Zootecnica International - Rivista Avicola - edizione italiana - 10 ottobre 24
Influenza Aviaria: uno sguardo alla campagna di vaccinazione francese
L’influenza della traslucenza e del colore del guscio sulla schiudibilità e il peso alla schiusa dei pulcini di riproduttori di razze pesanti
Benessere animale: le novità del Piano 2024
Tramoggette Gió: le originali senza griglia
Appositamente realizzate per grandi allevamenti, grazie alla facile regolazione della quantità di mangime e all'assenza della griglia (che impedisce ai pulcini di rimanere intrappolati), le tramoggette Gió presentano numerosi vantaggi: semplici da usare e veloci da pulire, portano ad una notevole riduzione dei costi di lavoro.
EDITORIALE
La parola democrazia significa in greco “potere del popolo”. Lo Zingarelli la definisce come la “forma di governo in cui la sovranità risiede nel popolo che la esercita per mezzo delle persone e degli organi che elegge a rappresentarlo”. Nei secoli si sono succedute svariate tipologie di democrazia variando con infinite sfumature, tese a colmare le delusioni delle precedenti, ma il significato più profondo del termine sembra diventato utopistico per essere recepito dall’uomo post-moderno, che sembra aver dimenticato gli insegnamenti della cultura greca, madre della prima democrazia. E per affermare i principi della democrazia non sono neanche bastati i milioni di morti che per essa si sono sacrificati. Ormai lo gestione della cosa pubblica, attraverso procedure macchinose, è stata affidata a una élite, a un ceto dirigente insediato nel potere dalla volontà popolare. Abbiamo assistito a uno sfarinamento dei partiti. La comunicazione ormai prevale sui contenuti, alla rappresentanza subentra la rappresentazione, la politica spettacolo si manifesta nei luoghi dello sport, del divertimento, dell’intrattenimento televisivo, dei social. Purtroppo la forma di governo italiana sembra non avere altre soluzioni, mentre ci potrebbero essere, basterebbe volerle veramente per essere capaci di realizzare forme di vera democrazia, rappresentativa della comunità di cittadini di cui tutti facciamo parte.
La chiave del tuo profitto!
Il tempo passa, la qualità persiste!
75 anni di progresso
Da 75 anni, l’industria internazionale delle uova è in costante progresso e anche noi lo siamo!
H&N celebra la propria storia in un settore da sempre in continua evoluzione. Il ruolo importante che ci siamo ritagliati ci riempie di orgoglio: siamo all'avanguardia grazie alla nostra costante innovazione e crescita. Basti pensare alle nostre Super Nick e Brown Nick che rappresentano un concetto perfetto di uova: colore uniforme, guscio resistente e valore nutrizionale eccezionale. Grazie all’impegno e alla professionalità del nostro team, il cliente è sempre al centro dei nostri progetti. Siamo pronti a crescere ancora. Cresci insieme a noi! www.hn-int.com
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SOMMARIO
Chicken Marketing Summit 2024: il pollo continuerà a soddisfare le esigenze dei consumatori nel 2035
Influenza
L’importanza
L’influenza
schiudibilità
ATTUALITÀ
Fieravicola sempre più internazionale e spettacolare
Presentate al Cairo le novità della 54°edizione della fiera dedicata all’intera filiera
avicola in programma dal 6 all’8 maggio 2025 al Rimini Expo Centre: un hub per la spettacolarizzazione del prodotto “The Healthy Food Show”, il Business Club per b2b con piattaforma dedicata, progetti incoming e missioni all’estero.
Organizzata in collaborazione con Assoavi e Unaitalia, le associazioni di rappresentanza del settore avicolo, la 54° edizione di Fieravicola è stata presentata l’11 settembre al Cairo insieme a Macfrut, fiera mondiale dell’ortofrutta, nell’ambito di una missione in Egitto che oltre alla conferenza stampa aveva in agenda incontri B2B, attività di networking e visite in aziende.
Entrambe le fiere sono in programma al Rimini Expo Centre dal 6 all’8 maggio 2025. Fieravicola, appuntamento biennale per l’intera filiera, si propone come un evento finalizzato alla crescita del settore, attraverso
opportunità di business, rafforzamento del networking con un servizio esclusivo B2B gratuito destinato a espositori e buyer su piattaforma dedicata e l’ampliamento delle conoscenze grazie alla qualità dei temi trattati nel programma convegnistico. Un momento in cui intercettare le novità del settore, curare i rapporti istituzionali e approfondire temi, tendenze e strategie future con i maggiori attori dell’avicoltura.
Tra le novità della fiera “The Healthy Food Show”, un’area realizzata in collaborazione con Macfrut, dedicata ai prodotti e alle tecnologie di trasformazione per la produzione
di alimenti a elevato valore nutrizionale. Concepita come un hub dove aspetti medici, ricerca specialistica e alta cucina si fondono, unendo il rigore scientifico con la spettacolarità del racconto, avrà come protagonisti anche i prodotti avicoli che oggi rispondono alle esigenze dei consumatori sempre più attenti a stili alimentari salutistici.
Per gli espositori di Fieravicola è prevista la possibilità di far parte del Business Club con la partecipazione alle missioni internazionali, l’utilizzo di una piattaforma di business matching tra espositori e buyer, l’opportunità di prendere parte a professional tour dedicati per ricevere le delegazioni in azienda. Con il supporto di un Team dedicato, ogni espositore ha l’opportunità prima dell’inizio della fiera di fissare appuntamenti per incontrare, presso il proprio stand, buyer e altri espositori in fiera.
Sempre maggiore impulso e sempre maggiore attenzione sono infine dedicati alla parte internazionale, offrendo contatti e incontri sui mercati esteri per i prodotti e le tecnologie italiane della filiera, globalmente riconosciuti per qualità e affidabilità. Sono stati predisposti progetti di incoming attraverso Agenzia ICE, verranno organizzate missioni estere per le aziende italiane, individuando come paesi target quelli del bacino del Mediterraneo, del Sahel, Caucaso e Asia Centrale.
Giordano presenta HCS ProLife®: un punto di svolta nell’alimentazione precoce dei pulcini
Giordano presenta un accattivante punto di svolta nel campo dell’alimentazione precoce per i pulcini di un giorno durante la fiera Eurotier 2024 in programma ad Hannover Germania a novembre 2024.
Il prodotto si chiama HatchCargoSystem – ProLife ® (HCS ProLife ®).
HCS ProLife ® è il sistema unico al mondo che fornisce acqua e mangime ai pulcini di un giorno all’interno dell’incubatrice e durante il trasporto su strada. Una soluzione intelligente che porta acqua fresca potabile attraverso le casse di cova. Oltre a questi canali di abbeveraggio interni, i vassoi sono dotati anche di canali di alimentazione. Sia il bere che il mangiare sono posizionati sui due lati del vassoio in modo che i pulcini abbiano il massimo della facilità di accesso.
È stato progettato un vassoio intelligente per i clienti che desiderano far schiudere i pulcini sui vassoi. Questo vassoio da cova può essere posizionato alternativamente tra le casse e offre spazio per 74 uova da cova. I vassoi hanno una struttura unica che consente ai pulcini di un giorno di trovare facilmente e senza danni la strada verso la cassa sottostante subito dopo la schiusa. Lì hanno accesso diretto all’acqua potabile e al mangime.
Il design del vassoio prevede un trabocco dell’acqua potabile dalla cassa superiore a quella sottostante. L’acqua scorre tranquillamente e senza spruzzi. Test approfonditi hanno dimostrato che HCS ProLife ® mantiene la qualità dell’acqua entro tutti gli standard attualmente in vigore, fino all’ultima cassa.
HCS ProLife ® può essere utilizzato in tutti le incubatrici esistenti con modifiche minime. Con HCS ProLife ® soddisfi i desideri dei tuoi clienti ma anche la legislazione a costi molto bassi.
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Elanco Italia S.p.A. aggiunge Hemicell™ XT al suo portafoglio di prodotti per avicoli e suini
Elanco Italia S.p.A. – PM-IT-24-0293
Hemicell™ (endo-1,4-ß-mannanasi) è un prodotto che ottimizzando l’efficienza alimentare, grazie al miglior utilizzo dell’energia e dei nutrienti introdotti con il mangime, aiuta a ridurre i costi di alimentazione.
La maggior parte degli ingredienti vegetali utilizzati per la fabbricazione dei mangimi per avicoli e suini contiene β-mannani, fibre indigeribili che gli animali monogastrici non riescono a degradare e utilizzare. Inoltre, i β-mannani presenti nella razione alimentare scatenano una risposta immunitaria locale a livello intestinale (FIIR – Feed Induced Immune Response); questa risposta immunitaria, non solo è inutile, ma peggiora l’integrità intestinale degli animali e consuma energia che altrimenti sarebbe dedicata alla crescita, riducendo la performance produttiva.
Hemicell™ XT si affianca a Hemicell™ HT per migliorare la proposta di Elanco a sostegno dell’Integrità Intestinale di avicoli e suini.
*Un'unità di attività β -Mannanasi è la quantità di enzima che libera 0,72 microgrammi di zuccheri riduttori (equivalenti del mannosio) al minuto da un substrato contenente mannani (farina di semi di carrube) a pH 7,0 e a temperatura di 40 °C.
Hemicell™ XT possiede lo stesso meccanismo d’azione di Hemicell™ HT, ma è formulato con un diverso vettore, certificato non OGM. Il cambio di formulazione migliora la fluidità e la miscelabilità del prodotto.
Inoltre, Hemicell™ XT, rispetto ad Hemicell™ HT, contiene una concentrazione di enzima ßmannanasi 2,25 volte più elevata, consentendo una maggiore versatilità di utilizzo.
Hemicell™ XT si impiega nel mangime pellettato come indicato nella Tabella.
L’utilizzo di Hemicell™ XT e Hemicell™ HT nelle diete di broiler e suini può contribuire alla riduzione dell’impronta di carbonio dei mangimi e delle produzioni animali.
Officine Facco Spa, nuova joint venture in Cina: nasce Facco Technology Hebei
Per l’azienda si è appena conclusa un’estate ricca di novità, che includono anche la tradizionale festa e il 60° anniversario di IEC, che si è svolto a Venezia il 15 settembre, a cui Facco ha partecipato da protagonista.
Officine Facco, protagonista nel mercato mondiale da oltre 65 anni con una gamma completa di sistemi avicoli avanzati, ha annunciato la joint venture in Cina con Mr Wang, noto imprenditore del settore agricolo e avicolo.
Nasce dunque Facco Technology Hebei, di cui Officine Facco detiene il totale controllo e che produrrà impianti avicoli chiavi in mano per il mercato asiatico, ma non solo: un investimento strategico per l’azienda italiana, per un grosso impegno finanziario e, più ancora, organizzativo e di risorse
umane, con uno sfidante piano di crescita. Facco Technology Hebei, con oltre 100 persone, proporrà tutta la gamma Facco, incluse le tecnologie di Smart Farm per il controllo remoto, con uno sviluppo specifico per i mercati di riferimento.
“Abbiamo deciso di investire in Cina, dove siamo entrati già negli anni ‘80 per una collaborazione con l’Università di Pechino nell’insegnare l’avicoltura e dove siamo stabilmente presenti con una filiale dall’inizio degli anni ‘90. Conosciamo e comprendiamo a fondo le potenzialità di questo Paese, la cui crescita tecnologica e produttiva sta raggiungendo picchi di qualità e uniformità rilevanti in svariati settori”, ha commentato Massimo Finco, Presidente di Officine Facco. “Questa operazione, che rappresenta un cambio di modalità nella nostra presenza e azione, ci rende l’unica azienda globale del settore, proprio grazie alle nostre unità produttive in America Latina, Europa e Far East. Questo ci permette inoltre di garantire il nostro prodotto grazie a controllo e certificazione univoche in ogni fase: una qualità Made in Facco che da sempre il mercato mondiale apprezza e riconosce.”
Il mercato cinese
L’evoluzione del mercato avicolo in Cina è interessante perché, con 1,2 miliardi di ovaiole si conferma un Paese ad alto consumo di uova. L’allevamento, un tempo su base prevalentemente rurale e molto frammentato (e quindi con controlli sanitari carenti), si è evoluto verso la distribuzione organizzata
che ovviamente richiede una produzione efficiente ma soprattutto sicura e controllata. Una modalità che Facco è in grado di proporre, realizzare e offrire con progetti chiavi in mano strutturati e tecnologici, anche di dimensioni molto grandi, controllati grazie ai sistemi di Smart Farm e quindi estremamente efficienti. “Sono proprio la nostra esperienza nel mercato da oltre 65 anni e la conoscenza del settore e delle necessità dell’animale, la nostra capacità di realizzare progetti studiati in base agli obiettivi dei nostri clienti e la connessione con tutti i mercati che ci hanno reso i partner ideali per il mercato cinese, valorizzando ogni nostro aspetto di azienda globale” ha aggiunto Finco.
La lungimiranza del partner cinese, inoltre, si conferma nella comprensione della rapida evoluzione del mercato verso il cage free e la sostenibilità, sistemi e approcci in cui Facco è già leader, per esempio, in USA e altri Paesi. Anche il mercato cinese arriverà presto a questa impostazione e avere al proprio fianco un’azienda come Facco sarà una chiave importante per recepire rapidamente e valorizzare al massimo le indicazioni su cura dell’ambiente, bassa impronta carbonica, consumi oculati di acqua ed energia ma soprattutto benessere animale. Tutto questo realizzato con la qualità Facco di prodotto e servizio. “La Facco Technology Hebei realizzerà tutto questo da Handan, ma connessa con Venezia, Chicago e San Paolo”, ha concluso Massimo Finco.
Facco protagonista
del mercato mondiale
La calda estate di Facco si è arricchita anche di grandi eventi. A inizio settembre, infatti, si è tenuta a Venezia la Global Leadership Conference 2024 dello IEC (International Egg Commission). IEC è l’organizzazione che rappresenta l’industria delle uova a livello globale, una comunità che condivide informazioni e sviluppa relazioni tra culture e nazionalità per supportare la crescita dell’industria. L’evento, che ha celebrato i 60 anni dell’associazione proprio in Italia, a un passo dall’headquarter Facco e nel Paese dove lo IEC è nato, è servito per fare una profonda riflessione sull’industria globale delle uova e sul futuro del mercato, con i contributi dei delegati da tutto il mondo. “Siamo stati protagonisti anche in questa occasione – ha raccontato Elisa Finco, Vice Presidente Facco e presidente Showco (l’associazione internazionale che riunisce le aziende avicole più innovative) – non solo per la territorialità e la vicinanza, ma anche per la forte con-
nessione con i nostri clienti, oltre 100 da tutto il mondo dei 600 previsti all’evento, che ci hanno raggiunto prima che lo IEC avesse inizio per un’esperienza italiana di business ma anche di cultura e socialità, perché di queste componenti è fatta la nostra realtà. Siamo molto orgogliosi si sia scelto il nostro Veneto per celebrare questo anniversario, ma soprattutto che lo IEC abbia scelto Venezia anche per avere la forza della Facco al suo fianco.”
La tradizionale Festa Facco
Subito prima del via della Global Conference IEC, Facco ha organizzato nella sua sede di Campo San Martino (Padova) la tradizionale festa annuale, giunta alla 41° edizione. Un momento chiave per l’azienda che celebra prima di tutto le persone e condivide i progetti in corso e le nuove sfide proiettandosi verso l’autunno con nuovi obiettivi. “Quest’anno il Veneto è stato il protagonista”, ha proseguito Elisa Finco. “Ogni anno selezioniamo un Paese o un territorio in cui siamo presenti per approfondirne i contenuti e le peculiarità e renderli patrimonio di conoscenza condivisa. Quest’anno abbiamo deciso di approfondire il Veneto, dove siamo nati e di cui siamo orgogliosi, anche per collegarci all’evento IEC e raccontarlo ai nostri clienti dal mondo che in questa occasione erano con noi. Nella tre giorni che abbiamo organizzato per loro, li abbiamo portati a scoprire la nostra meravigliosa regione, accogliendoli nel momento sociale e di condivisione più alto dell’anno. Una festa che tradizionalmente coinvolge tutti: persone Facco con le loro famiglie, partner e filiera stretta, ma che quest’anno è stata ancora più grande, con circa 700 invitati. Un grande sforzo organizzativo che per volontà e desiderio delle persone Facco ha incluso proprio tutti, grazie a un comitato festa, presieduto da Laura Finco, partecipato dai vari dipartimenti. Una vera produzione corale in cui siamo stati tutti protagonisti e che ha rafforzato fortemente lo spirito aziendale di partecipazione attiva. Come sempre in Facco siamo connessi col mondo e il mondo è connesso con noi”, ha concluso Elisa Finco.
Chicken Marketing Summit 2024:
il pollo continuerà a soddisfare le esigenze dei consumatori nel 2035
Secondo la ricerca presentata dal National Chicken Council, nel prossimo decennio i tempi di preparazione rapidi, la facilità di preparazione, il packaging monoporzione e altre soluzioni per risparmiare tempo saranno una priorità per i consumatori di pollo più giovani.
Il National Chicken Council (NCC) ha presentato i risultati di uno studio – condotto online da Circana dal 28 giugno al 5 luglio 2024 su un campione di 620 adulti statunitensi – incentrato sul comportamento attuale e futuro dei consumatori negli Stati Uniti, con l’obiettivo specifico di comprendere meglio il consumatore del 2035 in relazione al consumo di pollo fresco e altre proteine.
Tabella 1 - National Chicken Council Conference Survey 2024 - Risposte alla domanda “Quando si tratta di preparazione del cibo, quali di queste sono una priorità per voi e la vostra famiglia?” (fonte: Circana, LLC).
Preparazione pasti - priorità nei prossimi 5 anni
Preparazione pasti (preparare pasti in porzioni per tutta la settimana)
con QR code per ottenere
I risultati hanno preso in considerazione le risposte di differenti gruppi generazionali, dai 18 ai 67 anni, e hanno suggerito diverse opportunità per il pollo di mantenere la soddisfazione dei clienti fino al 2035. Sulla base dei risultati della ricerca, queste sono le raccomandazioni che sono state fornite per consolidare il mercato del pollo: permettere ai consumatori di scegliere, acquistare e preparare pasti a base di pollo rapidamente; rinforzare i benefici già noti del pollo, considerato che i consumatori mostrano una certa resistenza alle alternative a base vegetale e alla carne coltivata in laboratorio; infine, offrire trasparenza sulle pratiche sostenibili e a tutte le altre pratiche legate a temi sociali e ambientali.
La convenienza è un fattore determinante per le generazioni più giovani nella scelta, nell’acquisto e nella preparazione della carne fresca. I canali online continueranno a essere un motore di crescita per gli acquisti di carne fresca. Quasi la metà (45%) di tutti gli intervistati ha riferito di aver acquistato prodotti di carne fresca online negli ultimi sei mesi, comportamento più diffuso tra le generazioni più giovani (oltre la metà della Generazione Z e dei Millennials, rispetto al 25% dei Boomers più giovani).
Quasi due terzi (63%) di coloro che non acquistano online hanno detto che la sicurezza del prodotto, rimanendo freddo e sicuro durante la consegna, li incoraggerebbe a comprare, mentre quasi la metà ha citato la consegna gratuita o a basso costo come motivazione.
Più di due terzi (71%) dei consumatori intervistati ha dichiarato di spendere più di 30 minuti per preparare un pa-
sto serale tipico. La Gen Z dedica più tempo a preparare la cena, con quasi un terzo che impiega un’ora o più per un pasto serale tipico. Il 67% della Gen Z afferma che la preparazione rapida sarà una priorità nei prossimi cinque anni. “Oltre alla velocità, la Gen Z indica un futuro biso -
Lugagnano di Sona (VR)
biolabvr@tiscalinet.it
Biolab 2000 esegue analisi chimiche dei mangimi, nuclei, cereali e foraggi per l’alimentazione animale che prevedono:
• PCR-OGM • Analisi delle acque potabili e di scarico
“Oltre alla convenienza, altri aspetti importanti per le generazioni che spenderanno di più nel 2035 sono la salute, il benessere e la sostenibilità, anche se quando si tratta di carne a base vegetale e coltivata in laboratorio, c’è riluttanza ad adottarle. Sebbene la percentuale di acquirenti di pollo che ha acquistato alternative a base di carne vegetale negli ultimi sei mesi sia aumentata al 34% rispetto al 10% del 2019, il 60% di coloro che non le hanno acquistate ha detto che non lo farà nei prossimi sei mesi”
metà (52%) della Gen Z ha riferito di usare l’IA per ottenere informazioni sugli acquisti alimentari, rispetto al 35% della Gen X e al 12% dei Boomers più giovani. Peskoz durante la presentazione dello studio ha ricordato che gli smartphone sono stati il catalizzatore per i cambiamenti nel comportamento dei consumatori: “l’e -commerce è diventato m-commerce – permettendo di fare acquisti direttamente dai telefoni cellulari – in meno di dieci anni.”
Oltre alla convenienza, altri aspetti importanti per le generazioni che spenderanno di più nel 2035 sono la salute, il benessere e la sostenibilità, anche se quando si tratta di carne a base vegetale e coltivata in laboratorio, c’è riluttanza ad adottarle. Sebbene la percentuale di acquirenti di pollo che ha acquistato alternative a base di carne vegetale negli ultimi sei mesi sia aumentata al 34% rispetto al 10% del 2019, il 60% di coloro che non le hanno acquistate ha detto che non lo farà nei prossimi sei mesi.
gno di preparazione anticipata dei pasti, sapori globali e minima pulizia,” secondo Joyce Neth di WATT Global Media, uno dei finanziatori dello studio. “I kit per pasti preparati, i packaging che non fanno disordine e le etichette con informazioni nutrizionali sono particolarmente attraenti per la Gen Z, che tra cinque anni sarà probabilmente in una fase di vita diversa, alla prese con il bilanciamento tra lavoro e famiglia.”
L’intelligenza artificiale (IA) gioca un ruolo crescente negli acquisti alimentari. Un terzo dei consumatori di pollo fresco utilizza già strumenti di IA e “non sorprende che l’adozione sia più alta tra la Gen Z,” ha detto Erkin Peskoz di Circana. “Questa generazione di nativi digitali fa tutto sui propri telefoni. Assistenti vocali come Siri possono dirgli cosa cucinare e dove comprarlo.” Più della
Sebbene i giovani consumatori di pollo siano aperti alle alternative a base vegetale se possono essere assicurati del gusto, della disponibilità e del prezzo basso rispetto alla carne fresca, c’è una maggiore resistenza alla carne coltivata in laboratorio tra tutte le generazioni. La metà (50%) di tutti gli acquirenti di pollo ha affermato che sicuramente o probabilmente non acquisterà alternative di carne coltivata in laboratorio. “Quando è stato chiesto cosa potrebbe aumentare la probabilità di acquistare carne coltivata in laboratorio, quasi 4 su 10 hanno risposto che nulla lo farebbe,” ha detto Neth. Anche se la Gen Z mostra una resistenza leggermente inferiore, solo il 28% ha detto che sicuramente/probabilmente acquisterà carne coltivata in laboratorio. I fattori motivazionali sono gli stessi delle alternative a base vegetale: prezzo più basso e miglior gusto rispetto ai prodotti di carne fresca convenzionale e maggiore disponibilità nei negozi.
Tre quarti (76%) dei consumatori hanno indicato che la responsabilità aziendale è importante per le loro decisioni di acquisto di alimenti. La Gen Z è la più propensa a interessarsi alle cause sociali, insieme ai Millennials più giovani, attenti alla trasparenza nelle iniziative di sostenibilità. “Dalla fattoria al supermercato, le aziende avicole hanno una grande storia di sostenibilità da raccontare,” secondo Tom Super del National Chicken Council. “Oltre alla salute, al gusto e al valore, questo può stabilire in maniera forte la relazione con la giovane generazione di consumatori, aiutando a mantenere la posizione del pollo come proteina preferita.”
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Influenza Aviaria: uno sguardo alla campagna di vaccinazione francese
La Francia, dopo le numerose epidemie che l’hanno colpita nell’ultimo decennio, lo scorso anno ha deciso di procedere alla vaccinazione per prevenire e gestire eventuali future epidemie causate dall’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI).
Il virus dell’Influenza Aviaria (HPAI) del clade H5N1 2.3.4.4b ormai si è diffuso in tutto il mondo, causando un’epizoozia di proporzioni senza precedenti e creando una minaccia costante non solo per gli uccelli selvatici e gli allevamenti avicoli, ma anche per i mammiferi, inclusi gli esseri umani. Come è noto, l’impatto dell’HPAI sull’industria avicola è enorme: minaccia la sicurezza alimentare e causa perdite finanziarie e commerciali significative, oltre a rappresentare una forte causa di stress psicologico tra gli allevatori.
Tra il 2015 e il 2022 la Francia è stata colpita da ben cinque epidemie, diventando così il Paese europeo con il maggior numero di focolai; per questo motivo, da ottobre 2023 il Ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare francese ha messo in atto un piano vaccinale contro l’HPAI, rendendo obbligatoria la vaccinazione delle anatre da allevamento su tutto il territorio francese, ad esclusione della Corsica.
In una risoluzione del 25 maggio 2023 della sessione generale dell’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (WOAH), i delegati avevano infatti riconosciuto che la strategia di controllo attuale – basata su misure convenzionali come la biosicurezza, l’abbattimento di massa e le restrizioni ai movimenti – non era più sufficiente per limitare efficacemente il rischio di diffusione del virus. I delegati della WOAH avevano pertanto richiesto l’identificazione di soluzioni innovative per controllare l’HPAI, indicando proprio la vaccinazione come una priorità. Nel maggio 2022 anche il Consiglio dell’Unione Europea aveva approvato delle conclusioni su un approccio strategico allo sviluppo della vaccinazione come strumento aggiuntivo per la prevenzione e il controllo dell’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità (HPAI).
Attraverso i dati e le informazioni fornite dal Ministero francese abbiamo delineato un quadro della campagna vaccinale che sta per concludersi, volta a rafforzare le strategie di prevenzione e controllo già in vigore.
Le basi scientifiche della strategia francese
La valutazione dei diversi scenari dal punto di vista epidemiologico per definire una strategia di vaccinazione avicola contro l’HPAI è stata affidata all’ANSES, l’Agenzia francese per la sicurezza alimentare, ambientale e del lavoro, che ha pubblicato il suo parere alla fine di marzo 2023. In base a tale parere, la combinazione del rischio
“La Francia ha scelto un approccio preventivo, poiché la vaccinazione di emergenza è stata giudicata difficile da mettere in pratica, dato il tempo necessario per ottenere l’immunità dopo l’inizio della vaccinazione. La definizione di una strategia vaccinale si è basata essenzialmente su tre criteri: specie target, ambito geografico e periodo”
di introduzione del virus tramite la fauna aviaria selvatica, della diffusione del virus e della mancanza di efficacia delle misure di controllo, stava contribuendo a un aumento del numero di focolai. Nel documento è stato quindi ritenuto opportuno porre in essere una strategia di vaccinazione preventiva limitata alle forme di produzione più vulnerabili, rispetto al rischio di introduzione e diffusione dell’HPAI. Gli esperti, considerato il contesto in cui è altamente probabile che il virus HPAI stia diventando endemico, hanno raccomandato la vaccinazione in tutta la Francia, con particolare attenzione alle aree soggette al rischio di diffusione (Zone à Risque de Diffusion – ZRD) e alle aree a rischio specifico (Zone à Risque Particulier – ZRP).
Questo contributo dell’ANSES è servito come quadro di riflessione per l’implementazione di una campagna di vaccinazione, che è partita il 1° ottobre dello scorso anno.
Strategia
preventiva della campagna
La Francia ha scelto un approccio preventivo, poiché la vaccinazione di emergenza è stata giudicata difficile da mettere in pratica, dato il tempo necessario per ottenere l’immu-
nità dopo l’inizio della vaccinazione. Secondo la documentazione rilasciata dal Ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare francese, la definizione di una strategia vaccinale si è basata essenzialmente su tre criteri: specie target, ambito geografico e periodo.
Specie target: dato il ruolo particolare svolto dagli allevamenti di anatre nella dinamica dell’epizoozia in tutta la Francia, questi volatili (in particolare le anatre Barbarie, Mulard e Pékin) sono stati gli unici de -
stinatari della strategia vaccinale. È stata anche introdotta una strategia di vaccinazione volontaria per consentire la vaccinazione delle anatre riproduttrici, le cui uova da cova e i pulcini di un giorno sono comunque stati destinati esclusivamente al mercato interno francese.
Ambito geografico: con l’obiettivo di garantire una copertura vaccinale totale nel Paese, la strategia di vaccinazione è stata estesa all’intera Francia metropolitana, ad eccezione della Corsica.
Periodo di vaccinazione: sebbene i periodi ad alto rischio siano storicamente legati alla stagione invernale, da tempo ormai si osserva una variazione nella dinamica della malattia, per questo motivo è stato deciso di vaccinare durante tutto l’anno. Il programma, partito il 1° ottobre 2023, dura 12 mesi, trascorsi i quali è oggetto di valutazione per misurarne l’efficacia e l’impatto. A seconda dei risultati di tale valutazione, il programma di vaccinazione potrebbe essere sospeso o rinnovato. Il numero stimato di uccelli da vaccinare è di circa 64 milioni di anatre in un anno.
Sorveglianza postvaccinazione
Nel rispetto di quanto stabilito dal regolamento (UE) 2023/361, nel corso della vaccinazione preventiva le autorità francesi hanno posto in essere un sistema di sorveglianza potenziata in modo da soddisfare due condizioni.
1) Una sorveglianza passiva potenziata attuata negli stabilimenti vaccinati mediante test virologici settimanali su un campione rappresentativo di uccelli morti raccolti nell’arco di una settimana.
2) Dopo l’inizio della vaccinazione, una sorveglianza attiva negli stabilimenti vaccinati portata avanti da un veterinario ufficiale almeno ogni 30 giorni per rilevare l’insorgenza di infezioni da virus dell’HPAI sul campo (tra cui esami clinici e raccolte di campioni rappresentativi per effettuare test sierologici o virologici al fine di consentire il rilevamento di un’eventuale infezione da virus HPAI).
Figura 1 – Anatre che il 1 agosto 2024 avevano ricevuto la prima dose di vaccino divise per regione (fonte: Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare francese).
La situazione attuale e l’avvio della nuova campagna vaccinale
Di fronte all’evoluzione dei casi di HPAI nella fauna selvatica e negli allevamenti, dal 3 maggio 2024 la Francia è considerata a rischio trascurabile. Da allora sono stati rilevati solo tre focolai di Influenza Aviaria (in Ille-et-Vilaine il 12 agosto 2024, nel Morbihan il 20 agosto e poi nel Finistère il 2 settembre), senza che fosse modificato il livello di rischio trascurabile a livello nazionale. In precedenza, dieci focolai erano stati registrati in Francia tra il 27 novembre 2023 e il 16 gennaio 2024.
Il 20 agosto il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare ha annunciato l’impegno dello Stato francese nella nuova campagna vaccinale 2024/25 per le anatre. Considerata l’urgenza, la Francia ha già ordinato le dosi di vaccino necessarie e lo Stato coprirà il 70% dei costi nei primi tre mesi della nuova campagna, che inizierà il prossimo 1° ottobre. “In un contesto epidemiologico che fa temere una contaminazione significativa degli uccelli
selvatici, è necessario dare un impulso alla campagna di vaccinazione 2024/25 e creare il quadro che permetta di collaborare con il settore per essere collettivamente pronti a lanciare effettivamente la vaccinazione a partire dal 1° ottobre”, si legge nella nota del Ministero. “Lo Stato rinnova quindi la campagna di vaccinazione HPAI per prevenire l’introduzione e la diffusione del virus sul territorio francese, dato che recentemente è apparso un focolaio in Bretagna. In previsione di questa campagna, lo Stato ha garantito la disponibilità dei vaccini ordinando, già all’inizio di luglio, 67,75 milioni di dosi di vaccini dai laboratori Ceva Santé Animale e Boehringer Ingelheim Animal Health. L’intero settore potrà contare sull’esperienza positiva e sugli insegnamenti della campagna vaccinale 2023/24. L’organizzazione tra fornitori di vaccini, veterinari, organizzazioni professionali agricole e allevatori è stata un successo, nonostante fosse la prima campagna di vaccinazione obbligatoria su questa scala contro l’Influenza Aviaria ad Alta Patogenicità a livello mondiale, che ha portato alla vaccinazione di oltre 50 milioni di anatre.”
produttori di impianti avicoli una scelta di qualità R
Pubblicata in agosto la relazione annuale 2022 al Piano di Controllo Nazionale Pluriennale (PCNP)
La relazione illustra i risultati dei controlli ufficiali effettuati in Italia su tutta la filiera agroalimentare, che dalla produzione primaria porta gli alimenti sulle nostre tavole.
La Relazione annuale 2022 al Piano di Controllo Nazionale Pluriennale è stata redatta a cura di Giovanni Mattalia, Eleonora Chelli, Michele de Martino, Mario Massaro, Francesca Roberti e Clara Ventre; in questo articolo ne riportiamo una sintesi, focalizzata sulla situazione dell’avicoltura italiana.
La relazione è il risultato della cooperazione e del coordinamento di diversi soggetti (Regioni e Province Autonome, Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Guardia di Finanza, Capitaneria di porto, Comando Carabi-
nieri per la tutela della salute, Comando Carabinieri unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare) e rappresenta il frutto di una forte collaborazione inter-istituzionale, che ha permesso di assicurare la coerenza e l’efficacia dei controlli ufficiali e delle altre attività ufficiali su tutto il territorio italiano, garantendo la sicurezza degli alimenti e dei mangimi lungo tutta la catena agroalimentare. Per il 2022 risultano soddisfatti gli obiettivi strategici definiti nel Piano di Controllo Nazionale Pluriennale (PCNP) 2020-2022: i dati riferiti alle filiere evidenziano,
in generale, una proporzionata capacità di controllo da parte delle Autorità Competenti che unitamente ai Corpi di Polizia ha consentito una corretta gestione anche delle eventuali non conformità riscontrate.
Alimenti
e sicurezza alimentare
Per garantire la sicurezza e la salubrità degli alimenti, i controlli ufficiali sono effettuati in tutte le fasi della filiera alimentare, che comprende produzione, trasformazione
Tabella 1 – Numero di allevamenti/gruppi di animali controllato nel 2022 secondo il PNCS (fonte: Sistema informativo veterinario – Vetinfo sezione statistiche).
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Tabella 2 – Positività a Salmonelle rilevanti nel corso del 2022 (fonte: Sistema informativo veterinario – Vetinfo sezione statistiche).
Typhimurium
Thyphimurium
e distribuzione. In Italia tali controlli vengono generalmente organizzati sulla base di criteri condivisi a livello nazionale oppure sulla base di piani nazionali specifici di settore, predisposti dal Ministero della Salute, in collaborazione con le Regioni e Province autonome, tenendo in considerazione le realtà locali, o dal Ministero dell’agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, con l’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressioni Frodi. I controlli ufficiali possono essere di tipo ispettivo, sugli operatori e sulle loro strutture produttive, o analitico, con il prelievo di campioni lungo l’intera filiera alimentare per i successivi controlli analitici di tipo chimico, fisico o microbiologico, effettuati da laboratori ufficiali.
La principale finalità del controllo è garantire la sicurezza di tutti gli alimenti, di origine nazionale o estera, e la loro qualità merceologica.
Piano di controllo per la salmonella
Nel corso del 2022 è stato applicato il piano nazionale di controllo delle salmonellosi – PNCS 2022-2024, approvato dall’Unione Europea, che ha come oggetto la tutela della salute pubblica attraverso il controllo delle seguenti tipologie di avicoli: riproduttori Gallus gallus, ovaiole Gallus gallus, polli da carne Gallus gallus, tacchini da riproduzione e da ingrasso Meleagris gallopavo. Il piano è obbligatorio su tutto il territorio nazionale per i gruppi degli allevamenti avicoli a carattere commerciale di queste tipologie di animali e il compito di verificare l’applicazione dei Piani (tramite monitoraggio, sorveglianza, verifica, audit, ispezione) e prelevare i campioni per le analisi ufficiali spetta alle Aziende Sanitarie Locali. Le attività di controllo, in particolare, vengono effettuate attraverso controlli ufficiali e autocontrolli e
sono finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo comunitario di riduzione della prevalenza dei sierotipi rilevanti all’1% nei gruppi di riproduttori Gallus gallus, polli da carne e tacchini da riproduzione e da ingrasso, mentre per le galline ovaiole l’obiettivo di riduzione è fissato al 2%. I luoghi controllati sono le aziende avicole con tempistiche diverse in base alla tipologia avicola considerata.
In Tabella 1 sono riportati i dati inerenti alle attività di controllo svolte nel 2022 relativi al numero di allevamenti/gruppi di animali controllati, mentre in Tabella 2 sono riportati i casi di Salmonelle rilevanti nello stesso anno.
Benessere degli animali in allevamento
Nel settore del benessere animale l’attività di controllo in allevamento, abbattimento e trasporto viene effettuata dai servizi veterinari con frequenze e modalità stabilite dalla normativa vigente. Per le specie animali oggetto di controllo sono utilizzate apposite check list e sull’attività ispettiva vengono fatte opportune relazioni al Ministero della Salute al fine di giungere a valutazioni generali e indicazioni specifiche per ogni settore.
L’attività di controllo ufficiale del benessere nel 2022 si è svolta con regolarità; dall’analisi dei dati si evidenzia come le irregolarità in generale riguardino principalmente le caratteristiche strutturali dei locali di stabulazione, che anche se non è un parametro animal-based, è comunque un importante pre-requisito per la tutela del benessere degli animali allevati. La presenza di questa cri-
S. Enteritidis
DOSSIER
ticità anche negli anni precedenti è dovuta al notevole impegno economico necessario per la sua risoluzione, che quindi necessita di una tempistica adeguata.
Per le galline ovaiole sono state riscontrate irregolarità riguardanti questioni strutturali (edifici e locali di stabulazione), attrezzatura automatica e meccanica, tenuta dei registri, densità animale, alimentazione e abbeveraggio, formazione del personale. Nei broiler le irregolarità hanno riguardato edifici e locali di stabulazione, formazione del personale, alimentazione e abbeveraggio, tenuta dei registri, ispezione e controllo degli animali, attrezzatura meccanica e automatica.
Conclusioni
La Relazione annuale 2022 al Piano di Controllo Nazionale Pluriennale si conclude con un un giudizio positivo sulle attività di controllo ufficiale portate avanti dalle Autorità Competenti a livello centrale, regionale e territoriale. Tali attività sono state effettuate sulla base di programmazioni e pianificazioni basate sul rischio e tenendo in considerazione i risultati degli anni precedenti, in un’ottica di rispetto del ciclo Plan > Do > Check > Act.
Il Rapporto Sicurezza Alimentare 2022 dimostra che, nonostante le attività di campionamento per l’analisi siano aumentate rispetto al 2021, il numero di campioni non conformi è rimasto sostanzialmente invariato. I risultati confermano che l’impianto su cui si basa il sistema nazionale dei controlli è ben strutturato e in grado di adattarsi anche a condizioni di straordinarietà (come accaduto per il Covid-19). I controlli ufficiali presso gli stabilimenti di produzione sono risultati tali da garantire un elevato grado di tutela del consumatore ed è stato assicurato il proseguimento delle attività già poste in essere negli anni precedenti con un incremento delle attività ispettive sulle unità di imprese alimentari. Tale incremento, pur se accompagnato da un aumento delle non conformità, conferma un alto livello di attenzione delle autorità competenti nei confronti della salvaguardia della salute pubblica.
Il nuovo sistema informatico RaDISAN di raccolta dati in sicurezza alimentare, infine, ha permesso un ulteriore miglioramento del grado di coerenza, accuratezza e precisione delle informazioni inserite, consentendo un’analisi dei dati utile ai fini della riprogrammazione delle attività di controllo ufficiale o per individuare nuovi obiettivi in fase di pianificazione.
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PREPARAZIONE PER PROLUNGARE
IL CICLO PRODUTTIVO DELLE OVAIOLE LOHMANN L’IMPORTANZA DEL PERIODO DI
La fase di svezzamento e inizio produzione, che possiamo definire come periodo preparatorio, gioca un ruolo cruciale nel determinare il successo e la longevità del ciclo produttivo nelle galline ovaiole. Grazie allo sviluppo nella ricerca genetica e nella nutrizione, oggi è possibile estendere il ciclo produttivo delle galline commerciali fino a 90-100 settimane di vita.
Questo ciclo produttivo esteso, non solo contribuisce ad aumentare il profitto, ma promuove anche una produzione di cibo più sostenibile.
ITA
Il ruolo del periodo preparatorio
Per ottenere un ciclo produttivo prolungato e di successo, è necessario prestare particolare attenzione al periodo preparatorio, che va dalla nascita a circa la 32 a settimana di vita.
Durante questo periodo le galline sono sottoposte a importanti processi di sviluppo che costituiscono le fondamenta delle loro performance future.
Durante il periodo preparatorio è cruciale focalizzarsi sullo sviluppo del sistema immunitario, del sistema digestivo e del sistema scheletrico.
Sviluppare il sistema immunitario
Fin dal primo giorno è fondamentale dare priorità allo sviluppo del sistema immunitario delle galline ovaiole, che può essere ottenuto attraverso una nutrizione strategica e pratiche di allevamento adeguate.
Fornire il giusto equilibrio di nutrienti, inclusi vitamine e minerali essenziali, è cruciale per rafforzare il sistema immunitario e garantire la salute e il benessere generale delle galline.
Un sistema immunitario forte aiuterà le galline a combattere malattie e fattori di stress durante il loro prolungato ciclo di produzione.
Sviluppo corporeo e salute scheletrica
Particolare attenzione deve essere prestata alla crescita corporea delle pollastre e delle galline ovaiole durante il periodo di preparazione.
Un corretto sviluppo del peso corporeo è fondamentale per raggiungere una persistenza e una vitalità ottimali nella fase di deposizione.
È essenziale assicurarsi che le pollastre e le galline raggiungano gli obiettivi di peso adeguati in ogni fase della loro crescita.
Inoltre, la salute scheletrica è di fondamentale importanza poiché non solo fornisce l’ossatura strutturale per le galline, ma funge anche da riserva di calcio, indispensabile per la formazione del guscio delle uova.
L’importanza della nutrizione nel prolungamento del ciclo produttivo
La nutrizione gioca un ruolo significativo nel prolungamento del ciclo produttivo delle galline ovaiole LOHMANN.
È necessario fornire un’alimentazione adeguata durante tutto il ciclo produttivo, con particolare attenzione all’ultimo periodo, durante il quale l’assorbimento dei nutrienti e l’immunità diminuiscono.
Equilibrio energetico e proteico
Un adeguato apporto energetico è essenziale per soddisfare i bisogni delle galline in termini di crescita, impiumagione e produzione di uova.
Tuttavia una sovralimentazione può portare a un eccessivo aumento di peso corporeo, che influisce negativamente sulla produzione e sulla qualità delle uova.
È importante trovare il giusto equilibrio nell’apporto energetico per garantire prestazioni ottimali senza compromettere la salute e il benessere generale.
Allo stesso modo l’equilibrio tra proteine e amminoacidi è fondamentale per influenzare la dimensione e il peso delle uova.
Raggiungere il giusto equilibrio di proteine e amminoacidi nella dieta può contribuire alla produttività complessiva e alla qualità delle uova.
Preparare gli animali per i sistemi in voliera
Per le galline destinate ai sistemi in voliera l’addestramento dovrebbe essere completato entro le 32 settimane di età.
Durante questo periodo le galline dovrebbero essere esposte agli specifici requisiti ambientali e comportamentali caratteristici dei sistemi alternativi.
Questo addestramento le aiuterà ad adattarsi alle future condizioni di accasamento e promuoverà l’arricchimento comportamentale, vitale per il loro benessere e produttività.
Conclusione
Il periodo di preparazione, che comprende la fase di svezzamento delle pollastre e la prima parte della fase ovaiole, gioca un ruolo cruciale nel prolungare il loro ciclo produttivo.
Attraverso una corretta nutrizione e pratiche di allevamento, tra cui lo sviluppo del sistema immunitario, l’addestramento per specifici sistemi alternativi, l’attenzione alla crescita corporea e alla salute scheletrica, le galline ovaiole possono essere preparate per un ciclo di produzione prolungato.
Una nutrizione adeguata, in particolare in termini di equilibrio energetico, proteico e amminoaci dico, e di micronutrienti, è essen ziale per garantire prestazioni ottimali e qualità delle uova.
Disclaimer
Questo articolo, tratto da Tool Box Lohmann, rimane di proprietà di LOHMANN BREEDERS. Non è possibile copiarne o distribuirne alcuna parte senza previo consenso scritto di LOHMANN BREEDERS. Tradotto da Gianluca Selva, ALI LOHMANN, Distributore LOHMANN BREEDERS in Italia
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Cal-Maine Foods: ritratto del più grande produttore mondiale di uova
In questo articolo l’autore racconta la storia dell’azienda americana Cal-Maine Foods, delle sue recenti acquisizioni e dei cambiamenti che ha dovuto affrontare negli ultimi anni.
Una considerazione preliminare
Hans-Wilhelm Windhorst
Professore Emerito all’Università di Vechta, Germania
Ho incontrato per la prima volta Fred Adams, il fondatore dell’azienda, durante un viaggio di ricerca negli Stati Uniti, a Jackson (Mississippi) nel 2001. In quell’occasione mi fornì informazioni dettagliate sui primi anni della società. Negli anni successivi ci siamo incontrati frequentemente in occasione delle riunioni della International Egg Com-
Il nuovo quartier generale della Cal-Maine Foods a Richland (Mississippi) (foto: Cal-Maine)
mission, per la quale all’epoca lavoravo come analista statistico. Da allora ho seguito con grande interesse lo sviluppo della Cal-Maine. Grazie ad Adolphus Baker (genero di Fred Adams), che nel 2012 è succeduto al fondatore nella direzione aziendale, ho potuto seguire i progressi dello sviluppo dell’azienda tramite contatti personali: nel marzo 2024 sono andato a visitare la nuova sede aziendale a Ridgeland, Mississippi. Nel 2022 Baker ha ceduto la sua posizione di CEO dell’azienda a Sherman Miller, alle dipendenze della Cal-Maine da molti anni. I due, nel corso di una lunga conversazione, mi hanno messo al corrente delle ultime acquisizioni, dei cambiamenti nei sistemi di accasamento delle galline ovaiole e delle sfide che stanno affrontando come azienda.
Breve storia dell’azienda
All’età di 10 anni Fred Adams vendeva già il latte prodotto da due mucche che suo padre gli aveva regalato e che ne tenevano intorno alla loro fattoria. Nel 1957, a soli 25 anni, diede vita alla storia dell’azienda che un giorno sarebbe diventata la Cal-Maine: utilizzando un camion di seconda mano, iniziò a distribuire mangimi per RalstonPurina agli agricoltori in Mississippi e Louisiana. Nel 1958 costruì la sua prima azienda avicola commerciale a Mendenhall, Mississippi1 e l’anno seguente la fusione della sua Adams Egg Company con Dairy Fresh Products in California e Maine Egg Farms portò al nome dell’azienda Cal-Maine. Quattro anni dopo, riconoscendo le opportunità che offriva il mercato per le uova di alta qualità, iniziò la costruzione della più grande azienda avicola al mondo in un unico sito, a Edwards, Mississippi, producendo 700.000 uova al giorno. 2, 3
Negli anni successivi l’azienda crebbe molto rapidamente, non solo grazie alla costruzione di nuovi capannoni, ma anche e soprattutto grazie all’acquisizione di altre aziende avicole (Tabella 1). Per finanziare queste acquisizioni, Cal-Maine si quotò in borsa nel 1996.
1 S econdo un articolo del Simpson County Newspaper del 7 gennaio 1960 aveva circa 140.000 galline.
2 A ll’epoca non era ancora la più grande azienda produttrice di uova, poiché la Egga Landei GmbH u. Co. KG (con sede a Vechta, nella Bassa Sassonia) all’inizio degli anni ’70 possedeva già oltre 2,5 milioni di galline ovaiole in 13 aziende tedesche, di cui la più grande contava 260.000 ovaiole. La società produce circa 500 milioni di uova all’anno (Windhorst 1975, p. 119 ss.).
3 S impson County News, 23 settembre 1971, p. 12: “Con sede a Edwards, Adams Egg Farms, Inc., è il più grande allevamento di uova del mondo. L’azienda produce 700.000 uova al giorno, circa 225 milioni di uova all’anno. Fred Adams Jr., il trentottenne presidente della società, ha fondato l’impresa nel 1958 (…)”
Fred R. Adams (1931-2020)
Tabella 1 – Acquisizioni di aziende produttrici di uova da parte della Cal-Maine Foods tra il 1972 e il 2024 (fonte: Cal-Maine Investor Presentation, aprile 2024).
Anno Aziende Galline ovaiole (mil.)
1 – Sedi operative e Stati in cui la Cal-Maine Foods
L’investimento in Meadowcreek è iniziato nell’ottobre 2021. Nel marzo 2023 l’azienda ha avviato le operazioni con l’obiettivo di diventare un fornitore leader di uova sode. Prima dell’investimento in Meadowcreek, Texas Egg Products e American Egg Products facevano parte di Cal-Maine. Meadowcreek è stato, tuttavia, il primo investimento strategico relativo ai prodotti a base di uova cotte ed è ora una controllata di maggioranza di CalMaine.
Dal 1989 sono state acquisite e integrate nel gruppo 24 aziende: la strategia dietro queste acquisizioni ha mirato da un lato a ottenere effetti sinergici integrando allevamenti di pollastre e ovaiole e mangimifici e dall’altro a ottenere accesso al mercato delle uova nelle regioni centro-meridionali e sud-orientali degli Stati Uniti (vedi Figura 1).
Tali acquisizioni, effettuate a partire dalla metà dello scorso decennio, avevano lo scopo principale di ridurre la differenza tra la quantità di uova vendute e quelle prodotte nelle proprie aziende agricole e di soddisfare la crescente domanda di uova da allevamenti cage-free. Quest’ultimo aspetto è diventato particolarmente importante: sono stati investiti oltre 700 milioni di dollari nella trasformazione delle aziende da sistemi con gabbie convenzionali a sistemi senza gabbie e nella costruzione di nuove aziende, come
la Delta Egg Farm nello Utah (Windhorst 2023). Questa azienda, che può ospitare 3,3 milioni di galline ovaiole, è principalmente destinata a rifornire le aree metropolitane della California meridionale. Poiché dal 2022 le uova provenienti da galline allevate in gabbie convenzionali non possono essere vendute in California, l’azienda si è sentita obbligata a rispondere trasformando o costruendo nuove strutture per non perdere questo mercato. Le future acquisizioni si allineeranno alla strategia di crescita dell’azienda, concentrandosi su acquisizioni sinergiche, opportunità cage-free e prodotti a valore aggiunto.
Integrazione verticale: il modello di successo
Con 44,3 milioni di galline ovaiole, Cal-Maine Foods è stata di gran lunga la più grande azienda produttrice di uova al mondo nel 2022 (Tabella 2).
La continua espansione degli allevamenti, delle strutture di produzione e lavorazione, così come la loro disposizione geografica, riflettono la strategia di fondo. Per ottenere la massima efficienza da tutte le unità aziendali, gli elementi coinvolti nella produzione, lavorazione e commercializzazione sono stati combinati in una rete produttiva (Tabella 3).
A causa delle dimensioni dell’azienda, infatti, è assolutamente necessario coordinare i complessi processi di controllo.
Figura
distribuisce le proprie uova (fonte: Cal-Maine Foods).
Tabella 2 – Le dieci maggiori aziende produttrici di uova nel 2022 (fonte: WATTPoultry).
Il consumo pro capite di uova è sceso da quasi 360 uova negli anni ’60 a meno di 250 uova all’inizio degli anni ’90. L’azienda ha tenuto conto di questo sviluppo e ha cercato di contrastare la tendenza al ribasso. La strategia di marketing si è orientata verso cambiamenti continui
BLUE FAN
255.000 galline
407.600 pulcini/settimana
27,1 mil. pollastre/anno
46,6 mil. ovaiole
7,1 mil. uova/ora
21,5 t/ora
859 t/ora
nella quantità e nelle specifiche delle uova. L’andamento del consumo pro capite, da un lato, e la domanda di uova particolari (per dimensione, colore, arricchite con omega-3 o vitamine), dall’altro, hanno svolto un ruolo decisivo. Ad esempio, i rivenditori di alimentari richiedono sempre più spesso uova di taglia L (= large) oppure uova con un contenuto inferiore di colesterolo e grassi o provenienti da allevamenti senza gabbie. Per contro, l’industria della trasformazione preferisce ancora le uova
TECNOLOGIE AVANZATE per L’AVICOLTURA
STRUTTURE AVICOLE
Progettazione e realizzazione chiavi in mano ARCHI DISINFETTANTI
Sistemi personalizzati per la disinfezione dei mezzi in ingresso
ATTREZZATURE
Sistemi per allevamento carne e ventilazione ASSISTENZA MAGAZZINO RICAMBI
Materiale anticorrosivo
Alte prestazioni, Risparmio energetico
CENTRALINE DI CONTROLLO
Analisi, ottimizzazione e gestione automatica dell’allevamento
CAPPE RADIANTI
Sistemi di riscaldamento a infrarossi ad alta efficienza
NIDI E VOLIERE
Attrezzature per ovaiole da consumo
RACCOLTA UOVA
Sistemi automatici raccolta e imballaggio uova
NIDI RIPRODUTTORI
Attrezzature per riproduttori da cova
provenienti da sistemi di allevamento in gabbie convenzionali per via del loro prezzo inferiore. Mentre in passato le uova venivano vendute principalmente come prodotto generico, dagli anni ’90 ci sono stati cambiamenti significativi: la discussione sugli effetti negativi del colesterolo sulla salute, in particolare sulle malattie cardiache, ha giocato un ruolo importante. Cal-Maine ha reagito acquisendo la licenza per il marchio Eggland’s Best4 nel 1992 e diversi altri marchi.
Le uova Eggland’s Best sono vendute sotto vari marchi. La Figura 2 mostra che circa la metà delle uova vendute da Cal-Maine è destinata a marchi privati.
Sviluppo dinamico della produzione e dei risultati operativi
Dal 2000 l’azienda ha registrato uno sviluppo molto dinamico. La Figura 3 mostra che tra gli anni fiscali 2000 e 2023, la produzione di uova è aumentata in modo continuo da 4,7 miliardi a 12,7 miliardi di pezzi, con un incremento del 127%.
Figura 2 – Marchi con cui vengono vendute le uova Cal-Maine (design: A.S. Kauer sulla base del Cal-Maine’s Investor Report, aprile 2024).
Del totale delle vendite di uova, Walmart e Sam’s Club rappresentano il 34%, mentre le tre principali catene di supermercati coprono il 50%. Il prodotto premium, Eggland’s Best, ha una quota del 13% e i marchi propri dell’azienda il 14%. Le uova senza marchio rappresentano il 24%, vendute a vari clienti, inclusa l’industria di trasformazione delle uova.
Vendita Produzione interna (%)
Figura 3 – Sviluppo della produzione e delle vendite di uova della Cal-Maine Foods tra il 2000 e il 2023 (esercizi finanziari) (design: A.S. Kauer sulla base del Cal-Maine’s Investor Report aprile 2024)
Di conseguenza la quota di produzione interna sul totale delle vendite è cresciuta dal 73,8% al 92,3%. Dei 94 miliardi di uova prodotte negli Stati Uniti nel 2023, CalMaine ha coperto il 13,5%.5
Durante la pandemia di Covid-19 le persone hanno preparato più cibo a casa, determinando una riduzione della domanda di uova, che ha portato a un eccesso di offerta e a un calo dei prezzi di mercato, mentre i costi di produzione sono aumentati a causa dei problemi nella catena di approvvigionamento, della carenza di manodopera e dell’inflazione. La Figura 4 documenta la diminuzione dell’utile netto per uovo, che è passato da 8,7 centesimi a 8,1 centesimi tra il 2019 e il 2021, e poi il notevole aumento a 22,8 centesimi nel 2023 (cfr. Windhorst 2024).
La Tabella 4 rivela che la pandemia ha causato una stagnazione a breve termine del volume di vendite e una diminuzione dell’EBITDA6 e dell’utile netto dell’azienda. Con la fine della pandemia e l’impatto dei massicci focolai di Influenza Aviaria nel 2022, che hanno causato la perdita di oltre 44 milioni di galline ovaiole negli USA, le vendite sono aumentate a 3,1 miliardi di dollari e l’utile
4 Eggland’s Best LLC è stata fondata nel 1990 da Charles Lanktree a Cedar Knolls (New Jersey) e attualmente ha sede a Malvern, Pennsylvania.
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Figura 4 – Andamento del profitto netto e del costo di produzione per uovo della Cal-Maine tra il 2019 e il 2023 (design: A.S. Kauer sulla base del Cal-Maine’s Investor Report aprile 2024)
netto è passato da soli 2,1 milioni di dollari nel 2021 a 758 milioni di dollari nel 2023 (Tabella 4).
Tabella 4 – Andamento delle vendite, dell’EBIDTA e del profitto netto di Cal-Maine Foods in milioni di dollari annui negli anni fiscali 2019-2023 (fonte: Investor Presentation aprile 2024).
Anno
Nonostante i costi di produzione significativamente più alti, l’azienda ha raggiunto il maggior utile netto nella sua storia. Questa base finanziaria apre opportunità per acquisire o costruire ulteriori allevamenti di ovaiole o impianti di trasformazione.
Bibliografia e approfondimenti
Cal-Maine Foods: Fiscal Year 2022 Sustainability Report: https://irp.cdn-website.com/79e86203/files/uploaded/calmainesustainability_12.pdf.
USDA, NASS: Chicken and Eggs 2023 Summary. https://downloads.usda.library.cornell.edu/usda-esmis/ files/1v53jw96n/j9603p32q/tx31s596z/ckegan24.pdf.
WATTPoultry; World’s Top 10 Egg Producers. https://www. wattagnet.com/egg/egg-production/article/15534947/ the-worlds-top-10-egg-producers.
Windhorst, H.-W.: Spezialisierte Agrarwirtschaft in Südoldenburg. Eine agrargeographische Untersuchung (= Nordwestniedersächsische Regionalforschungen, Band 2). Leer 1975.
Windhorst, H.-W.: Die Industrialisierung der Agrarwirtschaft. Ein Vergleich ablaufender Prozesse in den USA und der Bundesrepublik Deutschland. Frankfurt am Main 1989.
Windhorst, H.-W.: A new milestone in US egg production. In: Poultry World 38 (2022), no. 9, p. 26-28.
Windhorst, H.-W.: Impacts of the 2022 AI epidemic in the USA on laying hen inventories, egg production and egg prices. In: Zootecnica International 46 (2024), no. 2, p. 20-24.
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L.B. Linares1, L. Orellana2, D. Neves1, C. Morris1, C. Williams3, S.J. Wilkinson4 e K. Macklin5
1 Zinpro Corporation, Eden Prairie, MN, USA
2 Dep. Poultry Science, Auburn University, Auburn, AL, USA
3 Wayne Sanderson Farms, Oakwood, GA, USA
4 Feedworks Pty. Ltd. Romsey, VIC, Australia
5 Dep. Poultry Science, Mississippi State Univ., Mississippi State, MS, USA
L’influenza della traslucenza e del colore del guscio sulla schiudibilità e il peso alla schiusa dei pulcini di riproduttori di razze pesanti
L’obiettivo di questo studio è quello di descrivere gli effetti della traslucenza e dell’intensità di colore (valore L*) sullo spessore dei gusci, la schiudibilità delle uova e sui pesi dei pulcini alla schiusa. I risultati suggeriscono che la traslucenza dei gusci delle uova e la loro intensità di colore possono essere utilizzati come utili indicatori, non invasivi, di tutti i parametri citati.
Introduzione
Il guscio delle uova funge da barriera a protezione del contenuto interno da agenti esterni, consentendo all’embrione uno sviluppo appropriato durante l’incubazione. I parametri qualitativi delle uova normalmente misurati sono, su tutti, il peso specifico, la conduttanza del vapore acqueo, il peso, lo spessore, la porosità, la forza di rottura, il modulo elastico e la rigidità statica e dinamica. Diverse di queste misurazioni, però, sono dannose per le uova e richiedono procedure molto lunghe, mentre parametri come la traslucenza dei gusci e il colore non richiedono la distruzione dell’uovo e potrebbero essere di più facile misurazione.
La traslucenza dei gusci è descritta con un aspetto chiazzato, osservato con diverse dimensioni e forme tramite la speratura delle uova, e la sua formazione è la conseguenza di un accumulo di umidità nel guscio e nella sua asciugatura poco uniforme dopo la deposizione, che lascia alcune aree opache e altre traslucide. Il colore dei gusci è stato correlato in maniera significativa ai parametri di valutazione della qualità dei gusci delle uova. L’obiettivo di questo studio è stato quello di descrivere gli ef-
TECHNICAL COLUMN
fetti della traslucenza e dell’intensità di colore (più o meno scuro) sullo spessore dei gusci, la schiudibilità delle uova e il peso dei pulcini.
Materiali e metodi
Sono state utilizzate 4320 uova di galline riproduttrici di razza Ross 708 tra le 50 e 55 settimane d’età, provenienti da un incubatoio commerciale. Le uova sono state raccolte quotidianamente (1080 uova al giorno) in 4 giorni consecutivi da gruppi differenti di animali e sono state stoccate per 4-6 giorni a valori di 15 °C e 70% di umidità ambientali, previa selezione delle stesse.
Misurazioni pre-incubazione e durante l’incubazione
Quotidianamente 1080 uova sono state suddivise utilizzando la metodologia Zinpro ® BlueBoxTM, che consiste nel classificare ogni singolo uovo sulla base di uno score di traslucenza, con un punteggio da uno a tre (TS1=basso, TS2=medio e TS3=alto). Il sistema di score a 3 punti prende in considerazione la quantità, le dimensioni e la copertura delle diverse aree a chiazze o con modelli puntiformi sul guscio (Figura 1). Dopo aver effettuato lo score, è stata valutata l’intensità di colore
(valore L*) utilizzando un colorimetro elettronico (Nix Colour Sensor Pro2), selezionando le uova come chiare o scure, posizionandole poi in un totale di dodici vassoi da incubazione da 90 uova. Lo spessore dei gusci è stato determinato utilizzando un misuratore non invasivo (Misuratore per lo spessore dei gusci di Egg Tester). Il peso medio delle uova per ogni piatto corrisponde al valore iniziale di peso, precedente all’incubazione. Le uova sono state successivamente posizionate in 4 identiche incubatrici single-stage (Nature Form, modello NMC 1080) con una capacità di 1080 uova. L’umidità relativa e la temperatura sono state mantenute costanti durante l’incubazione (37,7 °C e 55% umidità relativa) e le uova sono state girate ogni ora.
Parametri durante il trasferimento delle uova e nel periodo postschiusa
A 18 giorni d’incubazione tutte le uova sono state sottoposte a speratura per rimuovere quelle non fertili o con mortalità embrionale. Queste ultime sono state poi aperte per confermarne l’infertilità e l’effettiva mortalità embrionale tramite un esame visivo e sono state contate come uova perse insieme a quelle di scarto, quelle contaminate e quelle esplose. Le uova fertili nei vassoi sono state successivamente pesate per calcolare il loro peso medio al trasferimento. L’indice di perdita di peso delle uova è stato calcolato sottraendo il peso al trasferimento dal valore di peso iniziale, dividendo il tutto per il valore di peso iniziale delle uova. Queste ultime sono state poi trasferite nelle cassette di schiusa e distribuite nuovamente nelle
Figura 1 – Gradi dello Score di traslucenza dei gusci delle uova. (A) TS1, (B) TS2, (C), TS3
“I parametri qualitativi delle uova normalmente misurati sono, su tutti, il peso specifico, la conduttanza del vapore acqueo, il peso, lo spessore, la porosità, la forza di rottura, il modulo elastico e la rigidità statica e dinamica. Diverse di queste misurazioni, però, sono dannose per le uova e richiedono procedure molto lunghe, mentre parametri come la traslucenza dei gusci e il colore non richiedono la distruzione dell’uovo e potrebbero essere di più facile misurazione”
Tabella 1 – Influenza della traslucenza sul peso iniziale delle uova, peso finale delle uova, perdita d’acqua in %, uova di scarto in %, schiudibilità, uova non schiuse + scarto/soppressi in %, peso del pulcino e spessore dei gusci.
Traslucenza
stesse incubatrici iniziali, con valori uguali ai precedenti di temperatura e umidità relativa. La schiudibilità è stata calcolata basandosi sul numero di uova schiuse dal totale delle uova posizionate nelle incubatrici.
I pulcini schiusi sono stati pesati ottenendo un valore medio per ogni cassetta; le uova non schiuse sono state aperte per confermare visivamente la mortalità embrionale e i pulcini che si presentavano deboli o vicini al decesso dopo la schiusa sono stati soppressi e contati per calcolare la percentuale di mancata schiusa + scarto, sulla base del totale delle uova messe a incubare. I dati di influenza della traslucenza e del colore dei gusci sui parametri di peso iniziale e al trasferimento delle uova, sulla percentuale di perdita d’acqua, la percentuale di schiusa, la percentuale di mancata schiusa + scarti/soppressi, sullo spessore dei gusci e sul peso dei pulcini sono stati analizzati mediante l’utilizzo della procedura GLIMMIX di SAS (V 9.4) ed eseguendo il test HSD di Tukey per separare i valori. È stata considerata una differenza significativa tra i valori con P<0,05.
Risultati
Gli effetti della traslucenza e il colore dei gusci sono riassunti nelle Tabelle 1 e 2. È stata osservata un’interazione tra il colore e la traslucenza solo per quanto riguarda lo
Peso dell’uovo al trasferimento (g)
non schiuse + scartate/soppressi
abc Lettere diverse in apice rappresentano differenze statisticamente significative (P<0.05) all’interno delle righe.
TS1 = Score di traslucenza di 1; TS2 = Score di traslucenza di 2; TS3 = Score di traslucenza di 3; SE = Deviazione standard.
spessore del guscio (P=0.029), dove le uova classificate con colore chiaro e valore TS1 avevano un guscio più sottile rispetto a quelle con colore più scuro e un valore TS3.
Discussione
Secondo Liao et al. (2013), la lunghezza dello strato mammillare e la lunghezza dei coni mammillari sono valori correlabili positivamente con lo spessore dei gusci delle uova. Chousalkar et al. (2010) hanno osservato come la traslucenza dei gusci si sia modificata principalmente nello strato mammillare e nei coni, suggerendo come l’aumento di spessore del guscio intero delle uova ad alto indice di traslucenza sia direttamente proporzionale all’aumentare della larghezza dei coni mammillari, le quali portavano a una più alta ultrastruttura dello strato mammillare. In questo studio le uova con i gusci più sottili hanno mostrato la schiudibilità maggiore.
Le differenze potrebbero essere attribuite a un guscio più uniforme su tutta la superficie dell’uovo, che avrebbe come effetto una maggior resistenza delle uova, come suggerito da Yan et al. (2014), che ha scoperto come le uova con gusci più sottili e uniformi siano più resistenti e forti rispetto a uova con gusci più spessi e meno uniformi.
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Bibliografia
1 Methner U. (2007). 2 Hassan JO, et al. (1994). 3 Hassan JO, et al. (1996). 4 Desloges N, Et al. (2010). 5 Schroder et al. (2011). 6 Schroder et al (2010). 7 Linde et al, 1997. 8 Gantois I, Ducatelle R, et al. ( 2006). 9 Kaspers (2001). 10 Shahin A. , (2005) 11. Barrow (2007) 12. Barrow and Methner, (2013)
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Tabella 2 – Influenza dele colore dei gusci delle uova sul peso iniziale delle uova, peso finale delle uova, perdita d’acqua in %, uova di scarto in %, schiudibilità, uova non schiuse + scarto/soppressi in %, peso del pulcino e spessore dei gusci.
Colore
Parametro
delle uova al trasferimento (g)
d’acqua
Uova non schiuse + scarto/soppressi
del pulcino
Spessore dei gusci delle uova (µm)
ab Lettere diverse in apice rappresentano differenze statisticamente significative (P<0.05) all’interno delle righe.
La ricerca ha suggerito che la perdita di peso delle uova durante l’incubazione potrebbe essere attribuita allo scambio di vapore acqueo, parametro influenzato a sua volta dalla porosità e dallo spessore dei gusci, fatto dimostrato dagli stessi autori indicando i gusci più sottili come strutture che potenzialmente possono far perdere più peso alle uova durante l’incubazione. Questo contrariamente alle nostre osservazioni, poiché abbiamo visto come le uova con il guscio più spesso, ma con un’alta traslucenza, hanno perso più peso durante l’incubazione rispetto a uova con guscio più sottile. Le uova ad alto indice di traslucenza hanno mostrato membrane interne più sottili, risultato che indica una ridotta resistenza ed elasticità e una minore protezione al contenuto dell’uovo e all’embrione stesso, fattore che influenza negativamente il passaggio dei gas attraverso il guscio stesso.
L’indice di traslucenza ha determinato un impatto sulla percentuale di uova scartate durante i 18 giorni d’incubazione, mostrando un valore del 5,8% più elevato nelle uova TS3 rispetto alle TS1 e le cause di morte embrionale nelle uova ad alto indice di traslucenza potrebbero essere correlate a una debole resistenza alla perdita d’acqua, alterando la frequenza respiratoria dell’embrione e rendendolo più suscettibile alle infezioni batteriche. Le uova TS1 hanno mostrato dei valori più elevati di schiu-
dibilità del 6,9% e di peso del pulcino rispetto alle uova TS3, in accordo con Burin et al. (2023), che riportavano come la schiusa di uova fertili fosse influenzata in maniera significativa dalla traslucenza (P<0.0001) con dei valori di schiudibilità di TS1, 2 e 3, rispettivamente di 92,3%, 91,4% e 86,3%.
In questo studio le uova con un colore scuro hanno mostrato un valore di schiudibilità del 3,8% più alto, in accordo con la ricerca precedente, la quale ha correlato le uova di riproduttori di razze pesanti con un colore di guscio più scuro con un contenuto più elevato di anticorpi materni nei tuorli. Le uova con un guscio più scuro hanno mostrato come questo fosse anche più spesso e come i valori di pigmentazione e calcificazione dello stesso fossero correlabili, suggerendo come una significativa deposizione di pigmento incrementasse la calcificazione dei gusci delle uova, risultato che potrebbe spiegare perché le uova con guscio dal colore più scuro fossero più spesse. L’interazione tra il colore e la traslucenza è consistente rispetto all’effetto del colore e della traslucenza sullo spessore, quando vengono valutati indipendentemente. Il nostro studio suggerisce che lo spessore può essere stimato in maniera ottimale considerando i valori di traslucenza e colore dei gusci delle uova, anche se questi ultimi possono essere influenzati da variabilità nei gruppi di riproduttori, quali differenze di gestione a livello d’allevamento, sfide a livello ambientale, età, nutrizione, vaccinazioni.
Conclusioni
In conclusione, uova con alto indice di traslucenza (TS3) mostrano dei valori minori di schiudibilità e peso dei pulcini rispetto a uova TS1 e TS2, mentre le uova TS3 mostrano uno spessore del guscio più elevato. Riguardo l’influenza dell’intensità di colore dei gusci, i valori più alti dei parametri di spessore degli stessi e di schiudibilità sono stati rilevati nelle uova con gusci di colore più scuro. L’interazione di entrambi i parametri di traslucenza e intensità di colore ha influenzato solamente lo spessore dei gusci. Questi risultati suggeriscono che la traslucenza e l’intensità di colore possono essere dei buoni indicatori non invasivi dei parametri di spessore del guscio, schiudibilità e del peso dei pulcini nei gruppi di riproduttori.
Bibliografia disponibile su richiesta Dagli Atti dell’Australian Poultry Science Symposium 2024
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Aspetti chiave sui riproduttori broiler a lenta crescita
I polli riproduttori depongono uova da schiusa per produrre broiler allevati per la produzione di carne. Tuttavia i problemi legati alle peggiori rese produttive e al benessere del pollo convenzionale pongono alcuni interrogativi sulla sostenibilità e l’attuabilità di queste linee parentali.
La maggior parte di questi problemi, associati ai limiti delle performance riproduttive, come pure ai problemi sanitari e al benessere dei riproduttori convenzionali, è una conseguenza dell’elevato tasso di crescita e dell’obesità. Per tale ragione le linee alternative di polli riproduttori con crescita più lenta, o che tendono meno all’obesità, verosimilmente non mostrano gli svantaggi sopra elencati. Secondo le linee guida dei riproduttori e la ricerca scientifica, le
performance riproduttive delle linee a crescita lenta possono addirittura superare quelle dei convenzionali e con costi minori.
Le linee di riproduttori a lenta crescita sono attualmente disponibili in commercio e le informazioni su tali linee indicano che possono migliorare i problemi di benessere legati al digiuno cronico, attuato nei riproduttori, e soddisfare la richiesta crescente di pollo da parte del consumatore. Bisogna considerare, infatti, che la pressione pubblica da parte dei consumatori circa la salute e il benessere dei broiler prende in considerazione anche l’allevamento del pollo da carne, indirizzando l’industria verso una produzione di polli a crescita lenta, che possano garantire un migliore stato di salute e di benessere. Questo crescente interesse nel pollo a lenta crescita, ovviamente, richiede anche l’uso di riproduttori a lenta crescita. Anche se la ricerca su questi riproduttori richiede ulteriori approfondimenti, evidenze recenti sulle loro performance e il benessere suggeriscono un miglioramento di tale parametri, con minor consumo alimentare rispetto alle linee tradizionali.
Per produrre broiler a lenta crescita, una strategia comune consiste nell’allevare femmine a crescita lenta, incrociandole con maschi tradizionali. Data la crescita più lenta, le femmine di ceppi alternativi sono più piccole di quelle tradizionali e hanno quindi richieste nutrizionali minori, mangiando di meno sia in pulcinaia che in deposizione. Come risultato, invece, il loro consumo cumulativo alla fine della fase pulcinaia/pollastra e a fine deposizione è notevolmente inferiore a quello delle riproduttrici convenzionali, il che consente di avere costi di produzione inferiori. Probabilmente ciò deriva dalle minori dimensioni, il che spiega anche la mortalità inferiore e il minor numero di soggetti scartati per zoppia o altre cause sanitarie. Tali risultati indicano che femmine riproduttrici a crescita lenta o intermedia possono risultare più efficienti, robuste e accettate dal consumatore rispetto a quelle convenzionali.
I ceppi a crescita lenta, come quelli convenzionali, richiedono comunque un controllo dell’alimentazione per limitare il peso, sostenendo le rese nel corso della deposizione. Nei riproduttori convenzionali le performance delle femmine e dei maschi restano basse, nonostante uno stretto controllo della crescita per mantenerli sani e con una buona conformazione corporea. Ad esempio, il tasso di deposizione delle riproduttrici convenzionali declina in fretta, dopo avere raggiunto il picco, verso le 32
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settimane di età. Allo stesso modo, l’attività del maschio declina notevolmente, portando a un calo di fertilità nelle uova incubabili verso le 20 settimane di deposizione.
Invece i riproduttori a crescita lenta o intermedia possono raggiungere produzioni elevate, con alta schiudibilità, anche in caso di modeste o forti restrizioni alimentari. Ricerche recenti che hanno studiato le performance dei ceppi alternativi di riproduttori, indicano che, in base al ceppo, i riproduttori a crescita lenta o intermedia possono iniziare a deporre prima e con maggiore produzione di uova, che resta buona anche dopo il picco di deposizione. Osservandone le performance riproduttive, alla fine della prova fertilità e schiudibilità nelle linee alternative erano del 95% e dell’80%, rispettivamente dalla 30a alla 54a settimane di età. Un tale aumento di deposizione, di persistenza in deposizione e di schiusa nelle razze alternative si traduce in una maggiore produzione di pulcini, rispetto ai riproduttori tradizionali, e in un minore consumo di mangime, in base al tipo di femmina utilizzata.
Circa le performance riproduttive, entrando nel dettaglio, le problematiche connesse all’obesità paiono legate al ceppo. Spesso dipendono da irregolarità ormonali, associate allo sviluppo della futura ovulazione, che portano a una durata limitata della deposizione e al termine anticipato della deposizione in femmine sovralimentate. Questa bassa deposizione nel corso del ciclo, la bassa persistenza dopo il picco e l’inadeguata uniformità nel peso corporeo ne rappresentano la conseguenza. Quindi, a causa delle alterazioni ovariche, si accumula facilmente grasso in eccesso, che pare responsabile delle cattive performance riproduttive nelle razze convenzionali, men-
tre in quelle alternative si nota una maggiore resilienza. Mentre la crescita veloce, pertanto, non rappresenterebbe un problema in sé, per avere un miglioramento delle performance sarebbe preferibile usare ceppi di femmine meno predisposte a queste conseguenze negative, dovute all’eccesso di accumulo di grasso, onde risolvere le cattive performance dei gruppi parentali di broiler.
Nel caso dei maschi, quelli a crescita veloce sono ancora utilizzati per produrre prole a crescita lenta. Tuttavia i maschi a crescita lenta o intermedia danno un contributo pratico nel risolvere i problemi di benessere e quelli produttivi, presenti nei convenzionali. Un comportamento eccessivamente aggressivo, con competizione per il cibo, e una riduzione dell’attività riproduttiva restano infatti i maggiori problemi associati ai maschi a crescita veloce, e ciò dipende parzialmente dal digiuno cronico a cui essi sono sottoposti per tutto il ciclo produttivo. Assai meno si sa sulle performance di maschi di razze alternative, ma probabilmente, a causa della crescita più lenta, sia quelli a crescita lenta che intermedia abbisognano di un digiuno inferiore, e hanno mostrato performance migliori dal punto di vista riproduttivo, con minori problemi comportamentali. Esattamente come le galline, gli studi sulle razze a lenta crescita lenta indicano una maggiore sopravvivenza e una buona sanità del plantare: ciò può spiegare le buone performance e l’elevata fertilità durante tutta la deposizione.
La restrizione alimentare cronica nei riproduttori broiler è un problema notevole, anche se è necessaria per prevenire le problematiche legate all’obesità: infatti una selezione tesa ad ottenere rese alte nel pollo altera i tratti riproduttivi delle linee tradizionali. Se invece si usano razze a crescita lenta, si potrebbe trovare soluzione a questa restrizione alimentare cronica, rispettando il benessere, poiché le linee alternative richiedono livelli inferiori di restrizione alimentare, per mantenere un peso corporeo limitato, in linea con buone performance riproduttive. Secondo alcune ricerche infatti, i riproduttori a crescita lenta o intermedia mostrano un’elevata uniformità corporea e minori evidenze di frustrazione o stress, come cattivo impiumamento, e nessuna lesione da beccaggio grave. In conclusione, usare riproduttori a crescita lenta potrebbe alleviare i problemi di benessere legati al digiuno cronico nei riproduttori e le performance risulterebbero migliori, a fronte di minori costi.
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