fmmagazin 05 - Giugno 2011

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Sommario

TATTICHE

RUBRICHE

4 MERAVILLA Una nuova tattica forgiata da zlatan90. Un modulo fuori dai soliti standard.

FMTOURNAMNET

8 FC TURRIS 1944

Resoconto della squadra FC Turris 1944 di Dino79

10 CLASSIFICHE TORNEO A che punto sono le squadre del torneo?

OFF-TOPIC

20 ALLACCIATE LE CINTURE, SI VOLA IN OLANDA

Conosciamo meglio il campionato olandese e quello che può offrirci

25 L’ANGOLO DI SPEDY5 Qualche consiglio per le nostre future esperienze in FM

27 SUDAMERICA, CHE EMOZIONI 28 CARRIERE IMPOSSIBILI

12 ITALIA-INGHILTERRA A CONFRONTO Italia e Inghilterra a confronto sotto il profilo calcistico

15 IL CALCIO ITALIANO È MEGLIO DI QUELLO INGLESE?

Mai pensato di cominciare in qualche campionato sconosciuto?

SEZIONE ONLINE

29 RIASSUNTO TORNEO

Resoconto sul calcio Italiano

La storia dell torneo appena conclusosi nella sezione online

17 IL CALCIO INGLESE È MEGLIO DI QUELLO ITALIANO?

Piccola intervista al vincitore del torneo, Bibo90

31 INTERVISTA AL VINCITORE

Resoconoto sul calcio Inglese

GUIDA AI GIOCATORI 32 LE CERTEZZE DI FM Consigli per gli acquisti, due giocatori già pronti per le vostre carriere

34 I GIOVANI DI FM Consigli per gli acquisti, due giovani interessanti che FM ci offre

fmmagazine Credits

Editoriale: ZeroCool.

Articolisti: Zlatan90, Leo58, Dino79, Michelegambero, Bibo90, Riccardo, Castiel, Mare, Papas91, Goin’ Part Two, Cris9903 Grafica:

Pelüc

Website:

www.fmpassion.com

2 fmpassion.com


Che la rivoluzione abbia inizio!

Non smettiamo più di rivoluzionarci. L’intento è, ovviamente, quello di offrirvi un prodotto sempre più interessante e piacevole da leggere. Qualcosa che vada al di là del solo FM e che si ancori anche al calcio reale. Quali sono stati gli ultimi cambiamenti? Abbiamo creato diverse redazioni. Ognuna si occuperà di un dato argomento e avrà un caporedattore (ma dai?) che si occuperà di rivedere e correggere ogni articolo. Cosa c’è di diverso rispetto a prima? Che non correggerà tutto il povero Ray. Sì, sostanzialmente, abbiamo fatto tutto per togliere lavoro a quello scansafatiche. Adesso lo sapete. In ogni caso, più teste (e che teste!) sono sempre meglio di una sola. È probabile che, a partire da oggi, vedrete meno errori. Meno refusi. O forse il doppio, chi lo sa. L’importante è provarci. Le novità, quelle vere, inizierete a vederle pian piano. Abbiamo in mente di creare nuove rubriche e altre cose che vedrete man mano che ci organizzeremo meglio. Abbiate un po’ do pazienza e continuate, come sempre, a seguirci. Tutto ciò, come già detto per grandi linee nell’incipit, ha come obiettivo più importante quello di migliorare il magazine. Ma non per noi che lo scriviamo o per farci più fighi (quello già lo siamo!), ma per voi che, ogni mese, ci leggete e ci ringraziate. E anche per voi che ci avete scoperto da poco o che ancora dovete scoprirci e conoscerci. Senza di voi, il magazine non avrebbe molto senso e lo leggerebbe solo Ray. E forse Dandino. Anche se, ancora, deve imparare a leggere. Ci sarà tempo. Non mi resta che salutarvi e auguravi una buona lettura. Piuttosto, facciamo anche un saluto Zlatan90 che per un po’ non ci terrà compagnia perché l’hanno spedito a far danno chissà dove. Si salvi chi può. Chi non può, almeno legga il magazine. Alla prossima!

ZeroCool.

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- SCRITTO DA ZLATAN90 -

Meravilla! Cosa cambia dalla prima versione? Bene, la tattica in primis è stata provata personalmente e quindi l’ho testata con maggior cognizione di causa e ho cercato di porre rimedi dove la tattica faceva acqua. In particolare ho spostato due giocatori: 1) il mediano 2) il centrocampista centrale. Questi due giocatori nella mia tattica a quanto pare hanno un certo tipo di peso e non devono essere trascurati, per cui: 1) Il mediano l’ho spostato leggermente a destra per dare maggior copertura alla squadra su quella fascia, avendo un trequartista molto alto con compiti esclusivamente offensivi. 2) Il centrocampista centrale a sua volta l’ho spostato leggermente a destra per dare maggior sostegno ai difensori dietro le sue spalle.

Questi due cambiamenti mi hanno permesso di vincere al primo anno: Coppa di Lega, Premier League e Champions League con l’Arsenal.

I RISULTATI 4 fmpassion.com


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Come potete vedere da questi screen, ho evidenziato un particolare di non poco conto e cioè le decisive prestazioni delle ali. Questo non toglie meriti magari ai difensori (da sottolineare i loro gol) oppure all’attaccante (Podolski è stato devastante) ma cerco di darvi un’impronta di ciò che la vostra squadra debba possedere (requisiti minimi) per adottare questo tipo di tattica, molto offensiva. Ovviamente con l’Arsenal ho messo a segno due-tre colpi di mercato che si son rivelati importantissimi per l’economia della stagione come Vidal, mediano roccioso che veramente fa la differenza in campo, Paulo Henrique (solo da Gennaio) veramente molto buono come trequartista, anche se al primo anno Arshavin è devastante. Podolski essendo un mio pupillo ero ben certo della sua riuscita, Nuri Sahin ha giocato davvero poco perché si è infortunato spesso e poi l’ho preso a Gennaio.Mbiwa ha giocato poche partite ma mi è stato d’aiuto perché è molto duttile e lo potevo collocare in qualsiasi ruolo in difesa. Infine il portiere, fondamentale, Adler è stato veramente stupefacente, io lo reputo uno dei migliori al primo anno in FM. I ruoli dei giocatori evidenziati uno per uno. 6 fmpassion.com


• Portieri: il ruolo del portiere è importante ma non fondamentale, deve essere uno che abbia qualità buone nell’ 1vs1 soprattutto e in agilità. • Terzino destro: che sia veloce e che sia più un difensore di copertura e non di spinta. • Terzino sinistro: possiamo qui invece sfruttare ed utilizzare un giocatore più di spinta. Difensori centrali: che siano rocciosi e, perchè no, che abbiano qualità di testa, i miei difensori Squillaci e Vermaelen sono stati ottimi, all’occasione anche Koscielny ha detto la sua con la bellezza di 6 gol, quasi tutti fondamentali per portare a casa una vittoria. • Mediano: serve un vero e proprio centrocampista difensivo: duro al punto giusto e che prenda il suo cartellino giallo a partita (ogni tanto il rosso è d’obbligo). Io ho avuto la fortuna di aver acquistato uno come Vidal però anche Song quando ha giocato ha fatto il suo dovere e anche bene. • Centrocampista centrale: con l’Arsenal sono abbastanza fortunato ad avere in squadra uno come Fabregas, infatti il giocatore è un misto di qualità e di quantità, non a caso è uno dei più forti in quel ruolo nel gioco di FM. • Esterno sinistro: serve un giocatore perfetto in particolare deve possedere corsa e accelerazione, io con l’ Arsenal mi sono trovato benissimo con Gibbs addirittura, ma avendo un giocatore titolare come Nasri la qualità era garantita sicuramente. • Trequartista destro: qui il ruolo dell’ala destra diventa fondamentale, infatti da come potete vedere i passaggi sono diretti principalmente a lui, quindi verrà servito quasi sempre lui. L’importante è che sappia saltare l’uomo, e cosa FONDAMENTALE, che abbia corsa e accelerazione. Walcott in questo ruolo è perfetto, altri giocatori che ho provato in questo ruolo sono: Lennon, lo stesso van Persie, Krasic. • Trequartista centrale: consiglierei dunque uno alla Sanchez per intenderci. Certo è che con Arshavin ho fatto faville, anche perché il russo ha una buonissima tecnica ed è veloce al tal punto di stare sempre tra le linee e di inserirsi alle spalle dei difensori avversari, facendo molte volte il ruolo di seconda punta • Punta: l’attaccante deve avere qualità da attaccante puro: deve saper colpire di testa (sfruttando dunque i cross dalle fasce), far salire la squadra e deve avere un buon tiro qualora si trovasse a tu per tu con il portiere. Io ho avuto molta fortuna, ma non nascondo l’intuizione, avendo avuto per poco tempo van Persie (poco tempo perché si fa sempre male) e un certo Podolski, che da quanto potete vedere dagli screen ha segnato tanto e nei momenti più importanti, soprattutto non giocando molte partite. Alcune indicazioni e info utili: 1) Cercate di non modificarla, soprattutto nei ruoli dei giocatori, spesso si snatura la tattica e si rischia di fare qualche guaio. In casi estremi (espulsione di un difensore per esempio) sacrificate la punta e non altri giocatori (anche se si è in inferiorità numerica). 2) Per le indicazioni prima della partita ci sono svariate opzioni: se vi trovate contro una squadra di basso blasone senza problemi metteteci il classico “mi aspetto la vittoria”, se invece giocate in casa contro una grande squadra “vincete per i tifosi”. Se avete una squadra piccola e giocate contro una grande “state tranquilli”. Alla fine del primo tempo se c’è l’opzione “continuate così” e siete in vantaggio, utilizzatela. Altrimenti se siete in svantaggio qualche sgridata non fa mai male. 3) Calci piazzati e calci d’angolo, se vedete che qualcosa non va, tipo: subite gol in contropiede dopo aver battuto un calcio d’angolo, allora modificate qualcosa. Altrimenti consiglio vivamente di non modificare nulla, come potete vedere i difensori centrali rendono molto. 4) La tattica è stata concepita per una “grande squadra”, sinceramente non so che effetti potrebbe avere con una piccola, però non sono pessimista: se avete una rosa che rispecchi la filosofia di gioco della mia tattica, non esitate a provarla.

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- SCRITTO DA DINO79 -

FC TURRIS 1944 UN PO’ DI STORIA Dopo anni di giochi manageriali e dopo tante carriere e punito i miei amici, ho sentito il bisogno di confrontarmi online, ed eccomi a voi, la mia prima avventura(squadra) si chiamava A.C. PIRANHA. Militava in serie C e mancavano solo 3 giornate al termine del campionato, essendo poche squadre in C e qualche mia vittoria, riusciamo ad andare in B. Inizia la stagione vera e propria e la squadra si chiamerà FC TURRIS ,che mi mette a confronto con tanti buoni allenatori molto esperti a livello online, cosa non poco trascurabile. Il mercato inizia con il primo acquisto Javi Garcia dal Pites Team e lo pagai 45/50 Fm Carissimo, e’ ovvio fare errori alle prime schermaglie di mercato, e subito iniziai a capire come muovermi nel mercato, ad Oggi il mercato, gli scambi li faccio solo con persone che siano equi negli scambi…diciamo che coloro che vogliono fare affari solo verso di loro…non vengono proprio a Torre del Greco a chiedermi giocatori. Il primo anno con la Turris parte male sconfitta alla prima giornata e poi fino a tutto il girone di andata tutte vittorie e pareggi, e ci appaiamo dietro a 2 colossi il Sardinian ed il Mojito a soli 2 punti dal primo posto. Gli Undici titolari erano : 1 Bracigliano 2 l. young 3 non ricordo 4 Javi garcia 5 biava 6 diakathe’ 7 amrabat 8 fellaini 9 kleber 10 kallstrom 11 menez. 4-3-3 con mediano ed ali. Il girone di ritorno cambio di Patch e poi non salvo la tattica vincente, errore fatale , ma non sapevo che poteva cambiare cosi’ tanto… ed alla fine la Turris perde molte partite….ma mi e’ servito da esperienza. Oggi la Rosa e’ cambiata molto migliorata e certi errori non ne faccio piu’….l’errore piu grande fu lo scambio fellaini e menez x gignac…la perdita di quei 2 giocatori.

LA SQUADRA La rosa è composta da 23 giocatori: Nuovo acquisto il por Fabio, in difesa acquistati Cassani, G.Milito ,Andrè Santos ed Esposito, a centrocampo acquistati Fletcher, Thiago Neves, Momò Sissoko, Xabi Prieto, e sulla trequarti Pitroipa e di punta Iaquinta e Defoe in prestito. Gli altri Big della Rosa sono David Luiz, Mascherano, A.Young e G.Rossi.

LA STAGIONE Al giro di boa ,la Squadra si aggira nei piani alti con altre 2 squadre Bayern Monaco e Sikelian Team e poi Turris dovra’ affrontare anche la semifinale di B-cup contro Junior Recanati….se si arriva in finale c’e’ la possibilita’ di affrontare in Finale il Bayern Monaco e ci sara’ l’ ennesima sfida….La Dirigenza Chiede La Finale di coppa e Ia promozione diretta in A.

8 fmpassion.com


partecipa alla nuove sfide di giugno

DIMOSTRACI CHI SEI!

In questa sfida vi ritroverete a Luglio 2100, proprio così, tra un secolo dovrete allenare in un mondo pieno di regen. A differenza delle altre sfide avrete più libertà di scelta, potrete prendere a scelta le ultime 3 squadre stimate dei 4 campionati selezionati, qualunque squadra scegliate gli obbiettivi saranno gli stessi. Ve la sentite?

Come sapete i nostri ragazzi dell’U21 sono stati eliminati ai play off e non parteciperanno agli Europei. Beh, tocca a voi realizzare l’impresa in cui non sono riusciti.

Il Colombus Crew crede che con il tuo duro lavoro, il tuo coraggio e e la tua determinazione potrai portarli a raggiungere i vertici del Nord America. Riuscirai a reggere il peso di questa sfida?

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- SCRITTO DA MICHELEGAMBERO -

Classifiche Torneo 1

THE FOX

19

11

3

5 48

:

28

20 36

2

RESINA 09

19

10

5

4 45

:

27

18 35

3

MOJITO F.C.

20

10

3

7 38

:

34

4 33

4

RARI NANTES LAZIO

19

9

4

6 35

:

32

3 31

5

RED BULL TRINACRIA

19

9

3

7 27

:

23

4 30

6

NPA

19

8

4

7 33

:

30

3 28

7

FC SAVOIA

19

7

6

5 26

:

21

5 27

8

DINASTY

19

7

6

6 34

:

30

4 27

9

REAL APPLED

19

8

3

7 25

:

24

1 27

10

MINERU LUPENI

19

9

0

10 36

:

37

-1 27

11

AC BEST ELEVEN

19

6

7

6 33

:

33

0 25

12

SARDINIAN STYLE

20

6

5

9 29

:

37

-8 23

13

HOLLYWOOD UNITED

20

6

5

9 34

:

45

-11 23

14

SALERNITANA

18

4

6

8 25

:

29

-4 18

15

MENDOZA

19

4

5

10 26

:

38

-12 17

16

U.C. DIAMOLI

19

4

3

12 19

:

45

-26 15

The Fox dopo il pareggio contro il Resina per 1-1 cerca di consolidare il primato e per allontanare il Mojito e il Resina da un possibile sorpasso, Rari Nantes intanto con 31 punti è pronto a farsi vivo per la lotta scudetto, nella zona calda invece incontriamo Salernitana e Mendoza che devono assolutamente far punti se non voglio perdere terreno, U.c Diamoli è gia alle partite decisive per una salvezza difficile 1

JACK DANIEL’S

17

10

4

2 30

:

13

17

34

2

S.S. DARK ANGELS 1990

17

10

3

4 29

:

17

12

33

3

REAL NAPOLI

17

8

5

3 28

:

24

4

29

4

VALENCIA SUNS

17

8

2

7 26

:

22

4

26

5

A.S. ORETA

17

8

1

8 31

:

26

5

25

6

SANTOS SOCCER

17

5

9

3 21

:

18

3

24

7

ICE BOYS TEAM

17

6

6

4 25

:

24

1

24

8

AC ZAMPIS

17

5

5

7 22

:

27

-5

20

9

RED LYON

17

5

4

8 23

:

28

-5

19

10

AC SHAKTAR DONEZ

17

4

6

5 25

:

27

-2

18

11

CARBON SOCCER

17

3

7

4 17

:

20

-3

16

12

DELFINO PESCARA 1936

17

4

4

8 28

:

37

-9

16

13

BDO

17

3

5

8 18

:

27

-9

14

14

SFRANTUMMATOS

17

1

5

9 10

:

23

-13

8

Qui la sfida è davvero calda, Dark Angels che dopo la brusca sconfitta contro il Red Lyon adesso insegue i Jack Daniel sempre piu in fuga verso la serie A, intanto nella lotta per non retrocedere abbiamo tante lotte che possono portare molte squadre in posizioni di classifica non molto piacevoli, Bdo e Delfino Pescara lotteranno sino all’ultimo, Sfrantummatos sembra gia spacciato 10 fmpassion.com


1

SIKELIAN TEAM

17

9

5

2 27 : 14

13 32

2

BAYERN MONACO

17

10

2

5 34 : 25

9 32

3

TURRIS

17

10

1

6 32 : 20

12 31

4

C.C INTERNAZIONALE TARANTO

17

9

2

3 22 : 11

11 29

5

PANATHINAIKOS

17

8

3

5 34 : 26

8 27

6

ATLETICO MADRID

17

8

3

6 26 : 27

-1 27

7

JUNIOR PORTORECANATI

17

7

3

7 26 : 25

1 24

8

REAL PEDRINHO

17

7

2

7 24 : 28

-4 23

9

GRIFONE F.C.

17

6

4

7 26 : 29

-3 22

10

ATLETICO LIBERTA’

17

6

2

8 27 : 34

-7 20

11

PALERMO EAGLES

17

5

2

9 23 : 27

-4 17

12

OLYMPIQUE LYONNAS

17

4

2

11 28 : 34

-6 14

13

SAMPDORIA

17

4

2

11 25 : 40

-15 14

14

PANAREA SOCCER

17

4

1

10 18 : 32

-14 13

Sikelian qui agguantanto dal Bayern Monaco causa scontro diretto vinto dal Bayern Monaco, Turris li a -1 che aspetta solo un passo falso delle due la davanti per tornare in vetta, per non retrocedere O.L a -3 dal Palermo Eagles e -6 dall’Atletico Liberta che è in piena crisi, Panarea Soccer intanto deve cominciare a darsi una svegliata

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- SCRITTO DA PAPAS91 -

Italia-Inghilterra a confronto Una delle discussioni più calde e accese che si sono svolte recentemente sul nostro Forum (più precisamente nella sezione “Bar dello Sport”) è stata quella relativa al confronto tra calcio inglese e calcio italiano, tra Premier League e Serie A, rispettivamente il primo e il quarto campionato in Europa secondo il ranking stilato dalla UEFA. Se non consideriamo l’attuale stagione (2010/11) ma prendiamo in esame una per una le cinque annate precedenti possiamo notare come la Serie A abbia superato in punti la Premier League solamente una volta, cioè durante la stagione 2005/06, anno in cui comunque l’Inghilterra portò l’Arsenal in finale di Champions League (sconfitto dal Barcellona) e l’inaspettato Middlesbrough in finale (persa poi contro il Siviglia) di Coppa Uefa, oggi Europa League, competizione che le inglesi snobbano tanto quanto le italiane tranne qualche sporadica apparizione: Fulham e Liverpool la passata stagione, Fiorentina nel 2007/08, e il già citato Middlesbrough appunto nel 2005/06; ma nonostante questi buoni piazzamenti per andare a scovare un trofeo nella suddetta competizione dobbiamo risalire al 2001 con il Liverpool per l’Inghilterra e al 1999 con il Parma per l’Italia. Considerando invece gli ultimi anni della Champions League Italia e Inghilterra procedono di pari passo in quanto a trofei, ma periodicamente la seconda arriva alle fasi finali della competizione con quasi tutte le squadre illese, portandone spesso una in finale (Arsenal nel 2006, Liverpool nel 2007, Manchester United e Chelsea nel 2008 e ancora lo stesso United pure nel 2009 e nel 2011), mentre la Serie A non guida tre squadre ai quarti dal 2006. Passando al capitolo spettatori, qui il paragone è impietoso su tutti i livelli: la Premier League ha richiamato durante questa stagione una media di 35167 persone allo stadio e le squadre hanno avuto tutte una percentuale media di presenze (rispetto alla capienza dei rispettivi stadi) superiore al 90%: dal Manchester campione (media di 75093 spettatori, 99% di riempimento dell’Old Trafford) al West Ham ultimo classificato (33464, 94%) fino al Blackpool, squadra che ha avuto la minore media spettatori con 15779 unità ma che ha comunque “affollato” il proprio stadio con una media percentuale del 97%. In Serie A invece la media è stata sui 23998 spettatori con una percentuale del 52%: i campioni d’Italia raggiungono quota 67% (pari a 53528 di media su 80074 posti, cioè la capienza di San Siro), i fanalini di coda del Bari non vanno oltre il 39% (22526 di media), mentre la squadra che ha attirano meno spettatori è stato il Brescia con 9888 unità (61% della capienza dello stadio). Scendendo di livello, la forbice tra Italia e Inghilterra aumenta ancora: la Championship attira una media di circa 17000 unità (con il 68% di riempimento rispetto alla capienza dello stadio), la League One ha una media di 7500 (48%) e la League Two scende fino a 4000 come media (39%); nelle rispettive categorie nostrane invece la Serie B ha poco meno di 5000 spettatori di media (26%), la Lega Pro prima divisione circa 2400 (18%) mentre la seconda divisione scende sotto il migliaio (13%). Le ragioni di tale dislivello italiano rispetto al modello inglese (che conseguentemente a ciò ha degli introiti derivati dagli stadi superiori a più del doppio di quelli nostrani) possono essere ricercate in molti fattori (l’arretratezza e la fatiscenza degli impianti di gioco, la totale copertura televisiva, le maggiori restrizioni, …) ma non nel prezzo dei biglietti, che oltremanica hanno un costo più elevato. La Premier League inoltre ha stipulato un contratto collettivo sui diritti tv (che vengono suddivisi tra le squadre in termini simili a quelli italiani, cioè una parte distribuiti equamente, una parte rispetto ai risultati e una rispetto al bacino d’utenza dei tifosi) provenienti dall’estero pari a 1,4 miliardi di euro (raddoppiando la cifra del precedente accordo), 500mila in più rispetto a quelli che incassa la Serie A.

12 fmpassion.com


Le squadre inglesi inoltre incassano di più, oltre che in biglietteria e diritti tv, anche in eventi e merchandising ed hanno affinato migliori strategie di marketing e comunicazione, con lo scopo di creare, consolidare e mantenere attive le relazioni e le interazioni con i tifosi, un target su cui investire in un’ottica di sviluppo della crescita dei ricavi. L’80% delle squadre di Premier League hanno delle Fan Page ufficiali su Facebook e la percentuale sale di otto punti se consideriamo Twitter; per quanto riguarda la Serie A si scende fino al 30% per il primo social network e fino al 25% per il secondo; inoltre le inglese incassano anche sfruttando i propri siti internet: oltre che negli online store, i club della Premier League hanno investito e ricavano dalle Web Tv, molto poco utilizzate in Italia, dove il 35% dei maggiori club però possiede un canale free su YouTube; le strategie di business alternative ai diritti Tv sono quindi ancora indietro rispetto a quelle inglese, che risultano meno timide nelle sperimentazioni e più avanti sul fronte dei nuovi modelli di comunicazione; nonostante le maggiori entrate però, le squadre inglesi hanno debiti ben più pesanti con le banche e solamente 4 squadre su 20 hanno i conti a posto. Concludo riportando i dati di un sondaggio, realizzato da Goin’ Part Two tramite www.omegle. com in cui è stato chiesto ad un campione random di 100 persone provenienti da un qualsiasi paese quale fosse il primo paese che gli viene in mente se pensano alla parola “calcio”: i risultati vedono in testa l’Inghilterra con il 27%, seguita da Brasile (21%) e Spagna (13%), con l’Italia solo quinta all’8%. La parola passa adesso a Goin’ Part Two, in difesa del calcio italiano, e a Leo58, a favore di quello inglese; ringrazio entrambi per la loro disponibilità.

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- SCRITTO DA GOIN’ PART TWO -

Il Calcio Italiano è migliore di quello Inglese?

Negli ultimi anni si va ormai sempre più diffondendo la “moda” di dire che il calcio italiano sia finito, che il calcio inglese sia ormai irraggiungibile per noi, che addirittura la Bundesliga e la Liga siano meglio della nostra Serie A. Io non sono qui per dire che il calcio italiano è effettivamente migliore del calcio inglese, non so nemmeno io se è realmente così, ma sono qui per far capire che il calcio inglese forse non è perfetto come si crede, e che il calcio italiano è ancora tra i migliori al mondo ed ha poco da invidiare a tutto il resto del mondo. “E’ difficile per gli inglesi sentirsi dire certe cose...ma non tutto nel calcio Inglese è perfetto. Ci sono anche cose che non vanno.” [Josè Mourinho] E andiamo a vedere cos’è che non è perfetto in questo calcio inglese. Comincerei subito dal proseguimento di quella frase di Mourinho che fa “In Inghilterra le squadre dovrebbero essere più tattiche e meno emotive”. Lo Special One fa pieno centro, il calcio inglese non brilla certo per gli grandi schemi o grandi intuizioni tattiche, ma questo anche perchè lì l’allenatore è visto in modo diverso, lì un allenatore può restare per anni su di una panchina senza vincere una mazza ed essere comunque rispettato dai tifosi, e non so quanto questo in realtà possa essere vantaggioso. Ne è dimostrazione il fatto che solo il Manchester United con Sir Alex in panchina sia comunque riuscito a vincere qualcosa anche a livello internazionale negli ultimi anni, Sir Alex che comunque nei suoi primi 6 anni alla guida dei Red Devils non ha mai vinto nulla. Ma probabilmente è l›unico esempio positivo, basti pensare all›Arsenal di Wenger (contratto fino al 2014) che Roberto Mancini e Carlo Ancelotti, allenatori non vince ormai una Premier da 6 anni, e questo è l›anno in cui ci italiani di successo in terra anglosassone. è andato “più vicino”, quindi vedete un po’ voi. Forse dovrebbero provare ad avere un po› meno fiducia nell’allenatore e provare magari a cambiarlo più spesso, perchè si può vincere pure al primo anno. «Tutti dicevano che il calcio inglese era così speciale, che nessuno poteva vincere al primo anno che era arrivato. Ma io arrivai e vinsi. Tutto ciò impressionò molto ed è passato alla storia.» [Josè Mourinho]. Noi in Italia forse cambiamo allenatore troppo spesso, ma forse possiamo anche permettercelo, avendo la più grande “scuola” di allenatori del mondo, che negli ultimi anni stiamo anche esportando in tutto il mondo, calcio inglese compreso. Solo 6 allenatori in Premier League sono inglesi, 17 allenatori in Italia sono italiani. Quello che fa più sorridere è che anche il loro CT sia italiano. E visto che siamo in tema di “nazionalità”, il 40% dei calciatori in Italia è straniero, ed è assai, sì, ma in Inghilterra è addirittura il 62% dei calciatori che è straniero! Uno degli aspetti sicuramente peggiori del calcio inglese è sicuramente l›assurda gestione economica, non ho i numeri attuali, ma secondo i dati ottenuti dal Guardian, che ha avuto accesso ad una copia del rapporto, nel 2007-2008 il debito delle società della massima divisione inglese era pari a quattro miliardi di euro, pari al 56% del debito complessivo delle 732 società europee affiliate all’Uefa. Nella classifica dei debiti la Spagna segue la Premier League al secondo posto. Dell›Italia non si fa menzione. E questi sono numeri veramente pazzeschi, il calcio inglese non si fa scrupoli nello spendere e spandere senza alcuna preoccupazione, e infatti sono tantissime le società che ogni anno rischiano fallimenti o penalizzazioni, e molti li ottengono pure. Tutto questo comporta danni a tutta l’Uefa, che ora sarà costretta ad innestare questo benedetto Fair Play finanziario, che, mentre in Italia diverse società sono già “apposto”, e diverse stanno cercando di risolvere, in Inghilterra nessuno si muove. Il calcio inglese, come anche quello italiano, nel 2006 è stato vittima di numerosissime accuse di corruzione, ve ne faccio leggere un po’ “a random”: a gennaio 2006, l’allora tecnico del Luton Town, Mike Newell, e l’allora allenatore dei Queens Park Rangers, Ian Holloway, sono stati accusati di aver accettato delle bustarelle, the FA ha subito parlato con i due manager e ha avviato una indagine; l’allora allenatore del Portsmouth, Harry Redknapp, è stato filmato segretamente mentre parlava con Peter Harrison, discutendo sulla possibilità di acquistare Andy Todd, all’epoca del Blackburn Rovers, nonostante la FA non permetta questo tipo di azioni; l’ex dirigente del Chelsea, Frank Arnesen, è stato filmato mentre ha cercato di acquistare un calciatore sotto contratto con un’altra fmpassion.com 15


squadra, Nathan Porritt del Middlesbrough, queste azioni sono vietate dalla FA, ma il Chelsea non è stata l’unica squadra ad esserne coinvolta: anche il Newcastle United e il Liverpool sono stati accusati; Peter Harrison, agente FIFA, è stato accusato di aver tentato di corrompere Sam e Craig Allardyce, in cambio di trasferimenti sicuri al Bolton e tre suoi acquisti sono stati indicati come direttamente dipendenti dalle bustarelle: il difensore Tal Ben Haim, il centrocampista Hidetoshi Nakata e il portiere Ali Al-Habsi; Craig, che ha lasciato il business nell’estate 2006, ha dichiarato ai giornali che, a causa di questo scandalo, è costato al padre il posto di allenatore dell’Inghilterra. Il 2 Ottobre 2006, è stato annunciato che dalle investigazioni di John Stevens, sono emersi trentanove trasferimenti sospetti, e tra questi troviamo anche trasferimenti sicuramente importanti coinvolgenti anche una società come il Chelsea (Droba, Cech, Essien). Ovviamente tutto questo a dimostrare che nemmeno il loro calcio splende/splendeva, non che il nostro sia/ fosse pulito. Nel calcio inglese si è troppo superficiali nel sottovalutare certi problemi, e sicuramente uno dei più grandi è quello del calcio “troppo duro”, negli ultimi anni soprattutto abbiamo assistito ad infortuni pazzeschi, causati da interventi killer in cui magari l›arbitro nemmeno fischia (!), ed è emblematico da questo punto di vista è sicuramente l›infortunaccio di Bale. Probabilmente questi infortuni sono anche dovuti al fatto che lavorano molto meno di noi in palestra e il corpo non reagisce benissimo a questi interventacci, e mentre noi stiamo a lamentarci di infortuni muscolari, questi si spaccano tibie e peroni. Per carità, il calcio è uno sport maschio, e purtroppo quegli interventi di sport hanno ben poco. Vorrei aggiungere una piccola cosa, provando a prevedere ciò che il mio “collega” scriverà del calcio inglese, posso sicuramente esser certo che la “violenza” negli stadi che abbiamo in Italia non è minimamente paragonabile alla VIOLENZA negli stadi presente nel calcio inglese negli anni ‘80 soprattutto, che oggi, per fortuna, non c›è più. Provando a parlare di club, di Fabio Cannavaro alza la Coppa del Mondo nel prestazioni internazionali, possiamo dire che negli ultimi 10 anni le squadre italiane hanno vinto 3 Champions League, le squadre inglesi 2; c’è da dire comunque che l’Inghilterra ha portato negli anni diverse squadre avanti, magari perdendo poi in finale. Quest’anno purtroppo ci siamo ritrovati senza nessuna squadra in Semifinale, e con una sola ai Quarti di finale, ma rimango dell’idea che sia stato un anno un po’ così, perchè lo dimostra la vittoria della Champions dell’anno scorso dell’Inter che il calcio italiano non è finito, e non può finire subito così drammaticamente. C’è comunque da dire che in Italia abbiamo tra i calciatori più forti al mondo, è anche vero che anche l’Inghilterra ne è piena ma, ripeto, io devo dimostrare che siamo ancora grandi. Se invece dobbiamo parlare di nazionali, possiamo semplicemente dire che siamo 4 Coppe del Mondo (nessuno in Europa come noi) contro 1 sola; 1 Europeo contro 0. E’ vero che tra i campionati più visti quello più “avanti” è il calcio inglese, ma il nostro calcio è comunque ancora visto e amato da tantissima gente, e noi lo sappiamo quanto è bello il nostro calcio, il più equilibrato ed il più difficile. Non è superiore a quello inglese, forse gli è pure inferiore, è un calcio particolare, è un calcio non spettacolare ma vincente e che bada al sodo, e lo fa con precise idee tattiche. “Il nostro calcio è prosa non poesia.” [Giovanni Trapattoni]

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- SCRITTO DA LEO58 -

Il Calcio Inglese è migliore di quello Italiano?

Perché la Premier League è migliore della Serie A? Le motivazioni sono molteplici, le divideremo in due grosse parti, la prima parte dedicata al semplice calcio giocato, l’altra a tutto ciò che succede fuori il campo. Il calcio giocato, beh, non serve un genio per vedere quanto il calcio italiano sia diventato tattico e noioso, possesso palla sterile e poco più, pochissimi gol e catenaccio. La Premier non è così, si gioca a faccia aperta, senza paura, meno tatticismo, più gioco, più velocità, più corsa, meno falli inutili, gioco più fluido e soprattutto più gol. Molti dicono che i gol sono dovuti alle scarse difese inglesi, in parte è vero, forse in Italia non trovi difensori scarsi quanto Coloccini, Alcaraz o Koscielny, ma ciò non significa che le difese siano scarse. Tante squadre inglesi sono sostenute proprio da una grande retroguardia: il Chelsea con Luiz e Terry, United con Vidic e Ferdinand, Tottenham con Dawson, Bassong e Gallas, il Liverpool con Skrtel e Carragher senza dimenticare il Bolton di Cahill e Knight e lo Stoke City di Huth e Shawcross, sottolineando che ci sono altri difensori forti in giro: Steven Taylor, Christopher Samba, Thomas Vermaelen, Vincent Kompany e tanti altri; le difese non mancano di certo. La Premier è più spettacolare della Serie A perché, mentre in Serie A si gioca a “chi ne prende uno di meno”, in Premier si gioca a “chi ne fa uno di più”, è tutta questione di mentalità, questo comporta più gol, ritmi più alti, più spettacolo e divertimento, semplice. Le squadre sono molto più competitive, una squadra in zona retrocessione in Premier, ad St James’ Park, casa del Newcastle United F.C. esempio il Wolverhampton, non è equiparabile ad un Lecce o ad un Cesena, e questo è dovuto alla maggiore disponibilità economica delle società inglesi, più soldi attirano migliori giocatori e migliori giocatori portano a maggior spettacolo. La maggiore disponibilità economica è dovuta agli stadi di proprietà che permettono alle società un guadagno molto superiore rispetto a quelle con uno stadio in affitto. Le spese sono più o meno le stesse per la manutenzione di uno stadio, solo che in Italia c’è un affitto da pagare e molti soldi escono, non essendoci questo problema in Inghilterra è tutto a favore delle società; oltretutto gli stadi inglesi sono sempre tenuti in maniera perfetta, non esistono strutture tipo il Bentegodi di Verona che sembra un campo di patate, in Inghilterra i terreni di gioco sono tenuti sempre bene, senza zolle o parti senza erba. Oltretutto gli stadi inglesi sono strutture stupende, studiate appositamente per il calcio che permettono anche ai tifosi più in alto di vedere bene le partite a differenza di molti stadi italiani dove, nelle parti più lontane, si vedono 22 puntini in mezzo al verde e poco più. Altro aspetto stupendo della Premier è lo sviluppo dei giovani: 20 squadre su 20 ogni giornata fanno giocare ragazzi dell’academy, dando loro responsabilità importanti aiutandoli così a crescere, non a bruciare come si pensa in Italia. Spesso e volentieri questi ragazzi si rivelano dei veri e propri talenti, John Flanagan del Liverpool, Jack Rodwell dell’Everton, Nile Ranger del Newcastle, Marc Albrighton dell’Aston Villa e tanti altri, tutti ragazzi che avranno un roseo futuro davanti a loro, senza dimenticare i giovanissimi già affermati come Andy Carroll o Adam Johnson. Ovviamente neanche la Premier è perfetta, il gioco troppo spesso degenera in brutti interventi, a volte intenti a far male, questo spiega l’alta percentuale di gravi infortuni quali rotture di caviglie, tibie e peroni; troppo spesso si vedono interventi da codice penale e questo non è proprio il massimo, perché poi le partite degenerano e diventano fallose e frammentate. Non manca poi il problema degli arbitri che, come in Italia, Spagna e resto d’Europa, fanno abbastanza schifo; l’unico pregio che hanno è quello di lasciar correre molto e piuttosto che fermare il gioco per ogni minima cosa, poiché oggi il 90% di chi rantola a terra sta simulando, lasciano scorrere le partite in maniera più fluida.

Jack Rodwell, classe 1991, centrocampista inglese dell’Everton.

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Perché non lasciare ora la parola a quei tanti allenatori italiani che sono andati ad allenare in Inghilterra, visto che probabilmente verranno menzionati? “Nel calcio c’è il Paradiso e c’è l’Inferno, uno può scegliere dove stare tra i due. L’Italia, rispetto all’Inghilterra, è l’Inferno”. (Claudio Ranieri); “Non mi manca l’Italia; dopo le partite a volte lascio lo stadio a piedi e i tifosi avversari mi inseguono per un autografo, fare una passeggiata dopo un match è una piacevole novità, in Italia sarebbe impossibile. Qui, invece, non ci sono le tensioni che accompagnano la serie A. Ma la cosa più strana è sentirsi chiamare “boss Roberto”. (Roberto Mancini); . “Adoro l’atmosfera del calcio inglese, tutti ti rispettano, non c’è violenza, gli stadi sono pieni: queste sono le ragioni per le quali vorrei rimanere.” (Carlo Ancelotti); “In Inghilterra il calcio è spensierato, è un gioco. Da noi, no. E, in Italia, sai che se perdi ti sfasciano la macchina.” (Gianluca Vialli); per non parlare di Mourinho che finchè è restato in Italia non ha fatto altro che dire quanto gli mancasse l’Inghilterra e quanto fosse migliore il calcio inglese, cosa che sta facendo tuttora anche in Spagna. A questo punto possiamo passare alla seconda parte, ovvero ciò che succede al di fuori del campo. Ormai in Italia, dopo il 2006, si vive in un clima impossibile, dove gli arbitri non sono più liberi di svolgere il loro compito in maniera tranquilla e professionale. Siamo arrivati ad un momento dove anche un cartellino giallo diventa motivo di proteste, si grida allo scandalo per un nonnulla. In Inghilterra gli arbitri sbagliano continuamente, fuorigioco errati e rigori inventati sono all’ordine del giorno come nel resto d’Europa, ma nessuno protesta, nessuno dice niente. Esiste un concetto chiamato rispetto che in Italia si è perso completamente e questo è un aspetto importantissimo della Premier, che è proprio fondata su questo. Ma l’aspetto più bello che fa innamorare dell’Inghilterra è quello dei tifosi. Le tifoserie inglesi sono senza dubbio le migliori al mondo, la Kop e la Toon army su tutti non perdono occasione per sostenere la propria squadra, anche se sotto pesantemente in partite importanti il tifo non viene mai a mancare. Per fare un confronto, nel 2009 il Newcastle retrocesse all’ultima giornata, sul campo dell’Aston Villa; una squadra che si trovava in Premier da 17 anni, con alle spalle due partecipazioni alla Champions League ed una finale di FA Cup, retrocesse contro ogni previsione e nonostante tutto, quel giorno, i tifosi a fine partita in lacrime hanno applaudito la squadra, continuando a sostenerla, una squadra che era pure quotata per un posto europeo con i vari Owen, Duff, Martins; il pubblico ha sempre garantito il tutto esaurito per le partite casalinghe nonostante la stagione scadente. Guardate cosa è successo con la Sampdoria, anche se dopo la retrocessione i tifosi hanno comunque sostenuto la squadra, in precedenza alcuni avevano minacciato squadra e allenatore e aggredito il pullman della squadra, Gli Hatters, i tifosi dello Stockport County F.C. oppure i tifosi del Bari che durante il derby col Lecce tirano petardi verso la porta del portiere avversario; tutto ciò in Inghilterra non esiste, non fa parte della mentalità della gente. Gli inglesi poi hanno un senso civico di un altro livello, quando c’è una commemorazione per qualcosa sono sempre impeccabili, ricordo un Arsenal-Liverpool di aprile dove in un Emirates Stadium gremito si è celebrato il minuto di silenzio in onore delle vittime dell’Hillsborough e in un palcoscenico quasi surreale, non si è sentito nulla, il silenzio più totale, mentre in Italia spesso e volentieri c’è chi fischia o comunque, anche facendolo in buona fede per carità, applaude o fa casino e non è proprio il massimo della correttezza. Vogliamo parlare poi delle serie minori? Stadi sempre pieni di tifosi, anche nelle coppe nazionali, quando si scontrano squadre semi dilettantistiche, gli stadi sono sempre gremiti. Una delle belle storie del calcio inglese di quest’anno è senza dubbio quella dello Stockport County, che l’anno scorso era in League One (il corrispettivo italiano della Lega Pro) e che questa stagione viene retrocesso per la prima volta in 106 anni fuori dalla Football League, anche per una serie di gravi errori di gestione; i tifosi però sono rimasti fedeli alla squadra e hanno garantito presenze mai inferiori a 4.000 alle partite casalinghe. Alla fine della partita decisiva, persa contro il Northampton, tutto il pubblico ha intonato la canzone del club, The Scarf my father wore, a dimostrazione dell’attaccamento che c’è tra tifosi e squadra.

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Ovviamente non è stato sempre rose e fiori, tutti conoscerete le tristi vicende dell’Hillsborough dove morirono 96 persone, quella dell’Heysel, finale di Champions tra Juventus e Liverpool dove trovarono la morte altri 39, e dei molteplici incidenti provocati dagli hooligans che hanno infestato i campi inglesi per tantissimi anni. Vennero prese numerose misure di sicurezza: subito dopo Heysel l’allora primo ministro Margaret Thatcher richiamò tutte le squadre inglesi e decise di estrometterle dalle campagne europee; con il rapporto Taylor del 1990 fu decisa la ristrutturazione di tutti gli impianti con eliminazione delle barriere tra il campo di gioco e la tribuna, eliminazione delle terraces e seggiolini in tutti i settori, uso di telecamere a circuito chiuso, furono responsabilizzate le società a cui fu affidata la sorveglianza all’interno degli stadi, fu creata una squadra speciale anti hooligans con lo scopo di schedare tifosi violenti. Oltretutto venne vietato l’alcool negli stadi e fu considerato reato il comportarsi alle partite in modo “allarmante”, anche se non violento, permettendo così alla polizia di arrestare e far processare per direttissima i tifosi anche solo per violenza verbale (linguaggio osceno e cori razzisti), furono vietate le trasferte europee ai tifosi considerati sospetti. Tutto questo ed altri provvedimenti hanno contribuito a risolvere le molte problematiche presenti negli stadi inglesi debellando completamente il problema degli hooligans rendendo il calcio inglese più sicuro e più bello da vedere.

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- SCRITTO DA BIBO90 -

Allacciate le cinture, si vola in Olanda!

Come di consueto eccoci al nostro viaggio verso i più bei campionati del Mondo, in questo viaggio ci dirigiamo in Olanda. Partiamo subito dalla sfida di questo campionato che viene definita difficile, analizzeremo il Willem II che viene pronosticato dai media 18, infatti l’obiettivo minimo è evitare la retrocesisone:

Come potete vedere il budget non è dei migliori, perciò bisognerà lavorare bene in uscita e in entrata mirare soprattutto agli acquisti a Parametro 0 oppure mirare ai prestiti, che sono sfruttati bene dalla società olandese, ecco la rosa:

Come si può vedere la rosa è molto ampia, perciò dipende sempre dalla tattica che si vuole utilizzare, potete decidere anche di non intervenire sul mercato, intanto ecco la tattica consigliata, o per meglio dire già impostata da Fm:

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Un aggressivo 4-3-3 che volendo si può modificare in un più solido e sicuro 4-4-2. Ora passiamo alle squadre più famose e blasonate del campionato olandese, non mi sento di dividerle ulteriormente in medie e big, ma le tratterò tutte insieme, eccole: l’Ajax, l’AZ, il Twente, il Feyenoord e il PSV. Ecco i vari obiettivi stagionali:

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Le squadre che diciamo puntano al titolo sono tutte tranne l’AZ che all’inizio vola più basso, ma darà filo da torcere alle contendenti e si proporrà anch’esso come vincitore del titolo d’Olanda, ecco le varie rose:

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i Come potete notare le rose sono tutte piuttosto competitive, chi piĂš chi meno ovviamente, ma tutte possono competere per la vittoria finale ecco le tattiche:

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Tutte le squadre utilizzano delle tattiche piuttosto offensive, che renderanno le partite sicuramente più emozionanti e il campionato sicuramente più combattuto , e con questo vi invito a fare una bella carriera in Olanda, perché è veramente una bella avventura, vi saluto e vi aspetto al prossimo viaggio, buon FM a tutti!

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- SCRITTO DA SPEDY5 -

L'Angolo di Spedy5! “Si deve cercare di mantenere la passione dei tifosi e dare, cercare di giocare per i tifosi. Dare spettacolo. Io penso che non basta vincere 1 a 0 per essere felici e contenti se non si è dato niente alla gente. Penso che la gente debba tornare a casa contenta... Che ha visto qualche cosa. E si è divertita” Z.Z. Questo è quello che cerco di fare quando inizio una carriera, ovviamente con le dovute proporzioni. Molti di voi penseranno che vincere sia l’unica cosa che conta ma per me non è così. Quando decido di pubblicare una mia carriera sul forum è perché voglio trasmettere qualcosa; ma per farlo bisogna raggiungere traguardi importanti e vincere; quindi la vittoria viene in conseguenza dei propri sforzi e delle emozioni che ognuno mette nella propria carriera, non come priorità. Solo se riesco a trasmetterle, mi sento soddisfatto. Meglio mille tifosi che mille trofei. Io iniziai a giocare a FM nel 2009, ma avevo un pc così mal ridotto che supportava a mala pena FM 2008 quindi fu proprio quest’ultimo il mio primo Manageriale. La mia prima squadra fu il Genoa, all’epoca era una bella squadra in cui Criscito e Bocchetti nel giro di due anni diventavano i difensori più forti del gioco, Kharja era il trequartista più forte e Julio Cesar Leon tirava le punizioni meglio di Rivaldo. Fu così che mi affezionai al Grifone e puntualmente è la mia prima scelta all’inizio dei nuovi FM. In seguito andai in giro per il mondo, passai dall’Aluminij Kidricevo (serie B Slvovena) al Fimleikafélag Hafnarfjarðar (detto FH, Serie A Islandese) al EB/Streymur (Serie A Isole Far Oer) al Leeds (questa squadra penso che sia l’unica che abbiate mai conosciuto fra quelle precedentemente citate :D ) fino ad arrivare alla carriera di quest’anno con Melbourne Victory Fc per poi passare all’Ural Yekaterinburg e attualmente essere al CSKA Mosca. Da come avrete capito, le sfide impossibili sono quelle che mi appassionano di più. Non c’è nulla di meglio che partire da una squadretta di periferia in qualche posto sperduto del mondo dimenticato da tutti e farla diventare la più forte della nazione o addirittura del mondo. Sicuramente non è una cosa facile da attuare, i più frettolosi in genere non si cimentano mai ma la soddisfazione di scoprire una miriade di giocatori nuovi e sfidare sempre nuove squadre è inimmaginabile. Ma una volta arrivati nella nuova squadretta, cosa bisogna fare? Prima di tutto occorre rivoluzionare la squadra; in genere ci sono almeno due buoni giocatori su 11 titolari e proprio per questo bisogna setacciare bene il mercato ed approfittare dei parametri zero. Eh si, perché queste squadrette fanno fatica ad arrivare a fine mese! Perciò bisogna sfruttare i parametri zero e vi assicuro che ce ne sono di ottimi in tutto il mondo. Con quello che siete riusciti a trovare, dovete impostare la migliore formazione possibile. Ad esempio, se ho una plusvalenza di qualità a centrocampo userò un modulo che abbia molti centrocampisti (es: 3-5-2) e così anche per gli altri casi. Poi bisogna impostare i parametri secondari; se dispongo di una buona difesa si può osare qualcosa di più e se l’attacco latita, sfruttate gli inserimenti dei centrocampisti con il contropiede. Dopo aver fatto la squadra, siete pronti all’azione! Ovviamente non aspettatevi di vincere tutto e subito, per creare una buona squadra ci voglio almeno due anni; bisogna osservare gli avversari, capire i limiti della propria squadra e gestire i media a proprio favore; si perché è anche con le conferenze che si conquistano i giocatori e ci si fa rispettare in panchina dalla squadra. fmpassion.com 25


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- SCRITTO DA RICCARDO -

Sudamerica, Emozioni Uniche! Sempre più spesso, in quest’ultimo mese, vedo sempre più carriere sudamericane. Il che mi fa piacere perché significa che il così detto “calcio dei poveri” sta emozionando l’Europa e soprattutto noi italiani. Il nostro forum ha più di qualche carriera ambientata nel nuovo mondo (“Los Guerreros” e “Una Nuova Avventura” su tutti… si sta anche facendo pubblicità!). Io, personalmente, seguo molto questo tipo di calcio, ma non limito solamente ad Argentina e Brasile, svario su tutto il continente seguendo a volte le serie minori. L’unico neo è il Venezuela, nazione assai povera e con un calcio ridotto, nonostante le numerose squadre. Devo essere anche sincero preferisco allenare e vedere una partita sudamericana a una europea (tranne quando gioca la mia Lazio, ma questo è un altro discorso). Il motivo? Il calcio del vecchio mondo ormai è più che monotono, ci sono sempre le solite big, pochi veterani e poche bandiere, di giovani in prima squadra neanche l’ombra e soprattutto sempre la stessa solfa nei campionati, se non qualche rivelazione annuale. Invece, in Sudamerica il calcio è passione, amore per i propri giocatori, tecnica e spettacolo. Tantoché anche i presidenti sono vulcanici e facilmente irascibili, dato che spesso sono ex-giocatori (esempio il presidente del River “Kaiser” Passarella, ex pilastro del River e della nazionale Argentina). Poco fa (sto scrivendo quest’articolo il giorno dopo) ho assisto al SuperClasico d’Argentina Boca-River. Coreografie spettacolari, agonismo in campo (forse anche eccessivo), grande tecnica da parte dei giocatori e soprattutto grande spettacolo in campo. Ogni partita ha un suo fascino e qualcosa di nuovo da farci vedere, soprattutto grandi reazioni d’orgoglio da parte dei giocatori. Andiamo ad analizzare le differenze. In Sudamerica (soprattutto in Argentina) ogni anno è un campionato a sé. Basti pensare che due anni fa c’era il dominio delle grandi Boca e River, poi quello di Estudiantes e Velez. Ora il River sta tornando grande, accompagnato da un ottimo Velez insieme alle sorprese Godody Cruz ed Olimpo che due anni fa sono state vicinissime alla serie B. In Sudamerica c’è tanta ingenuità (età medie di 23 anni, basti pensare che la squadra più “vecchia “ In Argentina è l’Olimpo con 26 anni). Ogni squadra ha un talento pronto per l’Europa, ogni squadra ha un nuovo Tevez o Kakà. Tutti giovani promettenti che peccano di inesperienza. Le partite al cardiopalma, lottare fino al 90° e soprattutto avere la possibilità di mettere in luce i giovani, cosa che spesso in Europa risulta più che impossibile. Neanche nelle nostre carriere riusciamo a farli giocatori con continuità e farli maturare, tranne i soliti nomi: Verratti, Sanogo, Hazard, Sanchez, Traorè e Babacar. Molti nel forum intraprendono una carriera in Sudamerica, arrivano in coppa a giocarsela con squadre di stesso livello, vincere 3-0 e poi, al ritorno, boom: rimontati e sconfitti ai rigori. Si accade spesso, perché ci si va con la leggerezza, sicuri dei tre gol di scarto, ma in Sudamerica vige la regola chi gioca in casa vince, salvo qualche eccezione. L’America, per esempio, che fa del suo stadio il suo punto di forza: 100.000 spettatori tutti a gridare un solo nome. Magari potete pensare che è solo un gioco, ma le emozioni sono inarrestabili e rendono il gioco assai emozionante e i giocatori avversari ne risentono. Io personalmente ho fatto una carriera con la mia “seconda casa” il Boca, ho una rosa giovanissima, con le classiche bandiere e i soliti fenomeni. Splendido è dir poco. Vincere due mondiali per club, contro Villareal e Real, di cui uno al 120 esimo. Assurdo! Un’altra cosa che rende emozionante questi campionati è il mercato. Riportare grandi bandiere in patria, il ritorno delle promesse fallite, flop clamorosi in Europa ed idoli incontrasti nella loro squadra (Tony Pacheco, uruguagio del Penarol, idolo assoluto degli oro-neri, ma disastro assoluto nell’Inter, forse farete fatica anche a ricordarlo). Poi c’è il lancio dei giovani dalla cantera, farli esplodere e venderli l’anno dopo a prezzi esorbitanti per poi aspettare il nuovo Maradona che è lì dietro l’angolo… *Scrivi a Riccardo alla mail: RiccardoTirelli@hotmail.it Puoi discutere con lui di ogni cosa. Invia pensieri, dubbi e argomenti che vorresti trattare nella prossima uscita. Potrai essere tu il protagonista del prossimo articolo.

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- SCRITTO DA CRIS9903 -

Carriere Impossibili Football Manager, come tutti ormai sappiamo, offre una quantità di campionati giocabili, che ogni volta prima di iniziare una nuova carriera mette in difficoltà il player che di fondo si pone sempre la stessa domanda, “quali campionati carico?”, “con che squadra inizio?”, inoltre se pensiamo anche agli innumerevoli db aggiuntivi che sono stati creati la scelta diventa sempre più difficile. Con questo articolo vorrei iniziare con voi ad addentrarmi nel mondo delle “Carriere Impossibili”, con questo termine parlo di tutte quelle storie basate su campionati poco conosciuti dove per ottenere qualcosa bisogna veramente sudarselo, dove ogni scelta presa va a pesare positivamente o negativamente sul club. Sul nostro forum è stata creata una sezione apposita per parlare e scambiarsi idee e opinioni su queste avventure (http://www.fmpassion.com/index.php?/forum/98-langolo-delle-avventureimpossibili/), leggendo i vari topic spesso sento “la carriera impossibile che ho fatto è stato partire dalla serie D e portare in Champions questa squadra”, con tutto il rispetto, questa non è quello che noi chiamiamo carriera impossibile, questa secondo me può essere considerata una “carriera difficile”. In questo numero di FM Magazine mi voglio soffermare sull’Europa, secondo me di tutti i campionati Europei che sono presenti in FM, ne troviamo sicuramente qualcuno dove intraprendere una carriera e farsi strada tocca veramente l’impossibile; prendiamo per esempio il campionato Gallese, riuscire a farsi una squadra vincente in territorio nazionale non ci vuole molto, bastano un paio di stagioni al massimo, però per farsi strada in Europa la cosa è molto più difficile se non quasi impossibile, vi posso assicurare che riuscire a portare una squadra gallese anche solo alla fase a gironi della Europa League vi da un senso di soddisfazione che neanche una champions vinta con il Barcellona ti può dare e secondo me è questa l’essenza di Football Manager...qui le cose sono più difficili, ci sono dei punti che allenando una grande o comunque in un campionato conosciuto un’allenatore non si pone...qui le squadre sono quasi tutte semiprofessionistiche, quindi vuol dire contratti part time che a sua volta vuol dire creare degli allenamenti part time...si farà molto difficoltosa la strada del calcio mercato, dove magari un giocatore di sere C2 qui sarebbe un fuoriclasse e non riuscite ad ingaggiarlo perche vuole 1000 euro a settimana e la vostra dirigenza vi permette di offrirne solo 500...la situazione finanziaria di questi club è sempre al limite e non è affatto facile tenere il bilancio in attivo anche perchè qui le cessioni non fruttano molto anzi...a volte se vendete un giocatore per 5000 euro siete già fortunati... E come il campionato Gallese c’è ne sono tanti altri per esempio quello Irlandese...poi magari ci sono dei campionati, vedi quelli dell’Europa dell’Est dove ci saranno meno problemi “gestionali”ma la sfida si fa interessante lo stesso...sfido chiunque a non trovare gratificante giocare la finale di champions con la Stella Rossa oppure con la Steaua Bucarest o perchè no con il Bate Borisov... Io è da tanti anno che gioco a fm e personalmente le sfide che più mi hanno preso sono proprio quelle fatte in terre sconosciute... Questo articolo è stato solo una piccola introduzione nel mondo delle Carriere Impossibili, nei prossimi numeri andremo a vedere più nel dettaglio i vari aspetti di una carriera in questo mondo per molti sconosciuto, comunque questo articolo vi è piaciuto o comunque ha attirato la vostra curiosità vi invito a fare un giro nella nostra sezione (http://www.fmpassion.com/index.php?/forum/98-langolo-delle-avventure-impossibili/)per parlare e approfondire questo fantastico mondo parallelo di fm.

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- SCRITTO DA MARE -

Riassunto del Torneo Online Appena terminato il torneo online che vale la classifica ranking e un posto nel torneo FMT, andiamo un po’ a curiosare nel dettaglio i vari gironi e le diverse partite. Prima di tutto, partiamo con la presentazione delle squadre e i rispettivi allenatori. Udinese – Goin’ Part Two Palermo – Dandino. Genoa – teocriss S.Lisbona – Pelüc Benfica – luk’s 95 Villareal – Raymond85 Valencia – Leo58 Bolton – Bibo90 Borussia Dormuntd - pietroimperium Galatasaray – Incubus:. PSV – papas91 Everton – Castiel Napoli – Lionel At. Madrid - :Mare, Shakatar – zlatan90 Zenit – -HysteriaUna prima occhiata alle squadre. Sicuramente i più sfortunati sono stati Bibo, Castiel e papas con il Bolton, l’Everton e il PSV. Al contrario, Lionel e Goin’ non si possono proprio lamentare, visto che hanno avuto due squadre con un ottimo organico e che nel nostro campionato stanno facendo faville. Il detentore della coppa, Dandino, ha ben deciso di scegliere il Palermo, squadra della sua città e per la quale tifa. Come ha detto ZeroCool, è molto probabile l’assenza di divertimento nelle squadre Atletico Madrid (del sottoscritto) e del povero Hysteria a cui capita lo Zenith di Luciano Spalletti. Siccome il pallone è rotondo, non tutto fila sempre come si pensa. Girone A: Arriva subito la prima sorpresa, con un Bolton scoppiettante e che vince 4 delle partite giocate, riesce ad aggiudicarsi il 1° posto, e dietro di lui c’è uno Zenit che ci crede sempre e riesce a passare con 10 punti.

Girone B: Da secondo passa l’ex detentore della coppa, Dandino [errore dello script], a pari punti con :Mare-, che è un pugno negli occhi per chiunque ami FM e il calcio in generale, soprattutto per Zero.

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Girone C: Nel girone C passano un incontrastato Genoa che vince 5/6 e ne pareggia una e per secondo zlatan90.

Girone D: L’udinese di Goin’ e il Villareal di Ray primeggiano in lungo e in largo per tutta la durata dei gironi.

Quarti di finale: Genoa – Villareal Zenith – Atletico Madrìd Udinese – Shakatar Palermo – Bolton Di queste spiccano sicuramente il Genoa-rivelazione torneo contro il Villareal dell’acclamato raymond85, quest’ultimo non riesce a rimediare il 3-1 dell’andata al Luigi Ferraris con uno scialbo 1-1 che lo porta fuori dal torneo. Tra Zenith e Atletico Madrid è un’andata e un ritorno solo per :Mare che vince prima 2-0 al Vicente Calderon e poi infligge una pesante punizione allo Zenith che prende 5 gol, magra consolazione: il gol all’ultimo di Bukharov. Udinese – Shatar è sicuramente la partita più combattuta del turno, 1-2 all’andata per zlatan che fa sperare anche Goin, che però non riesce ad andare oltre l’1-1 in Ucraina. Tra Palermo e Bolton è goleada, un complessivo di 7 gol per la squadra di Bibo contro i 2 di Dandino, replay della finale vinta dal sardo, 1-1 palla a centro. Semifinale: Genoa – Bolton Shakatar – Atletico Madrid Il Bolton contro il Genoa porta a casa una sorprendente vittoria, sicuramente complice la doppia espulsione nella partita d’andata. 7 gol in totale per il malcapitato teocriss, che esce comunque a testa alta. Per l’Atletico Madrid di :Mare c’è un doppio 2-1, sia in casa che fuori. Finale: Atletico Madrid – Bolton Dopo una difficile scelta, si è deciso di giocarla al Vicente Calderon, in casa di :Mare, dove sicuramente sarà avvantaggiato rispetto al povero Bibo, che sulla carta è sicuramente più debole. Fino all’85 la coppa è in mano a Mare, ma due grandi invenzioni di Klasnic la porgono in mano a Bibo che è il nuovo campione del nostro torneo! 30 fmpassion.com


Intervista del vincitore M: Partiamo subito Bibo, innanzitutto complimenti per la vittoria, anche se contro il sottoscritto! B: Grazie, è stata dura, infatti eri riuscito a trovare la tattica giusta per bloccare i miei giocatori chiave e fino agli ultimi minuti ero sotto, poi si è svegliato Klasnic e sappiamo come è finita! M: Da come si può vedere nel topic dei sorteggi, quando hai visto che ti è capitato il Bolton, quasi ti volevi ammazzare, poi sei addirittura arrivato ad aprire una carriera con la squadra inglese, come mai? B: Già è vero! Come prima impressione c’erano squadre nettamente più forti, e quando mi è capitato il Bolton ho insultato l’intera squadra dalla testa ai piedi, poi col passare del tempo ho studiato per bene la squadra, i singoli giocatori e ho cominciato a rivalutare il Bolton. La vittoria del torneo poi è stata la ciliegina sulla torta, e mi ha spinto poi ad aprire una carriera con questa squadra, che ve lo garantisco da grandi soddisfazioni! M: Dicci la partita più emozionante e quella giocata peggio nel torneo. B: Be sicuramente la finale, ero sotto sino all’87esimo minuto e poi nel giro di due minuti Klasnic si ricorda che è il capocannoniere del torneo e rifila due gol in due minuti. Poi sono da ricordare anche le batoste rifilate al buon Dandino, 5 a 1 e 6 a 1, lui usava il Palermo, lì ho capito che potevo arrivare sino in fondo (Dandino già mi odia per quelle partite ora mi odierà ancora di più :D ) M: Attualmente sei primo nel ranking, subito dopo ci sono io, pensi sia una gratificazione? B: Be si è una bella soddisfazione, soprattutto per uno che si affaccia per la prima volta all’online è sicuramente gratificante, speriamo di rimanere primi per un bel pezzo! M: Nel nuovo torneo te la passi bene anche con il tuo Cagliari, pensi di vincere anche questo (piccola gufata) :D? B: Devo dire la verità? Credo di no. Con il Bolton mi trovavo meglio, soprattutto usando il 4-2-4 con questa tattica il Cagliari non va benissimo, sbagliano molto sotto porta, probabilmente dovrò inventarmi qualche tattica nuova, comunque al momento sono fiducioso, ho passato il girone, e speriamo in un sorteggio agevole ora! M: Beh, per ora è tutto, magari ci rivedremo un’altra volta, grazie per il tempo dedicato, e se vuoi dedicare la vittoria a qualcuno fallo pure! B: Grazie a te, e a tutti gli utenti e staffers del nostro magnifico forum! E si la vittoria la dedico a Dandino ed al Fu Leon! E ai saluti di Bibo, si accodano anche i miei, al prossimo torneo!

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- SCRITTO DA CASTIEL -

Le Certezze di FM KEISUKE HONDA Nasce ad Osaka nel 1986, ed è un calciatore giapponese militante nel CSKA Mosca e nella nazionale maggiore giapponese. Keisuke è una seconda punta, o un trequartista, ma può stare ovunque a centrocampo; la sua firma la mette quasi sempre suic alci di punizione o sui tiri da lontano, che sono la sua specialità. La sua carriera di calciatore comincia nel 1999 in una squadra della sua città che non lo promosse mai nella prima squadra. Grazie alle sue doti calcistiche però, una squadra nipponica lo contattò: i Nagoya Grampus. Qui militò per 3 anni, contando 90 presenze e 11 goal. Successivamente si trasferì in Europa, precisamente in Olanda, nel VVV-Venlo, dove effettuò 68 presenze e 24 goal. Nel 2010 firma per un grande club, quale il CSKA Mosca, dove tutt’ora gioca. Fino a questo momento, conta di 47 presenze e 10 goal nel campionato russo. Con la nazionale ha 28 presenze e 7 goal, ed ha nel Palmares la Coppa d’Asia del 2011.

LATO FM Data la giovane età, è un colpo in grande prospettiva, ma ho deciso di metterlo tra gli adulti in quanto è già molto maturo e utile. Dalle caratteristiche tecniche evincono, come detto, la sua grande tecnica e i suoi velenosi tiri, sia su punizione che su azione da lontano. Come caratteristiche mentali è molto completo, non ha un numero sotto il valore del 10, ed ha soprattutto una buona freddezza e un’ottima determinazione. Fisicamente ha molto da migliorare, va un pò tartassato, ma anche qui non ha numeri al di sotto del 10. In sostanza, può essere un giocatore molto utile.

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DAVID VILLA Nasce a Langreo nel 1981, è un calciatore che gioca nel Barcelona e nella nazionale spagnola. El Guaje, è un attaccante completo e duttile, può fare senza problemi la prima o la seconda punta, perché avrete la certezza che segnerà. Inizia la sua carriera nello Sporting Gijòn B, dove subito sarà notato dalla prima squadra grazie alle 65 presenze e ai 25 goal. Nella prima squadra effettua 80 presenze e 38 goal, così viene notato dal Saragozza, che lo comprerà nel 2003. A Saragozza vanta 73 presenze e 32 goal. Già da questi numeri possiamo notare la grande vena realizzativa di Villa, ma è a Valencia, dove va il 2005, che esplode definitivamente, con le sue 164 presenze e 108 goal. Numeri altissimi, degni di un giocatore da Barcelona, e infatti nel 2010, per la modica cifra di 40 Mln di € passa al Barça delle meraviglie, dove vanta di 32 presenze e 18 goal e la vittoria della Liga e della Champions League, qualche giorno fa. Con la Spagna invece vanta di 72 presenze e 46 goal, diventando uno dei più grandi marcatori anche in prospettiva, e con la nazionale ha vinto gli Europei e i mondiali.

LATO FM Su FM Villa è un mio pupillo, ed è, a mio parere, l’attaccante più forte del gioco. Il gioco da fare con lui non è un gioco aereo, ma un gioco in velocità, dove Villa si esalta. Dal punto di vista tecnico non ha niente da invidiare a nessuno, ha un ottimo piede e lo possiamo notare nel 19 in Finalizzazione e nei vari numeri sopra il 16; ha anche un ottima punizione e un buon rigore. Dal punto di vista mentale è completissimo, il 17 in freddezza gli farà sbagliare pochissime palle a tu per tu con il portiere. Dove pecca un pò è la parte fisica, ma può crescere nonostante i 28 anni, tranquilli. Comprarlo dal Barça potrebbe essere difficilissimo (impossibili al primo anno), ma un tentativo vale la pena di farlo.

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I Giovani di FM SERGIO ARAUJO Sergio Araujo nasce il 28 gennaio 1992 a Buenos Aires in Argentina. Gioca nel Boca Juniors, in Argentina, nel ruolo di attaccante. Sin da bambino si trova nel vivaio del Boca Juniors dove svolge le giovanili; nel 2009 fa il suo esordio in prima squadra contro il Banfield. Attualmente, con la squadra del Boca Juniors, ha 9 presenze ed 1 goal, contro l’Arsenal de Sarandì. In campo internazionale, Araujo fu il miglior giocatore argentino del campionato sudamericano U-17 con 5 presenze e 3 goal. Complessivamente vanta di 8 presenze e 6 goal in U-17, e di 7 presenze ed 1 goal in U-20.

LATO FM In Football Manager, sin da subito Araujo sembra un giocatore promettente e pronto per fare la riserva in una big. Dal punto di vista tecnico, spicca la sua dote nel dribblare e una buona tecnica di base, ovviamente migliorabile, e questo lo rende temibile per le difese meno concentrate. Dal punto di vista mentale, come ogni giocatore tecnico che si rispetti, è dotato di grande fantasia, per il resto, discrete doti mentali che miglioreranno con l’età. Fisicamente è ben messo, può raggiungere un elevato livello di corsa mettendo in difficoltà le difese lente. In sostanza, è un buon investimento per il futuro, in una squadra che sfrutta la velocità delle punte.

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MANUEL GIANDONATO Manuel Giandonato nasce a Casoli il 10 ottobre 1991. È un giocatore della Juventus, ed è un mediano/ centrocampista centrale. Manuel, viene subito notato dal Lanciano, dove dal 2003 al 2004, fa i giovanissimi; l’anno dopo passa al Pescara che fa da perno per il suo passaggio definitivo in un prestigioso club, quale la Juventus. Dal 2005 fa parte della Primavera Juventina, e vanta la vittoria di un Trofeo di Viareggio nel 2010. Debutta in prima squadra contro il Livorno il 6 febbraio 2010. L’anno successivo, ovvero quello attuale, vanta di 4 presenze, divise in 2 in Europa League (entrambe contro squadre austriache, Sturm Graz nelle qualificazioni e Salisburgo nel girone) e 2 presenze in Serie A, contro il Chievo e contro il Parma. Attualmente fa parte della rosa dell’Italia U-21, e dalla nazionale U-16 a quella U-21 vanta di 14 presenze complessive.

LATO FM Questa è un po’ la sorpresa delle mie due recensioni. Inizio col dire che Giandonato non sarà un giocatore da Juventus, ma potrà senza problemi essere titolare in Serie A in una squadra media. Con dei buoni allenamenti, raggiungerà buone qualità adatte per il ruolo di mediano di rottura, anticipando molti palloni e facendo perno davanti la difesa. Dal punto di vista tecnico, all’inizio si presenza con buone qualità nelle caratteristiche fondamentali di un mediano che si rispetta, cioè contrasti, marcatura e passaggi. Dal punto di vista mentale, deve migliorare sulla concentrazione, moltissimo, ma con l’età crescerà molto. Fisicamente è già roccioso, con quel suo 17 in Integrità fisica, quindi non sarà facilissimo da saltare. È anche lui un buon investimento, anche se non per una big, in Serie B potrebbe fare sin da subito la differenza.

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