Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.
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[anteprime] Sfida alla crisi economica Il 28 marzo viene presentata l’indagine 50&Più-Censis, “La ricomposizione del Noi”. Il parere del sociologo Domenico De Masi. A pagina 21
Il GP & la Ferrari 2012 Primo appuntamento a Melbourne, il 18 marzo. E la nuova monoposto di Maranello, la F2012, promette grandi prestazioni. A pagina 24
Il mercato nero degli animali L’Italia, grande importatrice di specie esotiche, conta un giro d’affari da 500 milioni di euro, secondo il Rapporto Annuale Lav. A pagina 34
Moda: PrimaveraEstate 2012 Una collezione che riscopre le linee degli Anni ’40 e ’50. Ce ne parla Silvio Betterelli, designer emergente della moda italiana. A pagina 38
Chirurgia estetica Assecondare gli inevitabili cambiamenti del tempo senza stravolgimenti. Il parere di Marco Gasparotti, chirurgo estetico tra i più esperti. A pagina 42
ditoriale
[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE 50&PIÙ ]
Si calcola che lo scorso ottobre 2011 la popolazione mondiale abbia toccato quota 7 miliardi. Di questi il 55%, cioè tremiliardiottocentocinquanta milioni, è COSTITUITO DA ESSERI UMANI DI SESSO FEMMINILE. In Italia il rapporto è circa del 48,5% di uomini rispetto al 51,5% di donne.
Perché se le donne sono una maggioranza si è sentito il bisogno di dedicar loro una festa? Ce n’è ancora bisogno? E le donne quanto gradiscono questo festeggiamento una tantum?
Tanti ricorderanno come le donne presero l’istituzione della Festa dell’8 marzo: gruppi di amiche, compagne di scuola, colleghe di lavoro, tutte insieme a festeggiare in qualche ristorante, a teatro, a ballare o al cinema, liquidati una volta tanto fidanzati, mariti, figli, cene da preparare e cucine da rassettare.
Una libera uscita generale e spensierata.
Molta, forse moltissima, di quell’atmosfera si è perduta, è rimasto, pressoché insoluto, il problema di base: il ruolo delle donne nella
vita pubblica, nel mondo del lavoro, nella rappresentanza politica e, infine, LA MANCANZA DI TUTTE QUELLE STRUTTURE DI SUPPORTO CHE CONSENTIREBBERO A TANTE DONNE DI CONTEMPERARE LA RESPONSABILITÀ DELLA MATERNITÀ CON GLI IMPEGNI LAVORATIVI.
Anche in questo caso i numeri sono incontrovertibili: 133 donne su 630 deputati (21%) e 58 su 322 senatori effettivi (18%). Nel mondo del lavoro siamo al penultimo posto in Europa per l’occupazione femminile con un anacronistico 46%, registrando un fallimento a dir poco clamoroso degli obiettivi sottoscritti nel Trattato di Lisbona con i quali ci impegnavamo a portare, ENTRO IL 2010, LA QUOTA DELLE LAVORATRICI AL 60%; inoltre, a parità di mansioni,
le donne guadagnano il 20% in meno degli uomini. L’elenco delle diseguaglianze, di norme inadeguate, di discriminazioni potrebbe essere molto lungo ed è anche difficile immaginare che la situazione possa migliorare, viste le condizioni generali di difficoltà che attraversa il Paese. Ci sono organizzazioni femminili che
chiedono da tempo la cancellazione della Festa della donna perché sostengono che serva solo a nascondere il problema.
Ma le donne sono abituate, da sempre, a superare difficoltà, a sopravvivere e sovvertire qualsiasi ostacolo e non sarà una festa,
sancita o meno, a fermarle nel loro cammino di affermazione nei campi in cui decideranno di cimentarsi. A proposito, avete visto chi sono
i protagonisti dell’ultimo tavolo di confronto sui problemi del lavoro? Elsa Fornero, Ministro del Lavoro, Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, Susanna Camusso, Segretario Generale Cgil e poi... ah sì, anche Angeletti per la Uil e Bonanni per la Cisl.
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IN QUESTO
numero
Veronica Pivetti Comunicare è il mio mestiere
13
DI GIADA VALDANNINI
Indagine 50&Più-Censis Insieme per uscire dalla crisi
21
26
DI LUISELL A BERTI
La nuova Ferrari 2012 Quest’anno corre per vincere
24
DI RAFFAELLO CARABINI
Capitali Europee della Cultura:
26
Guimarães e Maribor DI GIOVANNA VECCHIOT TI E LORIS POR CHERI
Museo delle Scienze di Londra
32
Gli “eroi nascosti” in mostra DI VALERIO M ARIA URRU
Il mercato degli animali: illegale, disumano e troppo diffuso
34
DI A MINA IACUZIO
Silvio Betterelli e le nuove tendenze
38
DI BARBARA DI SARNO
42 Intervista al professor Marco Gasparotti Questione di lifting
DI PICCI M ANZARI
PARLIAMO DI...
INCHIESTA
Gioco d’azzardo L’Italia detiene il primato in Europa DI DANIEL A FLORIDIA
17 Spazio50
17
Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più
Fisco DI ALESSANDRA DE FEO
Periscopio >> pag. 6
DI GIANNI TEL
Previdenza
Letteralmente >> pag. 8
di Giovanna Vecchiotti
Cinema & DVD >> pag. 60
Avviso ai naviganti >> pag. 11
di Paolo Negrini
di Alessandra Miccinesi e Pedro Armocida
Star bene: lo stretching >> pag. 46
Oroscopo >> pag. 61
di Alessandro Mascia Sapori & Colori >> pag. 48
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Giochi >> pag. 62
di N. Tucciarelli e R. Cento
Libri >> pag. 58
Stuzzica cervello >> pag. 63
di Renato Minore
di Enrico Diglio
Musica & Teatro >> pag. 59
Bacheca >> pag. 64
di Tonino Valentini e Mila Sarti
Soluzioni >> pag. 66
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MARZO 2012
Anno XXXIV n. 3 Marzo 2012 Euro 2.50 - I.P.
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Anno XXXIV n° 3 Marzo 2012
Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per telefono: 06 68134552 Per fax: 06 68139323 Per m@il: redazione@50epiu.it
di Aldebaran
di Marina Cepeda Fuentes
50epiu.it
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A CURA DI LUISELL A BERTI
IN EVIDENZA
a cura di Dario De Felicis
LA VOCE DI 50&PIÙ
Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.
Moda: Collezioni 2012
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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it
ZOOM DI DARIO DE FELICIS
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IMPARARE DALLA
PALLA OVALE
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l torneo internazionale di rugby “6 Nazioni”, evidenzia ancora una volta come anche dallo sport si possa imparare. In un momento socio-economico di profonda incertezza e paura del prossimo futuro siamo certi di una cosa: solamente uniti riusciremo ad uscire dalla crisi. E il rugby, in questo, può fornirci un valido esempio. Coraggio, amicizia, generosità, sacrificio, altruismo ma anche rispetto per i compagni, per gli avversari e, soprattutto, per le regole; questo sport, per quanto duro nella sua spettacolarità vanta molti valori antitetici al calcio. Anche gli spalti degli stadi sono permeati della stessa atmosfera e dello stesso spirito di fratellanza che si respira sul campo. Correttezza e rispetto, mai episodi di violenza. Non è raro vedere tifosi delle diverse fazioni abbracciati, magari per una foto ricordo. Alla fine, vincitori, vinti e pubblico si ritrovano insieme (ad aver partecipato alla realizzazione di uno spettacolare evento). Uniti. Qualcuno addirittura considera il rugby una filosofia di vita: sarebbe auspicabile che diventasse più contagiosa anche fuori dal campo.
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Finito di stampare: 23 febbraio 2012
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Credits foto: Agf, Contrasto, Corbis, Marka, Olycom, Sintesi, Shutterstock, Tips,Thomas La Mela/Shutterstock.com Ufficio stampa Silvio Betterelli, Posztoz (colorlab.hu)/Shutterstock.com Foto di copertina: Ufficio stampa Veronica Pivetti. Illustrazioni: Enrico Riposati
MARZO 2012
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ERISCOPI in pillole
A CURA DI DARIO DE FELICIS
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Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,
LIBRI ANTICHI CONSULTABILI DA TUTTI CON LA REALTÀ AUMENTATA
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I libri antichi diventano virtuali e tridimensionali I ricercatori dell’Istituto Tecip (Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione) dell’Università di Pisa, in collaborazione con la Gunnerus Library di Trondheim in Norvegia, stanno studiando una tecnologia per rendere “virtuale” una collezione di preziosi libri antichi. La sperimentazione utilizzerà sistemi di visualizzazione tridimensionale interattiva e realtà aumentata, permettendo una facile consultazione di opere difficilmente esponibili al pubblico.
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50epiu.it
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MARZO 2012
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importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50epiu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!
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Al via Mentathlon, la video-competizione che allena il cervello È partito su Facebook Mentathlon, la grande competizione che con un videogioco mette in gara le menti degli italiani. Le prove delle “Olimpiadi del cervello” verteranno su logica, fluenza verbale, attenzione, memoria visiva e verbale, calcolo, ragionamento, concentrazione ed orientamento, con test strutturati a livelli di difficoltà crescente. I concorrenti vincitori, suddivisi nelle categorie junior e senior, si ritroveranno per le finali alla manifestazione “Rimini Wellness”, in programma dal 10 al 13 maggio 2012.
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Scrivere libri su ordinazione: un biografia per salvare la memoria L’intuizione di Marika Vecchiattini è interessante e redditizia: scrivere biografie su ordinazione, raccogliendo i ricordi delle generazioni passate. La scrittrice genovese, attraverso racconti, foto e aneddoti del committente è in grado di scrivere un libro di 200-300 pagine; arriva a casa, si siede e ascolta, registra e sceglie le immagini, fino ad assemblare il tutto in una piccola opera. Il costo dell’elaborazione varia dagli ottocento ai mille euro.
5 Auto troppo costose, un italiano su cinque ne fa a meno La crisi comincia a farsi sentire anche per gli automobilisti. Il XIX Rapporto dell’Aci mostra che ben un italiano su cinque fa a meno dell’auto, nonostante sia il mezzo di locomozione preferito (lo sceglie l’83,9%). I motivi sono diversi, ma quello principale è il costo dell’acquisto e del mantenimento del veicolo: costo che i giovani e i lavoratori precari non possono più permettersi. Considerando carburante, assicurazione, bollo e parcheggi, il totale della manutenzione di un auto arriva in media a 3.200 euro all’anno.
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Il paradiso dei ciclisti si trova in Germania In Germania verrà presto costruita una pista ciclabile da record. Le città di Dortmund e Duisburg, che si trovano nella regione della Ruhr, infatti, saranno collegate da quella che sarà una vera e propria autostrada ecologica, unicamente ciclabile, lunga 60 chilometri e larga cinque metri. La strada, totalmente asfaltata e tutta in pianura, senza incroci o curve troppo strette, sarà realizzata parallelamente all’autostrada per le auto che collega le due città tedesche.
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Tutti pazzi per la nonna che dà consigli su Internet Chaco Puebla, un pubblicitario argentino, ha avuto l’intuizione di sfruttare al meglio la saggezza dei nonni inserendola in un contesto social, creando una sorta di “guida della nonna per il web 2.0”. Il progetto si chiama Grandmother Tips (i “Consigli della nonna”) e per ora sono semplici foto su un blog. Le immagini, ritraggono l’anziana zia di Chaco che tiene in mano alcuni cartelli con semplici suggerimenti e indicazioni da usare on-line. Le foto sono spiritose e il contenuto dei cartelli utile: non c’è da meravigliarsi che il fenomeno stia spopolando in rete.
Dove buttare le lampadine a basso consumo e i neon? Le lampadine cosiddette a basso consumo hanno una vita lunga e consentono un risparmio energetico fino all’80% per ogni singolo punto luce, ma una volta esaurite vanno trattate come rifiuti speciali. Le lampadine fluorescenti contengono una piccola quantità di mercurio, potenzialmente inquinante e diventano quindi Raee, Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Per aiutarvi nelle operazioni di riciclo riportiamo l’indirizzo di un consorzio che si occupa del riciclo dei rifiuti illuminotecnici: www.ecolamp.it.
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Tutti i colori delle donne Marzo. È fin troppo facile pensare alle donne, in questo mese. È quasi scontato, fors’anche banale. Non desidero fare i consueti discorsi di parità, di diritti, di battaglie perse e vinte. Ma in una redazione quasi tutta al femminile, com’è quella di 50&Più, non poteva mancare un pensiero alle donne, a tutte le donne. A chi ha raggiunto la parità e a chi ha ancora tanta strada da percorrere, a chi ha trovato il coraggio di cambiare e a chi, questo coraggio, ce l’ha nascosto tra le pieghe dell’anima. Un pensiero a tutte le donne ancora nell’ombra, a
quelle che hanno il sole come unico compagno, a coloro che riescono a emozionarsi davanti a un tramonto, che si perdono negli occhi di un bambino, e a chi un figlio non lo stringerà più. Alle donne di domani, a quelle che oggi scoprono sul volto una ruga in più, a quelle che considerano i segni del tempo compagni di viaggio e testimoni di vita, a tutte coloro che vorrebbero prendere per mano il resto dell’umanità sicure di poter cambiare il mondo, sicure che ogni persona, uomo o donna che sia, rappresenti un tassello insostituibile nel palcoscenico dell’esistenza. Auguri. GIOVANNA VECCHIOTTI
Sempre al servizio dei lettori Ho letto l’articolo “Il taglio delle pensioni continua” e vi devo fare i complimenti per aver descritto con chiarezza quello che nessuno ha avuto il coraggio di dire. Il Governo Monti (e anche quello di Berlusconi) ha pensato bene di far cassa propinando proprio un bel regalo a quei milioni di “fortunati” pensionati italiani, ai quali verrà bloccato l’adeguamento Istat al costo della vita per il biennio 2012-2013 che, contrariamente a quanto si vuol far credere, non si tratta di un prelievo una tantum, ma di un taglio che avrà effetti permanenti e crescerà col passare del tempo. L’importo relativo al mancato adeguamento sarà moltiplicato per tutti i mesi e anni di vita restanti. In Spagna, dove c’è una situazione simile alla nostra e dove evidentemente i pensionati sono ancora considerati delle persone, le pensioni in questo senso non sono state toccate. Sono convinto che vi sono ancora molte persone disinformate che non si sono rese conto che la loro pensione sarà penalizza-
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ta per sempre e quindi ben vengano le pubblicazioni come la vostra. Spero che la vostra Rivista continui a tenerci informati sull’argomento e che l’Associazione intraprenda per davvero tutte le azioni descritte. Cordiali saluti. BRUNO MARCHESIN
Gentile signor Marchesin, grazie per il riconoscimento che dà alla nostra rivista. Ci incoraggia a proseguire nel servizio di informazione e acculturazione che offriamo a tutti gli anziani (ma anche a tutti i cittadini di buona volontà che desiderano partecipare a una cittadinanza di-
«Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai» Oriana Fallaci, “Lettera ad un bambino mai nato” (1975)
gnitosa e responsabile). L’autore dell’articolo, Giovanni Tel, è in realtà uno dei maggiori esperti italiani di previdenza e dedica la sua vita professionale a studiare e sensibilizzare sistemi e istituzioni previdenziali. Così impostiamo la nostra azione anche sulle altre tematiche trattate dalla rivista: dai servizi sulle condizioni economiche e culturali del nostro Paese e del mondo alle interviste a personalità, di volta in volta, invitate a dialogare con noi in modo esclusivo e diretto sulla loro esperienza, alle piccole rubriche di servizio. In particolare, le lettere da noi ricevute e pubblicate sono rigorosamente tenute in considerazione e girate ai singoli esperti per materia, affinchè anche i lettori contribuiscano in tal modo a “fare” la rivista. In tal senso gradiremo ancora eventuali riscontri Suoi e di altri lettori.
Quell’infausto 10 giugno Ricordo, con precisione, il giornale radio delle ore 13 del 10 giugno 1940, che aprì con l’an-
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Poste Italiane S.p.A.
Sped. in Abb. Post.
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SCRIVETECI A: Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per fax: 06 68139323 Per m@il: g.vecchiotti@50epiu.it
nuncio del Duce: «La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli Ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia». Avevo poco più di 10 anni. Eravamo nel retrobottega del fornaio di Laterina, dov’era una porta che dava uno squillo di campanello ogni volta che si apriva, e dov’era stato messo uno dei primi apparecchi radio, collocato per il pubblico su una mensola alta sulla destra. Eravamo una ventina di ascoltatori che, a quell’annuncio, rimasero muti sulla sedia, tranne due miei compaesani (li ricordo benissimo) che si alzarono e batterono le mani. Erano padre e figlio, quest’ultimo mio padrone di casa. Non lo capii subito, quel gesto, (che di significati ne aveva almeno due), e che distinse quei due che applaudi-
rono. L’ho capito dopo. E uno di quei due motivi era che il padre era vecchio per andare alla guerra. E il figlio era zoppo. L’altro lo tengo per me. Tornai a casa e non ricordo con precisione che cosa pensassi. Ricordo solo che, benché fossi un bambino, non avevano senso neppure le ciliegie che erano su un piatto in mezzo alla tavola. Ma non tardai, comunque, a rendermi conto di quello che Mussolini aveva annunciato quando vidi il mio babbo che, pur soffrendo dei postumi di un grave incidente sul lavoro (morì, ragazzo, a soli 39 anni, il 25 aprile dell’anno dopo) se ne stava cupo e muto su una sedia, a ridosso della parete di fondo. È un’immagine che ho stampata negli occhi come una diapositiva e non sapevo, di preciso, che cosa pensasse. Né ricordo quale sia stato - se ci fu - il suo commento. Non ho mai comunque dimenticato di aver avuto l’impressione che avesse le lacrime agli occhi e che cercasse di non darmelo a vedere. Era sicuramente una questione privata e personale quella del mio babbo, che era un uomo semplice con una cultura da Terza elementare (non c’era ancora la Quinta, quando andava a scuola lui). E qualunque cosa avesse pensato non poteva certo prevedere che il giorno dopo, l’11 giugno, primo giorno di guerra, sarebbe stato il primo anello della lunga catena di morti che, cinque anni più tardi, si sarebbe fermata a oltre 55 milioni. (LETTERA FIRMATA)
Ricordo doloroso ma da raccontare, se può servire, come i tanti altri che ci pervengono, a insegnare qualcosa di saggio per un futuro senza guerre. Il padre vecchio e il figlio zoppo che si alzano in piedi e applaudono alla dichiarazione di guerra pensiamo che, tragicamente, fossero in realtà “vecchi e zoppi nell’anima”. Un abisso rispetto al padre pensieroso che, di fronte alla stessa dichiarazione, resta muto e cupo, con le lacrime agli occhi.
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n QUOTE INDIVIDUALI DI PARTECIPAZIONE
n LA QUOTA COMPRENDE
Supplementi Partenze di Pasqua (comprendenti anche parzialmente il periodo dal 4 all’11 aprile) € 50,00 Polizza annullamento viaggio (facoltativa) € 30,00 Riduzioni Bimbi 0/2 anni: quota forfettaria di € 50,00 in camera con 2 partecipanti Bimbi 2/12 anni: riduzione di € 80,00 in terzo letto e di € 40,00 in quarto letto, a settimana Terzo letto adulto: riduzione di € 20,00 per settimana
n LA QUOTA NON COMPRENDE
COSTA DEL SOL In camera doppia In camera singola COSTA BRAVA In camera doppia In camera singola
7 notti € 410,00 € 550,00 7 notti € 405,00 € 545,00
14 notti € 585,00 € 865,00 14 notti € 580,00 € 860,00
- Volo di linea con partenza da Milano e Roma per Malaga (per Costa del Sol), Barcellona (per costa Brava) - Tasse aeroportuali - Trasferimenti dall’aeroporto all’hotel a/r - Soggiorno di 7 notti/8 giorni in Hotel 4 stelle (la riconferma del nominativo dell’hotel avviene 7gg prima della partenza) Trattamento di pensione completa (1/4 di vino + ¼ di acqua a pasto a persona) - Costa del Sol: n. 1 escursione di intera giornata a Cordoba (dal 1/04 l’escursione sarà sostituita da una di mezza giornata a Malaga) - Costa Brava: n. 1 escursione di intera giornata a Barcellona - Intrattenimenti con animazione internazionale in alcune serate - Assistenza durante i trasferimenti aeroporto/hotel e viceversa con personale specializzato internazionale. - Eventuale adeguamento carburante - Quota gestione pratica obbligatoria di € 35,00 a persona (comprensiva della polizza bagaglio/sanitaria) Assicurazione annullamento viaggio di € 30,00 a persona (facoltativa) Pasti non previsti, spese personali, mance e tutto quanto non specificato.
www.50epiuturismo.it
Informazioni e prenotazioni 50&Più Turismo (Aut. Reg. 388/87) Tel: 06 6871108/369 Fax: 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più
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I PREFERITI DI DI PAOLO NEGRINI
@VVISO AI NAVIGANTI <
LA TOP 5 DELLE COSE DA FARE, VEDERE, ASCOLTARE IN RETE
GRASSO È BELLO! [ PIANTE ] Sono grasse, ma non amano le diete. Non è un indovinello! Parlo delle cosiddette piante grasse o succulente che, personalmente, adoro. Se condividete questa mia passione, il sito cactus & dintorni vi farà scoprire tutti i segreti di queste straordinarie piante. Se non vi piacciono, date uno sguardo ugualmente. Resterete sorpresi e, forse, cambierete idea. >> www.cactusedintorni.com
LO SHOPPING CON GOOGLE [ ACQUISTI OVUNQUE ] Da alcuni mesi, nel menù della pagina principale di Google, è comparsa una nuova voce: “Shopping”. Il servizio aiuta a trovare e confrontare prodotti da negozi on line di tutto il Web. Dopo aver inserito un termine di ricerca, verranno visualizzati quasi istantaneamente foto di prodotti pertinenti e collegamenti ai negozi che li vendono. >> www.google.it
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COMUNICARE È IL MESTIERE CHE PIÙ AMA. A TESTIMONIARLO, I NUMEROSI IMPEGNI DIVISI TRA TV, CINEMA, TEATRO E RADIO. MALGRADO LA SUA INNATA VENA COMICA, HA VISSUTO SULLA SUA PELLE L’ESPERIENZA DELLA DEPRESSIONE. CON LA CONSUETA IRONIA, IN QUESTA INTERVISTA RACCONTA COME NE È VENUTA FUORI
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VERONICA PIVETTI
IN TELEVISIONE CON “PROVACI ANCORA PROF 4” E “PER UN PUGNO DI LIBRI”, QUEST’ANNO VEDE IL SUO ESORDIO ANCHE COME SCRITTRICE
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uarantasette anni appena compiuti, a sette il primo doppiaggio, poi il teatro, la radio, la fiction e la conduzione televisiva. Veronica Pivetti, talento comico indiscusso e loquacità da mitraglia, parla di depressione strappando un sorriso. Anzi, meglio, una risata. Racconta a 50&Più il suo male oscuro e la lenta risalita. Oggi conduce Per un pugno di libri, è in onda con la fiction Provaci ancora prof 4 e debutta in libreria con Ho smesso di piangere. La mia odissea per uscire dalla depressione. «Ho provato a parlare di dolore in modo lieve dice -. Se ne ridete, non me la prendo: è quello che volevo». Cosa le è capitato? Tutto è iniziato con un guaio di salute. Una tiroidite ha starato i miei valori e così mi sono ammalata. In seguito a cure sbaglia- »
DI GIADA VALDANNINI
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INTERVISTA VERONICA PIVETTI te e alla malattia stessa ho avuto una fortissima depressione. In questo modo sono entrata in una specie di odissea. Perché ha scritto questo libro? Ho accettato con piacere di farlo perché è utile parlare di depressione. L’unica condizione che ho posto è che potessi farlo nel modo più comico possibile. Mi sono detta: “cerchiamo di fare un triplo salto mortale e raccontare una cosa molto triste nel modo più lieve possibile”. Ci è riuscita? Pare di sì. Chi lo ha letto mi dice di essersi fatto gran risate e poi il bello è che si imbarazzano mentre me lo dicono. «Non è che non ho capito quanto hai sofferto - assicurano - ma mi hai fatto molto ridere». Il che è esattamente quello che volevo, perciò non mi offendo; anzi, in linea di massima, quando qualcuno mi dice “quanto mi hai fatto ridere”, mi fa incredibilmente piacere. Nel libro racconta di essersi imbattuta in circostanze assurde e divertenti. Non mi sono fatta mancare niente, nemmeno psicologi e psichiatri. Per non parlare degli antidepressivi. Sono fondamentali, se accompagnati dalla giusta psicoterapia, ma entrare in quel mondo mi ha fatto conoscere gente del tutto particolare. Medici? Alcuni veri professionisti, altri meno. Si figuri che uno mi intrattenne tutto il tempo raccontandomi di un testo teatrale che aveva scritto, anziché ascoltare me. Però, fortunatamente, ci sono pure i santi: quegli specialisti in gamba, davvero al servizio delle persone. L’amicizia l’ha aiutata? È stata quasi una missione nell’aiutarmi a guarire. È una fortuna avere vicino persone che capiscono. Era un’amicizia storica o recente? Si era formata poco prima intorno ai cani, quando ci siamo incontrate al parco. Si è poi tra-
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[SOPRA, VERONICA PIVETTI E FRANCESCO SALVI IN UNA SCENA TRATTA DALLA COMMEDIA TELEVISIVA “L’AMORE NON BASTA”, DEL 2005.]
DA “GRANDE” MI IMMAGINO BELLISSIMA E MAGRA. MI AFFASCINANO I SEGNI DEL TEMPO SIA SULLE PERSONE SIA SULLE COSE
Un talento naturale e precoce. A soli sette anni debutta come doppiatrice, mestiere che ama e continua ad esercitare con successo
sformato in un rapporto di grande intesa e, in seguito, mi è successa questa cosa. Certo, se non ci fosse stata di mezzo la malattia, sarebbe andata bene lo stesso... Cosa direbbe a chi sta vivendo un’esperienza come la sua? Gli auguro di trovare qualcuno che abbia tanta pazienza e, soprattutto, nessun pregiudizio. Cosa ha imparato in quegli anni? Sicuramente a rivalutare la psicoterapia. Ero una che riteneva l’analisi una sciocchezza e, invece, è attraverso di essa che ho imparato a conoscermi. Cosa le resta di quell’esperienza? Proprio la consapevolezza e la conoscenza di me. Ho capito l’importanza di saper cercare nuove strade. Certo, non sono divenuta immune ad eventuali nuove sofferenze, ma saprei come reagire. La sua vena ironica è indiscussa, ma non è una gran fatica far ridere? No, se far ridere è il tuo linguaggio naturale. Se è costruito, allora può esser vero, ma se ci nasci non puoi
che assecondarlo. Quando ero depressa, ad esempio, non è che le battute mi mancassero ma era come divisa in due: dentro affranta, e fuori, tra la gente, la stessa di sempre. Pensi, che molti non si sono nemmeno accorti di quello che stavo passando. Perché non lo raccontava? Perché interessa solo a chi è davvero disposto a starti accanto. È faticoso vivere con una persona che vede tutto negativo e non ha prospettive. Lei è attrice, conduttrice, doppiatrice. Quale di questi mestieri ama di più? Il mestiere che mi piace fare è comunicare. Radio, Tv, teatro e doppiaggio sono tutti modi molto diversi ma accomunati dall’amore per la comunicazione e dal rapporto col pubblico. La conduzione in diretta è molto immediata, meno il doppiaggio, ma in tutti c’è una splendida tensione che li anima. Non potrei scegliere tra uno e l’altro. Il lavoro mi fa star bene. E oltre al lavoro? Adoro i cani, sono splendidi. Ne ho
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VERONICA PIVETTI due e sull’argomento sono quasi ossessiva, di quelle che attaccano bottone ogni volta che ne vedono uno scodinzolare per strada. Ritengo siano una delle gioie della vita. La famiglia che ruolo ha? È importantissima, anche se sono ormai molto indipendente ed è stata una grande conquista della psicoanalisi. Ho sempre visto i miei e mia sorella (Irene, già presidente della Camera, poi conduttrice televisiva, oggi, opinionista) come degli dei, provando per loro un amore infinito e acritico. Ho poi capito che, invece, l’amore può essere consapevole e anche critico, quando impari ad amare le persone a prescindere dai loro difetti. In casa sono stata amata e incentivata, godendo di una straordinaria fiducia nei miei confronti. Il che ha fatto sì che non abbia mai avuto paura ad affrontare cose nuove. Magari un briciolo sì, ma non c’è cosa che ritenga di non poter fare. Basta insistere. I suoi difetti? Sono prepotente e tignosa, ma giuro che ci sto lavorando sopra. Bisogna sempre rendersi conto che non si può imporre la propria visione in modo assoluto, anche se ritengo che la prepotenza non sia totalmente da biasimare, purché non prevalga sulla ragione. E le sue fragilità? Ne ho un mucchio e, coi difetti, fanno il chiaroscuro della mia vita. Ho il timore di essere snobbata. L’impronta la faccio risalire a una cosa successa da bambina. Ero alle elementari e alcune mie compagne di classe facevano comunella escludendomi, tenendomi in disparte. Ecco, da allora, quando entro in una stanza con gente che non conosco penso che sarà difficilissimo farsi considerare, figuriamoci accettare. Poi, invece, ho tante conferme di affetto e apprezzamento dal pubblico. Ma, come esistono cicatrici sul corpo, ne restano anche nella mente. Che consiglio darebbe a chi è in difficoltà? Di affrontare il problema e di non fare come con la polvere sotto il tappeto. Il modo di uscirne ed aiutarsi c’è, quindi meglio approfittare. A febbraio è partito Provaci ancora prof 4. Ci sono delle novità? Soprattutto sentimentali. Io e Renzo - mio marito ci siamo separati, e quindi c’è il racconto della vita indipendente di tutti e due col legame forte di una figlia in comune che sta crescendo. Storie semplici ma raccontate bene. Il nostro è un pubblico di gente che, dopo una giornata faticosa, si gode un po’ di relax. E noi proponiamo una storia davvero genuina.
Biografia Nasce a Milano nel 1965. Attrice, doppiatrice e conduttrice, oggi esordisce con il libro “Ho smesso di piangere. La mia odissea per uscire dalla depressione” (Mondadori).
In televisione cosa guarda? La7, Sky e Rai3 e, tra i generi, amo le fiction. Sono preparatissima sull’argomento ma, secondo me, alcune tolgono il fiato dopo il primo minuto. E non per la bellezza... Ovvio che voglia sapere quali. Questo proprio non posso dirglielo... Sicuramente detesto l’intrattenimento che “non intrattiene”, mentre apprezzo programmi sul genere di Come è fatto?, dove ti spiegano come si crea un bullone, o Malattie imbarazzanti, in cui raccontano le cose più curiose che possono capitare a un essere umano. Seguo con grande interesse anche i format sulle patologie adolescenziali, quelli in cui c’è un percorso di rinascita. Li vivo con una partecipazione incredibile. Come quelli che raccontano storie di giovani con problemi d’obesità. Mi rendo conto che il corpo è il nostro strumento per comunicare, e chi vive una problematica del genere deve affrontare una battaglia cento volte più complicata. Come si immagina tra qualche anno? Bellissima e magra. Mi piacciono i segni del tempo sia sulle persone sia sulle cose. Amo ciò che è vecchio e antico come i caloriferi che lasciano i muri ingialliti. Ho compiuto da poco 47 anni e, chiaramente, la mia pelle non è più quella di quando ne avevo 20. Eppure sono gelosa delle prime macchie che stanno comparendo sulle mie mani. Certo, se vedo un inizio di doppio mento non è che vada a festeggiare, ma non capisco chi non riesce ad accettare il trascorrere del tempo. Non ho mai puntato sul fisico e, personalmente, non penserei mai di ricorrere alla chirurgia estetica. Trovo la corsa contro il tempo insana, come correre sul tapis roulant col vento contro.
[ACCANTO, L’ATTRICE CALCA I PALCOSCENICI TEATRALI CON
“SORELLE D’ITALIA”, INSIEME A ISA DANIELI,
CON LEI NELLA FOTO, PER RACCONTARE IN MODO TRAGI-COMICO COSA CI ASPETTA NEI PROSSIMI
50 ANNI.]
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LA QUOTA COMPRENDE • Volo da Milano o Roma per Copenaghen • Sistemazione nella cabina prescelta dotata di ogni comfort: servizi privati, aria condizionata, telefono, filodiffusione, Tv via satellite, cassaforte e frigobar (su alcune navi) • Trattamento di pensione completa a bordo: caffè mattutino, prima colazione (anche in cabina), pranzo, cena, tè pomeridiani, buffet e sorprese gastronomiche di mezzanotte • Cocktail di benvenuto del Comandante e serata di Gala con menù speciale (non in esclusiva) • Utilizzo (non in esclusiva) di tutte le attrezzature della nave: piscine, lettini, palestra, vasche idromassaggio, discoteca, sauna, bagno turco, biblioteca • Partecipazione (non in esclusiva) alle attività di animazione di bordo, spettacoli musicali o di cabaret nel teatro di bordo, balli e feste in programma tutte le sere durante la crociera • Corsi di ginnastica (aerobica, stretching, bodydancing, ecc.) e l’assistenza di istruttori nella palestra • Polizza Medico Bagaglio, Mondial Assistance • Assistenza di personale di lingua italiana durante tutta la crociera (non in esclusiva) • Facchinaggio dei bagagli nei porti d’imbarco e di sbarco • Mezzi d’imbarco e di sbarco nei vari scali (non in esclusiva). Informazioni e prenotazioni LA QUOTA NON COMPRENDE • Bevande ai bar e ai pasti • Tasse portuali (€ 120,00) 50&Più Turismo (Aut. Reg. 388/87) • Adeguamenti carburante • Escursioni ed i tour organizzati • Quote di servizio • Polizza Tel: 06 6871108/369 Fax: 06 6833135 Annullamento Crociera • Servizi di carattere personale (trattamenti estetici, acquisti nelle E-mail: info@50epiuturismo.it boutique di bordo, telefonate dalla nave a terra etc.) • Extra in genere e quanto non Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più espressamente indicato alla voce “La Quota Comprende”.
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dall’arabo che, in antichità, stava ad indicare il dado.
Dal luglio 2011 il Casinò virtuale è entrato a far parte della schiera dei giochi “autorizzati”.
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GIOCHI SPORCHI? «Con un giro d’affari da 76 miliardi di euro circa, il nostro Paese detiene il primato in Europa del gioco d’azzardo. Anche se resta un settore appetibile per le infiltrazioni criminali, le strategie di regolamentazione applicate negli ultimi anni hanno riscosso ottimi risultati» [ INCHIESTA DI
DANIELA FLORIDIA ]
l giocatore d’azzardo, nell’immaginario collettivo, è sempre stato associato a personaggi ben precisi e identificati da caratteristiche molto spiccate, immagini suffragate da un abbondante repertorio di film che hanno fatto storia: se alle corse si distinguevano i signori della tribuna vip, dai cialtroni e improbabili ma simpatici truffatori di Febbre da cavallo con le loro “mandragate”, passando ai Casinò non si può non pensare ad un ineffabile James Bond tassativamente in smoking. Oggi è cambiata la tipologia del giocatore, perché sono cambiati luoghi e modi di giocare. Nel bar sotto casa alle slot machine si alternano casalinghe, meccanici o impiegati; i Bingo e le sale giochi hanno sostituito i retrobot- »
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ZAHR o AZ-ZAHR è un termine derivante
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tega dei circoli dove si giocava a tresette; al casinò, oramai virtuale grazie alla diffusione dei giochi on-line, si può puntare anche stando tranquillamente seduti nel salotto di casa, magari in ciabatte. E laddove il gioco si tinge di nero, ecco che immediatamente dai nostri ricordi emergono immagini di ambientazioni classiche di bische clandestine, in locali bui e fumosi, o pacchianamente scintillanti, e personaggi passati alla storia, come Al Capone o il Clan dei Marsigliesi. Ma esistono ancora gli Al Capone ai giorni nostri, in un contesto in cui ormai quasi tutte le tipologie di gioco sono lecite? Se valesse il principio che è il proibizionismo a creare illegalità, in Italia non dovremmo avere più spazi di manovra per attività illecite collegate al gioco. Basti pensare che agli inizi degli Anni ‘90 c’erano solo tre occasioni di gioco autorizzato alla settimana, con il Totocalcio, il Lotto e le scommesse ippiche. Poi, progressivamente, l’offerta si è moltiplicata e differenziata: sono state introdotte le doppie giocate di Lotto e Superenalotto e le sale scommesse, le sale Bingo, le slot machi-
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ne; poi, ancora, la terza giocata del Lotto, le scommesse on line, le plurigiornaliere estrazioni del Win for life, i gratta e vinci, le Videolottery e via dicendo, fino ad arrivare, da luglio scorso, al lancio del Poker cash e dei Casinò virtuali. L’incremento della raccolta nel settore dei giochi - passata dai 15 miliardi del 2003 agli oltre 70 che si stimano per il 2011 - dimostra che le strategie di regolamentazione applicate in questi anni «hanno avuto successo». È l’opinione espressa da Raffaele Ferrara, direttore generale dell’Aams, l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, deputata a regolare il gioco pubblico in Italia. «Nel 2003, per la prima volta, si è compreso quale fosse il volume delle attività non regolamentate nel settore dei giochi: di fronte alle difficoltà relative al contrasto del fenomeno, si scelse di rendere competitivo il settore legale del gioco, in modo da invogliare i giocatori e i gestori a svolgere regolarmente la propria attività. I risultati ottenuti finora dimostrano che “moltissimi operatori che prima operavano nell’illegalità”, nel corso degli anni, hanno reso trasparente la propria attività”». »
IL PUNTO DI VISTA
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l dottor Gianfranco Donadio, Procuratore aggiunto alla Direzione Nazionale Antimafia, ha relazionato su questo tema nel corso di un’audizione presso la Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla Mafia, nell’ambito dei lavori sulle infiltrazioni mafiose nel gioco lecito e illecito. Perché il settore dei giochi è appetibile per le organizzazioni criminali? Considerando che l’Italia è tra i primi al mondo per volume di gioco, con un fatturato costantemente in crescita, il settore rappresenta un coagulo di concentrazione e circolazione di risorse finanziarie senza eguali, ossia un comparto “ricco”. Inoltre, il settore è articolato su una distinzione di ruoli fra i vari attori della filiera, Amministrazione, concessionari, gestori, esercenti, nei cui gangli, in mancanza di attività di prevenzione e di repressione adeguate, è relativamente facile inserirsi, ricavando ingenti profitti a fronte di rischi “giudiziari” anche contenuti rispetto ad altri comportamenti criminali. Stiamo parlando di un fenomeno recente? L’evoluzione del settore dei giochi ha portato a dei cambiamenti nelle strategie criminali o nel loro modus operandi?
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L’Italia è al primo posto in Europa e al terzo nel mondo fra i Paesi che giocano di più
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I NUMERI DEL GIOCO “LECITO”
«Secondo il Procuratore aggiunto alla DNA, Gianfranco Donadio, applicare una strategia di prevenzione è di fondamentale importanza»
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GIOCO LECITO E ILLECITO: LE INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
Storicamente i criminali hanno seguito il gioco clandestino, irregolare, abusivo, quindi illecito. E in questo settore hanno investito, ovvero riciclato. Luciano Liggio, boss dei Corleonesi, disponeva già di qualche migliaio di slot machine; Stefano Bontade progettava una nuova Las Vegas ad Atlantic City. Oggi, ad esempio, l’imposizione del noleggio delle slot ai gestori o ai locali, fa parte di una strategia di inglobamento e di compartecipazione di altre attività, legali, nella quale fra vittima e carnefice si instaura un patto, per l’uno di sopravvivenza, per l’altro di ottimizzazione strategica dell’infiltrazione in quella che viene definita l’economia sana del Paese. Cosa significa questo in termini di danno per lo Stato, per la collettività, per i giocatori? La trasformazione di forme di gioco lecito in forme assolutamente illecite - rimango sempre all’esempio delle slot - praticata con delle modificazioni anche banali dal punto di vista informatico che interrompono il flusso di dati tra la macchina e l’amministrazione centrale, produce diversi risultati, apprezzatissimi dai criminali ma nefandi per la collettività. Intanto, la criminalità sottrae all’Erario, che non ha più il controllo dei dati, gli introiti dovuti; “prende in gestione” fette importanti del modo di vivere l’intrattenimento e il tempo libero dei cittadini; ricrea, di fatto, in una nuova versione informatizzata, il gioco clandestino o il lotto nero;
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sollecita un effetto volano di ulteriori attività criminali, come il riciclaggio e i fenomeni usurari. Quali interventi possono essere attuati o sarebbero auspicabili per arginare il fenomeno? Alla base di un’efficace attività di contrasto, specialmente in termini di prevenzione, delle infiltrazioni criminali nel settore dei giochi, bisogna che siano anzitutto garantiti i principi di legalità nell’attività di impresa e di rigorosa verifica dei requisiti previsti dalla legge. Che significa, a monte, verificare che tutti i soggetti che partecipano alla filiera del gioco abbiano adeguati requisiti di trasparenza e onorabilità e siano in grado di dimostrare la provenienza dei capitali che impiegano per esercitare un’impresa economica e finanziaria in un settore che, fra l’altro, per l’alto tasso di innovazione tecnologica, necessita di continue risorse fresche. Una strategia di prevenzione nella quale un ruolo importante può essere svolto dalle autorità deputate a garantire l’ordine pubblico sul territorio, in particolare in zone “a rischio”. Infine, è necessario rendere più stringente la verifica dell’identificazione dei giocatori, procedura che può determinare una fulminea “bonifica” dell’ambiente, agendo come deterrente sia in termini di devianze - patologiche o minorili - sia rispetto a presenze ingombranti di pregiudicati e malavitosi.
}
76,1 miliardi il fatturato del gioco
120.000 addetti 5.000 aziende 30 milioni di giocatori 1.260 euro l’anno spesi per tentare la fortuna da ogni italiano, neonati compresi
2 miliardi e 586mila euro l’anno la spesa per gioco della Lombardia
400.000 slot machine, una ogni 150 abitanti
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}
E QUELLI DEL GIOCO “ILLECITO“...
10 miliardi il fatturato
stimato per il gioco “illecito”
3.746 i videogiochi
irregolari sequestrati (alla media di 312 al mese)
1.918 i punti di raccolta di
scommesse non autorizzate o clandestine scoperti, il 165% in più rispetto all’anno precedente
9% la quota, fra i beni
sequestrati ai clan mafiosi, relativa ad agenzie di scommesse e sale giochi
41 i “clan” che gestiscono i giochi delle mafie
(Fonte: Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. www.libera.it) MARZO 2012
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Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga. E tutta in salita. È Libera, l’Associazione fondata da don Ciotti, in un dossier dal nome evocativo Azzardopoli - il Paese del gioco d’azzardo. Quando il gioco si fa duro... le mafie iniziano a giocare, a fornirci all’inizio del 2012 le stime più aggiornate su quella che è diventata la nuova frontiera della criminalità: ad un fatturato del gioco legale in Italia che lo scorso anno ha superato i 76 miliardi di euro (una cifra due volte superiore a quanto le famiglie spendono per la salute, sottolineano i curatori del rapporto), si vanno ad aggiungere 10 miliardi di euro dati da attività illecite.
Una torta sulla quale gravitano interessi riconducibili a clan mafiosi noti e meno noti: dai Casalesi ai Santapaola, dai Lo Piccolo agli Schiavone - avverte Libera - in un territorio che estende i suoi confini da Chivasso a Caltanissetta, passando per la Via Emilia e la Capitale. Come è stato evidenziato anche nella Relazione della Direzione Nazionale Antimafia, le modalità di infiltrazione della criminalità in questo settore sono le più varie: gestione delle macchinette imposte dai clan agli esercizi commerciali collocati nella zona di competenza; alterazione delle stesse al fine di eludere la tassazione ed aumentare i guadagni; acquisizione e gestione di sale da gioco e sa-
le Bingo per riciclare capitali e commettere frodi informatiche; gestione delle scommesse clandestine per via telematica, esercitata attraverso bookmakers stranieri privi di ogni autorizzazione da parte dei Monopoli e, quindi, non assoggettabili ad imposizione fiscale; false vincite in concorsi e lotterie realizzate acquistando ad un prezzo maggiorato il biglietto vincente dall’effettivo titolare allo scopo di ripulire denaro “sporco” e giustificare, poi, investimenti o spese significativi; concessione di prestiti a tassi usurari o ricorso al gioco. Di fondo, tutte attività finalizzate all’obiettivo di ripulire i capitali. I rimedi non sono facili ma neanche impossibili: alla base, un’efficace attività di contrasto e di prevenzione, sottolinea la Relazione della Commissione parlamentare Antimafia nella relazione sulle infiltrazioni criminali nel gioco lecito ed illecito approvata all’unanimità a novembre; lo auspicano i
magistrati impegnati nelle indagini e nelle attività repressive; lo prevedono diversi disegni di legge; lo sollecitano le associazioni antimafia e quelle impegnate nella lotta alle ludopatie; lo raccomanda l’Osservatorio Socio Economico sulla Criminalità del Consiglio dell’Economia e del Lavoro - vi deve essere innanzitutto la trasparenza assoluta, al 100%, delle società titolari di concessioni anche con sede all’estero, da accompagnare all’applicazione delle norme antimafia ai diversi attori della filiera. La piena tracciabilità delle giocate, inoltre, e la rigida identificazione dei giocatori, contribuirebbero a limitare i danni che il gioco può provocare sui soggetti più deboli, quali i minori o i ludopatici. «Un danno sociale, ma anche umano - come sottolinea don Ciotti - perché, secondo le stime, 800mila persone sono dipendenti dal gioco e altri 2 milioni sono i giocatori a rischio».
L’AZZARDO NELL’ANTICHITÀ «Il gioco dei dadi, attraverso scommesse in denaro, era praticato all’epoca degli antichi Romani, specialmente nel periodo imperiale»
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zzardo: la parola deriva dal francese, hasard, termine a sua volta mutuato dall’arabo, lingua nella quale con il termine zahr o az-zahr si identificava il dado, oggetto utilizzato sin dall’antichità presso diverse civiltà, dai Sumeri agli Assiro-babilonesi, come testimoniano i ritrovamenti archeologici di piccole ossa animali, i cosiddetti astragali, destinati ad una funzione ludica.
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I giochi d’azzardo con due o tre dadi erano una forma di divertimento praticata nella Grecia antica e i Romani furono scommettitori appassionati, specialmente nel periodo imperiale: il gioco dei dadi era popolare, sebbene proibito eccetto che durante i Saturnalia. Le scommesse sui dadi per denaro furono
oggetto di numerose leggi romane molto severe: i debiti di gioco non erano riconosciuti e nessuna causa poteva essere intentata da una persona - anche se era stata imbrogliata o assalita - che permetteva il gioco d’azzardo nella sua casa.
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[ ATTUALITÀ DI LUISELLA BERTI ]
INSIEME PER USCIRE DALLA CRISI «La cultura, la politica, il ruolo dei partiti, l’euro e l’Europa. In attesa della nuova indagine 50&Più-Censis, che sarà presentata a Roma il 28 marzo, un’intervista al sociologo Domenico De Masi. I partiti? “Se l’orologio si rompe, diciamo forse che il tempo non esiste più? No, facciamo aggiustare l’orologio. Bisogna aggiustare i partiti, bisogna creare una classe dirigente”»
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Politica
gli immigrati stimati nel nostro Paese secondo il dossier “Caritas migrantes” del 2011.
Il 59,8% degli over50 chiede ai politici onestà. Fonte: Rapporto 50&Più-Censis “Prima delle Leggi”.
risi economica, sociale e del lavoro. Si salvi chi può! Verrebbe da dire. Eppure, forse, oggi più che mai, si avverte la necessità di un impegno comune per uscire da questa situazione. C’è bisogno di un Noi. Di un Io e di un Altro. Italiano o immigrato, bianco o nero. Perché ormai è chiaro che nell’isolamento e nella frammentazione non si va da nessuna parte. C’è un Noi da recuperare per voltare pagina e creare una società impegnata in cui ognuno ne faccia responsabilmente parte. Dopo l’indagine Prima delle Leggi, presentata alla decima edizione di Gold Age, svoltosi a Rimini il 19-23 ottobre 2011, 50&Più e Censis tornano ad interrogare gli over 50 per capire come stanno vivendo questa crisi, come sta cambiando la loro vita, i rapporti all’interno delle famiglie, nei luoghi di lavoro, nel rapporto con l’Altro: il vicino di casa, l’immigrato, il povero, le persone che si incontrano per strada o sull’autobus. Ma anche per chiedere un giudizio sul Governo Monti, sull’euro e sull’Europa. Su chi siamo come popolo. La nuova indagine dal titolo La ricomposizione del Noi sarà presentata a Roma, presso la sede del Cnel, il 28 marzo. » MARZO 2012
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{ In attesa di conoscerne i risultati abbiamo sentito il sociologo Domenico De Masi, professore di Sociologia delle Professioni presso l’Università “La Sapienza” di Roma, sugli effetti di questa crisi e su come ne usciremo. Professor De Masi, la crisi che stiamo attraversando, nazionale e internazionale, quali effetti sta avendo sugli italiani? A me pare che questa crisi stia avendo molti effetti positivi. Ci sta facendo capire che sprecavamo troppo, sia in termini di denaro che di affetti; stiamo capendo che non si può imbrogliare lo Stato, che persino la Guardia di Finanza può muoversi, qualche volta, e punire i colpevoli; che dobbiamo fare una battaglia forte contro i ladri; stiamo capendo che il lavoro manca e che non si possono mandare sul lastrico le persone, senza avere effetti sociali negativi; infine, stiamo capendo che da cinquant’anni non facciamo che diventare sempre più poveri. Stiamo vivendo una enorme presa di coscienza collettiva? Ci vorrebbe forse un po’ più di crisi, questa è la verità. A proposito di lavoro, i grandi luoghi di lavoro sono ancora una fonte di solidarietà tra colleghi? Non è più così, ma non a causa
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«La cultura è una spirale: o cresce o decresce. E se non viene “innaffiata”, decresce. È come nuotare controcorrente, l’ignoranza è sempre in agguato»
della crisi. I luoghi di lavoro una volta erano pieni di operai molto solidali fra loro: hanno fatto 150 anni di lotte, hanno avuto un ideologo come Marx; invece, oggi, la maggior parte degli impieghi sono di tipo intellettuale, come il mio, come il suo. Non abbiamo avuto lotte, siamo viziati, non siamo solidali. Quindi la coesione sociale si riduce, non per colpa della crisi, ma perché si tratta di lavoratori intellettuali più pronti ad azzannarsi l’un l’altro che a collaborare con l’altro. Rispetto al nostro rapporto con l’immigrazione, a suo avviso, in Italia c’è una forma di razzismo forte, strisciante o non c’è? C’è eccome! Non è affatto strisciante! L’arrivo di tanti immigrati ha fatto da detonatore rispetto all’immagine di buonismo che ci portiamo dietro? Innanzitutto gli immigrati non sono tanti in Italia. La Germania ne ha il doppio. È la percezione di molte per-
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sone. «Siamo circondati da immigrati!», si dice. Ma la realtà è un’altra. Personalmente sono contento di essere “circondato” da persone di altro colore. Ad ogni modo, ci portiamo dietro un’immagine di buonismo tutta artificiale. È facile essere buoni se non ci sono stranieri. Poi la prova del nove è vedere cosa facciamo quando arrivano gli immigrati. Basta ricordare gli sbarchi a Lampedusa: nemmeno le chiese hanno aperto le porte. La Chiesa non dà il buon esempio? In alcune occasioni no. Anche se c’è da dire che la Chiesa è l’unica che pensa agli immigrati. Ma fa ancora pochissimo. Rispetto al nostro rapporto con la politica e le Istituzioni, mai come oggi è ai minimi termini. Almeno stando al Rapporto Eurispes 2012, si salva solo Napolitano. Il Governo Monti sta dando un’iniezione di fiducia. I sondaggi danno il 60% del consenso. Perfino su alcune libera-
LA NUOVA INDAGINE 50&PIÙ-CENSIS, “LA RICOMPOSIZIONE DEL NOI”, SARÀ PRESENTATA A ROMA, IL 28 MARZO 2012, ALLE ORE 10.00, PRESSO L’AULA BIBLIOTECA DEL CNEL IN VIALE DAVID LUBIN, 2
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lizzazioni i sondaggi danno al Governo Monti il 70% di consenso. Quattro mesi fa la fiducia era al minimo. Oggi no. I partiti sono ancora funzionali per la democrazia? Non può esistere la democrazia senza i partiti, e la democrazia funziona male quando i partiti funzionano male. Ma quando l’orologio si rompe, diciamo che il tempo non esiste più? No, facciamo aggiustare l’orologio. Bisogna aggiustare i partiti, bisogna creare una classe dirigente. E la classe dirigente si forma nelle scuole. Bisognerebbe cominciare con la riforma della scuola. Ma una classe dirigente pessima non migliora la scuola, la quale migliorerebbe la classe dirigente. È un circuito chiuso. A questo punto, come riformare la scuola? Bisogna che un numero notevole di cittadini sia consapevole della situazione e porti avanti questa battaglia di riforma. Se lei dovesse dare una definizione degli italiani, direbbe che siamo ancora “italiani brava gente”, l’italiano apprezzato in tutto il mondo... Gli italiani non sono mai stati brava gente, quando hanno avuto l’occasione sono stati razzisti. Fino a pochi anni fa eravamo fasci-
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sti, altro che brava gente! Abbiamo scatenato una guerra di 80 milioni di morti. E quindi come siamo? Siamo come sempre. C’è gente per bene e meno per bene. Complessivamente siamo un po’ confusi tra cristianesimo, ateismo, socialismo, comunismo, liberismo. La bussola sarebbe la cultura, ma stiamo diventando un popolo sempre più incolto. Eppure siamo circondati di cultura. Per cultura intende i monumenti? Ma senza cultura chi può capirne il valore? Avere la Gioconda in casa o un quadro qualsiasi, per chi non ha cultura non fa alcuna differenza. Perché stiamo diventando sempre meno acculturati? Perché la cultura è una spirale: o cresce o decresce. E se non viene “innaffiata” decresce. È come nuotare controcorrente, l’ignoranza è sempre in agguato. Se non lottiamo, l’ignoran-
[ SOPRA, DOMENICO DE MASI. DOCENTE DI SOCIOLOGIA DELLE PROFESSIONI, TRA LE SUE NUMEROSE PUBBLICAZIONI “L’OZIO CREATIVO”, “IL FUTURO DEL LAVORO”, E “LA FELICITÀ”. ]
za vince. Abbiamo smesso di lottare, ammesso che abbiamo lottato qualche volta. Perché abbiamo smesso di lottare? Perché è più facile non lottare che lottare. La pigrizia prende
il sopravvento. Si vive in una sorta di appiattimento sociale e di voglia di conoscere? Già oggi è più evidente chi è realmente impegnato e chi è farabutto. Questo è già un vantag-
gio rispetto a qualche mese fa. E questo lo si vede dall’impegno, dal fatto di pagare le tasse, di schierarsi o meno con i ladri. Vede nelle persone una maggiore propensione al bene comune, all’interesse generale e non solo a quello particolare? Le persone non esistono. Esiste la persona. Ognuno agisce in base alla propria indole. In base ai valori comuni. Se i valori sponsorizzati da un governo sono deteriori, allora c’è chi è più lassista; se, invece, sono più severi, allora si cerca di essere migliori. Come siamo dipende dagli imput esterni e dalla nostra formazione, dall’ambiente in cui cresciamo, quindi anche da quello familiare; da tutto questo dipende la nostra propensione verso gli altri. Verso il bene comune. Come usciremo da questa crisi? Dipende dalla nostra intelligenza.
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[ ATTUALITÀ DI RAFFAELLO
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IL 18 MARZO PARTE IL GP 2012
CARABINI ]
FERRARI: QUEST’ANNO SI CORRE PER VINCERE «Il primo appuntamento è a Melbourne. Tra rimpasti di squadre costruttori e innovative soluzioni ingegneristiche, la Rossa di Maranello ha davanti soprattutto Red Bull e McLaren. Con tutta l’incertezza di un’impresa»
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tutte le presentazioni delle nuove vetture di Formula Uno riecheggia nell’aria il grido “Vincere e vinceremo”, ma non quello di mussolinana memoria. Meglio, comunque, l’affermazione più controllata di Fernando Alonso, per il terzo anno pilota di punta della Ferrari: «Vogliamo la vittoria, ma senza sentirne l’obbligo». Il due volte iridato dimostra la consapevolezza di chi conosce la difficoltà di un’impresa, perché la sfida che la casa di Maranello - terza nella classifica costruttori nelle ultime due stagioni - si accinge a lanciare alle meglio piazzate Red Bull e McLaren, ha proprio l’incertezza di un’impresa. Anzi, se il punto di partenza fosse esclusivamente estetico, sarebbe già tagliata fuori. «È proprio bruttina», ha detto il presidente Luca Montezemo-
lo della nuova F2012, mentre gli inglesi - come anche gli asiatici di Force India - brindano alla bellezza filante delle loro monoposto: «Se le prestazioni rispondono alle sensazioni immediate, non ci prende nessuno», afferma orgoglioso Lewis Hamilton davanti alla stam-
pa e alla magnifica McLaren MP4/27, passata ai motori Renault, al posto dei Cosworth. Aggiungendo ironico: «Ha gli specchietti più grandi e migliorati, per vedere meglio chi sta dietro: ho insistito molto su questo particolare, per far felice Felipe Massa», con riferi-
mento ai vari incidenti che hanno avuto i due piloti, tra cui certo non corre buon sangue. «Massa deve riscattarsi dopo una stagione non positiva. Lo sa e lo sappiamo noi, ha tutto per farlo e le caratteristiche della monoposto e delle gomme favoriranno il suo stile di
Il motore
Alonso
Nel 2006
5 milioni
della F2012, con 8 cilindri, 2.398 cm cubici e 32 valvole, aumenterà le prestazioni della monoposto rossa.
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detiene il record di più giovane vincitore di un Mondiale di Formula 1, nella stagione 2005, a soli 25 anni.
Felipe Massa e Michael Schumacher sono stati affiatati compagni di scuderia, oggi divisi nella competizione.
gli utenti che hanno assistito alla presentazione ufficiale della nuova vettura attraverso il sito internet www.ferrari.com.
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golamento tecnico ogni mese: nel 2011 quello che era regolare in Spagna non lo è stato in Inghilterra, salvo poi tornare regolare in Germania. Servono disposizioni chiare, che durino almeno un ciclo naturale di sviluppo di un progetto e, poi, cambiamenti sensati, veramente riferiti a ecologia e inquinamento. Ma la somma degli interessi in campo, ovvero la montagna di soldi provenienti da circuiti, sponsor, piloti, televisioni e via
dicendo, stimata tra i 6 e i 7 miliardi di dollari, con gli utili - circa 1,5 miliardi - divisi tra l’organizzatore Bernie Ecclestone (23%), Fia (30%) e scuderie partecipanti (47%), lascia le stesse speranze che uscire incolumi da una passeggiata in un groviglio di vipere, mamba e crotali. La 58a monoposto Ferrari di F1, con il suo muso “da trattore”, risolve l’obbligo di abbassare la parte anteriore, senza rinunciare a qualche van-
taggio aerodinamico. Ogni parte è stata profondamente rivista, dalle sospensioni all’ala anteriore (evoluzione da quella introdotta ultimamente sullo sfortunato modello 150° Italia), dalle fiancate ridisegnate alla disposizione dei radiatori, dalla scatola del cambio a varie appendici e componenti meccaniche. Il motore, otto cilindri di 2.398 cm cubici a 32 valvole, è uno sviluppo del precedente, visto che il regolamento impone il divieto di modifiche degli organi interni per aumentare le prestazioni, con finalità mirate a ridurne il degrado e a utilizzarlo per più di tre GP. Ma ciascuna monoposto metterà poi in mostra qualche trucchetto per sorprendere gli avversari: ha iniziato la Lotus F1 con un pistoncino idraulico che può alzare l’anteriore della monoposto in frenata, garantendo il mantenimento della normale altezza da terra, controbilanciando così la perdita di assetto. Gli altri li scopriremo dal debutto in poi, gara dopo gara.
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guida», dice Montezemolo, che festeggia 20 anni alla Ferrari. «Alonso viene da un anno straordinario e vogliamo mettergli a disposizione un mezzo più competitivo, anche per il grande lavoro che svolge durante la settimana. Abbiamo puntato l’attenzione su tutti i dettagli: dalla vettura alle strategie di gara, dai pit stop alle gomme, al motore, tutto. Questa mole di impegno vogliamo sia premiata. Il Mondiale perso due anni fa all’ultima gara è ancora un peso enorme, ma senza rivoluzioni di persone il team è diventato ancor più competitivo. Questa è una stagione in cui vogliamo che il rosso prevalga, ce la metteremo tutta con speranza e ottimismo». E chiude con un pizzico di polemica: «Speriamo che l’interpretazione del regolamento sia effettuata in modo corretto e trasparente». Soprattutto, come chiedono gli appassionati, dovrebbe terminare la brutta abitudine della Federazione Internazionale Automobilismo di ridiscutere il re-
FORMULA UNO 2012 Il primo GP del Campionato Mondiale di Formula Uno si svolgerà quest’anno all’Albert Park Circuit di Melbourne, il 18 marzo. L’ultimo all’Autodromo José Carlos Pace di San Paolo, in Brasile, il 25 novembre. In tutto venti gare per assegnare il 63° titolo piloti e il 55° costruttori. Non ci saranno nuove scuderie, ma solo alcuni cambi di nome: il Team Lotus diventa “Caterham F1” e la Lotus Renault GP si ridenomina “Lotus F1” al termine di una lunga diatriba; la Virgin Racing diventa “Marussia F1”, con l’arrivo di capitale russo; così come allungano il nome la Mercedes che si somma con Amg e
la Force India con Sahara. Le novità principali rispetto alle passate stagioni, oltre al GP degli Stati Uniti da disputarsi ad Austin, in Texas, sul nuovissimo Circuito delle Americhe, e al ritorno di Kimi Räikkönen, sesto campione del mondo iscritto (vinse nel 2007 con la Ferrari allineandosi con l’uscente Sebastian Vettel, Jenson Button, Lewis Hamilton, Fernando Alonso e Michael Schumacher), sono: a) l’abolizione dei diffusori soffiati, un sistema che aumenta la tenuta di strada, ritardando l’accensione e immettendo sempre benzina nei condotti di scappamento, sviluppato soprattutto dalla Red Bull; b) il ritorno agli scarichi alti, evitando l’utilizzo dei gas di deflusso per ottenere vantaggi aerodinamici;
c) rigide limitazioni delle mappature della centralina elettronica standard; d) la possibilità di effettuare test in circuito, al Mugello prima delle gare in Europa, come non si verificava dal 2009 e come chiesto dalla Ferrari; e) le competizioni avranno una durata massima di quattro ore, per evitare quanto successo in Canada lo scorso anno a causa del maltempo; f) l’anticipo dei crash test, che saranno più severi. Da segnalare a parte il divieto per chi si è spostato per contrastare un sorpasso di ritornare nella traiettoria precedente, se non per tentare un controsorpasso. Norma che renderà più sicure, ma meno spettacolari, le corse.
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DUE CAPITALI, UNA SOLA CULTURA: L’EUROPA «Mostre, musica, teatro, danza, letteratura, cinema, incontri... Un calendario ricco di avvenimenti accompagna, nel corso dell’anno, le due città che l’UE ha scelto come Capitali Europee della Cultura per il 2012: Maribor, in Slovenia, e Guimarães, in Portogallo» [ CULTURA DI
GIOVANNA VECCHIOTTI ]
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otto i riflettori, le due città “regine della cultura” offrono il meglio di sé a chi desidera scoprire le loro tradizioni locali, le bellezze naturali e architettoniche, intercalandole con gli appuntamenti che scandiscono i mesi. “Punto di svolta” è lo slogan di Maribor, che con le città partner di Ptuj, Slovenj Gradec, Murska Sobota, Velenje e Novo Mesto, presenta oltre mille appuntamenti. Concerti, rappresentazioni teatrali, festival ma soprattutto eventi di letteratura, nei quali è possibile incontrare gli autori più famosi del mondo. “Tu sei parte di tutto questo” è lo slogan
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di Guimarães. Per la cittadina portoghese sono 600 gli eventi in calendario e 200 i laboratori, suddivisi in quattro periodi: ”Un momento di incontro” (gennaio-marzo), “Un tempo per creare” (marzo-giugno), “Tempo libero” (giugno-settembre) e “Un momento di rinascita” (settembre-dicembre). Cardine delle manifestazioni, il tema della cittadinanza e la dimensione europea della città, sviluppati nel cinema, nell’architettura, nella fotografia, nel teatro. Sul significato del riconoscimento, istituito nel 1985, e sui valori che lo animano abbiamo sentito il parere del Commissario europeo alla cultura, Androulla Vassiliou.
Perché è stato istituito il titolo di Capitale Europea della Cultura, e qual è il suo significato? Sin dalla sua creazione, nel 1985, l’obiettivo principale del titolo di “Capitale Europea della Cultura” è stato quello di promuovere e celebrare la ricchezza e la diversità culturale in Europa, di sottolineare i legami comuni e di mettere a disposizione uno spazio per favorire la comprensione reciproca fra i cittadini europei. Con il passare degli anni le città che detenevano il titolo di “Capitale Europea della Cultura” hanno progressivamente aggiunto una nuova dimensione, sfruttando l’effetto sinergico del titolo per stimolare lo sviluppo della città nel senso più ampio del termine. È evidente che le Capitali Europee della Cultura che adottano un piano strategico, ricavano il massimo da questa esperienza. Ovviamente, in primo luogo, la manifestazione rimane un evento culturale, ma le città protagoniste possono ricavarne anche significa-
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LA DIVERSITÀ CULTURALE È LA MAGGIORE RICCHEZZA DELL’EUROPA, UN MOSAICO DI LINGUE E CONOSCENZE CHE ATTINGE DA STORIE DIFFERENTI E CHE CERCA UN’IDENTITÀ CONDIVISA
tivi benefici sociali ed economici, specialmente se l’evento rientra in una strategia di sviluppo culturale a lungo termine della città e della sua regione circostante. “Uniti nella diversità” è il motto dell’Unione. Può la cultura rispecchiarlo e dargli valore? Il mosaico di culture e lingue che compone l’Europa è il tratto caratteristico dell’Unione Europea e rappresenta una delle sue maggiori ricchezze. La diversità culturale è una risorsa chiave. Il nostro patrimonio è un’Europa culturalmente ricca e aperta, che costituisce la somma di tante parti e attinge alle nostre diverse storie, tradizioni e lingue. Siamo uniti nella diversità, non malgrado la nostra varietà di culture e lingue, ma in virtù di essa. Tengo a sottolineare che l’integrazione europea non è solo una costruzione politica. Essa è un lavoro collettivo, composto da idee, usi, lingue, memorie, istituzioni e progetti futuri che costituiscono un ponte tra tutti gli europei. Queste sono le fondamenta su cui va costruito il progetto comune europeo. Rispettando la diversità, riconosciamo di appartenere a uno spazio comune dove le persone si incontrano su basi di parità. Ecco perché la diversità culturale e il dialogo interculturale sono un obiettivo chiave dell’agenda europea per la cultura, sulla quale sono basate le nostre azioni in questo settore. Confido nel fatto che la cultura svolga appieno il suo ruolo, contribuendo allo sviluppo sociale ed economico in
Europa. Oltre alle potenzialità del settore culturale in termini di creazione di posti di lavoro nelle città e nelle regioni, di stimolo all’innovazione in altri settori e di valorizzazione del pensiero creativo, faccio conto sulla sua abilità unica di ampliare i nostri orizzonti, di offrirci nuovi punti di vista per comprendere meglio le nostre vite e quelle degli altri. Ogni incontro con la cultura apporta nuovi significati e gioie alla nostra vita e lancia una sfida allo status quo. Tutto questo fa parte del valore aggiunto che la cultura dovrebbe apportare al progetto europeo. Non scegliere solo grandi città, ma anche piccole, come Guimarães e Maribor, si lega alla necessità di coinvolgere i piccoli centri nei confronti di un’Europa non interiorizzata a pieno o al desiderio di far conoscere “gioielli nascosti”? Le Capitali Europee della Cultura vengono selezionate da una commissione composta da esperti indipendenti europei sulla base di un concorso aperto a tutte le città, indipendentemente dalle loro dimensioni, a condizione che possiedano un’adeguata infrastruttura culturale e in materia di trasporti, nonché capacità di accoglienza adeguate. È importante sottolineare che l’idea alla base del progetto non è designare le Capitali in virtù del loro glorioso passato o della loro bellezza architettonica, ma di assegnare il titolo alla città che presenta il programma più creativo e innovativo riguardo agli eventi culturali previsti durante l’anno di assegnazione del titolo. Tale programma deve possedere un’accentuata dimensione europea e coinvolgere i cittadini nel massimo grado possibile. Prendiamo come esempio l’edizione del 2010: tra i candidati vi era la capitale ungherese, Budapest, ma è stata selezionata la città di Pécs, assai più piccola; per il 2013, in Slovacchia, si
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è invece candidata anche Bratislava, ma è stata Košice ad essere designata. In entrambi i casi la commissione di selezione europea non ha scelto tali città perché erano più piccole o meno conosciute, ma semplicemente perché il programma culturale da esse elaborato e proposto specificatamente per l’Anno come “Capitale Europea della Cultura” è stato giudicato più adeguato ad apportare benefici a lungo termine alle città stesse. “Punto di svolta” è lo slogan di Maribor per incoraggiare i suoi cittadini, in particolare i giovani, ad essere coinvolti nella vita culturale della città. Cosa fa l’Unione perché i ragazzi si sentano parte di un’Europa che stenta ad avere una identità condivisa? L’UE si rivolge ai giovani con azioni in settori come l’istruzione, l’occupazione, l’imprenditorialità, la sanità e l’inclusione sociale. Li incoraggiamo ad essere attivi, a partecipare alla vita sociale e democratica delle proprie comunità, sia a livello europeo che nazionale e regionale. Sono convinta del fatto che la cultura e la creatività svolgano un ruolo assai importante nell’aiutare i giovani a sviluppare le capacità di cui necessitano per ottenere posti di lavoro migliori e partecipare più attivamente alla vita sociale. Inoltre, è evidente che la cultura favorisca la comprensione e accentui il rispetto per la diversità
[ SOPRA, ANDROULLA VASSILIOU, ATTUALE COMMISSARIO EUROPEO PER L’ISTRUZIONE, LA CULTURA, IL MULTILINGUISMO E LA GIOVENTÙ.
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culturale in Europa. Ma le attività che portiamo avanti per incoraggiare i giovani a sentirsi maggiormente integrati nelle loro comunità e in Europa non sono limitate al settore della cultura. Ad esempio, siamo convinti del valore che riveste la possibilità di studiare e lavorare all’estero per la costruzione della comprensione reciproca e di un’identità comune europea. Facciamo tutti gli sforzi possibili perché un numero possibilmente elevato di cittadini possa trascorrere una parte del proprio ciclo di istruzione - o dei periodi di formazione - all’estero, finanziando, tra le altre cose, progetti di apprendimento informale come scambi tra giovani e periodi di volontariato all’estero. Tali opportunità offrono ogni anno a migliaia di giovani europei la possibilità di incontrarsi, scambiarsi esperienze, imparare lingue e sviluppare nuove capacità. Se approvata, la nostra proposta di un futuro programma “Erasmus per tutti” consentirà a 5 milioni di persone di trascorrere periodi all’estero per studio o per lavoro.
Guimarães, la celtica Situata nella storica regione del Minho, fu capitale del nascente regno del Portogallo; poi, l’elezione di Lisbona la condusse alla decadenza. Ma il suo fascino nel tempo è cresciuto.
Maribor, l’ospitale L’antica “Marburgo” è la maggiore città della Bassa Stiria, dopo Lubiana. Qui, la natura incontaminata permette di fare mountain bike, trekking, deltaplano. MARZO 2012
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CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA 2012
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Maribor
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DI LORIS POR CHERI
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e prime testimonianze sulla coltivazione dei viti[ SOPRA, UNA VEDUTA gni risalgono a Noè. InfatDEL QUARTIERE PIÙ ANTICO ti, nel libro della Genesi si narE CARATTERISTICO ra che il patriarca piantò dei DI MARIBOR: IL LENT. tralci di vite successivamente CON LE SUE SUGGESTIVE all’approdo sul Monte Ararat, ARCHITETTURE SI SPECCHIA NELLE ACQUE DEL FIUME («Noè, coltivatore di terra, coDRAVA, DOVE SI INCONTRANO minciò a piantare una vigna»), I MONTI POHORJE. ] tralci che diedero i loro frutti, tanto che con il vino prodotto Noè, addirittura, si ubriacò. Nel corso dei secoli la coltivazione della vite si è estesa a tutto il mondo conosciuto ed è stata tramandata di generazione in generazione, con i risultati che tutti conosciamo e di cui godiamo quotidianamente... Ora una curiosità: sapete dove è conservato il vitigno più antico della storia? Contrariamente a ciò A Maribor la vendemmia che si è una festa dai riti particolari: potrebi tralci vengono tagliati be ime inviati come omaggio maginain varie città del mondo
re, non in Italia, e nemmeno in Francia, ma in Slovenia, e precisamente a Maribor. In questa città capoluogo della Stiria, ad un’ora di auto dalla capitale Lubiana, esiste un vitigno che può vantare almeno 400 anni di vita. Analisi alla mano, realizzate dagli esperti nel campo delle datazioni, è stato inserito nel Guinness dei Primati come “il più vecchio vitigno al mondo”. Se lo si vuole ammirare, basta recarsi subito fuori le antiche mura di Maribor, ed arrivare al numero 8 di via Vojašniška. La vite, che si arrampica e si distende lungo la fiancata della Hiša stare trte, la “casa della vecchia vite”, regala un’uva rossa che ogni anno produce 25 litri di Žametna Črnina, (“velluto nero”), come è stato definito il suo vino. Questa vite è l’orgoglio di Maribor; particolarmente curata durante l’anno, al momento della potatura (a marzo) e du-
Maribor Maribor
rante la vendemmia, alla fine di settembre, vengono eseguiti dei riti particolari: i tralci tagliati sono inviati quale prezioso omaggio in varie città del mondo (ve ne sono in Vaticano, a Kututsnama in Giappone, a Melbourne...), mentre il vino ricavato dalla vendemmia è racchiuso in bottiglie appositamente disegnate dall’artista sloveno Oskar Kogoj e consegnato a Capi di Stato o illustri personaggi (tra questi Giovanni Paolo II, Bill Clinton...), in luogo delle chiavi della città. In queste occasioni l’intera città si anima e per una settimana offre il suo tributo in spettacoli, mostre, festival. La produzione enologica rappresenta una parte importante nella storia e nell’economia di Maribor, e nel visitare la città vecchia assolutamente da non perdere sono le cantine Vinag. Si estendono per circa 20mila metri quadrati, sotto Trg
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«Nel corso dei secoli la città si è sviluppata intorno al Castello di Marchburch (il “Castello di Marzo”) risalente al 1164. Inizialmente era solo un mercato adiacente alla fortezza, poi circa 50 anni dopo era già riconosciuto come insediamento»
Svobode (Piazza della Libertà) in un dedalo di gallerie; l’ingresso è sulla piazza ed è segnalato da una botte addossata a un edificio laterale. In questa immensa cantina risalente al 1836, si trovano botti in rovere del 1862, in cemento e vetro, ma anche quelle modernissime che conservano, ogni anno, qualcosa come 5 milioni di litri di vino, per il 90% bianco. Qui sono custodite anche bottiglie di vino particolarmente pregiato e alcune del 1945, scampate ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Altra curiosità legata alla produzione vinicola: l’area di Maribor è una delle rarissime zone in cui si produce l’Eiswein, il “vino di ghiaccio”, così chia[ MARIBOR È UN ARMONIOSO INSIEME ARCHITETTONICO IN CUI CONVIVONO ANTICO E CONTEMPORANEO. SEDE UNIVERSITARIA, CON I SUOI OLTRE 20MILA STUDENTI È UN ATTIVISSIMO CENTRO DI VITA INTELLETTUALE. ]
mato perché la vendemmia avviene in pieno inverno, quando ci sono abbondanti nevicate. Percorrendo a piedi o in bicicletta le strade della città vecchia, attraversata dal fiume Drava, è possibile gustare “assaggi” del periodo medievale, di cui rimangono poche testimonianze; tra una piazzetta con mercato di prodotti biologici e stradine con bar, caffetterie e botteghe tradizionali si può ammirare il castello di Marchburch, del 1164, attorno al quale si sviluppò la città; il castello civico (Mestni grad), un edificio quattrocentesco attualmente sede del Pokrajinski muzej, Museo di Storia, Etnografia e Arte del Territorio, e la Cattedrale di San Giovanni Battista, preziosa testimonianza del 1248. Da non dimenticare la Sinagoga, risalente al ‘400, tra le più antiche d’Europa e l’unica presente in tutta la Stiria. Le quattro torri che si ergono a corredo delle mura difensive dell’antica città, raccontano storie d’altri tempi, misteriose e suggestive come i loro nomi: la Torre della Giustizia, la Torre Tscheligi, la torre dei Diamanti e la Torre dell’Acqua, che offre una magnifica vista del parco fluviale e che, neanche a dirlo, oggi è sede della più antica enoteca della Slovenia. Incastonato tra la Torre dell’Acqua e quella della Giustizia c’è il Lent, l’antico porto fluviale,
nodo di scambio per le merci dirette all’interno della regione, oggi luogo d’incontro per turisti, residenti e, soprattutto, studenti amanti del divertimento, della buona cucina e della musica che, tra bar, ristoranti e birrerie, sono alla ricerca di chiassose serate e divertimenti. Sì, perché Maribor è sede di una delle maggiori Università della zona. Sono 20mila i giovani che affollano le vie cittadine e vivacizzano la vita intellettuale di questa città considerata il principale centro culturale della parte nord orientale della Slovenia. Gli eventi che si susseguiranno nel 2012 in questa città che condivide il titolo di Capitale Europea della Cultura con Guimarães, si andranno ad aggiungere a quelli già presenti nel panorama annuale. Oltre al Festival Lent, vetrina della musica internazionale, si svolgono il Musical September, in cui vengono presentate musiche da camera; il Borstnik Festival, che dà l’avvio alla stagione teatrale di Maribor; il Battesimo degli zatterieri, oltre ad esposizioni in musei e gallerie d’arte e attività nei vari centri congressi. E per chi desidera allenare il corpo oltre che la mente, si può recare al massiccio del Pohorje, che dista un quarto d’ora d’auto dalla città. Qui il divertimento è assicurato, sia d’inverno sia d’estate.
Piste da sci con impianti di risalita all’avanguardia ne fanno meta privilegiata di residenti e turisti, soprattutto scandinavi; su queste piste si svolge una delle gare di Coppa del Mondo di Sci e nel 2013 saranno scenario dei Giochi Universitari Invernali. D’estate gli appassionati di trekking trovano nel Pohorje il luogo ideale per le loro escursioni, così come i cultori della mountain bike. Per chi ama passeggiare a contatto con la natura può percorrere un’infinità di strade e sentieri che si diramano nella foresta adagiata sul fianco della montagna, oppure, se è in cerca di emozioni forti, può praticare paracadutismo, deltaplano, fare un giro in mongolfiera o lanciarsi sull’erba con uno slittino. E se, invece, non si predilige una vita spericolata ma si desidera deliziare il palato e scoprire le prelibatezze del luogo, allora si può percorrere una delle tante “vie del vino” nei dintorni della città e fermarsi in qualche agriturismo dove assaporare vini pregiati accompagnandoli da assaggi di prodotti tipici. Un modo diverso di “fare cultura”: meno intellettuale, ma decisamente “più saporito”.
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Metropolis “senza tagli”. Tra gli eventi che Maribor offrirà, merita rilievo la proiezione del capolavoro muto Metropolis di Fritz Lang, riedito con alcune parti che si ritenevano perse. Per maggiori informazioni su questo evento e su tutti gli altri è possibile vistare il sito www.maribor2012.eu.
CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA 2012
2102 ARUTLUC ALLED EEPORUE ILATIPAC
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Guimarães
Guimãrães Guimarães Guimarães
Guimarães Guimarães
Guimarães
Guimarães
[ PER LA SUA STRAORDINARIA TESTIMONIANZA DEL PASSATO E LA SUA BELLEZZA,
2001 GUIMARÃES È STATO INCLUSO DALL’UNESCO NELLA LISTA DEL PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITÀ. ] NEL DICEMBRE DEL
L’ANTICO BORGO DI
DI LORIS POR CHERI
Guimarães
«La storia del Portogallo inizia qui, in questa piccola e meravigliosa città del distretto della Braga. Il castello costruito in cima alla “Sagrada”, come viene chiamato il monte Latito, fu l’inizio di tutto. Eretto per proteggere il monastero e la comunità contadina da Vichinghi e Arabi, oggi è un museo»
P
rendi una contessa a cui viene regalato un convento... un castello costruito per difendere la povera gente dai Barbari... una madre e un figlio che si fronteggiano sui campi di battaglia... un principe che si fa proclamare re e plasma una nazione... una città che nel corso dei secoli lascia invariato il tocco della Storia... un premio alla preservazione della memoria di un antico borgo... trasporta il tutto nel nord del Portogallo, a pochi chilometri da Porto e ottieni Guimarães, un gioiello medievale incastonato nella regione del Minho. Guimarães ha origini così antiche che vengono fatte risalire ai tempi dei celti, che la fondaDal monte Penha, rono danraggiungibile con la funivia, dole il noè possibile ammirare me di Wiuno dei panorami più belli mara. Fu il del Portogallo
sovrano d’allora, Ramiro II, che donò alla contessa Mumadona Dias un convento intorno al quale si sviluppò ben presto un agglomerato di case, l’antico borgo di Guimarães. La zona, però, era costantemente minacciata dagli assalti dei Vichinghi, da una parte, e dagli Arabi, dall’altra, per cui la contessa, nel 968 ordinò la costruzione di un castello in cima al monte Latito, una collina meglio conosciuta con il nome di Sagrada (sacra), poco lontana dal convento, cosicché i contadini e le loro famiglie potessero trovarvi riparo. Ben presto i due agglomerati urbani crebbero e si svilupparono, unendosi e tenendosi in collegamento con una strada denominata Rua de Santa Maria. È per questo motivo che la contessa Mumadona Dias oggi viene considerata la fondatrice della città. Arrivati a Guimarães, quindi,
una delle prime cosa da fare è visitare il Castello, che si trova, come detto, lontano dal centro storico ma da esso raggiungibile a piedi in una ventina di minuti. Considerato il più antico del Portogallo, nel corso dei secoli, ovviamente, la sua struttura ha subìto dei rifacimenti - il più imponente ad opera di Enrico di Borgogna nel XII secolo, che vi si stabilì con tutta la sua corte - essendo stato anche il fulcro di feroci combattimenti per difendere il nascente regno di Portogallo dalla bramosia dei sovrani spagnoli. Abbandonato per molti secoli è stato riportato al primitivo splendore nel 1940. Dotato di 7 torri, è possibile salire sulla più alta, l’Homenaje (l’Omaggio) che arriva a 28 metri di altezza. Questo castello vide i natali di Alfonso I, che divenne il primo sovrano del Portogallo nel 1139. Fu poco lon-
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tano da qui che avvenne a battaglia di Santa Mamede, nel 1128, nella quale il futuro re si scontrò con l’esercito della sua stessa madre, che a seguito della morte di Enrico di Borgogna aveva la reggenza del regno. Il giovane principe fronteggiò anche gli spagnoli e gli arabi, sconfiggendoli entrambi, cosicché si autoproclamò primo re del Portogallo e stabilì la capitale proprio a Guimarães. Visitato il castello, la meta successiva è la chiesa romanica di Sao Miguel, posta sempre sulla Colina Sagrada. In questa piccola chiesa, la tradizione vuole che sia stato battezzato Alfonso Henriques; la fonte battesimale originaria è posta tuttora all’interno della chiesa; lì si può ammirare anche una statua risalente al 1834, attraverso la quale è possibile vedere le fattezze del re. Altro castello, altra storia. Questa volta è il Paco dos Duques de Bragança, sempre sulla Colina Sagrada. È un maniero del XV secolo appartenuto ai duchi di Bragança. Anch’esso abban[ È UN LUOGO “MISTICO”, GUIMARÃES, CON LE SUE CHIESE, I LUOGHI DI CULTO E I CONVENTI. NELLE SUE STRADE TORTUOSE, NELLE PIAZZE, NEI PORTICI SPIRA ANCORA IL VENTO DI UN PASSATO PIENO DI LOTTE DI POTERE.
]
donato nel corso dei secoli, diventato caserma militare nel 1800, è stato restaurato nel 1937 e riaperto nel 1959. Il castello ospita un museo di arte contemporanea nella quale sono esposte le opere di Josè de Guimarães, e contiene mobili del XVII secolo e arazzi che raccontano la conquista di Arzila e di Tangeri da parte dei Portoghesi. Guimarães, come detto, fu la prima capitale del Portogallo, e le testimonianze di questo antico splendore è possibile vederle passeggiando nel suo centro storico, nelle sue vie strette e tortuose, nei suoi chiostri e nei portici che collegano strade e piazze, testimoni di secoli di Storia. Per questa sua bellezza, per la sua capacità a rendere testimonianza di un tempo passato, l’antico borgo di Guimarães, il 13 dicembre del 2001 è stato incluso nel Patrimonio Mondiale da parte dell’Unesco. Arrivati nel cuore della città, partendo da Largo Oliveira, in cui viene conservato al centro della piazza un ulivo secolare, da non perdere la chiesa di Nossa Senhora de Oliveira, che fu costruita nel XIV secolo su ciò che era rimasto dell’antico monastero della contessa Numadona. Pregevole è la torre campanaria della chiesa. Dalla Colegiada de
Nossa Senhora da Oliveira partì Pedro Hispano, che fu eletto Papa con il nome di Giovanni XXI. Nel chiostro della chiesa c’è il Museu de Alberto Sampaio, nel quale sono conservati pezzi pregiati provenienti da chiese e conventi della città. Altro luogo “mistico” è Largo de São Tiago, in ricordo di Giacomo il Maggiore che pare abbia portato qui un’immagine della Vergine Maria che mise in un tempio pagano che era stato eretto in questa piazza. Altra meta imperdibile è la chiesa di Santos Passos, sovrastata da due altissimi campanili e la cui facciata è decorata mirabilmente da azulejos, le famose piastrelle blu, e granito. Nei dintorni di Guimarães, sul monte São Romão, un tuffo nella storia di oltre 2000 anni fa. Citânia de Briteiros, così si chiama questo luogo, è costituita dalle rovine di un forte celtico, con strade, mura, abitazioni, stal-
le per il ricovero degli animali, testimoni di embrioni di vita dell’epoca. Se invece si vuole abbracciare per intero la città ed avere una vista emozionante, con uno dei panorami più belli del Paese, basta salire sul monte Penha, con la funivia. Per i più audaci c’è una strada tortuosa che si arrampica lungo il fianco della collina; è più faticosa ma ne vale senz’altro la pena avventurarsi: lassù in cima si ha il tempo di respirare il soffio della storia e godere del panorama immortale del tempo.
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Più leggeri dell’aria. Guimarães propone per il 2012 un ricco “carnet” di eventi. Fra questi il GUIdance, festival che publicizza le nuove tendenze della danza contemporanea, le performance più recenti, le coreografie più interessanti. Per maggiori informazioni su questo evento e su tutti gli altri è possibile visitare il sito www.guimaraes2012.pt.
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[ CURIOSITÀ DI VALERIO
MARIA URRU ]
GLI “EROI NASCOSTI” AL MUSEO DELLE SCIENZE DI LONDRA «Forse non tutti lo sanno, ma il ciuccio per bambini fu inventato da due fisici. E le bacchette per mangiare? Confucio l’ha praticamente pubblicizzate. Nel 1934 Percy Shaw inventò il primo catarifrangente ispirandosi agli occhi dei felini»
2004 il Post-it
Prendiamo i diffusissimi “Post-it”, i foglietti adesivi divenuti sinonimo di “promemoria”. Il suo inventore, Art Fry, ricercatore della 3M, ci è arrivato per altri motivi e in modo del tutto casuale. Stanco di perdere il segno sul libro dei canti in chiesa, Fry decise di realizzare dei segnalibri adesivi la cui colla non doveva danneggiare le pagine. Recuperò una colla - in realtà un brevetto scartato - realiz-
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sa...), fogli di plastica isolante con le bollicine (un piacere ossessivo-compulsivo per chi si accanisce nel farle esplodere), thermos, cartoni per uova, cavatappi, filtri per caffè, penne a sfera, Post-it, faldoni ad anelli, ombrelli, elastici, tappi di metallo, tappi per orecchie, rossetti, puntine da disegno, succhiotti per bambini (di cui ogni genitore benedice gli inventori, Adolf Müller e Wilhelm Bates, due fisici che nel 1949 realizzarono il primo modello ortodontico in silicone), bacchette per mangiare, catarifrangenti e mattoncini Lego. Il Museo delle Scienze di Londra dedica loro una mostra divertente e davvero “minimal” fino a giugno 2012, dal titolo Hidden Heroes, “Gli eroi nascosti”. D’altronde, “minimalista” è ciascuna di queste invenzioni entrate nel quotidiano con tale successo da essere ormai gli “eroi” di ogni giorno. Senza parlare dell’evoluzione che talvolta hanno seguito: per l’attaccapanni ci sono voluti 106 brevetti e quasi dieci anni per raggiungere la forma odierna. Tutte sono accompagnate da una scheda con schizzi e i progetti originali dei loro inventori, personaggi spesso sconosciuti che hanno trasformato una semplice intuizione in un oggetto di grande utilità.
UN ESEMPIO PER TUTTI: I FAMOSI POST-IT
SBARCA AL MOMA
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ttenzione: siamo stati invasi! Se aprite un cassetto di casa, ne troverete a decine, di tutti i tipi e materiali. Se poi vi aggirate con fare tranquillo, ne vedrete ovunque: nei mobiletti del bagno, in cucina, sullo stendino, sul tavolo della sala da pranzo, sulla libreria, nella cassetta degli attrezzi, attaccati alla porta, nella dispensa, nel frigorifero! Forse non lo sapete, potreste averne qualcuno nella tasca del cappotto. Niente paura: sono venuti in pace, o meglio sono stati “inventati” per rendere più comoda la vita, risolvendo piccoli e grandi problemi. A volte frutto del genio, a volte della casualità, in alcuni casi sono “nati” dopo anni di elaborazione. Basta con i misteri: stiamo parlando di più di 40 oggetti, molti dei quali potrebbero essere contenuti tutti insieme in una borsa. Oggetti che usiamo ogni giorno. Parliamo di lattine, graffette, matite, barattoli di vetro ermetici, velcro, chiusure lampo, mollette, stampelle, bustine da the, fiammiferi, metri snodabili o di stoffa, lampadine al tungsteno, codici a barre, tetrapak, infradito, bottoni automatici, stop da muro, nastri adesivi, laccetti di plastica, cerotti, container (beh, diciamo che questo non entrerebbe in una bor-
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zata da un collega, con un’adesività limitata nel tempo, e la lavorò per un anno e mezzo fino a conferirle le caratteristiche volute. Capì di aver creato un prodotto che poteva avere mercato e nel 1977, con il nome di “Postit”, avvenne il primo lancio. Quattro anni dopo, nel 1981, i “Post-it” conquistavano l’Europa. Da semplice segnalibro a prodotto di grande successo!
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«Negli ultimi decenni l’Italia è diventata un grande importatore di animali esotici, con un mercato nero che secondo le stime della Lav, Lega Antivivisezione, e del suo annuale rapporto sulle “zoomafie” vale 500 milioni di euro»
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4 metri
1.333
16.000 circa
la lunghezza massima di un Boa constrictor, spesso importato illegalmente in Italia.
gli animali sequestrati dal Cites nel 2010 nell’azione contro l’importazione illegale.
sono le specie viventi considerate oggi a rischio di estinzione sul nostro Pianeta.
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[ ATTUALITÀ DI
AMINA IACUZIO ]
ILLEGALE E DISUMANO: è il mercato degli ANIMALI eneva un coccodrillo in mata dal viaggio o avviata a sicuterrazza, un bestione di un ra morte a causa di condizioni climetro e settanta, del peso di matiche e ambientali non appro40 kg. L’hanno scoperto gli agen- priate. Il turista svagato si è lati della Dia (Direzione Investigati- sciato convincere a comprare un va Antimafia) di Napoli tre anni insolito animale da mostrare agli fa, durante una perquisizione nel- amici come trofeo di viaggio, o da l’appartamento di un camorrista. offrire in regalo al nipotino anPresumibilmente la bestia non ve- noiato dai soliti cani e gatti. Ebniva usata come animale da com- bene, il nostro turista distratto pagnia, ma piuttosto per terroriz- non sa che esistono regolamenzare imprenditori e commercian- ti che impediscono di introdurre ti che si rifiutavano di pagare il nel nostro Paese specie a rischio pizzo. E non è un caso isolato: so- e che, nella migliore delle ipoteno stati trovati anche serpenti, leo- si, gli verrà comminata una mulni o, addirittura, tigri con le corde ta salata (fino a 100mila euro per vocali tagliate, affinché i loro rug- l’importazione illegale). Ma se gli giti non risvegliassero l’attenzio- va male sarà accusato di un reane dei vicini. to, per esemMa possedepio, di “malDal 1975 la re un animatrattamento Convenzione Cites le feroce o di animali”. impegna molti pericoloso è Secondo l’ulPaesi nella lotta anche uno tima relaziocontro il commercio status symne del Cites delle specie bol. Ed è pro(Convention in estinzione prio la riceron Internaca di quetional Trade st’ultimo la in Endangeprobabile motivazione che spin- red Species of Wild Fauna and ge diverse migliaia di italiani a Flora), il servizio preposto alla recercare di procacciarsi animali ra- pressione del commercio di speri e provenienti da Paesi lontani, cie protette, questo traffico è in che molto spesso sono proibiti crescita: nel 2010 gli agenti del Ciperché a rischio di estinzione. Si tes hanno sequestrato il 43% di tratta soprattutto di serpenti, tar- animali vivi in più rispetto all’antarughe, uccelli di ogni taglia e co- no precedente, a fronte di una lore, ma anche ragni e insetti. leggera diminuzione dei controlCapita inoltre che turisti, in asso- li. Senza parlare dei sequestri di luta buona fede, vengano ferma- animali morti o di parti di animati all’aeroporto con qualche be- li, altro commercio in aumento stiolina nella borsa, magari stre- di circa il 90% e che riguarda so-
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Da 100 a 1.000
100.000 euro
l’incremento della velocità di estinzione da quando sulla Terra è comparso l’uomo.
la multa che può essere comminata a chi importa illegalmente specie animali protette da altri Paesi.
prattutto pellami pregiati, corallo, avorio o altro. Alcune medicine orientali, infatti, utilizzano non solo piante in estinzione, ma anche derivati di animali di cui è proibita la caccia. Recentemente, ad esempio, in un importante museo di Firenze sono stati rubati due corni di rinoceronte, ognuno del valore di almeno 10mila euro. Gli inquirenti pensano che siano stati esportati in Cina, in quanto molto ricercati dalla locale medicina per combattere febbre e reumatismi. Spesso, in Africa e Asia, il corno viene prelevato dall’animale vivo, condannando la bestia a morire dissanguata con un’agonia che può durare più di un giorno. Dunque è proibito nel nostro Paese detenere specie esotiche? Non è proprio così. Ci sono quelle per cui il divieto è assoluto, quelle il cui commercio è libero, e quelle che si possono comprare solo se accompagnate da un certificato Cites, una specie di carta d’identità dell’animale attestante che il Paese dal quale proviene ha dato il consenso alla sua esportazione e il nostro Paese all’importazione. Attualmente sono state catalogate 1,7 milioni di specie viventi sulla Terra, ma si calcola che quelle esistenti siano molte di più, tra i 12 e i 30 milioni. Di queste, 16.000 sono considerate a rischio di estinzione. L’attività umana è determinante: da quando sono comparsi gli uomini la velocità di estinzione è aumentata da 100 a 1.000 volte, secondo uno dei più grandi esperti della materia, lo zoologo americano Stuart L. Pimm. La Convenzione Cites, stilata a Washington nel 1975, impegna i Paesi firmatari a regolamen- » MARZO 2012
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IN CASO DI ACQUISTO
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e specie animali e vegetali a rischio di estinzione sono state suddivise in base alla Convenzione Cites, in tre categorie elencate in tre “Appendici”.
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tare il commercio degli animali e delle piante minacciati di estinzione. La Cites classifica, infatti, le specie animali e vegetali in tre categorie in base alla loro vulnerabilità, distinguendo quelle “totalmente protette” da quelle che, invece, possono viaggiare ed essere possedute a determinate condizioni. In Italia la convenzione Cites è operativa dal 1992. Da allora, nel Corpo Forestale dello Stato esiste un servizio che svolge attività investigativa e di controllo sul commercio e la detenzione di animali. Nel 2010 il servizio Cites ha sequestrati 1.333 animali vivi e 94 animali morti o parti, per un valore di mercato di circa 2 milioni e 950mila euro. «Il fenomeno è in aumento», conferma Fulvio Cipollone, sovrintendente del Corpo Forestale. «Nel 2011, solo a Roma, sono stati sequestrati due scimmie e un coccodrillo. Due anni fa fece molto scalpore il ritrovamento, a pochi mesi di distanza, di due serpenti a sonagli nella pineta di Castelfusano, vicino Ostia, un grande parco aperto al pubblico. Sono rettili velenosissimi che esistono solo nelle Americhe e pensiamo siano stati rilasciati dalla stessa persona. Per fortuna non hanno morso nessuno: l’antidoto a quel veleno non si trova facilmente nel nostro Paese». Nuclei operativi Cites sono presenti negli aeroporti e nei porti, dove lavorano a fianco della Guardia di Finanza. Anche se a Fiumicino capita di trovare animali provenienti da Paesi lontani, come le scimmie nigeriane trovate morte assiderate a causa dei 50° sotto zero della stiva, sono più frequenti i ritrovamenti di animali comuni e da collezione, come le tartarughe, generalmente stipate nelle valigie. Molte sono italiane (nessuna tartaruga italiana può essere commercializzata), ma anche il mercato nero di tartarughe esotiche è piuttosto fio-
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«Possedere un animale feroce o pericoloso è per alcuni un vero e proprio status symbol: questa è una delle ragioni che spinge molti italiani a procacciarsi animali esotici» rente. Esistono poi sistemi più creativi per far circolare gli animali: un cittadino italiano aveva montato un traffico di tartarughe che spediva e riceveva semplicemente via posta. Ma è stato sfortunato: proprio quando gli agenti si sono presentati a casa sua, è arrivato un fattorino con un pacco postale che conteneva una tartaruga viva. Esemplari della temibile Tartaruga azzannatrice, una specie americana d’acqua dolce, sono stati rinvenuti in corsi d’acqua del Lazio. Quest’animale, che può diventare aggressivo se fuori dall’ambiente acquatico, raggiunge dimensioni considerevoli: l’ipotesi è che gli animali, comprati quando erano cuccioli, siano stati abbandonati una volta cresciuti, in quanto ingestibili in un normale appartamento. Ci spiega ancora Cipollone che gli animali sono soggetti alle mode, e ora sembra che sia in voga l’Astrochelis Radiata, una tartaruga di 20 chili e lunga 40 centimetri, originaria del Madagascar. Ad Aversa, in provincia di Caserta, vive Saverio Mazzarella, commerciante di auto e Guardia Ittico-Venatoria volontaria. Appassionato di rettili e anfibi, dedica tutto il suo tempo libero a combattere il mercato nero di animali, e collabora con le forze dell’ordine nei blitz contro i contrabbandieri. Dopo lunghe indagini su internet e camuffandosi da aspirante venditore, a marzo è riuscito ad acciuffare un commerciante illegale di Boa
APPENDICE I
Include specie seriamente minacciate di estinzione per le quali è assolutamente vietato il commercio. Essa comprende molteplici specie di animali e piante: da alcuni pappagalli ai felini maculati, dall’elefante africano alle scimmie antropomorfe, dalle tartarughe marine a numerosi rapaci, da alcune farfalle e conchiglie, lemuri, mammiferi marini e molti altri. Inoltre, numerosi vegetali tra cui alcune agavi, molti cactus, alcune particolari euforbie, numerose specie di Aloe, molte orchidaceae, la cosiddetta palma del pane (Encephalartos sp.) e la Cycas nana. Fra le specie animali nostrane si ricordano il Camoscio d’Abruzzo (Rupicapra pyrenaica ornata), la Lontra comune (Lutra lutra), la Foca monaca (Monachus spp.) e molti rapaci notturni e diurni.
constrictor. «I Boa constrictor sono animali molto pericolosi che devono essere accompagnati dal certificato Cites. Possono arrivare fino a 4 metri, e uccidono la loro preda avvolgendola e soffocandola. Perciò, anche se col certificato non è illegale, sconsigliamo di tenere un animale del genere in casa». Altri Boa constrictor sono stati sequestrati al “Fachiro italiano”, un tizio che si esibiva in un ristorante con uno spettacolino il cui momento clou era far avvolgere gli animali intorno al collo degli avventori. Narra ancora di automobili stipate di tartarughe in viaggio lungo le autostrade. Ad aprile, nel parcheggio di un punto di ristoro, il nucleo
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INFORMAZIONI PRATICHE
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APPENDICE II
Comprende specie per le quali esiste un commercio regolamentato allo scopo di evitare uno sfruttamento incompatibile con la loro sopravvivenza. Fra gli animali si ricordano tutte le specie non citate in Appendice I di scimmie, lupi, orsi, lontre, felini, zebre, pappagalli, guanachi, coccodrilli, tucani, iguane, varani, cobra, salamandre, farfalle, conchiglie, coralli, storioni (e le loro uova); per la flora: le Palme del Madagascar, alcune tillandsie, piante carnivore, felci arboree della famiglia delle Dicksoniaceae e Didieraceae, euforbie, ciclamini, tantissime orchidee e cicadine.
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APPENDICE III
Annovera specie protette da singoli Stati per regolamentarne le esportazioni dai loro territori. Fonte: Corpo Forestale dello Stato
Guardie Zoofile comandato da Mazzarella e i carabinieri di Cassino hanno bloccato un’auto che trasportava nel bagagliaio 3 tartarughe Geochelone Sulcata, specie considerata a rischio di estinzione, che raggiunge i 40 cm di diametro e che vale almeno 10mila euro. Ciro Troiano, napoletano, criminologo, ha fondato nel 1998 l’Osservatorio Nazionale Zoomafia della Lav (Lega Antivivisezione), una struttura che studia lo sfruttamento degli animali da parte della criminalità, come le corse di cavalli clandestine o i combattimenti tra cani, un giro d’affari stimato in 3 miliardi di euro. «Al primo posto tra gli animali da collezione, ci sono gli uccelli. Ma è sbagliato limitarsi a segnalare il commercio di specie esotiche: in Europa un settore in grande espansione è proprio il commercio illegale di specie autoctone protette, come tordi, cardellini, fringuelli, allodole, animali di cui è vietata la caccia e che, spesso, provengono dai Paesi dell’Est. Nell’autunno scorso è stato fermato al confine della Romania un camion che trasportava i cadaveri di oltre 10mila uccellini, tutti fucilati e probabilmente destinati a finire nei piatti di alcuni ristoratori italiani. Sono infatti considerati una rara prelibatezza culinaria».
Spesso il turista che parte per una vacanza verso Paesi lontani, non sa dell’esistenza di un accordo internazionale che tutela le specie animali e vegetali, e non sospetta che certi souvenirs, spesso acquistati senza intenti speculativi, potrebbero causargli pesanti sanzioni come multe salatissime, confisca e, in casi più gravi, l’arresto. Nei mercatini di molti Paesi esotici si possono infatti acquistare animali vivi come scimmiette, pappagalli, rettili. Prima di acquistarli è bene chiarire se gli esemplari appartengano ad una specie protetta dalla Convenzione, richiedendo magari l’assistenza delle Autorità locali: Ministeri dell’Ambiente, dell’Agricoltura e Foreste e del Commercio Estero. In caso di dubbi, e se non è possibile ottenere l’autorizzazione prevista, è meglio desistere dall’acquisto. Dal 1975 è attiva la Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie di Fauna e Flora selvatiche minacciate di estinzione, denominata in sigla Cites (Convention on International Trade of Endangered Species). Ogni Stato che vi aderisce utilizza un proprio formulario per rilasciare i permessi o i certificati richiesti dalla Convenzione.
IMPORTANTE SAPERE CHE... È vietato importare, (ri)esportare, trasportare, vendere, esporre e detenere qualsiasi esemplare tutelato dalla Cites, senza specifici permessi. Sono previste sanzioni, anche di carattere penale, dalla legislazione nazionale in caso di violazione della Convenzione e dei Regolamenti Comunitari. L’importazione e/o (ri)esportazione di animali e piante, loro parti e prodotti derivati inclusi nelle Appendici della Cites e negli Allegati dei Regolamenti Comunitari, sono consentite solo su autorizzazione. Vengono richiesti permessi che riportano dati precisi sulle specie che si intendono trasferire (ad esempio: data di rilascio e validità, denominazione scientifica e comune della specie, descrizione esatta della merce e gli estremi dell’origine/provenienza, etc.). In Italia, le autorizzazioni vengono rilasciate dal Corpo Forestale dello Stato e dal Ministero dello Sviluppo Economico. Sono centinaia le specie animali e vegetali di cui è vietato il commercio e decine di migliaia quelle regolamentate dalla Cites e dalla relativa normativa internazionale, comunitaria e nazionale. Sono protetti, in particolare, pappagalli, scimmie, rettili, cactus, orchidee nonché oggetti in avorio, gusci di tartaruga, animali impagliati, pelli di felini e molti altri esemplari. Fonte: Corpo Forestale dello Stato MARZO 2012
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MODA
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[ TENDENZE DI BARBARA
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DI SARNO ]
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[ BETTERELLI NASCE IN SARDEGNA. È PROPRIO LA SUA TERRA D’ORIGINE AD ESSERE LA PRIMA TESTIMONE DELLA SUA PASSIONE.
QUI, INFATTI, SI DIPLOMA IN “ARTE DEL TESSUTO”. ]
«Collezioni PrimaveraEstate 2012: i nostri designer riscoprono linee e proporzioni degli Anni ’40 e ’50. A parlarcene è Silvio Betterelli, talento proficuo e attivo della moda italiana»
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evival è la parola d’ordine che echeggia sulle passerelle della moda del momento. Lauren Bacall, Ava Gardner, Grace Kelly e Audrey Hepburn: grandi attrici e donne di stile, lo stesso che ha ispirato le collezioni Primavera-Estate 2012. Al centro, l’immagine femminile “austera” e raffinata tipica degli anni del dopoguerra. Il designer Silvio Betterelli si fa portavoce di questa ricerca storica, restituendoci una donna d’altri tempi, sospesa tra passato e presente. Vincitore del premio speciale della giuria al concorso Who’s on Next?, firma collezioni e accordi. Oggi, la Sps Manifatture di Lecce produce e distribuisce la sua omonima collezione presente nel calendario delle attuali passerelle milanesi. Come è nata questa collezione 2012? Nel mio lavoro ho sempre cercato di ricondurre il concetto di femminilità a degli stilemi vagamente retrò, pur accompagnandoli ogni volta con elementi di rottura speciali, come un taglio, un abbinamento di colore. Questa collezione nasce proprio da uno studio legato alle suggestioni di stili passati e, nello specifico, a quello degli Anni ‘50. Ho pensato così di porre l’accento su alcune ampie gonne, senza trascurare il punto vita asciutto e ben definito e spesso stretto in cinture sottili tipiche di quel periodo. I micro e macro drappeggi avvolgono silhouette slanciate. Gli ampi jabot (ornamenti) che corrono sulle schiene dei capi diventano quasi ali di stoffa. Le tonalità dei colori vanno invece ricercate nei colori dei fiori arsi dal sole di agosto, negli incarnati e nei paesaggi della mia terra
«Sono nato a Cagliari ma ho vissuto l’infanzia nel centro della Sardegna. Credo, però, che il solo nascere “sul mare” influisca molto sulla propria percezione del mondo»
d’origine, la Sardegna. Ho optato per il rosa cipria, il verde salvia, il beige e il tortora fino ad arrivare alla gamma dei grigi che, nella gradazione più scura dell’antracite, vira verso il nero. Gli stessi fiori secchi hanno dato lo spunto alle stampe, degradè di colori e proporzioni che sfociano in macchie di colore impastate, nelle quali le sagome diventano quasi dei controluce o dei fuori fuoco. I tessuti avevano, invece, tutti una patina data dai lavaggi che conferiva loro un effetto “manopesca”, una lavorazione che rende il tessuto morbido come la pelle della pesca. Cagliari-Milano-Londra: quanto hanno contato nel suo percorso artistico? A Cagliari ci sono solo nato, ho vissuto nel centro della Sardegna per la maggior parte della mia infanzia; eppure credo che il solo nascere “sul mare” influisca molto sulla propria percezione del mondo. Lo scorso settembre sono stato in India e lì ho conosciuto una signora siciliana che ha lasciato la sua terra d’origine ormai da vent’anni. Mi ha raccontato che le persone di mare sono di due tipi: quelle “di scoglio”, che rimangono attaccate al luogo che le ha generate e quelle “di mare aperto” che, a un certo punto, prendono il largo dalla costa, alla scoperta di altri lidi. Ecco, io sicuramente faccio parte di questa seconda categoria. Vivo a Milano da undici anni. È una città generosa a cui devo tanto e in cui mi sento a casa. È caotica, in continuo fermento, ma sa essere anche molto intima. In Inghilterra ho vissuto un’esperienza straordinaria che mi ha molto arricchito, umanamente e professionalmente: ho avuto la possibilità di partecipare a ricerche e progetti che in Italia non avrei mai potuto sviluppare, ho frequentato il corso di » MARZO 2012
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“Fine Art and Textiles Design”e nell’Università in cui studiavo, ho conosciuto il rispetto, l’entusiasmo e la fiducia dei miei insegnanti verso ogni iniziativa creativa. Lei vanta numerose collaborazioni con note aziende del “Made in Italy” che le hanno permesso di acquisire esperienze nei settori knitwear (maglieria), jersey (maglie) e pelle. Quanto conta la tipologia del materiale di un capo? Oggi la materia è alla base dell’innovazione. Stiamo vivendo una fase della storia dell’abbigliamento in cui i volumi, per quanto importanti, non sono un elemento così identificativo del nostro tempo, così come lo è stato, invece, in altre epoche. La couture (moda) è oramai aperta a tutti grazie alle lavorazioni sempre più complesse e speciali che si trovano in capi di pret-à-porter. Il lavoro di ricerca sulla materia è oggi la vera chiave di volta per molti designers. L’azienda che produ-
ce le mie collezioni si trova in Puglia ed è capitato spesso che - sollecitati da qualche mio spunto creativo - i miei collaboratori si muovessero tra paesini e lande semisconosciute alla ricerca di qualche anziana ricamatrice o di qualche laboratorio di antica tradizione tessile con le cui lavorazioni io potessi confrontarmi e reinventarmi. Puntualmente, infatti, iniziavo a stravolgere un ben consolidato metodo di lavoro, ad esempio invertendo i sistemi di realizzazione, sostituendo i materiali o qualsiasi cosa riesca a mandare in tilt l’artigiano, spingendolo a produrre qualcosa di innovativo. Secondo lei, l’attuale crisi economica come influirà sul concetto di eleganza nel prêt-à-porter, indiscutibilmente legato sia
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TENDENZE
ANNI ‘50
alle difficoltà del vivere quotidiano sia ad un concetto dell’apparire lontano dagli eccessi? Credo che i dettagli preziosi, le lavorazioni importanti e l’esclusività dei materiali saranno sempre più per il fruitore e non per chi lo guarda; saranno valori intrinsechi, destinati a chi indossa il capo. La storia ci ha insegnato che in qualunque epoca, anche la più difficile, quelle persone che hanno potuto permetterselo non hanno mai rinunciato a vestirsi in un certo modo. In un mercato che, pur globalizzato, non conta più numeri astronomici, ritengo
che le autoproduzioni artigianali trovino un loro motivo d’esistere. In questo senso sono proprio i giovani designers i maggiori sostenitori del cambiamento quando si parla di prêt-à-porter: con lavorazioni, spesso difficili e improbabili ma sempre esclusive e speciali, hanno definitivamente sdoganato questo filone di demicouture (mezza moda). Mi auguro anche che continuino a coltivare la passione verso un’epoca che non hanno mai vissuto, di capi fatti su misura, su disegno. Siamo noi senz’altro i più avidi e nostalgici di quella speciale
«Cinture sottili, drappeggi, scarpe, accessori, gioielli, colori, tessuti, il tutto dettato dalle tendenze Anni ’50. Ancora una volta, il passato come musa ispiratrice ma non solo... L’influenza dei media, la curiosità e la sconfinata voglia di conoscere, scoprire e creare»
Come Grace
La Tv ispira
Il mito di Grace Kelly rivive sulla passerella di Jill Sander (e non solo). Stephen Jones rilegge - in chiave moderna i cappelli da cuoco, schiacciandoli e arricchendoli di una veletta che dà alla collezione un tocco noir. Nina Ricci propone dei modelli bon ton di paglia verniciata, mentre Hermès incornicia le frange delle sue modelle con cerchietti e fasce di una semplicità d’altri tempi.
Sempre attenta ai venti di tendenza, Prada propone una campagna pubblicitaria che sembrerebbe realizzata sul set di Mad Men, serie Tv americana cult che ha riportato in voga l’allure di quegli anni. La “Pyramide Bag” della griffe sembra ispirarsi, invece, alle borse dell’equipaggio femminile di Pan Am, ultimo fenomeno vintage del piccolo schermo d’Oltreoceano. In varie versioni e in tanti colori, la collezione spazia da modelli semplici o impreziositi da pietre colorate.
Collezioni classiche, sexy, geometriche
Scarpe, scarpe, scarpe...
I giusti accessori personalizzano anche lo stile più classico. I bangles, bracciali di legno, plastica o metallo, arricchiscono gli outfit (corredi) di questa stagione. Stefano Citron e Federico Piaggi hanno creato per Ferrè una linea sexy e geometrica; oro su intrecci in pelle per Balmain; trasparenti e futuristici quelli con cui Nicolas Ghesquière ha reinterpretato lo stile inconfondibile di Cristobal Balenciaga.
Christian Louboutin rilancia il fascino hollywoodiano delle scarpe vertiginose tagliate sulle punte. L’altezza di tacchi e plateu ed i colori accesissimi difficilmente fanno passare inosservate. Per chi non se la sente di sfidare la forza di gravità, Stefano Pilati ha ideato per Yves Saint Laurent delle solide ed eleganti “pantofole con tacco”. Colorate e un po’ snob, vantano un’eleganza retrò che non rinuncia alla libertà e alla comodità.
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atmosfera da atelier che nella moda è oramai scomparsa, sostituita dagli innumerevoli uffici: stile, prodotto, pubbliche relazioni, magazzino, sartoria... Nel 2011 i tre giganti del lusso quotati in borsa - Ferragamo, Prada e Tod’s - hanno registrato ingenti incrementi del fatturato: un’industria italiana che cresce. Oggi quali sono i punti di forza e i limiti dell’eccellenza del “Made in Italy”? La capacità del settore manifatturiero di garantire qualità e innovazione mi sembra un valore assolutamente innegabile della produzione nostrana. Ad essa va aggiunta la particolare flessibilità che viene richiesta alle aziende produttrici. Si pensi solo che ogni stagione si reinventano tagli, costruzioni, finissag-
gi che, di volta in volta, devono essere studiati e applicati per realizzare campionari che magari saranno abbandonati a favore di idee e concetti stilistici a volte totalmente nuovi. Parlo di un valore che investe tutta la filiera della nostra produzione: dal filo ai tessuti, passando per i confezionisti, ma anche per i conciatori e i pellicciai, senza dimenticare poi i calzaturifici e le botteghe artigianali di accessori e quant’altro. Credo che questo sia un vero e proprio vanto per l’Italia che, in questo campo, è davvero irraggiungibile e ineguagliabile nel mondo. Purtroppo però - e questa è l’altra faccia della medaglia - queste aziende, spesso molto piccole e che tanto fanno e tanto hanno dato per le grandi case di moda, il più delle volte si vedono abbandonate per
Come Audrey
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Per le donne che - tra tanti e vari accessori - preferiscono optare per un look più discreto ma di classe, l’alternativa è di ispirarsi alle modelle di Rochas e di Viktor & Rolf. Basterà scivolare fra la gente nascoste da un foulard, dietro montature da gatta o occhialoni alla Audrey Hepburn. Come diceva la Holly di Colazione da Tiffany: «Certe luci della ribalta rovinano la carnagione di una ragazza...».
zzata cana e
e ge . plici
Cinture & fasce Fedeli al glamour del tempo, cinture e fasce “strizzano” punti vita esaltando le silhouette. La prima collezione Dior senza John Galliano ne propone di sottili e sofisticate, a chiudere gonne vaporose e giacche con scollo a barca. E se Carolina Herrera rinfresca l’eleganza di quegli anni con modulazioni di linee e colori, sono ampie e con maxi fibbie quelle della donna eterea e pudica di Celin.
[ NEL 2009, INSIEME AI ANTONIO MARRAS ANGELO FIGUS, BETTERELLI
CONTERRANEI E
PARTECIPA ALLA MOSTRA
“LA SARDEGNA VESTE MODA”, A PALAZZO PITTI, FIRENZE. ]
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produzioni che - per quanto studiate e nate in Italia - vengono poi dislocate all’estero, per far meglio quadrare i conti. Cosa rischia di perdere la creatività di un designer in un mondo dove i ritmi di produzione di idee e merci sono sempre più frenetici e volti al consumo incontrollato? Mi sembra una riflessione più che attuale. Con un pizzico di presunzione credo di fare parte di quella scuola di non distratti che si appassiona alle cose, che si prende il tempo per osservarle e coglierle. Mi ritengo un appassionato frequentatore di mostre e mercatini. Credo di avere maturato negli anni un ottimo “occhio clinico”. Girare per un mercatino delle pulci vuol dire soffermarsi velocemente su tutto quello che vedi e guardare, individuare e scegliere. È un ottimo esercizio sia per la vita che per il lavoro di designer, perché questi luoghi offrono uno scorcio privilegiato sulla nostra società. Lì finiscono gli oggetti abbandonati, dimenticati, avanzati o recuperati dai nostri armadi e dalle nostre case. In qualche modo raccontano chi eravamo e chi siamo e, forse, anche cosa stiamo diventando. Nel mercatino hai una miriade di oggetti, colori, forme, materiali, voci e suoni e, in tutto questo caos, devi scovare - sotto le macerie di ricordi perduti -
quello che non sapevi di cercare. Fu sua madre a iscriverla all’Istituto d’Arte di Sassari, intuendo le sue potenzialità creative. Le ha mai dedicato un modello? Mia madre è sempre stata la più coraggiosa della famiglia quando si è trattato di scelte importanti, soprattutto riguardo la nostra formazione. Basti pensare che è stata l’unica di quattro sorelle a laurearsi. Non le ho mai dedicato un capo in particolare ma una volta, per Furla, ho disegnato una serie di scarpe e borse dando ad ogni oggetto il nome di un paese della Planargia, la zona dove mia madre è nata e cresciuta e dove, quindi, abbiamo potuto vivere la nostra infanzia. Sono terre bellissime, dove dai terrazzamenti di colline affacciate sul mare si produce una malvasia tra le più pregiate. Credo che ogni giorno del mio lavoro sia dedicato anche a lei, che per me ha sempre fatto molti sacrifici, a cominciare dall’investire la sua liquidazione nei miei studi... MARZO 2012
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LA CHIRURGIA ESTETICA DEVE ESSERE PRIMA DI TUTTO EQUILIBRIO E MISURA, PERCHÉ È INNANZITUTTO UNA CHIRURGIA “PSICOLOGICA”, FATTA DI BUON SENSO, CAPACE DI ASSECONDARE I CAMBIAMENTI DEL CORPO RISPETTO ALL’ETÀ BIOLOGICA. ALTRIMENTI SI RISCHIA DI ESSERE ASSIMILATI A QUALCHE MODELLO INESISTENTE E SOPRATTUTTO IRREPLICABILE. PAROLA DI UNO DEI PIÙ ESPERTI CHIRURGHI ESTETICI AL MONDO. PAROLA DI MARCO GASPAROTTI.
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QUESTIONE DI FINO A CHE ETÀ RICORRERE A CHIRURGIA PLASTICA ED ESTETICA?
OGGI, LE ASPETTATIVE DI VITA HANNO AMPLIATO ANCHE LE POSSIBILITÁ D’INTERVENTO
LIFTING DI PICCI M ANZARI
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iovani e belli per sempre. Questo sembra l’imperativo trasmesso dai media e dalla pubblicità. E la gente si adegua, a volte senza rendersene conto, cercando di contrastare l’aspetto fisico che la natura ci ha dato e il passare del tempo, per adeguarsi ai modelli che vengono proposti. Già in giovane età le donne si impongono cure estetiche costanti e ricorrono a interventi di chirurgia estetica. Il mito di essere belli e giovani per alcuni diventa quasi un obbligo con il passare degli anni. Al loro inevitabile apparire rughe, doppio mento, cellulite, cedimento e rilassamento dei tessuti di viso e corpo vengono visti come nemici da combattere. Si è pronti a tutto pur di concretizzare l’illusione di restare eternamente giovani. E nella lotta serrata contro i danni del tempo, pur di vincerla, si rischia di affidarsi a strutture e operatori tecnici non sempre affidabili. Senza pensare che si affrontano degli interventi chirurgici. Per cercare di individuare i giusti comportamenti atti a conservare un buon aspetto, e se possibile migliorare alcuni difetti anche in età matura, e per capire i limiti che questa impone, ci siamo rivolti a un esperto, il professor Marco Gasparotti. Specialista in Chirurgia Plastica ricostruttiva ed estetica, Docente di Chirurgia Estetica e Lipoaspirazione presso l’Università di Siena e in altre università italiane, membro di associazioni chirurgiche internazionali e autore di numerose pubblicazioni scientifiche, ha al suo attivo migliaia di interventi ed è inserito nei G12: i dodici migliori chirurghi plastici ed estetici nel mondo. Fino a quale età ci si può affidare alla chirurgia plastica ed estetica con buona possibilità di ottenere validi risultati? Per evitare confusioni è bene comprendere come la chirurgia plastica si divida in ricostruttiva ed estetica. La prima si occupa di dare nuovi e L’importante accettabili equiè affidarsi sempre libri alle parti che ad uno specialista hanno subìto incompetente, terventi demoliesperto e corretto. tivi: tumori del Per l’età, qualora la viso, collo, seno salute lo consenta, o incidenti, d’aunon c’è alcun male to o d’altro tipo. a levarsi qualche In questo settoanno re rientra anche la chirurgia maxillo-facciale e malformativa e l’intervenire su deformazioni presenti dalla nascita: dal labbro leporino alla palatoschisi, ecc. La chirurgia estetica, invece, cura ciò che è sano. È una chirurgia in primis psicologica. Aiuta cioè le persone che non sono soddisfatte del proprio aspetto a vivere meglio. Per asimmetrie, il passare del tempo, imperfezioni. Tutto comprensibile. Il problema è che stiamo assistendo a una sorta di assimilazione generale. Circuìti e abbagliati dalle immagini televisive e pubblicitarie tutti vogliono lo stesso nasino, lo stesso se-
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La chirurgia plastica non è un passaporto contro il passare inesorabile del tempo, un modo per superare una vedovanza o per favorire un arrivismo lavorativo. È semmai un modo per occuparsi di se stessi, senza stravolgimenti, aiutando un sano desiderio di cambiamento.
no, gli stessi glutei. Il rischio è di diventare delle specie di bamboline in serie. Attenzione quindi a “rifarsi” ma seguendo però la naturalezza individuale. Un viso e un corpo che parlino di sé e compatibili con gli anni. La chirurgia estetica deve essere prima di tutto buon senso, abbinato ad arte e tecnica. Di qui l’importanza di affidarsi a uno specialista esperto e corretto. Riguardo all’età, se si è in buona salute, non ci sono limiti all’invecchiare in ordine e togliendosi qualche anno. Con l’aumento della speranza di vita, soprattutto per le donne, si è alzata anche la soglia della terza età. Le settantenni di oggi sono le cinquantacinquenni, a volte cinquantenni di quaranta-cinquanta anni fa. Così un lifting del viso e del collo a chi ha compiuto sessant’anni può rendere più gradevoli i seguenti venti e oltre. Tenendo conto, però, di alcune attente valutazioni. Quali? Il chirurgo deve, indipendentemente dall’età del paziente, intervenire con equilibrio e misura. Essere un buono psicologo e valutare con attenzione chi si rivolge a lui. Circa il 30% degli interventi sono da sconsigliare. Alcune persone, infatti, sono affette da “dismorfofobia”, cioè anche se bellissime vedono su di sé difetti che non ci sono e ne soffrono inutilmente. Vengono alla visita piangendo. L’operatore non può sanare chirurgicamente queste problematiche psichiche. Poi ci sono i mitomani: ossessionati dalla ricerca della bellezza o dal desiderio di assomigliare a personaggi di cui a volte ci portano la foto ritagliata dai giornali. Modelli spesso impossibili da imitare se si è alti 1 e 50, si pesa settanta chili e magari le primavere sulle spalle sono parecchie. Cerchiamo di dissuaderli, ma tornano. Molte volte, chiedendo le stesse cose. Fino a che non trovano chi si dice capace di realizzare quanto sognano. Ma siccome questo è impossibile non risolvono il problema e restano infelici. Bisogna capire, invece, come una chirurgia ben fatta deve essere elegante, mai volgare e quasi non farsi vedere. I cambiamenti del viso e del corpo con il passare degli anni sono una realtà fisiologica. Un viso e un corpo che parlino di sé. Dopo i 45 per le signore il giro di boa è assicurato. È naturale che comincino a cedere le guance e il collo, la pelle sopra la palpebra aumenti e si evidenzino delle borse sotto. La battaglia impari contro la forza di gravità si estende anche al corpo: seno, addome e glutei. O ci convivi con serenità o cerchi di attenuare il problema. Senza l’illusione di competere con chi giovane lo è veramente e ha un’altra elasticità di pelle e una diversa tonicità muscolare. Eppure le persone oggi sembrano necessitare di una chirurgia competitiva anche nel campo del lavoro. In un mondo di apparenza un avvocato di esperienza, ad esempio, ci dice che è indispensabile mostrare un aspetto di vitalità esteriore al cliente e di antagonismo non solo professionale, ma anche estetico con colleghi più giovani. La chirurgia plastica-estetica, però, non è un passaporto per sconfiggere il tempo, trovare un nuovo compagno o compagna, superare una vedovanza o un abbandono, o favorire rivalità lavorative. Semmai, un modo per occuparsi di » MARZO 2012
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INTERVISTA MARCO GASPAROTTI [ AL TEMPO E ALL’USURA CHE ESSO COMPORTA NON SI PUÒ SFUGGIRE, COSÌ COME NON ESISTE IL “BISTURI MAGICO”. È ASSAI MEGLIO CERCARE UN SOGNO DI BELLEZZA CHE SIA IN “ARMONIA” CON IL PROPRIO CORPO E CON GLI ANNI CHE SONO GIÀ PASSATI.
sé coccolandosi un po’, magari dopo aver lavorato e cresciuto i figli. In modo armonico e senza stravolgimenti. Nel mio sito www.marcogasparotti.com oltre a tutta una serie di esempi, consigli, articoli c’è la sezione “Mandami una foto”. Basta inviarmela e indicare i propri desideri e problematiche per ottenere indicazioni utili. Lei scrive nel suo libro Che faccio, mi rifaccio?, edito da Sperling & Kupfer: «Non esistono donne senza fascino ma uomini che non sanno guardare», e predica la moderazione. Eppure vediamo in giro donne dello spettacolo e non, con visi resi inespressivi da eccessivi tiraggi, bocche a canotto e zigomi che sembrano riempiti da una pallina da tennis. Per sfuggire all’apparire “donne bioniche”, quali sono gli interventi consigliabili a persone di sessant’anni e oltre?
Circa il 30% degli interventi è da sconsigliare: sono in genere richiesti da chi soffre di “dismorfofobia”, cioè da chi si vede brutto, Problema che non si risolve con la chirurgia.
Ripeto, se la persona è in buona salute, cioè non ci sono problemi diabetici, cardio-circolatori, venosi, ci si può operare anche a ottanta anni. Gli interventi sono tanti: dal sollevamento del pube al ringiovanimento del lobo dell’orecchio, dalla chirurgia del seno al lifting del viso, dall’addome rilassato alla rinoplastica, dai problemi di cellulite risolvibili chirurgicamente fino all’ombelico “triste”, cioè rilassato per maternità successive o eccessivi dimagrimenti (tra questi interventi è possibile conoscere quali siano quelli praticati con maggiore frequenza esaminando il Box a pag. 45, ndr). Negli ultimi anni le cose sono un po’ cambiate: i lifting che venivano eseguiti dopo i sessant’anni sono scesi ai quaranta-quarantacinque e il corpo che si faceva dai trenta ai quarantacinque, si fa anche oltre i sessanta. Proprio per il prolungarsi dell’aspettativa di vita nella donna. È una sorta di rimessa a modello che si può godere per molti anni. Si è parlato delle protesi “Pip” (Poly Implant Prothése) e dei possibili rischi tumorali. Cosa ne pensa? Non le ho mai utilizzate, ma l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) si è pronunciata contro inutili allarmismi. Si può chiedere la propria cartella clinica per vedere se ci sono state impiantate. E monitorare se dovessero rompersi. Cosa valutabile in quanto cambia forma e consistenza del seno. Va considerato, inoltre, che la chirurgia estetica affidabile è cara per i materiali utilizzati, la sala operatoria, i luoghi in cui si
SE SI VUOLE AFFRONTARE UN INTERVENTO CHIRURGICO LE REGOLE D’ORO DI MARCO GASPAROTTI È BENE SAPERE CHE....
uno specialista in » Diffidare da chi opera subito: » Diffidare delle prime visi» Scegliere Chirurgia Plastica, Ricostrutvuol dire che non opera. te gratuite. tiva ed Estetica inserito nel- » Diffidare da illusioni di “chi- » Non scegliere il chirurgo in rurgia in anestesia locale senbase all’onorario più basso. l’elenco della Sicpre - Società za sosta o ricovero”. Non un chirurgo Italiana di Chirurgia Plastica » che nonscegliere Diffidare di prezzi eccessivaparli perlomeno l’inRicostruttiva ed Estetica. » mente bassi (strutture e ma- glese: i libri più importanti di coloro che si spac» Diffidare ciano per “chirurghi estetici”, teriali potrebbero essere non per la formazione sono
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non essendo specialisti. Pretendere la prima visita direttamente con il chirurgo che poi opererà. Diffidare di strutture che offrono rateizzazioni eccessive; Chiedere o controllare sul sito Sicpre il curriculum e l’attività scientifica del chirurgo. 50epiu.it
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adeguati). Chiedere al proprio medico curante, o ginecologo, dermatologo se conosce il chirurgo e la struttura dove opera. Diffidare di strutture non qualificate: ambulatori medici, fantomatici Day Hospital.
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in inglese. Non affidarsi a chi “la fa troppo semplice”. Non affidarsi ai chirurghi festaioli: se la sera sono nei locali, la mattina operano con il sonno nelle mani. O non operano.
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GLI INTERVENTI PIÙ PRATICATI
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opera tutelando in toto il paziente e per la professionalità dell’operatore. Meglio verificare che sia iscritto alla Sicpre - Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (www.sicpre.it) e diffidare, quindi, di tariffe troppo basse. E per gli uomini? Con loro occorre maggiore attenzione. Perché, mentre nella donna è consuetudine cercare di mantenere un bell’aspetto, la voglia di “rifarsi” per un uomo è recente. A parte chi appartiene al mondo dello spettacolo, chi ha figli piccoli di cui non vuole sembrare il nonno, un professionista che vuole eliminare le borse sotto gli occhi, ci sono i parossisti. I “malati di palestra” di facile “rimorchio”, incapaci di accettare i cambiamenti nel viso e nel corpo. Meglio non intervenire: non saranno mai contenti. Consigli per convivere al meglio con la terza età. Alla “teoria dell’usura” non si sfugge, ma si può contrastare il tempo. Per prolungare i risultati positivi di un intervento occorre uno stile di vita corretto. Il fumo invecchia i tessuti cutanei, l’esposizione prolungata al sole altrettanto, un’alimentazione non equilibrata, la mancanza di moto, il bere in modo eccessivo penalizzano anche il lifting meglio riuscito. Secondo lei, cosa fare e non fare? Come operatore non fare mai quanto non faresti a tua moglie, tua figlia, tua sorella o anche a tua madre. Ho sempre parlato tanto con le donne. Spesso spogliate davanti a me, vestito. Le ho fotografate, ho disegnato i loro visi, i loro corpi cercando di realizzare in forme armoniche ciò che nelle loro menti era solo un’idea, un sogno in bianco e nero. A loro dico però: inseguite il fascino che può esserci a ogni età. Non l’eterna giovinezza.
LIFTING DI VISO O COLLO (O ENTRAMBI) E BLEFAROPLASTICA Consiste nell’eliminazione del tessuto in eccesso su palpebre e borse: calare di 10/15 anni non è una chimera, ma una possibilità reale riposizionando la muscolatura scesa nel tempo. Il lifting è un intervento molto tecnico che va fatto da specialisti esperti e in ambienti qualificati. Guai ad affidarsi a luoghi inadeguati, a trattamenti ambulatoriali, a chirurghi non qualificati. Oltre all’attento esame del paziente e alle giuste analisi, serve un incontro anche con l’anestesista per programmare anestesia totale o parziale e un giorno di ricovero in clinica.
SENO Ogni donna vuole mostrare un bel décolleté. Gli interventi vengono perfino richiesti come regalo per i 18 anni. È bene però aspettare qualche anno. Il seno con l’allattamento e gli anni perde elasticità e tonicità. Si può intervenire con un intervento di “mastopessi” per risollevare il seno e renderlo più tonico e volendo abbinare una mastoplastica additiva se la paziente desidera aumentarlo. Non di più, specie se l’età è avanzata. Con una incisione attorno all’areola, il chirurgo rassoda e solleva i seni, riposizionando l’areola ed il capezzolo. L’intervento si esegue in anestesia generale e prevede una notte di ricovero. Esiste anche il problema estetico e il disagio (vizi di postura, dolori alla schiena e alle articolazioni, scoliosi) causato da un seno eccessivo. In questo caso si procede con una mastoplastica riduttiva. Si asporta il tessuto mammario in eccesso (cute, tessuto adiposo e parte della ghiandola) attraverso una incisione attorno al capezzolo ed una verticale, dall’areola al solco sottomammario. Il tessuto residuo viene rimodellato in modo da risultare in armonia con il resto. Una notte di ricovero e qualche giorno di riposo a casa, poi si può tornare alle normali attività.
ADDOME Si può intervenire in tre modi: 1) Se l’adipe è localizzato e circoscritto in un punto si ricorre alla Liposcultura Superficiale Tridimensionale. Un metodo poco invasivo che ho messo a punto e poi diffuso nel mondo. Si fa un’incisione piccola a livello del pube e si aspira dall’addome e dai fianchi per ricreare un giusto punto vita. Il tutto con anestesia locale e senza ricovero. 2) Se il rilassamento è dovuto a un dimagrimento, a una gravidanza o altro, esiste la mini-addomino plastica con anestesia locale o totale. Un’incisione di 8/10 cm sotto la linea bikini per eliminare pelle e lipo in eccesso. 3) Nei casi più vistosi di addome pendulo, si esegue
un’addomino plastica in anestesia totale. L’incisione è maggiore ma sempre molto bassa e consente di ridare alla parte il giusto equilibrio e proporzione. C’è anche una nuova tecnica: il lipo-laser per l’eliminazione definitiva degli accumuli di grasso e cellulite in addome e altre parti (vedi doppio mento, interno coscia, ginocchia). Si introduce un laser per circa 20 minuti e si ottiene con alcune sedute una liquefazione del grasso in punti localizzati, eliminando così i cuscinetti di grasso. Sta al chirurgo valutare caso per caso come intervenire.
RINOPLASTICA L’estetica va abbinata sempre al respirare bene. Evitate di portare le foto di attori o modelle. Ogni naso ha dei limiti di correzione imposti dalla struttura propria delle ossa, delle cartilagini e dallo spessore della pelle. Non si deve cambiare faccia, ma solo migliorare una parte del corpo non perfetta o eccessivamente pronunciata senza stravolgere le sembianze. Magari basta alzare la punta, che con gli anni tende a scendere.
CELLULITE Con il termine di “cellulite” si indica un ristagno di liquidi nei tessuti dovuto ad un’alterazione della circolazione sanguigna e linfatica. È una vera e propria malattia del tessuto che affligge molte donne. Va capito di che tipo di cellulite si tratta. Il professor Gasparotti pratica la liposcultura superficiale tridimensionale per risolvere definitivamente il problema. La liposcultura, che ha messo a punto ormai da venti anni, è un’alternativa che evita in molti casi interventi più invasivi perché attraverso delle micro-cannule si riesce a aspirare il grasso in eccesso e, con le mani, si “rimodellano” braccia, interno cosce e varie parti del corpo. L’intervento dura dai 20 ai 45 minuti, si esegue in anestesia locale, talvolta con un minimo di sedazione. È tra gli interventi di chirurgia estetica maggiormente richiesti grazie alla possibilità di un totale rimodellamento corporeo senza cicatrici evidenti. Tuttavia, in pazienti non più giovanissimi o con lassità cutanea molto importante va associato, in alcune parti del corpo, a un intervento di lifting. Specie per il fatto di riuscire a prelevare del “grasso” da una parte e inserirlo in un’altra, evitando, ad esempio, protesi ai glutei e quindi anche effetti rigetto. Inoltre, il rimodellamento è definitivo.
BOCCA Con gli anni si assottiglia. Per allargarla un po’ ma senza esagerare, così da evitare “effetti canotto”, basta un pò di acido ialuronico o di lipofilling.
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lare”, attraverso esercizi di messa in tensione dei muscoli e delle fasce, permette di migliorare la mobilità generale del corpo e di limitare il sovraccarico di tutto il sistema muscolo-scheletrico (soprattutto quando il corpo vive già una condizione di squilibrio). Migliora, inoltre, la vascolarizzazione e, indirettamente, la mobilità e la funzionalità viscerale. Il nostro corpo è composto sia da muscoli a prevalente funzione dinamica (ossia, preposti al movimento come gli addominali o i muscoli anteriori delle cosce) che da muscoli a prevalente funzione statica (antigravitaria), come quelli della colonna vertebrale, quelli posteriori delle gambe e quelli superiori delle spalle. Questi ultimi (della statica) sono muscoli con una maggiore propensione alla rigidità e quindi alla “restrizione del movimento”. Questa rigidità è spesso causa di dolori articolari e/o muscolari come lombalgie, lombosciatalgie, cervicalgia e cervicobrachialgie. L’allungamento muscolare permette a questi muscoli di restare elastici e consente inoltre, di mantenere liberi i movimenti. Quando stiamo seduti molto tempo, questi muscoli restano “corti”. Questo accorciamento muscolare porta le articolazioni a soffrire di più. Inoltre, la sedentarietà diminuisce la produzione di “liquido sinoviale” che, prodotto all’interno delle articolazioni, è necessario al nutrimento della cartilagine e favorisce, grazie alla sua elevata viscosità, lo scivolamento delle superfici articolari. Poco movimento e rigidità vogliono dire anche minore circolazione arteriosa (quindi un minore nutrimento per tutte le cel-
ALESSANDRO MASCIA ]
STAR BENE
[ PREVENZIONE DI
STRETCHING: L’IMPORTANZA DELL’ELASTICITÀ «Aprire e chiudere una sessione di allenamento con lo stretching, rende l’attività sportiva più proficua e il fisico più preparato. Senza contare che ne esistono di due tipi: “passivo” e “attivo”. Il primo sfrutta le proprietà elastiche del rivestimento muscolare, il secondo agisce a livello delle cellule del tessuto»
L
a rigidità muscolare è una delle maggiori cause dei dolori articolari. È proprio la mancanza di elasticità a rappresentare, insieme alla forza di gravità e quindi al peso del nostro corpo, uno dei principali fattori che determinano la sofferenza delle articolazioni e delle strutture annesse a queste (come le capsule, i legamenti, i menischi). I muscoli troppo rigidi limitano i movimenti aumentando la tensione intrarticolare e portando all’insorgere di processi artrosici precoci. Per prevenire o curare i dolori muscolo-scheletrici è dunque di fondamentale importanza essere “elastici”. Lo stretching, ossia l’ “allungamento musco-
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Mal di schiena
Dolore
Pochi minuti
per prevenirlo lo stretching è l’ideale, grazie al rilassamento della muscolatura lombare.
se presente è sempre opportuno affidarsi prima alle cure di un esperto riabilitatore.
sono sufficienti la mattina, appena alzati, per sciogliere la rigidità accumulata nel sonno.
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ILITU IZICRESE
lule del corpo umano), minor ritorno venoso (vale a dire minore eliminazione dei prodotti di scarto del metabolismo cellulare) e minore circolazione linfatica. Lo sport aiuta a combattere la sedentarietà e a mantenere attivo il sistema muscolo-scheletrico. Ma anche lo sport può avere delle controindicazioni. I muscoli troppo forti o troppo allenati, se non sufficientemente elastici, perdono “forza esplosiva” (ossia, quella che serve per calciare un pallone o per correre velocemente) e, quindi, riducono la stessa prestazione sportiva. È importante per chi pratica attività sportiva effettuare esercizi di allungamento muscolare durante la seduta di allenamento, possibilmente sia all’inizio che alla fine. Esiste sia lo stretching “passivo” che quello “attivo”. Il primo sfrutta un coefficiente di elasticità proprio dei muscoli e porta principalmente in tensione, ossia in allungamento, più che altro il rivestimento esterno dei muscoli (perimisio). Il secondo, invece, riesce ad agire sul muscolo più in profondità, fino a livello delle singole cellule muscolari (miofibrille), come dimostrato da ricerche scientifiche effettuate nell’ambito della Rieducazione Posturale. Il primo solitamente è un allungamento settoriale, mentre il secondo è globale, nel senso che gli esercizi mirano ad allungare contemporaneamente tutti i muscoli vittime di rigidità, con particolare attenzione alla corretta morfologia generale dell’individuo. I benefici dello stretching sono quindi articolari, vascolari, respiratori, muscolari, fasciali, metabolici e viscerali. Inoltre, è utile anche per prevenire l’insorgenza dei crampi. L’allungamento muscolare deve
ESERCIZI UTILI
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ALCUNI ESERCIZI UTILI
Pochi minuti al giorno per riconquistare flessibilità
In posizione supina portare alternativamente un ginocchio flesso per volta verso la spalla opposta e mantenere la posizione per 15-20 secondi; portare, poi, entrambe le ginocchia flesse verso il torace, mantenendo la posizione per 15-20 secondi; sempre da supini con le braccia aperte a 90°, tenere le ginocchia piegate e ruotare le gambe verso destra e verso sinistra. Contemporaneamente girare la testa verso il lato opposto delle ginocchia. Il tutto va eseguito molto lentamente e ripetuto per 10-15 volte; un esercizio di Rieducazione Posturale Globale è quello di stare distesi con la colonna ben poggiata a terra, dall’occipite fino al sacro, e portare le gambe in alto fino a formare con il bacino un angolo di circa 100° poggiando i talloni su una parete. Espirare profondamente e lentamente e, partendo con le ginocchia leggermente piegate, estenderle lentamente e progressivamente fino ad arrivare, a fine esercizio, ad avere le ginocchia completamente estese e la colonna sempre ben poggiata a terra. Questo esercizio deve durare almeno 10 minuti.
essere praticato da tutti, a qualsiasi età. È preventivo nel bambino e nell’adolescente, ma è anche curativo nell’adulto. La pratica dovrebbe essere possibilmente quotidiana. Una buona abitudine è quella di fare stretching la mattina appena alzati, per riprendere elasticità dopo l’immobilità notturna, e la sera, per eliminare tutte le tensioni accumulate durante la giornata. Gli esercizi di allungamento sono utili a tutti al fine di mantenere una condizione di benessere, ma sono particolarmente vantaggiosi a chi soffre di patologie muscolo-scheletriche per ripristinare un’armonia strutturale sicuramente perduta.
Esistono corsi di stretching in tutte le palestre, ma è raccomandabile essere seguiti da personale altamente specializzato, perché forzare troppo su una struttura rigida può comportare l’insorgenza di dolori mio-tendinei ed articolari. Ci sono diverse scuole che hanno approfondito le metodiche di allungamento muscolare. Una tra le più valide è quella di Rieducazione Posturale Globale (RPG), che si basa sugli insegnamenti del professor P. E. Souchard. In caso di dolori è, comunque, opportuno rivolgersi ad uno specialista per stabilire un piano di riequilibrio strutturale e di allungamenti muscolari specifici in base alla propria struttura e morfologia. MARZO 2012
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i cibi stagionali PATATE
PATATE
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SAPORI & COLORI
PATATE
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DI M ARINA CEPEDA FUENTES
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nche le patate, come molti altri alimenti pomodori, peperoni, mais, cacao, ecc. sono arrivate in Europa dopo la scoperta dell’America e concretamente dalla Cordigliera delle Ande, dove nella lingua quechua, erano chiamate papas, cioè “tuberi”. Verso la metà del Seicento erano già coltivate in molti Paesi europei, ma furono consumate soltanto un secolo dopo: prima, quegli strani frutti dalle forme bitorzolute che ricordavano i tartufi, furono esclusivamente coltivati per l’alimentazione delle bestie. Eppure i tuberi della Solanum tuberosum, il nome della patata in botanica, hanno un alto valore nutritivo e sono molto ricchi di amido, vitamine, spe-
«Prima di arrivare sulle nostre tavole, le patate sono state guardate con sospetto per quasi tre secoli. Poi il successo, decretato dall’alta digeribilità e dalle loro qualità nutrizionali» 48 I
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cialmente la C, e soprattutto di potassio, in una misura pari al 20% della quantità minima necessaria per l’organismo. Ma contengono altri minerali, quali fosforo e zinco, e molte fibre. È stato anche accertato che hanno il potere di ridurre il colesterolo nel sangue, proteggendo e mantenendo elastiche le arterie. Sono inoltre perfettamente digeribili, adatte a tutti, anche ai sofferenti di ulcera, sebbene per l’alto contenuto di carboidrati gli obesi debbano consumarle con discrezione. Perciò, riconosciuta la loro capacità energetica, le patate, insieme al mais, divennero in poco tempo l’alimento per eccellenza delle categorie meno abbienti salvando intere popolazioni dalla fame e dalle carestie. In Italia le patate furono introdotte dai Carmelitani scalzi, che dalla Spagna le portarono in dono a papa Pio V (1566-1572) il quale, grande appassionato di botanica, ne riempì i giardini vaticani, ma
soltanto come pianta ornamentale dati i suoi fiorellini bianchi e violetti. Si dovette attendere fino al XVIII secolo perché i preziosi tuberi fossero utilizzati in cucina. Uno degli apostoli della patata in Italia fu il friulano Antonio Zanon, che nel 1765 la portò dall’Inghilterra divenendo una delle pietanze più comuni. Da allora, i friulani preparano decine di piatti a base di patate, specialmente “in frissorie”, una sorta di frittata senza uova, con una ricetta facilissima e molto economica. Ma soltanto nel 1784 il sacerdote Giovan Battista Occhiolini, nella Memoria sopra il meraviglioso frutto americano chiamato volgarmente patata, indirizzata al cardinale Casali, prefetto del Buon Governo, accenna all’utilizzazione alimentare di quello “strano frutto americano”. Anche in Liguria arrivò per merito di un religioso, il parroco Michele Dondero di Roccatagliata, che nel 1786 la piantò nel suo orto. Dovette
TORTILLA DE PATATAS (FRITTATA SPAGNOLA CON LE PATATE)
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combattere parecchio per convincere i suoi parrocchiani che quelli angaesi (dal ligure angaesu, cioè “oggetti strani”) non erano affatto velenosi, che anzi nutrivano con poca spesa e quindi erano un cibo benedetto da Dio. Come racconta nel suo Foglio di notizie e avvisi diversi del 1792, don Michele arrivò al punto di girare i paesi attorno a Genova, diffondendo le sue ricette per cucinare lo strano ortaggio: arrivò persino “a grattarle alla maniera delle zucche” e, rimescolandole con la farina, preparava torte oppure “tagliatelli”; ma ne faceva anche una sorta di polenta e “insìno focacce”. I suoi sforzi vennero infine premiati e nel giro di sei anni la patata conquistò definitivamente non solo i fedeli di don Michele, ma tutta la Liguria. Nel XIX secolo le patate divennero oggetto di attenzione nei libri di cucina: nel 1801, infatti, Vincenzo Corrado aggiunse alla quinta edizione del suo Cuoco galante un ricchissimo prontuario per i più svariati usi della gustosa specie vegetale intitolato Trattato delle patate, in cui appare fi-
nalmente la ricetta delle “Patate in gnocchi”. Tuttavia, nelle cucine della nobiltà e della borghesia le patate si erano dignitosamente inserite nei menù fin dal 1786, anno in cui troviamo la ricetta delle “patate alla tedesca”: non casualmente, però, perché nel 1756, in Germania, i prigionieri della “Guerra dei Sette anni” erano stati sfamati prevalentemente con le patate. Ma tornando in Italia, la patata trovò finalmente un suo degno e meritato posto in cucina, dopo l’Unità, grazie a Pellegrino Artusi e al suo libro La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. Pubblicato a Firenze nel 1891 e con numerosissime ristampe, quest’opera è prodiga di ricette a base di patate: budini, sformati, piatti in umido, stufati, insalate. Attenzione però: di patate ve ne sono molte varietà che possono consumarsi cucinate in tantissimi modi, ma quando germogliano occorre scavare dove c’è il getto perché vi si annida una sostanza tossica chiamata “solanina” che non si distrugge nemmeno con la cottura.
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Ingredienti 1 chilo di patate 8 uova 1 cipolla piccola (facoltativa) olio d’oliva sale una padella antiaderente del diametro di un piatto un coperchio per girare la frittata
1 ora circa
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350 per una porzione da 200 g 4 persone
Preparazione Sbucciare le patate, tagliarle a pezzettini piccoli e affettare la cipolla che rende la frittata più succosa. In una padella col bordo alto e abbondante olio caldo cuocere le patate a fuoco lento, mettendo il coperchio: le patate devono stufarsi e non friggersi. Salare, rimestare e, quando saranno tenere, spezzettarle con la paletta da cucina; sgocciolarle e tenerle al caldo. In una terrina sbattere le uova, aggiungere le patate, aggiustare di sale e mescolare. Nella padella antiaderente precedentemente scaldata con l’olio versarvi il composto di uova e patate. Con la palettina farle prendere forma e quando la frittata sarà dorata da una parte, rivoltarla con l’aiuto del coperchio per dorarla dall’altra parte. Mentre si indora, coprire con il coperchio per permetterle di cuocersi bene. La tipica frittata spagnola deve essere alta almeno tre centimetri e rimanere morbida e succosa. Servirla non troppo calda con qualsiasi vino (rosso, rosato o bianco) sebbene in Spagna, dove la tortilla de patatas con la paella è uno dei piatti tipici, la si degusti con birra “bionda” molto fresca.
Consigli
È ottima fredda con una insalata mista o con peperoni arrostiti. Se rimane, la si può riciclare il giorno dopo tagliata a fettine sul pane casareccio appena abbrustolito o tagliata a dadini come aperitivo. Si può anche preparare una salsina per insaporire gli avanzi: basta tostare in padella un cucchiaino di farina, che poi verrà diluita con dell’acqua calda aggiungendovi una spruzzata di vino bianco, un pizzico di zafferano, sale e pepe. Diventerà di nuovo morbida e gustosissima.
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PER INFORMAZIONI E CURIOSITÀ SCRIVI A: redazione@50epiu.it
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A partire dal mese di gennaio 2012, l’INPS non invia più ai datori di lavoro di colf o badanti i bollettini MAV per il versamento dei contributi trimestrali. Per venire incontro alle esigenze dei soci, 50&Più mette a disposizione un servizio per la generazione del bollettino MAV che potrà essere ritirato presso uno dei nostri uffici più vicini o inviato a un eventuale indirizzo mail.
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Per poter richiedere il servizio basterà contattare - a partire dall’ultima settimana del trimestre di riferimento e fino alla data di scadenza del versamento - il numero verde 800929922, o inviare una mail a collaboratorifamiliari@50epiu.it oppure fare richiesta direttamente al numero di fax 0662204241. Coloro che inviano la richiesta tramite mail o fax devono indicare nell’oggetto: “generazione bollettino MAV”. Qualunque forma di richiesta venga utilizzata, sarà necessario comunicare i seguenti dati: l codice fiscale del datore di lavoro l numero rapporto INPS l retribuzione oraria o mensile erogata l ore di lavoro settimanali e loro suddivisione l eventuali ore di straordinario l eventuali assenze non retribuite
Qualora sia interessato ad affidare a 50&Più la gestione diretta e completa del rapporto di lavoro con il suo collaboratore familiare, potrà inviare una segnalazione all’indirizzo collaboratorifamiliari@50epiu.it o semplicemente lasciare i suoi dati all’operatore del Call Center; verrà successivamente contattato dai nostri uffici.
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SARDEGNA
IL SOGGIORNO • Villasimius Cagliari
INCONTRI DI PRIMAVERA
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opo un inverno così duro e freddo, c’è il desiderio di respirare un’aria nuova, di rigenerare corpo e mente. Il mare in questi casi, si sa, è un toccasana. E quello della Sardegna è certamente uno dei più belli di cui possiamo godere, senza andare troppo lontano. Così a grande richiesta gli Incontri di Primavera, manifestazione che riunisce i soci 50&Più di tutta Italia, tornano dal 19 maggio al 16 giugno nella splendida struttura del Calaserena Village di Villasimius in provincia di Cagliari. Una scelta ideale per trascorrere una vacanza rilassante, allegra, per respirare il profumo del mare e dell’eucalipto, per catapultarsi nel fascino dei villaggi nuragici, nell’eleganza di Carloforte, Isola di San Pietro, o passeggiare nella bella Cagliari. Si può chiedere di più? QUOTE PARTECIPAZIONE
QUOTA DI SOGGIORNO PER PERSONA 1° Turno (dal 19 maggio al 26 maggio) 2° Turno (dal 26 maggio al 2 giugno) 3° Turno (dal 2 giugno al 9 giugno) 4° Turno (dal 9 giugno al 16 giugno)
Camera doppia € 435,00 € 455,00 € 480,00 € 495,00
Doppia uso singola € 555,00 € 575,00 € 610,00 € 635,00
3° e 4° letto adulti € 335,00 € 355,00 € 380,00 € 395,00
Quota bambino e giorni supplementari su richiesta
www.50epiuturismo.it
Informazioni e prenotazioni 50&Più Turismo (Aut. Reg. 388/87) Tel: 06 6871108/369 Fax: 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più
IL VILLAGGIO Calaserena di Villasimius (CA) è situato a Maracalagonis, sulla bellissima spiaggia di Geremeas e rispetta tutte le norme riguardanti le barriere architettoniche; dispone di 345 camere completamente ristrutturate, distribuite in palazzine e villini. LE ESCURSIONI prevedono visite a: Villasimius; Riviera tra Quartu S. Elena e Cagliari; Parco della Giara e il villaggio nuragico di Barumini; Isola di San Pietro e Carloforte. Inoltre, escursioni in barca alla scoperta del parco geomarino circostante. I TRASPORTI prevedono voli dai maggiori aeroporti verso quello di Cagliari, con trasferimento al Calaserena Village (circa 40 minuti); nave verso il porto di Cagliari (distanza dal villaggio circa 40 minuti) o di Olbia (distanza dal villaggio circa 3 ore).
LA QUOTA COMPRENDE • Soggiorno di 7 notti / 8 giorni con trattamento di pensione completa, servizio a buffet e bevande incluse ai pasti (acqua minerale e vino della casa) • Formula All Inclusive Soft come sopra specificato • Servizi balneari in piscina e in spiaggia (1 ombrellone e 2 sdraio per camera) • Animazione diurna e serale con spettacoli, piano bar, giochi, tornei • Convegni e attività culturali organizzati da 50&Più • Assistenza in loco di personale medico 24 ore su 24 • Assistenza in loco di personale 50&Più e 50&Più Turismo • Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento, Navale Assicurazioni. LA QUOTA NON COMPRENDE • Viaggio • Escursioni facoltative (da acquistare e pagare sul posto) • Lettino spiaggia (facoltativo da pagare in loco al costo settimanale di € 20,00) • Extra in genere e tutto quanto non specificato.
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Commercianti e artigiani premiati
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lla presenza del sindaco di Modena, Giorgio Pighi, e del presidente della Provincia, Emilio Sabbatini, presso l’Auditorium Confcommercio - Fam di Modena si è svolta la premiazione dei Maestri del Commercio e dei Maestri Artigiani 2011. Introdotta da Carlo Galassi, presidente provinciale Confcommercio, e da Gian Franco Bellegati, presidente di Famiglia Artigiana Modenese, l’iniziativa ha assegnato i riconoscimenti 2011 agli operatori del commercio, turismo e servizi (Maestri del Commercio) e nell’artigianato (Maestri Artigiani). L’Associazione provinciale 50&Più, guidata dal presidente Luigi Mariani, ha anche assegnato i riconoscimenti “Gold Age 2011” agli operatori ed ex operatori distintisi per dedizione e sostegno alle categorie e all’Associazione: Carlo Galassi, presidente provinciale Confcommercio Imprese per l’Italia Ascom Modena; Carlo Baldoni, presidente onorario Confcommercio Imprese per l’Italia Ascom Modena; Luigi Mariani, presidente 50&Più Modena; Martino Roli, vice presidente 50&Più Modena; Emilio Sabbatini, presidente Provincia di Modena; Giorgio Pighi, sindaco di Modena; Gastone Sala, già presidente Giunta Enasco Modena (età 101 anni!); Giorgio Vecchi, vice presidente Confcommercio Imprese per l’Italia Ascom Modena. I Maestri del Commercio premiati: Aquile d’Argento (25 anni di
attività): Nadia Barbieri, Marcello Cantalupo, Ivan Ferrari, Laura Gilli, Laura Govoni, Umberto Manni, Franca Montebruni, Francesco Vandelli, Angelo Venturelli, Bianca Zaccaria. Aquile d’Oro (40 anni di attività): Silvio Balestri, Emilio Barbieri, Luigi Bavieri, Bianca Benassati, Giuseppe Bertolani, Luciana Boccaletti, Italo Boni, Marco Codipietro, Maria Daria Del Nista, Emma Gambetti, Venise Guidoni, Angela Malavolti, Carlo Morselli, Giuliano Morselli, Giancarlo Nardini, Giuseppe Nardini, Giorgio Nora, Giancarlo Orsini, Giuseppe Papotti, Giulio Pattarozzi, Onesto Pinelli, Giovanni Righetti, Rita Ronchetti, Cosetta Sala, Rossana Salvioli, Tiziano Scorcioni, Argia Tassi, Remo Vandelli, Tina Verucchi, Maria Teresa Zanelli. Aquile di Diamante (50 anni di attività): Anselmo Bonini, Claudia Giacobazzi, Roberto Mazzilli, Orfeo Rossi. Maestri Artigiani premiati: Mestieri d’Oro (40 anni di attività): Maurizio lagazzi, Francesco Vignali.
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n Australia, una nuova sede del patronato 50&Più Enasco Perth, in via Fitzgerald Street Nort Perth 418, è stata inaugurata dal direttore generale, Gabriele Sampaolo, dal direttore dell’area estero David Sensi, accolti dal coordinatore dell’Australia, John McLoughlin, e dal responsabile del nuovo ufficio, Antonio Marocco. Presente alla cerimonia Padre Blasco, parroco e responsabile per gli emigranti della chiesa di Saint Mary, ha ricordato il contributo dato dagli italiani all’Australia. Premiati all’inaugurazione i Maestri del Commercio Michele Princi e Joe De Leo con l’Aquila d’Oro. Il direttore generale Sampaolo, con il coordinatore McLoughlin e il direttore Sensi sono stati poi ricevuti dal console generale d’Italia in Perth, Sergio Martes. Il viaggio è proseguito con la visita alle sedi 50&Più Enasco di Sidney e Melbourne.
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Per saperne di Più: 0655380442/159
Da non perdere
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GENOVA » Marzo - Torna il corso di “Riflessologia della mano”, tenuto da Gabriella Ce-
rato. Prosegue anche Burraco: tutti i venerdì dalle 15.00 alle 17.00 Per saperne di Più: 010543042
rosegue la proiezione delle pellicole premiate alla VII edizione del Santa Marinella Film Festival. Grazie a 50&Più, con l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, ci sono altri due appuntamenti presso l’Auditorium dell’Istituto in Via Michelangelo Caetani 32 (ore 15.30). Il 14 marzo: Diciotto anni dopo di Edoardo Leo, con Marco Bonini ed Edoardo Leo. Il 18 aprile: Onora il padre e la madre di Gianni Leacche.
» 6 marzo - Visita guidata alla Galleria di Palazzo Spada per ammirare le ope-
ROMA
re di Guido Reni, Artemisia Gentileschi, Caravaggio, Annibale Carracci.
» 31 marzo - Presso il Teatro Sant’Anna di viale Marconi 700, alle ore 16.00
GENOVA
si tiene l’XI edizione di “Nonni e Nipoti Insieme”. Per saperne di Più: 0655380442-159
» Marzo - Proseguono gli incontri bisettimanali pomeridiani: dalla moda alle
BARI
controversie legali, dalle mediazioni familiari alla cura dell’osteoporosi, sino alle problematiche reumatologiche. 50&Più di Bari ricorda le convezioni con i teatri baresi per assistere a commedie in vernacolo. Per saperne di Più: 0805240342
» Dal 1° al 15 marzo - Un excursus cinematografico al femminile, sulla com-
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50&Più cresce
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COSA C’È IN CALENDARIO
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plicità tra donne, le aspirazioni, la vecchiaia e la conciliazione tra lavoro e famiglia. Le pellicole in programmazione nella sede 50&Più in via Miranda 8, alle 16.30, sono: 1° marzo: Louise Michel, di Benoit Delépine e Gustave Kervern; 8 marzo: L’erba di Grace, di Nigel Cole; 15 marzo: Le donne del sesto piano, di Philippe Le Guay. Per saperne di Più: 0881723151
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Teatro & Ricette
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a 50&Più di Genova ha stipulato una convenzione con il Teatro della Gioventù: i soci 50&Più, con la tessera associativa, possono acquistare al botteghino in via Cesarea 16 (Tel. 0109813610), una Card a loro dedicata al costo di 8 euro per acquistare i biglietti al prezzo ridotto di 5 euro. Antiche ricette liguri? Affinché non vadano perse, 50&Più invita tutti ad inviarle presso la sede di Genova, in modo da creare una vera e propria opera collettiva che diventerà un ricettario.
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Concorso di poesia e non solo
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n programma intenso quello della 50&Più di Catania per il 2012. Innanzitutto, il Concorso di Poesia a cui ci si può iscrivere entro il 2 aprile. La finale è il 9 giugno al Teatro “Angelo Musco” di Gravina di Catania. E poi: corsi di recitazione, dibattiti, conferenze, visite guidate, viaggi. Non mancano attività di intrattenimento come il ballo e la partecipazione alle feste locali come quella del 3 febbraio in onore di Sant’Agata: quest’anno, alla sfilata lungo le vie centrali di Catania, c’era anche 50&Più con il presidente Antonino Cavallaro e un gruppo di associati, che hanno offerto nel Duomo il cero votivo alla Santa Patrona.
LE SEDI NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal St. Catharines Toronto Germania Monaco di Baviera Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale Philadelphia
Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 394824800 0061 464680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 482222513 0055 1132312351 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661867 001 5142525041 001 5144946902 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 004 98974640814 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086 001 6108281554
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Ciclismo 50&Più
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a 50&Più di Vicenza indice, il 22 aprile 2012, il Primo Campionato Nazionale di Ciclismo per iscritti a 50&Più e simpatizzanti: partenza da Caldogno, percorso medio 110 km, dislivello 1.163 mt.
• Le iscrizioni scadono il 7 aprile (fino al 12 aprile sovrapprezzo di €10) e si inviano a: Gran Fondo “Città di Vicenza” - Via Zancon 4 36100 Vicenza - Fax 0444313378 - Cell. 3339801200 - bortolozzorenato1@tin.it • Per iscriversi si compila il modulo su www.granfondovicenza.it/iscrizioni1.html, specificando “sono associato alla 50&Più di...” e lo si invia per posta o fax all’indirizzo su menzionato, con la ricevuta di pagamento tramite bonifico a Banca Popolare di Marostica - Filiale di Vicenza - Viale Roma c/c CC0261019471 Cin J ABI 05572 CAB 11801 - intestato a A.S.D. “Granfondo Città di Vicenza” IBAN: IT17 J055 7211 801C C026 1019 471. • La quota di iscrizione per i soci 50&Più è di €25,00 - comprende: iscrizione, assistenza medica e meccanica (esclusi i pezzi di ricambio), massaggi, docce e servizi vari, rifornimenti, ristoro finale e pacco gara. • Tutti i partecipanti devono essere iscritti a un’Associazione sportiva (per la copertura assicurativa e l’idoneità sportiva). • Verranno premiati il primo, il secondo e il terzo classificato secondo le categorie maschile e femminile, le fasce d’età, simpatizzanti donne under 50 e simpatizzanti uomini under 50. Il vincitore di ogni categoria riceverà una medaglia e una maglia tricolore con logo 50&Più, il 2° e 3° classificato una medaglia. Verrà assegnato anche il trofeo “50&Più” all’Associazione provinciale con il maggior punteggio in riferimento alle classifiche nelle varie categorie. • Per informazioni contattare Remo Seganfreddo, capogruppo ciclisti (3479322508). Per quanto non specificamente sopra indicato si rimanda al regolamento del Granfondo Bottecchia “Città di Vicenza” su www.granfondovicenza.it.
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Per saperne di Più: 0961720352 f.gimigliano@enasco.it
La lingua dei nostri padri
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na scuola di teatro per valorizzare le forme linguistiche che la Calabria rischia di vedere scomparire. Questa l’idea realizzata da 50&Più Università di Catanzaro e la Lium University svizzera, un’iniziativa nata da una cooperazione internazionale di soggetti con la medesima visione della prospettiva umana: la ricchezza unificatrice della cultura mondiale è nel rendere fruibili a tutti i singoli patrimoni culturali, quelli di ogni comunità. Lo scenario dell’iniziativa è quello autorevole del Teatro Hercules di Catanzaro. Piero Procopio e Mario Maruca inseriscono la loro docenza in un contesto organizzativo curato dalla presidente e dal direttore di 50&Più, Giuseppina Belardinelli e Fabrizio Gimigliano.
ROMA
Università: adesso il Consiglio è nazionale
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l consiglio di 50&PiùUniversità è stato allargato da 6 a 10 componenti per consentire un’adeguata rappresentanza in esso dell’intero territorio, che con le sue 14 sedi operative costituisce ormai una realtà nazionale, non più solo romana. Lo ha deciso l’assemblea svoltasi il 31 gennaio a Roma, che ha accolto la proposta della sede centrale per un graduale e coerente rinnovo di tutti gli organi, in sinergia con le politiche organizzative generali del sistema 50&Più. La votazione a scrutinio segreto, con il sistema “tutti elettori tutti eleggibili”, ha dato come esito l’elezione a consiglieri nazionali, nell’ordine, di Cristiana Barandoni (Massa Carrara), Massimo Ronchetti (sede centrale), Filippo Ravizza (Milano) e Giuseppina Belardinelli (Catanzaro).
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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo Avezzano (AQ) - Via Monte Velino, 17 Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Viale degli Atlantici, 5 Caserta - Via Roma, 96 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 4 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 4 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 11 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Properzio, 5 Viterbo - Via Belluno, 45 Liguria Genova - Via Ceccardi, 1/10 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 45 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16
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Telefono 0863415327 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0815510737 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 0382372511 0342533311 0332342280 Telefono 071200722 0736051102
Macerata - Corso Cavour, 85 Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Giuseppe Mazzini, 30 Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Viale Magna Grecia, 119 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 69 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 Pisa - Viale Antonio Gramsci, 3 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Piazza Virgilio Bardella, 3 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia - Viale Ancona, 9 - Mestre Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H
0733261393 0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0131260380 0141353494 01530789 017166661 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 050483711 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 0498209787 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502
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FISCO
“NUOVE” NORME PER GLI INTERVENTI DI RECUPERO EDILIZIO «La Legge 214 del 22 dicembre 2011 ha modificato diversi punti dei precedenti programmi di legge» [ DI
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ALESSANDRA DE FEO ]
on la Legge 27 dicembre 1997 n. 449 è stata prevista la detrazione per le spese sostenute per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio. Originariamente fissata al 41%, tale detrazione è stata successivamente ridotta al 36% e, nel tempo, modificata anche dal punto di vista normativo. Ultimamente, tali disposizioni, in forza del Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito in Legge 22 dicembre 2011 n. 214, hanno subìto importanti modificazioni e, in particolare: • hanno inserito la norma sulla detrazione nel D.P.R. 22 dicembre 1986 n. 917, per cui non è più necessario ricorrere alla proroga per la sua applicazione, come in precedenza; • la norma conferma in € 48.000 l’importo massimo di spesa, sostenuto per “ciascuna unità immobiliare“, su cui calcolare la detrazione, e resta invariata la ripartizione della detrazione in dieci rate annuali costanti. “Non viene invece più consentita la ripartizione della detrazione in 5 o in 3 anni”, nel caso il contribuente abbia, rispettivamente, 75 o 80 anni; • restano detraibili le tipologie di spesa già in precedenza individuate, di cui si riportano di seguito le più ricorrenti: a) per la manutenzione ordinaria e straordinaria, per il restauro e il risanamento conservativo, per la ristrutturazione edilizia sulle parti comuni di edifici residenziali (muri maestri, tetti, lastrici solari, scale, portoni d’ingresso, ecc.); b) per la manutenzione straordinaria, di restau-
La nuova norma conferma la detraibilità massima dell’importo a 48.000 euro per ogni unità immobiliare ro e di risanamento conservativo di ristrutturazione edilizia sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria, anche rurali, e sulle pertinenze; c) per la realizzazione di autorimesse o di posti auto pertinenziali, anche di proprietà comune; d) per gli interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche, con la istallazione di ascensori e montacarichi, ecc., onde favorire la mobilità delle persone portatrici di handicap. A queste tipologie di interventi, “sono state aggiunte quelle attinenti la ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati a seguito di eventi calamitosi”. È stata riconfermata la detrazione del 36% agli interventi di restauro e risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia, eseguiti da imprese di costruzione e da cooperative edilizie su interi fabbricati che verranno venduti o assegnati entro sei mesi dal termine dei lavori. All’acquirente o all’assegnatario spetta il diritto alla detrazione del 36% da calcolarsi sull’importo degli interventi eseguiti, che si assume in misura pari al 25% del prezzo dell’unità immo-
biliare risultante dall’atto di compravendita o di assegnazione, rispettando comunque il limite dei €48.000. Si deve ricordare che, per effetto del D.L. 13 agosto 2011 n. 138, la detrazione del 36% può essere trasferita dal venditore insieme all’immobile, purché nell’atto di compravendita sia indicato l’accordo tra le parti. Nel caso di trasferimento per mortis causa, invece, la detrazione spetterà all’erede che conserva la detenzione materiale del relativo bene. Seguendo questi criteri, il D.L n. 201/2011 ha affrontato questo aspetto, prevedendo però che per gli atti stipulati a partire dal 1° gennaio 2012, se nel contratto non viene menzionato specificatamente, la detrazione del 36% passa automaticamente all’acquirente. Un’altra importante modifica è costituita dal fatto che è stato eliminato l’obbligo di inviare la comunicazione di inizio lavori al Centro Operativo di Pescara. In luogo di detta comunicazione, il contribuente, nella propria dichiarazione dei redditi dovrà indicare: - i dati catastali dell’immobile; - gli estremi di registrazione dell’atto che costituisce titolo; - gli altri dati richiesti e previsti ai fini del controllo della detrazione. MARZO 2012
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PREVIDENZA
INVALIDITÀ CIVILE IN PRIMO PIANO: TEMPI E PRESTAZIONI PIÙ VELOCI «Spetta all’Inps e, in seconda battuta, all’Asl verificare il diritto all’assegno d’invalidità» [ DI
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GIANNI TEL ]
e regole introdotte dalla Legge n. 102 del 2009 hanno messo in moto, già dal 2010, una vera e propria rivoluzione nel settore dell’invalidità civile. Le domande per il riconoscimento dello stato invalidante e dei relativi benefici, vanno presentate all’Inps e non più alle Asl, coinvolte poi solo per accertare il requisito sanita-
rio. Le principali competenze spettano all’Inps che, con le procedure informatiche, provvede ad eliminare i passaggi burocratici e una montagna di carte. Questa impostazione di lavoro, che avrebbe dovuto consentire una notevole riduzione dell’attesa nei primi due anni di applicazione, ha sollevato forti preoccupazioni. I ritardi e le disfunTABELLA A LE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI: IMPORTI E LIMITI DI REDDITO 2012 zioni che si sono verificate nelle procedure in esaImporto Limite di reddito Categorie mensile annuo personale me - dovute soInvalidi civili prattutto al rapassegno di assistenza 267,57 4.596,02 porto sinergico tra indennità di frequenza minori 267,57 4.596,02 Inps e Asl che la pensione di inabilità 267,57 15.627,22 Legge n. 102 ha Sordomuti voluto disciplinapensione 267,57 15.627,22 re - sono stati moindennità di comunicazione 245,63 non c’è limite tivo di discussioni Ciechi civili all’interno dell’Istipensione ciechi assoluti 289,36 15.627,22 tuto Previdenziale pensione ciechi parziali capacità 267,57 15.627,22 e degli Enti che assegno decimisti 198,57 7.513,13 indennità ventesimisti 193,26 non c’è limite collaborano on-line con le stesse Indennità di accompagnamento invalidi totali 492,97 non c’è limite sedi dell’Inps, cioè ciechi assoluti 827,05 non c’è limite i Patronati. Negli ultimi mesi, però, Nota: gli invalidi totali, i ciechi assoluti e i sordomuti, con almeno 60 anni di età le soluzioni adothanno diritto ad un aumento che porta l’assegno di pensione a € 616,97 al mese se hanno un reddito annuo inferiore a € 8.020,61, elevato a € 13.597,61 se tate hanno miglioconiugati. rato i tempi di li-
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quidazione di queste prestazioni e c’è da augurarsi che, entro quest’anno, si raggiungano tempi ancora più rapidi. Per quanto riguarda i requisiti per acquisire il diritto all’invalidità e all’assegno di accompagno, malgrado le modifiche introdotte nel 2010 e 2011 dalle leggi approvate con le diverse manovre economiche, nulla è cambiato e, allo stato attuale, sono considerati invalidi tutti coloro affetti da minorazioni non riconducibili a cause di guerra, di servizio e di lavoro, che appartengono ad una delle seguenti categorie: - i cittadini di età compresa tra i 18 e i 65 anni affetti da menomazioni congenite o acquisite che comportano una riduzione della capacità di lavoro non inferiore ad 1/3; - i minori di 18 anni con difficoltà persistenti a svolgere compiti e funzioni proprie dell’età; - i cittadini con più di 65 anni non autosufficienti. In base al grado d’invalidità riconosciuto, si possono ottenere i seguenti benefici: - il 33,33% (un terzo) è la soglia minima per essere considerato invalido e avere diritto alle prestazioni protesiche e ortopediche; - il 46% consente l’iscrizione nelle liste speciali del collocamento obbligatorio; - il 74% è la soglia invece per ottenere l’assegno economico mensile di assistenza.
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di assistenza »AgliL’assegno invalidi, con età tra i 18 e 65 anni e
Colf e Badanti:
un grado di invalidità compreso tra il 74 e il 99%, spetta un assegno mensile di assistenza per 13 mensilità. Per fruire dell’assegno - pari, quest’anno, a € 267,57 mensili - l’invalido deve essere disoccupato, residente in Italia e avere un reddito annuo personale (quello del coniuge non conta) che non superi un determinato limite (€ 4.596,02 per il 2012). In presenza di queste condizioni, anche i cittadini stranieri, compresi gli extracomunitari se titolari di carta di soggiorno, possono ottenerlo. Anche quest’anno i titolari di detta prestazione debbono presentare l’apposito modello on-line tramite il Caf, in cui debbono dichiarare, sotto propria responsabilità, di non svolgere attività lavorativa. La dichiarazione va inviata all’Inps entro il 31 marzo ed è essenziale per conservare il diritto all’assegno.
contributi Inps 2012 più cari
La pensione di inabilità »Spetta agli invalidi ai quali sia stata riconosciuta un’inabilità lavorativa totale e permanente del 100%. L’importo è pari a quello stabilito per l’assegno di assistenza, ma le condizioni di accesso sono più facili in quanto il limite di reddito annuo personale è molto più elevato (€ 15.627,22 per il 2012).
L’indennità di accompagno »Questa prestazione è un sostegno economico che viene erogato alle persone che non sono in grado di camminare o di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita (mangiare, lavarsi, vestirsi ecc.). L’importo dell’indennità, pari a €492,97 mensili, viene erogato per 12 mensilità. Detta prestazione viene erogata a prescindere dall’età e dalle condizioni economiche dell’interessato. Possono ottenerla a qualsiasi età, sia le persone meno abbienti che i benestanti. Non è poi legata alla composizione del nucleo familiare, non è reversibile e non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorative. È cumulabile con la pensione d’inabilità e con altre prestazioni per altre minorazioni civili, ai ciechi e ai sordomuti. Sono esclusi dal beneficio gli invalidi ricoverati gratuitamente presso strutture pubbliche. Ciò vale anche per i ricoveri in reparti di lungodegenza o di riabilitazione. Non hanno invece alcuna rilevanza i ricoveri per terapie contingenti o comunque di breve durata. Chi è già titolare dell’indennità deve attestare la propria condizione di “non ricoverato” in via permanente, con una dichiarazione anch’essa da inviare all’Inps on-line tramite il Caf entro il 31 marzo prossimo. La Tabella A riporta gli importi e i limiti di reddito 2012 di tutte queste prestazioni assistenziali. È opportuno, comunque, data la particolare materia e la nuova procedura telematica adottata dall’Inps, rivolgersi agli uffici del Patronato 50&Più Enasco e del Caf i quali gratuitamente e presenti su tutto il territorio nazionale, sono in grado di fornire ogni informazione e provvedere all’inoltro on-line della domanda e/o delle sopra citate dichiarazioni all’Istituto previdenziale.
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e nuove fasce di retribuzioni per colf e badanti sono aumentate del 2,7%. Ma vediamo cosa fare in vista della prima scadenza, quella del 10 aprile, entro la quale vanno versati i contributi per il trimestre gennaio-marzo 2012.
A partire dal mese di gennaio 2012, l’INPS non invia più ai datori di lavoro di colf o badanti i bollettini MAV per il versamento dei contributi trimestrali. Per venire incontro alle esigenze dei soci, 50 Più mette a disposizione un servizio per la generazione del bollettino MAV che potrà essere ritirato presso uno dei nostri uffici più vicini o inviato a un eventuale indirizzo mail.
www.50epiu.it
Per poter richiedere il servizio basterà contattare - a p dall’ultima settimana del trimestre di riferimento e fino alla scadenza del versamento - il numero verde 800929922, o una mail a collaboratorifamiliari@50epiu.it oppure fare direttamente al numero di fax 0662204241. Coloro che inviano la richiesta tramite mail o fax devono in nell’oggetto: “generazione bollettino MAV”. Qualunque forma di richiesta venga utilizzata, sarà necessario comunicare i seguenti dati: codice fiscale del datore di lavoro numero rapporto INPS retribuzione oraria o mensile erogata ore di lavoro settimanali e loro suddivisione eventuali ore di straordinario eventuali assenze non retribuite
Qualora sia interessato ad affidare a 50&Più la gestione diretta e completa del rapporto di lavoro con il suo collaboratore familiare, potrà inviare una segnalazione all’indirizzo collaboratorifamiliari@50epiu.it o semplicemente lasciare i suoi dati all’operatore del Call Center; verrà successivamente contattato dai nostri uffici.
si paga »ComeQuanto si può vedere dalla tabella a fianco riportata, i livelli di contribuzione sono quattro: - i primi tre sono agganciati alla retribuzione effettiva oraria che, ai fini contributivi, comprende la quota per la tredicesima e quella per le indennità, di vitto e alloggio, per le colf che sono a servizio intero o che consumano in casa uno o più pasti. Tale indennità quest’anno è pari a € 5,19 al giorno, di cui 1,81 per ogni pasto e 1,57 per il pernottamento; - il quarto livello di contribuzione - nettamente più basso - prescinde dalla retribuzione oraria e si riferisce alle colf che lavorano presso una stessa famiglia per almeno 25 ore alla settimana. Tra le 24 e le 25 ore settimanali c’è un salto notevole. Basta un’ora di lavoro in più per far scattare la tariffa ridotta che permette alla famiglia di I CONTRIBUTI NEL 2012 PER LAVORATORI ITALIANI E STRANIERI
Retribuzione effettiva oraria Fino a € 7,54 Oltre € 7,54 e fino a € 9,19 Oltre € 9,19 Più di 24 ore settimanali
Contributo orario con quota Cuaf senza quota Cuaf 1,40 (0,34) 1,58 (0,38) 1,93 (0,46) 1,02 (0,24)
1,41 (0,34) 1,59 (0,38) 1,94 (0,46) 1,02 (0,24)
Note - Le cifre tra parentesi indicano la quota a carico del lavoratore. - Il contributo orario “senza Cuaf” è versato esclusivamente nei casi in cui il lavoratore è coniuge del datore di lavoro oppure parente ed affine entro il terzo grado e con lui convivente. Al di fuori di queste situazioni marginali, si paga sempre il contributo “con Cuaf”, vale a dire comprensivo della quota per gli assegni familiari.
risparmiare il 30% circa sul costo dei contributi.
fiscali »Il fiscoI benefici permette al capofamiglia di scaricare dal reddito imponibile annuo i contributi versati all’Inps, fino ad un massimo di € 1.549,37. La quota deducibile è quella a carico del datore di lavoro. Dall’importo pagato va detratta la quota a carico della lavoratrice. Con la legge finanziaria del 2005, al bonus sui contributi previdenziali se n’è aggiunto un altro per chi, non autosufficiente, deve pagare persone addette alla propria assistenza personale, portando in detrazione una parte dello stipendio corrisposto alla badante per un importo massimo di € 2.100. Possono usufruire di questa agevolazione coloro che hanno redditi non superiori a € 40mila. È necessario farsi rilasciare dalla lavoratrice una ricevuta circostanziata, da cui risultino le generalità, la somma pagata e i codici fiscali sia della lavoratrice, sia del datore di lavoro e sia della persona assistita, se diversa dal datore di lavoro.
Come si versa »Il pagamento va effettuato utilizzando i bollettini MAV che si possono ottenere accedendo al sito dell’Inps (www.Inps.it) oppure telefonando al contact center 803.164. I nostri soci 50&Più possono anche tranquillamente rivolgersi al servizio 50&Più Colf e Badanti, che è in grado di generare gratuitamente detti bollettini. Per ogni informazione è possibile contattare il numero verde 800929922
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LIBRI DI RENATO MINORE
«Un libro deve avere un peso e presentarsi come una fatalità; quando lo leggiamo deve darci l’impressione che non avrebbe potuto non essere scritto». Emil Cioran, Quaderni, 1957-1972 (postumo, 1997)
BACI A COLAZIONE Gaetano Cappelli Marsilio - 137 pagine euro 18,00
to romantica, la ex bella da salotto romano... Amore, invidia, gelosia, vanità, ambizione, «le forze che nel bene e nel male, fanno girare questa palla di mondo»; e fanno girare con sussulti picareschi la ronda graffiante di coppie che si attraggono e respingono, protese verso quel gorgo in cui pirotecnicamente ogni nodo si scioglie, nel format in trenta stazioni della commedia di costume che velocizza la lingua efficiente e pronta di Cappelli.
re intensità le idee di Magris che ragiona e cerca soprattutto di far ragionare, senza trascurare mai le ragioni dell’altro. E, insieme, la sua indignazione, anche la sua insofferenza, a mano a mano che si alzano i «livelli di guardia» della decenza e del rispetto delle istituzioni, a cui lo scrittore contrappone la tolleranza e la comunione con i perseguitati e gli esclusi, gli ebrei.
50&PIÙ CONSIGLIA:
LETTERATURA DA VIAGGIO
UNA VOCE PER L’ILIADE Una lettura dell’Iliade davvero emozionante quella di Massimo Popolizio. Un audiolibro (Emons - 19,90 euro) che dà voce ad Achille, Agamennone, Ettore ed altri eroi e dei omerici.
GUERRITORE RACCONTA Gli incontri e le prove di Tomas che cerca se stesso e la difficile via dell’amore. Il romanzo fortunato di Massimo Gramellini, L’ultima riga delle favole, ora è un audiolibro (Salani - 19,80 euro) in cui il lettore è guidato dalla voce calda e sicura di Monica Guerritore.
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Quello di Gaetano Cappelli è un romanzo canonicamente scandito in trenta capitoli. Uno al giorno, alla maniera del vecchio feuilleton perché esso è nato a puntate per un quotidiano, e poi è diventato il piccolo, delizioso racconto ora pubblicato con una accattivate tazza rosa come copertina. Cappelli, che è ormai un autore di piccolo culto sempre più diffuso, vi intreccia i coloratissimi fili di una vena beffardamente caricaturale e caricaturalmente beffarda. Tanti “buffi” quasi palazzeschiani coinvolti in una sorta di balletto grottesco, dai veloci giri di scena, come cambi d’abito in una commedia degli equivoci. Al centro c’è il mondo dei libri: la bestsellerista in crisi che si rifugia nella New Age, il collega rapidamente tramontato dopo la fulgida giovinezza in cui sembrava la reincarnazione di Dean, il potente editore con gli introiti in disarmo, il collega un po’ ruspante che vuole saltare nella narrativa dalle alte tirature, l’editor complessato, l’aspirante scrittrice disposta a tutto ma mol-
DENTRO IL LABIRINTO LIVELLI DI GUARDIA Claudio Magris Garzanti - 190 pagine euro 18,00 50&PIÙ CONSIGLIA:
Claudio Magris ha scritto che «all’uomo di cultura spetta il capire». Dall’economia alla religione, dalla democrazia al diritto alla violenza con i conseguenti problemi politici, sociali, di costume: il suo nuovo libro vuol capire e far capire l’attualità in cui s’incrociano le sollecitazioni più varie per tracciare la via faticosa in Italia per una vera vita civile, nel rispetto delle leggi e dei doveri dei cittadini. Livelli di guardia è un diario in presa diretta sulla realtà dentro il cui involucro si affilano più immediatamente e con maggio-
Boris Pahor Fazi - 520 pagine euro 18,50 50&PIÙ CONSIGLIA:
Di cittadinanza italiana, nazionalità slovena, appartenenza triestina, nascita austroungarica, ha novantotto anni e ne ha impiegati più di quaranta per farsi conoscere. Dentro il labirinto, è uno dei tredici libri scritti da lui, Boris Pahor, appartenente a una minoranza oppressa dal fascismo, poi impegnato contro il totalitarismo comunista. Epopea tragica e romantica della comunità slovena vista con lo sguardo affilato e millimetrico dell’alter ego di Pahor. Come lui, Radko vive in una città inquieta di violenze e contrasti, “labirinto ostile” per cui è necessario ancora saper “vedere nella notte”.
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musica PORDENONE
DI MILA SARTI & TONINO VALENTINI
RECENSIONI teatro
musica MILANO
L’ABC DEL DUBBIO Milano, fino all’11 marzo
Il Coro del Friuli Venezia Giulia e la “FVG Mitteleuropa Orchestra”, diretta da Gudni A. Emilsson, eseguiranno il 1° marzo, al Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” di Pordenone, i Carmina Burana di Carl Orff. Contenuti in un importante manoscritto del XII secolo, il Codex Latinus Monacensis, i Carmina sono testi poetici di argomento satirico, morale e conviviale. Orff ne musicò alcuni brani, decidendo di comporre una musica nuova, anche se nel manoscritto originale sono indicate tracce musicali.
A
ula di tribunale come teatro, processo come recitazione, imputati-accusatori come attori: questi binomi uniscono il saggio L’arte del dubbio del magistrato scrittore Gianrico Carofiglio e l’omonimo testo teatrale di Stefano Massini, in scena fino all’11 marzo al Teatro Carcano. Lo spettacolo, interpretato da Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, si presenta in forma non convenzionale: gli interpreti entrano ed escono dai loro personaggi, dialogano col pubblico raccontando storie di processi che non sono come appaiono. Quindi si fa strada il dubbio. Questo è un abbecedario sul dubbio, su interrogatori dai risultati imprevedibili, su personaggi contraddittori che faticosamente ti fanno intravedere la verità, su storie avvincenti ma anche ridicole, drammatiche o tragiche. Info: 0255181377
ROMA
UOMINI E DONNE
Giovedì 1° marzo in due spettacoli, mattutino e serale, e sabato 3 marzo alle 17, al Teatro “Dal Verme” di Milano, andrà in scena un concerto eseguito dall’Orchestra “I pomeriggi musicali”, diretta da Tito Ceccherini. Il programma, incentrato su Bela Bartok, prevede l’esecuzione di Schizzi, cinque “pannelli” musicali che descrivono scorci e umori popolari; delle Rapsodie n.1 e 2 per violino e orchestra; di Canti contadini e ungheresi, una raccolta di frammenti popolari e della famosa Suite di danze. TORINO
Bergamo, dal 6 all’11 marzo
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Al Teatro “Olimpico” di Roma, dal 13 al 18 marzo alle 21, in sei repliche, andrà in scena Evita la Duarte, uno spettacolo di danza-teatro creato da Silvia Vladimivsky, da un’idea di Lino Patalano, musicato da Sergio Vainikoff e interpretato dalla ballerina Eleonora Cassano, al suo ultimo tour. Lo spettacolo celebra la figura di Evita Peron, l’argentina amica dei deboli, che condivise l’avventura politica e presidenziale del marito Juan Peron, destando entusiasmi e sospetti, fino alla morte prematura.
l catalogo è una delicata e originale commedia di Jean Claude Carrière in scena dal 6 all’11 marzo al Teatro Donizetti. Si potrebbe dire che la versione italiana trae ispirazione dal Don Giovanni di Mozart: Jacques, il personaggio maschile, interpretato da Ennio Fantastichini, si ispira infatti al grande seduttore che continua ad annotare le sue conquiste fino a che non arriva lei, Suzanne, una donna sconosciuta (o forse si erano già incontrati?) che cercando un amico decide di fermarsi. Isabella Ferrari, nel ruolo della misteriosa donna che piomba improvvisamente nell’appartamento del conquistatore, scatena un vortice di sentimenti, solitudini e incomprensioni che diventano il tema narrativo dello spettacolo. Perché i due personaggi vivono un loro mondo fatto di incomunicabilità e isolamento, un mondo dove l’incontro fra uomo e donna appare impossibile, tanto più fatale, quanto più imprevedibile. E i due si aggrappano ad una quotidianità senza scampo dove la realtà si rivela una sorta di prigione dell’anima. Info: 0354160601-2-3
Torino, dal 22 al 25 marzo, al “Teatro Nuovo” alle 21, diventa lo scenario d’eccellenza della danza orientale, grazie alla XI edizione del festival “Stelle d’oriente”. La “baladi”, una delle danze più antiche e sensuali del mondo, espressione della fertilità e del legame fra corpo e mente, principio imprescindibile dell’armonia spirituale, eletta nelle cerimonie religiose e nelle feste comunitarie, sarà interpretata dalla danzatrice egiziana Aziza Abdul Ridha e dal ballerino arabo-argentino Amir Thaleb. MARZO 2012
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DRAMMATICO
TERRAFERMA
Regia di Emanuele Crialese con Filippo Pucillo e Donatella Finocchiaro 50&PIÙ CONSIGLIA:
Emanuele Crialese, il regista dello splendido Nuovomondo, torna a raccontare il problema dell’immigrazione portandoci nell’attualità degli sbarchi sulle nostre coste. Non sono quindi più gli italiani ad emigrare negli Stati Uniti come nel precedente film, ora tocca a noi confrontarci con i migranti. Ma il risultato non cambia perché il concetto di accoglienza, almeno a livello politico, sembra non appartenerci. Crialese finisce tuttavia per costruire un film a tesi, che non riesce a emozionare nel gioco di specchi opachi tra realtà e finzione.
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DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA
RECENSIONI cinema MAGNIFICA PRESENZA regia di Ferzan Ozpetek con M. Buy, G. Fiorello, P. Minaccioni e A. Proclemer Genere: commedia 50&PIÙ CONSIGLIA:
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n film in cui paura, dramma e divertimento diventano tutt’uno, come i fili intrecciati di una corda. «È il film più difficile», dice il regista. Perché parla di vita, anzi, di rinascita e di ostacoli apparentemente insormontabili - come le paure profonde e irrazionali che a volte ci tirano a fondo - abbattuti dalla forza dell’amicizia e dell’amore. Protagonisti di questa storia corale, sceneggiata da Federica Pontremoli, sono Elio Germano, alla sua “prima volta” con Ozpetek, Margherita Buy, Giuseppe Fiorello, Paola Minaccioni e Anna Proclemer.
MOLTO FORTE INCREDIBILMENTE VICINO regia di Stephen Daldry con T. Hanks, S. Bullock, M. Von Sidow e Th. Horn Genere: drammatico
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Regia di Wim Wenders 50&PIÙ CONSIGLIA:
Anche chi non è un amante della danza apprezzerà il grandissimo sforzo fatto da Wim Wenders per portarci dentro il genio di Pina Bausch, una delle più importanti coreografe e danzatrici internazionali, recentemente scomparsa. Il film omaggia un’artista che ha rivoluzionato dagli anni Settanta, la danza contemporanea, fondendola con il gesto teatrale e l’uso della parola con la nascita del “teatro-danza”. La scelta del regista di far esibire i ballerini nella città tedesca di Wuppertal, in location industriali e naturali, riesce a portare i corpi fuori dallo schermo. E chi ha la tecnologia 3D in casa rimarrà stupefatto.
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Regia di Nicolas Winding Refn con Ryan Goslin e Carey Mulligan 50&PIÙ CONSIGLIA:
Driver è un esperto meccanico, fa lo stuntman e accompagna rapinatori garantendo loro una fuga a tempi di record. Conosce e si innamora di Irene, una vicina di casa, e si prende cura di suo figlio Benicio. Irene però è sposata e quando il marito, Standard, esce dal carcere la situazione precipita. Film duro, teso, minimalista, essenziale, ma sconvolgente, che ha fatto conoscere al mondo il regista danese Nicolas Winding Refn, premiato a Cannes per questo lavoro come miglior regista. Rivelando anche un attore come Ryan Goslin che sta avendo il successo che merita.
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l dramma dell’11 settembre filtrato dallo sguardo di un bambino. Dopo la morte del papà, vittima nel crollo delle Torri Gemelle, il pacifista Oskar parte alla scoperta di un segreto. A guidarlo, attraverso le 5 contee di N.Y. sarà una misteriosa chiave appartenuta al padre, che condurrà l’11enne a caccia della serratura. Un emozionante viaggio di formazione diretto da Stephen Daldry (Billy Elliot) e un film sul grande miracolo della vita. Accanto a star navigate come Tom Hanks, Sandra Bullock e Max Von Sidow, recita Thomas Horn.
YOUNG ADULT regia di Jason Reitman con C. Theron, P. Wilson, J. K. Simmons, E. Reaser, P. Oswalt, E. Meade, C. Wolfe Genere: commedia 50&PIÙ CONSIGLIA:
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apace di dare il meglio di sé nei personaggi al “limite”, Charlize Theron (Oscar per Monster) affronta il ruolo di una donna problematica e viscerale tratteggiato per lei da Diablo Cody (Juno). Mavis Gary è una scrittrice in crisi, cinica, bugiarda, e dedita all’alcol che torna al paese natio, Mercury in Minnesota, determinata a riconquistare il ragazzo che le piaceva al liceo, senza però tenere conto di un dettaglio: lui è felicemente sposato e con prole. Un particolare irrilevante per la divorziata Mavis, pronta a raggiungere il suo scopo ad ogni costo.
COMMEDIA
NIENTE DA DICHIARARE? Regia di Dany Boon con Benoît Poelvoorde e Dany Boon 50&PIÙ CONSIGLIA:
1° gennaio 1993: in Europa cadono le frontiere tra i vari Paesi. Due doganieri, uno belga, l’altro francese, vedono scomparire all’improvviso il loro piccolo posto di frontiera al confine tra due piccole cittadine. Da sempre francofobo per tradizione familiare e molto zelante sul lavoro, il doganiere belga Ruben Vandervoorde è costretto ad inaugurare la prima brigata mista franco-belga con il nemico di sempre, il suo collega francese Mathias Ducatel. Il regista Dany Boon ritenta il successo di Giù al Nord, ma stavolta le gag campanilistiche risultano troppo ermetiche.
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» di ALDEBARAN
OroscoPIÙ
PescI PESCI
« CLAUDIO BISIO
20 feb. » 20 mar. Nettuno nel segno farà sì che il settore della vostra carriera subisca dei cambiamenti del tutto improvvisi. Qualcuno vi amerà di nascosto. Cercate di capire!
ARIETE 21 mar. » 20 apr.
TORO 21 apr. » 20 mag.
Il Sole, entrando nel segno il 20 marzo, dà inizio alla primavera. Approfittatene! Dovreste muovervi un po’ di più, fare ginnastica o magari lunghe passeggiate.
LEONE 23 lug. » 23 ago.
CANCRO 22 giu. » 22 lug. Non sarete sempre contenti a causa di piccoli contrattempi e malintesi. Vi farebbe tanto bene seguire una dieta macrobiotica o fare una settimana di cure termali.
SCORPIONE 23 ott. » 22 nov.
VERGINE 24 ago. » 22 set.
Ci saranno novità per la casa e la famiglia, che vi faranno prendere alcune decisioni che più avanti risulteranno a vostro favore. Sarete interessati agli animali domestici.
SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic.
Sarete apprezzati per quello che saprete fare. Per alcuni di voi ci saranno promozioni, premi o onori. Si prospetta un mese ideale per telefonare o scrivere e-mail importanti.
Vi capiteranno alcune buone occasioni, ma dovrete saper riconoscerle. Tutto dipenderà da voi. Si prevedono contatti positivi con sensitivi. Fate progetti per un viaggio.
Montascale Stannah.
scale, scegli il meglio.
Per le tue
In questo mese primaverile Venere vi regalerà nuovi e simpatici incontri. Potrà nascere un amore forte e molto vibrante. Siate parchi a tavola. Non esagerate in alcun modo.
GEMELLI
21 mag. » 21 giu. Le stelle segnalano che qualche cosa sta cambiando nella vostra esistenza. Siate aperti e ottimisti e non fatevi prendere da inutili nostalgie e riflessioni. Non servono ora.
BILANCIA 23 set. » 22 ott.
Vi troverete bene in compagnia di amici o altre persone care. Sarete spesso tra gente che si diverte, che sa ridere: in fondo ne avevate anche un po’ bisogno. Lasciatevi andare.
Marte continuerà a mandarvi frequenze rosse, potremmo dire “tonificanti”. Vi sentirete stimati. Ci terrete più del solito al prestigio, all’onore, a ciò che gli altri pensano di voi.
CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen.
ACQUARIO 21 gen. » 19 feb.
Questo mese l’accento andrà messo su fatti riguardanti soprattutto l’ascesa sociale o il successo in generale. Curate più di ogni altra cosa le pubbliche relazioni e la pubblicità.
In questo mese potrà nascere un grande amore o troverete una preziosa amicizia. Finalmente un problema di casa o sfratto andrà incontro ad una felice risoluzione.
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39. La usa chi parla in senso figurato; 40. La città che ha la stessa sigla della Svizzera; 42. Il... passo del velocista; 44. In mezzo al goal; 50. Unto; 53. Donne da... evitare; 55. Il fiume di Bangkok; 56. In musica indica i brani presenti in un singolo discografico oltre a quello principale; 59. Un... filtro per il brodo; 62. Il punk della musica nera; 64. Gli estremi di un enigma; 67. Comitato Centrale; 68. Mutano la malta in melma.
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CRUCIVERBA Lello
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ORIZZONTALI 1. Un vano della casa; 14. Causa dolori viscerali; 20. Sbocca nel mar Caspio; 21. La guida spirituale e temporale del Tibet; 22. Gattopardo americano; 23. Ricompensati adeguatamente; 25. Riunisce il corpo insegnante; 26. Il cantante di un complesso; 27. Una biblica prostituta; 30. Ha il filo delicato; 31. Non sono affatto amabili; 32. Un’ottima alternativa al gas naturale; 35. Ce ne sono due in bocca; 36. Una classe privilegiata; 38. Stragi, massacri; 39. Millenovantanove romani; 41. Paramento usato dai grandi sacerdoti ebrei; 43. Lieve e improvvisa folata di vento; 45. Terra giallastra; 46. ll nome di Walesa; 47. Lo dà il musicista; 48. Albero spinoso; 49. Guardiano d’armenti; 51. Un popolo dell’Indocina; 52. Linee aeree israeliane (sigla); 54. Un famoso spadaccino; 55. Le terziarie di San Domenico; 57. Di sapore pungente; 58. Una delle sorelle Gramatica; 59. Amichevole scherzo; 60. Il terzo figlio di Noè; 61. Genere di musica ritmata; 62. Un giro della Terra; 63. La colpa per il giudice; 65. Possono essere gli sforzi;
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66. Usa i coltelli, ma non per tagliare; 69. La forma breve di Gaetana; 70. Esprime la massa d’un elemento chimico; 71. Da piccolo, andava a scuola a Giacarta, in Indonesia.
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VERTICALI 1. Un pronome relativo; 2. Sigla di Arezzo; 3. Lo Stato con Fez; 4. Pertinente ad un organo di propulsione; 5. Rende inaccettabile un prodotto alimentare; 6. Un personaggio di Fogazzaro; 7. Un antidoto contro i veleni; 8. Un male oscuro italiano; 9. Sciagurata; 10. Non questi; 11. Una maestra di Apollo; 12. Zona Militare; 13. Le ali dell’oca; 14. Completare degli accessori; 15. Bagnano i Continenti; 16. Bollito di carne; 17. L’antica Troia; 18. Raccolte e ordinate in modo da acquisire valore e potere di norma; 19. Nega l’esistenza di Dio; 24. Il rosso è azzurro; 26. Vedi Sopra; 28. Apparizioni iridate; 29. La più nota università privata italiana; 33. La persona a favore della quale un titolo di credito viene trasferito mediante girata; 34. Il padre di Cordelia; 37. Il nome di Vittorini;
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ORIZZONTALI 1. Deturpazioni totali; 6. Lo dice il rassegnato; 7. Un blando purgante; 9. Equivale a... magnate; 11. È ricco di vitamina C; 12. I... dipinti sulle case; 13. Le sferette del rosario; 14. Finemente decorato; 16. Vi sta il misantropo! VERTICALI 1. Sigla di Siracusa; 2. L’indimenticato interprete del film Intrigo internazionale; 3. La fa venire il fumare più di cinque sigarette al giorno; 4. Rouben regista del film Sangue e Arena del 1941; 5. Partita Iva; 6. Due quinti d’oncia; 8. Tale è il galantuomo; 9. Monti dell’Austria; 10. Centro in provincia di Brescia; 12. La casa cinematografica che ha per emblema un leone; 15. La fine degli anni Trenta.
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GAMeS
INDOVINELLI » Regolamento di conti Che testata gli han dato! E quante bozze gli han fatto sotto gli occhi di coloro che hanno assistito al fatto. Ora ch’è uscito ben la resa dei conti ci sarà. Favolino
» L’arbitro della domenica Domina in campo come un monumento solenne, e in certo verso lo rammento... ma per la gente è il solito cornuto e, per giunta, lo dicono venduto. Favolino
» Caccia all’evaso Ormai il covo del malvivente è stato individuato e subito sottoposto a rigido controllo, in attesa vengono operati i più opportuni interventi per garantire la sua più rapida ripresa. Lionello
LO STUZZICA CERVELLO Enrico Diglio TEST 1
TEST 2 Osservate attentamente i gruppi di figure e i numeri ad essi associati e dite, seguendo un criterio logico da determinare, quale numero sostituisce il punto interrogativo.
TEST 3
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MARIANO • MARTA MARCO • MARCELLO MARILENA • MARISA MARINA • MARTINA
TEST 4 a)
Osservate attentamente le sequenze di numeri e il numero riportato a fianco di ognuna di esse e dite, secondo logica, quale numero va sostituito al punto interrogativo.
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Quale dei seguenti otto nomi può, secondo logica, essere considerato “intruso”?
3 4 3 2 ?
c)
b)
d)
Osservate attentamente i gruppi di figure a lato e andate a pag 66.
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R E L A Z I O N I P E R S O N A L I • L AV O R O • C O L L E Z I O N I S M O • P R O P O S T E • A F F I T T O • V E N
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Regolamento di conti = Il giornale
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REBUS (6, 10)
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A T tori; GI ama i cani = Attori giamaicani
Va L; I gettan uova = Valigetta nuova
Stuzzica cervello TEST 1 Il numero da sostituire al punto interrogativo è 7. In tutti i gruppi di figure, infatti, si addizionano al numero dei lati della prima figura di colore verde i numeri dei lati delle figure successive se queste (di colore blu) sono poste in alto a destra rispetto alle precedenti; si sottraggono, invece, i numeri dei lati delle figure successive se queste (di colore rosso) sono poste in basso a destra rispetto alle figure precedenti.
TEST 3 Il numero che va sostituito al punto interrogativo è 6 che sta ad indicare la sesta posizione, cioè quella in cui all’interno della sequenza troviamo un numero uguale all’ultimo della stessa sequenza. Come si può notare, infatti, nelle altre quattro sequenze fornite, l’ultimo numero si trova anche all’interno della sequenza:
12327545 La sesta posizione è quella in cui si trova il 5 che è lo stesso numero con cui termina la sequenza. TEST 4 Quale dei seguenti gruppi di figure non compare tra quelli prima visti?
Esagono verde = 6 lati Triangolo rosso in basso a destra rispetto all’esagono = 3 lati da sottrarre Rettangolo blù in alto a destra rispetto al triangolo = 4 lati da addizionare.
6-3+4=7 TEST 2 Il nome che può essere considerato “intruso” è MARCELLO. Esso, infatti, è l’unico nome tra quelli forniti che contiene 5 consonanti.
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