APRILE 2018

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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

Anno XL n. 4 Aprile 2018 Euro 2.50 - I.P.

SOCIETÀ

ATTUALITÀ

EVENTI

VIAGGI

Senzatetto, senza diritti e senza speranza

Bitcoin & Co.: il futuro dei pagamenti?

Italia In…Canto 2018, ecco i vincitori

Dall’antica Persia all’Iran di oggi

In Italia, gli homeless sono 55mila: chi li aiuta?

Cos’è e come funziona una criptomoneta

A Napoli, il festival canoro degli Over 50

Un regno antico che guarda al futuro


-50%

Detrazioni ďŹ scali


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IN QUESTO NUMERO 5. Editoriale 6. Periscopio 8. Zoom 76. Dentro la rete 90. Vivere in armonia 92. Bacheca 94. Giochi 95. Stuzzica cervello 96. Oroscopo 96. Soluzioni 97. Lettere

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società i

18

18. Over ma non troppo Finalmente sotto i riflettori di Anna Maria Melloni

12.

Il Terzo Tempo Il diritto all’amore di Lidia Ravera

14.

anteprime

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www.50epiu.it

INDICE

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APRILE 2018

22

__SPECIALE__ Correva l’anno 1968: passava il cambiamento I libri, l’arte, la musica e la moda visti a 50 anni di distanza di I. Romano, G. Valdannini, R. Carabini, B. Di Sarno, B. Chakra, E. Rozza, R. Minore

64

__le INTERVISTE__ Peppino di Capri, il ragazzo dai capelli bianchi Sessant’anni di successo con un segreto: essere se stessi di Luisella Berti

40

__SOCIETÀ__ Senza tetto e senza diritti. Fra disperazione e speranza Sono 55mila gli homeless in Italia, ma chi si prende cura di loro? di Daniela Floridia

Il paese ritrovato Per chi soffre di Alzheimer di Rachele Randon

16.

Una volta nella vita L’età non è sempre un limite di Carlo Penguin

17.

Arriva Oldushka L’agenzia per modelli over di Giovanni Orso

38. Donna e caregiver 9 su 10 assistono anziani di Lavinia Viti

43. Nomadi digitali Il lavoro al tempo del Web di Rita Nicosanti

52. Giusto o sbagliato? L’italiano secondo Treccani di Silverio Novelli

58. Beautiful minds Albert Einstein di Sadìa Maccari

67. Le criptomonete Cosa sono e come funzionano di Winda Casula APRILE 2018 I 3


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viaggio

cultura

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47. Libri 48. Arte 49. Teatro 50. Musica 51. Cinema

54. Viaggio nell’emergente Iran Nel cuore persiano d’Oriente di Loris Porcheri

Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it

70. Allarme infertilità!

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Un problema sempre più diffuso ormai nei Paesi occidentali di Giovanna Dall’Ongaro

74. Curiamo la nostra pelle Facciamola invecchiare bene, dandole cure e attenzione di Paola Stefanucci

parliamo di... 77. Spazio50

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Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più a cura di Luisella Berti

concorso 60. Italia In...Canto 2018

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I vincitori, gli ospiti e le emozioni del grande evento canoro 50&Più di Luisella Berti

86. Previdenza di Gianni Tel

89. Fisco di Alessandra De Feo

98. Bazar a cura del Centro Studi 50&Più Credit foto: Agf, Contrasto, Marka, Masterfile, Sintesi, Shutterstock, Antonio Barella, Shutterstock: jull-gull, pixinoo, Free, snig, eFesenko, Charlie Waradee, rainyclub, Di Casimiro PT, Catay, foto Irma Dall’Armellina: Elisa Coltro/Facebook, foto Miguel Castillo: instaunivr, foto Lynn Ruth Miller: The Age of Happines/Facebook. Foto di copertina: Contrasto. Illustrazioni: Enrico Riposati.

ANNO XL - n. 4 aprile 2018 Per posta: Largo Arenula, 34 - 00186 Roma Per telefono: 06.68134552 - Per fax: 06.68130280 m@il: redazione@50epiu.it Anno XL n. 4 Aprile 2018 Euro 2.50 - I.P.

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ABBONAMENTI Italia: annuale (11 numeri) euro 22,00 sostenitore euro 40,00 copia singola euro 2,50 copia arretrata euro 4,50 Estero: annualeeuro 41,50 Tel. 06.68134552 Fax 06.68130280 ATTUALITÀ

EVENTI

Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it

scienze

SOCIETÀ

Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi

Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 98767007 intestato a 50&Più Srl - Roma. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualunque momento dell’anno, ma avrà comunque validità annuale.

Editoriale 50&Più Srl Amministratori Casu Sebastiano (Presidente) Bonini Franco Dolci Alberto Fanucchi Antonio Pigozzi Maria Antonia Procuratore Gabriele Sampaolo Amministrazione Editoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06.688831 - Fax 06.6872597 mail: editoriale@50epiu.it Direzione e Redazione 00186 Roma - Largo Arenula, 34 Telefono 06.68134552 www.50epiueditoriale.it Stampa e Spedizione Spadamedia Srl 00198 Roma - Via Panama, 88 Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Spedizione Poste Italiane SpA Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutela dati Si garantisce la riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’Editore. Le informazioni custodite nell’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la rivista e gli allegati, anche pubblicitari (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali).

VIAGGI

Senzatetto, senza diritti e senza speranza

Bitcoin & Co.: il futuro dei pagamenti?

Italia In…Canto 2018, ecco i vincitori

Dall’antica Persia all’Iran di oggi

In Italia, gli homeless sono 55mila: chi li aiuta?

Cos’è e come funziona una criptomoneta

A Napoli, il festival canoro degli Over 50

Un regno antico che guarda al futuro

Aderente a: Finito di stampare: 23 marzo 2018

4 I 50epiumagazine.it I APRILE 2018

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NUMERO CERTIFICATO 8332 DEL 21/12/2017

ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA


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REFERENCE SITE (SITI DI RIFERIMENTO)

di Maria Laura Rondini Direttore Editoriale 50&Più

EDITORIALE

editoriale APRILE 2018

“IL GOVERNO GIAPPONESE del primo ministro Shinzo Abe ha deciso di estendere il limite dell’età pensionabile per i dipendenti pubblici fino a 80 anni. Lo si apprende dai media internazionali. La misura, comunque, si applicherà solo ai dipendenti volontari. Gli altri potranno continuare ad andare GIAPPONE E ITALIA in pensione tra i 60 e i 70 anni. L’obiettivo SEMBRANO FARE IN MODO delle autorità giapponesi è di fare cassa, CHE IL TEMA DELLA perché il bilancio da destinare alle penVECCHIAIA RESTI sioni è in crisi, a causa dell’aumento delESTRANEO ALLA POLITICA l’aspettativa di vita: 87 anni per le donne e 81 per gli uomini. La riforma viene incontro anche all’esigenza di far fronte alla carenza di personale. In Giappone ci sono pochi immigrati, un basso tasso di natalità e non ci sono abbastanza giovani per sostituire i più anziani al lavoro. Lo stesso sta succedendo anche nel settore privato. Nel Paese un anziano su cinque continua a lavorare, anche perché spesso non ha scelta. Il 19% degli anziani è sotto la soglia di povertà, un tasso record tra i Paesi industrializzati” (Ansa, 12/02/2018). Il Giappone e l’Italia sono i Paesi più anziani del mondo. Insieme al dato demografico in comune sembrano avere la tendenza a fare in modo che il tema della vecchiaia rimanga estraneo all’agenda politica. È infatti evidente che, fino a quando la risposta politica all’invecchiamento della popolazione sarà essenzialmente “meccanica”, incapace di riflettere e investire sui contenuti del “come” vivere l’anzianità, limitandosi a proporre un insieme di misure determinate dal “quanto” si vive, la vecchiaia sarà di fatto un peso per la società. Sarà solo un costo che impedirà di chiudere in attivo qualsiasi bilancio (anche quello giapponese). Ma governare Paesi con un’alta percentuale della popolazione composta da anziani impone di ragionare su una società diversa, in cui l’aspetto sociale, inclusivo e solidale diventa più importante di quello economico. Una società in cui la presenza diffusa di reti sociali e relazionali, di METTERSI AL SERVIZIO luoghi e occasioni per potersi espriIN MODO NUOVO, mere e mettersi a servizio della coCONSENTIREBBE DI DARE munità in modo nuovo, consenti- RISPOSTE ALLA SOLITUDINE, rebbe di dare risposte alla solitudi- ALLE DIFFICOLTÀ FAMILIARI ne, alla non autosufficienza, alle difficoltà delle famiglie. Con un pensiero politico lungimirante lo stesso welfare per gli anziani diventerebbe fonte di crescita economica, capace di innescare investimenti, di dare vita a partnership tra pubblico e privato, di produrre quella innovazione sociale e tecnologica di cui la terza e quarta età hanno bisogno. APRILE 2018 I 5


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IN AGENDA DAL MONDO

06

FESTA DI PRIMAVERA

aprile

Traversara, paese in provincia di Ravenna, celebra quest’anno la 35a edizione della Festa della primavera in fiore. Fino al 15 tanti spettacoli, musica e buona cucina in piazza. www.traversarainfiore.it

EMILIA ROMAGNA

08

WALKING LUGANO

aprile

A Lugano tutti in marcia per il trekking con Walking Lugano: sette itinerari differenti permettono a tutti di partecipare e di scoprire la bellezza del sud della Svizzera. www.walkinglugano.ch

SVIZZERA

16

LA MARATONA PIÙ ANTICA

aprile

Si tiene la Maratona di Boston, la più antica al mondo tra quelle che si svolgono annualmente. La prima edizione, ispirata alle Olimpiadi del 1896, fu disputata nel 1897. www.baa.org

BOSTON

A PROPOSITO DI...

Pizze bruciate e Social Una pizzeria dell’Idaho (Usa) ha messo alla gogna “social” i cuochi che bruciano le pizze. Il titolare ha infatti pubblicato su Facebook la foto di dipendenti con la scritta “Ho bruciato una pizza”. www.idahonews.com

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SOSTENIBILITÀ

I rischi della svolta green La città tedesca di Staufen, 8mila abitanti circa, rischia di cadere a pezzi. Gli scavi realizzati per la produzione di energia geotermica e le conseguenti trivellazioni hanno infatti danneggiato centinaia di edifici. www.thelocal.de

FA BENE... SÌ - Ha proprietà antibatteriche. È un ottimo protettore cardiovascolare, poichè sembra migliorare la circolazione.

...SENZA ESAGERARE NO - Se assunta in eccesso potrebbe provocare alcuni effetti collaterali, come nausea o acidità gastrica.

SCIENZA

Le piante abat-jour Alcuni ricercatori del Massachusetts Institute of Technology hanno incorporato delle nanoparticelle nelle foglie di diverse piante con l’obiettivo di illuminarle da dentro: hanno brillato per più di tre ore. www.news.mit.edu

i SALUTE

Sgraditi ospiti Le cimici dei letti sono piccoli insetti infestanti, visibili a occhio nudo. Pungono di notte lasciando macchioline di sangue sulle lenzuola. Per prevenire infestazioni, lavare la biancheria a 60°. www.corrieredellasera.it

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LA CURCUMA

CURIOSITÀ

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TECNOLOGIA

Contro le dipendenze

IN NUMERI

È L’INGLESE LA LINGUA PIÙ CONOSCIUTA È la lingua straniera più conosciuta dai residenti in Italia. Lo ha reso noto l’Istat, informando che il 48,1% dei residenti in Italia ha dichiarato di conoscere l’inglese, ai quali seguono il 29,5% e l’11,1% con francese e spagnolo.

FONTE: ISTAT

RESIDENTI CHE CONOSCONO L’INGLESE

48,1%

RESIDENTI CHE CONOSCONO IL FRANCESE

29,5%

6 I 50epiumagazine.it I APRILE 2018

RESIDENTI CHE CONOSCONO LO SPAGNOLO

11,1%

Sei al lavoro, ma perdi tempo sui Social? Un programmatore ha sviluppato un sistema, collegato ad una Webcam, che individua il capo e rimpiazza le finestre di svago con serissimi documenti di lavoro. www.github.com

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PERISCOPIO

I VESTITI NUOVI DELLA REGINA a cura di Samuela Gangi


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17

SETTIMANA DEL DESIGN

aprile

Fino al 22 c’è la Settimana del Design a Milano, uno degli eventi più importanti nell’Interior design e nell’arredamento, visitato ogni anno da 400mila ospiti da 160 Paesi. www.salonemilano.it

MILANO

21 aprile

PIC NIC IN UMBRIA TREVI Fino al 22 tutti in campagna per l’evento di Trevi, alla scoperta di luoghi incantati e pregevoli dell’Umbria. Simbolo, il tradizionale portino a quadrettoni bianchi e rossi. www.picnicatrevi.it

DEGLI INNAMORATI 23 GIORNO CATALOGNA aprile

Si celebra il Giorno degli innamorati, a San Giorgio. Gli uomini regalano una rosa alle donne. In cambio, come è consuetudine, le donne regalano un libro. www.spain.info

MIRACOLI

Volo senza paracadute Un base jamper si è lanciato lo scorso febbraio con il paracadute dal 25° piano di un grattacielo. Nella lunga caduta, il paracadute non si è aperto. Nonostante ciò, e quasi incredibilmente, è sopravvissuto. www.ilgiornale.it

i ATTUALITÀ

Le eccellenze del civismo Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato 29 Alfieri della Repubblica. Ciro, che ha solo 12 anni, ha guidato i soccorritori sotto le macerie a Ischia. Il Quirinale ha dichiarato: «Sono modelli positivi». www.ansa.it

i SOCIETÀ

Chi sarà Giovanna d’Arco? IL DAILY EXPRESS HA DEDICATO un lungo articolo ai segreti del guardaroba della regina Elisabetta, definendola “icona di stile”. Angela Kelly, sua stilista di fiducia, ha raccontato quanto il confezionamento dei capi “regali” segua un rituale consolidato. Kelly, che si occupa della regina dal 1993, disegna infatti quattro bozzetti per ogni tipo di stoffa e, quando “the Queen” ha scelto il modello, l’abito viene tagliato e montato su un manichino che ha le stesse misure di sua altezza

reale. Un gioco da ragazzi, se non fosse che siamo solo all’inizio. Nella sartoria di Buckingham Palace, infatti, entra in azione un ventilatore che testa la tenuta della stoffa per vedere come lo chiffon, la seta o l’organza si muovano col vento, onde evitare spiacevoli sorprese per la sovrana. I colori, sempre brillanti; le maniche, comode per consentire il celebre saluto. Tra un mese, ci saranno le nozze del nipote Henry: chissà che ha in serbo la sartoria reale?

Mathilde Edey Gamassou, la pulzella d’Orléans del 2018, è di madre polacca e padre del Benin. Proteste sui Social «Non è francese» perché sarà lei a incarnare Giovanna d’Arco nelle annuali celebrazioni. www.focus.it

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APRILE 2018 I 7


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Z RICCHI SEMPRE PIÙ RICCHI, POVERI SEMPRE PIÙ POVERI 8 I 50epiumagazine.it I APRILE 2018

ZOOM APPUNTI SUL PRESENTE

SECONDO L’INDAGINE condotta dalla Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie del 2016, le diseguaglianze in Italia non accennano a diminuire, anche se le famiglie che sono riuscite a risparmiare sono cresciute dal 27 al 33%. Risulta infatti che quasi una persona su 4 è a rischio povertà. La percentuale di persone con un reddito inferiore a 636 euro mensili, limite che individua la condizione di povertà, è salita al massimo storico del 23%. Infine, a conferma dell’aumento delle diseguaglianze crescenti nella distribuzione della ricchezza, l’indagine rileva come il 5% più ricco delle famiglie possieda circa il 30% della ricchezza complessiva del Paese, con un patrimonio netto in media pari a 1,3 milioni di euro. Il 30% delle famiglie più povere detiene invece l’1% della ricchezza. Il rischio di povertà è inferiore per i nuclei il cui capofamiglia ha più di 65 anni o è pensionato.

Secondo un’indagine della Banca d’Italia riguardante i bilanci delle famiglie 2016, il 5% di queste possiede il 30% della ricchezza del Paese. Il 30% delle famiglie più povere, invece, detiene appena l’1%



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+ Il 4 aprile 1968 Martin Luther King veniva assassinato a Memphis, poco prima di andare ad un incontro in una chiesa locale. Cinquant’anni dopo molto è cambiato, ma restiamo ancora lontani dal suo sogno di pace

+

L’UOMO CHE AVEVA UN UNICO, GRANDE SOGNO: GIUSTIZIA E UGUAGLIANZA PER TUTTI, BIANCHI E NERI


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______IL TERZO TEMPO______

IL DIRITTO DI AMARE A MODO NOSTRO di Lidia Ravera

DA QUALCHE MESE VA IN ONDA su Rai Tre una serie di ritratti di coppia che si intitola Non ho l’età, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì. Quelli che “non hanno l’età” non sono, come ai tempi dell’omonima canzone (ve la ricordate? La cantava Gigliola Cinquetti), adolescenti, bensì anziani. Donne e Uomini che hanno compiuto e superato il settantesimo anno d’età. E che si sono innamorati l’uno dell’altra, sono andati a vivere insieme, si sono addirittura sposati. Sono, la maggior parte, o forse tutti quelli che ho visto io, persone che si definirebbero “semplici”, figli di un Italia contadina o operaia. Raccontano il loro amore, certe volte iniziato e fallito in gioventù e poi realizzato, o per caso o essendosi cercati e ritrovati, da vecchi. Parlano senza censure, insediati nei loro tinelli e salottini, si baciano e, sullo schermo, compaiono mazzi di cuoricini 12 I 50epiumagazine.it I APRILE 2018


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rossi in animazione. Quando decido di assistere a quella quota quotidiana di speranza romantica, provo, per lo più, un senso di disagio. Il messaggio è dichiaratamente positivo, ma a me pare melanconico. Come mai? Sono forse quei primi piani implacabili su volti devastati dai segni del tempo? Oppure è proprio il programma in sé, che mi irrita? Dopo lunga e contorta riflessione, ho deciso che è il programma in sé. Mi spiego: mi pare che gli “anziani innamorati” vengano presentati come fenomeni, provo lo stesso fastidio che provo quando qualche mamma esibisce una coppia di bimbi in età prescolare e cinguetta soddisfatta: «La mia piccola Gioia ha il fidanzatino». Mi viene voglia di gridare: non è così! Non è strano, non è bizzarro innamorarsi a 70 anni, non è come fidanzarsi a 3 anni. Non è buffo, non è tenero, non è assurdo! Possibile che nessuno voglia accettare un fatto tanto semplice? La vita continua. Punto. Sei come sei sempre stata: se eri il tipo “cottarolo”, continuerai ad innamorarti a raffica fino alla tomba, se sei sempre stata una freddi-

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PARLIAMONE... CHI VOLESSE SCRIVERE A LIDIA RAVERA PUÒ FARLO: PER POSTA LARGO ARENULA 34 00186 ROMA PER FAX 0668130280 PER MAIL REDAZIONE@50EPIU.IT

na, freddina resterai. La sensualità non muore, se non la uccide la vergogna, il disprezzo degli altri. Semplicemente, l’erotismo cambia. Cambia il modo di stare insieme. Il piacere si annida in altri spazi della mente, in altre zone del corpo. Non è necessario scimmiottare i giovani, ad una certa età te lo sei conquistato il diritto di amare a modo tuo. Magari le carezze diventano più importanti che penetrare ed essere penetrate. Magari si ride di più e si litiga di meno. Magari la gelosia si attenua. Magari ci si bacia senza mordersi... O magari no. Mi scrivete? Mi raccontate come,

per voi, prosegue o ricomincia, il discorso d’amore? Una mia cara amica, settanta appena compiuti, vedova da 6 anni, si è innamorata, riamata, di un suo antico compagno di scuola, vedovo anche lui. Mi ha detto: «Mio marito e sua moglie sono morti dello stesso male». La loro storia (bellissima, sono il ritratto della felicità) è nata sulla condivisione di un percorso di dolore. Può succedere anche questo, nel magico “Terzo Tempo”. Aspetto le vostre lettere. Lo vorrei approfondire, l’eros fuori stagione. Così misterioso, così importante! Non siate pigri, scrivetemi.

L’erotismo cambia. Cambia il modo di stare insieme. Il piacere si annida in altri spazi della mente, in altre zone del corpo. Non è necessario scimmiottare i giovani

APRILE 2018 I 13


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__ATTUALITÀ__

UN VILLAGGIO PER MALATI DI ALZHEIMER

IL PAESE RITROVATO Ci sono negozi, un minimarket, un bar, un è la Cooperativa La Meridiana, il cui obiettivo parrucchiere e persino una chiesa dove rac- è quello di «far vivere i pazienti in un “paese” cogliersi in preghiera ed accogliente, in grado di un teatro nel quale svamantenere a lungo la loPRIMO ESEMPIO IN ITALIA, garsi. E poi appartamenti ro autonomia, contraSI TROVA A MONZA forniti di sistemi domotici standone l’isolamento». E PUÒ OSPITARE 64 RESIDENTI e tecnologia d’avanguarLa “cittadina” si estende E 55 OPERATORI SANITARI. CASE, LUOGHI D’INCONTRO dia. È Il Paese Ritrovato, su 14.000 mq, ed è stata E DI SVAGO, IN CUI PERSONALE il primo villaggio realizprogettata (arredi, strade, SPECIALIZZATO ASSISTE I PAZIENTI zato in Italia, destinato luci, odori, colori) tenendi Rachele Randon esclusivamente ad anziado conto delle problemani affetti dall’Alzheimer e tiche e dei percorsi di cua quelli colpiti da altre forme di demenza. ra dei pazienti, che vengono accompagnati Il luogo scelto per questo progetto innovativo in ogni momento da operatori sanitari in graè Monza, e l’associazione che lo ha realizzato do di assisterli senza essere invasivi.

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14 I 50epiumagazine.it I APRILE 2018



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__ SOCIETÀ ATTUALITÀ__

VITE PARALLELE A sinistra, Miguel Castillo sui banchi dell’Università; in basso, Irma Dall’Armellina tra gli orfani kenyoti.

+OPPORTUNITÀ di Carlo Penguin

Irma Dall’Armellina, 93 anni, è andata in Kenya per vedere da vicino l’orfanotrofio che ha aiutato a costruire. Miguel Castillo, 81 anni, è arrivato in Italia come studente Erasmus NONNA IRMA, come viene affettuosamente chiamata da tutti, è diventata improvvisamente una star del Web. Trolley rosso in una mano, un bastone da appoggio nell’altra, lo scorso febbraio è stata immortalata all’aeroporto Marco Polo di Venezia mentre si avviava al gate per imbarcarsi su di un volo diretto in Kenya. Fin qui niente di eccezionale, se non fosse che Irma Dall’Armellina ha 93 anni e ha deciso di intraprendere il primo viaggio fuori dai confini dell’Italia, per andare a svolgere attività di volontariato presso l’orfanotrofio che aiuta da anni con le sue donazioni. «Questa è la mia nonna Irma, una giovanotta di 93 anni che stanotte è partita per il Kenya ha scritto sua nipote Elisa, in un post su Facebook, accompagnato dalle foto della nonna -. Non in villaggio turistico servita e riverita, ma per andare in un villaggio di bambini, in un orfanotrofio. Ve la mostro perché credo che tutti noi dovremmo conservare sempre un pizzico di incoscienza per vivere e non per sopravvivere. Guardatela…

IN OGNI STAGIONE DELLA VITA, C’È SEMPRE UNA PRIMA VOLTA ma chi la ferma? Io la amo». E, infatti, nessuno “ha fermato” nonna Irma, che durante la sua permanenza in Kenya, ha visitato le strutture fondate da don Remigio Dal Santo e ha accarezzato il volto dei bimbi che aveva visto soltanto in foto.

16 I 50epiumagazine.it I APRILE 2018

Ora nonna Irma è tornata nella sua Noventa Vicentina, portando nel cuore l’amore di quei bambini «tanto poveri ma con una grande dignità», che permette loro di vivere «nella parte più difficile e sfortunata del pianeta». Un viaggio che ai bambini

THE AGE OF HAPPINESS

LYNN RUTH MILLER «Ho solo smesso di seguire i sentieri già battuti» A 50 anni ha iniziato a scrivere il suo primo libro; a 70 ha calcato per la prima volta il palcoscenico come cabarettista; a 77 anni ha iniziato a ballare il burlesque. E, ora, a 80 sta girando il mondo con il suo spettacolo. È Lynn Ruth Miller (nella foto), che afferma: «È fondamentale imparare nuove cose e cambiare dopo aver compiuto cinquant’anni. Se non avessi agito così, sarei in una casa di riposo. Invece sto lavorando al mio prossimo spettacolo».

kenyoti ha regalato tanto amore e ad Irma ha permesso di avere «tanti nuovi amici». Amici che non mancano neanche a Miguel Castillo, 81 anni, spagnolo. Anch’egli ha deciso di intraprendere un viaggio e lo ha fatto in qualità di studente Erasmus, il programma di mobilità degli studenti europei. Notaio in pensione, Miguel ha 4 bypass, conseguenza di un infarto avuto dieci anni fa; superata la malattia ha deciso di tornare sui banchi di scuola perché «un pensionato non deve osservare i cantieri, ma vivere». Così, con il sostegno dei nipoti, ha chiesto la borsa di studio Erasmus per il corso di Storia all’Università di Verona. Il rapporto con gli altri studenti? Ottimo: gli passano gli appunti e si aiutano reciprocamente. Timori per l’Erasmus? «Sarebbe imbarazzante essere invitato ad un pigiama party», ha dichiarato a El Pais.


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__ATTUALITÀ__

OLDUSHKA: MODA,

RUGHE E CAPELLI BIANCHI

La bellezza non conosce età secondo Oldushka, un’agenzia fotografica russa che ha fatto degli anni dei suoi fotomodelli un valore aggiunto: una qualità imprescindibile per dimostrare che ESSERE SE STESSI È LA “VERA BELLEZZA”

È INIZIATO PER CASO, da un progetto te, over 50. Ad eccezione di Sergey, fotografico i cui protagonisti erano i 45enne di San Pietroburgo, che Igor pensionati incontrati caGavar ha inserito nelsualmente per le strade l’agenzia «solo perché SONO 18, UOMINI E DONNE sembra più vecchio della della sua Russia. E veCHE IGOR GAVAR HA dendo quei volti e quei sua età». Sono 18 gli oldINCONTRATO CASUALMENTE corpi attraversati dal PER STRADA E FOTOGRAFATO. model di Oldushka che E CHE ORA FANNO PARTE impazzano su riviste e sfitempo, Igor Gavar, gioDELL’AGENZIA OLDUSHKA, LA vane fotografo siberiano, late di moda, e il loro dePRIMA CON MODELLI OVER 50 ha avuto l’idea di chianominatore comune, oldi Giovanni Orso mare “a raccolta” alcuni tre a non avere esperiendi quei “modelli per caso” za nel campo, sono le rue trasformarli in professionisti. Così è ghe ed i capelli bianchi, perché, «essere nata Oldushka, la prima agenzia nella se stessi - dice Gavar - è il modo per quale i modelli sono tutti, rigorosamencombattere gli stereotipi».

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__SOCIETÀ COSTUME__

In netta controtendenza con gli ultimi decenni, la Tv, il cinema e la carta stampata hanno smesso di ignorare l’esistenza della terza età. Risultato: un mix generazionale

CHI HA DETTO CHE NON ABBIAMO PIÙ L’ETÀ? di Anna Maria Melloni Centro Studi 50&Più «NON HO L’ETÀ, NON HO L’ETÀ, PER AMARTI…». Nel 1964 così intonava Gigliola Cinquetti, a soli 16 anni, aggiudicandosi il primo premio al Festival di Sanremo. Dopo 54 anni, il titolo di quel brano viene ripreso da Rai3 per lanciare una trasmissione sull’amore in età anziana, affermando, in ben 30 puntate, che l’amore dopo i 70 anni è oggi, in Italia, un fenomeno importante a cui è bene dare voce. La trasmissione ha avuto un tale successo che le puntate sono state replicate il sabato pomeriggio e il produttore, la PanamaFilm, ha invitato tutti gli over 60 che stanno vivendo JAMES IVORY una nuova storia d’amore, a mettersi Il più anziano vincitore di un Oscar in contatto con loro, per raccontarJames Ivory, 89 anni (a sinistra), ha vinto quest’anno si e dar vita a nuovi episodi (redal’Oscar per la Miglior sceneggiatura non originale (Chiamami zione.panamafilm@mail.com - tel. col tuo nome di Luca Guadagnino), diventando così la per0669407346). Sulla pagina Facebook sona più anziana ad aver vinto un Oscar competitivo.

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STORIE DI VITA dedicata alla trasmissione non mancano commenti entusiastici, accompagnati da quelli più critici: c’è chi trova questi innamorati agée delicati, teneri, romantici, chi non si perderebbe una puntata per nulla al mondo, chi dichiara di aver ritrovato la speranza guardando le storie… Ma c’è anche chi trova le coppie patetiche, chi lamenta la ripetitività delle storie, il silenzio sulle coppie gay, l’eccessiva ostentazione della vita sessuale... Sarà che gli over 65 sono aumentati di quasi 9 milioni in 50 anni, sarà che oggi rappresentano il 22,6% della popolazione (erano solo il 9,5% nel 1968!), ma oggi, in netta controtendenza rispetto agli ultimi decenni, tv, cinema e carta stampata sembrano aver smesso di ignorarne l’esistenza. All’ultimo Festival di Sanremo, le acrobatiche piroette dell’83enne Paddy Jones (classe 1934, nella foto d’apertura) impreziosivano l’esibizione de Lo Stato Sociale. Il giovane Renzo Rubino si è fatto accompagnare dal ballo dei nonni Mimma e Michele. Il direttore artistico del Festival, Claudio Baglioni (67 anni), tra gli altri partecipanti ha selezionato: Ornella Vanoni (83), Red Canzian (66), Roby Facchinetti (73), Riccardo Fogli (70) e Ron (64). Nell’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia ha sfilato Helen Mirren (72), protagonista con Donald Sutherland (82) del film di Virzì Ella & John, storia di due ot-

tantenni letteralmente in fuga dal controllo di figli troppo accudenti. Judi Dench (81) ha interpretato il ruolo della Regina Vittoria in Vittoria e Abdul di Stephen Frears. Charlotte Rampling (72) ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile in Hannah, di Andrea Pallaoro, storia di una donna che fa i conti con l’improvviso arresto del marito. Robert Redford (81) e Jane Fonda (80) hanno ricevuto il Leone d’Oro alla Carriera in occasione della proiezione di Our Souls at Night (Le nostre anime di notte), film prodotto da Netflix nel quale due vicini di casa vincono la solitudine attraversando le notti assieme. Sempre su Netflix è già arrivata alla sua quarta stagione la serie Grace and Frankie, interpretata da Jane Fonda e Lily Tomlin (79). Una delle sue ideatrici, Marta Kauffman, è famosa per aver creato la popolare sitcom americana Friends, dedicata a un gruppo di giovani amici, in programmazione dal 1994 al 2004. Dopo un ventennio, la Kauffman cambia target ed entra nelle vicende di due anziane signore che affrontano assieme, amiche per forza, l’abbandono dei rispettivi mariti decisi a rivelarsi, dopo 40 anni di amore segreto, per convolare a giuste nozze (previo divorzio dalle rispettive). Tutte storie nelle quali i protagonisti non sono accidentalmente anziani e le vicende raccontate fanno luce su pas-

saggi di vita importanti. I riferimenti all’età non mancano, non si glissa, non si fa finta di niente. Le storie nascono col preciso intento di raccontare cosa è ancora e sempre possibile in tarda età, quando, secondo le pellicole del passato, i giochi sembravano ormai chiusi. La vecchiaia infatti veniva rappresentata per mostrare prevalentemente il declino che l’accompagnava (Umberto D, Vittorio De Sica - 1952), l’esigenza di fare bilanci (Il posto delle fragole, Ingmar Bergman - 1957), la perdita e la malattia (La famiglia Savage - 2007) o l’eccezionalità di una storia rispetto a tutte le altre (Una storia vera, David Lynch - 1999). Sempre più spesso oggi vengono invece raccontate storie normali, come a sottolineare l’importanza di vivere pienamente questo tempo nuovo, progettandolo. Un cambiamento importante, atteso da tempo da chi si occupa di persone anziane, e che va accolto in tutta la sua positività, senza tuttavia pensare che la programmazione dei palinsesti coincida con l’adeguatezza delle politiche rivolte a questa fascia della popolazione.

IERI E OGGI

Lievito madre Le ragazze del secolo scorso di Concita De Gregorio e Esmeralda Calabria. Grandi donne del secolo scorso, molto note o solo molto vere, si raccontano alle donne del Duemila. Lievito madre nasce da una costola del progetto Cosa pensano le ragazze, realizzato con Repubblica su Repubblica.it, composto da mille interviste a donne dai cinque ai cento anni, raccolte in tre anni di lavoro, che hanno toccato tanti aspetti della vita al femminile: il lavoro, l’amore, il desiderio, la famiglia, il rapporto coi genitori, coi figli, la vanità, la percezione del corpo, l’invecchiamento. Le parole delle donne più grandi hanno dato origine a questo docufilm. Quindici donne famose nate nel Novecento: Adele Cambria, Giovanna Tedde, Natalia Aspesi, Nada Malanima, Esterina Respizzi, Lea Vergine, Giulia Maria Crespi, Luciana Castellina, Benedetta Barzini, Giovanna Marini, Emma Bonino, Cecilia Mangini, Inge Feltrinelli, Dacia Maraini e Piera Degli Esposti. Ma anche: Esterina (mondina), Bebi (casalinga), Giovanna (contadina sarda). Il docufilm è visibile su Raiplay.

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1968: cinquant’anni fa i movimenti di rivolta giovanili partiti nelle università, cambiarono il corso della storia e influenzarono l’intera società nei costumi, nell’istruzione, nella produzione culturale e nell’affermazione di nuovi diritti. Dall’Europa agli Stati Uniti, tutti i Paesi furono attraversati da un’onda di ribellione, per la prima volta globale e locale allo stesso tempo

__ SPECIALE 1968 __

L’ANNO IN CUI TUTTO ERA POSSIBILE +

IL 1968 RIMANE IMPRESSO NELLA MEMORIA COLLETTIVA COME L’EMBLEMA DELLA LOTTA CONTRO OGNI TIPO DI POTERE COSTITUITO. NON A CASO UNO DEGLI SLOGAN FU PROPRIO “VIETATO VIETARE”

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di Ilaria Romano

È PASSATO MEZZO SECOLO dal Sessantotto, anno simbolo di un movimento sociale e politico di protesta, richiesta di diritti civili e trasformazioni che hanno toccato tutti gli ambiti, dall’istruzione al lavoro sino alla produzione culturale. Un’onda che ha tracciato la storia di una generazione, quella dei giovani, e che per la prima volta ha fatto il giro del mondo assumendo tratti globali e locali allo stesso tempo. In Italia prende il via dalle università, nell’autunno del 1967, quando gli studenti occupano gli atenei delle principali città del Centro-Nord. Nella cultura del movimento confluiscono diversi filoni di pensiero critico e di protesta sociale, contro la società dei consumi, l’immobilismo del sistema d’istruzione, il modello patriarcale. »


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SPECIALE 1968 L’UNIVERSITÀ IN ITALIA

IL MAGGIO FRANCESE

«VOGLIAMO TUTTO»

Nel 1956 gli iscritti all’università in Italia erano circa 212mila. Appena dieci anni dopo il numero era raddoppiato arrivando a toccare quota 425mila. Gli atenei, che sino ad allora erano stati un’istituzione d’élite, si avviavano così a diventare luoghi di cultura e di istruzione “di massa”.

Nel maggio 1968 Parigi fu invasa da talmente tanti manifestanti, studenti e operai, che neppure De Gaulle poté fingere di non vedere. Il presidente francese pronunciò in Tv un appello (inascoltato) in cui prometteva, se riconfermato, di aprire una stagione di riforme per i più giovani.

Mentre in Francia studenti e operai sfilano quasi subito insieme, in Italia bisognerà attendere il 3 luglio del 1969 per vedere il primo corteo unificato. Fu a Torino, dove accanto agli operai che chiedevano affitti meno esosi, sfilarono anche gli studenti al grido di «Vogliamo tutto!».

Le stesse istanze si ritrovano in tanti Paesi europei come pure negli Stati Uniti, seppure con specificità diverse. «Questo movimento ha prima di tutto un tratto comune a tutti i Paesi in cui si è sviluppato: l’età fra l’adolescenza e i trent’anni - dice Giuseppe Ortoleva, sociologo delle comunicazioni di massa e autore del Saggio sui movimenti del 1968 in Europa e in America, oggi docente all’Università di Torino - e questo si lega al fatto che fosse in corso non solo una trasformazione profonda dei rapporti fra generazioni, in particolare fra le donne giovani e le loro madri, legata a vari aspetti di cambiamento dei costumi, ma anche perché stava esplodendo una cultura giovanile, fatta di rock, e di una certa ondata cinematografica». L’influenza dei media è stata importante, quindi? La televisione è stata determinante. Per le giovani generazioni era una presenza acquisita, mentre per quelle più anziane la tv era arrivata successivamente, ed avevano vissuto con la radio per molti anni. Questo mezzo fornisce per la prima volta una visione del mondo simultanea e globale. Se la radio era un mezzo nazionale affidato alla parola, la tv era un mezzo visivo. Già

AGLI OCCHI DI UNA DONNA di Giada Valdannini

DA “ANGELI DEL FOCOLARE” A «IO SONO MIA!»

«IL ’68 HA MESSO LE BASI perché il femminismo nascesse: le ragazze sono uscite di casa, hanno iniziato a parlarsi e a frequentare i maschi. Hanno rotto la condizione claustrale che era tipica delle generazioni precedenti». Sintetizza così il rapporto tra donne e Contestazione la scrittrice Lidia Ravera che sottolinea anche come «il ’68 avrebbe potuto essere femminista, ma non lo è stato. Si è limitato a consentire alle donne di uscire dai domiciliari, sfasciando il vincolo che voleva passassero dalla casa paterna

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a quella del marito. Le donne hanno rotto gli schemi per non rientrare più. Ed è lì che si sono poste le basi del femminismo». Un’analisi condivisa dalla giornalista Francesca Pansa, attiva nel movimento femminista, che dice: «Pur avendo dodici anni nel ’68, mi accorgevo benissimo quanto le cose stessero cambiando. Venivo da una famiglia comunista e perciò ero abituata a sentir parlare di politica. Ogni 1° maggio, in piazza per la Festa dei lavoratori, e nell’aprile del ’66 accompagnai mia so-


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LA PRIMAVERA DI PRAGA

IL ’68 E LO SPORT

NASCITA DI UN’ICONA

Il 5 gennaio 1968, nell’allora Cecoslovacchia, viene eletto il riformista Alexander Dubcek alla guida del Partito Comunista. Il suo programma di abolizione della censura e di riforme economiche è però interrotto dall’invasione delle forze del Patto di Varsavia nell’agosto dello stesso anno.

Anche lo sport è coinvolto: ai Giochi olimpici del 1968 a Città del Messico gli atleti di colore statunitensi Tommie Smith e John Carlos attuano la loro protesta antirazzista e, sul podio dei vincitori, alzano il pugno chiuso in un guanto nero, simbolo del movimento “Black Power”.

Nell’ottobre 1967, prima del grande risveglio, l’esercito boliviano annunciò la morte di Ernesto Guevara, detto il “Che”. Insieme a Fidel Castro, era stato eroe della rivoluzione cubana. La sua drammatica scomparsa contribuì a farne un simbolo della lotta contro ogni forma di oppressione.

ACCADDE IL...

rella più grande ai funerali di Paolo Rossi. Un ricordo straziante di cui sento ancora l’emozione e che fu l’inizio di una stagione che sarebbe stata calda e satura di cambiamenti ma, dal punto di vista delle donne, ci sarebbero ancora voluti degli anni. Era evidente, infatti, quanto le ragazze nel movimento avessero sempre lo stesso ruolo e che, se a fatica erano riuscite a liberarsi dallo stereotipo che le voleva “angeli del focolare”, avevano finito per diventare “angeli del ciclostile”». «Eravamo le compagne che si occupavano della cambusa nella scuola occupata - ricorda Li- »

nel 1966 era stata inaugurata la mondovisione, ad esempio. Insomma c’è un riconoscersi della gioventù internazionale nella musica, nello stile, nel modo di rappresentare il mondo. Che cosa unisce la cultura del Sessantotto? Quello che unisce è l’idea di rivolta. Per alcuni c’è l’ideale di rivoluzione nel senso politico del termine, ma anche per chi non teorizza la rivoluzione c’è la volontà di ribellarsi dei figli contro i padri, delle donne contro gli uomini, dei giovani contro i vecchi, dei neri contro i bianchi, della parte umana più impulsiva contro quella più razionale. A questo elemento se ne aggiungono altri: la crisi delle istituzioni educative, per l’avvio dell’istruzione di massa, e perché i modelli dell’università e delle scuole risultavano ancora legati ad un periodo completamente diverso. L’oggetto di rivolta è anche l’istituzione educativa nella sua rigidità, in nome di un’idealistica speranza di mettere sullo stesso piano studenti e insegnanti nel fare insieme il loro lavoro di scoperta e ricerca. Stiamo parlando di una generazione che legge molto, ma soprattutto acquistando in formato tascabile i libri che poi contrappone ai docenti

14 gennaio In Sicilia, un forte terremoto provoca 300 vittime e migliaia di feriti. L’epicentro è nel Belice

2 aprile A Washington, l’anteprima mondiale di 2001: Odissea nello Spazio, di Stanley Kubrick

6 giugno

A Los Angeles, viene assassinato Robert Kennedy, candidato dei democratici alle Presidenziali Usa

con i loro manuali e la loro educazione autoritaria. Quindi, la contestazione è soprattutto culturale? La contestazione interessa il prodotto culturale nel senso più caratteristico del termine, quindi Marx contro i filosofi tradizionalmente amati nell’università italiana, Freud contro gli psicologi tradizionali, ma c’è anche una ribellione nella scelta del come si decida di studiare. C’è un elemento idealistico, perché questa idea dell’autoapprendimento spesso è piuttosto ingenua e vincolata alle mode, ma mette in discussione un modello autoritario dell’insegnamento. Quali sono invece gli aspetti locali, specifici, del Sessantotto? Il Sessantotto oltre a essere globale è profondamente locale. Quello di Torino è diverso da quello di Milano, perché diverse sono le università, le tradizioni culturali della città, con un ceto intellettuale più di sinistra a Torino rispetto a Milano. Cosa ci ha lasciato il Sessantotto? Quello che all’epoca non era così evidente e che invece è il lascito più importante del Sessantotto è che questo movimento globale passa attraverso la scoperta e la rivendicazione di identità che si contrap- » APRILE 2018 I 25


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SPECIALE 1968 pongono a quelle precedenti. Un esempio è il movimento dei neri americani, che negli anni Sessanta lancia lo slogan “nero è bello”. Da qui parte la rivendicazione della diversità, non dell’uguaglianza. La nascita dei movimenti “diversitari” è un fenomeno che il Sessantotto internazionale non vede subito con molta chiarezza. I neri rivendicano la propria identità, la grandiosa ondata femminista esalta la donna nella sua diversità, un’idea contrapposta a quella di parità dei movimenti femministi della prima metà del Novecento. I movimenti identitari, anche quelli anticoloniali del terzo mondo, vengono interpretati non tanto come la rivolta dei Paesi poveri contro quelli ricchi, ma come rivendicazione della propria identità culturale. Ma i contatti fra gruppi di diverse nazionalità non furono particolarmente intensi. Solo i tedeschi di Berlino Ovest cercarono di creare movimenti internazionali, ma sostanzialmente ogni ’68 ha la sua storia.

dia Ravera -; stavamo zitte, non parlavamo nelle assemblee; noi non eravamo mai nella leadership, piuttosto eravamo sempre di complemento. Facevamo le collette, vendevamo i giornali perché eravamo carine»: ruoli che, pur portando le ragazze fuori di casa, finirono chiaramente ben presto per andare loro stretti ed è forse là che gemmano i semi che fioriranno solo quando, qualche anno più tardi, esploderà il movimento femminista. «Nel ’68 - secondo l’attrice Ottavia Piccolo - le battaglie delle donne non erano così preminenti: abbiamo assistito piuttosto a una contrapposizione vecchi contro giovani». In effetti, secondo molti, compresa Lidia Ravera: «Il ’68 è stato una sorta di parricidio rituale celebrato da una generazione intera. Un passaggio che è tipico di tutte le adolescenze - e che segna l’ingresso nella vita adulta - ma che per i giovani del movimento della Contestazione è divenuto rito collettivo. Per quelli della mia generazione ha significato un forte momento di condivisione e la chiave di un au-

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tentico senso di appartenenza». Eppure, non di rado, quando si parla di femminismo, sono in molti a definirlo, come la stessa Lidia Ravera, «una rivoluzione interrotta, un fiume carsico che si inabissa per poi riaffiorare. Proprio come sta avvenendo in questo periodo col movimento del MeToo e la denuncia, nel mondo dello spettacolo ma non solo, delle molestie subite dalle donne e del loro rifiuto degli antichi codici dello sfruttamento del corpo femminile. Una rivoluzione lunga che non è ancora finita». Nata, come noto, per effetto e conseguenza del caso Weinstein, legato appunto all’omonimo regista americano accusato di molestie e aggressioni sessuali da numerose attrici e culminato in Italia con


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la denuncia a suo carico, per le stesse ragioni, da parte dell’attrice Asia Argento. «Da collega - ci ha detto Ottavia Piccolo - non posso che solidarizzare con le donne che hanno denunciato (in Italia, oltre 120 tra attrici, registe, produttrici, intellettuali hanno sottoscritto una lettera sul tema dal titolo Dissenso comune, Ndr). Non l’ho fatto finora per il rischio che le mie parole fossero manipolate; ma del movimento MeToo penso ogni bene e mi sento di dare massimo sostegno a tutte coloro che trovano il coraggio di denunciare mentre a chi obietta chiedendo perché non l’abbiano fatto prima, mi sento di dire: “Vorrei vedere te al loro posto!”. Non esiste, infatti, il momento giusto per denunciare: esiste solo il momento in cui la donna si sente pronta a farlo». E se le radici profonde di questo movimento vanno ricercate nel passato recente, è evidente quanto affondino negli ultimi cinquant’anni di storia delle donne. «Il ’68 - spiega Francesca Pansa - ha allargato gli orizzonti di tutti. Ha dato modo di pensare in maniera diversa, più altruistica, più generosa anche perché è stato un movimento che è entrato subito in connessione coi diritti sociali e degli operai. È il femminismo, però, che ci ha aiutate a prendere consapevolezza della nostra vita di donne, del nostro corpo e ad avere più coscienza dei nostri diritti nel mondo del lavoro. Di fatto, il femminismo è stata

la più grande rivoluzione del Novecento». Ma a cinquant’anni dai fatti, cosa resta nella consapevolezza delle donne? «Negli Anni ’80 e ’90 - per Ottavia Piccolo - abbiamo perso di vista ogni conquista, facendo credere ai nostri figli che i diritti guadagnati sul campo fossero una volta e per sempre quando invece i numerosi omicidi di donne dimostrano che le basi del rapporto uomo-donna vanno costantemente vigilate e che gli uomini vanno ancora educati al rispetto». Una strada in salita, dunque, il cui punto di arrivo, secondo Lidia Ravera, è chiaro: «La rivoluzione sarà conclusa quando l’universale non sarà più maschile, ma sarà doppio: maschile e femminile. Quando le donne potranno invecchiare conservando lo stesso fascino che conservano gli uomini vecchi. Quando saranno libere di vivere una vita intera senza cadere fuori dai canoni che le rendono meno accettabili quando passano gli anni. Quando invecchieranno come gli uomini quindi senza angoscia, senza vergognarsi, senza levarsi gli anni, sentendosi inadatte perché non più fertili né oggetto del desiderio. Solo allora vorrà dire che si è arrivati a un punto. Perché quella femminista è una rivoluzione culturale molto profonda, che ha fatto dei passi avanti sul piano dell’emancipazione, ma non dell’affermazione della differenza. Noi dobbiamo affermare la differenza e l’uguale valore».

Guardando all’oggi: si potrebbero riprodurre le condizioni per un “nuovo Sessantotto”? La generazione degli anni Sessanta era ottimista: c’era crescita economica e non si parlava ancora dei costi del progresso, la problematica ecologica esploderà solo dopo, e c’era la certezza che la condizione dei giovani sarebbe stata migliore di quella dei loro genitori. Oggi abbiamo una crisi strisciante che va avanti da anni con un livello di disuguaglianza che non ha precedenti, rispetto alla quale le ipotesi di rivolta si sono consumate nel corso degli anni senza che si siano sviluppati progetti alternativi. Non è che i giovani di adesso siano più apatici di quelli del Sessantotto, è che c’è una delusione profonda, una crescita sempre minore, uno spostamento delle risorse, un clima di sfiducia nelle possibilità di azione di un movimento collettivo.

MOVIMENTO STUDENTESCO

In Italia L’ondata di proteste negli atenei inizia a Torino, il 10 gennaio e, via via, nelle principali università italiane. A Roma, nei pressi della facoltà di Architettura di Valle Giulia, si verificano gravi scontri fra gli studenti e le forze dell’ordine che tentano di impedire l’accesso all’università

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SPECIALE

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la letteratura IL BISOGNO + DI RACCONTARE IL CAMBIAMENTO

+UN ANNO VISTO

FAMIGLIA, SCUOLA, SOCIETÀ: IL ’68 VIVE UN CONFLITTO A TUTTO TONDO CHE NON È SOLO UN MOMENTO STORICO, MA UNA CONDIZIONE ESISTENZIALE COLLETTIVA

DAL DI DENTRO

TIGRE DI CARTA di Olivier Rolin Il libro simbolo del Maggio Francese Il Maggio Francese visto dal di dentro, nel romanzo più compiuto mai stato scritto sul Sessantotto. Così è stato giudicato Tigre di carta di Olivier Rolin. Errori, tanti, e tanti sogni, speranze e ancora errori. Ma senza rimpianti, rancori, malinconie, complicità con lucidità e distanza. Il protagonista, alter ego dell’autore, leader di quella rivoluzione, racconta alla giovanissima Marie, che di quel Maggio ha sentito soltanto un’eco mitizzata e poi successivamente demolita. Di notte, in un luogo simbolo, il boulevard périphérique di Parigi, crocevia delle storie che vi si sono intrecciate: in quel posto ideale per riannodare i fili di un discorso interrotto, il narratore ripercorre per quella figlia senza più padre il “viaggio” che ha portato alla fine del suo amico, padre della giovane, e di quel sogno.

POSSIAMO PARTIRE Intellettuali eretici, da Pier Paolo Pasolini. movimenti di contestazione, Sembrerebbe di dover bambini rivoluzionari trovare una certa sine giovani operai: tonia intellettuale tra sono loro i protagonisti la contestazione sessantottesca e le sue ridi questa stagione flessioni sulla società italiana di quegli anni. Ma il testo più noto - e di Renato Minore al tempo stesso il più discusso - con la data del Sessantotto è la sua poesia Il Pci ai giovae li spinge all’autodistruzione, ni!: dopo lo scontro alla Fauna volta che, come all’imcoltà di Architettura, lo scritprovviso è arrivato, se ne va tore si schiera contro gli stunello stesso modo. denti e a favore dei poliziotti, Non tutti i poeti, naturalmente, i primi “figli di papà”, i secondi guardano con diffidenza ai mo“figli del popolo”, costretti per vimenti di contestazione. C’è povertà a indossare la divisa. l’entusiasmo dell’ottantenne Un rapporto controverso e Ungaretti, in una famosa foto ambivalente. La critica alla sotra gli slogan di un’assemblea. cietà e al sistema degli studenAi giovanissimi si rivolge Elsa ti-contestatori è per lui appaMorante, che nel ’68 pubblica rente, interna alla borghesia e Il mondo salvato dai ragazzida essa assorbita. ni, rivoluzionari per natura e Ma il ’68 è per Pasolini anche vitalismo, “unico pubblico forse l’anno di Teorema, film e rocapace di ascoltare la voce dei manzo. L’avvento di un ospite poeti”. Un inno all’adolescenza, in una famiglia alto-borghese alla sua energia e bellezza come provoca un autentico terrevisione politica per cambiare moto. Seducendo tutti quanti il mondo. «Un manifesto po- madre, padre, due figli litico scritto con la grazia della mette in crisi le loro certezze

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favola, con umorismo, con gioia», scrive Pasolini. Per la verità, negli anni Sessanta le nuove generazioni sempre più spesso vedono piuttosto nella musica leggera il veicolo idoneo tanto per soddisfare i propri bisogni di liricità, quanto per riconoscersi politicamente. Figure come Bob Dylan e Joan Baez, eventi quali il festival di Woodstock (tre giorni di “pace, amore e musica” per oltre cinquecentomila persone), sono il simbolo di quel periodo in cui nasce anche in Italia una nuova generazione di artisti, ”cantautori” come Guccini, Ciampi, De André. Uno degli scrittori più esplicitamente in-


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fluenzati dal Sessantotto è Nanni Balestrini che, con Vogliamo tutto (1971), riprende fin dal titolo un celebre slogan raccontando le vicende di un giovane operaio meridionale durante le lotte dell’autunno caldo alla Fiat, con un linguaggio assai vicino al parlato. È la realtà del cosiddetto “operaio-massa”, spesso immigrato verso le città industriali del Nord, vittima di un “fordismo” spinto all’eccesso, perso negli ingranaggi di una catena di montaggio che lo aliena dal proprio agire all’interno della fabbrica. Un altro autore molto legato al Sessantotto è il Nobel Dario Fo, che nel 1969 porta sulle scene Mistero Buffo, monologo recitato in un irresistibile gergo padano (il grammelot), nel quale sfilano diversi episodi narrati nei vangeli apocrifi. La carica dirompente, radicalmente antiautoritaria dell’opera si ritrova anche nel successivo

Morte accidentale di un anarchico, ispirato alle controverse vicende della morte di Giuseppe Pinelli. Infine, due altri scrittori che in modo diverso - hanno vissuto lo stesso clima e le stesse suggestioni di quel fatidico anno. Il primo è Renzo Paris: i suoi testi, da La stanza a Cani sciolti, Frecce avvelenate, La casa in comune, Filo da torcere e Fuori rotta, sono qualcosa di diverso: un primo amarcord generazionale, una prima, irregolare e frammentaria lettura del Sessantotto e anche del Settantasette. Quasi un diario giocato per ritratti a matita, schizzi e bozzetti, a dieci o vent’anni di distanza. Il secondo è Andrea De Carlo con il romanzo Due di due del 1989, appena ripubblicato dalla casa editrice La Nave di Teseo. La scuola di quegli anni è vista come una vecchia nave in procinto di affondare. L’ambien-

TAROCCHI E GIALLI

Calvino e Malerba, i grandi sperimentatori Nel campo della narrativa, alla fine degli anni Sessanta, la “rivoluzione” significa anche una crescita d’interesse per la sperimentazione. Tra i molti esempi, Calvino e Malerba. Il primo decide di “adoperare i tarocchi come una macchina narrativa combinatoria”, impostando Il castello dei destini incrociati. Un’opera di straordinario fascino, in cui lo scrittore apre al lettore la sua fucina, lo accompagna tra i personaggi chiamati in causa. Luigi Malerba, in Salto mortale, smonta e rimonta i congegni tipici del giallo. La voce narrante è l’inafferrabile “Giuseppe detto Giuseppe” che un bel giorno s’imbatte in una gamba umana “alla quale è attaccato il corpo di un uomo, sgozzato”. Il lettore percorre con diletto i sentieri del surreale, il sornione narratore strizza l’occhio al linguaggio televisivo e pubblicitario.

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DA LIBRO A FILM

Attraverso gli occhi di un 19enne la cronaca di un mondo che cambia ATTUALISSIMO

L’America con i suoi conflitti, il Vietnam, gli omicidi di Kennedy e Luther King, la crisi dei democratici, sembrano aprire uno spazio nuovo per contestazione e movimenti sociali. Kerouac, Ginsberg, Ferlinghetti incarnano i valori di libertà individuale, anticonformismo e critica della società, propri dei moti studenteschi. In quei giorni del 1968, un diciannovenne è catapultato nella protesta e inizia a tenere un diario dell’occupazione. Armato solo del suo idealismo e della sua curiosità, James Simon Kunen dà vita a una cronaca di sit-in e pestaggi: un tentativo lucido di decifrare il mondo degli adulti, con riflessioni coraggiose, spesso dure digressioni su amore, musica, sport, viaggi. Vero romanzo di formazione, il suo Fragole e sangue diverrà quasi immediatamente il fortunatissimo film di Stuar Hagmann, premiato a Cannes.

tazione nel mondo studentesco, in un liceo milanese, fa emergere l’insofferenza per un insegnamento vecchio e autoritario. Arrivano i primi collettivi, le proteste, le lotte, la politica. Le grandi questioni, legate alle trasformazioni socioculturali in atto, sono viste in

una dimensione di quotidianità attraverso lo sguardo dell’io narrante adolescente. Famiglia, scuola, società: il conflitto non può essere motivato soltanto dal momento storico, ma è una collettiva condizione esistenziale, in un periodo di profondi mutamenti.


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SPECIALE

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l’arte

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La DOPPIA DIRAMAZIONE dell’arte nata in quel periodo: da un lato il concettuale, dall’altro la comunicazione di Ersilia Rozza IL CONCETTO fondamentale per l’arte nel ’68 e dintorni era chiaro: «Una creatività aliena da quell’idolatria che viene solitamente tributata all’opera d’arte», come ricorda il pittore e fumettista Pablo Echaurren. Con due direzioni differenti però, quella di una ricerca ideologico-concettuale fortemente motivata e quella di campionare la realtà e le aspirazioni del quotidiano per renderle comunicabili. «In quegli anni difficili di grandi mutamenti, il ruolo dell’artista doveva essere il più chiaro possibile», afferma Franco Mazzucchelli, le cui installazioni hanno punteggiato mezza Europa. «L’artista deve orientare al bene, deve promuovere la purezza dell’avvicinamento all’arte smantellando ogni barriera di eli-

LA RICERCA DELL’IMPOSSIBILE E LA PARTECIPAZIONE tarietà, lasciando libero il pensiero. Per me l’arte è libertà». E l’architetto Vittorio Magnago Lampugnani parla di ostinazione «nel cercare di ottenere una delle cose per cui valga veramente la pena di combattere: l’impossibile». Se pure Mario Schifano dipinge nel 1968 la grandiosa Festa cinese piena di bandiere rosse (gli era stata commissionata dall’avvocato Gianni Agnelli per la sua sala da pranzo e venne prontamente rifiutata), non è solo verso la

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sinistra e i suoi movimenti che si muoveva l’arte di quei giorni. Certamente cercava il “messaggio”, il significato, il concetto, e insieme rifuggiva l’incomunicabilità e l’esteticità, la vera “tragedia” di molta arte del XX secolo. Il ’68 manifesta la propria ribellione utilizzando sia la pittura tradizionale, sia le invenzioni del concettuale, sia soprattutto mezzi “bassi” come le fanzine, i manifesti, i fumetti, le “azioni” nei collettivi e nei centri sociali. L’arte ir-

rompe nello spazio pubblico e lo spettatore “vede quindi partecipa”. «Utilizzavamo linguaggi nuovi - ci dice uno dei protagonisti, Fernando De Filippi - anche per la sinistra, che era ferma a Guttuso e alla linea dettata dalla rivista di partito “Rinascita”. Partivamo dai mass media, dimenticando ogni tipo di naturalismo. C’era sempre un progetto, una costruzione in funzione sociale. La nostra idea era di coniugare fantasia ed estremismo». Vincenzo Agnetti, Franco Angeli, Nanni Balestrini, Paolo Baratella, Mario Ceroli, Ugo La Pietra, Giacomo Spadari, Matteo Guarnaccia e gli altri realizzarono un corpus di opere fuori dagli schemi, un insieme vivace e magmatico di comunicazioni visive, con l’intento di contestare il mondo e di proporne la ricostruzione sulla base dell’equità sociale e della meraviglia.


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SPECIALE 1968 PROTAGONISTI 1 Mario Schifano, Festa cinese (1968) 2 Matteo Guarnaccia, Medium (1968) 3 Paolo Baratella,Vieni signora Felicità (1970).

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BASTA AVANGUARDIA!

Dalle mille e una correnti ed estetiche del secolo breve, il ’68 fa emergere la concretezza

TANTI LINGUAGGI

L’arte povera (con la Land Art) e il supermanierismo “concettuale” (ovvero il Superman-ierismo, per chiarirne il rapporto diretto con la comunicazione di massa e i suoi eroi) sono, più della politicizzata “arte attivista” e dell’inafferrabilità situazionista, i momenti internazionali del ‘68. Scomponendo i linguaggi nei diversi livelli - fisiologico, psicologico, semantico - per analizzarne le possibilità, proposero la riscoperta dei valori profondi della natura con interventi attivi sul reale, senza quasi intenti estetici bensì “solo” simbolici, ed espressione di rivolta in ogni manifestazione della vita e accettazione eclettica di stimoli dalle più diverse fonti. Ovvero “l’arte riconquista il suo prestigio superando l’avanguardia e non continuando a innovarla con risultati modesti ed enorme fatica” (Paolo Portoghesi).

L’ARTE? È VITA OPPURE NON È! Come afferma lo studioso Marco Meneguzzo, «un’arte del Sessantotto propriamente detta non ci fu, ma gli artisti, o quanto meno la maggior parte di loro, cambiarono stile e atteggiamento. Furono sessantottini». L’arte diventa territorio del dialogo tra l’artista e la società: l’uno ha un concetto da esprimere e l’altra deve poterlo recepire. Le idee vanno oltre i limiti dell’opera tradizionale, per permettere una comunicazione bidirezionale il più possibile ampia. Emilio Isgrò: «Il ’68 apriva la strada a una visione più ampia dei linguaggi che adoperavamo: si rinnovava il linguaggio per rinnovare il mondo che a esso sta dietro. Io ho parlato del mondo di tutti i giorni cercando di usare un linguaggio che arrivasse al pubblico ma non nella maniera più consueta. L’artista pensa sempre di essere alla vigilia di una rivoluzione e la rivoluzione viene dall’opera che sta creando». Fernando De Filippi: «C’era questa spinta, questa rabbia. Se tu ce l’hai incontri poi il linguaggio che la esprime. Stai nel mondo dell’arte

e senti la necessità di superare l’immagine colta, filtrata. Io lavoravo sulle immagini delle riviste e le portavo all’interno di questa nuova visionarietà, di questa nuova maniera visiva». Pablo Echaurren: «I “luoghi dell’arte” mi sono sempre andati stretti, convinto che altrove, “nella strada”, nella confusione di generi, nell’allargamento dell’ascolto e dell’incontro, si possa trovare una legittimazione più concreta. Percepivo la possibilità reale di modificare segmenti di tempo e di spazio attorno a me. Sentivo di far parte di un insieme desiderante che stava cambiando se stesso e il mondo circostante». Dopo la superficialità della Op-art, la optical in bianco e nero, è la vita, e con essa persino la parola (come “poesia visiva” priva di slogan), a entrare nell’arte, farsi arte e viceversa. Le avanguardie l’avevano preconizzato, la pop art aveva tentato, il ’68 lo fa davvero. Franco Vaccari: «Io considero il ’68 l’anno più bello di tutto il secolo: sembrava che la gente fosse diventata più intelligente».

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SPECIALE

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la musica

I giovani pensavano che l’utopia fosse a portata di mano. Lo fu veramente solo nella musica

UN SOGNO A RITMO DI ROCK, MENTRE IL MONDO CAMBIAVA FACCIA +

MUSICA LIVE

di Raffaello Carabini

I miglioramenti delle tecniche di registrazione iniziano a far apprezzare anche le performance dal vivo EVOLUZIONI

I concerti attirano nei club, così come ai nuovi megaraduni, migliaia e migliaia di ragazzi. Tra gli Lp live usciti nel ’68 almeno due sono formidabili: Cheap Thrills dei Big Brother And The Holding Company, con l’irraggiungibile Janis Joplin (“Quando sono sul palco faccio l’amore con migliaia di persone, ma poi torno a casa sempre sola”) e Undead dei Ten Years After, grande rock-blues con il mito della chitarra Alvin Lee. Mentre in Italia è il Mina alla Bussola dal vivo a indicare lo standard della “musica leggera” del periodo. 32 I 50epiumagazine.it I APRILE 2018

SE LO SPARTIACQUE fu Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, uscito nella summer of love del ’67, lo svolgimento vero delle tematiche in esso contenute avvenne nel doppio Lp senza titolo, il White Album pubblicato l’anno successivo. L’ampia gamma di stili cui fanno riferimento le canzoni allarga gli orizzonti e l’insieme è pervaso dalla segreta inquietudine che tutto, come i più bei sogni, possa finire in fretta. Il rock cambiava faccia, e la musica del secolo con esso. I generi superavano le barriere: la convinzione che fosse giunto il momento della grande svolta portò ad azzerare gli scenari conosciuti e trovare connessioni tra gruppi e situazioni artistiche inizialmente isolate e distanti. L’idea comune è:

“Un disco che gira è un ufo che trasporta la coscienza e la conoscenza tra le persone e persino tra le generazioni”. Dalla psichedelia al folk-rock, dall’hard-rock al progressive, dall’acidità al rock-jazz, dal West Coast sound al bluesrock, e chi più scava, più generi trova e più talenti apparsi in quel periodo scopre. Lp geniali, oltre ai capolavori qui a fianco, sono firmati Bob Dylan, Cream, Pentangle, Soft Machine, Frank Zappa, Van Morrison, The Band, Love... Dice Ricky Gianco: «Fu un momento pieno di desideri, di crescita, con molto di positivo e qualche scoria successiva, ma succede sempre quando ci sono cambiamenti importanti: se non fai nulla non accade nulla». In Italia la scanzonata e inno-


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ALBUM INDISPENSABILI

Un anno che fece la storia della musica

cua insofferenza dei giovani verso il mondo degli adulti diventa voglia di cambiare e consapevolezza della propria identità. Finisce la stagione dello yé-yé, quella degli urlatori rock’n’roll e del beat, e si aprono gli scenari d’autore dei nuovi cantautori e del nuovo rock. «Prima si facevano le canzonette - continua Gianco -, alcune carine per carità, ma quando parlavi d’amore c’era una lei che non si sapeva chi fosse, poi è arrivata la “coscienza”, abbiamo cominciato a mescolare il rock con il sociale, il reale, il politico. Io ho smesso di scrivere canzoni per due anni, prima di riuscire a incidere quelle che sentivo. Ero diventato un altro». JAZZ + ROCK

Il jazz apre alle contaminazioni. Inizia la fusion con il rock: il primo Davis elettrico, Miles In The Sky, più jazz, e Child Is Father To The Man dei Blood, Sweat & Tears, più rock.

Il ’68 è stato un anno determinante nella storia del rock. Vi proponiamo alcuni album indispensabili in ogni discoteca che si rispetti. 1 Pink Floyd, A Saucerful Of Secrets. Il volo nella psichedelia, nel sogno e nello spazio, punteggiato da mille intuizioni, della band ancora con Syd Barrett. 2 Jimi Hendrix, Electric Ladyland. Rock allo stato incandescente. 3 The Beatles, The White Album. Il doppio Lp senza titolo rappresenta la summa del più importante gruppo del XX secolo. 4 Grateful Dead, Anthem Of The Sun. Il rock dei “figli dei fiori”. 5 The Incredible String Band, The Hangman’s Beautiful Daughter. Il manifesto del folk psichedelico inglese. 6 The Rolling Stones, Beggars Banquet. La “simpatia per il diavolo” e il rock-blues più sotterraneo e inquieto di sempre. 7 Iron Butterfly, In-A-Gadda-Da-Vida. Heavy e progressivo.

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E in Italia? Meritano di essere ricordati: Fabrizio De André, Vol. 2° - Tutti morimmo a stento: la difficoltà del vivere; Ivan Della Mea, Il rosso è diventato giallo: la canzone “militante”; New Trolls, Senza orario senza bandiera: l’album concept.

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SPECIALE

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il cinema

I venti della contestazione del Sessantotto non potevano non investire il cinema, le sue storie e il suo linguaggio, rendendolo ben presto un canale di forte impatto e suggestione

IL CINEMA TRA IDEOLOGIA E RABBIA GENERAZIONALE di Barbara Di Sarno

I VENTI DI CONTESTAZIONE, sollevati dal movimento del Sessantotto, investirono anche il cinema come medium transnazionale per veicolare messaggi di rottura culturali, politici e civili di una nuova generazione di cineasti. Come hanno recentemente affermato Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri, curatori della retrospettiva Rebels 68. East ‘n’ West Revolution nell’ambito del Trieste Film Festival: «Un film non doveva più essere il cinguettio meraviglioso di un usignolo dentro la gabbia dorata, ma la fine di ogni gabbia e la possibilità per tutti di prendere una macchina da presa in mano senza chiedere permesso e scoprire altri mondi possibili». Nel decennio 1960-1970 le istanze più radicali trovano un punto di riferimento in Francia in Jean

Luc Godard e nel movimento della Nouvelle Vague. Il cinema diventa per questi giovani autori uno strumento con cui mettere in atto una severa critica della civiltà dei consumi e della mercificazione dei rapporti umani. Il realismo soggettivo, l’ambiguità narrativa e i finali aperti, il montaggio frammentario e discontinuo e l’utilizzo della macchina da presa a mano, il ribaltamento delle trame borghesi e le metariflessioni sul cinema, sono le cifre stilistiche di film come Fino all’ultimo respiro (1960), Jules e Jim (1962) e Effetto Notte (1973). In Italia la forte tensione ideologica è il tratto distintivo del cinema politico di Gillo Pontecorvo e di quello di impegno civile di Elio Petri, delle maschere grottesche di Marco Ferreri e delle tematiche rivoluzionarie dei fratelli Taviani. La crisi della borghesia viene spesso rappresentata come un fenomeno senza possibilità d’uscita, generando - come ha scritto

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il critico Fernaldo Di Giammatteo - “film di maschere mostruose”, orrendi ritratti di famiglia in cui le rivoluzioni sono possibili solo nelle utopie. Prove ne sono film come I pugni in tasca (1965) dell’allora esordiente Marco Bellocchio o Prima della rivoluzione (1964) del giovanissimo Bernardo Bertolucci. I movimenti studenteschi

contro la guerra nel Vietnam, contro il segregazionismo razziale e le ingiustizie sociali, rappresentano per gli Stati Uniti l’occasione per mettere in discussione quell’ideologia del progresso e della supremazia che fino ad allora aveva nutrito la società americana e il suo cinema. Da Arthur Penn a Sydney Pollack, da Robert


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TRA CONTESTAZIONI, RIVOLTE e RICONOSCIMENTI

I Festival internazionali e le cerimonie degli Oscar

Altman a Martin Scorsese, da Francis Ford Coppola a Sam Peckinpah, i registi della New Hollywood decidono di portare queste tematiche rivoluzionarie nelle convenzioni di genere. Film come Il Laureato (1967), Easy Rider (1969), Piccolo grande uomo (1970), Soldato Blu (1970) rappresentano le tappe di un percorso che ridiscute i miti fondanti della nazione e rinnova i suoi valori civili, la rabbia generazionale e la voglia di libertà che nel cinema ha modificato, per sempre, lo sguardo e le menti di intere generazioni di spettatori.

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Il movimento del ’68 fu protagonista di tutti i grandi eventi cinematografici internazionali. Travolto dagli eventi del Maggio Francese, il Festival di Cannes fu costretto a chiudere anticipatamente a causa dell’invasione prima degli studenti in rivolta e poi di un gruppo di cineasti - tra i quali spiccano François Truffaut, Jean-Luc Godard e Louis Malle - che dall’anno successivo organizzerà una selezione parallela a quella ufficiale del Festival, la Quinzaine des Réalisateurs. Sull’onda della contestazione francese, la protesta di registi, sceneggiatori, attori e critici, che mettono in discussione l’industria del cinema fa sì che la 29ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia segni il termine dell’assegnazione dei premi e il carattere di competizione della Mostra, dall’edizione successiva fino al 1980. Ma anche l’assegnazione degli Oscar è influenzata dai movimenti per i diritti civili e dalla lotta alla segregazione razziale. Pluripremiati nel 1968 furono infatti due film antirazzisti, La calda notte dell’ispettore Tibbs, con cinque statuette, e Indovina chi viene a cena, con due.

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In apertura, Indovina chi viene a cena. A sinistra, l’attrice Jeanne Moreau e, sotto, il regista Marco Bellocchio. In questa pagina: 1 Il Laureato 2 Grazie zia 3 François Truffaut e Catherine Deneuve 4 Prima della rivoluzione 5 Soldato blu


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SPECIALE

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la moda

Anche la moda dà il suo contributo alla ricerca e all’espressione dellaa libertà: l’ispirazione nasce dall’abbigliamento dei popoli oppressi e persino dei deei marinai di Barbara Chakra NELLA MEMORIA STORICA e nell’immaginario collettivo di intere generazioni, il ’68 rimane l’anno simbolo della rivoluzione culturale in Europa, lo strappo fortef rt fo r eemente ment n e voluto voluto di vo d sgu sguardi g ardi d visiov siovi

nari sul futuro e nuovi ideali transnazionali, di contestazioni e rivendicazioni, di sconvolgimenti e rinnovamenti. La ribellione - la ricerca della libertà attraverso il disprezzo delle gerarchie e dell’ordine istiituziionall i zzato - prende prend de istituzionalizzato forma f rma nell’ambito della moda fo nel rifiuto rifi f uto dell’abbigliamento borghese e dell’immagine apparentemente distopica di f mminili che si fanno fe f nno fa corpi femminili sempre più magri e androgini - non più provocanti ma prof gure maschili fi vocatori - e di figure f nno dei capelli lunghi fa che fanno il loro elemento distintivo e del maglione

DALLA MINIGONNA ALLO STILE HIPPY deell’e colorato e dell’eskimo (in sostiituziione della deellla giacca e della stituzione cravatta) il loro loro marchio. Rifi f utando l’establishment l’e ’ s Rifiutando de moda, gli dell’industriaa della hippies alla alla fine al f ne degli fi d anni Sesdiv i entaaron i veri trensanta diventarono d ett ds tter imponendo impon nen i propri cadsetter noni, a loro vvolta influenzati e da mondo del contaminati dal rock c , del cinema cinema e dalla scorock, pert r a di Paesii e popoli p perta lontani, nuov ove mete met e e dei deei loro lo viaggi. Dalnuove minigoonna allo stile hipla minigonna p , dalle py dal allle frange f py, al metal loook: molte delle look: ten tendenze lanciate

d tutto il oggi dai designerr di ealltàà nate mondo sono in realtà proprio in questoo periodo. itivamente Consacrata definitivamente te Bardot e dall’attrice Brigitte dalla modella Twiggy, iggy, la mienta un rinigonna rappresenta igliamento chiamo a un abbigliamento infantile, comodo e spensiei rato in totale contrasto con il tailleur sartoriale della donna adulta e seria. Legate iconograficamente alla popolazione dei pellerossa, le frange iniziano a comparire su giacche e gonne in segno di solidarietà con la causa del popolo op-


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press dei Nativi Ameripresso ani e perfettamente in lica cani c la controcultura nea con nea egli anni Sessanta. I tid degli a zampa di p piici pantaloni pici derivano invece f lefa el elefante in dodall’a dall’abbigliamento ai marinai che taazio tazione necessità di aravvev avevano sulle ginocchia i otol ro rotolare quando spazzapant pantaloni ano il ponte o di protegva vano ere gli stivali dalle intemge gere perie I giovani che rifiuperie. a an i brand della moda taav tavano per gli acquiriicor ricorrevano d abbigliamento al ti di st sti dell’usato, milimerc m mercato taare e non: fu così che i tare a zampa divenpant pantaloni taaron popolari, fino a estarono seere identificati tra i simsere boli di quegli anni. boli

+ABBIGLIAMENTO DAL FUTURO

METAL LOOK

Il fascino spaziale della contestazione Negli anni di 2001: Odissea nello Spazio e dell’allunaggio dell’Apollo 11, il designer spagnolo Paco Rabanne - insieme allo stilista Pierre Cardin diventa il pioniere dello stile spaziale. «I miei modelli sono come delle armi», dichiara Rabanne a Marie Claire. Le cotte di maglia, simili a quelle medievali, rielaborate però in chiave futuristica, la tessitura fatta di placche di metallo e confezionate con ganci, occhielli e pinze al posto di ago e filo, guardano a una nuova femminilità, audace e coraggiosa. In pieno boom spaziale, anche il mondo dello spettacolo desidera i suoi modelli: una delle prime attrici a seguirlo è Audrey Hepburn nel film Due per la strada, mentre è diventato un mito il corto e sensuale abito in stile medievale, fatto in maglia di metallo, realizzato per Jane Fonda (nella foto) nel film Barbarella.

L’EMANCIPATORE

Yves Saint Laurent: la rivoluzione in passerella «Ho coscienza di aver fatto progredire la moda del mio tempo e di aver permesso alle donne di entrare in un universo a loro vietato», disse una volta Yves Saint Laurent. In un decennio di rivoluzioni, lo stilista francese ebbe il merito di rendere le donne libere di indossare capi prima a loro inaccessibili, rivoluzionando per sempre lo stile femminile. È diventato un’icona il suo abito a trapezio - spalle strette, rigorosamente sopra il ginocchio e punto vita inesistente mentre il suo smoking da donna, presentato per la prima volta nella collezione Haute Couture A/I 19661967, introdusse un abito tradizionalmente maschile nel guardaroba femminile. Così come gli va il merito di aver inaugurato l’allora scandalosissimo nude look con la camicetta in mussola trasparente proposta sulle passerelle del 1968. L’anno dopo sarà la prima giacca sahariana per donne a diventare un capo cult ben sostenuto dall’introduzione di motivi etnici, gioielli, conchiglie e tonalità provenienti dall’Africa e dall’Asia, in un mix di esotismo e fascino multiculturale tipico di quel decennio.

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+ In apertura: abiti Anni ’60 e la stilista Mary Quant. Sotto: la modella Twiggy. In questa pagina: 1 L’attrice Lauren Bacall e la figlia Leslie con lo stilista Yves St. Laurent 2 Un capo di alta moda 3 La tipica tolfa 4 La sahariana


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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__ IN ITALIA, ANCHE I PIÙ GIOVANI SONO COINVOLTI

Sono 170mila i giovani (15-24 anni) che assistono un familiare. Un compito che fa perdere amicizie e opportunità lavorative. (Fonte Istat)

Sono soprattutto le mogli e le figlie dei pazienti, ad occuparsi dell’assistenza e della terapia

CAREGIVER, UN IMPEGNO A TEMPO PIENO PER MOGLI E FIGLIE di Lavinia Viti

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PRO E CONTRO

Spesso occupate 24 ore su 24, le caregivers pagano il loro impegno con problemi di salute, lavoro e vita privata SE È LA CAREGIVER AD AVERE BISOGNO DI ASSISTENZA

Prendersi cura di un familiare gravemente malato, fa diminuire fortemente le spese a carico del Ssn, ma la maggior parte delle donne sperimenta sulla propria saluta il peso dell’assistenza, che spesso occupa l’intera giornata. Stress, stanchezza, perdita di peso, diminuzione delle ore di sonno, depressione sono i disturbi della salute che attanagliano un numero sempre crescente di donne impegnate come caregivers. Sintomi che si sommano ai cambiamenti nella vita lavorativa, ai problemi in ambito familiare, alla rinuncia del tempo libero, alla perdita delle amicizie.

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È UN TERMINE anglosassone entrato da tempo anche nel nostro linguaggio comune: caregiver, ovvero l’assistente familiare che aiuta quotidianamente, e con una disponibilità che arriva a coprire le 24 ore, un proprio congiunto non autosufficiente. Un impegno gravoso che nel nostro Paese veste soprattutto i panni femminili. Da una ricerca condotta da Ipsos per Farmindustria e Onda-Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna, su un campione di 800 intervistate, risulta che 9 donne su 10 si occupano di un familiare malato o affetto da disabilità. Le caregivers si preoccupano di tenere i contatti con i medici e gli specialisti per le terapie, sorvegliano il paziente e intervengono in caso di pericolo imminente, senza per

questo trascurare lavori domestici come lavare, stirare, cucinare. La ricerca ha evidenziato che l’86% delle donne svolge tale ruolo occupandosi principalmente di prevenzione (66%), del percorso terapeutico del congiunto (65%), dei colloqui con i medici durante la diagnosi (58%) e della terapia (59%). Dati che confermano la situazione emersa in uno studio condotto dal Censis sui familiari dei malati di Parkinson avanzato, per il quale il 76,4% dei caregivers sono donne - mogli e figlie - impegnate in media 10 ore al giorno nell’assistere il paziente. L’età media delle caregivers è di 58 anni e il 30% di esse non usufruisce di un aiuto esterno; ciò le porta ad un progressivo isolamento con gravi conseguenze sulla loro vita privata e sulla salute.


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Il percorso della vitalitĂ


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SOCIETÀ ATTUALITÀ il 53,9% sono straniere, il 62,9% vive da sola, il 72% «DORMO SULL’ERBA e ho molti amici intorno a non ha un lavoro e il 70% ha vissuto una separazione me», cantava Lucio Dalla in Piazza Grande. Un tridal coniuge e/o i figli. La maggiore anzianità degli buto a chi vive sulle panchine, fra umana debolezza italiani comporta anche una maggiore durata della («A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io, a condizione di senza dimora. modo mio avrei bisogno di sognare anch’io») e orI dati sono stati raccolti, nel 2014, su 158 comuni goglio («A modo mio quel che sono l’ho voluto io»). attraverso le Unità di Strada e i volontari che prestano Il clochard, infatti, è spesso stato descritto come assistenza di vario genere, ed hanno fatto emergere una figura romantica (primo fra tutti Charlie Chaplin che se la maggior parte delle persone che vive per in Luci della Città), il vagabondo identificato con strada o in condizione di grave emarginazione utilizza chi ha voluto rompere gli schemi, se non addirittura i servizi cosiddetti “salvavita” - mensa o accoglienza ribellarsi alle regole della società. Ma la realtà è notturna -, vi è un 10% (5.000 persone) che non si molto più dura e, soprattutto, raramente chi vive rivolge a nessuna struttura e non usufruisce di alcuna senza fissa dimora lo fa per scelta. prestazione se non avvicinati per strada dai volontari. La Caritas di Roma ha stilato una casistica e ha idenSono i più soli, i più a rischio di essere vittime di tificato varie tipologie di homeless, sulle quali poi violenza, soprusi; sono tarare gli interventi: coloro che la mattina si va da chi è stato vengono ritrovati morespulso dal mondo ti per il freddo. Sono del lavoro, ad anziani quelli ai quali i voloncon un declino psicotari della Croce Rossa, fisico adattivo e sulla della Caritas e di tante strada da anni, da chi altre organizzazioni diè dipendente da droga stribuiscono pasti e od alcool a chi, invabevande calde in giro lido o malato cronico, per le città cercando di è stato espulso da sincerarsi delle loro ospedali, dalle vittime condizioni. di violenze domestiPerché chi vive per che (soprattutto donstrada ha delle esigenne e bambini) alle ze primarie: mangiapersone affette da di Daniela Floridia re, dormire, lavarsi. malattie psichiatriche, Su WikiHow - la sefino ai migranti e ai zione di Wikipedia che serve a chi vuole sapere giovani. Ogni storia è una storia a sé, e le situazioni “come fare cosa” -, dove c’è una pagina “Come vireali sono ancora più complesse, perché quasi sempre vere per strada”, sono queste (mangiare, dormire, si sommano due o più eventi concomitanti: la perdita lavarsi) le tre sezioni della guida, in verità tarata di un lavoro stabile insieme alla separazione dal cosu una realtà prettamente americana e soprattutto niuge e dai figli sono le situazioni più rilevanti neldestinata a chi per strada ci sta per scelta o quasi l’innescare un percorso di progressiva emarginazione per una vacanza alternativa (ad esempio, se dormi che conduce alla condizione di “senza dimora”, come per strada ma riesci a curare la tua igiene personale, emerge dall’Indagine Nazionale condotta da fio.PSD con i soldi risparmiati puoi andare nel ristorante (Federazione Italiana Organismi per le Persone che desideri senza farti cacciare). senza Dimora) in collaborazione con il Ministero Molto più concreta, anzi indispensabile - una mapdel Lavoro e delle Politiche Sociali, Istat e Caritas. pa completa di tutte le strutture che a vario titolo È questa indagine a stimare in 55mila i senza dimora possono offrire assistenza, con indirizzi, orari, perin Italia. Oltre l’85% uomini, il 59,4% sono stranieri, corsi dei mezzi pubblici per raggiungerli e numeri in media più giovani degli italiani: il 46,5% ha meno di telefono - la guida recentemente presentata di 35 anni mentre il 10,9% degli italiani ha più di dalla Comunità di Sant’Egidio, che ha lanciato un 64 anni (circa 2.000 persone). Fra le donne, invece,

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FRA DISPERAZIONE E SPERANZA

Senza tetto, vagabondi, clochard, homeless, addirittura barboni: così sono chiamate le persone senza fissa dimora. Ma non tutti davanti a loro si voltano dall’altra parte…

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allarme: «A Roma 7.500 persone vivono in strada o in alloggi di fortuna». La guida Dove mangiare, dormire, lavarsi a Roma è stata dedicata a Modesta Valenti, una donna che viveva alla Stazione Termini, morta perché il personale dell’autoambulanza chiamata per soccorrerla si rifiutò di prenderla a bordo per la sua sporcizia. A lei è stata anche intestata, virtualmente, Via Modesta Valenti, una delle vie fittizie che consentono l’iscrizione anagrafica necessaria affinché i senza fissa dimora possano ottenere la residenza e documenti quali carta di identità, tessera sanitaria, etc. L’iscrizione all’anagrafe è uno dei diritti che si danno per scontati, e scontati evidentemente non sono. Anche per questo, a Bari nel 2017 è stato avviato il primo tirocinio dedicato a Il diritto per strada. Accesso ai diritti per le persone senza dimora, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università pugliese e la

Onlus “Avvocato di strada”. Se le esigenze primarie di chi non ha un posto fisso dove vivere sono dormire, mangiare lavarsi, anche cosa fare delle poche cose che si posseggono può diventare un problema. Striscia la Notizia ha scoperto che a Roma gli alloggiamenti dei contatori (della luce piuttosto che dell’acqua) su strada sono utilizzati dai senza tetto per lasciare coperte, indumenti o oggetti personali. In Portogallo e in Olanda si stanno diffondendo degli armadietti con lucchetto che consentono a chi non ha una casa di riporre gratuitamente gli effetti personali. La fornitura della chiave è anche un’occasione per consentire agli operatori

DIRITTI

Senza dimora e senza voto Oggi sono circa 200 i comuni che hanno predisposto una via fittizia per l’iscrizione anagrafica dei senza tetto. Mancano però all’appello circa il 75% dei comuni con più di 15mila abitanti: una mancanza che lede anche il diritto di voto dei senza fissa dimora che, in tal modo, non hanno alcun seggio di riferimento per potersi esprimere durante le elezioni.

sociali di entrare in contatto con le persone in difficoltà. La stessa logica, ovvero quella di andare a cercare chi ha bisogno di aiuto e di stabilire con loro un rapporto continuativo, ha ispirato il progetto di Lava Mae, un’associazione no profit che, a San Francisco, ha trasformato dei vecchi autobus in bus con docce. In tal modo si possono raggiungere gli homeless sparsi per la città, restituendo loro quella dignità che parte dall’igiene personale. Anche in Australia gli autobus diventano alloggi, sebbene transitori, per i senza tetto e i loro animali. Ogni Sleepbus, contiene 22 “capsule” per dormire, bagni ma anche un ricovero per gli animali. Un’iniziativa simile è stata avviata a Portsmouth, nel Regno Unito, dove l’intera comunità ha contribuito a trasformare un autobus a due piani in un alloggio per senza tetto, sostituendo tutti gli arredi originali del bus con elementi funzionali come letti a castello, divani e fornelli, donati da commercianti e imprenditori. »

+ PER SAPERNE O FARE DI PIÙ WWW.CARITAS.IT WWW.SANTEGIDIO.ORG WWW.FIOPSD.ORG WWW.HOUSINGFIRSTITALIA.ORG

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SOCIETÀ ATTUALITÀ Diversa è la filosofia che ha ispirato invece la creazione del network Housing First, nato negli Stati Uniti, mutuato in altre realtà europee, come in Portogallo con il nome di “Casasprimeiro”, e attivo dal 2014 anche in Italia, dove può essere tradotto come “Casa prima di tutto”. L’idea, che ha dimostrato di abbattere i costi rispetto all’assistenza tradizionale - a Bergamo con il progetto “Rolling Stones” sono stati risparmiati dai 50 ai 100 euro al giorno per ogni utente -, capovolge il classico percorso che vede dopo una prima assistenza (mensa o altri servizi), l’accoglienza in strutture a bassa soglia come dormitori o in comunità e, solo in alcuni casi e alla fine, il reinserimento in una normale abitazione. L’Housing First, che nel 2016 - in appena due anni - aveva già coinvolto 556 persone accolte in 186 appartamenti (per famiglie, condivisi, singoli), parte invece con un immediato inserimento dell’utente in appartamento e mira alla progressiva riconquista dell’autonomia personale e dei legami sociali. Come dimostrano anche i risultati: a sei mesi dall’inserimento, il 73% dichiarava di incontrare persone per un caffè e aver fatto nuove amicizie nel quartiere, il 67% presentava livelli di salute fisica e mentale stabile, ma soprattutto, a distanza di un anno, l’82% manteneva la casa e l’8% era uscito sì dal programma, ma per raggiunta autonomia. Per poter poi dire, come Lucio Dalla: «Santi che pagano il mio pranzo non ce n’è».

TROPPI, TANTI

#IOSIAMO DALL’IO AL NOI 55.000

i senza dimora in Italia: l’85,7% è uomo, il 58,2% straniero, vive da solo il 76,5%. L’età media è di 44,4 anni. Gli italiani superano i 50.

Si allunga,

rispetto al 2011, la condizione di senza dimora. Diminuiscono dal 28,5 al 17,4% i senza dimora da meno di tre mesi, mentre aumentano dal 27,4% al 41,4% chi lo è da più di 2 anni e chi lo è da oltre 4 (dal 16% al 21,4%).

(Fonte: 2014 - Indagine Nazionale sulle condizioni della persone senza dimora, condotta da Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Istat, Caritas e fio.PSD Federazione Italiana Organismi per le Persone senza Dimora)

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Il primo spettacolo teatrale dedicato al mondo del volontariato per raccontare le storie di chi “non ha voce”, ma che ogni giorno cambia e migliora la vita di tante persone PER LA PRIMA VOLTA sulle scene uno spettacolo teatrale dedicato al mondo del volontariato (40.000 associazioni, 6,5 milioni di persone). Nato da un’idea di Andrea Guolo e di Tiziana Di Masi, che ne è l’interprete, è realizzato in coproduzione con il Teatro Stabile di Verona. Tiziana Di Masi (nella foto, in alto) è un’attrice impegnata da anni nel teatro civile, interprete, fra gli altri, di Mafie in pentola e di Tutto quello che sto per dirvi è falso, una piece sulla contraffazione che ha superato ormai le 170 repliche. Ci racconta con entusiasmo di questo nuovo progetto: «#IOSIAMO è una mappa

del bene. Nasce per dare voce a chi si impegna per gli altri costruendo giorno dopo giorno una società migliore. Abbiamo girato l’Italia e incontrato persone meravigliose, abbiamo raccolto le loro storie e le portiamo in scena: fra queste quella di Francesca, che ha vissuto per strada soffrendo, oltre che delle privazioni, degli sguardi sprezzanti delle persone, o di Vito, che da titolare di azienda finisce a vivere su una panchina ma non si rassegna, reagisce, riesce a ricostruirsi una vita e ora è lui a servire i pasti al Refettorio Ambrosiano». Per info e date: www.tizianadimasi.it


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La loro patria è il Web, vivono e lavorano spostandosi da un Paese all’altro. Basta la connessione! Cresce il fenomeno dei “nomadi digitali”, professionisti che lavorano in remoto e, sfruttando Internet, decidono di cambiare lo stile di vita in base alle loro esigenze

__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

IL LAVORO AL TEMPO DEL WEB

Q

di Rita Nicosanti

QUELLI CHE GIRANO IL MONDO, lavorando ovunque grazie ad Internet: sono loro i nomadi digitali, il fenomeno che sta crescendo a dismisura nel nostro Paese. Non si tratta soltanto di viaggiatori incalliti, con la valigia sempre pronta, bramosi di conoscere il mondo collezionando timbri sui passaporti. Ma ci sono anche tantissimi imprenditori o freelance, che sfruttano le possibilità offerte dalla tecnologia per lavorare dove vogliono. «I nomadi digitali sono professionisti che, facendo leva sul proprio desiderio di indipendenza e libertà, decidono di utilizzare le tecnologie digitali per lavorare in remoto e non rimanere sempre nello stesso luogo»: è questa la risposta di Alberto Mattei che, nel 2010, ha fondato il portale www.nomadidigitali.it, ormai punto di riferimento per questa community di professionisti. «Il » APRILE 2018 I 43


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SOCIETÀ ATTUALITÀ sito è nato con l’idea di condividere le esperienze di questo nuovo modo di concepire il lavoro. È un progetto collaborativo, le persone si raccontano, si scambiano idee, consigli. Si cresce insieme». Alberto, che si divide tra la Sicilia e Malta, ha le idee chiare sul ruolo del lavoro in remoto: «Incentivare questo tipo di lavoro significa migliorare la qualità della vita. Perché un conto è perdere un’ora in macchina, ogni mattina, bloccati nel traffico per raggiungere il luogo di lavoro, e poi trascorrere tutta la giornata in ufficio con persone che ci sono più o meno gradite. Un altro è lavorare in un posto che ci rende sereni, dove ci sono gli affetti, clima e cibo ottimi. Del resto, è stato dimostrato che lavorare con persone felici migliora la produttività, ed è per questo che molte aziende stanno promuovendo anche lo smartworking. Il lavoro sta cambiando: prima si veniva pagati per stare dietro la scrivania, oggi invece si viene pagati per risolvere dei problemi, per portare nuove idee. Ed in questo contesto la creatività diventa fondamentale, e per essere creativi, si sa, bisogna stare bene». Ecco allora che, il nomadismo digitale, può diventare un’opportunità. Ma come si sceglie una destinazione? Certamente il fattore economico è fondamentale, e si mira a Paesi in cui costo della vita e regime fiscale siano bassi: «A livello europeo racconta Alberto - i più gettonati sono il Portogallo, le Isole Canarie ed anche l’Esto-

ESTONIA

LA PATRIA DEI RESIDENTI DIGITALI

Non solo esperti informatici. I nomadi digitali spesso uniscono le loro passioni personali con il mondo del lavoro, provando nuovi modelli di business, promuovendo e vendendo online prodotti e servizi. Fra questi, la possibilità di aprire un’azienda digitale Il piccolo Paese ha un programma di e-residency che, per 100 euro, offre la residenza estone on line, con la possibilità di aprire una società a bassa pressione fiscale e un conto in banca a distanza. Un’opportunità che ha colto al volo Stefano Mei, venticinquenne di Prato che, dopo esser stato sfruttato in varie aziende in Italia, ha deciso di mettersi in proprio come Digital marketer: «Ho aperto un’azienda digitale in Estonia, che amministro totalmente on line, ovunque io mi trovi. L’opportunità di essere parte attiva a livello economico-culturale della prima nazione digitale è impagabile, ed anche essere il primo “straniero” della famiglia è stata ed è una bella sensazione».

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nia per la parte fiscale. Allargando ancora di più il quadro troviamo Bali ma soprattutto la Thailandia, che offre costi di vita bassi, una buona connessione Internet e tanti spazi di coworking». E a chi gli domanda se sentono la mancanza del posto fisso, la risposta non si fa attendere. «Il nostro segreto? Vedere la precarietà non come un ostacolo, bensì come un’opportunità, ed avere la forza di metterci sempre in gioco»: a raccontarci la sua esperienza è Simona Camporesi (www.simonacamporesi.it), che abbiamo raggiunto alle Canarie. Editor, ghost writer e web writer, Simona si divide tra l’isola spagnola, l’Asia e la Romagna, la terra dove è nata. «Oggi, a 42 anni, mi sento più energica di quando ne avevo 30 ed ero chiusa in un ufficio. Ho sempre lavorato nell’editoria classica, ma non mi sentivo adeguata a quella routine quotidiana. Mi sono licenziata tre volte, e poi ho trovato la forza di reinventarmi rispolverando una vecchia passione, quella per la scrittura. È così che, a quarant’anni, sfruttando anche le potenzialità del Web, mi sono ricostruita una nuova

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LE ORIGINI NEL 2007-2008, A SEGUITO DELLA CRISI DEL MERCATO IMMOBILIARE, LE AZIENDE INIZIANO A PUNTARE SULLE TECNOLOGIE MOBILI. NASCE L’IPHONE E ANCHE IL NOMADISMO DIGITALE

professione, e sono felice». Anche per il genovese Gianluca Bottaro (www.gianlucabottaro.info), i quaranta hanno segnato la svolta: «Ho capito che era giunto il momento di seguire le mie passioni ed eliminare tutte le restrizioni di orario e di luogo fisico imposte da un’attività tradizionale. Principalmente mi occupo di sviluppo Web, vivo parte dell’anno tra l’Italia e le Canarie, e parte in giro per i continenti: Asia, America Latina, Stati Uniti. Fino ad una decina di anni fa questo era impensabile, ma oggi i sistemi di comunicazione ci permettono di avere clienti in tutto il mondo, e di gestire un team diffuso su diverse nazioni pro-


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prio come se fossero nell’ufficio sotto casa, creando una vera e propria azienda liquida». A volte però si diventa nomadi digitali per tornare ad abbracciare le proprie radici. È il caso di Sabrina Barbante, blogger e traduttrice (www.sabrinabarbante.com): «Un tempo lavoravo a Milano in un ufficio di comunicazione, ma ho deciso di lasciare il posto fisso per viaggiare di più seguendo i miei tempi (e non solo il fine settimana), ma soprattutto per riavvicinarmi alla mia terra, la Puglia». Oggi Sabrina vive a Lecce e la sua routine quotidiana si svolge tra il pianificare le presenze a convegni di settore, organizzare viaggi, scrivere articoli per il blog, e spesso tutto ciò lo fa standosene in spiaggia. «Il segreto di questa professione? Bisogna essere persone molto autonome ed in grado di disciplinarsi spiega Sabrina -, perché

non avere un ufficio fisso non è solo libertà, ma significa gestirsi tutto da sola, dalle questioni burocratiche ai solleciti di pagamento, dalle questioni previdenziali alle malattie e ai giorni di ferie». Anche Edna Lopes è uno spirito libero che ama girare il mondo. «Sono nata a Capo Verde da una famiglia multietnica. Ho vissuto dall’Africa alla Cina, passando per l’India, le Filippine, il Brasile ed il Portogallo. Prima lavoravo come Executive Office in una multinazionale del settore Real Estate (proprietà immobiliari, ndr). Viaggiavo molto e mi capitava di avere giornate lavorative da 15 ore». Ritmi però che erano incompatibili con il suo desiderio di maternità: «Volevo essere una mamma vera, non volevo perdermi le prime parole, i primi passi, i momenti importanti, ed è per questo che ho scelto un lavoro che mi permettesse di essere anche mamma». Edna parla sei lingue ed oggi è una Digital Office Manager & Traduttrice Giurata (www.easyofficemanager. com): «Svolgere un lavoro location independent non ha prezzo! Me ne sono resa conto un’estate in cui mi sono trovata a lavorare a 550 metri dal suolo. Mi trovavo su una terrazza a Victoria’s Peak, il punto più alto di Hong Kong ed ogni volta che alzavo lo sguardo dal mio laptop avevo una vista spettacolare dello skyline di Kowloon Bay. Semplicemente indimenticabile!».

SALUTE C HE SI CONQU ISTA

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cultura LIBRI ARTE TEATRO MUSICA CINEMA

__LIBRI CULTURA__ POETA, ROMANZIERE, autore di saggi e sceneggiature, più volte candidato al Nobel, l’ottantunenne albanese Ismail Kadare è il creatore di grandi narrazioni, aedo innamorato e critico del suo popolo, testimone degli orrori perpetrati dal totalitarismo tra realtà storiche e leggende che rievocano grandezze e tragedie del passato balcanico. Come nell’ultimo romanzo La bambola. «È la mia storia, la mia educazione mescolate alle ragioni del mio distacco da un Paese e da una famiglia forti e segnanti». Ma è anche «un vero e proprio omaggio a mia madre - dice lo scrittore, esule dal 1981 a Parigi -, una figura muliebre con ambizioni, ma anche tante paure in cui si rispecchiano le ferite del mondo balcanico». Dice ancora Kadare: «Piccola e fragile come cartapesta, era una donna sensibile, insicura, indebolita dal confronto austero con la tradizione. Così sviluppò negli anni un profondo complesso d’inferiorità

FRAGILE + E DELICATA COME LA CARTAPESTA

verso chi la circonLA BAMBOLA dava, viveva con LA NAVE DI TESEO angoscia la passio127 PAGINE 17,00 EURO ne del figlio emanGiudizio di 50&Più: cipato - libero e indipendente - per i libri e la letteratura. Considerava con crescente preoccupazione la mia carriera accademica poi letteraria, Sullo sfondo del tragico una strada che un giorno mi allontapassato balcanico, nerà da lei. E finirà l’omaggio ad una madre, per confessare il figura muliebre suo tormento in e ambiziosa, ma anche una lingua in cui si cimenta goffamenfragile, insicura te, credendo di poe piena di paure ter attingere a un livello intellettuale di Renato Minore che non le apparteneva». «La mia è quasi una passeggiata denMALANOTTATA tro un universo intimo e pieGiuseppe Di Piazza HarperCollins, 284 pagine no di tensione»: così conclude prezzo: 17,00 euro Kadare che, con i suoi libri, è Giudizio di 50&Più: riuscito a far comprendere i Un giovane cronista palermitano si barcamena traumi di un Paese troppo a tra la vita redazionale e le disavventure del lungo isolato, benché affacprivato, amori, incontri, fragilità... E si trova ciato sull’Adriatico, ritenuto sulle piste dell’omicidio di una bella cecoslovacca - fuggita dal soa torto lontano.

cialismo reale per sostituirgli il sogno mediatico del tuca tuca -, amante di boss, nobiluomini e rampolli borghesi. Così, da improvvisato detective, un po’ smarrito, pieno d’ironia e con l’intuito giusto, il cronista si muove nella sua ricerca che è anche la scoperta di una città violenta e, a suo modo, ammaliante e tentacolare. La verità ha un doppio fondo, si allarga in figure e ambienti conosciuti, scivola verso scenari prevedibili e imprevedibili. Giuseppe Di Piazza è molto abile nel distendere sulle pagine un sentimento di nostalgia molto forte. Per quella Palermo bella e terribile degli anni Ottanta, per quei (suoi) vent’anni che furono anni di autentica formazione.

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__ARTE CULTURA__ INFORMAZIONI SULLE MOSTRE Luci del Nord. Impressionismo in Normandia Forte di Bard Via V. Emanuele II, 85 - Bard (Ao) Info: tel. 0125833811 www.fortedibard.it

Impressionismo e avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art Palazzo Reale P.zza del Duomo 12, Milano Info: tel. 0288465230 www.palazzorealemilano.it

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DA NON PERDERE

NUORO

Le pittrici futuriste L’elica e la luce. Le futuriste. 1912-1944 è una bella e rara mostra che propone la forza e la tensione della presenza femminile nella corrente che avrebbe dovuto esserne più refrattaria. Cappa (moglie di Marinetti), Wulz, Mori, Gloria, Regina sono capaci di esiti artistici importanti e originali. Museo Man, fino al 10 giugno CATANIA

Toulouse-Lautrec L’aristocratico contino (era affetto da nanismo) Henri fu geniale illustratore della Belle Époque parigina, tra rivoluzione industriale e bordelli, cabaret e bohème, come mostra Toulouse-Lautrec. La Ville Lumière. Palazzo della Cultura, fino al 3 giugno

Una carrellata sulla corrente artistica più apprezzata e praticata, dalle origini alle successive avanguardie

MOSTRE

A BARD E MILANO, UNA VISIONE ALLARGATA DELL’IMPRESSIONISMO

di Ersilia Rozza

NESSUN DUBBIO: la corrente artistica più amata dagli italiani, siano essi appassionati visitatori di mostre oppure (e anche) dilettanti del pennello, è quella impressionista. E lungo la penisola non manca mai un’esposizione dedicata al movimento dell’attimo fuggente da cogliere sulla tela. In questo periodo due rassegne partono dagli albori dell’impressionismo per arrivare alle sue eclatanti conseguenze. Al Forte di Bard, all’imbocco della Valle d’Aosta, è aperta fino al 17 giugno Luci del Nord. Impressionismo in Normandia, che racconta la nascita della pittura en plein air (grazie anche all’invenzione dei colori

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a olio nei tubetti metallici facilmente trasportabili), in un paesaggio variegato di scogliere e distese di campi, di spiagge e frutteti, tra cieli tersi e tempeste di vento e di mare. Ammiriamo il nord della Francia, prima con gli occhi dei precursori Corot, Courbet, il “re dei cieli” Boudin, poi con le “impressioni” di Monet, Renoir, la Morisot, Bonnard. A Milano, Impressionismo e avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art propone 50 quadri di difficile visibilità, provenienti dal museo americano, che vanta una collezione di 300mila opere d’arte. Qui la prospettiva storica è spostata più avanti,

dall’impressionismo maturo dei luminosi paesaggi e delle vie cittadine, dei ritratti intensi e degli sgargianti fiori, si arriva al primo ’900 delle incipienti avanguardie. Quadri meravigliosi di Renoir e Monet, Sisley e Utrillo, Pissarro e l’americana Mary Cassatt, precedono quelli altrettanto importanti di Gauguin, Van Gogh, Braque, Matisse, e poi di Dalì, Rouault e Chagall. E alcune sculture, firmate Rodin, Brancusi, Picasso.


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LA SCIENZA, LE DONNE, L’ASSURDO E L’IMPEGNO

GLAUCO MAURI E ROBERTO STURNO IN SCENA IL 13, 14 E 15 AL TEATRO COMUNALE “M. DEL MONACO” DI TREVISO CON FINALE DI PARTITA DI SAMUEL BECKETT. REGIA DI ANDREA BARACCO. INFO: 0422540480

Viaggio fra i palcoscenici italiani dove arte e vita si mescolano raccontandoci la storia dell’umanità

TEATRO Dna. Prodotta dal Teatro Eliseo di Roma, la pièce sta riscuotendo consensi in tutta Italia grazie al testo dell’americana Anna Ziegler, all’attenta regia di Filippo Dini, anche attore insieme a Lucia Mascino, Giulio Della Monica, Dario Iubatti, Alessandro Tedeschi e Paolo

ROMA

Luoghi d’incontro «Il Teatro è uguale per tutti» è il refrain che ha accompagnato in questa stagione il Teatro di Roma. Spazio aperto e plurale in cui arte e vita si mescolano come a ribadire l’urgenza che il palcoscenico possa e debba diventare un luogo d’incontro in cui riconoscersi. Su questa linea si inserisce il capolavoro eduardiano Il Sindaco del Rione Sanità con la regia di Mario Martone, per la prima volta alle prese con un testo del grande drammaturgo napoletano. In scena al Teatro Argentina di Roma, dal 17 al 29, l’allestimento di Martone diventa il manifesto di un intenso progetto politico e civile reso possibile grazie anche ad un cast che attinge al Nest di San Giovanni a Teduccio, una giovane realtà teatrale che opera in uno dei quartieri più difficili del capoluogo campano, e a una regia che sprofonda il testo in un mondo attuale e drammaticamente vivo. Info: 06684000311/314

© PHOTO MARIO SPADA

ARRIVA AL TEATRO Massimo di Cagliari, dal 18 al 22, lo spettacolo Rosalind Franklin. Il segreto della vita, che ha fatto conoscere alla maggior parte di noi l’omonima biofisica inglese che ha contribuito, nella sua breve vita, a comprendere la struttura molecolare del

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MANUELA GIUSTO

FOTO BEPI CAROLI

__TEATRO CULTURA__

di Mila Sarti

Rosalind Franklin, una scienziata tutta da scoprire. Al Teatro Massimo di Cagliari l’occasione per conoscere un’eroina mancata della scoperta del Dna Zuccari. Sei i personaggi in scena, sei scienziati che, fra invidie e complicità, hanno decifrato “il segreto della vita”. Fra loro, in un laboratorio di ricerca e scienza che trasuda ambizioni e nobili motivi, spicca la meravigliosa e intrattabile Rosalind, studiosa geniale e contraddittoria. Lei riuscì a fotografare un campione di Dna con una complessa tecnica che sfruttava la diffrazione a raggi X, a immortalare la famosa doppia elica del codice genetico. Ma il Premio Nobel fu assegnato anni dopo agli arro-

ganti colleghi James Watson e Francis Crick. «Non avevo mai sentito parlare di Rosalind Franklin prima che mi venisse chiesto di scrivere un’opera su di lei - testimonia l’autrice -. Dopo una prima stesura mi accorsi che la sua figura meritava una pièce tutta per sé. La sua vicenda era naturalmente teatrale e fui attratta dalla complessità del suo carattere che si rivelò poi proprio il suo più grande ostacolo». Info Cedac: 3454894565; Box office: 070657428 APRILE 2018 I 49


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__MUSICA CULTURA__ CURIOSITÀ

Il “Premio Bianca d’Aponte” è l’unico concorso italiano dedicato alle sole cantautrici. Il 28 aprile scadono le iscrizioni (gratuite). Bando e scheda di partecipazione disponibili su www.premiobiancadaponte.it

Il recente, bellissimo cd della cantante inglese ci fa ascoltare in maniera nuova celebri brani da film

NORMA WINSTONE E LA POESIA DEL CINEMA

MUSICA di Raffaello Carabini

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INCLINAZIONI E INVENZIONI

È il mese del pop raffinato e old style firmato Baustelle UN ANNO DOPO

Dopo il successo raccolto con il precedente album L’amore e la violenza, il trio di Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini raddoppia a distanza di un anno tempo rapidissimo per loro - con un Volume 2 dallo stesso titolo e dalle medesime inclinazioni pop. Un pop che suona old style ed elegante, sorridente e colto, pieno di invenzioni e suggestioni, e che racconta lo smarrimento del quotidiano odierno con empatia e tematiche spiazzanti. Come si potrà ascoltare nel tour che si dipana per tutto il mese a partire dal 7 aprile a Senigallia.

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LEI HA 76 ANNI e il suo ultimo disco è magnifico. Un album di canzoni senza tempo, che volano lievi, assumendo le mille sfumature di un quadro di William Turner, il maestro, londinese come lei, del mare e dei tramonti, il cui stile fu alla base dell’impressionismo. Norma Winstone, che nel 1971 fu votata top singer dalla rivista Melody Maker e nel 2017 è stata scelta come vocalist of the year ai Jazz FM Awards, è una colonna del canto jazz e improvvisato ormai da molteplici stagioni. Al suo fianco si sono esibiti la gran parte dei jazzisti europei e degli americani in tournée. Insieme al pianista italiano Glauco Venier e al sassofonista tedesco Klaus Gesing forma un trio dal 2001, con cui ha inciso diversi cd e tenuto nu-

merosi concerti, rielaborando il repertorio di Tom Waits e Peter Gabriel, i brani jazz di Wayne Shorter e il folk friulano. Il loro ultimo progetto si intitola Descansado - Songs for Films e li vede affiancati dal multiforme percussionista norvegese Helge Norbakken e dal concertista classico di violoncello Mario Brunello. Con un percorso che attraversa le colonne sonore di Nino Rota, Michel Legrand, Armando Trovajoli, Bernard Herrmann, Luis Bacalov, Ennio Morricone per grandi film, e le trasforma, anche con l’aiuto delle parole di Norma, ottima lirycist, attuano un viaggio nell’eleganza e nella malinconia, sfuggendo all’ingannevole e precaria immanenza del tempo per volare verso l’infinito con una sottile scia di nostalgia.


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__CINEMA CULTURA __

Operai licenziati e veterani dall’Iraq: sono i looser del nuovo film di Steven Soderbergh “Logan Lucky”. Disperati e pronti a tutto, anche alla rapina

di Alessandra Miccinesi

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FILM IN USCITA

LOGAN LUCKY, IN CERCA DI RISCATTO

CINEMA

DRAMMATICO

IL MISTERO DI DONALD C REGIA di James Marsh con: C. Firth e R. Weisz Giudizio di 50&Più:

COMMEDIA

IO SONO TEMPESTA REGIA di Daniele Luchetti

È la storia vera del commerciante e velista dilettante Donald Crowhurts che, nel 1968, sceglie di salvare la sua attività dalla bancarotta, lanciandosi nella “Golden Globe Race”. Inesperto di nautica, ma intenzionato a vincere le 5.000 sterline messe in palio, parte per la regata in solitaria intorno al mondo e senza scali. Fronteggiare le difficoltà della gara non deve essere stato facile per il marinaio inesperto Donald Crowhurts che, salpato in giacca e cravatta, finì più volte in mare, pagando al destino un prezzo altissimo.

FOTO EMANUELA SCARPA

con: E. Germano e M. Giallini Giudizio di 50&Più:

Uno sguardo sulla società d’oggi, tra disparità sociali e mistificazioni. Daniele Luchetti torna a dirigere Elio Germano, in una storia che strizza l’occhio alla cronaca recente: “parabola di un magnate della finanza condannato per frode fiscale che passa un anno ai servizi sociali”. Questo il succo del film, scritto dal regista con Giulia Calenda e Sandro Petraglia, in cui il ricco imprenditore Numa Tempesta ha il ghigno marpione di Marco Giallini.

AZIONE, ironia scanzonata e voglia di riscatto in un’America di contadini e miss, dove tutti sognano di cambiare pelle (e status) grazie a una rapina da fiaba. Siamo nel cinema rutilante e senza tempi morti del premio Oscar Steven Soderbergh (Traffic), che torna dietro la macchina da presa con un film interpretato da Channing Tatum, Adam Driver, Daniel Craig, Hilary Swank, Katie Holmes e Riley Keough. Al servizio del regista della saga di Ocean’s Eleven, Twelve e Thirteen c’è, infatti, oltre alla sapida sceneggiatura di Rebecca Blunt, un cast di attori al diapason che tratteggiano alla perfezione gli antieroi protagonisti della storia. Gli sfortunati fratelli Logan - Clide, veterano della guerra che in Iraq ha perso un braccio, e Jimmy, ex giocatore di football ormai zoppo - per risollevare le sorti economiche del loro clan - c’è anche una sorella, Mellie - mettono a

punto una rapina da effettuare durante la leggendaria corsa di auto “Coca Cola 600”, la Charlotte Motor Speedway organizzata in Virginia. Per realizzare il loro piano criminale, i Logan - dal quoziente intellettivo decisamente inferiore rispetto ai sagaci e scaltri truffatori di Ocean - si rivolgono a Joe Bang (un platinato, tatuato e sboccato Daniel Craig), esperto di esplosivi detenuto in carcere. Il piano sembra filare liscio finché sulla scena del crimine non compare l’agente Fbi Sarah Grayson (Swank), inarrestabile nel ficcare il naso ovunque e sospettare di tutti coloro che incontra sul cammino. Intrattenimento allo stato puro per l’ultimo film di Soderbergh che strizza l’occhio ai perdenti e al country, mantenendo tutto ciò che promette. Regia: Steven Soderbergh Genere: azione Giudizio di 50&Più:

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__PATRIMONI DA SALVAGUARDARE__

L’ITALIANO, UNA LINGUA IN MOVIMENTO di Silverio Novelli

50&Più e Treccani iniziano una collaborazione per trattare di cultura e lingua italiana al tempo di Internet. E voi? Parlate come scrivete?

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GIUSTO O SBAGLIATO? Di fronte ai fatti di lingua, ci piace pensare che la norma linguistica sia un grosso tomo contenente migliaia di sentenze inappellabili. Molto spesso, però, la risposta secca non viene data, né dal dizionario, né dall’esperto on line. Ha scritto il grande linguista Luca Serianni: «Tra i due poli “giusto” / “sbagliato” si situa una zona grigia». Tutti capiscono al volo che una frase come voglio bene a tu viola le leggi fondamentali del sistema linguistico. La zona grigia, però, si presenta non appena siamo di fronte a coppie come queste: devo o debbo?; aprii o apersi?; innaffiare o annaffiare?; tra o fra?; obiettivo o obbiettivo?; spegnere o spengere?; familiare o famigliare?; senza te o senza di te?; tre e mezza o tre e mezzo?; insieme a o insieme con? Entrambe le soluzioni sono corrette, ma non lo sapevamo. Pur-

troppo scontiamo il fatto che in Italia una lingua comune si è affermata tardi: rispetto al francese o allo spagnolo, lingue parlate da secoli, all’italiano è mancato il filtro naturale del tempo, che elimina le tante varianti stratificatesi. Per secoli, in un’Italia divisa anche nel parlare, ci siamo affidati all’autorità della codificazione grammaticale, rigidamente modellata sull’uso letterario a partire dal Cinquecento. Molte delle regole, diciamo così, unilaterali di allora sono fluite attraverso i secoli nei libri di grammatica e sono penetrate nella testa di intere generazioni. Nel Novecento, la lingua italiana si è finalmente diffusa (grazie a molti fattori, tra cui la scolarizzazione e l’avvento della tv), e ora è parlata e scritta da molti e non più da pochi, ed è perciò in continuo movimento: il paradosso è che questa lingua viva si scontra ancora con certezze secolari ormai poco


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difendibili, ma cristallizzate, secondo cui gli per loro (ho visto i miei amici e gli ho parlato) non va bene; cosa? anziché che cosa? non si deve usare; uscire fuori è un inutile pleonasmo; non si può cominciare con ma una frase dopo il punto fermo. Ecco allora che la zona grigia si espande, perché il disallineamento tra la lingua quotidiana e la norma ricevuta è reale. Le reazioni sono estreme, e lo si vede bene in Rete, dove tutti scrivono di tutto: da una parte c’è chi si fa difensore di una Grammatica Intoccabile (li chiamano grammar-nazi); all’altro polo, ci sono molti dubbi, dai più semplici (si scrive qual è o qual’è?; io do è corretto?; si può dire io esco il cane?) ai più complessi, perché la novità fondamentale con cui fare i conti è proprio questa: tra il sì e il no, nella lingua di oggi, così viva e mobile, in cui il parlato influenza sempre di più lo scritto, c’è molto ma molto spesso un dipende in cui articolare la risposta: dipende dal mezzo (scritto o parlato?), dal registro (formale o informale?), dal tipo di testo (saggio, poesia, tema scolastico, barzelletta, circolare d’ufficio?) o discorso (conferenza, dialogo tra colleghi, chiacchiera al bar?), dal destinatario (ministro, capoufficio, collega, moglie, amico?), dall’obiettivo (descrivere, riassumere, argomentare, commuovere?). In un saggio scientifico, non sarà accettabile scrivere a me questo concetto mi sembra criticabile; tra amici e parenti nessuno avrà diritto di criticarmi se dico e poi a me, che pure non amo la pizza, questa col cornicione mi piace tanto. In conclusione, in molti casi più che una questione di “errore”, si tratta di una questione di “accettabilità” e di livelli di “adeguatezza”, a seconda di quel che vogliamo comunicare ed esprimere in un dato contesto o situazione.

I DIECI PIÙ FREQUENTI

Ecco un elenco dei più diffusi errori e delle sciatterie da evitare: 1 Pò invece di po’: la segnalazione della

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caduta della sillaba finale di po(co) vuole l’apostrofo. Qual’è invece di qual è: niente apostrofo con il è troncamento (come in un uomo, buon amico). Si invece di sì: l’avverbio in risposta a una domanda vuole l’accento (se no si confonde con si pronome). Pultroppo, apposto, affianco: strafalcioni per purtroppo, a posto, a fianco. Centro invece di c’entro: si scrive non c’entro niente (non centro niente vuole dire che ho una cattiva mira...). Ho controllato: lo zaino, la borsa, il trolley: non ci vogliono i due punti tra il verbo e i complementi diretti. Vorrei che tu sia invece di vorrei che tu fossi: dopo un verbo di desiderio al condizionale presente, occorre il congiuntivo imperfetto. Pretendono che dica la verità: va specificato il soggetto di dica (io, tu o lui/lei), perché la forma è uguale per tutte e tre le persone singolari: che io dica, che tu dica, che lei dica. Parlano che il clima sta peggiorando: rozzo scambio con dire; parlare non può reggere una frase oggettiva. Ho deciso di riposare e che non andrò al cinema: le due frasi oggettive coordinate da e non possono essere una implicita e l’altra esplicita; devo scegliere tra di riposare e di non andare e che riposerò e non andrò.

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FOCUS

Attenzione agli errori percepiti come segno di inaffidabilità: se un medico in una ricetta scrive ha senz’acca, dubitiamo anche delle sue capacità professionali. Dobbiamo però sapere che esiste una zona grigia tra “giusto” e “sbagliato” in cui avere dubbi è legittimo, perché l’italiano di oggi è una lingua in continuo movimento.


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__in VIAGGIO__

IL VOLTO PREZIOSO DELL’IRAN Shiraz, Isfahan, Persepolis, Teheran, Yazd... L’antico e il moderno si fondono in un quadro complesso e armonioso, grazie al quale l’Iran riesce ad offrire ai visitatori un’esperienza suggestiva e profonda, carica di misticismo e del ricordo di una delle più grandi civiltà della storia

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di Loris Porcheri «ERO PERSO CON LO SGUARDO VERSO IL MARE. Ero perso con lo sguardo nell’orizzonte, tutto e tutto appariva come uguale; poi ho scoperto una rosa in un angolo di mondo, ho scoperto i suoi colori e la sua disperazione di essere imprigionata fra le spine non l’ho colta ma l’ho protetta con le mie mani, non l’ho colta ma con lei ho condiviso il profumo e le spine tutte quante. Ah, stenderei il mio cuore come un tappeto sotto i tuoi passi, ma temo per i tuoi piedi le spine di cui lo trafiggi». Versi d’amore che hanno sfidato i secoli e sono giunti fino a noi; versi che fanno parte della poetica di uno dei più grandi maestri della letteratura iraniana, Khaje Shams o-Din Mohammad Hafez-e Shirazi, conosciuto più semplicemente come Hafez. Nato a Shiraz nel 1315, mistico e poeta, Hafez è definito anche con l’appellativo di “lingua dell’Invisibile”. Considerato il più grande poeta persiano di tutti i tempi, le sue opere hanno avuto un influsso profondo non solo sulla letteratura persiana ma anche sulle tradizioni del Paese; i suoi versi, infatti, sono stati utilizzati nella musica, nelle arti visive, nei discorsi di politici e uomini di cultura. Tra gli estimatori europei di Hafez, troviamo »


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IN VIAGGIO LA GIORNATA DI HAFEZ

PERSEPOLI

YAZD

Ogni anno, il 12 ottobre (il 20 Mehr del calendario persiano), si celebra “La giornata di Hafez”, e il mausoleo di Shiraz è punto d’incontro di studiosi e appassionati di poesia persiana, provenienti da ogni angolo della terra per declamare i versi del poeta.

Antica capitale dell’impero persiano, fu eretta sotto il regno di Dario I e ampliata successivamente da Serse e Artaserse. Occupata da Alessandro Magno nel 330 a.C., fu poco dopo quasi completamente distrutta da un vasto incendio.

Situata nel mezzo dell’altopiano iraniano, Yazd incarna tutto ciò che c’è d’antico, con i suoi quartieri solcati da stradine tortuose, e le costruzioni del colore del deserto, che regalano un’atmosfera d’altri tempi.

TEHERAN Goethe, che da lui si lasciò ispirare nel comporre l’opera Divano Occidentale-Orientale. Oggi Hafez riposa a Shiraz, in un mausoleo circondato da bellissimi giardini adorni di fiori profumati, acque zampillanti e musica soffusa. La sua tomba, sormontata da un tempietto con colonne d’alabastro ed una cupola, riporta scolpiti alcuni versi delle sue poesie, mentre una rosa rossa sempre fresca, rende omaggio al poeta. Un luogo mistico e bellissimo, reso ancora più suggestivo dai raggi di sole al tramonto, quando ogni angolo del mausoleo viene avvolto da una luce dorata e i giardini percorsi da persone di ogni età che leggono i versi del poeta per saziare lo spirito o trovare indicazioni sul proprio futuro. Il Divan che raccoglie le liriche di Hafez - viene, infatti, tradizionalmente utilizzato quando si devono prendere decisioni im-

NELLA CAPITALE

Tra antico e moderno Teheran, il cui volto è sempre più turistico, incarna la parte più moderna del Paese, con i suoi ricchi quartieri, le strade affollate di negozi, i musei. Tra le sua attrazioni, la Torre Azadi (nella foto), posta all’ingresso della città e suo simbolo; il mausoleo dell’Imam Khomeini; il complesso di Saad Abad, residenza dell’ultimo Scià; la via “Siye-Tir”, custode dei luoghi di culto di musulmani, zoroastriani, ebrei e cristiani.

Un tessitore dei tradizionali tappeti persiani. Nella foto d’apertura, la Moschea Rosa di Shiraz.

portanti: si dice che i primi due versi che si leggono, aprendo casualmente il libro, racchiudano la chiave per interpretare il proprio destino. Shiraz, capoluogo della regione del Fars, e capitale della Persia dal 1750 al 1794, ha una storia alle spalle di oltre 4mila anni. Centro culturale e commerciale dell’antica Persia, oggi come allora, è circondata da uliveti e da agrumeti che producono

Isfahan, la storica Piazza Naqsh-e-Jahan, oggi appartenente al Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

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arance, mandarini, bergamotto. Profumi che si ritrovano fra le sue strade, adornate di giardini e parchi, tra cui spiccano i Giardini del Paradiso (Bagh-e Eram), Patrimonio Unesco, ricolmi di piante e fiori profumatissimi e custodi dei cipressi più alti di tutto l’Iran. Altro gioiello di Shiraz è la moschea Nasir al-Mulk, conosciuta come la Moschea Rosa, per il colore delle piastrelle che decorano il suo interno. Costruita tra il 1876 e il 1888, è uno dei luoghi di culto più affascinanti del Paese; la luce che filtra tra le sue vetrate regala un’esplosione di colori, lasciando i visitatori rapiti dalla loro bellezza. E le moschee sono il fiore all’occhiello anche di un’altra città iraniana, Isfahan. Visitata e decantata da artisti e viaggiatori di ogni tempo, tra


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IRAN - L’ANTICA PERSIA DAL 21 SETTEMBRE AL 3 OTTOBRE Teheran

Durata 12 notti/13 giorni Paese di collegamento tra Occidente ed Oriente, la Persia, per secoli, ha ricoperto un ruolo importante in ambito culturale. Oggi l’Iran possiede un importante patrimonio di tesori archeologici, storici, artistici e per questo il viaggio si trasforma in un percorso di scoperta e conoscenza.

Natanz Nain

Isfahan

Yazd

Persepolis Shiraz

Kerman

Rayen

cui il nostro Marco Polo, Isfahan era definita dagli europei “l’altra metà del mondo”. La città ha il suo cuore pulsante in Piazza Imam, in lingua Farsi definita Naqsh-e Jahan, la “mappa del mondo”. Qui gli abitanti si riversano la sera per passeggiare, incontrarsi, confrontarsi, godendo delle sue bellezze architettoniche, a cominciare dalle due moschee che sorgono ai lati della piazza, veri tesori d’arte e di raffinatezza. I delicati colori pastello delle bellissime piastrelle che decorano le moschee, si intrecciano con la luce andando a creare suggestivi disegni, come avviene nella moschea Masjed-e Imam, dove il soffitto dell’ingresso appare simile alla coda di un pavone. Oltre ai meravigliosi giardini che punteggiano ogni angolo della città, Isfahan è adornata da undici ponti, che si stendono sopra al fiume Zayandè Rud, tra i più importanti della regione. Il ponte più bello è il il Ponte dalle 33 arcate, un capolavoro del 1590, il cui profilo crea suggestive immagini specchiandosi, al tramonto, nelle acque del fiume.

1° giorno: Volo per Shiraz Arrivo e trasferimento in Hotel. 2° Giorno: Shiraz Visita della città, culla della civiltà persiana: la cittadella di Karim Khani, la moschea Nasir Ol Molk, il giardino del poeta Hafez, il bazar Vakil e il caravanserraglio di Moshir e il mausoleo del re. 3° giorno: Shiraz - Persepolis Necropolis - Pasargade - Shiraz Escursione a Persepoli e visita del Palazzo Primavera (518 a.C.), la necropoli di Naqsh-e Rostam con le tombe di Dario il Grande, Serse, Artaserse I e

Dario II. Visita di Pasargade, con la tomba di Ciro il Grande. 4° giorno: Shiraz - Kerman Partenza per Kerman, ai margini del deserto del Belukisthan, sosta a Neyriz. 5° giorno: Escursione a Mahan e Rayen Visita del complesso funerario di Nurel-din Nemat Allah Vali, il santo Sufi, con la sua cupola azzurra risalente al XVI secolo. Proseguimento per Rayen e visita alla cittadella fortificata. 6° giorno: Kerman - Yazd Visita dell’antica città del de-

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE In camera doppia (min. 21 partecipanti) € 2.785 Supplemento camera singola € 860 Tasse aeroportuali (da riconfermare) € 240 Assicurazioni € 90 (medico/bagaglio/annullamento) Avvicinamento da altri aeroporti italiani su richiesta Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più € 45

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serto, con i numerosi roseti, il Bazar e il complesso di Ganjalikhan, di architettura islamica. Partenza per Yazd, una delle città più antiche del mondo. 7° giorno: Yazd Visita della città dove Pasolini girò nel 1974 il film Il fiore delle Mille e una notte. 8° giorno: Yazd - Chak-Chak - Nain - Isfahan Partenza per Isfahan con sosta al sito zoroastriano di Chak Chak e alla cittadina di Nain con la moschea Masjed-e Jamé (X sec.). 9° e 10° Giorno - Isfahan La città più affascinante di tutto il mondo islamico, con centinaia di moschee, mausolei, ponti antichi, bagni pubblici e caravanserragli, a testimonianza del suo passato grandioso. 11° Giorno - Isfahan - Natanz - Kashan - Teheran Partenza per Teheran con soste a Natanz, e Kashan. 12° Giorno - Teheran Il motore di tutti i cambiamenti socio-politici e la città più all’avanguardia del Paese. 13° giorno: Volo di Rientro in Italia

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__BEAUTIFUL MINDS__

UN UOMO DI PACE È IL 18 APRILE 1955 quando Ralph Morse, fotografo della rivista Life, viene informato della morte dello scienziato più noto al mondo. La rottura di un aneurisma dell’aorta addominale ha infatti stroncato Albert Einstein e le foto del suo funerale non finiscono su tutti i quotidiani solo perché il figlio, Hans Albert, chiama il giornale chiedendo che gli scatti di Morse non siano pubblicati. Il motivo: la privacy. E così avviene. Tant’è che bisogna aspettare il 2014 prima che Life decida di rendere pubbliche quelle immagini: ritraggono il laboratorio dello studioso con le carte disposte come se si aspettasse

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ALBERT EINSTEIN

mania meridionale, il 14 marzo 1879 in una famiglia ebrea. Il padre, Hermann, possiede una piccola azienda di macchinari elettrici che dismette di Sadìa Maccari quando si trasferisce a Monaco per metter su, col fraIl più grande scienziato tello Jacob, un’officina elettrotecnica. È del XX secolo e la sua qui che Albert inizia il ginnasio e vi resta Teoria della Relatività anche quando, pochi anni dopo, gli Einstein si trasferiscono - stavolta, in Italia. Da solo, si dirige in Svizzera dove, nel di tornare - nonché i volti dei suoi fami1896, viene ammesso al Politecnico Feliari: prima, al cimitero; poi, fuori dalla derale di Zurigo con l’idea di diventare casa di Princeton dove Einstein trascorre insegnante di fisica e matematica. Eppure, gli ultimi vent’anni anni della sua vita. una volta ultimati gli studi e non trovando lavoro, accetterà il posto di assistente tecLe origini nico all’Ufficio Brevetti svizzero. Il fisico tedesco nasce a Ulm, nella Ger-


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La svolta La svolta arriva nel 1905 quando, in pochi mesi, pubblica sei lavori destinati a imporsi nella letteratura scientifica mondiale. Tra di essi, lo studio sull’effetto fotoelettrico che varrà ad Einstein il Premio Nobel per la fisica. A seguire, arriva la tesi di dottorato sul tema “Nuova determinazione delle dimensioni molecolari”, che diverrà il suo scritto più citato nella produzione scientifica degli Anni ’70 e la teoria successivamente nota col nome di “Relatività ristretta” (o speciale). Nel 1911 si trasferisce a Praga e quindi a Berlino, dove rimarrà fino al ’33 quando, col divorzio dalla prima moglie Mileva, finirà per sposarsi in seconde nozze con la cugina Elsa. Relatività generale Ma è nel 1915 che Einstein formula la teoria con la quale passerà alla storia: quella della “Relatività generale”, secondo cui lo spazio e il tempo non sono concetti separati ma fanno parte di una stessa dimensione: lo spaziotempo. Secondo il fisico tedesco, infatti, la forza di gravità non è l’interazione di due corpi in funzione delle loro masse, come diceva Newton, ma l’effetto di una massa che curva lo spaziotempo stesso. Gli ultimi anni L’Italia per Einstein non è solo il luogo in cui si trasferisce a un certo punto la sua famiglia; è anche il Paese che, nel 1927, lo invita al Congresso internazionale dei Fisici, per il centenario della morte di Alessandro Volta e lui, unico tra gli invitati, dice no per via della sua strenua avversione al regime di Mus-

solini. Sei anni più tardi, con l’ascesa di Hitler, nel 1933, viene promulgata la “Legge della Restaurazione del Servizio Civile” per la quale tutti i professori universitari di origine ebraica vengono licenziati. Per scongiurare una tale sorte, Einstein si trasferisce in America dove gli viene offerta una cattedra all’Institute for Advanced Study di Princeton, nel New Jersey.

Immaginabile - visto che accenna all’argomento più volte nella sua vita - la scelta di mettere il proprio corpo a disposizione della scienza, una volta defunto. Così, Thomas Stoltz Harvey, il patologo che interviene praticando l’autopsia, rimuove il cervello dello scienziato Tedesco e lo conserva per anni in formalina. Oggi, è esposto al Mutter Museum di Philadelphia.

EINSTEIN E L’UNIVERSO

Una rivoluzione nella Fisica Centotre anni fa, nel 1915, lo studioso tedesco Albert Einstein - che ha appena 35 anni - pubblica la famosa “Teoria della Relatività generale”, destinata a rivoluzionare il mondo della fisica, trasformando l’ex impiegato dell’Ufficio Brevetti di Berna nello scienziato più noto del pianeta. Una fama imperitura, ancora viva anche ai nostri giorni. In una lettera indirizzata al filosofo Erik Gutkind, per spiegare il bisogno di cercare una legge unificatrice che giustificasse il funzionamento dell’Universo, scrive: «Voglio capire come Dio abbia creato il mondo. Non mi interessa questo o quel fenomeno in particolare: voglio penetrare a fondo il suo pensiero. Il resto sono solo dettagli».

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1 - Einstein con la sorella Maja; 2 - Con la seconda moglie Elsa; 3 - Insieme ai colleghi

Paul Ehrenfest (a destra) e Pieter Zeeman (1920); 4 - Einstein con il figlio Hans Albert, a sinistra, e il nipote Bernhard (1932). 4


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__EVENTI__

+ XVII EDIZIONE

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LA FINALISSIMA

AL TEATRO MEDITERRANEO DI NAPOLI, APPLAUSI A SCENA APERTA PER I 24 FINALISTI

di Luisella Berti

Disco d’Oro a Gabriella Bellocchio e Natale Munao' con il brano Vivo per lei, Disco d’Argento per Minnena Stangoni con la canzone La casa in riva al mare e Disco di Bronzo per Raffaele Rossi con il brano Il nostro concerto. Premio della Critica a Giorgio Acciari con La voce del silenzio e Premio 50&Più a Luciano Pesce con E m’innamorerai

Rivivi la diretta Facebook qui 60 I 50epiumagazine.it I APRILE 2018

CANTARE È UNA COSA MERAVIGLIOSA


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IL PUBBLICO è quello delle grandi occasioni, il palco è quello del leggendario Teatro Mediterraneo di Napoli, l’orchestra e il coro, disposti come in un abbraccio, accompagnano l’esibizione dei cantanti finalisti, sono in 24 di cui due duetti. È stata un’edizione speciale, una celebrazione totale della tradizione musicale italiana. A partire dall’omaggio al grande Domenico Modugno per 60 anni di Nel

blu dipinto di blu, brano senza tempo, interpretato dal piccolo coro dei bambini di Italia In...Canto che ha dato il via all’evento canoro targato 50&Più. Non solo, ci sono anche i 60 anni di carriera di Peppino di Capri, icona della canzone italiana, in giuria insieme alla cantante Silvia Mezzanotte, la conduttrice, attrice e paroliera Enrica Bonaccorti, al giornalista e critico musicale Michelangelo Iossa e al presi-

dente nazionale 50&Più, Renato Borghi. L’emozione è alle stelle, il teatro è gremito, il direttore artistico Maurizio Merolla e Serena Magnanensi, conduttrice Rai, introducono i cantanti, tutti al massimo dell’eleganza. Molti sono alla prima partecipazione, sono alla realizzazione del sogno di una vita. Ma come va, va, l’importante è essere arrivati alla meta, dopo aver superato le audizioni, tra 180 »

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I VINCITORI aspiranti finalisti, e le semifinali. I brani cantati con tanta passione e impegno fanno vibrare i cuori del pubblico e della giuria, si va da Anche un uomo, successo di Mina a Cambiare di Alex Baroni, passando per ’O Paese d’o sole e Passione, omaggio alla canzone napoletana. «Provo per questi cantanti una tenerezza infinita, ogni applauso che gli diamo è un abbraccio per loro», dice la Bonaccorti. «Bravissimi! Bella la loro eleganza e la competenza che dimostrano sul palco, soprattutto tenendo conto che si stanno esibendo con un’orchestra di grandi professionisti. C’è una grande comunicazione emotiva su quel palco», afferma la Mezzanotte. «Come si fa a cantare così a 80 anni?», dice Peppino di Capri rapito dalla voce del finalista più longevo di questa edizione. I cantanti e le canzoni si susseguono, ogni interprete porta in dono la sua straordinaria passione per la musica, il desiderio incondizionato di provarci li rende protagonisti per un giorno. «La musica è l’espressione più grande dei sentimenti, attraverso di essa è possibile esprimere quello che si è», dice Renato Borghi. Il tempo scorre velocemente, il pubblico (oltre 1.000 per-

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Disco d’Oro Gabriella Bellocchio e Natale Munao', Vivo per lei, brano portato al successo da Andrea Bocelli e Giorgia. 1

Disco d’Argento Minnena Stangoni con la canzone La casa in riva al mare, di Lucio Dalla (1971).

Disco di Bronzo Raffaele Rossi con il brano Il nostro concerto di Umberto Bindi (1961).

L’INCONTRO CON SILVIA MEZZANOTTE

«Per me siete degli eroi. Lo siete perché arrivati a un certo punto della vostra vita avete deciso di mettervi in gioco». Queste le parole di Silvia Mezzanotte ai finalisti. Oltre ad annunciare il suo prossimo singolo in coppia con Dionne Warwick, ha dato alcuni consigli utili per affrontare al meglio l’esibizione della finale

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sone presenti) è rapito, attento, sa che di lì a poco sarà chiamato a dare il proprio giudizio che vale il 30%, quello della giuria il 70%. È difficile scegliere vista la qualità interpretativa, la capacità comunicativa e la voce. A rendere più dolce l’attesa del verdetto finale ci pensano i Big. Sale sul palco Peppino di Capri che, a grande richiesta, canta Champagne e Ro-

berta, oltre che il suo ultimo brano e cinquecentesima canzone I miei capelli bianchi. Arriva anche Silvia Mezzanotte con Vacanze romane e Brivido Caldo dei Matia Bazar. Mentre a ricordare la nascita di uno dei brani di successo di Domenico Modugno è Enrica Bonaccorti, interpretando alcuni versi della canzone La lontananza di cui è autrice. Ma ecco il momento più atteso: tutti i cantanti vengono richiamati sul palco, siamo alle premiazioni, con il presidente nazionale 50&Più Renato Borghi, il segretario generale Gabriele Sampaolo e il vicepresidente nazionale, Vincenzo Cozzolino. Si parte dal Premio 50&Più, assegnato dai componenti degli organi nazionali


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1 Il gruppo dei premiati 2 La giuria artistica: da sinistra Silvia Mezzanotte, Peppino di Capri, Enrica Bonaccorti, Renato Borghi 3 I conduttori: Maurizio Merolla, direttore artistico dell’evento, e Serena Magnanesi 4 Premio 50&Piu a Luciano Pesce 5 Premio della Critica a Giorgio Acciari.

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dell’Associazione: va a Luciano Pesce di Borgio Verezzi (Sv) che, oltre per la bella interpretazione di E m’innamorerai, di Gino Paoli, ha rappresentato al meglio lo spirito dell’associazione 50&Più trasmettendo passione, vitalità, forza e coraggio nel superamento delle difficoltà. «Non mi aspettavo di ricevere questo importante riconoscimento. Ho partecipato a questo

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Concorso senza alcuna aspettativa, più che altro per socializzare e ho incontrato persone dal cuore enorme. Ringrazio l’orchestra e 50&Più», dichiara Pesce. Poi si procede per il Premio della Critica assegnato dall’Orchestra di Italia In…Canto diretta dal Maestro Gaetano Raiola: «È stata una scelta molto difficile», ha commentato. A vincerlo è Giorgio Acciari di Gubbio

AL RITMO DI “BATTI IL TEMPO”

La musica allena il cuore, la mente e sprigiona energie positive. Questo il messaggio al centro del laboratorio musicale interattivo dal titolo “Batti il tempo” al quale hanno partecipato i finalisti di Italia In...Canto. Insieme ad Erminia Parisi, esperta di danze folk, i partecipanti si sono cimentati in una scatenata Tammurriata, al ritmo di nacchere, castagnette e tammorra

(Pg), rappresentante di commercio, per l’interpretazione di La voce del Silenzio. E avanti con i primi tre: Il Disco di Bronzo è stato vinto da Raffaele Rossi, 80 anni, con il brano Il nostro concerto di Umberto Bindi. «Grazie a tutti per gli applausi che ho ricevuto. È sempre inaspettato e gradito ricevere un premio». Al secondo posto - Disco d’Argento - per Minnena Stangoni, titolare di un ristorante a Badesi (Sassari), con il brano La casa in riva al mare, successo di Lucio Dalla. Infine, Disco d’Oro per Gabriella Bellocchio di Sorbolo (Parma) e Natale Munao’ di Messina che in coppia hanno cantato Vivo per lei, brano portato al successo da Andrea Bocelli e Giorgia. Vincitrice del Premio della Critica nella precedente edizione, Gabriella Bellocchio nella vita è assistente familiare e

canta in un coro lirico da tre anni. Natale Munao’, già Disco d’Oro della XVI edizione, lavora presso una casa di riposo e allieta, come animatore, gli ospiti con la sua voce. «Non ci aspettavamo questo successo, visto il livello dei nostri colleghi. Siamo felicissimi. La nostra amicizia è nata proprio grazie a Italia In...Canto. Separati da 1.200 km di distanza, abbiamo cantato insieme solo tre volte: alle audizioni, alle semifinali e oggi», raccontano. Una vittoria che è di tutti e a ricordarlo ci pensa il presidente Borghi: «La 50&Più si congratula con tutti loro, per il coraggio, la voglia di mettersi in gioco, per averci reso partecipi del loro sogno che, orgogliosamente, abbiamo contribuito a realizzare». Ma Italia In...Canto non finisce qui: «Per chi questa volta non ce l’ha fatta - afferma Gabriele Sampaolo - ci saranno altre audizioni, altre semifinali e finali. Diamo appuntamento al 2020 per la prossima finale di questo Concorso canoro, unico nel suo genere, che dà forza ai sogni, alle passioni e alle emozioni». APRILE 2018 I 63


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intervista di Luisella Berti

© FOTOTECA GILARDI

«CONTINUERÒ A CANTARE FINO A QUANDO IL PUBBLICO LO VORRÀ»

1 1961, Peppino Di Capri e i suoi Rockers in un momento delle prove 2 1971, Sanremo (Im) - 21° edizione del Festival 3 1960, Peppino di Capri durante un’esibizione 4 1959, la copertina del 45 giri con le canzoni Nessuno al mondo e Nun songh’ io.

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__le INTERVISTE di 50&Più__

PEPPINO DI CAPRI

PEPPINO DI CAPRI, all’anagrafe Giuseppe Faiella, è nato il 27 luglio del 1939, a Capri. Una carriera e un successo arrivati molto presto. Era l’agosto del 1958 quando un dirigente di una casa discografica milanese, in vacanza a Ischia, propose al gruppo Peppino di Capri e i suoi Rockers un contratto discografico dopo averli sentiti cantare in un locale. Da allora sono passati sei decenni, oltre 30 milioni di dischi venduti e 15 partecipazioni al Festival di Sanremo. Se l’aspettava 60 anni fa, quando cantava con il suo gruppo nei piano bar, una carriera così? Certamente no. Anche perché mio papà, che faceva il mio stesso mestiere, suonava il clarinetto, il violoncello e altri strumenti, all’età di 41 anni tornando a casa mi disse: «Da domani non andrò più a suonare. Mi hanno detto che sono troppo an-

+ Il successo non lo ha cambiato minimamente. È rimasto il ragazzo degli esordi, semplice e umile, che ancora canta per divertirsi, dopo 60 anni di carriera musicale. In giuria a Italia In...Canto 2018, ecco cosa ci ha raccontato

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ziano», pensi come sorisalii la china. Il sucno cambiati i tempi! In cesso ritrovato mi ha quel periodo studiavo dato molta più soddipianoforte e musica sfazione di quello avuto classica. La sera però quando avevo 18 anni. con il mio gruppo suoQuello che posso dire navamo nei locali. è di essere rimasto Quando sono arrivati i umile, me stesso. È codiscografici milanesi, è sì che sono arrivato a stata una sorpresa. 60 anni di carriera. Come deE i suoi finirebbe prossiIL CONCERTO-EVENTO questi 60 mi proIL PROSSIMO 21 MAGGIO anni di getti? PEPPINO DI CAPRI CELEBRERÀ I SUOI 60 ANNI carriera? Per i 60 DI CARRIERA AL TEATRO Non saprei. anni di SAN CARLO DI NAPOLI Ma giudico carriera PER MAGGIORI NFORMAZIONI: WWW.TEATROSANCARLO.IT una fortusto prena il perioparando do di crisi un nuoche ho avuvo disco: to verso la con un fine degli bel po’ Anni ’60, di braquando ebni nuovi bi la forza e anche di non secon uno guire la sguardo scia. Mi è alle canservito moltissimo. zoni sempreverdi. Perché quando sei in Champagne e Roauge hai centomila berta sono tra le amici, poi quando sei canzoni più amate in difficoltà non ne trodal suo pubblico, vi più. Comunque, nel ma qual è il suo 1970 fondai la mia casa brano preferito? discografica, la Splash, In genere ci si affezioe da allora piano piano na agli ultimi lavori

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per un fatto tecnico e artistico. Quindi è sempre l’ultima canzone ed è I miei capelli bianchi dove racconto un po’ me stesso. È una canzone in cui mi rispecchio; e questi miei capelli bianchi stanno avendo un certo apprezzamento. Consiglio ai miei colleghi di non tingerli. Bisogna dare la certezza dell’età che hai, le persone ti apprezzano di più. Bisogna proporsi per quello che si è veramente. Se non fosse divenuto cantante, cosa avrebbe fatto? Sempre il cantante. In famiglia volevano che facessi il dottore. Ma io svengo solo alla vista dell’ago. È un fatto di sensibilità. A 4 anni suonavo già il pianoforte, era l’unico giocattolo che avevo in casa. Ho studiato musica classica, ma avevo capito che il mio genere era un altro. Comunque, quegli anni di studio mi sono serviti molto. APRILE 2018 I 65


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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Le criptovalute sono la nuova frontiera del digitale, in grado di crescere enormemente ma anche di subire crolli importanti. Come il Bitcoin

CRIPTOVALUTE: COSA SONO E COME FUNZIONANO di Winda Casula SICURAMENTE, NEGLI ULTIMI MESI, avrete sentito parlare di Bitcoin: prima per la crescita che sembrava inarrestabile e che ha toccato i 19mila dollari a dicembre, e poi per il crollo improvviso. Ma di cosa si tratta? È una moneta virtuale, generata da software e distribuita da una rete fra pari o peer to peer, che non prevede l’esistenza di una banca centrale, e che perciò è regolata solo dalla domanda e dall’offerta. Il Bitcoin è nato nel 2009, quando un autore ancora oggi conosciuto solo con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, pubblicò un documento che ne descriveva le linee guida per la creazione. La quantità di valuta in circolazione inoltre è limitata, e il numero totale tende al limite di 21 milioni: la disponibilità di nuova moneta cresce come una serie geometrica ogni 4 anni, e l’estrazione di Bitcoin è programmata per esaurirsi nel 2040. »

L’ANDAMENTO

Un percorso tra alti e bassi Dall’inizio del 2017 il Bitcoin ha moltiplicato il suo valore per otto volte, e ha superato i 19mila dollari, attirando l’interesse di nuovi investitori. Ma dalla sua nascita ad oggi ha anche registrato quattro crolli, perdendo fino al 50% del suo valore.

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GLOSSARIO DALLA CRIPTOVALUTA AL TOKEN

Per capirne di più

Criptovaluta: detta anche criptomoneta, è una valuta digitale decentralizzata, che basa la sua implementazione sui principi della crittografia per convalidare le transazioni e la generazione stessa di moneta. La maggior parte delle criptomonete sono progettate per introdurre gradualmente nuove unità di valuta, mettendo un tetto massimo alla quantità in circolazione. Bitcoin è la criptovaluta più famosa. Blockchain: è un registro pubblico condiviso sul quale si basa la rete Bitcoin, e dove sono conservate tutte le transazioni confermate in ordine cronologico. Mining: è il sistema di consenso distribuito, usato per confermare le transazioni e mantenere l’ordine cronologico nella blockchain. Token: nelle criptovalute è il gettone o la moneta che si possiede nel proprio portafoglio, che sia in valuta Bitcoin, Ethereum o altre.

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NEL CASO DEL BITCOIN LA DISPONIBILITÀ DI NUOVA MONETA È LIMITATA, MA CRESCE COME UNA SERIE GEOMETRICA OGNI 4 ANNI, E L’ESTRAZIONE DI BITCOIN È PROGRAMMATA PER ESAURIRSI NEL 2040

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Ma può essere considerata una forma di investimento al pari delle valute tradizionali? Intanto c’è da dire che, non essendoci un’autorità centrale a regolarne l’emissione, l’offerta è predefinita. Per quanto riguarda la domanda, questa dipende dal numero di utenti che decide di accedere alla rete. Ogni potenziale investitore può installare il suo portafoglio Bitcoin sul computer o sullo smartphone: in pratica è in possesso di un wallet, cioè un file generato dal client Bitcoin. L’intera rete si basa su un registro pubblico e condiviso che si chiama blockchain e include tutte le transazioni che avvengono, protette da un sistema di crittografia. Ogni transazione, come succede con tutte le monete, è un trasferimento di valori, che in questo caso avviene tra portafogli Bitcoin.

Ognuno di essi contiene dei dati segreti, detti “a chiave privata”, che vengono usati dal proprietario del portafoglio per firmare il trasferimento, ed avere una garanzia di sicurezza e tracciabilità. Nonostante l’estrema accessibilità del sistema dato che per effettuare un’operazione in Bitcoin basta avere una connessione Internet -, il fenomeno della valuta virtuale è rimasto di nicchia in questi anni, a causa della complessità di utilizzo per gli utenti non specializzati e dell’instabilità del prezzo. A partire dal 2015, però, alcune società finanziarie e informatiche hanno cominciato a valutare l’opportunità di creare dei consorzi per realizzare protocolli che lavorino con i vantaggi della blockchain, ma in ambienti controllati e regolabili. Solo nel 2017 si è arrivati a creare le condizioni per portare le blockchain e le criptovalute all’attenzione degli utenti comuni. Lo ha fatto Ethereum, la giovane moneta virtuale rivale di

Bitcoin che è stata utilizzata per creare delle raccolte fondi virtuali, assegnando ai donatori una certa quantità di Token, “gettoni” disponibili nel proprio portafoglio per usufruire di servizi o anche dell’assegnazione di quote del capitale. Mentre un investimento tradizionale per una start up è riservato a pochi investitori, quello virtuale ha un potenziale di partecipanti illimitato. Non a caso, nel 2017 sono stati creati 70 fondi che operano in criptovalute in modo esclusivo o parziale, e il numero è destinato a crescere rapidamente: si calcola che molti clienti retail, ossia le persone comuni che normalmente utilizzano i circuiti tradizionali e comprano al dettaglio, stiano manifestando una certa curiosità per questo fenomeno, nonostante il rischio d’investimento sia attualmente molto elevato. D’altronde, l’idea di una moneta di libero mercato è affascinante, perché si smarca completamente da


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UNA MONETA PER LE IMPRESE

Ethereum, la rivale di Bitcoin

Creata nel 2014 dal programmatore russo Vitalik Buterin, è una criptovaluta come Bitcoin perché è possibile venderla e acquistarla esclusivamente sul Web, e si basa sulla stessa tecnologia della blockchain, ossia di un protocollo di comunicazione che funziona come un registro distribuito, e non si trova fisicamente su un server ma su più computer contemporaneamente. Ethereum nasce però come strumento di transazione fra imprese, ed è già nato un Ethereum Enterprise Alliance, un consorzio di diverse realtà che lavorano all’integrazione di questa tecnologia nelle loro infrastrutture; fra queste hanno aderito i colossi informatici Microsoft e Intel, come pure i gruppi finanziari Credit Suisse, Jp Morgan, Ubs, Bank of New York. La Banca Centrale Russa sta invece lavorando ad un progetto pilota che utilizza Ethereum per elaborare pagamenti e finanziare progetti di sviluppo.

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banche e intermediari nei trasferimenti di denaro. In più, l’economia Bitcoin garantisce l’anonimato. Difficile stabilire se la moneta digitale potrà rappresentare il futuro del mercato. Il valore del Bitcoin è cresciuto, in meno di dieci anni, da pochi spiccioli a 19mila dollari. Per poi crollare e dimezzarsi, con una perdita in trenta giorni pari a 300 miliardi di dollari. Alcuni analisti hanno imputato questa perdita di valore alla diffusione di notizie che ne hanno scoraggiato l’acquisto, come la dichiarazione del Ministro delle Finanze

indiano che avrebbe annunciato di voler vietare l’uso di criptovalute come parte del sistema dei pagamenti. Di certo il Bitcoin e le altre sono oggi al centro delle riflessioni degli investitori, delle banche e delle autorità di vigilanza di tutto il mondo. E tenendo conto di quanto siano volatili e giovani, è difficile fare una stima del loro andamento nel prossimo futuro. Di certo hanno portato un elemento di novità nel mondo della finanza, e aperto nuovi scenari tanto imprevedibili quanto interessanti.

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scienze SALUTE STAR BENE TECNOLOGIA

Dal 1973 al 2011 la capacità riproduttiva maschile si è dimezzata. Dati alla mano, c’è chi pensa che questo possa alla lunga influire persino sulla crescita demografica __SALUTE__

IN CERCA DELLA FERTILITÀ PERDUTA di Giovanna Dall’Ongaro ALCUNE SPECIE di delfini, di marsupiali, di uccelli, di rettili. Ma in un futuro non molto lontano nella lista degli esseri viventi in via di estinzione potrebbe comparire una voce inquietante: Homo sapiens. Sì perché, secondo una ricerca israeliana pubblicata lo scorso luglio su Human Reproduction Update, la specie umana potrebbe scomparire dalla faccia della Terra a causa del vertiginoso crollo della fertilità maschile. Dopo avere analizzato i dati di 185 ricerche che hanno coinvolto 42mila uomini in varie parti del mondo, gli scienziati si sono trovati di fronte a una sconvolgente verità: tra il 1973 e il 2011 la concentrazione media degli

spermatozoi negli uomini si è dimezzata passando da 99 milioni per millilitro a 47 milioni per millilitro. I problemi di fertilità maschile sono più diffusi nei Paesi occidentali, Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda. Se il calo dovesse proseguire a questo ritmo, la specie umana potrebbe avere i giorni contati. «Sono molto preoccupato per quello che accadrà in futuro - ha dichiarato Hagai Levine, epidemiologo e principale autore dello studio -. Questa potrebbe essere la causa dell’estinzione dell’umanità». Che si tratti di un allarme giustificato lo hanno capito in molti. Tra questi c’è Niels

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Skakkebaek, esperto di endocrinologia pediatrica e andrologia dell’Università di Copenaghen che, dalle pagine del British Medical Journal, lo scorso ottobre ha lanciato un appello alle istituzioni e alla comunità scientifica per trovare le cause del drammatico declino del numero di spermatozoi tra gli uomini del mondo occidentale. È arrivato il momento di dare risposte a un serie di do-

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IN QUARANT’ANNI, NEI PAESI OCCIDENTALI, IL FENOMENO DELL’INFERTILITÀ È ANDATO CRESCENDO. LE CAUSE PERÒ RESTANO ANCORA IN GRAN PARTE SCONOSCIUTE


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A chi dare la colpa?

Il calo della fertilità maschile, rilevato soprattutto nei Paesi occidentali, è stato attribuito a vari fattori. Tra i principali sospettati ci sono le sostanze chimiche chiamate interferenti endocrini, in grado di mandare in tilt il sistema riproduttivo sia maschile che femminile. Ma a incidere è anche lo stile di vita, l’alimentazione e il peso.

I CHILI DI TROPPO

L’INQUINAMENTO

LA PLASTICA

Aumenta il peso, diminuisce la fertilità. Ma la buona notizia è che dimagrendo la quantità degli spermatozoi torna nella norma. Lo dice uno studio sulla rivista Andrologia.

L’infertilità maschile potrebbe essere associata alle polveri sottili. Gli inquinanti atmosferici provocano cambiamenti nella forma e nelle dimensioni degli spermatozoi.

Il Bisfenolo A contenuto nei prodotti in plastica è accusato di ridurre il numero degli spermatozoi. Tracce della sostanza sono state trovate nell’86% degli adolescenti del Regno Unito.

mande: qual è il ruolo delle sostanze chimiche e dello stile di vita? E perché il cancro ai testicoli sta aumentando tra i giovani? Secondo Skakkebaek i due fenomeni sono infatti collegati: là dove aumentano le diagnosi di tumore, diminuisce la fertilità. Qual è la causa di tutto ciò? «La risposta breve - scrive Skakkebaek - è che non lo sappiamo. Ma i dati suggeriscono che l’incidenza del cancro ai testicoli è più che raddoppiata negli ultimi decenni, lasciando pochi dubbi sul fatto che dovremmo guardare alle cause ambientali, compreso lo stile di vita».

IL FUTURO INCERTO DELL’UMANITÀ

Regno Unito, 2027: l’infertilità ha colpito l’intera specie umana, da 18 anni non vengono messi al mondo bambini e l’assassinio dell’ultimo nato condanna l’umanità a un futuro senza speranze. Lo scenario immaginato dal film di fantascienza I figli degli uomini, tratto dall’omonimo romanzo di P.D.James, non è così inverosimile, almeno secondo quanto hanno ultimamente riferito gli scienziati. Anzi, tra le possibili cause dell’estinzione dell’umanità, calamità naturali, epidemie, guerre globali o bombardamento di meteoriti, l’infertilità sembra la più plausibile e la più difficile da controllare, anche perché le cause non sono ancora del tutto note.

Lo scenario catastrofico immaginato da un film non è così inverosimile

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__SCIENZE SALUTE__ LA BICI NON C’ENTRA NULLA

Uno studio pubblicato sul Journal of Urology ha confrontato l’impatto dello sport sui genitali dei ciclisti, nuotatori e runner. La bici è stata assolta con formula piena

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DAL PIANETA ALLE PATOLOGIE

PERICOLO ESTINZIONE

Colpa della Terra?

Le guerre, il riscaldamento globale, la resistenza agli antibiotici. Presto la Terra diventerà inospitale e l’unico modo per preservare la specie umana sarà colonizzare altri pianeti. Parole di Stephen Hawking. Ma se fossimo destinati all’estinzione a causa. dell’infertilità, avrebbe senso andare a conquistare nuovi mondi?

TUMORI

Casi in aumento I tumori uro-genitali sono in aumento nel nostro Paese. Il cancro al testicolo, in particolare, che interessa soprattutto i giovani con meno di 40 anni, sta registrando un aumento del 3% di nuovi casi l’anno. Con ripercussioni sulla fertilità.

Buone notizie per chi ama la bici: il sellino non compromette l’apparato riproduttivo maschile

AVETE VOLUTO LA BICICLETTA? CONTINUATE A PEDALARE: LA SALUTE SESSUALE NON NE RISENTIRÀ LA NOTIZIA farà molto piacere a tutti gli amanti della bicicletta, ai ciclisti della domenica, agli atleti professionisti e ai diligenti pedalatori, purché siano maschi: salire in sella non danneggia l’apparato sessuale. Lo ha dimostrato un recente studio del Dipartimento di Urologia dell’Università della California a San Francisco, secondo il quale la salute sessuale e riproduttiva dei ciclisti maschi è equivalente a quella di altri sportivi, come i nuotatori o i runner. La cattiva fama della bicicletta, secondo i ricercatori californiani, è dovuta a studi scientifici di dimensioni

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troppo piccole per poter essere considerati affidabili. Alla luce dei nuovi dati, gli scienziati invitano tutti gli amanti delle due ruote a continuare a pedalare perché i benefici sulla salute cardiovascolare superano di gran lunga i rischi per l’apparato uro-genitale. Lo studio pubblicato sul Journal of Urology, il più ampio mai condotto finora, ha messo a confronto l’impatto dello sport sui genitali di 2.774 ciclisti, 539 nuotatori e 789 runner. Ebbene, la bici è assolta con formula piena. «Questo è il più ampio studio comparativo condotto fino a oggi - dice Benjamin

Breyer del dipartimento di urologia dell’Università della California, San Francisco, che ha guidato lo studio che indaga l’associazione tra le caratteristiche della pedalata, della bicicletta e della strada e la salute dell’apparato sessuale e urinario utilizzando questionari validati. Siamo convinti che i risultati saranno incoraggianti per i ciclisti. Il ciclismo procura enormi benefici alla salute cardiovascolare e ha un impatto minimo sulle articolazioni. Crediamo che i vantaggi per la salute ottenuti dai ciclisti che pedalano in sicurezza superino di gran lunga i rischi».


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__SCIENZE STAR BENE__

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MEGLIO PREVENIRE

LA PATOLOGIA

Dermatoporosi Il termine, coniato nel 2007 dai dermatologi svizzeri G. Kaya e J. H. Saurat, serve ad indicare la fragilità/insufficienza cutanea cronica tipica dell’età geriatrica, responsabile di lesioni di varia gravità, dalla porpora alle ulcere. La pelle, frequentemente, può lacerarsi anche per un nonnulla, le ferite tardano a guarire e necessitano di cure ripetute e prolungate e/o di ospedalizzazione. Gambe, avambracci e dorso delle mani sono le sedi corporee più colpite; non a caso quelle - da notare - più esposte al sole nel corso della vita. Mai sottovalutare la prevenzione per difendere la pelle e la nostra salute.

La pelle rappresenta il principale indicatore biologico e visivo del tempo che passa. E del nostro (ben)essere. Averne cura, sempre, è fondamentale

L’ETÀ? È UNA QUESTIONE (ANCHE) DI PELLE

di Paola Stefanucci

GLI ANNI PASSANO... sulla nostra pelle. Che, col tempo, subisce mutamenti fisiologici (ed estetici) inesorabili. Per questo, l’invecchiamento cutaneo viene vissuto, talvolta, con la progressiva perdita dell’autostima e il turbamento dei rapporti interpersonali, sia dalle donne sia dagli uomini. Eppure, i rimedi per ritardare o contenere la fatiscenza non mancano. Ne parliamo con il dottor Massimo Papi (nella foto, sopra), trent’anni di esperienza all’Istituto dermopatico dell’Immacolata a Roma e oggi, tra l’altro, responsabile nazionale Adoi (Associazione dermatologi ospedalieri italiani) per il

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Gruppo di studio ulcere e dermatologia vascolare. Dottor Papi, il declino è, e rimane, nel destino umano. Sorvoliamo, dunque, sulle cause naturali (genetiche ed organiche) della senescenza cutanea e parliamo dell’impatto dei fattori ambientali, cui tutti siamo più o meno esposti. Gli scienziati anglosassoni hanno sintetizzato le cause ambientali dell’invecchiamento dell’apparato tegumentario con le quattro esse di sun (sole), smoke (fumo), smog (inquinamento) e stress. I segni dell’invecchiamento variano a seconda dei distretti cutanei

e in relazione alle abitudini di vita. Sono più marcati e precoci nelle zone esposte alla luce: volto, avambracci, mani e gambe. I cambiamenti cutanei che si verificano sono, quindi, il risultato dell’accumulo negli anni di danni prodotti dallo stress ossidativo. Questo, infatti, genera i cosiddetti “radicali liberi” che attaccano i costituenti cellulari, danneggiandoli. Che cosa fare, allora, per prevenire e/o arginare i danni delle quattro “esse”, dalla (eccessiva) esposizione solare alle cattive abitudini (fumo, alcool, sostanze tossiche)? La “difesa” della nostra pelle,


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VITAMINE ANTIOSSIDANTI

Le creme anti-invecchiamento

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estesa anche al “rischio invecchiamento”, si basa su alcune proteine protettive e sulla quota individuale di melanociti che producono la melanina (anch’essa protettiva). È noto, però, che circa l’80% delle radiazioni UV raggiungono la nostra pelle nei primi 18 anni. Pertanto, è opportuno prevenire l’invecchiamento sin dai primissimi anni della nostra vita. Quando esponiamo la nostra pelle, la protezione dalla luce solare con prodotti contenenti filtri fisici, chimici o entrambi, deve essere eseguita sempre e con grande attenzione per evitare danni cutanei anche severi. La raccomandazione è di applicare quantità adeguata di prodotti filtro e di ripetere l’applicazione più volte, ad intervalli durante la giornata, se sudiamo o ci bagniamo. Naturalmente non fumare, idratare la pelle con costanza per contrastarne l’inaridimento e adottare uno stile di vita sano.

L’INVECCHIAMENTO NON SI PUÒ ARRESTARE, MA DI CERTO SI PUÒ INTERVENIRE PREVENENDO. AD ESEMPIO, APPLICANDO CREME FOTOPROTETTIVE SIN DAI PRIMISSIMI ANNI DI VITA, PER EVITARE DANNI AL PATRIMONIO GENETICO DELLA PELLE

Francamente, esiste un preparato cosmetico capace di spianare le rughe e/o restituirci l’elasticità perduta? I migliori risultati per applicazione sulla cute sono stati riportati con l’uso di Vitamina A (retinolo) e i suoi derivati (acido retinoico, retinaldeide). Agiscono sull’epidermide e sui fibroblasti del derma riducendo la produzione di enzimi che degradano il collagene e favorendone altresì la nuova produzione. L’acido ialuronico ha effetti limitati sotto forma di prodotto per uso locale, ma è efficace nel riempire rughe non profonde se iniettato nella cute. Spesso di fronte alle più comuni “alterazioni” chiamiamole così - cutanee, dalle rughe alle discromie, si ricorre, quando non vengono ignorate, all’autopre-

scrizione di “cosmofarmaci” senza rivolgersi allo specialista e neppure al proprio medico. A quali inconvenienti ci può condurre tale comportamento? L’autoprescrizione è da sconsigliare a causa delle reazioni allergiche o da irritazione diretta che alcuni prodotti possono determinare. Siamo tutti tentati dalle promozioni mediatiche e dalle pubblicità nei negozi o nelle farmacie. Consiglio di leggere bene i componenti dei prodotti che applichiamo perché a volte sappiamo già di non tollerare alcune di quelle molecole (ad esempio, l’acido salicilico, usato come conservante). Chiedere consiglio al proprio medico di famiglia e, quando possibile, al dermatologo, è il miglior modo di preservare la nostra cute da danni diretti per uso di creme (dermatiti da contatto) o mediati dalla luce (ustioni da fotosensibilità).

In ambito terapeutico, le molecole che hanno proprietà di prevenire l’invecchiamento sono riassumibili in due gruppi principali: gli antiossidanti e i regolatori dell’attività cellulare. Vitamina C, E e niacinamide sono importanti antiossidanti in virtù del piccolo peso molecolare e la capacità di penetrare e di essere assorbiti dalla cute. L’applicazione locale di Vitamina C e Vitamina E consente di limitare i danni causati dai radicali liberi che si formano nella cute. Hanno una potente azione di inibizione dei danni causati sul Dna cellulare dalle radiazioni ultraviolette (sole e lampade). La Vitamina C, inoltre, è dotata di attività schiarente nei confronti delle macchie senili e promuove la formazione di nuovo collagene. Altre molecole con proprietà anti-ossidanti, sempre più presenti nei prodotti anti-invecchiamento, derivano dal mondo vegetale, per esempio il tè verde, gli isoflavoni di soja e il resveratrolo (derivato dall’uva).

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DENTRO LA RETE AVVISO AI NAVIGANTI

a cura di Paolo Negrini

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CREATIVITÀ

Arte a tavola

Vi potrebbe piacere l’idea di stupire i vostri commensali con delle piccole opere d’arte da voi realizzate utilizzando i tovaglioli? Bene. Non dovrete far altro che seguire le istruzioni animate proposte sul sito www.animatednapkins.com, dove vi sarà mostrato - passo dopo passo - come realizzare creazioni straordinarie. Il sito è in lingua inglese, ma le immagini non hanno bisogno di parole.

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Un altro importante tassello nel mosaico del processo di digitalizzazione della burocrazia italiana

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www.animatednapkins.com

POLITICA

Le bugie hanno le gambe corte

Nei mesi che hanno preceduto le elezioni politiche del 4 marzo scorso, gli aspiranti deputati e senatori si sono dati un gran da fare a promettere qualsiasi cosa. Distinguere la verità dalle “promesse da marinaio” non è sempre semplice. PagellaPolitica rileva costantemente le dichiarazioni dei principali esponenti politici, al fine di valutarne la veridicità attraverso numeri e fatti.

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https://pagellapolitica.it

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TECNOLOGIA

La Rai multimediale

RaiPlay è il portale multimediale dell’azienda radiotelevisiva pubblica italiana, Rai, i cui contenuti sono completamente gratuiti. L’offerta prevede sia la visione in streaming di 14 canali Rai Tv, sia la possibilità di rivedere programmi, film, serie tv, documentari, già andati in onda. Nei rispettivi Store sono disponibili anche le App per smartphone e tablet Android, iOS e Windows 10.

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www.raiplay.it

LO SAPEVATE CHE? Il numero di utenti connessi ad Internet ha superato la soglia dei 4 miliardi. Quasi 43 milioni di questi utenti sono italiani e, di questi, circa 34 milioni sono iscritti a qualche piattaforma social.

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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Un’unica chiave per tutte le “porte”

IDENTITÀ DIGITALE IL PROCESSO di digitalizzazione della burocrazia italiana viaggia a tappe forzate. “Spid”, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, è un servizio che permette di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione con un’unica Identità Digitale. Rivolgendosi ai provider abilitati, ogni utente potrà creare un Account personalizzato (nome utente e password) che gli consentirà di accedere a tutti i servizi offerti da Regioni, Enti Statali, Comuni ed aziende private. Grazie a questo unico Account sarà così possibile colloquiare con la P.A., pagare tasse, controllare scadenze, prenotare certificati. Spid è molto sicuro. Sono previsti tre differenti livelli di sicurezza, a seconda dei dati a cui si sta tentando di accedere. www.spid.gov.it


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spazio INCONTRI EVENTI TEMPO LIBERO CULTURA

ESSERE UN ANZIANO ATTIVO FIRENZE

Conferenze In arrivo un ciclo di conferenze dal titolo “L’avventura di essere un anziano… attivo, consapevole, utile”. Tre incontri per affrontare e approfondire alcune delle principali tematiche che riguardano il mondo dei senior all’interno di una società in rapido mutamento. L’iniziativa, che nasce in collaborazione con l’assessore al Welfare di Firenze, Sara Funaro, e con il Patrocinio del Comune, si terrà nella Sala Conferenze della Biblioteca delle Oblate - via dell’Oriuolo 24 - il 5 aprile, 10 maggio e 7 giugno alle ore 15.30. Gli argomenti trattati saranno i seguenti. 1° - Workshop “L’anziano attivo”: aspettative, bisogni, ambizioni, inclusione, obiettivi, esperienze. Un Paese al passo con i tempi ha bisogno dell’intraprendenza dei giovani e dell’esperienza di chi non lo è più. Organizzato in collaborazione con il Centro Studi 50&Più, interverrà la dottoressa Anna Maria Melloni. 2° - Tavola rotonda “L’anziano consapevole”: è prerogativa delle persone anziane essere più vulnerabili a disturbi, malattie e sindromi.

GENOVA

Euroflora L’Associazione nazionale 50&Più sarà presente a Euroflora 2018 a Genova dal 21 aprile al 6 maggio per la XI Esposizione Internazionale del fiore e della pianta ornamentale, nello splendido scenario dei Parchi Nervi: 86mila metri quadrati e 5 chilometri di percorsi tra giardini e ville storiche, affacciati sul mare e avvolti da fiori e piante. La 50&Più attenderà i visitatori nel suo spazio espositivo. A riceverli sarà una coloratissima “aiuola dell’accoglienza”. info: 010543042 REGGIO CALABRIA

In mostra

L’essere anziani consapevoli riveste un ruolo fondamentale per una armoniosa continuazione della propria esistenza. Interverranno il professor Andrea Ungar, geriatra e cardiologo, ed il professor Piero Ferrucci, psicoterapeuta e filosofo. 3° - Incontro “L’anziano utile”: non solo assistenzialismo, non solo volontariato ma impegno e produttività sul fronte sia sociale che

economico. Un nuovo approccio culturale deve riconoscere nell’anziano non un “peso” ma una risorsa attiva del tessuto sociale. Interverrà il sociologo Nadio Delai, che presenterà anche il rapporto di ricerca 50&Più La responsabilità di diventare un anziano attivo. Ingresso libero. info: 055664795 - 0553289924 www.50epiu.it/firenze

I soci 50&Più sono andati in visita alla mostra di pittura Submarine, dell’artista Salvatore Smorto. Ad ospitare l’esposizione l’Hotel Medinblu di Reggio Calabria. È stata l’occasione per ammirare, oltre ai bellissimi dipinti, anche alcune opere resinate su legno dell’artista reggino. Convenzione con l’Hotel. La 50&Più ha stipulato con l’Hotel Medinblu una convenzione per tutti i soci che intendono trascorrere una vacanza nella stupenda città calabrese. info: 0965891543/3283634303

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MILANO

Alle 17.30, Palazzo Castiglioni, Sala maggio Colucci, conferenza su Gabriele D’Annunzio, il poeta, romanziere, il soldato. Dal 15 al 17 maggio, visita a “Il Vittoriale e i Giardini Sigurtà”. info: 0276281227 www.50epiu.it/milano

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NAPOLI

Salotto Striano con “Ricordando Aumaggio stin Forte” (la tromba d’oro italiana). Il 5/6 “Pupella e la famiglia Maggio: una storia da raccontare” con Sasà Trapanese e Liliana Palermo. info: 0815518187 www.50epiu.it/napoli

TOSCANA

09

FIRENZE

È in programmazione la visita a Limaggio vorno, “la città dei Medici, dei Quattro Mori e dell’Effetto Venezia”. Per partecipare è necessario prenotarsi presso la segreteria del Club 50&Più. Info: 0553289924 www.50epiu.it/firenze

PIACENZA

SPORT

LETTURE

Torneo di Golf

Il commercio di una volta

Si terrà domenica 27 maggio, presso il Pelagone Golf Club Toscana a Gavorrano (Gr), la seconda edizione del Trofeo di Golf 50&Più Toscana. La gara si giocherà su un tracciato di 18 buche e si svolgerà secondo il regolamento federale FIG. Alla manifestazione possono partecipare tutti i soci 50&Più d’Italia in regola con il tesseramento alla Federazione Italiana Golf. I partecipanti verranno omaggiati con un gadget “a tema” e un premio speciale sarà riservato al primo classificato fra i soci. «Dopo il successo dell’edizione 2017, ritengo che questa iniziativa rappresenti

Un suggestivo tuffo nel passato nel cuore della Piacenza del commercio, creativa, vivace, suggestiva, elegante, fatta di negozi e mercati. Una preziosa narrazione in bianco e nero raccontata da 260 splendide fotografie dell’Archivio Croce, curate da Maurizio Cavalloni, in collaborazione con Ippolito Negri e Mario Di Stefano. Il volume, dal titolo Negozi e mercati del Novecento, voluto dall’Unione Commercianti di Piacenza, presieduta da Raffaele Chiappa, e dalla 50&Più provinciale, presieduta da Franco Bonini, è stato presentato a Palazzo Galli dove è stata allestita anche una esposizione. L’obiettivo della realizzazione è avviare e sostenere un tessuto commerciale di vicinato nuovo che, traendo spunto dal passato, possa aprirsi e arrivare alle nuove frontiere del Commercio, grazie anche alle tecnologie digitali. Il volume è acquistabile presso la 50&Più piacentina. info: 0523461831 www.50epiu.it/piacenza

per i nostri soci una ulteriore occasione per ritrovarsi insieme e trascorrere una giornata di svago all’aria aperta in una delle più belle strutture sportive del centro Italia, nella meravigliosa pianura maremmana. Vi aspettiamo numerosi!», afferma Antonio Fanucchi presidente dell’Unione Regionale 50&Più Toscana. info: 3486013501

CASERTA INCONTRO

PADOVA FOTONOTIZIA

Parliamo di made in Italy

Viaggio a Zanzibar

Si è tenuto presso la 50&Più provinciale di Caserta un incontro dedicato a La percezione del Made in Italy nelle altre culture. La dottoressa Alessandra Coleti, consulente internazionale forte di svariate esperienze sul campo, ha illustrato il panorama dell’export, soprattutto dal punto di vista delle piccole e medie imprese esportatrici di prodotti di qualità. Sono intervenuti l’assessore comunale alle Attività Produttive, Emiliano Casale, e il presidente di ConfindustriaCaserta, Gianluigi Traettino. Tra i presenti anche alcuni giovanissimi imprenditori di start-up. La presidente Maria Pia Ciannarella ha ringraziato il pubblico per l’attenzione e la partecipazione. info: 0823326453 www.50epiu.it/caserta

All’ombra di palme da cocco su spiagge bianchissime, davanti a un mare dalle mille trasparenze azzurro-turchese. Un sogno? No, è Zanzibar. Un’occasione che non si è sfatta sfuggire il nutrito gruppo di soci della 50&Più provinciale di Padova che ha partecipato a questo viaggio invernale della 50&Più Turismo accompagnati dalla consigliera Evi Mayer. info: 049655130 - www.50epiu.it/padova

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LE SEDI 50&PIÙ NEL MONDO

TRIESTE CONVEGNO

Il benessere dei Senior Il Italia, come in Europa, il progressivo invecchiamento della popolazione pone nuove sfide e traguardi su vari fronti, come quello sociale, economico e della salute. Secondo stime dell’Istat, l’Italia nel 204550, avrà una quota di ultrasessantacinquenni vicina al 34%. Una crescita dovuta all’aumento della speranza di vita, ma anche al tasso di natalità che si manterrà basso. Occorre ricercare interventi efficaci e preventivi per affrontare al meglio le problematiche che l’avanzare dell’età pone. Per questa ragione la 50&Più provinciale di Trieste vuole dare il suo contributo attraverso lo sviluppo di specifici test cognitivi per migliorare il benessere generale degli anziani. L’iniziativa è stata presentata in occasione del convegno Le capacità cognitive degli anziani di Trieste, avvenuto presso la Sala Saba di Confcommercio. Le dottoresse Federica Trento e Deanna Fornasier hanno presentato i risultati dei test effettuati su 418 anziani, uomini e donne, dai 60 a oltre 80 anni, che tra il 2012 e il 2017 si sono rivolti al Centro per l’anziano dell’Aris (Associazione Ricerca Interventi Studi sull’Invecchiamento), dove è possibile eseguire degli screening iniziali. Per

consentire alle due studiose di proseguire le loro ricerche e sviluppare un nuovo test cognitivo, la 50&Più di Trieste ha offerto loro due premi in denaro. Alla premiazione erano presenti, insieme alla presidente Marina Gruden Vlach, il presidente provinciale di Confcommercio, Antonio Paoletti, e l’assessore alle Politiche Sociali di Trieste, Carlo Grilli. info: 0407707340

Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle Ottawa St. Catharines Toronto Germania Monaco di Baviera Moldavia Chisinau Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 394862259 0061 864680197 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 6135674532 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0049 8974640814 Telefono 00373 22855600 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086

FERRARA PREMIAZIONE

Vota la Commessa Una grande festa del commercio di vicinato per riaffermare la centralità del servizio e della professionalità che i negozi possono fornire ai consumatori. Si è svolta a Palazzo Roverella, sede del Circolo Negozianti di Ferrara, la fase finale dell’iniziativa “Vota la Commessa” promossa da QN-Resto del Carlino, Ascom Confcommercio Ferrara, Federazione Moda Italia e dalla 50&Più provincia di Ferrara. In meno di due mesi sono arrivati ben 12mila tagliandi per votare la commessa o il commesso preferiti. Ha vinto Chiara Magni (Mirell Abbigliamento), seguita da Federica Bruni (Benasciutti Casa) e, infine, in terza posizione Mara Guizzardi (Elizabeth R). «Una bella festa che riafferma la centralità, insosti-

tuibile, del commercio di vicinato, della sua forza aggregante economica per il sistema e per la città», ha sottolineato Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara e Federazione Moda Italia, mentre Gualtiero Calanca, presidente provinciale di 50&Più, ha ribadito:

«Si tratta di un’iniziativa di grande significato ed impatto sociale che continueremo a supportare con piacere in futuro». Oltre duecento persone hanno affollato Palazzo Roverella per omaggiare le più votate. Appuntamento alla prossima edizione. info: 0532234211

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MESSINA CONVEGNO

COMO NUOVA SEDE 50&PIÙ

Come affrontare la fragilità

Per intraprendere le sfide del futuro

Calarsi nella realtà locale, discutere sulla validità del sistema e, alla luce dei dati, studiare nuovi metodi facilmente applicabili, diffonderli come messaggio perché tutti ne abbiano conoscenza e, al bisogno, ne possano usufruire. Questo l’obiettivo del Convegno La fragilità dell’anziano, organizzato dalla 50&Più provinciale di Messina, l’Associazione Mogli Medici Italiani e la Federazione Pensionati Sanitari e Vedove. All’incontro, avvenuto presso l’Auditorium Gaetano Martino, sono intervenuti diversi rappresentanti delle associazioni locali, medici e specialisti. Introdotto dal professor Antonino Arcoraci, presidente FedersPeV, e dal presidente dell’Ordine dei Medici, Giacomo Caudo, condotto dal professor Dino Bramanti, direttore scientifico di Irccs Neurolesi “Bonino Puleio”, il convegno ha posto l’accento su varie questioni. Il professor Vittorio Nicita Mauro, geriatra, ha trattato de La fragilità in una Italia sempre più longeva, mentre sulla situazione assistenziale a Messina sono intervenute le assistenti sociali Angela Scibilia (del dipartimento Politiche Sociali del Comune) e Maria Elena Bardetta della Cooperativa Genesi. Il dottor Salvatore Feliciotto, presidente Collegio IPASVI ME, si è soffermato Sull’evoluzione del ruolo dell’infermiere e, in maniera particolare, Sulla nuova figura professionale del caregiver; il dottor Pasquale Russo, neuropsichiatra, docente di Psichiatria forense, ha sottolineato l’esigenza di garantire La protezione giuridica del soggetto con vulnerabilità psichica. Inoltre, Salvatore Rizzo, funzionario OMCEO Messina, si è soffermato su L’Enpam e le prestazioni assistenziali nei casi di fragilità dell’anziano. La presidente della 50&Più provinciale, Giovanna Curtò Magazù, ha portato come testimonianza il suo vissuto, evidenziando le difficoltà che i familiari dei malati di Alzheimer vivono quotidianamente perché spesso non sanno a chi rivolgersi. L’incontro è stato concluso dall’avvocato Francesca De Domenico Leonardi, presidente AMMI di Messina. info: 090673914

Inaugurati in via Bellini 14/a i nuovi uffici 50&Più di Como per l’Associazione, il Patronato e il Caaf, dinanzi a S.E. il prefetto Bruno Corda, il sindaco Mario Landriscina, l’assessore comunale all’Innovazione Tecnologica e Semplificazione, Elena Negretti, il questore Giuseppe De Angelis, e i vertici di 50&Più con il presidente nazionale Renato Borghi, il segretario generale Gabriele Sampaolo e il presidente provinciale Giorgio Bergna Tornelli. La benedizione di Mons. Lorenzo Calori ha suggellato l’augurio di buon lavoro.

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info: 031265361

CUNEO PREMIAZIONE

Maestri del Commercio Si è svolta a Caraglio, presso il Teatro Civico, la premiazione dei Maestri del Commercio, onorificenza per gli imprenditori del terziario, dinanzi al presidente provinciale 50&Più Ferruccio Dardanello, al presidente Ascom Confcommercio Cuneo, Luca Chiapella, al sindaco di Caraglio, Giorgio Lerda, e a tutto il Consiglio Direttivo della 50&Più provinciale. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Anna Maria Ancona, Vannapina Baragione, Claudio Ferrera, Giovanni Ficetto, Vilma Forneris, Stefano Gemello, Adelia Giletta, Atef Wanies Ibrahim, Monica Maccagno, Bruno Maestrelli, Dario Bartolomeo Mandrile, Maria Antonietta Morino, Lidia Pittavino; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Aldo Bergia, Giuseppe Cravero, Armando Durando, Vittorina Faccia, Maria Galvagno, Gian Paolo Negro, Giuseppina Parola, Arcangelo Prette, Carla Prette, Giuliano Ricca, Enrico Rizzon, Maria Ruiu, Romilda Torino, Roberto Sola, Ivana Volume; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Aldo Baudino, Riccardo Bertino, Franco Calandri, Maria Garello, Silvana Giuliano, Aldo Marchisio, Mario Rabino, Armando Regis, Ezio Rossotti, Pierangelo Silvestro, Pietro Maria Toselli. info: 0171437261


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VENETO CONVEGNO CUPLA

Invecchiamento attivo: come promuoverlo e valorizzarlo “Come invecchiare bene e in salute” è stato il tema del convegno sull’invecchiamento attivo organizzato dal Cupla (Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo) del Veneto, che si è svolto a Vicenza. Un momento di riflessione tra le molte realtà che nel territorio si occupano di temi sociali, ad iniziare dalla Regione del Veneto che lo scorso agosto ha varato una legge (L. R. n. 23/2017) proprio sulla “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo”. Il compito di aprire i lavori, moderato dalla giornalista Nicoletta Martelletto, è spettato a Fiorenzo Marcato, presidente della 50&Più provinciale di Vicenza che è parte del Comitato regionale. Quindi la parola è passata a Benedetto Patuzzi, coordinatore regionale Cupla e consigliere della 50&Più vicentina. Il Cupla del Veneto, che rappresenta i pensionati del lavoro autonomo dei settori agricoltura, artigianato, commercio, turismo e servizi, si propone - ha affermato Patuzzi - «come interlocutore della Regione del Veneto nella promozione di una nuova cultura della terza età, nella realizzazione di percorsi di sostegno

alla fase dell’invecchiamento e di valorizzazione del pensionato come risorsa della società moderna». La Regione ha già inserito il Cupla del Veneto nella Consulta per l’invecchiamento, organismo che assieme a specifici tavoli tecnici avrà il compito di definire il prossimo piano triennale e quindi, annualmente, i progetti finalizzati a stimolare una diversa concezione della vecchiaia. «L’aspettativa di vita sta aumentando grazie a un migliore approccio sanitario e ai progressi della scienza - ha evidenziato l’assessore regionale ai servizi sociali Manuela Lanzarin -. Con la recente legge regionale abbiamo voluto affrontare il tema dell’invecchiamento non più solo come condizione di fragilità e di non autosufficienza, ma guardando alle persone, ad una fascia di popolazione che ha del “tempo liberato dal lavoro” e che, quindi, può essere attivamente partecipe, offrire disponibilità, trasferire ai giovani professionalità e competenze. La Legge Regionale per i progetti del 2018 - ha dichiarato l’assessore - potrà contare su una dotazione di circa un milione di euro».

Su questi punti Benedetto Patuzzi ha ribadito la disponibilità del Cupla del Veneto ad attivarsi per alcune specifiche aree. «I pensionati del lavoro autonomo possono trasferire la loro esperienza e professionalità», ha detto, evidenziando i punti contenuti nel documento condiviso da tutte le organizzazioni che si riconoscono nel Cupla. «Possono essere i tutor di giovani imprenditori o partecipare ad attività socialmente utili, quali animazione, custodia e vigilanza di musei, scuole, biblioteche, parchi pubblici e, in generale, in ambito del turismo e della cultura». «La sfida dell’invecchiare bene - ha evidenziato Massimiano Bucchi, sociologo e scrit-

tore, professore all’Università di Trento - va vista in un contesto di relazioni più ampie, valutando ad esempio i cambiamenti intervenuti nella famiglia. Nella collettività vanno salvaguardati i servizi preziosi dei negozi di vicinato e rivisto il sistema dei trasporti, non solo per migliorare la qualità di vita delle persone anziane, ma di tutti». Gli ha fatto eco Lucio Turra, presidente dell’Ipab (Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza) di Vicenza: «La Legge Regionale è positiva poiché guarda più in là dell’oggi, ponendo le basi per la valorizzazione dell’anziano e promuovendo politiche integrate sul territorio». Info: 0444964300 www.50epiu.it/vicenza

GENOVA APPUNTAMENTI

Da non perdere ad aprile Tra gli appuntamenti della 50&Più provinciale di Genova previsti per il mese di aprile e che si terranno presso il Circolo Unificato dell’Esercito (via San Vincenzo, 68), segnaliamo: > venerdì 6 - ore 15.00. I polmoni: la fonte dell’ossigeno, incontro tenuto dai professori Ugo Armani e Gianna Piana;

> giovedì 19 - ore 15.00. In collaborazione con il Centro Studi 50&Più, È bello vivere insieme, incontro tenuto dalla dottoressa Anna Maria Melloni, panoramica sulle possibili coabitazioni nella terza e quarta età; > venerdì 20 - ore 15.00. Il fegato: il nostro laboratorio, incontro tenuto dai professori Ugo Armani e Gianna Piana. Info: 010543042 - www.50epiu.it/genova

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_Indirizzi_Spazio50.qxp_Layout 1 15/03/18 16:30 Pagina 82

LE SEDI 50&PIÙ PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo Telefono L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F 0862204226 Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 087164657 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 0854313623 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 0861252057 Basilicata Telefono Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 0835385714 Potenza - Via Centomani, 11 097122201 Calabria Telefono Cosenza - Viale degli Alimena, 5 098422041 Catanzaro - Via Milano, 9 0961721246 Crotone - Via Regina Margherita, 28 096221794 Reggio Calabria - Via Tenente Panella, 20 0965891543 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc 096343485 Campania Telefono Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 082538549 Benevento - Via delle Puglie, 28 0824313555 Caserta - Via Roma, 90 0823326453 Napoli - Piazza Carità, 32 0812514037 Salerno - Corso Garibaldi, 23 089227600 Emilia Romagna Telefono Bologna - Strada Maggiore, 23 0516487530 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 054324118 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 0532234211 Modena - Via Begarelli, 31 0597364211 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti 0523461831 Parma - Via Abbeveratoia, 63/A 0521944278 Ravenna - Via di Roma, 102 0544515707 Reggio Emilia - Viale Timavo, 43 0522708552 Rimini - Viale Italia, 9/11 0541743202 Friuli Venezia Giulia Telefono Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 048132325 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 0434549462 Trieste - Via Mazzini, 22 0407707340 Udine - Viale Duodo,5 0432538707/05/06/74 Lazio Telefono Frosinone - Via Moro, 481 0775855273 Latina - Via dei Volsini, 60 0773611108 Rieti - Largo Cairoli, 4 0746483612 Roma - Via Cola di Rienzo, 240 0668891796 Viterbo - Via Belluno, 39/G 0761341718 Liguria Telefono Genova - Via XX Settembre, 40/5 010543042 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 0183275334 La Spezia - Via del Torretto, 57/1 0187731142 Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 019853582 Lombardia Telefono Bergamo - Via Borgo Palazzo, 154 0354120126 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 0303771785 Como - Via Bellini, 14 031265361 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 037225745 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 0341287279 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 0371432575 Mantova - Via Valsesia, 46 0376288505 Milano - Corso Venezia, 47 0276013399 Pavia - Corso Cavour, 30 038228411 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C 0342533311 Varese - Via Valle Venosta, 4 0332342280 Marche Telefono Ancona - Piazza Repubblica, 1 0712075009 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 0736051102 Macerata - Via Maffeo Pantaleoni, 48/48a 0733261393

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Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via XXIV Maggio, 331 Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Roma, 29 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Serristori, 15 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via San Jacopo, 20-22-24 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Via del Giglio, 10-12-14 Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Piazza Arco d’Augusto, 10 Veneto Belluno - Piazza Martiri, 16 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

0721698224/5 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 0171437261 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 05025196-0507846635/30 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


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PARTENZE PREVISTE Da marzo a maggio: COSTA DEL SOL (Andalucia) 7 notti/8 giorni - Quote a partire da € 520 14 notti/15 giorni - Quote a partire da € 750 25 aprile/1 maggio: SLOVENIA E ISTRIA - “ARTE E BENESSERE” 6 notti/7 giorni - Quote a partire da € 870 12 maggio/19 maggio: GRAN TOUR DEL PORTOGALLO 7 notti/8 giorni - Quote a partire da € 1.350 26 giugno/9 luglio: STATI UNITI E PARCHI DEL WEST 12 notti/14 giorni - Quote a partire da € 3.950 20 luglio/27 luglio: MOSCA E SAN PIETROBURGO 7 notti/8 giorni - Quote a partire da € 1.800

Quota apertura pratica per i non soci: € 45,00

21 luglio/28 luglio: AMBURGO, COPENAGHEN E MALMO 7 notti/8 giorni - Quote a partire da € 1.520 29 luglio/5 agosto: PARIGI, NORMANDIA, BRETAGNA E LOIRA 7 notti/8 giorni - Quote a partire da € 1.500 21 settembre/3 ottobre: IRAN 12 notti/13 giorni - Quote a partire da € 2.785

Siamo a disposizione dei soci 50&Più per fornire tutti i servizi turistici, individuali o di gruppo: - Eventi Nazionali 50&Più - Incentive e Congressi - Soggiorni mare, montagna - Soggiorni termali - Itinerari culturali in Italia - Trasporti aerei e ferroviari - Crociere fluviali e marine - Pellegrinaggi e Itinerari religiosi - Viaggi in Europa - Viaggi nel Mondo

16 ottobre/27 ottobre: TANZANIA 12 notti/13 giorni - Quote a partire da € 3.950 12 novembre/23 novembre: INDIA - RAJASTHAN 11 notti/12 giorni- Quote a partire da € 2.200

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APRILE 2018 I 83


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50&Più partenza speciale da Milano Malpensa DALL’11 AL 14 MAGGIO (3 NOTTI/4 GIORNI)

PELLEGRINAGGIO FATIMA E LISBONA Fatima è un luogo che colpisce per la sua semplicità quasi disarmante e il suo misticismo che pervade l’animo umano. Grazie al pellegrinaggio si scoprirà il mistero di Maria a Fatima, nella Cappellina delle Apparizioni, in un paesaggio incantevole, sentendo riecheggiare le dolci parole: «Non abbiate paura». Per chi non si è potuto recare lo scorso anno in occasione del centenario della Prima Apparizione suggeriamo di scegliere questo pellegrinaggio approfittando della partenza speciale dell’11 maggio, mese dedicato alla Madonna 1° giorno: venerdì 11 maggio Partenza per Lisbona Arrivo e visita panoramica della città in pullman: il Monastero Dos Jeronimos, fatto costruire per celebrare il ritorno del navigatore portoghese Vasco de Gama (qui sepolto), la Torre di Belem, simbolo della città, la Cattedrale, costruita intorno al 1150 per il primo vescovo di Lisbona; la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, costruita sulla sua casa natale. Proseguimento per Fatima. Saluto alla Madonna presso la Cappellina delle Apparizioni. In serata recita del Santo Rosario e Fiaccolata. 2° giorno: sabato 12 maggio Fatima Os Valinhos - Aljustrel Al mattino Via Crucis a Os Valin-

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hos, luogo della prima e terza Apparizione dell’Angelo e della Vergine nel 19 agosto 1917; visita di Aljustrel, il villaggio natale dei tre pastorelli, sosta alla sorgente dove l’Angelo Protettore del Portogallo parlò per la seconda volta ai bambini nel 1916 e alla Chiesa parrocchiale di Fatima, dove i veggenti furono battezzati; nel pomeriggio, visita del Museo del Santuario e all’esposizione Fatima Luce e Pace. In serata, recita del Santo Rosario e Fiaccolata. 3° giorno: domenica 13 maggio Fatima Al mattino, visita guidata del Santuario del Rosario e della Basilica della SS Trinità, momento di catechesi contemplando il grande mosaico che descrive il

Cap. 22 dell’Apocalisse di San Giovanni. In serata recita del Santo Rosario e fiaccolata. 4° giorno: lunedì 14 maggio Fatima - rientro in Italia Al mattino celebrazione della San-

ta Messa presso la Cappellina delle Apparizioni a conclusione del pellegrinaggio. Trasferimento in pullman per Lisbona, dopo il pranzo proseguimento per l’aeroporto e volo di rientro in Italia.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE In camera doppia Supplemento camera singola Quota di iscrizione Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più € 45,00 LA QUOTA COMPRENDE Voli da Milano Malpensa per Lisbona e ritorno - Tasse aeroportuali - Trasporti in pullman - Visite come da programma - Ingresso al Museo del Santuario e all’esposizione Fatima Luce e Pace - Sistemazione in alberghi di categoria 3 stelle superior (camere a due letti con servizi privati) - Pensione completa dalla cena del

€ 680,00 € 120,00 € 30,00

primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno con bevande incluse - Mance - Assistente spirituale per tutto il pellegrinaggio - Assicurazioni (bagaglio/sanitaria/annullamento). LA QUOTA NON COMPRENDE Extra in generale - Facchinaggio Tasse di soggiorno da saldare direttamente in albergo.

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URISMO • 50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ TURISMO

in viaggio con Mammoth Lakes

San Francisco Carmel Yosemite Park

Bryce Canyon DeathValley Lake Powell Monument Valley Grand Canyon

Las Vegas Los Angeles

Phoenix

50&Più in VIAGGIO DAL 26 GIUGNO AL 9 LUGLIO

VIAGGIO NEGLI STATI UNITI DA LOS ANGELES A SAN FRANCISCO ATTRAVERSO I GRANDI PARCHI DEL WEST Un incredibile susseguirsi di enormi metropoli americane in contrasto con l’immensa bellezza dei grandi Parchi dell’Ovest dalle caratteristiche morfologiche, naturalistiche e paesaggistiche uniche al mondo. Un inarrestabile crescendo di emozioni e meraviglia che alimentano lo spirito di libertà e avventura del viaggiatore che vuole scoprire la bellezza del nostro pianeta 1° giorno: Partenza per Los Angeles Arrivo e trasferimento in Hotel. 2° giorno: Los Angeles Visita di Beverly Hills, del quartiere di Hollywood e degli Universal Studios. 3° giorno: Los Angeles - Phoenix Partenza per Phoenix dalla California all’Arizona. Arrivo e visita della città. 4° giorno: Phoenix Grand Canyon - Williams Proseguimento per il Castello di Montezuma e l’Oak Creek Canyon, fino al Grand Canyon. 5° giorno: Monument Valley Page - Lake Powell Si percorre la mitica vallata dove si ergono i monoliti nel deserto dell’Arizona, abitato da tribù di indiani Navajo. 6° giorno: Horseshoe Bend Bryce Canyon Passaggio all’Horseshoe Bend e partenza per il Bryce Canyon.

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7° giorno: Bryce Canyon - Zion Canyon - Las Vegas Escursione nelle gigantesche architetture di pietra e formazioni geologiche e partenza per Las Vegas. Attività facoltative: il tour “Luci e Suoni” e lo spettacolo del Cirque du Soleil. 8° giorno: Las Vegas - Death Valley - Mammouth Lake Si attraversa la “Valle della Morte” fino ai margini orientali dello Yosemite Park. 9° giorno: Parco Yosemite Uno spettacolo di vette, boschi di sequoia, foreste di pini, prati alpini, laghi e ruscelli. 10° giorno: Carmel San Francisco Raggiunta la Costa del Pacifico, a Carmel, si prosegue fino a San Francisco. 11° e 12° giorno: San Francisco La più elegante città d’America: il

Golden Gate Bridge, il Fisherman’s Wharf, Ghirardelli Square, il Cable Car Barn sono alcune delle visite della città. 13° giorno: San Francisco -

Rientro in Italia Trasferimento all’aeroporto e volo di rientro in Italia. 14° giorno: Arrivo in Italia.

QUOTE DI PARTECIPAZIONE In camera doppia (min. 20 partecipanti) In camera doppia (min. 25 partecipanti) Supplemento doppia uso singola Tasse aeroportuali Assicurazioni

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Quota apertura pratica per i non soci: € 45

LA QUOTA COMPRENDE Voli di linea per Los Angeles e ritorno da San Francisco - Tutti i trasferimenti con pullman privato - Sistemazione in hotel 4 stelle (escluso a Mariposa in hotel 3 stelle) - Trattamento pernottamento, prime colazioni e 9 cene - Visite guidate con ingressi ai Parchi come indicato in

programma - Tour leader parlante italiano per tutto il tour negli Stati Uniti - Accompagnatrice dall’Italia. LA QUOTA NON COMPRENDE Bevande - Visto (ESTA) - Assicurazione - Mance - Escursioni facoltative - Tasse aeroportuali e quanto sopra non specificato.

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D

__PREVIDENZA__

DOPO QUASI UN ANNO DI ATTESA è finalmente decollata anche la versione volontaria dell’APe (anticipo pensionistico), il prestito pensionistico oneroso che consente di mettersi in pensione prima del tempo, cioè prima di aver compiuto l’età fissata dalla legge per conseguire la pensione di vecchiaia. A differenza dell’APe sociale, il cui costo è a carico dello Stato e riservata ad alcune categorie designate (argomento già trattato in 50&Più di giugno 2017), l’APe volontaria è un prestito erogato da una banca in 12 mensilità e garantito dalla pensione di vecchiaia, che il beneficiario otterrà alla maturazione dei requisiti. Ma vediamo in che cosa consiste questa nuova occasione di pensionamento. » TEMPI E BENEFICIARI

L’APE VOLONTARIA ANTICIPA LA PENSIONE

Differentemente dall’APe Social, a carico dello Stato, l’APe Volontaria prevede un prestito bancario, e vale solo per chi ha maturato alcuni requisiti a cura di Gianni Tel

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Il nuovo intervento pensionistico riguarda, per ogni anno, i nati tra il ’51 e il ’53 del 2017, quelli tra il ’52 e il ’55 del 2018 e i nati entro il 31 luglio ’56 del 2019 (quando il requisito minimo di età salirà a quasi 67 anni). Chi ha maturato i requisiti per accedere all’APe volontaria tra il primo maggio e il 18 ottobre 2017, deve presentare la richiesta entro il prossimo 18 aprile. Solo così potrà ottenere la corresponsione di tutti i ratei maturati dalla data della decorrenza dell’APe (circolare Inps n. 28 del 2018). A marzo 2018 risultano già presentate 8.500 domande di certificazione per l’APe volontaria. Il prestito può essere richiesto da tutti i lavoratori, pubblici e privati: dipendenti, autonomi (artigiani, commercianti, parasubordinati iscritti alla gestione separata dell’Inps (tra i quali i co.co.co. e i professionisti senza cassa). Sono esclusi, invece, i professionisti iscritti alle casse di previdenza. La richiesta è possibile a condizione che il richiedente risulti in possesso dei seguenti requisiti (Tabella A): • età non inferiore a 63 anni; • accredito di almeno 20 anni di contribuzione; • maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi; • importo della pensione di vecchiaia, al netto della rata di ammortamento del prestito APe richiesto (cioè dopo la documentazione della rata mensile sul debito contratto), non inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo Inps (attualmente pari a 710,39 euro mensili). » REQUISITI E PROCEDURE

A MARZO 2018 RISULTAVANO GIÀ INVIATE 8.500 DOMANDE DI CERTIFICAZIONE PER L’APE VOLONTARIA. IL TERMINE PER PRESENTARE LA RICHIESTA È IL 18 APRILE

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Il requisito anagrafico (età non inferiore a 63 anni), dunque, deve essere tale da consentire la maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi dalla presentazione della domanda di APe. È stato poi precisato, nel decreto di attuazione, che si deve tenere conto degli eventuali adeguamenti agli incrementi della speranza di vita. Di conseguenza, a partire dal 1° gennaio 2019 è previsto un incremento di 4 mesi del requisito d’età per ottenere la pensione di vecchiaia, e così pure dal 1° gennaio 2021 quando ci sarà un ulteriore incremento di 3 mesi (Tabella B). All’APe non possono accedere i pensionati diretti, cioè coloro che siano già titolari di una propria pensione di lavoro; per contro la possono richiedere i titolari di pensione indiretta, cioè chi ha già una pensione di reversibilità del coniuge non più in vita. In caso di liquidazione di un’altra pensione diretta prima del perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia (durante il periodo di percezione dell’APe), l’erogazione della stessa viene interrotta e, fatto


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salvo il ricorso del beneficiario all’estinzione anticipata dell’APe, la banca comunica all’Inps il piano di ammortamento per l’estinzione del debito rideterminato, indicando la nuova rata di trattenuta sulla pensione. Infine, è importante evidenziare che per fruire dell’APe non è richiesta la cessione dell’attività di lavoro (dipendente o autonomo) fino all’età di pensionamento. » L’IMPORTO DEL PRESTITO E IL COSTO

L’importo minimo dell’assegno-ponte è pari a 150 euro mensili per 6 mesi, mentre quello massimo è legato alla durata dell’APe: se l’anticipo è superiore a 3 anni, si può chiedere fino al 75% della pensione; se è compreso tra 24 e 36 mesi l’80%, tra 12 e 24 mesi l’85% e se meno di 12 mesi si arriva al 90%. La pensione al netto della rata non può essere comunque inferiore a 710,39 euro mensili. Se il richiedente ha però altri debiti in corso con le banche, l’esposiTABELLA A -

zione complessiva non può superare il 30% dell’assegno previdenziale. Il costo annuo del prestito, secondo le stime, è pari al 3,4% dal momento che, oltre agli interessi, si incorpora anche il costo della polizza assicurativa (per rischio premorienza) e la quota destinata al fondo di garanzia. Per effetto di un credito di imposta del 50% il costo effettivo scende a: • 1,57% per un prestito anticipato di 12 mesi rispetto all’età della pensione; • 3,07% per un anticipo di 24 mesi; • 4,49% per l’anticipo di 36 mesi; • 5,49% per l’anticipo di 43 mesi. Le somme erogate a titolo di prestito non concorrono a formare il reddito ai fini Irpef. Va evidenziato, poi, che se un lavoratore accede all’anticipo a 63 anni per 36 mesi, otterrà la pensione a 66 anni; dovendo restituire alla banca, tramite l’Inps, quanto ricevuto in anticipo nei 20 anni successivi, raggiungerà 80 anni di età. Ma se attualmente l’aspettativa

APE VOLONTARIA

A chi spetta

Tutti i lavoratori iscritti all’Inps: dipendenti, autonomi (artigiani, commercianti) e parasubordinati (co.co.co, ecc). Requisito anagrafico Età non inferiore a 63 anni Requisito contributivo Almeno 20 anni Requisito pensionistico Maturazione diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi Importo pensione di vecchiaia Non inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo Inps, al netto della rata di ammortamento dell’APe (circa 710,39 euro mensili) Altre condizioni Non essere già titolare di una pensione diretta Chi sostiene il costo Il lavoratore con riduzione della pensione di vecchiaia per 20 anni

TABELLA B -

L’ETÀ PER LA PENSIONE DI VECCHIAIA (1)

Categoria Dipendenti privati (uomini e donne) Dipendenti pubblici (uomini e donne) Autonomi e gestione separata (uomini e donne)

Anno 2018

Anni 2019 e 2020 (2)

66 anni e 7 mesi

66 anni e 11 mesi

In presenza di almeno 20 anni di contribuzione. Aumento speranza di vita di 4 mesi (ipotesi). (3) Aumento speranza di vita di 3 mesi (ipotesi). (1) (2)

Anni 2021 e 2022 (3) 67 anni e 2 mesi

di vita media per i maschi è di 80,1 anni e 84,7 per le donne, le assicurazioni avranno la certezza di non pagare almeno le ultime rate. » COME SI RICHIEDE

Per questa prestazione è necessario presentare tre domande on line all’Inps in due tempi diversi (tramite il Patronato) e cioè: • la richiesta di certificazione del diritto all’APe (minimo e massimo che si può ottenere), presupposto indispensabile per avere titolo all’anticipazione; • l’attivazione dell’anticipo finanziario a garanzia pensionistica con l’indicazione della banca e dell’assicurazione coinvolte; • la presentazione della domanda di pensione di vecchiaia vera e propria. Occorrono, infine, almeno due mesi di tempo dal rilascio del nullaosta al lavoratore da parte dell’Inps con l’ok della banca e della compagnia assicurativa. Ogni strategia per raggiungere il trattamento pensionistico va valutata e pianificata in anticipo con l’aiuto di esperti professionisti. Attraverso un simulatore informatico, disponibile (tramite Inps o Patronato) si può conoscere l’importo e la durata dell’APe con l’indicazione immediata del costo del rimborso ventennale e del suo peso sulla pensione. È per questo motivo che per tutti gli eventuali approfondimenti sull’argomento in esame (possibili scelte e, tra queste, le più convenienti) si consiglia di rivolgersi al nostro Patronato 50&PiùEnasco, che con esperti operatori assiste da sempre gratuitamente - su tutto il territorio nazionale - per ottenere tutti i chiarimenti ulteriori e per la presentazione all’Inps delle relative domande on line. APRILE 2018 I 87


Aderente a:

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Anche quest’anno scegli 50&PiùCaaf per la tua DICHIARAZIONE DEI REDDITI 50&PiùCaaf è a tua disposizione per offrirti assistenza nella compilazione e trasmissione della dichiarazione dei redditi 2018, sollevandoti da ogni responsabilità nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. Se hai delle cartelle esattoriali potresti usufruire della rottamazione e risparmiare sanzioni e interessi. Il 15 maggio è il termine di scadenza per la presentazione della richiesta all’Agenzia delle Entrate. Chiedi a 50&PiùCaaf come verificare la tua situazione e avere un estratto conto.

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__FISCO__

CANONE RAI, COSA CAMBIA NEL 2018

Con il Decreto Legge del 16 febbraio scorso è stata estesa la platea degli esentati dal pagamento dell’abbonamento Rai, portando la soglia reddituale ad 8.000 euro in favore dei soggetti dai 75 anni in su

a cura di Alessandra De Feo

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ALLA FINE DELLO SCORSO ANNO, PER BENEFICIARE DELL’ESENZIONE, IL REDDITO DOVEVA ESSERE DI 6.713,98 EURO. ORA GLI ESENTI PASSANO DA 115MILA A 350MILA

VISTA L’AMPIA PLATEA INTERESSATA (praticamente tutti i contribuenti) e visto che per il 2018 sono state previste alcune modifiche a quanto stabilito in precedenza è bene ritornare sul Canone di abbonamento Rai, facendo alcuni richiami alle normative precedenti. Come abbiamo già detto in 50&Più n. 6 di giugno 2016, il Canone Rai per uso privato è stato oggetto di modifiche a partire dalla Legge di Stabilità 2016. In base a quanto stabilito dall’articolo 1 del R.D.l. n. 246/1938 il Canone Rai deve essere versato: • una sola volta all’anno dal soggetto che abbia un apparecchio televisivo; • una sola volta a famiglia, a condizione che i familiari abbiano la residenza nella stessa abitazione. La Legge di Stabilità 2016 ha previsto la “presunzione” della detenzione dell’apparecchio televisivo nel caso di fornitura di energia elettrica nel luogo in cui l’interessato abbia la sua residenza anagrafica. Questa presunzione è stata introdotta per contrastare l’evasione dal pagamento del Canone che, negli anni scorsi, è stata molto elevata. Il contribuente, per non poter essere tassato, dovrà dimostrare (seguendo apposite modalità) di non essere tenuto al versamento. Come è noto l’importo è variato nel tempo e da euro 113,50 è passato ad euro 100,00 nel 2016, ad euro 90,00, nel 2017 (nostro articolo di marzo 2017). Per il 2018 la Legge n. 205/2017 (Legge di Bilancio 2018), al comma 1147 dell’articolo unico, ha confermato per quest’anno l’importo in euro 90. Anche per il 2018 il sistema di pagamento del Canone, in via generale, verrà eseguito con l’addebito sulle fatture di energia elettrica da gennaio ad ottobre di ciascun anno. Come per gli anni passati, anche per il 2018 sono previste delle deroghe alle suddette regole. Il Decreto Legge del 16 febbraio 2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 53/2018, del 3 marzo 2018, ha esteso la platea degli esentati dal pagamento del Canone Rai. In particolare è previsto che, per l’anno 2018, venga elevata ad euro 8.000 la soglia reddituale per l’esenzione dal pagamento del canone di abbonamento televisivo in favore dei soggetti di età pari o superiore a 75 anni. Si ricorda che, fino allo scorso anno, il limite di reddito per beneficiare dell’esenzione era pari a 6.713,98 euro. È bene precisare che l’esenzione riguarda l’apparecchio detenuto nella casa di residenza dell’anziano non convivente con altre persone in possesso di propri redditi. Grazie a ciò le persone esentate dal pagamento del Canone Rai passano da 115.000 a 350.000: cosa non irrilevante vista la situazione in cui spesso i nostri anziani sono costretti a vivere. Invece, qualora le persone avessero già fruito negli anni scorsi dell’esenzione e se le loro condizioni permangono, non sarà necessario presentare ulteriori dichiarazioni. Chi invece, in passato, pur avendo le condizioni per questa esenzione, lo avesse versato, può chiederne il rimborso tramite un apposito modello disponibile anche presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate, accompagnato dalla dichiarazione sostitutiva che attesti il possesso dei suddetti requisiti e la fotocopia del relativo documento di riconoscimento. Per saperne di più sulle modalità e i termini per l’attuazione di questa agevolazione, si dovrà attendere di leggere il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, di cui si potrà trattare nei prossimi articoli. APRILE 2018 I 89


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__VIVERE IN ARMONIA SEGUENDO LE STAGIONI__

Questa fiorita Stagione sarà nell’Aprile spesso ventosa con acque, ed altre umidità, e molte variazioni, talvolta con tuoni. Almanacco Barbanera 1887

LA STAGIONE DELLA RINASCITA

a cura di

LA NUVOLA ROSA è il pesco in fiore, dolce e profumato come i frutti che donerà in estate. Per ora a fare festa sono i suoi teneri boccioli, pronti a rallegrare la tavola della Pasqua e a dirci che sì, la stagione della rinascita sta marciando spedita. L’aria è frizzante, le giornate si allungano e i temporali fanno germogliare la terra. Aprile lascia alle spalle l’inverno, guarda avanti, si scalda nei giorni di sole, ritrova il ritmo pulsante della natura. Si fanno i lavori sul balcone, nell’orto e nel giardino. E ogni tanto ci si riposa, nell’attesa gioiosa delle uscite fuori porta di primavera. E se ad aprile è dolce dormire, altrettanto piacevole sarà raccogliere le prime erbe di campo, facendosi invece suggerire dal cestino del mese le cose da mettere in pentola per essere in forma.

APRILE IL BASILICO (Ocimum basilicum)

Fa bene perché... Oltreché buono, il basilico è pianta assai virtuosa, capace di stimolare con efficacia la digestione e di agire contro l’emicrania e l’inappetenza. L’olio essenziale è rilassante e afrodisiaco. Ricco di potassio, contiene ferro, fosforo e vitamina A.

Il proverbio Chi fa uso di verdura, vive sano e a lungo dura. Coltiviamolo così Chi semina con l’acqua, raccoglie col paniere. Poco esigente, il basilico necessita di clima temperato-caldo per crescere rigoglioso. Pianta per eccellenza da balcone, richiede per la germinazione e la crescita delle piantine una temperatura minima di 15 °C. Annaffiare regolarmente in estate, quando le temperature si alzano. La semina Se si vuol seminare, lo si dovrà fare in semenzaio a febbraiomarzo, ma si può arrivare fino ad aprile, con la fase di Luna calante. Si interra il seme a circa 0.5 cm di profondità. Altrimenti si possono acquistare le piantine da trapiantare tra aprile e maggio, con la Luna crescente. Si interrano nell’orto a distanza di 30-40 cm l’una dall’altra, in vaso a 15-20 cm. Crescono bene in consociazione con finocchi e piselli. Raccolta e conservazione Da giugno a settembre, in crescente per il consumo fresco, in calante per la conservazione. Cimando i rami dotati di infiorescenze, eliminando cioè l’apice degli steli, continueranno a vegetare. Le foglie si conservano essiccate o surgelate in sacchetti, oppure immerse in un barattolo con olio extravergine di oliva.

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NEL CESTINO DEL MESE ORTAGGI: aglio, agretti, asparagi verdi e bianchi, carciofi, carote, cavolfiori, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicorie, cicorino da taglio, cime di rapa, cipolle, fave, finocchi, indivie, lattughe, patate novelle, piselli, porri, radicchi rossi, rape, ravanelli, rucola, sedano, spinaci e valerianella.


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BUONO A SAPERSI!

Sostenibili si diventa! Nel mese in cui si celebra la Giornata della Terra - il 22 aprile - ricordiamo che molto può essere riciclato. L’uovo ad esempio, alimento sano e nutriente, lo è anche per le nostre piante. Mettiamo da parte tutti i gusci, essicchiamoli nel forno ed infine polverizziamoli. La polvere ottenuta si rivelerà un toccasana per le nostre verdi amiche. E ancora, l’acqua di ortaggi e carboidrati può diventare un ecologico detersivo. Per la lana nera è efficacissima l’acqua degli spinaci; per i tessuti più delicati, lana e seta, quella della pasta.

FRUTTA: arance ovali, bergamotti, fragole, limoni e pompelmi.

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COLTIVARE CON LA LUNA NELL’ORTO, NEL GIARDINO, SUL BALCONE

Sul davanzale in cucina, in un angolo del balcone o nel giardino, le aromatiche danno anche in vaso ottimi risultati. Ci vogliono vasi con un foro di drenaggio e sul fondo uno strato di piccoli ciottoli. La gran parte delle aromatiche ha bisogno di almeno 20 cm di profondità, mentre le più alte, come il finocchio, necessitano di almeno 30 cm. Inoltre erbe come la menta, la melissa e il rosmarino, amano il sole. Salvia, timo e origano possono convivere nello stesso vaso. Nei giorni di Luna calante seminare all’aperto cicorie, scarole, lattughe, radicchi, bietole, cavoli verza, valerianella, rucola, prezzemolo, ravanelli, porri e sedani. Preparare i tutori per fagiolini, piselli, pomodori e zucche rampicanti. In giardino potare gli arbusti appena sfioriscono. Trapiantare astri, zinnie, lantane e gerani. Eliminare i rami secchi dagli agrumi e arieggiare le serre per far ambientare le piante prima di portarle all’esterno. Radere il prato. In Luna crescente seminare in piena terra cavolfiori, zucchine, cardi, cetrioli, zucche, fagioli, piselli e meloni. Se poi al Centro e al Nord è ancora rigido, seminare in semenzaio peperoni, melanzane e pomodori. In giardino continuare con il trapianto di tagetes, begonie e surfinie (petunie). Riportare all’aperto le begonie bulbose e cominciare ad annaffiarle con regolarità, ma senza eccedere con l’acqua. In cantina tenere sotto controllo il livello dei recipienti vinari ed effettuare eventualmente le colmature. Prepararsi pure all’imbottigliamento che si fa in Luna calante, con l’eccezione dei vini frizzanti che si può fare in crescente.

Dice il proverbio... Aprile piovoso, anno fruttuoso Né aprile senza fiore, né donna senza amore Per tutto aprile non ti alleggerire

IL SOLE E LA LUNA IL SOLE

Il 1° sorge alle 06.43 e tramonta alle 19.25. L’11 sorge alle 06.26 e tramonta alle 19.36. Il 21 sorge alle 06.11 e tramonta alle 19.48. Le giornate si allungano. Il 1° aprile si hanno 12 ore e 42 minuti di luce solare e il 30 se ne hanno 14. Si guadagnano 1 ora e 18 minuti di luce solare.

LA LUNA

SE HAI ½ GIORNATA PREPARIAMO LA MARGOTTA

Tempo di margotta, sistema di riproduzione molto antico usato in particolare per agrumi, fichi, melograni e olivi. Consiste nello stimolare, ad aprile, la produzione di radici in una porzione di ramo dell’albero che si vuol propagare. Una volta scelto il ramo, in Luna crescente si asporta un anello di corteccia di 1 cm, per poi infilare nel ramo un sacchetto di polietilene da legare alla base dell’incisione. Si inserisce quindi nel sacchetto del terriccio inumidito e si chiude a formare una caramella nella parte a monte del taglio, legando ben stretto per evitare che il terriccio si asciughi. All’interno della “caramella” il rametto emetterà radici e nascerà una nuova pianta, che poi in agosto si taglierà dalla pianta madre per trapiantarla, sempre in crescente, in un vaso.

Il 1° tramonta alle 07.31 e sorge alle 20.32. L’11 sorge alle 04.17 e tramonta alle 14.49. Il 21 tramonta alle 00.43 e sorge alle 10.31. Luna calante dal 1° al 15. Luna crescente dal 17 al 29. Luna Nuova il 16. Luna Piena il 30. APRILE 2018 I 91


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LA REDAZIONE NON RISPONDE DEL CONTENUTO DELL’INSERZIONE

L’art. 6, comma 8, del D.L. 4/6/2013 n. 63, convertito nella L. 3/8/2013 n. 90, ha imposto di riportare negli annunci di vendita o di locazione di immobili, l’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio globale o dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente. Lo stesso D.L. ha previsto, inoltre (art. 12), che in caso di violazione di tale obbligo, il responsabile dell’annuncio è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000 euro. A tal proposito, evidenziamo che per la pubblicazione accetteremo solo annunci che riportino anche quanto previsto dal suddetto art. 6, comma 8.

bacheca a cura della Redazione

Queste pagine sono dedicate a chi cerca un’amicizia, a chi vuole affittare, comprare o vendere immobili. Qui potete assicurarvi un impiego o acquistare oggetti rari e curiosi

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RELAZIONI PERSONALI

Signora seria, pensionata, benestante, vedova, allegra, 70enne, conoscerebbe, scopo matrimonio, signore educato, calmo, gentile, laureato, vedovo o celibe, 70/75enne. Scrivere a: C.I. AR6857177 - Fermo Posta Viale Beethoven, 36 - Eur Roma. Signora, 58enne, vedova, di origine pugliese ma residente in Lombardia, conoscerebbe vedovo o divorziato, serio, colto (possibilmente laureato), di bell’aspetto, romantico, 58/65 anni, per una vera amicizia che potrebbe trasformarsi in un rapporto profondo e duraturo. Sono carina, seria, colta e solare; amo il cinema, il teatro, il mare e passeggiare. No perditempo. Scrivere a: generica.isa@gmail.com. Uomo, economicamente sereno, in pensione, senza vincoli. Amo il mare, le auto d’epoca, viaggiare, ascoltare buona musica. Ho un trascorso da ex atleta e mi mantengo in forma con ginnastica quotidiana e praticando vela e nuoto. Conoscerei una signora (60/62enne), indipendente, colta, gusti raffinati, affascinante. Non pongo limiti di distanza o territoriali. Telefonare al 335432409. Laureata, scrittrice, ex giornalista benestante, alta, bionda, occhi verdi, longilinea, amante dei viaggi, del ballo e della musica, disponibile a trasferirsi, cerco signore di circa 60/70 anni, alto 1

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e 80, libero, dinamico, serio, affettuoso, generoso, benestante e di sani principi. No perditempo. Telefonare al 3271462387. (ore pasti). 58enne, cerca donna per relazione seria e duratura, zona Guastalla di Reggio Emilia. Telefonare al 3336902672.

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56. Abbreviazione di ragtime; 57. Abito maschile di notevole eleganza; 59. Così sia; 60. Agevolare, favorire; 62. Avvio, messa in atto; 63. Laggiù... in fondo; 64. Nuvolari lo era del volante; 65. Fenomeno atmosferico legato all’attività solare. VERTICALI 1. Abbreviazione di società; 2. La segue la pratica; 3. Lo sono gli animali del circo; 4. Un piccolo difetto; 5. Fanno parte della famiglia dei Silvidi; 6. Aosta sulle targhe automobilistiche; 7. Il terzo Re di Roma; 8. Quella de la Cité è al centro di Parigi; 9. Un velocipede per... bambini; 10. Uno dei satelliti medicei

di Giove; 11. Una pelliccia morbida e molto pregiata; 12. Vive in centro; 13. Crostaceo marino molto apprezzato per le sue carni; 14. Il fiume di Berna; 16. Una città cinese; 17. Film diretto nel 1933 da Anatole Litvak; 21. Il mare in cui si riproducono grandi popolazioni di anguille; 22. Il Carlo Emilio scrittore e poeta italiano; 23. Lo erano Agamennone e Menelao; 24. Ospitano resti o ricordi di persone benemerite della patria; 25. Sottopelo, borra; 29. Una versione alternativa rispetto a un originale; 31. Il David regista del film Lawrence d’Arabia del 1962; 32. Località della Galilea

INDOVINELLO Favolino

nella quale Gesù compì il suo primo miracolo; 33. Persone amanti dei piaceri e del lusso; 34. È rimasta nella nostra storia quella di Caporetto; 35. Si trovano nei porti; 36. Pelle; 37. Wagner ne musicò il crepuscolo; 38. Studia le relazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente; 47. Quella macchiata è un carnivoro sociale; 49. Un gruppo di cantori; 50. Fiume dell’Europa centrale; 51. Segna in parte il confine tra Europa e Asia; 53. Il sangue nei prefissi; 54. Un quartiere di Roma; 55. Aveva il cocchiere dietro; 58. Le ultime lettere di Cocteau; 59. Nel calesse e nell’autobus; 61. I... confini della Turchia; 62. In fondo alla curva.

ANAGRAMMA (6 9) Lionello

» UN AMORE FINITO

» PAROLE... PAROLE

» IN CORO UN ARTISTA

Sei passato così, lasciando in vano il segno della tua mano leggera; il segno appena... e forse anche il rimpianto di una gioia perduta ormai per sempre!

Parole parole... Nel cuore la vita mi ha dato soltanto parole: dapprima Amore, poi Baci e Dolore... Infine la Morte e il Pianto.

Questa frase si riferisce ad un celebre direttore d’orchestra italiano del passato... Quale?

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INDOVINELLO Favolino

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ORIZZONTALI 1. Padiglione, sezione di un’esposizione; 33 5. Una fibra naturale; 7. Lo fa chi perde il controllo; 39 10. L’equitazione da corsa; 15. Impronte, tracce; 40 16. Appartenente a lui; 17. Una preposizione articolata; 18. Quello delle Amazzoni è il fiume più lungo del mondo; 45 19. La seconda isola greca per estensione; 20. Popolano Alpi e Appennini; 57 22. Abitano una regione 63 della Gran Bretagna; 25. Sigla di Latina; 26. Croce Rossa; 27. Una nota musicale; 28. Le hanno adulti e giovani; 29. Film del 2000 diretto da Roland Joffé; 30. Avanti Cristo; 31. Aconfessionale; 33. Una catena montuosa messicana; 39. Commedia di Molière; 40. Si svolse tra il 1942 e il 1943 nell’odierna Volgograd; 41. Un coltivo permanentemente allagato; 42. Un tipo di latte; 43. Due romani; 44. Al centro del Cile; 45. Bruciati, aridi; 46. Iniziali della Iotti; 48. Poco giovanili; 49. Una variabile macroeconomica; 52. Il principale gruppo etnico della Thailandia; 53. Il primogenito di Edipo nella mitologia greca; 55. Si fanno alle casse;

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Anagrammate la frase e scoprirete il suo nome e cognome


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stuzzica

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Osservate attentamente i seguenti cinque contenitori di numeri, cerchi e segni matematici e dite quale numero va sostituito al punto interrogativo di colore rosso, secondo un criterio logico da determinare.

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Enrico Diglio

TEST 1

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ORIZZONTALI 1. Schizzo; 7. La posta elettronica; 8. L’inizio dell’Impero; 9. Gli altri spagnoli; 11. Uno scatto improvviso; 13. Un metallo; 14. È celebre quella sulla quarta corda di Bach; 15. Poco male; 17. Molte; 19. Film del 1992 di Dario Argento; 21. Marco, attore co-protagonista del film Il grande sogno. VERTICALI 1. Sua Maestà; 2. Palermo sulle targhe automobilistiche; 3. Risistemar, riassettar; 4. Un’intimazione definitiva; 5. Il protagonista di un celebre romanzo della Beecher Stowe; 6. Organizzazione Mondiale della Sanità; 10. Rete Nazionale Interbancaria; 11. Le rapide accelerazioni dei ciclisti; 12. Il compito del portiere; 16. Racchiudono l’alfabeto; 18. La sigla dell'Agenzia Europea per il Farmaco; 20. La prima metà dell’anno.

TEST 2

TEST 3

Osservate le seguenti dodici parole (sei di colore azzurro e sei di colore rosso) e dite quali sono le sei coppie di parole che si ottengono unendo la prima sillaba di una parola azzurra con la seconda sillaba della parola rossa, e la seconda sillaba della parola azzurra con la prima sillaba della parola rossa, considerato che ogni parola si può utilizzare solo una volta e con una sola parola rossa.

Osservate attentamente la seguente figura e andate a pag 96.

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REBUS Lionello 3 8 9

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oroscopo di Aldebaran

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21 MAR. I 20 APR. Sarete molto determinati e non vi lascerete influenzare da persone invidiose. In arrivo soddisfazioni in campo professionale. Cautela nel traffico. Impegnatevi in un’attività sportiva.

23 SET. I 22 OTT. Passerete un mese ricco di avvenimenti positivi. Non sarà improbabile un viaggio, durante il quale abbinerete l’utile al dilettevole. Un problema riguardante la casa pian piano troverà soluzione.

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21 APR. I 20 MAG. Con la primavera arriveranno un po’ di distrazioni dai vostri obiettivi abituali. State attenti a non perdere le occasioni giuste. Possibili vantaggi da attività di pubbliche relazioni.

23 OTT. I 22 NOV. Lavoro e amicizie procedono bene, ma dovete stare attenti a qualche scaramuccia. Investite il vostro tempo nelle relazioni e tutto procederà a gonfie vele. Attenzione alla linea! Tendete ad ingrassare.

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21 MAG. I 21 GIU. Sarete alla ricerca di certezze. Dovrete credere più in voi stessi per raggiungere gli obiettivi che rincorrete da tempo. Curate l’alimentazione e fate passeggiate in qualche bel parco.

23 NOV. I 21 DIC. Non vi sentirete più in armonia con certe persone, quindi date un taglio netto a ciò che non vi soddisfa. Nel lavoro è il momento di farsi avanti. Giove vi regalerà una buona forma fisica.

cancro

capricorno

22 GIU. I 22 LUG. Vi troverete in mezzo alla gente e non vi mancheranno dimostrazioni di sincero affetto. Cercate di moderarvi nel bere, mangiare e, soprattutto, nel fumare. Fortuna al gioco.

22 DIC. I 20 GEN. Saprete fare come mai prima. Nasceranno dei nuovi contatti che potrebbero portare a spostamenti. Potrete ottenere ciò che volete comunicando, scrivendo e facendo pubblicità. Attenti agli invidiosi.

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acquario

23 LUG. I 23 AGO. La vostra indole pacifica verrà messa a dura prova: è arrivato il momento di affrontare a viso aperto alcune questioni. L’amore andrà a gonfie vele. Proteggetevi da sbalzi di temperatura.

21 GEN. I 19 FEB. Lo stato di agitazione che vi pervade mina i rapporti personali e quelli lavorativi. Siate pazienti e cercate nuove idee per mettervi in gioco. Badate ai vostri sogni, potrebbero offrirvi utili indicazioni.

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pesci

24 AGO. I 22 SET. Sarete dei lavoratori instancabili e presto qualcuno se ne accorgerà. Aprile vi ripagherà dell’incertezza dei mesi passati, aria di novità in vista. Nei week-end immergetevi nel verde della natura.

20 FEB. I 20 MAR. Un po’ di confusione e indecisione nel settore professionale. Siate più audaci e meno rinunciatari!! Vi gioveranno i contatti con l’estero e con stranieri. La situazione finanziaria sarà instabile.

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Un amore finito = Il ladro Parole... parole = Il dizionario ANAGRAMMA (6 9) In coro un artista = Arturo Toscanini

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U N apre; senza mani F; E sta = Una presenza manifesta REBUS (11 7) Elettrici T A; Stati C A = Elettricità statica

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CERVELLO

TEST 1

Il numero che sostituisce il punto interrogativo è 2. Esso, infatti, permette di soddisfare il criterio logico valido per gli altri quattro contenitori di numeri, cerchi colorati e segni matematici: i numeri posti nella parte alta del contenitore sono addizionati, sottratti, divisi o moltiplicati tra loro a seconda se il segno matematico posto in alto è rispettivamente un più, un meno, un diviso o un per. Allo stesso risultato si giunge se si effettua l’operazione matematica indicata nella parte bassa del contenitore tra i cerchi di colore verde e quelli di colore rosso. Quindi: TEST 2

Le sei coppie di parole sono: COSTA e VATE;

TELA e CASA;

LATO e NAVE;

da COVA e TESTA

da TECA e SALA

da LANA e VETO

FASE e ROBA;

FIERA e NOVE;

META e TRONO;

da FARO e BASE

da FIENO e VERA

da METRO e NOTA

TEST 3

Quale delle tre seguenti figure non rappresenta quella prima vista? a)

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SCRIVETECI: PER POSTA LARGO ARENULA, 34 00186 ROMA PER FAX 0668130280 PER MAIL G.VECCHIOTTI@50EPIU.IT

lettere Risponde Giovanna Vecchiotti - Direttore Responsabile 50&Più

L’ANTIDOTO ALLE FAKE NEWS? IMPARARE AD INFORMARSI La velocità dei media le ha rese capaci di contagiare l’informazione e confondere l’opinione pubblica. Servono più che mai senso critico e volontà di non fermarsi alla prima notizia GENTILE DIRETTORE, sono una nonna di sei nipoti; la più piccolina ha 4 anni, il più grande 20. Essendo i genitori impegnati al lavoro, sono molto vicina a tutti loro; mi interesso a ciò che fanno e, insieme a mio marito, seguo i più piccoli nei compiti a casa. Cerco di tenermi aggiornata sul mondo giovanile così da non essere tagliata fuori dai loro interessi e discutiamo apertamente, soprattutto con i nipoti più grandi, su ogni tema. Però, ultimamente, mi sono accorta che i ragazzi sono al centro di un vortice di notizie chiaramente false: le ascoltano in classe, le ricevono attraverso i cellulari o le leggono sui social. Ma la cosa che disorienta anche me è che più mi informo, più navigo nel web e più non riesco a raccapezzarmi su ciò che è vero e su quello che è falso. Mi sembra che non si riesca più a parare i colpi dalle notizie spacciate per vere, che ti arrivano da ogni angolo del

web ma anche dai giornali. Dov’è finita l’informazione con la “I” maiuscola, quella di cui ti potevi fidare e che riportava fedelmente i fatti accaduti, senza falsificarli? Angela Lunetti In realtà, quelle che oggi vengono definite con un anglicismo fake news, e che qualcun altro definisce in gergo nostrano “bufale”, sono sempre esistite. Erano le notizie create appositamente per screditare un avversario politico o manipolare l’opinione pubblica su un determinato tema. Quello che sta accadendo ora e che ci differenzia dal passato, è la velocità della loro propagazione. Complice, in questo, la rete e i social media, vissuti “in tempo reale”. Oggi tutti possono sedersi ad un computer e propagare fake news. E se non si è sicuri dell’onestà di chi diffonde la notizia è preferibile verificarne la veridicità. Come? Cercando in rete altri riscontri sul tema o andando a cercarne “la fonte”. Ma la difesa migliore è quella di attingere le notizie da quegli organi d’informazione e quei siti che “hanno autorevolezza”, senza lasciarsi influenzare dal titolo a sensazione, messo lì solo per attirare l’attenzione dei lettori e aumentare la visibilità del sito. Accorgimenti da insegnare ai più giovani, così da formare anche la loro capacità di giudizio. APRILE 2018 I 97


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bazar

CURA EUROPA POVERTÀ ABITARE SOLIDALE LIBRI

a cura del Centro Studi 50&Più

Questo spazio offre informazioni, curiosità, notizie utili. Come ogni bazar, sarà luogo d’incontro e di scambio. Potete quindi inviarci le vostre segnalazioni e quesiti a: centrostudi@50epiu.it

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oppure al 0424708910.

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CURA “DOTTOREMAEVEROCHE” È il portale web creato dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, e parte dalla constatazione che le “bufale”, quando riguardano la salute, rischiano di trasformarsi in vere e proprie azioni criminose, sostenute da interessi economici o dall’ignoranza. Dottoremaeveroche si compone di due sezioni. In quella dedicata ai cittadini è possibile trovare risposte semplici e argomentate alle domande più comuni in tema di salute. La seconda, tecnica, è dedicata ai medici. dottoremaeveroche.it CONTRO I TREMORI DEL PARKINSON È entrata in funzione, presso l’ospedale di Borgo Trento (Vr), una macchina capace di eliminare in tutto o in parte i tremori del Parkinson. Unico in Europa, il macchinario consente trattamenti terapeutici non invasivi. Il trattamento è applicabile anche ad altre patologie.

EUROPA MEZZI PUBBLICI “ANTIDEPRESSIVI” Dal 2008 la Gran Bretagna ha reso gratuiti i mezzi pubblici per gli over 60. Questa scelta ha portato a un aumento del 51% del loro uso. Il solo fatto di potersi spostare gratis per la città, porterebbe poi, secondo una ricerca condotta su oltre 18mila persone, a una riduzione del 12% dei sintomi della depressione tra gli anziani. ORARI RIDOTTI PER DEDICARSI ALL’ASSISTENZA Il sindacato tedesco dei metalmeccanici Ig Metall ha firmato un accordo-pilota, valido per ora solo in un Land, che oltre a un aumento salariale prevede il diritto, per tutti coloro che hanno la necessità di assistere parenti anziani, malati o bambini, di chiedere la settimana lavorativa di 28 ore, per un periodo che va da un minimo di 6 mesi a un massimo di 24. Finito il periodo, il dipendente torna al normale orario lavorativo.

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+ POVERTÀ COLAZIONE A DOMICILIO In Italia vivono in condizioni di povertà assoluta più di 500mila over 65enni. Il progetto “Evviva la colazione”, promosso da Fondazione Banco Alimentare e Kellogg Italia, attraverso la ramificazione sul territorio assicurata da oltre 330 strutture caritative, ha già raggiunto più di 9.000 anziani con un pacco donato direttamente a casa. Tre gli obiettivi dell’iniziativa: raccogliere il maggior numero di alimenti da prima colazione possibili, assicurare agli anziani una colazione e informazioni sull’alimentazione, offrirgli attenzione e compagnia.

IN CONDOMINIO A OSIMO (AN) Persone anziane, famiglie, single e genitori soli o separati sono i primi destinatari l’iniziativa che prende le mosse a Osimo, con il Condominio di Santa Palazia. Il condominio ospiterà dieci appartamenti. Il refettorio, un salotto con biblioteca, una stanza per guardare la televisione e una lavanderia sono invece gli spazi comuni gestiti in collaborazione fra gli ospiti. Per informazioni: Sportello Abitare Solidale 3407805445 - 0719010614

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Tel: 0322841903 800995988

LIBRI LA TERRA CHE CALPESTIAMO

Tel: 0322841903 800995988

di Jesus Carrasco, Ponte alle Grazie, Firenze, 2018 pp. 233.

PAVIA: UNA STANZA IN CAMBIO DI AIUTO Da una parte anziani soli e in difficoltà nel mantenere case troppo grandi, dall’altra chi non riesce a sostenere un affitto al prezzo di mercato. Nasce così il progetto “Abitare solidale”, proposto da Auser Pavia, realizzato in convenzione con il Comune di Pavia. Lo strumento giuridico con cui vengono regolati i rapporti è il comodato d’uso precario di immobile. Per informazioni: 3387326456 - abitaresolidale.auserpv@gmail.com

Eva Holman è la moglie di un alto colonnello. Vive il pensionamento del marito in uno stato di serenità idilliaca, finché un giorno si presenta da lei un vecchio, sporco e sfinito, che senza dire una parola si stabilisce nell’orto, sotto un fico, e sembra deciso a restarci per sempre, come se quel luogo gli appartenesse. Con la sua presenza insistente, e con la storia terribile che emerge dalle sue poche parole, l’uomo cambia con violenza la visione del mondo di Eva. Un romanzo sulla ricerca del senso della vita dove il rapporto con la terra è l’unico modo per tornare alle origini e discernere il vero dal falso.

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ABITARE SOLIDALE


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