Dicembre 2014

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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

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Anno XXXVI n. 12 Dicembre 2014 Euro 2.50 - I.P.


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Per i soci 50&Pi첫 un gadget* di benvenuto presentandosi in una delle filiali CheBanca! Elenco su CheBanca.it o chiamando il numero 848 444488 * fino esaurimento scorte


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[anteprime] Quale televisore Schermo a Led/Lcd od Oled? Meglio con l’effetto 3D? Più è grande il video, maggiore sarà il consumo? Qualche consiglio per capire come e cosa acquistare. A pagina 40

Matera 2019 Si è aggiudicata il titolo di prossima Capitale Europea della Cultura, battendo le altre città. Voci, speranze e riflessioni di chi ha cercato la vittoria in nome del Sud. A pagina 34

Antibiotici vs Batteri Mentre la ricerca di nuovi principi attivi è ferma, i batteri stanno diventando resistenti a moltissime delle molecole antibiotiche. Il motivo? L’abuso in diversi settori. A pagina 70

Frutta secca: sfatiamo un mito Al contrario di quanto detto in passato, fa bene: allontana il rischio sovrappeso, protegge da malattie come il diabete, previene tumori e infarti. A pagina 73

L’arte del bon ton nei giorni di festa Il Natale è condivisione, ospitalità... Dalla disposizione della tavola al rito del caffè, i consigli di un’esperta affinché tutto sia perfetto. A pagina 76

ditoriale

[ DI MARIA LAURA

Riflessioni per Natale «...Alcuni di voi hanno detto: questo sistema non si sopporta più. Dobbiamo cambiarlo, dobbiamo rimettere la dignità umana al centro e su quel pilastro vanno costruite le strutture sociali alternative di cui abbiamo bisogno. Va fatto con coraggio, ma anche con intelligenza. Con tenacia, ma senza fanatismo. Con passione, ma senza violenza. E tutti insieme, affrontando i conflitti senza rimanervi intrappolati, cercando sempre di risolvere le tensioni per raggiungere un livello superiore di unità, di pace e di giustizia. Noi cristiani abbiamo qualcosa di molto bello, una linea di azione, un programma, potremmo dire, rivoluzionario. Vi raccomando vivamente di leggerlo, di leggere le beatitudini che sono contenute nel capitolo 5 di san Matteo e 6 di san Luca (cfr. Matteo, 5, 3 e Luca, 6, 20), e di leggere il passo di Matteo 25. L’ho detto ai giovani a Rio de Janeiro, in queste due cose hanno il programma di azione. So che tra di voi ci sono persone di diverse religioni, mestieri, idee, culture, Paesi e Continenti. Oggi state praticando qui la cultura dell’incontro, così diversa dalla xenofobia, dalla discriminazione e dall’intolleranza che tanto spesso vediamo. Tra gli esclusi si produce questo incontro di culture dove l’insieme non annulla la particolarità. Perciò a me piace l’immagine del poliedro, una figura geometrica con molte facce diverse. Il poliedro riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso conservano l’originalità. Nulla si dissolve, nulla si distrugge, nulla si domina, tutto si integra. Oggi state anche cercando la sintesi tra il locale e il globale. So che lavorate ogni giorno in cose vicine, concrete, nel vostro territorio, nel vostro quartiere, nel vostro posto di lavoro: vi invito anche a continuare a cercare questa prospettiva più ampia; che i vostri sogni volino alto e abbraccino il tutto!...» Dal discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti all’Incontro mondiale dei movimenti popolari Roma, 28 ottobre 2014 DICEMBRE 2014

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IN QUESTO

numero

Milano Expo 2015 Tutto quello che c’è da sapere

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DI L. CONTI E W. CA SUL A

Vittorio Storaro Un maestro della fotografia

24

DI PICCI M ANZARI

Invecchiare con successo Tra volontariato e condivisione

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18

DI ANNA M ARIA MELLONI

Rita Levi Montalcini Un libro a due anni dalla scomparsa

32

DI ADEL AIDE VALL ARDI

Il sogno di Matera: Capitale Europea della Cultura 2019

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DI IL ARIA R OM ANO

Moglie e... spazzacamini Un mestiere scelto per amore

38

DI R OMINA VINCI

Mi regalo una nuova Tv Suggerimenti per l’acquisto

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DI LUISELL A BERTI

Alle Isole Galapagos Dove si ispirò Darwin

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60

DI LORIS POR CHERI

Lotta contro la resistenza dei batteri

70

DI GIOVANNA DALL’ONGAR O

Il potere della frutta secca

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Fa bene, è salutare e preventiva

Spazio50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più

Consigli e qualche ricetta

76

DI BARBARA DI SARNO

Fisco DI ALESSANDRA DE FEO

Previdenza DI GIANNI TEL

Guida per malati non autosufficienti A CURA DI 50&PIÙ, FONDAZIONE PR OMOZIONE SOCIALE E ANA STE

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La Domus Aurea >> pag. 63

di Francesco Andreani Arte nel bosco >> pag. 66

di Silvia Toscano

Periscopio >> pag. 6

50&Più segnala >> pag. 91

a cura di Berardo Falcone

di Dario De Felicis

Letteralmente >> pag. 8

Musica & Teatro >> pag. 92

di Giovanna Vecchiotti

di D. De Felicis e M. Sarti

Un’idea, un’invenzione >> pag. 22

Cinema & Dvd >> pag. 93

di Sergio Lanfranchi

di P. Armocida e A. Miccinesi

Avviso ai naviganti >> pag. 37

Giochi >> pag. 94

di Paolo Negrini

di N. Tucciarelli e R. Cento

Click! Selfie >> pag. 43

Stuzzica cervello di E. Diglio >> pag. 95 Bacheca >> pag. 96 Soluzioni >> pag. 98 Oroscopo di Aldebaran >> pag. 98

di Giovanni Orso

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50epiu.it

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DICEMBRE 2014

DI DANIEL A FLORIDIA

LA VOCE DI 50&PIÙ

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Anno XXXVI n. 12 Dicembre 2014

di Alessandro Mascia Addobbi fai da te >> pag. 80

di Valerio M. Urru Libri di Renato Minore >> pag. 90

di Claudio Di Massimo

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Benefico golf >> pag. 68

IN EVIDENZA

Mosaiculture >> pag. 57

Ciao Italia Una generazione in fuga

Anno XXXVI n. 12 Dicembre 2014 Euro 2.50 - I.P.

INSERTO

Diritto alle cure

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A CURA DI LUISELL A BERTI

DI GIOVANNA VECCHIOT TI

Il bon ton delle feste

INCHIESTA

PARLIAMO DI...

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Antibiotici: efficaci o no?

Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per telefono: 06 68134552 Per fax: 06 68139323 Per m@il: redazione@50epiu.it Abbonamenti e Pubblicità Abbonamenti: Telefono 06 68134552 Fax 06 68139323 Pubblicità: Telefono 06 68883260 Rel.Com@50epiu.it


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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi

Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it

ZOOM DI MARIA LAURA RONDINI

Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it Editoriale 50&Più Srl - Amministratori Dante Di Mattia (Presidente) Brigida Gallinaro Marina Gruden Vlach Ines Marangon Giuseppe Martino Procuratore Gabriele Sampaolo Amministrazione Editoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06.6872515 - Fax 06.6872597 mail: editoriale@50epiu.it Direzione e Redazione 00186 Roma - Largo Arenula, 34 Telefono 06.68134552 www.50epiueditoriale.it Stampa e Spedizione Punto Web Srl - 00040 Ariccia (Roma) Via Variante di Cancelliera snc Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Spedizione Poste Italiane SpA Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutela dati Si garantisce la riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’Editore. Le informazioni custodite nell’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la rivista e gli allegati, anche pubblicitari (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali). “Accertamento ADS richiesto per il periodo dall’1/01/2014 al 31/12/2014”

ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

«TEMPO

DI PREVISIONI»

V

i ricordate il Colonnello Bernacca? Fu il vero signore delle notizie meteorologiche; colui che fece scoprire agli italiani l’importanza del tempo e delle previsioni. Non siamo Bernacca ma facciamo previsioni: non ci saranno 80 euro o adeguamenti delle pensioni, la prossima riforma del catasto farà lievitare tutte le tassazioni che gravano sulla casa e sappiamo che è già pronto un ulteriore aumento dell’Iva per fare velocemente cassa. Certo ci sarà qualcuno che degli aumenti non se ne accorgerà neppure, ma tanti, sempre di più, sì! Allora, riguardo ai pensionati, suggeriamo una ricetta applicata soprattutto in Giappone, che di anziani ne ha in abbondanza risultando il Paese più “vecchio” del mondo: affitti ridottissimi agli studenti che si impegnano a fare, nel tempo libero dallo studio, assistenza agli anziani di zona che ne hanno bisogno, spiegano normative, sbrigano pratiche, danno una mano nelle incombenze quotidiane e, se occorre, riparano piccoli guasti. Che dire, mai prima d’ora anziani e giovani sono stati tanto “vicini” nella condizione di disagio. Darsi una mano vicendevolmente è la risposta migliore.

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Finito di stampare: 24 novembre 2014

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Credits foto: flickr.com/photos/atlanta_photo_man/14212195531, flickr.com/photos/janeinman/9030546394, Foto dal sito dell’Atlanta Botanical Garden, Shutterstock, Anibal Trejo/Shutterstock.com, Fausto Renda/Shutterstock.com, andersphoto/Shutterstock.com, Corbis, Masterfile, Matthew Jacques/Shutterstock.com, Karin Hildebrandt Lau/Shutterstock.com, Lilyana Vynogradova/Shutterstock.com, Tips, Contrasto, Olycom, Luckies/Shutterstock.com, Jaroslav Moravcik/Shutterstock.com, Buenavista, Sintesi, Marka. Foto di copertina: Shutterstock. Illustrazioni: Enrico Riposati.

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ERISCOPI

in pillole

A CURA DI BERARDO FALCONE

CONTRO

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Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,

LA DESERTIFICAZIONE L’ INGEGNO DI UN CONTADINO

L’uomo che è riuscito a vincere il deserto Yacouba Sawadogo, contadino del Burkina Faso, è un personaggio eccezionale: è riuscito a vincere la lotta contro la desertificazione del suo Paese, che stava erodendo ettari di foresta. Il metodo (che si chiama “Antica Tecnica dello Zar”), con il quale il contadino è riuscito nell’impresa, è semplice ma ingegnoso al tempo stesso. Si tratta di preparare il terreno durante la stagione secca, scavando piccole fosse e poi ricoprirle di foglie e letame per attirare le termiti. A loro volta, questi animaletti scavano cunicoli sotterranei che trattengono l’umidità e rimineralizzano il suolo. Oggi Yacouba diffonde la sua tecnica il più possibile, grazie alla quale decine di migliaia di ettari di terreno sono tornati coltivabili.

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importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50epiu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!

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Il cassonetto intelligente che aiuta gli animali affamati A Istanbul, in Turchia, se si getta una bottiglia di plastica nei cassonetti si riceve in cambio cibo per gatti e cani randagi. L’ingegnoso cassonetto è stato progettato dalla compagnia turca Pudgeon e finora sta trovando ampio consenso pur non essendo ancora distribuito in maniera capillare. Il meccanismo di trasformazione è piuttosto semplice: prima di gettare la bottiglia di plastica dall’alto, si versa in una ciotola l’acqua residua e, in basso, dal lato del cassonetto, fuoriesce automaticamente una porzione di cibo per gli animali randagi. Un piccolo gesto di civiltà coniugato al rispetto dell’ambiente.


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Una nuova tendenza maschile: il piacere di fare la spesa Addio ai vecchi stereotipi nei quali era solo la donna ad occuparsi di gestione familiare e spesa. Da una recente ricerca condotta dal canale televisivo Discovery Italia, con la collaborazione di The Marketing Lab, emerge una figura maschile più attenta e consapevole verso ciò che si acquista nei supermercati. “Supermen”, questo il nome della ricerca, dimostra che gli uomini non solo sono molto influenzati dalla pubblicità nella scelta degli articoli, ma hanno una grande apertura verso nuovi prodotti da sperimentare in famiglia. In conclusione, il dato più significativo è che il 64% degli intervistati vive il momento della spesa non come un obbligo, bensì come un piacere.

Lavare i piatti? Mai più, grazie al fiore di loto Uno studio di design svedese, in collaborazione con il Kth Royal Institute of Technology di Stoccolma, sta mettendo a punto un progetto grazie al quale sarà possibile evitare di lavare i piatti dopo aver mangiato. Il progetto prevede la manipolazione di una sostanza estratta dal fiore di loto (che ha documentate proprietà idrorepellenti), creando una particolare cera da applicare sui piatti in grado di “respingere” non solo l’acqua, ma anche l’unto e lo sporco in generale. Dunque, a fine pasto, basterà semplicemente inclinare il piatto verso il bidone della spazzatura. Il tutto, in maniera assolutamente naturale.

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Come il cervello reagisce alla tua canzone preferita I ricercatori dell’Università del North Carolina e della Wake Forest School of Medicine di Winston-Salem (Usa) hanno scoperto cosa succede al nostro cervello quando ascoltiamo una canzone che ci piace. Esaminando le risonanze magnetiche funzionali (fMRI) di alcuni volontari, si è scoperto che mentre ascoltavano il loro genere musicale preferito, si attivava una rete di aree cerebrali chiamate default mode network, che iniziavano a produrre riflessioni mentali introspettive. Inoltre, la canzone amata, agisce direttamente sulla zona dell’ippocampo, la struttura cerebrale dove risiedono memoria ed emozioni. Non importa quale genere musicale si ascolti: ciascuno è artefice del proprio viaggio emotivo.

L’incredibile cascata di fulmini venezuelana Uno spettacolo maestoso, suggestivo e unico al mondo, quello che si verifica sopra il fiume Catacumbo in Venezuela. Solo in questa specifica zona, infatti, si verificano imponenti tempeste di fulmini che si ripetono fino a 160 volte all’anno e durano anche 10 ore per notte, per un totale di 1,2 milioni di fulmini all’anno, visibili anche a 250 miglia di distanza. I turisti che hanno avuto modo di assistere all’evento naturale assicurano che sembra di assistere ad un quadro vivente; con saette luminose che sfrecciano al buio, colori variopinti e l’inconfondibile aria che profuma di ozono. Gli abitanti del posto non si stupiscono più, abituati come sono a tale spettacolo.

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Un vestito da sposa totalmente biodegradabile Nell’insolito concorso “Annual Cheap Chic Toilet Paper Wedding Dress Contest”, la studentessa americana Olivia Mears ha vinto il primo premio per aver realizzato un intero abito da sposa con carta igienica. Un vestito bellissimo e delicato, all’apparenza sembra composto da tessuti pregiati; solo guardandolo da vicino ci si rende conto della stranezza. Per confezionarlo, la Mears ha utilizzato undici rotoli di carta igienica, circa trenta metri di scotch e molta colla. Senza dimenticare le venti ore di accurato lavoro sartoriale.

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Piccoli, semplici gesti quotidiani Gentile Direttore, in una delle mie quotidiane incursioni su internet, mi sono imbattuta in una notizia apparentemente banale, ma che forse così banale non è. Marcelo Avatte è un italo-cileno che vive a Santiago; il suo mestiere è quello dell’hairstyle, ovvero si occupa di capelli. Ha una bella impresa e, immagino, regali un po’ di felicità alle donne che frequentano il suo salone di bellezza. Cosa c’è che rende così interessante la storia di Marcelo? Il fatto che fra le persone a cui dona un sorriso ci siano anche giovani e giovanissime, persino bambine, affette da cancro a

cui la chemioterapia ha causato la perdita dei capelli. Come lo fa? Realizzando per loro una parrucca di capelli veri e regalandogliela. Ha iniziato questa piccola “attività collaterale” (se così possiamo chiamarla) nel 2009 quando anche il proprio figlio, sottoposto allo stesso trattamento, ha subìto la medesima sorte. Finora Marcelo ha regalato 300 parrucche: le ultime ad una bambina di 5 anni e ad una ragazza di 14. Ripeto, sembra una banalità, ma vedere le foto di quelle due creature, che finalmente potevano toccarsi di nuovo i capelli mi ha molto commossa. Ed erano felici. Veramente felici. ALESSANDRA ARAGONESE

In realtà non è affatto una banalità, signora Alessandra. I capelli hanno una simbologia che va ben oltre la semplice acconciatura. Avere una folta capigliatura è da sempre indice di forza, di virilità, se maschi, di attrazione e di fertilità, se femmine. Non dimentichiamo che la forza di Sansone era tutta nei suoi capelli, potenza che perse all’istante quando gli furono tagliati con l’inganno. Nel ‘700 i nobili e i sovrani indossavano enormi parrucche, ricche di boccoli e spilloni per affermare la loro supremazia sociale; gli indiani d’America, invece, ritenevano che il coraggio e l’audacia di un guerriero risiedessero nello scalpo, e l’unico modo per umiliare il nemico era quello di strapparglielo. Tutti simbolismi, certo, ma in realtà il gesto fatto da Marcelo Avatte va ben oltre il semplice regalo. La perdita dei capelli a seguito della chemioterapia, non è solo la semplice scomparsa di qualcosa che ti abbellisce il viso: è l’evidenza della malattia stessa, è l’essere messi di fronte ad una realtà dalla quale non ci si può sottrarre. Si può avere l’influenza o il raffreddore, il mal di stoma-

8I 50epiu.it I DICEMBRE 2014

co o il torcicollo: durano qualche giorno e poi tutto torna come prima. Quando ti sottoponi ad una terapia salvavita sai che hai di fronte a te un cammino lunghissimo da percorrere, sai che non puoi più negare l’evidenza, non puoi affermare che tutto sia uguale ad un anno fa, a dieci anni fa. I capelli cadono e tu non puoi fermarli. Improvvisamente ti sembra di avere un arto fantasma: continui a scostare quella piccola ciocca ribelle che ti cade sugli occhi mentre inizi a leggere, o istintivamente ti

copri la testa quando arriva una folata di vento... Ma ti accorgi che ormai sono piccoli, semplici gesti, che fanno parte di te, che raccontano di una quotidianità per il momento interrotta. È per questo che le foto delle due bambine l’hanno tanto colpita, signora Alessandra: perché erano felici di essere tornate a vivere la normalità. Un semplice gesto d’amore ha permesso loro di cancellare la sofferenza contingente in attesa di un futuro migliore. Nel quale accarezzeranno i propri capelli.

SCRIVETECI A: Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per fax: 06 68139323 Per m@il: g.vecchiotti@50epiu.it

RICORDA CHE NON SEI SOLA DIFENDI LA TUA LIBERTÀ, INIZIA A RISCRIVERE LA TUA VITA » 1522 è il numero verde

«Per avere dei capelli belli lascia che un bambino vi passi le sue dita una volta al giorno» Audrey Hepburn

che il Ministero per le Pari Opportunità ha istituito per fornire ascolto e assistenza alle donne vittime di violenza. Attivo 24 ore su 24 e gratuito, garantisce l’anonimato.


Ăˆ un DM CE - Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione del 08/09/2014. Offerta valida fino al 31/12/2014

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LE CITTÀ PIÙ COLORATE DEL MONDO Rosso, giallo, blu, rosa... Le case, vicine le une alle altre, rallegrano gli occhi ed il cuore. Come accadeva ai pescatori che dal mare potevano riconoscere la propria dimora, dipinta in uno dei colori dell’allegria. Abbiamo riunito alcune città che conservano questo messaggio di felicità, per fare un colorato giro del mondo.

ITALIA, EUROPA E NON SOLO... Alcune sono italiane, altre appartengono all’Europa, ma anche in molti angoli del pianeta ci sono città che raccontano una storia multicolore. Eccone alcune.

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BURANO ITALIA

}

Adagiata di fronte a Venezia, fa parte delle famose isole della Laguna. Qui si realizza il merletto più pregiato al mondo, e le ricamatrici ancora oggi danno prova della loro abilità.

{PROCIDA} ITALIA

Insieme ad Ischia e Capri, compone il gruppo di isole poste nel Golfo di Napoli. Di origine vulcanica, regala insenature, spiagge ed un mare cristallino di impareggiabile bellezza.

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}

MANAROLA ITALIA

Frazione di Riomaggiore, fa parte di quel gioiello italiano conosciuto come Le Cinque Terre, in Liguria. Fondato nel XII secolo, da qui inizia la famosa “Via dell’Amore”.


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{BERGEN} NORVEGIA

Fa parte delle antiche città anseatiche ed è considerata la “porta” dei fiordi norvegesi. Vivace culturalmente, è circondata da una natura rigogliosa e incontaminata.

{

}

COPENAGHEN DANIMARCA

Capitale della Danimarca, è tra le città europee all’avanguardia, anche se è riuscita a conservare un volto antico. Un mix di passato e futuro, che le regala un fascino particolare.

{SANTORINI} GRECIA

Riconoscibile per le sue case bianche abbarbicate sulla roccia, si trova nell’arcipelago delle Cicladi. Ha una storia antichissima alle spalle, fatta di civiltà perdute e luoghi leggendari.

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JODHPUR INDIA

}

Seconda città del Rajasthan, conserva gioielli architettonici da scoprire tra palazzi, fortezze, templi. Famoso è il suo antico quartiere, il “Blue city”, con le case color indaco.


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DALLA COLLANA “LE PERLE DELLA MEMORIA”

L’emigrazione italiana a cavallo tra ’800 e ’900

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LE PERLE DELLA MEMORIA N. 7

ITALIANA { L’EMIGRAZIONE A CAVALLO TRA ’800 E ’900 }

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❏ Socio 50&Più - Tessera n° ❏ Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA)

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Settimo volume de Le Perle della Memoria, L’emigrazione italiana a cavallo tra ‘800 e ‘900 custodisce le memorie di questo fenomeno rendendo omaggio ad alcuni artefici dello sviluppo del nostro Paese. Oggi che per l’Italia l’emigrazione si è trasformata in immigrazione, non possiamo dimenticarne la sofferenza connessa e l’utilità da queste derivata sia per i Paesi di origine che per quelli ospitanti. Un modo per ricordare ma, soprattutto, per imparare a vivere in un mondo senza confini, gli uni accanto agli altri, in un “villaggio globale”.

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GIOVANI, e in fuga DALL’ITALIA

S

ono 94.000 - cifra superiore ai flussi in ingresso nel nostro Paese dei lavoratori stranieri immigrati - gli Italiani che si sono trasferiti all’estero nello scorso anno: circa 15.000 in più rispetto al 2012, una variazione del 16,1%, un trend che non sembra destinato a fermarsi ma che appare di gran lunga sottodimensionato rispetto alla reale consistenza delle partenze che in questo momento caratterizzano l’Italia. I nuovi emigrati sono soprattutto giovani, fra i 18 e i 34 anni, con una leggera prevalenza degli uomini rispetto alle donne, e non sposati. È questo l’identi-

[ INCHIESTA DI

«Sono sempre di più i connazionali che per studio, carenza di lavoro o assenza di prospettive future, lasciano l’Italia in cerca di “nuove possibilità” all’estero»

kit che emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo 2014 della Fondazione Migrantes, che delinea le caratteristiche della mobilità dei nostri connazionali di oggi verso Paesi stranieri. A differenza di quanto accadeva negli anni del boom economico e dell’emigrazione interna, oggi la regione dalla quale si parte di più è la Lombardia (16.418 nel 2013) e la destinazione preferita è la Gran Bretagna, tanto che il Consolato Generale Italiano a Londra ha pubblicato sul sito un manuale pratico di orientamento alla vita in Inghilterra e Galles, un “Primo approdo” (così è stato de-

+ 19,2% è la crescita delle migrazioni dall’Italia verso altri Paesi registrata dal 2012 al 2013 (Fonte: Migrantes - Rapporto Italiani nel Mondo 2014 )

DANIELA FLORIDIA ]

nominato il progetto) per tutti coloro che, arrivati nel Regno Unito, vogliono sapere come aprire un conto, trovare una casa in affitto, iscriversi all’università o registrarsi all’Aire, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero. L’Aire, infatti, contiene i dati dei cittadini italiani che intendono risiedere o risiedono all’estero per un periodo superiore ai dodici mesi e vogliono esercitare alcuni diritti, come quello di voto: se è vero che non tutti coloro che potrebbero farlo si registrano (secondo alcune stime, solo 1 su 4, e probabilmente non fino a quando non si è ancora certi della durata del trasferimento), da questi archivi emergono dati e realtà attraverso le quali si può leggere la storia del nostro Pae-

se. Nel mondo sono 4.482.115 i cittadini italiani residenti all’estero iscritti all’Aire al 1° gennaio del 2014: il 52,1% è di origine meridionale - più di 1,5 milioni del Sud e circa 800mila delle Isole - mentre il 32,6% (quasi 1,5 milioni) è partito dalle regioni del Nord. Quasi 700mila, infine, coloro che hanno dichiarato di essere originari di una regione del Centro Italia. Rispetto a questo universo che rappresenta l’insieme dell’emigrazione recente e più antica, è interessante notare che nel 2013 le regioni che hanno visto partire più residenti, dopo la Lombardia, sono state il Veneto e il Lazio. Da un lato una conferma di quanto la crisi e la disoccupazione stiano colpendo il nostro Paese, » DICEMBRE 2014

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INCHIESTA

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UN MONDO DI OPPORTUNITÀ

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«Alessandro Palma si è trasferito per motivi di studio negli Stati Uniti nel 2011. Ci racconta come e perché ha scelto di non tornare» ma dall’altro anche il segnale di un ceto medio che ha un sogno nel cassetto, un progetto che vuole realizzare, una stanchezza diffusa rispetto a quello che viene definito, da chi va via, un Paese immobile. Il Centro Altre Italie, il portale delle migrazioni Italiane, descrive “le mobilità italiane del XXI secolo” come “La meglio Italia”, in una ricerca nella quale si sottolineano le differenze dei nuovi emigranti - che si informano attraverso blog e social network, o che al posto del telefono usano Skype da quelli del secolo scorso. A cominciare dalle motivazioni: oltre alla ricerca di lavoro, si emigra per studiare, cercare una migliore qualità della vita o, perché no, per amore. Non compare mai, tra le cause o i motivi che portano alla decisione di la-

sciare il Paese, quella di mandare i soldi a casa: la parola “rimessa“ non figura in questa emigrazione. Al contrario di quello che succedeva nel secolo scorso, quando con le rimesse e i soldi mandati in patria, si manteneva la famiglia rimasta, si compravano o si facevano costruire - con l’idea, magari di tornare - grandi case nei Paesi d’origine. Case che, invece, oggi forse vengono utilizzate solo per le vacanze, se all’inizio di quest’anno si contavano 878.209 cittadini italiani residenti all’estero che hanno superato i 65 anni d’età (dei quali ben 142.787 ultraottantacinquenni). Gli over sessantacinquenni, fra gli iscritti all’Aire, continuano infatti ad aumentare rispetto alle altre classi di età (dal 18,8% del 2010 al 19,6% del 2014). CONTINUA A PAG. 16

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lessandro ha tutte le caratteristiche del nuovo migrante, 31 anni, iscritto all’Aire, vive stabilmente all’estero da 3 anni, prima per studio, poi per lavoro, ora anche - come ci dice lui stesso - per una differente qualità della vita. In realtà con gli studi si era già portato avanti, a Roma, con una laurea e un dottorato in fisica e, un lavoro, quando ha deciso di andarsene, lo aveva già, in Enel, dove era entrato come fisico per essere poi “riconvertito“ in un ruolo legato al business. Oggi lavora a New York, in una grande azienda internazionale di consulenza, e collabora con un’associazione no profit, Prize4life (www.prize4life.it), che si occupa di ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla). Alessandro, da quanto tempo vivi fuori dall’Italia? Ho lasciato l’Italia, in particolare Roma, nel 2011, per conse-

guire un Mba (Master in Business Administration) presso la Harvard Business School di Boston. Prima del 2011 avevo trascorso brevi periodi all'estero, soprattutto in Svizzera durante il dottorato di ricerca, ma non mi ero mai trasferito stabilmente in un altro Paese. Cosa ti ha portato all’estero? Sono sempre stato attratto dall’idea di confrontarmi con una realtà diversa da quella italiana. Ritengo che immergersi in una cultura ed un sistema differenti costituisca uno strumento estremamente efficace per meglio comprendere la realtà da cui si proviene, per delinearne i pregi, i difetti o semplicemente le caratteristiche in relazione a come si vive, si pensa, si lavora altrove. Nel 2011 ho lasciato Roma con una prospettiva aperta sull’opzione di tornare in Italia al termine dell’Mba: ero fiducioso che l’espe-

»

INVECCHIARE IN TERRA STRANIERA, IL CASO DELL’AUSTRALIA

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econdo recenti proiezioni demografiche, nei prossimi decenni la popolazione australiana subirà un considerevole cambiamento in seguito all’aumento dell’indice di invecchiamento dei suoi abitanti: nel 2011 le persone con più di 65 anni superavano il 13% della popolazione. Questo tasso di invecchiamento è particolarmente elevato per le comunità nate all’estero con un bagaglio culturale e linguistico diverso da quello angloaustraliano, tanto che nel 2021 rappresenteranno oltre il 30% di tutta la popolazione australiana di età superiore ai 65

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anni. Fra le comunità immigrate, quella italiana rappresenta il gruppo con il maggior numero di ultrasessantacinquenni, di gran lunga superiore alle comunità greca, tedesca e cinese. Nel 2011 dei 185.393 nati in Italia residenti in Australia, circa due terzi (108.542) erano in una fascia di età superiore ai 65 anni. Nel corso degli anni, il governo australiano ha progressivamente ampliato la propria politica di assistenza domiciliare per aiutare sia gli anziani anglofoni, sia quelli di estrazione linguistica e culturale diversa a rimanere a vivere nella propria abitazione il più a lungo

possibile. Recenti studi, però, hanno ripetutamente dimostrato che l’utilizzo dei servizi di assistenza pubblica è più basso tra i gruppi di immigrati (...). Una peculiarità del caso italiano consiste nella convinzione da parte del governo australiano che i bisogni degli anziani trovino risposte più adeguate all’interno della rete familiare e, in particolare, nella relazione genitori anziani-figli adulti (...). I figli, infatti, si prendono cura dei genitori direttamente all’interno della casa paterna (...)». Estratto da: Sintesi del Rapporto Italiani nel Mondo 2014, Fondazione Migrantes


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rienza all’estero mi avrebbe aiutato a scegliere l’Italia a mente fresca, con cognizione di causa, e non come opzione di default. Alla fine dei due anni, però, ho deciso di rimanere "fuori"… Cosa ti ha spinto a proseguire il tuo percorso negli Stati Uniti o comunque all’estero? Una serie di elementi ha contribuito alla mia scelta di rimanere negli Stati Uniti. Da un punto di vista professionale, il Paese offre opportunità eccellenti per giovani pronti a lavorare seriamente e ad assumersi responsabilità che vengono assegnate in base a principi meritocratici. Qui si lavora duro, ma sono stato sorpreso di vedere quanto alta sia allo stesso tempo la “qualità della vita“, quanto efficienti siano i servizi ai cittadini e quanto spiccato sia il senso di comunità di una Nazione che è spesso vista come una allegoria dell’individualismo. Gli Usa sono anche un Paese con una diversità straordinaria. In particolare le grandi città come New York o San Francisco sono un crogiuolo di culture, etnie e percorsi di vita, ed ho deciso di cogliere l'opportunità di vivere a contatto con questa diversità.

Certamente nessuna realtà è perfetta: anche gli Usa, come l’Italia, devono fare i conti con problemi economici, politici e sociali di varia natura. Nel complesso, però, è una realtà che trovo estremamente stimolante e in cui mi trovo a mio agio, motivo per cui credo rimarrò qui a lungo termine... Il tuo futuro come e, soprattutto, dove lo immagini? Il “dove“ è la parte più facile! Direi in una grande città su una delle coste degli Usa: New York, San Francisco o Los Angeles. Vivere in una grande città multiculturale e ricca di eventi e realtà da offrire è per me un requisito indispensabile. Nonostante io senta la mancanza della famiglia e dei miei amici di sempre, che vivono in Italia o in altri Paesi esteri, le opportunità qui sono troppo interessanti per lasciarle andare... Sul “come“ le cose si fanno meno prevedibili: il mercato del lavoro qui è tanto vivace quanto fluido, e nuove opportunità vanno e vengono continuamente... Vediamo cosa riserva il futuro!

Dove sono gli emigrati italiani oggi

Chi sono gli emigrati italiani oggi

(Infografiche: Migrantes - Rapporto Italiani nel Mondo 2014)

IL REGNO UNITO È IL PIÙ AMBÌTO Primi 20 Paesi per cittadini italiani iscritti all’Aire durante il 2013 per solo espatrio (Valori assoluti, anno 2014). Paese v.a. Paese v.a. Regno Unito 12.933 Venezuela 1.505 Germania 11.731 Austria 1.356 Svizzera 10.300 Paesi Bassi 1.260 Francia 8.405 Cinese, Repub. Popolare 1.000 Argentina 7.496 Irlanda 920 Brasile 5.472 Emirati Arabi Uniti 917 Stati Uniti d’America 5.267 Lussemburgo 731 Spagna 4.129 Romania 562 Belgio 2.554 Svezia 508 Australia 1.904 Altri Paesi 13.566 Canada 1.610 Totale 94.126 Fonte: Migrantes-Rapporto Italiani nel Mondo. Elaborazione su dati Aire.

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INCHIESTA

Cittadini italiani iscritti all’Aire durante il 2013 per solo espatrio per classi di età (Valori assoluti, anno 2014).

Fonte: Migrantes-Rapporto Italiani nel Mondo. Elaborazione su dati Aire.

» SEGUE DA PAG. 14 Significativo il caso dell’Australia, dove i due terzi degli italiani residenti ha più di 65 anni (vedi box). E quello dell’Argentina che, oltre a poter essere definita la seconda patria degli Italiani - poiché è il Paese dove risiede la più ampia comunità di cittadini al di fuori dello Stivale (725.005 gli iscritti all’Aire) -, conta fra questi un significativo aumento degli ultrasessantacinquenni e la più ampia presenza, fra tutti i Paesi del mondo, di cittadine italiane residenti all’estero (379.551 in Argenti-

na su 2 milioni e 100mila nel mondo, il 17,6 % del totale). Oggi l’Argentina è al quinto posto fra le destinazioni per espatri dall’Italia, ma è ancora il primo dei Paesi extraeuropei verso cui si sono diretti i nostri migranti nel 2013: viene da chiedersi se qualcuno degli oltre 7.000 espatriati verso la terra del Tango, lo scorso anno, non sia stato attratto anche dall’idea di approdare in un Paese dove la possibilità di incontrare qualche parente, o affine, non è poi così remota.

Sono 4.482.115 gli italiani iscritti all’Aire al 1° gennaio 2014, in proporzione il 7,5% dei residenti nel nostro Paese (Fonte: Migrantes - Rapporto Italiani nel Mondo 2014)

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TE QUIERO, ARGENTINA

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n Argentina l’economia è stagnante e l’inflazione è in aumento, come ha certificato l’Economist non più tardi di ottobre, dopo che il 31 luglio ha fatto tecnicamente default, cioè bancarotta (ma, hanno spiegato gli economisti, a differenza del 2001 - quando il Paese è stato messo in ginocchio - questo è stato un default selettivo). Le statistiche ufficiali danno un’economia in crescita, anche se su 165 imprese intervistate, come riporta sempre l’autorevole settimanale inglese, il 33% ha ammesso di aver licenziato personale. Tuttavia, l’Argentina continua ad attrarre nuovi immigrati: 7.000 nel 2013 solo dall’Italia, esercitando un fascino che ha radici lontane e che non sembra perdere intensità con il tempo. È difficile dire cosa conta di più nell’immaginario collettivo, e in quello degli italiani in particolare quando pensano all’Argentina, tante e tali sono le suggestioni che arrivano da questo Paese. Per chi ha un passato più “barricadero”, la mente corre al Che, un mito mai tramontato. E nessuno dimentica Evita Peron, una donna che ha lasciato il suo segno nella storia, amata o conte-

stata, ma considerata comunque un simbolo del Paese. Un altro mito, el pibe de oro, Diego Armando Maradona ha fatto conoscere in tutto il mondo i colori della sua squadra, il Boca Juniors, blu e oro, azul y oro, con la sua tifoseria, più popolare rispetto a quella del River Plate, e il “suo” stadio, la Bombonera. Ed oggi è un altro argentino - neanche a dirlo - di lontane origini italiane, Lionel Messi, ad essere considerato fra i migliori calciatori al mondo e di tutti i tempi. Per i più romantici e passionali questo Paese del Sudamerica è la patria del tango, delle milonghe, come sono chiamate le piste da ballo dove questo genere, fatto di musica e danza tanto struggenti (nostalgia della patria lontana?) quanto eleganti, è nato. Per non parlare delle portegne, le donne della capitale come Belen Rodriguez, anche lei originaria di Buenos Aires -, donne fatali, inconfondibili per eleganza, fascino, portamento, sguardo. Chi ama la letteratura e ha letto Chatwin o Sepulveda, avrà sognato la Patagonia, ai confini del mondo. Altri si sono immaginati nei panni dei gauchos, inseguendo bestiame nella pampa sconfinata. Ma, nella realtà, cosa fanno e cosa hanno trovato oggi in Argentina i nuovi emigranti? Lo abbiamo chiesto a due italiani recentemente trasferitisi a Buenos Aires.


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«Un Paese che non perde il suo fascino, nonostante le difficoltà»

ISTITUTO DI PATRONATO E DI ASSISTENZA SOCIALE

Intervista a Lorenzo Troiano - Età 31 anni Precedente attività: pizzaiolo senza lavoro Attuale attività: cameriere in una pizzeria a Buenos Aires Intervista a Luciana Pandolfi - Età 28 anni Precedente attività: commessa in un negozio di abbigliamento e scarpe. Attuale attività: collaborazione part-time in uno studio di traduzioni. Da quanto tempo non vive più in l’Italia? Cosa l’ha spinto a lasciare il nostro Paese? Lorenzo - Ho lasciato l’Italia a marzo di quest’anno, per venire in Argentina, già con una offerta di lavoro. Luciana - Ho lasciato l’Italia a Maggio 2013. Sono andata prima in Germania, a Colonia, dove lavoravo come cameriera in un bar, dato che parlo un po’ di tedesco, inglese e spagnolo. Ma non mi sono trovata bene nè con i tedeschi, nè per la vita che facevo. Poi mi hanno parlato dell’Argentina, di come si vive in questo Paese e, a febbraio di quest’anno, insieme ad una amica siamo venute qui. Ha qualche “appoggio”, un parente anche alla lontana o amici/conoscenti che l’hanno aiutata o la stanno aiutando ad inserirsi? Lorenzo - Vivo a casa di mia zia (è stata lei a trovarmi il lavoro), anche se fra poco andró a vivere da solo perché sono riuscito a trovare un appartamento in affitto. Luciana - Purtroppo no, ed é dura. Come vive la comunità italiana in Argentina? Lorenzo - Gli italiani si sono inseriti perfettamente. Praticamente nelle famiglie italiane non si usa la nostra lingua, tutti parlano spagnolo.

All’inizio riuscivo a comunicare soltanto con mia zia, in dialetto napoletano. Adesso comprendo perfettamente lo spagnolo e mi faccio capire abbastanza bene. Luciana - Non ho contatti particolari con i connazionali, e quindi esperienza diretta, ma so che in questo Paese tutte le comunitá sono integrate. Cosa l’ha portata a scegliere proprio l’Argentina? Lorenzo - C’ero già stato sette anni fa e il posto mi era piaciuto tantissimo. Poi, il fatto di avere parenti dove poter stare per i primi tempi ed una offerta di lavoro hanno fatto tanto. Luciana - Mi avevano parlato delle abitudini della gente, del modo di vita. Qui le persone sono libere, tutti si danno del “tu”, si vestono in modo piú informale, c’è più calore e gentilezza. Questo rende la vita più semplice, nonostante i problemi economici e di sicurezza. Ha trovato quello che cercava? Lorenzo - Sì. Mi sono innamorato dall’Argentina, qui mi sento libero. Anche se è un Paese con tanti problemi, e anche seri, posso dire che ho trovato il mio posto nel mondo. Luciana - Non ancora, non credo di restare definitivamente in Argentina.

Pensioni estere

Pensioni italiane

Consulenza per l’immigrazione Certificati di Esistenza in Vita Supplemento Pensione

Riconoscimento cittadinanza italiana RED EST

50&PiùEnasco l’Istituto di Patronato e di Assistenza Sociale al fianco dei cittadini italiani e stranieri nell’ottenimento di prestazioni a carattere sociale e previdenziale.

L’ASSISTENZA DEL PATRONATO È GRATUITA Le nostre sedi all’estero ARGENTINA Buenos Aires La Plata

SVIZZERA 0054 11 43831736 Ginevra 0041 22 3214535 0054 22 14242331 USA AUSTRALIA Fort Lauderdale 001 954 630 0086 Perth 0061 8 64680197 URUGUAY Sydney 0061 2 97128911 0059 82 5076416 Melbourne 0061 3 93810620 Montevideo CANADA BELGIO Burnaby B.C. 001 604 294 2023 Bruxelles 0032 2 5341527 Toronto Ont. 001 416 652 3759 BRASILE Hamilton Ont. 001 905 318 4488 San Paolo 0055 11 3259 1806 St. Catharines Ont. 001 905 646 6555 Florianopolis 0055 48 3222 2513 Woodbridge Ont. 001 905 266 1866 Porto Alegre 0055 51 3022 2720 Oakville Ont. 001 905 338 6667 Montreal GERMANIA San Leonard Qc. 001 514 2525041 Monaco Di Baviera 0049 89 74640814 Riviere Des Prairies Qc. 001 514 4946902 Ville Lasalle Qc. 001 514 6675592


SOCIETÀ

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1,7 miliardi

6 mesi

160.000

di euro sono gli investimenti destinati al sito espositivo.

la durata dell’Expo Milano, dal 1° maggio al 31 ottobre 2015.

è la media dei visitatori

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giornalieri attesi.


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[ ATTUALITÀ DI LUNA

CONTI ]

CIBO: LA SFIDA DEL FUTURO «Garantire cibo e acqua al mondo, aumentare la sicurezza alimentare, tutelare le biodiversità del pianeta: saranno alcuni degli argomenti affrontati nel corso dell’Expo Milano 2015. Sei mesi di eventi - dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 - tra convegni, mostre e dibattiti dedicati al tema centrale: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”»

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130 i Paesi che esporranno nel corso della

manifestazione.

ra il 1851 quando Londra ospitò la prima esposizione universale. The Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations ovvero la “Grande Esposizione delle opere dell’Industria di tutte le Nazioni”, svoltasi ad Hyde Park dal 1º maggio all’11 ottobre 1851, fu la prima di una lunga serie di esposizioni universali. Per capire che cos’è Expo Milano 2015 e cosa si intende per esposizione universale, leggiamo sullo stesso sito: «È un’Esposizione Universale di natura non commerciale (dunque non è una fiera), organizzata dalla Nazione che ha vinto una gara di candidatura e prevede la partecipazione di altre Nazioni invitate tramite canali diplomatici dal Paese ospitante (...). Ogni Esposizione Universale è dedicata a un tema di interesse universale, si realizza in un sito appositamente attrezzato ed è un’occasione di incontro e condivisione che promuove un’esperienza unica di partecipanti e visitatori attraverso la conoscenza e la sperimentazione innovativa del tema. Il ruolo di un’Esposizio-

ne Universale più che esporre le maggiori novità tecnologiche è orientato all’interpretazione delle sfide collettive cui l’umanità è chiamata a rispondere». Se l’ultima Expo, quella del 2010 tenutasi a Shanghai (e ricordata come la più costosa e con il maggior numero di partecipanti), ha avuto come tema “Città migliore, vita migliore”, e la prossima (a Dubai nel 2020) si occuperà di “Connettere le menti, creare il futuro”, quella dell’Expo Milano 2015 è davvero una sfida alla quale non ci si può sottrarre: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Da un lato un bambino allattato dalla madre, dall’altro il profilo della Terra vista dallo spazio: è questa l’immagine simbolo della campagna di comunicazione di presentazione dell’Expo Milano 2015, partita il 2 novembre, nella quale si sottolinea che “Cibo è Vita” - come recita Antonio Albanese l’attore comico voce narrante di spot Tv e radio. Il tema sarà declinato partendo dalla considerazione che l’alimentazione è, innanzitut-

to, l’energia vitale del Pianeta necessaria per uno sviluppo sostenibile, basato su un corretto e costante nutrimento del corpo, sul rispetto delle pratiche fondamentali di vita di ogni essere umano e sulla salute. Ma è anche tradizione, innovazione e creatività. E su queste tematiche si sviluppano l’impianto e le strutture architettoniche dell’Expo. Fra le attrazioni principali delle Esposizioni, d’altronde, ci sono i padiglioni nazionali gestiti dai Paesi partecipanti, che si aggiungono ai padiglioni tematici dell’Organizzazione. Storicamente ogni esposizione è stata sempre caratterizzata da particolari strutture, divenute simbolo dell’evento, nonché talvolta della città organizzatrice o del Paese organizzatore stesso. Basti pensare alla Tour Eiffel, costruita per l’Esposizione Universale del 1889 di Parigi; l’Atomium, un monumento che si trova nel parco Heysel di Bruxelles e costruito per l’Esposizione del 1958 o, per rimanere a casa nostra, alla stessa Fiera di Milano, lanciata per l’esposizione del 1906 o al quartiere romano dell’Eur, costruito in previsione dell’Esposizione Universale del 1942 (che non si svolse mai a causa della Seconda Guerra Mondiale). Ma l’Expo è molto altro ancora, un insieme di eventi, targati “Expo in Città 2015”, che si terranno nell’area metropolitana milanese durante il semestre dell’Esposizione Universale. Ad una prima selezione sono già oltre 200 le iniziative che daranno » DICEMBRE 2014

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SOCIETÀ

EXPO A VENEZIA: ACQUA È VITA vita, in 184 giorni, a circa 7.000 appuntamenti quotidiani tra mostre, concerti, spettacoli, convegni scientifici, eventi sportivi, festival, rassegne, manifestazioni sui temi agroalimentari e sociali, iniziative ed eventi pubblici e privati in “edizione speciale Expo“. Non a caso la guida Best in Travel 2015, della famosissima casa editrice turistica Lonely Planet, fra le 10 città da visitare assolutamente nel 2015 tributa a Milano addirittura il terzo posto, proprio per l’Expo 2015, e al futuro visitatore suggerisce: «Esplora il Future Food District, osserva le dimostrazioni culinarie, passeggia tra i musicisti e i ballerini di strada o concediti delle degustazioni di vino notturne. In passato le Esposizioni Universali hanno fatto conoscere o reso popolari cibi oggi onnipresenti come lo zucchero filato, i coni gelato e gli hamburger. A Milano potrai scoprire cosa mangeremo tra 50 anni». E se i negozianti della Confcommercio meneghina con il progetto “Ambassador“ avranno l’opportunità di farsi ambasciatori di Expo in Città e Expo Milano 2015, diventando infopoint e punti di riferimento per i cittadini e turisti, con vetrofanie, loghi, insegne e materiale informativo a disposizione dei clienti, persino il Carnevale di Venezia, si ispirerà, in anteprima, al tema dell’Expo 2015 (vedi Box).

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Su un tema come “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”, l’acqua - risorsa fondamentale per la vita ma anche un bene limitato tanto da essere definito “oro blu” - non poteva non essere protagonista. Il Comitato Expo Venezia, un’associazione che comprende più di settanta fra enti, istituzioni, soggetti pubblici e privati, guidati dal presidente delegato, Matteo Zoppas, il segretario esecutivo, Piero Rosa Salva, e il segretario operativo, Roberto Crosta, ha quindi identificato nell’acqua il tema di partecipazione all’Expo 2015. Infatti, chi meglio di Venezia - non solo per la collocazione assolutamente unica della città, ma con tutto il suo territorio di bacino lagunare, di corsi fluviali, di terme e di falda - poteva affiancare all’Expo un articolato programma di esposizioni, attività esperienziali, convegni e innovazioni tecnologiche tutte dedicate all’elemento fondamentale per la vita? Da qui Aquae Venezia 2015, la collaterale di Expo Milano 2015 dedicata all’acqua e promossa da Expo Venice S.p.a., in programma a Venezia tra maggio e ottobre 2015, che vedrà come momenti principali “Pianeta Acqua”, un ciclo di tre fiere dedicate a sistemi di bonifica, irrigazione, contrasto alla desertificazione, recupero di aree inquinate; e “Acqua e Vita”, ciclo di convegni scien-

tifici dedicati al benessere e alla salute. Ma l’Expo a Venezia ha ispirato anche il tema del carnevale 2015, che è stato definito “La festa più golosa del mondo” e sarà l’omaggio veneziano all’esposizione universale che porrà all’attenzione internazionale oltre al tema del nutrimento del pianeta, anche quello della valorizzazione delle tradizioni culturali. Venezia, a partire dal 31 gennaio fino al 17 febbraio 2015, proporrà infatti un ricchissimo carnet di performance, spettacoli e manifestazioni collegate anche all’enogastronomia ed ai suoi prodotti d’eccellenza. La “machina” scenica di Piazza San Marco, il Gran Teatro, sarà impreziosita con trionfi di cibo e ghirlande di vegetali; allestimenti e rievocazioni sceniche all’Arsenale riproporranno il rapporto della città di Venezia col cibo: i mercati, i grandi banchetti, gli arrivi affascinanti di cibi esotici che da Venezia si diffusero in tutta Europa. Grazie alla collaborazione con i Musei e le Collezioni veneziane, inoltre, saranno proposti itinerari culturali tematici di visita, aperture straordinarie, mostre temporanee dedicate ai cicli di opere che testimoniano la cultura materiale connessa al cibo a Venezia; itinerari iconografici incentrati sul cibo nei luoghi del sacro; spettacoli teatrali e di commedia; favole per bambini tra fantasia e golosità.


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COME CAMBIA MILANO DI

L‘

WINDA CASULA

Expo è ormai alle porte, e anche Milano fa i conti con un restyling profondo che negli ultimi anni, in vista dell’appuntamento, ha portato ad una rivoluzione urbanistica. E non solo dove sorge il polo espositivo. Dal Portello al Centro Direzionale Garibaldi a Porta Nuova, la città ha cambiato aspetto: nella zona dell’ex Fiera Campionaria, il quartiere espositivo dei primi del Novecento - tra piazza Giulio Cesare e piazzale Carlo Magno - non esiste più, ed è stato sostituito dal progetto Citylife, con grattacieli firmati da architetti di fama internazionale, un parco pubblico e un Museo d’Arte Contemporanea. Il lunapark e gli spazi incolti vicino alla stazione Garibaldi sono ormai un ricordo, e anche la mobilità pubblica è in fase di potenziamento, con le nuove linee della metropolitana che collegheranno l’aeroporto di Linate con il quartiere Lorenteggio (Linea 4), e lo Stadio di San Siro con Monza (Linea 5). Lo stato dei lavori può essere seguito su: www.metropolitanamilanese.it. Porta Nuova ha cambiato completamente lo skyline del capoluogo lombardo, e ha coinvolto nella progettazione oltre 20 architetti provenienti da 8 Paesi diversi, con soluzioni architettoniche altamente innovative. Basti citare il Bosco Verticale dello Studio Boeri, nominato fra i cinque grattacieli più belli del mondo all’International Highrise Award 2014: si

«La città è in fermento da tempo, presa dai preparativi necessari ad accogliere un evento di tale portata. Tutto, o quasi, è pronto: nuove linee della metropolitana, immense aree espositive, teatri, parchi pubblici e spettacolari grattacieli, firmati da architetti di fama internazionale, come il Bosco Verticale o la Torre Diamante...»

tratta di due edifici residenziali da 110 e 80 metri d’altezza, costruiti nei Giardini di Porta Nuova, su cui crescono oltre mille esemplari di piante. Per gli architetti che hanno realizzato il progetto, la sfida è stata quella di coniugare le esigenze abitative di una città come Milano con la sostenibilità ambientale. Ancora in fase di sviluppo, invece, i lavori dei tre grattacieli delle archistar Arada Isozaki, Zaha Hadid e Daniel Libeskind. La prima torre, soprannominata “il dritto”, conta cinquanta piani per 207 metri di altezza, e dovrebbe essere completata in primavera, pronta ad ospitare gli uffici di Allianz. Per la seconda, “lo storto” di Hadid, che diventerà la sede delle Generali, bisognerà aspettare il 2017; per il Libeskind, “il curvo”, il 2018. Di grande impatto anche la Torre Diamante, completata nel 2012 e alta 140 metri, dalla caratteristica sommità sfaccettata come una pietra preziosa. Questo grattacielo è opera di Lee Polisano, dello studio Kohn Pedersen Fox, e ha ottenuto la certificazione LEED Gold per la sostenibilità ambientale. Nel Centro Direzionale sorge la Torre Unicredit, che con i suoi 231 metri d’altezza è il palazzo più alto d’Italia. Il progetto è firmato da César Pelli che ha realizzato attor-

no ad una piazza circolare poi dedicata a Gae Aulenti, anche altri due edifici, la Torre B, alta 100 metri, e la torre C, alta 70 metri. La particolarità della piazza è di essere rialzata rispetto al livello stradale, per formare un unico blocco architettonico con le costruzioni intorno. Di forma circolare e 100 metri di diametro, è stata arricchita da un’installazione di Alberto Garutti: le 23 trombe dorate che collegano i piani interrati con la superficie e consentono di percepire i suoni; e dal Solar Tree, un albero tecnologico che fa luce ad energia solare, progettato da Loss Lovegrove e donato da Artemide alla città. Un’altra zona dove il recupero urbano ha cambiato il volto della città è Porta Genova, fra via Tortona e il Naviglio Grande. Qui, un luogo fatto di spazi industriali è diventato uno dei quartieri più effervescenti, dove si incontrano creatività, arte e cultura. L’ex stabilimento della Nestlè, ad esempio, è rinato come Teatro Armani grazie al progetto di recupero del giapponese Tadao Ando, come pure la vecchia sede della General Electric oggi è il Superstudiopiù, un capannone da 7mila metri quadri che ospita esposizioni ed eventi.

LO SPAZIO ESPOSITIVO: UN CHILOMETRO DI ESPERIENZE Il sito espositivo è stato progettato da architetti di fama internazionale come Stefano Boeri, Jacques Herzog e Ricky Burdett, e si sviluppa secondo un grande viale centrale, il Decumano, che diventa luogo di collegamento fra il centro urbano e la periferia, lungo il quale tutti i Paesi partecipanti potranno presentare le proprie esperienze in un chilometro di esperienza sensoriale, fra degustazioni ed eventi culturali legati al cibo e al benessere. A circondare l’area, di circa 100 ettari, un canale che richiama la rete meneghina dei Navigli e che permetterà a tutte le strutture di ristoro e agli spazi commerciali dedicati ai visitatori di avere la vista sull’acqua. Quattro sono i luoghi più importanti del sito: la Collina, che ospiterà l’ecosistema mediterraneo; la Piazza D’Acqua, un bacino circondato da gradinate da 3mila posti, vicino al Palazzo Italia, l’Expo Center (costituito da un auditorium, una performance area e un palazzo degli uffici) e l’Open Air Theatre, struttura da 9mila posti per le cerimonie ufficiali. DICEMBRE 2014

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Quasi 3 milioni

«è il numero complessivo di brevetti depositati presso l’Ufficio Italiano Brevetti, a partire dal 1° gennaio 1980»

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[ CURIOSITÀ DI

SER GIO L ANFRANCHI

]

PICCOLI OGGETTI, GRANDI INVENZIONI «Scoperte, trovate, intuizioni. Ce ne sono tantissime, tutte intorno a noi; qualcuna ci ha anche cambiato la vita. Un breve sguardo agli uomini che hanno realizzato oggetti di uso quotidiano e un tuffo nella Storia» INVENZIONI STORICHE

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gliorata alla Barclays Bank che, fiutando l’affare, si prese i diritti e costruì a Londra il primo sportello automatico. Se la fotocamera digitale ha rivoluzionato le nostre vite è anche merito di Steve Sasson, ingegnere della Kodak che nel 1974 creò un prototipo di “macchina fotografica senza pellicola”; la risoluzione era solo di 100x100 megapixel. L’invenzione salva-vita dell’airbag la dobbiamo a tale John Hetrick che nel 1952, dopo aver sfiorato un’incidente con l’auto, ebbe l’idea di creare un dispositivo che gonfiasse un cuscino sul volante. Giocate a carte? Sappiate che il primo mazzo è arabo, il cosiddetto Mulûk wa-Nuwwâb conservato a Istanbul, e risale tra il XIII e XIV secolo. Di casi ne esistono migliaia e dimostrano che chiunque abbia una buona intuizione (e una dose di fortuna) può diventare un geniale inventore.

DALLA TAVOLA DI UN RE, LA RIVOLUZIONE NEL MANGIARE

Tra tutte le invenzioni che hanno rivoluzionato il mondo occidentale, quella della forchetta rimane la più straordinaria. Già a partire dal XIII secolo si utilizzava il punctorium ligneum, un arnese simile ad un forchettone di legno che aveva due o, più spesso, tre rebbi. Solo molto più tardi - intorno al 1700, a Napoli - appare l’evoluzione della forchet-

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e ci fermiamo un attimo a riflettere, viviamo ed interagiamo quotidianamente con oggetti dei quali non sappiamo quasi niente; chi li ha inventati, la loro storia, la loro evoluzione. Ad esempio, il cerotto è stato ideato nel 1921 da Earle Dickson, impiegato alla Johnson&Johnson, che vedendo sua moglie ferirsi facendo i lavori domestici, si inventò piccoli pezzi di garza su un rotolo di nastro adesivo da chirurgo. La Johnson&Johnson si propose di commercializzare il brevetto, che da allora frutta 30 milioni di dollari l’anno. Quando facciamo un prelievo con il bancomat ignoriamo che, nel 1939, Luther George Simjian brevettò la Bankmatic Automated Teller Machine, una macchina in grado di erogare banconote anche quando la banca era chiusa. Ma i tempi non erano ancora maturi e l’invenzione non ebbe successo. Solo nel 1965 John Shepherd-Barron ripropose un’idea mi-

ta come la conosciamo adesso, per opera di Gennaro Spadaccino, ciambellano di re Ferdinando II, per permettere al re di mangiare piatti con pasta lunga. Per par condicio con il mondo orientale, invece, possiamo ricordare che le bacchette per mangiare risalirebbero addirittura al 1600 a.C., durante l’impero della dinastia Shang in Cina.


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che si dimostrò un ottimo aiuto per ritrovare il benessere fisico. Le virtù delle erbe officinali sono un “soccorso naturale” per quanti vogliono prevenire i piccoli disturbi quotidiani. L’esclusiva formulazione di Padre Raineri rappresenta oggi la salutare riscoperta di una antica tradizione, preziosa per depurare l’organismo e quando si sente il bisogno di un aiuto che unisca tutto il bene della natura, al buon sapore dell’amaro.

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VITTORIO

A 11 ANNI STUDIAVO GIÀ FOTOGRAFIA, A SEDICI FACEVO ANCHE PRATICA.

POI, IL DIPLOMA E I PRIMI LAVORI... A FARE “ALTRO” CREDO DI NON AVER MAI PENSATO

STORARO {

CRESCIUTO NEL MONDO DEL CINEMA GRAZIE A SUO PADRE, PROIEZIONISTA IN UNA NOTA CASA CINEMATOGRAFICA ITALIANA, OGGI È TRA I PIÙ AUTOREVOLI DIRETTORI DELLA FOTOGRAFIA CON ALLE SPALLE TRE OSCAR E TANTI ALTRI PREMI INTERNAZIONALI

DI PICCI M ANZARI

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enso che l’immagine, come linguaggio del cinema, sia formata dal conflitto e dall’armonia di due elementi fondamentali della nostra vita: la luce e l’ombra. Non si deve avere paura delle ombre, in senso visivo e non solo. Fanno parte della nostra esistenza. Significano solo che più oltre c’è la luce», dice Vittorio Storaro, considerato da molti il più autorevole direttore della fotografia nella cinematografia internazionale. Con lui abbiamo avuto la fortuna di visitare la mostra “Scrivere con la luce”, che Viterbo gli ha dedicato in occasione della XVIII Edizione del Festival teatrale Quartieri dell’arte. È accompagnati dalle sue descrizioni, dai ricordi, dalle spiegazioni tecniche, dalle considera-

zioni umane che abbiamo guardato le immagini esposte, nate quasi tutte in occasione delle riprese di pellicole ormai celebri, e siamo riusciti ad intravedere il complesso mondo intellettuale del maestro. Abbiamo percepito non solo la profondità della visione tecnico-creativa, ma il coincidere e il sovrapporsi di sentimenti, cultura e sensibilità che si fondono in un risultato finale fonte di stupore e ammirazione. Sia nei film da lui realizzati che nelle foto-quadro esposte a Viterbo che riunvano - si tratti di Apocalypse now, di Dick Tracy, di Caravaggio o dell’Orlando Furioso - più elementi di fotogrammi diversi, creando una quasi emblematica ricapitolazione della storia narrata nella pellicola. Pronto a raddrizzare un caval-


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VITTORIO STORARO

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letto e a mettere sotto miglior luce un’immagine esposta, Storaro è stato disponibile al dialogo e attento alle domande. Aver vinto tre premi Oscar nel 1980 per Apocalypse Now di Francis Coppola, nel 1982 per Reds di Warren Beatty e nel 1988 per L’ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci, e tanti altri premi internazionali, aver ricevuto lauree honoris causa e cittadinanze onorarie in tutto il mondo e l’essere oggetto di numerosi libri e tesi di laurea, non ne ha alterato la sorridente pacatezza e l’entusiasmo per il suo lavoro. Ha iniziato la professione molto giovane ed è una sorta di figlio d’arte. Ha mai pensato di fare altro? A casa mia, con mio padre proiezionista alla Lux Film, all’epoca una delle più importanti case cinematografiche italiane, sono cresciuto nel cinema. Ricordo quando papà proiettava le pellicole sul muro del giardino

«Noi, scrittori di luce, vogliamo conseguire e produrre le emozioni che desideriamo esprimere e poi suscitare nello spettatore. Quanto fanno il musicista e lo scrittore, noi lo creiamo con la luce e i colori e dobbiamo essere consapevoli dell’onda emozionale che questi trasmettono»

[ IN APERTURA, VITTORIO STORARO SUL SET DEL FILM “MAOMETTO” DEL REGISTA IRANIANO MAJID MAJIDI. IN BASSO, UN’IMMAGINE DE “L’ULTMO IMPERATORE” ESPOSTA ALLA MOSTRA. SOPRA, L’ALLESTIMENTO DELL’EVENTO “SCRIVERE CON LA LUCE”, IN GRECIA. ]

di casa o quando non avevo ancora dieci anni e trascorrevo ore nelle sale di proiezione della Lux mentre lui lavorava. A undici anni già studiavo fotografia in un istituto tecnico romano e a sedici facevo anche pratica in uno studio fotografico. Poi sono passato al Centro Sperimentale di Cinematografia dove ero lo studente più giovane e lì mi sono diplomato nella Sezione Ripresa Cinematografica. A ventuno ero operatore di macchina da ripresa con il regista Daniele D’Anza e a ventisei assistente operatore in Prima della rivoluzione, film d’esordio di Bernardo Bertolucci (con cui inizia una lunga e fruttuosa collaborazione, ndr). Come direttore della fotografia ho cominciato nel 1969 con Franco Rossi in Giovinezza, giovinezza. A fare “altro” credo di non aver mai pensato e, comunque, non me ne sono certo pentito. Perché non ama es«Il Cinema è la sere definito “diretdecima musa tore della fotograproprio perché si fia” e sostiene sia imnutre delle “arti” portante riconoscedi tutte le altre, re a chi se ne occupa unite nel dare un diritto d’autore? vita all’opera Il set di un film è cocinematografica» me un’orchestra. Ci sono vari elementi a suonare e spesso ottimi solisti: dal compositore delle musiche allo scenografo, dal creatore degli effetti speciali al costumista e naturalmente a noi che ci occupiamo delle immagini, della loro resa, dell’atmosfera suggerita dal colore. Ma il direttore è solo uno: il regista che coordina il lavoro di tutti per condurli alla meta. L’importante è andare in armonia nella stessa direzione. Il Cinema è la decima musa proprio perché si nutre delle “arti” delle altre, unite nel daDICEMBRE 2014

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INTERVISTA VITTORIO STORARO [ STORARO SUL SET DI “APOCALYPSE NOW”, FILM CHE GLI HA GUADAGNATO UN

OSCAR NEL 1980. NELLA PAGINA ACCANTO, SOPRA, IL SUGGESTIVO SOVRAPPORSI

DEL VOLTO DEL CINE-FOTOGRAFO CON ELEMENTI DELLA CLASSICITÀ ANTICA; SOTTO, CON BERNARDO BERTOLUCCI SUL SET DE

re vita all’opera cinematografica. Il termine corretto per indicare il mio lavoro dovrebbe essere, come negli Usa, Cinematographer, cioè “Cine-fotografo”. Perché il fotografo si occupa di una sola immagine e, invece, nel cinema le immagini sono tante e in movimento. Riguardo al riconoscimento del diritto d’autore, attribuito a sceneggiatori e registi, andrebbe considerato che senza il nostro contributo non c’è immagine e, quindi, non c’è cinema. Allora perché non riconoscerci il ruolo di co-autore? Oltre al libro L’Arte della Cinematografia, Lei è autore di Scrivere con la luce, tre volumi esteticamente impeccabili e opere fondamentali non solo per conoscere il suo percorso professionale, ma per chi voglia avvicinarsi allo studio della magia dell’immagine. Lei racconta anche dell’illuminazione improvvisa che Le ha cambiato la vita e di come si possa scrivere con la luce e con il suo contrario: l’ombra. Il termine “foto-grafo” deriva dal greco e indica la grafìa, cioè la scrittura attraverso la luce. Lo stesso va-

«La mia vita, tutte le mie conoscenze, tutto me stesso sono come le tessere di un mosaico, messo insieme nel tempo e fatto anche di opposti. Per sapere chi sono cerco un equilibrio fra questi»

CHI È VITTORIO STORARO

UN UOMO IN CERCA DELLA LUCE La notorietà mondiale arriva nel 1980 con il primo premio Oscar per Apocalypse Now, seguito da altri due. Ma la sua carriera, iniziata ventenne, vanta film altrettanto importanti. Da L’uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento (1970) a Ultimo tango a Parigi di Bertolucci (1972); da Malizia di Samperi che rivela Laura Antonelli (1973) a Novecento di Bertolucci (1976); da Ladyhawke, regia di Richard Donner (1985), a Dick Tracy di Warren Beatty (1990); dalle collaborazioni con Carlos Saura al Rigoletto di Marco Bellocchio e ai tanti lavori teatrali e televisivi, alle mostre, agli stage e master class internazionali. Di notevole bellezza il dvd dedicato a Caravaggio realizzato con il critico d’arte Maurizio Calvesi e una serie di cortometraggi sulla storia della Romanità. Fra le ultimi realizzazioni il Calendario 2015 realizzato per la Polizia di Stato e acquistabile nelle diverse Questure. Storaro intende sottolineare le “arti”, cioè le capacità del Corpo e il ricavato sarà devoluto all’Unicef per il sostegno alle problematiche nelle Repubbliche Centro Africane.

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“L’ULTIMO IMPERATORE”. ]

le per il “cinefotografo” che trasforma un concetto narrativo in un racconto concetto-visivo. Attraverso la luce e il suo opposto si possono “scrivere” infinite storie. Penso alla luce e anche all’ombra e al loro utilizzo come lessico e punteggiatura fondamentale del vocabolario cinematografico. Per me la “folgorazione” visiva è avvenuta entrando per caso nella Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma e scoprendo il ciclo pittorico di San Matteo dipinto da Caravaggio. In particolare La Vocazione di San Matteo, con quella scena di osteria tagliata a metà da un fascio di luce che sembra dividere due mondi, è una visione prospettica che anticipa di quattro secoli l’arrivo della fotografia. Ero appena diplomato e credevo di sapere tutto. Ma conoscevo solo la tecnica e mi accorsi di quanto, invece, ignoravo e dovevo studiare. Proprio alla Vocazione ci siamo ispirati con Coppola quando cercavamo il modo per introdurre sullo schermo la prima immagine del Colonnello Kurtz in Apocalypse Now. Quando emerge lentamente dal buio in una giungla primordiale che ricorda i quadri del Doganiere Rousseau. Un ruolo interpretato da un ormai obeso e sfatto Marlon Brando, mirabile attore, ma irriconoscibile rispetto al fascinoso interprete da me fotografato, nel 1972, ne L’ultimo tango a Parigi di Bertolucci. È sempre l’arte a ispirarmi attraverso il Paolo Uccello della Battaglia di San Romano in Addio fratello crudele di Patroni Griffi o Botticelli per l’Orlando Furioso di Ronconi. Impossibile per me prescindere dal legame fra arti figurative e cinema e dallo studio di filosofia, letteratura, musica. La tecnica da sola non bastava e ancora oggi non basta. Cosa pensa allora delle nuove tecnologie digitali e dei film in 3D? Con mio figlio Fabrizio abbiamo messo appunto un sistema di ripresa Univisium che si basa su sistemi digitali. Impossibile arrestare il progresso. E perché poi? Le cose cambiano. Oggi non siamo più ”innocenti” ma consapevoli: l’immagine la “vediamo”. Prima potevamo avere idea del risultato finale solo grazie a esperienza, capacità di visione futura e mestiere. L’elettronica ha azzerato una serie di studi tecnico-pratici e di passaggi realizzativi necessari prima di poter vedere concretizzato quanto cercavamo di ottenere. Ora premi un bottone e la macchina digitale fa tutto da sola: l’immagine è lì, davanti a noi. E siccome si “vede” con la corretta messa a fuoco, si pensa che sia quella giusta. Ma non è così. Per ogni racconto cinematografico serve quella adatta, e per ottenerla occorre conoscere i “significati” della visione. Così da sapere come modificarla fino a raggiungere quanto noi, scrittori di luce, vogliamo conseguire e produrre, le emozioni che desideriamo esprimere e poi suscitare nello spettatore. Quanto fanno il musicista e lo scrittore noi lo cre-


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What a wonderful world

iamo con la luce e i colori e dobbiamo essere consapevoli dell’onda emozionale che questi trasmettono. C’è una drammaturgia nell’uso della luce e dell’ombra, la nostra parte inconscia. Entrambe vanno utilizzate in modo espressivo. È questo che cerco di far capire ai giovani. Qual è il Suo rapporto con loro? Ottimo. Per diversi anni ho insegnato a L’Aquila all’Accademia Arte e Scienze dell’Immaginazione, chiusa dopo il terremoto. Tengo diverse master class e seminari in vari Paesi e vedo giovani interessati e desiderosi di apprendere. Ricordo sempre loro che c’è un passato da studiare e riconoscere. Solo conoscendolo saranno più consapevoli di chi sono e dove vogliono andare. Anche per saper dire di no. Come ho fatto io, anche quando ero agli inizi e avevo già una famiglia da mantenere ma difendevo le mie scelte. I miei libri sono nati come strumento di aiuto e studio. Per far capire come tutti i miei film indichino un percorso personale professionale a cui, volendo, ci si può ispirare. Il testo L’arte della cinematografia è nato invece per sottolineare il valore del lavoro di chi ci ha preceduto realizzando la fotografia di film che considero parte della storia della Settima arte, essenziali nella mia formazione. Fra i numerosi analizzati: Metropolis di Lang (1927), con la fotografia mirabile in bianco e nero di Rittau e Freund; Via col vento di Fleming (1939), con la fotografia di Hernest Haller, dove per la prima volta al colore vengono contrapposte le ombre, ottenendo così un forte impatto drammatico; Quarto potere di Welles (1941), con la fotografia di Gregg Toland; infine, l’insuperabile 2001: Odissea nello spazio (1969) di Kubric, con la fotografia di Alcott e Unsworth. Il libro è un omaggio a chi con pochi mezzi meccanici e manualità ha realizzato dei capolavori. I Suoi molteplici impegni in giro per il mondo sembrano un modo per contraddire il passare del tempo. È così? Certo gli anni vanno via sempre più veloci, ma la passione per il lavoro resta. Così pure la voglia di sperimentare, studiare, conoscere. Ogni progetto è una porta che si apre su mondi e culture da esplorare: la Cina con L’ultimo imperatore, la Russia per Pietro il Grande, il deserto ne Il tè nel deserto. Ho la fortuna di essere un eterno studente. La mia vita, tutte le mie conoscenze, tutto me stesso sono come le tessere di un mosaico, messo insieme nel tempo e fatto anche di opposti. Per sapere chi sono cerco un equilibrio fra questi. Sono ancora in cammino.

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SOCIETÀ

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ECCO LA VERA “RIVOLUZIONE”:

IL RAPPORTO TRA GENERAZIONI

Gli over 65 rappresentano circa il 17% della popolazione europea. (Fonte: Osservatorio Europeo del Social Housing)

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Le competenze acquisite nel corso della vita sono un bene prezioso da trasmettere alle giovani generazioni.

ggi Fausto ha 78 anni, ma ne aveva solo 38 quando, nel 1974, ha cominciato a dedicarsi al volontariato. In quegli anni, organizzò un gruppetto di ragazzi che, armati di vernice e pennelli, cominciarono a bussare alle porte di alcuni anziani di Omegna, quelli segnalati dai servizi sociali, perché in situazione di isolamento e di bisogno. «Le serve un’imbiancata? Vuole una mano?». Silenzio. Qualche porta che si apre e poi, un istante dopo, viene sbattuta. Un giorno, finalmente, il gruppetto di volenterosi, l’anonima

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«Nel 1974, ad Omegna, un gruppo di ragazzi, con pennelli e vernice, bussa alle case di alcuni anziani in difficoltà. Qualche porta si apre, richiudendosi subito, ma poi la diffidenza passa. In breve aumentano le abitazioni da imbiancare ed escono fuori i desideri, le necessità e i sogni di una generazione lasciata a se stessa»

Entro il 2050 si prevede che, in Europa, gli over 65 raggiungeranno i 150 milioni. [ ATTUALITÀ DI (Fonte: Eurostat)

bra una squadra di veri imbianrestauri, riesce ad accedere a una chini. La curiosità alla fine prevadelle case, si mette al lavoro e le sulla difficerca di rimetdenza, le pertere a nuovo, sone a cui dao forse solo di «Collaborare re una mano rinfrescare, fra generazioni aumentano, i un’abitazione può ribaltare ragazzi sono da troppo le prospettive soddisfatti. tempo chiusa e fare in modo che Tra una pareal mondo. Si te da dipinsparge la voi sogni diventino gere e un serce, la curiosità obiettivi reali» ramento da cresce. Da sistemare, si dietro le tenconcedono una pausa, due de qualcuno guarda quel grupchiacchiere, un caffè, l’occasiopetto di persone che va e viene ne per conoscere i padroni di con scale, bidoni, rulli. Non sem-

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ANNA MARIA MELLONI ]

casa. Si compie una rivoluzione: quei vecchi sono un mondo tutto da scoprire: storie, esperienze, rimpianti... desideri. A partire da quella prima esperienza, Fausto scopre di avere un talento innato come animatore sociale. Da quel momento, e per i quarant’anni successivi, il suo lavoro come volontario si caratterizzerà per un impegno costante nella ricerca e nella realizzazione dei progetti delle persone anziane che incontrerà nell’ambito dell’associazione che decide di fondare, la Pro Senectute di Omegna.


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«Avrei tanto voluto suonare, ma le mie mani piene di calli…». Fausto si mise allora alla ricerca di altre persone che avevano lo stesso sogno nel cassetto e di un Maestro che le potesse guidare. Lavorando con costanza per lungo tempo, il gruppo di anziani formò un’orchestra, che suonò per anni, anche in alcuni importanti teatri del nord Italia. Fausto si imbatté anche nel sogno di un vecchio montanaro che da sempre voleva per la sua città un Percorso Vita. In quegli anni, infatti, Omegna era priva di strutture sportive a disposi-

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SEMPRE AL SERVIZIO DEGLI ALTRI

ggi, rispetto a quel 1974, sono cambiate molte cose: il numero di persone anziane, il mondo del lavoro, le condizioni di salute di chi invecchia, l’aspettativa di vita dopo la pensione, l’intraprendenza del volontariato. Anche Fausto è cambiato, oggi ha quasi 80 anni, le cicatrici di molte malattie, una carriera importante abbandonata con 13 anni di anticipo per realizzare un sogno. Cosa l’ha indotta, a soli 52

zione dei giovani. Individuata una collina sovrastante la cittadina, si costituì un gruppo di sei anziani che lavorò per realizzare un sentiero di 2.000 metri, con massicciate, ponti, scalinate. Il legname, l’acqua, i sassi, il cemento e gli attrezzi furono trasportati a braccia. Nelle 13 piazzole ricavate sul sentiero furono costruiti e collocati attrezzi in legno. Cinque anni più tardi, il Percorso Vita fu consegnato dagli anziani al sindaco della città perché potesse farne dono ai giovani e agli sportivi. In seno all’associazione vennero

anni, a lasciare la sua attività professionale? Dopo 15 anni di lavoro sul campo, è nata l’idea di dar vita a un centro per raccogliere e diffondere i progetti che, in Italia e all’estero, hanno aiutato le donne e gli uomini a vivere bene le loro vecchiaie. Volevamo contrastare quell’immagine degli anziani che li vorrebbe sempre fragili, destinatari di assistenza. Le ore rubate al lavoro non bastavano più, ho quindi deciso di dedicarmi a questo pro-

formati altri volontari, perché lavorassero con le persone anziane con un approccio animativo. La specificità di questa esperienza è costituita dalla continua ricerca delle idee degli anziani. Si andava a cercarle per realizzarle: le capacità degli animatori aiutavano a dar corpo alle aspirazioni delle persone coinvolte. Il successo di tante iniziative è sicuramente legato al carattere locale degli interventi e all’ambizione di voler realizzare ogni progetto autofinanziandosi, senza avvalersi di sostegni esterni.

getto, sempre in regime di volontariato, a tempo pieno. Questo Centro è nato, col nome di Centro Maderna, nell’agosto 1988 e ha cessato la sua attività nell’estate 2013. Ha chiuso a causa dell’attuale crisi economica, nell’indifferenza delle istituzioni. Unica testimonianza della sua esistenza il grosso pacco di messaggi ricevuti da tutta Italia, messaggi nei quali ci veniva chiesto di non interrompere il servizio informativo, prezioso per tutti colo- » DICEMBRE 2014

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STORIE DI QUOTIDIANA SOLIDARIETÀ

«È proprio quando la crisi morde di più che bisogna continuare a favorire lo scambio e la solidarietà. Ad esempio, trasferendo conoscenze fra giovani e non»

ÀTEIRADILOS ANAIDITOUQ ID EIROTS

SOCIETÀ

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ro che si prendono cura degli anziani. Quindi adesso è il momento di tirare i remi in barca? Al contrario, questo è il momento di andare avanti, cercando di sviluppare la solidarietà e lo scambio tra generazioni. Quando ero giovane lavoravo per aiutare le persone più vecchie a mantenere un ruolo nella comunità, a realizzare i loro progetti, o addirittura i loro sogni. Oggi anch’io sono vecchio e non voglio, non posso pensare che gli anziani siano visti solo come un peso: pensioni da pagare, malati da assistere... Se negli Anni ’70 e ‘80 proporre agli anziani di impegnarsi a favore della collettività, rinunciando al meritato riposo, era in controtendenza e suscitava, non di rado, reazioni di autentico stupore se

[ IN QUESTA PAGINA, ALCUNI VOLONTARI ALL’OPERA PRESSO L’OASI DELLA

VITA BAGNELLA, AD OMEGNA, SUL LAGO D’ORTA; QUATTRO RAGAZZI AFRICANI, APPRENDISTI NELLA REALIZZAZIONE DEI MURETTI A SECCO; LA PREPARAZIONE DI UN’AREA CON ALCUNI

DI

MURETTI A SECCO DIROCCATI E IL LORO RESTAURO PRESSO IL PERCORSO

VITA MONTE ZUOLI A BAGNELLA. IN ALTO, FAUSTO, MENTRE PARTECIPA ALLA RISTRUTTURAZIONE DEI MURETTI. ] SUL

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non di ostilità, oggi la chiamata all’impegno è un imperativo assoluto: gli anziani hanno consegnato alle generazioni più giovani un mondo profondamente depauperato, di risorse, di occasioni, di ideali e di speranza. Occorre mettersi al servizio di coloro che possono aver bisogno del nostro aiuto e delle nostre competenze. Da giovani ci occupavamo di anziani, da anziani possiamo occuparci dei giovani. E di tutti coloro che possono avvantaggiarsi della nostra esperienza. Ci può fare un esempio? Ad Omegna, dal 25 aprile di quest’anno, sono ospiti 37 profughi africani. Ci è stato chiesto di proporre a queste persone delle attività socialmente utili. Per non vedere i ragazzi africani impegnati sempre e solo in umili incombenze di pulizia o facchinaggio, abbiamo pensato di proporre il restauro di muretti a secco, un’ottima palestra per impegnare gli anziani come maestri e per insegnare ai ragazzi un’arte spendibile, domani, in quasi tutti i Paesi d’Europa. Perché, dovunque ci sono delle montagne, ci sono strade e sentieri da sostenere. E dovunque si voglia rendere piana e coltivabile una riva scoscesa, è necessario radunare i sassi e, con questi, erigere il muretto di contenimento a valle. Mi piacerebbe sapere che, del breve soggiorno qui da noi, questi ragazzi porteranno via un buon ricordo. E la capacità, che è un’arte, di costruire e riparare questi muretti. Così un giorno, quando girerà il vento, avranno un’abilità in più da mettere sul tavolo. Cosa accomuna le persone con cui ha lavorato in questi anni? La ricerca del nuovo credo, del mai vissuto. Ci sono persone che non sono portate per un progetto di massa, ma dimostrano tutta la loro disponibilità quando possono cimentarsi in un impegno in qualche modo fuori del comune. Per queste donne e questi uomini la ragione principale che li porta a “buttarsi” in imprese ambiziose sta nel fascino dell'obiettivo che si pongono dinanzi, un obiettivo capace di offrire risposte al loro “bisogno di straordinario” e di segnare le loro vite per sempre.


i t r o f e s dife o n a s o n r inve

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MALANNI DI STAGIONE?

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RITRATTO

DI ADEL AIDE VALL ARDI

«UNA PICCOLA SIGNORA DALLA VOLONTÀ INDOMITA E DAL PIGLIO DI PRINCIPESSA»:

COSÌ, PRIMO LEVI DEFINÌ MAGISTRALMENTE RITA LEVI MONTALCINI

di una DONNA SPECIALE «Non si sposò, non ebbe figli, partecipava ai convegni scientifici circondata da uomini. E a chi le domandava dove fosse suo marito, rispondeva: «Sono io mio marito». A due anni dalla scomparsa, un libro ripercorre l’affascinante vita controcorrente della “signora della scienza italiana”, insignita del Nobel per la Medicina»

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e ricorrenze sono la salvezza dei giornalisti. Soprattutto quando hanno di fronte un compito non facile come il nostro: ricordare la vita e le conquiste scientifiche di Rita Levi Montalcini. Da dove cominciare? A venirci in soccorso, innanzitutto, è - come dicevamo - una data: il 30 dicembre di due anni fa moriva a Roma, a 103 anni, questa donna speciale,

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magistralmente descritta da Primo Levi come “una piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principessa”. Ecco perché abbiamo scelto di parlare di Rita Levi Montalcini proprio in questo numero. Il primo pericolo è scongiurato: l’attacco dell’articolo è pronto. Ma, una volta sconfitto lo spauracchio della pagina bianca, bisogna andare avanti e ricostruire il ritrat-

to della “signora della scienza” mettendo in ordine, come pezzi di un puzzle, i tanti aspetti eccezionali della sua vita: il premio Nobel, la longevità, l’impegno politico, l’eleganza, il fatto di essere una donna, né moglie e né madre, in un mondo dominato da uomini, e il fatto di essere ebrea nel periodo delle persecuzioni. Ci aiuta nell’impresa Tina Simoniello, giornalista scientifica, autrice - insieme alla collega Cristiana Pulcinelli - di una biografia di Rita Levi Montalcini, la prima successiva alla sua morte, pubblicata dall’Asino d’oro nella collana “Profilo di donna”. Partiamo, come nel libro, dalla cerimonia del Nobel, il 10 dicembre del 1986. Rita Levi Montalcini in quell’occasione stupisce


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RITA LEVI M O N TA L C I N I tutti per varie ragioni: perché è l’unica donna tra i premiati, perché è particolarmente elegante, perché parla a braccio e perché invita le nipotine ad assistere a un evento fino ad allora precluso ai bambini. Era una donna capace di sorprendere... Ha saputo sorprendere anche Lei, mentre lavorava al libro? In effetti sì. Mi ha sorpreso, per esempio, la sua autoironia, qualità inattesa che non mi aspettavo e che invece nei suoi scritti traspare. Lei stessa, per esempio, raccontò scherzando quanto fosse scarsa la sua conoscenza della biologia una volta completato il corso di studi al liceo femminile di Torino: il pipistrello poteva essere un uccello, visto che volava, e la balena un pesce perché nuotava, ha scritto nella sua biografia. Inoltre, mi ha particolarmente colpito il fatto che sia stata sempre sinceramente convinta e realmente soddisfatta delle sue scelte. Quando una giovane ricercatrice, in occasione di un congresso in Israele, le domandò se avesse mai avuto rimpianti nella sua vita, lei - all’epoca novantanovenne - rispose con un laconico ed eloquente «No, never» - «No, mai» -, pronunciato con un tono fermo che non lasciava spazio ad alcun dubbio. Ci sono poi altri aspetti più noti della sua personalità che, però, non smettono mai di stupire. Per esempio? A parte la smisurata competenza scientifica nel suo campo, si rimane colpiti dalla tenacia e dall’ottimismo con cui ha portato avanti le ricerche fino agli ultimi anni della sua vita. Basti pensare che, quasi centenaria, continuava a firmare pubblicazioni. Una tenacia e un ottimismo che l’hanno condot-

Dalla sua scomparsa esce la prima biografia di Rita Levi Montalcini. In un mondo a senso unico, dominato dagli uomini, seppe ritagliarsi uno spazio grazie alla sua intelligenza e al suo anticonformismo

[ CRISTIANA PULCINELLI E TINA SIMONIELLO, AUTRICI DELLA BIOGRAFIA DI

RITA LEVI MONTALCINI. ]

ta al Nobel e che le hanno permesso di superare situazioni estremamente difficili. Il secolo di vita della Montalcini coincide con un secolo di guerre, di violenze, di persecuzioni, di eventi drammatici in cui però lei riusciva sempre a trovare una sua strada. Le leggi razziali e poi la guerra le impediscono di svolgere attività di ricerca all’università? Ebbene, Rita Levi Montalcini non si perde d’animo e mette in piedi un laboratorio nella sua camera da letto, con l’aiuto del fratello architetto che costruì per lei l’attrezzatura di cui aveva bisogno, dove iniziò a studiare il sistema nervoso degli embrioni di pollo. È da lì, dal suo laboratorio alla “Robinson Crusoe”, che comincia il viaggio che la porterà al Nobel per la Medicina. Può spiegarci per quale motivo la scienziata italiana ha ottenuto l’ambito riconoscimento? Per la scoperta, avvenuta negli «Il 30 dicembre anni Cinquanta, di due anni fa dell’Ngf, Nerve ci lasciava. Growth Factor, Fu capace di il fattore di cresorprendere tutti scita nervoso. Si anche per il suo tratta di una modo di affrontare molecola che dila terza età» rige e regola lo sviluppo delle fibre nervose, un fattore fondamentale per la crescita del sistema nervoso e che sembrerebbe aver un futuro promettente anche come farmaco. Per quali patologie? Entro pochi anni è prevista la commercializzazione di un collirio all’Ngf per la cura delle neuropatie degenerative oculari e ci sono studi sperimentali che ricorrono all’Ngf per il trattamento delle piaghe da decubito. Si ritiene, inoltre, che alcune tipologie di Alzheimer possano essere dovute alla mancanza di Ngf nel cervello e quindi si sta studiando un modo per farlo arrivare là dove manca. Gli studi proseguono e il futuro di questa molecola è ancora tutto da scrivere. Il modo in cui Rita Levi Montalcini ha affrontato la vecchiaia è racchiuso nella celebre frase: «Io non sono il corpo, sono la mente». Così rispondeva alle offese del tempo. E a quelle, invece, che le venivano rivolte dagli uomini? È sempre stata un indiscusso esempio di eleganza, non solo nell’apparenza ma anche, e soprattutto, nei modi. Mentre era senatrice a vita venne presa in giro per la sua età e ricevette pesanti attacchi personali. Ma alla collega Soliani, che le sedeva accanto in Senato, disse: «Le offese sono come gocce d’acqua sulle penne dell’anatra. Scivolano via». DICEMBRE 2014

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MATERA, CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019

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Matera DI IL ARIA R OM ANO

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ra le città più antiche del mondo, con i famosi rioni Sassi che ne rappresentano il cuore, Matera vanta un patrimonio storico millenario che nel 1993 l’ha resa Patrimonio dell’Umanità. Sin dalle origini l’innovazione e la solidarietà hanno fatto parte di questo insediamento: basti pensare al sistema di raccolta dell’acqua, che prevedeva in ogni casa una cisterna collegata a canali di trasferimento che facevano defluire le piogge attraverso i tetti. Siccome la scorta do-

«Vogliamo formare l’abitante culturale offrendogli una “cassetta degli attrezzi”; perché possa contribuire direttamente alla realizzazione del programma 2019»

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«Sarà la Capitale Europea della Cultura nel 2019. Con 7 voti su 13 ha vinto sulle altre cinque finaliste: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, scelte fra 21 città italiane, al termine di un percorso cominciato nel 2012 con l’invio delle candidature» mestica non offriva garanzie in caso di siccità, attraverso il principio dei vasi comunicanti, realizzati con canali di trasferimento, ogni cisterna veniva collegata a cascata con quelle delle abitazioni più a valle. Quello spirito oggi si traduce in un coinvolgimento della cittadinanza nel percorso che porterà al 2019. «Crediamo che a convincere la giuria sia stata la portata innovativa del nostro progetto che si è mosso saldamente su due fattori: la partecipazione di tutta la comunità lucana e la dimensione europea delle nostre proposte - ha raccontato a 50&Più Nicola Trombetta, assessore ai Lavori Pubblici di Matera -. In questi cinque anni abbiamo attraversato tutti i 131 Comuni della Basilicata. È stato un viaggio molto emozionante, culmi-

nato con la visita della giuria a Matera, quando 200 cittadini sono arrivati a piedi da tutta la Basilicata per sostenere “Matera 2019”. È stato il momento cruciale di una giornata durante la quale abbiamo portato i giurati a mettere le mani in pasta per preparare il pane di Matera e nelle case di famiglie materane per gustare le loro proposte culinarie». Quali sono i progetti già in atto e come si procederà in vista di questo importante appuntamento? Nel dossier abbiamo costruito un grande programma culturale che mette al centro i cittadini. Pubblicheremo dei bandi per dare loro l’opportunità di formarsi su diversi temi come la tecnologia digitale e il management culturale. Vogliamo formare l’abitante culturale offrendogli una “Cassetta degli at-

trezzi”, perché possa contribuire direttamente alla realizzazione del programma del 2019. Ci sono due progetti pilota: l’”Open school design” e l’”Idea”, l’Istituto demoetnoantropologico. Esiste una Fondazione Matera-Basilicata 2019: quanti sono stati i fondi stanziati e come si tradurranno in benefici per la cittadinanza? La Fondazione è l’organismo che ci consentirà di organizzare al meglio la governance di questo percorso, i finanziamenti che abbiamo messo in campo e le iniziative che intendiamo realizzare. Questa avventura non finisce nel 2019, ma va oltre. Si tratta di un processo che crediamo non debba fermarsi mai per avvicinare sempre di più il Sud Italia all’Europa. La Fondazione ha un portafoglio di 30 milioni


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di euro, 25 derivanti dalla Regione Basilicata e 5 dal Comune di Matera. Il programma culturale prevede un investimento di 52 milioni di euro. Per raggiungere questa cifra contiamo su una sponda dello Stato e su un grande apporto di privati, oltre a un’intensa attività di merchandising. Come dialogherà Matera con le altre candidate italiane arrivate in finale? L’ho già detto in precedenti occasioni e lo ribadisco ora. Le altre città che, come noi, hanno lavorato per questa candidatura, si tenessero pronte perché lavoreranno insieme a noi per cambiare il Paese attraverso la forza dirompente della cultura. Sono previsti progetti di collaborazione con la Bulgaria, l’altro Paese che rappresenterà la cultura europea insieme all’Italia nel 2019? Assolutamente sì. Nel dossier sono previsti diversi progetti in collaborazione con Plodviv, l’altra Capitale Europea della Cultura per il 2019. Cosa cambia, nella sua esperienza di assessore, quando si deve amministrare una città che ha una così grande responsabilità? Molti studi sulle Capitali Europee della Cultura dicono che per ogni euro investito ne ritornano 8. Se pensiamo di investire 52 milioni di euro nel

[ IN APERTURA, UNO SCORCIO DI

MATERA E, SOPRA, L’INTERNO

DI UN’ANTICA ABITAZIONE DELLA CITTÀ.

SOTTO, DA SINISTRA, UNA VISTA DI LECCE; PIAZZA DEL COMUNE, PERUGIA; LA BASILICA DI S. VITALE, RAVENNA; PIAZZA DEL CAMPO, SIENA. ]

programma culturale e circa 600 milioni in infrastrutture, fate il conto voi. Mi aspetto che Matera diventi la punta più avanzata di un Mezzogiorno che si rimette in moto grazie a un cambiamento culturale delle persone. Per saperne di più: www.matera-basilicata2019.it

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LE ALTRE 5 FINALISTE

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l nostro Paese era già stato coinvolto nell’iniziativa europea nel 1986 con la vittoria di Firenze, nel 2000 con Bologna e nel 2004 con Genova. Anche le altre cinque finaliste hanno innescato meccanismi virtuosi che potranno essere portati avanti nei prossimi anni. Ecco quali sono. Cagliari. Cagliari, capoluogo della Sardegna e città di origine fenicia, rappresenta il centro economico, politico e culturale dell’isola. Sviluppata urbanisticamente su sette colli, come Roma, ha un territorio ricco dal punto di vista naturalistico, con otto splendide spiagge nel raggio di venti chilometri di costa. Cagliari vanta anche una Cittadella dei Musei, che ospita fra gli altri il Museo Archeologico e la Pinacoteca Nazionale. E proprio dalla cultura è partito il progetto “Cagliari 2019”: a partire da gennaio prossimo, tutto il lavoro fatto negli ultimi due anni diventerà una mostra a cielo aperto e le associazioni del luogo saranno chiamate a partecipare ad una serie di eventi che coinvolgeranno tutto il tessuto urbano. www.cagliari-sardegna2019.eu Lecce. Situata nel cuore del Salento, Lecce vanta un patrimonio

storico e artistico di grande pregio. Visitarne il centro equivale ad un viaggio nel tempo, dall’epoca romana, con l’anfiteatro e la colonna di Sant’Oronzo, a quella barocca, con la Basilica di Santa Croce e l’ex Convento dei Celestini, fino alla piazza del Duomo, che si apre fra le strette strade di lastricato. Per il progetto “Lecce 2019” tutto il Salento, compresa la provincia di Brindisi, si è messo in gioco per presentare un lavoro unitario, che passi per il rispetto e la valorizzazione del territorio, e lo sviluppo di nuove alternative occupazionali. www.lecce2019.it Perugia. Luogo di scambi culturali per eccellenza, con l’Università per stranieri più grande d’Italia, Perugia conserva un bellissimo centro storico trecentesco, ma offre segni importanti di modernità se si considera che è stato il primo Comune italiano a realizzare scale mobili per raggiungere i punti più alti della città. Il progetto “Perugia 2019” comprende anche Assisi che, negli ultimi cinque anni, ha messo in atto un piano di rigenerazione urbana. Si tratta di un piano di “fabbricazione dei luoghi” attraverso la presa di coscienza dei limiti urbani, per ripartire e dare una dimensione europea all’Umbria, già teatro di fermento culturale internazionale. www.perugia2019.eu Ravenna. Città d’arte per eccellenza, conserva il più ricco patri-

monio di mosaici del V e VI secolo d.C. all’interno dei suoi edifici religiosi, paleocristiani e bizantini, riscoperti nell’Ottocento da celebri visitatori come Oscar Wilde e Gustav Klimt, e dal 1996 Patrimonio Unesco. Un’importante rete museale permette ancora oggi di conoscerne la storia e la cultura. Il suo territorio è ben collaudato all’accoglienza turistica, con 30 chilometri di costa e ben nove stabilimenti balneari, oltre ad oasi naturali. Per “Ravenna 2019” i comuni della Bassa Romagna hanno intrapreso un percorso unitario di progettualità, creando un cartellone di eventi e un treno speciale per collegare tutte le città coinvolte, il Romagna Express. www.ravenna2019.eu Siena. Città conosciuta anche all’estero per le sue 17 contrade, immutate dal 1729, e per il Palio, Siena è considerata la capitale del gotico, e dal 1995 è parte del Patrimonio Unesco. La grande stagione dell’arte senese ha origini nel Duecento, con i fondi oro, oggi raccolti nella Pinacoteca Nazionale. Il progetto “Siena 2019” comprende tutti e 36 i Comuni dalla provincia, racchiusi nelle cosiddette Terre di Siena, lungo la via Francigena, con l’obiettivo di rilanciare l’economia e l’identità di un’intera area, attraverso la creazione di un polo culturale e scientifico di livello internazionale. www.2019si.eu

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SOCIETÀ

DAL 1949 AD OGGI

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UN NATURALE SET DEL CINEMA

Quasi cinquanta film sono stati girati a Matera dal 1949 ad oggi. In quell’anno Carlo Lizzani decide di realizzare un documentario sui Sassi e sullo stile di vita dei contadini lucani. Da allora lo scenario è diventato ambientazione di molte pellicole, alcune delle quali famose ancora oggi. Nel 1950 Mario Volpe sceglie Matera per Le due sorelle, e nel 1953 Alberto Lattuada vi girerà La Lupa, tratto dalla novella di Giovanni Verga. Nel 1961 Roberto Rossellini realizza Viva l’Italia, e l’anno dopo sarà la volta di Luigi Zampa con Gli anni ruggenti. Nel 1964 Pier Paolo Pasolini ricrea a Matera la sua Gerusalemme de Il Vangelo secondo Matteo, mentre nel 1965 Nanni Loy porterà nel capoluogo lucano Made in Italy, con un cast indimenticabile (da Alberto Sordi ad Anna Magnani, da Nino Manfredi a Peppino De Filippo, so-

lo per citare alcuni degli attori). Nove anni dopo, nel 1974, sarà Rossellini a tornare a Matera per girare Anno uno, la vita di Alcide De Gasperi, e nel 1979 e nel 1981 sarà Francesco Rosi a scegliere i Sassi, con Cristo si è fermato a Eboli e Tre fratelli. Nel 1985 arriverà per la prima volta un regista dall’estero, l’australiano Bruce Beresford, che porterà un giovane Richard Gere ad interpretare il suo King David. Nel 2002 approderà a Matera anche Mel Gibson, con il discusso La passione di Cristo (che uscirà nelle sale due anni dopo). Nel 2006 la città diventerà location di ben quattro film: The nativity story di Catherine Hardwike sulla nascita di Gesù; Artemisia Sanchez di Antonio Lo Giudice, ambientato nel Settecento; l’horror The omen di John Moore; il documentario sugli effetti del turismo The cave side of life di Federica Di Giacomo.

«La Capitale Europea della Cultura è un’iniziativa nata nel 1985 dall’idea dell’allora ministro greco della Cultura, Melina Mercouri, con l’obiettivo di migliorare e facilitare l’integrazione europea»

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LA VOCE DEI CITTADINI

«Senza i suoi cittadini, per quanto bella, forse anche Matera avrebbe stentato a farcela. Merito, allora, di tutti: sia di chi c’era sia di chi non c’era, in piazza San Giovanni, al momento della nomina. Ecco l’opinione di alcuni di loro»

Francesco Nicoletti: «Premiata la solidarietà» «Con la vittoria di Matera si è innescato un meccanismo di impegno della cittadinanza che va oltre l’evento, e che caratterizzerà anche la vita dei nostri figli e nipoti - dice Francesco Nicoletti, presidente Uniter. Si tratta di un’opportunità per il Mezzogiorno che ora può agire, lontano dai meccanismi di assistenzialismo. Il Sud ha l’occasione di risvegliarsi e non abbandonarsi al proprio destino». «Come Università della Terza Età - ha aggiunto - ci siamo impegnati sin dall’inizio del processo di candidatura, organizzando settimanalmente convegni ed eventi invitando ad intervenire personaggi del mondo della cultura, dell’arte e del territorio. La presenza di relatori sempre nuovi ha spinto i nostri associati ad impegnarsi e a sostenere questa campagna. Pensate che il giorno della proclamazione eravamo tutti in piazza San Giovanni per la nostra città. Non ho mai avuto dubbi sulla vittoria di Matera, perché il clima di solidarietà che qui si respira dall’antichità è rimasto intatto, e doveva essere premiato».

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Antonio Ventrella: «Nel cuore dell’Europa» «Come cittadini abbiamo sempre nutrito grande speranza nella candidatura di Matera, soprattutto per le opportunità che ora si aprono per il territorio - racconta Antonio Ventrella, dipendente comunale -; l’attenzione per questo evento ha già cominciato a dare i suoi frutti in termini di turismo, e il primo dato che stiamo riscontrando è l’aumento delle prenotazioni, in particolare dall’estero. Non solo dall’Europa ma da tutto il mondo: una delegazione in arrivo dalla Cina ha già preso contatti per venire a visitare il nostro patrimonio». «Si tratta di un percorso lungo, cominciato nel 2008 - dice Ventrella - e la città sta ancora lavorando alla realizzazione dei progetti proposti all’Europa. Personalmente è una grande soddisfazione: sapere che i Sassi di Matera, un tempo definiti la vergogna dell’Italia, ora sono il cuore della Capitale Europea della Cultura, ci fa sentire orgogliosi di appartenere a questa terra».


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@VVISO AI NAVIGANTI <

I PREFERITI DI DI PAOLO NEGRINI

LA TOP 5 DELLE COSE DA FARE, VEDERE, ASCOLTARE IN RETE

EXPO 2015 [ IN ATTESA DELL’EVENTO ] Dell’Expo 2015, che si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre del prossimo anno, abbiamo sentito molto parlare in questi ultimi mesi. Chi volesse conoscere maggiori dettagli su questa grande manifestazione internazionale, il cui tema è Feeding the planet, Energy for life (Nutrire il pianeta, Energia per la vita), può consultare “Expo 2015 contact”, un sito verticale che presenta notizie su come l’Italia e il mondo si stiano preparando all’evento, ma anche informazioni e opinioni sull’alimentazione e sul rilancio dell’agroalimentare “made in Italy”. Provate a curiosare tra le pagine del sito. Il 1° maggio sembra lontano, ma in realtà è un battito di ciglia. >> www.expo2015contact.it

NAVIGARE SICURI [ UN COMMISSARIATO VIRTUALE ] L’universo internet è straordinario, ma le insidie non mancano. Grazie al “Commissariato virtuale”, una squadra che sorveglia la Rete ininterrottamente come volanti e poliziotti di quartiere sorvegliano commercianti e negozi, non siamo soli. Nel caso temiate di essere caduti o di stare per cadere nella trappola, segnalate subito ai nostri angeli custodi.

TANTI LIBRETTI D’OPERA [ UN ARCHIVIO PER GLI APPASSIONATI ] L’opera è una delle forme culturali del nostro Paese più conosciute e apprezzate in tutto il mondo. Non a caso il termine “Opera” è utilizzato in tutte le lingue. Se siete appassionati di opere liriche, vi suggerisco di dare uno sguardo a questo straordinario sito, dove viene messo a disposizione un archivio di libretti in italiano, ricercabili per titolo, autore, compositore e periodo di prima esecuzione. >> www.librettidopera.it

>> www.commissariatodips.it

IO SOPRAVVIVO CURIOSITÀ [ BANALE, MA NON TROPPO ] Come ben sapete, su Youtube potete trovare filmati di tutti i tipi. Vi invito a dare uno sguardo ad un curioso e divertente video che vi dimostra in maniera semplice ed ingegnosa, come separare i tuorli d’uovo dall’albume. Un’esperta massaia alzerà gli occhi al cielo ma, in ogni caso, vale la pena vederlo. Il bello è che funziona! >> http://youtu.be/28UzSjfvCJw

[ IN QUALSIASI SITUAZIONE ] Un sito piuttosto insolito che si presenta così: “Il primo portale che ti tiene aggiornato sulle catastrofi che accadono nel mondo e ti insegna ad uscirne con mezzi e materiali accessibili a tutti”. Come dice il nome stesso del sito, oltre alle news in tempo reale su fatti inerenti catastrofi naturali, guerre ed epidemie, vengono forniti dei suggerimenti di sopravvivenza a 360°, per provare a cavarsela in qualsiasi situazione. >> www.iosopravvivo.com DICEMBRE MAGGIO 2014 2011

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SOCIETÀ

«Francesca Carnati ha 35 anni, due bambine e un marito (nella foto). Quattro anni fa ha lasciato un lavoro sicuro con contratto per diventare una spazzacamini. Una scelta dettata dal cuore, per stare più vicina al compagno, anche lui fumista. A poco a poco ha finito con l’innamorarsi anche di questo mestiere, tanto antico quanto aperto alle nuove tecnologie» [ ATTUALITÀ DI ROMINA

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SPAZZACAMINI per amore «

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am caminì, cam caminì, spazzacamin, allegro e felice, pensieri non ho…». Le voci soavi e gioiose di Mary Poppins e di Bert - il simpatico spazzacamini che vive alla giornata, nutrendosi della compagnia degli amici e non desiderando un lavoro più prestigioso ci riportano alla mente un mestiere mitologico e dal fascino senza tempo. Ma che fine hanno fatto gli spazzacamini oggi? Sono un esercito di oltre diecimila persone, continuano a salire sui tetti per pulire le canne fumarie, proseguono una tradizione che si tramanda da secoli, ma si professionalizzano sempre più grazie all’innesto delle nuove tecnologie. E, a sorpresa, hanno aperto le porte anche alle quote rosa. Abbiamo incontrato una di loro, Francesca Carnati, una trentacinquenne che vive ad Arcore, mamma di due bimbe, che di mestiere fa su e giù dai camini della Brianza.

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Come nasce l’idea di diventare una spazzacamini? C’è chi da piccolo vuole fare il pilota, chi l’astronauta, mio marito invece voleva diventare uno spazzacamini. Ha lavorato tanti anni come muratore, ma nel 2006 ha chiuso la ditta edile di famiglia per seguire quel sogno che coltivava sin da bambino. Ha partecipato a vari corsi di formazione ed è diventato un fumista. Però era sempre in giro per lavoro, ci vedevamo pochissimo. Allora ho deciso di seguirlo e così, quattro anni fa, sono diventata una spazzacamini: è stata una scelta d’amore. Oggi siamo entrambi titolari della Brianza Fumi Srl. In cosa consiste - materialmente - il tuo lavoro? Come direbbe mia figlia: salgo sui tetti e pulisco i camini. Vado a casa del cliente, per prima cosa sigillo il camino per non sporcare, poi salgo sul tetto, controllo il comignolo, il torrino ed inizio a pulire la canna fumaria. Alla fine, ri-

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scendo dalla bocca del camino. È un lavoro sporco, nel senso più puro del termine. Come combacia con l’idea delle unghie laccate e i capelli sempre in ordine, propria delle donne? Uso prevalentemente lo smalto nero, perché nasconde la fuliggine. I capelli li lego, e mi lavo con delle spazzole abbastanza dure per togliere lo sporco. A lavoro uso due paia di guanti, il cappellino, la mascherina per non respi-

rare i fumi: è vero, spesso il viso diventa nero, ma il fascino del mestiere, in fondo, è anche questo. Il tuo nemico più grande è la fuliggine? Non la reputo un nemico, a me piace l’odore della fuliggine. Il vero nemico per il cliente è la mancata o cattiva manutenzione, perché se la canna fumaria non viene pulita in maniera periodica, si deposita lo sporco (la fuliggine o, peggio ancora, il catrame) ed è incendiabile. In Italia, ogni an-

IL RADUNO MONDIALE

La Valle Vigezzo ospita, ogni anno, il Raduno Internazionale dello Spazzacamino. È uno degli appuntamenti storici del Piemonte: musica, tradizione, racconti ed anche una sfilata con oltre mille spazzacamini da tutto il mondo. Dagli Appennini alle Alpi, da Svizzera, Germania, Austria, Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Lituania, Lettonia, Estonia, Romania, Inghilterra, Scozia, Usa e Giappone: un’incredibile “invasione nera” che si ripete da anni e che richiama ormai migliaia di visitatori. La 33a edizione si è svolta a Santa Maria Maggiore (Vb), dal 5 all’8 Settembre 2014.


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L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE FUMISTI E SPAZZACAMINI IL PRIMO SPAZZACAMINI DELLA STORIA

Sarebbe un ragazzo italiano, emigrato in Francia per trovare lavoro, il primo spazzacamini ufficiale della storia. Erano i primi anni del ’600, questo giovanotto doveva pulire una canna fumaria nel palazzo reale ma, accidentalmente, sbaglia camino, finisce in un’altra stanza ed ascolta una conversazione che ha come oggetto l’assassinio del Re. Con la sua testimonianza riesce a sventare il complotto, gli viene conferito un premio e, in questo modo, passa alla storia. Dall’Italia, per molti anni, sono partiti giovani diretti in Francia e Germania a fare gli spazzacamini, lavoro che i tedeschi e i nostri cugini d’Oltralpe a casa loro non volevano fare.

no, si registra una media di diecimila tetti che bruciano per colpa di una canna fumaria non pulita: è un dato allarmante. Come si svolge la tua giornata tipo? Come quella di ogni mamma/lavoratrice: sveglia presto, porto a scuola le mie bimbe (frequentano la prima e la terza elementare), poi si sale sul furgone e si va dai clienti in giro per la Brianza. Il pomeriggio si rientra a casa e si pianificano gli appuntamenti del giorno successivo. Inoltre, tengo la contabilità dell’azienda, e questo è un lavoro in più da fare la sera, insieme ai vestiti da stirare e la cucina da pulire! È vero che si tratta di un lavoro principalmente invernale? Tutti pensano che sia così, in fondo il camino si accende quando è freddo, giusto? In realtà, noi preferiamo fare la manutenzione in primavera-estate, perché il clima ci aiuta e non abbiamo problemi di temperatura, acqua e

neve. D’inverno, infatti, non posso salire sui tetti troppo presto, perché c’è la brina, il ghiaccio, ed è pericoloso. Inoltre le giornate sono corte ed abbiamo meno tempo per lavorare. È un mestiere antico e, per certi versi, leggendario: c’è ancora richiesta di spazzacamini nella nostra società? Il posto c’è per tutti. Basta saperlo e volerlo fare bene. Ti gratifica questo lavoro? Quando vado a casa delle persone e mostro loro il camino com’era prima e com’è dopo il mio intervento, beh... è una gratificazione immensa. A livello economico è un gran bel rischio, soprattutto in tempi di crisi. E pensare che prima avevo un posto fisso con contratto da dipendente. Essere artigiani, oggi, nella società della globalizzazione e dell’e-commerce, paga? No, essere artigiani nel 2014 è veramente dura. Mio marito è artigiano dal 1997, e negli ultimi

Ma come si diventa spazzacamini oggi? «Di certo non ci si improvvisa - afferma Giovanni Paoletti, presidente dell’Anfus, Associazione Nazionale Fumisti e Spazzacamini. È diverso rispetto a venti anni fa, le tecnologie sono evolute e per esercitare questo mestiere è necessaria l’abilitazione della Camera di Commercio. Bisogna frequentare una scuola tecnico-professionale, dove si studia termoidraulica e materie affini, e poi partecipare ad un corso specifico sulle fonti rinnovabili termiche, previsto dall’Unione Europea». L’Anfus è un’associazione che raccoglie in Italia tutti i fumisti, gli istallatori e progettisti, i manutentori (ovvero gli spazzacamini) e i verificatori di impianti. È associata con 560 aziende circa e il numero totale degli operatori supera le undicimila unità. Qual è il fascino di questo mestiere? «È un lavoro per romantici - sostiene il presidente Paoletti -. Il fascino delle stare sui tetti è unico; a questo si aggiunge il rapporto con i clienti, riaccendere un camino procura emozione, non stiamo parlando di elettrodomestici, della riparazione di un frigorifero o un forno a microonde, il caminetto emana un tipo di calore più naturale rispetto al termosifone, il nostro corpo percepisce la differenza. E, poi, esiste un’immagine più bella e poetica di una famiglia raccolta attorno ad un focolare?». Per saperne di più: www.radiofuoco.it

due anni ci siamo fatti più volte la domanda se fosse il caso di chiudere, perché non siamo aiutati e a volte non riusciamo a far fronte alle spese. Quali sono le regole da seguire per mantenere un camino in buono stato? Dall’ottobre scorso è entrata in vigore, per quanto riguarda la Regione Lombardia, una nuova normativa che obbliga alla manutenzione periodica biennale di ogni impianto fumario di massa (camino o stufe). Resta poi quella che io definisco la norma del “buon padre di famiglia”, vale a dire usare il buon senso: non si può gettare di tutto dentro il camino e bisogna ricordarsi di pulire la canna fumaria. La femminilità, quando sei sui

tetti, c’è o non c’è? Beh… Mica tanto, direi di no! Cosa si prova ad entrare nelle case degli altri? All’inizio avevo un po’ di timore, non tanto nell’entrare nelle abitazioni, quanto nel vedere la faccia dei clienti quando scoprivano di avere a che fare con una donna. Adesso non è più così, anzi, quando capita che mio marito mi sostituisca, loro chiedono: «Dov’è Francesca?». Le tue figlie come vedono il tuo lavoro? La piccolina ha sempre detto che anche lei vorrebbe diventare una spazzacamini, ma ultimamente ha cambiato idea, perché abbiamo fatto qualche passeggiata in montagna, e ha scoperto di soffrire di vertigini! DICEMBRE 2014

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SOCIETÀ

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[ ATTUALITÀ DI LUISELLA BERTI ]

A caccia di televisori: QUELLO CHE C’È DA SAPERE «Il Natale si avvicina. Siate sinceri: quanti di voi stanno pensando ad acquistare un nuovo televisore? Magari con la scusa che, in fondo, si tratta di una scelta per tutta la famiglia, per trascorrere insieme le festività in “altissima risoluzione”. Prima però, qualche consiglio» 40 I

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60 pollici l’effetto potrebbe esempre più all’avanguardia, sere cinematografico, senza conalla moda, dal design raffitare la riproduzione dell’audio: nato e con nuove funziodecisamente migliore, visto che nalità. I televisori sfoggiano il logli altoparlanti possono disporro fascino nei negozi di elettronire di una superficie più ampia. ca catalizzando l’attenzione. Nel Oltre ai pollici, per considerare lo periodo natalizio, poi, il desiderio spazio su cui posizionare l’apdi acquistarne uno nuovo è dieparecchio, occorre soffermarsi tro l’angolo. Le novità non mananche sulla distanza di visione. cano, così rimaniamo incantati Ad esempio, per un televisore da schermi che riproducono imFull-Hd Lcd-Led magini tridimen(i più diffusi) da sionali, avvolgen«Plasma, 4k, 32 pollici la diti, profonde, dai Oled? Smart Tv stanza va da un colori nitidi. La o Lcd/Led? minimo di 1,4 tecnologia va veScegliete pure, a 1,6 metri, per loce al punto che ma attenti un 40 pollici da paragonando il a definizione 1,7 metri a 2 televisore che abe consumi» metri, per un biamo in casa, il 50 pollici da 2,1 massimo che ala 2,4 metri, per un 60 pollici da l’acquisto ci sembrava potessimo 2,5 metri a 2,9 metri. Più granavere, al confronto è già superade è lo schermo, maggiore è la to. Così la tentazione sale, magadistanza di visione. ri approfittando delle offerte in circolazione. Prima di fare il grande passo, un breve aggiornamento » Plasma, Lcd-Led? su quello che troviamo in comI televisori al plasma ormai sono mercio, per valutare meglio. in via di estinzione, soppiantati dai modelli Lcd (televisori con schermo a cristalli liquidi). Que» Quanto spazio c’è? sti apparecchi per retroilluminaI modelli più seducenti, si sa, sore lo schermo utilizzano o una no quelli che hanno una diagoluce fluorescente o dei Led » nale di un certo rilievo. Con 50 o

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COME SMALTIRE IL VECCHIO APPARECCHIO

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econdo la direttiva eu- re il vecchio elettrodomestico ropea Raee per la ge- al rivenditore che gli vende stione dei rifiuti da ap- quello nuovo. Il rivenditore, parecchiature elettriche ed dal canto suo, è obbligato a rielettroniche, i consumatori ceverlo e ad avviare la correthanno il diritto di consegna- ta procedura di smaltimento. Per saperne di più: www.cdcraee.it

Secondo

Spazio al 3D

La Tv Oled

le nuove direttive europee Raee i rivenditori sono tenuti al corretto smaltimento dei vecchi televisori.

Purtroppo c’è carenza di contenuti. In Italia c’è un solo canale satellitare che trasmette in 3D.

Schermo sottile, ottime immagini, tecnologia innovativa, ma per poche tasche. DICEMBRE 2014

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(Light Emitting Diodes) ovvero diodi ad emissione luminosa. Grazie all’impiego dei Led si guadagna in risparmio energetico. I Led, a loro volta, possono essere utilizzati in due modi: intorno alla cornice dello schermo (Edge Led) oppure dietro la superficie dello schermo (Full Led). Nel primo caso, il vantaggio è di avere schermi più sottili, ma l’area intorno alla cornice risulta più luminosa rispetto al centro. Nel secondo caso, invece, l’illuminazione è più uniforme, i colori sono più brillanti e i neri più profondi. Lo spessore dello schermo, però, è maggiore come pure i consumi e i costi, anche se di poco.

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QUANDO LA TV È DISTURBATA l segnale del digitale terrestre non è ottimale? La visione di alcuni canali è parziale? Con “squadrettamento”, sonoro che va e che viene o segnale assente? Il problema potrebbero essere le interferenze del segnale Lte (Long Term Evolution), il nuovo sistema di telefonia mobile che permette l’utilizzo di internet in mobilità in banda ultra larga (4G). Per verificare se il problema è causato dal segnale Lte, in aiuto arriva il servizio gratuito Help Interferenze (www.helpinterferenze.it). Basta collegarsi al sito e inserire il proprio Cap di zona per fare una prima verifica. Se la risposta è positiva, si può fare una segnalazione on line e richiedere l’intervento di un antennista specializzato oppure chiamare il numero verde 800126126 o recarsi presso una delle sedi dell’associazione Adiconsum, che collabora alla buona funzionalità del servizio. La realizzazione di Help Interferenze è stata affidata alla Fondazione Ugo Bordoni, ente terzo e indipendente, che opera sotto la supervisione del Ministero dello Sviluppo Economico.

» Quale definizione? I modelli Hd-ready, generalmente indicati con 720 pixel o anche 1280x720, sono rarissimi. Ormai tutti i televisori hanno una risoluzione Full-Hd, ovvero l’alta definizione con una risoluzione di 1920x1080 pixel o 1080 pixel. I film moderni sono prodotti secondo questa definizione. Ma sul mercato sono già disponibili televisori con una risoluzione quattro volte superiore al FullHd. Parliamo delle Tv Ultra Hd 4k, l’altissima risoluzione. Per godere di tutti i benefici è preferibile un televisore di almeno 50 pollici. Il costo? È ancora molto elevato, almeno 2.000 euro. Questo è il massimo che la tecnologia, oggi, è in grado di offrire a livello di definizione, ma la produzione di contenuti è molto indietro. A parte qualche video su YouTube, film o serie televisive girate in 4k non ci sono. L’acquisto sarebbe un investimento per il futuro. Sempre che non arrivi

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il televisore 8k a cui, in Giappone, già stanno lavorando.

» Desideri il 3D? La tridimensionalità ha ancora un certo appeal, specie sui giovani. Ma anche in questo caso c’è carenza di contenuti. In Italia al momento un solo canale satellitare trasmette in 3D e sul digitale terrestre non c’è alcuna offerta. Inoltre, rimane la necessità di indossare gli occhialini. Nel caso del 3D attivo gli occhialini sono dotati di piccoli schermi a cristalli liquidi alimentati a batteria. Se si tratta del 3D passivo, invece, le lenti da indossare sono le stesse utilizzate nel cinema. Sono più leggere ed economiche rispetto alle prime, ma la risoluzione dell’immagine ne risente un po’.

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» Perché non una Smart TV? È la Tv intelligente, quella che ti permette di collegarti a Internet e poter accedere a una miriade di contenuti, dai video YouTube ai film on demand, dai social network alle applicazioni preferite. Il tutto comodamente seduti in poltrona. Non tutte le Smart Tv o Internet Tv hanno le stesse funzioni. Molto dipende dal software utilizzato dalla casa produttrice. Ad ogni modo è necessaria una buona connessione alla rete. Se il cavo di connessione non è facilmente raggiungibile, allora assicurarsi che sia disponibile una connessione Wireless e che la funzione Wi-Fi sia integrata all’apparecchio.

» Con un occhio ai consumi L’etichetta energetica introdotta anche per i televisori ha spinto la quota di apparecchi in classe A o migliore venduti in Europa al 70%. I modelli di classe A+ e A++ consumano in media almeno il 20% di energia elettrica in meno, me è bene tenere presente che se non sempre uno schermo grande assicura un’immagine migliore, a uno schermo grande corrispondono sempre prezzo e consumo maggiori. Può quindi capitare che un televisore da 32 pollici in classe A+ consumi comunque meno di un 42 pollici in classe superiore A++. La Tv può pesare in bolletta dai 30 euro l’anno, se piccola, ai 200 euro per i maxi schermi. Pertanto, oltre alla classe energetica, è importante soffermarsi sul consumo espresso in kWh all’anno indicato nell’etichetta energetica, oltre che al consumo in modalità acceso espresso in watt. Per un confronto sull’efficienza energetica dei vari modelli, molto utile il sito www.eurotopten.it.

» È arrivata la Tv Oled Schermo ancora più sottile rispetto a un apparecchio Lcd/Led, ottima la qualità delle immagini. Oled sta per Organic light emitting diode, ovvero “diodo organico a emissione di luce”, si tratta di una tecnologia dotata di luce propria. Non ha bisogno di fonti luminose esterne come lampade fluorescenti o Led. Da questa tecnologia nascono gli schermi concavi in vendita da un anno a questa parte. Tutto molto bello, ma il prezzo è per poche tasche.


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3… 2… 1… CLICK! IL SELFIE È FATTO

ATTUALITÀ

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AUTOSCATTI DI AUTOSTIMA

«Dalle persone comuni alle celebrities, storia ed evoluzione di un fenomeno sociale che sta ridefinendo il significato di “se stessi”» DI CL AUDIO DI M A SSIMO

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arsi un selfie è un’operazione piuttosto semplice; basta prendere il proprio smartphone o una fotocamera digitale, tendere il braccio più lontano possibile, rivolgere l’obiettivo verso se stessi, scattare e il gioco è fatto. Ma il procedimento non è ancora del tutto finito: perché lo scatto sia veramente completo è necessario condividerlo immediatamente sui social network. Non è facile risalire alle origini del selfie, ma il primo contatto che abbiamo con il termine risale al 2005 quando iniziano a girare su internet alcuni autoscatti ironici di ragazzi sorridenti, da soli o in compagnia. Alcuni utilizzano uno specchio per auto-immortalarsi, altri si fotografano con sfondi pae-

saggistici o monumentali. Da tormentone virale si trasforma in moda e nel 2010 - in concomitanza dell’uscita sul mercato della telecamera frontale introdotta dall’iPhone 4 - diventa un fenomeno globale senza precedenti, fino a diventare addirittura la parola più usata nel 2013 (dati Oxford Dictionary). Il selfie coinvolge persino le ce-

lebrità, che cominciano a pubblicare foto, anche private, di se stessi o in compagnia dei propri fans. Per avere un’idea della grandezza del fatto basti pensare che l’autoscatto di una star del cinema influenza direttamente il mondo del marketing e della pubblicità. Per gli psicologi che studiano il fenomeno si tratta di un’affer-

mazione costante di se stessi, una sorta di “Eccomi, ci sono, qui e ora” che andrebbe a rafforzare la propria - carente autostima. Ad ogni modo, non importa se per gioco o per vanità, chiunque può farsi una fotografia: è facile e bastano pochi secondi. Quanto basta per raccontare un momento della propria vita.

Secondo alcune

La maggior parte

Il monopod,

Dall’estate 2014,

ricerche di mercato le donne sono le più “selfie-attive”: il numero di scatti femminili è di 4,6 volte superiore a quelli maschili.

degli autoritratti condivisi sui vari social network proviene da soggetti molto giovani: l’età media degli utenti è di circa 23,7 anni.

l’ultima frontiera del selfie, è un’asta metallica sulla cui cima si aggancia lo smartphone. La maggior distanza della telecamera dal viso permette foto più belle e accurate.

sta spopolando un’altra moda da condividere: il selfie ai piedi. Tra i milioni di autoscatti presenti su Facebook, Twitter e Instagram ci sono tante facce quanti piedi.

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Guida sul diritto alle cure socio-sanitarie degli anziani malati cronici non autosufficienti, delle persone affette dal morbo di Alzheimer e dei soggetti colpiti da altre forme di demenza senile Questo opuscolo è un’iniziativa di

INDICE Anziani malati cronici non autosufficienti, persone affette dal morbo di Alzheimer e soggetti colpiti da altre forme di demenza senile Le leggi vigenti Sentenze Accesso alle prestazioni domiciliari Accesso alle prestazioni residenziali. Opposizione alle dimissioni da ospedali o da case di cura private Avvertenze importanti Contribuzioni economiche Obblighi e responsabilità civili e penali degli operatori dei servizi socio-sanitari Minacce Amministratori di sostegno e tutori Allegato A: Impegni sottoscritti dall’Asl To3 e dal Cisap con il figlio per la cura a domicilio della madre non autosufficiente Allegato B: Fac-simile della lettera per opporsi alle dimissioni dagli ospedali e dalle case di cura private convenzionate di anziani malati cronici non autosufficienti o di persone con demenza senile e per chiedere la prosecuzione delle cure

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II II III IV

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VI VI VI

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DA CONSERVARE

Anziani malati cronici non autosufficienti, persone affette dal morbo di Alzheimer e soggetti colpiti da altre forme di demenza senile

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el nostro Paese sono oltre un milione, il 2% della popolazione italiana, le persone affette da patologie così gravemente invalidanti da aver causato anche la non autosufficienza. Si tratta di una situazione che colpisce tutte le categorie sociali; può quindi capitare anche a ciascuno di noi e dei nostri cari di diventare totalmente dipendenti dagli altri per i bisogni vitali, ad esempio: alzarsi, vestirsi, camminare, nonché per l’alimentazione. Sovente il paziente soffre anche per l’incontinenza urinaria e/o sfinterica. Nei casi più gravi e purtroppo i più frequenti - i malati non autosufficienti hanno la necessità dell’aiuto di altre persone per soddisfare i bisogni che non sono nemmeno in grado di esprimere: sete, fame, caldo, freddo, ecc. Come è noto, la non autosufficienza colpisce soprattutto le persone molto anziane, ma anche - in misura molto inferiore - i giovani e gli adulti. Tuttavia, pur essendo le esigenze socio-sanitarie vitali praticamente identiche per tutti gli infermi non autosufficienti, c’è la nefasta tendenza di ancora numerose strutture del Servizio sanitario nazionale di non fornire o limitare le indispensabili cure socio-sanitarie agli anziani

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colpiti da patologie invalidanti e alle persone con demenza senile, nonostante le chiarissime disposizioni di legge.

Unità valutative geriatriche Per ottenere le prestazioni domiciliari, semiresidenziali e residenziali occorre, in primo luogo, presentare domanda all’Uvg (Unità di valutazione geriatrica) (1) che accerta la condizione di malato non autosufficiente e precisa il suo livello di gravità, ad esempio lieve, medio, rilevante. Nei casi in cui le Asl o i Comuni abbiano predisposto appositi moduli per tale certificazione, occorre verificare che in essi non vi siano norme contrastanti con le leggi vigenti. Se alla consegna dei moduli con cui viene accertata la non autosufficienza del malato non viene rilasciata ricevuta, occorre provvedere a richiederla formalmente mediante spedizione con raccomandata A/R . È importante ricordare che l’accertamento compiuto dall’Uvg non stabilisce alcun diritto esigibile alle prestazioni. Occorre pertanto che la persona interessata, o colui che di fatto la rappresenta, inoltri una istanza scritta in cui siano precisate le prestazioni richieste.

Vi sono Regioni in cui l’Uvg viene chiamata Unità Multidisciplinare o con altra analoga denominazione.

CONOSCERE PER EVITARE ABUSI E SPESE INUTILI

LE LEGGI VIGENTI Gli anziani malati cronici non autosufficienti e le persone affette dal morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile hanno il diritto pienamente e immediatamente esigibile alle cure sanitarie nei casi di acuzie della malattia e a quelle socio-sanitarie per le loro patologie croniche e o loro esiti. Tutto questo è assicurato in base alle seguenti disposizioni: - l’articolo 2 della legge 833/1978 stabilisce che il Servizio Sanitario Nazionale deve assicurare «la diagnosi e la cura degli eventi morbosi quali che ne siano le cause, la fenomenologia e la durata». È quindi evidente che le prestazioni debbano essere fornite a tutti i malati senza alcuna esclusione; - lo stesso articolo 2 della legge 833/1978 impone al Servizio Sanitario Nazionale di garantire «la tutela della salute degli anziani, anche al fine di prevenire e di rimuovere le condizioni che possono concorrere alla loro emarginazione»; - l’articolo 1 della medesima legge 833/1978 dispone che il Servizio Sanitario Nazionale debba provvedere «al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione, senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio»; - in base ai Lea, Livelli essenziali di assistenza sanitaria e socio-sanitaria (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001 “Definizione dei Livelli essenziali di assistenza” (Lea) le cui norme sono cogenti in base all’articolo 54 della legge 289/2002), le Asl sono obbligate a fornire i seguenti interventi domiciliari gratuiti: a) «prestazioni a domicilio di me-


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dicina generale»; b) «prestazioni a domicilio di medicina specialistica»; c) «prestazioni infermieristiche a domicilio»; d) «prestazioni riabilitative a domicilio». Inoltre, per le cure socio-sanitarie domiciliari sono previste le «prestazioni di aiuto infermieristico e assistenza tutelare alla persona» con a carico del Servizio Sanitario Nazionale l’importo minimo del 50% dei costi. I Lea stabiliscono altresì che le Asl debbano fornire le «prestazioni terapeutiche, di recupero e mantenimento funzionale delle abilità per [anziani] non autosufficienti in regime residenziale, ivi compresi interventi di sollievo». Si tratta dei ricoveri in Residenza Sanitaria Assistenziale, Rsa, per i quali il Servizio Sanitario Nazionale deve contribuire alla copertura del costo delle prestazioni nella misura minima del 50%.

SENTENZE Diverse sentenze hanno confermato il diritto esigibile alle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie previste dalle leggi in vigore. 1. Sentenza della Corte costituzionale n. 36/2013 Nella sentenza n. 36/2013 la Corte costituzionale ha precisato che «l’attività sanitaria e socio-sanitaria a favore di anziani non autosufficienti è elencata tra i livelli essenziali di assistenza sanitaria dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001». Nella stessa sentenza la Corte costituzionale ha definito non autosufficienti le «persone anziane o disabili che non possono provvedere alla cura della propria persona e mantenere una normale vita di relazione senza l’aiuto determinante di altri». 2. Sentenza del Tribunale di Parma Il Tribunale di Parma, con sentenza

n. 46/91 decisa il 10 dicembre 2010 e depositata in Cancelleria il 17 gennaio 2011, ha respinto la richiesta dell’Azienda Unità Sanitaria Locale 1 di Massa Carrara volta ad ottenere dal signor A. B. la somma di euro 59.436,37 quale contributo alle spese di ricovero presso una Rsa della madre anziana malata cronica non autosufficiente, precisando che «l’imposizione dell’obbligo alimentare a carico del familiare dell’assistito non può derivare da un atto autoritario dell’ente pubblico (che si ritiene, pertanto, debba essere disapprovato)». Infatti, in base all’articolo 438 del Codice Civile «gli alimenti possono essere chiesti solo da chi versa in stato di bisogno e non è in grado di provvedere al proprio mantenimento». Inoltre, la questione degli alimenti non ha alcuna attinenza con il diritto alle cure socio-sanitarie. 3. Sentenze del Tribunale di Firenze 3.1 Nella sentenza n. 1154/2010 la Sezione lavoro del Tribunale di Firenze, dopo aver rilevato che «l’atto amministrativo contenente una sorta di “liste a scorrimento” effettuate sulla base di una valutazione comparativa - seppur di carattere essenzialmente tecnico - delle posizioni dei richiedenti e lo stesso atto amministrativo che l’ha prevista, devono ritenersi radicalmente nulli o comunque illegittimi», ha condannato l’Asl 10 di Firenze a rimborsare ai congiunti di una anziana malata cronica non autosufficiente, ricoverata in una Rsa (Residenza Sanitaria Assistenziale) la somma di euro 42.385,20 quale importo della quota sanitaria spettante alla stessa Asl. 3.2 Nella sentenza del Tribunale di Firenze n. 2866/2012, in cui è stata presa in esame la questione dei rapporti dei pazienti e dei loro congiunti ricoverati presso strutture residenziali con i Comu-

ni e gli enti gestori delle Rsa nell’ambito del diritto alle cure sociosanitarie dei succitati malati, il Giudice ha precisato che «se è vero che la Rsa esercita un pubblico servizio sulla base della convenzione previamente stipulata con la Asl e con il Comune, la fonte giuridica dei guadagni che ne conseguono per la struttura assistenziale origina da un rapporto di diritto pubblico ed è quindi estranea al rapporto che viene ad intercorrere tra la Rsa e l’utenza fruitrice del servizio, perché obbligati al pagamento della retta in favore della Rsa sono il Servizio Sanitario Nazionale per il 50% e per il residuo 50% il Comune, che ha inserito nella Rsa quel determinato assistito attraverso i suoi Servizi sociali perché avente diritto a quella data prestazione assistenziale (anche se la legge prevede che, in presenza di determinate condizioni di reddito, l’utenza possa essere chiamata a partecipare al pagamento di una parte della c.d. “quota sociale” facente capo ai Comuni)», aggiungendo che «le somme che l’assistito o i suoi familiari sono eventualmente chiamati a sborsare non trovano la loro fonte in un contratto di diritto privato stipulato da costoro con la Rsa, bensì nelle determinazioni comunali che individuano la misura del contributo loro spettante». 3.3 Analoga la sentenza n. 3039/2012 dello stesso Tribunale di Firenze riguardante la richiesta avanzata dall’Asp, Azienda Pubblica di Servizi alla persona Materdomini, agli eredi della signora A. B., anziana malata cronica non autosufficiente ricoverata dal 2001 al 2004, di versare la somma di euro 17.292,69, quale importo residuo non corrisposto dalla degente e dai suoi congiunti. Il Tribunale non solo ha respinto l’istanza, ma ha condannato l’Asp Materdomini a » DICEMBRE 2014

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restituire agli eredi della signora A. B. la somma versata in eccesso, «tenuto conto che il Comune di Firenze aveva erroneamente stabilito la misura a loro carico della quota sociale della retta di soggiorno presso la residenza assistita». A questo proposito il Tribunale, in merito alla «pretesa creditoria dell’Asp» a fronte della scrittura sottoscritta dalla figlia della paziente «nella quale la dichiarante chiede ammissione della propria congiunta nella Rsa e, fra l’altro, si impegna a versare, con cadenza mensile, la retta giornaliera di lire 91mila, sia in proprio sia in nome e per conto della madre», precisa che «detta clausola negoziale sull’onere di pagamento del prezzo è nulla ai sensi degli articoli 1418 e 1419 del Codice Civile, perché contraria a norme imperative» stante l’obbligo del Servizio Sanitario Nazionale e dei Comuni di fornire le occorrenti cure anche alle persone colpite da patologie invalidanti e da non autosufficienza. Nella sentenza viene altresì osservato che il preteso versamento di somme consistenti da parte del ricoverato e dei suoi congiunti (cauzione, anticipo dell’intero importo della quota alberghiera) può rappresentare un concreto e persino insormontabile ostacolo alla fruizione delle prestazioni socio-sanitarie.

ACCESSO ALLE PRESTAZIONI DOMICILIARI Mentre per gli interventi residenziali le vigenti norme consentono agli utenti e a coloro che li rappresentano di ottenere l’attuazione dei loro diritti, per gli interventi domiciliari, vista la loro generica formulazione, vi è la necessità che il Parlamento o le Regioni e le Province autonome di Bolzano e di Trento approvino leggi in cui siano precisati i criteri di accesso ed i contenuti dei servizi, nonché le relative modalità di

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funzionamento. Tuttavia, poiché le norme sui Lea stabiliscono il diritto esigibile degli anziani cronici non autosufficienti e delle persone colpite da demenza senile alle prestazioni domiciliari, è possibile - nei casi in cui vengano negate - chiedere l’intervento della magistratura. Poiché le Asl ed i Comuni sono obbligati dalle leggi vigenti a garantire le cure socio-sanitarie agli anziani cronici non autosufficienti e ai malati di Alzheimer anche mediante prestazioni residenziali a tempo pieno, emerge che i congiunti che accolgono in casa loro il familiare colpito da patologie invalidanti e con limitata o nulla autonomia non solo svolgono una lodevole attività di volontariato intrafamiliare, ma consentono al Servizio Sanitario di realizzare notevoli risparmi economici. Provvedendo alle necessità e alle cure del proprio congiunto non autosufficiente, i familiari svolgono una parte delle attività di competenza delle Asl e dei Comuni: quindi, è opportuno che i loro compiti vengano precisati in un protocollo di intesa. Al riguardo si veda l’Allegato A del presente opuscolo. Nei casi in cui l’infermo sia ricoverato in un ospedale o in una casa di cura, è possibile per i parenti opporsi alle dimissioni fino alla sottoscrizione del succitato protocollo di intesa da parte dell’Asl e del Comune di residenza del malato. A questo proposito si veda la lettera fac-simile di opposizione alle dimissioni all’Allegato B del presente opuscolo. L’opposizione alle dimissioni e la richiesta delle prestazioni domiciliari deve essere predisposta e firmata da una sola persona, ad esempio, un parente anche non convivente del malato non autosufficiente, quando questi non è lucido e non è in grado di programmare, anche solo a tratti, il proprio futuro (ad esempio, non è in

CONOSCERE PER EVITARE ABUSI E SPESE INUTILI

grado di valutare le conseguenze dell’accettazione delle dimissioni e di un suo rientro a domicilio in termini di risorse, di personale occorrente, di carichi di lavoro per la famiglia, di sicurezza...). Per ottenere una risposta occorre inserire nella raccomandata A/R la seguente frase: «Ai sensi e per gli effetti della legge 241/1990 lo scrivente chiede una risposta scritta». Si ricorda che l’articolo 23 della Costituzione precisa che «nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge» e che non vi sono norme che attribuiscano ai congiunti compiti assegnati dalla legge al Servizio Sanitario Nazionale. Viene pertanto confermato che gli interventi dei congiunti rientrano fra le attività di volontariato intrafamiliare.

ACCESSO ALLE PRESTAZIONI RESIDENZIALI. OPPOSIZIONE ALLE DIMISSIONI DA OSPEDALI O DA CASE DI CURA PRIVATE Prima di accettare le dimissioni dall’ospedale o da altra struttura sanitaria bisogna valutare attentamente la situazione. Infatti, si va incontro a gravi rischi se si accettano le dimissioni quando permane ancora lo stato di malattia e di non autosufficienza del proprio parente e dall’Asl non c’è l’impegno scritto di garantirgli/le la continuità delle cure sanitarie a domicilio o in una Rsa, Residenza Sanitaria Assistenziale. Infatti, chi accetta le dimissioni: • assume volontariamente tutte le responsabilità civili, penali ed economiche relative alle esigenze di cura del malato e agli eventuali danni causati a terzi dallo stesso infermo; • deve farsi carico in proprio degli oneri relativi alle cure socio-sani-


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tarie del congiunto malato e non autosufficiente. Se è curato a domicilio è possibile chiedere l’attivazione delle cure domiciliari. Non sempre però l’Asl fornisce una risposta positiva in tempi soddisfacenti. Inoltre, il progetto approvato può risultare inadeguato alle reali esigenze del malato; • deve tener conto che, se il malato è inserito in una lista d’attesa il ricovero in una Rsa può essere autorizzato dall’Asl anche dopo anni; • deve sostenere con le risorse dell’infermo e, occorrendo, i propri mezzi, i costi per le prestazioni socio-sanitarie domiciliari alla persona a domicilio oppure per un posto letto privato in Rsa (anche 3.000-3.500 euro al mese). Pertanto coloro che, valutata la situazione, non intendono volontariamente provvedere a domicilio ad un loro congiunto colpito da patologie invalidanti e non autosufficiente, possono opporsi alle dimissioni da ospedali e da case di cura private inviando le raccomandate A/R il cui fac-simile, come già indicato, è riportato nell’Allegato B. Al riguardo si ricorda nuovamente che mai sono state approvate norme che obblighino i congiunti a svolgere attività di competenza del Servizio Sanitario Nazionale e dei Comuni. È importante ricordare bene che gli ospedali e le case di cura private non decidono in merito al ricovero di un anziano malato cronico non autosufficiente o di una persona con demenza senile disposto dal Servizio Sanitario, ospedale o Asl, che rimangono gli unici responsabili e referenti della cura sanitaria e socio-sanitaria del paziente. Ospedali e case di cura private sono esecutori delle prescrizioni di cura dell’Asl. Queste prestazioni non possono essere vincolate alla sottoscrizione di un impegno tra utente/parenti e strutture in base al quale

l’infermo (o un proprio congiunto) si impegna a garantire la continuità terapeutica (a domicilio o presso un’altra struttura) al momento in cui verranno comunicate le dimissioni. Del malato, che rimane tale e non guarisce, se ne deve continuare ad occupare l’Asl. Nei casi in cui per motivi d’urgenza non sia più praticabile, per qualsiasi motivo, la prosecuzione delle cure domiciliari, può essere disposto il ricovero presso un pronto soccorso ospedaliero dell’anziano malato cronico non autosufficiente o della persona colpita da demenza senile. È consigliabile la presenza come

testimone di una persona non legata da vincoli di parentela o di affinità con il malato e colui che richiede il ricovero. La richiesta delle prestazioni residenziali (ricovero presso le Rsa) deve essere indirizzata con raccomandata A/R al Direttore generale dell’Asl, che ha la responsabilità delle cure socio-sanitarie, e al Sindaco del Comune di residenza dell’infermo, che ha competenze integrative. Per ottenere una risposta occorre inserire nella raccomandata A/R la seguente frase: «Ai sensi e per gli effetti della legge 241/1990 lo scrivente chiede una risposta scritta». »

AVVERTENZE IMPORTANTI ■ Le istanze rivolte alle istituzioni (Asl, Comuni, ecc.) devono sempre essere presentate mediante l’invio di raccomandate A/R oppure di e-mail certificate, in modo da avere la prova delle richieste presentate e delle date in cui sono state inoltrate. Se vi sono dei moduli predisposti dalle Asl e dai Comuni (o dai loro Consorzi), occorre verificare che non vi siano clausole vessatorie o comunque non previste dalle leggi vigenti. Nei casi di urgenza è necessario inviare telegrammi oppure e-mail certificate. ■ Allo scopo di evitare confusioni, l’istanza di opposizione alle dimissioni e richiesta di attivazione del percorso di continuità delle cure deve essere sottoscritta e presentata da una sola persona, che è l’unico soggetto che deve seguire la pratica. ■ In relazione alla procedura di opposizione alle dimissioni, occorre evitare nel modo più assoluto i contatti verbali o telefonici con medici, infermieri, operatori, assistenti sociali, personale amministrativo, ecc., poiché accettando i contatti a voce si consente agli Enti (Asl e Comuni o Consorzi di Comuni, ecc.) di non fornire risposte scritte indispensabili per l’assunzione da parte degli enti pubblici di impegni concreti. Non è agli operatori che la lettera di opposizione alle dimissioni è indirizzata, ma al Direttore generale dell’Asl, responsabile della cure del proprio congiunto malato. ■ Qualora avesse luogo un contatto verbale o telefonico con il personale, occorre nel più breve tempo possibile inviare al Direttore generale dell’Asl e al Sindaco o al Presidente del Consorzio dei servizi socio assistenziali del Comune di residenza del malato un telegramma o una e-mail certificata, il cui tenore può essere il seguente: «A seguito colloquio odierno, confermo l’istanza inviata con raccomandata A/R del... (si tratta di quella dell’opposizione alle dimissioni), di cui attendo risposta scritta».

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CONTRIBUZIONI ECONOMICHE In base ai già citati Lea, le Asl devono versare almeno il 50% della retta di ricovero presso le Rsa degli anziani malati cronici non autosufficienti e delle persone con demenza senile. La rimanente quota del 50% è a carico del ricoverato sulla base delle norme del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 2013, n. 159, “Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee)”. Nota: essendo stato presentato un ricorso al Tar del Lazio (la relativa udienza è stata fissata per il 19 novembre 2014), non è possibile fornire attualmente informazioni sicure.

OBBLIGHI E RESPONSABILITÀ CIVILI E PENALI DEGLI OPERATORI DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI Sono purtroppo numerosi gli operatori socio-sanitari (medici, infermieri, assistenti sociali, ecc.) che forniscono informazioni fuorvianti sui diritti degli anziani cronici non autosufficienti e delle persone con demenza senile, sostenendo che competerebbe ai parenti di questi soggetti malati a provvedere, fra l’altro anche a loro spese, alla cura delle persone affette da patologie inguaribili e da non autosufficienza. Poiché le leggi vigenti stabiliscono, senza ombra di dubbio, che il Servizio Sanitario debba obbligatoriamente assicurare le necessarie prestazioni ai soggetti di cui sopra, ricordiamo che l’articolo 28 della Costituzione stabilisce quanto segue: «I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si esten-

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de allo Stato e agli enti pubblici». Pertanto, nei casi in cui venga comprovata la falsità delle informazioni fornite dagli operatori socio-sanitari del settore pubblico, è possibile avviare iniziative volte al risarcimento dei danni subiti, ad esempio il rimborso delle spese per il ricovero dell’anziano malato cronico non autosufficiente presso una struttura con oneri interamente a carico del paziente e/o dei suoi congiunti. Ai sensi dell’articolo 2043 del Codice Civile, analoghe iniziative possono essere avviate nei confronti degli operatori del settore privato sulla base di prove oggettive documentabili.

MINACCE Capita, a volte, che ai parenti degli anziani malati cronici non autosufficienti e delle persone con demenza senile che si oppongono alle dimissioni, vengano rivolte accuse o minacce. A questo proposito segnaliamo che la Corte di Cassazione, Sezione II, con la sentenza 89/182005 ha stabilito che «al fine del delitto di violenza privata non è richiesta una minaccia verbale o esplicita, essendo sufficiente un qualsiasi comportamento od atteggiamento sia verso il soggetto passivo sia verso altri, idoneo a incutere timore ed a suscitare la preoccupazione di subire un danno ingiusto, onde ottenere, mediante tale intimidazione, che il soggetto passivo sia indotto a fare, tollerare od omettere qualcosa».

AMMINISTRATORI DI SOSTEGNO E TUTORI In base alle leggi vigenti, nessuno, nemmeno i coniugi ed i figli, possono rappresentare una persona maggiorenne. Pertanto, nei casi in cui un soggetto non sia in grado di tutelare i propri interessi (per esempio proprio perché è colpito da una grave malattia che l’ha reso non autosufficiente), è necessario avviare la procedura per la nomina dell’Amministratore di sostegno (se la persona inte-

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ressata è ancora parzialmente in grado di esprimersi) o del tutore (se il soggetto è totalmente incapace). La presenza dell’Amministratore di sostegno o del tutore è indispensabile per tutte le iniziative da assumere in nome e per contro della persona parzialmente o totalmente incapace di autotutelarsi: ricorsi all’Autorità giudiziaria, gestione del patrimonio, vendita dei beni mobili e immobili, ecc. Amministratore di sostegno Ai sensi della legge 9 gennaio 2004, n. 6 «la persona che per effetto di una infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trova nell’impossibilità anche parziale o temporanea di provvedere ai propri interessi, può essere assistita da un amministratore di sostegno, nominato dal Giudice tutelare del luogo in cui questa ha la residenza o il domicilio». L’istanza può essere presentata direttamente al Giudice tutelare anche senza l’assistenza di un legale. Occorre rivolgersi alla Cancelleria del Giudice tutelare per le necessarie informazioni. Tutore L’articolo 414 del Codice Civile stabilisce che «il maggiore di età e il minore emancipato, i quali si trovano in condizione di abituale infermità di mente che li rende incapaci di provvedere ai propri interessi, devono essere interdetti». Se l’istanza è presentata dai servizi sanitari o assistenziali, la procedura è gratuita. Alcune Procure della Repubblica, ad esempio quella di Torino, accettano di inoltrare al Tribunale le richieste di interdizione e di nomina del tutore predisposta da una associazione, l’Utim, Unione per la Tutela delle Persone con disabilità intellettiva. Anche in questi casi la procedura è gratuita. Provvedimenti urgenti Ai competenti uffici giudiziari possono essere inoltrate richieste per la nomina urgente dell’Amministratore di sostegno provvisorio o del tutore provvisorio.


Impegni sottoscritti dall’Asl To3 e dal Cisap con il figlio per la cura a domicilio della madre non autosufficiente (2) Il fac-simile del modulo che segue è l’esempio di un contratto di cura domiciliare in cui Asl, Ente gestore dei servizi socio assistenziali, familiare e ammalato (quando in grado di decidere) concordano i diritti e i doveri di ciascuno nel rispetto delle leggi. Che regole definisce il contratto? In caso di cure socio-sanitarie domiciliari formalmente concordate con l’Asl, stabilisce, tra l’altro, quali prestazioni assicura il Servizio Sanitario, quali sono gli impegni del famigliare referente, qual è l’importo del contributo che verrà assicurato dall’Asl, per esempio, per assumere un’assistente familiare o per coprire i maggiori costi delle cure a casa. In caso di aggravamento della situazione del malato e di impossibilità di proseguire le cure domiciliari, nel contratto è stabilito l’impegno dell’Asl a garantire la continuità delle cure, anche attraverso un nuovo ricovero. Testo

Allegato A

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In base al “Protocollo d’intesa finalizzato all’erogazione di contributi economici a sostegno della lungoassistenza domiciliare di persone non autosufficienti”, ai sensi della delibera della Giunta della Regione Piemonte n. 39 del 6 aprile 2009, approvato dall’Asl To 3, Distretto di Collegno e dal Cisap (Consorzio per i servizi alla persona dei Comuni di Collegno e Grugliasco, Torino) per l’anno 2009 si stipula il seguente accordo tra le parti: Il sottoscritto.............................................................residente a ......................................................................... via.............................................................................tel. ...................................................................................... in qualità di: ■ parente figlio......... ■ tutore......... ■ affidatario......... si impegna • ad assumersi la responsabilità di attuare il programma assistenziale sotto specificato a favore del sig./ra (Cognome e nome).................................................. nato/a a ............................................................................. stato civile ................................................................ residente a ......................................................................... in via......................................................................... medico curante.................................................................. utilizzando il contributo erogato dall’Asl To3, Distretto Collegno/Cisap, facendosi carico di garantire l’assistenza finalizzata a: “La signora necessita di assistenza continuativa per tutti gli atti della vita quotidiana. L’assistente familiare garantisce un’adeguata igiene personale, la preparazione dei pasti, la somministrazione farmaci, gli accompagnamenti all’esterno, spesa e l’igiene della casa”; con le seguenti modalità: • accoglienza/presenza presso l’abitazione del titolare: il figlio si occupa della madre per quanto riguarda il monitoraggio della situazione generale, disbriga pratiche, accompagnamenti a visite mediche e monitoraggio dello stato di salute e sostituzione dell’assistente familiare durante la sua assenza; • remunerazione prestazioni assistenziali saltuarie fornite da soggetti privati: è previsto un periodo di addestramento dell’assistente familiare da parte del personale operatore socio-sanitario della Cooperativa....................................................... per un totale di 2 ore settimanali. Il periodo di supervisione corrisponde alla durata del protocollo (novembre 2009); • assistenza prestata con personale regolarmente assunto: l’assistente familiare è assunta con regolare contratto di lavoro per un totale di 54 ore settimanali e garantisce l’assistenza 24h/24h. Durante i riposi la famiglia sostituisce l’assistenza famigliare. La famiglia si sta attrezzando per assumere un’altra badante per garantire la sostituzione; si impegna sotto la propria responsabilità a: • sperimentare il presente progetto di aiuto domiciliare; • dare immediata comunicazione all’Uvg di mutamenti avvenuti nella situazione del titolare; • assumere, con regolare contratto di lavoro quale assistente familiare per lo svolgimento delle attività descritte ...........................................................................................................................................................................; • acquistare il servizio presso soggetti abilitati a fornire assistenza alla persona; • remunerare regolarmente l’assistente familiare, versando contributi assicurativi e previdenziali/saldare le fatture emesse da agenzie o da altri soggetti abilitati scelti; • presentare trimestralmente al Cisap, Sportello socio-sanitario, la rendicontazione contabile delle spese sostenute, che deve giustificare almeno il 50% del valore economico complessivo dell’assegno di cura; » (2)

Il documento è stato pubblicato sul n. 169, 2010 della rivista Prospettive assistenziali.

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Allegato A

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dichiara di essere a conoscenza che: - il contributo è alternativo al ricovero in struttura e che il nominativo del titolare verrà depennato dalla lista di attesa qualora abbia fatto anche richiesta di ricovero definitivo; - ove se ne rilevi la necessità, l’Unità valutativa geriatrica potrà procedere, a richiesta dell’interessato, ad una rivalutazione del progetto, finalizzato al ricovero in struttura del beneficiario qualora l’interessato si venga a trovare nell’impossibilità di permanere al proprio domicilio a causa del modificarsi della situazione che ha dato luogo all’attivazione del presente progetto assistenziale; - l’Unità valutativa geriatrica può sospendere il contributo a seguito verifica di inadempienze da parte della famiglia/affidatari nell’assolvere agli adempimenti previsti nel progetto o per mutamenti intercorsi nelle condizioni della persona interessata; - l’Unità valutativa geriatrica può revocare il contributo in seguito a verificata destinazione dello stesso per scopi diversi da quelli indicati nel presente atto. L’Asl To3 - Distretto Collegno individua quale responsabile del caso il Direttore del Distretto di Collegno Asl To3; si impegna a versare mensilmente al/la titolare...................................... il contributo per l’importo complessivo di euro 1.350,00 (di cui quota sanitaria euro 675,00), riferito a: • remunerazione prestazioni assistenziali saltuarie fornite da soggetti privati (euro 182,40); • assistenza prestata con personale regolarmente assunto (euro 1.197,00); - controllare l’attuazione del programma personalizzato e degli impegni assunti dai familiari/affidatari del titolare attraverso l’Unità valutativa geriatrica; - verificare congiuntamente al Cisap l’idoneità del progetto assistenziale rispetto alle necessità del titolare, anche attraverso visite a domicilio; - fornire eventuali altri servizi di supporto sanitario; - fornire alla famiglia consulenza sulle problematiche connesse alla gestione del caso; - consentire l’interruzione anticipata del presente protocollo, qualora si verificassero gravi e insormontabili ulteriori problemi nella situazione sanitaria e/o sociale dell’interessato; - assicurare la continuità assistenziale per i beneficiari che vengono a trovarsi nell’impossibilità di permanere a proprio domicilio a causa dei modificarsi della situazione che ha dato luogo all’attivazione del presente progetto assistenziale; si riserva di sospendere il contributo a seguito verifica di inadempienze da parte della famiglia/affidatari nell’assolvere agli adempimenti previsti nel progetto o per mutamenti intercorsi nelle condizioni della persona interessata; revocare il contributo in seguito a verificata destinazione dello stesso per scopi diversi da quelli indicati nel presente atto. Il Cisap si impegna a: - fornire eventuali altri servizi complementari di supporto; - verificare congiuntamente all’Asl To3 - Distretto Collegno, l’idoneità del progetto assistenziale rispetto alle necessità del titolare, anche attraverso visite a domicilio; - rimborsare all’Asl To3 - Distretto Collegno, che provvede all’erogazione del contributo, la quota assistenziale pari a euro 675,00; si riserva di sospendere il contributo a seguito verifica di inadempienze da parte della famiglia/affidatari nell’assolvere agli adempimenti previsti nel progetto o per mutamenti intercorsi nelle condizioni della persona interessata; revocare il contributo in seguito a verificata destinazione dello stesso per scopi diversi da quelli indicati nel presente atto; si rimarca quanto segue: l’erogazione del contributo verrà sospesa per ricovero di sollievo in struttura o per ricovero ospedaliero del titolare, se di durata superiore ai 15 giorni; il contributo verrà revocato in caso di ricovero definitivo del titolare in struttura residenziale. Il contributo mensile verrà accreditato presso .............................................. codice............................ c/c n........................................................ intestato a............................................................................... Letto, firmato e sottoscritto. Data, ........................................................ Il familiare/affidatario ....................... L’Asl To3 - Distretto Collegno...............Il Cisap ...........................

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Fac-simile della lettera per opporsi alle dimissioni dagli ospedali e dalle case di cura private convenzionate di anziani malati cronici non autosufficienti o di persone con demenza senile e per chiedere la prosecuzione delle cure Di seguito riportiamo il fac-simile della lettera raccomandata che è lo strumento previsto per comunicare con Asl, ospedali e amministrazioni pubbliche in genere. Con la lettera si esprime formalmente la comunicazione di opposizione alle dimissioni e si attiva l’obbligo, previsto dalla legge, di risposta da parte del ricevente. È importante ricordare che la comunicazione scritta è l’unica che ha validità in questi casi; risposte verbali da parte del personale sanitario o degli assistenti sociali creano solo ritardi e complicazioni e spesso possono essere motivo di scontro tra parenti del malato e operatori. Testo ATTENZIONE: ogni lettera deve contenere tutti gli indirizzi non vanno indicate le generalità dei destinatari LETTERA RACCOMANDATA A/R

Egr. Direttore Generale Asl........................(vedere nota 1) Via .........................................Città. .............................

LETTERA RACCOMANDATA A/R

Egr. Direttore Generale Asl ........................................ Via .........................................Città ..............................

LETTERA RACCOMANDATA A/R

Egr. Direttore Sanitario .............................................. Via .........................................Città ..............................

LETTERA RACCOMANDATA A/R

Egr. Sig. Sindaco (o Presidente del Consorzio) .....(vedere nota 2)

Allegato B

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.........................................................................................................................

Via .........................................Città .............................. E per conoscenza a: LETTERE NORMALI

Assessore alla Sanità della Regione ......................... Via .........................................Città .............................. Difensore civico della Regione.................................. Via .........................................Città .............................. Eventuale organizzazione di tutela che sostiene l’opposizione alle dimissioni Via .........................................Città ................................

Oggetto: Opposizione alle dimissioni ......l......sottoscritt .............................................................abitante in...................................................... Via ...............................................................n. .................visto l’articolo 41 della legge 12 febbraio 1968 n. 132 che prevede il ricorso contro le dimissioni, e tenuto conto che l’art. 4 della legge 23 ottobre 1985 n. 595 e l’articolo 14, n. 5 del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502 consentono ai cittadini di presentare osservazioni e opposizioni in materia di sanità, CHIEDE che......... l ........ propri...... ..................................... abitante in ................................................................ Via ............................................................... n. ................attualmente ricoverat.... e curat.... presso....................................................................................................................................................... NON venga dimess....., oppure che venga trasferit............. in un altro reparto dell...............stess.............. .................................................. o in altra struttura sanitaria o socio-sanitaria per i seguenti motivi: 1) il paziente è gravemente malato e non autosufficiente (IMPORTANTE: se del caso, aggiungere: “e non sempre è capace di programmare il proprio futuro”); 2) l.......... scrivente non è in grado di assicurare le necessarie cure al proprio congiunto e non intende assumere oneri di competenza delle Asl; 3) non vi sono leggi che obbligano i congiunti a fornire prestazioni sanitarie ai loro familiari. »

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Allegato B

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Fa presente che le cure sanitarie, comprese quelle ospedaliere, sono dovute anche agli anziani cronici non autosufficienti ai sensi della legge 23 dicembre 1978 n. 833 il cui articolo 2 stabilisce che il Servizio Sanitario Nazionale deve assicurare «la diagnosi e la cura degli eventi morbosi quali che ne siano le cause, la fenomenologia e la durata» e deve altresì provvedere «alla tutela della salute degli anziani, anche al fine di prevenire e di rimuovere le condizioni che possono concorrere alla loro emarginazione». Inoltre l’articolo 1 della stessa legge 833/1978 sanciva e sancisce che il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire le prestazioni domiciliari, semiresidenziali e residenziali «senza distinzioni di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’uguaglianza dei cittadini nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale». Per quanto concerne il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001, diventato legge ai sensi dell’art. 54 della legge 289/2002 (Finanziaria 2003), lo scrivente rileva che fra «le prestazioni di assistenza sanitaria garantite dal Servizio Sanitario Nazionale» sono compresi gli interventi di riabilitazione e di lungodegenza, nonché quelli relativi alle «attività sanitarie e socio-sanitarie rivolte alle persone anziane non autosufficienti» e che l’esigibilità dei diritti sanciti dai Lea è stata riconosciuta anche dalla Risoluzione n. 8-00191 approvata all’unanimità l’11 luglio 2012 dalla Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati. Evidenzia che nella sentenza n. 36/2013 la Corte costituzionale ha precisato che «l’attività sanitaria e socio-sanitaria a favore di anziani non autosufficienti è elencata tra i livelli essenziali di assistenza sanitaria dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001». Nella stessa sentenza la Corte costituzionale ha definito non autosufficienti le «persone anziane o disabili che non possono provvedere alla cura della propria persona e mantenere una normale vita di relazione senza l’aiuto determinante di altri». Rileva altresì che nella circolare del 4 marzo 2014 il Direttore della Sanità della Regione Piemonte, Sergio Morgagni, ha evidenziato la necessità che la Regione «garantisca ai cittadini il cosiddetto “percorso di continuità assistenziale” attraverso la presa in carico del paziente da parte delle Aziende sanitarie locali di residenza dell’assistito e degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali competenti» evidenziando che «il compito di governare il percorso di continuità assistenziale sia in capo all’Asl competente per territorio e non ai parenti dei pazienti ovvero alla struttura di ricovero che costituisce una delle tappe di tale percorso». (La parte seguente è da compilare qualora si intenda curare a domicilio il congiunto. In questo caso cancellare la parte più sotto relativa al ricovero in Rsa) L..... scrivente è disponibile a provvedere alle cure domiciliari del proprio congiunto a condizione che (vedi nota 3): 1) l’Asl: - garantisca per iscritto le prestazioni domiciliari del medico di base e, occorrendo, dell’infermiere e del riabilitatore; - assicuri gli interventi di emergenza nel caso in cui lo scrivente non sia più in grado di provvedere, nonché qualora insorgano gravi esigenze del malato; - fornisca allo scrivente un adeguato rimborso delle spese vive sostenute, il cui importo venga precisato prima delle dimissioni; - provveda a sua cura e spese al trasferimento del malato al domicilio di via Via.............................................................. n. .............. visto l’articolo 41 della legge 12 febbraio 1968 2) il Comune (o il Consorzio di Comuni) integri l’importo versato allo scrivente sulla base delle proprie deliberazioni, comunicando il relativo importo prima delle dimissioni. 3) Al riguardo lo scrivente sottolinea l’importanza del documento “Impegni sottoscritti dall’Asl To3 e dal Cisap con il figlio per la cura a domicilio della madre non autosufficiente” (vedere nota 4) e chiede che analoga iniziativa venga assunta dall’Asl..................................................... e dal Comune di

(La parte seguente è da compilare qualora si richieda il ricovero presso una Rsa. In questo caso cancellare la parte più sopra relativa al domicilio). L.... scrivente è disponibile ad accettare il trasferimento del proprio congiunto presso una Rsa (Residenza Sanitaria Assistenziale) a condizione che (vedi nota 3): - detto ricovero sia definitivo; - la struttura sia situata; ..................................................................................................................................... - il trasferimento venga effettuato a cura e spese dell’Asl;

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- la quota della retta alberghiera a carico del..... ricoverat...... sia prelevata esclusivamente con riferimento alla sua situazione economica personale (redditi e beni, dedotte le franchigie) ivi compresa l’indennità di accompagnamento se e quando verrà corrisposta, e venga calcolata tenendo conto dei suoi obblighi familiari (ad esempio, mantenimento del coniuge) e sociali (ad esempio, pagamento di debiti contratti prima del ricovero), nonché dell’importo lasciato mensilmente al ricoverato per le sue piccole spese personali; - la quota suddetta sia comprensiva di tutte le prestazioni alberghiere e socio-assistenziali, comprese quelle occorrenti per i soggetti non autosufficienti: igiene personale, mobilizzazione, imboccamento, ecc; - l’integrazione della quota di retta alberghiera non corrisposta dal/dalla ricoverat...... venga versata dall’Ente gestore socio-assistenziale a partire dalla data del ricovero in Rsa del/della paziente. L.... scrivente si impegna a continuare a fornire al proprio congiunto tutto il possibile sostegno materiale e morale compatibilmente con i propri impegni familiari e di lavoro. Chiede pertanto che, nel caso di trasferimento in altre strutture, non venga allontanato dalla città di ......................................................................................... L.... scrivente chiede al Difensore civico di intervenire per l’ottenimento di quanto richiesto con la presente.

Allegato B

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L.... scrivente richiede l’applicazione delle norme sul consenso informato. Inoltre, ai sensi e per gli effetti della legge 7 agosto 1990 n. 241, chiede che gli venga inviata una risposta scritta e segnala che non terrà conto delle eventuali risposte verbali. Ringrazia e porge distinti saluti. Data..................................................... Firma........................................................................................................ RICHIEDERE RISPOSTE SCRITTE. L’ACCETTAZIONE DI RISPOSTE VERBALI FATTE DAL PERSONALE SANITARIO CREA COMPLICAZIONI E RITARDI ASSOLUTAMENTE DA EVITARE AVVERTENZE IMPORTANTI - Com’è stato segnalato nelle pagine precedenti, per poter agire in sostituzione della persona parzialmente o totalmente incapace è necessario ottenere dall’Autorità giudiziaria la nomina urgente di un tutore/amministratore di sostegno anche provvisorio. - È altresì necessario inoltrare l’istanza all’Unità valutativa geriatrica al fine di ottenere la certificazione di non autosufficienza del proprio congiunto. Detta certificazione è richiesta da molte Asl quale condizione indispensabile per l’accesso alle prestazioni domiciliari, semiresidenziali e residenziali. Nota 1 - Una raccomandata A/R va inviata al Direttore Generale dell’Asl di residenza del malato. Un’altra (se del caso) al Direttore Generale dell’Asl in cui ha sede l’ospedale o la casa di cura; nel caso in cui l’ospedale pubblico sia amministrato in modo autonomo rispetto all’Asl, la raccomandata A/R non va indirizzata al Direttore Generale dell’Asl, ma al Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera. Non indicare il nome ma solo la funzione. Nota 2 - È opportuno scrivere al Sindaco (se i servizi assistenziali sono gestiti dal Comune di residenza del ricoverato) o al Presidente del Consorzio (qualora la gestione dei servizi assistenziali sia stata affidata al Consorzio) per rendere note le condizioni in base alle quali si accetta il ricovero presso Rsa e per evitare che il Comune (o il Consorzio) possa richiedere agli eredi dell’anziano malato la restituzione delle somme erogate dall’ente per integrare la parte della retta non versata dal ricoverato. Non indicare il nome ma solo la funzione. Nota 3 - Per le prestazioni concernenti le cure domicilia-

ri e per l'accesso alle Rsa è necessario ottenere dall’Uvg (Unità valutativa geriatrica) dell’Asl la certificazione di non autosufficienza. Nota 4 - Il testo è integralmente riportato nell’Allegato A EVENTUALI TRASFERIMENTI DA STRUTTURA A STRUTTURA SANITARIA O SOCIO-SANITARIA DEVONO ESSERE FATTI A CURA E SPESE DELL’ASL. ULTERIORI RACCOMANDAZIONI - Attenzione che, sotto il profilo giuridico, accettare le dimissioni da ospedali e da case di cura private convenzionate di una persona cronica non autosufficiente incapace di programmare il proprio futuro, significa sottrarre volontariamente il paziente dalle competenze del Servizio Sanitario Nazionale e assumere tutte le relative responsabilità, comprese quelle penali, nonché gli oneri economici conseguenti alle cure che devono essere fornite al malato. - Prima di sottoscriverlo leggere attentamente il cosiddetto “Contratto di ospitalità“ (abolito in Piemonte) e il regolamento della struttura (Rsa, casa protetta, ecc.) in cui verrà ricoverata la persona malata cronica non autosufficiente. - Nei casi di assoluta urgenza è opportuno inviare il seguente telegramma al Direttore sanitario della struttura (ospedale o casa di cura privata convenzionata) in cui il malato è ricoverato: «SEGNALO MIA ASSOLUTA IMPOSSIBILITÀ ACCETTARE DIMISSIONI DI (cognome e nome) GRAVEMENTE MALATO E NON AUTOSUFFICIENTE E (se del caso) NON SEMPRE CAPACE DI PROGRAMMARE IL PROPRIO FUTURO. SEGUE LETTERA». DICEMBRE 2014

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{

Per informazioni rivolgersi a:

}

info@tuttihannoildirittoallecuresociosanitarie.it

In collaborazione con: 50&Pi첫 Unione Regionale Liguria 16121 Genova, Via XX Settembre 40/5 Telefono: 010543042 - 0105530352 Fax: 010587949 50epiu.ge@50epiu.it 50&Pi첫 Unione Regionale Piemonte 10128 Torino, Via Massena 18 Telefono: 011533806 - 0115516249 Fax: 011535848 50epiu.to@50epiu.it Fondazione Promozione Sociale Onlus Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti 10124 Torino, Via degli Artisti 36 Telefono: 0118124469 Fax: 0118122595 info@fondazionepromozionesociale.it www.fondazionepromozionesociale.it Sportello Sociale Anastepiemonte - Ascom Torino 10128 Torino, Via Massena 20 Telefono: 0115516111 Fax: 0115516289 anaste.piemonte@virgilio.it Sportello Sociale Anasteliguria - Ascom Genova 16100 Genova, Via Cesarea 8/4 Telefono: 01055201 anasteliguria@anasteliguria.com

PIEMONTE

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CONOSCERE PER EVITARE ABUSI E SPESE INUTILI


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TEMPO LIBERO

SOSTENIBILITÀ E CREATIVITÀ MOSAICULTURE INTERNATIONAL

[ ITINERARI DI

GIOVANNI ORSO

]

UN TOCCO DI MAGIA VERDE «Una foresta incantata, animali, gnomi, folletti e fate. Il tutto in mostra ai Giardini Botanici di Atlanta, negli Stati Uniti, dove è andata “in scena” l’edizione 2014 di Mosaiculture»

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ono tornate, più imponenti e spettacolari che mai. Sono le sculture giganti realizzate con fiori e piante, vere e proprie opere d’arte create unendo con abilità sopraffina le specie floreali più diverse. Il palcoscenico straordinario di questo spettacolo d’eccezione è stato il Giardino Botanico di Atlanta, negli Stati Uniti. Ventotto le opere realizzate per l’esposizione: farfalle con le loro ali spiegate, pronte a prendere il volo; scimmie e

scimpanzé riuniti in branchi; timidi conigli che spuntano tra l’erba; misteriosi unicorni intenti a pascolare; cobra incantati dal passaggio dell’uomo; pesci guizzanti, rane saltellanti, gnomi e folletti nascosti nelle pieghe della terra, fino ad arrivare alla scultura più affascinante: quella Dea della Terra che, accarezzando l’acqua del ruscello del Giardino, la fa scorrere attraverso la propria mano. Una creatura alta otto metri, con lunghi capelli e un’espressione seria del volto, una Ma-

dre Natura che sente sopra di sé tutta la responsabilità della vita e nello stesso tempo incarna lo spirito di questa rappresentazione: unire il mondo della fantasia a quello reale e creativo. Le sculture sono state tutte realizzate su forme d’acciaio modellate, rivestite di reti e attraversate da sistemi di irrigazione interni ed esterni. Questi hanno permesso alle piante utilizzate di svilupparsi intorno alle strutture e di andare a creare la figura prescelta. Il sapiente mix di colori, di specie diverse uniti alla maestria degli artisti che le hanno plasmate, ritagliate, sfumate, hanno regalato a migliaia di visitatori momenti di magia.

Tesori nascosti

La prima volta

Una festa anche per i bimbi: tra le opere d’arte è stata indetta una caccia al tesoro per i più piccini.

L’esibizione di Mosaiculture che si è svolta nei Giardini di Atlanta, è stata la prima del genere negli Stati Uniti.

L’esibizione di Atlanta rientra nell’ambito della manifestazione Mosaiculture International, che ha preso avvio a Montreal, in Canada, nel 2000, e che si svolge ogni tre anni. Lo scopo dell’evento è quello di conciliare l’abilità degli artisti che creano le opere d’arte floreali con il concetto di sostenibilità del Pianeta. Centinaia sono i Paesi che partecipano ad ogni edizione: un modo inedito, per gli artisti orticultori, di esprimere le proprie idee “green” e di rappresentare la Nazione da cui provengono.

[ IN ALTO, LA SCULTURA VERDE RAFFIGURANTE LA DEA DELLA TERRA; QUI SOPRA, L’IMMAGINE DI UN UNICORNO. NELLA FOTO GRANDE, VISITATORI NEL GIARDINO BOTANICO. ]

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50&Più in CROCIERA Una straordinaria navigazione a bordo dell’elegante motonave Swiss Crown, lungo uno degli itinerari più suggestivi dell’Europa Centrale. Si navigherà attraverso la bassa valle del Reno e i romantici canali che raggiungono le antiche città fiamminghe, fino alle magiche atmosfere di Amsterdam e della campagna olandese.

Le Fiandre e l’Olanda

Un viaggio nell’Europa storica DAL 30 MARZO AL 6 APRILE 2015


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DA COLONIA A GAND E BRUGES, BRUXELLES E ANVERSA, FINO AD AMSTERDAM E UTRECHT PROGRAMMA DI CROCIERA 1° giorno: Arrivo a Colonia Imbarco entro le 18.00 sulla Swiss Crown e sistemazione nelle cabine riservate. Navigazione lungo il Reno. 2° giorno: Dordrecht Nel pomeriggio, escursione in bus e visita di Kinderdijk: un complesso di 19 mulini a vento Patrimonio Unesco. 3° giorno: Gand - Bruges Visita guidata a piedi della bellissima città di Gand: la regina dei canali e capitale della regione delle Fiandre orientali. Nel pomeriggio, partenza in bus per Bruges e visita guidata della cittadina, un “romantico museo all’aperto”, capoluogo delle Fiandre occidentali. Imbarco a Terneuzen. 4° giorno: Anversa - Bruxelles Partenza in bus per Bruxelles e visita guidata della città, capitale del Belgio e sede del Parlamento Europeo. Tra le varie attrazioni si visiterà la Grand Place, vero gioiello dell’architettura belga e Patrimonio Unesco. Nel pomeriggio, visita guidata del centro storico di Anversa, secondo porto d’Europa, che deve la sua fama alla lavorazione dei diamanti. 5° giorno: Amsterdam Nel pomeriggio, visita guidata della città definita la “Venezia del Nord“ per il suo sistema di canali, rinomata per le molteplici attività culturali, le architetture antiche e moderne e per i musei. 6° giorno: Amsterdam - Utrecht Mattinata libera per visita individuale della città, dei musei o per shopping. Nel primo pomeriggio, escursione in bus (facoltativa - euro 25) a Utrecht e visita guidata della città d’arte (XVI sec.), dello storico centro universitario e del Duomo, la cui torre è la più alta d’Olanda. 7° giorno: Wesel In mattinata, S.Messa nell’Abbazia di Kamp. Nel pomeriggio, tempo a disposizione per passeggiate e visite nella cittadina di Wesel. 8° giorno: Arrivo a Colonia Sbarco e partenza per il rientro in Italia. **L’itinerario e le escursioni previste in programma potranno subire variazioni senza preavviso, anche in funzione delle condizioni di navigazione. QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: In cabina doppia Ponte Diamante In cabina doppia Ponte Rubino In cabina doppia uso singola Ponte Smeraldo Per i non soci 50&Più, quota di iscrizione Escursione facoltativa Utrecht *da confermare al momento della prenotazione crociera A BORDO DELLA MS SWISS CROWN Gemma della flotta Scylla, si caratterizza per l’eleganza dei suoi interni. La motonave sviluppata su 3 ponti con ascensore tra il ponte Diamante e il ponte Rubino, dispone di: ristorante, salone e bar panoramico, zona benessere con sauna, bagno turco e vasca idromassaggio, sala lettura e negozio di bordo. Le cabine sono tutte esterne con doccia/WC, asciugacapelli, Tv, radio, minibar, cassetta di sicurezza e aria condizionata.

LA QUOTA COMPRENDE Crociera di 8 giorni/7 notti, come da programma con sistemazione in cabina della categoria prescelta • Trattamento di pensione completa a bordo dalla cena del 1° giorno alla prima colazione dell’8° giorno • Cocktail di benvenuto e cena di gala a bordo della m/nave • Visite ed escursioni inserite nel programma (ingressi esclusi) • Tasse portuali • Assicurazione medico/bagaglio e annullamento viaggio • Assistenza di personale qualificato Scylla e Assistenza di personale 50&Più. LA QUOTA NON COMPRENDE Viaggio da e per Colonia • Trasferimenti da e per l’aeroporto di Colonia • Escursioni facoltative o extra non previste in

(Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più

€ 1.350 € 1.260 € 1.300 € 40 € 25*

programma • Trasferimenti da/per aeroporti e stazioni ferroviarie • Ingressi dove previsti • Eventuali tasse turistiche delle località indicate in programma, attualmente non previste • Tutte le bevande, mance, extra in genere e tutto quanto non sopra specificato. Voli per Colonia con Germanwings: - da Milano a partire da € 185 - da Roma a partire da € 220 - da Bologna a partire da € 185 - altri aeroporti su richiesta Quote volo comprensive di tasse aeroportuali e riferite all’attuale disponibilità. Pullman GT da Milano (minimo 40 pax): € 160,00 a/r.

Il dettaglio delle quote di partecipazione è consultabile sul sito

www.50epiuturismo.it


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VIAGGIO NELLA NATURA

Ecuador

Un territorio pieno di sorprese e sfumature: aspro, a tratti lunare, con paesaggi e animali che ricordano il periodo giurassico, e inaspettate meraviglie regalate da una Natura benevola e generosa

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ULLE

ORME DI Charles Darwin

DI LORIS POR CHERI

[ IN ALTO, UN’IGUANA MARINA. DI

SOPRA, ALCUNE PIANTE CACTUS DELLA LAVA. ]

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l mattino del 17 sbarcammo sull’isola Chatham, la quale, simile alle altre, sorge con un profilo liscio e rotondo, rotto qua e là da sparsi monticelli, avanzi di antichi crateri. (...) Mentre stava girovagando (la Beagle, ndr) incontrai due grosse testuggini, ognuna delle quali avrà pesato almeno cento chilogrammi; una stava mangiando un pezzo di cactus, e mentre mi accostava ad essa, mi guardò fisso e lentamente se ne andò; l’altra fece udire un profondo sibilo, e trasse dentro il capo. (...) Gli abitanti credono che questi animali siano al tutto sordi; certamente non si accorgono di una persona che cammina dietro di loro. (...) Spesso io salivo sul dorso di essi, e allora con qualche colpo sulla parte inferiore del loro guscio, li facevo alzare e camminare - ma trovai difficile tenermi in equilibrio». Chi tentava di farsi trasportare dalle testuggini era

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Charles Darwin, allora ventiduenne, imbarcatosi nel 1831 sul brigantino inglese Beagle in veste di studioso ed entusiata osservatore di terre lontane e mondi inesplorati. Il giovane durante il viaggio, durato cinque anni, tenne un diario dove annotò scrupolosamente incontri ed impressioni; il suo racconto era così avvincente che nel 1839 divenne un libro dal titolo Viaggio di un naturalista intorno al mondo. Tra i tanti luoghi visitati, Darwin fu particolarmente colpito da un arcipelago, le Galapagos, una manciata di isole ed isolotti a largo dell’Ecuador, nell’America del Sud. All’epoca quasi totalmente disabitate dall’essere umano, costituivano dimora per una varietà di specie animali e vegetali mai conosciute fino ad allora. «Faceva un grande effetto vedersi circondati da nuovi uccelli, nuovi rettili, nuove conchiglie, nuovi insetti, nuove piante, e ancora da innumerevoli piccoli particolari di struttura, ed anche dal suono della vo-


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Galapagos

ce e dal piumaggio degli uccelli...», così descrisse il cie di animali e piante si sono sviluppate seguendo proprio stato d’animo il giovane Darwin, che sogla propria linea evolutiva, pur vivendo nello stesso giornò su queste isole per cinque settimane, stuhabitat. Darwin constatò, infatti, che nonostante diando, classificando e raccogliendo materiale sufanimali e piante appartenessero alla stessa stirpe, il ficiente a gettare le basi per quella che sarà la sua vivere su isole diverse anche se contigue determinarivoluzionaria teoria sull’evoluziova differenze morfologiche. Ciò ne della specie. dimostrava che l’ambiente inciQUI GLI ANIMALI NON Sono trascorsi decenni, ma ancora deva sul loro sviluppo. TEMONO IL CONTATTO oggi le Galapagos conservano inMa la cosa più straodinaria soCON L’UOMO, MA LO tatto il fascino che tanto colpì Darno le specie autoctone. OSSERVANO CURIOSI win. Regno incontrastato di aniSulle Galapagos vivono, oltre almali che solo qui si possono inconle testuggini giganti, pinguini, fotrare, regalano un sapore primordiale composto da una che, leoni marini, procellarie, lucertole della lava, gefauna ancestrale, una flora selvatica e un territorio chi, serpenti, 120 specie di granchi, 300 di pesci, 200 aspro e misterioso. Isole di origine vulcanica, nate daldi stelle marine e ricci,15 specie di fringuelli (i Fringuella violenta attività eruttiva proveniente dal fondo delli di Darwin), anche delle straordinarie iguane, le unil’oceano, sono in grado di regalarti all’improvviso uno che in grado di nuotare e di cibarsi con i prodotti del spettacolo fatto di dolcezza e serenità. Qui ogni spemare. Di aspetto ancora più arcigno delle “so- »

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[ IN ALTO, LEONI MARINI SULLA SPIAGGIA DELL’ISOLA ESPAÑOLA. SOPRA, LA SULA DAI PIEDI AZZURRI. ]

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VIAGGIO NELLA NATURA

LAS ISLAS ENCANTADAS

Così venivano chiamate le Galapagos dai primi lupi di mare che combattevano le forti correnti marine per raggiungerle. E le isole continuano tuttora ad incantare, tanto da diventare Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. L’arcipelago, attraversato dall’Equatore, è situato a 1.000 chilometri dalla costa sudamericana. Appartiene all’Ecuador ed è composto da 61 isole di origine vulcanica di cui 13 (Baltra, Española, Fernandina, Floreana, Genovesa, Isabela, Marchena, Pinta, Pinzon, San Cristobal chiamata Chatham ai tempi di Darwin -, Santa Cruz, Santa Fe e Santiago) ospitano una popolazione che si attesta intorno ai 30mila abitanti. L’isola più estesa è Isabela, formata dalla fusione di 8 vulcani. Tra di essi spicca il Wolf, che rappresenta il punto più alto dell’arcipelago.

[ UN ESEMPLARE MASCHIO DI FREGATA. ]

[ VEDUTA AEREA DI UN VULCANO DELL’ISOLA ISABELA. ]

Anche pomodori, caffè, e peperoncini hanno sapori nuovi e intensi

[ L’ISOLA DI BARTOLOMEO, CON IL SUO FAMOSO PINNACOLO, SIMBOLO DELLE GALAPAGOS. ]

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[ GRANCHI SALLY LIGHTFOOT, SULL’ISOLA DI SANTIAGO. ]

relle” di terra, anch’esse presenti nell’arcipelago, hanno una colorazione grigio scura o nera, talvolta striata di rosso e arancio, con zampe e cresta verdi, quasi che la natura le abbia volute riscattare da una tetra esistenza. Accanto ad albatros e fenicotteri rosa, campeggiano le fregate, grandi uccelli marini i cui maschi hanno una sorta di sacchetto rosso posto davanti alla gola, che durante il corteggiamento si rigonfia per attirare la femmina. La sula dai piedi azzurri, invece, sfoggia come richiamo d’amore le sue estremità: più le sue zampe sono azzurre, più è attraente per la femmina. Ma la bellezza della flora non è da meno: delle quasi 600 specie di piante più di un terzo crescono solo qui, tra cui la scalesia, le Asteraceae, il Jasminocereus o “cactus candelabro”, ricoperto di spine, e il Brachycereus, detto anche “cactus della lava”, che sembra accarezzare la roccia scura con morbide dita.


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ettari

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[ ITINERARI DI FRANCESCO

ANDREANI ]

RICORDANDO NERONE «La Domus Aurea è al centro di una grande opera di recupero. La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ha infatti avviato un progetto di consolidamento e di conservazione del più grande palazzo della Roma antica. Tra gli interventi: un tappeto drenante che la preservi dalle infiltrazioni»

a Domus Aurea abbracciava tutta Roma (...). Si estendeva fino a circondare la città». Così Plinio descriveva nella sua opera Storia Naturale, l’immensa dimora che l’imperatore Nerone si fece costruire successivamente all’incendio di Roma, avvenuto nel 64 d.C. Ottanta ettari distribuiti tra il Palatino, il Celio e il Colle Oppio: un edificio di 16mila metri quadrati (pari a tre campi da calcio) con un lago artificiale, pascoli, boschi e vigneti; la superficie, decorata di stucchi e affreschi, era pari a 30mila metri quadrati: circa trenta volta la Cappella Sistina. Le pareti della residenza erano ricoperte di marmi, oro e pietre preziose, e fu per questo che la Domus meritò l’appellativo di Aurea. Di questo straordinario

edificio è giunta fino a noi una “piccola” parte: un padiglione composto da 150 stanze e lungo 250 metri. Ma in realtà la residenza, dov’è? Interrata sotto il Colle Oppio, con le sue pareti a far da fondamenta alle Terme di Traiano, costruite sopra di essa. I discendenti di Nerone, infatti, decisero che egli dovesse essere cancellato dalla Storia, insieme alle sue opere. Per secoli la Domus è stata ricoperta di terra e ancora oggi questa meraviglia giace a decine di metri di profondità. L’ultimo progetto di manutenzione è di questi mesi: creare una impermeabilizzazione che possa salvare l’edificio dalle infiltrazioni d’acqua piovana, ed avviare un’opera di restauro per restituire questo splendore all’umanità.

VISITE E PRENOTAZIONI

A COLLE OPPIO UN TUFFO NEL PASSATO Nell’ambito del progetto di recupero della Domus Aurea, è possibile visitare il cantiere di restauro della residenza ogni sabato e domenica, fino all’8 marzo 2015, in orari prestabiliti, dalle 9.00 alle 17.00. Si può accedere al sito soltanto con la guida e su prenotazione obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni: 0639967700.

Per saperne di più: http://archeoroma.beniculturali.it/cantieredomusaurea/

Pianta generale Domus Aurea: in rosso le gallerie traianee - Rilievo SSBAR

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TEMPO LIBERO

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«Tanta era la superficie occupata dalla Domus Aurea. Boschi, pascoli, vigneti e un lago artificiale; tra le meraviglie anche una statua di Nerone raffigurante il dio Sole»


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Dal 24 maggio al 21 giugno 2015

Club Valtur Portorosa (5 Stelle) Località Furnari (Messina) Il più partecipato Evento Associativo di 50&Più, una grande festa per tutti i soci che si incontrano in Sicilia per trascorrere una vacanza all’insegna del bel mare, del relax, della scoperta di nuovi luoghi e del divertimento. Lo spirito di appartenenza all’Associazione 50&Più, l’animazione personalizzata, l’attività culturale e ricreativa svolta, oltre alla scelta delle strutture turistiche di qualità e al costo competitivo, sono il motivo del grande successo di questa proposta turistica, che ogni anno registra un’importante crescita di partecipazione. Vi aspettiamo sulla bella Costa Nord della Sicilia, un’esclusiva per gli Incontri di Primavera dei soci 50&Più.

CLUB VALTUR PORTOROSA Un complesso turistico accoglie i propri ospiti con una gamma completa di servizi di alto livello: piscina attrezzata, ampio solarium, bar principale nella lobby, palestra, connessione Wi-Fi nelle aree comuni, parcheggio esterno e garage, due campi sportivi polivalenti e vari negozi. AMBITO GEOGRAFICO Il Club Valtur si trova sulla costa settentrionale della Sicilia, a circa 50 km da Messina, tra Capo Tindari e Capo Milazzo, proprio di fronte alle incantevoli Isole Eolie. L’esclusivo complesso turistico di Portoro-

sa è il luogo ideale dove trascorrere una vacanza nel comfort di una struttura 5 stelle, nuova ed elegante. Un luogo magico per chi ama il mare, la natura e il relax, per chi vuole scoprire le bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche della Sicilia, in particolare le splendide Isole Eolie. LE CAMERE Le 270 camere, ampie e luminose, di diversa tipologia, caratterizzate da arredi eleganti, sono tutte molto spaziose, con vista panoramica sul mare e sulla Marina di Portorosa. Tutte le camere dispongono di terrazzo, aria condizionata e Tv. Gli anima-

(Aut. Reg. 388/87) Tel 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


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sabbia è attrezzata con ombrelloni e lettini, gazebo, chiosco bar e servizi igienici. LE ESCURSIONI Numerose sono le escursioni previste per scoprire questa area della Sicilia, ricca di tradizioni, arte e folclore. Le Eolie, con le 7 Isole vulcaniche di rara bellezza; Messina, fondata dai greci; Tindari, con il Santuario della Madonna Nera; S. Stefano di

li di piccola taglia sono ammessi (a pagamento). LA RISTORAZIONE La struttura dispone di ristoranti dislocati su due piani, con servizio a buffet per colazione, pranzo e cena. Inclusi ai pasti sono anche acqua naturale e gasata, soft drink e vino. Grande buffet tutti i giorni a pranzo e a cena, con cucina italiana e ricchi menù. L’INTRATTENIMENTO L’équipe di animazione Valtur offrirà intrattenimenti giornalieri e serali, con spettacoli di cabaret e musical. Sono previsti il piano-bar tutte le sere dopo cena e balli di gruppo dopo lo spettacolo. Come nelle precedenti edizioni durante la settimana si svolgerà il Torneo di Burraco 50&Più. LA SPIAGGIA Situata di fronte all’Hotel (50 metri) con vista panoramica sulle Isole Eolie, l’ampia spiaggia di

www.50epiuturismo.it

Camastra, nota per le sue ceramiche; Cefalù e la sua Cattedrale. I TRASPORTI In aereo: dai principali aeroporti italiani con voli per Catania (156 km) o Palermo (211 km). In nave: dai Porti di Genova, Civitavecchia, Napoli e Salerno per Palermo, Catania e Messina. In auto: autostrada Messina/Palermo (uscita Falcone).

QUOTA DI SOGGIORNO PER PERSONA

Camera doppia

Doppia uso singola

3° letto adulti

1° Turno dal 24 al 31 maggio 2° Turno dal 31 maggio al 7 giugno 3° Turno dal 7 al 14 giugno 4° Turno dal 14 al 21 giugno

€ 450,00 € 490,00 € 530,00 € 570,00

€ 590,00 € 635,00 € 675,00 € 715,00

€ 360,00 € 395,00 € 425,00 € 455,00

Riduzioni: Bambino in 3° letto in camera tripla con 2 adulti: da 2 a 12 anni - 100% Bambino in doppia con 2 adulti: da 0 a 2 anni - 100% (culla facoltativa € 10 per notte) Bambini 3°/4° letto in camera quadrupla con 2 adulti: 50% per bambino Adulto in 4° letto in camera quadrupla: 10% Le età sono intese per anni non compiuti al momento del soggiorno Quota di iscrizione per i non Soci 50&Più € 40,00

La quota comprende: • Soggiorno di 7 notti presso il Club Valtur Portorosa (le camere saranno disponibili a partire dalle ore 15.00 del giorno di arrivo e dovranno essere liberate entro le ore 10.00 del giorno di partenza) • Trattamento di pensione completa a buffet dalla cena del giorno di arrivo al pranzo del giorno di partenza (per arrivi anticipati con il pranzo incluso i servizi terminano con la prima colazione del giorno di partenza) • Bevande ai pasti (acqua, vino e soft drinks) • Formula Soft All Inclusive (dalle 10.30 alle 22.00), solo nel bar centrale, che include: caffetteria espressa (caffè, cappuccini, the, camomilla, tisane), acqua e soft drink al bicchiere • Servizi balneari in spiaggia attrez-

zata (telo mare a noleggio) • Animazione diurna e serale con spettacoli, piano bar, giochi e tornei • Partecipazione ad attività culturali e ricreative organizzate da 50&Più • Assistenza in loco di personale medico 24 ore su 24 • Assistenza in loco di personale 50&Più e 50&Più Turismo • Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento, UNIPOL SAI Assicurazioni. La quota non comprende: • Tutti i trasporti da e per il Club • Escursioni facoltative, da acquistare e pagare in loco • Eventuali Imposte di soggiorno comunali, da regolare in loco • Extra in genere e tutto quanto non sopra specificato.

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TEMPO LIBERO

[ ITINERARI DI SILVIA TOSCANO ]

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UOMINI, ARTE E NATURA

NEL CUORE DEL BOSCO UN PERCORSO D’ARTE «Tronchi, arbusti, foglie, rami e pietre usati per creare un’esperienza d’arte “ambientale”; un percorso naturale di circa due ore tra girasoli di legno, enormi nidi fatti di rami e fascine, capanne, colonne e persino una riproduzione dell’Abbazia di San Galgano: è Arte Sella, suggestiva manifestazione d’arte contemporanea presso Borgo Valsugana, in Trentino»

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deguandosi ai tempi, oggi, fora della Valsugana ci attendono novità stimolanti tra arte e natura. Il delizioso Borgo Valsugana, una perla del Trentino, serrato nell’abbraccio del fiume Brenta, fa da prologo ad un’avventura entusiasmante nella sua adiacente Val di Sella: Arte Sella, connubio tra l’uomo, la sua fantasia, la sua creatività e gli strumenti che offre la natura circostante. Nata nel 1986 e portata avanti fino ad oggi con cura e dedizione, Arte Sella può definirsi una manifestazione internazionale d’arte contemporanea in una location d’eccezione: i prati e il bosco. In un primo percorso della durata d’un paio d’ore circa, Artenatura, immersi nell’incanto di un bosco frondoso d’alberi secolari, uno dei più belli delle Alpi, fin da subito ci si imbatte nelle prime installazioni che artisti qualificatissimi e invitati a misurarsi con i materiali del bosco, hanno creato per ac-

compagnarci fino alla collina alberata della Malga Costa: il vero cuore di questa straordinaria esposizione permanente quanto mutevole. Un tempo la Malga era una proprietà privata, adibita all’allevamento dei bovini e alla lavorazione di prodotti caseari; oggi, dive-

nuta proprietà comunale, è anche asilo degli artisti prescelti per cimentarsi giorno per giorno con quel che il bosco offre per un’arte esclusivamente ambientale. Naturalmente - e questo è il suo fascino - anche deteriorabile. Tutte le opere sono infatti passibili di mutazioni, appassendo,

sfiorendo, lottando contro le condizioni atmosferiche e l’immancabile degrado, talvolta fi-

DRAGO

BOSCO GEOMETRICO

CATTEDRALE VERTICALE

CICLO RIPRODUTTIVO

di Roger Rigorth (Copyright Arte Sella, foto Giacomo Bianchi).

di Urs Twellmann (Copyright Arte Sella, foto Giacomo Bianchi).

di Giuliano Mauri (Copyright Arte Sella, foto Giacomo Bianchi).

di Cameron Hockenson (Copyright Arte Sella, foto Giacomo Bianchi).

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[ SOPRA, CERCA DI ROBERTO CONTE (COPYRIGHT ARTE SELLA, FOTO GIACOMO BIANCHI). IN ALTO A SINISTRA, LUMACA DI ALFIO BONANNO (COPYRIGHT ARTE SELLA, FOTO GIACOMO BIANCHI). ]


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[ ACCANTO, WASSERGEHAUSE DI ROGER RIGORTH (COPYRIGHT ARTE SELLA, FOTO GIACOMO BIANCHI); SOTTO, TRANSIZIONE DI LUCA PETTI (COPYRIGHT ARTE SELLA, FOTO GIACOMO BIANCHI); IN BASSO, TANA LIBERA TUTTI DI PATRICK DOUGHERTY (COPYRIGHT ARTE SELLA, FOTO GIACOMO BIANCHI). ]

TEMPO LIBERO

no alla scomparsa. Ma è proprio questa la filosofia di Arte Sella: l’arte qui parte e ritorna alla natura, in sintonia con l’ambiente circostante. Ci imbattiamo in un prato di girasoli tutti in legno, stelo compreso, con la corolla istoriata dai cerchi concentrici propri del legname tagliato, da anni in fervida attesa del ritorno puntuale della buona stagione. Ecco tre enormi nidi, costruiti con rami e fascine intersecate, in un dedalo di intrecci che emulano, in formato gigante, quelli di un solerte passero. Con la differenza che in questi nidi, quasi delle grandi tane, si può addirittura entrare e dall’interno godere di una vista su un paesaggio magnifico. Ecco, poi, animali di dimensioni immaginarie, capanne, colonne, il tempio dell’amore... Nel tempo il legno è stato lavorato e nobilitato, ma oggi a chi verrebbe in mente di evocare con soli tronchi, arbusti, steli, ciocchi, foglie, fascine, pietre, rami, massi dei dintorni, quel che rimanda immediatamente alla sagoma della solenne Abbazia di San Galgano, che invece si trova vicino Siena? Quel capolavoro cistercense (terminato nel 1288 ed oggi senza il tetto) è qui ricostruito da Giuliano Mauri, nel 2001, con poveri materiali boschivi facendone un’autentica cattedrale interamente vegetale. Un’immensa basilica gotica a tre navate e ottanta colonne di rami intrecciati e alti quasi dodici metri per un metro di diametro. Insomma 1.230 metri quadrati di legname, destinati a crescere e mutare davanti ai nostri occhi, giorno per giorno, inseriti come sono nel ciclo vitale della natura. Se il primo lungo tragitto è gratuito, è richiesto il prezzo di un biglietto per la parte che circonda la Malga Costa. Ben speso, ci sentiamo di dire, per quello che offre al visitatore. Si cresce continuamente dove ci

sono idee e gli artisti selezionati per Arte Sella (tanti gli stranieri, molti gli orientali), i progetti che vengono proposti e accolti, la passione dei curatori dell’omonima Associazione che organizza, promuove e gestisce, si rinnovano ogni volta e arricchiscono di eventi questa originalissima “artenatura”. Un ponte di almeno quattro metri attraversa un piccolo rivo, ma lo stupore è che questo sia completamente assemblato con giornali e riviste saldamente compattate. Incredibile per veridicità e funzionalità, esso introduce a quel che non poteva mancare: un grande Teatro per 400 posti costruito in fascine e completamente all’aperto. È dotato di soffici cuscini e, nel caso sia segnalata la presenza di zanzare, si provvede a spruzzare garbatamente gli spettatori di sostanze che li difenderanno dall’eventuale fastidio. Vari gli spettacoli che in Teatro vengono rappresentati. Il violoncellista Mario Brunello, per esempio, è il curatore dei programmi musicali, così come di casa è anche Moni Ovadia. Naturalmente tutti gli spettacoli avvengono sotto un propizio e indimenticabile cielo stellato. INFORMAZIONI

COME ARRIVARE AD ARTE SELLA Una volta raggiunto Borgo Valsugana - che dista circa 35 km da Trento e 55 km da Bassano - in auto (SS 47) o in treno (linea Venezia-Trento), si imbocca la SP 40 della Val di Sella, che procede per circa 7 km a sud di Borgo Valsugana a 1.000 mt di quota, fino al parcheggio numero 6 da cui inizia il Percorso Artenatura. Tre km a piedi nel bosco, tempo di percorrenza circa 2 ore. Giunti alla località Carlon, si prosegue fino al Centro culturale di Malga Costa (1 km, 15 minuti circa). Biglietto: l’ingresso al Centro Malga Costa è a pagamento (tariffe: intero 6 euro, ridotto 4 euro). Durata della visita: 45 minuti circa. Apertura: tutto l’anno. Orari: dalle 10 alle 17 in inverno; dalle 10 alle 19 in estate. Si effettuano visite guidate su richiesta per gruppi o singoli. Per saperne di più: www.artesella.it

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STAR BENE

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[ PREVENZIONE DI

ALESSANDRO MASCIA ]

TRA TERRA E CIELO «Il golf allena coordinazione ed equilibrio, impegna muscoli, articolazioni e fasce di tutto il corpo senza stressarli troppo. Inoltre, essendo praticato all’aperto favorisce la sintesi della vitamina D, utile per il tono calcico delle ossa»

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l golf è tra gli sport più diffusi e più praticati a livello mondiale, va bene per tutte le età e permette di coniugare armoniosamente l’esercizio fisico con il relax ed il benessere psicologico. Si è diffuso a partire dalla seconda metà dell’800, partendo dall’Olanda e diventando presto sport nazionale in Scozia. Largamente praticato negli Stati Uniti e in Inghilterra, arrivò in Italia i primi del ‘900.

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Fece parte degli sport olimpici di Parigi nel 1900 e di Saint Louis nel 1904. Dopo tanti anni tornerà a far parte delle discipline olimpiche nei giochi che si terranno a Rio de Janeiro (Brasile) nel 2016. È uno sport che favorisce la socializzazione permettendo di trascorrere del tempo in compagnia di vecchi amici e offrendo l’opportunità di conoscerne di nuovi. Succede spesso che importanti trattative di affari vengano discusse e concluse proprio tra i green dei campi da golf.

» I BENEFICI DELLO “SWING” Le 18 buche di cui si compone una partita consentono di camminare per diversi chilometri e sono

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necessarie mediamente 4 ore per completare tutto il percorso. Camminare a lungo e con regolarità migliora la funzionalità cardiaca e anche la circolazione generale. Ma non è tutto, perché è uno sport che permette di impegnare muscoli, articolazioni e fasce di tutto il corpo senza stressarli in modo eccessivo. Favorisce l’eliminazione delle tossine, l’ossigenazione dei tessuti, migliora la capacità respiratoria ed agevola il ricambio tra ossigeno ed anidri-

18 buche

de carbonica. Una pratica costante aumenta la resistenza del corpo allo sforzo e ne migliora la mobilità generale. Giocare a golf è poi molto utile per allenare l’equilibrio. Il movimento, detto swing, che si compie per colpire la pallina necessita di una buona coordinazione motoria e di un ottimale controllo del baricentro. Come tutti gli sport che si praticano all’aperto favorisce la sintesi della vitamina D (fondamentale

«Danno la possibilità di camminare per diversi chilometri, migliorando così la funzionalità cardiaca e, di conseguenza, la circolazione»


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per il mantenimento del tono calcico delle ossa) ed è consigliato, come tutte le attività all’aperto, alle persone che soffrono di depressione. È anche largamente utilizzato per far integrare ed interagire con i portatori di handicap (come nella sindrome di Down ed in alcune forme di autismo).

» CARATTERISTICHE DEL MOVIMENTO

Il tipico movimento dello swing è infatti molto utile per la circolazione dei liquidi del corpo, in quanto la rotazione del tronco e del bacino - che si sviluppa durante il lancio della pallina - determina un effetto di compressionedecompressione in grado di aiutare il ricambio artero-venoso.

Quello del golf è un movimento che impegna tutti i fulcri di rotazione del sistema scheletrico. Dai piedi alle ginocchia, dalle anche al bacino, dalla colonna lombaredorsale-cervicale fino alle spalle, tutto il corpo è impegnato in un movimento di rotazione-controrotazione o di rotolamento-srotolamento. Come per uno straccio che viene strizzato, anche la forte rotazione del corpo che si effettua ad ogni colpo permette di facilitare lo spostamento dei liquidi dai vari interstizi del corpo verso gli organi cosiddetti emuntori (come fegato e reni). Per evitare traumi o dolori derivanti dal gesto tecnico dello swing è consigliabile effettuare un’adeguata preparazione fisica costituita prevalentemente da stretching, ma anche da esercizi di tonificazione muscolare. La velocità di esecuzione del tiro può esporre la colonna vertebrale e gli arti inferiori a torsioni eccessive che possono procurare discopatie, capsuliti, tendiniti e strappi muscolari. Questo è ciò a cui può andare incontro il neofita che non rispetti i propri limiti dipendenti dalla mancanza di allenamento, ma anche chi gioca da tempo e forzi il movimento oltre le proprie

possibilità elastiche. Le affezioni più frequenti del golfista sono a carico degli alluci (per la continua sollecitazione dell’appoggio sui bordi interni dei piedi), dei gomiti (epicondiliti simili al “gomito del tennista”) e della colonna dorso-lombare (a volte anche disfunzioni articolari tipo “colpo della strega”). Se l’elasticità e la plasticità del movimento non sono omogenee, alcune articolazioni subiranno uno stress funzionale eccessivo andando incontro, con la ripetizione del movimento, a dolori che possono comportare la sospensione dell’attività sportiva. Come per tutti gli sport è quindi doveroso avere la consapevolezza dei rischi che la pratica della disciplina comporta, al fine di impostare la preparazione in modo adeguato, consapevole e responsabile. È importante, come in tutte le pratiche sportive, effettuare degli esercizi di preparazione prima di iniziare. Questa fase propedeutica deve essere suddivisa in esercizi di allungamento muscolare di tutto il corpo, in esercizi di riscaldamento muscolare ed esercizi di preparazione al movimento specifico dello swing. Il preparatore atletico deve por-

re particolare attenzione a liberare tutti i fulcri articolari di rotazione. Questi dovranno essere liberi per rendere il gesto atletico il più fluido ed armonioso possibile e per evitare che alcune strutture debbano essere impegnate in modo eccessivo a compensare i deficit delle articolazioni più rigide.

Swing

La pratica

È il movimento di torsione e rilascio che si fa per colpire la pallina. Una rotazione che aiuta il ricambio artero-venoso.

costante aumenta la resistenza allo sforzo e rende migliore la mobilità. DICEMBRE 2014

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[ PREVENZIONE DI

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BATTERI SEMPRE PIÙ RESISTENTI

GIOVANNA DALL’ONGARO ]

ANTIBIOTICI: ANCORA EFFICACI O NO? «Chi ha paura dei batteri? La risposta è facile: i medici, i pazienti, gli allevatori. Perché la lotta contro questi microrganismi si sta rivelando dura da vincere. Per due ragioni: aumenta la resistenza agli antibiotici, ma si ferma la produzione di nuovi farmaci»

«

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ischiamo un nuovo Medioevo della medicina». Categorico, eloquente, efficace: il primo ministro inglese David Cameron quando, qualche mese fa, ha commentato la scarsa efficacia degli attuali antibiotici nel combattere alcune infezioni batteriche, non ha usato mezzi termini. La situazione è gravissima e va affrontata come un’emergenza sanitaria mondiale. Così ha convocato una commissione di studio internazionale composta, com’era prevedibile, da scienziati ed esperti di sanità alla cui guida, però, ha fortemente voluto un economista di riconosciuta fama come Jim O’Neill. Per non perdere di vista il duplice obiettivo: analizzare meglio le cause e i meccanismi dell’antibiotico-resi-

stenza e contemporaneamente rimettere in moto il mercato farmaceutico in questo settore oramai fermo da anni. Sì perché, in estrema sintesi, lo

scenario attuale mostra due giganteschi e inquietanti nei. Primo: gli antibiotici funzionano sempre meno. Secondo: non se ne producono di nuovi.

La dottoressa Annalisa Pantosti, che dirige il Reparto Malattie batteriche, respiratorie e sistemiche dell’Istituto Superiore di Sanità, ci aiuta a com-

MRSA

Sorvegliati

Già nel 1945,

Prima del 1968

Si tratta di ceppi batterici di Staphylococcus aureus ormai non più facilmente debellabili dalla maggior parte degli antibiotici comuni.

La Klebsiella pneumoniae, l’Escherichia coli e lo Staphylococcus aureus, con altri 8 batteri enterococchi, sono oggi sotto osservazione.

durante la cerimonia di premiazione del Nobel, Alexander Fleming parlò di sviluppo di una resistenza alla penicellina.

Quasi tutti i principi antibiotici sono stati scoperti proprio in questo periodo. Mentre risale agli Anni ’80 l’ultima classe di antibiotici scoperta.

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prendere meglio come siamo arrivati a questo punto. Dottoressa Pantosti, veramente rischiamo un ritorno al Medioevo? La situazione è così grave? Sì, purtroppo lo è. La diminuita efficacia degli antibiotici nella cura di alcune infezioni batteriche rischia di mettere in crisi molte conquiste della medicina moderna. Perché gli antibiotici non curano solamente le infezioni, ma hanno un’indispensabile funzione di copertura nelle operazioni chirurgiche effettuate con le nuove tecnologie. Pensiamo, per esempio, ai trapianti di organi, o anche a un comune intervento per una protesi all’anca. Se in questi casi l’antibiotico si rivela inefficace il rischio di tornare indietro a un’epoca in cui di infezioni batteriche si moriva è reale. Perché gli antibiotici non funzionano più come un tempo? A causa della antibiotico-resistenza. Gli antibiotici esercitano una pressione selettiva sui batteri, ossia, ne eliminano alcuni, i più deboli, e ne mantengono in vita altri, i più forti. È un classico esempio di selezione darwiniana: gli organismi più resistenti sopravvivono e si riproducono trasmettendo i geni della resistenza. Non è una novità dei nostri tempi. Accade sin da quando è stata introdotta la penicillina. Era quindi tutto prevedibile? Certo. Lo stesso Ian Fleming, l’inventore della penicillina, ne era perfettamente consapevole. Nel suo discorso in occasione del conferimento del Nobel si soffermò sul rischio che l’utilizzo del farmaco potesse far emergere forme resistenti. Come è stato risolto il problema finora? Con l’introduzione di nuovi antibiotici. Prendiamo come esempio lo Stafilococco: in origine questo batterio era sensibile alla penicillina, poi ha svilup- »

{

ALLE ORIGINI DEL PROBLEMA

Q

}

uando si affronta la questione della resistenza agli antibiotici, generalmente, non si parte dalla radice del problema che, guarda caso, sta proprio nel terreno. È qui, infatti, che avvengono alcuni processi chiave per la formazione di quei batteri così difficili da sconfiggere con le armi che abbiamo a disposizione. Valerio Giaccone, professore presso il Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute dell’Università di Padova, ci spiega perché per comprendere meglio il fenomeno dell’antibiotico-resistenza sia utile rivolgere lo sguardo verso il basso. Professore, cosa accade nel terreno? In pochi si chiedono cosa provocano i residui degli antibiotici quando finiscono nel terreno, insieme alle urine e alle feci degli uomini che utilizzano i farmaci o degli animali a cui sono somministrati dagli allevatori. E invece bisogna cominciare a preoccuparsene. Perché? Quando pensiamo alla antibiotico-resistenza, nella maggior parte dei casi, ci occupiamo solamente dei batteri patogeni, quelli cioè che provocano malattie. Ma la continua immissione di residui di antibiotici nei terreni provoca anche un altro fenomeno: a diventare resistenti agli antibiotici sono anche batteri “banali”, inno-

«L’antibiotico-resistenza può persino trasferirsi a batteri meno aggressivi di quelli patogeni. La causa? I residui di farmaci che si depositano nel terreno» cui, che non costituiscono una minaccia per l’uomo e che quindi vengono trascurati. Questi batteri “buoni” possono però trasferire i geni della resistenza sia per via verticale, alla propria discendenza, o trasmetterli per via orizzontale a un batterio della stessa specie o anche di specie distanti che acquisiscono, così, la resistenza. Spesso si accusano gli allevatori di ricorrere con troppa disinvoltura agli antibiotici. È così? Oramai il problema della resistenza è molto sentito anche tra gli allevatori. Per cui si è già intrapresa da tempo la strada di una loro riduzione e di un uso razionale. Almeno nei Paese occidentali. È preoccupante, piuttosto, quello che accade in Cina. Lo scorso anno, uno studio pubblicato sulla rivista Pnas ha concluso che i Cinesi utilizzano un numero di antibiotici, negli allevamenti di maiali, pari a quattro volte quello usato negli allevamenti americani. Tutti quei residui finiscono nel terreno e innescano il deleterio meccanismo che abbiamo appena descritto.

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«In Nord Europa non c’è emergenza grazie ad un uso più prudente degli antibiotici»

è molto diffuso anche per cucato. Ma la maggior parte derare infezioni che non sono di gli ospedali non ha né spazi né origine batterica, come influenpersonale a sufficienza. Eppure, ze o raffreddori causati da viinvestire di più nelle prassi per rus. Questo utilizzo disinvolto limitare il rischio di antibioticofa sì che il nostro Paese, come resistenza gioverebbe alle tala Grecia, presenti uno scenario sche della Sanità. Perché la reospedaliero assai preoccupansistenza agli antibiotici ha costi te con un’alta percentuale di non indifferenti: contro i battecasi di antiri resistenti si debiotico-resivono usare far«Penicilline, stenza. Nei maci più costocarbapenemi Paesi del si e i pazienti deNord Europa vono rimanere e cefalosporine la situazioricoverati più a uccidono i batteri ne è meno lungo. distruggendone drammatiCosa si può le pareti cellulari; ca perché la fare per evipopolazione i chinoloni, invece, tare che la sifa un uso più tuazione pegne impediscono prudente degiori? la riproduzione» gli antibiotiDobbiamo rici. Se il nocordare che per stro Paese non riduce il consugli antibiotici vale lo stesso prinmo di questi farmaci, la situacipio che vale per l’acqua, ossia zione non può che peggiorare, bisogna ridurne l’uso e sopratanche perché per il prossitutto gli sprechi. In Italia purmo futuro non è prevista la protroppo il ricorso agli antibiotici

{

[ LA DOTTORESSA ANNALISA PANTOSTI DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ. ]

pato una forma di resistenza ed è stato trattato con una nuova molecola, l’oxacillina. Andando avanti in questo modo si è arrivati alla nascita di ceppi resistenti alla maggior parte degli antibiotici comuni denominati MRSA. Le infezioni batteriche dovute a questi microrganismi sono molto difficili da curare e purtroppo si tratta di un problema assai diffuso nei nostri ospedali. In Italia, la percentuale di ceppi di MRSA isolati in ospedale si aggira intorno al 3040%. Le persone più a rischio sono quelle che si trovano in terapia intensiva perché vengono costantemente in contatto con dispositivi medici come sondini, tubi, aghi e altro che possono veicolare infezioni. Ma non si prendono precauzioni per evitare che un paziente si infetti? I protocolli per evitare le infezioni son ben noti. Il problema è che mancano le risorse per garantire che vengano seguiti alla lettera. Il paziente con un’infezione antibiotico-resistente in corso andrebbe isolato e dovrebbe essere seguito da uno staff specializzato e a lui dedi-

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duzione di nuove molecole. Veniamo, quindi, all’altro aspetto della questione: perché l’industria farmaceutica ha trascurato la produzione di nuovi antibiotici? Sostanzialmente per due motivi. Innanzitutto perché l’epoca d’oro degli antibiotici ha fatto credere che la medicina avesse ottenuto un grande successo nella lotta contro alcune malattie. La polmonite o la meningite sembravano non costituire più una pericolosa minaccia. Di malattie infettive non si moriva più. La ricerca ha quindi riposato sugli allori e si è fermata. Il secondo motivo è di natura economica. Gli antibiotici non sono una fonte di reddito appetibile per le farmaceutiche, che ottengono maggiori ricavi dai farmaci destinati alla cura di malattie croniche che devono essere assunti per periodi lunghi e non per pochi giorni, come solitamente avviene per le infezioni batteriche. La conseguenza di ciò è che non abbiamo antibiotici efficaci per trattare alcune infezioni gravi. La resistenza di alcuni batteri è cresciuta rapidamente negli ultimi anni e sembra inarrestabile. È il caso di uno dei batteri responsabili di infezioni ospedaliere come la Klebsiella pneumoniae, tanto per fare un esempio, contro cui rischiamo di rimanere disarmati.


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DALLA FRUTTA SECCA UN PIENO DI ENERGIE «Noci, mandorle, nocciole, pinoli... E poi fichi, datteri, uvetta... La frutta secca arriva sulle nostre tavole in prossimità delle feste natalizie, e la si consuma soprattutto a fine pasto. È corretto? È vero che fa ingrassare, oppure mangiarne regolarmente ci aiuta a proteggere la nostra salute?» [ PREVENZIONE DI

GIOVANNA VECCHIOTTI ]

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e festività natalizie si avvicinano e immancabilmente si comincia ad acquistare la frutta secca che apparirà sulle nostre tavole durante i grandi pranzi e le cene della tradizione. Noci, mandorle, nocciole, fichi, datteri, prugne, uva... Al naturale o pralinati, ricoperti di cioccolata o gustati insieme ad altri prodotti come pane, torte, torroni. La frutta secca ha radici antiche: la mangiavano Greci e Romani alla fine del loro pasto e ancora oggi molti dolci, come il pangiallo e il panforte, hanno la frutta con guscio e uvetta come ingredienti principali. Ma non sempre “palato” e “salute” vanno sotto braccio e, nonostante il suo largo impiego e consumo, spesso la frutta secca viene “accusata” di essere troppo calorica e quindi nemica della dieta. Recenti studi, invece, hanno messo in evidenza le sue proprietà nutrizionali e benefiche. Per saperne di più, ci siamo rivolti al dottor Federico Mordenti, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione. Dottor Mordenti, è veramente così calorica la frutta secca? Sì, soprattutto quella con guscio, detta pure lipidica od oleosa. Basta fare un semplice paragone: un etto di pasta sono circa 350 calorie; se prendiamo le noci, per esempio, che sono le più caloriche in assoluto, si hanno circa 689 calorie per etto; le arachidi 597, le mandorle 603. L’apporto calorico della frutta oleosa è indubbio, così come è indubbio che faccia ingrassare; di contro ha un contenuto di grassi estremamente armonico, con pochissimi grassi saturi, niente colesterolo, perché di origine vegetale, ed è ricca in monoinsaturi e po- » DICEMBRE 2014

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linsaturi, ovvero grassi benefici. Per concludere, la frutta con guscio è molto calorica ma possiede grassi buoni che fanno bene alla salute. E qual è la sua influenza benefica? Influisce sulle malattie cardiovascolari in modo notevole. Importanti studi su grandi gruppi di pazienti hanno evidenziato che con un consumo pressoché quotidiano di 50-60 grammi di frutta secca, c’è una riduzione

TUTTO IL BENE DENTRO UN GUSCIO FRUTTA SECCA per 100 gr p.e.

Prot.

Arachidi tostate Mandorle secche Nocciole secche Noci secche Pinoli Pistacchi Albicocche secche Uva secca

Glu.

Fibra

gr

tot. gr

s. gr

Lipidi

m.i. gr

p.i. gr

gr

gr

29 22 13,8 14,3 31,9 18,1 5 1,9

50 55,3 64,1 68,1 50,3 56,1 0,5 0,6

7,1 4,6 4,2 5,6 5,6 -

23 39,4 38,6 9,5 36,4 -

14,1 10,8 5,2 40,6 10,6 -

8,5 10,9 4,6 12,1 6,1 8,1 5,1 6,2 4 4,5 8,2 10,6 66,5 72 5,2

kcal

597 603 655 689 608 608 274 283

Fonte: Istituto Nazionale per la Ricerca per gli Alimenti e per la Nutrizione

TRA VITAMINE E SALI MINERALI FRUTTA SECCA per 100 gr p.e.

Vitamine

Arachidi tostate Mandorle secche Nocciole secche Noci secche Pinoli Pistacchi Albicocche secche Uva secca

B1 mg 0,16 0,23 0,51 0,71 0,39 0,67 0,01 0,12

B2 A mg mg 0,08 0,40 1 0,1 30 0,15 8 0,25 9 0,1 43 0,16 1.090 0,08 3

Minerali

E mg 26 15 4 4 -

K mg 680 780 466 603 972 114 864

Fe mg 3,5 3 3,3 2,4 2 7,3 0,4 3,3

Fonte: Istituto Nazionale per la Ricerca per gli Alimenti e per la Nutrizione

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P mg 283 550 322 300 466 500 17 29

del rischio cardiovascolare, inteso soprattutto come infarto del miocardio, anche del 20-30%. Tra i frutti, il miglior risultato è dato dalle mandorle, che fanno anche bene alle ossa perché sono ricche di calcio. Il loro inserimento nel latte di origine vegetale (latte di riso, latte di soia), per esempio, consente una buona quantità di apporto calcico, con una presenza nulla di prodotti di origine animale. Gli effetti sulle patologie cronico-degenerative cerebrali si hanno perché la frutta oleosa è un prodotto ricco di antiossidanti. Un buon mix di frutta secca porta a degli indubbi benefici, però bisogna valutare il rischio calorico: uno spuntino può avere dei buoni effetti sull’equilibrio generale. Ma se nella dieta si usa molto olio e si fanno tanti spuntini, l’aggiunta di frutta secca può creare un disequilibrio. Se invece viene considerata un’alternativa, è un’alternativa assolutamente sana. Quindi non va mangiata alla fine del pasto, come si è abituati? È una questione di calorie totali assunte, mentre la qualità rimane buona sia che la si assuma fuori dal pasto che all’interno del pasto. Se dopo il pranzo di Natale mangio anche un etto di noci, sto assumendo altre 600 e passa kilocalorie. Ma se faccio uno spuntino con 10-15 mandorle, sto assumendo una quantitativo di «La frutta grassi accettabile sul essiccata piano calorico generacontiene un alto le e con un buon efquantitativo fetto dal punto di vista di zuccheri, pericolosi per della salute. i diabetici» È importante assumerla nel corso di tutto l’anno? Sì, anche se più si è vicini alla raccolta maggiore è il contenuto vitaminico. Le vitamine della frutta secca appartengono al gruppo B (B1 e B2), E, A e C. I pistacchi sono invece ricchi di vitamina K. Col passare del tempo, si riduce il quantitativo di vitamine, mentre resta un buon livello di sali minerali. È meglio alternare i tipi di frutta secca? L’alternanza è buona, ma se si vuole dare un’occhiata all’aspetto calorico, le noci vanno un po’ ridotte. Le noccioline americane, per esempio, hanno un alto contenuto di proteine, quindi possono rappresentare un’alternativa valida. Da un punto di vista dell’assetto dei grassi polinsaturi maggiori sono da preferire le noci; per quanto riguarda i monoinsaturi, invece, le mandorle ma anche le nocciole. Sono un po’ sottovalutati i pinoli, che invece hanno una buona quantità di proteine e sono molto meno grassi degli altri. Inserirli nei dolci e nella panificazione può essere sempre una buona idea dal punto di vista nutrizionale. La frutta oleosa è indicata anche per i bambini? Assolutamente sì. Da noi non c’è molto la cultura del proporre la frutta secca ai bambini, se non in una fase strettamente natalizia o in occasioni particolari. Abituarli al consumo di frutta secca può essere un ottimo mo-


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L’unione fa la forza Un buon mix di frutta secca può essere assunto come spuntino. Ricca di antiossidanti reca indubbi benefici alla salute.

Allunga la vita Sono sufficienti 50-60 grammi al giorno di frutta con guscio, per diminuire il rischio di malattie cardiovascolari del 20-30%.

do di ampliare i loro orizzonti alimentari e dare un buon apporto di vitamine e sali minerali utilissimi per la loro crescita. Ovviamente è necessario fare attenzione ai bambini che hanno un rischio allergenico elevato, perché la frutta secca oleosa è un alimento allergizzante. Accanto alla frutta con guscio c’è quella essiccata. Può essere anch’essa un’alternativa? È un alimento ricchissimo in fibre, sali minerali, potassio, magnesio e vitamine. Però è ricco in zuccheri e con un quantitativo calorico circa 6-7 volte quello dell’alimento di base. In età avanzata bisogna fare attenzione al complesso di zuccheri che si assume, perché si alza l’indice glicemico con conseguente iperglicemia. L’importante è non confondere la frutta essiccata con l’alimento fresco. Anzi, direi che è fondamentale, soprattutto in presenza di un paziente diabetico. Altri frutti consumati a Natale sono i datteri e i fichi. Sono estremamente zuccherini, ricchi di vitamine A, C e sali minerali. E sono molto calorici, circa 250-300 calorie l’etto. È facile mangiare 10 fichi secchi, ovvero 2-3 etti, quindi 700 calorie. Si possono mangiare a fine pasto, però non più di 3. Durante l’essiccazione, le proprietà nutritive si modificano? Diminuiscono non tanto i sali minerali quanto le vitamine, in modo direttamente proporzionale al tempo dalla raccolta ed in dipendenza dalle modalità di conservazione: da preferire quella al buio e sottovuoto. L’albicocca secca è ricchissima in vitamina A, l’uva di vitamina K. Ovviamente questa è una valutazione nel momento in cui il prodotto esce dallo stabilimento. Poi ci sarà un decadimento vitaminico fisiologico.


COSTUME

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L’ARTE DEL BON TON NEI GIORNI DI FESTA «Come disporre gli ospiti e come servirli sino al rito conclusivo del caffè, ma con un aspetto in più da considerare: la tavola durante le feste natalizie, curando i dettagli con i consigli di un’esperta e preparando dolci della tradizione italiana» [ DI BARBARA

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o sapevate che dire “buon appetito” prima di iniziare un pranzo o una cena non è un atto di cortesia nei confronti del padrone di casa e dei suoi ospiti? E che brindare con

un sonoro “cin cin” non è certo sinonimo di “buona creanza”? Nel primo caso infatti, l’insegnamento è da ricercarsi in una tradizione del passato secondo cui una tavola imbandita era occasione per la classe aristocratica per riunirsi e discutere di affari e di alleanze. La nobiltà non arrivava mai affamata a una tavola for-


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PANE DOLCE... AMORE E FANTASIA

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è stato un tempo lontano in cui, in occasione del Natale, in Italia si mangiavano dolci semplici, a base di acqua e farina, arricchiti con frutta secca e candita; allora erano considerati alimenti davvero esclusivi e quindi da utilizzare nelle grandi occasioni. Oggi questa tradizione continua ad attraversare tutte le Regioni italiane, sebbene con alcune varianti, mantenendo radici che affondano in un passato fatto di semplicità e profumi d’altri tempi. Basti pensare all’antenato valdostano del panettone, il Mecoulin, un pane dolce arricchito con uvetta, originario della valle di Cogne. È invece una specialità del Trentino Alto Adige lo Zelten, pane fruttato e riccamente speziato, mentre non può mancare sulle tavole natalizie piemontesi il Crescenzin, pane nero arricchito con burro, zucchero a velo, uva passa, noci e mele. Non si può non menzionare il Pandolce genovese e il Certosino di Bologna, quest’ultimo anticamente prodotto dagli speziali e poi dai Frati Certosini. A base di cioccolato fondente, sia nell’impasto che nella glassatura, il Pampepato ferrarese ha come sapori di base nocciole, mandorle, cannella e sentore di pepe. La Toscana è invece la patria del Panforte, di origine senese, composto da frut-

ta candita, miele, zucchero e spezie. Nato come piatto povero del periodo natalizio, il Frustingo marchigiano recupera il pane raffermo arricchendolo con frutta secca e candita, uva sultanina e mosto cotto. Nel Lazio troviamo il classico Pangiallo - così chiamato per il colore della glassa che lo ricopre - che aggiunge agli ingredienti tipici della tradizione lo zafferano e la ricotta. Lodato da Gabriele D’Annunzio in una sua composizione lirica, il Parrozzo abruzzese deriva dall’inventiva di un pasticcere pescarese che si ispirò - nei colori e nella forma - al “pan rozzo” lavorato dai contadini con il granturco. Il giallo dell’impasto venne ricreato con le uova e la farina di mandorle, e la bruciatura della crosta fu riprodotta con la copertura del cioccolato fondente. È invece la sapa, sciroppo ottenuto dalla bollitura di polpa d’uva rimasta dalla vendemmia, l’ingrediente speciale del Pan’e saba, tipico prodotto natalizio della Sardegna. Anche se i tempi sono cambiati e basta entrare in un supermercato per acquistarli, questi dolci ci legano a un mondo di storie e usanze non del tutto scomparso: da Nord a Sud passando per le Isole, dai ricettari delle nonne alle cucine delle mamme, fino alle tavole dei propri figli.

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Che sia Mecoulin, Zelten, Crescenzin, Certosino, Parrozzo, Pandolce, Pan’e saba poco importa. Tutti questi dolci ci parlano di tradizioni storie e usanze ancora vivissime

male, poiché il cibo era solo un piacevole diversivo alla conversazione e al pasto si approcciava con disinvoltura e in silenzio, seguendo il padrone di casa. È invece frutto di una moda orientale diffusasi nei salotti borghesi del secolo scorso il tanto praticato “cin cin” al brindisi. Meglio optare per un discreto cenno di innalzamento dei calici per un augurio che sia sincero e motivato. Questi

e molti altri codici comportamentali sono definiti nella famosa opera Il galateo, scritta nel 1558 dal monsignor Giovanni della Casa che, a dispetto della sua ormai tarda datazione, continua ad essere quanto mai attuale. A coloro che vivono con imbarazzo un invito a un pranzo, una cena o un ricevimento o che invece vorrebbero aprire le porte della propria casa ad amici e parenti evitan-

do brutte figure, Eleonora Miucci - autrice del libro Invitare con Stile. Il galateo di madame Eleonora, Malvarosa Edizioni - spiega come gli eventi conviviali delle festività natalizie possano essere una buona occasione per rispolverare piccole e basilari regole del bon ton a tavola. Quali sono gli oneri e gli onori dei padroni di casa e come si sceglie la disposizione dei posti a sedere?

[ IN ALTO, LEONORA MIUCCI, ESPERTA DI BON TON. ]

I padroni di casa sono i registi del loro ricevimento, devono curare nei minimi dettagli gli inviti, scegliere il tono dell’evento, gli ospiti, l’accoglienza, il cibo da servire e dirigere sapientemente la conversazione a tavola. Sono loro a sedersi a capotavola, alla loro destra si posizioneranno rispettivamente l’invitata e l’invitato di maggior » DICEMBRE 2014

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COSTUME

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riguardo. È buona regola rispettare l’alternanza di uomini e donne e disporre gli ospiti in base agli interessi e alle personalità. Il menù di Natale da costruire e presentare agli ospiti deve avere oltre ovviamente alla qualità delle pietanze, un occhio alla tradizione e alle usanze regionali di ogni padrona di casa. Le portate si servono rispettando i tempi dei commensali, dopo che tutti hanno terminato le pietanze, si pensa al disbrigo dei piatti e al servizio della nuova vivanda. La frutta dev’essere presentata in tavola già lavata e possibilmente già sbucciata evitando così di mettere a disagio i propri ospiti che la mangeranno con forchetta e coltello. Non bisogna

dimenticare che il momento del caffè è un rito antico che ben si sposa alla vita sociale e al bon vivre contemporaneo. Ha una sua gestualità ben precisa e delle regole da seguire per servirlo nel migliore dei modi. Come ci si deve servire da un piatto di portata posto al centro della tavola senza creare scompiglio tra i commensali? Il servizio “alla francese“, solitamente, viene utilizzato dalla padrona di casa per facilitare il suo compito. Personalmente non lo amo molto, perché ritengo che crei confusione nel servizio e imbarazzo ai commensali, i quali devono servirsi personalmente il cibo. Ad ogni modo, conoscere le regole del galateo

... al nord

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I DOLCI DELLA TRADIZIONE NATALIZIA ITALIANA

MECOULIN

PINZA VENETA

Ingredienti: 1 kg di farina; ½ lt di latte; 200 gr di panna; 8 uova; ½ kg di zucchero; 3 limoni; 400 gr di uvetta sultanina; 1 bicchiere di olio; 50 gr di lievito di birra; 100 gr di burro; ½ bicchiere di rhum, sale q.b; miele q.b.

Ingredienti: 250 gr di farina bianca; 250 gr di farina gialla; 250 gr di zucchero semolato; 100 gr di grappa; 100 gr di uvetta; 150 gr di burro fuso; 1 bustina di lievito in polvere; 1 cucchiaino di anice; 10 fichi secchi; 1 mela renetta; 100 gr di pinoli.

Preparazione: Fate sciogliere il lievito in poco latte tiepido e lasciate ammollare l’uvetta in acqua e rhum. Scaldate in una casseruola il latte, il burro, l’olio, lo zucchero e la panna. Spegnete il fuoco e incorporatevi le uova, la buccia grattugiata del limone e mescolate. Lasciate intiepidire. Sulla spianatoia versate la farina aggiungendo il lievito e il composto di latte. Impastate fino ad ottenere una pasta omogenea e unite l’uvetta ben strizzata. Fate lievitare per almeno 12 ore direttamente in uno stampo da panettone. Prima di infornare praticate un’incisione circolare sulla superficie e spennellate con del miele diluito con acqua per conferire al Mecoulin il tipico aspetto lucido. Cuocete in forno già caldo a 180° per circa 60’ o comunque fino a cottura ultimata.

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Preparazione: Lasciate ammorbidire l’uvetta nella grappa per due ore. In una casseruola unite le farine, il lievito, lo zucchero e aggiungete circa mezzo litro di acqua. Cuocete il composto mescolando per 20 minuti e unite il burro lasciandone due cucchiai per imburrare lo stampo -, l’uvetta, la grappa, i semi di anice, la mela sbucciata e tagliata a dadini, i fichi tagliati a pezzetti e i pinoli. Cuocete per altri 20 minuti e, dopo aver imburrato uno stampo rotondo (diametro 20 cm e altezza 7 cm), versatevi il composto. Cuocete in forno caldo a 170° o fino a quando si sia formata una crosticina bruna. Ritirate e servite la Pinza tiepida o fredda.

... al centro LA ROCCIATA DI ASSISI Ingredienti: 200 gr di farina; 150 gr di zucchero; 50 gr di frutta fresca e secca assortita (mandorle, uva passa, gherigli di noci, fichi, prugne secche, mela); 4 cucchiai di olio; 2 cucchiai di Vinsanto; 1 cucchiaio di cannella in polvere; 1 limone non trattato; sale q.b.; zucchero a velo q.b. Preparazione: Lavate accuratamente il limone e grattugiatene la buccia senza intaccare la parte bianca. Pulite la frutta fresca, mondatela, riducetela a dadini e disponetela in una ciotola insieme alla frutta secca tritata grossolanamente, alla buccia di limone e a 100 gr di zucchero. Incorporate quindi il Vinsanto, 2 cucchiai di olio e la cannella e amalgamate bene il tutto. Sulla spianatoia unite la farina con un pizzico di sale e l’olio e lo zucchero rimasti e aggiungete l’acqua fino a formare una pasta morbida che farete poi riposare per qualche minuto. Stendete la sfoglia con il mattarello e disponetevi in modo uniforme la frutta all’interno prima di arrotolarla su se stessa. Ponete il rotolo su una placca da pasticceria imburrata attorcigliandolo e ungete la superficie della pasta con dell’olio. Mettete la Rocciata in forno caldo per almeno 30’ a 180°/200° e quando sarà pronta spolverizzate con zucchero a velo.


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aiuta a sentirsi sicuri in ogni occasione e, in questo caso, ogni invitato ha il “compito” di passare al suo vicino il piatto di portata dopo essersi servito utilizzando le posate presenti nel vassoio. Acqua e vino devono essere serviti ai commensali dai padroni di casa e presentati in tavola mai in bottiglie di plastica. Quali sono i consigli per decorare la tavola natalizia? Vestire la tavola natalizia richiede un tocco magico, raffinatezza e tanta passione. Unico neo è il rischio di cadute di stile. Quindi, bisogna scegliere con attenzione colori e oggettistica. La tavola di Natale deve essere sobria ed elegante. La padrona di casa potrà pensare a una to-

vaglia bianca, verde, beige o rossa, evitando stampe infantili e di cattivo gusto. I tovaglioli dovranno essere in coordinato, i piatti in porcellana bordati, i bicchieri in cristallo della stessa linea e le posate in argento. Il tocco di stile è rappresentato dal centrotavola che, vista l’occasione speciale, potrà essere composto di bacche, agrifoglio, rose, rami di abete, nastri e candele di varie misure. Chi desidera una nota raffinata può inserire dei candelieri o candelabri in argento. La composizione floreale deve avere possibilmente una forma circolare per non intralciare la funzionalità del coperto. Quali sono gli errori che si commettono più comunemente?

Appoggiare i gomiti sul tavolo, parlare con la bocca piena, fare la “scarpetta”, gesticolare con le posate, coprire il bicchiere con la mano se non si desidera bere del vino, sono solo alcuni degli errori da evitare durante un pranzo o una cena. Il pane non va mai tagliato con il coltello, ma spezzato con le mani. Il tovagliolo si pone in grembo subito dopo essersi seduti a tavola e si apre con un movimento uniforme. La sua funzione è meramente rivolta a tamponare le labbra prima e dopo aver bevuto e da eventuali resti di cibo. Come uscire da una situazione di impasse di fronte a un errore di bon ton? È buona educazione soprassedere.

... al sud e isole MOSTACCIOLI ROMANI Ingredienti: 100 gr di miele; 60 gr di farina; 130 gr di noci tostate; ½ cucchiaino di cannella; un pizzico di sale; 2 albumi; pepe q.b.; 2 cucchiai di acqua. Preparazione: Mettete il miele in un pentolino sul fuoco lento e diluite leggermente con due cucchiai di acqua. Setacciate la farina ed impastate con il miele, gli albumi, le noci tritate grossolanamente, la cannella e il pepe macinato. Lavorate il tutto fino ad ottenere una pasta morbida che stenderete a formare un rettangolo di circa 8 cm di spessore. Tagliate con il coltello dei rombi grandi 10-12 cm e allineateli in una teglia foderata con carta forno. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 20’. Fate raffreddare bene e servite.

CUBBAITA SICILIANA

CARTELLATE PUGLIESI

Ingredienti: 500 gr di mandorle siciliane leggermente tostate; 5 cucchiai di zucchero; 4 cucchiai di miele; un pizzico di cannella macinata; un pizzico di buccia d’arancia o limone grattugiata; una spolverata di pistacchio tritato grossolanamente.

Ingredienti: 1 kg di farina; 150 gr di zucchero; 200 gr di olio d’oliva riscaldato con bucce d’arance; 2 uova; 1 bustina di vaniglia; 100 gr di vino bianco secco; 1 lt di Vincotto di fichi o di uva; mandorle tostate.

Preparazione: Sciogliete in una padella a fiamma bassa lo zucchero con il miele e aggiungetevi le mandorle, la cannella e le bucce di limone grattugiato. Lasciate amalgamare il tutto per cinque minuti circa. Versate il composto su una superficie liscia e leggermente inumidita e stendetelo con un cucchiaio in legno formando un rettangolo ben compatto alto un paio di centimetri. Spolverate con il pistacchio tritato e lasciate raffreddare. Appena freddo potete tagliarlo a tocchetti e servire.

Preparazione: Disponete la farina a fontana a cui unirete un pizzico di sale, l’olio e il vino bianco scaldato in precedenza. Impastate, coprite e lasciate lievitare per tre ore. Stendete con un mattarello la pasta e tagliate le sfoglie a strisce larghe 3 centimetri. Chiudete ogni striscia pinzando la pasta e poi arrotolatela su se stessa a spirale formando una rosa. Dopo aver realizzato tutte le rose, lasciatele asciugare per qualche ora e poi procedete alla frittura in olio bollente. Portate il Vincotto ad ebollizione e immergetevi una per volta le rose rigirandole con una forchetta. Una volta disposte le Cartellate su di un piatto di portata, si possono decorare con un mix di zucchero e cannella o con granelli di confettini colorati o con mandorle tostate e tritate. DICEMBRE 2014

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TENDENZE

Idee facili

«Stile, gusto e originalità: per chi non si accontenta di addobbi standard, si possono creare decorazioni anche in poco tempo»

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DI

VALERIO MARIA URRU

ADDOBBI NATALIZI: VAI COL FAI DA TE «Con un po’ di fantasia e aguzzando l’ingegno, si possono realizzare addobbi originali proprio per l’Albero di Natale, simbolo delle feste natalizie. Il risparmio e il divertimento sono assicurati» DAL TRADIZIONALE A QUELLO TECNOLOGICO

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siccare. Una volta disidratate, fate un forellino in cui inserire uno spago o un nastro colorato ed ecco dei festoni di frutta secca. Si possono usare anche vecchie conchiglie. Foratele con attenzione, sono piuttosto fragili. Frutta secca e conchiglie, insomma, per un tocco esotico. Persino gli origami - sul web molti tutorial insegnano a realizzarli - sono decorativi. Usate carta di vecchi quotidiani o riviste datate, metteteci un fiocchetto e appendete. L’effetto è assicurato. Le vecchie palline di Natale si possono foderare con stoffe usate, dai colori sgargianti. Un po’ di colla, un’impanatura di porporina e il restyling è finito. Altrimenti prendete delle lampadine usate e dipingetele con colori acrilici. All’attacco piccolo e allungato legate uno spesso cordino da pacchi, magari canapa. Un po’ di glitter non guasta. Queste sono solo alcune idee. Le possibilità di decorare “low budget“ sono infinite.

SCEGLIERE L’ALBERO: QUALCHE CONSIGLIO Vero, artificiale o a fibre ottiche? Uno dei più diffusi è sicuramente quello artificiale. Comodo ed economico, una volta acquistato la pratica è chiusa. Perfetto in casa o in giardino, non soffre il clima o le intemperie, ma non profuma come un abete vero. Quest’ultimo è più affascinante: acquista-

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e anche lo spirito del Natale quest’anno è in crisi, prima di acquistare nuove decorazioni, proviamo con qualche idea riciclata. Vale solo per le decorazioni, però, non per i regali (in questo caso è meglio evitare il riciclo, non si sa mai). Ma prima di pensare a cosa mettere “sotto” l’albero, partiamo da “sopra”. La carta d’alluminio è economica, facilmente reperibile e luminosa. Si ritaglia creando stelle, fiori o palline di Natale. Come i fondi dei contenitori usa e getta: tagliate e dipingete a piacere. Un foro ad un’estremità, un nastro colorato ed è fatta. Le lattine ritagliate, poi, con la loro superficie esterna fanno molto patchwork. Avanza un po’ di frutta passata? Magari mele o arance? Prima di gettarle all’organico, si possono farle a fettine e lasciarle es-

telo in un vivaio e tenetelo lontano dalle fonti di calore. Il Corpo Forestale offre poi un servizio di raccolta, così che l’abete continui a vivere. Il trend della stagione, però, è quello a fibre ottiche che creano un gioco tridimensionale di luci. Quando lo scegliete, verificate solo che le misure siano adeguate allo spazio in cui lo metterete.


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SPAZIO

INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA

A DUE DONNE IL PREMIO MANZONI 2014

LECCO

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ono prossima ai 92 anni, ma continuo a lottare. E così dovete fare tutti voi». Sono le parole di Giulia Maria Mozzoni Crespi, vincitrice del Premio alla Carriera 2014, ideato nell’ambito del Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni - Città di Lecco, organizzato dall’Associazione 50&Più di Lecco, in collaborazione con l’Associazione Nazionale 50&Più, Confcommercio Lecco-Unione Commercianti Lecchesi, il Centro Nazionale di Studi Manzoniani e il Comune di Lecco. Intervenuta alla cerimonia di consegna che si è tenuta presso l’Auditorium della Casa dell’Economia, la Crespi, tra i fondatori, 40 anni or sono, del Fondo Ambiente Italiano (Fai), di cui oggi è presidente onorario, è stata premiata dal presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, e dal presidente 50&Più di Lecco, Eugenio Milani. Nel suo discorso l’imprenditrice si è soffermata sui rischi che sta correndo il nostro Paese senza un cambio

di rotta: «Se l’Italia e l’Europa vogliono restare vive, devono mantenere e valorizzare le loro bellezze artistiche e paesaggistiche». Il Premio alla Carriera, che si affianca a quello per il Romanzo Storico, viene attribuito a personalità che in modo visibile abbiano perseguito e rappresentato ideali di alto impegno culturale e civile. Ideali a cui si è richiamato il presidente nazionale 50&Più Renato Borghi, ricordando come la cultura sia un valore su cui puntare «per guardare finalmente a un altro modo di vivere anche in un momento di così profonda crisi». Oltre al vincitore del Premio alla Carriera, la Giuria - presieduta da Matteo Collura e costituita da Gian Luigi Daccò, direttore emerito dei Musei Civici di Lecco, dagli accademici Arnaldo Di Benedetto, Gianmarco Gaspari, Giovanna Rosa, Francesco Spera e dalla giornalista Maria Grazia Rabiolo - ha assegnato a Fausta Garavini il Premio Romanzo Storico per l’opera Le vite di Monsù De-

siderio. Il romanzo dà voce all’incerta biografia di un pittore del Seicento che esercitò il suo magistero tra Roma e Napoli. La scrittrice e traduttrice, insignita dal sindaco di Lecco, Virginio Brivio, si è detta orgogliosa di ricevere il premio intitolato ad Alessandro Manzoni per i legami con il “gran lombardo” presenti nella sua narrativa. La cerimonia si è conclusa con la consegna di un riconoscimento a Claudio Vaghi, che per oltre 20 anni è stato presidente di 50&Più Lecco. Proprio a lui si deve l’idea del Premio Letterario Alessandro Manzoni, quest’anno alla sua decima edizione, grazie anche al contributo della Camera di Commercio di Lecco, il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia e della Provincia di Lecco.

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Per saperne di Più: www.premiomanzonilecco.it

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Per saperne di Più: 0712075009 - www.50epiu.it/ancona

VERCELLI

Incentivare la solidarietà per crescere

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Lo sport palestra di vita

ella splendida cornice della Loggia dei Mercanti si è tenuta la cerimonia dei Maestri del Commercio 2014 della 50&Più provincia di Ancona. Tra sorrisi e un pizzico di commozione sono state assegnate 45 Aquile del Commercio agli imprenditori del Terziario che, in tanti anni di attività, hanno contribuito significativamente al benessere economico e sociale del territorio. «È necessario incentivare la solidarietà tra generazioni, per creare un contesto sociale che permetta alle persone di ogni età di contribuire alla crescita del nostro Paese». È stato questo il messaggio lanciato da Enzo Chionne, presidente della 50&Più di Ancona, nel corso della cerimonia di premiazione dei “neo Maestri” anconetani. All’evento sono intervenuti Dante Di Mattia, membro della Consulta Nazionale 50&Più, Rodolfo Giampieri, presidente della Camera di Commercio di Ancona, Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche. Hanno, inoltre, preso la parola il vicesindaco di Ancona, Pierpaolo Sediari, e l’assessore regionale alle Politiche Comunitarie, Paola Giorgi. Davanti a una platea di parenti e amici, sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di

attività): Cesidia Basile, Ezio Brunori, Luciana Cascia, Wanda Lorenzetti, Federico Olivelli; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Anna Belardinelli, Sandro Cacciamani, Sandro Falasca, Augusto Francescangeli, Rosanna Giantomassi, Silvano Lampacrescia, Roberto Laurenzi, Sergio Leggieri, Marcello Mancinelli, Luisa Mancini, Luigi Marzioni, Elsa Morici, Ennio Paradisi, Sandro Pieroni, Sergio Renzi, Giorgio Santini, Bruno Santoni, Ornella Serenelli, Sandra Stella, Domenico Tortolini, Franco Vecchietti; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Gilberto Battistoni, Isolina Bicchieri, Cesarina Brunelli, Mario Calcabrini, Anna Cantarini, Giuseppina Ceresoni, Maria Luisa Cianci, Silvano Finaurini, Floriana Giangiacomi, Rita Gobbi, Giancarlo Guercio, Bruno Lilla, Guerrino Magrini, Francesco Gentilucci Mei, Vincenzo Nardella, Carlo Rossini, Filippo Saraceni, Maria Turchi.

Per saperne di Più: 0161215344 www.50epiu.it/vercelli

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ivere in salute e in compagnia a tutte le età. Come? Grazie allo sport, vera palestra di vita. È con questo spirito che i soci 50&Più di Vercelli hanno partecipato alla “Fiera dello sport... Stile di vita”, la tre giorni di promozione della cultura sportiva che si è tenuta presso Vercellifiere di Caresanablot.

COSA C’È IN CALENDARIO MILANO

» Dicembre - Aperte le iscrizioni per il soggiorno a Sorrento, dal 19 marzo al 2 aprile, con la novità di Ischia nelle stesse date. » 13 gennaio - Visita guidata a Palazzo Reale per Segantini. La mostra.

SALERNO

» 4 dicembre: ore 18.30 - Incontro con lo scrittore Luciano De Crescenzo autore del libro Gesù è nato a Napoli. » 5 dicembre: ore 18.30 - In pizzeria con la professoressa Pina Basile per una conversazione su Santa Lucia. » 14 dicembre: ore 18.00 - Insieme per una Tombolata e per gli auguri di Natale. Per saperne di Più: 089227600 » 12 dicembre: ore 16.00 - Convegno “Anziani malati non autosufficienti: come tutelare la salute e il Diritto alle Cu-

Per saperne di Più: 0276281227 - www.50epiu.it/milano

TORINO

re Socio-sanitarie”, presso l’Ascom di Torino (via Massena 20), organizzato da Anaste e 50&Più Unione Regionale Piemonte, in collaborazione con Confcommercio Piemonte e Fondazione Promozione Sociale Onlus. Interverrà l’europarlamentare Patrizia Toia. Per saperne di Più: 011533806 - www.50epiu.it/torino

FIRENZE

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13 dicembre - Pranzo di Natale. 14 gennaio - Visita alla mostra Picasso e l’Amore. La modernità spagnola a Palazzo Strozzi. Per saperne di Più: 0553289924 - www.50epiu.it/firenze

VERCELLI

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14 dicembre - Pranzo di Natale e premiazione dei vincitori delle medaglie d’oro, d’argento e di bronzo della XXI edizione Olimpiadi 50&Più. Per saperne di Più: 0161215344 - www.50epiu.it/vercelli

ANCONA

» 14 dicembre - Pranzo di Natale con Tombolata per scambiarsi gli auguri in allegria. » Gennaio - Seconda edizione del corso di alfabetizzazione informatica: le iscrizioni sono ancora aperte. Per saperne di Più: 0712075009 - www.50epiu.it/ancona

CATANZARO » 15 dicembre: ore 17.00 - Presso la sala “Amici 50&Più”, appuntamento con la Tombolata. Per saperne di Più: 0961720352 - www.50epiu.it/catanzaro

GORIZIA

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PISTOIA

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NAPOLI

17 dicembre: ore 16.00 - Tombolata con i soci.

Per saperne di Più: 0815518187 - www.50epiu.it/napoli

18 dicembre: ore 19.00 - Auguri di Natale presso il ristorante “Ai tre soldi goriziani” (Corso Italia 38). Per saperne di Più: 048132325 - www.50epiu.it/gorizia 21 dicembre: ore 16.30 - “Aspettando Natale...”. Un pomeriggio in compagnia di musiche e canti di Natale presso il Centro Giovanni Paolo, in località La Vergine (Pt). Ingresso libero. Per saperne di Più: 0573991500 - www.50epiu.it/pistoia


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SPAZIO

O LIB ERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO PORDENONE

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Per saperne di Più: 0434549462 www.50epiu.it/pordenone

Un premio al merito e alla dedizione

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onsegnato a Palazzo Montereale Mantica di Pordenone il prestigioso riconoscimento di Maestro del Commercio a 37 imprenditori soci della 50&Più. A conferire le Aquile di Calimala, quale premio per una vita spesa per la propria azienda e per il bene della collettività, l’assessore comunale di Pordenone, Bruno Zille, il presidente Confcommercio di Pordenone, Alberto Marchiori, il presidente della Camera di Commercio di Pordenone, Giovanni Pavan, l’assessore provinciale, Eligio Grizzo, il consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, Renzo Liva, e il vicepresidente provinciale 50&Più, Aldo Piccinin. Quest’ultimo ha ringraziato i premiati sottolineando che «nel corso di questi quarant’anni l’associazione 50&Più ha conferito le onorificenze di Maestri del Commercio ad oltre 800 soci. Si tratta di riconoscimenti che qualificano chi ha dedicato molti e, talvolta, moltissimi anni della loro vita al lavoro, con passione e dedizione completa». Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Angela Boffo, Adelio Bravin, Milena Bravin, Giuliano Garbo, Mauro Grizzo, Roberto Pontel, Pretto Rizzieri Lino, Guido Sessolo, Liliana Centi Tinor; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Marirosa Bidoli, Enrico Borgna, Luigi Camerin, Anna Da Lio, Antonio Dal Molin, Roberto Da Ros, Claudio De Rovere, Alessandro Fiorotto, Luigi Gobbo, Luigino Marzotto, Mariangela Pasutti, Angelo Pilot, Geraldo Polo Del Vecchio, Sergio Polo Del Vecchio, Raffaello Presotto, Nicolo Prosdocimo, Eros Reggi, Adelfo Rover, Lucia Santarossa, Marco Taviano; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Francesco Barato, Aldo Brunentin, Romualdo Cavalieri, Ezio Dainese, Vittorio Marini, Luisa Pegolo, Giancarlo Polo, Angelo Alberico Ravagnoli.

ROMA

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Un coro? Perché no!

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uando arriva l’età “adulta”, cioè quell’età in cui si pensa che non sia più possibile fare progetti e cimentarsi in nuove sfide, spesso si rinuncia oppure ci si impegna in attività e progetti “scontati” con obiettivi facili da raggiungere. Nulla di più sbagliato! Sono proprio le sfide a mantenerci giovani dentro e fuori. E quale sfida è più piacevole del cimentarsi in prima persona, insieme ad altri coetanei, nell’interpretare arie di celebri opere sinfoniche, romanze e canzoni famose? Qualcuno da sempre si ritiene una “campana stonata”, ma molto spesso questa è una convinzione personale che non ha nulla di veritiero. È bene quindi che giudizi professionali siano dati da esperti, perché molto spesso ciò che si ritiene un difetto, gestito con la giusta professionalità, può diventare un pregio. Per togliersi ogni dubbio, vi invitiamo a rivolgervi al Maestro Giulio Albonetti, direttore del Coro 50&Più Università, che sarà lieto di ascoltarvi. Ogni lunedì sarà presente insieme agli allievi “coristi”, in Corso Vittorio Emanuele 178/B dalle 11.00 alle 12.00. Forse sarà l’occasione per coronare un sogno, segretamente accarezzato, a cui non si è mai data il giusto peso e tantomeno la possibilità di realizzarlo.

PAVIA

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Maestri del Commercio e non solo

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a splendida Sala degli Affreschi del Collegio Borromeo di Pavia ha fatto da cornice alla consegna delle onorificenze di Maestro del Commercio, oltre che all’assegnazione del “Premio al Profitto scolastico M.Bottelli” e del premio “50&Più Donna 2014 - Una presenza attiva”. La manifestazione, anche in questa occasione, ha saputo unire l’esperienza di chi è più avanti negli anni a chi ha ancora un futuro tutto da costruire. «Premiamo il lavoro operoso e di grande impegno dei commercianti con i quali vogliamo costruire un orizzonte sempre aperto e pieno di progetti da realizzare», ha commentato Romano Cantella, presidente della 50&Più di Pavia. Imprenditori che hanno dedicato una vita al lavoro e verso i quali «bisogna guardare per avere speranza nel futuro», ha sottolineato don Franco Tassone. «Questa manifestazione - ha affermato il presidente della Camera di Commercio, Giacomo de Ghislanzoni - rimarca la volontà di ripresa delle aziende pavesi, nonostante il momento difficile». Alla presenza del presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, si è dato il via alla cerimonia con l’assegnazione del “Premio al Profitto Scolastico M. Bottelli”. Cinque le borse di studio ai neodiplomati Matteo Bian-

co, Marcia Dargenio, Carolina Laffleur, Giacomo Pezzali, Gioia Sesto. Giovani che, ha detto il vicesindaco Angela Gregorini, «devono guardare al passato per ritrovare le motivazioni stroncate dalla crisi». Il premio “50&Più Donna 2014” è stato assegnato a Rosa Pluchinotta, organizzatrice dei mercatini che animano Pavia e il Pavese. I neo maestri del commercio premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Teresio Bertazzo, Franca Carnevali, Mariella Gatti, Silvia Maria Oselli, Luigi Platè, Marco Rondinelli, Remigio Dino Tasimato; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Pietro Luigi Avico, Francesco Benini, Antonietta Botti, Angelo Cicogna, Gioachino Palestro, Maria Angela Poledri, Pietro Tennaccioli, Anna Varallo; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Bruna Banchieri, Pietro Colli, Giovanni Facoetti, Angela Larato, Guarnero Noris, Lorenzo Rossi, Piero Luigi Rossinago, Marco Venchi, Learco Zani.

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • C VARESE

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Premiati 58 Maestri del Commercio

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untuale è tornato il tradizionale appuntamento con la manifestazione dedicata ai Maestri del Commercio. Un evento che si tiene ogni due anni per dare il giusto riconoscimento ai “veterani” del commercio che hanno raggiunto traguardi importanti nella carriera e nella vita. Quest’anno l’evento è coinciso con i festeggiamenti del quarantennale della fondazione di 50&Più. Era il 1974. La cerimonia di premiazione si è svolta presso il Centro Congressi Villa Napoleonica di Varese. «Il riconoscimento di Maestro del Commercio - ha sottolineato Giorgio Mauri, presidente 50&Più di Varese e della 50&Più Unione Regionale Lombardia - vuole dare valore all’impegno quotidiano degli esercenti delle nostre città e dei paesi della provincia. Persone benvolute, perché il commerciante ha sempre assolto l’indiscutibile funzione sociale di aggregazione e di vitalità di un quartiere, di una comunità». Alla cerimonia sono intervenuti Giorgio Angelucci, presidente Uniascom di Varese, Renato Scapolan, presidente della Camera di Commercio di Varese, Sergio Ghiringhelli, assessore marketing del Comune. Nei loro interventi sono stati evidenziati gli effetti della crisi e, su tutti, la drastica discesa dei consumi. La parola d’ordine è stata quella di “resistere”, nonostante le molteplici difficoltà: «La crisi c’è, ma non è il nostro destino», ha sottolineato il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, che ha presenziato alla cerimonia. Nel corso della manifestazione è stato assegna-

TRIESTE

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to il premo Gold Age a Carlo Bottinelli, per il suo impegno e l’abnegazione verso la società civile. Oggi 90enne, è stato per 15 anni presidente di Uniascom Varese, cui si sommano 40 anni di attività associativa. La manifestazione si è conclusa con il concerto Viaggio in Italia con J.S.Bach, del pianista Ramin Bahrami. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Gabriele Aries, Enzo Bernasconi, Emilia Bianchi, Marco Antonio Brasca, Rodolfo Calzavara, Maria Linda Ceriani, Rosalia Caruso, Enzo Favini, Gianfranco Galante, Piera Maria Iori, Giuseppina Lunardi, Emma Giulia Nicora, Adelio Paganini, Emanuele Piccinno, Maurizio Porro, Daniela Saporiti, Santino Taverna, Luciana Tomasina, Lina Voena, Cesira Zanazzi, Sergio Zanella; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Attilio Aimetti, Giorgio Angelucci, Mauro Arioli, Pietro Arru, Carmen Battaglia, Antonio Besacchi, Giancarlo Corbetta, Adriana Della Bernarda, Marisa Goglio, Enrico Grizzetti, Antonietta Gussoni, Gloria Guzzetti, Giorgio Landini, Tullia Rita Paola Landini, Franco Martignoni, Maria Elena Negretti, Adriano Pioppi, Virginio Secchi, Mattia Verrengia, Maria Teresa Zatta; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Lorenzo Benzi, Ermes Buosi, Enzo Cattorini, Laura Collini, Mario Colombo, Gianfloro Crosta, Albino Ferri, Mariangela Gazzaniga, Maria Luisa Minella, Paolo Pellegrini, Anna Maria Peluzzi, Giorgio Pepi, Giovanna Maria Quagliotti, Angelo Sporchia, Isidoro Zaro, Luciano Zocca.

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La Barcolana, una grande emozione

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era anche 50&Più alla “Coppa d’Autunno” o Barcolana, la regata più affollata d’Europa che per questa 46a edizione ha fissato l’arrivo delle migliaia di natanti in gara dinanzi Piazza Unità d’Italia, la più grande piazza d’Europa sul mare, coinvolgendo ancora di più il numerosissimo pubblico a terra. Nel Villag-

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Auguri

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gio Barcolana - dove sono transitate 300.000 persone - la 50&Più era presente con il suo gazebo, dove ha potuto distribuire centinaia di dépliant e gadget, per raccontare la sua associazione e i suoi servizi di assistenza fiscale e previdenziale. Ancora un volta la Barcolana si è rivelata una grande emozione ed una vera festa per tutti.

PER I LORO 58 ANNI D I M AT R I M O N I O

a Omenetti Dino e Ombrosi Anna PER I LORO 50 ANNI D I M AT R I M O N I O

a Giuseppe Gorla e Aurora Tognoli VERONA

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A Casa Verdi

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na magnifica giornata per i soci 50&Più in visita a Busseto (Pr) per ammirare Villa Verdi, la dimora dove il Maestro Giuseppe Verdi visse negli anni della maturità. «Il percorso verdiano - racconta il presidente 50&Più provincia di Verona, Marcellino Prati - comprendeva un’interessante visita guidata al Museo Giuseppe Verdi dove, passeggiando per le sale, abbiamo ascoltato le arie delle sue più famose opere, ammirato i costumi teatrali dell’epoca e la ricostruzione della stanza dove il Maestro morì a Milano». Nel pomeriggio, dopo un gustoso pranzo con prodotti tipici della gastronomia locale, il gruppo ha visitato la Rocca di Sanvitale di Fontanellato, un’imponente fortezza circondata da un ampio fossato, dove all’interno si possono ammirare arredi, armi antiche e la saletta di Diana e Atteone, con i famosi affreschi del Parmigianino.


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Persone “eccellenti”

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ernardo Asplanato è un pittore cresciuto nella scuola di Felice Carosati, ma è anche un incisore assai noto. Lucetto Ramella, invece, è uno scrittore, uno storico, un cultore del dialetto e un appassionato collezionista di vicende locali. Entrambi hanno ricevuto il premio “50&Più La Forza degli Anni - Eccellenze imperiesi 2014”. Il premio, ideato dalla 50&Più di Imperia, guidata dal presidente Germano Cervini, è stato ideato come riconoscimento agli over 50 della provincia che si sono distinti in attività di carattere culturale. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Imperia, si è tenuta presso la sala consiliare di Palazzo Civico. I premiati sono stati presentati dal professor Fulvio Cervini dell’Università di Firenze e dal giornalista Andrea Pomati. Sono intervenuti il vicepresidente nazionale di 50&Più, Brigida Gallinaro, il presidente della sezione di Imperia dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, Gabriella Stabile Re, e il sindaco di Imperia, Carlo Capacci, omaggiato della targa di 50&Più. La cerimonia è stata accompagnata dalle note del Quartetto Nuova Euterpe, diretto da Freddy Colt.

MILANO

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Cambio di sede

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li uffici di 50&Più, 50&PiùEnasco e 50&Più Caaf si sono trasferiti in Corso Venezia 47/49. I recapiti telefonici restano invariati: 50&PiùEnasco e 50&PiùCaaf - 0276013399; Associazione 50&Più - 0276281227.

SIRACUSA

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SPAZIO

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NATALE INSIEME

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n occasione della sesta edizione di “Natale Insieme” la 50&Più di Siracusa ha organizzato una giornata speciale. L’appuntamento per tutti i soci è per domenica 14 dicembre 2014 a Ferla presso l’Agriturismo “Il Campanio”, con il quale la 50&Più provinciale ha stipulato un’interessante convenzione a favore dei soci. Si tratta di una struttura in zona collinare, nella Valle dell’Anapo, immersa nella natura, molto tranquilla, munita di tutti i comfort: due piscine, di cui una coperta e riscaldata, campo da tennis, palestra, mini campi da golf, sala biliardo. Ed è proprio la presenza della piscina attrezzata e riscaldata, che consentirà - a chi vorrà - di fare un bel bagno, partecipare ai giochi all’aperto e in acqua, naturalmente seguiti da un animatore esperto. Tutto, insomma, per prepararsi ad un abbondante pranzo a base di carne e di prodotti genuini e casarecci. In chiusura, appuntamento con l’immancabile tombolata e tanti piacevolissimi premi, oltre che intrattenimento musicale e cabaret.

VICENZA

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Arte e cioccolato

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stata anche quest’anno un successo l’iniziativa della 50&Più vicentina che ha allestito un grande gazebo nella Piazza dei Signori di Vicenza in occasione della manifestazione “CioccolandoVi 2014”. 50&Più, Confcommercio e Comune di Vicenza, con sponsor la Banca Popolare di Vicenza, hanno riproposto questo avvenimento che ha richiamato numerosissimi golosi del cioccolato da molte province del Veneto. «Non poteva certo mancare la nostra Associazione - ha dichiarato Fiorenzo Marcato, presidente provinciale della 50&Più di Vicenza -, abbiamo presentato a una miriade di persone le attività associative, culturali, di assistenza fiscale e previdenziale, svolte dal nostro Sistema

LODI

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50&Più». Allo stand si sono alternati dirigenti e funzionari dell’Associazione, nonché “artisti” fotografi e dell’arte figurativa che hanno riproposto al pubblico le loro opere presentate in occasione della XXXII edizione del Concorso di Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia di 50&Più o al Meeting della Creatività realizzato in collaborazione con l’Università Adulti e Anziani di Vicenza.

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Lodi vittoriosa

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ue medaglie d’oro, tre d’argento e quattro di bronzo. Soddisfazione a Lodi per il 5° posto ottenuto alla XXI edizione delle Olimpiadi di 50&Più. La squadra lodigiana ha gareggiato indossando le magliette consegnate dal Comune di Lodi - che ha dato alla formazione il suo patrocinio - fregiate con lo stemma della Città e il logo 50&Più.

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 96 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via G.G. Belli, 28 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 45 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85

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Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393

Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 017166661 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 0507846635 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


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FISCO

RAVVEDIMENTO OPEROSO NOVITÀ CON LA LEGGE DI STABILITÀ « La Legge di Stabilità prevederebbe sanzioni ridotte per chi sceglie la strada del ravvedimento operoso, secondo tre diverse opzioni» [ DI

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ALESSANDRA DE FEO ]

ppare interessante la modifica inserita nella bozza della Legge di Stabilità 2015, all’articolo 44, commi da 11 a 17, sul “ravvedimento operoso”, che prevede sanzioni ridotte per chi regolarizzi spontaneamente le omissioni fiscali. L’istituto del “ravvedimento operoso”, inserito con l’articolo 13 del D.Lgs 1997/472 con modifiche ed integrazioni, prevede attualmente che il contribuente abbia massimo un anno di tempo per regolarizzare la sua posizione in modo spontaneo e con le modalità, ed entro i termini di legge. E sempre che non riceva la notifica di un avviso di rettifica da parte dell’Ufficio finanziario. In base al tempo entro cui si effettua la regolarizzazione, si applicheranno sanzioni con le seguenti riduzioni: • il ravvedimento ”sprint”, se la regolarizzazione avviene entro 14 giorni dalla scadenza, applicando una sanzione dello 0,2% per ogni giorno; • il ravvedimento “breve”, se la regolarizzazione avviene con un ritardo di 30 giorni rispetto alla scadenza, applicando una sanzione del 3%; • il ravvedimento “lungo”, se la regolarizzazione avviene dopo i 30 giorni. A queste va aggiunto il versamento, contestuale, degli interessi di mora che, dal 1° gennaio 2014 sono pari all’1% annuo. Per effetto delle modifiche apportate dalla bozza della Legge di Stabilità al citato art. 13, con

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«Per i tributi di competenza dell’Agenzia delle Entrate si può esercitare il ravvedimento anche in caso di violazione constatata»

l’introduzione delle nuove lett. a-bis, b-bis e bter, è prevista la riduzione della sanzione: • ad un nono del minimo, se la regolarizzazione degli errori ed omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, avviene entro il novantesimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione, ovvero quando non è prevista dichiarazione periodica, entro 90 giorni dall’omissione o dall’errore; • ad un settimo del minimo, se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, avviene entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello in corso del quale è stata commessa la violazione ovvero, quando non è prevista dichiarazione periodica, entro 2 anni dall’omissione o dall’errore; • ad un sesto del minimo, se la regolarizzazione degli errori e delle omissioni, anche se incidenti sulla determinazione o sul pagamento del tributo, avviene oltre il termine di

presentazione della dichiarazione relativa all’anno successivo a quello in corso al quale è stata commessa la violazione ovvero, quando non è prevista dichiarazione periodica, oltre 2 anni dall’omissione o dall’errore. Le nuove previsioni si applicano solo ai tributi di competenza dell’Agenzia delle Entrate. Ai fini dell’accesso al ravvedimento operoso, il nuovo comma 1-ter del citato art. 13 riconosce, per tali tributi, la possibilità di regolarizzare anche qualora la violazione sia già stata constatata e siano comunque iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento delle quali il contribuente o i soggetti solidalmente obbligati abbiano avuto formale conoscenza. Il ravvedimento è quindi precluso nella sola ipotesi di notifica degli atti di liquidazione e accertamento nonché delle comunicazioni a seguito dei controlli ex artt. 36-bis e 36-ter, DPR n. 600/73 e 54-bis, DPR n. 633/72. Anche in questi casi, il ravvedimento può essere perfezionato solo se l’adempimento, che in precedenza era stato omesso o non era stato eseguito in modo corretto, venga effettuato versando contestualmente l’imposta, gli interessi e le relative sanzioni, nella misura ridotta come sopra indicato. Il versamento va eseguito tramite modello F24 con specifici codici di tributo (previsti dall’Agenzia delle Entrate), ricordando quanto detto nell’articolo di ottobre 2014 sul versamento on line. DICEMBRE 2014

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PREVIDENZA

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PENSIONI: magri aumenti per il 2015 «Per il prossimo anno i pensionati vedranno un irrisorio aumento dello 0,30%, a causa del modesto adeguamento delle pensioni al costo della vita» [ DI

GIANNI TEL ]

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er il 2015 i pensionati debbono accontentarsi di un aumento irrisorio di appena lo 0,30%. In questo periodo di recessione la “deflazione” ha preso il posto dell’“inflazione”, quindi l’adeguamento delle pensioni al costo della vita (la perequazione automatica) indica valori assai modesti e resta sotto accusa. La proposta di individuare un nuovo paniere (elenco delle voci più ricorrenti di spesa) per l’effettivo potere di acquisto di pensionati e cittadini con redditi non ha ancora trovato accoglimento. La situazione è aperta assieme alla speranza di tanti pensionati che si confrontano con un sistema pensionistico iniquo per privilegi e deroghe che coesistono e resistono. Ma vediamo cosa succede quest’anno. La percentuale dello 0,30% è calcolata in via provvisoria sull’andamento del costo della vita nel periodo 1° gennaio - 30 settembre 2014. Quella definitiva si conoscerà nel corso del 2015. Se risulterà più elevata, con la rata di gennaio 2016 verrà recuperata la differenza. Ogni anno sia l’Inps che gli altri enti previdenziali lavorano su un valore provvisorio di inflazione. Se aspettassero il dato definitivo di dicembre, non sarebbero in grado di mettere in pagamento gli aumenti con l’inizio dell’anno.

Conguaglio negativo Già da gennaio poi i pensionati dovranno restituire qualcosa. L’aumento attribuito in via provvisoria sulla base del 1,2% per l’anno

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2014 non ha coinciso con il dato accertato dall’Istat che è stato del 1,1%. Tale restituzione è pari allo 0,1%.

Minimo e trattamenti sociali Con l’incremento dello 0,30% il trattamento minimo sale da 500,88 a 502,38 euro al mese, seguendo un progressivo mensile di 1,50 euro. Allo stesso modo si procede ad adeguare le prestazioni assistenziali per i cittadini in stato di bisogno. L’assegno sociale, cioè la prestazione introdotta dalla Riforma “Dini” per chi ha compiuto 65 anni (già dal 2013 65 e 3 mesi) dopo il 31 dicembre 1995, passa da 447,17 euro a 448,51 euro al mese. Mentre la pensione sociale, prevista per gli ultrasessantacinquenni che hanno raggiunto l’età prima del dicembre ‘95, sale da 368,52 a 369,63 euro al mese (vedi Tabella A).

Pensione al milione Chi ha ottenuto la maggiorazione fino ad un milione di lire al mese può contare dal 2015 su un assegno di 638,82 euro. La cifra si ricava sommando all’importo del trattamento minimo di 502,38 euro la maggiorazione di 136,44 euro prevista dalla legge n. 127/2007 che ha aumentato le pensioni basse. La maggiorazione spetta ai pensionati meno abbienti dai 70 anni in su (60 anni se invalidi totali). Nel 2015 ne può beneficiare chi ha un red-

dito personale annuo non superiore a 8.304,66 euro o cumulato con quello del coniuge, se sposati, che non vada oltre 14.135,29 euro (vedi Tabella B). Si considerano tutti i redditi di qualsiasi natura, compresi quelli esenti o tassati alla fonte come gli interessi bancari e postali, i rendimenti di Bot e altri titoli. Nel computo rientrano le rendite Inail e gli assegni assistenziali. Bisogna denunciare tutto tranne i redditi provenienti da: casa di abitazione; pensioni di guerra; assegno di accompagnamento; trattamenti di famiglia; importo aggiuntivo di 154,94 euro previsto dalla legge 388/2001; sussidi erogati da Enti pubblici senza carattere di continuità; indennizzo a favore di danneggiati da vaccinazioni, trasfusioni e emoderivati.

Pensioni superiori al minimo In questi ultimi 15 anni di vita la perequazione, per i pensionati con importi superiori al “minimo”, è stata oggetto di particolare attenzione da parte del legislatore che ha rivisto le regole allo scopo di aggiustare i conti pubblici (vedi riquadro con provvedimenti di legge). ELENCO DEI PROVVEDIMENTI DI LEGGE Legge n. 448 del 1998 Legge n. 388 del 2000 Legge n. 247 del 2007 Decreto Legge n. 98 del 2011 Decreto Legge n. 201 del 2011 Legge n. 228 del 2012 Legge n. 147 del 2013


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ti o azzerati gli incrementi. Si tratta di un taglio che sta producendo effetti permanenti e crescerà nel tempo. Tale sistema di adeguamento delle pensioni non ha mai tutelato concretamente il reale potere di acquisto dei pensionati che, negli ultimi 15 anni, ha subìto oltre il 30% di perdita. Questi provvedimenti stanno comportando un duro sacrificio per i pensionati. Sono in molti a pensare che le esigenze di contenimento della spesa pubblica, della salvaguardia del bilancio dello Stato, di tenuta finanziaria del sistema previdenziale, possano essere salvaguardati

con una seria lotta all’evasione, agli sprechi di spesa, alla corruzione e alle tante ruberie. Il blocco e/o la riduzione del costo della vita sulle pensioni sono soluzioni (7 volte in 15 anni) non assolutamente ispirate a criteri di ragionevolezza. È evidente che a tali inique misure, di dubbia legittimità costituzionale, nei confronti dei pensionati, si sta dando una risposta. È per questo motivo che la nostra Associazione 50&Più ha intrapreso azioni in sede legislativa, senza escludere alla fine di adire anche la sede giudiziaria e la Corte di Giustizia Europea.

TABELLA A - LE NUOVE CIFRE DAL 1° GENNAIO 2015 Tipo di pensione

Importo mensile

Fondo lavoratori dipendenti: - trattamenti minimi (1) Gestione speciali lavoratori autonomi: (artigiani, commercianti, coldiretti) - trattamenti minimi (1) Pensioni con maggiorazione “ad un milione” (€ 516,46) Pensioni inferiori al minimo e pensioni “supplementari” Pensioni sociali (2) Assegni sociali (3)

€ 502,38 € 502,38 € 638,82 + 0,30% € 369,63 € 448,51

(1) Il trattamento minimo viene riconosciuto a tutti coloro che hanno un reddito personale non superiore

a € 6.530,94 l’anno se vivono da soli e di € 19.592,82 se coniugati.

(2) Prevista fino a dicembre 1995. (3) Prevista da gennaio 1996 in poi.

TABELLA B - I REQUISITI PER OTTENERE GLI AUMENTI 2015 LIMITE DI REDDITO ANNUO Tipo di pensione

Trattamento AGO* Assegno/Pensione Sociale Invalidi civili totali, ciechi, sordomuti e pensionati invalidità Inps

Età minima

Pensionato solo

Pensionato coniugato

70** 70**

8.304,66 8.304,66

14.135,29 14.135,29

60**

8.304,66

14.135,29

* Trattamenti dell’assicurazione generale obbligatoria dell’Inps (AGO) con importo inferiore a € 638,82. ** L’età scende di un anno per ogni cinque anni di contributi versati.

TABELLAC - LA PEREQUAZIONE DELLE PENSIONI SUPERIORI AL MINIMO PER IL 2015 Importo lordo mensile percepito nel 2014(1)

Fino a tre volte il T.M.

Aumento (in percentuale) nel 2015(2)

1.502,64 €

0,30% (100 dell’indice Istat) Fino a quattro volte il T.M. Tra 1.502,64 e 0,285% 2.003,52 € (95% dell’indice Istat) Fino a cinque volte il T.M. Tra 2.003,52 e 0,225% 2.504,4 € (75% dell’indice Istat) Fino a sei volte il T.M. Tra 2.504,4 e 0,15% 3.005,28 € (50% dell’indice Istat) Oltre sei volte il T.M. 3.005,28 € Nessun aumento per la fascia di importo superiore a 3.005,28 € Solo lo 0,135% fino a tale importo (45% dell’indice Istat) (1) T.M. = trattamento minimo mensile 2014 500,88 €.

Aumento mensile massimo 2015

4,50 € 5,71 € 5,63 € 4,50 €

4,06 €

(2) Indice Istat di rivalutazione dello 0,30%.

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PREVIDENZA

Per il biennio 2012/2013, già chiuso, la Manovra “Monti/Fornero” del 2011 aveva stabilito che la rivalutazione fosse riconosciuta solo alle pensioni d’importo complessivo fino a tre volte il trattamento minimo Inps, cioè nella misura del 100% sulla quota di pensione non superiore a 1.443 euro mensili lordi. Per il 2013, in particolare, poiché il trattamento minimo Inps del 2012 è stato pari a 481,00 euro mensili, la perequazione provvisoria al tasso del 3%: • è stata applicata per intero (100%) sulla quota di pensione non superiore a 1.443,00 euro mensili; • non è stata applicata sulla quota superiore a 1.443,00 euro (salvo il correttivo previsto dalla “clausola di salvaguardia”). In altre parole, le pensioni comprese tra 1.443,00 euro (tre volte il trattamento minimo Inps) e 1.486,29 euro (tre volte il trattamento minimo Inps più la rivalutazione del 3%) hanno ottenuto una rivalutazione d’importo tale che ha garantito una pensione di 1.486,29 euro. Dal 1° gennaio 2014 la situazione dei pensionati riguardo la perequazione sarebbe dovuta ritornare alle regole ordinarie, stabilite con la legge finanziaria del 1999, cioè in base ai seguenti scaglioni: • sulla quota di pensione fino a tre volte il trattamento minimo Inps con il tasso di aumento pieno, cioè il 100% (per il 2014 - 1,2%); • sulla quota di pensione superiore a tre volte e fino a cinque volte il minimo Inps con il tasso al 90% (per il 2014 - 1,08%); • sulla quota di pensione superiore a cinque volte con il tasso del 75% (per il 2014 - 0,90%). La Legge di Stabilità 2014 (legge n. 147 del 2013, comma 483) ha sostituito questo criterio con un altro a cui ha dato validità di un triennio, cioè dal 2014 al 2016. Anche quest’anno la rivalutazione si applica per ogni singolo beneficiario in funzione dell’importo complessivo ad un tasso unico individuato dalla classe (o fascia) a cui appartiene la pensione (o la somma di più trattamenti). In altre parole, una volta individuato in quale classe ricade il beneficiario (considerando tutte le pensioni di cui sia titolare), è al relativo tasso che viene applicata la rivalutazione. Il prospetto (vedi Tabella C) che si riporta indica le cinque fasce di importo mensile e la relativa rivalutazione spettante per il 2015. Il blocco delle pensioni e la riduzione all’adeguamento del costo della vita restano la parte più grave, iniqua e dolorosa introdotta dal legislatore. La semplice fissazione di una soglia legata al minimo Inps determina uno “scalone” tra chi riesce comunque ad ottenere una rivalutazione “piena” e chi, ricevendo qualche euro in più, si vede ridot-


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LIBRI DI RENATO MINORE

«La lettura [...] ci insegna ad accrescere il valore della vita, valore che non abbiamo saputo apprezzare e della cui grandezza solo grazie al libro ci rendiamo conto» Marcel Proust, Il tempo ritrovato, 1927 le figure del cieco e dell’archivista: la menomazione e l’angustia, l’umiliazione e la marginalità come sonde per comprendere un mondo di persecutori e perseguitati, di carceri, aguzzini e prigionieri.

ping, con imprevisti risvolti sentimentali. Attila giunge alla ”verità” con l’ansia nevrotica che lo rende burbero e scontroso, ma anche spinto dal desiderio di “giustizia“ che può truccare i mezzi per realizzarsi.

Paolo Foschi

VENDETTA AI MONDIALI IL RITORNO DEL COMMISSARIO ATTILA Dall’autore di Delitto alle Olimpiadi, libro vincitore del 47° Concorso letterario Coni

ALABARDE ALABARDE José Saramago Feltrinelli - 112 pagine euro 10,00

LETTERATURA DA VIAGGIO POESIE E RIFLESSIONI Una raccolta di alcune tra le più belle liriche di Mario Luzi, uno dei più importanti poeti italiani del ‘900. Le ventitré poesie proposte, scandite da preziosi commenti e riflessioni dell’autore stesso, sono lette da Alberto Rossatti (Poesie, Il Narratore Audiolibri, euro 5,90).

L’AMICIZIA CHE FA CRESCERE Il libro della giungla di Rudyard Kipling letto da Pino Insegno. Le avventure di Mowgli, cresciuto nella libertà della natura. Un classico della letteratura, un mondo selvaggio ma tenerissimo, dove si diventa grandi grazie ai valori dell’amicizia (Emons, euro 14,90).

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E-BOOK: LA GUERRA DEI NOSTRI NONNI DI ALDO CAZZULLO Ed. Mondadori

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50epiu.it

I

DICEMBRE 2014

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

«È possibile, chissà che io scriva un altro libro», aveva detto, nell’agosto 2009, José Saramago. Quel romanzo annunziato è ora il suo dono postumo anche se non finito: tre capitoli densi e compiuti, un nucleo ben circoscritto, con un tema chiaro e delineato. Ecco un romanzo sulla fabbrica, il traffico e il sabotaggio d’armi. Al centro della vicenda c’è un impiegato modello, appassionato di film bellici, che assiste casualmente alla proiezione de La speranza di Malraux e decide di leggerne il libro. Verso la fine trova un riferimento ad alcuni operai fucilati a Milano per aver sabotato la costruzione degli obici: da qui parte la storia, con la richiesta dell’uomo di dragare gli archivi della sua fabbrica per scoprire se essa abbia mai venduto armi ai regimi dittatoriali. Non sappiamo come si sarebbe sviluppata la vicenda, ma senza dubbio la figura dell’impiegato ha qualcosa che la accomuna con il carattere fulminante delle due metafore che illuminano due tardi romanzi di Saramago come Cecità e Tanti nomi. Sono

e/originals

VENDETTA AI MONDIALI Paolo Foschi Edizioni e/o - 192 pagine euro 14,50 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

È il quarto episodio dell’investigatore Igor Attila, che dirige il nucleo dei reati sportivi dell’Esquilino. Attila lo conosciamo e lo riconosciamo. Ha un amore che sta per finire; i ricordi e i rancori di ex pugile cui è stata negata la medaglia d’oro olimpica; una moto troppo veloce, «l’adorata Hornet 600 truccata», con cui ha avuto un disastroso incidente; i pensieri scanditi dalle parole delle canzoni, il suo vademecum esistenziale grazie anche alla Gibson Diavoletto, l’amata chitarra. È vendetta o terrorismo l’attentato in cui è coinvolto anche un imprenditore dell’acciaio, accusato di disastro ambientale? Entrano in campo collusioni politiche e distrazione di fondi, il mondo sportivo non ne è estraneo. Sulla scena un’inchiesta non autorizzata su un misterioso caso di do-

L’UNIVERSO DI KAMA. TESTI D’AMORE DELL’ANTICA INDIA a cura di Fabrizia Baldissera Einaudi - 706 pagine euro 80,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Inni sacri, testi filosofico-religiosi, episodi epici, drammi e testi comici, poemi, strofe di centurie classiche, un romanzo ricco di elementi soprannaturali, ricette ayurvediche, un compendio di ars amandi, una commedia e un sutra buddhista: questo libro è uno sguardo d’insieme su temi e generi dell’antica letteratura amorosa indiana. In due millenni si sviluppa l’idea dell’amore, la concezione del corpo, del “femminile” e del pudore. Testimonianze di un ideale lontano dalla realtà dell’epoca, in cui la donna era solo sposa e madre, la letteratura amorosa e le raffigurazioni artistiche sembrano parlare a un pubblico ansioso di credere in un altro mondo. Un affascinante itinerario nella storia di una civiltà tutta da scoprire. DICEMBRE 2014


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SENZA BIGLIETTO

DI DARIO DE FELICIS

IL DIVO AUGUSTO. PRINCIPE DELL’URBE E DELL’IMPERO Roberto Toppetta, 2014, Schena Editore Euro 14,00 ll primo imperatore romano, Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, torna a reclamare il suo posto nella Storia a duemila anni dalla morte. Lo fa attraverso la penna di Roberto Toppetta, voce autorevole del Tg3 e vicesegretario dell’Associazione Stampa Romana, che ridisegna le vicende del princeps in un’accurata biografia, scorrevole ed appassionante come un romanzo. La vita de Il Divo Augusto, viene ripercorsa sin dalla sua giovane età, accompagnando il lettore nel cursus che lo porterà ad essere protagonista egemonico per circa 45 anni. La figura che affiora tra le pagine del libro è quella di un giovane carismatico ed ambizioso, capace di entrare nelle fitte trame degli intrighi politici dell’Urbe fino a farle sue, portando alla creazione di un nuovo concetto di Impero. Complici eventi favorevoli, Ottaviano si erge man mano come abile manovratore, amministratore della “cosa pubblica” con una lungimiranza inedita per il tempo; dà un nuovo assetto all’amministrazione delle province, ristruttura il sistema di tassazione e riordina quello monetario. Non solo. Con la sobrietà che lo contraddistingue (e sempre tenendo a mente come riferimento l’operato di Alessandro Magno) recupera i valori civili e religiosi e apporta un’importante riforma dell’esercito. Il tutto culmina con la vittoria militare su Cleopatra e Marco Antonio che sancisce la supremazia di Roma sul vicino mondo orientale. Le pagine della storia narrata scorrono rapide ed avvincenti tra le dita del lettore che decide di avventurarsi nel libro di Toppetta. Una storia di democrazia e libertà, condita da un’accurata ricerca dell’autore, dove nessun personaggio secondario è dimenticato. Opera corale che racconta come Roma è diventata grande: una storia nella Storia.

LA LUNA SUL COMÒ E ALTRE FAVOLE PER SORRIDERE

Armando Giorgi, 2014, Ibiskos Ulivieri Euro 12,00

Rosanna Bernacchia, 2014, L’Autore Libri Firenze Euro 12,00

Leggere la raccolta di poesie Senza biglietto, di Armando Giorgi, è come partire per un viaggio lungo 37 pagine attraverso lande sconosciute. Sembra di entrare in un caleidoscopio di parole finemente accostate, che insinuano, blandiscono ed infine feriscono. Chi è poco affine ai versi poetici avrà bisogno di un po’ di tempo per abituarsi al linguaggio sincopato ed incalzante che Giorgi utilizza sin dalle prime righe; ma è solo un’impressione iniziale che presto fa spazio al piacere della lettura e alla consapevolezza dei temi trattati. La Guerra, il lavoro, la fine della speranza, la noia e l’indifferenza, sono solo alcune delle stazioni dove si fermano, momentaneamente, i versi di questa raccolta. Armando Giorgi ha pubblicato numerosi scritti di narrativa, ricevendo apprezzamenti dalla critica e vincendo vari premi tra i quali il Premio Internazionale “Laurentum 2012” ed il “Premio Speciale Città di Empoli - Domenico Rea”. Il prolifico autore (classe 1928) infonde della sua vasta esperienza ogni singola parola e si elegge silenzioso macchinista di questo treno di parole che, talvolta disorientando un po’, porterà il lettore alla fine di questo precorso, attraverso la propria coscienza.

Sono favole moderne quelle raccolte da Rosanna Bernacchia ne La Luna sul comò - e altre favole per sorridere, adatte a chiunque abbia voglia di immaginare come vedono il mondo gli animali che ci vivono accanto. A metà strada tra Esopo e Sepùlveda, le semplici avventure della gattina Emy, dell’asina Bigia, del topolino e della cornacchia non si concludono con la solita morale, ma accompagnano il lettore alla riscoperta di valori positivi come l’amicizia, la solidarietà, la curiosità verso il mondo e l’importanza dei sogni. C’è spazio, anche per un’incursione in Paradiso, dove tra sogno e racconto si rispolvera il tema del rapporto tra uomo e animale. La Bernacchia, regala un punto di vista differente, mescolando comportamenti propri dell’uomo con le azioni degli animali protagonisti delle storie. Sorridendo qua e là, ci si ritrova in un attimo a riflettere sui vizi e virtù dell’umana specie; talvolta ci si commuove addirittura, seguendo queste vicende che ricordano tanto fatti reali. Da sottolineare le vivaci illustrazioni di Maria Teresa Miccoli, che inframezzano le storie e danno forma e acquerello alle parole. Attraverso una scrittura fresca e scorrevole l’autrice ci racconta soprattutto la gioia di vivere insieme agli altri. La Luna sul comò sembra confezionato per essere un gradito regalo di Natale, sia per i nipotini che per i nonni.

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musica LUCCA / COMO

DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS

RECENSIONI teatro

musica PALERMO

TEATRO POLITEAMA Genova, dal 4 al 31 dicembre

C In un panorama musicale internazionale variegato ma povero di talenti puri, sentir suonare una leggenda come David Crosby è sempre un’occasione irripetibile. Le uniche date italiane per ascoltare il cantautore statunitense, celebre per il suo sodalizio con Stephen Stills, Graham Nash e Neil Young, saranno il 9 dicembre a Lucca, presso il Teatro Del Giglio, e il 10 al Teatro Sociale di Como. Crosby, che si esibirà solo con la sua chitarra acustica, proporrà brani storici e preziosi inediti tratti dal suo ultimo album, Croz.

artellone ricchissimo di artisti in arrivo: Jurij Ferrini, Gioele Dix, Massimo Ranieri, l’Orchestra di Piazza Vittorio, Chica Vampiro, Maurizio Lastrico, passando per spettacoli come Maratona di New York di Edoardo Erba o Lo Schiaccianoci, fino al ritorno - dal 16 al 21 - della grande opera rock Jesus Christ Superstar di Tim Rice ed Andrew Lloyd Webber, con Ted Neeley e la regia di Massimo Romeo Piparo. Info: 0108393589

TEATRO AMBRA JOVINELLI Roma, dal 18 dicembre al 6 gennaio

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n programma c’è Pure a Natale Semo o nun semo, applauditissimo concerto di Nicola Piovani con stornelli romani, racconti e curiosità affidati a Pino Ingrosso, Donatella Pandimiglio, Carlotta Proietti, Raffaela Siniscalchi e Massimo Wertmuller. Info: 0683082620 - 0683082884

VARIE TAPPE

Il 18 dicembre, al circolo culturale Zo, Mario Venuti presenta il suo ultimo lavoro, Il Tramonto dell’Occidente. L’album, con testi e musica dello stesso cantautore (coadiuvato da Francesco Bianconi e Kaballà), è impreziosito dalle collaborazioni illustri di Franco Battiato, Giusy Ferreri e Alice. Una fitta tela di testi che sembrano inneggiare al declino della nostra società: Venuti ribalta questa visione, rendendo partecipe lo spettatore non tanto del “Tramonto”, quanto di un nuovo punto di vista da cui osservare il mondo. MILANO

TEATRO MORLACCHI Perugia, dal 10 al 14 dicembre

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a in scena Skianto, testo originale scritto e interpretato da Filippo Timi con Andrea Di Donna, voce e chitarra. Favola amara sospesa fra sogno e realtà, racconta i desideri impossibili del protagonista, un bambino diversamente abile. Info: 0755722555

Dopo il successo delle date primaverili ed estive, Giorgia torna a grande richiesta sui palchi dei più importanti palazzetti d’Italia per cantare il suo Senza Paura tour 2014 (non è un caso che abbia appena conquistato il Doppio Disco di Platino con oltre 100.000 copie vendute e primo posto nella classifica degli album più venduti). La sua voce emoziona e conquista, e quasi stupisce quanta energia possa emergere della cantante romana. Il 14 dicembre sarà al Teatro Palapartenope con un grande spettacolo.

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TEATRO MASSIMO Cagliari, il 6 e 7 dicembre

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oni Ovadia e quattro musicisti ci propongono Cabaret Yiddish, uno spettacolo da camera sulla lingua, la musica e la cultura Yiddish; un mix di elementi che, come al solito, dimostra il successo di uno show che resiste da anni. Info: 0702089620

NUOVO TEATRO VERDI Brindisi, il 2 e 3 dicembre

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anzoni, poesie, racconti targati Beatles invadono il teatro grazie a Neri Marcorè e alla simpatica Banda Osiris, con Beatles Submarine, firmato da Giorgio Gallione. Il 29 il Balletto del Sud propone Il lago dei cigni. Info: 0831562554

L’atmosfera natalizia inizia a colorarsi di musica tradizionale e gospel. A Milano, in particolare, ci sono ben due concerti a tema. Il primo è il 14 al Teatro Manzoni, con il Cesar Camargo Mariano Quartet; un tuffo nella musica popolare brasiliana dalle allegre sfumature jazz e samba. Il secondo è col The Inspirational Choir of Harlem che presenta Gospel Xmas, il 24 sera, al Teatro Nuovo. Ci si preparerà al Natale con il più classico dei concerti, accompagnati dalle voci intrecciate e travolgenti del gruppo.


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dvd COMMEDIA

NOI 4

Regia di Francesco Bruni con K. Rappoport, F. Gifuni,

L. Guidone, M. Vukotic, R. Lebboroni, F. Bracci GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Ambizioso tentativo di Bruni, apprezzato sceneggiatore di Virzì, di raccontare le derive di una famiglia odierna attraverso l’espediente narrativo di una giornata. Quella in cui Giacomo, il figlio più piccolo dei divorziati Ettore (Gifuni), squattrinato e scanzonato artista, e Lara (Rappoport), iperstressata ingegnera russa, ha gli orali degli esami di terza media: 24 ore in cui i quattro (c’è anche la sorella che occupa il Teatro Valle) s’incontrano e si scontrano, fino a quando una gita al lago farà riemergere il passato felice. ANIMAZIONE

L’ARTE DELLA FELICITÀ

Regia di Alessandro Rak voci di L. Amato, N. Paone,

R. Polizzy Carbonelli, R. Carpentieri, J. Ichikawa, L. Allocca GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Lungometraggio animato in una Napoli battuta dalla pioggia e all’apice del suo degrado. Ad attraversare la città è il tassista Sergio nel giorno in cui riceve una notizia sconvolgente che lo porterà a fare un bilancio dei suoi 40 anni, di suo fratello andato in un altro continente, della sua musica appesa a un chiodo, del suo taxi come microcosmo in cui rinchiudersi. Tocca temi filosofici il film all’insegna di un’animazione complessa, che qualcuno definisce “adulta” per distinguerla da chissà quale infantile.

DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA

RECENSIONI cinema IL RAGAZZO INVISIBILE regia di Gabriele Salvatores con L. Girardello, V. Golino,

F. Bentivoglio, K. Rappoport Genere: fantasy GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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empre più catturato da storie sul magico periodo dell’infanzia, Salvatores porta sullo schermo la storia di Michele, un tredicenne che vive in una tranquilla città di mare. È un ragazzino come tanti, timido e introverso, poco popolare a scuola e non particolarmente brillante nello sport; è cotto di Stella, mentre lei non sa nemmeno che esista. Un giorno Michele fa una scoperta sensazionale: nel guardarsi allo specchio scopre di essere invisibile. Inizia allora la più incredibile avventura della sua vita.

JIMMY’S HALL regia di Ken Loach con B. Ward, S. Kirby, A. Scott Genere: drammatico GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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usica, amore e ideali sociali. Nel suo ultimo film Loach racconta la vera storia di Jimmy Gralton: attivista irlandese costretto ad emigrare negli Stati Uniti. Dopo dieci anni di esilio, nel 1932, l’uomo torna per occuparsi della fattoria di famiglia. Ma l’Irlanda è cambiata. Dopo la fine della Guerra Civile, il Paese ha un governo autonomo e tutto è permesso. Jimmy, nonostante non voglia provocare l’ira dei vecchi nemici - la Chiesa e i proprietari terrieri - decide di riaprire il “Hall”, locale dove si balla, si studia e si discute liberamente. L’idea è un successo, ma la popolarità di Gralton e la potenza delle sue idee progressiste infastidiscono qualcuno.

MAGIC IN THE MOONLIGHT regia di Woody Allen con C. Firth, E. Stone, M. Gay Harden Genere: commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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ncora atmosfere Anni ’20 e illusionismo per Woody Allen, che dopo Midnight in Paris e Blue Jasmin si rituffa nel mood della Francia magica ed elegante. Atmosfere da sogno e parentesi romantiche fanno da cornice alla storia, che mescola amore e giochi di prestigio. Un illusionista scettico - interpretato dal premio Oscar C. Firth - intende smascherare una giovane ed attraente medium (E. Stone); per questo si reca in missione in Costa Azzurra sotto mentite spoglie: inutile dire che lo scorbutico uomo inglese resterà intrappolato dal fascino della chiaroveggente, in grado di leggere la mente.

dvd

DOCUMENTARIO

ENZO AVITABILE MUSIC LIVE

Regia di Jonathan Demme con E. Avitabile, A. Murkus,

E. Ochoa, T. Gurtu, G. Núñez GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

«Stavo ascoltando il mio programma preferito alla radio mentre guidavo a New York e la prima canzone che hanno messo era la sua. Me ne sono innamorato follemente». Chi parla è Demme, regista premio Oscar per Il silenzio degli innocenti, mentre il musicista in questione è il sassofonista e cantautore Enzo Avitabile. Questo documentario racconta tutto il lavoro di uno tra i musicisti più aperti alle contaminazioni musicali straniere, dal jazz al folk al blues, senza dimenticare la tradizione partenopea. COMMEDIA

SUPERCONDRIACO - RIDERE FA BENE ALLA SALUTE Regia di Dany Boon con D. Boon, K. Mérad,

A. Pol, J.-Y. Berteloot, J. El Zein, M. Villalonga GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Romain Faubert ha 40 anni. Senza moglie e figli, ha una sola certezza: l’ipocondria. Il suo unico, vero amico è il dottor Dimitri Zvenka, suo medico curante, la cui unica colpa è stata prendere a cuore il caso di Romain. Il malato immaginario, infatti, è un soggetto difficile da gestire e Dimitri farebbe qualsiasi cosa per sbarazzarsene. Zvenka, però, pensa di aver trovato il rimedio che lo libererà definitivamente ma senza traumi: lo aiuterà a trovare la donna della sua vita... DICEMBRE 2014

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11. Ai lati di Mankiewicz; 12. È ottimo con il timo!; 13. Carpiscono informazioni; 14. Il folle re shakesperiano; 15. Gli estremi di York; 18. La teoria filosofica dell’io assoluto; 20. Gli insetti come i pidocchi; 21. Sono specialiste in arti; 23. Principio d’aeronautica; 25. Avviano all’università; 28. Il Giallo bagna la Cina; 29. Hanno il compito di girare; 31. La maga amata da Ulisse; 32. Le corone dei Papi; 33. Bagnano i continenti; 35. Nobile musulmano; 36. Famoso cane dei telefilm americani; 38. Si cerca di occultarlo al fisco; 40. Non ha niente addosso; 41. I titoli che possono... crollare; 42. Catanzaro; 44. La popolare Laurito; 47. C. Spaak intervistava famosi personaggi; 51. Fu un grande esponente del Socialismo; 54. Galleggiò per 40 giorni; 56. Uno champagne secco; 57. Antichi cantori greci; 58. Lacrimogeno; 60. Navigazione Alta Italia; 61. Il già degli antichi Romani; 62. Software Defined Radio; 64. 149 romani; 65. È custodito a Fort Knox; 68. Sovrano; 69. Fanno d’un cono un cofano.

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CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. Il Francesco skipper di Luna Rossa; 10. Unione Militare; 13. Il nomignolo di Stallone; 16. Vagare senza meta; 17. È vicina ad Avignone; 19. L’Emil podista cecoslovacco; 22. Risuona nello stagno; 23. Gestiscono la sanità; 24. Nuvola senza uva!; 26. Perversa e avversa; 27. È nascosto dal verme; 29. Un Madrid del calcio; 30. Un... ascensore volante; 34. La capitale del Lesotho; 37. Un modo verbale indefinito; 39. È stato assegnato a Barak Obama; 43. Si allaccia in aereo; 44. È grasso una sola volta all’anno; 45. Avanti, forza!; 46. Più sono e meno ricevono; 47. Fu capitale del Tonchino; 48. Cambiano l’ardore in orrore; 49. Un segno sulla schedina;

CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 1. Fatti per finta; 4. Un sistema di Tv a colori; 6. Un giovanotto... allevato nella bambagia; 7. Un dispiacere che accora; 9. Fasciavano i neonati; 10. Indicano tutto tranne il modo di ripiegarle!; 13. È noto quello di Oman; 14. Agisce in maniera avventata; 16. Trovati dopo molte ricerche;

50. Particelle elettrizzate; 52. L’arte francese; 53. Sigla di Napoli; 55. L’Alberto fuoriclasse dello sci; 58. Un’eruzione cutanea; 59. Intasano le strade al termine dei... ponti!; 62. Nell’arrosto e nel lesso; 63. Ornamento per lobi; 66. Iniziale della Sampò; 67. L’autore di Papà Lebonnard; 70. È negato ai sordi; 71. Mutano il ceto in centro: 72. Fa capo agli armatori; 73. Così lo chiama il nipote. VERTICALI 1. Gianni regista del film Pagine chiuse del 1969; 2. La fine di Custer; 3. Funzione trigonometrica inversa; 4. Nuclei Armati Rivoluzionari; 5. La tangenziale che circonda Roma; 6. Mettono fine alle linee; 7. Dar gusto ad una vivanda; 8. Un gruppo di lettere; 9. Compleanno; 17. Collocato a distanza; 18. Sonni che durano... mesi!; 20. Il nome di Girone; 21. Quella celeste è il cielo. VERTICALI 1. L’insieme degli organi della circolazione sanguigna; 2. Il film nel quale James Stewart si difende in piena notte dall’assassino, a colpi di flash; 3. Un albero da viali; 4. Formano il calice dei fiori;

SCIARADA (3 + 6 = 9) » L’allegro compagnone Per darla a bere, spiritosamente è fatto apposta, ma ne spara tante... e così lo spettacolo è evidente per godersi le scenate e giù di lì.

» soluzioni a pag. 98

5. Svetta sul paesello; 8. Le ha gonfie il paffuto; 11. Timbri da aggiornare; 12. Un interprete del film 1

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La donna della domenica del 1975; 15. Un colpo d’artiglieria; 19. Individua l’auto. 3

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CHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI MINI CRUCIVERBA Lello 1

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STUZZICA CERVELLO 7

TEST 1

Enrico Diglio

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Osservate attentamente le cinque seguenti figure e andate a pag. 98

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TEST 2

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ORIZZONTALI 1. Di nuovo, da principio; 8. Un porto della Francia; 9. I... lavori di Spielberg; 10. Lo sono spesso i servizi segreti italiani! 12. La bella amata da Ermanno; 13. La celebre Yoko; 14. Un segnale di pericolo; 18. Un segno grafico; 19. È seccante alla fine!; 20. L’inizio dell’università. VERTICALI 1. Decreto Legge; 2. Chi lo prende, vola; 3. Un’auto americana; 4. Causare, provocare; 5. Uomo che si alza stando seduto!; 6. È scapolo per vocazione; 7. Ai limiti dell’ossessione; 10. Si... ripetono nelle domande; 11. In mezzo allo sciame; 14. Il nome della Negri; 15. Sigla di Livorno; 16. Michigan State University; 17. Uno a Francoforte.

3, 3, 10, 4 Lionello

Osservate sotto le tre sequenze di numeri con le tre lettere ad esse associate e dite quale lettera, secondo logica, va associata alla quarta sequenza.

a) b) c) d)

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TEST 3 Osservate attentamente la figura a destra e dite quale dei cinque particolari riportati non le appartiene.

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R E L A Z I O N I P E R S O N A L I • L AV O R O • C O L L E Z I O N I S M O • P R O P O S T E • A F F I T T O • V E N D O

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ueste pagine sono dedicate a chi cerca un’amicizia, a chi vuole affittare, comprare o vendere immobili. Qui potete assicurarvi un impiego o acquistare oggetti rari e curiosi». » Tutte le inserzioni sono pubblicate gratuitamente e non devono superare le 50 parole.

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L’art. 6, comma 8, del D.L. 4/6/2013 n. 63, convertito nella L. 3/8/2013 n. 90, ha imposto di riportare negli annunci di vendita o di locazione di immobili, l’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio globale o dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente. Lo stesso D.L. ha previsto, inoltre (art. 12), che in caso di violazione di tale obbligo, il responsabile dell’annuncio è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000 euro. A tal proposito, evidenziamo che per la pubblicazione accetteremo solo annunci che riportino anche quanto previsto dal suddetto art. 6, comma 8. DICEMBRE 2014

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SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI » di ALDEBARAN

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SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic. Saturno nel segno favorirà tutto ciò che riguarda i contatti con l’estero o con stranieri. Passerete il Natale e il Capodanno in dolce compagnia. Attenti alle spese extra!

VERGINE 24 ago. » 22 set. Passerete i giorni delle feste in famiglia o tra amici. Evitate botti di Capodanno e accontentatevi di strappare un gradevole spumante. Ricordatevi di inviare gli auguri a chi è lontano.

Molti nati del segno, per le feste natalizie, decideranno di partire alla volta di Paesi esotici. Ricordatevi di controllare bene i documenti prima di mettervi in viaggio.

BILANCIA 23 set. » 22 ott. Godrete di una splendida forma fisica e vi sentirete bene. Sarà un mese ricco di incontri, pranzi e grandi abbuffate. Per Capodanno programmate un bel viaggio in montagna.

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ARIETE 21 mar. » 20 apr.

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TORO 21 apr. » 20 mag. Durante il mese curerete e seguirete uno stile di vita sano: un buon modo per passare serenamente il periodo delle feste. Sarà un periodo molto soddisfacente sotto tutti gli aspetti.

SCORPIONE 23 ott. » 22 nov. Felicità e serenità in casa, insieme alle persone che più amate! Darete risalto all’aspetto e al benessere fisico. Possibili inviti per passare un allegro e spensierato Capodanno.

GEMELLI 21 mag. » 21 giu. Vi muoverete molto durante i preparativi per il periodo delle feste. La scelta dei regali sarà all’insegna dell’utilità: maglie, camicie, vestiti oppure qualche prodotto di bellezza.

CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen. Il Sole vi darà energia e benessere. Penserete ai vecchi ricordi romantici e felici. Potrà capitarvi di fare sogni significativi: prendete la Smorfia e giocate al Lotto.

CANCRO 22 giu. » 22 lug. Vi aspettano eventi mondani, simpatici incontri, brevi viaggi e belle notizie: insomma, questo si rivelerà un mese ricco di contatti e nuove interessanti conoscenze.

LEONE 23 lug. » 23 ago. Grazie al pianeta Giove, il mese offrirà importanti miglioramenti e grandi opportunità. Nell’ambiente lavorativo, un aspetto che vi riguarda è destinato a cambiare.

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F arde; I B ellissi; mite MI = Far dei bellissimi temi REBUS (7, 5) L ontano; boa TO = Lontano boato SCIARADA

L’allegro compagnone = Bar + Caccia = Barcaccia

Stuzzica cervello TEST 1 - Quale delle cinque seguenti figure è uguale a una delle cinque viste prima? c) a) b) d) e)

ACQUARIO 21 gen. » 19 feb. La vostra attività professionale vi regalerà tante soddisfazioni. A casa regnerà un’atmosfera di allegria e affetto. Non dimenticatevi di fare gli auguri a tutti.

PESCI

20 feb. » 20 mar. L’ultimo mese dell’anno sarà caratterizzato da avvenimenti e cambiamenti. Alcuni incontri si riveleranno molto interessanti. Allegria e serenità con amici e familiari.

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TEST 2 - La lettera che va sostituita al punto interrogativo è la C. Essa, infatti, consente di rispettare il seguente criterio valido per tutte le altre sequenze: si addizionano i primi tre numeri di ogni sequenza, successivamente si addizionano i successivi tre numeri della stessa sequenza; a questo punto si sottrae dal numero ottenuto dalla prima addizione il numero ottenuto dalla seconda addizione. Il numero così ricavato rappresenta la posizione nell’alfabeto della lettera associata alla sequenza. Ricapitolando:

8 + 5 + 2 (=15) - 7 + 4 + 1 (=12) 15-12 = 3 C (terza lettera dell’alfabeto) TEST 3 - Il particolare che non appartiene alla figura data è quello contrassegnato dalla lettera c).


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