GENNAIO 2019

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Anno XLI n. 1 Gennaio 2019 Euro 2.50 - I.P.

INCHIESTA

EVENTI

VIAGGIO

AMBIENTE

In cerca di un’esistenza e di un futuro migliori

I Corti di Lunga Vita al MAXXI di Roma

Giappone: elegante e profondamente spirituale

Gli alberi monumentali, sentinelle della Storia

Crescono i migranti italiani over 50

Tutti i vincitori della seconda edizione

Tecnologia e tradizione nel Paese del Sol Levante

Leggende e verità nascoste dei “patriarchi della natura”


ABBIAMO SCOPERTO CHE C’È VITA DOPO LA VITA. Grazie al tuo lascito testamentario a Fondazione Umberto Veronesi la ricerca potrà andare avanti e migliorare la vita delle generazioni future.

Dal 2003 Fondazione Umberto Veronesi sostiene i migliori ricercatori, impegnati a trovare nuove terapie per i tumori, le patologie cardiovascolari e neurodegenerative. Scopri di più su lasciti.fondazioneveronesi.it Per saperne di più e ricevere gratuitamente la guida informativa sui lasciti, telefona allo 02.76018187 o scrivi una e-mail a lasciti@fondazioneveronesi.it In alternativa, compila il coupon e invialo via fax al numero 02.76406966 oppure in busta chiusa a Fondazione Umberto Veronesi - Piazza Velasca 5 - 20122 Milano.

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IN QUESTO NUMERO 5. Editoriale 6. Periscopio 8. Zoom 70. Dentro la rete 90. Vivere in armonia 93. Bacheca 94. Giochi 95. Stuzzica cervello 96. Oroscopo 96. Soluzioni 97. Lettere

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società 56. Matera 2019

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Un anno di Cultura di Rachele Randon

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12.

Il Terzo Tempo Un nuovo inizio di Lidia Ravera

16. Matrimoni e Over Rapporto Censis 2018 di Ludovica Di Tommaso

anteprime

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Lancio record A 102 anni col paracadute di Rossana Martini

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32. Mestieri di ieri

__INCHIESTA__ In cerca di una vita migliore: quando gli Italiani emigrano Partono sia giovani che over, talvolta con l’intera famiglia al seguito di L. Berti, G. Valdannini, R. Vinci

L’arte della tessitura di Carlotta Poselli

50. I club di lettura Sempre più diffusi di Giovanna Dall’Ongaro

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53. Alberto Moravia

__le INTERVISTE__ Giorgio Re, presidente onorario di 50&Più al traguardo del secolo Il futuro può continuare grazie alla buona volontà dei giovani di Giada Valdannini

Il viaggiatore inquieto di Renato Minore

cultura

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__SOCIETÀ__ Dal Nord Europa all’Italia: prima turisti, poi residenti Quali sono i motivi che spingono molti a trasferirsi nel Belpaese? di Anna Maria Melloni

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www.50epiu.it

INDICE

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GENNAIO 2019

17.

43. Libri 44. Arte 45. In mostra 46. Musica 47. Teatro 48. Cinema GENNAIO 2019 I 3


scienze

viaggio

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Difficile da diagnosticare e spesso invalidante di Alessandro Mascia

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66. La sindrome fibromialgica

58. Giappone, profondo Oriente

68. Alcol e terza età

Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it

Gli over 65 eccedono ancora troppo nel consumo a cura di Fondazione U. Veronesi

Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it

71.

Ragazzi iperconnessi L’ossessivo utilizzo degli smartphone ed il “rischio da dipendenza” di Lavinia Viti

72. Patriarchi della natura

Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it

parliamo di...

Secoli di bellezza per gli alberi più antichi d’Italia di Giulia Rachele Deli

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74. Cop24: un grido inascoltato Ancora lunga la strada da percorrere per salvare il Pianeta di Giovanni Orso

77. Spazio50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più a cura di Luisella Berti

86. Previdenza di Gianni Tel

89. Fisco

eventi

di Alessandra De Feo

34. Corti di lunga vita

98. Bazar

Le opere e i vincitori di Luisella Berti

a cura del Centro Studi 50&Più

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39. Concorso Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia Iscrivetevi alla XXXVII edizione!

intervista 62. Benedetta Barzini

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Una donna contro gli stereotipi di Giada Valdannini

Credit foto: Agf, Antonio Barella, Massimo Cervoni, Contrasto, Marka, Masterfile, Carla Morselli, Procter & Gamble, ©foto_paolo_sacchi, Shutterstock, Sintesi, Shutterstock: ANDREA DELBO, Kaspars Grinvalds, Salvador Maniquiz, Michele Ursi, illpaxphotomatic, MikeDotta, poludziber, pcruciatti, Yulia Grigoryeva, velirina, Mary Doggett, chanawut13, Gagarin Iurii, Frank Gaertner, David MG, De Visu, Sergio Monti Photography, MyPixelDiaries, pio3, Luciano Mortula - LGM. Foto di copertina: Paolo Sacchi. Illustrazioni: Enrico Riposati.

ANNO XLI - n. 1 gennaio 2019 Per posta: Largo Arenula, 34 - 00186 Roma Per telefono: 06.68134552 - Per fax: 06.81151914 m@il: redazione@50epiu.it Anno XLI n. 1 Gennaio 2019 Euro 2.50 - I.P.

ABBONAMENTI Italia: annuale (11 numeri) euro 22,00 sostenitore euro 40,00 copia singola euro 2,50 copia arretrata euro 4,50 Estero: annualeeuro 41,50 Tel. 06.68134552 Fax 06.81151914 INCHIESTA

EVENTI

VIAGGIO

Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi

Tra tecnologia e tradizione di Loris Porcheri

Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 98767007 intestato a 50&Più Srl - Roma. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualunque momento dell’anno, ma avrà comunque validità annuale.

Editoriale 50&Più Srl Amministratori Casu Sebastiano (Presidente) Bonini Franco Bossi Migliavacca Dario Dolci Alberto Fanucchi Antonio Procuratore Gabriele Sampaolo Amministrazione Editoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06.688831 - Fax 06.6872597 mail: editoriale@50epiu.it Direzione e Redazione 00186 Roma - Largo Arenula, 34 Telefono 06.68134552 www.50epiueditoriale.it Stampa e Spedizione Spadamedia Srl 00198 Roma - Via Panama, 88 Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutela dati Editoriale 50&Più S.r.l. tratterà i dati personali forniti dagli abbonati nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento (UE) 2016/679 e delle disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale ed al solo scopo di inviare il mensile 50&Più ed i relativi allegati. L’informativa di cui all’art. 13 del Regolamento (UE) 2016/679 è consultabile tramite il sito internet www.50epiu.it. I diritti riconosciuti dagli articoli 15 a 21 del suddetto regolamento, potranno essere esercitati nei confronti del Titolare Editoriale 50&Più S.r.l. - Via del Melangolo 26 - 00186 Roma e del Responsabile della Protezione dei Dati 50&Più Via del Melangolo 26 - 00186 Roma.

AMBIENTE

In cerca di un’esistenza e di un futuro migliori

I Corti di Lunga Vita al MAXXI di Roma

Giappone: elegante e profondamente spirituale

Gli alberi monumentali, sentinelle della Storia

Crescono i migranti italiani over 50

Tutti i vincitori della seconda edizione

Tecnologia e tradizione nel Paese del Sol Levante

Leggende e verità nascoste dei “patriarchi della natura”

Aderente a: Finito di stampare: 27 dicembre 2018

4 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2019

Concessionaria esclusiva pubblicità: 50&PiùMedia Srl - Via del Melangolo 26, Roma Tel. 06.68883469 - mail: 50epiumedia@50epiu.it Per la pubblicità: Luigi Valitutti - Tel. 335491325 - mail: l.valitutti@50epiumedia.it

NUMERO CERTIFICATO 8332 DEL 21/12/2017

ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA


ESSERE O NON ESSERE

di Maria Laura Rondini Direttore Editoriale 50&Più

EDITORIALE

editoriale GENNAIO 2019

EMILE RATELBAND È UN SIGNORE OLANDESE DI 69 ANNI. Potrebbe essere lui il primo cittadino europeo (e al mondo) al quale viene riconosciuto il diritto a un abbassamento, ufficialmente registrato, dell’età, non più anagrafica, ma considerata piuttosto su basi biologiche. In questo modo Emile, che dopo una serie ORMAI, DICONO I MEDICI, di check up completi si è visto attribuire UN 65ENNE HA LA FORMA dai medici un’età biologica di 45 anni, FISICA E COGNITIVA conta di poter tornare ad essere cittadino DI UN 50ENNE “a tutti gli effetti”, quindi di potersi comDI TRENT’ANNI FA perare una casa o un’autovettura, senza dover subire discriminazioni legate proprio all’età. Ha quindi inoltrato domanda al tribunale di Arnhem, in Olanda, che in prima istanza ha però rigettato la richiesta, per avere rettificata, con l’indicazione di 49 anni, la sua carta d’identità. Per ottenere questo riconoscimento si è detto disposto a rinunciare (naturalmente) alla pensione. Questa vera e propria provocazione di Ratelband trova comunque riprova in numerosi studi. Dal recente Congresso della Società italiana di geriatria e gerontologia (Sigg), ad esempio, arriva la conferma che oggi si diventa anziani più tardi, a 75 anni, anziché a 65. Ormai, dicono i medici, un 65enne ha la forma fisica e cognitiva di un 50enne di trent’anni fa. Insomma la questione, anzi la posta in gioco, è se l’età sia solo una indicazione del tempo vissuto, o l’automatica descrizione di che persona si è diventati. È evidente che se mai dovesse essere accettato il principio per cui l’età non comporta automaticamente l’accesso o l’uscita da una serie di “categorie di cittadinanza”, si produrrebbe una vera e propria rivoluzione sociale: a 18 anni si diventa maggiorenni e questo permette ad esempio di votare, prendere la patente automobilistica, rispondere pienamente in giudizio delle proprie azioni; occorrerebbe valutare la maturità di questi nuovi adulti: riportare la maggiore età ai “vecchi” 21 anni e per qualcuno, più maturo, a 16? Insomma l’età è lo strumento usato per rendere automatici molti passaggi della nostra vita sociale. L’ETÀ È LO STRUMENTO Scardinare questi riferimenti numeUSATO PER RENDERE rici e sostituirli con valutazioni quaAUTOMATICI MOLTI litative non sarà per nulla facile per PASSAGGI DELLA NOSTRA quanto sia sempre più necessario VITA SOCIALE cancellare inaccettabili pregiudizi e stereotipi legati all’età. Nell’attesa, anche dell’esito del ricorso del signor Ratelband, sono molti coloro che in cuor proprio hanno festeggiato la notizia riportata con notevole clamore, da giornali e televisione, dello spostamento “in avanti” di dieci anni dell’ingresso nell’età anziana. Quando si dice che il tempo è galantuomo! GENNAIO 2019 I 5


IN AGENDA DAL MONDO

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INCONTRI A TEMA

gennaio

Proseguono le Conversazioni del Venerdì, promosse dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con Associazioni della città. Altri appuntamenti l’11, 18 e 25 con ingresso libero. www.lanciano.eu

06

LANCIANO (ABRUZZO)

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AUSTRALIAN OPEN DI TENNIS

gennaio

Ogni anno Melbourne si trasforma nella mecca del tennis: gli Australian Open sono il più grande evento sportivo disputato regolarmente nel continente. Fino al 26. it.visitmelbourne.com

IL CARNEVALE GERMANIA

gennaio Il Carnevale Svevo-Alemanno si svolge nello

Stato federato del Baden-Württemberg, dove ogni anno si rinnova il Fasnet, uno dei più famosi carnevali tedeschi. Fino al 5 marzo. www.zingarate.com

MELBOURNE (AUSTRALIA)

A PROPOSITO DI...

PISOLINO POMERIDIANO

AMBIENTE

Cinghiali e Lav Ormai sempre più spesso i cinghiali si spingono in campagna e in città. «Negli ultimi 10 anni sono raddoppiati», dice Coldiretti, che spinge per abbatterli, ma la Lav consiglia invece un piano di contraccezione di 3/5 anni. www.corriere.it

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LINGUE

La conoscenza dell’inglese Per EF Education - la società più nota per le Vacanze Studio di giovani l’Italia è in fondo ad una classifica di 88 Paesi per la conoscenza della lingua inglese. In Europa fa peggio di noi giusto la Francia. www.ilsole24ore

POCHI MINUTI SÌ - Il pisolino pomeridiano

asseconda la fisiologica tendenza all’abbassamento della vigilanza. Sì, ma non più di mezz’ora.

RECUPERO DEL SONNO NO - Se serve a rimediare a un sonno notturno alterato e disturbato, rischia di renderlo invece ancora più problematico.

CURIOSITÀ

Il genio all’asta Ha fruttato più di un milione e mezzo di euro l’asta online di Christie’s di oggetti personali lasciati in eredità da Stephen Hawking, il celebre astrofisico britannico morto lo scorso marzo. www.ansa.it

i IGIENE

A piedi nudi in casa Da un recente studio dell’Università dell’Arizona, sulle suole delle scarpe si anniderebbero oltre 420mila batteri. Ecco la ragione per cui togliere le scarpe quando si entra in casa è buona abitudine. www.donnamoderna.com

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ATTUALITÀ

La rivelazione di Michelle

IN NUMERI

ITALIANI, POPOLO PIÙ “IGNORANTE” D’EUROPA

FONTE: IPSOS MORI

Secondo una classifica stilata da Ipsos Mori, noi italiani avremmo una percezione sbagliata del reale in tema di droghe, corruzione, criminalità, salute. Su scala mondiale occupiamo invece il 12° posto.

PAESE PIÙ “IGNORANTE” D’EUROPA

SECONDO PAESE PIÙ “IGNORANTE” D’EUROPA

TERZO PAESE PIÙ “IGNORANTE” D’EUROPA

Italia

Francia

Ungheria

6 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2019

Michelle Obama ha raccontato in un’intervista all’Abc di aver usato la fecondazione in vitro per avere Malia e Sasha, le sue figlie. Un precedente aborto spontaneo, avuto venti anni fa, l’aveva segnata. www.huffinghtonpost.it

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PERISCOPIO

A SIKKIM, UN PREMIO AL FUTURO a cura di Samuela Gangi


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BIMBI ED ARTE PIÙ VICINI

gennaio

Ripartono al Mann (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), i laboratori per avvicinare i bimbi all’arte. Il 20, proiezione film e visita guidata dai 4 ai 12 anni. www.museoarcheologiconapoli.it

NAPOLI (CAMPANIA)

24

FESTIVAL DEL FUMETTO

gennaio

Fino al 27, torna il Festival Internazionale del Fumetto, mostre, proiezioni, incontri, concerti, animazioni e workshop per professionisti e 200mila appassionati. www.bdangouleme.com

ANGOULÊME (FRANCIA)

IN

MATERA E L’ARTE

gennaio

Per le strade di Matera, Capitale europea della Cultura 2019, saranno esposte opere di Salvador Dalì. Altre 200, invece, saranno nel complesso di Madonna delle Virtù. www.matera-basilicata2019.it

BASILICATA

NATURA

A tutela della fauna Il Canada ha predisposto un’area di 7.900 ettari per la conservazione della fauna selvatica sulle Montagne Rocciose della Columbia Britannica: per salvare grizzly, ghiottoni, falchi pellegrini e caribù di montagna. www.corriere.it

i ANIMALI

Fido antiveleno A Torino è arrivato il cane antiveleni. Trova bocconi avvelenati prima che i cani possano essere uccisi. Si chiama Myrtille, ha tre anni ed è un pastore australiano in servizio come agente faunistico. www.torinoggi.it

i CURIOSITÀ

Una rivincita plateale 66MILA AGRICOLTORI AIUTATI E UN PIÙ 50% DI CRESCITA DEL TURISMO SOLO TRA IL 2014 E IL 2017. Parallelamente le condizioni di vita dei cittadini hanno goduto di un forte miglioramento. Sono questi i motivi per cui lo Stato indiano del Sikkim, il primo Stato biologico al cento per cento al mondo, si è aggiudicato la medaglia d’oro 2018 per le “politiche che guardano al futuro”. Si tratta del premio Future Policy, che ogni anno viene conferito dalle Nazioni Unite per

le iniziative politiche che realmente “creano migliori condizioni per le generazioni presenti e future”. L’edizione di quest’anno puntava sull’utilizzo delle tecniche agricole sostenibili. Nel 2016 il piccolo Stato sulla catena dell’Himalaya era già stato dichiarato “totalmente biologico” dopo che le amministrazioni locali avevano deciso di puntare interamente sull’agricoltura organica, mettendo definitivamente al bando fertilizzanti e ogni genere di pesticidi chimici.

Scopre il tradimento il giorno prima delle nozze: va all’altare e, invece del sì, legge gli sms tra partner e amante. La giovane, avvisata da un messaggio anonimo, si è così vendicata in modo plateale. www.tpi.it

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Z LOMBARDIA: BONUS BADANTI

8 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2019

ZOOM APPUNTI SUL PRESENTE

SI APRE CON UNA BUONA NOTIZIA IL 2019 delle famiglie lombarde che hanno necessità di aiuto in casa per l’assistenza agli anziani. La regione ha, infatti, approvato il bonus badanti 2019. Si tratta di un bonus famiglia a fondo perduto pari a tre milioni di euro, di cui 2,1 milioni dedicato a quei “datori di lavoro” di assistente familiare, che facciano parte di famiglie con persone fragili (anche non conviventi). Per rientrare tra i destinatari del bonus occorre un Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) uguale o inferiore a 25.000 euro, il contratto di assunzione dell’assistente familiare ed essere residenti in Lombardia da almeno 5 anni. Il restante fondo è destinato ai comuni perché provvedano, attraverso gli sportelli informativi territoriali, a orientare e assistere i cittadini nella ricerca e nella selezione dell’assistente familiare più confacente alle loro necessità. Un modo, questo, utile anche per contrastare il lavoro nero che, nell’ambito dell’assistenza familiare, è molto diffuso. L’ammontare massimo dell’erogazione sarà pari al 50% delle trattenute previdenziali previste dalla retribuzione.

Per rientrare tra i destinatari del bonus occorre un Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) uguale o inferiore a 25.000 euro, il contratto di assunzione dell’assistente familiare ed essere residenti in Lombardia da almeno 5 anni


Aderente a:

25%

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ALLA RICERCA DELL’ABBANDONO

© FOTO ROBERT BRINAERT, DA “ITALIA ABBANDONATA”, JONGLEZ EDIZIONI, 2018


+ “Italia Abbandonataâ€? è un volume fotografico realizzato da Robin Brinaert - per le edizioni Jonglez in cui gli scatti di luoghi dimenticati ma ancora bellissimi, parlano di un Paese lasciato in balia di se stesso. Nella foto, uno scorcio di Villa Sg, in Piemonte.

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______IL TERZO TEMPO______

D’IMPROVVISO, UN NUOVO INIZIO di Lidia Ravera

IL LIBRO CHE VI CONSIGLIO PER TENERVI SERENI, SOTTO IL PIUMONE, MENTRE FUORI INFURIA L’INVERNO, HA UN BEL TITOLO: QUANDO MENO TE LO ASPETTI. Sottotitolo: Elogio dell’amore senza età (Longanesi, 187 pagine, 16 euro). Racconta, per punti salienti, le moltissime storie d’amore raccolte dagli autori, Francesco Siciliano, Riccardo Brun e Paolo Rossetti, per la serie di documentari andati in onda in due stagioni della fortunatissima trasmissione televisiva Non ho l’età, su Rai3. Nell’introduzione, La rivoluzione gentile degli over, la psicoanalista Ilaria Consolo (se sposti l’accento il cognome diventa significativo: Consòlo) sostiene: «Per molti questa stagione rappresenta un momento di scoperta di una sessualità diversa, più affettiva, meno fisica e performante, connotata da un erotismo più diffuso, ma altrettanto gratificante». 12 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2019


Le coppie intervistate, viaggiando per tutta l’Italia, da Siciliano, Brun e Rossetti si affacciano fra le pagine con una lievità e un’allegria poco consone all’immagine di “anziani” che viene autorizzata dal consumismo giovanilista di cui soffre la nostra società. Questi “vecchi” e queste “vecchie” (chiamiamoli pure così, e abituiamoci a non rabbrividire) raccontano, senza censurarsi, dolori e lutti, sono spesso vedove e vedovi, sono gente che ha vissuto, e la vita, lo sappiamo noi che ne abbiamo dietro parecchia, non fa sconti a nessuno. Ci sono separazioni e malattie, difficoltà proprie e dei propri figli, ma tutto diventa materia di racconto. Non sanguini più, perché il piedistallo su cui ti ha messo l’amore imprevisto di un uomo, di una donna, ti consente di guardare indietro senza tristezza, di guardare avanti senza panico. Alcuni si sono ritrovati, dopo 50 o addirittura 60 anni di lontananza (ci sono parecchi ottantenni), alcuni si sono incontrati nei luoghi deputati al triste svolgimento delle vecchiaie di una vol-

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PARLIAMONE... CHI VOLESSE SCRIVERE A LIDIA RAVERA PUÒ FARLO: PER POSTA C/O REDAZIONE 50&PIÙ LARGO ARENULA 34 00186 ROMA PER FAX 0681151914 PER MAIL REDAZIONE@50EPIU.IT

ta, le case di riposo, anche se adesso le chiamano centri anziani. Altri, più modernamente, nei molti siti dedicati proprio alla socializzazione degli over. Oppure nelle agenzie matrimoniali, quelle stesse agenzie in cui, a 20 anni o a 30, non avrebbero mai messo piede. Il dato che unisce tutti i protagonisti e le protagoniste di queste fiabe del terzo tempo è che sono persone modeste. Dove “modeste” è un complimento, non un dato di appartenenza sociale. Nessuno di loro è presuntuoso, pieno di sé, arrogante. Nessuno pare aver nulla da dimostrare.

Tutti sanno bene che non hanno nulla da perdere. Le loro storie si sviluppano nei tempi supplementari che tre quarti di secolo di pace, di conquiste della scienza e dello stile di vita salutista, ci hanno regalato. Fino a 50 anni fa, la maggior parte di loro sarebbe stata già morta o in pesante declino. Ora sono qui, titolari di quell’energia eccedente che è necessaria per mettere in piedi una relazione, per far posto ad un altro corpo nel proprio letto, per ricominciare a sognare. È la scommessa dell’eterna giovinezza? No, nessuna

donna si è spianata le rughe, nessuno mente sulla propria età. Hanno sconfitto la solitudine e trasformato la prevedibile aridità degli ultimi anni in un prato fiorito. Sono casi limite? Direi proprio di no: oggi gli ultrasessantacinquenni hanno raggiunto i 13,5 milioni, 4,1 milioni sono over 80. Il primo gennaio del 2018 erano il 22,6% della popolazione italiana. L’Istat registra un “clamoroso boom di matrimoni fra over 69, con un picco di incremento del 55% negli ultimi 5 anni”. Che cosa aspettate a cercare su Facebook quel ragazzino dell’ultimo banco in fondo, che nel 1965 vi piaceva tanto?

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SOCIETÀ

Matrimoni OVER Ci sposiamo sempre meno e sempre più E se da una parte ci si lascia di più (+14% tardi: secondo l’ultimo Rapporto Censis di separazioni e +100% di divorzi), dall’altra 2018, in Italia, l’età media - di chi si sposa cresce la tendenza a “riprovarci” dopo le prila prima volta - è salita a me nozze, gli uomini più 34,9 anni tra gli uomini delle donne (un +68% SECONDO L’ULTIMO e a 31,9 tra le donne, ricontro un +60%). E perRAPPORTO CENSIS, spettivamente +2,5 e +2,3 sino l’età media di chi ci LA “SINGLETUDINE” AUMENTA PROPRIO TRA anni dal 2006. “riprova” è salita: a 69,9 I NON ANZIANI. SALE INVECE In appena 10 anni, dal anni per i vedovi e a 54 L’ETÀ DI CHI DECIDE DI RIFARSI 2006 al 2016, i matrimoni anni per le vedove; a 53,1 UNA VITA DOPO LA PRIMA ESPERIENZA DI NOZZE sono diminuiti del 17,4%, e 45,8 anni rispettivadi Ludovica Di Tommaso passando da 245.992 a mente per divorziati e di203.258: calano quelli revorziate. ligiosi (-33,6%), aumentano quelli civili I tempi cambiano, insomma, e anche gli (+14,1%), sintomo sicuramente di una magover ripensano a se stessi e al loro desiderio giore fragilità delle relazioni. di ricominciare una vita di coppia.

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__ATTUALITÀ__

A 102 ANNI,

IN VOLO COL PARACADUTE «Era molto chiaro, il tempo che ha 5 nipoti e 11 pronipoti - è arrivata era buono, ma faceva molto in Australia dalla Gran Bretagna nel 1974 freddo lassù». e vive ad Adelaide. Guida Irene O’Shea ha HA CONQUISTATO IL RECORD la propria auto, legge senDI “PARACADUTISTA commentato così il suo za occhiali e si lancia per PIÙ ANZIANO DEL MONDO”. salto con il paracadute, raccogliere fondi in favoÈ IRENE O’SHEA, CLASSE 1916. non appena ha messo di re della Motor Neurone NON NUOVA A QUESTE IMPRESE, HA EFFETTUATO nuovo piede sulla terra. Disease Association of IL PRIMO SALTO A 100 ANNI Niente di strano se non South Australia, l’assofosse che Irene ha la bella, di Rossana Martini ciazione che si occupa anzi bellissima, età di 102 delle persone affette dalla anni e 193 giorni e questo non è stato il malattia del motoneurone, patologia per suo unico lancio. Il primo lo ha effettuato la quale Irene ha perso sua figlia Shelagh, quando ha compiuto 100 anni e, il sedi 67 anni. «Forse salterò l’anno proscondo, l’anno successivo. simo e, se vivo abbastanza a lungo, Nata il 30 maggio 1916, nonna Irene salterò a 105», ha aggiunto.

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Tra giovani e pensionati in fuga, il picco di crescita dei migranti italiani riguarda gli over 50 in cerca di prospettive di lavoro all’estero. Non solo, a partire sono interi gruppi famigliari, con genitori e nonni che seguono figli e nipoti. La famiglia italiana si ricompone all’estero, perché alla fine quello che conta è stare insieme, ovunque sia. È quanto emerge da Rapporto Italiani nel Mondo 2018 della Fondazione Migrantes

__INCHIESTA__

di Luisella Berti

PARTONO TUTTI, ANCHE GLI OVER 50 +

SONO CIRCA 130MILA GLI ITALIANI ESPATRIATI NEL CORSO DEL 2017. UN FENOMENO CRESCIUTO DEL 3,3% CHE SALE AL 19,2% NEGLI ULTIMI 3 ANNI E ARRIVA A +36,2% NELL’ULTIMO QUINQUENNIO. A PARTIRE DI PIÙ SONO I GIOVANI (37,4%) E I GIOVANI ADULTI (25%), MA IL DATO PIÙ ECLATANTE RIGUARDA LA CRESCITA DEGLI OVER 50. DA UN CONFRONTO DEL 2017 SUL 2018 RISULTANO: +20,7% NELLA FASCIA TRA I 50 E I 64 ANNI (14.483); +35,3% NELLA CLASSE 65-74 ANNI (5.351); +49,8% IN QUELLA 75-84 ANNI (2.744) E +78,6% DAGLI 85 ANNI IN SU (1.036)

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PIÙ CHE DI INVASIONE DI MIGRANTI IN ITALIA C’È UN ESODO DI ITALIANI CHE VARCANO I CONFINI NAZIONALI IN CERCA DI CONDIZIONI DI VITA MIGLIORI. È un fenomeno in continua crescita e sempre più complesso, con diversi e nuovi profili del migrante italiano. «Se c’è oggi una emergenza in Italia relativa al mondo della mobilità, questa non riguarda il numero dei migranti che arrivano nel nostro Paese - un numero di persone sempre più limitato e che per lo più intendono proseguire il viaggio verso altri Paesi - ma il numero crescente di italiani e persino di immigrati, che in questi ultimi anni sta uscendo». Lo ha affermato don Giovanni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes (Organismo Pastorale della Cei) alla presentazione della XIII edizione del Rapporto Italiani nel »


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INCHIESTA mondo 2018, l’unico strumento in Italia che ci dà una fotografia il più possibile completa e attendibile di quella che è oggi l’emigrazione italiana. Mentre stiamo assistendo ad un crollo dei migranti sbarcati in Italia (erano 114.611 nel 2017 e 22.541 nel 2018, vale a dire -87,78% rispetto al 2017 e -92,50% sul 2016), sono circa 130mila gli italiani espatriati nel corso del 2017 e che risultano iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (Aire). Per fare un paragone è come se nel giro di un anno un città come Bergamo si svuotasse dei suoi residenti. Un espatrio cresciuto del 3,3% che sale al 19,2% negli ultimi 3 anni e arriva a +36,2% nell’ultimo quinquennio. I dati confermano che a partire di più sono i giovani (37,4%) e i giovani adulti (25%), ma il dato più eclatante riguarda la crescita degli over 50. Da un confronto del 2017 sul 2018 risultano: +20,7% nella fascia tra i 50 e i 64 anni (14.483); +35,3% nella classe 65-74 anni (5.351); +49,8% in quella 75-84 anni (2.744) e +78,6% dagli 85 anni in su (1.036). Cosa dicono questi dati? Come si legge nel Rapporto, sicuramente ci si trova di fronte alla necessità di provvedere alla precarietà lavorativa di italiani dai 50 in su rimasti disoccupati e soprattutto privi di prospettive in patria. Sono i “migranti maturi disoccupati”, persone lontane dalla pensione o che hanno bisogno di lavorare per arrivarvi e che, comunque, hanno contemporaneamente la necessità di mantenere la famiglia. In quest’ultima, infatti, spes- »

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GIOVANI ED EMIGRATI

ESSERE MADRI DI CERVELLI IN FUGA

di Giada Valdannini PER ISTRUIRE I NOSTRI RAGAZZI L’ITALIA SPENDE CIRCA 69 MILIARDI DI EURO. Ma, dopo gli studi, buona parte di essi si trasferisce all’estero in cerca di maggiori opportunità. Per convenzione, li chiamano “cervelli in fuga” e, a dispetto di ciò che si pensa, non sono solo laureati quanto piuttosto giovani a caccia di un futuro. Secondo le statistiche, in 114mila - solo nel 2017 - hanno trasferito la loro residenza oltre confine: il 42% ha tra i 18 e 34 anni. E se i ragazzi vanno, le famiglie restano: combattute tra sindrome del nido vuoto e grande orgoglio, col tablet sempre connesso, pronte a rispondere h24 a una chiamata via Skype o WhatsApp. È il caso delle 7mila che, dal 2016, si ritrovano intorno al blog mammedicervellinfuga.com creato da Brunella Rallo, 64enne

«Solo nel 2017, secondo le statistiche, in 114mila hanno trasferito la propria residenza oltre confine: il 42% ha tra i 18 e i 34 anni» di Napoli con due figli negli States. Alessandro ha 38 anni e insegna Economia al Mit di Boston e Valeria, che di anni ne ha 35, è docente di Sociologia alla University of Illinois. Brunella, sociologa, è anche nonna di due nipotine di 6 e 3 anni che vivono appunto oltreoceano. «Da mamma di cervelli in fuga non potevo non osservare il fenomeno dilagante dell’emigrazione giovanile. Così, ho iniziato a fare più attenzione a quanto riportavano i media e a ciò che era accaduto alla nostra famiglia. Più studiavo i numeri, più verificavo che i genitori avevano sì bisogno di parlare dei propri figli, ma anche di raccontare come si sentissero. A quel punto, è

nato il blog». Grazie a esso, noi di 50&Più siamo entrati in contatto con questa comunità virtuale, tramite la quale abbiamo conosciuto mamme un po’ in tutta Italia. Si scambiano opinioni, più spesso pensieri. Tra i tanti, alcuni di questo genere: «Mandare ogni tanto un pacco di cose accumulate - cibarie, abiti - aiuta i genitori orfani a sentirsi meno soli»; «Fare la mamma a distanza è dura: è inumano non sapere se la sera è tornato a casa o no; non per controllarlo, ma per esser certa che stia bene»; «Se penso alla scelta che ha fatto, sono contenta: quelli che partono per studio o per lavoro dimostrano di essere maturi, responsabili,


coraggiosi». Lo stesso pensiero che accomuna le mamme che abbiamo raggiunto. «Mia figlia Michela - ci dice Donatella Cinacchi (64 anni, di Verona) - ha 39 anni e vive ad Amsterdam dal 2014. Non le augurerei di tornare in Italia: per i giovani c’è troppo precariato». Eppure per lei, che un contratto a tempo indeterminato ce l’aveva nel cassetto, si sono aperte comunque le porte dell’estero. «Sia Michela sia il marito hanno sempre lavorato nel marketing e quando lui ha avuto una flessione nel lavoro, nella difficoltà di ricollocarsi, hanno deciso di fare il grande passo». Si sono trasferiti col bambino che all’epoca era molto piccolo e hanno iniziato una nuova vita. «Da quando è in Olanda, Michela ha cambiato quattro lavori. Si è sempre dimessa ottenendo incarichi di maggiore prestigio: prima nei musei, poi in un’azienda petrolifera, quindi in una società che produce pneumatici e oggi in una che si occupa di pagamenti online». Una mobilità, nell’arco di soli quattro anni, difficile da immaginare da queste parti. «Ad aiutarli - dice Dona-

tella - un sistema di welfare che permette al bambino di rimanere a scuola fino alle 18, con sgravi fiscali che rendono gli impegni economici molto meno onerosi». Ma come vive una madre una simile distanza dalla figlia e dal nipote? «Amsterdam è una città a misura d’uomo: quando ci vado, giro tranquillamente e poi mi aiuta Meltemi, mio nipote, che già parla inglese, italiano e olandese». Non se ne è fatta un cruccio, dunque, Donatella che si dice “felice” di sapere la figlia serena e realizzata nonostante ammetta che «sia stato un colpo vederla andare via». «Ludovico mi manca molto - confessa subito Gabriella Zavatteri (55 anni, di Palermo), altra mamma di cervello in fuga -. Nonostante ciò, non ho mai fatto nulla per ostacolarlo». Il figlio, oggi 22enne, vive a Londra, fresco di laurea in Politiche e Relazioni Internazionali. Poco dopo la sua partenza, a Gabriella è stato riscontrato un carcinoma che comunque non l’ha dissuasa dall’idea di sostenere il progetto di vita del figlio all’estero. «Su consiglio della psicologa, non dissi nulla a Ludovico e solo dopo un

lungo intervento, una volta guarita, ho deciso di andarlo a trovare per spiegargli tutto». Una notizia che avrebbe potuto indurlo a tornare sui suoi passi ma che, dice Gabriella, «ho scongiurato cercando di dargli la forza di capire che il momento era passato». Scelta della quale non sembra essersi pentita, tanto più che - ricorda - «si è rivelata fondamentale visto che è in Inghilterra che mio figlio sta costruendo tutto». Ma con la distanza, come si fa? «Ha consolidato il nostro rapporto perché lui ha davvero dimostrato di essersi guadagnato ciò che ha. Oltre che studente, è stato aiuto cuoco, magazziniere, social media manager e apri porte per un grande hotel di Londra con tanto di frac e tuba». Si è divertito - assicura - «ma si è dato anche un gran da fare», aiutato sicuramente da politiche che nel Regno Unito agevolano i giovani: «Ha ottenuto la copertura delle spese universitarie di cui pagherà il riscatto una volta trovato lavoro». Nel nostro Paese, secondo la mamma di Ludovico: «Ci stiamo lasciando sfuggire da sotto il naso la

possibilità di trattenere giovani intelligenti, preparati e in gamba. Quella che avrebbe potuto essere la nostra classe dirigente del futuro finirà invece con l’arricchire tutt’altro Paese fuorché il nostro». «Mia figlia Benedetta non conta assolutamente di rientrare», assicura Enrica Patti (56enne, di Novara). «Vorrebbe lavorare nelle organizzazioni internazionali e immagina il suo futuro in Canada, a Vancouver, dove sta completando gli studi in Sociologia». Anche per lei «è una sofferenza vederla partire anche se la distanza, grazie a WhatsApp e a FaceTime, si sente meno. Quando posso, con mia mamma 80enne attraversiamo l’Oceano pur di raggiungerla e stare con lei. D’altronde mia mamma, sin da ragazzina, ha voluto mi tenessi alla larga dal provincialismo e io credo di aver fatto lo stesso con Benedetta». Le augura prima o poi di tornare nel nostro Paese? «Come ogni mamma di ragazzi che vivono all’estero, mi manca non vederla spesso. Ma è la sua felicità che conta: qui o all’estero, purché sia felice».

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INCHIESTA so si annida la precarietà a più livelli: la disoccupazione cioè può coinvolgere anche i figli, ad esempio, già pronti per il mondo del lavoro o ancora studenti universitari. In questo stato di cose si inseriscono gli anziani per risolvere o tamponare la precarietà: la famiglia, cioè, si amplia fino a comprendere i

nonni. Infatti, con il passare del tempo e l’evoluzione della mobilità italiana, stanno emergendo nuove strategie di sopravvivenza tra i genitori-nonni che iniziano, prima, con il trascorrere periodi sempre più lunghi all’estero con figli e nipoti, e poi finiscono con il completo trasferimento di tutto o di buona

parte dell’anno. Insomma, insieme ovunque sia. Molti genitori, inoltre, non trovano ragioni sufficienti per “chiedere” ai figli un loro rientro, perché l’Italia rispetto al Paese estero non ha di meglio da offrire. Allora, dove non ci sono speranze di ricomporre il nucleo familiare in patria, le alternative sono due: sop-

portare la lontananza di figli e nipoti o farsi migrante. In questo caso si tratta della tipologia del “migrante genitore-nonno ricongiunto”. Da queste ricomposizioni familiari possono nascere esperienze imprenditoriali di successo. Ha suscitato un certo interesse La mia mamma, un ristorante a Londra dove a

«A volte il bisogno ha la meglio sulla nostalgia. Così molti si trasferiscono per poter vivere dignitosamente»

STORIE DI PENSIONATI ITALIANI NEL MONDO di Romina Vinci La vicinanza al Bel Paese: per molti è una condizione alla base di qualsiasi ipotesi di trasferimento, vuoi per i figli, vuoi per i nipoti, vuoi per una saudade tutta tricolore. È per questo che Giuseppe ha deciso di trasferirsi in Albania, a Durazzo: «Il costo della vita è più basso rispetto all’Italia, la burocrazia è inferiore, e c’è molta più sicurezza», racconta. «I bambini giocano per strada, il vicino di casa è sempre disponibile in caso di bisogno, gli anziani vengono rispettati, mi sembra di essere tornato nei nostri Anni ’60», confida Giuseppe, che pone l’accento sul senso di ospitalità del popolo albanese. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Paolo, che da tre anni si è trasferito in

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Tunisia, ad Hammamet: «Qui mi sembra di rivivere i tempi nei quali il tuo lavoro ti permetteva una vita dignitosa e gratificante, quando passeggiavi liberamente per la città senza paura degli scippi, e ti allontanavi da casa senza il pensiero del furto». E poi c’è anche chi decide di dare un taglio netto con il passato e rimettersi in gioco al di là dell’Oceano. È il caso di Carlo che, alla modica età di 77 anni, si è trasferito in Paraguay, ed ha trovato impiego come insegnante e guida turistica in inglese e in italiano: «È un Paese più grande dell’Italia con 6 milioni di abitanti, il costo della vita è basso, ci sono infrastrutture moderne e in via di sviluppo, e la burocrazia è

snella e per nulla macchinosa». Maurizio, invece, ha deciso di trasferirsi a Lanzarote, e di godersi lì la pensione, insieme a sua moglie: «All’inizio avevo pensato a Tenerife, ma poi mi son reso conto che cercavamo un posto un po’ più selvaggio rispetto a quelli che piacciono alla massa, un posto dove potessi vivere anche a contatto con la natura, e Lanzarote è stata la scelta ideale». Franco, invece, ha optato per il Portogallo: «In Italia le pensioni vengono decurtate del 34%, qui a Tavira io posso vivere con quel 34%, pagando anche l’affitto. E poi qui il clima è mite tutto l’anno, lo smog è praticamente assente, e la vita decisamente più tranquilla rispetto all’Italia. Cosa volere di più?».


cucinare sono le mamme che hanno raggiunto i figli o che nel corso dell’anno vanno a trovarli. Ogni tre mesi le mamme cuoche si alternano proponendo menù basati sulla regione di origine. Un altro profilo da considerare è il “migrante di rimbalzo” ovvero chi, dopo anni di emigrazione all’estero soprattutto in

Paesi europei (Germania, Svizzera e Francia) oppure oltreoceano (Argentina, Cile, Brasile, Stati Uniti), è rientrato in Italia per trascorrere la propria vecchiaia “in paese”, ma rimasto vedovo/a, e magari con i figli nati, cresciuti e lasciati all’estero, decide di ripercorrere la via del rientro nella nazione che »

CANADA

La mia nuova vita, destinazione Toronto Ha 28 anni Riccardo Piegari, e nel 2015 ha deciso di cambiare radicalmente la sua vita. Un biglietto di sola andata per il Canada, destinazione Toronto. «Avevo voglia di mettermi in gioco, di migliorarmi e qualificarmi», racconta oggi. La decisione del Canada non è stata affatto casuale: «Il fratello di mia nonna si è trasferito a Toronto da bambino, ha vissuto tutta la sua vita lì, ogni anno tornava e passava dei periodi di vacanza da noi, a San Gregorio Magno, il paese in cui era nato. Sono cresciuto con i suoi racconti sul Canada, e i suoi consigli sono stati fondamentali», racconta Riccardo, che a Toronto lavora nel campo della ristorazione. Non è facile partire ad occhi chiusi, senza ricevere un’assistenza specifica. Riccardo si è affidato al Serving People Group, che lo ha supportato sia nella fase precedente al trasferimento, sia durante la sua permanenza a Toronto. Il Serving People Group è presente in 11 Paesi del mondo, ed offre consulenze specializzate in merito a visto, formazione, assistenza legale e fiscale. Un aiuto costante e fondamentale nell’esperienza di Riccardo: «Parallelamente al lavoro al ristorante, infatti, mi hanno consigliato di iscrivermi subito ad una scuola di inglese, che ho frequentato per due anni, e poi ad un “College per Chef”, che mi ha permesso di perfezionarmi e di inserirmi ottimamente nel mondo del lavoro. Progetti futuri? Dare vita ad un mio business. In Italia ho un agriturismo, e vorrei realizzare qualcosa di simile anche qui». Da ultimo, Riccardo ci tiene a dare un consiglio ai suoi connazionali sparsi nel mondo: «Vorrei invitarli a non criticare l’Italia, a non essere delusi dal Belpaese, perché l’italianità nel mondo è un valore aggiunto, tutti invidiano le bellezze della nostra nazione, perché noi dobbiamo disprezzarle?».

di Romina Vinci info: www.servingpeoplegroup.com spg@servingpeoplegroup.com Tel. 06688831- 3351837927

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INCHIESTA

TESTIMONIANZE THAILANDIA

Un paradiso dove vivere? Dipende...

per tanti anni lo ha accolto da migrante e che oggi, viste le difficili condizioni socioeconomiche vissute dall’Italia, gli assicura un futuro migliore. Un ultimo profilo sul quale il Rapporto pone attenzione è il “migrante previdenziale”. Che siano pensionati “di lusso”, colpiti da precarietà o sull’orlo della povertà, si tratta di numeri sempre più importanti. Le traiettorie tracciate da queste partenze sono ben determinate: si tratta di Paesi con in corso una politica di defiscalizzazione, territori dove la vita costa molto meno rispetto all’Italia e dove il potere d’acquisto è, di conseguenza, superiore. Ma non è solo il lato economico a far propendere o meno per il trasferimento: vi sono anche altri elementi, più inerenti alla sfera privata quali il clima, l’humus culturale, la possibilità di essere accompagnati durante il trasferimento e la permanenza. Le mete principali sono Marocco, Thailandia, Spagna, Portogallo, Tunisia, Santo Domingo, Cuba, Romania. Sono luoghi in cui la vita è climati-

camente piacevole, dove è possibile vivere più che dignitosamente (affitto, bolletta, spesa alimentare) e dove, a volte, con il costo delle assicurazioni sanitarie private ci si riesce a curare molto più che in Italia. Altro dato interessante, che emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo 2018, è l’espatrio dei nuovi italiani, cioè degli stranieri naturalizzati: circa 25.000 dal 2012 al 2016 hanno lasciato l’Italia, la maggior parte diretti in altri Paesi dell’Unione Europea. Sono soprattutto bengalesi, pakistani, indiani e brasiliani. Da dove partono e dove vanno i nostri connazionali? Nel corso del 2017 le partenze riguardano 107 province diverse e le destinazioni sono 193 località del mondo. Milano, Roma, Genova, Torino e Napoli sono le prime cinque province di partenza. I Paesi dell’Unione Europea sono le mete privilegiate. Nel 2017 in testa c’è la Germania (20.000 trasferimenti), segue il Regno Unito, in forte calo (18.517), e la Francia (12.870), meta privilegiata di famiglie con bimbi al seguito.

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Thailandia come paradiso dove godersi la pensione in un’eterna primavera, riuscendo ad ostentare ricchezza e vivendo in maniera agiata? Un tempo forse, oggi non più. È questo il pensiero comune di alcuni pensionati che abbiamo incontrato a Bangkok in un caldo e piovoso agosto. «Se vai a fare la spesa al supermercato con l’equivalente di 50 euro non compri quasi nulla, basti pensare che una bottiglia di vino che in Italia costa 2 euro qui la paghi almeno 15»: così esordisce Giampaolo Moretti, 76 anni, moglie tailandese e due figli. Originario di Assisi, una vita in viaggio dall’America alla Cina passando per il Taiwan, e infine la decisione di stabilirsi a Bangkok. «I miei figli frequentano una scuola internazionale, parlano thailandese ed inglese, conoscono poco l’italiano. Ho iniziato a conoscere la Thailandia negli anni Novanta, perché venivo in vacanza, ma allora era diverso, con una manciata di soldi in tasca potevi fare il signore, oggi no». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Elio Uzier, a lui diciannove anni a Bangkok non sono bastati per combattere la nostalgia di Napoli. «In Italia lavoravo in una società internazionale di trasporti come spedizioniere; ho avuto la possibilità di andare in pensione a 57 anni e ho deciso di trasferirmi a Bangkok». Ma, col senno di poi, riconosce che si è trattato di una scelta poco ponderata: «Mi sono sposato, ho avuto un figlio che adoro, ma continuo a faticare nelle relazioni interpersonali, le nostre culture sono troppo diverse». Una visione più lucida e distaccata è invece quella fornita da Pierluigi Melidoro, ristoratore, che analizza pro e contro della vita a Bangkok: «Gli italiani che si trasferiscono in Thailandia hanno la possibilità di godersi la pensione, perché qui non viene tassata. E con la pensione al netto si vive molto bene qui, costi e consumi sono ridotti. D’altro canto però si perde l’assistenza sanitaria gratuita, e quindi, l’unica cosa da fare, è quella di stipulare un’assicurazione privata, per poter usufruire di ospedali che sono all’avanguardia».

di Romina Vinci


__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Ogni anno dal Nord Europa c’è chi decide di venire a vivere nel Belpaese. Una scelta legata a molti fattori, ma che spesso nasce da una fugace visita dell’Italia

SEDOTTI DA UNA VACANZA IN ITALIA di Anna Maria Melloni Centro Studi 50&Più RIMINI, È UN SABATO SERA DELL’ESTATE DEL 1984: Agneta è in vacanza con la famiglia, Carlo è uscito con gli amici in riviera. Si incontrano per caso al bancone di un bar, comunicano principalmente a gesti perché lei viene dalla Svezia e lui non conosce nemmeno una parola d’inglese. Riescono a comprendersi, si piacciono e decidono di rivedersi tutte le sere fino alla partenza di Agneta. La loro storia da quel momento si costruisce su lunghe telefonate, bollette salate e viaggi in aereo attraverso l’Europa, da Nord a Sud. Sei anni dopo, Agneta prepara le valigie, lascia la sua terra e decide di trasferirsi in un paesino del centro Italia. Questo è l’inizio di una delle tante storie di cui sono protagonisti gli immigrati nord-europei che vivono in Italia: secondo i dati Istat, infatti, sarebbero più di 85.000 i cittadini residenti in Italia nell’ultimo anno provenienti dal Nord Europa (in particolare da Germania e Inghilterra). »

UN POSTO CHE PIACE

I motivi del trasferimento Spesso chi decide di trasferirsi dal Nord Europa in Italia lo fa perché è alla ricerca di una carriera lavorativa più stimolante. Inoltre, anche il costo della vita più basso rispetto ad altri Paesi dello stesso continente può contribuire a questa tipo di scelta. GENNAIO 2019 I 25


BORGHI SICILIANI NELL’AGRIGENTINO

Storia di un successo In provincia di Agrigento, circondato dai monti Sicani, sorge il comune di Cianciana: un paese di 3.400 abitanti di cui il 10% composto da pensionati stranieri. Si tratta, in particolare, di inglesi, canadesi e americani che decidono di trascorrere la loro pensione nella tranquillità di questa cittadina, assaporando le bellezze della Sicilia e l’ottimo cibo. Una realtà ripresa anche da L’aria che tira, su La7, l’estate scorsa: si tratta di una scelta di vita basata sull’età di questi giovani pensionati e sull’esiguo costo degli immobili. È il caso di Isabel, una scienziata inglese di 53 anni, in pensione dopo 30 anni di lavoro, che ha acquistato casa e vuole godersi questa nuova fase di vita. Sulla scia di questo fenomeno, un altro borgo dell’Agrigentino sta rilanciando il proprio patrimonio artistico e architettonico: Sambuca di Sicilia (che nel 2016 ha vinto il titolo di “Borgo dei Borghi”, assegnato dalla trasmissione Alle falde del Kilimangiaro) è protagonista del progetto “Case a 1 euro”, in cui sono stati messi in vendita 17 immobili del centro storico la cui base d’asta parte proprio da 1 euro, con il vincolo di completare i lavori di restauro entro tre anni. Questa iniziativa sta attirando molti acquirenti stranieri (francesi, svizzeri, lituani, tedeschi, inglesi e ungheresi) non solo per l’acquisto di case-vacanza, ma per seguire l’esempio dei vicini ciancianesi. 26 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2019

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DA UN’INDAGINE SVOLTA NEL 2017 DA GATE-AWAY.COM PORTALE DEDICATO AGLI STRANIERI CHE DESIDERANO ACQUISTARE UNA SECONDA CASA IN ITALIA -, LE LORO RICHIESTE DI IMMOBILI SONO IN AUMENTO DEL 23,68% RISPETTO AL 2016

Ma cosa li spinge ad insediarsi nel Bel Paese? Nell’ultimo ventennio l’Unione Europea è stata protagonista di migrazioni volte a soddisfare in gran parte le ambizioni personali: il motivo principale che spinge le persone ad abbandonare il proprio Paese spostandosi altrove, è la ricerca di una carriera più stimolante e con prospettive migliori. Nel caso dei migranti del Nord Europa le ragioni di questa scelta si basano sul patrimonio artistico del nostro Paese: molti lavorano come traduttori, interpreti o guide turistiche presso musei o siti archeologici. Il Lazio, la Lombardia e la Toscana presentano una maggior concentrazione di stranieri

dell’Europa settentrionale per la moltitudine di opportunità in ambito storico e culturale. Il loro inserimento è ulteriormente agevolato dal costo della vita: secondo i dati Eurostat pubblicati lo scorso agosto, i prezzi italiani per vitto e alloggio sarebbero più bassi rispetto a 15 Nazioni del continente europeo tra cui Norvegia, Danimarca, Germania e Regno Unito. Da un’indagine svolta nel 2017 da Gate-Away.com - portale dedicato agli stranieri che desiderano acquistare una seconda casa in Italia -, le richieste di immobili degli stranieri sono in aumento del 23,68% rispetto al 2016. Tra i maggiori acquirenti troviamo tedeschi ed

inglesi che, sempre più spesso, danno inizio alle trattative durante le vacanze trascorse nella nostra Penisola. Nonostante Roma, Firenze e Milano ospitino il numero più elevato di stranieri provenienti dal Nord Europa, quando si tratta di acquistare un immobile, il Lago di Como è la meta più ambita, seguito dalle zone toscane della Maremma e del Chianti. Anche il Sud Italia riscuote un buon successo, soprattutto per quanto riguarda il Salento e la Sicilia: la diversità climatica e paesaggistica del nostro Paese gioca ovviamente un ruolo cruciale, offrendo non solo temperature più miti e una maggiore esposizione alla luce solare, ma anche una invidiabile varietà nel settore enogastronomico. Per queste ragioni Jerald, ingegnere inglese, raggiunta l’età della pensione, ha deciso di trasferirsi sulle sponde del Lago Maggiore, dove ha trascorso svariati periodi di vacanza. A raggiungerlo più volte l’anno sono la figlia e i nipoti, ma di tanto in tanto anche lui torna al Paese d’origine. Jerald, una volta preso possesso della nuova


casa, ha cominciato a frequentare alcune associazioni culturali, nelle quali gli è stato chiesto di mettersi a disposizione come conversatore in lingua inglese; lui lo fa con piacere, trovando così il modo di perfezionare il suo italiano. Altri, diversamente da Jerald, devono lo spostamento al ricongiungimento familiare, in questi casi sono quasi sempre le donne a migrare. La figura femminile rappresenta un “collante sociale”, influisce fortemente sull’integrazione; le donne, maggiormente impegnate all’interno della comunità, agevolano gli scambi, le conoscenze, l’incontro culturale. Il 52% dei migranti nordeuropei residenti in Italia ha un’età compresa tra i 25 e i 44 anni e solo l’8% ha superato i 55 anni. L’idea di “essere un migrante” diventa uno stato mentale permanente in cui si ha la sensazione che non esista più una vera casa, si vive la condizione di non essere né “qui” né “lì”. Molti migranti sono combattuti tra il desiderio di tornare e la necessità di rimanere, il “mito del ritorno” si scontra

SECONDO L’ISTAT LE REGIONI PREFERITE

Lombardia, Lazio e Toscana I dati Istat dei cittadini provenienti dal Nord Europa e residenti in Italia al 1° gennaio 2018 rivelano che i tedeschi e gli inglesi compongono la fetta maggiore con 36.806 cittadini provenienti dalla Germania e 28.168 dalla Gran Bretagna. Seguiti da Paesi Bassi (8.344), Svezia (3.133) e Irlanda (2.936), ai quali si accodano Lettonia (2.913), Danimarca (2.035) e Finlandia (1.640), relegando Estonia (1.250) e Norvegia (1.075) nelle ultime posizioni. Le regioni di maggior concentrazione sono la Lombardia, il Lazio e la Toscana, ma si osservano dati importanti relativi al Trentino Alto Adige, che ospita molti dei vicini tedeschi, e l’Emilia Romagna, che conta un elevato numero di lettoni ed estoni. Il 60,5% degli stranieri dell’Europa Settentrionale trapiantato in Italia è rappresentato da donne.

spesso con una realtà che è difficile cambiare, come nel caso di Marie, parigina di nascita, approdata in Italia dopo gli studi. Marie si è trasferita con i genitori per quello che doveva essere un periodo transitorio, dovuto al lavoro del padre. Anche lei ha trovato un impiego, lavora in un’azienda che si occupa di import export di tessuti col mercato tedesco. Un’idea fissa l’ac-

compagna durante il periodo transitorio che si protrae per quarant’anni: tornare, tornare a casa, a Parigi. Giunta alla pensione, Marie si rende conto che tornare sarebbe molto impegnativo, difficile ricucire la rete sociale di allora, nonostante abbia ancora la sua casa… Decide di rimandare, di restare ancora per un po’, la Tv sempre e rigorosamente sintonizzata su France 2.

+

SAREBBERO PIÙ DI 85.000 I CITTADINI RESIDENTI IN ITALIA NELL’ULTIMO ANNO PROVENIENTI DAL NORD EUROPA (IN PARTICOLARE DA GERMANIA E INGHILTERRA)

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intervista di Giada Valdannini

«IL FUTURO È GIÀ INIZIATO, STA A NOI CENTENARI INDICARLO ALLE NUOVE GENERAZIONI»


G

__le INTERVISTE di 50&Più__

GIORGIO RE

PENSATE A UN CENTENARIO. OCCHIALETTI, BASTONE, PASSO STENTATO. Se foste sintonizzati su questa immagine, converrebbe che cambiaste subito frequenza. Avere cento anni, oggi, significa infatti molto altro. Specie se, di fronte a voi, c’è qualcuno come Giorgio Re (Presidente onorario 50&Più): un secolo di vitalità, lavoro, ottimismo e tenacia. Ci accoglie in casa, a Milano, con la stessa verve di qualche anno fa, quasi stupito dal fatto che questi suoi cento anni siano un passaggio davvero significativo da sottolineare: è nato nel 1919 e questo mese spegne un mucchio di candeline. «Sono tanti cent’anni - ci dice -; ho quasi vergogna a parlarne». Eppure si apre: ci parla dell’Italia, dei suoi esordi nel commercio tutta da ricostruire, del mondo associativo che gli ha dato tanto, di una famiglia piccola e unita che è tutta lì, intorno a noi. Presidente, cosa significa raggiungere

+ Il Presidente onorario di 50&Più ha raggiunto il traguardo del secolo, un’occasione per incontrarlo e farsi raccontare come è cambiata l’Italia. La trasformazione più importante e radicale di questa società? «La creazione di un rapporto più autentico tra le generazioni»

+ un traguardo come quello dei 100 anni? È una soddisfazione per la quale il mio più grande ringraziamento va al Padreterno. Di mio, ci ho messo il vivere la vita con moderazione: non risparmiandomi sul lavoro ma mantenendomi misurato nel divertimento come nell’alimentazione. Penso che il mio corpo non possa troppo lamentarsi: l’ho tenuto con cura. Che significa avere 100 anni? Sono tanti cento anni e ho quasi vergogna a parlarne. Eppure cominciano a essere sempre più frequenti i centenari. Sono piantine che si sollevano sempre con maggior frequenza. Oggi li festeggiamo, ma vedrete: da qui a un futuro breve, saranno sempre di più. Magari voi vivrete fino a 150. Le dà gioia aver raggiunto questa età? Mi sembra quasi un sogno e mi sentirei ancora in grado di spendermi in

ogni modo se non fosse che le gambe non sono proprio più quelle di una volta. Lo spirito no, quello resta sempre lo stesso! Lei ha guidato per anni la 50&Più. Cosa si sente di aver lasciato? Sono dell’idea che se si semina bene, si raccoglie bene. Quando sono stato nominato presi-

«NOI CHE ABBIAMO VISSUTO TANTO, SAPPIAMO CHE NON BISOGNA MAI MOLLARE. SERVE TENACIA E BUONA VOLONTÀ»

dente, la prima cosa che ho fatto è stata abbracciare tutti. Ho voluto creare una famiglia, ma sta a voi dire se ci sono riuscito. Questo forse è il mio unico merito. Come è iniziata la sua esperienza nel mondo del lavoro? Mi sono iscritto all’Università Bocconi che la Seconda Guerra Mondiale era già in corso. Sono stato studente e ben presto soldato per-

ché, nel ’42, se non eri in dirittura di tesi, venivi chiamato alle armi. Una volta tornato, con un Paese di fronte tutto da ricostruire e l’entusiasmo giovanile di quegli anni, non ci ho pensato su: mi sono buttato a capofitto nel lavoro lasciandomi alle spalle l’università. Il primo impiego? Di formazione, ero geometra e ho trovato posto come funzionario nel Genio civile. Però, non era destino che facessi il “mezzamanica”: avevo due fratelli panificatori e mio padre ci teneva che seguissi la stessa strada. Puntare su di me mi è sempre piaciuto, così sono entrato nel commercio iscrivendomi subito nel Consiglio panificatori. Però, se pensiamo alla sua lunga attività commerciale, la colleghiamo soprattutto ai tabacchi, alla ristorazione. Siccome il pane è la prima cosa che si critica - è secco, è molle, è duro -, quando un cono- » GENNAIO 2019 I 29


GIORGIO RE scente disse: “Perché non fai il tabaccaio?” - il prezzo è imposto, se è buono o cattivo lo dice lo Stato -, mi sono detto: “Perché non provare?”. Così, ho iniziato a lavorare e sono passato dall’associazione dei panificatori a quella dei tabaccai, gestendo nel frattempo un negozio di tabaccheria, bar e tavola calda che ci ha dato infinite soddisfazioni dal ’59 al 2000. Al suo fianco, nel lavoro come nella vita privata, c’è sempre stata sua moglie… Abbiamo festeggiato settant’anni di nozze più cinque di fidanzamento, nonché una splendida figlia nata nel 1953. Abbiamo sempre lavorato insieme, contando su ben venti dipendenti: lei alla cassa; io, nella gestione. Questo lavoro lo abbiamo proprio amato e per dedicarcisi mia moglie ha messo in campo tutto ciò che aveva appreso nell’attività precedente: faceva la segretaria in un’impresa edile. Come vi siete conosciuti? È da ridere: il destino riserva tante sorprese. Eravamo in caserma - io sottotenente di artiglieria - quando un commilitone mi disse che la ragazza che gli piaceva sarebbe uscita solo a patto di portare con sé un’amica. Per combinare l’incontro, serviva che anche io mi unissi al gruppetto. Così, ci siamo messi in ghingheri e abbiamo atteso in via Jenner che le fanciulle scendessero. Con mia moglie ci siamo piaciuti subito, ma il bombardamento di Milano, quello del 13 agosto 1943, ci ha allontanati. Lei è scappata al paese della mamma e io ero sotto le armi. Nel ’44 ci siamo ritrovati, riattaccando quel nodo «LA VITA SI È ALLUNGATA: che già ci legava. UN 70ENNE OGGI È UN UOMO VIRILE E ATTIVO... Qual è il segreto di setEPPURE, CIÒ NON BASTA tant’anni insieme? PERCHÉ UN ANZIANO, La tolleranza e la pazienza: OLTRE A COLLABORARE CON LA FAMIGLIA, PUÒ soprattutto la sua verso di me! TRASFERIRE CONOSCENZE» Lei ha attraversato cento anni di storia del nostro Paese. Qual è stato il cambiamento più significativo? Il più grosso cambiamento nella nostra società, lo dobbiamo alle donne. A quelle ragazze che, nel ’68, si sono messe in testa di essere li-

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In alto, Giorgio Re con la moglie Giuseppina, nella loro casa, a Milano; sopra, con Gabriele Sampaolo, segretario generale 50&Più.

bere e autonome. È stato un gesto significativo, segno di una ribellione: in famiglia non le teneva più nessuno. È stato un decennio di trasformazione, il cui lascito forse fondamentale è che i genitori hanno dovuto ricredersi perché i figli, a ragione, rivendicavano importanza. Si è dunque creato un rapporto più autentico tra le generazioni? Credo di sì e il nostro compito a portarlo avanti. Il futuro è già cominciato e non c’è vate che possa indicarlo. È tumultuante, sorprendente, carico

di positività. Sta a noi anziani mostrarlo ai giovani che magari, di fronte alla crisi, rischiano di perdere la speranza. Ciò non significa che debbano sedersi ad aspettare anzi, devono darsi da fare ma noi che abbiamo vissuto tanto, sappiamo che non bisogna mai mollare. Serve tenacia e buona volontà. Da giovane lei se lo immaginava così il futuro? Scherziamo? Un’accelerazione tecnologica simile non era neppure nella fantascienza. La tecnologia ci ha resi tutti signori, ma mai dimenticarsi

BIOGRAFIA

1919

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GLI INIZI Nasce a Milano. Diplomato geometra, tra il ’40 e il ’42 frequenta Economia alla Bocconi. Geometra del Genio Civile tra il ’48 e il ’51, dal ’59 diviene esercente di un bar tabacchi che gestirà fino al 1992.

1960

L’ESPERIENZA NELLA FIT Entra a far parte della Federazione Italiana Tabaccai dove, negli anni, ricopre diversi e prestigiosi incarichi, tra cui consigliere e vice presidente provinciale, membro compartimentale dei Monopoli di Stato.


LONGEVITÀ

UNA RIVOLUZIONE SOCIALE

Il presidente Re nel corso del forum “Gold Age. L’Albero delle Virtù“, tenutosi a Rimini nell’ottobre 2011.

di coloro - e sono tanti - che vivono ancora in condizioni di povertà vecchie e nuove. Quale futuro, allora, per la 50&Più? Un futuro luminoso. Fino ad oggi è stata un forte agente difensore degli over 50 in termini di servizi previdenziali e fiscali, intrattenimento, viaggi, welfare e assistenza: ma possiamo fare ancora di più. Gli over 70 non possono tirarsi indietro: devono fare la loro parte! L’associazione non può che puntare a crescere, raddoppiando i propri iscritti. Lavoro, salute e famiglia occorre che restino la nostra stella polare, così

1962

come l’incontro e la condivisione tipici della vita associativa. Dal futuro al presente: bisogna occuparsi dei giovani? Il futuro non continua sulle spalle dei vecchi, ma sulla buona volontà dei giovani. Non piangetevi addosso perché il futuro spetta a voi. Noi il nostro lo abbiamo conquistato con enorme fatica. Nel Dopoguerra non trovavi nessuno che si tirasse indietro a lavorare: oggi i giovani dovrebbero fare lo stesso e la politica deve occuparsene. Ma gli anziani cosa possono fare per loro? La vita si è allungata: il 70enne di oggi è una persona attiva. Guai

NELL’UNIONE DEL COMMERCIO Nominato membro della Giunta Epam lo sarà fino al 1989 - all’interno dell’Unione del Commercio, Turismo e dei Servizi, negli anni successivi farà parte anche del Consiglio direttivo di Milano e del Consiglio regionale.

1994

Da oggi la popolazione italiana può considerarsi più giovane: “anziani” si diventa infatti solo dopo aver varcato la soglia dei 75 anni. Un’autentica rivoluzione che adesso viene confermata da geriatri ma che è già chiara da tempo nella società. Secondo il Congresso nazionale della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), “un 65enne di oggi ha la forma fisica e cognitiva di un 4045enne di 30 anni fa. E un 75enne quella di un individuo che aveva 55 anni nel 1980”. A dirlo è uno studioso, Niccolò Marchionni, professore ordinario dell’Università di Firenze e direttore del dipartimento cardiovascolare dell’Ospedale Careggi: «In Italia, come nei Paesi a sviluppo avanzato, l’aspettativa di vita è aumentata di circa 20 anni rispetto alla prima decade del 1900».

se non ci fossero i nonni che si prendono cura dei nipoti aspettando che mamma e papà tornino da lavoro! Eppure, ciò non basta perché un anziano, oltre a collaborare con la famiglia, può trasferire conoscenze. Un panettiere, un oliere devono saper trasmettere il mestiere ai ragazzi, altrimenti saranno saperi destinati a scomparire. Fare squadra, dunque, lei lo intende come valore? Sincerità, fraternità, il volersi bene, avere fede sono motori indiscutibili di un gioco di squadra. Fidarsi del prossimo e amarlo come se stesso è un insegnamento religioso e uno stile di vita. Fiducia, aiuto, solidarietà verso il prossimo significano fare rete e sentirsi meno soli. Poi è il singolo che deve darsi da fare, ma uniti si ha più vigore. Se ci riesce, la missione è compiuta: nel lavoro, nella famiglia, come nell’associazionismo. In questi lunghi cento anni, un rimpianto ce l’ha? Quello di essermi dedicato poco a mia figlia quando era piccola. A quindici anni, quando la mamma era fuori, già sedeva sullo sgabellino e faceva cassa. Avremmo voluto darle più calore, ma stavamo in negozio dalle 6 alle 24. Ciò che mi consola è che oggi sono libero da oneri e dedico tutto il mio amore a lei e a mia moglie.

DALLA FENACOM A 50&PIÙ All’interno della Fenacom, attuale 50&Più, diviene presidente provinciale e regionale di Milano. Vice presidente nazionale fino al 2001 e presidente nazionale dal 2006 al 2011, oggi è presidente onorario dell’Associazione. GENNAIO 2019 I 31


__MESTIERI DI IERI__

Rinasce in Abruzzo l’arte della tessitura d’alta montagna. Un passaggio di testimone tra le nonne di Campotosto e una donna che ha lasciato l’archeologia per i filati

TESSERE SPERANZE DOPO IL TERREMOTO

FOTO: S. GENGOTTI

di Carlotta Poselli «ABBIAMO DATO FILO DA TORCERE AL TERREMOTO». Si presenta così, Assunta Perilli, erede della storica tradizione di tessitura d’Abruzzo. La incontriamo a L’Aquila, a quasi 10 anni di distanza dal sisma che ha ucciso 309 persone e distrutto uno dei centri storici più grandi d’Italia. Lei è di Campotosto, dove vive e lavora. Un centro della provincia in cui, dice, «ho subìto quattro terremoti: quello aquilano del 6 aprile 2009, quello di Amatrice del 24 agosto 2016, il successivo del 30 ottobre e a gennaio 2017, quando tutto il paeOLTRE LA TESSITURA se è venuto giù. Siamo sull’altro verTra catalogazione e recupero di semi antichi sante della montagna dove è avveAssunta Perilli (nella foto a sinistra) ha fatto un grande nuta la tragedia di Rigopiano: il 95% lavoro di studio e catalogazione dei tessuti di alta mondelle case è inagibile». tagna. Inoltre, ha recuperato antichi semi di lino dal niCiononostante, non si è data per pote di una delle anziane di Campotosto. Un valore prezioso che l’Università di Cambridge ha preso a campione. vinta e anzi ha proseguito con fie-

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DOPO IL SISMA rezza il lavoro di tessitura iniziato nel 2000. «Da allora faccio tessitura a mano, dopo aver scoperto casualmente in cantina il telaio di mia nonna, che all’epoca era da poco scomparsa». Un’attività, la sua, iniziata mettendosi alle spalle quella precedente perché è stata archeologa presso la Soprintendenza e ha lavorato agli scavi di Fossa, un’importante necropoli in provincia de L’Aquila. Un mestiere il cui bagaglio porta oggi con sé nel laboratorio di tessitura perché «l’amore per la ricerca non è mai finito e, in questi anni, ho fatto un grande lavoro di catalogazione di tessuti di alta montagna col sogno di creare un museo dedicato a questa antica tradizione». E se i sogni talvolta si scontrano con la realtà - a seguito del terremoto ha adibito il laboratorio di tessitura a dormitorio per gli anziani sfollati -, la tenacia ripaga di ogni sacrificio: oggi la sua tessitura è considerata anche fuori dai confini nazionali e persino il principe Carlo d’Inghilterra, in visita in Abruzzo, ha apprezzato il kilt di lana d’alta montagna tessuto da Assunta. «Devo tutto alle nonne del paese - ci confida -. Erano scettiche, si chiedevano perché mai fossi interessata a un mestiere così umile. Erano certe che dopo poco mi sarei scocciata». Invece Assunta è ostinata e quelle donne - alla soglia dei cento anni - si sono presto ricredute: «La stizza - dice - si è trasformata in stima. Mi hanno insegnato oltre che a caricare un telaio della tradizione, a trasformare la lana di pecora in

filato o a produrre dalla pianta del lino - Campotosto è zona di produzione, mentre tutto intorno è canapa - un filo da tessere. In pratica, mi hanno regalato un mestiere». Un mestiere non semplice da coltivare viste le scosse che hanno messo in ginocchio, ripetutamente, quella parte d’Abruzzo. «Ricominciare a tessere mi ha permesso di ripartire. Dopo i primi mesi da sfollata, il mio pensiero è stato proprio ricominciare da ciò che sapevo fare. Mi ha aiutata il turismo solidale e curioso della gente che veniva ad acquistare da noi produttori locali. E pazienza se l’ultima scossa ha raso al suolo la casa che intendevo trasformare in museo della tessitura d’alta montagna: io ci sono e non mi do per vinta». Come lei, la piccola comunità di Campotosto: «Siamo rimasti in sessanta, ancora nei moduli abitativi del 2009. Strutture che, purtroppo, non sono adeguate al freddo di queste parti. Ci servono piuttosto le Sae (Soluzioni Abitative in Emergenza)». Camminando assieme per L’Aquila ci si rende conto che la città è an-

TRA CAMPI E TENDE

La forza di ripartire

cora un enorme cantiere. Chi ci abita ha imparato a convivere con ruspe, scavatori e chilometri di ponteggi. Gli edifici storici, intanto, tornano lentamente ad assumere il volto d’un tempo. Per la ricostruzione totale ci vorranno ancora anni, anche se sono stati già stanziati 21 miliardi di euro. Ne serviranno almeno altri 4 per concludere l’opera. Un’opera che, come per l’ordito di Assunta, è un lavoro in progressione. Il filo della speranza tiene assieme tutta la gente di questo posto che non solo non l’ha data vinta al terremoto, ma che lotta da allora per tornare a vedere L’Aquila e i dintorni più belli di prima. «I conti - dice Assunta - si fanno quando finisce l’attenzione mediatica. Il terremoto ha scavato un solco. Ormai ci siamo abituati tutti al cambiamento. Io ho il trolley sempre pronto per la fuga. Ma da qui non me ne vado».

«La scossa del 6 aprile 2009 che ha distrutto L’Aquila - racconta Assunta Perilli - non ha causato grandi danni a Campotosto. Due giorni dopo, però, c’è stata una grande scossa con epicentro Campotosto con danni maggiori. All’inizio ci siamo tutti messi in piazza. Poi, visto il rischio di crollo del campanile, ci siamo spostati sul lago. Tutti, l’intero paese. A quel punto sono arrivati il campo e le tende. Dentro ciascuna si dormiva con altre famiglie. Quindi, alcuni di noi hanno optato per la macchina. A quel punto, in 15, ci siamo infilati in una casetta di legno che avevamo in giardino: io e mia sorella dormivamo sul tavolo, mentre nostra madre è svenuta molte volte. Per tranquillizzarla, sono tornata a casa ma dormivo su una brandina da mare vicino alla porta, pronta alla fuga. È grazie alla tessitura se sono ripartita. Produco coperte della tradizione a quadri con lana tinta naturale e tessuta al telaio, asciugamani caratteristici di queste parti e gonne che ricalcano il gusto tradizionale. A Carlo di Inghilterra abbiamo regalato un kilt coi colori della Laga: il blu e il rosso».

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LA TESSITURA A MANO AVVIENE CON TELAI ORIGINALI. NEL LABORATORIO DI ASSUNTA PERILLI TUTTE LE MACCHINE RISALGONO A METÀ DELL’OTTOCENTO O AI PRIMI DEL NOVECENTO. PER SAPERNE DI PIÙ: HTTP://TESSITURAAMANODIASSUNT APERILLI.BLOGSPOT.COM

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__EVENTI__

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I CANDIDATI

SONO STATE 78 LE CANDIDATURE ALLA SECONDA EDIZIONE DEL CONCORSO CONTRO LE 54 DELL’ANNO PRECEDENTE

LA GIOIA AI CORTI DI LUNGA VITA Tante emozioni al MAXXI di Roma per la premiazione del concorso di cortometraggi Corti di Lunga Vita. Il vincitore è stato il corto Amarcord sal mèn, di Dorin Valeriu Mihai. Il premio 50&Più invece è andato a L’Artista, corto di Marcello Mamini. Il Concorso ha riunito più generazioni, con un’età dei premiati dai 22 agli 80 anni

di Luisella Berti

LA GIOIA È NEI GESTI CHE RICHIAMANO ALLA MEMORIA LA GIOVENTÙ E L’INFANZIA, è nel privilegio di aver trascorso la propria vita con la persona amata, è nel ritrovarsi e nel riconoscersi, è in un incontro che rigenera la vita. La gioia è amore e, spesso, passa prima dal dolore. Queste alcune delle interpretazioni date al tema Viaggio all’origine della Gioia, al centro della seconda edizione del concorso internazionale di cortometraggi Corti di Lunga Vita. Organizzato dall’Associazione 50&Più e dal suo Centro Studi, ogni anno propone un tema diverso per offrire più punti di vista e prospettive sull’invecchiamento, l’anzianità e l’esperienza. La Gioia è stata la proposta di quest’anno, intesa come stato piuttosto che come momentanea condizione emotiva, nel contesto individuale come in quello sociale. La finale, con la conduzione della giornalista Alessandra Rissotto, si è tenuta al MAXXI, Mu- »

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CORTI DI LUNGA VITA

PREMIO 50&PIÙ

Il pubblico durante la proiezione dei corti premiati.

seo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma. A decretare i vincitori la Giuria tecnica composta dal Maestro Pupi Avati (presidente), Lidia Ravera (scrittrice e giornalista), Lina Pallotta (fotografa e docente), Marco Trabucchi (geriatra) e Anna Maria Melloni (direttore del Centro Studi 50&Più). A vincere la seconda edizione del Concorso è stato il corto Amarcord sal mèn (mi ricordo con le mani), del regista di origine romena Dorin Valeriu Mihai, 38 anni. Fotografo e fotoreporter, da 19 anni in Italia, vive a Rimini. «Le persone che compaiono in video -

RICONOSCIMENTI

Solo per i soci

«Con questo premio abbiamo voluto dare ai nostri soci una occasione in più per esprimere la propria creatività», ha dichiarato Renato Borghi, presidente nazionale 50&Più, in merito all’istituzione del Premio 50&Più all’interno del Concorso. Il Premio è andato a Marcello Mamini, di Pesaro, con l’opera L’Artista. «Ho voluto raccontare la storia di un artista che ritrova il piacere di dipingere, sconfiggendo così l’amarezza e la solitudine della vecchiaia», ha dichiarato, aggiungendo: «Sono molto sorpreso e soddisfatto, non tanto per il premio ma perché per la prima volta ho voluto fare il videomaker», ha rivelato Mamini. «Il corto premiato - ha aggiunto Borghi esprime in pieno lo spirito della nostra Associazione, che è quello di favorire la socializzazione e l’integrazione delle persone anziane, valorizzandone l’esperienza, le passioni, la creatività, sviluppando anche un rapporto tra generazioni».

ha spiegato l’autore - non sono attori, ma un gruppo di anziani che hanno partecipato a un laboratorio curato dal Movimento Centrale Danza & Teatro, nello spazio del Meeting Center di Riccione e condotto col Metodo Hobart®, una pratica a sostegno del mondo interiore per farne emergere la bellezza». Movimenti semplici, come il lavoro, i giochi di infanzia, i gesti di affetto per i propri cari, vengono richiamati alla memoria. I ricordi diventano piccole poesie gestuali. “Nella delicatezza delle riprese e nell’efficacia del bianco e nero vi è una quantità enorme di cinema: in quella serie di volti, di dettagli, in quelle mimiche, soprattutto in quei sorrisi”, si legge nella motivazione della Giuria tecnica. Fino a due anni fa, Mihai faceva il gommista, poi ha scelto di foca-

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«LA RISPOSTA CHE ABBIAMO AVUTO DA PARTE DI CHI HA ELABORATO I CORTI SUL TEMA DELLA GIOIA CONFERMA CHE C’È BISOGNO DI RISCOPRIRLA... NELLA NOSTRA ESPERIENZA PERSONALE LA GIOIA È VERO MOTIVO DI AZIONE»: COSÌ IL SEGRETARIO GENERALE 50&PIÙ, GABRIELE SAMPAOLO

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lizzarsi sulla sua personale ricerca artistica, fotografica e cinematografica. Secondo gradino del podio per Partenze, del giovanissimo regista (22 anni) Nicolas Morganti Patrignani, di San Clemente (Rn). Il cortometraggio, già vincitore del San Benedetto Film Fest 2018, racconta di Ludovico che ha accettato la difficile scelta di sua moglie malata di porre fine alle sue sofferenze. «Ho deciso di raccontare il difficile tema dell’eutanasia, di grande attualità, scegliendo come protagonisti due anziani perché l’aver condiviso un’intera vita insieme rende questa scelta più sofferta e difficile», ha affermato Nicolas Morganti Patrignani. Ma in questo cortometraggio, che è il primo realizzato da Nicolas, non c’è solo il tema della morte e del dolore: «C’è l’amore, c’è la gioia nell’aver potuto trascorrere la propria vita con la persona amata». Coinvolgente e delicata l’interpretazione dei due protagonisti, due attori molto noti, Valeria Cavalli e Giorgio Colangeli. «Sono stati fantastici, si sono messi completamente a nostra disposizione, una troupe formata di soli giovani, con grande umiltà dall’alto della loro esperienza.


IN NOME DELLA SEMPLICITÀ

DALLA SOLITUDINE ALLA GIOIA

MENZIONE DEL PRESIDENTE DELLA GIURIA

Al corto “Festival del cinema”, un premio speciale al candore

Una menzione del Maestro Pupi Avati ai fratelli Maurizio e Tonino Panimolle per il corto Festival del cinema. I due autori e registi hanno alle spalle ben 25 corti realizzati. «Voglio dare questo riconoscimento speciale al candore, al rapporto completamente disincantato nei confronti del cinema», ha sottolineato Pupi Avati aggiungendo: «Se Pier Paolo Pasolini avesse visto i loro film, sono sicuro che li avrebbe apprezzati». Un candore che rende le loro opere estremamente originali nella loro totale semplicità nei mezzi e nell’interpretazione. «Autori come loro o li si premia o li si esclude da ogni Concorso», ha aggiunto Avati.

Nell’immagine sotto, da sinistra: Nicolas Morganti Patrignani (2° classificato), Marcello Mamini (Premio 50&Più), il Maestro Pupi Avati, Carlo Ausino (3° classificato), Dorin Valeriu Mihai (1° classificato).

Il risultato di questo corto è stato un grande lavoro corale», ha sottolineato Nicolas. Terzo in classifica Sempre e per sempre, del regista

MENZIONE DEL CENTRO STUDI 50&PIÙ

Al corto “Corinna”, per il tema dell’incontro Perdersi nella solitudine per poi ritrovarsi in una nuova vita grazie a un incontro, ed è gioia. Autore del cortometraggio Corinna, menzione speciale del Centro Studi 50&Più, è Corrado Ceron, 38 anni, di Arzignano (Vi). «Con Corinna ho voluto raccontare il tema della solitudine dal punto di vista di un anziano che ha usato la tecnologia per staccarsi dal suo stato di isolamento. Il suo sentimento finisce in un oggetto cui si affeziona... un navigatore satellitare». Ma proprio quando il navigatore (Corinna) non riesce più ad indicare a Vittorio, il protagonista, la strada da seguire ecco l’incontro con una anziana donna, anche lei tradita dal suo navigatore. Il tutto lascia immaginare una nuova vita per entrambi.

Carlo Ausino - Universal Foxy. Il cortometraggio tratta la storia di una donna anziana che vaga per la città alla ricerca di suo marito. Quella che mostra, però, è

la foto in bianco e nero di un ragazzo bellissimo che nessuno riconosce. Ad aiutarla sarà un medico che la riporterà da suo marito, in una commovente esplo- »


CORTI DI LUNGA VITA sione di gioia. «In questo cortometraggio ho voluto raccontare l’amore che sa andare oltre gli ostacoli e gli anni che passano», ha ricordato Carlo Ausino, 80 anni di Messina, autore e regista di vari film tra i quali il campione d’incassi Torino violenta, nel 1977. La donna è interpretata magistralmente da Lina Bernardi che, intervenuta alla premiazione, ha rivelato l’incontro con Ausino: «Ci siamo incontrati a Roma aspettando un autobus. E da quel giorno è nata questa collaborazione». Rispetto alla precedente edizione dal punto di vista qualitativo i cortometraggi sono risultati più convincenti. «Se mi ritrovo oggi a esprimere, con il conforto dei membri di una così autorevole commissione, un parere sui corti iscritti a questa meritevole iniziativa, è per la straordinaria esperienza umana vissuta lo

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PUPI AVATI PRESIDENTE DI GIURIA

LA GIURIA

Lidia Ravera Giornalista e scrittrice «Si comincia ad invecchiare sin dalla nascita. Bisogna rivendicare la vecchiaia perché è un onore e un orgoglio. È esperienza»

Lina Pallotta Fotografa e docente «Molti registi sono stati prima fotografi e viceversa. La fotografia è racconto, è la capacità di catturare in uno sguardo una narrazione»

GRAZIE «ALLA STRAORDINARIA ESPERIENZA UMANA VISSUTA LO SCORSO ANNO», IL MAESTRO PUPI AVATI È TORNATO A PRESIEDERE LA GIURIA DEL CONCORSO Per rivedere le opere premiate basta collegarsi al sito: www.cortidilungavita.it

scorso anno. Arrivati a questo punto, al concludersi delle nostre valutazioni, posso asserire che la qualità dei cortometraggi presentati, è addirittura migliorata. I racconti si sono fatti più convincenti, più profondi, più poetici e consapevoli di questa età così complessa e affascinante della nostra vicenda umana», ha ricordato il Maestro Pupi Avati, presidente di Giuria per il secondo anno. Commozione, gioia sono stati i sentimenti suscitati nel pubblico alla proiezione dei corti premiati. Queste le considerazioni del presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi: «Le opere premiate hanno suscitato forti emozioni toccando le corde più profonde del nostro cuore. La loro visione ci ha permesso di identificare la gioia non come un sentimento effimero di piacevolezza, ma come atteggiamento di chi è consapevole che sofferenza e morte esistono, anzi, avendole attraversate, ha sperimentato che la vita è più forte». Riguardo poi al tema Viaggio all’origine della Gioia, comples-

so e intrigante, la scelta è stata il frutto di una riflessione attenta e profonda, come ha spiegato il segretario generale 50&Più, Gabriele Sampaolo: «Osserviamo la realtà e chiediamoci: dov’è la gioia? Nella classifica annuale sulla felicità stilata dall’Onu, l’Italia figura al 47° posto su 156 Paesi. L’ultimo rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese descrive un’Italia disgregata, impaurita, incattivita. In questo scenario è ancora più rilevante la scelta dell’Associazione di dedicare la seconda edizione del Concorso alla gioia. Parlare di gioia significa parlare del potenziale antidoto a una società divisa, perché da personale diviene sociale, dall’io riporta al noi». La seconda edizione dei corti ha coinvolto autori di diverse fasce di età, con una finale che ha abbracciato più generazioni, dai 22 agli 80 anni, segno che il tema dell’invecchiamento è trasversale, interessa ai giovani e, a quanto pare, anche molto da vicino. Appuntamento alla prossima edizione.

I componenti della Giuria tecnica con il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi.

Anna Maria Melloni Direttore Centro Studi 50&Più «Rispetto alla precedente edizione, quest’anno c’è stata una predominanza di docufilm che mettono in primo piano progetti e esperienze»

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CONCORSO 50&PIÙ PROSA, POESIA, PITTURA E FOTOGRAFIA

ASSECONDA LA TUA CREATIVITÀ! CON IL CONCORSO 50&PIÙ

Arriva inaspettatamente e quando si palesa spesso è travolgente. Il segreto è assecondarla, aprendo la mente, i sogni, le emozioni, il cuore. Quando la creatività arriva, e prende forma in un quadro, una fotografia, una poesia o un racconto, la massima soddisfazione è condividere la propria opera, aprendosi agli altri. Da trentasette edizioni il Concorso 50&Più Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia dà forza, coraggio e spinta alla creatività degli over 50, lo fa stimolandone lo spirito libero, incoraggiandone il desiderio di mettersi in gioco. È un invito a riprendere per mano le proprie passioni e a coltivarle. Per partecipare al Concorso 50&Più 2019 occorre iscriversi e inviare la propria opera entro il 12 aprile. Nelle pagine seguenti sono pubblicati sia il regolamento sia la scheda di adesione. Chi poi è particolarmente ispirato può anche partecipare a più sezioni del Concorso. Simbolo del Concorso e della creatività è la Farfalla: d’Argento per tutti i finalisti e d’Oro per i vincitori scelti da una qualificata giuria. Non resta che voltare pagina e iscriversi!


__CONCORSO 50&Più__

BANDO DI CONCORSO Regolamento Articolo 1. L’Associazione 50&Più indice il XXXVII Concorso “50&Più Prosa e Poesia” riservato a coloro che abbiano compiuto 50 anni di età purché non siano scrittori o poeti professionisti e non abbiano tratto mai profitto dalle attività letterarie. Articolo 2. Per partecipare occorre inviare a: 50&Più - Servizio Eventi (c.a. Laura Dotti) - Via del Melangolo, 26 00186 Roma, 3 copie scritte mediante mezzi elettronici (computer) e stampate su carta bianca di una piccola opera inedita di prosa della lunghezza massima 3 pagine (80 battute per 40 righe a pagina) o di una poesia della lunghezza non superiore a 35 versi (in lingua italiana o eventualmente con traduzione). Articolo 3. Il superamento dei limiti di spazio indicati, l’invio di più di un’opera nella stessa disciplina, di opere scritte a mano o con macchine da scrivere meccaniche, di opere scritte in vernacolo senza traduzione e l’aggiunta di disegni, immagini o altri elementi comportano l’esclusione dal concorso. Lo stesso concorrente può inviare sia un’opera di prosa che un’opera di poesia. Articolo 4. Il tema delle opere è libero e devono essere inviate entro il 12 aprile 2019 in copia cartacea, possibilmente accompagnate da supporto magnetico (cd) o chiavetta usb, all’indirizzo indicato all’Art. 2 o via e-mail all’indirizzo infoeventi@50epiu.it, unitamente alla scheda dattiloscritta e firmata con i dati anagrafici (nome, cognome, indirizzo, telefono, e-mail), il titolo dell’opera, un breve cenno biografico (massimo 5 righe), la dichiarazione di essere l’autore dell’opera presentata, di non esercitare professionalmente l’attività letteraria e una dichiarazione liberatoria che ne autorizzi la pubblicazione senza richiesta dei diritti d’autore.

50&PIÙ PROSA E POESIA

Articolo 5. Insieme ai lavori dovrà essere inviato un contributo di Euro 30,00 a opera mediante: • assegno non trasferibile (intestato a 50&Più); • versamento su c/c postale n. 19898006 (allegare copia ricevuta o inviare a: infoeventi@50epiu.it, causale: Concorso ed. 2019); • bonifico bancario - cod. IBAN IT33H0832703247000000047010 (allegare copia ricevuta o inviare a: infoeventi@50epiu.it, causale: Concorso ed. 2019); • contanti. Articolo 6. Un apposito gruppo di lavoro esaminerà tutte le opere pervenute e sceglierà, a suo insindacabile giudizio, quelle meritevoli di partecipare alla selezione finale. Ai non ammessi alla selezione finale sarà restituita la somma versata per la partecipazione e l’opera. Articolo 7. I concorrenti ammessi alla finale avranno diritto: a) al diploma di partecipazione, alla Farfalla d’Argento ed elaborati della loro opera; b) all’inserimento dell’opera nelle copie personalizzate della raccolta antologica “La parola e l’immagine” che sarà inviata ai concorrenti i primi mesi dell’anno successivo al Concorso. Articolo 8. Una commissione giudicatrice (giuria) composta da poeti, scrittori, personalità della cultura, giornalisti sceglierà, a suo insindacabile giudizio, tra tutte le opere ammesse alla finale 10 opere, 5 per la Prosa e 5 per la Poesia, che risulteranno vincitrici e segnalerà le opere meritevoli di menzione. Ai vincitori sarà consegnato il diploma e la Farfalla d’Oro; ai meritevoli di menzione il diploma e la Menzione speciale. Articolo 9. La premiazione avverrà nel corso di una manifestazione durante la quale ai partecipanti al Concorso, ai loro amici e a tutti quanti vorranno essere presenti, si offriranno occasioni di impegno culturale, attività turistica e spettacolo. Il programma e altre informazioni della manifestazione saranno pubblicate sulla

rivista 50&Più, sul sito www.50epiu.it e sulla pagina facebook/50&Più (presumibilmente nel mese di maggio). Articolo 10. Le dieci opere vincitrici della Farfalla d’Oro verranno pubblicate all’interno della rivista 50&Più del mese di settembre, sul sito www.50epiu.it e sulla pagina facebook/50&Più. Fra esse saranno scelte le opere supervincitrici (1 per la Prosa e 1 per la Poesia) mediante referendum fra i lettori della rivista e fra gli iscritti all’Associazione; sarà inoltre possibile votare anche attraverso il sito www.50epiu.it. Ai supervincitori sarà offerto il soggiorno per 2 persone nella località in cui avverrà la premiazione oltre che un artistico trofeo realizzato appositamente per i vincitori di questo premio.

Premio Libellula Articolo 1. Ai concorrenti vincitori delle Farfalle d’Oro di tutte le precedenti edizioni - limitatamente alla sezione in cui si sono aggiudicati la Farfalla d’Oro - è riservato il premio Libellula. Articolo 2. Un’apposita commissione esaminerà e sceglierà, a suo insindacabile giudizio, le opere meritevoli di ammissione alla selezione finale a cui verrà conferito il diploma di partecipazione, la Libellula d’Argento ed elaborati della loro opera. Inoltre le opere saranno inserite nelle copie personalizzate della raccolta antologica “La parola e l’immagine” che sarà inviata ai concorrenti i primi mesi dell’anno successivo al Concorso. Articolo 3. Una Giuria qualificata sceglierà, fra tutte le opere ammesse alla finale e a suo insindacabile giudizio, le 2 opere vincitrici, una per sezione, cui andrà il diploma e la Libellula d’Oro e quelle meritevoli di segnalazione cui andrà il diploma e la Segnalazione speciale. Articolo 5. Le opere premiate con la Libellula d’Oro saranno pubblicate sulla rivista 50&Più del mese di novembre, sul sito www.50epiu.it e sulla pagina facebook/50&Più.


__CONCORSO 50&Più__

BANDO DI CONCORSO Regolamento Articolo 1. L’Associazione 50&Più indice il XXXVII Concorso “50&Più Pittura e Fotografia” riservato a coloro che abbiano compiuto 50 anni di età purché non siano pittori o fotografi professionisti e non abbiano tratto mai profitto dall’attività pittorica o fotografica. Articolo 2. Il tema delle opere è libero e per partecipare occorre inviare, entro il 12 aprile 2019, a 50&Più - Servizio Eventi (c.a. Laura Dotti) - Via del Melangolo, 26 - 00186 Roma o alla e-mail infoeventi@50epiu.it: scheda dattiloscritta e firmata con i dati anagrafici (nome, cognome, indirizzo, telefono, e-mail), il titolo dell’opera, un breve cenno biografico (massimo 5 righe), una dichiarazione di essere l’autore dell’opera presentata e di non esercitare professionalmente l’attività pittorica o fotografica unitamente a una dichiarazione liberatoria che ne autorizzi la pubblicazione senza richiesta dei diritti d’autore e: a) per il concorso di Pittura (olio, acrilico, acquerello, grafica, collage) inviare, insieme alla scheda, due fotografie (10x15) stampate a colori dell’opera pittorica da presentare con l’indicazione del titolo del quadro, delle dimensioni e della tecnica (il quadro da inviare successivamente vedi Art. 3); b) per il concorso di Fotografia (a colori o in bianco e nero) inviare, insieme alla scheda, 2 copie della fotografia presentata in concorso stampate nel formato: 18x24, 20x25 o 20x30 cm., corredate del relativo negativo (restituito a fine Concorso), cd o chiavetta usb (non restituiti) - in caso di foto digitale -, l’indicazione del titolo, dell’apparecchio usato e di eventuali tecniche adottate. Inviare il contributo di Euro 30,00 a opera mediante: • assegno non trasferibile (intestato a 50&Più); • versamento su c/c postale n. 19898006 (allegare copia ricevuta o inviare a: infoeventi@50epiu.it, causale: Concorso ed. 2019); • bonifico bancario - cod. IBAN IT33H0832703247000000047010 (allegare copia ricevuta o inviare a: infoeventi@50epiu.it, causale: Concorso ed. 2019); • contanti. Articolo 3. Le opere pittoriche non dovranno superare la dimensione di cm.

50&PIÙ PITTURA E FOTOGRAFIA

60x80 (compresa l’eventuale cornice), dovranno essere prive di vetro e fatte pervenire alla Segreteria della mostra (non spedite alla Segreteria del Concorso - Roma) nei termini e nel luogo che saranno successivamente comunicati ai concorrenti ammessi. Tutte le opere verranno esposte nel corso della manifestazione appositamente organizzata. Il mancato rispetto delle dimensioni indicate e di tecniche non specificate all’Art. 2 punto a), comporteranno l’esclusione dal Concorso. Articolo 4. Un apposito gruppo di lavoro esaminerà tutte le foto delle opere di Pittura e di Fotografia (con la relativa descrizione tecnica) pervenute e sceglierà, a suo insindacabile giudizio, quelle meritevoli di partecipare alla selezione finale. Ai non ammessi alla selezione finale sarà restituita la somma versata per la partecipazione e l’opera (nella sezione Pittura solo la foto dell’opera; nella sezione Fotografia, oltre le foto anche il relativo negativo). Articolo 5. I concorrenti ammessi alla finale avranno diritto: 1) al diploma di partecipazione e alla Farfalla d’Argento; 2) all’inserimento dell’opera nelle copie personalizzate della raccolta antologica “La parola e l’immagine” che sarà inviata ai concorrenti i primi mesi dell’anno successivo al Concorso. Articolo 6. Una commissione giudicatrice (giuria) composta da poeti, scrittori, personalità della cultura, giornalisti sceglierà, a suo insindacabile giudizio, tra tutte le opere ammesse alla finale 10 opere, 5 per la Pittura e 5 per la Fotografia, che risulteranno vincitrici e segnalerà le opere meritevoli di menzione. Ai vincitori sarà consegnato il diploma e la Farfalla d’Oro; ai meritevoli di menzione il diploma e la Menzione speciale. Articolo 7. La premiazione avverrà nel corso di una manifestazione durante la quale ai partecipanti al Concorso, ai loro amici e a tutti quanti vorranno essere presenti, si offriranno occasioni di impegno culturale, attività turistica e spettacolo. Il programma della manifestazione e altre informazioni saranno pubblicate sulla rivista 50&Più, sul sito www.50epiu.it e sulla pagina facebook/50&Più (presumibilmente nel mese di maggio).

Articolo 8. Le dieci opere vincitrici della Farfalla d’Oro verranno pubblicate all’interno della rivista 50&Più del mese di settembre, sul sito www.50epiu.it e sulla pagina facebook/50&Più. Fra esse saranno scelte le opere supervincitrici (1 per la Pittura e 1 per la Fotografia) mediante referendum fra i lettori della rivista e fra gli iscritti all’Associazione; sarà inoltre possibile votare anche attraverso il sito www.50epiu.it. Ai supervincitori sarà offerto il soggiorno per 2 persone nella località in cui avverrà la premiazione oltre che un artistico trofeo realizzato appositamente per i vincitori di questo premio. Articolo 9. Le opere pittoriche potranno essere ritirate dai partecipanti al termine della mostra. Tutte le opere non ritirate saranno restituite per posta o corriere. 50&Più, organizzatrice della mostra, non si assume nessuna responsabilità circa eventuali danni o smarrimenti dell’opera presentata.

Premio Libellula Articolo 1. Ai concorrenti vincitori delle Farfalle d’Oro di tutte le precedenti edizioni - limitatamente alla sezione in cui si sono aggiudicati la Farfalla d’Oro - è riservato il premio Libellula. Articolo 2. Un’apposita commissione esaminerà e sceglierà, a suo insindacabile giudizio, le opere meritevoli di ammissione alla selezione finale a cui verrà conferito il diploma di partecipazione e la Libellula d’Argento. Inoltre saranno inserite nelle copie personalizzate della raccolta antologica “La parola e l’immagine” che sarà inviata ai concorrenti i primi mesi dell’anno successivo al Concorso. Articolo 3. Una Giuria qualificata sceglierà, fra tutte le opere ammesse alla finale e a suo insindacabile giudizio, le 2 opere vincitrici, una per sezione, cui andrà il diploma e la Libellula d’Oro e quelle meritevoli di segnalazione cui andrà il diploma e la Segnalazione speciale. Articolo 5. Le opere premiate con la Libellula d’Oro saranno pubblicate sulla rivista 50&Più del mese di novembre, sul sito www.50epiu.it e sulla pagina facebook/50&Più.


SCHEDA DI PARTECIPAZIONE

XXXVII CONCORSO 50&PIÙ

PROSA, POESIA, PITTURA E FOTOGRAFIA 2019 Il sottoscritto: Cognome

Nome

Nato/a

il

Residente a

Via/P.zza

n.

Cell.

Cap

Prov.

Tel.

E-mail PER I PARTECIPANTI AL PREMIO LIBELLULA

Vincitore della “Farfalla d’Oro” nel Via/P.zza

n.

Cap

nella Prov.Sezione

Tel.

chiede di partecipare alla XXXVII edizione del Concorso Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia (scadenza 12 aprile 2019) con: un’opera di Prosa dal titolo: (allegare 3 copie cartacee come da regolamento - non più di 3 cartelle)

un’opera di Poesia dal titolo: (allegare 3 copie cartacee come da regolamento - non più di 35 versi)

un’opera di Pittura dal titolo: (allegare 2 foto opera - non quadro - come da regolamento - quadro max cm. 60x80)

un’opera di Fotografia dal titolo: (allegare 2 copie della foto come da regolamento - cm. 18x24 - 20x25 - 20x30)

A tal fine provvede al versamento di Euro 30,00 per ognuno dei lavori presentati in Concorso, mediante: assegno bancario/circolare N.T. intestato a 50&Più - Banca

n.

versamento c/c postale n. 19898006 intestato 50&Più (allegare ricevuta) bonifico bancario intestato a 50&Più - codice IBAN IT33H0832703247000000047010 causale: Partecipazione Concorso ed. 2019 (allegare ricevuta) contanti Euro

/ ;

altro

Curriculum:

Come previsto dal regolamento del Concorso il sottoscritto dichiara di essere l’autore dell’opera presentata, di non essere un professionista, di non aver mai tratto profitto dall’attività letteraria, pittorica o fotografica e ne autorizza la pubblicazione senza richiesta dei diritti d’autore. Firma I dati personali contenuti nella presente scheda, dei quali consento il trattamento, verranno utilizzati esclusivamente ai soli fini e scopi dell’evento anche per quanto concerne la pubblicazione sulla rivista 50&Più e su Internet di immagini e video relativi al predetto Concorso (art. 96 Legge 633/41). Tali dati potranno, su mia richiesta, essere aggiornati o eliminati in qualsiasi momento, come previsto dal Decreto Legislativo 30.06.2003, n. 196, come modificato dal D.Lgs n. 101 del 10/08/2018 recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento UE 2016/679.

Firma


cultura LIBRI ARTE TEATRO MUSICA CINEMA

__LIBRI CULTURA__ DALLE AVVENTURE AMOROSE DI ZEUS ALLE CONQUISTE DI CESARE. Gli amori degli altri, tra cielo e terra, quelli dei nostri antenati, i Greci e i Romani dei quali vantiamo la grandissima, inestinguibile eredità di storia, filosofia, arte teatro, scienza del diritto. Eva Cantarella dipana il filo di trenta storie, vero “discorso d’amore”, ripercorre la grana soffice e sfuggente dei miti, la solida sostanza testuale delle storie letterarie, la volatilità recuperata di antiche vicende davvero vissute. Analogie e differenze nel concepire l’amore: passano da una cultura all’altra per un sentimento che, nello stereotipo universalmente diffuso, è eterno e immutabile. Eva Cantarella sa sciogliere la complessità di temi, confronti, analogie, intarsio di questioni antropologiche e giuridiche

ANTICHE + CULTURE E STORIE D’AMORE

nell’intrattenimenGLI AMORI DEGLI ALTRI to di un racconto LA NAVE DI TESEO fluido e continuo. 234 PAGINE 18,00 EURO Nel racconto spicGiudizio di 50&Più: cano alcune schegge di maggior forza drammaturgica che fa bene ricordare. Come quella di Marsia, che continua per tutta la vita ad amare senIl sentimento universale za rancore un marito che l’ha ceduta, raccontato ripercorrendo rimpiangendolo e la magia dei miti, la forza desiderando solo di storie letterarie d’essere presente e il fascino di vicende sulla sua tomba. vissute ai tempi O Sulpicia, poetessa per tanti secoli di Greci e Romani cancellata dall’ombra maschile, dondi Renato Minore na libera che sfida le convenzioni, che rivendica il diritto all’amore ATLANTE parlando di sesso con un uoDEI LUOGHI MISTERIOSI D’ITALIA Francesco Bongiorni e Massimo Polidoro mo che addirittura non è suo Bompiani - 160 pagine - 25,00 euro marito. Giudizio di 50&Più:

Località magiche ed enigmatiche, di cui spesso ignoriamo l’esistenza e che aprono alla meraviglia delle narrazioni che le accompagnano. Così, andando a scovare dimore impossibili, oggetti stravaganti, castelli, isole, musei, strani personaggi e animali come il tatzelwurm, una specie di rettile delle Alpi, si trovano storie di ogni tipo. «Alcune vere e verificabili; altre verosimili; altre del tutto false, ma credute vere per tanto tempo e dunque doppiamente affascinanti», scrivono Francesco Bongiorni e Massimo Polidoro, autori del L’Atlante dei luoghi misteriosi d’Italia. Il loro è un viaggio davvero singolare in luoghi insoliti, misteriosi, sorprendenti come la Porta magica di Roma, Musinè (il Monte dell’Asino), verso la Val di Susa, considerato la montagna degli Ufo, la “salita in discesa” di Martina Franca, la Cattedrale vegetale ai piedi del Monte Arera.

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__ARTE CULTURA__ INFORMAZIONI SULLA MOSTRA

Mudec - Museo delle Culture - Via Tortona, 56 - Milano Orari: 9.30/19.30 (lunedì 14.40/19.30; giovedì e sabato 9.30/22.30). Biglietti € 14; ridotti € 12 (14/26 anni, over 65, disabili, insegnanti, militari); ridotto bambini 6/13 anni € 8 e 3/5 anni € 4; gruppi adulti € 11; gruppi scuole € 7; gratuito per guide, accompagnatori disabili e gruppi, bambini 0/3 anni. Telefono 0254917 - www.mudec.it

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DA NON PERDERE

ROMA

Gli imperatori africani di Roma in mostra al Colosseo Al Palatino sono visibili, per la prima volta, un ciclo mai esposto prima di ritratti e busti marmorei nel Tempio di Romolo, imponenti arcate e terrazze, le Terme di Elagabalo, frammenti architettonici e scultorei nella straordinaria sala dei capitelli dello Stadio. Nel Foro Romano viene aperto alla visita un tratto inedito del vicus ad Carinas, antico percorso con il Tempio della Pace, di cui, dopo un lungo restauro, è visibile il bel pavimento. Ma è soprattutto al secondo ordine dell’Anfiteatro Flavio che la mostra Roma Universalis. L’impero e la dinastia venuta dall’Africa propone un centinaio di importanti reperti che narrano la storia dei Severi (Settimio, Caracalla, Alessandro e gli altri), famiglia che regnò dal 193 al 235 d.C. lasciando importanti opere e riforme. Fino al 25 agosto

A Milano, fino al 3 marzo, alcune opere dell’artista che fu tra i fulcri della rivoluzione estetica della prima metà del ’900

PAUL KLEE E LA NUOVA LOGICA DEL DIPINGERE L’OPERA DI PAUL KLEE ARRIVÒ IN ITALIA NEI PRIMI ANNI VENTI DEL SECOLO SCORSO e fu subito baciata dal successo, letta in chiave antiastratta, antibolscevica, antichagalliana. Ma era un’interpretazione limitante di un artista che stava offrendo una delle visioni più multiformi e profonde di quel mutamento di paradigma artistico seguito alla temperie drammatica della fine secolo e poi della Grande Guerra. Lo svizzero, di cui è aperta a Milano la retrospettiva Paul Klee. Alle origini dell’arte, arriva al concetto-cardine “l’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile” attraverso il tramite della “sublime

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MOSTRE di Ersilia Rozza

isteria” dell’arte primitiva (alcuni pezzi sono in mostra) sia paleocristiana, “scoperta” a Roma durante un soggiorno nel 1902, che bizantina, islamica e medievale, piuttosto che degli orientalismi cari ai contemporanei. E, violinista dilettante, oltre che persona coltissima, filosofo e teorico dell’arte che conosce la miniatura altomedievale e l’artigianato persiano dei tappeti, segue nei suoi quadri un rapporto quasi simbiotico con la musicalità del creato - in forme dissimili ma congruenti con il “collega” del gruppo Balue Reiter Vassilj Kandinsky, da cui lo differenzia anche un approccio allo spirituale più intimo e

individuale - e con la pervadente volontà di esprimere “la preistoria del visibile”. Ammirare il centinaio di opere esposte, passando dalle caricature ai “geroglifici d’invenzione”, dalle policromie agli astrattismi cosmici, dal teatro di marionette - realizzato per il figlio Felix - alle intuizioni paniche, è un volo sopra un magico tappeto alla scoperta di un personaggio che occupa un punto di svolta in una fase determinante della storia dell’arte.


__IN MOSTRA__

LEONARDO, IL GENIO A 500 anni dalla scomparsa, Leonardo non Supportato da eccezionali tecnologie per smette di stupirci. La sua capacità di anapoterlo consultare, il Codice Leicester prelizzare la natura, vista senta - tra le altre cocon gli occhi di oggi, lo se - innovative riflessioni SINO AL 20 GENNAIO, AGLI UFFIZI DI FIRENZE, assimila ad uno sciensulla costituzione della TORNA - DOPO UN’ASSENZA ziato contemporaneo. Luna, la sua luminosità DI CIRCA VENTICINQUE ANNI CON UNA MOSTRA INTERAMENTE Grazie all’innata attitue la storia della Terra, DEDICATA, IL CODICE LEICESTER, dine a porsi domande e ma il tema centrale del UNO DEI MANOSCRITTI alla fagocitante curiosità, manoscritto resta l’acPIÙ INTERESSANTI E SIGNIFICATIVI DEL GENIO DI VINCI il suo genio ha visto - ça qua, su cui Leonardo di Valerio Maria Urru va sans dire - il futuro. svolse indagini per comUna visione di cui ha prenderne la natura, riempito intere pagine di codici, uno dei sfruttarne l’energia e controllarla. Increquali è il cuore della mostra L’acqua microdibilmente moderno! Per saperne di più: scopio della natura. Il Codice Leicester di https://mostre.museogalileo.it/codiceleiLeonardo da Vinci agli Uffizi di Firenze. cester/it/

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__MUSICA CULTURA__ CURIOSITÀ

Dal 21 ottobre Luigi “Grechi” De Gregori, fratello di Francesco, con cui condivide formazione e stile, mette in rete, in esclusiva sul suo sito web www.luigigrechi.it, un brano nuovo oppure uno rivisitato ad hoc. Da Un Tipo Strano a Barry in poi, valgono tutti l’ascolto.

Fresu, Di Bonaventura e il coro polifonico A Filetta si ritrovano per un secondo, intenso capolavoro

LA DANZA DEL RICORDO E DELLO SPIRITO

MUSICA di Raffaello Carabini

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ESORDI IN MUSICA

Tempo di debutti. Nuovi gruppi e voci si affacciano sul panorama musicale

GIOVANI ARTISTI CRESCONO E SI AFFERMANO

Anno nuovo, musicisti nuovi. Tre sono quelli che presenta questo mese la benemerita etichetta Libellula, attentissima a dare voce alle proposte emergenti del nostro panorama. Before The Stone è l’esordio graffiante dei bergamaschi Road Of Kicks, con i loro racconti improbabili. Il cantautore pugliese Larocca debutta con Ventizerotre, sporco e grezzo come la vita di cui parla. I romani Keet & More in Overalls spaziano dal tradizionale al malinconico.

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ALL’INIZIO DEL 2011 uscì Mistico Mediterraneo, un album che univa il trombettista Paolo Fresu e il bandoneonista Daniele Di Bonaventura al gruppo polifonico corso A Filetta, in un flusso sonoro carico di mille sfumature. Si partiva da portati tradizionali secolari per arrivare alle elettroniche da soundtrack, in un crossover di musica jazz, sacra, world, classica, africana, dagli orizzonti senza dimensione. Oggi - dopo che i due solisti hanno inciso anche il prezioso In Maggiore - esce il sequel di quel cd, intitolato Danse Mémoire, Danse, che mantiene la medesima dimensione spirituale e i suoni del Mare Nostrum di allora, sommandoli alle parole di due intellettuali come il poeta e politico della Martinica Aimé Césaire, il primo a usare il termine “negritudine”, e il

combattente per l’indipendenza corsa Jean Nicoli. Le sette voci del coro A Filetta, dirette da Jean Claude Acquaviva, si intersecano, sottolineano e soprattutto volano a condurre i brani verso lidi inattesi, in cui antico e moderno respirano fianco a fianco. I due musicisti, con la tromba sordinata, il flicorno e la piccola fisarmonica dei tangheri argentini, di volta in volta aggiungono, conducono, sostengono, rilanciano, in un amalgama meticcio, lirico e pulsante, «punto di incontro di molti mondi, senza porsi il problema delle barriere, stilistiche o geografiche», dice Fresu. «Questo è uno dei miei progetti meno jazzistici, in cui ognuno di noi ha provato ad allontanarsi dal suo percorso per andare verso qualcosa nel quale perdersi volentieri».


FOTO FRANCESCA FAGO

__TEATRO CULTURA__

DALLA FITTA PERIFERIA UMANA ALLA SOLITUDINE

ENRICO MONTESANO TORNA AD INTERPRETARE DOPO 40 ANNI LA VERSIONE ORIGINALE DI RUGANTINO AL TEATRO SISTINA DI ROMA FINO AL 20. INFO: 064200711 3928567896

Enrico Montesano, Luisa Ranieri, Ascanio Celestini, Alessandro Preziosi: a gennaio tanti grandi attori per grandi spettacoli

TEATRO realtà che è sotto gli occhi di tutti, ma lontana dal cuore di tutti. E così la barbona, lo zingaro, un padre e una madre, il facchino africano e la cassiera si fanno racconto, pretesto per spronare lo spettatore a osservare e ascoltare questa periferia umana fatta di tante storie.

SIENA

The deep blue sea. Storia d’amore e di passione Luca Zingaretti dirige Luisa Ranieri in The deep blue sea, opera di uno dei più popolari drammaturghi inglesi del XX secolo, Terence Rattigan. Scritto nel 1952, il testo in scena al Teatro dei Rinnovati di Siena dal 29 al 31, ha il pregio di tratteggiare personaggi di grande forza fra i quali emerge la protagonista, Hester Collyer Page, interpretata da un’intensa Luisa Ranieri che incarna l’essenza stessa della capacità di amare, resistere e rinascere delle donne. Sì, perché questa è una storia d’amore e di passione che indaga su quanto un uomo e una donna siano capaci di spingersi per vedere il loro sogno avverarsi. La vicenda si svolge nell’arco di una giornata iniziata con un fallito tentativo di suicidio di Hester. La donna ha lasciato il marito giudice dell’Alta Corte, per un giovane disoccupato ex pilota della Raf... Info: 0577292615/14 (ore 9.30/12.30)

FOTO A. CAMERLINGO

IL TEATRO MORLACCHI di Perugia ospita questo mese due interessanti spettacoli. Dal 9 all’11, Pueblo di e con Ascanio Celestini, autore-attore del teatro di narrazione. Accompagnato dalle musiche originali di Gianluca Casadei, Celestini intraprende un viaggio teatrale all’interno di una

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di Mila Sarti

Viaggio intimo ai margini della società con Celestini e ritratto di solitudine e disperazione con Preziosi che interpreta Van Gogh al Morlacchi di Perugia Segue uno straordinario Alessandro Preziosi in Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco, dal 16 al 20, per la regia di Alessandro Maggi. Testo firmato da Stefano Massini, vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 con la seguente motivazione «…per la scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva». Aggiungi a questo illuminante giudizio la grande prova d’attore di Preziosi e

capiamo il successo dello spettacolo. Si racconta uno dei momenti più difficili del pittore olandese quando, nel 1889, fu internato nel manicomio di Saint Paul. La solitudine e la disperazione vissuta mettono a dura prova la sua creatività artistica, lui autore per eccellenza del colore, è costretto a vivere in un ambiente dove tutto è bianco, le pareti, i letti, gli indumenti. Da questa prigionia creativa e umana emerge il vissuto tormentato dell’uomo oltre che dell’artista. Info: 0755722555 GENNAIO 2019 I 47


__CINEMA CULTURA __

Creed 2. Ritorno alle origini per scoprire ciò che un tempo ti ha reso un campione: «Ovunque andrai - dice Rocky non puoi sfuggire al tuo passato»

di Alessandra Miccinesi

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FILM IN USCITA

CREED 2 DI NUOVO SUL RING

CINEMA

DRAMMATICO

VAN GOGH AT ETERNITY’S GATE REGIA di Julian Schnabel con: W. Dafoe Giudizio di 50&Più:

COMMEDIA FANTASY

LA BEFANA VIEN DI NOTTE REGIA di Michele Soavi con: P. Cortellesi e S. Fresi Giudizio di 50&Più:

Sono dozzine le opere che il cinema e la Tv hanno dedicato al geniale pittore olandese, morto suicida all’età di 37 anni. Tesi rifiutata dall’ultimo film, incentrato sul periodo produttivo più prospero di Van Gogh, quello di Arles e Avers sur-Oise. Dalla sua amicizia con Gauguin al disagio psichico, passando per sbronze, rabbia e difficili relazioni che culmineranno con la mutilazione dell’orecchio, Van Gogh estremizza il tentativo di dare corpo a un delirio visionario impossibile da dire. Saranno i quadri - nel film le inquadrature - a parlare per lui.

Un classico per ragazzi con la Cortellesi nei panni di Paola, una maestra elementare con un segreto: bella e giovane di giorno, leggendaria Befana di notte. Quando Paola viene rapita da Mr. Johnny - la cui infanzia è stata rovinata il 6 gennaio di 20 anni prima dalla mitica vecchietta -, sei compagni di classe, che conoscono la doppia identità della maestra, affrontano insieme un’avventura che li cambierà per sempre. Magia e risate.

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CHI CRESCE NELL’ODIO PUÒ ESSERE MOLTO PERICOLOSO: può aprire ferite destinate a non guarire mai. Con Creed 2, nuovo spin-off della serie legata a Sylvester Stallone e intrisa di buoni valori come lealtà, coraggio e amore per la famiglia, Rocky torna sul ring accanto ad Adonis Creed - figlio del suo rivale storico, Apollo per affrontare insieme, sul “quadrato”, la sfida della vita. Un match che dovrebbe suonare l’ultimo tocco di campana per la saga sportiva iniziata nel 1976 con Rocky, di John Avildsen (vincitore di 3 premi Oscar), che lanciò Sly Stallone nell’empireo cinematografico grazie al personaggio del pugile di Filadelfia un po’ suonato, ma dalla fede incrollabile: lo stallone italiano Rocky Balboa. Ghiaccio per lenire le ferite, sangue, sudore e lacrime anche in questo nuovo episodio in cui Adonis (Michael B. Jordan) incrocerà i guantoni con Viktor

Drago (Florian Munteanu), figlio di Ivan, il pugile dagli occhi di ghiaccio che uccise Apollo. Ma sarà resa dei conti anche per Rocky e il gigante russo, sebbene in veste di allenatori. Per chi avesse perso la puntata precedente: Adonis è il figlio illegittimo di Apollo che la vedova Creed ha cresciuto con amore sin da quando era un adolescente difficile. Il ragazzo nutre una profonda passione per la boxe, e convince Balboa ad allenarlo. Ma combattere con un avversario legato al passato della sua famiglia rende solo più intenso l’imminente incontro. Gran ritorno sul set per T. Thompson (Bianca), P. Rashad (vedova Creed), W. Harris (Tony little Duke Evers), A. Ward (Danny Stuntman Wheeler) e D. Lundgren (Ivan Drago). Regia: Steven Caple Genere: drammatico Giudizio di 50&Più:


Rimani connesso con il tuo mondo. 6ISITA il sito 50epiumagazine.it Oltre alla Rivista, un sito tutto nuovo, dinamico e intuitivo. Una finestra sul mondo per essere sempre aggiornati

L’universo degli over 50 nell’era digitale, il piacere di essere informati in tempo reale su ciò che avviene nel mondo. Attualità, cultura, ambiente, tecnologia, benessere, tempo libero, viaggi e molto altro ancora: tante notizie on-line attraverso lo sguardo dell’esperienza, sul mondo e sulla vita.


__CULTURA__

I classici della letteratura, i gialli, la fantascienza. Ogni gruppo ha le sue preferenze, ma per tutti vale la stessa regola: la lettura è un piacere da condividere

BENVENUTI NEL CLUB: QUI NON SI LEGGE DA SOLI di Giovanna Dall’Ongaro LE AUTOBIOGRAFIE, I ROMANZI STORICI, I GIALLI, LA FANTASCIENZA. L’amore, la paura, gli affetti della famiglia, il dolore. E poi l’avventura, i viaggi, le scoperte. Tre, cinque, dieci titoli per ogni argomento. Un incontro al mese: tè, pasticcini, quaderni per gli appunti, emozioni da condividere, opinioni da scambiare, nuove interpretazioni su cui riflettere. Parliamo dei gruppi di lettura, i club per gli amanti dei libri che prosperano nelle biblioteche e nei circoli culturali del Belpaese. Leggere sembra sia diventata un’atMANTOVA È LA REGINA tività di gruppo. Abbiamo deciso A spasso per circoli letterari di analizzare questo fenomeno inLa maggior parte dei gruppi di lettura nasce all’interno sieme al professor Giovanni Solidelle biblioteche. Ci si riunisce generalmente una volta mine, direttore del Dipartimento al mese per commentare il titolo scelto da un coordidi Lettere e Culture moderne delnatore. Mantova è la città italiana con il più alto numero l’Università di Roma “La Sapienza”. di circoli letterari. Ce ne sono 70.

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SECONDO L’OCSE UNA MARCIA IN PIÙ

Avere e leggere libri fa bene al cervello

Nascono come funghi, nelle grandi città e nei piccoli centri, dal Trentino alla Sicilia. Questi club di lettori tanto in voga sono rifugi per una specie in via d’estinzione? Oppure il segnale di un rinnovato interesse per la lettura? Un po’ tutte e due le cose. Si tratta senz’altro di un fenomeno in crescita, in alcuni luoghi più che in altri, ma senza dubbio in forte espansione in tutta Ita-

lia. Mantova, con oltre 70 gruppi di lettura, è la provincia con il maggior numero di iniziative di questo tipo. Si tratta di luoghi, generalmente organizzati all’interno delle biblioteche, dove i lettori forti amano ritrovarsi per discutere insieme di ciò che leggono e dove i lettori meno esperti possono avvalersi dei suggerimenti e dei consigli di chi ha una maggiore consuetudine con i libri. Perché i gruppi di lettura hanno tanto successo? Innanzitutto credo che vada sottolineato che ciò dimostra che non è vero che la lettura è un piacere solitario. Leggere è sicuramente un atto individuale, ma è forte anche la spinta alla condivisione del-

l’esperienza. Ne sono testimonianza anche i tanti gruppi di lettura sui Social Network, primo tra tutti Anobii. Comunità di appassionati di libri, commentano le loro letture, che poi è anche un modo di parlare di se stessi. E così si spiega la fortuna di questi club del libro, che sono anche dei gruppi di riflessione, che finiscono spesso col discutere delle esperienze, delle emozioni, dei problemi dei componenti, andando ben oltre i libri letti. Come funziona un club del libro? Generalmente i gruppi di lettura sono una delle tante iniziative proposte dalle biblioteche per promuovere la lettura. Gli iscritti si incon- »

La comprensione di un testo, l’abilità nel calcolo, le competenze culturali, professionali e tecnologiche. Anche sapere usare in modo appropriato i Social Media. Tutto questo potrebbe dipendere da una cifra che ha segnato l’infanzia e l’adolescenza di ognuno di noi. Non si tratta della media dei voti scolastici, né del quoziente di intelligenza, ma della quantità di libri posseduti dalla propria famiglia. Il numero di volumi contenuti nelle librerie della casa in cui si è vissuto da piccoli è infatti associato al livello culturale e alla capacità di risolvere problemi matematici e tecnologici da adulti. Chi ha vissuto circondato dai libri in giovane età avrà nella vita una marcia in più. È quanto sostiene una recente ricerca che ha coinvolto 160mila adulti, tra i 25 e i 65 anni, di 31 Paesi pubblicata sulla rivista Social Science Resource. Dall’indagine, condotta sui dati Ocse che valutano le diverse competenze degli adulti, è emerso che più libri ci sono sugli scaffali delle famiglie, più alto è il livello di abilità cognitive, numeriche, letterarie e tecnologiche che si raggiungono una volta usciti di casa. Estonia (218), Norvegia (212), Svezia (210) sono i Paesi con le librerie più piene. La media italiana è di 75 volumi per abitazione. In fondo alla classifica ci sono Cile e Singapore (52) e Turchia (27).

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trano periodicamente e commentano insieme SEMPRE PIÙ DIFFUSI il libro che hanno Città che vai, club del libro che trovi «Scriveva Italo Calvino che la lettura è solitudine. appena letto, sugMa anche la solitudine, evidentemente, si può gerito dal coordicondividere, se è vero che in Italia, da qualche natore del gruppo tempo, proliferano i gruppi di lettura». o scelto di comuÈ quel che leggiamo sul sito della trasmissione ne accordo. Spesdi Radio 3, Fahrenheit, che ha deciso di reaso si scelgono dei lizzare una mappa dei circoli di lettori del Belfiloni di lettura, paese dando voce ai promotori delle diverse che vengono poriniziative. Ma i circoli letterari sono anche virtati avanti per un tuali. Anobii, il Club del Libro, Biblioclick, sono anno intero, ceralcuni dei tanti siti dove si riuniscono comunità cando anche di di lettori per commentare i libri letti e dare o uscire dal mainricevere suggerimenti su nuovi titoli. A Londra è nato un club del libro anche all’interno di un stream e, a volte, negozio Ikea. I libri contenuti negli scaffali delle selezionando aucelebri librerie Billy sono a disposizione di chi tori emergenti anfrequenta il grande magazzino. cora poco noti al grande pubblico. Nell’era digitale la lettura è diventata NEL 2017-2018 anacronistica? I giovaIL GRUPPO DI LETTURA ni leggono ancora? “MONTEVERDELEGGE” Le statistiche dicono che in DI ROMA, HA SCELTO COME FILO CONDUTTORE assoluto i giovani leggono più “LA PAURA”, PROPONENDO degli adulti. Ma dicono anche LETTURE DA TOLSTOY un’altra cosa: che negli ultimi A STEPHEN KING anni tra i giovani si è registrata una riduzione del numero di lettori superiore a quella registrata tra gli adulti. Nella fascia di lettori più giovani c’è stato un calo di 7-9 punti percentuali in confronto ai 2-3 dei meno giovani. Se non cambia qualcosa, sembra quindi che il futuro

REALI O VIRTUALI

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sarà caratterizzato da un allontanamento dalla lettura. Tutta colpa di Internet? La questione è più complessa. Sicuramente la facilità con cui si accede al Web oggi ha cambiato le abitudini delle nuove generazioni. Un tempo per andare su Internet bisognava fare una serie di operazioni: accendere il modem, avviare, aspettare il segnale, ecc… Oggi non siamo più noi ad accedere alla Rete, ma è la Rete che accede a noi. Così, la connessione in mobilità ha abituato i giovani a essere perennemente connessi e a consumare tutto rapidamente. La lettura sembrerebbe a una prima analisi incompatibile con i nostri stili di vita e con la velocità a cui oggi viaggiano le informazioni. In realtà, non è necessariamente così. In che senso? Ora come ora la Rete propone frammenti, testi brevi da consumare in poco tempo, che non richiedono grande concentrazione. Ma non è detto che in futuro non si possa trovare il modo di proporre, attraverso le nuove tecnologie, anche contenuti più complessi. Penso per esempio agli e-book che in

questo momento non sfruttano ancora tutte le potenzialità della tecnologia: sono libri a tutti gli effetti, con l’unica differenza che non sono fatti di carta. Credo che si possa migliorare l’offerta di questi prodotti editoriali introducendo livelli di complessità maggiore, integrando testi, suoni, filmati, immagini. Si deve lavorare per fare in modo che anche il digitale possa garantire gli stessi vantaggi della lettura. Di quali vantaggi parla? Perché leggere fa bene? Indipendentemente da quel che si legge, la lettura ha un valore formativo perché chiede di mantenere la concentrazione per un periodo di tempo prolungato e induce a cogliere la complessità e l’articolazione di un testo lungo, argomentato, sviluppato organicamente. Ma non è detto che questa sia una caratteristica esclusiva del libro e forse neppure della parola scritta. La sfida che abbiamo di fronte è quella di educare a un utilizzo meno superficiale dei linguaggi che il progresso ci ha messo a disposizione. Questa è la direzione in cui dobbiamo andare.


__CULTURA__

A quasi trent’anni dalla scomparsa dello scrittore, una riedizione della biografia racconta nuovamente il suo desiderio di muoversi e conoscere

MORAVIA, IL VIAGGIATORE INQUIETO PARLAVA DI VIAGGI, E DEL VIAGGIARE, ALBERTO MORAVIA A FINE AGOSTO DEL 1990, A UN MESE DALLA SUA SCOMPARSA. L’interlocutore ricorda con affettuosa, fortissima nostalgia lo straordinario “dono” che lo scrittore faceva a chi lo andava a trovare, in quel lungo crepuscolo quando nella casa al mare di Sabaudia il buio calava lentamente, con il lievissimo battere delle onde come fondo per le sue parole sempre attente, strappate con vittoriosa fatica al disordine e all’ir-

di Renato Minore razionale che tanto lo atterrivano e tanto lo affascinavano. Moravia voleva portare ordine e rigore argomentativo a uno “stupore” e a una violenta immersione fisica in lui Ricordava due viaggi tra tutti: quelsempre presente, al momento del lo di nozze, un giro «senza illusioviaggio. E ogni volta tanto intensa ni» intorno al mondo fatto, nel proprio perché i suoi piedi, come 1964, e uno africano, quando si ben ricorda Dacia Maraini, «se- era perduto in un certo luogo piutguivano le strade di un oscuro in- tosto inaccessibile. Di notte, con molti pericoli in agguato. cantamento». » GENNAIO 2019 I 53


In queste due pagine, in alto, Alberto Moravia insieme a tre donne molto importanti nella sua vita: Dacia Maraini, a sinistra; l’ultima compagna Carmen Llera, accanto; Elsa Morante, a destra.

L’estensione della geografia moraviana non ha davvero paragone. Va dai finissimi acquarelli e dalle acqueforti inglesi del 1930-1932 fino allo Yemen, sessant’anni più tardi, di Socotra

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MORAVIA È STATO LO SCRITTORE ITALIANO CHE PIÙ HA VIAGGIATO DAGLI ANNI TRENTA ALLA FINE DEGLI ANNI OTTANTA. AL SUO “CURRICULUM” DI GIRAMONDO MANCAVANO SOLO AUSTRALIA E ANTARTIDE

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Il “dono” diventò ancora più forte quando egli parlò del viaggio appena concluso, in Irlanda. Sarebbe stato il suo ultimo. Parlava soprattutto della sensazione provata quando un amico gli aveva mostrato un “pub” di Dublino dove Bloom e Dedalus, nell’Ulysses, si erano fermati a bere durante la loro mitologica traversata della città. La «strana sensazione» è raccontata a pagina 1.763 del volume Viaggi, Articoli 19301990. Bloom e Dedalus bevono per sempre in quel “pub” che ancora esiste nella geografia dublinese. O perlomeno berranno per tutto il tempo che dureranno Ulysses e la letteratura dell’Occidente. «Come se quello spettacolo della strada fosse fermo, fissato per sempre nel suo disordine, come se la luce vuota e indiretta del mattino nordico si fosse trasformata nella luce di una scrittura altrettanto fredda e indiretta», ripeterà molti anni più tardi nella Vita di Moravia, cioè l’autobiografia in forma di intervista dell’autore de Gli indifferenti fatta da Alain Elkann e ristampata da poco, un libro in cui il tema

del viaggio e del viaggiare torna spesso, con ricordi, emozioni, incontri spesso rievocati per la prima volta. Anche il visitatore di Sabaudia aveva l’impressione di una straordinaria immobilità che si protraeva nel ricordo dei viaggi «senza peso, fantomatico, incredibile», e si prolungava nel progetto di nuovi viaggi. Il soggiorno balneare era come una prigione dorata, confortata dalla lettura. Moravia già pensava ad altri viaggi, si divertiva a immaginarli, «non sono mai stato soltanto in Australia e nell’Antartide». A chi gli faceva la domanda rituale, «cosa è per te il viaggio?», replicava spezzando la convenzionalità della risposta come sempre gli capitava quando doveva ripetere cose che aveva già affermato più volte. Diceva, pressappoco: «Viaggiare vuol dire uscire dalle abitudini, dai crucci, dalla noia profonda e crearsi ricordi improbabili e fantastici come sogni sognati nelle prime ore del mattino. Vuol dire sostituire i problemi morali con i paesaggi; la necessità con il caso...». Queste parole le leggiamo in uno straordinario capi-

tolo, “Le notti americane”, in Stati Uniti 1936. Lo choc per la rivelazione dell’America non potrebbe essere più forte. «Si gira con occhi spalancati e l’anima vuota tra le baracche e i vagoni dei saltimbanchi, come per le vie e le piazze delle città straniere... A New York, città nordica, la notte è spettacolare, teatrale, falsa come quella del ballo Excelsior; una notte di fondo marino tropicale popolata di fosforescenze, di mostri luminosi, di ombre eleganti». Poi, a distanza di tre anni, lo stupore si rinnova in Grecia. Qui un viaggio è sempre intenso, produce una sensazione irripetibile, non c’è la passività simile «a quella del cinema quando sfilano i paesi, le ombre, l’occhio se ne rimpinza, ma lo spirito rimane inerte». La «Grecia è sassosa e luminosa come la collina umbra, come la Galilea». Chi nella nostra letteratura del secolo scorso ha viaggiato come Moravia? Il suo nome può essere messo accanto a quello di altri letterati-scrittori, Comisso, Emanuelli, Piovene, e c’è forse da aggiungere Flaiano e Manganelli. Ma


What a wonderful world

l’estensione della geografia moraviana non ha davvero paragone. Va dai finissimi acquarelli e dalle acqueforti inglesi del 1930-1932 fino allo Yemen, sessant’anni più tardi, di Socotra, «luogo senza tempo se è vero che il tempo incomincia con la presenza dell’uomo sulla terra». In mezzo ci sono la Cecoslovacchia, la Francia, gli Stati Uniti, uno straordinario reportage dalla Cina nel 1937, la Francia, il Medio Oriente, l’Egitto, la Spagna, il Giappone, l’Iran, il Brasile, il Marocco, l’Unione Sovietica, ancora l’America delle esplorazioni lunari, la Siria, la Mongolia, l’Etiopia, la Giordania... E ancora, i reportage che sono stati da poco ripubblicati in tascabile da Bompiani, Un mese in Urss del 1958 e La rivoluzione culturale in Cina. Ovvero il Convitato di pietra” del 1967. Sono oltre milleottocento pagine nello splendido volume Bompiani, un’opera di grande letteratura. Tra le tante, vorrei ricordare quelle dedi-

cate all’incontro nel 1948 con Eliot, poeta segnato da una «delusione metafisica» e da un «senso della vanità di tutte le cose» che gli hanno tolto «ogni illusione anche su se stesso». E l’incontro con Mishima, grande protagonista: «piccolo, raccolto, calmo e sdegnoso». In occasioni del genere, ancor prima di quella «curiosità antropologica» di cui ha parlato Enzo Siciliano («comprendere e poi vedere», diceva lo scrittore), scatta la religiosa curiosità nei confronti della varietà imprendibile del mondo e di chi lo vive. Moravia la imprigionava ovunque, dinnanzi ai paesaggi africani, alle steppe mongole, alla sterminata estensione di Tokyo, ai villaggi persiani, ai combattimenti dei galli in Messico. Balenava anche nella malinconia folgorante dell’ottantenne di Sabaudia, lucido e sempre proiettato verso «tutte le montagne russe e le altre meraviglie», da cui la sua fantasia era ancora potentemente alimentata.

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__CULTURA__

Il 19 gennaio, con la cerimonia d’apertura alla presenza del Capo dello Stato, Matera inizierà il suo percorso di Capitale europea della Cultura. Decine gli eventi nel corso dell’anno

MATERA 2019, CULTURA E INNOVAZIONE di Rachelee Randon ERA IL 2015, QUANDO LA COMMISSIONE EUROPEA PROCLAMÒ UFFICIALMENTE MATERA, CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2019, titolo che avrebbe condiviso con un’altra designata, Plovdiv, in Bulgaria. Sono trascorsi quattro anni da quell’annuncio ed ora tutto è pronto per iniziare un’avventura fatta di cultura ed innovazione, che porterà il capoluogo della Basilicata ai vertici dell’Unione Europea per un anno intero e richiamerà nella città, e in tutta la regione, milioni di visitatori da ogni parte del mondo. La cerimonia inaugurale avrà inizio fin dalla CAPITALE PER UN ANNO mattina del 19 gennaio, quando a Matera si in365 giorni di creatività per tutti i gusti contreranno le bande musicali provenienti non Un’esperienza poliedrica di 365 giorni, 48 settimane solo dai 131 comuni che popolano la Basilicata, di programmazione, 800 operatori e artisti provenienti da tutto il mondo, più di 50 produzioni culturali originali, ma anche da tutte le Capitali europee della Cul5 imperdibili mostre e molto altro. Con il Passaporto tura che sono già state insignite del titolo. I per Matera 2019 si può partecipare a tutti gli eventi. duemila musicisti attraverseranno la città, inon-

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PLOVDIV (BULGARIA)

dando le strade e i vicoli di musica, e la sera convergeranno ai Sassi che, illuminati da migliaia di candele e luminarie, saranno riempiti in ogni anfratto dalle note musicali. Il giorno dopo, 20 gennaio, si replicherà in ogni centro lucano, il quale ospiterà una banda europea che, insieme a quella locale, si esibirà in un concerto nella piazza principale del paese. Centinaia gli eventi che si sno-

deranno lungo tutto il 2019, molti dei quali vedranno coinvolti direttamente anche i cittadini ed i visitatori. I primi, per esempio, hanno partecipato attivamente a due dei progetti cardine di questa edizione, progetti imperniati sull’uso “virtuoso della luce” e sulla tradizione delle luminarie. Per il progetto Lumen, le quindici installazioni che illumineranno i luoghi in cui si svolgeranno gli eventi in programma e indicheranno i cinque percorsi culturali, sono state realizzate dalla collaborazione tra le aziende leader nel settore delle luminarie e la popolazione intervenuta nei workshop presso l’Open Design School e le scuole superiori. Per il progetto Social Light, invece, oltre seimila persone hanno lavorato alle Bag-light, borsette luminose portatili che ogni cittadino avrà con sé, in modo da illuminare, di sera, ogni angolo della città. E, poi, tutta la cittadinanza materana è stata coinvolta nell’allestimento de Il Purgatorio di Dante, una rappresentazione nella quale i cittadini hanno potuto partecipare senza alcun vincolo di età, preparazione professionale o lingua, ad ogni livello di creazione: dalla realizzazione di scene e costumi

TRA STORIA E CULTURA

Un anno per stare “Insieme” Capitale della Tracia e seconda città della Bulgaria dopo Sofia, Plovdiv è un piccolo gioiello con antiche radici, incastonato su sette colli. Capitale dello Stato di Odrisi durante il V e il IV secolo a.C., Plovdiv fu conquistata dai Macedoni sotto il comando di Filippo, che diede alla città il nome di Philippoupolis. Successivamente alla caduta dell’impero macedone per opera dei Romani, la città si trovò al centro di aspre battaglie, finché nel 72 a.C. il generale romano Marco Terenzio Varrone Lucullo si impossessò della città e Philippoupolis divenne Trimontium, la città delle tre colline. Oggi, Plovdiv, eletta Capitale europea della Cultura insieme a Matera, celebra la propria storia e le proprie tradizioni con un fitto programma strutturato in quattro piattaforme - Fusione, Trasformazione, Rinascimento, Relax - che si snoderanno, nel corso del 2019, in oltre 300 progetti e quasi 500 eventi, ma tutti riuniti sotto un unico motto: “Insieme”.

alla recitazione, alla danza. Ognuno con le proprie attitudini e possibilità. Un’occasione per fare “un’esperienza di vita collettiva” e tradurre la partecipazione in produzione artistica. E mentre i temi principali che costituiscono il programma - Futuro remoto, Continuità e rotture, Riflessioni e connessioni, Utopie e distopie, Radici e percorsi - si snoderanno attraverso decine di progetti ed eventi teatrali, musicali, cinematografici, espositivi, e i progetti pilastro - I Dea e Open Design School - daranno corpo alla creatività e alla multi-

disciplinarietà, non si dimenticherà di celebrare i 50 anni del primo uomo sulla Luna, quel Neil Armstrong che il 20 luglio 1969 regalò all’umanità un sogno diventato realtà. Per chi volesse partecipare a Matera 2019, sul sito ufficiale www.matera-basilicata2019.it, è a disposizione un “passaporto” per diventare “cittadino temporaneo di Matera” ed assistere a tutti gli eventi in programma durante l’intero anno. Il costo del “passaporto” è di € 19,00 ma per i residenti della Basilicata c’è uno sconto speciale.

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__in VIAGGIO__

GIAPPONE, MODERNO MISTERO Paese antichissimo e affascinante, il Giappone non finisce di sorprendere per i suoi incredibili contrasti: riti e tradizioni si mescolano, infatti, con la modernità e l’avanguardia delle sue città. In particolare Tokyo, metropoli da 13 milioni di abitanti, cuore pulsante della sua economia, che conserva intatte le vestigia del suo passato

S

di Loris Porcheri SI RACCONTA CHE ALL’INIZIO DEI TEMPI, NEL COSMO REGNAVANO TRE KAMI (TAKAMIMUSUBI, KAMIMUSUBI E AMANOMINAKANUSHI, SIGNORE DEL PARADISO), I QUALI DIEDERO VITA A SETTE GENERAZIONI DI DIVINITÀ. Esse, ogni volta che guardavano al di sotto delle nuvole sulle quali dimoravano, vedevano soltanto acqua salmastra e caos; decisero così di riunirsi per scegliere qualcuno da inviare laggiù, affinché mettesse ordine in quell’acqua tumultuosa e creasse della terra sulla quale si potesse abitare e dare vita a una discendenza divina. La scelta cadde sui kami più giovani tra tutti, Izanagi e Izanami, fratello e sorella, ai quali, portati al Ponte Fluttuante che era sospeso sull’acqua salmastra, venne consegnata la Lancia Gioiello del Cielo. Izanagi immerse la lunga lancia nelle acque turbolente, mescolandole, e quando la ritrasse vide cadere del fango dalla punta; questo, rapprendendosi, diventò la prima isola sulla terra, l’isola di Onogoro. I due giovani scesero sull’isola, costruirono un grande palazzo dove andarono ad abitare e, dopo una cerimonia nuziale, iniziarono a dar vita alla loro discendenza, ovvero alle otto grandi isole del Giappone: Awazi, Iyo (l’odierna Shikoku), Ogi, Tsukusi (oggi Kyūshū), Iki, Tsushima, Sado, Yamato »


IN VIAGGIO MISTERIOSE GEISHE

IL MONTE FUJI

LA FIORITURA DEI CILIEGI

Sono intelligenti, coltissime, affascinanti, maestre nelle arti tradizionali giapponesi come il canto, la danza e il complesso rituale del té. Superano severe selezioni e una durissima istruzione prima di poter diventare “geiko”.

Considerata la montagna più alta del Giappone, con i suoi 3.776 metri, è in realtà un vulcano la cui cima è perennemente innevata. Diventato simbolo nazionale, il Fuji è stato immortalato da artisti di ogni tempo.

La chiamano hanami, ovvero “l’arte di ammirare i fiori”, durante la fioritura dei ciliegi a primavera; è un’usanza che ha avuto inizio oltre 1.300 anni fa ma resiste ancora oggi. Un evento unico per la sua straordinaria bellezza.

HIROSHIMA (l’odierna Honshū). Successivamente Izanami mise al mondo altri kami e altre isole più piccole, creando così l’arcipelago giapponese. La Creazione del Giappone, così come l’abbiamo riassunta, è riportata nel Kojiki, il primo testo della letteratura giapponese, risalente al 712 d.C. Il Kojiki, però, non è soltanto un testo antico ma è considerato anche il testo sacro della religione scintoista. Nel Kojiki si racconta anche che Izanagi, mentre purificava il proprio corpo dopo essere sceso negli inferi, diede vita, con il suo occhio sinistro, ad Amaterasuō-mi-kami, la Dea del Sole. Da essa discese Jimmu, il primo imperatore del Giappone e da lui tutti gli imperatori del Sol Levante, fino ad arrivare ai giorni nostri. Da qui la sacralità del sovrano giapponese. Paese antichissimo e dal fascino irresistibile, il Giappone

TESTIMONIANZE

Quel terribile Little boy Era il 6 agosto del 1945 quando alle 8,10 del mattino il cielo di Hiroshima si illuminò di una luce innaturale, che spazzò via ogni forma di vita in pochi secondi. “Little boy”, così si chiamava l’atomica sganciata dal B-29 statunitense, distrusse ogni cosa nel raggio di 2 chilometri, portando alla morte 250mila persone nel corso degli anni. Di quell’esplosione resta solo la “Cupola della bomba”, oggi Patrimonio Unesco.

Kyoto: i “torii”, ovvero i cancelli sacri shintoisti del Tempio di Fushimi Inari.

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Tokyo, uno scorcio dei suoi quartieri all’avanguardia. In apertura, Kyoto: il Tempio Kinkakuji.

è anche terra di forti contrasti, dove riti e tradizioni si affiancano a modernità ed avanguardia, in una mescolanza che non finisce mai di sorprendere, a cominciare da Tokyo, la capitale. Metropoli abitata da 13 milioni di persone, si trova al centro dell’arcipelago giapponese ed è polo culturale, amministrativo ed economico del Paese. Città le cui radici risalgono al

1603, quando veniva chiamata Edo, ha tra i suoi gioielli storici il Castello, ancora circondato da un profondo fossato a protezione delle sue mura, e un giardino che, ad ogni stagione, si veste con i diversi colori della natura. E la natura la fa da padrona anche al Parco di Ueno, il più grande della città, punteggiato di musei e custode di decine di ciliegi, che a primavera lo trasformano in una stupefacente “nuvola” rosa, attrazione irresistibile per turisti e non. Il passato lo si può ritrovare ad Asakusa, l’antico quartiere fatto di stradine, vecchi edifici e negozi tradizionali, nel quale sorge il Tempio di Kannon d’Asakusa, il più antico della città, eretto in onore della Dea della misericordia Kannon. Il cuore pulsante della moder-


GIAPPONE CULTURA, TRADIZIONI, MODERNITÀ E SPIRITUALITÀ DAL 9 AL 18 MAGGIO (9 NOTTI/10 GIORNI)

GIAPPONE Kyoto

Hiroshima Miyajima

Osaka

• Nikko • TOKYO

Difficile descrivere il Paese del Sol Levante. La tecnologia la potenza economica sembrano sovrastare la vita quotidiana. Eppure a Tokyo, e più facilmente nelle campagne o nella cittadina di Kyoto, si può respirare l’atmosfera del passato ed ammirare templi e rappresentazioni di una cultura e di uno stile di vita profondamente diversi dai nostri. In Giappone ogni gesto, ogni manifestazione culturale o artistica è intrisa di garbo, sobria eleganza e spiritualità

• • • Nara

nità, invece, lo si può trovare nei quartieri di Shinjuku, Shibuya, Odaiba, Harajuku, Akihabara e Roppongi, nei quali l’avanguardia e le nuove tendenze la fanno da padrone e dove si può trovare ogni sorta di novità tecnologica così come locali alla moda e musei d’arte, meta di giovani e giovanissimi. Ma se si vuole abbracciare Tokyo con un unico sguardo, basta salire sulla Tokyo Sky Tree, la torre che con i suoi 634 metri è la più alta del mondo. Da qui l’occhio può spaziare su un panorama mozzafiato fatto di grattacieli possenti, che si sfidano in una gara incessante verso l’alto. La tradizione, invece, non ha mai abbandonato Kyoto, che ospita oltre 1.800 templi, santuari e pagode. Imperdibile il Tempio di Kiyomizu - uno dei templi buddhisti giapponesi più antichi e Patrimonio dell’Umanità Unesco - e il Tempio Kinkakuji, con le sue pareti ricoperte di foglie d’oro, circondato da uno specchio d’acqua che riflette la magnificenza del suo giardino zen, luogo di serenità e di amore.

Miyajima

1° giorno: Partenza per Tokyo Volo di linea dai principali aeroporti. 2° giorno: Arrivo a Tokyo Incontro con guida e trasferimento in hotel. Visita alla piazza del Palazzo Imperiale e passeggiata nel quartiere di Ginza. 3° giorno: Tokyo Città fondata nel XV secolo e residenza del primo Shogun Tokugawa. Visita del santuario shintoista (Jinja), del Palazzo del Governo (esternamente) e dell’antico Tempio di Asakusa. 4° giorno: Escursione a Nikko Sosta al Lago Chuzenji e alle cascate Kegon, tra le più belle del Giappone. Nikko, patrimonio mondiale Unesco è ricca di templi appartenenti all’ultimo shogunato Leyasu. 5° giorno: Tokyo - Nara Kyoto Partenza in treno veloce per Kyoto e proseguimento per Nara, antica capitale giapponese. Rientro a Kyoto e spettacolo “Gion Corner”. 6° giorno: Kyoto Visita dell’antico Tempio buddhista di Kiyomizu, Patrimonio Unesco. Visita del Tempio del Padiglione Dorato e del Tenruyuji Temple. Passeggiata lungo Bamboo Street.

7° giorno: Kyoto Escursione al Tempio Byodoin e cerimonia del thè al Taihoan House. Proseguimento per il Santuario Fushimi Inari Taisha e il mercato di Nishiki. 8° giorno: Kyoto Hiroshima - Miyajima Treno veloce per Hiroshima e visita del Museo della bomba atomica. Proseguimento per l’Isola di Miyajima e visita del Santuario It-

sukushima. Sistemazione in ryokan, tipica locanda giapponese. 9° giorno: Miyajima Hiroshima - Osaka Rientro a Hiroshima e treno per Osaka. Visita del Castello di Osaka (esternamente). Passeggiata nel quartiere di Namba. 10° giorno: Osaka Rientro In Italia Arrivo in Italia in serata.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE Minimo 15 partecipanti Minimo 20 partecipanti

€ 4.070 € 3.810

Quota apertura pratica per i non soci: € 45,00

Le quote comprendono: Voli di linea per Tokyo e ritorno da Osaka - Trasferimenti privati - Treno Bullet Train - Traghetto da Hiroshima all’isola di Miyajima e ritorno - Sistemazione in Hotel 3/4 stelle e in ryokan - Trattamento di pensione completa - Guida/accompagnatore locale parlante italiano - Escursioni e visite - Accompagnatore 50&Più Turismo. Le quote non comprendono: Tasse aeroportuali - Assicurazioni Escursioni e visite facoltative - Bevande - Mance e tutto quanto non specificato.

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GENNAIO 2019 I 61


intervista di Giada Valdannini

RINCORRERE LA GIOVINEZZA NON SERVE, IL TEMPO CI PORTA UN INDISCUTIBILE VANTAGGIO: L’INTELLIGENZA 62 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2019


B

__le INTERVISTE di 50&Più__

BENEDETTA BARZINI

SGUARDO FIERO, VISO NON CONVENZIONALE, OCCHI NERI: GRANDI E ALLUNGATI. È quel fascino mediterraneo che negli anni Sessanta strega gli Stati Uniti. L’emblema, una modella la cui bellezza fa il giro del mondo. Si tratta di Benedetta Barzini, classe 1943, nipote e figlia di due fari del giornalismo: Luigi Barzini senior e Luigi Barzini junior. Icona assoluta di stile, è stata regina della New York warholiana. La prima italiana a comparire sulla copertina di Vogue che è il 1965. Benedetta Barzini è stata ritratta da fotografi del calibro di Irving Penn e Richard Avedon, ma il suo esordio sembra sia avvenuto in modo del tutto casuale con Consuelo O’Connor Crespi, di Vogue Italia, che vedendola per le strade di Roma, l’ha fotografata mostrando gli scatti alla direttrice del periodico americano, Diana Vreeland.

+ L’ex modella, oggi 75enne, è stata la prima italiana in copertina su Vogue. Da sempre attiva contro gli stereotipi, ha detto “no” a quelli sull’età: «Il problema non sono le rughe, ma se voglio rimanere autentica o trasformarmi in ciò che la società vuole che io sia»

+ eventi, cosa che da gioChe ha significato vane non ero in grado crescere in una fadi fare. Mi limitavo a miglia come la sua? stare alla finestra. Non hai nessun merito Un’osservatrice che per come nasci. Hai inguardava per farsi vece molto merito per un’idea solo dopo. Fin ciò che fai di te. Io non da ragazzina sono stata so proprio cosa voglia silenziosa, attenta. dire famiglia. Sono staCon la maturità, ta allevata da delle taqualcosa è camte. I miei genitori erabiato? no separati e mia maPiù passa il tempo e più dre viveva nei suoi appartamenti. Da adulta, mi sarebbe piaciuto co«IL GUSTO DI OGNUNO DI NOI struire un rapporÈ FORTEMENTE MANIPOLATO to duraturo, ma DA QUELLO CHE LA SOCIETÀ non ci sono riuIN CUI VIVI VUOLE TU PENSI SIA BELLO, GIUSTO O DIVERTENTE» scita. Ho avuto quattro figli, però, e fatto del mio diventi selettiva. Sono meglio per tirarli su. diventata intelligente a Che tipo di mamcinquant’anni, quando ma è stata? mi sono sentita pronta Una volta che non ci saa valutare il comportarò più, i miei figli tromento degli altri, maveranno anche qualcogari quelli che ho conosa di positivo. Oggi ansciuto a venti e che oggi cora mi rimproverano sono profondamente che talvolta, all’uscita differenti da ciò che di scuola, non c’ero: ero praticavano, pensavano fuori per lavoro. o speravano da giovani. A 75 anni, ha sensi Invecchiare che sidi colpa? gnifica? No, affatto. Anzi, inConcedersi quel lasso vecchiando, ho impadi tempo utile a capire rato ad analizzare gli

il mondo in cui siamo grazie a una rinnovata intelligenza (il mondo in cui è stata immersa fin da ragazzina è stato quello dei cognomi altisonanti dell’imprenditoria milanese, della finanza, della cultura. Lo stesso da cui si affranca giovanissima, smarcandosi da casa e gettando le basi di una vita adulta in cui sarà modella, docente, giornalista e attrice, n.d.r.). In quale settore si è sentita più a suo agio? In nessuno. La mia vita non mi ha permesso di studiare e di approfondire un sapere. Non ho delle radici e perciò mi sento sempre approssimativa. Eppure, a Urbino, ha insegnato anche all’università… L’insegnamento, costringendomi a studiare, mi è stato d’aiuto. Sono un’autodidatta. Mi sono messa sotto: ho studiato antropologia, sociologia, economia politica ma, a fine lezione, » GENNAIO 2019 I 63


BENEDETTA BARZINI cercavo sempre e comunque di capire se i miei studenti fossero soddisfatti. Non mi interessava tanto insegnare la Storia della moda - non me ne importava niente di raccontare come si vestissero gli Assiro Babilonesi - quanto di capire il significato dell’abito nelle diverse epoche. Cos’è la moda oggi? Uno strumento per fare soldi e non stupisce che i marchi italiani finiscano in mani straniere, perché non sono alla stregua di quelli inglesi e francesi. Non è un giudizio di merito - l’Italia ha un grandissimo talento manifatturiero - ma non abbiamo una tradizione né una cultura dell’abito. Parigi e Londra ce l’hanno ed è profondissima. Da noi la moda è un’invenzione troppo recente. Più in generale, la moda cosa rappresenta? Un inganno dettato dall’industria tessile e dell’abbigliamento il cui effetto è che vestiamo tutti allo stesso modo. Chi l’ha detto che si debba cambiare colori e foggia ogni sei mesi? A vent’anni come ci si sente sulla copertina di Vogue? La moda è arrivata per caso e io mi sono limitata a recitare una parte. Non mi sono mai occupata di me e anche quando facevo la modella, non mi sono mai considerata diversa dalla vicina di casa. Se prendi qualsiasi persona, le metti ciglia finte, il toupée, un trucco stratosferico, un vestito pazzesco e la fai ritrarre da un fotografo bravissimo, diventa un’icona. Cosa deve a quel sucDA VERUSCHKA A BENEDETTA BARZINI: cesso? NEGLI ANNI ’60 E ’70 NON LE Un insegnamento: l’essere CHIAMAVANO TOP MODEL, professionale, il saper riMA GIÀ POPOLAVANO L’IMMAGINARIO COLLETTIVO spettare gli impegni. Mi ha aiutata il non aver fatto soldi con la moda. Si sentiva bella? Non consideravo me bella anzi non me ne interessava proprio niente -; piuttosto mi ritenevo una capace di muoversi con quegli abiti. Ero dentro un inganno, una finzione e mi ripetevo: «Benedetta, ricordati che qua den-

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In apertura, Benedetta Barzini su una passerella milanese nel 2017. In alto, la modella in uno scatto del 1995. Sopra, con Maria Grazia Cucinotta.

tro sei mascherata e che comunque hai calzini sporchi». La modella è un mestiere nel quale non devi fare niente. Se vuoi fare il calciatore, ti alleni; se punti a suonare il piano, ti eserciti. Fare la modella non richiede fatica. E nella vita è stato tutto così automatico? La vita è un altro discorso. Lì è un po’ come quando lavori con la farina: prima tenti, poi applichi scrupolosamente le ricette e infine, solo grazie all’esperienza, manipoli il tutto in autonomia (la stessa autonomia che ha fatto di una donna come Be-

nedetta Barzini una bandiera del femminismo, n.d.r.). Lei ha detto: «Finché le donne non si sveglieranno, non cambierà nulla». Cosa intende? Le donne sono sempre pronte a raccattare il latte versato dagli uomini senza accorgersi poi che educano i figli a diventare degli antagonisti. E se nella moda la donna è una preda e il fotografo è il cacciatore, nella vita si deve avere l’intelligenza di considerare gli effetti delle proprie scelte. Un esempio concreto? Anche nei negozi di giocattoli c’è una discrepanza di gene-

BIOGRAFIA

1943

Nel 1963, al Premio Strega. 64 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2019

LE ORIGINI Nasce a Porto Santo Stefano, in provincia di Grosseto. È figlia di Luigi Barzini, inviato del Corriere della Sera e di Giannalisa Gianzana. Sua madre era vedova di Carlo Feltrinelli e madre di Giangiacomo Feltrinelli.

1960

LA PRIMA “VOGUE” È la prima modella italiana ad apparire sulla copertina di Vogue. Sarà ritratta dall'obiettivo di Bert Stern, Sokolowsky, Richard Avedon col suo volto antico e sofisticato così amato negli States.


UN PREMIO

«Ancora oggi non sappiamo guardarci allo specchio per vedere noi stesse; ci guardiamo per essere più carine: siamo al servizio dell’uomo che ci guarda» Luglio 2004: Benedetta Barzini, in occasione della presentazione del cortometraggio “Trafficjam”.

re: bamboline di qua e sputnik di là. E a un maschietto si continua a dire: piangi come una femminuccia. Viviamo immersi in una realtà che divide i maschi dalle femmine in tutto e per tutto; nella moda si è rincorsa la via del cosiddetto genderless style: un genere solo apparentemente neutro che in realtà veste le donne da uomini. Come se lo spiega? Non esistono indumenti femminili in grado di competere con la giacca. Il capospalla, tipicamente maschile, è l’unico che dà dignità e credibilità. Per cui non c’è da

1969

stupirsi se noi donne scivoliamo, anche nella scelta degli abiti, in capi tipici dell’altro sesso. Ma quel che mi domando è come sia possibile che la popolazione femminile, anche quella più emancipata, obbedisca in assoluto silenzio ai dettami della moda. Ancora oggi non sappiamo guardarci allo specchio per vedere noi stesse; ci guardiamo per essere più carine: siamo al servizio dell’uomo che ci guarda. Che ne pensa dunque di chi ricorre alla chirurgia estetica? Non mi interessa insegnare

DOPO GLI STATI UNITI Tornata in Italia, è tra le modelle preferite di Ugo Mulas. Si occupa di moda e di temi sociali su varie riviste. Insegna presso diversi atenei come Urbino e la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.

2017

PERCHÉ LIBERA DAGLI STEREOTIPI

Benedetta Barzini, 75 anni, quattro figli, la modella italiana che negli anni Sessanta ha ammaliato gli Stati Uniti, ha vinto di recente il “Premio Victoria” che è il riconoscimento nato per le donne over 50 a cura di Procter&Gamble, dedicato alle ultracinquantenni che hanno dimostrato di saper vivere libere dagli stereotipi. «Lo stereotipo dell’invecchiamento, la paura di morire, la paura delle malattie, la paura di diventare più brutti rispetto a prima e forse anche la paura di restare soli. Ero molto curiosa di scoprire i vantaggi dell’invecchiamento e tra questi c’è senza dubbio l’intelligenza. Sono diventata pensante dopo i 50 realizzando la bellezza di non essere più belli, lasciando che il tempo scriva la sua storia sul tuo corpo e sulle tue forme».

niente a nessuno, ma piuttosto di scavare e comprendere. Mi fa un po’ pena chi rincorre la giovinezza a tutti i costi. Però mi chiedo anche se questa persona sia insicura o perché abbia scelto di camuffarsi. Agli uomini accade meno perché indossano la loro posizione sociale. Giusto i palestrati si comportano in modo diverso, ma sono l’emblema dell’autoreferenzialità della nostra società. Rifugiarsi nel proprio corpo è come creare una barriera col mondo. Lei dei suoi anni non fa mistero. Non faccio nulla per modificare le sembianze e sembrare più appetibile, il che curiosamente mi fa sembrare anticonformista. Io, al contrario, non ci vedo niente di stravagante. Tutto ha una durata e anche la morte non è un dogma: nella vita occorre prenderci confidenza. Ma vuole sapere qual è la cosa assurda? Quale? Nella moda non c’è nemmeno il diritto a morire. Se hai un nome importante, se ti chiami Cristian Dior, arriva qualcuno che continuerà e firmerà Cristian Dior. Ma avete mai visto qualcuno scrivere la decima sinfonia di Beethoven o il seguito de I Promessi sposi? La moda è solo business.

IL RITORNO IN PASSERELLA È tornata in passerella con Simone Rocha, designer irlandese al timone dell’omonima etichetta, che per la sua collezione autunno-inverno l’ha voluta insieme ad altre colleghe modelle over 70.

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scienze PREVENZIONE SALUTE TECNOLOGIA AMBIENTE

Dolori ai muscoli, alle articolazioni e senso di astenia: sono alcuni dei sintomi della sindrome fibromialgica, difficile da diagnosticare e facilmente confondibile con altre patologie __PREVENZIONE__

MALATTIA VERA O IMMAGINARIA? di Alessandro Mascia LA SINDROME FIBROMIALGICA È UNO DI QUEI CASI IN CUI L’ATTIVITÀ FISICA VINCE SULLE CURE FARMACOLOGICHE. In una sperimentazione piuttosto recente è emerso un risultato molto interessante. I pazienti sottoposti a cura farmacologica non avevano gli stessi benefici di quelli che praticavano ginnastiche aerobiche (di movimento). I pazienti affetti dalla sindrome fibromialgica sono stati per molti anni etichettati come malati immaginari o con dolori psicosomatici. È una malattia che si manifesta con dolore cervicale, dolore alle spalle, cefalea o emicrania, astenia, depressione e sonnolenza. Sono tutti sintomi molto comuni, confondibili con altre patologie dai sintomi

piuttosto simili. Sono le mialgie (dolori muscolari) e le artralgie (dolori alle articolazioni) che si hanno ad esempio in caso di infezione, infiammazione o nelle sindromi influenzali. Sono dolori conosciuti da chi pratica sport ma anche da chi, al contrario, conduce una vita sedentaria. Sono sintomi comuni anche a chi soffre di alterazioni di origine neuroendocrina (tiroide, ovaie, surreni) o conduce una vita molto stressante. Questo antefatto evidenzia quanto sia facile essere fuorviati da patologie molto comuni, al punto da arrivare a chiedere un consulto al medico di base o allo specialista solo dopo mesi di cure che non risolvono il problema. La fibromialgia è definita “sindrome” perché è pos-

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sibile diagnosticarla solo attraverso la valutazione dei sintomi che la caratterizzano. Per raggiungere una diagnosi certa il medico valuta sintomi (ciò che il paziente riferisce) e segni (ciò che il medico riscontra durante la visita), ma deve prima escludere altre patologie come l’artrite reumatoide, la polimialgia reumatica, il lupus ed ancora altre. Non esistono, infatti, alterazioni dei valori degli esami di laboratorio, radiografici e strumentali tali da permettere di identificare un quadro patologico chiaro. Possono passare anche anni prima di identificarla. L’elemento caratterizzante

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IL CORTISONE È UN FARMACO CHE AIUTA NELLA DIAGNOSI DIFFERENZIALE, IN QUANTO PER LA FIBROMIALGIA NON APPORTA BENEFICI RILEVANTI


Proviamo prima con lo sport

Un gruppo di lavoro costituito da specialisti di 12 nazioni europee ha confrontato più di 100 pubblicazioni scientifiche arrivando alla conclusione che, nel caso della fibromialgia, le cure farmacologiche non sono efficaci quanto invece lo siano la terapia fisica, la riabilitazione e lo sport

più comune è la grande stanchezza ed affaticamento anche dopo lavori semplici. Sono spesso associati dolori intestinali con periodi di alternanza di stipsi e diarrea, disturbi del sonno accompagnati da ansia e depressione. Il paziente si sveglia nel cuore della notte senza riuscire a riprendere sonno. La costante è però il dolore, senza una precisa localizzazione e senza una causa apparente, presente alla semplice pressione delle varie zone del corpo. L’American college of rheumatology ha redatto una mappa costituita da 18 aree di dolore (chiamate tender point) che caratterizzano la fibromialgia. Per validare la diagnosi devono essere dolenti almeno 11 di questi punti. In genere ne sono affette persone asteniche ed è consigliabile praticare attività motoria in relazione al proprio grado di resistenza. All’inizio sono sufficienti alcuni minuti al giorno, per poi aumentare in relazione ai benefici ottenuti. L’utilizzo di antidolorifici è consigliabile solo tardivamente laddove la riabilitazione e l’attività fisica non hanno prodotto i risultati sperati. Rispetto al cortisone esistono farmaci che contengono molecole di nuova generazione che aiutano molto di più nella gestione del dolore.

EPIDEMIOLOGIA

GLI INTEGRATORI

Sono circa due milioni gli italiani affetti dalla sindrome fibromialgica. Colpisce più le donne che gli uomini in un rapporto di 8 a 1, manifestandosi in un’età compresa tra i 20 ed i 50 anni, ma anche i bambini non sono esclusi da questi disturbi.

Per alleviare i sintomi esistono integratori alimentari a base di magnesio che hanno evidenziato una netta riduzione del dolore. Spesso sono associati a molecole come la palmitoitelanolamide. Il magnesio aiuta il corretto funzionamento del sistema nervoso.

UN GRANDE LAVORO DI EQUIPE

L’approccio multidisciplinare è la chiave fondamentale per poter aiutare il paziente fibromialgico. Sono indispensabili specialisti come il reumatologo, il radiologo, l’ematologo, lo psicologo, il gastroenterologo, il fisioterapista e anche lo specialista in terapia del dolore. Tutte figure che possono integrarsi al meglio per accompagnare il paziente in questo lungo cammino durante il quale i vari sintomi possono cambiare o sommarsi. Il paziente seguito in un ambiente plurispecialistico mostra maggiori risultati nella gestione dei sintomi causati dalla fibromialgia.

Un approccio fatto di diversi specialisti può essere di aiuto per chi soffre di fibromialgia

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__SCIENZE SALUTE__

+

L’APPORTO DI CALORIE

NELLA DIETA

Il peso di un bicchiere Vino, birra e liquori non contengono soltanto etanolo, ma anche zuccheri, calorie e a volte grassi. Ecco perché è bene sapere quanto “pesa” realmente il bicchiere che stiamo per bere, soprattutto se dobbiamo tenere sott’occhio l’introito energetico, per controllare o ridurre il peso. Considerando solamente l’alcol, sappiamo che apporta 7 calorie per gr; con due bicchieri di alcolici (circa 12 gr di etanolo) quindi si raggiungono le 160-170 calorie al giorno, oltre 5.000 al mese, che se non adeguatamente smaltite si trasformano in chili di troppo.

In Italia sono oltre 2 milioni e mezzo le persone con più di 65 anni che bevono troppo. Sono soprattutto uomini

ALCOL E TERZA ETÀ: FENOMENO A RISCHIO

VENA CAVA INFERIORE

AORTA

ARTERIA EPATICA

a cura di Fondazione Umberto Veronesi CISTIFELLEA

II CONSUMO DI ALCOL È UNO DEI DETERMINANTI DI SALUTE PIÙ IMPORTANTI, INSIEME A FUMO E IPERTENSIONE. Ed è però probabilmente il più sottovalutato, in particolare nella terza età. Perché è quando i capelli si fanno grigi che i danni degli alcolici si vanno a sommare ai danni dell’invecchiamento, spesso accompagnati da false credenze e da informazioni poco chiare. Vino, birra e liquori possono far parte della nostra tradizione, possono incontrare i nostri gusti, ma fanno anche la differenza per la nostra salute. In Italia sono oltre due milioni e mezzo le persone con

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più di 65 anni che bevono troppo, il 36% degli uomini, molte meno le donne (poco più di 8%). È un numero in lento ma costante calo. L’attenzione però deve restare alta perché la maggior parte dei bevitori a rischio non sa di esserlo: si tratta soprattutto di persone che eccedono nelle abitudini quotidiane e non conoscono i limiti consigliati, né sanno davvero quale sia l’impatto di vino, birra e liquori sulle condizioni di mente e corpo (dati Ministero Salute). IL RISCHIO ZERO NON ESISTE

Cosa significa “un consumo a rischio”? Il limite è general-

VENA PORTA

DOTTO BILIARE COMUNE

mente fissato in un’unità alcolica, pari a 12 gr di alcol al giorno, vale a dire un bicchiere piccolo di vino (125 ml), una lattina di birra (330 ml) o 40 ml di superalcolico. È un limite stabilito per convenzione, al di sotto del quale i rischi per la salute sono considerati “accettabili” dalle autorità sanitarie. Ma non sono mai nulli, poiché è ormai dimostrato che anche per quantità moderate aumenta l’esposizione a varie malattie. Anche bere prevalentemente fuori pasto viene considerato un comportamento a rischio, perché, a parità di bicchieri,


VERO O FALSO? MEGLIO EVITARE

No, il vino rosso non fa buon sangue

IL PREZZO DI QUEL SORSO DI TROPPO

l’alcolemia (la concentrazione di alcol nel sangue) è più elevata e si associa più spesso a danni cronici. IL RAPPORTO CON L’ETÀ

Cosa accade quando si invecchia? Le abitudini restano le stesse, ma il corpo è cambiato. Quel bicchierino di liquore che è stato un rituale per decenni, a un certo punto diventa un problema. A parità di bevande ingerite, infatti, gli anziani raggiungono più elevati livelli di concentrazione di alcol nel sangue e hanno una minore tolleranza agli effetti negativi legati all’assunzione. Inoltre, i problemi con l’alcol possono spesso venire sottovalutati da familiari e amici, a volte per disinformazione o tolleranza sociale, altre volte perché vengono scambiati per problemi legati all’età, basti pensare alla perdita di equilibrio o di memoria.

Il consumo di alcolici rappresenta un pessimo investimento per chi tiene alla qualità di vita negli anni a venire. Bere alcolici, nel tempo, aumenta il rischio di molte malattie, fra cui quelle a carico del fegato (epatiti, cirrosi e steatosi, nota anche come “fegato grasso”), disturbi del sistema immunitario e del sistema nervoso. L’alcol è ormai riconosciuto fra le cause di diverse forme di tumore, del cavo orale e del tratto digerente, del fegato ed è anche correlato al tumore al seno. Peggiora i sintomi del diabete, dell’osteoporosi, dell’ipertensione e dell’ictus, accentua le perdite di memoria e i disturbi dell’umore. È un importante fattore

di rischio per le cadute e gli incidenti, dentro e fuori casa. Molti studi mostrano che le fratture dell’anca nella terza età sono più frequenti nei bevitori. Vino, birra e liquori pesano sulla sicurezza al lavoro e alla guida, basti pensare che anche chi beve un bicchiere o due perde in velocità di reazione, coordinazione, efficacia della visione e dei processi cognitivi. Senza contare le interazioni con svariate classi di farmaci, fra cui antibiotici, antinfiammatori e antidolorifici, antistaminici, farmaci per il diabete, l’ulcera e l’ipertensione, anticoagulanti, sedativi, terapie per ansia e depressione. La lista è lunga ed è d’obbligo leggere attentamente i bugiardini e parlarne con il medico.

Siete ancora fra quelli che pensano che un bicchiere di vino faccia bene? Sappiate che vantare proprietà salutistiche di qualunque alcolico non solo è vietato dalla legge, ma è anche un controsenso sul piano medico. In letteratura, quantità modeste di etanolo sono correlate alla riduzione del rischio di malattie coronariche, di diabete, di calcolosi della colecisti. Ma al tempo stesso il consumo di alcolici espone a oltre 230 patologie e a una decina di forme di cancro. Sappiamo anche che molti studi indicano proprietà benefiche degli antiossidanti contenuti nel vino rosso, in particolare del resveratrolo, un composto polifenolico presente anche nella buccia dell’uva. Attenzione però: è stato dimostrato che per avere effetti rilevabili su un paio di malattie (e pagare lo scotto per altre 200) bisognerebbe bere qualcosa come cento bicchieri di vino rosso al giorno. Meglio lasciare che siano frutta e verdura a regalare alla nostra dieta i nutrienti utili, evitare gli alcolici e se si vuole bere un bicchiere ogni tanto, farlo perché ci piace e non perché crediamo faccia bene.

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DENTRO LA RETE AVVISO AI NAVIGANTI

a cura di Paolo Negrini

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INTERNET

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LO SAPEVATE CHE? La nomofobia, termine formato dal suffisso “fobia” e dal prefisso inglese “nomo-”, abbreviazione di “no-mobile”, identifica la paura e l’ansia di rimanere sconnessi dalla rete Internet e lontani dallo smartphone.

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TECNOLOGIA

Ragazzi IPERCONNESSI Ha “invaso” le nostre vite ed è utilizzato molto il 29% dei giovani sarebbe “a rischio dipenpiù del computer; è lo smartphone, croce e denza” - come con droghe e alcool - a causa delizia di giovani e adulti e da cui, pare, non della consultazione continua dei social sul ci si riesca a separare. Le cellulare. Ma il 25% dei raore trascorse a consultare gazzi utilizza lo smartphoESISTE UNA “DIPENDENZA il proprio dispositivo, inne anche di notte, il 35% DA SMARTPHONE” CHE, COME fatti, sono sempre di più, lo usa appena sveglio, il QUELLA DA DROGHE O ALCOOL, INCIDE SULLA QUALITÀ soprattutto fra i giovani, 50% lo consulta mentre DELLA VITA DEI GIOVANI. come ha dimostrato il refa i compiti e il 60% duALCUNE APP, LIMITANDO L’USO cente studio di un team di rante il tempo libero. Per DEL CELLULARE, POSSONO AIUTARE A “DISINTOSSICARSI” ricercatori dell’Università “disintossicarsi” dalla di“Bicocca” di Milano, ripendenza e diminuire il di Lavinia Viti guardante la sua incidenza tempo di permanenza sulla qualità della vita dei ragazzi. La ricerca, sullo smartphone ci sono delle applicazioni che ha coinvolto 3.500 studenti delle scuole che possono limitare l’accesso al dispositivo superiori della Lombardia, ha evidenziato che ad orari o intervalli prestabiliti.

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__SCIENZE AMBIENTE__

ALBERI SECOLARI NON SOLO DI MONUMENTI E OPERE D’ARTE È COMPOSTO IL NOSTRO PATRIMONIO, ma anche di meraviglie della natura che da secoli sono testimoni silenziosi di eventi che si susseguono anno dopo anno. Sono gli alberi secolari o alberi monumentali, oppure - come li chiama qualcuno - i patriarchi del verde, sentinelle della Storia, che vivono nel nostro Paese da centinaia di anni e, se potessero, racconterebbero storie, leggende, verità nascoste. Sono querce, olivi, castagni, 72 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2019

telati dalla Legge 10/2013 - quello più antico è l’olivo selvatico di “San Baltolu” di Luras, in provincia di Sassari, che i sardi chiamano S’Ozzastru, ovvero l’olivastro (nella foto in alto). La sua età ha dell’incredibile, 4.000 anni, così come le sue misure: è alto 14 metri, il tronco ha una circonferenza di 12 metri, mentre quella della chioma è di 23 metri. Il castagno “dei Cento Cavalli”, che si trova a Sant’Alfio, in provincia di Catania, nel Parco dell’Etna, e che è stato dichiarato Patrimonio Unesco, ha un’età tra i

ANTICA BELLEZZA di Giulia Rachele Deli faggi, pini, larici che punteggiano il nostro Belpaese da nord a sud, ergendosi talvolta maestosi, altre ripiegandosi su se stessi, come a sentire il peso degli anni. Tra questi patriarchi - che ora sono tu-


Qualcuno li chiama “alberi monumentali”, altri “alberi secolari”, qualcun altro ritiene che per la loro età si meritino l’appellativo di “patriarchi della natura”. Sono gli alberi che vivono su questa terra da tempo immemore, qualcuno persino da quattromila anni, testimoni silenziosi delle vicende della vita, protagonisti involontari di pagine di Storia

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CALAMITÀ NATURALI

14 milioni di alberi gettati al vento

3.000 e i 4.000 anni; la circonferenza del tronco è di 22 metri così come la sua altezza. Si racconta che durante un temporale, Giovanna D’Aragona si riparò dalla pioggia sotto i suoi rami, insieme a 100 cavalieri. Da qui il nome “Cento Cavalli”. Nel Parco del Pollino c’è poi un pino loricato, chiamato “Italus”; non è grandissimo circa 10 metri d’altezza e un diametro di 160 centimetri -, ma la sua età è straordinaria: 1.230 anni. A Capannori, in provincia di Lucca, nel Parco di Villa Carrara, invece, svetta la “Quercia di Pinocchio”, così chiamata perché Collodi si ispirò a questo patriarca per descrivere l’impiccagione del burattino. La quercia, la cui età è di circa sei secoli, ha una circonferenza del tronco di 450 cm, è alta 24 metri, mentre il diametro della chioma è di circa 40 metri. I suoi rami possenti ma arcuati pare che siano stati piegati dalle streghe che ballavano di notte su di essi; per questo, l’albero è conosciuto anche come la “Quercia delle Streghe”.

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Sono venuti giù, uno dopo l’altro, come se una mano potente stesse giocando ad un tragico domino. E, alla fine, la conta si è fermata su di un numero che ha dell’inverosimile: 14 milioni. 14 milioni di alberi che la furia del vento dello scorso ottobre, soffiando a oltre 200 chilometri orari, ha abbattuto come fossero degli stuzzicadenti. I più colpiti sono stati i faggi e gli abeti bianchi e rossi nei boschi del Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli. Boschi che impiegheranno almeno un secolo a ricrescere, mentre lì, smottamenti e frane cresceranno a dismisura.

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1 - Sant’Alfio (Ct): il castagno dei “Cento Cavalli” 2 - Capannori (Lu): la “Quercia di Pinocchio” 3 - Pienza (Si): la quercia “delle Checche” 4 - Fuipiano (Bg): “I tre Faggi” 5 - La Morra (Cn): il cedro del Libano 6 - Parco del Pollino (Calabria): il pino loricato “Italus”


__SCIENZE AMBIENTE__ IL DISCORSO DI UN’ADOLESCENTE AL COP24

«Se le soluzioni sono impossibili da trovare in questo sistema, significa che dobbiamo cambiarlo» (Greta Thunberg, 15 anni, Svezia).

Alla Conferenza internazionale sul clima di Katowice, nessun impegno concreto per ridurre le emissioni di CO2

© COP24.GOV.PL

COP24: ANCORA LUNGA LA STRADA DA PERCORRERE PER SALVARE IL PIANETA

di Giovanni Orso

+RISCALDAMENTO GLOBALE

Mentre i “grandi della terra” discutono sul clima, il polmone verde del pianeta viene cancellato AMAZZONIA, DEFORESTAZIONE A TEMPO DI RECORD

Ci sono voluti appena sette mesi per cancellare un’area della Foresta Amazzonica pari a 7.900 chilometri quadrati, quasi la metà della Lombardia. Il ministro dell’Ambiente del Brasile, Edson Duarte, ha dichiarato che il disboscamento - che ha avuto un incremento del 13,7% rispetto allo scorso anno - è causato dalla «criminalità organizzata che agisce illegalmente in Amazzonia, distruggendo le ricchezze naturali del Paese». Essendo la Foresta Amazzonica il polmone verde del pianeta, la sua distruzione aumenta il riscaldamento globale. È evidente, quindi, che il problema non riguardi solo il Brasile.

74 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2019

ERA OTTOBRE QUANDO UN PANEL DI SCIENZIATI INCARICATI DALLE NAZIONI UNITE DI STUDIARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI aveva esortato gli Stati membri a modificare sensibilmente le proprie politiche ambientali, dimezzando le emissioni di CO2 entro il 2030. Il tutto era avvenuto in previsione della Conferenza delle Parti sul Clima del 2018 (COP24) che si sarebbe tenuta a Katowice, in Polonia, il dicembre successivo. Un grido di allarme che, alla fine dei lavori, è rimasto sostanzialmente inascoltato, poiché nel documento finale che ha sintetizzato l’andamento della Conferenza si è convenuto di rimandare, ad un futuro non meglio delineato nel tempo, le azioni più incisive

da mettere in campo. Il fronte del “no” ad una soluzione urgente richiesta anche dalla scienza era composto dall’Arabia Saudita, dal Kuwait (entrambi produttori di petrolio), dagli Usa, dalla Russia, a cui si sono affiancate la Polonia - che ricava l’80% del proprio sostentamento energetico dal carbone - e l’Australia. E pensare che lo studio di ottobre metteva in guardia anche rispetto ai possibili scenari dovuti all’aumento delle temperature: l’innalzamento delle acque degli oceani, a seguito dello scioglimento dei ghiacciai, avrebbe come conseguenza l’inabissamento di terre e città; oltre il 50% della popolazione mondiale sarebbe impossibilitato ad accedere all’acqua potabile; le barriere coralline sparirebbero.



AUDIZIONI ITALIA IN... CANTO Italia in... Canto è il concorso canoro nato con l’obiettivo di valorizzare la cultura del canto e della musica, arricchirne la conoscenza e condividerne la passione. Il concorso intende proporre e giudicare canzoni e brani famosi attraverso l’interpretazione di melodie celebri, eseguite da artisti dilettanti over 50 di tutta Italia. Per candidarsi occorre: aver compiuto 50 anni di età; iscriversi al Concorso (l’iscrizione è gratuita); partecipare alle audizioni interregionali che si svolgono al nord, al centro e al sud (isole comprese) del Paese; raggiungere le semifinali e, se “promossi”, accedere alla finalissima dove saranno decretati i tre vincitori (premiati con il Disco d’oro, d’argento e di bronzo), il vincitore del “Premio della Critica” e il vincitore del “Premio 50&Più”.

REGOLAMENTO

AUDIZIONI

2019

1. Tutti i candidati, dovranno sostenere le audizioni (live) la cui data, luogo e orario saranno comunicati con anticipo via posta elettronica, telefonata e sms. 2. I partecipanti alle audizioni non riceveranno alcun rimborso o compenso; le spese di viaggio sono completamente a carico dei concorrenti. 3. I concorrenti dovranno presentarsi alle audizioni muniti di valido documento d’identità e con la/le base/i musicale/i salvata/e su chiavetta USB. Inoltre le tracce audio devono pervenire 10 giorni prima dell’audizione in formato digitale via mail a: infoeventi@50epiu.it. Consigliamo ai concorrenti di portare comunque la chiavetta alle audizioni.

4. Sono ammessi brani famosi EDITI in italiano. 5. I brani non dovranno avere una durata superiore ai 4’00” (quattro) minuti e dovranno essere eseguiti dal vivo su propria base musicale o con accompagnamento del Maestro di musica. 6. Il Direttore Artistico si avvarrà della collaborazione di una Commissione Musicale, che egli stesso presiederà. La Commissione Musicale è composta da un musicista, un esperto musicale e da un membro dell’Organizzazione. 7. Al termine delle audizioni, la Commissione Musicale sceglierà, a proprio insindacabile giudizio, i cantanti semifinalisti tenendo conto delle capacità interpretative, della voce e dell’originalità delle proposte. 8. I partecipanti che verranno ammessi alle se-

mifinali dovranno essere iscritti a 50&Più e verranno contattati via posta elettronica, telefonata o sms. L’elenco dei concorrenti semifinalisti sarà pubblicato anche sul sito www.italiaincanto.it e sulla pagina Facebook Italia in Canto oltre che sul sito nazionale www.50epiu.it e sulla pagina facebook associativa 50&Più. 9. Le semifinali si svolgeranno indicativamente nel mese di novembre 2019 (date e luogo ancora da definire). Con congruo anticipo ciascun semifinalista riceverà il bando con il Regolamento del Concorso Canoro e i testi delle canzoni con cui partecipare. 10. I semifinalisti saranno valutati da una Commissione Artistica che giudicherà e sceglierà, in modo insindacabile i finalisti che parteciperanno alla 18a edizione della manifestazione canora “Italia in… Canto” 2020.

SCHEDA ISCRIZIONE AUDIZIONI 2019 ITALIA IN… CANTO Cognome ......................................................................................................................

Leggi il regolamento (sopra), compila la scheda con i tuoi dati, indica due canzoni (in lingua italiana) del tuo repertorio e invia tutto a mezzo posta, mail o fax entro e non oltre il 31 marzo 2019 ad uno degli indirizzi sotto indicati.

Nome.............................................................................................................................. Via ........................................................................................ n. ................................... Città........................................................ Cap........... Provincia ..................................... Tel./Fax n. ............................................... Cell. n. ......................................................... E-mail.............................................................................................................................. Socio.............. SI I

NO I

CHIEDE DI PARTECIPARE ALLE AUDIZIONI DEL CONCORSO ITALIA IN... CANTO

2) Canzone _________________________________________ Tonalità ____________ .................................................................. LA FORZA DEGLI ANNI

(Firma)

Consento il trattamento dei dati personali ai soli fini e scopi dell’evento anche per quanto concerne la pubblicazione su internet (www.50epiu.it e pagine collegate) di immagini e video relativi al predetto concorso canoro (art. 96 Legge 633/41). Tali dati potranno su mia richiesta, essere aggiornati o eliminati in qualsiasi momento come previsto dall’art. 7 del D.L. 30.06.2003, n. 196. Come modificato dal D.Lgs n. 101 del 10/08/2018 recante disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento UE 2016/679.

Italia in... Canto - 50&Più - dic.18

1) Canzone _________________________________________ Tonalità ____________

50&Più Servizio Eventi Associativi Via del Melangolo, 26 00186 Roma mail: infoeventi@50epiu.it fax: 06.6872597 Verrai contattato dalla segreteria del Concorso per partecipare alle audizioni che si terranno in varie regioni d’Italia.


spazio INCONTRI EVENTI TEMPO LIBERO CULTURA

MAESTRI DEL COMMERCIO E PREMIO ANTIRACKET

PESARO–URBINO

Una doppia premiazione Passione, professionalità, coraggio, legame col territorio, legalità, queste le parole che hanno contraddistinto la XVIII edizione della Giornata dei Maestri del Commercio e la consegna della Targa della Solidarietà - Premio Antiracket, evento cardine della 50&Più provinciale di Pesaro e Urbino, organizzato in collaborazione con la locale Confcommercio-Imprese per l’Italia. Un appuntamento molto atteso che ha premiato non solo gli imprenditori del terziario per gli anni dedicati alla propria attività e al benessere del territorio, ma anche chi si batte per la le-

galità, spesso a costo della vita. Questo il senso della XVIII targa della Solidarietà - Premio Antiracket, conferito quest’anno al giornalista scrittore Paolo Borrometi, che dall’agosto 2014, a causa delle reiterate minacce di morte e attentati da parte di clan mafiosi, vive sotto scorta dei Carabinieri. «Il premio - ha ricordato Alberto Dolci, presidente della 50&Più provinciale di Pesaro e Urbino - è stato assegnato nelle precedenti edizioni a imprenditori che si sono ribellati alla criminalità o a uomini dello Stato e delle Istituzioni che hanno operato per difendere la legalità nel nostro Paese. In questa edizione abbiamo voluto premiare il co-

raggio di un giovane giornalista che mette a repentaglio la propria vita per denunciare criminali e malfattori e, quindi, difendere la legalità nel nostro Paese». Borrometi ha iniziato l’attività giornalistica nel 2010 collaborando con il Giornale di Sicilia ed è oggi editorialista di diverse testate (Il Tempo, Libera informazione, TV2000, Articolo 21, di cui è anche presidente). Collabora inoltre con l’Agenzia Giornalistica Agi e gli sono stati conferiti svariati premi e onorificenze. Nel 2013 ha fondato la testata giornalistica online www.LaSpia.it, le cui denunce e inchieste hanno procurato a Borrometi sva-

riate intimidazioni, minacce di morte, un grave pestaggio, l’incendio della porta di casa. La sua attività, la sua testimonianza, il suo impegno civile, rappresentano un insegnamento, uno stimolo a proseguire nell’azione di difesa dell’attività imprenditoriale che deve poter contare sulle regole della civile convivenza, della legalità e della sana e corretta competizione. È con orgoglio che 50&Più, nella Giornata dei Maestri del Commercio, tenutasi presso la Sala Convegni Confcommercio, ha premiato gli imprenditori del terziario, il cui ruolo di presidio del territorio e di prossimità è oggi più che mai socialmente indispensabile. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Patrizia Furiosi, Giuliano Dini; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Corrado Caliendi, Vanna Ercoles, Stefano Filippini, Roberto Furiosi, Vanda Giunti, Gabriella Marcolini, Norma Msica, Paolo Nicolini, Graziella Pierantoni, Sauro Ragni, Roberto Storini, Sauro Stringati, Rita Uberti; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Virginia Antonelli, Giuseppe Brisigotti, Argentina Cardinali, Renato Ceccolini, Franco Giulietti, Alessandra Della Bianca, Maria Luisa Della Bianca, Marina Fulvi, Cesare Longhini, Rolando Ramoscelli, Marco Sartini, Palmina Talamelli, Franco Toscani. info: 0721698224 GENNAIO 2019 I 77


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IN RICORDO UN CARO SALUTO

Emidio Bianchi, un uomo lungimirante e amante della cultura Persona mite, attenta, cortese, determinata, lungimirante. Emidio Bianchi ha impegnato tutta la sua vita nell’associazionismo, prima all’interno della Confcommercio di Lucca, sin dalla sua fondazione, e successivamente in seno alla 50&Più di cui è stato per 25 anni presidente provinciale e regionale, oltre che averne assunto anche la carica di vice presidente nazionale. Sono stati tanti i meriti del presidente Bianchi, innanzitutto quello di essere stato un iniziatore. Infatti, è grazie al suo fon-

VICENZA NUOVE ATTIVITÀ

damentale contributo che si deve la nascita della 50&Più Università di Lucca, divenuta oggi un importante punto di riferimento culturale della città. Non solo, Emidio Bianchi è stato tra i fautori della nascita del Mercato dell’antiquariato di Lucca e, proprio per il suo impegno nel sostenerne lo sviluppo, nel 2012 è stato premiato con un riconoscimento ufficiale dal Comune. Il Sistema 50&Più si stringe in un affettuoso ricordo attorno alla sua famiglia.

TRENTO AQUILE DEL COMMERCIO

Importanti mostre e un corso di informatica

Una lunga carriera, un impegno per la comunità

Dopo la pausa natalizia, ripartono le attività della 50&Più provinciale di Vicenza. Si inizia con la visita prevista il 30 gennaio alla mostra dedicata a Marc Chagall, allestita presso il palazzo della Ragione di Mantova. L’esposizione comprende oltre 130 opere provenienti dal Teatro ebraico da Camera di Mosca, nonché 7 pannelli su tela di grandi dimensioni della Galleria Statale Tret’jakov di Mosca. Al pomeriggio è prevista la visita all’Abbazia Benedettina di Polirone a San Benedetto Po. La seconda iniziativa culturale è prevista per il 16 febbraio a Vicenza - Palazzo Chiericati. Si visiterà la mostra Il trionfo del colore. Da Tiepolo a Canaletto e Guardi. Saranno esposte 57 tele, alcune delle quali provenienti dal Museo Puskhin di Mosca. Chi desidera partecipare può contattare la segreteria. Arte e non solo. Visto il successo ottenuto, torna l’iniziativa “Digital Senior” (nella foto il gruppo di partecipanti all’edizione 2018), organizzata in collaborazione con Esac Formazione - Ente di Confcommercio. Il programma del 2019 prevede: 1. Corso di informatica di base: 15 ore (il 4 - 7 - 11 - 14 - 18 febbraio); 2. Il pacchetto Office: Word, Excel: 15 ore (il 4 - 7 - 11 - 14 - 18 marzo). Entrambi i corsi si svolgeranno al mattino, l’orario è in fase di definizione. Gli interessati sono invitati a prenotarsi per tempo: le iscrizioni saranno accolte sino ad esaurimento dei posti disponibili. info: 0444964300 - www.50epiu.it/vicenza

Si è svolta a Riva del Garda la cerimonia di consegna delle Aquile del Commercio di 50&Più agli imprenditori del terziario della provincia di Trento. La tradizionale cerimonia ha conferito il titolo di Maestro del Commercio non solo a coloro che vantano una lunga carriera (diversi premiati sono infatti ancora in attività), ma anche per l’impegno profuso nei confronti della comunità. Alla premiazione erano presenti il presidente nazionale di 50&Più, Renato Borghi, il presidente provinciale, Piergiorgio Brigadoi, gli assessori comunali di Riva del Garda, Massimo Accorsi e Renza Bollettin, il presidente di Confcommercio Trentino, Giovanni Bort, il vice presidente Giorgio Buratti, il presidente della sezione Alto Garda e Ledro di Confcommercio Trentino, Claudio Miorelli, il responsabile della sezione Rovereto e Vallagarina di Confcommercio Trentino, Gianpiero Lui, la presidente e il vice presidente di 50&Più della provincia di Bolzano, Christine Fuchsberger e Karl Zambaldi. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Nereo Defrancesco, Heinrich Hofer, Anna Furlan, Mauro Calzà; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Enzo Bassetti, Francesco Betta, Carlo Bosetti, Renzo Bottamedi, Emanuela Ghezzi, Giulio Brigadoi, Giuseppe Chenetti, Margherita Spinel, Riccardo Depetris, Angelo Fosco, Iolanda Valeruz, Arturo Ghezzi, Maria Angela Gross, Giorgio Lorenz, Riccardo Melchiori, Carlo Morandini, Gabriella Bortolotti, Paolo Pellegrin, Tullio Pitscheider, Giuseppina Rizzi, Emilia Soraruf, Edita Spinel, Cecilia Valeruz, Mario Vanzo, Silvano Webber, Luisa Cappelletto, Pietro Ghetta, Luciano Gianmoena, Franca Fosco, Anna Pichler, Piergiorgio Mora, Fabio Trenti, Ennio Bertolini, Carlo Berlanda; Aquila di Diamante (50 anni di attività): Mario Largher. info: 0461880408 - www.50epiu.it/trento


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PAVIA ONORIFICENZE

Anziani imprenditori e giovani studenti Imprenditori di lunga data e giovani che con lo studio preparano il loro futuro. È stata una cerimonia emozionante e una grande spinta ad andare avanti nonostante le difficoltà, l’annuale premiazione dei Maestri del Commercio della 50&Più provinciale di Pavia che si è tenuta nella Sala degli Affreschi del Collegio Borromeo. Presenti i vertici della 50&Più nazionale con il presidente Renato Borghi, il segretario generale Gabriele Sampaolo, e la vice presidente nazionale Brigida Gallinaro, alla quale è stato conferito il riconoscimento “50&Più Donna 2018” per il suo instancabile impegno all’interno dell’Associazione. A fare gli onori di casa il presidente provinciale Romano Cantella, affiancato dal segretario Paolo Baroni. «Teniamo molto a questa cerimonia - ha sottolineato Cantella - in quanto riconoscimento e ringraziamento pubblico a chi ha saputo gestire un’attività impegnativa, legata alle evoluzioni e ai cambiamenti del tempo, e con spiccata funzione sociale. A loro va il nostro plauso». Un impegno quotidiano che spesso non conosce limiti anagrafici. «Ci sono tanti anziani ha ricordato il presidente Borghi - ancora molto attivi nello loro aziende e anche all’interno della nostra Associazione. E da questi anziani può arrivare un esempio trascinante per i giovani: ce n’è più che mai bisogno in un Paese come il nostro che soffre di un’emergenza educativa, come ci ricorda spesso anche Papa Francesco». Il segretario generale Sampaolo, ricordando l’impegno di 50&Più nella promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo, oltre che le attività e i servizi erogati dalla 50&Più di Pavia, ha ringraziato tutti i premiati «per il lavoro che hanno saputo svolgere in tanti anni, nonostante la crisi e la difficoltà a riconoscere lo straordinario ruolo sociale di chi gestisce un negozio». Sul ruolo sociale dei negozi di vicinato come presenza fondamentale sia nelle città che nei paesi e della necessità di un loro rafforzamento sul territorio, sono intervenuti il presidente dell’Unione Regionale 50&Più Lombardia, Domenico Copreni, il sindaco Massimo Depaoli e, in rappresentanza della Prefettura, il dottor Luigi Swich. Una cerimonia molto sentita nella quale, come ogni anno, la 50&Più di Pavia ha premiato con cinque borse di studio i neo diplomati vincitori del premio al profitto scolastico “Mario Bottelli”, riservato a figli e nipoti dei soci di tutta la provincia (sono: Beatrice Pani, Francesca Botta, Jacopo Livranghi, Alessandro Meriggi e Carlotta Gerla). Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività), gli imprenditori: Massimiliano Capra ed Elio Gerli; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Vito Baile, Donatella Longhi, Vittorio Pelizza, Gian Mario Preda, Gabriele Righi, Giuseppe Vassalli; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Marco Bianchi, Carla Colombo, Angela Dossena, Mariuccia Nidasio, Gioacchino Palestro, Mario Ponzetto, Daniela Ponzini, Graziella Piva. info: 038228411 - www.50epiu.it/pavia

LE SEDI 50&PIÙ NEL MONDO Argentina Telefono Buenos Aires 0054 1148135013 La Plata 1555 0054 2214242331 Villa Bosch 0054 1135019361 Australia Telefono Perth 0061 864680197 Belgio Telefono Bruxelles 0032 25341527 Brasile Telefono Florianopolis 0055 4832222513 San Paolo 0055 1132591806 Porto Alegre 0055 5130222720 Canada Telefono Burnaby 001 6042942023 Hamilton 001 9053184488 Woodbridge 001 9052661866 Montreal Riv. des Prairies 001 5144946902 Montreal S. Leonard 001 5142525041 Montreal Ville Lasalle 001 5146675592 Ottawa 001 6132325689 St. Catharines 001 9056466555 Toronto 001 4166523759 Germania Telefono Mettmann 0049 21045089160 Moldavia Telefono Chisinau 00373 22855600 Svizzera Telefono Ginevra 0041 223214535 Uruguay Telefono Montevideo 0059 825076416 USA Telefono Fort Lauderdale 001 9546300086

SPAZIO AUGURI TANTI AUGURI AI CONIUGI

Anna Maria e Luigi Gattoni PER I LORO 50 ANNI DI MATRIMONIO

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PISA CERIMONIA

Un premio agli imprenditori Al Centro Congressi del Mercure Tirrenia Green Park di Calambrone la 50&Più provinciale di Pisa ha premiato gli imprenditori del commercio, turismo e dei servizi che vantano oltre 25, 40 e 50 anni di attività con, rispettivamente, l’Aquila d’Argento, d’Oro e di Diamante. Il prestigioso riconoscimento, istituito nel 1975 da 50&Più, dà merito agli imprenditori per gli anni dedicati al lavoro e al benessere della comunità. Alla cerimonia, curata dal presidente provinciale Franco Benedetti e dai membri del Consiglio Direttivo, sono intervenuti il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, il vice presidente 50&Più, Antonio Fanucchi, il presidente della Camera di Commercio, Walter Tamburini, la presidente di Confcommercio Pisa, Federica Grassini, il vice sindaco, Raffaella Bonsangue, e l’assessore al Commercio e Turismo, Paolo Pesciatini. Il conferimento del titolo di Maestri del Commercio avviene ogni due anni e dopo Calci alla Certosa e Volterra al Centro Studi della Fondazione della Cassa di Risparmio, la scelta del litorale di Pisa è stata finalizzata a premiare gli imprenditori di questa importante area del territorio pisano e a stimolare gli organi competenti alla realizzazione di quanto ancora necessario per raggiungere standard di qualità che la vocazione turistica richiede. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Andrea Anticoli, Franco Beghé, Antonio Bottari, Michele Bulleri, Stefania Calamari, Roberto Caroti, Massimo Ferrini, Cristina Figuccia, Domenico Greco, Marianthi Maggiore, Daniela Petraglia, Giuseppe Raimo, Cristiano Sabatini, Guido Simi, Paolo Vannelli, Stefano Vannelli; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Gianni Annibali, Luca Antonio Blardone Giannecchini, Ettore Bonanni, Franco Cambi, Luciano Cappagli, Massimo Compagnino, Carlo Conti, Elisabetta Ficeli, Maurizio Fontana, Emanuela Giorgi, Silvio Gonnelli, Gino Latini, Alessandro Maestrelli, Lorenzo Mancini, Giovanni Massei, Andrea Volpi; con l’Aquila Diamante (50 anni di attività): Romano Badalassi, Roberto Belei, Luciano Catassi, Marino Corona, Ferdinando Falaschi, Maurizio Figuccia, Giuseppe Mancini. Nel pomeriggio, in onore dei premiati, si è svolta la “Festa dei Soci”, con uno spettacolo autogestito presentato da Stefano Bini. Ospiti il tenore Marco Pierucci, la cantante Dedè ed il comico Consalvo Noberini. info: 0507846630

FOTONOTIZIA CROCIERA

Tra le meraviglie della Grecia Un nutrito gruppo di soci 50&Più, a bordo della Costa Deliziosa, ha partecipato alla crociera organizzata da 50&Più Turismo alla volta della Grecia. L’itinerario ha fatto tappa a Corfù, Santorini ed Atene.

info: 066871108 www.50epiuturismo.it 80 I 50epiumagazine.it I GENNAIO 2019

ROMA CONCERTO

La musica unisce Oltre 200 soci hanno assistito al concerto di Natale della 50&Più provinciale di Roma, che si è tenuto nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Ad esibirsi gli allievi della scuola di musica “Magnificat” che, dal 1995, opera nella città di Gerusalemme presso la Basilica della Custodia del Santo Sepolcro, gestita dai Frati Francescani. L’iniziativa assume un particolare significato in quanto raccoglie giovani studenti di varie confessioni religiose (musulmani, ebrei, cristiani) a testimonianza che, malgrado le enormi difficoltà di quei territori, da decenni caratterizzati da guerre e violenze di ogni tipo, un altro mondo è possibile. L’evento è stato realizzato in collaborazione con la “Compagnia di San Giorgio”, associazione che da anni contribuisce alle attività della Custodia Francescana di Terra Santa. info: 0668891796


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UNIVERSITÀ LUCCA

FORMAZIONE

Indagine sull’uso del digitale Il Silver Lab - Laboratorio Nazionale sulle Tecnologie Digitali di 50&Più - ha recentemente lanciato fra i soci un’indagine sull’utilizzo del digitale. I risultati danno interessanti indicazioni sui processi di adozione di questa tecnologia fra la popolazione dei senior. Tra gli intervistati solo il 20% non usa il digitale e, tra gli strumenti usati, lo smartphone fa da padrone, con oltre il 70% delle adesioni. Anche l’autonomia nell’utilizzo è notevole; solo il 15% infatti dichiara di farsi aiutare in modo sistematico. Le applicazioni digitali più diffuse sono quelle che riguardano la comunicazione e la condivisione (Facebook e WhatsApp), anche se il motore di ricerca Google totalizza un 15%. Molto interessante il fatto che quasi il 70% usi gli strumenti di comunicazione digitale per rimanere in contatto e parlare con figli e nipoti, dimostrando che il digitale è un ponte che collega le diverse generazioni. Un grande ruolo viene attribuito al digitale per quanto riguarda il miglioramento della qualità della vita e nel contribuire a salute e prevenzione; sono questi infatti i due ambiti applicativi dove i senior hanno maggiori attese. Un’altra indicazione preziosa per orientare il lavoro del Silver Lab è l’importanza del passaparola fra i soci nel diffondere la cultura digitale e le applicazioni utili: quasi l’83% lo ritiene un meccanismo efficace. Tra i benefici considerati importanti, emergono il poter trovare con qualità e tempestività informazioni e notizie utili e il poter condividere con altre persone contenuti, idee, ricordi. Tra le aree problematiche, invece - oltre al prevedibile timore delle truffe - vi è la difficoltà di utilizzo, aspetto che ribadisce la centralità del ruolo del Silver Lab nel portare la cultura digitale e semplificazione tra i soci. Vi ritrovate in queste statistiche? Chi volesse contribuire all’indagine partecipandovi attivamente, può scrivere direttamente all’indirizzo di posta elettronica silver.lab@50epiu.it. info: 0668883230

FIRENZE PROSSIMI APPUNTAMENTI

La diaspora del popolo armeno e il primo genocidio del XX secolo A seguito del grande interesse suscitato dagli incontri che 50&Più Università di Lucca ha dedicato negli ultimi due anni all’immane tragedia della martoriata terra d’Armenia, presso la Sala Tobino di Palazzo Ducale, è stata nuovamente ospite Letizia Leonardi, giornalista e scrittrice, che ha presentato il suo ultimo libro Il chicco acre della melagrana, scritto con il protagonista Kevork Orfalian. Il libro è la storia vera di un figlio della diaspora armena che racconta la sua vita dolorosa e rocambolesca allo stesso tempo, dai massacri subiti dai suoi avi, la sua infanzia e adolescenza, fino all’ingiusta prigionia in Turchia, con l’accusa di sospetta attività sovversiva, e poi finalmente l’affermazione nel campo lavorativo. Oltre all’aspetto della rilevanza storica, si evidenziano due argomenti di grande attualità: il problema dei migranti e l’atteggiamento della Turchia nei confronti degli oppositori o presunti tali. La presentazione del libro è stata accompagnata dalla lettura di toccanti poesie e dall’ascolto di suggestivi brani musicali. L’evento ha avuto il patrocinio della Provincia e la collaborazione della Scuola per la Pace. info: 0583473170 - www.50epiu-unilucca.it

PADOVA FOTONOTIZIA

Conferenze ed escursioni

In ammirazione di Canova

Con il nuovo anno proseguono a pieno ritmo le attività della 50&Più provinciale di Firenze. Per il mese di febbraio sono previste: Il 7 - ore 15,30 - conferenza Salotto finanziario con il dottor A. Vitali; il 21 - ore 15,30 - conferenza Gli Etruschi: il mistero delle origini, con il professor Rovida; Il 27 - per L’Italia delle città e dei borghi - gita a “Pisa, fascino di una città marinara”. Per partecipare agli appuntamenti occorre prenotarsi.

Un nutrito gruppo di soci della 50&Più provinciale di Padova ha partecipato alla visita, presso la Scuola Grande della Misericordia di Venezia, della prima grande mostra multimediale dedicata al celebre scultore veneto Antonio Canova, maestro del Neoclassicismo.

info: 0553289924 - www.50epiu.it/firenze

info: 049655130 www.50epiu.it/ padova


LE SEDI 50&PIÙ PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Tenente Panella, 20 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 90 Napoli - Via Cervantes, 55 int. 14 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 104 Reggio Emilia - Viale Timavo, 43 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via Mazzini, 22 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Moro, 481 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Cola di Rienzo, 240 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via del Torretto, 57/1 Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 154 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Bellini, 14 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 47 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Via Maffeo Pantaleoni, 48/48a

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Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122201 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0407707340 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761341718 Telefono 010543042 0183275334 0187731142 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376288505 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393

Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via XXIV Maggio, 331 Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Roma, 29 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Serristori, 15 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via San Jacopo, 20-22-24 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Via del Giglio, 10-12-14 Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Piazza Arco d’Augusto, 10 Veneto Belluno - Piazza Martiri, 16 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

0721698224/5 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 0171437261 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 05025196-0507846635/30 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


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PARTENZE PREVISTE 2019 MARSA ALAM - Mar Rosso Il Villaggio Emerald Lagoon (4 stelle) di Veraclub è situato direttamente su una delle più belle spiagge della costa e offre la formula All Inclusive. Partenze da: Milano, Roma, Verona, Bergamo e Bologna. Dal 5 gennaio al 23 marzo Durata: 7 notti/8 giorni Quote a partire da € 670 a € 780

vita culturale, economica e politica dell’America e di tutto il mondo. Dal 14 al 19 giugno Durata: 5 notti/6 giorni Quote a partire da € 1.575

CAPO NORD & ISOLE LOFOTEN Un suggestivo tour nelle terre del grande nord, nel contesto naturalistico emozionante della Contea di Finnmark, di Capo Nord, di Tromso, Narvik e delle Isole Lofoten. THAILANDIA Dal 31 luglio all’8 agosto Un viaggio per conoscere l’esotismo d’Oriente Durata: 7 notti/8 giorni che sa essere misterioso e gaudente, antico e Quote a partire da € 2.980 moderno, per scoprire l’arte antica, le tribù e la natura esuberante. ISTANBUL & CAPPADOCIA Dal 10 al 19 marzo Dalla perla d’Oriente, Istanbul, capitale culturale Durata: 9 notti/10 giorni e artistica tra storia e modernità, alla CappaQuote a partire da € 1.890 docia, con il suo patrimonio paesaggistico unico al mondo. ARMENIA Culla di una cultura antichissima che affascina Dal 12 al 19 ottobre i visitatori con i suoi scenografici monasteri, la Durata: 7 notti/8 giorni € 980 natura incontaminata e la magia del sacro Quote a partire da monte Ararat. GUATEMALA Dall’11 al 19 maggio Un viaggio alla scoperta della “civiltà maya”, Durata: 8 notti/9 giorni Quote a partire da € 1.360 con lo spettacolare sito di Tikal immerso nella foresta pluviale, dell’architettura coloniale ispanica e della natura esuberante. GIAPPONE Un viaggio nel Paese del Sol Levante per re- Fine ottobre - 11 notti/12 giorni spirare l’atmosfera del passato, la spiritualità Quote in definizione dei templi, la cultura e uno stile di vita proGIORDANIA fondamente diversi dai nostri. Un Paese che affascina per le testimonianze Dal 9 al 18 maggio lasciate dalle varie civiltà che l’hanno abitata, Durata: 9 notti/10 giorni Quote a partire da € 3.810 per i canyon nel deserto ma principalmente per l’unicità di Petra. Dal 19 al 27 novembre NEW YORK Parti per “the Big Apple”, la straordinaria Durata: 8 notti/9 giorni € 1.790 metropoli che esercita una forte influenza sulla Quote a partire da Quota apertura pratica per i non soci: € 45,00

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GENNAIO 2019 I 83


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THAILANDIA

Suggestioni d’Oriente DAL 10 AL 19 MARZO 2019 9 NOTTI/10 GIORNI Un viaggio nell’esotismo autentico, nell’Oriente misterioso e gaudente, nella natura incontaminata, nell’arte antica e nella devozione eterna, nei Palazzi reali e nelle tribù del nord ITINERARIO 1° giorno: Volo per Bangkok. 2° giorno: Arrivo a Bangkok e trasferimento in Hotel. 3° giorno: Bangkok Visita del Royal Grand Palace con il Wat Phra Kaew, il “Tempio del Buddha di Smeraldo”. A seguire, visita del celebre Wat Pho, il “Tempio del Buddha Reclinato” e China Town, dove visiteremo il Wat Trimitr, il “Tempio del Buddha d’Oro”. 4° giorno: Bangkok Visita di Mae Klong (circa 70 km), con il caratteristico Railway Market e proseguimento per Kanchanaburi (100 km), sul fiume Kwai. 5° giorno: Kanchanaburi - Ayutthaya Visita delle grotte Lawa Cave e del Parco Nazionale Erawan. Trasferimento a Ayutthaya (150 km). 6° giorno: Ayutthaya Visita delle rovine dell’antica capitale e del Parco Storico. Partenza per Sukhothai (350 Km). 7° giorno: Sukhothai Visita della prima Capitale del Regno del Siam, culla dell’arte, della cultura e della

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• Chiang Rai

lingua thailandese. Proseguimento per Chiang Rai (400 km). 8° giorno: Chiang Rai Navigazione sul Mekong per raggiungere il “Triangolo d’Oro”, al confine tra Myanmar e Laos. Visita della Casa dell’Oppio e proseguimento per Chiang Mai. 9° giorno: Chiang Mai Incontro con alcune tribù delle colline e visita della pagoda di Wat Pra That Doi Suthep (XIV secolo) e dei Templi Wat Suan Dok e Wat Phra Singh. 10° giorno: Chiang Mai Partenza e volo di rientro in Italia.

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BANGKOK

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE In camera doppia (min. 16 partecipanti) Supplemento camera singola Tasse aeroportuali (da riconfermare) Assicurazioni (medico/bagaglio/annullamento) Quota d’iscrizione per i non soci € 45

€ 1.890 € 360 € 360 € 100

La quota comprende: Voli di linea Qatar (via Doha) • Hotel selezionati 4 stelle • Trattamento di pensione completa • Trasferimenti in pullman privato • Escursioni e visite, inclusi gli ingressi • Guida locale parlante italiano • Accompagnatore 50&Più Turismo. La quota non comprende: Assicurazioni • Bevande • Tasse aeroportuali • Escursioni facoltative e tutto quanto non specificato. (Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


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INCONTRI 50&PIÙ MARINA DI SIBARI DALL’1 AL 23 GIUGNO 2019 IN CALABRIA, SUL MARE IONIO “Incontri 50&Più” è un evento importante, una grande festa di inizio estate dove circa 2.500 soci 50&Più si ritrovano per condividere il piacere di una vacanza, all’insegna del bel mare, del relax, del divertimento. La personalizzazione del soggiorno, arricchito con attività culturali, incontri dedicati, corsi di danza con “gara di ballo”, tornei di burraco e altri divertimenti, oltre all’assistenza in loco dello staff 50&Più e 50&Più Turismo, sono il vero valore aggiunto e il grande successo di partecipazione a questo Evento Associativo QUOTE INDIVIDUALI doppia DI PARTECIPAZIONE uso singola 1° Turno (dall’1 al 9 giugno - 8 notti/9 giorni) € 530 2° Turno (dal 9 al 16 giugno - 7 notti/8 giorni) € 570 3° Turno (dal 16 al 23 giugno - 7 notti/8 giorni) € 645

doppia 3/4 letto adulti € 670 € 430 € 680 € 465 € 780 € 520

Quota d’iscrizione per i non soci € 45 TRASPORTI (quote su richiesta) In aereo dai principali aeroporti italiani con voli per Lamezia Terme e Bari con trasferimento in pullman GT al Villaggio di andata e ritorno. In treno per la stazione ferroviaria di Sibari che dista circa 3 km dal Villaggio.

Le quote comprendono: soggiorno presso il Sibari Green Village nei periodi preassegnati - Trattamento di pensione completa (bevande incluse) - Formula Extra All Inclusive - Servizi balneari in spiaggia - Animazione - Partecipazione ad attività culturali organizzate da 50&Più e alle attività quotidiane proposte dell’animazione - Assistenza di personale medico H24 - Assistenza di personale 50&Più e 50&Più Turismo - Assicurazione. Le quote non comprendono: trasporti da e per il Sibari Green Village - Escursioni in loco - Imposta di soggiorno comunale, da regolare in loco - Extra in genere e tutto quanto non sopra specificato.

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SERENUSA VILLAGE Un moderno Villaggio 4 stelle, direttamente sull’ampia spiaggia sabbiosa della Costa ionica, nel cuore della Magna Grecia, a pochi passi dagli scavi archeologici di Sibari. Dista circa 3 km dalla stazione ferroviaria di Marina di Sibari, 140 km dall’aeroporto di Lamezia Terme e 180 km dall’aeroporto di Bari. SPIAGGIA - La spiaggia privata e attrezzata con ombrelloni, lettini e sdraio, spogliatoi e docce, bar, punto di assistenza e informazioni. Il mare, dal fondale sabbioso, nella fascia più prossima al bagnoasciuga è poco profondo, favorendo piacevoli passeggiate lungo la spiaggia. La spiaggia è collegata a tutti i blocchi camere dal servizio navetta interna. CAMERE - Doppie, triple e quadruple 2 piani, dotate di aria condizionata con regolazione individuale, telefono, TV, mini frigo, cassaforte, bagno con doccia e asciugacapelli. Dispongono di giardino o balcone. Su richiesta possibilità di camere comunicanti e diversamente abili. RISTORANTE - Il Sibari Green Village offre una ristorazione ricca, varia e di qualità, con servizio a buffet, e garantisce almeno 25 portate tra antipasti caldi e freddi, primi e secondi, numerosi contorni, grigliate di carne e pesce, dolce, frutta fresca, vino alla spina ed acqua microfiltrata compresi durante i pasti. FORMULA EXTRA ALL INCLUSIVE - Consumazioni illimitate: tutta la caffetteria, correzioni, crema caffè, the e infusi, bibite alla spina (20 cl.), birra alla spina (20 cl.), succhi di frutta, sciroppi, granite, vino bianco e rosso, prosecco, amari e liquori, aperitivi, vermouth e grappe. Sono esclusi cocktail, champagne e tutti gli alcolici definiti “speciali” sul listino bar. (Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


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__PREVIDENZA__

FLAT TAX ED EQUITÀ: IL FISCO DIMENTICATO

La promessa di cambiare il sistema fiscale è rimasta schiacciata tra le due proposte di politica economica: il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni a cura di Gianni Tel

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LA FLAT TAX, CHE AVREBBE DOVUTO COINVOLGERE L’INTERA PLATEA DEI CONTRIBUENTI, NON PARTIRÀ SUBITO E ANCHE PER IL 2019 LA PRESSIONE FISCALE RESTERÀ INVARIATA, FERMA AL 42,4% DEL PIL

L’ARTE DI GOVERNARE PER LA BUONA POLITICA SI MISURA ATTRAVERSO GLI ATTI COMPIUTI. Le leggi varate in modo definitivo e la loro positiva ricaduta sulla vita dei cittadini ne sono la vera prova. Dopo dieci mesi dalle elezioni del 4 marzo 2018 e a più di sei mesi dalla stesura del famoso contratto, il Governo del cambiamento ha partorito molti annunci e poca policy, gran confusione e incertezza. La promessa di avviare un percorso in grado di cambiare il sistema fiscale, che aveva nella Flat Tax il suo pezzo migliore, è rimasta schiacciata tra le due proposte di politica economica del M5S e Lega: il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni (Quota 100), entrambi ancora in cerca del loro punto di equilibrio. Recentemente Beppe Grillo, in maniera provocatoria, ha sentito il bisogno di sottolineare che “arriveremo a non capire più chi siamo, dove siamo e cosa facciamo, dove andiamo e cosa stiamo pensando”. Malumori dovuti alle divisioni interne e a posizioni poco decise del partito. Come si è detto la Flat Tax, che dovrebbe coinvolgere l’intera platea dei contribuenti, non partirà subito. Anche per il 2019 la pressione fiscale resta invariata, ferma al 42,4% del Pil (Prodotto Interno Lordo). » TITOLARI DI PARTITA IVA

A partire da quest’anno, invece, a beneficiarne saranno esclusivamente i titolari di Partita Iva (imprenditori, commercianti, artigiani, artisti e professionisti) con redditi ragguagliati ad anno non superiori a 65.000 euro: è questa, infatti, la soglia massima decisa dall’Unione Europea con cui ha autorizzato l’Italia ad avvalersi, per il 2019, del regime di favore delle piccole Partite Iva con l’applicazione di un’imposizione secca del 15% (5% per i primi 5 anni di attività). Dal 2020 il regime contributivo sarà esteso ai contribuenti con ricavi/compensi fino a 100.000 euro, ma con alcune differenze: • il reddito andrà determinato nei modi ordinari; • la tassazione sarà un po’ più onerosa (l’aliquota è fissata al 20%); • non è previsto l’esonero dall’obbligo della fatturazione elettronica. Non si tratta di una nuova disciplina, ma dell’ampliamento e adattamento del già esistente regime forfettario per professionisti e imprese di dimensioni ridotte con una sostanziale riduzione degli adempimenti fiscali. Con l’innalzamento del limite dei ricavi per l’accesso, si calcola che potranno fruirne circa 800.000 contribuenti, superando la metà di tutte le imprese individuali e dei professionisti. In base ai dati resi noti dall’Amministrazione Finanziaria, più del 65% delle persone fisiche titolari di reddito d’impresa dichiara ricavi inferiori a 65.000 euro e addirittura il 75% dei lavoratori autonomi percepisce compensi annui al disotto di detta soglia. » IL BANCOMAT DEI PENSIONATI

Sacrificata, dunque, la vera Flat Tax o quanto meno rinviata la parola d’ordine più cara alla Lega, “detassare”, anche se i Governi cambiano, la tentazione di mettere le mani in tasca ai pensionati resta. Fra i capitoli più caldi della riforma previdenziale prevista nella Legge di Bilancio 2019, c’è il taglio alle pensioni d’oro, su cui il dibattito è molto acceso fra i due vice premier.

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Al momento, il meccanismo più semplice potrebbe essere un contributo di solidarietà per qualche anno da parte dei pensionati con pensioni al di sopra dei 90.000 euro l’anno, con una soglia del taglio da 4.000 a 5.000 euro netti mensili e con l’esenzione che per legge o per altri motivi gli interessati sono stati obbligati a lasciare il lavoro prima dell’età della vecchiaia (donne dirigenti “esodati,” militari). È stata, poi, avanzata l’ipotesi di un abbattimento del 25-50% dell’adeguamento annuale al costo della vita (per il 2019 pari al 1,1%) per le pensioni superiori a 2.500 euro netti mensili, colpendo una platea di circa 2 milioni di pensionati. L’obiettivo dell’intervento sarebbe quello di incassare circa 300 milioni di euro l’anno. Da oltre 20 anni sulle indicizzazioni delle pensioni ci sono stati molti interventi contraddittori e con l’unico scopo di produrre risparmi non finalizzati a sostenere il sistema previdenziale. Le pensioni in alcuni periodi non hanno ricevuto la perequazione o hanno subìto differenti indicizzazioni con una riduzione strutturale non più recuperabile di quasi il 30% del loro potere d’acquisto. Oltre a subire l’erosione con l’inflazione del proprio tenore di vita, i pensionati subiscono anche una tassazione più pesante rispetto ai lavoratori dipendenti. A fronte, per esempio, di un reddito di 15.000 euro l’anno sullo stipendio l’Irpef dovuta è pari a 1.886 euro mentre sulla pensione l’imposta sale a 2.153 euro con una differenza di 267 euro, e ciò provocata dalla mancanza, per i pensionati, della prevista detrazione da lavoro dipendente (vedi Tabella A). Senza contare, poi, la mancata estensione sempre ai pensionati del bonus Irpef di 80 euro mensili concesso, solo ai dipendenti dal precedente governo “Renzi”. Guardando agli altri Paesi Europei si scopre anche che i pensionati vengono tassati molto meno. Su una pensione pari a tre volte il trattamento minimo

(19.789 euro) l’Italia ha la tassazione più alta d’Europa (vedi Tabella B). Le soluzioni adottate fino a oggi per i pensionati non sono state essenzialmente ispirate a criteri di ragionevolezza. La realtà ci dice che le incertezze crescenti, le promesse vaghe, stanno creando molto panico tra i pensionati, i quali hanno pochissimi benefici fiscali sul loro reddito previdenziale, tassato non alla pari degli altri redditi, mentre sarebbe ragionevole e doveroso, oltre i 70 anni, ridurre proporzionalmente il carico in funzione dell’età e del livello certificato di autosufficienza fino ad azzerare le imposte oltre gli 85 anni. TABELLA A - FISCO Reddito Annuo in euro 8.500 9.000 10.000 11.000 12.000 13.000 14.000 15.000

È ora che si intervenga nei loro confronti, riconoscendo il ruolo che hanno avuto ed hanno per la crescita e lo sviluppo del Paese. Spesso, in questi anni di crescita economica, con le loro pensioni e con il loro lavoro di cura hanno sostenuto figli e nipoti, disoccupati e inoccupati, sostituendosi ad uno stato sociale insufficiente ed inefficiente. Meritano invece grande rispetto ed attenzione, valorizzando il loro ruolo di persone anziane e pensionate. È importante che questo Governo guardi al passato per dare al futuro una risposta migliore che pensionandi e pensionati si aspettano.

MENO PESANTE PER I DIPENDENTI RISPETTO AI PENSIONATI Sulla pensione

IRPEF NETTA IN EURO Sul lavoro dipendente

117 272 586 899 1.213 1.526 1.840 2.153

98 235 510 786 1.061 1.336 1.611 1.886

Da 20.000 euro in poi la differenza decresce fino ad azzerarsi con un reddito di 55.000 euro

TABELLA B Paese Italia Spagna Regno Unito Francia Germania

L’IMPOSIZIONE FISCALE IN EUROPA NEL 2018 IRPEF NETTA IN EURO* Imposta dovuta in euro % di incidenza su reddito da pensione 4.000 1.800 1.500 1.000 39

20,20 % 9,09 % 7,57 % 5,05 % 0,20 %

* Su una pensione annua pari a tre volte il trattamento minimo (19.780 euro) GENNAIO 2019 I 87


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__FISCO__

FRA VECCHIE E NUOVE ROTTAMAZIONI

Il Decreto Legge n. 129, del 23/10/2018, prevede un’importante agevolazione: lo stralcio dei debiti fino a 1.000 euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010

a cura di Alessandra De Feo

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SONO ESCLUSI DALL’AGEVOLAZIONE ALCUNI DEBITI CHE RISULTANO DAI CARICHI AFFIDATI AGLI AGENTI DELLA RISCOSSIONE, COME I CREDITI CHE DERIVANO DALLE PRONUNCE DI CONDANNA DELLA CORTE DEI CONTI

PARTENDO DALL’ARTICOLO PRECEDENTEMENTE PUBBLICATO su dicembre 2018, continuiamo ad esaminare alcune disposizioni contenute nel Decreto Legge del 23/10/2018, n. 119, entrato in vigore il 24/10/2018 che, per poter avere effetto, dovrà essere convertito in legge nei termini previsti (60 giorni). In caso contrario, decadrà automaticamente con efficacia ex tunc. Nell’attesa che ciò accada, andiamo ad esaminare l’articolo 4 del Decreto in questione che si interessa dello “Stralcio dei debiti fino a euro 1.000 affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010”. La disposizione prevede un’importante agevolazione, attinente l’automatico annullamento dei debiti di importo residuo che, alla data di entrata in vigore del Decreto, ammontino fino ad euro 1.000, importo comprensivo di: capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, ancorché riferiti alle cartelle per le quali è già intervenuta la domanda di rottamazione (di cui al precedente articolo 3, oggetto del nostro articolo di dicembre u.s.). La norma in esame stabilisce, inoltre, con la massima chiarezza, i diversi aspetti connessi a detta agevolazione e, in particolare, prevede che: • le somme versate anteriormente alla data di entrata in vigore del presente Decreto, restino definitivamente acquisite; • le somme versate, dalla data di entrata in vigore del presente decreto, siano imputate alle rate da corrispondersi per altri debiti eventualmente inclusi nella definizione agevolata anteriormente al versamento, ovvero, in mancanza, a debiti scaduti o in scadenza. In assenza anche di questi debiti, le somme sono rimborsate, ai sensi dell’articolo 22, commi 1-bis, 1-ter e 1-quater, del Decreto Legislativo 13 aprile 1999, n. 112. A tal fine, l’agente della riscossione presenta all’ente creditore richiesta di restituzione delle somme, eventualmente, riscosse dalla data di entrata in vigore del presente Decreto e fino al 31 dicembre 2018, riversate ai sensi dello stesso articolo 22 del decreto legislativo n.112 del 1999. In caso di mancata erogazione nel termine di 90 giorni dalla richiesta, l’agente della riscossione è autorizzato a compensare il relativo importo con le somme da riversare. Sono esclusi dalla definizione i debiti risultanti dai carichi affidati agli agenti della riscossione recanti: a) le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 16 del regolamento (UE) 2015/1589 del Consiglio, del 13 luglio 2015; b) i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti; c) le multe, le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna; d) le sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali; e) alle risorse proprie tradizionali previste dall’articolo 2, paragrafo 1, lettera a), delle decisioni 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, e 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014; f) all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione. GENNAIO 2019 I 89


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__VIVERE IN ARMONIA SEGUENDO LE STAGIONI__

Per conservare i frutti si debbono mettere in luogo freddo e sopra la paglia, e sarebbe bene che la stanza avesse le porte o le finestre verso tramontana.

NEL CUORE DELL’INVERNO

Almanacco Barbanera 1863

a cura di

GENNAIO

CON IL NUOVO ANNO, a gennaio, tutto riparte. Nuove energie vanno a braccetto con desideri, sogni, speranze, e percorrono l’aria pungente, indifferenti a quel velo di ghiaccio che sembra tenere il mondo sotto scacco. Certo, il freddo e il calore delle Feste ci tengono in casa, pronti ad accogliere il nuovo anno e i doni dell’Epifania. Poi tutte le feste vanno via. O almeno così sembra. Perché nel calendario si affaccia sant’Antonio, con i suoi animali e il buonumore che torna in circolo. Il Santo spalanca le porte al Carnevale, mentre nell’orto non c’è di che oziare. Si pota - anche nel giardino -, si trapianta, si mette mano alle semine primaverili. Poi arrivano i giorni della merla, i più gelidi dell’anno, con la stagione fredda ancora decisa, come in fondo il tempo vuole, a fare bella mostra di sé.

IL CARDO (Cinaria cardunculus)

Fa bene perché... Mangiamolo perché è depurativo e protettivo del fegato, oltreché antiossidante, capace quindi di controllare l’attività dei radicali liberi. Inoltre, grazie alle proprietà toniche e decongestionanti, è ottimo anche in caso di stress, fatica e depressione. Il proverbio È come un cardo senza sale far col marito il Carnevale. Pollice bio Se tagli un cardo in april, ne nascon mille. Coltiviamolo così Richiede un po’ di spazio, per questo non è proprio l’ideale sul balcone. Ma ciò non non vuol dire che non si possa tentare, anche perché è ortaggio molto bello e dall’originale effetto decorativo. Ama il sole e, soprattutto, teme le gelate. La semina Il cardo si semina, in Luna crescente, direttamente a dimora ad aprile-maggio, in file distanti un metro l’una dall’altra e con 80 cm di distanza tra le piante. Si collocano 3 o 4 semi per buca poi, dopo la nascita, si diradano lasciando solo una pianta. Oppure, a maggio-giugno, si possono trapiantare le piantine ottenute da semina in semenzaio o in appositi contenitori. Richiede terreni molto fertili e soffici, ben concimati e facilmente irrigabili. A settembre inizia la fase di imbianchimento, che consiste nell'incurvare i cardi e ricoprirli di terra, oppure nel rialzare due o tre foglie esterne legandole alla pianta e avvolgendo il tutto con paglia o carta. Il buio favorirà l’imbianchimento, rendendo i cardi più dolci e teneri. Raccolta e conservazione La raccolta, in Luna crescente, avviene da settembre a febbraio. Il cardo viene estirpato, privato delle radici e delle foglie esterne e mozzato all’estremità. In frigorifero si conserva per una settimana chiudendolo in un sacchetto per alimenti forato. In luogo fresco e asciutto, il modo migliore per conservarlo è tenerlo appeso, così resta croccante perché al riparo da luce e calore. Il congelamento è sconsigliato, ma lessandolo prima, è possibile farlo.

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BUONO A SAPERSI!

Un pizzico di cenere È arrivato il tempo di tenere acceso il camino. Riscalda, fa compagnia, ci si può inventare una gustosa cenetta improvvisa, e anche ciò che rimane può essere utilizzato. Che la cenere abbia molte virtù è noto, dal fertilizzare al disinfettare. Oppure tornerà utile per pulire, ad esempio, l’argenteria. Basterà strofinarla con un panno morbido e bagnato. In casi estremi può servire anche per lavare i piatti o, come un tempo, con acqua bollente, biancheria e indumenti. Ma soprattutto si può utilizzare come concime, ottimo se il terreno è carente di fosforo.

NEL CESTINO DEL MESE ORTAGGI: aglio, cardi, carote, catalogna, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicorie, cime di rapa, cipolle, finocchi, indivie, lattughe, porri, radicchi rossi, rape, sedano, spinaci e valerianella.

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COLTIVARE CON LA LUNA

AROMI: prezzemolo, rosmarino e salvia.

Luna Piena di gennaro luce come il giorno chiaro Freddo a gennaio, frumento in granaio

NELL’ORTO, NEL GIARDINO, SUL BALCONE

Nel cuore dell’inverno, quando si riducono i lavori all’aperto, un’attenzione in più si dedica alle piante in casa. Se allora la stella di Natale - la poinsettia, Euphorbia Pulcherrima - perde pian piano le belle foglie rosse, basterà potare i rami spogli, sistemarla in un ambiente caldo e buio, e rinvasarla poi a maggio. In ottobre ricomincerà a germogliare. Sul terrazzo è invece il momento di controllare l’efficienza delle protezioni sistemate in autunno. In caso di neve rimuoverla dai rampicanti e dai sostegni per non compromettere la stabilità delle piante, lasciandola invece sopra le cassette che ne saranno protette. Continua la raccolta di cavoli, porri, valerianella, verze: in Luna crescente per il consumo fresco, in calante per la conservazione. Sempre in crescente seminare in semenzaio cavolfiori e cavolo broccolo. In giardino è il momento di seminare in semenzaio azalee, begonie, primule, tuberose e bulbi a fioritura primaverile. Mettere a dimora e/o trapiantare alberi, arbusti e rampicanti a foglia caduca e rosai a radice nuda. Piantare anche i bulbi dei gladioli e preparare il terreno per avere le fragole in mezzo ai fiori. In Luna calante mettere a dimora in piena terra o in vasi capienti sul balcone i bulbilli di aglio e di cipolla invernale e seminare in semenzaio lattuga, radicchio estivo, ravanello, rucola, sedano, valerianella. In giardino lavorare superficialmente il terreno aggiungendo concimi organici.

SE HAI ½ GIORNATA FRUTTA: arance tarocco, cedri, limoni, pompelmi, mandarini, clementine, mele Golden e Deliziose, kiwi e pompelmi.

Dice il proverbio...

PROTEGGERE I VASI DI COCCIO

Contro il freddo e le gelate invernali le piante sono state messe al riparo. Bene, ma cosa accade ai vasi di coccio rimasti fuori? Se possibile sarà bene dedicare attenzioni anche a loro, spostandoli a Sud, addossati al muro meglio esposto. Se questo non fosse possibile, l'operazione da compiere sarà allora quella di isolarli dal gelo del pavimento con un materiale leggero, ad esempio il polistirolo, per poi coprire con tessuto non tessuto sia la pianta sia il vaso. È importante anche mantenere asciutta la terra e togliere la neve se abbonda. Senza poi dimenticare di vuotare le terrecotte dall’acqua quando la temperatura scende sotto i 3°C e di accertarsi che la pioggia non le riempia nuovamente.

A san Sebastiano un’ora in più abbiamo

IL SOLE E LA LUNA IL SOLE

Il 1° sorge alle 07.28 e tramonta alle 16.39. L’11 sorge alle 07.27 e tramonta alle 16.49. Il 21 sorge alle 07.22 e tramonta alle 17.23. Le giornate si allungano. Il 1° dicembre si hanno 9 ore e 11 minuti di luce solare e il 31 se ne hanno 9 e 59 minuti. Si guadagnano 48 minuti di luce solare.

LA LUNA

Il 1° sorge alle 02.49 e tramonta alle 13.41. L’11 sorge alle 10.34 e tramonta alle 21.59. Il 21 tramonta alle 07.31 e sorge alle 17.28. Luna calante dal 1° al 5 e dal 22 al 31. Luna crescente dal 7 al 20. Luna Nuova il 6. Luna Piena il 21. GENNAIO 2019 I 91


DALLA COLLANA “LE PERLE DELLA MEMORIA”

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I libri hanno la straordinaria capacità di riunire una moltitudine di persone in tempi, luoghi e situazioni profondamente diversi. Rappresentano un incredibile mezzo di condivisione ma, soprattutto, sono un formidabile strumento di trasmissione capace di passare di generazione in generazione. Il 19° volume de Le Perle della Memoria, “Esperienze di lettura nel Novecento. Il piacere del romanzo”, racconta il grande rilievo rivestito dalla narrativa e dal romanzo nella vita delle persone tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento. Un nuovo tassello nell’affascinante mosaico della nostra memoria.

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LE PERLE DELLA MEMORIA N. 19 - 154 PAGINE

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I Socio 50&Più - Tessera n° ................. I Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA) COMPILARE IN STAMPATELLO, RITAGLIARE E SPEDIRE A 50&PIÙ EDITORIALE - LARGO ARENULA, 34 - 00186 ROMA

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bacheca a cura della Redazione

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giochi 1

CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. Un bosco di conifere; 8. Movimento statunitense che ha generato la musica rap; 13. Provincia… in breve; 16. Ha giostre e baracconi; 18. Ampio, spazioso; 19. Il più popolare complesso scandinavo di musica pop; 21. Hanno la durata di un calendario; 22. Osservano i patti convenuti; 23. Donna che ispira; 25. Il nome della Ryan nota attrice; 27. Gravava sulle merci; 28. Un grido d’incitamento; 30. Incidenti stradali; 32. Ai confini del mondo; 33. La fine del regime; 34. Tipico monumento sepolcrale preistorico dei Britanni; 36. Poco duttile; 38. L’indimenticato Senna della Formula Uno; 40. Il fondo delle canoe; 41. L’Arma con i pezzi più grossi; 46. Il compositore de I racconti di Hoffmann; 47. Iniziali della Bergman; 48. Bevuto… a Parigi; 49. È autorizzata quando vi sia possibile rischio di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove; 51. L’opera completa d’un letterato; 53. Autore di gesta epiche; 54. Lo sono gli artisti scaligeri; 55. Lo divenne nel 1965 Paul McCartney; 56. La soffiata del delatore; 57. Millecinquecentouno romani; 59. Un ordine indiscutibile;

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61. Il Costantino che fu segretario di Cavour; 62. Il Teo simpatico conduttore televisivo; 66. Una casa produttrice di lampadine; 68. La Sastre del cinema; 69. Modalità, modo; 70. La cantina della nave; 72. La madre di Nerone; 73. Il Sivori famoso calciatore del passato; 74. Trama contro Otello. VERTICALI 1. Il Simone grande cantante lirico italiano; 2. Uno sport estremo; 3. La nona di Beethoven; 4. Un tipo di neutrino; 5. Secondo Einstein se scomparissero, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita; 6. Il dittongo di Diana;

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7. Sigla di Arezzo; 8. Il computer che impazzisce in 2001: Odissea nello spazio; 9. Organizzazione terroristica di matrice islamica; 10. Cambiano volere in potere; 11. Locuzione latina che indica l’individuo in quanto artefice della propria realtà; 12. Il sostanzioso bottino con cui si consola la banda del film I soliti ignoti; 13. Il simbolo del Piombo; 14. Una memoria del computer; 15. Una vettura dei treni di lusso; 17. Il mago del Parsifal; 18. Comprende Cavalese e Predazzo; 20. Mikhail, famoso ballerino russo; 24. Articolo indeterminativo; 26. Facilità alla commozione; 28. Il Bering grande navigatore; 29. Un’arma di sfondamento; 31. Accieca chi la prova; 34. Ficcarsi, entrar dentro;

35. Quella del Tronto è in provincia di Ascoli Piceno; 37. La Federazione Europea del Calcio; 39. Tono senza pari; 42. È incontestabile quello arbitrale; 43. Una risposta bruciante; 44. La scritta sulla Croce; 45. Timidezza, viltà; 48. Sarajevo ne è la capitale; 50. Il fiume di Monaco di Baviera; 52. Confina a nord con Algeria e Libia; 58. Non si commuove mai; 60. Il Ming-liang regista del film Vive L’Amour, Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1994; 62. Ha più forza di un no; 63. La Margret di Hollywood; 64. Una celebre Martini della canzone; 65. San Marino sulle targhe; 67. Muscolo nei prefissi; 69. Le iniziali di Pannella; 71. Andare... in breve

15. Venduta per buona; 16. Così sono a volte dette le menti più eccelse;

18. È detto anche scatola armonica; 20. Il Kofi ex segretario generale delle Nazioni Unite.

CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 2. Jorge, grande scrittore brasiliano; 6. L’isola con Nicosia; 8. Muscoli del braccio; 10. Unità di peso dei chimici; 12. Gli intervalli musicali più piccoli che possono intercorrere tra due suoni; 13. Niente affatto fitti; 14. Un verbo caro a Riccardo Muti; 17. Chi li varca espatria; 18. Fa parte del porto; 19. Vago, non esplicito; 20. Ridotta a nulla; 21. Affievolisce i rapporti;

22. Il Pauling che fu Premio Nobel per la Chimica e poi per la Pace. VERTICALI 1. Parti limitate di visuali molto più ampie; 3. Non si celebrano per unire due innamorati; 4. Mansueto, mite; 5. Il condizionatore dei poveri; 7. Opuscoli informativi distribuiti al pubblico teatrale; 9. Diede fama a Mirandola; 11. Quello del Sole è apparente; 12. D’estate viene più tardi;

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Enrico Diglio

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ORIZZONTALI 2. Gruppo musicale sloveno; 7. Precipitatosi sul posto; 9. In frutti e verdure; 10. Film horror del 2007 del regista Uwe Boll; 11. Facevano 33 giri al minuto; 13. Città giapponese della prefettura di Shimane; 14. Sulle Dolomiti c’è quello di Lana; 16. Le Alpi svizzere con la Jungfrau; 18. Affrontar con violenza; 19. Passano la vita a scuola; 20. Una lega di ferro e carbonio. VERTICALI 1. Lo detronizzò Lenin; 2. Buca senza pari; 3. La dea greca dell’aurora; 4. Preferita ad altre; 5. Audace come certi film; 6. Grosso Papilionide diffuso anche in Italia; 8. Vicolo cieco; 12. Vale più di 3 anni luce; 13. Il Barack ex presidente Usa; 15. Una divinità dell’Antico Egitto; 17. A carnevale se ne mettono di finti.

Osservate attentamente a destra i gruppi di figure e i numeri in essi contenuti e dite quale numero va sostituito al punto interrogativo, utilizzando un criterio logico da determinare.

TEST 2 Osservate le dieci parole sottostanti e dite quale sequenza è possibile formare con esse, seguendo un criterio logico.

RANA

LEVA

GARA

MERITO

NOME

VANO

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VERSO

TOGA

NAVE

DOPPIA LETTURA 5=1’4 Favolino » DOLCE AMICA M’accarezza i capelli, mi accarezza fissandomi così, con tenerezza; poi resta muta per quell’aspirazione che ci tramuta. (Es. Letto = L’etto)

INDOVINELLO Favolino » CONTESTATARIO Se taccio vuol dire ch’io ben distinguo il ben dal suo contrario, e se mi scuoto spesso è per esprimere il meglio che nel cuor tengo nascosto. __SOLUZIONI A PAGINA 96__

REBUS Lionello “7” 5 1 8

REBUS Lionello 5 8 GENNAIO 2019 I 95


oroscopo di Aldebaran

GENNAIO

CHRISTIAN DE SICA

Attore

soluzioni

GIOCHI

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A

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vergine

22 DIC. I 20 GEN. Inizio d’anno molto bello con il Sole che vi proteggerà sia nella vita che nel lavoro. Dovesse presentarsi la necessità, gli amici saranno gentili e disposti a darvi una mano. Siate parchi a tavola.

24 AGO. I 22 SET. Per voi che date molta importanza all’amore e al matrimonio, l’armonia sarà assicurata. Momenti felici con parenti e bambini. Vi farà bene una cura a base di erbe e lunghe passeggiate.

ariete

bilancia

21 MAR. I 20 APR. Vi aspetta un mese che non sarà né troppo facile, né troppo difficile. Saprete prendere le situazioni per quello che sono, mettendovi in gioco con onestà. Ritardi per documenti e viaggi.

23 SET. I 22 OTT. Con le stelle nel segno sarete più intraprendenti del solito. Buone le combinazioni interstellari nel settore dell’amicizia. Sarà grazie agli amici che passerete i momenti più piacevoli del mese.

toro

scorpione

21 APR. I 20 MAG. Ritroverete il piacere della compagnia e del confronto con gli altri. La serietà vi permetterà di esporre le vostre idee in modo convincente. Vi sentirete fisicamente in forma e più sereni.

23 OTT. I 22 NOV. Inizio d’anno sottotono. Anche se c’è tensione in famiglia, cercate di essere meno polemici col partner. Se il vostro è un lavoro autonomo, sarete stimati e apprezzati. Le amicizie saranno preziose.

gemelli

sagittario

21 MAG. I 21 GIU. Le stelle vi porteranno felicità, fortuna, denaro e benessere generale. Cercate di partire con il piede giusto e sfruttate bene ogni opportunità. Iniziate una dieta per disintossicarvi.

23 NOV. I 21 DIC. Il 2019 sarà un anno che vi regalerà numerose occasioni per essere contenti di voi stessi, degli altri e delle circostanze nuove che si creeranno. Vantaggi in tutto ciò che riguarda collaborazioni.

cancro

acquario

22 GIU. I 22 LUG. Durante il mese riuscirete a trovare la giusta soluzione per un problema che vi preoccupa già da tempo. Conoscerete una persona sensibile che vi darà preziosi consigli e suggerimenti.

21 GEN. I 19 FEB. Sarete socievoli e desiderosi di stare insieme alle persone care. Uscite da casa, visitate musei e mostre. Le stelle parlano di una vincita al gioco. Contatti piacevoli con bambini e persone giovani.

leone

pesci

23 LUG. I 23 AGO. L’anno inizierà in modo simpatico, soprattutto nella prima settimana del mese, quando si avverte ancora l’atmosfera delle festività natalizie. Badate alla vostra salute. Attenti alle articolazioni.

20 FEB. I 20 MAR. Le novità importanti di questo mese riguarderanno la casa. Potrete decidere di acquistare un computer per voi e i figli, hi-fi, macchina fotografica ecc. Vincete al gioco. Proteggete la vostra privacy.

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DOPPIA LETTURA 5 = 1’4 - DOLCE AMICA = Lacca = L’acca INDOVINELLO - CONTESTATARIO = Il setaccio REBUS (“7” 5 1 8) R O manzi; lettiere G; ala TI = “Romanzi” letti e regalati REBUS (5 8) Cantina TA, lì Z I = Canti natalizi

stuzzica

CERVELLO

TEST 1 - Il numero da sostituire al punto interrogativo è 1. Esso, infatti, permette di rispettare il criterio utilizzato negli altri gruppi di figure: il numero posto all’interno del cerchio centrale blu è formato da due cifre. La prima cifra si ottiene addizionando i due numeri posti all’interno delle figure contrassegnate dalla lettera a), se queste sono di colore verde, o dalla differenza tra i due numeri (partendo dall’alto verso il basso), se tali figure sono di colore rosso; la seconda cifra, invece, è ottenuta addizionando i due numeri posti all’interno delle figure contrassegnate dalla lettera b), se queste sono di colore verde, o dalla differenza tra tali numeri (partendo da sinistra verso destra), se tali figure sono di colore rosso. TEST 2 - La sequenza di dieci parole che si ottiene è di tipo circolare. Il criterio che si utilizza, infatti, è quello per il quale le due ultime lettere di ogni parola sono uguali alle prime due lettere della parola successiva. Quindi:

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SCRIVETECI: PER POSTA LARGO ARENULA, 34 00186 ROMA PER FAX 06 81151914 PER MAIL G.VECCHIOTTI@50EPIU.IT

lettere Risponde Giovanna Vecchiotti - Direttore Responsabile 50&Più

NON SOLO DISCIPLINA E REGOLE NEL RAPPORTO GENITORI-FIGLI In passato, un rigido approccio educativo verso i figli era spesso volto a mantenere ben distinti i ruoli familiari. Oggi, l’educazione resta un diktat, ma dare spazio anche ad amore, complicità e condivisione non ha prezzo GENTILE DIRETTORE, si è sempre parlato tanto di conflitto intergenerazionale, di genitori e figli che non hanno nulla da condividere, e che spesso, purtroppo, vivono il loro rapporto come una vera e propria guerra. Anch’io ricordo che, negli anni della mia adolescenza e della giovinezza, avevo un rapporto non proprio felice con i miei, che erano molto rigidi, educativamente parlando. Mio padre lo era molto di più rispetto a mia madre, e aveva eretto un muro profondo con noi figli, i quali, secondo il suo pensiero, non avevano altro compito che ubbidire. La stessa rigidità l’aveva mia madre, anche se con noi figlie (in tutto eravamo sei, quattro maschi e due femmine) il suo atteggiamento era un pochino più morbido, ma non di troppo. Oggi mi rendo conto che probabilmente la vita che si faceva a quei tempi non era la più semplice e tirare

avanti una famiglia numerosa, con poche risorse, era molto complicato e questo incideva fortemente sulla “tenuta emozionale” dei miei genitori. Il loro comportamento ha sicuramente forgiato il mio carattere e dato un’impronta profonda al rapporto che io ho con i miei figli. Ho sempre cercato di essere presente nella loro vita, di essere disponibile, attenta, di condividere le cose belle e far presente loro le difficoltà, quando c’erano, perché capissero bene qual è il valore della vita. E credo che il mio stesso atteggiamento lo abbiano molte altre madri che, come me, sono cresciute con poco affetto. E di ciò non posso che esserne contenta, soprattutto quando leggo notizie come quella che coinvolge due donne di Torino, madre e figlia, che hanno studiato insieme e conseguito entrambe, lo stesso giorno, la laurea, triennale prima e magistrale poi. Credo che sia un grande esempio di come il conflitto intergenerazionale possa essere seppellito, come la famosa “ascia di guerra”. P.S. Se avessi potuto, anche io, avrei studiato con i miei figli... Teresa Floriani Ci piace molto la Sua lettera, signora Teresa, perché racconta come non si sia fatta abbattere dalla mancanza di affetto da parte dei suoi genitori. E invece di ricalcare con i suoi figli un modello noto, è stata loro accanto come un’amica, senza dimenticare di essere genitore, colmandoli di affetto. E di questo, sono sicura, gliene saranno sempre grati. GENNAIO 2019 I 97


bazar LONGEVITÀ STILI DI VITA PREVENZIONE FILM

a cura del Centro Studi 50&Più

Questo spazio offre informazioni, curiosità, notizie utili. Come ogni bazar, sarà luogo d’incontro e di scambio. Potete quindi inviarci le vostre segnalazioni e quesiti a: centrostudi@50epiu.it

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oppure al 0424708910.

LONGEVITÀ 10 ANNI DI VITA IN 4 DECENNI Miglioramenti delle condizioni di vita, progressi della medicina, maggior consapevolezza dell’importanza della prevenzione: è così che negli ultimi 40 anni gli italiani hanno guadagnato quasi 10 anni di vita. Se nel 1978, anno di nascita del Servizio Sanitario Nazionale, l’aspettativa di vita media era di 73,3 anni, oggi vivono in media 83,3 anni, seppure con forti differenze regionali. Queste le stime contenute nel 13° Rapporto Meridiano Sanità, elaborato da The European House Ambrosetti.

+ STILI DI VITA 8 MOSSE PER VIVERE MEGLIO OGNI GIORNO La salute, sia fisica che psicologica, può partire dalle piccole cose. Questi otto accorgimenti possono farci vivere meglio aiutandoci a

sviluppare un approccio alla vita più positivo: 1) muoversi fa bene; 2) la salute (anche mentale) parte dalla tavola; 3) esprimersi attraverso la musica e il canto; 4) passare più tempo all’aria aperta; 5) dolce dormire; 6) riempirsi gli occhi di bellezza; 7) ascoltare i consigli saggi; 8) dare valore al percorso più che alla meta. LA SEDENTARIETÀ FA MALE Secondo dati del Rapporto Istisan Movimento, sport e salute: l’importanza delle politiche di promozione dell’attività fisica e le ricadute sulla collettività, realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, dal Ministero della Salute e dal Coni, la sedentarietà è responsabile del 14,6% di tutte le morti in Italia, pari a circa 88.200 casi all’anno, e di una spesa per costi sanitari di 1,6 miliardi di euro annui per le quattro patologie maggiormente imputabili ad essa (tumore della mammella e del colon-retto, diabete di tipo 2, coronaropatia). FARSI LE OSSA. CON GLI ALIMENTI L’osteoporosi diventerà la

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prima causa di invalidità tra gli ultracinquantenni se non impareremo ad occuparci della salute delle ossa adottando un sano stile di vita che aiuti a prevenire la malattia. Fondamentale è un’attività fisica regolare per rafforzare i muscoli e migliorare l’equilibrio. Il sole è un grande amico delle ossa, fumo e alcol ne sono nemici. Per garantirsi il fabbisogno giornaliero di calcio, nel menù settimanale dovrebbero esserci pesce azzurro, formaggi e legumi.

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Tel: 0322841903 800995988

PREVENZIONE TUMORI: SCREENING GRATIS FINO A 74 ANNI In Italia gli anziani guariscono dal tumore meno che in Europa: solo il 37% è vivo a distanza di cinque anni dalla diagnosi, contro il 40% della media Ue. Tra le cause il minore accesso a terapie efficaci e l’esclusione dai programmi di screening, che si fermano a 69 anni. Dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), la richiesta alle istituzioni che gli screening anticancro siano estesi fino a 74 anni. VADEMECUM PER I VACCINI Per informare sulla vaccinazione degli adulti e degli anziani e sulle patologie contro le quali ci si può difendere, l’associazione Italia Longeva ha realizzato il Vademecum sulla vaccinazione degli adulti. La vaccinazione è uno strumento sem-

plice ma potente per invecchiare bene, un alleato della longevità perché aiuta a prevenire malattie infettive che con l’avanzare dell’età possono risultare invalidanti o addirittura mortali. Attraverso una corretta conoscenza delle opportunità di prevenzione si può decidere come proteggere la propria salute. Per info: www.italialongeva.it/wp-content/uploads/2018/11/Vademecum_Vaccinazione_I taliaLongeva.pdf

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FILM THE OLD MAN & THE GUN di David Lowery, con Robert Redford, Casey Affleck, Sissy Spacek. Usa, 2018 Il film è ispirato alla storia vera di Forrest Tucker (interpretato da Robert Redford, alla sua ultima fatica di attore), un uomo che ha trascorso la sua vita tra rapine in banca ed evasioni dal carcere. Con una temeraria fuga dalla prigione di San Quentin quando aveva già 70 anni, fino a una serie di rapine senza precedenti, Forrest Tucker disorientò le autorità e conquistò l’opinione pubblica americana. Coinvolti in maniera diversa nella sua fuga ci sono un acuto e inflessibile investigatore che gli dà la caccia ma è, allo stesso tempo, affascinato da questo bandito gentiluomo, e una donna, Jewel, che lo ama nonostante la sua “professione”.


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