Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.
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Anno XXXV n. 3 Marzo 2013 Euro 2.50 - I.P.
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[anteprime] Wilbur Smith, il re dei romanzi Milioni di copie vendute nel mondo, di cui buona parte in Italia. L’amore per la scrittura e per l’Africa, raccontato da un grande autore. A pagina 12
Pendolarismo e Alta Velocità Ci sono due Italie: quella che viaggia in tempi rapidi e quella che ogni giorno affronta la piaga del pendolarismo. A pagina 16
La contraffazione è un pericolo Un fenomeno che nasconde rischi per la salute e non solo, visto che il falso foraggia la criminalità e danneggia l’economia. A pagina 25
La medicina del futuro Robot, chip, diagnosi a distanza, kit di analisi. È solo una parte del nuovo volto della medicina. Pro e contro delle nuove tecnologie. A pagina 30
Tra gargouilles e guglie gotiche La Cattedrale di Notre Dame compie 850 anni e per tutto il 2013 festeggia con numerose manifestazioni la sua storia, la sua arte, la sua unicità. A pagina
ditoriale
[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE 50&PIÙ ]
Rimarrà l’immagine di un fulmine che squarcia il cielo sopra la cupola di San Pietro a corredo di una NOTIZIA STRAORDINARIA, come quella del
Papa nel momento in cui abdica al soglio pontificio. Per il miliardo e duecentomilioni di cattolici un evento quasi impossibile da credere perché tutti, certo, intimamente convinti che da Papa non ci si dimette se non da morti. Non era così: oggi scopriamo che la “papalità” non è un sacramento, che anche il Papa che pure gode di una
investitura da sovrano assoluto non per questo è, o può ritenersi oltre o al di sopra della responsabilità del ruolo che ricopre. Fra la meraviglia generale, quindi, in attesa di scoprire dove lo Spirito soffierà spingendo le scelte dei cardinali riuniti per eleggere il 266° Vescovo di Roma, sappiamo che Joseph Ratzinger, teologo, in piena e totale libertà ha interrogato il suo spirito e il suo corpo, e L’ESITO DI QUELL’INTERROGATIVO NON SEGNERÀ SOLO LA VITA DELLA CHIESA FUTURA, ma ha, già oggi, una portata universale, vale cioè per ciascuno di noi, dove il “noi” è da considerare ogni essere umano che si interroghi sulla sua vita, il fine ultimo dei suoi atti, sul perché viva.
È LA LEZIONE CORAGGIOSA E AL CONTEMPO SEMPLICE DI UN SUPREMO ATTO D’AMORE: «Le mie forze, a causa
dell’età, non sono più sufficienti... per condurre
al meglio il compito affidatomi».
Il bene della Chiesa è l’orizzonte entro cui il Papa ha misurato il giudizio su se stesso. E per questo bene, ha giudicato, si può
compiere un gesto eclatante, anche se richiede il sacrificio di una rinuncia straordinaria come non si era mai data prima. È un esempio di cui non solo la Chiesa, ma il mondo aveva bisogno ed è augurabile che non venga inghiottito dal cinismo, dall’apatia, dai venditori di dubbi o dai consumatori di scenari apocalittici, ma che sia capace di credere nell’avvio di una nuova stagione della fede.
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IN QUESTO
numero
16 Wilbur Smith: continua l’avventura
12
Lo scrittore racconta le sue passioni e il suo amore per l’Africa DI R OMINA VINCI
Il fascino oscuro della contraffazione
25
Un fenomeno dietro cui si celano non pochi pericoli DI DANIEL A FLORIDIA
Ippocrate in versione hi-tech
30
Il volto tecnologico della sanità italiana DI GIOVANNA DALL’ONGAR O
Notre Dame: e sono 850
41
La Cattedrale compie gli anni tra eventi e festeggiamenti DI LORIS POR CHERI
50
Quando le tensioni muscolari derivano da patologie di origine interna DI ALESSANDR O M A SCIA
INCHIESTA
Vita da pendolari: l’Italia sui binari Sono sempre di più, mentre i mezzi con cui spostarsi sempre di meno DI L. BERTI, R. VINCI, I. R OM ANO, A. MER CURI
41 PARLIAMO DI...
16
Spazio50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più
Previdenza Fisco DI ALESSANDRA DE FEO
Periscopio >> pag. 6
a cura di Berardo Falcone Letteralmente >> pag. 8
di Giovanna Vecchiotti
di A. Miccinesi e P. Armocida
di Paolo Negrini
Teatro & Musica >> pag. 60
di Barbara Di Sarno
Giochi >> pag. 62
di N. Tucciarelli e R. Cento
di Vittorio Calaprice
Stuzzica cervello >> pag. 63
Siamo tutti felici? >> pag. 38
di Enrico Diglio
di Giovanni Orso
Bacheca >> pag. 64 Soluzioni >> pag. 66 Oroscopo di Aldebaran >> pag. 66
di Marina Cepeda Fuentes 50epiu.it
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MARZO 2013
Anno XXXV n. 3 Marzo 2013 Euro 2.50 - I.P.
Anno XXXV n. 3 Marzo 2013
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Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per telefono: 06 68134552 Per fax: 06 68139323 Per m@il: redazione@50epiu.it
di M. Sarti e D. De Felicis
Cittadini d’Europa >> pag. 36
Sapori & Colori >> pag. 52
4I
Libri di Renato Minore >> pag. 58 Cinema & DVD >> pag. 59
Avviso ai naviganti >> pag. 28 Ritorno di primavera >> pag. 35
45
A CURA DI LUISELL A BERTI
DI GIANNI TEL
IN EVIDENZA
LA VOCE DI 50&PIÙ
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La schiena fa male: e se fosse l’intestino?
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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it
ZOOM DI GIOVANNA VECCHIOTTI
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LA DANZA DELLA “RIVOLUZIONE”
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ualcosa di rosso, qualcosa di nero, ma anche moltissimo rosa. Tanta musica, milioni di passi di danza, un miliardo di mani alzate con il dito puntato verso il cielo. Nel giorno dedicato all’amore, per la prima volta nella storia le donne di tutto il mondo si sono unite per cancellare la parola femminicidio da tutti gli idiomi, ma anche dalla vita reale. E lo hanno fatto a modo loro: con canti, balli, sorrisi, incontrandosi nelle strade e nelle piazze. One billion Rising è stato un flash mob planetario, che nell’arco di un giorno ha attraversato la terra: 202 i Paesi coinvolti, 5mila le associazioni aderenti, milioni le donne scese in strada. E non solo in Europa o negli Usa o in Australia, ma anche nel Congo, in Sudan, in Somalia, in Afghanistan, nel Bangladesh, in India e negli altri Paesi dove è facile che la testa di una donna diventi bersaglio di una gragnola di pietre o la sua faccia una carta geografica scolpita dall’acido. Anche lì, le donne si sono unite. Non per diventare “branco” ma per trasformare “il loro dolore in forza”, la loro paura in coraggio. Il coraggio di manifestare il proprio diritto ad esistere con la consapevolezza che la loro esistenza, dopo quel gesto, è appesa ad un filo. È soprattutto per loro, che le donne del resto del mondo hanno danzato.
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Finito di stampare: 22 febbraio 2013
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ERISCOPI
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A CURA DI BERARDO FALCONE
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Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,
“COLLEZIONE-MANIA”: VENDUTA L’AUTO DI BATMAN, ACCESSORI COMPRESI
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La Batmobile originale vale 4,2 milioni di dollari La casa d’aste Barrett-Jackson Auction di Scottsdale, in Arizona, ha annunciato di aver venduto un’auto per 4,2 milioni di dollari. Non una macchina qualsiasi. Stiamo parlando di un vero e pregiatissimo pezzo da collezione: la Batmobile originale utilizzata per le riprese del telefilm degli Anni ‘60, quando Batman era interpretato da Adam West. La super auto, di base è una Lincoln Futura del 1955, riadattata da George Barris, designer di Los Angeles. Il misterioso acquirente che si è aggiudicato il veicolo ha ricevuto in dotazione anche tutti gli accessori per combattere il crimine: un Bat-telefono, tubi spara fumo e laser di puntamento.
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importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50&piu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!
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Incredibile ripresa video del calamaro gigante Alcuni scienziati del Museo nazionale giapponese, coordinati dallo zoologo Tsunemi Kubodera, hanno ripreso un calamaro gigante per la prima volta nel suo habitat. Per il filmato sono state necessarie oltre 400 ore di immersioni a 650 mt di profondità. Per osservare il calamaro di 3 metri (ma privo dei due tentacoli più lunghi, grazie ai quali avrebbe raggiunto gli 8 metri) è stata usata una luce a infrarossi, pazienza e silenzio. Finché il cefalopode gigante si è avvicinato.
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Lettere d’amore rubate e restituite dopo mezzo secolo I quasi 90enni Lloyd e Marion Michael, felicemente sposati dal 1942, nel 1960 furono derubati nel loro ranch. Oltre a soldi e gioielli il ladro rubò anche un pacco di lettere d’amore che i due innamorati si erano scritti mentre Lloyd era sotto le armi. La coppia, poco tempo fa, è stata contattata dal figlio di un uomo deceduto da poco e, sistemando gli effetti personali del padre, ha trovato il prezioso pacco di lettere. Dopo oltre mezzo secolo le centinaia di missive d’amore sono state restituite ai legittimi proprietari. Le storie romantiche hanno sempre un lieto fine.
In Polonia quasi pronta la barca costruita dai “senza tetto” In Polonia un gruppo di senza fissa dimora ha scelto di fare del mare la propria casa, costruendo un’imbarcazione per poter navigare intorno al mondo. Un progetto ambizioso dai forti risvolti sociali, nato con il supporto dell’associazione di assistenti sociali Kamilianska e con le numerose donazioni di gente comune. La barca a vela, la cui costruzione è iniziata nel 2006 in un sobborgo di Varsavia, a fine lavori misurerà 18,5 metri di lunghezza e peserà circa 35 tonnellate, con la manodopera di circa sessanta homeless che, nel frattempo, hanno trovato un posto dove dormire la notte: il loro cantiere navale.
Il riscaldamento globale farà scomparire il caffè? Uno studio dei Royal Botanic Gardens di Londra, pubblicato sulla rivista Plos One, rivela che la varietà più consumata di caffè, l’Arabica, rischierebbe di sparire in natura. Proiezioni computerizzate hanno evidenziato prospettive assai cupe: due terzi dei raccolti scomparirebbero entro il 2080. Ma i bevitori degli 1,6 miliardi di tazze quotidiane possono stare tranquilli, perché esistono già le contromisure necessarie. Le piante selvatiche di Arabica, nel corso della storia, sono sempre sopravvissute ai vari climi e c’è anche chi suggerisce di conservare i semi della piante nelle Seed Bank, cassaforti che conservano le sementi dei vegetali più preziosi.
Censimento Istat: oltre 4 milioni di stranieri in Italia Continuano ad emergere dati interessanti relativi al Censimento effettuato nel 2011. L’Istat rivela che in Italia vivono oltre 4 milioni di stranieri residenti, quasi un quarto dei quali in Lombardia, su una popolazione complessiva di 59 milioni e mezzo di persone. Due stranieri su tre abitano nel Nord Italia: in Lombardia, in Veneto ma soprattutto in Emilia Romagna. Il 53,3% degli stranieri oggi residenti sono donne; questo potrebbe indicare un maggior radicamento delle famiglie, rispetto a un’emigrazione che all’inizio riguardava soprattutto uomini in cerca di lavoro in Italia.
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6 Santo protettore di Internet È Sant’Isidoro di Siviglia (560-636 d.C.) scelto qualche anno fa dagli internauti e nominato ufficialmente da Papa Benedetto XVI «affinché con la Sua intercessione, possiamo dirigere le nostre mani e i nostri occhi solo verso ciò che fa piacere a Dio e trattare con carità e pazienza tutti coloro che incontreremo in Rete». La scelta di Sant’Isidoro è dovuta al fatto che fu il compilatore della prima enciclopedia (progenitrice di un moderno database). Scrisse venti volumi che contenevano tutto lo scibile umano del tempo, salvando anche opere e manoscritti che altrimenti sarebbero andati persi per sempre.
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Una richiesta strana, ma non troppo Buongiorno Direttore, ancora non sono un cinquanta e più, ma leggo sempre molto volentieri la vostra rivista che vedo a casa dei miei genitori. La mia è una richiesta un po’ particolare: vorrei fare gli auguri di buon compleanno a mio figlio Luca, che nel mese di marzo compie gli anni. Otto per la precisione. Lei si domanderà: perché non farglieli di persona, cosa certamente più logica oltreché naturale? Il fatto è che da qualche anno sono separato da mia moglie e non vedo con regola-
rità mio figlio, nonostante io faccia del tutto per seguire ciò che ha stabilito il giudice nel momento in cui ha affidato il bambino alla madre. In realtà ho grande difficoltà a trascorrere del tempo insieme a lui a causa della madre e non sono neanche sicuro che lei consentirà una mia visita il giorno del compleanno del bambino. Per questo Le faccio questa bizzarra richiesta. Così se la mia ex moglie impedirà il nostro incontro, Luca sa - vedendo il giornale dalla nonna - che è sempre nel mio cuore. Grazie.
ANDREA C.
Sono sicura, signor Andrea, che Luca sa perfettamente che Lei lo ama, anche senza mettere annunci sul giornale. Ogni bambino ha la capacità di capire quali sono i reali sentimenti di un genitore nei propri confronti o tra gli stessi genitori. Non c’è bisogno della “posta del cuore”, non necessitano prove; lo sanno perché vivono delle parole dei padri e delle madri, dei loro sguardi, dei loro gesti, anche i più piccoli, che parlano e raccontano lo stato dell’arte delle emozioni genitoriali. Anche nei propri confronti. E, creda a me, è difficile ingannare i bambini. Ciò non toglie che Lei deve assolutamente fare in modo di vedere con regolarità Suo figlio. Parli con la Sua ex-moglie, e le faccia capire che il bambino ha bisogno di entrambi i genitori affinché ci sia una crescita emozionale forte ed equilibrata. Parli con lei e non cerchi di coinvolgere nella diatriba Suo figlio: sono già tanti gli stimoli che vive un bambino di genitori separati, che di certo non ha bisogno di trovarsi al centro di
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una guerra. Ci siamo già occupati dei bambini contesi, e presto ci occuperemo, con un’inchiesta, anche dei padri separati che hanno difficoltà, come lei, a trascorrere del tempo insieme al proprio figlio. C’è stata, infatti, di recente una sentenza della Corte europea di Strasburgo che ha condannato il nostro Paese per «violazione del diritto al
rispetto dei legami familiari» a seguito di una denuncia da parte di un padre separato al quale la ex-moglie impediva di vedere la figlia. Tribunali e servizi sociali italiani sono stati accusati dal papà, di non aver esercitato adeguatamente il loro potere “per proteggere i propri diritti di genitore”. Dopo dieci anni di battaglie legali, la Corte di Stra-
«Diventare papà è molto più semplice che esserlo» Kent Nerburn
sburgo gli ha dato ragione. Sono tante, troppe, le storie come la Sua, signor Andrea, come ci sono tanti, anch’essi troppi, padri che una volta ottenuta la separazione, scompaiono dall’orizzonte dei propri figli. Fortunatamente Lei non è tra quest’ultimi. Auguri al piccolo Luca, e ancor di più a Lei, Andrea.
“Io non sapevo...”
Gentile Direttore, per puro caso ho letto sul numero di 50&Più di novembre lo straziante episodio accaduto al signor Francesco Mastrogiovanni, all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Dare il proprio parere su questa vicenda, su questo scempio di civiltà, su questa etica umana calpestata in modo così palese, è scontato. La cosa che sorprende è che questo fatto gravissimo sia passato inosservato; nel mio paese natio (in provincia di Mantova) nessuno sa nulla, non è stata fatta “pubblicità”. Nessuno è a conoscenza di questo fatto gravissimo, orribile, inammissibile, e anch’io
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Poste Italiane S.p.A.
Sped. in Abb. Post.
D.L. 353/2003 (conv.
in L. 27/02/04) Art.
1 comma 1 - D.C.B.
- Roma.
Anno XXXV n. 3 Marzo 2013 Euro 2.50 - I.P.
SCRIVETECI A: Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per fax: 06 68139323 Per m@il: g.vecchiotti@50epiu.it
non ne sapevo nulla. Scrivo ora, in ritardo, ma la mia coscienza, la mia etica, il mo-
“FIGLIO MIO, VIVI IN MODO DA NON DOVERTI VERGOGNARE DI TE STESSO, DÌ LA TUA PAROLA IN MODO CHE CIASCUNO DEBBA DIRE DI TE CHE CI SI PUÒ FIDARE; E NON DIMENTICARE CHE DARE GIOIA CI DÀ ANCHE GIOIA. IMPARA A TEMPO CHE LA FAME DÀ SAPORE AI CIBI, E RIFUGGI LA COMODITÀ PERCHÈ RENDE INSIPIDA LA VITA. UN GIORNO DOVRAI FARE QUALCOSA DI GRANDE: A TALE SCOPO DEVI DIVENTARE TU STESSO QUALCOSA DI GRANDE” F. Nietzsche, Frammenti postumi
do in cui sono stato educato e cresciuto, mi impongono queste poche righe di indignazione e rabbia. Non volevo credere, ho dovuto leggere e rileggere ma purtroppo era l’amara verità. Mi auguro che giustizia sia stata fatta. Che i medici e infermieri non esercitino più. Che i familiari siano stati risarciti, anche se non c’è cifra che possa risarcire un familiare, marito, congiunto o quant’altro. Quale pena ci può essere per queste persone, se persone si possono chiamare!? Porgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia Mastrogiovanni, da parte mia e di tutta la mia famiglia e per tutti coloro che non sanno, ma che
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se dovessero leggere o comunque venirne a conoscenza.... LETTERA FIRMATA
È vero, non esistono cifre che possano risarcire il dolore di una persona per la perdita di un famigliare. C’è solo fame di giustizia, e la speranza che non si venga delusi. La sentenza, come abbiamo già riportato, ha visto la condanna dei sei medici che si dovevano occupare del paziente, per sequestro di persona, omicidio colposo e falso in cartella. Gli infermieri, invece, sono stati assolti. Purtroppo in quest’epoca di comunicazione continua, siamo bombardati di notizie di ogni tipo, ed è difficile districarsi tra tante. È anche vero
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scale, scegli il meglio.
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che non sempre i media offrono la giusta visibilità ad alcuni casi che meriterebbero di essere più conosciuti ed approfonditi, mentre ci inondano di notizie di cui si farebbe volentieri a meno. E il compito di 50&Più è anche questo: portare alla luce per non dimenticare.
Siamo gli specialisti dei montascale. Per la tua tranquillità scegli la competenza del n° 1 al mondo, garantita da oltre 500.000 clienti e da più di 16 anni di presenza in Italia. Amiamo il nostro lavoro e con impegno e passione mettiamo a tua disposizione la nostra esperienza.
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8 MARZO: AUGURI A TUTTE LE DONNE Sara Errani e Roberta Vinci, tenniste, dopo Roland Garros e US Open, hanno vinto l’Australian Open: è il terzo Slam. Carolina Kostner, pattinatrice (pagina accanto), a Zagabria è divenuta Campionessa d’Europa per la quinta volta
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SECONDO L’ULTIMO CENSIMENTO ISTAT le donne in Italia sono 30.713.702, cioè in media 52 donne ogni 100 abitanti.
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OCCHI CHIARI, FIGURA DISTINTA E UN SORRISO CHE NON LO ABBANDONA MAI: WILBUR SMITH, IN ITALIA PER PRESENTARE IL SUO ULTIMO LIBRO, RACCONTA LA PASSIONE PER LA SCRITTURA E L’AMORE PER LA SUA TERRA NATIA, L’AFRICA
}
IL RE DELL’AVVENTURA
TRENTAQUATTRO LIBRI E 125 MILIONI DI COPIE VENDUTE IN TUTTO IL MONDO
W MITH S
MA L'AUTORE DI BESTSELLER NON HA INTENZIONE DI FERMARSI QUI
ILBUR DI R OMINA VINCI
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È
un uomo distinto e composto, che parla con tono pacato ma deciso. L’espressione del volto appare distesa e, anche quando aggrotta le sopracciglia e indugia prima di rispondere, in realtà c’è sempre un sorriso all’orizzonte pronto ad esplodere al termine della frase. Wilbur Smith trasmette buon’umore e una ventata di positività. A vederlo non gli daresti la sua età, se non fosse per quel bastone e quel camminare adagio, a ricordare che ha da poco spento ottanta candeline. È considerato l’incontrastato “maestro dell’avventura”, uno dei massimi autori di bestseller, quasi 125 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Ti soffermi sui suoi occhi, lo osservi a lungo. Chissà, forse davvero vive in un mondo immaginario, quello delle sue saghe, nel miscuglio travolgente di personaggi, situazioni e luoghi così strani quanto meravigliosi. Ma ecco che qualcuno da dietro sussurra «Darling!» (Tesoro!, ndr), lui si volta di scatto e un luccichio pervade il suo sguardo. È la sua Mokhinisio che lo chiama. Lei, una donna tagika vispa e affascinante di quarant’anni più giovane, è la sua quarta moglie, sovente musa ispiratrice dei suoi romanzi. Ed allora capisci che Wilbur Smith in realtà ha i piedi ben saldi a terra, e forse è semplicemente un uomo felice, che si gode la sua vita e non si stanca mai di dire che è molto fortunato. Diamanti, oro, zulù, leoni, gazzelle, navi negriere, petroliere oceaniche, aerei, uomini poderosi, donne intrepide, spioni, traditori, amore, odio, sangue, vita e morte... è comprensibile, quasi, chiedersi se esista un argomento che ancora merita di essere sviluppato nei suoi romanzi. Ma neanche il tempo di finire l’elenco che Wilbur Smith ha già intuito la domanda, e risponde in modo deciso: «Ci sono tantissime storie che ho in testa e voglio scrivere, «Vivo a Londra non ho alcuna ma appena posso intenzione di torno in Africa. fermarmi, almeÈ la mia terra no per tanti ane la amo così ni ancora». come amo i suoi orizzonti, i suoi Eccolo allora il colori, la sua gente re dell’avventumeravigliosa e ra, l’autore più incredibilmente amato dagli itacortese» liani, giunto nel Bel Paese per presentare - in anteprima mondiale - il suo ultimo romanzo. Signor Smith, Vendetta di sangue è la sua ultima fatica letteraria, la numero trentaquattro per la precisione. Ma cos’è la vendetta secondo Lei, e che sapore ha? Credo che la vendetta sia un sentimento naturale e istintivo per il cuore umano, soprattutto se ha subito un’ingiustizia o se è stato ferito. Certo, ci sono
WILBUR SMITH
Nasce a Broken Hill, Zambia, ottant’anni fa. Laureato in Scienze Commerciali, si è sposato quattro volte e ha tre figli. Nel 1964 firma il suo primo libro, “Il destino del leone”.
diversi modi per gestire una vendetta e quello più comune consiste nel rispondere all’offesa, come fa un animale. Ma nelle Sacre Scritture e nel Corano troviamo anche un invito al perdono che non va mai dimenticato. Hector Cross è il protagonista del suo romanzo, nonché di quello precedente, La legge del deserto. È un eroe solitario e coraggioso, ma quanto c’è di autobiografico in questo perso«L’amicizia e naggio? l'amore sono Lui è un conglofondamentali merato di diverse nella vita di un persone che ho couomo. Non siamo nosciuto nel corso fatti per vivere in solitudine ma, degli anni e, rapanzi, abbiamo presenta la mia vibisogno di stare sione della giustiinsieme agli altri, zia, dei comportadi condividere...» menti e di come bisognerebbe gestire la legge. Del resto il libro racconta una storia, come faccio sempre, quindi non c’è molto di autobiografico e se mi sta chiedendo che cosa ho in comune con Hector Cross, beh... devo confessarle che per quanto io abbia avuto una vita molto avventurosa non sono né coraggioso né pazzo come lo è lui! Lei è nato a Broken Hill, in Zambia, nel 1933. «Chi beve l’acqua dello Zambesi assieme al latMARZO 2013
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INTERVISTA WILBUR SMITH [ ACCANTO, LO SCRITTORE DURANTE LA PRESENTAZIONE “VENDETTA DI SANGUE”. NELLA PAGINA PRECEDENTE, CON SUA MOGLIE MOKHINISIO, NON DI RADO MUSA ISPIRATRICE DEI SUOI ROMANZI. ] DEL SUO ULTIMO LIBRO
te materno non potrà più abbandonare l’Africa», recita un proverbio a Lei molto caro. Molti dei suoi romanzi sono ambientati in Africa, e anche quest’ultimo si sviluppa tra le colline britanniche, i deserti dell’Africa nordorientale e la City di Londra. Che legame conserva con la Sua madrepatria? Io amo l’Africa, i suoi orizzonti, i suoi colori, l’incredibile varietà degli animali e soprattutto ne amo la gente, popoli meravigliosi. Ormai trascorro la maggior parte del mio tempo a Londra, ma ho ancora una casa a Capetown, in Sudafrica, e ci torno ogni volta che posso. Quando non sono in Africa la cosa che più mi manca sono proprio le persone, gli africani e la loro incredibile cortesia. Ho sempre scritto di questo Continente perché sono sicuro del fatto che si possa scrivere solo di quello che si conosce più che bene. E posso dire di conoscere l’Africa molto molto bene. Trentaquattro libri scritti, ventitré milioni di copie vendute soltanto in Italia. Il romanzo d’avventura per Lei non ha ormai più segreti né frontiere da varcare. Come si fa a trovare sempre la voglia di scriverne altri? Vede, scrivere fa parte di me, è la mia vita, è una cosa naturale come se fosse respirare. La mia è una famiglia dove le storie, i racconti e i resoconti di fatti e avventure hanno sempre avuto una grande importanza. Mio padre e mio nonno prima di lui erano grandi contastorie e allo stesso modo ricordo chiaramente i racconti di mia madre. Probabilmente il
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Scrivere è la mia vita, per me è naturale come respirare. Nella mia famiglia d’origine storie e racconti hanno sempre avuto una grande importanza. Probabilmente narrare è una cosa che ho nel sangue
narrare è una cosa che ho nel sangue. Come si sviluppa il processo creativo alla base dei Suoi successi editoriali? Quando inizio a scrivere un nuovo libro non mi do dei limiti, non costruisco degli schemi e non programmo tutto dall’inizio alla fine come fanno alcuni, il che è una scelta rispettabilissima, solo che io ho un modo di lavorare diverso, mi sembrerebbe di limitare i miei stessi personaggi decidendo tutto o quasi tutto fin dall’inizio. A me, invece, piace pensare al processo di scrittura come a una battuta di caccia in cui sguinzaglio i cani della mia immaginazione e mi lancio dietro di loro, certo che mi porteranno a qualcosa di buono. E ai Suoi lettori non pensa quando scrive? Se io mi preoccupassi di quello che pensano i lettori e di cosa vogliono, sarei veramente pieno di problemi. Ad esempio, in Italia ho ventitré milioni di lettori, come faccio a sapere cosa desiderano? Se ci pensassi non riuscirei a scrivere. È per questo che io scrivo ciò che voglio scrivere, quello che reputo interessante per me, e non penso mai a chi mi leggerà. I Suoi romanzi fanno da eco ai grandi valori della vita (si parla molto di amicizia, di lealtà, di amore), ma qual è la scala di valori di Wilbur Smith? Nei miei libri cerco di raffigurare la vita come credo che sia, o almeno come appare a me, e quindi non parlo solo di valori positivi, perché credo che la vita sia continuamente in bilico tra il bene e il male, altalenante tra momenti di grande gioia e amore e momenti invece tragici e di profondo sconforto. Questo è anche quello che succede in quest’ultimo romanzo, Vendetta di sangue, in cui da un lato c’è la morte e la disperazione, il sadismo e la cattiveria di alcuni personaggi, dall’altro ci sono sentimenti positivi e universali come l’amore di Hector Cross per sua moglie prima e sua figlia poi. Ma esistono davvero questi valori nella vita di tutti i giorni, oppure sono soltanto parole e artifizi narrativi? Sentimenti quali l’amicizia o l’amore sono tutt’altro che artifizi narrativi, e non sono neanche semplicemente dei valori. Credo piuttosto che siano un aspetto fondamentale della vita dell’uomo: l’essere umano non è fatto per vivere in solitudine, siamo degli esseri gregari, fatti per vivere insieme ad altri, alle persone di cui ci fidiamo ed è necessario avere dei gruppi di persone con cui condividere questo tipo di rapporto, che sia in seno alla famiglia, al lavoro o agli amici, ma bisogna avere vicino qualcuno per essere veramente felici.
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Nel 2012,
Legge Obiettivo
Spostamenti
le Regioni hanno investito meno dell’1% nei servizi ferroviari. Bolzano, invece è a quota 2,4%.
investimenti 2002-2012: 71% strade e autostrade, 15% ferrovie e 14% reti metropolitane.
Aumentano quelli di media distanza (10-50 km): dal 18,1% del 2000 al 24% del 2009.
Fonte: Legambiente, Pendolaria 2012
Fonte: Legambiente, Pendolaria 2012
Fonte: Isfort 2011
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[ ATTUALITÀ DI LUISELLA BERTI ]
VIVERE DA PENDOLARI NELL’ITALIA dell’alta (e bassa) velocità “Il futuro va veloce”: così è scritto sul sito delle Ferrovie dello Stato. Forse sì, se si viaggia in Frecciarossa o con Italo. Ma per gli altri il futuro procede a passo di lumaca. Colpa dei tagli dello Stato e delle Regioni.
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ausa problemi nella cirtori Spa. Questo significa aumencolazione dei treni, questo tare le opportunità di viaggio, metreno viaggia con 15 mino spostamenti in aereo e su gomnuti di ritardo. Vi terremo aggiorma, meno inquinamento. nati”. Messaggi di questo tipo Discorso diverso per i pendolari, sono all’ordine del giorno per chi denuncia Legambiente nel rapviaggia in treno in Italia. E i penporto Pendolaria 2012, saliti oggi dolari lo sanno molto bene. Ritardi a 2 milioni e 903mila persone, un che quando rientrano nei 15 misalto del 20% rispetto al 2007 e nuti sono tollerati dalla maggior del 7% sul 2010. Perché un auparte dei Contratti di Servizio stimento così forte? Negli ultimi 20 pulati fra il fornitore (Trenitalia, anni, come ricorda il Censis in Un nella stragrande maggioranza dei Piano per le Città. Trasformazione casi) e le Regioni. Ma dai 15 miurbana e sviluppo sostenibile, il nuti si può arrivare ai 30 e oltre, numero di residenti nelle principali persino ore nei casi più estremi. città italiane è diminuito di 395mila È di tutta evidenunità, mentre za che “La cura «Dal 2007 ad quello dei codel ferro” in Italia oggi il numero muni limitrofi soffre di un certo dei pendolari è aumentato affanno benché ha subìto un complessival’infrastruttura incremento mente di 1,45 della rete ad Alta del 20% a fronte, milioni di abiVelocità abbia però, di una scarsa tanti. Il risultafatto passi in offerta nell’ambito to è che il toavanti. Nel 1990 del trasporto tale dei pendisponevamo di collettivo» dolari oggi è 224 km, oggi ne pari a 13,1 abbiamo 1.000. Nonostante quemilioni mentre nel 2001 erano sto sforzo siamo ancora molto 9,6. Un aumento che si scontra indietro rispetto ad altri Paesi. La con una scarsa offerta del trasporSpagna, che nel 2000 disponeva to collettivo e in particolare con di 471 km, nel 2010 ne contava una rete ferroviaria obsoleta. oltre 2.000, la Francia 1.896 e la Al riguardo, altro impetuoso conGermania 1.285 km. fronto: la rete di metropolitane Confronti a parte, sono 40mila delle nostre città si sviluppa per le persone che ogni giorno viag180 km a fronte dei 621 della giano sulla linea dell’Alta Velocità Germania, i 568 della Spagna, i Napoli-Torino, a questi clienti sono 552 del Regno Unito. Le nostre dedicate attenzioni, proposte e ferrovie suburbane si estendono offerte sempre più articolate, nuosu 595,7 km rispetto ai 2.033,7 vi treni e investimenti, addirittura della Germania e ai 1.782,2 del una concorrenza a 300 km l’ora Regno Unito che, per dimensione tra i Frecciarossa di Trenitalia e gli e popolazione, è paragonabile al Italo di Nuovo Trasporto Viaggianostro. E i nostri treni pendolari
sono tra i più lenti d’Europa: la media per i convogli suburbani è di 35,5 km/h contro i 51,4 della Spagna, i 48 della Germania, i 46,6 della Francia e i 40,6 del Regno Unito. Nel nostro Paese stiamo assistendo a una maggiore offerta di treni veloci e a una diminuzione del trasporto pendolare a fronte di un aumento generalizzato delle tariffe. Sulla linea dell’Alta Velocità, scrive Legambiente nel suo Rapporto, l’aumento dell’offerta in 5 anni è pari a +395%. I convogli regionali di Trenitalia in circolazione sono oggi circa 6.800 (di cui 2.200 solo in Lombardia), mentre nel 2010 erano oltre 7.100, con una diminuzione di circa il 5%. In più oggi, Trenitalia può decidere di tagliare treni Intercity o collegamenti tra le Regioni perché da diversi anni non si rinnova il contratto per questo servizio “universale” (ossia con contributo pubblico), e dal Ministero dei Trasporti non vi è alcuna indicazione, richiesta o verifica di quanto avviene. E le Regioni? Dal 2000 spetta a loro il funzionamento del servizio ferroviario regionale garantito da finanziamenti statali e regionali. A livello statale, nel triennio 2010-2012 la media delle risorse stanziate è diminuita del 22% rispetto al 2007-2009. Nel 2011 i tagli effettuati dal governo Berlusconi nei confronti delle Regioni hanno comportato una riduzione del 50,7% delle risorse. Il governo Monti ha coperto in parte il deficit, ma per i prossimi anni le risorse a disposizione sono insufficienti. In una recente intervista a Il Messaggero, Vincenzo Soprano, amministratore delegato di Trenitalia, ha ricordato che nella valutazione del livello del trasporto regionale bisogna » MARZO 2013
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«Alcune positive esperienze registrate in questi anni dimostrano che, dove si investe e si comprano nuovi treni, aumenta il numero dei pendolari e diminuiscono le automobili sulle strade» aver ben presenti due aspetti importanti. Primo, negli ultimi due/tre decenni gli investimenti pubblici in questo settore sono stati scarsi. Risultato, il servizio è effettuato con treni che hanno un’età media di 25 anni e oltre. Secondo, ancora oggi Trenitalia ha corrispettivi pubblici e tariffe fra le più basse d’Europa e pari a circa la metà rispetto a quelle delle nazioni con le quali vengono fatti abitualmente i confronti. Inoltre, negli ultimi anni, grazie ai flussi finanziari dei Contratti di Servizio sottoscritti tra il 2009 e il 2010, Trenitalia ha investito 2,5 miliardi di euro per l’acquisto di nuovi treni e la ristrutturazione
del parco attuale. Con contratti di durata più lunga e corrispettivi più elevati sarebbe possibile fare investimenti ancora più sostanziosi. «Non si venga a dire che i bilanci in questi anni non permettevano investimenti maggiori - sostiene Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente -. Ben altre risorse sono andate spese come fiere, rappresentanza e comunicazione, mentre nelle Regioni del Sud si sono addirittura persi decine di miliardi di euro di fondi strutturali. Per non parlare poi del funzionamento della politica, come ci hanno raccontato le cronache di questi mesi. È una questione di scelte, per migliorare il servizio le regioni dovrebbero investirvi almeno il 5% del proprio bilancio». E, come dimostrano le esperienze positive di investimenti realizzati in questi anni - dai treni della Val Venosta alla Trento-Malè, dal tram delle Valli di Bergamo a quello di Firenze, fino alla ferrovia recuperata Foggia-Lucera - ovunque si investe e si comprano nuovi treni aumenta enormemente il numero dei pendolari e si tolgono auto dalle strade.
L’INFERNO QUOTIDIANO tra ritardi e disservizi
DI R OMINA VINCI
«Carrozze sporche, ghiacciate d’inverno, roventi d’estate... Sempre che il treno arrivi»
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attere i denti per il freddo, in inverno, per colpa di quei riscaldamenti quasi sempre spenti. In estate manca l’aria a causa dei condizionatori che solo in rari casi funzionano. Ed allora ci si attrezza come si può, e anche un freepress trovato per strada diventa un ventaglio da sventolare per trovare un po’ di sollievo in quelle carrozze arroventate dal sole. Studenti, impiegati, insegnanti, receptionist, vigilantes, autisti l’esercito dei “pendolari” annovera vari commilitoni. È una massa senza volto e senza nome quella che ogni giorno fa i conti con i ritardi, le carrozze sporche, i furti di rame che paralizzano linee intere, ritardi che raggiungono anche i centoventi minuti. «Ti ritrovi a litigare con tutti per
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sapere per quale motivo un treno non parte. È sconvolgente, stai fermo lì, in stazione, e nessuno ti sa dare spiegazioni». A parlare è Luigi Antonucci, impiegato, 31 anni, e da dodici percorre in su e in giù la tratta Roma-Cassino. Gli fa da eco Luca Fumagalli, un libero professionista di 46 anni che dal 2006 è alle prese con la Milano-Domodossola: «Quest’inverno si è verificato il caos totale quando è entrato in funzione il nuovo sistema telematico di Trenord: ritardi, treni soppressi, convogli più che sovraccarichi o approntati alla bell’e meglio». Anche per Valeria Albanese, impiegata ventisettenne che viaggia nella tratta Napoli Porta NolanaBaiano, il periodo novembre-dicembre 2012 si è rivelato un incubo: «Corse soppresse senza annunci, binari occupati, personale della Circumvesuviana che si rifiutava di mettersi alla guida
di treni non a norma per mancata manutenzione». Che si viaggi nel Nord, nel Centro o nel Sud, la parola chiave per i pendolari è sempre la stessa: pazienza. «Spesso ti stancano più le tre ore di viaggio che le dieci di lavoro», dice Luigi. «Le carrozze gelate d’inverno e roventi d’estate generano squilibri di salute - spiega Luca - mal di testa, raffreddori che durano un’intera stagione, pessimo umore con conseguente diminuzione del rendimento sul lavoro». Valeria sa bene cosa significhi: «Era luglio, il treno stracolmo, circolava poca aria, non ho trovato posto a sedere e d’improvviso mi sono sentita mancare, ho avuto un calo di pressione. È stato brutto - ricorda -; fortunatamente ho trovato passeggeri solidali che mi hanno soccorso». Alberto Petza, classe 1980, vive in Sardegna e viaggia dalla “veneranda” età di quattordici anni.
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{ LA LUNGA ATTESA } «Quando l’orario di partenza è un’incognita, giungere a destinazione una lenta agonia e l’unica cosa certa è il costo del biglietto» NORD Malgrado vanti un 12,5% di aumento delle tariffe nel 2012, la situazione ferroviaria in Piemonte è critica. Nell’aria torinese le linee ancora a binario unico sono numerose. Nell’ultimo anno sono state definitivamente soppresse 12 tratte, il caso più eclatante è quella della Torre Pellice-Pinerolo. E mentre in Lombardia ancora pesa il rincaro del 23,4% sulle tariffe nel 2011, ancor peggio in Veneto: la Padova-Venezia Mestre è infatti considerata tra le tratte peggiori a livello nazionale, impossibile trovare posto sui treni nell’orario di punta. Del resto il Veneto è, tra le Regioni a più forte domanda pendolare, quella che investe di meno, contro una forte attenzione nei confronti di strade e autostrade. Allarme rosso anche in Liguria: nel nodo di Genova, tra le Stazioni di Principe e di Brignole, è necessario accelerare i tempi per la realizzazione di nuovi binari e potenziamento della tratta. La condizione dei pendolari è infatti in costante peggioramento.
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«Quando ho iniziato le superiori la scuola era a cinquanta chilometri dal mio paese, e così è partita la mia vita da pendolare». Alberto è un giramondo, ha vissuto all’estero, ha girato l’Italia in lungo e in largo e, ora che è tornato nella sua isola, ha una visione molto lucida della situazione: «Rispetto alle altre regioni i treni sono più puliti ed è facile trovare il posto a sedere. Purtroppo però le corse scarseggiano». Per non parlare poi di quando il treno si rompe: «Vengono attivate delle navette sostitutive che attraversano tutti paesini dell’entroterra impiegando tre ore per cento chilometri». Ritardi, cancellazioni, soste infinite in stazioni disabitate: un incubo destinato a non trovare pace. «La scorsa settimana in due giorni ho dovuto sopportare cinque ore di ritardo; come si può andare avanti così?», a porre l’interro-
gativo è Francesca Straccamore, (trent’anni da compiere) che subisce questo supplizio da dieci anni. Una storia analoga a quella di tanti verrebbe da dire, se non fosse per la fascia oraria in oggetto. Francesca, infatti, frequenta una scuola di specializzazione serale nella Capitale ed ogni sera, pardon notte, riprende il treno che parte dalla Stazione Termini alle 23.14. «Dovrei arrivare alle 00.37 a Frosinone, ogni sera però succede qualcosa, e non riesco mai ad essere a destinazione prima dell’una». Non è la sola a subire una tale agonia. Parla un autista dell’Atac, che chiede l’anonimato: «Mercoledì scorso ho finito il mio turno alle 22. Il treno ha portato più di due ore di ritardo, sono arrivato a casa dopo le 3. Alle 6 di mattina ero di nuovo in piedi, pronto a riprendere il treno per tornare a Roma. Il mio turno iniziava alle 8».
A detta di molti romani, il completamento dell’anello ferroviario (tra la stazione Nomentana e Tor di Quinto) porterebbe ad un sensibile miglioramento della mobilità urbana della Capitale. Di certo, ad oggi, i 550mila pendolari che ogni giorno gravitano su Roma vivono una situazione non rosea. Che si scelga la linea Atac Roma Nord o ferrovia regionale FR3 di Trenitalia, per chi deve muoversi tra Roma e Viterbo i disagi sono senza fine. Tempi difficili anche per i pendolari toscani: secondo le previsioni, infatti, sulla Viareggio-Lucca-Firenze saranno chiuse 7 stazioni. Nella tratta Siena-Grosseto transita un solo treno per senso di marcia tra le ore 7 e le 9: una linea non elettrificata e tutta a binario unico, ancora lontana alternativa al trasporto su gomma. Il nodo di Firenze, pur scontando i ritardi delle opere della linea Alta Velocità, vanta il triste primato del 20% di aumento delle tariffe nel 2012: solo l’Umbria (+25%) è stata in grado di far peggio.
SUD Nel 2012 i tagli ai servizi in Campania hanno toccato il 90% sulla Napoli-Avellino e il 40% sulla Circumvesuviana, nonostante quest’ultima vanti una frequenza di 105mila pendolari al giorno. Da Napoli in giù, muoversi da una città all’altra su percorsi sia brevi che lunghi, può portare a viaggi di ore e a cambi obbligati anche solo per poche decine di chilometri: in Basilicata muoversi in treno tra Potenza e Matera significa un viaggio di sette ore per una distanza di 100 km (e con due cambi a Foggia e a Bari). L’età dei treni in circolazione nel Mezzogiorno spesso risale all’Ottocento, mentre in Calabria sono ancora in attesa del rilancio del treno “Tamburello”, una linea ferroviaria introdotta per diminuire i disagi causati dai lavori sull’Autostrada Salerno-Reggio Calabria. Non va di certo meglio in Sicilia: qui l’89% dei 1.241 km di rete ferroviaria è a binario unico, e quasi la metà della stessa rete non è elettrificata. Fonte: Legambiente - Rapporto “Pendolaria” 2011 MARZO 2013
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VELOCI COME IL VENTO DI IL ARIA R OM ANO
Fonte: Ferrovie dello Stato Italiane
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ALTA VELOCITÀ, LA SCELTA GIUSTA?
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n Italia si comincia a parlare di Alta Velocità nel 1990: l’idea iniziale è di realizzare un nuovo sistema indipendente dalla rete ferroviaria esistente, che fornisca collegamenti veloci tra le città di Torino, Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli. Nel 1996 il progetto viene rivisto come Alta Velocità/Alta Capacità, per far passare sulle stesse linee treni con velocità diverse, gestite attraverso
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«Viaggiare finalmente con ridotti tempi di percorrenza su treni moderni, puliti e anche ecologici. Attenzione, però, al rapporto costo-utilizzo»
particolari meccanismi di controllo del traffico divisi per sezioni di blocco. Il 13 dicembre del 2009 la Rete AV viene attivata da Torino a Salerno, per quasi mille chilometri, e attraversa 6 regioni, 17 province e 161 comuni. Oggi Milano è collegata a Roma in 2 ore e 59 minuti, a Napoli in 4 ore e 10 minuti e a Firenze in un’ora e 45 minuti. Uno dei progetti di Alta Velocità più controversi che il 31 gennaio scorso è stato presentato nella versione definitiva è il collegamento Torino-Lione. Si tratta di un tunnel di base lungo 57 km, che sul versante italiano si estenderà per 18 km, dei quali 2,6 nella Piana di Susa e 3 per la connessione all’attuale linea a Bussoleno. La copertura finan-
ziaria di tre miliardi di euro si è fortemente ridotta rispetto al progetto iniziale del 2005, che aveva un tracciato molto più esteso e impattante sul territorio. Ma i trasporti italiani, soprattutto per i viaggiatori che scelgono il treno, hanno davvero bisogno dell’Alta Velocità? Secondo Marco Ponti, docente di Economia Applicata al Politecnico di Milano e responsabile di un gruppo di ricerca internazionale sulla regolazione economica dei trasporti, nel nostro Paese la grande capacità dell’AV è sottoutilizzata su quasi tutte le tratte: «Una linea Alta Velocità ha una capacità di 300 treni al giorno, ed è utilizzata ragionevolmente se supera almeno i 100 treni al giorno. Basti pensare alla Roma-Napoli,
che collega due grandi città con una relazione importantissima: i treni giornalieri sono solo 35». Si è detto spesso che il Sud è stato tagliato fuori dalle linee ad Alta Velocità, ma ora si parla di un progetto che colleghi Napoli a Bari: cosa ne pensa? È del tutto irrealistico perché non c’è una domanda tale da giustificare la spesa per realizzare l’infrastruttura, che è tutta a carico dello Stato e quindi della collettività, al contrario invece del sistema autostradale dove gli utenti contribuiscono col pedaggio. E la Torino-Lione? Ci sono state molte resistenze al progetto, non sul piano politico ma da parte degli esperti che han-
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«La concorrenza è stimolante e utile perché, attraverso la diversificazione dell’offerta, spinge ad ottimizzare i servizi a disposizione dell’utenza»
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ITALO, LA CONCORRENZA VIAGGIA SU ROTAIA
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no analizzato i numeri, e l’opera è stata ridotta ad un terzo, con un costo passato da 23 miliardi di preventivo ad otto. Anche su questa linea le previsioni di traffico passeggeri sono irrisorie. Un esempio di progetto ferroviario di AV che funziona? La Roma-Milano: i treni in circolazione sono più di 100 al giorno, anche se è vero che i lavori sono costati quattro volte più del previsto. Ma la linea funziona. Di cosa avrebbe bisogno il trasporto su rotaia in Italia? Magari di un investimento sulle linee locali? Il problema non sono le linee, ma la gestione dei nodi di traffico. Il disagio dei pendolari sulle linee
locali è comune a chi viaggia in treno, in autobus e in automobile. Ma per attivare nuove linee ferroviarie ci vogliono i numeri. Il vero problema è che in una situazione di crisi come quella attuale bisognerebbe sempre guardare tre aspetti in un’ottica di ragionevolezza: effettivi numeri di utilizzo, rilievo occupazionale e costi pubblici. Cosa ne pensa dell’ingresso di Ntv nel settore? Nonostante sia una concorrenza minima perché Trenitalia continua a gestire il 90% del traffico, l’ingresso di una nuova compagnia ha fatto bene al servizio, perché ha dimostrato che la competizione su rotaia può esistere.
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al 28 aprile 2012 Trenitalia non è più l’unico gestore ad offrire il servizio Alta Velocità, perché sono partiti i collegamenti lungo la dorsale Napoli-Roma-FirenzeBologna-Milano lanciati da Ntv, Nuovo Trasporto Viaggiatori, la società per azioni nata nel 2006. Successivamente si sono aggiunte le tratte Napoli-Salerno, Padova-Venezia e Torino, per 50 collegamenti giornalieri in totale fra 12 stazioni di nove città italiane. Sin dalla progettazione e costruzione Italo si è imposto come un mezzo all’avanguardia e particolarmente attento alla sostenibilità ambientale. «Ntv nasce quando la tutela dell’ambiente ha già assunto una particolare rilevanza - racconta Fabio Sgroi, direttore Sicurezza di Esercizio, Lavoro e Ambiente di Ntv - e cinque anni dopo, quando è partito il servizio, la scelta è stata quella di adottare un treno, di per sé ecologicamente valido, che fosse realizzato con materiale riciclabile al 98% e che avesse un sistema di carrelli che consentisse una riduzione di peso e dunque un maggiore risparmio energetico». Recentemente Ntv ha sottoscritto un accordo con il Ministero dell’Ambiente: in che cosa consiste? Il progetto si propone di analizzare tutte le componenti delle
emissioni di Co2 di una tratta, e quella che abbiamo scelto è stata la Roma-Torino, per evidenziare tutti gli apporti diretti e indiretti di anidride carbonica, compresi gli spostamenti del personale per raggiungere la stazione di lavoro. Studiate le componenti si potrà poi intervenire per migliorare la sostenibilità e puntare alla certificazione ambientale. All’accordo partecipa anche “Eataly”, che fornisce i pasti su Italo e che, utilizzando confezioni per i cibi in materiale compostabile a base di mais, aiuta lo smaltimento dei rifiuti. Che riscontro avete sui passeggeri? C’è la consapevolezza dell’importanza della tutela ambientale? Certamente, e per rendere consapevoli i viaggiatori, abbiamo indicato sul retro di ogni biglietto il consumo di Co2 per ciascun passeggero nella sua tratta. E presto si passerà al sistema Energy Meter, che misura l’energia assorbita dal treno durante la circolazione. Come si lavora per migliorare il sistema dei trasporti su rotaia? Intanto mettendo in atto delle sinergie più ampie ed integrate. Noi, per esempio, abbiamo siglato degli accordi con il trasporto pubblico locale, in modo che chi ha viaggiato in treno possa utilizzare i mezzi pubblici con lo stesso biglietto. Il servizio è attivo a Firenze e Napoli, e presto arriverà anche a Bologna. E poi il servizio si migliora anche con la concorrenza, diversificando l’offerta, perché il fatto che i viaggiatori possano scegliere spinge tutti i gestori a migliorare il servizio.
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IL “SACROSANTO” DIRITTO AL RIMBORSO
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I DIRITTI SCIVOLANO sui binari DI ANNA MER CURI
«Quando scattano rimborsi e risarcimenti? Dal clamoroso caso di Trenord, scoppiato lo scorso mese di dicembre, ai treni ad Alta Velocità, fino a quelli locali»
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ono trascorsi quasi tre mesi dalla “settimana nera” che, dal 9 al 16 dicembre, ha coinvolto i pendolari che in Lombardia usufruiscono del servizio ferroviario di Trenord (www.trenord.it), società nata nel 2011 dall’unione di Trenitalia (Divisione Regionale Lombardia) e LeNORD, partecipanti al 50% ciascuna. In quella settimana i pendolari hanno subìto un vero e proprio martirio a causa di una concatenazione di eventi: l’apertura della nuova linea Saronno-Seregno e l’introduzione del nuovo sistema informatico di turnazione del personale. Risultato? Circolazione in tilt in tutta la regione. Una situazione che ha fatto scattare la class action da parte di tre associazioni di consumatori: Co-
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dacons, Altroconsumo, Codici. Nel frattempo, Trenord, d’intesa con la regione Lombardia, ha dato il via ai rimborsi che vanno dal 10 al 25% in base al tipo di biglietto o abbonamento. Le associazioni dei consumatori ritengono che i rimborsi decisi siano inaccettabili tanto che il Codacons (www.codacons.it) ha avanzato una richiesta di 3.650 euro per ogni passeggero. «Al momento - dichiara Marco Donzelli, presidente Codacons - siamo in attesa che il giudice si pronunci sull’ammissibilità dell’azione collettiva. Intanto gli utenti possono autonomamente accettare il rimborso proposto da Trenord e aderire alla class action se sarà giudicata ammissibile». Il diritto al rimborso, tiene a precisare Donzelli, non è sol-
tanto il mero indennizzo di tutto o parte del prezzo del biglietto, ma ci sono altri danni ulteriori da considerare: «Il danno esistenziale e morale riconosciuto dalla Cassazione perché le persone perdono ore di lavoro, perché si ritorna tardi a casa dalla famiglia magari dopo aver aspettato ore ed ore al freddo. L’obiettivo della class action è quello di essere uno strumento di regolazione del mercato, altrimenti le società ferroviarie continueranno a lesinare rimborsi senza offrire un vero servizio di qualità». Farsi riconoscere un indennizzo per danni esistenziali senza un’azione collettiva è una impresa improba. «C’è la causa autonoma - prosegue Donzelli - ma nessuno la fa, i prezzi sono elevati. Quello che si riesce
a fare è farsi risarcire tutto o in parte il costo del biglietto». Inoltre: «Il risarcimento deve essere automatico in caso di abbonamenti elettronici, è questo quello che abbiamo avanzato in sede di rinnovo del Contratto di Servizio tra la regione Lombardia e Trenord. Ma sembrano discorsi lunari», dice Donzelli. Non tutti gli utenti sanno che dal 13 dicembre 2009 sono entrate in vigore le nuove Condizioni generali di trasporto delle persone di Trenitalia, che danno attuazione alle previsioni del Regolamento europeo n. 1371 del 2007. La nuova normativa elimina la distinzione tra treni Intercity, Eurostar ed Alta Velocità e, per quanto riguarda l’indennità da ritardo, li inserisce all’interno
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«Il diritto al rimborso non è solo mero indennizzo materiale. C’è il danno esistenziale e morale, la perdita delle ore di lavoro, nonché del proprio tempo»
della stessa categoria definita come: Trasporti nazionali di media e lunga percorrenza e trasporto internazionale. Con variazioni tutt’altro che minime. Ad esempio, si allunga il lasso di tempo entro il quale scatta la richiesta di rimborso per gli Eurostar (prima previsto per 26 minuti, ora esteso a 60). Questi i rimborsi da ottenere tramite bonus o in denaro: per ritardi all’arrivo tra i 60 e i 119 minuti, il rimborso è del 25% del prezzo del biglietto e del 50% per i ritardi superiori a 120 minuti. Per quanto riguarda il trasporto regionale, invece, le novità vanno soprattutto a favore dei passeggeri, visto che finora il rimborso previsto era minimo o nullo: tenendo conto delle modalità contenute nei Contratti di Servizio
e in relazione alle specificità proprie dei biglietti e degli abbonamenti regionali, per determinate tipologie di biglietti (a fascia chilometrica) si prevede un’indennità pari alla cifra dovuta nel caso dei trasporti di media e lunga percorrenza. Ma al di sotto dei 4 euro non è previsto alcun rimborso (Per saperne di più: www.trenitalia.com). Anche Italo ha recepito il Regolamento Ue, per cui: in caso di ritardo all’arrivo compreso tra i 60 minuti e i 119 minuti, l’indennizzo è pari al 25% del prezzo del biglietto al netto dei servizi accessori. In caso di ritardo all’arrivo superiore ai 120 minuti, il rimborso è pari al 50% del prezzo del biglietto al netto dei servizi accessori (Per saperne di più: www.italotreno.it).
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IL FASCINO OSCURO DELLA
CONTRAFFAZIONE
B
[ ATTUALITÀ DI
DANIELA FLORIDIA ]
«Acquistare un oggetto contraffatto non è solo dannoso per l’economia, ma nasconde un pericolo tutt’altro che trascurabile: agendo in questo modo si finanzia la criminalità organizzata e si possono correre seri pericoli per la propria salute e sicurezza»
7 miliardi
Secondo l’Oms
pressappoco il danno arrecato all’economia italiana, ogni anno, dal mercato del falso.
i farmaci contraffatti nel mondo variano dall’1% nei Paesi ricchi a più del 10% in quelli poveri.
orse, vestiti, giocattoli, medicine (a cominciare dal Viagra); pezzi di ricambio per auto e persino di aeroplani; pomodori, parmigiano, vino, olio; musica e film, fino ai biglietti del treno e alle assicurazioni auto: queste e tantissime altre sono le tipologie di prodotti e attività oggetto di contraffazione, pirateria o abusivismo. Dove contraffazione, banalizzando, sta per riproduzione di qualcosa in modo tale che possa essere scambiata per l’originale e pirateria, la produzione o commercializzazione o fruizione illegale di beni o prodotti coperti da copyright, modelli o disegni. Abusivismo, va da sé, è l’esercizio abusivo di una professione, o comunque lo svolgimento di un’attività al di fuori della legge. Nell’arco di una giornata sono molte le “occasioni” che ci si presentano per cadere in tentazione: se piove, possiamo comprare un ombrello dal venditore che magicamente compare alle prime gocce; se ci siamo scordati di prendere un pensiero alla persona che stiamo andando a trovare, possiamo rimediare grazie al furgoncino che vende i fiori; con pochi euro ci si toglie lo sfizio della borsa griffata e, praticamente gratis, si può vedere a casa quel film che dicono stia avendo tanto successo in questi giorni al cinema. Ma tutto ciò ha un costo, un costo che ricade sull’intera società. Il Censis, in un recentissimo studio sull’impatto della contraffazione sull’economia italiana, ha evidenziato infatti che: - se fossero stati venduti gli stessi prodotti sul mercato legale si sarebbero avuti 13,7 miliardi di euro di valore di produzione aggiuntiva, con conseguenti 5,5 miliardi circa di valore aggiunto (corrispondenti allo 0,35% del Pil italiano); - la produzione complessiva degli stessi beni in canali ufficiali » MARZO 2013
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{ TO T A F F A R T CON
avrebbe assorbito circa 110.000 unità di lavoro a tempo pieno, pari a circa lo 0,41% dell’occupazione complessiva nazionale; - riportare sul mercato legale la produzione dei beni contraffatti significherebbe anche avere un gettito aggiuntivo per imposte dirette e indirette legato alla produzione diretta di 1 miliardo e 700 milioni di euro. Insomma, la contraffazione impoverisce l’Italia. Ma chi arricchisce? La criminalità organizzata ovviamente, come non ha mancato di sottolineare anche l’ultima relazione della Direzione Nazionale Antimafia: pochi rischi e alti profitti hanno «Secondo il reso convenienMinistero dello te - anche per i Sviluppo, l’85% diversi clan che si spartiscono il degli intervistati potere mafioso acquista prodotti nel nostro Paecontraffatti se - investire in per risparmiare» questo settore. Per non parlare di quello che c’è a monte: com’è possibile che questo o quel prodotto importato dalla Cina, seppur senza la pretesa di voler assomigliare ad un prodotto di marca possa costare praticamente niente? Perchè oltre ai meccanismi legati alla globalizzazione dei mercati, ai vantaggi competitivi, ad una regolamentazione del lavoro molto diversa dalla nostra - come è emerso da alcune inchieste che hanno portato il problema all’attenzione del Parlamento Europeo e nonostante sia vietato dalla legislazione cinese, talvolta sono stati rinvenuti nei carichi destinati all’esportazione anche prodotti realizzati in condizioni di lavoro coatto, quali sono quelle che si verificano nei laogai, le colonie penali cinesi.
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TUTTI VOGLIONO IL MADE IN ITALY
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ntonio Selvatici è stato, nella legislazione che si è appena conclusa, consulente per la Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale. È autore de Il libro nero della contraffazione che, come sottolinea con stupore lui stesso, è l’unico libro scritto in Italia su questo argomento. La prima domanda non può che essere quella che dà il titolo al primo capitolo del libro: la mafia e il prosciutto di Parma, cosa hanno in comune? Entrambe in comune hanno l’essere Made in Italy. Quel marchio che in tanti, troppi vogliono copiarci. È risaputo che alla dicitura Made in Italy posta su una qualsiasi confezione di un qualsiasi prodotto corrisponde un premium price. Ma non è solo questione di quattrini. Il Made in Italy è l’espressione della nostra cultura, della nostra storia, del nostro modo di fare impresa. È noto che il bello e il raffinato è Made in Italy. Ed è questo il motivo per cui cercano di copiarcelo. E, insisto, questo è il motivo per cui noi tutti dobbiamo impegnarci affinché le nostre produzioni rimangano esclusive. Non possiamo e non dobbiamo permettere che altri, senza dubbio più furbi e più scaltri, ci rubino i nostri prodotti. E non è questione di sciovinismo, ma di sopravvivenza delle nostre imprese. E di permettere una naturale continuità nell’arte di fare impresa. L’elenco delle tipologie di prodotti contraffatti riserva sempre sorprese… La lista dei prodotti contraffatti è lunghissima: forse occorrerebbe un intera pagina per citare tutte le merci che vengono contraffatte. Ciò che da più fastidio è la contraffazione dei generi agroalimentari. Il prosciutto, i formaggi, la mozzarella, l’aceto e tanti altri
prodotti sono la testimonianza e la materializzazione della cultura locale. Solo in quella zona, la tradizione, l’aria, il sole, e le sapienti mani degli operatori riescono a produrre in quel modo quel prodotto. Un prosciutto “di plastica” non dovrebbe interessare nessuno. Invece, siccome viene impropriamente marchiato prosciutto, allora diventa merce interessante e vendibile. Contraffazione e sicurezza: quali sono i prodotti più a rischio per la salute? Quali comportamenti dovrebbe adottare il consumatore per difendersi? I prodotti più a rischio sono i giocattoli (prima di tutto pensiamo alla salute dei bambini), ma anche i falsi cerchioni in lega delle autovetture, le luminarie natalizie che possono incendiarsi e tutti gli alimentari. Dall’aglio alle marmellate, dalle mozzarelle ai tartufi... La lista è lunga. Il consumatore potrebbe accorgersi della falsa provenienza dal prezzo troppo basso. Il consumatore che acquista consapevolmente un prodotto contraffatto spesso si crea un alibi, si autoassolve dicendosi «Mi tolgo uno sfizio e aiuto un immigrato a svoltare la giornata». Invece, c’è ben altro dietro ad un acquisto di merce contraffatta. Prima di tutto il consumatore deve imparare che dietro alla borsetta, agli occhiali e alla cintura falsa venduta in spiaggia o sui marciapiedi vi è la criminalità organizzata. Questo deve essere chiaro. E poi che senso ha acquistare un prodotto contraffatto? È veramente così divertente ed appagante fare lo “struscio” per il corso cittadino il sabato pomeriggio mostrando con orgoglio una borsa falsa? Due signore che s’incontrano con la borsetta falsamente griffata cosa penseranno? Sarà vera o falsa come la mia?
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enato Borghi è Vicepresidente Confcommercio e Presidente di Federazione Moda Italia, la più importante organizzazione di rappresentanza del dettaglio e ingrosso dei settori abbigliamento, tessile per arredamento, tessuti per abbigliamento, pelletterie, accessori, articoli sportivi, con oltre 35.000 imprese commerciali piccole e medie associate. A lui abbiamo posto alcune domande. Presidente Borghi, il settore dell’abbigliamento è storicamente quello più colpito dalla contraffazione: che dimensioni ha il fenomeno? Sì, si può senz’altro dire che la contraffazione è iniziata nel comparto moda e che questo è uno dei settori più colpiti. Il 36% dell’intero fatturato della contraffazione in Italia (stimato in 7 miliardi) è realizzato sui prodotti dell’abbigliamento: stiamo parlando quindi di 2,5 miliardi. Se a livello mondiale le stime, impressionanti, parlano di 350 miliardi l’anno, l’Italia ha un
IL FALSO È UN “VERO” E PROPRIO FURTO
so da un originale solo in alcuni casi e il 68% ritiene che i beni taroccati ad avere più mercato siano abiti, scarpe e accessori, mentre solo il 6% crede che anche i farmaci e i cosmetici possano essere vittima del mercato del falso. Per sfatare luoghi comuni e dare una corretta informazione ai consumatori la Federazione Moda Italia (www.federazionemodaitalia.it), ha realizzato un vademecum che fornisce 10 (buoni) motivi - che vanno dalla
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sicurezza della salute alle sanzioni (per l’acquirente finale vanno dai 100 ai 7.000 euro), dalla concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori onesti alle ricadute sociali - per non comprare prodotti falsi. E al Ministero dello Sviluppo Economico, dal lunedì al venerdì, si può contattare il call center anticontraffazione telefonando (0647055800), inviando un fax (0647055750) o un’email (anticontraffazione@sviluppoeconomico.gov.it).
Il 36% del fatturato globale della contraffazione in Italia avviene a scapito dell’abbigliamento.
del lavoro nero - se non adtriste primato che la dice lundirittura di quello minorile ga sulla diffusione della culnella produzione, per arrivatura della legalità: siamo il re alla distribuzione, dove primo Paese in Europa come soggetti assolutamente deconsumo dei prodotti conboli vengono utilizzati in contraffatti e il terzo Paese al dizioni di semi schiavitù. Un mondo per la produzione. furto, un danno, un crimine. Che danni arreca la conPerché un consumatore traffazione? non dovrebbe comprare Per le imprese è un vero e un prodotto proprio furto. contraffatto? Perché a chi ha Perché l’acquisto creato il brand, I “falsi” di merce contrafviene rubata la rubano al fatta è illegale, e proprietà intelnostro Paese chi lo compie rilettuale, l’idea, circa lo schia una multa così come viene 0,35% del Pil che va dai 100 ai sottratto fattura7.000 euro. Perto ai negozi. È ché si mette a riun danno per lo schio la salute: basti pensare Stato, tanto che ammonta a agli agenti chimici usati senza quasi 5 miliardi di euro l’ancontrollo, dai coloranti nei tesno la somma persa dall’erasuti ai collanti nelle scarpe. Perrio in termini di evasione fiché si crea concorrenza sleale scale e contributiva. Guarda nei confronti di quegli imprencaso più o meno l’importo ditori che producono nel riprevisto da quella sciaguraspetto delle leggi. Perché altrita manovra sull’Iva inserita menti si arricchisce l’econonella legge di stabilità. È inmia criminale, com’è stato orfine un crimine per tutta la mai ampiamente dimostrato. società perché produce efCosa possono fare le istifetti vergognosi sulla tutela tuzioni? La normativa atdei diritti delle persone, a cotuale è efficace? minciare dallo sfruttamento
La legislazione italiana forse è una delle migliori in Europa. Il problema è che queste norme andrebbero applicate con criterio e con giudizio e invece talune sentenze ci hanno davvero stupito. Le istituzioni: l’Europa dovrebbe procedere ad una armonizzazione fra leggi e regolamenti che sono diversi nell’Eurozona. In Italia, invece, bisognerebbe avere sul problema un approccio di filiera, perché contraffazione e abusivismo sono strettamente collegati. Quindi rafforzare il lavoro di intelligence, per capire dove viene realizzato il prodotto, e colpire contestualmente gli intermediari che operano da centrali di smistamento, fino alla distribuzione su strada. L’aspetto più difficile, ma sul quale è necessario investire - e noi lo stiamo facendo, con il vademecum e non solo - è quello che riguarda la comunicazione, perché è necessario che il consumatore, l’anello finale della catena di questa filiera, sia consapevole della gravità del suo gesto.
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SOCIETÀ
Eppure i consumatori sembrano non porsi tante domande e le motivazioni all’acquisto o alla fruizione di prodotti contraffatti sono abbastanza elementari, se non addirittura banali: secondo uno degli ultimi sondaggi, quello realizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico con le associazioni dei consumatori, l’85% degli intervistati ha ammesso di acquistare prodotti contraffatti per risparmiare; il 62% ammette di saper distinguere un fal-
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> @VVISO AI NAVIGANTI
I PREFERITI DI DI PAOLO NEGRINI
LA TOP 5 DELLE COSE DA FARE, VEDERE, ASCOLTARE IN RETE
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ica 33, tiri fuori la lingua, faccia un bel respiro e poi un colpo di tosse». Il copione resta lo stesso delle tradizionali visite mediche, ma lo specialista che indossa il camice bianco si trova a chilometri di distanza, parla attraverso uno schermo e comanda con un mouse gli strumenti del mestiere: il bracciale che misura la pressione sanguigna, l’otoscopio che controlla l’orecchio, lo stetoscopio che monitora il battito cardiaco. Accade in Ohio, dove da qualche tempo a questa parte, scuole, uffici e supermercati ospitano gli Health Spot, avveniristici “chioschi” per diagnosi rapide: cabine prefabbricate con al centro una poltrona girevole, uno schermo touch screen, microfoni sofisticati e dispositivi medici che scattano fuori al momento opportuno. In Italia non arriviamo a tanto. La lunga sosta forzata di fronte alla porta del medico curante non sembra, per ora, avere alcuna valida alternativa. Eppure la sanità italiana ha un guardaroba hitech di tutto rispetto. Che, bisogna ammetterlo, stona un po’ con i mille problemi delle strut-
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TECNOLOGIA SENZA FRONTIERE
ture ospedaliere, le interminabili attese al pronto soccorso, i corridoi trasformati in corsie e i tanti episodi di cronaca archiviati sotto la voce “malasanità“. A rivelare il volto tecnologico del nostro sistema sanitario sono innanzitutto le statistiche: nel 2012 le 238 aziende attive nel settore delle biotecnologie mediche hanno fatturato 6.800 milioni di euro e hanno dato lavoro a 5.671 persone. L’ultimo rapporto sulle biotecnologie in Italia di Assobiotec non lascia dubbi: il settore, è il caso di dirlo, gode di ottima salute. E a fare la fortuna degli imprenditori è, come sempre, la più ovvia legge del mercato: l’aumento della domanda. Le aziende ospedaliere pubbliche, le cliniche private e i grandi istituti di ricerca fanno di tutto, infatti, per assicurarsi la versione aggiornata del software che controlla la corretta somministrazione dei farmaci ai pazien-
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ti, lo strumento diagnostico di ultima generazione che garantisce una precisione prima impensabile, il macchinario terapeutico che riduce gli effetti collaterali. Questa è la tendenza a grandi linee. Vediamo ora nel particolare come cambia la professione di Ippocrate in questo mondo dominato dalla tecnica, dove l’Homo sapiens sta cedendo il posto all’Homo tecnologicus, quell’ibrido di uomo e macchina felicemente descritto già otto anni fa dall’epistemologo e cibernetico Giuseppe O. Longo (Homo tecnologicus, Meltemi Editore 2005). Ci accompagna in questo viaggio alla scoperta delle tecnologie più avanzate ospitate nelle strutture sanitarie del Bel Paese, Federico Cesari, ingegnere, socio fondatore dell’Associazione Italiana di Bioingegneria. Dottor Cesari, che peso han-
no acquisito le novità tecnologiche nella scienza medica? Il ruolo delle nuove tecnologie per la salute è diventato fondamentale. Possiamo dire che gran parte della medicina si basa oramai sulle macchine. Basti pensare che il 30-35% delle spese sostenute da un ospedale è dovuto ai macchinari. L’importanza attribuita alle apparecchiature è tale da avere determinato un cambiamento sostanziale nel percorso di formazione dei medici, una sorta di capovolgimento dell’iter formativo classico: spesso accade, ora, che il ricorso a un nuovo dispositivo renda necessario avviare nuovi corsi di specializzazione. È il caso dell’endoscopia: prima è stato introdotto il macchinario e poi è stata creata la disciplina che insegna a usarlo. Fino a poco fa ciò non succedeva. Con il termine “nuove tecnologie“ a cosa ci riferiamo? Può fare qualche esempio? La rivoluzione tecnologica ha interessato vari settori della medicina, dalla diagnostica alla terapia al sistema di somministrazione dei farmaci in un ospedale fino alla chirurgia. Il magaz- »
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6.800
30-35%
le aziende attive, nel 2012, nel settore delle biotecnologie mediche.
i milioni di euro fatturati nel 2012 dalle aziende operanti nel settore biotecnologico.
è la percentuale di spese che un ospedale sostiene per i macchinari. MARZO 2013
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zino che conserva i medicinali negli ospedali viene oramai gestito in modo automatizzato: il paziente è identificato grazie al codice a barre stampato sul braccialetto a cui corrisponde il dosaggio della terapia. Il computer indica quale farmaco e in che quantità va somministrato. Così si riducono gli incidenti dovuti a errori umani. In chirurgia laparoscopica è sempre più diffuso il ricorso al robot. In Italia, in una ventina di ospedali si opera con il sistema chirurgico Da Vinci: il chirurgo non si trova accanto al paziente, ma lavora su uno schermo dove manovra a distanza i bracci di un macchinario con un joystick. Questa tecnica consente anche di operare da un luogo lontano, permette movimenti più ampi rispetto a quelli della mano umana e più precisi. Poi c’è il crescente ricorso a Internet e ai social network, uno strumento che però deve essere usato con cautela. In che senso? Quali sono i limiti della cosiddetta medicina 2.0? La Rete ha molti lati positivi: permette di ottenere diagnosi da esperti che si trovano in Paesi lontani, ricevere la preziosa second opinion che può confermare o mettere in discussione la valutazione del medico. Consentirebbe anche, se sfruttata in modo intelligente, di ridurre il ricorso al Pronto Soccorso che in Italia resta ancora la principale via di accesso
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agli ospedali. Ma può rivelarsi dannosa quando si cercano informazioni su una patologia, perché non sempre le fonti sono affidabili; molto spesso si prendono per buoni consigli poco autorevoli. A un primo sguardo il nostro sistema sanitario non appare particolarmente avanzato. Come valuta la modernità dei nostri ospedali? È un’impressione sbagliata. L’Italia è invece all’avanguardia per quanto riguarda le tecnologie sanitarie. Ci sono centri di eccellenza come il San Raffaele di Milano, il Gemelli di Roma, il Bambin Gesù che dispongono di apparecchiature di ultima generazione. Il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (Cnao) di Pavia, inaugurato nel 2010, è un punto di riferimento internazionale per la cura del tumore a base di energie selettive che concentrano la loro azione sulle cellule malate, evitando di compromettere il tessuto circostante e riducendo così gli effetti collaterali. All’Istituto Stella Maris di Pisa è entrata in funzione una risonanza magnetica a 7 Tesla che permette di ottenere dati e immagini del corpo umano con un dettaglio senza precedenti. In Europa esistono solo 17 centri con questa apparecchiatura e altri 21 nel resto del mondo. Vicenza possiede un sistema di eccellenza di radioterapia robotizzata che consente di colpire il tumore in modo più preciso rispetto alla tradizionale radioterapia. Si tratta di uno dei 10 centri europei dotati del macchinario. Tanto per dare un’idea del nostro primato.
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E IL RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE
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“Slow Medicine” è un’associazione che combatte la rigida automatizzazione della medicina: perché prima dell’esame diagnostico, c’è il medico che raccoglie indizi per ottenere un quadro completo. Parla Valentina Vecellio, autrice di un libro contro la “medicina del tutto e subito”. NON SOLO PROGRESSO DELLE MACCHINE
SOCIETÀ
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are di più non vuol dire fare meglio. La diffusione e l’uso di nuovi trattamenti sanitari e di nuove procedure diagnostiche non sempre si accompagnano a maggiori benefici per i pazienti». È il punto di vista di Slow Medicine, l’associazione nata per combattere lo spettro sempre più minaccioso di una medicina interamente automatizzata, fatta di pazienti ridotti a codici a barre che si succedono nella catena di montaggio di diagnosi, terapie e consulti rigorosamente veloci e standardizzati. Eloquentemente rappresentata da due tranquille lumache, il movimento desidera, prima che sia troppo tardi, recuperare i fondamentali principi della pratica medica: il rapporto intimo tra medico e paziente, l’unicità della persona, il valore delle parole e dei gesti. La preoccupazione appare legittima: cosa accade se la medicina si appropria di ritmi e strategie tipiche della moderna società votata al “tutto e subito“? Se lo è chiesto anche Valentina Vecellio,
autrice del libro Medicina dei sensi e medicina high-tech (Ilmiolibro), una approfondita e inedita analisi della crisi che sta coinvolgendo la medicina. Le abbiamo chiesto di parlarcene. Quali sono le conseguenze di una medicina ipertecnologica? Cambia innanzitutto il modo di fare le diagnosi. Quella che un tempo era un’arte basata sulla capacità del medico di raccogliere indizi per ottenere un quadro unico, ogni volta diverso, oggi viene demandata agli esami di laboratorio incapaci però di valutare le variabilità biologiche dei singoli individui. Se si perde di vista l’unicità del paziente si rischia, nonostante la tecnologia, di fare pericolosi errori di valutazione. In cosa si differenzia una diagnosi vecchia maniera, da una in versione hi-tech? Il percorso per arrivare alla diagnosi che, ripeto, si avvicina a un’arte più che a una scienza esatta, è molto simile a quello di un investigatore per giungere a individuare l’autore di un
SE IL ROBOT SI METTE A FARE...
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L’INFERMIERE Hanno l’aspetto di piccoli bidoncini, si muovono autonomamente e con disinvoltura tra le corsie dell’ospedale, portano il pasto ai pazienti, distribuiscono i farmaci e passano i ferri ai chirurghi. Sono i 20 robot usciti dai laboratori della Aethon, ditta leader nella costruzione di automi che svolgono mansioni da infermiere all’ospedale di El Camino nella Silicon Valley. È il minimo che potevamo aspettarci: siamo nella culla mondiale dell’innovazione tecnologica.
IL CHIRURGO
reato: entrambi sono basati sulla abiuno studio pubblicato sul British Melità di leggere i segni. Si pensi che aldical Journal nel 2005 che ha troval’Università di Yale gli studenti di meto una differenza poco significativa tra dicina allenano il loro spirito d’osserla mortalità di donne sottoposte a revazione osservando i quadri esposti golari mammografie e il campione nelle pinacoteche. Questa capacità di che invece non aveva fatto alcun esacogliere i dettagli per poi ricavarne me. Per non parlare poi dei casi in un quadro d’insieme rischia di percui l’esame diagnostico si rivela addidersi nell’iperspecializzazione del sarittura dannoso. Un esempio eclatanpere. Il talento intuitivo del medico te viene dagli Stati Uniti: una donna che mette insieme di 59 anni è stata i tasselli di un puzsottoposta a ripetuPerdendo di zle, come fa magite risonanze magnevista l’unicità stralmente Dr. Houtiche e Tac al cerveldel paziente si se nella nota serie lo per una paralisi rischia, malgrado televisiva, non può facciale. Ebbene, si la tecnologia, essere sostituito da è poi scoperto che di fare pericolosi un macchinario e gli esami hanno avuerrori di difficilmente riesce to sulla sua salute valutazione a dare il meglio di conseguenze più sé a chilometri di gravi della patologia distanza dal paziente. Il contatto fioriginaria. Di questi casi se ne sono sico tra medico e paziente è un vascoperti più di 300 in America. lore aggiunto della visita medica traInsomma, la tecnologia è un’arma dizionale. La palpazione dà informaa doppio taglio. Possiamo impazioni che l’esame radiografico non rare a usarla senza ferirci? può dare, come la reazione soggetPer non rimanere vittime di strumentiva al dolore, per esempio. ti nati con lo scopo di migliorare e I nuovi strumenti diagnostici, pesemplificare la nostra vita, dobbiamo rò, si sono rivelati fondamentali stare attenti a non dare un credito ecper la prevenzione. Consideriacessivo ai test tecnologici. Il medico mo per esempio lo screening non deve trasformarsi in un tecnico, immammografico... pegnato più nello studio dell’evoluzioSenz’altro. Ma c’è anche il rovescio ne tecnologica degli strumenti di cui si della medaglia. Ossia il rischio della soserve che nell’affinare la valutazione vradiagnosi che comporta un eccesclinica e d’insieme dei risultati. La casivo ricorso al chirurgo, anche in capacità di sintesi resta un requisito fonsi non necessari. Lo ha dimostrato damentale del bravo clinico.
Il più noto porta un nome tutto italiano: “Da Vinci”. Ma le sue origini sono americane. In Italia opera in 60 centri e di recente è stato introdotto al Policlinico Gemelli di Roma. I vantaggi del costoso robot della ditta Intuitive (un milione e mezzo di euro) sono evidenti: maggiore precisione nell’intervento dovuta a una più ampia capacità di movimento degli arti meccanici, che possono ruotare di 360° e raggiungere sedi profonde e scomode per la mano umana. Il paziente beneficia di cicatrici più piccole e di una ripresa più rapida. Collega di Da Vinci è “Kymerax” (dal costo di soli 150.000 euro). Presentato per la prima volta in Italia al Congresso europeo di laparoscopia e robotica urologica del 2012, nasce in Giappone negli stabilimenti della Teruma, ha quattro braccia dotate di 7 movimenti, consente un ingrandimento sino a 15 volte del campo operatorio ed è sei volte più preciso di un chirurgo umano.
IL FISIOTERAPISTA “Evryon” è il modello sperimentale di un robot indossabile, messo a punto dagli ingegneri del Laboratorio di Robotica Biomedica e Biomicrosistemi del Campus Bio-Medico di Roma. Una sorta di “esoscheletro“ in grado di aiutare le persone anziane nella deambulazione.
GLI ESAMI ENDOSCOPICI Una videocapsula per effettuare la colonscopia. È la pillola dotata di videocamera lunga 31 mm con un diametro di 11 mm che dopo essere stata ingerita bevendo un semplice bicchiere d’acqua invia immagini di tutto il tratto intestinale. Viene utilizzata al Gemelli di Roma e al San Paolo di Milano. MARZO 2013
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QUANDO LA TERAPIA VIAGGIA SUL WEB
«Mappare il proprio Dna, monitorare a distanza il cuore, somministrare farmaci con un chip inserito nei tessuti, avere la diagnosi di un neo sospetto in 24 ore... Rete e tecnologie rivedono il rapporto medico-paziente» Analisi genetica on line. Il kit si acquista al costo di poche centinaia di dollari sul sito della compagnia americana “23andMe”. Si mette un campione di saliva in un apposito contenitore e si rispedisce il tutto al mittente. Entro una settimana si ottiene il proprio identikit genetico: il colore degli occhi, dei capelli, l’altezza e, soprattutto, la predisposizione ad alcune malattie. Le informazioni sono disponibili on line. E la nuova frontiera della genomica di consumo, molto in voga negli Stati Uniti, che comincia a diffondersi anche in Italia, descritta nel libro di Sergio Pistoi, Il Dna incontra Facebook (Marsilio Editore).
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Monitoraggio cardiaco a distanza. “Blu Ecg” è un’apparecchiatura della ditta Antea grande più o meno come un cellulare in grado di monitorare il cuore. I dati raccolti sono condivisi con il cardiologo che può visualizzare a distanza il tracciato e intervenire sulla terapia. In tempo reale.
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Il microchip informa il medico. Sensori impiantabili e controllati a distanza che rilasciano farmaci all’interno dell’organismo autonomamente in dosi programmate con la possibilità per i medici di cambiare in remoto dosi e tempi della somministrazione. La sperimentazione è partita al Massachussetts Institute of Technology su 7 donne affette da osteoporosi. Lo stesso meccanismo è alla base dei sensori messi a punto dal Rensselaer Polytechnic Institute di New York impiantati nelle ossa rotte dopo un’operazione chirurgica. Per raccontare in diretta lo stato della guarigione.
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Il dermatologo c’è, ma non si vede. La diagnosi di un neo sospetto, di una macchia o di una vescica ora può essere fatta a distanza. Il sistema chiamato Teledermica inventato da due italiani è già attivo in una quarantina di farmacie: il paziente che richiede il consulto si sottopone all’esame della pelle con un videodermatoscopio. Le immagini ottenute sono inviate a una rete di dermatologi che nel giro di 24 ore e al costo di 30 euro comunicano la diagnosi.
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Pazienti di tutto il mondo unitevi! Dati messi in Rete dai singoli malati su più di 500 patologie. È il gigantesco sistema di condivisione di sintomi, consigli, terapie si chiama CureTogether (www.curetogether.com). Una piattaforma dove possono essere confrontati i farmaci per individuare quelli più efficaci, dove si possono scambiare notizie sui nuovi ritrovati della medicina e sui migliori centri di cura. La medicina gestita dai malati.
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ATTUALITÀ
[ COSTUME ]
DI BARBARA DI SARNO
Il ritorno della PRIMAVERA «Il suo arrivo è un momento atteso, celebrato in numerose parti del mondo con eventi spettacolari e riti suggestivi spesso legati a tradizioni arcaiche»
L
a primavera è inizio. Per tutti e per tutto. Stagione di rinascita e rigenerazione, il suo arrivo è stato spesso associato nelle tradizioni popolari a concetti e riti come quello della fertilità e della palingenesi, alla comunione tra divinità celesti ed elementi terreni. In bilico tra sacro e profano, l’evento è ancora oggi festeggiato in tutto il mondo. In Messico, nel suggestivo sito maya Chichén Itzá, più di set[ CHICHÉN ITZÁ. MESSICO. MIGLIAIA DI PERSONE, OGNI ANNO, SI RADUNANO ATTORNO ALLA
PIRAMIDE KUKULCAN PER CELEBRARE L’EQUINOZIO PRIMAVERILE. ]
tantamila visitatori accorrono ogni anno per celebrare l’equinozio primaverile. Il 21 marzo, infatti, grazie alla composizione strutturale della piramide Kukulcan, il sole genera sulla superficie della stessa uno spettacolare effetto ottico che ricrea sull’imponente scalinata la figura di Quetzalcoatl, il serpente piumato venerato dai popoli ormai scomparsi del Centro America. Questa straordinaria percezione visiva è spesso affiancata dal misterioso e suggestivo canto del Quetzal, uccello sacro ai Maya, che sembra scaturire ogni qualvolta il visitatore batte le mani su invito delle gui-
de dando vita ad un’eco che si riproduce grazie alla precisione geometrica del sito. Per un po’ di romanticismo, invece, la meta sicura è il Giappone. La primavera di Tokio si apre alla fioritura dei ciliegi, uno spettacolo di colori ammirabile in ogni angolo della nazione. Non a caso qui viene celebrata la stagione Hanami che significa “fiori da guardare” - con l’omonimo festival, una delle più importanti celebrazioni del Paese. Il cambiamento stagionale segna non solo una nuova rinascita ma anche un sospiro d’aria nuova per tutti, dal momento che questo periodo coincide anche con le scadenze burocratiche dell’anno finanziario.
A Bali Indonesia
A Zurigo Svizzera
l’equinozio si celebra con il Nyepi, durante il quale vengono cacciati i demoni con formule magiche e danze.
la festa del Sechseläuten dà il benvenuto alla primavera con sfilate di bambini e adulti in costume tradizionale.
DA VALENCIA A BUDAPEST SFILATE, MUSICA E DANZE È più folkloristica la celebrazione de Las Fallas che si tiene ogni anno, dal 14 al 19 marzo, a Valencia. In questi giorni, sfilate di carri, fuochi d’artificio e rappresentazioni invadono le strade e le piazze della città spagnola. Il nome di questa ricorrenza deriva dalle grottesche ed enormi costruzioni artistiche realizzate in cartapesta e legno che rappresentano personaggi legati all’attualità cittadina e che vengono date alle fiamme durante l’ultima grande notte di festa, come gesto estremo di satira popolare. Concerti di musica classica e balletti, rappresentazioni teatrali ed esposizioni fanno, invece, di Budapest un florilegio cosmopolita di arti e mestieri. Il suo rinomato Spring Festival ospita - a partire dal 22 marzo e per una durata di due settimane - centinaia di eventi internazionali sparsi in tutti i luoghi della capitale ungherese.
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IN QUESTI ULTIMI ANNI LE POLITICHE PER PROMUOVERE TUTTE LE OPPORTUNITÀ DELL’UNIONE
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HANNO FUNZIONATO, MA RESTA ANCORA MOLTO DA FARE PER COINVOLGERE I CITTADINI
EUROPA
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IN VISTA DELLE ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO, CHE SI TERRANNO A GIUGNO 2014, LA COMMISSIONE EUROPEA HA DECRETATO IL 2013 QUALE “ANNO EUROPEO DEI CITTADINI”. LO SCOPO? FAR RIFLETTERE MEGLIO E DI PIÙ SULLE PROSSIME SFIDE CHE L’UNIONE DOVRÀ AFFRONTARE IN MATERIA DI INTEGRAZIONE, ECONOMIA E POLITICA. INTANTO I CITTADINI EUROPEI CHIEDONO MENO BUROCRAZIA E DISCRIMINAZIONI E PIÙ RISPETTO PER I DIRITTI DELL’UNIONE ANCHE A LIVELLO LOCALE
DI VIT TORIO CAL APRICE*
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Un anno dedicato ai CITTADINI
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n questi tempi turbolenti per l’Europa, quale significato ha oggi la cittadinanza europea? Quanto diffusa è la consapevolezza e la conoscenza dei vari diritti europei elencati nella Carta dei diritti fondamentali? Quanto profondo il sentimento di appartenenza alla “grande famiglia europea” composta da 500 milioni di cittadini, distribuiti negli oramai 28 (dal prossimo luglio, con l’ingresso della Croazia) Stati Membri dell’Unione europea? Proprio per rispondere a questi (ed altri) interrogativi il 2013 è stato proclamato dalla Commissione Anno europeo dei cittadini, con l’obiettivo non solo di riflettere sui diritti alla base della cittadinanza europea, ma anche di rafforzare la conoscenza di quegli strumenti di
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tutela che rendono effettivi i diritti europei, ad esempio di chi risieda in uno Stato diverso dal proprio di origine. Secondo la Commissione, è sempre più necessario approfondire il dibattito sulle opportunità offerte, in particolare grazie ai risultati positivi raggiunti in questi anni dall’ampia partecipazione dei cittadini (soprattutto, giovani e studenti) nei vari programmi europei che supportano finanziariamente occasioni di scambi culturali, mobilità per studio, lavoro, ricerca e molto altro ancora. Questi i temi principali al centro del dibattito durante il 2013, anno in cui ricorrerà proprio il ventesimo anniversario della cittadinanza dell’Unione, introdotta dal Trattato di Maastricht nel 1993. Sarà una grande occasione di riflessione per preparare le persone a comprendere meglio le sfide che l’integrazione dell’Europa dovrà affrontare nei prossimi anni, cruciali sotto il profilo economico, sociale e politico, in vista delle elezioni del Parlamento europeo del giugno 2014.
In preparazione dell’Anno la Commissione ha condotto, già durante il 2012, un’ampia consultazione pubblica per rilevare i problemi incontrati nell’esercizio dei diritti legati alla cittadinanza europea. Le risposte hanno evidenziato chiaramente l’importanza che i cittadini attribuiscono ai diritti di cui godono nell’Unione europea, dalla libera circolazione ai diritti politici. Emerge il desiderio di uno spazio europeo in cui poter vivere, lavorare, spostarsi, studiare e fare acquisti senza trovarsi di fronte a ostacoli burocratici o discriminazioni. Tuttavia, resta del cammino da compiere: i cittadini hanno evidenziato svariati problemi, soprattutto la difficoltà di far rispettare i diritti dell’Unione a livello locale. La cittadinanza europea - che sulla base dei Trattati europei integra e non sostituisce quella nazionale - conferisce a tutti i cittadini dei 27 Stati Membri dell’Unione una serie di diritti supplementari. Il cittadino dell’Unione ha il diritto di votare e candidarsi alle elezioni amministrative ed europee nello Stato Mem-
L’Unione ha ormai 500 milioni di cittadini. Tuttavia, questo 2013 farà il “tagliando” alle idee e alla percezione che ne hanno tutti i suoi abitanti. Perché siamo tutti cittadini della stessa Europa
Per saperne di più: http://europa.eu/citizens-2013
bro in cui risiede, gode della tutela consolare delle autorità di un qualsiasi Stato Membro se il suo Stato non è rappresentato all’estero, può presentare una petizione al Parlamento europeo, rivolgersi al Mediatore europeo e, dal 2012, partecipare a un’iniziativa dei cittadini europei. Dalla cittadinanza europea derivano molti diritti, di cui non sempre siamo consapevoli. Ad esempio, la libertà di circolazione è il diritto più apprezzato. Ogni anno gli europei compiono infatti più di un miliardo di spostamenti nell’Unione e sono sempre più numerosi quelli che esercitano il diritto di «Dalla vivere in uno Stato cittadinanza Membro diverso dal europea proprio. Eppure, sebderivano molti bene oltre un terzo diritti, come la dei lavoratori (35%) libertà di sia pronto a prendecircolazione. re in considerazione Eppure una un impiego in un alpersona su tro Stato Membro, cinque ritiene quasi una persona che vi siano su cinque ritiene che, ancora troppi all’atto pratico, vi siaostacoli» no ancora troppi ostacoli. Insieme alle difficoltà linguistiche, il principale ostacolo alla mobilità tra Paesi confinanti è la carenza di informazioni. Sfruttando al massimo gli strumenti e il materiale disponibili (siti internet, portali, video, opuscoli, eventi ecc.), l’Anno europeo si caratterizzerà per una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione per far conoscere gli strumenti partecipativi e informativi esistenti nelle diverse lingue (come i centri di informazione “Europe Direct”, il servizio giuridico “La tua Europa”, il servizio di risoluzione extragiudiziarie “Solvit”, le consultazioni, il diritto d’iniziativa dei cittadini europei, le petizioni al Parlamento europeo) in grado di poter raccogliere le preoccupazioni dei cittadini e rispondere a quella domanda di “Europa concreta” che incide sulla vita di tutti i giorni. * Vittorio Calaprice fa parte della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Le opinioni espresse nell’articolo sono dell’autore, non corrispondono necessariamente alle posizioni della Commissione europea.
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SOCIETÀ
[ COSTUME DI
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WORLD HAPPINESS REPORT
GIOVANNI ORSO ]
LA FELICITÀ? AVERE AMICI SU CUI POTER CONTARE «Non sono soltanto i soldi a rendere felici, ma la sicurezza di essere circondati da persone che non ti lasciano da solo se hai bisogno. Parola dei ricercatori Onu»
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er molti è una questione economica, per altri soltanto un problema di “cuore”; c’è chi la vorrebbe raggiungere con la meditazione e la preghiera e chi appagando i sensi. A pensarci bene, ognuno di noi ha il proprio modello di felicità: dai fans de “i soldi non portano la felicità” ai sostenitori del “è meglio piangere in una Rolls-Royce che in una utilitaria arrugginita”; a chi afferma che “quando c’è la salute c’è tutto”, o che “basta l’amore” e se non c’è, è sufficiente addentare una bella tavoletta di cioccolata per cancellare ogni delusione. Almeno momentaneamente. Insomma, se ognuno lavora per “costruire” la propria felicità, cosa fanno gli Stati per quella dei propri cittadini? Tre
economisti - John Helliwell, Richard Layard e Jeffrey Sachs hanno avuto l’incarico dall’Onu di individuare i Paesi più felici al mondo, in modo da determinare la strategia futura delle politiche mondiali. Il loro rapporto, il World Happiness Report, ha stabilito che la nazione più felice al mondo è la Da-
nimarca, seguita dalla Finlandia e dalla Norvegia. Al quarto posto l’Olanda e al quinto il Canada. L’Italia? Al 28° posto, prima della Germania (30°) e dopo la Francia (23°). In fondo alla classifica, i Paesi africani, ma anche Iran, Pakistan ed India rispettivamente all’83a, 84a e 95a posizione.
Ma cosa determina la felicità di un popolo? Non solo il Pil (anche se importante) ma la libertà politica, una forte rete sociale e l’assenza di corruzione. Gli ingredienti personali? Una buona salute fisica e mentale, sicurezza sul lavoro, assistenza sanitaria gratuita e una famiglia stabile.
Chi sono gli ultimi?
Le altre della Top 10
Esempio Bhutan...
Quanto costa?
In fondo alla graduatoria del World Happiness Report si sono posizionati due Stati africani: Togo e Benin. Una curiosità: la Cina non rientra tra le 100 Nazioni esaminate.
Al sesto posto si è classificata la Svizzera, al settimo la Svezia. Nuova Zelanda ed Australia sono all’ottavo e al nono posto. Decima Nazione tra le più felici, l’Irlanda.
Il Rapporto sulla felicità è stato commissionato dal Bhutan, il piccolo Stato asiatico che sta adottando una “politica di felicità” per il proprio popolo.
Secondo recenti indagini, bastano 3.500 euro al mese per rendere felice una famiglia italiana con un figlio. Stessa cifra per i cittadini americani. Al di sopra di questa, il grado di felicità non cambia.
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uardare per un momento il Palazzo di Westminster, che si riflette sul Tamigi che da secoli scorre placido. La sua parte più vecchia, la Westminster Hall, venne edificata nel 1097. La maggior parte della sua struttura fu ricostruita nel Diciannovesimo Secolo, dopo l’incendio del 1834. Oggi, questo palazzo del potere, con le sue oltre 1.000 stanze, è un esempio del “nuovo stile gotico”, un tale capolavoro che l’Unesco lo ha iscritto tra i luoghi Patrimonio dell’Umanità. Anche la vicina Abbazia di Westminster, dove sono sepolti i sovrani, e la piccola chiesa medioevale di St. Margaret, costruita in stile “gotico perpendicolare”, hanno ricevuto il medesimo onore. Così pure il Big Ben, con il suo famoso orologio che scandisce il tempo dei londinesi dalla metà dell’Ottocento, fu realizzato dopo che il vecchio palazzo di Westminster bruciò. La torre, alta ben 96,3 metri, anche questa è in “stile gotico vittoriano”. Insomma, Londra è ricchissima di testimonianze “gotiche”. C’è solo l’imbarazzo della scelta per godere della straordinaria purezza di questo stile che guarda verso il cielo. Ma non è solo la City, con tutta la sua magica “modernità”, a dare sfoggio di uno stile che da secoli, in tutte le sue sfumature, la caratterizza. E allora ci si sposta nel Wiltshire, a Salisbury, città fondata nel 1220 dove i fiumi Nadder e Boume si incontrano con
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l’Avon, una posizione che la rese ben presto un florido centro commerciale. Tutti, qui, la conoscono come la “Città di Campagna”; in effetti ha tutto per meritare una bella visita: dalle strade storiche alle case con strutture di legno a vista, ristoranti tipici inglesi, sale da tè, caffetterie. Ma basterebbe come unico motivo una visita al cosiddetto The Close, il grande recinto murario che contiene la Cattedrale medievale, la più bella che possa vantare la Gran Bretagna e anche quella con meno rimaneggiamenti. Se poi si volesse ammirare la più imponente e più lunga successione di volte gotiche del mondo, la Cattedrale di Exeter è quello che fa al caso: uno splendido “gotico” del XIII secolo che racchiude nella sua cerchia abitazioni medievali e luoghi come la locanda Ship Inn, dove si fermava Francis Drake. A impreziosirla le suggestive chiesette medievali di pietra del centro storico. Pochi chilometri da Salisbury e si arriva a Stonehenge, per ammirare la perfezione dell’area megalitica. Basti dire che le pietre più grandi pesano tra le 25 e le 50 tonnellate. E poi, la Cornovaglia nell’estremità sud-occidentale della Gran Bretagna con coste dalla natura selvaggia, speroni rocciosi a picco sul mare o spiagge dalla sabbia fine e dorata, come quelle di St. Ives che attrae i turisti, senza deluderli.
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VIAGGIO NELLA STORIA
DI LORIS POR CHERI
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Da gioiello gotico a romanzo
ono cinquantaquattro, e scrutano la città dall’alto in basso con uno sguardo di pietra. Immobili da secoli, non fanno alcun mistero sulla loro voglia di entrare in azione: mostruosi emissari del male o impetuosi protettori delle creature indifese? Les gargouilles di Notre Dame sorvegliano i parigini da tempo immemorabile; coscienti della loro mostruosità se ne stanno appollaiate in cima alla cattedrale e si rendono visibili solo a chi ha il coraggio di affrontare i 400 gradini posti nel cuore della torre nord, che ti fanno raggiungere l’apice della costruzione. E se sei tra gli intrepidi, una volta lassù è come se una forza invisibile ti catapultasse tra le pieghe del tempo, quando tutto era superstizione, miracolo, mistero. E mentre sei lì con lo sguardo perso sulla Ville Lumière, ti aspetti che gargouilles e chimere da un momento all’altro prendano vita, che la figura deforme dell’infelice Quasimodo si materializzi accovacciata sul cornicione, o il perfido Frollo ti tenda un agguato, oppure ti sorprendi a scrutare il piazzale antistante la cattedrale sperando di scorgere le vorticose danze dell’esuberante Esmeralda. Perché è quasi impossibile separare l’immagine di una delle cattedrali più famose di Francia dall’omonimo capolavoro di Victor Hugo, che riaccese i riflettore su di un gioiello dell’arte gotica che stava per essere raso al suolo.
GLI 850 ANNI
NDAME
OTRE
DELLA CATTEDRALE
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VIAGGIO NELLA STORIA fra questi, e quando scrisse il Era il 1831 e Notre Dame, nelsuo Notre Dame de Paris lo fela sua lunga vita, era stata tece con l’intento di valorizzare la stimone di avvenimenti grancattedrale. Il “miracolo” avvendiosi e oggetto di tremende ofne; si diede vita ad una raccolfese. La prima pietra per la sua ta fondi e nel 1845 iniziò la sua costruzione fu posta nel 1163 ristrutturazione. da Papa Alessandro III, ma il Interventi e migliorie, nel corcommittente era Maurice de so degli anni non sono mancaSully, vescovo di Parigi, che la feti, gli ultimi proprio i mesi scorce erigere sui resti di un’antica si per prepararla ai festeggiachiesa dedicata a St. Etienne. menti degli 850 anni dalla sua De Sully, che aveva voluto forcostruzione. temente la cattedrale, raggiunLe luci sono state sostituite ed è se il suo scopo grazie alle dostato realizzato un impianto econazioni, più o meno volontasostenibile, improntato al risparrie, dei parigini di ogni ceto somio energetico. È stato restauciale. E laddove non arrivavano rato anche l’organo, risalente al finanziamenti arrivava la manoXV secolo e il più grande d’Eudopera; infatti una moltitudine ropa: un motivo in più per assidi fabbri, carpentieri, muratori stere ai concerti che si susseguie operai lavorarono instancaranno lungo il 2013. Ma l’interbilmente alla costruzione. vento più importanCi vollero quasi due secoli per «E mentre sei lì te ha riguardato le mettere fine al suscon lo sguardo campane. La “veteseguirsi dei lavori perso sulla Ville rana” Emmanuel, (rifacimenti, agLumière, ti l’unica a restare al giunte, modifiche), aspetti che proprio posto, è stama alla fine Notre gargouilles e ta affiancata da MaDame divenne chimere rie, una “recluta” di uno dei simboli di prendano vita» sei tonnellate, proveniente dall’OlanParigi, ammirata da. Le altre quattro da tutta l’Europa. sono state sostituite da otto Con la Rivoluzione, però, la muesemplari realizzati nelle fondesica cambiò: la chiesa dedicata rie della Normandia utilizzando alla Vergine Maria venne sacle stesse tecniche del Medioecheggiata e profondamente vo: lo scopo è ricreare l’identico danneggiata. Le statue furono suono delle originali. Fino al 25 distrutte, le vetrate mandate in febbraio le nove “sorelle” hanfrantumi; la cattedrale divenne no fatto bella mostra di sé nelil Tempio della Ragione e poi un la navata centrale della Cattemagazzino nel quale si ammasdrale, prima di prendere posto sava il foraggio. Le campane alla sommità delle torri. Ma si tranne Emmanuel, la più grandovrà aspettare il 23 marzo, la de - furono fuse per farne dei vigilia della Domenica delle Palcannoni, le reliquie disperse. La me, per sentire i festosi rintoccerimonia dell’incoronazione di chi delle “ragazze”. E se sarete Napoleone si svolse qui, ma poipresenti all’evento, guardate in ché la struttura era fortemente alto: di certo vedrete una piccodanneggiata, le pareti furono la figura accovacciata tra le guabbellite da enormi arazzi che in glie, intenta a chiacchierare con realtà coprivano enormi buchi. gargouilles e chimere. Il velo di Notre Dame iniziò il suo lento nostalgia che offuscava i suoi declino, tanto da entrare nelocchi non esiste più: una nuova l’elenco degli edifici da abbatte“famiglia” dalla voce antica è lì re. Tanti detrattori ma anche a fargli compagnia. tanti estimatori: Victor Hugo era
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CURIOSANDO
QUA &LÀ
Un calendario ricco di manifestazioni, quello della Cattedrale. Il “giubileo” si è aperto con proiezioni luminose e l’allestimento, ai lati del sagrato, di sei chalet degli antichi mestieri legati alla costruzione. Costo globale per restauro ed eventi, circa 6,5 milioni di euro.
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festeggiamenti sono iniziati ufficialmente il 12 dicembre 2012 e si protrarranno fino al 24 novembre 2013, dando vita ad una serie di eventi culturali e artistici oltreché spirituali. Una delle icone di Parigi, che ogni anno accoglie 14 milioni di visitatori, ha un calendario fitto di appuntamenti, tra i quali spiccano una serie di concerti con l’antico organo della Cattedrale, restaurato per l’occasione; altro evento eccezionale il World Organ Day, del 6 maggio, giorno in cui nel mondo ci saranno, in contemporanea, 850 concerti d’organo che, a causa del cambio di fuso orario, copriranno tutte e 24 le ore. Per commemorare gli 850 anni dalla fondazione, sono stati emessi anche due speciali francobolli, ad edizione limitata, raffiguranti due preziose vetrate della Cattedrale: la Vergine con il Bambino e la rappresentazione di un raccolto. Per saperne di più: www.notredamedeparis2013.com
EMMANUEL: UN “BOURDON” PER LE OCCASIONI SPECIALI È nella torre sud della Cattedrale dal 1686. Il suo nome completo è Emmanuel Louis Thérèse, ma per tutti è solo Emmanuel. Pesa quasi 13 tonnellate (solo il batacchio pesa 500 kg) ed è nato da tre fusioni, tra il 1680 e il 1685; si racconta che il meraviglioso suono di questo “bourdon” sia dovuto all’oro e all’argento donato dalle parigine e mescolato al metallo durante una delle fusioni. La sua voce si fa sentire soltanto in occasioni speciali: una di queste fu la fine della II Guerra Mondiale.
NON SI POTRÀ PIÙ DIRE: “STONATA COME UNA CAMPANA” Hanno posato per i flash dei fotografi come divi del cinema, sfoggiando i loro nomi incisi sul bronzo: Marie, Gabriel, Anne-Geneviève, Denis, Marcel, Etienne, Benoît Joseph, Maurice e Jean Marie. Realizzate con dimensioni e peso delle campane preRivoluzione, sono state progettate per “vivere” trecento anni. Sostituiscono Angélique-Françoise, Antoinette-Charlotte, Hyacinthe-Jeanne e Denise-David, del 1856 e considerate dagli esperti “stonate”.
FURONO DECAPITATI MA NON ERANO RE FRANCESI Credevano fossero sovrani di Francia, per questo le statue che adornavano la Galleria dei Re di Giudea e d’Israele, furono abbattute durante la Rivoluzione, e le loro teste disperse. Su 28 ne sono state ritrovate 21; ora sono conservate al Museo di Cluny, con altri reperti della Cattedrale.
TUTTE LE STRADE PORTANO A PARIGI È il punto zero (point zéro), il luogo dal quale si calcolano tutte le distanze che separano Parigi dalle altre città francesi. Si trova nel sagrato antistante la Cattedrale, a circa 25 metri dall’ingresso principale, ed è composto da un medaglione ottagonale di bronzo, incastonato nel pavimento, con una Rosa dei Venti incisa al centro. MARZO 2013
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PRAIA A MARE
Borgo di Fiuzzi Resort & Spa dal 24 maggio al 22 giugno 2013
à ibilit n o p e dis m i t l U
Per l’Evento annuale più significativo, “50&Più - Incontri 2013”, proponiamo una nuova soluzione di vacanza presso un Resort & SPA di categoria 4 Stelle Superiore, situato direttamente sulla spiaggia di Praia a Mare, di fronte all’incantevole Isola di Dino.
QUOTE DI SOGGIORNO per persona 1° Turno (dal 24 maggio al 1° giugno) camera doppia € 405,00 doppia uso singola € 525,00 terzo letto adulti € 325,00 2° Turno (dal 1° giugno all’8 giugno) camera doppia € 435,00 doppia uso singola € 565,00 terzo letto adulti € 350,00 3° Turno (dall’8 giugno al 15 giugno) camera doppia € 460,00 doppia uso singola € 600,00 terzo letto adulti € 370,00 4° Turno (dal 15 giugno al 22 giugno) camera doppia € 490,00 doppia uso singola € 635,00 terzo letto adulti € 395,00 Bambino (da 0 a 12 anni non compiuti) in camera tripla con 2 adulti gratuito. Eventuali giorni supplementari su richiesta Quota di iscrizione per i non soci: € 40 LA QUOTA COMPRENDE Soggiorno di 7 notti/8 giorni (8 notti/9 giorni per il primo turno) presso il Borgo di Fiuzzi Resort & SPA con trattamento di pensione completa, servizio a buffet e bevande incluse ai pasti (acqua naturizzata, vino, bibite e birra) • Formula All Inclusive al bar Barracuda (dalle 10.00 alle 23.00) che include: bevande alla spina (acqua liscia e gassata, succhi di frutta, birra, bibite, vino), liquori nazionali, caffetteria espressa, spuntini e snack ad orari prestabiliti • Servizi balneari in spiaggia attrezzata con servizi, docce, ombrelloni, lettini, canoe e pedalò • Ingresso gratuito al Centro Benessere per docce emozionali, sauna finlandese, bagno turco e palestra fitness • Animazione diurna e serale con spettacoli, piano bar, giochi e tornei • Convegni e attività culturali organizzati da 50&Più • Assistenza in loco di personale medico 24 ore su 24 • Assistenza in loco di personale 50&Più e 50&Più Turismo • Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento, Unipol Assicurazioni. LA QUOTA NON COMPRENDE Tutti i trasporti da e per il Borgo di Fiuzzi Resort & SPA • Le consumazioni presso il bar Stella Maris e il bar Spiaggia, da pagare in loco • L’accesso alla piscina coperta e alla vasca idromassaggio, i trattamenti estetici e i massaggi, da pagare in loco • Escursioni facoltative, da acquistare e pagare in loco • Extra in genere e tutto quanto non espressamente specificato ne “La quota comprende“.
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SPAZIO
INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA FORLÌ
IL SECOLO NATO DALLA GUERRA A Forlì, fino al 16 giugno, presso i Musei di San Domenico, il Novecento viene raccontato in una mostra-evento quasi unica per numero di pezzi ed autori esposti. Scrisse Massimo Bontempelli, nel 1926: «Il Novecento ci ha messo molto a spuntare. L’Ottocento non poté finire che nel 1914. Il Novecento non comincia che un poco dopo la guerra». La mostra Novecento - Arte e vita in Italia tra le due guerre inizia da quel dopoguerra giungendo al tragico finale del secondo conflitto mondiale. Anni in cui i migliori esponenti della cultura italiana, in un clima di “ritorno all’ordine”, crearono nuove espressioni d’arte, riprendendo canoni che producessero, secondo Carlo Carrà, “una nuova classicità di forme”. Una chiave di volta, quella dell’armonia tra tradizione e modernità, sostenuta anche dal regime. Non a caso si rievocano la Prima e la Seconda Mostra del Novecento Italiano (1926 e 1929), la Mostra della Rivoluzione Fascista (1932-1933), la V Triennale di Milano che celebrarono ideologia e miti del Fascismo e dove ritroviamo i temi affrontati sia da artisti aderenti alle sue direttive, sia da chi cercò un nuovo rapporto tra contemporaneo e tradizione. Dipinti, sculture, opere di grafica, cartelloni murali ripercorrono costumi e vita dell’epoca, mentre la presenza di grandi protagonisti - da Carrà a De Chirico, da Balla a Depero, passando per Sironi, Soffici, Guttuso e molti altri - fa risaltare la varietà tra Metafisica, Realismo Magico e grandi mitologie novecentesche. Il nuovo Secolo pervase anche gli oggetti della vita quotidiana: i mobili, gli arredi, i gioielli, gli abiti esposti nella mostra palesano bene il suggestivo intreccio di cultura e politica che originarono la Grande Moda Italiana. Per informazioni: Andrea Panzavolta - 50&Più Forlì-Cesena - Tel.: 054324118
ALLA SCOPERTA DEL NOVECENTO, CON 50&PIÙ TURISMO 1° itinerario (un pernottamento) Descrizione: venerdì sera arrivo in hotel della categoria desiderata, cena e pernottamento. Sabato mattina partenza per i Musei San Domenico e visita guidata alla mostra “NOVECENTO - ARTE E VITA IN ITALIA TRA LE DUE GUERRE”. Pranzo presso un ristorante tipico. Nel pomeriggio possibilità di visitare Predappio e la mostra “Predappio - Città del Novecento” oppure la bellissima città di Ravenna e al termine partenza per rientro.
2° itinerario (due pernottamenti) Descrizione: venerdì sera arrivo in hotel della categoria desiderata, cena e pernottamento. Sabato mattina partenza per i Musei di San Domenico e visita guidata alla mostra “NOVECENTO ARTE E VITA IN ITALIA TRA LE DUE GUERRE”. Pranzo presso un ristorante tipico. Nel pomeriggio possibilità di visitare la mostra “Predappio Città del Novecento”, o la bellissima città di Ravenna e rientro in Hotel a Cervia per cena e serata libera. Domenica mattina tempo libero a Cervia per visita del centro storico, spiaggia o visita del Museo del Sale di Cervia e la Casa delle Farfalle. Pranzo in hotel e partenza.
QUOTE DI PARTECIPAZIONE PER INDIVIDUALI E GRUPPI: su richiesta Prezzi dei soli ingressi alle mostre, per i soci 50&Più, senza guida: “NOVECENTO - ARTE E VITA IN ITALIA TRA LE DUE GUERRE” a Forlì: euro 6,00 “PREDAPPIO - CITTÀ DEL NOVECENTO” a Predappio: euro 3,00
AVVISO AI POSSESSORI DI 50&PIÙ CARD: informiamo i soci possessori di 50&Più Card che la Carta non è utilizzabile nei punti vendita aderenti al circuito di Selecard.
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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • RAVENNA
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CASERTA
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Per saperne di Più: 0823326453 www.50epiu.it/caserta
Tutti a teatro
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nche nel 2013 la Compagnia teatrale della 50&Più di Caserta, guidata dalla presidente Maria Pia Ciannarella, porta in scena esilaranti commedie. La stagione è stata inaugurata con l’opera di Giovanni Rescigno Signori biglietti, sotto la regia del socio 50&Più Peppe Zechender, al Teatro Don Bosco di Caserta. La compagnia, di attori non professionisti, ha riscosso ancora un notevole successo di pubblico. Il prossimo appuntamento è per sabato 13 aprile, alle 17.30, sempre al Don Bosco, con Il morto sta bene in salute, commedia in due atti di Gaetano Di Maio. La direzione è affidata alla socia Mimma Luserta. Buon divertimento!
Per saperne di Più: 0544515707 www.50epiu.it/ravenna
Sognando Stevenson
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ar conoscere le poesie di Robert Louis Stevenson nelle scuole elementari di Ravenna: è il progetto Sognando Stevenson, curato da Julie Wade, insegnante d’inglese all’Università di Bologna. «Stuzzicando l’interesse di due persone, la mosaicista Anna Fietta e Laura Ancarani della Libreria Libraffaracconta la Wade sul sito http://www.sognandostevenson.it -, l’iniziativa è arrivata a Ravenna dove ha incontrato anche il sostegno concreto della 50&Più provinciale guidata da Ottavio Righini». Gli altri compagni di viaggio sono: la Scuola Primaria F. Mordani, la Biblioteca Classense, Varesco Prod, l’Ospedale S. Maria delle Croci, l’Agenzia di Comunicazione Studio Pagina. Il progetto ha ottenuto il patrocinio di Ravenna 2019 - Città candidata a Capitale europea della Cultura. L’iniziativa dedicata allo scrittore scozzese, noto per L’isola del
tesoro e Lo strano caso del dottor Jekyll e del Signor Hyde, prevede la presenza a scuola di bibliotecarie e lettrici volontarie che presentano l’autore e leggono poesie tratte da Nella terra dei sogni, illustrata da Simona Mulazzani (Rizzoli 2012). Oltre al laboratorio in lingua di Julie Wade, c’è il concorso artistico di immagini (è possibile parteciparvi fino al 6 marzo) per i bambini delle scuole primarie: i premiati vedranno le loro opere in mostra il 9 marzo nell’atelier della mosaicista Anna Fietta (via Argentario 21). Non finisce qui: grazie al sostegno di 50&Più, sarà possibile lasciare una traccia di questa esperienza con il video-documentario del progetto realizzato da Varesco Prod.
COSA C’È IN CALENDARIO FIRENZE VICENZA » 13 marzo - ore 15.00 - Nella sede 50&Più (Via Faccio 38) si tie- » 17 marzo - Visita nella meravigliosa città di Verona. ne l’incontro, gratuito e aperto a tutti, su Le successioni ereditarie con il notaio Dr.ssa Francesca Boschetti e il Dr. Paolo Maran, responsabile ufficio fiscale Confcommercio. 27 marzo - ore 15.00 - Per il ciclo I mercoledì dell’anziano, incontro su intolleranze alimentari e celiachia nella sede 50&Più. Per saperne di Più: 0444964300 - www.50epiu.it/vicenza
10 aprile - Norcia, con visita alla Basilica di Santa Rita da Cascia. Per saperne di Più: 055664795 - www.50epiu.it/firenze
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» PAVIA » 18 marzo - Intera giornata nell’Oltrepo Varzese con visita all’Eremo di Sant’Alberto di Butrio dove è venerato il frate Ave Maria, eremita, cieco e veggente. Pranzo, con menù tipico, al ristorante “C’era una volta” di Pietragavina. 20 - 21 aprile - Nella manifestazione Fiori e Frutti al Castello Visconteo di Pavia, organizzata dal Comune di Pavia, con l’Associazione “Amici dell’Orto Botanico” e Federfiori Pavia, si terrà Fiori, Frutti e... 50&PIÙ. Come coltivare un proprio “orticello” previdenziale? Questa una delle consulenze gratuite che 50&Più offrirà nella manifestazione. Per saperne di Più: 038228411 - www.50epiu.it/pavia
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PORDENONE » 12 marzo - ore 20,30 - Nella Sala consiliare del Palazzo della Provincia di Pordenone si terrà il convegno I nuovi bisogni socio-sanitari in una società che cambia”, con il dott. Giorgio Siro Carniello. Prenotarsi entro l’8 marzo. 16, 17 e 18 aprile - Gita a “Torino e le Langhe”. Visita della Città con i suoi palazzi storici, la Cattedrale rinascimentale, il Museo Egizio. Si andrà alla scoperta delle terre del Barolo con degustazione. Per saperne di Più: 0434549462 - www.50epiu.it/pordenone
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VERONA 20 marzo - Presso la Camera di Commercio (Corso Porta Nuova 96), Salone Transatlantico, si tiene l’incontro su Diabete: l’epidemia del terzo millennio, tenuto dal professor Enzo Bonora. Dal 10 al 14 aprile - Budapest: la perla del Danubio. Un’occasione per ammirarla con i suoi incantevoli dintorni. Visita al Castello di Grassalkovich, residenza di Francesco Giuseppe e Sissi. Per saperne di Più: 045953502 - www.50epiu.it/verona
ROMA 22 marzo - ore 15,40 - Visita guidata alla mostra Tiziano, allestita presso le Scuderie del Quirinale. Per saperne di Più: 0655380442-3 - www.50epiu.it/roma
NAPOLI Tra gli appuntamenti segnaliamo: sino a maggio e ogni venerdì il Torneo di Burraco ed ogni martedì L’angolo della creatività per sperimentare il proprio estro. Escursioni: il 17 marzo visita di Cassino (Fr) con la sua Abbazia; il 27 aprile weekend a Marina di Camerota (Sa). Per saperne di Più: 0815518187 - www.50epiu.it/napoli
ASCOLI PICENO 19 aprile - Concerto all’Auditorium Fondazione Carisap, con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese e il direttore e solista Luigi Piovano, primo violoncello dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. In programma Mozart con Sinfonia n. 40 in Sol min. K 550 e la Sonata Arpeggione di Schubert. Per saperne di Più: 0736051102
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LIBERO •
ROMA
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2013: ANNO EUROPEO DEI CITTADINI LODI
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Solidarietà in cima
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a collaborazione e la solidarietà sono fondamentali in tempi di crisi. Così la 50&Più di Lodi, guidata dal presidente Pietro Mezzadri, ha sponsorizzato il servizio del pulmino dell’associazione no-profit Alba Nuova, di Corte Palasio (Lo). Grazie al contributo di 50&Più, Alba Nuova continuerà ad aiutare le persone in difficoltà. Altro importante intervento della 50&Più lodigiana è stato il patrocinio della Festa patronale, San Bassiano, che si è tenuta nella piazza centrale del Duomo. Soddisfazione del presidente Mezzadri per aver contribuito alla riuscita di questa ricorrenza, molto sentita dalla popolazione.
LE SEDI NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Carlisle Guilfdord Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Presidente Prudente Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal St. Catharines Toronto Germania Monaco di Baviera Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale
Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 414829223 0061 414829223 0061 393810620 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 482222513 0055 1132312351 0055 1832216645 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 5142525041 001 5144946902 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 004 98974640814 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086
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l 23 novembre 2012 il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno preso la decisione (n° 1093) di proclamare l’anno 2013 “Anno europeo dei cittadini”. Il testo della decisione, in gazzetta, recita: «L’obiettivo generale dell’anno europeo dei cittadini è di rafforzare la consapevolezza e la conoscenza dei diritti e delle responsabilità connessi alla cittadinanza dell’Unione, al fine di permettere ai cittadini di esercitare pienamente il proprio diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri. In tale contesto, l’anno europeo dei cittadini promuove inoltre l’esercizio, da parte dei cittadini dell’Unione, degli altri diritti connessi alla cittadinanza dell’Unione». A vent’anni dal Trattato di Maastricht e dall’introduzione della cittadinanza europea, l’Anno europeo sembra l’occasione per fare il punto circa le politiche e i programmi esistenti e sembra quasi voler inculcare dall’alto ai cittadini il sentimento di appartenenza (ed i relativi diritti) ad una comunità più ampia di quella nazionale. Ma noi cosa ne pensiamo, quale tipo di cittadino ci sentiamo? Siamo pronti a rinunciare a parte di quello che ci sembra di avere in più, in cambio di una partecipazione più ampia alla gestione della comunità? Questo pare essere il nodo centrale, lo scioglimento del quale, potrà garantire un balzo in avanti a quell’integrazione politica che ad oggi sembra ancora molto lontana. L’attuale crisi ha messo in evidenza quanto sia fragile l’integrazione economica senza quella politica, tutti gli Stati componenti la comunità sono stati visti, in tale frangente, se non come nemici come competitors ed è aumentata molto la diffidenza. Certo c’è chi si preoccupa di preservare le identità nazionali, ma ciò significa conservare ambiti culturali e sociali, e non certo di potere politico. Andiamo verso l’Europa come entità politica condivisa e cerchiamo di contribuire applicando ciascuno nel proprio ambito un’espansione dell’orizzonte politico e sociale. Fabrizio Scialotti, presidente 50&Più Università MILANO
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“Poeti e scrittori in Lombardia“: i vincitori
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van Fedeli con Sottobosco - frammento I, per la sezione Poesia e Fabrizio Bassani, con La spilla, per la sezione Prosa, sono i primi classificati della IV edizione del Premio Poeti e scrittori in Lombardia - 50&Più per la cultura promosso dalle Associazioni 50&Più e 50&Più Università provincia di Milano ed aperto a tutti coloro che, risiedendo in Lombardia, hanno più di 18 anni di età. Dalla II edizione del Premio (2011), è stata istituita anche una nuova sezione del Concorso, un premio unico, riservato agli iscritti a 50&Più e consegnato al “Miglior poeta 50&Più” e al “Miglior scrittore 50&Più”. I vincitori di quest’anno sono Giulio Redaelli, con Oltre quella porta, per la sezione “Miglior poeta 50&Più” e Laura Strani, con Rammarico, per la sezione “Miglior scrittore 50&Più”. Per la sezione Poesia il secondo e terzo posto sono stati assegnati rispettivamente a Christian Tito con Meglio saperla e Simone Canessa con Non appartiene ai padri il tempo. Per la sezione Prosa il secondo posto è andato a Rinaldo Caddeo con Saturnus e il terzo a Lea Zanier con Ombra tiranna. Gli elaborati dei concorrenti sono stati esaminati e giudicati da una commissione composta dai poeti e critici letterari Filippo Ravizza (presidente della giuria), Sebastiano Aglieco e Mauro Germani. Le premiazioni si sono svolte presso l’Unione Confcommercio di Milano, con la partecipazione del presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi. Ai vincitori sono stati consegnati buoni per l’acquisto di libri, validi presso tutte le librerie lombarde del circuito Il Libraccio, una targa e un diploma. Durante la Cerimonia di Premiazione è stata presentata la III edizione della collana del Premio, una raccolta dei testi vincitori dell’edizione precedente. Il volume è stato distribuito al pubblico.
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Un convegno per capire
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resso l’Auditorium “G. Paone” della Banca Popolare di Lanciano e Sulmona si è tenuto il convegno nazionale Eutanasia. Aspetti Medici, Sociali e Giuridici, organizzato dalla Libera Associazione Invalidi Civili (L.A.I.C), sede regionale d’Abruzzo con la 50&Più di Chieti. Al convegno hanno partecipato circa 400 persone con una nutrita presenza di avvocati del Foro di Lanciano. L’incontro, patrocinato da: Regione Abruzzo, Provincia di Chieti, Comune di Lanciano, Banca Popolare di Lanciano e Sulmona, oltre che da 50&Più provinciale, ha avuto insigni relatori che hanno trattato la problematica
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dell’eutanasia sotto gli aspetti medici, sociali, giuridici, etici e religiosi. Si è avuta una nutrita partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni (Regione Abruzzo, Provincia di Chieti e Comune di Lanciano) oltre che del presidente e vice presidente della 50&Più provinciale, Vincenzo Ranieri e Adamo Grimaldi, nonché del responsabile provinciale Mirella Nervegna. Ai lavori hanno preso parte il presidente nazionale L.A.I.C., Tiziana Civitani e il vice presidente nazionale, Fernando Berardi. Agli interventi è seguito un dibattito chiarificatore e approfondito su un tema molto discusso e di grande attualità.
Per saperne di Più: 0575354292
Imprenditori premiati
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i è svolta al Teatro degli Antei di Pratovecchio (Ar) la premiazione dei nuovi “Maestri del Commercio” organizzata da 50&Più, con il patrocinio di Provincia e Camera di Commercio di Arezzo. A ricevere il titolo sono stati 46 imprenditori della provincia che, con la massima dedizione, hanno contribuito alla crescita economica e sociale del territorio. Di “over 80” ancora attivi ce ne erano diversi tra i premiati. «Segno che lavorare con passione fa bene al fisico e alla mente», ha sottolineato il direttore della Confcommercio aretina Franco Marinoni, che insieme alla presidente regionale dei Giovani imprenditori del terziario, Simona Petrozzi, ha condotto la cerimonia. «Sono felice di essere qui per dare un segno di riconoscimento ai nuovi Maestri del Commercio», ha detto il presidente nazionale di 50&Più, Renato Borghi. «Il momento che stiamo attraversando è difficilissimo sul piano economico - ha proseguito - con una crisi dei consumi che non si vedeva da anni, accompagnata da una grave crisi politica che fa mancare al Paese una guida salda e sicura. Ma non mi piace chi si lamenta troppo, in fondo in passato ci sono state crisi ben più gravi di questa. Nell’uomo ci sono tutte le risorse per reagire, quindi guardiamo alla crisi non come a qualcosa che ci schiaccia, ma come ad un travaglio dal quale
usciremo diversi e più forti di prima». A consegnare le Aquile di Calimala anche la presidente provinciale Confcommercio, Anna Lapini, l’assessore alla formazione e lavoro della Provincia, Carla Borghesi, il presidente della Camera di Commercio, Giovanni Tricca, il presidente provinciale di 50&Più, Giuseppe Cuseri. Sul palco anche il sindaco di Pratovecchio, Anselmo Fantoni, e il presidente della Confcommercio casentinese, Adelmo Baracchi. A premiare i macellai, ancora una volta dimostratisi una categoria “longeva”, è stato il loro presidente regionale, Pierluigi Sacchetti. La cerimonia si è conclusa con la consegna degli attestati di benemerenza ad alcune associazioni di volontariato e ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine in Casentino. Aquila d’Argento (25 anni di attività): Annunziata Ferri, Vincenzo Gallorini, Giovanna Marasco, Anna Maria Mattoni, Paolo Ricci, Maria Grazia Vannini. Aquila d’Oro (40 anni di attività): Giuseppe Bartolini, Fabrizio Baquè, Umberto Benigni, Elvio Bufalini, Franco Cavigli, Pasqualina Cincinelli, Mario Ercoli, Silvano Giommetti, Giovanna Giovannini, Franco Maccari, Mauro Maggi, Maria Iole Marcoaldi, Franca Maurizi, Ennio Ricci, Renato Ricci, Maria Rosadi, Claudio Santini, Maria Verdelli. Aquila di Diamante (50 anni di attività): Giovanni Battista Amedei, Mario Antonelli, Pietro Barelli, Francesco Beoni, Pericle Cinini, Rosaria Dora Comite, Anna Detti, Licia Galimberti, Valeria Giannini, Lea Giovannini, Giorgio Landini, Franca Macconi, Gino Massaini, Ines Monetti, Loreno Moretti, Franco Nandesi, Rita Nardi, Roberto Nastagi, Aldo Orlandi, Benito Raperoni, Domenico Sarri, Italo Tassini.
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Per saperne di Più: 078373612
I nuovi “Maestri”
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ella prestigiosa sala convegni Ascomfidi, della Confcommercio di Oristano, hanno ricevuto il titolo di Maestro del Commercio 33 imprenditori per gli importanti traguardi raggiunti al servizio della comunità. La premiazione è stata preceduta dalla lettura di poesie scritte da Giuseppina Arca, Adele Racca Capone, Bachisio Tanchis e da don Peppino Murtas, lette da Michele Spiga e Pino Porcu. Inoltre, sono stati proiettati alcuni video del fotografo naturalista Eligio Testa. La cerimonia, introdotta dagli interventi del segretario nazionale di 50&Più, Gabriele Sampaolo, del presidente provinciale 50&Più Enasco, Guido Bertolusso, e del vice presidente vicario Confcommercio, Alberto Pomogranato, si è svolta in un clima di grande commozione. Molto sentita la consegna dell’onorificenza in memoria di Michelangelo Mannu, un uomo che ha dato molto alla 50&Più. Aquila d’Argento (25 anni di attività): Antonio Aresu, Dante Aresu, Sergio Bizzarri, Palmira Boi, Beniamino Fenu, Sisinnio Fais, Marinella Garbati, Augusto Grossi, Maria Teresa Manca, Margherita Mele, Predappio Militello, Giovanna Maria Mura, Giovanni Antonio Sanna, Maria Scanu, Elvira Marinella Serra, Gianni Solinas (alla memoria), Carlo Pietro Spanu. Aquila d’Oro (40 anni di attività): Aldo Abis, Mario Androilli, Dario Boassa, Nicolò Cadeddu, Marcello Cuozzo, Leandro Diana, Caterina Floris, Mario Manca, Giovanna Maria Mura, Antonio Leonardo Pasquini, Martina Pinna, Pasquale Piras, Marcella Troncia, Antonietta Vacca. Aquila di Diamante (50 anni di attività): Augusta Sechi.
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LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 96 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 4 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 4 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 11 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Properzio, 5 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via Ceccardi, 1/10 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 45 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16
Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 0382372511 0342533311 0332342280 Telefono 071200722 0736051102
Macerata - Corso Cavour, 85 Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Viale Magna Grecia, 119 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 69 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 Pisa - Viale Antonio Gramsci, 3 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Piazza Virgilio Bardella, 3 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia - Viale Ancona, 9 - Mestre Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H
0733261393 0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0131260380 0141353494 01530789 017166661 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 05048371 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 0498209787 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502
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STAR BENE
[ PREVENZIONE DI
L LA SCHIENA FA MALE: E SE FOSSE L’INTESTINO? Le tensioni muscolari non sempre sono la causa dei dolori alla schiena. Spesso, infatti, si assumono posizioni errate per difendersi da dolori o tensioni derivanti da patologie di origine interna
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a libertà di movimento di tutte le strutture del corpo rappresenta uno degli aspetti essenziali per garantire una buona condizione di salute. Spesso, invece, trascorriamo la giornata con dei dolori fissi, subdoli, che non danno tregua. Non sono molto forti ma sono costanti e non migliorano in nessuna posizione. Sono frequentemente localizzati a livello lombare, oppure a livello dorsale o sulla colonna cervicale, a volte anche sotto forma di torcicollo. Il sistema muscolo-scheletrico e gli organi interni sono avvolti da un particolare tessuto connettivo chiamato “fascia”. In questo modo l’in-
Zone di Head
L’osteopatia
sono le aree
tratta le zone
di dolore alle quali corrispondono specifici organi.
degli organi sofferenti diminuendo la tensione fasciale della colonna.
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ALESSANDRO MASCIA ]
sieme dei vari organi interni è direttamente collegato alla colonna e più in generale a tutto il sistema scheletrico. Quindi il dolore che avvertiamo non è sempre la conseguenza di un problema articolare o muscolare ma, a volte, può dipendere da un problema a carico dello stomaco, del fegato oppure del colon e in generale di tutti gli organi interni. L’insieme degli organi interni in condizioni di sofferenza può determinare la modificazione della morfologia della colonna vertebrale, può diminuirne la mobilità, e spesso ne consegue lo spostamento dell’equilibrio (baricentro). Ad esempio la testa può essere atteggiata in avanti per la difesa da dolori cervicali. Questi dolori cervicali possono essere dipendenti da una costante tensione delle vertebre per effetto della sofferenza costante del colon. Lo squilibrio anteriore della testa sposta il peso del corpo in avanti, modificando l’appoggio sotto la pianta dei piedi determinando dei possibili dolori alla base delle dita (metatarsalgie). Le ragioni per cui il dolore di un viscere si trasmette sul sistema scheletrico possono essere molte, ma la più intuitiva ha una origine meccanica. I visceri sono ancorati su diverse zone della colonna vertebrale. Tra queste troviamo la colonna cervicale alta (occipite), la zona tra colonna cervicale bassa e prime vertebre dorsali (praticamente all’altezza delle spalle), come anche il passaggio tra le ultime vertebre dorsali e le prime lombari (più o meno a livello dei reni). Nel momento in cui queste zone di inserzione subiscono la tensione dipendente da un problema legato agli organi interni, si instaura una condizione di eccessivo carico funzionale. Al persistere della malattia a carico di uno o più visceri, si trasmette alla colonna una sensazio-
AUGERT ÀD NON EHC OSSIF EROLOD LEUQ
ne di rigidità costante in tutto l’arco della giornata ed anche un dolore stabile indipendente dal movimento. Ed ecco, quindi, che quel terribile dolore alle spalle o del dorso non dipende esclusivamente dalle articolazioni, ma è il risultato della forte trazione a cui queste zone sono sottoposte a causa dell’infiammazione costante, ad esempio, del colon. Quindi il sistema muscolo-scheletrico non si adatta soltanto a dolori muscolari o radicolari, ma anche ai dolori viscerali. Si può soffrire di patologie che trasmettono una sensazione di dolore, come l’ulcera gastrica o la famosa colite (Sindrome del colon irritabile), oppure affezioni epatiche che evidentemente ci costringono ad una posizione di compenso. Ci si piega in avanti per chiudersi sull’addome per non sentire dolore e per cercare una posizione che dia sollievo. Normalmente non ci rendiamo conto dell’adattamento del nostro corpo, in quanto è molto lento e progressivo fino al momento in cui si cominciano a sentire dolori lungo la colonna senza una reale causa apparente. La colonna vertebrale comincia a cambiare aspetto spostando la testa in avanti, aumentando o appiattendo la curva dorsale, o spesso rettificando la colonna lombare. Questi adattamenti sono in realtà il tentativo, fin quando possibile, da parte del nostro corpo di trovare una posizione confortevole senza percepire le tensioni interne indotte dalla patologia di organi, come il colon, lo stomaco oppure il fegato. Il costante stress meccanico, cui le diverse zone della colonna sono sottoposte, instaura una patologia da sovraccarico funzionale. Vuol dire che queste zone devono sopportare carichi maggiori in posizioni in cui le articolazioni non si muovono liberamente. Si può quindi andare incontro a discopatie, dolori articolari e anche radicoliti come, ad
QUEL DOLORE FISSO CHE NON DÀ TREGUA
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esempio, la cervico-brachialgia di alcuni muscoli del nostro corpo. Quando un orossia il dolore cervicale che si gano s’infiamma o soffre comunque di una patoestende ad un braccio con la logia, il dolore viene percepito su alcune zone spesensazione di formicolio alle di- cifiche del nostro corpo. Ad ogni organo corrisponde un’area di dolore specifica. Il dolore del colon si ta della mano. La conoscenza e consapevolezza di que- sente a fascia a livello della colonna lombare. Il doste dinamiche è di fondamentale importanza, lore della colica renale si percepisce leggermente in quanto la cura cambia in funzione della causa pri- più in alto. Il dolore che parte dal fegato lo si permaria del dolore. Affidarsi soltanto alla terapia ma- cepisce sulle costole o sulla spalla destra. Il dolore nuale (fisioterapia) sulla colonna vertebrale per tro- cardiaco si avverte sulla spalla e sul braccio di sinivare sollievo non è sufficiente perché si rischiereb- stra. Queste sono chiamate “zone di Head” ed esiste una mappa topografica che identifica sul nostro be di trattare la conseguenza e non la causa. Si deve intervenire in primis sulla cura degli organi corpo le diverse zone su cui i vari organi inviano imsofferenti facendo riferimento ai vari medici specia- pulsi dolorosi. listi. Soltanto dopo si può trovare una risposta po- Quanto detto mette in relazione i diversi sistemi del sitiva e benefica ai dolori del rachide. In tal senso, corpo umano, evidenziando in modo sempre più chiaro l’unicità della sua fiun aiuto efficace può essesiologia contro la frammenre offerto anche dall’osteoCOLON, STOMACO, FEGATO: tazione con cui siamo sempatia che prevede il trattapre abituati a confrontarci. mento delle zone degli orLA LORO TENSIONE PRODUCE Quindi, avere cura degli organi sofferenti, con l’obietDISAGIO ALLE ARTICOLAZIONI gani interni determina degli tivo di diminuire la tensione effetti positivi immediati su fasciale che grava sulla colonna. Sono delle manovre che vengono effettua- tutto il corpo. La prima attenzione deve essere mite sull’addome del paziente. Questi trattamenti, rata ad una corretta e sana alimentazione. L’attiviinoltre, migliorano la vascolarizzazione locale e de- tà fisica, compreso il camminare, aiuta molto la fiterminano anche un effetto indiretto per il miglio- siologia intestinale oltre che a mantenere una buoramento della funzionalità degli organi stessi. A cau- na mobilità delle articolazioni. Può essere d’aiuto inisa di queste influenze reciproche tra corpo e visce- ziare la giornata effettuando dei massaggi molto legri è possibile migliorare le dinamiche viscerali in- geri sull’addome. La progressione deve essere molfluenzando disfunzioni locali come la difficoltà di- to lenta ed in senso orario. In questo modo si stigestiva (dispepsia), il meteorismo e la costipazione, mola la mobilità intestinale (peristalsi) e si mie determinando contemporaneamente la mobilità gliora la circolazione arteriosa e venosa di tutdella colonna vertebrale. Esiste poi un altro tipo di to l’intestino. Si avrà inoltre anche un effetto bedolore espressione della patologia di ogni organo nefico sulla tensione del sistema fasciale a fache però ha soltanto utilità diagnostica. Le vie sen- vore della libertà dei movimenti del sistema musitive del dolore degli organi interni sono le stesse scolo-scheletrico.
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Cibi delle feste
SAPORI & COLORI
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L’usanza di consumare dolci fritti per San Giuseppe trova forse le sue origini nell’antica Roma, dove si preparavano “frittelle” dolci per le “Liberalia”, feste in onore di Libero, dio della fecondità e dei raccolti
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E FRITTELLE di
DI M ARINA
SAN GIUSEPPE
CEPEDA FUENTES
l 19 marzo, festa di San Giuseppe, si celebra in molti luoghi d’Italia con grandi falò e diverse manifestazioni gastronomiche. A Valguarnera, nella provincia di Enna, si vuole rievocare la povertà del Santo e quindi della sua Sacra Famiglia con una singolare usanza: i ricchi del paese preparano per i meno abbienti enormi costruzioni piramidali dette “tavole di San Giuseppe”, imbandite di ogni tipo di cibo e dolciumi. Naturalmente tre degli invitati, con costumi dell’epoca dovranno impersonare Giuseppe, Maria e Gesù. Ma se l’ospite vuole fare le cose in grande dovrà fornire il travestimento anche per i genitori della Madonna, Sant’Anna e San Gioacchino, e per i Dodici Apostoli. La tradizione dei banchetti per i poveri nel giorno di San Giuseppe si ripete in molte altre località italiane, soprattutto del Meridione. A Santa Croce Camerina, nel ragusano, s’imbandiscono le “Cene” in onore del Santo con squisiti prodotti locali, sebbene la specialità della festa sia un tipo di pane lavorato e decorato a mano che raffigura alcuni og-
BIGNÈ DI SAN GIUSEPPE
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Ingredienti per i bignè 2 uova intere grandi 100 gr di farina 50 gr di burro 100 ml di acqua 1 cucchiaio di zucchero scorza grattugiata di un limone
Ingredienti per la crema 2 tuorli d’uovo 50 gr di zucchero 25 gr di farina 250 ml di latte (circa 1 bicchiere)
2 ore circa
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per ogni bignè circa 115 kcal 8 / 10 bignè
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getti legati a San Giuseppe, come il bastone fiorito. Il pane viene preparato da coloro che hanno fatto voto al Santo. Intanto tre poveri del paese nelle sembianze della Sacra Famiglia di Nazareth girano tra le case dove sono state allestite le “Cene” mangiando e portando via qualche cibo. A San Marzano di Taranto vengono chiamate “matre” le tavole imbandite per la festa del Santo; mentre a Vallelunga Pratemano, in provincia di Caltanissetta, per i bambini poveri del paese, detti “verginelli”, si mettono a tavola dei grandi pani che pesano dai 3 ai 5 chili di forme varie, a bastone, a treccia, a giglio. Al centro, si mettono altri cibi, specialmente la frittura di ortaggi - soprattutto cavolfiori e carciofi - uova sode e olive. Cavolfiori fritti, detti “frittelli” vengono offerti anche a Roccantica di Rieti, nel Lazio. Cibi fritti, ma in particolare dolciumi, si preparano in altre località per il padre putativo di Gesù: la tradizione è talmente diffusa che il Santo è stato chiamato popolarmente “San Giuseppe frittellaro”. Tant’è vero che una volta, il 19 marzo, i bambini cantavano questa fi-
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lastrocca di porta in porta, chiedendo ad amici e parenti le tipiche frittelle dolci: «Come è buono, come è caro,/ San Giuseppe frittellaro!/ Ad ognuno una frittella/ che è lucente come stella». La tradizione di consumare dolci fritti è tuttora viva in molte località italiane, come aItri, nel Lazio meridionale, fra i monti che separano Fondi da Formia, dove la notte della vigilia della festa si accendono
«Dal Nord al Sud, il giorno di San Giuseppe, nel nostro Paese, i falò accompagnano le feste del Santo» falò in onore del Santo e, mentre ardono i fuochi, si mangiano le seppele, le frittelle dolci consumate dopo la cena a base di legumi vari con salsicce. Quando a terra vi rimane la brace i ragazzini gareggiano nel cosiddetto “salto del fuoco” gridando: «Evviva San Giuseppe con tutte le seppelle appriesse», cioè con “tutte le zeppole o frittelle appresso”. I “falò di San Giuseppe” sono diffusi in tutto il Paese, da Nord a Sud.
Preparazione
In un tegame mettere l’acqua, il burro e lo zucchero portando a ebollizione: appena il burro sarà completamente sciolto, aggiungere la farina, spegnere il fuoco e con un cucchiaio di legno amalgamare bene tutto molto velocemente fino ad ottenere un impasto abbastanza sodo. Iniziare a unire le uova, una alla volta mescolando bene, possibilmente con le mani perché è molto più semplice. Aggiungere l’uovo successivo solo quando il primo sarà completamente amalgamato. Unire la scorza grattugiata del limone e mescolare molto bene. Lasciare riposare qualche minuto mentre si prepara la crema pasticcera per farcirli. Sbattere bene i tuorli con lo zucchero e unirvi la farina amalgamando bene per non fare i grumi. Aggiungere il latte, mettere sul fuoco e fare addensare la crema a fuoco basso girando con-
A Modica, in provincia di Ragusa, si chiama “la vampata” e arde per tutta la notte davanti alla chiesa dedicata al Santo. A Lezzeno, in provincia di Como, la cerimonia dei roghi è documentata fin dal 1190 e viene premiato il più grande; mentre a Rocca San Casciano, Forlì, c’è una gara fra i due rioni principali del paese per il falò più spettacolare. A Scicli, nel ragusano, si preparano i pagghiara, cioè pagliai da bruciare la sera di San Giuseppe mentre per le vie del paese si snoda una processione, in ricordo della fuga in Egitto. Ma torniamo alle frittelle che, secondo i luoghi, ricevono nomi diversi: frittelle di riso in Umbria, zeppole a Napoli e molti altri. A Roma i tradizionali bignè di San Giuseppe sono rigorosamente fritti e ripieni di crema. Una volta i migliori erano quelli del quartiere Trionfale, nei pressi di San Pietro, attorno alla parrocchia di San Giuseppe, dove la festa era più sentita e durava un’intera settimana: «Venite tutte qui Ciumachelle belle,/ venitene a magnà le mie frittelle!», gridavano i “frittellari” ambulanti alle ragazze, che a Roma erano vezzeggiate con appellativo di “ciumachelle”, luma-
chine. Al calar della sera, per azzittire i bambini, ormai stanchi, le mamme raccontavano loro in dialetto romanesco la vera origine delle frittelle, con la storia in versi di un improbabile San Giuseppe che, giunto in Egitto, si arrangiava a “frittellaro” per sbarcare il lunario: San Giuseppe faceva er falegname e benché fusse artista de talento nun se poteva mai levà la fame pe’ quanto lavorasse e stasse attento... Un giorno se n’annò in Egitto co’ Maria, e doppo un par de giorni ch’arrivorno uprì de botto ‘na friggitoria. Co’ le frittelle fece gran affari. Apposta in tutta Roma, in de ‘sto giorno, sortono fòra tanti frittalari. (Adolfo Giaquinto)
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PER INFORMAZIONI E CURIOSITÀ SCRIVI A: redazione@50epiu.it
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tinuamente. Farla raffreddare prima di farcire. A questo punto si procede con la frittura. Con un cucchiaio prendere piccole porzioni dell’impasto preparato e tuffarle nell’olio ben caldo: attenzione, se ne devono mettere pochi alla volta perché i bignè raddoppiano di volume. L’olio deve essere abbondante, affinché possano girare bene; la fiamma va al minimo, altrimenti bruciano all’esterno e non si gonfiano. Sgocciolare su carta assorbente e, tiepidi, farcire con la crema pasticcera fredda spolverizzando con zucchero a velo.
Curiosità
Forse l’usanza di consumare dolci fritti per San Giuseppe trae origine nell’antica Roma dove si preparavano “frittelle” dolci durante le Liberalia, feste in onore del dio Libero della fecondità e dei raccolti che si celebrava a metà marzo.
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INVALIDITÀ CIVILE IN PRIMO PIANO L’inps cambia i criteri «Dopo un’iniziale “stretta”, dovuta ad un adeguamento ad una sentenza della Corte di Cassazione, il Ministero del Lavoro ha chiesto chiarezza» [ DI
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GIANNI TEL ]
li invalidi civili totali, se coniugati, rischiano di ritrovarsi senza più la pensione: l’Inps a partire da quest’anno ha improvvisamente cambiato il criterio per valutare il requisito di reddito che ne prevede il diritto. Ciò che potrebbe accadere è che il limite annuo di reddito pari a 16.127,30 euro che consente di riconoscere il diritto alla pensione di inabilità, non debba più essere riferito solo al titolare della pensione ma anche al coniuge. È chiaro che, se si considera due redditi (quello dell’inabile e quello del coniuge), risulta più facile superare il limite sopra indicato e perdere così il diritto alla pensione. Questa possibile “stretta” non nasce da una modifica normativa (cioè da una nuova legge), ma da un nuovo orientamento dell’Inps, il quale si è adeguato in via amministrativa alla sentenza della Corte di Cassazione n. 4677/2012, che lo ha visto prevalere nel giudizio su una questione attinente proprio alle condizioni economiche per il riconoscimento della pensione di inabilità. Per fortuna, dopo un primo momento di validità, il nuovo criterio è stato bloccato per ora dallo stesso Inps dopo che il Ministero del Lavoro, che ha chiesto chiarez-
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za sulla vicenda, ha indicato che una decisione in tal senso ha bisogno di essere assunta a livello legislativo. Per quanto riguarda, invece, la nuova impostazione di lavoro adottata dall’Inps, tramite le procedure informatiche, per consentire ai cittadini di ottenere il riconoscimento dello stato invalidante, va evidenziato che, già nell’ultima metà del 2012, le soluzioni adottate dall’istituto hanno decisamente migliorato i tempi di liquidazione di queste prestazioni e c’è da augurarsi che, entro quest’anno, si raggiungano tempi ancora più rapidi. Quanto ai requisiti, per acquisire il diritto all’invalidità e all’assegno di accompagno, nulla è cambiato e allo stato attuale sono considerati invalidi tutti coloro affetti da minorazioni di vario tipo non riconducibili a causa di guerra, di servizio e di lavoro, che appartengono ad una delle seguenti categorie: • i cittadini tra i 18 e i 65 anni affetti da menomazioni congenite o acquisite che comportano una riduzione della capacità di lavoro non inferiore ad 1/3; • i minori di 18 anni con difficoltà persistenti a svolgere compiti e funzioni proprie dell’età;
• i cittadini con più di 65 anni non autosufficienti. In base al grado d’invalidità riconosciuto, si possono ottenere i seguenti benefici: • il 33,33% (un terzo) è la soglia minima per essere considerato invalido ed avere diritto alle prestazioni protesiche e ortopediche; • il 46% consente all’invalido di ottenere l’iscrizione nelle liste speciali del collocamento obbligatorio; • il 74% è la soglia per ottenere l’assegno economico mensile di assistenza.
» L’assegno di assistenza Agli invalidi con età tra i 18 e 65 anni ed un grado di invalidità compreso tra il 74 e il 99%, spetta un assegno mensile di assistenza per 13 mensilità. Per fruire dell’assegno - pari quest’anno a € 275,87 mensili - l’invalido deve essere disoccupato, residente in Italia e avere un reddito annuo personale (quello del coniuge non conta) che non superi un determinato limite (€ 4.738,63 per il 2013). In presenza di queste condizioni, anche i cittadini stranieri, compreso gli extracomunitari se titolari di carta di soggiorno, pos-
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per il 2013), c’è da augurarsi - come già sopra indicato - che detto limite reddituale non venga modificato dalla legge e resti riferito solo al titolare della pensione non anche al coniuge.
» L’indennità di accompagno «Le nuove procedure informatiche hanno velocizzato i tempi per il riconoscimento dell’invalidità»
sono ottenerlo. Anche quest’anno i titolari di detta prestazione debbono presentare l’apposito modello on-line tramite il Caf, in cui debbono dichiarare, sotto la propria responsabilità, di non svolgere attività lavorativa. La dichiarazione va inviata all’Inps entro il 1° aprile ed è essenziale per conservare il diritto all’assegno.
» La pensione di inabilità
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ne di “non ricoverato” in via permanente, con una dichiarazione anch’essa da inviare all’Inps on-line tramite il Caf entro il 1° aprile prossimo. La Tabella A riporta gli importi e i limiti di reddito 2013 di tutte queste prestazioni assistenziali. È opportuno, comunque, data la particolare materia e la procedura telematica adottata dall’Inps, rivolgersi agli uffici del Patronato 50&Più Enasco e del Caf i quali gratuitamente e presenti su tutto il territorio nazionale, sono in grado di fornire ogni informazione e provvedere all’inoltro on-line della domanda e/o delle sopra citate dichiarazioni all’Istituto Previdenziale.
TABELLA A LE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI: IMPORTI E LIMITI DI REDDITO 2013
Categorie
Spetta agli invalidi ai quali sia stata riconosciuta un’inabilità lavorativa totale e permanente del 100%. L’importo è pari a quello stabilito per l’assegno di assistenza, ma le condizioni di accesso anche se al momento restano più facili, in quanto il limite di reddito annuo personale è molto più elevato (€16.127,30
A CHI SPETTA L’ASSEGNO? AI CITTADINI TRA I 18 E I 65 ANNI, CON UN’INVALIDITÀ TRA IL 74 E IL 99%
Questa prestazione è un sostegno economico che viene erogato alle persone che non sono in grado di camminare o di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita (mangiare, lavarsi, vestirsi ecc.). L’importo dell’indennità, pari a € 499,27 mensili, viene erogato per 12 mensilità. È importante evidenziare che detta prestazione viene erogata a prescindere dall’età e dalle condizioni economiche dell’interessato. Possono ottenerla a qualsiasi età, sia le persone meno abbienti che i benestanti. Non è poi legata alla composizione del nucleo familiare, non è reversibile e non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorative. È cumulabile con la pensione d’inabilità e con altre prestazioni spettanti per altre minorazioni civili ai ciechi e ai sordomuti. Sono esclusi dal beneficio gli invalidi ricoverati gratuitamente presso strutture pubbliche. Ciò vale anche per i ricoveri in reparti di lungodegenza o di riabilitazione. Non hanno invece alcuna rilevanza i ricoveri per terapie contingenti o comunque di breve durata. Chi è già titolare dell’indennità deve attestare la propria condizio-
Invalidi civili Assegno di assistenza Indennità di frequenza minori Pensioni di inabilità Sordomuti Pensione Indennità di comunicazione Ciechi civili Pensione ciechi assoluti Pensione ciechi parziali capacità Assegno decimisti Indennità ventesimisti Indennità di accompagnamento Invalidi totali Ciechi assoluti
Importo mensile
Limite di reddito annuo personale
275,87 275,87 275,87
4.738,63 4.738,63 16.127,30
275,87 249,04
16.127,30 non c’è limite
298,33 275,87 204,73 196,26
16.127,30 16.127,30 7.753,56 non c’è limite
499,27 846,16
non c’è limite non c’è limite
Nota: gli invalidi totali, i ciechi assoluti e i sordomuti, con almeno 60 anni di età hanno diritto ad un aumento che porta l’assegno di pensione a 631,87 euro al mese se hanno un reddito annuo inferiore a 8.214,61 euro, elevato a 13.964,21 euro se coniugati.
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FISCO
LEGGE DI STABILITÀ 2013: MOLTE NOVITÀ, POCHE DETRAZIONI «Aumentano quelle per i figli a carico, arriva quella per le donazioni liberali per coprire il debito pubblico, ma...» [ DI
ALESSANDRA DE FEO ]
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a Legge di Stabilità 2013, in vigore dal 1° gennaio scorso, presenta numerose novità pur avendo limitato gli interventi sull’Irpef. Da una parte risultano leggermente incrementate le detrazioni per i figli a carico, dall’altra chi effettuerà versamenti su un fondo per la copertura del debito pubblico (in particolare al fondo ammortamento dei Titoli di Stato), potrà usufruire di una detrazione del 19% senza alcuna limitazione. Comunque, la novità più significativa in materia Irpef resta l’aumento delle detrazioni per i figli a carico e per i figli con handicap, considerato che quella in vigore nello scorso anno per ciascun figlio a carico, compresi i figli naturali riconosciuti e quelli adottivi ed affidati o affiliati, è passata da € 800 a 950, e il bonus, per i figli di età inferiore a tre anni, da € 900 a 1.220. Per i figli portatori di handicap, la detrazione è stata elevata da € 220 a 400 per ciascun figlio. Inoltre, i contribuenti con più di tre figli a carico hanno un aumento della detrazione di € 200 per ciascun figlio a partire dal primo, considerando però che, in relazione al reddito, l’incremento potrebbe diminuire o azzerarsi.
Le novità introdotte »Escludendo i provvedimenti che non ci interessano direttamente, la Legge di stabilità riguarda:
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«Tia e Tarsu saranno accorpate nella Tares da aprile 2013. Arriva la Tobin Tax sulle transazioni»
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• le deduzioni e le detrazioni sulle erogazioni liberali in danaro al fondo per l’ammortamento dei Titoli di Stato, per un importo pari al 19% dell’onere; • i proventi dal contrasto all’evasione fiscale; • oltre alla quota di riserva allo Stato del gettito Imu, che rimane ai Comuni, e l’istituendo fondo di solidarietà comunale alimentato con parte dell’imposta, resta la quota riservata allo Stato proveniente dagli immobili ad uso produttivo con un’aliquota fissata allo 0,76%. Dal 1° gennaio 2013 l’Imu è stata estesa agli immobili della Chiesa; • l’aumento, dal 2013, delle detrazioni per i figli a carico di lavoratori e pensionati, che passano da € 800 a 950 (per ciascun figlio); da € 900 a 1.220 per i figli con meno di tre anni, aumentate di € 400 per ogni figlio portatore di handicap e, di ulteriori € 200 per ogni figlio, a partire dal primo, per chi ha più di tre figli a carico, • l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%, a partire dal 1° luglio 2013,
• lo spostamento dell’introduzione dell’Ivafe e dell’Ivie al 2012; • l’annullamento di tutte le cartelle con importi fino a € 2.000,00 iscritte a ruolo fino al 31/12/1999, decorsi 6 mesi dall’entrata in vigore della suddetta Legge di Stabilità. Entro 90 giorni dal ricevimento del primo atto della procedura coattiva, o cautelare, il contribuente può presentare domanda per far valere le ragioni di non eseguibilità; • la riapertura dei termini per rideterminare il valore dei terreni agricoli ed edificabili, nonché quelle di partecipazione in società di qualsiasi tipo, escluse quelle quotate in mercati regolamentati. La relativa perizia dovrà essere asseverata entro il 30 giugno 2013 e dovrà fare riferimento al valore dei beni in data 1° gennaio 2013; • a partire dall’aprile 2013 saranno pagate come Tares, la Tia e la Tarsu, formata da due quote: una per coprire i costi della raccolta e smaltimento rifiuti, una per coprire i servizi cosiddetti “indivisibili” dei Comuni; • la Tobin Tax, una nuova tassa dello 0,2% sulle transazioni finanziarie (esclusi i Titoli di Stato). L’aliquota subirà un incremento dello 0,2% del valore della transazione, nel caso si tratti di operazioni speculative, per cui già nel 2013 ci troveremo a pagare una aliquota dello 0,22%. Nei prossimi articoli tratteremo sinteticamente l’argomento.
Sovrana
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LIBRI
«È un viaggio per viandanti pazienti, un libro» Alessandro Baricco, I Barbari, 2006
DI RENATO MINORE
L’ULTIMO BALLO DI CHARLOT
LETTERATURA DA VIAGGIO DICKENS SI RILEGGE Al culmine della popolarità, il 46enne Charles Dickens decise di salire sul palco per leggere brani o adattamenti dei suoi romanzi più celebri. Un audiolibro con la voce di Patrizia Zappa Mulas ripropone quei Readings (Emons, euro 9,90).
PRIMA DELLA BANDA Roma 1976. Un anno prima di fondare la Banda, protagonista di Romanzo criminale, il Libanese ha un grande sogno: diventare il re della Roma del crimine. Giancarlo De Cataldo legge il suo Io sono il libanese (Emons, euro 14,39).
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E-BOOK: MOBY DICK O LA BALENA di HERMAN MELVILLE Adelphi 58 I
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Fabio Stassi Sellerio - 288 pagine euro 16,00 50&PIÙ CONSIGLIA:
Con i baffi finti, tremanti, sul punto di cadere e la schiena senza più la forza per reggere il fuoco delle piroettes, Chaplin, ottuagenario in dialogo con la morte, è soltanto l’ombra malinconica dell’omino Charlot, bombetta, canna da passeggio, scarpe troppo larghe, passo altalenante. Fabio Stassi ne mette in scena la sua struggente recita finale prima di capitolare definitivamente dinanzi alla Signora in nero. La storia è semplice: mentre la morte in maschera bussa alla porta, Chaplin rivive, in una serie di lettere per il figlio, i primi venticinque anni della propria esistenza «sempre sull’orlo di un trasloco». È la storia di un giovane londinese toccato dall’infelicità famigliare, tra smacchi e umiliazioni. E alla ricerca di se stesso in un’America vitale e scombussolata, il Paese delle prime proiezioni, degli odi razziali, dei circhi vaganti e del music hall, delle polverose linee ferroviarie. Venditore di caramelle, fabbricante di candele, imbalsamatore, allenatore di pugilato, apprendista tipografo,
regista anonimo di cortometraggi, estensore di didascalie, Chaplin è l’alfiere di un’umanità diseredata. Trova il riscatto in modo fulmineo, nella nuova ritualità cinematografica di massa che esplode, incrociando quasi per caso il suo personaggio. Bombetta, calzonacci, scarpacce, gilè e giacca abbottonati a fatica diventano l’icona gloriosa trasmessa dal «pulviscolo di particelle danzanti nel fascio della luce del proiettore». Romanzo lirico, nostalgico, appassionato quello di Stassi che, senza farsi abbagliare e travolgere dal personaggio leggendario, sembra quasi scivolare e ”pattinare” sulla sua biografia. «Seppi qual era la mia faccia, il segno della mia spaventosa inconciliabilità con il mondo».
suo primo romanzo, Mare vecchio con introduzione di Maria Rita Parsi. Il racconto della sua vita è come illuminato attraverso flash che lo vedono protagonista di una piccola epopea di proprietario dell’Agenzia Marittima italiana di Bengasi, imprenditore di gran successo la cui esperienza si mescola con le vicende della Libia dagli anni Venti, fino all’avvento di Gheddafi e alla cacciata degli italiani.
POESIE CON QUALCUNO DENTRO Ennio Cavalli Aragno - 216 pagine euro 12,00 50&PIÙ CONSIGLIA:
MARE VECCHIO Donatella Corridore Viator - 124 pagine euro 13,00 50&PIÙ CONSIGLIA:
«Il nonno era un esploratore, un esploratore dell’animo umano, e per questo amava mescolarsi alla gente del posto e ascoltarne il cuore». Un vero, piccolo patriarca marqueziano (evocato non solo nel nome) Ruggero Bondia, nume tutelare di una memoria familiare recuperata da Donatella Corridore nel
«Quella morte gli ha come infuso saggezza/un’autorità che solo il dolore conferisce». Parole del Nobel Walcott per Ennio Cavalli che, in Poesie con qualcuno dentro a Paola, la compagna scomparsa, dedica versi intensi e purissimi. Nostalgia come disperazione davanti all’impossibile, ma nel modo della tenerezza per qualcosa che sfuggirà per sempre. Per Cavalli, alla prova della sua maturità poetica, c’è anche il presente della rabbia civile/politica con ambizione poematica. C’è anche la memoria di un poeta lunare, grottesco, metamorfico, a suo agio anche con forme più brevi, epigrammatiche.
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ANIMAZIONE
LA COLLINA DEI PAPAVERI
DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA
RECENSIONI cinema
Regia di Goro Miyazaki
LA CUOCA DEL PRESIDENTE
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Yokohama, è il 1963. Il Giappone comincia ad uscire dalla devastazione della Seconda Guerra Mondiale e le nuove generazioni lottano per un futuro migliore. Umi è una ragazza di 16 anni che vive in una grande casa in cima alla “collina dei papaveri“, a ridosso del porto. Ogni giorno issa due bandiere di segnalazione marittima, come le aveva insegnato il padre scomparso. Shun è un ragazzo di 17 anni e tutte le mattine vede le bandiere alzarsi. I due si incontrano a scuola e si frequentano fino a stringere un forte legame. Diretto dal figlio del maestro dell’animazione giapponese, il film è un capolavoro sulla storia grande e piccola del Giappone. DRAMMATICO
IO SONO LI
Regia di Andrea Segre con Zhao Tao, Rade Sherbedgia, Marco Paolini 50&PIÙ CONSIGLIA:
Shun Li (l’attrice Zhao Ta, David di Donatello per questo ruolo) lavora nella periferia romana, ma all’improvviso viene trasferita a Chioggia per lavorare in un’osteria dove incontra Bepi, un pescatore di origini slave. Il loro incontro è una fuga poetica dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture diverse. Un’amicizia che però turba le due comunità, quella cinese e quella chioggiotta. Diretto da un apprezzato regista di documentari, il film narra le paradossali difficoltà dell’integrazione, anche tra stranieri.
regia di Christian Vincent con Catherine Frot, Hippolyt Girardot, J. D’Ormesson, A. Dupont e B. Fournier Genere: commedia 50&PIÙ CONSIGLIA:
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A.A. Alto funzionario cercasi disperatamente cuoca capace di preparare manicaretti da consumarsi all’Eliseo per ritrovare il sapore delle cose. Un sottotitolo lungo che però riassume bene il senso di questa gustosissima commedia, diretta da Christian Vincent e interpretata con grazia e savoir faire da Catherine Frot. L’attrice indossa il grembiule della chef Hortense Laboire, celebre cuoca del Perigord, chiamata ai fornelli della cucina privata del presidente della Repubblica di Francia, per il quale si lancerà in spericolate ricette: prelibatezze che risveglieranno il palato presidenziale, ma accenderanno di gelosia gli altri cuochi.
UN GIORNO DEVI ANDARE regia di Giorgio Diritti con Jasmine Trinca, Anne Alvaro, Pia Engleberth Genere: drammatico 50&PIÙ CONSIGLIA:
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e vuoi cambiare le cose, vai dove le cose devono essere cambiate. È la frase che racchiude il cuore del nuovo film di Giorgio Diritti, il quale dopo L’uomo che verrà concentra il suo sguardo d’autore su una vicenda intima ma universale. Il film, in concorso al “Sundance 2013”, narra la storia di Augusta (Jasmine Trinca), una trentenne italiana in profonda crisi esistenziale, che per ritrovarsi decide di accompagnare suor Carla in un villaggio amazzonico. Nella piccola favela di Manaus, in compagnia degli Indios e della natura selvaggia, Augusta riscoprirà altri valori e accetterà di accogliere in sé il dolore, riscoprendo l’amore nel corpo e nell’anima.
IL GRANDE E POTENTE OZ regia di Sam Raimi con James Franco, Mila Kunis, Michelle Williams e Rachel Weisz Genere: fantasy 50&PIÙ CONSIGLIA:
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imenticate Dorothy, il cagnolino Toto, lo spaventapasseri, l’uomo di latta e il leone. Il regista della trilogia di Spiderman si concentra infatti sull’ideale prequel del Mago di Oz, film diretto nel ’39 da Victor Fleming, per narrare con potenza visiva e ambientazione dark come il celebre mago nato dalla fantasia di L. Frank Baum sia approdato nel mondo di Oz. L’avventura inizia quando l’illusionista Oscar Diggs (J. Franco), in fuga dal Kansas su una mongolfiera, finisce in una tempesta e viene scagliato dall’occhio di un ciclone in un mondo fiabesco, popolato da mitiche creature e tre streghe. Il viaggio a Oz, inutile dirlo, trasformerà il mago in un uomo migliore.
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BABYCALL
Regia di Pål Sletaune con Noomi Rapace, Kristoffer Joner, Vetle Q. Werring 50&PIÙ CONSIGLIA:
Anna e il figlio Anders, di 8 anni, per sfuggire al padre violento del bambino si trasferiscono in un luogo segreto, all’interno di un enorme condominio. Anna teme che l’ex marito li trovi e compra un apparecchio radio (il Babycall del titolo), affinché il bambino sia al sicuro mentre dorme e lei possa controllarlo. L’apparecchio, però, echeggia strani gemiti che sembrano provenire da altre parti dell’edificio: Anna ascolta quello che crede sia l’omicidio di un bambino. Perfetto nel costruire atmosfere paurose, Babycall risulta un po’ prevedibile nella sceneggiatura. Peccato, perché l’idea dei suoni intercettati era molto interessante. ANIMAZIONE
RIBELLE - THE BRAVE Regia di Mark Andrews 50&PIÙ CONSIGLIA:
Merida, figlia dei Re scozzesi, invece di partecipare ai riti e alle tradizioni del regno, preferisce dedicarsi alla sua abilità di infallibile arciera. Di animo ribelle, quando la cerimonia per la scelta del suo futuro marito sta per concludersi, litiga con la madre e si rivolge a una vecchia strega che le concede di esaudire un unico desiderio. Il “dono“ però si rivelerà fatale e Merida dovrà fare ricorso a tutto il suo coraggio per sconfiggere la terribile maledizione. Più bello ancora del film è il cortometraggio La luna che lo precede, diretto dal genovese Enrico Casarosa. MARZO 2013
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musica CATANIA
DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS
RECENSIONI teatro
musica ROMA
AMORE E PSICOLOGIA Borgio Verezzi (Sa), dal 16 marzo
Giovanni Allevi è un prodigio musicale; da più di dieci anni divide le platee che lo adorano o rimangono spiazzate dal suono del suo pianoforte. Mercoledi 5 marzo tocca al Teatro Metropolitan di Catania accogliere Sunrise, il tour che Allevi sta portando in giro per l’Italia, la rinascita musicale dell’artista che suona anche come compositore di se stesso. Il progetto Sunrise rappresenta una personale sfida per questo talento sinfonico contemporaneo che, ancora una volta, non ha paura di mettersi in gioco. FIRENZE
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orrisi in famiglia, questo il titolo degli appuntamenti invernali del Teatro Gassman, in questa splendida cittadina. Quasi una prosecuzione del più famoso festival estivo diretto da Stefano Delfino. Il cartellone prevede il 16 la messinscena dell’opera goldoniana Gl’innamorati, nella quale l’autore intraprende un nuovo percorso drammaturgico che pone l’accento sui meccanismi psicologici dell’amore. Non più quindi soltanto una scelta comica, tipica della commedia dell’arte. Goldoni con questo testo va a scandagliare l’animo umano mettendo in evidenza le inquietudini che ruotano intorno al sentimento amoroso. Ci racconta infatti dell’amore tormentato di due giovani, Eugenia e Fulgenzio, attraverso sfumature interiori tinte di gelosia e orgoglio, di passione e irrazionalità. I due innamorati sono interpretati da Selvaggia Quattrini e Stefano Artissunch, estroso regista. Accanto a loro e agli altri attori di questa godibile, divertente e romantica commedia troviamo anche la sempre amata Isa Barzizza, nei panni di zia Fabrizia, personaggio opportunista e millantatore, di quelli che mostrano mediocrità e ipocrisie di una società a cui Goldoni non ha mai risparmiato critiche. Info: 019612973 - 6188543
Sulla strada, il nuovo album che Francesco De Gregori sta portando in tour, è altamente evocativo. Il titolo è preso in prestito dal celebre libro del 1957 di Jack Kerouac, ed è il manifesto di un tour con inediti (anche se non troppo marcati) accenti rock che, il 14 marzo, fa tappa al Teatro Atlantico di Roma in un cammino che lo porterà a percorrere il Paese, da Nord a Sud: sulla strada, appunto, da teatro ad auditorium, incontrando di volta in volta un pubblico diverso, da sempre forza ed ispirazione del cantautore romano. SARONNO (VA)
LA REGINA DEL BURLESQUE Bari, dal 23 al 24 marzo
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Giovedi 14 marzo, al Viper Theatre di Firenze, Max Gazzè presenta Sotto casa, il suo ultimo lavoro in studio. Ironico ed ammiccante talvolta fino ad arrivare al sarcasmo, Gazzè firma uno stile tutto suo che da anni lo rende unico nel panorama musicale italiano. I testi di Sotto casa sono scritti anche da Francesco Gazzè, fratello-poeta di Max. In questo lavoro si scoprono una moltitudine di soluzioni sonore, sempre intime e mai urlate, che restituiscono la sensazione di un contatto privato, personale, con il pubblico presente in sala.
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uante madri abbiamo visto condizionare, consigliare e accompagnare le proprie figlie ad interminabili provini per farle emergere nel mondo dello spettacolo? Luchino Visconti girò un indimenticabile film sull’argomento, Bellissima, con una straordinaria Anna Magnani; gli Stati Uniti d’America nel 1959 ci hanno fatto un musical, Gypsy, ispirato ad una storia vera. Il più grande musical americano di tutti i tempi, giudicato la risposta del teatro musicale a Re Lear. Scritto da Jule Styne e musicato da Stephen Sondheim, ha avuto interpreti di grande livello a cui non ha nulla da invidiare la nostra preziosissima Loretta Goggi. Il complesso personaggio di Rose, vero protagonista del musical, è affidato proprio a lei. Il debutto è al Teatro Team con la regia di Stefano Genovese. La storia racconta la vita di Gypsy Rose Lee (regina del burlesque nell’America degli Anni ’30), nome d’arte di Louise, timida figlia di mamma Rose che però prediligeva l’altra figlia, June, più estroversa. Le seguiva entrambe perché voleva che diventassero delle star, quando il genere vaudeville stava scomparendo e il burlesque stava per nascere. E a quanto pare riuscì nell’impresa. Info: 0805210877 - 5241504
Domenica 24 marzo, presso il Teatro Giuditta Pasta di Saronno, va in scena Il Trovatore, forse l’opera più cupa e pessimistica di Giuseppe Verdi. Il protagonista, Manrico, altro non è che un trovatore, un cantante di ballate che per amore della stessa donna si scontrerà tragicamente con il rivale, il Conte di Luna. Tratto dal dramma El Trovador di Antonio García Gutiérrez, l’opera vive di grande pathos e si ammanta di maggior intensità, poiché viene rappresentata nell’anno che celebra i 200 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi.
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CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 2. Può romperlo una piena; 8. Aprirono gli orizzonti della matematica ai Romani; 17. Abitanti di una Repubblica dell’Europa occidentale; 20. Palmipede dal lungo becco; 21. Amò Psiche; 22. Le uccisero i 14 figli; 23. Film di Wilson Yip del 2008; 26. Può avere il salvapunta; 27. Una divisione del nostro campionato di calcio; 30. La famosa teoria di Einstein; 33. Un’opera di Wagner; 36. Variante del poker che si gioca a carte scoperte; 39. Cambiano la festa in ressa; 40. Concepire fantasticherie; 42. Il piano degli aiuti americani (sigla); 44. Poema sinfonico composto da Richard Strauss; 47. James autore del romanzo La fiamma del peccato del 1946; 48. Fasce elastiche; 49. I gambaletti usati dai cacciatori; 50. Le hanno Marco e Angelica; 51. Nel computer e nel chip; 52. Si apprende lavorando; 53. Graham del romanzo Il potere e la gloria; 55. Lo sono certi... carmi; 58. Un’importante casa di moda milanese; 59. La capitale dell’Ucraina; 60. È vicina a Chieti; 62. Una giovanotta di domani; 65. Iniziali di Elkann; 66. Il Lerner de L’infedele;
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67. Un grido... trionfale; 70. Arnese utilizzato per mantenere l’affilatura del coltello da carne; 72. Un promontorio molto pittoresco della Costa Azzurra; 74. Il genere a cui appartiene il testo brillante di Fayad Come si rapina una banca; 75. Famosa organizzazione algerina. VERTICALI 1. Gianni... in Germania; 2. Amarsi alla follia; 3. L’avventuroso Crusoe; 4. Circonda la buca del golf; 5. In mezzo agli acquirenti; 6. Il King Cole cantante; 7. Sigla di Enna; 8. La prima... copia d’una nuova rivista destinata a girare solo in direzione; 9. Un fiume euroasiatico; 10. Lavora con l’elmetto in testa; 11. In fondo alla Romea; 12. Sono doppie nell’infisso; 13. Si ascrivono agli imputati; 14. Predecessore militare di Internet; 15. Paola prof. Associato di Letterature Anglo-Americane; 16. Vittoria di Alessandro Magno; 18. Il no di Tolstoj; 19. Le vocali dei bimbi; 24. Umili suppliche; 25. Si contano in copie; 26. Caratteristica mantellina femminile; 28. Claude che ideò il primo esemplare di semaforo nel 1791; 29. Il commediografo de La Betìa; 31. Cala sempre alla fine; 32. Paul regista del film Basic instinct del 1992;
34. Fu capitale dell’Artois; 35. Una calamità per i campi; 37. Antico pegno di affetto; 38. Un fine cristallo; 41. Le vincono i primatisti; 43. Regna con l’armonia; 45. Fu detto il Newton francese; 46. Versi poetici; 52. La seconda stella della coda dell’Orsa Maggiore; 53. Il Kremer noto violinista; 54. Era la personificazione delle tenebre; 56. Mehmet Alì, il killer turco che ha sparato al Papa; 57. Un abito poco usato; 59. Un sorvegliante del lager; 61. Colosso industriale svedese; 63. Il fratello del papà; 64. Congiunge... a New York; 66. Lieti e spensierati; 68. L’Ughi virtuoso di violino; 69. Assicurazione (abbrev:); 71. Voce senza consonanti; 72. Sigla di Cosenza; 73. I confini dell’Artide.
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CAMBIO D’INIZIALE Favolino » Non so cucinare Non bastan padelle, tegami e ingredienti per fare di me un passabile xxxxx «Rinuncia», mi dicono amici e parenti che non ti si addice giocare col yxxxx INDOVINELLO Favolino » Il politicante Vissuto e cresciuto sempre tra le piume abituato a manovrar la penna e la parola, ed ora - che vero portento! - si mostra candidato al Parlamento. ANAGRAMMA Lionello » Vogo a Gallipoli Chi è questo personaggio amante del mare? Anagrammate la frase e troverete il suo nome e cognome.
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CHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI MINI CRUCIVERBA Lello 1
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Enrico Diglio
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STUZZICA CERVELLO
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Dite quale delle seguenti figure, secondo un criterio logico da determinare, può essere associata alla figura riportata a destra e contrassegnata dalla lettera a).
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ORIZZONTALI 1. Crescono incolte; 5. Gli argini del Tevere; 7. Pavimento di legno; 9. Cittadino... importato; 10. L’amico della Geltrude manzoniana; 12. È privo di fede; 13. Guida nella nebbia; 16. Billy 38enne rocker londinese; 17. Sigla di Alessandria; 18. L’ideologia delle Guardie rosse; 20. Vi è il sole a mezzanotte. VERTICALI 1. Ormone sintetico inserito nella lista doping; 2. Ricercate dai collezionisti; 3. Famoso musical di Minnelli ambientato sulle montagne scozzesi (1954); 4. Un nuovo, incredibile, inquietante, moderno sceriffo di Nottingham; 5. Noia prolungata; 6. Il Samuel attaccante camerunense; 8. Sotto... i 21 nel calcio; 11. Capeggia la classifica; 14. Il nome della Negri; 15. Era un’imposta sui redditi; 17. Li sceglie il pescatore; 19. Senza data.
8, 7 Lionello
TEST 2 Osservate attentamente le dodici parole di seguito riportate e formate con esse una sequenza utilizzando un criterio logico da determinare.
MERINGA LEGUME GALLETTA TEGAME TAPPO RECIPIENTE TAGLIERE MELE POSATA TEIERA PATATE RAPA
TEST 3 Osservate attentamente la sequenza di numeri sotto riportata e dite quali numeri sostituiscono, secondo logica, i punti interrogativi.
37 ➞ 38 ➞ 40 ➞ ? ➞ 47 ➞ 52 ➞ 58 ➞ 65 ➞ ? ➞ 82 ➞ 92 ➞ 103 ➞ ?
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20 feb. » 20 mar. Fate le cose con calma, eviterete decisioni sbagliate che vi potrebbero danneggiare. Tutto ciò che ha a che vedere con la burocrazia e la politica in un certo senso si renderà utile.
VERGINE 24 ago. » 22 set. Vantaggi particolari per tutti coloro che hanno a che vedere con il mondo dell’informatica. Le vostre capacità saranno apprezzate. Un breve periodo di fortuna al gioco: approfittatene!
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Sarete idealisti e avvertirete nel cuore un forte desiderio di fare qualcosa per gli altri, di dedicarvi al prossimo. Simpatici contatti con persone anziane. Attenzione ai colpi d’aria.
BILANCIA 23 set. » 22 ott. Mese ideale per stare insieme agli altri. La compagnia vi gioverà. Potreste anche decidere di legarvi in modo duraturo. Probabile vincita con un gioco legato ad un avvenimento sportivo.
TORO 21 apr. » 20 mag. Il forte movimento interplanetario potrebbe spingervi a creare per appagare il desiderio di essere presi in considerazione. Possibili cambiamenti riguardanti l’amore e l’amicizia.
SCORPIONE 23 ott. » 22 nov. Saturno vi accompagnerà per tutto il mese. Meglio evitare cambiamenti, converrà andare avanti con le faccende di normale routine. Siate sempre gentili e comprensivi.
SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic.
GEMELLI 21 mag. » 21 giu. Le stelle vi aiuteranno ad ottenere quel che desiderate. Sarà il mese dei piccoli sogni realizzati. Per le feste pasquali organizzate un breve viaggio. Controllate ricevute, scontrini e documenti.
Sarà un mese positivo considerando che gli astri vi invieranno i loro favorevoli influssi. Una persona amica vi renderà un favore. Trascorrete il giorno di Pasqua con la famiglia.
CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen.
CANCRO 22 giu. » 22 lug. L’ambito economico-finanziario riceverà forti influssi dagli astri. Sarà grazie all’aiuto di persone importanti che un vostro progetto andrà in porto. Possibili gite o brevi viaggi.
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Il politicante = Il pappagallo ANAGRAMMA
Vogo a Gallipoli = Paolo Villaggio REBUS (8, 7) RU moro si scola RI = Rumorosi scolari REBUS (6, 8, 8) AS tutore; porte R I; Talia NO = Astuto reporter italiano
• STUZZICA CERVELLO TEST 1 La figura che può essere associata a quella contrassegnata dalla lettera a) è quella indicata con la lettera c). Nelle due figure, infatti, le parti di colore rosso e azzurro sono invertite, mentre quelle di colore verde sono identiche. figura a)
figura c)
TEST 2 La sequenza è caratterizzata dal fatto che ogni parola ha le prime due lettere uguali alle ultime due lettere di un’altra parola della sequenza. La sequenza, inoltre, è circolare come rappresentato qui di seguito.
In occasione della Pasqua, organizzate un bel week end per uscire dal tran tran di tutti i giorni. Un amico avrà bisogno dei vostri consigli. Siate parchi a tavola e muovetevi di più.
LEONE 23 lug. » 23 ago. Vi dedicherete con entusiasmo al benessere fisico. Possibile l’acquisto di un immobile. Esisterà per tutto il mese la possibilità di fare qualche piccolo affare. Buone notizie da lontano.
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ARIETE 21 mar. » 20 apr.
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ACQUARIO 21 gen. » 19 feb. Saranno probabili contatti con scuole, università e con tutti i luoghi che hanno a che fare con l’istruzione. Prudenza alla guida. Rispettate la tradizione di Pasqua.
TEST 3 I numeri che sostituiscono i punti interrogativi sono: 43, 73 e 115. Con essi, infatti, il primo numero della sequenza è seguito da un numero più alto del precedente di un’unità, il secondo numero della sequenza è seguito da uno più alto del precedente di due unità, il terzo numero della sequenza è seguito da un numero più alto del precedente di tre unità e via di seguito fino al penultimo e dodicesimo numero che è seguito da un numero più alto del precedente di dodici unità. Ricapitolando: 37➞38➞40➞43➞47➞52➞58➞65➞73➞82➞92➞103➞ 115
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Gli occhi del padre, la bocca della madre. Il sorriso lo può ereditare da te. C o n u n T e s t a m e n t o p e r l ’ u n i c e f. Per i bambini più poveri del mondo la vita dipende da un vaccino, da acqua sicura, dalla possibilità di andare a scuola e di essere protetti da abusi e sfruttamento. Con un lascito all’UNICEF puoi dare loro tutto questo. Scopri come, richiedendo l’opuscolo informativo. Con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato
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Ăˆ un dispositivo medico CE. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Aut. Min. Sal. del 07/08/2012