MAGAZINE 1numero2022,Settembre|IP-BolzanoAmiamo Amiamo Bolzano Festa di cantiere Scoprite oggi come sarà domani: siete tutti invitati! P. 15 Inizio vendite Abitare al WaltherPark? È presto possibile affrettatevi! P. 13 Il staWaltherParkarrivando!
2 IL COMMENTO
Mantenere il sangue freddo, non perdere mai di vista i propri obiettivi e perseguirli con tenacia: ecco cosa bisog na sempre fare, in particolare quando i tempi si fanno più turbolenti.Almomento - come tutti sap piamo – dobbiamo affrontare delle situazioni che non erano prevedibili: i maggiori costi dell’energia e delle materie prime, l’inflazione e l’aumento dei prezzi, la carenza di manodopera e le difficoltà nelle forniture. E tutto quello che ognuno di noi vive quotidianamente, si ripercuote inevitabilmente anche sui progetti in corso. Ogni giorno bisogna adattarsi e trovare nuove soluzioni. Parliamo del WaltherPark: i lavori per questo grande progetto di rinnovamento urbano sono iniziati nel 2019 con la demolizione della vecchia stazione degli auto bus. Da allora abbiamo dovuto fare i conti, tra le altre cose, con il ritrovamento di quattro bombe orgini della seconda guerra mondiale, le chiusure per la pandemia, l’innalzamento della falda acquifera per diversi mesi, il materiale di scavo contaminato da amianto e gasolio...
I PROGETTI SIGNA Le tappe del rinnovamento GRIES VILLAGE Inizio lavori VIA RENON Fine lavori nuova autostazione WALTHERPARK Giù l’ex autostazione “BUCO” DI VIA ALTO ADIGE Inizio lavori 02/18 05/18 08/18 12/18 06/19 VIA RENON Inizio lavori nuova autostazione
Heinz Peter Hager
Però non siamo stati fermi a guardare o piangerci ad dosso, al contrario: siamo stati diligenti, abbiamo ra gionato su come e dove poter continuare a lavorare nel frattempo e oggi possiamo dire che stiamo rispettando la tabella di marcia, ovvero che il WaltherPark sarà pronto nell’autunno del 2024. Siamo sicuri e abbiamo iniziato a vendere gli apparta menti previsti sul tetto verde del WaltherPark. Questo concetto abitativo unico nel suo genere si chiama Sky Garden, si trova nel cuore della città ma al contempo nel verde e sta destando un grande interesse sia a Bolzano che fuori città. Ma per saperne di più contattate il nostro team com merciale e leggete l’articolo a pag. 13.
Se invece volete farvi un’idea più precisa e vedere da vicino cosa sta succedendo, allora venite alla nostra festa di cantiere del 16 settembre, alla quale è invitata l’intera cittadinanza (vedi a pag. 15). Siamo convinti che l’informazione e lo scambio, e soprattutto i momenti di convivialità, siano particolarmente importanti in questo momento per proseguire con fiducia nel pro prio Cordialmentecammino.vostro
“WaltherPark, andiamo avanti con velocità”
“BUCO” DI VIA ALTO ADIGE Fine lavori OfficePark 07/19 TUNNEL PIAZZA VERDI Inizio lavori GRIES VILLAGE Consegna primi appartamenti GRIES VILLAGE Fine lavori TUNNEL PIAZZA VERDI Fine lavori WALTHERPARK Apertura 06/20 08/20 10/22 04/2409/24
Anche il tunnel di piazza Verdi, fulcro del nuovo con cetto di mobilità, sta prendendo forma, e quando sarà ultimato consentirà di eliminare il caos del traffico che regna intorno all’incrocio di ponte Loreto. Con la nuova infrastruttura la viabilità veicolare sarà completamente deviata; le piste ciclabili e pedonali saranno riallineate e, grazie all’imbocco da via Mayr Nusser, piazza Verdi e via Alto Adige saranno alleggerite dal traffico. La maggior parte dei veicoli diretti in centro storico sarà infatti in dirizzata nel tunnel, liberando così piazza Verdi e la sua strada di accesso. Inoltre, nel contesto dell’innovativo concetto di mobilità, l’intero viale Stazione diventerà un percorso pedonale all’interno del nuovo parco della stazione e anche via Alto Adige diventerà ZTL, facendo finalmente tirare un sospiro di sollievo a questa zona centrale della città. Gli spazi verdi abbelliranno e mi glioreranno il paesaggio urbano, invitando le persone a soffermarsi e godere della nuova qualità di vita.
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Da quando SIGNA ha realizzato i primi progetti, la riqua lificazione di Bolzano è in pieno svolgimento. Il capoluogo altoatesino è in fermento: i progetti già completati, come la nuova stazione degli autobus di via Renon, l’OfficePark di via Alto Adige e il Gries Village, hanno portato una ventata di aria fresca. Vento che ora viene utilizzato anche per portare a fondo ulteriori cambiamenti. I progetti in corso di realizzazione procedono rapidamente. In particolare, si sta lavorando alacremente al fulcro della riqualifica zione: il WaltherPark, che regalerà a Bolzano un ingresso attraente al nucleo storico ed eliminerà il caos del traffico dal centro cittadino.
Bolzano
PASSO DOPO PASSO si fa sempre più bella
Gli osservatori più attenti avranno notato da tempo che a Bolzano qualcosa sta cambiando. Negli ultimi quattro anni sono già stati realizzati diversi progetti targati SIGNA. Nel 2018, ad esempio, la nuova stazione degli autobus di via Renon è stata completata in tempi record: appena 7 mesi di lavori. Già l’anno successivo, l’edificio per uffici OfficePark ha colmato il famoso “buco” di via Alto Adige che si trascinava da decenni, permettendo poco dopo il trasferimento degli uffici dell’ex Camera di commercio. Quasi contemporaneamente sono stati consegnati ai nuovi proprietari i primi appartamenti del Gries Village: l’attraente zona residenziale nel cuore di Gries, con dieci moderne palazzine, è ormai realtà e contribuisce all’arricchimento dell’intero quartiere. Nel frattempo continua a crescere l’attesa per gli altri progetti SIGNA. I lavori nel cantiere del WaltherPark procedono speditamente, a breve una nuova recinzione
abbellirà il sito e permetterà di scoprire tutti i cinque mondi che il WaltherPark offrirà alla popolazione (per saperne di più, andate alle pagine 8 e 9).
È sotto gli occhi di tutti: la trasformazione di Bolzano in una città attraente ha ormai preso slancio, poiché dopo questo impulso diversi altri committenti della zona si sono attivati, dando ad esempio nuovo splendore a piazza Walther. Un processo di cambiamento di cui il capoluogo altoatesino ha urgente bisogno e che andrà a beneficio di tutti: altoatesini, pendolari, turisti e, in primis, gli stessi residenti.
l’abbandonoOGGI:
Il motto è: non mollare!
Luogo ideale per ospitare manifestazioni
Valorizzazione di Bolzano e riduzione del traffico Investimento privato (zero rischi per i contribuenti e la Provincia di Bolzano) € € Non abbiamo dubbi: ci crediamo ancora!
Va ancora avanti, il sonno da “Bella Addormentata” in cui il Virgolo si trova da oltre 20 anni. La collina dei bolzanini è sempre in letargo, ma il nostro motto è: non mollare. Una cosa è certa: il Virgolo ha tutte le carte in regola per diventare la nuova area ricreativa di Bolzano nonché il fiore all’occhiello architettonico dell’intero Alto Adige, oltre ad ospitare adeguatamente la mummia Ötzi. Attualmente il progetto Viva Virgolo è in fase di riesame, alla luce delle nuove e complesse richieste espresse dalla Conferenza dei servizi. Il 9 settembre 2021 SIGNA ha presen tato all’ufficio provinciale competente, sotto forma di progetto PPP (parte nariato pubblico-privato), il progetto Viva Virgolo firmato dal collettivo di architettura norvegese-americano Snøhetta. L’elaborato comprende ol tre 3.000 pagine di documentazione, dalle relazioni geologiche al piano di finanziamento. Per esaminare nel dettaglio la proposta, l’amministrazione provin ciale ha insediato un’apposita Conferenza dei servizi, composta da membri dei vari uffici interessati dal progetto. Dopo diversi mesi di esame, la Conferenza ha redatto e consegnato a SIGNA una relazione tecnica sulla proposta di progetto; il rapporto è adesso in fase di revisione da parte dei tecnici responsabili di SIGNA. “La relazione provinciale contiene una serie di anno tazioni critiche che ora vogliamo esaminare e valutare nel dettaglio a livello tecnico. A prima vista alcune osservazioni ci sembrano condivisibili, diverse altre invece devono essere esaminate più dettagliatamente a diversi livelli per poterle classificare e trattare”, spiega Heinz Peter Hager. Un punto importante da chiarire è, ad esempio, la gestione della prevista funivia e quella del Museo Ar cheologico dell’Alto Adige. In quanto museo provinciale, di solito la competenza spetta alla Provincia di Bolzano e finora non si era mai parlato di una partecipazione di SIGNA. Adesso invece la Conferenza dei servizi lo propone nel suo rapporto. Dopo un esame approfondito della relazione, i tecnici di SIGNA si rivolgeranno nuovamente alla Conferenza dei servizi per discutere in modo più dettagliato eventuali adeguamenti. Hager: “Per SIGNA una cosa è certa: noi non molliamo il progetto, perché il Virgolo non è un posto importante solo per i bolzanini. Il nostro progetto infatti offre an che l’opportunità unica di creare, oltre ad una zona ricreativa di prossimità, una nuova casa per Ötzi degna della rilevanza mondiale che riveste questo spettacolare reperto”. Il progetto Virgolo potrebbe prendere il via immediatamente dopo le autorizza zioni amministrative, in quanto i terreni sono già di proprietà di SIGNA. Nel frattempo, le altre due location proposte per la nuova sede del Museo Archeologico provinciale e di Ötzi continuano a suscitare critiche. Recentemente ha fatto scalpore il progetto ex INA di ponte Talvera realizzato dall’architetto Renzo Piano, che prevede l’abbattimento pressoché totale dello storico edificio Simbolo di importanza e spessore internazionale nel centro di Bolzano, raggiungibile in 7 min. partendo da Waltherpiazza Luogo di svago e ricreazione per gli abitanti del capoluogo e dell’intero Alto Adige (verde pubblico)
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INTERVISTA ALL’ARCHITETTO LUKAS BURGAUNER
Spero che venga portato avanti e diventi realtà. Oggi non possiamo neanche lontanamente immaginare quanta gloria porterà questo progetto a Bolzano e a tutto l’Alto Adige. che rappresenta un simbolo dell’architettura raziona lista nel capoluogo. La demolizione dovrebbe quindi essere approvata dalla Soprintendenza provinciale ai beni culturali, cosa che sembra essere fuori questione: da un lato l’edificio è già soggetto a diversi vincoli di tutela, dall’altro la Soprintendenza ha già annunciato un altro vincolo per l’edificio storicamente rilevante. Al pari dell’edificio ex INA, anche il palazzo ex ENEL di via Dante è di proprietà del magnate bolzanino dell’e dilizia Pietro Tosolini, il quale peraltro l’ha già escluso come sede museale e ha quindi presentato il progetto ex INA. Sussistono infatti numerosi aspetti critici nell’e dificio ex ENEL e nell’adiacente casa circondariale di via Certo,Dante.ilcarcere
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In quanto architetto, come valuta il progetto Viva Virgolo? Bolzano è la città delle funivie per eccel lenza. Già nel 1908, con la funivia del Colle fu realizzato il primo impianto a fune al mondo per il trasporto di passeggeri. La collina del Virgolo è stata raggiungibile in funivia fino al 1976, e pochissime persone della mia generazione sono state lassù. Cosa penso del progetto? Presto detto: una zona ricreativa a due passi da Bolzano, direttamente collegata al centro storico tramite una nuova funivia: semplicemente fantastico. Basta immaginare di trovarsi su questa “terrazza” naturale e godere di una vista straordinaria sulla città e sulle montagne. Il risultato sarebbe di gran lunga superiore alle nostre aspettative e molte città ci invidierebbero, ne sono convinto.
Il progetto è davvero un esempio di eccellenza architettonica?
La stazione a monte della funivia, che si aggancia alla spirale panora mica a sbalzo, rappresenta un approccio architettonico mai realizzato prima in questa forma, che rende il progetto e la location unici al mondo. Questa idea si distingue nettamente dai tanti progetti accu ratamente concepiti dagli studi più rinomati del mondo. Secondo lei, Ötzi dovrebbe traslocare sul Virgolo? Non potrebbe esserci una location più attraente ed esclusiva del Virgolo da offrire a Ötzi. L’uomo venuto dal ghiaccio ha bisogno di un palcoscenico degno della sua fama, senza mucchi di palazzine attor no... Un posto come il Virgolo, insomma. Ötzi è una delle più grandi attrazioni della nostra provincia. Gli dobbiamo offrire la migliore lo cation possibile, e personalmente non ne vedo una migliore di questa.
DOMANI: Viva Virgolo
“Il Virgolo è il luogo più attraente per Ö tzi”
è destinato ad essere trasferito a Bol zano Sud, ma questo progetto è ancora lontanissimo dal diventare realtà. Inoltre, il sito ex ENEL è visto in modo molto critico in termini di mobilità e accessibilità per sino dai commercianti di Bolzano, soprattutto perché è lontano sia dal centro storico sia dai parcheggi ma anche perché le strade limitrofe sono già fortemente congestionate. La Giunta provinciale ha annunciato di voler comunque approfondire la progettazione; le prime stime dei costi ammontano a oltre 90 milioni di euro di soldi pubblici da spendere. Se venisse scelto come sede museale, il Virgolo risol verebbe una moltitudine di problemi che né il progetto ex INA né quello ex ENEL prendono in considerazione (come riferito in altre occasioni). Per questo SIGNA continuerà a lavorare per restituire ai bolzanini la loro montagna. Viva Virgolo era ed è ancora il nostro motto.
Ecco cosa pensa del progetto Viva Virgolo l’architetto bolzanino Lukas Burgauner.
Cosa si augura per questo progetto?
Parcheggi per le bici: che fare?
LA GESTIONE DELLE DUE RUOTE A BOLZANO
Quandorilassata.si
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Parcheggio selvaggio di biciclette: le immagini parlano chiaro
A Bolzano la bici gode di grande successo, dovuto an che ad una pianificazione lungimirante da parte della pubblica amministrazione. Ma un aspetto centrale è stato purtroppo trascurato. Una marea di bici ordinatamente parcheggiate, perfet tamente allineate, tutte con un posto assegnato e un corridoio di accesso. I ciclisti parcheggiano senza stress le biciclette nel proprio stallo, tutto è ordinato, il paesag gio urbano è totalmente privo di biciclette parcheggiate alla rinfusa. Esiste una situazione simile? Sì, ma non a Bolzano. Purtroppo non ancora. Siamo invece a Utrecht, alla bike-station vicino alla stazione ferroviaria. Qui ci sono splendidi parcheggi per bici, tantissime bici. Per la precisione 12.500, a fronte di una popolazione di 360.000 Utrecht,abitanti. come molte città dei Paesi Bassi, ha deciso di puntare sulla bicicletta come mezzo di trasporto urbano preferito. Risultato: un centro cittadino quasi del tutto privo di traffico veicolare e un’atmosfera silenziosa e va in vacanza nei Paesi Bassi, la prima cosa che si nota è la bicicletta. Non per niente la comoda city bike chiamata appunto “bici olandese” rappresenta un modello a sé stante. Nei Paesi Bassi un ciclista forestiero si rende subito conto che lo spazio pubblico è stato concepito per questo tipo di trasporto, e che nelle strade cittadine comandano le bici. In passato c’era un’altra chiara indi cazione della supremazia dei ciclisti: le moltitudini di biciclette parcheggiate sui marciapiedi che trasformavano una passeggiata in uno slalom... Negli ultimi anni però le città olandesi più dotate di ciclabili hanno fatto molto in termini di parcheggi per le due ruote. Le cosiddette bike-station non solo mettono ordine nei centri cittadi ni, ma aumentano anche il comfort dell’andare in bici e incoraggiano un numero sempre maggiore di persone a spostarsi in modo sano e rispettoso del clima. Negli ultimi anni e decenni, Bolzano è stata tutt’altro che inattiva nella promozione della bicicletta. E non a caso quest’anno il capoluogo è stato premiato per l’en nesima volta dalla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) con il punteggio massimo. D’altronde non c’è da stupirsi, visto che a Bolzano il 26% degli spostamenti quotidiani avviene in bicicletta. Si tratta di un dato di assoluto rilievo nel panorama italiano, e anche la rete di percorsi ciclabili intorno e dentro il capoluogo è assai notevole con i suoi 69 km di sviluppo. Peraltro ormai da anni il Comune ha creato per la bici un logo apposito, cosicché oggi Bolzano nella mente dei suoi abitanti e dei suoi ospiti è diventata la “Città della bicicletta”. Solo un aspetto, peraltro assai importante, è stato ap parentemente trascurato: i grandi parcheggi per le bici
7 clette, la cui carenza – soprattutto nel centro storico –provoca lamentele da parte di commercianti e ristoratori per l’immagine di caos dovuta al parcheggio selvaggio delle due ruote. I velocipedi non sono solo un ostacolo per passanti e fornitori, ma ostruiscono anche la visuale di negozi e vetrine. Basta fare una passeggiata in centro e concentrarsi sulle bici parcheggiate per capire l’enormità di questo fenomeno. Molti mezzi tra l’altro rimangono fermi per settimane, se non per mesi, e non solo nella zona della stazione. A tutto questo si aggiungono i danni provocati dai furti della microcriminalità tollerata, con tantissime biciclette abbandonate, con pezzi mancanti o ridotte ormai a scheletri. L’immagine pietosa è aggravata dai lucchetti che “abbrac ciano” lampioni senza le bici a cui erano legati, e dalle biciclette arrugginite i cui cestini nel tempo si trasfor mano in bidoni della spazzatura. In particolare la stazione ferroviaria di Bolzano è assediata da centinaia di biciclette di pendolari. Quante di esse siano ancora utilizzate, è un mistero. È invece evidente, anche a un occhio non allenato, che parecchie di queste bici sono ormai inutilizzabili.
E alla delicata questione dei parcheggi si dovrà sicura mente porre rimedio, in un modo o nell’altro. Bolzano ha urgente bisogno di nuovi parcheggi per le biciclette, in gran numero e soprattutto adeguati ai nostri giorni.
Alcuni servizi aggiuntivi per i ciclisti potrebbero rendere questa forma di trasporto rispettosa del clima ancora più attraente, e alla fin fine a trarne vantaggio sarebbe la città di Bolzano, i suoi abitanti e i suoi ospiti.
• 1,7: la differenza media di IMC tra ciclisti e automobilisti. (F: LSHTM)
• 265.700: il numero di biciclette rilevato dall’In dagine sul traffico di Copenaghen (9/2016). Su perate per la prima volta le automobili (252.600).
Il progetto WaltherPark fornirà un’ulteriore spinta in termini di mobilità ciclabile a Bolzano, a tutto vantaggio della città e dell’intero Alto Adige. Il sottopasso ciclabile di ponte Loreto renderà di gran lunga più facile, sicuro e veloce l’accesso al centro cittadino.
La situazione davanti alla stazione ferroviaria di Bolzano
• 2.000 euro: i costi sanitari che si risparmiano in un anno pro capite per circa 75 minuti di bicicletta a settimana. (Fonte: OMS)
• 800 calorie: consumo medio di energia per un’ora di pedalata. (F: Francoforte)
• 1/3: il fattore di riduzione dei giorni di malattia per chi va al lavoro in bicicletta. (F: fairkehr)
I DATI Fatti e figure
• 0,6: l’energia risparmiata pedalando su bici da corsa con le gambe depilate. (F: Bicycling Magazine)
Un progetto della portata del WaltherPark deve essere pianificato, preparato e implementato passo dopo passo. Il nuovo quartiere multifunzionale, destinato a ospitare un centro commerciale, un moderno hotel quattro stelle superior, grandi uffici e appartamenti di pregio, riqua lificherà completamente l’immagine di Bolzano. Basta guardare il cantiere per rendersene conto: quelli che erano spazi vecchi e inutilizzati, diventeranno nuovi e vissuti. La prospettiva è emozionante, e l’attesa del rinnovamento cresce giorno dopo giorno. Sono successe tante cose da quando, nel 2019, è stata posata la prima pietra nel cantiere del WaltherPark. Quattro edifici, vecchi e parzialmente inutilizzati, sono stati demoliti nel corso dei lavori di costruzione: l’ex stazione degli autobus, l’ex Hotel Alpi, il palazzo di via Garibaldi 20 e la vecchia Camera di commercio. Lad dove fino a qualche anno fa l’atmosfera era tutt’altro che invitante e le facciate fatiscenti dominavano il paesaggio, sta sorgendo un edificio moderno e multi funzionale che assieme al nuovo parco della stazione costituirà il nuovo ingresso al centro di Bolzano.
IERI ERA OGGICOSÌ È COSÌ
ARRIVA IL WALTHERPARK
Ecco alcuni edifici demoliti in 8brevissimi:tempi
WALTHERPARK
Tenetevi pronti: il rinnovamento è vicino
Giugno 2019: la vecchia autostazione di via Perathoner sta per essere demolita Luglio 2019: la pinza demolitrice tira giù la vecchia copertura della rimessa Novembre 2019: abbattimento dell’ex Hotel Alpi Ottobre 2020: demolizione del palazzo di via Garibaldi
INFO Tutti i numeri del WaltherPark • 12.000 m2 di aree verdi • max. 30 m di altezza del WaltherPark • 17.000 m2 di superficie edificata • Superficie netta di vendita: 22.000 m² • Gastronomia: ca. 4.000 m² • Residenziale: ca. 11.200 m² (ca. 110 alloggi) • Hotel: ca. 5.400 m² (110 stanze) • Uffici: ca. 11.000 m² • Parking: 805 posti Fine lavori: autunno 2024 (Fonte: WaltherPark SPA)
Mentre nel cantiere del WaltherPark proseguono senza sosta i lavori di costruzione, è invece già stato completato il concetto per questo nuovo edificio multifunzionale progettato dall’archistar David Chipperfield. Grazie alla sua multifunzionalità, il WaltherPark apporterà un nuovo valore aggiunto al capoluogo altoatesino. Questi cinque mondi amplieranno sensibilmente l’offerta di Bolzano, aumentandone l’attrattività e contribuendo alla riquali ficazione dell’intero centro cittadino. LIVING, WORKING, SHOPPING, HOTEL UND EATERY: ecco i cinque mondi che il WaltherPark ospiterà in un unico edificio. Il risultato: un vivace luogo d’incontro nel centro della città, un punto di riferimento dina mico per l’intera popolazione, unico nel suo genere, contraddistinto da una maturità urbana e un’elevata qualità architettonica. Per evidenziare tutte le sfaccettature di questo proget to pluriconcettuale è stato anche creato un nuovo logo, ovvero l’immagine stilizzata di uno stormo di uccelli a forma di W, l’iniziale del WaltherPark. Una W che trasmette eleganza, varietà, libertà e vivacità. Un uccello che connette e unisce, una W che collega il WaltherPark con il centro storico di Bol zano e che simboleggia an che la straordinaria geome tria dell’architettura esterna del progetto firmato David Chipperfield Architects. Il WaltherPark è sempre più realtà: è infatti già possibile affittare i locali per uffici e acquistare gli appartamenti di pregio. A tal proposito, in viale Stazione 5 a Bolzano è stata allestita una SIGNA LOUNGE dove gli interessati riceveranno la necessaria consulenza (per saperne di più leggete a pagina 13 e 14).
NUOVO PLUSVALORE Un edificio, cinque mondi 9
IL CANTIERE DEL WALTHERPARK
Tonnellate di pulizia e sicurezza in più per Bolzano
Le bombe d’aereo hanno causato il blocco del cantiere
Militari dell’Esercito durante le operazioni di disinnesco
10 Il progetto WaltherPark si basa sull’idea di riqualificare una zona centrale di Bolzano e di ridisegnare la porta d’accesso al centro cittadino. La città sarà quindi non solo visivamente, ma anche concretamente, liberata da diverse pesanti eredità del passato. Questo si è già manifestato durante i lavori di costruzione, che hanno letteralmente avviato un processo di pulizia per la città. Quattro bombe origini della seconda guerra mondiale, oltre 3.000 tonnellate di amianto e 9.000 tonnellate di materiale contaminato da gasolio sono state estratte dal suolo e smaltite correttamente. Bombe Negli ultimi mesi i bolzanini che vivono nelle immediate vicinanze del WaltherPark hanno dovuto armarsi di santa pazienza: per quattro volte infatti hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni per motivi di sicurezza. Se non altro l’hanno fatto di domenica mattina, quando comunque a tante persone piace uscire di casa. Più volte è stato anche necessario chiudere l’autostrada e la ferrovia del Brennero. Per ben quattro volte i militari dell’Esercito sono riusciti a rimuovere le bombe senza incidenti, e in ogni occasione le operazioni si sono svolte rapidamente permettendo alla città di tornare alle proprie abitudini domenicali. Va anche detto che le fastidiose misure precauzio nali non sono ingiustificate, perché il disinnesco di una bomba non è mai una cosa scontata. Nel 2012 a Schwabing (Monaco di Baviera), ad esempio, non fu possibile rimuovere in sicurezza una bomba aerea identica a quella di Bolzano, cosicché l’ordigno venne fatto brillare sul posto. La detonazione però fu più violenta del previsto, e le balle di paglia utilizzate per ammortizzare le onde d’urto presero fuoco. Si regi strarono danni materiali per 4 milioni di euro, mentre i residenti rimasero scioccati da un forte boato, una palla di fuoco, finestre in frantumi e negozi in fiamme. Le controversie legali che ne derivarono sono state spiacevoli per tutte le parti in causa: abitanti, città e regione. Bolzano è stata fortunatamente risparmiata da tutti questi inconvenienti. Amianto In greco amianto significa duraturo. Infatti, gli antichi greci apprezzavano i minerali di amianto proprio per questo motivo e per tanti secoli sono stati utilizzati come materiale da costruzione estremamente versa tile. A partire dagli anni ‘70, quando vennero alla luce gli aspetti pericolosi per la salute dell’amianto, molti Paesi ne limitarono drasticamente l’uso fino a vietarlo del tutto. Ma l’attività edilizia dei decenni precedenti ha giocoforza lasciato delle tracce, ed è qui che entra in gioco la seconda accezione di “amianto”: indistruttibile. Normale quindi che anche du rante i lavori di scavo e demo lizione per il WaltherPark sia stato ritrovato dell’amianto in quantità sorprendentemente elevata, che era stato utilizzato nel sottosuolo come materia le di riempimento per la co struzione di strade. Alla luce sono venute ben 3000 tonnel late, ossia tre milioni di chili, di materiale contaminato da amianto, che in maniera pro fessionale è stato recuperato, caricato, trasportato e infine smaltito. Avendo sempre come obiettivo primario la salute dei residenti e degli stessi lavoratori edili: ogni ritrovamento di amianto è stato infatti documentato in stretta collaborazione con le autorità re sponsabili per l’igiene e l’ambiente, e il suo recupero è stato effettuato da aziende specializzate secondo precisi protocolli. Gasolio Un altro momento poco piacevole, duranti i lavori nel cantiere del WaltherPark, è stato il ritrovamento di terreno contaminato da oli minerali. L’origine del rischio ambientale è da ricondurre a un grande serbatoio di gasolio per riscaldamento dell’ex Hotel Alpi, che evidentemente perdeva olio da parecchi anni. Nel tempo il gasolio ha trovato la sua strada nel terreno circostante, diffondendosi in misura notevole. Per fortuna la demolizione dell’hotel ha permesso di scoprire in tempo il serbatoio difettoso, evitando così che il gasolio raggiungesse la falda idrica. Il terreno contaminato è stato quindi rimosso e smaltito cor Èrettamente.evidente che l’eliminazione di tutti questi vecchi fardelli non ha favorito la rapidità dei lavori, ma que sto disagio è ampiamente compensato: ora Bolzano è priva di quattro bombe aeree che rappresentano pur sempre un pericolo latente; la notevole presenza di amianto non rappresenta più una minaccia per la salute della popolazione ed è stata impedita una grave contaminazione delle acque sotterranee. A tutto questo si aggiunge una rassicurante certezza per il futuro: il nuovo quartiere-modello di Bolzano sta sorgendo in un luogo sicuro e pulito.
TRE DOMANDE A MARCO BATTISTI
Marco Battisti, qual è il suo ruolo nel cantiere del WaltherPark? Sono il coordinatore della sicurezza in tutte le fasi dei lavori, ossia il responsabile per la progettazione, l’esecuzione e la verifica delle misure di sicurezza. Nella fase di pianificazione devo elaborare un concetto per le singole fasi lavorative e fornire le relative indicazioni per limitare i rischi per la salute e la sicurezza. Questo piano di sicurezza e coordinamento rappresenta un elemento contrattuale.
Marco Battisti è il responsabile della sicurezza dell’azienda altoatesina Bergmeister. Nell’in tervista, parla della sicurezza nel cantiere del WaltherPark.
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In che misura la sicurezza influisce sulla tabella di marcia dei lavori? La sicurezza è un elemento trasversale, che procede parallelamen te al progetto e viene continuamente sviluppata e adeguata alle tecniche di costruzione con l’obiettivo di rispettare le tempistiche. Quando si tratta di prendere delle decisioni importanti, comunque, la prima domanda che ci poniamo è se la sicurezza è garantita. Il completamento del WaltherPark è previsto per l’autunno 2024. Un obiettivo realizzabile, assicurano i responsabili del più grande cantiere mai intrapreso da un privato in Alto NonostanteAdige. le numerose sfide affrontate negli ultimi anni - come l’innalzamento della falda idrica, il ritrovamento di ordigni bellici, le restrizioni dovute al Coronavirus e lo smaltimento dei materiali pericolosi – i lavori proseguono nel rispetto della tabella di marcia. Tenendo sempre pre sente un elemento propritario: la sicurezza in cantiere. Uno sguardo allo stato attuale dei lavori ci rende molto fiduciosi: i lavori di scavo, che hanno toccato i 18 metri di profondità, sono stati completati. Attualmente si sta già lavorando sul livello zero, vale a dire a livello di superficie. Ciò significa che presto vedranno la luce i livelli superiori per poi passare ai piani del CiWaltherPark.sonoalcuni aspetti da tenere a mente. Un cantiere di questa portata necessita di una gestione propria e di una logistica sofisticata, e comporta anche dei rischi. Per riconoscere questi rischi, ed evitarli in modo professionale, c’è bisogno sempre della massima con centrazione. SITUAZIONE I lavori procedono rapidamente In cantiere si lavora a pieno ritmo
La sicurezza prima di tutto
Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate finora in cantiere?
Nelle fasi di demolizione dei vari edifici è stato necessario fare attenzione alle distanze dalla strada, dalla ferrovia e da altri edifici abitati; in qualche caso abbiamo dovuto creare delle passerelle temporanee per l’accesso alle abitazioni. Poi naturalmente abbiamo dovuto fare i conti con il ritrovamento delle bombe. Nonostante tutte le verifiche preliminari ci sono sempre delle sorprese, come ad esempio l’alto livello dell’acqua nello scavo. Anche il montaggio di grandi travi e il coordinamento logistico con il cantiere del tunnel ha richiesto la massima precisione. Per fortuna la tecnologia edilizia ha fatto grandi progressi, a tutto vantaggio della sicurezza.
Poi nelle diverse fasi devo verificare che le indicazioni del piano di sicurezza vengano rispettate e confrontarle con le pro poste formulate dall’impresa esecutrice.
LA
SIGNA Bolzano in crescita: un team di competenza e professionalità e tanta passione Werner
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A Martin Clementi non piaceva giocare a calcio da bambino, lui preferiva costruire gallerie. Una passione che il giovane bolzanino non ha abbandonato, anzi: pensate che, in qualità di esperto comprovato, si oc cupa proprio delle gallerie che in futuro incanaleranno il traffico sotto il WaltherPark.
Klaus-Martin Callhoff conosceva Bolzano, che ora chia ma con orgoglio la sua seconda casa, solo da occasiona li puntatine a scopo di shopping. Oggi il professionista immobiliare originario della Ruhr è responsabile di progetto per l’intero WaltherPark, all’amore per il mare ha aggiunto quello per le montagne mentre al team di SIGNA ha portato quella precisione orientata all’obiet tivo necessaria per un progetto di questa portata.
Per regalare a un’intera città un nuovo inizio, è necessario poter contare su un team molto forte. Solo la sapiente mescolanza tra visionari, realisti e critici esperti permette di ottenere l’effetto sperato. Heinz Peter Hager è riuscito a realizzare questo mix: 18 persone altamente motivate, che ogni giorno lavorano duramente perché credono nell’idea di contribuire a tracciare il futuro di Bolzano. Molti portano le proprie esperienze internazionali, gli altoatesini hanno delle opportunità inimmaginabili e non pochi si portano dietro delle storie di vita sorprendenti. Giorgia Montini si trova a Melbourne, quando viene a sapere che SIGNA sta per aprire una filiale a Bolzano. E capisce subito una cosa: dopo 10 anni di lavoro nel settore immobiliare in Australia, è tempo di tornare in Alto Adige e fare qualcosa di importante. Giorgia, con il suo know-how ed esperienza ha portato un contributo importante. Da 3 anni fa parte del team di SIGNA Italia come Head of Marketing.
Il suo amore per il pallone da calcio è superato solo da quello per le costruzioni, e infatti in qualità di geometra è responsabile dell’intero Gries Village. Le nuove forze Caroline Chavanat (a lei abbiamo dedi cato un articolo a parte a pagina 14), Thibault Chavanat e Werner Frick, volto conosciutissimo in Alto Adige, arricchiscono il team SIGNA mettendo a disposizione esperienza, competenza e freschezza di idee. Un team in crescita con grandi idee ha bisogno di spazio. E infatti a breve provvederemo ad un trasloco che terrà conto di questo aspetto. Anche e soprattutto alla luce della carenza di personale qualificato, le realtà che, come SIGNA, attirano talenti e professionalità esperte e meritevoli, possono guardare con fiducia ad un futuro luminoso e prospero.
Una squadra che lavora per il futuro di Bolzano
Per Stefano Corrado invece il calcio ha sempre avuto un ruolo importante, tanto che ancora oggi allena una squadra giovanile a Bolzano, sua città di origine.
ThibaultFrickChavanat
Deborah Bedodi: io ho un’altra passione, quella di viaggiare. Da poco ho capito che viaggiare significa soprattutto vivere la grande natura e la grande architettura, e qui al WaltherPark si combinano alla perfezione entrambe le cose: un’architettura grandiosa che permette di vive re nella natura. Posso benissimo immaginarmi che andare allo Sky Garden sarà ogni volta come fare una piccola vacanza. Se volete conoscere da vicino queste tre perso ne appassionate, è sufficiente fissare un appun tamento non vincolante nella SIGNA Lounge. Sarete accompagnati nella maniera migliore possibile nella straordinaria atmosfera abitativa dello Sky Garden del WaltherPark. SIGNA Lounge Viale Stazione 5 39100 Bolzano +39 0471 183 04 sales@waltherpark.comwww.signalounge.it60! Saranno a vostra disposizione Peter, Deborah e Julia
Peter, si percepisce subito che ami il tuo lavoro: quando parli del WaltherPark, i tuoi occhi si illuminano nel vero senso della parola...
Deborah, come metti a frutto la tua passione sportiva nella professione?
Finalmente è arrivato il momento: gli apparta menti dello “Sky Garden & Tower” del WaltherPark possono incontrare i loro futuri proprietari in tutta tranquillità, nell’accogliente ambiente della SIGNA Lounge in viale Stazione 5 a Bolzano. In occasione del via alle vendite, abbiamo incontrato il simpatico terzetto incaricato di presentare gli appartamenti alle persone interessate. E abbiamo scoperto delle sorprendenti coincidenze. Julia Bertinato e Deborah Bedodi sono, assie me al head of sales Peter Turker, responsabili per tutto quanto riguarda la vendita degli ap partamenti dello Sky Garden. Julia e Deborah condividono una passione che hanno vissuto in maniere diverse: quella per il pattinaggio sul ghiaccio. Julia ha praticato il pattinaggio artistico a livello agonistico ottenendo diversi successi. Il fatto che lo sport ad alti livelli sia una straordinaria scuola di vita e che insegni dedizione e disciplina, è un aspetto di cui Julia beneficia quotidianamente nel suo lavoro di agente Deborahimmobiliare.invecesiè dedicata con passione e successo a una forma di pattinaggio meno co nosciuta, quello di squadra sincronizzato. E oggi mette a frutto la sua esperienza occupandosi di processi funzionalmente armoniosi nel front office della SIGNA Lounge. Peter è uno sportivo a tutto tondo, capace di praticare gli sport più in voga compreso il kite surf. Ha una passione segreta che lo accomuna a Barack Obama: entrambi collezionano fumetti rari. Peter vive per il suo lavoro e, per l’inesauri bile energia con cui appaga i desideri dei clienti, assomiglia proprio ad un supereroe dei fumetti.
13 VIA ALLE VENDITE
Peter Turker: Io lavoro ormai da circa 20 anni nel settore immobiliare, sia nell’intermedia zione e commercializzazione come anche nello sviluppo, e perciò posso dire di avere già visto tanto e di avere una certa esperienza. Ma gli appartamenti “Sky Garden & Tower” sono davvero qualcosa di particolare. E non mi riferisco solamente alle rifiniture o ai tagli. Sky Garden rende possibile ai suoi abitanti di vivere in un modo nuovo e moderno: sopra i tetti del centro storico e nel contempo in mezzo al verde. Questa situazione ideale non si trova in nes sun altro progetto. Almeno io non ne cono sco, e comunque non in una posizione così spettacolare. Julia, chi fa pattinaggio artistico ha sempre un salto che gli riesce meglio degli altri. Qual è il tuo più grande punto di forza come agente immobiliare?
Julia Bertinato: mi viene spontaneo pensare alla tenacia con cui cerco di soddisfare tutte, ma proprio tutte le esigenze dei clienti. Nel corso delle mie precedenti esperienze pro fessionali ho spesso osservato che i dettagli e i desideri non così chiaramente espressi ven gono facilmente trascurati, e persino i clienti stessi non ci pensano più. Ecco, sono proprio questi, i desideri che mi piace realizzare: quelli espressi sommessamente, impliciti.
Tre persone speciali per una vendita speciale
Perché il WaltherPark si distingue da progetti simili?
Specialista del leasing immobiliare con un vasto bagag lio di esperienza, adesso lavora a Bolzano per SIGNA. Caroline Chavanat ha locato con successo spazi com merciali e gastronomici a livello internazionale. Partendo da tanti piccoli tasselli, riesce sempre a ottenere un risultato finale sorprendente: un insieme che offre ai visitatori un’esperienza coinvolgente, li stupisce e li fa sentire bene, invogliandoli a tornare ancora e ancora. Chiunque abbia avuto a che fare con questa donna, madre di tre figli e perfettamente quadrilingue, pro verà la stessa sensazione. Il suo modo di fare aperto e caloroso, la sua capacità di ascoltare e di porre le domande giuste al momento giusto, incantano i suoi interlocutori che starebbero ore ed ore a parlare con lei.
Forse perché non ci sono progetti simili… La posizio ne è già di per sé unica: nel cuore di uno splendido centro storico che si è sviluppato nel corso dei secoli. Per molti aspetti non esiste un altro progetto simile.
Dal punto di vista professionale, devo dire che SIGNA è ai massimi livelli, al suo interno si nota una determin azione che ancora oggi, dopo diverse esperienze in giro per il mondo, mi sorprende e mi ispira.
Locali commerciali e gastronomia: il segreto di Caroline Chavanat
14 AFFITTASI
Caroline, è fantastico che ora tu sia a Bolzano. Quali sono state le tappe del tuo viaggio? Subito dopo l’università sono entrata nel settore im mobiliare al dettaglio. Ho avuto la fortuna di iniziare a lavorare per uno dei più importanti operatori mondiali del settore: Unibail Rodamco Westfield. E per giunta in un luogo molto speciale, nel centro di Parigi. Anche la tappa successiva non è stata da meno in quanto a fascino: a Toronto ho lavorato per un altro player globale - Ivanhoé Cambridge - e ho potuto sperimentare e imparare molto. Negli ultimi anni ho lavorato a Berlino per una filiale di Unibail Rodamco, la MFI GmbH, e mi sono occupata principalmente della locazione dei centri commerciali Wilmersdorfer Arcaden e Schönhauser Arcaden. Sono state esperienze emozionanti e formative, che ora mi piace portare a Bolzano per il WaltherPark. Ecco, adesso SIGNA e WaltherPark: perché proprio loro? Beh, è presto detto: il WaltherPark è un progetto molto ma molto avvincente, anche dal punto di vista internazionale. L’architettura è speciale e bellissima, l’intero progetto è ambizioso sotto tutti i punti di vista e naturalmente Bolzano, con le sue due culture, è una città Soprattuttointeressante.perché qui, grazie anche al WaltherPark, si respira un’aria di reale ottimismo. E poi perché SIGNA è un’azienda molto stimolante, fresca per idee e men talità. Insomma, qui posso e voglio ancora crescere e naturalmente contribuire con tutto quello che ho imparato finora.
Le dimensioni sono impressionanti, così come il de sign di alta qualità a tutti i livelli. Poi nel WaltherPark ci sono tutte le destinazioni di utilizzo: appartamenti, negozi, ristoranti, asili nido, hotel, uffici... insomma, sta nascendo un intero nuovo quartiere. Qual è il tuo approccio con il progetto? Hai uno slogan? Certo, ne ho uno apposta per il WaltherPark. È molto semplice, come ogni slogan fatto bene: per tutti, di qualità e sorprendente. Ad esempio, nel WaltherPark ci saranno marchi che non troverete da nessun’altra parte in Alto Adige. Ma non vi dirò quali, questa è la parte “segreta” del mio slogan (ride).
Come hai vissuto il tuo lavoro finora? Sei ancora la “forestiera”? Caroline (ride): Ho sentito dire che in montagna si ri mane “forestieri” a lungo. Parlando seriamente: qui alla SIGNA tutti sono molto disponibili, e anche la gente di Bolzano è molto cordiale e aperta e soprattutto gentile con i bambini, il che è molto piacevole per una famiglia.
Sicuramente non in Alto Adige, probabilmente neanche in tutto l’arco alpino.
Caroline Chavanat Caroline Chavanat è originaria della Francia e oggi vive con la famiglia a Bolzano.
WALTHERPARK Il 16/9
Quanto è grande il cantiere del WaltherPark? Che lavori si stanno svolgendo? A che punto è la costruzione? Tutte queste domande e altre ancora troveranno risposta in occasione della festa di cantiere. Venerdì 16 settembre SIGNA invita la città a partecipare ad una festa unica nel cantiere del WaltherPark. Sarà una straordinaria opportunità vedere da vicino il luogo in cui sorgerà il WaltherPark. La festa di cantiere organizzata da SIGNA consentirà a tutti i cittadini interessati di accedere a un sito in cui normalmente possono entrare solo le persone auto rizzate, ossia gli operai e i tecnici di cantiere. Si tratta quindi di un’occasione unica per saperne di più sul più grande cantiere di Bolzano. Allo stesso tempo, questa esperienza condivisa permet terà di dare uno sguardo dietro le quinte. Perché questa festa? “Fin dal primo momento abbiamo coinvolto e informato la cittadinanza, perché in definitiva si tratta di un progetto per la città, i suoi abitanti e gli ospiti. Ci è quindi sembrato importante invitare la popolazione per informarla sull’andamento del progetto”, spiega Hager. Alla festa di cantiere ci saranno cibi e bevande propo sti da bar, ristoranti ed enoteca di vicinato e per i più piccoli ci sarà il camion dei pompieri e dei giochi di intrattenimento. Vi aspettiamo numerosi! Venerdì 16 settembre 2022 Inizio: ore 17 Ritrovo: angolo via Alto Adige/via Perathoner
AMIAMO BOLZANO Settembre 2022, editore: WaltherPark SpA, Piazza Walther von Vogelweide n. 22, Bolzano. Foto© succus., Snøhetta, Privat, picture alliance/dpa, ZOA Studio, © 2022 GOOGLE. Concetto/Layout/Redazione: succus. Comunicazione GmbH. Stampa: Athesia Druck, am 05.09.2022 15 festa di cantiere
FESTA CANTIEREDI2022SETTEMBRE16. oredalle17 AL WALTHERPARK FOODDJDRINKSMUSICUN LUOGO DA SCOPRIRE! Un’esperienza unica, festeggiando i progressi del cantiere e guardando al futuro di Bolzano. TI ASPETTIAMO!