Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.
Anno XXXIX n. 4 Aprile 2017 Euro 2.50 - I.P
EVENTI
INCHIESTA
SOCIETÀ
SCIENZE
Concorso 50&Più: Prosa Poesia, Pittura e Fotografia
Over 50 e lavoro: crescono gli occupati
Usar, i corpi speciali dei Vigili del Fuoco
Intelligenza artificiale: se il dottore è un algoritmo
Ogni Arte è pronta per la XXXV edizione
Merito delle riforme o delle loro competenze?
Nelle situazioni più estreme per salvare vite umane
Il prezioso contributo della tecnologia in medicina
IN QUESTO NUMERO 5. Editoriale 6. Periscopio 8. Zoom 76. Dentro la rete 90. Vivere in armonia 92. Giochi 93. Stuzzica cervello 94. Bacheca 95. Oroscopo 95. Soluzioni 96. Lettere
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società i
60
60. Libri al tempo del Web Le librerie: un punto fermo di Daniela Floridia
13. Volontariato a scuola Progetti intergenerazionali di Romina Vinci
20. Conflitti in corso Siamo in grado di gestirli? di Anna Maria Melloni
23. Il coraggio del futuro
anteprime
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www.50epiu.it
INDICE
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APRILE 2017
16
__SOCIETÀ__ Benvenuti in Italia, un Paese per lavoratori over 50 Secondo l’Istat cresce il numero degli occupati in questa fascia d’età di Luisella Berti
30
__le INTERVISTE__ Giobbe Covatta, in scena con i suoi “Matti da slegare” A teatro insieme ad Enzo Iacchetti con uno spettacolo “border line” di Giada Valdannini
34
__SOCIETÀ__ Usar, ecco i corpi speciali dei Vigili del Fuoco Specializzati per intervenire in situazioni estreme e pericolose di Sadìa Maccari
Il BergamoFestival per la pace di Giovanni Orso
24. Coppie celebri John Lennon e Yoko Ono di Giada Valdannini
27. Dopo la Legge Basaglia Da ex manicomi a teatri di Romina Vinci
38. 60 anni di Carosello E la pubblicità divenne arte di Ilaria Romano
50. Castel Gandolfo Porte aperte al Palazzo Papale di Emanuele Mùrino
53. La corsa all’Eliseo Si prepara la svolta francese di Leonardo Guzzo
67. Asilo nido o casa di riposo? Esperimenti a Piacenza di Donatella Ottavi
70. L’arte di invecchiare Anziani, ma tra 20 anni di Marco Trabucchi APRILE 2017 I 3
viaggio
cultura
i
45. Libri 46. Arte 47. Teatro 48. Musica 49. Cinema
56. Nell’antica Armenia Viaggio nel cuore del Caucaso di Loris Porcheri
Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it
72. Intelligenze artificiali
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Quando il dottore non è umano, ma un sofisticato algoritmo di Giovanna Dall’Ongaro
75. Cibo e Scienza a Mantova
parliamo di...
Un Festival per esplorare il futuro dell’alimentazione di Valerio Maria Urru
42. Concorso Prosa, Poesia,
i
Pittura e Fotografia Partecipare con leggerezza
intervista
77. Spazio50
63. La poesia serve a vigilare
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Parola di un poeta, Valerio Magrelli di Renato Minore
Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più a cura di Luisella Berti
86. Previdenza di Gianni Tel
89. Fisco di Alessandra De Feo
98. Bazar a cura del Centro Studi 50&Più Credit foto: Agf, Contrasto, Marka, Olycom, Shutterstock, Foto © Emanuele Mùrino, Comunicazione in Emergenza VVF, Foto Amref Health Africa-Italia, Shutterstock: Twocoms, trabantos, 54115341, Alessio Catelli, NADA GIRL, MinhHue, bibiphoto,
MikeDotta, eFesenko, Nadejda Ivanova, YuG. Foto di copertina: Agf - Illustrazioni: Enrico Riposati.
ANNO XXXIX - n. 4 aprile 2017 Per posta: Largo Arenula, 34 - 00186 Roma Per telefono: 06.68134552 Per fax: 06.68139323 m@il: redazione@50epiu.it
Anno XXXIX n. 4 Aprile 2017 Euro 2.50 - I.P
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ABBONAMENTI Italia: annuale (11 numeri) euro 22,00 sostenitore euro 40,00 copia singola euro 2,50 copia arretrata euro 4,50 Estero: annualeeuro 41,50 INCHIESTA
SOCIETÀ
Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it
scienze
EVENTI
Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi
SCIENZE
Concorso 50&Più: Prosa Poesia, Pittura e Fotografia
Over 50 e lavoro: crescono gli occupati
Usar, i corpi speciali dei Vigili del Fuoco
Intelligenza artificiale: se il dottore è un algoritmo
Ogni Arte è pronta per la XXXV edizione
Merito delle riforme o delle loro competenze?
Nelle situazioni più estreme per salvare vite umane
Il prezioso contributo della tecnologia in medicina
Aderente a: Finito di stampare: 24 marzo 2017
4 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
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NUMERO CERTIFICATO 8147 DEL 06/04/2016
ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
LUNGA VITA AL PEDONE
di Maria Laura Rondini Direttore Editoriale 50&Più
EDITORIALE
editoriale APRILE 2017
“SIAMO TUTTI PEDONI” è una campagna di sensibilizzazione annuale che ha come primo obiettivo quello di mettere in luce la strage dei pedoni e dei ciclisti sulle strade italiane: 200.000 feriti e 7.000 morti negli ultimi 10 anni. Il 30% degli incidenti riguardano pedoni investiti sulle strisce pedonali e più del 50% degli incidenti mortali IL 30% coinvolge over 65enni. Una strage inuDEGLI INCIDENTI tile che potrebbe essere evitata prima RIGUARDANO di tutto educando al rispetto delle rePEDONI INVESTITI gole della strada, ma anche promuoSULLE vendo un’azione di vigilanza e represSTRISCE PEDONALI sione più incisiva e rendendo le strade più sicure. Non è immaginabile che le città siano luoghi in cui i cittadini, tutti: dai bambini agli anziani, dai portatori di handicap ai genitori con i passeggini, ai ciclisti, siano potenziali vittime dell’incoscienza di chi guida, dell’indifferenza di coloro che dovrebbero garantire il rispetto delle regole, delle amministrazioni che lasciano marciapiedi e strade senza illuminazione o in un stato di dissesto pericoloso quanto i pirati della strada stessi. Perché le città dovrebbero, al contrario di quanto avviene, essere luoghi di cammino, sempre più attrezzate per disincentivare la motorizzazione privata a favore del trasporto pubblico, dotate di corsie ciclabili e marciapiedi restituiti al loro uso, che è quello di poterci camminare! E parliamo soprattutto di città perché, così come il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione sta mutando il futuro dell’umanità, così l’inurbamento riguarderà nei prossimi anni il 70% della popolazione mondiale. Questo significa che le nostre città continueranno a crescere per dimensioni e per popolazione… anziana. E proprio per dare una risposta alla portata storica di questi due cambiamenti l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), già da alcuni anni, ha promosso una rete di città “amiche degli anziani”, una iniziativa con la quale aiutare le città a sviluppare un amL’OMS (ORGANIZZAZIONE biente globalmente favorevole MONDIALE DELLA SANITÀ), a un invecchiamento attivo e GIÀ DA ALCUNI ANNI, in salute. Nel database del proHA PROMOSSO getto è possibile trovare iniziaUNA RETE DI CITTÀ tive e buone pratiche messe in “AMICHE DEGLI ANZIANI” atto in decine di Paesi nel mondo. In Italia, paese tra i più longevi, sono solo due le città che si possono fregiare del titolo di essere “age friendly”, amiche dell’età: Udine, e dal gennaio 2017, Imperia. Insomma, come in passato, anche oggi la civiltà ha bisogno di buone strade per poter camminare. APRILE 2017 I 5
IN AGENDA DAL MONDO
01 aprile
FIERA DEL TARTUFO
04
VOLTERRA
aprile
Fino al 2 aprile un week-end dedicato al “tartufo marzuolo”, ai prodotti locali di qualità, con degustazioni, assaggi ed esposizioni aperte al pubblico. www.volterratur.it
IL SALONE DEL MOBILE MILANO
05
Un evento che ospita ogni anno circa 400mila visitatori: professionisti del design e dell’arredamento d’interni, ma anche semplici appassionati. Fino al 9. www.salonemilano.it
aprile
FESTA DEL TULIPANO PERUGIA Si svolge a Castiglione del Lago da oltre 40 anni per merito di alcune famiglie olandesi che, nel dopoguerra, l’avevano scelto come dimora. Fino al 9. www.festadeltulipano.com
A PROPOSITO DI...
FRUTTA SECCA
BATTAGLIE
Fa causa allo Stato Negli Usa si può ottenere una targa personalizzata per la propria auto. Così, Bennie Hart, del Kentucky, ha chiesto che la propria fosse “Sono Dio”. Al diniego delle autorità, ha fatto causa allo Stato. www.lineadiretta24.it
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IDEALE... SÌ - È un alimento idea-
le per la prima colazione e ha la preziosa caratteristica di abbassare il colesterolo.
SICUREZZA
Piacevoli e non Secondo un sondaggio, “Drayton Manor Theme Park”, i rumori più piacevoli sono le onde sulle rocce, la pioggia e il calpestio sulla pioggia. I peggiori: le unghie sulla lavagna e l’allarme dell’auto. www.draytonmanor.co.uk
i ESTERO
Specchi in autogrill
Ambasciata fantasma
Una campagna per la sicurezza alla guida ha piazzato in Messico degli airbag attaccati agli specchi del bagno delle donne negli autogrill. L’obiettivo, dissuadere le signore dal truccarsi mentre guidano. www.donna.it
Le autorità ghanesi hanno recentemente chiuso una finta ambasciata americana che operava nella capitale, Accra: rilasciava visti autentici ma ottenuti illegalmente. www.corriere.it
IN NUMERI
PSICOLOGIA
HOLLYWOOD È SEMPRE MENO ROSA Secondo recenti statistiche, su 250 film solo il 7% è diretto da donne. Il 13% è impegnato nella sceneggiatura, il 17% nel montaggio e nella produzione esecutiva, il 24% nella produzione e il 5% nella direzione della fotografia. In totale le donne impegnate nel cinema sono appena il 17%.
TOTALE DONNE IMPEGNATE NEL CINEMA
DONNE IMPEGNATE NELLA SCENEGGIATURA
FILM DIRETTI DA DONNE SU 250
17%
13%
7%
6 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
i
... MA NON TROPPO NO - Meglio non esagerare col consumo di frutta secca perché si tratta di un alimento molto calorico.
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FONTE: THE GUARDIAN
SONDAGGI
PERISCOPIO
Parlare senza guardare Non guardi l’interlocutore per timidezza? No. Per l’Università di Kyoto il nostro cervello non è in grado di gestire insieme il pensare alle parole giuste e concentrarsi sulla faccia dell’altro. www.huffinghtonpost.it
i
AAA VENDESI ISOLA a cura di Samuela Gangi
07
LA “ROSSA” DI MARANELLO
aprile
Il 7, a Tarragona, apre il parco PortAventura World Parks & Resort: Ferrari Land. 60mila mq dedicati alla Ferrari. Tra le attrazioni, l’acceleratore verticale più alto d’Europa. www.portaventuraworld.com
SPAGNA
14 aprile
VISITARE LA CITY LONDRA Fino al 17 i “Kew Gardens” e il “Wwt London Wetland Centre” allestiscono dei sentieri per bambini tra numerosi fiori e piante esotiche. www.visitlondon.com
IN aprile
BIENNALE DI DESIGN FRANCIA Inaugurata il 9 marzo, la Biennale Internazionale di Design, organizzata dalla Scuola regionale di Belle Arti di SaintÉtienne, resterà aperta fino al 9 aprile. www.france-voyage.com
CURIOSITÀ
Nomi particolari Singolare scelta di una giovane donna thailandese che, dopo aver partorito sei gemelli, ha deciso di dare loro i nomi di altrettante automobili: Audi, Fortune, Porsche, Mini, Volkswagen e Fiat. www.thetimesofindia.com
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SALUTE
Le diete top del 2016 Nel suo “Year In Search”, Google ha segnalato le dieci diete più ricercate sul motore di ricerca durante tutto il 2016. Al primo posto, la “Dieta Lemme”, seguita dalla “Brasiliana”, “Morning Banana” e “Scarsdale”. www.repubblica.it
i SCIENZA
Per contrastare l’Alzheimer SE STATE INIZIANDO A PENSARE a una meta per le vacanze estive, può valere la pena dare uno sguardo a eBay. Sul portale, una signora inglese, Willow Reed, ha infatti messo in vendita l’isola di sua proprietà, acquistata nel 2012, all’indomani della morte della mamma. Grazie all’eredità, ha comprato per 175mila euro un angolo di paradiso che oggi conta di vendere a non meno di 500mila. L’ex proprietaria di pub - questo il mestiere della Reed prima del trasferi-
mento - deve, evidentemente, essersi già stancata di affittare le stanze della sua piccola proprietà a 70 dollari a notte. Di certo c’è che l’isola in questione si chiama Virginia Caye, in onore della madre defunta, e si trova ai Caraibi, vicino alle coste del Belize, parte di un arcipelago di 200 isolette. Per un sopralluogo, è il momento di farsi sotto: basta andare su “Airbnb” e prenotare. Mare cristallino, immersioni da sogno e rilassante birdwatching assicurati.
Il bilinguismo proteggerebbe dall’Alzheimer. I circuiti del controllo cognitivo dei bilingue sono, infatti, più forti. Lo dice uno studio pubblicato di recente su Proceedings of the National Academy of Sciences. www.galileonet.it
i APRILE 2017 I 7
Z CHI SIAMO
8 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
ZOOM APPUNTI SUL PRESENTE
L’ISTAT HA PUBBLICATO i dati 2016 relativi alla situazione demografica del Paese. Ne esce un quadro che conferma le linee di tendenza di una società in progressivo invecchiamento. Complessivamente, infatti, siamo 86.000 di meno - 60.579mila residenti al 1° gennaio 2017 - e anche i nati diminuiscono, segnando un nuovo record negativo: sono 12.000 in meno rispetto al 2015. Torna invece a riprendere quota, di circa mezzo anno, la speranza di vita, che per gli uomini sale a 80,6 anni e per le donne raggiunge gli 85,1 anni. In particolare gli over 65enni superano i 13,5 milioni, ovvero il 22,3% dell’intera popolazione. Gli 80enni sono più di 4 milioni, gli ultranovantenni sono 727mila e gli ultracentenari toccano quota 17mila.
Nasciamo meno, ma la speranza di vita riprende quota e aggiunge altri 6 mesi circa al precedente risultato
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L’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore di Otranto e Poggiardo è uno dei vincitori del bando del Ministero dell’Istruzione in favore del volontariato nelle scuole. Grazie ad un progetto che prevederà anche lo scambio intergenerazionale
__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
GIOVANI IN CERCA DI MEMORIA di Romina Vinci
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QUANDO GLI INSEGNANTI si fermano e si mettono ad ascoltare gli studenti; quando danno loro l’opportunità di mettersi in gioco, di sperimentarsi, di salire in cattedra immaginando la scuola dei loro desideri. Quando tutto ciò accade esce fuori linfa vitale, prende piede una redazione di cinquanta ragazzi dedicata alla memoria di Peppino Impastato, un laboratorio di creatività che mette al centro le idee e le proposte. Gli insegnanti sono lì, ascoltano, stimolano i propri studenti, e cercano di dare sostanza a quelle idee. È così che la scuola partecipa ad un bando nazionale del Miur dal titolo “Laboratori di cittadinanza democratica condivisa e partecipata: educazione al volontariato sociale e alla legalità corresponsabile”, con un progetto che convince al punto da ottenere un finanzia- » APRILE 2017 I 13
__SOCIETÀ ATTUALITÀ__ mento di 30mila euro. Ci troviamo in Puglia, nell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore di Otranto e Poggiardo, ed è la professoressa Lorella Cozza, docente di Lettere dell’Istituto Alberghiero, a raccontarci tutti i dettagli di questa affascinante avventura: «Tutto è iniziato l’anno scorso, quando grazie ad un altro finanziamento del Miur è partita l’iniziativa Vitamina C: abbiamo creato la redazione scolastica I Cento Passi, in onore di Peppino Impastato, ed abbiamo dato vita ad un percorso sulla legalità. All’interno di questa redazione i ragazzi hanno partorito tante idee che abbiamo raccolto nel progetto Giovani di volontà, con il quale, la primavera scorsa, abbiamo partecipato al bando per i laboratori di cittadinanza attiva per i giovani. Siamo stati uno dei venti vincitori, tra oltre seicento candidature. Ne siamo orgogliosi e felici, perché in questo modo possiamo finanziare le idee dei nostri ragazzi». Realizzato in partnership con il Csv (Centro di Servizio per il Volontariato), il progetto prevede una prima fase di sensibilizzazione al volontariato, attraverso un percorso di formazione a cura delle associazioni no profit, al quale segue l’organizzazione del materiale da divulgare. Si entra poi nella fase operativa dei laboratori, e nello specifico saranno tre: il laboratorio Vivosano, sul benessere psico-fisico e del cibo, il Blog della Memoria, una ricerca
PROGETTI
CARCERE E DINTORNI
Shakespeare dietro le sbarre Sempre in Puglia, un altro progetto vincitore è “SHKSPR: Carcere e dintorni”, presentato dal Liceo Classico-Scientifico “De Sanctis - Galilei” di Manduria (Taranto), in collaborazione con l’associazione culturale “Teatro delle Pietre” e la Casa circondariale di Brindisi. Si tratta di un percorso/laboratorio per sensibilizzare i ragazzi sui temi dell’inclusione e della tolleranza. Per farlo si è scelto di lavorare su Shakespeare. Il prodotto finale del progetto prevede, oltre ad una rappresentazione teatrale, anche una pubblicazione periodica che sarà scritta e realizzata dagli studenti e dai detenuti, insieme ad uno storytelling per veicolare i valori, l’impegno e le buone pratiche dei partner del terzo settore. Anche questo progetto ha ottenuto un finanziamento di 30mila euro.
14 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
sui vissuti della legalità, e Diversability, un laboratorio di sostegno alle fragilità contro le discriminazioni di genere. L’ultima fase è la socializzazione e la divulgazione, ed anche questa prevede diversi canali: la realizzazione di un video, quella di un fumetto (realizzato dal Liceo Artistico di Poggiardo), un blog ed una manifestazione finale che si terrà ad Otranto. Giovani di volontà partirà a breve, si attende solo la rendicontazione da parte del Ministero. «I nostri ragazzi sono felicissimi perché sentono che la scuola li ha ascoltati e che i professori non hanno lavorato alle loro spalle», spiega la docente Lorella Cozza, che poi aggiunge: «La nostra idea di scuola parte dalla riforma degli istituti professionali. Siamo stanchi di essere considerati i peggiori e gli ultimi, la scuola dei ragazzi che non hanno voglia di studiare, o di quelli che non riescono a fare altro perché gli altri percorsi sono troppo difficili. Vogliamo riappropriarci della nostra identità, e di una dignità che deriva dalla passione per alcune discipline e per il mondo del cibo». Tra i punti di forza di Giovani
+
PER SAPERNE DI PIÙ PER RIMANERE AGGIORNATI SUL PROGETTO “GIOVANI DI VOLONTÀ” SI PUÒ VISITARE IL SITO WWW.IISSOTRANTOPOGGIARDO.GOV.IT. PER VERIFICARE I BANDI DEL MIUR, INVECE, SI PUÒ ANDARE NELLA SEZIONE “BANDI PER LE SCUOLE” SU WWW.ISTRUZIONE.IT
di volontà c’è lo scambio intergenerazionale: «Il nostro blog darà voce alle piccole esperienze di lotta alla criminalità, che poi portino a ricostruire il tessuto salentino come un tessuto antimafia», spiega la docente. «Vogliamo che gli anziani diventino testimoni, anche quelli che sono dimenticati o conosciuti soltanto nelle loro piccole realtà. Saranno i ragazzi stessi ad andare a cercarli nei vari paesi, per fare questo lavoro di rendicontazione della memoria collettiva». Ma cos’hanno da raccontare, e soprattutto da dare gli anziani ai giovani? Lorella Cozza risponde senza esitazioni: «In un mondo dove tutto scorre troppo veloce-
IL MIUR E I LABORATORI DI CITTADINANZA Da Ivrea a Messina, coinvolgendo dodici regioni, sono stati venti i progetti selezionati tra circa seicento candidature. L’obiettivo è quello di attivare una filiera di formazione per l’impegno volontario e associativo
mente, riappropriarsi del tempo è fondamentale, quel tempo che trascorre e non vola, e gli anziani possono insegnarlo. Loro che fisicamente portano i segni della vita, e che per i nostri ragazzi deve essere un punto di arrivo».
Il volontariato entra a far parte del percorso formativo degli studenti italiani. Il bando, uscito la scorsa primavera, ha visto la compartecipazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il Miur e il Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’obiettivo è far sì che il volontariato entri dentro il percorso
formativo scolastico non tanto come un racconto dall’esterno, ma come un’esperienza che si inserisce propriamente dentro al curriculum formativo del giovane. Da Ivrea a Messina, sono state dodici le regioni interessate. Protagonisti non soltanto gli istituti scolastici, ma anche le organizzazioni di volontariato e i centri di servizio di volontariato.
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IN AMBITO LAVORATIVO IL 50ENNE È ANCORA APPETIBILE. IL VALORE DELL’ESPERIENZA E DELLA COMPETENZA È UN FATTORE ESTREMAMENTE RICHIESTO DALLE IMPRESE
CRESCONO GLI OCCUPATI OVER 50 Dipende dalla Riforma Fornero o dal fatto che la popolazione sta subendo un progressivo invecchiamento? Oppure gli ultracinquantenni hanno effettivamente una marcia in più, fatta di competenze ed esperienza? Abbiamo voluto vederci chiaro
di Luisella Berti
DA UN PO’ DI TEMPO a questa parte siamo abituati a sentire che l’occupazione in Italia cresce soprattutto tra gli over 50. Nell’ultima rilevazione l’Istat sottolinea che l’aumento del numero degli occupati in questa fascia di età è dovuto soprattutto all’allungamento dell’età pensionabile e per effetto dell’invecchiamento della popolazione. Gli ultracinquantenni aumentano di numero rispetto alla classe di età tra 15 e 49 anni, diminuita di 400mila persone in un anno, mentre quella con più di 50 anni è aumentata di 200mila unità. Questa situazione di crescita della popolazione tra gli ultracinquantenni «amplifica la crescita occupazionale con un conseguente aumento del divario generazionale». Gli ultimi dati Inps dell’Osservatorio sul Precariato danno qualche informazione in più sulla partecipazione degli over 50 nel mondo del lavoro. Dicono che nel 2016 i nuovi posti di lavoro attivati a tempo indeterminato, anche in capo a uno stesso lavoratore, sono stati circa 250mila, quasi il doppio rispetto ai giovani fino a 24 anni e circa 80mila in più sulla fascia di età 25-29 anni. Ancora meglio è an16 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
data nel 2015 con quasi 350mila posti in più, meno nel 2014 quando erano 236mila: comunque sempre di più rispetto alla forza lavoro più giovane. Si dirà, grazie all’esonero contributivo della Legge di Stabilità del 2014, poi ridotto con quella del 2015? Solo in parte, perché nel 2016 le attivazioni a tempo indeterminato grazie all’incentivo sono state circa 65mila, mentre le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine sono state poco più di 28mila. Cifre che si aggiungono alle assunzioni over 50 del 2016 che non hanno usufruito della decontribuzione. Tanti numeri. Ma sta effettivamente cambiando qualcosa nel mondo del lavoro? Si tratta di dati che riguardano ruoli manageriali, dirigenti riusciti a ricollocarsi? Solo in minima parte, seppur anche a questi livelli professionali qualcosa sembra stia cambiando, come spiega il vice presidente di Manageritalia, Federazione manager del terziario, Mario Mantovani: «Da due, tre anni, stiamo notando una minore difficoltà nella rioccupazione tra gli over 50. Certo sono manager o comunque professionisti di un certo livello, necessari soprattutto a chi deve entrare o consolidare posizioni sui mercati esteri, dialogare con linguaggi manageriali in catene del valore globali. Sulla permanenza al lavoro » APRILE 2017 I 17
LE INCHIESTE DI 50&PIÙ 57,5%
37,9%
48,1%
È il tasso di occupazione nella fascia 15-64 anni. Al 2020, secondo la strategia decennale per l’occupazione dell’Ue, il tasso dovrà essere del 75%. Fonte: Istat, gennaio 2017, dati destagionalizzati
È il tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni. Quello tra la fascia 25-34 anni è del 18%, dai 35-49 anni del 9,9%, dai 50 ai 64 anni del 6,5%. Fonte: Istat, gennaio 2017, dati destagionalizzati
È il tasso di occupazione femminile nella fascia 15-64 anni. Quello maschile è del 67% con un tasso di disoccupazione del 10,9%, mentre per le donne sale al 13,3%. Fonte: Istat, gennaio 2017, dati destagionalizzati
OCCUPAZIONE degli ultracinquantenni - prosegue Mantovani - ha inciso la Legge Fornero ma, nel nostro caso, in modo limitato. Abbiamo anche pensionati che continuano a lavorare con rapporti di lavoro dipendente. Anche così si spiega l’aumento dei contratti a tempo indeterminato, visto che il Jobs Act rende più conveniente e sicuro stipulare questi contratti, invece dei precedenti contratti a progetto o simili. In ogni caso, le difficoltà di ingresso nel mondo del lavoro dei giovani non sono quasi mai dovute alla maggiore permanenza al lavoro degli over 50 o 60, visto che spesso la sostituibilità in termini di competenze è minima, soprattutto ad alti livelli». Oltre ai ruoli manageriali, più in generale, sembra che gli ultracinquantenni abbiano una marcia in più. «I posti di lavoro attivati o stabilizzati nel periodo
METODI
Lavoro: come lo cerchiamo Il canale privilegiato per trovare un posto di lavoro è ancora oggi quello informale: il 60% degli attuali occupati si è rivolto ad amici, parenti e conoscenti. In questo modo il 33% ha trovato un’occupazione. È un metodo efficiente che consente una rapida collocazione, ma riduce la selezione e la concorrenza tra le persone, penalizzando chi non dispone di una rete privata a cui rivolgersi. (Fonte: Isfol, I canali di intermediazione e i Servizi per il lavoro, 2016)
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2015-2016 riguardano in buona parte i lavoratori adulti e, in particolare, l’incremento più significativo si riferisce proprio ai lavoratori over 50. Questo fenomeno, che è confermato sia dall’Istat che dall’Inps, risponde a diverse situazioni», spiega Romano Benini, docente di Politiche del lavoro all’Università di Roma La Sapienza. «È evidente che c’è una componente demografica, ma non è tale da giustificare il fenomeno in sé. I motivi sono diversi. Il primo è che le aziende tendono a cercare persone con esperienza e competenza. Purtroppo il distacco tra il sistema scolastico formativo e il sistema produttivo fa sì che oggi un giovane, soprattutto se non ha completato un tirocinio o non ha esperienza, sia meno interessante rispetto a un lavoratore più adulto. Il tema dell’esperienza, unito alla competenza, è molto importante ed è legato a due aspetti. Tendenzialmente la domanda delle nostre imprese non richiede competenze particolari nell’ambito del digitale e dell’innovazione. Il cinquantenne di oggi è sufficientemente alfabetizzato sul piano dell’innovazione tecnologica ed è in grado di rispondere a una domanda di competenza sul digitale che comunque nelle aziende italiane, ahimè, non è poi così sofisticata. Tutti
questi fattori insieme all’incentivo alle assunzioni che non ha distinto per età, fino a quest’anno, ha spinto sull’occupazione degli over 50». A parte lo sgravio contributivo del 50% per i disoccupati over 50 da oltre 12 mesi della Legge Fornero riconfermato anche per il 2017, il grosso degli incentivi per i lavoratori adulti è limitato al Mezzogiorno, mentre per favorire l’assunzione degli under 29 c’è il “bonus” garanzia giovani, che prevede una decontribuzione massima di 8.060 euro su base annua per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato (che scende a 4.030 euro se a tempo determinato). Prosegue Benini: «Tranne che per alcune fasce di particolare debolezza nel mercato del lavoro di disoccupati di lunga durata - difficilmente occupabili perché da troppo tempo disoccupati, non perché sono anziani -, oggi la parola disoccupato è legata alla parola giovane e non al disoccupato adulto. Questa è una crisi alla quale non si sta rispondendo con un forte investimento nel sistema scolastico, formativo e dell’innovazione. Questo fa sì che il cinquantenne è ancora appetibile. Infine, il valore dell’esperienza e della competenza è un fattore estremamente richiesto dalle imprese. L’impresa
POPOLAZIONE PER CONDIZIONE E CLASSI DI ETÀ Valori assoluti (migliaia di unità) Fonte: Istat, gennaio 2017, dati destagionalizzati
OCCUPATI
971
OCCUPATI
DISOCCUPATI
9.857
593
DISOCCUPATI
1.077
15-24 ANNI
35-49 ANNI 25-34 ANNI
OCCUPATI
50 ANNI E PIU’
4.072 DISOCCUPATI
OCCUPATI oggi preferisce 7.956 a volte assume- DISOCCUPATI re “l’usato sicu532 ro”». Il tasso di disoccupazione, però, dal 2008 ad oggi è raddoppiato, considerando solo la fascia di età 5564 anni è passato dal 3 ad oltre il 6%. «È vero prosegue Benini - ma è aumentato molto di più il tasso di disoccupazione giovanile. Questi over 50 che sono passati dal 3 al 6% sono lavoratori espulsi dalle crisi industriali soprattutto del Nord d’Italia o con basse competenze, lavoratori che non hanno usufruito di percorsi di aggiornamento professionale, e sono entrati in una situazione di disoccupazione di lunga durata. Tra gli ultracinquantenni il problema principale è questo. Ci sono alcune esperienze regionali di politica attiva dedicata a loro che li ha aiutati. In questo senso c’è un programma molto interessante di ricollocazione della regione Abruzzo, finanziato dal Fondo Sociale Europeo». Per Walter Deitinger, presidente di Atdal, Associazione Nazionale per i Diritti dei Lavoratori over 40, invece, la situazione occupazionale tra gli ultracinquantenni rimane molto critica. «Non notiamo come associazione alcun sensibile miglioramento tra l’occupazione over
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50. Ci sono alcune storie di successo, ma restano delle eccezioni rispetto al panorama generale. In base alle testimonianze delle persone con le quali siamo in contatto, a noi questa crescita non risulta. La imputiamo agli effetti della Riforma Fornero: i sessantaduenni ai quali è stata posticipata la pensione non possono ancora accedervi; al contrario, i giovani hanno risentito del mancato turn over che, insieme alla congiuntura negativa, non ha permesso un ricambio generazionale. Il Jobs Act complessivamente non ha inciso un granché sulle assun-
Non è tutto rose e fiori: il tasso di disoccupazione è infatti raddoppiato dal 2008 ad oggi nella fascia di età 55/64 anni, passando dal 3 ad oltre il 6%
zioni dei giovani, se con questo ci si riferisce al contratto a tutele crescenti che ha goduto tra l’altro dei sostanziosi incentivi per la decontribuzione varati con la Legge di Stabilità del 2014. Assunzioni che godevano di benefici limitati nel tempo e non strutturali. Nel contempo, sono diminuiti i contratti di apprendistato, mentre le aziende hanno preferito assumere con contratto a tempo determinato che è stato di fatto “liberalizzato” rinnovabile fino a 72 mesi, con una maggiore flessibilità per le aziende. Dal punto di vista della stabilità dei contratti di lavoro il Jobs Act è un grande flop. Questa è la nostra posizione». Riguardo poi ai disoccupati di lunga durata Deitinger evidenzia come nei programmi di ricollocazione a livello regionale, in certi casi, si sia data la preferenza a chi era da meno tempo disoccupato. «Per ottenere il massimo del risultato con i pochi fondi disponibili si è data la priorità a chi è da meno tempo in disoccupazione proprio per le maggiori possibilità di ricollocazione. E gli altri?». Sulla formazione l’essenziale è che si tratti di programmi finalizzati all’assunzione, come quelli organizzati a livello aziendale. «Ad esempio spiega - se un’impresa ha bisogno di personale perché magari ha ricevuto una grande commessa, se nella selezione rispetta le diversità, quindi anche anagrafica, la persona che ha fatto profitto del percorso formativo, 99 volte su 100 viene assunta. Anche un over 50 disoccupato di lunga durata che ha avuto meno opportunità formative può riuscire a ricollocarsi. Noi abbiamo esempi concreti».
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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
Fanno parte della natura umana, come la capacità di amare. A volte sono sani, a volte no. Tutto dipende da come vengono vissuti ed espressi
CONFLITTI: SIAMO IN GRADO DI GESTIRLI? di Anna Maria Melloni Centro Studi 50&Più
TUTTI NOI CONOSCIAMO PERSONE che hanno rapporti positivi e sereni con chiunque, ma conosciamo anche persone che pare non riescano ad andare d’accordo proprio con nessuno. Veniamo educati, fin da piccoli, con l’idea che è bene non inasprire i toni, che la serenità e la pace siano fondamentali, che sia meglio evitare le persone litigiose. Che il conflitto, insomma, sia un problema da evitare. Abbiamo parlato di questi temi con la dottoressa Anna Maria Paulis, psichiatra e psicoteraMOMENTI DI SCONTRO peuta sistemico relazionale, docente Le fasi della vita in famiglia presso Iipr-Istituto Italiano PsicoteraAd essere più a rischio, nella vita di ogni famiglia, pia Relazionale. sono quelle situazioni che generano cambiamenti. È possibile vivere senza conflitti? Nascite, pensionamenti, crescita dei figli, meNo. Il conflitto è legato alla natura umanopausa. È allora che la conflittualità, con la na, un po’ come la capacità di amare. creazione di nuovi equilibri, emerge più forte.
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QUANDO È UTILE QUESTIONI DI POSIZIONE
Cos’è un conflitto?
Può essere influenzato dalla cultura, può essere condizionato nel modo di esprimersi dal contesto di appartenenza, ma esiste a prescindere da questi fattori. Perché allora tante persone fanno tanta fatica ad ammettere di avere dei conflitti? Ad esplicitarli? Perché il conflitto è un rischio, è un avvicinamento emotivo all’altro, presuppone un coinvolgimento, una messa alla prova del rapporto e della capacità individuale di gestirlo. La paura della rottura irreversibile del rapporto può portare a negare il conflitto, e più forte sarà la paura, più forte sarà la negazione. I conflitti, infatti, possono essere chiusi o aperti. Quelli chiusi vengono mantenuti nascosti, esistono ma non vengono esplicitati, mentre i conflitti aperti sono quelli che vengono esplicitati da entrambe le parti. Quando le persone dichiarano di non avere conflitti, in realtà
spesso hanno dei conflitti coperti, che possono essere portati avanti anche per tutta la vita. I conflitti esplicitati, al contrario, possono essere gestiti e avere una risoluzione. Ma non succede che le famiglie si sfascino proprio a causa dei conflitti? Anche se può sembrare un paradosso, una famiglia che mostra delle conflittualità, spesso è più sana di una che non ne manifesta. Le famiglie apparentemente perfette, le cosiddette “famiglie del Mulino Bianco”, sono quelle che non tollerano i conflitti, perché li associano alla distruzione dei rapporti. Non sono in grado di scendere dalla sfera ideale per accettare i rapporti reali, non riescono a tollerare la frustrazione che comporta accogliere gli aspetti spiacevoli della relazione. Ci sono delle fasi della vita che accentuano la conflittualità nelle famiglie? I momenti di passaggio nel ciclo di vita della famiglia sono quelli più a rischio: la nascita dei figli, il nido vuoto, la menopausa, il pensionamento. Sono tutte fasi che determinano un salto da »
Il conflitto è un urto, uno scontro, l’incontro tra due persone con un alto livello di emotività espressa o, nel caso del conflitto coperto, soffocata. Riguarda l’essere umano e può essere molto utile - se non abusato - per crescere all’interno di una relazione, in cui è possibile assumere una posizione di simmetria e una di complementarietà. Nei rapporti sani, quelli che riescono ad evolvere, si alternano. La sofferenza subentra in presenza di una simmetria o complementarietà rigide. Nel film La guerra dei Roses (Danny De Vito - Usa 1989) i coniugi Roses, inizialmente felici, per passaggi successivi arriveranno ad un’escalation di violenza che li porterà alla distruzione. I Roses sono in una posizione rigidamente simmetrica. Questo può portare ad atteggiamenti disfunzionali, come reagire a un torto con un altro torto, tipico delle persone molto conflittuali. Nella posizione complementare, al contrario, il comportamento di uno tende a differenziarsi, mettendosi in una posizione opposta e complementare rispetto a quello dell’altro. Nel rapporto madre-figlio, ad esempio, la madre ha la posizione di chi dirige e consiglia (one-up), e il figlio la posizione di chi obbedisce e accetta la relazione (one-down) decisa dalla madre. Ma anche qua, se la posizione si irrigidisce, rischia di creare un’unione morbosa che può arrivare a soffocare la personalità dell’altro.
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LA GIUSTA DISTANZA UNA STORIA PER COMPRENDERE
Il dilemma dei porcospini «Alcuni porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione» (Arthur Schopenhauer, Parerga e Paralipomena). Ci sono persone che non riescono a regolare la distanza emotiva dall’altro e quindi nei rapporti sono sempre o molto vicini o molto lontani. Nel conflitto le distanze si accorciano drammaticamente, perché ci si scontra, ci si urta; solo attraverso la gestione del conflitto ci si può riposizionare per arrivare ad essere abbastanza vicini per sentire l’altro, ma abbastanza lontani per non invaderlo.
una condizione pre a una condizione post. Quando i figli lasciano la casa dei genitori, ad esempio, la coppia si ritrova “sola” e dopo molti anni ha la possibilità di confrontarsi vis à vis. Il cosiddetto “nido vuoto”, può far emergere dei conflitti che sono stati coperti per anni. Anche il pensionamento è un periodo complesso, perché una parte consistente della vita comincerà a svolgersi a casa, alle difficoltà individuali di chi ha terminato la propria vita lavorativa, si aggiungeranno così i nuovi equilibri da trovare nel-
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le relazioni. Positività e rischi: vogliamo parlarne? I conflitti, se gestiti, aiutano a costruire la relazione, un rapporto che non ha conflitti non può sopravvivere a lungo: le coppie amicali e amorose che riescono ad andare avanti tutta una vita sono infatti quelle che hanno avuto la capacità di gestirli. Del resto i rapporti nascono sulla base di presupposti che possono successivamente venire a mancare perché le persone cambiano e i contesti cambiano. Diventa allora necessario rinegoziare le relazioni, perché rimanendo rigidamente ancorati al contratto iniziale i rapporti rischiano di scoppiare. Un’amicizia nata in un contesto lavorativo, al momento del pensionamento di una delle due parti, dovrà trovare nuovi tempi e modi per prose-
guire. Nuovi equilibri vanno trovati anche coi figli: i rapporti genitori-figli nascono sul presupposto che i genitori si prenderanno cura dei figli, ma col passare degli anni questo aspetto viene meno e il rapporto può arrivare addirittura a ribaltarsi. Se non si riesce a comprendere il cambiamento, se non si accetta che occorre riposizionarsi reciprocamente (io sto invecchiando, tu sei adulto), possono nascere conflitti irrisolvibili e i figli possono essere tentati di defilarsi. Come mai alcune persone sembrano essere sempre in conflitto e altre, al contrario, sembrano esserne immuni? La maggior parte delle persone è in grado di sentire un conflitto, di gestirlo ed esplicitarlo, ci sono però persone che, avendo una difficoltà ad avvicinarsi agli altri in modo emotivo, evitano di avere rapporti troppo intimi per non confliggere o, al contrario, confliggono continuamente. Queste ultime non sono in grado di gestire le fru-
strazioni personali, non sono in grado di mediare, di scendere al compromesso su alcune questioni, per mantenere il punto su altre: non sanno insomma negoziare. Il conflitto costruttivo dà modo di crescere nella relazione, di cambiarne le regole per assumerne altre; nel conflitto distruttivo, invece, la relazione viene messa a dura prova e spesso l’esito è la fuga dal rapporto. Come possiamo affrontare i conflitti? Con il confronto continuo: il rapporto tra le persone cresce, si sviluppa e passa attraverso una serie di fasi. Il confronto con il conflitto fa parte del rapporto tra le persone. La sua esplicitazione può portare alla risoluzione di alcune problematiche e al passaggio verso un altro stadio del ciclo vitale della famiglia, della coppia o dell’amicizia. Il confronto continuo rispetto alle difficoltà e la capacità di confliggere su alcune di queste, consente di non produrre problemi enormi, rendendoli quindi affrontabili.
BERGAMO FESTIVAL
In cerca della PACE Una moltitudine di eventi che si snoctutti con la partecipazione di studiosi, ciolano lungo undici giorni di manifeintellettuali, esponenti della cultura e stazione. È questo il programma del politici provenienti sia dall’Italia sia dalnuovo appuntamento l’estero, che dialoghecon il Bergamo Festival, ranno e si confronteranDAL 4 AL 14 MAGGIO, Fare la Pace, che torna no con il pubblico preTORNA A BERGAMO nella città lombarda, sente, alla ricerca di nuoIL FESTIVAL “FARE LA PACE”, dal 4 al 14 maggio. vi strumenti per costruiCON SEMINARI, CONVEGNI E CONCERTI, CHE SI PONGONO Per l’edizione di quere la pace nel mondo. E, L’OBIETTIVO DI COSTRUIRE st’anno il tema affroncome le scorse edizioni, UN MONDO SENZA CONFLITTI tato sarà Paure locali, ci sarà il Pianocity For di Giovanni Orso risposte globali. Il coPeace, una moltitudine raggio di progettare il di pianoforti in vari anfuturo, ovvero, “il coraggio di costruire goli della città, compreso l’aeroporto un mondo senza conflitti”. Orio al Serio e l’ospedale Papa Giovanni Tanti gli appuntamenti in calendario in XXIII, a disposizione di tutti coloro che diverse location della città: seminari, desiderano cimentarsi con la musica. lectio magistralis, proiezioni e concerti, Info: www.bergamofestival.it
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__COPPIE CELEBRI__
UN AMORE VISCERALE
JOHN LENNON E YOKO ONO
È TUTTO PRONTO all’Indica, la biblioteca londinese, culla della cultura underground. Gli ospiti stanno per arrivare. È il 7 novembre 1966. Pochi, selezionatissimi: amici, giornalisti, critici d’arte. E ce n’è uno che non ha la minima voglia di entrare: di recente, è stato nominato baronetto dell’ordine dell’Impero Britannico da Sua Maestà, la regina Elisabetta in persona. È all’apice del successo e snobba l’esposizione non per via della fama, quanto perché gli sembrano «una serie di schifezze» che non avrebbe «mai comprato»: una mela venduta a 200 sterline, una scala davanti a una tela nera, un muro in cui i visitatori sono invitati a inserire un
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Chi sono Quando s’incontrano, scambiano poche parole. Lui è sarcastico e lei risponde con ironia. Ono è un’artista d’avanguardia, apprezdi Giada Valdannini zata musicista. Erede di un’importante famiglia di banchieri giappoUn legame interrotto nesi, è figlia dell’alta borghesia di Tokyo. drammaticamente, Alle spalle ha due unioni fallite, una delle nel dicembre del 1980 quali con un musicista squattrinato che le è costato la rottura con la madre, affatto in linea con le scelte della figlia. Lennon è il leader indiscusso dei Beatles, chiodo. Peccato che a crearle è la donna i Fabulous Four, e gira il mondo osannato che diventerà sua compagna, scalzando da platee sterminate. Dietro di sé, una di fatto Cynthia, la prima moglie. Lui è storia sofferente: nasce a Liverpool il 9 John Lennon; lei, Yoko Ono. Protagonisti ottobre del 1940. I genitori, due anni dodi un amore viscerale e controverso che po, si separano e lui finisce col crescere passerà alla storia.
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dalla zia. È la madre stessa che glielo affida. Le nozze e il figlio Passa un anno da quel novembre ’66 prima che i due - ormai liberi dai rispettivi matrimoni - inizino a frequentarsi in pubblico. Il 20 marzo 1969, sulla Rocca di Gibilterra, pronunciano il “sì” in una cerimonia intima contrassegnata dal bianco: Yoko, in minigonna, calzettoni e cappello a tesa larga; John, con dolcevita e completo giacca e pantaloni. Unico tocco scuro, gli occhiali di lei da cui raramente si separa. Per festeggiare e in nome del loro pacifismo, scelgono una formula che rimarrà celebre: il “bed-in” - da cui scaturiranno testi epici come Give peace a chance (1969); Immagine (1971) 1 - per cui convocano fotografi e giornalisti nella camera 1902 dell’Hotel Hilton di Amsterdam. Una settimana a letto per ribadire la loro contrarietà alla guerra in Vietnam, perché la pace è l’unica via. Mentre genitori diventeranno solo sei anni dopo - nel 1975 - quando verrà alla luce, nel giorno del trentacinquesimo compleanno di Lennon, il figlio Sean. I Fab Four Nel frattempo, mentre cresce l’amore tra i due, si allenta il legame tra i Quattro di Liverpool che porta Lennon, nel 1970, a lasciare il gruppo dedicandosi alla carriera da solista. In molti, e a lungo, ci vedranno dietro lo zampino dell’artista nipponica che, senza dubbio, esercita un notevole peso sulle
scelte di Lennon, ma che con esso vive anche una simbiosi profonda. «Noi Beatles ci sentivamo minacciati da Yoko Ono - dirà nel 2012 Paul McCartney -. Era una presenza impegnativa, stava sempre con noi, ma non ebbe alcun ruolo nella fine della band». Nel ’75, poi, Lennon deciderà di ritirarsi a vita privata, tornando sulle scene solo nel 1980, con Double Fantasy: il concept album tutto centrato sulla relazione con Yoko Ono.
4 colpi di pistola Un idillio destinato, però, a durare pochi anni. L’8 dicembre 1980 John Lennon viene ucciso a New York, vicino Central Park. Quattro colpi di pistola, esplosi da un fan, Mark Chapman, che attira la sua attenzione richiamandolo con un «Hey, Mr. Lennon!». Poche ore prima, lo stesso uomo si era fatto autografare da Lennon una copia dell’ultimo album: proprio Double Fantasy.
IL PROGETTO
Una pellicola autobiografica Yoko Ono produrrà a breve un film sulla sua storia d’amore con John Lennon. La pellicola, ancora senza un titolo di lavoro, sarà scritta da Anthony McCarten con l’obiettivo di raccontare i diversi aspetti del complesso rapporto che ha tenuto uniti i due artisti, con un’attenzione particolare al loro impegno contro la guerra. Un impegno presente nelle battaglie comuni, come nell’opera di entrambi. «Si parlerà del loro amore ma pure di coraggio e impegno politico negli Stati Uniti - ha scritto in un comunicato McCarten -, con l’intenzione di ispirare le nuove generazioni nella lotta per realizzare il mondo in cui desiderano vivere». Oltre che dalla vedova Lennon, il film verrà prodotto da Michael De Luca e da Josh Bratman.
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1 - 1969, John e Yoko durante il “bed-in” tenutosi in una camera d’albergo per manifestare contro la guerra in Vietnam 2 - La coppia in un’immagine di repertorio 3 - Yoko Ono e John Lennon nel giorno delle nozze 4 - 2005, New York: il tributo dei fans nel 25° anniversario della morte di Lennon 5 - La coppia con il figlio Sean, nato il 9 ottobre 1975.
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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
Nel 1978 la Legge Basaglia decretava la chiusura dei manicomi. Da allora molti luoghi sono stati abbandonati. Alcuni invece vivono grazie alla cultura
UN TEATRO DOVE C’ERA UN MANICOMIO di Romina Vinci ERA CONSIDERATA UNA SORTA DI CITTÀ NEGATA, trentadue ettari di terra a pochi isolati dalla stazione di Campo di Marte, a Firenze. Era un pezzo di città nella città, sede del manicomio fiorentino. Siamo nel 1997, la Legge Basaglia, che prevedeva la chiusura degli ospedali psichiatrici, era stata approvata nel 1978, ma c’erano voluti quasi vent’anni per vederla applicata a questo posto. Una struttura manicomiale che stava chiudendo, ecco cosa si trova davanti la compagnia teatrale Chille de la balanza, di Claudio Ascoli. Ascoli, classe 1950, sangue partenopeo e alle spalle una famiglia di teatranti e attori da tre generazioni, cercava una location per mettere in scena uno spettacolo su Van Gogh, e quella del San Salvi gli sembrava una soluzione ottimale. «È in quell’occasione - racconta - che ho conosciuto il direttore della struttura, il dottor Carmelo Pellicanò. Lui aveva già chiuso altri manicomi importanti, come quello di Volterra, e voleva collegare l’uscita dei “matti” »
TUTTI CHIUSI NEL 2010
Gli ultimi manicomi in Italia Dopo 32 anni dalla Legge Basaglia, nel 2010 l’Italia ha detto definitivamente addio ai manicomi: ultimi a chiudere i battenti sono stati due ospedali psichiatrici in Puglia ed uno in Sicilia. La chiusura dei manicomi, prevista dalla Legge 180, ha avuto dunque un percorso lento.
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con l’ingresso della città nell’area OGGI A ROMA dell’ex manicoL’Associazione Ex Lavanderia mio». L’intento di in difesa del Santa Maria della Pietà Pellicanò era far Anche a Roma, l’ex manicomio del Santa Maria sì che la città si della Pietà, ha rischiato di cadere nel dimenticatoio, riappropriasse se non fosse stato per l’attivismo di associazioni della storia, che e cittadini che, nel 2005, si sono uniti per evitare capisse il senso che attorno alla struttura atterrasse una gigandel rapporto con tesca colata di cemento. il diverso, ed il L'esperienza della Ex Lavanderia nasce dalla verpresidio stabile di tenza che per oltre 13 anni ha visto impegnate una compagnia associazioni del territorio e della città per garantire di teatranti potel'uso pubblico e culturale del Santa Maria della va essere la soluPietà. In questi anni l'Associazione, che conta più di 1.200 iscritti, ha promosso centinaia di iniziative, zione ottimale. da concerti a convegni, da spettacoli teatrali a «Noi eravamo mostre d'arte, ha ospitato decine di compagnie dei teatranti anoteatrali per le prove, famiglie per le feste dei bammali - confessa bini, collaborazioni con associazioni di solidarietà. Ascoli -. Avevamo fatto teatro di strada, nei treni, nelle navi, nelle fabbriche e nelle scuole PER SAPERNE DI PIÙ - COMPAGNIA CHILLE durante gli anni della lotta. DE LA BALANZA: Ma non avevo avuto esperienWWW.CHILLE.IT ze simili in precedenza, non - CLAUDIO MISCULIN: WWW.ACCADEMIADELLAFOLLIA.IT avevo neppure chiara quale fosse la reale dimensione del problema, ovvero il superamento dello stigma». Dal 1998 la compagnia Chille si trova al San Salvi, è l’unico centro culturale che stabilmente lavora in una ex struttura manicomiale in Italia. «Mi piace dire che io sono inciampato
NON SOLO FIRENZE
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nel manicomio, e quando mi sono rialzato ho capito che avevo trovato il luogo ideale per la mia ricerca teatrale, perché mi ha permesso di dare spazio alla mia libertà creativa. Ho capito, inoltre, che il lavoro con i folli, con chi ha disagio mentale, è molto simile al lavoro del teatro, perché è un lavoro di ascolto, un lavoro sull’ascolto dell’altro. Abbiamo dato vita ad una casa accogliente, un luogo dove ospitiamo artisti, eventi teatrali e musicali, organizziamo incontri, feste, permettiamo alle persone di entrare in contatto. In questi anni abbiamo superato le 500mila presenze, ma continuiamo a portare avanti una lotta continua contro la speculazione, sia ufficiale che ufficiosa, perché specialmente in quest’ultimo anno c’è stato un radicamento di spacciatori nell’area. Malgrado i nostri sforzi, questo continua a rimanere un luogo abbandonato, un intero quartiere nel quale noi rappresentiamo l’unica realtà culturale e dinamica». Negli spazi affascinanti ed
inquietanti dell’ex-manicomio, in questi anni Ascoli ha dato vita ad un progetto che si è sviluppato in varie tappe attraverso una serie di passeggiate patrimoniali: «All’inizio era San Salvi la città negata, nel quale presentavamo ai fiorentini una città chiusa, poi siamo passati a San Salvi la città rinata, ed ora ci troviamo nella fase Città Aperta, un luogo in cui le mura che lo circondano non cadono fisicamente ma cadono culturalmente». Ma allo stesso tempo è una città che vuole proteggersi dai pericoli esterni, e lo fa mantenendo attivo un discorso sulla memoria, una delle parole più abusate del nostro tempo, attraverso il percorso di ricerca memoriaEREDITÀ. «Non basta cadere nella nostalgia o nel ricordo - spiega il teatrante -, il passo successivo è trasformare la memoria in eredità, in un certo senso assumerla su di noi, lavorare su di essa per capire cosa è accaduto. Per capire cosa è stato il manicomio, cosa ha rappresentato, quale è lo stigma e cosa significhi
A TRIESTE NELL’EX MANICOMIO PROVINCIALE
L’Accademia della Follia di Claudio Misculin Io sono Dio e non voglio morire è uno spettacolo teatrale prodotto dall’Accademia della Follia ed interpretato da Claudio Misculin. Ambientata negli anni Ottanta, all’indomani dell’approvazione della Legge Basaglia e della chiusura del regime di segregazione manicomiale, la commedia mette in scena la quotidianità di alcuni utenti di un centro di salute mentale e il relativo staff, le dinamiche che vi trovano spazio, l’ingiusta associazione tra follia e malattia da guarire. Claudio Misculin è un attore e regista teatrale italiano. Nel 1974 fondò, all'interno dell’ex manicomio provinciale di Trieste, il gruppo teatrale Accademia della Follia. Secondo Misculin: «Il matto può diventare un talento artistico, se si creano le opportunità di esplorare e di mettere in scena altre maschere oltre a quella unica e sovradeterminata di malato».
la diversità. E non solo quella riferita alle persone con disagio mentale, ma una diversità tout court, rispetto ai migranti, all’orientamento di genere e così via». Nei progetti e nelle performances della compagnia Chille rimane centrale il tema della rivoluzione di Franco Basaglia: «La sua opera è straordinaria perché mette al centro dei rapporti la persona, nel luogo in cui dell’essere umano non era rimasto più nulla. Quando Basaglia inizia ad entrare nei manicomi trova gente incatenata, persone che si defecano addosso, c’era l’elettroshock. Una realtà che sembrava impossibile da cambiare, eppure ce l’abbiamo fatta». Un occhio di riguardo viene dato anche agli anziani, con l’intento di instaurare un ponte tra generazioni: «Noi
crediamo fortemente che un progetto di memoriaEREDITÀ abbia bisogno di due soggetti: chi custodisce la memoria, ovvero un passato da raccontare, e chi ha un presente ed un futuro da sviluppare; purtroppo in questi ultimi tempi manca questo rapporto, non c’è una trasmissione di saperi, anzi, la grande crescita tecnologica ha creato una nuova frattura. È per combattere ciò che noi facciamo incontrare ai giovani tra i 16-18 anni persone che hanno vissuto il superamento del manicomio, e che hanno tra i 65 e gli 80 anni. Ci sono dunque gli anziani, che raccontano i loro pezzi di vita, e si sentono finalmente importanti, e poi ci sono i giovani, che riflettono su questi estratti di memoria, e capiscono che non è tutto digitale quello che conta nella vita».
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intervista di Giada Valdannini
«LA PAZZIA, COME LA BELLEZZA, STA NEGLI OCCHI DI CHI GUARDA» 30 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
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__le INTERVISTE di 50&Più__
GIOBBE COVATTA
LA FOLLIA incuriosisce o spaventa. Raramente, lascia indifferenti. Ma se ne può parlare con ironia, facendo ridere? Evidentemente sì, «se si riesce a trattare il tema con molto rispetto, senza rendere nulla ridicolo, con affetto, in uno spettacolo comico che affonda le radici nella tragedia». A raccontarcelo è Giobbe Covatta, uno degli interpreti di Matti da slegare, lo spettacolo diretto da Gioele Dix, in tournée in tutta Italia, che ha come protagonisti, oltre al comico napoletano, Enzo Iacchetti, Irene Serini e Gisella Szaniszlò. È la storia di Giovanni ed Elia che, dopo anni trascorsi in un istituto psichiatrico, vengono mandati a vivere da soli in un appartamento messo a disposizione dai servizi sociali. Una storia comune, tra coloro che hanno vissuto la dismissione dei vecchi ospedali psichiatrici, dopo l’entrata in vigore della Legge Basaglia,
+ Attore e comico ma, prima di tutto, un uomo dall’animo sensibile a tematiche importanti, le stesse che spesso porta all’attenzione del grande pubblico. Come nell’ultimo spettacolo, Matti da slegare, dove con l’amico Enzo Iacchetti, affronta con delicata ironia il tema della follia
+ eppure straordinaria. Straordinaria proprio perché fuori dall’ordinario, tanto più visto l’intrecciarsi curioso di caratteri così differenti: Giovanni (Covatta), istintivo e alla continua ricerca di cibo e sesso, figlio di «una madre che lo riempiva di mazzate»; Elia (Iacchetti), timido ed educato, sempre impegnato a dimostrare alla mamma, ormai morta, di essere rimasto un bravo bambino. Poi ci sono Francesca (Serini), l’impiegata del Servizio Sanitario Nazionale, e Rita (Szaniszlò), la confusionaria dirimpettaia, con cui diventano subito amici. Toni molto divertenti, a tratti commoventi, leggeri, eppure delicati nel sottolineare le fragilità dei personaggi. In un complesso, quello del racconto sulla malattia mentale, reso in modo fresco e ironico. In una storia che parla anzitutto di amicizia.
Giobbe Covatta, quanto è stato difficile vestire i panni di un matto? Questo è un mestiere bello proprio perché interpreti personaggi seguendo la tua tecnica, la capacità attoriale, l’esperienza acquisita negli anni e l’astuzia personale; ma il tocco in più è la curiosità nei
«BASTA ATTRAVERSARE LA STORIA PER RENDERSI CONTO CHE IL CONCETTO DI NORMALITÀ CAMBIA A SECONDA DEI PERIODI. OGGI SONO PLAUSIBILI COSE CHE IN PASSATO SEMBRAVANO FOLLIA. E VICEVERSA»
confronti del resto del mondo. Perciò, frugare nella vita di questo personaggio, un matto, è stato molto stimolante. Come, d’altronde lo è cercare nell’anima di chiunque altro. Interpretare Giovanni le ha lasciato qualcosa? I personaggi ti lasciano delle curiosità in più rispetto a prima. Quantomeno perché ci si de-
ve informare e si fanno un mucchio di incontri. Ci siamo interfacciati con case di cura, matti che sono venuti a trovarci in teatro con gli assistenti sociali. E la più grande soddisfazione è stata sentirsi dire da loro: «Siete bravi come matti!». I matti che voi raccontate da che storia vengono? Non è dato sapere, in realtà. La prima scena si svolge in una casa di cura che presto Giovanni ed Elia lasceranno per vivere da soli. Ma Giovanni, il mio personaggio, si presuppone sia lì da parecchio, considerando che «mia mamma mi picchiava da piccolo; sono scappato di casa e mi hanno portato al manicomio». In scena dico di avere cinquant’anni. Come è nata la partecipazione a questo spettacolo: è stato ingaggiato dal regista, si è candidato lei? Ho candidato tutti io, veramente. Ho let- » APRILE 2017 I 31
GIOBBE COVATTA to la traduzione del copione svedese (Matti da slegare è tratto da un testo di Axel Hellstenius, Ndr) e mi sono detto: «Porca miseria, è bellissimo!», quindi l’ho fatto leggere a Gioele ed Enzo che hanno detto: «Porca miseria, è bellissimo!». E ci siamo decisi a partire. Tra lei e Iacchetti c’è grande sintonia sul palco. Siete anche amici? Ci siamo conosciuti nel 1980 e abbiamo vissuto nella stessa casa, a Milano, per dieci anni. All’epoca, sembravamo proprio Elio e Giovanni, i due matti dello spettacolo. Due giovani attori pieni di belle speranze, che facevano tutto il possibile per sopravvivere. Per me, Iacchetti è quello che si definisce il migliore amico. Mi rendo conto che sia una definizione dal sapore un po’ infantile, però alla fine è così. Nella vita non abbiamo tanti amici: lui è uno di quei tre o quattro presenti sempre, da quarant’anni a questa parte. In Matti da slegare, l’amicizia che valore ha? È alla base. Elio e Giovanni sono legati da amicizia, gelosia, quel contrasto continuo che c’è tra anime gemelle. E, come sempre, le anime sono gemelle, ma non in tutto. Su certi meccanismi il gemellaggio salta, ma è grazie alla loro convivenza e amicizia che riescono ad esorcizzare, ciascuno nella propria sfera, il proprio problema: attraverso l’amore, per Giovanni; tramite la poesia, per Elia. È la prima volta che si confronta con la follia a teatro? Sul palco, sì; ma, nell’esperienza personale, ho avuto mio padre che quando è morto aveva una demenza senile galoppante. LA TRAMA Vostro è il merito di esLO SPETTACOLO sere riusciti a schivare MATTI DA SLEGARE il patetico, la retorica. È TRATTO DAL TESTO DEL 1999 DEL NORVEGESE Quello era il tentativo. Di enAXEL HELLSTENIUS trare nel mondo della follia, E RIADATTATO IN ITALIA cercando di farlo diventare DA GIOVANNA PATERNITI. GIOVANNI ED ELIA, EX DEGENTI più divertente possibile, senPSICHIATRICI, DOVRANNO za però raccontare barzelDIMOSTRARE DI SAPER lette sui matti, descrivendo BADARE A LORO STESSI, UNA VOLTA FUORI invece la loro condizione di DAL MANICOMIO sofferenza, perché i matti non è che vivano la loro situazione in maniera così gioconda. Stanno all’interno di una società che non sempre
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Giobbe Covatta in veste di testimonial Amref (Fondazione Africana per la Medicina e la Ricerca). Un serio impegno umanitario a cui ha dedicato molto del suo tempo.
li accetta. Anche se mi piace ricordare una storia... Quale? Quella di un alchimista che sintetizza una medicina per fare impazzire la gente. La versa nella coppa del re, lui impazzisce e tutti dicono: «Cazzarola, il re è impazzito!», finché il più furbo del reame prende l’elisir, lo ruba e lo versa nel pozzo del villaggio così che tutti gli abitanti, il giorno dopo, si ritrovano folli, a dire: «Menomale il re è tornato normale!». È tutta questione di punti di vista. La pazzia, come la bellez-
za, sta negli occhi di chi guarda. Non esistono dei parametri assoluti, ci sono delle convenzioni. Se le convenzioni corrispondono al 99,8% della popolazione, quelli che aderiscono sono i cosiddetti normali. Ma basta attraversare la storia, anche quella recente, per rendersi conto che la normalità cambia col tempo. La legge che ha chiuso i manicomi è del 1978; la reale dismissione degli istituti psichiatrici non avviene che alla fine degli anni Novanta. Che ricordi ha di quei fatti?
BIOGRAFIA
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1956
1993-1994
Giobbe Covatta nasce l’11 giugno a Taranto e cresce a Napoli. Inizia la gavetta su Odeon Tv. Nel 1988 arriva il debutto su Rai2, ma è nel ’90 che raggiunge la fama nazionale col Maurizio Costanzo Show.
Esordisce al cinema con Pacco, doppio pacco e contropaccotto, film diretto da Nanni Loy. Nel 1994 con Greenpeace realizza uno spettacolo in difesa delle balene: Aria condizionata - e le balene mò stanno incazzate.
IL PERCORSO
Dal testo di Axel Hellstenius è anche stato tratto il film “Elling“ (2001), che ha ricevuto la nomination all’Oscar come miglior film straniero nel 2002 L’attore sul set della trasmissione “Zelig” a cui ha partecipato nel 2007 con un nuovo personaggio.
Ho un ricordo personale e l’esperienza dei medici del Santa Maria della Pietà, l’ex ospedale psichiatrico della provincia di Roma, che mi chiamarono per organizzare spettacoli dentro. Mi ricordo più che della gente che usciva, di tutti quelli che volevano rientrare perché non sapevano dove altro andare. È in quel momento che ti accorgi di quanto il loro rapporto con l’esterno possa essere devastante. Al concetto di normalità, preferisco quello di regolarità. La normalità non è quantificabile, mentre
l’adesione o meno a un canone è cosa più semplice. Noi “regolari”, talvolta, sovrapponiamo, romanticamente, la follia alla libertà. Il folle è libero? No, non lo è. La libertà prevede la consapevolezza assoluta, il poter scegliere tra infinite possibilità. È qualcosa che va rincorsa, ricercata, meditata costantemente. Non basta essere matti per essere liberi. Cosa l’ha divertita di più nell’interpretare un matto? Mi sono divertito come quan-
STORIA DEI MANICOMI
In Italia gli ospedali psichiatrici nascono a partire dal XV secolo. La loro costruzione è legata a ordini monastici, amministrazioni provinciali o medici illustri. Sono detti “manicomi” o “frenocomi”. Nel XIX secolo, a causa del crescente numero dei malati, si inizia a discutere di una legge che regoli i manicomi del Paese che, fino a quel momento, hanno piena autonomia circa le modalità d'internamento. Durante lunga parte del ’900, fino agli Anni ’70, i manicomi restano strutture in cui la funzione curativa è in secondo piano. La dimensione principale è quella detentiva, usata come strumento di sicurezza. Grazie alla Legge Basaglia (1978), dal nome dello psichiatra che la ispirò, gli ospedali psichiatrici vengono progressivamente smantellati. Ma il superamento reale non si ha prima della fine degli Anni '90.
2001-2007
DAL 2011
In Tv, su Rai2, è al fianco di Serena Dandini ne L’ottavo nano. Nel 2004 affronta il rapporto fra Africa e Occidente con Melanina e Varechina. Nel 2007 è a Zelig, trasmissione di Cabaret.
In Niente progetti per il futuro affronta il tema di una società in crisi di valori; sempre nello stesso anno con 6° (Sei Gradi) mette in risalto il problema dell’aumento della temperatura del nostro pianeta.
do interpreto qualsiasi ruolo. In fondo recitare è come tornare al gioco di quando eravamo ragazzini: al “facciamo che io ero Garibaldi”. Rispetto a quando si è bambini, chiaramente, si approfondisce un po’ di più, ma il gioco è lo stesso. Con la chiave dell’ironia e della leggerezza lei è riuscito a trattare anche altri temi importanti, come la tutela ambientale e i diritti umani. Come si fa? C’è quel vecchio proverbio napoletano che dice che “Pulcinella scherzando, scherzando diceva la verità”. A me piace raccontare le storie vere facendole transitare attraverso l’ironia. Quando è nata mia figlia, ho cominciato a parlarle in maniera idiota, tanto che mia moglie mi diceva: «Ma che vuoi che ne capisca dell’ironia o del sarcasmo a quattro mesi?». Però a due anni, mi guardava con gli occhi di soppiatto e mi diceva: «Ma questo è vero o finto?»; «Me la racconti sul serio o stai scherzando?». Di ciò, di tanto in tanto, ne hanno sofferto anche i rapporti interpersonali perché raramente sono esplicito, dico le cose in modo serio: non mi diverte. Attraverso il gioco, il divertimento, le prese in giro, faccio arrivare il messaggio.
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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__ l’ipotesi che ce ne fosse anche uno solo vivo, che LI ABBIAMO VISTI al lavoro nei frangenti più fai, ti fermi perché c’è rischio? delicati. Da L’Aquila ad Amatrice, passando per Quali sono state le difficoltà principali Norcia fino a Rigopiano, nel resort di Farindola, che avete affrontato là? in provincia di Pescara, spazzato via da una slavina Un blocco di ostacoli che sembrava insuperabile. lo scorso gennaio. Sono gli Usar dei Vigili del La neve, il gelo, la pioggia, la nebbia, l’albergo Fuoco, il personale specializzato in soccorso su isolato e il rischio slavine. Poi le macerie sotto macerie. Un’unità presente in molti Paesi al monquattro metri di neve. Tutto insieme. In più, abdo e la cui sigla, Usar (Urban Search And Rescue), biamo dovuto lavorare con gli Arva (Apparecchi è internazionalmente riconosciuta. Nascono per per la Ricerca in Valanga), dispositivi utili se migliorare le attività di soccorso a seguito di eventi rimani inghiottito dalla neve, con le radio che sismici, esplosioni, crolli o dissesti idrogeologici; non funzionavano a causa di essa e gli elicotteri sono in grado di valutare i rischi, riuscendo a loche non si alzavano. I primi arrivati hanno tirato calizzare ed aiutare le persone intrappolate, per fuori le persone - perché i bimbi urlavano - poi, metterle al sicuro, in attesa di medici e infermieri. tutto silenzio e un mare Personale giovanissidi neve. Col vento che mo, preparato e pronto non ha mai smesso di a penetrare «in cavità soffiare, il freddo che grandi quanto lo schernon ci ha lasciati un mo di un computer». istante e la difficoltà nel Ce lo racconta Carlo piazzare le tende, risaCardinali, 53 anni, da lire l’ultimo tratto dal trentaquattro ad affroncampo base e portare su tare emergenze. È funle escavatrici. zionario del Corpo NaPrima di cominciazionale dei Vigili del re, effettuate una boFuoco e in tutte queste nifica per capire docircostanze, in Centro ve entrare? Italia, ha guidato - e Iniziamo sempre con una spesso preceduto - i messa in sicurezza degli suoi uomini, del team ambienti. Ad esempio, a Usar, all’interno delle di Sadìa Maccari Rigopiano, c’erano due macerie: «Sono voluto serbatoi di Gpl che, lescendere anch’io là sotsionati dalla slavina, dovevano essere messi in to, dovevo capire cosa ci fosse». sicurezza perché compromessi nella loro inteChe tipo di lavoro ha fatto a Rigopiano? grità: perdevano gasolio. Così, una volta proceHo coordinato il lavoro della nostra squadra, duto allo svuotamento ci siamo accertati che gli studiato mappe, dato indicazioni, ma per capire operatori potessero infilarsi nelle minuscole cadavvero bisogna vedere con gli occhi. È quando vità tra le macerie non rischiando. È in questa tu stesso ti cali tra le macerie, e verifichi persofase che interviene lo strutturista - che nella fatnalmente, che i tuoi uomini capiscono di poter tispecie ero io - chiamato a verificare che, dove contare sul loro responsabile che non li espone si sta infilando il vigile del fuoco, non ci sia un al pericolo senza valutarne accuratamente i rischi. rischio effettivo di crollo. Ma in quella circostanza, visto l’allarme Come si fa? valanghe, il rischio c’era eccome. Devi essere un esperto conoscitore delle strutGli Usar sono addestrati a recuperare gente viva ture, capendo come siano fatte le parti murarie, e ogni secondo, per noi, era prezioso. Con quincome sono collassate e come restino in equilibrio dici persone da estrarre - poi abbiamo scoperto quelle integre. che fossero cadaveri, ma all’inizio non lo sapeCome convivete col rischio? vamo - potevamo forse attendere? Di fronte al»
U
USAR: IN SERVIZIO TRA LE MACERIE
Sono i corpi speciali dei Vigili del Fuoco, di recente in azione ad Amatrice, Norcia e Rigopiano. Intervengono in casi estremi come sismi, esplosioni, crolli, dissesti idrogeologici
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Gli equipaggiamenti I vigili del fuoco del reparto Usar utilizzano equipaggiamenti e attrezzature speciali per la ricerca e il soccorso. Tra i dispositivi tipici utilizzati dal personale in servizio su macerie ci sono geofoni (strumenti per la segnalazione e la rilevazione delle onde acustiche che si propagano nel sottosuolo), robot, termocamere (dispositivi che rilevano l’energia all’infrarosso commutando il calore emesso da un oggetto in un segnale elettronico), search-cam (telecamere speciali impiegate per localizzare i superstiti). Ogni loro team è composto da 34 persone e si suddivide in team leader, esperto strutturista, unità cinofile, addetti attrezzature tecnologiche, addetti sanitari, personale specializzato nell’immersione in maceria ed estrinsecazione persone.
__SOCIETÀ ATTUALITÀ__ I nostri sono ragazzi motivati, bravissimi, addestrati. Gente affatto spericolata, ma professionisti che sanno che, in certi momenti, come per i tanti mestieri del soccorso, il rischio c’è. A quale addestramento vi sottoponete? Abbiamo una scuola di addestramento in cui si ricrea la condizione che noi chiamiamo di “spazi confinati”: ossia, scenari simili a quelli in cui operiamo durante un intervento. Si tratta di ambienti davvero ristretti, ma che consentono di andare a scovare spazi vitali. Durante l’addestramento, non ci si misura solo coi luoghi ma con la resistenza psicologica dell’operatore. Chi lavora nei nostri team deve essere in grado di mantenere una tranquillità assoluta, senza il benché minimo rischio di soffrire di claustrofobia o timore di agire in uno spazio del genere. Deve essere in grado di mettere in sicurezza,
IL TEMPO È TUTTO
A 1.200 METRI
Sotto la valanga «Abbiamo lavorato per battere il tempo. Era una distesa di neve, non si capiva la geometria dell’edificio. Quei bimbi salvati li sento ora figli miei. Sono usciti da un inferno fatto di neve, freddo e buio». Le parole di Carlo Cardinali durante i soccorsi a Rigopiano. SEMPRE IN ATTIVITÀ
170.000
Gli interventi effettuati dai Vigili del Fuoco in 6 mesi per il terremoto, a partire dal 24 agosto.
Medici
Sono presenti, insieme ad infermieri, nei nuclei Usar. Si tratta di personale esperto in soccorso extra-ospedaliero. IN CASO DI EMERGENZA
L’acronimo USAR (Urban Search And Rescue) è internazionalmente riconosciuto. Questi operatori nascono per migliorare le attività di soccorso a seguito di eventi sismici, esplosioni, crolli o dissesti idrogeologici; sono in grado di valutare i rischi, riuscendo a localizzare ed aiutare le persone intrappolate.
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raggiungere anche un solo braccio di una persona viva, consentendo a un medico - anch’esso addestrato - di entrarci. In trentaquattro anni di attività, quale intervento l’ha più impressionata? Rigopiano per la complessità del contesto; l’aereo della Scan-
dinavian Airlines, nel 2001, per il numero di morti: 118 tutti insieme. Ma ogni volta è una storia diversa. Qual è la più grande soddisfazione? Aver fatto nascere questo gruppo di operatori, motivati e pronti ad affrontare l’emergenza.
__ATTUALITÀ ANNIVERSARI__
CAROSELLO
E LA PUBBLICITÀ DIVENNE ARTE
È STATO IL PRIMO FORMAT pubblicitario per la televisione, e tutte le sere, alle 20.50, allietava la cena o il dopocena dei primi spettatori, adulti e bambini, con cartoni animati e scenette. Quest’anno ricorre il 60° anniversario dalla prima messa in onda del Carosello, trasmesso dal 3 febbraio 1957 al 1° gennaio di vent’anni dopo. Un siparietto che ha segnato un’epoca e ha trasformato la pubblicità da freddo e impersonale comunicato a vero e proprio spettacolo, 38 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
di Ilaria Romano
presentando storie, personaggi e prodotti in una chiave divertente e che catturasse l’attenzione. Il debutto avviene al termine del telegiornale, quando si apre il sipario e vanno in onda per dieci minuti complessivi i primi quattro spot della tv italiana, estratti a sorte: il cortometraggio della Shell Italia dal titolo Per guidare meglio, in cui il giornalista Giovanni Canestrini parla di sicurezza stradale; Un personaggio per voi, in cui Mike Bongiorno intervista un personaggio e gli consegna una confezione di un prodotto
A sessant’anni dalla prima messa in onda nessuno ha dimenticato personaggi, storie e sketch di quello che fu un grande “contenitore” di pubblicità e proposte commerciali. Così di successo che molte battute sono entrate a far parte del quotidiano per capelli di L’Oréal; Quadrante della moda, con Mario Carotenuto che parla delle macchine da cucire Singer e, a chiudere, L’arte del bere, con Carlo Campanini e Tino Bianchi per l’Amaro Cynar. Nei vent’anni successivi Carosello ha diffuso 30mila scenette, creando decine di personaggi rimasti nella memoria di tutti. Gran parte del mondo del cinema e del teatro è stato coinvolto nella realizzazione degli sketch, e personaggi come Aldo Fabrizi, Raffaella Carrà, Gianfranco D’Angelo, Renzo Arbore, Ernesto Calindri, Giorgio Albertazzi e tanti altri partecipano in prima persona. Anche grandi registi del cinema italiano del calibro dei fratelli Taviani, di Mauro Bolognini e Giuseppe Patroni Griffi si occuparono per la prima volta di filmati pubblicitari. Non a caso, dato l’alto livello qualitativo dei prodotti video, il 5 settembre 1971 una selezione di caroselli viene presentata al MoMa, Museo d’Arte Moderna di New York, su iniziativa dell’allora Sipra, oggi Rai Pubblicità, l’ente che assegnava gli spazi agli inserzionisti. Le storielle di Carosello non impiegano solo gli attori in carne ed ossa, ma favoriscono la nascita di tanti personaggi animati. Calimero, il pulcino nero creato da Ignazio Colnaghi e Nino e Toni Pagot, che vaga alla »
UNA STORIA LUNGA
La musica di Carosello Il brano che accompagna il primo siparietto pubblicitario della nostra televisione ha un’origine antica: è una melodia del repertorio napoletano degli inizi dell’Ottocento, intitolata Pagliaccio, già apparsa trascritta e arrangiata per voce e pianoforte dal violinista e direttore di Conservatorio, Vincenzo De Meglio (1825/1883), e pubblicata da Ricordi tra il 1877 e il 1883. La versione poi usata per la Tv è stata realizzata dal compositore barese Raffaele Gervasio (1910/1994); il suo arrangiamento si chiama I menestrelli.
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I NUMERI DI CAROSELLO È ANDATO IN ONDA TUTTE LE SERE PER VENT’ANNI, CON LE ECCEZIONI DEL 2 NOVEMBRE, DEL VENERDÌ SANTO E DI GRANDI ACCADIMENTI COME LA MORTE DI JOHN KENNEDY E LA STRAGE DI PIAZZA FONTANA. PIÙ DI 30MILA LE SCENETTE TRASMESSE CHE HANNO COINVOLTO GRANDI PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO TRA CUI, TOTÒ, UGO TOGNAZZI, NINO MANFREDI E ORSON WELLES
__ATTUALITÀ ANNIVERSARI__ ricerca della madre, sarà il testimonial dei detersivi della Mira Lanza. Il Caballero Misterioso e la sua Carmencita, muovendosi nel loro scenario animato da film western, saranno gli eroi della Lavazza e del caffè Paulista. Jo Condor e il Gigante Amico, i protagonisti dello spot Nutella, la piccola Susanna, la mascotte dei formaggini Milione della Invernizzi, Angelino con la sua vestaglia bianca da lavare, il protagonista degli spot del detersivo Supertrim prodotto da Agip. Ancora oggi l’omino con i baffi è il simbolo della moka Bialetti, ed è nato proprio negli spot di fine anni Cinquanta. Ovviamente esistevano delle regole precise che i programmi televisivi, spot compresi, dovevano rispettare: alle norme di autodisciplina che indicavano ciò che poteva o meno essere mandato in onda, si aggiunsero per Carosello anche le nuove regole sulla durata, sulla divisione fra lo spettacolo e il cosiddetto “codino”, cioè lo spazio finale in cui si poteva pubblicizzare il prodotto, e il divieto assoluto di replica dell’episodio. Ciò comportava, oltre a costi di produzione altissimi, anche un enorme lavoro creativo perché bisognava inventare storie sempre nuove riutilizzando gli stessi personaggi. Dalla metà degli anni Settanta, alcuni intellettuali cominciano ad accusare la pubblicità di creare falsi bisogni nei consumatori. Nel frattempo, anche le nuove generazioni sono cambiate, e il mondo rappresentato dal Carosello dalla fine degli anni Cinquanta non rispecchia più quello reale.
Così lo stile cambia e arrivano i cosiddetti caroselli d’atmosfera dove si gioca di più con l’impatto visivo e cambia lo stile di ripresa. Una mossa che, però, non incontra appieno il favore del pubblico, anzi, annoia e fa meno ridere. In più anche gli inserzionisti, per contenere i costi, cominciano a puntare alla presentazione diretta del prodotto. L’esperienza Carosello ha esaurito le potenzialità. Il 1° gennaio del 1977 va in onda l’ultima puntata, con Raffaella Carrà che dà l’addio al programma pubblicizzando il brandy Stock ‘84. Secondo gli ultimi ascolti, il Carosello era stato seguito da 19 milioni di italiani, dei quali 9 erano bambini. Il lavoro che c’era stato dietro a questo format equivaleva al 57% della produzione cinematografica italiana. Un mese dopo la Rai cominciava a trasmettere a colori. Ha scritto Massimiliano Tarozzi nel suo libro Il governo della tv: etnografie del consumo televisivo in contesti domestici, edito da Franco Angeli (2007): «È emblematico il caso del ricordo nostalgico, forse un po’ stereotipato, del momento di Carosello nella propria esperienza televisiva infantile. Carosello è un ricordo piacevole in sé, ma soprat-
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DAL 1957 AL 1974
Variazioni di tempo
La durata e il numero dei Caroselli mandati in onda sono cambiati nel corso degli anni: all’inizio, nel 1957, venivano trasmessi ogni sera quattro siparietti da 2 minuti e 15 secondi ognuno, con 30 secondi di codino pubblicitario. Nel 1959 gli episodi passarono a 2 minuti e 30 secondi, con 35 di codino pubblicitario, mentre l’anno successivo la durata venne nuovamente ridotta a 2 minuti e 15, ma i Caroselli diventarono cinque per dare maggiore spazio agli inserzionisti pubblicitari. Nel 1973 la durata divenne di 2 minuti e 5 secondi, e nel 1974 venne ridotta ad un minuto e 40 secondi.
tutto lo è per lo spazio simbolico che occupa nell’immaginario autobiografico che è fatto di momenti di visione in comune e come momento rituale, che segnava il momento di andare a dormire». Ricorda invece Giancarlo Livraghi Il nuovo libro della pubblicità, scritto con Luis Bassat ed edito dal Sole24Ore (2005): «Carosello, collocato in un orario di massimo ascolto, divenne presto un appuntamento fisso per le famiglie italiane. Lo vedevano tutti, che ci fossero le star o no. L’arte sottile era fare uno spettacolo gradevole, ma non qualsiasi; qualcosa che creasse le premesse giuste per il messaggio, che lavorasse per la marca; nel rispetto delle rigidissime regole Sacis. Si dovevano verificare i dettagli con un cronometro di precisione, o meglio contare i fotogrammi. Usato bene, Carosello era un’arma potentissima, se non altro per le grandi masse d’ascolto che aveva ogni sera e perché non aveva concorrenza. Nei primi anni la pubblicità televisiva in Italia era solo Carosello: o si imparava a usare bene quel bizzarro strumento o non si andava in televisione.
__EVENTI __
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RITORNA A BAVENO, SULLE SPONDE DEL LAGO MAGGIORE, IL CONCORSO PROSA, POESIA, PITTURA E FOTOGRAFIA PROMOSSO DALL’ASSOCIAZIONE 50&PIÙ E DEDICATO ALL’ESPRESSIVITÀ ARTISTICA DEGLI OVER 50
PARTECIPARE CON LEGGEREZZA
Dal 2 all’8 luglio, nella splendida cornice del Lago Maggiore, si tiene la fase finale del Concorso 50&Più. Una giuria, composta da affermati nomi della cultura, proclamerà i vincitori delle Farfalle e Libellule d’Oro. Intanto, in anteprima, l’immagine realizzata da Enrico Benaglia, che rappresenta la nuova edizione: un elogio alla leggerezza Nota critica di Alida Maria Sessa
CONCORSO PROSA, POESIA, PITTURA E FOTOGRAFIA
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UNA RAGAZZINA SFRECCIA LEGGERA in riva ad un lago blu che si fa cielo, i capelli scompigliati dal vento, il vestito danza nella corsa, la spuma schizza sotto il suo piede arcuato. Ha un braccio tutto proteso verso il cielo e dalla mano si sprigiona un turbine di farfalle che, vorticando, da bianche pian piano diventano d’argento. Pochissime d’oro. Mentre su tutte, come una regina, s’innalza una libellula, corpo e ali di trasparenza magnifica. Chi è questa ragazza? Dove corre così leggera che pare alzarsi in volo? E cos’è questo turbine danzante che sembra nascere dalla sua stessa mano? Per Enrico Benaglia, l’artista romano la cui opera è tutta un “elogio della leggerezza o dell’arte di sottrarre peso”, la figurina in corsa rappresenta “l’ispirazione”. “L’ispirazione” per ogni artista è la scintilla, il cambiamento improvviso del suo battito vitale, è il rinnovamento da cui senza fatica nascono le opere d’ arte, quindi è parte della meraviglia di vivere. La ragazza, così innocente, è il nostro cuore che vola raggiunto dall’ispi- »
Biografia
SOGGIORNO A BAVENO LAGO MAGGIORE (VB) - 2 / 8 LUGLIO 2017
ENRICO BENAGLIA
Pittore, disegnatore, incisore, litografo, scenografo, scultore, Enrico Benaglia è nato a Roma nel 1938. Ancora adolescente frequenta, per motivi professionali, Villa Medici, l’Accademia di Francia a Roma e gli studi di alcuni protagonisti dell’arte del Novecento. Nel corso degli anni Ottanta, Benaglia si colloca definitivamente nel panorama artistico nazionale, grazie all’individuazione di un’iconografia originale e simbolica, legata al mondo favolistico e mitologico. Vive e lavora a Roma. www.enricobenaglia.net
razione. Quante volte ci sentiamo vivere tutti presi e tutti persi dietro a problemi usuranti, seppur doverosi, ma con disciplina ognuno continua ad affrontare la sua battaglia... Poi, all’improvviso, arriva una musica di tre parole che si legano insieme e sembrano scriversi da sole o ti senti provocato dallo squillo di un colore o guardi la solita cosa da uno scorcio nuovo, sbalorditivo e capisci che è arrivata “l’ispirazione”. Devi cor-
rere verso il bloc-notes, la macchina fotografica o il cavalletto, col cuore nell’intensità emotiva dei tuoi giorni migliori. È in quel momento che stiamo volando in alto con la fantasia, che ci sentiamo inebriati e inseguiamo con gioia e fede “l’ispirazione”; ci sentiamo parte, insieme a lei, di una nuvola impalpabile di grazia, leggiadria e traiettorie danzanti alla ricerca della bellezza che è sempre, malgrado tutto, la vita.
Uno scorcio di Isola Bella, una delle Isole Borromee sul Lago Maggiore.
CONCORSO 50&Più Il Concorso, arrivato alla XXXV edizione, è rivolto a tutti gli over 50 che vogliono vivere l’esperienza artistica, esprimendo la propria creatività e mettendola in gioco. Durante il soggiorno nella bella Baveno i concorrenti potranno partecipare a seminari e laboratori, condotti da noti artisti, e condividere la propria ispirazione con altri partecipanti quali pittori, scrittori e fotografi, dilettanti. Una Giuria, composta da affermati nomi della cultura nazionale, selezionerà le opere che saranno premiate con i due simboli del Concorso: la Farfalla e Libellula d’Oro e d’Argento. INFORMAZIONI TURISTICHE Quest’anno si ritorna a Baveno, nella splendida cornice del Lago Maggiore. Una località turistica di fama internazionale, ubicata nel punto più panoramico del Lago, dinanzi alle incantevoli Isole Borromee. Non mancherà la possibilità di esplorare le
splendide località che si affacciano sul Lago Maggiore, in quanto verranno proposte interessanti escursioni facoltative. SISTEMAZIONE ALBERGHIERA L’Evento 50&Più si svolgerà nelle strutture del Gruppo Zacchera Hotels, il primo gruppo alberghiero sul Lago Maggiore e uno dei principali in Italia. Da oltre 150 anni, stile, tradizione e professionalità contraddistinguono il gruppo. TRASPORTI TRENITALIA Grazie all’accordo di partnership con Trenitalia, per i partecipanti all’Evento sono previste tariffe agevolate con partenza da tutte le principali città italiane servite dai treni: Freccia Rossa, Freccia Argento, Freccia Bianca e Intercity. Quotazioni individuali e gruppo su richiesta.
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE Dal 02/07 all’08/07 (6 notti/7 giorni) In camera doppia € 510 In camera singola € 790 Suppl. vista lago garantita su richiesta Dal 04/07 all’08/07 (4 notti/5 giorni) In camera doppia € 365 In camera singola € 540 Suppl. vista lago garantita su richiesta Quota apertura pratica per i non soci € 45 La quota comprende: Trasferimento da e per l’Hotel, in orari prestabiliti dalla stazione Ferroviaria di Stresa • Soggiorno in camera doppia in Hotel del gruppo Zacchera, per il periodo prescelto • Trattamento di pensione completa (acqua minerale in bottiglia inclusa ai pasti) • Partecipazione ai convegni ed agli intrattenimenti proposti dall’organizzazione • Ingresso alla piscina interna ed esterna • Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento viaggio • Assistenza di personale 50&Più. La quota non comprende: Tassa di soggiorno del Comune di Baveno: attualmente pari a € 1.50 al giorno (da regolare in loco) • Trasporti da e per Baveno • Bevande ai pasti • Trattamenti presso il Centro Benessere SPA • Escursioni facoltative • Mance, extra in genere e tutto quanto non espressamente specificato.
Informazioni e prenotazioni: (Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più 44 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
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cultura LIBRI ARTE TEATRO MUSICA CINEMA
__LIBRI CULTURA__ C’È LO SCRITTORE continuamente rifiutato che aspetta invano un giudizio su un suo libro da un editor che dimostrerà interesse verso di lui solo quando non sarà più reperibile, prima al telefono e, poi, in vita. E ci sono molti altri scrittori nei dodici racconti di cui Luca Ricci vuole mettere in luce i loro “difetti fondamentali”. “Scrittori immaginari”, ma anche molto reali (e quanto ci somigliano!) che si agitano, intrecciano storie d’amore, scompaiono e ricompaiono. Come birilli continuamente in piedi, inseguono realtà come se fossero fantasmi e fantasmi come se fossero realtà, coinvolti in quotidiane imprese di sopravvivenza che hanno a che fare con lo stare insieme, l’annusare affetti e girare sempre intorno alla propria solitudine molto accompagnata. Ricci è un giovane scrittore che si è perfezionato nell’arte del racconto e in questo caso colpisce nel segno. Scruta i suoi eroi che sono poco eroi,
CON IRONIA + L’AMARA VITA DI SCRITTORI SIMILI A NOI
li pedina nelle abiI DIFETTI FONDAMENTALI tudini, nelle sorRIZZOLI EDITORE prese e nelle insi352 PAGINE 20,00 EURO gnificanze d’ogni Giudizio di 50&Più: giorno, nelle amicizie, nei riti familiari e di gruppo, nelle manie. Un bel manipolo di uomini molto comuni e anche molto singolari. BanaStorie di eroi poco eroi: li, patetici e anche sorprendenti, prelo scomparso, il manierista, vedibili e anche la canonizzata, il folle... imprendibili. Lo Un’insolita commedia scomparso, il maumana dove gesti nierista, la canonizzata, il folle: i tie comportamenti pi di Ricci formano scivolano inafferrabili un’insolita, buffa, grottesca e straludi Renato Minore nata commedia umana, dove gesti e comportamenti scivolano FUORI DAL CORO via liquidi e inafferrabili, miAldo Forbice Flaccovio editore - 320 pagine steriosamente o banalmente prezzo: 18,00 incongrui. La musa di Ricci Giudizio di 50&Più: è ironica, grottesca, paradosÈ il primo romanzo di Aldo Forbice, giornalista sale, anche amara. Ci si die uomo di radio, saggista e polemista. Ed è verte molto a conoscere queanche il felice approdo per le molte scritture sti “difetti”. da lui finora praticate (anche la poesia), per raccontare una tormentata storia. Al centro un giornalista, storico conduttore di un fortunato programma radiofonico, coinvolto nelle indagini su un misterioso suicidio. La vita privata s’intreccia con quella professionale. Il racconto è serrato nei momenti di maggiore tensione investigatrice e anche diluito intorno ai temi che riguardano la capacità/difficoltà di sensibilizzare l’opinione pubblica su grandi questioni. Il ritratto di un uomo coinvolto su vari fronti riesce a essere più credibile proprio perché affidato a forme miste di scrittura. In calce ad ogni capitolo è posta, infatti, una poesia come un suggello che accorda il sentimento e il movimento del racconto.
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__ARTE CULTURA__
INFORMAZIONI SULLE MOSTRE
Jheronimus Bosch e Venezia Palazzo Ducale - App.to del Doge - fino al 4 giugno - orario: 8.30/19,00 (lunedì chiuso) Ingressi: intero € 12, ridotto € 10 (over 65, studenti, ragazzi, soci Fai e Tci, convenzioni varie - www.palazzoducale.visitmuve.it William Merritt Chase. Un pittore tra New York e Venezia Ca’ Pesaro - G. d’Arte Moderna fino al 28 maggio - orario: 10,00/18,00 (lunedì chiuso) Ingressi: intero € 14, ridotto € 11,50 (over 65, studenti, ragazzi, soci Fai) www.capesaro.visitmuve.it
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DA NON PERDERE
ROMA
In viaggio con Ettore Un’avventura a Roma è il primo volume della serie di Scalpendi Editore con protagonista Ettore, riccio viaggiatore. Descritte da Camilla Anselmi e illustrate da Valentina Fontana, le mosse dell’animaletto vanno dalla via Appia Antica al Colosseo, dal Pantheon alle fontane fino a San Pietro: una lettura divertente per portare i più piccoli a conoscere arte e monumenti della città. VERBANIA
La donna tra ’800 e ’900 La presenza di soggetti femminili nella pittura e nella scultura tra il XIX e XX secolo fu assai importante, come testimonia la bella mostra I volti e il cuore, che propone 80 opere di maestri come Daniele Ranzoni, Arturo Martini, Mario Tozzi e Mario Sironi. E ci fa riscoprire Sophie Browne e Adriana Bisi Fabbri. Museo del Paesaggio fino all’1 ottobre
Un viaggio a Venezia è un piacere che può essere alimentato da due grandi esposizioni dedicate a Bosch e Chase
TRA INVENZIONI INQUIETANTI E IMPRESSIONISMO ARRIVA con un anno di ritardo rispetto al 500entenario della morte di uno dei più grandi pittori di tutti i tempi, il fiammingo Jheronimus Bosch, perché le tre opere “veneziane” del maestro hanno viaggiato in grandi esposizioni internazionali. Il Trittico di Santa Liberata, il Polittico delle Visioni dell’Aldilà e il Trittico dei santi Eremiti sono ora le protagoniste dell’importante mostra Jheronimus Bosch e Venezia, che propone l’influenza avuta dal pittore delle invenzioni più inquietanti, delle scene più visionarie, dei mostri più bizzarri, dei paesaggi più incombenti, sulla cultura che irradiava da
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Venezia. Lo dimostrano altri 50 capolavori, di Dürer, Palma il Giovane, Massys, Brueghel, Heintz, in cui l’attenzione verso l’onirico e il cabalistico sono evidente segno di come discussioni morali e indagini filosofiche di tale natura fossero abituali in ambiente lagunare. Un salto nella modernità è, invece, la rassegna antologica dedicata al maggiore degli impressionisti statunitensi: William Merritt Chase (Niveneh, 1846 - New York, 1916). Considerato già in vita un “grandissimo”, riferimento per le nuove generazioni, dalla O’Keeffe a Hopper, e docente apprezzato, raffigurò con acu-
MOSTRE di Ersilia Rozza
me e finezza la vita della montante borghesia americana, forte di una tecnica eccellente, mutuata dal contatto - fece innumerevoli viaggi in Europa, anche a Firenze (la sua unica opera conservata in Italia è l’Autoritratto degli Uffizi) e Roma, e soggiornò per due anni a Venezia - con l’arte antica e a lui contemporanea. Quella di Monet e di Renoir, come si ammira nelle colazioni in giardino, nei nudi accovacciati, nei paesaggi luminosi.
__TEATRO CULTURA__
Prosa, danza, aneddoti, imitazioni e racconti esilaranti per trascorrere piacevoli serate a teatro
TEATRO MOLTE E DIVERSE fra loro le proposte del Politeama Genovese che, fino al primo ha in scena Due, con Raoul Bova e Chiara Francini. È l’inizio di una convivenza, Marco sta montando un letto matrimoniale, Paola gli domanda del loro avvenire. Un momento sicuramente delicato in cui
emergono prepotentemente le differenze psicologiche fra l’uomo e la donna. Entrambi evocheranno facce e personaggi del loro passato e del loro futuro che popoleranno il palcoscenico in forma di sagome di cartone. «Immagine stilizzata di una vita di coppia reale, faticosa e a volte insen-
BRINDISI
Una locandiera 2.0, ispirata a Goldoni Ne La Locandiera di Carlo Goldoni, a cui è liberamente ispirata la commedia Locandiera B&B di Edoardo Erba, in scena il 6 aprile al Nuovo Teatro Verdi, notiamo come la furbizia e la malizia di Mirandolina avesse la meglio sulla presunzione del Cavaliere e sui corteggiamenti di nobili di spada e di toga che frequentavano la locanda. Come sarà invece la contemporanea Mira, personaggio centrale dello spettacolo firmato da Roberto Andò? Ingenua e sprovveduta come ci lascia credere? Laura Morante, protagonista della pièce tinta di humor nero, si muove fra intrighi e crimini in un’antica villa che sta per trasformarsi in albergo. Coinvolta in una strana cena organizzata dal marito che però sparisce, si ritrova a gestire una serata con ambigui uomini d’affari, affrontando situazioni al limite del lecito. In scena con l’avvincente Laura Morante, Giulia Andò, Bruno Armando, Eugenia Costantini, Vincenzo Ferrera, Danilo Nigrelli e Roberto Salemi. Info: 0831562554 ERRATA CORRIGE: La breve notizia pubblicata sul numero di febbraio 2017, relativa al cartellone del nuovo Teatro Verdi di Brindisi, era inesatta. Scusandoci con i lettori, si rimanda al sito www.fondazionenuovoteatroverdi.it per conoscere la programmazione.
IMPEGNO, PASSIONE ED EMOZIONE SONO LE PAROLE D’ORDINE DI FLAMENCO PURO A TORINO, DAL 5 AL 9, CON LA DIREZIONE ARTISTICA DI MANUEL BETANZOS E MONICA MORRA INFO: 0113189580
FOTO BARBARA OGGERO
VITE DI COPPIA, TANGUEROS E COMICITÀ
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di Mila Sarti
Commedie esilaranti, invitanti spettacoli di danza e uno spaccato di vita raccontato da Silvio Orlando e Raoul Bova con Chiara Francini sata, dice il regista Luca Miniero, non sempre ci accorgiamo che in due siamo molti di più e montare un letto con tutte queste persone intorno, anzi paure, non sarà mica una passeggiata». Il 5, danzatori e tangueros argentini con le coreografie e la regia di Luciano Padovani danno vita a Romeo y Julieta Tango, uno spettacolo raffinato e coinvolgente. Torna dal 6 all’8 La scuola, di Domenico Starnone, con un grande Silvio Orlando diretto da Daniele Luchetti. Il 12 prepariamoci a sognare con Night
Garden della compagnia Evolution Dance Theater. Quindi è la volta di Angelo Pintus che il 13, dopo il sold out della scorsa stagione, propone Ormai sono una milf, girandola di racconti esilaranti, imitazioni e aneddoti. Dal 28 al 30 arriva un’attrice molto amata in televisione e al cinema, Vanessa Incontrada che, con l’attore brillante Gabriele Pignotta, porta in scena Mi piaci perché sei così, commedia sulla vita di coppia, fra amore e luoghi comuni. Info: 0108393589 APRILE 2017 I 47
__MUSICA CULTURA__ CURIOSITÀ
L’iguana del rock compie 70 anni. James Newell Ostenberg Jr. alias Iggy Pop, mito degli Stooges - antesignani del punk - e amico di David Bowie (spesso collaborarono), inventore dello stage diving, il tuffo in mezzo agli spettatori, e di capolavori come l’album Lust For Life, è nato il 21 aprile 1947 nel Michigan.
Saranno 21 gli inediti per organo del compositore toscano proposti il 5 maggio in occasione del “Lucca Classica Music Festival”
IL VALZER IN CHIESA? ECCO L’INEDITO PUCCINI
MUSICA di Raffaello Carabini
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MUSICA DA LEGGERE
Nuove uscite discografiche contemporanee dell’italiana Stefania Tallini e della brasiliana Daniella Firpo UN PONTE TRA ITALIA E BRASILE
Si intitolano rispettivamente Intimidade e Vento di Bahia e nebbia i cd da poco pubblicati dalla pianista romana e dalla vocalist bahiana. Da sempre innamorata della saudade di Jobim e Vinicius, di Caetano e Caymmi, Tallini ne riprende una manciata di brani, in coppia con il prestigioso chitarrista e cantante Guinga. Il lirismo è corposo e, insieme, giocato tutto sull’essenziale e sulla forza di melodie coinvolgenti e della voce profonda. Incontro di tipo differente quello di Firpo, che divide in due il proprio lavoro, registrato per metà a Salvador, in Brasile, con musicisti locali, e per metà a Roma, con accompagnatori italiani. Le canzoni sono quasi tutte firmate dalla leader.
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LE MONACHE erano sempre preoccupate quando all’organo sedeva quell’adolescente un po’ sopra le righe. Erano gli anni tra il 1872 e il 1882 e Giacomo Puccini (Lucca, 1858 Bruxelles, 1924) aveva “ereditato” l’incarico già coperto dal padre, morto quando lui aveva cinque anni, e dallo zio, che lo considerava poco dotato oltre che molto indisciplinato, di organista della chiesa di San Girolamo nella città natale. Portava a casa lo stipendio per la famiglia, ma ogni tanto si divertiva a far trasalire le allibite pie donne, proponendo, al posto delle abituali marce che chiudevano la liturgia, dei valzer lievi e scanzonati. Lo dimostra il laborioso ritrovamento degli spartiti (si hanno solo le fotocopie, perché il nome del possessore degli originali,
battuti da Sotheby’s nel 1988, è custodito negli inviolabili archivi della casa d’aste) di 21 brani per organo finora sconosciuti, anche perché il maestro maturo non li citò mai né tantomeno li fece pubblicare. Sono però piacevolmente funzionali, marcette, momenti pensierosi, schizzi gioiosi, frammenti ritmici e, appunto, tre valzer. Saranno eseguiti per la prima volta, circa un’ora di musica, dall’olandese Liuwe Tamminga, fine pucciniano, nella chiesa di San Pietro Somaldi, momento culmine del ricco festival classico che riempirà con più di 70 eventi, dalle fiabe in musica ai 100 violoncelli tra rock e barocco, all’orchestra on the road - vedi www.luccaclassica.it - le più diverse location della magnifica città toscana dal 4 al 7 maggio.
__CINEMA CULTURA __
«Non ci sono buoni o cattivi in questa storia, solo esseri umani che non ce la fanno a crescere sui propri errori», dice Amelio, regista de La tenerezza
di Alessandra Miccinesi
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FILM IN USCITA
SE LA TENEREZZA È UN BISOGNO
DRAMMATICO
FORTUNATA REGIA di Sergio Castellitto con: J. Trinca e H. Schygulla S. Accorsi Giudizio di 50&Più:
Una donna forte, un matrimonio fallito e una figlia piccola: a dispetto della sorte, il suo nome è Fortunata ed ha lo sguardo intenso di Jasmine Trinca. Nel nuovo film di Castellitto, Fortunata è una parrucchiera che combatte contro le avversità, per emanciparsi e conquistare il diritto alla felicità. Accanto a lei e alla sua bambina (Hanna Schygulla) che, a un certo punto, manifesta disagi psicologici, c’è un terapista (Stefano Accorsi) che prende in cura la piccola. «Fortunata è un aggettivo femminile ma è anche il nome di un destino - dice il regista - e non è detto che quel destino uno se lo meriti. Vedremo...».
DRAMMATICO
IL SEGRETO REGIA di Jim Sheridan con: V. Redgrave e E. Bana Giudizio di 50&Più:
Un’anziana rinchiusa da 40 anni in un ospedale psichiatrico racconta la sua storia a un medico. A colpi di flasbhack, si scoprirà la vera storia di Lady Rose (Vanessa Redgrave), una vicenda scandita in gioventù da un amore straordinario e dalle profonde ingiustizie vissute in nome di quel sentimento. La donna è infatti accusata di aver ucciso il proprio figlio appena nato, ma il dottor Stephen Grene (Eric Bana), incuriosito dalla storia, farà luce sul suo passato, aiutandola a riconquistare la libertà.
CINEMA
«QUANDO si è bombardati da tanti problemi, come oggi, la tenerezza diventa un bisogno». Parola di Gianni Amelio, il poeta del cinema italiano, che con La tenerezza torna al suo cinema ricco di sfumature e sentimento. «Amo molto questo film perché finalmente sono riuscito a raccontare una storia corale, con ben quattro donne protagoniste e un personaggio che ha la mia stessa età, ma non è un film autobiografico». Storie d’amore intrecciate sullo sfondo di una Napoli borghese, bella e opulenta. Non la solita Napoli violenta della periferia e dei vicoli, ma una città inedita al cinema. «C’è ed è vera - spiega il regista, che nel film dà voce a diversi sentimenti d’amore - paura di non amare nel modo giusto e di non saper amare. Perché l’amore, quando è finito, non ci aiuta più ma si trasforma in un malessere che fa perdere la ragione». Un padre e i suoi figli non amati, un fra-
tello e una sorella in conflitto, una giovane coppia apparentemente serena: e i bambini, che vedono tutto ma non possono ribellarsi. Personaggi che hanno dentro un tarlo che potrebbe distruggerli. E che non vanno giudicati, ma compresi. Con la consueta umanità, Amelio accarezza ogni personaggio consapevole che l’inquietudine incombe su tutti «perché in questi anni difficili si sbaglia per debolezza, non per scelta». Di pregio il cast messo insieme: da Elio Germano a Micaela Ramazzotti, Giovanna Mezzogiorno, Renato Carpentieri e Greta Scacchi. «Non svelate il finale. Ho costruito il film come un giallo - chiosa Amelio -. Mi sono ispirato al libro di Lorenzo Marone, La tentazione di essere felici, ma come sempre ho scritto un’altra storia». Regia: Gianni Amelio Genere: drammatico Giudizio di 50&Più:
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__CURIOSITÀ__
PORTE APERTE A CIRCA UN ANNO dall’apertura al pubblico del primo piano del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, dal 22 ottobre 2016, per espresso volere di Papa Francesco, è ora visitabile anche l’Appartamento Pontificio. Con un’altra storica decisione, il Santo Padre ha deciso che fossero schiuse le porte di quelle stanze che, per secoli, sono state il privatissimo rifugio estivo dei Papi. Al secondo piano del Palazzo, si apre ora un cammino inedito e prezioso in cui spiritualità e arte si rin50 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
A CASTEL GANDOLFO
tamento Pontificio, i visitatori iniziano il loro percorso entrando nel Salone degli Svizzeri. Qui, ventiquattro ore al giorno, montava il corpo di guardia armato che dal 22 gennaio 1506 presta fedelmente servizio al Santo Padre. Nel Salone, tutti i Papi del Novecento, compreso Benedetto di Emanuele Mùrino XVI, hanno ricevuto le delegazioni corrono e s’intrecciano, al pari del sussenon ufficiali o i gruppi di pellegrini. guirsi delle stanze nelle quali - non paia A seguire, la Sala del Trono, riservata agli un’esagerazione - si è spesso scritta la stoincontri più importanti, dove il Papa atria e non soltanto quella della Chiesa. In tendeva assiso, con al fianco il Monsignor cima allo scalone che conduce all’ApparPrefetto della Casa Pontificia e il Monsignor
Un’altra straordinaria opportunità s’inserisce a pieno titolo nel nuovo corso voluto da Papa Francesco: aperto al pubblico l’Appartamento Pontificio, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. Le visite sono prenotabili su www.museivaticani.va e offrono un ampio ventaglio di possibilità, inclusi i Giardini delle Ville Pontificie Prelato d’Anticamera, gli ospiti più illustri. In alcuni casi, se l’incontro era di carattere più informale, il Pontefice invitava l’ospite sull’attigua terrazza. Un luogo altrettanto unico: con un solo colpo d’occhio si potevano ammirare i Castelli Romani fino al mare di Anzio, la splendida vista su Roma e, nelle giornate terse, anche la Cupola di San Pietro. E poi la Sala del Concistoro, che raramente ha visto la presenza di ospiti laici, poiché in genere è stata utilizzata solo per le funzioni da cui prende il nome: la formale riunione del Collegio Cardinalizio alla presenza del Santo Padre. In questa Sala, il 29 ottobre del 1953, Papa Pio XII impose il galero rosso a cinque cardinali, 1 tra i quali c’era Angelo Roncalli, poi divenuto Papa Giovanni XXIII. Gli ambienti di uso ufficiale precedono l’ala più strettamente riservata al Papa: la Biblioteca, lo Studiolo Privato, gli uffici del Segretario Particolare e del Segretario Aggiunto, dove trovava posto anche il Cameriere Particolare di Sua Santità. Quasi sul finire del percorso, due gioielli ricchi di suggestioni ed emozioni uniche nel loro genere: la Camera da Letto del Santo Padre e la Cappella Privata. La prima, con le finestre rivolte verso il mare, è senza dubbio il luogo più riservato di tutto il Palazzo Apostolico. »
UNDICI OPERE
Il Papa e l’Arte 2
Il pensiero del Santo Padre sull’arte è stato svelato a fine 2015, nel libro Papa Francesco - La mia idea di arte, curato da Tiziana Lupi ed edito da Edizioni Musei Vaticani e Mondadori. Undici capitoli per undici opere, alcune davvero molto particolari, che compongono la galleria d’arte ideale del Pontefice. Il viaggio, affascinante e ricco di emozioni personali, non perde di vista il concetto cardine: l’arte, spiega Bergoglio «ha in sé una dimensione salvifica e deve aprirsi a tutto e a tutti, e a ciascuno offrire consolazione e speranza».
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1 - Dettaglio della camera da letto del Papa 2 - Una panoramica del giardino del Palazzo Apostolico 3 - L’altare della Cappella Privata, con l’immagine sacra della Madonna Nera di Czestochowa 4 - Lo scalone che porta all’Appartamento Pontificio 5 - La Sala del Trono 6 - L’inginocchiatoio del Papa nella Cappella Privata 7 - Il letto del Papa.
__CURIOSITÀ__
BARBARA JATTA
Una donna al vertice dei Musei
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Qui hanno dormito tanti Pontefici e qui hanno concluso la loro vita terrena Pio XII Pacelli, nel 1958, e Paolo VI nel 1978. È sempre qui che, dopo l’attentato di Piazza San Pietro e la successiva lunga degenza al Policlinico Gemelli, Papa San Giovanni Paolo II ricevette per due mesi le cure riabilitative. Della Camera da Letto, si ricorda pure l’uso che ne fu fatto durante la Seconda Guerra Mondiale: nel 1944, su indicazione di Pio XII, essa fu riservata ad alcune partorienti. In quella stanza, nacquero quaranta bambini e molti di loro furono battezzati Eugenio, proprio come Papa Pacelli. Nella tradizione popolare, quei neonati sono chiamati con affetto “i figli del Papa”. Del resto, dal gennaio al giugno 1944, quando ci fu la liberazione di Roma, nelle Ville Pontificie e nel Palazzo Apostolico, grazie al privilegio della extraterritorialità, si rifugiarono oltre 12.000 persone che vi rimasero accampate un po’ ovunque. Una semplice porta separa la Camera da Letto dalla Cappella Privata, affinché il Santo Padre potesse avere sempre la possibilità di pregare il Santissimo. Realiz-
zata su volere di Papa Pio XI, ha sul proprio altare una riproduzione del quadro della Madonna di Czestochowa, donatagli dai vescovi polacchi quando, tra il 1918 e il 1921, egli era stato in Polonia, anche come Nunzio Apostolico. Davanti a quell’immagine sacra - la Madonna Nera tanto venerata da San Giovani Paolo II, uno dei Pontefici che più ha amato Castel Gandolfo - per la prima volta nella storia, due vescovi vestiti di bianco, il Papa Emerito Benedetto XVI e il neo eletto Papa Francesco, hanno pregato assieme, in ginocchio allo stesso banco, il 23 marzo 2013. Inclusa nel patrimonio inalienabile della Chiesa dal 1604, Castel Gandolfo deve la sua fama universale a Urbano VIII che, nel maggio 1626, inaugurò la tradizione delle vacanze papali e decretò che esse dovessero svolgersi là, in quello che poi divenne Palazzo Apostolico. L’ultimo Papa ad averlo abitato è stato Benedetto XVI, dal 28 febbraio 2013 - giorno dello storico volo in elicottero da San Pietro - al 2 maggio seguente, data del rientro in Vaticano per alloggiare al
Molto probabilmente, e in modo decisamente visibile, il rinnovamento della Chiesa voluto da Papa Francesco passa pure dalla nomina di Barbara Jatta alla guida dei Musei Vaticani, dal 1° gennaio 2017. Nata a Roma 54 anni fa, Jatta è la prima donna ad assumere la direzione negli oltre 500 anni di storia dei Musei. Numeri a parte, il suo è un cursus honorum di tutto rispetto, svolto all’interno dei musei del Papa. Dopo la laurea in Lettere e il Diploma di Archivista, dal 1996 è stata alla Biblioteca Apostolica Vaticana come Responsabile del Gabinetto delle Stampe e poi Curatore della Grafica del Dipartimento degli Stampati. Da giugno 2016, infine, sei mesi da vice prima di diventare direttore dei Musei.
Monastero Mater Ecclesiae. Da settembre 2015, il primo piano del Palazzo ospita la Galleria dei Ritratti dei Pontefici, parte integrante del Reparto Collezioni Storiche dei Musei Vaticani. In cinquanta tele, cinque secoli di storia della Chiesa che, da Giulio II, eletto nel 1503, arrivano ai nostri giorni, con Papa Bergoglio. Un vero unicum, poiché anche ai Musei Vaticani non esiste una galleria che riunisca i ritratti di tutti i Papi. Lungo il percorso dell’Appartamento Pontificio, spiegano in Vaticano, nulla è stato toccato o modificato, affinché i visitatori possano vedere le stanze, un tempo così riservate e inaccessibili, come se fossero state abitate fino al giorno prima. Un obiettivo ambizioso, se si considera che il Palazzo è un edificio ricco di storia, ma raggiunto in pieno. Ed è effettivamente così: difficile resistere al fascino che offre la visita dell’Appartamento. Ancora una volta, lo stile Bergoglio - ispirato a concretezza e understatement - colpisce nel segno e fa leva sul ruolo dell’arte come ambasciatrice per la creazione di un grande ponte culturale tra le civiltà.
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Alla vigilia delle elezioni presidenziali tra esponenti dei partiti storici, outsider che rubano la scena ed elettori che contestano le élites politiche tradizionali. Macron e la Le Pen si contendono i favori del pronostico. Comunque vada, sarà una svolta
__SOCIETÀ ESTERO__
LA NUOVA RIVOLUZIONE FRANCESE di Leonardo Guzzo
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IL PROSSIMO 23 APRILE LA FRANCIA voterà per scegliere il suo venticinquesimo presidente, l’ottavo dall’avvento della Quinta Repubblica nel 1958. Il nuovo inquilino dell’Eliseo uscirà da una sfida inattesa. Se fino a qualche tempo fa lo scenario ipotizzato dai media sapeva di già visto - la riedizione dello scontro Hollande-Sarkozy che nel 2012 riportò i socialisti alla presidenza -, negli ultimi mesi una serie di colpi di scena ha stravolto il quadro. Lo scorso 27 novembre la destra dei Républicains ha scelto a rappresentarla François Fillon, ex premier di orientamento liberal-conservatore, che ha sbaragliato al ballottaggio un altro ex premier, Alain Juppé, con Sarkozy escluso addirittura al primo turno. Il 1° dicembre Hollande ha annunciato il suo ritiro dalla corsa presidenziale, per scongiurare pericolose divisioni in seno al partito socialista. Il 29 gennaio, » APRILE 2017 I 53
SOCIETÀ ESTERO infine, Benoit Hamon, ex ministro dell’Istruzione e frondista anti-Hollande, ha vinto contro il primo ministro dimissionario, Manuel Valls, le primarie del Partito Socialista, raccogliendo a sorpresa il 59% dei consensi. «Hamon e Fillon portano il vessillo dei partiti storici della Quinta Repubblica - spiega la professoressa Christine Vodovar, docente di Storia comparata dei sistemi politici europei alla Luiss di Roma -, ma rischiano seriamente di fare da comprimari nella sfida presidenziale. Hamon, noto soprattutto per la proposta di un reddito universale di 600 euro da garantire a tutti i cittadini francesi, corre in rimonta e può contare, in partenza, su una base elettorale piuttosto esigua. Le sue possibilità di rientrare in gioco, o almeno di influire sul risultato elettorale, dipendono dal difficile accordo con Jean-Luc Mélenchon, capo di una coalizione di estrema sinistra e accreditato dai sondaggi di un consenso che arriva fino al 15%. Sull’altro fronte Fillon era il favorito della vigilia. Liberal-conservatore, cattolico ma non “cristiano-sociale”, auspica un rilancio della crescita e la riduzione del debito pubblico attraverso una politica economica di austerità “à la Thatcher”, basata principalmente su tagli alla macchina amministrativa e un aumento dell’Iva di due punti percentuali e bilanciata da un alleggerimento del peso fiscale sulle imprese. Non sono, in verità, misure innovative, lad-
LA PROCEDURA
ELEZIONI
Il voto diretto La Francia è, in base alla Costituzione del 1958, una Repubblica semipresidenziale. Dal 1965 il presidente è eletto con voto diretto, autonomo rispetto a quello per il parlamento, a suffragio universale e secondo un sistema a doppio turno.
IL CAPO DI STATO
Poteri e compiti
Il presidente detiene il potere esecutivo: nomina il primo ministro - che deve ottenere anche la fiducia del parlamento -, promulga leggi, comanda le forze armate, negozia e ratifica i trattati internazionali, può concedere indulti, fissa l’agenda del governo...
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dove Fillon è decisamente più originale in politica estera: se non si riesce a risolvere i problemi del Medio Oriente, sostiene, bisogna cambiare strategia, non rinchiudersi in un rischioso isolamento ma cercare un approccio pragmatico che contempla il dialogo con Assad e il riavvicinamento alla Russia». Dato inizialmente in testa dai sondaggi, la popolarità di Fillon è offuscata dallo “scandalo Penelope”: l’accusa (con conseguente inchiesta della procura nazionale) di aver procurato alla moglie un incarico fittizio di assistente parlamentare che le ha fruttato guadagni per circa 900.000 euro tra il 1988 e il 2013. «In prima linea nella corsa all’Eliseo sono, in base ai rilevamenti più recenti, un outsider e un’estremista. L’outsider è Emmanuel Macron, leader del movimento centrista En Marche!, forte dell’elemento novità ma penalizzato da un programma ancora poco chiaro, eterogeneo, per molti versi connotato a destra eppure vicino alle posizioni di Hollande in riferimento al progetto di redistribuzione del reddito (obiettivo peraltro fallito dal presidente in carica). In definitiva Macron sembra mancare di una vera proposta politica, naviga in maniera piuttosto opportunistica
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ALL’ELISEO ELETTO INIZIALMENTE PER UN SETTENNATO, DAL 2002 IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN FRANCIA RESTA IN CARICA PER CINQUE ANNI E PUÒ SVOLGERE AL MASSIMO DUE MANDATI
reindirizzando la sua ricetta a seconda delle esigenze di campagna elettorale. Per questo, e per l’assenza di un partito alle sue spalle, è guardato con una certa diffidenza. Quale sarà la sua maggioranza, ci si chiede, con chi farà il governo? Lo status di outsider sembra avvantaggiarlo nell’immediato ma potrebbe creargli seri problemi nel lungo periodo». Non a caso, pur estremamente popolare, Macron ha difficoltà a raccogliere il consenso di tutti i centristi francesi, circa un terzo dell’elettorato complessivo. «In base ai sondaggi - precisa la professoressa Vodovar - il candidato di En Marche! dovrà vedersela con Marine Le Pen, forte di una base stabile di almeno il 25% dei consensi - una base non scalfita dagli affaires che hanno investito il Front National - ma
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IL PRIMO TURNO DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI SI TERRÀ IL 23 APRILE. QUALORA NESSUN CANDIDATO OTTENGA LA MAGGIORANZA ASSOLUTA, SI ANDRÀ AL BALLOTTAGGIO IL PROSSIMO 7 MAGGIO
capace di attingere a un bacino ancora più ampio di elettori. Convinta della necessità di misure forti per contrastare l’immigrazione clandestina, contraria alla cittadinanza per ius soli e spregiudicata nella definizione del “terrorismo islamico”, la Le Pen propone un ritorno alle frontiere nazionali e una politica economica protezionistica (rafforzamento delle imposte sui lavoratori extra-Ue, tasse sulle importazioni e sulle imprese che delocalizzano). Euroscettica e convinta sostenitrice di un referendum sulla permanenza della Francia nell’Unione Europea, ha portato il Front National a un livello di consensi mai raggiunto in precedenza. Durante la campagna elettorale può giovarsi, più che del dibattito sulla sicurezza (tutti i candidati sen-
Al momento vige una sfiducia profonda nei confronti delle élites politiche tradizionali e, allo stesso tempo, si pone estrema attenzione alla credibilità dei candidati
tono il tema e se ne fanno paladini), delle disavventure giudiziarie di Fillon e della sfiducia che ancora circonda Macron». In ogni caso le prossime saranno per la Francia elezioni di svolta: la professoressa Vodovar ne è convinta. «Gli outsider hanno conquistato il centro della scena, in ossequio a una tendenza mondiale delle democrazie, le linee di demarcazione ideologica si sono attenuate e confuse, vige una sfiducia profonda e diffusa nei confronti delle élites politiche tradizionali e, al tempo stesso, si pone estrema attenzione alle proposte concrete e alla credibilità personale dei candidati. La competenza, la serietà e l’integrità sono il nuovo oro e avranno un peso decisivo per definire l’identikit del nuovo inquilino dell’Eliseo».
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Il monastero di Khor Virap con, sullo sfondo, una veduta dell’Ararat.
__in VIAGGIO__
ALLE RADICI DELLA FEDE CRISTIANA Incastonata nel Caucaso, crocevia tra Oriente ed Occidente, l’Armenia è una terra antica, con un passato che affonda nella notte dei tempi ed un futuro pieno di speranza di rinascita. Prima Nazione al mondo ad essere consacrata alla Cristianità, ricorda questo suo primato conservando complessi monastici di rara bellezza di Loris Porcheri
N
NOÈ AVEVA SEICENTO anni quando iniziò il diluvio. Entrò nell’arca che aveva costruito, accompagnato da sua moglie, i suoi tre figli e le mogli di questi. Portò con sé anche un maschio e una femmina di ogni specie animale e del cibo. Come predetto dal Signore, la pioggia cadde copiosa, ricoprendo tutti i luoghi della terra e cancellando la vita di ogni essere vivente che si trovava fuori dall’arca. Finalmente, dopo quaranta giorni, le piogge cessarono, «le acque andarono via via ritirandosi dalla terra e calarono dopo centocinquanta giorni. Nel settimo mese, il diciassette del mese, l’arca si posò sui monti dell’Ararat». Così è descritto nella Genesi - il primo dei sessantasei libri che costituiscono la Bibbia - la fine del diluvio universale e il ritorno di Noè sulla terraferma. E l’arca si posò sui monti dell’Ararat... Sono trascorsi millenni, ma ancora oggi, questo enorme vulcano dormiente, custodisce gelosamente il suo segreto: i resti dell’arca, si trovano veramente sepolti sotto i ghiacci che ricoprono la sua cima perennemente innevata? Forse sì, forse no. Ma, alla fine, non importa quale sia la verità; ciò che conta è che questa maestosa montagna continui ad essere “il faro” di una nazione, l’Armenia, e sia indissolubilmente legata alla nascita del suo popolo. Questo perché gli armeni si consi- »
IN VIAGGIO L’ARTE DEL MANOSCRITTO
LA DIASPORA ARMENA
UN DRAGO NEL TAPPETO
A Matenadaran, l'istituto dei manoscritti antichi, che si trova a Yerevan, sono conservati oltre 16mila manoscritti riguardanti la storia dell’Armenia, la sua evoluzione artistica, la letteratura e le scienze naturali, oltre ad una collezione unica di miniature.
Al censimento del 2003, la popolazione armena era composta da poco più di 3 milioni di abitanti. Gran parte degli armeni, infatti, vive fuori dai confini del Paese, soprattutto in Russia, Francia, Stati Uniti, Canada, Argentina e Australia.
L’arte di tessere i tappeti è una delle fondamenta dell’artigianato armeno. Famosi in tutto il mondo, hanno una particolarità che li contraddistingue: spesso appare la figura di un drago stilizzato, a forma di esse, posto al centro del disegno.
WINGS OF TATEV derano discendenti di Hayk, un bis bis nipote di Noè, che proprio arenandosi con la sua arca sull’Ararat, riportò vita sulla terra. Ed è in ricordo di Hayk, che gli armeni chiamano il loro Paese, Hayasta. Eppure, nonostante questa montagna sia uno dei luoghi più sacri per il popolo armeno, l’Ararat oggi si trova al di là dei confini del Paese, in territorio turco, difeso da frontiere invalicabili. Ararat, in armeno significa “luogo creato da Dio”, in turco vuol dire “montagna del dolore”, quasi a sottolineare la sofferenza di un popolo che considera l’Ararat uno dei simboli della propria religiosità. L’Armenia, infatti, fu il primo Paese nella storia ad adottare la religione cristiana come credo ufficiale. Ciò fu dovuto all’opera di San Gregorio, il quale, proprio a causa della fede professata, venne imprigionato dal sovrano di allora e gettato in un pozzo, dove visse
SI TROVA A TATEV
La teleferica più lunga del mondo
Il complesso monastico di Haghpat, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
È lunga 5,7 chilometri, ha un’altezza di 320 metri e arriva al monastero di Tatev, sorvolando la gola del fiume Vorotan. È la teleferica più lunga al mondo, conosciuta come Wings of Tatev, le Ali di Tatev. Le due cabine viaggiano a 37 chilometri l’ora, percorrendo la distanza in 11 minuti. Ogni cabina può trasportare 25 persone. Il viaggio costa 6 euro, mentre è gratis per gli abitanti locali.
per 12 anni. Segretamente alimentato da una donna e liberato dalla sorella del re, Gregorio guarì il sovrano dalla licantropia; questi, per riconoscenza, stabilì che il Cristianesimo diventasse religione di Stato. Oggi, nel luogo della prigionia di San Gregorio, sorge il bellissimo monastero di Khor Virap (khor virap, in armeno, significa “pozzo profondo”), uno dei monumenti più conosciuti dell’Armenia, dal quale si può ammi-
Yerevan: panoramica della Piazza della Repubblica, nel centro storico della città.
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rare l’Ararat in tutta la sua bellezza. Khor Virap, in prossimità del confine con la Turchia, è meta di pellegrinaggi e mantiene viva la tradizione cristiana, come avviene con altri complessi monastici che si trovano nel Paese. Il monastero di Haghpat, per esempio, dichiarato Patrimonio dell’Umanità, è una delle più belle testimonianze architettoniche medievali armene; non solo è stato, ed è tuttora, un centro spirituale ma nel medioevo fu una delle università più famose dell’area. A pochi chilometri da esso, sorge il monastero di Sanahin, costituito da edifici realizzati in diverse epoche. Insieme al “dirimpettaio” Haghpat, costituiva un rinomato centro culturale. Sanahin, in particolare, era famoso per la scuola di miniature e calligrafia. Altro famoso centro spirituale
ARMENIA YEREVAN - ECHMIADZIN - GORIS - TATEV - KHDZORESK - DILIJIAN GOSHAVANK - GYUMRI - AMBERD - GARNI - GHEGARD
GEORGIA Gyumri
Dilijian
Sagmosavank
Amberd
Dall’8 al 16 luglio (8 notti/9 giorni)
Goshavank
YEREVAN
Un viaggio nella culla di una cultura antichissima e nella storia millenaria della Chiesa armena. Terra di reminiscenze bibliche con monasteri edificati in luoghi scenografici, altopiani coperti da pinete sconfinate e ghiacciai, laghi panoramici incastonati nelle vallate del Monte Ararat dove i villaggi sono immersi in atmosfere del passato.
Goris
IRAN
è il monastero di Tatev, che si trova in una posizione suggestiva: sopra un promontorio, in prossimità della gola del fiume Vorotan. Si racconta che l’architetto che lo costruì, nel IX secolo, una volta terminati i lavori, chiese al Signore di trasformare due pietre che aveva in mano, in ali. Il suo desiderio fu esaudito, cosicché l’architetto volò via da Tatev. Non a caso tatev, in armeno, significa “dare le ali”. Ma la storia armena è raccontata anche dalla sua capitale, Yerevan, città risalente al 782 a.C., ricca di testimonianze, musei e gallerie d’arte, a cominciare dal Museo dei Manoscritti antichi che raccoglie 16mila esemplari prodotti fin dal V secolo, e dal Museo e Monumento dedicati al Genocidio degli Armeni, iniziato nel 1915 per mano degli ottomani. 1.500.000 furono le vittime, milioni gli esuli, ancora oggi sparsi nel mondo. Capitale dal 1918, Yerevan fu costruita non lontano dal monte Ararat, che nei giorni di sole è ben visibile dalla città: imponente e protettivo come sempre.
Khdzoresk
Tatev
1° giorno: partenza per Yerevan Volo di linea per Yerevan. 2° giorno: escursione a Echmiadzin Arrivo e trasferimento in hotel, sistemazione immediata nelle camere riservate. In mattinata visita del centro storico di Yerevan (782 a.C.) e di Echmiadzin, il Vaticano armeno. 3° giorno: Yerevan - Goris Partenza per Goris e sosta al monastero di Khor Virap, alle falde del biblico Monte Ararat. Proseguimento per Areni e visita del monastero di Noravank (risalente al XIII secolo) e dell’interessante sito archeologico di Karahounge. 4° giorno: escursione a Tatev e Khdzoresk Visita del complesso monastico di Tatev e proseguimento per il villaggio rupestre di Khdzoresk. 5° giorno: Goris - Dilijian Visita al caravanserraglio di Selim (XIV secolo) e del cimitero di Noraduz dove sono disseminate le antiche croci di pietra armene (oltre 1.000 Khachkar). 6° giorno: Goshavank - Gyumri Visita del monastero di Goshavank (XIII secolo) con la croce antica scolpita e chiamata “la ricamata“. Vi-
sita dei complessi architettonici di Sanahin (966 d.C.) e Haghpat (976 d.C.). 7° giorno: Amberd Yerevan Visita della fortezza di Amberd (2.300 m) e del villaggio di Sagmosavank. 8° giorno: escursione
a Garni e Ghegard Visita del Tempio di Garni, del Monastero di Ghegard (XIII secolo), del complesso monastico di Ghegard (XIII secolo). 9° giorno: Yerevan rientro in Italia Trasferimento in aeroporto e volo di rientro in Italia.
Quote individuali di partecipazione: In camera doppia (minimo 16 partecipanti) Supplemento camera singola Tasse aeroportuali e carburante (da riconfermare) Assicurazione (medico/bagaglio/annullamento)
€ 1.380 € 260 € 180 € 95
Quota d’iscrizione per i non soci: € 45
La quota comprende: Voli di linea per Yerevan e ritorno - Trasferimenti con pullman gran turismo - Pernottamenti in hotel 3/4 stelle con trattamento di pensione completa - Visite, escursioni e ingressi - Concerto di quartetto vocale nel monastero di Ghegard - Visita delle Cantine del Brandy a Yerevan - Guida/accompagnatore locale parlante italiano - Accompagnatore 50&Più Turismo. La quota non comprende: Assicurazione (medico/bagaglio/annullamento) - Tasse aeroportuali - Pasti non previsti, bevande, mance e tutto quanto non indicato.
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APRILE 2017 I 59
Fra il 2010 e il 2015 hanno chiuso in Italia 288 librerie indipendenti. Ma qualcosa sta cambiando: fra librai appassionati che sanno interpretare vecchie e nuove tendenze e librerie di nicchia che vivono nel quartiere, e dal quartiere prendono idee e linfa vitale
__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
LIBRI E LIBRERIE AL TEMPO DEL WEB
di Daniela Floridia
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IL 72% DEI LIBRI VIENE VENDUTO IN LIBRERIA. DI QUESTI, IL 31% DA LIBRERIE INDIPENDENTI (Dati Aie Associazione Italiana Editori)
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L
LA PRIMAVERA DEL 2017 sarà caratterizzata da un “raddoppio” storico: per la prima volta con la nuova Fiera dell’Editoria Italiana, Tempo di Libri, dal 19 al 23 aprile a Fiera Milano Rho, il tradizionale Salone Internazionale del Libro di Torino perderà l’esclusiva. Il mondo dell’editoria è in fermento, per questa novità e non solo. Il mercato dei libri sta subendo cambiamenti continui, che vedono contrapporsi la carta stampata e gli e-book, le grandi catene di librerie e le piccole librerie indipendenti e, su tutti, il crescente ruolo di Amazon, colosso della vendita on line che grazie all’abbassamento dei prezzi, un amplissimo assortimento e la velocità delle consegne, sempre più incide sulle politiche e le strategie di interi settori. Ma la libreria continua a rimanere un punto fisso per i lettori: il 72,2% delle vendite di libri nuovi avviene in libreria. Il 31% di
questa quota è delle librerie indipendenti (cioè non appartenenti alle grandi catene). La crisi che ha visto fra il 2010 e il 2015 chiudere 288 librerie italiane “tradizionali” sembra mostrare una leggera inversione di tendenza. Al di là dei numeri, c’è chi nel lavoro del libraio ci crede. Giorgio Gizzi ha lavorato per grandi catene di librerie, all’estero e in Italia, dove ha diretto anche la Feltrinelli a Roma. Sempre a Roma è entrato in società 4 anni fa in una libreria a Casalpalocco e da un anno ne ha aperta un’altra a Rovereto, in Trentino. Il suo sito (www.libreriarcadia.com) si apre con la frase “Il futuro delle librerie è nelle librerie di una volta”. Giorgio, perché sei diventato libraio? Sono diventato libraio per una passione innata per il libro e per quei luoghi di incontro fantastici che sono le librerie. Rispetto all’omologazione crescente, trovo che le librerie rappresentino una continua fonte di arricchimento intellettuale e di aggregazione. Si va infatti in libreria non tanto per trovare un libro che si sa di volere, quanto per scoprire ciò che non sappiamo di non sapere, stimolati dalle mille copertine diverse che occhieggiano dai banconi. Io ho sempre voluto fare il libraio, ma fino ai 24 anni non lo sapevo davvero ed avevo iniziato facendo il giornalista, mentre andavo
all’università; ma poi la passione per i libri ha avuto la meglio ed è stato un bene. Cosa distingue una libreria di una catena da una indipendente? La libreria indipendente ha spesso un’offerta meno generalista e che risente meno del mercato, di ciò che effettivamente domina le classifiche di vendita. In queste librerie l’assortimento è più originale, riflette di più le passioni e le competenze del proprietario. Inoltre, il rapporto che si viene ad instaurare con un lettore è, in queste librerie, estremamente forte. Per certi versi potremmo definirlo un rapporto quasi “sartoriale”: il libraio indipendente ha una cura quasi “su misura” di ogni singolo suo cliente. Anche le librerie di catena esprimono una loro anima e ne esistono di notevoli, ma tendono a privilegiare le tendenze dominanti a scapito della cosiddetta “bibliodiversità”. Chi frequenta la tua libreria? Come è cambiata la clientela? La mia libreria è frequentata da un pubblico molto vario, ma i lettori medi, forti e fortissimi rappresentano oltre il 50% dei clienti abituali, specie in questi anni di parziale allontanamento dalla lettura dei lettori deboli ed occasionali che sono affascinati da altre forme di intrattenimento. Un buon libraio tuttavia non dev’esser supponente e deve riuscire a rendere attrattiva la sua libre- » APRILE 2017 I 61
SOCIETÀ ATTUALITÀ ria anche per coloro che non sono a loro agio al suo interno: molti, infatti, si intimoriscono al punto da non varcarne mai la soglia. In gergo noi diciamo che una libreria fa molto filtro: vi si incontra una buona umanità, che farebbe pensare ad un prossimo mondo migliore. Il rapporto con i lettori? È facile instaurare buoni rapporti di cordialità od amicizia con il proprio parterre di lettori. Succede naturalmente. Il mondo dentro, dove vivono le storie, sembra esser più stimolante. Qual è la domanda che non vorrebbe mai sentire? E la cosa più appagante? Le librerie sono degli strani congegni. Perché funzionino il libraio deve oliarli alla perfezione ed esser estremamente propositivo, inventandosi iniziative e percorsi di lettura sempre diversi. Il lavoro che un libraio si porta a casa è moltissimo e oscuro. Per ricevere una soddisfazione deve lavorare tanto e bene: ogni libreria ha una sua forma di fidelizzazione che cerca di premiare il lettore, ma guai chiedere sconti diretti al proprio libraio di fiducia. Paga le tasse nel proprio Paese (a differenza di Amazon), contribuisce a rendere più gradevoli le nostre città, investe in iniziative socializzanti, ma non può permettersi di perdere una fetta importante del suo margine lordo. Di contro, la cosa più appagante è scoprire che il lettore a cui si è consigliato un bel libro ritorna per ringraziarti del suggerimento e vuole condividere l’esperienza di lettura con altre persone e dunque ne parla ad un circolo letterario o con altri avventori, invitandoli a sua volta. È una sensazione bellissima!
EVENTI
Rho (Mi) Alla Fiera Milano Rho, dal 19 al 23 aprile, la prima edizione della nuova Fiera dell’Editoria Italiana. www.tempodilibri.it
Torino Il salone Internazionale del libro di Torino festeggia la 30° edizione. Dal 18 al 22 maggio. www.salonelibro.it
Roma L’Ali-Confcommercio, Associazione Librai Italiani, organizza l’XI edizione del Corso di Alta Formazione in gestione della libreria. www.libraitaliani.it
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UN LUOGO PER I LIBRI E PER I LETTORI asSAGGI è una libreria sui generis. Ce la racconta Anna Parisi, una delle fondatrici «asSAGGI nasce per diffondere la cultura scientifica, attraverso la Scuola Sperimentale di Comunicazione della Scienza (Sscs). Poi nel 2011 abbiamo aperto la libreria (siamo 16 soci), specializzata in saggistica scientifica: ma si trova molto altro, dalla psicologia alla storia, dalla narrativa alla poesia, senza trascurare arte, cucina e viaggi; oltre ad un ampio settore dedicato ai bambini e ai ragazzi, con un’offerta di saggistica dedicata ai più giovani (dalla biologia alla matematica) fra le più ricche, non solo a Roma, ma a livello nazionale». Libreria, caffetteria e wifi gratuito. Vogliamo offrire alle persone un posto piacevole in cui stare, perché se dovessimo basarci solo sul commerciale non reggeremmo la concorrenza di Amazon. Puntiamo sulla personalizzazione del servizio. Ospitiamo e organizziamo letture, musica dal vivo, performance teatrali, incontri di poesia, design, archeologia, formazione, corsi di scrittura, conferenze di astrofisica. Stare “su strada” è un valore aggiunto, perché porta progetti e nuove idee. Questa libreria si trova a San Lorenzo, uno storico quartiere vicino all’Università. La scelta del quartiere non è ca-
suale, perché fra La Sapienza (la prima e storica Università di Roma, ndr), il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), e l’Iss (Istituto Superiore di Sanità), la densità di ricercatori scientifici è altissima. Infatti, la mia più grande soddisfazione è quando arriva qualche esperto, con una lista di 5-6 libri, pensando di doverli ordinare, e io ne ho già disponibili la maggior parte… Ma accanto alla saggistica abbiamo sempre un’offerta di narrativa. Perché chi ha interessi scientifici è difficile che non ami anche leggere romanzi. Poi, con il tempo, abbiamo scoperto altre caratteristiche del quartiere, e nuovi frequentatori della libreria: anziani, che si affacciano con “timidezza” alla lettura o cercano il best seller del momento, poi studenti, soprattutto fuori sede, e stranieri. Una cosa è certa, chi ama leggere, anche se in difficoltà non ci rinuncia: qualcuno paga a rate, qualcuno viene a leggere da noi facendo attenzione a non rovinare il libro. Una volta è entrato un ragazzo che viveva sotto i ponti, dichiarando che non poteva fare a meno di leggere e mi ha chiesto di regalargli un libro. Ne ho tirati fuori 10 e gliene ho fatto scegliere uno: non ha preso un’edizione costosa, ma effettivamente quello che più gli interessava. www.libreriaassaggi.it
intervista di Renato Minore
POESIA NON È UNA LETTERA D’AMORE CON UN VIOLINO IN SOTTOFONDO +
M
VALERIO MAGRELLI
__le INTERVISTE di 50&Più__
Ha esordito giovanissimo, nel 1980, a poco più di vent’anni, con una raccolta di poesie intitolata Ora serrata retinae. Oggi, con alle spalle tanti versi e opere, il “vizio” della poesia non è ancora passato, ma resta il tema che gli sta più “a cuore”, una sorta di “mania” da cui è difficile guarire
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VALERIO MAGRELLI HA DETTO UNA VOLTA VALERIO MAGRELLI che «si fa veramente poesia nello stesso modo in cui si pasticciano le uova di una frittata, ovvero per vedere se la frittata che verrà fuori terrà il bianco della chiara o il rosso». E ancora: «Non dobbiamo pensare alla poesia come si è visto tanto spesso in televisione, una lettera d’amore con il violino in sottofondo. La poesia rappresenta veramente un giro del linguaggio in 360 gradi». Valerio Magrelli è uno dei poeti oggi più conosciuti e affermati in Italia e si è imposto giovanissimo, poco più che ventenne, con il suo primo libro Ora serrata retinae. Poi, sono seguite altre raccolte Nature e venature, Esercizi di tiptologia, Didascalie per la lettura di un giornale e Disturbi del sistema binario e, nel 2014, Il sangue amaro. Con lui converso intorno ai temi che più gli stanno “a cuore”, su quella strana “mania” di scrivere versi. Come chi ha quella “degli scacchi o quella di collezionare le confezioni di zucchero che si vendono ai bar, oppure i pacchetti di sigarette”. E di questa “mania” parlerà tra qualche giorno al Salone del Libro milanese, confrontandosi con un altro poeta di diversa area culturale, il siriano Adonis. Una prima cosa, Valerio. Come si arriva alla poesia, da quale punto si parte? Mi viene in mente una battuta di Edoardo Sanguineti secondo cui la poesia è come la filatelia. Una mania, appunto, che ci coglie; mio padre diceva “è una malattia, passerà con l’adolescenza”; in alcuni attecchisce in maniera definitiva. Io ho una posizione diversa: sono convinto che «È POESIA QUELLA CHE RESISTE A TUTTI la passione per il linguaggio, I POSSIBILI STRAPAZZI. per la parola, per l’espresNON DEVE ESSERE sione sia legata a chi ha avuMESSA IN BACHECA E CONTEMPLATA to problemi di sviluppo linSOTTO VETRO» guistico. Il poeta non è l’atleta del linguaggio, ma il malato del linguaggio. Qualcuno dotato di un’ipersensibilità per il linguaggio. Hai scritto che la poesia è un allenamento alla vigilanza. Idea antica che risale alla fine dell’Ottocento con Mal-
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Sopra, Valerio Magrelli (a destra), insieme agli altri finalisti della 51a edizione del Premio Campiello: da sinistra, Fabio Stassi, Giovanni Cocco e Beatrice Masini. In alto, nel 2014, ospite della trasmissione “Che tempo che fa”.
larmé, secondo il quale la poesia aveva il compito di una vera e propria manutenzione. Lui dice che la parola è come la moneta, passando di mano in mano nel nostro linguaggio quotidiano si smussa, si sporca, perde rilievo. Il poeta deve ridare alle parole il vero conio. Come ridai lucentezza alla tua moneta poetica? Sono partito da una poesia molto astratta, adesso scrivo molto spesso su certi temi più che civili perché c’è un tono molto pomposo in cui non mi riconosco. Io parlo
di ortopedia civica. Ricominciare a curare gli elementi della nostra convivenza. Opera di manutenzione, molto artigianale e specifica. Se una poesia è troppo spiegata, parafrasata, perde la sua attrattiva, la sua folgorante immediatezza? La penso in maniera opposta. È poesia quella che resiste a tutti i possibili strapazzi. Non deve essere messa in bacheca e contemplata sotto vetro. Più è maneggiata, spiegazzata meglio è. L’unica cosa che rimprovero ai miei studenti
BIOGRAFIA
1957
Valerio Magrelli. 64 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
LE ORIGINI Nasce a Roma, il 10 gennaio. Qui frequenta il Liceo Sperimentale della Bufalotta, dove consegue la Maturità classica nel 1975. Si interessa da subito di traduzioni, fondando anche il Sindacato Italiano Traduttori Letterari.
1980
LA PRIMA RACCOLTA Ora serrata retinae lo impone quale poeta profondo ma ironico. Seguiranno Nature e venature (1987), Esercizi di tiptologia (1992), Didascalie per la lettura di un giornale (1999), Disturbi del sistema binario (2006).
CONFRONTI
«Da una parte io sono favorevole verso ogni forma di diffusione, metterei le poesie anche sulle scatole dei biscotti che mangio la mattina» Sopra, ospite al Poesia Festival 2006. Nella pagina seguente: a sinistra, con il giornalista e scrittore Stefano Bartezzaghi; a destra, nel 2013, finalista al Premio Campiello.
(Magrelli è ordinario di Letteratura francese all’Università di Cassino, ndr) sono i libri intonsi. Dico: “usate il pennarello, l’evidenziatore, date fuoco al libro, ma appropriatevene”. Quasi un corpo a corpo. Ricordo un tuo libro di molti anni fa: dalle didascalie ai titoli, dagli annunzi alla cronaca, c’era ogni aspetto del quotidiano. Perché questa scelta comunicativa? Il giornale s’impone nella cultura occidentale da due/tre secoli. Le parole di Hegel sul giornale, quelle di Baudelaire… Esi-
2003
ste quasi un genere letterario su questo confronto tra poeti e giornali. Per me il giornale (su cui da decenni scrivo) resta una specie di grande nemico fraterno e molto stimolante della poesia. La scrittura giornalistica è una specie di antipoesia. La sfida era riuscire a fare poesia a partire dall’antimateria. Circa due milioni d’italiani hanno scritto una raccolta di poesia. Ma la poesia vive ai margini del mercato libraio. Trova ascolto in piccoli gruppi. Una specie di male originario. C’è un grande equivoco sulla
L’ESORDIO NARRATIVO Se la poesia ne conferma la sensibilità nel rendere liricamente la condizione contemporanea, con Nel condominio di carne Magrelli traccia un originale autoritratto in cui la parola viene ceduta direttamente al corpo.
2014
TEMPO DI LIBRI 2017
“Tempo di Libri” è la prima edizione della Fiera dell’Editoria Italiana. Si svolgerà dal 19 al 23 aprile negli spazi (circa 35mila mq) della Fiera Milano Rho. Saranno decine i grandi autori nazionali e internazionali coinvolti nella manifestazione. Per l’occasione, tra i suoi ospiti, ci sarà anche Valerio Magrelli che si confronterà sul rapporto esistente fra Poesia d’Oriente e Poesia d’Occidente con il poeta siriano Adonis, attualmente uno dei massimi poeti arabi contemporanei, quest’ultimo fresco di una nuova e potente raccolta di versi, La foresta dell’amore in noi (Guanda).
poesia intesa come sfogo del cuore, al confine con il diario intimo. Così, dinnanzi a una concezione del genere, chiunque voglia parlare non ha intenzione di ascoltare. C’è una battuta molto felice di Borges: “Sono molto più fiero dei libri che ho letto che di quelli che ho scritto”. La poesia è poco diffusa. Ma il Web non lo consideri un buon canale di diffusione? Ci guadagna la poesia a essere così diffusa? Ci son due punti diversi. Da una parte io sono favorevole verso ogni forma di diffusione, metterei le poesie anche sulle scatole dei biscotti che mangio la mattina. Non temo contaminazioni. Quello che è pericoloso è l’abolizione del filtro: non essendoci selezione c’è tutto. Ecco perché le grandi case editrici continuano a essere un punto di riferimento. Chi pubblica su Internet si sottrae al confronto che si ha con i comitati di lettura, con i redattori che valutano quello che hai fatto. Pubblicare su Internet è come farsi le fotocopie: non c’è più scrematura, non c’è filtro critico. Il rischio è di produrre tante monadi, tanti individui isolati che invece di litigare con il redattore che dice questa poesia è bella, questa brutta, ognuno va per conto suo e si soddisfa da solo. »
ANCORA E SEMPRE POESIA Si intitola Il sangue amaro, 55 poesie che finiscono con il toccare un ventaglio molto ampio di argomenti, da versi civili a parti più lievi, in un caleidoscopio di argomenti e temi sempre più attuali.
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VALERIO MAGRELLI
«Chi pubblica su Internet si sottrae al confronto che si ha con i comitati di lettura, con i redattori che valutano quello che hai fatto»
C’è un’immagine del poeta sofferente, come persona emarginata. Pensi che sia deviante, non faccia capire chi è davvero il poeta e perché scrive proprio in quel modo? È un cattivo lascito del romanticismo. Ci siamo fissati con questa immagine del poeta che pochi anni prima era tanto diverso: basti pensare al titanismo di Alfieri. Dal romanticismo in poi si è imposta questa visione tanto stereotipata. La cosa più importante è smantellare questi luoghi comuni. Io feci una litigata terribile in televisione con una regista che, parlando di poesia, fece partire il solito documentario con i gabbiani in poesia. Io ho scritto due poesie contro i gabbiani in poesia. Non è
possibile che si continui a trasmettere questi modelli. Le mie poesie non cambieranno il mondo, ha scritto Patrizia Cavalli? Sei d’accordo? Certo. Ma cambieranno me. Sono convinto dell’aspetto terapeutico sia della psicoanalisi sia della poesia. Per chi scrive poesia, la scrittura può essere salvifica. Salva anche una piccola parte di noi. La poesia ci ricorda la centralità della parola e la necessità del profondo in un’epoca in cui il rumore si è fatto assordante? Certo: noi siamo arrivati ai limiti dell’umano. Le protesi, l’ingegneria genetica... prima o poi cambieranno il nostro aspetto. Ma finché l’uomo resta uomo, fare poesia è come far colazione. Rispondendo ad Adorno, alla sua sciocchezza che non era più possibile la poesia dopo Auschwitz, il poeta americano Mark Strand rispose: “Se non si può più scrivere poesia, non si può neppure fare colazione”. L’uomo ha bisogno di farla, finché resta così. Se poi diventerà un tessuto di microchip, probabilmente salterà il cappuccino e farà a meno dei versi.
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Chi è, e come t’immagini il tuo lettore presente e futuro? In genere tengo presente la speranza di un lettore giovane, ma ho sessanta anni, e alcune delle persone conosciute che avevano letto i miei libri erano persone già anziane. Comunque lo immagino come una persona curiosa. La curiosità è una miccia. Se non c’è quella, non c’è nulla. Pensi di essere stato utile in alcuni casi a chi ti ha letto o ascoltato? Pensi di aver giovato a qualcuno? Forse più con le prose che con la poesia. Da più di trent’anni batto e ribatto contro quelli che chiamo i “necroburi”, cioè la burocrazia della morte. Si arriva a momenti in cui l’ostilità, l’odio contro la burocrazia che ci avvelena la vita, toccano davvero l’acme. Io ne ho parlato talmente tanto che mi è capitato spesso di incontrare persone che mi dicevano: “Sai mi è arrivata la bolletta pazza, ho pensato a te. Ho litigato con il gestore. Ho pensato a te”. Non esito a dirlo: sono diventato un punto di riferimento nella resistenza, predico da tempo la derattizzazione della nostra vita da
questi esseri immondi, da questi esseri maligni il cui unico scopo è danneggiarci. Sono mostri, sono topi. Sono molto vicino a un’indignazione che so benissimo essere di radice molto infantile. Si parla di vitalizi, privilegi: la trovo un’offesa non alla morale, ma alla logica, che è molto più grave. Mi dici un tuo verso che consideri più rappresentativo della tua poesia e mi sintetizzi in poche battute la ragione? Forse l’ultima poesia del mio ultimo libro, che si chiama Il sangue amaro, spiega bene questo senso di acrimonia, di indignazione. «È come nel sistema circolatorio:/il sangue è sempre lo stesso,/ma prima va, poi viene./Noi lo chiamiamo odio, ma è solo sofferenza,/la vena che riporta il dono delle arterie alla partenza». È un verso che ritengo rappresentativo perché risale verso l’origine del sangue amaro (nel segno del “mauvais sang” di Rimbaud), indicando la radice dell’odio in una trasformazione del dolore, e scoprendo che si tratta di due sensazioni composte dalla medesima sostanza.
__ATTUALITÀ__
LA FORMAZIONE DEL PERSONALE
I 25 operatori impiegati all’interno della struttura hanno seguito uno specifico corso di formazione della durata di un anno, dal 2011 al 2012, grazie alla collaborazione della locale Università del Sacro Cuore.
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DA 3 MESI A 99 ANNI di Donatella Ottavi
A Piacenza, sotto la guida di educatori ed operatori socio-sanitari, nasce il progetto Abi, attraverso cui si sperimenta la convivenza positiva tra anziani e bambini IMMAGINATE una struttura moderna, di vetro e acciaio, con grandi finestre luminose che affacciano sul verde. Al suo interno, spazi ampi e colorati suddivisi in tre ambienti: una casa di riposo che ospita 80 persone - età media, 92 anni -, un centro diurno per anziani e un asilo nido frequentato da 40 bambini, dai tre mesi ai tre anni. Cosa hanno in comune? Tantissimo. Stiamo parlando del centro intergenerazionale progettato e realizzato da Unicoop, nel cuore di Piacenza, ed affidato alla guida esperta di operatori socio-sanitari ed educatori, gli stessi che, dal 2011 al 2012, hanno frequentato un corso di formazione ad hoc realizzato in collaborazione con l’Università del Sacro Cuore della città. Il fine è promuovere una riflessione approfondita sulla convivenza tra bambini ed anziani. Il progetto Abi - Anziani e Bambini Insieme - si è rivelato
ABI, ANZIANI E BAMBINI INSIEME: STORIA DI UN SUCCESSO da subito un grande successo. Gli ospiti delle tre strutture si incontrano, in tempi prestabiliti, attraverso alcune attività condivise, dando così modo ai bambini di allacciare serene relazioni con adulti al di fuori
della loro famiglia e agli anziani di sottrarsi alla solitudine, rivalutare il valore della loro esperienza di vita e contribuire a riattivare la propria autonomia ritrovando il piacere di progettare il domani.
IN NOME DELLE RELAZIONI INTERGENERAZIONALI
“Lavorare” in gruppo è più bello Le attività da svolgere insieme, che ogni anno vengono sistematicamente ridefinite, prevedono anche incontri di “cucina” e “lettura”. Tutti insieme, infatti, si divertono a preparare semplici piatti allenando il senso del gusto, dell’olfatto, del tatto e della vista. Nell’angolo delle letture, invece, si spazia dai giornali alle favole, dalle barzellette alle poesie fino agli appassionanti racconti dei “grandi” e delle loro personali storie di vita.
L’intento è favorire il recupero delle relazioni e della solidarietà intergenerazionale, organizzando spazi di aggregazione e incontro sociale tra “grandi” e piccini. Tra le diverse attività di gruppo vi sono: “ambiente e natura” e “pittura e arti grafiche”. I partecipanti svolgono, infatti, attività di giardinaggio nell’orto-giardino della struttura, organizzano gite o merende all’aria aperta; oppure utilizzano pennelli, colori o direttamente le mani per stimolare i piccoli alla libera espressione di sé e i grandi a mantenere la manualità. Un’esperienza assolutamente positiva, dove i bambini donano la gioia e la freschezza della loro giovinezza, ricevendo in cambio la trasmissione di quell’inestimabile valore dell’esperienza proprio delle persone anziane. APRILE 2017 I 67
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__INVECCHIARE NON È UNA MALATTIA__
ANZIANI TRA VENT’ANNI... di Marco Trabucchi - Associazione Italiana di Psicogeriatria e Fondazione Leonardo
Quante volte le persone già anziane oggi o quelle attorno alla cinquantina si sono poste la domanda: come saremo tra vent’anni, come si svolgerà allora la nostra vita? Non si tratta di compiere un’opera di preveggenza, ma di analizzare delle possibili evoluzioni tenendo conto che il tempo può riservare incredibili sorprese UN INTERROGATIVO non banale, al quale cercherò di rispondere in questo e nei prossimi numeri della rivista, per dare indicazioni a chi deve prendere qualche decisione o deve solamente predisporre il proprio animo a questa prospettiva. Schematicamente dividerei la problema-
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tica in alcuni capitoli per una discussione più ordinata, anche se è chiaro che le vicende umane si intrecciano in modo non schematizzabile. Affronterei quindi l’argomento esaminando l’evoluzione - ovviamente rispetto alla vita delle persone anziane - dell’insieme della società, della
famiglia, dell’organizzazione della sanità e dell’assistenza e, alla fine, della stessa persona nelle sue complesse dinamiche somatiche, psicologiche, relazionali. Non si tratta di un’opera di preveggenza, ma solo di analisi delle possibili evoluzioni, partendo da segnali già noti, ma tenendo anche in conto che il tempo riserva incredibili sorprese. Chi avrebbe pensato, solo 5 anni fa, all’attuale crisi dell’Europa, ai populismi, al collasso dell’Africa, all’Islam radicale, alle molte altre vicende che oggi viviamo con angoscia, quando invece qualcuno aveva allora preconizzato un’evoluzione lenta e senza scossoni, quasi banale, della convivenza umana? Pensando alla nostra società nel 2035 e dintorni, la prima considerazione riguarda la possibile evoluzione del processo di “liquefazione” iniziato già da tempo. Continueremo a vivere in situazioni di individualismo solitario o vi sarà una reazione che porterà alla costruzione di micro-aggregazioni, all’interno delle quali l’anziano potrà allo stesso tempo offrire il suo contributo di lavoro e di idee e ricevere protezione? La solitudine diffusa avrà fatto enormi disastri sul benessere degli individui e si incomincerà a pensare che le pur rilevanti difficoltà delle convivenze sono meglio della vita da soli? Io propendo per la seconda prospettiva, perché assisteremo ad una spontanea reazione contro la scomparsa di relazioni significanti; per primi saranno i giovani che si ribelleranno alle effimere relazioni elettroniche e convinceranno anche i vecchi del 2035
a rinunciare all’eccesso di dipendenza dai social (sono nati attorno alla metà degli anni Sessanta e quindi sono stati anch’essi influenzati dall’elettronica di consumo). Nel 2035 sarà in pieno sviluppo l’era dei robot, che avranno sostituito l’uomo in molti luoghi della produzione, dei servizi e dell’assistenza alla persona. Ciò avrà portato alla liberazione di un’enorme quantità di energie fisiche e mentali che dovranno trovare ambiti di impegno; non si può certo pensare infatti ad una società dalle “vacanze senza fine”, anche perché non sarebbero più vacanze... Allora si ritroverà il senso della relazione, dell’impegno gratuito, del tempo speso l’uno per l’altro, in particolare a favore di chi è meno fortunato (“I poveri saranno sempre in mezzo a voi!”). In questo ambiente la persona anziana ritroverà il proprio spazio, su un piano di sostanziale parità con chi è più giovane. Anche il problema pensionistico sarà meno gravoso, perché l’età della pensione potrebbe essere destinata ad aumentare in una prospettiva di impegno ridotto grazie all’uso diffuso della robotica; sotto un’altra veste si potrebbe riproporre il vecchio slogan “lavorare meno, lavorare tutti”, intendendo il lavoro non solo come strumento di reddito, ma mezzo per dare senso alla vita delle persone fino ad età molto avanzata, con limiti determinati solo dalle scelte individuali e dalle oggettive condizioni di salute. In questo modo si può ipotizzare di evitare la bancarotta dei sistemi pensionistici, ed in generale del welfare; non ci saranno
CORSI E RICORSI STORICI
Nokia, una pausa dalla tecnologia Notizia di questi giorni è l’imminente ritorno sul mercato del celebre telefonino Nokia 3310, che ebbe gran successo col primo modello grazie al design innovativo e all’incredibile robustezza. Una notizia sorprendente: in un mondo dove quasi tutti sembrano avere uno (o più!) smartphone, la Hdm Global (l’azienda che sviluppa i dispositivi a marchio Nokia) propone invece un cellulare “vecchio stile”, che offre solo le funzioni più semplici e che, data la scarsa possibilità di connessione alla rete, non supporta neanche il noto WhatsApp. L’azienda finlandese punta sulla nostalgia per riuscire a riconquistare una fetta di mercato persa con il successo degli smartphone. Ma non solo, la decisione di far uscire il 3310 in un periodo in cui si parla addirittura di 5G (una connessione più veloce di quelle attuali) pare un invito a riconsiderare il rapporto tra utenti e dispositivi mobili, che ormai invade quasi ogni aspetto del quotidiano. Questo nuovo/vecchio cellulare sembra chiederci: «Ricordate quando il telefonino serviva solo a telefonare? Ricordate come si stava?». Resta da vedere se questa operazione avrà qualche effetto sul mercato o se i consumatori continueranno a preferire le ultime tecnologie. Per saperne di più: Fondazione Leonardo Via Fucine 7 - 28887 Omegna (Vb) info@fondazioneleonardo.it - www.fondazioneleonardo.it
più separazioni schematiche tra i compiti di una comunità e dei suoi componenti, ma una vita assieme con molti più spazi, ma anche con forti responsabilità reciproche. Di qui nasce l’esigenza di pensare a una nuova etica civile, in grado di ridare senso alla convivenza in una prospettiva completamente diversa; anche la religiosità ritroverà vigore, sia perché rappresenta un’importante risposta di senso della vita, sia come reazione a prospettive che sembrano asservire l’uomo a ideologie di violenza e di sopraffazione. Il Cristianesimo e il suo messaggio di rispetto e dignità della persona, nonché di fratellanza e misericordia, ritroverà attenzione come pratica religiosa, ma anche come cultura per l’organizzazione sociale.
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2035: PREVISIONI I PRIMI A RIBELLARSI ALLE EFFIMERE RELAZIONI ELETTRONICHE SARANNO I GIOVANI, GLI STESSI CHE CONVINCERANNO GLI ANZIANI A RINUNCIARE ALL’ECCESSO DI DIPENDENZA DAI SOCIAL A FAVORE DI UN RITROVATO SENSO DI COMUNITÀ
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scienze SALUTE ALIMENTAZIONE TECNOLOGIA
Sanno fare diagnosi, indicare terapie, suggerire nuovi accertamenti. Senza un esame di medicina all’università, i sistemi di intelligenza artificiale il camice bianco se lo guadagnano sul campo __SALUTE__
QUANDO IL DOTTORE È UN ALGORITMO di Giovanna Dall’Ongaro
SENSORI che monitorano battito cardiaco, temperatura e livello di ossigeno nel sangue, algoritmi che analizzano i sintomi suggerendo diagnosi e terapie, App sullo smartphone pronte a segnalare problemi di salute. E poi ancora: programmi di computer che risalgono all’origine dei disturbi, software in grado di predire il rischio di ammalarsi di una determinata patologia, piattaforme che analizzano immagini e colgono indizi preziosi
per dirimere difficili casi clinici. Senza dimenticarsi dei “fitness tracker”, dispositivi nati per misurare le performance atletiche che archiviano informazioni sul peso, le calorie consumate, la frequenza cardiaca, la temperatura corporea ecc… Eppure i medici non hanno nulla da temere: i sistemi di intelligenza artificiale non potranno mai sostituire un dottore in carne e ossa. Ne è convinta Lucia Sacchi, docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione dell’Università di Pavia, che dedica i suoi studi ai sistemi intelligenti applicati alla medicina.
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Cosa si immagina che accadrà in futuro? Ci saranno delle macchine al posto degli esseri umani negli studi medici? Lo escludo. I sistemi di intelligenza artificiale hanno e avranno un’importante funzione di supporto alla decisione del medico. Possono fornire un’indicazione, valutare un rischio, segnalare un’anomalia.
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ANALIZZANO LE IMMAGINI E IMPARANO A COGLIERNE LE DIFFERENZE. COSÌ LE MACCHINE RIESCONO A DISTINGUERE UN TUMORE DELLA PELLE BENIGNO DA UNO MALIGNO. E LO SANNO FARE BENE QUANTO GLI UOMINI
Il medico in tasca
Il sistema sanitario inglese punta su cellulari e tablet per evitare il sovraffollamento delle strutture ospedaliere. In almeno quattro ospedali del Regno Unito, il prossimo anno, partirà la sperimentazione di un nuovo sistema di monitoraggio della salute: grazie a due App già in commercio, i parametri dei pazienti verranno inviati ai medici direttamente dai dispositivi elettronici.
LEGGERE NELLA MENTE
IL SELFIE SALVAVITA
PREDIRE L’INFARTO
Per la prima volta quattro pazienti completamente paralizzati sono riusciti a comunicare con l’esterno grazie a un software capace di tradurre in “sì” o “no” le reazioni cerebrali a domande specifiche.
È l’autoscatto più utile che si possa fare con lo smartphone: immortalare una lesione della pelle per scoprire se si tratta di un melanoma oppure no. Un algoritmo distingue la cute sana da quella malata.
Elabora i risultati delle analisi del sangue con quelli della risonanza magnetica e individua i pazienti più a rischio di attacchi di cuore. È il sofisticato software messo a punto dall’Imperial College di Londra.
Ma la funzione di controllo è esercitata dall’essere umano. Questi strumenti sono di aiuto al lavoro del medico, ma non lo sostituiscono. Quando si parla di intelligenza artificiale in medicina, cosa si intende? A cosa dobbiamo pensare, a un robot o a un computer? Ci si riferisce a una serie di strumenti, dalle App sui cellulari ai computer che sfruttano degli algoritmi sofisticati per elaborare dati e fornire delle informazioni sulla salute dei pazienti. »
NA-NOSE: IL NASO BIONICO CHE FIUTA 17 MALATTIE
Quando apriamo bocca e gli diamo fiato immettiamo nell’aria circostante una serie di particelle chimiche indicative del nostro stato di salute. La loro composizione varia in presenza di alcune malattie. Ora, il sistema di intelligenza artificiale chiamato Nanose, una specie di naso elettronico dal fiuto eccezionale, sembrerebbe in grado di cogliere i segnali anomali del fiato e diagnosticare ben 17 malattie, dal Parkinson al cancro alla prostata. Attualmente il sistema ha una affidabilità dell’86%, ma i ricercatori dell’Israel Institute of Technology stanno cercando di perfezionarlo.
Sembra essere in grado di fare diagnosi corrette nell’86% dei casi
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__SCIENZE SALUTE__
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ANALIZZARE E SEGNALARE
DIAGNOSI
Anticipare l’Alzheimer Christian Salvatore di Nova Milanese, 30 anni, si è guadagnato un posto nella nella Top 30 europea degli innovatori, nel settore “Scienze&Healthcare”, stilata dalla prestigiosa rivista Forbes. I suoi studi si concentrano su algoritmi capaci di arrivare prima possibile ad una diagnosi di malattie come Alzheimer o Parkinson.
Più dati si hanno e più il responso è affidabile? Nell’era dei “Big Data” l’obiettivo è quello di mettere in relazione tra loro il maggior numero possibile di dati. I sintomi riferiti dai pazienti, le misurazioni raccolte dai sensori, le informazioni provenienti dalle cartelle cliniche degli ospedali. E così via. In questo modo si ottengono algoritmi sempre più precisi. Può fare qualche esempio di sistemi intelligenti? Il nostro dipartimento ha lavorato alla realizzazione di due progetti, uno terminato e uno appena partito, per la gestione dei pazienti diabetici e per la prevenzione delle cadute negli anziani. Nel primo caso, sono stati costruiti modelli di calcolo
avanzati per individuare i pazienti a rischio e controllare l’andamento della terapia. Nel secondo caso, stiamo progettando un sistema in grado di monitorare il movimento delle persone attraverso alcuni sensori posizionati nell’ambiente e segnalare eventuali situazioni di pericolo, con la possibilità di avvisare anche i familiari. Quindi i sistemi di intelligenza artificiale non sono destinati esclusivamente ai medici, ma anche ai pazienti. È così? Certamente. Immaginiamo, per esempio, che un’App segnali ad un paziente diabetico un aumento eccessivo di peso. Il diretto interessato, se ci tiene alla sua salute, recepisce il messaggio e starà più attento all’alimentazione.
INNOVAZIONE
A me gli occhi Si chiama “CC-Cruiser” e presto potrebbe essere usata in ospedali e ambulatori. È una piattaforma intelligente capace di individuare la cataratta congenita, una grave malattia pediatrica dell’occhio, con la stessa precisione di oculisti in carne e ossa. DALLE APP AI COMPUTER
QUANDO SI PARLA DI INTELLIGENZE ARTIFICIALI APPLICATE ALL’AMBITO DELLA MEDICINA, CI SI RIFERISCE AD UNA SERIE DI STRUMENTI DALLE APP SUI TELEFONINI AI COMPUTER CHE SFRUTTANO SOFISTICATI ALGORITMI PER ELABORARE DATI E FORNIRE INFORMAZIONI SULLA SALUTE DEL PAZIENTE
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Veniamo all’impiego dell’intelligenza artificiale nella diagnostica medica. Le macchine si stanno rivelando sempre più brave, in grado di poter competere alla pari con l’esperienza di un “Dr. House” quando si tratta di distinguere tra tumori della pelle benigni e maligni o di cogliere i segnali dell’insorgenza della cataratta. Come fanno? L’utilizzo nella diagnostica è una delle applicazioni più classiche dell’intelligenza artificiale. I sistemi raccolgono dati o immagini e sono capaci di apprendere come darne la giusta interpretazione. Si usano algoritmi specifici capaci di migliorare la capacità di diagnosi.
__SCIENZE ALIMENTAZIONE__ PER SAPERNE DI PIÙ
Il cibo parla del nostro passato, presente e futuro. L’intero programma della manifestazione è visibile su www.mantovafoodscience.it
di Valerio Maria Urru
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LA SCIENZA È SERVITA!
DOVE, A MANTOVA
Tanti appuntamenti Palazzo della Ragione ospiterà laboratori e percorsi espositivi, mentre il Teatro Bibiena vedrà spettacoli e lecture. Alla Loggia del Grano ci saranno conferenze e dibattiti, e a Piazza Mantegna uno spazio per addetti ai lavori. In centro storico tante attività extra e stand di prodotti locali. I SEGRETI DEL BBQ
Scienza alla brace
Il chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini e il “re del barbecue” Gianfranco Lo Cascio (fondatore della BBQ4All University) riveleranno i segreti per una bistecca perfetta. Munitevi di pazienza (12 ore di cottura!) e molta attenzione per i dettagli. Alla fine si potrà gustare il risultato.
Dal 5 al 7 maggio, al Food&Scienze Festival di Mantova si racconterà il rapporto creatosi tra uomo, scienza e cibo
IL CIBO DEL FUTURO, IL FUTURO DEL CIBO DA DOVE VIENE IL CIBO che mangiamo ogni giorno? Com’è prodotto e qual è la sua storia? Che rapporto c’è tra scienza e agricoltura? E tra tecnologia e tutela dell’ambiente? Nel corso del tempo l’uomo ha reso più efficienti agricoltura e allevamento, è vero, ma quali sono oggi le prospettive sotto la pressione di problematiche come l’esplosione demografica, i cambiamenti climatici e le turbolenze sociali ed economiche? Quale sarà quindi il futuro del cibo? Il Food&Science Festival di Mantova affronta il tema, partendo dalla considerazione che solo rispetto dell’ambiente, valorizzazione del territorio e
progresso scientifico forniranno nuove soluzioni alla più antica necessità: nutrirsi. Sezione dopo sezione - da Visionari agricoli, in cui si racconta l’esperienza di chi ha cambiato o sta cambiando il modo di produrre cibo, ad Agricoltura e sostenibilità sul rapporto tra agricoltura, alimentazione e clima, sino a Frontiere dove si guarderà alle nuove tendenze della scienza del cibo - il Festival proporrà anche argomenti rivolti ai più giovani con laboratori per toccare con mano la magia del cibo e dei suoi materiali (La vita operosa delle api, Lo scienziato in dispensa e Buono come il pane).
Non poteva mancare il racconto del cibo attraverso le immagini, grazie a Food. Il futuro del cibo, mostra curata da National Geographic Italia e allestita al Palazzo della Ragione. Sarà possibile un giro del mondo, esplorando problematiche e speranze: dai rischi dell’impatto dell’agricoltura e dell’allevamento sulle acque, sul clima e sulle foreste alla direzione tracciata dall’incremento esponenziale dell’acquacoltura, dallo spreco alimentare - con le sue drammatiche ricadute - al sogno di un sistema di produzione di cibo più sostenibile sia ecologicamente che socialmente. APRILE 2017 I 75
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DENTRO LA RETE AVVISO AI NAVIGANTI
a cura di Paolo Negrini
Purtroppo ormai a causa dei cambiamenti climatici e vegetazionali le malattie allergiche sono in continuo aumento
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Famiglia Genealogica
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NUTRIZIONE
Alimentazione e benessere
Nutrirsi in modo corretto è la migliore forma di amore e di rispetto verso se stessi. Il Blog Alimentazione e Benessere vuole approfondire le problematiche della nutrizione cercando di far conoscere gli alimenti sani e naturali, informando sulla loro composizione e sugli effetti che sono in grado di procurare al nostro organismo. Una sorta di educazione al “Mangiare Bene e Sano”.
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www.alimentazioneebenes sere.altervista.org
CURIOSITÀ
Nomen et omen
Un sito curioso ed interessante, attraverso il quale scoprire le origini di oltre 12.500 cognomi italiani, la loro diffusione nelle varie Regioni ed altre curiosità. La ricerca avviene direttamente per il cognome, per una determinata lettera o per cognomi che contengono una certa parola. Dalla sezione Software, inoltre, è possibile scaricare programmi gratuiti per ricostruire il proprio albero genealogico.
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www.cognomix.it
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Recuperare le vecchie foto
Vi sarà certamente capitato aprendo un cassetto di trovare alcune vecchie foto. Che dolci ricordi! Purtroppo anche le foto soffrono il trascorrere del tempo, diventando opache e scolorite. Grazie a PhotoScan, una App gratuita disponibile sia per sistemi Android che iOS, con un semplice scatto di foto alla foto, potrete non solo archiviarle al sicuro ma anche migliorarne notevolmente la qualità.
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LO SAPEVATE CHE? Alcuni dipendenti della società belga “Newfusion”, hanno accettato in forma volontaria, di farsi impiantare sotto la pelle della mano un chip delle dimensioni di un chicco di grano, con funzione di badge.
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ATMOSFERA
Concentrazioni di pollini: come controllarle
PREPARIAMOCI IN TEMPO IN ITALIA i soggetti che soffrono di sintomatologie allergiche sono aumentati di 7 volte negli ultimi 30 anni, passando dal 4% a quasi il 30% della popolazione. Se per alcuni i sintomi sono lievi, per altri sono persistenti e gravi. Il sito dell’A.A.I.T.O. (Associazione Allergologi e Immunologi Territoriali ed Ospedalieri) pubblica un Monitoraggio Atmosferico dei pollini e delle spore fungine. È possibile anche scaricare un’App per cellulari che fornisce le previsioni in tempo reale sulle concentrazioni in Italia. Sarà possibile conoscere le previsioni sulle concentrazioni nella città scelta, vederne l’andamento nella settimana e conoscere persino le previsioni per i due giorni successivi. www.pollinieallergia.net
spazio INCONTRI EVENTI TEMPO LIBERO CULTURA
DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE
L’UMBRIA PREMIA I SUOI IMPRENDITORI
Spaccati di storie di piccole imprese che hanno contribuito alla crescita sociale del territorio di padre in figlio. Anche quest’anno l’Unione Regionale 50&Più dell’Umbria, guidata dal presidente Giancarlo Acciaio, ha premiato quegli imprenditori che, nel segno della continuità, hanno fatto dell’imprenditorialità familiare un successo trasferendo la
propria attività ai figli o nipoti. La manifestazione, inoltre, è stata l’occasione per siglare un patto di gemellaggio tra l’Associazione provinciale di Perugia e quella di Terni. Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato numerose autorità. Tra queste l’assessore al Commercio e Mobilità, Cristiana Casaioli, il rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, Giovanni Paciullo, il presidente della Camera di Commercio di Perugia e della
Confcommercio Umbria, Giorgio Mencaroni. Del Sistema 50&Più sono intervenuti, Gianni Tel, della direzione nazionale, il presidente di Macerata, Antonio Oppido, il presidente di Lucca, Antonio Fanucchi, il coordinatore regionale, Roberto Paoletti. I premiati: Aldo Amoni, Arsiero Brunelli, Franco Belisti, Anselmo Pittola, Bruno Casaioli,
Francesco Bedini, Pietro Murgia, Fabrizio Rosati, Giuseppina Maria Bellini, Ivano Ricciardi, Ottavio Baccari, Nella Arcangeletti, Marisa Santucci, Roberto Sciamannini, Adriana Barbanera. Info: 0755067178 APRILE 2017 I 77
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20 aprile
GENOVA Ore 15.00, Occhio alla bocca: prevenzione e cure, con le dottoresse R. Stagnaro e C. Crivelli. Il 26, ore 15.00, Palazzo Ducale: incontro con le ardesie di F. Grazzi e le poesie di A. Giorgi. Info: 010543042 www.50epiu.it/genova
21 aprile
FIRENZE Fino al 23, gita a Roma (Quirinale e Cinecittà) ed al Lago di Bracciano. Il 4 maggio, ore 16.00, conferenza Il nostro passato evolutivo determina salute e scelte alimentari. Info: 0553289924 www.50epiu.it/firenze
NOVARA CONVEGNO
Prevenzione e cura dei denti La 50&Più provinciale di Novara ha organizzato il convegno L’odontoiatria negli Anni 2000 per fare il punto su cure e prevenzione, e dare consigli utili sulla scelta del dentista. L’incontro, tenutosi nella Sala Convegni Ascom, è iniziato con l’intervento del dottor Paolo Cesti, medico chirurgo specialista in Odontoiatria e protesi dentale. La sua relazione si è focalizzata sull’importanza del dente, troppo spesso facilmente sostituito con protesi e impianti. L’odontoiatria moderna, invece, deve basarsi sul principio della mini invasività evitando il più possibile di creare interferenze: la sostituzione di un organo così delicato non può avvenire con superficialità. Nonostante i mezzi che tecnologia e scienza ci mettono a disposizione, un impianto con una corona protesica non potrà mai svolgere completamente la funzione di un dente. Il dottor Cesti ha dato inoltre alcune indicazioni per riconoscere dentisti scrupolosi e professionali. Innanzitutto è importante la percezione dell’igiene dello studio; la prima visita dovrebbe basarsi non solo sulla visione della dentatura, ma sull’ispezione dei tessuti molli e sulla valutazione della situazione parodontale con la sonda specifica; è indispensabile un esame preliminare con radiografie endorali per una corretta e approfondita valutazione. Inoltre, imprescindibile l’utilizzo di un sistema ingrandente per la visione di minimi particolari e l’uso della diga di gomma che, isolando i denti da trattare garantisce la qualità e la prognosi della terapia. A seguire, l’intervento del dottor Paolo Filippini medico, chirurgo specialista in Odontoiatria e protesi dentale, che si è soffermato sul tema della mini invasività, sottolineando la necessità di mantenere la dentatura residua il più possibile e che ogni soluzione implantare deve essere sempre contestualizzata al singolo caso. Ha concluso il dottor Tommaso Cesti, specializzato in tecnologie digitali applicate all’Odontoiatria conservativa, alla protesi, all’ortodonzia e all’implantologia attraverso il sistema integrato Cad Cam, una tecnologia che consente una progettazione assistita da computer, seguita da una fabbricazione meccanizzata. Info: 032130232 78 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
29 aprile
UDINE Visita guidata di Spilimpergo e della scuola dei mosaici. A seguire, a bordo del trenino rosso della Valcellina per ammirare la Forra del Cellina. Per concludere, passeggiata lungo il lago di Barcis. Info: 0432538707
BELLUNO UNA NUOVA LEGGE
Vediamoci chiaro sulla riduzione delle Ulss Due gli incontri organizzati dal Cupla (Comitato Unitario Pensionati Lavoratori Autonomi) provinciale, coordinato dal presidente della 50&Più provinciale di Belluno, Giuseppe Benozzi, per illustrare i contenuti della nuova legge regionale n. 19/2016 che ha drasticamente ridotto le Ulss in Veneto: una sola per provincia. In particolare, in provincia di Belluno ha destato molto interesse e tante discussioni l’unificazione delle due Ulss preesistenti, in una unica Ulss1 Dolomiti. La maggior discussione è nata dal futuro dell’organizzazione degli ospedali esistenti e del servizio delle prestazioni socio assistenziali (Rsa). Numerosa la partecipazione dei cittadini, specialmente nella fascia di età anziana, ai due incontri: il primo a Belluno e il secondo a Feltre. Il direttore della neonata Ulss1 Dolomiti, Adriano Rasi Caldogno, nel suo intervento avvenuto a Belluno, ha rassicurato che l’offerta sanitaria non subirà peggioramenti in quanto il piano socio sanitario rimarrà quello in vigore fino al 2019. Nel secondo incontro, avvenuto a Feltre, è intervenuto anche il consigliere regionale, Franco Gidoni, membro della V commissione che ha preparato la riforma. Ha ricordato come la sanità in Veneto sia un modello virtuoso preso ad esempio dal Paese. La legge regionale di riforma intende potenziare le eccellenze e sviluppare le reti esistenti. Nei due incontri il direttore generale dell’Ulss, Caldogno, non ha nascosto la preoccupazione per la mancanza di medici, arrivando a ipotizzare la necessità di un trattamento contrattuale specifico per la montagna. Una soluzione per agevolare la permanenza, sul territorio della Ulss1 Dolomiti, di figure indispensabili per un’assistenza adeguata in un territorio montano con un’alta incidenza di anziani. Info: 0437215264
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30 aprile
MANTOVA Gita alla scoperta dei Navigli di Milano e dei mercatini dell’antiquariato. La giornata si concluderà all’insegna della moda con la visita del Museo Armani: un percorso tra abiti, accessori, fotografie... Info: 0376288505
10 maggio
MILANO “Primavera sul Garda”, incontro dei soci 50&Più della Lombardia per una giornata in battello sul Lago di Garda. Pranzo a bordo. Per partecipare occorre prenotarsi. Info: 0276281227 www.50epiu.it/milano
CAMPANIA
maggio
RAVENNA È in programma un convegno su un tema di grande attualità: Le case della Salute. Saranno coinvolte le sigle dei pensionati autonomi aderenti al Cupla. Al termine pranzo tra i soci. Info: 0544515707
LE SEDI 50&PIÙ NEL MONDO
TORNEO DI BURRACO
Successo di Caserta
Nella sede della 50&Più casertana, alla presenza del presidente dell’Unione Regionale della 50&Più Campania, Vincenzo Cozzolino e dei presidenti provinciali Maria Pia Ciannarella, della 50&Più di Caserta, Bruno Alvino, della 50&Più di Benevento e Giovanni Marrandino, della 50&Più di Salerno, si è svolta la IX edizione del Torneo Regionale di Burraco organizzato dalla 50&Più Unione Regionale della Campania. Il 1° premio è stato vinto dalla coppia Silvana Cicatelli e Maria Cicatelli della 50&Più di Caserta. Il 2° premio è andato alla coppia Nunzia Panzetta e Enzo Giugliano, sempre della 50&Più di Caserta. Il 3° premio è stato assegnato alla coppia Michela Cangiano e Luciano Ghiggi della 50&Più di Napoli. «Il torneo delle carte - ha evidenziato Vincenzo Cozzolino - è ormai una delle attività più comuni nell’ambito dei programmi di animazione delle 50&Più della nostra Regione, a testimonianza della voglia di stare insieme che anima i nostri soci
IN
e che spinge la nostra Associazione a creare continui e nuovi momenti di socializzazione». Inoltre, il presidente Cozzolino ha ringraziato la presidente Ciannarella per la consolidata ottima organizzazione e la consueta cordiale accoglienza. «Una vittoria meritata quella delle tre coppie - ha affermato Maria Pia Ciannarella, padrona di casa - frutto non solo di esperienza e di intuito, ma soprattutto di conoscenza e possesso della tecnica di gioco. Anche per il gioco delle carte c’è bisogno di una grande dote di abilità. Sembra la cosa più facile di questo mondo, ma richiede notevoli doti». Info: 0815518187
VIETNAM-CAMBOGIA
Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle Ottawa St. Catharines Toronto Germania Mettmann Monaco di Baviera Moldavia Chisinau Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale
Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 394862259 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 6135674532 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0049 21045089160 0049 8974640814 Telefono 00373 22855600 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086
TRA MODERNITÀ E TRADIZIONE
Numerosi soci 50&Più non hanno resistito al richiamo dell’Estremo Oriente e, dal 20 febbraio ai primi di marzo, si sono ritrovati in Vietnam, terra ricca di cultura, a metà strada tra modernità e tradizione, grandi città e villaggi rurali, un mosaico di luoghi imperdibili e località poco conosciute. E dopo il Vietnam, alcuni hanno proseguito per la Cambogia per visitare l’affascinante ed esteso sito archeologico di Angkor. Info: 066871108 - www.50epiuturismo.it
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CREMONA MANIFESTAZIONE
Maestri del Commercio: un’esperienza che si rinnova La 50&Più provinciale di Cremona ha premiato con la consegna dell’onorificenza di Maestro del Commercio 37 imprenditori del terziario. La premiazione è avvenuta alla presenza del presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, il quale ha sottolineato che con questa premiazione: «Esprimiamo riconoscenza a chi per 25, 40 o 50 anni ha fatto il proprio lavoro con passione creando occupazione, sviluppo per la città e il territorio. La vostra è una testimonianza importante, costruita con un impegno che si rinnova quotidianamente». Parole di apprezzamento sono arrivate anche da Vittorio Principe, presidente Confcommercio Cremona, che ha evidenziato quanto i Maestri del Commercio rappresentino «una guida e un esempio per chi oggi è imprenditore nel settore del terziario». Il consigliere regionale, Carlo Malvezzi, ha sottolineato come il ritorno alla crescita possa arrivare solo ripartendo «dalla passione, dalla concretezza, dalla voglia di mettersi in gioco e di interpretare i cambiamenti». L’assessore Barbara Manfredini, infine, ha espresso la volontà dell’amministrazione comunale di sostenere
e di lavorare insieme alle imprese. «Oggi premiamo storie importanti di impresa ha dichiarato Alberto Reggiani, presidente provinciale della 50&Più - ma soprattutto storie di vita. Ad unire tutti i premiati di oggi sono i principi e i valori su cui hanno fondato il loro impegno professionale. Questi sforzi, quest’impegno profuso in un dignitosissimo silenzio, sono un’altissima espressione di solidarietà e coesione sociale. Il terziario è portatore sano di valori forti e autentici, di un codice etico che non si ritrova in alcun altro comparto». A chiusura, il presidente Borghi ha esortato: «Occorre credere nel commercio come vettore di sviluppo. Occorrono misure concrete per rilanciare i consumi interni, partendo da interventi per ridurre la pressione fiscale sulle famiglie, oltre che sulle imprese. Sono mesi che si parla di legge elet-
torale - ha concluso -, ma si dovrebbe parlare di economia vera, di vita reale». Nel corso della cerimonia è stato consegnato anche il premio speciale Gold Age a Luisa Torresani che, dopo aver ottenuto il meritato collocamento a riposo, ha deciso di impegnarsi per il buon funzionamento della 50&Più di cui è vice presidente vicaria. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Michela Caporali, Giovanna Fasani, Luciano Lazzari, Andreina Lorenzi, Emilio Magni, Fulvia Panseri, Renata Pogliacomi, Giuseppina Zacheno; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Mario Barbieri, Roberto Bonetti, Giorgio Bozzetti, Renato Bozzoni, Vincenzo Cannetiello, Giorgetta Ferna Felizietti, Adriana Gatti, Alberto Mario Manotti, Marina Paietta, Franco Pinton, Alvaro Carlo Ponzoni, Alberto Reggiani, Pierantonio Reggiani, Carla Sartori, Sidomo Sperlari, Elena Vaccaro, Luigi Vaccaro, Nicola Vigilante, Bruno Viotti, Onorina Zucchi; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Leonardo Contini, Amerigo Contini, Adriano Gaboardi, Carla Guarneri, Carlo Maffezzoni, Nadia Moretti, Carla Ronchetti, Ernesto Salti, Riccardo Solzi. Info: 037225745
PIACENZA dividere con gli altri. All’incontro con il sindaco Dosi, oltre a Franco Bonini, hanno preso parte i rappresentanti delle altre organizzazioni di pensionati aderenti al Cupla. Info: 0523461831 - www.50epiu.it/piacenza
DONAZIONE
La 50&Più provinciale di Piacenza ha partecipato a un’importante iniziativa di solidarietà. Il presidente provinciale, Franco Bonini, in veste di presidente del Cupla (Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo) di Piacenza, ha consegnato al sindaco, Paolo Dosi, una donazione di 1.100 euro a favore dell’Hospice territoriale “La casa di Iris” (www.hospicepiacenza.it). Il sindaco, presidente della Onlus “Insieme per l’Hospice”, nell’occasione ha sottolineato l’affetto e la solidarietà che la città sta dimostrando nei confronti di una struttura sanitaria che interessa sempre più le famiglie piacentine. Il sindaco si è soffermato su quanto la generosa iniziativa del Cupla sia un prezioso segnale di civiltà e attaccamento al bene comune, che conferma la profonda sensibilità nei confronti di chi vive una situazione difficile e di grave fragilità, ma ha tanto da con80 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
FOTO ZANFRON
Un’iniziativa di solidarietà per “La casa di Iris”
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PORDENONE FESTA IN ALLEGRIA
Insieme per il Carnevale È da tempo uno degli appuntamenti consolidati della 50&Più provinciale di Pordenone. Si tratta del pranzo di Carnevale, che quest’anno si è tenuto al Cial de Brent di Polcenigo. «Hanno partecipato in tanti. È andato tutto bene. È sempre un piacere incontrarsi e condividere momenti in allegria», ha commentato il presidente, Ezio Bordelot. Ad allietare il pomeriggio le “avventure” di don Fumino, il comico trevigiano che ha raccontato la sua visione di parroco e le sue esperienze. Gran finale con la perpetua Pierina, che ha raccolto molti applausi. Info: 0434549462 - www.50epiu.it/pordenone
FIRENZE FOTONOTIZIA
Nel Carnevale di Venezia Un nutrito gruppo di soci della 50&Più provinciale di Firenze, guidato dalla presidente Simonetta Bertocci, si è immerso nella magia del Carnevale di Venezia. Un fine settimana in allegria tra bellezze architettoniche e misteriose maschere. Info: 055664795 www.50epiu.it/firenze
PADOVA ESCURSIONI
Alla scoperta della città Oltre al circuito di arte, che si svolge al di fuori delle mura di Padova, la 50&Più propone ai soci un mini tour dentro le mura della città, con visite guidate alla scoperta della cultura e delle meraviglie architettoniche custodite. Il 21 aprile si visiterà l’Orto Botanico. Fondato come orto medicinale dell’Ateneo padovano nel 1545, resta il primo e più antico orto botanico universitario tuttora esistente e dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il 26 maggio saranno protagonisti: il Palazzo della Ragione, antica sede dei tribunali cittadini di Padova eretto a partire dal 1218 e sopraelevato nel 1306 da Giovanni degli Eremitani, che gli diede la caratteristica copertura a forma di nave rovesciata; la Loggia della Gran Guardia, la più classica e compiuta rappresentazione del nuovo Rinascimento, vero capolavoro dell’architettura locale del periodo di transizione tra il ’400 e il ’500; la Basilica di Sant’Antonio, conosciuta dai padovani semplicemente come “Il Santo”, dove sono custodite le sue reliquie. L’ultimo incontro del primo semestre si terrà il 23 giugno con la visita del castello del Catajo (appena fuori porta), in un affascinante viaggio nel tempo per immergersi in un magico mondo di storia, mistero, arte e colori in una delle più importanti regge italiane costruita a partire dal XVI secolo da Pio Enea Obizi. Info: 049655130 - www.50epiù.it/padova
CANARIE FOTONOTIZIA
Crociera ai Caraibi, tra isole e acque trasparenti CASERTA TUTTI A TEATRO
In scena i soci 50&Più Al teatro Don Bosco di Caserta, la compagnia teatrale dei soci della 50&Più, diretta da Peppe Zechender, si è cimentata nella rappresentazione della commedia di Gaetano Di Maio, Mpriesteme a mugliereta, in cui i personaggi si scambiano i ruoli, dando luogo a situazioni assurde e comiche. La rappresentazione è stata molto gradita dal pubblico. Appuntamento al 29 aprile per il nuovo spettacolo teatrale con la compagnia diretta dal socio Andrea Pota. Info: 0823326453 - www.50epiu.it/caserta
Con 50&Più Turismo numerosi soci hanno partecipato alla crociera Costa destinazione Caraibi: ogni giorno alla scoperta di un’isola diversa, da Guadalupa a Martinica, tra spiagge bellissime ed acque trasparenti. A sorpresa, Gian Luigi De Martini e Renzo Donati, entrambi soci di Como, sono arrivati in finale a “The Voice”, il talent canoro organizzato per l’occasione sulla nave Costa. Info: 066871108 - www.50epiuturismo.it
APRILE 2017 I 81
LE SEDI 50&PIÙ PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 90 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Viale Timavo, 43 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via Mazzini, 22 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Moro, 481 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Cola di Rienzo, 240 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 154 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 47 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85
82 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0407707340 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761341718 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376288505 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393
Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via XXIV Maggio, 331 Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Roma, 29 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Serristori, 15 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via San Jacopo, 20-22-24 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Via del Giglio, 10-12-14 Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Piazza Martiri, 16 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B
0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 0171437261 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 05025196-0507846635/30 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502
in viaggio con 50&Più
>>VIAGGI CONFERMATI
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SLOVENIA & ISTRIA, ARTE & BENESSERE Dal 22 al 28 aprile (6 notti/7 giorni) Itinerario: Portorose - Postumia - Lubiana - Pirano Una fantastica combinazione tra turismo e relax. Da Portorose, con il suo splendido centro termale all’interno dell’hotel, alle grotte di Postumia, le più famose grotte del mondo. Il tour prevede la visita alla splendida Lubiana, Capitale della Slovenia, ricca di storia e architettura dell’epoca medioevale. Si prosegue con le visite di Pola, Rovigno, Parenzo e Pirano. Quota a partire da: € 840
2
MOSCA E SAN PIETROBURGO “Le città degli Zar” Dal 9 al 16 luglio (7 notti/8 giorni) Un viaggio dedicato alla conoscenza delle due città simbolo della ex Unione Sovietica, oggi Russia. Dal Cremlino di Mosca, la parte più antica della città e vera culla della storia russa, con i suoi palazzi e chiese, all’Hermitage di San Pietroburgo, uno dei musei più belli del mondo. Inoltre in questo periodo è ancora possibile assistere allo spettacolare fenomeno atmosferico delle “notti bianche”. Quota a partire da: € 1.850
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www.50epiuturismo.it (Aut. Reg. 388/87) Tel 06 6871108/369 Fax 06 6833135 mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più
APRILE 2017 I 83
50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ
50&Più in VIAGGIO DAL 1 AL 25 GIUGNO 2017
INCONTRI 50&Più 2017 TORRESERENA VILLAGE Cat. 4 Stelle Sup. Località Marina di Ginosa (TA) Puglia Una grande festa di inizio estate dove i soci 50&Più si ritrovano per condividere il piacere di una vacanza all’insegna del bel mare, del relax, del divertimento e della scoperta di nuovi luoghi. La scelta di villaggi turistici di qualità a prezzi competitivi, la personalizzazione del soggiorno arricchito con attività culturali, corsi e tornei, oltre all’assistenza in loco dello staff 50&Più e 50&Più Turismo, sono la chiave del grande successo di partecipazione a questo Evento 50&Più.
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TORRESERENA VILLAGE (4 stelle Sup.) Un villaggio progettato e costruito a misura dell’Ospite. Una struttura nuova e continuamente migliorata, riconosciuta come modello della migliore ospitalità italiana. Situato a Marina di Ginosa, che per la qualità del suo mare e delle sue spiagge sabbiose, è stata riconosciuta “Bandiera Blu da oltre 15 anni”, dista circa 100 km dagli aeroporti di Bari e Brindisi.
NOVITÀ: quest’anno l’Evento Incontri 50&Più si svolgerà nel mese di giugno, con il soggiorno di 8 notti e 9 giorni per tutti i partecipanti.
Quota individuale (8 notti/9 giorni) in doppia in singola 3°/4° letto adulti 1° Turno (dal 25 maggio al 1 giugno) su richiesta su richiesta su richiesta 2° Turno (dal 1 al 9 giugno) € 530 € 670 € 430 3° Turno (dal 9 al 17 giugno) € 575 € 730 € 460 4° Turno (dal 17 al 25 giugno) € 630 € 805 € 510 Bambino (da 0 a 3 anni non compiuti) in camera con 2 adulti gratuito Bambino (da 3 a 8 anni non compiuti) in camera con 2 adulti riduzione 80% Bambino (da 8 a 12 anni non compiuti) in camera con 2 adulti riduzione 50% Quota apertura pratica per i non soci: € 45 La quota comprende: Soggiorno di 8 notti/9 giorni presso il Torreserena Village • Trattamento di pensione completa a buffet dalla cena del giorno di arrivo al pranzo del giorno di partenza (per arrivi anticipati con il pranzo incluso i servizi terminano con la prima colazione del giorno di partenza) • Bevande ai pasti • Servizio bevande in Formula All Inclusive • Servizi balneari in spiaggia • Animazione diurna e serale con spettacoli, piano bar, giochi e tornei • Partecipazione ad attività culturali e ricreative organizzate da 50&Più • Assistenza in loco di personale medico 24 ore su 24 • Assistenza in loco di personale 50&Più e 50&Più Turismo • Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento, UNIPOL SAI Assicurazioni. La quota non comprende: Tutti i trasporti da e per il Torreserena Village • Escursioni da prenotare e pagare in loco • Imposte di soggiorno comunali, da regolare in loco • Extra in genere e tutto quanto non sopra specificato.
(Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più
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50&Più in CROCIERA DAL 28 LUGLIO AL 4 AGOSTO
FIORDI NORVEGESI WARNEMUNDE COPENAGHEN (GERMANIA) -
(DANIMARCA)
HELLESYLT (NORVEGIA) - GEIRANGER (NORVEGIA) - BERGEN (NORVEGIA) KRISTIANSAND (NORVEGIA) - AARHUS (DANIMARCA) - WARNEMUNDE (GERMANIA) L’imponenza dei panorami, l’aria pulita e frizzante, l’intensità della luce con il sole che praticamente non tramonta mai: l’estate al Nord è un’esplosione di natura e di colori. Tutta da scoprire al ritmo lento della crociera, con la nave che vi porta nel cuore dei fiordi, vi fa ammirare cime innevate e ghiacciai da una prospettiva straordinaria e vi fa entrare nelle città da una porta d’ingresso speciale. La nave, la Costa Favolosa vi porta in una dimensione incantata, fatta di ambienti scenografici, opere d’arte e novità tecnologiche. Una nave votata all’italianità. QUOTA PER PERSONA NELLE CABINE PRESCELTE Cabine Interne cabina doppia Cat. IC Cabine Esterne cabina doppia Cat. EC Cabine Esterne cabina doppia Cat. BC
€ 1.230 € 1.385 € 1.640
Quota apertura pratica per i non soci: €45
SUPPLEMENTI E TASSE Tasse portuali Supplemento doppia uso singola (solo in cabina IC) Quote di servizio (obbligatorie da pagare a bordo) Supplemento volo da Roma Assicurazione annullamento viaggio (per importi sino a € 1.600) € 50 (sino a € 2.000) *Su richiesta e in numero limitato.
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La quota comprende: Volo da Milano (o Roma con supplemento € 60) per Warnemunde • Sistemazione nella cabina prescelta • Trattamento di pensione completa a bordo: caffè mattutino, prima colazione, pranzo, cena, tè pomeridiani, buffet e sorprese gastronomiche di mezzanotte • Serata di Gala con menù speciale • Utilizzo di tutte le attrezzature della nave • Partecipazione alle attività di animazione di bordo, spettacoli musicali o di cabaret nel teatro di bordo, balli e feste in programma • Corsi di ginnastica (aerobica, stretching, bodydancing, ecc.) e l’assistenza di istruttori nella palestra • Polizza Medico Bagaglio EuropAssistance • Assistenza di personale di lingua italiana durante tutta la crociera • Facchinaggio dei bagagli nei porti d’imbarco e di sbarco • Mezzi d’imbarco e di sbarco nei vari scali. La quota non comprende: Tutte le bevande • Tasse portuali • Adeguamenti carburante • Escursioni e tour organizzati • Quote di servizio da pagare a bordo • Polizza Annullamento Crociera • Servizi di carattere personale • Extra in genere e quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”.
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__PREVIDENZA__
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GIÀ DA QUALCHE ANNO con la Legge n. 122 del 2010, sono cambiati i parametri con cui i pensionati ottengono le prestazioni legate al reddito. Anche quest’anno è confermata la seguente applicazione: • in caso di concessione per la prima volta della prestazione, i redditi da utilizzare sono quelli presenti nell’anno in corso, così anche i limiti di reddito da prendere a base; • in caso di una prestazione già concessa, i redditi da sottoporre a verifica sono quelli riferiti all’anno in corso e all’anno precedente, mentre i limiti di reddito sono quelli dell’anno in corso. Nel 2017, per esempio, per i già pensionati sul modello Red - che gli stessi debbono inoltrare tramite il Caf entro fine aprile prossimo (salvo proroghe) va riportato il reddito del 2016 (redditi diversi) e il presunto 2017 su cui viene confermato, ridotto o aumentato l’importo di pensione spettante.
PENSIONI MINIME E MAGGIORAZIONI 2017 Attenzione ai redditi: sono cambiati da qualche tempo i parametri con cui si ottengono le prestazioni. Ricordiamoci di fare il Red entro fine aprile a cura di Gianni Tel
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CHI VIVE CON UNA SOLA PENSIONEO QUASI PUÒ AVERE QUALCOSA IN PIÙ DELLA PENSIONE MINIMA. LA LEGGE, RICONOSCE, INFATTI LE COSIDDETTE MAGGIORAZIONI SOCIALI, CHE VARIANO IN BASE ALL’ETÀ
86 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
» IL CALCOLO DELLA PENSIONE MINIMA
Per capire il criterio con cui si attribuisce l’integrazione dobbiamo ricordare che l’Inps calcola la pensione sulla base dei versamenti effettuati. Ma se l’importo è inferiore al minimo di legge (501,89 euro al mese nel 2017), aggiunge la differenza un’integrazione a carico dello Stato. Ma l’integrazione, un tempo concessa a chiunque avesse maturato il diritto alla pensione, oggi è legata ai redditi personali, per chi vive da solo, e a quelli della coppia, per chi è coniugato. La legge fissa determinati limiti di reddito aggiornati di anno in anno in base al tasso di inflazione. Al riguardo va chiarito che mentre nel 2015 la percentuale di inflazione è stata dello 0,2%, nel 2016 il tasso provvisorio di perequazione, rilevato dall’Istat, si è attestato al -0,1% (deflazione). Da gennaio scorso, infatti, tutti i pensionati hanno ricevuto un trattamento pensionistico identico a quello percepito nel 2016. Ciò vale anche per i limiti di reddito, rimasti invariati. Chi non li supera non è detto che riceva come integrazione la differenza tra la pensione maturata e il trattamento minimo. A seconda del reddito può essere assegnata la misura intera o ridotta. Ma vediamo com’è la situazione per i pensionati che vivono da soli. Anche quest’anno possono contare sul trattamento minimo di 501,89 euro mensili se il loro reddito annuo non supera i 6.524,57 euro. Se il reddito extra pensione si colloca tra i 6.524,57 euro e i 13.049,14 euro l’integrazione spetta in misura ridotta, pari alla differenza tra quest’ultimo importo e il reddito conseguito. Per esempio, un pensionato che ha maturato con i soli contributi una pensione di 200 euro al mese e possiede altri redditi (case, altre pensioni, ecc.) per 10.000 euro l’anno, ottiene una integrazione di 234,54 euro (13.049,14 - 10.000 : 13), per cui la pensione sarà di 434,54 euro al mese, inferiore al trattamento minimo. » I REDDITI PERSONALI E DELLA COPPIA
Il discorso è più complicato per le persone coniugate che devono superare un doppio sbarramento, cioè il reddito personale e quello di coppia. Già nel 2016 e anche quest’anno la situazione si presenta così: • reddito personale che non supera 6.524,57 euro e reddito della coppia non oltre 19.573,71 euro; in questo caso, spetta l’integrazione intera e viene garantito il trattamento minimo di 501,89 euro al mese. • reddito personale compreso tra 6.524,57 e 13.049,14 euro e reddito della coppia compreso tra 19.573,71 e 26.098,28 euro. In questo caso l’integrazione spetta in misura ridotta. La legge stabilisce che l’importo spettante è quello minore risultante dal doppio confronto tra il limite massimo di reddito personale (13.049,14) e
quello effettivamente posseduto e tra il limite di reddito di coppia (26.098,28) e quello conseguito. Nella Tabella A sono sintetizzati i requisiti per ottenere l’integrazione per gli anni 2016 e 2017. » LE MAGGIORAZIONI SOCIALI
Chi vive con una sola pensione o quasi può avere qualcosa in più della pensione minima. La legge riconosce, infatti, le cosiddette maggiorazioni sociali, che variano in base all’età del pensionato. La quota aggiuntiva è di 25,83 euro al mese per coloro che hanno dai 60 ai 64 anni, di 82,64 euro per chi ha un’età che si colloca tra 65 e 69 anni. Dai 70 anni in su l’integrazione è di 136,44 euro. I 70 anni richiesti si possono ridurre fino a 65, in ragione di un anno per ogni cinque di contributi versati. Per gli invalidi totali l’età minima è di 60 anni (pensione al milione di lire). Nel 2016 e 2017 le maggiorazioni sono subordinate al non superamento dei limiti di reddito riportati nella Tabella B. Per i non coniugati il limite di reddito personale è dato dall’ammontare del trattamento minimo, più l’importo annuo della maggiorazione. Mentre per i coniugati il reddito della coppia non deve superare il limite personale, maggiorato dell’importo dell’assegno sociale (448,07 euro mensili nel 2017). TABELLA A
» LA PENSIONE AL MILIONE
Chi ha ottenuto la maggiorazione fino ad un milione di vecchie lire al mese può contare quest’anno su un assegno di 638,82 euro. La cifra si ricava sommando all’importo del trattamento minio di 501,89 euro la maggiorazione di 136,44 euro prevista dalla legge n. 127/2007 che ha aumentato le pensioni basse. La maggiorazione spetta ai pensionati meno abbienti dai 70 anni in su (60 anni se invalidi totali). Nel 2017 ne può beneficiare chi ha un reddito personale annuo non superiore ad 8.298,29 euro o cumulato con quello del coniuge, se sposato, che non vada oltre 14.123,20 euro. Per evitare disparità di trattamento tra chi ha versato contributi per parecchi anni e chi ha raggiunto la pensione con pochi versamenti, la legge ha previsto che il limite di 70 anni per ottenere l’aumento si riduca, fino ad un massimo di 65 anni, di un anno ogni 5 di contributi versati. » QUALI REDDITI
Sia per la pensione minima che per la maggiorazione sociale, l’Inps considera tutti i redditi di qualsiasi natura, compresi quelli esenti o tassati alla fonte come gli interessi bancari e postali, i rendimenti da Bot e altri titoli. Nel computo rientrano anche le rendite Inail e gli assegni assi-
- A CHI SPETTA L’INTEGRAZIONE LIMITI DI REDDITO 2016* E 2017**
Integrazione totale Integrazione parziale*** Nessuna integrazione Pensionato solo Fino a € 6.524,57 Da € 6.524,57 a € 13.049,14 Oltre € 13.049,14 Pensionato coniugato Fino a €19.573,71 Da € 19.573,71 a € 26.098,28 Oltre € 26.098,28 * I limiti di reddito 2016 vengono presi a riferimento e confronto per le pensioni già liquidate entro dicembre 2016. ** I limiti di reddito presunti 2017 valgono per le prestazioni di prima liquidazione (a seguito di domanda e con decorrenza dall’anno in corso). *** Spetta una somma pari alla differenza tra il reddito del pensionato (o della coppia) e il limite di reddito previsto dalla legge.
TABELLA B
- LA MAPPA DELLE MAGGIORAZIONI SOCIALI
Età Da 60 a 64 Da 65 a 69 Da 70 in poi***
LIMITI DI REDDITO 2016* E 2017** Importo mensile x 13 Personale 25,83 6.860,36 82,64 7.598,89 136,44 8.298,29
Coniugale 12.685,27 13.423,80 14.123,20
* I limiti di reddito 2016 vengono presi a riferimento e confronto per le pensioni già liquidate entro dicembre 2015. ** I limiti di reddito presunti 2017 valgono per le prestazioni di prima liquidazione (a seguito della domanda e con decorrenza dall’anno in corso) e per le pensioni già liquidate entro dicembre 2016. *** Maggiorazione al milione di lire.
stenziali. In altre parole bisogna denunciare tutto eccetto i redditi provenienti da: casa di abitazione; pensioni di guerra; assegno di accompagno; trattamenti di famiglia; sussidi erogati da Enti Pubblici senza carattere di continuità. » LA SOSPENSIONE E LA REVOCA DELLA PENSIONE
Dalle annuali verifiche dell’Inps risulta non pervenuto un buon numero di Red 2015 (redditi dell’anno 2014). Quello dei Red mancanti è un fenomeno in aumento, perché l’Istituto, per effetto della legge n. 122 del 2010, non è più tenuto ad inviare al domicilio dei pensionati il modello da compilare. Sempre detta normativa ha previsto anche la sospensione e poi la revoca per quei pensionati che non dichiarano all’amministrazione finanziaria né all’Inps i propri redditi rilevanti ai fini della prestazione in godimento. Se entro i 60 giorni successivi alla sospensione la dichiarazione viene resa, la pensione viene ripristinata dal mese successivo alla comunicazione; se invece entro i 60 giorni successivi alla sospensione la dichiarazione non viene resa, l’Inps procede alla revoca in via definitiva della pensione collegata al reddito e al recupero di tutte le somme erogate a tale titolo nel corso dell’anno di riferimento. Gli interessati alla mancata dichiarazione del 2015 sono stati sollecitati dall’Inps già lo scorso dicembre, mentre la trasmissione del Red andava effettuata entro il 31 marzo 2017, pena la revoca della pensione. La notifica della sospensione è stata inviata con raccomandata a tutti coloro che, nel 2015, non avevano compiuti 80 anni di età. È opportuno, comunque, data la particolare applicazione normativa, rivolgersi agli uffici del Patronato 50&PiùEnasco e 50&PiùCaaf che, gratuitamente e presenti su tutto il territorio nazionale, sono in grado di fornire tutte le informazioni, i chiarimenti necessari e presentare le eventuali domande on-line di maggiorazione sociale e l’invio del modello Red. APRILE 2017 I 87
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LEGGE DI BILANCIO 2017, QUALCHE ALTRA NOVITÀ
Alcuni argomenti trattati in questo numero sono oggetto di particolare interesse poiché potrebbero rendere il nostro Paese più appetibile agli stranieri
a cura di Alessandra De Feo
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È CONFERMATA L’AGEVOLAZIONE RELATIVA ALL’IMPOSTA SOSTITUTIVA DEL 10% DELLE SOMME EROGATE A TITOLO DI PREMI DI PRODUTTIVITÀ, O SOTTO FORMA DI PARTECIPAZIONE AGLI UTILI D’IMPRESA, NELL’IMPORTO MASSIMO COMPLESSIVO LORDO DI 3.000 EURO
PROSEGUIAMO LA NOSTRA DISAMINA, sull’onda dei precedenti numeri, ed analizziamo le principali novità della “Finanziaria 2017”. Il regime fiscale agevolato per i nuovi residenti Il nuovo art. 24-bis del D.P.R. n. 917/1986 conferma che le persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia possono optare per un’imposta forfettaria sui redditi prodotti all’estero, purchè non siano state residenti in Italia per un periodo di almeno 9 anni, nel corso dei 10 precedenti a quello di validità dell’opzione. L’opzione è revocabile e cessa di produrre effetti decorsi 15 anni dal primo periodo d’imposta di validità. Il tributo sostitutivo è dovuto nella misura di 100.000 euro per ciascun periodo d’imposta, ed è ridotto a 25.000 euro se esteso a uno o più familiari compresi nell’art. 433 del C. C. Non si applica alle plusvalenze realizzate mediante cessione, a titolo oneroso, di partecipazioni qualificate realizzate nei primi 5 anni di validità dell’opzione. I premi di produttività e il Welfare aziendale È confermata l’agevolazione sull’imposta sostitutiva del 10% delle somme erogate a titolo di premi di produttività, o sotto forma di partecipazione agli utili d’impresa, nell’importo massimo complessivo lordo di 3.000 euro (ex 2.000 euro). È aumentato a 4.000 euro (ex 2.500 euro) per le aziende che coinvolgono, pariteticamente, i lavoratori nell’organizzazione del lavoro, con esclusivo riferimento ai dipendenti del settore privato che, nel 2016, abbiano conseguito un reddito da lavoro non superiore ad 80.000 euro (ex 50.000 euro). È previsto, poi, che le somme e i valori di cui all’art. 51, comma 4, del D.P.R. n. 917/1986, relative agli autoveicoli concessi in uso promiscuo, alla concessione di prestiti ed ai fabbricati dati in locazione/uso/comodato o a servizi di trasporto ferroviario di persone prestati gratuitamente, concorrano a formare il reddito di lavoro dipendente secondo le regole previste: pertanto non sono soggetti alla predetta imposta sostitutiva del 10%, anche nel caso in cui questi siano fruiti, per scelta del lavoratore, in sostituzione in tutto o in parte, delle suddette somme detassate. Con l’aggiunta del comma 184-bis alla Finanziaria 2016 non formano reddito da lavoro dipendente e non sono soggetti all’imposta in esame: • i contributi alle forme pensionistiche complementari di cui al D. Lgs. n. 252/2005, versati, per scelta del lavoratore, in sostituzione in tutto o in parte, delle somme detassate in esame, anche se oltre il limite di 5.164,57 euro; • i contributi di assistenza sanitaria, di cui all’art. 51, comma 2, lett. a, versati per scelta del lavoratore, in sostituzione in tutto o in parte, delle somme detassate in esame, anche se eccedenti il limite di 3.615,20 euro; • il valore delle azioni di cui all’art. 51, comma 2, lett. g, ricevute per scelta del lavoratore, in sostituzione in tutto o in parte, delle somme detassate in esame, anche se eccedente il limite di 2.065,83 euro. Nell’art. 51, comma 2, è stata infine aggiunta la nuova lett. f-quater, in base alla quale non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente “i contributi e i premi versati dal datore di lavoro a favore della generalità dei dipendenti o delle categorie di dipendenti per prestazioni, anche in forma assicurativa, aventi per oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, le cui caratteristiche sono definite dall’art. 2, comma 2, lett. d, n.1 e 2 del decreto del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 27 ottobre 2009, o aventi per oggetto il rischio di gravi patologie”. APRILE 2017 I 89
__VIVERE IN ARMONIA SEGUENDO LE STAGIONI__
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In questo mese è opportuno intraprendere delle cure depurative. Giova ancora usare i medesimi abiti adoperati per l’inverno, specialmente per quelli che sono di fibra delicata.
TRA FIORI SBOCCIATI E VERDI PRATI
Almanacco Barbanera 1887
a cura di
APRILE È UNA SFERZATA di energia. Si volta pagina, si respira a pieni polmoni l’aria profumata e dolce che regala un anticipo d’estate. Che però è ancora lontana... Le temperature salgono, è vero, ma improvvisi arrivano i temporali di primavera, pronti a dissetare la terra che accoglie le semine dei polposi ortaggi estivi. E tra i fiori ormai sbocciati, le giornate si allungano, nell’abbraccio di un piacevole “dolce dormire” che invita ad una pausa, tra le pratoline e le malve di un verde prato, in un luminoso Lunedì di Pasqua.
APRILE L’AGLIO (Allium sativum)
Fa bene perché... Battericida, antisettico e febbrifugo, è efficace anche per le vie respiratorie, gli organi digestivi e la circolazione. In floriterapia viene usato poiché libera da paure e insicurezze, da ansia e angoscia che riducono la capacità di agire e reagire, indebolendo la vitalità. Il proverbio Chi adopera l’aglio non fa mai sbaglio. Pollice bio L’aglio è la spezieria dei contadini. La sua coltivazione è semplice, alla portata anche dei meno esperti. L’aglio cresce bene pure in vaso, con terriccio ben concimato e contenitori dal diametro di almeno 30 cm e profondi altrettanto. Ama un’esposizione soleggiata e al riparo dal vento. La semina Seminare l’aglio vuol dire conficcare nel terreno gli spicchi, detti bulbilli, a 3-4 cm di profondità con la punta rivolta verso l’alto, in luna calante, ad ottobre o da gennaio fino ai primi giorni di aprile. In un vaso se ne possono mettere tre. Mentre, per la semina in terra, bisognerà lasciare tra uno spicchio e l’altro 10-12 cm di spazio. Richiede annaffiature moderate. Raccolta e conservazione Sono le foglie a dare il segnale per il momento della raccolta. Quando diventano gialle, a luglio-agosto, si procede con l’estrazione dei bulbi, evitando però di tirarli per il gambo: sollevarli da sotto con una palettina e lasciarli asciugare sul vaso o sul terreno per 2 o 3 giorni. Se si vuole una conservazione sicura e duratura, si dovrà fare attenzione che siano ben asciutti. Le teste si possono disporre su cesti, in un unico strato, o annodate a mazzi o a trecce e appese in luoghi freschi e aerati. Se si lasciano in ambienti umidi, come le cucine, spunteranno tenaci germogli.
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NEL CESTINO DEL MESE
ORTAGGI: aglio, agretti, asparagi verdi e bianchi, carciofi, carote, cavolfiori, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicorie, cicorino da taglio, cime di rapa, cipolle, fave, finocchi, indivie, lattughe, patate novelle, piselli, porri, radicchi rossi, rape, ravanelli, rucola, sedano, spinaci e valerianella.
BUONO A SAPERSI!
Uova. Non solo Pasqua! Sode e benedette, allegramente decorate o di cioccolato con sorpresa, le uova sono le protagoniste delle tavole pasquali. E allora, per uova sode perfette c’è un segreto: un cucchiaio di aceto nell’acqua eviterà la fuoriuscita di albume dal guscio. Per usarle come decorazione, diventeranno azzurre se lessate con i carciofi, verdi con il prezzemolo e gialle con lo zafferano. Infine i gusci, essiccati in forno e poi polverizzati con il frullatore, saranno un ottimo fertilizzante per le piante.
FRUTTA: arance ovali, bergamotti, fragole, limoni e pompelmi.
AROMI: menta, prezzemolo, rosmarino, timo e salvia.
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COLTIVARE CON LA LUNA NELL’ORTO, NEL GIARDINO, SUL BALCONE
Se siamo amanti delle aromatiche e non le abbiamo seminate, possiamo ancora farlo. Pochi semplici consigli renderanno “la raccolta” ancor più soddisfacente. Importante procurarsi vasi con almeno un foro di drenaggio, così come collocare sul fondo uno strato di piccoli ciottoli. La gran parte delle aromatiche ha bisogno di almeno 20 cm di profondità per crescere, mentre le più alte, come il finocchio, necessitano di almeno 30. Inoltre erbe come la menta, la melissa e il rosmarino, chiedono di essere piantate da sole, mentre salvia, timo e origano possono convivere nello stesso vaso. E in giardino? Nei giorni di Luna calante potare gli arbusti a fioritura primaverile appena sfioriscono. Eliminare i rami secchi dagli agrumi e arieggiare le serre per fare in modo che le piante si ambientino prima di collocarle definitivamente all’esterno. Radere il prato. In Luna crescente continuare con il trapianto di tagetes, begonie e surfinie (petunie). Riportare all’aperto le begonie bulbose e cominciare ad annaffiarle con regolarità ma senza eccedere con l’acqua. Nell’orto seminare pomodori, melanzane, zucchine, peperoni, meloni. Se poi vogliamo dare un’occhiata anche alla cantina, prepararsi pure per l’imbottigliamento che si fa in Luna calante, con l’eccezione dei vini frizzanti che si può fare in crescente.
SE HAI ½ GIORNATA LA CURA DEL PRATO
Con la bella stagione arriva anche il momento di cominciare a tagliare regolarmente il prato per evitare che ingiallisca e subisca un invecchiamento precoce. È anche necessario concimare periodicamente, ma con parsimonia, così da risparmiare acqua, energia ed evitare di inquinare le falde acquifere. Va poi rimosso il terreno alla base dei cespugli impiantati nel prato, per impedire che radici troppo superficiali entrino in competizione, per acqua ed elementi nutritivi, con quelle delle erbacce.
Dice il proverbio... Aprile, apriletto, ogni giorno un rametto. Se si bagnano le palme si bagnano anche le uova. Per santa Caterina gli animali fuori dalla cascina.
IL SOLE E LA LUNA IL SOLE
Il 1° sorge alle 06.43 e tramonta alle 19.26. L’11 sorge alle 06.26 e tramonta alle 19.37. Il 21 sorge alle 06.10 e tramonta alle 19.48. Le giornate si allungano. Il 1° aprile si hanno 12 ore e 43 minuti di luce solare e il 30 se ne hanno 14 e 01 minuti: si guadagnano 1 ora e 18 minuti di luce solare. LA LUNA
Il 2 tramonta alle 00.36 e sorge alle 10.43. l’11 tramonta alle 06.48 e sorge alle 19.53. Il 21 sorge alle 03.24 e tramonta alle 14.07. Luna crescente dal 1° al 10 e dal 27 al 30. Luna calante dal 12 al 25. Luna Piena l’11. Luna Nuova il 26. APRILE 2017 I 91
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ORIZZONTALI 1. Lo suona il primo violino; 7. Là in alto; 11. Blocco di calcestruzzo di limitato spessore; 19. La sceglie l’arredatore; 20. Cambiare, modificare; 21. Scorre in Alsazia; 22. Segno che rimane dallo “scancellare”; 25. Il ballo di Fred Astaire; 29. Noto gruppo musicale italiano nato nel 1975; 31. Spaventoso, tremendo; 34. La scritta sulla croce; 35. In fondo all’autobus; 37. Ricopre una carica particolarmente elevata e onorevole; 38. Guizzano nei torrenti; 40. Operazioni svolte dall’Onu per la tutela della sicurezza mondiale; 42. Uno nei prefissi; 44. Comprende tutta l’Africa!; 46. Il nome della Ninchi; 47. Sigla di Messina; 48. È d’aiuto in certi salti; 49. Un’andatura da maneggio; 50. Lavorate con il vomere; 52. A Roma c’è quella di Quinto; 53. La Lemper cantante e attrice tedesca; 54. Lo grida l’arbitro di tennis; 55. In fondo ai corridoi; 56. Il western più famoso della storia del cinema; 58. Il de la Barca drammaturgo; 61. Un’opera di Bellini;
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63. Gruppo rock statunitense; 64. Le consonanti di seta; 65. Le lancia chi ha paura; 66. Una branca della chimica; 69. La biblica cananea che sposò Er; 71. Il John Rogers filosofo statunitense dell’Intenzionalità; 72. Il Paradiso dei pagani; 73. Un paese immaginario. VERTICALI 1. Amò Cibele; 2. I trattati che sancirono la distensione Usa-Urss; 3. Un colpo particolarmente sfortunato del bowling; 4. Coperchi… senza cerchi; 5. Le clienti del giornalaio; 6. La fine di Albornoz; 7. Le… francesi; 8. Un libero professionista; 9. E va bene!; 10. La più antica Repubblica;
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11. Fascini travolgenti; 12. Una preposizione articolata; 13. È celebre quello musicato da Pergolesi; 14. La imita il raion; 15. Una sfuriata del vulcano; 16. La città dei due mari; 17. Cavar fuori; 18. Orient Express; 23. Così sono anche dette le rose di macchia; 24. Hanno per simbolo hg; 26. Un colpo... basso!; 27. Fanno gola agli svaligiatori di appartamenti; 28. Canta Addio fiorito asil; 30. Poco... furbo; 32. Dà nome a un tipo di febbre; 33. La dinastia francese che si estinse con Carlo IV; 36. Collocare fuori del posto; 39. Vi nacque Antonio Rosmini;
41.Antica città della Sicilia occidentale distrutta da Federico II; 43. Lo segue un mesto corteo; 44. Il comizio elettorale consultivo negli Usa; 45. Una stoffa sarda; 47. Il servizio segreto israeliano creato da Ben Gurion; 51. Andata e ritorno; 52. Sigla di Trieste; 54. Così finisce il bene; 56. Altro nome del frassino da manna; 57. Il nome di Sharif; 59. Consegnar; 60. Nucleo Operativo Ecologico; 62. Famosa organizzazione paramilitare clandestina francese; 67. Sono doppie nel carrello; 68. Sigla dell’alluminio; 70. La fine del dramma.
CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 1. Noto formaggio Dop a pasta dura, già citato da Boccaccio nel Decameron; 7. Nella navigazione a vela raramente coincide con quello apparente; 8. Se sperimentale, è risultato di un’esperienza scientifica; 9. Fervido impegno; 11. Un personaggio pirandelliano; 14. Catalogare, ordinare; 16. Il suffisso degli aminoacidi; 17. Misurato, pesato; 18. Un capace recipiente di terracotta; 19. Può anche essere baciata o incatenata;
13. Una canzone di Jovanotti; 15. L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace; VERTICALI 16. È la montagna più alta 1. Sembianze; dell’emisfero meridionale; 2. Complesso dei miti greco-romani; 3. Grandi recipienti di terracotta; 1 2 3 4 4. Comune della città metropolitana 7 di Venezia; 9 5. Pietra dura, verde e traslucida; 11 12 13 6. Celebrità, fama; 14 10. L’insieme di provvedimenti 17 legislativi ed incentivi economici 16 per rilanciare il settore edilizio; 18 12. In questo modo; 21 21. Che precede il sorgere del giorno; 23. Devastata, distrutta.
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20. Uno dei pionieri dell’arrampicata libera in Italia; 21. Chiude la finestra o l’armadio; 22. Una città dell’Egitto. 5
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TEST 1
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CERVELLO Enrico Diglio
Osservate attentamente le due seguenti coppie di figure e dite quale delle tre coppie di figure sotto riportate sostituisce i due punti interrogativi, secondo logica.
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ORIZZONTALI 1. Che riguarda la coltivazione dei campi; 7. Il Norman scrittore statunitense della Beat Generation; 8. Nel Web è il dominio di primo livello di Trinidad e Tobago; 9. Una sigla della radiologia; 10. Hanno cinque dita; 12. Lo sono materiali come ghise e acciai; 14. La sua caduta segnò la fine della guerra del Vietnam; 15. Spuntare, mostrarsi; 16. Alcuni li hanno nelle maniche; 17. Una targa molisana; 18. Discontinuità, frattura, interruzione. VERTICALI 1. Si usa a pesca; 2. L’inizio della gara; 3. Lo si può fare da una competizione o in convento; 4. Altezzosità, superbia; 5. L’unico pezzo degli scacchi che non può essere mangiato; 6. Lo è un compenso palesemente inadeguato; 10. Le monete messicane; 11. Era la massima autorità a Venezia; 13. Nome femminile; 15. L’ultimo è Silvestro.
TEST 2 Osservate attentamente il gruppo di figure a sinistra e andate a pag. 95
INDOVINELLO Favolino » STUDENTE SFORTUNATO Ascolta... e dopo attenta riflessione, risponde a tono, spesso chiaramente eppur, che fenomeno! È ancor ripetente!
INDOVINELLO Favolino » VECCHIO DONGIOVANNI Spiritoso ed amabile, pur vecchio non manca d’offrire il suo “bouquet”... Si dice ancor faccia girar la testa, ma invece tante volte ha fatto fiasco! __SOLUZIONI A PAGINA 95__
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4, 11 Lionello APRILE 2017 I 93
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oroscopo di Aldebaran
APRILE
RUSSELL CROWE
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21 MAR. I 20 APR. La presenza di Mercurio nel vostro segno durante gran parte del mese creerà un grande movimento, regalandovi amore e comunicabilità. Le stelle vi proteggeranno nelle imprese rischiose.
23 SET. I 22 OTT. Ottimo mese per i rapporti d’amicizia e di lavoro. Farete dei sogni interessanti che talvolta conterranno messaggi, altre volte insegnamenti su come vivere. Evitate una dieta ricca di grassi.
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scorpione
21 APR. I 20 MAG. Sarete brillanti e attivi grazie all’arrivo del Sole nel vostro segno. Vi dedicherete con entusiasmo e zelo alle faccende della casa e della famiglia. Potranno verificarsi alcuni spostamenti o piccoli viaggi.
23 OTT. I 22 NOV. L’accento di questo mese andrà messo sulle faccende economiche. Un lavoro vi terrà occupati al cento per cento e vi darà un buon rendimento. Incasserete denaro grazie ad un incontro.
gemelli
sagittario
21 MAG. I 21 GIU. Il vostro cielo oroscopico continuerà ad essere positivo. Se volete agire, produrre o rinnovare, il momento è buono. Starà a voi decidere. Possibili momenti di gioia da condividere con gli amici.
23 NOV. I 21 DIC. Vi sentirete bene, vitalizzati e pieni di entusiasmo. Le nuove idee che avrete, saranno costruttive e realizzabili. Datevi da fare. Curate la gola e proteggetevi contro le correnti d’aria.
cancro
capricorno
22 GIU. I 22 LUG. Le stelle nel segno parlano di un mese pieno di novità, avvenimenti interessanti e cambiamenti utili. Potreste essere un po’ egocentrici. Il consiglio è di impegnarvi ad essere diplomatici.
22 DIC. I 20 GEN. Alcuni problemi riguardanti documenti richiederanno la vostra attenzione. Cercate di affrontare i problemi e di superare gli eventuali ostacoli. Sarà un eccellente periodo per seguire una dieta.
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acquario
23 LUG. I 23 AGO. Un grande senso umanitario vi animerà. Vorrete aiutare coloro che soffrono. La fortuna arriverà attraverso istituti, lavori attinenti alla legge. Vi gioveranno moltissimo le passeggiate e lo sport.
21 GEN. I 19 FEB. Sarete più interessati del solito alla cura del corpo e della salute. Potrete praticare dello sport. Proteggetevi contro improvvisi cambiamenti di temperatura. Bevete molta acqua.
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pesci
24 AGO. I 22 SET. Molti dei nati di questo segno si sposteranno frequentemente. Farete dei lunghi viaggi e avrete contatti con persone che provengono dall’estero. Siate prudenti! Sorprese in ambito familiare.
20 FEB. I 20 MAR. Una persona a voi vicina si renderà utile aiutandovi nel risolvere un problema. Nettuno nel settore delle malattie potrà però provocare problemi alla digestione, a causa di cibi sbagliati.
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ST arco; N I pie; di P erte R RA = Star con i piedi per terra REBUS (4, 11)
UO mostra VA G ante = Uomo stravagante INDOVINELLI
Vecchio dongiovanni = Il vino - Studente sfortunato = L’eco
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CERVELLO
TEST 1
La coppia di figure che sostituiscono i due punti interrogativi è la b). Essa, infatti, permette di completare le due sequenze: nella prima sequenza mostrata, infatti, è assente la coppia di triangoli verdi posti a sinistra e nella parte alta del cerchio, mancano, inoltre, il triangolo rosso posto nella parte bassa del cerchio e il triangolo azzurro nella parte destra del cerchio; nella seconda sequenza mostrata, invece, manca la coppia di triangoli azzurri posti a destra e nella parte alta del cerchio, sono assenti, inoltre, il triangolo verde nella parte bassa del cerchio e il triangolo rosso nella parte sinistra del cerchio. PRIMA SEQUENZA
SECONDA SEQUENZA
TEST 2
Quale delle seguenti cinque figure non compare nel gruppo di quelle prima viste? a)
b)
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SCRIVETECI: PER POSTA LARGO ARENULA, 34 00186 ROMA PER FAX 06 68139323 PER MAIL G.VECCHIOTTI@50EPIU.IT
Risponde Giovanna Vecchiotti - Direttore Responsabile 50&Più
NÉ CAPPUCCETTO ROSSO NÉ POLLICINO, SOLO UNA BAMBINA IN CERCA D’AIUTO Si chiama Saglana, ha 5 anni, vive in Siberia, ed ha percorso a piedi 8 chilometri nella neve, ad una temperatura di -34°, per andare al villaggio a chiedere aiuto per i nonni in pericolo GENTILE DIRETTORE, qualche giorno fa, ho letto di una vicenda incredibile avvenuta in Siberia. Una bambina di neanche cinque anni, ha attraversato da sola il bosco, per andare a chiedere aiuto al villaggio vicino perché la nonna stava male. Solo che il villaggio distava 8 chilometri dalla fattoria dove abitava la bambina e la temperatura durante il tragitto era di 34 gradi sotto zero. La piccola viveva con i nonni, perché la mamma, una lavoratrice stagionale, è stata costretta a trasferirsi lontano. So che è stata una situazione di emergenza, ma non posso fare a meno di pensare a quanto possa aver avuto paura quella bambina durante tutte le ore che si è trovata da sola. L’hanno chiamata “la piccola eroina”, la “Cappuccetto Rosso della Siberia”, tutti appellativi giusti, ma che non cambiano la sostanza di ciò che è acca-
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duto: l’ennesima bambina in pericolo, che a quell’età vive un’infanzia che non si può chiamare tale. Antonietta Soffrizzi Una vicenda tragica ma per fortuna “a lieto fine”, almeno per Saglana, così si chiama la bambina siberiana, che pur di salvare la nonna, che “nel letto non si muoveva più”, ha subito ubbidito al nonno - anch’egli impossibilitato a muoversi perché non vedente - il quale le aveva chiesto di andare al villaggio vicino a cercare il medico. E lo ha fatto come lo fanno tutti i bambini: con leggerezza, con semplicità, con fiducia. Lo ha fatto con la sicurezza di un adulto, perché la vita, a cinque anni, l’ha già forgiata, le ha già insegnato che bisogna contare soprattutto su se stessi se si vuole avere qualche chance di cavarsela. E così si è vestita, ha preso un mucchietto di fiammiferi che le potevano essere utili per accendere il fuoco in caso di necessità, ed è andata a cercare aiuto per quei nonni, che sono stati la sua fonte di vita. Poco importava il buio, a cui probabilmente è abituata, poco importava il freddo, compagno costante della sua vita, poco importavano i lupi che infestavano il bosco:
+ RIPARTIAMO + DAI BORGHI EGREGIO DIRETTORE, vi voglio fare i complimenti per un articolo che avete pubblicato sul numero di marzo, riguardante i borghi d’Italia. Si parla tanto della nostra bella Italia, spesso per criticarla e denigrarla, si descrivono le grandi città, le loro bellezze ma soprattutto il loro degrado e le brutture che avvengono nelle strade e nei “palazzi”, ma difficilmente si punta la luce sui piccoli centri, e men che meno su quei borghi che sono la testimonianza di un tempo passato, di una vita d’altri tempi, che in qualche modo dovremmo far tornare nostra. Grazie, ancora, per la ventata d’aria fresca che ci avete regalato. Attilio Bellucci Grazie a Lei, signor Attilio. Le Sue parole ci spronano a fare sempre meglio.
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GENTILE DIRETTORE, ho sentito dire che sono state messe in circolazione le nuove banconote da 50 euro. Ancora non me n’è capitata di vederne nessuna (e forse ne passerà del tempo, vista la mia magra pensione), ma credo sia utile per i lettori, sapere come sono fatte queste nuove banconote, così da non cadere nel tranello della truffa, sempre in agguato con noi “giovanotti della terza età”. Gian Marco Verdini La Banca Centrale Europea ha annunciato la messa in circo-
lazione della nuova banconota da 50 euro, a partire dal 4 aprile 2017. Le vecchie banconote non cesseranno di circolare, ma verranno via via sostituite dalle nuove, più sicure ed a prova di falsari. Il nuovo taglio da 50 euro, ha una nuova veste grafica, con il ritratto di Europa (figura mitologica greca) su entrambi i lati del biglietto, così come già avviene per le banconote da 5, 10 e 20 euro. Altre differenze con la vecchia banconota sono: la stampa in rilievo dell’immagine principale, delle iscrizioni e della cifra che ne indica il valore; in controluce si vede in trasparenza il ritratto di Europa su entrambi i lati del biglietto; muovendo la banconota, il colore della cifra cambia dal verde smeraldo al blu scuro, mentre il ritratto di Europa è incorniciato da linee iridescenti.
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forse, avrà pensato, che i “lupi cattivi sono solo nelle fiabe”. A lei importava di salvare chi la nutriva e accudiva. Ed ha camminato. Ha camminato per sei ore e otto chilometri, ha seguito le orme della slitta che avevano lasciato la sera prima alcuni amici di famiglia, ospiti a casa dei nonni. E non si sarebbe fermata se quella famiglia non l’avesse vista passare vicino alla loro casa. Il suo compito era chiedere aiuto e doveva portarlo a compimento. È vero, signora Antonietta, ogni bambino merita di vivere un’infanzia che si possa chiamare tale. Molti ci riescono, ma troppi hanno un’esistenza misera e vivono la loro vita come se ogni giorno fosse per loro l’ultimo. Il mondo è pieno di bambine come Saglana, come è pieno di bambini come Ayah, il piccolo siriano seduto in un’ambulanza, imbrattato di polvere e sangue, così traumatizzato, o peggio ancora, abituato alle bombe che non versava neanche una lacrima. La sua immagine ha fatto il giro del mondo, la sua storia ha emozionato tutti. Ma ora mi chiedo, a qualche mese di distanza, in quanti sanno dov’è finito Ayah, in quanti si chiederanno fra qualche settimana, che cosa ne è stato di Saglana, del suo povero nonno cieco e della sua mamma costretta a lavorare in un altro Paese per poter mantenere la famiglia, e che, per questo motivo, rischia per “abbandono di minore”? Non basta farsi prendere dall’emozione solo quando l’evento accade, quando ne viene data notizia, non serve far “girare le foto sul web” se poi si chiude la porta di casa e si pensa solo alla propria vita. Proviamo, invece, a far sì che tutti i bambini del mondo non siano più costretti a diventare Cappuccetto Rosso o Pollicino o Cenerentola o Hansel e Gretel e impegnamoci, ognuno con la propria modalità, a scrivere per tutti i bambini: “...e vissero felici e contenti!”.
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bazar a cura del Centro Studi 50&Più
RADIO CURARSI SERVIZI&TECNO ORTI&PARCHI LIBRI
Questo spazio offre informazioni, curiosità, notizie utili. Come ogni bazar, sarà luogo d’incontro e di scambio. Potete quindi inviarci le vostre segnalazioni e quesiti a: centrostudi@50epiu.it
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oppure al 0424708910.
RADIO WEB RADIO TRADATE Carmen Sartoris, 77 anni, Ettorino D’Alessandro, 92, e Renata Tedesco, 75, sono i tre speaker di Web Radio Tradate. Gli anziani neo conduttori radiofonici trasmettono da Villa Centenari di Abbiate Guazzone, il Centro anziani del Comune di Tradate. Con l’aiuto anche degli studenti del Liceo Geymonat, che fanno da supporto logistico insegnando l’uso delle nuove tecnologie - dai tablet ai social network - la web radio parla degli argomenti che interessano gli anziani, i fatti di costume e, soprattutto, quelli locali per creare sempre maggiore legame tra concittadini.
+ CURARSI TRUCK TOUR BANCA DEL CUORE La Fondazione per il Tuo cuore dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco) ha promosso “Truck Tour Banca
del Cuore”: in un camion appositamente allestito, sarà possibile effettuare sia esami clinici che elettrocardiogramma gratuiti. Nei prossimi 8 mesi il camion farà sosta per tre giorni in 30 città italiane. Insieme ai risultati delle analisi, verrà consegnata una card per connettersi alla Banca del Cuore e controllare i propri dati. www.bancadelcuore.it FARMACI A DOMICILIO A Milano è nata la startup “Pharmap”, il primo servizio digitale in Italia per la consegna di farmaci a domicilio. Il servizio vuole rispondere all’esigenza di chi ha bisogno di farmaci ma non può muoversi di casa, come gli anziani o i disabili. Il funzionamento di “Pharmap” si basa sull’ordinazione online del prodotto desiderato che, in circa 45 minuti, viene recapitato a casa. www.pharmap.it
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Tel: 0322841903 800995988
SERVIZI & TECNOLOGIA
TUTTO SULLA PENSIONE PensioniOggi.it è un portale online dedicato al mondo dalla previdenza e del lavoro.
98 I 50epiumagazine.it I APRILE 2017
La sua missione è quella di essere il punto di riferimento in materia pensionistica per consentire agli utenti di comprendere meglio i propri diritti in vista della pensione e non solo. Il Portale mette a disposizione una serie di approfondimenti e strumenti gratuiti, costantemente aggiornati da esperti. www.pensionioggi.it C’È UN TABLET PER TE Parte da quattro comuni toscani, Empoli, Cerreto Guidi, Carmignano e Volterra, il progetto “Poste C’è”, primo esperimento europeo di prossimità digitale, proposto da Poste Italiane in collaborazione con Apple e Ibm. Saranno distribuiti a duecento anziani dei tablet con inserite delle App utili alla socializzazione e quindi ad avvicinarsi alle nuove tecnologie. I portalettere, visitando regolarmente gli anziani, potranno aiutarli dando loro un supporto sull’utilizzo della tecnologia.
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ORTI & PARCHI
IL PIACERE DELL’ORTO Il fenomeno degli orti sociali (terreni assegnati a cittadini per produrre alimenti destinati al consumo familiare) è in forte espansione. Nel 2015 si è raggiunto il record dei 3,3 milioni di metri quadri di terreno di proprietà comunale destinati a questo uso. Si tratta di un’attività che unisce cura dell’ambiente e benessere psicofisico. Milano e Napoli sono fra le città più attive, ma è significativo il dato di Cosenza, do-
ve di recente hanno aperto ben 122 spazi verdi e più di cento over 65 hanno potuto, con una formazione specifica, acquisire competenze in agricoltura biologica. ANDARE AL PARCO In diverse città della Spagna sono stati creati parchi giochi a misura di anziani. Tutti gli attrezzi sono costruiti per fare attività fisica, sgranchire gambe e braccia mentre si conversa e ci si diverte, e sfatare il mito che gli anziani vadano al parco solo per sedersi sulla panchina e guardare i bimbi giocare. I parchi per anziani sono opera di un’organizzazione no profit che generalmente crea parchi per bambini e che ha dato vita a più di 50 parchi intergenerazionali, perché il divertimento non sia un’esclusiva della giovane età.
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Tel: 0322841903 800995988
LIBRI Haruf Kent Le nostre anime di notte, NNE, Milano 2017, pp. 176 Addie Moore e Louis Waters sono vicini di casa. I due sono entrambi in là con gli anni, vedovi, e le loro giornate sono vuote di impegni e occasioni. La proposta di Addie è diretta: vuoi passare le notti da me? Inizia così una storia di intimità, amicizia e amore, fatta di racconti sussurrati sotto le stelle e piccoli gesti di premura. Ma la comunità di Holt, dove abitano, non accetta la relazione e i due protagonisti dovranno scegliere tra libertà e rimpianto.