l’aiuto di Andrew MacCollum e Eduard Saverin, inventò e fondò Facebook, il più importante Social Network al mondo, non finisce di stupire. E non solo per le montagne di soldi che ogni anno, giustamente grazie al suo ingegno, guadagna. L’ultima stranezza, ma non troppo, che come le sue precedenti originalità ha cominciato a fare tendenza in parecchie nazioni, è questa: Mark Zuckerberg, oggi 26 enne, è praticamente diventato “vegano”: mangia solo animali che lui stesso uccide. Mark di recente ha scritto questa lettera alla rivista Fortune “Ogni anno mi pongo una sfida. Nel 2010 ho deciso di imparare il cinese, e ho dedicato un’ora al giorno a questa incredibile esperienza. Quest’anno la mia sfida è essere ‘grato’ per il cibo che mangio. Ci dimentichiamo che se l’uomo vuole cibarsi di carne, è necessario che degli esseri viventi muoiano. Quindi la mia sfida quest’anno è stata di non di-

menticare questo fatto. E siccome l’unica carne che mangio viene da animali che ho abbattuto io stesso, sono quasi diventato vegetariano. Mangio in modo molto più sano, e ho capito molte cose dell’agricoltura sostenibile e dell’allevamento del bestiame. Negli ultimi mesi ho ucciso una capra, un’aragosta e un maiale.” Il personaggio Zuckerberg è sicuramente bizzarro, ma visto il ruolo che ricopre, la giovane età e che il 3 gennaio di quest’anno Goldman Sachs ha investito in Facebook 450 milioni di dollari facendo rivalutare la società alla cifra astronomica di 50 miliardi di dollari ben si comprende come ogni sua esternazione faccia sempre notizia, susciti discussioni, metta sotto i riflettori tematiche diverse come, in questo caso, quella dell’alimentazione. I bene informati di Manhattan giurano che il dorato Mark sia stato avviato alla pratica della macellazione da Jesse Ziff Cool, notissimo chef californiano che utilizza per il suo ristorante solo cibi biologici, eco sostenibili e coltivati localmente. Insomma una specie di B&B per ipermiliardari.

Mark Zuckerberg con la fidanzata Priscilla Chan e le sue inseparabili ciabatte Adidas 36 www.ecodellariviera.it Ottobre 2011


E a Milano tutti pazzi per detox 10 giorni per diintossicarsi - garantisce Simona Ventura Chissà se il giornalista Bruno Vespa ci ha messo lo zampino e percepirà diritti d’autore. Tra le diete antiossidanti di nuovissima generazione che hanno il vento in poppa c’è infatti il brand “Time to detox”, meglio conosciuto come la dieta del “Porta a porta”. Il gossip internazionale informa che tra i seguaci più entusiasti ci sono già molti nomi pesanti del jet set e del mondo dello spettacolo, da Angeline Jolie a Monica Bellucci, Tom Cruise e Simona Ventura, solo per citarne alcuni. Tutti avrebbero abolito la carne. Tra i principali guru ed imprenditori di questa formula modernissima del “benessere e del vivere sano” in Italia, legato alla comunicazione-alimentazione, in first class c’è senza dubbio Andrea Flenda, titolare a Milano di una singolarissima Home city Food. Flenda, che dalla Lombardia starebbe per aprire filiali della sua attività anche nel Principato di Monaco ed in altre regioni italiane, attraverso la formula del “time to detox” promette, in soli 10 giorni di dieta “porta a porta”, l’inizio di un positivo cambiamento metabolico. “A Milano – dice Flenda - abbiamo realizzato una struttura time to detox grazie ad un team di cuochi e ricercatori d’esperienza pluriennale e internazionale. Sperimentiamo nuovi menù dietetici selezionando preziosi alimenti di qualità come miso, umeboshi e shiitake, che si distinguono per il loro contenuto nutritivo, antiossidante e disintossicante per ideare ricette innovative. 10days è il servizio di punta. Questo è il format perchè è stato testato che 10 giorni rappresentano il modulo minimo per poter avere un cambiamento metabolico in quanto un decimo del sangue si rigenera con la nostra dieta antiossidante e disintossicante. Dieta in grado di smuovere tossine e grasso dal corpo certificata da illustri professionisti. Proponiamo ricette sempre nuove e descritte dettagliatamente”. Il servizio

è semplice e comodissimo. “Ogni giorno e per 10 giorni – ha detto Flenda – i clienti ricevono il tutto comodamente a casa. Piatti gustosi preparati e cucinati dal nostro team all’alba e consegnati quotidianamente entro le ore 13. Al cliente basterà soltanto seguire le istruzioni contenute nei tre box che gli vengono recapitati (esempio: scaldare in padella, non nel forno a microonde). Il kit giornaliero prevede il necessario per pranzo + spuntino pomeridiano, cena, breakfast del giorno dopo + snack della mattina comprensivi di detox drink, full service. Tutto molto facile e buono. La parola d’ordine è “proviamo ad amarci un po’ di più”. A volte basta poco per ridurre riserve di adipe superfluo, stimolare il ricambio e la rigenerazione dei tessuti. Il trattamento Time to Detox controllato e soddisfa la piramide nutrizionale impostata dal Ministero della Salute con un fabbisogno calorico reale di 1600 calorie al giorno”. Costo del trattamento? Cinquanta euro al giorno, tutto compreso, 500 euro per 10 giorni di dieta “Porta a porta”. Daniele Petrelli

In centro Andrea Flenda: grazie all’amica Simona Ventura ha reso noto Detox al grande pubblico Ottobre 2011

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Motori

John Cooper Works Coupè per la prima volta! Nei saloni il 1° e 2 ottobre la John Cooper Works Coupé ha l’accelerazione e la velocità massima più performanti mai fatte registrare da una Mini. Rispetto al modello di derivazione (lungo 3.73 metri e largo 1.68) l’altezza del tetto scende di 29 mm mentre il passo sale a 2.467 metri, contribuendo a donare un aspetto più aggressivo all’intero corpo vettura. Invariato il comparto sospensivo, basato su un multi-link all’assale posteriore abbinato al MacPherson anteriore. In coda l’auto sfoggia una nuova ala aerodinamica retrattile che fuoriesce automaticamente a 80 km/h per ripiegarsi quando la velocità scende sotto i 60 all’ora. Anche in questo caso la Coupè è la prima Mini ad adottare un sistema simile per incrementare il downforce alle alte velocità. Ampio il bagagliaio, con una volumetria di carico di 280 litri (20 in più rispetto alla Clubman). Sotto al cofano una batteria di motori con potenze comprese fra i 122 ed i 211 CV, inclusa la motorizzazione turbodiesel SD. Partiamo con la 1.6 da 122 CV capace di coprire lo 0-100 km/h in 9 secondi, spingersi ai 204 km/h e garantire un consumo medio di 5.4 litri/100 km. Più grintosa la versione S, dotata dello stesso propulsore in versione turbocompressa: 184 CV a 5500 rpm per una coppia massima di 240 NM fra i 1600 ed i 5000 rpm. Lo 0-100 km/h è coperto in questo caso in 6.9 secondi mentre la velocità massima è pari a 230 km/h, con consumo medio di 5.8 L/100 km Ottobre 2011

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Business

Bilancio di fine estate in Riviera tiene il commercio perde il Casinò Tiene il commercio e sprofonda il Casinò. Ormai giunti alla fine dell’estate, si può tracciare questo bilancio sui due principali settori dell’economia sanremese. Partiamo dalle buone notizie. Luglio e agosto sono stati due mesi particolarmente positivi per le attività commerciali, soprattutto quelle del centro cittadino. Riscontri in tal senso ci sono stati nei negozi di alto livello, dove i turisti provenienti dall’Europa dell’Est e da quella del Nord hanno, di fatto, preso il posto un tempo occupato dagli arabi. E proprio gli stranieri, con una percentuale compresa tra il 50 e il 60% degli introiti commerciali cittadini, fanno la parte del leone negli incassi dei negozi. Insomma, a Sanremo continua a persistere quella tradizione un tempo incarnata da AnnaMode, Gabriel e così via. La serrata di queste boutique non ha penalizzato più di tanto l’insieme delle attività cittadine. Molto bene sono andati anche i quattro negozi sorti, all’inizio di luglio, proprio sulle ceneri di AnnaMode. Se gli stranieri continuano a venire gli italiani che fanno? Vittime della crisi, in molti, hanno ripiegato sulle seconde case di Sanremo ma, la stessa congiuntura economica generale, ha fatto sì che ci fosse, da parte dei nostri connazionali, una minore disponibilità di spesa. Passiamo in rassegna le varie vie del centro. Bene via Matteotti (rinfrancata dalla pedonalizzazione di entrambi i tratti e sempre più strada del commercio di alto livello). I turisti, infatti, hanno particolarmente gradito la passeggiata dal Casinò all’Ariston (e viceversa), condizione che permette di osservare meglio l’offerta delle vetrine. Positivo anche il riscontro fornito da via Palazzo, strada che sta vivendo una trasformazione commerciale, sempre più caratterizzata sulla vendita di prodotti a costo contenuto. Più in sofferenza, invece, via Roma, dove, in seguito alla chiusura di via Matteotti, è stato concentrato buona parte del traffico cittadino. Ma non è tutto rose e fiori. Un grave problema è quello costituito dall’ora in cui avviene la raccolta dei rifiuti. E’ impensabile che, verso le 18.30, nel pieno

dello shopping e quando turisti e sanremesi affollano i bar del centro, si debbano vedere cumuli di immondizia e si debba assistere alla processione di camion maleodoranti in quello che dovrebbe essere il “salotto buono” di Sanremo. L’amministrazione Borea aveva trovato una soluzione. Quella guidata da Maurizio Zoccarato ha optato per un “ritorno al passato” assolutamente negativo. Passiamo ora a note ben più dolenti. Agosto è stato un mese disastroso per gli incassi della casa da gioco. Il consuntivo del mese scorso si è fermato a 7milioni e 542mila euro, con un calo, rispetto allo stesso mese del 2010, di 1milione e 909mila euro. Cifra che, tradotta in percentuale, significa -20,20%. Andando nel dettaglio, le slot machines hanno incassato 5milioni e 137mila euro (-19,79% rispetto al 2010), i giochi tradizionali 2milioni e 404mila euro (-21%). Il tutto da sommarsi al -13% relativo alle presenze dei giocatori. Percentuali da “profondo rosso” che si aggiungono a quelle, già catastrofiche, degli altri mesi del 2011. Da gennaio ad agosto il Casinò ha introitato 46milioni e 290mila euro, ossia 6milioni e 189mila euro in meno rispetto ai primi otto mesi del 2010 (-11,79%) quando erano stati incassati 52milioni e 479mila euro. Agosto, di fatto, ha interrotto quel lento recupero che aveva portato, grazie agli incassi del mese di luglio, a ridurre del 9,9% il calo rispetto all’anno precedente. Tale situazione pone inevitabilmente un problema di carattere politico, legato alle previsioni di bilancio varate sia dalla Casinò Spa che dal Comune di Sanremo. Condizione che tocca in particolar modo Palazzo Bellevue, già alle prese con un bilancio in grande sofferenza. «Abbiamo incassato meno per colpa della crisi», è la motivazione fornita dal presidente della Casinò Spa, Pino Di Meco. «Stanno nascondendo un disastro. Sono pronto ad andare alla procura della Repubblica», la replica di Andrea Gorlero (Pd). La battaglia politica, su questo terreno, sembra essere appena iniziata. Romano Lupi Ottobre 2011

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Aiutaci a donare un sorriso Neuroblastoma: parliamo col dott. Leonardo del Gaslini “Aiutaci per aiutarli a vivere”. Questo lo sloganverità della “Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma”, benemerita Onlus diretta dal dottor Filippo Leonardo, con sede presso l’Istituto “G.Gaslini” di Genova, la “città dei diritti dei bambini”. Proprio i bambini, con gli anziani, rappresentano il tessuto più debole della società. Il Neuroblastoma ed i tumori solidi pediatrici sono tra i nemici più subdoli dell’infanzia. In Italia, ancora oggi, solo di tumori cerebrali pediatrici annualmente si ammalano tra i 400 e 450 bambini da zero a 15 anni. E tra chi, purtroppo, si trova al 4° stadio solo un bimbo su 5 ce la fa. “Proprio per dare a tutti la speranza e la possibilità di una vita normale – ha piegato il dottor Filippo Leonardo – nel 1993 al Gaslini, venti persone coraggiose e determinate, 18 genitori e 2 medici, visto che i loro figli colpiti da Neuroblastoma ed altri tumori continuavano a morire, decisero di unire le proprie forze, scendere in campo, combattere con ogni mezzo questi terribili killer dell’infanzia. In poco tempo riuscirono a raccogliere 250 milioni. A luglio di quest’anno l’Associazione ha compiuto 18 anni, ha ottenuto notevoli successi, ma c’è ancora parecchio da fare sul fronte della ricerca, l’unica vera speranza per i bimbi ammalati. Oggi soci dell’Associazione siamo diventati 115 mila. Per gestire direttamente la ricerca, velocizzare i tempi, ridurre costi, garantire diagnosi, cure, assistenza sempre migliori l’AILN ha creato la Fondazione. Questo ha consentito l’invio di fondi alla ricerca scientifica di oltre 15 milioni di euro. Grazie all’aiuto di sponsor, benefattori, istituzioni, aziende, persone comuni abbiamo frenato i “viaggi della speranza” all’estero di genitori disperati, nell’estremo tentativo di salvare i propri figli malati. Tranne qualche caso particolare, dove si fa sperimentazione di nuovi farmaci, il numero di chi varca ancora i confini si avvicina allo zero”. L’ospedale Gaslini, da sempre punto di riferimento internazionale di eccellenza per cure, salute, interventi sui bambini, con il contributo, il lavoro, la professionalità, la ricerca dell’Associazione diretta

da Leonardo, è diventato polmone, cervello, coordinatore nazionale e prezioso partner mondiale della lotta al Neuroblastoma. “Se arriva – ha detto il dottor Leonardo - un bambino con un sospetto di tumore, nel giro di 48 ore riusciamo a fare una diagnosi precisa e rapida. L’ammalato poi può essere curato nella stessa regione dove abita. Per le famiglie, già duramente colpite, una sofferenza in meno. Fattore importante è che in tutti gli ospedali i medici intervengono nella stessa maniera e fanno le stesse cose. Siamo migliorati, siamo all’avanguardia, ci si coordina costantemente con il resto del mondo. La missione comune è salvare i bambini”. Sezioni sono state aperte in 7 regioni italiane: oltre Genova, Milano, Palermo, Messina, Ivrea, Borgosesia, Arezzo, Mestino (Veneto), Macerata, Bari, Sanremo. Tra i sostenitori dell’Associazione la famiglia Noberasco. Per raccogliere fondi a metà settembre ha organizzato una festa a Le Caravelle di Ceriale ed ha consegnato al direttore Leonardo circa 5 mila euro. Chi volesse dare un aiuto, collaborare, fare donazioni, diventare volontario, dare il 5x1000 dell’Irpef, avere informazioni può rivolgersi a: AILN, Largo G.Gaslini 5 – 16142 Genova; o tel: 010-6018938; fax: 0106018961; numero verde: 800910056. Con un piccolo gesto tutti possiamo davvero regalare ai bambini la speranza di crescere, correre, giocare... vivere. Roberto Basso

Dott. Filippo Leonardo Ottobre 2011

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La famiglia Sartorio da Sanremo a Trieste Lo scrittore Giampiero Mughini ha dichiarato che tra Trieste e il Ponente ligure non vi è alcuna similitudine. Si riferiva, crediamo, soprattutto al paesaggio e alla cultura. Eppure c’è stato nel corso della storia un legame che ha unito Sanremo al porto dell’Impero austro-ungarico: le vicende della famiglia Sartorio. Si tratta di un distinto casato sanremasco d’origine marinara, messosi in luce fin dal Settecento. Ne troviamo menzione nel “Manoscritto Borea” (un documento stilato e conservato dalla nobile famiglia dei Borea d’Olmo): alla data del 1708 risulta un comandante Pietro Giovanni Sertorio (sic), mentre più avanti – nel fatidico anno 1753, quando i sanremaschi si ribellarono alla Serenissima Repubblica di Genova – viene ricordato un Francesco Maria che svolgeva attività di avvocato fiscale. Ma la storia ponentina ricorda soprattutto il Capitano marittimo Giacomo Sartorio, nato da Gerolamo e da Maria Rambaldi il 12 marzo 1773 e scomparso il 27 settembre 1866. Fu il primo Capitano di Porto, su nomina di Re Carlo Alberto di Savoia avvenuta nel 1831. Sanremo era da poco stata promossa sede di “porto di IV classe”; erano gli anni del benemerito sindaco Siro Andrea Carli. Ma già a fine Settecento i traffici marittimi in Liguria si erano fatti difficili, sicché un Sartorio decise di trasferirsi a Trieste, dove il porto franco degli Asburgo permetteva ben altri commerci. In quella città i Sartorio seppero assurgere ad una certa importanza, ricevendo dalla Casa imperiale il titolo di Barone. Il Barone Enrico Sartorio, nato ad Odessa nel 1842, apparteneva al ramo triestino ma manteneva rapporti con Sanremo, dove ebbe modo di conoscere e sposare la contessina Gabriella Roverizio di Roccasterone. Tornò dunque alla città dei suoi avi, stabilendosi nella villa dei Roverizio in via Gioberti (oggi parte dell’Istituto Mater Misericordiae). La coppia ebbe tre figli:

Stefano, Enrico e Giovanni. Quest’ultimo, nato il 21 gennaio 1888, si distinse per un’attività un po’ insolita tra quelle coltivate dalla sua antica famiglia: la musica. Dopo aver studiato con il maestro De Lachi, si diplomò al Conservatorio di Milano nel 1909, quindi intraprese la professione come compositore e direttore d’orchestra. Già nel 1910 debuttava a Venezia con l’opera lirica in tre atti “Luisa de la Vallière”, che ebbe buon successo. Come direttore lavorò a Terni, Carrara, Ravenna, Trento, Rovigo, Venezia e naturalmente Sanremo, dove salì il podio sia al teatro “Principe Amedeo” che al Casinò. Nel 1911 – come riporta Vincenzo Balbis in un suo articolo – sposò Ida Alvazzi Del Frate, figlia del direttore dell’Ospedale Mauriziano. Ninìn Sartorio, come veniva chiamato dai vecchi sanremaschi, fece a tempo a vivere la Belle époque, conclusasi con la Prima Guerra Mondiale alla quale prese parte come Tenente d’artiglieria guadagnandosi la Croce di guerra. Sensibile al sociale, il Barone Sartorio fu un attivista della Federazione Operaia per la quale, nel 1926, musicò l’inno ufficiale. Insieme al giornalista de “L’Eco” Rinaldo Boscetto firmò l’operetta “Tornano le limonare”, andata in scena al “Principe Amedeo” nel 1942. Il Maestro Sartorio morì a soli 63 il 6 giugno 1951, mentre il teatro era finito in cenere in un bombardamento del 1944. Freddy Colt

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Law

Eliminare tutti gli Enti inutili Accorpare Comuni e Province è ragionevole Accorpare? Ma certamente! Ogni tanto uno sguardo sul passato è utile. E’ recente la notizia che chi ci governa, nell’ottica di ridurre le spese, intende rivedere il sistema e le strutture politico-amministrative, eliminando Enti inutili, riducendo il numero delle Province, unendo fra loro Comuni di piccole dimensioni, ecc. L’intendimento è buono. Si tratta a mio parere, di trovare le soluzioni legandole ad approfondimenti caso per caso, prescindendo da un parametro uguale per tutti, perchè non tutte le situazioni sono uguali. Ho parlato di sguardo sul passato. Chi come me vive in provincia di Imperia, ricorda l’esistenza di diverse sedi dell’Ufficio del Registro. Un ufficio a Ventimiglia, un altro a Taggia. Tali uffici vennero eliminati restando l’unica sede di Sanremo. Non successe nulla di negativo, nessun disagio per gli utenti, né Ventimiglia e Taggia persero prestigio. Lo stesso avvenne quando furono soppressi gli

uffici giudiziari delle Preture. In proposito, ma per altre ragioni, approfondiremo il problema riguardante la riforma della giustizia e torneremo a trattare l’argomento. Anche qui c’è da osservare che vennero soppresse la Pretura di Bordighera e quella di Taggia. Il fascino delle cittadine non fu sminuito. Non ci furono nemmeno disagi e/o difficoltà, tranne qualche incomodo per ricerche di archivio. Chi per ragioni diverse, doveva chiedere giustizia, anziché a Bordighera si rivolgeva al giudice di Ventimiglia oppure chi di Taggia, proseguiva per alcuni chilometri, per giungere a Sanremo. Si può dunque accorpare, facendolo con attenzione, dimenticando i campanilismi e pressioni personali o di categoria. Oggi a rendere giustizia, oltre a i giudici di pace, ci sono i Tribunali. Si possono accorpare? Penso proprio di sì. Filiberto Viani

Levà: la parrocchia ha compiuto 50 anni Domenica 25 settembre grande festa alle Levà di Taggia per il Cinquantenario della parrocchia di San Francesco Saverio e Santa Paola Romana. Giornata storica con il vescovo Alberto Maria Carreggio, il parroco don Thomas Le Bourhis, il primo parroco che vide sorgere la chiesa, don Rodolfo Sterlocchi oggi 82enne, la banda Pasquale Anfossi, funzioni, rinfreschi, tanti fedeli, ricordi, commozione, desideri di comunità. Ottobre 2011

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FARMACIA SAN MARTINO Corso Cavallotti, 211 18038 Sanremo Tel. 0184-509375 • Fax 0184-525970

email: info@farmacias-martino.com

Professionalità e cortesia La Farmacia San Martino in corso Cavalotti 211, nell’omonimo quartiere di Sanremo, è stata istituita negli anni cinquanta. Dagli anni settanta ne è titolare il dott. Piergiorgio Bella ora affiancato dalla figlia dott.ssa Valentina e coadiuvato da una valida equipe di collaboratori. La farmacia si è ingrandita e rinnovata di pari passo all’estendersi del quartiere cercando così di adeguarla alle esigenze di un rione sempre più popolato. La Farmacia San Martino, da più di tre anni, è inserita nel Consorzio Farmacie della Riviera dei Fiori allo scopo di migliorare insieme ad altri colleghi farmacisti la qualità del servizio, il contenimento

dei prezzi, la possibilità di proporre nuove opportunità ai propri clienti. Abbiamo adottato, ormai da parecchi anni, un prolungamento dell’orario di servizio della farmacia che ci vede aperti al mattino dalle 8 alle 13 il pomeriggio dalle 15 alle 20 da ottobre a maggio mentre da giugno a settembre, l’orario pomeridiano diventa 15.30 – 20.30. La chiusura è solo nella giornata di domenica e festivi (salvo turni). La farmacia oltre alla distribuzione dei farmaci dispone di un laboratorio galenico per la preparazione dei farmaci magistrali prescritti dal medico o di propria produzione.

I prodotti e i servizi La farmacia è dotata inoltre di reparti con personale specializzato per quanto riguarda: • alimenti senza glutine (celiachia) CELIAC con l’assortimento, di prodotti secchi e surgelati, più completo della Riviera di Ponente visibile anche sul sito internet www. farmacias-martino.com POINT • alimenti aproteici (per nefropatici) e senza zucchero (per diabetici) • omeopatia • fitoterapia • dermocosmesi linee Avene, Bionike, Caudalie, Lerac – Phyto, Medicallife, RochePosay, Vichy, Serum 7 • apparecchi elettromedicali in vendita o noleggio: misuratori di pressione, glicemia, aerosol, tiralatte elettrici, bilancia pesa persone, bombole di ossigeno • articoli piccola ortopedia.

Negli anni sono stati attivati presso la farmacia molti servizi per la salute accessibili ogni giorno gratuiti o a costi contenuti quali: • prenotazione esami clinici e visite specialistiche presso Asl (Cupa) gratuito; • autoanalisi del sangue (glicemia, colesterolo, trigliceridi ecc.) con risultati immediati e glicemia gratuita il 1° martedì del mese; • misurazione pressione arteriosa e bilancia pesa persone con indice massa corporea; • Inr (analisi indice coagulazione sangue) • elettrocardiogramma; • test per intolleranze alimentari (alimentari e non) • analisi pelle

RISULT A IMMED TI IATI

Presso la Farmacia San Martino vengono inoltre organizzate mensilmente giornate informative e/o promozionali per prodotti cosmetici e integratori dietetici durante le quali è possibile usufruire di consulenze e/o trattamenti gratuiti da parte di estetiste, Beauty consultant e dietiste. Ci auguriamo infine che la disponibilità e la competenza con le quali cerchiamo di svolgere la nostra professione possa soddisfare le Vostre aspettative e risponda all’impegno di garantirVi la salute e il benessere al giusto prezzo.


I vini made in Italy ubriacano la Cina Con le uve precoci Chardonnay e Sauvignon è iniziata positivamente la vendemmia 2011, a detta dei più eccellente, grazie alle piogge primaverili che hanno favorito un regolare sviluppo vegetativo, mentre la fase di fioritura ha sofferto in alcune aree di “colatura dei fiori” con un leggero calo produttivo rispetto allo scorso anno a fronte però di una qualità di alto standing e diffusa. Tra i lati negativi anche la grandine di luglio, segnalata nelle Cinque Terre dal centro di Agrometeorologia Applicata di Sarzana ed alcuni casi di oidio. I risultati sui mosti sono molto incoraggianti con una buona base zuccherina e in media il quadro sanitario è di buon livello, mentre la qualità delle uve è eccellente con ottimi valori dei contenuti aromatici. In più il mercato sta reagendo all’inatteso crollo di luglio con un aumento delle esportazioni che ha allontanato lo spettro della permanenza del prodotto in campo. In particolare sono richieste uve pigmentate, apirene e biologiche, mentre scende lento ma inesorabile il gradimento di vini muscolari a favore di basse gradazioni alcoliche. Un adeguamento all’etilometro più che puro salutismo, a cui la UE ha già risposto attraverso l’ultima Ocm-vino, che consente la dealcolizzazione fino ad un massimo del 2%. Tra le curiosità un record anticiclico e che sfida la vicina Francia: l’export di bollicine italiane è cresciuto di quasi nove volte rispetto all’anno scorso (+ 775 come da dati Istat-Coldiretti) e la Cina è diventata un importante mercato di sbocco con un importo che si stima entro la fine del 2011 sui 10 milioni di euro. Giulia Cassini

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Sardegna my love

Mirco

Michele

Alessia, Roberta, Martina

Damiano

Raphael

Camilla

Gianmario

Giampaolo

Francesco, Marco, Massimiliano, Roberto

Marisa, Roberto

Elke

Umberto

Rosetta

Rox

Luigi

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Giovanni

Corrado

Bester, Stefano, Sandrino, Gianni, Giovanni (chef)

Vittorio

Franco

Antonio

Mina

Marcella

Damiano

Adriano

Simonetta

Ellison

Sergio

Ubaldo

Fortuna

Nicole

Alfonso

Vittorina

Davide

Renato

Andrea

Marinella, Luca

Marta

Ingrid


La barca? Meglio usarla in inverno, mai d’estate...

L’incredibile odissea vacanziera in Sardegna di Filippo, manager del Nord, tradito dalla mitica (?) assistenza Volvo Penta Mi chiamo Filippo, come lavoro mi occupo di comunicazione e ho avuto la pessima idea questa estate di comprarmi una barca per trascorrere una tranquilla estate. Ho preso un fantastico sea ray, vecchiotto ma ben tenuto. Ero stanco delle solite vacanze in spiaggia, cercavo nuove emozioni e nuove avventure. Le ho trovate! Quando acquistai la barca presi diverse informazioni, la cosa più importante era però la motorizzazione. Tutti, amici compresi, mi dicevano di prendere i motori Volvo Penta. Leader mondiali, pezzi di ricambio facili da reperire in qualunque porto d’ Italia ecc.ecc. Mi fidai e presi questi motori per iniziare la mia gloriosa vacanza. Il 30 luglio con la barca super tagliandata dal cantiere degli Aregai, che ringrazio, partii da Imperia e dopo 12 ore arrivai, senza problemi, in Sardegna a Punta Marana. Ero entusiasta, contento della barca e pronto ad uscire tutti i giorni con la mia famiglia. Dopo due giorni e due uscite la barca, però, ebbe un problema apparentemente risolvibile… Si ruppe un albero in acciaio di un invertitore del motore dx. Come da prassi mi rivolsi immediatamente al meccanico del porto (officina autorizzata Volvo Penta) che dopo attente analisi mi comunicò che il pezzo andava ordinato a Roma perché in tutta la Sardegna non si trovava. Parliamo di un semplice albero alto 20 cm, in acciaio, da inserire dentro la parte che comanda le marce della barca. Un intervento minimo, poca cosa, insomma. A Roma? Dissi io con stupore, comunque ok or-

diniamo sia il pezzo che le guarnizioni. La Volvo anche pagando supplementi non fa spedizioni aeree, quindi avrei dovuto aspettare almeno 3 giorni. Tutto contento credendo di aver risolto il problema aspetto il mio pezzo e pago il posto barca quotidianamente. La barca si chiama Fragola, mia figlia di 7 anni dopo averla vista subito smontata l’ha ribattezzata Fragola marcia. Comunque attendo, dopo 4 giorni di ricerca il capo officina del porto mi comunica una brutta notizia, il semplice pezzo non è reperibile a Roma e bisogna attivare una ricerca in Svezia e in tutta Europa. Roba da non credere! In sintesi, vacanza finita, barca ferma senza speranza. A questo punto chiamai io tutti i cantieri della Liguria, della Toscana e della Sicilia, nessuno aveva quel pezzo. Un grande amico in vacanza a Rapallo lo trovò casualmente da un meccanico di Arenzano, prese l’aereo e lo portò in Sardegna. La mia domanda è semplice: un colosso come la Volvo Penta può rovinare una vacanza per un pezzo di ricambio? Inoltre i vari meccanici mi dicevano “Sa è agosto e quindi la Volvo rallenta le consegne”. Io rispondevo “Giusto è agosto e sono in barca, dite alla Volvo che la prossima volta farò le vacanze estive a febbraio fuori dall’alta stagione, cose da matti”. In sintesi, se dovete comprare una barca, lasciate perdere la motorizzazione, comprate una vela o un pedalò. Filippo Carrazzali Ottobre 2011

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Festival 2012, arrivano i soldi

Federica no, Morandi e Clerici sì, Zoc prega San Remo Federica Pellegrini, la “nuotatrice d’oro” italiana non salirà sul palco del 62° festival di Sanremo l’anno prossimo. “Sono dispiaciuta – ha detto la bravissima campionessa – ma proprio in quel periodo sarò impegnata nelle Olimpiadi”. Peccato, perchè Federica al Teatro Ariston di Sanremo ci sarebbe stata proprio bene, avrebbe portato freschezza, emozioni e sport vero. Un grandissimo esempio per i giovani. Da Roma, anche se con il contagocce, arrivano buone notizie. La Rai, infatti, sembra intenzionata a fare sì dei tagli economici, ma le sforbiciate al tesoretto di milioni di euro che ogni anno versa al comune di Sanremo potrebbero essere abbastanza contenute. Il sindaco Zoccarato è fiducioso

ed accende ceri a San Remo, santo protettore. Se invece vi state chiedendo quali saranno le due vallette, la mora e la bionda, del Festival di Sanremo 2012, sappiate che quest’anno il palcoscenico più importante della musica leggera italiana, vivrà una sorta di Rivoluzione. Niente “Vallette” fisse, ma presentatrici diverse per ogni singola serata. Così pare abbia deciso Gianni Morandi, che si troverà quindi, ad essere affiancato di volta in volta da una nuova star. Quali sono i nomi? Si ipotizza il ritorno di Antonella Clerici, Maria De Filippi e Michelle Hunziker, oltre a due novità, Valeria Solarino e Kasia Smutniak, due nomi assolutamente nuovi per il Festival. Sarà vero? Il Festival, si sa, soprattutto nei mesi che lo precedono, è bugiardino.

Durante il Festival la buona cucina è gettonatissima. Ecco protagonisti di Piazza Bresca

Non fatevi ingannare dalle bocce, sono anche bravi tra i fornelli: Flavia, Domenico, Aldo & Co. Ottobre 2011

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Cinema

Ottobre, maturano 2 film da non perdere THIS MUST BE THE PLACE

Si tratta del primo film in lingua inglese di Paolo Sorrentino, presentato al festival di Cannes di quest’anno, uscito prima all’estero che in Italia nonostante la nazionalità del regista. Attore dal grosso calibro Sean Penn colorerà l’attesa e curiosa pellicola nei panni di una rock star decaduta che cerca di rinascere dalle ceneri. Demotivato, fallito, scopre che la sua famiglia ha bisogno di lui e combatte per riscattarsi. Ma l’ombra del passato batte violentemente e nemici nazisti del padre sembrano non dargli tregua. Film acclamato, discusso, finalmente dopo mesi e mesi di suspense arriva sui grandi schermi italiani. Quale sarà il verdetto di mamma Italia nei confronti del figlio Sorrentino? Ai nostri la parola.

PINA 3D Prima pellicola di teatro danza a essere girata in 3d. I passi, i balletti, le coreografie incantevoli e spettacolari ammalieranno lo spettatore che non potrà fare a meno di muoversi. Oltre ad essere un film biografico su Pina Bausch, doveva anche essere interpretato dalla stessa, ma nel 2009 la tragica e inaspettata scomparsa. Il regista Wim Wenders decise di interrompere le riprese ma la compagnia di ballo della Bausch volle continuare a girare per rendere omaggio alla grande coreografa e ballerina icona della danza contemporanea. Le coreografie protagoniste del film saranno tre «Cafe Muller», «Luna piena» e «La sagra di primavera». Francesco Basso

Dark Resurrection love

Al teatro Ariston di Sanremo l’8 settembre è stato presentato in anteprima mondiale il film Dark Resurrection vol.0 che narra le vicende precedenti a Star Wars in un modo del tutto originale. In sala era più di 2200 spettatori. Presenti il regista Fausto Brizzi, Sergio Muniz vestito da Ian Solo braccato dalle forze del male e Nina Senicar. La pellicola del ventimigliese Angelo Licata spopola su internet facendo conoscere sempre più il cinema indipendente made in Italy. Francesco Basso 56 www.ecodellariviera.it Ottobre 2011


Il regista Angelo Longoni

Un quadro di Xanax

Imperia ama il Teatro

Il ricco calendario di ottobre del Salvini e del Cavour Ad Imperia piace andare a teatro. Anche quest’anno per gli amanti della recitazione ci sarà un calendario interessante. Il Teatro Salvini di Pieve di Teco ha il compito di fare da apri pista. Molti spettacoli, infatti, saranno rappresentati proprio al Salvini, altri al Cavour di Porto Paurizio. Sabato 1° ottobre l’Accademia Campogalliani presenterà al Salvini LA REGINA E IL SUO GIULLARE, scritto e diretto da Mario Zolin. L’8 Ottobre sarà la volta del Teatro Claet in XANAX, di Angelo Longoni. Il 15 Ottobre Cristina Castigliola offrirà NON E’ COME SEMBRA, scritto e diretto da Giulia Donelli. Il 22 Ottobre il Piccolo Teatro del Garda presenterà SUGAR – A qualcuno piace caldo, di P. Stone, J. Styne, B. Merrill. Il 29 Ottobre As. ovvero la figura della Donna nell’Italia del ‘900 scritto e diretto da Simone Schinocca. Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21. Quest’anno il Festival Nazionale d’Arte Drammatica di Imperia (FNADI) è arrivato alla 7° edizione Nato nel 2003 dalla volontà della Compagnia Teatrale I Cattivi di Cuore (presieduta da Gino Brusco) che ne cura la direzione artistica e dell’Associazioni Culturale Imperiateatro (presieduta da Maria Teresa Scajola Ranzini), che ne cura la parte organizzativa. All’origine dell’idea della creazione del FNADI c’era la volontà di far conoscere al pubblico una realtà radicata e sempre più forte su tutto il terri-

torio nazionale: quella delle compagnie teatrali No Profit. Le Compagnie che in questi 7 anni si sono alternate sul palcoscenico del Teatro Cavour, ricevendo ampio consenso da parte del pubblico e della critica, hanno dimostrato di possedere una qualità ed un valore artistico e culturale profondamente elevati. L’altro punto su cui si è insistito è stato mantenere dei prezzi per gli ingressi alla manifestazione molto bassi, in modo da permettere l’avvicinamento al mondo del Teatro anche a fasce di pubblico non convenzionali. Questo sogno è stato realizzato e sta andando avanti grazie alla sinergia e alla comunione con il Comune di Imperia, con la Provincia di Imperia, con il Comune di Pieve di Teco, con la UILT (Unione Italiana Libero Teatro) e con l’Università degli studi di Genova (D.A.M.S.) e all’apporto economico della Fondazione CARIGE . Quest’anno la settima edizione presenta grandi novità. Oltre alla consueta gara al Teatro Cavour di Imperia che prenderà il via il 22 Ottobre 2011, il Festival sarà affiancato da una serie di eventi collaterali, nati e resi possibili dalla collaborazione con la Provincia di Imperia, Assessorato alle Manifestazioni, che ha dato la possibilità di estendere la manifestazione sul territorio coinvolgendo anche lo splendido Teatro Salvini di Pieve di Teco.

Scatti d’autore nell’alta Valle Argentina: la “Prioressa” della Madonna dei Dolori di Molini, e la Banda “Anfossi” di Taggia Ottobre 2011

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