GENNAIO 2017

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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

Anno XXXIX n. 1 Gennaio 2017 Euro 2.50 - I.P.

INTERVISTA

ATTUALITÀ

SCIENZE

VIAGGIO

Pietro Bartolo, medico tra i migranti

Se la coppia è over: il cuore dopo i 70 anni...

Medicina alternativa: un paziente, una storia

Nel Portogallo sacro, tra spiritualità e storia

Lampedusa nel docufilm di Gianfranco Rosi

Promesse d’amore lunghe una vita

Quando il “prendersi cura” inizia dal proprio racconto

Dove l’anima è in ascolto e la bellezza è di casa


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Il montascale monorotaia più sottile al mondo.


IN QUESTO NUMERO 5. Editoriale 7. Zoom 8. Periscopio 74. Dentro la rete 90. Vivere in armonia 92. Giochi 93. Stuzzica cervello 94. Bacheca 95. Oroscopo 95. Soluzioni 96. Lettere

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inchiesta 20. Generazioni contro?

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Cosa accade in Italia di Luisella Berti

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società 29. Insieme per sempre

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Quando l’amore è over di Anna Maria Melloni

32. Coppie celebri P. Newman e J. Woodward di Giada Valdannini

anteprime

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__SOCIETÀ__ Rifugiati in famiglia? Si può fare con la microaccoglienza Si diffondono progetti d’ospitalità per richiedenti asilo e rifugiati di Luisella Berti

51. Il Rose Museum Omaggio ad un simbolo d’amore di Barbara Di Sarno

62. Le case cantoniere

12

Locande per viaggiatori di Daniela Floridia

__le INTERVISTE__ Il racconto di Pietro Bartolo: il medico, Lampedusa e i migranti La quotidianità dell’isola nel docufilm “Fuocoammare” di Rosi di Giada Valdannini

36

__SOCIETÀ__ L’America dopo il voto: è iniziata l’era di Trump La fine del tempo di Obama e la sconfitta di Hillary di Leonardo Guzzo

65. Walking Football Il calcio a misura di over di Donatella Ottavi

cultura i

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www.50epiu.it

INDICE

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GENNAIO 2017

44. Una vita per l’arte Alfredo Paglione, il mecenate di Renato Minore

39. Libri 40. Arte 41. Teatro 42. Musica 43. Cinema GENNAIO 2017 I 3


viaggio

66. Parkinson e riabilitazione

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scienze i

Un approccio completo alla malattia di Alessandro Mascia

58. Fatima e Lisbona Viaggio nel sacro e nella storia di Loris Porcheri

69. La “medicina narrativa” Quando il paziente racconta di Giovanna Dall’Ongaro

Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it

Correggere i segni del tempo, scegliendo quella giusta di Chiara Palma

concorso

parliamo di...

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Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia Regolamento e scheda d’adesione

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47. XXXV Concorso 50&Più

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54. La Nuova Compagnia di Canto Popolare Fausta Vetere racconta i 50 anni del gruppo di Raffaello Carabini

77. Spazio50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più a cura di Luisella Berti

86. Previdenza di Gianni Tel

89. Fisco di Alessandra De Feo

98. Bazar a cura del Centro Studi 50&Più Credit foto: Agf, Contrasto, Marka, Masterfile, Olycom, Shutterstock, Sintesi, Shutterstock: s_bukley, quka, Evan El-Amin, De Visu, Nicolas Economou, Ritu Manoj Jethani, tzuky333, Nccp: Stefano Delia, Mauro Vitale, Ufficio Stampa Anas. Foto di copertina: Shutterstock Illustrazioni: Enrico Riposati

ANNO XXXIX - n. 1 gennaio 2017 Per posta: Largo Arenula, 34 - 00186 Roma Per telefono: 06.68134552 Per fax: 06.68139323 m@il: redazione@50epiu.it

Anno XXXIX n. 1 Gennaio 2017 Euro 2.50 - I.P.

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ABBONAMENTI Italia: annuale (11 numeri) euro 22,00 sostenitore euro 40,00 copia singola euro 2,50 copia arretrata euro 4,50 Estero: annualeeuro 41,50 INTERVISTA

ATTUALITÀ

SCIENZE

VIAGGIO

Pietro Bartolo, medico tra i migranti

Se la coppia è over: il cuore dopo i 70 anni...

Medicina alternativa: un paziente, una storia

Nel Portogallo sacro, tra spiritualità e storia

Lampedusa nel docufilm di Gianfranco Rosi

Promesse d’amore lunghe una vita

Quando il “prendersi cura” inizia dal proprio racconto

Dove l’anima è in ascolto e la bellezza è di casa

Aderente a: Finito di stampare: 22 dicembre 2016

4 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017

Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it

72. Creme anti-age e non solo

intervista

Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi

Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 98767007 intestato a 50&Più Srl - Roma. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualunque momento dell’anno, ma avrà comunque validità annuale.

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Luigi Valitutti Tel. 335491325 mail: valitutti@lvgroup.it

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NUMERO CERTIFICATO 8147 DEL 06/04/2016

ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA


DEMOCRAZIA E ROTTAMAZIONE

di Maria Laura Rondini Direttore Editoriale 50&Più

EDITORIALE

editoriale GENNAIO 2017

NEL MARZO 2011, in occasione della ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il nostro mensile decise di portare nelle case di tutti i suoi lettori una copia della Costituzione. Fu una scelta, crediamo, felicissima e non mancarono richieste di copie supplementari da distribuire, ad esempio, nelle scuole. Intorno alla nostra Carta costituzionale si è fatta forse della retorica, basti pensare allo spettacolo che Roberto Benigni ha proposto in televisione, intitolato “La più bella del mondo”, raccogliendo INTORNO ALLA NOSTRA più di 12 milioni di telespettatori per CARTA dire quanto radicata sia nella grande COSTITUZIONALE maggioranza degli italiani, questa idea SI È FATTA FORSE di bellezza. Non sappiamo se sia la “più” RETORICA... bella, certo è che tutta la prima parte, ossia 54 articoli, i primi 12 dei quali chiamati, non a caso, principi fondamentali, meriterebbero di essere mandati a memoria come si faceva per le tabelline, possono a buon diritto essere considerati il vero patrimonio civile italiano, e come tale riconosciuto e ammirato nel mondo. Pensare quindi di modificarla senza cercare un confronto e una condivisione quanto più ampi possibili in Parlamento e fra gli stessi costituzionalisti, è stato un errore politico. Ora che i giochi intorno al referendum costituzionale sono fatti, il risultato acquisito, le profezie di sciagura scongiurate, rimangono agli atti i milioni di sì e i milioni di no in una Italia che è stata costretta a polarizzare le numerose, ma legittime differenze di analisi e di opinione, in una contrapposizione superficiale spesso sostenuta solo da slogan. Rimarranno le conseguenze di una campagna referendaria lunga e ostile, tesa a delegittimare le reciproche posizioni, che non ha saputo tener conto del fatto che i fronti del sì e del no non fossero compatti al loro interno, poiché anche tra coloro che hanno bocciato la riforma sicuramente non mancava il desiderio di un cambiamento, che avrebbero voluto magari più incisivo e democratico, mentre nel campo opposto, nei cittadini schierati a favore del sì pur non convinti dal nuovo testo, è prevalsa l’idea di fare comunque un IN DEMOCRAZIA passo avanti ed evitare una crisi poNON ESISTE litica. Dunque, dentro quello straorROTTAMAZIONE dinario 68,48% di affluenza, esiste DI PERSONE, un’Italia trasversale ai due schieramenti, che crede nell’attuale Costitu- DI COMPETENZE, DI VALORI zione e che la vuole innovare per aggiornarla e renderla più efficace. In democrazia non esiste rottamazione di persone, di competenze, di valori, tanto meno in assenza di una progettualità definita e condivisa. La società si costruisce e vive in armonia solo nella misura in cui è capace, e getta le fondamenta per esserlo, di ascoltare, includere, valorizzare ogni sua componente. Come la nostra Costituzione ci invita a fare da 70 anni.

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ZOOM APPUNTI SUL PRESENTE

UNA MEDAGLIA

VINCENZO TANCREDI è un signore di 53 anni che da 30 anni fa il poliziotto. Il 10 novembre è stato tra i quaranta italiani ai quali il presidente Sergio Mattarella ha conferito la medaglia al merito della Repubblica “per essersi distinti in atti d’eroismo, per l’impegno nella solidarietà, nell’integrazione, nel soccorso”. Tancredi da otto anni è entrato in servizio alla sezione “Fasce deboli”, dove si occupa innanzitutto di bambini, portatori di disabilità e anziani. E proprio rispondendo alle chiamate di aiuto degli anziani ha capito come nascano i raggiri di cui sono così spesso vittime. Quali sono gli elementi che ricorrono più frequentemente e quali siano gli aspetti psicologici che i truffatori sfruttano per conquistare la loro fiducia. Forte di questo bagaglio di esperienze e conoscenze Vincenzo Tancredi ha deciso di diventare scrittore, un vero testimone informato dei fatti. Ha selezionato 25 racconti esemplari di truffe e raggiri e li ha pubblicati in un libro intitolato Io non abbocco: un manuale del modo di agire di questi lestofanti «per dare agli anziani qualche strumento in più per difendersi dai truffatori ma anche per far capire a chiunque altro quanto possa essere facile, a volte, cadere nella loro rete».

IN AGENDA DAL MONDO

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PRESEPE DELLA MARINERIA

gennaio

Fino all’8 le barche del Museo della Marineria vengono trasformate in palcoscenico per il Presepe omonimo. Statue a grandezza naturale raccontano la vita dei pescatori. www.presepemarineria.it

CESENATICO

01

AI WEIWEI IN MOSTRA

gennaio

Fino al 22 la prima grande mostra italiana dedicata ad Ai Weiwei. L’influente creativo cinese contemporaneo espone le opere a Palazzo Strozzi. www.palazzostrozzi.org

FIRENZE

DELLE LUCI 05 FESTIVAL FINLANDIA

gennaio

Cinque giorni di festa per Lux: il festival delle luci di Helsinki. Città piena di installazioni che brillano e temperature che scendono fino a meno 25 gradi. www.luxhelsinki.fi/en/

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GENNAIO 2017 I 7


IN AGENDA DAL MONDO

05

FALÒ DI MEZZANOTTE FAENZA

gennaio A mezzanotte, nella piazza centrale, viene

07

CORSA DI CANI DA SLITTA

gennaio

Fino al 18 c’è “La Grande Odissea Savoia Monte Bianco”, corsa di cani da slitta che con i mushers del mondo attraversano 22 stazioni di Savoia e Alta Savoia. www.grandeodyssee.com

bruciato il Niballo dell’anno passato, il grande fantoccio che simboleggia le avversità. In strada, stand gastronomici. www.prolocofaenza.it

FRANCIA

11

A TEATRO CON DE FILIPPO

gennaio

Fino al 15, al “Teatro Massimo” è di scena Non ti pago di Eduardo De Filippo: sogni, vincite al Lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente e sfaccendata. www.spettacoli-teatro.it

CAGLIARI

A PROPOSITO DI... CURIOSITÀ

Non chiamatelo asciugamano Si chiama “shammy” e guai a considerarlo un asciugamano. È un panno di microfibra cui i nuotatori non rinunciano mai. Asciugandosi con esso, si migliora l’aderenza che specie nei tuffi è fondamentale. www.lastampa.it

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RISCALDAMENTO A TERRA

CALDO-FREDDO SÌ - Coi pannelli ra-

dianti si risparmia e si uniforma il calore. D’estate fungono da impianto di raffreddamento.

NORVEGIA

Eletto per caso, governerà Ha accettato di candidarsi senza la minima intenzione di essere eletto. È capitato a Gylve Nagell, cantante di un gruppo metal. Ha vinto nonostante il suo motto fosse: “Per favore non votare per me”. www.huffinghtonpost.it

i SPORT

LIBRI

Nuoto batte calcio

La biblioteca di Atehns, in Alabama, prevede fino a 30 giorni di reclusione per chi riconsegna i libri in ritardo. Trattenendoli e danneggiandoli, gli utenti avevano già prodotto debiti per un totale di 200mila euro. www.supereva.it

Secondo l’ultima ricerca (firmata StageUp e Ipsos), oltre 4 milioni di persone, fra agonisti e amatori, si cimenta in vasca. I calciatori sono 3.952.000. Il pallone sembra perdere lentamente posizioni. www.lastampa.it

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TUBATURE NO - In caso di problemi alle tubazioni va rimossa parte del pavimento che, se non posato ad arte, rischia di sollevarsi.

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Dalla biblioteca alle manette

AMBIENTE

Indossare la spazzatura

FONTE: ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ

ALLARME INQUINAMENTO NELLE METROPOLI Su 795 città campione nel mondo, l’80% delle aree urbane ha un inquinamento atmosferico oltre i limiti posti dall’Oms. Nei Paesi in via di sviluppo, sfora il 98% delle città con più di 100mila abitanti.

AREE URBANE INQUINATE OLTRE I LIMITI OMS

795

80%

8 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017

CITTÀ, CON OLTRE 100MILA ABITANTI, CHE SUPERANO I LIMITI NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO

98%

L’attivista ambientalista Rob Greenfield, per far riflettere gli americani sulla spazzatura che quotidianamente producono, ha indossato l’immondizia che ha prodotto in un mese. In media, 2 kg al giorno. espresso.greenme.it

i

IN NUMERI

CITTÀ CAMPIONE NUOVA BANCA DATI OMS

PERISCOPIO

CHIUSDINO E LA SPADA NELLA ROCCIA a cura di Samuela Gangi


12

L’EPIC SKY TOUR

gennaio

Per campioni e appassionati di sci appuntamento fino al 15 con la sportiva “Epic Sky Tour”: tre gare di scialpinismo tra la Val di Fassa e la Val di Fiemme. www.fassa.com

TRENTINO

21

GIORNATA DEL TULIPANO

gennaio

Si celebra ad Amsterdam la “Giornata nazionale del Tulipano”. In piazza Dam, raccolta gratuita di tulipani. Con questa festa inizia la stagione di questi splendidi fiori. www.holland.com

OLANDA

BURNS NIGHT 25 GRAN BRETAGNA

gennaio

Si celebra in notturna l’anniversario della nascita di Robert Burns, poeta scozzese nato nel 1759. Cene letterarie ed eventi in tutto il Regno Unito. www.visitlondon.com

INIZIATIVE

Pizza contro armi Una pizzeria di Indianapolis, la “D&C Pizza”, regala una pizza extra-large a chi si sbarazza di un’arma. Il proprietario stesso provvede a riconsegnarle alla polizia: una buona idea per ridurre le armi in circolazione. www.theindychannel.com

i LAVORO

Colf senza diritti A Hong Kong sono migliaia le colf-schiave che lavorano 17 ore senza garanzie. Una foto del South China Morning Post mostra una ragazza che pulisce i vetri esterni al 15° piano di uno stabile e senza protezioni. www.takepart.com

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ANIMALI

MAGO MERLINO E RE ARTÙ in questo caso non c’entrano niente. Tantomeno Camelot e i castelli da fiaba. Siamo a Chiusdino, in Toscana, a quaranta chilometri da Siena. Qui pare nasca la leggenda della spada nella roccia che ispirò alla Walt Disney l’omonimo cartone animato. Nella Cappella di Montesiepi, infatti, vicino all’Abbazia di San Galgano, è custodita un’arma del Dodicesimo secolo, appartenuta a un cavaliere della tavola rotonda. Una spada, appunto, conficcata nel-

la roccia a testimonianza della conversione di un dissoluto cavaliere dopo la presunta visione di San Michele. Parliamo di Galgano Guidotti, proclamato Santo nel 1185, la cui vocazione lo spinse a vivere da eremita, celebrando l’abbandono delle vecchie abitudini conficcando la propria spada nella roccia. Una storia, quella di Guidotti, rappresentata negli affreschi che circondano la teca che protegge il reperto. Giudicato autentico grazie agli esami metallografici.

Inutili barbarie Il “declawing”, l’asportazione chirurgica delle unghie dei felini per impedire che facciano danni, è quasi al bando nello Stato di New York. Una legge allo studio ne denuncia le ripercussioni sulla mobilità e la postura. www.greenme.it

i GENNAIO 2017 I 9


+ Tutti i colori dell’arcobaleno. È lo spettacolo notturno che offrono le cascate del Niagara con la nuova illuminazione a led, meno dispendiosa e con colori più vivi di quella alogena, utilizzata finora. Il nuovo impianto è costato circa 4 milioni di dollari.

+


LE CASCATE DEL NIAGARA SI RIFANNO IL LOOK


VENGO DA LAMPEDUSA PER APRIRE GLI OCCHI AL MONDO 12 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017

intervista di Giada Valdannini


P

__le INTERVISTE di 50&Più__

PIETRO BARTOLO

CI SONO FILM che passano alla storia; altri, le cui storie restano inosservate finché non le cattura una pellicola. Come nel caso di Fuocoammare, il documentario di Franco Rosi, già vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino 2016, dell’Oscar europeo Efa 2016, candidato all’Oscar come miglior film in lingua non inglese. Un’opera di cui ignoriamo la fortuna futura - o il responso dell’Academy il prossimo 26 febbraio , ma per certo sappiamo che è figlio dei tempi per via della narrazione di un fenomeno quantomai attuale: la migrazione di uomini. Nella fattispecie, dal continente africano all’avamposto d’Europa: Lampedusa. È lì che parte e arriva la storia di Rosi, che restituisce una terra splendida, a tratti ruvida e arcaica, su cui si muovono le vite degli abitanti - per lo più pescatori e figli di pescatori - e dei migranti: gente che ha mollato

+ Un medico, Lampedusa, la sua gente e i migranti. Al centro del documentario di Gianfranco Rosi, candidato all’Oscar. Pietro Bartolo, tra i protagonisti, responsabile sanitario dell’Isola: «Per noi gente di mare, il mare è vita. E non può diventare simbolo di morte»

+ tutto, lasciandosi alle spalle fame e guerre, con la speranza di una vita nuova su questo versante del Mediterraneo. Tra i protagonisti, il medico di Lampedusa, Pietro Bartolo, responsabile del presidio sanitario dell’isola che si trova ad affrontare, giorno dopo giorno, le conseguenze degli sbarchi: le cure, i tentativi in extremis di salvare le vite, i decessi, le nascite e il compito ingrato di ispezionare i corpi di chi ha perso la vita in mare. Lui che ha saputo raccontare in modo vivido la sua esperienza anche in un bel libro - Lacrime di sale (Mondadori) - e che abbiamo intervistato per i nostri lettori. Dottor Bartolo, qual è oggi la situazione degli sbarchi a Lampedusa? Qualcosa è cambiato perché, con l’intervento di Frontex, le navi della Comunità Europea intervengono in mare e

portano i migranti direttamente in Sicilia. Da noi arrivano quelli in condizioni gravissime, perché sono gli elicotteri e le motovedette della Marina a condurli nel presidio sanitario più vicino. Quando parla di condizioni gravissime che intende? Ci sono persone che arrivano in coma, altre BISOGNA FAR VEDERE CIÒ CHE SUCCEDE, MA SOPRATTUTTO DI COSA STIAMO PARLANDO: CHI SONO QUESTE PERSONE, LE LORO SOFFERENZE, LE LORO STORIE...

con ustioni chimiche profonde causate dal gasolio che si trova sui barconi. Altri ancora che, avendo ingerito acqua e benzina, soffrono di gravissime crisi respiratorie che proviamo a stabilizzare, trasferendoli poi negli ospedali in Sicilia. Ma ci sono anche i feriti da arma da fuoco. E chi è che gli ha sparato? Per convincerli a salire

su quei gommoni schifosi, gli scafisti sparano a uno per intimorire gli altri e farli montare velocemente a bordo. Non di rado, qualcuno resta ucciso. Come in un recente naufragio in cui, dopo aver ferito a morte un uomo, gli altri 250 sono saliti e affondati nell’arco di poche miglia. In questi anni di lavoro a Lampedusa, qual è stato il compito più bello e quello più ingrato che le è toccato di fare? Il più bello è quando mi capita di aiutare qualche donna a partorire, quindi a dare la vita a un bambino: un fatto positivo in mezzo a tanta sofferenza; come salvare delle persone date per morte. Cose che mi danno la forza di continuare perché le cose brutte sono tantissime: solo in questi ultimi mesi, c’è stato il disastro del 6 di ottobre in cui ho dovuto fare trecentosessantotto ispe- » GENNAIO 2017 I 13


PIETRO BARTOLO zioni cadaveriche; subito dopo, l’11, a largo di Malta ne sono morti quasi ottocento. E potete immaginare quale sia lo stato d’animo, tanto più quando bisogna lavorare sul corpo di un bambino che ha perso la vita. Come fa ad affrontare tutto ciò? Lo faccio come lo fanno tutti i miei collaboratori e i conterranei lampedusani che si confrontano ogni giorno con questa tragedia. Sono cose che ti toccano, che non dimentichi mai e che tornano nei tuoi incubi. Perciò, capite bene che è una situazione che andrebbe fermata perché non è giusto che, ancora oggi, dopo tanti sforzi in termini economici e di mezzi - Mare Nostrum prima, Frontex oggi -, continuino a morire. È disumano. E allora io dico: fermiamo questa mattanza! I lampedusani, dunque, condividono il suo approccio… Certo. È inammissibile che a casa nostra - perché il Mediterraneo è casa nostra - possano succedere queste cose. E che si assista, quasi con indifferenza, con assuefazione, a questa strage. La sua esperienza medica a Lampedusa come inizia? Sono nato e cresciuto a Lampedusa e mi sono laureato in medicina proprio come conseguenza di una situazione che ritenevo anomala: la totale assenza di un presidio sanitario. È stato così che sono diventato medico, specializzandomi in ostetricia e ginecologia. Una volta laureato, non ho avuto dubbi e sono tornato ad aiutare i miei concittadini. Erano i primi Anni ’80, non c’era un pronROSI HA DEDICATO to soccorso né un presidio L’ORSO D’ORO «A CHI NON medico-sanitario, né tantoÈ RIUSCITO AD ARRIVARE meno un mezzo di soccorso: IN EUROPA E AI LAMPEDUSANI, CHE ACCOLGONO giusto un medico di base. CHI SCAPPA DALLA FAME In caso di necessità arrivaE DALLE GUERRE» vano dalla Sicilia con gli idrovolanti. Tornato a Lampedusa, ho cercato di mettere su questo presidio fino a che, oggi, possiamo contare su un pronto soccorso, un poliambulatorio e un elicottero di soccorso tutto nostro. I primi anni ero da solo, adesso siamo in cinque.

+

In apertura, il regista Gianfranco Rosi e Pietro Bartolo al Festival di Berlino 2016. In questa pagina, immagini tratte dal film documentario “Fuocoammare”: Pietro Bartolo (in alto); Samuele Pucillo (sotto), uno dei protagonisti.

In cinque per migliaia di persone? Sì, e le visitiamo una ad una. Personalmente, dall’inizio, ho visitato circa 300mila persone. Come si è convinto a raccontare il suo lavoro in Fuocoammare? A dicembre del 2014 è venuto il maestro Rosi a Lampedusa. Ma non lo conoscevo personalmente. Stette qui in un periodo di pochi sbarchi, tanto che era a un passo dall’andarsene. Un giorno, complice un malan-

no che si era buscato, mi raggiunse in ambulatorio e gli chiesi di non mollare, di raccontare Lampedusa e i suoi abitanti: quelli storici e coloro che temporaneamente la vivono sbarcando dal mare. Gli misi in mano la mia pendrive con le testimonianze che avevo raccolto e lui, vedendola, non ha esitato: è rimasto ed è iniziata questa grande avventura. Che avventura è stata per lei? Un grande regalo, perché

LA CORSA ALL’OSCAR

05 gennaio

14 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017

I FINALISTI Si tiene l’apertura delle votazioni grazie alle quali verrà deciso quali film, registi, attori e attrici saranno stati prescelti per arrivare alle nomination degli Oscar 2017. Inizia così una lunga corsa che terminerà quasi 2 mesi dopo.

24 gennaio

LE NOMINATION Verso la fine del mese si scopre chi dei candidati è riuscito a guadagnarsi una nomination. È in quella data che finalmente sapremo chi comporrà la famosa cinquina che avrà poi il titolo a correre per l’assegnazione dell’Oscar.


IL LIBRO

«È inammissibile che a casa nostra possano succedere queste cose e che si assista quasi con indifferenza, con assuefazione, a questa strage»

Il volto di chi ha attraversato chilometri, a piedi, su mezzi di fortuna e poi in mare. Tante le storie che si intrecciano nel documentario di Rosi.

Rosi è riuscito a trasmettere il messaggio cui più tenevo. Ossia quello di far vedere ciò che succede, ma soprattutto di cosa stiamo parlando, chi sono queste persone, le loro sofferenze, le loro storie, facendo capire a chi ancora oggi ha pregiudizi, mette muri, fili spinati, che si tratta di gente che viene da sofferenze immani e che chiede solo un po’ di aiuto cercando di sopravvivere. Che effetto le fa la candidatura all’Oscar? È già un risultato importante,

21 febbraio

ma ciò che mi sta più a cuore è la testimonianza che Gianfranco Rosi ha saputo dare con questo film in modo da far vedere, anche in America, cosa succede nel Mediterraneo. Dottore, il suo nome è anche legato al progetto “Sanità di frontiera”. Cos’è? È un’iniziativa umanitaria dell’Osservatorio Internazionale della Salute (Ois), che punta a rafforzare gli operatori sanitari dando loro una formazione specifica circa la salute dei migranti, e parliamo di patologie

LE VOTAZIONI Si chiudono le votazioni per gli Oscar 2017, quelle che portano all’elezione degli effettivi vincitori dei Premi. Un momento molto atteso, preludio della notte che molti attendono attaccati ai televisori.

26 febbraio

LACRIME DI SALE

«Non potevo sapere che la mia esistenza sarebbe stata segnata da un mare che restituisce corpi e vite e che sarebbe toccato proprio a me salvare quelle vite e toccare per ultimo quei corpi». Scrive così Pietro Bartolo nel suo libro Lacrime di sale (Mondadori), in cui racconta la sua storia di medico che, da oltre venticinque anni, accoglie i migranti a Lampedusa. E lo fa in queste pagine in cui dice anche di sé - “un tempo esile e timido” -, della sua famiglia - fatta di pescatori -, degli studi nel Continente che poi l’hanno riportato sull’isola: come medico. In una trama in cui si intrecciano la vicenda personale e le storie di tanti migranti scampati alle guerre o in fuga dalla fame.

legate allo stress del viaggio, alle grandi ustioni e al disagio psicologico. È importante che i giovani sanitari possano affrontare in modo corretto queste problematiche. Ci sono storie che le sono rimaste particolarmente impresse? Tante. Bella è quella di Kebrath, una ragazza che nel 2013 era stata data per morta, messa in un sacco per cadaveri e che ho percepito viva una volta a bordo, mentre le sentivo il polso. Sentii un battito, flebile, poi un altro e un altro ancora e capii che era viva. Portata in fretta al pronto soccorso, coi miei medici, l’abbiamo intubata, massaggiata e, dopo un quarto d’ora, la ragazza è tornata a vivere. C’è forse qualcosa di più bello? Qualcosa più in grado di testimoniare la speranza nel futuro? Oggi Kebrath ha 28 anni e vive a Stoccolma. In Svezia, ha una casa e un compagno, un ragazzo eritreo dal quale, a ottobre del 2015, ha avuto un bimbo il cui nome è Natan. Dopo la nascita, Kebrath ha ripreso a studiare svedese in corsi appositamente predisposti per i richiedenti asilo - e spera presto di trovare un impiego. Intanto, è in attesa di un nuovo bebé.

LA PREMIAZIONE Si tiene infine la Notte degli Oscar 2017, quando premi e statuette saranno consegnati per tutte le categorie. Quest’anno, in giuria, anche il regista Paolo Sorrentino, già premiato per La grande bellezza. GENNAIO 2017 I 15


__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

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DARE OSPITALITÀ A RICHIEDENTI ASILO O RIFUGIATI NELLA PROPRIA ABITAZIONE: CRESCONO SEMPRE PIÙ LE ESPERIENZE DI QUESTO TIPO NEL NOSTRO PAESE

B e n ve n u t i !

RIFUGIATI IN FAMIGLIA?

SI PUÒ FARE Sono famiglie o singole persone. Pensionati, impiegati, liberi professionisti, operai. Cittadini italiani e comunità straniere. C’è di tutto in questa nuova “macchina dell’accoglienza” che sta prendendo piede in alcuni Comuni, grazie a progetti dedicati all’ospitalità in famiglia di richiedenti asilo e rifugiati

di Luisella Berti

«NON VOLEVAMO ASSISTERE INERMI al dramma di così tante persone in fuga da guerre, violenze, povertà. Persone costrette a viaggi terribili. Non potevamo più sopportare il rifiuto, i muri, le barricate. Desideravamo fare la nostra parte: accogliere un rifugiato in casa». Questa la scelta di Chiara Sibona e Diego Passini, pensionati over 70 di Bologna che hanno aderito al progetto “Vesta-Rifugiati in Famiglia” realizzato con il comune di Bologna (www.progettovesta.com) e gestito dalla Cooperativa Camelot. A partire dal Comune di Torino, che già nel 2008 lanciò “Adotta un Rifugiato”, l’accoglienza in famiglia dei migranti richiedenti asilo si è via via diffusa in altri Comuni. Si tratta di progetti che nascono nell’ambito del Sistema Istituzionale di Accoglienza di Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar), che prevede la sperimentazione di iniziative di accoglienza e sostegno dei rifugiati e richiedenti protezione internazionale

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per favorirne l’autonomia e l’integrazione sociale. L’accoglienza diffusa in famiglia rappresenta uno dei modelli di integrazione tra i più innovativi e strutturati. Per questo ci sono una serie di tappe da seguire. Per sommi capi funziona così: le famiglie o singole persone che si candidano all’ospitalità vengono valutate e poi avviati percorsi di formazione. Vengono fornite nozioni di natura tecnico-legale, colloqui per capire motivazioni e scelte della famiglia o cittadino accogliente, approfondimenti sulla cultura del rifugiato da accogliere. Terminata la formazione avviene “l’abbinamento” e siglato un patto di accoglienza per facilitare la convivenza. Per tutto il periodo, che in genere è di almeno 6 o 9 mesi, un’équipe di professionisti affianca e monitora l’andamento della convivenza. Per l’accoglienza alla famiglia è riconosciuto un rimborso spese che va dai 300 ai 400 euro. Nel caso del progetto “VestaRifugiati in Famiglia”, l’accoglienza è rivolta a neomaggiorenni in possesso di protezione internazionale, si tratta di minori non accompagnati al momento dell’ingresso in Italia. Dall’inizio del progetto, aprile 2016, si sono candidate 70 famiglie dell’area metropolitana di Bologna. Sono 11 le famiglie e cittadini singoli che stanno sperimentando l’accoglienza in casa. Con altre 16 l’esperienza sta per partire. «Accoglieremo un ragazzo africano - dicono i coniugi Passini -. Anche per noi sarà una vita nuova perché dovremmo metterci » GENNAIO 2017 I 17


I DATI in un’ottica di grande disponibilità, di ascolto e di aiuto. Avremo il nostro percorso da fare, ma saremo seguiti dagli operatori Vesta». Anche a Parma e provincia è possibile vivere un’esperienza di solidarietà. Un nucleo famigliare, comunque sia composto, può mettere a disposizione il proprio spazio domestico per accogliere un rifugiato. Non solo un tetto e beni materiali, ma soprattutto una rete di supporto e relazioni per proseguire il cammino verso l’integrazione. Il progetto è gestito da Ciac Onlus (www.ciaconlus.org). Anche in questo caso si tratta di persone che hanno ricevuto una prima accoglienza all’interno del sistema Sprar e ottenuto lo status di rifugiati. L’accoglienza in famiglia per un periodo di 9 mesi è una grande opportunità per proseguire in un cammino di autonomia e integrazione che altrimenti verrebbe interrotto. Dal 2014 ad Asti e provincia Piam Onlus (www.piamonlus.org) e il Consorzio Coala realizzano un progetto di accoglienza diffusa in famiglia che coinvolge anche comunità di immigrati presenti sul territorio. Un progetto iniziato sull’onda dell’emergenza pro-

IL VIAGGIO

Oltre un anno 1,7 anni gli uomini e 1,4 anni le donne. È quanto impiegano in media i migranti prima di raggiungere le nostre coste. L’ULTIMA TAPPA

La Libia Per l’80% dei migranti è l’ultimo Paese di transito. Fino al 2011 per molti era la meta finale. Con la caduta di Gheddafi, il viaggio prosegue verso L’Europa.

Fonte: Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM)

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AL MOMENTO DELLO SBARCO ALLA DATA DEL 1° DICEMBRE 2016 RISULTANO GIUNTI NEL NOSTRO PAESE, VIA MARE, 173.188 MIGRANTI DI DIVERSE NAZIONALITÀ

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fughi. «Quell’anno - racconta Alberto Mossino, coordinatore di Piam Onlus - a fronte dell’alto numero di sbarchi le soluzioni di accoglienza si esaurirono in breve tempo. Così assieme alla Caritas e alle locali comunità di stranieri facemmo un appello all’accoglienza. Ci fu subito una buona risposta, soprattutto dalla comunità immigrati, pronta ad accogliere connazionali o persone culturalmente vicine a loro. Da una situazione emergenziale questo tipo di accoglienza, d’accordo con la prefettura, si è strutturato nel tempo». Al progetto partecipano anche famiglie e cittadini italiani, sebbene la maggiore disponibilità è arrivata dalle comunità straniere. «Gli aderenti all’iniziativa ricevono un rimborso economico di 400 euro al mese, parte della quota che ammonta a 1.000 euro che la nostra Onlus riceve dalla Prefettura e con la quale paghiamo i nostri operatori che continuano a sup-

portare la famiglia e il richiedente asilo. Non è pensabile un’accoglienza fatta di solo volontariato. Bisogna essere seri e coerenti». Nel caso di Asti, l’accoglienza può essere di 9 mesi o anche di più. «Si tratta di migranti richiedenti asilo che ricevono una prima accoglienza in un centro collettivo, la loro permanenza in famiglia è subordinata ai tempi di rilascio dello status di rifugiato o di protezione umanitaria. In genere passa un anno». Problemi di convivenza? «Qualche esempio negativo c’è stato sia da parte delle famiglie che dei ragazzi. Ma sono molti di più gli esempi positivi, alcuni quasi al limite dell’adozione. Con rapporti protratti nel tempo. Abbiamo avuto qualche problema con le famiglie italiane perché sono iperprotettive. Specie le coppie di mezza età con i figli all’università, o fuori casa, che hanno una stanza libera e desiderano riempire. Co-


L’ACCOGLIENZA DEI MIGRANTI LE COSE STANNO COSÌ

Tre miti da sfatare

«Ai migranti diamo i 40 euro al giorno, mentre agli italiani in difficoltà senza una casa né un lavoro, nulla». E ancora: «Perché non li aiutiamo a casa loro?». Oppure: «Ormai siamo assediati». Sono affermazioni molto comuni ma che non corrispondono alla realtà

sì credono di avere un altro figlio, da educare. Quindi risultano un po’ troppo invasivi e iperinclusivi. Bella la condivisione della famiglia, ma il consiglio è non esagerare. Questi ragazzi hanno anche i loro impegni, lo studio, il lavoro e qualche volta, piuttosto che partecipare a matrimoni o altri eventi familiari, quel giorno vorrebbero stare per conto proprio». Dal 2014 ad oggi il progetto dell’Acco-

I soldi in tasca al migrante. Il costo dell’accoglienza va da 35 a 40 euro al giorno per migrante. Gli enti locali che decidono di partecipare al bando Sprar (Sistema di Protezione e Accoglienza per Rifugiati e Richiedenti Asilo) debbono presentare un piano finanziario che viene approvato dalla commissione formata da rappresentanti di enti locali (comuni, province e regioni), del Ministero dell’Interno e dell’Unhcr. I soldi per le spese di gestione del migrante non vanno in tasca agli ospiti dei centri, ma vengono dati alle cooperative, di cui i Comuni si avvalgono per la gestione dell’accoglienza. Servono a coprire le spese per il vitto, l’alloggio, la pulizia dello stabile e la manutenzione. Una quota copre anche i progetti di inserimento lavorativo. Dei 35/40 euro, solo 2,5 euro in media - il cosiddetto pocket money - è la cifra che viene data

glienza Diffusa di Piam Onlus è cresciuto, e attualmente sono 62 i migranti richiedenti asilo ospitati in famiglia. «Abbiamo ancora bisogno di famiglie o singole persone disposte ad accogliere, non è facile trovarne». Nel 2016 su tutto il territorio nazionale la Caritas (www.caritasitaliana.it) ha lanciato il progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”. Secondo i dati aggiornati, a settembre 2016, hanno avuto

ai migranti per le piccole spese quotidiane. Aiutiamoli a casa loro. Negli ultimi anni l’Italia ha dirottato parte dei trasferimenti pubblici destinati alla cooperazione internazionale, a favore del Paesi svantaggiati, per fronteggiare “l’emergenza” profughi sul suolo nazionale. Nel 2013 era di 300 milioni di euro, nel 2015 di 961 milioni di euro. Tutto regolare, ma se continua così è più difficile “aiutarli a casa loro”. È un’invasione. Vengono tutti in Italia. Al vertice dei Paesi dell’Unione Europea che hanno avuto maggiori richieste di protezione internazionale nel 2015 c’è la Germania, con 476.620 domande presentate (pari al 36% delle istanze nell’Ue), con una crescita del 135% rispetto all’anno precedente. A larga distanza seguono Ungheria e Svezia, con rispettivamente 177.135 (13,4%) e 162.550 (12,3%) domande e quindi Austria (88.180) e Italia (84.085). In termini di crescita percentuale, invece, la Finlandia è il Paese che, rispetto al 2014, registra l’aumento maggiore passando da 3.630 a 32.345 domande (+791%). L’Italia ha invece registrato un aumento ben inferiore (30%).

accoglienza 407 migranti, di cui 69 in famiglia, 180 nelle parrocchie, 121 in appartamento e 37 in istituto. Si tratta di un progetto che ha come perno la famiglia, anche nel caso di accoglienza in parrocchia o nell’istituto religioso, infatti, il beneficiario è comunque seguito da una famiglia della comunità per accompagnarlo in un percorso di integrazione. «Questo progetto non vuole, in alcun mo-

do costituire un ulteriore sistema nazionale di accoglienza, che già esiste e nel quale stiamo operando, ma essere complementare, soprattutto rispetto all’integrazione che appare ancora l’aspetto più debole», sottolinea don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana. «I programmi di accoglienza vanno strutturati - dicono i coniugi Passini di Bologna -, altrimenti si crea diffidenza e sospetto tra la popolazione». L’accoglienza diffusa in famiglia è un buon esempio. «Siamo felici della nostra scelta. Certo si tratta di una goccia nel mare, ma siccome il mare è fatto di tante gocce, speriamo di essere in tanti». GENNAIO 2017 I 19


Una politica troppo orientata sul presente può davvero escludere le nuove generazioni? Molti giovani oggi lasciano l’Italia per scarsità di adeguate occasioni lavorative. Si dice che non c’è abbastanza spazio per il loro futuro: ma è la realtà? È veramente in atto quello che qualcuno definisce un “conflitto generazionale”, oppure rischiamo di entrare in crisi a causa di cambiamenti sempre più veloci?

__le INCHIESTE di 50&Più__

GENERAZIONI CONTRO? +

LAVORO, PENSIONI, VISIONE POLITICA: PER QUALCUNO LE DIFFERENZE GENERAZIONALI SU TALI TEMI LASCIANO INTRAVEDERE POTENZIALI TERRENI DI SCONTRO TRA OVER E NON

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T

di Luisella Berti

TANTI NONNI PER POCHI NIPOTI. È bastato un cinquantennio per stravolgere la composizione demografica e sociale della popolazione italiana. Gli Anni ’50 e ’60, quelli del boom delle nascite, sono un ricordo lontano. E, come si è visto, non saranno le campagne di comunicazione sulla fertilità del Ministero della Salute a favorire un cambiamento di rotta. Accanto alla diminuzione delle nascite si è affiancato un significativo aumento della speranza di vita, grazie alla scienza, alla medicina, alla prevenzione. Tanti anni di vita in più guadagnati sono un successo dei nostri tempi, ma se le nascite diminuiscono significa che avremo sempre meno giovani e forse anche meno futuro. L’invecchiamento della popolazione non è solo un fenomeno italiano, ma di tutta l’Europa, dei Paesi


LAV OR O

FUTURO

TEMI

A CONFRONTO

MIA O N ECO

PE NS IO NI

POLITICA

industrializzati e, più in là negli anni, lo sarà ovunque. In Italia, però, il problema è ancora più forte proprio per il basso tasso di natalità. Quello che potrebbe entrare in crisi è quel patto intergenerazionale che per lungo tempo è stato capace di dare una certa stabilità sociale. Una distanza che potrebbe portare a una lotta di classi di età. I presupposti ci sarebbero tutti, specie in tempi di ristrettezza dei bilanci pubblici, dove la coperta è sempre troppo corta e la tentazione è quella di “investire” sull’elettorato che ha maggior peso. Ne è convinto Ugo Intini, giornalista, per tanti anni in politica, deputato socialista fino al 2006, ex portavoce del Partito, ex sottosegretario e vice ministro degli Esteri. Proprio a partire dall’inversione della piramide demografica, Intini ha analizzato le ripercussioni sul piano sociale, economico, sulla politica, il costume, gli equilibri mondiali e familiari. Ne è nato il libro Lotta di classi tra giovani e vecchi? Il punto interrogativo è d’obbligo, forse qualche spiraglio ancora c’è. «La vecchiaia spiega - è forse il più grosso problema del nostro tempo. L’Italia è, insieme a Germania e Giappone, il Paese più vecchio del mondo. Nel 1951 i neonati erano il doppio di quelli di oggi, e gli ottantenni un quinto. La piramide demografica aveva una larga base di giovani che sorreggeva un piccolo vertice di anziani. Adesso la situazione si è capovolta. Si parla di Europa? Bene, presto gli europei saranno il 5% della popolazione mondiale e gli italiani lo 0,5%. Come potranno gli europei contare qualcosa nel mondo senza essere politicamente uniti? Siamo passati dalla lotta di classe tradizionale alla lotta di classi di età. Lo fanno temere - prosegue Intini - la conflittualità sui temi del lavoro e delle pensioni e anche sul comportamento politico. I vecchi e i giovani votano in modo »

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LE INCHIESTE DI 50&PIÙ INDICE DI VECCHIAIA

GIOVANI: MENO 25%

“NEET” IN ITALIA

In Italia è di 161,1 persone con più di 65 anni ogni 100 giovani con meno di 15 anni. Siamo tra i Paesi più vecchi del mondo insieme a Giappone (indice di vecchiaia pari a 204,9 nel 2015) e Germania (159,9 nel 2015). La media Ue è a 120,9 nel 2015. Fonte Istat

Nel 2016 la popolazione fino a 24 anni è scesa sotto il 25%, mentre in Francia è al 30,4%. Per l’Italia si tratta di 6 milioni di giovani in meno. In Italia il tasso di fecondità è di 1,4 figli per donna in Francia supera la soglia dei 2 figli per donna. La media Ocse è di 1.7. Fonte Istat e Ocse

La quota di popolazione tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata, né a scuola o in formazione, i cosiddetti Neet, è del 27% nel 2014. Il secondo dato più alto dopo la Turchia e quasi il doppio della media Ocse (15%). Fonte Ocse

opposto. Si potrebbe dire che forse il discrimine tra destra e sinistra si sta sostituendo con quello tra giovani e vecchi attraverso il comportamento elettorale». Lavoro e pensioni, temi delicatissimi, ancor più in Italia. Due terreni dove lo scontro tra le generazioni si fa più duro. «Tra il 1990 e il 2014 il reddito dei lavoratori dipendenti con meno di 34 anni è andato indietro, in termini reali, di quasi il 20%. Mentre il reddito degli over 55 è aumentato, in un quadro complessivo che è comunque di calo. Vent’anni fa le famiglie con capofamiglia under 34 e over 65 avevano una ricchezza sostanzialmente uguale. Adesso le famiglie degli anziani hanno una ricchezza tre volte più alta di quella dei giovani». Dato che comunque riflette anche il naturale processo di accumulazione dei risparmi lungo il ciclo di vita. Il mercato del lavoro segue la tendenza demografica e l’aumento dell’età pensionabile. L’occupazione sta crescendo tra le fila degli over 50, mentre la disoccupazione giovanile resta altissima: 37,9% contro una media nell’Eurozona del 22%. In più, tra i giovani al primo lavoro, la quota dei dipendenti a tempo indeterminato è scesa dal 44,6% del 2004 al »

DENTRO LA NOTIZIA

NIENTE SCONTRI, SERVE PIÙ PROGETTUALITÀ

di Luisella Berti

«Il rischio di uno scontro tra le generazioni è inverosimile. Tutti, genitori, figli, nonni, siamo dalla stessa parte. Piuttosto, il nostro Paese paga una mancanza di progettualità e di politiche strutturali capaci di traghettarci verso il futuro». Intervista a Gabriele Sampaolo, Segretario Generale di 50&Più «PARLARE DI CONFLITTO tra le generazioni, come pure di patto tra le generazioni, può essere utile per aiutare a capire determinate dinamiche di tipo socioeconomico, ma non rappresenta la realtà del problema. L’esperienza quotidiana ci dice che genitori, figli e nonni sono un fronte unico. Il padre vuole che il figlio lavori, il figlio non penserebbe mai di togliere il la-

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voro al padre, così come sappiamo che le generazioni più adulte, i 50enni, e ancor più gli over 60, danno moltissimo alle generazioni più giovani. La realtà è fatta di questo e il vero conflitto si gioca su altri tavoli». Quali? Su quello del cambiamento e della progettazione. I cambiamenti ci sono sempre stati, il problema è che oggi sono molto più rapidi.

Dobbiamo essere capaci di correre più veloci e riuscire a progettare la società che vogliamo. Qui, però, entriamo in una zona sensibile della società italiana. Usciti dalla Seconda Guerra Mondiale abbiamo vissuto anni di benessere e di grande sviluppo, infatti il boom delle nascite è avvenuto proprio negli Anni ’50 e ’60. Dopodiché ci siamo seduti comodamente in questa “comfort zone” e siamo stati noi, i padri e i nonni di oggi, che abbiamo spinto i nostri figli, i nostri nipoti, a studiare e a pretendere un lavoro dignitoso perché avessero una vita migliore rispetto alla nostra. Oggi però


LIVELLI DI COMPETENZE

ABBANDONO SCOLASTICO

BASSO LIVELLO DI FIDUCIA

Rispetto ai Paesi che fanno parte dell’Ocse, oggi l’Italia conta purtroppo la più grande proporzione di giovani con bassi livelli di competenze alfabetiche e la seconda (26%) più alta proporzione di giovani con basse competenze numeriche. (Fonte Ocse) (20%).

Il tasso di abbandono scolastico è molto elevato in Italia. Circa il 30% degli uomini e il 23% delle donne con un’età fra i 25 e i 34 anni non ha un titolo di scuola secondaria superiore. La media Ocse rispettivamente è del 18% e 14%.

Solo il 30% degli Italiani riporta un livello di fiducia negli altri, mentre il 29% dice di avere fiducia nel governo nazionale. Entrambi i tassi sono sotto la media Ocse (pari, rispettivamente, al 36% e al 42%). I livelli di fiducia sono più bassi fra i giovani.

vediamo che i nostri giovani restano in famiglia fino a 30-35 anni e non riescono a diventare autonomi, ma al tempo stesso tendono ad escludere dalla loro ipotesi di lavoro tutta una serie di possibilità, forse perché poco abituati al sacrificio. Il futuro dei figli è la massima preoccupazione per un genitore. E il futuro si costruisce con il lavoro. Il tema del lavoro è molto complesso. Non a caso i miglioramenti si misurano in piccolissime percentuali. Uno dei problemi è la formazione. Quanto è connessa con il mondo del lavoro? Purtroppo la ri-

sposta è negativa. I nostri giovani non sono formati per entrare nel mondo del lavoro? C’è un enorme scollegamento. E lo vediamo anche all’interno del nostro Sistema Associativo e di Servizi. Ogni anno 50&Più, nelle stagioni più impegnative, impiega oltre 1.200 collaboratori. Constatiamo che è molto difficile trovare giovani, non dico con buone capacità lavorative, che possono essere acquisite sul campo, ma con la giusta cultura per sapere cos’è la vita dentro un’azienda. Sono tante le difficoltà che gravano sui giovani. Senza un lavoro e adeguati servizi dedicati alla famiglia, si resta impigliati in un limbo, non si riesce ad essere produttivi, a farsi una vita propria, a costruirsi una famiglia. Si fa un gran parlare di cambiamento, ma in realtà ci troviamo in una condizione piuttosto statica che non produce effetti positivi sui nostri giovani. Rimane il fatto che il lavoro è anche rinuncia, concentrazione, sacrificio. E per questo bisogna essere allenati, altrimenti si rimane impigliati nella confortevole rete della

famiglia, dalla quale si esce sempre più tardi. Questo è tipico del nostro Paese. Perché in altri, finita anche la scuola superiore, i giovani lasciano il comfort della famiglia e provano a vivere una vita autonoma. Non è che i giovani italiani debbono fare qualche sacrificio in più rispetto ai coetanei del Nord Europa dove ci sono più opportunità? Mentre in Italia c’è chi è costretto a fare più lavori, anche con un buon grado di istruzione, per arrivare ai famosi 1.000 euro al mese? Certo è che se il lavoro è finto, se in nome della flessibilità non dà contributi, non dà stabilità, né alcuna forma di protezione sociale, è un cattivo lavoro. Affermare però che tutto questo può portare a uno scontro tra le generazioni, lo reputo inverosimile. Non esistono fronti contrapposti. La speranza di vita è aumentata e si va in pensione più tardi. Ma nel frattempo la strategia è anche quella di anticipare il pensionamento per far posto ai giovani.

Lei pensa che questa sia la strada giusta? La strada giusta è quella di allargare la coperta in termini di investimenti, basta con la scusa della coperta troppo corta. Bisogna cambiare anche cultura. In base alla nostra esperienza, come Patronato assistiamo quotidianamente centinaia di persone che ci chiedono quando possono andare in pensione. Così come i giovani culturalmente tendono a rifuggire rispetto a determinati lavori, allo stesso modo gli anziani guardano alla pensione come un punto di arrivo, l’occasione in cui ci si può fermare, finalmente. E invece non è così? Non può essere così. E non può esserlo neanche una legge che impone una scadenza alla vita lavorativa senza preoccuparsi del dopo. Abbiamo visto che, non solo si è rovesciata la piramide demografica, ma si è anche allungata l’aspettativa di vita. Questi 10-15 anni di vita attiva in più, non possono essere vissuti a carico delle generazioni più giovani. Questa generazione di anziani deve avere l’opportunità di sviluppare le proprie poten- »

GENNAIO 2017 I 23


LE INCHIESTE DI 50&PIÙ zialità in termini di esperienza, di occupazione, di servizi resi nel sociale, nel settore del volontariato. Tutto questo ha bisogno di provvedimenti dedicati, a livello legislativo e di organizzazione sociale. Altrimenti l’anatema della generazione anziana, che pesa su quella dei giovani, avrebbe una ragione di esistere. E lo sarà se guardiamo al mondo con gli stessi occhiali di 30-40 anni fa. E allora? Dobbiamo cogliere i cambiamenti e fare un’attenta progettazione su più fronti: flessibilità dell’età pensionabile; politiche sanitarie che tengano conto dell’età di chi lavora; assetti contrattuali che favoriscano il prolungamento dell’attività lavorativa; sostegno alle politiche del lavoro e alle aziende che fanno formazione dei lavoratori più anziani; promozione delle forme di conciliazione tra vita e lavoro. Il capovolgimento della piramide demografica nella nostra società era prevedibile molti anni fa, ma non è stato affrontato. Ricordo una nostra manifestazione, la Forza degli Anni, di quasi dieci anni fa, dove trattammo proprio questo fenomeno. Allora non se ne parlava, almeno qui in Italia, ma i dati erano evidenti e fortemente preoccupanti. Già da allora si potevano mettere in campo politiche per favorire, ad esempio, la natalità. Op-

pure guardare all’immigrazione come risorsa, demografica, sociale, economica, e favorire politiche di inclusione sociale, così come hanno fatto altri Paesi. Il problema è che la politica italiana progetta oggi per domani, ma mai per dopodomani. Per tornare sul tema dell’occupazione giovanile, c’è stata una grande discussione sugli effetti del Jobs Act. Di certo ha avuto il pregio di dare una smossa, ma non basta. Occorrono interventi di tipo strutturale e di lungo respiro. I giovani sono il nostro più grande patrimonio. Dobbiamo investire, ma investire bene, molti miliardi di euro nella formazione e nell’avviamento al lavoro e, in generale, nel sostegno alle loro condizioni di vita. Questo dovrebbe fare una società saggia. Diceva Confucio: «Se pensi in termini di un anno pianta un seme; se pensi in termini di decenni pianta alberi; se pensi in termini di centenni insegna ai giovani».

30,4% nel 2015, secondo dati Istat. All’opposto aumenta la quota di quanti svolgono un lavoro atipico, che è passata dal 38,7% del 2004 al 53,6% del 2015. Questa situazione sta spostando in avanti i tradizionali passaggi della vita: autonomia, convivenza, matrimonio, figli. Tanto che oggi 7 milioni di under 35, dice l’Istat, vivono a casa con i genitori pur avendo la metà un posto di lavoro. A quattro anni dal diploma il 63% dei diplomati ha un lavoro non stabile e in generale, in media, un diplomato guadagna 850 euro netti. Appena sufficienti per un affitto a Roma o a Milano. Per avere uno stipendio decente in Italia occorre una laurea di II livello nel settore difesa, sicurezza, medico e ingegneria, che può fruttare oltre 1.600 euro mensili. Intini auspica una nuova alleanza tra le due generazioni in potenziale conflitto. «Nei rapporti economici i vecchi contribuiscono molto al social security dei giovani. Questa alleanza, però, deve esserci anche in ambito lavorativo. Da sempre in tutti Paesi solidi non c’è una rottura tra le generazioni, c’è un

La piramide demografica viene utilizzata in statistica per rappresentare graficamente la popolazione, descrivendone ovviamente l’andamento demografico. Verticalmente sono riportati gli anni e orizzontalmente le percentuali di maschi e femmine per ogni anno di età. Nella piramide a destra, a iniziare dalla base, si vede come la componente di giovani e giovanissimi si sia ristretta tra il 1951 e il 2015 provocandone il capovolgimento. Mentre al contrario il vertice, costituito da vecchi e vecchissimi, si sia allargato. Il grafico è tratto dal libro Lotta di classi tra giovani e vecchi? di Ugo Intini (Edizioni Ponte Sisto).

LA PIRAMIDE DELLE ETÀ AL CENSIMENTO DEL 1951 E AL 1° GENNAIO 2015 100 anni e più

MASCHI

90 anni

FEMMINE

80 anni 70 anni 60 anni 50 anni 40 anni 30 anni 20 anni

1951

10 anni

2015

0 anni 1%

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DAL 1951 A OGGI

Una piramide che si è invertita

Dati: ISTAT

segue da pag. 23

DAL LIBRO

0,8% 0,6% 0,4% 0,2% 0% 0,2% 0,4% 0,6% 0,8% 1%


tasso di conflittualità che è nella natura degli uomini, ma c’è anche una continuità. È sbagliato immaginare che sul posto di lavoro ci sia un inevitabile conflitto tra lo spazio dei vecchi e quello dei giovani. Non è vero che mandando anticipatamente in pensione un vecchio automaticamente viene assunto un giovane, è una visione riduttiva e arretrata. I posti di lavoro richiedono una particolare elasticità e competenza, e quindi non c’è più una sostituzione automatica». Il mercato del lavoro è cambiato e l’idea di una staffetta generazionale “posto per posto” risulta «poco conciliabile», scrive l’Istat nel Rapporto Annuale 2016. Andando a vedere le entrate e le uscite, nel lavoro dipendente le uscite sono avvenute soprattutto nella Pubblica Amministrazione, ma senza nuove assunzioni a causa del blocco del turn over. Altro esempio, nei settori del commercio, alberghi e ristorazione le persone con almeno 55 anni più spesso lasciano la posizione di esercente o di proprietario dell’attività, mentre le nuove entrate dei giovani sono concentrate nelle professioni dipendenti di media-bassa qualifica (commesso, cameriere, barista). «Nel libro insisto su un argomento che può sembrare un po’ duro, ma è vero. È inutile - spiega Intini - lamentarsi della stagnazione economica ormai decennale dell’Italia. C’è un problema strutturale che nessun governo può rimuovere in poco tempo, l’Italia è tra i Paesi più vecchi del mondo e non si è mai visto che la vecchiaia sia un motore per lo sviluppo, per i consumi e un antidoto contro la sta-

gnazione. Al contrario. I giovani sono pochi e quei pochi sono i meno istruiti del mondo occidentale e non solo. In più, molti di quei pochi istruiti vanno all’estero. Cosa si deve aggiungere per dire che la situazione economica è critica e la stagnazione è naturale?». Nel 2015 hanno fatto le valigie 107.529 connazionali, oltre 6mila in più rispetto al 2014. Si tratta soprattutto di giovani tra i 18 e i 34 anni. Ad andarsene sono stati ben 39.410. La meta più gettonata è stata la Germania, seguita dal Regno Unito e dalla Svizzera. Qualcuno ha anche preferito l’Albania all’Italia. Quello che non è cambiato rispetto al passato è l’emigrazione di un’intera generazione alla ricerca di opportunità migliori. Mai, però, c’è stata una inversione demografica. «Il problema del capovolgimento della piramide demografica oggi ci angoscia, ma bisogna guardarlo secondo un processo di lunga durata», spiega Giuseppe De Rita, sociologo, presidente Censis. «Secondo questo processo, non credo ci sarà una lotta di classi tra giovani e vecchi, perché il rapporto è più naturale di quanto si pensi. Ad esempio, la digitalizzazione tipica dei giovani sta arrivando anche agli anziani. Quindi nella lunga durata, nel lungo processo, anche le problematiche dovute alla trasformazione della curva demografica verranno assorbite». Se è vero che la lotta di classe assume i toni più duri sulle pensioni, «è anche vero - spiega De Rita nella prefazione al libro di Intini - che essa si esprime non fra le classi, ma fra Stato e lavoratori, fra esi-

«Contribuisce all’incertezza anche la rapidità del cambiamento. Quello che un tempo accadeva in 30 anni oggi accade in 3. I meccanismi messi in moto dalla tecnologia di oggi introducono un’accelerazione incredibile»

genze politiche e attese dei cittadini». Insomma tutto è in capo alla politica e alla sua «responsabilità collettiva e di sistema». C’è bisogno di stabilità politica «capace di prendere decisioni, magari impopolari, che diano risultati nell’arco di molti anni», dice Intini. «Le decisioni impopolari sono quelle di spostare le risorse verso il futuro. Il problema centrale nel nostro Paese è la mancanza di natalità e di istruzione, quindi bisogna moltiplicare le spese verso l’istruzione e per favorire le nascite. D’altronde, se si guardano i dati, sono impressionanti. Nel 1901 il nostro bilancio pubblico per l’istruzione era quasi sette volte più grande di quello per la previdenza. Poi, nel 1951, si è arrivati praticamente al pareggio. Adesso le pensioni costano quattro volte di più della scuola». Poi c’è anche un’altra annosa questione. «Il problema di fondo per l’Italia, più che in altri Paesi, è l’evasione fiscale. Se si riuscisse a ridurla in termini ragionevoli, questo consentirebbe a tutti di pagare meno imposte e libererebbe risorse sufficienti. L’evasione fiscale va affrontata con politiche di lungo respiro e con misure anche impopolari. Oggi, invece, la politica sembra più agire in base ai sondaggi del giorno. Segue più gli umori dell’opinione pubblica piuttosto che porsi come guida». E intanto il futuro può aspettare nel segno dell’incertezza. Spiega De Rita: «La vera questione del nostro tempo, e di tutte le società moderne, sta nel radicale bisogno di sicurezza collettiva e di certezze »

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LE INCHIESTE DI 50&PIÙ

DUETTO GENERAZIONALE di Giovanna Dall’Ongaro

Gli intervistati rappresentano due mondi anagraficamente lontani. Vincenzo Costa, presidente dell’Auser, Associazione per l’invecchiamento attivo, ha 65 anni, Mauro Lavagna, responsabile delle relazioni esterne dell’associazione Giovani nel Mondo, ne ha 23. Dal confronto emerge un coro a due voci: a volte si canta insieme, altre ci si separa In un’Italia che invecchia sempre più non si fa che parlare di conflitto tra generazioni. Giovani e anziani vengono rappresentati dai media in uno scontro perenne. Lei avverte questa tensione? Mauro Lavagna: «I giovani effettivamente sentono che non c’è posto per loro in un Paese che riserva i ruoli dirigenziali di molti ambienti professionali alla “vecchia scuola”. Da una parte i ragazzi riconoscono il valore di queste persone per le esperienze e conoscenze maturate negli anni, dall’altra però si chiedono: “Se le giovani generazioni non hanno le stesse opportunità di emergere nel mondo del lavoro come si potrà pensare a un progresso?”». Vincenzo Costa: «Parlare di conflitto è una semplificazione che fa comodo a chi non riesce ad affrontare con iniziative efficaci questa fase di cambiamento. Oggi il 21,7% degli italiani ha superato i 75 anni. Nel 2050 questa percentuale salirà al 30%. Bisogna fare di tutto per

trovare un nuovo equilibrio. Favorendo innanzitutto i momenti di incontro tra giovani e anziani che possono essere moltissimi. Pensiamo a quanto possano essere utili le competenze tecnologiche di un ragazzo per una persona di età avanzata e quanto, d’altro canto, possano essere importanti e formativi gli insegnamenti ricchi di valori che i più grandi possono trasmettere ai più giovani». A che età ha avuto la prima opportunità lavorativa concreta? Mauro Lavagna: «Mi ritengo un giovane particolarmente fortunato. Ho cominciato a 18 anni lavorando in piscina dopo anni passati ad allenarmi come nuotatore; poi ho seguito il mio percorso di studi universitari cercando di fare il maggior numero di esperienze utili per la mia formazione. Se è vero che è difficile inserirsi in un mondo lavorativo così competitivo come quello italiano, è pur vero che prima si comincia, anche gratuitamente con stage, corsi,

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volontariato e altro, prima arrivano le soddisfazioni». Vincenzo Costa: «Ai miei tempi si cominciava a lavorare molto presto. Io vengo dalla Sardegna e le prime esperienze lavorative le ho fatte già mentre ero scuola, a 16-17 anni, con saltuari lavoretti estivi. Allora si accettava qualunque offerta, oggi ci sono pretese diverse. Eppure incontrare presto il mondo del lavoro è un fatto fondamentale che consiglio ai ragazzi di oggi. Il mio primo contratto l’ho avuto intorno ai vent’anni. Mi ha permesso di studiare all’università. All’epoca, parliamo degli anni Settanta, il principale obiettivo dei ragazzi come me era il riscatto sociale e l’istruzione era il mezzo per ottenerlo. Prendendo la laurea realizzavamo il sogno dei genitori, che desideravano per i figli le opportunità che loro non avevano avuto». Qual è il regalo che si è fatto con il primo stipendio? Mauro Lavagna: «Fino ad ora, con gli stipendi ricevuti

ho avuto modo di viaggiare in Europa e non solo. Visitare nuove città, entrare in contatto con culture diverse è un ottimo modo non solo per spiegare le ali, ma anche per conoscere le realtà e le opportunità al di fuori del proprio Paese». Vincenzo Costa: «I primi sfizi sono stati i viaggi. Ma parliamo di Roma e Firenze al massimo. Dalla Sardegna pensavamo a queste mete già come un sogno. Non c’erano le opportunità offerte dal turismo low cost di adesso e il mondo non era così facilmente accessibile». Passiamo alla sfera privata: l’autonomia e i figli, andare via di casa e metter su famiglia… Un percorso difficile? Mauro Lavagna: «È difficile, ma non impossibile. Credo ancora che l’Italia abbia tanto da offrire, nonostante ciò prendo in considerazione l’idea di poter andare all’estero. Le opportunità di carriera sono senz’altro migliori». Vincenzo Costa: «A 24 anni avevo già una figlia, che ora ha 35 anni, due lauree, e vive in casa con noi. I giovani di adesso si trovano in una società più complessa della nostra, con delle contraddizioni sociali ancora irrisolte. Sono la generazione più acculturata della storia del nostro Paese, ma hanno tantissime difficoltà a trovare lavoro. Sono anche cambiate le priorità, per tutti noi l’autonomia veniva al primo posto, oggi non è più così». Qual è il privilegio più grande che ha avuto la


sua generazione rispetto alle altre? Mauro Lavagna: «Il privilegio più grande è sicuramente una migliore comunicazione a livello mondiale, grazie anche all’innovazione tecnologica dell’ultimo ventennio. Non mi sento di esprimere pareri sulla “libertà”, per la quale sarà necessario battersi ancora per molto». Vincenzo Costa: «Sono nato nel ’52 e ho quindi passato la mia giovinezza in un’epoca piena di cambiamenti vissuti dai giovani di tutto il mondo. Mi ritengo fortunato per avere assistito e partecipato a queste trasformazioni». Cambierebbe la sua da-

ta di nascita con quella dell’altra persona intervistata? Mauro Lavagna: «Credo di no. Riconosco che le possibilità di oggi sono frutto dei sacrifici di ieri e che quello dato dalla vecchia generazione è un grande contributo. Non so, onestamente, se sarei in grado di fare lo stesso senza avere a disposizione tutto quello che si ha oggi». Vincenzo Costa: «Sì, rinascerei oggi. Le opportunità offerte da Internet e dalle altre tecnologie non erano neanche pensabili all’epoca nostra. Questa nuova società della conoscenza dai confini illimitati promette cose belle per il futuro».

valoriali. La radicalità non è nella lotta dell’uno contro l’altro, ma nella lotta tra la radicalità della sicurezza e la radicalità della certezza. Il vero problema nel rapporto tra le generazioni è l’interpretazione che i giovani e vecchi danno di questa doppia radicalità». Tutti viviamo nell’età dell’incertezza. «I livelli di incertezza - spiega Intini - sono aumentati rispetto al passato. C’è l’incertezza sui valori che si accompagna all’incertezza materiale, ci sono incertezze mai sperimentate prima. Ad esempio, non è mai accaduto che una persona che ti passa a fianco possa farsi saltare in aria e uccidere te e tutti quelli che stanno intorno. Non è mai accaduto, perché i terroristi non hanno mai pensato di uccidere anche se stessi. Quando si depositavano i soldi in banca, lo si faceva per avere un tasso di interesse in cambio. Oggi arriviamo al punto che qualche banca comincia a chiedere i soldi a te che li depositi. Contribuisce all’incertezza anche la rapidità del cambiamento. Quello che un tempo accadeva in 30 anni oggi accade in 3. I meccanismi messi in moto dalla tecnologia di oggi introducono un’accelerazione incredibile». Ed è proprio intorno all’incertezza e ai suoi pericoli che può nascere un nuovo vincolo giovani e vecchi. «La solidarietà tra queste due generazioni - conclude Intini - può esserci non solo nella trasmissione delle competenze, ma anche nei valori e nella cultura. L’esperienza dei vecchi rimane fondamentale per i giovani».

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L’amore, le sue storie e i suoi ricordi dopo i 70... Non c’è stagione in cui non si possa vivere in totale pienezza. Si arricchisce, si rafforza, si riempie di complicità. Gli anni ne divengono i testimoni, a patto che ogni giorno si rinnovi la promessa di stare insieme

__ATTUALITÀ__

PER TUTTA LA VITA INSIEME di Anna Maria Melloni Centro Studi 50&Più

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DA QUESTO NUMERO, e per tutto il 2017, la rivista dedica uno spazio speciale alle coppie celebri. Lo fa per rendere omaggio all’amore, ricordando che può essere vissuto in totale pienezza in ogni età della vita. Saranno tante le storie nelle quali entreremo, come Pierre e Marie Curie, Paul Newman e Joanne Woodward, Yoko Ono e John Lennon, e molte altre ancora. Ma iniziamo questo nostro itinerario con una coppia di artisti, noti custodi dei segreti del teatro dell’arte, e con uno sguardo a coppie anonime nelle quali forse sarà più facile riconoscersi. Alessandro Marchetti e Luisella Sala raccontano di essersi conosciuti sulle scene, mentre erano impegnati in un repertorio goldoniano. «Visti e piaciuti», dice Luisella, mentre ricorda il primo incontro con quello che diventerà » GENNAIO 2017 I 29


ATTUALITÀ

Sopra, Gino Serpilli oggi. Sotto, una coppia storica del teatro, insieme da cinquant’anni: Luisella Sala e Alessandro Marchetti.

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TRA RICORDI E VISSUTO OGNI STORIA D’AMORE SI RIVELA SEMPRE DIVERSA E SOLO IN PICCOLA PARTE PUÒ SOMIGLIARE ALLE ALTRE

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Si passa attraverso decenni pieni di cambiamenti personali, sia emotivi che fisici. La fortuna è avere accanto qualcuno in questo viaggio con cui condividere la propria esistenza

poi suo marito, «tre sere dopo eravamo già assieme». Hanno una differenza di età di 14 anni, una distanza che all’inizio era molto evidente, ma che nel tempo, come spiega Luisella, si è andata accorciando: «Io invecchio e lui si blocca, di conseguenza la differenza di età non si vede più». Alessandro un giorno le dice: «Se ci separiamo, uno finisce per innamorarsi di un’altra. Allora sai che facciamo? Facciamo la nostra compagnia teatrale» e da lì non si sono più lasciati. Il matrimonio, a loro dire, non è durato solo 50 anni: lavorando insieme, viaggiando insieme, vivendo insieme è come fosse durato il doppio, un secolo intero. Lui si definisce protettivo, lei spiega ironicamente che si è sempre premurato di scegliere per lei partner teatrali poco appetibili. Serpeggia tra i due una grande complicità che viene nutrita quotidianamente, a partire dalle piccole cose, come quella colazione che ogni mattina lui le porta a letto, alle sei in punto, e a cui fanno seguito ore di chiacchiere. Un amore così come lo si alimenta? «Non lasciare mai cadere la tensione, ogni giorno rinnovare una promessa, tacita ovviamente», ci spiega Luisella, «anche l’amicizia è importante; se io dovessi dire chi è il mio migliore amico maschio, direi che è lui, mio marito». La storia di Fiorenzo e Lucia ha tinte diverse. En-

trambi del 1936, si sono sposati nel 1963, a 27 anni, un po’ in ritardo rispetto ai loro coetanei. Lui, uomo d’affari in pensione, lei, casalinga impegnata nella cura dei quattro figli arrivati uno in fila all’altro. Chiedo a Fiorenzo se sono stati anni di sostanziale armonia: «Armonia? È un litigio continuo tra noi. Tant’è vero che una figlia, anni fa, ci ha chiesto cosa aspettavamo a separarci. Strano come i figli a volte non capiscano nulla dei genitori. Nonostante i continui battibecchi, è impossibile pensare di separarci. Se penso di restare solo… preferisco andarmene con lei». Lucia parla poco, se le chiedo di Fiorenzo scuote la testa e dice: «È un gran borsone, è sempre stato un gran borsone», poi abbozza un sorrisetto e, come correndo dietro a un suo pensiero, dice: «…Nessuno ha le sue intuizioni». «Lei per me è come la casa per tutti gli altri - spiega Fiorenzo -, il luogo dove ci si va a rifugiare quando c’è burrasca. Di case ne ho avute troppe, significa che quel luogo io non ce l’ho. Ho lei». Chi passa una vita assieme, un giorno purtroppo incontra la perdita. Così è stato per Gino, classe 1922, operaio, sposato con Maria dal 1950 e rimasto vedovo dopo 43 anni di matrimonio. «Tenetela da conto la moglie, finché ce l’avete. Capisci quanto è importante quando la perdi. Mi manca,


Sopra, Gino Serpilli e la moglie Maria nel 1971.

la mia Maria, mi manca un bel po’». Ogni mese il 23 va a messa, un’abitudine che ha preso dopo essere rimasto vedovo proprio in quel giorno e prende la Comunione, quasi sempre senza essersi prima confessato com’era d’obbligo ai suoi tempi. «Io qualche peccatuccio lo farei anche, ma a 95 anni, come si fa? Non so proprio cosa dire al prete». Anche Emilia, 1937, ha perso il marito due anni fa. In un istante lui non c’era più, nei giorni successivi rientrando a casa le veniva istintivo chiamarlo: «Gianni? Gianni? Ci sei?», a risponderle il silenzio. Dopo un anno, ha deciso che il lutto era finito, Gianni è

sempre lì accanto a lei, mi dice di avere avuto una vita bellissima, di essere stata fortunata «ma ora la situazione è questa, e devo adattarmi il meglio possibile». Si prende cura dei sui quattro nipoti maschi, si è iscritta ad un gruppo di lettura e appena riesce sale in auto col suo peace e i farmaci salvavita per mettersi a disposizione di chi può avvalersi della sua consolidata esperienza nel campo dell’informazione. Ogni storia d’amore è diversa, solo in piccola parte somiglia alle altre, ma in ognuna occorre rinnovare quella promessa di cui parla Luisella, ogni giorno, per tutta la vita.

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__COPPIE CELEBRI__

CINQUANT’ANNI INSIEME

PAUL NEWMAN E JOANNE WOODWARD

IL PRIMO INCONTRO non sembra presagire nulla di ciò che poi è avvenuto. Paul Newman è sposato, ha due figli e si è concesso un anno per cercare di sfondare nel mondo dello spettacolo. Ogni giorno, pare, se ne vada a New York per bussare alle porte degli agenti pur di ottenere una scrittura, anche piccola. L’occasione arriva nel 1953 con Picnic che gli apre le porte di Broadway e mette sul suo cammino la donna che lo avrebbe accompagnato per una vita intera. Lei che all’inizio pare giudicarlo belloccio, ma mediocre e superficiale e che invece, durante le prove, finirà con lo scoprirne le doti. Colei con cui condividerà la gioia della prima pellicola di grande successo, grazie alla quale con-

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la miglior attrice protagonista (La donna dai tre volti) -, saprà fare un passo indietro in virtù del suo amore. Tra l’incontro galeotto e il matrimonio, trascorrono cinque lunghissimi anni in cui Newman maturerà il distacco dalla di Giada Valdannini prima moglie, Jackie Witte dalla quale, nel frattempo avrà avuto tre Due grandi attori di figli - e Woodward, nubile, si innamorerà Hollywood, mano nella - sembra, dopo di lui - solo durante le mano fino all’ultimo riprese del sensuale e indimenticabile melò: La lunga estate calda (1957). Sta quisterà pubblico e critica nei panni del di fatto che, per cinquant’anni, saranno celebre pugile Rocky Graziano in Lassù l’unica coppia di Hollywood a restare inqualcuno mi ama (1956). La stessa di sieme e che solo la morte riuscirà a secui dirà: «Perché uscire a mangiare un parare. Se lo giurano all’Hotel El Rancho hamburger quando a casa ho un bel fidi Las Vegas il 29 gennaio del ’58, proletto?», sottintendendo di esserle fedele. mettendosi amore eterno mentre lui le La donna che, nonostante una carriera dedica L’arte di un buon matrimonio di stupefacente - nel ’57 riceverà l’Oscar per


Wilferd Arlan Peterson, in cui è scritto: «La felicità nel matrimonio non è qualcosa che semplicemente accade; un buon matrimonio deve essere creato. Le piccole cose sono le più grandi… e non si è mai troppo vecchi per tenersi la mano». Tant’è che, fino all’ultimo, saranno ritratti in un gioco complice di sguardi, fieri e uniti nello stringersi l’un l’altra. Metteranno su una famiglia, al 90% femminile - tre figlie Elinor Teresa (Nell), Melissa Steward (Lissy), Claire Olivia Elinor (Clea) -, nella quale condivideranno il successo per gli Oscar, precedenti e tardivi: per lei, come detto, agli esordi. Per lui, alla carriera - nel 1986, come miglior attore - per Il colore dei soldi; come premio umanitario nel ’94. Gli anni Sessanta ne confermano il successo - nel ’63 lui è tra gli uomini più pagati dello star system - e si stabiliscono in un ranch a Westport, nel Connecticut, culla del loro amore. Lavorano insieme in Baby want a kiss, nel quale Newman interpreta un gay e Woodward una donna particolarmente seduttiva. Ma non sono solo rose e fiori, perché gli anni Settanta portano un terribile lutto. Nel 1978, Scott, uno dei figli del primo matrimonio, muore per overdose. «Non esiste peggior dramma per un genitore che la morte di un figlio - dirà Newman -. È qualcosa che non si supera mai». Una perdita gravissima di cui pure si attribuirà molte responsabilità, per aver lasciato la prima famiglia, innamorato com’era di Joanne. E lei non lo lascerà mai solo, rinunciando anche ai suoi progetti professionali pur di stargli accanto. Consapevole delle ri-

nunce e del grande talento della moglie, Newman, nel ’68 le aveva già dedicato l’esordio alla regia con La prima volta di Jennifer, la delicata storia di un’insegnante in una piccola città con cui riceveranno entrambi un Golden Globe. «La nostra è un’unione fantastica - dirà Newman alla vigilia delle nozze d’oro -; la pace che si respira in casa è per me un’autentica fonte

di salute». La stessa che li accompagnerà nei giorni più tristi, quando un tumore al polmone lo sottrarrà alla compagna che lo volle in casa fino all’ultimo, nel loro ranch del Connecticut, «circondato dagli affetti di una vita». Oggi Joanne combatte con una malattia che le ha strappato i ricordi: l’Alzheimer. Comparso immediatamente dopo il commiato dell’amato Paul.

TANTI FILM INSIEME

Sul set come nella vita Al momento del loro incontro, Paul Newman e Joanne Woodward hanno rispettivamente 28 e 23 anni. Lei già in corsa per il successo; lui alle prese con infiniti casting che poi daranno il loro frutto. In cinquant’anni di matrimonio hanno recitato molto spesso insieme: la prima volta a Brodway con Picnic; poi nella celebre La lunga estate calda (1957). Successivamente, saranno insieme in altre nove pellicole che meritano di essere viste ancora una volta: Missili in giardino (1958), Dalla terrazza (1960), Paris Blues (1961), Il mio amore con Samantha (1963), Indianapolis, pista infernale (1969), Un uomo oggi (1970), Detective Harper: acqua alla gola (1975), Harry e Son (1984, diretto dallo stesso Newman), Mr. & Mrs. Bridge (1990). Inoltre, lui la scelse come protagonista nel suo esordio dietro la macchina da presa ne La prima volta di Jennifer (1968).

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1 - 4 Joanne Woodward e Paul Newman in due immagini risalenti agli Anni ’50. 2 - 3 La coppia sul set del film “Mr. & Mrs Bridge” (1990). 4

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__ATTUALITÀ ESTERO__

Il giorno storico che gli Stati Uniti aspettavano alla fine c’è stato. Ma non nel senso auspicato dai media e dagli osservatori di mezzo mondo

L’AMERICA DOPO IL VOTO: L’ERA DI TRUMP di Leonardo Guzzo

ALLA FINE L’8 NOVEMBRE DEL 2016 è entrato a pieno diritto nella storia degli Stati Uniti. Ma non per la ragione che tutti - analisti, media, più o meno influenti eminenze grigie - immaginavano. Hillary Clinton non è diventata la prima donna presidente della repubblica a stelle e strisce e ha concluso in modo traumatico la sua lunga corsa elettorale. Il 20 gennaio alla Casa Bianca si insedierà Donald Trump, candidato atipico del partito repubblicano, già imprenditore spregiudicato, gaudente della bella vita newyorkese e conduttore di un popolare show televisivo. Non lo hanno fermato le accuse di razIL VINCITORE zismo, di sessismo o di scarsa attiContro ogni pronostico tudine al ruolo delicato di presidenDonald Trump è il 45° presidente degli Stati Uniti. Candidato te della prima potenza mondiale. con riluttanza dal partito repubblicano, ha sovvertito tutti i Con una “narrazione” diretta alla pronostici aggiudicandosi 306 voti elettorali contro i 232 di pancia dell’America ha sbaragliato Hillary Clinton, pur risultando sconfitto nel voto popolare.

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IL METODO USA

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LA POLITICA ESTERA È LA GRANDE INCOGNITA DELLA PRESIDENZA TRUMP. IL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA HA INDICATO DELLE LINEE GUIDA, CHE DEVONO NECESSARIAMENTE ADATTARSI AI CASI CONCRETI E ALLE DINAMICHE GIÀ IN ATTO.

il cartello dei media, dello star system e della grande finanza schierato a sostegno del contendente democratico, l’ex first lady ed ex segretario di Stato Hillary Clinton. Giovandosi certamente del difetto di popolarità della sfidante, Trump ha conquistato la maggioranza degli elettori bianchi e ha tenuto sul fronte del voto femminile e delle minoranze, ma soprattutto ha catturato il favore del ceto medio operaio della rust belt (la

patria tradizionale dell’industria pesante messa in ginocchio dalla crisi), dei lavoratori low tech salvati dal licenziamento ma costretti ad accontentarsi di salari molto più bassi. C’è forse la risposta a questo “grido di dolore” dietro il salto di qualità di Trump, la capacità di accogliere sotto la sua ala l’America “dimenticata” o almeno darne la sensazione. Il professor Gregory Alegi, docente di Storia delle Americhe alla Luiss di Roma, ha sul tema una visione piuttosto disincantata. «Tutto si è svolto intorno a temi vecchi. Rendere l’America grande di nuovo, come Trump ha promesso, significa avere lo sguardo rivolto al passato. Fatta questa premessa, va detto che le elezioni le ha perse Hillary Clinton. È stata percepita, in senso negativo, come membro dell’establishment, ha pagato un effetto dinastia, ha presentato una proposta politica piuttosto fumosa. Per avere una misura del probema basti pensare che nel 2008 Obama aveva ottenuto 69 milioni di voti, scesi poi a quasi 66 milioni nel 2012; la Clinton, invece, ha avuto circa 64 milioni di voti, con un vantaggio

di 2 milioni rispetto a Trump (che pure ha fatto meglio degli ultimi candidati repubblicani). Più di un milione di elettori democratici, nella migliore delle ipotesi, si sono vaporizzati: Hillary Clinton non ha convinto i suoi, non ha avanzato proposte nuove ed eclatanti, non ha usato parole d’ordine accattivanti (Stronger together è lontano parente di Yes, we can), ha troppo puntato sulla retorica femminile e femminista considerando le donne alla stregua di una minoranza. In realtà negli Usa l’elettorato femminile è vasto e variegato, le donne si sentono abbastanza integrate e la corsa di una donna alla Casa Bianca non ha avuto il forte valore simbolico di quella dell’African-American Obama. I giovanissimi hanno sostenuto la Clinton, ma non in massa: molti, delusi dall’esclusione di Sanders, neanche si sono presentati a votare. È questa defezione che ha avvantaggiato Trump, più ancora del blitz nella rust belt». Si tratta di dinamiche rimaste completamente occulte ai media fino al giorno dello svelamento finale. «I media - secondo Alegi - hanno avuto un atteggiamento autoreferenziale. È mancata la volontà di approfondire, di consumare le suole sul marciapiede; si è prestata troppa attenzione ai dati grezzi e troppo poca all’analisi qualitativa. Personalmente ho poca fiducia metodologica nei sondaggi, specie se applicati al caso degli Stati Uniti. Che valore ha un campione di mille persone rispetto a circa 200 milioni di aventi diritto al voto?

COME FUNZIONANO LE PRESIDENZIALI

Per vincere servono almeno 270 voti Contrariamente a quanto si crede l’elezione del presidente degli Stati Uniti non è diretta. Avviene ad opera di 538 grandi elettori scelti dai cittadini, Stato per Stato, nel mese di novembre dell’election year. Ogni Stato ha un numero di grandi elettori pari alla somma del numero di deputati eletti alla Camera (diverso a seconda della popolazione) e di rappresentanti al Senato (due per ogni Stato). Il candidato che vince le elezioni in ogni singolo Stato si assicura tutti gli elettori di quello Stato. È eletto il candidato che raggiunge almeno 270 voti elettorali nell’election day di novembre; tuttavia l’elezione formale, da parte dei delegati designati, avviene a dicembre e il presidente entra in carica il 20 gennaio dell’anno successivo. Il mandato presidenziale dura 4 anni: uno stesso presidente non può svolgerlo per più di due volte in base al 22° emendamento alla Costituzione approvato nel 1951.

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I PROTAGONISTI A ciò si aggiunga la ritrosia degli intervistati a dichiarare pubblicamente cose che si percepiscono come non condivise o politicamente scorrette. In definitiva, i sondaggi sono utili solo mediaticamente: la realtà è molto più sfumata». Quanto al programma di Trump, l’analisi del professor Alegi è cauta, condizionata dal pedigree da “impolitico” del neo-presidente. «In campagna elettorale Trump ha espresso una critica a tutto tondo del sistema, senza preoccuparsi della realizzabilità delle sue proposte e della loro coerenza. Per fare un esempio, i repubblicani hanno sempre mostrato attenzione alla politica fiscale del governo, esprimendosi contro la spesa in deficit; ma il programma di Trump ne prevede un netto aumento per finanziare il rinnovo delle infrastrutture e la crescita dell’apparato militare. Si tratta di un approccio keynesiano che prevede un aumento dell’occupazione, del reddito e dunque della base imponibile a compensare la riduzione delle aliquote fiscali annunciata in campagna elettorale. È una ricetta plausibile, ma i repubblicani la accetteranno? Anche il protezionismo, l’altro pilastro della politica economica di Trump, solleva dubbi. È possibile recedere unilateralmente da trattati come il Nafta, con Canada e Messico, e il Ttp con i Paesi del Pacifico? L’industria americana sarebbe d’accordo? Che senso avrebbe chiudere la Import-Export Bank, come vorrebbero i repubblicani estremisti, se questo danneggiasse alcuni tra i maggiori esportatori statunitensi? Non basta… Siamo poi

LA SFIDANTE

Hillary Clinton 69 anni, ex first lady (dal 1992 al 2000) ed ex segretario di Stato (dal 2009 al 2013), ha conquistato 21 Stati sui 50 che formano l’Unione. DONALD L’OUTSIDER

1946

Nasce a New York. Nel 1971 eredita un’impresa immobiliare che trasforma nella Trump organization. È accreditato di un patrimonio di circa 4 mld di dollari. Sposato 3 volte, ha 5 figli.

IN TV

Dal 2004 al 2015 Trump ha condotto lo show The apprentice nel ruolo del boss d’impresa. Nel 2015 la rete lo ha allontanato per frasi ingiuriose contro gli immigrati.

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Alcuni elettori delusi manifestano dopo i risultati delle votazioni.

sicuri che il protezionismo indurrebbe le imprese multinazionali ad aprire filiali direttamente negli Stati Uniti? E quale sarebbe il riflesso occupazionale? Quanto è plausibile credere che questi stabilimenti si aprirebbero negli Stati della rust belt caratterizzati da una forte legislazione sindacale? Le misure di Trump potrebbero deludere le aspettative del ceto operaio». La politica estera è la grande incognita della presidenza Trump. Il nuovo inquilino della Casa Bianca ha indicato delle linee guida, che devono necessariamente adattarsi ai casi concreti e alle dinamiche già in atto. «Trump ha fatto intendere di voler riconsiderare il ruolo della Nato, ma potrebbe trattarsi di una scelta pericolosa. Se è vero che gli Usa finanziano per il 70% l’organizzazione, è vero anche che gli europei partecipano da oltre vent’anni alle iniziative

americane (si pensi al Medio Oriente o alle sanzioni contro la Russia). Il disimpegno degli Stati Uniti rischia di avallare spinte centrifughe da parte dei Paesi a cui la Nato sta stretta e che potrebbero sostituirla con un sistema di difesa comune europea che esclude la fedele Gran Bretagna. Più in generale Trump sembra voler coinvolgere maggiormente la Russia nello scacchiere internazionale e restituirle sfere di influenza detenute per mezzo secolo. Probabile è, inoltre, il rafforzamento dei legami con Israele, in vista di una lotta senza quartiere allo jihadismo, e il raffreddamento delle relazioni con Cuba. Non dimentichiamoci che Trump ha vinto in Florida con l’appoggio decisivo dei rifugiati cubani». Proprio in politica estera, il professor Alegi ne è convinto, potrebbero manifestarsi gli effetti più interessanti del “trumpismo”. «Il ritorno alla realpolitik porterà forse a tollerare situazioni equivoche a livello locale in vista del superiore interesse alla stabilità generale. D’altra parte, il nuovo isolazionismo annunciato da Trump dovrebbe significare minor avventurismo e minor esigenza di “esportare la democrazia”. Un’opportunità per calmare gli animi sulla scena internazionale».


cultura LIBRI ARTE TEATRO MUSICA CINEMA

__LIBRI CULTURA__ «SCRIVENDO Bussola volevo vedere oltre le fiamme, superare la violenza trasmessa dall’informazione su Medio Oriente e Islam», così dice Mathias Enard. Il romanzo, che quest’anno ha vinto il più importante premio francese, il Goncourt, racconta una storia d’amore assai particolare: quella tra Franz, specialista dell’Oriente, e Sarah, studiosa delle civiltà orientali, un amore che dura da anni attraverso Europa, Iran, Siria e Turchia. Ma è anche la storia di un altro amore tormentato, quello tra l’Occidente e l’Oriente. E «di un sogno continuamente rincorso, l’orientalismo come passione, che può condurre alla pazzia e alla morte», aggiunge il quarantaquattrenne professore di arabo che parla sei lingue e vive con la famiglia a Barcellona.

ORIENTARSI + ATTRAVERSO I SECOLI

Sono «vite appassionate di scrittori, avventurieri, musicisti, viaggiatrici ammaliati dall’esotismo di luoghi come la Persia, Costantinopoli, Palmira». Il libro, a metà strada tra libro di viaggio, romanzoA metà strada tra libro saggio, “rêverie” orientalista, attradi viaggio, romanzo-saggio versa i secoli ma e fantasticheria ha i piedi piantati orientalista, nel presente in cui Enard scrive dell’amore l’Oriente evoca guerre, gente in furincorso e conflittuale ga, distruzione. tra Oriente e Occidente «Bussola - conclude - è una boccata di Renato Minore di oppio iraniano, una nuvola di ricordi, è una specie di oblio, DARE TEMPO AL TEMPO per dimenticare la notte che a cura di Alma Gattinoni e Giorgio Marchini avanza, la malattia che Giulio Perrone Editore - 254 pagine progredisce e la 22,00 euro cecità che ci inGiudizio di 50&Più: vade».

BUSSOLA EDIZIONI E/O 424 PAGINE 19,00 EURO Giudizio di 50&Più:

Il “tempo che rapisce”, il tempo sperperato, l’angoscia del non avere più tempo. Variazioni sul tema del tempo nel Novecento, grazie a centotrenta poeti, ognuno con una sola poesia. Da Accrocca a Zeichen passando per Montale, Ungaretti, Bertolucci, Sereni, Vigolo, Betocchi fino ai “giovani”, nati negli anni Sessanta. Si legge pagina dopo pagina Dare tempo al tempo e si scoprono tante bellissime poesie in un libro straordinariamente unico, una vera antologia per chi ama la poesia e chi magari si accosta ad essa più raramente. Grazie all’impegno, alla passione, al “gusto” dei curatori. La coppia Gattinoni-Marchini presenta, nello scritto conclusivo, tutti i poeti fotografando ognuno in un gesto, una posa, un pensiero, un sogno.

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__ARTE CULTURA__ INFORMAZIONI SULLE MOSTRE

Dalí Experience Palazzo Belloni - Via Barberia, 19 Fino al 7 maggio Orari: 10.00 /20.00; 10.00/23.00, venerdì e sabato. Lunedì chiuso. Ingressi: intero € 14, ridotto € 12, riduzioni speciali da € 7, visita guidata per gruppi max 25 persone € 100 (adulti) www.palazzoalbergati.com/info-2/; www.daliexperience.it

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La Collezione Gelman: arte messicana del XX secolo Palazzo Albergati Via Saragozza, 28 Fino al 26 marzo Orari: 10.00/20.00, tutti i giorni

DA NON PERDERE

PALERMO

Se Milano non mi vuole... Dopo il rifiuto del capoluogo lombardo di accettare il lascito della ricca collezione di Massimo e Francesca Valsecchi, gli stessi hanno venduto un quadro - uno dei Gerhard Richter - e con il ricavato hanno acquistato il settecentesco Palazzo Butera di Palermo. Nel 2018 vi apriranno un museo, in occasione di Manifesta 12, Biennale europea di arte contemporanea. ROMA

Artemisia Gentileschi Roberto Longhi la definì «l’unica donna in Italia che abbia mai saputo che cosa sia pittura, e colore, e impasto, e simili essenzialità». Parliamo di Artemisia Gentileschi, prima donna accettata all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze nel 1616. Il suo percorso dal caravaggismo a Napoli viene proposto in una bella mostra, che presenta 90 opere, 40 sue e le restanti a lei contemporanee. A Palazzo Braschi fino al 7 maggio

A Bologna due importanti mostre raccontano il “genio impenitente” di Salvador Dalì e la grande arte messicana del secolo scorso

DALÌ VS KAHLO: DUE SURREALISMI A CONFRONTO DALÌ E KAHLO sono stati due tra i più grandi artisti del ’900. Lontani per personalità, tradizione culturale ed evoluzione formale. Il catalano campione dell’invenzione, dell’arditezza, della follia lucida; la messicana somma nell’autoidentificazione e nell’introspezione visionaria. Entrambi esponenti di quella corrente che ha permeato tutto il secolo scorso, figlia di psicanalisi e simbolismo, in cui conscio e subconscio dialogano allegramente (il più delle volte in Dalì) o drammaticamente (spesso in Kalho, ferita in un incidente stradale a soli 18 anni, cui seguirono 32 operazioni e una lunga immobilità). A Bologna distano il tempo di

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una passeggiata. Del primo è offerta una particolare retrospettiva, Dalì Experience, che raccoglie circa 200 opere in un percorso anche multimediale con installazioni interattive. 22 piccoli bronzi, 10 vetri della fine dei ’60, 12 oggetti d’oro e più di 100 grafiche (tratte da pagine di dieci volumi illustrati) propongono due angoli di visuale sul fantasmagorico artista: la sua modellazione della forma nella scultura e nell’oggettistica e la sua interpretazione della letteratura. Altrettanto universale e provocatoria, l’arte di Kalho e dei pittori messicani del ’900, protagonisti dell’altra importante mostra felsinea La Collezione Gelman: arte mes-

MOSTRE di Ersilia Rozza

sicana del XX secolo. Soprattutto lei - di cui sono presenti alcuni capolavori - e il marito Diego Rivera, poi Tamayo, Izquierdo, Siqueiros, Zárraga. Dipinti, disegni e anche foto, collages, litografie ci immergono in un’atmosfera irripetibile, in cui si viveva la voglia di identità (i riferimenti precolombiani evidenti), di ricerca interiore e di funzionalità sociale dell’arte. Il tutto con il corollario di una serie di abiti ispirati a Kahlo e firmati Ferrè, Marras,Valentino, tra gli altri.


FOTO DISMAPPA

__TEATRO CULTURA__

UN VIAGGIO NELL’IMMAGINARIO ONIRICO

AL TEATRO “VERDI” DI SALERNO LUIGI DE FILIPPO INTERPRETA, DAL 26 AL 29, NATALE IN CASA CUPIELLO, UNA DELLE PIÙ FAMOSE COMMEDIE DI EDUARDO. INFO: 089662141

Riflessioni, risate e divertimento in palcoscenico per raccontare al pubblico la commedia umana

TEATRO polato, consumando così inutilmente la propria esistenza. Da qui l’idea di ambientare il racconto in un mondo militare fantastico, dove viene trasferito Giovanni Drogo, giovane e fiducioso tenente che trascorrerà tutta la vita in un dimenticato avamposto aspettando che i tanto attesi nemici

L’AQUILA

Comicità, cinismo e colpi di scena Arriva, dopo la fortunata tournée di gennaio (Teatro Eliseo di Roma, Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana, Teatro Petrarca di Arezzo, Teatro Alaleona di Montegiorgio, Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto, Teatro Tor Bella Monaca di Roma, Teatro Comunale di Sulmona il 28), L’Anatra all’arancia. Spettacolo cult del teatro comico in scena il 26 e 27 al Ridotto del Teatro Comunale. Una commedia frizzante scritta nei primi Anni ’60 che Luca Barbareschi dirige e interpreta con Chiara Noschese, Gianluca Gobbi, Margherita Laterza ed Ernesto Mahieux. Ritmo, situazioni esilaranti e dialoghi irresistibili per raccontare l’animo umano e le complesse dinamiche di coppia. Riusciranno i due protagonisti in crisi a ritrovare la serenità? Info: 0862410956

FOTO BEPI CAROLI

CENTODIECI ANNI FA nasceva a Belluno uno dei più grandi scrittori del ’900, Dino Buzzati, autore de Il deserto dei Tartari che lui stesso definì «il libro della mia vita», confidando che l’ispirazione gli venne dalla sua monotona routine lavorativa e dall’angoscia di rimanerne intrap-

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di Mila Sarti

Il deserto dei Tartari, sulla scena la dimensione onirica dei paesaggi e dei personaggi di Dino Buzzati, alla ricerca del senso della vita Tartari appaiano dalla frontiera. L’immaginario onirico di Buzzati è portato in scena da Paolo Valerio, che spiega nelle sue note di regia: «In questo tempo immobile eppure ritmato dalla concreta vita militare, la mia scelta è stata quella di non avere un unico protagonista. Tutti gli attori saranno Drogo, seguendo non solo l’invecchiamento del protagonista, ma le emozioni che con il passare del tempo si modificano in Drogo come in ognuno di noi: dalla partenza fiduciosa all’attesa, alle delusioni, al sorriso del

finale. Tutti gli attori aspetteranno ed affronteranno i loro Tartari, e così anche tutti gli spettatori saranno Drogo». Lo spettacolo teatrale, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto, è in scena al Politeama Rossetti di Trieste dall’11 al 15. A dar vita all’avvincente pièce gli attori Alessandro Dinuzzi, Simone Faloppa, Emanuele Fortunati, Aldo Gentileschi, Marina La Placa, Marco Morellini, Roberto Petruzzelli, Stefano Scandaletti e Paolo Valerio. Info: 0403593511 GENNAIO 2017 I 41


__MUSICA CULTURA__ CURIOSITÀ

Il 16 gennaio di 60 anni fa, mentre a New York moriva il grande direttore Arturo Toscanini, a Liverpool apriva il Cavern Club, il locale che lanciò i Beatles e tanti altri grandi artisti.

Sono trascorsi cinquant’anni dal tragico evento che cambiò il modo di rapportarsi con la musica in Italia: il suicidio di Tenco

DA ALLORA NON SONO PIÙ SOLO CANZONETTE

MUSICA di Raffaello Carabini

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MUSICA DA LEGGERE

Jazzisti italiani da esportazione: Di Guidi con Petrella e Venier. Due cd per la prestigiosa etichetta tedesca ECM IL GRANDE JAZZ

Due piccoli capolavori del jazz mondiale degli ultimi mesi sono firmati da italiani che si propongono al palcoscenico internazionale. Ida Lupino, firmato dal pianista Giovanni Guidi e dal trombonista Gianluca Petrella, cui si sommano il magnifico fiatista francese Louis Sclavis e il multiforme batterista americano Gerald Cleaver, è pura improvvisazione. Astratto, lirico, aperto, in un confronto continuo e pulsante. Miniatures di Glauco Venier è un album solo, ovvero che vede protagonista un unico musicista. Non una novità per il pianista-percussionista, ma certo una dimostrazione di grande fiducia da parte di ECM. Ben riposta, in un sound etereo e liquido, volatile e introspettivo: jazz che sa di new age e contemporanea.

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50 ANNI FA, 27 gennaio. Nella camera 219 dell’Hotel Savoy di Sanremo accade il fatto che cambiò la percezione degli italiani nei confronti della musica di consumo: il cantautore Luigi Tenco si suicida. Fine di una vita, di un sogno, di un’epoca. «Spero che serva a chiarire le idee di qualcuno», scriveva Tenco per giustificare il suo gesto estremo. Chiarì quelle di tutti. Dopo di allora nessuno avrebbe più pensato che canzoncine come Io, tu e le rose o La rivoluzione, ovvero la più banale musica leggera, meritassero una qualche attenzione. Dopo di allora iniziò la stagione dei cantautori, della poesia musicata, che ha avuto il suo culmine sul finire dello scorso anno, con l’assegnazione del Nobel per la Letteratura al più lirico della “ca-

tegoria”, l’americano Bob Dylan. Una stagione ufficialmente battezzata da noi con Gianni Meccia (per lanciare la sua Il barattolo, arrangiata da Ennio Morricone, venne coniato il termine nel 1959), ma che aveva avuto precursori illustri: Domenico Modugno, Odoardo Spadaro, Rodolfo De Angelis, indietro fino al satirico Roberto Cantalamessa, autore del primo 78 giri inciso in Italia, ’A risata del 1895. La svolta di Tenco, “sottile mediatore tra la tradizione melodica italiana e un’istanza di sperimentazione poetica e melodica” (dall’enciclopedia Treccani), fu determinante. E dopo di lui furono il club e il premio che portano il suo nome a diventare la bandiera, non solo italiana, di un percorso artistico tra suoni e parole di alto livello.


__CINEMA CULTURA __

Steven Spielberg rende omaggio allo scrittore per ragazzi Roald Dhal: «GGG è un film sull’amicizia e sulla capacità di proteggere i propri amici»

di Alessandra Miccinesi

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FILM IN USCITA

UN GRANDE GIGANTE GENTILE PER AMICO

MUSICALE

LA LA LAND REGIA di Damien Chazelle con: Ryan Gosling, Emma Stone e John Legend Giudizio di 50&Più:

Il cinema alimenta i sogni, il musical fa volare in alto la fantasia. Musica, sentimento e numeri spettacolari di danza e canto sono gli ingredienti di questo film che rende omaggio al musical americano, genere intramontabile. La La Land è la storia di Sebastian (R. Gosling), pianista jazz che vivacchia suonando nei pianobar, e Mia (E. Stone), cameriera e aspirante attrice che, tra un cappuccino e l’altro, ripassa per l’audizione. Due sognatori che lottano duro e che, per arrivare al successo, dovranno fare una scelta: difendere il loro amore o aumentare la distanza che inizia a separarli?

DOCUMENTARIO

SEGANTINI RITORNO ALLA NATURA REGIA di Francesco Fei con: Filippo Timi Giudizio di 50&Più:

«Il piacere della vita sta nel saper amare, l’amore è fonte di bellezza», scriveva il pittore Giovanni Segantini (un ispirato Filippo Timi). Trionfatore al Biografilm festival di Bologna, il film è dedicato a un artista che riversava sulla tela colori lucenti e vivi per rappresentare quell’amore capace di catturare l’umanità al primo sguardo. Ossessionato dalla luce e dalla solitudine, Segantini riscattò la povertà dell’infanzia con un talento che lo portò ad essere uno dei pittori più quotati in Europa.

CINEMA

NARRA di giganti vegetariani e bimbe coraggiose il nuovo film di Spielberg, il Grande Gigante Gentile. Un classico della letteratura per l’infanzia che parla anche agli adulti firmato Roald Dhal (The BFG), il quale pubblicò la sua Fiaba della buona notte nel 1982. Sette anni dopo, la novella diventò un cartoon, Grande Gigante Amico di Brian Cosgrove e, nel ’97, fu riproposto con titolo e dialoghi nuovi Il mio amico gigante. Titoli vari per la medesima storia: quella di due solitudini che s’incontrano una notte a Londra. Sophie è una bimba solitaria che vive in orfanotrofio e si sveglia sempre alle 3, l’ora delle streghe. GGG è un omone alto 7 metri con enormi orecchie e un cuore grande, assai diverso dagli abitanti della sua terra: giganti spaventosi, come San Guinario e Inghiotticicciaviva, che divorano creature. La fiaba racconta come Sophie e

GGG diventino amici, divertendosi a pescare nel Paese dei Sogni per addolcire il sonno altrui. Insieme, il gigante e la bambina riusciranno a scacciare i giganti dalla città, coinvolgendo persino la Regina e il suo esercito. «La storia dimostra come anche una bambina di 10 anni possa aiutare un gigante a risolvere i suoi problemi», dice il regista di ET e Intelligenza Artificiale. «Per noi era importante restare fedeli al linguaggio di Roald Dhal, un genio capace di dare potere ai bambini chiosa Spielberg -. Lui è stato coraggioso a introdurre quel mix di tenebra e luce che spaventa ma offre una lezione duratura per ciascuno di noi». Nel ruolo del GGG c’è Mark Rylance, in quelli di Sophie, Ruby Barnhill. Regia: Steven Spielberg Genere: fantasy Giudizio di 50&Più:

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__ATTUALITÀ CULTURA__

Gallerista, mecenate, amico fraterno di artisti: Alfredo Paglione, 80 anni compiuti, ha trascorso la vita donando opere d’arte e aprendo musei

UNA VITA SPESA PER LA BELLEZZA Renato Minore

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«FUORI DELLA BELLEZZA NULLA PUÒ ESISTERE perché la bellezza è l’infinito». I versi di Emily Dickinson sono in bella evidenza, ad apertura di pagina, nel volume dedicato ad Alfredo Paglione per i suoi primi ottant’anni: tante fotografie, frammenti d’immagini, amarcord fulminanti di un’esistenza intensa, operosa, passata in mezzo ad artisti, poeti, scrittori, intellettuali. E non a caso esso ha un titolo, Una vita per la bellezza, che a lui si adatta, come un vestito perfettamente tagliato su misura. Parole che indicano un progetto tenacemente inseguito, una volontà molto legata alla propria storia e alla propria radice, ma anche proiettati in avanti, un po’ come l’angelo ritratto da Paul Klee che vola verso il futuro ma con lo sguardo rivolto indietro. Anche il gallerista e mecenate Paglione potrebbe affermare, come a suo tempo fece Giuseppe Ungaretti, di non avere ottant’anni, ma di avere quattro volte vent’anni. Proprio per l’entusiasmo, la passione, la determinazione con cui ancora è fedele nel seguire i consigli e la voce del suo daimon-vocazione,


FOTO MAURO VITALE

chiamata carattere. Quel qualcosa che è in lui, nel codice dell’anima, come Hillmann insegna, e che l’ha indotto sempre a essere in un certo modo, a prendere certe vie che magari potevano sembrare casuali o irragionevoli. «La mia vita è stata una continua ricerca di opere d’arte e di verità», mi dice quest’abruzzese così tenace e determinato, “il pastore che ha scalato il grattacielo” (così come l’ha de-

A destra, in senso orario, Paglione con Paolo VI, Dario Fo e De Chirico. Nella pagina accanto: nel suo studio; con la moglie Teresita e Piero Chiara. (Immagini tratte dal libro Una vita per la bellezza).

finito un poeta) che da bambino tornava da Chieti, dove studiava, al suo paese, Tornareccio, per le vacanze estive: «Salivo ai pascoli con le pecore degli zii e uno zaino pieno di libri». E in questo orizzonte “è nata la sua generosità e la sua sete di conoscenza”. Che l’ha portato a diventare l’anima, il centro propulsore di energia della “Trentadue” di Milano da lui fondata nel 1963. Una storia che è andata avanti fino al 2000 e che si è sviluppata in ben 311 mostre. La Galleria, che in seguito si è spostata in via Brera e poi in Via Appiani, si è imposta come un crocevia fondamentale per la circolazione di quella pittura figurativa che ne ha sempre rappresentato il fulcro e il bioritmo. Paglione la definisce “la pittura d’immagine”: «Ho voluto rendere visibile questa mia sfida a favore dell’arte per immagini, della grande arte italiana ed europea», dice ora questo protagonista schivo, defilato, quasi nascosto, capace dietro le quinte di seguire, consigliare, guidare molti degli artisti che hanno rinnovato dall’interno la grande tradizione. E tutto incentrato intorno alla sua Galleria, non solo uno spazio espositivo ma un luogo d’incontro tra amici e intellettuali, una specie di officina, di laboratorio permanente per il dialogo tra esperienze e linguaggi figurativi, tra percorsi artistici

e idee che li alimentavano. Incontri di artisti come Aligi Sassu, Renato Guttuso, Giacomo Manzù, Alberto Sughi, Ennio Calabria, Josè Ortega che si intrecciavano con gli sguardi e le parole di scrittori come Dino Buzzati, Giovanni Testori, Rafael Alberti, Leonardo Sciascia, Alberto Moravia, Giovanni Raboni, Michele Prisco, Enzo Siciliano. Tutto un mondo di amicizie e di affetti anche familiari in cui non è rimasto estraneo neppure il teatro perché, prima della sua Galleria, Paglione ha avviato e diretto a Milano “La Piccola Commenda”, un teatro che fu un po’ l’incubatore della “Trentadue”, spazio scenico che ebbe come scenografi Agenore Fabbri, Lucio Fontana e Aligi Sassu, dove poteva capitare di sentire recitare anche Dario Fo e Paola Borboni. Ma l’attività di gallerista e organizzatore di mostre è cresciuta di pari passo con quella del collezionista. In cinquant’anni Paglione ha raccolto un gran numero di dipinti, sculture, opere grafiche, soprat-

tutto dei suoi artisti, ma anche di quelli da più prossimi e non direttamente riferibili alla vita della Galleria. Una collezione dai caratteri ben definiti, organica, coerente, nata non certo per il desiderio di accumulare, di possedere. Ecco allora che da tanti anni la raccolta è oggetto di numerose donazioni: Paglione vuole far vivere le opere, portarle al pubblico, diffondere quell’idea, la ricerca della bellezza, vuole seguire, assecondare il suo “daimon”. «Donando le mie opere desidero che la bellezza raggiunga il maggior numero di persone, che riempia gli occhi e tocchi il loro cuore e gli faccia percorrere la luce oltre il buio». Proprio con l’idea del dono e non del possesso, in modo prepotente è riaffiorato qualcosa che non era stato sepolto o cancellato. Quel sentimento che una volta Robert Musil chiamò “lo spirito della casa”: quel tratto di appartenenza a un luogo determinato (l’Abruzzo della sua infanzia e della sua adolescenza), ma non solo fisico, collocato nel tem»

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ERAVAMO come

SIAMO Un libro ideale da trovare sotto l’albero: mette d’accordo adulti e giovani. La penna ironica di Rosella Bennati racconta l’Italia tra il ’900 e 2000. Un volume che strizza l’occhio alla saggistica, lieve e irriverente. Arricchito da disegni e foto d’epoca. DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO AL MIO DOMICILIO N ._____ COPIA/E DEL VOLUME DAL NOVECENTO AL DUEMILA € 10,00 A COPIA (+ SPESE SPEDIZIONE) BUONO D’ORDINE COMPILARE IN STAMPATELLO, RITAGLIARE E SPEDIRE A 50&PIÙ EDITORIALE - VIA DEL MELANGOLO, 26 - 00186 ROMA Nome _____________________________________________________ Cognome _________________________________________________ Via _______________________________________________________ Città __________________________________Cap________________ Provincia___________________________________________________ Telefono __________________________________________________ mail ______________________________________________________ Data ________________ Firma ________________________________ 50&Più Editoriale assicura che i dati personali verranno trattati con la riservatezza prevista dal D. Leg.vo 196/2003 e saranno utilizzati solo per i propri fini commerciali. Tali dati, su richiesta, potranno essere cancellati o rettificati.

FOTO MAURO VITALE

come

po e nello spazio. Un luogo fortemente simbolico che diventa “memoria immaginativa”, senso di continuità affidato a un altrettanto simbolico imprinting di parole, gesti, ritualità private e pubbliche. Così Paglione, proprio all’ombra di questo “spirito della casa”, da alcuni anni si è dato il compito di “accendere fuochi, luoghi di bellezza e di conoscenza in tutto l’Abruzzo”. Le sue donazioni hanno dato vita o nuova linfa a musei disseminati nella Regione - da Pescara a Vasto, da Chieti a Giulianova. A Tornareccio, con il suo museo diffuso, splendidi mosaici installati sulle facciate delle case che colorano le vie e le piazze del piccolo borgo, noto come “capitale del miele abruzzese”. Una sorta di rete in stretta sinergia con i luoghi già esistenti, in modo da tracciare un ideale itinerario dove le bellezze naturali e paesaggistiche si possono alternare a opere di alto artigianato, come quelle che arricchiscono alcuni spazi dedicati alla ceramica. L’idea (il progetto, l’utopia o, se volete, la voce che il daimon suggerisce in modo prepotente) è quella di “offrire una bellezza da contemplare so-

prattutto per i giovani”. «Quei musei - dice Paglione - sono come alberi che ho piantato, ma altri avranno il compito di curare e custodire, di farli crescere». È il detto evangelico, uno semina, l’altro raccoglie: «Sono convinto che persone generose potranno fare più e meglio di quel che ho fatto io e ne sarò felice. Vedo questi musei come fiammelle di luce in questi nostri tempi così tragici e bui». La luce e il fascino di una bellezza che salva, come diceva Dostoevskij, e che affascina, che attrae e ci fa sentire migliori. «Mi auguro che questi musei siano ben accolti, alimentati e fatti crescere nel tempo, per aiutare i giovani a ricercare la bellezza che, com’è stato per me, li farà vivere meglio e risponderà alla loro sete di grandi orizzonti», conclude Paglione. E cita i versi di un antico poeta cinese, Kuantresu. O meglio, è la voce del suo daimon che glieli fa evocare: «Se tu progetti per un anno, semina grano. Se per dieci, pianta un albero. Se per cento, diffondi bellezza. Semina grano, raccoglierai una volta. Piantando un albero, raccoglierai dieci volte. Diffondendo bellezza, raccoglierai cento volte».


A BAVENO

ESTRO E CREATIVITÀ CON IL CONCORSO 50&PIÙ Finalmente ci siamo! Per dare il via alla XXXV edizione del Concorso 50&Più Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia - che anche quest’anno si terrà a Baveno, sulle sponde del Lago Maggiore - attendiamo le vostre opere. Per vivere insieme l’esperienza unica di vedere esposto un quadro o una fotografia, o di ascoltare la lettura di una prosa o i versi di una poesia. Tutti i creativi dilettanti over 50 che amino scrivere, comporre versi, dipingere e fotografare hanno l’opportunità di mettersi in gioco, non solo per conquistare una delle cinque ambite Farfalle d’Oro, ma soprattutto per esserci, per raccontare la loro passione per l'arte e condividere la propria creatività. Un’illustre giuria composta da scrittori, poeti, giornalisti e personaggi della cultura avrà il compito di giudicare tutte le opere in gara. Dunque, non vi resta che leggere il bando, compilare la scheda di partecipazione e inviare tutto entro il 1° aprile 2017. Vi aspettiamo numerosi!

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CONCORSO 50&PIÙ PROSA, POESIA, PITTURA E FOTOGRAFIA

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__CONCORSO 50&Più__

BANDO DI CONCORSO - 50&PIÙ PROSA E POESIA Regolamento Articolo 1. L’Associazione 50&Più al fine di promuovere la creatività delle persone over 50, indìce il XXXV Concorso «50&Più: Prosa e Poesia», riservato a coloro che abbiano compiuto 50 anni di età, a qualunque nazionalità appartengano, e non abbiano mai tratto profitto dalle attività letterarie. Articolo 2. Per partecipare al Concorso, è richiesto l’invio a 50&Più - Servizio Eventi, Via del Melangolo 26, (00186) Roma, di n. 3 copie scritte mediante mezzi elettronici (computer) e stampate su carta bianca (senza immagini, disegni o altri elementi), di una piccola opera inedita di prosa della lunghezza massima di tre pagine dattiloscritte (80 battute per 40 righe a pagina); o di poesia della lunghezza non superiore a 35 versi. Il superamento dei limiti di spazio sopra descritti, l’invio di più di un’opera nella stessa disciplina, l’invio delle opere scritte a mano o con macchine da scrivere meccaniche e l’aggiunta di disegni, immagini o altri elementi alle opere comportano l’esclusione dal concorso. Lo stesso concorrente può inviare sia un’opera di prosa che una di poesia. Articolo 3. Il tema delle opere è libero e devono essere inviate entro il 1° aprile 2017, in copia cartacea e possibilmente su supporto magnetico (cd), o chiavetta usb o via e-mail all’indirizzo: infoeventi@50epiu.it unitamente ad una scheda dattiloscritta con il nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo, recapito telefonico dell’autore, titolo dell’opera, un breve cenno biografico contenuto, massimo, in 5 righe e la dichiarazione di essere l’autore dell’opera presentata nonché di una dichiarazione liberatoria che ne autorizzi la pubblicazione senza richiesta di diritti d’autore;

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Articolo 4. Insieme all’opera, mediante: • assegno non trasferibile; • versamento sul conto corrente postale n. 19898006; • bonifico banc. - codice IBAN IT33H0832703247000000047010 (causale: Partecipazione Concorso ed. 2017) intestati a 50&Più dovrà essere inviato un contributo di Euro 30,00 a opera. I concorrenti ammessi alla finale avranno diritto: a. al diploma di partecipazione e alla Farfalla d’Argento; b. all’inserimento dell’opera nelle copie personalizzate della raccolta antologica del concorso La parola e l’immagine. La somma versata sarà restituita a coloro che la Segreteria avrà ritenuto opportuno non ammettere. Articolo 5. Un apposito gruppo di lavoro esaminerà tutte le opere pervenute e sceglierà, a suo insindacabile giudizio, quelle meritevoli di partecipare alla selezione finale. Una commissione giudicatrice composta da poeti, scrittori, personalità della cultura, giornalisti, sceglierà 10 opere, 5 per la prosa e 5 per la poesia, che risulteranno vincitrici e segnalerà le opere meritorie di menzione. Ai vincitori sarà consegnato il diploma e la Farfalla d’Oro; ai meritevoli di menzione il diploma e la Menzione speciale. Articolo 6. La premiazione avverrà nel corso di una manifestazione, durante la quale ai partecipanti al concorso, ai loro amici e a tutti coloro che vorranno essere presenti, si offriranno occasioni d’impegno culturale, attività turistica e spettacolo. Il programma della manifestazione sarà pubblicato sulla rivista 50&Più. Articolo 7. Le dieci opere vincitrici verranno pubblicate all’interno della rivista 50&Più. Tutti i lettori della rivista po-

tranno votarle per scegliere i due super-vincitori: uno per la prosa e uno per la poesia, ai quali verrà offerto il soggiorno di una settimana per due persone nella località in cui avverrà la premiazione oltre che un artistico trofeo realizzato appositamente per i vincitori di questo premio.

Premio Libellula Articolo 1. Ai concorrenti vincitori delle Farfalle d’Oro di tutte le precedenti edizioni del concorso - limitatamente alla sezione in cui si sono aggiudicati la Farfalla d’Oro - è riservato il premio “Libellula”. Articolo 2. Un’apposita commissione esaminerà e sceglierà, a suo insindacabile giudizio, le opere meritevoli di essere ammesse alla selezione finale a cui verrà conferito diploma di partecipazione e la Libellula d’argento; una Giuria qualificata sceglierà le 2 opere vincitrici, una per sezione, cui andrà il diploma e la Libellula d’Oro, e deciderà quelle meritevoli di segnalazione cui andrà il diploma e la Segnalazione speciale. Articolo 3. I partecipanti al Premio Libellula potranno comunque concorrere anche all’assegnazione delle Farfalle d’oro limitatamente alle sezioni in cui, nelle passate edizioni, non sono risultati vincitori. Articolo 4. Le opere premiate con la Libellula d’Oro verranno pubblicate dalla rivista 50&Più.


__CONCORSO 50&Più__

BANDO DI CONCORSO Regolamento Articolo 1. L’Associazione 50&Più al fine di promuovere la creatività delle persone over 50, indìce la XXXV edizione del Concorso «50&Più Pittura e Fotografia». Articolo 2. Possono partecipare al concorso - con una opera di pittura (olio, acrilico, gouache, acquerello, grafica, collage), oppure con una fotografia (a colori o in bianco e nero) - tutti coloro che abbiano compiuto i 50 anni di età, a qualunque nazionalità appartengano, purché non siano pittori o fotografi professionisti e non abbiano mai tratto profitto dall’attività pittorica o fotografica. Articolo 3. Tutti coloro che intendono partecipare al concorso dovranno inviare, entro il 1° Aprile 2017, a 50&Più - Servizio Eventi, Via del Melangolo 26, (00186) Roma: 1) una scheda dattiloscritta con il nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo, recapito telefonico dell’autore, titolo dell’opera e un breve cenno biografico contenuto in massimo 5 righe; 2) una dichiarazione obbligatoria di non esercitare professionalmente l’attività pittorica o fotografica e di essere l’autore dell’opera presentata in concorso; 3) per il concorso di pittura inviare due fotografie, formato 15x10, stampate a colori dell’opera pittorica che intendono presentare, con l’indicazione del titolo del quadro, delle dimensioni e della tecnica con cui è stato eseguito (non inviare l’opera pittorica ma solo 2 foto della stessa); 4) per il concorso di fotografia sarà necessario inviare due copie della fotografia presentata in concorso stampate nel formato 18x24, 20x25 o 20x30 cm corredate del relativo negativo, (cd o chiavetta usb in caso di foto digitale) dell’indicazione del titolo, dell’apparecchio usato, di eventuali tecniche adottate, nonché di una dichiarazione liberatoria che ne autorizzi la pubblicazione senza

50&PIÙ PITTURA E FOTOGRAFIA

richiesta di diritti d’autore; 5) il contributo di Euro 30,00 a opera mediante: • assegno non trasferibile; • versamento sul conto corrente postale n. 19898006; • bonifico banc. - codice IBAN IT33H0832703247000000047010 (causale: Partecipazione Concorso ed. 2017) intestati a 50&Più. I concorrenti ammessi alla finale avranno diritto: a. al diploma di partecipazione e alla Farfalla d’Argento; b. all’inserimento dell’opera a colori nelle copie personalizzate della raccolta antologica del concorso La parola e l’immagine. La somma versata sarà restituita a coloro che la Segreteria avrà ritenuto opportuno. Articolo 4. Le opere pittoriche non dovranno superare la dimensione di cm 60x80 compresa la cornice, dovranno essere consegnate o fatte pervenire alla Segreteria della mostra (non spedite alla Segreteria del Concorso di Roma), prive di vetro, nei termini e nel luogo che saranno successivamente comunicati ai concorrenti. Tutte le opere verranno esposte nel corso della manifestazione appositamente organizzata. Il mancato rispetto delle dimensioni indicate, comporterà l’esclusione dal concorso. Articolo 5. A tutti i concorrenti ammessi alla selezione finale sarà assegnato un diploma quale attestato di merito per la partecipazione e la farfalla d’argento. Fra tutte le opere selezionate la Commissione giudicatrice segnalerà le opere meritevoli di menzione e sceglierà le 10 opere - 5 per la pittura e 5 per la fotografia - vincitrici. Agli autori di tali opere sarà assegnato il diploma di vincitori con Farfalla d’Oro mentre ai meritevoli di menzione il diploma e la Menzione speciale. Articolo 6. Le 10 opere vincitrici saranno

pubblicate sulla rivista 50&Più e fra esse saranno scelte le opere supervincitrici mediante referendum fra i lettori della rivista. Ai super-vincitori sarà offerto il soggiorno di una settimana per due persone nella località in cui avverrà la premiazione oltre che un artistico trofeo realizzato appositamente per i vincitori di questo premio. Articolo 7. Le opere pittoriche potranno essere ritirate dai partecipanti al termine della mostra. Tutte le opere non ritirate saranno restituite per posta. 50&Più, organizzatrice della mostra, non si assume alcuna responsabilità circa eventuali danni o smarrimenti dell’opera presentata.

Premio Libellula Articolo 1. Ai concorrenti vincitori delle Farfalle d’Oro di tutte le precedenti edizioni del concorso - limitatamente alla sezione in cui si sono aggiudicati la Farfalla d’Oro - è riservato il premio “Libellula”. Articolo 2. La Giuria sceglierà, per ciascuna sezione e a suo insindacabile giudizio, le opere meritevoli di essere ammesse alla selezione finale a cui verrà conferito il diploma di partecipazione e la Libellula d’Argento; tra le opere ammesse alla selezione finale la Giuria sceglierà poi le 2 opere vincitrici, una per sezione, cui andrà il diploma e la Libellula d’Oro, e deciderà quelle meritevoli di segnalazione a cui andrà il diploma e la Segnalazione speciale. Articolo 3. I partecipanti al Premio Libellula potranno comunque concorrere anche all’assegnazione delle Farfalle d’oro limitatamente alle sezioni in cui, nelle passate edizioni, non sono risultati vincitori. Articolo 4. Le opere premiate con la Libellula d’Oro verranno pubblicate dalla rivista 50&Più.

GENNAIO 2017 I 49


SCHEDA DI PARTECIPAZIONE

XXXV CONCORSO 50&PIÙ

PROSA, POESIA, PITTURA E FOTOGRAFIA 2017 Il sottoscritto: Cognome

Nome

Nato/a

il

Via/P.zza

Residente a n.

Cell.

Cap.

Prov.

Tel.

E-mail PER I PARTECIPANTI AL PREMIO LIBELLULA

Vincitore della «Farfalla d’Oro» nel

nella Sezione

chiede di partecipare alla XXXV edizione del Concorso Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia con:

☐ un’opera di Prosa dal titolo:

(Allegare 3 copie cartacee come da regolamento - non più di 3 cartelle)

☐ un’opera di Poesia dal titolo:

(Allegare 3 copie cartacee come da regolamento - non più di 35 versi)

☐ un’opera di Pittura dal titolo:

(Allegare 2 foto opera non quadro come da regolamento - quadro max cm 60x80)

☐ un’opera di Fotografia dal titolo:

(Allegare 2 copie della foto come da regolamento - cm 18x24 - 20x25 - 20x30)

A tal fine provvede al versamento di 30,00 euro per ognuno dei lavori presentati in Concorso, mediante:

☐ assegno bancario/circolare N.T. intestato a 50&Più - Banca ☐ versamento c/c postale n. 19898006 intestato 50&Più (allegare ricevuta) ☐ bonifico bancario intestato a 50&Più - codice IBAN IT33H0832703247000000047010

n.

causale: Partecipazione Concorso ed. 2017 (allegare ricevuta)

☐ contanti euro

/

; altro

Curriculum:

Come previsto dal regolamento del Concorso il sottoscritto dichiara di non aver mai tratto profitto dall’attività letteraria, pittorica o fotografica e di essere l’autore delle opere presentate. Firma Consento il trattamento dei dati personali ai soli fini e scopi del Concorso anche per quanto concerne la pubblicazione su internet (www.50epiu.it e pagine collegate) di immagini e video relativi al predetto Concorso (art.96 Legge 633/41).Tali dati potranno su mia richiesta, essere aggiornati o eliminati in qualsiasi momento come previsto dall’art. 7 del D.L. 30.06.2003, n. 196. Firma 50 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017


FOTO XIAO KAIXIONG

A Pechino è nato il primo museo al mondo interamente dedicato alla rosa, fiore che gode di una tradizione millenaria nella cultura cinese, a cominciare dal suo valore simbolico

FOTO XIAO KAIXIONG

__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

IL MESSAGGIO SILENZIOSO DEL ROSE MUSEUM

di Barbara Di Sarno DA QUANDO HA APERTO LE PORTE ALL’OCCIDENTE, la Cina ha cercato un riconoscimento a livello mondiale attraverso architetture imponenti e iconiche che strizzassero l’occhio agli stilemi europei e americani, in modo da potersi erigere a vetrina della modernizzazione del Paese e a nuovo palcoscenico architettonico mondiale. Il risultato spesso è stato quello di una perdita delle nobili origini di una cultura millenaria a favore invece di quartieri e grattacieli avveniristici che si lasciano attraversare da fasci stradali nevrotizzanti, vere e proprie reti di uno sviluppo urbano frenetico e troppo spesso dimentico di un’identità antica. Stupisce come in questa spettacolare ribalta di stili e di architetture vorticose abbia trovato nella modernissima Pechino il suo spazio d’essere il “Rose Museum”, primo museo al mondo dedicato alla rosa, in cui il team dell’olandese John Van der Water è riuscito a rappresentare le radici della Cina antica dandone una moderna rappresentazione che ha l’eleganza »

INCONTRI

Visioni di Oriente e Occidente «È così provinciale sentirsi vincolati a opinioni che a distanza di qualche centinaio di miglia già non sono più vincolanti. Oriente e Occidente sono segni di gesso che qualcuno traccia davanti ai nostri occhi per prendersi gioco della nostra pavidità». (Friedrich Nietzsche)

GENNAIO 2017 I 51


Cina è entrata nella cosiddetta TECNOLOGICHE TRADIZIONI “età della moUn simbolo cinese rivisitato dernizzazione”. “Mi chiedi perché compro riso e fiori? Compro Questa politica il riso per vivere e i fiori per avere una ragione di sviluppo ha per cui vivere”. scavalcato e de(Confucio) formato il Paese Alla rosa, simbolo dell’amore e dell’eterna primaincentivando una vera, ispirazione per artisti e poeti, è dedicato il feroce rincorsa “Rose Museum” di Pechino. Unico nel suo genere, alla modernizquesto museo porta la firma dello studio olandese zazione che troNext Architects che ha raccolto la sfida di dare va la sua massiuna moderna identità cinese ad un elemento della ma evidenza nelsua cultura le cui radici affondano in una storia millenaria. Un imponente quanto elegante involucro le sue metropoli. di acciaio traforato da un pattern floreale avvolge Al giorno d’oggi un open space di 30.000 metri quadrati, che la maggior parte della rosa racconta la storia: dai suoi primi ritrodelle megalopoli vamenti al suo utilizzo nei giardini e nel landscape del mondo sono design, illustrandone le innumerevoli pagine della cinesi. Per gli arsua rappresentazione nelle arti e nella moda. L’utichitetti cinesi, lizzo della tecnologia 3D offre in modo diretto ai durante questo visitatori la possibilità di interagire con i tanti periodo di svilupschermi digitali collocati negli spazi museali, atpo urbano, si è traverso i quali è possibile creare il proprio fiore posta necessavirtuale e conoscerne in tempo reale la sua origine. riamente la questione eledell’autenticità. Concetti che Van mentare di come rappresender Water ha ribadito alle nostre tare - e tradurre - una società domande di 50&Più. in così rapido cambiamento Signor Van der Water, quali con i dettami della modersono stati i criteri che vi hanna architettura cinese. La no guidato nella realizzazione stessa domanda ce la siamo di questo progetto? posta anche noi architetti Con oltre 3.000 anni di storia, la stranieri e il mio approccio Cina è oggi una delle più antiche cia questa enorme sfida - sia viltà viventi sulla terra. Tuttavia già come architetto olandese da decenni, con la riforma e l’apersia come studio Next Artura politica di Deng Xiaoping, la chitects - è stato quello di

IL PROGETTO

52 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017

partire dalla ricerca dei significati. L’origine dei valori locali, culturali e storici per noi sono stati una fonte infinita per i nostri progetti, soprattutto in un Paese come la Cina, dove il contesto cambia così in fretta. Nel caso del Museo della Rosa, il nostro viaggio ha attraversato le radici e le origini dell’orticoltura cinese dedicate a questo fiore e ci ha condotti ad una serie di scoperte e di nozioni che siamo stati poi in grado di smaterializzare e tradurre nella progettazione di quest’opera. Il Museo della Rosa sembra esaltare l’armonia nel contrasto, concetto fondamentale nella filosofia classica cinese. In quale modo un edificio può suggerire grandezza e umanità, tradizione e modernità, natura e tecnologia? L’armonia è al centro della cultura tradizionale cinese. Probabilmente il più noto simbolo visivo di armonia è il cerchio di Yin Yang, che descrive come le dualità possano realmente essere complementari e interdipendenti. Penso che sia la stessa cosa con l’apparente

dualità di questo nostro progetto. La grandiosità e l’umanità, il passato e il futuro, la natura e l’avanzare della tecnologia: nessuna di queste caratteristiche è in contrasto né tantomeno una può escludere l’altra. Personalmente ho imparato a credere nell’antico pensiero cinese e nel Confucianesimo che sostiene la ricerca dell’armonia pur mantenendo le differenze. Se applicato all’architettura, questo credo ti permette di perseguire l’obiettivo dell’armonia del tutto, riconoscendo comunque l’esigenza di stabilire una priorità fra le differenze. L’architetto non può certo fare di più. Come in tutto il mondo l’architettura riguarda il significato, ma un architetto non può dare un senso ad un edificio. Solo le persone possono. Cosa pensa dell’architettura odierna? Credo che gli architetti dovrebbero sviluppare una maggiore capacità di imparare, ri-imparare e non-imparare - per parafrasare Confucio - il nostro mondo contemporaneo e il modo in cui esso si riflette nella nostra architettura. Questo


IL LIBRO IL RACCONTO DI CINQUE ANNI

«Tu non puoi cambiare la Cina, la Cina cambia te»

FOTO XIAO KAIXIONG

FOTO JULIEN LANOO

«Credo che ci sia un potenziale incredibile nell’incontro tra la cultura orientale - territorio decisamente non facile da esplorare - e il pensiero architettonico occidentale», racconta John Van der Water. «Il mio libro Tu non puoi cambiare la Cina, la Cina cambia te descrive i miei primi cinque anni di lavoro come architetto in questo Paese, tra scontri e incomprensioni iniziali, confronti e progressive coesioni che hanno prodotto un grande valore aggiunto al mio percorso professionale. Per me e il mio studio, l’esplorazione del potenziale di questa cultura ha portato a un portafoglio molto diversificato che spazia dai ponti ai grattacieli, dagli edifici culturali alle sedi centrali per le multinazionali, tutti progetti che - al pari del “Rose Museum“ - se fossero stati costruiti in Europa, avrebbero comportato un concept completamente diverso. Esempio ne è il nostro Lucky Knot Bridge (nella foto a destra, ndr), un ponte pedonale che è in realtà una scala senza fine. Esso combina il concetto occidentale della Striscia di Moebius con l’antica arte popolare cinese del Lucky Knot, l’arte di annodare e intrecciare corde che rimandano al valore simbolico di un legame perdurante. Diventato luogo di incontro e parte integrante dello spazio pubblico e del tessuto urbano, questo ponte fornisce a chi lo attraversa una prospettiva sempre mutevole del paesaggio e una sensazione di infinito tra cielo e terra».

approccio diventa ancora più importante se un architetto si trova a lavorare - come è accaduto a me andando in Cina - al di fuori del proprio quadro culturale di riferimento. Se l’Europa - con i suoi professionisti nell’ambito del design e dell’architettura - è concentrata sul discorso della ricerca della sostenibilità e del rinnovamento urbano, la Cina invece guarda alla crescita delle metropoli e alla frenesia della loro espansione, alla necessità di costruire sempre nuovi edifici. Ciò richiede un modo completamente diver-

so di progettare e la questione inerente è ovviamente, come tutto questo influenza l’architettura? Dopo dodici anni in Cina, sento di aver acquisito uno sguardo altro sul ruolo e sulla posizione dell’architetto. Al giorno d’oggi, la mia sfida quotidiana è quella di trovare un equilibrio tra i modi di sentire e di pensare di culture diverse. La sfida più grande che accompagna ogni mio progetto qui in Cina è cercare di capire tutto ciò che non si può e che probabilmente non sarò mai in grado di capire del tutto.

GENNAIO 2017 I 53


__le INTERVISTE di 50&Più__

F

FAUSTA VETERE

+ Con il doppio cd 50 anni in Buona Compagnia e un tour con la storica band degli Osanna, il gruppo più prestigioso del nostro panorama etnico e popolare, conosciuto in tutto il mondo, ha festeggiato il mezzo secolo di attività. Ne abbiamo parlato con la cantante Fausta Vetere

intervista di Raffaello Carabini

NON È SOLO MUSICA POPOLARE... È UNA COSA SERIA

54 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017

+


I RESPONSABILI stampa, quando lasciano il numero di telefono personale dell’artista, ti riempiono di raccomandazioni, se non di veri e propri divieti. “Non toccare quell’argomento”; “chiamalo solo a quell’ora precisissima”; “non usare il numero in nessun’altra occasione”, e così via. Anche stavolta non è mancato il piccolo diktat: “non puoi chiamarla di sabato!” E perché mai?, direte con me, visto che il sabato solitamente è un giorno di relax e di tranquillità, con le persone più disposte al colloquio

e alla comunicazione. mantenere la forBe’, lei, Fausta Vetere, ma aiuta di più rinda quasi cinquant’anni correre i nipotini intensa voce solista della oppure cantare su Nuova Compagnia di un palcoscenico? Canto Popolare, si è asMi piace molto il lavoro sunta di sabato un comdi nonna. L’ho assunpito ben to dal mopreciso: fa mento in la nonna cui ho avuPREFERISCONO DEFINIRSI e si occuto il primo “PORTAVOCE DI UNA pa dei ninipotino tra CULTURA POPOLARE”. PERCORRONO LA TRADIZIONE, potini, le braccia e MA CREANO BRANI NUOVI, senza dinon lo camCON NUOVE EMOZIONI strazioni bierei con e senza niente altro. pause. Però voglio Impeccabile e affidabile essere la nonna che i come sempre sul palcomiei tre nipotini ammiscenico. Allora la prima rano. Mi fa molto piacedomanda è d’obbligo. re che loro vedano in me Signora Vetere, per la nonna che può cantare anche qualcosa di diverso da una ninnananna: mi ammirano per questo. Le dirò un segreto, la ninnananna Vulesse, sul nuovo disco, l’ho scritta per loro. Un disco e un tour importanti quelli di 50 anni in Buona Compagnia... Sì, abbiamo compiuto cinquant’anni di attività come Nuova Compagnia di Canto Popolare e abbiamo deciso di festeggiarli con un doppio cd che vuole esaudire le esigenze di tutte le fasce di pubblico. In un disco ci sono i brani “classici” riletti con ospiti storici come Eugenio Bennato, Carlo d’Angiò, che ci ha lasciato da poco ed è stato un grande dolore per tutti, Patrizio Trampetti, il Solis String

Quartet, Tullio De Piscopo e Marco Sfogli della PFM. Nell’altro, proponiamo 12 inediti, tarantelle, tammuriate, una sevillana dei Quartieri Spagnoli, un canto processuale e canzoni in chiave tradizionale. E poi siamo andati in tour per tutto il mese di dicembre (Milano, Bari, Roma, Firenze, Torino, Napoli, etc.) insieme a un gruppo partenopeo d’antan, gli Osanna, un po’ come avevamo fatto anni fa con Pino Daniele oppure con i 99 Posse; concerti fra il progressive e la musica popolare, cercando di unire quello che piace ai più giovani a quello che amano i nostri appassionati. Ritorna il “Naples power” di antica memoria... Non amo le etichettature, neanche questa inventata dal nostro produttore Renato Marengo. Preferisco ci chiamino “portavoci di una cultura popolare”. Preferisco la semplicità. Noi salviamo il nostro dialetto, le nostre tradizioni. Poi su quelle creiamo dei brani nuovi, delle nuove emozioni secondo i tempi che percorriamo, senza essere gratuiti. Abbiamo sempre parlato di avvenimenti attuali, dalla discriminazione razziale di Tzigari, ad esempio, all’immigrazione »


FAUSTA VETERE della nuova Ma perché, che parla della strage di creature che accade sui nostri mari. Qual è il valore oggi della musica popolare, nel mondo dell’elettronica, della comunicazione senza fili, del tutto in rete? Il valore è sempre lo stesso, non cambia. È un po’ come quando la musica classica veniva contaminata nel ’700 dalla musica popolare. Credo oggi sia lo stesso. La musica degli Anni 2000, dei nostri anni, nasce contaminata dal passato, dalla tradizione. L’importante è farla con coerenza e con coscienza. Specie quando si suona musica popolare. Non basta mettersi lì con un tamburello in mano e usare il tempo di tarantella: ci vuole anche una conoscenza e un impegno nei confronti del passato e dei suoi insegnamenti. E poi bisogna andare oltre, fare qualcosa di più rispetto a quanto ci è stato tramandato. Superare l’andamento e l’arrangiamento tradizionali è positivo. C’è un brano nel disco con il Solis String Quartet, una villanella del ’500, Si li femmene, che è completamente attuale nell’arrangiamento, senza alcun canone cinquecentesco. Loro sono stupendi e poi c’è la mia voce sopra, con la mia sensibilità. Il dialetto è ancora un valore oggi oppure è solo un retaggio che va superato? Il dialetto è importantissimo, quanto la nostra storia. È il racconto della nostra vita, il passato, il presente. Significa conservare le tradizioni. Ci sono NEL 1966 EUGENIO BENNATO, termini che tradotti non CARLO D’ANGIÒ, hanno più quel significato, ROBERTO DE SIMONE quel senso, quelle sfumatuE GIOVANNI MAURIELLO FONDARONO LA NCCP. re. Ascoltare il brano in POCO DOPO SI UNIRONO un’altra lingua ti fa comunPEPPE BARRA, que perdere significati e vaPATRIZIO TRAMPETTI, FAUSTA VETERE E NUNZIO ARENI lori: l’importante è cogliere l’essenza del brano. Il dialetto sono dei suoni, il napoletano ne ha moltissimi. Mi viene in mente il “gramelot” di Dario Fo, che non diceva niente ma esprimeva moltissimo. In qualunque linguaggio lo facesse.

+

Sopra, la Nuova Compagnia di Canto Popolare si esibisce dal vivo. A destra, nel riquadro, un momento dell’esibizione a Sanremo 1992.

La diffusione della musica popolare in Italia, la world, sta un po’ calando, dopo la grande stagione che voi in sostanza avete aperto... Ho l’impressione che ci sia stata un’inflazione dovuta al fenomeno diventato di moda, come del resto avviene sempre. Noi siamo stati i pionieri, abbiamo sofferto, abbiamo avuto anche le nostre crisi di passaggio. Dopo sono arrivati tanti gruppi senza personalità, sono stati dei cloni. Io mi sento un po’ responsabile per aver aperto una strada che ha portato sul

mercato anche tanto brutto. Siete arrivati fino a Sanremo... Partecipare al festival per noi è stata una promozione enorme. In pochi giorni ha sostituito il lavoro di mesi. Non siamo mai stati un gruppo commerciale: quando all’inizio ce l’hanno proposto abbiamo un po’ storto il naso. Poi ci siamo accorti che una settimana è valsa come un anno di promozione. Nel 1992 abbiamo proposto un brano nostro, di denuncia, Pe’ dispietto, che ha vinto il Premio della critica, cosa che ci onora quan-

DA IERI A OGGI

1971

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IL PRIMO DISCO «Lo facemmo senza mezzi, ma con uno spirito e un entusiasmo enormi», ricorda Fausta. L’eponimo Nuova Compagnia di Canto Popolare era già un ottimo esempio di come la tradizione potesse essere resa viva e attuale.

1976

FESTIVAL DI SPOLETO La terza partecipazione al Festival Internazionale di Spoleto li fa conoscere in tutto il mondo grazie allo spettacolo teatral-musicale La gatta Cenerentola, scritto da De Simone. Intenso e scoppiettante, divertente e coinvolgente.


DAL 1966

Il 5 settembre se n’è andato il 70enne chitarrista e cantante Carlo d’Angiò. Fu tra i fondatori della NCCP e poi nel ‘76, con l’altro ex Eugenio Bennato, dei Musicanova to un primo posto nella classifica. Nel 1998 abbiamo portato un brano metà in italiano metà in dialetto, molto bello, epico, un grande successo. Pensavamo di riprendere il Premio della critica, ma vinsero gli Avion Travel, la novità di quell’anno, e siamo stati contenti per loro. Dopo Sotto il velo del cielo non abbiamo più avuto nessun tipo di esigenza di fare brani in italiano. Del resto farli in dialetto ci riesce bene, è la nostra lingua, ed è capita dappertutto, non abbiamo mai avuto problemi di linguaggio. È così gestuale, musicale, che non crea problemi. In cinquant’anni praticamente non vi siete mai fermati...

1992

No, mai. Abbiamo sempre lavorato, abbiamo girato il mondo portando questa musica dappertutto. E ci fa veramente piacere per quanto abbiamo avuto. Sono felice di aver fatto questa vita e di continuare ancora ad avere qualcosa da dire. È un premio impagabile. Però non avete molto amato le contaminazioni con gli strumenti elettrici ed elettronici, ad esempio... Sì, è un appunto che ci hanno fatto in molti nel tempo. Però non è così vero. Anni fa ad esempio abbiamo fatto un tour con i 99 Posse, che si chiamava “Malelingue Tour”, e devo dire che mi piacque molto. Non avrebbe senso il confronto con un altro gruppo che fa

PRIMO GRANDE SUCCESSO Dopo l’appannamento degli Anni ’80, Medina diventa il loro primo autentico grande successo e li porta a Sanremo. Siamo in piena ondata world music e i nostri, che l’hanno praticamente accesa, propongono un cd moderno ed efficace.

2016

CINQUANT’ANNI DOPO...

La NCCP ha iniziato nel 1966 un percorso ininterrotto che l’ha portata a festeggiare nel 2016 i 50 anni di attività, celebre nel mondo, non solo tra gli appassionati di world music. Esempio luminoso di come la tradizione campana, approfondita con studi e ricerche sul campo, possa diventare un momento di attrazione trascinante e culturalmente identitario. Dalle apparizioni al Festival di Spoleto, che furono il primo trampolino di visibilità internazionale, ai numerosissimi concerti in giro per lo Stivale e alle ripetute partecipazioni ai più importanti festival europei e d’oltreoceano, la band, oggi coordinata da Fausta Vetere e Corrado Sfogli, mantiene uno standard artistico altissimo, anche grazie all’attenzione all’attualità e alle intense composizioni personali.

la nostra stessa musica popolare, invece il contrasto e il confronto con un gruppo attuale e rock è per me molto più significativo e anche più azzardato. Questa idea ci appartiene, e ci ha invogliato a utilizzare strumenti che non fanno parte della tradizione, ma che coinvolgono maggiormente una fascia di giovani che invece a quella tradizione appartengono. Sono sicura ad esempio che nelle campagne ci sono molti ragazzi che amano ascoltare i loro vecchi brani accompagnati dalla chitarra elettrica o persino da un computer senza perdere l’identità, che è l’importante, cambia solo l’arrangiamento. Noi stavolta ci abbiamo provato. Dell’attuale visibilità di Napoli, che è soprattutto quella di Gomorra o di serie simili, cosa pensa? Ha i suoi lati positivi, ma anche quelli negativi. Io trovo che questo tipo di film o di serie tv, possa da un lato essere uno stimolo a reagire, un allarme forte, ma può anche avere degli effetti negativi sui ragazzini, che spesso vivono come dei miti questi personaggi. Chi ha una certa cultura e una certa esperienza capisce la denuncia, ma i più piccoli dei quartieri, di Secondigliano, di Barra, degli agglomerati periferici spesso mitizzano queste immagini.

LA RINASCITA Il CD doppio del cinquantenario, uscito da poco, unisce novità e brani storici rifatti con vecchi amici. «In pratica si tratta di una rinascita, perché vedo che c’è grande interesse - e forse un bisogno - dei nostri suoni, semplici e veri».

GENNAIO 2017 I 57



__in VIAGGIO__

PORTOGALLO, LA PORTA DELL’EUROPA Quest’anno ricorrono i cento anni della prima apparizione della Vergine a Fatima. Ad appena cento chilometri da Lisbona, in questo piccolo angolo di mondo si respira ancora oggi un senso di pace, misticismo e l’attesa del compimento di una promessa. Tutto intorno una terra accogliente e piena di storia di Loris Porcheri

E

ERA UN GIORNO COME UN ALTRO o forse, sarebbe meglio dire “sembrava un giorno come un altro”... I tre bambini, come molti altri della loro età a quell’epoca, si davano da fare per aiutare le famiglie ad andare avanti: le bocche da sfamare erano tante e di soldi non ce n’erano; l’unico sostentamento delle famiglie, era il piccolo gregge che doveva essere accudito e portato al pascolo ogni giorno. E Lucia, Giacinta e Francesco - questi i loro nomi - a pascolare le pecore erano bravissimi, tant’è che stavano in mezzo ai campi, lontano da casa per l’intera giornata, facendosi compagnia l’uno con l’altro, badando al gregge e pregando. Quel giorno, il 13 maggio 1917, era domenica. Una giornata stupenda, con il sole che risplendeva alto ed una primavera che faceva sentire tutto il suo calore nell’aria; la giornata era così invitante che i tre pastorelli decisero di andare un po’ più lontano del solito per offrire un pascolo migliore al loro gregge. Cova da Iria sembrava il luogo fatto apposta per loro: un grande spazio dove poter lasciare liberi gli animali e godere loro stessi della natura, magari arrampicandosi fino alla piccola altura che sovrastava quel luogo particolare, simile ad un grande anfiteatro. Arrivati a Cova da Iria, Lucia, Giacinta e Francesco furono attirati da »

Lisbona, la Torre di Belem sul fiume Tago.


IN VIAGGIO LISBONA VISTA DAL TRAM

LE AZULEJOS

MONUMENTO ALLE SCOPERTE

È forse l’attrazione più famosa della capitale, insieme alla Torre di Belem. Il mitico tram 28, attraversa la città, e ti fa rivivere un’esperienza indietro nel tempo attraverso stradine impervie, salite e discese senza eguali.

Dici Portogallo e non puoi non pensare alle azulejos, le famose ceramiche utilizzate per decorare palazzi, chiese, fontane, case, tanto da diventare uno degli elementi distintivi dell’architettura portoghese. A Lisbona c’è il Museu Nacional do Azulejo.

Si trova sulla riva del fiume Tago, ed è un omaggio a tutti i navigatori che hanno preso parte alle grandi spedizioni per scoprire nuove terre. Il monumento rappresenta una caravella sulla cui prua è rappresentato Enrico il Navigatore.

I PROTAGONISTI una luce sfolgorante ritta sopra un leccio, una luce come non ne avevano mai vista uguale, neanche quando, l’anno precedente, si era presentato a loro un Angelo, che si era detto essere l’Angelo della Pace, e che li aveva invitati a pregare. L’Angelo della Pace era apparso loro per ben tre volte: due a Loca do Cabeço, un posto dove erano soliti andare per recitare il Rosario, ed una vicino al pozzo che si trovava nell’orto di casa. Ma questa volta la luce era ancora più abbagliante, e poi... d’improvviso ecco apparire nella luce una Signora meravigliosa, vestita di bianco, con un cordone d’oro a farle da cintura, un velo di merletto anch’esso d’oro a cingerle il capo e le spalle. Tra le mani un Rosario con una croce d’argento e ai piedi due rose. «Non abbiate paura, non vi farò del male», disse loro la Signora, e alla domanda da dove venisse, rispose: «Vengo

BREVE BIOGRAFIA

Chi erano i tre cugini Lucia Dos Santos aveva 10 anni all’epoca degli eventi, i suoi due cugini, Francesco e Giacinta Marto, avevano rispettivamente 9 e 7 anni. Vivevano ad un chilometro da Fatima e le loro erano famiglie numerose: Lucia aveva 4 fratelli, mentre Francesco e Giacinta ne avevano altri 8. I tre bambini non sapevano né leggere né scrivere. Francesco morì nel 1919, dopo una breve malattia e Giacinta nel 1920, come predetto loro dalla Vergine.

Uno scorcio di Evora, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

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Sintra, un particolare del Palazzo Reale.

dal Cielo» e aggiunse: «Chiedo che veniate qui durante i prossimi sei mesi ogni giorno 13 a questa stessa ora; in seguito vi dirò chi sono e cosa desidero, ritornerò poi ancora qui una settima volta». Così la Vergine, apparve per la prima volta ai tre pastorelli di Fatima, e da essi tornò come aveva promesso, rivelando scenari futuri e invitando alla preghiera per la salvezza dell’Umanità.

Gli eventi che si sono susseguiti sono Storia: le apparizioni successive a quella del 13 maggio, le richieste della Santa Vergine, il miracolo del sole, il messaggio segreto e poi svelato, la profezia sull’attentato a Giovanni Paolo II, la cui vita fu salvata da «una mano materna» che guidò la traiettoria della pallottola. E nel 2017, Fatima si appresta a celebrare il centenario della prima apparizione ai tre pastorelli, con una serie di eventi che vedrà questa piccola cittadina portoghese al centro del mondo della cristianità. Situata a circa 100 chilometri da Lisbona, Fatima è oggi, insieme a Lourdes, uno dei luoghi religiosi europei tra i più frequentati. Il Santuario, realizzato laddove è apparsa per la prima volta la Vergine, è una


PELLEGRINAGGIO FATIMA E PORTOGALLO UN CAMMINO DI “BELLEZZA” DA FATIMA AL SUD DEL PORTOGALLO PARTENZA SPECIALE 50&PIÙ: DAL 23 AL 29 SETTEMBRE 6 notti/7giorni Altre partenze: 22 maggio, 18 giugno, 23 luglio*, 12 agosto*, 20 agosto*, 2 settembre, 9 settembre, 16 ottobre, 28 ottobre

Cabo de Roca, limite occidentale dell’Europa.

magnifica opera realizzata dall’architetto olandese Gerardus van Kriechen ed è composta dalla Basilica, da un colonnato con 200 colonne e 14 altari, e la cappella delle apparizioni, al cui interno c’è una colonna con la statua della Madonna, posta nel punto esatto dove era il leccio sul quale apparve la Vergine per la prima volta. La religiosità, il misticismo, il senso di pace e di serenità si fanno sentire in questo angolo del Portogallo come in tutta la nazione, un Paese che conserva lo spirito degli antichi navigatori, degli esploratori di terre lontane oltreché dell’animo umano, sempre pronti a salpare su quell’Oceano che lambisce dolcemente le rive della loro terra, andando alla ricerca di qualcosa ancora avvolto nel mistero, di indecifrato. Un misticismo che si ritrova a Lisbona, città che ti riporta indietro nel tempo, con le sue viuzze lastricate e il suo affaccio sul Tago, il fiume che va a confondersi col mare, e che rese il Portogallo “la porta dell’Europa” alla conquista del mondo.

PROGRAMMA DI VIAGGIO 1° giorno - Partenza per Fatima Partenza in aereo per Lisbona. Trasferimento in pullman a Fatima e saluto alla Madonna nella Cappellina delle Apparizioni. 2° giorno . Os Valinhos - Aljustrel - Fatima Al mattino, via crucis a Os Valinhos e visita di Aljustrel. Nel pomeriggio, visita del Museo e del Santuario. In serata, recita del Santo Rosario e fiaccolata. Pensione completa in albergo. 3° giorno . Nazaré - Batalha Fatima Pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Nazaré con visita al monastero di Santa Maria della

Vittoria a Batalha. Rientro a Fatima e in serata recita del Santo Rosario e fiaccolata. 4° giorno - Estoril - Cascais Lisbona Partenza in pullman per Lisbona con visita panoramica di Estoril e di Cascais. Nel pomeriggio, visita della capitale portoghese: il Monastero Dos Jeronimos e la Torre di Belem, simbolo della città; la Cattedrale di Santa Maria Maggiore; la Chiesa di Sant’Antonio, costruita sulla casa natale del Santo. 5° giorno - Sintra - Cabo de Roca - Lisbona Giornata dedicata alla visita di Sintra e del Palazzo Reale. Sosta

a Cabo de Roca, il promontorium magnum dei Romani, il punto più occidentale del continente europeo. Rientro a Lisbona. 6° giorno - Vila Viçosa - Evora - Lisbona Al mattino, partenza in pullman per il Santuario mariano di Vila Viçosa. Si prosegue poi per Evora, dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità; visita della città, della chiesa di San Francesco e della Cattedrale di Santa Maria Assunta. 7° giorno - Rientro in Italia Trasferimento in pullman all’aeroporto di Lisbona e partenza per Roma.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE In camera doppia € 1.165 Supplemento camera singola € 240 * Supplemento alta stagione € 45 Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più € 45

La quota comprende Volo di linea Roma/Lisbona e ritorno, tasse aeroportuali, trasporti in pullman, visite come da programma, ingressi, sistemazione in alberghi di categoria 3-4 stelle (camere a due letti con servizi privati), pensione completa dalla cena del primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno con bevande incluse, mance, portadocumenti, assistente spirituale, assicurazioni (Bagaglio/Sanitaria/Annullamento).

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La quota non comprende Extra in generale, facchinaggio, tasse di soggiorno da versare direttamente in albergo.

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__ITINERARI CASE CANTONIERE__ strada del Lago di Como e della Spluga, a Terracina GLI ANTICHI ROMANI ci hanno insegnato che o Castagneto Carducci e Rapolano Terme, a Corgrazie alle strade è stato possibile costruire un tina come ad Altamura, in Puglia. impero: migliaia di chilometri attraversati da perIl bando prevede che Anas si faccia carico dei lavori sone e da merci. Duemila anni fa hanno tracciato di ristrutturazione dell’immobile, che consegnerà quelle strade - la Flaminia, la Cassia, l’Aurelia, già “pronto” agli assegnatari i quali dovranno invece l’Appia e tante altre -, che ancora oggi costruiscono garantire alcuni servizi base (vedi box), arredarlo e il reticolo delle statali che si irradiano lungo tutta fornirlo di tutte le attrezzature necessarie rispettando la nostra penisola. alcune linee guida che consentiranno, nel rispetto Dalle valli montane alle campagne o alle vie di dell’autonomia del gestore, di rendere la singola scorrimento più vicino al mare, così come in quei casa cantoniera “riconoscibile” ed identificabile tratti ormai inglobati dalle città, le nostre strade come parte di un unico progetto. statali sono puntellate, a intervalli regolari, di ediLa sensazione che avrà il viaggiatore che si fermerà fici, rassicuranti presidi e punti di riferimento: le in una di queste strutture deve essere quella di case cantoniere, vere e proprie “icone” dal caratautenticità, genuinità, attenzione all’ambiente, alteristico colore storico, il rosso pompeiano. l’efficienza energetica La loro è una storia e all’innovazione tecche affonda le radici nologica. nel passato: già nel Le case cantoniere diXIX secolo fu formaventeranno luoghi di lizzata la necessità di accoglienza per chi provvedere alla maviaggia per i motivi nutenzione delle strapiù vari. Un video de, dividendole in molto suggestivo sul cantoni (dal termine sito dell’Anas ci rac“canton”, che indica conta che il progetto un tratto di strada di è stato pensato per 3 o 4 chilometri) e “un turista consapeistituzionalizzando vole dell’ambiente, la figura del cantoraffinato, semplice niere, che doveva rinei suoi modi di vita siedere ove lavorava. di Daniela Floridia e nello stare con gli Da qui l’origine di altri, capace di vivere queste costruzioni. l’ambiente con la lentezza necessaria alla contemOggi l’Anas possiede su tutto il territorio nazionale plazione, un viaggiatore che non provi imbarazzo 1.244 case cantoniere. Oltre la metà di queste a mangiare ad un tavolo comune, ma sia capace sono impiegate nella funzione per la quale sono di apprezzare un sauvignon di un produttore che nate, o destinate ad Amministrazioni pubbliche, ne imbottiglia solamente mille (…); ma anche “per Enti e Onlus. Della metà di quelle una parte è le famiglie, i canoisti, i motociclisti solitari, gli apstata destinata ad un progetto pilota di riqualifipassionati del trekking o gruppi di cicloamatori cazione che racchiude nelle tre parole viaggiare, che potranno portare i loro mezzi anche in camera, fermarsi, riscoprire, la filosofia e gli obiettivi di appendendoli al muro…”. questa iniziativa: l’accoglienza dei viaggiatori atAbbiamo chiesto all’ingegner Claudio Arcovito, traverso la valorizzazione di un patrimonio arresponsabile Brand e Immagine di Anas, come chitettonico, storico, culturale che è anche un nasce questo progetto. simbolo del viaggio in Italia. «Il progetto è il frutto di un accordo di collaboraI 28 edifici che l’Anas ha inserito nel bando, chiuso zione tra Anas, Ministero dei Beni e delle Attività lo scorso novembre, si trovano in varie zone d’ItaCulturali e del Turismo, Ministero delle Infralia, in località ad alto interesse turistico: sulla strastrutture e dei Trasporti e Agenzia del De- » da del San Bernardo o sulla quella della Cisa, sulla

L

LOCANDE PER MODERNI VIAGGIATORI L’Anas ha lanciato un progetto per ristrutturare e riqualificare le case cantoniere, destinandole all’accoglienza di chi vuole viaggiare sostando in strutture dal fascino antico

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IN NOME DELL’ACCOGLIENZA

Dalla riqualificazione ai servizi base e tecnologici

Sono 28 le case cantoniere in disuso destinate attraverso un bando dell’Anas alla riqualificazione e all’accoglienza dei viaggiatori. Sono localizzate in tre percorsi di alto interesse turistico: le vie del Nord, in Lombardia, e la Valle d’Ampezzo, in Veneto; la via Francigena, dalla Valle d’Aosta al Piemonte fino a Roma; l’Appia, da Roma a Brindisi. Tutte quelle che saranno assegnate in concessione garantiranno come servizi base: pernottamento; bar e ristoro; free wifi; ricarica per veicoli elettrici; informazione turistica “info point”. La base d’asta del canone di affitto richiesto al gestore varia fra i 1.500 e i 1.800 euro. 7,5 milioni il budget previsto per la ristrutturazione degli edifici, che sarà a carico dell’Anas, il gestore della rete stradale ed autostradale italiana di interesse nazionale. Per saperne di più www.casecantoniere.it www.stradeanas.it


__ITINERARI__

QUANTE SONO manio, e costituisce un modello di recupero che punti alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione degli immobili pubblici e al rafforzamento della competitività e attrattività del contesto nel quale si collocano». Questo è un progetto pilota. Ci sono dei precedenti? Negli anni passati sono stati fatti dei progetti per singole case cantoniere. Uno di questi riguarda la zona di Berceto, sulla Cisa. Una casa cantoniera venne data in concessione alla Provincia che la trasformò in ostello. Le “nuove” case cantoniere che ristrutturerete seguiranno questo modello? Che servizi offriranno? La ristrutturazione prevede in tutte le tipologie di case, a prescindere dalle loro dimensioni, stanze con bagno interno e servizi che garantiscano standard alberghieri, come il cambio delle lenzuola e della biancheria; e poi, oltre al pernottamento, bar e ristoro, connessione wifi gratuita, punto di informazione turistica, ricarica per i veicoli elettrici. Per quest’ultimo servizio abbiamo individuato come partner Tesla. Cosa viene richiesto agli imprenditori che partecipano al bando? Chi si aggiudicherà la gara sono previste anche aggregazione di più soggetti, richiesti tre anni di esperienza pregressa nel settore e garanzie economiche - disporrà per 10 anni di una casa cantoniera completamente ristrutturata, po-

LE STRADE DELLA STORIA 1.244

Le case cantoniere, distribuite su tutto il territorio nazionale, che l’Anas possiede.

594

Le case in uso strategico ad Anas (sedi operative, magazzini, Enti, Onlus, etc.)

28

Gli edifici destinati dall’Anas al progetto di riqualificazione e accoglienza dei viaggiatori.

All’inizio furono le stazioni di posta e cambio cavalli, poi nella prima metà dell’Ottocento venne istituita proprio la figura del cantoniere IL 13 APRILE 1830 il Regio Decreto del Re di Sardegna, Carlo Felice, istituisce la figura del Cantoniere, affidandogli il compito di manutenere e controllare un “cantone” della strada. I confini dei cantoni erano segnati con pietre con la relativa iscrizione. Quando la casa cantoniera era dimora di due cantonieri e delle loro famiglie, il confine idealmente era situato tra i due relativi cantoni e quindi al centro della casa. L’origine della casa cantoniera si può identificare nelle stazioni di posta e cambio cavalli del XVIII e XIX secolo, alcune delle quali più tardi sono state convertite in case cantoniere. Se ne trovano alcuni esempi sulle strade del Passo della Cisa, tra Parma e La Spezia, o del Passo dello Stelvio, tra Sondrio e Merano. Offrivano ai viaggiatori la possibilità di pernottare, nonché aiuto e assistenza. Con il passare degli anni, la funzione della figura del cantoniere è stata modificata, come recita il regolamento di servizio dei cantonieri del 1922: “I cantonieri sono tenuti a vivere nelle case cantoniere e, ove esse non siano presenti, in abitazioni il più possibile in prossimità del cantone ad essi affidato” (articolo 8). “I cantonieri che abitano nelle case cantoniere o alloggi esistenti lungo le strade nazionali sono tenuti a conservarle, unitamente al terreno annesso, in buono stato e saranno responsabili delle degradazioni che avvenissero per loro incuria. Nelle case cantoniere, destinate ad essere impiegate come alloggio, lo spazio comune e le stalle devono essere messi a disposizione dei viaggiatori, secondo le disposizioni del Capo Ingegnere” (articolo 23). Nel 1982 è introdotto il “Regolamento dei Cantonieri” che cancella il vecchio concetto di “cantone” e introduce “squadre, nuclei e centri di manutenzione”, dotati di personale e mezzi. Per saperne di più: www.casecantoniere.it/lastoria

sizionata in una collocazione strategica per svolgere attività di ristorazione, ricettiva, bar, vendita prodotti tipici e gli eventuali servizi specifici previsti dal progetto vincente, a fronte di un canone di affitto la cui base d’asta varia dai 1.530 ai 1.870 al mese ed un contributo variabile, da lui stesso proposto, che può andare da un minimo dello 0,1% fino ad un massimo del 5% del fatturato generato dall’attività imprenditoriale.

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Quando potremo fare “tappa” in una di queste strutture? Sono previsti altri bandi? Pensiamo di aprire per l’autunno del 2017, ma è già previsto un nuovo bando, perché alcune Regioni, come la Sardegna e la Sicilia, si sono dimostrate molto interessate al progetto per valorizzare ulteriormente alcuni itinerari unici, come quello del Barocco della Val di Noto.


__ATTUALITÀ__

CURIOSITÀ

In Gran Bretagna, ad oggi, sono ben 800 le squadre di “calcio camminato” affiliate alla Football Association, organizzatrice di diversi tornei nazionali e regionali.

+

UNA NUOVA DISCIPLINA di Donatella Ottavi

Un campo da calcetto, sei giocatori a squadra più il portiere, due tempi da 20 minuti e il divieto di correre: ecco le regole basilari di questa nuova e originale disciplina sportiva TORNEI DI CALCIO impegnativi o partitelle tra amici sono diventati una chimera a causa del fiato corto o del senso di affaticamento? Pensate dunque sia giunta l’ora di appendere gli scarpini al chiodo? Mai e poi mai. Tutti gli appassionati che hanno giocato una vita, e volessero continuare a farlo, possono riscendere in campo. La svolta arriva con il “calcio camminato”, una nuova disciplina ideata proprio per quegli over che non hanno intenzione di rinunciare alla loro passione e desiderano mantenersi in salute praticando un’attività fisica su misura. Nasce in Inghilterra nel 2011 con il nome “walking football”, a seguito di un sondaggio effettuato tra ultracinquantenni a cui era stato chiesto quale attività sportiva preferissero. La risposta? Praticamente univoca: la maggior parte aveva ancora una gran voglia di giocare a pallone. Da qui l’idea di una nuova disciplina che unisse di-

WALKING FOOTBALL: IL CALCIO A MISURA DI OVER vertimento e attività sportiva, ma nel rispetto dei propri limiti. Le regole, poche e precise: avere almeno 50 anni; non correre, al massimo è consentito

il passo svelto (in caso contrario il direttore di gara ferma il gioco e assegna la punizione agli avversari); la palla deve essere giocata rasoterra e co-

DALLA PRESSIONE ARTERIOSA ALLA POTENZA AEROBICA

I BENEFICI DI UN’ATTIVITÀ REGOLARE Il professor Peter Reddy, ricercatore presso l'Ashton University di Birmingham, ha riscontrato diversi benefici derivanti dalla pratica di questa attività sportiva. Infatti, una ricerca svolta fra persone di età compresa tra i 48 e i 65 anni alle quali è stato chiesto di giocare regolarmente per 12 settimane consecutive - ha evidenziato buoni risultati nei casi di lieve o moderata ipertensione e notevoli miglioramenti nell’ossidazione dei grassi e nella potenza aerobica.

munque, nei lanci, non deve superare il metro e mezzo di altezza; banditi interventi irruenti o scivolate. Si gioca nei campi da calcetto dove si affrontano due squadre composte ognuna da 6 calciatori oltre il portiere; due i tempi di gioco, da 20 minuti ciascuno. E in un Paese come il nostro, dove il gioco del calcio è amato e seguito praticamente da tutti, a fare da apripista ci ha pensato l’Unione Italiana Sportpertutti (Uisp) di Bologna, che nel corso dell’anno ha già dato vita a un torneo provinciale di otto squadre. Naturalmente - c’era da aspettarselo - sulla scia di questo esempio anche altre Regioni si stanno organizzando e molte altre lo faranno per lanciare un messaggio a tutti gli over appassionati di calcio: calzate gli scarpini e riscendete in campo. GENNAIO 2017 I 65


scienze PREVENZIONE STAR BENE BELLEZZA

Ogni anno si riscontra un’elevata incidenza di nuovi casi il cui costo sociale è molto alto: solo nel nostro Paese si spendono annualmente circa 2,5 miliardi di euro __PREVENZIONE__

PARKINSON E RIABILITAZIONE NEUROMOTORIA di Alessandro Mascia LA MALATTIA di Parkinson prende il nome dal medico inglese James Parkinson, che nel 1817 pubblicò uno studio su sei casi di quella che da lui venne definita come “paralisi agitante”, caratterizzata dal classico tremore a riposo, diminuzione della forza, postura e deambulazione alterate. Sintomi tutti ingravescenti nel tempo fino alla paralisi ed all’allettamento. Il contributo più importante per la comprensione di questo morbo fu dato però qualche anno più tardi dal dottor JeanMartin Charcot. Quest’ultimo distinse in modo più chiaro i sintomi della malattia e le diede il nome del suo predecessore. Affligge l’1% degli adulti

sopra i 60 anni ed il 4% della popolazione sopra gli 80. Insorge mediamente intorno ai 60 anni. Circa il 15% dei pazienti risulta avere avuto uno dei due genitori con la stessa patologia. Il 10% dei pazienti affetti da Parkinson ha un’età compresa tra i 20 e i 50 anni. La zona del cervello colpita è il tronco dell’encefalo e, in particolare, un gruppo di cellule che formano la “substantia nigra”. La minore produzione di una sostanza chiamata “dopamina” da parte delle cellule di questa area cerebrale è la causa primaria dei sintomi caratteristici della malattia. Nel morbo di Parkinson uno dei problemi principali è la

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mancanza di inibizione, da parte di queste cellule, dell’attivazione di movimenti “inutili”. Normalmente, quando si decide di effettuare un movimento, diminuisce l’inibizione dei muscoli preposti al compimento del gesto. La dopamina funge da modulatore di questo doppio sistema di inibizione-facilitazione. La diminuzione della produzione di dopamina rende faticoso qualsiasi movimento favorendo l’immobilità (ipocinesia). I farmaci utilizzati per attenuare i sintomi e la progressione del morbo di Parkinson stimolano una maggior produzione di dopamina per cui il risultato è il caratteristico tremore (discinesia mo-


Alcuni dei casi più noti

Le esperienze di personaggi famosi come Muhammad Alì, Michael J. Fox, papa Giovanni Paolo II hanno consentito di innalzare il livello di attenzione mondiale, incentivando la ricerca di una cura definitiva per il morbo di Parkinson

LE CELLULE STAMINALI

NERVI CRANICI BULBO OLFATTIVO NERVO OTTICO NERVO OCULOMOTORE NERVO TROCLEARE NERVO TRIGEMINO NERVO ABDUCENTE NERVO FACCIALE NERVO VESTIBOLOCOCLEARE NERVO GLOSSOFARINGEO NERVO IPOGLOSSO

toria). Il farmaco più noto per attenuare i sintomi è la “levodopa”, che però alla lunga presenta molti effetti collaterali. Ad oggi si utilizzano dopaminoagonisti e inibitori degli enzimi che partecipano alla degradazione della levodopa. I sintomi del Parkinson, come descritto, sono prevalentemente motori anche se vi sono associati la diminuzione di autonomia, alterazioni dell’umore, della comprensione, del comportamento e a volte anche disturbi del sonno. Per quanto riguarda gli aspetti motori è facilmente riconoscibile il tremore a »

+

I NERVI CRANICI SONO PARTICOLARMENTE COINVOLTI NELL’EVOLUZIONE DEL PARKINSON

Le scoperte degli ultimi anni hanno portato la sperimentazione delle cure a favore delle staminali. Gli esperimenti sono stati effettuati sui ratti e si è visto che l’introduzione di cellule capaci di stimolare la produzione di dopamina possono rallentare o addirittura arrestare l’evoluzione della malattia.

INQUINAMENTO E PESTICIDI

Il nervo cranico più coinvolto nel Parkinson è il Vago. La deglutizione è difficoltosa ed il cibo può rimanere più a lungo nello stomaco per la diminuzione dell’attività gastrica. L’alimentazione mira a mantenere il peso corporeo e facilitare il transito intestinale, con alimenti che diminuiscano il rischio di soffocamento ed evitino la costipazione e la stipsi.

Fitofarmaci e metalli pesanti: c’è forse una relazione con l’insorgere del Parkinson

Studi effettuati negli anni per individuare i fattori di rischio hanno dato spesso risultati contraddittori, ma sembra esserci una relazione più evidente con l’esposizione a fitofarmaci (pesticidi utilizzati in agricoltura) ma anche a metalli pesanti. Un dato curioso è che, contrariamente a tutte le aspettative, risulta invece notevolmente ridotto il rischio di contrarre la malattia di Parkinson per i fumatori ed i bevitori di caffè

(la nicotina e la caffeina costituiscono due fattori di protezione perché stimolano la produzione di dopamina). GENNAIO 2017 I 67


__SCIENZE PREVENZIONE__

riposo, ossia il tremore (prevalentemente delle mani e della testa) quando non si compie alcun movimento volontario. Le articolazioni presentano rigidità ed è tipico il segno della “ruota dentata”, ossia il movimento a scatti quando viene mobilizzata una articolazione. Si evidenzia inoltre particolare lentezza nei movimenti (bradicinesia). La difficoltà prevale nel controllo dei movimenti fini come, ad esempio, quello di scrivere (tipica è la micrografia nella quale i caratteri diventano sempre più piccoli) e vestirsi. Infine, il soggetto patisce una problematica instabilità posturale con difficoltà nel controllo dell’equilibrio. Questo fenomeno è normalmente più tardivo, ma espone il malato ad un elevato rischio di cadute e conseguentemente di fratture. Ulteriori complicanze sono rappresentate dalla difficoltà a deglutire. Il volto è spesso privo di espressività (amimico) ed il linguaggio

è monotono (disartria). L’approccio alla terapia del paziente affetto dal morbo di Parkinson deve essere sempre multidisciplinare grazie ad una équipe costituita da figure come il neurologo, il fisiatra, il fisioterapista, l’osteopata, il logopedista, l’infermiere, l’assistente sociale, lo psicologo, con l’obiettivo di apprendere e riapprendere le strategie motorie e cognitive che migliorino la qualità della vita e rallentino quanto possibile l’evoluzione della malattia. La rigidità, la debolezza e la perdita dell’equilibrio sono gli obiettivi primari del trattamento riabilitativo. La rieducazione neuromotoria occupa un ruolo fondamentale nella gestione del paziente, in quanto la disabilità motoria è uno dei sintomi più invalidanti. È primario mantenere e stimolare l’autonomia motoria e soprattutto le strategie funzionali alla esecuzione di ogni movimento. Si deve insegnare al paziente

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la gestione ed il controllo della rigidità, soprattutto in dinamica e nelle attività di vita quotidiana. Le metodiche che prevedono l’allungamento muscolare (come la Rieducazione Posturale Globale) sono essenziali per contrastare la resistenza muscolare e quindi la ridotta disponibilità delle articolazioni a lasciarsi mobilizzare. Possono essere di aiuto anche ginnastiche generali, almeno nelle fasi iniziali, come lo Yoga ed il Tai Chi, il Pilates, il Gyrotonic, il nordic walking

e tutto il cardio-fitness in generale. Per la deambulazione e l’equilibrio devono essere eseguiti esercizi per la velocità e la lunghezza del passo. Per evitare spiacevoli cadute una parte essenziale del trattamento è l’allenamento dell’equilibrio sia sul pavimento che su pedane basculanti. La rieducazione respiratoria è indispensabile per la mobilità del torace minata dalla progressiva rigidità dei muscoli respiratori oltre che dalla tipica postura in flessione della colonna vertebrale (camptocormia). Si è visto che l’assunzione dei farmaci 45-60 minuti prima del trattamento riabilitativo ne migliora i risultati. È necessario integrare le cure con la logopedia e la terapia occupazionale. Mentre la prima è volta a migliorare l’eloquio, la seconda mira ad ottimizzare la gestione delle attività di vita quotidiana, come vestirsi e lavarsi, con la pratica di strategie integrative ed alternative per mantenere il più a lungo possibile queste abilità.


__SCIENZE STAR BENE__

C’era una volta un malato che parlava e un medico che lo ascoltava. Basta descriverla così, per comprendere che la storia della medicina altro non è che il più affascinante racconto dei racconti: nuovo paziente, nuovo capitolo

IL SOSPETTO che non si parli d’altro è legittimo. Tra le pagine dei giornali, delle riviste, o dei siti internet dedicati alla salute è difficile non inciampare in notizie sulla “medicina narrativa”. Passando in rassegna i titoli degli articoli, immancabilmente arriva l’annuncio di un concorso letterario rivolto ai pazienti o di una campagna di sensibilizzazione promossa attraverso le video testimonianze dei malati o, ancora, di un progetto lanciato sui social network per raccogliere le esperienze vissute da chi ha ricevuto la stessa diagnosi. Senza dimenticare i tanti sondaggi che valutano l’impatto della

malattia sulla qualità della vita, i rapporti sociali, il lavoro ecc… Tutta l’attenzione sembra rivolta all’ultima protagonista della scena medica: la storia del paziente. E ai medici viene affidato un nuovo e fondamentale compito: ascoltare quella storia. Ma a spiegarci meglio cosa si intende con medicina narrativa è Antonio Virzì, psichiatra e presidente »

DOTTORE, HO UNA STORIA DA RACCONTARE di Giovanna Dall’Ongaro

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NON BASTA ASCOLTARE L’ELENCO DEI SINTOMI. BISOGNA CHIEDERE AI PAZIENTI DI RACCONTARE LA PROPRIA STORIA, COMPRESE LE EMOZIONI: LE ASPETTATIVE, LE PAURE E I DESIDERI

GENNAIO 2017 I 69


__SCIENZE STAR BENE__

UNA VITA IN PEZZI

IL RACCONTO DEL PAZIENTE

«A ogni stazione si esaminava un pezzo del mio corpo: il fegato, i reni, lo stomaco, i polmoni, il cuore. Ma l’esperto di turno non veniva a toccarmi o ad auscultarmi. La sua attenzione era rivolta esclusivamente ai pezzi e neppure ai pezzi in sé, ma alla loro rappresentazione, all’immagine che di quei vari pezzi compariva sullo schermo del computer». Così Tiziano Terzani in Un altro giro di giostra (Longanesi, 2004) descrive il rapporto tra medico e paziente.

«Prima stavo bene, poi ho avuto questo e quest’altro sintomo, seguito da una serie di disturbi...». L’ordine cronologico del racconto non lascia dubbi: si tratta di una storia vera e propria. Un paziente ha sempre una storia da raccontare, che può coincidere oppure no con i dati della cartella clinica. È la sua personale prospettiva, fatta di sensazioni e aneddoti biografici. Ecco perché medicina e narrazione sono indissolubilmente legate.

della Società Italiana di Medicina Narrativa. Professore, che cos’è la medicina narrativa? Individuare una definizione precisa è piuttosto difficile. Possiamo intanto partire da ciò che non è. Non si tratta di una nuova terapia, né di un particolare tipo di psicoterapia. A me piace ricorrere all’espressione “movimento culturale”. Per medicina narrativa intendo quindi il movimento culturale che considera la narrazione parte determinante del rapporto tra medico e paziente. Perché il racconto del paziente può essere importante? Fino a duecento anni fa, il medico non aveva altri strumenti per curare se non l’ascolto del paziente. Del resto, una volta, la maggior parte delle persone che si presentavano a una visita medica esordivano dicendo “men70 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017

tre” e proseguivano raccontando cosa stavano facendo e come si sentivano quando il disturbo è cominciato. Il racconto della malattia, cioè, non era mai stato staccato da quello della vita personale. Ma l’abitudine all’ascolto da parte del medico di questi aspetti è andata persa nel tempo e ora si è capito che è importante recuperarla. Perché? Per arrivare prima a una diagnosi? Non si tratta di questo. Quando parliamo di racconti personali nell’ambito della medicina narrativa, non intendiamo il semplice elenco dei sintomi. Con la nascita della medicina moderna si è passati da studiare i malati a studiare le malattie. L’attenzione del medico è stata rivolta quasi esclusivamente agli indizi forniti dal paziente per scoprire l’origine della malattia. In questo caso il medico somiglia a un detective che analizza la scena del crimine in cerca di un colpevole. Non è un caso che la figura letteraria di Sherlock Holmes sia nata dalla penna di Conan Doyle, che era un medico. Tutto ciò ha poco a che fare con la medicina narrativa. Se non serve a individuare “l’assassino”, allora a cosa

serve ascoltare la storia dei pazienti? Bisogna andare oltre la semplice anamnesi e chiedere al paziente come sta, nel senso di come sta vivendo la malattia, quali sono le sue paure, come si sente. Facciamo un esempio per comprendere meglio. Il medico si trova di fronte un imprenditore malato di cancro. Ha tra le mani la sua cartella clinica con tutti i dati per decidere la terapia migliore. Ma come può suggerire la scelta più indicata se non sa, per esempio, quale sia la principale preoccupazione del paziente? Potrebbe anche temere che iniziando la chemioterapia le quotazioni in borsa della sua azienda crollino drasticamente e la sua impresa finisca per non valer più niente. Ecco perché, in questo caso come in tanti altri, è importante raccogliere la storia personale di chi si sta visitando. Solo in questo modo si ristabilisce il fondamentale rapporto di fiducia tra medico e paziente. Siamo entrati nell’era della medicina personalizzata, con cure tagliate su misura per ogni singolo paziente. In che modo la medicina narrativa si inserisce in questa rivoluzione terapeutica?


Oggi abbiamo capito che ogni individuo risponde in modo diverso alle cure. Abbiamo finalmente inaugurato una medicina di genere attenta alle differenze tra uomini e donne. Sappiamo, cioè, che a livello biologico esiste una risposta individuale alle terapie. Ora si tratta di trasferire questa consapevolezza a livello umano, cominciando a prestare ascolto al vissuto individuale dei pazienti. La possibilità di un percorso terapeutico o di un altro è legata a molte più variabili di quella biologica. Come si insegna ai medici ad ascoltare? Esiste una formazione specifica? Finalmente nelle facoltà di medicina sono state inserite discipline come le “medical humanities”, che insegnano l’importanza del rapporto tra medico e paziente. Una vera e propria formazione specialistica per ora non esiste. Ed è tutto sommato un bene. Se infatti si creasse l’ennesima figura professionale esperta di medicina narrativa si rischierebbe di scatenare il fenomeno delle deleghe. Il medico di fronte alle richieste di attenzioni di un paziente avrebbe la tentazione di passare il caso allo specialista. E questo è sbagliato.

Veniamo ora a un fenomeno nuovo: i libri che raccontano storie personali di malati… Se ne trovano sempre di più tra gli scaffali delle librerie. Perché il paziente sente il bisogno di raccontare la propria esperienza? Il ricorso alla scrittura da parte dei pazienti può essere visto da due prospettive differenti. In alcuni casi, il racconto per iscritto può rientrare in un percorso terapeutico vero e proprio impostato dagli esperti. A questa strategia si ricorre soprattutto in campo oncologico, dove più spesso avviene una sorta di identificazione tra la persona e la malattia. Il cancro diventa la propria vita e la scrittura può contribuire a gestire la propria condizione in modo diverso. Qui stiamo nel campo dell’intervento terapeutico. Ma di scrivere un libro non sempre l’ha ordinato il medico… Il fatto che spesso si scelga per conto proprio di scrivere il racconto della propria malattia è secondo me il sintomo di un cambiamento culturale. Oggi il cancro, per esempio non è più un tabù. Se

+

«LA MEDICINA È LA MIA LEGITTIMA SPOSA, MENTRE LA LETTERATURA È LA MIA AMANTE QUANDO MI STANCO DI UNA, PASSO LA NOTTE CON L’ALTRA». ANTON PAVLOVIC ČECHOV

Non solo libri. Anche il cinema racconta la malattia. Uno dei primi è stato Nanni Moretti nel 1993 con Caro Diario.

ne parla sempre di più nei libri e al cinema. A restare stigmatizzate sono invece le malattie mentali. In questo ambito c’è ancora molta strada da fare.

Attraverso la sua storia il paziente LA MALATTIA è il protagonista. Così arriva alla terapia

+COMPRENDERE

MEDICINA NARRATIVA

Attenzione alla persona «Con il termine di medicina narrativa si intende una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato (storia di cura). La narrazione del paziente e di chi se ne prende cura è un elemento imprescindibile della medicina contemporanea, fondata sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nelle scelte. Le persone, attraverso le loro storie, diventano protagoniste del processo di cura». Questa la definizione di medicina narrativa elaborata dalla Conferenza di consenso tenutasi nel 2014, nel corso del Congresso Internazionale “Narrative Medicine and Rare Disease”, organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità con il Centro Nazionale Malattie Rare.

GENNAIO 2017 I 71


__SCIENZE BELLEZZA___

+ PER SAPERNE DI PIÙ OGNI PELLE È DIVERSA

LA CREMA GIUSTA

Ognuna di noi ha una pelle differente e trovare la crema più adatta alle nostre esigenze non è facile: per questo è importante chiedere aiuto al nostro farmacista di fiducia o all’estetista, che sapranno sicuramente indicare i cosmetici giusti: creme idratanti e lenitive per le pelli secche e normali, creme rassodanti e antirughe ricche di sostanze che contrastano l’azione dei radicali liberi nelle pelli mature. Infine, per quest’ultimo tipo è ideale che anche la crema da giorno contenga collagene o acido ialuronico, in modo da contrastare i piccoli segni indesiderati del tempo.

Pulire il viso con latte detergente e tonico, ogni sera prima di andare a dormire, rende la pelle più tonica. Una crema idratante, poi, migliora il risultato

LA NOTTE TI FA BELLA, SE ACCOMPAGNATA DA GESTI QUOTIDIANI

di Chiara Palma

SEBBENE DORMIRE bene sia la migliore cura di bellezza esistente, alcuni piccoli gesti possono rivelarsi fondamentali per apparire più belle al nostro risveglio. Vediamo quali sono i segreti per garantire la luminosità della pelle al mattino. La parola d’ordine è struccarsi. La pigrizia ci porta a volte ad addormentarci con il trucco della giornata sul viso, invece è importante rimuoverne i residui prima di andare a letto. Questo aiuterà ad evitare l’invecchiamento precoce della pelle e a favorire l’assorbimento della crema idratante durante la notte. Per la pulizia del viso consi-

72 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017

gliamo l’utilizzo del latte o un gel detergente da frizionare sul viso con una salvietta o un batuffolo di cotone. Successivamente è consigliabile utilizzare un tonico per conferire volume alla pelle. Nel caso non si volessero utilizzare troppi prodotti, è ora in commercio l’acqua micellare, un detergente che rimuove il trucco delicatamente e non necessita di altre azioni aggiuntive. In caso si resti fuori casa per il fine settimana o magari quando siete in viaggio, è utile portare delle salviette struccanti; anche queste, eventualmente con acqua micellare. Dopo la pulizia, spalmare sul viso una crema

idratante, che deve essere distribuita con un movimento circolare delle mani verso l’esterno, per circa un minuto. Il tutto dovrebbe avvenire venti minuti prima di coricarsi, in modo da assicurare che i principi attivi vengano assorbiti dalla pelle e non lasciati sul cuscino. Data la grande quantità di creme in circolazione è importante trovare la più adatta alla propria pelle, diversificando i prodotti per il contorno occhi e per viso e décolleté. Consigliamo di pizzicare dolcemente ogni tanto la pelle, in modo da favorire la circolazione del sangue. La luminosità dello sguardo


UOMINI: DOPO LA RASATURA

PELLE PIÙ SENSIBILE

può essere sottolineata da ciglia forti e folte che incornicino gli occhi. È quindi consigliabile idratarle con qualche goccia di olio di ricino, ed applicare una crema contorno occhi per ammorbidire ed alleviare le prime rughe. Per cancellare, invece, le ombre sotto gli occhi, un prezioso stratagemma è dormire con due cuscini ed in posizione supina. Questo eviterà che i liquidi si accumulino formando le antiestetiche borse. Per favorire l’idratazione della pelle è consigliabile anche bere almeno un bicchiere d’acqua o una tisana prima di addormentarsi. Al risveglio, prima di utilizzare acqua e sapone, pulire nuovamente la pelle con latte detergente o acqua micellare, per rimuovere il sebo prodotto durante la notte. Con il passare del tempo il ripetersi di questi gesti garantirà una pelle tonica e fresca.

La pelle maschile si distingue in pelle secca, grassa, normale o mista, anche se tende ad essere resa più sensibile dalla rasatura della barba. Inoltre, gli uomini sono naturalmente più predisposti ad acne o fastidi simili. Per questo anche loro devono fare attenzione alla cura della cute utilizzando una crema lenitiva o riequilibrante dopo la rasatura, in modo da evitare arrossamenti. Dopo i cinquant’anni sono consigliati prodotti anti età che aiutino la pelle ad apparire più giovane.

+

GLI STRUCCANTI PIÙ EFFICACI SONO QUELLI A DOPPIA AZIONE, FACILMENTE RICONOSCIBILI PERCHÉ COMPOSTI DA DUE SOSTANZE CHE APPAIONO SEPARATE E CHE SI MESCOLANO QUANDO IL FLACONE VIENE AGITATO


# 1

DENTRO LA RETE AVVISO AI NAVIGANTI

Il mercato on line si espande senza sosta. Dopo alberghi e ristoranti, anche il medico si cerca in rete

a cura di Paolo Negrini

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GOSSIP

Che misure hanno le star?

SCIENZA

Una banca dati al femminile

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ALIMENTAZIONE

Il nuovo fenomeno dello “street food”

Non sempre quello che appare corrisponde alla realtà. Talvolta, incontrare di persona una star dello spettacolo, vista in precedenza solo in televisione, può deludere. Altezza e Peso è la risposta a tutte le curiosità sulle misure e sullo stato di forma dei personaggi famosi. Uno schedario di celebrità è a disposizione degli utenti per divertirsi ad indagare tra chili, centimetri, curiosità e biografie.

Numerose ricerche affermano che le donne sono raramente interpellate dai media in qualità di esperte. Eppure le donne esperte lo sono, nonostante vengano spesso ignorate. L’Osservatorio di Pavia e l’associazione Gi.U.Li.A. hanno pensato di realizzare una banca dati on line che inizia con il raccogliere i primi 100 profili di professioniste della scienza relegate, finora, nell’ombra.

Il cibo di strada identifica tutti quei cibi e bevande già pronti, venduti da commercianti ambulanti in occasione di sagre, feste o semplicemente per strada. Se in origine era considerato come alimento povero, il cibo di strada italiano è diventato un vera eccellenza gastronomica. Qui vediamo quali caratteristiche deve avere per procurare una sensazione non solo di sazietà, ma di benessere.

# # # i www.altezzaepeso.it

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# # # i www.cibodistrada.it

LO SAPEVATE CHE? Per bloccare un contatto su WhatsApp basta andare su le Impostazioni dell’app in: “Account” -> “Privacy” -> “Contatti bloccati” ed aggiungere i nomi dalla lista. Per sbloccare, è sufficiente toccare il contatto bloccato.

4

SANITÀ

La salute a portata di “clic”

MEDICI ANCHE ON LINE DOCPLANNER è un portale rivolto alla sanità privata dove è possibile prenotare una visita medica anche nel giro di poche ore e confrontarne i prezzi. La procedura di ricerca del medico è semplice. Dopo aver selezionato la città e la specializzazione che ci interessa, si viene indirizzati ad un elenco di medici disponibili. Per ogni specialista è presente un breve curriculum vitae, l’indirizzo dello studio o della struttura presso cui riceve ed il voto di gradimento espresso degli utenti. Selezionando “Prenota una visita”, si accede ad una tabella in cui è indicato: costo, modalità di pagamento, luogo della visita ed orari disponibili. Scelto l’orario, non rimane che compilare un form di prenotazione. www.docplanner.it


E tu, ami cantare? Il tuo sogno è esibirti dal vivo, davanti a un pubblico e con una grande orchestra? Iscriviti alle audizioni 2017 di Italia in... Canto e partecipa all’unico talent canoro dedicato a chi ha più di 50 anni. Compila la scheda che trovi nel retro della pagina con i tuoi dati, indica due canzoni del tuo repertorio e inviala a mezzo posta, mail o fax entro il 31 MARZO 2017.

www.italiaincanto.it AUDIZIONI

2017

Segui Italia in Canto su:


AUDIZIONI ITALIA IN... CANTO Italia in... Canto è il concorso canoro nato con l’obiettivo di valorizzare la cultura del canto e della musica, arricchirne la conoscenza e condividerne la passione. Il concorso intende proporre e giudicare canzoni e brani famosi attraverso l’interpretazione di melodie celebri, eseguite da artisti dilettanti over 50 di tutta Italia. Per candidarsi occorre: aver compiuto 50 anni di età; iscriversi al Concorso (l’iscrizione è gratuita); partecipare alle audizioni interregionali che si svolgono al nord, al centro e al sud (isole comprese) del Paese; raggiungere le semifinali e, se “promossi”, accedere alla finalissima dove saranno decretati i tre vincitori (premiati con il Disco d’oro, d’argento e di bronzo), il vincitore del “Premio della Critica” e il vincitore del “Premio 50&Più”.

REGOLAMENTO

AUDIZIONI

2017

1. Tutti i candidati, dovranno sostenere le audizioni (live) la cui data, luogo e orario saranno comunicati con anticipo via posta elettronica, telefonata e sms. 2. I partecipanti alle audizioni non riceveranno alcun rimborso o compenso; le spese di viaggio sono completamente a carico dei concorrenti.

5. I brani non dovranno avere una durata superiore ai 4’00” (quattro) minuti e dovranno essere eseguiti dal vivo su propria base musicale o con accompagnamento del Maestro di musica. 6. Il Direttore Artistico si avvarrà della collaborazione di una Commissione Musicale, che egli stesso presiederà. La Commissione Musicale è composta da un musicista, un esperto musicale e da un membro dell’Organizzazione.

3. I concorrenti dovranno presentarsi alle audizioni muniti di valido documento d’identità e possibilmente con la base musicale salvata su CD o chiavetta USB.

7. Al termine delle audizioni, la Commissione Musicale sceglierà, a proprio insindacabile giudizio, i cantanti semifinalisti tenendo conto delle capacità interpretative, della voce e dell’originalità delle proposte.

4. Sono ammessi brani famosi EDITI in italiano.

8. I partecipanti che verranno ammessi alle se-

mifinali dovranno essere iscritti a 50&Più e verranno contattati via posta elettronica, telefonata o sms. L’elenco dei concorrenti semifinalisti sarà pubblicato anche sul sito www.50epiu.it e sulla pagina Facebook 50&Più. 9. Le semifinali si svolgeranno nel mese di novembre 2017 (date e luogo ancora da definire). Con congruo anticipo ciascun semifinalista riceverà il bando con il Regolamento del Concorso Canoro e i testi delle canzoni con cui partecipare. 10. I semifinalisti saranno valutati da una Commissione Artistica che giudicherà e sceglierà, in modo insindacabile i finalisti che parteciperanno alla 17a edizione della manifestazione canora “Italia in… Canto” che avrà luogo a Napoli nel mese di febbraio 2018.

SCHEDA ISCRIZIONE AUDIZIONI 2017 ITALIA IN… CANTO Leggi il regolamento (sopra), compila la scheda con i tuoi dati, indica due canzoni (in lingua italiana) del tuo repertorio e invia tutto a mezzo posta, mail o fax entro e non oltre il 31 marzo 2017 ad uno degli indirizzi sotto indicati.

Cognome ....................................................................................................................... Nome .............................................................................................................................. Via ........................................................................................ n. ................................... Città........................................................ Cap........... Provincia...................................... Tel./Fax n. ............................................... Cell. n. ......................................................... E-mail .............................................................................................................................. Socio.............. SI I

NO I

CHIEDE DI PARTECIPARE ALLE AUDIZIONI DEL CONCORSO ITALIA IN... CANTO

2) Canzone _________________________________________ Tonalità ____________

ASSOCIAZIONE DI ULTRACINQUANTENNI

.................................................................. (Firma)

Consento il trattamento dei dati personali ai soli fini e scopi dell’evento anche per quanto concerne la pubblicazione su internet (www.50epiu.it e pagine collegate) di immagini e video relativi al predetto concorso canoro (art. 96 Legge 633/41). Tali dati potranno su mia richiesta, essere aggiornati o eliminati in qualsiasi momento come previsto dall’art. 7 del D.L. 30.06.2003, n. 196.

Italia in... Canto - 50&Più - gen.17

1) Canzone _________________________________________ Tonalità ____________

50&Più Servizio Eventi Associativi Via del Melangolo, 26 00186 Roma mail: infoeventi@50epiu.it fax: 06.6872597 Verrai contattato dalla segreteria del Concorso per partecipare alle audizioni che si terranno in varie regioni d’Italia.


spazio INCONTRI EVENTI TEMPO LIBERO CULTURA

UNO, NESSUNO E CENTOMILA CATANIA

Prima convention della 50&Più Sicilia «Un gruppo coeso, pronto al confronto può e deve progettare e continuare a lavorare per il futuro», questo il commento soddisfatto del segretario dell’Unione regionale 50&Più SiciIia, Vincenzo Comito, alla conclusione della tre giorni di “Uno, Nessuno e Centomila”, la prima convention siciliana organizzata da 50&Più a sostegno di tutti quei soggetti impegnati nella società, nella famiglia e nelle associazioni. L’evento, ispirato al celebre lavoro di Luigi Pirandello, nasce con uno scopo ben preciso: “Uno” come soggetto attivo nella società e nella famiglia; “Nessuno” a significare l’emarginazione sociale; “100mila” come associazionismo. Ad aprire la convention è stato il presidente nazionale 50&Più Renato Borghi. «L’unità delle nove provincie siciliane - ha esordito - rappresenta un messaggio forte al mondo esterno. Questo senso di appartenenza rafforza il ruolo di rappresentanza della nostra Associazione e ci pone, ancor di più, in un dialogo continuo tra cittadino e istituzione». Soddisfazione dal segretario generale 50&Più Gabriele Sampaolo che ha

commentato: «Questa convention è la prova di come sia fondamentale l’apporto e l’unione di ciascuno di noi. L’isolamento genera solo conflitto». Diversi gli interventi successivi, a partire dal presidente dell’Unione regionale 50&Più Sicilia Luigi Costa, Giovanni La Via, deputato al Parlamento Europeo e presidente della Commissione per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza, che ha sottolineato come il dono dell’esperienza porti all’inclusione sociale. «Il nostro compito è quello di dare forza al volontariato, uno strumento che favorisce altre tipologie di assistenza». Di inclusione ha parlato Don Piero Galvano, direttore della Caritas di Catania. «Il nostro organismo pastorale nasce con il compito di animare la comunità ecclesiale al pensiero della carità. La Caritas - ha continuato Don Piero - è

molto attenta all’abbandono degli anziani che è, purtroppo, una forma di eutanasia nascosta. Una società che, invece, evita tutto ciò diventa accogliente. La Caritas è la casa di tutti. La porta - ha concluso - è sempre aperta per affrontare le sfide ed essere utili». Alla convention hanno portato il loro contributo anche Angelo Villari, assessore al Welfare e all’armonia sociale del Comune di Catania, e Pietro Agen, presidente regionale di Confcommercio. Altri interventi sono arrivati dal coordinatore regionale Rosario Paternicò, Ninni Inserra, componente della Commissione Diocesana Pastorale di Catania, Antonio Siscaro, vice presidente 50&Più di Catania, Doriana Cutino del direttivo 50&Più di Trapani, Pina Jannello, presidente regionale FederAnziani, Antonio Bica, psicologo dell’Università di Trapani, Francesco Ferranti, psicologo dell’associazione “Oltre Gli Schemi”. La manifestazione è stata possibile anche grazie alla direzione tecnica di Paola La Rosa e la direzione artistica di Carmelo Caccamo. info: 095239495


__SPAZIO50 IN CALENDARIO__

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MILANO

Ore 16,30, presentazione dell’opera gennaio “Milano, la città sull’acqua”. Dialogo con l’artista Silla Ferradini (Sala Colucci di Palazzo Castiglioni - Corso Venezia 47). Ingresso libero. info: 0276281227 www.50epiu.it/milano

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PAVIA

Soggiorno di due settimane a Meta di Sorrento (Na) all’insegna del benessere, relax, cultura e buon cibo. febbraio Per ulteriori informazioni e prenotazioni contattare la segreteria. info: 038228411 www.50epiu.it/pavia

FIRENZE

Si parte per il Carnevale di Venezia. Occorre prenotarsi presso la segreteria del Club 50&Più. Il 9 marzo, ore febbraio 15.30, conferenza “...e i nostri soldi?“ con il dottor Fabio Ceccantini. info: 0553289924 www.50epiu.it/firenze

SONDRIO-LECCO

VENETO

FOTONOTIZIA

DESTINAZIONE TOSCANA

Alla volta di Mantova

Un bel fine settimana

Molto apprezzata dai soci, l’iniziativa turistica - culturale, dell’Unione regionale 50&Più Veneto, alla volta della Toscana con la visita a San Gimignano, Certaldo Alto e Volterra. A guidare il gruppo il presidente dell’Unione regionale, Fiorenzo Marcato, il presidente della 50&Più provinciale di Padova, Carlo Trevisan, e il con-

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sigliere Silvio Zanetti della 50&Più di Belluno. Il viaggio è stata anche l’occasione per un incontro con il presidente dell’Unione regionale 50&Più Toscana, Antonio Fanucchi, per scambiare esperienze, condividere idee e attività, per meglio rispondere alle esigenze e aspettative degli associati. info: 0444964300

Le associazioni 50&Più Sondrio e Lecco insieme per una visita guidata a Mantova, Capitale Italiana della Cultura 2016. Un incontro nel segno dell’amicizia tra due importanti realtà del Sistema Associativo 50&Più. info: 0342533311 - 0341287279

PERÙ FOTONOTIZIA

In viaggio da Lima alle rovine di Machu Picchu LATINA-ROMA ATTIVITÀ

Un incontro tra i soci Le associazioni provinciali 50&Più di Roma e Latina da tempo sviluppano rapporti di collaborazione e di condivisione delle iniziative. Tra le ultime attività una intensa giornata passata insieme a contatto con la storia, l’arte, la cultura e il divertimento. I soci si sono incontrati a Latina presso il parco tematico “Piana delle Orme” dedicato ai grandi avvenimenti degli Anni ’30 e ’40. Non poteva mancare la visita guidata alla storica e suggestiva Abbazia di Fossanova e al suo Borgo medioevale. Altre attività congiunte sono previste per il 2017. info: 0773611108 - 0668891796

SPAZIO AUGURI TANTI AUGURI A

Margherita Senettin e Piergiorgio Brigadoi PER I LORO 50 ANNI DI MATRIMONIO 78 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017

Alla scoperta delle meraviglie del Perù e delle vestigia dell’Impero Inca. Questo il viaggio, organizzato dalla 50&Più Turismo, al quale hanno partecipato un gruppo di soci provenienti da varie parti d’Italia. Da Lima alla Valle di Arequipa, da Cusco alle rovine di Machu Picchu, tra ambienti e panorami spettacolari.

info: 066871108


__SPAZIO50__

UNIVERSITÀ

LE SEDI 50&PIÙ NEL MONDO

MILANO

I vincitori del concorso fotografico “Forme e colori del viaggio” Si è tenuta la cerimonia di premiazione del Concorso promosso da Ascofoto e 50&Più Università Milano “Forme e colori del viaggio - La realtà che i fotografi sanno cogliere”. La manifestazione è avvenuta a Palazzo Bovara, del Circolo del Commercio di Confcommercio Milano. Alla presenza del presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, della vice presidente della 50&Più provinciale di Milano, Giancarla Conti, sono stati premiati: Stefano Brisotto, primo classificato, Giovanni Graziani, secondo classificato, Tiziano Croci, terzo classificato. Inoltre, il riconoscimento per la fotografia in digitale è andato a Stefano Scagliarini, segnalazione speciale a Nello Moretti e Gianluca Gobbi. A decretare i vincitori la giuria composta da: Roberto Mutti (direttore artistico di Photofestival Milano); Filippo Ravizza (coordinatore di 50&Più Università Milano), Dario Bossi (presidente di Ascofoto), Mauro Fabbri (giornalista - critico fotografico), Giovambattista Bonato (giornalista - critico fotografico) e dai fotografi: Ugo Panella, Massimo Garriboli e Stefania Ricci. info: 027750222 - 027750267

Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle St. Catharines Toronto Germania Mettmann Monaco di Baviera Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 394862259 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0049 21045089160 0049 8974640814 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086

FERRARA MANIFESTAZIONE

Premiazione dei Maestri del Commercio La 50&Più provinciale di Ferrara ha conferito l’onorificenza di Maestro del Commercio agli imprenditori del settore del commercio, del turismo e dei servizi, che nel corso della loro attività si sono distinti per aver contribuito al benessere sociale del territorio. All’evento, aperto dal presidente provinciale Gualtiero Calanca, sono intervenuti il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, l’assessore al commercio del Comune di Ferrara, Roberto Serra, il presidente dell’Ascom Confcommercio Ferrara, Giulio Felloni, Andrea Migliari della Camera di Commercio, Responsabile del servizio sistema qualità e comunicazione, e Marcella Zappaterra, consigliera regionale Emila-Romagna. Sono stati premiati

con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Franca Ardizzoni, Paolo Barboni, Beatrice Benetti, Franca Berlin, Enrica Bosi, Ivano Brembilla, Mirella Busi, Arveo Caldironi, Miledi Caleffi, Renzo Cenacchi, Valeria Cristofori, Tiziano Davi’, Giancarla De Biaggi, Umberto Gallerani, Giovanna Gualdalini, Cecilia Guarise, Perlita Marandella, Mauro Mazzali, Vittorio Pareschi, Gabriele Salvi, Sandra Soriani, Antonello Tedeschi, Carmen Valeriani, Gabriella Zavatti; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Sanzio Casoni, Selvino Cavallini, Gabriella Cristofori, Gilberto De Vitis, Oscar Ferrari, Roberto Ferretti, Livia Filippini, Davide Fiocchi, Pier Antonio Galletti, Fernanda Gras-

si, Franco Guidi, Giuseppe Guzzone, Giampaolo Mari, Argia Mistroni, Paolo Molesini, Claudio Neri, Germano Righetti, Carlo Taddei, Giuliano Taddia, Lucio Tani, Ivan Tenani, Edoardo Vento; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Silvano Balboni, Evolo Buosi, Gualtiero Calanca, Carlo Alberto Montanari. info: 0532234211 GENNAIO 2017 I 79


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FOGGIA PROSSIME ATTIVITÀ

Cosa succede a gennaio La 50&Più provinciale di Foggia, guidata dalla neo presidente Anna Maria La Notte, aprirà il 2017 con due importanti appuntamenti. A metà gennaio partirà il corso “Nutrizione e Sicurezza degli Alimenti”, a cura della dottoressa Rossella Caporizzi. Sono previsti quattro incontri con l’obiettivo di svolgere un significativo intervento di sensibilizzazione ed educazione sanitaria. In particolare, l’importanza di una corretta alimentazione per la prevenzione di numerose malattie cronico - degenerative e l’osservanza di buone pratiche igieniche nella manipolazione degli alimenti. Inoltre, come saper riconoscere ed interpretare le informazioni riportate sulle etichette degli alimenti. Tra

le attività in calendario il corso “Allenamento della Memoria” previsto per fine gennaio 2017. Curato dalla dottoressa Mafalda Di Pasqua, si svolgerà in dieci lezioni. Obiettivo è mantenere allenata la mente, per migliorare l’efficienza del cervello a

tutte le età attraverso tecniche e esercizi specifici. Infine, i soci interessati potranno partecipare a un corso di Informatica, alle serate conviviali mensili, ad eventi teatrali dedicati all’opera e al balletto. info: 0881723151 - www.50epiu.it/foggia

ROVIGO SALUTE

Un convegno sul diabete: come prevenirlo Si è tenuto, presso la Sala della Gran Guardia di Rovigo, il convegno pubblico su “Prevenzione e diagnosi precoce del diabete”, organizzato dalla 50&Più provinciale, presieduta da Giancarlo Destro, in collaborazione con l’Associazione Diabetici di Rovigo e con il Patrocinio del Comune. Alla presenza di circa 150 persone, si è discusso della preoccupante diffusione del diabete, patologia che in provincia di Rovigo ha una incidenza superiore alla media nazionale del 6,4% e di quasi l’8% considerando anche i casi delle persone che, pur essendone colpite, non ne sono al corrente. Nei prossimi vent’anni, le previsioni non sono rassicuranti, infatti gli esperti stimano che a livello nazionale i diabetici raggiungeranno quota 7 milioni rispetto agli attuali 5 milioni di ammalati. Il dottor Francesco Mollo, responsabile UOSD Malattie Endocrine, Metaboliche e Nutrizionali ULSS 18, ha affrontato il tema “Dallo stile di vita all’innovazione farmacologica e tecnica: istruzioni per l’uso”. «È importante incrementare la sensibilizzazione dei cittadini. Nella nostra regione l’assistenza è già a buoni livelli, infatti il modello assistenziale veneto per i diabetici - ha sottolineato Mollo - è tra i migliori al mondo per il rapporto tra costi e qualità di servizi. Alle autorità chiediamo di tenere in vita le risorse specialistiche, nonostante i tagli imposti dalla crisi». Ha fatto seguito l’intervento della dottoressa Federica Veronese, Ambulatorio Dietologico Malattie Endocrine, Metaboliche e Nutrizionali ULSS 18- con “Mangiare bene, crescere bene: come combattere l’obesità nell’infanzia”. ll dottor Alessandro Gemelli, dirigente Medico di Nefrologia ULSS 80 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017

18, è intervenuto su come “Proteggere i propri reni: i comportamenti che aiutano”. Infine, il dottor Roberto Turrini, in rappresentanza dei medici di base dell’ULSS 18, ha affrontato il tema “Quali azioni per la gestione integrata delle patologie croniche?”. Sono intervenuti, inoltre, l’Assessore Susanna Garbo in rappresentanza del Sindaco di Rovigo, la dottoressa Domenica Lucianò in rappresentanza del Direttore Generale ULSS 18, Francesco Noce presidente Ordine dei Medici di Rovigo, la dottoressa Maddalena Zanetti in rappresentanza di Federfarma, Mario Martin dell’Associazione Diabetici di Rovigo, Marino Bianchi, coordinatore provinciale del Cupla, il presidente di Ascom - Confcommercio Imprese per l’Italia di Rovigo, Stefano Pattaro. info: 0425404267


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VICENZA SALUTE E BENESSERE

PESARO-URBINO MANIFESTAZIONI

Un nuovo ciclo di incontri

I Maestri del Commercio e il Premio Antiracket

Torna anche nel 2017 il ciclo di conferenze “Salute e benessere” dedicato alla terza età e organizzato dalla 50&Più provinciale di Vicenza in collaborazione con il consigliere Benedetto Patuzzi, farmacista, neo eletto coordinatore del Cupla regionale Veneto. Il 25 gennaio il dottor Enrico Minchella tratterà delle allergie stagionali e delle allergie da alimenti. Il 29 marzo l’incontro con il dottor Rolando Negrin verterà sulle malattie dell’apparato respiratorio. Il 26 aprile il dottor Daniele Bianchi affronterà la disabilità motoria e l’aterosclerosi. Gli incontri, aperti a tutta la cittadinanza, si terranno nella sede di via Faccio 38, sede della Confcommercio, alle ore 15.00. Gli interessati potranno presentare ai relatori le proprie problematiche. info: 0444964300 - www.50epiu.it/vicenza

Molto partecipata e sentita la consueta Giornata dei “Maestri del Commercio” durante la quale è stata consegnata la XVII Targa della Solidarietà - Premio Antiracket al Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Franco Roberti. L’evento, organizzato da 50&Più provinciale di Pesaro e Urbino, presieduta da Alberto Dolci, e tenutosi presso la sede di Confcommercio di Pesaro, nasce per esprimere la solidarietà e il sostegno degli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi, a coloro che, nel mondo delle imprese e delle Istituzioni, hanno operato per difendere la legalità contro ogni forma di criminalità. Con la premiazione a Franco Roberti, si è voluto sottolineare il grande impegno civile che il Procuratore dal 1975 mette a servizio dello Stato: Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Sostituto Procuratore nazionale Antimafia dal 1993 al 2001; Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno e dal luglio 2016 Procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo”. «Per una Associazione come la nostra - ha affermato il presidente Alberto Dolci - la legalità è elemento essenziale per la convivenza civile. Con questo premio vogliamo esprimere la nostra solidarietà ed il nostro ringraziamento a chi opera per difendere i nostri diritti, mettendo a repentaglio la propria vita ed i propri affetti». I Maestri del Commercio premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Serenella Albonetti, Valentina Arseni, Paolo Battistoni, Graziella Casadei, Luciano Colucci, Stefano Fazi, Maria Martinelli, Paolo Nicolini, Edda Maria Salvadori; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Pierina Antognoni, Gilberto Bavosi, Bruno Ceccarini, Francesco De Angelis, Gabriele Gramolini, Loretta Massalini, Valentino Ortolani, Marco Sartini; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Sandro Bartoli, Pierina Bianchi, Pierangelo Bonazelli, Paolina Del Prete, Onelio Fratesi, Natalino Luzi, Giovanni Magi, Ferruccio Papolini, Claudio Pianosi, Rosalba Romascelli. info: 0721698224

REGGIO CALABRIA INCONTRI

Tra storia e tradizione La 50&Più provinciale di Reggio Calabria ha organizzato un ciclo di incontri dal titolo “Sapere e sapori”. Gli appuntamenti, tutti molto seguiti dai soci, sono iniziati con la conferenza, tenuta dal professor Agazio Trombetta, dedicata alla storia dell’aeroporto di Reggio Calabria. Altro incontro è stato con un un noto sommelier per ripercorrere le tradizioni della vendemmia e dei vini autoctoni della provincia, mentre è in programma un seminario tenuto da un noto chef che parlerà dell’evoluzione della cultura culinaria con degustazione dei prodotti delle campagne calabresi. Tra le attività in calendario, anche la partecipazione ad un concerto dedicato al compositore Francesco Cilea. info: 0965891543

VERCELLI-RAVENNA FOTONOTIZIA

Gemellaggio con meta turistica La 50&Più provinciale di Vercelli, guidata dal presidente Alberto Filippini, ha organizzato la tradizionale gita annuale. La meta è stata la città di Ravenna che con le sue basiliche, battisteri e il ricco patrimonio di mosaici, ha ammaliato i soci 50&Più. L’occasione è stata propizia per siglare il patto di gemellaggio con la 50&Più provinciale di Ravenna presieduta da Ottavio Righini. info: 0161215344 - 0544515707

GENNAIO 2017 I 81


LE SEDI 50&PIÙ PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 90 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Viale Timavo, 43 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via Mazzini, 22 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Moro, 481 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Cola di Rienzo, 240 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 154 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 47 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85

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Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0407707340 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761341718 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376288505 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393

Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Serristori, 15 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via San Jacopo, 20-22-24 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Via del Giglio, 10-12-14 Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Piazza Martiri, 16 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 0171437261 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 05025196-0507846635/30 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


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L’esperienza quarantennale nell’organizzazione di turismo associativo, la professionalità acquisita nella costante ricerca di nuove soluzioni, oltre alla sensibilità di chi conosce a fondo le esigenze e le aspettative dei soci 50&Più, identificano il Tour Operator 50&Più Turismo, l’unico riferimento nazionale per le tue vacanze e i tuoi viaggi di qualità.

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GRECIA E CROAZIA - In Crociera con Costa Luminosa Partenza: 29 aprile (8 giorni/7 notti) Itinerario: Venezia, Trieste, Atene/Pireo, Katakolon, Corfù, Dubrovnik, Venezia Uno scrigno di tesori, vicinissimo a voi, ricco di paesaggi unici, di storia, di arte, di folclore e tradizioni. Una vacanza intensa e in completo relax, che accontenta tutti i partecipanti perché unisce scoperta, conoscenza e divertimento. Un mosaico di contesti e di belle città: grandi e monumentali, piccole e caratteristiche, ma tutte da scoprire, con le escursioni proposte a bordo oltre ai nuovi tour enogastronomici o a tema, come quelli previsti per visitare i siti Patrimonio Unesco. La Nave COSTA LUMINOSA Stelle dell’arte e astri nascenti si alternano sui ponti e nelle aree comuni completando il design innovativo. Ben 4 ristoranti e 11 bar oltre alla Samsara Spa, con palestra, terme, piscina per talassoterapia, sale trattamenti, sauna, bagno turco, solarium, 4 vasche idromassaggio e 3 piscine. Quote speciali a partire da: € 450 in cabina interna (Tasse portuali € 140 ed assicurazione annullamento escluse)

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50&Più in VIAGGIO DAL 1 AL 25 GIUGNO 2017

INCONTRI 50&Più 2017 Una grande festa di inizio estate dove i soci 50&Più si ritrovano per condividere il piacere di una vacanza all’insegna del bel mare, del relax, del divertimento e della scoperta di nuovi luoghi. La scelta di villaggi turistici di qualità a prezzi competitivi, la personalizzazione del soggiorno arricchito con attività culturali, corsi e tornei, oltre all’assistenza in loco dello staff 50&Più e 50&Più Turismo, sono la chiave del grande successo di partecipazione a questo Evento 50&Più. NOVITÀ: quest’anno l’Evento Incontri 50&Più si svolgerà nel mese di giugno, con il soggiorno di 8 notti e 9 giorni per tutti i partecipanti.

Vi aspettiamo nella bella Puglia!

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TORRESERENA VILLAGE (4 stelle Sup.) Un villaggio progettato e costruito a misura dell’Ospite. Una struttura nuova e continuamente migliorata, riconosciuta come modello della migliore ospitalità italiana. Situato a Marina di Ginosa, che per la qualità del suo mare e delle sue spiagge sabbiose, è stata riconosciuta “Bandiera Blu da oltre 15 anni”, dista circa 100 km dagli aeroporti di Bari e Brindisi. SERVIZI E DOTAZIONI • Grande piscina di 650 mq, con acquascivoli e idromassaggio • piscina per il nuoto (25 mt) • 4 sale ristorante climatizzate • bar centrale e bar in spiaggia, boutique, negozi, emporio con giornali, tabacchi, internet point, bancomat, anfiteatro, dancing, parcheggio interno ombreggiato • Campi sportivi polivalenti • Connessione Wi-Fi • Studio medico aperto in alcune ore della giornata e medico a disposizione 24h su 24h.

SPIAGGIA Di sabbia fine e attrezzata con ombrelloni, lettini, sdraio, docce e un bar. Abbracciata da una fresca pineta, è collegata dal servizio navetta ed è raggiungibile a piedi in 5 minuti. Un telo mare a persona, con cambio settimanale (ulteriori lavaggi sono a pagamento). CAMERE Sono disponibili camere doppie, triple e quadruple, tutte le camere sono dotate di aria condizionata con regolazione individuale, telefono, TV, frigo, cassaforte, bagno con doccia e asciugacapelli. Le camere al piano terra dispongono di giardino, quelle al primo piano di balcone. RISTORANTE Con servizio a buffet, garantisce almeno 20 portate tra antipasti caldi e freddi, primi e secondi, numerosi contorni, grigliate di carne e pesce, fritti, formaggi, pizza e focaccia, dolce, frutta fresca, vino alla spina ed acqua microfiltrata. Oltre ad una proposta di prodotti tipici pugliesi e sorprese gastronomiche. Per gli ospiti CELIACI sono disponibili alcuni prodotti base, confezionati.


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FORMULA ALL INCLUSIVE - Al ristorante: caffetteria, 1 bibita alla spina a pasto/per persona: aranciata, birra e coca cola. - Al bar centrale: caffetteria, bibite alla spina a scelta tra the freddo, aranciata e coca cola, birra alla spina, succhi di frutta, 4 amari nazionali e 3 grappe, aperitivo del giorno. Per tutto quanto non indicato il bar accetta solo pagamenti con “smart card”, ricaricabile presso il ricevimento. ANIMAZIONE L’equipe Bluserena è un grande team di animatori, selezionati e formati durante tutto l’anno. Un impegno continuo per rinnovare i programmi e offrire un’animazione più coinvolgente. FITNESS, WELLNESS E RELAX Aree fitness all’aperto, con macchine isotoniche, spinning e istruttori qualificati. Lezioni di gruppo per Spinning, Aerobica, Stretch e Acquagym. E per chi ricerca relax e benessere vengono proposti trattamenti viso e corpo, massaggi rilassanti, sportivi e olistici.

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TORRESERENA VILLAGE Cat. 4 Stelle Sup. Località Marina di Ginosa (TA) Puglia ESCURSIONI TRASPORTI Taranto - Matera - Grottaglie - - In aereo dai principali aeroporti italiani con voli per Bari e Martina Franca - Locorotondo - AlBrindisi e trasferimento con navette per il Villaggio. berobello - Cisternino - Ostuni - - In treno per Salerno e Bari con proseguimento in Pullman GT Parco Nazionale dell’Alta Murgia. per il villaggio. Quote: su richiesta.

Quote individuali (8 notti/9 giorni) in doppia in singola 1° Turno (dal 25 maggio al 1 giugno) su richiesta su richiesta 2° Turno (dal 1 al 9 giugno) € 530 € 670 3° Turno (dal 9 al 17 giugno) € 575 € 730 4° Turno (dal 17 al 25 giugno) € 630 € 805 Bambino (da 0 a 3 anni non compiuti) in camera con 2 adulti Bambino (da 3 a 8 anni non compiuti) in camera con 2 adulti Bambino (da 8 a 12 anni non compiuti) in camera con 2 adulti Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più: € 45

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La quota comprende: Soggiorno di 8 notti/9 giorni presso il Torreserena Village • Trattamento di pensione completa a buffet dalla cena del giorno di arrivo al pranzo del giorno di partenza (per arrivi anticipati con il pranzo incluso i servizi terminano con la prima colazione del giorno di partenza) • Bevande ai pasti • Servizio bevande in Formula All Inclusive • Servizi balneari in spiaggia • Animazione diurna e serale con spettacoli, piano bar, giochi e tornei • Partecipazione ad attività culturali e ricreative organizzate da 50&Più • Assistenza in loco di personale medico 24 ore su 24 • Assistenza in loco di personale 50&Più e 50&Più Turismo • Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento, UNIPOL SAI Assicurazioni. La quota non comprende: Tutti i trasporti da e per il Torreserena Village • Escursioni da prenotare e pagare in loco • Imposte di soggiorno comunali, da regolare in loco • Extra in genere e tutto quanto non sopra specificato.

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__PREVIDENZA__

L

LA LEGGE DI BILANCIO 2017 è stata approvata sul filo di lana a dicembre scorso. Una manovra finanziaria di circa 24 miliardi di euro, con l’obiettivo principale di rafforzare la ripresa economica, incentivando i consumi dei cittadini. Non mancano le misure di carattere sociale, anche se insufficienti ad alleviare le condizioni sociali degli anziani e pensionati e c’è da augurarsi che la nuova compagine di Governo possa apportare positive modifiche sostanziali. » PEREQUAZIONE DELLE PENSIONI 2017

PENSIONI, IMPORTI FERMI DA DUE ANNI Legge di Bilancio passata, ma senza particolari capacità di ridefinire in meglio le condizioni di anziani e pensionati. Da anni di blocco perequativo si è passati a rivalutazioni nulle a cura di Gianni Tel

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ANCHE PER QUESTO 2017 I TRATTAMENTI PENSIONISTICI NON OTTERRANNO ALCUNA RIVALUTAZIONE. GLI IMPORTI IN PAGAMENTO NON SI DISCOSTERANNO DA QUELLI DEL 2016 E ALCUNI, ANZI, PREVEDERANNO UN CONGUAGLIO IN NEGATIVO

Anche per il 2017 i trattamenti pensionistici non ottengono nessuna rivalutazione. Il decreto ministeriale Economia e Lavoro del 17 novembre 2016 ha previsto la misura della rivalutazione definitiva 2015 a valere per le pensioni del 2016 e di quella provvisoria 2016 a valere da quest’anno. In entrambi i casi la percentuale è zero per cento. Dunque, gli importi di pensione in pagamento da questo mese sono uguali a quelli del 2016 ma con due eccezioni. La prima riguarda tutti e consiste in un conguaglio negativo “una tantum” per recuperare quanto erogato nel 2015. All’inizio di detto anno, infatti, era stato accordato un + 0,30% come adeguamento al costo della vita; l’andamento dei prezzi è risultato però ancora più basso: + 0,2%. Il conguaglio negativo dovrebbe essere effettuato con la mensilità di questo mese di gennaio, sempre che non ci sia un intervento normativo che posticipi il recupero (come si è fatto nel 2016) o lo sterilizzi definitivamente. A questo riguardo occorre evidenziare che i pensionati sono passati da anni di blocco perequativo (2012 e 2013) a una rivalutazione nulla in termini di percentuale. L’importo da recuperare comunque è contenuto. Chi ha importi fino a tre volte il minimo Inps (euro 502 mensili quest’anno) dovrà restituire lo 0,9% dell’assegno moltiplicato per 13 mensilità. Per esempio, per un importo mensile lordo di 1.400 euro significa restituire 18,20 euro. » RIVALUTAZIONE DELLE PENSIONI

Anche a fronte di valori positivi, l’adeguamento pieno all’inflazione viene riconosciuto solo per gli assegni pensionistici di importo fino a tre volte il minimo Inps. In base al meccanismo introdotto con effetto dal 2014 e prorogato fino al 2018, per gli importi superiori a tre volte il minimo e fino a quattro viene riconosciuto il 95% dell’inflazione; oltre quattro e fino a cinque il 75%; oltre cinque e fino a sei il 50%; oltre sei il 45% (vedi Tabella A). Il tema della rivalutazione delle pensioni negli ultimi anni è stato spesso al centro del dibattito. Dalla riforma Monti-Fornero (legge 214/2011) che ha bloccato la rivalutazione dei trattamenti pensionistici superiori a tre volte il minimo, fino alla sentenza della Corte Costituzionale (n. 70 del 2015) che ha dichiarato l’illegittimità della norma stessa portando il Governo ad approvare un decreto (n. 65/2015 convertito nella legge n. 109/2015) per sanare la questione. Per gli anni 2012 e 2013 - nell’estate 2015 - c’è stata una restituzione assai parziale, mediamente meno del 12% del totale della mancata indicizzazione della perequazione (vedi Tabella B). » PREVISIONI, RICHIESTE E ADEMPIMENTI

La nostra Associazione ha puntualmente comunicato al Governo precedente e alle Commissioni Parlamentari il mancato rispetto degli effetti della sentenza n. 70/2015 dell’Alta Corte in merito alla restituzione di quanto illegittimamente trattenuto ai pensionati negli anni 2012/2013 e solo in parte recuperato. La soluzione da adottare, prima che la stessa Corte si pronunci nuovamente, è quella che tutte le pensioni in essere debbano conservare nel tempo il loro potere di acquisto in 86 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017


modo consequenziale per garantire ai titolari la giusta prestazione adeguata. A dare ragione alla nostra tesi sono intervenute nel frattempo le pronunce dei Tribunali di Palermo, Brescia, Milano, Napoli e Genova, oltre alle Corti dei Conti dell’Emilia Romagna, Marche e Abruzzo: rimettendo gli atti alla Corte Costituzionale, hanno dichiarato che con il decreto 65 convertito nella legge 109/2015 sono stati intaccati i diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale; diritti che trovano le proprie basi nei principi di ragionevolezza, proporzionalità e adeguatezza sanciti dalla Costituzione con gli articoli 136, 38, 36, 3, 2, 23, 53 e 117 comma 1. Le ordinanze con le quali sono stati rinviati gli atti sono ben motivate e riteniamo che l’Alta Corte possa accogliere i profili di illegittimità rilevati dalle citate ordinanze con conseguente pronunciamento in senso favorevole per gli assistiti (si veda 50&Più di settembre 2016). È necessario che tutti i pensionati, che hanno subito il blocco della perequazione e non si sono ancora attivati, si rivolgano ai nostri uffici del Patronato 50&PiùEnasco, presenti TABELLA A -

su tutto il territorio nazionale, per ottenere gratuitamente ogni chiarimento al riguardo e per inoltrare all’Inps la domanda di ricostituzione della pensione, utile per interrompere i termini di prescrizione. » 14a MENSILITÀ E “NO TAX AREA”

In attesa di tale previsione, nella Legge di Bilancio 2017 è stato previsto l’aumento della 14a per chi già la percepisce e l’estensione a una nuova platea di pensionati. L’incremento è intorno al 30% per i pensionati con un reddito fino a 752,00 euro lordi al mese che la 14a già la ricevono. La “somma aggiuntiva” viene estesa a 1.200.000 pensionati con redditi fino a 1.003 euro lordi al mese circa, ma senza l’aumento del 30% (si veda 50&Più di novembre 2016). In ogni caso, il risultato economico dell’aumento della 14a mensilità è senza dubbio molto modesto rispetto alla richiesta dell’Associazione 50&Più, avanzata al Governo, di estendere ad una buona fascia di pensionati il bonus di 80 euro mensili già concesso ai lavoratori dipendenti in attività.

I CRITERI DI RIVALUTAZIONE PENSIONI

>> IMPORTO PENSIONI

DALL’ANNO 2014 AL 2018

Fino a 3 volte il minimo Inps Oltre 3 e fino a 4 volte il minimo Inps Oltre 4 e fino a 5 volte il minimo Inps Oltre 5 e fino a 6 volte il minimo Inps Oltre 6 volte il minimo Inps

Aumento del 100% Istat Aumento del 95% Istat Aumento del 75% Istat Aumento del 50% Istat Aumento del 45% Istat

TABELLA B -

DALL’ANNO 2019 Aumento del 100% Istat Aumento del 90% Istat Aumento del 75% Istat

COSA È ACCADUTO CON IL DECRETO N 65/2015 CONVERT. NELLA LEGGE N. 109/2015

RIVALUTAZIONE ANNO 2012 - TASSO ISTAT DEFINITIVO = 2,7% PENSIONE A DICEMBRE 2011 (IN EURO) AUMENTO SPETTANTE Fino a 1.443,00 (3 volte minimo Inps) 2,7% (100% Istat) Da 1.443,01 a 1.893,40 (da 3 a 4 volte minimo Inps) 1,08% (40% Istat) Da 1.893,41 a 2.354,40 (da 4 a 5 volte minimo Inps) 0,54% (20% Istat) Da 2.354,41 a 2.817,61 (da 5 a 6 volte minimo Inps) 0,27% (10% Istat) Oltre 2.817,61 (6 volte minimo Inps) Nessuno aumento RIVALUTAZIONE ANNO 2013 - TASSO ISTAT DEFINITIVO = 3% PENSIONE A DICEMBRE 2012 (IN EURO) AUMENTO SPETTANTE Fino a 1.486,29 (3 volte minimo Inps) 3,0% (100% Istat) Da 1.486,30 a 1.947,09 (da 3 a 4 volte minimo Inps) 1,20% (40% Istat) Da 1.947,10 a 2.419,43 (da 4 a 5 volte minimo Inps) 0,60% (20% Istat) Da 2.419,44 a 2.894,66 (da 5 a 6 volte minimo Inps) 0,30% (10% Istat) Oltre 2.894,66 (6 volte minimo Inps) Nessun aumento

Sulla 14a invece, per i pensionati che già la percepiscono, l’incremento mensile dell’importo è rispettivamente nelle tre fasce di: 8,41, 10,50 e 12,58 euro (mediamente 10,49 euro). Mentre per coloro che la otterranno per la prima volta l’aumento della pensione mensile, sempre nelle tre fasce, è di: 28,00, 35,00 e 42,00 euro (mediamente 35,00 euro). L’altra misura approvata per sostenere le pensioni basse, è l’equiparazione della soglia al di sotto della quale non si pagano le tasse, la cosiddetta “No tax area”. È stata alzata l’asticella fino a 8.125 euro l’anno per tutti i pensionati con un meccanismo analogo a quello previsto per i lavoratori dipendenti: fino a 8.125 euro di pensione niente tasse, la detrazione poi si riduce fino ad azzerarsi a 55.000 euro. Su 13.000 euro (livello massimo di reddito per ottenere la 14a) il risparmio fiscale è esattamente pari a 5,24 euro mensili. » CONCLUSIONI

Il nostro sistema di previdenza versa in una situazione molto seria dopo i ripetuti e pesanti abbattimenti Operati sulle pensioni con i vari blocchi della perequazione e della non rivalutazione. Non siamo pessimisti ma realisti. Le incertezze crescenti, le promesse vaghe stanno creando molto panico tra i pensionati, i quali hanno pochissimi benefici fiscali sul loro reddito previdenziale, tassato alla pari degli altri redditi, mentre sarebbe ragionevole e doveroso, oltre i 70 anni ridurre proporzionalmente il carico in funzione dell’età e del livello certificato di autosufficienza, fino ad azzerare le imposte oltre gli 85 anni. Non basta la 14a, è ora che si intervenga nei loro confronti riconoscendo il ruolo che hanno ed hanno avuto per la crescita e lo sviluppo del Paese. Spesso, in questi anni di crisi economica, con le loro pensioni e con il loro lavoro di cura, hanno sostenuto figli e nipoti, disoccupati e inoccupati, sostituendosi ad uno stato sociale insufficiente ed inefficiente. Meritano invece grande rispetto ed attenzione, valorizzando il loro ruolo di persone anziane e pensionate. GENNAIO 2017 I 87


PERSONE CHE FANNO PER TE

Gli uffici 50&PiùEnasco sono a tua disposizione, gratuitamente, per la richiesta del supplemento di pensione.

A CHI SPETTA

Hanno diritto al supplemento di pensione i pensionati in attività lavorativa che continuano a versare i contributi. La liquidazione del supplemento viene calcolata sulla base dei contributi versati (anche figurativi) e si somma all'importo originario della pensione aumentandolo. La liquidazione del supplemento di pensione è possibile solo presentando apposita domanda. Vieni a trovarci presso la sede 50&PiùEnasco a te più vicina. I nostri esperti, dopo un’analisi personalizzata della tua posizione contributiva, potranno inoltrare gratuitamente la domanda di supplemento di pensione. Trova la sede più vicina a te o chiama il nostro numero verde

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__FISCO__

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CORREZIONI NELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI Arrivano nuovi termini per poter effettuare correzioni sulla dichiarazione dei redditi: quarantotto mesi per consentire interventi e correggere eventuali errori

a cura di Alessandra De Feo

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IN PRECEDENZA ERA RICONOSCIUTO IL TERMINE DI UN SOLO ANNO PER POTER RETTIFICARE A FAVORE LA DICHIARAZIONE, MENTRE SI DISPONEVA DI QUATTRO ANNI DI TEMPO IN CASO DI INSERIMENTO DI DETRAZIONE NON CORRETTA O INVOLONTARIA ESCLUSIONE DI UN REDDITO

UN’ALTRA IMPORTANTE VARIAZIONE introdotta dal Decreto Legge n. 193/2016, in aggiunta a quella trattata nel mese di dicembre 2016, è rappresentata dall’articolo 5 che ha individuato i nuovi termini (48 mesi) per la correzione della dichiarazione. Le conseguenze operative di tale intervento si rivelano essere molteplici ed importanti, a tal punto da rendere superato l’orientamento della stessa Cassazione in materia, a prescindere che si tratti di interventi “in bonam partem” (a favore del contribuente a maggiore credito o minore imposta) o “in malam partem” (riduzione del credito o maggiore imposta). L’unificazione dei suddetti termini oggi ci consente di farli coincidere con quello previsto per “l’accertamento in rettifica”. Con questa coincidenza si ha l’effetto di riassorbire l’esigenza di rimborso prevista dall’articolo 38 del D.P.R. n. 602/1973, poiché si ha un contenuto più ampio ed esteso delle precedenti disposizioni. In altre parole, il contribuente, qualora si accorgesse di aver dimenticato di inserire qualcosa nella propria dichiarazione dei redditi (ad esempio, del 2014), potrà presentare un’altra dichiarazione dei redditi che rettifica la precedente, che avrà un credito d’imposta maggiore o un’imposta a debito minore di quella della dichiarazione originaria. Precedentemente a tale intervento legislativo, ciò era precluso poiché al contribuente era riconosciuto solo un anno entro cui poter rettificare (a favore) la propria dichiarazione, mentre era riconosciuto un ben più ampio termine (4 anni) nel caso in cui il contribuente si fosse accorto di aver dimenticato, ad esempio, un reddito o di aver inserito nella dichiarazione una detrazione non corretta. In realtà, la formula utilizzata dal legislatore è molto ampia, e non solo perché include gli errori che determinano “l’indicazione di un maggiore o minore reddito o, comunque, di un maggiore o un minore debito d’imposta, ovvero di un maggiore o un minore credito”, ma anche perché tale elencazione è evidentemente esemplificativa, in quanto preceduta dalla formula secondo cui la dichiarazione integrativa può essere presentata per correggere errori od omissioni, “compresi quelli che abbiano determinato”, la necessità di ricorrere al cosiddetto “ravvedimento operoso”, in caso di dichiarazione integrativa “malam partem”, o di poter utilizzare il maggior credito, in caso di dichiarazione integrativa “bonam partem”, ponendo un termine e precise modalità per poterlo utilizzare. Infatti, è stabilito che, il credito (o il maggior credito) scaturente dalla dichiarazione integrativa può essere utilizzato immediatamente, in compensazione, se l’integrazione riguarda la dichiarazione del periodo d’imposta antecedente. Viceversa, se l’integrazione riguarda una dichiarazione più remota, il credito può essere utilizzato in compensazione dei soli debiti maturati nel periodo d’imposta successivo a quello di presentazione della dichiarazione integrativa. Seppur tutto ciò riveste un vantaggio per il contribuente, è necessario considerare che i termini per il controllo formale, la liquidazione automatica e l’accertamento decorrono, giustamente e nuovamente, dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, per cui si consiglia di fare attenzione quando si procede. GENNAIO 2017 I 89


__VIVERE IN ARMONIA SEGUENDO LE STAGIONI__

A

Attenti di non passare rapidamente dal caldo al freddo, guardatevi di chiudervi in camera con braciere di carboni accesi. Vale più il caldo procuratosi con un po’ di moto, che riscaldarsi col fuoco

COMINCIA L’ANNO NUOVO

Almanacco Barbanera 1887

a cura di

GENNAIO

GENNAIO È IL MESE della ripresa. Un nuovo anno inizia mentre il freddo intenso, magari qualche fiocco di neve o il gelo pungente, purificano la terra e la preparano ad accogliere le prime semine. In giardino e nell’orto si guarda avanti, si dividono gli spazi, si getta il cuore oltre... l’inverno. Ci sono poi gli ultimissimi frutti da raccogliere: ancora corbezzoli e i cachi dal bel colore arancio. Da gustare freschi o forse destinare alla preparazione di meravigliose confetture. Tra casseruole e barattoli, si seguono le ricette della tradizione, o magari quella di casa, scovata in qualche vecchia agenda che il passare degli anni aveva nascosto e che ora il tempo ha restituito al cuore e agli occhi.

IL GINEPRO (Juniperus communis)

Fa bene perché... Le sue bacche sono ottime in cucina, ma anche efficaci nel favorire la digestione e la diuresi, curare reumatismi, bronchiti, asma ed emicrania. Sono ricche di vitamina C e B. Il proverbio Dove c’è profumo di ginepro, non sosta il demonio. Pollice bio Albero spesso trapiantato, mai di frutti è caricato. Possibile anche la coltivazione in vaso, seppur in condizioni ambientali ideali il ginepro è vera e propria pianta, capace di raggiungere i 6 m di altezza. Resistente, non teme le canicole estive o le forti gelate invernali. Richiede frequenti annaffiature nelle estati dei primi due anni di vita. La semina Predilige i luoghi luminosi e soleggiati ma si sviluppa bene anche in semiombra. Sopporta anche inverni molto rigidi e non teme il forte vento. La potatura si fa d’inverno eliminando i rami secchi, danneggiati. Verso il termine della stagione primaverile, invece, si interviene accorciando i germogli che si mostrano troppo vigorosi. Si può riprodurre per seme o per talea, prelevando la talea in Luna crescente di circa 12 cm a fine estate, messa a radicare in un substrato di sabbia mista a torba, per poi essere trasferita nel vaso in autunno o a fine inverno. Raccolta e conservazione Del ginepro si raccolgono, in Luna calante, foglie e frutti. Le foglie da aprile a novembre, i frutti da settembre a tutto l’inverno. Le foglie si essiccano in luogo aerato e all’ombra e si conservano in sacchetti di carta. I frutti si seccano al sole o in forno a bassa temperatura. Si conservano in vasi di vetro.

90 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017

NEL CESTINO DEL MESE

FRUTTA: arance tarocco, cedri, limoni, pompelmi, mandarini, clementine, mele “Golden“ e “Deliziose“ e kiwi. ORTAGGI: aglio, cardi, carote, catalogna, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicorie, cime di rapa, cipolle, finocchi, indivie, lattughe, porri, radicchi rossi, rape, sedano, spinaci e valerianella.


BUONO A SAPERSI!

Qualche consiglio utile Se del vino rosso si è versato sulla tovaglia, asciugate subito con carta assorbente e cospargete di sale fino. Poi stendete la parte macchiata su una ciotola, versandovi sopra dell’acqua calda. Per variare il sapore della pasta delle crostate, sostituite 60 gr della farina necessaria con un’altrettanta quantità integrale di avena, soia o miglio. La crosta sarà più friabile, se spennellate la pasta di acqua prima di infornarla. Se poi volete regalare dei barattolini di marmellata fatta in casa, potreste fare quella di cachi, ma togliete la buccia perché i tannini in essa contenuti rovinerebbero tutto.

AROMI: rosmarino e salvia.

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COLTIVARE CON LA LUNA NELL’ORTO, NEL GIARDINO, SUL BALCONE

Nel cuore dell’inverno, quando si riducono i lavori all’aperto, un’attenzione in più si dedica alle piante in casa. Se allora la stella di Natale - la Poinsettia, Euphorbia Pulcherrima - perde pian piano le belle foglie rosse, basterà potare i rami spogli, sistemarla in un ambiente caldo e buio, e rinvasarla poi a maggio. In ottobre ricomincerà a germogliare. Sul terrazzo è invece il momento di controllare l’efficienza delle protezioni sistemate in autunno. In caso di neve rimuoverla dai rampicanti e dai sostegni per non compromettere la stabilità delle piante, lasciandola invece sopra le cassette che ne saranno protette. Continua la raccolta di cavoli, porri, valerianella, verze: in Luna crescente per il consumo fresco, in calante per la conservazione. Sempre in crescente, seminare in semenzaio cavolfiori, cavolo broccolo. In giardino è il momento di seminare in semenzaio azalee, begonie, primule, tuberose e bulbi a fioritura primaverile. Mettere a dimora e/o trapiantare alberi, arbusti e rampicanti a foglia caduca e rosai a radice nuda. Piantare anche i bulbi dei gladioli e preparare il terreno per avere le fragole in mezzo ai fiori. In Luna calante mettere a dimora in piena terra o in vasi capienti sul balcone i bulbilli di aglio e di cipolla invernale e seminare in semenzaio lattuga, radicchio estivo, ravanello, rucola, sedano, valerianella. In giardino lavorare superficialmente il terreno aggiungendo concimi organici.

SE HAI ½ GIORNATA PIANTIAMO GLI ARBUSTI

È il momento di scegliere, magari chiedendo uno di quei colorati cataloghi al nostro vivaista di fiducia o più semplicemente cercando in rete, gli arbusti a foglia caduca, le piante da frutto e le rose da impiantare, con la fase di Luna crescente, nell’orto, in giardino, sul terrazzo e anche nel frutteto. In particolare, nel comprare le piante da porre a dimora, bisognerà fare molta attenzione ad acquistarle prima che arrivino le gelate più intense. Le piante da frutto o da fiore, se estirpate dal vivaio a radice nuda e commercializzate con l’apparato radicale avvolto da segatura o trucioli, potrebbero infatti subire seri danni alle radici a causa del freddo e non attecchire.

Dice il proverbio... Gennaio nevoso, anno prosperoso. Di Pasqua Epifania il vento se ne va via. Luna piena di gennaro luce come il giorno chiaro.

IL SOLE E LA LUNA IL SOLE

Il 1° sorge alle 07.28 e tramonta alle 16.39. L’11 sorge alle 07.27 e tramonta alle 16.49. Il 21 sorge alle 07.22 e tramonta alle 17.01. Le giornate si allungano. Il 1° gennaio si hanno 9 ore e 11 minuti di luce solare e il 31 se ne hanno 10: si guadagnano 49 minuti di luce solare. LA LUNA

Il 1° sorge alle 09.23 e tramonta alle 20.01. L’11 tramonta alle 06.04 e sorge alle 16.06. Il 21 sorge alle 01.28 e tramonta alle 12.19. Luna crescente dal 1° all’11 e dal 29 al 31. Luna calante dal 13 al 27. Luna Piena il 12. Luna Nuova il 28. GENNAIO 2017 I 91


giochi 1

CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. Content Management; 3. Si possono trasmettere in codice; 8. Grande isola dell’Africa; 17. Il nome di una Goggi; 19. Una Sierra spagnola; 20. La O’Neill sposa di Chaplin; 21. Fornite dei requisiti; 23. Locali dei cimiteri; 25. Festa religiosa degli Ebrei; 26. È stato ripudiato dal Pci; 30. L’ha causato Zhang Ziyi, l’attrice di Memorie di una prostituta; 31. La ragazza di Milano; 32. Un... insieme di gioielli; 33. Sigla di Taranto; 34. Un’interruzione... musicale; 36. Ci precedono nel bacio!; 37. Cambiare residenza; 39. La pugnala don José; 40. Native di Perugia; 42. Iniziali della Minnelli; 43. Un... boomerang acustico; 44. Lo decifra l’egittologo; 46. Franco del film Il giorno della civetta; 47. A essi vengono fissati i cavi elettrici; 51. Una monetina statunitense; 52. Suona al tocco; 53. Poco... prudente; 54. Delicate, affettuose; 55. Passeggiano per Copacabana; 58. In mezzo al polpettone; 59. Strade sotto le fronde;

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61. Severo moralista; 63. A carnevale se ne mettono di finti; 64. Il suo motto è “Onore e fedeltà”; 65. L’Africa di Karen Blixen. VERTICALI 1. Lo... scatto del fotografo; 2. Senza pretese; 3. Menta selvatica; 4. Tramandare per sempre; 5. Christina, autrice del romanzo Sette poveracci; 6. Sigla di Salerno; 7. In mezzo alle figure; 8. Lo gestisce il protagonista di Psyco; 9. Profumati per il palato; 10. Trasgressione... lecita;

11. Aroma per biscotti; 12. Due lettere di garanzia; 13. Il maggior porto dell’Inghilterra per passeggeri; 14. Privi di sensibilità; 15. Un’azienda dell’Eni; 16. Ricco di fronde; 18. Lo squalo spinoso del Mediterraneo; 19. Bette del film Il club delle prime mogli (’96); 22. Riso cotto al forno; 23. Città della Repubblica sudanese, dirimpetto a Cartum; 24. Cioccolatini con la ciliegina; 25. Pesanti indumenti; 27. Può sfuggire nel parlare; 28. Parenti strette;

29. Venire a conoscere da altri; 35. Ricerca per lo Stato; 36. Luis, regista del film Bella di giorno; 38. Tranquilli e... azzurri; 41. Città vicina a Cuneo; 45. Cioè, vale a dire; 47. È ricco di pozzi petroliferi; 48. Casa di ascensori; 49. Un prezioso astuccio; 50: Daniel, direttore d’orchestra israeliano; 51. Pagata profumatamente; 53. Il XII fu l’ultimo; 55. Centro Operativo Regionale; 56. Il figlio maledetto; 57. Li adorava Sigfrido; 59. Iniziali della Incontrada; 60. Fondo di barile; 62. Sono uguali nelle spese.

CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 1. Finale, ultimo; 4. Musicò L’amore stregone; 6. Fu ferito all’Aspromonte; 8. Deve quadrare; 9. Un pirata di Henry Morgan; 11. Con calma certosina; 12. Rese più giudiziose; 14. Così è detta la vocale accentata; 15. Avvolge molti cibi; 17. Malattia che... ritorna; 19. Il pentagramma musicale; 20. Il maggiore lago sudamericano;

22. Lavora quando... si gira!; 23. Un uomo di governo; VERTICALI 2. Colpito dal sortilegio; 3. Dominarono in Sicilia; 4. Offerte in memoria; 5. Film diretto da Stanley Kramer n el 1958; 7. Allunga le parole!; 8. La pubblicità tende a convincerli; 10. Il fiume della Lituania; 11. Cade sempre dall’alto;

13. La camicia degli antichi Romani; 18. Diresse Playtime; 16. Rettili dalla pelle durissima; 21. Una classe privilegiata. 1

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stuzzica

MINI CRUCIVERBA Lello 1

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Enrico Diglio

TEST 1

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Osservate attentamente il seguente gruppo di figure e andate a pag. 95. 9

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ORIZZONTALI 1. Fa il doppio gioco; 5. Iniziali di Bellini; 6. Un liquore che si beve in bicchieri panciuti; 8. Sigla di Rieti; 9. Rendono strana la serata; 11. La cerchia delle mura; 13. L’aroma del vino invecchiato; 15. Presi... in servizio; 16. Albero dai rami spinosi; 17. Violenti e irragionevoli; 18. Se le producono i rissanti. VERTICALI 1. Biblico dottore della legge; 2. In un secondo tempo; 3. Sono in riga; 4. Vieti, non più in uso; 5. Vercelli... sulle targhe; 7. Inserzione economica; 10. La Ricciarelli della lirica; 11. Un tipico cibo arabo; 12. La madre di Achille; 14. Esporsi temerariamente; 17. In mezzo all’oblò.

2, 4, 1, 5, 5, 1, 8’4! Lionello

TEST 2 Osservate attentamente le cinque sequenze di lettere e numeri a fianco riportati e dite quale numero va sostituito al punto interrogativo nell’ultima sequenza, secondo un criterio logico da determinare.

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CAMBIO DI VOCALE Favolino » TENERO WEEK-END Là nella mia casetta di xxxxxxxx vicino al fiume, sotto la collina è bello, la domenica mattina, destarsi accanto a te, dolce xyxxxxxx

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bacheca a cura della Redazione

Queste pagine sono dedicate a chi cerca un’amicizia, a chi vuole affittare, comprare o vendere immobili. Qui potete assicurarvi un impiego o acquistare oggetti rari e curiosi

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RELAZIONI PERSONALI

Insegnante di francese, scrittore, 73enne, divorziato, giovanile, sportivo, sensibile, affettuoso, vorrebbe riempire la solitudine nella sua casa di campagna, vicino a Acqui Terme, assieme a una compagna colta, dolce, sentimentale, culturalmente attiva, graditissimi occhi chiari, residente nel basso Piemonte o disponibile a trasferirsi, max 62 anni. Telefonare al 3487104797. Molto anziano, aspetto giovanile, autosufficiente, sportivo, patentato, cultura, giardinaggio, benestante, nella solitudine gradirebbe allacciare amicizia con bella signora sola, condividendo quanto di meglio possa offrire la vita, in serenità e letizia. Telefonare al 3287326425 (ore 20,00). Ho 73 ma ne sento, anzi, ne dimostro molti meno. Vegetariano da 2 anni, culturista per salute, esente malattie, non fumatore, cristiano delle origini, vedovo, cerco anima gemella con la quale invecchiare ed eventualmente sposarmi. Astenersi separate, amanti denaro ed altre cose non cristiane, perditempo. Dovrebbe abitare in campagna con piccola casa ed annesso orticello. La preferisco abruzzese. Graditi sms. Telefonare al 3276156080.

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Signora romana divorziata, pensionata, giovanile, dinamica, equilibrata, raffinata, non fumatrice. Amo qualsiasi tipo di musica, amo ballare e viaggiare, amo le macchine d’epoca. Cerco un signore di Roma, equilibrato, galante, alto minimo 1,70, max 70 anni, dell’arma dei Carabinieri e nel campo della giustizia (possibilmente). Per affettuosa amicizia, poi si vedrà. Telefonare al 3343338833. L’anagrafe dice che ho 70 anni, ma nessuno ci crede, nemmeno io! Sono romantica, allegra, ironica, vanitosa ma quel tanto che non guasta. Se vivi a Napoli e sei un uomo serio, di max 70 anni, vedovo, rispettoso, istruito, non fumatore e con senso dello humour, io ti cerco! Desidero da te una simpatica e sincera amicizia. Telefonare al 3282358709. Bella signora veneta, 70enne, solare, sola, senza impegni famigliari, residente in Veneto. Cerco un compagno per dividere interessi e quotidianità. Amo la natura, gli animali e la serenità. Se sei seriamente intenzionato a conoscermi, telefonami. Ti cerco di buon carattere ed economicamente autosufficiente. Amo la cucina, la casa, le passeggiate. Non mi trasferisco. Ho una bella casa rurale. Telefonare allo 0424708910 oppure al 3345405147.

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GENNAIO

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22 DIC. I 20 GEN. Sarete molto impegnati sul piano degli affetti. Superate le prime difficoltà con il lavoro, tutto filerà a meraviglia. Passerete più tempo con i vostri cari. Una cena di famiglia è l’occasione giusta.

24 AGO. I 22 SET. In questo 2017 sarete molto più sensibili. Potrete sperare in incontri di enorme importanza con persone creative ed originali. Verso la metà dell’anno inizierà una nuova fase di vita.

ariete

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21 MAR. I 20 APR. Sarà un buon anno per voi, amici dell’Ariete, a parte qualche momento difficile che si potrà verificare nei rapporti con la famiglia. Farete delle nuove e interessanti conoscenze.

23 SET. I 22 OTT. Durante l’anno potrete contare sull’aiuto degli amici. Vi mostrerete abili e decisi. Sarete interessati alla compravendita di oggetti antichi. Siate meno possessivi con il partner.

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21 APR. I 20 MAG. Eccellenti la creatività e l’inventiva. Riguardo al denaro, non sarete sempre soddisfatti. Anche perché, come dice il detto, “I soldi non bastano mai!”. Forte fascino per tutto l’anno!

23 OTT. I 22 NOV. Giove vi regalerà un gran numero di vantaggi per tutto l’anno. Sarete più intraprendenti e brillanti. Molti di voi porteranno a termine affari importanti. Prendete molta vitamina C.

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21 MAG. I 21 GIU. Non siate negativi! In fondo, non avrete di che lamentarvi. Contatti e novità piacevoli non mancheranno. E la passionalità salirà alle stelle. Un anno niente male! Siate parchi a tavola.

23 NOV. I 21 DIC. Facilitati dagli astri i lavori che richiedono la cura dei dettagli e la precisione. Controllate documenti e scadenze. Sul lavoro potrebbe verificarsi un cambiamento. Dedicate più tempo alla famiglia.

cancro

acquario

22 GIU. I 22 LUG. Le stelle vi aiuteranno ad agire con decisione ed intelligenza, con il probabile risultato di portare a buon fine un vostro progetto. Meglio essere diplomatici con i colleghi di lavoro.

21 GEN. I 19 FEB. Con il pianeta Sole nel segno, sentirete il bisogno di essere generosi. Mese adatto per fare della beneficenza. Vi interesserete alle scienze occulte. Cercate di mangiare più sano.

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23 LUG. I 23 AGO. Il vostro lavoro richiederà un po’ di attenzione, ma non lasciate che questo vi porti a trascurare la vita familiare. Una persona anziana vi renderà un favore. Fate un po’ di sport all’aria aperta.

20 FEB. I 20 MAR. Affascinanti e sensuali, con Venere nel segno trascorrerete con la persona amata una breve vacanza sui campi da sci. Sarete efficienti a livello organizzativo. Attenzione ai colpi di freddo!

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CERVELLO

TEST 1

Quale dei seguenti cinque particolari non appartiene alla figura prima vista? a)

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TEST 2

Il numero che sostituisce il punto interrogativo è 5. Esso, infatti, consente di rispettare il seguente criterio valido per le altre sequenze: addizionando il numero che indica la posizione nell’alfabeto della lettera di colore verde della sequenza ai numeri di colore rosso della stessa sequenza, si ottiene il numero 18. Infatti:

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(E è la quinta lettera dell’alfabeto; quindi 5 + 7 + 1 + 5 = 18) GENNAIO 2017 I 95


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SCRIVETECI: PER POSTA LARGO ARENULA, 34 00186 ROMA PER FAX 06 68139323 PER MAIL G.VECCHIOTTI@50EPIU.IT

Risponde Giovanna Vecchiotti - Direttore Responsabile 50&Più

LA SOLITUDINE, UNA GRANDE ALLEATA DEI TRUFFATORI Un tema delicato quello delle truffe. Un problema grande e molto diffuso, la cui unica soluzione è non lasciare da soli i nostri anziani, in balia di persone senza scrupoli

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GENTILE DIRETTORE, leggo sempre 50&Più, anche se non lo ricevo direttamente ma è la mia mamma ad essere abbonata. Solo che questa volta credo sia importante che scriva io, piuttosto che lei, perché vorrei affrontare un tema che sta molto a cuore a tutti, ma soprattutto a chi ha i genitori avanti negli anni e che vivono soli, ovvero il problema delle truffe perpetrate ai danni delle persone anziane. È vero che essere truffati può accadere a tutti, o quasi: comprando qualcosa sul web, utilizzando la carta di credito o il bancomat e via dicendo, ma il pensiero che dei malintenzionati si possano introdurre nelle case, carpendo la buona fede delle persone che vi abitano, è una cosa troppo grande da digerire. Troppo spesso

Cultura non è leggere molto, né sapere molto: è conoscere molto. (Fernando Pessoa) Sono una vostra affezionata abbonata da vari anni, sono entrata nel vostro sito e devo farvi i complimenti per la semplicità e la facilità nello scorrere le pagine. Ho settanta anni e una certa dimestichezza con il pc, ho fatto qualche corso e mi interessa sempre quando fate articoli che riguardano programmi, aggiornamenti ecc. Le cose da imparare sono in evoluzione così rapida che faccio fatica a starci dietro, anche se mi piace tanto. Ringrazio e saluto con la promessa di fare un abbonamento alla vostra rivista come regalo natalizio per un’amica. Iria Clementi Grazie signora Iria, grazie anche a nome di tutta la redazione della rivista, anche di quella che si occupa dell’on line. Ci fa piacere ricevere i complimenti per il nostro lavoro che svolgiamo con grande passione, e riceverlo per la rivista digitale, rende ancora più felici, perché premia l’impegno in un settore altamente competitivo come quello della comunicazione sul web. Ci segua costantemente, sia sfogliando la rivista comodamente a casa sua, sia seguendo le notizie dal suo computer: con noi l’informazione è assicurata. 96 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2017

capita che andando a casa di mia madre, che abita da sola, veda andare su e giù per le scale persone distinte, con una valigetta in mano, che suonano a tutte le porte, affermando di essere emissari dei grandi gestori di energia elettrica o del gas, oppure personale addetto alla raccolta fondi, porta a porta, destinati a persone disagiate. Con questi stratagemmi si introducono nelle case, soprattutto dove sono persone anziane, e troppo spesso raggirano chi vi abita. Io dico sempre a mia madre che non deve aprire agli sconosciuti (come se fosse di nuovo una bambina), ma non sempre mi sta a sentire. «E se fosse un buon affare?» mi dice, oppure mi accusa di essere pessimista e di avere troppo poca fiducia nel prossimo. In realtà è lei che si fida troppo. Ma come possiamo difendere questi nostri genitori così fragili? Guglielmo Riccardi Il problema delle truffe, per così dire “porta a porta”, sta diventando sempre più pressante. Pare che solo nei primi 6 mesi del 2016, le truffe ai danni di anziani soli siano state più di 9mila, mentre nel 2015 gli episodi denunciati sono stati quasi 16mila. Attenzione: questi numeri si riferiscono a casi in cui è stata presentata denuncia, ma in realtà ci sono tantissime persone che, purtroppo per vergogna, non denunciano il reato e quindi quanti siano realmente i truffati, non si sa con certezza. Le Forze dell’Ordine fan-


LIBRI I

no continui appelli con i quali invitano gli over 65, presi più frequentemente di mira, a prestare la massima attenzione se vengono avvicinati da sconosciuti oppure si aggirano nei palazzi individui che si spacciano per tecnici della luce o del gas o funzionari dell’Inps che chiedono la riscossione di somme di denaro, anche consistenti. In questo caso, non solo non deve essere aperta la porta di casa, ma nel caso le persone diventino insistenti, chiamare al telefono la Polizia o i Carabinieri, che interverranno prontamente. Le segnalazioni alle Forze dell’Ordine devono essere fatte anche quando chi, al di là dell’uscio, afferma di essere un poliziotto o un carabiniere e chiede di entrare. Chiamando il numero d’emergenza 112, si riesce a stabilire se effettivamente una pattuglia è stata

inviata all’indirizzo in questione e la motivazione. Se si entra nei siti della Polizia di Stato (www.poliziadistato.it) e dei Carabinieri (www.carabinieri.it) ci sono vademecum e consigli per difendersi dalle truffe. Detto ciò, la cosa che resta da fare, soprattutto ai figli, è quella di essere più presenti nella vita dei genitori. I malintenzionati approfittano della solitudine delle persone anziane, della loro voglia di parlare, e si presentano con le facce rassicuranti, i modi gentili per carpire la loro fiducia e mettere in atto il raggiro. E se gli impegni lavorativi dei figli impediscono una presenza costante, un consiglio è quello di rivolgersi a qualche vicino di casa del proprio genitore, o associazioni di volontariato affinché incontrino gli anziani alleviando la loro solitudine.

libri sono capaci di riunire una moltitudine di persone in tempi e luoghi diversi, sono un mezzo di condivisione ma, soprattutto, un formidabile strumento di trasmissione in grado di passare di generazione in generazione. Il 19° volume de Le Perle della Memoria, “Esperienze di lettura nel Novecento. Il piacere del romanzo”, racconta il grande rilievo rivestito dalla narrativa e dal romanzo nella vita delle persone tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento. Un nuovo tassello nell’affascinante mosaico della nostra memoria.

BUONO

D’ORDINE

138

pagine

PER L’ACQUISTO DEL VOLUME

LE PERLE DELLA MEMORIA N. 19

{ESPERIENZE DI LETTURA NEL NOVECENTO} DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO PRESSO IL MIO DOMICILIO N. _____ COPIA/E DEL VOLUME AL COSTO DI EURO 18,00 A COPIA (*) + SPESE SPEDIZIONE (**)

(*) I soci 50&Più, le Università della Terza Età e gli iscritti che hanno partecipato alla ricerca possono acquistare il volume a 12,00 euro (con uno sconto del 30% rispetto al costo sopra indicato). (**) Per ordini fino a un massimo di 5 volumi, le spese di spedizione ammontano a: - 5,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca; - 10,00 euro per tutti gli altri interessati. Per ordini superiori ai 6 volumi, le spese di spedizione ammontano a: - 10,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca; - 20,00 euro per tutti gli altri interessati.

❏ Socio 50&Più - Tessera n° ❏ Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA)

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bazar a cura del Centro Studi 50&Più

ATTUALITÀ OPPORTUNITÀ FILM & LIBRI

Questo spazio offre informazioni, curiosità, notizie utili. Come ogni bazar, sarà luogo d’incontro e di scambio. Potete quindi inviarci le vostre segnalazioni e quesiti a: centrostudi@50epiu.it

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oppure al 0424708910.

ATTUALITÀ NONNO, 80 ANNI, MODELLO Si chiama Wang Deshun è un attore e artista cinese di 80 anni e sta cambiando gli stereotipi della moda. Wang è anche un nonno, nonostante ciò recentemente ha fatto la sua prima apparizione sulla passerella come modello facendo faville. Il suo debutto è avvenuto durante la China Fashion Week e rapidamente si è trovato al centro dell’attenzione nazionale. A causa del suo carisma e dell’eccezionale forma fisica, è stato definito “il nonno più sexy della Cina”, la sua fama ha oltrepassato immediatamente i confini nazionali, tanto che il New York Times ha voluto dedicargli un lungo reportage.

+ OPPORTUNITÀ WWW.SEGUILA TERAPIA.IT Più di 7 milioni di italiani

over 65 assumono ogni giorno dai 5 ai 10 farmaci, e di questi 1 su 5 salta qualche “appuntamento”, 1 su 7 sbaglia il dosaggio, e una buona parte sospende la terapia perché non è convinta dell’efficacia, per paura di effetti collaterali, o perché è difficile seguire lo schema terapeutico. “Seguilaterapia”, una iniziativa realizzata grazie al contributo di Mylan, con il patrocinio di Federfarma, di Fofi (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) e della Fimmg, è presente in tutte le Regioni, avvisa i pazienti attraverso messaggi, alert sulla app o una telefonata registrata ad osservare la terapia che è stata indicata dal medico. Per usufruire del servizio basta accedere al sito www.seguilaterapia.it verificare la farmacia che aderisce all’iniziativa più vicina, comunicare il proprio piano terapeutico ed indicare il numero telefonico per ricevere i messaggi. UNA RICETTA PER DUE A Roma è attivo un servizio di catering sociale a domicilio rivolto agli abitanti del III municipio. L’iniziativa coinvolge i ragazzi usciti

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dalla casa famiglia “Approdo” di “Spes contra spem” che cucinano pasti per gli abitanti della zona. Il progetto vuole trasformare due fragilità in forza: per i ragazzi, la forza di una competenza e di un lavoro, per gli anziani un pasto caldo, cucinato da questi giovani. Il servizio è attivo dal lunedì al sabato, ogni pasto è composto da primo, secondo, contorno e frutta e costa 7,00 euro. Il pasto potrà essere prenotato, preferibilmente il giorno precedente, o al massimo entro le 9.00 del giorno stesso, on line oppure telefonicamente (anche tramite WhatsApp) al numero 3939093012. www.spescontraspem.it unaricettaperdue@ spescontraspem.it

+ FILM LE STAGIONI DI LOUISE Durante l’ultimo giorno di estate, Louise, una donna anziana, si accorge che l’ultimo treno è partito senza di lei. Si ritrova così da sola in una piccola località balneare, abbandonata da tutti e con la sola compagnia di un cane: nonostante le difficoltà, sceglie di rimanere in quel luogo ormai deserto e di rivivere il suo passato. Struggente e notevolissimo lungometraggio d’animazione diretto dal regista francese JeanFrançois Laguionie, Le stagioni di Louise è un dramma toccante e malinconico,

sospeso tra sogni e ricordi, finzione e realtà. Louise ripensa al suo passato, a ciò che ha dimenticato e a ciò che più le sta(va) a cuore, giunta ormai al tramonto della sua esistenza, rimasta sola in uno spazio fantasma che si anima soltanto quando iniziano le vacanze. Le stagioni di Louise di Jean-François Laguionie (Francia, Canada 2016)

+ LIBRI IL DOLORE NON È PER SEMPRE Il libro è rivolto a chi desideri utilizzare il mutuo aiuto nel sostegno a persone che vivono esperienze di fragilità e sofferenza: una morte improvvisa, un incidente, un suicidio, o altri tipi di distacco, come l’abbandono coniugale o una malattia. Ricco di esempi concreti, schede operative e spunti per l’animazione dei gruppi, il testo si rivelerà utile sia ai professionisti (psicologi, educatori, sacerdoti) che facilitano gruppi di auto/mutuo aiuto, sia a chiunque abbia sperimentato un tipo di perdita e desideri intraprendere un percorso di guarigione e condivisione assieme ad altre persone provate da dolori analoghi. Arnaldo Pangrazzi, Il dolore non è per sempre. Il mutuo aiuto nel lutto e nelle altre perdite, Centro Studi Erickson, Trento (Capire con il cuore), 2016, pp.162.


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