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SOMMARIO OLTRE 300 ESPOSITORI PER VENDITALIA ‘18
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LA TOP BRANDS BLOGMETER SUL CAFFÈ
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LAVAZZA E GARAGE ITALIA A BRACCETTO
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L’ITALIA SI DIVIDE TRA CAPSULE E CIALDE
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LA VERA PATRIA DEL CAFFÈ ESPRESSO
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COMBATTERE L’ALZHAIMER CON IL CAFFÈ
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COSMETICI DA FONDI DI CAFFÈ: VENICE
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BERE CAFFÈ PER VIVERE PIÙ A LUNGO
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IL CAFFÈ BORBONE PIACE ALLA NATURA
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IL CORREDO GENETICO E LA CAFFEINA
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L’INNOVAZIONE DELLE CAPSULE
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LA PRIMA EDIZIONE DI TO COFFEE
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LAVORARE DI SQUADRA DOPO UN CAFFÈ
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IL CAFFÈ PER I ROBOT ‘GRANULARI’
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L’AROMA DI CAFFÈ E LA MATEMATICA
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LAVAZZA CAFFÈ UFFICIALE DI WIMBLEDON
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Testata: “La Voce di” Reg. Trib. di Torino n. 5332 del 23/11/1999. Editore: Vivimedia srl, via della Repubblica, 9, 10036 Settimo Torinese (TO). P.Iva 09778020017 Direttore editoriale: Sandro Venturini Stampa: I.T.S. srl, via Abate Bertone, 14 13881 - Cavaglià (BI) Redazione: Settimo Torinese - via della Repubblica, 9 Tel. 011/ 0201535 Fax 011/ 0201536 Email: contatti@vivivocepubblicita.com Concessionaria di pubblicità: Vivivoce srl, via Robassomero 4 - Ciriè (To) - Tel. 011 9211631 Il responsabile del trattamento dei dati, ai sensi del DGLS 196/03 è il direttore, a cui i lettori possono rivolgersi per esercitare i diritti previsti. Tutti i diritti di riproduzione, anche parziale, del materiale pubblicato sono riservati. La riproduzione cartacea o elettronica dei testi, delle foto o del materiale pubblicitario è ammessa solo a seguito di autorizzazione scritta (legge 633/1941).
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Oltre 300 espositori per l’edizione 2018 di Venditalia La più importante vetrina internazionale sul settore vending è organizzata con cadenza biennale
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enditalia è la più importante vetrina internazionale sul settore vending, organizzata con cadenza biennale da Venditalia Servizi e promossa da Confida, Associazione Italiana Distribuzione automatica. La manifestazione si è svolta dal 6 al 9 giugno presso fieramilanocity, coinvolgendo oltre 300 espositori provenienti da 22 paesi a rappresentare tutti i segmenti del settore: dalle tecnologie delle vending machine alla varietà dei prodotti alimentari. “Venditalia non è solo una vetrina d’eccezione per gli espositori e osservatorio privilegiato per tutti gli operatori del settore del vending, in cui l’Italia è leader a livello internazionale – dice Ernesto Piloni, presidente di Venditalia - . Venditalia consente di sviluppare relazioni e business, scoprendo novità e trend di mercato, si approfondiscono temi tecnici e tecnologici”. Degli oltre 300 espositori, 57 sono arrivati dall’estero (tra cui Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Olanda) e sono stati ben 68 quelli alla loro prima partecipazione. “La distribuzione automatica – spiega il presidente di Confida, Massimo Trapletti – è un vero e proprio made in Italy. Il vending è un canale distributivo alimentare di tutto rispetto, ancora in crescita e con un fatturato di 1,8 miliardi di euro. Il mercato del porzionato, capsule e cialde, ha un giro d’affari di 1,7 miliardi con oltre 6 miliardi di capsule e cialde vendute in un anno”. Numeri che segnano un mercato in costante crescita. L’edizione del 2018 segna un tra-
guardo importante. Venditalia infatti compie vent’anni, esprimendo la forte vocazione all’internazionalità dell’evento nella capitale economica
italiana che anticipa le nuove tendenze del paese.
SERVIZIO FOTOGRAFICO DI TANCREDI PISTAMIGLIO
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Lavazza spopola con i suoi spot comici L’azienda torinese è il caffè italiano più social per la Top Brands Blogmeter dedicata al compartimento
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ndiamo a conoscere i dati emersi dalla Top Brands Blogmeter (dal 2007 leader in Italia nel campo della social media intelligence) dedicata al settore caffè. La classifica dei brand più engaging sui principali social media è stata effettuata utilizzando il nuovo tool di Social Analytics, uno strumento migliorato sia dal punto di vista grafico sia nelle funzionalità, che permette di mettere a confronto non solo i diversi brand, ma anche i diversi canali social di un singolo brand. Sono state analizzate le performance di tutte le pagine ufficiali Facebook, Twitter e YouTube dei principali brand di caffè presenti sul mercato italiano e che si ri-
volgono allo stesso. Di 30 brand presi in esame è stata creata una classifica in cui sono stati evidenziati i 5 brand risultati migliori per interazioni totali (escludendo le views di YouTube) nel trimestre dall’1 aprile al 30 giugno 2018. Nell’analisi sono state valutate le performance relative al total engagement per i cinque brand risultati primi nel ranking per total interactions. Vediamo, quindi, come si sono comportati i top 5 brands in base alla metrica di engagement totale: in prima posizione si classifica Lavazza, che con oltre 4 milioni di interazioni (incluse le visualizzazioni sul suo canale YouTube) stacca di parecchio
i suoi principali competitor. Il 97% dell’engagement totalizzato proviene proprio dal canale YouTube di Lavazza, dove i video con protagonista il comico Maurizio Crozza guadagnano milioni di views. Secondo classificato Nespresso, grazie alle oltre 58mila interazioni totalizzate nel trimestre analizzato, Sul terzo gradino del podio sale Covim Caffè: con oltre 91 mila tra fan e follower, totalizza un engagement pari a 93K. Quarta posizione per Segafredo Zanetti che totalizza 27,6K interazioni nel periodo di riferimento. Quarta Caffè, infine, guadagna la quinta posizione in classifica con un engagement totale pari a 14,8K.
Un caffè per alzarsi bene Bevendo una piccola quantità di caffeina al mattino si mangia il 10% in meno a colazione
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n nuovo studio p u b b l i c at o s u l Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics ha scoperto che dopo aver bevuto una piccola quantità di caffeina al mattino, si consuma il 10% in meno di un buffet a colazione, ma questo effetto ha durata limitata e non è prolungato invece durante il giorno, senza alcun impatto sulle percezioni dei partecipanti sui loro appetiti. Sulla base di questi risultati, gli studiosi hanno concluso che la caffei-
na non è efficace come soppressore dell’appetito e aiuto per la perdita di
peso. “La caffeina viene frequentemente aggiunta agli integratori alimenta-
ri, in quanto si ritiene che facilita la perdita di peso. Lo scopo del nostro studio era di determinare se la caffeina può essere collegata a una riduzione dell’apporto alimentare“, ha spiegato la ricercatrice Leah M. Panek-Shirley della SUNY University di Buffalo. “Questo studio rafforza l’importanza delle buone abitudini alimentari e non fa affidamento su aiuti per la perdita di peso o pratiche non salutari”, ha commentato il professor Carol DeNysschen.
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Lavazza e Garage Italia insieme: inno all’italianità Sono stati svelati i primi tre esclusivi modelli di Minivending realizzati per Riva, Campari e K-Way
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l caffè “made in Italy” ha un abito su misura. Lavazza ha affidato all’esperienza di Garage Italia la personalizzazione di Minivending, la piccola table top dalle grandi prestazioni. Imprenditori e professionisti hanno finalmente l’opportunità di coniugare il piacere del caffè Lavazza con la volontà di affermare la propria identità di marca esponendo con orgoglio, in uffici e sale di rappresentanza, un oggetto dal design unico, creato su misura. In occasione di Venditalia, sono stati svelati i primi tre esclusivi modelli realizzati per Riva, Campari e K-Way. Spic-
cano per bellezza, creatività e unicità e, in ognuno, è possibile riconoscere senza ombra di dubbio il carattere di-
stintivo di ciascun brand. La contaminazione di stili e linguaggi, il superamento delle barriere tra il mondo del fashion, del design e dell’arte sono alla base del lavoro dei creativi di Garage Italia. Gli elementi iconici e tradizionali di un marchio, diventano essenza e danno vita a proposte grafiche esclusive. E’ un vero e proprio inno all’italianità. Le macchine da caffè espresso vengono “customizzate”, dando profondità all’immagine delle aziende che scelgono di curare con un certo stile anche gli ambienti dedicati alle pause e ai momenti di relax.
Il Museo Lavazza è realtà Dall’8 giugno scorso è possibile effettuare un viaggio sensoriale nell’universo del caffè
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naugurato l’8 giugno scorso - in occasione di Archivissima 2018, il primo Festival degli Archivi - il Museo Lavazza. L’innovativo museo d’impresa, progettato dallo studio internazionale di Ralph Appelbaum e situato nella Nuvola Lavazza, permette di intraprendere un viaggio sensoriale-emotivo nella cultura globale del caffè. Attiguo al museo è l’Archivio Storico Lavazza, che racchiude la memoria aziendale di oltre 120 anni di storia in più di 8.500 documenti, storie e immagini. Entrando nel Museo Lavazza si viene catapultati in un
viaggio nel mondo del caffè e dei suoi rituali. A guidare il percorso è la prima tazzina da caffè intelligente: la Lavazza Cup, consegnata all’ingresso
del museo, permette di attivare installazioni e contenuti multimediali e di memorizzare - grande innovazione nell’ambito museale - il percorso inte-
rattivo del visitatore. Può sembrare una normale tazzina da espresso, ma è dotata di uno speciale sensore RFID (radio frequency identification) capace di interagire con il complesso sistema informatico del museo. Il Museo Lavazza, entrato a far parte dell’associazione nazionale Museimpresa - Associazione Italiana Archivi e Musei d’Impresa -, vanta un ricco impianto multimediale (con oltre 52 punti di interazione) e una narrazione altamente evocativa grazie ai testi curati dalla Scuola Holden con la supervisione di Alessandro Baricco.
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Ti meriti una buonissima pausa caffè. Anzi, sette.
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Le capsule sono compatibili con le macchine SIMPLIA, ESPRIA, FAVOLA, MINù, MAGIA, ESPRESSGO ad uso domestico con sistema LAVAZZA® A Modo Mio® e non sostituiscono l’utilizzo delle capsule originali prodotte dalla Luigi Lavazza S.p.A.
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*Il marchio LAVAZZA® non è di proprietà di TORREFATTORI ASSOCIATI S.p.A. né di azienda ad essa collegate. Il sistema A Modo Mio® è di proprietà della Luigi Lavazza S.p.A. Non esiste alcun collegamento tra TORREFATTORI ASSOCIATI S.p.A. e Luigi Lavazza S.p.A.
*NESPRESSO® è un marchio registrato da SOCIETÉ DES PRODUITS NESTLÈ S.A. Il marchio NESPRESSO® non è di proprietà di “TORREFATTORI ASSOCIATI S.p.A.” né di aziende ad essa collegate. TORREFATTORI ASSOCIATI S.p.A. non è collegata in alcun modo a SOCIETÉ DES PRODUITS NESTLÈ S.A.
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L’Italia s’è desta e si divide tra cialde e capsule da nord a sud L
’Italia s’è desta e si divide tra cialde e capsule. Il mercato del monoporzionato traccia un confine, a separare il nord dal sud nel modo di gustare il caffè nella tazzina. E’ quello che è emerso durante la fiera di Venditalia a Milano, l’evento organizzato da Venditalia servizi e Confida, dal 6 al 9 giugno a Fieramilanocity . Al nord spopolano le capsule: “Nepresso”, “Dolce Gusto” o “A Modo
Mio” che sia, l’Italia da Roma in su predilige il sistema di erogazione con il monoporzionato in plastica. Al sud, vince la cialda “Ese”: il caffè viene macinato e pressato in carta da filtro. Qual è la ragione di questo differente modo di estrarre il caffè, è impossibile da spiegare con precisione: questione di abitudini, gusti, tradizioni e sapori. Forse la cialda evoca nell’immaginario comune l’estrazione del caffè effettuato con la caffettiera moka, un sistema che lenta-
mente sta cedendo il passo ai nuovi sistemi monoporzionati. Non c’è più tempo per il rito della caffettiera: il piacere di un buon espresso vince su tutto. Anche sul prezzo: la tazzina di un caffè fatto con la moka costa infinitamente meno rispetto ad uno erogato da capsula o cialda, eppure il mercato del monoporzionato continua a far registrare numeri importanti, generando un movimento economico sempre in crescita. “La cialda viene sfruttata al cento per cento
Il “made in Italy” che emoziona il mondo
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rosegue il giro d’Italia a caccia del caffè migliore. Per Toda Caffè, la ricerca del sapore oggi, accontenta tutti. “Dipende dalle regioni – conferma Sabrina Tornese - . Si va dal gusto ricco e corposo al gusto crema che soddisfa anche i palati più delicati”. E poi c’è il fattore tempo: il monoporzionato è buono qui, ora e sempre. “Il pubblico vuole un buon caffè al minor costo – ci racconta Fulvio Di Santo, direttore commerciale di Caffè Borbone, leader nella produzione di cialde a livello mondiale - . Capsule o cialde hanno cambiato il nostro modo di vivere: ci lasciano più tempo a disposizione e abbiamo la massima resa in termini di sapore.
La famiglia va di corsa: un buon espresso è quello che ci vuole, soprattutto al mattino. La capsula ha una larga diffusione, ma il mercato delle cialde sta crescendo sempre di più”. Caffè Borbone ha messo in commercio la prima cialda compostabile al 100%, ponendo l’accento anche sulla cura e sulla difesa dell’ambiente. E se il consumatore viene gratificato, non bada al prezzo. Così nascono anche prodotti che raccontano una storia, che parlano alla clientela del mercato del monoporzionato raccontando filiere ecosostenibili ed equosolidali. In futuro, le case produttrici saranno chiamate ad investigare le nicchie, gusti e sistemi porzionati
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- dice Ciro Lollo, titolare del brand Lollo Caffè di Napoli - . L’erogazione è più veloce, il caffè viene meno stressato. Al sud è un sistema largamente usato, molto più che al nord”. La conferma arriva dallo stand del Caffe Boasi e Caffè Pera, due marchi originari di Genova ed Alesssandria che hanno unito le loro forze per affrontare le sfide globali. Nel 2016, è nata la Torrefattori Associati S.p.A. la nuova società proprietaria dei brand Pera, Caffè Boasi e Rostkafè. “Più
capsule al nord, con l’intramontabile Espresso Point nel mondo dell’HoReCa – conferma l’amministratore delegato Massimo Boasi - . Il mercato chiede un caffè corposo e cremoso, ma ognuno ha il suo palato. Le cialde sono apprezzate soprattutto al sud, è vero, ma poi, nel mondo funziona ancora in maniera diversa. A livello europeo o negli Stati Uniti, cambia tutto”. Sapori e miscele, paese che vai caffè che trovi: la ricerca e le composizioni del monoporzionato si
innovativi per stimolare il consumatore a sperimentare. Una sfida che è già cominciata, per cercare nuovi clienti e nuove passioni.
adeguano continuamente alle richieste del mercato “Eppure, non credo che la moka possa tramontare. Le capsule hanno avuto uno sviluppo considerevole – commenta Arnaldo Pera, vicepresidente della Torrefattori Associati – ma i puristi della moka esisteranno sempre. Il sapore che va di moda? Io dico che è sempre bello ciò che piace, anche se sono tornati in auge i sapori intensi. Il caffè buono nel mondo è uno solo ed è quello italiano”.
In conclusione: il caffè non è una semplice bevanda, è il “made in Italy” che emoziona il mondo. Una storia che è ancora tutta da raccontare.
IL METODO LOLLO Le migliori qualità di arabica e robusta sono il punto di partenza per l’elaborazione del blend attraverso lo studio approfondito delle proporzioni delle singole varietà di caffè. Tecniche di produzione all’avanguardia, coniugate con la classica tostatura artigianale, esaltano gli aromi del caffè proteggendone la fragranza. Gli innovativi sistemi di confezionamento in cialda e capsula monodose, infine, custodiscono inalterati il gusto e l’aroma del caffè Lollo.
In ogni step produttivo è impresso il cosiddetto “metodo Lollo” fatto di sacrificio, cura e ricerca costante della perfezione; caratterizzato dal giusto connubio tra i più antichi metodi di lavorazione e dalle più innovative tecniche di produzione del caffè. Queste le ragioni per le quali sorseggiando il caffè Lollo si ha la sensazione di assaporare il lavoro degli autentici artigiani del caffè che esercitano con amore e grande esperienza l’arte della torrefazione.
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Italia: la vera patria del caffè espresso È di 260 euro la spesa media annua degli italiani per il caffè secondo il focus Coffee Monitor
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talia, patria del caffè espresso: un’abitudine che accompagna gli italiani giorno dopo giorno sia nella vita reale che nel mondo virtuale. Coffee Monitor – il primo focus dell’Osservatorio Social Monitoring di Nomisma sviluppato in collaborazione con Datalytics – elegge il caffè espresso come la principale tipologia di caffè scelta dagli italiani che hanno consumato la bevanda negli ultimi 12 mesi. L’originale piattaforma informativa offre a imprese ed operatori della filiera un monitoraggio continuo e completo del mercato del caffè in Italia attraverso il coinvolgimento diretto dei consumatori e l’analisi dei social media. La survey – condotta su un campione di oltre 1.000 consumatori – restituisce numerose suggestioni sulle modalità di scelta e di consumo di questa bevanda che accompagna giornalmente gli italiani. Concentrando l’analisi su chi ha consumato caffè negli ultimi 12 mesi, emerge infatti un consumo abituale della bevanda (95% del target di riferimento). L’espresso viene scelto dal 93% dei consumatori di caffè. Residuale la percentuale di chi predilige il caffè americano, orzo o altre tipologie di caffè (7%). Chi consuma caffè espresso beve principalmente 1 o 2 tazzine al giorno (58%) e preferisce la mattina come momento di consumo: il 77% di chi beve caffè espresso lo fa tutti i giorni appena sveglio. Non stupisce quindi che il 58% di chi beve caffè espresso lo faccia per trovare la carica necessaria ad affrontare la giornata. Espresso non è tuttavia solo fonte di energia, chi lo beve lo fa anche per il gusto (51%) ed in parte per abitudine (30%). Il caffè espresso evoca nell’immaginario dei
consumatori momenti di relax (53%), un piacere (47%), ma al contempo un rito, una tradizione (37%). Il consumo di caffè espresso non è relegabile in un solo luogo, prevale piuttosto una modalità di consumo “multi-luogo”. Il 92% di chi beve caffè espresso lo fa tra le mura domestiche, prediligendo il caffè in polvere (53%) e in cialde o capsule (37%), sulla base di scelte fatte in funzione di gusto e aroma (53%), della notorietà della marca (19%), mentre meno rilevante risulta la variabile prezzo, driver di scelta solo per il 15% di chi consuma caffè espresso a casa). Tra i luoghi di consumo più importanti figurano anche i bar, scelti dal 72% del target di riferimento, oltre al posto di lavoro (il 48% di chi ha consumato caffè negli ultimi 12 mesi l’ha fatto in ufficio), dove invece si predilige l’utilizzo di caffè in cialde o capsule (50%). Attraverso la rilevazione di abitudini di consumo di un campione rappresen-
tativo della popolazione il Coffee Monitor Nomisma Pro fornisce inoltre una stima della spesa annua in caffè che – tra i consumatori di caffè espresso – sfiora i 260 euro annui pro-capite.I l caffè è inoltre un’abitudine che accompagna gli italiani oltre i luoghi di consumo “reali” ed approda anche nelle “piazze virtuali” di discussione. Negli ultimi 3 mesi – gli algoritmi di social media listening forniti da Datalytics – hanno rilevato sulle principali piattaforme di sharing (Facebook, Instagram, Twitter, …) oltre 30.000 post dedicati al caffè. L’analisi social ha permesso di individuare trend, peculiarità e modalità di interazione tipiche dei principali brand di caffè italiani. Tra i trend topics si distinguono poi argomenti come capsule compatibili, cialde e amazon, veri e propri contenuti virali sui social che restituiscono una visione sull’andamento e sulle sollecitazioni della domanda.
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Combattere l’Alzheimer con una tazza di caffè: è possibile? La caffeina ha un impatto sulle nostre capacità cognitive secondo alcuni studi sperimentali
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‘Alzheimer è la forma più grave di demenza che comporta tra gli effetti una progressiva e inesorabile perdita di memoria. Lo “Sportello dei Diritti” è più volte intervenuto per segnalare le scoperte più significative, La malattia, in questione, com’è noto, è caratterizzata da un lento declino progressivo delle cellule nervose e dei contatti tra le stesse. Si tratta, quindi, di una patologia neurodegenerativa considerata irreversibile e per la quale allo stato non risultano cure efficaci. Almeno così è stato finora. Ma un nuovo approccio promettente da parte dei ricercatori dell’ “Jean-Pierre Aubert Research Center” presso l’Università di Lille in Francia, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, potrebbe cambiarlo. Il primo fattore di rischio per la malattia di Alzheimer è l’invecchiamento. Tuttavia, una combinazione di fattori genetici e ambientali svolge anche un ruolo importante. Il consumo di caffè ha un impatto particolare su questo rischio. Il caffè è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua. Il caffè è anche la principale fonte di caffeina, che rimane fino ad oggi il suo costituente più noto.
La caffeina è la sostanza psicoattiva più consumata al mondo. E‘ ben noto che promuove processi attentivi, l’eccitazione, l’elaborazione delle informazioni e, di conseguenza, un impatto significativo sulle prestazioni cognitive nell’uomo e negli animali. Lavori recenti suggeriscono anche un effetto della caffeina sui processi di memoria e, in particolare, sulla memoria a lungo termine, indipendentemente dai suoi effetti attenzionali. Questa osservazione è le-
gata a diversi studi epidemiologici che suggeriscono che il consumo abituale di caffeina riduce il declino cognitivo durante l’invecchiamento. Altri studi prospettici si concentrano anche sulla relazione inversa tra consumo di caffeina e rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. Gli effetti protettivi della caffeina sarebbero ottimali per dosi da 3 a 4 tazze al giorno. È interessante notare che, vari studi sperimentali su modelli animali della malattia di Alzhei-
mer che riproducono le ferite della memoria associata e disturbi dimostrano un effetto benefico di caffeina a dosi comparabili, anche se gli effetti sui sintomi comportamentali sono stati recentemente discussi. I principali bersagli della caffeina sono i recettori chiamati recettori adenosinergici. Gli effetti della caffeina sono particolarmente legati alla sua capacità di bloccare uno di questi recettori chiamato recettore A2A adenosinergico.
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Cosmetici da fondi di caffè: la startup VeNice Cosmetici green e hi-tech possono essere ottenuti da scarti alimentari come i fondi di caffè
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all’idea di tre scienziate nasce a Venezia una startup tutta al femminile per sviluppare cosmetici sostenibili e hi-tech. L’impronta green viene dalla selezione delle materie prime, come principi attivi che possono essere ottenuti da scarti: fondi di caffè e buccia della frutta. La tecnologia, frutto di anni di ricerca nei laboratori dell’Università Cà Foscari di Venezia, permette un rilascio controllato del principio attivo: intervenire quando e dove serve per usare meno cosmetico, o meno frequentemente. Dopo aver depositato un brevetto hanno deciso di aprire una startup innovativa, VeNice, che è anche spinoff universitario. In questa nuova impresa sono coinvolte la professoressa Michela Signoretto, coordinatrice del gruppo di ricerca in catalisi eterogenea e materiali del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi di Ca’ Foscari, la chimica industriale Federica Menegazzo, e una scienziata dei materiali, Elena Ghedini. Da anni lavorano allo sviluppo di tecniche per massimizzare l’efficacia di molecole attive da impiegare in svariati campi, dal settore farmaceutico a quello cosmetico.
A questo gruppo iniziale si è aggiunta, grazie ad un progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo, Enrica Tanduo, laureata in chimica e tecnologie farmaceutiche. Infine, per poter passare dagli esperimenti ad una vera impresa il team ha coinvolto una giovane esperta di management, Azzurra Meoli. La start up cafoscarina
ha subito convinto gli osservatori: a pochi giorni dall’avvio è già arrivato un premio, il MF Fashion Veneto Award. Ora la sfida è attrarre investitori. Il calendario di presentazioni è già fitto e internazionale, a partire dal congresso mondiale della cosmetica di Monaco di Baviera, a settembre. “Per studiare nuovi for-
mulati innovativi abbiamo bisogno di integrare la strumentazione scientifica dei nostri laboratori - spiegano le fondatrici di VeNice quindi i primi finanziamenti che riusciremo ad ottenere dai partner industriali saranno determinanti per poter proporre al mondo della cosmetica dei prodotti sempre più efficaci ma anche ecosostenibili”.
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Bere caffè potrebbe farci vivere più a lungo Uno studio americano sostiene che consumare abitualmente caffè abbasserebbe i rischi di mortalità
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econdo uno studio osservazionale americano pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine, consumare abitualmente caffè abbasserebbe i rischi di mortalità. Bere caffè, dunque, potrebbe aumentare le possibilità di avere una vita più lunga e consumarne grandi quantità non sembra essere un problema. È quanto emerge da questa nuova ricerca: prendendo in esame circa mezzo milione di persone adulte, che vivono nel Regno Unito, si è osservato che i consumatori di caffè avevano un rischio di morte inferiore del 10-15% rispetto ai non consumatori su un periodo di dieci anni. L’esperimento è stato condotto da studiosi di diversi istituti e università statunitensi: hanno preso parte a questo studio quasi 500mila donne e uomini di età compresa tra i 40 e i 69 anni, con una età media di 57 anni. I partecipanti hanno riempito un questionario e si sono sottoposti a degli esami medici, inclusi quelli del sangue. Il 78% di loro beveva caffè: circa un terzo ne consumava due o tre tazze al giorno, e 10mila almeno otto quotidianamente. Nei dieci anni successivi, 14.225 soggetti sono deceduti, la maggior parte a causa di un cancro o di un attacco di cuore. Stando a quanto rilevato, la caffeina può causare un aumento della pressione sanguigna per brevi periodi, soprattutto in persone con problemi genetici che la metabolizzano più lentamente. Ma, secondo lo studio statunitense, i consumatori di caffè non presentano maggiori rischi di morire per patologie cardiache o per problemi legati alla pressione rispetto a chi
fa a meno della bevanda. Al contrario, sembra che il consumo di caffè sia inversamente associato a tutte le cause di morte del campione indagato. ’impatto positivo sulla salute sarebbe favorito sia dal caffè solubile che macinato o decaffeinato. Non è chia-
ro come il caffè possa influire sulla longevità, ma secondo i ricercatori a stelle e strisce un ruolo chiave sarebbe giocato dagli oltre mille composti chimici in esso contenuti, inclusi degli antiossidanti che aiutano a proteggere le cellule dai danni.
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Da oggi Caffè Borbone piace anche alla natura Arrivano sul mercato il primo caffè in cialda monodose totalmente compostabile e la macchina “Frog”
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apore, qualità e design “made in Italy”. Caffè Borbone mette in commercio il primo caffè in cialda monodose totalmente compostabile e consiglia la “Frog”, la macchina da caffè in cialde prodotta dalla Didiesse per garantire qualità estrattiva ed efficienza. Così l’espresso di Caffè Borbone diventa doppiamente buono: piace al palato e piace all’ambiente. E anche il prezzo è quello giusto: le cialde “eco” non hanno costi superiori rispetto a quelli già esistenti. Finalmente un prodotto “green” senza sorprese. La cialda compostabile monodose di “Caffè Borbone” utilizza, in esclusiva a livello mondiale, un sistema di saldatura del filtro privo di componenti chimici. La carta da filtro è costituita da un materiale ecologico ricavato dal mais, una tecnologia che permette di rimpiazzare la classica cellulosa e di mantenere inalterata qualità ed sapore inconfondibile di Caffè Borbone. Sulla superficie della cialda, una volta utilizzata, si materializzerà il disegno di una foglia verde: una piccola magia, per ricordare che questo mono-
porzionato può diventare “compost”, un fertilizzante naturale detto anche terricciato, oppure può essere smaltito tranquillamente nella frazione dell’umido. “Frog” è un termine inglese che in italiano significa “rana”: la forma della macchina da caffè ricorda proprio quella di un ranocchio che, baciato dalla cialda monodose di Caffè Borbone, produce in tazzina una bevanda
da sogno. Uno strumento totalmente progettato e costruito in Italia utilizzando materiali, design ed accessori di ultima generazione. Il cuore della “Frog” è stato ingegnerizzato a Napoli, la città in cui il caffè è sempre poesia. E dopo la “Frog”, presto arriverà anche la “Green Frog”, una macchina per cialde monodose in cui sono stati ottimizzati anche i consumi energe-
tici. L’ennesima evoluzione per poter risparmiare denaro e limitare le emissioni di anidride carbonica nell’aria, accontentando le esigenze di una clientela appassionata del buon caffè, ma anche attenta alla qualità dell’ambiente. L’ecosistema ringrazia: da oggi, il sapore di Caffè Borbone, azienda leader del mercato mondiale con 2 milioni e 500mila cialde prodotte ogni giorno, piace anche alla natura.
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Gli effetti del caffè: tutto dipende dal corredo genetico Per il dottor Langer il modo in cui gli individui metabolizzano la caffeina deriva dal dna
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ome è possibile che alcuni bevono un caffè e passano la notte con gli occhi sbarrati e altre persone ne consumano diverse tazzine e dormono come un ghiro? A venirci incontro è il report “Genetics, Metabolism and Individual Responses to Caffeine” curato dal dottor J.W.Langer, docente di Farmacologia presso la Copenhagen University’s Medical School, realizzato per l’Institute for Scientific Information on Coffee (ISIC): il modo in cui gli individui metabolizzano la caffeina dipende anche dal corredo genetico. Stando a quanto sostenuto dal dottor Langer, la risposta di un individuo alla caffeina è con ogni probabilità determinata da due fattori genetici principali: la maggiore o minore rapidità del metabolismo del fegato e la presenza di una variazione genetica che rende il sistema nervoso centrale più sensibile agli effetti stimolanti della caffeina. Sulla base di questi fattori, il dottor Langer ha proposto tre livelli descrittivi di sensibilità globale alla caffeina: 1- Alta sensibilità alla caffeina, con metabolismo lento del fegato e alto legame con il sistema nervoso centrale. In questo caso anche piccole quantità di caffeina causano un effetto stimolante e dosi più elevate possono causare problemi di sonno, come succede in una minoranza di persone. 2- Sensibilità regolare alla caffeina, con equilibrio tra inattivazione della caffeina nel fegato e legame nel sistema nervoso centrale: ciò significa che l’individuo può in genere bere 2-5 tazze di caffè durante il giorno, senza controindicazioni o disturbi del sonno.
Solitamente la caffeina non è raccomandata la sera, ma le differenze individuali prevalgono, come succede nella maggior parte delle persone. 3- Bassa sensibilità alla caffeina, con metabolismo veloce della caffeina. Se ne possono consumare quantità maggiori (anche se i professionisti della salute consigliano di rimanere all’interno delle linee guida EFSA di non più di cinque tazze di caffè al giorno). Nel caso di questo livello di sensibilità, il caffè che si beve prima di coricarsi di norma non disturba il sonno. Queste le parole dello stesso dottor Langer a corredo del report: “Siamo tutti bevitori di caffè differenti: il nostro corredo genetico programma la reazione alla caffeina, così come il colore dei capelli e degli occhi”.
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L’innovazione delle capsule nasce fuori dal canale della Distribuzione Moderna I
l caffè tostato con circa 1,2 miliardi di euro sviluppati nel 2017 è uno dei principali mercati della Distribuzione Moderna (Ipermercati + Supermercati + Libero Servizio Piccolo + Discount), tuttavia da alcuni anni l’andamento risulta essere discontinuo. Si tratta di un segnale di crisi o di cambiamento? Uno studio condotto da IRI si pone come obiettivo quello di delineare la categoria e le relative performance in Distribuzione Moderna, oltre ad investigare le nuove dinamiche di mercato e le possibili evo-
luzioni. Il Caffè Tostato sviluppa in Distribuzione Moderna circa il 2,3% del valore del comparto Alimentare e Bevande, con un trend in leggera flessione nel 2017 rispetto all’anno precedente (-0,6%) ed una performance decisamente più negativa in volume (-4,3%). Questa differenza è giustificata da un cambiamento nel mix delle vendite delle diverse tipologie del Caffè: le capsule, infatti, segmento in forte crescita (+18,8% in valore e +20% in volume) con un posizionamento di prezzo oltre quattro
volte superiore rispetto alla media di categoria, da un lato contengono la perdita di volumi e dall’altro incrementano il valore del mercato. Il mercato del Caffè Tostato, al netto delle Capsule, mostra una flessione del -4,9% in valore e del -5,4% in volume, trainata da tutti i segmenti ‘macinato’ ed in particolare dal classico Moka che sviluppa oltre tre quarti dei volumi totali. L’affermazione delle Capsule come segmento di innovazione e valore riconosciuto dai consumatori, ha progressivamente mu-
Uno scenario dinamico in continua evoluzione
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el 2017 sono stati venduti in Distribuzione moderna circa un milione di chilogrammi di Capsule, con una perdita di 5,7 milioni di chili di macinato, di cui una parte si può ipotizzare essere stata cannibalizzata, anche in considerazione dei consumi di Capsule che continuano a svilupparsi anche fuori dal canale moderno. Le Capsule hanno mantenuto ad oggi il posizionamento di prezzo, garantendo buoni margini per Industria e Distribuzione ed arrivando a sviluppare il 25% del valore totale del mercato del Caffè e solamente il 6% dei volumi. Tuttavia, il segmento a totale segna una leggera flessione del prezzo medio, per effetto dell’ingresso e della crescita dei produttori minori e della Marca del distributore che si propongono con un posi-
zionamento leggermente inferiore rispetto alle principali marche. Lo scenario appena percorso appare estremamente dinamico. Le promozioni sembrano essere lo strumento principale di difesa dei segmenti ‘macinato’ ed in particolare della Moka rispetto all’espansione delle Capsule, con il vantaggio che la Distribuzione moderna resta il canale di riferimento dei mercati più maturi. Tuttavia quanto potrà ancora essere agita la leva promozionale? L’innovazione nei mercati ‘classici’ sarà in grado di rinvigorire le vendite? Sul fronte Capsule, la tematica più importante riguarderà il prezzo e le promozioni. Da un lato le marche minori stanno proponendo posizionamenti di prezzo più bassi, dall’altro i livelli promo-
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tato gli equilibri della categoria, portando la maggior parte degli attori del mercato a ridefinire la loro offerta per sostenere le performance e soddisfare una domanda diventata ormai una concreta opportunità. Anche la Marca del distributore ha arricchito la propria gamma con le capsule raggiungendo una quota pari al 12,9% in valore, in crescita di +1,5 punti. In questo scenario, in particolare nell’ultimo anno, il macinato classico ha perso valore e l’interesse di una parte dei consumatori, per i quali l’offerta è stata resa
più appetibile con un’elevata pressione promozionale volta a sostenere i volumi. Il Caffè tostato, infatti, ha raggiunto una pressione promozionale del 45,7%, che supera il 52% nel segmento Moka, mentre solamente il 14,7% dei volumi delle Capsule sono venduti in condizioni promozionali. E’ evidente come le dinamiche del mercato del Caffè tostato siano oggi condizionate dal segmento Capsule, ma vediamo come sia spiegabile questo fenomeno. L’innovazione delle Capsule nasce fuori dal canale della Distribuzione
zionali di alcune marche hanno mostrato punte più elevate nell’ultimo periodo. Il tema principale
Moderna, Parliamo di un prodotto con un posizionamento alto rispetto agli altri tipi di caffè, ed una qualità elevata riconosciuta dal consumatore. Si tratta quindi di un’innovazione di prodotto che cambia le abitudini degli italiani, un’innovazione di canale che ne propone di esclusivi o di alternativi, ed un’innovazione di utilizzo che introduce il concetto di un ‘sistema proprietario’, quindi la ‘macchina’ compatibile con un certo tipo di Capsula. I consumatori apprezzano questo nuovo modo di gustare il caffè.
dei prossimi mesi sarà quindi quello di valutare la ‘tenuta’ del valore del segmento Capsule.
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Il TO Coffee sbarca nel centro di Torino Prima edizione per il festival dedicato alla cultura del caffè di qualità tra degustazioni e tanti eventi
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n occasione della kermesse del Bocuse d’Or Europe, tenutasi dall’8 al 16 giugno a Torino, nel centro storico del capoluogo piemontese dall’8 all’11 giugno si è dato vita all’iniziativa TO Coffee, festival dedicato alla cultura del caffè di qualità, realizzato da Città di Torino e che promuove la filiera di eccellenze della regione Piemonte. TO Coffee è un festival culturale che vuole raccontare la magia che c’è dietro a una tazzina di caffè portando la filiera del buon gusto piemontese in piazza Carlo Alberto e in alcuni dei luoghi della città più significativi per la sua storia. Il caffè è stato degustato e usato come ingrediente in cucina dai migliori chef e dai migliori barman della città, laboratori didattici hanno insegnato a riconoscere un buon caffè e a usare i differenti metodi di preparazione disponibili oggi sullo scenario mondiale. Il festival ha aperto le porte delle più importanti torrefazioni, musei, scuole di formazione sul caffè, laboratori artigianali che la città di Torino ha potuto offrire ai visitatori. Il caffè non è solamente una delle bevande più consumate al mondo, ma un vero e proprio rituale che da sempre scandisce il ritmo quotidiano degli italiani. L’arrivo del caffè in Europa risale al XVIII secolo e ben presto si espande in tutto il continente trovando nei salotti della Torino ottocentesca, divenuta capitale del Regno d’Italia, un luogo di aggregazione sociale grazie anche alla nascita di alcune delle caffetterie storiche che ancora oggi caratterizzano la città. Nel XX secolo l’invenzione della macchina espresso a vapore e della mo-
ka rivoluzionano la cultura del caffè italiano, ancora oggi riconosciuta una delle più affascinanti nel panorama internazionale. Le tante torrefazioni piemontesi rappresentano l’eccellenza del territorio nel mondo portando avanti questa tradizione in chiave moderna, per questa ragione è stato possibile rivivere ogni singolo passaggio della filiera del caffè di qualità con un percorso itinerante tra i locali che hanno scritto la storia di Torino e tra quelli che ne scriveranno il futuro. Numerosi gli appuntamenti allestiti dagli organizzatori: incontri con i mi-
gliori caffè delle torrefazioni piemontesi, degustazioni, seminari, laboratori, pausa caffè sul tram storico per le vie del centro, competizione per il miglior cappuccino decorato con la tecnica della Latte Art, concorso tra i migliori chef della città di Torino per sperimentare in cucina con l’ingrediente caffè, concorso tra barman per realizzare ricette uniche nel loro genere a base di caffè & spirits, didattica ludica a scopo educativo sul caffè dedicata ai bambini, incontri letterari, evento serale con concerti live di musica tradizionale dei paesi produttori di caffè nel mondo e tanto altro.
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Una tazza di caffè propizia il lavoro di squadra Sorseggiare un caffè con i colleghi prima di una riunione favorisce la coesione del gruppo
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n buon lavoro di squadra inizia con una tazza di caffè per tutti. E’ quanto suggerisce un nuovo studio compiuto negli Stati Uniti d’America. I ricercatori hanno scoperto che le persone hanno dato giudizi più positivi per le prestazioni del loro gruppo su un compito - e il loro contributo - se prima hanno sorseggiato un caffè in compagnia dei colleghi. Un secondo studio ha mostrato che la gente parlava maggiormente in un contesto di gruppo sotto l’influenza del caffè rispetto a quelli che bevevano il decaffeinato. “Il caffè sembra così far funzionare la sua magia in team rendendo le persone più vigili” ha detto Amit Singh, co-autore dello studio e studente di dottorato in marketing presso il Fisher College of Business della Ohio State University. “Non sorprende che le persone che bevono caffè tendano ad essere più attente”. Mentre molti studi hanno esaminato il modo in cui la caffeina influisce sulle prestazioni individuali, questa ricerca è la prima ad esaminare l’impatto che ha sui team. Lo studio ha coinvolto 72 studen-
ti universitari che si sono detti bevitori di caffè. I risultati hanno mostrato che coloro che hanno bevuto il caffè prima della discussione in gruppo hanno valutato se stessi e gli altri membri della squadra in modo più positivo rispetto a quelli che hanno bevuto il caffè dopo la discussione. Il secondo studio è stato simile e
ha mostrato che coloro che hanno bevuto caffè hanno valutato se stessi e gli altri membri del gruppo più positivamente di quelli che hanno bevuto il decaffeinato. Una doverosa precisazione: una scoperta chiave è stata che le persone che si consideravano più attente, indipendentemente dal fatto che aves-
sero bevuto un caffè o un decaffeinato, tendevano anche a dare voti più alti a se stessi e ai membri del loro gruppo. Ciò suggerisce che qualsiasi intervento che aumenti la vigilanza (come l’esercizio fisico) può anche produrre risultati simili, che gli autori propongono nel documento come un tema di ricerca futuro.
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Il caffè per i robot dal motore granulare al Sant’Anna di Pisa U
n endoscopio, un tubicino di gomma, che si muove con la polvere di caffè. Stiamo parlando dei robot ‘granulari’, una vera e propria scommessa per il futuro. Una scommessa che la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha tutta l’intenzione di vincere. Nell’istituto toscano sta nascendo una delle applicazioni più interessanti in questo campo a livello globale, che oltre al caffè potrebbe sfruttare anche lo zucchero, la sab-
bia e il sale. Matteo Cianchetti, ricercatore dell’istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna, spiega così gli studi compiuti: “A regolare i movimenti di questo endoscopio sono i chicchi di caffè. Il caffè sembra essere infatti il materiale che funziona meglio, almeno nella costruzione del prototipo. Può sembrare strano, ma i nuovi robot non sono concepiti con il metallo, ma con materiale non convenzionali che eppure
si stanno dimostrando molto efficienti e sicuri, come sale grosso o fino, caffè, sabbia, zucchero. L’endoscopio che abbiamo progettato, ad esempio, viene guidato da un sistema di gonfiaggio che pompa o toglie aria dalle camere vuote rimaste fra un granulo e l’altro di caffè per consentire al tubicino di deformarsi, allungarsi e sgusciare fra gli ostacoli”. I robot granulari sono l’orizzonte più avanzato della biorobotica
Caffè freddo: un piacere globale da gustare
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n questi giorni di caldo asfissiante, cosa c’è di meglio di un caffè freddo? Che lo vogliate amaro o zuccherato, con l’aggiunta di panna o con un tocco alcolico, poco importa. Questa specialità tipicamente italiana è stata adottata da tutto il mondo: una bevanda dissetante, piacevole al palato. In ogni città potete trovare la versione adattata del caffè freddo, shackerato con ghiaccio o messo in frigorifero. Un autentico trionfo: basti pensare che il gruppo Autogrill a giugno ha arricchito la sua offerta sulla rete italiana con la caffetteria fredda. E’ così che il caffè, bevanda tradizionalmente amata dagli italiani, con
il suo gusto e il suo aroma versatile si trasforma in una variante fredda e si combina con altri ingredienti con un taglio appositamente estivo. La miscela a base di caffè freddo creata appositamente per queste nuova offerta, è stata realizzata in collaborazione con Kimbo, marchio re del caffè napoletano e partner di Autogrill, che fa della qualità delle sue materie prime il proprio punto di forza. La nuova gamma della “summer edition” prevede 18 nuovi prodotti suddivisi in 5 categorie: Coffee on the rock, per gli amanti del caffè classico, ma in versione rinfrescante, nelle declinazioni Caffè in ghiaccio,
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e già negli Stati Uniti d’America si sta studiando su questo fronte. Alla Cornell University, ad esempio, è stata realizzata una mano con al suo interno chicchi di mais: quando viene immessa aria calda, i chicchi esplodono e i popcorn costringono le dita a piegarsi. Negli ultimi anni la robotica si è evoluta notevolmente, sia per le tecnologie elaborate sia per le applicazioni, soprattutto nel campo del monitoraggio ambientale. Sono
stati sviluppati robot di varie forme, grandezze e abilità; quelli che si stanno sviluppando maggiormente negli ultimi anni si ispirano alla natura, in particolare a piante e animali marini (come pesci, polpi e meduse), ma anche insetti. Un’altra novità rappresenta il materiale di costruzione di questi robot: dai primi modelli, realizzati in materiali rigidi, si sta passando all’utilizzo di materiali soffici che meglio imitano le caratteristiche animali e vegetali. Stiamo
Caffè Salentino, Caffè Shakerato e Granita di caffè (con o senza panna); Freeze Cappuccino, la categoria più golosa, per i millenials alla ricerca di dolcezza e freschezza nelle varianti Freeze al ciocco, Freeze al gianduia, Freeze al pistacchio, Freeze al cappuccino, Freeze al cappuccino con panna; Coppissima, per i clienti più golosi, un mix perfetto tra cioccolata fredda e panna
parlando della soft-robotics, una tecnologia giovane ma promettente e innovativa che si svilupperà con forza nel prossimo decennio. In questo settore l’Italia è rappresentata con orgoglio da Cecilia Laschi e Barbara Mazzolai, le uniche scienziate italiane che figurano tra le “25 donne geniali della robotica” selezionate dalla community RoboHub a fine 2015, proprio per aver contribuito in maniera determinante allo sviluppo della robotica soft.
montata; Coppa del Nonno, un grande classico, da gustare semplice, affogata al caffè o con panna; Cold Chocolate, a base di sorbetto al cioccolato nelle versioni cioccolata fredda, cioccolata fredda con caffè, cioccolata fredda con panna, cioccolata fredda con Coppa del Nonno.
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Annusare il caffè aiuta in matematica Il profumo del caffè è in grado di migliorare l’esecuzione delle attività analitiche secondo uno studio
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ere caffè sembra avere tanti vantaggi. Una ricerca condotta negli Stati Uniti d’America presso lo Stevens Institute of Technology rivela che il profumo del caffè da solo può aiutare le persone migliorare l’esecuzione delle attività analitiche. Il lavoro, condotto da Adriana Madzharov, docente della Stevens School of Business, mette in luce non solo la forza nascosta del profumo e il potenziamento cognitivo che può fornire nei compiti analitici, ma anche l’aspettativa che gli studenti si comportino meglio in questi compiti. Madzharov, con i colleghi della Temple University e del Baruch College, ha recentemente pubblicato le loro scoperte sul Journal of Environmental Psychology: “Non è solo il fatto che un aroma similare al caffè ha aiutato le persone a svolgere meglio i compiti analitici, il che era di per sé già interessante, ma gli stessi studenti hanno anche pensato che avrebbero fatto meglio, e abbiamo dimostrato che questa aspettativa era almeno in parte responsabile per il loro miglioramento delle prestazioni”. In estrema sintesi, un profumo simile al caffè, che
non contiene caffeina, ha un effetto simile a quello di bere il caffè, suggerendo un effetto placebo dell’aroma di caffè stesso. Nel loro lavoro, Madzharov e il suo team hanno somministrato un test di algebra di 10 domande a circa 100 studenti universitari, divisi in due gruppi. Un gruppo ha effettuato il test in presenza di un profumo simile al caffè, mentre un gruppo di controllo ha eseguito lo stesso test, ma in una stanza senza profumo. Hanno così scoperto che il gruppo nella sala dell’odore del caffè
ha ottenuto punteggi significativamente più alti nel test. Madzharov e colleghi volevano saperne di più. L’accelerazione del primo gruppo nel pensiero veloce potrebbe essere spiegata, in parte, dall’aspettativa che un profumo di caffè aumenterebbe la vigilanza e successivamente migliorerebbe le prestazioni? Il team ha progettato un’indagine di follow-up, condotta tra più di 200 nuovi partecipanti, interrogandoli sulle convinzioni su vari profumi e sui loro effetti percepiti sulle prestazioni umane. I partecipanti cre-
devano che si sarebbero sentiti più vigili ed energici in presenza di un profumo di caffè, contro un profumo di fiori o senza profumo; e quell’esposizione al profumo di caffè avrebbe aumentato le loro prestazioni in compiti mentali. I risultati suggeriscono che le aspettative sulla performance possono essere spiegate dalle convinzioni secondo le quali il solo profumo di caffè rende le persone più vigili ed energiche. Madzharov, la cui ricerca si concentra sul marketing sensoriale e sull’estetica, sta cercando di esplorare se i profumi simili al caffè possono avere un effetto placebo simile su altri tipi di performance, come il ragionamento verbale. Sostiene anche che la scoperta ha molte applicazioni pratiche, incluse molte per le imprese. “L’olfatto è uno dei nostri sensi più potenti”, conclude la docente della Stevens School of Business. “I datori di lavoro, gli architetti, gli sviluppatori di edifici, i gestori di spazi commerciali e altri possono usare profumi delicati per contribuire a plasmare l’esperienza dei dipendenti o degli occupanti con il loro ambiente. È un’area di grande interesse e potenziale“.
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Lavazza e Wimbledon: matrimonio di successo all’All England Club Agassi è Global Ambassador dell’azienda torinese leader a livello mondiale nel settore del caffè
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er l’ottavo anno consecutivo Lavazza è stato il caffè ufficiale di Wimbledon, il prestigioso torneo di tennis su erba conosciuto in tutto il mondo come “The Championships”. Una partnership vincente, che proseguirà sino al 2019. Queste le parole di Marco Lavazza, vice presidente della nota azienda torinese, leader a livello globale nel settore del caffè: “Lavazza è lieta di proseguire la collaborazione con il torneo di Wimbledon, nonché con le personalità iconiche che le folle di appassionati di tennis conoscono e amano, come il nostro Global Ambassador, Andre Agassi, che sarà per sempre legato a questo evento, dove vinse il suo primo titolo del Grande Slam. È per noi fonte di immenso orgoglio continuare a sostenere uno dei più prestigiosi tornei di tennis al mondo”. Che altro aggiungere: nella cornice verde del più prestigioso torneo del Regno Unito, Lavazza ha messo in campo anche la sua eccellenza nel mondo dell’alta cucina e della sperimentazione gastronomica, ospitando i propri Brand Ambassador, grandi chef internazionali provenienti da alcuni dei più rinomati ristoranti stellati al mondo. Durante tutta la prima set-
timana del torneo del Grande Slam molti dei principali Ambassador di Lavazza sono stati presenti lungo la “Queue” più famosa della Gran Bretagna e anche all’interno del Queue Café di Lavazza, dove i fan hanno potuto fermarsi per avere in omaggio un caffè e ricaricarsi prima di entrare al torneo. Non è mancata inoltre la famosa Ripple Maker che ha permesso ai visitatori di personalizzare la schiuma del cappuccino e del caffelatte con i propri selfie e con le foto dei propri campioni di
tennis preferiti. Infine, diamo un po’ di numeri: durante le due settimane dell’evento un centinaio di esperti baristi formati da Lavazza hanno servito l’autentico caffè italiano a ben 500 mila appassionati di tennis in 60 punti di servizio. Gli amanti della celebre bevanda hanno potuto gustare il caffè Lavazza servito in una varietà di ricette, da quelle classiche a quelle in edizione limitata, pensate per conquistare il pubblico britannico e internazionale.
Nel consolidare l’impegno globale dell’azienda verso il tennis, Lavazza ha confermato per il terzo anno consecutivo la propria posizione come unico brand al mondo del settore Food&Beverage partner di tutti e quattro i tornei del Grande Slam, servendo caffè agli oltre tre milioni di appassionati di tennis presenti al “The Championships” di Londra, ma anche ai prestigiosi tornei del Roland Garros di Parigi, US Open di New York e Australian Open di Melbourne.