Una biblioteca è fatta di libri, i libri sono fatti di parole. Appare quindi naturale, in una biblioteca, cercare delle parole. Percorrendo la biblioteca Oliveriana ho trovato una parola ripetuta due volte: nella stanza al primo piano, la prima che ho esplorato, e al piano nobile. La parola è semplice e profonda: "vita". La biblioteca è vita? O forse una forma di vita che racchiude frammenti di vite passate? Seguendo quest pensiero ho incontrato delle immagini di vita: la serie di stampe fotografiche che raffigurano ambienti e oggetti della biblioteca e del museo Oliveriano, che sembravano emergere da un passato lontano e dimenticato. Poi altre parole evocative: "materiale audiovisivo", l'armadio nel mezzo di file di libri (l'errore o la sorpresa di un oggetto fuori dal suo contesto?) e woman's head", delicato riferimento alla bellezza di una donna/dea cristallizzata in una statua (forse quella in bella mostra al piano nobile?)...