Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.
Anno XXXIX n. 2 Febbraio 2017 Euro 2.50 - I.P.
SOCIETÀ
ATTUALITÀ
SCIENZE
VIAGGIO
Lingua italiana: quarta in classifica
Assistere i genitori è ora un dovere giuridico
Rallentare il tempo con le creme anti età
In Slovenia, il cuore verde dell’Europa
La più studiata dopo inglese, spagnolo, cinese
Chi si sottrae a tale obbligo commette un reato
Proteggiamo la pelle dal passare degli anni
Dalle cime delle Alpi al litorale mediterraneo
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IN QUESTO NUMERO 5. Editoriale 7. Zoom 8. Periscopio 72. Dentro la rete 88. Vivere in armonia 90. Bacheca 92. Giochi 93. Stuzzica cervello 94. Lettere 96. Oroscopo 96. Soluzioni
i
società 19. Le parole sono pietre di Anna Maria Melloni
22. Emoticon ed emoji
i
Il linguaggio in chat di Giada Valdannini
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26. Coppie celebri S. Mondaini e R. Vianello di Giada Valdannini
30. Badanti in moglie Una nuova tendenza di Rita Nicosanti
anteprime
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16
Intrecci di vite e di destini di Romina Vinci
__SOCIETÀ__ Tutti pazzi per la lingua italiana La più studiata dopo inglese, spagnolo e cinese di Romina Vinci
48. Un Museo a Lanzarote Opere d’arte nel mare di Giovanni Orso
56. Carnevale per il mondo Ad ogni città il suo di Chiara Palma
12
__le INTERVISTE__ Dik Dik Insieme da oltre 50 anni Oggi come ieri, resta sempre tanta voglia di fare musica di Raffaello Carabini
34
__SOCIETÀ__ Figlio mio, se mi lasci è reato L’assistenza dei propri genitori anziani è ora un dovere giuridico di Giovanna Dall’Ongaro
62. L’arte di invecchiare Istruzioni per l’uso di Marco Trabucchi
cultura i
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INDICE
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FEBBRAIO 2017
38. Voci dalla Filanda
41. Libri 42. Arte 43. Mostra 44. Teatro 45. Cinema 46. Musica FEBBRAIO 2017 I 3
scienze
viaggio i
64. Creme anti età
i
Contro i segni del tempo quale scegliere di Chiara Palma
52. Nella verde Slovenia Viaggio nel cuore dell’Europa di Loris Porcheri
68. Lunga vita ai nonnisitter 69. Terapisti a 4 zampe
Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it
Dai cani un aiuto contro ansie e paure di Giovanna Dall’Ongaro
parliamo di... i
84. Fisco
intervista
di Alessandra De Feo
86. Previdenza
59. Andrea Vitali
di Gianni Tel
i
Nei miei libri descrivo un’Italia che non c’è più di Paola Stefanucci
98. Bazar a cura del Centro Studi 50&Più
Credit foto: Agf, Contrasto, Marka, Masterfile, Olycom, Shutterstock, Sintesi, Shutterstock: Punnathon Kijsanayothin, Jakraphong Photography, Luboslav Tiles, wjarek, Erica Mason, Coop Soc. Liberi Sogni Onlus, Yuma Martellanz, Foto Dik Dik: ufficio stampa Egea Music. Foto di copertina: Masterfile Illustrazioni: Enrico Riposati
ANNO XXXIX - n. 2 febbraio 2017 Per posta: Largo Arenula, 34 - 00186 Roma Per telefono: 06.68134552 Per fax: 06.68139323 m@il: redazione@50epiu.it
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4 I 50epiumagazine.it I FEBBRAIO 2017
Editoriale 50&Più Srl Amministratori Casu Sebastiano (Presidente) Bonini Franco Fanucchi Antonio Pigozzi Maria Antonia Procuratore Gabriele Sampaolo
75. Spazio50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più a cura di Luisella Berti
Lingua italiana: quarta in classifica
Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it
Più longevi insieme ai nipoti di Donatella Ottavi
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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi
Luigi Valitutti Tel. 335491325 mail: valitutti@lvgroup.it
Amministrazione Editoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06.6872515 - Fax 06.6872597 mail: editoriale@50epiu.it Direzione e Redazione 00186 Roma - Largo Arenula, 34 Telefono 06.68134552 www.50epiueditoriale.it Stampa e Spedizione Spadamedia Srl 00198 Roma - Via Panama, 88 Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Spedizione Poste Italiane SpA Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutela dati Si garantisce la riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’Editore. Le informazioni custodite nell’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la rivista e gli allegati, anche pubblicitari (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali).
NUMERO CERTIFICATO 8147 DEL 06/04/2016
ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
GIOCO A PERDERE
di Maria Laura Rondini Direttore Editoriale 50&Più
EDITORIALE
editoriale FEBBRAIO 2017
C’È UN TARLO CHE CORRODE LA VITA DI TANTI ITALIANI, molti di loro anziani, sia uomini che donne e che rimane nell’ombra, indisturbato. Questo tarlo ha un nome: gioco d’azzardo e assume svariate facce: slot machine, video lottery (Vlt), Gratta e vinci, Superenalotto, Lotto, Win for life e via dicendo. È un tarlo che nel 2016 ha sottratto alle tasche dei giocatori 95 miliardi di euro, cifra che, ricondotta a numeri più comprensibili, significa 260 milioni al giorno, come dire 3.012 euro al secondo. Miliardi spesi alla ricerca della vincita che cambi la vita, dell’illusione. Perché quello del gioco d’azzardo, come hanno ormai ampiamente spiegato matematici, psicologi, sociologi, rappresenta un gioco a perdere, in cui le piccole vincite che a volte si realizzano servono a rafforzare la falsa speranza della grande vincita, del “colpo” grosso. Chi pensa, giocando ad esempio al Superenalotto, che le probabilità di vincere sono solamente di una su oltre 622 milioni? O forse occorrerebbe decidere se giocare avendo l’avvertenza di invertire i termini: chi giocherebbe sapendo di avere seicento milioni di probabilità di perdere contro una di vincere? Ecco, chi spenderebbe così il suo euro, che magari rappresenta il frutto di un risparmio sulla spesa quotidiana o l’aumento mensile della pensione? Ma il gioco d’azzardo non è solo una patologia è anche una fetta di entrate per lo Stato italiano. Lo Stato ne ricava risorse per circa 8 miliardi di euro ogni anno, con un indotto lavorativo di 120mila persone e la giustificazione morale di sostenere che il gioco legale combatte l’ombra del gioco illegale. Ma la questione non è così semplice: con un giocatore patologico su 75, l’azzardo può essere considerato una piaga sociale che colpisce tutte le fasce di età, anche se quello che ci interessa è sottolineare il grande numero di anziani che giocano. Anziani che insieme ai giovani sono le vittime più facili di questa forma di azzardo, che, quando si trasforma in una malattia, mette a rischio i rapporti affettivi e l’economia familiare. Anziani che trovano nella ripetitività di una slot machine o nelle cartelle delle decine di Gratta e vinci, un modo per alienarsi, perché non riescono a ritrovare nella condizione di “pensionati” il loro ruolo sociale, un modo di utilizzare il tempo, luoghi dove incontrarsi e far valere capacità, saperi, iniziativa personale. Sappiamo bene che il gioco d’azzardo muove interessi e lobbies potenti, che la battaglia contro la diffusione delle sale da gioco aperte vicino a luoghi sensibili come scuole, ospedali, parchi gioco non sarà semplice, ma crediamo altresì che sia compito delle associazioni di anziani fare giusta informazione per far comprendere cosa significhi “giocare responsabilmente” perché “vincere facile” sia considerato solo per ciò che effettivamente è: uno slogan pubblicitario.
FEBBRAIO 2017 I 5
Z A CHE MEDICO VOTARSI
ZOOM APPUNTI SUL PRESENTE
C’È VOLUTA L’ANALISI di 1 milione e mezzo di cartelle cliniche di pazienti con più di 65 anni, ma alla fine i ricercatori americani dell’Università di Harvard hanno dato il loro responso: se siete in ospedale affidatevi, se potete, a una dottoressa. Perché, hanno scoperto, non solo chi è curato da un medico donna ha meno probabilità di tornare presto in ospedale ma anche, e non è cosa da poco, il tasso di mortalità è inferiore. I ricercatori non danno naturalmente un giudizio sulla bravura o sulla preparazione di medici uomini e medici donne, sottolineano però che le dottoresse sono più scrupolose nelle visite e applicano i protocolli di cura e le norme ospedaliere con un rigore maggiore rispetto ai colleghi uomini. Non sappiamo se anche in Italia sia così, ma siccome con la salute non si scherza e con la vita ancora meno, vale la pena di prendere per buono il suggerimento.
Se siete in ospedale affidatevi, se potete, a una dottoressa. Le dottoresse sono più scrupolose nelle visite e applicano i protocolli di cura e le norme ospedaliere con un rigore maggiore rispetto ai colleghi uomini
IN AGENDA DAL MONDO
04
FESTIVAL DELLE ORCHIDEE
febbraio
Per il 22° anno c’è il Festival delle Orchidee. Sino al 5 marzo colori meravigliosi e una storia che sa di India, patria di queste piante. www.kew.org
LONDRA
05
IL 51° SUPER BOWL
febbraio
Si gioca il Super Bowl, la finale del campionato della lega professionistica statunitense di football americano, l’evento sportivo dell’anno. www.(nfl.com/superbowl/51)
HOUSTON (TEXAS)
10
DOLCISSIMA FIERA FIRENZE
febbraio Sino al 19 c’è la Fiera del Cioccolato: dalle
praline ai gianduiotti, passando per torroncini e l’irresistibile cioccolata calda. Appuntamento in Piazza Santa Maria Novella. www.fieradelcioccolato.it
>>
FEBBRAIO 2017 I 7
IN AGENDA DAL MONDO
14
SAN VALENTINO IN ORIENTE
febbraio
San Valentino si festeggia anche nel Paese del Sol Levante. Lì sono le donne a donare cioccolatini agli uomini che ricambiano il 14 marzo durante il White Day. www.sakuramagazine.com
GIAPPONE
CONTE IN CONCERTO 25 PAOLO AMBURGO
febbraio
La nuova Filarmonica di Amburgo ospita il concerto di Paolo Conte. Un’occasione per visitare questa nuova struttura nel vecchio quartiere di magazzini industriali. www.paoloconteofficial.com
26
LA GIOSTRA DELLA SARTIGLIA ORISTANO
febbraio Sino al 28 è di scena la Sartiglia, spet-
tacolare giostra cavalleresca organizzata dalla antiche corporazioni dei contadini e dei falegnami (i Gremi). www.sartiglia.info
A PROPOSITO DI...
Bere bevande calde non aiuta a combattere il freddo. La pelle, infatti, trae giovamento scaldandosi per pochi istanti mentre l’organismo, per reazione, si difende abbassando quindi la temperatura corporea. www.giornalettismo.it
RIVOLUZIONARI SÌ - Hanno allungato la vita. Fino ai primi del ’900, era piuttosto alta la mortalità a causa delle malattie infettive.
ii CURIOSITÀ
SALUTE
I tic più diffusi A causa dello stress compiamo talvolta movimenti seriali involontari. I più diffusi sono: mordersi il labbro; toccarsi la faccia; mordere le unghie; masticare ossessivamente gomma; sbattere velocemente gli occhi. www.supereva.it
i
ANTIBIOTICI
LUOGHI COMUNI
Informazioni sul freddo
SOCIETÀ
Malta, corrono sulla pista
Spara ma si ferisce lui
Essendo in ritardo, una coppia di italiani ha forzato una porta di sicurezza e tentato di fermare un pilota che aveva cominciato le prime fasi del decollo. Risultato: una notte in cella e 2mila euro di multa. www.ttgitalia.com
Un uomo in Texas si è ferito sparando contro un armadillo nel suo giardino. Non considerando però la dura corazza dell’animale, ha ricevuto in faccia un colpo di rimbalzo. Operato d’urgenza, è guarito. www.lastampa.it
i
MA PERICOLOSI NO - Pur essendo dei salvavita, possono provocare effetti collaterali attaccando la flora batterica intestinale.
i
TURISMO
Una notte in cella
IN NUMERI
MIGRANTI AL LAVORO
FONTE: WWW.ILO.ORG
La forza lavoro mondiale conta 150 milioni di lavoratori migranti. Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro sono il 72,7% dei 206,6 milioni di migranti in età lavorativa (dai 15 anni). La maggioranza di essi è uomo (83,7 milioni) mentre le donne sono 66,6 milioni.
MIGRANTI IN ETÀ LAVORATIVA
LAVORATORI MIGRANTI
UOMINI MIGRANTI LAVORATORI
DONNE MIGRANTI LAVORATRICI
206,6 ml 150 ml 83,7 ml 66,6 ml
8 I 50epiumagazine.it I FEBBRAIO 2017
PERISCOPIO
Una notte da turista in carcere per 90 euro. L’idea è venuta a Geronimos Dimitrelos, imprenditore di Vero Beach, in Florida, che ha comprato un vecchio penitenziario trasformandolo in un curioso albergo. espresso.repubblica.it
GUTTUSO TORNA A BAGHERIA
i
a cura di Samuela Gangi
IN
CINEMA INTERNAZIONALE
febbraio
Nato nel 1950, il Festival Internazionale del Cinema di Berlino è la manifestazione più prestigiosa tra gli eventi culturali della città. Oltre 400 i film in programma. www.berlin.de
BERLINO
IN febbraio
IN ONORE DEL RADICCHIO TREVISO Fino al 5 c’è la Festa del Radicchio di Dosson, il prelibato radicchio rosso, principe di queste terre. Stand gastronomici e numerosi spettacoli folkloristici. www.radicchiorossodosson.it
IN
VIVA IL BAUHAUS!
febbraio
Fino al 26 il Museo di Arti Decorative ospita una mostra sul Bauhaus, corrente artistica nata nel 1919 a Weimar. 900 opere sullo stile di Gropius. www.icondesign.it
PARIGI
SVISTE
Tre giganti nel salotto Ha cercato di riconquistare la moglie regalandole tre piccoli peluches. L’uomo di Singapore, però, acquistandoli online, ha ricevuto una brutta sorpresa: sono alti 1,50 mt ciascuno. Per la gioia della signora… www.blastingnews.com
i ECOLOGIA
Insegnare con la pratica Jeff Wilson è professore di scienze ambientali ad Austin, in Texas. Ha vissuto un anno in un secchione dell’immondizia ripulito e arredato. Voleva dimostrare quanti sprechi esistessero negli Stati Uniti. www.dumpsterproject.org
i INVENZIONI
Utile per dormire in viaggio HA RIAPERTO A BAGHERIA, a due passi da Palermo, il Museo Guttuso nella splendida cornice di Villa Cattolica. Una tappa importante se abbiamo occasione di visitare il capoluogo siciliano. Interessante il tour fra i “mostri” di Villa Palagonia e Villa Valguarnera cui si aggiunge, appunto, la magia di Villa Cattolica con 1.500 opere, compresi i 50 dipinti e i 60 disegni eseguiti dal pittore bagherese. Maestro del neorealismo, le opere di Guttuso sono specchio di temi sociali tanto
da diventarne spesso atto di denuncia della condizione di contadini e solfatari che subiscono soprusi e oltraggi. Il museo, inaugurato nel 1973, è stato chiuso per due anni per via dei lavori di restauro. Oltre alla produzione di Guttuso, rappresentativa di oltre quarant’anni di attività, ospita anche opere di artisti del XX secolo quali, fra gli altri, Cagli, Mario Schifano, Onofrio Tomaselli, Silvestre Cuffaro, Domenico Quattrociocchi, Pina Calí, Giuseppe Pellitteri.
Dormire mentre si viaggia è scomodo per via della testa che ciondola di continuo. Paula Blankenship ha inventato il NodPod, una specie di amaca da mento che sorregge il capo permettendo un riposo comodo. www.thenodpod.com
i FEBBRAIO 2017 I 9
LARUNG GAR (TIBET) SERTHAR BUDDHIST INSTITUTE
+ È la più grande università buddista e si trova nella Contea di Serthar, nel Tibet. Fondata nel 1980, in una zona disabitata, è costituita da un monastero circondato da 40mila abitazioni dei monaci buddisti che studiano all’accademia
+
intervista di Raffaello Carabini
OGGI COME ALLORA, C’È SEMPRE TANTA VOGLIA DI FARE MUSICA 12 I 50epiumagazine.it I FEBBRAIO 2017
D
__le INTERVISTE di 50&Più__
DIK DIK
DA QUEL GIORNO sono passati oltre cinquant’anni e Lallo, Pepe e Pietruccio sono ancora insieme e festeggiano con il doppio album 50... Il sogno continua la loro immutata voglia di fare musica. Dal primo 45 giri - la cover, ovvero una versione in italiano di un successo internazionale com’era allora in voga, 1, 2, 3 e Se rimani con me, firmata da Lucio Battisti (ancora senza Mogol) - a oggi il mondo della musica e della comunicazione sono cambiati radicalmente, ma «noi facciamo la nostra strada di memoria storica del mondo musicale italiano», ci dice Pietruccio Montalbetti, il chitarrista barbuto con il cappello da cowboy. «Continuiamo a fare concerti. Suoniamo per due ore e un quarto e non riusciamo a proporre tutto quello che il pubblico vorrebbe ascoltare. Uno show un po’ teatrale, in cui citiamo Woodstock, i
Beatles, diciamo cos’è la musica, sottolineiamo l’importanza della classica, suoniamo Bach, recito anche una poesia dall’antologia Spoon River. Attiriamo sempre tanta gente, specie nelle feste in piazza, e l’importante è tenerla lì, nonostante debba stare in piedi, tirando i fili dell’interesse, coinvolgendola anche con parole che accompagnano le canzoni». Dite “cos’è la musica”? Sì, spieghiamo che è una forma d’arte astratta che tutti comprendono. Un Pollock, un Kandisky, un Fontana sono difficili da analizzare, devono essere spiegati da uno specialista, ma la stessa persona che non li capisce, ascoltando Mozart oppure Beethoven non può rimanere indifferente. Da sempre, sia tribale, popolare, classica, operistica, blues oppure rock’n’roll, riesce a fare breccia nelle
+ In origine erano gli Squali e accompagnavano la sconosciuta Miriam Del Mare, ma la Ricordi, loro prima casa discografica, gli impose di cambiare nome. Trovarono Dik Dik su un’enciclopedia: è una piccola antilope africana, che adulta non supera i 40 cm di altezza e i 5 kg di peso
+ emozioni. Il beat, la nostra musica, in realtà nasce come beat generation, un movimento di giovani intellettuali americani, Kerouac, Ginsberg, Ferlinghetti, contro il conformismo. Il termine originale stava per “beatitudine”, poi in Gran Bretagna hanno spostato l’interesse sulla musica e sul
«ANDAVO SPESSO NEL NEGOZIO RICORDI A CHIEDERE DI FARE UN PROVINO, MA NON CI FACEVANO NEPPURE SALIRE AI PIANI DEGLI UFFICI»
ritmo ed è diventato “battere”. Infine siamo arrivati noi italiani, che come al solito abbiamo preso il surrogato e non l’originale, anzi il suo peggio, il drogarsi, lo sbattersi, l’essere fuori di testa. Alla fine proprio noi eravamo i più anticonformisti, perché eravamo “regolari”, non ci siamo mai drogati, non fumiamo neanche le sigarette, non
beviamo, niente. Siamo normali. Non tanto normali se hanno venduto milioni di dischi, hanno avuto nove numeri uno in classifica - la band italiana che ne ha avuti di più in assoluto - e un gran numero di piazzamenti, allineando brani rimasti nella memoria collettiva, da Sognando la California a Senza luce, Il vento, L’isola di Wight, Vivo per te, Viaggio di un poeta, Help me, Volando, quasi più del loro stesso nome. «Abbiamo sempre proposto canzoni che avessero una certa dignità, che dovevano rimanere nel tempo. Sceglievamo canzoni che piacevano a noi, non politicizzate, soprattutto non banali. Ad esempio ai Sanremo che abbiamo fatto ci eliminavano subito, ma poi una canzone come Io mi fermo qui è arrivata prima in classifica. Abbiamo sempre venduto un’enormità di dischi e facciamo ancora questo lavoro non » FEBBRAIO 2017 I 13
DIK DIK perché abbiamo necessità economiche, lo facciamo per passione, suoniamo con una band molto giovane ed è giovane il pubblico, che è lo stesso che va a sentire Vasco Rossi, non i giovanissimi che amano il rap oppure il pop più semplice». Suonare vi fa stare meglio... Ci piace farlo e ci fa sentire vivi. Sentiamo l’affetto delle persone. Io ho un buon carattere, sono molto tranquillo, ma non mi sento giovane dentro. Mi sento una persona di 75 anni in salute, non ho fumato, non mi sono drogato, vado in palestra, cerco di mantenermi in forma con la giusta alimentazione, il giusto riposo. Ho sempre fatto sport, tranne in calcio che non amo, e quando c’è del lavoro o della beneficenza da fare li faccio. Com’è nata la vostra passione per la musica? Noi non eravamo preparati a suonare. Come scrisse Brian Epstein, il manager dei Beatles, nella sua autobiografia, “I fab four non sapevano né leggere né scrivere la musica, ma hanno cambiato il mondo dello spettacolo”. Oggi invece sono tutti preparatissimi, ma non hanno cuore, non hanno forza. Io non ho mai avuto il fuoco della musica dentro, ho fatto l’operaio, il meccanico, il muratore, nonostante avessi studiato anche allora, come succede a molti giovani di oggi, non ho trovato un lavoro adeguato. Ho iniziato a suonare per emulazione, ho imparato la chitarra, e poi mi piaceva fare un disco. Ho formato un gruppo, i Dreamers, poi ho ritrovato Lallo e Pepe, dei compagni d’infanzia che cantavano beLA PRIMA PERCENTUALE ne, e siamo diventati gli SUI DISCHI VENDUTI Squali di Miriam del Mare. RICONOSCIUTA AI DIK DIK Però desideravamo fare un ERA DEL 2,5%: LA MISERIA DELLO 0,5% PER CIASCUNO disco, averlo in mano. AnDEGLI ALLORA davo spesso nel negozio RiCINQUE MUSICISTI cordi a chiedere di fare un provino, ma non ci facevano neppure salire ai piani degli uffici. Intanto provavamo all’oratorio, un po’ di rok’n’roll, finché il viceparroco, che era stato in seminario con il segretario del cardinale Giovan Battista Montini, gli chiese se era possibile
+
Sopra, i Dik Dik in occasione del XX Festival di Sanremo, nel 1970. In alto, una recente immagine del gruppo durante la trasmissione “I migliori anni”.
avere un aiuto. La Ricordi, che vendeva gli organi a tutte le chiese, si mostrò sensibile alla lettera firmata dal futuro pontefice Paolo VI e ci chiamò a fare un provino. Venimmo convocati in un cinema, che, con un registratore a 4 piste e un po’ di pannelli insonorizzati, durante la settimana diventava uno studio di registrazione. Lì conoscemmo Lucio Battisti, che presto divenne a casa mia uno di famiglia, tanto che il Natale successivo, quando, solo a Milano e senza soldi
suonava in un night, pranzò da noi. Poi scrisse per la band una serie di hit e mio fratello, in arte Cesare Monti, rimase per sempre il suo fotografo ufficiale. E già nel vostro secondo 45 giri, come retro di Sognando la California, c’è Dolce di giorno che segna l’inizio della collaborazione di Battisti con Mogol... Ci convocarono insieme, noi e Lucio, nell’ufficio del direttore delle edizioni Ricordi per la musica leggera, Mariano Rapetti. C’era Mo-
BIOGRAFIA
1965
14 I 50epiumagazine.it I FEBBRAIO 2017
GLI ESORDI Fanno il primo provino per la Ricordi - grazie a una lettera di presentazione (“Sono bravi parrocchiani”) del futuro Pontefice Paolo VI - insieme a un riccioluto e simpatico musicista di Rieti, Lucio Battisti. Nasce un’amicizia.
1966
I PRIMI SUCCESSI Il loro secondo 45 giri, con Sognando la California, cover della hit California Dreamin dei Mamas & Papas, e Dolce di giorno di Battisti e Mogol, raggiungono il primo posto in classifica. «Ci ha sconvolto la vita».
IL DOPPIO ALBUM
«Ormai i giovani sono tutti con il cellulare in mano. Nessuno parla, nessuno comunica. Siamo al sopravvento della tecnologia sull’uomo» Da cinque componenti sono rimasti, da sinistra, Erminio Salvaderi (Pepe), Pietro Montalbetti (Pietruccio), Giancarlo Sbriziolo (Lallo).
gol, suo figlio, un ragazzo bravo a scrivere i testi, che ci propose il brano dei Mamas and Papas e disse a Battisti: “Non mi piacciono le tue canzoni, però sento che dentro c’è qualcosa di interessante”. E Lucio gli rispose: “Sai, neanche a me piacciono”. “Sei il primo che sento dirlo, che non difende a spada tratta i suoi brani, perché non provate a lavorare insieme a un brano per i Dik Dik?”, concluse Rapetti padre. Come vi confrontate invece con l’attualità?
1972
Io sono sempre stato un esploratore di cose nuove: nella vita ho viaggiato in due terzi del pianeta, sempre da solo. Così cerco di fare nella musica, insieme ai miei amici. La nostra ultima canzone è un inno alla speranza in un mondo così terribile, ispirata a una poesia di Gibran: “Se tu fossi su una nuvola non vedresti né colore della pelle né confini”. Vorremmo un mondo più sereno, come lo immaginava John Lennon. Ci sentiamo di dover fare qualcosa di un certo spes-
IL PROGRESSIVE Dopo tre compilazioni di “successi”: Suite per una donna assolutamente relativa con testi di Herbert Pagani. «Un disco progressive tre anni in anticipo: non l’ha filato nessuno e siamo tornati scornati sui nostri passi».
1993
50... IL SOGNO CONTINUA
«L’idea era di fare un cd con due canzoni inedite e di risuonare i nostri classici senza riarrangiarli, ma con le possibilità offerte dagli apparati tecnici di oggi. E di aggiungerne un secondo in cui alcuni artisti rifacessero nostri successi alla loro maniera, senza i duetti così di moda. Mario Lavezzi e Danilo Amerio hanno scritto per noi le intense Punto su di te sull’impegnativo rapporto tra padre e figlio e Sulla nuvola che parla di solidarietà e speranza in un periodo in cui servono veramente. E poi ci sono Elio che fa sbracare dal ridere in Help me, Federica Camba che canta benissimo, Francesco Zampaglione ne Il vento e Johnson Righeira in L’isola di Wight che ci fanno impiegare un po’ di tempo per riconoscerle...»
sore umano. Serve e alla gente piace. Non bisogna mai disperare. L’umanità è migliore di quel che appare: c’è tantissima brava gente che si adopera per aiutare il prossimo. Cerchiamo di essere solidali, viviamo una volta sola in un pianeta magnifico che stiamo distruggendo tra l’indifferenza di quasi tutti. Come dice Bob Dylan, “Troppi volgono lo sguardo dall’altra parte per far finta di non vedere quello che succede”. Io non ci riesco. Ho visto bambini che stavano morendo di fame nel Sahel, persone poverissime in Africa, nel Burkina Faso, in India. Mi stringe il cuore ogni volta che ci penso. Non ho figli, vivo nel centro di Milano con una moglie deliziosa che fa la psicanalista, non ho problemi di soldi, ma quando la donna di servizio lascia l’acqua aperta inutilmente le dico di chiuderla, perché è un bene prezioso. In alcuni luoghi c’è chi fa 20 km a piedi per trovarne un secchio. È una questione di etica: tutti dovremmo avere un senso di rispetto per le cose e di attenzione agli sprechi. È questo il nostro rapporto con l’attualità. E con il futuro.
L’ULTIMO SANREMO Ultima apparizione al Festival di Sanremo in un revival di big dei ’60/’70. Insieme ai Camaleonti e a Maurizio Vandelli dell’Equipe 84, propongono Come passa il tempo. Esclusi dalla finale arrivano in alto nelle classifiche di vendita.
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Quarta lingua più studiata nel mondo dopo l’inglese, lo spagnolo e il cinese, l’italiano è sempre più amato e diffuso. Il suo appeal è legato alla passione per l’arte e la cultura
TUTTI PAZZI PER L’ITALIANO di Romina Vinci
SECONDO I DOCUMENTI DI POLITICA LINGUISTICA EUROPEA, il buon cittadino linguistico europeo è trilingue, ovvero conosce la lingua madre, una lingua di comunicazione internazionale, e poi una lingua del cuore, cioè una lingua che si sceglie non tanto per motivi di lavoro, ma soprattutto perché piace. E se questa lingua del cuore, per molti fosse proprio l’italiano? I dati diffusi durante gli “Stati Generali della lingua italiana nel mondo”, un convegno che si è svolto a Firenze nell’ottobre scorso, hanno riveCHINA AWARD 2016 lato, infatti, che l’italiano è la All’Università per stranieri di Siena quarta lingua più studiata nel Durante i “China Awards 2016”, promossi dalla Fondazione mondo dopo l’inglese, lo spagnolo Italia Cina e Milano Finanza, è stata premiata l’Università e il cinese. Nell’anno scolastico per Stranieri di Siena per l’impegno nella diffusione della 2014/2015 sono stati 2.233.373 lingua italiana in Cina, ma anche del Cinese in Italia: un legame forte tra due Paesi di antica tradizione culturale. gli studenti stranieri di lingua ita-
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L’INTERVISTA
L’ITALIANO NEL MONDO
liana nel mondo. Oggi lo studio della lingua di Dante è considerata da molti giovani stranieri anche un modo per trovare lavoro nei settori in cui l’Italia è ai primi posti, dal lusso all’enogastronomia. In realtà, la lingua italiana è stata sempre tra le cinque lingue studiate dalle classi dirigenti, basta ricordare i Gran Tour che facevano i nobili nel passato. Ma c’è di più: oggi l’italiano è la seconda lingua straniera più visibile nel mondo. Di che cosa è segno questa visibilità? Del fatto che il nostro Made in Italy è fiorente. Vale a dire che in qualsiasi capitale e me- »
Massimo Vedovelli è un linguista e semiologo italiano. È stato rettore dell’Università per stranieri di Siena, e le sue ricerche si concentrano sull’insegnamento e apprendimento delle lingue in contesto migratorio. Professor Vedovelli, lei è stato rettore dell’Università per Stranieri di Siena, e tutt’ora insegna in questa università. Perché tanti studenti dall’estero vengono qui, e quali sono i loro principali Paesi di provenienza? Il gruppo degli studenti cinesi rappresenta un fattore trainante, ma abbiamo anche tanti tedeschi, americani, coreani, iraniani, nonché studenti dal Sud e dal Centro America. Perché si studia l’italiano? Perché nel mondo ci sono le nostre imprese, gli imprenditori italiani il più delle volte non sanno le altre lingue, e così gli stranieri preferiscono imparare la nostra lingua per poter fare affari con noi. E poi perché la lingua e la cultura italiana danno quel qualcosa in più: la creatività, il gusto e il buon gusto che nessun’altra lingua e cultura possiedono. L’italiano è al quarto posto tra le lingue più studiate. Il tema dell’emigrazione gioca un ruolo chiave, perché l’italiano si parla soprattutto in quei Paesi dove c’è stato un forte flusso migratorio. È vero? Dobbiamo uscire dalla retorica quando si parla di emigrazione, perché i figli che oggi nascono dai nostri emigrati non si sentono più tanto italiani. Il legame in questo momento non è forte, ma sta a noi farlo rinvigorire. In che modo? Sviluppando una politica linguistica, un progetto che faccia vedere quanto l’italiano non è solo visibile, spontaneamente (dai ristoranti ai vestiti ai cantanti), ma può essere utile per lavorare. Una spendibilità sociale della competenza dell’italiano c’è:
perché si può lavorare con le ditte italiane, investendo sulla lingua italiana o sui prodotti tipici di italianità. In Australia l’italiano è parte del patrimonio culturale ereditato dalla forte immigrazione di nostri connazionali. Com’è la situazione in questo Paese? In Australia c’è una grande comunità italiana, ma nelle giovani generazioni è più marcato il distacco dalla lingua italiana. Sta avvenendo però qualcosa di nuovo: è la neo emigrazione. Il 50% degli italiani che emigrano possiede titoli di studio alti, mentre le vecchie emigrazioni parlavano praticamente solo dialetto. Questa nuova generazione immette nuovi flussi di italiano nei Paesi e nelle comunità dove vengono accolti. Gli Stati Uniti hanno il primato del Paese che ha il più alto numero di cattedre di italiano e dipartimenti di italianistica nel mondo. Come mai? È un territorio in cui da sempre la nostra lingua è stata diffusa, studiata, insegnata. Nel 2015 abbiamo organizzato a Siena un convegno internazionale dell’Associazione Americana degli insegnanti di italiano, e c’erano 350 persone. Rimangono un grande polo sia legato alla nostra emigrazione, sia legato ai grandi studiosi che loro hanno avuto. L’Argentina resta il Paese in cui si registra la più significativa incidenza demografica e sociale di italiani, con oltre 900mila italiani residenti, ma la popolazione più giovane, sta perdendo interesse per la lingua degli avi emigrati... In Argentina è molto diffusa la rete delle nostre cattedre, però è necessario sviluppare una politica linguistica per invogliare le nuove generazioni, per far capire loro che l’italiano può essere una lingua buona anche per il lavoro. Non dimentichiamo che l’Italia è uno dei dieci Paesi più industrializzati del mondo, la nostra è un’economia ben presente. FEBBRAIO 2017 I 17
come
ERAVAMO come
SIAMO Un libro ideale da trovare sotto l’albero: mette d’accordo adulti e giovani. La penna ironica di Rosella Bennati racconta l’Italia tra il ’900 e 2000. Un volume che strizza l’occhio alla saggistica, lieve e irriverente. Arricchito da disegni e foto d’epoca. DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO AL MIO DOMICILIO N ._____ COPIA/E DEL VOLUME DAL NOVECENTO AL DUEMILA € 10,00 A COPIA (+ SPESE SPEDIZIONE) BUONO D’ORDINE COMPILARE IN STAMPATELLO, RITAGLIARE E SPEDIRE A 50&PIÙ EDITORIALE - VIA DEL MELANGOLO, 26 - 00186 ROMA
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1805. LORENZO DA PONTE, IL LIBRETTISTA DI MOZART, DOPO LA MORTE DEL GRANDE COMPOSITORE SI RIFUGIA NEGLI STATI UNITI, A NEW YORK, DOVE DIVENTA MAESTRO DI ITALIANO
tropoli, camminando per strada ci imbattiamo in insegne e pubblicità in primis nelle lingue del posto, poi in inglese e, a seguire, proprio in italiano. Ristoranti, negozi di prodotti tipici, grandi firme… è in atto una diffusione sistematica e massiccia dell’italiano. Le pubblicità attingono tantissimo sia agli italianismi, ovvero le parole italiane, sia agli pseudo-italianismi, ovvero parole che devono sembrare italiane. Ad esempio, una multinazionale si è inventata un cappuccino freddo e lo ha chiamato “freddoccino”, che in italiano non esiste, o ancora “frappuccino”. Di questi esempi è pieno il mondo. C’è però anche una nota amara: la grande crisi ha tagliato le risorse che lo Stato italiano investiva nella dif-
fusione della lingua italiana, rispetto a quanto invece fanno gli altri Paesi. E quindi assistiamo ad una diminuzione notevole dei figli degli italiani nel mondo che possono frequentare i corsi in lingua organizzati dal Ministero, perché i corsi sono diminuiti. Così come c’è una forte difficoltà nei dipartimenti universitari, perché chiudono le cattedre di italiano, sotto la concorrenza del cinese e dell’arabo. Eccolo quindi, l’italiano oggi: una lingua che soffre per la mancanza di risorse, e che però è molto visibile, molto sentita, perché gli stranieri cercano i valori della nostra italianità, valori estetici ma anche valori che accompagnano la nostra cucina, i nostri vestiti e i nostri gioielli.
PER MOTIVI DI LAVORO “ITALIANO 2000”
Nome _____________________________________________________
L’indagine De Mauro-Vedovelli
Cognome _________________________________________________
La prima grande inchiesta linguistica fu fatta alla fine degli Anni ’70, diretta da Ignazio Baldelli e Ugo Vignuzzi, e rivelava come la stragrande maggioranza di chi studiava l’italiano lo faceva per un generico interesse culturale perché, al di là degli insegnanti, degli interpreti e dei traduttori, nessuno lavorava con l’italiano. Nel 2000 il Ministero promuove un’altra indagine, diretta da Tullio De Mauro e Massimo Vedovelli. Questa indagine faceva emergere un’importante novità: il 24% degli informanti diceva di studiare l’italiano per motivi di lavoro. Alla svolta del terzo millennio, dunque, le imprese italiane e il Made in Italy si diffondevano nel mondo, e le grandi aziende cercavano personale italofono.
Via _______________________________________________________ Città __________________________________Cap________________ Provincia___________________________________________________ Telefono __________________________________________________ mail ______________________________________________________ Data ________________ Firma ________________________________ 50&Più Editoriale assicura che i dati personali verranno trattati con la riservatezza prevista dal D. Leg.vo 196/2003 e saranno utilizzati solo per i propri fini commerciali. Tali dati, su richiesta, potranno essere cancellati o rettificati.
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Possono essere discriminanti e fuorvianti o decadere nello svilimento di una categoria. Perché, per parlare o scrivere, non basta essere “politicamente corretti”
LE PAROLE SONO PIETRE di Anna Maria Melloni Centro Studi 50&Più NEGRO, DEMENTE, BARBONE, zitella, checca, prostituta… Quante sono le parole che si insinuano nel nostro parlare quotidiano e che hanno il potere di far sentire offeso o discriminato qualcuno? A quale età perdiamo il diritto di essere definiti semplicemente persone e con “nonchalance” possiamo essere classificati come nonni, nonnini o vecchietti? Quando accade che per descrivere la vitalità e l’entusiasmo di una persona, si cominci ad utilizzare l’aggettivo arzillo? Arzillo, ovvero «vispo, vivace, brioso, detto di solito dei vecchi» (treccani.it); vecchietto, un «vecchio arzillo, sveglio e ancora giovanile» (dizionari.repubblica.it). Eppure, a ben pensarci, l’aggettivo arzillo viene sempre utilizzato per riferirsi ad altri, difficilmente ci si autodefinisce in questo modo o ci si presenta come vecchietti. E se è vero che il suffisso “etto” consente di introdurre una valenza affettiva, viene da chiedersi se sia legittimo intenerirsi di fronte alla vecchiaia fino al punto da riferirsi »
SAPER COMUNICARE
Per vivere meglio
La regola più importante per comunicare bene è mettersi sempre nei panni di chi ci ascolta o ci legge. Mettersi dalla parte dell’altro è fondamentale. Parlare in modo semplice e senza sensazionalismo ancora di più.
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Sempre su Repubblica sono REGOLE COMPORTAMENTALI comparsi titoli Come essere “politically correct” come «Il nonno L’espressione anglosassone politically corrapinatore si rect nel nostro Paese è stata tradotta lettravestiva da fiteralmente trasformandosi in “politicamente nanziere» corretto”. Indica una linea di opinione, un (17/09/2016) e atteggiamento sociale e un linguaggio che «Il vecchietto pongono estrema attenzione verso deterusuraio pretenminate categorie di persone. Per contro, deva il 675%» qualsiasi atteggiamento o linguaggio che (25/05/2011), vada contro questa linea di condotta risulta che suggeriscono politicamente scorretto (politically incorrect). come la gravità Per essere politicamente corretti le opinioni del reato possa dovranno essere libere, nella forma e nella sostanza, da ogni pregiudizio razziale, etnico, essere in qualche religioso, di genere, di età, di orientamento modo attenuata sessuale, o relativo a disabilità fisiche o dal fatto che venpsichiche della persona. ga compiuto da una persona senescente. Una ad essa con teneri nomignoli che, classificazione eccessivaquando non sostenuti da una reale mente tenera di una perrelazione affettiva, possono apparire sona per il solo fatto che è come una diminutio della persona, anziana, può portare ad alper il solo fatto che ha raggiunto una tri equivoci come nel caso veneranda età. apparso su Il Messaggero Se nel marzo 2011, su Repubblica, il 24/10/2016 «La passegpoteva comparire un articolo dal tigera del bus al nonnino di tolo «Il matrimonio truffa del vec79 anni: “Prego, sieda acchietto» è perché si dava per sconcanto a me”. E lui le toctato che «Giusto, un arzillo ingegnecava le parti intime e le re novantenne, due volte vedovo» gambe». non fosse in grado di scegliere la Mentre qualcuno si spinge prossima donna da “impalmare”, a parlare di nonnini e vecovvero la sua “badante” (altro terchiettini, c’è chi si rifugia in mine spregiativo, oltremodo diffuso, espressioni come maturi, per definire le assistenti familiari). over 65, senior, rimuovendo
TRADUZIONI
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dal panorama ogni termine che possa urtare la sensibilità di chi non gradisce essere definito semplicemente vecchio o anziano. Così avviene di nuovo su Il Messaggero il 12/05/2014: «Caccia all’x Factor, giovani ma anche senior: ecco la carica degli 11mila», dove compaiono «Giovani, giovanissimi e anche qualche senior, persino una bisnonna vestita da cowgirl». In alcuni casi si arriva a riferirsi a loro, agli anziani, senza nemmeno menzionarli, come si potrebbe fare parlando di oggetti. Nell’articolo apparso su westinfo.eu nel febbraio 2016, leggiamo: «Se non li volete a casa ma neanche all’ospizio ecco la soluzione», e tristemente capiamo che ci si riferisce a persone anziane grazie alla parola “ospizio”. Sempre su www.west-info.eu, nel dicembre 2016, leggiamo: «Se hai l’Alzheimer in casa attento a come prepari il Natale», come se la presenza ingombrante della malattia prescindesse dalla persona cara che ne è affetta. Ma ancora: «Il nuovo problema dei Down è la vecchiaia» induce a pensare
che per i poveri Down (che non vengono ovviamente definiti persone con sindrome di Down) invecchiare sia assimilabile più a una disgrazia che a una conquista, del tutto impensabile fino a solo qualche anno fa. «Nonni in rete: gli over 65 tornano a scuola di digitale» (La Stampa, 08/12/2016) e «Un’ora alla settimana per adottare un nonno» (Avvenire, 11/10/2014) sono invece titoli nei quali tutti gli anziani vengono assimilati a dei nonni e viene da chiedersi se, con altrettanta nonchalance, su una rivista femminile tutte le donne potrebbero essere definite “mamme”. Se poi leggiamo «Gli offrono il posto per anziani in metro, il nonnino di 68 anni rifiuta e stupisce» (www.ilmattino.it, 18/ 08/2016), dobbiamo chiederci se chi ha il compito di scrivere sulla stampa nazionale abbia una reale percezione del nostro tempo, pare infatti che “Il nonnino in questione” (n.d.r.: un uomo di 68 anni, non di 105!) abbia stupito gli astanti perché «per tutta risposta ha eseguito un incredibile esercizio aggrap-
IN RETE PER NON DISCRIMINARE
Un sito web per parlare civile Parlare civile è un sito web per imparare a “comunicare senza discriminare”. Pensato per giornalisti e comunicatori, è tuttavia accessibile a chiunque voglia un aiuto pratico per trattare con linguaggio corretto temi sensibili e a rischio di discriminazione. Contiene oltre 200 schede su termini che è bene adottare o evitare, con innumerevoli esempi di buono o cattivo utilizzo e alternative possibili. È corretto, ad esempio, parlare di diversamente abili? Sul sito viene spiegato come si tratti in realtà di un eufemismo, una locuzione eccessivamente politically correct, che vorrebbe sottolineare l’abilità, invece della disabilità. Seguendo questo percorso logico, il sordo diventa prima un “non udente” e poi un “diversamente udente”! Parlare civile accompagna a conoscere l’origine dei diversi termini e orienta il lettore per comprendere qual è il linguaggio più corretto da adottare. www.parlarecivile.it
pato alla sbarra di sostegno nel vagone del treno». Nel linguaggio scritto e parlato dobbiamo indubbiamente tenere conto della sensibilità dello specifico interlocutore al quale ci rivolgiamo. Durante gli incontri di formazione condotti dal Centro Studi 50&Più, rivolti mediamente a persone con un’età compresa tra i 65 e gli 85 anni, è frequente incontrare persone che si ribellano in modo risoluto alla definizione di anziani, o ancor di più di vecchi. Non è infrequente che organizzatori di eventi propongano di abolire tali parole nelle presentazioni
di incontri dedicati a questa fascia di età, perché rischierebbero di andare deserti. Occorre quindi riflettere seriamente su cosa sia avvenuto delle immagini di vecchiaia e anzianità: sono state forse troppo spesso bistrattate e associate a concetti di decadimento e dipendenza, concetti del tutto impopolari nel nostro tempo. Schiavi di una visione giovanilistica, rischiamo di passare, senza soluzione di continuità, da una giovinezza protratta all’eccesso a situazioni di fragilità e non autosufficienza che, impropriamente, divengono sinonimi di vecchiaia.
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La comunicazione scritta via chat o telefonino è assai complessa. Non vedersi di persona, ma affidare alla rete ciò che intendiamo dire, può nascondere insidie: la prima, non essere capiti perché, senza vedersi, è tutto più difficile. Ecco perché i più giovani, che vivono immersi nelle nuove tecnologie, ricorrono spesso a una nuova “punteggiatura”, fatta di disegni e “faccine”
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EMOTICONS ED EMOJI: PARLARE IN CHAT di Giada Valdannini
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GLI EMOTICONS SONO STATI IMPIEGATI PER LA PRIMA VOLTA NEL 1982 DA SCOTT FAHLMAN, INFORMATICO DELLA CARNEGIE MELLON UNIVERSITY DI PITTSBURGH, NELLE SUE COMUNICAZIONI
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VI È MAI CAPITATO DI FRAINTENDERE lo spirito di un messaggio? Di non capire se il mittente scherzasse o dicesse sul serio? In epoca di comunicazione digitale può accadere; tanto più se si comunica via smartphone o computer. Lo sanno bene i ragazzi che vivono immersi in un brodo di emozioni da veicolare, sempre più spesso, attraverso dispositivi elettronici. E non è un caso che siano i principali utilizzatori di emoticons e emoji, che non sono altro che una sorta di punteggiatura in grado di comunicare l’umore con cui scriviamo un breve testo. Nel primo caso, infatti, per le emoticons, parliamo di semplici riproduzioni stilizzate delle principali espressioni umane, tramite i caratteri della tastiera - sorriso “:)”, triste “:(”; mentre le emoji
sono anche in grado di sostituire le parole con simboli grafici (casa diventa ). Soluzioni che agli occhi di un adulto possono anche risultare infantili ma che, in molte circostanze, completano e definiscono il senso di una conversazione. Cosa affatto sfuggita a colui il quale, per primo, ne sfruttò le potenzialità. Il padre delle emoticons, infatti, fu tutto fuorché un adolescente: Scott Fahlman, un informatico della Carnegie Mellon University di Pittsburgh in Pennsylvania che, nel 1982, usò le faccine “:-) :-(” nelle comunicazioni informatiche interne chiamandole emotion icon, da cui “emoticon”. Altro discorso per le emoji, dalle parole giapponesi “e” (immagine), “mo” (scrittura) e “ji” (carattere), frutto della creatività di un’azienda nipponica di comunicazioni. Detto ciò, siamo agli albori di un nuovo linguaggio universale - il simbolo di una casa è, in fondo, comprensibile qui come altrove -, o si tratta di una moda passeggera? Quel che è certo è che un marchio come General Motors ne ha cavalcato l’onda diffondendo il primo comunicato interamente fatto di emoji. Pressoché indecifrabile. Di lingua, comunicazione e di questa futuribile Stele di Rosetta abbiamo parlato con Franca Orletti,
professore ordinario di Glottologia e Linguistica presso il Dipartimento di Studi Umanistici all’Università Roma Tre. Professoressa, che contributo danno oggi emoticons ed emoji alla comunicazione? Le emoji, più delle emoticons, riescono a dare alla comunicazione delle sfumature che prima non si riusciva perché non è semplice tradurre in parole le emozioni. In chat, come in un messaggio, viene meno ciò che passa attraverso la comunicazione di persona - la mimica facciale, il movimento oculare - e può accadere di non capirsi. Con questi segni grafici si riesce a comunicare ciò che nella relazione in presenza si esprime tramite il paralinguaggio. Per chi non ha dimestichezza, però, serve un interprete… Esistono attualmente dei dizionari degli emoji - c’è anche la traduzione di Pinocchio - ma si tratta di una tendenza di nicchia. Emoji e emoticons vengono usate come una punteggiatura, non come un sostituto totale del testo. Perciò, curiosa la provocazione della General Motors, ma mi sembra un po’ forte pensare che andiamo verso un nuovo alfabeto. Piuttosto, quel comunicato sembra dire: ehi, guarda come sono trendy. » FEBBRAIO 2017 I 23
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CON LA TASTIERA Secondo lei non è dunque possibile sostituire totalmente la comunicazione scritta con le emoji? Mi sembra poco plausibile ma, se accadesse, non ci vedrei nulla di buono perché - senza la dovuta diffusione del loro significato - si creerebbe una divisione molto netta tra gli utenti in grado di tradurle - una sorta di nuovi scriba - e quelli che fanno fatica. Col rischio di scivolare verso la comunicazione criptica che socialmente non è da apprezzare. Dei moderni geroglifici… L’alfabeto fonetico è stato una grande rivoluzione democratica. Il rischio è quello di allontanare una platea ampia dalla comprensione? Nella storia della cultura non c’è quasi nulla che sia nuovo e le stesse emoji sono un ritorno. Universalità e brevità sono stati obiettivi rincorsi anche in passato. Appena si è affermata la lingua delle chat - penso ad Irc (internet relay chat), la prima chat nata per scopi militari - si usavano i numeri al posto delle lettere. Inizialmente in pochi erano in grado di capirne il contenuto; poi, la comprensione si è diffusa. Qualora non sparissero, comunque anche le emoji diventerebbero di più ampio dominio. Ma non potrebbero invece trasformarsi in un sistema di comunicazione internazionale? Il simbolo di una casa è chiaro qui come altrove. Certo, ma non tutto si riesce a codificare. Lo provano i tentativi falliti di istituire delle lingue internazionali nate con lo scopo
_ _ʼ __ Disappunto
Con questa emoticon si esprime tale stato d’animo (si può notare la gocciolina di sudore sulla tempia).
O_o Perplessità In questo caso è l’emozione che si desidera comunicare: un occhio è sgranato, l’altro no.
T_T Pianto
Ma non semplice, “sconsolato”, con le due T a indicare occhi da cui scendono le lacrime.
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di rappresentare l’universo con un sistema di simboli onnicomprensibili. Non so quante delle emoji esistenti possano essere trasversali da cultura a cultura. Per dire sì, ad esempio, noi pieghiamo la testa in un modo; altre culture fanno l’opposto. È presumibile che con le emoji capiti lo stesso. Ci indica due aspetti - uno negativo e uno positivo del rapporto tra lingua e nuovi media? L’uso dei nuovi media ha dato un impulso fondamentale alla scrittura. Si tratta però di una scrittura popolare, molto al di sotto dello standard. Si tende a scrivere come si parla. È una caratteristica giovanile che non va demonizzata ma va insegnato loro che nella scrittura ufficiale non può essere praticata. Mi viene in mente l’uso errato del “qual è” scritto con l’apostrofo. A mio avviso non possiamo rassegnarci a che entri nell’uso corrente: prendiamo atto che ciò avviene in chat, ma diamo gli strumenti ai giovani per sapere che è un uso errato. E dell’imperversare di formule alla moda? Il “piuttosto che” usato per comporre elenchi di azioni o la locuzione “sta sfuggendo
di mano” che torna spesso nei post? È tipico delle mode del linguaggio giovanile che è fatto di lessico innovativo e slogan, ma ha una durata effimera. Non accade solo nel web - che è semmai un amplificatore di un fenomeno - ma succede normalmente nella lingua dei giovani. Io sono della generazione del ’68 che ha usato molto l’espressione “senza soluzione di continuità”: se la uso adesso in classe, mi guardano sbarrando gli occhi. A forza di scrivere al computer, abbiamo sempre meno dimestichezza con la penna. Stiamo perdendo qualcosa? Non mi preoccuperei. Nella storia ci sono cambiamenti continui: dall’oralità siamo passati alla scrittura, alla stampa, alla macchina da scrivere, fino al computer con la videoscrittura; però, fondamentalmente, quello che permane è la comunicazione. L’importante per l’individuo non è il medium: ciò che conta è la comunicazione. Non ci serve la penna per esprimere sentimenti, ragionamenti. Possiamo scrivere un trattato di filosofia al computer, come è stato scritto con la penna e ancor prima con il calamo.
Macula
__COPPIE CELEBRI__
48 ANNI INSIEME
SANDRA MONDAINI RAIMONDO VIANELLO
PARE SIA INIZIATA così tra Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, con un fulmineo e divertente scambio di battute: - «Mi sa che mi sono innamorato di te…». - «Ma figurati. Piuttosto, passami il sale». Erano in una trattoria, a Milano, durante una pausa della commedia musicale Sayonara Butterfly. È il 1958 e lei è una soubrette di Macario; mentre lui è già piuttosto famoso. Li presenta Gino Bramieri, con cui condividono il palco, lui che capisce fin da subito che i due si piacciono. Solo che sono fidanzati: lei col produttore di Caroselli, Giuseppe Pederico; lui con una ballerina.
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striaca, bisnonna inglese, è cresciuto a Pola prima degli studi in Legge e del debutto a teatro. A Sandra, i libri vanno di Giada Valdannini stretti e, per aiutare la famiglia, lascia presto la scuola mettendosi a fare la modella per il mensile di Uniti nella vita maglia Mani di Fata, finché il padre non e nel lavoro, tra teatro, la spingerà ad avvicinarsi al teatro. varietà, radio e sit-com Così arriva il 1958 e i due girano l’Italia con la parodia della Madama Butterfly in Alle spalle hanno storie diverse. Sandra, cui la Mondaini fa la geisha svampita e di famiglia milanese anticonformista, figlia Vianello prova a conquistarla nei modi più del pittore Giacinto Mondaini. Un’infanzia strampalati. Raimondo ha 36 anni, Sandra libera e spesso in bolletta, a calciare la 27. E tra una prova e l’altra decidono, senza palla coi maschi nei cortili di Città Studi. consultarsi, di lasciare i fidanzati per poi Lui, di padre ammiraglio della Marina, fare coppia. Nonostante ciò, a tre anni dalmadre dei marchesi Accorretti, nonna aul’inizio della loro relazione, Raimondo nic-
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chia e sembra non volersi legare; almeno, non tutta la vita: «La sera mi chiede di sposarlo e la mattina se l’è già scordato». Così Sandra lo pianta e se ne torna a Milano. Lui la segue e, con la data alla mano, la riconquista fissando le nozze che si celebreranno il 28 maggio 1962. Una cerimonia senza vip, se non per Ugo Tognazzi che fa da testimone: lei in tubino marrone, perle e cappellino; lui, elegante, in abito scuro. Cerimonia in chiesa a Roma, pranzo a Porta Pinciana e addio immediato alle scene. Almeno, per lei. «Non voglio che i miei figli crescano con un’estranea», dice ai giornalisti che la incalzano chiedendo dell’erede, senza sapere che quel bambino non sarebbe mai arrivato. Così, da subito, Sandra veste i panni della sposina trasformando la casa nel teatro delle loro amicizie. Le stesse che, grazie a Guidino Sacerdote, produttore televisivo, la riporteranno al lavoro: «Perché - fa lui - non portate in scena la vostra coppia?». E il successo è immediato, con Io e lei alla radio, poi in Tante scuse, Di nuovo tante scuse, Noi no, Canzonissima e Casa Vianello che ne consacrano la fama in tv. Ma la vita matrimoniale non è tutta rose e fiori. Raimondo, nel ’72 si ammala di cancro al rene, mentre più tardi toccherà a Sandra coi polmoni e il seno. Eppure, una volta guarito, Vianello ironizzerà pure su quello: «Sentivo Sandra che diceva: “L’ammazzo. Non sopporto che soffra”. E quando arrivava con la colazione, mi tiravo su dicendo: “Come mi sento bene oggi!”». Ironia a parte, lo scoglio forse più duro
che Sandra dovrà affrontare sarà la depressione: «Non è una malattia normale, che vai dal chirurgo e zac. La depressione ti mangia la vita». E lo sa bene Raimondo che non mancherà mai di starle accanto. A dare nuova linfa alla loro casa, l’arrivo di una coppia di filippini che di fatto adotteranno. E quando arriveranno i due bambini, figli della coppia, il quadro familiare si completerà arricchendosi di nuovi affetti: quello per Edgar, il primogenito, e per Ray-
mond che prenderà il nome da “zio” Raimondo. Una nuova famiglia, dunque, che avranno accanto fino alla fine, quando Raimondo si spegnerà nell’aprile 2010 e Sandra lo seguirà appena cinque mesi dopo. Indissolubili i Vianello fino all’ultimo, uniti da un grande senso dello humor. «Se guardo indietro - fa lui poco prima di morire - non ho pentimenti. Ricominciassi, rifarei tutto. Mi risposerei anche. Chiaramente, con un’altra».
UN GRANDE SUCCESSO
Una serie tv lunga 20 anni Casa Vianello è attualmente la sit-com più famosa e longeva prodotta dalla televisione italiana, trasmessa sulle reti Mediaset dal 1988 al 2007 ed ambientata nell’immaginario appartamento dei coniugi Mondaini-Vianello. La serie si incentra sulla loro vita quotidiana tra battibecchi, equivoci e doppi sensi. Celebre la conclusione di ogni episodio, entrata nell’immaginario collettivo, quella con la storica battuta «Che noia, che barba, che barba, che noia», pronunciata da Sandra Mondaini che dà la buonanotte al marito con un pizzico di pungente ironia, scalciando in modo buffo sotto le coperte.
1
2
+
1 - 1983: Sandra e Raimondo
in “Attenti a quei due” 2 - 1973: la coppia nella
loro abitazione 3 - Roma, 1962: nel giorno
del loro matrimonio. 3
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La nuova tendenza in fatto di matrimoni nel nostro Paese riguarda le nozze fra anziani e le loro badanti. Ma qual è il motivo di queste unioni?
MATRIMONIO ALL’ITALIANA CON BADANTE di Rita Nicosanti ALCUNI LO DEFINISCONO IL FENOMENO DEL MOMENTO, per altri è soltanto il segno di una società che cambia, certo è che i numeri parlano chiaro: negli ultimi dieci anni ci sono stati trentamila matrimoni fra signori anziani, over 65, e ragazze straniere molto più giovani, spesso le loro badanti. Un boom di matrimoni “misti” che fa preoccupare soprattutto i figli. «È un segno del cambiamento, ma anche della profonda solitudine degli anziani. Guai a valutare i dati statistici senza soffermarsi sulle SE C’È IL SOSPETTO DI UNA TRUFFA spiegazioni di carattere sociologico In che modo poter tutelare un anziano che implicano», afferma Gian EtI figli possono prima della celebrazione del matrimonio, tore Gassani, avvocato e presidente chiedere alla procura di sospendere le nozze e verificare dell’associazione Ami (Avvocati se ci sono i presupposti per una circonvenzione di incapace. Matrimonialisti Italiani). «Quanti Oppure chiedere l’annullamento del matrimonio civile, se anziani vivono ancora con i figli? siano stati comprovati violenze, inganni, minacce.
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QUALCHE DATO TRA GLI OVER 65
Quando scatta la sindrome di Peter Pan
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OGNI ANNO CI SONO OLTRE 2.500 PROCEDIMENTI CIVILI CHE RIGUARDANO GLI ANZIANI CHE HANNO RELAZIONI CON DONNE MOLTO PIÙ GIOVANI
danti sono per forza di cose una truffa o una circonvenzione di incapace. Il punto cruciale è che oggi si registra un disimpegno delle famiglie nei confronti della terza età, e quindi molte volte i figli si accorgono che il padre sta convolando a nozze con la badante solo quando il malloppo sta per sparire».
Quanti anziani sono accuditi nella malattia, nelle esigenze di tutti i giorni? E cosa si è fatto per porre argine ad un fenomeno attualmente inevitabile, che è quello delle colf e delle badanti, che in Italia ammontano a due milioni?», è questa la chiave di lettura secondo l’Avvocato. «È un fenomeno che non dipende dall’atteggiamento truffaldino di alcune badanti, non tutti i matrimoni tra anziani e ba-
Quando, cioè, viene messa in discussione l’eredità, la casa o i risparmi in banca: «Perché è chiaro che nel momento in cui l’anziano si sposa quella donna diventa una moglie, acquisisce tutti i diritti di moglie e, quindi, anche i diritti all’eredità, inclusa la casa». Il rischio truffa è sempre in agguato, molti anziani entrano nelle maglie di vere e proprie organizzazioni criminali, che studiano a tavolino questi matrimoni per poi spolpare vivo l’anziano. Come riconoscere allora che ci si trova davanti ad un caso di raggiro? »
Il Centro studi dell'Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, confermato dai dati Istat, fa notare come il 20% delle separazioni e delle cause in tribunale riguardi esclusivamente persone con più di 65 anni. «Questo dato riguarda soprattutto gli anziani che si sono sposati con donne italiane, coetanee o magari poco più giovani, perché c’è un atteggiamento consumistico rispetto al matrimonio», commenta Gian Ettore Gassani. «Ci sono molti over 65 che tendono ad avere una sindrome di Peter Pan. È un target di ex liberi professionisti, commercianti, imprenditori, che decidono di vivere una seconda vita, e cercano di tornare a fare i giovani. Non sono più soddisfatti con le mogli coetanee, ed allora iniziano a guardarsi intorno. Si sottopongono a feroci operazioni di chirurgia plastica per sembrare meno vecchi possibile, assumono qualche farmaco miracoloso che li rivitalizza dal punto di vista sessuale e, si costruiscono una nuova vita». A confermare questa lettura, il fatto che mentre a 40 anni le cause di separazione sono volute, nel 70% dei casi, dalle donne, questo dato si inverte quando si arriva ad una certa età: quando le separazioni riguardano gli over 65, è quasi sempre l’uomo a dire basta.
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«Quando l’innamoramento è troppo veloce - spiega l’avvocato - o quando l’anziano inizia a fare molti assegni con frequenza e rapidità. Se dopo due mesi la badante già si è fatta comprare una casa o intestare l’automobile... questo sicuramente è un segnale preoccupante. Dall’altra parte, c’è l’omesso aiuto e con-
trollo di molti figli che non vedono l’ora di mettere mani sull’eredità e intervengono, a volte, quando ormai è troppo tardi, o intervengono soltanto per tutelare non tanto l’anziano, quanto appunto il patrimonio». Ma non tutti finiscono con un annullamento del matrimonio o con una condanna penale contro la badante. «A volte si tratta di matrimoni di compagnia, AFFIDARSI A DEI PROFESSIONISTI matrimoni in Come trovare una buona badante cui l’uomo è Curriculum del candidato, documenti per il conperfettamente tratto di lavoro, ricerche sull’identità (nel caso consapevole che sussistano precedenti penali, fogli di via, etc.)… quella giovane Sono tanti gli aspetti burocratici che vanno considerati quando si cerca una badante. donna non lo Oppure ci si affida ad un’agenzia qualificata come ami, ma che co“ScelgoTe - Assistenza alla famiglia”, una società munque è una di ricerca e selezione del personale, specializzata donna che è dianche in badanti e autorizzata dal Ministero del sposta fino alLavoro e delle Politiche Sociali. Si avvale di la fine ad accuesperti psicologi del lavoro e utilizza metodologie dirlo». Secondo qualificate per individuare l’assistente più adatta l’Avvocato Gasalle esigenze familiari. Inoltre, grazie ai continui sani, le badanti percorsi formativi, con la collaborazione di espersono il Welfare ti, migliora le competenze del personale seleper la terza età: zionato, garantendone la professionalità. «RappresentaInfo: ScelgoTe - Via Arenula 59 - 00186 Roma Tel. 065806723 no una grande, info@scelgote.it - www.scelgote.it bellissima e insostituibile risorsa del nostro Paese. Un fenomeno che rappresenta NEGLI ULTIMI 10 ANNI SONO la salvezza di milioni di anSTATI CELEBRATI 30MILA MATRIMONI FRA UOMINI ziani. In Italia, del resto, OVER 65 E DONNE STRANIERE, non abbiamo un’alternatiMOLTO PIÙ GIOVANI va. Non ci sono dei centri E SPESSO LORO BADANTI decenti che curino gli anziani e li accolgano come si deve, men che meno abbiamo la famiglia tradizionale di un tempo; ognuno vive in una capsula di egoismo, i genitori anziani vengono spesso messi da parte, soprattutto nel Centro Nord».
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Le badanti sono richiestissime, la maggior parte viene, infatti, dall’est europeo: russe, polacche, romene, albanesi, ucraine, moldave. Ma non mancano anche donne dal Sud America, soprattutto Brasile, Argentina, Venezuela. Certo, il rischio frode o raggiro è alto per gli anziani, ma il portavoce di Ami ci tiene a non generalizzare: «C’è chi vede nell’anziano l’áncora di salvezza per se stessa. Indubbiamente l’ottenimen-
to della cittadinanza, lo status di moglie, vivere in una bella casa ed avere un’eredità è un bell’affare per chi viene qui magari da un Paese ex comunista che ha lasciato solo miseria e prostituzione. Però, ci sono donne che pure avendo degli interessi a sposare un uomo molto più anziano, portano avanti, fino alla fine, un patto di fede. E sono lì, fino all’ultimo dei giorni, al capezzale del marito anziano, e non lo abbandonano».
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Prendersi cura dei propri genitori è un dovere giuridico, oltre che morale. Lo stabilisce una sentenza della Corte di Cassazione: i figli che abbandonano il proprio padre o la propria madre commettono un crimine. Così il diritto ha imposto la reciprocità degli obblighi di assistenza: i genitori devono accudire i figli e i figli i genitori
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FIGLIO MIO, SE MI LASCI È REATO
di Giovanna Dall’Ongaro
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UNA DONNA È STATA CONSIDERATA COLPEVOLE DEL REATO DI ABBANDONO PER AVER LASCIATO DA SOLO IL PADRE ANZIANO. È UN MONITO PER L’INTERA SOCIETÀ: TOCCA AI FIGLI PRENDERSI CURA DEI GENITORI
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UN SOLO DESTINO: rovina o salvezza per tutti e tre. Enea, in fuga da Troia in fiamme, non riesce a vederla diversamente. E con l’anziano padre sulle spalle e il piccolo figlio per mano cerca di evitare la catastrofe. L’eroe virgiliano di fronte al pericolo non ha dubbi: deve prendersi cura del giovane Ascanio tanto quanto del vecchio Anchise. Entrambi hanno bisogno di lui. Enea, da bravo supereroe ante litteram, conosce bene i suoi grandi poteri e le sue grandi responsabilità. E nel volto di marmo confezionato da Bernini si legge tutta la sua preoccupazione. La statua Enea, Anchise e Ascanio, ospitata alla Galleria Borghese a Roma, è la granitica rappresentazione di un dramma generazionale: quello vissuto ai giorni nostri da tanti adulti di mezza età che si trovano ad accudire allo stesso tempo i figli e i genitori. Ma quanti Enea ci
sono tra loro? Quanti figli sono disposti oggi a portare in spalla i propri padri? Quanti sono pronti a sollevare il loro Anchise che per Enea non era di nessuno peso? Non sappiamo se i giudici della Corte di Cassazione siano stati ispirati direttamente dal celebre episodio dell’Eneide per pronunciare la sentenza n. 44089. Fatto sta che quel verdetto dello scorso ottobre sembra proprio la parafrasi giuridica dei versi virgiliani: anche lasciare il padre anziano da solo può «costituire un’ipotesi di abbandono di persone incapaci penalmente sanzionata». L’accudimento non è più un percorso a senso unico: i padri, si sa, devono dare, ma prima o poi devono anche ricevere. E così ciò che valeva per i figli, ora vale anche per i genitori: abbandonarli è reato. Sì perché, come dicono i giuristi, la Cassazione “fa giurisprudenza” e il suo parere su un singolo ricorso diventa un’indicazione generale capace di condizionare il diritto. Chi lascia il proprio genitore in uno stato di pericolo risponde del reato di abbandono di persone incapaci previsto dal Codice Penale. La pena? Reclusione da 6 mesi a 5 anni. Il caso specifico segnalato ai giudici cassazionisti non ha nulla di epico. Non ci sono eroi, né città in fiamme e il “nostro” Anchise non ha un passato di avventure mitologiche ma è un signore anziano, uno come tanti, tra-
scurato dalla propria famiglia. A seguito dell’abbandono, la sua salute si trovava in uno stato di pericolo concreto. La sentenza condanna la figlia, responsabile di non aver accudito il padre, ma suona come un monito per l’intera società: i padri devono aver cura dei figli e i figli dei padri. I doveri diventano, quindi, reciproci. È un ritorno all’antica pietas: i tanti Enea di oggi devono farsi carico dei loro Anchise. Ma questa volta non si tratta di un dovere morale, l’obbligo di assistenza è stabilito per legge. Abbiamo commentato la sentenza cercando di capirne le conseguenze insieme a Francesca Salami, avvocato, esperta di diritto di famiglia. Cosa c’è di nuovo nella sentenza che ha stabilito che abbandonare il genitore anziano è reato? La sentenza di cui stiamo parlando rappresenta sicuramente un precedente penale molto importante poiché con questa pronuncia è stata condannata una figlia per aver abbandonato il genitore anziano, configurando con questa condotta il reato di abbandono di persona minore o incapace previsto dall’articolo 591 del Codice Penale. In realtà, non si tratta di una novità assoluta per il nostro ordinamento giuridico, tanto che i giudici della Suprema Corte, nella motivazione della sentenza, hanno fatto riferimento ad altre fonti normative che » FEBBRAIO 2017 I 35
SOCIETÀ ATTUALITÀ già indicavano i doveri di cura dei figli nei confronti dei genitori, precisando inoltre che a prescindere dall’individuazione delle fonti normative dalle quali scaturisce il dovere di assistenza e cura, il figlio che abbandona il genitore, lasciandolo in una situazione di pericolo, costituisce già di per sé la lesione di un interesse giuridicamente tutelabile dalla norma incriminata. Quali sono le leggi precedenti che mostravano già un interesse nel tutelare i genitori anziani? Innanzitutto c’è la Costituzione. I giudici della Cassazione citano infatti l’articolo 29 che riconosce la famiglia come una società naturale e l’articolo 3 che stabilisce la pari dignità sociale di tutti i cittadini e l’uguaglianza di fronte alla legge. Ma avrebbero, a mio avviso, dovuto citare anche l’articolo 2 della Costituzione, che riconosce espressamente i diritti fondamentali dell’uomo, sancisce il valore della solidarietà e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale, ai quali nessuno può sottrarsi. Ed è proprio a questi doveri di solidarietà sociale che vengono meno i figli che trascurano i genitori, poiché la sicurezza personale rappresenta un valore etico sociale inderogabile. Ma non è tutto. Anche il Codice Civile contiene importanti riferimenti espliciti agli obblighi dei figli nei confronti del genitore quali ad esempio l’obbligo di rispetto (art. 315 bis C.C.) e l’obbligo di assistenza dei genitori da parte dei figli. Quali obblighi di assistenza sono previsti dal Codice Civile?
SECONDO LA LEGGE
Reato
Corte di Cassazione sentenza n. 44098/2016: abbandonare il padre anziano è reato.
Reclusione La pena è prevista dall’articolo 591 del Codice Penale sull’abbandono di minori e di persone incapaci.
L’esempio In epoca mitologica Enea prende Anchise sulle spalle. Oggi, in quanti lo farebbero?
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Innanzitutto l’articolo 433 C.C. elenca le persone obbligate a prestare gli alimenti a chi si trova in stato di bisogno. Ebbene, al secondo posto di questo elenco, dopo il coniuge, il nostro legislatore ha inserito i figli. Non solo, il nostro Codice Civile prevede anche la misura degli alimenti (art. 438 C.C.), riconoscendo che possano essere chiesti solo da coloro che si trovino effettivamente in stato di bisogno e non abbiano i mezzi per provvedere al proprio mantenimento. Inoltre, il legislatore ha altresì esplicitato le modalità di somministrazione di questi alimenti, che possono tradursi nel versamento di un assegno periodico oppure accogliendo e mantenendo nella propria casa colui che ne ha diritto (art. 433 C.C.). È chiaro, quindi, che la sentenza penale di cui stiamo parlando conferma e rispecchia l’indirizzo giuridico del nostro Paese. Ma questo per i giudici ha contato fino a un certo punto. In che senso? Nel senso che la sentenza si spinge oltre, affermando che, a prescindere dalle fonti normative, la Corte è convinta del valore etico sociale della sicurezza personale come bene da tutelare di per sé. Infatti, ha ritenuto che le condizioni di pericolo concreto per la salute, in cui si trovava da lungo tempo il padre della ricorrente, fossero una prova sufficiente del mancato rispetto dell’obbligo giuridico di cura da parte della figlia. A nulla è valsa la giustificazione della donna che pensava di non avere doveri in quanto il padre non era affidato alla sua custodia.
Sappiamo bene che la sentenza della Cassazione riguarda un caso specifico. Ma sembra dare indicazioni di più ampio respiro. È così? Direi proprio di sì. Il senso della sentenza è molto chiaro. Il diritto si trova a fare i conti con i cambiamenti di una società che sta invecchiando sempre più in fretta. La sentenza è allo stesso tempo l’effetto di una situazione storica e il tentativo di porvi rimedio. Lo Stato non riesce a farsi carico delle persone anziane incapaci di provvedere ai propri bisogni e richiama i cittadini, ossia i figli, alle proprie responsabilità e ribadisce con questa sentenza che non ci si può esimere dal dovere di prendersi cura dei propri genitori. Ma non è un po’ uno scarica barile? Lo sarebbe nel caso in cui non ci fosse stata da parte delle istituzioni nessuna iniziativa per tutelare le persone non autonome. In realtà, negli ultimi anni abbiamo assistito a provvedimenti dedicati proprio alla popolazione fragile come, ad esempio, l’istituto dell’amministrazione di sostegno, che nella mia esperienza si è rivelato essere uno strumento prezioso per tutelare le persone fragili ed anziane, oppure la legge sul “Dopo di noi”, dedicata al sostegno delle persone disabili una volta che viene a mancare chi si prende cura di loro. Sono esempi che dimostrano la volontà da parte dello Stato di tutelare chi ne ha bisogno. Ma ciò non vuol dire che ognuno non debba fare la propria parte. E così, il diritto ci ricorda i nostri doveri.
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Un progetto del Museo della Seta di Garlate, a due passi da Lecco, porta alla luce il lavoro delle filandere, offrendo un appassionato viaggio nel tempo
I VOLTI, LE STORIE E I CANTI DELLA FILANDA di Romina Vinci SUL LAGO DI COMO L’INDUSTRIA DELLA SETA ha rappresentato un importante e imprescindibile fattore di sviluppo. Nella filanda però, allo stesso tempo, si è consumato lo sfruttamento delle classi operaie che, negli anni immediatamente precedenti lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, iniziarono a maturare una nuova coscienza sociale. Ed è proprio per dare voce a questo intreccio di vite e di destini diversi che è nato “Voci dalla filanda”, un progetto didattico multimediale ideato per il Civico Museo della Seta ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE Abegg di Garlate dalla Cooperativa Il primo museo scientifico del settore serico Sociale Liberi Sogni Onlus, grazie Il Museo della Seta Abegg, dopo sette anni di chiusura, al contributo del bando Innovaculè stato riaperto nel 2013. Questo edificio ha rappretura promosso da Union Camere e sentato, in Europa, il primo esempio di archeologia Regione Lombardia. industriale dedicata ad un’importante attività.
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TESTIMONIANZE
NEI CANTI DELLE DONNE
Un’appassionante ricerca sulla memoria storica e sociale dell’industria serica nel Lecchese, un racconto collettivo della storia della lavorazione della seta (dalla gelsibachicoltura alle lavorazioni che si svolgevano in filande e filatoi), con testimonianze dirette e documenti storici originali: decine di interviste filmate ad ex lavoratrici di filande e filatoi, approfondite ricerche presso gli archivi storici comunali del territorio e un’analisi meticolosa della ricca tradizione di canto sociale legato al lavoro in filanda. »
Per le operaie della filiera, costrette a lavorare ore ed ore senza mai fermarsi, il canto, spesso, era l’unica valvola di sfogo. Ma non sempre si trattava di un’attività a loro concessa: in alcuni stabilimenti era permesso cantare, in altri no. A volte la direzione permetteva il canto piuttosto che le conversazioni, perché non faceva calare l’attenzione sul lavoro. «Abbiamo cantato tanto, anche canzoni a due voci», ricorda con fierezza una di loro. «Quando era il mio turno la mia voce la sentivano tutti, fino a Imbersago», scherza un’altra. «Ogni gruppo cantava la sua canzone - prosegue una terza -. Il padrone era contento se cantavamo, se pregavamo. Era invece proibito parlare, chi parlava e si distraeva veniva punita con la multa». Le regole erano ferree, e guai a non rispettarle. In filanda il canto era il linguaggio più semplice ed efficace, si cantava per esprimere pensieri, sfoghi, le proprie sofferenze, i disagi e, a volte, era anche una forma di denuncia. Come emerge in questa canzone: “O mamma mia tenetemi a casa, che in filanda non voglio più andare. Mi dolgono i piedi mi dolgono le mani, e la filanda è per i contadini. Per i contadini per lavorare e io in filanda non voglio più andare”. Un canto che esprime con fermezza il rifiuto del lavoro da parte delle giovani lavoratrici, stanche della pesantezza delle fatiche della filanda. “Avevamo sempre le mani nell’acqua calda che quasi bolliva, le nostre povere mani erano cotte, la pelle bianca e sottile come un foglio, male le mani, erano sensibili”, recita un’altra nenia. Il lavoro in filanda era duro, per certi versi alienante. L’odore derivante dalle lavorazioni era nauseante, l’ambiente umido e malsano, e le donne lavoravano con le mani immerse nell’acqua bollente. I canti della filanda sono i più autentici testimoni delle sofferenze patite da queste donne. Dal lamento per il dolore fisico all’invettiva e al-
l’ironia nei confronti del direttore, dall’emigrazione alla guerra: i temi delle canzoni delle operaie erano tanti e vari. C’erano anche tante donne che sognavano l’amore e il matrimonio come unica occasione per essere liberate da quel lavoro così opprimente. «Mi sono sposata presto per non andare più in filanda - racconta una ex operaia -, ma non è stato così, ho dovuto lavorare anche dopo il matrimonio, perché non c’era abbastanza di che sfamarsi». «In filanda - io non cantavo molto, perché lì si doveva correre, tirare su la cesta, mettere dentro, insomma... bisognava scattare», racconta una delle tante ex dipendenti della filanda. Però c’era anche chi sosteneva che se si cantava, si lavorava di più, perché il pensiero era concentrato sul lavoro e non si pensava a tante altre cose. Il canto in filanda e il canto sulla filanda sono due forme espressive popolari molto diffuse in passato, ricche di molteplici significati. E le donne intonavano melodie anche per far passare il tempo, per combattere la monotonia del lavoro e per mantenere la concentrazione necessaria. Ma è la protesta a far da filo conduttore, nella stragrande maggioranza dei casi. Protesta per la condanna della vita e del lavoro in filanda, protesta per situazioni di subalternità di cui malgrado si è protagoniste, protesta per una sofferenza destinata a non diminuire: “Alla mattina presto, si sente zoccolare, saranno le filandiere che vanno a lavorare. O giovanotti cari se volete fare l’amore, andate dalle filandiere, ma non state a guardargli le mani. Non state a guardargli le mani, non state a guardargli i colori, è il fumo della caldaia, dicono che gli fa male”. Info: www.vocidallafilanda.it
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L’INDUSTRIA DELLA SETA A GARLATE
Il Museo Abegg: una filanda del ‘700 sulle sponde del lago Situato in una filanda settecentesca, sulle sponde del lago di Garlate, il Museo fu inaugurato nel 1953 per volere degli industriali svizzeri Abegg, desiderosi di tramandare i saperi e gli strumenti creati, nei secoli, all’interno dell’industria della seta. Nel 1976 venne donato al Comune di Garlate e, oggi, conserva una nutrita collezione di macchinari che mostrano le principali fasi di produzione: a partire dall’allevamento del baco da seta, passando per la trattura dei bozzoli fino ad arrivare alla torcitura della seta e alla successiva tessitura. Ma c’è anche uno sguardo al futuro con le applicazioni della seta nel campo biomedico e della cosmesi. Info: www.museosetagarlate.it
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I PROMESSI SPOSI La filanda rappresenta il tessuto storico e sociale del territorio di Lecco. Anche nel celebre romanzo di Alessandro Manzoni, la protagonista, Lucia Mondella, è proprio una filandera
Il Museo della Seta Abegg (dal nome dello storico proprietario serico svizzero) sorge sulle rive del lago di Garlate ed offre uno straordinario viaggio nel tempo: ne viene fuori un patrimonio di esperienze e vissuti molto significativi per il territorio lecchese, un pezzo importante di memoria storica relativo ai decenni antecedenti alla Seconda Guerra Mondiale. Nel ricordo delle ex lavoratrici restano impresse l’autorità del direttore dello stabilimento e la severità delle assistenti, incaricate di supervisionare
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il lavoro quotidiano e controllare costantemente il loro operato. «Si parlava tra di noi - racconta un’anziana che ha passato nella filanda la maggior parte della sua vita -, ma se vedevamo l’assistente che arrivava, stavamo tutti a bocca chiusa. Avevamo paura, secondo noi quelli che ci comandavano erano come degli Dei», afferma. Ma nelle parole di queste ex operaie riecheggiano anche le loro origini contadine, storie di famiglie numerose che testimoniano un graduale passaggio dalla civiltà della terra alla civiltà delle macchine.
«Eravamo nove figli, il papà e la mamma, ed allora bisognava lavorare - racconta una donna -. Le mie sorelle erano state mandate a Pavia, a servire in famiglia. Quando è stato il momento di andare in filanda, siamo andati in filanda. Era così, bisognava abituarsi, a quel tempo non si poteva dire: “Non lo voglio fare, non mi piace…”». In filanda, infatti, le condizioni erano molto dure, le donne erano obbligate a lavorare per ore con le mani nell’acqua bollente e costrette a respirare l’aria malsana dei fumi e dei vapori prodotti dai macchinari.
cultura LIBRI ARTE TEATRO MUSICA CINEMA
__LIBRI CULTURA__ «NON HA LETTO. Vaga da due giorni, cammina per ore stringendosi nella giacca, senza guardarsi intorno, senza vedere nulla, senza sapere dov’è». Lei, Brigitte, una delle tante senza tetto che incrociamo ogni giorno, è la Brigitte di Melania Mazzucco. Non solo il personaggio di un romanzo, ma qualcosa di più, una persona vera come vere sono le altre, assistenti, operatori sociali, medici, funzionari di polizia, profughe d’ogni Paese che si alternano accanto a lei nel racconto. Era una donna allegra, sicura vitale, infermiera, proprietaria di una clinica, madre di quattro figli. Ma si è rifiutata di essere complice in un assassinio. Da lì è iniziato il calvario, con i soldati che hanno fatto irruzione in casa, l’hanno rinchiusa in una prigione disumana da cui è fuggita miracolosamente e altrettanto miracolosamente è arrivata da Kinshasa a Roma, tra il freddo, la fame, la violenza. Il racconto di Bri-
gitte si snoda anche nella sua oggettiva crudezza (straordinarie le pagine dello shock alla Termini e quello della fuga attraverso la foresta), negli alti e bassi che portano alla sua “rinascita” alla vita, con tutte le idiosincrasie, il corpo umiliato, i figli prima perduti poi ritrovati. Mazzucco ascolta a lungo la storia così potente e drammatica e la racconta in un libro di forte commozione sulle migrazioni contemporanee.
UN LUNGO + CALVARIO PRIMA DELLA RINASCITA
IO SONO CON TE EINAUDI EDITORE 264 PAGINE 17,50 EURO Giudizio di 50&Più:
La storia di Brigitte scappata dal Congo e approdata a Roma. Tra freddo, fame, violenza, un racconto di forte commozione sulle emigrazioni contemporanee di Renato Minore
UNA AVVENTURA NELL’ARTICO Arthur Conan Doyle Utet Editore, 248 pagine 22,00 euro Giudizio di 50&Più:
«Salpati, alle 14 in punto con l’acclamazione di una gran folla in tumulto». Così inizia Una avventura nell’Artico, raccontata dal ventunenne Arthur Conan Doyle che si è imbarcato quasi per caso come medico di bordo, nel 1880, su una baleniera, la “Hope”, diretta al polo Nord. Uno splendido racconto dell’inventore di Sherlock Holmes, per la prima volta tradotto. Tra cacce pericolose, tempeste, animali feroci, esplorazioni e qualche comica disavventura, la storia è quella di un “quasi ragazzo” che diventa uomo e anche la cronaca di una vita di mare che non esiste più. «Ti trovi sul limite estremo dell’ignoto e ogni anatra a cui spari porta nel suo ventriglio ciottoli che vengono da una terra sconosciuta alle mappe». Un archetipo di ogni avventura, le cui immagini e suggestioni saranno per sempre impresse nel ricordo del futuro creatore del più famoso investigatore letterario.
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__ARTE CULTURA__ INFORMAZIONI SULLA MOSTRA
Museo del Louvre - 75058 Parigi - Francia Tutti i giorni, tranne il martedi dalle 9,00 alle 18,00 www.louvre.fr
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DA NON PERDERE
VICENZA
Mostra o detective story? Hanno incaricato la Polizia scientifica per completare l’indagine su Palladio. Il mistero del volto. L’esposizione propone i ritratti, reali o fasulli (come quello rifilato ai reali inglesi), del sommo, ma in vita piuttosto povero, architetto, insieme alla ricerca sulla sua immagine attuata con i nuovi strumenti alla C.S.I. e quelli tradizionali alla Sherlock Holmes. Al Palladio Museum fino al 4 giugno MILANO
Foto all’Osservatorio È un nuovo spazio dedicato esclusivamente alla fotografia quello che la Fondazione Prada apre nella centralissima Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Lo fa con la mostra, Give Me Yesterday, che vede 28 artisti (per metà italiani) narrare i loro diari espressivi, sul filo dell’ironia (Miyazaki), della nostalgia (Kganye), dell’autoritratto poetico (la Piotrowska). All’Osservatorio fino al 12 marzo
Il quadro più celebre di sempre fu più volte rielaborato: dipinto nel 1503, Leonardo lo ultimò tra la fine del 1516 e l’inizio del 1517
1517 - 2017: LA GIOCONDA COMPIE 500 ANNI NEL 1997 DANIEL ARASSE diede la più calzante definizione della tavola a olio di 77x53 cm esposta al centro dei 450 mq dell’ottocentesca Salle des États del Louvre di Parigi: «Un’opera che ci fa cogliere il ritmo del mondo». La Gioconda ha dirimpetto le magnifiche Nozze di Cana del Veronese ed è contornata da 41 capolavori del Rinascimento veneziano, ma i visitatori danno loro un’occhiata distratta, ammaliati dal piccolo ritratto che riempie di sé l’enorme spazio. Dipinto nel 1503, il volto della 24enne Lisa Gherardini, moglie del nobile mercante Francesco del Giocondo, Leonardo
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MOSTRE di Ersilia Rozza
lo lasciò incompiuto, finché, su pressione di Giuliano de’ Medici, di cui era “un’amica”, lo riprese a partire dal 1515 in varie rielaborazioni, senza completarlo del tutto e portandolo con sé in Francia nel maggio 1517. Partendo da un cartone preparatorio a seno nudo, il maestro ha costruito uno specchio unico della sua affinatissima cerebralità e dei suoi studi sull’aria grossa e lo sfumato, sull’erosione delle rocce e l’azione dell’acqua, sull’ombra e il lume e sui moti dell’animo. E il genio si traduce nella grazia intuita di un viso “neppure eccezionale”, in una pittura dove arte
e scienza si fondono nell’unità del sapere. La Gioconda fu venduta per la cifra stratosferica di 4.000 scudi d’oro da Francesco Melzi, discepolo ed erede, allo stesso re di Francia Francesco I, nonostante le offerte del terzo duca di Buckingham (Edward Stafford), che lo considerava il più bel quadro del regno. Da subito si sono susseguite le copie, e dopo il furto del 1911, opera del decoratore italiano Vincenzo Perugia, le ironie, le prese in giro, le provocazioni, ma anche le pubblicità, i romanzi, in un’altalena continua tra giocondolatria e giocondoclastia.
__IN MOSTRA__
L’ARTE INCONTRA LA SCIENZA
NIDI DI STELLE Scriveva Kant alla fine del ’700: “Il cielo un luogo destinato alla sua osservazione: stellato sopra di me…”, mentre il Don Fercosì al Parco Astronomico di Monte Porzio rante di Manzoni moriva Catone (Roma), Enrico “prendendosela con le Benaglia espone una se“NIDI DI STELLE - SCIENZA E ARTE stelle”. Prima ancora, lezione di quadri, sculALLA SCOPERTA DEL COSMO” Dio invitò Abramo a conture e collage, dove il SINO AL 30 MAGGIO tare le stelle del cielo se tema sono sempre le INAF - OSSERVATORIO ASTRONOMICO voleva vedere il numero stelle e l’uomo. Accanto, VIA FRASCATI 33 MONTE PORZIO CATONE (RM) dei suoi discendenti. Il in un suggestivo diaWWW.OA-ROMA.INAF.IT filo rosso degli astri collogo, troviamo antichi di Valerio Maria Urru lega filosofia, letteratura strumenti di astrofisica e religione, assurgendo e le immagini che i telecosì a luogo dell’infinito. Scrutabile sì, ma scopi di oggi catturano nelle profondità del misterioso. Accade poi che arte e scienza si Cosmo. Dalle stelle nate nella mente delincontrino, per contemplare l’Universo, in l’artista a quelle osservate da Galileo.
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__TEATRO CULTURA__
FOTO DI MASIAR PASQUALI
SUL PALCOSCENICO IL RACCONTO DELLA VITA
AL NUOVO TEATRO VERDI DI BRINDISI UN FEBBRAIO ALL’INSEGNA DELLA DANZA E DELLA PROSA. SABRINA FERILLI, MAURIZIO MICHELI, ALESSANDRO PREZIOSI E MICHELE RIONDINO FRA I TANTI INTERPRETI. INFO: 0831562554
Divertimento, ironia, leggerezza, tanti i linguaggi teatrali per raccontare vizi, virtù e manie dell’umanità
TEATRO “UMANITÀ in movimento” è il tema portante del Teatro di Roma quest’anno, un modo per sottolineare il forte legame fra lo spettacolo e la difficile realtà quotidiana. Un modo per non dimenticare, per spingerti a non voltarti dall’altra parte, per cercare di sperare ancora, per ambire a
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ricostruire quei valori che sono alla base di una società civile. «La cultura è qualcosa di vivo, che respira, che batte» ha dichiarato la Sindaca Raggi ed è quello che stiamo vivendo con l’attuale stagione teatrale all’Argentina fra classico e contemporaneo e al Teatro India, cuore pulsante
BOLOGNA
Tre spettacoli Tre spettacoli, tre storie e tre epoche diverse al Teatro Duse di Bologna. Il sipario si alza (10-12) su Il borghese gentiluomo di Molière con Emilio Solfrizzi che ci delizia con la divertente e chiassosa farsa del signor Jourdain, deciso a ottenere col denaro meriti che non gli spettano. Seguono (17-19) Giobbe Covatta ed Enzo Iacchetti, diretti da Gioele Dix in Matti da slegare, fresco e intenso ritratto di disagio e guarigione. Il testo del norvegese Alex Hellstenius narra il cammino difficile ed esaltante che due “matti” intraprendono per slegarsi dai fantasmi che hanno condizionato tutta la loro vita fino al definitivo e vincente riscatto personale. Terzo titolo in cartellone Caffè del Porto (24-26) col grande Massimo Ranieri e la regia di Maurizio Scaparro. Info: 051231836
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di Mila Sarti
A Roma va in scena lo spettacolo della vita fra classico e contemporaneo. Attesa per l’ultima creazione diretta e interpretata da Luca De Filippo, Non ti pago. di creatività. Molti gli spettacoli che ci accompagnano questo mese al Teatro Argentina, da Odissea a/r (fino al 5), lungo viaggio omerico di Emma Dante a Casa di Bambola (7-19), capolavoro di Ibsen con Filippo Timi a L’indecenza e la forma (13), “discesa a capofitto nella spirale dei gironi pasoliniani” di Giuseppe Manfridi con Francesca Benedetti. Quindi va in scena “una commedia molto comica, che secondo me è la più tragica che io abbia mai scritto” diceva Eduardo de Filippo parlando di Non ti pago (21
febbraio-5 marzo), ultimo spettacolo diretto da quello straordinario artista che è stato suo figlio Luca. Grazie a Carolina Rosi e all’impegnativa eredità del ruolo accolta da Gianfelice Imparato, potremo ancora tuffarci in una Napoli dagli umori fantasiosi che racconta un’umanità afflitta ma mai acquiescente, un’umanità che vive nella paura, nella miseria senza rinunciare alla speranza, all’illusione, a una vincita al lotto, argomento portante della brillante commedia. Info: 066840001
__CINEMA CULTURA __
Denzel Washington dirige e interpreta un film che nel 2010 gli fruttò un Tony Award: “un dramma che non smette di sorprendere, perfetto per il cinema”
di Alessandra Miccinesi
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FILM IN USCITA
UNA BATTAGLIA CONTRO LE BARRIERE
COMMEDIA
BEATA IGNORANZA REGIA di Massimiliano Bruno con: M. Giallini e A. Gassmann Giudizio di 50&Più:
COMMEDIA
MAMMA o PAPÀ? REGIA di Riccardo Milani con: P. Cortellesi e A. Albanese, A. Bonaiuto, C. Buccirosso, S. Rocca, C. Gioè Giudizio di 50&Più:
Dopo il felice sodalizio nel film Se Dio vuole, Marco Giallini e Alessandro Gassman tornano in una commedia che affronta un problema di grande attualità: i social network. Beata ignoranza è la storia di due professori di liceo che interrogandosi sulla reale utilità di questo mezzo di comunicazione globale, arrivano sull’orlo di uno scontro intellettuale. Gassmann è ben integrato nella modernità, mentre Giallini difende le vecchie tradizioni. Così, tra gag esilaranti e riflessioni profonde, i due arrivano a scambiarsi le vite, per sostenere la propria tesi.
Quando la coppia “scoppia” c’è una cosa preziosa che resta: i figli. Un tema spinoso quello della custodia, per cui spesso i coniugi si danno battaglia in tribunale. In questa storia, invece, succede il contrario: la mamma vorrebbe mollarli al papà e viceversa. Nei ruoli degli ex coniugi dal comportamento “politicamente scorretto” ci sono Paola Cortellesi e Antonio Albanese, per la prima volta insieme sul grande schermo.
CINEMA
AMORE E SACRIFICIO, lacrime e sudore, rabbia e voglia di riscatto. Per il suo nuovo film da regista, dopo Antwone Fisher e Il potere della parola, Denzel Washington sceglie l’intensa pièce teatrale di August Wilson del 1983 - premiata con un Pulitzer e un Tony Award, già portata in scena da Washington nel 2010 con Viola Davis - per dare corpo a un personaggio sfaccettato, incastonato in un film duro e tagliente che parla di razzismo. E non solo. Barriere (Fences, titolo originale, ndr) è la storia di Troy Maxon, uno spazzino che ogni giorno si prende cura della sua famiglia, senza sottrarsi alle pesanti responsabilità che rischiano di mandare in pezzi il suo fragile equilibrio. Siamo negli Anni ’50 negli Usa. Troy è un’ex promessa del baseball, a suo tempo espulso dalla “Major League” perché afroamericano. Archiviati i sogni di gloria e di successo, l’uomo ha accet-
tato di sbarcare il lunario su un camion della spazzatura di Pittsburg. Un’esistenza difficile per Troy e la sua famiglia, in cui la sofferenza, i fantasmi del passato e le continue battaglie per la sopravvivenza mettono tutti a dura prova. L’episodio dell’espulsione sportiva, infatti, pur appartenendo al passato, continua a “lavorare” nella mente dell’uomo, incrinando i rapporti con la moglie, gli amici e il figlio Cory. Quando il ragazzo, talentuoso come suo padre, annuncia di voler partecipare a un provino di football per vincere una borsa di studio, Troy si oppone temendo che la storia possa ripetersi. Con Denzel Washington e Viola Davis recitano Jovan Adepo, Stephen McKinley Henderson, Russell Hornsby, Mykelti Williamson e Saniyya Sydney. Regia: Denzel Washington Genere: drammatico Giudizio di 50&Più:
FEBBRAIO 2017 I 45
__MUSICA CULTURA__ CURIOSITÀ
Il 20 febbraio avrebbe compiuto 50 anni Kurt Cobain, il leader dei Nirvana. Scelse invece il 5 aprile 1994 per spararsi un colpo di fucile, spiegando l'inaccettabile in una lettera d’addio.
Havana’58 dei Bahama Soul Club è una raccolta che ci riporta al clima “godereccio” della Cuba pre-castrista
C’ERA UNA VOLTA IL PARADISO DEL JET-SET
MUSICA di Raffaello Carabini
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DALLA GIORDANIA
L’album “Petra”, cattura i riverberi naturali di un luogo meraviglioso e conferma il talento di Luca Aquino MUSICA TRA LE ROCCE
La città segreta per eccellenza, capitale dei nabatei, è una meraviglia scavata in una roccia che possiede tutte le gradazioni del rosso, dal rosa pallido al violaceo ferroso. Il trombettista jazz vi ha registrato il suo ultimo cd, Petra appunto, con i partner Carmine Ioanna (fisarmonica) e Sergio Casale (flauto) e i solisti della Jordanian National Orchestra: la violinista tedesca Anna Maria Matuszczak, il contrabbassista siriano Bassem Al Jaber, il percussionista Brad Broomfield di New Orleans, il violista armeno Vardan Petrosyan e l’oboista rumeno Laurentiu Baciu. Il ricavato dell’emozionante album andrà al sito di Petra e all’associazione no-profit dell’orchestra.
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IL LIDER MAXIMO Fidel Castro se n’è andato a 90 anni il 29 ottobre scorso, dopo aver cambiato per sempre la realtà della sua isola. Per un’indefinibile casualità poco dopo è apparso sul mercato discografico un album glamour intitolato Havana ’58 e dedicato a una rivisitazione attuale della musica e del clima decadente che si viveva nella capitale cubana prima della vittoria dei barbudos, conclamata dalla fuga del dittatore Batista il capodanno 1959. Protagonista del disco una brillante formazione strumentale tedesca, da sempre innamorata di suoni caraibici e boogaloo (il ballabile mix di r&b e mambo), di smooth jazz (evoluzione pop e da club della fusion più facile dei ’70) e soul, i Bahama Soul Club di Oliver Belz, al loro
quarto cd. Insieme ai musicisti cantanti ospiti di classe: l’americana Brenda Boykin a metà tra jazz e soul (magnifica nell’ipnotica No Words), le cubane Olvido Ruiz (debuttò sul palco a 5 anni, con la celebre mamma Jaqueline Castellanos), l’emergente funky Arema Arega e il quartetto vocale Sexto Sentido. In questi giorni invernali un tuffo nel clima caldo e sensuale di una notte dei fifties in un locale caraibico, a sorseggiare cocktail (mojitos, mobsters, mambos&muchachas erano allora i protagonisti della vita da club, in aggiunta a rum, rumba e roulette), tra scollature vertiginose e cabaret oltraggiosi, a fianco di personaggi come Ernest Hemingway e Marlon Brando, Frank Sinatra e magari persino J.F.K.
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a dolce neonata è ancora così piccola che anche il grazioso gilet, che la nonna le ha fatto ai ferri, è ancora troppo grande. Un giorno crescerà, questo è sicuro, ma anche ora è la creatura più bella che si sia mai vista. L’artista Marissa May, con la sua nuova creazione “Abby Rose”, ha superato se stessa.
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__ATTUALITÀ CULTURA__
LANZAROTE LE ACQUE CRISTALLINE circondano le Isole Canarie e, al largo di una di esse, Lanzarote, custodiscono un museo particolare, diverso dal solito, un museo sottomarino, il primo in Europa. Qui sono state immerse le opere dello scultore Jason deCaires Taylor, autore di altre iniziative simili, come quella presente nel Parco sottomarino di Sculture dell’isola caraibica di Grenada e quella del Museo Subacqueo (Musa) della Isla Mujeres, in Messico. 48 I 50epiumagazine.it I FEBBRAIO 2017
variabile tra i 12 ed i 15 metri, possono essere visibili sia in caso di immersione ma anche dalla superficie, se si attraversa lo specchio d’acqua su di una imbarcazione, in particolari condizioni del mare. L’area è stata scelta per le sue particolari peculiarità: è al riparo dalle di Giovanni Orso correnti gelide provenienti dal setIl museo, finanziato e sostenuto dall’amtentrione, il suo fondale è sabbioso e ministrazione di Lanzarote, è costituito poco profondo, e le acque particolarmenda più di 300 statue, collocate al largo te trasparenti, ideale, quindi, per un mudella Playa Blanca, nel comune di Yaiza; seo sommerso. le sculture, collocate ad una profondità Le statue non sono dannose per l’am-
IL MUSEO NEL MARE
Con il museo sommerso di Lanzarote, lo scultore Jason De Caires Taylor ha voluto rappresentare un’umanità “destinata ad inabissarsi” a causa delle proprie responsabilità, a vivere un’esistenza, “sotto il pelo dell’acqua”, non quindi nelle sue profondità ma neanche sulla sua superficie, alla luce del sole
biente marino in quanto sono state realizzate con un materiale a Ph neutro, perciò compatibile con l’ambiente circostante. Anzi, l’intento è proprio quello di far sì che le sculture favoriscano la proliferazione della flora e della fauna locale, in modo da dar vita ad una barriera corallina, seppur artificiale, come già avvenuto nelle esperienze al largo dei Caraibi e del Messico. Questo parco sottomarino porterà anche dei benefici sotto il profilo economico, ed una percentuale degli introiti sarà indirizzata alle ricerche scientifiche e allo sviluppo dell’ecosistema dei fondali dell’isola. Le trecento statue di Lanzarote raccontano la tragica vita di una parte dell’umanità, quella costretta a fuggire dalla guerra, dalla carestia, dalla mancanza di speranza di un’esistenza dignitosa. Una delle opere è The Raft of Lampedusa, in ricordo delle oltre tremila persone ammassate sulle carrette del mare, decedute nei viaggi della speranza verso l’Occidente. La rappresentazione più imponente è Rubicon, 35 statue che si “avviano” verso un cancello e poi nell’Atlantico. Sono destinate ad un “nuovo mondo” o ad inabissarsi nell’oceano?
JASON DECAIRES TAYLOR
QUANDO L’ARTE RENDE OMAGGIO ALL’AMBIENTE
Jason deCaires Taylor è uno scultore e fotografo subacqueo britannico. Nato nel 1974, da padre inglese e madre della Guyana, si è laureato presso la London Institute of Arts nel 1998, con un Honours BA in Scultura. Ambientalista, amante della natura e del mare in particolare, ha realizzato opere permanenti in varie parti del mondo, mettendo in pratica nuove modalità di conservazione dei materiali, unite all’attivismo nei confronti della preservazione dell’ambiente. Negli ultimi dieci anni ha creato diversi musei e parchi, con oltre 850 istallazioni.
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IN APERTURA, “THE RAFT OF LAMPEDUSA”, OPERA CHE TRAE ISPIRAZIONE DAL DIPINTO A OLIO DI THEODORE GÉRICAULT, “LA ZATTERA DELLA MEDUSA” (1818). I MATERIALI SONO STATI PROGETTATI PER RESISTERE 300 ANNI NEL MARE
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In ogni rivista “Il Circolo Letterario” viene presentato il Libro del Mese, composto da 1 o 2 best-seller in edizione Club, proposto sempre a condizioni molto vantaggiose – esplicitate in dettaglio di volta in volta nella rivista – e comunque con un prezzo massimo rispettivamente di € 22,90 e di € 29,90 (nel caso di due libri) e in ogni caso con la garanzia di un risparmio minimo del 20% fino ad un massimo di 40% rispetto al Prezzo Editore. LIBRO DEL MESE: Accetto di ricevere il Libro del Mese nel caso in cui non avrò effettuato un ordine di acquisto entro la data di scadenza indicata sulla cartolina d’ordine sempre allegata alla rivista, che sarà scelto e inviato automaticamente da Mondadori Retail S.p.A., fatto salvo il caso in cui non comunichi il mio rifiuto di riceverlo, sempre entro la data indicata sulla cartolina stessa. Potrò acquistare o rifiutare il Libro del Mese per posta, per telefono, via fax, via internet, via sms ai numeri e indirizzi indicati sopra e nelle librerie Mondolibri. Potrò effettuare i miei ordini (compreso il libro del mese) per posta, per telefono, via fax, via internet, via sms ai numeri e indirizzi indicati sopra e nelle librerie Mondolibri e pagare il mio ordine tramite bollettino postale, PayPal o carta di credito. Dopo aver acquistato nel corso del primo anno di associazione, almeno 4 libri a mia scelta, oltre a quelli relativi all’offerta di Benvenuto continuerò a ricevere gratuitamente la rivista “Il Circolo Letterario” e ho compreso che continuando ad aderire al Club degli Editori riceverò il Libro del Mese qualora - entro la data di scadenza indicata sulla cartolina d’ordine - non effettuerò un ordine di acquisto di un volume a mia scelta dalla rivista, oppure non abbia comunicato il mio espresso rifiuto a ricevere il Libro del Mese. Inoltre, accetto che, qualora non dovessi ordinare almeno due libri all’anno, il Club degli Editori potrà decidere di sospendere l’invio della rivista e la mia adesione al Club. Dopo aver acquistato i 4 libri nell’arco del primo anno di adesione al Club (il cui termine decorre dalla data di sottoscrizione della presente cedola) potrò recedere in qualunque momento dall’adesione con una semplice comunicazione al Servizio Soci via posta a Mondadori Retail S.p.A. presso Bottega Informatica, Via Buffalora, 3/h - 25135 Brescia, ovvero via email all’indirizzo clubdeglieditori@mondolibri.it ovvero via fax al numero 0307772386. Un facsimile è reperibile al seguente indirizzo: www.clubdeglieditori.com. La mia disdetta avrà effetto dalla Rivista successiva a quella in vigore al momento della disdetta. Per ogni richiesta posso contattare il Club telefonando al numero 199114455*. Il Servizio Soci è attivo dal Lunedì al Venerdì, dalle 9 alle 18 e il Sabato dalle 10 alle 14. *Costo massimo della chiamata da tutta Italia per telefoni fissi: € 0,12+IVA al minuto, senza scatto alla risposta. Per i cellulari il costo è in funzione dell’operatore. L’offerta è valida solo per l’Italia, per i maggiorenni e per chi non è già socio del Club degli Editori. Ogni adesione è sottoposta all’accettazione di Mondadori Retail S.p.A. Informativa ai sensi dell’ART. 13 del D.LGS. 196/03 La informiamo che il rilascio dei dati è necessario per consentire a Mondadori Retail S.p.A. con sede in Via Bianca di Savoia 12, 20122 – Milano, titolare del trattamento, di trattare i suoi dati con modalità automatiche e manuali per dare seguito alla sua richiesta di adesione. 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I M P O RTA N T E : C O M P I L A R E T U T T I I C A M P I
LUOGO, DATA E FIRMA (OBBLIGATORIO)
Interno delle Grotte di Postumia.
__in VIAGGIO__
IL CUORE ECOLOGICO DELL’EUROPA Crocevia tra le Alpi, il Mediterraneo, il Carso e la Pianura pannonica, la Slovenia, così come la vicina Istria, è una delle nazioni del Vecchio Continente più attente alla salvaguardia della natura e alla sostenibilità ambientale delle città. La sua “anima ecologica” ha fatto sì che Lubiana venisse eletta Capitale verde d’Europa 2016
Q
di Loris Porcheri QUANDO GIASONE rientrò in patria, dopo aver conquistato il leggendario Vello d’oro, fece il viaggio di ritorno risalendo il Danubio con la sua nave Argo, per poi dirigersi verso la sorgente del fiume Ljubljanica. Per proseguire il viaggio e raggiungere il mare, Giasone e i compagni avrebbero dovuto smontare la nave e trasportarla attraverso la terraferma. C’era, però, un problema. Il luogo dove erano approdati era costituito da una palude ed un lago, in fondo al quale abitava un enorme drago che, con le sue incursioni, terrorizzava le popolazioni che si trovavano nei dintorni. Fu così che Giasone decise di affrontare il mostro in una battaglia dalla quale l’eroe uscì vincitore. Per festeggiare la vittoria riportata sul terribile mostro, Giasone decise di fondare sul luogo dello scontro una città, a cui diede il nome di Lubiana. Il simbolo del nuovo insediamento sarebbe stato proprio un drago con le fauci spalancate, che tutt’oggi si ritrova nello stemma di Lubiana, in cima alla torre del suo castello e alla guardia di uno dei ponti della città, il Ponte dei Draghi, appunto. Questo è uno dei luoghi più famosi di Lubiana, un gioiello dell’architettura dei primi anni del ‘900, uno dei ponti più grandi nell’Europa di quel periodo, vanto dell’Impero Austro-Ungarico, »
IN VIAGGIO LA MAGIA DELLE SALINE
IL BENESSERE NEL MARE
LE TERME TUTTO L’ANNO
Si racconta che la bellezza di Pirano fosse dovuta al riflesso dei raggi solari che si infrangevano sul sale conservato nelle saline presenti in città. Ancora oggi nelle saline di Stugnano e di Sicciole si produce il sale seguendo l’antica tradizione.
Sin dall’antichità Portorose era conosciuta come luogo di benessere. I frati del monastero di San Lorenzo, infatti, utilizzavano l’acqua del mare ed il sale per curare affezioni della pelle, ferite, reumatismi, tubercolosi e obesità.
In Slovenia ci si può dedicare alla cura del corpo per tutto l’anno. Le sue acque hanno un alto contenuto di calcio e magnesio. La leggenda racconta che ciò è dovuto al cavallo alato Pegaso: ovunque si sia poggiato ha fatto scaturire una sorgente.
ISTRIA di cui la Slovenia faceva parte allora, e il primo ad essere costruito in cemento armato. Probabilmente nessuno, all’epoca, pensava che quei draghi verdi potessero in qualche modo rappresentare un’anticipazione della Lubiana di oggi, “verde” come il suo simbolo. La capitale slovena, infatti, è una delle città più ecologiche del Vecchio Continente, eletta lo scorso anno Capitale verde d’Europa per i risultati ottenuti nella sostenibilità ambientale. L’inquinamento dell’aria è stato abbattuto del 40%, in quanto il 74% delle abitazioni sono alimentate con gas naturale; è prima in Europa per la raccolta differenziata e utilizza l’80% dei rifiuti come fonte di energia; l’obiettivo dell’amministrazione cittadina è quello di far diventare Lubiana una città a zero rifiuti. A tutto ciò si aggiungano gli 80 ettari che sono stati impiegati per i 5 nuovi
NELL’ADRIATICO
Una penisola ecologica verde e blu È la più grande penisola dell’Adriatico, e si caratterizza per i colori verde e blu: verde per la ricca vegetazione che la ricopre, blu per il mare che la circonda. Oltre alle città più conosciute come Pola, Parenzo, Rovigno, l’Istria custodisce oasi protette come il Parco nazionale Brioni (nella foto), il Parco naturale del Monte Maggiore, l’area di Capo Promontore, testimonianze dello spirito ecologico del Paese.
Una panoramica del centro storico di Lubiana.
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Uno scorcio di Pola, con le sue vestigia romane.
parchi cittadini, i 2mila alberi piantati di recente e gli oltre 300 orti comunali messi a disposizione della popolazione. Un centro storico quasi totalmente pedonale, aperto solo ai piccoli bus elettrici, è il cuore di questa città a misura d’uomo, “modellata” dal famoso architetto Jože Plečnik, che è riuscito ad amalgamare le varie anime architettoniche sviluppatesi nel corso dei secoli.
I monumenti della città sono tutti visitabili percorrendola a piedi: il Triplice ponte, la Biblioteca nazionale, il teatro all’aperto Križanke, il Ponte dei Draghi e quello dei Calzolai, la piazza Levstikov e la fontana dei tre fiumi sono solo alcuni dei suoi gioielli, insieme alle opere di Plečnik. E l’anima ecologica della capitale si estende a tutto il Paese, anch’esso di dimensioni raccolte, ma con molti siti Patrimonio dell’Umanità Unesco. Luoghi imperdibili nascosti anche nelle viscere della terra, come le Grotte di San Canziano, poste in territorio sloveno ma a pochi chilometri dal confine con l’Italia, e le Grotte di Postumia, un mirabile intreccio di tunnel e gallerie carsiche in parte percorribili con un trenino elettrico - che portano a
Lubiana
SLOVENIA & ISTRIA ARTE & BENESSERE
POSTUMIA - LUBIANA - ISOLE BRIONI - ISTRIA DAL 22 AL 28 APRILE (6 NOTTI/7 GIORNI) SLOVENIA
Un soggiorno nello splendido complesso alberghiero del Terme & Wellness Life Class Hotel (attiguo Casino) con la più completa offerta termale, curativa e wellness in Europa. Al termine delle escursioni giornaliere potrete rilassarvi nella piscina di acqua termale o nella piscina di acqua di mare riscaldata, prima di andare a cena.
Pirano Portorose
CROAZIA
Parenzo Rovigno Isole Brioni Pola
splendide sale e grotte, dove si possono ammirare stalattiti, stalagmiti, depositi calcarei dalle forme più svariate. Una di queste meraviglie della natura è “Brillante”, una favolosa stalagmite alta 5 metri, di un bianco brillante (da qui il nome), formatasi nel punto dove il soffitto è più alto e le gocce d’acqua contenenti la calcite - il minerale responsabile delle formazioni calcaree - cadono più copiose. E poi la sala dei Concerti, con un’acustica impressionante, la sala Gotica, quella del Cristallo e la grotta Nera. Le Grotte di Postumia nascondono anche un’altra meraviglia: i protei, piccoli anfibi, che vivono nelle acque delle aree carsiche e che, credenze popolari considerano discendenti dei draghi. Forse perché la scienza non li conosce in modo approfondito? O forse perché i protei vivono nelle grotte o invece sono veramente i diretti discendenti dei draghi? Il mistero continua.
PROGRAMMA 1° giorno: Partenza per Portorose Trasferimenti in pullman per Portorose oppure con volo di linea per Trieste e proseguimento in pullman per Portorose (70 km). Sistemazione in hotel e tempo per relax. 2° giorno: Escursione Grotte di Postumia Visita con guida delle più famose grotte del mondo con un intreccio di 20 km di gallerie. Pomeriggio libero per relax al centro termale dell’hotel o per visite individuali. 3° giorno: Escursione Isole Brioni Intera giornata con guida (in traghetto) e visita al Parco Nazionale delle Isole Brioni con trenino incluso. 4° giorno: Escursione a Lubiana Trasferimento a Lubiana e visita con guida della capitale slovena con la splendida città vecchia e la ricca eredità delle varie epoche:
medievale, rinascimentale, barocca e in stile Art Nouveau. 5° giorno: Tour dell’Istria - Pola - Rovigno - Parenzo Escursione dell’intera giornata con guida alla scoperta delle più belle località dell’Istria: Pola (con l’anfiteatro romano simbolo della città), Rovigno (la “perla dell’Istria” con il Duomo di Santa Eufemia), Parenzo (con la Basilica Eufrasiana e i preziosi mosaici bizantini).
6° giorno: Pirano - Portorose Al mattino breve passeggiata nella vicina Pirano. Pomeriggio libero per relax nello splendido centro termale dell’hotel o per attività individuale. 7° giorno: Rientro in Italia Dopo la prima colazione partenza per il rientro alle proprie località in pullman oppure con trasferimento in pullman per l’aeroporto di Trieste e volo di ritorno agli aeroporti di provenienza.
VIAGGIO IN BUS - Quota individuale di partecipazione (da Ancona, Bari, Bologna, Firenze, Napoli, Pescara, Roma, da altre città su richiesta) In camera doppia € 840,00 Supplemento camera singola € 150,00 Assicurazione (medico/bagaglio/annullamento) € 30,00 VIAGGIO IN AEREO - Quota individuale di partecipazione In camera doppia Supplemento camera singola Tasse aeroportuali (salvo modifiche) Assicurazione (medico/bagaglio/annullamento)
€ 940,00 € 150,00 € 100,00 € 30,00
Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più
€
45,00
La quota comprende Trasferimenti in Autobus GT Lusso oppure Viaggio a/r Roma/Trieste con voli di linea Alitalia compresi i trasferimenti aeroporto di Trieste/Portorose e viceversa - Escursioni previste in Pullman GT Lusso con guida (ingressi esclusi) - Pernottamenti all’Hotel Life Class (4 stelle) con trattamento di mezza pensione come da programma - Traghetto, trenino, ingresso Isole Brioni - Ingresso al complesso di piscine con acqua termominerale e acqua di mare riscaldata dell’hotel - Tassa di soggiorno - Accompagnatore 50&Più da minimo 25 partecipanti. Richiedi programma dettagliato e quotazioni definitive E-mail: info@50epiuturismo.it - Tel. 06 6871108/369 La quota non comprende Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più Bevande, ingressi ai luoghi visitati (Aut. Reg. 388/87) e quanto non indicato.
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__ATTUALITÀ ITINERARI__
Dal nord al sud d’Italia, e in giro per il mondo, c’è un fiorire di luoghi dove si celebra la festa più pazza dell’anno. Maschere, coriandoli, sfilate, e tanti dolci da gustare in compagnia
AD OGNI CITTÀ IL SUO CARNEVALE di Chiara Palma
FESTIVITÀ DALLE ORIGINI MOLTO ANTICHE, il carnevale rappresenta tradizionalmente la rottura degli schemi sociali ed il momentaneo stravolgimento della realtà a favore di un temporaneo dominio del caos: non a caso le maschere ed i costumi permettono di diventare chiunque si voglia. Secondo la tradizione cristiana il carnevale cade tra l’Epifania e le Ceneri, prima della Pasqua, vale a dire tra i mesi di febbraio e marzo. Il culmine dei festeggiamenti avviene dal cosiddetto giovedì grasso fino al martedì CURIOSITÀ grasso, ultimo giorno di carnevale, La maschera più famosa del Carnevale veneziano che quest’anno è il 28 febbraio. Uno dei costumi nati durante il Carnevale veneziano antico è la Questa festa è celebrata in tutto il Baùta, ossia il travestimento costituito da una maschera bianca, mondo; come, infatti, non ricorindossata sotto un tricorno nero, e un mantello nero che fascia dare il variopinto Carnevale di Rio il corpo, garantendo il totale anonimato. Questa maschera è inde Janeiro in Brasile, quello di dossata indistintamente da uomini e donne. Santa Cruz in Spagna, il secondo
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IN FRIULI TRADIZIONI
Dedicato a Giacomo Casanova
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È FORSE IL CARNEVALE PIÙ FAMOSO NEL MONDO: È QUELLO BRASILIANO, CELEBRATO IN TUTTO IL PAESE, IN PARTICOLARE A BAHIA E RIO. LA COLONNA SONORA È QUELLA DEL SAMBA, CHE SCANDISCE LE SPETTACOLARI SFILATE DELLE SCUOLE CHE SI ESIBISCONO NEI SAMBODROMI
più famoso carnevale al mondo, o i maestosi festeggiamenti di Colonia, in Germania. Anche in Italia il carnevale ha una tradizione di tutto rispetto, se pensiamo alle maschere carnevalesche di Viareggio e di Venezia, affascinanti per il loro carattere regale. Il Carnevale veneziano sembra essere nato durante la Repubblica della Serenissima, quando le autorità, solitamente rigidissime nell’imporre limiti
e rispetto dell’ordine pubblico, concedevano un periodo dedicato ai festeggiamenti, in modo da lasciar liberamente sfogare tensioni e malumori. Era infatti tollerato deridere le autorità e l’aristocrazia senza paura di ritorsioni, in quanto le maschere permettevano di celare la propria identità. In passato lo spirito del carnevale era quello dell’annullamento delle differenze tra i diversi individui, rompendo con la quotidianità e liberandosi per qualche giorno da pregiudizi e disuguaglianze. La fabbricazione di maschere divenne un mestiere riconosciuto: nacquero così i “mascareri”, abili artigiani che crearono, negli anni, delle vere e proprie opere d’arte. L’uso delle maschere si diffonde poi anche nel teatro, dando vita alle commedie dell’arte e ai suoi fa-
mosi personaggi quali Arlecchino, Pulcinella, Colombina e Pantalone che rivivono ancora oggi durante il carnevale. Venezia, anche quest’anno, si prepara alla festa che la rende meta per milioni di turisti: la grande apertura è prevista per l’11 febbraio alle ore 18, momento in cui le acque del Rio di Cannaregio diventano palcoscenico di spettacoli organizzati su strutture galleggianti. Tra le iniziative più coinvolgenti c’è il concorso per l’elezione della maschera più bella, che si svolge a partire dal 18 febbraio. I partecipanti sono invitati a sfilare e il pubblico decreta il vincitore della competizione. Come non menzionare, poi, il Corteo della Festa delle Marie e l’emozionante volo dell’Angelo. Non solo gli adulti ma anche i bambini sono invitati alla festa, con eventi specifici dedicati esclusivamente a loro.
Tra fantasia e realtà: personaggio molto amato e maschera di larghissima diffusione, Giacomo Casanova visse durante il XVIII secolo, periodo durante il quale il Carnevale di Venezia raggiunse il suo massimo splendore ed un riconoscimento a livello internazionale. Casanova era uno scrittore veneziano, conosciuto soprattutto per la sua arte seduttoria, la cui vita tra storia e leggenda, lo consegnerà ai posteri come un libertino che amava non solo le donne ma anche le feste lussuose. E fu proprio la figura di Casanova ad ispirare nel 2016 il Carnevale al Castello di Spessa di Capriva del Friuli, luogo in cui lo scrittore veneziano fu un tempo ospite, e di cui apprezzò grandemente i vini. Intitolato In festa con Casanova, il carnevale è stato ideato dall’Accademia Filarmonica “Giacomo Casanova” e dall’Associazione Amici di Giacomo Casanova, che scelsero il castello friulano come ambientazione per un evento che echeggiasse le atmosfere tanto amate dall’affascinante avventuriero.
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Scarica da www.50epiu.it il regolamento e la scheda di partecipazione, compila con i tuoi dati e invia tutto a mezzo posta, mail o fax entro e non oltre il 1° aprile 2017.
ASSOCIAZIONE DI ULTRACINQUANTENNI
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intervista di Paola Stefanucci
RACCONTO UN’ITALIA CHE NON C’È PIÙ, CHE MOLTI RICORDANO ANCORA +
A
ANDREA VITALI
__le INTERVISTE di 50&Più__
Puntuali, lettori e critici hanno premiato Andrea Vitali ad ogni nuovo libro. Compreso l’ultimo - il 54° - Viva più che mai, edito da Garzanti. Ormai, lo scrittore comasco è annoverato nel Gotha della narrativa universale, tradotto com’è, persino, in Giappone e in Turchia
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ANDREA VITALI VIVE DA SEMPRE, DOVE È NATO, nell’incantesimo ambientale di Bellano, sul lago di Como, fertile humus della sua inesauribile immaginazione. Ed è qui che l’abbiamo raggiunto per rivolgergli qualche domanda. Andrea Vitali, nei suoi libri racconta un’Italia che non c’è più ma che molti ancora ricordano (e forse rimpiangono). Da dove trae l’ispirazione per le sue storie? È vero che quell’Italia non c’è più, ma è altrettanto vero che non è sparita da così tanto tempo. Certi usi e costumi, soprattutto nel microcosmo della provincia, hanno resistito più a lungo che altrove e la mia esperienza di formazione ha beneficiato di questa lentezza. Al di là degli anni che non ho conosciuto, il ventennio intendo, intorno ai quali mi sono documentato a fondo, il mondo nel quale ambiento le mie storie è un po’ quello dentro il quale sono cresciuto e mi sono formato. È quel “teatro della memoria” che ormai è diventato una bolla ove vige un’immaginaria eternità. Il tempo lì è fermo, proprio come in una commedia che si ripete sempre dall’inizio. Nei suoi libri ci sono riferimenti autobiografici? Pochi, e quei pochi abbastanza modificati con l’aggiunta di un po’ di fantasia. La maggior parte delle volte sono ricordi di fatti o personaggi diventati parte integrante di una specie di autobiografia apocrifa, dentro la quale io sono solo un testimone oculare oppure auricolare. Con quale autore del Novecento, lei già paragonato a Mario Soldati e Piero Chiara, ritiene di avere una maggiore affinità? Se proprio fossi obbligato a fare un nome solo, e solo quello, col dispiacere di non poterne fare altri, citerei su tutti Giovannino Guareschi per tante ragioni, e su tutte perché fu il primo autore incontrato nella mia carriera di lettore ad appassionarmi al “raccontare”, all’uso della semplicità della parola scritta, frutto di un lavoro vero e proprio onde risultare il più possibile comunicativo. È stato definito “il Camilleri del Nord” ANTONIO D’ORRICO, per la prolificità letIL NOTO GIORNALISTA teraria, il numero E CRITICO LETTERARIO, LO HA DEFINITO milioni - di lettori. UNO DEI MIGLIORI Un commento in pro-
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NARRATORI ITALIANI DEL MOMENTO
Andrea Vitali ospite di alcuni eventi culturali nella città di Milano: in alto, “Eccellenti letture”; sopra, “La Milanesiana”.
posito. E, sorvolando sul vantaggio anagrafico dello scrittore siciliano, potremmo definirlo, secondo lei, “il Vitali del Sud”? Ne sarei onorato, non fosse altro che per la stima e la simpatia che nutro nei confronti di Camilleri e di quella grande terra da cui proviene che ha dato, dà e sicuramente darà grandissime penne, romanzieri indimenticabili come De Roberto, Capuana, Sciascia, Bufalino, Pirandello, Maria Messina e chi più ne ha ne metta poiché sono cer-
to di averne tralasciati molti altri altrettanto degni. Abbiamo letto nel suo sito che lei i libri se li porta “a letto”… Mi addormento pensando a come proseguire il racconto in corso la mattina seguente. È un consiglio che vecchi e saggi romanzieri hanno sempre dato, coricarsi con qualcosa di non ancora concluso affinché la notte, come si usa dire, porti consiglio. Lei è medico, perché ha appeso il camice al chiodo dopo 30 anni di attività? Questioni di gestione della fa-
BIOGRAFIA E SCRITTORE ESORDI 1956 MEDICO 1990 GLI Nato il 5 febbraio, si laurea in Medicina Il libro Il procuratore (premio Mone Chirurgia nel 1982. Esercita la professione per un quarto di secolo, coltivando altresì un rapporto affettuoso con la scrittura, finché nel 2014 smette per darsi totalmente alla letteratura.
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tblanc per il romanzo giovane) segna il felice esordio letterario. Il successo viene consacrato dall’opera Una finestra vista lago (bis di premi: Grinzane Cavour e Bruno Gioffrè).
PER I BAMBINI
«Il mondo nel quale ambiento le mie storie è quel teatro della memoria che ormai è diventato una bolla ove vige un’immaginaria eternità» Roma, 2015: lo scrittore riceve dal ministro Dario Franceschini il Premio Vittorio De Sica.
tica. Posso usare un termine così aulico? Gli anni avanzano, le cose da scrivere ancora sono parecchie, il tempo batte cassa. Senza poi nulla togliere al lavoro di medico certa “tecnologizzazione” ha eroso la passione con la quale una simile attività a mio giudizio deve essere svolta. Ho scelto insomma l’attività meno pericolosa per la salute altrui, peraltro dedicando parte del mio tempo a un’attività di volontariato con una comunità psichiatrica. Parliamo adesso del suo ultimo libro, il quarto, pubblicato nell’anno appena archiviato.
1996 2006
La storia risale a un ricordo giovanile, la scomparsa per annegamento di un velista e le ricerche del corpo effettuate per giorni senza peraltro alcun risultato. L’elaborazione di questo fatto, del suo nocciolo, ha portato a Viva più che mai che inizia con l’incontro notturno tra Ernesto Livera detto Dubbio, che sta attraversando il lago sulla sua barca, e il cadavere di una giovane donna che lui stesso trascinerà a riva non sapendo poi cosa fare. Avviserà dell’accaduto, per timore di farlo col Maresciallo Pezzati, il dottor Lonati, cui fornisce sigarette di contrabbando.
IL PERCORSO Da allora continua “a rubare storie per restituirle scritte su carta. Aneddoti, pettegolezzi, vere e proprie avventure, spesso udite durante le oceaniche riunioni natalizie, per bocca delle zie”.
2008
MATRIMONIO DA FAVOLA SUL LAGO DI COMO
Natale è passato, è vero, ma il suo fascino persiste. Così, scorrendo la lunga bibliografia di Andrea Vitali, accanto a titoli noti e pluripremiati (Il procuratore, Una finestra vista lago, La figlia del podestà, Almeno il cappello...) c’è una deliziosa favola natalizia sul matrimonio destinata, nelle intenzioni dell’autore, ad incantare i bambini di ogni età: Come fu che Babbo Natale sposò la Befana (Mondadori, 2013), illustrata da Gianluca Biscalchin. Leggendola, forse troveremo la nostra personale risposta alla fatidica domanda: «Babbo Natale esiste, davvero?».
TANTI PREMI Conquista il premio Boccaccio per l’opera omnia. Ma non è certo una battuta d’arresto: nel 2009 Almeno il cappello, vincitore del Campiello, sfiora lo Strega. Il 3 novembre scorso è uscito Viva più che mai.
I due, dottore e maresciallo, si recheranno sulla rivetta dove il cadavere è stato deposto dal Dubbio, ma di esso non troveranno traccia. Dopodiché… Passiamo alla sua prima opera - illustrata da Bruno Ritter - premiata nel 2017 con il neonato riconoscimento letterario “Città delle Fiaccole”: Manone (Ed. Cinquesensi), storia di un nostro connazionale emigrato in Svizzera negli Anni ’50. Gli italiani ricordano, secondo lei, ancora quella pagina dolorosa di storia? Quella è una pagina che non è ancora stata completata, se si pensa ai recenti movimenti leghisti e segnatamente anti-italiani che hanno animato, soprattutto in questi ultimi anni, il Canton Ticino. Infine, un grande scrittore, tradotto in mezzo globo, quale lei è, che vita conduce a Bellano? Normalissima. Scrivo, leggo, guardo il calcio in tivù, sport di cui sono appassionatissimo, appena posso vado allo stadio, passeggio in montagna. Adoro pensarmi un artigiano che passa la maggior parte del tempo nella sua bottega.
__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
INVECCHIARE NON È UNA MALATTIA di Marco Trabucchi - Associazione Italiana di Psicogeriatria e Fondazione Leonardo
Si parte con una nuova rubrica che, attraverso una serie di consigli, guiderà i lettori fornendo a ciascuno la capacità di controllare il proprio stato di salute traendone un relativo benessere. “Imparare” a vivere meglio, dunque, un obiettivo raggiungibile attraverso volontà, impegno e corretti stili di vita LA FONDAZIONE LEONARDO inizia con questo articolo la collaborazione con 50&Più. Il compito che ci è stato affidato è di informare i lettori sulle modalità concrete per realizzare davvero, attraverso atteggiamenti di vita salutari, l’affermazione che “Invec-
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chiare non è una malattia”. Al centro di questa rubrica vi sarà una motivazione comune, cioè rendere concreta la possibilità di mantenere il nostro corpo nella condizione migliore ad ogni età, garantendo così alla persona un margine di libertà. L’anziano
perde infatti parte della sua libertà per motivi psicologici, fisici, sociali, economici: questa può essere riconquistata, almeno per quella porzione più direttamente dipendente dalla volontà del singolo e dalla sua capacità di controllare lo stile di vita. Il corpo dell’uomo non ha nulla di misterioso e di segreto: la scienza e la medicina hanno chiarito molti meccanismi che regolano la vita normale e la comparsa di malattie; nel prossimo futuro sapremo dare informazioni anche sulle questioni ancora più incerte. I progressi in questa direzione offrono precise garanzie. Le conoscenze su salute e malattia devono essere il più possibile condivise, perché la vita segue linee definite, non dettate da “forze oscure”, ma da leggi biologiche. Anche la malattia, sia quando è legata ad un singolo apparato o organo, sia quando coinvolge l’intero organismo, riconosce alcune regole. Può avere origine vicino o lontano rispetto alla zona direttamente compromessa; vi possono essere cause immediate o remote, di ordine genetico, infettivo, traumatico, tossico, degenerativo, ecc. Mai, però, la malattia è un evento misterioso; il mistero - anche quando sembra tale - è dovuto alla nostra ignoranza, più che alla dinamica della realtà. Il significato di queste righe sarà quello di fornire a ciascuno, soprattutto alle persone che appartengono per età ad
un gruppo particolarmente esposto al rischio di malattia, la capacità di controllare il proprio stato di salute, e quindi il raggiungimento di un relativo benessere. È un obiettivo possibile? Certamente è necessario l’impegno ad adottare atteggiamenti che potrebbero sembrare banali e risaputi, quando invece possono fornire precise indicazioni per uno stile di vita più corretto. La medicina moderna, infatti, afferma che a tutte le età, anche a 80 anni e più, è possibile modificare la speranza e la qualità della propria vita futura. L’anziano ha diritto alla salute; se conosce meglio se stesso è anche capace di chiedere al sistema sanitario di non essere trascurato o considerato un “malato necessario”, soltanto a ragione dei propri anni. Così potrà essere curato con il necessario impegno, senza pessimismi o interventi eccessivi. Questo atteggiamento indicherà anche l’esigenza di ricorrere al medico quando realmente necessario, per ricevere indicazioni di stili di vita e trattamenti, evitando ogni tentativo di automedicazione o il desiderio di fare da sé anche quando non è opportuno. Gli articoli che saranno pubblicati nei prossimi mesi daranno dei “buoni consigli” per vivere meglio, ma allo stesso tempo indicheranno come si può essere più liberi dai limiti posti dalla sofferenza e dalle malattie. Non per creare una libertà vuota, diretta solo al proprio benessere e all’interesse egoistico, ma
LA FONDAZIONE
Per promuovere un’anzianità attiva Studi e formazione La Fondazione Leonardo, ente senza scopo di lucro, nasce nel 1998 per promuovere il diffondersi dell’anzianità attiva e una cultura che valorizzi l’età anziana come ricchezza della persona e la persona anziana come importante risorsa della comunità. Proprio a tal fine sostiene la diffusione di informazioni, studi, ricerche e attività di formazione. In particolare, la Fondazione propone dei corsi indirizzati a chi opera nel settore sociale - come educatori, psicologi, assistenti sociali, ma anche gli stessi anziani e le famiglie - e ha necessità di supporti teorici, stimoli pratici e idee utili per l’acquisizione di maggiori competenze sia nell’ambito lavorativo che in quello di volontariato. Sul sito della Fondazione, inoltre, è possibile reperire materiali aggiornati sui temi legati alla vita durante l’età anziana e all’assistenza per le persone non autosufficienti. Per saperne di più: Fondazione Leonardo Via Fucine 7 - 28887 Omegna (Vb) www.fondazioneleonardo.it
+ per rendere possibile una vita insieme con gli altri e per gli altri. Questo è il modo migliore per ridurre gli effetti negativi del passare degli anni. L’altruismo non è solo un imperativo morale, ma soprattutto un mezzo per migliorare la propria qualità della vita, in particolare nella vecchiaia. L’invecchiamento per non essere dominato dalla malattia impone un impegno non facile; è però l’unico modo per trascorrere serenamente un periodo sempre più lungo, perché grazie ai progressi della medicina la spettanza di vita è cresciuta moltissimo. Spetta ad ognuno fare in modo che questo tempo non sia un tempo di debolezza e di malattia.
LA MOTIVAZIONE BISOGNA RENDERE CONCRETA LA POSSIBILITÀ DI MANTENERE IL NOSTRO CORPO NELLA CONDIZIONE MIGLIORE AD OGNI ETÀ, GARANTENDO COSÌ ALLA PERSONA UN MARGINE DI LIBERTÀ
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scienze BELLEZZA STAR BENE TECNOLOGIA
Ce ne sono di diversi tipi e adatte ad ogni età: le creme anti age sono la prima arma per contrastare i segni lasciati sul viso dal normale processo d’invecchiamento della pelle __BELLEZZA__
UNA CREMA PER COMBATTERE I SEGNI DEL TEMPO di Chiara Palma LO SCORRERE del tempo lascia inevitabilmente segni sul nostro viso: la struttura cutanea tende infatti a rilassarsi, ed ecco che le prime rughe appaiono intorno a naso, bocca e occhi. Complice del processo fisiologico, sono anche l’esposizione prolungata al sole, gli agenti atmosferici e lo stress che, uniti al normale invecchiamento cellulare, accelerano la comparsa di segni e rughe. Sebbene non sia possibile fermare le lancette dell’orologio, le creme anti age si rivelano un importante strumento che aiuta a rallentare la comparsa di imperfezioni sul viso. Cerchiamo, quindi, di capire quale sia la loro reale efficacia.
A questo proposito abbiamo sentito il parere del dottor Luca Muscardin, specialista in Dermatologia e Anatomia patologica, dirigente medico dell’Istituto Ifo-San Gallicano di Roma. Dottor Muscardin, cosa accade alla pelle, superata la soglia dei cinquant’anni? La pelle subisce due tipi di invecchiamento: il cosiddetto “chrone aging”, ossia il normale invecchiamento biologico causato da una lenta diminuzione del tessuto connettivale di sostegno, e il cosiddetto “photo aging”, ossia il danno causato dalle radiazioni UV sulla pelle con degenerazione elastica del connettivale e con alterazioni epider-
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miche (iper o ipo pigmentazioni e lesioni precancerose). Che effetti ha la menopausa sulla pelle? La menopausa comporta una diminuzione degli ormoni sessuali che
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NELLA SCELTA DI UNA CREMA ANTI RUGHE È MEGLIO OPTARE PER UNA CHE ABBIA ANCHE UN FILTRO PER I RAGGI UVA/UVB, COSÌ DA PROTEGGERE LA PELLE DAI RAGGI NOCIVI DEL SOLE
Nei papiri egizi una ricetta anti età
Papiri risalenti all’era egizia hanno permesso di scoprire i segreti della cosmesi antica più di venti secoli fa: tra i composti suggeriti appare di particolare interesse quello che consiglia di mescolare olio d’oliva, incenso, latte fresco e cera d’api. Il prodotto che ne deriva ha proprietà ricostituenti, nutrienti e lenitive
non sono altro che fattori di crescita che agiscono su tutte le strutture cutanee, sia dermiche che epidermiche. La loro diminuzione comporta un ridotto ricambio sia del connettivo dermico e sia un appiattimento dell’epidermide con effetto sovrapponibile all’invecchiamento della pelle (pelle più sottile e con meno tessuto di sostegno). Quali sono gli effetti delle creme anti age? Le creme che si usano nella cura della pelle hanno essenzialmente un’azione idratante sulla parte più esterna della cute con conseguente miglioramento dell’aspetto esteriore della pelle. Talora queste creme possono contenere derivati della vitamina A, che hanno un’azione di crescita sia sulla parte connettivale che su quella esterna o epidermica. Da che età bisognerebbe iniziare ad utilizzare le creme anti età? Non c’è una data discriminante sull’uso o meno di esse, è ovvio che dipende dall’entità della fotoesposizione che ogni persona ha subito. In genere dopo i quarant’anni di età, con una foto esposizione moderata si nota un iniziale foto-invecchia-
SPLENDIDI 40ENNI
RICETTE NATURALI
Anche per gli uomini vale lo stesso principio delle donne: quando si arriva ai quarant’anni è opportuno utilizzare una crema anti rughe, che mantenga la pelle elastica ed idratata.
Per chi ama il fai da te, consigliamo l’applicazione di yogurt bianco intero sul viso e l’applicazione di avocado, tagliato in sottili rondelle. Lasciare riposare per 30 minuti e risciacquare con acqua.
Per scegliere la crema anti età più adatta alle proprie esigenze, è bene considerare il tipo di pelle che si ha: secca, grassa, mista, oppure una pelle normale che non ha bisogno di particolari accorgimenti? C’è poi, naturalmente, da tener conto del fattore età, che incide sul tipo di crema da preferire. Una volta stabilita quale sia la crema più adatta, bisogna decidere la frequenza dell’applicazione: almeno una volta al giorno, meglio due, mattina e sera, se si ha, anche un prodotto specifico per la notte. Applicare la crema una volta ogni tanto, non serve. Come farlo? Con movimenti circolatori, dal basso verso l’alto, fino al suo completo assorbimento.
SCEGLIERE IL PRODOTTO IN BASE AL TIPO DI PELLE
La parola d’ordine è costanza. Senza di essa nessuna crema è efficace
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__SCIENZE BELLEZZA__
mento con la comparsa di una fine rugosità localizzata in determinate zone del viso. Perciò dopo i quarant’anni, basandosi sul fototipo e sull’entità del foto invecchiamento, si può iniziare l’uso di creme anti età. Ingredienti come il coenzima Q10 e l’acido ialuronico sono davvero efficaci? Il coenzima Q10 è considerato un antiossidante, ma l’uso più appropriato è per via sistemica nell’ambito degli integratori anti età, ossia antiossidanti; la sua presenza nelle creme può solo favorire una
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TRE PICCOLI GESTI QUOTIDIANI, PER AVERE UNA PELLE PERFETTA. PRIMO: PULIRE OGNI GIORNO IL VISO CON IL LATTE DETERGENTE. SECONDO: PASSARE SULL’EPIDERMIDE UN TONICO AIUTANDOSI CON UN BATUFFOLO DI COTONE. TERZO: STENDERE UNA CREMA ANTI ETÀ, SENZA TRALASCIARE IL COLLO ED IL DÉCOLLETÉ
migliore durata delle creme stesse ma l’assorbimento è minimo, mentre l’acido ialuronico, costituente del connettivo, ha una migliore efficacia se iniettato mediante iniezioni come “filler” ossia riempitivo e come stimolante dell’idratazione profonda e la neogenesi di tessuto connettivale; l’utilità nelle creme è limitata ad una buona azione idratante. Quali sono i componenti che rendono possibile il ringiovanimento della cute? Sicuramente i derivati della vitamina A (acido retinoico e similari) sono fra i pochi che applicati direttamente sulla pelle stimolano la proliferazione cellulare rendendo la pelle giovane e bella. A chi è assolutamente consigliato l’uso di questo tipo di creme? L’uso di creme che contengono i principi precedentemente detti è consigliato per le persone che sono state esageratamente esposte ai raggi UV
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solari durante il corso della loro vita e pertanto evidenziano danni da foto-invecchiamento. Il chrono-invecchiamento, pur evidenziandosi più tardivamente, può essere combattuto dall’utilizzo di queste creme. Esistono prodotti più indicati per le donne ed altri per gli uomini? Non esistono differenze sostanziali nell’uso delle creme anti età per la donna e per l’uomo e sull’effetto dei principi attivi. L’uso dei fitoestrogeni quali la genisteina e la daidzeina (isoflavonoide della soia) aumenta l’effetto antiossidante e rallenta i processi di invecchiamento della cute. L’effetto simil-estrogenico di queste sostanze è 1.000-10.000 volte minore rispetto agli estrogeni prodotti dall’organismo umano, per cui la presenza di tali sostanze nelle creme ha un effetto ormonale e per tale motivi possono essere usate anche da soggetti maschili.
DAL PASSATO
Così restavano giovani, oltre duemila anni fa Nei dintorni di Londra, nel 2004, è stato ritrovato un reperto risalente circa al 200 avanti Cristo: si tratta di un vasetto contenente ossido di stagno, grasso animale e amido. Tale composto è stato studiato da ricercatori dell’università di Bristol e riprodotto per studiarne i benefici. Da quanto emerso questa crema sarebbe l’equivalente dei nostri trattamenti anti età: la sua applicazione rende infatti la pelle liscia e asciutta. Il ritrovamento ha permesso di ricostruire una storia della vanità di un’epoca dove i lussi certo non abbondavano.
Con un lascito all’UNICEF sarai per sempre al fianco dei bambini più poveri e indifesi della terra.
Una storia bellissima.
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Consenso per contatti UNICEF, per le finalità e secondo le modalità di cui in informativa Con il patrocinio e la collaborazione del
Consiglio Nazionale del Notariato
Sì
RICERCHE
Lunga vita ai “Nonnisitter” I dati sono frutto di una ricerca tedesca, il “Berling Aging Study”, recentemente pubblicata sulla rivista Evolution and Human Behavior
Siete nonni che si occupano dei propri 2009 su un campione di 500 persone nipoti accompagnandoli a scuola, pordi età compresa tra i 70 e i 103 anni, tandoli al parco o giocando con loro? ha messo in evidenza risultati interesBene! Sappiate che questo impegno si santi. La metà dei nonni che si erano ripercuote positivamenoccupati dei nipoti erano te sulla vostra salute. ancora in vita una decina I RISULTATI DI UN NUOVO Una buona notizia se di anni dopo la prima inSTUDIO, PROTRATTOSI consideriamo che il notervista. Stesso discorso PER 20 ANNI, stro Paese vanta la più per gli anziani senza niDIMOSTREREBBERO CHE CHI ACCUDISCE I PROPRI alta percentuale di nonni poti che, però, avevano NIPOTI CON REGOLARITÀ babysitter in Europa, prestato collaborazione GUADAGNI ANNI DI VITA circa il 26%. ai propri figli. Diversadi Donatella Ottavi Uno studio internaziomente, circa la metà di nale dimostrerebbe che coloro che non avevano le persone anziane che collaborano neleffettuato alcun tipo di assistenza erala gestione dei piccoli della famiglia no deceduti entro cinque anni. possano contare su un’aspettativa di Naturalmente e come sempre vale la vita più lunga, in media di cinque anni. regola del buon senso: per ottenere beSembra infatti che trascorrere del temnefici, come ricordano precedenti stupo con i propri nipoti, godendo quindi di, il coinvolgimento nel ruolo di “nondi un rapporto basato sull’affetto recinisitter” non deve essere eccessivamenproco, produca effetti positivi sulla sate intenso. Resta quindi fondamentale lute psicofisica dei nonni. riservarsi il giusto spazio per non traLa ricerca, effettuata tra il 1990 e il scurare i propri interessi.
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CAMPIONE DELLA RICERCA ........................... 500 PERSONE ETÀ DEL CAMPIONE...................................... 70 - 103 ANNI DURATA DELLA RICERCA ....................... DAL 1990 AL 2009
__SCIENZE STAR BENE__
Cani nei tribunali e negli aeroporti per calmare l’ansia di chi è in attesa di un verdetto o ha paura di volare. Oppure nelle carceri per insegnare l’empatia. O tra le macerie di un terremoto per infondere sicurezza a chi ha perso tutto
È IL GIORNO più importante e stressante della sua vita: tra qualche ora il giudice lo convocherà per comunicargli la sentenza di una lunga e complicata causa di affidamento. David, un signore inglese sulla quarantina, aspetta divorato dall’ansia di sapere se potrà tenere con sé i propri figli. La sala d’attesa del tribunale è la sua gabbia: la percorre senza sosta in lungo e in largo mordendosi nervosamente le unghie. Il tempo passa lentamente, ma la tensione cresce a ritmi vertiginosi. Lo stomaco brucia, l’addome si contrae, il respiro diventa sempre più corto, le mani comincia-
no a sudare, la pressione sanguigna sale, il battito cardiaco accelera fino a diventare frenetico. Il fisico manda inequivocabili segnali di “Sos”: David sta per scoppiare. Una signora gli si avvicina offrendogli conforto in un modo del tutto inaspettato: «Vuole accarezzare Bushy?». È una stranezza, non c’è dubbio. Eppure ha tutta l’aria di essere la mossa giusta al momento giusto. »
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TERAPISTI A QUATTRO ZAMPE di Giovanna Dall’Ongaro
DORMITE MALE? PROVATE A CONDIVIDERE LA CAMERA DA LETTO CON UN CANE O UN GATTO. IL SONNO MIGLIORA SE C’È UN ANIMALE CHE RONFA ACCANTO A VOI. LO DICONO RECENTI STUDI SCIENTIFICI
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__SCIENZE STAR BENE__
DIETRO LE SBARRE
IN AEROPORTO
Shrek, un possente labrador color cioccolata, e Lulù, una minuta maltese tutta bianca, condividono vita e lavoro. Sono stati i primi cani dell’Associazione Italiana Pet Therapy ad entrare nelle carceri, per portare affetto e insegnamenti importanti ai detenuti. Nei loro occhi c’è la stessa richiesta rivolta a tutti noi: sospendere ogni giudizio, essere compassionevoli e accogliere anche le persone che hanno sbagliato ma ora vogliono rimediare.
All’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova chi ha paura di volare può ricevere conforto da una squadra di esperti scodinzolanti, adeguatamente formati e competenti. In attesa dell’imbarco è permesso dare da mangiare ai cani, spazzolargli il pelo oppure portarli a spasso. I “dog airport” dell’associazione Archi Pet sono lì per questo: regalare momenti di svago, relax e intrattenimento ai viaggiatori adulti e bambini che hanno il terrore di salire sull’aereo. Calmare l’ansia è il loro mestiere.
La scena si svolge nelle aule del palazzo di giustizia di Chelmsford, capoluogo della contea dell’Essex in Inghilterra, e il provvidenziale Bushy è un arruffatissimo e affettuosissimo yorkshire accompagnato da una volontaria dell’associazione Pets as Therapy, specializzata nell’addestramento di animali per usi terapeutici. Che ci fa in un tribunale? La sua presenza e quella di altri suoi simili, tutti rigorosamente in pettorina gialla, è stata fortemente voluta da Lynn Roberts, giudice per le cause di famiglia, convinta che gli amici a quattro zampe possano rendere l’attesa del verdetto meno difficile da sopportare. Così Bushy, che era abituato a frequentare case di cura per anziani o centri di riabilitazione psico-motoria per bambini, dallo scorso gennaio ha scoperto di poter essere d’aiuto anche in un modo diverso. E David lo ha 70 I 50epiumagazine.it I FEBBRAIO 2017
potuto sperimentare sulla sua pelle. Nelle stanze della giustizia dell’Essex non ci sono pazienti, né medici, non si intraprendono percorsi di cura, non si inseguono gli obiettivi tipici dell’assistenza sanitaria, non c’è nulla, insomma, di ciò che istintivamente associamo alla Pet Therapy. E il caso inglese non è isolato. Il ricorso agli animali in ambiti diversi da quelli strettamente terapeutici è sempre più frequente. Anche in Italia gli esempi non mancano. Ce ne parla Spartia Piccinno, ideatrice del metodo di pet therapy psicomotoria e presidente dell’Associazione Italiana Pet Therapy. Quando parliamo di pet therapy, per prima cosa, ci vengono in mente i cani negli ospedali oppure in centri di cura accanto a persone con qualche tipo di disturbo motorio, cognitivo o relazionale, affetti, cioè, da una patologia. Ora scopriamo che gli animali possono rivelarsi un aiuto prezioso in altri insoliti contesti. Quali? Oltre al progetto inglese, vale la pena citare alcune interessanti
esperienze italiane. All’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova, per esempio, è prevista la presenza di alcuni cani specificatamente educati per dare conforto ai passeggeri che hanno paura di volare. Che si tratti di aspettare un verdetto, oppure di prendere il temutissimo aereo, sempre di ansia stiamo parlando. Come fanno i cani a calmare chi è in preda all’agitazione? Esistono molti studi che hanno dimostrato come la compagnia di un animale assicuri vantaggi psico-fisici agendo sulla circolazione sanguigna e sul sistema ormonale: si abbassa la pressione e si alzano i livelli di serotonina l’ormone associato al benessere psichico. Il progetto dei cani in aeroporto è stato realizzato dall’associazione Archi Pet. L’Associazione Italiana Pet Therapy, di cui sono presidente, sta invece portando avanti un’iniziativa nel carcere di Pavia. I cani dietro le sbarre? Che ruolo hanno? Noi lavoriamo con i carcerati rinchiusi nel braccio protetto, quelli cioè che hanno commesso reati
gravi, omicidi o altro tipo di crimini contro la persona. Gli incontri periodici con i nostri cani, accompagnati sempre dai loro padroni che sono volontari dell’associazione, hanno uno scopo rieducativo. Il rapporto con l’animale può servire a recuperare il sentimento dell’empatia in queste persone caratterizzate da un forte egocentrismo e disinteresse verso il prossimo. In che modo i cani possono rendere migliore una persona che ha commesso crimini efferati? Per esempio insegnandogli a essere meno egoisti. Domandarsi cosa prova il cane, se è stanco, se ha fame, se ha sete, se ha voglia di uscire a fare una passeggiata, significa tentare di mettersi nei panni dell’altro, aprirsi ai bisogni di qualcuno esterno a se stessi. Abbiamo notato enormi e commoventi cambiamenti negli uomini che hanno potuto sperimentare questa sana relazione con un altro essere vivente. In quali altre situazioni può essere vantaggioso avere accanto un compagno a quat-
tro a zampe? Dopo un forte spavento? Un terremoto, per esempio? Sì, certamente. In tutte le situazioni di stress dovute a eventi imprevedibili e traumatici, la presenza di un animale può essere di aiuto. Le persone sotto shock hanno un primo impellente bisogno: ritrovare la propria base sicura. E il cane può rappresentare proprio il rifugio che dà sicurezza, quella presenza che sembra dire “di me ti puoi fidare” e che aiuta a rientrare in contatto con i propri bisogni. Di quali bisogni parla? E in che modo l’animale aiuta a risvegliarli? Le carezze, le coccole, le attenzioni rivolte all’animale da una persona che è stata protagonista di un evento traumatico sono un modo per prendere coscienza delle proprie esigenze emotive. Al cane, in sostanza, viene dato lo stesso affetto che si vorrebbe ricevere. Avviene cioè una sorta di transfert tra l’essere umano e l’animale che è il primo passo del percorso per recuperare la serenità perduta. Ma al cane manca la parola… Ed è proprio questa la sua forza. Nelle persone profondamente scosse, sotto shock, interviene il tipico meccanismo della rimozione. È un processo di difesa naturale e necessario per la salute mentale. Il racconto di quanto acca-
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TRA I BENEFICI RICONOSCIUTI DELLA PET THERAPY C’È LA RIDUZIONE DELL’ANSIA NEI PAZIENTI CHE ENTRANO IN CONTATTO CON GLI ANIMALI, L’ABBASSAMENTO DELLA PRESSIONE SANGUIGNA, DELLA GLICEMIA E DEL BATTITO CARDIACO
duto non può cominciare subito a livello conscio. Il cane non chiede, non fa domande e non obbliga a dare risposte. Il suo affetto è in grado di suscitare emozioni positive in momenti pieni di dolore ed è rassicurante come l’amore materno.
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Gli animali IN CLASSE possono CON FIDO essere d’aiuto anche quando non c’è una vera e propria patologia A SCUOLA
Compagni a quattro zampe È da poco suonata la campanella e i ragazzi dell’Istituto Tecnico per il Turismo Marco Polo di Firenze si preparano per un appuntamento speciale. In classe ci sono Polpetta e Galileo, due cani di Antropozoa, associazione di esperti in interventi assistiti con gli animali. L’originale “lezione” si ripete una volta a settimana: i ragazzi portano a spasso gli animali, imparano a intuirne i bisogni, se hanno fame o voglia di giocare, instaurano con loro un rapporto individuale e, alla fine dell’ora, elaborano insieme a uno psicologo l’effetto che gli amici a quattro zampe hanno avuto sul loro stato d’animo. «Sono momenti importanti nella crescita di un ragazzo - si legge sul sito dell’associazione - permettono di rapportarsi in modo più diretto con gli altri, di sviluppare capacità motorie cognitive, sensoriali, comunicative che poi potranno applicare nella loro presente e futura vita sociale, sostenendoli nella crescita della loro personalità». FEBBRAIO 2017 I 71
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DENTRO LA RETE AVVISO AI NAVIGANTI
a cura di Paolo Negrini
CURIOSITÀ
Misurare gli anelli sul web
Find my Ring size possiamo senz’altro annoverarlo tra i siti più curiosi ed originali. Lo scopo del sito è di aiutarvi ad individuare la giusta misura di un anello. Cosa serve? Una tessera di plastica tipo badge o bancomat da poggiare sullo schermo, quando richiesto, per la calibrazione. Scegliere poi la scala di misura del Paese preferito e poggiare l’anello sui vari campioni presenti.
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L’account di posta elettronica che state utilizzando potrebbe essere stato hackerato, a vostra insaputa
www.findmyringsize.com/it
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SCIENZA
La ricerca a portata di tutti
Popular Science, rivista scientifica americana fondata nel 1872, è diventata in breve tempo il punto di riferimento di grandi scienziati, desiderosi di far comprendere alle persone comuni il grande valore delle innovazioni prodotte dalla ricerca scientifica. Un vero “pozzo di scienza” dove anche l’argomento più complesso diviene una lettura interessante, piacevole e di facile comprensione.
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www.popsci.it
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VISITE VIRTUALI
A casa del Presidente Usa
Vi piacerebbe fare una visita virtuale alla Casa Bianca, la residenza dei Presidenti americani? Seguite queste semplici indicazioni: eseguite una ricerca con Google Maps scrivendo: “Casa Bianca Washington”. Trascinare l’icona dell’omino giallo di Street View sull’edificio della Casa Bianca. Una volta dentro l’edificio, aiutatevi con il mouse o i tasti freccia per muovervi tra le varie sale.
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https://maps.google.it
LO SAPEVATE CHE? Un indirizzo IP è un numero che identifica in maniera univoca qualsiasi dispositivo collegato alla rete Internet e quindi, anche il vostro. Per scoprirlo, basta accedere al sito www.mio-ip.it
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TECNOLOGIA
Siamo davvero protetti?
CONTROLLO DI SICUREZZA SEMPRE PIÙ SPESSO si sente parlare di hacker che hanno violato importanti siti e che sono riusciti a rubare le credenziali di accesso di migliaia di utenti. Siete sicuri che il vostro account non sia stato vittima di questi furti? Controllare non costa nulla. Basta accedere al sito breachalarm.com ed indicare il proprio indirizzo email. Se il vostro account è stato violato, oltre al messaggio “Password compromised!” che vedrete a schermo, vi sarà inviata anche una email con il medesimo allerta. Facendo una verifica, ho scoperto che uno dei miei account è stato violato il 30 agosto 2016. Cosa fare? Cambiare subito la password utilizzando una combinazione piuttosto complessa. www.breachalarm.com
E tu, ami cantare? Il tuo sogno è esibirti dal vivo, davanti a un pubblico e con una grande orchestra? Iscriviti alle audizioni 2017 di Italia in... Canto e partecipa all’unico talent canoro dedicato a chi ha più di 50 anni. Compila la scheda che trovi nel retro della pagina con i tuoi dati, indica due canzoni del tuo repertorio e inviala a mezzo posta, mail o fax entro il 31 MARZO 2017.
www.italiaincanto.it AUDIZIONI
2017
Segui Italia in Canto su:
AUDIZIONI ITALIA IN... CANTO Italia in... Canto è il concorso canoro nato con l’obiettivo di valorizzare la cultura del canto e della musica, arricchirne la conoscenza e condividerne la passione. Il concorso intende proporre e giudicare canzoni e brani famosi attraverso l’interpretazione di melodie celebri, eseguite da artisti dilettanti over 50 di tutta Italia. Per candidarsi occorre: aver compiuto 50 anni di età; iscriversi al Concorso (l’iscrizione è gratuita); partecipare alle audizioni interregionali che si svolgono al nord, al centro e al sud (isole comprese) del Paese; raggiungere le semifinali e, se “promossi”, accedere alla finalissima dove saranno decretati i tre vincitori (premiati con il Disco d’oro, d’argento e di bronzo), il vincitore del “Premio della Critica” e il vincitore del “Premio 50&Più”.
REGOLAMENTO
AUDIZIONI
2017
1. Tutti i candidati, dovranno sostenere le audizioni (live) la cui data, luogo e orario saranno comunicati con anticipo via posta elettronica, telefonata e sms. 2. I partecipanti alle audizioni non riceveranno alcun rimborso o compenso; le spese di viaggio sono completamente a carico dei concorrenti.
5. I brani non dovranno avere una durata superiore ai 4’00” (quattro) minuti e dovranno essere eseguiti dal vivo su propria base musicale o con accompagnamento del Maestro di musica. 6. Il Direttore Artistico si avvarrà della collaborazione di una Commissione Musicale, che egli stesso presiederà. La Commissione Musicale è composta da un musicista, un esperto musicale e da un membro dell’Organizzazione.
3. I concorrenti dovranno presentarsi alle audizioni muniti di valido documento d’identità e possibilmente con la base musicale salvata su CD o chiavetta USB.
7. Al termine delle audizioni, la Commissione Musicale sceglierà, a proprio insindacabile giudizio, i cantanti semifinalisti tenendo conto delle capacità interpretative, della voce e dell’originalità delle proposte.
4. Sono ammessi brani famosi EDITI in italiano.
8. I partecipanti che verranno ammessi alle se-
mifinali dovranno essere iscritti a 50&Più e verranno contattati via posta elettronica, telefonata o sms. L’elenco dei concorrenti semifinalisti sarà pubblicato anche sul sito www.50epiu.it, www.italiaincanto.it e sulla pagina Facebook 50&Più. 9. Le semifinali si svolgeranno nel mese di novembre 2017 (date e luogo ancora da definire). Con congruo anticipo ciascun semifinalista riceverà il bando con il Regolamento del Concorso Canoro e i testi delle canzoni con cui partecipare. 10. I semifinalisti saranno valutati da una Commissione Artistica che giudicherà e sceglierà, in modo insindacabile i finalisti che parteciperanno alla 17a edizione della manifestazione canora “Italia in… Canto” che avrà luogo a Napoli nel mese di febbraio 2018.
SCHEDA ISCRIZIONE AUDIZIONI 2017 ITALIA IN… CANTO Leggi il regolamento (sopra), compila la scheda con i tuoi dati, indica due canzoni (in lingua italiana) del tuo repertorio e invia tutto a mezzo posta, mail o fax entro e non oltre il 31 marzo 2017 ad uno degli indirizzi sotto indicati.
Cognome ....................................................................................................................... Nome .............................................................................................................................. Via ........................................................................................ n. ................................... Città........................................................ Cap........... Provincia...................................... Tel./Fax n. ............................................... Cell. n. ......................................................... E-mail .............................................................................................................................. Socio.............. SI
NO
CHIEDE DI PARTECIPARE ALLE AUDIZIONI DEL CONCORSO ITALIA IN... CANTO
2) Canzone _________________________________________ Tonalità ____________
ASSOCIAZIONE DI ULTRACINQUANTENNI
.................................................................. (Firma)
Consento il trattamento dei dati personali ai soli fini e scopi dell’evento anche per quanto concerne la pubblicazione su internet (www.50epiu.it e pagine collegate) di immagini e video relativi al predetto concorso canoro (art. 96 Legge 633/41). Tali dati potranno su mia richiesta, essere aggiornati o eliminati in qualsiasi momento come previsto dall’art. 7 del D.L. 30.06.2003, n. 196.
Italia in... Canto - 50&Più - feb.17
1) Canzone _________________________________________ Tonalità ____________
50&Più Servizio Eventi Associativi Via del Melangolo, 26 00186 Roma mail: infoeventi@50epiu.it fax: 06.6872597 Verrai contattato dalla segreteria del Concorso per partecipare alle audizioni che si terranno in varie regioni d’Italia.
spazio INCONTRI EVENTI TEMPO LIBERO CULTURA
MUSICA, UN PERCORSO TRA MEMORIA E TRADIZIONE
SASSARI
Un importante progetto La 50&Più provinciale di Sassari, guidata dal presidente Sebastiano Casu, ha portato a compimento un importante progetto di recupero della tradizione musicale popolare sassarese. L’idea è nata da una conferenza organizzata dalla 50&Più Università di Sassari, poi il progetto è cresciuto ed è sfociato nello spettacolo 50 anni e più di musica sassarese che si è tenuto al Teatro comunale. Sul palco musicisti e cantanti, a lungo protagonisti
della musica identitaria sassarese, hanno ripercorso gli ultimi 50 anni di storia. Non solo, il concerto è stato collegato a un’altra importante iniziativa: raccogliere fondi per il recupero di un monumento storico della città da definire insieme all’amministrazione comunale che ha dato il patrocinio all’iniziativa. Visto lo scopo benevolo dello spettacolo, tutti i protagonisti della serata, inclusi gli artisti che si sono esibiti, hanno prestato la propria opera gratuitamente. Il progetto e la raccolta fondi
per il restauro del monumento cittadino, proseguono con la riedizione del libro La canzone identitaria sassarese di Gavino Ruggiu, con vendita associata a due Cd musicali contenenti i trenta brani del vasto repertorio tradizionale già proposti nello spettacolo. Tutta l’iniziativa è stata possibile anche grazie al contributo della Banca di Sassari e di Interfidi. Oltre all’impegno dei presidenti della 50&Più della Regione e della Confcommercio Nord Sardegna. info: 079243652
GENOVA
Salute e benessere Un febbraio ricco di appuntamenti organizzati dalla 50&Più di Genova presso il Circolo Unificato dell’Esercito (Via San Vincenzo 68). Il 3/2 - ore 15,00 - Imparare la longevità, con: Andrea Ciattaglia, Fondazione Sociale Onlus, Anna Maria Melloni, Centro Studi 50&Più, Guido Rodriguez, Neurofisiopatologo. Due giornate di screening gratuito dedicate all’osteoporosi e all’udito: l’11/2, dalle 10,00 alle 16,00, e il 12/2, dalle 10,00 alle 13,00. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’associazione Mater Matuta. Il 16/2, alle ore 15,00, si terrà Un’ora per la salute, percorsi alimentari per la terza età. Interverrà Martina Mazzeo, nutrizionista. info: 010543042 www.50epiu.it/genova
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MANTOVA
Visita guidata al Castello di San febbraio Giorgio con inclusa Camera degli Sposi e la Collezione d’arte Freddi. Per ulteriori informazioni, contattare la segreteria. info: 0376288505
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UDINE
Festa di Carnevale presso la Taverfebbraio netta di Remanzacco. Il 14 marzo, a Treviso, visita alla mostra Le storie dell’impressionismo ed escursione a Conegliano Veneto. info: 0432538707
marzo
FIRENZE Gita a Città della Pieve e al Giardino dei Lauri. Per partecipare è necessario prenotarsi presso la segreteria del Club 50&Più. info: 0553289924 www.50epiu.it/firenze
UDINE
PADOVA
MAESTRI DEL COMMERCIO
ARTE
Premiati 33 esercenti a Gemona
Tra musei e mostre Proseguono gli appuntamenti della 50&Più provinciale di Padova dedicati all’arte. Il 15 febbraio al museo di Santa Caterina di Treviso per la mostra Le storie dell’impressionismo: I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin. Il
15
10 marzo, mostra dedicata a Picasso al Museo dell’Opera di Verona; il 6 aprile, visita alla città di Mantova. Il ciclo si concluderà a maggio con la visita della Pinacoteca di Brera a Milano. info: 049655130 www.50epiu.it/padova
VERONA EVENTO DI FINE ANNO
Un premio fedeltà e un caro ricordo In occasione del tradizionale incontro tra i soci di fine anno, è stato assegnato il Premio Fedeltà 2016 al vice presidente della 50&Più provinciale Giovanni Giaquinta, per la sua importante ed operosa appartenenza all’associazione 50&Più. Il premio è stato consegnato durante il pranzo di Natale dal compianto Marcellino Prati, presidente dell’Associazione provinciale per lunghi e proficui anni. info: 045953502 - www.50epiu.it/verona 76 I 50epiumagazine.it I FEBBRAIO 2017
In occasione del 40° anniversario del terremoto che colpì il Friuli, la 50&Più provinciale di Udine, ha voluto ricordare l’evento sismico premiando a Gemona, il territorio più colpito, 33 nuovi Maestri del Commercio per aver contribuito al benessere economico e sociale della comunità. La consegna della prestigiosa onorificenza è avvenuta nel Salone medievale del Comune. Nel corso della cerimonia sono state ricordate le conseguenze del terremoto, gli anni della ricostruzione e la capacità di reazione dei friulani a quei terribili momenti. Temi suggellati dal presidente nazionale 50&Più Renato Borghi, dal presidente provinciale Aldo Sbaiz, dal presidente della Camera di Commercio e di Confcommercio Gianni Da Pozzo, dal Sindaco di Gemona Paolo Urbani. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Renata Chiarandini, Rita Di Grazia, Alfredo Domenig, Luigi Zanutto; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Rina Anastasia, Vittorio Formelli, Tiziano Iosio, Luigi Nardini, Ivana Petean, Augusto Porfido, Maria Grazia Ruocco, Edo Soardo, Gianni Trevisan, Ornella Zoccarato, Elvio Zuliani; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Bonaventura Buonocore, Mario Calligaris, Giuseppe Costiello, Angela Comoretto, Fernando Della Mora, Sergio De Infanti, Luigi Esposito, Giovanni Gallo, Giovanni Battista Gardel, Sauro Ioso, Marina Mattelicchio, Elda Meriggi, Antonietta Pizzé, Vanda Pontisso, Maria Gilda Primosig, Romagna Bertilrito, Giovanna Tubaro. info: 0432538707
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17 18 aprile
ORISTANO Due giornate, con un pernottamento, per la visita di Nora, Pula, Villasimius e altri siti di interesse. Le adesioni dovranno pervenire entro il 10 marzo. info: 078373612
SPAZIO AUGURI TANTI AUGURI A
Silvana Perrone e Vincenzo Orfanelli di Avezzano (Aq) PER I LORO 50 ANNI DI MATRIMONIO
UNIVERSITÀ LUCCA
Per ricordare il genocidio armeno La Sala Tobino di Palazzo Ducale a Lucca ha fatto da cornice all’evento organizzato dall’Università 50&Più Lucca. Un momento per ricordare, attraverso la presentazione del romanzo autobiografico di Henry Verneuil, Mayrig, il primo tragico genocidio del XX secolo (1915-1916) che condusse alla deportazione ed eliminazione, per mano del governo turco, del popolo armeno nella misura, secondo il triste bilancio riportato dagli storici, di oltre 1,2 milioni di persone innocenti. L’evento è stato introdotto da Roberto Rossetti insegnante all’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in provincia di Lucca - e condotto dalla giornalista e traduttrice del libro Letizia Leonardi. info: 0583473170
PIACENZA OMAGGIO AL 2016
Incontro di fine anno Grande partecipazione dei soci della 50&Più provinciale di Piacenza per l’incontro di fine anno. Hanno salutato il 2016 e ricordato gli eventi principali dell’anno assieme al presidente provinciale, Franco Bonini, al presidente dell’Unione Commercianti, Raffaele Chiappa, al sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, e dell’assessore al Welfare, Stefano Cugini. Presenti anche l’ex direttore del quotidiano di Piacenza Libertà, Gaetano Rizzuto, e il presidente della Cooperativa di Garanzia, Giovanni Ronchini. info: 0523461831
LE SEDI 50&PIÙ NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle St. Catharines Toronto Germania Mettmann Monaco di Baviera Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale
Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 394862259 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0049 21045089160 0049 8974640814 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086
MASSA CARRARA - LUCCA SPORT
Primo Trofeo di Golf Si è tenuto il 1° Trofeo di Golf 50&Più delle associazioni provinciali di Massa Carrara e Lucca. Al torneo, svoltosi nell’Alisei Golf & Country Club di Pietrasanta e valido per il campionato sociale, gli atleti suddivisi in categorie hanno gareggiato su un tracciato di 18 buche. I vincitori: Daniela Cunaccia, Massimo Vignali e Giorgio Lazzeri. Tra i tifosi, il presidente provinciale 50&Più di Massa Carrara, Antonio Ambrosanio, e alcuni rappresentanti del Consiglio Provinciale. Al presidente dell’Unione regionale 50&Più, Antonio Fanucchi, il compito di premiare i vincitori. Prossimo appuntamento il 24 maggio con il 1° Trofeo di Golf della 50&Più Toscana al Golf Club Tirrenia (per le iscrizioni: 3486013501).
info: 058570973 - 0583473170 FEBBRAIO 2017 I 77
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PADOVA MAESTRI DEL COMMERCIO
Appuntamento con la storia È stata la Sala Teologica della Basilica del Santo ad ospitare l’annuale premiazione dei Maestri del Commercio della 50&Più provinciale di Padova. Ad aprire la manifestazione il presidente provinciale Carlo Trevisan che ha sottolineato l’importanza dell’onorificenza. «Si tratta di un appuntamento con la nostra storia e il nostro futuro: da un lato riconosciamo il lavoro e i valori di chi ha impegnato gran parte della propria vita nel costruire un’economia che ha saputo dare benessere ad un’intera comunità e dall’altro diciamo ai giovani che nel terziario ci sono opportunità». Hanno portato il loro saluto, il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, intervenuto in videomessaggio, e il vicepresidente vicario dell’Ascom Franco Pasqualetti. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Giuseppe Bertuzzo, Giacinta Dorigo, Maria Schiavon;
con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Benedetto Arcolin, Alessandro Beggiato, Albano Beghin, Paolo Benato, Vladimiro Bonafede, Ladino Bonaldo, Alberto Bordin, Renzo Bortolotto, Lucia Ferrari, Franca Forese, Walter Fornasiero, Renata Maffei, Paolo Mazzucato, Lucia Paganotto, Paolo Pengo, Sergio Prendin, Dino Rigoni, Ilario Sattin, Alberto Spolaore, Luigia Volpin, Giovanna Zaggia, Giancarlo Zancan, Orfeo Zattarin; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Ivonne Alberton, Attilio Bacco, Roberto Bano, Irma Banzato, Roberto Battaglia, Ivone Bavato, Gianpiero Becherucci, Bruno Bertomoro, Antonietta Bolzonaro, Alfreda Businaro, Ottorino Dalle Palle, Mario Di Natale, Francesco Ferrara, Lucio Ferrari, Alda Ferrato, Cesare Furlan, Giovanni Giacon, Francesco Goldin, Livio Grisotto, Mario Leorin, Mario Longhin, Alfio Marchetto, Raffaele Mazzuchin, Luigi Medici, Lina Mez-
zalana, Roberto Pancheri, Giuseppina Pregnolato, Silvio Rebecca, Teobaldo Righetto, Adriana Rizzato, Antonio Saccardo, Giuseppe Salvalaggio, Rina Sartorato, Oscar Schiavon, Adriano Schizzerotto, Gianpietro Solimbergo, Corrado Tasca, Germania Turatto, Lidia Vicentini. Infine è stato consegnato il premio Golden Age al consigliere Alfredo Gomiero, quale riconoscimento per l’attività svolta in 40 anni di dedizione all’interno del Sistema 50&Più. info: 049655130 www.50epiu.it/padova
MACERATA MAESTRI DEL COMMERCIO
Esempio per le nuove generazioni Si è tenuta presso la sede dell’Università di Macerata la cerimonia di premiazione dei Maestri del Commercio. Una manifestazione molto sentita organizzata dalla 50&Più provinciale, nonostante i disagi del sisma che ha colpito l’Italia centrale. Sono stati premiati 29 imprenditori del settore del commercio, dei servizi e del turismo che hanno contribuito in tanti anni di attività al benessere sociale del territorio. La manifestazione si è svolta alla presenza del presidente nazionale 50&Più Renato Borghi, che ha voluto testimoniare la solidarietà dell’Associazione in un momento di grave difficoltà per le popolazioni colpite dal sisma, di tutti i presidenti
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provinciali 50&Più delle Marche, dell’Umbria, dell’Abruzzo e della gemellata Unione Regionale 50&Più della Basilicata. Sono intervenuti anche l’assessore alle Attività produttive del comune di Macerata, Paola Casoni, il presidente della Confcommercio di Ascoli Piceno, Fausto Calabresi. Il presidente provinciale 50&Più di Macerata, Antonio Oppido, si è complimentato con i premiati per il loro impegno, mentre il presidente dell’Unione Regionale 50&Più delle Marche, Dante di Mattia, ha sottolineato come i Maestri del Commercio premiati costituiscano un esempio per le nuove generazioni di lavoratori autonomi. La cerimonia è stata conclusa dal presidente nazionale Renato Borghi, che ha sottolineato l’impegno e il sostegno dell’Associazione e della Confcommercio attraverso interventi diretti a favore degli esercenti che debbono rimettere in piedi la propria attività e che vivono in condizioni di precarietà. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Siriano Cipolletta, Renata Pizzabiocca, Ornella Calamante, Loredana Felicetti, Luigia Rocchi, Ignazio Cimarelli, Iolanda Animento, Lila Isabel Fernandez, Giuseppe Verdolini, Tiziana Roncaglia, Giuliano Carciofi, Giovanna Matticari, Giuseppe Di Giambattista, Mirella Cecconi; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Franca Maria Giannobi, Maria Pia Luchetti, Roberto Riposati, Fausto Ascani, Dino Mariotti, Fiorella Mazzieri, Roberto Ercoli, Floriano Calzetti; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Duilio Morresi, Vera Fagiani, Enrico Capradossi, Settimio Cingolani. info: 0733261393
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VICENZA IMPRENDITORI PREMIATI
Onorificenza a 62 esercenti Si è tenuta l’annuale cerimonia di assegnazione dell’onorificenza di Maestro del Commercio della 50&Più provinciale di Vicenza. A ricevere il prestigioso riconoscimento 62 imprenditori del settore del commercio, turismo e servizi. «Premiamo coloro che hanno maturato esperienza e hanno saputo condurre la loro attività con profitto, il più delle volte trasferendo alle nuove generazioni la passione a continuare l’attività», ha affermato il presidente provinciale 50&Più, Fiorenzo Marcato, introducendo la manifestazione. Il presidente della Confcommercio di Vicenza, Sergio Rebecca, dopo aver tracciato un quadro della situazione economica e dei profondi mutamenti del mercato, ha sottolineato come gli esercenti premiati siano un esempio per dedizione e passione. Il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, ha invitato i premiati «ad essere testimoni del valore del lavoro». Infine monsignor Giuseppe Dal Ferro, presidente dell’Università AdultiAnziani, ha evidenziato quanto i neo Maestri premiati siano esempio non solo di professionalità ma anche di costruttori di buone relazioni. La 50&Più di Vicenza ha assegnato anche un ulteriore riconoscimento a quei Maestri già precedentemente insigniti con l’Aquila di Diamante, ma che continuano a rimanere al lavoro tramandando l’attività. Ai sei premiati il presidente Marcato ha consegnato l’attestato di “Benemerito”. Assegnato anche il Premio Gold Age a Luciano Pozzan, per il suo costante impegno a favore della collettività. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Fabrizio Bastasin, Stefania Maria Cadore, Laura Cortese, Maria Dalla Benetta, Tiziana Dall’Oglio, Clara Magrin, Giovanna Maran, Zlatan Pelva, Barbara Perinti, Franca Tapparo, Claudio Trolese; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Carolina
Battilana, Giampietro Belloni, Annalisa Canale, Riccarda Castegnaro, Claudio Chemello, Giuliano Dal Pozzo, Alessandro De Franceschi, Rita Agnese Fenzi, Maria Giulia Filippozzi, Bruna Gasparella, Walter Miolo, Luciano Pesavento, Vilma Ramiggi, Paolo Schiopetto, Silvano Stacchio, Angelo Tessarolo; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Alfredo Andriolo, Mario Baratto, Salvatore Bersani, Carlo Bolzani, Battista Bonollo, Roberto Caccaro, Franco Caretta, Iole Luigia Cogo, Giulio Corato, Marcellino Costaganna, Renato Cumerlato, Adriana Dal Castello, Luigino Dalle Rive, Annunzio Ferraretto, Giovanna Fradellin, Danila Freato, Lino Furegon, Maddalena Giacchini, Luigi Manea, Gianfranco Miazzon, Antonio Palermito, Giovanni Ravazzolo, Graziano Stacchio, Giovanni Viero, Giuliana Vignato, Luigi Virgolino, Beniamino Zannato, Domenico Zannini, Giancarlo Zordan. Benemeriti del commercio (più di 60 anni di attività): Antonio Francesco Favero, Armido Negretto, Renato Pavan, Alberto Tomasi, Giacomo Zaltron, Ruggero Zenare. info: 0444964300 - www.50epiu.it/vicenza
LODI FOTONOTIZIA
Omaggio al bel canto La 50&Più provinciale di Lodi, guidata da Pietro Mezzadri, in collaborazione con la Pro Loco Montanaso Lombardo, ha omaggiato gli interpreti dello spettacolo Operetta sotto le stelle, la soprano Seon Yourk Park e il tenore Giuseppe Pollini. Nella foto la consegna del ritratto, opera di Ettore Zocchi, alla soprano. info: 0371432575
TRIESTE SALUTE
Smettere di fumare Da marzo, la 50&Più provinciale di Trieste organizzerà una serie di incontri di gruppo per fumatori intenzionati a smettere di fumare. A coordinare gli incontri, la psicologa Ernestina Cariello che illustrerà i meccanismi della dipendenza, gli accorgimenti e le azioni da svolgere per diventare un ex fumatore.
info: 0407707340
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LE SEDI 50&PIÙ PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 90 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Viale Timavo, 43 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via Mazzini, 22 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Moro, 481 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Cola di Rienzo, 240 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 154 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 47 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85
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Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0407707340 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761341718 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376288505 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393
Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Roma, 29 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Serristori, 15 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via San Jacopo, 20-22-24 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Via del Giglio, 10-12-14 Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Piazza Martiri, 16 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B
0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 0171437261 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 05025196-0507846635/30 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502
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Quota individuale di partecipazione In camera doppia € 1.860,00 Supplemento singola € 400,00 Visto consolare € 85,00 Tasse aeroportuali (salvo modifiche) € 120,00 Assicurazione (medico/bagaglio/annullamento) € 50,00
Quota apertura pratica per i non soci: € 45,00
La quota comprende: Volo di linea per Mosca e ritorno da San Pietroburgo - Viaggio in treno rapido Sapsan Mosca/San Pietroburgo in seconda classe - Trasferimenti in pullman GT - Pernottamenti in Hotel 4 stelle con trattamento di mezza pensione - 6 pranzi in hotel/ristorante Visite guidate indicate - Accompagnatore dall’Italia - Ingressi in tutti i siti e musei indicati, inclusi Armeria del Cremlino e Galleria Tretyakov. La quota non comprende: bevande e quanto non indicato.
Siamo a disposizione dei soci 50&Più per fornire tutti i servizi turistici, individuali o di gruppo: - Eventi Nazionali 50&Più - Incentive e Congressi - Soggiorni mare, montagna - Soggiorni termali - Itinerari culturali in Italia - Trasporti aerei e ferroviari - Crociere fluviali e marine - Pellegrinaggi e Itinerari religiosi - Viaggi in Europa - Viaggi nel Mondo
www.50epiuturismo.it (Aut. Reg. 388/87) Tel 06 6871108/369 Fax 06 6833135 mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più
FEBBRAIO 2017 I 81
50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ T
50&Più in VIAGGIO DAL 1 AL 25 GIUGNO 2017
INCONTRI 50&Più 2017 Una grande festa di inizio estate dove i soci 50&Più si ritrovano per condividere il piacere di una vacanza all’insegna del bel mare, del relax, del divertimento e della scoperta di nuovi luoghi. La scelta di villaggi turistici di qualità a prezzi competitivi, la personalizzazione del soggiorno arricchito con attività culturali, corsi e tornei, oltre all’assistenza in loco dello staff 50&Più e 50&Più Turismo, sono la chiave del grande successo di partecipazione a questo Evento 50&Più. NOVITÀ: quest’anno l’Evento Incontri 50&Più si svolgerà nel mese di giugno, con il soggiorno di 8 notti e 9 giorni per tutti i partecipanti.
Vi aspettiamo nella bella Puglia!
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TORRESERENA VILLAGE (4 stelle Sup.) Un villaggio progettato e costruito a misura dell’Ospite. Una struttura nuova e continuamente migliorata, riconosciuta come modello della migliore ospitalità italiana. Situato a Marina di Ginosa, che per la qualità del suo mare e delle sue spiagge sabbiose, è stata riconosciuta “Bandiera Blu da oltre 15 anni”, dista circa 100 km dagli aeroporti di Bari e Brindisi. SERVIZI E DOTAZIONI • Grande piscina di 650 mq, con acquascivoli e idromassaggio • piscina per il nuoto (25 mt) • 4 sale ristorante climatizzate • bar centrale e bar in spiaggia, boutique, negozi, emporio con giornali, tabacchi, internet point, bancomat, anfiteatro, dancing, parcheggio interno ombreggiato • Campi sportivi polivalenti • Connessione Wi-Fi • Studio medico aperto in alcune ore della giornata e medico a disposizione 24h su 24h.
SPIAGGIA Di sabbia fine e attrezzata con ombrelloni, lettini, sdraio, docce e un bar. Abbracciata da una fresca pineta, è collegata dal servizio navetta ed è raggiungibile a piedi in 5 minuti. Un telo mare a persona, con cambio settimanale (ulteriori lavaggi sono a pagamento). CAMERE Sono disponibili camere doppie, triple e quadruple, tutte le camere sono dotate di aria condizionata con regolazione individuale, telefono, TV, frigo, cassaforte, bagno con doccia e asciugacapelli. Le camere al piano terra dispongono di giardino, quelle al primo piano di balcone. RISTORANTE Con servizio a buffet, garantisce almeno 20 portate tra antipasti caldi e freddi, primi e secondi, numerosi contorni, grigliate di carne e pesce, fritti, formaggi, pizza e focaccia, dolce, frutta fresca, vino alla spina ed acqua microfiltrata. Oltre ad una proposta di prodotti tipici pugliesi e sorprese gastronomiche. Per gli ospiti CELIACI sono disponibili alcuni prodotti base, confezionati.
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FORMULA ALL INCLUSIVE - Al ristorante: caffetteria, 1 bibita alla spina a pasto/per persona: aranciata, birra e coca cola. - Al bar centrale: caffetteria, bibite alla spina a scelta tra the freddo, aranciata e coca cola, birra alla spina, succhi di frutta, 4 amari nazionali e 3 grappe, aperitivo del giorno. Per tutto quanto non indicato il bar accetta solo pagamenti con “smart card”, ricaricabile presso il ricevimento. ANIMAZIONE L’equipe Bluserena è un grande team di animatori, selezionati e formati durante tutto l’anno. Un impegno continuo per rinnovare i programmi e offrire un’animazione più coinvolgente. FITNESS, WELLNESS E RELAX Aree fitness all’aperto, con macchine isotoniche, spinning e istruttori qualificati. Lezioni di gruppo per Spinning, Aerobica, Stretch e Acquagym. E per chi ricerca relax e benessere vengono proposti trattamenti viso e corpo, massaggi rilassanti, sportivi e olistici.
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TORRESERENA VILLAGE Cat. 4 Stelle Sup. Località Marina di Ginosa (TA) Puglia ESCURSIONI TRASPORTI Taranto - Matera - Grottaglie - - In aereo dai principali aeroporti italiani con voli per Bari e Martina Franca - Locorotondo - AlBrindisi e trasferimento con navette per il Villaggio. berobello - Cisternino - Ostuni - - In treno per Salerno e Bari con proseguimento in Pullman GT Parco Nazionale dell’Alta Murgia. per il villaggio. Quote: su richiesta.
Quota individuale (8 notti/9 giorni) in doppia in singola 1° Turno (dal 25 maggio al 1 giugno) su richiesta su richiesta 2° Turno (dal 1 al 9 giugno) € 530 € 670 3° Turno (dal 9 al 17 giugno) € 575 € 730 4° Turno (dal 17 al 25 giugno) € 630 € 805 Bambino (da 0 a 3 anni non compiuti) in camera con 2 adulti Bambino (da 3 a 8 anni non compiuti) in camera con 2 adulti Bambino (da 8 a 12 anni non compiuti) in camera con 2 adulti Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più: € 45
3°/4° letto adulti su richiesta € 430 € 460 € 510 gratuito riduzione 80% riduzione 50%
La quota comprende: Soggiorno di 8 notti/9 giorni presso il Torreserena Village • Trattamento di pensione completa a buffet dalla cena del giorno di arrivo al pranzo del giorno di partenza (per arrivi anticipati con il pranzo incluso i servizi terminano con la prima colazione del giorno di partenza) • Bevande ai pasti • Servizio bevande in Formula All Inclusive • Servizi balneari in spiaggia • Animazione diurna e serale con spettacoli, piano bar, giochi e tornei • Partecipazione ad attività culturali e ricreative organizzate da 50&Più • Assistenza in loco di personale medico 24 ore su 24 • Assistenza in loco di personale 50&Più e 50&Più Turismo • Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento, UNIPOL SAI Assicurazioni. La quota non comprende: Tutti i trasporti da e per il Torreserena Village • Escursioni da prenotare e pagare in loco • Imposte di soggiorno comunali, da regolare in loco • Extra in genere e tutto quanto non sopra specificato.
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__FISCO__
I
LA LEGGE DI BILANCIO 2017, COSA CAMBIA
Diverse novità fiscali comprese in un unico provvedimento, tutte entrate in vigore dal 1° gennaio scorso. Tra queste, la proroga della detrazione dell’Irpef delle spese degli interventi di recupero edilizio
IN QUESTO ARTICOLO E IN QUELLI SUCCESSIVI affronteremo gli aspetti trattati dalla “Finanziaria 2017” che si reputano essere di maggiore interesse per i nostri lettori, ma prima di entrare nel merito, bisogna dire che, dopo l’entrata in vigore della Legge 4 agosto 2016, n. 163, i contenuti delle Leggi di Bilancio e di Stabilità sono ricompresi in un unico provvedimento, costituito dalla nuova Legge di Bilancio. È opportuno, peraltro, precisare che questa è riferita ad un periodo triennale e si articola in due sezioni. La prima svolge, in sostanza, le funzioni dell’ex disegno di Legge di Stabilità, e la seconda ricalca, invece, le funzioni del disegno di Legge di Bilancio. La Legge dell’11 dicembre 2016, n. 232, Legge di Bilancio 2017 che, come detto, comprende la ex Legge di Stabilità, contiene le seguenti novità fiscali, entrate in vigore il 1° gennaio 2017: la proroga della detrazione Irpef del 50 e 65%; la riduzione del canone Rai; il regime fiscale agevolato per i nuovi residenti; i premi produttività e welfare aziendale, la tassazione; il premio sulle nascite; il bonus nido; le rivalutazioni dei terreni e delle partecipazioni; il credito d’imposta per le erogazioni liberali a favore degli istituti del sistema nazionale di istruzione; il bonus culturale e musicale a favore dei diciottenni; la soppressione dell’aumento dell’Iva 2017.
Proroga della detrazione Irpef del 50% e 65%
Anche per il 2017 è stata confermata e prorogata la detrazione Irpef per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (art. 16-bis del D.P.R. n. 917/1986), alle stesse condizioni previste per il 2016, tra cui il 50% della spesa, nei limiti massimi di € 96.000 per ciascun immobile. Viene invece rivista la detrazione Per le spese sostenute per eseguire interventi sugli edifici ubicati nelle suddette zone, è prevista una detrazione del 50%, per un ammontare di spesa massima di € 96.000, da ripartire in cinque anni, in quote costanti (dal comma 1-bis dell’art. 16, del D.L. n. 63/2013). Per le spese sostenute dall’1/01/2017 al 31/12/2021, e con le procedure autorizzatorie iniziate dopo l’1/01/2017, in aggiunta a quanto previsto per le costruzioni abitative ed attività produttive situate in zone sismiche ad alta pericolosità (nelle zone 1 e 2), la Legge di Bilancio, ha introdotto al suddetto articolo 16 i commi da 1-ter a 1-sexies ed a cura di Alessandra De Feo ha riconosciuto la detrazione anche agli edifici ubicati nella zona sismica 3. Nel nuovo comma 1-quater dell’art. 16 del citato D.L. n. 63/2013, è stato disposto un aumento della percentuale della detrazione riconosciuta, qualora SARÀ POSSIBILE AUMENTARE LA DETRAZIONE QUALORA dagli interventi si venga a determinare una riduzione del rischio sismico, GLI INTERVENTI DETERMININO comportando il passaggio ad una classe di rischio inferiore, per cui la detrazione UNA COMPROVATA RIDUZIONE è pari al 70%. In caso il passaggio sia di due classi di rischio inferiori, la deDEL RISCHIO SISMICO, COMPORTANDO IL PASSAGGIO trazione è riconosciuta dell’80%. DELLA COSTRUZIONE AD UNA Qualora gli interventi siano realizzati su parti comuni di edifici condominiali, CATEGORIA DI RISCHIO INFERIORE la detrazione è aumentata al 75% (se si passa ad una classe di rischio inferiore) e all’85% (se si passa a due classi di rischio inferiore). Ciò è da calcolarsi su un ammontare massimo di € 96.000, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono il condominio. Il contribuente può optare anche per la cessione del corrispondente credito ai fornitori che hanno effettuato gli interventi, o ai soggetti privati con la possibilità di cedere successivamente tale credito. La Legge di Bilancio dispone che le nuove detrazioni per le misure antisismiche degli edifici (previste dai commi 1-bis, 1-ter, 1-quater, 1-quinquies e 1-sexies dell’art. 16 del D.L. n. 63) non sono cumulabili con le agevolazioni già spettanti per le medesime finalità.
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84 I 50epiumagazine.it I FEBBRAIO 2017
DALLA COLLANA “LE PERLE DELLA MEMORIA”
Esperienze di lettura nel Novecento. Il piacere del romanzo
BUONO
D’ORDINE
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LE PERLE DELLA MEMORIA N. 19
{ESPERIENZE DI LETTURA NEL NOVECENTO} DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO PRESSO IL MIO DOMICILIO N. _____ COPIA/E DEL VOLUME AL COSTO DI EURO 18,00 A COPIA (*) + SPESE SPEDIZIONE (**)
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❏ Socio 50&Più - Tessera n° ❏ Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA)
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I libri hanno la straordinaria capacità di riunire una moltitudine di persone in tempi, luoghi e situazioni profondamente diversi. Rappresentano un incredibile mezzo di condivisione ma, soprattutto, sono un formidabile strumento di trasmissione capace di passare di generazione in generazione. Il 19° volume de Le Perle della Memoria, “Esperienze di lettura nel Novecento. Il piacere del romanzo”, racconta il grande rilievo rivestito dalla narrativa e dal romanzo nella vita delle persone tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento. Un nuovo tassello nell’affascinante mosaico della nostra memoria.
50&Più Editoriale: Largo Arenula 34 - 00186 Roma - Tel. 0668134552 - Fax 0668139323 - e-mail: redazione@50epiu.it
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__PREVIDENZA__
L
LA RIGIDITÀ DELLA RIFORMA “MONTI-FORNERO” Legge n. 214/2011, cioè: • stretta sull’età di accesso alla pensione; • aumento di 7 mesi per tutti legato alla speranza di vita; • previsione periodica dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo; ha sollevato in questi ultimi anni un’ampia discussione politico/sindacale sulla necessità di cambiamento, che si sta sviluppando in una nuova strategia di anticipo e pianificazione possibile del trattamento pensionistico nel nostro Paese. Ma vediamo quest’anno e fino al 2018, cosa succede sia per la pensione di vecchiaia che per la prestazione anticipata (ex anzianità). » PENSIONE DI VECCHIAIA
LE PENSIONI ANTICIPATE NEL 2017 E 2018 COME E PER CHI Con la Riforma Monti-Fornero si sovrappongono la stretta sull’età di accesso alla pensione, l’aumento di 7 mesi legato alla speranza di vita e la revisione dei coefficienti contributivi
a cura di Gianni Tel
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Per i lavoratori che eseguono mansioni usuranti si punta a rendere più facile l’accesso alla pensione di anzianità con almeno 35 anni di contributi. Ad esempio, sospendendo gli aumenti dei requisiti per la pensione in base alla speranza di vita per gli anni dal 2019 al 2025
Per ottenere questa prestazione è necessario avere l’età e almeno 20 anni di contributi versati. I requisiti differiscono a seconda che i richiedenti siano o meno in possesso di contributi versati alla data del 31 dicembre 1995, spartiacque tra pensioni in regime “retributivo o misto” e pensioni in regime “contributivo” (Tabella A). » PENSIONE ANTICIPATA (EX ANZIANITÀ)
La riforma “Fornero” del 2011, già a decorrere dal 2012 in poi, ha previsto per chi ha maturato i requisiti per la pensione anticipata non più una doppia possibilità e cioè: 35 anni di contribuzione minima insieme all’età e quota oppure il solo requisito contributivo minimo di 40 anni, ma il solo requisito più elevato di contribuzione senza quote né finestre (Tabella B). Tale prestazione riguarda tutte le categorie di lavoratori di tutti i regimi previdenziali dell’Inps (dipendenti, autonomi, ex Inpdap, ex Enpals, gestione separata ecc.). La pensione anticipata consente l’accesso nel tempo prima rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia, perché si basa solo sul requisito contributivo (cioè non occorre attendere un’età minima). » L’ACCREDITO DAL 1996
Per chi il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, l’adeguamento alla speranza di vita si applica al requisito anagrafico che già dal 2016 è di 63 anni e 7 mesi, che consente l’accesso alla pensione con almeno 20 anni di contribuzione effettiva (Tabella B - seconda possibilità: doppio requisito). » OPZIONE DONNA
È questa la possibilità offerta alle lavoratrici donne di andare in pensione prima. Introdotta in via sperimentale dalla legge n. 243/2004 (Riforma Maroni), è stata prevista esclusivamente a favore delle lavoratrici donne, sia appartenenti al settore pubblico che al privato e sia dipendenti che autonome. La novità prevista dalla Legge di Bilancio 2017 (n. 232/2016) ha stabilito l’estensione dell’opzione alle lavoratrici che non hanno maturato entro il 31 dicembre 2015 i requisiti per effetto degli incrementi della speranza di vita. Pertanto interessa le donne che hanno maturato i 57 anni se dipendenti e 58 se autonome entro il 31 dicembre 2015 e con almeno 35 anni di contributi alla stessa data. Sono interessate oltre 4mila lavoratrici. Rimangono, però, fermi gli incrementi della speranza di vita ai fini dell’accesso alla pensione, nonché la finestra mobile. Ciò vuol dire che il diritto vero e proprio alla pensione scatta all’età di 57 anni e 7 mesi per le lavoratrici dipendenti e 58 anni e 7 mesi se autonome, visto che ci sono stati due incrementi della speranza di vita: 3 mesi nel 2013 e altri 4 mesi nel 2016. L’effettiva erogazione della pensione ci sarà trascorsi altri 12 o 18 mesi (finestra) dal compimento di detti requisiti. » NUOVE FORME DI PENSIONAMENTO ANTICIPATO
La Legge di Bilancio 2017 (n. 232/2016) apre nuove possibilità di pensionamento anticipato per molti. Vediamo quali. 86 I 50epiumagazine.it I FEBBRAIO 2017
» L’APE VOLONTARIA
Consente l’anticipo pensionistico fino a 3 anni e 7 mesi sui requisiti di vecchiaia standard con prestito bancario assicurato e rimborso ventennale che scatta con la pensione ordinaria. L’intervento è sperimentale per due anni a partire da maggio prossimo e fino al 31 dicembre 2018 e riguarderà, per ogni singolo anno, i nati tra il ’51 e il ’53 dal 2017 e quelli tra il ’52 e il ’55 dal 2018. Varrà per tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati e per gli autonomi. Per chi sceglie di anticipare l’uscita l’onere è a suo carico e sarà di circa il 4,54,6% per ogni anno di anticipo fino al 1520% in caso di anticipo massimo di tre anni e sette mesi. L’accesso all’Ape volontaria è previsto con almeno 63 anni di età e 20 anni di contribuzione, nonché una TABELLA A -
pensione di vecchiaia presunta e certificata dall’Inps non inferiore a 703 euro mensili, al netto delle rate di ammortamento per l’anticipo ottenuto. » L’APE AGEVOLATA (SOCIAL)
È l’anticipo pensionistico “a costo zero” - sempre da maggio prossimo e fino al 31 dicembre 2018 - attraverso un bonus fiscale che annulla il costo dell’ammortamento del prestito per uscita anticipata, evitando che possa gravare sull’assegno. Viene garantita a categorie di lavoratori svantaggiate, con 63 anni di età e con almeno 30 anni di contribuzione, quali: • disoccupati a seguito di licenziamento, dimissioni; per giusta causa o risoluzione consensuale che hanno terminato l’ammortizzatore sociale da almeno 3 mesi; • chi assiste da almeno 6 mesi il coniuge
LA PENSIONE DI VECCHIAIA NEL 2017 E 2018
>> LAVORATORI
ETÀ
CON anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 Dipendenti privato (donne) 65 anni e 7 mesi Dipendenti privato (uomini) 66 anni e 7 mesi Dipendenti pubblici (uomini e donne) 66 anni e 7 mesi Autonome e gestione separata (donne)* 66 anni e 1 mese Autonomi e gestione separata (uomini) 66 anni e 7 mesi SENZA anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 Dipendenti privato (donne) 65 anni e 7 mesi Dipendenti privato (uomini) 66 anni e 7 mesi Dipendenti pubblici (uomini e donne) 66 anni e 7 mesi Autonome e gestione separata (donne)* 66 anni e 1 mese Autonomi e gestione separata (uomini) 66 anni e 7 mesi Tutti 70 anni e 7 mesi
CONTRIBUTI
Almeno 20 anni (1)
Almeno 20 anni (1) (2)
Almeno 5 anni (3) e (4)
(1) Si valuta tutta la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata. (2) A condizione che l’importo della pensione risulti non inferiore a 644,12 euro mensili (1,5 volte l’importo dell’assegno sociale dell’anno 2012, pari a 429,41 euro). (3) Solo contribuzione “effettiva”, cioè solamente la contribuzione obbligatoria, volontaria, da riscatto, con esclusione di quella figurativa. (4) Senza condizioni sull’importo della pensione. * 66 anni e 7 mesi dal 2018.
TABELLA B -
Uomini Donne
LA PENSIONE ANTICIPATA NEL 2017 E 2018 Lavoratori CON anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 Unico requisito contributivo 42 anni e 10 mesi (1) (2) 41 anni e 10 mesi (1) (2)
(1) Si valuta tutta la contribuzione, a qualsiasi titolo versata o accreditata. (2) La pensione è soggetta a penalizzazione se conseguita prima dei 62 anni di età.
Uomini Donne
Lavoratori SENZA anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 Prima possibilità: unico requisito contributivo 42 anni e 10 mesi (3) (4) (5) 41 anni e 10 mesi (3) (4) (5)
(3) Si valuta tutta la contribuzione, a qualsiasi titolo versata o accreditata, esclusi i contributi volontari. (4) I contributi da lavoro precedenti ai 18 anni di età sono moltiplicati per 1,5 (valgono una volta e mezzo). (5) La pensione NON è soggetta a penalizzazione in base all’età di conseguimento.
Tutti (uomini e donne)
Seconda possibilità: doppio requisito Età: 63 anni e 7 mesi Contributi: 20 anni (6) (7)
(6) Solo contribuzione “effettiva”, cioè soltanto la contribuzione obbligatoria, volontaria, da riscatto, con esclusione di quella figurativa. (7) A condizione che l’importo della pensione risulti non inferiore a 1.202,35 euro mensili (2,8 volte l’importo dell’assegno sociale dell’anno 2012, pari a 429,41 euro mensili).
o un parente di primo grado convivente con grave handicap (legge 104/1992); • chi ha una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74%; • chi ha 36 anni di contributi e risulta essere, da almeno 6 anni, lavoratore dipendente (pubblico o privato), lavoratore autonomo e/o in gestione separata. » LAVORI USURANTI
Per i lavoratori con mansioni usuranti si punta a rendere più facile l’accesso alla pensione di anzianità con almeno 35 anni di contribuzione. La Legge di Bilancio 2017 ha previsto due novità per tali lavoratori: • l’abolizione delle “finestre” di accesso alla pensione, anticipo della prestazione al momento della percezione di 12 mesi per i dipendenti e 18 mesi per gli autonomi; • la sospensione degli aumenti dei requisiti per la pensione in base alla speranza di vita per gli anni dal 2019 al 2025. » LAVORATORI PRECOCI
Per i lavoratori precoci sono stati previsti, dal 1° maggio 2017, interventi diretti a eliminare le penalizzazioni esistenti. La Legge di Bilancio 2017 ha previsto l’anticipo di pensionamento per chi abbia cominciato a lavorare a 18 anni o ancor prima e sia disoccupato, invalido, impegnato in attività usurante o beneficiario dei permessi della legge n. 104. L’anticipo è di 22 mesi per i lavoratori e 10 mesi per le lavoratrici, mediante la riduzione a 41 anni per tutti del requisito contributivo unico (a prescindere dall’età) per la pensione anticipata (ex anzianità). Ogni strategia per raggiungere in anticipo la pensione va valutata e pianificata il prima possibile con l’aiuto di esperti professionisti. È per questo motivo che per tutti gli eventuali approfondimenti sugli argomenti in esame (possibili scelte e, tra queste, le più convenienti) si consiglia di rivolgersi al nostro Patronato 50&PiùEnasco, che con esperti operatori assiste da sempre gratuitamente - sull’intero territorio nazionale - per ottenere chiarimenti ulteriori e per presentare all’Inps delle domande on-line. FEBBRAIO 2017 I 87
__VIVERE IN ARMONIA SEGUENDO LE STAGIONI__
I
Il mese di Febbraio è sempre pericoloso. Perciò nel levarsi dal letto al mattino bisogna a poco a poco prendere aria, e non uscire di un tratto alla via.
ULTIMI SPLENDORI D’INVERNO
Almanacco Barbanera 1866
a cura di
IL FREDDO AVVOLGE la terra, ma le giornate continuano ad allungarsi. Arriva febbraio e le semine si intensificano nell’orto e nel giardino, mentre il frutteto chiede di metter mano alle potature. Con nuova lena riprendono i lavori all’aperto, si benedicono gli animali affidati alla protezione di sant’Antonio, mentre in cucina entrano le dolci delizie e l’allegria del Carnevale. A depurarci ci penserà poi il buon finocchio. Annunciata da timide violette, la fine dell’inverno porta con sé anche san Valentino, pronto a scaldare cuori e amori in attesa del ritorno di primavera.
FEBBRAIO IL FINOCCHIO (Foeniculum vulgare dulce)
Fa bene perché... Diuretico e digestivo, non contiene grassi e ha poche calorie. Il grumolo presenta una buona percentuale di acqua, proteine, carboidrati. Non mancano potassio, sodio, calcio e fosforo, vitamina A, B, C, D, E ed acido folico. Il proverbio Troppo seme dà raccolto scarso. Pollice bio Tre cose vuole il campo: buon lavoratore, buon seme, buon tempo. Seppur non difficile da coltivare, è bene conoscere alcuni punti deboli del finocchio quali la sofferenza per troppa acqua e le basse temperature. Preferisce infatti un clima temperato caldo, senza gelate invernali. La semina Tanto in vaso che nell’orto, il finocchio necessita di terriccio o terreno fertile, soffice e ricco di humus. Pianta voluminosa, non è tra le più adatte al balcone, anche se possibile con vasi profondi almeno 40 cm. I semi si interrano anticipatamente in semenzaio oppure direttamente a dimora, a file, da maggio a settembre, coperti con appena 1 cm di terriccio. Si effettua un diradamento lasciando una pianta ogni 25 cm circa sulla fila. Nelle regioni del Sud, vengono coltivate anche varietà a semina primaverile (febbraio) da raccogliere in estate. La semina si effettua con Luna calante. In caso di trapianto, si fa con piante di almeno un mese con la Luna crescente. Raccolta e conservazione I grumoli del finocchio si raccolgono scalarmente dall’autunno all’inverno. Importante, a seconda della località, raccoglierli prima dell’arrivo delle gelate per evitare che si rovinino. Si conserva in frigorifero non più di una settimana. Si può congelare, ma solo dopo averlo sbollentato.
88 I 50epiumagazine.it I FEBBRAIO 2017
NEL CESTINO DEL MESE
ORTAGGI: carciofi, cardi, carote, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicorie, cicorini da taglio, cime di rapa, cipolle invernali, finocchi, indivie, lattughe, porri, radicchi rossi, rape, rucola, sedani, spinaci, valeriana e valerianella.
BUONO A SAPERSI!
Idee contro lo spreco Il 5 febbraio si celebra la giornata contro lo spreco alimentare, ma non sprecare è un sano gesto applicabile anche ad altri ambiti. Se ad esempio, i guanti dei bambini hanno di nuovo le dita bucate - ed è già il terzo paio in questa stagione -, invece di acquistarne di nuovi, si possono riparare con facilità quelli vecchi aggiungendo un tocco di fantasia. Basta realizzare all’uncinetto dieci cappuccetti di diversi colori e cucirli sulla punta delle dita dei guanti. Risulteranno vivacissimi e a buon mercato.
FRUTTA: arance, bergamotto, cedri, clementine, kiwi, limoni, mandarini, pere Conference e pompelmi.
1 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 2 3 4 MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR
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COLTIVARE CON LA LUNA NELL’ORTO, NEL GIARDINO, SUL BALCONE
Cominciamo questo mese dando un’occhiata alle piante in casa. Se vediamo che la stella di Natale dopo aver rallegrato le feste perde pian piano le belle foglie rosse, basta potare i rami spogli, sistemarla in un ambiente caldo e buio, e rinvasarla poi a maggio. In ottobre ricomincerà a crescere. Sul terrazzo è invece il momento di controllare le coperture protettive sistemate in autunno. In caso di neve sarà bene rimuoverla dai rampicanti e dai sostegni, lasciandola invece sopra le cassette che ne saranno protette. Nei giorni di Luna calante potare in giardino i rami secchi di arbusti e rampicanti sempreverdi che hanno già fiorito o perso le bacche e tutti gli alberi e le siepi, ma in assenza di gelate tardive. È tempo anche di moltiplicare, dividendo i cespi, le erbacee perenni. Se non è gelato, lavorare il terreno per le colture primaverili rompendo la crosta superficiale. Nell’orto seminare aglio, cipolla e scalogno, sempre con freddo non intenso. In Luna crescente seminare in serra rucola, cicoria, ravanelli e pomodori. All’aperto seminare fave e piselli. In giardino interrare i bulbi a fioritura primaverile, trapiantare e diradare i giaggioli. Fare talee semilegnose di rose e agrumi con rametti di circa 10 cm messi in vasetti con torba e argilla espansa, da tenere umide e proteggere con tessuto non tessuto. Posare infine dei nidi artificiali affinché in primavera gli uccelli possano agire da validi collaboratori contro i parassiti.
AROMI: prezzemolo, rosmarino, salvia e timo.
Dice il proverbio... Febbraio: vino, balli e cuore gaio. Per san Biagio, il freddo è andato. Chi vuole un buon erbaio, lo semini a febbraio.
IL SOLE E LA LUNA IL SOLE
Il 1° sorge alle 07.13 e tramonta alle 17.15. L’11 sorge alle 07.01 e tramonta alle 17.28. Il 21 sorge alle 06.47 e tramonta alle 17.41. Le giornate si allungano. Il 1° gennaio si hanno 10 ore e 2 minuti di luce solare e il 28 se ne hanno 11 e 12 minuti: si guadagnano 1 ora e 10 minuti di luce solare. LA LUNA
SE HAI ½ GIORNATA PENSANDO AL ROSAIO
Questo è il periodo adatto per mettere a dimora il rosaio a radice nuda. Dopo aver acquistato le piante, vanno liberate le radici dall’imballo ed immerse in una soluzione di acqua e un po’ di terriccio e letame o concime organico. Vanno poi spuntate, adoperando delle cesoie affilate, le radici a circa 30 cm di lunghezza e si scava una buca capiente a seconda della dimensione delle radici. Si posiziona la pianta - con la fase di Luna crescente - e si ricopre con terreno soffice, evitando di coprire il punto di innesto. A questo punto non resta altro da fare se non compattare bene il terreno.
Il 1° sorge alle 09.42 e tramonta alle 22.13. L’11 tramonta alle 07.09 e sorge alle 18.09. Il 21 sorge alle 02.56 e tramonta alle 12.52. Luna crescente dal 1° al 10 e dal 27 al 28. Luna calante dal 12 al 25. Luna Piena l’11, Luna Nuova il 26. FEBBRAIO 2017 I 89
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una bella casa, sono pensionato e ho tutto ciò che serve per stare bene. Non cerco bellezza, ma serietà ed onestà. Escluse straniere. Telefonare allo 0981991073 oppure al 3338319777. 76enne, bell’uomo, serio, sincero, posato, senza grilli per la testa e molto fedele, stanco della solitudine, molto sfortunato, senza amici né parenti, solo al mondo, cerca una donna di massimo 67 anni, seria e onesta, libera, nubile o vedova, possibilmente senza figli, anche in Germania, che mi dia amore e affetto e che mi voglia davvero bene. Spero in una risposta subito, non fatemi aspettare troppo. Sono sardo ma abito nella provincia di Caserta. Telefonare al 3386421399 oppure al 3291099073. 66 anni non dimostrati, vedovo, non fumatore, credente praticante, mi rivolgo a signora stesse caratteristiche, semplice, sensibile, molto femminile e giovanile. Scrivere a C.P. n. 31 - 55012 Guamo (Lucca). Sono una donna di 61 anni di Lecce, romantica, seria, sincera, cattolica, non fumatrice. Amo gli animali, fare delle belle passeggiate in campagna, stare in compagnia e allegria. Mi pesa la solitudine, sono molto triste e vorrei conoscere un uomo serio, sincero, buono di carattere, dolce, che mi dia un raggio di
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sole nella mia vita, età 68-70 anni, che sia di Lecce, oppure che voglia trasferirsi nella mia bella città. Telefonare al 3891890111. 74enne, abitante in Sicilia, a 3 km dal mar Tirreno. Vivo in campagna, amo la natura, sono pensionato, divorziato, non fumo. Cerco una signora di età adeguata, disposta a trasferirsi in campagna, patentata e di bell’aspetto. Telefonare al 3208310899. Signora 65enne italiana, residente in Liguria, simpatica, cordiale, cerco vedovo o divorziato, 70/75enne, serio, non fumatore, disposto a trasferirsi per seria unione. Telefonare al 3337637110. Vedovo, pensionato, in buona salute, residente in Milano, conoscerebbe signora di bella presenza, vedova, nubile, separata o divorziata, per amicizia ed eventuale convivenza. Telefonare allo 023491895 (tutti i giorni dalla ore 16 in poi). Vorrei conoscere una donna anche vedova o separata, zona Toscana. Sono una persona seria, non fumo, pratico sport e ciclismo. Amo leggere, la natura e fare escursionismo. Telefonare al 3319945911. Bravissimo ragazzo di buona famiglia, comprensivo, buone condizioni economiche, disposto a trasferirsi, sposerebbe
vedova, ragazza divorziata max 55enne. Solo donne interessate. Telefonare al 3397991133. Sono una pensionata, vedova, ho 67 anni e desidero trovare un uomo bravo, onesto e rispettoso, mio coetaneo, non separato, possibilmente alto e muscoloso. Sono amante della cucina, dei viaggi e della natura. Telefonare al 3347953050 (dopo le ore 18). 66enne, alto 1,68, 72 kg, cerco una donna 55/65enne, seria e per bene, brava in cucina e non obesa, con un sostegno mensile di cui si parlerà al primo incontro. Le spese tutte a mio carico, con trasferimento nella mia residenza in provincia di Foggia. Telefonare al 3291271653. Sola e con tanta voglia di incontrare un lui di 60 anni e più. Ho ancora, e soprattutto, l’anima e lo spirito di una ragazza che si vuole innamorare, condividere insieme al mio compagno le mie e le sue passioni. La solitudine è una brutta bestia, ma non mi arrendo. Ti cerco, ma non so dove sei. Romantica, sensibile, italo-francese, curiosa, fantasiosa, amo la vita. Solo Firenze o zone limitrofe. No messaggi e perditempo. Telefonare al 3341963777. 66enne vedovo, pensionato, sono un very normal people che si sente giovane per rimanere solo. Ho tanta energia, credo nella vita, che adoro, sono tenace ma anche molto sensibile e passionale, amo stare in compagnia ma anche i momenti di tranquillità. Ho una mentalità molto aperta e riesco ad adattarmi a tutto senza difficoltà. Mi piace parlare ed esprimere i miei sentimenti, ascoltare e
conoscere a fondo le persone che amo. Solo Sassari e dintorni, no anonimi. Telefonare al 3342705129 (ore 17,00/19,00). Signora milanese, 67enne, vedova, molto giovanile e di bell’aspetto, capelli biondi, occhi azzurri, conoscerebbe italiano, più o meno coetaneo, distinto, benestante, di Milano o dintorni, soprattutto serio e di buon carattere per sincera amicizia e poi si vedrà. Telefonare al 3392352749. Desidero conoscere una donna max 50-76enne per condividere tutto quello che di bello la vita può ancora offrirci. Telefonare al 3664620876. Romantico 65/182, dolce, virile, amante viaggi, teatro, montagna, cucina, musica, residente in un appartamento fronte mare, vorrei invitare ad una cena a lume di candela una donna affettuosa, semplice, snella, cultura, simpatica, carina, con spirito di adattamento, solare, libera da impegni per una bellissima vita insieme. Telefonare al 3278592308. 50enne, ottimista, residente in Roma, amante arte, natura, psicologia, conoscerebbe ragazza o signora per amicizia, eventuale relazione. Telefonare al 3245634553.
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ORIZZONTALI 1. Ballo di derivazione jazzistica; 10. Trapassare un oggetto tramite un foro; 15. Associazione Italiana Naturalisti; 18. Cittadina della Persia situata nel Laristan; 19. Il vero cognome del Botticelli; 21. Comune della città metropolitana di Napoli; 23. Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro le Malattie; 25. Gli estremi… del rugby; 26. Sigla di Verona; 27. Spazio interno degli autoveicoli; 28. Piene di nodi; 31. Richiedere con decisione qualcosa a cui si ha diritto; 33. Antica città della Cappadocia; 34. Contadinella bella e piacente; 36. Preposizione latina; 39. Cittadina in provincia di Pistoia; 41. Un famoso Pablo; 42. Sigla di Catanzaro; 43. Magistrati onorari della Repubblica Italiana; 46. Il Sorrenti cantautore italiano; 47. Religione cristiana seguita da tutti i membri della chiesa cattolica; 49. Che precede il matrimonio; 51. Fondo di bottega; 53. Al centro del catino; 54. Accumulo di ricchezze; 55. Fine di tutto; 56. Una polvere finissima
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contenente carbone; 57. Il nome di Delon; 59. Associazione Nazionale Alpini; 60. Attrezzo dotato di lama ricurva; 62. Andate; 63. Eretto, in posizione verticale; 64. Donna di età già avanzata che si atteggia da giovane; 67. In fondo alla canoa; 69. Senso dell’olfatto; 71. Figura della mitologia greca e romana; 72. Le ancelle di Venere; 73. Prima di oggi; 74. Che corrode. VERTICALI 1. L’Eastwood dello schermo; 2. La capitale del Vietnam; 3. Una storica Amba etiopica; 4. Legge Fallimentare;
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5. Confina con L’Ulster; 6. Celebre dramma di Forzano; 7. L’anima della matita; 8. All’inizio dell’opera; 9. Non conosce la calma; 10. Firenze… sulle automobili; 11. La capitale del Marocco; 12. La perde il dannato; 13. Facilita il pagamento; 14. Gioco d’azzardo; 15. Così è detto il leader curdo Abdullah Ocalan; 16. L’isola con Dublino; 17. Isola greca delle Cicladi; 20. Il capo della Repubblica; 22. La cittadina in cui fu creata la maschera di Pulcinella; 24. Pensa ad una sola metà; 27. Pianure sopraelevate; 29. Medico d’ospedale; 30. La ignora il ribelle; 32. Un valico vicino a Susa;
34. Teodoro… in russo; 35. Piccolo grappolo d’uva; 37. È piena di banchi; 38. Piccola immagine sacra; 40. Quello che l’ingordo desidera; 41. A fin di bene; 42. Intercettate con la radio; 44. Il principe del dubbio; 45. Si prende parte del patrimonio; 47. Conquistò le Gallie; 48. Si paga caro nell’ambiente della malavita; 50. L’autore d’una vita di Gesù; 52. Altrimenti detto; 53. Famoso cosmonauta sovietico; 58. Acconci allo scopo; 60. Il lontano West; 61. Club Alpino Italiano; 65. La fine della corrida; 66. Delude il richiedente; 68. In mezzo alla giuria; 70. La fine di Belfagor.
CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 1. Le iscrizioni di auto al Pra; 7. Seguite da un poliziotto; 8. Sepolcri, avelli; 9. Vello di montone… d’oro; 11. Punizione che elimina il concorrente; 14. Tendono a ridiscutere valutazioni e giudizi storici; 16. Diede ad Abramo il primogenito Ismaele; 17. Pericolosa per la salute; 18. Un soprabito di stoffa; 19. Non ha più di due piazze!; 21. Socio che paga di più;
23. Un dolce frutto. VERTICALI 1. Uno slancio travolgente; 2. Un famoso stadio di New York; 3. Ornamento per biancheria; 4. La pietra per affilare; 5. Il negro che una capanna rese celebre; 6. I nani che custodivano il tesoro del Reno; 10. Tecnici dell’officina; 12. Il vero cognome di Yves Montand;
20. Può morire per le corna!; 13. Riconoscono le persone; 15. Quello malese fa male calzarlo!; 21. Abbandonata a se stessa; 22. Ricovero sotto la gronda. 16. Lampade luminosissime; 1
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ORIZZONTALI 1. Il malfattore liberato al posto di Gesù; 7. La fattucchiera nemica di Paperon de’ Paperoni; 8. La sigla del lumen, unità di misura del flusso luminoso; 9. In mezzo all’albume; 10. Ce ne sono di campo e di serra; 12. Biblica città sul Lago di Tiberiade; 14. L’eroe della Harriet Beecher-Stowe; 15. Hanno ancora molto da vivere; 16. L’ultima sinfonia di Beethoven; 17. La fine dello zarevic; 18. Prati di foraggio. VERTICALI 1. Ci si trovano i cappuccini; 2. Nel rame e nell’alluminio; 3. In suo nome sono stati commessi i più grandi crimini; 4. Pedro, regista del film Tutto su mia madre del 1999; 5. È in maggioranza nel baobab; 6. La città dei giardini pensili cara a Semiramide; 10. Fabio che conduce il programma Che tempo che fa su Rai Tre; 11. Acconto sul saldo; 13. Formano liete brigate; 15. Antilope africana.
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TEST 1
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Osservate attentamente le tre figure sopra riportate e dite quale, tra le sottostanti figure a), b) e c), sostituisce, secondo logica, il punto interrogativo.
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TEST 2 Osservate attentamente il paesaggio di seguito rappresentato e andate a pag. 96
INDOVINELLO DOPPIO Lionello
SCIARADA (4+5=9) Favolino
» INCONTRO DI PUGILATO Eccoli lì che si fronteggiano. L’uno, dimostra subito di avere la stoffa del campione, agisce con tatto per prendere le misure necessarie a imbastire una idonea linea d’attacco. L’altro quasi immobile e indifferente, lo lascia fare, perché sa che alla fine sarà lui a fare una bella figura.
» AMORI BOSCHIVI Furtivamente, sul tappeto verde sono apparsi fiori mai visti è come un gioco antico, e la fortuna avanza sulla ruota del destino... Ed io dal vostro cuore aspetto e spero il dono che m’inebria d’allegria! __SOLUZIONI A PAGINA 96__
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SCRIVETECI: PER POSTA LARGO ARENULA, 34 00186 ROMA PER FAX 06 68139323 PER MAIL G.VECCHIOTTI@50EPIU.IT
Risponde Giovanna Vecchiotti - Direttore Responsabile 50&Più
PRESENTI E SOLIDALI ANCHE A RIFLETTORI SPENTI La terra trema ancora in Centro Italia, le condizioni climatiche sono avverse, la gente si sente abbandonata. Oltre alla gestione dell’emergenza, serve l’impegno ad esserci sempre GENTILE DIRETTORE, non so se siete in tempo a pubblicare questa mia lettera, considerando che siete una testata mensile e dovete stampare il giornale con un certo anticipo, per farlo arrivare puntuale nelle case dei vostri lettori. Ma ritengo che sia importante far giungere un pensiero di solidarietà alle popolazioni del Centro Italia colpite ancora una volta da un evento terribile come quello del terremoto, in questi giorni aggravato dalle bassissime temperature invernali. Io non sto qui a fare commenti su aiuti e problematiche dopo-evento, quelle le lascio alle persone che vogliono polemizzare sem-
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pre su tutto e con tutti. In questo momento quello che sento dentro di me è dire a coloro che stanno in condizioni così difficili che non sono da soli, come possono credere. So che spesso il pensiero non basta così come le belle parole, e che non è sufficiente nemmeno la solidarietà che si riceve nel momento in cui l’evento accade, anche se fatta con tutta la buona volontà. È l’aiuto nei mesi successivi quello di cui la gente ha bisogno, quando i riflettori sono spenti e i più hanno dimenticato cosa è avvenuto, quasi sia stato un film visto in televisione. Ecco, io non posso parlare per tutti i lettori, ma sono sicura che in tanti la pensano come me e dico alle persone colpite dal terremoto:«Siate forti, non abbattetevi. Io ci sono, in tanti ci siamo e ci saremo anche nei prossimi mesi!». Grazie per lo spazio che riuscirete a darmi sulla rivista. Angelina Sardi Ecco signora Angelina, come vede siamo riusciti ad inserirla sul primo numero utile di 50&Più, che sarà nelle case nei primi giorni di febbraio. Non so cosa accadrà nel periodo tra la pubblicazione di questa lettera e quando i nostri lettori la leggeranno da casa, ma sono sicura che il suo appello non resterà inascoltato.
FOTO STEPHANIE GENGOTTI
FOTO STEPHANIE GENGOTTI
È vero ciò che Lei dice: essere presenti nel momento del bisogno è una grande cosa, ma esserlo nei giorni, nei mesi successivi all’evento traumatico, non sempre accade, anzi quasi mai. Ma spesso non perché le persone siano di animo cattivo o totalmente egoiste, piuttosto perché ognuno di noi, nella vita quotidiana - preso da mille cose, da mille pensieri e dalle difficoltà -, cerca di mettere uno schermo tra le proprie e le altrui angosce, per trovare un minimo di serenità. Si tratta di meccanismi di difesa psicologici, che mettiamo in atto tutti noi perché siamo esseri umani, e come tali siamo portati a sbagliare. Quello che invece mi sento di dire su questa pagina, è che noi, come 50&Più continueremo a riportare umori, sentimenti, stati d’animo di chi ha subìto tanta tragedia, e ce ne occuperemo anche a distanza di tempo, come è accaduto già in occasione del terremoto che colpì L’Aquila o quello in Emilia Romagna, o il sisma che ha colpito, ad agosto ed ottobre, il Centro Italia. Li abbiamo documentati nel momento in cui sono avvenuti, ma siamo anche tornati in quelle terre martoriate e abbiamo raccontato altre storie, denunciato ritardi, documentato l’immobilismo nella ricostruzione o casi virtuosi laddove ci sono stati. La stessa cosa faremo in questo caso, e stia sicura, signora Angelina, che anche noi non lasceremo da solo nessuno.
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UN SOGNO IN POESIA
GENTILE REDAZIONE, mia moglie Graziella aveva partecipato al XXXIV Concorso bandito da 50&Più, con la presentazione di due opere di prosa e poesia. Entrambe sono state ammesse alla fase finale che si è svolta con successo a Baveno, nel mese di luglio dello scorso anno, e sono state premiate con la consegna di due Farfalle d’Argento. Nel corso della manifestazione aveva scritto un’altra poesia in lingua sarda, dedicata a Baveno, nella quale esprimeva la volontà e il desiderio di partecipare anche al Concorso del prossimo anno. Putroppo, per una grave malattia, è venuta a mancare il 3 novembre scorso, rendendo impossibile la realizzazione del suo sogno. Avrei piacere che Graziella fosse ricordata anche ai tanti amici e parenti della Sardegna con la pubblicazione della sua ultima poesia. Grazie. Umberto Castagni Sassari
Poesia in limba Sarda (logudorese) deiata a Baveno pro su concorso “50&Più” de poesia Non pensaia mai de inchere unu premiu In custo concursu riservadu Pro chie prus de chimbant’annos Hada como superadu. E Nida so dae Tattari in Bavenu Proite happo rezidu sa comunicazione Chi binchidu happo su premio In una limba ch’est de logu anzenu. Comente happo rezzidu sa comunicazione M’est bennida una grande emozione Chi digna fili de menzione. Non una ma duas sunu sas farfallas Chi sian sas primas de sa collezione. Ma pro mie nudda est su premio A confrontu de su lago majore. Isse m’ada incantadu cun sa oghe melodiosa De su sonu de sa campana Chi cun su garridu de sos gabbianos Fagede vivere su lagu. Dae sas isolas a sa montagna Tottu paret unu miraculu e unu sognu Chi non l’happo mai a ismenticare Deo ispero meda chi a Baveno Potta lesta torrare. Graziella Masia Ecco, signor Umberto, realizzato il Suo desiderio. Sicuramente le tante persone che hanno conosciuto Sua moglie Graziella, nel leggere quest’ultima poesia, torneranno con la memoria ai giorni in cui lei è stata presente a Baveno, al suo viso colmo di felicità quando ha ricevuto il premio dalla giuria. E ripenseranno anche a Lei, signor Umberto, orgoglioso di avere al fianco una donna straordinaria, piena d’amore per la vita, e per le persone che la circondavano. Mancherà a tutti, ne sono sicura, non soltanto a Lei. FEBBRAIO 2017 I 95
oroscopo di Aldebaran
FEBBRAIO
CAROLINA DI MONACO
21 GEN. I 19 FEB. Venere promette un mese estremamente interessante. Le vostre azioni saranno protette dalle stelle. Buone possibilità di vincere al gioco. Favoriti i contatti con bambini e giovani.
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24 AGO. I 22 SET. Previste più soddisfazioni nel settore lavorativo. Potrà verificarsi un cambiamento in casa che certamente vi gioverà. Sarete dotati di un forte intuito. Passeggiate all’aria aperta e prendete vitamina C.
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21 MAR. I 20 APR. Riceverete alcune dimostrazioni di sincera amicizia nell’ambito lavorativo. Avrete a che fare con artisti e personaggi di successo. Cercate di camminare e bevete molta acqua.
23 SET. I 22 OTT. La fortuna busserà alla vostra porta, sappiate agire e reagire con rapidità. Un legame sentimentale si rafforzerà. Buona la forma fisica, ma fate attenzione alle infreddature.
toro
scorpione
21 APR. I 20 MAG. In questo mese non potrete sbagliare. Le stelle vi daranno energia. Venere vi metterà in contatto con il mondo della bellezza e dell’arte. Prudenza durante i viaggi e in mezzo al traffico.
23 OTT. I 22 NOV. Il mese riserva momenti di serenità con i vostri figli e nipoti. Vi troverete facilitati nelle faccende pratiche della vita quotidiana. Proteggetevi da improvvisi cambiamenti di temperatura.
gemelli
sagittario
21 MAG. I 21 GIU. Anche per voi febbraio sarà un mese interessante con Giove nel segno. Potranno verificarsi fatti positivi che riguarderanno un lavoro. Eccellente momento per trovare soci o collaboratori.
23 NOV. I 21 DIC. Gli amici cercheranno la vostra compagnia, poichè sarete attraenti e simpatici. Avrete successi personali anche nel lavoro e sarete in possesso di un forte intuito. Siate parchi a tavola.
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22 GIU. I 22 LUG. Il vostro bisogno di stare con gli altri e di avere amici sarà soddisfatto. Buone notizie dal punto di vista economico. Fate attenzione alla guida di autoveicoli. Contatti con bambini.
22 DIC. I 20 GEN. Dovrete lottare per ottenere ciò che desiderate ma, alla fine, la spunterete! Vi sposterete parecchio e incontrerete persone simpatiche. Sarete particolarmente teneri ed affettuosi.
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23 LUG. I 23 AGO. La situazione finanziaria risulterà un po’ negativa e soggetta a sbalzi. Se arriverà qualche euro in più mettetelo da parte. Riceverete consigli da un amico. Attenzione alla digestione.
20 FEB. I 20 MAR. Con il pianeta nel Sole, amerete socializzare, incontrare amici, conoscere persone nuove. Andrete spesso a teatro, cinema, concerti e giocherete a carte. La fortuna sarà dalla vostra parte.
96 I 50epiumagazine.it I FEBBRAIO 2017
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G R ave danno RI fuso = Grave danno rifuso REBUS (4, 7, 4, 7)
F area; N NU ali; CU rete; R M ali = Fare annuali cure termali SCHIARADA (4+5=9) Amori boschivi = Barilotto INDOVINELLO DOPPIO Incontro di pugilato = Il sarto e il cliente
stuzzica
CERVELLO
TEST 1
La figura che sostituisce il punto interrogativo è quella contrassegnata dalla lettera a). Essa, infatti, permette di rispettare il criterio logico secondo il quale, procedendo da sinistra verso destra, i legami tra i mattoncini colorati diminuiscono progressivamente come si intuisce dalle frecce rosse orientate verso il basso che compaiono tra le tre figure.
TEST 2
Quale delle seguenti figure rappresenta il paesaggio prima visto? a)
b)
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d)
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TECNOLOGIA L’ABITAZIONE A PORTATA DI VOCE Listen (ascoltare) è un’applicazione in grado di attivare e gestire impianti domestici, elettrodomestici e servizi internet con un semplice comando vocale. Tramite una rete di microfoni distribuiti in casa e un apposito software, l’applicazione riconosce la voce e mette in funzione gli impianti nominati di volta in volta, senza utilizzare le mani. In casi di emergenza, potrà addirittura salvare vite umane. UN CASCO VINCENTE La startup israeliana Neuronix ha sviluppato un trattamento per l’Alzheimer attraverso un casco magnetico che stimola il cervello mentre si effettuano esercizi di memoria e comprensione. La stimolazione transcranica, combinata con la formazione della memoria, risulta essere più efficace rispetto all’azione dei farmaci usati per rallentare il deterioramento delle capacità cognitive. Il trattamento è innocuo, non invasivo e permette di rallentare la
rapida evoluzione della malattia. L’invenzione, che ha ricevuto le necessarie autorizzazioni, è in attesa di essere lanciata sul mercato.
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ATTUALITÀ ATTENTI ALLE BANDIERE LILLA Le “Bandiere lilla” contrassegnano i comuni virtuosi in fatto di accessibilità. Il progetto vuole premiare i comuni che danno vita a servizi e iniziative che favoriscono l’accoglienza di turisti con disabilità motorie, visive, uditive ma anche con patologie alimentari. Attualmente non sono molti i comuni che possono fregiarsi della Bandiera lilla, ma l’incremento di turisti che hanno registrato fa prevedere che molti altri decideranno di adeguarsi ai criteri di accessibilità richiesti dal bando.
+ SPORT MONDIALI DI MAXIBASKET Con l’obiettivo di conquista-
98 I 50epiumagazine.it I FEBBRAIO 2017
re nel 2017 il titolo mondiale di maxibasket - il basket quando i giocatori sono ultra quarantenni - tornano in campo giocatori che hanno tra i 65 e i 75 anni e che, pur essendosi ritirati ormai da decenni, hanno ancora il desiderio di competere e la passione per questo sport. I mondiali di Maxibasket si svolgeranno a Montecatini dal 30 giugno al 9 luglio, ogni giocatore dovrà ricominciare gradualmente la preparazione fisica, riprendendo confidenza col pallone, il tiro e i movimenti fondamentali del basket, ma solo dopo essersi sottoposti a elettrocardiogramma sotto sforzo e avere ottenuto un certificato medico di idoneità all’attività sportiva.
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CURIOSITÀ DAL MONDO
POSTINI FINLANDESI Posti, la società statale delle poste finlandesi, da gennaio 2017 offre un nuovo servizio: accompagnare gli anziani che vogliono fare passeggiate all’aperto. L’iniziativa è pensata per chi ha paura a uscire di casa da solo per il rischio di cadere e farsi male, specie durante l’inverno, con le strade innevate. Il servizio, offerto a pagamento e su prenotazione, è effettuato da dipendenti appositamente formati. IN ATTESA DELL’AUTOMOBILE ROBOT In Giappone, il primo ministro Abe ha lanciato una campagna mediatica per chiedere a circa cinque milioni di ultra settantacin-
quenni di rinunciare a guidare, con l’intento di ridurre gli incidenti automobilistici. Sono previsti numerosi incentivi per chi accetta la proposta: sconti presso librerie, barbieri, ristoranti, bagni pubblici e taxi. Per usufruirne basta esibire il facsimile plastificato della patente restituita. Sono già 270mila gli anziani che hanno risposto positivamente alla campagna.
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oppure al 0424708910.
SITI INTERNET WWW.MENOPAUSAMENOMALE.ORG La campagna “Menopausa meno… male!”, promossa dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), prevede numerose attività per aiutare le donne a vivere la menopausa con più consapevolezza e serenità. Nell’ambito della campagna nasce questo sito internet dedicato alla diffusione della informazione e della conoscenza di questo importante evento nella vita delle donne. WWW.QUESTIONIDIPROSTATA.IT Il sito è interamente dedicato ai problemi alla prostata che affliggono molti uomini, soprattutto dopo i 50 anni di età. Con linguaggio semplice e diretto e con l’ausilio di filmati e cartoni spiega cosa si deve sapere (e fare) riguardo la salute della prostata. Sono disponibili consigli e sono state fatte campagne per una maggiore informazione sul problema.
Rimani connesso con il tuo mondo. È on-line il sito 50epiumagazine.it Oltre alla Rivista, un sito tutto nuovo, dinamico e intuitivo. Una finestra sul mondo per essere sempre aggiornati
L’universo degli over 50 nell’era digitale, il piacere di essere informati in tempo reale su ciò che avviene nel mondo. Attualità, cultura, ambiente, tecnologia, benessere, tempo libero, viaggi e molto altro ancora: tante notizie on-line attraverso lo sguardo dell’esperienza, sul mondo e sulla vita.