Zootecnica International – luglio/agosto 2021 – POSTE ITALIANE S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale 70%, DCB Firenze
Il rilancio di Fieravicola in presenza: appuntamento dal 7 al 9 settembre a Rimini Sostenibilità comparativa di diverse diete nelle singole ovaiole al picco di deposizione Alternative biologiche alle terapie antibiotiche in avicoltura
7/8 2021
Nuove tramoggette della serie «Gió» Appositamente realizzate per grandi allevamenti, grazie alla facile regolazione della quantità di mangime e all'assenza della griglia (che impedisce ai pulcini di rimanere intrappolati), le tramoggette Gió presentano numerosi vantaggi: semplici da usare e veloci da pulire, portano ad una notevole riduzione dei costi di lavoro. CODAF Poultry Equipment Manufacturers • Via Cavour, 74/76 • 25010 Isorella (Brescia), ITALY Tel. +39 030 9958156 • Fax: +39 030 9952810 • info@codaf.net • www.codaf.net
EDITORIALE La prossima Fieravicola, che si terrà a Rimini dal 7 al 9 settembre, offre spunti di riflessione sul ruolo e l’importanza delle fiere, tema piuttosto controverso soprattutto negli ultimi anni. Più volte si è posta la necessità di dare un volto nuovo alle fiere, più rispondente alle esigenze odierne. Considerando il crescente calo di visitatori e di interesse, è stato necessario innanzitutto optare per cadenze biennali, sia per le fiere nazionali che per quelle internazionali. Ma non è bastato, occorrono nuove formule che motivino non solo i produttori, ma anche i buyer della Grande Distribuzione, le associazioni preposte per la sicurezza dei consumatori, medici, dietologi, istituzioni come la scuola, affinché si riesca a dare informazioni corrette sui prodotti avicoli un po’ a tutte le età e i livelli, anche a coloro che cercano di “remare contro” la carne e il prodotto industriale, spinti più da fattori emotivi che da argomentazioni scientifiche coerenti. La comunicazione dei produttori per lungo tempo è stata scarsa, spesso errata e non in grado di informare correttamente il consumatore. Il programma di Fieravicola si annuncia interessante, proponendo incontri tra GDO e distributori italiani e stranieri. In maggio sono stati organizzati da Fieravicola dei webinar con Russia e Ucraina, nell’ottica di attrarre operatori avicoli di questi Paesi per un confronto con realtà italiane. C’è molta attesa per il rilancio di Fieravicola, la Romagna riparte con grinta, forte di una vocazione avicola che per decenni è stata, ed è tuttora, modello di grande specializzazione e professionalità.
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SOMMARIO ATTUALITA.................................................................................................. 4 AZIENDE INFORMANO........................................................................... 8
PRIMO PIANO
Omaz si rinnova e lancia SpazioNatura.............................................................12
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FIERAVICOLA 2021
Il rilancio di Fieravicola in presenza: appuntamento dal 7 al 9 settembre a Rimini...................................................... 14
INTERVISTA
Andrea Pedrini di Cascina Palazzo illustra i vantaggi di Modula, la tramoggetta per tacchini di AZA International................................................ 22 CONVERTERNOVO, la nuova linea di tacchini pesanti di Hendrix Genetics...........24
DOSSIER
One Health - Benessere Animale, il valore dell’impegno e della ricerca di MSD Animal Health per la salute di tutti.................................. 28
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FOCUS
Sostenibilità comparativa di diverse diete nelle singole ovaiole al picco di deposizione..................................................... 32
MARKETING
Impatto dei cambiamenti della produzione sul commercio mondiale di carne..................................................................... 38
TECHNICAL COLUMN
Migliorare la tolleranza al caldo e la produzione di carne del colorato Tetra HB.................................................. 46
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MANAGEMENT
Il benessere animale negli allevamenti di ovaiole – Prima parte............................ 50 Alternative biologiche alle terapie antibiotiche in avicoltura................................... 54
NUTRIZIONISTICA
La salute intestinale......................................................................................... 60
VETERINARIA
Modulazione dell’apoptosi per un accrescimento ottimale.................................. 64
MARKET GUIDE................................................................................... 68 GUIDA INTERNET............................................................................... 72
©www.eunews.it
ATTUALITÀ
La risoluzione del Parlamento europeo sulle gabbie apre il dibattito nel settore dell'allevamento animale Il Parlamento europeo ha esortato la Commissione a vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti approvando la risoluzione promossa su iniziativa dei cittadini europei e nota come “End the Cage Age”. Ha richiesto tuttavia una valutazione d'impatto completa e approfondita prima di fissare una data di eliminazione graduale. Il Parlamento europeo ha votato la risoluzione proposta dall’eurodeputato Norbert Lins basata sull’iniziativa “End the Cage Age”. Tuttavia, il Parlamento si concentrerà sui problemi che saranno riscontrati nella sua attuazione. La risoluzione è stata accolta con favore dal Copa-Cogeca poiché prende in considerazione le molteplici dimensioni di una questione troppo complessa per essere ridotta a un semplice slogan. Si è voluto pertanto evidenziare il lavoro in corso nel settore zootecnico europeo che già offre i più alti standard mondiali in materia di benessere animale. Gli allevatori sono attori dinamici che cercano, con i propri mezzi e le proprie realtà economiche, di trovare le soluzioni ideali per migliorare in ogni modo possibile il benessere animale. La risoluzione del Parlamento mette in guardia la Commissione dai paradossi che il dibattito pubblico ha ignorato, a cominciare dalla questione delle importazioni dal Paesi terzi. La risposta del Parlamento è stata chiara: oggi le condi-
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- attualità -
ATTUALITÀ
zioni di allevamento nei Paesi terzi “non possono essere verificate”. Il Parlamento UE chiede alla Commissione di rivalutare gli accordi commerciali già firmati alla luce degli eventuali sviluppi legati alla questione delle gabbie. Ma questo sarà fattibile in tempo dato che gli accordi sono oltre 60? In risposta al voto, il Segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen, ha dichiarato: “Questa risoluzione parlamentare mostra i limiti dell’iniziativa. Gli allevatori sono pronti a fare più investimenti, ma non a scapito della loro sopravvivenza. La risposta all'iniziativa causerà significativi problemi di coerenza dell'azione europea. La Commissione europea dovrà dimostrare come evitare l'imposizione di due pesi e due misure per le importazioni, ma anche come proteggere in modo efficace i piccoli allevatori, per i quali la fase adattamento sarà particolarmente delicata, nonché come sarà garantita la stabilità dei prezzi.” La graduale eliminazione dell’allevamento in gabbia si deve basare su una valutazione d’impatto scientificamente fondata. Le alternative all’allevamento in gabbia, dicono i deputati, sono già utilizzate con ottimi risultati in diversi Stati membri, ma dovrebbero essere ulteriormente migliorate e incentivate. Per garantire condizioni di parità agli allevatori di tutta l’Unione europea, i deputati hanno concordato sulla necessità di una legislazione comunitaria.
differente per Natura
OMAZ è sempre più al passo con i tempi e con i cambiamenti di mercato, attraverso importanti investimenti in ricerca ed innovazione, di recente ha sviluppato e realizzato una gamma di sistemi per allevamenti a terra, biologici e free-range attraverso il nuovissimo e rivoluzionario sistema “SpazioNatura”.
La fine dell’allevamento in gabbia dovrebbe basarsi su un approccio per specie. Prima di mettere in atto cambiamenti legislativi, i produttori e gli allevatori devono avere un sostegno adeguato e un periodo di transizione per il progressivo adeguamento di tutte le aziende. La Commissione e gli Stati membri dovrebbero garantire verifiche e controlli doganali efficaci, volti ad assicurare la reciprocità dei requisiti di qualità e sicurezza e del rispetto delle norme UE in materia di benessere degli animali. La Commissione europea deve tenere conto del fatto che i diversi settori dell'allevamento hanno bisogni e condizioni economiche differenti, sia in termini di prezzi al produttore sia di investimenti necessari. Ecco perché Copa-Cogeca ha accolto con favore la richiesta del Parlamento europeo di una valutazione d’impatto completa e basata su fondamenti scientifici e agronomici prima di fissare una data di eliminazione graduale delle gabbie.
Via S. Sonnino, 49-51 62012 Civitanova Marche (MC) Tel.: 0733 811125 e-mail: omaz@omaz.com web: www.omaz.com
Fonte: Copa-Cogeca
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ATTUALITÀ
OIE: uso sempre più razionale degli antibiotici nel settore animale
©www.kramar.ua
L’Organizzazione mondiale della salute animale (OIE) ha pubblicato di recente il rapporto “Annual Report on Antimicrobial Agents Intended for Use in Animal”, quinta relazione annuale sull’uso degli antibiotici negli allevamenti animali a livello globale. tità di agenti antimicrobici, destinati all’uso negli animali, sono state calcolate per fornire una visione regionale dell’uso in 102 Paesi nell’anno 2017. L’Asia, l’Estremo Oriente e l’Oceania hanno riportato la più alta quantità di agenti antimicrobici destinati all’uso negli allevamenti animali. I risultati dell’analisi dimostrano l'impegno continuo e costante dei Paesi che partecipano alla raccolta dei dati e la loro capacità di raccogliere e misurare le tendenze nazionali. I Paesi hanno migliorato la loro metodologia per il calcolo delle quantità di antimicrobici grazie a uno strumento di calcolo Excel, sviluppato per superare le barriere tecniche. Questo progresso ha contribuito alla creazione di una solida banca dati dell’OIE sugli agenti antimicrobici destinati all’uso negli animali.
Il rapporto rappresenta i risultati di cinque anni di collaborazione tra l’OIE, i suoi Membri e altri soggetti per raccogliere informazioni sempre più dettagliate. Dai dati emerge una diminuzione complessiva del 34% dell’indicatore globale in mg/kg, che segnala una tendenza verso un uso sempre più consapevole degli antimicrobici negli animali. L’analisi delle quantità di agenti antimicrobici destinati all’uso negli animali è indicata dal calcolo che considera la quantità di tali agenti segnalati (mg) e la biomassa animale (kg). La biomassa animale è calcolata come il peso totale degli animali vivi in una data popolazione e in un anno, e viene utilizzata per rappresentare i soggetti che potrebbero essere esposti alle quantità di agenti antimicrobici segnalate.
L’ente sta attualmente sviluppando un sistema interattivo e automatizzato che fornirà ai Paesi un accesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per rivedere, analizzare e utilizzare i propri dati nazionali; ciò per garantire all'OIE stesso la possibilità di fornire al pubblico una visione precisa della tendenza globale. Le informazioni raccolte possono aiutare i Paesi membri nella gestione del rischio, nel valutare l’efficacia dei loro regolamenti e per ottimizzare i loro sforzi nel ridurre l’uso degli antimicrobici.
Tra le classi antimicrobiche utilizzate negli animali nel 2017, quella delle tetracicline è stata la più comunemente evidenziata a livello globale. Le quan-
Fonte: Unaitalia
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- attualità -
ATTUALITÀ
Venerdì 8 ottobre 2021, Giornata mondiale dell’uovo Per secoli le uova hanno svolto un ruolo importante nell’alimentazione delle famiglie a livello mondiale. Sono una fonte imbattibile di proteine, minerali e vitamine di alta qualità accessibili a un prezzo molto conveniente. Sono anche un’ottima risorsa di colina, essenziale per la memoria e per lo sviluppo del cervello. Inoltre, le uova sono molto versatili e si prestano a mille preparazioni in cucina. La Giornata mondiale dell’uovo, che quest’anno si celebra il prossimo 8 ottobre, ribadisce la funzione importante che le uova svolgono nella nostra vita quotidiana. Negli ultimi anni abbiamo visto enti e associazioni del settore battere record mondiali, pubblicare libri di cucina e utilizzare il potere dei social media per evidenziare il valore nutrizionale delle uova e l’importanza della loro inclusione nella dieta per un’alimentazione sana ed equilibrata.
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La festa è stata istituita durante la conferenza dell’International Egg Commission di Vienna, nel 1996, e ricorre ogni anno nel secondo venerdì di ottobre. Da allora, i produttori di uova e le aziende del settore colgono l’opportunità per rilanciare e promuovere i benefici di questo prodotto.
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Proteggere le uova dalla contaminazione interna da Salmonella Elanco AH S.p.A. - PM-IT-21-0194
La Salmonella può contaminare il contenuto interno delle uova Salmonella Enteritidis (SE) è il ceppo di Salmonella più diffuso a livello mondiale¹ ed è il ceppo che può contaminare il contenuto interno delle uova. L’infezione da SE è particolarmente insidiosa perché la contaminazione delle uova è possibile senza che le galline in ovodeposizione mostrino alcun segno di malattia.² SE può penetrare attraverso il guscio durante o dopo l’ovodeposizione, ad esempio tramite il contatto del guscio con feci contaminate. La trasmissione, però, può avvenire anche attraverso l’apparato riproduttore di una gallina infetta. In questo caso SE può contaminare il guscio, la membrana del guscio, il tuorlo o l’albume anche prima della deposizione dell’uovo. Diversi studi hanno dimostrato che la trasmissione di SE è possibile attraverso l’ovaio o l’ovidutto.³ La cottura delle uova a temperature adeguate elimina le salmonelle, ma il rischio di infezione rimane quando si consumano uova crude o poco cotte. Gli episodi di salmonellosi mettono a rischio la salute pubblica così come la redditività e la reputazione del produttore.
Contaminazione interna delle uova: trasmissione di S. Enteriditis4 Possibili fonti di contaminazione - Feci contaminate possono veicolare SE all’interno delle uova durante o dopo l’ovodeposizione. SE può contaminare le uova quando il batterio è presente nell’apparato riproduttivo della gallina. Risultato - SE può penetrare all’interno delle uova prima, durante e dopo l’ovodeposizione; contaminando tuorlo, albume, guscio e membrana del guscio.
Vaccinazione e protezione del contenuto delle uova3 In uno studio clinico, un gruppo di animali è stato sottoposto a vari protocolli vaccinali per via orale all’età di 1 giorno, 6 e 15 settimane. Il gruppo sperimentale è stato vaccinato contro SE con un vaccino vivo attenuato bivalente e confrontato con un gruppo di controllo positivo non vaccinato. Gli animali sono stati poi infettati sperimentalmente con SE all’età di 24 settimane. Le uova provenienti dal gruppo vaccinato per tre volte mostravano una incidenza significativamente inferiore di contaminazione da SE, in ciascuna settimana di confronto con i soggetti non vaccinati. Lo studio ha anche confermato che le uova non sono state contaminate dal ceppo vivo vaccinale. Infatti, in nessuna delle 1.575 uova del gruppo vaccinato è stato rilevato il ceppo vaccinale. Il rispetto del protocollo di vaccinazione, che prevede la somministrazione dell’ultima dose del vaccino vivo attenuato bivalente almeno tre settimane prima dell’inizio della ovodeposizione, ne garantisce la compatibilità, evitando qualunque impatto sulla raccolta delle uova.
Punti chiave3 • Studi precedenti hanno dimostrato come la vaccinazione con vaccini vivi contro i due più diffusi ceppi di Salmonella (S. Enteritidis e S. Typhimurium) sia in grado di proteggere gli animali nei confronti della mortalità e della escrezione fecale di Salmonella. Questo studio conferma, inoltre, che l’immunizzazione
è anche in grado di ridurre la colonizzazione dell’apparato riproduttivo in seguito a una infezione sperimentale con S. Enteritidis, proteggendo le uova dalla contaminazione. • Rispetto al gruppo di controllo gli animali vaccinati hanno mostrato una significativa riduzione della contaminazione delle uova nel corso delle tre settimane della prova. • Negli animali vaccinati era evidente una riduzione della colonizzazione degli organi interni da parte di S. Enteritidis e una significativa riduzione della positività da S. Enteritidis nei campioni prelevati dall’ovidutto. Fattori che spiegano la ridotta contaminazione delle uova. In conclusione, gli autori evidenziano il valore della vaccinazione, associata alle buone pratiche di gestione dell’allevamento, nella prevenzione della contaminazione delle uova con Salmonella.
Il ruolo della vaccinazione all’interno di un piano integrato di prevenzione della Salmonella La vaccinazione gioca un ruolo molto importante all’interno di un approccio integrato per la riduzione del rischio di contaminazione da Salmonella nelle uova. Nutrizione, biosicurezza, controllo dei vettori e un accurato protocollo diagnostico e di controllo possono aiutare a prevenire e a ridurre i rischi legati alle infezioni da Salmonella. L’utilizzo di un vaccino vivo attenuato bivalente rappresenta un ulteriore livello di protezione nei confronti delle due serovars di Salmonella più comuni. Un efficace programma vaccinale riduce la probabilità di contaminazione interna e esterna delle uova, anche prima della deposizione, aumentando la fiducia nella sicurezza delle uova nei produttori e nei consumatori.
Bibliografia 1. Hendriksen RS, Vieira AR, et al. Global Monitoring of Salmonella Serovar Distribution from the World Health Organization Global Foodborne Infections Network Country Data Bank: Results of Quality Assured Laboratories from 2001 to 2007. Foodborne Pathogens and Disease. 2011;8:887-900. 2. Arnold ME, Gosling RJ, et al. Estimation of the impact of vaccination on faecal shedding and organ and egg contamination for Salmonella Enteritidis, Salmonella Typhimurium and monophasic Salmonella Typhimurium. Avian Pathology. 2014;43[2]:155–163. 3. Gantois I, Ducatelle R, et al. Oral immunisation of laying hens with the live vaccine strains of TAD Salmonella vac® E and TAD Salmonella vac® T reduces internal egg contamination with Salmonella Enteritidis. Vaccine. 2006;24:6250–55. 4. Gantois I, Ducatelle R, et al. Mechanisms of egg contamination by Salmonella Enteritidis. FEMS Microbiology Reviews. 2009; 33[4]:718-38. Elanco e la barra diagonale sono marchi registrati da Elanco o sue affiliate. © 2021 Elanco. Contenuto sponsorizzato Elanco
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Vencomatic si rafforza sul mercato italiano Il Gruppo Vencomatic, leader nel settore delle attrezzature avicole, da anni si impegna a rendere sostenibile l’allevamento avicolo, cercando di equilibrare il funzionamento e la redditività aziendale con il minor impatto ambientale possibile, garantendo al contempo agli animali i più alti livelli di benessere. Vencomatic offre in tutto il mondo soluzioni per l’allevamento, la raccolta delle uova e la climatizzazione per ogni tipo di allevamento avicolo. A dare una spinta al mercato italiano da quest’anno è arrivato Luigi Soriani, Business Development Manager South Europe, Middle East & Africa di Vencomatic, che spiega come l’Italia rappresenti un mercato pronto ad accogliere le novità che il gruppo propone, in particolare nel settore dei macchinari per la raccolta delle uova, a marchio Prinzen. “L’Italia è il quarto produttore europeo di uova da consumo – ci spiega Luigi Soriani – e annovera poco più di 4.000.000 di riproduttori. Numeri che fanno dell’Italia un mercato chiave, su cui il gruppo Vencomatic ha continuato a investire negli anni. Il mio obiettivo, almeno inizialmente, sarà quello di creare nuove opportunità di business all’interno del segmento delle macchine da raccolta marchiate Prinzen. Sono certo che l’Italia, con la corretta focalizzazione, possa contribuire notevolmente ai nostri ambiziosi progetti di sviluppo globale.”
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“Di importanza strategica a livello aziendale, mi adopero giornalmente per creare una connessione fondamentale tra la casa madre e il team di vendita”, aggiunge Giacomo Pallavicini, Sales Area Manager Vencomatic, “pianificando e implementando strategie efficienti e efficaci, adattandole al territorio, al servizio del cliente e delle richieste del mercato globale.” Per soddisfare il mercato italiano Vencomatic si affida a due rivenditori: MBE e Tezza. Il loro ruolo è di importanza strategica ed è essenziale non solo per la parte commerciale, ma anche e soprattutto per il supporto tecnico che sono in grado di garantire al cliente. È Giorgio Laudazi, Responsabile Acquisti di MBE, a raccontare l’organizzazione di MBE srl, che ha alle spalle decenni di esperienza nel settore avicolo nazionale e internazionale nella fornitura di impianti per produzione carne e uova. Per il settore uova si avvale del gruppo Vencomatic, che rappresenta per l’Italia da diversi anni, distri-
- le aziende informano -
LE AZIENDE INFORMANO
buendo i marchi Vencomatic, Van Gent, Prinzen con un crescendo di vendite molto soddisfacente. “Ad oggi siamo lieti di presentare ‘il triangolo del successo’, ovvero l’organizzazione realizzata da Mbe e Vencomatic: Mbe lavora sul territorio con tecnici commerciali che affiancano fin dalla richiesta il cliente nelle scelte progettuali, il tutto viene gestito dal responsabile di progetto, che si coordina giornalmente con il service e il project leader di Vencomatic/Prinzen. Nell’ultima fase entra anche l’elettromeccanico che, grazie anche alla formazione in presenza ricevuta alla Prinzen, mette al servizio del cliente la sua esperienza non solo in fase di montaggio e installazione, ma anche di assistenza post-vendita.” Accanto a MBE lavora l'altro dealer Vencomatic: Tezza srl. “L’azienda Tezza dispone di una forza vendite, tramandata in 50 anni di attività, che la vede presente nelle principali zone d’Italia,” spiega Guglielmo Pallavicini, Sales Team Tezza. “Una vicinanza quotidiana che consente ai suoi clienti di avere un rapporto stretto con l’azienda e la possibilità di avvalersi di know-how interdisciplinari e diversificati con un unico interlocutore per ogni esigenza. Essere presenti sul territorio rappresenta un vantaggio sia per chi offre un servizio sia per chi ne usufruisce. La nostra assistenza fornisce servizi ai nostri clienti prima, durante e
Luigi Soriani, nuovo Business Development Manager South Europe, Middle East & Africa Vencomatic
dopo l’acquisto dei nostri prodotti o delle nostre installazioni ed è progettata per aumentare il livello di soddisfazione dei clienti. Rappresentare il Gruppo Vencomatic per noi è motivo di vanto in un settore strategico.”
Aviagen Italia presenta le nuove specifiche nutrizionali e gli obiettivi di resa dei riproduttori Ross® in Europa (PS) Ross® per il 2021 in Europa, pubblicati recentemente.
Il 13 maggio scorso Aviagen® Italia ha organizzato un webinar per i propri clienti. L’occasione è stata il lancio degli Obiettivi di Resa e le Specifiche Nutrizionali dei Parent Stock
Durante l’evento virtuale, 30 partecipanti si sono relazionati con Claudio Ambrogio, Direttore Generale di Aviagen Italia; con Lorenzo Rossi, Direttore Tecnico Regionale Europa Occidentale; e con il nutrizionista senior Adam Sacranie. Claudio ha accolto gli ospiti al webinar, mentre Lorenzo ha discusso gli obiettivi di resa per i Parent Stock e, infine, Adam ha introdotto le specifiche nutrizionali, illustrando in dettaglio l’equilibrio ottimale dei nutrienti (inclusi aminoacidi, energia, vitamine e minerali) applicabile durante un ciclo di produzione.
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“È stato fantastico interagire con i nostri clienti durante l’evento. I nostri obiettivi sulle rese e le specifiche nutrizionali vanno di pari passo nell’aiutare i nostri clienti a ottenere il meglio dai loro animali, migliorandone contemporaneamente la salute, il benessere e le prestazioni”, ha commentato Claudio Ambrogio. Per ulteriori informazioni consultare il sito: Aviagen.com, o seguire l’azienda su LinkedIn.
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IN PRIMO PIANO
Omaz si rinnova e lancia il sistema SpazioNatura Grazie a importanti investimenti in ricerca e innovazione, Omaz ha sviluppato una gamma di sistemi che abbraccia tutte le esigenze del mondo degli allevamenti a terra attraverso il rivoluzionario sistema SpazioNatura.
SpazioNatura, nuovo impianto del Gruppo Brighi La Omaz ha iniziato la realizzazione di un importante impianto a Cesena per conto del Gruppo Brighi (Ovobi-Sapa-Coccobi). Il progetto prevede otto capannoni, con sala uova, e l’installazione del nuovo innovativo sistema per l’allevamento a terra realizzato in casa Omaz denominato SpazioNatura. SpazioNatura è l’ultimo rivoluzionario prodotto dell’azienda marchigiana, che integra confortevoli nidi automatici su terrazze multipiano, dove le galline possono vivere e muoversi liberamente all’interno del sistema stesso. SpazioNatura è costruito con
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- in primo piano -
moduli portanti in acciaio e reti, che creano superfici inclinate con l’inserimento di nastri in polipropilene per il regolare asporto automatico delle deiezioni al di fuori della zona di allevamento. “A nome mio e dell’azienda esprimiamo tutta la soddisfazione per l’inizio di questo prestigioso cantiere, che stiamo allestendo in un importante gruppo di livello nazionale come Brighi”, ha dichiarato Franco Moschi, responsabile commerciale Italia per Omaz e di SpazioNatura. “Crediamo molto in SpazioNatura, che rappresenta un prodotto di svolta per il comparto avicolo italiano: siamo infatti convinti che questo sistema sarà capace di intensificare il lavoro da qui a pochi anni.”
IN PRIMO PIANO
Omaz riparte in Egitto Dopo le restrizioni causate dal Covid-19 riparte un mercato strategico per la Omaz: l’Egitto. Si è infatti da poco chiuso un importante contratto per la realizzazione di 21 capannoni per l’allevamento di polli da carne. Questa commessa, la prima post pandemia in questo fondamentale Paese, prevede la produzione di quattro lotti entro il 2021.
Luca Monaldi entra in Omaz Continua il percorso di rinnovamento della Omaz srl. Il suo ufficio commerciale vede l’ingresso in squadra di Luca Monaldi, che si occuperà principalmente della promozione in Italia di SpazioNatura, l’innovativo sistema di allevamento a terra. Monaldi è un grande conoscitore del mercato, provenendo da una storica famiglia di allevatori che con i suoi 5 milioni di ovaiole, è stata una delle più grandi aziende del settore. Monaldi ha ricoperto il ruolo di Presidente di Confindustria Fermo e nel 2012 è stato Presidente della EEPA (European Egg Processors Association), associazione no-profit che raggruppa i 50 più importanti allevatori europei di ovaiole. Inoltre, recentemente, ha avuto un’importante esperienza nell’azienda Fileni, dove per 6 anni si è occupato di riproduttori e ha seguito gli sviluppi del comparto uova. “Per me è come tornare a casa – ha spiegato Luca Monaldi – perché sono nato tra i capannoni di mio padre. Sono molto motivato e metterò la mia passione e la mia competenza al servizio della Omaz, affinché possa crescere e consolidare la propria leadership nel mondo.” “La pandemia ci ha spinto verso nuovi traguardi – ha detto Stefano Cardinali, Ceo Omaz Srl – e stiamo attrezzandoci per vincere le sfide del domani. Diamo un caloroso benvenuto a Luca Monaldi, un grande esperto del settore che farà fare un grande salto di qualità alla nostra azienda. La padronanza delle lingue e la grande competenza, con il tempo, porteranno Luca Monaldi anche verso i mercati esteri, in particolare quelli dei Paesi dell’est Europa e della Russia, mercati dove contiamo di entrare entro 2 anni.”
Nuovo comparto progettazione e sviluppo Nell’ottica di un processo di rinnovamento e potenziamento dei suoi servizi, Omaz srl ha avviato una profonda riorganizzazione del suo ufficio tecnico. Tra le novità più
importanti c’è la collaborazione che si è venuta a creare con il noto studio 4D Engineering di Civitanova Marche, realtà nata nel 2004 e portata avanti con successo grazie a un nutrito gruppo di ingegneri altamente qualificati. La 4D Engineering offre supporto alle aziende nello sviluppo di progetti ad alto contenuto tecnologico e vanta un portfolio clienti di tutto rispetto: dalla Fameccanica alla Ducati, dalla Maserati alla Ariston, passando per iGuzzini e altre prestigiose aziende internazionali. Il loro team, composto da 55 professionisti divisi in due sedi, darà un importante contributo a una partnership che mette in relazione due eccellenze marchigiane: la Omaz e la 4D Engineering, appunto. La 4D Engineering sarà di sostegno al nuovo comparto progettazione e sviluppo ordini dell’ufficio tecnico. “Il Covid ci impone sfide impegnative ma allo stesso tempo stimoli per rilanciare l’azienda nel futuro”, ha dichiarato Stefano Cardinali, Ceo Omaz Srl. “Per questo abbiamo deciso di riorganizzare il nostro ufficio tecnico, inserendo nella struttura figure altamente qualificate, con ampie competenze nella progettazione avanzata. Saremo così in grado di realizzare strutture sempre più performanti, efficienti e attente alle esigenze dei nostri clienti, con un occhio rivolto al benessere degli animali e al rispetto del prodotto alimentare in ottica bio.”
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FIERAVICOLA 2021
Il rilancio di Fieravicola in presenza: appuntamento dal 7 al 9 settembre a Rimini
©Fiera di Rimini
Durante la presentazione dell'evento al Mipaaf, avvenuta il 22 giugno scorso, sono stati illustrati i temi centrali della fiera: innovazione, sostenibilità della filiera avicola e strategie di retail marketing.
Le eccellenze della filiera avicola saranno al centro dell’edizione di Fieravicola che si terrà alla Fiera di Rimini dal 7 al 9 settembre. In fiera non mancheranno le novità, a iniziare dalla location: per la prima volta Fieravicola avrà luogo
a Rimini e sarà in contemporanea con Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta. Un incontro che ha un chiaro obiettivo: dare vita a un grande polo dell’agribusiness che sia in grado di attrarre espositori e visitatori da tutto il mondo grazie alla messa in rete delle due fiere. Sicuramente il valore aggiunto più significativo per la manifestazione dedicata all’avicoltura è la possibilità di tornare in presenza, di ritrovare nei padiglioni l’occasione dell’incontro e del business, dopo due anni di relazioni da remoto per tutto il settore fieristico. “Siamo ottimisti e fiduciosi che si possa organizzare a Rimini un vero rilancio di questa storica manifestazione – ha dichiarato il Presidente di Fieravicola Renzo Piraccini – con la possibilità di creare relazioni più distese e riprendere contatti business reali in una situazione covid free”.
SALONE INTERNAZIONALE AVICOLO
RITROVIAMOCI A RIMINI
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- Fieravicola 2021 -
7-8-9 Settembre 2021 RIMINI - ITALIA
FIERAVICOLA 2021
Innovazione, internazionalizzazione, sostenibilità e benessere sono i driver su cui viene impostata questa edizione per testimoniare lo sviluppo di questo settore che si è già mosso in un’ottica di modernizzazione. “L’avicoltura italiana è una filiera che ha lavorato moltissimo negli ultimi anni, in accordo con la comunità scientifica nazionale e internazionale per affrontare le sfide della sostenibilità e del benessere animale; oggi è in grado di offrire al consumatore prodotti diversi sulla base di una differenziazione dei sistemi e delle linee di allevamento – ha spiegato il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico di Fieravicola Stefano Gagliardi. C’è grande voglia di ritrovarsi con un’edizione in presenza dove approfondire queste tematiche su cui si interroga l’intera filiera”. Sul fronte dell’internazionalizzazione sono stati confermati 20 top buyer dall’Egitto e buyer da altri Paesi del Nord Africa grazie alla preziosa collaborazione con IceAgenzia, oltre a quelli provenienti dalla Russia e dai Paesi dell'Est e dell'Asia. In seguito all’accordo con l’Associazione avicola eurasiatica, al Rimini Expo Centre si terrà l’International Poultry Forum, in programma il 9 di settembre, un appuntamento di riferimento per il mondo avicolo dei Paesi euroasiatici che viene organizzato con successo da 27 anni. Nel ricco programma di eventi figurano conferenze tecnico-scientifiche quali il convegno SIPA, l'assemblea WPSA, il convegno Asic e focus su temi chiave come benessere animale, sostenibilità e biosicurezza. Il 7 di settembre è previsto il convegno organizzato da Assoavi e UnaItalia, con la presenza di rappresentanti del Mipaaf e dell’assessorato all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, incentrato sull’avicoltura del futuro tra sostenibilità e benessere animale, con attenzione agli orientamenti normativi della nuova Pac e del Ministero dell’agricoltura. L'8 di settembre Ismea, sulla base dei dati raccolti, cercherà di “indagare”, con buyer e retailer, i comportamenti del consumatore e le strategie dei retailer per rispondere al sentiment di chi fa acquisti e ai futuri orientamenti di mercato.
Realizziamo impianti ed attrezzature avicole e cunicole da più di 60 anni
www.clerici.it
Per informazioni: Date: 7-9 settembre Orario: 9.30-18.00 Luogo evento: Rimini Expo Centre Via Emilia, 155 - 47921 Rimini Email: info@fieravicola.com – Web: www.fieravicola.com
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FIERAVICOLA 2021
A.L.I Lohmann Italia AGRITECH Agritech è dal 1987 leader nella progettazione e installazione di sistemi di stoccaggio per prodotti zootecnici secchi e liquidi di ogni tipo. La gamma aziendale di silos e serbatoi in vetroresina alto resistenziale offre soluzioni da 2 a 100 m3 a cui si aggiunge una vasta scelta di attrezzature per il carico, lo scarico dei materiali sfusi, quali coclee fisse e portatili, cisterne carrellate e coclee flessibili. Inoltre, la vasta esperienza nella lavorazione della vetroresina ha portato l'azienda a sviluppare diversi tipi di ricoveri e stalle modulari per animali (bovini, suini, polli, conigli), disponibili anche con adeguate coibentazioni per le situazioni climatiche più ostili. Agritech installa sui silos anche strumenti atti al controllo del prodotto contenuto. Completano la proposta i nuovi generatori di Ozono a marchio “BluEcoTech” per la sanificazione dell’acqua, dell’aria negli allevamenti.
A.L.I Lohmann Italia sarà presente a Fieravicola, dal 7 al 9 settembre a Rimini. L’azienda è leader in Italia nella produzione e vendita di pulcini femmina ovaiole, di razza Lohmann, destinate alla produzione di uova da consumo. Negli allevamenti vengono allevate le linee riproduttrici dalle quali derivano le femmine di 1 giorno poi vendute, in esclusiva, sul mercato Italiano. Allevamenti e incubatoi all’avanguardia garantiscono una generazione di pulcini dall’eccellente stato sanitario e dalla grande produttività. A.L.I si occupa dell’assistenza commerciale, tecnica, sanitaria e burocratica, offrendo un supporto ottimale pre e post-vendita. Proprietaria della genetica è la Lohmann Breeders, con sede in Cuxhaven, Germania, che da anni fa ricerca nella selezione avicola con grandi risultati, avendo ottenuto linee ideali per i sistemi di allevamento alternativi.
Email: commerce@agritech.it Web: www.agritech.it
Email: info@lohmann.it Web: www.alilohmann.com
ARION FASOLI Da oltre 40 anni Arion Fasoli è al servizio dell’avicoltura nazionale e internazionale con una proposta variegata e sempre innovativa di attrezzature per il settore. La costante ricerca di nuovi prodotti ha consentito all’azienda di presentare il nuovo pollaio mobile ASTRON. Arion Fasoli sarà lieta di illustrarvi le sue caratteristiche tecniche, ma soprattutto l’attenzione dedicata al benessere animale, che permette di allevare polli e galline con sistema convenzionale o biologico.
Email: info@arionfasoli.com Web: www.arionfasoli.com
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- Fieravicola 2021 -
FIERAVICOLA 2021
Breedaza
AZA INTERNATIONAL
AVIAGEN Aviagen ®
Italia non vede l’ora di accogliere clienti e colleghi del settore avicolo a Fieravicola 2021 che si terrà a Rimini. Con il supporto del team italiano di assistenza clienti Aviagen sarà lieta di dimostrare il proprio impegno a lungo termine nell’industria avicola italiana, nonché i suoi svariati prodotti, incluso il Ross 308, broiler bianco per il mercato convenzionale, e il Ranger Gold, il pollo colorato per il segmento a lenta crescita.
AZA International, leader nella produzione di impianti per il trasporto e la distribuzione automatica di mangimi, sarà a Fieravicola con la sua vasta gamma di sistemi per l’alimentazione e trasportatori a grande portata per il caricamento delle gabbie e per i mangimifici. Allo stand sarà possibile visionare BREEDAZA, un impianto rivoluzionario di alimentazione a mangiatoia lineare per polli riproduttori e galline ovaiole, che garantisce una distribuzione uniforme e immediata del mangime lungo tutta la linea con una notevole riduzione dei tempi di alimentazione. Completano la gamma per riproduttori e ovaiole le tramoggette della serie EXACTA e SELF-DOSY, per l’alimentazione controllata dei galli. Per la gamma broiler, AZA presenta la tramoggetta PRATIKA dalle performance di conversione eccellenti e da una comoda e veloce gestione della linea, con regolazione del mangime e apertura per le operazioni di pulizia completamente automatiche, e infine il sistema combinato di mangiatoia e abbeveratoio DUO e la classica tramoggetta FLEXA. Sarà presente anche MODULA, la tramoggetta per tacchini dal primo giorno fino ai maschi pesanti e MIXTA per polli e tacchini leggeri.
Email: cambrogio@aviagen.com Web: www.aviagen.com
Email: info@azainternational.it Web: www.azainternational.it
Bábolna TETRA L’azienda di selezione ungherese, Bábolna TETRA, offre ovaiole di alta qualità, razze a duplice scopo e razze da carne. L’eccezionale dimensione dei suoi gruppi pedigree e le continue prove effettuate, insieme ai riscontri provenienti dagli allevatori di tutto il mondo, garantiscono la capacità di fornire gli ibridi più adatti per tutti i mercati. La solida base veterinaria e il rispetto delle più severe normative sul benessere degli animali sono elementi indispensabili per fornire i migliori ibridi non solo nel settore delle ovaiole, ma anche per le razze a duplice scopo. Gli eccellenti prodotti TETRA, in abbinamento con un servizio di consulenza professionale, offrono efficienza e affidabilità ai clienti e fanno raggiungere prestazioni migliori, anno dopo anno. Email: info@babolnatetra.com Web: www.babolnatetra.com
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FIERAVICOLA 2021
CHICK FARM EUROPE CHICK FARM EUROPE, forte della sua esperienza pluriennale nella produzione di pulcini di un giorno di razze ovaiole, parteciperà nuovamente all’edizione 2021 di Fieravicola, quale distributore esclusivo per l’Italia delle linee genetiche NOVOGEN brown e white.
Email: info@chickfarmeurope.com
CORTI ZOOTECNICI CLERICI GINO S.r.l. La Clerici Gino S.r.l., fondata da Gino Clerici nei primi anni 50, opera da oltre 60 anni nel campo avicolo e cunicolo. La priorità aziendale è sempre stata quella di progettare un sistema di allevamento che garantisse condizioni ottimali in termini di efficienza, qualità ed economicità degli impianti e delle attrezzature e che salvaguardasse la salute degli animali e delle persone, nel pieno rispetto dell’ambiente. Sempre all’avanguardia nelle innovazioni tecniche, l’azienda ha costantemente migliorato la propria produzione, raggiungendo una quasi totale automazione di tutte le principali operazioni quotidiane, ottenendo un ottimo livello di qualità, funzionalità e durata nel tempo.
L’esperienza pluriennale nella produzione di abbeveratoi ha permesso all’azienda Corti di sviluppare l’abbeveratoio "acquapresente a chiamata" per svezzamento tacchini. La facilità di abbeverata dei tacchini sin dalle prime ore di vita senza sprechi di acqua, la garanzia di mantenere le lettiere perfettamente asciutte, unite alla garanzia di mantenere l’acqua sempre pulita rappresentano le condizioni ideali per consentire agli animali di sviluppare il loro potenziale genetico e garantire le migliori performance di svezzamento. Il concetto di “acquapresente a chiamata” rappresenta la migliore espressione della soddisfazione immediata dell’animale all’abbeverata e all’assunzione di acqua in qualsiasi condizione ambientale. Inoltre l’abbeveratoio e la sua modalità di erogazione dell’acqua permettono all’animale di autoregolarsi in maniera autonoma e naturale nella soddisfazione dei propri fabbisogni.
®
Email: info@clerici.it Web: www.clerici.it
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Email: commerciale@cortizootecnici.it Web: www.cortizootecnici.it
- Fieravicola 2021 -
FIERAVICOLA 2021
GIORDANO POULTRY PLAST Giordano Poultry Plast promuove la prossima edizione di Fieravicola 2021, che si terrà a Rimini dal 7 al 9 settembre 2021. Nata nel 1962 e dal 1974 denominata “Giordano Poultry Plast”, l’azienda è specializzata nella progettazione, produzione e vendita di attrezzature professionali per l’avicoltura, realizzate in materiali plastici di qualità e innovativi. La sede della Società si trova in Italia, a Caraglio (CN), la produzione è distribuita in Messico, USA, Argentina, Egitto e Malesia. Il 95% della produzione del gruppo viene esportato in oltre 65 Paesi.
Email: info@poultryplast.com Web: www.poultryplast.com
Gabbia trasporto avicoli Piedmont a due porte.
HENDRIX GENETICS HY-LINE Hy-Line sta accelerando il progresso genetico in tutte le linee, concentrandosi in particolare sull’aumento della persistenza in produzione, la qualità del guscio e l’adattamento ai sistemi alternativi. Gli allevatori possono constatare i risultati: più uova vendibili, prodotte da ovaiole adatte a ogni sistema di allevamento. Hy-Line produce e commercializza linee di ovaiole per la produzione di uova marroni e bianche in oltre 120 Paesi ed è il più grande rivenditore mondiale di ovaiole. Le galline Hy-Line primeggiano per • notevole produzione di uova; • migliore vitalità e conversione dei mangimi; • resistenza del guscio e qualità del contenuto dell’uovo.
Il Gruppo Hendrix Genetics vi invita a visitare il suo stand Nr. B7-047 e 048 presso la Fieravicola di Rimini, dal 7 al 9 settembre. Saremo presenti con i nostri marchi ISA, Bovans, Dekalb, SASSO e Hybrid Turkeys. Hendrix Genetics, con oltre 100 anni di esperienza nel campo della selezione genetica, propone linee di ovaiole che si caratterizzano per la loro facile adattabilità ai nuovi sistemi d’allevamento. In particolare modo in Italia sono apprezzate per le loro performance la Dekalb White e Bovans Brown. La linea SASSO offre una grande varietà di linee colorate a lenta crescita, selezionate per rispondere alle differenti esigenze dei produttori avicoli a livello mondiale. Hybrid Turkeys, grazie alla selezione diretta in Francia, propone un grande portofolio di tacchini standard e tradizionali come la nuova nata ConverterNOVO, il tacchino pesante progettato e testato esclusivamente per il mercato europeo. Rappresentante per l’Italia: Dario Laugero, Email: dario.laugero@hendrix-genetics.com Web: www.hendrix-genetics.com
Email: pceoletta@hylineitalia.com Web: hyline.com
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FIERAVICOLA 2021
LUBING Da oltre 70 anni il nome LUBING è conosciuto tra gli allevatori di tutto il mondo come sinonimo di sistemi di abbeveraggio altamente qualitativi, sistemi di trasporto uova e sistemi di nebulizzazione. Siamo un’azienda impegnata nella ricerca dell’eccellenza, con una conoscenza globale del mercato avicolo e con anni di esperienza nello sviluppo di prodotti all’avanguardia. Crediamo che concentrare la nostra ricerca e sviluppo su prodotti specifici ci dia il vantaggio di offrire il miglior prodotto del mercato, e che i nostri clienti siano la linfa vitale per la nostra azienda. In questo modo, siamo in grado di fornire delle soluzioni personalizzate con i prodotti più innovativi del mercato. Vi aspettiamo a Fieravicola: Hall B7 - Stand 037. Email: info@lubing.it Web: www.lubingsystem.it
OMAZ OMAZ “differente per Natura” con oltre 60 anni di esperienza nel settore avicolo, sia sul mercato nazionale che quello internazionale, offre da sempre prodotti e sistemi innovativi di altissima qualità. OMAZ trova i suoi punti di forza nella versatilità e nella personalizzazione di soluzioni tecnologiche ad ogni esigenza del cliente rappresentando di fatto lo stile “made in Italy” sia nei valori che nei prodotti; studiati, progettati e realizzati totalmente in Italia. OMAZ produce attrezzature per ovaiole, pollastre e broilers, oltre a una vasta gamma di voliere e accessori per la raccolta delle uova, la distribuzione dei mangimi, la raccolta deiezioni e molto altro con fine di proporre soluzioni “chiavi in mano” OMAZ sempre più al passo con i tempi e con i cambiamenti di mercato, attraverso importanti investimenti in ricerca e innovazione, ha sviluppato e realizzato una gamma di sistemi che abbraccia tutte le esigenze del mondo degli allevamenti a terra con il nuovissimo e rivoluzionario sistema “SpazioNatura”.
RIVA SELEGG Da 25 anni, produciamo e commercializziamo selezionatrici per uova meccaniche da 2.220 a 16.000 uova/ora, ed elettroniche a partire da 4.000 a 20.000 uova/ora. La nostra offerta non si limita alla parte vendita e post-vendita, ma si estende anche al supporto tecnico-progettuale con la proposta di soluzioni a 360 gradi per accompagnare gli allevatori che intendono intraprendere questa attività o per migliorare e ottimizzare il lavoro quotidiano di chi è già avviato. Da qualche anno ci presentiamo nelle varie Fiere di settore assieme a dei partners commerciali, come Arion Fasoli e Flexy, per offrire un ancor più ampio servizio ai nostri clienti. Denis Zampese – CEO Riva Selegg S.r.l.
Email: omaz@omaz.com Web: www.omaz.com
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Email: info@rivaselegg.com Web: www.rivaselegg.com
FIERAVICOLA 2021
SIME-TEK Sime-Tek SpA è leader mondiale nel settore avicolo grazie ai suoi macchinari intuitivi e affidabili. La chiave del successo di Sime-Tek è basata su quattro concetti fondamentali, che distinguono l’azienda da qualsiasi altro produttore del mercato: un funzionamento intuitivo per una manutenzione in totale autonomia; componenti di massima qualità per una durata nel tempo; supporto remoto gratuito in tutto il mondo e un sistema di lavoro che garantisce la massima efficienza per un funzionamento non-stop. Sime-Tek sarà presente a Fieravicola 2021 con una gamma completa di prodotti con selezionatrici e imballatrici compatte, e un’interessante novità per le medie capacità. Ci vediamo a Rimini! Email: info@sime-tek.com Web: www.sime-tek.com
TEZZA S.r.l.
1969
Fondata da Roberto Tezza nel 1969, oggi l’azienda sviluppa progetti complessi e realizza impianti chiavi in mano di allevamenti per polli e tacchini da carne, ovaiole da consumo, riproduttori e impianti per allevamento di suini. Oltre a soluzioni per l’alimentazione e l’abbeveraggio offre sistemi completi per il controllo dell’ambiente avicolo e zootecnico in generale, compresi ventilazione, raffrescamento e riscaldamento, coibentazione delle strutture e luci. Tezza S.r.l. è un’azienda proiettata al futuro e alle ultime innovazioni tecnologiche; la conduzione rimane familiare, ma la struttura è quella tipica imprenditoriale, necessaria per un posizionamento leader nel mercato zootecnico. Importatore unico per l’Italia dei prodotti Roxell, Tezza importa e rappresenta per il nord Italia Vencomatic e Prinzen. Altre aziende commercializzate: Munters, Reventa, Pola, Lubing, Giordano Poultry Plast. A Fieravicola saremo presenti nel Padiglione avicoltura, ingresso est.
VALLI S.p.A. VALLI S.p.A. è lieta di partecipare a Fieravicola, che si terrà presso il polo fieristico di Rimini dal 7 al 9 settembre. Questo sarà il primo evento pubblico al quale ci presentiamo dopo due anni, bloccati ai “box”, a causa della pandemia. Lo sviluppo e le innovazioni però non si sono mai fermate e proprio in occasione di Fieravicola avremo il piacere di rivedere i vecchi e nuovi clienti con aggiornamenti e nuovi prodotti, soprattutto in tema di VOLIERE. Saremo lieti di accogliervi al nostro stand. Accuratezza, solidità, flessibilità, affidabilità e assistenza sono, da sempre, cinque concetti che riflettono profondamente l’approccio VALLI sui propri prodotti: una “verità semplice da toccare con mano”.
Email: tezza@tezza.it Web: www.tezza.it
Email: info@valli-italy.com Web: www.valli-italy.com
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INTERVISTA
Andrea Pedrini di Cascina Palazzo illustra i vantaggi di Modula, la tramoggetta per tacchini di AZA International La società agricola Cascina Palazzo possiede diversi allevamenti di tacchini nella provincia di Bergamo, da più di cinquant’anni. che non ho mai avuto particolari problemi con i loro prodotti. Inoltre, cosa ancor più importante, sono sempre stati tempestivi nel fornirmi assistenza in qualunque momento, soprattutto con i pezzi di ricambio. La tramoggetta Modula l’ho scelta perché mi è sembrata molto ben strutturata, oltre ad avere un prezzo competitivo. Quali sono i vantaggi che ha riscontrato con Modula rispetto alle altre tramoggette per tacchini presenti sul mercato?
Modula
Il Sig Andrea Pedrini, Amministratore delegato dell’azienda, ha recentemente incontrato il Sig Mirko Orlandini, Responsabile delle vendite per il mercato italiano di AZA International SRL, società leader negli impianti di alimentazione per avicoli e suinicoli, per discutere di Modula, la tramoggetta per tacchini pesanti messa a punto da AZA e installata presso l’allevamento Cascina Palazzo di Cologno al Serio (BG). Sig Pedrini perché ha scelto AZA International nei suoi allevamenti e perché ha deciso di comprare la tramoggetta Modula? Ho scelto AZA perché è sinonimo di qualità e durevolezza. Ormai lavoro con loro da cinquant’anni e posso affermare con certezza
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- intervista -
Modula è una mangiatoia affidabile, va bene in pulcinaia, svezzamento, ingrasso. Le altezze di dosaggio sono azzeccate e non c’è nessuno spreco di mangime in nessuna fase, soprattutto con gli animali adulti. È fatta con materiale elastico ed estremamente resistente, adatto per sopportare gli urti anche di animali maschi molto pesanti. È molto facile da gestire, montare e smontare e di conseguenza le operazioni di lavaggio sono molto comode. Il passaggio dalla fase pulcinaia alla fase adulta è semplice e veloce, inoltre il montaggio/smontaggio dell’anello per la fase adulta è davvero facile, rapido e soprattutto robusto, con un bloccaggio sicuro, nonostante le sollecitazioni di animali maschi molto grossi. Una cosa fondamentale per me è che durante la fase pulcinaia, i pulcini non riescono a entrare nel piatto grazie all’uso dell’anello anti-pulcino, quindi non entrando, non sporcano il mangime. Sicuramente, se dovessimo rinnovare o costruire nuovi allevamenti, terremo questa tramoggetta in considerazione. Contenuto sponsorizzato Aza International
INTERVISTA
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INTERVISTA
CONVERTERNOVO, la nuova linea di tacchini pesanti di Hendrix Genetics Hendrix Genetics, multinazionale della genetica animale, presenta una nuova linea di tacchini pesanti pensata e progettata per il mercato europeo, la CONVERTERNOVO.
L’impresa, dislocata in più di 25 Paesi, focalizza i suoi sforzi nella ricerca, sviluppo e commercializzazione di genetica animale di differenti specie. In Italia è conosciuta da più di 30 anni per la qualità delle sue linee di tacchini riproduttori e da carne, di galline ovaiole e polli a lenta crescita. Prima di descrivere la CONVERTERNOVO, abbiamo chiesto a Dario Laugero, da anni Responsabile del settore ovaiole ISA e Sasso – aziende del gruppo Hendrix – e da quest’anno rappresentante anche della linea tacchini Hybrid®, di parlarci un po’ delle caratteristiche della sua azienda. Stefano Giantin Veterinario Hendrix Genetics
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“La base di selezione dei nostri tacchini avviene in differenti Paesi – puntualizza Dario – inizia in Canada e Stati Uniti e da poco
- intervista -
anche in Francia, Paese quest’ultimo da cui arrivano anche i tacchinotti commerciali delle varie linee e, per alcune aziende italiane, anche i futuri riproduttori. Lanciare una genetica in un momento congiunturale sfavorevole, quale il trascorso 2020, rientra in un progetto di ampio respiro, volto a migliorare non solo le performance produttive degli animali, ma anche i servizi correlati al post vendita: logistica, assistenza tecnica, nutrizione, analisi di laboratorio e consulenza sanitaria. Per questo motivo la totalità del servizio tecnico è stato rafforzato con l’assunzione di un nutrizionista e di un nuovo veterinario italiano, che ha già iniziato a offrire i suoi servizi presso alcuni dei nostri clienti. Il portfolio Hybrid offre diverse linee genetiche: la più leggera, denominata GRADE MAKER,
INTERVISTA
la media OPTIMA e la pesante CONVERTERNOVO. Una spiegazione a parte meriterebbe la linea di tacchini a lento accrescimento, animali ad oggi molto ricercati per le qualità culinarie delle loro carni.” Nico Buddiger, Global Product Manager di Hybrid, ci descrive la neonata CONVERTERNOVO. Come mai si è pensato a una nuova linea, la CONVERTERNOVO? Per poter meglio rispondere alle esigenze richieste dai nostri allevatori europei si è deciso di trasferire la selezione dei progenitori – Pedigree e Grandparents (GP) – in Francia; una scelta che ha portato a nuovi investimenti e alla creazione di nuove aziende. Per esprimere al meglio le qualità di un animale è necessario che ci sia un corretto allineamento tra le sue potenzialità genetiche e l’ambiente, ovvero tutti quei fattori che ruotano attorno all’animale: clima, nutrizione, metodologie d’allevamento, e non per ultima, la densità. Per la precedente CONVERTER tali variabili erano state calcolate in un contesto nordamericano,
non sempre perfettamente sovrapponibile al modello di gestione e allevamento europeo. Com’è iniziata la creazione di questa nuova linea genetica? Per prima cosa sono stati fissati gli obiettivi da raggiungere in base alle caratteristiche delle linee pure – i Pedigree – e si sono testate sul campo le differenti performance. Le prove di campo, infatti, sono le sole a decretare il successo o il fallimento di ogni linea di ricerca. Per la realizzazione delle prove della CONVERTERNOVO Hendrix ha creato, in Francia e in Canada, due appositi centri, riproducendo nel modo più fedele possibile le condizioni reali di allevamento. Solo il superamento di queste prove consente il passaggio alla fase selettiva successiva. È un procedimento lungo, credetemi! Una volta superata questa fase preliminare interna, si passa allo studio di campo vero e proprio, affidando i nostri animali a degli allevatori che si mettono a disposizione per testarli e a degli Istituti riconosciuti a livello nazionale, quali Università
hybridturkeys.com
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HYBRID CONVERTERNOVO UN TACCHINO FORTE, ROBUSTO E RESISTENTE PENSATO PER IL MERCATO ITALIANO La Hybrid CONVERTER NOVO è la linea genetica di tacchini pesanti pensata e realizzata in Europa per il mercato europeo. I nostri animali garantiscono un’ottima conversione ed una resa eccellente.
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INTERVISTA
Hybrid CONVERTERNOVO: maschi Peso vivo
Incremento giornaliero
Kg
Gr
1
0.16
22
0.18
0.18
1.16
2
0.34
25
0.26
0.44
1.28
3
0.73
35
0.55
0.99
1.37
4
1.29
46
0.86
1.85
1.43
5
2.02
58
1.15
3.00
1.49
6
2.89
69
1.43
4.43
1.53
7
3.90
79
1.71
6.14
1.58
8
5.01
90
1.99
8.13
1.62
9
6.23
99
2.28
10.41
1.67
10
7.53
108
2.59
15.84
1.78
11
8.90
116
2.85
15.84
1.78
12
10.32
123
3.28
19.12
1.85
Età Sett.
Indice di conversione
Consumi Settimanale kg
Cumulativo Kg
13
11.77
129
3.51
22.63
1.92
14
13.23
135
3.70
26.33
1.99
15
14.70
140
4.10
30.43
2.07
16
16.16
144
4.30
34.74
2.15
17
17.58
148
4.47
39.21
2.23
18
18.96
150
4.59
43.79
2.31 2.39
19
20.27
152
4.66
48.45
20
21.51
154
4.67
53.12
2.47
21
22.65
154
4.62
57.75
2.55
22
23.67
154
4.51
62.26
2.63
Come sono valutati i risultati e le performance finali di una nuova linea genetica? Prima di pubblicare i risultati e le performance della CONVERTERNOVO si sono intrecciati i risultati ottenuti dalle varie aziende in Francia, Canada, Germania, Polonia e Ucraina. Per correttezza statistica è sempre meglio avere il maggior numero possibile di risultati con il fine d’essere il più accurati possibile. Tuttavia, possono sempre esserci delle distorsioni nei risultati; queste differenze rappresentano per noi un motivo di costante autocritica e miglioramento per continuare nella ricerca di animali sempre più performanti. Che altri vantaggi potete offrire ai clienti con la CONVERTERNOVO? A meno di sei mesi del lancio della nuova linea, risalta il buon equilibrio che questi animali hanno tra grande capacità di adattamento e resistenza con i risultati economici di conversione giornaliera e peso finale. A livello internazionale iniziano i primi feedback positivi della CONVERTERNOVO e in Italia sono già nati i primi lotti di tacchinotti.
Hybrid CONVERTERNOVO: femmine Peso vivo
Incremento giornaliero
Sett.
Kg
Gr
Settimanale kg
Cumulativo Kg
1
0.15
21
0.17
0.17
1.12
Età
Indice di conversione
Consumi
2
0.31
22
0.23
0.40
1.27
3
0.57
27
0.39
0.79
1.39
4
0.95
34
0.62
1.41
1.48
5
1.49
43
0.89
2.29
1.54
6
2.18
52
1.17
3.47
1.59
7
2.99
61
1.46
4.93
1.65
8
3.91
70
1.74
6.67
1.70
9
4.89
78
2.00
8.66
1.77 1.84
10
5.91
84
2.22
10.89
11
6.91
90
2.42
13.31
1.93
12
7.88
94
2.60
15.91
2.02
13
8.80
97
2.75
18.66
2.12
14
9.67
99
2.89
21.55
2.23
15
10.50
100
3.03
24.58
2.34
16
11.31
101
3.18
27.76
2.45
17
12.12
102
3.32
31.09
2.56
18
12.96
103
3.47
34.56
2.67
19
20.27
152
4.66
48.45
2.39
20
21.51
154
4.67
53.12
2.47
21
22.65
154
4.62
57.75
2.55
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23.67
154
4.51
62.26
2.63
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o Centri di Ricerca, per effettuare delle prove in parallelo con maggiore rigore scientifico.
Ci sono degli accorgimenti nutrizionali particolari per questa linea? Come già detto all’inizio, l’obiettivo principale nella creazione della CONVERTERNOVO è stato quello di rispondere alle esigenze specifiche europee. Tuttavia, è anche importante ricordare che in Europa ci sono notevoli differenze climatiche che possono riflettersi sulla nutrizione. Consiglio quindi di consultare i nostri nutrizionisti e il nostro servizio tecnico in Italia al fine di poter offrire agli animali le condizioni più favorevoli per esprimere al meglio le loro qualità. Rappresentante per l’Italia: Dario Laugero, Responsabile tecnico e commerciale Italia M.: +39 393 33 58 371 Email: dario.laugero@hendrix-genetics.com Institut de Sélection Animale – ISA SAS 1 rue Jean Rostand, Zoopôle BP 23, 22440 Ploufragan Cedex, France-EU
- intervista -
INTERVISTA
Elector. Biocida contro l’acaro rosso. Maggior durata, meno trattamenti1
Nessun tempo di sospensione per le uova3
Utilizzabile in presenza di animali2
Efficacia comprovata grazie a un meccanismo d’azione unico4
© 2021 Elanco | Elector, Elanco e la barra diagonale sono marchi registrati di Elanco o sue affiliate. PM-IT-21-0171. Elector è un prodotto biocida - Reg. Min. Sal. IT/2015/00286/MRA. Usate i biocidi con cautela. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. 1. Liebisch G. Field Study to Evaluate Elector® Against Poultry Red Mites (Dermanyssus gallinae) Labor Zecklab. Data on file (2009) | 2. Hack R. Elanco: Unique Mode of Action, Elanco Expert Symposium Marienfeld (2009) | 3. Pesticide development study (GLP): Magnitude of spinosad residues in poultry tissues and eggs resulting from applications of spinosad directly to chickens for control of northern fowl mites along with premise sprays for control of certain poultry house insects. Data on file (2008) |4. Spinosad Technical Bulletin. Dow AgroSciences (2001)
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DOSSIER
One Health - Benessere Animale, il valore dell’impegno e della ricerca di MSD Animal Health per la salute di tutti Si è svolto il 27 maggio l’evento online “One Health - Benessere Animale, il valore dell’impegno e della ricerca di MSD Animal Health per la salute di tutti”, con la moderazione di Stefano Di Marzio, Direttore responsabile AboutPharma Animal Health e Paolo Sani, Amministratore delegato di MSD Animal Health. Tema centrale è stata l’importanza della relazione tra salute umana, biosicurezza, benessere degli animali e tutela del pianeta, riassunte nel concetto One Health e nella sua declinazione in buone prassi, sostenibili e vantaggiose per tutti. Garantire la salute degli animali implica tutelare la sicurezza e la salubrità degli alimenti di origine animale, senza tralasciare il tema dell’ambiente. Ha aperto l’evento Paolo Sani illustrando la filosofia di MSD Animal Health, che sviluppa prodotti per la salute degli animali. Il professor Romano Marabelli, Consigliere della Direzione Generale OIE, l’Organizzazione Mondiale della
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- dossier -
DOSSIER
Salute Animale, ha quindi introdotto il punto di vista delle istituzioni in merito al concetto di One Health e benessere animale per rispondere alle richieste dei consumatori e per la sicurezza della salute pubblica. A seguire, l'intervento della dottoressa Rossella Pedicone, Vicedirettrice di Unaitalia, l’associazione di categoria che tutela e promuove le filiere agroalimentari italiane delle carni e delle uova e rappresenta oltre il 90% dell’intera filiera avicunicola nazionale. La dottoressa Pedicone ha illustrato la filiera avicola italiana, le misure intraprese per garantire biosicurezza e benessere degli animali e le azioni svolte in concreto dall’associazione in questi ultimi anni. È stata poi la volta di Gian Luca Bagnara, Presidente di Assoavi, l’associazione nazionale allevatori e produttori avicunicoli e Presidente del gruppo di lavoro “uova e avicoli” del Copa-Cogeca, la federazione europea che comprende agricoltori e cooperative agricole. Gian Luca Bagnara ha dettagliato i dati del settore avicolo italiano ed europeo, delineando i miglioramenti che si possono fare
in tema di ambiente e di sviluppo a livello comunitario. La professoressa Evelina Flachi, specialista in scienza dell’alimentazione, ha infine spiegato l’importanza e il valore nutritivo delle uova nella dieta. Come esempio di applicazione in pratica del concetto di One Health, Deborah Temple, Professoressa all’Università di Barcellona, ha riportato i risultati di alcune prove effettuate per debellare Dermanyssus gallinae, l’acaro rosso del pollo. Gli acari rossi generano enormi perdite economiche per il settore avicolo, indipendentemente dal tipo di allevamento. Le infestazioni colpiscono la produzione e la qualità delle uova, causano un aumento del consumo di mangime e del rischio di mortalità, vengono spesso rilevate molto tardi, quando gli effetti provocati dai parassiti sono ben visibili. Al momento in cui il problema è ormai grave e diffuso, risulta difficile da controllare: la risposta allo stress degli animali è già stata attivata ed è accompagnata da cambiamenti comportamentali e fisiologici.
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DOSSIER
Alcuni anni fa è stata sviluppata una molecola specifica per il controllo dell’acaro rosso, un trattamento che migliora il benessere degli animali colpiti, come ufficialmente affermato dall’Agenzia Europea del Farmaco con il claim: “l’eliminazione degli acari rossi dai polli infestati dopo il trattamento è associata a un miglioramento statisticamente significativo dei parametri comportamentali indicativi del benessere animale”. Per le prove, effettuate in alcuni allevamenti avicoli spagnoli, è stato utilizzato questo trattamento con due somministrazioni di acaricida. Sono state monitorate tutte le manifestazioni comportamentali prima e dopo il trattamento, sia durante il giorno che durante la notte, periodo in cui gli acari sono particolarmente attivi. Una serie di analisi, sia di gruppo che individuali, ha verificato l’attività dei volatili e altre variabili comportamentali, quali lisciarsi le penne, scuotimento della testa e del corpo, grattarsi la testa, beccarsi le penne, aggressività, e infine una serie di indicatori fisiologici. Durante il giorno il livello di attività non è cambiato: il 90% dei volatili risultava attivo sia prima che dopo il trattamento. Si è riscontrata invece una grande differenza nelle ore notturne: prima dell’acaricida il 40% dei polli non riusciva a riposare, mentre dopo l’eliminazione degli acari l’attività notturna è tornata normale. È stato monitorato anche il grattarsi la testa, sia durante
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il giorno che la notte, rilevando una notevole diminuzione del fenomeno in entrambi i casi dopo il trattamento. Un altro fattore interessante, citato dagli allevatori, è stata l’incidenza del comportamento di pica: prima del trattamento ci sono state diverse manifestazioni, anche molto gravi, mentre successivamente gli episodi si sono notevolmente ridotti. Gli acari rossi sono un forte fattore di rischio per il comportamento di pica e per i danni al piumaggio; eliminando gli acari rossi si riduce l’incidenza di tale fenomeno. I parametri fisiologici, misurati una settimana prima del trattamento, una settimana dopo e infine sei settimane dopo il trattamento, sono stati vari: il corticosterone ematico, quello delle piume e delle uova – associati a diversi tipi di stress cronico –, lo stress acuto, la concentrazione di adrenalina, la proteina di fase acuta, l’ovotransferrina. Sono stati poi determinati i livelli di immunoglobulina IgG e diversi biomarcatori dello stress biossidativo. Gli acari rossi sono un incubo per i volatili, agiscono come un forte fattore di stress andando ad attivare l’asse HPA, ipotalamo-ipofisi-surrene, che è indice di stress cronico, producendo cambiamenti nella secrezione di ormoni come CRH a livello cerebrale e anche dei corticosteroidi a livello periferico. Questi cambiamenti hanno un impatto molto marcato sul funzionamento e sulla salute
- dossier -
DOSSIER
dei volatili i cui effetti principali sono: l’inibizione della funzione riproduttiva a livello cerebrale e periferico con un calo nel tasso di deposizione; un forte effetto grastrointestinale sulla barriera protettiva, che si indebolisce per via dell’immunosoppressione causata dallo stress, con un maggior rischio e incidenza di malattie. Dopo il trattamento, un elemento importante da rispettare nel controllo dell’acaro rosso è il fattore biosicurezza per eliminare il rischio di possibili re-infestazioni dall’esterno che possono avvenire tramite personale, veicoli o altri animali, e per garantire l’efficacia del trattamento acaricida a lunghissimo termine. I benefici sul comportamento e sulle performance iniziano tre giorni dopo la prima somministrazione; per quanto riguarda invece le variabili fisiologiche gli effetti sono visibili a partire da una settimana dopo il trattamento. L’impressionante riduzione dei livelli di corticosterone e l’abbassamento dei livelli di adrenalina sono sintomi chiari e inequivocabili della diminuzione dello stress: le galline possono finalmente riposare di notte, perché non sono più disturbate dal parassita, e proprio le ore not-
turne sono indispensabili per la corretta deposizione del calcio a livello del guscio. Abbiamo quindi due risultati importanti per gli allevatori: • le galline stanno meglio, depongono più uova, di migliore qualità e più pesanti (spesso l’incremento è superiore al grammo), con un ritorno d’investimento molto rapido; • un notevole miglioramento del benessere animale, che oggi sta diventando un valore assoluto. Il trattamento acaricida è valido per ovaiole e riproduttori in ogni tipo di allevamento, senza alcun rischio per le uova da cova e per i pulcini, come dimostrato dagli studi effettuati per la registrazione, dai quali non è emerso alcunché sia sulle percentuali di schiusa sia sulla vitalità dei pulcini, a 7 e 14 giorni. Per quanto riguarda la sicurezza alimentare del prodotto finale, ai dosaggi autorizzati dall’EMA, dopo molteplici studi, non è emerso alcun rischio nelle uova dei soggetti trattati.
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FOCUS
Sostenibilità comparativa di diverse diete nelle singole ovaiole al picco di deposizione La produzione avicola rappresenta una fonte efficiente di proteine, derivate da allevamenti. Insieme all’aumento dei volumi prodotti, però, in futuro diventerà sempre più importante anche la sostenibilità. L’alimentazione degli animali in questo campo è centrale: più efficienti sono gli animali e maggiore sarà il profitto, ma al tempo stesso si riduce l’impatto ambientale, con riflessi positivi anche sul benessere.
F.J. Kleyn1, P.V. Chrystal2,3 e M. Ciacciariello4 1 Spesfeed
Consulting, Broederstroom, Gauteng, Sudafrica 2 Poultry
Research Foundation, Camden, NSW, Australia
3 Baiada
Poultry, Pendle Hill, NSW, Australia
4 University of KwaZulu Natal, Pietermaritzburg, KZN, Sudafrica
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Fino ad ora non stati condotti sufficienti studi sull’impatto dell’alimentazione sulla sostenibilità della produzione di uova. Questo articolo valuta dieta e produzione di uova tramite le performance di campo di singole galline Hy-Line brown, considerando circa 6 parametri di singole materie prime, ed è stata eseguita dalla INRA. Un modello consente di determinare l’impatto ambientale delle diete delle ovaiole.
- focus -
Introduzione La vera sostenibilità è stata definita dalla Commissione Mondiale Ambiente e Sviluppo nel 1987 come “la capacità di soddisfare le necessità del presente senza compromettere quella delle future generazioni”. La sostenibilità è un concetto che coinvolge molteplici aspetti, quali quello ambientale (che include sia la richiesta di risorse che l’inquinamento), etico (benes-
FOCUS
sere e coscienza sociale), economico e di attuazione (spesso descritti come le quattro E della sostenibilità: environmental, ethical, economic, enforcement - FAO 2012). Esistono delle connessioni tra i diversi aspetti della sostenibilità e spesso il progresso in un’area ha conseguenze su altre: pertanto dovrebbe diventare prioritario misurare la sostenibilità come valore dell’intera catena. Le componenti ambientali ed economiche vengono incluse in una valutazione completa del ciclo (LCA). In un LCA completo, eseguito da Leinonen e Kyriazakis nel Regno Unito nel 2011, l’impronta di carbonio e dei componenti dell’alimentazione costituivano i principali fattori di rischio per il riscaldamento globale. De Vries e de Boer hanno calcolato che la produzione di 1 kg di proteine delle uova era simile a quella di 1 kg di carne di pollo, richiedendo tra 41 e 48 m2 di terreno. Tra gli animali allevati, sia terrestri che acquatici, gli avicoli sono quelli che hanno una migliore resa per unità di prodotto commestibile. D’altra parte è ancora possibile migliorarne l’efficienza tramite la selezione genetica, l’ambiente di allevamento, la fonte di energia usata, la gestione delle lettiere e con cambiamenti nelle strategie alimentari. Raramente la ricerca si è focalizzata in maniera specifica sull’impatto ambientale di diverse modalità di alimentazione sulla produzione di uova, mentre invece ha avuto una notevole attenzione l’emissione di azoto da monogastrici. Il livello ottimale di energia nell’alimentazione e le richieste bilanciate di proteine delle ovaiole sono state finora valutate solamente dal punto di vista economico, ma non forniscono indicazioni su quale sistema alimentare sia o meno sostenibile, ed è pertanto questo il punto di vista che abbiamo deciso di approfondire.
Metodologia Alla base di questo studio vi è la risposta di soggetti accasati individualmente, di ceppo Hy-Lyne Brown da 27 a 30 settimane di età. Sono state formulate diete a base mais per contenere 11, 11,5 oppure 12 MJ/kg di energia apparente metabolizzabile, regolata per la perdita di azoto endogeno (AME), e 6, 7, 8 oppure 9g/kg di lisina ileale digeribile standard (SID lys) come esempio di proteina equilibrata. Tutte le diete sono state formulate per contenere 3,5 g/kg di fosforo non fitato e 35 g/kg di calcio. I dettagli delle diete, con modello sperimentale e i fattori randomizzati 4x3 sono riportati in un’altra ricerca. I dati INRA 2020 sono stati usati per ciascuno dei 6 parametri
“Il livello ottimale di energia nell’alimentazione e le richieste bilanciate di proteine delle ovaiole sono state finora valutate solamente dal punto di vista economico, ma non forniscono indicazioni su quale sistema alimentare sia o meno sostenibile”
ambientali considerati: consumo di fosforo, richiesta di energia cumulativa, cambiamento climatico (la cosiddetta carbon footprint), acidificazione e calcolo dell’impatto ambientale per ciascuna delle diete e per ogni grammo di uovo prodotto. Questo studio sull’alimentazione è stato
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FOCUS
approvato dal Comitato Etico Animale dell’Università di KwaZulu Natal e i soggetti sono stati gestiti secondo il codice dell’Associazione di Avicoltura Sudafricana.
spiegherebbe con la relativamente elevata capacità acidificante del mais, e quindi un suo aumento nel mangime con minor peso delle uova prodotte al giorno.
Risultati
Discussione
Livelli dietetici crescenti di AME, da 11 a 12,50 MJ/kg diminuivano in maniera lineare il consumo alimentare del 10,3% (117,6 rispetto a 105,5 grammi/dì, P<0,001), miglioravano la conversione alimentare FCR del 12,2% (2,137 rispetto a 1,876 grammi di mangime/dì, P<0,001) e variavano il consumo di proteine bilanciate espresso con il crescere dei livelli di SID Lys della dieta da 6 a 9 gr/kg. L’aumento del consumo della SID Lys aumentava il peso delle uova del 3-4% (56,8 rispetto a 58,8 g/uovo, P<0,05), ma non aveva un’influenza significativa sul consumo di mangime né sulla deposizione quotidiana.
Gli ingredienti usati nella produzione dei mangimi avicoli rappresentano un aspetto fondamentale della sostenibilità. Il mangime ha il maggiore impatto sull’LCA totale della produzione di uova. L’emissione specifica delle galline associata a diversi mangimi è nota: tali dati esulano da questo articolo e non sono stati pertanto valutati. La produzione di granaglie e di soia, in particolare, è associata a una degradazione ambientale e spesso include la catena di trasporto: entrambe danneggiano la sostenibilità. È infatti importante che non tutti gli ingredienti siano visti sotto la medesima luce, se consideriamo l’impatto ambientale. I metodi di produzione, come l’allevamento di precisione, giocano un ruolo nel ridurre gli input; il genotipo e resa dei cultivar usati hanno un’influenza sull’efficienza; inoltre vanno prese in considerazione anche le tipologie di utilizzazione del territorio (LUC). Il termine LUC viene usato per determinare pratiche come la deforestazione, che hanno un impatto tremendo; in alternativa, l’uso della pratica del “set aside”, in agronomia, ha avuto un effetto minimo sull’impronta di carbonio. Le materie prime associate alla deforestazione, come la soia, hanno quindi un impatto ambientale maggiore rispetto alle coltivazioni non associate a deforestazione, e ciò rende ancora più difficile determinare l’impatto di uno specifico ingrediente con accuratezza. In questo calcolo, si è assunto che la soia fosse derivata da aree defore-
Le performance delle galline in questa prova sono riportate in un altro studio. La Tabella 1 riporta un riassunto dell’impatto ambientale stimato di ciascuna dieta, insieme al costo ambientale stimato di ogni grammo di uovo. Diete con proteina alta aumentavano la produzione di uova, ma con un utilizzo inefficiente di proteina e un aumento del 18% della carbon footprint per grammo di uovo prodotto (1,278 rispetto a 1,578 g CO2/gr uovo). Anche con l’aumento di AMEn nella dieta aumentava la carbon footprint del 6,8% (1,519 rispetto a 1,613 CO2/ gr uovo). Inoltre la richiesta media di energia cumulativa aumentava del 29,5% con il crescere di AMEn o SID Lys (6,1 rispetto a 4,7 MJ/kg). Un’apparente anomalia è che, riducendo le proteine (6 gr/kg di lisina digeribile), c’era una notevole acidificazione per grammo di uovo, il che si
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- focus -
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FOCUS
Tabella 1 – Calcolo della contaminazione ambientale tramite una formula che utilizza 6 parametri ambientali, elaborata da INRA per l’alimentazione delle ovaiole e relativi livelli stimati per produrre 1 grammo di uova. Dieta, produzione e parametri nelle uova AMEn (MJ/kg)
SID lisina - confronti
AMEn - confronti
11,75
11,75
11,75
11,75
11,00
11,75
12,50
SID lisina (g/kg)
6,0
7,0
8,0
9,0
8,0
8,0
8,0
Costo mangime ($/ton)1
294
311
327
346
311
327
362
Acidificazione (mol H+ eq/ton)2
9,54
9,62
9,71
9,82
8,51
9,71
10,11
Carbon footprint (CO2 eq g/kg)
624,5
698,7
772,9
805,2
710,1
772,9
846,8
Richiesta di energia cumulativa (gPO4 eq/kg)
4,50
4,96
5,40
6,07
4,94
5,40
6,15
Potenziale di eutrofizzazione (gPO4 eq/kg)
40,08
40,04
40,00
40,26
34,92
40,00
41,35
0,27
0,30
0,33
0,43
0,29
0,33
0,43
Consumo fosforo (g P/kg)
10,92
11,47
12,01
12,02
10,93
12,01
12,80
Produzione galline giornaliera (%)
97,04
97,62
96,97
97,25
96,09
97,55
98,04
56,88
58,05
58,59
58,82
57,55
59,10
56,50
Produzione uova (g/dì)
55,20
56,67
56,81
57,20
55,30
57,65
55,39
Consumo mangime (g/dì)
113,0
113,1
112,9
109,9
117,6
113,3
105,5
Conversione (g mangime/g uovo/dì)
2,047
1,996
1,987
1,921
2,127
1,965
1,905
Acidificazione (mol H+ eq/g uovo)
0,0195
0,0192
0,0193
0,0189
0,0181
0,0191
0,0193
Carbon footprint (CO2 eq g/uovo)
1,278
1,395
1,536
1,547
1,510
1,519
1,613
Competizione di terreno (1.000
Dimensione uova
m2
annui/ton)
(g)3
Richiesta di energia cumulativa (kJ/g uovo)
9,22
9,89
10,74
11,66
10,50
10,62
11,71
Eutrofizzazione potenziale (gPO4 eq/g uovo)
0,0820
0,0799
0,0795
0,0773
0,0743
0,0786
0,0788
Competizione di terreno (1.000 m2 annui/g uovo)
0,0005
0,0006
0,0007
0,0008
0,0006
0,0006
0,0008
Consumo fosforo (g P/g uovo)
0,0224
0,0229
0,0239
0,0231
0,0232
0,0236
0,0244
1
= Diete formulate per rispettare le specifiche usate da Kleyn et al. (2020). Il costo delle materie prime è a solo scopo illustrativo. = Tutti i dati ambientali sono derivati da INRA www.feedtables.com ed espressi per kg di mangime, tranne la competizione di terreno, espressa in tonnellate metriche. 3 = Dati di performance delle galline derivati da Kleyn et al. (2020) e dati ambientali calcolati applicando i valori INRA di mangime sulla produzione di uova. 2
state, poiché questa sarebbe la realtà, se aumentasse la richiesta di granaglie. La formulazione delle diete avicole sta cambiando: rispetto alle diete a minor costo di una volta, i nutrizionisti e produttori si stanno ora focalizzando sul massimo guadagno. In futuro, nella formulazione, dovranno tener presente anche gli aspetti ambientali di sostenibilità. Aggiungere valore a una formula che tenga conto del minore impatto ambientale è un buon punto di partenza, come nei dati INRA utilizzati in questo studio, e consentirà di stabilire l’impatto ambientale della formulazione. Sarà così possibile ottimizzare i sistemi di produzione avicola, considerando al contempo gli aspetti ambientali.
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Questo articolo sottolinea solo alcuni punti dell’impatto ambientale, ma in futuro occorrerà considerare tutti gli aspetti che riguardano l’LCA. I diversi dati di LCA riportati in letteratura attestano la complessità del definire l’impatto totale sulla produzione avicola sostenibile. In termini più ampi, l’uso di proteine e di energia a livelli alti aumenta l’impronta di carbonio della produzione di uova, ma l’utilizzo di bassi livelli proteici porta a una diminuzione della dimensione delle uova, pertanto un consumatore attento al tema della sostenibilità ambientale dovrebbe acquistare uova di piccole dimensioni. La bibliografia è disponibile su richiesta Dagli Atti dell’Australian Poultry Science Symposium 2021
- focus -
FOCUS
- luglio/agosto 2021 -
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MARKETING
Impatto dei cambiamenti della produzione sul commercio mondiale di carne Nell’articolo pubblicato su Zootecnica International n.5/2021 avevamo analizzato i cambiamenti nella produzione mondiale di carne tra il 1970 e il 2019, caratterizzata dal sorpasso della produzione di carne bianca su quella rossa. In questo articolo l’autore analizza gli impatti di questo mutamento sul commercio mondiale di carne avicola, bovina e suina.
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da 1,3 a 2,0 milioni di tonnellate (52,3%); le esportazioni di carne suina invece sono passate da 1,7 a 19,1 milioni di tonnellate (1.027,7%) e quelle di carne avicola da 0,5 a quasi 20 milioni di tonnellate (3.731,5%).
Differenze notevoli negli scambi commerciali in base al tipo di carne
Hans-Wilhelm Windhorst L’autore è Direttore Scientifico del WING all’Università Veterinaria di Hannover e Professore Emerito all’Università di Vechta, Germania
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Un confronto tra lo sviluppo del commercio di carne bovina, suina e avicola tra il 1970 e il 2019 mostra un parallelo con il notevole aumento del commercio di carne di maiale e di pollo, mentre il volume di carne bovina è cresciuto molto più lentamente (Figura 1). Nel periodo preso in esame il volume delle esportazioni di carne bovina è aumentato
- marketing -
Mentre la quota di carne bovina esportata è diminuita dal 3,4% (1970) al 2,9% (2019), è aumentata dal 4,8% al 17,4% quella di carne suina e dal 3,5% al 15,2% quella di carne di pollo. I dati mostrano la competizione tra carne di maiale e pollame. L’articolo pubblicato in maggio ha evidenziato che le differenze nella produzione di carne tra i continenti erano dovute essenzialmente a barriere religiose, costi di produzione e cambiamenti nel consumo pro capite. La dinamica delle esportazioni e delle importazioni riflette questi tre principali fattori di riferimento.
Forti differenze tra i continenti nelle esportazioni Quando l’analisi scende dal livello mondiale a quello continentale, diventano evidenti le grandi differenze tra le dinamiche nei singoli continenti. Tra il 1970 e il 2019 le esportazioni mondiali di carne suina sono aumentate di 14,9 milioni di tonnellate, quelle di pollame di 17,3 milioni di tonnellate. La Tabella 1 rivela che l’Europa ha registrato i maggiori volumi di esportazione di carni suine e avicole, seguita dall’America settentrionale per le prime e dall’America meridionale per le seconde.
MARKETING
20.000
[1,000 t]
15.000
10.000
Cage Cage Cage Free Free Free
5.000
0
1970 1973 1976 1979 1982 1985 1988 1991 1994 1997 2000 2003 2006 2009 2012 2015 2018 Carne Bovina
Carne Suina
Carne Avicola
Figura 1 – Sviluppo delle esportazioni mondiali di carne bovina, suina e avicola tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer, sulla base di dati FAO). Tabella 1 – Sviluppo delle esportazioni di carne di maiale e di carne avicola tra il 1970 e il 2019 a livello di continente. Dati in 1.000 t (fonte: calcoli dell’autore sulla base di dati FAO). Continente
Carne suina
Carne avicola
Africa
24
95
Asia
-86
2.838
Europa
9.511
6.734
Nord America
4.018
3.317
Sud America
1.198
4.221
14.942
17.285
Mondo
La Figura 2 documenta il forte aumento delle esportazioni sudamericane di carne avicola: un risultato dovuto soprattutto allo sviluppo avvenuto in Brasile, che nel giro di vent’anni è diventato il principale Paese esportatore di carne avicola e che, insieme agli USA, potrebbe trarre
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Figura 2 – Sviluppo delle esportazioni del Sud America di carne bovina, suina e avicola tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer, sulla base di dati FAO).
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MARKETING
profitto in particolare dalla domanda di questo tipo di carne. Nel 2019 il Brasile ha esportato carne avicola in più di 120 Paesi.
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Carne Suina
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Figura 4 – Sviluppo delle esportazioni dell’Asia di carne bovina, suina e avicola tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer, sulla base di dati FAO).
Paesi Bassi, in Polonia, in Germania e in Belgio. Il volume delle esportazioni polacche è aumentato da 0,44 milioni di tonnellate nel 2010 a 1,61 milioni di tonnellate nel 2019, aumento reso possibile da ingenti investimenti di capitale da parte di altri Paesi membri dell’Unione europea.
Grandi differenze tra i continenti anche nelle importazioni
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Figura 3 – Sviluppo delle esportazioni del Nord America di carne bovina, suina e avicola tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer, sulla base di dati FAO).
Anche in Asia le esportazioni di carne avicola sono aumentate considerevolmente a partire dalla metà degli anni ’90 (Figura 4). La catastrofe dello tsunami del 2014 ha causato una forte riduzione dei volumi di esportazione; negli anni successivi la forte crescita è proseguita e ha raggiunto un massimo preliminare con 3,3 milioni di tonnellate nel 2018. A questo obiettivo la Thailandia ha contribuito con 1,2 milioni di tonnellate circa, la Cina con 0,65 milioni di tonnellate. Le esportazioni di carne bianca in Europa sono aumentate costantemente nel periodo analizzato, in particolare tra il 2010 e il 2019: in questo decennio il volume delle esportazioni è cresciuto da 4,7 a 8,1 milioni di tonnellate, ovvero del 71,7%. La notevole dinamica è stata in gran parte frutto del risultato degli elevati tassi di crescita nei
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Come era prevedibile, l’andamento delle importazioni mondiali riflette la situazione delle esportazioni (Figura 5). Il volume delle importazioni di carni suine è stato tuttavia superiore a quello delle carni bianche a partire dal 2014, per via del rapido aumento delle importazioni della Cina, che ha perso circa il 30% della propria produzione di carne suina a causa dei focolai di peste suina africana. A trarre i maggiori profitti dalla crescente domanda 20.000
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Un confronto tra le dinamiche dei due sub-continenti americani rivela che fino al 2014 anche nel Nord America le esportazioni di carne bianca erano superiori a quelle di carne suina (Figura 3), ma da allora la carne di maiale ha conquistato la prima posizione. Tale cambiamento è avvenuto in conseguenza degli stop alle importazioni di carne avicola da parte di molti Paesi in seguito ai massicci focolai di Influenza Aviaria verificatisi nel Midwest nel 2015 (Windhorst 2016). La rapida crescita delle esportazioni di carni di maiale è dovuta anche alla forte diminuzione della produzione in Cina e in diversi altri Paesi dell’Asia orientale a causa dei focolai di peste suina africana verificatisi dalla metà dell’ultimo decennio.
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Figura 5 – Sviluppo delle importazioni mondiali di carne bovina, suina e avicola tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer, sulla base di dati FAO).
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MARKETING
2017 si è trovata nuovamente in cima alla classifica delle carni più vendute.
Dei 6,8 milioni di tonnellate di carne suina che i Paesi asiatici hanno importato nel 2019, la Cina da sola ha contribuito con 3,1 milioni di tonnellate, il Giappone con 1,4 e la Repubblica di Corea con 0,7 milioni di tonnellate. Le importazioni di carne avicola hanno raggiunto un volume di quasi 7 milioni nel 2019. Il Giappone ha importato 1,4 milioni di tonnellate, la Cina e Hong Kong 0,8 milioni ciascuno, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti 0,7 milioni di tonnellate ciascuno. Per diversi decenni le importazioni asiatiche di carne bianca sono state molto più elevate di quelle di carne suina; con l’arrivo della peste suina africana, però, si sono rese necessarie le importazioni di carni suine per soddisfare la domanda della popolazione (Figura 6).
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cinese sono stati i Paesi nordamericani e gli Stati membri dell’Unione europea.
I tassi di crescita di gran lunga più elevati per quanto riguarda le importazioni di carne avicola negli ultimi cinquant’anni si sono registrati in Africa (Figura 7). Mentre nel 1970 erano state importate solo 5.000 tonnellate, verso la fine dell’ultimo decennio le importazioni hanno raggiunto un volume quasi 40 volte superiore. I Paesi con le più alte importazioni nel 2019 sono stati il Sudafrica (539.000 tonnellate), l’Angola (279.000 tonnellate), il Ghana (153.000 tonnellate) e la Repubblica Democratica del Congo (131.000 tonnellate).
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Figura 7 – Sviluppo delle importazioni dell’Africa di carne bovina, suina e avicola tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer, sulla base di dati FAO).
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Un confronto tra l’andamento delle esportazioni e delle importazioni tra il 1970 e il 2019 (Tabelle 1 e 2) rivela alcune differenze notevoli.
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Figura 6 – Sviluppo delle importazioni dell’Asia di carne bovina, suina e avicola tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer, sulla base di dati FAO).
Il rapido aumento dei prezzi al dettaglio di questo tipo di carne ha determinato un cambiamento nel comportamento dei consumatori in materia di acquisti: in molti si sono astenuti dal comprare la costosa carne di maiale per rivolgersi alla più economica carne di pollo, che dal
Tabella 2 – Sviluppo delle importazioni di carne di maiale e di carne avicola tra il 1970 e il 2019 a livello di continente. Dati in 1.000 t (fonte: calcoli dell’autore sulla base di dati FAO). Continente
Carne suina
Carne avicola
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Asia
6.253
5.968
Europa
5.584
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Nord America
385
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Sud America
358
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15.299
Africa
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A differenza delle esportazioni, il Nord e Sud America hanno svolto un ruolo secondario nelle importazioni. La loro produzione era molto più alta della domanda interna, che ha permesso le esportazioni elevate. L’Europa e l’A-
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MARKETING
sia hanno avuto posizioni molto simili nelle importazioni. Nelle importazioni di carne avicola l’Africa si è classificata al terzo posto, a dimostrazione della crescente domanda di questo tipo di carne in Sudafrica e nei Paesi islamici del Nord Africa. In Europa il volume delle importazioni di carni suine e avicole è aumentato a più di 5 milioni di tonnellate. Il divario nei volumi delle importazioni si è ridotto tuttavia da 3,1 milioni di tonnellate (2010) a 2,2 milioni di tonnellate (2019). Ciò riflette da un lato la crescita più rapida della produzione di carne avicola, dall’altro la diminuzione del consumo pro capite di carne suina e l’aumento di quella avicola.
I principali fattori alla base della dinamica del commercio di carne L’analisi precedente potrebbe documentare l’evoluzione parallela dell’aumento del volume delle esportazioni e delle importazioni di carni suine e avicole tra il 1970 e il 2019. Concentrandosi sul decennio tra il 2010 e il 2019
diventa ovvio che il volume degli scambi di carne avicola è aumentato più rapidamente di quello di carne suina, dinamica che ha un parallelo nello sviluppo della produzione, come dimostrato nell’articolo pubblicato su Zootecnica International 5/2021. Che cosa ha causato queste differenti dinamiche negli ultimi dieci anni? I Paesi di soglia e quelli in via di sviluppo hanno svolto un ruolo decisivo nelle dinamiche commerciali: la rapida crescita della popolazione e la maggiore disponibilità di mezzi finanziari per l’acquisto di cibo hanno portato a un continuo aumento della domanda di carne che, dove non è stata soddisfatta dalla produzione interna, ha obbligato a ricorrere alle importazioni. Un altro fattore di orientamento è stato il crescente numero di fast food nei centri urbani. La carne avicola ha raggiunto la posizione dominante nei Paesi in cui le barriere religiose vietano il consumo di carne bovina e suina (Tabella 3): tra il 1990 e il 2019 il consumo mondiale è aumentato quattro volte più velocemente di quello di carne bovina e tre volte più rapidamente di quello di carne suina. Mentre il consumo medio pro capite di carne bovina è diminuito e quello di carne suina
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è cresciuto solo di 1,4 kg (14,2%), è invece aumentato quello di carne avicola di 8,8 kg, pari al 147,5%. Tabella 3 – Evoluzione del consumo mondiale totale e del consumo pro capite di carne bovina, suina e avicola tra il 1990 e il 2019 (fonte: OECD Agricultural Outlook 2019-2029). Consumo totale (1.000 t)
Consumo pro capite (kg/anno)
Anno
Carne bovina
Carne suina
Carne avicola
Carne bovina
Carne suina
Carne avicola
1990
48.202
63.494
34.528
6,56
9,69
5,96
2000
58.775
89.209
67.720
6,73
11,38
9,75
2010
65.015
100.185
100.185
6,57
12,25
12,73
2019
70.474
104.245
128.758
6,42
11,09
14,75
Aumento
22.272
40.751
94.230
-0,14
1,40
8,79
46,2
64,2
272,9
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Variazione %
I produttori di carne bianca sono stati in grado di adattarsi alla nuova situazione meglio dei produttori di carne bovina e suina: il ciclo produttivo breve degli avicoli ha permesso un rapido aumento della produzione nei principali Paesi di esportazione. Un altro vantaggio è rappresentato dai costi di produzione più bassi, grazie al tasso di conversione dei mangimi nettamente migliore rispetto a quello di bovini e suini da ingrasso, il che ha portato a prezzi più bassi per i consumatori e alla conseguente notevole dinamica del commercio di carne bianca (Figura 8). 5.000
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notevole diminuzione del valore medio per tonnellata importata nel 2000 riflette la crisi economica e finanziaria in Asia.
Prospettive Nel documento “Prospettive agricole 2020-2029” l’OCSE e la FAO prevedono un aumento delle esportazioni e delle importazioni di carne bovina e avicola e una diminuzione di carne suina (Tabella 4). Tabella 4 – Previsione dell’evoluzione delle esportazioni e delle importazioni di carni bovine, suine e avicole tra il 2020 e il 2029 (fonte: OECD Agricultural Outlook 2019-2029). Export (1.000 t)
Import (1.000 t)
Anno
Carne bovina
Carne suina
Carne avicola
Carne bovina
Carne suina
Carne avicola
2020
12.297
10.976
15.155
12.018
10.734
14.285
2029
13.158
10.244
16.766
12.880
10.002
15.897
Variazione (1.000 t)
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1.612
Variazione %
7,0
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10,6
7,1
-6,8
11,3
La previsione di questa diminuzione può essere attribuita alla ripresa della produzione in Asia orientale e sudorientale. La carne bianca potrà rafforzare la sua posizione nella produzione, nel consumo e nel commercio. L’OCSE e la FAO prevedono un aumento della produzione di carne di pollame da 132,1 milioni di tonnellate (2020) a 145,7 milioni di tonnellate (2029) e un aumento del volume delle esportazioni da 14,3 a 15,9 milioni di tonnellate, a dimostrazione che anche nell’attuale decennio continuerà il passaggio dalla carne rossa a quella bianca.
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Bibliografia e approfondimenti 1.250
Database FAO: www.fao.org./faostat. 0
1970
1980
Carne Bovina
1990
Carne Suina
2000
2010
Carne Avicola
OECD-FAO: Agricultural Outlook 2019 – 2029. https:// stats.oecd.org.
2019
Figura 8 – Andamento dei prezzi medi di importazione per tonnellata della carne bovina, suina e avicola tra il 1970 e il 2019 (fonte: A.S. Kauer, sulla base di dati FAO).
Windhorst, H.-W.: Economic impacts of the AI-outbreaks in the USA in 2015. A final evaluation of the epizootic disaster. In: Zootecnica International 38 (2016), no. 7, pp. 34-39.
Nel 2019 il prezzo medio mondiale per tonnellata di carne avicola importata era inferiore di 635 US$ rispetto alla carne suina e di 2.345US$ rispetto a quella bovina. La
Windhorst, H.-W.: The red-white shift in global meat production. In: Zootecnica international 43 (2021), no. 5, pp. 32-37.
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TECHNICAL COLUMN
Migliorare la tolleranza al caldo e la produzione di carne del colorato Tetra HB Le temperature ambientali elevate, specialmente nei Paesi tropicali e subtropicali, influenzano negativamente le performance di crescita e la produzione di uova nei riproduttori da carne e da uova, in particolare quando vengono allevati in capannoni con accesso all’aperto (Fathi et al. 2013). Materiali e metodi Nella nostra prova sono stati messi a confronto il peso vivo e le caratteristiche della carcassa di 2.000 pulcini a 10 settimane di età, di cui 1.000 (metà maschi e metà femmine) derivanti da un incrocio a collo nudo della linea paterna e da TETRA HB colorato come linea materna, mentre gli altri 1.000 (sempre metà maschi e metà femmine) erano ibridi TETRA HB colorati. Tutti sono stati accasati in capannone chiuso con lettiera (9,2m2 ciascun recinto), dalla nascita al settantesimo giorno, secondo sesso e genotipo, con 100 soggetti a recinto. Sono stati alimentati a volontà con diete disponibili in commercio e con acqua sempre a disposizione negli abbeveratoi automatici, per tutta la prova. La prova è avvenuta in estate, quando le temperature sia esterne che interne erano massime.
Fortunatamente esistono alcuni geni, sia principali che marker, ad esempio il collo nudo (Na) e il piumaggio crespo (F), in grado di ridurre efficacemente lo stress da calore. Gábor Milisits1, Anita Almási1, Attila Orbán1, Zoltán Sütő2 1Bábolna
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Il gene collo nudo è una mutazione con circa il 40% di riduzione della copertura del piumaggio se omozigote, e del 30% se eterozigote (Bordas et al. 1978). Grazie a ciò, i soggetti a collo nudo hanno una maggiore flessibilità nella termoregolazione (Touchburn et al. 1980) e un tasso di sopravvivenza allo stress da calore significativamente superiore (Smith e Lee, 1977).
- technical column -
Visto che l’uso degli eterozigoti di linea paterna a collo nudo ha dato luogo a due tipologie, l’omozigote na/na con fenotipo a collo piumato e l’eterozigote Na/na a collo nudo, i pulcini sono stati suddivisi in due gruppi a seconda della presenza o meno di piumaggio sul collo. È stato poi rilevato il peso vivo di 90 soggetti scelti a caso (15 per entrambi i sessi di tutti i gruppi esaminati) a 7 e 10 settimane. I soggetti sono stati quindi macellati a 10 settimane e sottoposti a dissezione, misurando questi tratti: peso alla macellazione, peso del soggetto pronto vendita, muscolo della coscia con pelle e ossa, muscolo del petto
TECHNICAL COLUMN
con pelle e ossa, filetto e grasso addominale. È stato infine calcolato il rapporto delle differenti parti corporee sezionate.
Risultati Come si vede dalla Tabella 1, l’uso della linea paterna a collo nudo ha mostrato un aumento di peso, nella prole, in entrambi i sessi, nelle età prese in esame. Comunque, per questo tratto, la superiorità della prole originata dalle linee paterne a collo nudo è stata chiaramente influenzata dal sesso. Anche se il peso vivo degli incroci è stato significativamente (P<0,05) maggiore nei maschi (del 4,5 e 6,2% in base alla presenza o assenza di piumaggio nel collo, rispettivamente) rispetto ai pulcini TETRA HB colorati, tale differenza si è rivelata significativamente molto inferiore (1,7 e 2,6%) e statisticamente non significativa nelle femmine, a 7 settimane di età.
Tabella 1 – Peso vivo (gr) dei polli di diversi genotipi esaminati a 7 e 10 settimane di età. Genotipo Età
TETRA HB Colorato
Collo nudo ♂ x TETRA HB Colorato ♀
(omozigote, fenotipo a collo piumato)
(eterozigote, fenotipo a collo nudo)
Maschi 7 settimane
1892a±84
1977b±60
2009b±84
10 settimane
2811a±180
2951ab±183
3104b±196
7 settimane
1564±51
1591±63
1605±62
10 settimane
2211±95
2269±100
2269±93
Femmine
abLettere
diverse nella stessa riga indicano differenze significative (P<0,05).
TETRA HB colorati, tranne quello del grasso addominale nei maschi eterozigoti (Tabella 2). Sono state osservate differenze significative (P<0,05) solo nel peso del petto con pelle e ossa e in quello del filetto nei maschi. Il peso del petto con pelle e
QUALITÀ RICERCA COMPETENZA TRADIZIONE AFFIDABILITÀ
La superiorità dei pesi vivi dei pulcini incrociati aumentava ulteriormente al 5% e 10,4% nei maschi, mentre restava quasi la stessa (2,6 e 2,6%) nelle femmine, a 10 settimane di età. È anche interessante notare che il peso vivo degli eterozigoti (fenotipo collo nudo) è stato maggiore rispetto agli omozigoti (collo piumato) in entrambi i sessi a 7 settimane di età. Tali variazioni sono però state influenzate anche dal sesso, poiché erano circa il doppio (1,6%) nei maschi rispetto alle femmine (0,9%). La differenza è aumentata sino al 5,2% nei maschi e diminuita allo 0% nelle femmine, a 10 settimane di età. Il peso dei diversi tratti di macellazione mostrava risultati più favorevoli nei pulcini incrociati rispetto ai
Collo nudo ♂ x TETRA HB Colorato ♀
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TECHNICAL COLUMN
Tabella 2 – Peso dei diversi tratti di macellazione nei genotipi esaminati a 10 settimane di età. Genotipo Tratti di macellazione (%)
TETRA HB Colorato
Collo nudo ♂ x TETRA HB Colorato ♀
Collo nudo ♂ x TETRA HB Colorato ♀
(omozigote, fenotipo a collo piumato)
(eterozigote, fenotipo a collo nudo)
Risultati simili sono stati ottenuti esaminando il rapporto tra i diversi tratti di macellazione e il peso alla macellazione (Tabella 3).
Conclusioni
Maschi Peso pronto vendita
1978±116
2035±165
2169±211
Muscolo della coscia con pelle e ossa
617±80
656±50
688±93
Muscolo del petto con pelle e ossa
547a±42
582ab±58
639b±66
Filetto
354a±37
391ab±40
435b±57
Grasso addominale
25.4±16.4
18.2±12.8
35.8±18.5
Femmine Peso pronto vendita
1503±94
1577±62
1540±55
Muscolo della coscia con pelle e ossa
462±28
477±31
492±50
Muscolo del petto con pelle e ossa
445±42
481±22
454±33
Filetto
294±35
307±24
303±32
47.1±18.5
33.4±15.0
29.6±22.6
Grasso addominale abLettere
diverse nella stessa riga indicano differenze significative (P<0,05).
ossa è stato superiore del 16,8%, mentre quello del filetto ha raggiunto il 22,9% negli incroci a collo nudo rispetto ai TETRA HB colorati a collo piumato. Tabella 3 – Rapporto dei diversi tratti di macellazione con il peso alla macellazione nei genotipi esaminati a 10 settimane di età. Genotipo Tratti di macellazione (%)
TETRA HB Colorato
Collo nudo ♂ x TETRA HB Colorato ♀
Collo nudo ♂ x TETRA HB Colorato ♀
(omozigote, fenotipo a collo piumato)
(eterozigote, fenotipo a collo nudo)
Maschi Peso pronto vendita
68.8±1.2
69.0±1.1
70.3±1.8
Muscolo della coscia con pelle e ossa
21.5±2.4
22.3±1.3
22.2±1.4
Muscolo del petto con pelle e ossa
19.0a±0.8
19.7ab±0.7
20.7b±1.0
Filetto
12.3a±0.9
13.3ab±0.6
14.1b±1.2
Grasso addominale
0.89±0.57
0.61±0.43
1.19±0.63
Femmine Peso pronto vendita
67.6±1.6
69.6±1.5
69.0±1.8
Muscolo della coscia con pelle e ossa
20.8±0.8
21.1±1.1
22.1±2.5
Muscolo del petto con pelle e ossa
20.0±1.2
21.2±0.6
20.3±1.0
Filetto
13.2±1.2
13.5±0.8
13.5±1.1
Grasso addominale
2.14±0.91
1.48±0.69
1.33±1.03
abLettere
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diverse nella stessa riga indicano differenze significative (P<0,05).
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I risultati di questa prova rafforzano l’associazione tra il gene a collo nudo (Na) e migliori tassi di crescita e rese alla carcasse in polli da carne macellati a 10 settimane. Riconoscimenti:
Ricerca finanziata dal progetto ‘GINOP-2.3.4-15-2016-00005’.
Bibliografia Bordas, A., Mérat, P., Sergent, D., Ricard, F. H., Coquerelle, G. and Marche, G. (1978): Influence du gène Na («Cou-nu») sur la croissance, la consommation alimentaire et la composition corporelle du poulet selon la température ambiante. Ann. Génét. Sél. Anim. 10, 209-231. DOI: https:// doi.org/10.1186/1297-9686-10-2-209. Fathi, M. M., Galal, A., El-Safty, S. and Mahrous, M. (2013): Naked neck and frizzle genes for improving chickens raised under high ambient temperature: I. Growth performance and egg production. World Poultry Sci. J. 69, 813-832. DOI: https://doi. org/10.1017/S0043933913000834. Smith, L.T. and Lee, R. (1977): A study of the naked neck gene of the fowl. Poultry Sci. 56, 1758. DOI: https://doi.org/10.3382/ps.0561691. Touchburn, S. P., Guillaume, J., Leclercq, B. and Blum, J. C. (1980): Lipid and energy metabolism in chicks affected by dwarfism (dw) and naked-neck (Na). Poultry Sci. 59, 21892197. DOI: https://doi.org/10.3382/ ps.0592189.
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MANAGEMENT
Il benessere animale negli allevamenti di ovaiole – Prima parte
D. Cavero, H&N International GmbH; M. Schmutz, Lohmann Breeders; W. Bessei, Università di Hohenheim. Questo articolo, tratto da Lohmann Information, rimane di proprietà di LOHMANN BREEDERS. Non è possibile copiare o distribuire alcuna parte di questo articolo senza previo consenso scritto di LOHMANN BREEDERS.
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Nei Paesi industrializzati il benessere degli animali è diventato uno dei principali aspetti da considerare nella produzione avicola. Le autorità governative, le ONG, le catene di distribuzione e i consumatori esprimono preoccupazione per gli allevamenti zootecnici intensivi, in particolare per la produzione di uova. I punti più criticati dei sistemi in gabbia sono lo spazio ristretto e la mancanza di elementi strutturali come lettiera, nidi e posatoi, per consentire alle galline di mettere in pratica i loro comportamenti naturali. In questa prima parte si analizzano i fattori cruciali per il benessere delle ovaiole in produzione per poi, nei prossimi numeri, entrare nel dettaglio delle singole fasi. È in atto un forte movimento mediatico per sostituire le gabbie arricchite con voliere, o comunque strutture più spaziose, con o senza accesso al giardino d’inverno e all’aperto. La gestione degli allevamenti alternativi e il comportamento delle galline libere rappresentano sfide particolari per
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MANAGEMENT
gli allevatori. Le galline devono avere una buona attitudine al nido per ridurre il numero di uova deposte a terra. La paura e le improvvise esplosioni di panico o il nervosismo, nei gruppi di ovaiole in sistemi alternativi, inducono prestazioni ridotte e un aumento della mortalità per soffocamento degli animali negli angoli o nel nido. Nei sistemi alternativi, fenomeni come pica e cannibalismo possono risultare esacerbati in quanto gli animali sono liberi. Altri problemi legati al benessere delle ovaiole sono: la muta indotta utilizzando restrizioni alimentari e l'eutanasia dei pulcini maschi di un giorno. I metodi convenzionali per la muta delle ovaiole, basati sulla sospensione del mangime, acqua e luce, sono stati gradualmente eliminati in molti Paesi e sostituiti da procedure che escludono il digiuno totale. Inoltre, la muta ha perso la sua utilità oggigiorno grazie alla selezione genetica che ha prodotto ovaiole dall'ottima persistenza e qualità del guscio, che consentono periodi di deposizione prolungati. In alcuni Paesi c’è una forte opposizione all'eutanasia dei pulcini maschi di un giorno delle linee da uova. Come alternative a tale pratica sono attualmente oggetto di studio l’allevamento dei pulcini maschi fino al peso della macellazione, l’utilizzo di razze a duplice attitudine e la determinazione del sesso in-ovo. In passato il consumo di uova come fonte preziosa di proteine per l’alimentazione umana era privilegio della parte più ricca della popolazione. Lo sviluppo di linee genetiche ad alta produzione, di sistemi di allevamento intensivo e l’uso di formulazioni mangimistiche bilanciate hanno portato a una drastica riduzione dei costi di produzione e del prezzo delle uova al consumatore finale. All’inizio degli anni ‘50, il prezzo per 6 uova era l’equivalente di un’ora di salario. Oggi, con il salario di un’ora possono essere acquistate più di 150 uova. Le uova sono quindi diven-
tante accessibili a tutte le classi sociali nei Paesi industrializzati. La diminuzione dei costi di produzione si basa principalmente sul progresso genetico, sulla prevenzione delle malattie e sui sistemi di allevamento intensivi. Questi progressi hanno migliorato la produttività, la vivibilità e l’efficienza produttiva delle galline, riducendo al contempo l’emissioni di gas serra e ammoniaca e hanno ottimizzato l’utilizzo delle materie prime, energia e acqua. Il parametro chiave del miglioramento dei criteri economici e ambientali si estrinseca nella maggiore efficienza alimentare degli animali. Mentre negli anni ‘50 erano necessari più di 3 kg di mangime per produrre 1 kg di uova, il rapporto di conversione mangime:uova è sceso oggi a meno di 2:1. L’allevamento intensivo, e in particolare quello delle galline ovaiole, è stato oggetto di contestazioni nei Paesi industrializzati; infatti, la gallina in gabbia è stata spesso usata come simbolo della sofferenza animale. Le ragioni di questi atteggiamenti sono molteplici. Uno degli aspetti più importanti è stato il rapido passaggio dagli allevamenti a conduzione familiare all’aperto verso sistemi intensivi in gabbia a fossa profonda. Questo sviluppo si è verificato in Europa tra gli anni ‘50 e ‘70 e ha contribuito a migliorare la salute dei gruppi e comportato un migliore controllo dell’ambiente, con un effetto positivo sulla produttività e sulla vivibilità degli avicoli. Inoltre, ha consentito un’elevata automatizzazione della produzione, riducendo il carico di lavoro per gli allevatori. La visione del tradizionale sistema di allevamento familiare, tuttavia, è rimasta nella memoria della popolazione urbana ed è stata spesso idealizzata. Gli scienziati, principalmente nei Paesi del Nord Europa, hanno espresso la loro preoccupazione per lo spazio a disposizione estremamente limitato e la carenza di nidi, posatoi e lettiera. Di conseguenza, le gabbie convenzio-
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MANAGEMENT nali sono state vietate nell’UE a partire dal 2012. In alcuni Paesi, come Svizzera, Finlandia e Svezia, le gabbie convenzionali sono state proibite ancora prima di questa data. L’allontanamento dagli allevamenti in gabbia è emerso con un certo ritardo in Nord America e in Australia e i tentativi di introdurre sistemi “cage-free“ stanno guadagnando terreno continuamente. Negli Stati Uniti, la California ha formulato requisiti minimi per le galline ovaiole vietando di fatto le gabbie convenzionali. Altri Stati hanno stabilito regolamenti simili. Nel frattempo, alcune catene di supermercati e ristoranti degli Stati Uniti e del Canada hanno annunciato che non venderanno più, a breve o medio termine, uova prodotte in gabbie convenzionali a favore delle uova cage-free. È stato stimato che il 50% delle uova in questi due Paesi sarà prodotto in sistemi alternativi entro i prossimi cinque anni. Con il passaggio dalle gabbie ai sistemi alternativi, le galline possono godere di una maggiore libertà di movimento ed esprimere la loro attività locomotoria, razzolare e fare i bagni di sabbia, andare nel nido e appollaiarsi sui trespoli. Tuttavia, con i sistemi alternativi sono emersi nuovi problemi da considerare con attenzione: la gestione deve essere adattata di conseguenza e gli animali necessitano di essere svezzati in sistemi simili a quelli che troveranno in produzione; devono poter imparare a volare e a muoversi in modo appropriato nel sistema per trovare acqua e cibo; è inoltre necessario più lavoro e tempo per monitorare il comportamento delle galline e intraprendere interventi di correzione, se necessario. Dal punto di vista della ricerca genetica, oltre ai criteri di selezione convenzionali come la produzione e la qualità delle uova e la conversione alimentare, nell’ultimo decennio nell’indice di selezione hanno assunto un peso rilevante anche i tratti relativi al benessere animale. Per raccogliere queste informazioni sono stati sviluppati test specifici sulle performance nei sistemi alternativi. Oltre alle nuove normative e alle nuove sfide relative ai sistemi di allevamento alternativi, l’industria avicola sta affrontando altri punti critici contro pratiche comuni quali il debeccaggio, la muta e l’abbattimento dei pulcini maschi di un giorno delle linee da uova.
Problematiche sul benessere legate al tipo di allevamento Ovviamente, nei moderni sistemi alternativi gli animali beneficiano di più spazio, attività fisica e capacità di esprimere comportamenti naturali. Tuttavia, le galline devono affrontare altri problemi, che ne compromettono il benes-
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sere e che devono essere risolti dagli allevatori. Nervosismo e ripetuti episodi di ammassamento (isteria) sono stati segnalati come un problema abbastanza diffuso nelle ovaiole allevate in voliera o a terra, su grigliato senza lettiera. L’isteria è caratterizzata da un improvviso aumento del canto delle galline, voli e corse senza una ragione ovvia e tentativi di nascondersi in un angolo o sotto le mangiatoie e gli abbeveratoi. Come fattori che influenzano l’isteria sono stati identificati la razza, la dimensione del gruppo e l’elevata densità di allevamento. L’isteria causa riduzione della produzione di uova, danni alle piume e ferite da graffi. Episodi di soffocamento portano a un’elevata mortalità quando il gruppo tende a ammassarsi in un angolo del sistema. È stato riscontrato che la riduzione delle dimensioni del gruppo, della densità di allevamento e la fornitura di elementi strutturali come lettiera, posatoi e divisioni dello spazio abbassano il rischio di ammucchiamenti. Inoltre, l'uso di musica e le visite degli addetti fatte a ore diverse, con abiti di colore differente, già nella fase di svezzamento, aiutano i soggetti ad abituarsi a nuovi eventi e a limitare il nervosismo. Un altro tipo di soffocamento delle galline può verificarsi in relazione al bagno di sabbia e alla ricerca dei nidi per la deposizione. Le ovaiole sono molto motivate a fare i bagni di sabbia quando vengono offerti ampi spazi con lettiera. Il bagno di sabbia è considerato un comportamento naturale che aiuta a mantenere la livrea in buone condizioni. Spesso le galline si raccolgono in punti specifici del sistema per un bagno di sabbia sincronizzato, in particolare dopo la deposizione. Ciò può portare a sovraffollamento e soffocamento. Il soffocamento può verificarsi anche nel momento dell’ovodeposizione. Nel cercare il nido adatto, le galline tendono ad ammassarsi in particolari aree, principalmente in testata. Gli ammucchiamenti si verificano anche in caso di deposizione a terra, quando le galline depongono le uova fuori dal nido, negli angoli delle aree con lettiera e attirano l’attenzione delle compagne. Campbell et al. (2017) hanno riportato un ammassamento spontaneo, diffuso durante tutto il giorno, della durata da 1 minuto a 6 ore. Gli autori hanno osservato una certa dinamicità prima verso l’ammassamento e poi una sua contrazione. Non è stato possibile identificare né la causa dell’ammassamento né quella della dispersione delle galline e, in questo caso, non c’è stata mortalità. In una prova sul soffocamento negli allevamenti all’aperto nel Regno Unito, i produttori di uova hanno riferito che questo
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MANAGEMENT fenomeno si verificava in oltre il 50% dei loro allevamenti. Tempi e luogo dell’ammassarsi, ad eccezione che per i nidi, erano imprevedibili e molto variabili. La mortalità era generalmente bassa. Rayner et al. (2016) hanno scoperto che razza e tipo di nido influenzano l’ammassamento in quest’ultimi. Secondo la loro esperienza, ammassarsi nei nidi può portare a un’elevata mortalità per soffocamento e surriscaldamento, soprattutto a temperature ambiente elevate. Quindi il soffocamento non è solo una perdita economica, ma anche un serio problema di benessere nei sistemi alternativi. Dividere i nidi in piccole sezioni e togliere i trespoli davanti ai nidi riduce il rischio di affollamento in questi.
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Un’ulteriore raccomandazione per evitare o ridurre l’incidenza del soffocamento consiste nel distrarre le galline con l’arricchimento acustico, come la riproduzione di musica o le corse della catena di alimentazione nel pomeriggio. Inoltre, si può limitare il problema facendo muovere gli animali più frequentemente, per evitare che stazionino in angoli e punti con maggiore intensità di luce. La temperatura e la ventilazione incidono sul comportamento; si è visto che anche spargere granaglie nella lettiera può essere di aiuto. Si è notato che la paura nelle galline è un fattore che influenza la loro decisione di utilizzare o evitare l’accesso all’aperto. Ciò è stato confermato in uno studio di Hartcher et al. (2016). Gli autori hanno utilizzato la tecnologia RFID per analizzare l’uso della parte free-range in un gruppo di ovaiole. Le galline che hanno fatto più visite e hanno trascorso più tempo all’aperto hanno mostrato significativamente meno paura nel Tonic Immobility Test. Si assume generalmente che la paura e l’ammassarsi siano una forma di risposta verso le condizioni ambientali. È stato dimostrato che la paura negli avicoli può essere ereditaria. Esistono test per la paura, come il Tonic Immobility Test (TI), l’Open Field test (OF) e l’Emerge-Test, che possono essere facilmente eseguiti nei giovani pulcini e inclusi nei programmi di selezione. Sono necessarie ulteriori ricerche per dimostrare l’efficacia di queste procedure per ridurre l’isteria e l’ammassamento nelle linee e ibridi commerciali. Tradizionalmente le informazioni provenienti dalle linee pure accasate in gabbie collettive sono state utilizzate per selezionare soggetti più calmi, che mostrano meno isterismo. Le tecnologie future, che siano in grado di acquisire automaticamente informazioni sul comportamento individuale di un gruppo di galline in sistemi cage-free, potrebbero aiutare a migliorare questi tratti. Tuttavia, vanno fatti ulteriori sforzi per migliorare l’ambiente e la gestione al fine di evitare i comportamenti descritti. Fine della prima parte La bibliografia è disponibile su richiesta
Tradotto da Gianluca Selva - ALI LOHMANN, Distributore LOHMANN BREEDERS in Italia. Per ulteriori informazioni e altri articoli visitare il sito: www.lohmann-breeders.com o contattare direttamente: LOHMANN BREEDERS GMBH Am Seedeich 9-11 - 27472 Cuxhaven / Germania - Email: info@lohmann-breeders.com
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Alternative biologiche alle terapie antibiotiche in avicoltura Mentre i produttori avicoli australiani continuano a limitare l’uso degli antibiotici, aumenta il numero di terapie alternative e di prodotti chimici usati per superare gli eventi stressori dell’allevamento intensivo, che però tendono ad avere una base chimica e possono portare a resistenze se usati scorrettamente. Il ruolo degli antibiotici e il loro corretto uso per malattie specifiche, piuttosto che l’utilizzo in dosi sub-terapeutiche per promuovere la crescita, sono oramai concetti ben consolidati nell’industria avicola australiana. La produzione intensiva, tuttavia, produce eventi stressanti e non sempre riesce a soddisfare le richieste del singolo animale. Ottimizzare le rese di produzione, in questi ambienti, richiede il mantenimento di soggetti sani, il che dipende, a sua volta, dal fatto che abbiano un sistema immunitario intestinale sano. Le nostre conoscenze del microbiota intestinale negli esseri umani e negli avicoli sono aumentate esponenzialmente negli ultimi dieci anni. Oggi sappiamo che solo l’1% del DNA è di origine umana, mentre il resto appartiene al microbiota, che ormai viene considerato come un altro organo del corpo umano. Il contributo del microbiota e i suoi effetti sull’uomo e sui polli e la loro fisiologia e salute, cominciano a essere compresi solo adesso. Esiste un’ampia lista di fattori che influenzano la vitalità e la popolazione del microbioma del pollo, inclusi età, razza, ceppo regione intestinale, fattori materiali, alimentazione, igiene, tipo di accasamento, trattamenti, sesso, mangime, tipo di allevamento, igiene, farmaci assunti, temperatura, lettiera e ubicazione geografica. Comunque, la questione principale per l’avicoltura commerciale rimane l’origine della microflora nei polli schiusi e allevati a livello commerciale.
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Questo articolo esamina le alternative naturali ad alcuni di questi interventi e discute se la natura sia in grado di fornire soluzioni più idonee per gli avicoli e l’ambiente, rimanendo efficace dal punto di vista biologico.
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L’attuale produzione avicola, indipendentemente dal sistema di allevamento, è ben lontana da ciò che avviene in natura. L’esempio più ovvio è il modo in cui le uova commerciali vengono incubate in incubatoi sterili piuttosto che covate dalle galline. Ci sono diversi problemi associati al processo naturale di cova, che limitano le performance dei pulcini e portano a un peggioramento del benessere e a una mortalità più alta. D’altra parte ci sono anche aspetti positivi che possono essere adattati all’allevamento com-
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MANAGEMENT
L’applicazione su pulcini di un giorno di una flora cecale completa derivante da un soggetto adulto sano (controllato quindi per potenziali patogeni) potrebbe fornire la soluzione a questo problema. Spruzzare i pulcini in incubatoio o al loro arrivo in azienda, mentre si stanno lisciando il piumino, fornisce un’esposizione simile a ciò che avviene durante il beccaggio dell’uovo in natura. Le galline ruspanti originariamente selezionate per dare il contenuto cecale erano soggetti sani e non sottoposti a trattamenti. Ulteriori ricerche mostrano che somministrare una microflora cecale complessa al pulcino schiuso premette una resistenza notevole verso la colonizzazione da parte di salmonelle e altri patogeni come E. coli, enterite necrotica, ecc. Infatti l’efficacia di ciascuna partita di questa microflora cecale viene testata utilizzando un modello biologico che infetta i pulcini con salmonella e solamente se si ottiene una riduzione della carica del 99,97% nella colonizzazione rispetto al controllo la partita di prodotto viene immessa in commercio.
Additivi nutrizionali Quando si vuole ottimizzare la salute intestinale, si possono considerare
diverse opzioni inclusi fitogeni, probiotici, prebiotici, enzimi e acidificatori. Spesso gli acidificatori utilizzati sono acidi organici, che includono acido acetico, propionico, formico e i sali a essi associati. L’acidificazione nel pollo diminuisce il pH intestinale, dando luogo a una migliore morfologia dell’intestino (altezza dei villi e profondità delle cripte) con effetti antimicrobici localizzati, perché i batteri patogeni tendono a preferire ambienti neutri, migliorando la digeribilità
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merciale. Ad esempio, l’esposizione alle galline quando le uova vengono covate consente il contatto con la microflora materna, che, a sua volta, permette che al momento della schiusa i pulcini vi siano esposti nel momento in cui rompono il guscio. L’esposizione alla microflora complessa della madre adulta permette al pulcino di sviluppare velocemente un microbiota sano, favorendo cosi la salute e l’immunità intestinale.
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delle proteine e l’energia della dieta. È stato dimostrato inoltre che l’acidificazione negli avicoli comporta un miglioramento del sistema immunitario. Esistono comunque dei rischi potenzialmente associati all’uso degli acidi organici nel mangime o nell’acqua. Usare un eccesso di acidi nel mangime ne diminuisce la palatabilità e, di conseguenza, il consumo. L’aggiunta di acidi al mangime o nel sistema di abbeveraggio può anche corrodere gli impianti di metallo. Infine, pare che alcuni patogeni, tra cui l’E. coli, sviluppino una tolleranza naturale al pH acido. Un’alternativa possibile a questo utilizzo è rappresentata dall’acidificazione biologica: in questo caso al soggetto viene somministrato, tramite acqua o mangime, un batterio specifico, il Pediococcus acidilactici MA 18/5M, che in maniera esclusiva e veloce produce alte quote di acido lattico (L+) nel sistema digerente del pollo. In questo caso l’acidificazione avviene nel lume e nello spazio ciliato in cui sono assorbiti i nutrienti. L’applicazione di questi batteri fornisce tutti i benefici dell’acidificazione, aumentando la digeribilità dei nutrienti, l’immunomodulazione a livello locale, la maturazione intestinale e la riduzione del pH intestinale in modo naturale.
Sviluppo di un biofilm favorevole all’ambiente Molto spesso nei polli lo sviluppo di un biofilm sulla superficie o nei sistemi idrici viene considerato un proble-
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GABBIE DA TRASPORTO
ma, perché influenza negativamente la salute. I biofilm si formano quando uno o più microrganismi aderiscono alla superficie e iniziano a colonizzarla. Come parte di questa colonizzazione, essi producono una matrice extracellulare che li protegge e consente la loro crescita e riproduzione. Tale protezione può anche essere efficace verso i tentativi di sanificare le superfici in allevamento. Alcuni studi hanno dimostrato che, se i patogeni non sono protetti da una matrice di biofilm, sono molto sensibili alla disinfezione; se invece i batteri sono protetti dal biofilm, trattati con i medesimi disinfettanti sono da 10 a 100 volte più resistenti a disinfettanti e antibiotici, rispetto ai batteri non protetti. Negli allevamenti commerciali i produttori tentano di controllare i biofilm pulendo con detergenti e disinfettando le superfici dei capannoni e delle attrezzature. Queste operazioni riducono ma non eliminano i biofilm, che ricrescono rapidamente grazie ai batteri sopravvissuti o ad altri batteri opportunistici, presenti nel capannone. Un metodo per ovviare al problema è popolare il capannone e l’attrezzatura con un biofilm positivo. Applicando biofilm positivi, appositamente prodotti in base alla capacità di aderire alle superfici di allevamento, è possibile creare un biofilm protettivo di batteri benefici ben selezionati, come il Pediococcus (Figura 1). In tal modo si limita l’opportunità dei patogeni opportunisti di svilupparsi, grazie all’esclusione competitiva. Mentre l'applicazione di biofilm positivi potrebbe non rimuovere completamente ogni patogeno, la ricerca ha dimostrato che è possibile ridurre le aree di alta e media contaminazione (Figura 2).
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Concentrazione di Pediococcus spp. sui tamponi di superficie 5 4.5 4
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Log CFU/m2
3.5 3
*
2.5 2 1.5 1 0.5 0 Giorno 1
Giorno 4 Controllo
Biofilm positivo
Figura 1 – Evoluzione della popolazione di batteri benefici nella sala parto e svezzamento scrofe dopo la somministrazione di un biofilm positivo. Il giorno 0 corrisponde all’ingresso della scrofe (Turney et al., 2018).
Livelli di contaminazione di suinetti nello svezzamento 4 3.5 3 2.5 2
b
1.5 1
a
0.5 0 Staphylococcus spp. Giorno 1
Staphylococcus spp. Giorno 4 Controllo
Steptococcus spp. Giorno 1
Steptococcus spp. Giorno 4
Trattamento
Figura 2 – Evoluzione della popolazione di batteri negativi nella sala parto dopo l’applicazione di biofilm positivi. Il giorno 0 corrisponde all’ingresso della scrofe (Turney et al., 2018).
Gestione della lettiera La gestione della lettiera e della pollina negli avicoli è critica per la salute e il benessere degli animali. Molte linee guida in tema di benessere sono assai specifiche circa la tipologia di lettiera dei capannoni avicoli, che deve essere asciutta e friabile.
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Il mantenimento della qualità della lettiera nei capannoni di ovaiole allevate a terra riduce l’umidità, migliora la qualità dell’aria e consente un migliore isolamento termico, il che favorisce anche migliori performance. Usare processi naturali per ottimizzare la qualità della lettiera è una
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nuova soluzione per incrementare le performance. Le tipologie di attività che andrebbero considerate in questa situazione includono un insieme di enzimi e batteri positivi. Gli enzimi vengono usati per scindere materiali complessi in zuccheri fermentescibili, che vengono poi usati come fonte nutritiva dai batteri. I batteri, da parte loro, fermentano positivamente le parti organiche della lettiera, riducendo le emissioni di ammoniaca e quindi migliorando gli odori del capannone, aumentando lo sviluppo dei batteri acidolattici ed escludendo in tal modo per via competitiva i patogeni. Il risultato è un ambiente più sano e con minore ammoniaca.
Conclusioni I produttori avicoli hanno sviluppato ambienti e processi che sottopongono il pollo a stress innaturali, richiedendo al contempo il massimo delle performance. Agenti stressori provenienti da diverse fonti si presentano in tutte le fasi della vita del pollo. Le terapie più convenzionali consistono in trattamenti o pulizie, ma non agiscono in maniera biologica, in linea con l’animale e il suo ambiente. Esiste invece una gamma di soluzioni biologiche che possono essere usate nella produzione avicola moderna per gestire i vari stressori. Tra esse ricordiamo l’esclusione competitiva, l’acidificazione microbiologica e l’aggiunta alle lettiere di additivi e biofilm positivi sulle superfici ambientali. La pressione dei consumatori che richiedono una riduzione dei trattamenti antibiotici e dei vaccini può essere ottenuta introducendo soluzioni biologiche e più naturali, in modo da risolvere i problemi legati all’allevamento convenzionale.
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NUTRIZIONISTICA
La salute intestinale La conversione efficiente del mangime nei suoi componenti base è fondamentale per un assorbimento ottimale dei nutrienti e per il benessere e la resa dei tacchini da riproduzione o commerciali. La salute intestinale, area intricata e complessa che combina alimentazione, microbiologia, immunologia e fisiologia, gioca un ruolo vitale.
Quando la salute intestinale viene compromessa, la digestione e l’assorbimento dei nutrienti risultano alterati. Ciò può avere un effetto negativo sulla conversione alimentare e aumentare la predisposizione alle malattie, con perdite economiche. Le recenti modifiche della normativa sull’uso degli antibiotici nel mangime, le diverse formulazioni alimentari secondo i fabbisogni, le razze genetiche sempre più performanti implicano una migliore conoscenza della funzione e della salute dell’intestino. Questo articolo si propone di esaminare la salute intestinale sottolineando i fattori chiave fondamentali per un buon sviluppo e funzionalità dell'intestino.
L'intestino e il suo funzionamento Il tratto intestinale di un avicolo è un tubo specializzato che inizia dal becco e termina con la cloaca. La sua funzione primaria è la conversione e la digestione del mangime nei suoi componenti base per il successivo assorbimento e utilizzazione dei nutrienti. L’intestino è separato in cinque aree distinte (Figura 1): gozzo, proventricolo, ventriglio; intestino tenue (duodeno, digiuno e ileo) e intestino crasso (cieco, colon e retto). Dr Richard Bailey Aviagen Turkeys Ltd
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Ogni zona ha un ruolo specifico nel processo digestivo e nell’assorbimento dei nutrienti. Il mangime entra nel gozzo dove viene immagazzinato per un breve periodo e parzialmente fermentato dai batteri che vi risiedono. Passa poi al proventricolo, dove è miscelato ad acido
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NUTRIZIONISTICA
Figura 1 – Diagramma dell'apparato digerente.
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NUTRIZIONISTICA
e pepsina (un enzima che scinde le proteine) e poi al ventriglio che funziona come un mulino e spezza il mangime in particelle più piccole, per rilasciarlo nell’intestino tenue una volta che sono ben sminuzzate. Mentre il ventriglio macina, il mangime viene miscelato agli acidi e agli enzimi secreti a monte. Tale processo consente la scissione delle proteine in piccoli peptidi, che vengono poi digeriti nell’intestino tenue, scissi in amminoacidi, per essere infine assorbiti. Nell’intestino tenue carboidrati e lipidi sono separati in modo da potere essere assorbiti e usati dagli avicoli. Nel corso di un normale processo digestivo, quando i digesta raggiungono l’ultima parte dell’ileo, tutte le proteine, i carboidrati e i grassi vengono assorbiti e restano solo le componenti indigeribili del mangime (cellulosa e polisaccaridi non amidacei, tra gli altri). Questo materiale ha due destini: passa alle feci o viene assunto dal cieco dove i batteri lo fermentano in modo da formare acidi organici, acidi a catena corta e vitamine, che vengono poi assorbiti come nutrienti aggiuntivi. Al termine del processo digestivo il tacchino produce due tipi di escrementi, cecali e fecali, che si differenziano nell’aspetto.
Flora intestinale Il tratto gastrointestinale (GIT) consiste in una comunità di vari batteri, funghi, protozoi e virus (microbiota intestinale). Lo sviluppo di questa comunità inizia con i batteri pre-
senti alla schiusa: questi derivano da ambiente, mangime e personale che manipola i pulcini. Ciascuna di queste flore influenza lo sviluppo del microbiota intestinale.
Ricerca sulla salute intestinale La salute intestinale è oggetto di studio, sia nell’uomo che negli animali. Aviagen Turkeys si impegna ad approfondire la ricerca sul microbiota intestinale, sulla sua funzione e immunità con progetti interni e collaborazioni con le università, utilizzando le tecnologie più recenti per adottare i necessari miglioramenti sul campo.
Conclusione Nelle produzioni animali mantenere una buona salute intestinale è un aspetto chiave per avere un buon accrescimento e una conversione efficiente. Molti ricercatori sono impegnati nel cercare di comprendere meglio il microbiota, le funzioni intestinali e l’immunità. L’intestino è un ambiente estremamente complicato. Durante la produzione le variazioni ambientali, i diversi stili di gestione, i vari climi, la presenza di malattie e le differenti materie prime del mangime aggiungono ulteriore complessità al mantenimento della salute intestinale, ma è fondamentale fare il possibile e cercare di mantenere un intestino sano attuando buone pratiche di gestione.
Mantenere la salute intestinale La salute intestinale è critica per lo sviluppo, per la salute e per il benessere dei tacchini. Se la digestione e l’assorbimento dei nutrienti sono alterati, si crea uno squilibrio o uno sviluppo eccessivo del microbiota che, a sua volta, influenza salute e performance dei soggetti. L’equilibrio del microbiota nell’intestino può essere influenzato in modo significativo dalla gestione e dall’ambiente in cui vive il tacchino. Di seguito i punti più critici: dieta: alterazioni nel mangime, materie prime e qualità fisica del mangime possono influenzare l’equilibrio del microbiota intestinale; condizioni di pulcinaia: fornire le condizioni ideali di pulcinaia è fondamentale per lo sviluppo dei tessuti intestinali, del sistema immunitario e del microbiota. I pulcini che ricevono una pulcinaia
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adeguata sviluppano un intestino che funziona bene e ha una maggiore capacità di far fronte alle sfide della crescita in allevamento. L’accesso precoce al mangime e all’acqua è essenziale; biosicurezza: se le procedure di pulizia e disinfezione sono scorrette, vengono introdotti dei patogeni nel capannone, alterando salute e sviluppo intestinale dei soggetti; periodi a rischio: esistono momenti, durante la produzione avicola, in cui i soggetti sono più esposti a rischi, ad esempio durante i cambi di mangime o le vaccinazioni. In questi periodi il microbiota intestinale può fluttuare e, in alcuni casi, se la gestione non è adeguata, causare disbatteriosi; condizioni ambientali: temperatura e ventilazione. Condizioni ambientali ottimali promuovono una buona salute intestinale; micotossicosi e infezioni: anch’esse alterano la salute intestinale.
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VETERINARIA
Modulazione dell’apoptosi per un accrescimento ottimale La morte di una cellula può rappresentare una fonte di pericolo per l’integrità dei tessuti: per questo motivo gli organismi pluricellulari hanno sviluppato una modalità di morte cellulare che mira ad annullare possibili effetti traumatici. Tale modalità viene denominata apoptosi.
Pier Enrico Rossi, medico veterinario
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In un organismo pluricellulare la morte di una cellula può rappresentare una fonte di pericolo per l’integrità dei tessuti. Condizioni di stress fisico e chimico di particolare intensità, infatti, determinano la rottura delle membrane cellulari con conseguente rilascio del contenuto del citoplasma. La morte per necrosi è un evento pericoloso sia per il rilascio di molecole, quali enzimi proteolitici, che provocano un danno alla cellula vicina, sia perché determina una condizione pro-infiammatoria.
- veterinaria -
VETERINARIA
Un altro aspetto da considerare è il rilascio di antigeni intracellulari verso i quali l’organismo non ha sviluppato tolleranza immunitaria e che sono quindi potenziale fonte di autoimmunità. In condizioni di stress più blande o per necessità fisiologiche, gli organismi pluricellulari hanno sviluppato una modalità di morte cellulare che mira ad annullare possibili effetti traumatici. Il termine apoptosi indica la morte cellulare che avviene tramite la realizzazione di cambiamenti morfologici sequenziali e specifici (Fig. 1). L’apoptosi è oggi considerata solo una delle possibilità di eliminazione fisiologica delle cellule, mentre il meccanismo più generale a cui si fa riferimento per classificare la realizzazione di un programma genetico di morte cellulare è quello definito come PCD (Programmed Cell Death).
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Sono stati Lockshin e Williams nel 1965 ad affermare per primi che la morte delle cellule durante lo sviluppo di organismi pluricellulari avviene tramite l’attuazione di un programma ideato proprio per tale scopo. Il fenomeno fu definito appunto Programmed Cell Death, ovvero “morte cellulare programmata”. Nel 1972 Wyllie, Kerr e Currie hanno parlato di apoptosi, termine di origine greca utilizzato per descrivere la caduta dei petali dei fiori o quella delle foglie dagli alberi. Tutte le cellule dell’organismo sono predisposte per attuare la PCD, che può essere invocata in tutte le fasi della vita di un organismo pluricellulare, sia durante lo sviluppo sia durante l’omeostasi dei tessuti nell’adulto.
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Eccone alcuni esempi: • eliminazione di cellule ridondanti durante l’embriogenesi; • rimodellamento dei tessuti durante la crescita; • riparo e mantenimento dei tessuti; • senescenza cellulare; • modulazione del sistema immunitario;
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• atrofia cellulare a seguito di mancanza di fattori di crescita; • eliminazione di cellule con danni genetici irreparabili. L’apoptosi si realizza attraverso una specifica sequenza di eventi biochimici che ha come scopo principale di arrecare il minimo danno al tessuto a cui appartiene la cellula che muore. Le molecole che prendono parte alla realizzazione del processo apoptotico si possono dividere in attivatori e inibitori dell’apoptosi.
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VETERINARIA
Cellula normale
“Lo studio di queste proteine ha permesso di individuare i fattori di crescita (growth factors), proteine extracellulari capaci di stimolare la proliferazione, il differenziamento cellulare e di prevenire l’apoptosi: sono tipiche molecole segnale usate per la comunicazione tra le cellule di un organismo, come le citochine (molecole infiammatorie) o ormoni che si legano a specifici recettori sulla membrana cellulare dei loro target”
Oggi si conoscono due vie per la sua realizzazione: la via estrinseca, regolata da segnali extracellulari, e la via intrinseca, regolata da segnali intracellulari. Le due vie non sono esclusive e spesso vengono attivate contemporaneamente, inoltre entrambe convergono verso l’attivazione dei medesimi enzimi effettori, le caspasi. Le caspasi rappresentano un’ampia famiglia di enzimi proteolitici in grado di tagliare a livello di acido aspartico (di qui il nome) molti substrati. Ogni cellula degli organismi pluricellulari è predisposta a rispondere a un gran numero di segnali extracellulari e intracellulari, tra cui quelli che ne determinano la sopravvivenza. In condizioni normali è proprio il bilancio tra segnali di sopravvivenza e di suicidio a determinare il destino della cellula. Al contrario delle caspasi, negli ultimi anni sono state scoperte proteine il cui ruolo principale è quello di costituire dei freni alla trasduzione del segnale apoptotico. Molti di tali inibitori sono stati individuati perché espressi dai
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Restringimento della cellula, condensazione nucleare
Cellula apoptotica precoce
Cellula apoptotica tardiva
Il nucleo della cellula inizia a cambiare forma
La membrana plasmatica forma estroflessioni (blebs), il citoplasma e la cromatina si condensano
Frammentazione nucleare e divisione del citoplasma. Formazione di corpi apoptotici.
Figura 1 – Rappresentazione delle principali modificazioni morfologiche che accompagnano l’apoptosi.
virus come omologhi funzionali, col compito di impedire la morte della cellula ospite. In questo caso si tratta di segnali intracellulari che permettono al virus di replicarsi prima di provocare la lisi cellulare. Lo studio di queste proteine ha permesso di individuare i fattori di crescita (growth factors), proteine extracellulari capaci di stimolare la proliferazione, il differenziamento cellulare e di prevenire l’apoptosi: sono tipiche molecole segnale usate per la comunicazione tra le cellule di un organismo, come le citochine (molecole infiammatorie) o ormoni che si legano a specifici recettori sulla membrana cellulare dei loro target.
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VETERINARIA
La funzione principale dei fattori di crescita è il controllo esterno del ciclo cellulare, mediante l’abbandono della quiescenza cellulare (Fase G0) e l’entrata della cellula in fase G1 (di crescita). Ma questa non è la loro unica funzione: i fattori di crescita, infatti, regolano l’entrata in mitosi, la sopravvivenza cellulare, la migrazione e il differenziamento cellulari. Insieme alla proliferazione cellulare essi promuovono sempre contemporaneamente il differenziamento cellulare, generando gli effetti più disparati a seconda del singolo fattore di crescita: ad esempio la proteina morfogenetica dell’osso (BPM) stimola il differenziamento degli osteoblasti, mentre il fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF) stimola la crescita dei vasi. I termini “fattore di crescita” e “citochina” vengono spesso usati indifferentemente. Storicamente le citochine erano associate alle cellule ematopoietiche e immunologiche (per esempio linfociti e cellule della milza, timo e linfonodi). Per le cellule del sangue del midollo osseo, in cui le cellule si trovano in sospensione e non in un tessuto solido, è doveroso comunicare attraverso molecole solubili: diventò quindi chiaro che le stesse proteine utilizzate per i segnali delle cellule ematopoietiche e immunologiche erano usate da tutte le cellule e i tessuti dell’organismo in sviluppo. Oggi tuttavia si è soliti indicare come fattore di crescita una molecola che ha effetti positivi sulla divisione cellulare, mentre le citochine hanno un effetto neutro sulla proliferazione; ossia alcune citochine, come G-CSF e GM-CSF, hanno gli effetti di un fattore di crescita, mentre altre hanno un effetto inibente sulla proliferazione cellulare o addirittura inducono l’apoptosi. I singoli fattori di crescita tendono a raggrupparsi in larghe famiglie di proteine strutturalmente simili. Sono famose le famiglie dei fattori di crescita insulino-simili (IGF), la BPM proteina morfogenetica dell’osso, le neurotrofine (NGF), il fattore di crescita dei fibroblasti (FGF). In pratica ogni tessuto ha il suo specifico fattore di crescita. Negli ultimi anni è incrementato, grazie alle migliori conoscenze sulle strutture proteiche dei fattori di crescita, l’impiego di matrici proteiche fermentate di origine vegetale (concentrato proteico di patata o di soia) in grado di fornire per via alimentari i precursori dei growth factors. L’impiego di questi prodotti permette di ridurre la mortalità e incrementare l’indice di conversione attraverso una corretta stimolazione del sistema immunitario, un’inibizione dell’apoptosi e una riduzione del processo infiammatorio.
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che diventa difficile trovare un equilibrio tra affrontare queste sfide e garantire la redditività. DSM e Novozymes hanno sviluppato Balancius , il primo e unico additivo ™
destinato ai polli da ingrasso studiato per sbloccare il potenziale nascosto della funzionalità gastrointestinale.
ottimizzare l’assorbimento dei nutrienti e la digeribilità, in modo che i polli ottengano il massimo dal loro mangime. Balancius™ migliora inoltre l’indice di conversione alimentare di 4–6 punti (3%). Grandi risultati con una piccola aggiunta.
Per scoprire la tecnologia del Balancius™, visita la pagina dsm.com/balancius @dsmfeedtweet dsmanimalnutrition linkedin.com/showcase/dsm-animal-nutrition-and-health/
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