Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.
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Anno XXXV n. 12 Dicembre 2013 Euro 2.50 - I.P.
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DALLA COLLANA “LE PERLE DELLA MEMORIA”
L’emigrazione
ITALIANA A CAVALLO TRA ’800 e ’900
BUONO
D’ORDINE
PER L’ACQUISTO DEL VOLUME
LE PERLE DELLA MEMORIA N. 7
ITALIANA { L’EMIGRAZIONE A CAVALLO TRA ’800 E ’900 }
DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO PRESSO IL MIO DOMICILIO N. _____ COPIA/E DEL VOLUME AL COSTO DI EURO 18,07 A COPIA (*) + SPESE SPEDIZIONE (**)
(*) I soci 50&Più, le Università della Terza Età e gli iscritti che hanno partecipato alla ricerca possono acquistare il volume a 12,00 euro (con uno sconto del 30% rispetto al costo sopra indicato). (**) Per ordini fino a un massimo di 5 volumi, le spese di spedizione ammontano a: - 5,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca; - 10,00 euro per tutti gli altri interessati. Per ordini superiori ai 6 volumi, le spese di spedizione ammontano a: - 10,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca; - 20,00 euro per tutti gli altri interessati.
❏ Socio 50&Più - Tessera n° ❏ Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA)
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Settimo volume de Le Perle della Memoria, L’emigrazione italiana a cavallo tra ‘800 e ‘900 custodisce le memorie di questo fenomeno rendendo omaggio ad alcuni artefici dello sviluppo del nostro Paese. Oggi che per l’Italia l’emigrazione si è trasformata in immigrazione, non possiamo dimenticarne la sofferenza connessa e l’utilità da queste derivata sia per i Paesi di origine che per quelli ospitanti. Un modo per ricordare ma, soprattutto, per imparare a vivere in un mondo senza confini, gli uni accanto agli altri, in un “villaggio globale”.
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[anteprime] Made in Italy
Da punta di diamante del nostro sistema produttivo a “settore” in crisi. Una giornata nazionale per proteggerlo e promuoverlo, mentre qualcuno resiste e molti sono inglobati. A pagina 16
La “piccola” Italia
Negli oltre 5.000 Comuni a bassa densità demografica si vive meglio e più a lungo. Legati alle tradizioni, non rinunciano ad una visione del futuro in continua evoluzione. A pagina 24
Il futuro in 3D
Tramite uno specifico software e particolari cartucce, una stampante di ultima generazione “crea” oggetti tridimensionali. Una nuova “rivoluzione industriale”? A pagina 32
Vivere in Bolivia
In questa parte di Sudamerica la vita non è facile. Solo il rapporto con la Terra - qui ritenuta Madre - è totale, carico di rispetto e di attesa per un futuro migliore. A pagina 42
Un dono speciale
Per l’immancabile pacchetto sotto l’albero, quest’anno ecco qualche “buona” idea: dal gioiello amico dell’ambiente al telefonino etico, fino all’abbigliamento biodinamico. A pagina 54
ditoriale
[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE 50&PIÙ ]
Riscopriamo la grazia
Fu al tempo in cui a dirigerlo venne chiamato il senatore Roberto Castelli che il Ministero a lui affidato perse il nome di Grazia e Giustizia per rimanere semplicemente “Ministero della Giustizia”: secondo alcuni un nome forte e deciso per una realtà chiamata a far rispettare la legge. Dei tre grandi settori sui quali il Ministero ha competenza L’ORGANIZZAZIONE GIUDIZIARIA, L’UFFICIO LEGISLATIVO E IL SETTORE PENITENZIARIO, più che alle ventennali diatribe tra potere giudiziario e politico le luci della ribalta tristemente spettano all’amministrazione penitenziaria e alla situazione in cui vivono i 66.000 detenuti a fronte di 47.000 possibili ospitabili.
Sono 205 gli istituti di pena in cui i reclusi vivono in condizioni disumane e degradanti per le quali siamo stati condannati a più riprese, l’ultima lo scorso gennaio, dalla Corte europea dei Diritti Umani che ci ha dato un anno di tempo
per ripristinare nel sistema penitenziario la legalità internazionale e costituzionale. L’ANNO STA SCADENDO E NULLA È STATO FATTO. Gli stessi detenuti hanno smesso di chiedere un’amnistia invocata inutilmente dallo stesso Presidente della Repubblica. Chiunque si avvicini a questo problema visitando le carceri non può fare a meno di dirsi sconvolto dalle condizioni in cui - non solo i condannati, ma tutti, guardie carcerarie comprese - vivono e sempre più spesso muoiono, magari senza mai essere stati condannati, senza aver capito di quale reato siano stati accusati visto che dei 23.000 stranieri
detenuti molti sono in carcere per il reato di immigrazione clandestina! Raccontano i Vangeli che avvertiti da un angelo, i primi a far visita a Gesù deposto nella mangiatoia, furono dei pastori. Questi pastori che l’iconografia ci porta a immaginare come uomini devoti, attorniati da pecore mansuete e belanti e che in realtà erano veri e propri predoni, banditi che spadroneggiavano nei territori subito fuori i centri abitati.
A loro, non ai re, ai sapienti o ai dottori della legge, è stato riservato il primo annuncio di gioia.
CON L’AUGURIO CHE QUESTA PREDILEZIONE CI POSSA ESSERE DA GUIDA NEI PENSIERI E NELLE AZIONI, UN FELICE E SERENO NATALE A TUTTI.
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IN QUESTO
numero
Ornella Vanoni Creatività e curiosità per confrontarsi
12
DI RAFFAELLO CARABINI
Viaggio nei Piccoli Comuni tra bici, centenari e stili di vita
24
DI DANIEL A FLORIDIA
Incidenti domestici Sicuri e protetti dentro e fuori casa
28
DI MICHELE VOLPE
Ecco la stampa 3D Benvenuti nel prossimo futuro
32
DI PAOLO NEGRINI
Investire con pochi rischi, e anche con pochi fondi
39
DI LORENZO M A SINI
Reportage dalla Bolivia Dove la Madre Terra è sacra e al centro della Costituzione
42
51
42
DI R OMINA VINCI
Poter vivere di rendita e andarsene in un Paese estero
47
16
DI LORENZO M A SINI
Ghiaccio, cristalli e decorazioni
51
PARLIAMO DI...
DI BARBARA DI SARNO
Sei Tecno o Etno? Idee alternative per i regali
54
DI IL ARIA R OM ANO
In visita a Berlino Musei, gallerie d’arte e caffè: un tuffo nella cultura berlinese
67
European Green Capital 2014 DI JOHN BRADLE Y
IN EVIDENZA
Periscopio >> pag. 6
a cura di Berardo Falcone Letteralmente >> pag. 8
di Giovanna Vecchiotti Parliamo di App >> pag. 34
di Valerio Maria Urru Avviso ai naviganti >> pag. 36
Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più
Fisco Previdenza
72
DI GIANNI TEL
di Marina Cepeda Fuentes Evviva la fantasia >> pag. 62
di Donatella Ottavi Attenti alle spalle >> pag. 64
di Silvia Toscano Libri >> pag. 90
di Renato Minore Letteratura >> pag. 91
di Dario De Felicis
4I
Cinema & Dvd >> pag. 93
di P. Armocida e A. Miccinesi
di Giovanni Orso
Giochi >> pag. 94
Volontariato ad ore >> pag. 50
di N. Tucciarelli e R. Cento Stuzzica cervello di E. Diglio >> pag. 95
di Stefano Ripert 50epiu.it
I
DICEMBRE 2013
86
LA VOCE DI 50&PIÙ
88
Anno XXXV n. 12 Dicembre 2013
di Alessandro Mascia
di D. De Felicis e M. Sarti
di Francesco Andreani
DI I. R OM ANO E R. VINCI
Bodoni, il re dei tipografi >> pag. 75
Un Museo del Riciclo >> pag. 37
Giochi di Natale >> pag. 58
Stile e qualità ai tempi della crisi
Anno XXXV n. 12 Dicembre 2013 Euro 2.50 - I.P.
Musica & Teatro >> pag. 92
Un orto in città >> pag. 38
Quanto resiste il Made in Italy?
Sapori & Colori >> pag. 60
di Paolo Negrini di Carlo Penguin
77
A CURA DI LUISELL A BERTI
DI ALESSANDRA DE FEO
DI LORIS POR CHERI
Copenaghen, la più verde
Spazio50
INCHIESTA
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Le sfumature del Natale
Bacheca >> pag. 96 Oroscopo di Aldebaran >> pag. 98
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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it
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ADDIO
WEEK END S
ino a pochi anni fa si vagheggiava di una settimana lavorativa sempre più corta; chi lavora avrà più tempo a sua disposizione, si diceva, questo permetterà a molti settori dell’economia di crescere: turismo, cultura, ristorazione, trasporti, sport e tempo libero... Poi è arrivata la crisi e il tempo del lavoro è tornato ad allungarsi. Ora dagli Stati Uniti arriva la notizia destinata a far cambiare abitudini e comportamenti personali: Amazon la più grande azienda di commercio elettronico del mondo, effettuerà la consegna dei prodotti acquistati sui suoi cataloghi on-line - libri, dvd, cd musicali, software, prodotti elettronici, abbigliamento, mobilia, cibo e altro ancora - anche la domenica. Sulla base di un accordo con le Poste statunitensi e i sindacati, i clienti delle grandi metropoli americane si vedranno recapitare pacchi e pacchetti 7 giorni su 7, comunque entro 24 ore dall’acquisto. Week end addio, la settimana senza fine muove i suoi primi passi.
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DICEMBRE 2013
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ERISCOPI
in pillole
A CURA DI BERARDO FALCONE
F UORI
{
Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,
DALL’ OMBRA GRAZIE AD UNO SPECCHIO
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In Norvegia uno specchio gigante per ridare luce al paese A 160 chilometri ad Ovest di Oslo sorge Rjukan, una cittadina incastonata in una vallata ai piedi del Monte Gaustatoppen. Proprio a causa della sua scomoda posizione geografica, i 3.400 residenti rimangono all’ombra per quasi 6 mesi l’anno, vivendo inverni particolarmente lunghi e freddi. La risposta al problema si chiama “solspeil” (“riflettori solari”, in norvegese); è stato installato su una montagna uno specchio di 17 metri quadrati che riflette il sole, puntandolo dritto verso il centro città. Il progetto, costato 5 milioni di corone, circa 622mila euro, era stato ipotizzato già 100 anni fa da Sam Eyde, fondatore di Rjukan.
importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50&piu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!
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}
In Svizzera il primo bar per ciclisti In una città a misura d’uomo come Zurigo nasce il primo, rivoluzionario, bar per ciclisti. Nel “Velo Kafi”, questo il nome del locale, è possibile ordinare, consumare una bevanda e leggere tranquillamente il giornale rimanendo sempre in sella alla propria bicicletta. Nel bar sono presenti tavolini con una scanalatura posta sulla parte anteriore nella quale la ruota della bicicletta rimane bloccata, mentre i lati rialzati della pedana permettono ai ciclisti di sollevare i piedi e riposare. Questa sorta di drive-in per le biciclette è frutto della campagna di sensibilizzazione ambientale da parte dell’amministrazione di Zurigo.
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Pesci volanti avvistati nella Laguna di Venezia Quando alcuni residenti di Venezia hanno visto alcune piccole forme che sgusciavano a pelo d’acqua tra i canali, non volevano crederci. Eppure si sono dovuti ricredere presto: stavano osservando alcuni esemplari di pesci volanti, evento quantomai straordinario per le acque lagunari. Dopo l’iniziale scetticismo è subentrata la piena consapevolezza dell’Osservatorio della Laguna di iniziare uno studio approfondito sulla fauna locale, che sta radicalmente mutando a causa dei cambiamenti climatici. Nuove specie di pesci e flora di tipo tropicale, uno spettacolo meraviglioso e inquietante al tempo stesso.
Due yogurt al giorno tolgono il medico di torno Un recente studio condotto dall’Università di Los Angeles in California e pubblicato sulla rivista Gastroenterology ha rivelato che mangiare yogurt due volte al giorno fa diminuire stress e preoccupazione. Infatti i probiotici contenuti sembrano essere preziosi non soltanto per il benessere dell’apparato digerente e dell’organismo ma anche per stabilizzare l’umore, influenzando positivamente stati di ansia e depressione. Il cervello lavora in relazione con l’intestino; dunque un intestino attivo, grazie ai probiotici, migliora le performances delle zone cerebrali deputate a rielaborare le sensazioni forti, quali odio e paura.
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Cresce l’Italia dei Green Job È un’Italia fatta di imprese, quasi 330mila, di professionisti che utilizzano energie rinnovabili, dall’edilizia all’agricoltura; un’Italia con oltre tre milioni di lavoratori impiegati nello sviluppo sostenibile, nella tutela ambientale e della gestione delle acque e dei rifiuti. Questi i confortanti dati emersi dall’ultimo rapporto GreenItaly 2013; numeri di un settore dell’economia italiana capace di generare più di 100 miliardi di valore aggiunto, oltre il 10% del “Pil” nazionale. GreenItaly restituisce l’immagine di un Paese che sa essere competitivo ed equo, perché fondato su un modello produttivo in cui tradizione e innovazione, sostenibilità e qualità si incrociano.
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Anche gli uomini preistorici riciclavano Circa 50 tra archeologi e storici si sono dati appuntamento a Tel Aviv, in Israele, per partecipare alla conferenza Le origini del riciclo, dove è emerso lo spirito ambientalista diffuso non solo dei primi umani, ma anche dei loro precedessori come l’Homo Erectus e Neanderthal. Le motivazioni alla base di questo comportamento sono elementari eppure evidenti: si conserva l’energia e si salva il materiale. Diversi i metodi di riciclo e impiego multiplo delle risorse; ad esempio, le ossa venivano frantumate per estrarre il midollo, poi i frammenti si modellavano per creare strumenti. Quando questi ultimi venivano abbandonati, si rimodellavano per essere nuovamente utilizzati.
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Un cane aiuta a vivere meglio Il cane, si sa, è il miglior amico dell’uomo. Si lega e si affida a noi sin dal primo istante, diventando parte della famiglia. Quello che non tutti sanno, però, è che il fedele quattrozampe è anche un elisir di benessere. Costringe a camminare tutti i giorni, difende da allergie (per i bambini), infezioni e colpi di sonno. Inoltre, una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicata sul Journal of Alternative Medicine conferma che l’arrivo di un cane in famiglia riduce l’ansia, l’aggressività e gli scatti emotivi nei bimbi autistici. Senza dimenticare che un cane è un’inesauribile fonte di compagnia e amore per le persone anziane.
DICEMBRE 2013
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Uno specchio in fondo all’anima Arrivare a dicembre e ritrovarsi a fare un bilancio dell’anno che sta per terminare è facile, quasi scontato. Così scontato che spesso il pensiero che attraversa la mente è quello di evitare, di “andare oltre”, un po’ sull’onda del «chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato». In realtà, forse, è proprio ora che la riflessione è d’obbligo: fare bilanci, anche se parziali, ci aiuta a comprendere meglio noi stessi e chi ci sta accanto. Non serve troppo tempo. Bastano pochi minuti per guardare dentro di noi, ma bisogna farlo senza remo-
re, senza alibi né giustificazioni. Ripercorrere mentalmente i mesi trascorsi, provare a scendere, scendere giù, in fondo alla nostra anima... E farlo con onestà, come se fossimo davanti ad uno specchio che ci rimanda un’immagine che potrebbe anche non essere piacevole, ma è pur sempre la nostra. Scriveva Fëdor Dostoevskij: «Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive». Ecco, usiamo questi minuti anche per questo. Un Felice 2014 da tutta la Redazione.
GIOVANNA VECCHIOTTI
Come vincere la solitudine e la vecchiaia Sono ultrasettantenne, ho famiglia e sono circondata da tanto affetto; ma la solitudine non ce la toglie nessuno, ci dobbiamo convivere con essa. Un grande conforto è il raccoglimento religioso che attuo con fede e non per riempire le giornate, altrimenti il risultato sarebbe negativo. Trovo consolazione ascoltando la musica che eleva lo spirito. Mi distraggo facendo le pulizie a tappe, utili per far movimento e rendo l’ambiente più accogliente; ma non in modo da diventarne una nevrotica. La lettura potrebbe essere affascinante; ma col declino degli anni non si può esagerare in essa. Anche le amicizie diradano; ma c’è sempre la voce del postino che ti può dare conforto pur portando a casa delle carte da pagare; ma non tralascio la rivista 50&Più che ci dà protezione, dignità e conforto: «Un grazie speciale per essa». Un giorno mi venne una nuo-
8I 50epiu.it I DICEMBRE 2013
«È meglio fare la cosa più piccola del mondo piuttosto che considerare mezz’ora del nostro tempo una cosa da nulla»
mio piccolo desiderio, mia figlia mi accompagnava pazientemente con uno sgabello portatile al braccio per farmi riposare ogni dieci minuti. Ho realizzato la prima presina a forma di cestino carico di frutta varia; sembrava un’opera d’arte; mi trastullo a guardarla sovente e ne sono soddisfatta. Faccio ciò a dispetto della vista che mi dà problema e dell’età che mi è matrigna. Ricordo sempre le parole di mio marito, che non c’è più, e che mi diceva: «Non arrenderti». Questi minuscoli gesti di quotidianità vissuti nella semplicità e serenità e nello stesso tempo con una forza interiore, li vorrei trasmettere alle nuove generazioni, affinché non affondino nella depressione e nello sconforto e sappiano nella loro modernità, tanto diversa da quella dei miei tempi, trovare il giusto equilibrio. Chiudo la mia giornata elevando a Dio un ringraziamento di tutti i suoi doni; anche quelli che danno sofferenza, ma che santificano.
Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833
EGIDIA CIACCIA
va idea, la riferisco per dare una scossa alle ragazze che stanno passando un brutto periodo di vita. Mi sono fatta accompagnare in un negozio dell’usato ed ho trovato vecchie riviste del 1980 di lavori artistici femminili, famose ai suoi tempi per la loro distinzione di classe alle quali da giovane ero abbonata. Sfogliandole ho notato su alcune pagine delle presine da cucina lavorate all’uncinetto con svariati colori che sembravano dipinte a mano.
Ho deciso di confezionarle; ma se avessi dovuto comprare il materiale in un negozio di filati avrei speso parecchio. Quindi sono andata in un mercato rionale, poco distante dalla mia città, per comprare sulle bancarelle i filati di marca che vendevano per pochi centesimi. Ne ho presi tantissimi poiché mi occorrevano molti colori. Una signora che era a fianco a me, mi ha chiesto se lavorassi per gli altri. Premetto che per realizzare questo
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in L. 27/02/04 n.46)
Art. 1 comma 1 -
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Anno XXXV n. 12 Dicembre 2013 Euro 2.50 - I.P.
QUANDO GUARDO LE MONTAGNE HO I SENTIMENTI DELLE MONTAGNE DENTRO DI ME: LI SENTO, COME BEETHOVEN CHE SENTIVA I SUONI NELLA TESTA QUANDO ERA SORDO E COMPOSE LA NONA SINFONIA. LE ROCCE, LE PARETI E LE SCALATE SONO UN’OPERA D’ARTE Reinhold Messner
SCRIVETECI A: Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per fax: 06 68139323 Per m@il: g.vecchiotti@50epiu.it
Grazie signora Egidia per queste Sue parole e per il pensiero che dedica a tutte quelle ragazze “che stanno passando un brutto periodo di vita”. Nel percorrere i viali dell’esistenza, non sempre si dedica l’attenzione agli altri, ma Lei lo fa con la semplicità e la forza interiore, seguendo i suggerimenti di Suo marito. E io sono sicura che Lei non si arrenderà, perché ha ancora tanto da dare. IN RICORDO DEL VAJONT
Cinquant’anni dopo Austere, eleganti, fiere svettano alte, a far l’amore col cielo, maestose vette tra Belluno e Udine; cigola, fischia, ulula il vento lassù; i prati ora spolverati di neve, ora
assai coperti di coltre bianca, ora verdissimi, dopo il disgelo, si sperdono; un corso d’acqua, tra Erto e Casso vi scorre, in mezzo, pieno, gonfio quando si fa già estate; larici, abeti per lunghi filari di boschi tanto magici che vorresti fossero sotto la finestra di casa tua. Un panorama infinitamente bello che ti accarezza il cuore, che ti stampa sul volto il sorriso della felicità. E come statuine di un presepe, lì apposta adagiati, gli uomini di montagna, forti come le rocce dei luoghi in cui vivono, con valori antichi forgiati dentro, come un marchio di fabbrica, generosi, solidali con chiunque, felicemente in simbiosi con la natura. È questo l’idillio, il quadro magico di un pittore ispirato, che si può ricordare del Vajont prima che quella sera del 9 ottobre del 1963 tutto cambiasse, tragicamente cambiasse. Sì, perché quel corso d’acqua, di cui sopra, gonfio, portentoso, a primavera finita, altro non è che il Vajont che la superbia dell’uomo volle imbrigliare in una diga artificiale negli Anni ‘50; i lavori cominciarono nel 1957 quando l’Italia era, ovunque, mossa da un grande fremito di sviluppo spesso assai poco saggio, e gli uomini di lì, quella gente adagiata sotto la montagna, come statuine di un presepe, si cominciarono ad inquietare e subito dopo a mettersi paura. Fu eretto un mostro di cemento,
RICORDA CHE NON SEI SOLA DIFENDI LA TUA LIBERTÀ, INIZIA A RISCRIVERE LA TUA VITA » 1522 è il numero verde che il Mi-
nistero per le Pari Opportunità ha istituito per fornire ascolto e assistenza alle donne vittime di violenza. Attivo 24 ore su 24 e gratuito, garantisce l’anonimato.
ovvero la più alta diga del mondo, per raccogliere acqua da sfruttare a scopo idroelettrico; fu scempiato il paesaggio, fu tagliata, in due la prospettiva del monte Toc e furono messi in pericolo i paesi sottostanti e la gente che vi abitava; fu compiuta la prima grande offesa alla natura, il primo colpo di maglio al bel paesaggio italiano fino a compiere negli anni a venire un completo dissesto idrogeologico, onde ogni pioggia si trasforma in alluvione e l’alluvione in morte. Morte che puntualmente arrivò nelle placide valli del Vajont tra nevi e capre, tra alberi e l’ululare del vento, in una sera di cinquant’anni fa. Quando le ombre fitte della sera erano scese sui villaggi, quando uomini e donne si accingevano a vivere la pace della notte, un pezzo del monte Toc franò sulla diga artificiale del Vajont, sorta ai suoi piedi, che procurò un’onda anomala, violenta, assassina di milioni di metri cubi di acqua che uccise oltre 1.800 persone e spazzò via interi paesi: Longarone, Erto, Casso. Il dolore fu immenso per quella tragedia, in tutta Italia, che la radio fece immaginare, la televisione fece vedere, i giornali raccontarono. Poi altre tragedie colpirono il nostro Paese: Belice, Irpinia, esondazione dell’Arno mentre incuria e violenza al territorio sempre crescenti portavano nuove tragedie. Oggi il Vajont è tornato a vivere; il monte ferito, arrabbiato, che si è preso il suo spazio contro la superbia dell’uomo, è ancora lì circondato di nuova e virgulta vegetazione; Erto e Casso sono tornate a vivere; Longarone non esiste più; è sorto più a sud, dopo il referendum popolare svoltosi il 6 aprile 1964 che sancì la nascita del nuovo comune altrove dandosi il nome di Vajont, più a sud. La vita è sì tornata, il dolore si è
metabolizzato; nuove generazioni portano avanti nuovi progetti; è nato un distretto industriale avanzato fatto anche di robotica; è arrivato il turismo che viene dalle vicine Dolomiti; si sono recuperati antichi mestieri; si mungono con orgoglio le capre; si vendono formaggi e salumi dal sapore pieno. E ci sono sempre a far da cornice quelle vette, lì oltre la valle sullo sfondo di essa, sempre austere, eleganti, fiere, maestose e col vento che fa il verso ai lupi. E c’è pure la diga maledetta, colpo di coda di un uomo superbo cui la natura ha inferto la sua punizione. Un altro pezzo d’Italia bellissima, altre montagne meravigliose sono state mandate in onda nella fiction Ad un passo dal cielo, in cui Terence Hill interpretava ed esaltava i valori della gente di montagna, il loro prodigarsi, il loro solidarizzare con gli uomini e gli animali; un forestale autentico, ossequioso della legge, che parlava coi lupi, e che dinanzi ad un cielo stellato, nella fredda notte delle Dolomiti, recitava Pessoa, Neruda, Madre Teresa. Un grande affresco per indicare la strada alla riconciliazione dell’uomo con la natura, il cui divorzio portò alla tragedia del Vajont. ENZO LEMMO
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QUESTO PIANETA Ăˆ LA MIA CASA Le luci che illuminano la notte, fotografate da Luca Parmitano dalla Stazione Spaziale Internazionale
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«Se fossi nato tra gli spazi dell’impenetrabile nero interstellare, lontano dal nostro mondo, osserverei con lo stesso sguardo ammirato che ho adesso le sue acque azzurre, i suoi continenti così variegati. (...) E sognerei di sprofondare i piedi nelle sue sabbie calde, di sentire il gelido abbraccio delle sue nevi (...). Mi chiederei cosa si prova a immergersi nelle sue acque, a scaldarsi al calore del suo sole. Ma sono fortunato: io sono nato lì. Quello è il mio pianeta. Quella è casa mia». (Tratto dal blog di Luca Parmitano. L’astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea, ha raccontato la sua esperienza di 166 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale, dopo aver girato per 2.656 volte attorno alla Terra.)
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ORNELLA
LA CREATIVITÀ È L’ANTIDOTO, CIÒ CHE AIUTA A MANTENERCI GIOVANI, MA RESTA
LA CURIOSITÀ IL MOTORE PER CONFRONTARSI CON LE NUOVE E LE VECCHIE GENERAZIONI
foto di Marinetta Saglio ©
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DI RAFFAELLO CARABINI
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ontinua a salire sul palcoscenico con una regolarità impressionante, per una signora sulla soglia delle 80 primavere. Ornella Vanoni, che è nata a Milano il 22 settembre 1934, si appresta, dopo alcune apparizioni estive e una data novembrina al prestigioso “Café Carlyle” di New York, a partire per un tour teatrale nel marzo prossimo. Un filo di trucco, un filo di tacco - una frase che la madre le diceva sempre prima di uscire, da ragazza - sarà il titolo dello spettacolo, imperniato soprattutto sulle canzoni del nuovo album Meticci (Io mi fermo qui), pubblicato da pochissimo e già nelle prime posizioni delle ormai scarne classifiche di vendita. Un disco riuscito, che, preannunciato come l’ultimo di inediti della sua carriera, è una chiusa di alta caratura per questa autentica signora della nostra canzone, che debuttava negli Anni ‘50 del secolo scorso con le “canzoni della mala” di Giorgio Strehler e Dario Fo. Un disco che si muove tra sapori etnici e melodie a tutto tondo, con brani dedicati ai bambini del mondo e a persone che sono fuori dai normali canoni, inediti di Nada e Franco Battiato e la 4 marzo 1943 di Lucio Dalla, il Brasile di Chico Buarque de Hollanda e sapori mariachi messicani, con il rapper senegalese Badara Seck, tanta vitalità, amore e la consapevolezza che siamo tutti “di passaggio”. Signora Ornella, dove prende ancora tutta questa vitalità, quella stessa che canta anche in una delle nuove canzoni? Ce la sto mettendo tutta per invecchiare ridendo. Ultimamente mi sono anche liberata di quella tristezza atavica che mi era stata cucita addosso e ho tirato fuori la mia natura buffa. In me c’è una parte forte e una fragile, che però emerge poco. La fragilità la conoscono in pochi, solo chi ha lavorato con me e chi mi vuole davvero bene. Non sono forte, sono coraggiosa. Le nuove canzoni parlano anche di felicità e di quanto poco basti a ognuno di noi per sorridere un po’. Il che, in giorni difficili come i nostri, presuppone un bel coraggio e pensiero positivo...
ORNELLA VA N O N I
Una bellissima ragazza (Mondadori) è un’autobiografia autentica, senza filtri, in cui l’artista racconta con autoironia una vita piena e ricca di successi: dal teatro alla musica, fino alle sue intense storie d’amore.
[ UNA VITA SUL PALCOSCENICO QUELLA DI ORNELLA VANONI, CHE NEGLI ULTIMI TEMPI HA PERSINO SFODERATO UNA
“NATURA BUFFA”,
COME LEI STESSA L’HA DEFINITA, IN CONTRASTO CON LA TRISTEZZA ATAVICA CHE LE ERA STATA CUCITA ADDOSSO. IN BASSO, A SINISTRA, CON STREHLER NEL
1984. ]
Io credo nel live e ogni volta che sono sul palco sono felice. Oggi sono consapevole di essere brava, di essere una persona colta e intelligente, e soprattutto di saper cantare; sarei stupida ad affermare il contrario. Nel mondo in cui viviamo non c’è più «Ho vissuto cultura, intesa couna vita piena, me curiosità, atin cui felicità ed tenzione a ciò che infelicità si sono ci circonda. I dialternate come schi non si vendoin un piatto no più: adesso per agrodolce. farne uno bisogna Il risultato? avere una valida Una donna per la motivazione, bisoquale contano gna crederci ed solo gli affetti veri, essere creativi. meno legata alle Anche perché la cose materiali» creatività mantiene giovani. Canzoni che sono spesso piccoli esperimenti, di variazioni sonore e di ricerche strumentali, di confronti con grandi musicisti e con generi inusuali. Come ci si è calata dentro? Ci ho lavorato con Mario Lavezzi e un giovanissimo Lorenzo Vizzini. Mi è piaciuto scrivere questo disco assieme a Mario, perché uomo e donna colgono diverse sfumature dei sentimenti. Aver collaborato con un musicista ven- » DICEMBRE 2013
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INTERVISTA ORNELLA VANONI [ ACCANTO, MILANO, OTTOBRE 1963: ORNELLA VANONI RITIRA IL PREMIO SAN GENESIO, RICONOSCIMENTO TEATRALE COME MIGLIORE ATTRICE. ACCANTO A LEI, PIERO MAZZARELLA (A SINISTRA) E LUCIANO DAMIANI (A DESTRA). IN BASSO, UNA RECENTE IMMAGINE DELLA CANTANTE. ]
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“Meticci” significa “diversi”, perché il mondo è fatto di persone diverse
foto di Marinetta Saglio ©
tenne siciliano, con una differenza sia generazionale che di radici culturali, che tipo di stimoli Le ha procurato? Mi piace collaborare con gli emergenti: io sono piena di cuccioli. E la cosa mi piace moltissimo. Mi lascio incuriosire dal mondo. Vizzini me l’ha presentato due anni fa Mario, alla fine di un concerto, dicendomi che era un bravo musicista. L’ho sfidato a scrivermi una canzone, me l’ha portata dopo due giorni e mi è piaciuta. Così è cominciato tutto. Lei è certamente un’artista “meticcia”, una persona che “nonostante gli anni che passano riesce ancora a innamorarsi di tutto”, come vorremmo essere tutti: quali sono le componenti del suo mix così personale? “Meticci” significa “diversi”, perché il mondo è fatto di persone diverse, perché gli artisti sono diversi. Indica chi si interroga sul perché delle cose senza stancarsi mai. Chi riesce a riconoscersi in mezzo a una folla distratta. Chi, nonostante gli anni che passano, come mi piace dire, riesce ancora a innamorarsi di tutto. Un mix cui ha contribuito in maniera determinante la Sua capacità di confrontarsi e di collaborare con una miriade di altri artisti. Quali quelli che Le hanno dato di più lungo la sua carriera? Penso ai dischi con i New Trolls, con Vinicius de Moraes e Toquinho, quello con tutti i più grandi jazzisti americani. Mi piace da sempre collaborare con gli uomini, perché nella costruzione di una canzone si seguono strade diverse. Poi io aggiungo sempre la mia parte femminile. Lei annuncia Meticci come il suo ultimo album.
Vista la qualità del disco, ci permettiamo di sperare non sia così, ma non possiamo non parlare di bilanci. Cosa l’ha più gratificata nella Sua lunga carriera e cosa meno? E cosa rimpiange di non essere riuscita a fare? La mia vita è stata piena e momenti di felicità e infelicità si sono alternati. Come un piatto agrodolce. Oggi, quando mi guardo allo specchio, vedo una donna molto meno legata alle cose materiali, contano solo gli affetti veri. Pino Daniele mi ha disse: «Mo’ che vuoi fa’? Hai cantato la mala, hai fatto l’attrice, hai fatto il pop con i New Trolls, cantato il Brasile con Vinicius, poi il jazz!» In realtà, l’unico periodo di cui ho nostalgia sono gli Anni Settanta, quando abitavo a Roma. Ci sono rimasta undici anni, divertendomi come una pazza. Come valuta l’evoluzione della musica in tutti questi anni? E come, secondo Lei, il business a essa collegato l’ha influenzata positivamente o negativamente e continuerà a influenzarla nonostante internet? Il fatto è che di dischi non se ne vendono più e la nostra non è di certo una nazione che sostiene i propri miti. È che l’Italia è un Paese piccolo, e di soldi non ce ne sono più. Si è andati sempre più verso un nuovo modo di fare musica, più freddo, più piatto, e sempre più verso una mera imitazione della musica statunitense. I Social Network mi stimolano, ma trovo sia un mondo troppo variegato. A volte leggo risposte estremamente intelligenti, altre volte noto espressioni completamente fuori luogo. Ma ho imparato a non farmi troppe domande e a prendere il mondo così come viene.
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[ ROMA, METÀ DEGLI ANNI ’70. INSIEME A GIGI PROIETTI DURANTE IL VARIETÀ TELEVISIVO DI FATTI E FATTACCI, SPETTACOLO IN CUI I DUE ARTISTI PROPONEVANO CANZONI APPARTENENTI AL REPERTORIO DELLA TRADIZIONE POPOLARE E DELLA MALA.
»»
]
AMO COLLABORARE CON GLI EMERGENTI. COME LORENZO VIZZINI, LA CARRIERA
CHE HA SCRITTO UNA CANZONE PER ME IN SOLI DUE GIORNI
L’INIZIO A TEATRO. DALLE “CANZONI DELLA MALA” AI BRANI D’AUTORE, SINO AL JAZZ Ornella Vanoni debutta nel mondo dello spettacolo nel 1957 ne I giacobini di Federico Zardi come attrice, attività che porterà avanti soprattutto in teatro senza continuità, ma vincendo anche premi prestigiosi. Sarà il maggiore regista italiano di teatro, Giorgio Strehler, a volerla cantante, scrivendo per lei le “canzoni della mala”, che la lanciano due anni dopo al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Del 1960 è l’incontro con Gino Paoli che la avvicina ai brani “d’autore” e porta a una collaborazione memorabile. Vanoni vince, insieme a Modugno, il Festival di Napoli con Tu sì ’na cosa grande e arriva seconda con Nunzio Gallo e Ammore mio, mentre, nonostante cinque partecipazioni, a Sanremo non vince mai. Negli Anni ’70 a Roma fonda la casa discografica Vanilla e si dedica a raffinati album a tema, grazie anche al lungo sodalizio artistico (e umano, così come con Strehler e Paoli) con Sergio Bardotti, che la porta a collaborare con enorme successo con i New Trolls, Vinicius de Moraes, Toquinho e allo splendido disco Or-
nella e..., inciso con i maggiori jazzisti del mondo, da George Benson a Herbie Hankock, da Gil Evans a Michael Brecker. Insignita delle onorificenze di Commendatore e di Grande Ufficiale, negli Anni ’90 inizia a collaborare con Mario Lavezzi, tuttora suo produttore, che la porta a successi discografici epocali e grandi tournée. Del 2007 è l’ottimo Una bellissima ragazza; del 2008 i premi “Milano donna”, “Marisa Bellisario Speciale”, “Lunezia” e il cd Più di me con formidabili duetti; del 2009 Più di te, con celebri brani dei migliori cantautori; del 2010 il prestigioso “Premio Simpatia” e il doppio dal vivo Live al Blue Note. E ancora: nel 2011 è a teatro con Peppe Servillo, con un mix di mala, Brecht e sceneggiate napoletane, e pubblica l’autobiografia Una bellissima ragazza e nel 2012 presenta Ricetta di donna, il primo docu-film a lei stessa dedicato, prima di iniziare l’anno e mezzo di lavoro resosi necessario per registrare il recente disco Meticci (Io mi fermo qui).
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2,2 miliardi
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di euro: l’export italiano, tra gennaio e maggio 2013, nella Pelletteria
degli italiani, nel 2013, ha acquistato almeno una volta un prodotto illegale (Uff. Studi Confcommercio 2013).
Sono stati nel 2012 i punti vendita al dettaglio in Italia di abbigliamento (Uff. Studi Confcommercio 2013).
(Dati Istat - Sita Ricerca).
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[ ILARIA ROMANO E ROMINA
VINCI ]
CHI RESISTE e CHI LASCIA STILE E QUALITÀ ITALIANI AI TEMPI DELLA CRISI «Sta mutando sempre più il nostro tessuto artigianale e imprenditoriale. Solo nel 2012 hanno chiuso oltre mille aziende al giorno, molte si sono trasferite all’estero abbattendo i costi, altre invece hanno deciso di rimanere puntando su un valore unico: una qualità 100% italiana»
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l’estero, dove il costo (del lavoprodotti del Made in Italy ro soprattutto) è minore. Altre da sempre hanno portato lo semplicemente non ce l’hanstile, la creatività e la qualino fatta. E altre ancora di itatà italiana nel mondo. Dalla liano hanno mantenuto il marmoda al cibo, il nostro Paese chio, ma non la proprietà. può essere considerato un’ecSolo nel 2012 hanno chiuso olcellenza riconoscibile e ricertre mille aziende al giorno, e le cata, fatto da un tessuto capilpiù penalizzate sono state quellare di piccole e medie imprele artigiane, insieme alle ditte se che ancora oggi mantengodi costruzioni e no lavorazioni imprese tradizionali, «Il 14 dicembre è il alle agricole. Sepassione e pe“Made in Italy Day”: condo una riculiarità uniche lo scopo è mettere cerca condotta per materie in risalto il valore dall’Ufficio Stuprime e lavoradella nostra di della Camezioni dei prora di Commerdotti. Come produzione e la cio di Monza e pure da gran- necessità di Brianza, nei di marchi che difenderlo con primi sei mesi hanno fatto la azioni concrete» del 2013, storia di que6.500 aziende hanno aperto sto Paese, e l’hanno raccontauna procedura di fallimento, il ta al mondo intero. 5,9% in più dell’anno preceEppure oggi la crisi ha comindente. E fra il 2008 e il 2012 ciato a mutare il tessuto imsono sparite 9.000 imprese stoprenditoriale e artigianale itariche con più di 50 anni di atliano: ci sono aziende che retività alle spalle. sistono perché sono state in Dati allarmanti che, insieme algrado di riconvertirsi, essere le notizie di cessione dei granpiù flessibili e tenere il passo, di marchi a colossi internazioaltre che hanno scelto di chiunali, fanno pensare che il Madere in Italia per riaprire al-
de in Italy e l’intero sistema economico italiano siano davvero ai minimi storici. Ma dietro i grossi gruppi ci sono le piccole e medie imprese che attraverso strategie di “sopravvivenza” lottano per continuare a lavorare in Italia, con ottime materie prime, dignità del lavoro e un’attenzione speciale alla qualità e allo stile. Chi oggi può vantare una produzione 100% italiana esiste. A dispetto della crisi e delle delocalizzazioni forzate, ci sono esempi di eccellenza sul territorio nazionale, e il prossimo 14 dicembre proveranno a farsi conoscere meglio, in occasione del “Made in Italy Day”, voluto dall’Istituto Tutela Prodotti Italiani. Perché se la qualità del Made in Italy è un’aspettativa dei produttori, deve esserlo anche per i consumatori, che vanno resi consapevoli prima dell’acquisto. «Lo scopo è quello di mettere in risalto il tema e il valore del Made in Italy non solo fra i produttori, ma anche fra i consumatori e le istituzioni che dovrebbero tutelarlo - racconta a 50&Più Nazareno Vita, direttore dell’Itpi (Istituto per la Tutela dei Prodotti Italiani). Vuole essere un momento di riflessione collettiva sulla qualità del prodotto 100% italiano e sulla sua valorizzazione». In questa seconda edizione sarà presentato in conferenza stampa un book che raccoglie tutte le imprese del Made in Italy, e che verrà poi consegnato »
L’Italia
Il “brand” Fiat
Nel settore
è al settimo posto tra i principali esportatori di gioielleria e pietre preziose
è cresciuto in Francia (+9,6%), Spagna (+55,3%) e Gran Bretagna (+2,9%) (Dati Acea 2013).
dell’ottica la tendenza si è invertita, con l’italiana Luxottica che ha acquisito sei marchi esteri.
(Dati Istat - Ice 2013).
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alle istituzioni, dalla Presidenza della Repubblica alla Presidenza del Consiglio. L’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani lavora da tempo per la certificazione del prodotto Made in Italy: come funziona la procedura? La certificazione 100% Made in Italy è la sola che ad oggi garantisca l’autenticità del prodotto italiano di qualità e lo distingue da quello di parziale o totale produzione estera. L’Istituto la rilascia, in base ai parametri previsti dalla legge 166 del 2009, alle aziende che ne fanno richiesta dichiarando di possedere i requisiti di produzione interamente italiana, semilavorati italiani, materiali di prima scelta, proprio stile e lavorazione tradizionale. Di fatto lavorando sulla certificazione abbiamo teorizzato la differenza fra Made in Italy “doganale” e valore reale del prodotto: abbiamo un grande patrimonio di piccole e medie imprese nel nostro Paese, ma spesso si finisce per etichettare come Made in Italy anche le produzioni realizzate in parte all’estero. Sotto l’etichetta italiana spesso si nascondono finiture o materie prime che arrivano da lontano, e anche se per legge questo è possibile, diciamo che si rischia di abusare della dicitura Made in Italy, se non si mette in risalto il valore dei prodotti di chi sceglie di non delocalizzare all’estero rispetto a chi lo fa. Quante sono le aziende che si sono già certificate? Sono circa un migliaio, e fanno capo ai tre settori Moda, Arredo e Food. E possono vantare una produzione italiana al 100%, dalle materie prime al prodotto finito, passando per i semilavorati. Quali sono i prossimi passi da compiere per valorizzare il prodotto italiano? La nostra idea è quella di fa-
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I GRANDI MARCHI PERDUTI «Non solo nella Moda - come Bulgari, Fendi, Gucci -, anche nel Food sono sempre di più i marchi italiani a capitolare. Così Algida, Santa Rosa, Flora finiscono nella mani dell’anglo-olandese Unilever»
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i sono storici nomi italiani da generazioni che alla fine hanno dovuto capitolare e sono stati acquisiti da grossi gruppi esteri. Emblematico il caso del colosso francese Louis Vuitton Moët Hennessy (LVMH) che nel 2011 ha rilevato Bulgari con un’operazione da oltre 4 miliardi di euro; subito dopo ha acquistato Fendi e infine, pochi mesi fa, anche Loro Piana, il celebre marchio del cachemire che ha ceduto l’80% dell’azienda familiare mantenendo solo una partecipazione del 20% nella società. Senza contare, nell’ambito
Food, l’acquisto della pasticceria e confetteria milanese Cova, di via Montenapoleone, storica bottega dolciaria tradizionale fondata nel 1817 e ora a maggioranza di capitale francese. Sempre da Oltralpe anche la Pinault-Printemps-Redoutem, guidata da Henry Pinault, è partita alla conquista di pezzi di Made in Italy, con l’acquisizione di Gucci, che a sua volta ha comprato la famosa casa delle porcellane Richard Ginori, Bottega Veneta, Pomellato e Brioni. Ma non solo la moda e il lusso sono soggetti di acquisizioni e transazioni internazio-
nali: basti pensare alle case produttrici di prodotti alimentari come Algida per i gelati, Santa Rosa per le confetture, Flora per il riso, oggi tutte di proprietà della multinazionale anglo-olandese Unilever; o dei latticini di Parmalat, Galbani e Invernizzi che oggi sono tutti “francesi” della Lactalis. Per fare qualche altro esempio: la Birra Peroni è diventata sudafricana con l’acquisto del marchio da parte di SABMiller e le Cantine Gancia parlano russo con il nuovo proprietario Rustam Tariko, magnate della vodka Russki Standard.
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«Solo fra il 2008 ed il 2012 sono sparite oltre 9.000 imprese con più di 50 anni di attività alle spalle. Tuttavia c’è ancora chi può vantare una produzione 100% italiana, a dispetto della crisi e delle delocalizzazioni selvagge» re chiarezza, ed è per questo che abbiamo avanzato tre proposte di legge che potrebbero davvero favorire il rilancio dell’economia, partendo proprio dalla tutela del nostro patrimonio e del valore dei nostri prodotti. In particolare abbiamo richiesto che l’etichettatura del Made in Italy sia legata al codice a barre, cosa che consentirebbe di contrastare efficacemente la contraffazione. Il produttore sarebbe perfettamente rintracciabile e nessun prodotto potrebbe uscire dall’Italia senza questa garanzia. Solo que-
sto accorgimento consentirebbe di ridurre dell’80% l’uso improprio del marchio Made in Italy, senza di fatto modificare nessun regolamento comunitario e internazionale. Le altre due proposte riguardano la Certificazione per il 100% Made in Italy di qualità, alzando il valore del brand del sistema produttivo italiano e valorizzando la creatività e lo stile della manifattura nazionale, e la certificazione igienico-sanitaria e di sicurezza per i prodotti di importazione non comunitari, in modo che non vi sia il ri- »
{
LA CINA
DEL LUSSO
}
«Il rischio è reale: trasformarsi, con l’acquisizione della nostra manodopera specializzata, in semplici realizzatori di prodotti altrui»
S
e la lista delle griffe italiane cedute negli ultimi dieci anni a gruppi stranieri è lunga, c’è da dire che anche alcuni marchi esteri sono stati acquisiti da gruppi italiani: dal ’99 Prada ha preso la scarperia inglese Church, Tod’s la Roger Viver, OTB ha inglobato Martin Margiela e Viktor&Rolf, ma la parte da leone spetta a Luxottica che ha fatto il pieno con 6 marchi di occhialeria inglobati, tra i quali l’appetitissimo RayBan. C’è poi da registrare un’altra tendenza: l’Italia diventa appetibile per il suo knowhow e per la qualità della sua filiera produttiva. Vale a dire che molti marchi stranieri vengono a fabbricare da noi, avvalendosi della nostra manodopera in particolare per la parte più di alta gamma delle loro collezioni, per produrre beni che poi saranno “Made in France”, “Made in Usa” e così via. Questo aspetto, se da una parte è positivo perché consente la crescita dei distretti produttivi (sia in termini di fatturato che di posti di lavoro), mantenendo così intatto il nostro “savoir faire” artigianale o industriale, nasconde però una grande insidia: quella che il consumatore finale finirà per attribuire sempre più importanza al brand e meno al Paese di produzione. Si corre, quindi, il rischio non tanto che il Bulgari di turno venga considerato francese perché acquisito da francesi, ma soprattutto che l’ipotetico Bulgari francese, che si equivale con quello italiano producendo in Italia, venga riconosciuto esclusivamente come francese. Non si attribuirebbe più importanza al “Made in” quanto al “Made by”, perché la regia del business passerebbe in mano straniera. E in questo caso, per l’Italia non resterebbe che accontentarsi di un triste epiteto: la “Cina del Lusso”. DICEMBRE 2013
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schio di importazione di prodotti nocivi. Il che non vuol dire creare barriere doganali, ma rispettare standard di sicurezza anche per i consumatori. Quando si parla di aziende oggi vengono in mente esempi illustri, ma anche situazioni di estrema crisi: perché delocalizzare all’estero non rappresenta l’unica soluzione possibile, e come si può fare per “tenere la rotta” in Italia? Si può fare cercando di ridurre le spese terze, contrarre i costi ma rendendo le fabbriche flessibili. Quando si parla di filiera produttiva bisogna considerare il marchio, lo stile, la distribuzione, il controllo della produzione, la comunicazione e la logistica. Una parte del percorso può essere comunque delocalizzata ma nell’ambito di distretti locali, in modo che si creino dei veri e propri poli produttivi forti, dati dalla sinergia di più imprese che collaborano e che
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LA LEGGE DI RIFERIMENTO
La legge di tutela del Made in Italy è la 166 del 2009, e l’articolo di riferimento è il 16, “Made in Italy e prodotti interamente italiani”, che definisce il prodotto realizzato totalmente in Italia per disegno, progettazione, lavorazione e confezionamento. La legge stabilisce che chiunque faccia uso di un indicatore di vendita che presenti il prodotto come 100% italiano anche se vengono a mancare alcune delle caratteristiche elencate, possa essere sanzionato per pratiche ingannevoli. Il prodotto dovrebbe sempre essere accompagnato da indicazioni circa l’origine e l’eventuale provenienza estera.
sempre più sono in grado di offrire alta specializzazione rafforzando la qualità delle professionalità e delle macchine. La politica da adottare, oggi, deve necessariamente passare per il sostegno alla piccola e media impresa, il cuore del sistema produttivo italiano. Un esempio?
STORIE
rie di imprese che lavorano per il marchio, ognuna altamente specializzata. E tutte italiane. In un panorama dove il 90% della produzione viene realizzata all’estero per tagliare i costi. Un aspetto sul quale bisognerebbe intervenire e che risulta ancora penalizzante è la distribuzione. Dobbiamo pensa-
}
DI MADE IN ITALY
Invocano il rispetto delle regole, l’etica del lavoro e una maggiore tutela dei loro prodotti per difenderli dalla concorrenza sleale. Dai guanti alle biciclette costruite a mano, dai gioielli agli alcolici artigianali sino al cioccolato, ecco le storie di un’Italia che non molla la presa, ma insiste reinventadosi ogni giorno 20 I
Il distretto delle calzature. Su 15mila imprese italiane, solo 500 vanno su mercato e 50 possono essere considerate quelle altamente qualificate. Ne basterebbero altre 15 per rilanciare il sistema Italia. Esempi come Tod’s o Nero Giardini rispecchiano il sistema della sinergia, perché hanno una se-
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ppure non tutto è perduto. Il Made in Italy, soprattutto nell’Alta Moda, continua a vantare un posto d’onore, e ciò permette a molte aziende di proseguire una tradizione che si dirama di generazione in generazione. È il caso della famiglia Merola che dal 1885 svolge la propria attività nella produzione e nella vendita dei guanti di pelle. Prodotti interamente a mano secondo le antiche tecniche artigianali del Belpaese, tanto che il loro eco ha raggiunto Hollywood: i guanti Merola sono stati indossati da Kate Winslet in Titanic, da Nicole Kidman in Australia, e da molte altre star del grande schermo. Ma come si arriva a soggiogare un’intera costellazione di stelle del cinema? A rispondere è Stefano, che porta avanti l’attività di famiglia assieme a sua sorella Claudia e a suo padre Alberto: «Da cento anni il nostro negozio è ubicato nel centro storico di Roma, e questo significa trovarsi in un mel-
tingpot incredibile dove nobili case cinematografiche e personaggi dello spettacolo diventano clienti abituali». Ed è stata proprio questa vetrina sul mondo che ha consentito loro di mantenere un alto profilo, considerando che, oggi, l’export segna il 95% del fatturato di “Merola Gloves”. Stefano non nasconde le difficoltà: «È complicato mantenere una produzione italiana e al tempo stesso mediare culturalmente nei Paesi dove esportiamo (Russia, Korea, Giappone, Usa)», ed anche il rapporto Qualità vs Quantità genera dei problemi: «Noi non possiamo aumentare troppo la quantità perché i guanti sono fatti a mano in ben 13/14 passaggi, possiamo quindi avere una crescita al massimo del 20% ogni anno». Eppure Stefano Merola afferma con convinzione di non aver mai preso in considerazione l’eventualità di spostare la produzione all’estero: «È una scelta culturale e sociale -
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re che se una calzatura esce dalla fabbrica a 70 euro e finisce sul mercato europeo a 280 e su quello asiatico a 500, il problema è evidente. Anche perché il rincaro non si traduce in utili per l’azienda produttrice, ma in spese di distribuzione. Eppure basterebbe organizzarsi in consorzi o gruppi in
grado di contenere la spesa, lasciando un margine superiore a chi produce, e quindi la possibilità di investire. E promuovere l’acquisto di prodotti italiani direttamente sul territorio nazionale, invogliando il cliente estero a vivere l’esperienza Italia, che è molto più del “semplice” comprare.
«L’alto costo del lavoro non deve essere un alibi per rimanere schiacciati dal mercato. Non possiamo batterli sulla quantità, ma di certo possiamo farlo sulla qualità» commenta -. La delocalizzazione di altre aziende ha lasciato tantissime cucitrici senza lavoro, molte hanno ripiegato sui lavori domestici abbandonando così la loro piccola arte. Tutto questo a cosa ha portato, se non alla crescita delle altre nazioni? Il Made in Italy è il terzo marchio più famoso dopo Visa e Coca Cola - continua -, significa possedere un’arte che ci viene riconosciuta a livello mondiale, guai a dimenticarlo». E se c’è un’altra azienda che porta alto il Tricolore, seppur in un settore completamente diverso, è la Gios: da tre generazioni costruisce a mano biciclette e telai su misura a Torino. «Siamo convinti che ogni terra conferisca ai suoi frutti un sapore inimitabile, è per questo che i nostri prodotti sono costruiti rigorosamente in patria», racconta Marco Gios, che segue le orme di suo padre Aldo e di suo nonno Tolmino. «Il Made in Italy è un segno distintivo che riesce a conferire ai prodotti un
dale: «Dal 2009 vendiamo esclusivamente fascino particolare che tutto il mondo ci invinel nostro showroom di Torino, e nonostandia». L’ambizione della Gios di Torino è quelte questo abbiamo moltissimi clienti straniela di proporre innovazioni tecniche finemenri. Vengono qui in azienda, facendo a volte te inserite in un prodotto dal fascino tradiziomigliaia di chilometri per comprare una bici. nale. E nonostante la grande difficoltà rappreInsomma, l’export è sicurasentata dall’alto costo del lamente importante, ma ci sovoro, secondo Marco Gios no moltissimi modi per farlo, questo non deve essere un «Il Made in senza dover per forza miraalibi per soccombere al merItaly è il terzo re alla quantità». La qualità, cato internazionale: «Noi itamarchio più dunque, premia secondo liani sbagliamo a vivere tropfamoso al l’esperienza della famiglia po la competitività, non pomondo dopo Gios, che quest’anno festegtremo mai uscire vincitori dal Visa e Coca gia i suoi primi 65 anni di atconfronto con aziende che Cola» tività. Ma quali sono le prinproducono in Oriente, mancipali carenze del settore? tenendo standard molto più Marco risponde deciso: «La bassi. Quello che dobbiamo mancanza di tutela dello Stato nei confronfare, piuttosto, è rinunciare alla quantità per ti del Tricolore. La bandiera italiana viene tenere alto lo standard produttivo». messa dappertutto senza controllo». Ed è proprio nel rapporto con l’estero che la E ad invocare a gran voce un intervento » Gios Torino fa emergere la sua visione azienDICEMBRE 2013
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INCHIESTA
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delle Autorità, in tutti i settori, è anche Tonino Boccadamo, a capo dell’omonimo brand di gioielli: «Vogliamo il rispetto! Rispetto delle regole economiche, commerciali e soprattutto morali. La crisi ha generato un aumento di copie dei prodotti. Purtroppo ne facciamo le spese anche noi: i nostri bracciali sono molto copiati, nonostante le tante azioni legali che abbiamo intrapreso a difesa di ciò. C’è bisogno di una maggiore tutela, per preservare il nostro lavoro». Quella di Tonino Boccadamo è una storia esemplare di crescita e affermazione: aveva iniziato con un piccolo laboratorio orafo dislocato in un quartiere periferico di Frosinone. Erano gli anni Ottanta ed il capoluogo ciociaro viveva una fase di stasi. Modesti, allora, erano i mezzi a disposizione di Tonino Boccadamo, ma tanta la sua forza di volontà. Ed un’unica, grande passione: creare gioielli. È stata proprio quella stessa smisurata energia, unita ad investimenti accurati, che lo hanno portato, anno dopo anno, all’ascesa. Oggi, infatti, il brand che Tonino Boccadamo ha creato in data epica è arrivato alla ribalta nazionale. Grazie ad una rete vendita distribuita su tutto il territorio italiano, e ad un laboratorio orafo che dà lavoro a circa 55 dipendenti, la sua casa di mo-
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da rappresenta un vanto per il territorio circostante. Ma non tutto è rose e fiori: «Nonostante i sacrifici, è sempre più duro operare in questo Paese. Oltre allo sforzo immane di dover pagare quasi il 70% in tasse, è la macchinosa burocrazia che ci taglia le gambe. La nostra manifattura è apprezzata in tutto il mondo, ma non ha senso investire in ricerca se quando si sviluppa un’idea essa non viene tutelata». Tonino Boccadamo non nasconde il suo rammarico: «Abbiamo aperto tante azioni legali, ma conosciamo bene i tempi della giustizia italiana: quando verrà dimostrato che avevo ragione il mio prodotto non sarà più competitivo sul mercato». La Boccadamo, che in questi anni ha raggiunto alti livelli nel panorama orafo-argentiero italiano, sta ora iniziando a guardare oltre i confini nazionali: «Le nostre creazioni sono molto apprezzate all’estero, soltanto che l’export è molto penalizzato dai dazi doganali, ai quali si aggiunge l’alto costo manifatturiero e l’elevata tassazione a cui siamo soggetti». E c’è chi, invece, ha deciso di
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puntare all’estero, per creare un’invasione internazionale del cioccolato nostrano. Si tratta di Vincenzo Ferrieri, giovane imprenditore di origini napoletane che nel 2009 ha aperto a Milano Cioccolatitaliani, un concept dedicato al dolce più amato, lavorato e proposto nelle sue molteplici declinazioni: fuso, in tavoletta, gelato o come ingrediente di preparazioni dolci o salate. In pochi anni una crescita esponenziale gli ha permesso di registrare nuove aperture a Milano, Varese, Gallipoli, Cesenatico, Cassino. Nel febbraio 2013 il grande salto, con la creazione del primo punto vendita a Dubai, alla quale è seguita Quatar e Riyad in Arabia Saudita. E l’intenzione, ora, è quella di proseguire con Giappone, Russia e Kuwait. «Ma il marchio resta italiano - sottolinea Ferrieri -, perché nel nostro Paese c’è ancora la produzione essenziale e qui si trovano il 90% dei formatori». «La cultura, la civiltà, la storia, la qualità del nostro prodotto e di come viene sapientemente rivisitato fa gola all’estero spiega Mariagrazia Molle, socio amministratore di “Cioccolatitaliani Cassino” -. Purtrop-
po però il nostro sistema economico e politico sta distruggendo il Made in Italy. L’artigiano e l’imprenditore italiano sono penalizzati da un concorrente difficile da controllare». In questo contesto ci sono poi due giovani torinesi che hanno deciso di farsi le ossa proprio durante il periodo di crisi. Sono Piero ed Enrico e due anni fa hanno creato il marchio “Argalà”, producendo pastis artigianale. È Piero a raccontare la loro storia: «Abbiamo iniziato per gioco, facendo una bevanda che potesse piacere agli amici e ai parenti, dopo tre anni di ricerca sulla ricetta abbiamo preso coraggio e ci siamo lanciati in quest’avventura. Le fiere sono state il nostro trampolino di lancio, il pastis industriale è una bevanda tipica della nostra zona, ma noi siamo i primi a produrlo artigianalmente». Iniziare una start-up da zero, non è facile: «Lo Stato non ci ha aiutato, anzi - continua Piero - ha aumentato le accise sull’alcool, mettendoci ancor più i bastoni tra le ruote. Possiamo contare soltanto sui nostri risparmi e sulle nostre forze. Avevamo pensato di assumere un paio di dipendenti, ma il costo sarebbe stato proibitivo, e così abbiamo deciso di rinunciare ad aumentare la produzione per non rischiare di esser uccisi dalle tasse».
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Fra centenari, bici e qualità di vita: così si vive nei PICCOLI COMUNI «Rappresentano il 70,3% delle Amministrazioni, ricoprono oltre il 50% della Penisola e registrano meno di 5.000 abitanti. Ma come si vive “in pochi”, lontano dalle grandi metropoli?» [ ATTUALITÀ DI
DANIELA FLORIDIA ]
L’Atlante dei Piccoli Comuni 2013 realizzato dall’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (Ifel) con l’Anci, presenta variabili, indicatori, mappe e misure dei Comuni italiani con una popolazione minore o uguale a 5.000 abitanti, con elementi aggiornati sui fenomeni territoriali (www.anci.it/Contenuti/Allegati/ATLANTE_COMUNI_2013.pdf)
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el 2012 i Comuni dove non è nato alcun bambino sono stati 281. In fin dei conti neanche tanti, considerando che l’Italia ha un tasso di natalità fra i più bassi d’Europa. Uno di questi è Colledimacine, in Abruzzo a 800 metri di altezza, in provincia di Chieti, nella Valle Aventina, sulla Maiella orientale: 237 residenti ufficiali, 150 abitanti stabili, meno della metà di quelli di 40 anni fa. Negli Anni ‘50 se ne contavano addirittura oltre 1.200. Poi l’emigrazione: molti uomini lasciavano il paese - per andare a cercare fortuna in Au-
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15 giorni, per trovare la madre e per partecipare alle sedute del consiglio. Un consiglio un po’ atipico, i cui componenti hanno deciso a fine anno di destinare i loro (in effetti magri) emolumenti all’acquisto di attrezzature da mettere a disposizione per la comunità. E sono sempre loro, i consiglieri, che si prestano a fare manutenzione delle aree pubbliche o a svolgere alcuni servizi che l’am«Nelle realtà piccole ministrazione comunasi vive molto meglio: la proporzione dei centenari le non può più permettersi, non avendo più infatti raddoppia rispetto dipendenti “in esclusialla media nazionale, va”, ma solo in condipassando da 25 a 45 abitanti ogni 100.000» visione, a rotazione, con i Comuni limitrofi. lazzo nobiliare. Oggi abita anco- Come d’altronde, ormai, fanno ra lì e racconta che con l’ultima molti altri Comuni. E non è un grande nevicata è stata chiusa caso, quindi che i 100 milioni in casa, con due metri di neve destinati dal “Decreto del Fare” che le bloccavano la porta, per al “Programma 6.000 Campadue giorni. E, in attesa che la ne- nili” per interventi di manutenve fosse spalata dalla Protezione zione del territorio e infrastrutCivile - organizzata in paese da ture, in un solo giorno, il 24 otun ex generale degli Alpini in tobre, all’apertura del bando, siapensione -, essendo la casa adia- no andati esauriti. cente a quello che prima era il Il “Programma 6.000 Campanisuo negozio, il rifornimento di li”, infatti, è nato proprio per i Piccibo le veniva passato diretta- coli Comuni, quelli con meno di 5.000 abitanti che, ad essere premente dalla finestra. Però, d’estate, quando il Paese si cisi, sono 5.693, il 70,3% delle anima di villeggianti, parenti, figli amministrazioni comunali, e rie nipoti tornati per le vacanze, e coprono oltre il 50% del territoogni sera in piazza c’è uno spet- rio nazionale, con una diffusione tacolo, la posizione di Rosa, con che rende punteggiata e macula sedia davanti casa, è strategica. lata la superficie dello Stivale. Uno dei figli, Claudio, consiglie- Ma come si vive in questi piccore comunale, torna in paese ogni li Comuni? Sicuramente si vive tanto. Al di là dei luoghi comuni, è dimostrato infatti che si vi[ ATTUALMENTE SONO 5.683 I PICCOLI ve più a lungo. Secondo una corCOMUNI. POSSONO SEMBRARE UN’ITALIA relazione che vede aumentare “MINORE” PER LA POPOLAZIONE RESIDENTE l’età della popolazione al diminui(IL 17% DEL TOTALE), MA SONO QUELLI re del numero degli abitanti, è nei CHE CONTRIBUISCONO A DARE UN piccolissimi Comuni, quelli al di CARATTERE INCONFONDIBILE AL NOSTRO sotto dei 1.000 abitanti, che si PAESE CON UN’ABBONDANZA DI VARIETÀ conta un quarto dei residenti con E DI DIVERSITÀ CHE CI RENDE UNICI. ] stralia, Canada, Stati Uniti - e moglie e figli - per andare a lavorare in Francia o Germania come fece il marito di Rosa. Ormai vedova, nonna e madre di tre figli che vivono altrove, Rosa ha avuto per anni il negozio di alimentari (per lunghi periodi praticamente l’unico) su Piazza Barbolani, il centro del paese, proprio di fronte alla Chiesa e al pa-
oltre 64 anni d’età, a fronte di una media nazionale che è di un quinto. Ma c’è un dato che conferma ulteriormente la teoria che si viva meglio e di più nei borghi e nelle piccole realtà insediative: se nel Paese esistono in media 25 centenari ogni 100.000 abitanti, nei piccolissimi comuni tale proporzione è quasi raddoppiata, contando oltre 45 centenari ogni 100.000 abitanti. È questo uno dei tanti aspetti che vengono raccontati nell’Atlante dei Piccoli Comuni 2013 appena pubblicato dall’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani. La fotografia che ci fornisce questo Atlante, al di là dei numeri è quello di comunità caratterizzate da un forte senso di appartenenza, le quali pur mantenendo salde e profonde le radici nella storia e nelle tradizioni del territorio, non rinunciano ad una visione del futuro in continua evoluzione. L’identità locale diventa, in queste realtà insediative, un punto di forza se le trasformazioni sociali ed economiche sono colte come opportunità, se si sa conciliare la necessità di riconvertire l’economia del territorio con l’innovazione e l’integrazione. È il caso di Cittareale, un Comune di montagna con meno di 500 abitanti, in provincia di Rieti. Cittareale partecipa al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Finanziato dal Ministero dell’Interno e dal Comune, il progetto Sprar “Falacrina” ha dimostrato come un numero di migranti commisurato a quello della popolazione residente possa favorire i processi di integrazione e valorizzare le risorse locali. Grazie alla collaborazione della Prefettura di Rieti, degli Enti locali e dell’Asl, la Cooperativa “Il Gabbiano” ha realizzato in- »
100 milioni
Ad Arzignano,
Cittaducale,
di euro sono stati stanziati con il “Programma 6.000 Campanili” per i piccoli comuni.
in provincia di Vicenza, fare la raccolta differenziata conviene: al più bravo va una bici.
presso Rieti, ha fatto della sua birra “di montagna” il simbolo di una proficua integrazione con i rifugiati. DICEMBRE 2013
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«Nei Comuni a bassa densità demografica sono più presenti un forte senso di appartenenza e una maggiore percezione delle tradizioni. Eppure l’integrazione e la progettazione del futuro sembrano più diffusi» fatti un laboratorio sperimentale di produzione e commercializzazione di birra artigianale, gestito da Amid e Mohammed, due rifugiati politici afghani, e la loro birra è stata presentata anche al Festival del Gusto di Torino, riscuotendo un grande successo. Quasi a voler dimostrare che è più facile occuparsi del bene comune in piccole comunità, dove si dedica alla sostenibilità ambientale la stessa cura che i nonni dedicavano al loro orto, sono molte le storie di eccellenza e di buone pratiche. Alta, nelle realtà minori, l’attenzione per i temi ambientali e per il riciclo dei materiali, che viene anche stimolata e incentivata, innescando dei circoli virtuosi che in vario modo migliorano la qualità della vita. Ad Arzignano, in provincia di Vicenza, chi fa per bene la raccolta differenziata viene premiato con una bici. A Ustica, invece, le bici le hanno introdotte con il bikesharing per favorire gli spostamenti dei turisti, e Schio ha vinto il “Giretto d’Italia”, una competizione fra 23 città (anche grandi, però) nella quale vince quella città nella quale in una mattina di una giornata lavorativa si concentra il rapporto più alto di bikers rispetto ad auto e scooter. Una qualità della vita, quindi, che spesso sembra “ruotare”, si perdoni il gioco di parole, intorno alle biciclette come simbolo del buon vivere nei piccoli paesi (e non solo).
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LADRI DI BICICLETTE MAI PIÙ SENZA LA BICICLETTA
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LADRI DI LIBERTÀ «Simbolo di realtà urbane più piccole, è sempre più nel mirino di ladri senza scrupoli. La reazione per fermarli»
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adri di biciclette, il memorabile film neorealista di Vittorio De Sica, descriveva un’Italia che stava tentando di uscire dalla distruzione lasciata della guerra, un’Italia nella quale la bicicletta rappresentava non solo un mezzo di trasporto, ma anche uno strumento di lavoro (il protagonista del film è un “attacchino”, che tenta invano di recuperare la bici che gli è stata rubata e senza la quale svanisce la possibilità di svolgere quell’attività, e con essa la possibilità di riscattarsi da una vita di miseria). Anche oggi, per certi versi, le biciclette sono emblema e specchio dei tempi. Il ritorno all’utilizzo diffuso della bici - perché non inquina, aiuta a mantenersi in forma, abbatte i costi dei parcheggi e della benzina, è più flessibile dei mezzi pubblici, etc. - sembra accompagnarsi ad una recrudescenza dei furti delle stesse. A distanza di oltre sessant’anni dall’uscita del film di De Sica, in una si«In Veneto, tuazione nella quale la punzonatura la crisi economica delle biciclette non ha ancora allenviene usata per tato la stretta, i furti contrastare di biciclette, nelle i furti» aree dove queste sono più diffuse, sembrano assumere le caratteristiche di una vera e propria emergenza sociale. Chi subisce questo tipo di furto, si sente impotente e indifeso, privato di un mezzo di trasporto, costretto ad affrontare costi non previsti, limitato nella sua libertà, insomma, “lasciato a piedi”! Come ha evidenziato l’iniziativa “Ladri di biciclette... Ladri di libertà”, che ha portato fra le altre cose a lanciare un “Memorial Bici” a Pistoia, in occasione dei Mondiali di Ciclismo 2013, e che ha coinvolto su questo tema, in altre città (come La Spezia) scuole, librerie e biblioteche. Dati certi non ve ne sono, poiché non sempre i furti vengono denunciati, non essendoci dispositivi per l’identificazione dei proprietari, anche se si sta diffondendo, in molte località, da Venezia a Padova sino a Vicenza, un servizio di punzonatura delle biciclette: si incide con un particolare apparecchio il codice fiscale del possessore sul telaio e lo si evidenzia con un ap-
pariscente adesivo. In questo modo si può rivendicare, a ragione, il possesso del mezzo, in caso di ritrovamento le Forze dell’Ordine possono risalire al proprietario e se qualcuno propone l’acquisto di un mezzo marchiato o con la marchiatura abrasa... Difficile dimostrare poi che non è ricettazione. Un reato per contrastare il quale sono nate varie iniziative, come quella dell’Associazione Amici della San Giorgio di Pistoia che, lo scorso mese di settembre, ha radunato i cittadini distribuendo simbolici nastri gialli da appendere alla maglietta, o quella della città di Bologna, dove è stata lanciata “sCATENAti, campagna contro l’acquisto di bici rubate”, per fermare il fenomeno che porta a passare da vittima di un furto a complice o autore di un reato di ricettazione.
Il tuo
BEL
SORRISO QIUinto è importante il sorriso per te? La nostra bocca e il nostro sorriso svolgono
un ruolo importante neU'imlllllgine che offriamo di noi al mondo. n sorriso e la rislltll sono UJUI parte fondamentale di noi stessi e della nostra personalitit. Mostrano il nostro lato migliore al mondo, suscitano simpatia negli estranei e fanno sentire le persone care stinude e apprezzate.
FAI SPLENDERE LA TUA PERSONALITÀ ANCHE CON LA PROTESI DENTALE Jmmap se la sicurezza che ti dà la tua bocca fosse cosi alterata da dover
pensare due volte prima di smridere e ridere. Sarebbe una sensazione completam.ente :innatur:ale, come se dovessi valutare atrentamenre prima di esprimere la tua personalità, limitando coslla naturale spontaneità della vita.
• Paura della tenuta. Senza adesivi la teDuta della protesi può non essere ottimale, la bocca
può avere un aspetto imperfetto e far sembrare più vecch4 perché interferisce con il profilo della mascella. Alcuni portatori di protesi dentale possono aver timore di ridere, e si preoccupano che la Evita i depositi di cibo ed protesi possa allentarsi o che esca di bocca inaspettatamenre. è antibatterieo sulla protesi All'inizio i portatori di protesi dentale • Timore di scarsa igiene dentale. spesso modificano le loro abitudini Le inibizioni dei portatori di protesi quotidiane, perdono la loro naturale dentale sono accresciute dal timore spontaneità e si sentono e si comportano dell'alito pesante, che può minare la in modo diverso rispetto a prima. sicurezza di sé e ostacolare il so:rriso e la risata spontanea. Gran parte dei portatori di protesi Molti portatori di protesi dentale dentale adotta abitudini che limitano la vita sociale, evitando di parlare a possono sorridere in modo diverso, con distanza ravvicinata o di baciare le i denti semdi, con la mano davanti alla persone, tenendosi alla larga dalle bocca, o si trattengono. I portatori di situazioni sociali nel complesso. protesi hanno più probabilità di soffrire Questa realtà si può attribuire a due di alitosi, perché impediscono aDa saliva di taggiungere tutte le parti della fattori: bocca in modo uguale. È un dispos:i1ivo mediw CE. Legger:e attentamente le avvertenze o le isWzimli pa: l'uso. Aut. MiD. SaL 13/0312013
Con Kllkident Doppia Protezione,
l'azione antibatterica sulla protesi riduce la proliferazione dei batteri, senza danneggiare la flora naturale della bocca, offi:endo un alito più fresco fino a 8 ore. Sandrlna GrlDenzonl 73 anni, vive in Lombardia Quando ho iniziato (J porlll.re la dentiera mi SOIW trovata, IÙl subito, a mio agi() grazie anche aJ dentist4 e alla famiglia che mi hanno supportato. Con la dentiera la mia vif4 è cambiata In posttivo, mangio quello che voglio, senza problemi, parlo e rido più volentieri perché il mw sorriso è più bello di prima e io mi sento meglio anche in mezzo aJie altre persone. Un adesivo risponde alle mie esigenze
e ha eliminato i piccoli disturbi dali rkll movùnento delia dentiera, regalandomi una SÌCU1'e:lZa in me stessa e una serenità ancora maggiore nel mangiare e nel sorridere. SoiW molto soddisfatta della mia sceiJD.
Kulcident
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SICURI E PROTETTI DENTRO E FUORI CASA «“Non ci sono occhi che bastano!”. Quante volte, sottraendo i bambini ad improvvise situazioni di pericolo, abbiamo citato questo vecchio detto e tirato un sospiro di sollievo? Tante le insidie che minacciano l’incolumità dei piccoli ma, per non privarli della naturale voglia di esplorare il mondo (e la loro casa), bastano un po’ di organizzazione e qualche accorgimento» [ ATTUALITÀ DI
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MICHELE VOLPE ]
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l dato è di quelli che lasciano senza fiato: ogni 30 secondi, nel mondo, un bambino muore a causa di un incidente cosiddetto “non intenzionale”, vale a dire non provocato o subito volontariamente. Sono gli incidenti stradali a rappresentare la principale causa di morte, seguiti dagli annegamenti: nelle acque profonde di un fiume come in piscina o nella vasca di casa. Possono, infatti, bastare 5 centimetri d’acqua per mettere in pericolo i più piccoli. Uno scenario inquietante quello presentato dall’austriaco Mi-
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«In caso di incidente la tempestività gioca un ruolo decisivo: la prima cosa da fare è chiamare il medico curante o ricorrere al 118» bino Gesù hanno riassunto in un vademecum dettagliato. Dalla cameretta al bagno, dalla cucina al balcone, poche precauzioni potrebbero risparmiare molti dolori. «Un accesso su dieci al nostro Pronto Soccorso - conferma Antonino Reale, responsabile di Pediatria d’emergenza al Bambino Gesù - riguarda proprio gli incidenti che si verificano dentro casa, in giardino, magari nel parco giochi o nel cortile del condominio. Molto spesso, fortunatamente, si tratta di piccole contusioni o fratture, altre volte purtroppo di traumi molto più seri. Nei più piccoli, sono frequenti episodi di inalazione o ingestione di corpi estranei, che possono causare sofferenze respiratorie gravi. Ci vorrebbe più informazione e consapevolezza dei rischi da parte dei genitori, ma anche maggior rispetto delle regole di sicurezza, ad esempio nella costruzione dei giocattoli». Anche in Italia, come in Europa e nel resto del mondo, gli incidenti rappresentano nell’infanzia e nell’adolescenza la più
chael Hoellwarth, della Clinica universitaria di Chirurgia pediatrica e adolescenziale di Graz, in un recente convegno promosso dall’Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescente (ISBA) dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ("Un mondo sicuro per i nostri bambini"). Eppure la maggior parte degli incidenti è prevedibile ed evitabile. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità “adeguati interventi di prevenzione potrebbero salvare più di 1.000 bambini al giorno”. Basterebbe, talvolta, seguire semplici accorgimenti che gli esperti del Bam-
comune causa di morte e di disabilità. Molti di questi infortuni avvengono dentro casa. Ci sono stime che parlano di 3 milioni di incidenti domestici ogni anno nel nostro Paese, che coinvolgono persone di ogni età, soprattutto donne, causando oltre 5.000 vittime, tra cui almeno 100 bambini. In età pediatrica gli incidenti prevalgono nettamente tra i maschi, forse per la maggiore predisposizione a fare - sin da piccolissimi - giochi più pericolosi, a esplorare il mondo in maniera diversa rispetto alle femmine. L’attività ludica può rivelarsi effettivamente a volte fonte di pericolo. A livello europeo, si contano annualmente circa 140mila accessi al pronto soccorso per incidenti da attrezzature da gioco (in aree sia pubbliche che private) e 57mila accessi per problemi legati all’uso di giocattoli. Ma è soprattutto l’età del bambino ad incidere sul tipo di rischio: fino ai 3 mesi di vita gli incidenti domestici in genere avvengono per disattenzioni dei familiari (cadute da fasciatoio, marsupio, letto, non adeguata somministrazione di alimenti o farmaci). Dai 3 ai 6 mesi aumenta il rischio di cadute per la maggior mobilità del piccolo. Tra i 6 e i 12 mesi la fanno da padrone le »
Circa il 50%
I “gonfiabili”,
degli incidenti è imputabile alle cadute accidentali. Le più comuni: dal letto, dal seggiolone, dall’altalena...
giochi tanto amati dai bambini, sono spesso la causa di diversi traumi tra cui contusioni e fratture. DICEMBRE 2013
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I CONSIGLI DEGLI ESPERTI
cadute, le ingestioni e le inalazioni di corpi estranei. La fascia di età 1-3 anni è quella di maggior rischio per l’accresciuta autonomia del bambino. Anche in questo caso gli incidenti più frequenti sono intossicazioni, traumi, ustioni, ingestioni ed inalazioni di corpi estranei. Tra i 3 e i 6 anni aumentano i traumi legati all’attività ludica, mentre oltre i 6 anni si registra l’aumento del rischio di traumi legati allo sport. L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma ha realizzato uno studio dettagliato sugli accessi al proprio Pronto Soccorso, da cui risulta che 1 bambino su 10 arriva con diagnosi di “incidente”. I casi più gravi (codici rossi) riguardano soprattutto traumi cranici, politraumi e intossicazioni. Numerose, ma fortunatamente meno gravi, le fratture degli arti: braccia e gambe. La modalità di incidente più comune è la caduta (circa il 50% dei casi). Si cade da fermi o in movimento; dalle braccia di mamma e papà, ma anche dal letto (soprattutto quelli “a castello”), dal seggiolone, dalla sedia, dal passeggino, dalle scale; quando si gioca dall’altalena e, se si fa sport, dai pattini e da cavallo. E poi pallonate, schiacciamenti, scivolamenti in piscina o nella vasca, ustioni e morsi di animali. In grande ascesa i traumi da “gonfiabili”, giochi amatissimi dai bambini che saltano, urtano e rotolano provocandosi a volte contusioni o fratture. Fortunatamente, per il 77% dei piccoli che si affacciano al Pronto Soccorso la prognosi è inferiore ai 20. Ma non mancano purtroppo situazioni più critiche e gravi. «Un ruolo decisivo è giocato spesso dalla tempestività e adeguatezza dei soccorsi - dice il dottor Reale. È importante sapere cosa fare e soprattutto “cosa” non fare. In caso di incidente non aspettate e non improvvisate, chiamate il medico curante o utilizzate il 118».
ITREPSE ILGED ILGISNOC I
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INCIDENTI DOMESTICI: COME EVITARLI «La casa dovrebbe essere il luogo sicuro per eccellenza, soprattutto per i più piccoli. A volte, però, le insidie e i pericoli finiscono per nascondersi proprio tra le mura domestiche. Per ridurre sensibilmente il rischio di incidenti in ogni ambiente della casa, è possibile adottare alcune accortezze. Gli esperti dell’Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescente - Bambino Gesù hanno predisposto un vademecum»
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BAGNO Non lasciate mai i vostri bambini da soli nella vasca; per il pericolo di annegamento bastano 5 cm d’acqua. Utilizzate tappetini antisdrucciolo in vasca da bagno e protezioni antiurto sulle rubinetterie, così da rendere il rito del "bagnetto" divertente e sicuro. Tenete in bagno solo gli elettrodomestici strettamente indispensabili, posizionandoli su ripiani o dentro armadietti inaccessibili ai più piccoli. Tenete fuori della portata dei bambini oggetti spigolosi o taglienti come forbici, lime e lamette da barba.
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CUCINA I piccoli elettrodomestici possono causare folgorazioni e bruciature. Ricordatevi di staccare sempre la spina dalla presa di corrente dopo l’utilizzo. Quando si cucina utilizzate i fornelli più interni e pentole pesanti, provvedendo a girare il manico verso il muro. Assicuratevi che la porta del forno sia in vetro termoisolante o dotata di una piastra supplementare in acrilico.
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CAMERA DA LETTO Non addossate sedie o tavolini alla finestra, evitate scaffalature e cavi di prolunga non fissati al muro. I letti a castello sarebbero da evitare o almeno dotateli di barre laterali contro la caduta. I bambini sotto i 6 anni non dovrebbero mai dormire nella parte alta di un letto a castello. Ganci a molla applicati dietro le porte impediscono che i bimbi si schiaccino le mani tra la porta e lo stipite. Nella camera dei bambini non installate lampade che possono ribaltarsi o surriscaldarsi.
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BALCONE Verificate che le sbarre della ringhiera non siano orizzontali e quindi scalabili. Se verticali, che siano abbastanza strette da non permettere al bambino di infilarci la testa. Verificate sempre che non ci sia alcun oggetto che possa fare da gradino per una pericolosa “scalata”.
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CULLA PER NEONATO Non riempite la culla di giocattoli e quando dorme non fategli indossare catenelle, braccialetti o ciondoli. Non lasciate mai il bimbo da solo né sul piano di appoggio che utilizzate per cambiarlo né nella vasca del bagnetto, neanche per un solo istante.
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IN TUTTE LE STANZE Non lasciate assolutamente a portata di bambino monete, bottoni, caramelle, batterie, penne e altri oggetti di piccole dimensioni che potrebbe accidentalmente ingerire. Ricoprite gli spigoli dei mobili con paracolpi.
NUMERI “PER RIFLETTERE” 1 2
Ogni 30 secondi, nel mondo, un bambino muore a causa di un incidente.
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1.000 bambini al giorno si potrebbero salvare con adeguati interventi di prevenzione (OMS).
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1 accesso su 10 al Pronto Soccorso del Bambino Gesù riguarda diagnosi di “incidente”.
Gli incidenti rappresentano la più comune causa di morte nell’infanzia e nell’adolescenza: soprattutto incidenti stradali e annegamenti.
139mila accessi al Pronto Soccorso ogni anno in Europa per incidenti da attrezzature da gioco. 57mila accessi per problemi legati all’uso di giocattoli.
In Italia 100 bambini muoiono ogni anno per incidente domestico.
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ATTUALITÀ
[ TECNOLOGIA DI PAOLO
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SEMPRE PIÙ VICINI ALL’IMPOSSIBILE?
NEGRINI ]
BENVENUTI NEL FUTURO: SI CHIAMA STAMPA 3D
«È un’evoluzione tecnologica dai risvolti inimmaginabili: potremo stampare oggetti di uso comune e persino parti del nostro corpo. E alla Nasa c’è già chi pensa a realizzare una stampante per il cibo»
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a stampa 3D (o tridimensionale) è una nuova tecnologia sviluppata negli ultimi anni e costituisce l’evoluzione della stampa in 2D. La differenza tra le due tecnologie è sostanziale: con una stampante 2D si riproducono documenti digitali tramite tecniche di getto di inchiostro o laser, mentre con una stampante 3D si passa alla “creazione“ di oggetti. La nuova tecnologia di stampa consente, interfacciando la stampante 3D con un programma Cad (software per disegno tecnico in tre dimensioni), di produrre oggetti tridimensionali provenienti da un modello digitale. Questi oggetti vengono prodotti sovrapponendo, uno sull’altro, strati di polimeri di va-
ria natura che sono in grado di aggregarsi per formare vera e propria materia solida. Il risultato, in poche parole, è un oggetto fisico. Le “cartucce” sono costituite da rocchetti di polimeri (Abs, Pva, Nylon ecc.) o
da contenitori di polveri plastiche o metalliche. Le stampanti 3D offrono in tal modo la possibilità di stampare e assemblare parti composte da diversi materiali, con diverse proprietà fisiche e mec-
caniche, in un singolo processo di costruzione così da ottenere oggetti composti anche da sostanze di varia natura. Durante la fase di stampa un braccio meccanico effettua la colatura, senza interru-
La stampante 3D
Google Glass
Polimeri
Cosa stamperemo
funziona con un programma Cad, un software utilizzato per eseguire disegno tecnico in grado di simulare e progettare oggetti a tre dimensioni.
Un’altra frontiera tecnologica: questi occhiali hanno le funzioni di uno smartphone. Con Gps, Wi-fi e videocamere permettono di interfacciarsi con il mondo digitale.
Sono i componenti base delle “cartucce“: rocchetti di Abs, Pva, Nylon con cui realizzare oggetti. Ma ci sono anche polveri plastiche o metalliche in grado di aggregarsi.
Praticamente di tutto e nei settori più disparati come arte, gioielleria, arredamento, oggettistica, protesi mediche. In breve la stampa 3D sostituirà la produzione seriale.
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ATTUALITÀ
zione e, strato su strato, del materiale utilizzato che sarà immediatamente aggregato e reso solido. La tecnologia di stampa in 3D prevede innumerevoli applicazioni nei settori più disparati. Design, arte, abbigliamento, gioielleria, oggettistica, arredamento, alimentazione e medicina sono solo alcuni dei settori nei quali la tecnologia di stampa 3D trova applicazione. Negli ultimi anni il costo delle stampanti 3D si è considerevolmente ridotto e, di questo passo, nel breve termine diverranno accessibili anche al comune utente. Certo, avere un minimo di dimestichezza con i software di disegno tecnico sarebbe opportuno, ma si può sopperire alla difficoltà utilizzando una miriade di progetti già pronti e scaricabili da Internet. Cosa si può realizzare, utilizzando questa tecnologia? Guardando basso e rimanendo molto vicini a noi, potremmo pensare di creare degli ornamenti, un paio di zoccoli, un modellino di automobile. Ma se alziamo lo sguardo, l’orizzonte è sconfinato. Alla Nasa si studiano stampanti 3D che preparino il cibo per gli astronauti. Con questa tecnologia gli astronauti disporranno di varie “cartucce” di ingredienti che le stampanti avranno il compito di mescolare, miscelare e preparare come avviene con le normali ricette. Se quanto appena detto è futuribile, nel presente già avvengono cose straordinarie. Una stampante 3D ha infatti salvato la vita a un bambino di pochi mesi che stava morendo per una rara malattia. Un ricercatore dell’Università del Michigan ha realizzato una copia precisa della sua trachea per creare un supporto che le impedisse di chiudersi, usando uno speciale polimero biocom-
patibile ed una stampante 3D. Il supporto è stato cucito intorno alle vie respiratorie di Kaiba (questo è il nome del bimbo) per permettere ai suoi bronchi di espandersi e al suo apparato respiratorio di crescere in modo corretto. E questi sono solo i primi passi di quella che molti già defi-
LA STAMPA 3D l’altra faccia della medaglia
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niscono una nuova forma di “rivoluzione industriale”, che potrebbe avere dei risvolti positivi in tutto ciò che riguarda e riguarderà la nostra quotidianità. Tutto questo vi esalta, vi impressiona, vi lascia perplessi? Cosa dire allora del Project Glass, meglio conosciuto come Google glass, gli occhia-
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li super tecnologici che integrano tutti i componenti tipici di uno smartphone, videocamera, gps, wi-fi, ecc. e con i quali l’utente, mediante l’utilizzo di un monitor trasparente posto davanti all’occhio destro, può interfacciarsi con il mondo digitale? Ma questa è un’altra storia.
In realtà, anche questa tecnologia può nascondere usi molto controversi, spesso pericolosi se non addirittura letali...
ome sappiamo bene, anche l’oggetto più innocuo e creato con i migliori intenti, messo nelle mani sbagliate senza alcuna forma di controllo o normativa che ne disciplini l’utilizzo, può diventate uno strumento molto pericoloso. Oltre agli indiscussi aspetti positivi, la rivoluzione tecnologica delle stampanti 3D porta con sé numerose problematiche, sia di natura giuridica che etica. Queste stampanti sono in grado di riprodurre copie di oggetti fisici, bypassando
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ogni tutela per la sicurezza, proprietà intellettuali, brevetti e concorrenza sleale. La pirateria informatica è già al lavoro nello scambio di file per stampanti 3D, in spregio alle tutele menzionate pocanzi. Il problema non è di poco conto. Fa tremare i polsi sapere che nel maggio scorso sono stati rilasciati in rete i file per la stampa di una pistola in materiale plastico, perfettamente funzionante ed in grado di sparare senza alcun intoppo proiettili 9x17 mm.
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L’APP? CE L’HO, CE L’HO... Mi manca! «Il mondo delle applicazioni per i dispositivi mobili è in continua evoluzione. Una massiccia rivoluzione che va da quelle puramente ricreative a quelle con servizi utili. C’è un’App per ogni occasione» [ ATTUALITÀ DI VALERIO
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ggi non c’è ambito in cui non siano state ideate App (applicazioni) più o meno specializzate, capaci di risolvere problemi concreti. Una rivoluzione favorita dalla diffusione di smartphone e tablet. Per questo è quasi impossibile stilare una lista completa delle più usate. Ma ciò non toglie un’interessante panoramica,
a cominciare dai “must”. Che il vostro dispositivo monti iOS o Android - i due Sistemi Operativi più in uso -, in testa alla classifica delle prime dieci App - secondo Mashable.com - ci sono Facebook, Youtube e Twitter, rispettivamente al 44%, 35% e 22%. Ma il mercato fluttua e anche loro un giorno potrebbero capitolare.
MARIA URRU ] UN PO’ DI SPAZIO IN PIÙ Restando tra le App storiche, da tempo è stato lanciato Google Drive, per archiviare file in uno spazio di 15 Gb (solo per iniziare), con accesso e condivisione dei contenuti ovunque. Per par condicio citiamo Dropbox, l’avversaria iOS con i suoi 100 milioni di utenti, utile nello stoccare fino ad un massimo di 2 Gb. Nessun problema di memoria corta, quindi, perché lì, nell’etere, galleggia la vostra personalissima “bolla”, o “cloud” (cioè nuvola), di ricordi carica di foto, filmati e documenti elettronici.
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SÌ, VIAGGIARE E per orientarsi sia in terra che in cielo? C’è Google Maps, che con il 54% sale al primo posto delle App più utilizzate grazie alle cartine dettagliate ed alla navigazione gps con indicazioni vocali. Fornisce informazioni stradali anche con il trasporto pubblico, in bicicletta e a piedi. Se poi siete dei romantici o dei grandi viaggiatori e volete orientarvi solo guardando le stelle, bene, questa App “non” fa per voi, ma vi permette di capire le stelle e le costellazioni che state osservando: parliamo di Google Sky Map. Tra i navigatori maggiormente utilizzati e apprezzati c’è anche CoPilot GPS che ha due caratteristiche essenziali: è gratuito e funziona off-line, cioè trova l’itinerario migliore anche senza connessione, ma solo memorizzando le mappe stradali. In tal modo, si può usare anche all’estero senza il problema dei costi di roaming. Ora, avete terminato il vostro itinerario e cercate posteggio. Alla fine l’avete trovato, sì, ma distante dal luogo dell’appuntamento. Paura di non ricordare dove avete parcheggiato? Calma, ci pensano due App molto simpatiche, per gente un po’ smemorata: My Car Locator Free e Ritrovami che sfruttano il salvataggio della posizione gps dell’auto o della moto con un piccolo radar. Utilissime per orientarsi nei grandi parcheggi!
APP AL LAVORO Stakanov vi fa un baffo e spesso vi portate a casa carichi di lavoro extra. Visto che smartphone e tablet possono essere anche strumenti professionali, tra le migliori App per ufficio in ambiente Android, troviamo OI File Manager, con un’interfaccia molto intuitiva anche nella presentazione dei contenuti in memoria. Sfoglia i documenti, visualizza i Pdf,
«Al momento, secondo Mashable.com, le più utilizzate restano quelle che consentono di collegarsi a Facebook, Youtube e Twitter» dispone di un’anteprima per l’apertura dei file. Gettate carta e penna, invece, se dovete prendere appunti, catturare foto, annotare, creare liste, registrare promemoria. Evernote fa per voi. Installabile su Pc, Mac, tablet o smartphone, è il più usato e comodo per la capacità di sincronizzarsi con ogni dispositivo. Ha un sistema di catalogazione per ritrovare quello che stavate cercando a distanza di mesi e in mezzo a tante altre cose; ma il pezzo forte è la sua capacità - tramite funzione Ocr - di “riscrivere” una pagina fotografata.
APP SPORTIVE Anche quando fate sport non riuscite a staccarvi dal vostro dispositivo portatile. Sfruttatelo allora sino all’ultimo byte, tramite Endomondo: gratis, adatta per ciclismo, trekking, corsa e molto altro. Potete controllare distanze, mappe del percorso, tempi e calorie consumate. RunKeeper, utilizzando il gps dell’iPhone, trasforma il telefono in un allenatore personale monitorando corse, passeggiate, giri in bici ed escursioni. Runtastic Pedometer, raccomandandovi 10.000 passi al giorno, monitora quanto camminate. Basta metterlo in una tasca o tenerlo in mano, calcola velocità, distanza percorsa, frequenza di camminata e condivide le attività su Facebook e Twitter invitando a “fare il tifo” per voi.
FOTO & VIDEO Al di là di Instagram, l’App più diffusa per scattare fotografie con caratteristici filtri condivisibili sui social, potete provare Fx Camera. Con oltre trenta filtri permette di fare foto personalizzabili con tanti effetti diversi. Se poi sognate di fare brevi
video con tanto di colonna sonora, in attesa di diventare maghi della cinepresa, potete prepararvi con Magisto - Magico Video Editor, che fa tutto da sé trasformando le riprese in minifilm con inclusi effetti speciali e musica.
IN CASO D’EMERGENZA PharmAround è utile per trovare - in tutta Italia - la farmacia aperta più vicina, tenendo conto di orari e turni. L’applicazione rileva dove vi trovate, fornendo in tempo reale l’elenco delle farmacie aperte più vicine e le informazioni per contattarle e raggiungerle. Ma per farsi trovare “pronti”, c’è anche Primo Soccorso, nata per divulgare la conoscenza del pronto soccorso con immagini e filmati. È interessante da leggere e imparare, ma - attenti! - non vi sostituisce al personale esperto e non autorizza pericolose manovre di intervento.
CIBO E DINTORNI Per tutte le buone forchette c’è Ricettario Tascabile. Anche se non sapete cucinare o avete bisogno di un consiglio, questa App vi aiuta con una selezione dei migliori piatti italiani e vini da abbinare, disponibile off line. Se poi la pasta è la vostra passione e possedete un iPhone, da un noto leader mondiale nella produzione è arrivata iPasta per portare in tavola la tradizione mediterranea. Qualora non amiate gli sprechi, c’è aCook: non è un ricettario, ma un incrocio tra un social e un database. Inserendo i pochi ingredienti disponibili in casa, può suggerirvi ricette scelte dal team che ha creato l’App o dagli utenti della community aCook. Che altro dire? Buon appetito! DICEMBRE 2013
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> @VVISO AI NAVIGANTI
I PREFERITI DI DI PAOLO NEGRINI
LA TOP 5 DELLE COSE DA FARE, VEDERE, ASCOLTARE IN RETE
PASSWORD SICURA [ EVITIAMO BRUTTE SORPRESE ] La sicurezza delle password che utilizziamo per accedere alla nostra e-mail o ai servizi web on-line è un aspetto spesso sottovalutato. Maggiore è la complessità, maggiore è la sicurezza. Se volete fare una verifica, accedete al sito Passwordmeter e inserite nell’apposita casella la password che volete testare. Punteggio basso? Cambiatela subito. >> www.passwordmeter.com
IL DETTATO ELETTRONICO [ A SCRIVERE PENSA IL COMPUTER ] Volete scrivere al computer senza usare la tastiera? Dovete fare tre cose: usare il browser Google Chrome, attivare il vostro microfono e accedere al sito Talk Typer; avrete così a disposizione un sistema di riconoscimento vocale. Cliccate sul pulsante microfono e pronunciate una frase. Se il testo è corretto, la freccia blu lo aggiungerà alla casella sottostante dove, frase dopo frase, sarà composto il vostro documento. >> www.talktyper.com/it/index.html
CARBURANTI CONVENIENTI [ RISPARMIARE SI PUÒ ] Sono definite “Pompe Bianche” le stazioni di servizio carburante che non fanno parte del circuito delle note compagnie di distribuzione. Il risparmio è di circa 10 centesimi al litro rispetto alla media del servito. Il problema è come trovarle. Accedendo all’omonimo sito, inserite la vostra residenza per trovarne una nelle vicinanze. >> www.pompebianche.it
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PELLEGRINO ARTUSI [ ALTA GASTRONOMIA ON-LINE ] La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene è da sempre il manuale di riferimento di qualsiasi cuoco. Con le sue 790 ricette raccolte dall’autore durante i suoi viaggi in Italia, è il libro più famoso sulla cucina italiana. Forlimpopoli, città natale, rende omaggio al suo cittadino dedicandogli un sito dal quale è possibile scaricare gratuitamente questa “bibbia” della cucina. >> www.pellegrinoartusi.it/il-libro
ESCURSIONI MOZZAFIATO [ IL POTERE DELLE IMMAGINI ] In altre occasioni ho proposto la visita a siti di fotografia, ma in questo caso “l’escursione” è veramente straordinaria. “The Big picture”, del quotidiano Boston Globe, è un blog che raccoglie reportage fotografici di grande interesse, sia sotto l’aspetto qualitativo sia sotto l’aspetto della rilevanza del tema. Ogni tema nel quale è suddiviso il sito racconta un evento di rilevanza. La pagina principale presenta le ultime raccolte pubblicate. Per accedere ai vari temi, cliccare nel menu a tendina “Categories” o “Archives”, nella parte superiore della pagina a destra. Benché il sito sia in lingua inglese, mai come in questo caso si può dire: “Più che la parola poté l’immagine”. >> www.boston.com/bigpicture
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[ AMBIENTE DI
CARLO PENGUIN ]
NON SI BUTTA VIA NIENTE «È nato il Museo del Riciclo, un sito virtuale dove è possibile ammirare opere d’arte, tutte realizzate con materiali di scarto industriale, cartone, plastica, tessuti rigorosamente riciclati» UNA VETRINA APERTA A TUTTI
chede madri di computer, floppy disk, tubi catodici, scatole di cartone, plastica, vecchi registratori, segreterie telefoniche in disuso, foulard, catene di biciclette, pezzi di ferro, ottone e cuoio, batterie esauste e posate del “servizio buono” della nonna... Sembra l’elenco dei materiali che si possono trovare in una discarica ma, in realtà, sono componenti di opere d’arte realizzate esclusivamente con materiale di scarto, ormai inservibile ai più. Poltrone, tavoli, quadri, statue, persino magliette, borse, gioielli; tutto ha preso nuova vita con l’aiuto del genio creativo di un gruppo di artisti che ha saputo guardare con occhi diversi, pezzi di ferro ormai abbandonati e scampoli di stoffa destinati al macero. Le loro opere sono state raccolte in un museo virtuale, il Museo del Riciclo, nato con l’intento di essere un contributo significativo alla salvaguardia dell’ambiente, ed è possibile ammirarle collegandosi all’indirizzo del sito web:
www.museodelriciclo.it. Arte, Design, Moda, Architettura, Gioielli, Musica sono i settori dove è possibile trovare oggetti curiosi, divertenti, utili. C’è un centrotavola realizzato con posate alpacca argentate; collane per le quali sono state utilizzate bottiglie di plastica raccolte sulla spiaggia e unite a pietre dure quali il quarzo, le perle di fiume e la madreperla. Una vecchia radio in bachelite, un amperometro, piedini per forma da calzolaio, tubi di rame e ferro, invece, hanno dato vita a un simpatico robot, sogno di ogni bambino, mentre magliette totalmente ecologiche sono state cucite mettendo insieme stoffe e tessuti provenienti da rimanenze di sartorie famose. E per arredare la casa, sono sufficienti cartoni, tubi e stoffa colorata per rendere tutto più divertente.
LA SECONDA VITA DEGLI APPARECCHI ELETTRONICI
Il Museo del Riciclo nasce dalla volontà del consorzio Ecolight, un sistema che si occupa della gestione e dello smaltimento di apparecchiature elettriche ed elettroniche e che raccoglie circa 1.100 aziende. Ecolight ha nel proprio codice etico il rispetto dell’ambiente, e per sensibilizzare le aziende e i consu-
matori sull’argomento, promuove iniziative per migliorare la raccolta dei rifiuti elettronici ed il loro smaltimento. Il Museo del Riciclo vuole quindi «essere un contributo in più a sostegno dell’ambiente ed una testimonianza significativa della sensibilizzazione ai temi ambientali», una vetrina aperta a tutti: produttori e consumatori.
Per saperne di più: www.museodelriciclo.it DICEMBRE 2013
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«Design, Arte, Musica, Moda, Architettura, Gioielli: in ogni categoria è possibile trovare oggetti utili, divertenti, decorativi, che ci parlano di salvaguardia e di una creatività senza limiti»
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LA CREATIVITÀ
in punta di zappa [ AMBIENTE DI
GIOVANNI ORSO
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ORTI URBANI: LA CAMPAGNA IN CITTÀ «Coltivare la terra e raccoglierne i frutti è oggi un piacere alla portata di tutti grazie al crescente fenomeno degli orti urbani. Risultato: lotta al caro-vita, cibi genuini e... tanta soddisfazione»
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ualcuno ha iniziato per curiosità, qualcun’altro per divertimento. Molti per passione, altri per amore della natura, taluni, soprattutto recentemente, per necessità. Fanno tutti parte del popolo degli urban farmer, gli “agricoltori cittadini”, coloro che praticano l’agricoltura non su terreni fuori città ma all’interno di agglomerati urbani.
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Che si tratti di metropoli o piccoli centri, non importa: nel nostro Paese il fenomeno degli orti e dei giardini urbani è in forte espansione. Sarà per una crescente coscienza ecologica, sarà l’amore per i cibi genuini o per la crisi che spinge a cercare di portare a tavola alternative al caro-vita, ma il numero dei “contadini in città” è in continua crescita, così come gli appezzamenti coltivati. Secondo recenti dati Istat, il numero di contadini e giardinieri “fai da te” si aggirerebbe intorno ai 21 milioni. Spesso si inizia per gioco, magari coltivando una piantina di basilico o di peperoncino sul davanzale, o un mandarino giapponese sul balcone di casa. Da qui a dedicare il proprio tempo
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libero a far crescere pomodori o cespi d’insalata in uno spazio più ampio, il passo è breve. Fino a pochi anni fa gli urban farmer, erano una sorta di contestatori che utilizzavano l’agricoltura in città per “denunciare” lo stato di degrado e d’abbandono di intere aree da parte delle amministrazioni comunali. Ora, invece, ci troviamo di fronte ad un’inversione di tendenza: sono proprio quest’ultime ad affidare ai cittadini zone specifiche (i dati parlano di oltre un milione di metri quadrati) per dar nuova vita a terreni e aree incolte e magari realizzare progetti pilota. Roma, per esempio, nell’ultimo anno ha incrementato del 50% il terreno messo a disposizione, mentre Milano, nel 2013, ha assegnato oltre 400 appezzamenti. Ce n’è uno anche all’interno del Teatro Franco Parenti, curato dalle maestranze. Un esempio unico nel suo genere.
Alla signora Pamela Warhurst, 62 anni, l’idea è venuta nel 2008. «Perché si è detta - non coltivare i terreni abbandonati e condividere il raccolto con i concittadini?». Così nacque il progetto Incredible Edible. E ora a Todmorden - nello Yorkshire,15mila abitanti gruppi di volontari si danno da fare con zappa, vanga e irrigatori per coltivare frutta e verdura che tutti possono raccogliere liberamente. A Manhattan, invece, gli orti li coltivano sui grattacieli, mentre sui tetti del Whitney Museum of Art o della Bank of America ci sono anche arnie per la produzione del miele. In Svezia, nel 2014, prenderanno il via gli orti “verticali”. Disposti su 25 piani, possono produrre ogni tipo di frutta e verdura, anche esotica. Il raccolto sfamerà 350mila persone.
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[ ECONOMIA DI LORENZO
MASINI ]
INVESTIRE CON POCHI RISCHI «Potrebbe sembrare il momento peggiore per cercare di investire, ma è vantaggioso acquistare quando i prezzi sono in picchiata e attendono di risalire. Proprio come ora»
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uesti tempi di crisi, di economia depressa e di Borsa debole potrebbero sembrare il momento meno opportuno per investire. Eppure è nei momenti di crisi che si fanno i veri affari. Tanto per dare un’idea della validità del concetto, provate a pensare a cosa fate quando si avvicinano i saldi di fine stagione. Se potete, aspettate e comprate quando è partita la stagione degli sconti, perché così acquistate a prezzi ridotti. Lo stesso vale per i mercati finanziari, quando i prezzi dei titoli sono sui minimi da anni (è il caso della Borsa Italiana) è il momento di provare ad investire. »
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SOCIETÀ
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UNA STRATEGIA DI INVESTIMENTO
iversificare su più strumenti di investimento, anche della stessa famiglia, come obbligazioni o azioni, è fondamentale. Un esempio: se si devono trasportare 100 litri d’acqua utilizzando un unico recipiente e questo si rompe, l’acqua va perduta completamente. Se utilizziamo 10 recipienti da 10 litri e se ne rompe uno, abbiamo una perdita di 10 litri di acqua, comunque sopportabile. Al limite è sopportabile anche la rottura di un secondo recipiente. Il principio della diversificazione sui mercati finanziari funziona esattamente nella stessa maniera, invece di investire 25mila euro in un bond, meglio investire 2.500 euro in dieci bond. Piuttosto che puntare 5.000 euro su di un’azione, meglio puntare 1.000 euro su cinque diverse azioni. Qui la faccenda si complica, perché chi non è esperto fa già fatica a capire come funziona un’obbligazione. Figurarsi comprarne dieci. Per fortuna ci vengono in aiuto degli strumenti finanziari relativamente giovani, di facile reperibilità e a basso costo: gli Exchange Traded Fund, Etf.
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tale (22/25mila euro) su strumenti sufficientemente sicuri, come bond governativi italiani, ma anche stranieri, di Paesi con un rischio inferiore al nostro, e di dedicare alla Borsa solo un 20%-25% del capitale (5/8mila euro), anche meno se la propensione al rischio è molto bassa. Con questa cifra e con l’obiettivo di massimizzazione del capitale e di riduzione al minimo del rischio di perdita, il rendimento annuo che si può ottenere è di circa il 3%-4% lordo (ovvero comprensivo di imposizione fiscale e commissioni bancarie), per la parte di capitale investito nelle obbligazioni, e del 10% medio per l’investimento in Borsa (anche se tale cifra è un auspicio perché, per esempio, Piazza Affari ha livelli di prezzo inferiori a quelli di 5 anni fa). Investendo 25mila euro a un interesse del 4% lordo, tra 5 anni il capitale sarà diventato 30.500 euro, mentre i 5mila euro investiti in Borsa, se tutto va come previsto, saranno divenuti 8mila. Alla fine, i 30mila euro saranno diventati circa 38mila, se le aspettative, comunque realistiche, saranno state rispettate.
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DIVERSIFICARE CON GLI ETF
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er investire con successo occorre avere ben chiari l’obiettivo dell’investimento, la strategia per ottenerlo e l’azione, ovvero mettere in pratica il piano. Per raggiungere un obiettivo, che deve essere ben definito, e per individuare la strada per raggiungerlo (la strategia) bisogna capire da dove si parte. Nel caso dell’investimento nei mercati finanziari, occorre avere ben chiaro il capitale di cui si dispone. Supponiamo di avere 30mila euro da investire. Se questi sono tutti i risparmi e l’obiettivo è la massimizzazione dell’investimento con un orizzonte di 5 anni almeno, la strategia da seguire è quella di puntare perlomeno il 75% del capi-
PIANIFICARE L’INVESTIMENTO
BASSO CONTROVALORE DI ACQUISTO E DI COMMISSIONE
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n Etf ha le caratteristiche proprie di un fondo di investimento e di un’azione e consente agli investitori di sfruttare i punti di forza di entrambi gli strumenti. Infatti, replica l’andamento dei prezzi di un indice e quindi di un intero paniere di titoli finanziari (azioni, obbligazioni, materie prime, ecc.), permettendo un’ampia diversificazione e una sostanziale riduzione del rischio, come per un fondo di investimento; ma, a differenza di questo, è quotato in Borsa e può essere comprato e venduto come un’azione. Altri due grandi vantaggi degli Etf sono il basso controvalore minimo di acquisto, a volte anche meno di 100 euro, e le bassissime commissioni di gestione, raramente oltre lo 0,6% annuo. Per esempio, per acquistare Lyxor Ucits Etf Ftse Mib, bastano 20 euro e si punta contemporaneamente sull’andamento dei
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Diversificare gli investimenti, distribuire il capitale su più strumenti di guadagno: questa è una delle soluzioni possibili per ammortizzare eventuali perdite
quaranta maggiori titoli di Piazza Affari. Puntando sull’Amundi Msci World Ucits Etf, si punta contemporaneamente sulle maggiori Borse azionarie mondiali, a partire da appena 150 euro di investimento minimo.
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COMPORRE IL PORTAFOGLIO DI INVESTIMENTO
er la parte dedicata ai bond si può puntare su 3 o 4 Etf, a seconda del paniere dei titoli che replicano e della scadenza. Si può diversificare su Etf che replicano un paniere di obbligazioni dell’area euro, con scadenze diverse: per esempio, il Lyxor EuroMTS 3-5 years (codice identificativo di Borsa, Isin, FR0010037234), che investe su titoli obbligazionari europei con scadenza 3-5 anni; il Lyxor EuroMTS 5-7 years (codice identificativo di Borsa, Isin, FR0010411413), che investe su titoli obbligazionari europei con scadenza 5-7 anni; il Lyxor EuroMTS 10-15 years (codice identificativo di Borsa, Isin, FR0010037242), che investe su titoli obbligazionari europei con scadenza 10-15 anni. Su ognuno di questi si può puntare 5mila/6mila euro. Il resto lo si può dedicare ad un Btp legato all’inflazione, per proteggersi da eventuali rialzi dei prezzi nei prossimi anni. Per esempio il BTPI15 settembre 2021 (codice identificativo di
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Borsa, Isin, IT0004604671). Per l’investimento in azioni è consigliabile puntare il 30% del capitale dedicato a questo investimento (quindi da 1.500 a 3.000 euro) sul Lyxor Ucits Etf Ftse Mib (codice identificativo di Borsa, Isin, FR0010010827), perché la borsa italiana, nel 2012 e per buona parte del 2013, è stata fortemente penalizzata ed è rimasta indietro. È probabile, perciò, che nel futuro prossimo i prezzi debbano correre più della media dei mercati, per recuperare il tempo perso. Non può mancare l’investimento sulle Borsa Usa, il principale mercato al mondo. La scelta può cadere su l’Ishares S&P 500 (codice identificativo di Borsa, Isin, Etf IE0031442068), a cui dedicare un 40% dell’investimento in azioni. Mentre un altro 30% potrebbe essere impiegato in un Etf che replica l’andamento di un paniere di materie prime, perché con la ripresa mondiale dell’economia i prezzi delle merci inizieranno a crescere. Un buon Etf per lo scopo è il Lyxor Etf Commodities Crb (codice identificativo di Borsa, Isin, FR0010270033). Si investe sulle materie prime di tutto il mondo a partire da 20 euro di investimento minimo. DICEMBRE 2013
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Tra le iniziative
Il tasso
Il 5,6%
dedicate alle donne boliviane, corsi di cucito, ceramica, programmi di alfabetizzazione.
di incremento demografico registrato nel 2013 è pari all’1,63%.
della popolazione è nella fascia d’eta 55-64 anni; il 4,8% sono over 65.
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[ ESTERO DI ROMINA
VINCI ]
BOLIVIA, UNA TERRA PER MADRE «Situata nel cuore del Sud America e popolata da oltre dieci milioni di abitanti, la Bolivia vive un rapporto speciale con la propria terra, ritenuta sacra e inviolabile. Un viaggio attraverso un Paese che, malgrado povertà e forme di discriminazione, spera in un futuro più giusto»
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del corpo, ma anche dello spirio avuto la possibilità di vito», dice sorridendo. E non è vere una seconda vita, e l’unica a servirsi di erbe ed amuho deciso di dedicarla agli leti per guarire i malati. Sono molaltri». Luly Gutierrez è una donti i curanderos in Bolivia, la naziona dall’aspetto possente, 61 anne con più popolazione indigeni compiuti da poco, si definisce na dell’America Latina. «Mediciun essere di un altro pianeta. Lei na ufficiale e indigena vanno di è una sciamana, come suo nonpari passo qui», racconta Maria no. La scoperta del suo “mandaEugenia Quiroga, psicologa e soto” una decina di anni fa. Le era ciologa che è stata riscontratornata a vivere ta una brutta a La Paz dopo malattia, un tu- «La “Pachamama” vent’anni spesi more, meno di è la massima in Italia. «Alcutre mesi di vita. divinità dei popoli Ma lei ha chie- andini, rappresenta ni sono ciarlatafecondità e ni e si approfitsto aiuto alla Paprosperità. Alla tano della povechamama, la nascita di un ra gente - spieMadre Terra, ed bambino si invoca -, altri invece è guarita. I mela sua protezione» ga sono erboristi dici ancora si che si tramanchiedono come dano le conoscenze ancestrali sia stato possibile. Adesso Luly vidella farmacopea andina». ve a Samaipata, una graziosa citLa Bolivia ha un’estensione pari tadina collinare il cui nome sia due volte la Germania e, al congnifica “Riposo sulle alture”, ha tempo, una popolazione che suaperto un centro culturale dove pera di poco i 10 milioni di indiorganizza corsi di cucito, ceravidui, per una densità molto basmica, arte etc., e sono più di 200 sa. Si trova nel cuore del Sud le persone che si sono formate America, abbraccia le Ande e la grazie a lei, gratuitamente, in Foresta Amazzonica, grande miquesti ultimi anni. niera di risorse naturali. «È una na«Curo le malattie non soltanto
La religione
Il 33,8%
cattolica è praticata dal 95% dei boliviani. Le minoranze protestanti si attestano attorno al 5%.
della popolazione ha un’età compresa tra 0 e 14 anni; il 19,9% è nella fascia 15-24 anni.
zione che ha tutto per essere la Svizzera Latino Americana, e chissà che un giorno non lo diventi davvero». A nutrire questa speranza è Luigi De Chiara, ambasciatore italiano a La Paz. «La Bolivia per l’Italia è una perfetta sconosciuta, e penso che sia uno dei segreti meglio conservati al mondo». E quando parla di segreti, l’ambasciatore, probabilmente si riferisce anche a quell’autentica alchimia che lega i boliviani alla loro terra. Un legame così forte riconosciuto anche dalla nuova Costituzione approvata per referendum il 25 gennaio 2009, che infatti recita: «La Madre Terra è sacra, fertile e la fonte della vita, che nutre e si prende cura di tutti gli esseri viventi nel suo grembo». Lo sa bene il presidente Evo Morales, che ha fatto della tutela per l’ambiente il suo cavallo di battaglia. A capo della Bolivia dal 2006, si appresta a candidarsi per il suo terzo mandato nelle elezioni del 2014. La Pachamama (tradotto “Madre Terra”) è la massima divinità dei popoli andini, rappresenta fecondità e prosperità. È la sua protezione che si invoca alla nascita di un bebè o alla vigilia di un affare importante. E non si fanno brindisi senza versarne il primo goccio a terra, in suo omaggio. «Secondo la concezione boliviana non si può avere un vero sviluppo se non rispetta l’ambiente, perché questo implicherebbe dei risvolti negativi a livello ecologico, e sarà poi l’uomo a pagarne le conseguenze», spiega Marco Luigi Corsi, responsabile Unicef in Bolivia. Impera tra le Ande il desiderio di raggiungere un equilibrio tra gli uomini e la terra. Agosto è il mese per eccellenza dedicato alla Madre Terra, è “il tempo in cui la Pacha- » DICEMBRE 2013
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ITALIANI IN BOLIVIA
mama ha la bocca aperta e vuole mangiare”. E così, nei piccoli paesi come nelle grandi città, prendono vita molti cerimoniali in suo onore. Si preparano banchetti con erbe, incenso, foglie di coca, dolci, figurine di zucchero, lana e persino - feti rinsecchiti di lama. Il tutto viene bruciato in onore della terra, per nutrirla, affinché essa porti benessere ai suoi figli. A La Paz esiste un’intera strada, denominata Via delle Streghe, in cui si vendono gli ingredienti per la preparazione di questi offertori. Ed è sempre nella fenomenologia della Pachamama che vanno ricercati i perché di una società di stampo matriarcale. «È la donna che prende le decisioni in casa, ha una totale autonomia nella conduzione domestica - spiega Luly Gutierrez - e allo stesso tempo è una grande lavoratrice, molto più che l’uomo». Lo è soprattutto quella andina, una donna forte, avvezza a sopportare il dolore, lo sforzo, la sofferenza. «Sono donne che, sovente, mostrano più dei loro anni», aggiunge la sciamana di Samaipata. Ne è testimonianza il fisico robusto, la muscolatura grossa, i lineamenti duri e incavati, simboli inequivocabili della fatica. Eppure si tratta di donne sempre più soggette a discriminazione. «Questa società sta diventando “machista“ - continua Luly - non c’è uguaglianza in termini di diritti. Agli uomini è concesso di avere più di una compagna». Un altro dato rilevante è la piaga della maternità precoce, le statistiche parlano di ragazze madri a partire già dai 13-14 anni. «È un grande problema sociale che affligge la Bolivia», afferma Luly, che nel suo centro culturale a Samaipata lavora proprio affinché le donne prendano coscienza dei loro diritti, a partire dall’educazione sessuale. «Non sono vista bene dagli uomini, mi accusano di trasformare le loro »
AIVILOB NI INAILATI
SOCIETÀ
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{BOLIVIA } ITALIANI IN
«
S
ono venuto a dare un senso alla mia vita». Così Danilo Gotti, bergamasco, racconta il perché del suo arrivo in Bolivia. «Volevo fondare una casa famiglia nella quale i ragazzi normali convivessero con quelli con handicap». A vederlo oggi, dopo oltre venticinque anni dal suo arrivo a Cochabamba, si può dire che quel senso lui lo abbia trovato. La casa di accoglienza “Danilo Gotti“ è tutta colorata, emana calore ed allegria. Ospita quaranta ragazzi, di cui venticinque disabili. «La sanità in Bolivia è privata, devi pagarti tutto; quando vai in ospedale, o porti con te i farmaci, oppure non troverai nessuno pronto ad aiutarti». Danilo è un uomo sui cinquanta, i capelli sono brizzolati, gli
Alcuni connazionali raccontano le loro esperienze in questa terra, tra case famiglia, centri medico-educativi e attività commerciali. occhi azzurri e limpidi. Si definisce un missionario laico. Alla domanda se si è mai pentito di questa scelta di vita risponde deciso: «No, questi ragazzi sono la mia famiglia, ed anche se adesso sento di non avere più le forze di un tempo, voglio continuare a dare il massimo affinché la nostra casa continui a crescere». Anche Massimo è venuto in Bolivia per cercare la sua dimensione, e l’ha trovata. In Italia lavorava come venditore di auto, ma ha lasciato l’attività ed è partito, investendo la sua liquidazione. Ha realizzato un centro educativo e ricreativo che, oggi, ospita più di 250 ragazzi nella zona nord di Cochabamba, in un quartiere di ex minatori. Lo porta avanti assieme a sua moglie Veronica, e a vederli, insieme, chia-
mare per nome uno ad uno i loro piccoli ospiti, si capisce come, spesso, felicità e semplicità vadano di pari passo. E la bandiera italiana sventola alta, in Bolivia, per quanto riguarda il volontariato e la cooperazione internazionale. Dal 1988 a Montero, una cittadina che dista meno di un’ora da Santa Cruz, polmone industriale di tutta la nazione, operano otto missionarie dell’Immacolata Padre Kolbe, di cui cinque italiane (Giordana, Maria Luisa, Annalisa, Angela, Elena). Il centro medico che gestiscono è un fiore all’occhiello del territorio, sempre colmo di pazienti. Così come il centro pastorale, in cui trovano rifugio moltissimi credenti. Adesso stanno dando vita ad un centro sociale, si
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[ IN QUESTE PAGINE, ALCUNI SUGGESTIVI SCORCI DEL PAESE. A SINISTRA, MASSIMO CESARIE
ISLA DEL SOL
CON I BAMBINI DEL CENTRO
L’Isla del Sol è la più grande isola del lago Titicaca, situato tra Bolivia e Perù. Con i suoi 3.800 metri di altitudine, è il lago più alto al mondo. Caratterizzata da terrazzamenti di epoca incaica, l’Isla del Sol è abitata prevalentemente dai gruppi indigeni aymara e quechua. Si vive di agricoltura, artigianato e pastorizia. È considerata un centro mistico e religioso; la leggenda, infatti, narra che da quest’isola partirono i fondatori dell’Impero Inca.
EDUCATIVO-RICREATIVO CHE GESTISCE CON LA MOGLIE
VERONICA. SOTTO, A SINISTRA, LA SCIAMANA LULY GUTIERREZ E, ACCANTO, MARCO ALBA, PROPRIETARIO DELLA PIZZERIA-GELATERIA
“FELLINI”. ]
lian Style continua a far gola all’estero. E se c’è una meta obbligata per i connazionali che vengono colti da una saudade culinaria, è la pizzeria “O sole mio”, a Cochabamba. A gestirla Aniello Vaccaro, originario di Salerno, che l’ha aperta con sua moglie 15 anni fa. «Siamo venuti in Bolivia per adottare due bambini, mia moglie era malata - racconta - i medici ci consigliarono di trasferirci, perché il clima di Cochabamba era migliore. L’abbiamo fatto, ed ecco che chiamerà “Arcobaleno della feè iniziata per noi una nuova vita». licità”, servirà a dare appoggio In tutti questi anni i coniugi Vacscolastico e si preannuncia uno caro sono stati un sostegno per spazio a misura di bambino. tantissime coppie italiane alle preMa non solo volontariato. C’è se con le adozioni internazionali. anche chi, in Bolivia, ci è arrivaNon è tutta rose e fiori la vita di to guidato dal cuore. «Mia moAniello, un anno glie è boliviana ma fa la scomparsa ci siamo conosciudell’amata moglie, ti in Italia, era venu«La sanità e tutte le ostilità di ta a Vicenza a stuin Bolivia un Paese che non diare gioielleria. è privata... ti regala niente. Il Quando vai Siamo sposati da in ospedale, ristoratore salernidodici anni». A o porti i tano racconta di parlare è Marco Alfarmaci una convivenza ba, che di anni ne o non troverai non sempre piaceha 33 e, da qualnessuno vole: «Un dipenche mese, ha aperdisposto dente una volta mi to un ristorante ad aiutarti» ha accusato di raznella zona sud di zismo, ma come La Paz, in un quarposso essere razzitiere molto residensta io che ho due figli boliviani?». ziale. La sua pizzeria/gelateria Ma perché non tornare nella ter“Fellini“, offre un piccolo spaccara d’origine? «A volte ci penso al to di vita italiana, con le sue pafatto di ricominciare una vita lì reti rosse adornate dai poster dei confida Aniello - ma poi, dopo più celebri capolavori cinematouna settimana che sono in Italia, grafici che hanno fatto grande il la nostalgia di questi posti prende Bel Paese. «Offriamo anche la il sopravvento. Perché la Bolivia ha formula dell’aperitivo, e riscuote un qualcosa di magico, ed io non molto successo...». Sì, perché riesco a farne a meno...». malgrado quel che si dica, l’Ita-
SALAR DE UYUNI Il bianco del sale e l’azzurro del cielo danno vita ad uno scenario di inaudito splendore. È il deserto del sale più grande al mondo, un’enorme distesa salina di oltre 12mila chilometri quadrati, che si estende nell’altipiano andino nella parte sud-ovest della Bolivia. Quando piove si formano degli specchi: il cielo si riflette nella terra facendo scomparire l’orizzonte. Nel mese di novembre diventa il luogo di riproduzione di tre specie di fenicotteri. A gennaio 2014, per la prima volta in assoluto, ospiterà il Rally Dakar.
SAMAIPATA È una piccola cittadina immersa nel verde, a 120 km dalla città di Santa Cruz. Ospita uno dei più importanti monumenti archeologici di epoca Pre-Colombiana: El Fuerte. Si tratta di un antico centro cerimoniale che si erige attorno alla Roccia Scolpita. Un enorme masso lungo 240 metri, largo 50, completamente ricoperto da figure scolpite che raffigurano motivi zoomorfi e geometrici. Presenti anche elementi architettonici come nicchie, scalini e sedili. Nel 1998 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
POTOSÌ Situata ad oltre 4mila metri di altezza, è una delle città più alte al mondo, famosa per le sue miniere d’argento. Scoperta nel 1545 dagli Spagnoli, per oltre 200 anni è stata la più ricca città della colonia spagnola. Nel Sedicesimo Secolo aveva più abitanti di Parigi e Londra. Il nome della città divenne sinonimo di lusso: «Vale un Potosì», scrisse Cervantes nel suo Don Chisciotte. Dal Cerro Rico, la montagna sulla quale si distende la città, è stato estratto talmente tanto argento che, dicono, si sarebbe potuto costruire un ponte da qui sino a Madrid. DICEMBRE 2013
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le altre commogli in rivolupañeras, che zionarie». la ascoltano, Anche Daria Tain cerchio, in cachiri, a Coun piccolo chabamba, una «La comunità boliviana campo di badelle città più più numerosa in Italia sket. Le fa eco popolose della è a Bergamo. Sono quaanche doña Bolivia, sette anRosa, 28 anni ni fa ha dato visi 22mila, infatti, i Boe due figli che ta ad un proliviani che vivono nel porta con sé getto di formaBergamasco, una coagli incontri: zione a sostemunità numerosa e «Nel nostro gno femminile: molto legata alla sua terquotidiano l’associazione ra d’origine, tanto che siamo circon“Prosasere”. il presidente Evo Moradate dall’indifOpera nel quarles, nella sua ultima viferenza, in tiere popolare sita in Italia, dopo aver questi gruppi Primero de Mainvece svilupyo, una collinetincontrato papa Francepiamo una ta che si estensco ed il presidente Nabella rete di de a sud di Copolitano, ha ben pensasolidarietà». chabamba e to di far visita ai suoi Perché qui imche si sta popoconnazionali bergamaparano a conlando in questi schi. Si è anche intratfrontarsi su ultimi anni, gratenuto giocando una problemi quazie all’emigrapartita di calcio, seli alcolismo, zione dalle prognando un gol» violenza dovince di Sucre, mestica, droOruro, Potosì. ga, tutti temi «Sono tutte fache le toccano miglie povere che vengono dal campo per cer- molto da vicino. «Ultimamente care fortuna - spiega Daria - svi- la figlia di una nostra vicina è luppando un’urbanizzazione po- stata violentata - continua Rosa co controllata che provoca mol- -, noi le siamo state vicino, avete problematiche». L’associazio- va bisogno di un appoggio mone “Prosasere” ha formato i co- rale». Se dovesse stilare un bisiddetti Club de Madres, sono lancio di questi sette anni di atgruppi di donne che si riunisco- tività, Daria Tacachiri si dice sodno due volte a settimana ed im- disfatta: «Da qualche tempo abparano a cucire, a tessere, a con- biamo iniziato anche corsi di alfrontarsi tra loro. Donne che, in fabetizzazione, e si sono unite questo modo, hanno la possibi- molte mamme che non sanno lità di apprendere un mestiere e né leggere né scrivere». Daria di avere una propria indipen- descrive i loro occhi, colmi di denza economica. E lo fanno gioia, mentre apprendono a proprendendo sempre più consape- nunciare le vocali, le sillabe, ed volezza dei propri diritti, così co- a scrivere il loro nome: «Stanno me doña Obenias, presidente scoprendo un mondo nuovo, del Club de Madres Zona 1: ne sono entusiaste». Ed una Bo«Dobbiamo farci rispettare dai livia più giusta, forse, potrà nanostri mariti!», urla con grinta al- scere proprio da qui.
LO SAPEVATE CHE...
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«La Madre Terra è sacra, fertile e la fonte della vita, che nutre e si prende cura di tutti gli esseri viventi» Nuova Costituzione Boliviana
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MOLLO TUTTO E
[ COSTUME DI LORENZO
MASINI ]
«Succede... Un giorno ci si accorge che è diventato difficile vivere in città: le spese sono troppo alte e i soldi non bastano. Il giornale americano Huffington Post ha stilato una classifica dei cinque Paesi esteri in cui è possibile vivere con circa mille euro al mese. Il tutto considerando anche clima, bellezze naturali, assistenza sanitaria, sicurezza e infrastrutture»
N
el 1939 Gilberto Mazzi cantava Se potessi avere 1.000 lire al mese. Oggi, con 1.000 euro al mese, si fa fatica anche da single. A meno che non si abbia una casa di proprietà o si viva ancora coi genitori, tra mutuo o affitto, che incidono sul bilancio mensile per non meno di 400/500 euro al mese, tolte le spese per il mangiare e quelle per il mantenimento di un mezzo di locomozione - auto, moto e mezzi pubblici - alla fine quello che rimane è ben poca cosa. Anzi, si è fortunati se non si va a debito. Chi è in pensione è considerato più fortunato se questa è di circa 1.000 euro, perché in genere la casa oramai è di proprietà, le spese connesse all’attività lavorativa (pranzo fuori, spostamento verso e dal luogo di lavoro, mantenimento, abbigliamento ecc.) non ci sono e, soprattutto, si può contare su un’entrata costante e sicura (o quasi, Stato permettendo). Però con 1.000 euro, anche se sicuri, si fa sempre fatica a vivere, specialmente nelle grandi città. E allora sono sempre di più le persone, singoli ma anche coppie, che decidono di trasferirsi
all’estero in Paesi dove non solo con 1.000 euro al mese si vive bene, ma si tratta anche di luoghi splendidi, in genere posti dove si trascorrono le vacanze. Di recente un articolo del prestigioso giornale americano Huffington Post ha stilato una classifica dei Paesi in giro per il mondo dove è possibile vivere con 1.000 euro al mese. Le mete consigliate sono Nicaragua, Malesia, Ecuador, Panama e Messico. La selezione di questi Paesi è stata fatta non solo in base al fattore economico, ma prendendo in considerazione anche la bellezza del posto, il clima favorevole, le infrastrutture di alto livello, la sicurezza e l’assistenza medica. Ebbene, secondo la ricerca,nei cinque Paesi una coppia può vivere con una »
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LASCIO, VENDO TUTTO E ME NE VADO: ECCO COME FARE
Si può mollare tutto, cambiare vita e trasferirsi all’estero in un Paese dove in genere si va in ferie, e trasformare la vita in una lunghissima vacanza? Si può ed è più semplice di quanto si pensi. Basta volerlo: supponiamo di avere la proprietà di una casa nella periferia di una grande città, non gravata da mutuo, valore circa 300mila euro. Vendendola e investendo i soldi ricavati in un Titolo di Stato a tasso fisso (per esempio il Btp scadenza 2037 e cedola annua fissa 4%), si ricavano 12mila euro lordi l’anno di flusso cedolare. Tolte l’imposizione del 12,5%, circa 1.450 euro, ne rimangono 10.550, pari a circa 900 euro al mese. Fino al 2037! Per pianificare il cambiamento radicale, Internet è un aiuto prezioso. Alessandro Castagna ha fondato il portale voglioviverecosi.com, che ospita storie sull’esodo degli italiani di tutte le età. I contenuti migliori sono poi stati raccolti nel libro Come lasciare tutto e cambiare vita (Newton Compton). Mollotutto.com è un altro sito molto istruttivo. Dà delle preziose indicazioni a chi vuole cercare lavoro ai Caraibi o partire per una nuova vita in Sud America, aprire un bar su una spiaggia e vivere tutto l’anno in costume da bagno. E sempre per chi volesse trasferirsi ai Caraibi, il sogno di tutti, troverà delle utilissime indicazioni sul portale vivereaicaraibi.com. Infine, interessanti consigli si trovano anche sul portale smetteredilavorare.it, dove il protagonista dichiara di vivere con 500 euro al mese ed essere felice, promettendo che tutti lo possono fare. Ed insegna come poterlo fare. Adesso tocca a voi decidere di cambiare vita!
TRA THAILANDIA, CAMBOGIA, BELIZE E COSTA RICA
Per vivere bene occorrono spesa mensile tra i 700 e i 1.500 euro al mese, l’affitto 1.500 euro al mese, quindi mensile è di circa 600 euro, si tra 350 e 700 euro a persocena al ristorante in due con na. In questa cifra sono com25/30 euro, ma qui la vita è al prese, l’affitto, il cibo, le me“top”, e si può fare una esidicine e i divertimenti. Riguarstenza di lusso con una cifra che do l’abbigliamento si spena Milano o Roma ti permette a de ben poco visto che, per la malapena di somaggior parte dell’anno, in «Con non più di pravvivere. questi luoghi si 1.500 euro al E poi ci sono le vive con panmese, una mete meno altertaloncini, macoppia riesce a native, un po’ più glietta e ciacoprire le spese vicine all’Italia, batte. In Nicaper affitto, cibo, che richiedono ragua si vive in medicine e un cambiamendue con 800 divertimento» to di vita più soft. La Tunisia è una euro al mese meta a portata di tutti. Nei dincirca; l’affitto di un appartatorni della capitale, si può prenmento è di circa 300 euro al dere una bellissima casa con mese, in riva a una spiaggia giardino a 250/300 euro al mecaraibica. Stessa spesa mense, si mangia con 7/8 euro e, se sile per la Malesia, dove si afnon ci si fida delle cure pubblifitta casa in riva al mare con che, a cui si accede con delle 350/400 euro al mese. A Paconvenzioni, ci si può affidare nama si spende un po’ di più.
ACIR ATSOC E EZILEB ,AIGOBMAC ,AIDNALIAHT ART
SOCIETÀ
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{500€AL MESE } DOVE SI VIVE CON
V
ivere di rendita con 500 euro al mese potrebbe sembrare impossibile. Sicuramente lo è in Italia, anche se una pensione minima non supera di molto tale cifra. Ma in alcuni Paesi si può vivere bene e in un bel posto con una cifra uguale. Secondo un’indagine di Opentravel.com ci sono cinque mete, tra Asia ed America, in cui poter vivere anche con meno di 500 euro. La Thailandia è una di queste. Spiagge e sole quasi tutto l’anno, buon cibo, tutto a 350 euro al mese. Vicino alla costa si possono trovare soluzioni economiche per abitare a 100 euro al mese. Per mangiare acquistando nei mercati locali, si spendono circa 100/150 euro a testa. Il resto è vita! In Cambogia si spende ancora meno, anche se la qualità della vita è un gradino inferiore a quella della vicina Thailandia. I prezzi degli alloggi costano circa 140/150 euro al mese e mangiare nei ristoranti locali costa circa 1 euro e mezzo a pasto, per una birra bastano 70 centesimi. Le Filippine sono un’altra meta a buon mercato. A Manila, la capitale, gli appartamenti costano circa 250 eu-
ro per un affitto mensile. A Cebu, uno dei centri più importanti, tra spiagge, campi da golf e negozi, per un appartamento si parte da 100 euro al mese. E con 150 euro a persona si coprono abbondantemente tutte le esigenze alimentari mensili. Chi non ha mai sognato di vivere in Costa Rica? Clima tropicale e caldo, abitanti cordiali. A San José, la capitale, il costo di beni e servizi è tra i più bassi di tutte le città del mondo. Si può facilmente vivere con 350/450 euro al mese, se si condivide una casa o un appartamento con il partner o un amico. Fuori dalla capitale si può affittare una casa piccola o media spendendo 150/200 euro al mese. Nei ristoranti si mangia bene e al completo con circa 3 euro e mezzo a persona. Il Belize è considerato uno dei Paesi più belli del Centro-America, splendide spiagge, clima subtropicale e fauna selvatica. La lingua ufficiale del Paese è l’inglese. I costi della vita sono simili a quelli della Costa Rica. A Cayo, un’ora di auto da Belize City, si affitta una bella casa a partire da 200 euro al mese. Un paradiso a prezzo di occasione!
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«Chi non è pronto al trasferimento definitivo, può iniziare trascorrendo i mesi invernali in un luogo di mare»
Per chi ancora non ha deciso, Tunisia, isole di Capo Verde, Gran Canaria sono mete dove è possibile trascorrere l’inverno al caldo. Con 500 euro si affitta una bella casa, con 400 si mangia.
[ SOPRA, DA SINISTRA: UNA STRAORDINARIA VEDUTA MARITTIMA IN THAILANDIA.
COSTA RICA, UNO SCORCIO DI SAN JOSÉ; LA PORTA DI POIPET, CITTÀ CAMBOGIANA SITUATA AL CONFINE CON LA THAILANDIA: OGNI GIORNO MIGLIAIA DI PERSONE LA ATTRAVERSANO IN ENTRAMBE LE DIREZIONI.
]
a un primario con 25 euro a visita. Lato meno positivo: il Nord Africa non è di questi tempi un luogo totalmente sicuro e tranquillo. Una nutrita schiera di Italiani popola le isole di Capo Verde, dal clima incantevole e meta di vacanze da tutta Europa. Qui, con 600 euro al mese, si può affittare un trilocale. L’isola di Boavista è la più cara, ma con 1.500 euro si fa la bella vita. Nelle altre isole si vive con poco più della metà, si sta al sole tutto il giorno e a Natale si fa il bagno. Invece, per chi ancora il grande balzo del trasferimento definitivo non lo vuole o non lo può fare, può decidere di iniziare a vivere l’inverno in un posto di mare, come Gran Canaria, al largo della Spagna. Con 400 euro al mese si mangia, con 500 si affitta una bella casa. Buon clima e assistenza medica europea. Una coppia ci vive bene con 1.000 euro al mese. Non male per passare un inverno al caldo.
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SOCIETÀ
[ COSTUME DI FRANCESCO
*
ANDREANI ]
VOLONTARIATO A ORE: IL MIO TEMPO PER TE
IL PIACERE DI POTER DONARE
«Dare ripetizioni, ritirare una ricetta dal medico, accompagnare un disabile a fare la spesa... Sono tanti i modi per aiutare gli altri, anche se non si ha tutto il giorno a disposizione: è il volontariato flessibile»
P
er iniziare è sufficiente avere un computer ed un collegamento ad Internet. Ci si connette al sito e si scorrono le opportunità lì elencate ed i progetti operativi. Si sceglie quello più adatto a noi, in base alla nostra disponibilità e interessi, e si invia la richiesta di adesione. Pochi “click” sono sufficienti a cambiare la propria vita e, si spera, anche quella degli altri. Stiamo raccontando il nuovo volontariato 2.0, ovvero quello che puoi trovare solo su internet e i social network, quello che si mette in pratica anche se il tempo non basta mai, nonostante la richiesta di aiuto sia sempre più pressante. È un volontariato diverso, potremmo definirlo “a ore”, per-
ché ci si dedica ad esso quando si ha del tempo a disposizione; è una formula nuova, che non vincola e lascia libertà di scelta per orari, mansioni e categorie da aiutare. Si ha un pomeriggio libero o un paio d’ore la domenica mattina? Si consulta il calendario messo in rete e si decide se insegnare
l’italiano ad un gruppo di immigrati oppure trovare una badante ad un anziano, o aiutare un bambino disabile a fare attività fisica od organizzare una cena per i senzatetto. Non ci sono vincoli né obblighi: ti impegni una volta e poi ripeti l’esperienza magari dopo quattro mesi, o forse dopo qual-
che giorno in un altro settore. Una flessibilità che piace a tutti: giovani e meno giovani, che in questo modo hanno più occasioni di incontrarsi.
HandsOn Network
12 Paesi
In Italia
Oltre 42mila
Da vent’anni è la prima rete al mondo di volontariato flessibile. Nel 2012 ha “messo in campo” 2,6 milioni di persone per un indotto di 600 milioni di dollari.
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50epiu.it
I
DICEMBRE 2013
e 250 città nel mondo hanno attivato il volontariato “a ore”. Esiste anche un network, GenerationOn, dedicato ad iniziative specifiche per i giovani.
le istituzioni no profit contano 4,7 milioni di volontari, 681mila dipendenti, 271mila lavoratori esterni e 5mila lavoratori temporanei. (Fonte Istat 2013)
www.italiaaltruista.org www.milanoaltruista.org www.romaaltruista.it www.melpyou.com
le associazioni di volontariato in Italia, distribuite in prevalenza al Centro e a Nord-Ovest. I settori più coinvolti sono quello sanitario e sociale.
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[ COSTUME DI BARBARA
DI SARNO ]
nel bel mezzo di un gelido inverno
L
e affascinanti visioni dei paesaggi innevati e dei boschi fiabeschi del Nord Europa, i giochi di riflessi glaciali e le aurore boreali rivivono nel calore delle proprie case con gli scintillii argentei delle decorazioni e i colori della tradizione. Come? A spiegarcelo è l’interior designer Francesca Biase, autrice de La magia del Natale, piccola e preziosa guida all’arte degli addobbi in e-book. I grandi classici per un Natale chic sono il vetro e il cristallo. In quali e quante decorazioni possono essere declinati? Utilizzare il vetro e i cristalli è sicuramente il modo più efficace per ottenere un risultato di grande effetto, etereo e iridescente. Questi elementi donano luce in ogni posto dove si sceglie di utilizzarli. Una composizione di vasi trasparenti con al loro interno degli amarillis e qualche candelina sparsa sulla tavola dentro a piccoli bicchieri creerà un’atmosfera davvero magica. Gruppetti di oggetti in cristallo mescolati a frutta di stagione possono anche diventare un piacevole centrotavola o un elegante decoro per il caminetto, magari con dentro una candela. Quali sono gli accorgimenti per decorare l’ambiente domestico senza appesantirlo? È molto importante capire bene dove posizionare gli ornamenti e in quali dimensioni, per riuscire ad ottenere un buon risultato d’insieme. Fare una foto all’ambiente può aiutare ad avere una visione più distaccata e a decidere dove posizionare, innanziutto, l’albero che conferirà una nuova spazialità. Sicuramente »
«Un tocco di Nord Europa nei decori natalizi. Trasparenze e riflessi del ghiaccio rivivono nella calda atmosfera delle nostre case grazie a vetri e cristalli, accompagnati da colori come il corda, il rosso, l’argento, il bianco»
SOCIETÀ
TUTTE LE SFUMATURE DEL NATALE
SOCIETÀ
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[ IN APERTURA, UNA GRANDIOSA SCULTURA DI GHIACCIO ALL’ICE FESTIVAL DI
HARBIN,
IN CINA; IN QUESTA PAGINA, SOPRA, DECORAZIONI NATALIZIE E SEMPRE L’ICE FESTIVAL; SOTTO, L’INTERIOR DESIGNER FRANCESCA BIASE. NELLA PAGINA SEGUENTE, IN ALTO, IL POSEIDON’S PUZZLE NEL KRISTALLWELTEN SWAROVSKI E ALCUNI INTERNI DI HOTEL SCOLPITI NEL GHIACCIO. ]
è indicato scegliere un colore dominante senza mescolarne troppi, se sceglieremo il rosso, rossi saranno tutti i decori, al massimo mescolandoli con del bianco, se sceglieremo l’argento i decori saranno argento e bianchi e via dicendo. Se si amano le atmosfere nordiche si sostituisce il rosso al corda e il resto verrà da sé! Come si può dare, invece, un tocco di design al servizio della nonna rispolverato per il pranzo di Natale? Per modernizzare ed esaltare il servizio della nonna è necessa-
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«La luce è uno dei “segreti” del Natale: lanterne - appese o appoggiate e tante candele, magari davanti ad uno specchio per esaltarne l’intensità» rio scegliere solo un elemento dominante fra piatti e bicchieri. Se i piatti sono molto particolari, il resto della tavola sarà più sobrio possibile. Un’altra idea potrebbe essere quella di abbinare a dei
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piatti importanti dei bicchieri con linee moderne e viceversa. Con piatti neutri, bianchi o trasparenti, possiamo anche permetterci tovaglie colorate, se invece il contesto è già molto carico si può optare per toni neutri o che riprendano la tinta di qualcosa che è già presente all’interno dell’ambiente come, per esempio, un tappeto. Può la natura diventare un elemento decorativo? Rami, tronchi, bacche e pigne la fanno da padrone a Natale. Imbiancate acquisiscono un fascino unico. I rami possono essere sospesi e, con delle semplici palline di Natale, diventano dei decori meravigliosi, semplici ed economici ma di grande effetto. I tronchi possono fungere da piani d’appoggio per candele o lanterne, le bacche e le pigne completano e arricchiscono le ghirlande. Caminetti, lanterne e candele: come si crea l’illuminazione ideale? Le lanterne, appese o appoggiate, in gruppo rendono di più; a meno che non ne posizioniamo una davvero molto grande. Le candele non sono mai abbastanza: sul camino, sui tavoli e sulle consolle. Se le posizioniamo su uno specchio o frontalmente a questo, la loro luce sarà raddoppiata! Naturalmente sulla tavola devono essere immancabili e possibilmente profumate. Scegliendo un’essenza giusta per l’occasione può diventare un ricordo ogni volta che andremo a risentirne il profumo.
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FROZEN ART
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al Nord Europa al Canada, passando per le temperature sotto zero della Manciuria, l’inverno si fa spettacolo di transitoria bellezza con le straordinarie architetture glaciali e la preziosa matericità di un elemento dalle mille sfaccettature: il ghiaccio.
Gli Ice Hotel È in Lapponia, terra di renne e di elfi, cara a Santa Klaus, che nasce nel 1989 il primo “albergo di ghiaccio”, l’Ice Hotel di Jukkasjärvi, oggi declinato in varie interpretazioni nelle più svariate parti del mondo, e allora grandiosa struttura di assoluta originalità. Dalla reception alle stanze, dal bar alla chiesa, pareti e accessori, tutto è interamente ricavato dalla neve e scavato nel ghiaccio. La realizzazione di queste esclusive strutture artiche avviene nei mesi invernali e il loro design è affidato ad architetti e artisti provenienti da tutto il mondo, consapevoli che con l’arrivo dei primi caldi le loro opere scompariranno con lo scioglimento delle nevi. Una vera opera d’arte fatta di ghiaccio e neve, l’Hôtel de Glace, si trova in uno dei più suggestivi parchi naturali della zona di Québec City. I letti, interamente costruiti con il ghiaccio, sono coperti di pelle di renna e hanno materassi e sacchi a pelo che proteggono dal freddo dell’inverno canade-
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se. Le stanze da bagno sono le uniche stanze riscaldate, dislocate in un’area separata. Per la struttura architettonica viene usata la neve pressata e lasciata congelare, gli arredi sono scolpiti direttamente da enormi blocchi di ghiaccio, come se fossero marmo. Vero prodigio architettonico, lo Snow Castle di Kemi in Finlandia ha conosciuto dal 1996 ad oggi un’estensione che va dai 13.000 ai 20.000 mq. La torre più alta ha raggiunto l’altezza di 20 metri ed il muro più lungo la lunghezza di un chilometro. Nonostante le sue continue rigenerazioni, il castello può contare su tre elementi invariati: un ristorante, un hotel ed una cappella, quest’ultima una delle location per matrimoni più ambite del mondo.
Ice Festival di Harbin Situata in Cina, al confine estremo con la Siberia, la cittadina di
«Dalla Lapponia al Québec, passando per la Finlandia; dall’Ice Festival di Harbin, in Cina, ai Mondi di Cristallo Swarovski a Wattens, in Tirolo: quando il ghiaccio ed il cristallo diventano Arte»
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Harbin ospita ogni anno l’Ice Festival. Quando il fiume Songhuajiang diventa una lastra di ghiaccio e le temperature raggiungono i 30 gradi sottozero, centinaia di artisti provenienti da ogni parte del mondo costruiscono una città nella città. Palazzi imperiali, statue imponenti, pagode cinesi, ponti e castelli vengono eretti su una superficie di 750mila metri quadrati, con 180mila metri cubi di ghiaccio e 150mila di neve. Spettacolo indimenticabile per le migliaia di turisti che visitano la cittadina, questo paradiso ghiacciato è reso ancora più suggestivo dalla spettacolare illuminazione notturna. Il Festival, così come lo si conosce, oggi si è sviluppato attorno la tra-
dizione delle lanterne di ghiaccio che contadini e pescatori erano soliti realizzare nel periodo della dinastia Qing (1644-1911), versando acqua in un secchio lasciato fuori a congelare. Prima che l’acqua si solidificasse del tutto, al centro del contenitore veniva scavato lo spazio per inserire una candela in modo tale che il ghiaccio proteggesse la fiamma dal vento. Con il passare dei secoli le lanterne di ghiaccio sono diventate sempre più popolari e oggi, ogni anno, gli artisti che partecipano all’Ice Festival ne danno un’interpretazione nuova, arricchendole di luci ed effetti speciali. Un vero e proprio “Paese delle Meraviglie” fatto di trasparenze e bagliori.
Kristallwelten e i Mondi di Cristallo Swarovski A Wattens, in Tirolo, sorge un mondo di cristallo in cui stupore e meraviglia si uniscono alla magia di un elemento unico e prezioso, declinato in modi diversi e fantasiosi. Concepito da André Heller, questo universo comprende 14 “Camere della meraviglia” realizzate da artisti e designer di fama internazionale, come Alexander Mc Queen, Brian Eno e Tord Boontj. In un paesaggio invernale da fiaba, dominato da un gigante alpino dagli occhi scintillanti e dalla cui bocca escono acque cristalline, si snoda un universo di scoperte dei sensi. La straordinaria cattedrale di cristallo, in cui la rifrazione della luce si moltiplica all’infinito grazie a una miriade di sfaccettature, è un vortice di colori e suoni, grazie a ben 590 specchi collocati all’interno della cupola. Nella misteriosa Camera del Passo di Ghiaccio, in uno spazio privo di luce, non appena il visitatore si decide a calcare il terreno sconosciuto, lo scenario muta il proprio aspetto offrendo un improvviso scorcio su un mondo scintillante. Il Cristalloscopio e le sue infinite variazioni di immagine, generate da multiformi formazioni di cristallo, concentrano e trasmettono un potere armonizzante per la mente e lo spirito. Colori, musica, luci e forme per un’esperienza davvero “caleidoscopica”.
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[ COSTUME DI ILARIA ROMANO ]
TECNO o ETNO?
Idee alternative per i regali
«Per l’ultimo momento, senza spendere molto e con un pensiero per chi non è fortunato. Magari un “regalo” fatto anche all’ambiente: dall’abbigliamento ai gioielli, passando per i prodotti di bellezza, sino ad un pacchetto di “mobilità sostenibile”. O, se vogliamo, un regalo “onesto”, contro la mafia, con prodotti coltivati nelle terre confiscate alla malavita... Questo Natale anche i regali sono “più buoni”» 54 I
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QUALCHE SUGGERIMENTO PER OTTIMIZZARE LO SHOPPING NATALIZIO, MAGARI IN MODO ORIGINALE E SENZA CADERE IN ERRORE
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nomia, “regalandosi” ciò di cui atale è alle porte e come ha più bisogno. I libri restano ogni anno si scopre che un grande classico, ma ancora tutti i buoni propositi di oggi di “nicchia”. Anche nella provvedere per tempo ai regali di versione elettronica. amici e parenti sono saltati. E coUna buona alternativa può essì ci si trova in prossimità delle fesere quella di regalare un’”espestività, con le tasche magari non rienza”. Esistono pacchetti già particolarmente piene, a cercare pronti da acquistare che spaziail dono più adatto, e gradito, per no dalla degustazione all’attiognuno. Che non sia banale, ma vità sportiva, dal week-end in nemmeno troppo impegnativo. una dimora storica ai tour guiDa dove partire? Per esclusione, dati nei musei, reperibili ormai quando pecchiamo di scarsa fanin tutti i centri commerciali e tasia, potremmo cominciare dai nei punti vendita di tecnologia doni da evitare. O comunque da e/o editoria e musica. Oppure pensare con molta attenzione e di guardare alda valutare caso la tavola, maper caso. «Prima domanda gari con un ceLa prima doda farsi è chi stino di prodotmanda da farsi riceverà il regalo; ti tipici, che ogè: conosciamo la seconda è se gi sempre più davvero bene i conosciamo spesso viene gusti della pera fondo i suoi venduto anche sona che ricevegusti; la terza è nelle librerie, rà il nostro doquanto possiamo dove il connuno? spendere» bio letteratura Tra i regali di ed enogastroNatale i più getnomia si esprime con sempre tonati restano sempre i capi di più originalità. Un’altra strada abbigliamento e gli accessori in può essere quella di fare un reparticolare, oltre ai prodotti tecgalo equo e solidale, col pennologici ed ai libri. Ma attenziosiero che si possa fare del bene a non sbagliare, perché per ne non solo alla nostra famiglia scegliere un vestito che qualcun o ai nostri amici, ma anche a chi altro dovrà indossare bisogna esnon conosciamo, con un’attensere davvero consapevoli che l’erzione all’ambiente e al rispetrore è dietro l’angolo, come puto dei diritti umani e del lavore con il settore hi-tech: se non ro altrui. si è davvero competenti, o se il Ecco qualche idea “alternatidestinatario del regalo lo è più di va” per ottimizzare il nostro noi, meglio optare per un buoshopping natalizio. no che potrà spendere in auto»
Libri
Abbigliamento
Tecnologia
Restano il regalo con cui non si può sbagliare, un grande classico, ma pur sempre “di nicchia”.
Un dono eccellente, meglio ancora se realizzato con tessuti naturali ed ecologici.
L’Hi-Tech si conferma uno dei settori trainanti, ma meglio chiedere consiglio ad un esperto. DICEMBRE 2013
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La bambola di pezza può essere sempre una valida alternativa ai giochi elettronici per i nostri nipoti, soprattutto se si tratta della Pigotta dell’Unicef che ogni anno, a Natale, torna con le “richieste di adozione” e che fino ad oggi ha permesso di raccogliere oltre 17 milioni di euro per l’acquisto di vaccini e antibiotici destinati ai bimbi dell’Africa Centrale e Occidentale. Attraverso il sito si possono anche ordinare altri prodotti, per tutti i gusti e le tasche, per bambini e adulti: http://regali.unicef.it/index.php /biglietti-e-regali.html
Il gioiello è sempre un regalo gradito, anche se molto personale. Se decidete per un ciondolo, i negozi Dodo collaborano con il Wwf per la protezione della natura proprio attraverso la vendita dei pendenti che raffigurano gli animali. Questa collaborazione ha già reso possibile un intervento nell’Oasi di Rocconi in Maremma, e un sostegno alla creazione del Giardino delle Farfalle dell’Oasi di San Silvestro, a Caserta.
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L’ABBIGLIAMENTO NATURALE E IL “GREEN CHRISTMAS” Per preservare l’ambiente e ritornare ai tessuti naturali, la Fonderia Napoleonica Eugenia propone a Milano una tre giorni, dal 14 al 16 dicembre, di acquisti diretti di abiti biodinamici in canapa, cotone, lino, bambù, ramie o alpaca, trattati esclusivamente con tinture naturali ottenute da radici ed erbe. Si potranno trovare anche accessori originali ricavati da vecchi scampoli di lana. Per conoscere l’elenco degli espositori e il programma dell’evento www.fonderianapoleonica.it/greenchristmas.html
A PARMA UN REGALO “IN MOVIMENTO”
IL GIOIELLO AMICO DELL’AMBIENTE
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PENSIERI PER UN NATALE PIÙ BUONO
LA BAMBOLA CHE ARRIVA IN AFRICA
ONOUB ÙIP ELATAN NU REP IREISNEP
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Originale l’idea del comune di Parma, che insieme a Infomobility Spa propone, per il terzo anno consecutivo, un pacchetto di mobilità alternativa che permette di utilizzare carsharing e bikesharing per tutto l’anno, con sconti e agevolazioni. Il cofanetto regalo, fino al 4 gennaio 2014, sarà disponibile a 50 euro anziché 145. Per maggiori informazioni: www.infomobility.pr.it
IL TRUCCO ANTIVIVISEZIONE Le botteghe Lush propongono in vendita diretta e on line prodotti cosmetici interamente naturali, realizzati solo con frutta e verdura fresca, limitando gli imballaggi, e soprattutto non testati sugli animali. E che garantiscono un monitoraggio costante delle condizioni di lavoro e dell’impatto sull’ambiente. Si può scegliere fra i detergenti e le maschere viso fino ai prodotti per i capelli, il bagno e il make up. Oppure fra gli accessori, che spaziano dalle borse alle scatole di metallo per lo shampoo, il balsamo e l’olio per il corpo. Per saperne di più: www.lush.it/shop/info/42/
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LO SMARTPHONE “ETICO”
ANTIMAFIA A TAVOLA
FairPhone ha creato il primo smartphone solidale. Si tratta di un dispositivo Android con schermo a 4,3 pollici, venduto a € 325. Che non è prodotto per precisa scelta etica in zone di guerra, e garantisce i diritti dei lavoratori. Nel settembre scorso è stato presentato al “London Design Festival“ e ha già registrato oltre 15mila ordinazioni. L’iniziativa è nata da un progetto di Waag Society, un istituto olandese che insieme ad una rete di Organizzazioni Non Governative ha pensato ad un’alternativa alle grandi multinazionali accusate di far produrre i componenti elettronici nei Paesi in via di sviluppo, in condizioni proibitive per i propri operai e tecnici, oltre a ricorrere a minerali preziosi che arrivano direttamente dall’Africa e che vengono estratti sfruttando, ancora una volta, la manodopera locale. Per informazioni: www.greenreport.it/news/comunicazione/fairphone-il-nuovo-cellulare-intelligente-e-anche-equo-e-solidale/
Libera Terra Mediterraneo propone i cestini con i prodotti coltivati nelle terre confiscate alle mafie. Quest’anno, scegliendo un “regalo antimafia“, si contribuisce al progetti “Sos Giustizia“, un servizio di ascolto e assistenza gratuita alle vittime di usura e racket, ai familiari delle vittime di mafia e ai testimoni di giustizia. Il servizio, già attivo dal 2010 a Roma, Avezzano, Modena, Palermo, Potenza, Reggio Calabria, Torino e Cagliari, potrà essere esteso ad altre città italiane. Si può scegliere fra i Tris di vini Centopassi e Hiso Telaray, il Tris di oli Libera Terra, i sapori di Trapani, i Germogli di Futuro a Crotone, i Fiori di rinascita a Caserta. Oppure comporre, secondo i propri gusti, una confezione personalizzata. Il tutto direttamente on line: www.ilnataledilibera.it/it/home
«Per chi è più “tecnologico” esiste anche il primo smartphone equo e solidale, realizzato nel rispetto dei diritti umani e dell’ambiente. E non ha nulla da invidiare agli altri modelli»
IL PACCHETTO CULTURALE NELLA CAPITALE
DOLCE E SALATO NEI PACCHI DI ALTROMERCATO Altromercato, la rete del commercio equo e solidale, propone oltre 300 prodotti alimentari, dal panettone con zucchero di canna, uvetta e granella di anacardi ai torroni e ai datteri della Palestina. Si può scegliere fra la scatola “Companera“, per gli appassionati di cioccolata e biscotti, “Thay“ per chi ama i sapori d’Oriente, con il riso rosso e il the, o la “Solidale Italiano Altromercato“ con paccheri, taralli e un vino rosso di Sicilia. Per maggiori informazioni: www.altromercato.it/novita/natale-equosolidale-aziende#
Si chiama “Pacchetto festività” ed è offerto dall’Associazione “Amici di Roma”. La formula “in coppia” consente a due persone di partecipare insieme ad una serie di visite guidate alla scoperta delle bellezze di Roma. Il costo è di 140 euro per 8 visite, con un anno di validità. Ci sono altre possibilità originali, come quella dedicata alla famiglia o l’escursione sulla Cinquecento. Per saperne di più: www.amicidiroma.it/pacchetti-regalo-per-visite-guidatea-roma-per-natale-compleanni-o-altre-occasioni.html
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[ COSTUME DI STEFANO RIPERT ]
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TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE
GIOCHI SOTTO L’ALBERO «Natale è il calore della famiglia, il piacere della tavola imbandita, l’attesa del regalo da scartare... Ma è anche, e (forse) soprattutto, giocare. E tra mazzi di carte e giochi di società - oggi anche in versione elettronica - la sfida continua»
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ome ogni anno, la più importante festività del mondo arriva quasi a sorpresa, con l’agguato dei dolci “surrogati” natalizi negli scaffali dei supermercati, quando, almeno al Centro-Sud, siamo ancora in maniche corte. Quelli originali, di lì a poco, faranno bella mostra anche nei negozi più “in“. Ma al di là delle accelerazioni imposte dal marketing, la magia di scartare un panettone (o un pandoro? La questione in famiglia può accendere diatribe vivissime) è sempre la stessa: è la gioia semplice di ritrovarsi con i parenti, zii, cugini, amici attorno a un tavolo, prima per i manicaretti e poi per giocare tutti insieme. La Tombola, insomma, senza il prodromo di svariate portate, che Tombola sarebbe? Fa tutto parte di una cerimonia con
ritmi ben precisi. E allora, oggi come ieri, prima la cena della Vigilia, a casa dei nonni o nella propria, addobbata a festa con l’albero scintillante a dare il benvenuto agli ospiti che, entrando, depositano i regali al suo cospetto.
Nell’aria effluvi culinari che invadono i sensi e invitano le genti, vestite di tutto punto, alla tavola. Un’alchimia che non ha alcun effetto tra i più piccolini, che continuano a giocare scorazzando per la casa, magari con il pancino e il maglioncino
ricolmo di tutte le tipologie di leccornie razziate. E solo dopo la tavola, mentre pandori e panettoni hanno il loro giusto momento di gloria, è l’ora dei giochi da tavola. Regina della festa, la Tombola. Negli anni Ottanta era con le
Gli intramontabili
Gli alternativi
Le classiche
L’amato
giochi di società mantengono il loro fascino anche tra i bambini che, per esempio, continuano ad apprezzare moltissimo il Monopoli.
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giochi di “movimento”, come il tiro al bersaglio e il mini bowling, continuano ad alimentare accese competizioni per l’ambito primo posto.
carte da gioco non perdono smalto e, tra Canasta, Sette e mezzo, Pinnacolo..., restano le protagoniste di lunghe sfide notturne.
ping pong “versione casalinga” sembrerebbe essere facilmente realizzabile: racchette, pallina e una rete di pochi euro montata sul tavolo.
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[ TRADIZIONALI COME IL GIOCO DELL’OCA O MODERNI E TECNOLOGICI COME IL
NINTENDO, I GIOCHI RESTANO IL PASSATEMPO PREFERITO DA GRANDI
E PICCINI PER TRASCORRERE IL PERIODO DELLE FESTE E NON SOLO.
turarne l’attenzione. «I miei vanno pazzi per il Gioco dell’Oca (indipendentemente se è Natale o Pasqua...) e sono capaci di andare avanti per ore... A patto che vincano sempre loro», ci confessa con un sorriso la mamma di un paio di piccole pesti iscritte alle elementari. E Angelo di Milano, papà di Francesca, 12 anni, e Lorenzo, 10 anni: «Da noi Mercante in Fiera, Ubongo o qualche altra cosetta con le carte... Per esem-
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pio “strasa camisa“». A volte poi sono i più piccoli a sorprenderci: «Un anno, Gaia e Matteo - racconta mamma Caterina - hanno organizzato un piccolo spettacolo circense di solidarietà esibendosi davanti a nonni e amici per mandare il ricavato a Medici senza frontiere». La cara vecchia Tombola, comunque, resiste. «Noi di solito giochiamo a Tombola o a Sette e mezzo», ci dice Loredana di Roma. La sua casa a
Natale si riempie di bambini. I due figli, Simone e Giulia, e poi cuginetti, amici e parenti: «I giochi classici sono quelli che scegliamo sempre... Se no, che Natale è? Poi, magari, dopo un po’, i bambini si annoiano e se ne vanno a giocare per conto loro con il Nintendo». I giochi classici insomma resistono, magari rivisitati elettronicamente, come ci racconta via internet una mamma di Perugia: «Per rallegrare la solita Tombola (che a volte risulta noiosa) abbiamo usato l’applicazione in digitale. Si chiama “I Tombola”. La nostra tavoletta Ipad sorteggiava i numeri e ce ne spiegava il significato secondo la cabala napoletana!». Nello specifico, sul Web si trovano centinaia di combinazioni ludiche. Un esempio tra tutti, Santa Klaus in trouble, ovvero “Babbo Natale nei guai“. Il gioco è la traduzione elettronica di un sogno: metterci per una volta alla guida della slitta di Babbo Natale, fronteggiando distese di neve, camini da scalare e renne imbizzarrite. Di giochi così ce ne sono a centinaia e possiedono un grande potere di attrazione per i piccoli di casa e i loro fratelli maggiori. Così, mentre gli adulti magari non si risparmiano due battute sulla politica o sul calcio nemmeno la Notte di Natale, i ragazzi sono lì al computer, o col telefonino connesso a internet in mano, gareggiando con altri giocatori on-line, magari in Australia. E forse anche questo è un regalo dello spirito natalizio, formare attraverso il gioco, una grande famiglia con intelletti affini e sconosciuti, dispersi ai quattro angoli del globo. Una famiglia, però, con cui sarà difficile condividere il profumo di una fetta di panettone appena tagliato o un morso di torrone al cioccolato.
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cartelle in plastica, con le finestrelle da calare come palpebre, e i numeri di beige bordati di rosso. Ma chi è già negli “anta“ ricorderà quella dei nonni con cartelle di carta da coprire con i fagioli e sacchetto rigorosamente in tela, come quello in cui si conservava la farina, e i numeri in legno: adesso è già considerata un pezzo di modernariato. Comunque quaterne, cinquine e tombole venivano urlate a brucia pelo e sempre con molta soddisfazione. In genere, chi teneva e poteva permettersi il banco era un adulto: aveva la soddisfazione di poter chiamare i numeri e sentirsi protagonista e, se era bravo e creativo nella recitazione, alzava di molto l’indice delle risate. Abilità che era richiesta anche per i giochi delle carte, come il Mercante in Fiera, dove la stoffa del banditore era ancora più apprezzata. Ma adesso le cose come stanno? I grandi, ma soprattutto i più piccoli, riescono ancora a percepire quelle sensazioni che alle generazioni precedenti sono rimaste nel cuore? Proviamo a fare un’indagine a campione, una sorta di excursus lungo lo Stivale. «Certo che giochiamo! - ci dice il papà di un dodicenne del torinese - Magari coi giochi appena regalati, dato che per abitudine tra i regali sotto l’albero c'è sempre qualche gioco da tavolo». Qualcuno, invece, fa scelte più atletiche. Ecco cosa racconta la mamma di un teenager: «A Natale abbiamo sempre organizzato giochi di “movimento“ tipo tirare palline per buttare giù birilli, mini tornei di ping pong (basta mettere sul tavolo da cucina una rete... Nei megashop svedesi la vendono a pochi euro), bowling, tiro al bersaglio». Quando in famiglia ci sono bambini di età diverse, la sfida è coinvolgere i più piccoli e cat-
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Cibi delle Feste
SAPORI & COLORI
Molte ricette della tradizione dolciaria natalizia, giunte sino a noi attraverso secoli di storia e curiose leggende, hanno mantenuto inalterati gli ingredienti originali. Come il croccante di mandorle, di origine araba
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NA DOLCE
DI M ARINA
CEPEDA FUENTES
tra
VIGILIA PAMPEPATI E TORRONI
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i racconta a Milano che nel 1386, ai tempi degli Sforza, uno dei garzoni delle cucine sforzesche era un certo Toni, un ragazzo sveglio e fantasioso. E si dice che fu proprio lui a ideare il più celebre dolce del Natale italiano: il Panettone. Era la mattina del 24 dicembre quando al cuoco degli Sforza andò in fumo il dolce che stava preparando per la cena della Vigilia. Disperato, venne in suo soccorso Toni che senza pensarci due volte prese dalla madia, dove stava lievitando, un bel pezzo di pasta di pane: vi aggiunse zucchero, burro, uova, canditi, uvetta, cedro, qualche spezia e vi ricavò una sorta di focacciona. Dopo circa un’ora di forno caldissimo si rivelò un profumatissimo e dolcissimo pane. Il successo fu tale che il cuoco lo battezzò generosamente ’l pan del Toni, “il pane di Toni”. E con questo nome, che col tempo divenne “Panettone”, passò alla storia il popolare dolce natalizio. Aldilà dell’autenticità della leggenda milanese, la tradizione di
CROCCANTE DI MANDORLE
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Ingredienti ½ kg di mandorle sgusciate ½ kg di zucchero di canna Il succo di mezzo limone Acqua q.b. Una spianatoia di marmo (o materiale simile)
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consumare a Natale dolci confezionati con farina di grano esiste in tutte le regioni italiane da tanti secoli e potrebbe risalire agli antichi Romani. D’altronde, durante i Saturnalia, le feste che si celebravano a Roma nella seconda metà di dicembre, era d’uso preparare il libum, un pandolce a base di farina o di farro, con latte, miele e olio cui si aggiungevano a piacere pinoli, noci e semi di sesamo. Ogni ricorrenza romana, civile o religiosa, aveva il suo speciale libum che a volte prendeva il nome della stessa festa o della divinità che vi si festeggiava: ad esempio, al dio Giano si offriva il 1° gennaio un pandolce denominato janual. «...E si confezionavano le sacre e antiche fritelle natalizie di farinata...», dicono i testi antichi sulle focacce in uso il 25 dicembre, quando si celebrava il Dies Natalis Solis Invicti, la Nascita del Sole, con banchetti, riti e giochi. Un ricordo di quell’antica concezione solare delle feste natalizie sono la scaliddra, “la scala”, e la pitta ’mpigliata o “spirale piana”, i dolci che per l’occasione si confezionano tuttora in Calabria a forma di serpente che si morde la coda, l’ani-
male che nell’antichità era simbolo del principio vitale, analogo a un raggio di sole che scende sulla terra. Ma torniamo ai cosiddetti “pandolci” natalizi che, in Italia, prendono spesso il nome di “pampepato” o “panpepato” per la presenza di pepe tra gli ingredienti. Fra i più celebri vi è il “pampepato” umbro, dove il miele tiene uniti i
«Durante i Saturnalia, feste celebrate nell’antica Roma nel mese di dicembre, si usava preparare una sorta di pandolce denominato “libum”» gherigli di noci e di mandorle, l’uva passa, il cioccolato fuso, il pepe e persino la noce moscata! Mentre a Ferrara il “pampepato”, o “pampapato” per la sua tipica forma a cupola che richiama il copricapo dei prelati, oltre al miele e all’immancabile pepe, ha anche la confettura di zucca. In ogni modo, in tutti i dolci natalizi si riflette il desiderio d’abbondanza di ogni festa solstiziale. Come
nel “pane giallo” toscano, una grande pagnotta a base d’olio d’oliva, uva sultanina, canditi, pepe, sale e zafferano; oppure nel “pane certosino” di Bologna, una raffinata versione del “Pan di Natale” contadino con uvetta e crema di zucca e miele, alla quale i monaci “speziali” bolognesi aggiungevano pinoli, cedro, canditi e burro. A Genova il pane di Natale o Pandolce si arricchisce con pinoli, cedro candito e uvetta, inserendo nel centro un ramoscello di lauro o alloro, simbolo d’abbondanza e felicità. Il lauro è anche presente nel Natale calabrese, ad esempio, fra gli strati delle “crucette”, cioè quattro fichi secchi imbottiti disposti a croce e bagnati col vincotto. Mentre in Campania l’alloro avvolge i fichi secchi riempiti di mandorle. In Sicilia gli Arabi lasciarono molte ricette per preparare confetti, torroni e deliziosi croccanti di frutti secchi, nel tempo divenuti dolci natalizi. Come questo tipico “croccante di mandorle”, facile da preparare, che a Natale viene venduto sulle bancarelle in molti luoghi del Sud d’Italia e anche della Spagna.
! PER INFORMAZIONI E CURIOSITÀ SCRIVI A: redazione@50epiu.it
2 3 Preparazione
Bollire leggermente le mandorle, per poterle meglio pelare; poi asciugarle per pochi minuti nel forno e lasciarle da parte. In un tegame mettere lo zucchero, aggiungere un po’ d’acqua (circa un bicchierino da liquore) per evitare che lo zucchero, sciogliendosi, si attacchi al fondo del recipiente. Cuocere a fuoco lento, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno per sciogliere bene lo zucchero e fargli prendere un leggero colore dorato. A questo punto, aggiungere il succo del limone e le mandorle. Girare bene per pochissimi minuti e ritirare dal fuoco il composto: versarlo subito sulla spianatoia di marmo unta d’olio (oppure sulla carta da forno) e, con una spatola di metallo, comprimerlo con sveltezza dandogli una forma rettangolare di spessore piuttosto sottile. Prima che il croccante si raffreddi, tagliarlo a rettangoli o quadratini. Una volta ben freddo si conserva in luogo fresco e asciutto in un barattolo di vetro o di latta.
Curiosità La tradizione natalizia di unire i fichi alle foglie di lauro risale agli antichi Romani: durante le feste del 1° gennaio si scambiavano datteri e fichi secchi accompagnati da ramoscelli d’alloro, detti strenae perché provenienti da un bosco sulla Via Sacra consacrato alla dea Strenia, portatrice di fortuna. Da questa usanza deriva anche la parola “strenna” per indicare le novità natalizie. DICEMBRE 2013
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ATTUALITÀ
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[ TEMPO LIBERO DI
DONATELLA OTTAVI ]
BANDO ALLA NOIA: W LA FANTASIA L‘ «Gestire l’insofferenza dei bambini costretti in casa dall’inclemente stagione può essere a volte difficile, ma non impossibile. Ecco alcune attività coinvolgenti per far tornare il sorriso a loro e... anche a noi»
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approssimarsi della stagione invernale puntualmente pone mamme, papà e nonni di fronte all’annosa questione: come far trascorrere ai propri pargoli quei lunghi pomeriggi, freddi e piovosi, che costringono in casa? È consigliabile trovare quanto prima una soluzione a questo grattacapo, soprattutto alla luce del perdurare della stagione, dell’ingestibile noia dei bimbi e infine - siamo sinceri! - della dura prova cui
viene sottoposto il sistema nervoso degli adulti dopo essersi giocati tutte le carte possibili. Quali? Ad esempio, posizionando comodamente i pargoli davanti alla tv, strategico elettrodomestico capace di intrattenerli per ore (quale donna non ne approfitta quando in casa c’è il frutto di tre lavatrici che attende di ritrovare un minimo di forma con una passata - naturalmente veloce - di ferro da stiro?). Oppure, leggendo loro
un intero libro di favole; ma va bene anche narrarlo direttamente... tanto lo conosciamo a memoria; o giocando al dottore, passatempo in cui all’adulto spetta perentoriamente il ruolo di paziente con tanto di tosse e febbre. I più coraggiosi (o incoscienti) poi, tentano la strada del “facciamo una torta insieme”, attività molto gradita ai piccoli ma devastante per l’adulto e... la cucina. E allora, spazio alla fantasia che, come sem-
Colla “in pentola”
Forbici sicure
Colori
Sciogliere 100 gr di farina in 1 lt e 1/2 d’acqua, portare a ebollizione per 4-5 minuti. Pronta!
I più piccini possono usare quelle in materiale plastico: colorate e divertenti, tagliano anche a zig zag.
Atossici e lavabili, sono disponibili in diversi formati e tipologie: pennarelli, pastelli, tempere, a cera...
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{DOLCI TARTARUGHINE} Materiale: noci, forbici, colla, pennarello nero, cartoncino verde. Esecuzione: aiutandovi con la punta di un coltello, svuotate le noci stando attenti a mantenere integre le due metà del guscio. Adagiatele sul cartoncino verde e, con il pennarello nero, disegnate il corpo della tartaruga, occhietti compresi, seguendone il contorno. Infine, ritagliateli e incollateli al guscio. Suggerimenti: applicando un piccolo pezzo di biadesivo sul fondo delle tartarughine potrete utilizzarle come simpatici chiudipacco.
pre, ci viene in aiuto suggerendoci attività coinvolgenti, semplici e divertenti da fare insieme ai nostri piccoli. L’occorrente? Noci, bottoni, graffette, pigne...
{RICCI DECORATIVI }
Materiale: pigne, aghi di pino, etichette adesive, forbici e pennarello nero. Esecuzione: posizionate la pigna in modo stabile ed infilate gli aghi di pino in ognuna delle fessure (chi preferisce può anche assicurarli con un po’ di colla). Con il pennarello nero disegnate sulle etichette adesive dei piccoli occhi tondi che poi ritaglierete e incollerete sulla pigna. Suggerimenti: potete utilizzare questa decorazione per profumare piccoli ambienti. Basta inserire nelle fessure della pigna anche qualche goccia di essenza di eucalipto, lavanda, muschio...
{SEGNALIBRI DIVERTENTI} {OVETTI MARACAS } Materiale: bottoni con “gambo”, graffette grandi da ufficio (meglio se colorate) e fil di ferro. Esecuzione: inserite la graffetta nel foro posto sul retro del bottone, facendola scorrere fino a raggiungere l’interno. Affinché il bottone resti ben saldo sull’estremità alta della graffetta, nello stesso foro fate passare più volte un piccolo pezzo di fil di ferro, fino a bloccarlo. Il gioco è fatto! Suggerimenti: chiedete alle vostre nonne se hanno conservato vecchi bottoni usati in passato su giacche e cappotti. Grandi, colorati e, a volte, preziosi, darebbero il cosiddetto “tocco in più”.
Materiale: noci, chicchi di riso, colla, colori a tempera e pennelli. Esecuzione: seguite lo stesso procedimento delle tartarughine per aprire e svuotare le noci. Inserite mezzo cucchiaino di chicchi di riso in una metà del guscio e, dopo aver passato la colla lungo tutta la circonferenza, unitevi l’altra metà. Stendete infine il colore preferito su tutta la superficie della noce. I musicisti provetti si divertiranno moltissimo a suonare questi piccoli strumenti. Suggerimenti: date sfogo alla fantasia decorandoli ulteriormente con i motivi, i disegni e le applicazioni che più vi piacciono.
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STAR BENE
[ PREVENZIONE DI
SPALLE FORTI
P E SENZA PROBLEMI «Un’articolazione “perfetta” e armoniosa quella delle spalle, che va trattata con la dovuta cura evitando stress da posture scorrette, pesi eccessivi o traumi che richiederebbero l’intervento di uno specialista»
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robabilmente non tutti sanno che la spalla è l’articolazione con maggiore mobilità di tutto il corpo. La superficie ossea della scapola che si articola con l’omero è estremamente ridotta e questa caratteristica garantisce la grande ampiezza dei movimenti. La componente di stabilità è, invece, garantita dalla forza e dalla perfetta sinergia muscolare. La spalla permette al braccio di funzionare come un
La spalla
L’impingement
ha 5 articolazioni: 3 “vere”, perché sono un rapporto tra due ossa, e 2 “false”, costituite da soli rapporti muscolari.
o “sindrome da conflitto” determina il difficile scorrimento del tendine del muscolo “sovraspinato”.
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meraviglioso arnese capace di potenza, ma anche di estrema precisione. A molti sarà capitato, almeno una volta, di passare una notte in bianco oppure di correre al Pronto Soccorso per paura di un infarto, a causa di un forte dolore alla spalla, come di non poter sollevare un braccio per salutare un amico o prendere un bicchiere dallo scolapiatti. In entrambi i casi può essere un problema legato all’articolazione, anche se nel primo caso è meno intuibile. È opportuno, a questo punto, chiarire alcuni concetti che contraddistinguono il dolore dell’infarto. Questo lo si può avvertire alla spalla sinistra e si può irradiare lungo il braccio. È una sensazione di morsa indipendente dal movimento del braccio (quindi il dolore è fisso e costante). Si può manifestare tanto di notte quanto di giorno e non è chiaramente localizzabile. Non deve essere confuso con un dolore intercostale che aumenta o diminuisce in funzione della respirazione. In caso di dubbi è comunque d’obbligo rivolgersi al medico. Una caduta diretta sulla spalla oppure una sulla mano avendo il braccio teso, o anche il sollevare un peso eccessivo, possono essere tutte cause di notti insonni. Infatti, per chi ha dei problemi alle spalle, la notte è il momento peggiore. Ciò avviene per due motivi: per prima cosa, stare distesi sul lato della spalla dolente non può far altro che accrescere il dolore; allo stesso modo, la posizione supina può creare difficoltà nel deflusso venoso e nella sede dell’infiammazione, aumentando di conseguenza la sintomatologia. Anche lo squilibrio del bacino e della colonna vertebrale possono determinare, a lungo andare, un sovraccarico costante sulle articolazioni della spalla, che nel
IZICRESE ITNEL E ILOCCIP
tempo darà un dolore sempre più forte. Una scoliosi, un dorso curvo (o al contrario un dorso piatto), una limitazione dei movimenti della colonna cervicale, oppure una vecchia sciatica (il bacino e la spalla sono collegati da un unico muscolo che si chiama “gran dorsale”) possono essere tutti fattori che frenano il movimento della scapola. È quindi utile una valutazione specifica della spalla, ma anche un’analisi più ampia della postura per capire eventuali cause del dolore. L’insieme dei muscoli della spalla, per essere ben equilibrato, deve essere armonico come fossero musicisti che compongono un’orchestra. Si pensi che il complesso articolare della spalla è formato da ben cinque articolazioni di cui tre “vere” (ossia formate dal rapporto di due ossa), mentre altre due sono chiamate “false” (ossia costituite soltanto da rapporti tra muscoli). I veri custodi della funzionalità dell’arto superiore sono la clavicola e la scapola. Se queste due ossa non hanno una buona mobilità, costringeranno i muscoli della spalla a lavorare troppo e male creando i presupposti per una patologia. Ad esempio, chi ha difficoltà a portare il braccio in alto fino alla testa può avere una limitazione articolare della clavicola. Quando non esiste più il giusto equilibrio muscolare si può avere la cosiddetta “sindrome da conflitto o impingement”: in questo caso, il tendine di un muscolo (chiamato “sovraspinato”) scorre con difficoltà in uno spazio diventato troppo angusto tra la scapola e l’omero. È frequente negli sportivi (ad esempio, in chi pratica tennis, nuoto o pallavolo) ed in chi, per lavoro, deve fare sforzi con le brac-
PICCOLI E LENTI ESERCIZI
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cia. Il chirurgo normalmente in- rivolgersi ad uno specialista, così da evitare fututerviene ampliando lo spazio do- re patologie della spalla ben più difficili da risolve scorre il tendine, ma è un inter- vere se non prese per tempo. Se, invece, si pervento che spesso si può evitare effet- cepisce soltanto una leggera tensione dei muscotuando opportuni trattamenti fisioterapici li della spalla e del braccio si possono utilizzare al fine di riequilibrare le alterazioni muscolari del- questi due movimenti come un esercizio da ripela spalla, della colonna e del bacino. Se si ha già tere per qualche minuto tutti i giorni. Nel caso un dolore alla spalla, è necessario rivolgersi ad in cui nelle fasi iniziali ci fosse un poco di diffiuno specialista per effettuare una corretta dia- coltà, ci si può aiutare leggermente con l’altra mano. Però “attenzione”: si devono rispettare semgnosi ed un adeguato programma di recupero. Se però non si hanno dolori ma si sentono le spal- pre i propri limiti senza avvertire dolore, perché altrimenti si corre il rischio le poco elastiche, si possodi generare una tendinite no effettuare due test. Il o un conflitto articolare primo si chiama “test maUNO SQUILIBRIO DEL BACINO che fino a quel momento no-testa”: si deve sollevaE DELLA COLONNA VERTEBRALE non esisteva. re in alto il braccio e cerPUÒ CREARE UN DOLOROSO Dopo aver effettuato quecare di portare la mano sti piccoli esercizi, se ne dedietro la testa (come per SOVRACCARICO DELLE SPALLE ve aggiungere un altro: pettinarsi) verso la scapoportare le braccia tese alla opposta. Il secondo si chiama “test mano-schiena”: si deve portare il l’esterno e verso l’alto fino ad arrivare con i gomibraccio esteso in basso e indietro, e cercare di ti vicino alle orecchie ed i palmi delle mani l’uno toccare la scapola opposta dietro la schiena. È contro l’altro; tornare di nuovo giù, vicino ai fiannecessario effettuare i test con entrambe le chi. È utile ripetere questo movimento per circa un braccia, in modo tale da rendersi conto minuto facendo, se necessario, delle pause. della differenza di mobilità tra le due Importante! Tutti i movimenti devono essere comspalle. La schiena durante il test piuti con estrema lentezza. È utile per sentire deve essere dritta come se si fos- meglio il proprio corpo e per non sovraccaricare se poggiati ad un muro, evitan- i muscoli e le articolazioni delle spalle. do di portare in avanti o indie- Sono sicuramente consigliabili a tutti, gli esercizi tro la colonna, altrimenti il test dove l’obiettivo è la ricerca dell’armonia del corpo, come quelli previsti nella Rieducazione Posturisulta falsato. Se durante l’esecuzione di questi rale Globale, nel Tai-Chi, nel Gyrotonic, nel Feldentest si avverte dolore, è opportuno krais, nel Pilates e nella ginnastica dolce.
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Soggiorno mare a Malta Dal 10 Gennaio al 31 Marzo 2014
Presso l’Hotel Corinthia Marina****, sulla Baia di St. George a St. Julian’s. L’hotel fa parte del Corinthia Beach Resort, 5 piscine all’aperto, piscina coperta riscaldata, sauna, palestra, oltre al centro benessere Apollo Day Spa. Ben arredate, tutte le spaziose camere sono dotate di balcone, zona salotto, aria condizionata, Tv satellitare e connessione Wi-Fi gratuita. A pochissimi passi si trova una spiaggia di sabbia e il cuore del quartiere turistico di Paceville.
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QUOTA DI PARTECIPAZIONE In camera doppia € 675 Supplemento camera singola € 190 Supplemento partenze marzo € 45 Tasse aeroportuali € 45 Assicurazione € 15 Settimana supplementare su richiesta La quota comprende Viaggio a/r da Roma con volo di linea Air Malta • Tasse aeroportuali aggiornate a novembre 2013 • Trasferimenti da e per l’Hotel • Sistemazione in camera doppia con trattamento prima colazione e cena • Assistenza in loco in lingua italiana • Assicurazione EUROP ASSISTANCE “Bagaglio, sanitaria e annullamento”. La quota non comprende Le spese di carattere personale • Tutto quanto non sopra espressamente indicato.
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VIAGGIO NELLA CULTURA
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DI LORIS POR CHERI
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ELLA
COLTA e all’avanguardia
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l silenzio cala sul ponte e lo avvolge con un mantello invisibile. L’area intorno ad esso è stata fatta sgombrare, e ogni giornalista, fotoreporter, addetto stampa viene allontanato come fosse uno dei tanti curiosi che si ferma ad osservare la scena di un crimine avvenuto vicino casa. Solo una manciata di ope-
ratori di televisioni scelte tra le tante, possono riprendere la scena e testimoniarla al mondo libero. È l’11 febbraio 1986 e sul Glienicker Brücke, il ponte che unisce la Berlino occidentale a quella orientale, avviene il più grande scambio di spie tra le due super-potenze: Usa e Unione Sovietica. » DICEMBRE 2013
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SONO PASSATI 24 ANNI DALLA CADUTA DEL MURO. DA CITTÀ DI CONFINE, BERLINO È VIVA E ALL’AVANGUARDIA. DEL MURO INVECE RESTA UN BREVE TRATTO, ABBELLITO DA MURALES
IL CUORE VERDE della città
[ QUI A FIANCO, IL BUSTO DI NEFERTITI. SOTTO, LA HAUS DER KULTUREN DER WELT, LA CASA DELLE CULTURE DEL MONDO. A SINISTRA, UNO DEI MURALES DELLA EAST SIDE GALLERY; LA PORTA DI BRANDEBURGO; INTERNI DEL REICHSTAG; LA PORTA DI ISHTAR, AL PERGAMONMUSEUM. NELLA PAGINA D’APERTURA IL BODE MUSEUM, CIRCONDATO DAL FIUME SPREA; SULLO SFONDO LA FERNSEHTURM, LA TORRE DELLA TELEVISIONE. ]
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na città con quasi 3,5 milioni di abitanti, che ha anche un “grande cuore verde”. Sì, perché Berlino può contare cinque zone boschive che occupano circa il 18 per cento dell’area cittadina, alle quali vanno aggiunte aree verdi e giardini pubblici che coprono il 12 per cento della superficie. Per non parlare degli alberi: se ne contano 400.000 distribuiti lungo tutti i viali della città.
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embra incredibile, ma tra i tanti musei che sorgono in ogni angolo della città, ne esiste uno piuttosto curioso: il Deutsches Currywurst Museum, ovvero il Museo del würstel al curry. Simbolo della tradizione culinaria del Paese, il museo ripercorre la storia del würstel, le curiosità e le leggende che aleggiano intorno a questo piatto tipico. Naturalmente, è un museo interattivo!
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Una scena degna di un film hollywoodiano, ma che è realtà. Sono le prime avvisaglie di un disgelo che avrebbe visto di lì a pochi anni, il 9 novembre 1989, il crollo del Muro che per anni aveva diviso popoli, famiglie e coscienze. Sembra ieri eppure sono trascorsi ventiquattro anni da quella fatidica data che segnò la storia, da quando migliaia di persone, armate di picconi e martelli, aprirono varchi nel cemento e si unirono in un simbolico abbraccio, cancellando in un sol colpo carri armati e filo spinato. Oggi Berlino è una città viva, frizzante, colta e all’avanguardia. Del Muro non è rimasto altro che un tratto lungo poco più di un chilometro, interamente coperto da murales di grandi artisti; la East Side Gallery, come viene definita, può essere considerata la galleria a “cielo aperto”più grande del mondo; di essa fanno parte 106 murales che affacciano su quella che un tempo era la Berlino Est. Famoso il dipinto che raffigura il bacio tra Erich Honecker e Leonid Brežnev, così come
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quello in cui l’auto simbolo del regime della DDR, la Trabant, sfonda il muro e sembra entrare prepotentemente nella Berlino Ovest. Significativo il numero della sua targa: nov 9-1989. Dalla East Side Gallery al Checkpoint Charlie il passo è breve. Posto sulla Friedrichstraße, a pochi metri dal Museo del Muro, il varco è anch’esso un prepotente richiamo turistico: il simbolo del passaggio tra le due Germanie crea ancora una forte emozione, anche se le strutture originali si trovano presso l’Allierten Museum, e quelle presenti sono perfette ricostruzioni. Berlino, è una città storica che non dimentica, e lo fa attraverso i suoi numerosi musei. Ne conta oltre 170, affiancati da gallerie d’arte e collezioni, e racchiudono molte tra le opere più importanti al mondo. C’è persino un’area ben definita, la cosiddetta Museumsinsel, l’isola dei musei, nella quale si possono ammirare straordinari capolavori. L’isola, circondata dal fiume Sprea e il canale Kupfergraben, ospita cinque dei più grandi musei al mondo; per que-
sto è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, nel 1999. L’Altes Museum, il Neues Museum, l’Alte Nationalgalerie, il Pergamonmuseum e il Bode Museum sono mirabili finestre sulle grandi civiltà dell’antichità, ormai scomparse: la greca, l’egizia, la romana, l’assiro-babilonese, la bizantina. Nel museo di Pergamo è conservato un maestoso esempio dell’architettura ellenistica, l’altare di Pergamo, che dà il nome al complesso - risalente al II secolo a.C. - e la Porta di Mileto, capolavoro romano. La meraviglia del museo viene esaltata anche dalla Porta di Ishtar che, nel VI secolo a.C., permetteva l’accesso alla città di Babilonia. Le ceramiche blu, decorate con leoni, tori, draghi (che rappresentavano le divinità del popolo babilonese) e soldati dell’esercito, sono tra i gioielli più scenografici che si possano ammirare all’interno di un museo. Tra i capolavori conservati nel complesso museale della Museumsinsel c’è anche il busto della regina Nefertiti, moglie del faraone Akenaton. Lo ospita il
Neues Museum, che conserva anche la famosa collezione di Heinrich Schliemann, quel Tesoro di Priamo che l’archeologo tedesco ritrovò quando scoprì le fondamenta di Troia, la mitica città descritta da Omero. Sulle pareti, le foto della moglie di Schliemann con indosso i gioielli, regalano una preziosità ancora più straordinaria al ritrovamento. Passeggiando per il famoso Unter den Linden, il viale dei Tigli, che attraversa il centro di Berlino simile agli ChampsÈlysées parigini, si arriva alla Porta di Brandeburgo, simbolo odierno della città riunita. Potsdamer Platz è invece il simbolo della “nuova Berlino”, il risultato della trasformazione della città e del suo rinnovamento architettonico. Ricostruita dalle grandi firme dell’urbanistica mondiale, tra cui Renzo Piano, è l’incontro tra il vecchio e il nuovo, tra lo stile americano e quello europeo con grattacieli, ampie strade, centri commerciali e piccole botteghe caratteristiche. Un ulteriore esempio di come la cooperazione può far sorgere un nuovo mondo.
[ SOPRA, L’INTERNO DEL SONY
CENTER.
A SINISTRA, L’IMPONENTE
DUOMO DI BERLINO: LA GRANDE CATTEDRALE PROTESTANTE SI RIFLETTE NEL FIUME SPREA. NELLE FOTO PICCOLE: UNO SCORCIO DELLA MOSTRA
“LA DIVERSITÀ
DISTRUTTA” E L’UNTER DEN LINDEN, VISTO DALL’ALTO.
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MONTECATINI TERME (Pt), nel cuore della Toscana, è nota nel mondo per le ricche proprietà terapeutiche delle sue acque termali. Il binomio “benessere e salute”, con l’accoglienza, lo shopping, il relax e una cornice di arte e paesaggio, sono gli ingredienti di una vacanza stimolante.
SORRENTO (Na), una delle zone turistiche più famose d’Italia e meta ambita anche nei mesi invernali per il clima temperato che la caratterizza. Luoghi incontaminati, paesaggi incredibili e paesini incantevoli che custodiscono l’arte, la storia e la cultura di un tempo. Buona vacanza.
Capodanno dal 27 dicembre 2013 al 2 gennaio 2014 HOTEL ARISTON **** Situato nel centro cittadino, dall’Hotel è possibile raggiungere, con comode passeggiate, tutte le strutture termali e tutto ciò che la città ha da offrire. L’Hotel propone inoltre la possibilità di effettuare visite ed escursioni (da regolare in loco) nella splendida Toscana. Quota individuale In camera doppia € 665 In camera singola € 745 Quota di iscrizione per i non soci € 36
Capodanno dal 28 dicembre 2013 al 2 gennaio 2014 HOTEL MINERVA **** Dal 1878 l’Hotel Minerva garantisce ai propri clienti un servizio di qualità nel paesaggio unico del Golfo di Sorrento e della Costiera amalfitana. La tradizionale cortesia, la tipica ospitalità e la buona cucina sorrentina, sapranno valorizzare il vostro soggiorno. Quota individuale In camera doppia € 615 In camera singola € 780 Quota di iscrizione per i non soci € 36
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La solidarietà e l’amicizia sono il valore dello stare insieme. Un appuntamento nato per trasformare le feste di Natale e Capodanno in un’esperienza carica di suggestioni, in località turistiche ricche di tradizioni, storia e bellezze naturali. Interessanti proposte per trascorrere una vacanza serena.
LOANO (Sv), per il suo clima e per le sue bellezze paesaggistiche è un luogo di villeggiatura ideale anche per i soggiorni invernali. La città, con un panoramico lungomare e un bel centro storico, è un ottimo punto di partenza per escursioni in Costa Azzurra e nell’entroterra ligure. Capodanno dal 28 dicembre 2013 al 2 gennaio 2014 HOTEL LOANO 2 VILLAGE **** Situato a circa 1 km dal centro (raggiungibile con navetta gratuita dell’Hotel), con i suoi giardini curati, il centro benessere con la piscina riscaldata, è uno dei complessi più belli realizzati in Liguria. Qualità e cortesia sono la garanzia di una vacanza di successo. Quota individuale In camera doppia € 580 In camera singola € 700 Quota di iscrizione per i non soci € 36
La quota di partecipazione comprende (a seconda del periodo prenotato): - Pernottamento in camera standard nel periodo prescelto - Trattamento di pensione completa, incluso vino in caraffa e acqua mineralizzata ai pasti - Pranzo di Natale con musica dal vivo e Gran Buffet - Galà di Capodanno con Veglione e musica dal vivo e spumante - Ricco programma di animazione pomeridiana e serale - Servizio di bus navetta ad orari stabiliti per Loano Centro (per il pacchetto Loano) - Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento UNIPOL Assicurazioni. La quota di partecipazione non comprende: - Trasporti da e per le località prescelte - Escursioni facoltative da prenotare e pagare in loco - Bevande non previste, mance, extra personali e tutto quanto non sopra specificato.
Per i pacchetti di soggiorno a Natale e i dettagli delle quotazioni indicate, potete contattare la sede 50&Più della Vostra Provincia o visitare il sito: www.50epiuturismo.it
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TURISMO
[ ITINERARI DI JOHN BRADLEY ]
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EMISSIONI CO2: DAL 1990 AD OGGI -20%
COPENAGHEN GREEN CITY, GREEN LIFE È tra le città più ecologiche del mondo e la prima che ha una legislazione ambientalista, rivelatasi cruciale nel suo sviluppo architettonico e per una migliore qualità della vita. Per questo motivo è stata insignita del prestigioso European Green Capital 2014
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li ingredienti ci sono tutti: architettura ecosostenibile, piste ciclabili, ristoranti e bar con cibi e bevande a chilometri zero, mezzi pubblici elettrici, ampie aree pedonali, numerosi parchi e zone verdi. Tutto questo, unito ad una progettualità ambientalista volta a migliorare la qualità della vita dei cittadini, ha permesso a Copenaghen di ricevere il riconoscimento di European Green Capital per il 2014. Il premio, istituito dall’Unione Europea, viene assegnato ogni anno alla città che ha dimostrato di essersi impegnata nell’innovazione e nella sostenibilità ambientale, tenendo conto di dodici specifici indicatori: cambiamenti climatici, trasporti, aree verdi urbane che racchiudano l’uso sostenibile del territorio, natura e biodiversità, aria, rumore, rifiuti, consumo idrico,
trattamento delle acque reflue, innovazione e occupazione ecosostenibile, ambiente e gestione dell’energia. La capitale danese ha fatto “centro” creando modelli fruibili an-
che da altre città, e sviluppando progetti con la collaborazione di settori pubblici e privati, istituzioni, università e imprese. La punta di diamante dell’approccio eco-innovativo messo in
atto dall’Amministrazione cittadina è la promozione di una mobilità sostenibile che ha come obiettivo finale la riduzione drastica delle emissioni di CO2. Dal 1990, a Copenaghen, l’ani-
Eco-mobilità
A tutta bici...
Dal vento, l’energia
È la patria del bio
Per incentivare l’utilizzo delle auto elettriche, il Municipio mette a disposizione parcheggi a tariffa ridotta e colonnine per la ricarica delle batterie.
Per chi ama le due ruote, in Danimarca ci sono 12mila chilometri di piste ciclabili. Per i lunghi tragitti è possibile trasportarle sui mezzi pubblici.
A 30 chilometri dalla costa, c’è un grande parco eolico, che soddisfa il fabbisogno di elettricità e riscaldamento di gran parte dei cittadini.
Un negozio su dieci vende cibo biologico, mentre la maggior parte dei ristoranti serve pietanze e bevande a chilometri zero, birra compresa.
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[ A DESTRA, UNA SUGGESTIVA IMMAGINE CASTELLO DI ROSENBORG. SOTTO, LA STATUA DELLA SIRENETTA, SIMBOLO DELLA CITTÀ; ACCANTO, UN “CYKELTAXA“, L’ECOLOGICO TAXI DELLA CAPITALE DANESE. ]
DEI GIARDINI DEL
TURISMO
dride carbonica si è già ridotta del 20%; entro il 2015 ci sarà un’ulteriore contrazione del 20%, fino a diventare, entro il 2025, la prima città ad avere zero emissioni. Da tempo le istituzioni locali portano avanti questo ambizioso progetto, e lo fanno seguendo uno schema ben preciso: investendo risorse nel trasporto pubblico - dove sempre più vengono privilegiati veicoli elettrici ed incentivando i cittadini ad utilizzare la bicicletta nei tragitti casa-lavoro e casa-scuola. Una meta che ad un osservatore esterno parrebbe già raggiunta, considerando che attualmente il 35% della popolazione si serve della bici per i propri spostamenti, e che Copenaghen vanta circa 350 chilometri di piste ciclabili, tanto da essere stata eletta, per due anni consecutivi, “la migliore città al mondo per i ciclisti”. Nonostante questi risultati, i danesi non si accontentano, e aspirano a far sì che il 50% della popolazione, entro il 2015, si serva della bicicletta come principale mezzo di trasporto. Chi non ha una bici, per esempio i turisti, può usufruire
delle City Bike offerte dal comune: la si prende in un punto di raccolta e la si lascia in un qualsiasi altro punto della città. Per chi deve rinunciare alle due ruote, invece, auto elettriche e ad idrogeno, ricaricabili presso apposite colonnine poste lungo le strade.
Il comune di Copenaghen è intervenuto anche nel trattamento delle acque reflue, ha chiuso condotti che scaricavano acqua in mare e creato raccolte di acqua piovana. Risultato: le acque antistanti il porto sono diventate cristalline e d’estate tutta la zona è balneabile.
UN TOUR TRA PARCHI E GIARDINI Copenaghen vanta un gran numero di parchi cittadini, dove la popolazione può rilassarsi, fare footing e, d’estate, sdraiarsi al sole magari per leggere un bel libro. Tra i più famosi, i giardini del castello di Rosenborg, all’interno del quale sono conservati i gioielli della corona; il par-
co di Frederiksberg, annesso alla residenza estiva del sovrano, e il parco dei Cervi, alle porte della città. Da non dimenticare il parco di Tivoli, nel quale si trovano attrazioni per grandi e bambini, giostre, ristoranti, bar e pub. È il primo ad essere alimentato con energia sostenibile.
[ SOPRA, STROGET STREET, LA STRADA PEDONALE PER LO SHOPPING PIÙ LUNGA D’EUROPA; A SINISTRA, I
GIARDINI DI TIVOLI. ]
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50&Più in CROCIERA
Capodanno in Crociera sul Reno Mercatini di Natale di Strasburgo, Magonza, Spira e Capodanno a Francoforte sul fiume Meno Dal 29 Dicembre 2013 al 2 Gennaio 2014 a bordo della Swiss Diamond 29 dicembre: Arrivo a Strasburgo Imbarco e sistemazione nelle cabine riservate. Tempo a disposizione per visitare i mercatini di Natale nella Piazza della Cattedrale. Cena e pernottamento. 30 dicembre: Strasburgo - Magonza Visita guidata di Strasburgo antica e moderna. Pranzo a bordo e tempo a disposizione. In serata navigazione per Magonza. Cena e pernottamento a bordo. 31 dicembre: Magonza - Francoforte Visita guidata a piedi di Magonza, una delle più antiche città della Germania, e tempo a disposizione per visitare i mercatini di Natale. Pranzo a bordo e navigazio-
ne per Francoforte. Cenone di Capodanno e spettacolo pirotecnico sul fiume Meno. Brindisi e danze fino a tarda notte. Pernottamento. 1 gennaio: Spira Navigazione per Spira. Pranzo a bordo e pomeriggio libero per visitare la bella cittadina con i Mercatini di Natale. Escursione facoltativa ad Heidelberg con l’Università più antica della Germania (XIV secolo). Rientro in nave e partenza in navigazione per Strasburgo. Cena e pernottamento. 2 gennaio: Rientro in Italia Arrivo a Strasburgo e dopo la colazione sbarco per il rientro in Italia.
N.B. L’itinerario e le escursioni possono subire variazioni o integrazioni anche in funzione delle condizioni di navigazione. (Aut. Reg. 388/87) Tel 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più
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QUOTA DI PARTECIPAZIONE Ponte Superiore € 790,00 Ponte Principale € 690,00 Polizza annullamento viaggio obbligatoria € da 19 a 24 LA QUOTA COMPRENDE Crociera di 5 giorni/4 notti, come da programma con sistemazione in cabina della categoria prescelta • Trattamento di pensione completa a bordo dalla cena del 1° giorno alla prima colazione del 5° giorno • Cocktail di benvenuto e Cenone di San Silvestro • Brindisi di mezzanotte sul ponte esterno e spettacolo pirotecnico sul fiume Meno • Visite guidate di Strasburgo e Magonza (ingressi esclusi) • Intrattenimento a bordo • Tasse portuali • Assicurazione medico/bagaglio • Assistenza di personale 50&Più. LA QUOTA NON COMPRENDE Viaggio da e per Strasburgo • Escursioni facoltative • Trasferimenti da/per aeroporti e stazioni ferroviarie • Ingressi dove previsti • Eventuali tasse turistiche delle località indicate in programma, attualmente non previste • Tutte le bevande, mance, extra in genere e tutto quanto non sopra specificato. TRASPORTI in pullman GT Partenza da Milano per Strasburgo e ritorno: euro 135,00 (riempimento minimo 45 persone) TRASPORTI in aereo Partenze con voli diretti o con scali dalle principali città italiane per Strasburgo e ritorno: tariffe migliori disponibili al momento della prenotazione in funzione delle classi prenotate - Trasferimenti dall’aeroporto al porto di Strasburgo da definire alla chiusura delle prenotazioni.
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BODONI [ MOSTRE DI SILVIA TOSCANO ]
«Fino a gennaio, a Parma, una mostra celebra il bicentenario della sua scomparsa con una rassegna di opere e volumi che si contesero corti, accademie, biblioteche ed intellettuali. Tutto questo grazie agli originali caratteri tipografici che realizzò»
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raffinati bibliofili e i viaggiatori stranieri del Grand Tour in Italia, dalla metà del 1800, si fermavano a Parma non più solo per i dipinti del Correggio, ma anche per visitare la tipografia del celeberrimo stampatore Giambattista Bodoni. Da lì uscivano le meraviglie librarie di quel genio che aveva affinato uno stile fondato su una sua impronta severa, neoclassica, con un arioso rapporto tra il testo e le im-
magini, con quella misura armoniosa tra riga e riga, chiari e scuri. Insomma, con un autentico prodigio di leggibilità. Di tutto questo dà testimonianza da cinquant’anni il Museo Bodoni, a Parma. Giambattista era nato a Saluzzo, nel 1740, da un padre tipografo che lo instradò verso Roma per maturare esperienze nella stamperia della Congregazione della Propaganda Fide da dove poi, nel 1766, tenterebbe il
gran salto per Londra se un attacco di sifilide non lo costringesse a desiste-
non perderlo, l’irriducibile Duca di Parma gli concederà d’avviare una sua privata stamperia con tanto di 12 lavoranti e tra questi, infaticabile, Margherita Dall’Aglio che intanto è divenuta sua moglie. E si stamperanno meraviglie come la Gerusalemme liberata di Tasso, le opere di Dante e Petrarca, le Odi del Parini, un Pater noster in 155 lingue diverse: una strepitosa esaltazione delle potenzialità d’ogni carattere d’alfabeto. E siamo all’annessione alla Francia del Ducato di Parma, dal quale nel 1808, arriverà in regalo a Napoleone Bonaparte un’Iliade in tre superbi volumi. L’imperatore, estasiato, vuol conoscere l’autore di quello straordinario monumento tipografico, ma Bodoni non potrà riceverlo: è a letto, costrettovi da un feroce attacco di gotta. Non brillò, pare, per una gran salute, e fu la moglie, nel 1814, un anno dopo la sua morte, a portare a termine, per l’istruzione del figlio del Re di Napoli, la stampa di grandi classici per l’infanzia come le favole di La Fontaine. Naturalmente e rigorosamente in caratteri Bodoni, gli stessi che ancora oggi sono adottati.
BODONI. PRINCIPE DEI TIPOGRAFI NELL’EUROPA DEI LUMI E DI NAPOLEONE (1740-1813) Parma. Biblioteca Palatina, Teatro Farnese e Galleria Nazionale Palazzo della Pilotta Strada alla Pilotta 3 Fino al 12 gennaio 2014 Dal martedì alla domenica: 9,00 - 18,00 (chiuso lunedì) www.mostrabodoni.it
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ANNIVERSARI
IL PRINCIPE DEI TIPOGRAFI
re. Fortuna vuole che il conterraneo Padre Paciaudi, nominato dal Duca di Parma Ferdinando suo bibliotecario, indurrà “Sua Grazia“ a destinare il giovane Bodoni alla direzione della Tipografia Reale. Qui, lavorando e studiando sui caratteri a stampa di John Baskerville e del francese Firmin Didot, maestri osannati del suo tempo, i capilettera e i finalini di Bodoni cominciano ad assumere una loro autonoma fisionomia, finché nacque quella prima gemma che è l’Ars amicitiae per celebrare i fasti del Ducato. Nel 1782 arriverà poi il Saggio sul carattere dei Russi composto e stampato per lo zarevič Paolo, figlio della grande zarina Caterina. O quel primo Manuale Tipografico ricco di 100 alfabeti tondi latini, 50 corsivi, 1.000 ornamenti, il tutto di una grande modernità con quei caratteri così evoluti, raffinati, rigorosi per coerenza estetica. Nel 1791 lo reclama, come Tipografo di camera, Carlo III di Spagna. Per
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Napoli dal 28 febbraio al 3 marzo 2014 Un concorso della 50&Più riservato a tutti i soci amanti della canzone e del canto. Organizzato dalla 50&Più di Napoli che ne cura provini, selezioni e manifestazione canora finale, intende riproporre e giudicare, attraverso l’interpretazione giocosa e spontanea, brani della canzone italiana e canzoni napoletane tra le più belle di sempre eseguite dai concorrenti 50&Più d’Italia, purché dilettanti. La finale si terrà al Teatro Mediterraneo domenica 2 marzo 2014. L’esibizione dei concorrenti è rigorosamente dal vivo con l’accompagnamento di un’orchestra di quindici elementi. A giudicare i partecipanti, oltre al voto del pubblico presente a Teatro, sarà una giuria composta da noti cantanti, giornalisti, musicisti e critici musicali. Un’occasione unica per tutti i soci che vogliono mettersi alla prova ma anche un appuntamento per coloro che vogliono trascorrere un week-end nella bella Napoli, usufruendo del pacchetto turistico arricchito dalle interessanti visite ed escursioni e dalla Cena di Gala in un rinomato ristorante nel quartiere panoramico del Vomero. PROGRAMMA di SOGGIORNO 1° giorno: Arrivo a Napoli e assistenza al trasferimento in Hotel. Visita guidata a piedi del Complesso S. Domenico Maggiore. Pensione completa. 2° giorno: Tour in pullman dei Campi Flegrei. Pranzo in Hotel e, nel pomeriggio, visita del Palazzo Reale con le sue sale borboniche e gli ambienti recentemente restaurati. Trasferimento al ristorante “Le Arcate” per la cena di Gala.
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Al termine rientro in Hotel, pernottamento. 3° giorno: Tour panoramico in pullman a Posillipo, Mergellina; a seguire passeggiata in via Partenone e Castel dell’Ovo. Dopo pranzo trasferimento al Teatro Mediterraneo per assistere alla finale della XV edizione del concorso canoro “Italia In...canto”. Al termine rientro in Hotel per la cena. 4° giorno: Partenza da Napoli per il rientro alle città di provenienza.
QUOTA DI PARTECIPAZIONE Sistemazione in HOTEL 4 STELLE In camera doppia € 420 In camera doppia uso singola € 505 LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE COMPRENDE • Soggiorno presso l’hotel NH Ambassador • Trattamento di pensione completa (incluse le bevande ai pasti) • Imposta di soggiorno del Comune di Napoli • Cena di Gala • Servizio di navetta da e per la stazione ferroviaria • Escursioni e visite guidate previste in programma (esclusi ingressi) • Assicurazioni • Assistenza di personale 50&Più. LA QUOTA NON COMPRENDE • Il viaggio per raggiungere Napoli • Eventuali biglietti di ingresso a musei (alcuni gratuiti per gli over 65) • Mance, extra personali e tutto quanto non sopra specificato.
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ITALIA IN...
CANTO 2014
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NAPOLI
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i piace cantare? Desiderate da una vita esibirvi su un palcoscenico, accompagnati da un’orchestra? Allora non perdete l’occasione di partecipare a “Italia In...canto”, l’unica manifestazione canora dedicata ai dilettanti del canto con più di 50 anni di età. Alla sua quindicesima edizione, la kermesse canora, organizzata da 50&Più, vi invita a riproporre in maniera gioiosa e spontanea le canzoni più famose della tradizione italiana e napoletana. Per partecipare occorre inviare la scheda di adesione entro il 15 dicembre 2013 presso la segreteria 50&Più di Napoli (Via Toledo 156 - 80134 Napoli - Tel. 0815518187) e presentare due tra i brani presenti nelle due liste proposte dalla Commissione Artistica: canzoni della tradizione italiana e canzoni napoletane. Per conoscere i brani in cui è possibile cimentarsi basta consultare il sito www.50epiu.it oppure rivolgersi alla segreteria organizzativa di Napoli o alla propria segreteria provinciale. Naturalmente, per essere ammessi tra i 20 finalisti in gara, occorre sostenere delle audizioni che si terranno a Napoli il 6 e 13 dicembre 2013 e il 17 gennaio 2014. Il Concorso è riservato ai soci 50&Più, dilettanti del canto. Chi non è iscritto all’Associazione, per sapere come diventare socio e scoprirne tutti i vantaggi, può consultare il sito www.50epiu.it oppure telefonare al numero verde 800929922 per conoscere la sede dell’Associazione più vicina. La finale di “Italia In...canto” si svolgerà domenica 2 marzo 2014 nello storico Teatro Mediterraneo di Napoli (Mostra d’Oltremare). A giudicare il primo, il secondo e il terzo classificato, oltre al voto del pubblico, una giuria composta da noti cantanti, giornalisti, musicisti e critici musicali. Nella pagina seguente troverete la scheda di adesione insieme al regolamento del Concorso. Non esitate, “Italia In...canto 2014” vi aspetta!
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Gioielli affacciati sul mare
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orrento, Pompei, Amalfi, Positano, Napoli. Sono solo alcune delle tappe comprese nell’itinerario che 50&Più di Brescia, con l’organizzazione di 50&Più Turismo, propone ai propri soci. La partenza è prevista il 24 marzo e il ritorno il 5 aprile. Tredici giorni ricchissimi di storia, cultura, arte, con in più il fascino del mare d’inverno. Il soggiorno è presso l’Hotel Atlantic Palace - 4 stelle - di Sorrento. Chi desidera partecipare deve dare la propria adesione entro il 10 gennaio 2014 alla segreteria 50&Più di Brescia o di Rovato.
CONCORSO IN TAPPE Iscrizione Entro il 15 dicembre 2013 Audizioni 6 e 13 dicembre 2013, 17 gennaio 2014 Semifinale 1° marzo 2014 Finale 2 marzo 2014 Teatro Mediterraneo di Napoli DICEMBRE 2013
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Italia in...Canto
BANDO DI PARTECIPAZIONE MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE a) Il concorso è riservato ai soci 50&Più residenti in Italia o all’estero; b) La richiesta di partecipazione avviene esclusivamente tramite la compilazione dell’apposito modello distribuito presso le sedi provinciali dell’Associazione o scaricabile attraverso il sito www.50epiu.it; c) I partecipanti dovranno sostenere le audizioni scegliendo due tra le canzoni presenti nelle due liste proposte dalla Commissione Artistica: canzoni in italiano e canzoni napoletane, tra le più belle di sempre. Le canzoni incluse nell’elenco appartengono alla sezione SIAE (Società Italiana Autori Editori) delle “Bellissime - Evergreen”; d) Le stesse saranno successivamente prescelte e/o assegnate a discrezione della Commissione anche per la fase finale del concorso in Teatro; e) Verranno premiate le “tre migliori canzoni”, gli altri finalisti e partecipanti riceveranno attestati di partecipazione; f) Il primo classificato si aggiudicherà un soggiorno per due persone in occasione dei viaggi turistici promossi da 50&Più. Tema del concorso e la sua realizzazione puntano sul binomio: “Canzoni evergreen, cantate da evergreen”. È questo il vero obiettivo: riproporre e giudicare “Canzoni e Melodie famose”, attraverso l’interpretazione talentuosa, giocosa, ironica, provocatoria e spontanea del pubblico dei concorrenti 50&Più d’Italia. Immaginarsi di coronare un sogno, un’aspirazione chiusa in un cassetto chissà da quanto tempo. L’emozione di mettersi in gioco seppure per soli cinque lunghissimi minuti su di un palcoscenico prestigioso, sotto i riflettori e le telecamere puntate d’innanzi a mille persone sedute in poltrona, accompagnati da una vera orchestra di oltre quindici elementi per essere ascoltati dai big della canzone italiana presenti in giuria e rendersi conto di averlo realizzato, sono le magie che solo Italia In…canto sa creare!
LA COMMISSIONE ARTISTICA La Commissione Artistica sarà composta da: • “giovani e vecchie glorie della canzone” di fama nazionale;
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• il Presidente nazionale 50&Più; • un consulente musicale o giornalista di documentata esperienza.
MODALITÀ DI VOTAZIONE La votazione dei cantanti finalisti avviene tramite il sistema misto del voto assegnato dal pubblico in sala valido nella misura del 30% (che avverrà tramite coupon consegnati nel foyer del teatro) e del voto della Commissione Artistica valido nella misura del 70%.
NORME ESECUTIVE DEL REGOLAMENTO 1) L’iscrizione alle selezioni si ottiene compilando l’apposito modello distribuito presso tutte le sedi 50&Più in Italia o all’estero, scaricabile anche attraverso il sito www.50epiu.it; 2) Il modulo di adesione sarà poi trasmesso all’Organizzazione Italia in...canto 2014, all’indirizzo riportato nel modello entro e non oltre il 15 dicembre 2013. 3) Sono ammessi al concorso tutti i soci 50&Più residenti sia in Italia che all’estero che abbiano compiuto 50 anni di età. 4) A questa edizione potranno partecipare anche i brani musicali proposti a due/tre voci, eseguiti da coppie o trii di cantanti. Eventuali coppie/trii verranno preferiti se abbinate a concorrenti provenienti da città diverse. 5) Solo ai concorrenti impossibilitati a presenziare alle audizioni preliminari, sarà concesso di spedire la registrazione vocale dei brani scelti per le audizioni, su cassetta audio o supporto cd audio. Sarà cura della Commissione valutare il contenuto delle registrazioni e convocare i concorrenti eventualmente prescelti per sostenere di persona l’audizione in Italia. 6) Nei giorni di venerdì 6 e 13 dicembre 2013, e del 17 gennaio 2014 l’organizzazione effettuerà delle audizioni preliminari e obbligatorie presso la sede della 50&Più di Napoli; le audizioni saranno indispensabili al direttore d’orchestra, all’arrangiatore musicale e al direttore artistico per conoscere preventivamente i brani scelti e le rispettive tonalità musicali per l’eventuale esibizione dei partecipanti alle fasi finali; il concorrente che non avrà partecipato alle audizioni preliminari di Napoli, non potrà accedere alle fasi finali del concorso canoro 2014. 7) Le audizioni saranno curate dalla segreteria 50&Più di Na-
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poli. I verdetti finali saranno decretati autonomamente e insindacabilmente dalla Commissione Musicale presente alle audizioni. 8) Allo scopo di garantire la partecipazione del maggior numero possibile di province, la Commissione Musicale adotterà il criterio di scelta/merito alle fasi finali del Concorso: in caso di partecipazione di concorrenti ugualmente validi provenienti dalla stessa città o provincia, è previsto l’accesso di un solo cantante per città ed eccezionalmente di un secondo cantante, a condizione che lo stesso sia disposto a far parte di gruppi di due o tre persone provenienti da altre province. 9) La Commissione Artistica e Musicale, per favorire una maggiore rotazione dei concorrenti alle partecipazioni delle fasi finali del concorso, ha disposto che i vincitori delle edizioni di Italia In...canto 2012 e 2013, non potranno ricandidarsi e gareggiare per l’edizione 2014. 10) Allo scopo di facilitare lo studio delle canzoni, inserite nel bando e prescelte per le audizioni di Napoli, si potrà richiedere il testo delle canzoni presso la segreteria organizzativa attraverso e-mail o fax; 11) I brani in gara sino al numero massimo di 20 verranno eseguiti con l’accompagnamento dell’orchestra, rigorosamente dal vivo. 12) Solo i partecipanti scelti nelle audizioni preliminari del Concorso saranno convocati a Napoli, per partecipare alle selezioni finali del Teatro Mediterraneo. 13) Il giorno di sabato 1° marzo 2014 saranno effettuate e provate con l’Orchestra tutte le canzoni partecipanti alla 15a edizione finale del Concorso; dette prove avranno anche valore selettivo. 14) Nella stessa giornata verranno scelti, ad insindacabile giudizio della Commissione Artistica, i soli cantanti che avranno diritto a disputare la finale canora il giorno successivo, domenica 2 marzo 2014, sempre presso il Teatro Mediterraneo alla Mostra d’Oltremare di Napoli. 15) Per i primi classificati targhe, medaglie, diplomi, viaggi, recensioni ed interviste giornalistiche e radiotelevisive.
SCHEDA Scheda diDI ADESIONE adesione IL/LA SOTTOSCRITTO/A: COGNOME
NOME
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TEL./FAX N.
CELL. N.
CITTÀ
PROV.
ISCRITTO ALLA 5O&PIÙ DI
CHIEDE DI PARTECIPARE AL CONCORSO ITALIA IN...CANTO 2014 E SCEGLIE, FRA LE CANZONI PROPOSTE (CONSULTARE IL SITO WWW.50EPIU.IT): CANZONI ITALIANE
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CANZONI NAPOLETANE
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Consento il trattamento dei dati personali nella presente scheda ai soli fini del Concorso e delle relative comunicazioni. Tali dati potranno, su mia richiesta, essere aggiornati o eliminati in qualsiasi momento, come previsto dall’art. 7 del Decreto Legislativo 30.06.2003, n. 196.
FIRMA
50&Più “Italia In...canto 2014” - Via Toledo 156 - 80134 Napoli - Tel. 0815518187 - Fax 0817904647
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O LIB ERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO LUCCA Auguri per i 51 anni di Matrimonio a
Giovanni Marrandino Carmela Palladino Auguri per i 50 anni di Matrimonio a
Bruno Corradini e Ione Bedeschi Donato Gennaro e Domenica Lacattiva
St. Catharines Toronto Germania Monaco di Baviera Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale
Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 393810620 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 482222513 0055 1132312351 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661867 001 5142525041 001 5144946902 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 004 98974640814 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086
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UN SIPARIO SUL SOCIALE
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ell’ambito del 5° Festival Nazionale di Teatro Amatoriale si è svolta, con grande successo presso il Teatro dei Rassicurati di Montecarlo (Lu), la manifestazione “Un sipario aperto sul sociale”. La rassegna è stata aperta dal laboratorio teatrale della sezione lucchese di 50&Più Università che ha presentato Esercizi in Stile di Elisa D’Agostino. I personaggi ottocenteschi del dipinto di Renoir, La colazione dei Canottieri, sono stati catapultati su un tram del mondo contemporaneo. Trasportati da una vicenda comica ad un’altra vivono con piacere e sorpresa le umoristiche situazioni che si trovano di fronte. Ma anche questo viaggio finisce ed i fantastici personaggi, con un po’ di amarezza, tornano al pranzo che avevano abbandonato al ristorante “La fournaise” a Chatou. Ultimo appuntamento con il Festival Nazionale di Teatro Amatoriale è domenica 8 dicembre alle ore 16,00. Due gli spettacoli, Piccoli crimini coniugali e Frammenti.
LE SEDI NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal
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ROMA
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AL VIA NUOVI SEMINARI
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a protagonista è la Città Eterna e il suo sviluppo urbano. Le campagne, il territorio intorno a Roma, prima e dopo l’intervento dell’uomo. Una trasformazione che ha cambiato completamente il contesto naturale e ambientale della Capitale nel giro di pochi anni. I seminari si occuperanno dell’aspetto geomorfologico, storico-culturale, infrastrutturale e del contesto extra-urbano. Gli incontri si terranno presso le sedi di Conca d’Oro, Marconi e Centrale. Saranno esposti documenti, immagini, testi, propedeutici alle visite dei siti presi in esame.
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Imprenditori e Maestri del Commercio
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ono stati 37 i soci 50&Più della provincia di Pordenone insigniti dell’onorificenza di Maestro del Commercio. La cerimonia di consegna si è tenuta a Palazzo Montereale Mantica. A consegnare il prestigioso riconoscimento il sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti, il Presidente Confcommercio di Pordenone, Alberto Marchiori, il segretario generale della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Pordenone, Emanuela Fattorel, l’assessore provinciale, Giuseppe Verdichizzi, il senatore della Repubblica, Lodovico Sonego e il presidente provinciale 50&Più, Danilo Vendrame. Quest’ultimo ha ringraziato i premiati sottolineando che «con il loro lavoro si sono prodigati per far crescere le nostre città, i nostri paesi, le nostre borgate, offrendo
talvolta un servizio insostituibile alla comunità». Ha inoltre invitato a «guardare al futuro con fiducia e continuare nell’impegno per contribuire alla crescita del Paese». Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Plinio Bertolo, Paolo Bozzolan, Sonia Bozzolan, Aldina Ivan, Maurizio Presot, Roberta Prosdocimo, Alberto Santin, Pasquale Tonti; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Bruno Bagatella, Claudio Biscontin, Aurelio Cimolai, Giacomina Donadel, Franca Gava, Renzo Gheno, Liviano Infanti, Annamaria Manfrin, Carlo Michielini, Patrizia Michielini; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Bruna Babuin, Sergio Bertanza, Olivo Biscontin, Bruno Bozzolan, Giuseppe Cattai, Maria De Martin, Antonio Dirindin, Franco Micheluz, Elio Santin, Tito Tomaselli, Maria Pia Vivan, Pietro Michielini, Vincenzo Pellegrini, Anna Maria Piva, Danilo Pusiol, Sandro Santin, Ilario Sartor, Lino Tomasella, Giannino Zecchinel.
COSA C’È IN CALENDARIO SALERNO »
15 dicembre - Pranzo di Natale e visita alla Badia di Cava de’ Tirreni. L’Abbazia, dichiarata Monumento Nazionale, fu nel Medioevo uno dei centri religiosi e culturali più importanti dell’Italia Meridionale.
» 27 dicembre - ore 17,00: “Insieme per una tombolata”, presso il distretto Militare di via S. Benedetto. Per saperne di Più: 089227600
PAVIA
» 15 dicembre - Appuntamento con la X edizione di 50&Più Day per
MILANO
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NAPOLI
» 18 dicembre - ore 16,00: torna puntuale la tradizionale e allegra Tom-
FIRENZE
» 19 dicembre - ore 15,30: Concerto di Natale, Sala Auel, Piazza del-
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l’augurale e conclusivo incontro tra i soci e per festeggiare le coppie che hanno raggiunto i 50 e più anni di matrimonio. Per saperne di Più: 038228411 - www.50epiu.it/pavia 18 dicembre - Pranzo di Natale con gli amici di 50&Più in serenità, armonia e allegria. Per saperne di Più: 0276281227 - www.50epiu.it/milano
bolata con in soci 50&Più Per saperne di Più: 0815518187 - www.50epiu.it/napoli
la Libertà. Per saperne di Più: 055664795 - www.50epiu.it/firenze
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CAMPOBASSO
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Maestri “in forma”
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anta emozione tra gli imprenditori, soci 50&Più, premiati con il titolo di Maestri del Commercio. La manifestazione si è tenuta presso la Sala “Franco Tomaro” della Confcommercio. All’evento hanno partecipato il governatore delle Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, l’assessore al Bilancio del Comune di Campobasso Donato Toma, il presidente della Confcommercio Molise, Paolo Spina, accompagnato dal vice presidente Antonio Marchitelli, e il presidente dell’Unione 50&Più Molise, Michelarcangelo Natilli. Nei loro interventi è stato evidenziato il valore di questa onorificenza. Un tributo al lavoro e all’impegno per il benessere del territorio, oggi più che mai messo a dura prova dall’attuale crisi economica che certamente non risparmia il Molisano. La premiazione è stata preceduta da una relazione del professor Giampaolo Colavita, docente universitario, e dei professori Antonio Cerio e Loreto Tizzani, sul tema “Alimentazione ed esercizio mentale per vivere meglio e in salute”. L’obiettivo è stato quello di focalizzare l’attenzione su come una corretta alimentazione e l’esercizio mentale possano aiutare a vivere meglio e più a lungo. La serata si è conclusa con un buffet offerto dalla Federcarni. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Grazia De Marco, Maria Saveria Regina, Ida Concetta Cutrone, Anna Concetta Di Brino, Paolina D’Elia, Rocchetta Pifalo, Bianca Pietropaolo, Carmelina Falcone, Giacomo Colavita, Raffaele Marchitelli, Antonio Farina, Giovanni Travaglini, Lucia Pece, Egidio Limongi; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Maria Giuseppina Di Falco, Girolamo Galeassi, Amelia Farinacchio Caticchio; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Francesco Triventi.
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I “Maestri “ del Canada
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stata la prestigiosa sala de “La Primavera Convention Center” di Vaughan a far da cornice alla manifestazione dei Maestri del Commercio di Toronto. La cerimonia di premiazione è avvenuta in occasione dell’annuale appuntamento con il Renaissance Gala, ideato dall’Organizzazione Canadian Italian Heritage Foundation e dall’Associazione AMICI Museum. L’evento, presentato dai co-presidenti dell’Associazione AMICI Museum, Antonio Porretta e Silvana Tibollo, e dal presidente del Canadian Italian Heritage Foundation e del National Congress Italian Canadian, Michael Tibollo, premia organizzazioni e individui della comunità italo-canadese per i preziosi contributi resi. La serata, organizzata per 50&PiùEnasco dal direttore dell’Area Estero, David Sensi, e dal coordinatore degli uffici dell’Ontario e della British Columbia, Vincenzo Ghiandoni, si è conclusa con la consegna, per mano del direttore generale, Gabriele Sampaolo, dell’onorificenza di Maestro del Commercio ai concittadini italiani che si sono distinti con il loro operato nel distretto di Toronto. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento: Vincenzo Somma, Dario Salituro; con l’Aquila d’Oro: Antonio Porretta, Bruno Suppa, Sergio J. Tagliavini, Theresa Lombardi, Pino Didiano, Maria Grifone Bandiera, Frank G. Trevisan, Anthony Avola, Walter Simone. È stato inoltre consegnato al presidente Michael Tibollo, il prestigioso Premio “Gold Age”, per il concreto e meritorio contributo offerto allo sviluppo della Comunità, mostrando una particolare attenzione per i membri più deboli. La manifestazione ha suscitato l’entusiasmo di tutti i premiati e di tutte le personalità presenti, sottolineando il grande senso di appartenenza e solidarietà che accompagna la “Famiglia” 50&PiùEnasco nel mondo.
WOODBRIDGE
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Un nuovo ufficio a Market Lane
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a sede 50&PiùEnasco di Woodbridge, in Canada Ontario, si è trasferita a Market Lane, nel cuore della città. L’inaugurazione del nuovo ufficio si è svolta alla presenza del direttore generale 50&Più, Gabriele Sampaolo, del direttore dell’Area Estera, David Sensi, della responsabile di Hamilton, Catia Squartecchia, del responsabile di Toronto, Diego Zuccarelli, del responsabile di Richmond Hill, Paolo Perucelli, della coordinatrice dell’Italian Canadian Assistance (ICA), Patrizia Bottoni e del Presidente di ICA e coordinatore degli uffici del Canada Ontario e British Columbia, Vincenzo Ghiandoni. Gabriele Sampaolo ha tagliato il nastro assieme a Gino Rosati, vice sindaco della città di Vaughan, ai Consiglieri Michael Di Biase e Tony Carella, e a Gino Cucchi, presidente del Comites di Toronto. Ha presenziato all’evento anche l’onorevole Francesca La Marca sottolineando l’importanza e il valore dei patronati italiani all’estero. La nuova sede, più funzionale e accogliente, nasce dal desiderio di 50&PiùEnasco Canada di assistere con sempre maggiore professionalità ed efficienza i nostri concittadini residenti nel Distretto di Toronto, che necessitano di servizi previdenziali e socio-assistenziali.
Sopra, il direttore generale 50&Più, Gabriele Sampaolo, taglia il nastro con le autorità canadesi. Sotto, il preparatissimo “staff” di Toronto.
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Una vita, un esempio
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na vita vissuta fino in fondo con umiltà, ironia, onestà, curiosità e tenacia. Così ha voluto viverla Michele Di Bari, tra i fondatori dell’Associazione 50&Più nel lontano1974, quando ancora era molto forte nell’opinione comune la visione esclusiva dell’anziano come persona fragile e da accudire. Eravamo distanti dal riconoscimento del ruolo che oggi si ha dell’anziano come risorsa sociale ed economica all’interno della famiglia e non. Michele Di Bari con la sua attività sindacale dentro e fuori l’Associazione ha contribuito alla realizzazione di questo salto culturale. Era un sognatore, ma con i piedi ben piantati per terra. Guardava lontano e “scommetteva” su se stesso e sugli altri da acuto osservatore della realtà quale era. Il suo è stato un lungo cammino insieme a 50&Più, come fondatore, vice presidente nazionale, presidente della provincia di Bari e dell’Unione regionale 50&Più della Puglia. «Michele è stato un uomo che ha dato tutto all’Associazione, in assoluta fedeltà e dedizione», afferma Giorgio Re, presidente onorario di 50&Più. «Quello che di lui mi colpiva erano l’umiltà e l’ironia. Ci divertiva quando iniziava i suoi discorsi in barese e poi ce li traduceva in italiano. Era una persona spassosissima e per me un grande amico». «Onesto e corretto. Si compiaceva quando all’interno dell’Associazione nascevano forti legami di amicizia», ricorda Livio Chiarot, presidente di 50&Più provincia di Venezia. Una vita di sacrifici ma anche di tanti successi conseguiti grazie alla sua tenacia e senso di responsabilità. Di Bari dovette crescere in fretta. Iniziò a lavorare sin da giovanissimo insieme a suo padre. Si svegliava prestissimo per recarsi ai mercati generali dell’ortofrutta. Poi andava a scuola. Rimasto orfano di padre, lasciò gli studi occupandosi totalmente della sua famiglia, erano sei fratelli. Seguì le orme del padre e divenne grossista dell’ortofrutta. Poi, una volta messa al sicuro economicamente la sua famiglia di origine, concluse i suoi studi. Nel settore ortofrutticolo ha ricoperto diversi incarichi, come quello di Presidente del Sindacato Nazionale dei Commercianti Grossisti e Commissionari di Prodotti Ortofrutticoli. Di Bari non si è risparmiato nemmeno per la Patria nel corso della Seconda Guerra Mondiale. In servizio di leva ininterrotta dal 1939 al 1945, è stato insignito di diverse onorificenze tra le quali la Croce al Merito di Guerra e il Diploma d’Onore attestante la qualifica di “Combattente per la Libertà d’Italia”. «Nella sua vita i suoi capisaldi erano la famiglia, il lavoro, l’onestà, l’amicizia. Era un uomo e un sindacalista di vecchio stampo. Era preparato, conosceva le regole e trattava tutti con gentilezza e rispetto», ricorda Teresa Bottalico, segretario della 50&Più provincia di Bari. «Un uomo aperto dal punto di vista umano, capace di trasmettere la propria esperienza, di dare consigli, ma senza imposizioni. Da ogni suo collaboratore riusciva a tirare fuori il meglio. Era aperto anche alle novità di tipo tecnologico, internet, posta elettronica. Pur ricoprendo diversi incarichi, era sempre molto attento alla sua famiglia, alla moglie, ai figli Vito e Riccardo». La determinazione era una delle qualità che lo distingueva. «Aveva degli obiettivi, dei sogni. Non contava il tempo necessario per raggiungerli, l’importante era realizzarli». Così, all’età di 60 anni, Michele Di Bari si è laureato in Economia e Commercio. Un esempio per tutti, anche per chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo.
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FORLÌ-CESENA
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Aquile di Calimala
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rande soddisfazione per gli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi premiati con l’Aquila di Calimala, il riconoscimento che 50&Più riserva a coloro che con dedizione e spirito di sacrificio si sono adoperati per il benessere della comunità. A presenziare la cerimonia di consegna del titolo di Maestro del Commercio, il presidente provinciale 50&Più, Lanfranco Morganti, con il segretario Andrea Panzavolta. Sono intervenuti il presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, Alberto Zambianchi e il presidente dell’AscomConfcommercio provinciale, Ivano Benazzi. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Giuseppe Bianchi, Dino Boni, Gisella Dal Monte, Liala Francia, Paolo Hu, Guerrino Maltoni, Giulio Marzocchi, Pino Mercuriali, Duilio Nardi, Giampaolo Nati, Maria Rossi, Fernanda Santolini, Viliam Scarpi, Enrica Urbinati; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Francesco Aleotti, Ave Rosa Ancarani, Giuliana Bielli, Maria Teresa Cicognani, Antonio Crociani, Goffredo Fagnoli, Dante Fantini, Mario Fantuzzi, Angelo Flamigni, Italina Papi, Vittorio Strocchi, Anna Zondini; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Valeriana Bassi, Edel Casadei, Anna Martini, Laura Mengozzi, Giuseppe Pretolani, Gino Taroni, Rosanna Tura, Roberto Umiliacchi, Bruno Zattoni, Pierluigi Zileri.
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VICENZA
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CIOCCOLATO E SOLIDARIETÀ
Premiato chi ha creato benessere uarantuno imprenditori ferraresi, soci 50&Più, hanno ricevuto l’onorificenza di Maestro del Commercio. La cerimonia di premiazione si è tenuta presso la Camera di Commercio. Il prestigioso riconoscimento, come ha sottolineato il presidente provinciale 50&Più, Gualtiero Calanca, vuole dare merito a coloro che, con sacrificio, hanno contribuito fattivamente al benessere sociale ed economico del territorio. Alla cerimonia sono intervenuti il vice presidente nazionale 50&Più, Pino Martino, l’assessore comunale al Commercio, Deanna Marescotti, l’assessore provinciale all’Agricoltuxra, Stefano Calderoni, il presidente Ascom, Giulio Felloni e il direttore Ascom, Davide Urban. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Vittorina Boattin, Tonino Baraldi, Cosetta Bruini, Gianfranco Calderoli, Alberto Felloni, Guido Gennari, Laura Menegatti, Claudia Mori, Tonino Natali, Giuseppe Rossetti, Gloria Rossi, Teresa Venturini, Alfiero Visentini; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Pierino Agnelli, Enrica Albertini, Mauro Bondandini, Fabio Bonora, Raoul Bruni, Giulio Felloni, Franco Fogli, Mario Fregna, Francesco Malacarne, Marco Malaguti, Gabriele Mazzoni, Carlo Menegatti, Carlo Alberto Montanari, Giorgio Orsucci, Luisella Patroncini, Marino Ravasini, Antonio Soriani, Norberto Squarzoni, Giacomino Tolomelli, Mauro Zarattini; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Alberto Cavallari, Giovanni Giberti, Sabatina Iberite, Tito Mascellani, Francesco Mignatti, Giuliano Minelli, Elia Negrini, Bruno Pozzati.
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tare insieme e prodigarsi per gli altri. Tra le ultime iniziative della 50&Più vicentina non poteva mancare la partecipazione alla manifestazione “CioccolandoVi 2013” che ha animato di golosità la città di Vicenza. L’associazione era presente con due stand in cui sono state esposte opere fotografiche e pittoriche dei soci che si sono distinti in occasione del Meeting della Creatività e del Concorso “50&Più di Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia” tenutosi ad Assisi. La manifestazione è stata anche l’occasione per far conoscere le numerose attività associative e i servizi offerti da 50&Più. All’insegna della solidarietà anche il 1° “Torneo 50&Più di Burraco” realizzato in collaborazione con l’Associazione Pangea Onlus, organizzazione di volontariato, alla quale sono stati devoluti gli incassi dei partecipanti. Il contributo di 1.400,00 euro sarà usato per proseguire i lavori di costruzione delle aule e dei dormitori della scuola convitto primaria di Unewa nel distretto di Njombe in Tanzania. Giudice della gara è stata Gianna Lagni della Fibur - Federazione Italiana di Burraco, con la quale è in atto una proficua collaborazione da parte della 50&Più nazionale. Considerato il vivo interesse per l’iniziativa, a fondo benefico, la 50&Più di Vicenza ha dato appuntamento per il prossimo anno a tutti gli amanti di questo amatissimo gioco di carte.
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Aquile del Commercio
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onsegnata l’onorificenza di Maestro del Commercio a 49 imprenditori delle province di Fermo e Ascoli Piceno. A presiedere la cerimonia, presso il Centro Congressi San Martino di Fermo, il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi. Con lui, sul palco, il presidente provinciale e vice presidente nazionale, Dante Di Mattia, il presidente della Confcommercio di Ascoli Piceno, Fausto Calabresi, il presidente della Confcommercio di Fermo (nonché neopresidente regionale), Riccardo Tarantini. Tutti hanno espresso la loro riconoscenza ai neo Maestri per la dedizione mostrata in tanti anni di lavoro e per il contributo dato al benessere del territorio. È stata sottolineata l’importanza di difendere i piccoli commercianti e le cosiddette botteghe, sempre più sovrastate dai centri commerciali e dalle grandi catene di distribuzione, strutture che trovano spazio soprattutto nelle periferie delle città, contribuendo in questo modo allo svuotamento dei piccoli centri, dove i piccoli negozi sono stati per generazioni dei veri e propri punti di riferimento delle comunità. «Purtroppo gli atti concreti vanno nella direzione opposta - ha affermato Borghi - basti pensare alla liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi adottata con il Salva Italia. Si è messo il profitto sopra ad ogni cosa causando gravi difficoltà ai piccoli commercianti. Una disposizione che, tra l’altro, non ha apporta-
to alcun vantaggio in termini economici». Numerose le autorità che non hanno voluto mancare all’appuntamento, a partire dal Prefetto di Fermo, Emilia Zarrilli. Presenti in sala anche il senatore Remigio Ceroni, il vicepresidente del consiglio regionale, Rosalba Ortenzi, il presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Piero Celani, l’assessore della provincia di Fermo, Guglielmo Massucci, il presidente del Consiglio di Ascoli Piceno, Umberto Trenta, il vice sindaco di Fermo, Francesco Trasatti, l’assessore Commercio del Comune di Fermo, Daniele Fortuna, il presidente della Camera di Commercio di Fermo, Graziano Di Battista, e il vice presidente della Camera di Commercio di Ascoli Piceno, Gino Sabatini. La manifestazione si è tenuta con il patrocinio della Regione Marche, delle Province, dei Comuni e delle Camere di Commercio di Fermo e Ascoli Piceno.Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Celestino Allegrini, Alvaro Borracini, Tommaso Cappella, Franco Capriotti, Enrico Carlacchiani, Giovaldina Cifola, Luigi Contisciani, Luigino
Costanzi, Genesio Di Buò, Rosanna Galié, Sergio Fiumaroli, Fabrizio Franzoni, Anna Giacobbi, Carlo Marcelli, Antonio Martinelli, Donatella Montesanto, Maria Paniconi, Giuliano Parlatoni, Anastasio Pieroni, Domenico Pompei, Valeria Sandroni, Nazzario Vincenzo Santarelli, Gaetano Scorolli, Luigi Traini; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Luigi Brugni, Marisa Brugnoni, Giancarlo Buschi, Felice Chiesa, Francesco Damico, Roberto De Santis, Carlo Di Marco, Nazzareno Giacomozzi, Carolina Mercuri, Lino Nasini, Francesca Palanca, Assunta Pierantozzi, Giuseppe Pirillo, Gabriella Recchioni, Marcello Rossi, Giovanna Santoni, Silvana Streppa, Ida Timperio, Luciano Tirabassi, Silvano Villi; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Alvaro Antonini, Duilio Balestra, Pietro Cerchi, Aldo Ciccolini, Alvaro Grazioli.
CATANZARO
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CASERTA
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Viaggio in India
Al prossimo anno
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isto il successo ottenuto e l’affiatamento del gruppo, “La Compagnia dialettando 50&Più” (sotto nella foto), vi dà appuntamento al 2014 con nuove esilaranti commedie.
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Bellezze della Serenissima
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n nutrito gruppo di soci 50&Più di Treviso (sopra, nella foto) in visita a Marano Lagunare (Ud), dove ha ammirato numerosi edifici risalenti all’epoca della Serenissima.
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l gruppo dei soci 50&Più e gli “studenti” della 50&Più Università di Caserta (sotto), ritratti durante il viaggio nell’India del Nord e Nepal. Ad accompagnarli il professor Giorgio Gaggero quale guida culturale. Un’esperienza dalle molteplici e straordinarie “dimensioni”.
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LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 96 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 11 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via G.G. Belli, 28 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via Ceccardi, 1/10 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 45 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85
Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393
Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Viale Magna Grecia, 119 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 69 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H
0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 017166661 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 0507846635 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502
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ENERGIA, EDILIZIA E... NOVITÀ E CHIARIMENTI «L’Agenzia delle Entrate ha emanato una circolare per chiarire le modalità di applicazione delle detrazioni per gli interventi di efficienza energetica, ristrutturazione edilizia e acquisto di mobili ed elettrodomestici» [ DI
ALESSANDRA DE FEO ]
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e nuove disposizioni sulle detrazioni delle spese per gli interventi energetici, introdotte con il D.L. del 4 giugno 2013 n. 63 (convertito, con modificazioni, dalla Legge del 3 agosto 2013, n. 90), hanno creato non pochi dubbi sia ai contribuenti che ai cultori della materia. Ciò ha “costretto” l’Agenzia delle Entrate ad emanare un’apposita circolare con cui ha fornito alcuni chiarimenti (circolare del 18 settembre 2013, n. 29). Il Decreto, oltre ad aver previsto molte proroghe, ha apportato diverse modifiche sulle categorie di interventi di riqualificazione energetica eseguiti sugli immobili per i quali sono riconosciute le detrazioni, nonché le seguenti modifiche. In sintesi: a) fino al 31 dicembre 2013, la detrazione delle spese per gli interventi di riqualificazione energetica, prevede un aumento della percentuale di detrazione dal 55 al 65%; b) fino al 31 dicembre 2013, le spese per gli interventi di ristrutturazione edilizia prevedono un aumento della somma su cui calcolare la detrazione del 50%, e precisamente da € 48.000 a € 96.000 per ciascuna unità immobiliare;
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«Detrazioni previste anche per l’acquisto di mobilio ed elettrodomestici, purché siano riferiti ad immobili oggetto di ristrutturazione»
c) dal 4 agosto al 31 dicembre 2013, è prevista la detrazione del 65% delle spese sostenute per interventi antisismici su costruzioni presenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità; d) fino al 30 giugno 2014, la detrazione delle spese per gli interventi riguardanti le parti condominiali degli edifici o di tutte le unità facenti parte dell’edificio, beneficiano dello stesso aumento percentuale. Si deve aggiungere che la normativa ha introdotto la detrazione anche per gli interventi antisismici in zone di alta pericolosità e l’acquisto di elettrodomestici, di classe A+ (classe A per i forni), purché siano acquistati per immobili oggetto di ristrutturazione dal 6 giugno al 31 dicembre 2013. Anche per questo acquisto è previsto un limite massimo di spesa (€10.000) su cui calcolare la detrazione. Ed ora esaminiamo questi punti.
energetica »PerEfficienza quanto riguarda la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, introdotta nel 2007 entro il limite massimo di euro 100.000 senza specificare quali opere o quali impianti realizzare per poter raggiungere la prestazione energetica richiesta, l’Agenzia delle Entrate si limita a dire che viene riconosciuto detto beneficio, a prescindere dal tipo di intervento, grazie alla riduzione del fabbisogno annuo di energia per la climatizzazione invernale dell’intero fabbricato dopo tale prestazione. Vengono, quindi, a godere di questa proroga, fino al 31/12/2013, anche: • gli interventi sugli edifici, sulle parti di edifici o sulle unità immobiliari attinenti strutture “orizzontali opache” (copertura e pavimenti) e finestre comprensive di infissi, per un limite di spesa di € 60.000; • le istallazioni di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o per case di ricovero, istituti scolastici ed università, con un limite di spesa di € 60.000; • gli interventi per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, con impianti dotati di caldaie a condensazione contestuale e messa a punto del sistema di distribuzione, con un limite di spesa di € 30.000; • gli interventi per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di
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calore ad alta efficienza e con impianti a bassa entalpia, con un analogo limite di spesa di €30.000; • gli interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria, sono detraibili entro il limite massimo di € 30.000. Un problema connesso alla detrazione dei suddetti interventi era quello di determinare l’entrata in vigore della nuova normativa per il 6 giugno 2013, e non il 4 agosto 2013, in quanto, in caso contrario, si sarebbe avuto un vuoto normativo, chiarendo che la decorrenza della maggiore detrazione del 65% si applica seguendo la seguente regola: • per le persone fisiche, gli esercenti arti e professioni e gli enti non commerciali, vige il principio di cassa (per cui si considera la data del pagamento); • per le imprese individuali, società ed enti commerciali, il criterio è quello della competenza (per cui si considera la data in cui viene svolta la prestazione). L’Agenzia delle Entrate ha anche specificato che, in merito agli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio, è prevista l’applicazione della detrazione con la maggiore aliquota del 65% fino al 30 giugno 2014, giustificando il maggior lasso temporale con il fatto che i suddetti interventi (progettazione ed espletamento burocratico ed amministrativo delle relative pratiche) richiedono più tempo di quanto previsto per quelli eseguiti sulla singola unità abitativa.
edilizie »ConRistrutturazioni riferimento alla detrazione delle spese per la ristrutturazione, dal 2012 la normativa è regolata in modo esaustivo e fissata con un aumento dal 36 al 50% delle spese e con un incremento della base su cui calcolare detta aliquota (da € 48.000 a 96.000) per ogni unità immobiliare.
Interventi antisismici su costruzioni ricadenti » nelle zone sismiche ad alta pericolosità In questa occasione rinviamo a quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare citata, limitandoci a sottolineare che, in detti casi, le spese sostenute per gli interventi previsti possono fruire, fino al 31 dicembre 2013, dell’aliquota del 65%, a condizione che le procedure di autorizzazione siano avviate a decorrere dal 4 agosto 2013, data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto. Anche in detto caso la detrazione si applica su un importo (limite) di spesa di euro 96.000 per ciascuna unità immobiliare.
Acquisto di elettrodomestici, di mobilio e ristrutturazione »È stata introdotta anche una “particolare” detrazione fiscale per l’acquisto di mobilio e grandi elettrodomestici nella misura del 50% calcolato sull’importo limite di € 10.000, purché i beni siano riferiti ad immobili oggetto di ristrutturazione. In altre parole, la detrazione è riconosciuta solo se detti beni sono destinati ad un immobile per il quale, la data di inizio per la ristrutturazione, deve essere anteriore a quella in cui vengono sostenute le spese per il loro acquisto, il che deve avvenire dal 6 giugno al 31 dicembre 2013. Tale facilitazione viene riconosciuta anche per i lavori sulle parti comuni di edifici residenziali (guardiole, appartamento del portiere, etc.).
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PREVIDENZA
PENSIONI: GLI AUMENTI PER IL 2014 «Inconsistenti e troppo esigui a partire da gennaio. È tutto il sistema della perequazione automatica ad essere sotto accusa, a causa di privilegi e deroghe che rendono iniquo il trattamento pensionistico di molti» [ DI
GIANNI TEL ]
P
er il 2014 i pensionati debbono accontentarsi di un aumento di appena l’1,3%. Da tempo l’adeguamento delle pensioni al costo della vita (la cosiddetta perequazione automatica) è sotto accusa, ma la proposta di individuare un nuovo paniere (elenco delle voci più ricorrenti di spesa) per l’effettivo potere di acquisto dei pensionati e dei cittadini con redditi bassi, per ora non ha trovato accoglimento. La situazione resta aperta, assieme alla speranza di tanti pensionati che si confrontano con un sistema pensionistico iniquo per tanti privilegi e deroghe che coesistono e resistono. Ma vediamo cosa succede da gennaio prossimo. La percentuale dell’1,3% è calcolata in via provvisoria, tenendo conto dell’andamento del costo della vita nel periodo 1° gennaio-30 settembre 2013. Quella definitiva si conoscerà nel corso del 2014. Se risulterà più elevata, con la rata di gennaio 2015 i pensionati recupereranno la differenza. Ogni anno sia l’Inps che gli altri enti previdenziali lavorano su un valore provvisorio di inflazione. Se aspettassero il dato definitivo di dicembre, non sarebbero in grado di mettere in pagamento gli aumenti con l’inizio dell’anno.
e trattamenti sociali »ConMinimo l’incremento dell’1,3% il trattamento minimo sale da €495,43 a €501,87 al mese, seguendo un progressivo mensile di € 6,44. Al-
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DICEMBRE 2013
lo stesso modo si procede ad adeguare le prestazioni assistenziali dei cittadini in stato di bisogno. L’assegno sociale, prestazione introdotta dalla Riforma “Dini” per tutti coloro che hanno compiuto 65 anni (dal 2013, 65 e 3 mesi) dopo il 31 dicembre 1995, passa da € 442,30 a € 448,05 al mese. Mentre la pensione sociale, prevista per gli ultrasessantacinquenni che hanno raggiunto l’età prima del dicembre ’95, sale da € 364,51 a € 369,25 al mese (vedi Tabella A).
»Chi ha ottenuto la maggiorazione fino ad un Pensione al milione
milione di lire al mese può contare dal 2014 su un assegno di € 638,75. La cifra si ricava sommando all’importo del trattamento minimo di €501,87 la maggiorazione di €136,88 prevista dalla legge n. 127/2007, che ha aumentato le pensioni basse. La maggiorazione spetta ai pensionati meno abbienti dai 70 anni in su (60 anni se invalidi totali). Nel 2014 ne possono beneficiare coloro che hanno un reddito personale annuo non superiore a €8.303,75 o cumulato con quello del coniuge, se sposati, che non vada oltre €14.128,40 (vedi Tabella B). Si considerano tutti i redditi di qualsiasi natura, compresi quelli esenti o tassati alla fonte come gli interessi bancari e postali, i rendimenti di Bot e altri Titoli. Nel computo rientrano le rendite Inail e gli assegni assistenziali. Bisogna denunciare tutto tranne i redditi provenienti da:
la casa di abitazione; le pensioni di guerra; l’assegno di accompagnamento; i trattamenti di famiglia; l’importo aggiuntivo di € 154,94 previsto dalla legge 388/2001; • i sussidi erogati da Enti pubblici senza carattere di continuità; • l’indennizzo a favore dei danneggiati da vaccinazioni, trasfusioni ed emoderivati. • • • • •
Pensioni superiori al minimo »In questi ultimi 15 anni di vita la perequazione, per i pensionati con importi superiori al “minimo”, è stata oggetto di particolare attenzione da parte del legislatore che ha rivisto le regole per aggiustare i conti pubblici (vedi riquadro con provvedimenti di legge). Per il biennio 2012/2013 che si chiude, la Manovra “Monti/Fornero” del 2011 ha stabilito che la rivalutazione andasse riconosciuta esclusivamente alle pensioni d’importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo Inps, nella misura del 100%. Per questo 2013, in particolare, poiché il trattamento minimo Inps del 2012 è stato pari a € 481,00 mensili, la perequazione provvisoria al tasso del 3%: • è stata applicata per intero (100%) sulla quota di pensione non superiore a € 1.443,00 mensili; • non è stata applicata sulla quota superiore a € 1.443,00 (salvo il correttivo previsto dalla “clausola di salvaguardia”).
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In altre parole, il correttivo ha funzionato così: le pensioni d’importo compreso tra € 1.443,00 (tre volte il trattamento minimo Inps) ed € 1.486,29 (tre volte il trattamento minimo Inps più la rivalutazione del 3%) hanno ottenuto una rivalutazione d’importo che garantisce una pensione di € 1.486,29. Dal 1° gennaio 2014 la situazione dei pensionati riguardo la perequazione sarebbe dovuta ritornare alle regole ordinarie. Invece il disegno di Legge di Stabilità per il 2014, approvato dal Consiglio dei Ministri (ma non ancora dal Parlamento) prevede una nuova stretta. Se la norma, contenuta nel provvedimento di Legge di Stabilità, verrà approvata (dal Senato e dalla Camera) senza modifiche, la rivalutazione delle pensioni per l’anno 2014 al tasso provvisorio dell’1,3% risulterà nel seguente modo: • nella misura dell’1,3% (100%) per le pensioni complessivamente pari o inferiori a € 19.321,77 annui, ossia € 1.486,29 mensili; • nella misura dell’1,17% (90%) per le pensioni complessivamente superiori a € 19.321,77 annui (€ 1.486,29 mensili) e fino a € 25.762,36 annui (€ 1.981,72 mensili); • nella misura dello 0,975% (75%) per le pensioni complessivamente superiori a € 25.762,36 annui (€ 1.981,72 mensili) e fino a € 32.202,95 annui (€ 2.477,15 mensili); • nella misura dello 0,65% (50%) per le pensioni complessivamente superiori a € 32.202,95 annui (€ 2.477,15 mensili) e fino a € 38.643,54 annui (€ 2.972,58 mensili); • nessuna rivalutazione per le pensioni complessivamente superiori a € 38.643,54 annui (€ 2.991,84 mensili compresa la clausola di salvaguardia, vedi Tabella C). Il blocco delle pensioni e la riduzione all’adeguamento del costo della vita sono la parte più grave, iniqua e dolorosa introdotta dal legislatore. Sono misure decisamente impopolari. La semplice fissazione di una soglia legata al minimo Inps determina uno “scalone” tra chi rie-
sce ad ottenere una rivalutazione “piena” e chi, ricevendo qualche euro in più, si vede ridotti o azzerati gli incrementi. Non si tratta di un prelievo una tantum, ma di un taglio che sta producendo effetti permanenti e che crescerà nel tempo. Tale sistema di adeguamento delle pensioni non ha mai tutelato concretamente il reale potere di acquisto dei pensionati che, negli ultimi 15 anni, ha subìto oltre il 30% di perdita. Questi provvedimenti stanno comportando un duro sacrificio per i pensionati. Sono in molti a pensare che le esigenze di contenimento della spesa pubblica, della salvaguardia del bilancio dello Stato, di tenuta finanziaria del sistema
previdenziale, possano essere salvaguardati con una seria lotta all’evasione, agli sprechi di spesa, alla corruzione e alle tante ruberie. Il blocco e/o la riduzione del costo della vita sulle pensioni sono soluzioni (6 volte in 15 anni) non assolutamente ispirate a criteri di ragionevolezza. È evidente che a tali inique misure, di dubbia legittimità costituzionale, nei confronti dei pensionati, va data una risposta. È per questo motivo che la nostra Associazione 50&Più sta intraprendendo tutte le possibili azioni in sede legislativa e giudiziaria, senza escludere alla fine di adire anche la Corte di Giustizia europea.
TABELLA A - LE NUOVE CIFRE DAL 1° GENNAIO 2014
Tipo di pensione Fondo lavoratori dipendenti: - trattamenti minimi (1) Gestione speciali lavoratori autonomi: (artigiani, commercianti, coldiretti) - trattamenti minimi (1) Pensioni con maggiorazione “ad un milione” (€ 516,46) Pensioni inferiori al minimo e pensioni “supplementari” Pensioni sociali (2) Assegni sociali (3)
Importo mensile € 501,87
€ 501,87 € 638,75 + 1,3% € 369,25 € 448,05
(1) Il trattamento minimo viene riconosciuto a tutti coloro che hanno un reddito personale non superiore
a € 6.524,31 l’anno se vivono da soli e di € 19.572,93 se coniugati.
(2) Prevista fino a dicembre 1995. (3) Prevista da gennaio 1996 in poi.
TABELLA B - I REQUISITI PER OTTENERE GLI AUMENTI 2014
LIMITE DI REDDITO ANNUO Tipo di pensione
Trattamento AGO* Assegno/Pensione Sociale Invalidi civili totali, ciechi, sordomuti e pensionati invalidità Inps
Età minima
Pensionato solo
Pensionato coniugato
70** 70**
8.303,75 8.303,75
14.128,40 14.128,40
60**
8.303,75
14.128,40
* Trattamenti dell’assicurazione generale obbligatoria dell’Inps (AGO) con importo inferiore a € 638,75. ** L’età scende di un anno per ogni cinque anni di contributi versati.
TABELLA C - LA PEREQUAZIONE DELLE PENSIONI SUPERIORI AL MINIMO (1)
Importo mensile 2013 Fino a € 1.486,29 Tra € 1.486,30 e 1.505,61 Tra € 1.505,62 e 1.981,72 Tra € 1.981,73 e 2.004,91 Tra € 2.004,91 e 2.477,15 Tra € 2.477,16 e 2.501,30 Tra € 2.501,30 e 2.972,58 Tra € 2.972,59 e 2.991,84 Oltre € 2.991,84
Aumento (in percentuale) nel 2014 1,3% Aumento che garantisce una pensione pari a € 1.505,61 mensili (clausola di salvaguardia) 1,17% Aumento che garantisce una pensione pari a € 2.004,91 mensili (clausola di salvaguardia) 0,975% Aumento che garantisce una pensione pari a € 2.501,30 mensili (clausola di salvaguardia) 0,65% Aumento che garantisce una pensione pari a € 2.991,84 mensili (clausola di salvaguardia) Nessun aumento
(1) Previsione elaborata in base al DDL di Stabilità 2014 e sulla base del tasso di rivalutazione dell’1,3%.
PREVIDENZA
ELENCO DEI PROVVEDIMENTI DI LEGGE Legge n. 448 del 1998 Legge n. 388 del 2000 Legge n. 247 del 2007 Decreto Legge n. 98 del 2011 Decreto Legge n. 201 del 2011 Legge n. 228 del 2012
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LIBRI
«Una stanza senza libri è come un corpo senz’anima» Marco Tullio Cicerone
DI RENATO MINORE
riscontra e analizza l’applicazione. In Cina, Moravia rimane colpito dalla ricerca dell’uniformità in tutti gli aspetti della vita, dall’abbigliamento alla religione. Uno scenario che stride con la società occidentale del benessere, sulla quale concentra non poche critiche, mentre a Oriente si pongono le basi per l’eccezionale sviluppo della seconda metà del secolo.
>> UN MESE IN URSS
la violenza, la corruzione, la presenza dei militari. Un vero romanzo di formazione ridotto nelle pillole di un puzzle tra realtà e finzione, un gioco di specchi tra scrittore e lettore dove tenerezza, cinismo, sarcasmo e umorismo giocano una partita complessa. Sullo sfondo la realtà dello sradicamento dalla campagna, l’esodo verso la città, l’urbanizzazione selvaggia, gli smottamenti sociali e psichici in termini di stabilità, sicurezza e anche condizionamento, ansia alla produttività, nuove e ignote potenzialità.
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LETTERATURA DA VIAGGIO SENZA CENSURE
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Kapu´scin ´ski, il grande giornalista polacco, ripercorre viaggi e vicende proprie, raccontando retroscena finora ignorati, le sue grandezze, i suoi errori. Marco Baliani legge In viaggio con Erodoto (Emons, euro 11,40).
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E-BOOK: CHIARA D’ASSISI. ELOGIO DELLA DISOBBEDIENZA DI DACIA MARAINI Ed.Rizzoli 50epiu.it
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Chi tra gli scrittori del secolo scorso, in Italia, ha viaggiato come lui? L’estensione della sua geografia non ha paragoni. Va dai finissimi acquerelli e dalle acqueforti inglesi del 1930-’32 fino allo Yemen sessant’anni più tardi. In mezzo la Cecoslovacchia, la Francia, gli Stati Uniti, la Cina nel 1937, la Francia, il Medio Oriente, l’Egitto, l’Iran, il Brasile, il Marocco, ancora l’America delle esplorazioni lunari, di nuovo la Cina, la Mongolia, l’Etiopia, la Giordania. E ancora i reportage da poco pubblicati in tascabile da Bompiani, Un mese in Urss, del 1958, e La rivoluzione culturale in Cina, ovvero il Convitato di pietra, del 1967. Reggono splendidamente la rilettura o la prima lettura. Il primo è un viaggio nella storia di una delle letterature più affascinanti d’Europa, dove da un lato affiora il confronto con Dostoevskij, Cechov e Gogol; dall’altro, il giudizio politico su un Paese laboratorio di dottrine sociali, di cui
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Dagli Stati Uniti, Hamid è tornato a vivere nel suo turbolento Pakistan, come il suo quasi sosia, anche lui analista finanziario, de Il fondamentalista riluttante. E il Pakistan è la cornice inevitabile di questo “piccolo libro”, un beffardo manuale di self-help, come quei testi dove s’insegna a smettere di fumare o a diventare un gran seduttore in poco tempo. La storia pedina fedelmente l’esistenza di un ragazzo, inizialmente povero in canna che, dalla campagna, va a vivere in città, cerca di diventare ricco, s’innamora di una ragazza, viene truffato, ha a che fare con
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La parabola di un precario della scuola costretto a far fronte a un presente che continua a dilazionarsi, a essere sempre differito. C’è sempre una partenza da affrontare, uno sradicamento nuovo che è ormai la condizione di un’intera generazione. In questo itinerario, alla ricerca di un ubi consistam che non arriva mai, Balzano traccia in questo libro un percorso narrativo fatto di discese e risalite, trovando sempre il modo di tenere il lettore appeso al filo della narrazione.
CONSIGLIATI DA 50&PIÙ
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LETTERATURA TRA INNOVAZIONE DI DARIO DE FELICIS
E TRADIZIONE
Più Libri Più Liberi
Al via la XII edizione di “Più Libri Più Liberi”, che quest’anno avrà come filo conduttore il tema “Parti da un libro”. La prestigiosa kermesse della piccola e media editoria, in programma dal 5 all’8 dicembre presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur di Roma, riunisce editori, librerie e biblioteche per regalare al visitatore 4 giorni di full immersion
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Orari: aperto dalle ore 10.00 alle ore 20.00 Biglietti: intero 6 euro, convenzionati 4 euro Info: www.piulibripiuliberi.it
Festival del Noir
Una volta all’anno, stavolta dal 10 al 15 dicembre, Courmayeur diventa la capitale del giallo con il “Festival del Noir”. Nata nel 1991 ed arrivata ormai alla XXIII edizione, la manifestazione promette di immergere lo spettatore in una serie di eventi nell’evento: focus sulla cronaca nera, approfondimenti sui misteri d’Italia, incontri, serate-spettacolo e raffinate pubblicazioni mantengono come
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tra i libri, e non solo. Convegni, incontri, presentazioni e performance dal vivo degli autori più amati e rinomati, tantissimi stand dove trovare volumi appena pubblicati o rari e preziosi, talvolta accompagnati da un gustoso sconto-fiera. “Più Libri Più Liberi”, che la scorsa edizione ha avuto oltre 51.000 visitatori, quest’anno mira a battere il record di presenze, confermandosi evento di caratura internazionale.
Courmayeur Dal 10 al 15 dicembre Info: 068603111 oppure 0686213298 www.noirfest.com
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denominatore comune suspance, thriller e intrigo. Un festival unico nel panorama internazionale, incastonato nella splendida atmosfera di Courmayeur, dove chiunque può trovare la sua dimensione, dal lettore più smaliziato di romanzi di genere all’appassionato di cinematografia gialla, sino all’avventore casuale che getta per la prima volta uno sguardo curioso nel mondo del noir.
L’ORTO FASCISTA Ernesto Masina Pietro Macchione Editore Euro 15,00 Non ci è dato sapere se le vicende raccontate nel gradevole romanzo L’orto fascista siano realmente accadute, ma certamente sono ricche di verosimiglianza dalla prima all’ultima riga. I personaggi che animano il paesino di Breno, in Val Camonica, sono quelli dell’Italia dopo l’8 settembre 1943, divisi tra l’insofferenza verso gli occupanti tedeschi, sempre più violenti, e i primi ripensamenti di chi aveva aderito o collaborato con il fascismo. Il parroco, la maestra, il farmacista, persino i bambini della scuola elementare incaricati di curare l’Orto Fascista del titolo, si ritroveranno coinvolti in una serie di episodi, ora grotteschi ora tragici, ma sempre con un pizzico di ironia, rendendo la lettura avvincente e mai noiosa. L’epoca e i luoghi del libro sono diversi, ma lo stile e la struttura narrativa ricordano quelli di Andrea Vitale (La figlia del Podestà, Almeno il cappello), con le sue fotografie scritte di un’Italia che non esiste più. Ernesto Masina, dal canto suo, ci regala agrodolci racconti di giochi e barzellette condite dal dialetto di luoghi e tempi che ricorda assai bene. Viene quasi il sospetto che quel ragazzino di nome Ernesto, che nella vicenda ha un ruolo tutt’altro che secondario, sia un personaggio un po’ più vero degli altri.
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RECENSIONI teatro POVERI & NOBILI Bolzano, dal 5 all’8 dicembre
C Pick Withers, storico batterista dei Dire Straits, si riunisce con i grandi musicisti di supporto alla band come Phil Palmer, Jack Sonni, Mel Collins e Danny Cummings formando la “Dire Straits Legend Concept Band”. Il 5 dicembre, al Teatro Olimpico, queste leggende del rock regalano un viaggio tra successi come Sultans of Swing, Tunnel of Love, Money for Nothing, Romeo and Juliet, Walk of life e tanti altri. Li supportano gli italiani Marco Caviglia alla voce e chitarra, Primiano Di Biase alle tastiere e Maurizio Meo al basso.
apolavoro del commediografo partenopeo Eduardo Scarpetta, Miseria e nobiltà è in scena al Teatro Comunale, con tappe (a gennaio) a Bressanone, Merano, Brunico e Vipiteno. Cavallo di battaglia di grandi artisti, viene oggi interpretato dall’attore e regista Geppy Gleijeses che, pur restando legato al testo originale, fa tesoro dell’adattamento di Eduardo De Filippo e della storica trasposizione cinematografica di Mario Mattioli con Totò e Sophia Loren. Accanto a Gleijeses recitano Lello Arena, nelle vesti di Pasquale, e Marianella Bargilli, nella parte di sua moglie Luisella. Protagonista dell’esilarante tragicommedia è lo scrivano Felice Sciosciammocca (Gleijeses), irresistibile maschera di Scarpetta, e la trama ruota attorno all’amore del giovane nobile Eugenio per Gemma, la figlia di un cuoco. Due mondi in contrapposizione, quello dei nobili e quello dei miseri: il lieto fine c’è, ma la miseria resta miseria e la nobiltà non esiste. Dirà infatti Sciosciammocca: «Il mondo dovrebbe essere popolato solo da gente ricca, danarosa... La miseria non doveva esistere!» Info: 0471053800
SESSANT’ANNI DOPO Palermo, dal 13 al 22 dicembre
PESARO
Parte il 5 dicembre dall’Adriatic Arena il nuovo tour di Laura Pausini, che per l’occasione festeggerà 20 anni di carriera. La cantante si lancia nel The Greatest Hits World Tour subito dopo aver prodotto il singolo Limpido, in cui duetta con Kylie Minogue. Nelle 22 tappe del viaggio canoro la Pausini propone i suoi successi più importanti, che l’hanno consacrata come la voce italiana contemporanea più amata nel mondo. Da Parigi a New York passando per Madrid e Buenos Aires, un live indimenticabile.
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ono passati poco più di sessant’anni dal suo debutto a Broadway, ma il testo di George Axelrod, The seven year itch, nella traduzione italiana Quando la moglie è in vacanza (famoso l’adattamento cinematografico di Billy Wilder con Marilyn Monroe) continua ad essere un testo attuale, che con intelligenza punta lo sguardo sull’universo maschile e femminile, raccontandone comportamenti e relazioni, ambizioni e frustrazioni e ironizzando sul perbenismo di una certa classe media. Praticamente un classico della modernità che il regista Alessandro D’Alatri, coadiuvato dalle musiche di Renato Zero e dalla felice interpretazione di Massimo Ghini ed Elena Santarelli, ambienta ai nostri giorni e ai nostri riferimenti culturali. Lo spettacolo è in scena presso il Teatro “Al Massimo”. Info: 091589575
UN DICEMBRE PIENO Roma, dal 13 al 22 dicembre
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musica BRINDISI
© FEDERICO RIVA
ROMA
DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS
© CLAUDIA PIETRANGELI
musica
gni mese dell’anno all’Auditorium Parco della Musica è una festa di eventi, un tuffo nella cultura che si colora di musica, teatro, mostre e lezioni-spettacolo. Dicembre, ancor più degli altri apre le porte a nuove attrazioni per adulti e bambini. Oltre alle varie rassegne negli spazi interni, potremo seguire, con l’approssimarsi delle feste natalizie, una scintillante carrellata di proposte fra circo, giochi, mercatino e pattinaggio. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Info: 0680241281
Caldo, inebriante, intimo e visionario; in quattro aggettivi, un concerto di Franco Battiato. Questo troveranno gli spettatori di Diwan - L’essenza del reale, il 6 dicembre, al Nuovo Teatro Verdi. Battiato propone in musica e rielabora i testi di un’importante scuola poetica araba che attorno all’anno Mille si intreccia con la cultura siciliana. Ne escono nuove canzoni, modulate dalla sua voce e ispirate al poeta arabo-siciliano Ibn Hamdis, il più grande interprete della poesia araba di Sicilia tra XI e XII secolo. TREVIGLIO (BG)
Il 21 dicembre al PalaFacchetti si esibiscono gli Earl Bynum & The Mount Unity Choir nel Gospel di Natale. Un appuntamento con la musica americana che Bynum porta in Italia con una formazione di dieci elementi, selezionati dalla corale The Mount Unity Choir, parte integrante della Mount Lebanon Baptist Church, chiesa battista della Virginia. Un coinvolgente mix di voci che richiamano il gospel tradizionale ed arrangiamenti anche vicini al jazz, dosati e proposti in atmosfera natalizia.
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DRAMMATICO
RE DELLA TERRA SELVAGGIA Regia di Benh Zeitlin con Q. Wallis, D. Henry,
L. Easterly, L. Landes GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
Hushpuppy è una bambina di cinque anni che vive con suo padre Wink nella comunità di Bathtub (La Grande Vasca), una zona paludosa di un delta del Sud degli Stati Uniti. Wink è malato e sta preparando Hushpuppy a vivere in un mondo dove lui non ci sarà più. Inoltre la Grande Vasca è alla vigilia di un’epica catastrofe con gli equilibri naturali che si infrangono e i sempre più incombenti Aurochs, misteriose creature preistoriche... A metà tra la realtà più dura e il lirismo più magico, ecco uno dei film più belli della scorsa stagione. AZIONE
IRON MAN 3
Regia di Shane Black con R. Downey Jr., G. Pearce,
G. Paltrow, R. Hall, B. Kingsley GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
Continua la divertita e divertente saga di Iron Man che stavolta deve affrontare un nemico la cui forza non conosce limiti e che riesce a distruggere ciò che ha di più caro. L’industriale Tony Stark, alias Iron Man, dovrà così intraprendere un durissimo viaggio in cui metterà alla prova il suo coraggio. Per il terzo episodio della serie s’è deciso di puntare tutto sull’azione e, soprattutto, sulla commedia. Tante, forse troppe, le battute pronunciate da Downey Jr. a cui però, con quella faccia da mascalzone, è facile perdonare sempre ogni eccesso.
DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA
RECENSIONI cinema UN FANTASTICO VIA VAI regia di Leonardo Pieraccioni con Leonardo Pieraccioni, Serena Autieri, Giorgio Panariello, Massimo Ceccherini e Maurizio Battista Genere: Commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
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aveva già fatto nel suo film d’esordio I laureati, raccontando lo spaccato di quattro universitari fuori corso che convivono in un appartamento, tra goliardate e momenti malinconici. Leonardo Pieraccioni torna ad osservare gli studenti per raccontare il cambio di prospettiva dei giovani d’oggi a caccia di futuro. L’attore toscano interpreta il ruolo di un uomo sposato da 16 anni, padre di due gemelle, e con una moglie bellissima, che va a vivere in casa con degli universitari. Due mondi a confronto, tanta ironia e un pizzico di nostalgia.
PHILOMENA regia di Stephen Frears con Judi Dench e Steve Coogan Genere: Drammatico GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
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n film che commuove, rafforza la fede e stimola la riflessione su un passato non da rimuovere ma da razionalizzare. È la storia (vera) di Philomena Lee, adolescente irlandese che negli Anni ’50 viene chiusa in convento perché incinta e privata del suo bambino che finirà adottato. Mezzo secolo dopo la donna, che ha il volto immenso di Judy Dench, non ha ancora smesso di cercare il figlio. Ad aiutarla nella ricerca sarà un giornalista ateo (S. Coogan) con cui la donna instaurerà un dialogo di confronto e aperture su temi “alti“.
INDOVINA CHI VIENE A NATALE? regia di Fausto Brizzi con Diego Abatantuono, Claudio Bisio, Raul Bova, Claudia Gerini, Carlo Buccirosso, Cristiana Capotondi e Angela Finocchiaro Genere: Commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
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na coppia di genitori aspetta l’arrivo della figlia per conoscere il fidanzato di lei, e intorno al tavolo delle feste si radunano una vedova inconsolabile, un fratellastro irrisolto e un uomo che, per la prima volta, vede i figli della sua compagna. A metà tra l’hollywoodiano Indovina chi viene a cena e il monicelliano Parenti serpenti, il film si candida a cinepanettone d’autore: un film “sul” Natale con al centro una delle tante famiglie italiane d’oggi, allargate e ricche di sfumature. Cast di rispetto e script a orologeria per mostrare un’Italia uguale nella sostanza ma diversa nella forma.
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DRAMMATICO
A ROYAL WEEK-END Regia di Roger Michell con B. Murray, L. Linney, O. Williams, E. Marvel
GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
Nel giugno 1939 il presidente Roosevelt e sua moglie Eleanor ospitano il re e la regina di Inghilterra per un week-end nella loro casa sull’Hudson. La prima visita di un monarca inglese in America sarà l’occasione per una speciale relazione tra i due Paesi, ma anche per una profonda comprensione dei misteri dell’amore e dell’amicizia. Sì, perché in queste giornate, così ben raccontate, la grande Storia va a braccetto con i tic e le manie, e anche gli amori, di uno dei presidenti più importanti della storia americana. Murray nei panni di Roosevelt è un interprete sorprendente. DRAMMATICO
PROMISE LAND
Regia di Gus Van Sant con M. Damon, J. Krasinski, T. Guinee, F. McDormand
GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
Damon interpreta Steve Butler, consumato venditore di una multinazionale che acquista i diritti di estrarre gas naturale dai terreni privati. Lo fa però con un sistema traumatico, il cosiddetto fracking, non privo di effetti collaterali soprattutto sulle acque. Ma in tempi di crisi economica i soldi fanno comodo. Così alcuni proprietari accettano, altri lo ostacolano con determinazione. Da una sceneggiatura dello stesso Damon, il film non è una favola ecologista ma un ritratto spietato, anche se apparentemente lieve e ingenuo, dei nostri tempi. DICEMBRE 2013
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ORIZZONTALI 1. Il nome di Wilde; 7. Il Carlo Azeglio economista e statista; 12. Non si può frenarlo; 14. Keanu del film Matrix del 1999; 16. Le savane del Venezuela; 19. Nairobi ne è la capitale; 21. American Music Club; 22. Terry autrice del libro Benvenuta in Paradiso; 25. Sono pari nella ghisa; 26. Insenature della costa spagnola; 28. Un’aiuola profumatissima; 29. Film di Stanley Kubrik del 1960; 33. Ti vedi allo specchio; 34. Un lontano pianeta; 36. Premurosi, solerti; 37. La fine del boa; 38. Far girare come una botte; 40. Non rovesciato; 41. Parlano a voce alta in chiesa; 44. Il Mercato Internazionale del Film e degli Audiovisivi; 46. Compose il Moto perpetuo; 47. Abitano le Hawaii e le Samoa; 51. Un albero dai fiori rosa; 52. Un tipo di meteorite; 53. Nel qual posto; 54. In mezzo ad Avellino; 55. Pesce del Superordine dei Teleostei; 57. Lo è il modo dello sgarbato; 59. Li si ricava detraendo le tare; 61. Ravenna; 62. Imponente castello di Napoli; 64. Minatori che usano esplosivi; 65. Uno dei due Aiace; 67. L’indimenticabile Montand;
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68. Fanno i calcoli a proprio danno! 69. Ama misurarsi; 71. Onlus senza vocali; 72. Un istituto privato d’insegnamento; 73. Uguale nei prefissi; 74. Rischi, azzardi; 75. Fa... sobbalzare i veicoli. VERTICALI 1. Lo consulta chi parte; 2. Breve frazione... del giro ciclistico; 3. La Repubblica di Eva Herzigova; 4. Poco... avveduto; 5. La band giorgiana nata nel 1980; 6. Preparati alla gara; 7. La quinta preposizione; 8. Isernia... sulle automobili; 9. Gli... estremi di Menelik; 10. Il nome della Buck; 11. Ispettorato Nazionale; 12. La fine della libertà; 13. Lo accusa Iago; 15. Si fanno a votazione chiusa; 16. Film di Robert Rossen del 1957; 17. Si crede chissà chi! 18. Una parte del tempio greco; 20. Alterate dall’acidità; 23. Veicoli... rumorosi; 24. Sotto... nei prefissi; 25. Il Timothy del film Gente comune del 1980; 27. Degni di disprezzo; 29. Security Service Investigation; 30. Il re che aiutò Ulisse; 31. Una figlia di Garibaldi; 32. Compagnia Italiana Turismo; 35. Dir bene di qualcuno; 39. Attrezzo agricolo; 42. Il casato della Letizia madre di Napoleone;
43. Sale... arricchito; 44. Frutto per conserve; 45. Stoffa per cappelli; 48. Un lago della Sicilia; 49. Corridoio... percorso dai voli di linea; 50. La fine di Mariù; 51. Impressioni sulla carta; 52. Ha molti ufficiali medici; 56. L’Occidente; 58. Il nome greco di Marte; 59. La via dei ragazzi di un famoso romanzo di Molnar; 60. Collere incontrollate; 63. È duro da rodere; 66. La culla del Sole; 67. Il nome di Brynner; 70. Nell’acqua e nell’aceto; 72. Articolo maschile.
STRUMENTI MUSICALI Lionello
Riportate nello schema il nome dello strumento musicale nascosto in ciascuna frase. Se la soluzione sarà esatta, le lettere che appaiono nelle caselle a bordo ingrossato, lette di seguito, daranno il nome di un altro strumento musicale. 1. Dolce tradizionale; 2. Alte vette inviolate; 3. Visitar la Cornovaglia; 4. Ragazza molto carina; 5. C’è a chi piace l’estate; 6. Far fagotto e andarsene; 7. Far sì che le leggi non si violino.
INDOVINELLO Favolino » Playboy a tempo pieno Va sempre in giro, da mattina a sera, sia con l’acqua o col vento, a quanto pare; fa il raffinato - ma va spesso in bianco! per quanto si dia sempre un “gran” da fare.
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CHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI STUZZICA CERVELLO TEST 1
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Enrico Diglio
a)
b)
TEST 2
c)
Osservate attentamente la sequenza f) e) d) circolare di figure riportata accanto - cioè una sequenza in cui dopo la figura contrassegnata dalla lettera f) si ritorna alla figura iniziale indicata dalla lettera a) - e dite quale delle tre seguenti figure può essere sostituita, secondo un criterio logico da determinare, alla figura contrassegnata dalla lettera f). 1)
2)
Osservate attentamente i seguenti gruppi di figure geometriche e i numeri posti all’interno delle figure più grandi presenti nei primi due gruppi, e dite quale numero, secondo logica, può essere sostituito al punto interrogativo.
3)
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TEST 3 I tre percorsi riportati accanto apparentemente hanno dei punti di contatto, ma non si incontrano mai perché si trovano su piani orizzontali diversi. Li vediamo così perché sono osservati dall’alto. Utilizzando solo lo sguardo, quindi, dite se il punto b) si può raggiungere partendo dal punto d), dal punto e) oppure dal punto f).
a) b) d)
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» Addio, amore...
» Che confusione!
Un bacio silenzioso ed alle spalle la porta ormai s’è chiusa: ed è partita - col suo segreto in cuor - verso il destino per lei segnato dalla breve vita.
C’è un vuoto intorno a me, che devo colmare, mi affido “all’ispirazione” che mi suggerisca una soluzione, insisto, persevero e infine, all’improvviso... eccola, l’ho trovata ed è come se si accendesse una lampadina.
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L’art. 6, comma 8, del D.L. 4/6/2013 n. 63, convertito nella L. 3/8/2013 n. 90, ha imposto di riportare negli annunci di vendita o di locazione di immobili, l’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio globale o dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente. Lo stesso D.L. ha previsto, inoltre (art. 12), che in caso di violazione di tale obbligo, il responsabile dell’annuncio è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000 euro. A tal proposito, evidenziamo che per la pubblicazione accetteremo solo annunci che riportino anche quanto previsto dal suddetto art. 6, comma 8. DICEMBRE 2013
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OroscoPIÙ
SagittariO
» di ALDEBARAN
SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic.
ARIETE 21 mar. » 20 apr.
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Nel lavoro e nelle trattative in genere avranno molta influenza il vostro comportamento e il vostro aspetto. Ci saranno rischi premiati e nuovi amori. Attenti ai colpi di freddo.
BRAD PITT
In questo periodo intenso e movimentato vi accorgerete che non siete soli e che potrete contare sull’aiuto degli altri. Preparatevi per una breve vacanza sulla neve con gli amici più stretti.
CANCRO 22 giu. » 22 lug.
LEONE 23 lug. » 23 ago.
Sarà un mese ricco di nuovi simpatici incontri e viaggi rilassanti. Preferirete trascorrere le feste accanto ai vostri familiari. Attenzione alle spese superflue: sotto l’albero, solo regali utili.
GEMELLI 21 mag. » 21 giu.
Nel mese di dicembre sarete indaffarati nel risolvere vecchi problemi ma non temete: la soluzione non è lontana. Vi attende un simpatico incontro durante le feste.
È molto favorevole la situazione interstellare con il fortunato pianeta Giove. Sarete apprezzati per ciò che farete e i vostri consigli si rileveranno preziosi. Amici e parenti vi colmeranno d’affetto.
VERGINE 24 ago. » 22 set.
L’ultimo mese dell’anno ha in serbo cambiamenti e novità. Non dimenticatevi di inviare gli auguri di Natale per e-mail. La salute va di bene in meglio, ma non esagerate a tavola.
Anche per voi quest’ultimo mese dell’anno sarà protetto da una buona stella. Riceverete tanti auguri anche da parte di chi avevate perso di vista. Un buon modo per riallacciare i contatti.
CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen.
ACQUARIO 21 gen. » 19 feb.
Il Sole entra in Capricorno dando luogo al solstizio, inizio dell’inverno. Ci saranno momenti felici a casa e sarete ospiti graditi di amici e parenti. Siate generosi.
Un dicembre “freddo” che voi però attraverserete con un cuore “caldo”. Sarete affettuosi, cordiali e carismatici. Vi troverete molto bene a casa tra le persone più care.
SCORPIONE 23 ott. » 22 nov. Per tutto dicembre Saturno soggiornerà nel segno assicurando un mese armonioso e fortunato. Alcuni di voi decideranno di passare le feste in un luogo di villeggiatura.
TORO 21 apr. » 20 mag.
BILANCIA 23 set. » 22 ott. Trascorrerete il Natale piacevolmente, accanto ai vostri familiari. Marte vi renderà energici e attivi, ma a volte anche troppo aggressivi. Attenzione a non rovinare il bel clima delle feste.
PESCI
20 feb. » 20 mar. Le stelle vi invieranno raggi confortanti che faranno sparire problemi e ostacoli. Vi troverete bene in compagnia. Se volete godervi le feste, uscite di casa e divertitevi!
SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI
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REBUS (7, 11)
V
I
O
L
A
C
O
R
N
O
Tèndine spiega ZZ a T E = Tendìne spiegazzate
O
C
A
R
I
N
A
C
E
REBUS (6, 1’, 11)
L
E
S
T
A
F
A
G
O
T
T
O
Tea T RO dà; va N guardia = Teatro d’avanguardia
V
I
O
L
I
N
O
INDOVINELLI
TEST 1 - La figura che può essere sostituita a quella contrassegnata dalla lettera f) è indicata con il numero 1. In essa, infatti, come accade per tutte le altre figure della sequenza circolare, il colore dell’angolo in basso a sinistra è uguale a quello dell’angolo in alto a sinistra nella figura che segue; il colore dell’angolo in alto a sinistra è uguale a quello dell’angolo in alto a destra nella figura che segue; il colore dell’angolo in alto a destra è uguale al colore del cerchio situato al centro della figura che segue; il colore dell’angolo in basso a destra è uguale al colore figura a) del quadrato che si trova intorno al cerchio che segue nella figura che segue; il colore del cerchio è la figura f) uguale a quello dell’angolo in basso a destra nella nella figura che segue; e, infine, il colore del sequenza quadrato che circonda il cerchio centrale è circolare uguale al colore dell’angolo in basso a sinistra nella figura che segue nella sequenza circolare. La spiegazione, sopra riportata, può figura f) essere rappresentata graficamente come riportato accanto. TEST 2 - Il numero che può essere sostituito al punto interrogativo è 5. Esso, infatti, permette di rispettare il criterio logico valido per gli altri due gruppi di figure forniti: il numero interno è dato dalla somma del numero dei lati delle figure interne alla quale viene sottratto il numero dei lati della figura esterna di dimensioni maggiori.
5
6 (lati) + 4 (lati) - 5 (lati) = 5
Playboy a tempo pieno = Il mulino (“gran” sta per grano) Addio, amore... = La lettera Che confusione! = L’idea
TEST 3 - Il percorso che conduce al punto contrassegnato dalla lettera b) è quello che parte dal punto d)
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