Zootecnica International - edizione italiana - 05 maggio 2021

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Zootecnica International – maggio 2021 – POSTE ITALIANE S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale 70%, DCB Firenze

Considerazioni per un valido controllo dei parassiti La produzione mondiale di carne bianca supera quella di carne rossa Cenni pratici sulla nutrizione degli avicoli a livello globale

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Nuove tramoggette della serie «Gió» Appositamente realizzate per grandi allevamenti, grazie alla facile regolazione della quantità di mangime e all'assenza della griglia (che impedisce ai pulcini di rimanere intrappolati), le tramoggette Gió presentano numerosi vantaggi: semplici da usare e veloci da pulire, portano ad una notevole riduzione dei costi di lavoro. CODAF Poultry Equipment Manufacturers • Via Cavour, 74/76 • 25010 Isorella (Brescia), ITALY Tel. +39 030 9958156 • Fax: +39 030 9952810 • info@codaf.net • www.codaf.net


EDITORIALE Come noto, diverse grandi multinazionali hanno poteri che superano spesso quelli dei governi, influenzano comportamenti sociali provocando timori anche per la stessa qualità della democrazia. La storia si ripete da secoli nell’avvicendarsi di rapporti e di scontri con il potere politico. Negli ultimi decenni, alcune grandi imprese, parallelamente alla globalizzazione e alle innovazioni tecnologiche, sono diventate molto potenti: basti pensare a Microsoft, Apple, Facebook e recentemente alle “Big Pharma” in grado di produrre vaccini come Pfizer, AstraZeneca e altre. Questa ultima pandemia offre un ulteriore esempio di come le autorità siano state costrette sempre a rapportarsi anche con corruzione e interessi contrastanti. Con una qualificazione necessaria alla fine un governo dovrebbe avere “l’ultima parola”, ma non è facile prendere decisioni nella tumultuosità di eventi, soprattutto quando scienza e tecnologia corrono più della politica. Siamo dunque in una morsa imprescindibile dai “corsi e ricorsi storici”? I più pessimisti potrebbero porsi questa domanda, ma, se guardiamo bene ai fatti, la “crisi da virus” sta attivando i governi “più illuminati” a studiare stimoli economici come non accadeva da decenni, nuove politiche industriali attraverso le quali diventano maggiormente interventisti, con acquisizioni di imprese. La necessità di vincere la pandemia e di superare la recessione dalle evoluzioni geopolitiche deve spingerci a essere più fiduciosi, più uniti e consapevoli.


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SOMMARIO ATTUALITÀ.................................................................................................. 4 AZIENDE INFORMANO........................................................................... 6

PRIMO PIANO

Hubbard celebra i 100 anni di impegno nella selezione avicola............................ 8

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Officine Facco e Università di Padova insieme per il welfare delle galline ovaiole..........................................................10

REPORTAGE

Buone prospettive per il settore avicolo europeo e italiano..................................14

DOSSIER

Miglior benessere degli avicoli con un controllo efficace dell’acaro rosso in allevamento................................................................................................. 20

FOCUS

Considerazioni per un valido controllo dei parassiti........................................... 22

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MARKETING

La produzione mondiale di carne bianca supera quella di carne rossa............... 28

TECHNICAL COLUMN

Cause di mortalità in galline non debeccate in diversi tipi di allevamento............ 36 La soluzione definitiva contro l’acaro rosso del pollo.......................................... 40

MANAGEMENT

L’importanza della raccolta e della gestione dei dati per un’avicoltura di pieno valore....................................................................... 44

NUTRIZIONISTICA

Cenni pratici sulla nutrizione degli avicoli a livello globale...................................46

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MARKET GUIDE................................................................................... 52 AGENDA.................................................................................................. 55 GUIDA INTERNET............................................................................... 56


ATTUALITÀ

Congresso scientifico EFSA “Salute, ambiente e società, un unicum” Nelle produzioni agro-zootecniche confluiscono molte criticità che devono essere affrontate: lotta al cambiamento climatico, perdita di biodiversità e riduzione degli sprechi. Queste sfide necessitano di interventi urgenti come previsto dai programmi delle Nazioni Unite per un futuro sostenibile e dal Green Deal della Commissione europea. L’EFSA è impegnata a rendere possibili questi propositi in collaborazione con le altre agenzie dell’Unione europea, con gli Stati membri e i partner internazionali. Come si evolverà nei prossimi anni la scienza della valutazione del rischio per affrontare queste sfide? È sempre più evidente che salute umana, animale e ambientale sono strettamente interconnesse e la valutazione scientifica del rischio non può essere limitata alla sicurezza degli alimenti e dei mangimi. Occorre infatti adottare una prospettiva più ampia, un approccio che consideri “salute e ambiente strettamente interconnessi”. È in questo contesto che si inserisce il programma del Con-

BIOLAB 2000 S.r.l. • Via E. Fermi, 17 • 37060 Lugagnano di Sona (VR) Tel: 045 86 80 943 • FAX: 045 86 99 707 • Email: biolabvr@tiscalinet.it

Biolab 2000 esegue analisi chimiche dei mangimi, nuclei, cereali e foraggi per l’alimentazione animale che prevedono: • Analisi del cartellino • Vitamine • Coccidiostatici • Micotossine • Micro/macroelementi • Analisi microbiologiche • Valori nutrizionali • Pesticidi • Analisi multiresiduali

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gresso scientifico “Salute, ambiente, società, un unicum”, che si terrà a Bruxelles e online dal 21 al 24 giugno 2022. L’evento sarà formulato con la cooperazione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA), dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), dell’Agenzia europea dei medicinali (EMA) e del Centro comune di ricerca della Commissione europea. Anche gli Stati membri dell’UE, i partner internazionali dell’EFSA e gli scienziati saranno invitati a cooperare alla definizione del programma scientifico. Gli argomenti principali del congresso verteranno su: esaminare la sicurezza di alimenti e mangimi da una prospettiva più ampia di sostenibilità; esplorare i possibili sviluppi della valutazione scientifica del rischio; riconsiderare i futuri obiettivi strategici e indirizzi della scienza a fini normativi; contribuire a recenti obiettivi politici come il Green Deal dell’UE e relative strategie attuative.

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Per maggiori informazioni: www.one2022.eu Fonte: EFSA

- attualità -


ATTUALITÀ

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LE AZIENDE INFORMANO

Roxell introduce tre tipi di riscaldatori a convezione con combustibili diversi Con l’ingresso di Holland Heater nel gruppo Roxell, avvenuta il 1° marzo scorso, l’azienda amplia la propria gamma di prodotti per il riscaldamento offrendo la soluzione ideale per ogni tipo di situazione, allevamento e clima, con carburanti diversi. La gamma presenta tre tipi di impianti: il riscaldatore d’ambiente Siroc Pure™, a combustione chiusa e flusso orizzontale extra lungo, essenziale nei grandi spazi; lo scaldacqua Siroc Hydro™ che rimuove completamente il processo di combustione dallo spazio vitale dell’animale e consente di utilizzare combustibili alternativi e, infine, il riscaldatore a cannone Siroc Turbo™ a combustione aperta.

l’aria di combustione consentendo un notevole risparmio energetico. Il 92% del calore prodotto rimane all’interno, una delle percentuali più alte per questo tipo di riscaldamento. Testato in zone fredde, il riscaldatore ha raggiunto la temperatura target in allevamento in meno di due giorni dall’inizio di un nuovo ciclo. Il camino è a doppia parete, con un unico prelievo nell’aria esterna necessaria per la combustione. Attraverso lo scambio termico, il secondo camino interno riscalda l’aria fredda in ingresso con i gas caldi della combustione. Questo recupero di calore rende Siroc Pure un sistema molto efficiente dal punto di vista energetico. Il capannone viene poi riscaldato tramite una ventola di proiezione del calore a lungo raggio; il flusso d’aria raggiunge i 70 metri con una distribuzione ottimale del calore.

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Siroc Pure™ a combustione chiusa Per gli allevatori che usano il gas e vogliono aria pulita, senza gas di combustione, c’è Siroc Pure Space a combustione chiusa, con un camino che porta via i residui di CO, CO2 e condensa dal processo di combustione. Ciò significa che è necessaria una minore ventilazione per mantenere l’aria interna pulita, asciutta e esente da ammoniaca; pertanto Siroc Pure migliora le condizioni della lettiera e la salute degli animali. Il camino trasporta solo

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Rimuovere il processo di combustione dal capannone riduce i rischi quasi a zero e apre le porte a energie rinnovabili come biomasse e pellet. In questo caso, la scelta più ovvia è lo scaldacqua Siroc Hydro, un radiatore ad acqua calda che aspira l’aria in ingresso, la riscalda e la rilascia a un’altezza vicina agli animali tramite un ventilatore con sei griglie di mandata regolabili. Praticamente si tratta di un sistema circolare che prende ossigeno dall’esterno e lo miscela all’aria calda. Recupero, efficienza energetica

- le aziende informano -


LE AZIENDE INFORMANO

e bassa ventilazione sono i vantaggi di Siroc Hydro, particolarmente favorevoli nei climi freddi. Inoltre è benefico per la salute degli animali perché non ci sono emissioni o condensa all’interno dell’allevamento. Il design dell’unità di distribuzione dell’aria sugli animali è unico. Le sei griglie di uscita regolabili sono poste in un angolo apposito e questo conferisce all’aria calda una rotazione extra con una migliore circolazione e quindi migliore distribuzione del calore. È possibile regolare individualmente le serrande sulle griglie di uscita in base alle dimensioni del capannone. Siroc Hydro ha anche un radiatore molto potente che raggiunge senza sforzo una temperatura interna di 35 °C (95 °F) anche in climi freddi, il che lo rende ideale per i pulcini di un giorno.

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prestazione energetica molto elevata. La sicurezza è la priorità numero uno in questo apparecchio: le spie a LED indicano lo stato e i difetti, in modo da poter identificare immediatamente la causa di un problema. Roxell ha fornito questo apparecchio di un’ampia serie di funzionalità che garantiscono prestazioni affidabili. Articolo sponsorizzato Roxell

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IN PRIMO PIANO

Hubbard celebra i 100 anni di impegno nella selezione avicola Nel 1921 Ira Hubbard fondò ufficialmente la Hubbard a Walpole, New Hampshire, negli USA. Fu l’inizio di quella che sarebbe diventata un’azienda leader nella selezione avicola a livello mondiale. I membri della famiglia Hubbard si crearono subito una forte reputazione grazie al loro impegno e al duro lavoro svolto nel rispetto di collaboratori, impiegati e clienti, con l’obiettivo di migliorare costantemente la qualità dei loro pulcini. L’evoluzione del mercato ha sempre costituito uno stimolo all’innovazione aziendale nonostante le tante avverse congiunture e le difficoltà economiche. Hubbard ha adattato la selezione mantenendo il proprio riproduttore dal piumaggio a strisce New Hampshire, ma creando anche una varietà di razza a piuma bianca, per soddisfare altri segmenti del mercato.

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- in primo piano -


IN PRIMO PIANO

Negli anni ’50 Hubbard ha ulteriormente incrementato la propria gamma con l’offerta di razze diverse sul mercato statunitense. È poi gradualmente passata a un sistema completamente integrato per avere un controllo ancora migliore sul processo di selezione e sulla qualità del prodotto, iniziando anche a vendere stock di pulcini di riproduttori e grandparent. L’espansione internazionale iniziò negli anni ’60 in Europa per poi proseguire nel resto del mondo. A quel tempo la R&S divenne l’attività principale per potersi evolvere costantemente, secondo gli andamenti del mercato, le richieste dei clienti e del consumatore finale. I decenni a seguire furono contrassegnati da notevoli successi, ma anche da alcune sconfitte. L’inizio del nuovo secolo segna un punto di svolta nella richiesta di mercato soprattutto in Nord America e in Europa, con un’attenzione particolare a temi quali il benessere animale, la salute e la qualità della carne. Grazie alla sua lunga esperienza e al notevole stock genetico, l’azienda è stata in grado di restare al passo con l’evoluzione di mercato, mantenendo sempre un ruolo leader. Dal 2018 è entrata a fare parte, in modo indipendente, del mondo Aviagen, cominciando una nuova era: ci sono stati investimenti sostanziali nei programmi Hubbard Premium e Convenzionale, in Francia e negli USA, come pure negli allevamenti di Francia, Stati Uniti, Brasile e Polonia, che hanno rafforzato ulteriormente le prospettive aziendali per il futuro. Il team Hubbard è oggi più che mai dedicato a distribuire pulcini di qualità, soddisfacendo o superando le aspettative della clientela, sia con i riproduttori Hubbard Efficiency Plus che con la linea Hubbard Premium. I programmi genetici Hubbard restano incentrati sull’efficienza, sulla salute, sulla qualità e sulla produzione di carne per tutta la popolazione globale. La filosofia iniziale è rimasta inalterata: dedizione alla conoscenza e passione, oltre che rispetto per il cliente e i suoi valori. La ricca storia di Hubbard, con la sua lunga esperienza nella selezione, si esprime con il costante evolvere del prodotto e dei processi correlati, il miglioramento degli strumenti di selezione, che sono sempre aggiornati, un team gestionale ben amalgamato ed esperto e l’attenzione costante alla qualità del prodotto. Inizialmente Hubbard pensava di poter celebrare questo importante appuntamento con i clienti e i partner delle

fiere del settore, ma a causa della pandemia l’evento dovrà essere rimandato al 2022. Per maggiori informazioni: marketing.hubbard@hubbardbreeders.com

Storia dell’azienda Dal piccolo gruppo di polli con cui Ira e Oliver Hubbard iniziarono il loro business nel 1921, Hubbard è cresciuta fino a diventare uno dei leader a livello internazionale nel settore avicolo. Negli ultimi 90 anni vi sono stati notevoli cambiamenti nell’industria avicola, con risultati impressionanti e grandi benefici per il consumatore: Hubbard ha avuto un ruolo in tutto questo e continuerà ad averlo. Il conseguimento del diploma di Oliver Hubbard all’Agriculture College del New Hampshire nel 1921 può essere interpretato come l’inizio dell’attività commerciale dell’azienda. Dal 1921 fino alla acquisizione da parte di Merck nel 1974, Hubbard è sempre rimasta un’azienda a conduzione familiare. Nel 1997 si è fusa al gruppo francese ISA, focalizzandosi, dal 2003, esclusivamente sulla selezione di linee da carne. Nel 2005 è stata acquistata dal gruppo Grimaud. Nel febbraio 2018 è entrata a far parte di Aviagen, del gruppo tedesco Erich Wesjohann (EWG), continuando a lavorare come casa di selezione indipendente. Hubbard offre un’ampia gamma di prodotti, a partire dalla razza convenzionale a elevata efficienza fino ai prodotti a più lenta crescita. I programmi, sia in USA che in Europa, sono progettati per soddisfare la richiesta di carne di una popolazione mondiale in crescita, che vuole un alimento sano e saporito. La vasta esperienza nella selezione, nello sviluppo e nella vendita di riproduttori, sia per i mercati convenzionali che Premium, la presenza centenaria a livello internazionale e il supporto di un team di R&S, di vendita e di assistenza, garantiscono la fornitura di prodotti di qualità, ideali per i vari mercati avicoli di tutto il mondo.

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IN PRIMO PIANO

Officine Facco e Università di Padova insieme per il welfare delle galline ovaiole Un percorso di tre anni in cui verranno implementati gli attuali sistemi cage-free per garantire e aumentare il benessere degli animali nei medi e grandi allevamenti. Facco e Università di Padova presentano un’importante collaborazione, in un percorso di 3 anni, che vede anche il supporto di Unismart, Fondazione Cariparo e Banca Intesa, per la messa a punto di sistemi di allevamento interamente cage-free con l’obiettivo di immaginare e creare insieme le soluzioni del futuro in linea con gli obiettivi del Green Deal e della Farm2Fork Strategy dell’Unione europea. Facco, da oltre 60 anni leader nella realizzazione di grandi impianti avicoli in tutto il mondo e in qualunque condizione climatica, ha sempre dato grande spazio e valore alla stretta collaborazione con i migliori specialisti in campo di biosicurezza, agraria e veterinaria e del settore tecnologico, proprio per esaltare al massimo

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IN PRIMO PIANO

il benessere della gallina nei suoi sistemi. L’Università di Padova è tra le più antiche al mondo ed è presente nei ranking mondiali per la qualità eccellente della sua ricerca in diversi settori, incluse le scienze agrarie e veterinarie (Global Ranking of Academic Subjects, 2020). Un percorso condiviso che nasce proprio dall’evoluzione del settore. Negli ultimi anni, infatti, molti paesi come Usa e tutta l’Europa, ma non solo, hanno avviato la conversione o sono passati a sistemi cage-free, che oltre a permettere agli animali di esprimere comportamenti tipici della loro specie in un ambiente naturale – quali razzolare, appollaiarsi e covare – permettono loro di muoversi liberamente all’interno dell’impianto stesso.

te (Gerolamo Xiccato), hanno quindi messo in piedi un percorso che si svilupperà su tre anni di attività e ricerca, con un importante investimento di circa 500.000 euro, i cui punti focali riguardano: • la fase di adattamento: momento cruciale quando gli animali passano dall’impianto di svezzamento all’allevamento di produzione cage-free moderno; • il contesto ambientale: studio delle caratteristiche che devono avere il contesto e le attrezzature (per materiali, colori, automazioni, arricchimenti ambientali, ecc.) per assecondare al meglio i comportamenti degli animali nelle fasi deposizione e di cova (Nidi), alimentazione, abbeveraggio e movimento durante le varie fasi della giornata tramite anche una corretta gestione dell’illuminazione nei vari ambienti a disposizione degli animali nell’impianto; • l’igiene e la manutenzione: studio delle caratteristiche che devono avere le attrezzature e i sistemi di automazione per gestire al meglio la lettiera

QUALITÀ RICERCA COMPETENZA TRADIZIONE AFFIDABILITÀ

Da questa tendenza nasce quindi l’esigenza di progettare impianti che devono mettere insieme diversi fattori bilanciandoli con attenzione: prima di tutto permettere agli animali di vivere con un alto livello di benessere e controllo, in linea con l’approccio etico richiesto dalle nuove normative ma soprattutto dal mercato grazie alla maggior consapevolezza dei consumatori. Fondamentale è anche la necessità di creare un sistema industrialmente sostenibile a livello di manutenzione, di spazi e volumi occupati e – non per ultimo – la necessità di ottimizzare consumi energetici e sostenibilità ambientale. Con l’obiettivo di dare piena espressione al repertorio comportamentale e la più completa libertà di movimento degli animali, Facco e Università di Padova, con il Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (Angela Trocino) e il Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse Naturali e Ambien-

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IN PRIMO PIANO

e i sistemi di pulizia dell’impianto per rispettare le esigenze degli animali e contemporaneamente aiutare l’allevatore nella fase di pulizia e manutenzione dell’impianto, garantendo i più alti livelli di igiene e biosicurezza per animali e operatori; • il comportamento e il benessere: studio del comportamento animale nelle fasi di adattamento e produzione, delle prestazioni e dei consumi attraverso l’analisi dei dati rilevati e raccolti per interi cicli attraverso gli innovativi sistemi di monitoraggio, raccolta dati e analisi creati e gestiti dal progetto SmartFarm Facco. “Aziende e territori devono investire nella cultura e nella formazione”, ha dichiarato Massimo Finco, Presidente di Officine Facco. “Stiamo lavorando con orgoglio e grande entusiasmo insieme all’Università di Padova con l’obiettivo più che condiviso di sviluppare la conoscenza attraverso la ricerca formando al contempo i giovani a un’elevata qualificazione in grado di dare il proprio contributo di innovazione alla crescita e alla tenuta competitiva del sistema economico. E in questo caso anche per migliorare ulteriormente la qualità della vita delle galline negli impianti, non solo Facco. Stiamo lavorando per un futuro condiviso in cui tutte le norme di biosicurezza possano essere esaltate e innovate attraverso i comportamenti virtuosi delle galline, e in cui queste conducano una vita rispettosa delle loro esigenze, per essere così – come da nostro DNA – anticipatori di un mondo che cambia, interpreti di nuovi bisogni e interlocutori con nuovi soggetti. Uno scambio di conoscenze tra settore produttivo e università – ha concluso Massimo Finco – capace di renderci più competitivi, attrattivi per nuovi talenti e totalmente rispettosi del benessere animale.” “Universa Universis Patavina Libertas: tutta intera, per tutti, la libertà nell’Università di Padova. In quel ‘per tutti’, vi è un elemento cui porre particolare attenzione: è per tutti la libertà che nasce dalla conoscenza, non per alcuni. Nasce quindi dal motto della nostra Università il dovere di rendere disponibili le conoscenze acquisite dallo studio e dalla ricerca verso il territorio”, ha spiegato Fabrizio Dughiero dell’Università di Padova, Prorettore al trasferimento tecnologico e ai rapporti con le imprese. “È in questo contesto che si genera il trasferimento tecnologico e di conoscenza che in una logica di open innovation, contribuisce alla creazione di nuovi prodotti, processi e modelli innovativi di business come il caso qui

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descritto della collaborazione tra la nostra università e le Officine Facco. La collaborazione tra università e impresa contribuisce a creare un rapporto di fiducia che porta vantaggi a entrambi gli attori coinvolti: da una parte porta velocemente a generare innovazione da competenze presenti nell’università, dall’altra contribuisce a far toccare con mano le applicazioni pratiche della ricerca ‘del sapere inutile’.” “Il valore aggiunto e caratterizzante della collaborazione avviata da Officine Facco e dalla nostra Università è nello scambio di conoscenze e competenze, nelle modalità condivise di costruzione e realizzazione del percorso, nell’impatto dei risultati”, ha commentato Angela Trocino dell’Università di Padova, Responsabile del progetto. “L’approccio è multidisciplinare e comprende pienamente le competenze dell’Università e quelle dell’azienda, prevedendo anche formazione per il personale aziendale e per gli studenti. Il metodo scientifico e rigoroso nella realizzazione assicura la trasferibilità in campo dei risultati. L’impatto a livello socio-economico è identificabile nella promozione di sistemi di allevamento cage-free in un contesto di ricerca scientifica e di produzione orientato al miglioramento delle pratiche di allevamento, alla valorizzazione della qualità dei prodotti, all’implementazione di pratiche di sostenibilità ambientale e di tutela del benessere animale. Si tratta di un impatto globale e non riconducibile alla singola azienda o Università, poiché questi sistemi sono in grado di procurare valore aggiunto non solo alle produzioni avicole ma a tutte le produzioni animali in generale, per il valore etico che comprendono.” Il progetto, che permetterà di creare un prototipo di sistema da condividere con aziende del territorio nazionale e internazionale, si avvale anche di un finanziamento Unismart, Borse di dottorato di ricerca a tema vincolato (bando 2019) sul Corso di Dottorato in Animal and Food Science dell’Università di Padova e di un finanziamento Unimpresa (bando 2019) che vedono sempre la partecipazione di Officine Facco & C. Per maggiori informazioni: Facco Tel.: 049-9698100, Email: facco@facco.net – Web: www.facco.net Università di Padova Tel.: 049-8272583 Email: angela.trocino@unipd.it– Web: www.unipd.it

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REPORTAGE

Hemicell HT Più energia per la loro salute e per i tuoi profitti. Hemicell HT (β-mannanasi) è un enzima che migliora la salute e risparmia nutrienti Nel mangime del tacchino, una minima concentrazione di β-mannani può innescare una reazione immunitaria innata, a livello intestinale, che spreca costosa energia e può avere effetti negativi su crescita e performance. 1-4 Hemicell HT scompone i β-mannani e riduce gli effetti della FIIR (Feed Induced Immune Response - Risposta Immunitaria Indotta dal Cibo) ottenendo al contempo: 4-6 ● Riduzione del costo del mangime utilizzando una matrice energetica fino a 90 kcal/kg ● Miglioramento dell’indice di Integrità Intestinale (I2)* ● Riduzione delle lesioni podali* Hemicell HT. Per animali e profitti in salute *In base a studi condotti nel broiler 1. Geniec N.O., Alei F., and Klasing K. 2015. “Effect of Hemicell HT enzyme on the immune system of chickens and their performance.” International Poultry Scientific Forum Georgia World Congress Center, Atlanta, Georgia January 26-27 2015; n/a: 54. 2. Saki A.A., Matzugi M.T., and Kamyab A. 2005. “Effect of Mannanase on Broiler Performance, Illeal and In-vitro Protein Digestibility, Uric Acid, and Litter Moisture in Broiler Feeding.” International Journal of Poultry Science 2005; 4: 21-26. 3. D M Anderson & Hsiao H.-Y. “New Feed Enzyme Development.” ChemGen Corp. 2009. 1: 1-30. 4. Trial code 2009/3018. Knox, A. 2009. “To evaluate the efficacy of Hemicell-L and Hemicell-HT in broilers fed on pelleted diets based on wheat and soybean meal.” Roslin Nutrition Ltd., Scotland. 5. Trial PPG-53. E. van Eerden et al, 2014. “Effect of Hemicell on Production Performance and Clinical Scores in Broiler Chickens.” Report no. 1366. 6. Poulsen K, Baker KT, and Kwiatkowski T (Elanco). 2018. Effects of β-Mannanase on Intestinal Health Analyzed in 30 Experience from EMEA. Data on file.

Hemicell HT, Elanco e la barra diagonale sono merchi registrati di Elanco o sue affiliate. PM-IT-21-0039 © 2021 Elanco o sue affiliate

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REPORTAGE

Buone prospettive per il settore avicolo europeo e italiano In Europa la produzione di carni avicole è in costante crescita da un decennio: dal 2014 al 2019 ha fatto registrare un incremento del 20%. Nel solo 2019 l’aumento produttivo è stato dell’1,3%, portando il grado di autosufficienza al 106% e confermando così la posizione di esportatore netto.

A cura della redazione

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L’Europa è il terzo produttore mondiale ed è uno dei principali leader commerciali a livello globale sia come esportatore che come importatore. Le esportazioni dall’Europa riguardano generalmente referenze di scarso pregio che hanno come sbocchi principali le Filippine e il Ghana, mentre le importazioni sono prevalentemente rappresentate da tagli pregiati – generalmente petti – provenienti da Brasile, Thailandia e Ucraina. La Polonia si è confermata per il quarto anno consecutivo il principale produttore in ambito europeo (dal 2015 ha superato la Turchia), con una quota del 16% e un trend espansivo graduale e continuo, confermato anche nel 2019, seppur con una minore spinta (+1,9% sull’anno precedente); l’incremento nel quinquennio è stato quello che in termini assoluti e percentuali è stato il più corposo: +44% (pari a quasi 800 mila tonnellate in più).

- reportage -


REPORTAGE ORIGINAL I Paesi che in ambito europeo hanno evidenziato una maggiore dinamica produttiva negli ultimi anni appartengono all’area dell’Est Europa; infatti, oltre alla Polonia, sono Romania e Ungheria che hanno incrementato di più le produzioni negli ultimi 5 anni (rispettivamente del 40% e del 24%). Il miglioramento delle condizioni economiche in questi Paesi ha favorito l’aumento del consumo interno e permesso investimenti che hanno reso più efficienti i sistemi produttivi. Sempre tra i Paesi europei, anche la Spagna, nonostante si possa considerare un mercato “maturo”, ha visto la propria produzione crescere di oltre il 6% nel 2019.

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Produzione di carni avicole in Europa (000 ton) 11.034

2010

12.953

2011

13.343

2012

13.466

2013

14.055

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14.698

2015

15.320

2016

15.677

2017

16.488

2018

16.707

2019 0

4.250

8.500

12.750

17.000

Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Eurostat

I principali produttori europei (quote su volumi)

dal nido centrale! Raccolta delle uoeva automaticamente.

UK

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Altri

12%

16%

Turchia 13%

Polonia 16%

Spagna

Romania

10%

3%

Francia 10%

Germania 9%

Ungheria 3% Italia 8%

GmbH & Co. KG Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Eurostat

L’Italia, in tale contesto, si posiziona al settimo posto, con una produzione che, negli ultimi anni, è cresciuta a ritmi meno sostenuti a causa di un mercato interno già saturo, ma che punta su innovazione, differenziazione e miglioramento degli standard qualitativi degli allevamenti e delle carni, piuttosto che sull’espansione geografica del mercato.

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REPORTAGE

Nel 2019 in Italia erano presenti quasi 147 milioni di volatili domestici, allevati in circa 8.700 strutture. Tra gli avicoli allevati, la metà è rappresentata da polli da carne, il 35% da galline ovaiole, il 7% da tacchini da carne e il restante 8% da specie minori

glioramento del saldo della bilancia commerciale; sono cresciuti anche i consumi apparenti, con il grado di autosufficienza che ha registrato un aumento (+0,8%) che lo riporta sui valori del 2017. I consumi apparenti, tenuto conto del saldo fra export

Produzione avicola in Italia (000 ton) 2010

1.180

2011

1.259 1.223

2013

1.243

2014

1.295

2015

1.366

2016

1.327

2017

1.285

2018

1.300

2019 1.100

La Germania resta il principale fornitore dell’Italia con una quota del 34%; a potenziare invece la propria presenza sul nostro mercato sono Polonia e Spagna, in particolare per la Polonia che, dopo il +25% del 2019, ha incrementato ulteriormente i suoi volumi in Italia con un + 43% nei primi 3 mesi del 2020.

1.220

2012

1.175

1.250

1.325

1.400

Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Eurostat

quali faraone, piccioni, anatre, oche. Nel triennio 2016-2019 il numero di capi in allevamento ha avuto un incremento dell’11%, con un orientamento che privilegia l’ampliamento della produzione di polli (+8%) e galline ovaiole (+17%), penalizzando invece quello già minoritario di tacchini (-3%). A livello territoriale risulta una chiara concentrazione dei capi in tre regioni: Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Nella sola regione Veneto è allevato un terzo dei polli nazionali (oltre 700 allevamenti di grandi dimensioni in cui possono essere allevati 24 milioni di polli). Il bilancio di approvvigionamento settoriale conferma una situazione di totale autosufficienza e un’ulteriore crescita rispetto al 2018: l’incremento della produzione interna ha favorito l’export, innescando un mi-

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carni avicole si è pressoché stabilizzata raggiungendo un equilibrio tra l’offerta e la domanda interna, adeguandosi sempre meglio alle mutate abitudini di consumo. Nel 2019, la produzione di carni avicole in Italia è stata pari a 1.300.000 tonnellate, con un aumento del 1,2% rispetto al 2018, seppur inferiore alle annate 2016 e 2017.

(186,7mila tonnellate - ton equivalente carcassa) e import (92,1), si sono attestati sulle 1.205 tonnellate, pari a un consumo pro capite di 20,0 kg e cioè +1,4% rispetto al 2018. Dopo anni di crescita costante e consistente, la produzione italiana di

Sul fronte dell’export i dati evidenziano aumenti sia per il 2019 che per i primi tre mesi del 2020. La Germania è lo sbocco principale, con una quota del 29% e un trend espansivo sia nel 2019 che nel 2020.

Stabili i consumi di carni avicole in Italia Tra le carni fresche, quelle avicole si confermano (35% di quota in volu-

Import avicoli vivi + carni avicole + preparazioni (quantità coefficientate: ton equivalenti carcassa)

2015

96.406

2016

82.863

2017

92.260

2018

89.659

2019

92.461 22.211

1° Trim. 2019 1° Trim. 2020

20.047 0

25.000

50.000

Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Eurostat

- reportage -

75.000

100.000


REPORTAGE

- maggio 2021 -

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REPORTAGE

zionale. Il Sud invece, dopo un 2019 flettente, mostra un recupero nel 2020, anche se a tassi inferiori alla media nazionale.

Export carni avicole, avicoli vivi e preparazioni Quantità coefficientate: ton equivalenti carcassa

2015

181.920

2016

207.341

2017

190.777

2018

181.776

2019

188.472

1° Trim. 2019

44.621

1° Trim. 2020

48.539 0

55.000

110.000

165.000

220.000

Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Eurostat

Le prospettive

Share dei clienti esteri

40%

30%

20%

33%

29% 10%

9% 0%

Germania

Grecia

5%

4%

Regno Unito Francia

4% Portogallo

2% Spagna

5% Austria

2%

3%

2%

Paesi Bassi

Albania

Malta

Altri

Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Eurostat

me) per il quinto anno consecutivo quelle maggiormente consumate in Italia a livello domestico. Nell’arco degli ultimi anni si è registrata una contrazione generalizzata dei consumi di carni, ma in un contesto fortemente flessivo le carni avicole, meglio delle altre, sono riuscite a contenere le perdite (solo -2,2% nel quinquennio contro il -26% della carne cunicola, il -9% di quella suina o -4% della carne bovina). Tale dinamica è proseguita anche nel 2019, dove a fronte di una fles-

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Il supermercato resta il canale più utilizzato per l’acquisto delle carni avicole, con una quota del 38% e una dinamica positiva nel 2019 (+0,9%) e nel 2020 (+10,2%). Anche il discount si conferma un canale in espansione, sebbene le carni bianche vendute siano solo il 14% del totale al dettaglio, segnando la miglior performance nel 2019, con un +2,6% e un sostenuto balzo nei primi mesi del 2020 (+17,8%).

sione degli acquisti di tutte le carni (-2,8%), quelle avicole hanno registrato una contrazione di minor entità (-1,2%). Il trend analizzato, nel dettaglio, è ascrivibile esclusivamente alla perdita di interesse per le carni di tacchino (-7%), mentre il pollo è riuscito a tenere in positivo l’orientamento delle vendite sia in volume (+0,2%), che in valore (+2,5%). Il Nord è l’area che mostra la crescita più elevata nei consumi sia nel 2019 che nei primi cinque mesi del 2020, ben superiore alla media na-

- reportage -

Il comparto avicolo è meno legato al canale Ho.Re.Ca rispetto alle carni rosse e ciò fa ipotizzare che le perdite non siano state così rilevanti nel 2020. Anche per questa filiera esistono però minacce che preoccupano gli operatori soprattutto nel medio-lungo periodo: Polonia e Ucraina stanno facendo importanti investimenti e, considerando la rapidità del ciclo produttivo degli avicoli, è possibile che in tempi non particolarmente lunghi si possa arrivare a una loro sovrapproduzione da destinare all’export. In tale contesto, non potendo competere sul fronte dei prezzi, per il prodotto italiano sarà necessario puntare su qualità. La programmazione produttiva assumerà così un ruolo ancora più importante al fine di evitare un eccessivo squilibrio tra domanda e offerta che, come avvenuto nel 2016, determina un’immediata ripercussione sui listini. Fonte: Ismea


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DOSSIER

Miglior benessere degli avicoli con un controllo efficace dell’acaro rosso in allevamento Gli acari rossi rappresentano un vero e proprio flagello per gli allevamenti avicoli; si tratta, infatti, di piccoli parassiti che hanno un grande impatto in termini di costi per il controllo e la risoluzione del problema. Una fra le conseguenze più rilevanti è l’effetto sul benessere animale, che risulta gravemente compromesso con conseguenti ingenti perdite produttive. Dermanyssus gallinae, comunemente noto come acaro rosso, rappresenta un problema minore negli allevamenti di broiler poiché il periodo produttivo è molto breve (dai 52 ai 55 giorni), mentre assume un’importanza rilevante in quelli di galline ovaiole sia a causa del ciclo molto lungo (dai 10 ai 12 mesi), sia perché l’acaro ha molte più possibilità di trovare rifugio al di sotto dei nastri traspor-

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tatori, negli anfratti dei pavimenti e dei muri, nei punti di giunzione tra le gabbie, nelle voliere e nella lettiera. La prevalenza di acari rossi in Europa è aumentata dopo le modifiche legislative sull’allevamento delle galline e il passaggio del settore avicolo a sistemi alternativi di produzione. L’aumento della resistenza degli acari, il riscaldamento del clima e la mancanza di un approccio so-

- dossier -


DOSSIER

stenibile per controllare le infestazioni, hanno aggravato ulteriormente il problema.

tica validi metodi di monitoraggio e strategie alternative adeguate per migliorare le condizioni di vita e garantire il benessere degli animali.

Il parassita

Fluralaner svolge una funzione acaricida e insetticida, con elevata attività contro gli acari del pollo, principalmente a seguito di esposizione attraverso il pasto, in quanto è attivo per via sistemica contro i parassiti target.

Dermanyssus gallinae è un parassita ematofago che vive negli allevamenti nascondendosi per la maggior parte del giorno e uscendo di notte per nutrirsi del sangue degli avicoli. Il ciclo vitale avviene per metà sul corpo dell’ospite e per metà nei locali dell’allevamento, dove vive e si riproduce. È un parassita notevolmente resistente, che sopporta periodi di digiuno anche molto lunghi, cosa che rende particolarmente difficile la sua eliminazione. È attivo soprattutto in estate, con il caldo, ma non teme nemmeno le basse temperature. Il ciclo riproduttivo è breve e veloce – circa una settimana – con conseguenti infestazioni molto rapide degli allevamenti.

Un rischio per il benessere e la salute degli avicoli Le infestazioni da acari rossi rappresentano una delle principali minacce per il benessere degli animali e una delle cinque principali cause di perdita economica negli allevamenti in Europa. Le punture degli acari causano seri danni diretti e indiretti: gravi anemie dovute alla sottrazione di sangue e stress cronico dei soggetti infestati, con dolore e irritazione della pelle. Gli acari rossi possono anche agire come vettori di agenti patogeni e contribuire alla diffusione di malattie e infezioni all’interno e tra i gruppi, nonché tra i polli e gli esseri umani. Gli avicoli colpiti dall’acaro rosso mostrano uno stato pronunciato di insofferenza fisica e psicologica; avvertono un prurito costante e appaiono nervosi e irritabili al punto di diventare aggressivi verso gli altri animali, si beccano le penne in continuazione, arrivando talvolta a strapparsele. Le performance produttive subiscono bruschi cali e gli animali appaiono deperiti, malconci e spesso immunodepressi.

La soluzione ideale per risolvere il problema Negli allevamenti, il controllo dell’acaro rosso è essenziale per mantenere la salute degli avicoli e la loro efficienza produttiva; per questo è necessario mettere in pra-

Si tratta di un potente inibitore di alcune parti del sistema nervoso degli artropodi, che agisce come antagonista sui canali del cloro ligando-dipendenti (recettore GABA e recettore del glutammato). Il prodotto viene somministrato tramite acqua potabile e inizia a esercitare l’effetto acaricida quattro ore dopo l’inizio del pasto di sangue nei polli trattati, con conseguente eliminazione delle infestazioni all’interno degli allevamenti di qualsiasi dimensione o tipo, compreso il rurale. Blocca in pratica la produzione di uova per 15 giorni dopo la prima somministrazione, interrompendo del tutto il ciclo vitale dell’acaro. Studi biologici in vitro hanno dimostrato che fluralaner è efficace contro i parassiti che presentano resistenza di campo dimostrata, inclusi gli organofosfati, i piretroidi e i carbammati. Di base, per prevenire la reinfestazione delle strutture trattate devono essere attuate severe misure di biosicurezza a livello aziendale; per garantire un controllo a lungo termine delle popolazioni di acari in un capannone trattato è essenziale quindi trattare anche tutti gli altri polli infestati nei siti adiacenti. Come dimostrato in uno studio di campo multicentrico, condotto in allevamenti commerciali per la produzione di uova nell’Unione europea, l’eliminazione degli acari dai polli infestati dopo il trattamento viene correlata a un miglioramento significativo dei parametri comportamentali indicativi del benessere; questi parametri includono la riduzione dell’attività notturna, il grattarsi, lo scuotere la testa, i momenti convulsi dovuti al prurito, nonché un calo della concentrazione di corticosterone nel sangue. A seguito di questo studio, il Comitato per i Medicinali a uso Veterinario dell’Agenzia Europea dei Medicinali (CVMP) ha di recente espresso parere positivo al trattamento con fluralaner proprio per questo significativo indice migliorativo del benessere degli animali sottoposti al trattamento. I produttori avicoli possono quindi ricorrere a questa soluzione unica per il controllo dell’acaro rosso, garantendo così sicurezza, salute e benessere ai propri animali.

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FOCUS

Considerazioni per un valido controllo dei parassiti I parassiti sono animali nocivi per le colture e per gli allevamenti, nonché portatori di malattie. Pertanto, la definizione di parassiti non è da correlarsi alla specie, quanto piuttosto alle circostanze. Nella produzione avicola roditori e insetti, compresi ratti, topi e scarafaggi, sono generalmente classificati come parassiti e rappresentano gli animali nocivi più comuni.

I danni causati dai parassiti possono essere classificati in due gruppi principali: 1) danni diretti all’ambiente, ai mangimi e al cibo, alle attrezzature e/o alle infrastrutture; 2) vettori e moltiplicatori di malattie.

Topi e ratti Andre Derkx Senior Veterinarian, Cobb-Vantress

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Il topo più comune, il Mus musculus, ha un raggio territoriale inferiore ai 50 metri. Conduce una vita media tra i 9 e i 12 mesi e raggiunge la maturità sessuale a 5 settimane; ogni femmina ha da 3 a 6 cuccioli per ciclo con un massimo di 10 cicli all’anno. La femmina di ratto norvegese può partorire fino a 100 piccoli all’anno, mentre quella di ratto nero (o ratto comune) arriva

- focus -


FOCUS

a circa 90 esemplari all’anno. Entrambi hanno un raggio territoriale inferiore ai 100 metri. Topi e ratti sono causa di danni principalmente ambientali, ma possono trasportare e trasmettere agenti patogeni quali Salmonella e Pasteurella multocida (colera degli uccelli). Mentre i topi sono molto curiosi, i ratti al contrario sono diffidenti, un dato che va tenuto a mente quando si applicano strategie di controllo. Sia ratti che topi sono attivi principalmente nelle ore buie; se individuati durante il giorno, molto probabilmente siamo in presenza di un’infestazione di topi o ratti.

Programma di controllo dei roditori Il controllo dei roditori è parte integrante di qualsiasi sistema di biosicurezza. I roditori possono entrare nell’allevamento attraverso scatole, mangimi, lettiere e altri materiali portati dai fornitori. Per questo motivo, non solo gli allevamenti avicoli, ma anche i mangimifici, gli incubatoi, gli impianti di stoccaggio e quelli di trasformazione devono disporre di un adeguato programma di controllo dei rodi-

tori. I metodi di controllo sono essenzialmente tre: meccanico, biologico e chimico.

Controllo meccanico Dovrebbe iniziare fin dalla progettazione e dalla realizzazione dell’allevamento. Ci dovrebbe essere una recinzione perimetrale con una lamiera verticale sul fondo alta almeno 40 cm, dotata di un bordo orizzontale di 20 cm sulla parte superiore. • Le fondamenta dell’edificio dovrebbero spingersi per almeno 50 cm di profondità nel terreno (i roditori non sono bravi a scavare) mentre il pavimento deve essere sempre sopraelevato. • È consigliata la presenza di un’area di cemento all’esterno dell’edificio di almeno 20 cm. • È consigliabile anche un perimetro privo di vegetazione (da 3 a 10 metri) intorno ai fabbricati e intorno alla recinzione complessa (Foto 1). • Si consiglia di stendere una fascia di ghiaia di almeno 3 metri intorno alla recinzione dell'impianto; spesso

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FOCUS

• Foto 1 – Una recinzione perimetrale dovrebbe essere costituita da una lamiera verticale alta almeno 40 cm, dotata di un bordo orizzontale di 20 cm, circondata da una zona priva di vegetazione di almeno 3 metri

• •

• •

vengono utilizzate tegole rotte perché i bordi taglienti rendono difficile ai roditori camminarci sopra. Se il mangime è stoccato dentro sacchi, posizionarli sopra ai pallet. Se è immagazzinato in silos, invece, controllare e rimuovere eventuali fuoriuscite sotto e intorno al silo. Rimuovere e prevenire la creazione di eventuali fonti d’acqua all’aperto. Rimuovere immediatamente gli animali morti, conservare i corpi in contenitori a prova di roditori e, se possibile, procedere alla cremazione quotidianamente. Riparare e riempire eventuali fori durante la pulizia dell’allevamento. Prevenire l’accumulo dei detriti all’interno del perimetro dell’allevamento: eliminare vecchie attrezzature, nidi in disuso e qualsiasi altro tipo di rifiuto che potrebbe essere utilizzato dai roditori come tana.

Controllo biologico • Devono essere utilizzate trappole con esca e trappole con colla, che vanno controllate ogni giorno e riempite quando necessario. • I roditori rimangono vicini ai muri durante gli spostamenti, quindi posizionare le trappole appoggiate al muro o nelle aree buie.

Controllo chimico • La maggior parte dei prodotti si basa su un principio anticoagulante, utilizzando un veleno all’interno di un’esca. Il vantaggio è che ci vuole del tempo prima

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• •

che il veleno diventi attivo, in tal modo il roditore non muore immediatamente dopo aver ingerito il veleno, il che rappresenta un fattore importante nel controllo dei ratti. Creare e utilizzare un programma delle esche che mostri posizione, numeri delle scatole e delle trappole per condurre un’accurata valutazione del consumo di esche o delle catture in un apposito registro. In condizioni normali, le postazioni devono essere collocate ogni 25 metri intorno all’edificio e devono essere controllate 4 volte alla settimana. In caso di infestazione, aumentare il numero di postazioni ogni 5 metri e incrementare anche il numero di controlli. Le esche interne dipendono dalla conformazione dell’allevamento, ma comunque devono essere presenti nel sottotetto e nei locali di stoccaggio del mangime. I ratti sono intelligenti e guardinghi, pertanto nelle stazioni con il consumo di esche, scartare quelle vecchie e sostituirle con nuove esche fresche. Sottoporre i prodotti a rotazione ogni 6 mesi. I prodotti anticoncezionali sono relativamente nuovi ma possono funzionare molto bene. In primo luogo individuare dove vi è consumo di esche e quindi sostituirle con il prodotto anticoncezionale. Mantenere il controllo chimico anche durante il periodo dedicato alla pulizia e alla disinfezione.

Scarafaggi Il coleottero più diffuso negli allevamenti avicoli è il Tenebrione (Alphitobius diaperinus), anche chiamato scarafaggio della lettiera o scarafaggio nero. Uno scarafaggio adulto è lungo circa 6 mm, ha un colore nero brunastro, un corpo ovale con 6 zampe e uno spesso esoscheletro di chitina. Predilige ambienti caldi e umidi. Un adulto nel corso di un ciclo vitale (circa 1 anno) è capace di produrre fino a 2.000 uova. Le uova si trasformano in larve entro 4-11 giorni in condizioni ottimali di umidità e temperatura. La lunghezza totale del ciclo dipende dalle condizioni ambientali, può andare da circa 26 giorni con una temperatura di 31 °C (88 °F) fino a 90 giorni con una temperatura di 22 °C (72 °F). Negli allevamenti, le larve possono essere rinvenute sotto le mangiatoie, in corrispondenza delle linee di abbeveraggio e lungo la parete esterna. Le file esterne delle mangiatoie sono particolarmente esposte. Gli scarafaggi si nutrono di cibo versato, di letame, di pulcini morti e uova

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FOCUS

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FOCUS

Foto 2 – Larve e individui adulti di Tenebrione possono causare danni e portare malattie negli allevamenti avicoli

rotte. Possono causare anche danni strutturali attaccando il materiale isolante. Il danno può essere peggiorato dagli avicoli che tentano di raggiungere gli insetti. Gli esemplari adulti si possono trovare in tutto l’allevamento, ma quelli nella lettiera hanno l’opportunità di disperdersi quando il capannone viene svuotato, scappando verso il tetto o nel terreno. Inoltre gli scarafaggi lasciati nella lettiera, quando è accatastata all’esterno, possono volare e trovare altri allevamenti da infestare. Gli scarafaggi causano danni infestando i mangimi e provocando danni alle infrastrutture; possono essere vettori di virus, funghi, batteri e parassiti nell’allevamento e anche tra allevamenti diversi. Gli agenti patogeni trasmessi dallo scarafaggio includono la Salmonella, la spondilolistesi (kinky back), la Pasteurella, ceppi patogeni di E. Coli e anche il virus della leucosi aviaria. La malattia di Gumboro è ben nota per la sua persistenza negli allevamenti proprio a causa degli scarafaggi. Gli avicoli possono infettarsi attraverso il contatto con le superfici e attraverso il consumo diretto degli insetti. Tre metodi sono coinvolti nel controllo degli scarafaggi: meccanico, biologico e chimico.

Meccanico • I trattamenti chimici non sono molto efficaci a livello di infestazione. Gli scarafaggi sono noti per essere resistenti a molti pesticidi, di conseguenza le buone pratiche di gestione attraverso un programma di prevenzione costituiscono il miglior sistema per il controllo di questi animali. • Rimuovere la lettiera quando il capannone viene svuotato. Se la lettiera viene lasciata all’esterno ad asciugare e vi sono scarafaggi, questi possono infestare nuovamente l’interno o altre zone

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dell’allevamento. Coprire o trattare la lettiera per creare una zona di contenimento degli scarafaggi fino a quando non può essere rimossa. • Assicurarsi che il capannone abbia un adeguato sistema di drenaggio e sia ventilato in maniera corretta in modo da evitare l’umidità della lettiera. Controllare e riparare immediatamente eventuali perdite d’acqua. Gli scarafaggi hanno bisogno di acqua per riprodursi, quindi è bene mantenere l’ambiente asciutto. • Riparare eventuali danni strutturali perché queste aree possono essere utilizzate dagli scarafaggi come tane. • Prevedere almeno 2 settimane di inattività tra un gruppo e l’altro per eliminare ogni fonte di cibo e acqua per gli scarafaggi e dare tempo agli insetticidi di funzionare.

Biologico • L’acido borico può essere utilizzato in forma di pellet nel capannone. Questo pesticida danneggia l’involucro delle larve, ma dovrebbe essere applicato solo durante il cambio tra un gruppo e l’altro perché può essere nocivo anche per gli animali. • Sono in fase di sviluppo prodotti che utilizzano ceppi specifici di funghi per infettare e uccidere larve e adulti.

Chimico • I prodotti a base di carbaril bloccano il sistema nervoso inibendo l’enzima acetilcolinesterasi. • I prodotti a base di piretrina sono sicuri da usare anche mentre il capannone è popolato. Queste sostanze chimiche causano una paralisi temporanea, ma gli scarafaggi sono in grado di produrre enzimi con i quali si disintossicano dalla sostanza chimica, per questo motivo l’uso sinergico di piretrine con altri insetticidi può essere più efficace. • Sono disponibili anche regolatori di crescita degli insetti, che impediscono la formazione di chitina impedendo alle larve di trasformarsi in un coleottero adulto. Le aziende specializzate nel controllo dei parassiti hanno esperti che possono valutare prontamente la situazione e aiutarvi a sviluppare un buon programma di controllo. Una volta che il programma è stabilito, un’adeguata conservazione dei dati costituisce uno strumento prezioso per identificare e mitigare i problemi con i parassiti prima che il problema raggiunga le dimensioni di una vera e propria infestazione.

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La produzione mondiale di carne bianca supera quella di carne rossa Negli ultimi 50 anni la produzione mondiale di carne è cambiata notevolmente, sia per quanto riguarda i volumi che per il contributo dei principali tipi di carne alla produzione complessiva. L’autore definisce questo processo, nel quale l’importanza della carne rossa diminuisce in concomitanza del crescere di quella bianca, come un “red-white-shift”, ovvero un avvicendamento tra le due tipologie di carne. In questo articolo vengono analizzate le dinamiche di tale processo a livello dei continenti. Hans-Wilhelm Windhorst L’autore è Direttore Scientifico del WING all’Università Veterinaria di Hannover e Professore Emerito all’Università di Vechta, Germania

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Grandi differenze nello sviluppo della produzione in base al tipo di carne Tra il 1970 e il 2019 la produzione mondiale di carne è passata da 100,7 milioni di tonnellate a 337,2 milioni di tonnellate, con un aumento del 234,9%. La Tabella 1 mostra come l’evoluzione del volume di produzione, che viene analizzata in questo articolo, differisca notevolmente a seconda del tipo di carne.

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MARKETING

Tabella 1 – Sviluppo della produzione mondiale di carne tra il 1970 e il 2019 per tipologia di carne; dati in migliaia di tonnellate (fonte: database FAO). Anno

Carne bovina Carne suina

Carne avicola

Totale

1970 1980 1990 2000 2010 2019

38.349 45.567 53.029 55.836 62.654 68.373

35.797 62.677 69.701 89.873 108.973 110.110

15.096 25.947 40.997 68.639 99.297 131.647

100.669 136.738 179.493 233.441 294.619 337.182

Crescita totale

30.024

74.313

116.551

236.515

Incremento (%)

78,3

31,4

772,2

234,9

Mentre la produzione di carne avicola è aumentata di 116,6 milioni di tonnellate (772,1%), la carne bovina è cresciuta solo di 10,0 milioni di tonnellate, pari al 78,3%. La carne suina si trova invece in una posizione intermedia con un aumento di 74,3 milioni di tonnellate, pari al 207,6%. All’aumento globale della produzione di carne tra il 1970 e il 2019 quella avicola ha contribuito con il 49,3%, quella suina con il 31,4% e la bovina con il 12,7%. Tutti gli altri tipi di carne insieme hanno contribuito solo per il 6,6%. Queste cifre documentano in modo impressionante le notevoli dinamiche nella produzione di pollame. La Figura 1 mostra come la carne bianca abbia superato il volume di produzione di carne bovina nel 1994 e nel 2016 anche quello di carne suina. La diminuzione del volume di carne suina dal 2018 è la conseguenza dei focolai di peste suina africana in Cina e in diversi altri Paesi asiatici. La notevole dinamica nella produzione di carne avicola rispetto agli altri tipi è il risultato di diversi fattori guida. Un

Figura 1 – Sviluppo della produzione mondiale di carne bovina, suina e avicola tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).

fattore molto importante da considerare è l’inesistenza di barriere religiose che vietino il consumo di pollame; altri fattori importanti sono l’ampia varietà di piatti che possono essere preparati con la carne bianca, nonché il successo mondiale delle catene di fast food. Mentre in questo settore della ristorazione la carne bovina ha raggiunto quote di mercato considerevoli grazie alla preparazione di hamburger, la carne suina era e rimane poco importante. Altri fattori di orientamento per il successo della carne avicola sono i costi di produzione relativamente bassi, dovuti a un tasso favorevole di conversione dei mangimi, e i cicli produttivi brevi, che consentono rapidi adattamenti ai cambiamenti del mercato. Anche il commercio di carne avicola è comunque notevolmente mutato nel periodo analizzato: gli animali interi surgelati non costituiscono più il principale prodotto commercializzato, mentre oggi sono le carni porzionate e

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MARKETING

quelle trasformate a dominare il mercato. In alcuni Paesi, inoltre, hanno acquisito importanza i prodotti freschi.

La carne avicola domina il mercato nelle Americhe Il doppio continente americano ricopre un ruolo eccezionale nell’avvicendamento tra la produzione di carne rossa e bianca. Negli Stati Uniti la carne bianca ha acquistato importanza già dagli anni ’50, grazie a imprenditori come Franck Perdue e Don Tyson che hanno dato il via alla sua ascesa. Frank Perdue è stato un innovatore: ben presto si è reso conto dei vantaggi di un’azienda verticalmente integrata per quanto riguarda i costi di produzione, la qualità della carne e la costante offerta di prodotti alimentari al dettaglio. Con la crescente importanza della carne di pollo si è verificato anche uno spostamento geografico, dal Midwest al Southeast (Windhorst 1989, p. 96). La Figura 2 mostra che già nel 1984 si produceva più carne avicola che suina e, qualche anno dopo, anche più della carne bovina. Mentre i tassi annuali di crescita della carne bianca sono rimasti elevati nei decenni successivi, i tassi delle carni rosse sono diminuiti nel corso degli anni. A partire dal 2015 le carni bovine e suine hanno nuovamente mostrato tassi di crescita più elevati: ciò tuttavia non è il risultato di una crescente domanda interna, bensì dell’aumento delle esportazioni verso la Russia e la Cina, Paesi nei quali la peste suina africana ha portato a una forte riduzione della produzione di carne di maiale a partire dal 2014.

In Sud America la produzione di carne si è sviluppata in modo molto simile a come si è sviluppata in Nord America. Nel 1970 i volumi di produzione di tutti e tre i tipi di carne erano tuttavia molto inferiori. Per anni la carne bovina è stata la carne preferita dai consumatori sudamericani e lo è tuttora in alcuni Paesi. Nel 1978 il volume di produzione di carne avicola ha superato quello di carne suina e nel 2008 quello di carne bovina (Figura 3). Tra qualche anno il volume di produzione di carne avicola sarà superiore a quello della somma delle altre due. Oltre al crescente consumo pro capite, l’aumento delle esportazioni di pollame costituirà il principale fattore di orientamento per le dinamiche in corso.

Figura 3 – Sviluppo della produzione di carne bovina, suina e avicola in America del Sud tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).

Un confronto tra la crescita assoluta della produzione e i relativi tassi di crescita (Tabella 2) documenta l’avvicendamento tra carne rossa e carne bianca verificatosi nelle Americhe. Tabella 2 – Confronto tra l’aumento assoluto e i tassi relativi di crescita nella produzione di carne bovina, suina e avicola in Nord e Sud America tra il 1970 e il 2019 (fonte: calcoli dell’autore sulla base di dati FAO). Tipo di carne Carne bovina Carne suina Carne avicola

Figura 2 – Sviluppo della produzione di carne bovina, suina e avicola in America del Nord tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).

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Nord America

Sud America

1.000 t

%

1.000 t

%

2.784 7.882 19.269

25,4 115,3 378,4

10.543 5.134 21.157

175,8 393,1 2.423,5

I tassi di crescita relativi più elevati in Sud America sono il risultato dei volumi di produzione notevolmente inferiori nel 1970 rispetto al Nord America. Vale la pena notare

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Figura 4 – Sviluppo della produzione di carne bovina, suina e avicola in Africa tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).

soli 16,5 milioni di tonnellate, vale la pena notare che a partire dal 2018 è stata prodotta più carne avicola che bovina (Figura 4).

che in Nord America l’aumento assoluto della produzione di carne avicola è stato di circa l’80% superiore a quello degli altri due tipi di carne insieme. Anche se la crescita assoluta della produzione avicola in Sud America è stata il doppio di quella bovina, quest’ultima ha potuto difendere la sua posizione di mercato meglio che nel Nord. Anche se l’aumento di carne avicola è stato di 1,9 milioni di tonnellate superiore a quello del Nord America, il divario tra i volumi di produzione dei due sub-continenti era ancora molto alto, come dimostrano i due milioni di tonnellate del 2019.

In Africa la carne avicola è diventata dominante Nonostante i Paesi africani ricoprano un ruolo minore nella produzione mondiale di carne, con un volume di

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Tra il 1970 e il 2019 la produzione di carne bianca è cresciuta di quasi 6 milioni di tonnellate, pari al 998,3%. Al contrario, quella di carne bovina è aumentata solo di 4,4 milioni di tonnellate, pari al 178,9%, mentre la carne suina ha avuto un ruolo meno importante. Oltre al Sudafrica, i Paesi islamici hanno costituito la principale forza trainante dietro le notevoli dinamiche nell’avvicendamento tra carne rossa e carne bianca.

La carne avicola in Asia e in Europa si classifica solo al secondo posto L’Asia e l’Europa da decenni si trovano in una posizione di assoluta leadership nella produzione di carne suina; a partire dal 1990 in Asia è cresciuta a un ritmo molto più veloce di quello europeo. A causa della crisi della mucca pazza nei primi anni ’90, la produzione di carne bovina in Europa è diminuita costantemente, mentre ha mostrato una tendenza al rialzo in Asia, anche se con un tasso di crescita molto più lento rispetto a quello della carne suina e di quella avicola. La Figura 5 rivela che la carne suina in Asia è aumentata considerevolmente dal 1980 in poi, principalmente a causa della rapida crescita verificatasi in Cina. Circa dieci anni dopo una dinamica molto simile si è verificata per la carne avicola che, a differenza della carne suina, è cresciuta in maniera continua. I frequenti focolai di afta epizootica e, negli ultimi anni, il diffondersi del virus

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Nel 2000 il volume di produzione della carne di maiale era ancora di 25 milioni di tonnellate superiore a quello di carne avicola; nel 2019 il divario si era ridotto a soli 5 milioni di tonnellate. La Figura 5 documenta questa drastica diminuzione. Si può supporre che i Paesi maggiormente colpiti saranno in grado di aumentare nuovamente il loro volume di produzione al livello precedente non appena questa malattia altamente infettiva sarà debellata. Tuttavia, si prevede una crescita costante e rapida della produzione di carne avicola nei prossimi anni, in particolare in Asia meridionale e nei Paesi islamici, il che comporterà un’ulteriore riduzione del divario tra i due principali tipi di carne. Lo sviluppo della produzione di carne in Europa differisce notevolmente da quello degli altri continenti. Nel 1970 la produzione di carne bovina e suina erano rispettivamente tre e quattro volte maggiori rispetto a quella di carne avicola. Fino al 1990 circa, le dinamiche erano molto simili, poi la produzione di carne bovina è diminuita drasticamente a causa del morbo della mucca pazza e quella suina a causa della peste suina europea. Nel 2000 la carne avicola ha superato quella bovina e dal 2006 in poi è cresciuta molto velocemente, principalmente per le notevoli dinamiche in alcuni Paesi dell’Europa orientale, ma anche in diversi Paesi dell’Europa meridionale e occidentale (Figura 6). Sebbene il divario tra i volumi di produzione di carni suine e avicole fos-

se ancora notevolmente elevato nel 2019, lo sviluppo del consumo pro capite comporterà un’ulteriore contrazione. I vantaggi summenzionati del pollame rispetto agli altri tipi di carne riveleranno i loro effetti. La Tabella 3 mostra in modo impressionante il continuo passaggio dalla carne rossa a quella bianca anche in questi due continenti.

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della peste suina africana, hanno causato interruzioni nella tendenza all’aumento della produzione di carne suina.

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Tabella 3 – Confronto tra l’aumento assoluto e i tassi relativi di crescita nella produzione di carne bovina, suina e avicola in Asia e in Europa tra il 1970 e il 2019 (fonte: calcoli dell’autore sulla base di dati FAO). Tipo di carne Carne bovina Carne suina Carne avicola

Figura 5 – Sviluppo della produzione di carne bovina, suina e avicola in Asia tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).

A causa dell’importanza relativamente bassa dell’Oceania nella produzione mondiale di carne (nel 2019 ha contribuito al volume di produzione mondiale solo per il 2%), le dinamiche di questo continente non vengono analizzate nel dettaglio. Anche se la carne bovina costituiva il tipo dominante di carne nel 2019, i tassi di crescita relativi per la carne avicola erano circa 9 volte superiori a quelli per la carne suina e bovina.

Figura 6 – Sviluppo della produzione di carne bovina, suina e avicola in Europa tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer sulla base di dati FAO).

Europa %

1.000 t

%

12.702 46.400 47.080

498,7 1.500,3 1.742,4

-3.640 11.600 15.867

-25,5 46,3 298,7

dei due tipi di carne cambia molto da continente a continente. In Nord e Sud America e in Africa quella avicola è diventata la carne con il più alto volume di produzione; in Asia e in Europa il suo tasso di crescita relativo ha superato quello della suina e della bovina (Tabella 4). Tabella 4 – Contributo dei principali tipi di carne all’aumento della produzione mondiale di carne tra il 1970 e il 2019 a livello di continente; dati in % (fonte: calcoli dell’autore). Continente

Carne bovina

Carne suina

Carne avicola

Africa Asia Europa Nord America Sud America Oceania

36,3 10,7 – 7,3 28,6 45,7

12,3 30,0 42,2 26,4 13,9 8,9

51,6 39,5 57,8 64,6 57,4 41,0

Mondo

12,7

31,4

49,3

Grazie all’assenza di barriere religiose che vietano il consumo di pollame e alla grande varietà di ricette che prevedono l’uso di carne bianca il consumo pro capite è aumentato continuamente. Il favorevole tasso di conversione dei mangimi e il minore impiego di risorse rispetto alla produzione di carni suine e bovine comporteranno anche in futuro una rapida crescita dell’avicoltura, nonostante la carne coltivata e quella vegana possano diventare dei seri concorrenti sul mercato mondiale della carne.

Bibliografia Database FAO: http://www.fao.org.

Sintesi e prospettive L’analisi fin qui condotta potrebbe documentare la notevole dinamica della produzione mondiale di carne negli ultimi cinque decenni, che è caratterizzata da un sorpasso della carne bianca sulla carne rossa. L’avvicendarsi

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Asia 1.000 t

OECD-FAO Agricultural Outlook 2020-2029. https:// www.oecd.org/publications/oecd-fao-agricultural-outlook-19991142.htm. Windhorst, H.-W.: Die Industrialisierung der Agrarwirtschaft. Frankfurt/M. 1989.

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TECHNICAL COLUMN

Cause di mortalità in galline non debeccate in diversi tipi di allevamento

Gabbie conformi alle direttive UE

Sistemi alternativi

Introduzione

Gábor Milisits1, Zoltán Zomborszky2, Anita Almási1, Attila Orbán1, Zoltán Sütő2 1Bábolna

TETRA Ltd. – H-2943 Bábolna, Radnóti Miklós Street 16, Hungary 2Hungarian University of Agricultural and Life Sciences, Kaposvár Campus – H-7400 Kaposvár, Guba Sándor Street 40, Hungary

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trebbe far aumentare il rischio di plumofagia e alzare il tasso di mortalità.

La diffusione di sistemi alternativi d’allevamento e cage-free per ovaiole e il divieto imposto dall’Europa di debeccare stanno causando nuovi problemi ai produttori di uova. Le razze ibride, che sono state geneticamente selezionate per l’accasamento in gabbia per oltre 70 anni, hanno un temperamento vivace, sono più predisposte a casi di plumofagia e pica e, spesso, a un comportamento aggressivo. Questo stress comportamentale risulta inferiore in gruppi piccoli (4-5 galline in gabbia) ed è ulteriormente ridotto grazie al debeccaggio tramite termocauterio, laser o raggi infrarossi. Fenomeni di aggressività possono comunque costituire un problema e provocare conflitti costanti negli allevamenti alternativi, dove il divieto di debeccare po-

- technical column -

In questo articolo vengono prese in esame le cause di morte in galline non debeccate, allevate in diversi sistemi con particolare riferimento al comportamento aggressivo.

Materiali e metodi Il test ha avuto inizio con l’accasamento di pulcini di un giorno, non debeccati, 1508 Rhode Island Red e 1820 (RIR) Rhode Island White (RIW), provenienti da maschi con diverso pedigree: 58RIR e 70RIW, rispettivamente. Di tutti i 128 maschi sono stati esaminati 26 fratelli. Le pollastre sono state allevate fino a 18 settimane in capannoni chiusi, in recinti, presso la stazione sperimentale avicola dell’Uni-


TECHNICAL COLUMN

versità di Kaposvár, in Ungheria. La progenie di 5 maschi (5x26) delle stesse razze (RIR o RIW) è stata allevata in recinti dotati di lettiera con densità di 14 soggetti/m2. A 18 settimane di età le galline sono passate alla deposizione nell’allevamento sperimentale, dove i soggetti sia RIR che RIW sono stati accasati in 3 tipi diversi di sistemi di allevamento: • Gabbie conformi alla UE (7.560 cm2 di area; 10 galline per gabbia, 756 cm2 per gallina). • Sistemi alternativi (5,52 m2, a terra con lettiera, 53 galline per recinto, 1040 cm2 per gallina). • Gabbie convenzionali (3780 cm2; 6 galline per gabbia; 630 cm2 per gallina). [Permessi: MÁB 232.1/00412/0016/2011; SOI/312766-7/2016 (KA2044)]. Sia nelle gabbie conformi alla normativa UE che in quelle convenzionali sono state accasate, in ciascuna gabbia, solamente le discendenti di un singolo maschio. Nei sistemi alternativi è stata accasata la prole di 2 o 3 galli, in un singolo recinto. I soggetti sono stati alimentati ad libitum, con diete disponibili in commercio, durante la fase pollastra e deposizione. Negli abbeveratoi automatici è sempre stata disponibile acqua potabile. Per tutto il periodo dell’esperimento è stato registrato il numero di soggetti morti e la causa di morte. La valutazione statistica dei dati sperimentali è stata effettuata tramite test chi-quadro (X2), usando il software statistico SPSS.

Risultati Nel corso dello svezzamento si sono registrate le seguenti cause di morte: • problemi di schiusa; • scarti; • malattie respiratorie; • edema;

I sistemi Jansen sono noti per la loro qualità e affidabilità. Vengono proposte varie soluzioni, tra cui sistemi a voliera per ovaiole commerciali e svezzamento pollastre, nidi per ovaiole commerciali e riproduttori.

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• problemi plantari; • torsione del becco; • lesioni tecnologiche; • beccaggio delle piume; • altre. La causa più frequente di morte è stata la formazione di scarti, arrivata al 36% del totale. Anche il beccaggio è stato motivo di elevata mortalità, mentre le altre cause non hanno raggiunto il 10% del totale.

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Si è notato che certe cause di mortalità avvenivano solo nella popolazione da RIR o da RIW, rispettivamente. Ad esempio, l’edema e la deformazione del becco si verificavano soltanto per RIR, mentre le lesioni tecnologiche e quelle delle piume riguardavano solo RIW, durante lo svezzamento. Il beccaggio delle piume non veniva rilevato nella popolazione RIR, mentre raggiungeva oltre il 50% della mortalità nella popolazione RIW. Gabbie convenzionali

Tabella 1 – Frequenza delle diverse cause di morte in galline non debeccate di linee pure Rhode Island Red e Rhode Island White nel corso del periodo di deposizione (18-72 settimane di età) allevate in sistemi diversi. Causa di morte

Aggressione

Cloacite

Ritenzione ovarica

Scarti

Pericardite e polmonite

Lesioni tecnologiche

Acaro rosso

Sistema di allevamento

Tasso di mortalità in % sul totale Rhode Island Red

Rhode Island White

Gabbie conformi UE

64,9 bAB

80,3aA

Sistemi alternativi

53,5B

54,3B

Gabbie convenzionali

75,7A

84,2A

Gabbie conformi UE

0,0

0,0

Sistemi alternativi

2,3

0,0

Gabbie convenzionali

2,7

0,0

Gabbie conformi UE

28,7a

18,4b

Sistemi alternativi

20,9

19,8

Gabbie convenzionali

13,5

13,9

Gabbie conformi UE

4,3

1,3

Sistemi alternativi

0,0

1,2

Gabbie convenzionali

5,4

1,0

Gabbie conformi UE

0,0

0,0

Sistemi alternativi

2,3

2,5

Gabbie convenzionali

0,0

0,0

Gabbie conformi UE

2,1aB

0,0 b

Sistemi alternativi

11,6aA

1,2b

Gabbie convenzionali

2,7AB

1,0

Gabbie conformi UE

0,0B

0,0B

Sistemi alternativi

9,3A

21,0A

Gabbie convenzionali

0,0B

0,0B

abLettere

diverse nelle stesse righe indicano differenze significative tra tipi di galline (P<0,05). ABCLettere diverse nella stessa colonna (entro un caso di mortalità) indicano differenze significative tra sistemi di allevamento (P<0,05).

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- technical column -

Nel corso della deposizione la causa più frequente di mortalità è stata l’aggressione in entrambe le razze esaminate, con minore mortalità nei sistemi alternativi rispetto alle gabbie (Tabella 1). La seconda causa di mortalità – ritenzione ovarica – è stata inferiore nelle gabbie convenzionali per entrambe le razze esaminate. La mortalità, causata da lesioni tecnologiche, è stata maggiore nelle gabbie rispetto ai sistemi alternativi, specialmente per la razza RIR. La mortalità causata da acari rossi è stata presente solo nel sistema alternativo per entrambe le razze: il tasso di mortalità da acari è stato il doppio nelle RIW rispetto alle RIR. Le altre cause di mortalità non hanno raggiunto il 10% del totale in ciascuna delle razze testate e in ognuno dei sistemi di allevamento esaminati. Sulla base dei risultati si evince che il tasso di mortalità causata da aggressione potrebbe essere elevato nelle galline non debeccate in tutti i sistemi di allevamento. L’applicazione del processo di selezione genetica allo scopo di ottenere un temperamento più calmo sarà quindi un tratto fondamentale in futuro al fine di mantenere ottime prestazioni nelle ovaiole non debeccate.


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La soluzione definitiva contro l’acaro rosso del pollo L’acaro rosso è annoverato tra i principali infestanti della filiera avicola. Con le proprie punture di suzione provoca inizialmente prurito ai volatili per poi indurre una condizione cronica di stress. Nei casi più eclatanti si osserva anemia, riduzione progressiva dell’appetito e quindi del peso, con tangibili ripercussioni sulle prestazioni produttive dell’intera azienda. La fisiologia alterata degli animali, se non positivamente invertita, si traduce in una diminuzione del 1015% delle uova deposte oltre che del loro calibro. Le soluzioni Newpharm Forte di un’esperienza trentennale nel settore del Pest Control professionale, Newpharm è presente sul mercato con un’ampia gamma di formulazioni ad azione acaricida, messe a punto in maniera specifica per fronteggiare il Dermanyssus gallinae. Tra le numerose proposte inoltre, vi sono insetticidi specifici per il coleottero delle lettiere, l’Alphitobius diaperinus (Panzer), chiamato volgarmente Tenebrione, e prodotti ad ampio spettro per un controllo totale degli insetti molesti che possono coinvolgere la filiera avicola. Il “Progetto Acaro” (Figura 2) si completa infine con una selezione di alto livello qualitativo di detergenti e disinfettanti in linea con i più moderni protocolli di biosicurezza.

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Il ciclo biologico dell’acaro rosso del pollo Dermanyssus gallinae è velocissimo e si completa in soli 10 giorni in condizioni ottimali (Figura 1). Per di più il parassita ematofago può sopravvivere a digiuno per periodi prolungati di tempo senza lasciare traccia di sé in attesa di nuovi ospiti da colonizzare. Temperatura e umidità relativa elevate figurano tra i principali parametri che favoriscono lo sviluppo del parassita, nonostante la possibilità di mitigare questi elementi grazie alle moderne tecnologie presenti nelle strutture.

- technical column -

Végémat ®, Vegenet ® Avi Bio e InsectoSec ®: le soluzioni a basso impatto ambientale per un’efficace disinfestazione Con il fine di garantire le migliori condizioni ambientali all’interno degli allevamenti, vengono attuate con diversa cadenza delle strategie di controllo integrato dell’acaro pollino che prediligono ingredienti naturali e a basso impatto ambientale per la tutela degli animali allevati e degli operatori.


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Végémat ®, il detergente “verde” ad alto potere sgrassante Ad elevata azione sgrassante, Végémat ® si presta elettivamente all’industria avicola per la pulizia quotidiana degli impianti e per la detersione profonda (anche meccanica) delle gabbie a fine ciclo. Végémat® stabilisce una nuova frontiera nel mondo dei detergenti grazie ai suoi ingredienti completamente naturali che hanno permesso il conferimento di certificazioni internazionali come ECOCERT. Riflesso della “chimica verde”, il Végémat® è il risultato di un processo produttivo sofisticato e rivoluzionario che prevede l’impiego di residui vegetali e scarti dell’industria alimentare per realizzare un detergente ecocompatibile che ha la possibilità di entrare in contatto con alimenti. Il Végémat® è stato introdotto senza indugio dalle aziende moderne, ecologiche, con visione proiettata alla tutela dell’ambiente senza scendere a compromessi in termini di efficacia.

La prima proposta biologica per contrastare la diffusione degli acari Vegenet® Avi Bio è la risposta completamente ecologica alle esigenze della filiera avicola. Formulato con sostanze attive di origine vegetale, Vegenet® Avi Bio possiede i connotati di detergente 100% naturale. La forte azione sgrassante priva le superfici dello sporco organico elaborato dai parassiti per organizzarsi in colonie. La detersione energica e frequente delle superfici, specialmente negli allevamenti in gabbia, risulta un passaggio fondamentale nei protocolli di controllo dell’acaro rosso, alla luce delle minuscole dimensioni del parassita e quindi della possibilità di

Figura 1 – Il ciclo vitale dell’Acaro Rosso Dermanyssus gallinae.

nascondersi in ambienti così ampi. Il risultato dell’intervento con Vegenet® Avi Bio è un allevamento igienizzato e senza punti di annidamento di dermanyssidi. Newpharm ne consiglia l’utilizzo con una tecnologia applicativa innovativa: il Vectoravi ® Evo. L’attrezzatura si adatta a tutte le situazioni operative, quindi permette di raggiungere senza difficoltà anche i livelli di gabbie più elevati con la massima penetrazione. Il maggiore vantaggio derivante dai trattamenti con Vectoravi ® Evo, oltre all’uniformità di applicazione, è certamente l’ottimizzazione dei tempi di applicazione, che verranno drasticamente ridotti. Vectoravi® Evo è sviluppata interamente da Newpharm dopo anni di esperienza maturata assieme ai professionisti della disinfestazione e si presta all’erogazione di detergenti, acaricidi sia liquidi che in polvere, insetticidi e disinfettanti.

Cos’è la terra di diatomee? La terra di diatomee è una roccia silicea sedimentaria di origine organica composta da residui fossili di microscopiche alghe della famiglia delle diatomee. L’accurato processo produttivo che porta alla realizzazione del InsectoSec ®, rende la sostanza attiva, le terra di diatomee per l’appunto, sicura per l’uomo e allo stesso tempo efficace. Uno speciale trattamento termico elimina l’umidità e rende amorfa la materia prima, evitando la formazione di residui cristallini nocivi per la respirazione. Una vota disidratata completamente, la macinazione consente di ottenere una polvere finissima di terra di diatomee.

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InsectoSec®, la prima soluzione biologica a base di terra di diatomee applicabile in presenza di animali Per una protezione duratura dalle minacce avanzate dall’acaro rosso del pollo, è necessario avvalersi di mezzi di lotta persistenti che non siano soggetti a degradazione. InsectoSec® a base di terra di diatomee è lo strumento ottimale per il controllo sul lungo periodo dell’acaro pollino.

Figura 2 – Le soluzioni proposte sono innovative e diversificate per ogni tipologia di allevamento avicolo, sia esso a terra, in gabbia, biologico o convenzionale. Per maggiori info: www.progettoacaro.it.

Lotta contro gli acari e completa sanificazione delle superfici con Baggy Un contributo importante nella lotta del parassita viene fornito da Baggy ®, una formulazione igienizzante molto equilibrata capace di aggredire direttamente le colonie nonché i punti di annidamento degli acari, anche nascosti, eliminandoli. Ne beneficia il livello di biosicurezza che a seguito dell’igienizzazione delle superfici trattate risulterà innalzato. Diluito in acqua e applicato uniformemente, Baggy ® agisce in tempi brevissimi rimuovendo tutto il materiale elaborato dagli acari e deposto sulle superfici. Già dopo qualche ora dall’applicazione, Baggy ® contrasta attivamente gli acari che finiscono per perdere contatto con le superfici che appariranno visibilmente sanificate. Prima di approdare sul mercato europeo e mondiale, l’efficacia e la sicurezza di Baggy ® sono state testate e approvate dagli Istituti più accreditati per il settore, tanto da aggiudicarsi l’appellativo di prodotto “ideale” per la lotta all’acaro rosso dei polli durante l’intero ciclo produttivo nel pieno rispetto del benessere, della sicurezza alimentare e dell’ambiente.

InsectoSec® è la prima formulazione biologica ad aver ottenuto la registrazione ministeriale per l’applicazione in campo avicolo contro l’acaro rosso del pollo. Non è tutto: InsectoSec® può essere applicato in presenza di animali in ogni fase del ciclo. Puntare sulla terra di diatomee significa ottenere risultati certi per mezzo dell’azione meccanica esercitata sulla sottile cuticola dei parassiti che viene completamente lacerata. Il Dermanyssus gallinae può trascorrere lunghi periodi a digiuno, nascosto nei punti più reconditi delle gabbie, uscendo solo al momento di accumulare scorte o riprodursi. In questo scenario la residualità dell’InsectoSec® rappresenta la chiave di volta per contrastare in maniera definitiva l’intera popolazione acarina, non lasciando loro modo di attendere l’inevitabile degradazione delle sostanze chimiche per uscire indenni. L’InsectoSec® può essere applicato tal quale su tutte le superfici attraverso i normali polverizzatori oppure può essere tranquillamente diluito in acqua ed essere distribuito con Vectoravi® Evo. L’assenza di rischi per la salute umana e animale contraddistingue nettamente InsectoSec® e lo eleva tra le migliori soluzioni acaricide sotto il profilo tossicologico. Articolo sponsorizzato Newpharm S.r.l.

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MANAGEMENT

L’importanza della raccolta e della gestione dei dati per un’avicoltura di pieno valore Oggi più che mai i dati, la loro raccolta, la corretta gestione e interpretazione, sono una componente indispensabile in un numero sempre più ampio e diversificato di ambiti produttivi e professionali. La moderna zootecnia, e con questa l’avicoltura nelle sue varie articolazioni di filiera, sempre più intensiva e integrata, non fa sicuramente eccezione. Donato Pennelli EKS & Poultry Technical Associate Manager, Elanco Italia S.p.A. EM-IT-21-0050

una normale procedura quotidiana. La reportistica – chiara, frequente e disciplinata – permette un’interpretazione dei processi sempre più attenta e la conseguente applicazione di corrette strategie di lavoro. In ultimo, l’individuazione e l’implementazione di utili strumenti applicativi non può che condurre al miglioramento e alla standardizzazione dei processi produttivi indagati. Il percorso verso una gestione di successo dei dati disponibili può, soprattutto nelle prime fasi, sembrare di difficile approccio e sviluppo. L’applicazione di un sistema di indagine preliminare, quanto più possibile personalizzato e adattato alle necessità di approfondimento in esame, non può che rappresentare un primo, utile passo. In termini molto semplici, domandarsi sulla base dei dati disponibili come ci si comporta in termini decisionali e quali ulteriori azioni a supporto possano essere avviate può portare un contributo determinante per le successive azioni dedicate. Tabella 2 – I dati produttivi - Domande utili Quali sono le decisioni importanti? Quali dati si valutano per prendere le decisioni? Quali dati possono essere utili per prendere migliori decisioni? Cosa bisogna fare per rendere utilizzabili ulteriori dati?

L’industria ha da tempo compreso l’universale necessità e, non di rado urgenza, di un maggiore accesso ai dati, con una loro circolazione quanto più possibile immediata ed efficace. L’integrazione, poi, dei dati dalle varie fonti interne ed esterne al sito produttivo viene ormai considerata Tabella 1 – L’industria - Necessità universali Maggiore accesso elettronico ai dati in tempo reale Integrazione dei dati dalle varie fonti di raccolta Frequente produzione di report di chiara e immediata leggibilità Corretta interpretazione dei dati per rapide strategie d’azione Individuazione e implementazione di più idonei strumenti di lavoro

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In una fase immediatamente successiva, si può dunque dare avvio a un percorso virtuoso che, partendo dalla raccolta dati, migliorata e sistematica, si sviluppa poi in una serie di passaggi, sempre più rigorosi e standardizzati. Alla raccolta dei dati deve fare seguito la loro analisi, il più puntuale e personalizzata possibile. La condivisione dei risultati fra tutti gli attori della filiera esaminata è poi propedeutica allo sviluppo di altri determinanti passaggi nel percorso di miglioramento aziendale. Solo attraverso un'analisi costruita sulle caratteristiche citate si potranno prendere le decisioni più appropriate,

- management -


MANAGEMENT

che poi – in diretta conseguenza – si tradurranno in azioni altamente specifiche e specializzate. L’impatto iniziale della raccolta dati, con il monitoraggio di lungo periodo dei parametri sanitari e produttivi in allevamento, potrà condurre a un sensibile miglioramento dei risultati produttivi.

Viene universalmente riconosciuto e apprezzato un aumento sensibile dei profitti e dei risultati economici correlati in quelle aziende capaci di sfruttare utilmente i processi di lavoro basati su raccolta dei dati e loro analisi. Elanco, come partner di filiera nella produzione di proteine di origine animale, da lungo tempo si impegna nel fornire soluzioni innovative, mirate ad aumentare la sicurezza, la produttività e a risolvere problemi specifici degli interlocutori nel settore avicolo. Nello specifico ambito, coerentemente con la propria essenza, Elanco ha sviluppato programmi e servizi per contribuire in maniera utile alla gestione, comprensione e ottimizzazione dei processi aziendali, partendo proprio dalla raccolta dei dati di allevamento (Elanco Knowledge Solutions).

produttivi ed economici di un’attività zootecnica. Un utile e sempre considerato approccio metodologico si fonda sulla continua e sistematica personalizzazione del percorso di indagine, con un successivo confronto con il settore di riferimento, partendo da un ambito locale, sino ad arrivare a una valutazione comparata di respiro globale. I risultati vengono poi condivisi, nel corso di incontri dedicati, con l’utilizzo di report e supporti grafici di semplice e immediata comprensione. Le variabili individuate e coinvolgenti la produzione aziendale possono poi, in tempi rapidi, essere corrette, con un evidente riscontro e beneficio per la totalità dei processi aziendali impattati.

Raccolta e analisi dati – Parametri zootecnici – Parametri clinici – Parametri produttivi – Parametri economici “Non si può migliorare ciò che non si può misurare”

I veterinari Elanco, in un riconosciuto approccio multi-disciplinare, si impegnano nell’utilizzo sistematico e coordinato degli strumenti clinici, diagnostici e tecnologici, parte integrante del loro bagaglio culturale e professionale.

In conclusione, Elanco prosegue con passione nell’impegno al servizio del settore avicolo, contribuendo alla riduzione delle perdite, a una produzione sempre più efficiente e sostenibile, nel rispetto del benessere animale.

In termini pratici, i dati raccolti vengono elaborati attraverso programmi e strumenti che si incardinano in una piattaforma di analisi, in grado di misurare tutti i parametri

Elanco e la barra diagonale sono marchi registrati da Elanco o sue affiliate. © 2021 Elanco. Articolo sponsorizzato Elanco

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NUTRIZIONISTICA

Cenni pratici sulla nutrizione degli avicoli a livello globale Tendenze di consumo, sostenibilità e miglioramento delle formulazioni dietetiche – Prima parte In questa prima parte dell’articolo vengono analizzate le tendenze globali di mercato e gli orientamenti del consumatore per poi passare ai progressi nelle formulazioni dietetiche a uso avicolo, con particolare riguardo al contenuto in proteine. R. Kleyn SPESFEED (Pty) Ltd., South Africa

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La produzione globale di carni avicole dovrà raddoppiare entro il 2050 per poter soddisfare la richiesta di proteine di una popolazione mondiale in crescita, ma come si potrà produrre una maggior quantità di carne rispettando le mutevoli richieste del consumatore e tutelando al contempo le sempre più limitate risorse del pianeta?

- nutrizionistica -


NUTRIZIONISTICA

Il consumatore desidera una carne di pollo che sia prodotta in modo sostenibile e il settore avicolo ha le capacità per rispondere in modo adeguato a tale richiesta. I genotipi continuano a migliorare, si evolvono anche i metodi di produzione, i modelli di sviluppo, la nutrizionistica e la cura della salute animale. Il settore deve saper offrire prodotti alternativi, ottimizzando i processi produttivi e facendo uso della tecnologia più avanzata. Nei prossimi anni l’attenzione del consumatore sarà prevalentemente incentrata sulla sostenibilità: ovvero soddisfare le richieste delle generazioni attuali senza compromettere le risorse per i bisogni di quelle future. Sostenibilità è un concetto dalle molte sfaccettature: ambientali, sociali ed economiche; misurarla è quindi difficile, poiché ogni valutazione dipende dal parametro utilizzato e spesso ci si arriva solo con il senno di poi. Raggiungere tutti gli obiettivi in un settore porta facilmente a trascurarne altri e ciò rappresenta una vera e propria sfida sia per i produttori che per il legislatore. I sistemi di produzione alternativi, come all’aperto e biologico, hanno migliorato il benessere degli animali solo in apparenza, mentre comportano maggiori costi e perdite a livello ambientale. Gli orientamenti dei consumatori possono variare molto di Paese in Paese: in quelli industrializzati i cittadini benestanti consumano carne avicola prodotta dalle aziende integrate in filiere ben organizzate, dal produttore al supermercato fino al Food Service; in altri invece la situazione è ben diversa, dato che in tutto sono circa 2,5 miliardi le persone che dipendono da piccoli allevamenti per il proprio sostentamento e sicurezza alimentare. Questi allevatori

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non hanno accesso alle catene di approvvigionamento, non ricevono contributi o supporto per la vendita dei loro prodotti. In molti Paesi il consumo di carne resta un’aspirazione e quella avicola diventa una componente proteica importante della dieta. La maggior parte dei consumatori desidera un cibo economico, sano e di alto livello proteico. Al settore è pertanto richiesto di soddisfare ogni tipo di richiesta in vari mercati, senza mai perdere di vista la sostenibilità.

Sostenibilità e richiesta del mercato La sostenibilità non è una singola entità e neppure si può scegliere quale aspetto si adatti meglio alle nostre esigenze. Dal punto di vista ambientale, la sostenibilità impatta sull’intera filiera avicola, causando inquinamento e degrado ecologico. Gli aspetti sociali della sostenibilità riguardano il benessere umano e animale. Le indicazioni riguardo le 5 libertà fondamentali previste per il benessere animale andrebbero rispettate sempre e lo stesso riguardo dovrebbe essere posto per la salute umana e per il benessere degli allevatori. La maggior parte dei consumatori è attenta al proprio benessere e pensa di ottenerlo soprattutto con prodotti “naturali”. Anche il fattore della sostenibilità finanziaria rappresenta un’ulteriore chiave fondamentale per tutti i sistemi produttivi.

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NUTRIZIONISTICA

Dal punto di vista nutrizionale tutti gli aspetti della sostenibilità dovrebbero essere allineati: più i polli utilizzano il mangime in maniera efficiente, più facili diventano gli interventi alimentari, con una significativa riduzione dell’impronta carbonica e un minor spreco di risorse. Una nutrizione appropriata migliora anche il benessere dei polli. La sicurezza alimentare è maggiormente garantita nei sistemi di allevamento convenzionali, ma tale punto di vista non è condiviso dal consumatore. L’opinione pubblica ritiene che la produzione biologica offra un cibo naturale, sano e sostenibile, mentre considera gli allevamenti intensivi e l’uso di medicinali cattive pratiche. Molte di queste idee sono basate sulla disinformazione, spesso a causa dello stesso settore di produzione che utilizza da anni termini come “senza ormoni” o “senza antibiotici” o “allevato all’aperto” come puri slogan commerciali. Il pericolo che il consumatore assuma residui medicinali pericolosi mangiando carne avicola, o che l’uso di questi farmaci incrementi l’antibiotico-resistenza è, di fatto, più una percezione che una realtà. Ma è assodato che se non si va incontro alla richiesta del consumatore, la domanda cala e i prodotti restano invenduti. Ciò è avvenuto in Norvegia, per esempio, dove è stato vietato l’uso di ionofori in allevamento; il calo nelle vendite di carne avicola ha convinto il settore a non utilizzarli più, su base volontaria, in tutti i mangimi per avicoli. I sistemi di produzione alternativi comportano una maggiore pressione sull’ambiente rispetto a quelli convenzionali. Pertersen stima che se solo un terzo del settore avicolo negli Stati Uniti adottasse razze a lenta crescita, occorrerebbero oltre 3 milioni di ettari all’anno in più per sostenere questo tipo di allevamento a livello di materie prime; inoltre un’industria avicola antibiotic-free su larga scala aumenterebbe l’impronta carbonica. Le persone diminuiscono la quota di alimenti derivati del grano, mentre cresce il consumo di prodotti a base di carne. Fra i vari tipi di carne quella di pollo è sicuramene la più favorita sul mercato per la disponibilità e il prezzo accessibile. L’approccio innovativo del settore avicolo nello sviluppo di nuovi prodotti ha portato a un incremento della domanda, in particolare di prodotti specifici che

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hanno maggiori garanzie sia qualitative che sanitarie, almeno secondo la percezione del consumatore. È quindi probabile che in futuro cresca la richiesta di prodotti avicoli con caratteristiche specifiche di qualità e sicurezza, probabilmente legate al miglior benessere economico e al maggior potere di acquisto. In sostanza, ci si aspetta che il settore produca più alimenti diversificati e in modo sostenibile senza usare le tecniche impiegate in precedenza, mantenendo però gli stessi profitti. Rispetto ad altri fattori, prestazioni di crescita migliori e un’ottimizzazione dell’efficienza alimentare avranno un notevole impatto sulla sostenibilità: basti pensare che la conversione aumenta di 2 punti all’anno nel pollo: con un semplice calcolo, un pollo di 2 chili, da qui a 10 anni, avrà bisogno di 500 grammi in meno di mangime. Ciò ridurrà l’impatto ambientale e renderà la produzione avicola economicamente più vantaggiosa. In breve, il pollo è una carne più sostenibile rispetto alle altre.

Migliore utilizzazione del mangime L’uso di additivi arricchisce la nutrizione degli animali grazie a formulazioni che coinvolgono substrati della dieta: enzimi esogeni e prodotti dalla microflora intestinale che vengono aggiunti al mangime. In futuro bisognerà analizzare la complessità delle correlazioni tra pollo, microflora del tratto gastrointestinale (GIT) e dieta, inclusi gli additivi utilizzati. Migliorare l’utilizzazione dei nutrienti richiede molto più che ottimizzare la digeribilità, dato che in un mangime tipico per avicoli restano inutilizzati circa 400 kcal di energia, il 79% del fosforo e dal 10 al 20% degli amminoacidi essenziali presenti. In questo contesto, i substrati indigeribili rappresenterebbero una risorsa per il nutrizionista. Gli enzimi esogeni aumentano la digestione dei substrati, ma spezzano anche alcuni fattori antinutrizionali che sono presenti nelle diete, inattivandoli. Ciò riduce l’infiammazione e migliora l’assunzione dei nutrienti. Gli enzimi evitano che alcuni nutrienti sfuggano alla digestione e riescono a trasformali in una fonte di nutrimento preziosa per la flora intestinale. Un pollo con un sistema digerente sano, funzionante e una microflora stabile, utilizza la sua dieta in maniera più efficiente, con un conseguente miglioramento della digestione. Un gozzo ben sviluppato migliora l’utilizzazione dell’energia. I nutrienti non digeriti rappresentano una fonte di nutrimento per la microflora intestinale e posso-

- nutrizionistica -


NUTRIZIONISTICA

no indurre una modifica dei batteri proteolitici, che sono possibili portatori di enterite.

Proteine I genotipi moderni richiedono più proteine e meno energia per unità di crescita rispetto ai predecessori. L’efficienza di utilizzo delle proteine difficilmente varia, ma in proporzione ci vogliono meno proteine per il mantenimento e più per produrre carne, come quella del petto. Le proteine avranno limiti maggiori in futuro rispetto all’energia e probabilmente il loro costo aumenterà. In qualsiasi caso la maggiore efficienza di produzione del pollo consentirà al settore avicolo di usare proteine più costose rispetto a quelle meno efficienti della concorrenza. Alti livelli di proteina grezza (CP) nelle diete per avicoli rappresentano un peso per l’ambiente. I polli che consumano diete ad alto contenuto proteico producono infatti più azoto (N) e ammoniaca. L’ammoniaca viene emessa dalla lettiera ed è dovuta alla decomposizione delle proteine non digerite e all’acido urico presente; è respon-

sabile dell’inquinamento dell’acqua (eutrofizzazione) e dell’acidificazione dei terreni. Per quanto riguarda l'azoto, la normativa europea ha posto dei limiti ai livelli presenti nelle lettiere avicole. In questo contesto risulta quanto sia importante attuare un’alimentazione proteica precisa per la sostenibilità delle produzioni avicole, per esempio occorre evitare di somministrare nutrienti di difficile digeribilità che rappresentano un danno per la salute intestinale e che incrementano il rischio di contrarre malattie. Ridurre la proteina grezza nella dieta è una strategia con risvolti positivi, sia economici che ambientali, ma richiede l’uso di enzimi e di amminoacidi o semplicemente una riduzione delle specifiche alimentari. Alhotan e Pesti (2016) sottolineano l'importanza di soddisfare i requisiti di aminoacidi non essenziali, dimostrando che i fabbisogni per la crescita e per la conversione del mangime sono diversi, ma esiste un rapporto ideale tra il livello di aminoacidi della dieta e il suo contenuto proteico reale (TP). In pratica, le proteine nella dieta possono essere ridotte al punto da compromettere le prestazioni. Belloir et al. (2017) hanno valutato l’impatto della riduzio-

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NUTRIZIONISTICA

del 13%, con benefici anche sull’umidità della lettiera.

Tabella 1 – Riassunto delle caratteristiche delle performance di resa della carcassa e utilizzazione dell’azoto del maschio Ross PM3 tra 21 e 35 giorni di vita, alimentato con diete diverse in contenuto di proteina grezza (CP). 190 (gr/kg)

180 (gr/kg)

170 (gr/kg)

160 (gr/kg)

150 (gr/kg)

Crescita (gr)

1479

1496

1494

1446

1478

Consumo (gr)

2430

2477

2472

2459

2528

FCR, indice di conversione alimentare

1 ,64b

1 ,65b

1,65b

1,69a

1,71a

Carne del petto (% peso corporeo)

20,1

20,2

20,8

20,5

19,5

Grasso addominale (% peso corporeo)

2,16b

2,30ab

2,45a

2,61a

2,51a

Efficienza della ritenzione di azoto (N) %*

60,48

63,66

66,84

70,02

73,2

Escrezione di azoto (N) (g/kg accrescimento)*

19,36

17,24

15,12

13,00

10,88

Azoto (N) nella lettiera (gr N/kg DM)*

32,7

31,19

29,68

28,17

26,66

Umidità della lettiera (%)*

46,17

44,97

43,77

42,57

41,27

Evonik (2017) ha illustrato le perdite produttive conseguenti all’uso di diete a basso contenuto proteico (Tabella 2). I polli da carne di oggi sono altamente sensibili a un aumento del livello di proteine in termini di peso corporeo, indice di conversione (FCR) e resa in carne del petto. Tale effetto sembra dipendere dal contenuto energetico nelle diete. Livelli proteici più elevati portano a rese migliori e a una migliore efficienza alimentare; chiaramente è necessario un compromesso. Sappiamo che gli avicoli rispondono positivamente a una maggiore quantità di proteine nella dieta, ma dal punto di vista ambientale ciò rappresenta un fattore da evitare.

(Belloir et al., 2017). Le medie nelle colonne che non hanno la stessa sovrascrittura (a, b) sono significativamente differenti (P<0,05). *: questi valori sono stati calcolati da equazioni di regressione pubblicate.

Fine della prima parte

ne della CP nella dieta di broiler (Tabella 1). Il rapporto fra conversione del mangime (FCR) e resa in carne del petto risulta ridotto nelle diete a basso contenuto proteico, mentre aumenta il grasso addominale. Anche i dati sull’utilizzo sono piuttosto interessanti: l’efficienza di ritenzione dell'azoto (N) aumenta con una riduzione della proteina grezza (CP). Ogni riduzione proteica dell’1%, in formulazioni tra il 19 e il 16% di CP, contribuisce a ridurre l’escrezione di azoto

La bibliografia è disponibile su richiesta Dagli Atti dell’Australian Poultry Science Symposium

Tabella 2 – Effetti di livelli crescenti di energia metabolizzabile e di amminoacidi (determinati dal contenuto di lisina digeribile - SID) sulle performance di crescita selezionate e sui tratti della carcassa di maschi Ross 308, da 21 a 37 giorni di età. Peso corporeo (gr)

Consumo di mangime (gr/gg)

FCR, indice di conversione alimentare

Lisina digeribile SID (mg/gg)

Energia Carcassa come metabolizzabile reale % sul peso TME (kcal/day) corporeo

Petto in % del peso corporeo

TMEn (MJ/kg) 12,00

2375ab

177,3a

1,69a

473

64,98b

18,31a

12,60

2393a

170,7b

1,61b

480

66,10a

18,20a

13,10

2355ab

162,7c

1,57c

518

65,63a

17,88ab

13,60

2323 b

157,0 d

1,54d

476

65,47ab

17,49b

Lisina SID (gr/kg) 8,5

2205b

162,2b

1,71a

1378

64,56c

16,39c

10

2420a

170,0a

1,57b

1700

65,64b

18,43b

11,5

2459a

168,0a

1,52c

1932

66,45a

19,09a

Le medie entro la colonna che non hanno una sovrascrittura comune (a, b) sono significativamente differenti (P<0,05).

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Sud Est Asia VNU Exhibitions Asia Pacific Co., Ltd. Cono antiurto 88 TheinPARQ, 4th Fl., West Wing gommaRatchadaphisek flessibile Rd., Khlong Toei, Khlong Toei 23 ~ 25 novembre Bangkok 10110 Tailandia VIV-MEA Tel.: +662 111 6611 International trade show from Email: info@vnuasiapacific.com feed to food for Middle East and Web: vivasia.nl Africa

ADNEC Abu Dhabi National Exhibition Centre Al Arabi Street,il UNKhaleej SECONDO per aprire Abuper Dhabi, EAUrapida e totale. piatto una pulizia Per informazioni: VIV worldwide VNU Exhibitions Europe P.O. Box 8800 – 3503 RV Utrecht, Paesi Bassi

AZA!

Per informazioni: Panadda KongmaHead of competence center livestock Tel.: +662 670-0900 Ext. 204 Email: panadda@vnuexhibitionsap.com

Zhenja Antochin, Event Manager Tel.: +31 (0) 6 8379 9693 QUALITY MADE IN ITALY Email: zhenja.antochin@vnuexhibitions.com Tel.: +66 (0) 2 726 1999 +66 (0) 2 366 9797 Fax: +66 (0) 2 726 1939 (Sales Office) Web: www.bitec.net

MODULA TRAMOGGETTA PER TACCHINI

25 ~ 27 gennaio

IPPE International Production & Processing Expo Georgia World Congress Center 285 Andrew Young International Blvd NW, Atlanta, Georgia USA Per informazioni: U.S. Poultry & Egg Association 1530 Cooledge Road Tucker, GA USA Tel.: +1 770 4939401 Fax: +1 770 4939257 Email: pstates@ippexpo.org Web: www.ippexpo.org

MIXTA

26 ~ 29 gennaio FIERAGRICOLA

Palaexpo, Viale del Lavoro, 8 - 37135 Verona

TRAMOGGETTA PER TACCHINI O PER CICLI MISTI

Per informazioni: Tel.: 045 829 8111 Email: fieragricola@veronafiere.it Web: www.fieragricola.it

31 maggio ~ 2 giugno VIV Europe World Expo From Feed To Food

18 ~ 20 gennaio

VICTAM and VIV Health & Nutrition Asia 2022 Trade show & forum focusing on feed, pharma & genetics in the animal protein production Bitec, Bangkok, Tailandia

Per informazioni: Jaarbeurs Exhibition Center, Utrecht, Paesi Bassi Email: viv@vnuexhibitions.com Email: info@jaarbeurs.nl Web: www.viveurope.nl Web: www.jaarbeurs.nl

Via Roma 29, 24030 Medolago (BG) Italy - Phone +39 035 901240 - info@azainternational.it www.azainternational.it


GUIDA INTERNET Agritech commerce@agritech.it www.agritech.it Albitalia infotecniche@albitalia.com www.albitalia.com Albors info@albors.org www.albors.it Ali Lohmann info@lohmann.it www.alilohmann.com Ascor italy_ascor@vetoquinol.com www.ascor.vetoquinol.it Aviagen info@aviagen.com www.aviagen.com Aviagen Turkeys Ltd turkeysltd@aviagen.com www.aviagenturkeys.com Aza International info@azainternational.it www.azainternational.it Babolna TETRA info@babolnatetra.com www.babolnatetra.com Barbieri Belts info@barbieri-belts.com www.barbieribelts.com BD Agricoltura Italia S.r.l. italia@bigdutchman.com www.bigdutchman.it Biochem bertarelli@biochem.net www.biochem.net Carfed Headquarters info@carfed.ch www.carfed.ch Carfed International Ltd Italy info@carfed.it www.carfed.it Cizo info@cizo.it www.cizo.it Cobb Europe info@cobb-europe.com www.cobb-vantress.com Codaf info@codaf.net www.codaf.net Corti Zootecnici S.r.l. info@cortizootecnici.com www.cortizootecnici.it DSM Nutritional Products info@dsm.com www.dsm.com Elanco italia_elanco@elanco.com www.elanco.com EuroTier eurotier@dlg.org www.eurotier.com Facco Poultry Equipment facco@facco.net www.facco.net FIEM fiem@fiem.it www.fiem.it FierAgricola Verona fieragricola@veronafiere.it www.fieragricola.it FierAvicola info@fieravicola.com www.fieravicola.com Gasolec sales@gasolec.com www.gasolec.com GI-OVO B.V. sales@gi-ovo.com www.gi-ovo.com Giordano Poultry Plast info@poultryplast.com www.poultryplast.com Hendrix Genetics info@hendrix-genetics.com www.hendrix-genetics.com Hubbard contact.emea@hubbardbreeders.com www.hubbardbreeders.com Hy-Line International info@hyline.com www.hyline.com Impex Barneveld BV info@impex.nl www.impex.nl Intracare info@intracareitaly.com www.intracare.nl Jansen Poultry Equipment info@jpe.org www.jpe.org Lubing System info@lubing.it www.lubingsystem.com Marel Poultry info.poultry@marel.com www.marel.com/en/poultry Mbe Breeding Equipment info@mbefabriano www.mbefabriano.it Meyn sales@meyn.com www.meyn.com MS Technologies info@mstegg.com www.mstegg.com Newpharm info@newpharm.it www.newpharm.it Officine Meccaniche Vettorello luciano@officinevettorello.it www.officinevettorello.com Omaz S.r.l. omaz@omaz.com www.omaz.com Petersime N.V. info@petersime.com www.petersime.com Prinzen B.V. info@prinzen.com www.prinzen.com Royal Pas Reform info@pasreform.com www.pasreform.com Roxell info@roxell.com www.roxell.com Reventa info.reventa@munters.de www.reventa.de Sacco S.r.l. info@saccosystem.com www.saccosystem.com Schropper office@schropper.at www.schropper.at Ska ska@ska.it www.ska.it Space info@space.fr www.space.fr Specht Ten Elsen GmbH & Co. KG info@specht-tenelsen.de www.specht-tenelsen.de Sperotto info@sperotto-spa.com www.sperotto-spa.com Tezza tezza@tezza.it www.tezza.it TPI-Polytechniek info@tpi-polytechniek.com www.tpi-polytechniek.com Valli info@valli-italy.com www.valli-italy.com Val-co intl.sales@val-co.com www.val-co.com Ventilazione Industriale info@amboso.com www.ventilazioneindustriale.it VDL Agrotech info@vdlagrotech.nl www.vdlagrotech.com Vencomatic Group B.V. info@vencomaticgroup.com www.vencomaticgroup.com Victoria victoria@victoria-srl.com www.incubatricivictoria.com

Direttore responsabile Lucio Vernillo Redazione Daria Domenici, Tania Montelatici (zootecnica@zootecnica.it) Amministrazione Marianna Caterino (amministrazione@zootecnica.it) Ufficio Zootecnica International Vicolo Libri, 4 50063 Figline Incisa Valdarno (FI) Italia Tel.: +39 055 2571891 Web: zootecnica.it Registrazione Registrazione Tribunale di Firenze n.3162 Spedizione in A.P. Art.2 comma 20/B legge 662/96 - Filiale di Firenze ISSN 0392-0593 Abbonamento (1 anno / 11 numeri): Italia Euro 26 Abbonamento con Carta di credito o Paypal: zootecnica.it/abbonamenti Abbonamento con bonifico bancario: Zootecnica International, Vicolo Libri, 4 50063 Figline Incisa Valdarno (FI) Italia; banca: UNICREDIT, BIC: UNICRITM1OU9 Iban: IT 81 H 02008 38083 000020067507 Art Direction e impaginazione Laura Cardilicchia – elleciwebstudio.com Copertina © Denise Vernillo Stampa Nova Arti Grafiche, Firenze

Edizione italiana Anno XXXII • Maggio 2021


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