MARZO 2015

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Anno XXXVII n. 3 Marzo 2015 Euro 2.50 - I.P.


Con il patrocinio e la collaborazione del


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[anteprime] Il 730 è on-line Dal prossimo mese di aprile 20 milioni di contribuenti avranno a disposizione la propria dichiarazione dei redditi on-line. Si può accettare, modificare e integrare da soli o tramite il Caf. A pagina 20

Fiat 600, la mitica Sessant’anni fa debuttava al Salone dell’Automobile di Ginevra, aprendosi la strada verso un successo globale e divenendo presto un’icona simbolo del boom economico italiano. A pagina 55

Il nemico in casa Molte donne continuano a subire maltrattamenti da chi, in realtà, dovrebbe amarle. In silenzio. Ma uscire fuori da questo inferno è possibile e soprattutto doveroso. A pagina 26

Alla scoperta dell’Ovest Usa Un viaggio nelle città dell’Ovest, attraverso distese desertiche, canyon, praterie e foreste, immersi nella natura dei parchi più belli del mondo. A pagina 60

Trucco: ad ognuna il suo Il sapiente uso di colori e l’utilizzo di semplici tecniche possono esaltare la nostra bellezza e correggere eventuali imperfezioni. A pagina 67

ditoriale

[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE 50&PIÙ ]

LE BEATITUDINI LAICHE DEL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA «Nel linguaggio corrente si è soliti tradurre il compito del Capo dello Stato nel ruolo di un arbitro, del garante della Costituzione. È un’immagine efficace. All’arbitro compete la puntuale applicazione delle regole. L’arbitro deve essere - e sarà - imparziale. I giocatori lo aiutino con la loro correttezza. Il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione. La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste, peraltro, nella sua applicazione. Nel viverla giorno per giorno. Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna, in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro. Significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro. Significa promuovere la cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove tecnologie e superando il divario digitale. Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici. Significa ripudiare la guerra e promuovere la pace. Significa garantire i diritti dei malati. Significa che ciascuno concorra, con lealtà, alle spese della comunità nazionale. Significa che si possa ottenere giustizia in tempi rapidi. Significa fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni. Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità. Significa sostenere la famiglia, risorsa della società. Significa garantire l’autonomia ed il pluralismo dell’informazione, presidio di democrazia. Significa ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che settant’anni fa liberarono l’Italia dal nazifascismo. Significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in quella economica, nella sfera personale e affettiva. Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità. La lotta alla mafia e quella alla corruzione sono priorità assolute»* * Tratto dal Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Parlamento nel giorno del giuramento

Al Presidente Mattarella gli auguri di buon settennato da tutta la Redazione di 50&Più. MARZO 2015

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IN QUESTO

numero

Naomi Klein Il futuro ci appartiene

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DI LUISELL A BERTI

Novità per il Modello 730 Come presentare il precompilato

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60

DI LUISELL A BERTI

Quando il nemico è in casa Il 13% degli omicidi di donne è commesso dai loro compagni

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DI D. FLORIDIA E G. VALDANNINI

Quote rosa per te! Una legge per cambiare l’Italia

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DI GIOVANNA DALL’ONGAR O

L’Expo degli “Altri” Architetture destinate a lasciare il segno per originalità

34

DI RAFFAELLO CARABINI

Reportage dall’Afghanistan Continua l’impegno degli Italiani

40

DI IL ARIA R OM ANO

Zoo sì o zoo no? Favorevoli e contrari

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Un po’ di trucco Ad ognuna il suo

DI GIOVANNA VECCHIOT TI

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DI STEFANO RIPERT

50 Aiuta le api e fa bene all’ambiente

PARLIAMO DI...

Spazio50

Apicoltura in città

Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più

DI R OMINA VINCI

A CURA DI LUISELL A BERTI

60 anni di Fiat 600 Storia di un mito italiano

55

DI GIOVANNI ORSO

60 Tra città colte e natura mozzafiato

Viaggio negli Stati Uniti DI LORIS POR CHERI

IN EVIDENZA

67

Previdenza DI GIANNI TEL

Fisco DI ALESSANDRA DE FEO

79

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88 90

LA VOCE DI 50&PIÙ

L’acufene >> pag. 70

di Alessandro Mascia Vivere in armonia >> pag. 72

Anno XXXVII n. 3 marzo 2015 Euro 2.50 - I.P.

Saperi & Sapori >> pag. 74

a cura di Valerio Maria Urru

a cura di Eataly

Letteralmente >> pag. 8

Italia e Ogm >> pag. 77

di Giovanna Vecchiotti Avviso ai naviganti >> pag. 18

di Ludovica Di Tommaso Libri >> pag. 91

di Paolo Negrini

di Renato Minore

Il potere di un sorriso >> pag. 24

Teatro >> pag. 92

di Donatella Ottavi

di Mila Sarti

Lo spreco del cibo >> pag. 38

Cinema & Dvd >> pag. 93

di Adelaide Vallardi Stampa e libertà >> pag. 44

di P. Armocida e A. Miccinesi

di Francesco Andreani 120 anni di Cinema >> pag. 54

Stuzzica cervello >> pag. 95

di Carlo Penguin

di Enrico Diglio

Capitali della Cultura >> pag. 58

Bacheca >> pag. 96 Oroscopo>> pag. 98

Un labirinto di bambù >> pag. 64

di Aldebaran

di Silvia Toscano

Soluzioni >> pag. 98

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Giochi >> pag. 94

di N. Tucciarelli e R. Cento

di Stefano Di Carlo

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a cura di Barbanera Periscopio >> pag. 6

Anno XXXVII n. 3 Marzo 2015

Abbonamenti e Pubblicità Abbonamenti: Telefono 06 68134552 Fax 06 68139323 Pubblicità: Telefono 06 68883260 Rel.Com@50epiu.it


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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi

Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it Editoriale 50&Più Srl - Amministratori Dante Di Mattia (Presidente) Brigida Gallinaro Marina Gruden Vlach Ines Marangon Giuseppe Martino Procuratore Gabriele Sampaolo Amministrazione Editoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06.6872515 - Fax 06.6872597 mail: editoriale@50epiu.it Direzione e Redazione 00186 Roma - Largo Arenula, 34 Telefono 06.68134552 www.50epiueditoriale.it Stampa e Spedizione Punto Web Srl - 00040 Ariccia (Roma) Via Variante di Cancelliera snc Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Spedizione Poste Italiane SpA Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutela dati Si garantisce la riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’Editore. Le informazioni custodite nell’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la rivista e gli allegati, anche pubblicitari (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali).

“Accertamento ADS richiesto per il periodo dall’1/01/2014 al 31/12/2014” ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

ZOOM DI GABRIELE SAMPAOLO

UMANO o UMANOIDE

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ra gli scenari possibili di un futuro ormai prossimo possiamo immaginare un colloquio come questo. - «Buongiorno, che fai oggi di bello?». - «Sto aspettando il nuovo badante». - «Ah, come l’hai scelto, umano o umanoide?». - «Sai, ho deciso di provare con l’umanoide, intanto costa molto meno, poi tanti mi hanno assicurato che ormai è diventato affidabilissimo». L’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova sta mettendo a punto il Robot da compagnia, un automa dall’aspetto rassicurante e piacevole, dotato di testa, braccia, capace di muoversi in casa, di afferrare e portare oggetti oltre che di un livello di comunicazione simile allo smartphone. Tra gli obiettivi dell’Iit, oltre che affinare le capacità “relazionali” del robottino, quello di abbattere i costi fino a contenerli sotto i 10.000 euro grazie a materiali plastici innovativi e ai componenti prodotti su larga scala con la produzione industriale. Se a questo punto qualcuno è interessato a conoscere tra quanto tempo si potrebbe realizzare l’immaginario colloquio riportato sopra, possiamo accontentarlo: due anni e potrà andare in produzione. Un consiglio: mentre aspettiamo che il futuro ci raggiunga, dalla badante o dalla colf che abbiamo in casa facciamoci raccontare come si vive nei loro Paesi. Il robot non conosce storie.

ABBONAMENTI Aderente a:

Finito di stampare: 2 marzo 2015

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Credits foto: Agf, Buenavista, Contrasto, Corbis, ©Colin Anderson/Blend Images/Corbis, Marka, Olycom, Ilaria Romano, Shutterstock, Sintesi, ChinellaPhoto/Shutterstock, Italianvideophotoagency, Paolo Bona/Shutterstock.com, GTS Productions/Shutterstock, Kamira/Shutterstock.com, Philip Bird LRPS CPAGB/Shutterstock.com, Lucian Milasan/Shutterstock.com, skyfish/Shutterstock.com, nito/Shutterstock.com, Pecold/Shutterstock.com, kaprik/Shutterstock.com, www.walloniebruxellestourisme.be, www.arte.rai.it, www.expo2015.org, www.francomariaricci.com, Sito del Parlamento. Foto di copertina: Corbis. Illustrazioni: Enrico Riposati.

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ERISCOPI

in pillole

A CURA DI VALERIO MARIA URRU

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importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50epiu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!

LAVORO OSSERVA LA VERNICE AL MICROSCOPIO MENTRE SI ASCIUGA

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Pagato per guardare la vernice che si asciuga Thomas Curwen ha 35 anni e un lavoro molto insolito: guarda le vernici asciugarsi. Ricercatore per un’azienda che le produce, studia come cambino colore e densità. Lo scopo? Migliorarne sempre più la qualità, così che il colore sia proprio quello voluto dai clienti. Visto che l’acqua deve evaporare, Curwen controlla che non si creino crepe, che la durata sia sempre più elevata e che il colore non sbiadisca. Il bello è che non si annoia neppure: «Al microscopio - sostiene - si vedono dettagli tanto piccoli, quando ingrandisci l’immagine, che a volte sembra di guardare qualcosa che viene dallo spazio».

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Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,

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Un interruttore che spegne e accende le paure All’origine dei disturbi di ansia e di paura c’è un circuito nervoso che gestisce i ricordi traumatici. La scoperta è opera del Cold Spring Harbor Laboratory di New York e dell’Università di Puerto Rico. Si sapeva che l’apprendimento e il ricordo della paura fossero governati dall’amigdala, attivata dalla molecola Bdnf, quello che non si sapeva è che l’amigdala è diretta da alcuni neuroni posti nel nucleo paraventricolare del talamo, che al pari di un interruttore la “spengono e accendono” tramite la Bdnf.


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Stabile la spesa degli Italiani per i libri nel 2014 grazie agli e-book Secondo l’Associazione Italiana Editori, nel 2014, per leggere abbiamo speso quasi 1,5 miliardi di euro, così suddivisi: 1,2 miliardi per i libri cartacei; 111 milioni per gli e-reader; 54,3 milioni per i collaterali (ciò che serve a leggere); 51,7 milioni per gli e-book. L’andamento della spesa in libri, ebook, e-reader e collaterali ha registrato un +0,1%. Tra il 2013 e il 2014 sono diminuiti gli Italiani che leggono, ma è cresciuta del 32,2% la lettura di e-book, così come la loro produzione: nel 2014 i titoli in digitale hanno visto un + 88,4% rispetto al 2012.

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Cala in Italia il consumo di antibiotici, in lieve aumento il resto Il Rapporto Annuale dell’Aifa sul consumo dei farmaci in Italia, per i primi 9 mesi del 2014, segnala un lieve aumento rispetto al 2013. Al primo posto ci sono i medicinali per patologie cardiovascolari. Cresce il consumo di antidepressivi, come quello di farmaci antidiabetici o antiulcera. In calo gli antibiotici, forse grazie alla campagna dell’Oms, che segna un - 4% rispetto al 2013.

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Una mappa per prendere di mira lo spreco È nata a giugno 2014 a Milano. La “Mappa dei Giacimenti Urbani”, visibile su www.giacimentiurbani.eu, mette in rete chi si occupa di riuso, riparazione o dismissione di tanti oggetti. Prevenire lo spreco significa riparare e trasformare: sarte, falegnami, artigiani, riparatori di elettrodomestici e rifornitori di ricambi, spesso introvabili, sono sulla mappa. Così come le attività che trattano compravendita dell’usato e le parrocchie che ritirano di tutto e lo donano ai bisognosi o chi raccoglie materiali esausti, cartucce e toner per stampanti.

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Password: facili da ricordare, ma troppo facili da rubare SplashData, azienda specializzata in software di gestione delle password, ha esaminato più di 3 milioni di parole chiave rubate. Anche se i dati arrivano da aree di lingua inglese, le password potrebbero essere molto simili a quelle italiane. Molti infatti ne scelgono una sola per tutto o le scelgono troppo facili da ricordare: per il 2014 le due più usate sono state “123456” e “password”. Anche nel 2013 la più popolare è stata l’elementare sequenza numerica, ma per evitare furti d’identità è bene usare password diverse per ogni servizio, contenenti numeri, simboli, lettere maiuscole e minuscole.

Cinque anni a vela attraverso il Mediterraneo Il Mediterraneo vanta l’8% della flora e della biodiversità marina mondiale e il 28% di specie endemiche, purtroppo costantemente minacciate e sfruttate oltre misura. Come un laboratorio galleggiante per studiare cambiamenti climatici e inquinamento, a giugno 2014 è partita la spedizione nautica “Mediterranea”. Terminerà nel 2019, dopo aver percorso oltre 20mila miglia, in cerca di Culture attraverso il pensiero di scrittori, filosofi, giornalisti, storici, sociologi ed economisti di questa area. Per costruire un nuovo sistema di convivenza politica e sociale.

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Chiamiamoli con il loro vero nome Egregio Direttore, ho visto in televisione ed ho letto sui giornali cos’è accaduto nei giorni scorsi nella Capitale, prima della partita di calcio di Europa League, Roma-Feyenoord. Una vera e propria guerra dichiarata dagli hooligans olandesi, uno spettacolo indegno non soltanto di tifosi di calcio, ma di esseri umani. Darsi appuntamento al centro di una delle città più belle al mondo, con l’intento di metterla a ferro e fuoco, non riesco proprio a capirlo.

Sarà che sono stato educato all’antica, sarà che per me una partita di calcio è soltanto “una partita di calcio”, ovvero un momento di divertimento, di sport, di condivisione, ma non riesco proprio a capacitarmi come si sia potuto pensare di essere liberi di danneggiare un’opera d’arte, di mettere in pericolo migliaia di persone, romani e turisti che si trovavano al centro, quel giorno. Ma forse posso capirlo se invece di tifosi li chiamo con il loro vero nome: vandali.

SERGIO GREGORETTI

Sì, se li chiamiamo “vandali” forse si riesce a capire le loro gesta vergognose, ma non certo a comprenderle. Roma, signor Sergio, non è stata tenuta “sotto scacco” soltanto il giorno della partita, ma anche quello precedente, quando di pomeriggio un migliaio di tifosi (chiamiamoli così) olandesi, ha invaso una parte del centro storico, distruggendo le vetrine dei negozi e danneggiando auto parcheggiate e 14 autobus dell’Atac. E anche questa performance è stata fatta a scapito di cittadini inermi che transitavano per le strade di un “tranquillo” giorno feriale, e che si sono trovati tra “cariche” delle Forze dell’Ordine, da un lato, e hooligans ubriachi fradici, dall’altro. Come lo vogliamo chiamare, “prove generali” di ciò che avrebbero fatto il giorno seguente? Qui non si parla più soltanto di gioco di calcio, di tifoserie incontrollate dopo una partita finita come non si era sperato. Qui si è trattato di centinaia di persone che si sono date appuntamento tramite Twitter alla Barcaccia, evidentemente con un piano già prestabilito.

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Vero, falso? Sarà l’inchiesta dell’Autorità Giudiziaria a chiarire come si sono svolti realmente i fatti; a noi resta lo sgomento di aver assistito impotenti allo scempio del nostro patrimonio artistico accompagnato dal dubbio che la barbarie è calata nella nostra città, quasi sicura di poterla fare franca. Gli Olandesi arrestati sono stati rimpatriati dopo qualche giorno. Nel 2013, i tifosi laziali che provocarono incidenti in Polonia dopo una partita di calcio, fece-

ro 40 giorni di prigione. Pensiamoci su, quando guardiamo le nostre splendide opere d’arte, quando guardiamo la Barcaccia, violata per sempre.

La vita non ha età Gentile Direttore, ho quasi 87 anni; sono nato ad Alassio nel 1928. Fino al 1996 ho fatto l’idraulico, mestiere ereditato da mio padre. Da allora, dal giorno in cui ho smesso di lavorare mi sono dedicato ai miei hobbies. Ho disegnato e

«Il calcio è un gioco, ma anche un fenomeno sociale. Quando miliardi di persone si preoccupano di un gioco, esso cessa di essere solo un gioco» Simon Kuper

costruito oggetti, utensili, piccoli mobili e molto altro, in legno. Mi sono occupato di fotografia, una delle passioni giovanili. Con l’aiuto del computer, che nel frattempo ho imparato ad usare, ho editato e pubblicato un libro. Una raccolta fotografica dei miei scatti ai fiori che nascono sulle colline alassine. Sono appassionato di ornitologia e con la telecamera ho ripreso il volo degli uccelli che svernano nella nostra magnifica baia. Li ho filmati a circa due metri di distanza utilizzando un obiettivo da 400. Per documentare una nidiata di cinciarelle, dalla schiusa delle uova alla loro partenza, ho realizzato un nido che mi permettesse di registrare ogni loro singola azione. L’estate scorsa ho pensato che le mie mani e le mie idee potevano essere utilizzate per aiutare gli altri. Così ho disegnato un centro tavola/porta candele. Sono riuscito a produrne 230 pezzi. Con l’aiuto dei miei concittadini, che li hanno acquistati, sono riuscito a raccogliere 1.000 euro prima di Natale, soldi che ho devoluto all’Airc, l’associazine che si occupa della ricerca contro il cancro. Sto già lavo-


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in L. 27/02/04) Art.

1 comma 1 - D.C.B.

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Anno XXXVII n. 3 marzo 2015 Euro 2.50 - I.P.

SCRIVETECI A: Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per fax: 06 68139323 Per m@il: g.vecchiotti@50epiu.it

rando al prossimo progetto. Un piccolo oggetto che sarà pronto prima che arrivi il prossimo Natale, in modo che anche per il 2015 il mio lavoro, e il buon cuore degli Alassini, potranno essere d’aiuto per una giusta causa. Sono un anziano come tanti. Il mio tempo ha ancora un grande valore per me. Sono pieno di idee, di cose da fare, da vedere, da imparare. Le giornate iniziano e finiscono in un attimo. Sono ancora fonte di tanti progetti. E aspetto il giorno successivo per realizzarli. Vorrei essere sprone per tanti come me: la vita non ha età . FRANCESCO IEBOLE

Signor Francesco,credo che giĂ leggendo la Sua lettera, Lei abbia spronato tantissime persone a seguire il Suo esempio. Ho pubblicato per intero il Suo scritto, anche se è piuttosto lungo, ma l’ho fatto volentieri. Pur non conoscendoLa personalmente, mentre leggevo le Sue parole ho immaginato la “frenesiaâ€? delle Sue giornate, la “laboriositĂ â€?, l’inventiva che le anima. Mi ha sorpresa la vastitĂ dei Suoi interessi, come riesce ad applicarsi alle cose piĂš diverse, non ultimo l’aver imparato ad utilizzare

il computer ad un’etĂ non piĂš verde. Spesso chi è avanti con gli anni è spaventato dal nuovo, fosse anche leggere le istruzioni della macchina che fa il caffĂŠ, mentre Lei passa disinvoltamente dalla fotografia alla scrittura, dalle riprese con una telecamera al bricolage, fino ad arrivare all’informatica. Ma non basta. Le Sue azioni non sono fine a se stesse, non si occupa di tante cose solo per passare il tempo, ma le indirizza ad una buona causa, per aiutare gli altri. Tant’è che sta giĂ pensando alla realizzazione di un nuovo oggetto da preparare per il prossimo Natale. Ed oltre a mettere “l’ingegno e la manodoperaâ€?, riesce a coinvolgere anche chi acquista i suoi manufatti, cosicchĂŠ possa raccogliere del denaro da dare in beneficenza. Lei, signor Francesco non dĂ soltanto un grande valore al tempo, ma ad ogni cosa che fa e ad ogni persona che incontra, anche solo attraverso un’associazione che si batte per sconfiggere una terribile malattia. Che altro dire: spero che ci siano tante persone che Le si affianchino in questo cammino e che riescano a trovare la stessa forza, tenacia e serenitĂ che ha Lei, per compiere il Suo stesso viaggio.

A tutto Expo Gentile Direttore, leggo sempre con grande interesse gli articoli che pubblicate sull’Expo che si terrà a Milano. Vi faccio i miei complimenti. Le chiedo se abbiate pensato a qualche aiuto per noi pensionati per l’acquisto del biglietto d’ingresso. Grazie per la risposta. ANGELA IPPOLITI

Grazie per i complimenti, signora Angela. Come sa, sono sempre molto graditi. Per quanto riguarda la Sua domanda troverà , proprio su questo numero, a fianco dell’articolo sui Padiglioni esteri che parteciperanno all’Expo, un pacchetto turistico dedicato agli over 50. Un modo in piÚ per essere vicini ai nostri lettori.

AD ABANO TERME PER DONARE SALUTE E BENESSERE AL VOSTRO CORPO SETTIMANE DEL FANGO PER CURARE E PREVENIRE

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Speciali settimane del fango 12.04 - 26.04.2015 e 03.05 - 24.05.2015 Approfittate di questa imperdibile occasione per beneficiare delle numerose qualitĂ del fango termale di Abano. t OPUUJ JO DBNFSB EPQQJB $MBTTJD DPO USBUUBNFOUP EJ QFOTJPOF DPNQMFUB t 4FSBUB DPO DFOB EJ HBMB F JOUSBUUFOJNFOUP NVTJDBMF t 7JTJUB NFEJDB DPO TUFTVSB EFM QSPUPDPMMP EJ DVSB t *OUFHSBUPSF EJ TBMJ NJOFSBMJ FE FTUSBUUJ WFHFUBMJ BMDBMJOJ[[BOUF F BOUJPTTJEBOUF t BQQMJDB[JPOJ EJ GBOHP t CBHOJ UFSNBMJ BMM P[POP t USBUUBNFOUJ QFSTPOBMJ[[BUJ NJOVUJ B TDFMUB USB NBTTBHHJ UFSBQFVUJDJ P SJMBTTBOUJ t WPMUF B TFUUJNBOB BRVBHZN EJ HSVQQP JO QJTDJOB t 5VUUJ J TFSWJ[J JODMVTJ EFMM "UMBOUJD /BUVSBM 4QB )PUFM " QBSUJSF EB Ăť B QFSTPOB DPO JNQFHOBUJWB "4-

Vi aspettiamo dal 13 marzo 2015! ([SHU[PJ ;LYTL 5H[\YHS :WH /V[LS (IHUV ;LYTL 7+ Ç ;LS PUMV'H[SHU[PJ[LYTL JVT Ç ^^^ H[SHU[PJ[LYTL JVT


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UN DESIDERIO UNIVERSALE Philadelphia. Freedom (“Libertà”), scultura in bronzo realizzata da Zenos Frudakis, artista americano di origine greca.

SINGAPORE - Chong Fah Cheong - People Of The River

BRUXELLES - Tom Frantzen - De Vaartkapoen - Agente 22

IRVING, TEXAS - Robert Glen - Mustang


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La creatività fa parte dell’animo umano, e quando è accompagnata dal genio dell’artista, il binomio dà vita a delle opere d’arte di ineguagliabile bellezza. In queste immagini alcune delle sculture più particolari, bizzarre, divertenti che si possano ammirare in giro per il mondo.

- Robert Glen - Mustangs of Las Colinas

NEW YORK - Paige Bradley - Expansion

MELBOURNE - Biblioteca di Stato


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DALLA COLLANA “LE PERLE DELLA MEMORIA”

Lascrittura come comunicazione nelle età della vita

BUONO

D’ORDINE

PER L’ACQUISTO DEL VOLUME

LE PERLE DELLA MEMORIA N. 14

SCRITTURA COME COMUNICAZIONE { LA } NELLE ETÀ DELLA VITA DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO PRESSO IL MIO DOMICILIO N. _____ COPIA/E DEL VOLUME AL COSTO DI EURO 18,00 A COPIA (*) + SPESE SPEDIZIONE (**)

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❏ Socio 50&Più - Tessera n° ❏ Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA)

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L’analfabetismo fino alla Seconda Guerra Mondiale era ancora molto diffuso tra i ceti poveri della popolazione e lo scrivano pubblico - con carta, calamaio e modelli di lettera per ogni occasione - era l’anello di congiunzione tra il mondo letterato e illetterato. Nel 14° volume de Le Perle della Memoria, La scrittura come comunicazione nelle età della vita, testimonianze dirette raccontano come i giovani dell’epoca hanno vissuto la trasformazione della scrittura e il suo significato come forma di comunicazione.

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IL CAMBIAMENTO CLIMATICO, IL CAPITALISMO SENZA REGOLE E LE POLITICHE DI AUSTERITÀ STANNO METTENDO IN GINOCCHIO LE NOSTRE SOCIETÀ: SACRIFICHIAMO LE NOSTRE PENSIONI, MANDIAMO A SCUOLA I NOSTRI FIGLI IN AULE AFFOLLATE, ACCETTIAMO DI VIAGGIARE SU MEZZI DI TRASPORTO PUBBLICO SEMPRE PIÙ CARI E MENO EFFICIENTI. C’È BISOGNO DI UNA NUOVA ECONOMIA, FATTA PER LE PERSONE

}

NAOMI

DA TROPPI ANNI STIAMO FACENDO ENORMI SACRIFICI COLLETTIVI...

NON SIAMO OBBLIGATI A FARE DA SEMPLICI SPETTATORI. IL FUTURO È NELLE NOSTRE MANI

KLEIN DI LUISELL A BERTI

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on è una star del cinema. Non ha nulla a che vedere con il mondo dello spettacolo. Eppure riempie le sale. Ad ogni presentazione di un suo libro. Così è successo anche in Italia, dopo un tour che l’ha portata in mezza Europa e Stati Uniti, in occasione della presentazione del suo ultimo saggio Una rivoluzione ci salverà. Perché il capitalismo non è sostenibile, edito da Rizzoli. La tappa a Mantova, ospite del Festival della Letteratura, e a Roma, presso l’Auditorium Santa Croce, ha riacceso i riflettori, almeno per qualche giorno, su un tema chiave per il futuro dell’umanità: quello del cambiamento climatico. Un’emergenza che sembra scomparsa dalle priorità della politica italiana. Ma non è una anomalia nostrana, anche i leader politici mondiali tendono a rimuovere il problema, come se avessero le mani legate o non sapessero come risolverlo. Il riscaldamento climatico è invece centrale nel nuovo saggio della scrittrice-giornalista e attivista politica canadese Naomi Klein, già autrice di due bestseller: No Logo e Shock Economy. In quest’ultimo lavoro (per il quale sono stati necessari cinque anni di preparazione prima della stesura) la Klein riesce in un colpo solo ad individuare il nocciolo del problema: il capitalismo senza regole non è compatibile con la lotta al cambiamento climatico e non lo sono nemmeno le politiche di austerity che limitano o immobilizzano l’investimento pubblico a danno della popolazione costretta ad enormi sacrifici, specie le fasce più deboli. Una visione che

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«Non è necessario scegliere tra ambiente e lavoro, come ci viene detto a più riprese. In realtà, prenderci cura del clima è la nostra migliore occasione»

sembrerebbe non fare una piega: ne illustra le cause, le conseguenze e i rimedi. Il tutto con un’estrema semplicità (caratteristica che rispecchia la sua personalità), andando al cuore del problema e toccando il quotidiano di ognuno, a partire proprio dal suo. «Era il 1988 - ricorda - quando le Nazione Unite istituirono l’Ipcc (Gruppo Intergovernativo di Esperti sul Cambiamento climatico, ndr), al quale è seguita nel 1992 la Convenzione Quadro Onu sui cambiamenti climatici. Da allora, a dispetto delle raccomandazioni degli scienziati, le emissioni di gas serra invece che diminuire sono aumentate del 61%». La sfida del cambiamento climatico non è stata affrontata per un motivo che la Klein spiega così: «Semplicemente perché per farlo sarebbe stato necessario violare le regole del libero mercato e scontrarsi con un sistema economico e produttivo che ha tutto da perdere se la questione del riscaldamento globale fosse presa davvero sul serio. Diversi studi, come quello condotto dalla University College London (Ucl), dicono che per evitare un aumento pericoloso della temperatura globale dovremmo mantenere l’80% dei combustibili fossili nel sottosuolo. Quindi, per proteggere la nostra casa e il nostro Pianeta si dovrebbe operare in un modo totalmente opposto agli interessi dell’industria petrolifera, che certamente non starebbe a guardare ma lotterebbe fino all’ultimo». All’incontro romano, organizzato dall’Associazione “A sud” (http://asud.net), ad ascoltare Naomi Klein c’erano 800 persone. Tra loro diversi attivisti


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NAOMI KLEIN

[ LA SCRITTRICE DURANTE UN INTERVENTO PUBBLICO TRA LE STRADE DI NEW YORK. ]

delle principali reti sociali italiane, come la campagna “Stop-TTIPn” (http://stop-ttip-italia.net), impegnata contro il trattato di libero scambio tra Stati Uniti e Unione Europea che dovrebbe essere definito entro l’anno, o il coordinamento nazionale “No Triv” (http://notriv.blogspot.it), contro l’ampliamento dell’estrazione dei combustibili fossili previsto dal decreto Sblocca Italia. Segno che la quarantaquattrenne Naomi Klein, a «La verità è che distanza del occorre investire primo libro, No logo, del 2000, nell’istruzione, che la portò alnell’insegnamento, la ribalta divenella cultura, nendo un’iconella creatività, na del moviin un trasporto mento No Glopubblico efficiente, bal, è tutt’ora un importante nell’energia pulita» punto di riferimento per i movimenti impegnati nella giustizia sociale e ambientale. Nel corso della presentazione, la Klein è tornata più volte sulle politiche di austerità adottate dai governi a seguito della crisi economica e finanziaria del 2008: «Queste politiche non sono compatibili con la lotta al cambiamento climatico, che necessita di enormi investimenti nel settore pubblico per puntare su una politica energetica basata sulle fonti rin-

La sfida del cambiamento climatico non è stata affrontata perché sarebbe stato necessario violare le regole del libero mercato e scontrarsi con un sistema economico e produttivo che ha tutto da perdere

novabili. Non solo, c’è anche bisogno di ripensare il trasporto pubblico, intervenire sulle norme fiscali, cambiare le regole. È necessario attivare un’economia per le persone, perché la gente non ce la fa più e non trova risposte ai suoi bisogni». La soluzione a tutti i problemi sembra essere una, ma dalla portata enorme. Rivoluzionaria. «Nel mio libro sostengo che se affrontiamo la crisi del cambiamento climatico, allora «Diversi studi possiamo cerci dicono che per care di trovare la soluzione sia evitare aumenti ai problemi edella temperatura conomici sia ai globale, l’80% problemi amdei combustibili bientali». E le fossili dovrebbe opportunità essere mantenuto non mancano: nel sottosuolo» «In Germania, grazie alle energie rinnovabili, sono stati creati 400mila posti di lavoro. Secondo le stime dell’International Labour Organization (Ilo), nel 2012, in questo settore erano già stati creati circa 5 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. Quindi non è necessario scegliere tra l’ambiente e il lavoro come ci viene detto a più riprese. In realtà, prenderci cura del clima è la nostra migliore occasione». La cura dell’austerity, invece, sta creando enormi sacrifici alle persone: «Sacrifichiamo le nostre » MARZO 2015

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INTERVISTA NAOMI KLEIN pensioni, i diritti dei lavoratori conquistati a fatica. Mandiamo i nostri figli a studiare in aule sempre più affollate sotto la guida di insegnanti sempre più vessati. Acconsentiamo di dover pagare molto di più per quelle fonti energetiche distruttive che alimentano i nostri trasporti e le nostre vite. Accettiamo che le tariffe per l’autobus e la metropolitana continuino a lievitare mentre il servizio non migliora o addirittura peggiora. Questi sono i sacrifici collettivi che stiamo facendo da troppi anni a questa parte per mantenere un sistema economico costoso e precario». Un sistema in cui le persone sono in balia degli effetti del riscaldamento climatico proprio a causa dei tagli pubblici. «Pensiamo alla devastante alluvione nel Regno Unito di un anno fa. La popolazione ha dovuto fare i conti con le conseguenze delle decisioni di David Cameron, Mister Austerity in persona, che aveva ridotto del 30% le risorse per l’Agenzia dell’Ambiente e diminuito anche i programmi per la protezione del suolo». La lotta al cambiamento climatico non va d’accordo nemmeno con la crescita, leitmotiv di questi tempi di crisi. «Non si può crescere su tutto.

[ SOPRA, LA KLEIN IN VISITA AD UNA FABBRICA AUTOGESTITA IN GRECIA. IN ALTO, CON ALCUNI RAPPRESENTANTI DEL COMITATO NO GRANDI NAVI, A VENEZIA. ]

NON SI PUÒ CRESCERE SU TUTTO, CI SONO SETTORI CHE VANNO SVILUPPATI, MENTRE ALTRI HANNO FATTO IL LORO TEMPO BIOGRAFIA

DAL MOVIMENTO NO GLOBAL AD OCCUPY WALL STREET: DALLA PARTE DEI DEBOLI Naomi Klein nasce a Montreal nel 1970. Nel 2000 pubblica il saggio No logo, che diventa il manifesto contro la globalizzazione. Tradotto in 25 lingue, il libro denuncia l’industria del brand delle multinazionali basata sullo sfruttamento dei Paesi in via di sviluppo. Nel 2004 con il marito, Avi Lewis, produce il documentario The Take. Si tratta del racconto di un gruppo di operai argentini che prendono il controllo di una vecchia fabbrica e fanno ripartire la produzione. Nel 2007 è la volta del bestseller The Shock Doctrine (in Italia uscito come Shock Economy). Tradotto in 30 lingue è l’accusa al sistema capitalistico del libero mercato che si avvantaggia della debolezza economica, politica e sociale degli Stati nazionali. Seguono anni di attivismo nelle piazze internazionali: con Occupy Wall Street contro l’1% dei privilegiati, con la Grecia contro le politiche di austerità, con gli spagnoli di Podemos contro le politiche dell’Unione Europea. Nel 2014 pubblica This Changes Everything che in italiano è stato tradotto con Una rivoluzione ci salverà. Perché il capitalismo non è sostenibile (Rizzoli). Il libro, dedicato al figlio Toma, affronta il tema del cambiamento climatico come soluzione alla crisi economica, sociale e ambientale. Il saggio è stato tradotto in oltre 20 lingue.

Per saperne di più: www.naomiklein.org 16 I

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Ci sono settori che vanno sviluppati, mentre altri hanno finito il loro tempo. Vanno sviluppati, tutti quei settori che riguardano la cura della persona, penso agli anziani, ai bambini. Occorre investire nell’istruzione, nell’insegnamento, nella cultura, nella creatività. Nel settore del trasporto pubblico, nell’energia pulita». A fine 2015 il tema del cambiamento climatico tornerà in auge. A Parigi si terrà la 21° Conferenza della Parti dell’Onu e il summit si preannuncia già difficile. Si dovrà trovare un accordo vincolante sulla riduzione dei gas serra. Qualcosa potrebbe cambiare oppure no. «Non siamo obbligati a fare da semplici spettatori. I politici non sono i soli ad avere il potere di dichiarare una crisi: possono farlo anche i movimenti di massa di gente comune». Il futuro è anche nelle nostre mani.


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SOCIETÀ

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RIVOLUZIONE FISCALE: ON-LINE IL NUOVO 730 [ ATTUALITÀ DI LUISELLA BERTI ]

«Entro il 15 Aprile l’Agenzia delle Entrate metterà in rete la dichiarazione dei redditi precompilata. In presenza di modifiche da apportare o spese da detrarre il contribuente dovrà integrarle auotonomanente o, per evitare di incorrere in errori e conseguenti sanzioni, potrà rivolgersi ad un Caf o ad un professionista abilitato»

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partire dal 15 aprile circa 20 milioni di contribuenti potranno disporre del 730/2015 già compilato dall’Agenzia delle Entrate. Si tratta di una “rivoluzione copernicana”, come l’ha definita la direttrice delle Entrate, Rossella Orlandi, nel rapporto tra fisco e cittadini, dove per la prima volta è l’Amministrazione finanziaria a raccogliere i dati e a elaborarli, mettendoli a disposizione del contribuente all’interno di un’area dedicata del sito dell’Agenzia delle Entrate. Il contribuente dovrà preoccuparsi “soltanto” di verificarne l’esattezza e la completezza. Tutto semplice? Apparentemente sì, se non fosse che secondo le previsioni della stessa Agenzia circa il 71% delle dichiarazioni precompilate (oltre 14 milioni) mancheranno di dati (come le spese sanitarie, che saranno disponibili dal 2016) i quali

quindi dovranno essere aggiunti. Tutti hanno le necessarie competenze fiscali per farlo? Senza contare coloro che non hanno dimestichezza con l’informatica, soprattutto i pensionati, principali destinatari di questa “rivoluzione” prevista dal Decreto Legislativo n.175/ 2014 di attuazione della delega in materia di semplificazioni fiscali. Vista la profonda novità, l’avvio della dichiarazione precompilata per il 2015 è sperimentale. Non riguarderà tutti i contribuenti e non conterrà tutte le informazioni necessarie per beneficiare delle agevolazioni fiscali di cui si potrebbe avere diritto. La situazione, sempre secondo le previsioni dell’Agenzia delle Entrate, dovrebbe migliorare nel 2016 quando le dichiarazioni complete dovrebbero salire a circa 11 milioni per poi arrivare al 2017 con tutte le dichiarazioni complete.


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{

«In assenza di competenze informatiche o semplicemente per maggiore tranquillità, si potrà richiedere aiuto al Caf, che provvederà a scaricare ed integrare il nuovo modello telematico»

interessati » Iecontribuenti quelli esclusi

della dichiarazione »PerIladatidichiarazione precompilata,

In questa prima fase l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione il Modello 730 precompilato ai lavoratori dipendenti o collaboratori e ai pensionati che hanno presentato il Modello 730/2014 per i redditi dell’anno 2013, o l’Unico con caratteristiche da 730. Inoltre, sono interessati i contribuenti per i quali il sostituto d’imposta (ente previdenziale, datore di lavoro) ha trasmesso la Certificazione Unica (il vecchio Cud) per i redditi conseguiti nel 2014. La dichiarazione precompilata non sarà predisposta per coloro che hanno presentato dichiarazioni correttive o integrative per le quali l’Agenzia ha ancora in corso l’attività di liquidazione. Sono esclusi dalla precompilata coloro che nel 2014 erano titolari di partita Iva.

l’Agenzia delle Entrate utilizzerà le informazioni disponibili in Anagrafe tributaria (ad esempio, la dichiarazione dell’anno precedente, i versamenti dei modelli F24 e i contributi versati per lavoratori domestici), i dati trasmessi da soggetti terzi (come banche, assicurazioni ed enti previdenziali) e i dati contenuti nella Certificazione Unica rilasciata dai sostituti d’imposta. Come detto, la dichiarazione precompilata 2015 non conterrà tutti i dati. Ad esempio, oltre alle spese sanitarie, mancheranno le spese per interventi di riqualificazione energetica sostenute nel 2014, le spese per corsi di istruzione o per le attività sportive dei figli.

presentare il 730 » Come precompilato La dichiarazione sarà disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entra-

te a partire dal 15 aprile. Se il contribuente è già abilitato ai servizi Fisconline, potrà accedervi direttamente oppure chiedere il Pin di accesso all’Agenzia stessa. Entrate ed Inps stanno lavorando in modo da consentire a chi non è autenticato tramite Fisconline, di utilizzare il Pin dell’Inps per scaricare la propria precompilata. Una volta visualizzata la dichiarazione, il contribuente può accettarla, modificarla o integrarla direttamente tramite il sito internet dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa può rivolgersi al proprio sostituto d’imposta se presta assistenza fiscale, a un Caf o professionista abilitato conferendo apposita delega per l’accesso e la presentazione del Modello 730 precompilato. Da sottolineare che il contribuente destinatario del Modello 730 precompilato non è obbligato ad utilizzarlo. Può infatti presentare

la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie (utilizzando il tradizionale Modello 730 o il Modello Unico). Il termine ultimo, sia per la presentazione della dichiarazione precompilata che ordinaria, è il 7 luglio.

del fisco »Se Iilcontrolli dichiarante confermerà il 730 precompilato sul sito dell’Agenzia delle Entrate oppure tramite il sostituto d’imposta, senza apportare modifiche, non è passibile di controlli salvo per quanto riguarda il diritto alle detrazioni, deduzioni o agevolazioni (ad esempio, il controllo sull’effettiva destinazione dell’immobile nel caso di detrazione degli interessi passivi sul mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale). Nel caso in cui il Modello 730 precomCONTINUA A PAG. 23

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»

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SOCIETÀ

CHI, COSA, COME... «Le detrazioni e deduzioni escluse dal 730 precompilato 2015 e da integrare»

1» Spese sanitarie 2» Spese per corsi

5» Spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, se riferite al 2014

di istruzione

3» Spese per attività

6» Donazioni

sportive dei ragazzi

a favore di Onlus

4» Spese di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico, se riferite al 2014

7» Spese funebri 8» Locazioni per studenti fuori sede

GLI INTERESSATI «I contribuenti che potranno disporre del 730 precompilato 2015»

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Il contribuente deve aver presentato il Modello 730/2014 o Unico con caratteristiche da 730

Il sostituto d’imposta deve aver presentato all’Agenzia delle Entrate la Certificazione Unica per i redditi conseguiti nel 2014

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Il contribuente non ha avuto partita Iva nel 2014 (tranne i produttori agricoli con un volume di affari non superiore a 7mila euro)

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Il contribuente non ha presentato dichiarazioni correttive o integrative per l’anno d’imposta precedente che l’Agenzia deve ancora liquidare

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LA DELEGA PRIMA DI TUTTO PER CHI SCEGLIE IL CAF

}

«In questo primo anno di avvio del 730 precompilato, i contribuenti che vogliono avvalersi dei Centri di Assistenza Fiscale (Caf) dovranno attivarsi già dal mese di marzo per conferire la delega necessaria per l’elaborazione e la presentazione della dichiarazione entro il 7 luglio. Intervista al coordinatore della Consulta dei Caf, Valeriano Canepari»

D

gei, comportando possibili disagi ottor Canepari, quali soper il contribuente e lungaggini nelno le principali criticità la compilazione del 730. Per quedel 730 precompilato sesto è molto importante che, a parcondo il vostro osservatorio? tire dai primi giorni di marzo, il conSono fondamentalmente due. Il tribuente si rechi al Caf per il conprimo aspetto riguarda la qualità ferimento della delega in modo da dei dati fiscali messi a disposiziopoter accedere già dal 15 aprile ai ne dall’Agenzia delle Entrate in dati del 730. quanto non è detto che siano Dal punto di vista fiscale quacompleti e corretti. Ad esempio, li sono i vantaggi e gli svantagi dati relativi ai terreni, alle polizgi del 730 preze vita, ai mutui. La compilato per i seconda criticità ricontribuenti? guarda i tempi e i Il vantaggio enormodi per scaricare me per il contriil 730 precompilabuente è che una to. Difficilmente volta presentato il potremmo avere 730 - sia in autouna quantità signimatico, accettanficativa di deleghe do l’elaborazione da parte dei condell’Agenzia delle tribuenti prima delEntrate, o attraverl’inizio dell’attività so un Caf o profesfiscale. Questo posionista abilitato trebbe determinail rapporto del conre un numero ectribuente con il ficessivo giornaliero di accessi al Siste- [ VALERIANO CANEPARI, COORDINATORE sco finisce lì, in quanto in entramma informatico So- DELLA CONSULTA DEI CAF. ]


730_Layout 1 23/02/15 17.44 Pagina 23

» SEGUE DA PAG. 21 pilato venga presentato attraverso un Caf o un professionista abilitato, dovrà essere esibita la documentazione necessaria per verificare la conformità dei dati riportati nella dichiarazione, ivi inclusi quelli certificati dall’Agenzia delle Entrate. In questo caso i Caf o i professionisti abilitati rilasceranno un visto di conformità, ossia una certificazione di correttezza dei da-

ti, e i futuri controlli documentali dell’Agenzia delle Entrate non saranno effettuati sul dichiarante, come in passato, ma direttamente nei confronti del Caf o del professionista che, in caso di errore nell’apposizione del visto di conformità, sarà chiamato a pagare una somma pari all’imposta, sanzioni e interessi che sarebbero stati richiesti al contribuente.

bi i casi non dovrà rispondere di eventuali errori e pertanto non è passibile di sanzioni. Gli svantaggi, invece, sono due. Il primo è l’acquisizione del Pin per accedere al precompilato tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta di un’operazione che richiede tempo e non è semplicissima per chi non ha dimestichezza con i sistemi informatici. Il secondo punto è che nel precompilato di quest’anno non ci sono tutti i dati. Come le spese mediche e farmaceutiche che non sono poca cosa. Potrebbero mancare gli interessi passivi sui mutui, le detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie, le operazioni fatte negli ultimi mesi del 2014. Se il contribuente deve integrare i dati dell’Agenzia delle Entrate, deve sapere quello che sta facendo. Se non si hanno adeguate competenze si rischia di non usufruire di tutti i benefici fiscali di cui si ha diritto. Per capire meglio: in caso di errori, quando è il contribuente a pagare e quando il professionista? Se il contribuente accetta direttamente la dichiarazione precompilata non è passibile di controlli. Se invece cambia i dati, la sua dichiarazione è soggetta a controlli e in caso di errori paga le sanzioni. Nel caso del Caf o professionista abilitato, le dichiarazioni sono sottoposte a controlli e se ci sono errori è il Caf che paga un importo che

è comprensivo dell’imposta non pagata dal contribuente più sanzioni e interessi. Si tratta di un bel vantaggio per il contribuente, ma come Consulta dei Caf crediamo che sia incostituzionale in quanto l’imposta non può essere pagata da un soggetto diverso rispetto al contribuente. Stiamo valutando le dovute azioni per correggere questa impostazione. Il contribuente, però, è responsabile in caso di malafede... In caso di dolo da parte del contribuente, il Caf non è ritenuto responsabile. Sarà il contribuente a essere sanzionato, ma si tratta di casi particolari. Consigli da dare ai contribuenti alle prese con questa novità anche per rispettare la scadenza del 7 luglio, ultimo giorno per presentare il 730? Per coloro che non hanno discrete competenze informatiche e non hanno una buona conoscenza fiscale, il consiglio è di rivolgersi al Caf o a un professionista abilitato. Soprattutto ribadisco l’invito ai contribuenti di recarsi già dai primi di marzo al Caf per il conferimento della delega e per fissare un successivo appuntamento per la compilazione del Modello 730. Delega e appuntamento sono le due azioni necessarie per evitare che si creino difficoltà e ingorghi nei mesi centrali dell’attività fiscale che sono maggio e giugno.

Hai bisogno di assistenza per il tuo 730? Recati per tempo presso gli uffici di 50&PiùCaaf per consegnare la tua delega necessaria per la presentazione della tua dichiarazione. Penseremo noi a certificare la correttezza dei dati inseriti apponendo il visto di conformità che ti consentirà di beneficiare di tutte le detrazioni e deduzioni fiscali che ti spettano. Libera la mente con 50&PiùCaaf Per ogni informazione potrai contattare il nostro numero verde. La telefonata è gratuita da tutta Italia.

www.50epiu.it


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ATTUALITÀ

ANCHE IL CUORE SE LA RIDE

[ DI

DONATELLA OTTAVI ]

UN SORRISO CAMBIA LA VITA... DEGLI ALTRI «Il suo potere è grande, dona una carica di energia, è coinvolgente e un recente studio dimostra che può anche condizionare le azioni di chi lo riceve»

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n sorriso scalda il cuore, mette di buon umore e cambia il corso della giornata. Niente luoghi comuni, solo scienza. A sostenere questa teoria, infatti, è la Sissa - la Scuola Internazionale di Studi Avanzati di Trieste - che attraverso una recente ricerca ha scoperto quanto il potere di un sorriso possa influenzare le azioni del proprio interlocutore. Secondo lo studio, condotto dai ricercatori Elisabetta Am-

bron e Francesco Foroni, un viso che trasmette emozioni positive può modificare i gesti di chi lo incontra. Nello specifico, sono stati analizzati alcuni tra i movimenti più comuni e frequenti che caratterizzano le nostre giornate come, ad esempio, indicare o afferrare un oggetto. Lo studio ha messo anche in evidenza come una persona intenta ad indicare qualcosa tenda a modificare la sua azio-

Gli ottimisti

Sorrisi in festa

mantengono una buona linea e vantano migliori livelli di colesterolo e glicemia

Il 20 marzo si celebra la Giornata Internazionale della Felicità, una ricorrenza istituita dall’Onu nel 2012.

(Fonte: www.quotidianosanita.it).

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ne deviando la traiettoria del braccio verso l’espressione sorridente catturata dal suo sguardo. Al contrario, questo sembra non verificarsi di fronte a volti inespressivi o ad altre tipologie di stimolo. Una scoperta che, secondo Elisabetta Ambron, può avere degli sviluppi interessanti, immaginando i possibili risvolti di questa dinamica mentre si è alla guida di un’automobile. Che lo stesso effetto possa nascere anche dalla visione di volti sorridenti disegnati in modo schematico? Un possibile “La” per i progettisti di segnaletica stradale.

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Quasi a voler confermare gli effetti positivi del buon umore, una ricerca dell’Università dell’Illinois sembra dimostrare quanto una sana dose di ottimismo faccia bene alla salute, in particolar modo al cuore. Lo studio, avviato nel 2000, ha coinvolto 5.100 persone di varie etnie, dai 45 agli 84 anni. Ad ognuno è stato sottoposto un questionario per valutare lo stato di salute mentale, il grado di ottimismo e di attività fisica svolta, e la presenza o meno di particolari patologie. Sono stati inoltre esaminati sette specifici parametri pressione arteriosa, livelli di colesterolo, glicemia, massa corporea, tipo di dieta, attività fisica esercitata e abitudine al fumo - assegnando ad ognuno di questi un punteggio da 0 (chiaramente il peggiore) a 2 (il migliore). Il risultato? Gli ottimisti sviluppano il doppio delle possibilità di avere un’ottima salute cardiovascolare.



SOCIETÀ

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[ ATTUALITÀ DI

DANIELA FLORIDIA ]

QUANDO LA

VIOLENZA

È PADRONA DI CASA «Le statistiche relative alla violenza sulle donne continuano a registrare dati allarmanti, evidenziando sempre di più una stretta correlazione tra la violenza di genere e quella domestica. Secondo l’Oms, infatti, il 13% degli omicidi di donne vengono commessi per mano del compagno e tra le mura di casa»

A

l femminicidio Carmen Consoli ha dedicato un brano dell’ultimo album, La signora del quinto piano, con un testo tanto amaro quanto velato del sarcasmo siciliano: quel sarcasmo - «Signorina che vestito aveva l’uomo con il martello in mano?» - che si mischia all’amarezza del ritornello, «i funzionari della Questura dicono che non c’è da avere paura...». Le statistiche sul fenomeno sono purtroppo note. Nel 2013 sono state 179 le donne uccise dagli uomini, una ogni due giorni. Secondo il rapporto 2014 dell’Eures sui femminicidi, rispetto alle 157 del 2012, le donne vittime di omicidi volontari sono aumentate del

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14%, e aumentano quelli in ambito familiare, +16,2%, passando da 105 a 122. Oltre 330 donne sono state uccise, dal 2000 a oggi, per aver lasciato il proprio compagno. Quasi la metà nei primi 90 giorni dalla separazione. Il rapporto fra violenza di genere e violenza domestica è d’altronde conclamato anche a livello mondiale: l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, attesta come il 13% degli omicidi di donne nel mondo (pari a 1 su 7) è commesso tra le mura di casa da parte del partner della vittima. Le Legge 93/2013 sul contrasto della violenza di genere ha inasprito le pene nei casi di violenza domestica, specialmente se in presenza di minori »

Sono 330

Il silenzio

Il numero verde

le donne uccise dal 2000 ad oggi per aver deciso di interrompere la relazione con il proprio compagno.

è uno dei fattori più difficili da rimuovere per una donna che subisce violenza.

1522, attivo 24 ore su 24, è stato appositamente istituito per fornire assistenza alle donne vittime di violenza.

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Flash mob

Sono 352

La dipendenza

“Scarpe rosse” è uno dei tanti che sono stati organizzati contro la violenza sulle donne.

i centri antiviolenza, le case rifugio e quelle in semiautonomia distribuite sul territorio nazionale.

economica e/o psicologica è spesso il motivo per cui si decide di non denunciare. MARZO 2015

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o vittime in gravidanza e in base al grado di parentela dell’autore del delitto. Così come sono stati ampliati i casi di riconoscimento del reato di stalking, e potenziate le misure di prevenzione e sostegno nei casi di maltrattamenti in famiglia, quali l’allontanamento dell’indiziato dall’abitazione, e garantiti più ampi strumenti di difesa per la vittima, a cominciare dall’introduzione del gratuito patrocinio. Ad un anno dal varo di queste norme, nell’agosto del 2014, il Viminale ha diffuso dei dati che evidenziano una complessiva diminuzione di questi reati. Il periodo esaminato è quello CONTINUA A PAG. 30

»

INTERVISTA A LUCIA ANNIBALI

SOCIETÀ

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[ DI

GIADA VALDANNINI ]

LA MIA STORIA DI “NON” AMORE «Ferita nel corpo e nell’anima per volere del suo ex compagno, oggi - a processo concluso - l’avvocato di Urbino racconta il suo presente e cosa si aspetta dal futuro»

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a affrontato “una cosa enorme”, uscendone trasformata: nell’aspetto - suo malgrado - e nello spirito - per scelta. È Lucia Annibali, avvocato di Urbino, sfigurata con l’acido a Pesaro da due sicari assoldati dal suo ex, Luca Varani. Anch’egli avvocato. Era il 16 aprile 2013. Un’esperienza, drammatica, da cui è nato il libro Io ci sono. La mia storia di non amore (Rizzoli). L’abbiamo raggiunta all’indomani del processo di appello che ha condannato il mandante a vent’anni di reclusione - per tentato omicidio, lesioni gravissime e stalking - e gli aggressori a dodici. Lucia Annibali, se avesse di fronte il suo ex, cosa gli direbbe? Nulla, assolutamente nulla. Non è più necessario. L’ha fatta colpire con dell’acido al volto. La voleva segnata per sempre, se non addirittura morta. Sicuramente l’acido mirato in faccia vuol dire che ti vuole togliere quantomeno la bellezza, accettando pure il rischio di un’eventuale morte. Non poteva però immaginare o sperare che sarei arrivata

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nelle mani di medici così bravi che mi hanno ridato una faccia dignitosa. L’intento era di farmi del male, profondamente, accettando il rischio delle conseguenze. Forse non la immaginava neppure a schiena dritta di fronte a chi era chiamato a giudicare in aula. Eh, no, sicuramente. Non immaginava nemmeno che lo avrebbero subito arrestato. Spesso le cronache parlano di raptus, di amore criminale, lei - già nel titolo del libro - fa una scelta di campo, anche a livello etimologico, parla di “non” amore. Perché? Perché ho imparato a distinguere quello che dovrebbe essere un amore - quindi un rapporto costruttivo e positivo -, da tutto ciò che è il contrario e che diventa un non amore. Poi il raptus, l’amore criminale sono una contraddizione in termini. Non esistono. Come si spiega che alcune donne finiscano proprio per essere attratte da uomini manipolatori? Posso parlare per me stessa, non so se accada anche ad altre. Lavorando un po’ su di me, facendo un po’ di terapia,


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ho capito che probabilmente avevo un vuoto dentro, una certa fragilità; non sapevo ancora bene chi fossi. Forse avevo poca autostima, scarsa fiducia nelle mie capacità, nel mio valore, il che chiaramente ti rende vulnerabile. Vista da fuori, e per quanto le cronache ci abbiano raccontato, lei sembrava avere tutti gli elementi per essere una donna sicura: colta, bella, circondata da affetti e amici. Perché, allora, tanta fragilità? Probabilmente è una fragilità originaria, legata a un vissuto mio, alla mia persona, legata a dinamiche del passato. Non è questione di essere più o meno intelligenti: i sentimenti e quella che è la tua personalità sono due cose completamente diverse. Quello che si è nella vita professionale, poi, non corrisponde necessariamente a quello che si è nella vita privata; anzi, molto spesso, ci sono delle distanze. Quali sono i campanelli d’allarme di una storia malata? Quando un rapporto non ti rende serena può già voler dire che c’è qualcosa che non va, ma non significa necessariamente che dall’altra parte ci sia una persona malvagia o violenta. Più in generale, penso che sia bene tenersi alla larga da ogni rapporto che modifichi la tua personalità, costringendo o comprimendo la tua libertà di pensiero: ecco, già questi cominciano a essere dei segnali preoccupanti, molto negativi, e forse essere più onesti con se stessi e dirsi che la cosa non fa per noi è la strada giusta. Lei infatti aveva interrotto la sua storia. Poi, però, cosa è successo? È accaduto che siccome non ero da sola, la controparte non era d’accordo. E poi è successo quello che è successo. Oggi si parla spesso di vio-

to il prima - la storia di amore, lenza contro le donne. Lei coi non amore, perché è cosa del media ha sempre avuto un passato - quanto fare i conti con rapporto piuttosto cauto. ciò che mi è accaduto, con il fatNon amo molto parlare di vioto di ricostruire un nuovo volto, lenza sulle donne... Anzi. Quanuna nuova vita. Cerco di andado mi contattano per parlare di re avanti e fare il massimo, per questo, tendo sempre a evitame stessa, innanzitutto. re, perché veramente non mi Come è cambiata? identifico con la violenza sulle Sono cambiata tanto. Un fatto donne. Non amo la tendenza a così estremo ti cambia nel rapstereotipare: io posso raccontaporto che hai con la vita, con la re ciò che è successo a me comorte; ti spinge ad apprezzare me persona, non rappresento le piccole un fenomecose, ad afno sociale. È «Ho imparato frontare il una cosa quotidiano a distinguere che riguarda con un apla mia vita e quello che dovrebbe proccio diciò che mi essere amore - e verso perinteressa pridunque un rapporto ché quando ma di tutto costruttivo riesci a suè la salute e positivo - da tutto perare un da recuperaciò che è il contrario dramma re e preferidel genere, sco salvae che può diventare poi rivedi e guardare un “non amore”» valuti tutto quindi la con occhi mia persodiversi. Molte cose ti sembrano na: intervengo quando ritengo banali, semplici. Quando fai cosia il caso di dire qualcosa perse abbastanza grandiose, tutto ché parlare genericamente di il resto si ridimensiona e capisci violenza sulle donne, sempre, veramente ciò che è importancomunque, ovunque, non crete nella vita. do sia utile a nessuno e tantoDella fragilità di un tempo, meno a me. cosa resta? A proposito di salute, sappiaSono un essere umano, non è mo che a breve dovrà sottoche sia un eroe. Quindi, sicuraporsi a un nuovo intervento. mente, ho delle fragilità ma non Sì, ho un altro intervento in prole vedo più come un limite: pengramma ma quello tanto ormai so facciano parte di me, mi vafa parte di me, del mio recupedo bene così come sono. Dei liro, per cui le cure e gli intervenmiti ci sono, ma non ne vedo coti proseguono sempre perché ho sì tanti come prima. bisogno di aggiustare le cose e Si apprezza di più... non sono ancora arrivata a una Eh sì, perché sono più forte di ricostruzione completa del viso. prima. Quello che sono riuscita a Giusi Fasano - la giornalista fare è qualcosa di abbastanza con cui ha scritto il libro - la straordinario, da cui capisci che descrive come una donna cahai delle risorse e che sei in grapace di fronteggiare tutto. do di sopportare la fatica di tutSi sente così? ti i giorni. Il che mi rende forte e Io mi sento una persona che è forse abbastanza equilibrata. Gestata costretta a confrontarsi con stire le situazioni con un certo diuna cosa enorme e che però, stacco, vedendo le cose per coogni giorno, riesce ad affrontame sono, dando loro una giusta re le difficoltà che quello che mi dimensione, aiuta. E poi sì, mi è successo comporta: non tan-

vedo più bella perché questa è una bellezza riconquistata - ancora imperfetta -, però è il frutto del mio lavoro, dei miei sacrifici, del mio impegno. Apprezzo ogni piccola cosa che riesco a guadagnarmi. Come descriverebbe la donna che è oggi e quella prima di quel 16 aprile 2013? Quella di prima era una donna ancora alla ricerca di se stessa, che non riusciva a tirare fuori le sue qualità, le sua capacità, e quindi, oggi, è come se la Lucia attuale, con questa faccia così segnata e sofferente, riuscisse però comunque, nonostante tutto, a dare pienamente voce ai desideri della Lucia di prima. È come un passaggio di testimone. Se dovesse educare dei bambini, come insegnerebbe loro il rispetto? Mi augurerei innanzitutto che fossero loro gli artefici della loro vita, del loro destino. Li aiuterei a coltivare i propri desideri con la forza di volontà. Questi valori gli comunicherei. Se uno è realizzato rispetto a sé, riesce anche a rapportarsi meglio con gli altri, a vivere più in serenità le cose che gli capitano. Nel libro, ha scritto: «Andrò incontro al futuro con la passione e il desiderio che hanno gli innamorati quando si rivedono dopo tanto tempo. Eccomi, gli dirò, ogni volta che farà il mio nome, “io ci sono”». Come pensa al suo futuro? Come un futuro tutto da costruire col mio viso che pian piano sta andando avanti. L’aspetto del processo, invece, fortunatamente, è stato archiviato; quindi ora bisognerà organizzare la mia nuova vita. Spero però in un bel futuro. Un futuro radioso. Magari, proprio con un nuovo amore. Sì, alla fine l’amore è una cosa importante.

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SOCIETÀ

SEGUE DA PAG. 28

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compreso, per il primo anno, tra il 14 agosto 2012 e il 31 luglio 2013, messo a confronto con lo stesso periodo 2013-2014. E in termini assoluti risultano in effetti 144 femminicidi contro i 152 del periodo precedente con il quale è stato fatto il confronto, un calo netto di circa il 5,3%. Tuttavia, prendendo in esame il totale degli omicidi su base annua, risultano aumentati percentualmente gli omicidi commessi in ambito familiare, che passano dal 32 (2012-2013) al 36% (2013-2014) e, fra questi, quelli a carico delle donne, che passano dal 21 al 23%. La violenza di genere, e ancor più la violenza domestica, purtroppo è alimentata da un fattore difficile da rimuovere: il silenzio, un ulteriore muro che le donne raramente abbattono. Solo il 5% denuncia i persecutori (per diversi motivi, tra i quali la dipendenza economica e/o psicologica dal partner o la mancanza di un nucleo familiare presso cui trovare rifugio) e una percentuale ancora troppo alta non parla con nessuno delle violenze o delle minacce subite. A qualsiasi latitudine, in qualsiasi parte del mondo. Per questo fra le innumerevoli campagne di sensibilizzazione, spot e iniziative sul tema vi è quella nella quale una dozzina di personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport americano - da Hilary Swank a Jemima Kirke, fino alle star della celebre serie televisiva Law & Order - per dire basta al silenzio hanno prestato il loro volto per la campagna Speechless, Mai più senza parole. Capovolgere gli stereotipi è, invece, l’obiettivo della campagna creata da United Colors of Benetton a sostegno di Un Women. Ini-

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«La Legge 93/2013 ha inasprito le pene in caso di violenza domestica, specie se in presenza di minori o di vittime in gravidanza e in base al grado di parentela dell'autore del delitto» zia con una scena che non promette nulla di buono: zona desertica, una donna circondata da sei uomini disposti in cerchio, l’inquadratura si sposta su una pietra vicino al piede di uno di loro. Ma alla fine, ribaltando l’idea che “una donna non si tocca con un fiore”, il gesto della lapidazione si trasforma in una pioggia di petali. Esplicitamente finalizzata a far riflettere gli uomini è anche la campagna di sensibilizzazione messa in campo dal Governo italiano. Perché la violenza spesso

nasce da una difficoltà da parte maschile di accettare ruoli diversi da quelli che tradizionalmente sono attribuiti loro o che pensano di dover rispettare. On line, i cinque episodi della Web serie sono pensati e rivolti a uomini e ragazzi. I protagonisti - Fivemen - dei diversi episodi si incontrano su un campo di calcetto, dove si intrecciano le storie di chi, anche attraverso la solidarietà maschile, capisce quali siano veramente le #cosedauomini: ad esempio, occuparsi della casa se si è temporaneamente disoccu-

La percentuale

Il Governo

di donne che non denunciano è ancora troppo alta. Solo il 5% trova la forza di chiedere aiuto.

ha messo in campo una campagna di sensibilizzazione volta a far riflettere gli uomini.

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pati; o non “rubare” un bacio, con la forza, ad una ragazza che non vuole concederlo. Anche le campagne di comunicazione sono uno dei tasselli che compongono il Piano d’Azione Straordinario contro la violenza sessuale e di genere per il quale - come ha annunciato alla fine dello scorso novembre la consigliera del presidente del Consiglio in materia di Pari Opportunità, Giovanna Martelli - verranno stanziati 10 milioni di euro per il 2014 e 10 milioni di euro per il 2015. Per il potenziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio sono stati già stanziati 17 milioni per il 2013 e il 2014, ai quali si aggiungono 10 milioni per il 2015 e 10 per il 2016. La priorità è garantire alle donne vittime di violenza, o anche solo a rischio, aiuti pratici per sottrarle alle situazioni di pericolo, ma consentire anche che possano ricrearsi condizioni di vita autonoma e serena. A questo sono deputati i centri antiviolenza, le case rifugio e le case in semiautonomia (352 sul territorio nazionale, spesso promosse da Onlus o associazioni di volontariato con il coordinamento delle amministrazioni locali). Indirizzate alle case rifugio, le donne hanno la possibilità concreta di lasciare fisicamente il luogo dove la violenza viene perpetrata, nei casi in cui non è possibile chiedere l’allontanamento del coniuge violento o in attesa che venga disposto il provvedimento contro il proprio persecutore. A tutela della sicurezza delle ospiti, sono in luoghi segreti. E l’indirizzo non viene divulgato. Di fronte a situazioni di violenza familiare ad alto rischio, d’altronde, le risposte devono essere diversificate. Il numero nazionale, di pubblica utilità, il 1522, diventa il primo contatto che consente a chiunque di trovare delle risposte e per essere indirizzata gradualmente verso il servizio o la struttura più adatta. Con l’assoluta garanzia dell’anonimato. Ricordiamocene. Perché non siamo sole.


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[ ATTUALITÀ DI

GIOVANNA DALL’ONGARO ]

QUOTE rosa PER TE «Per tutte le donne che desiderano avere pari opportunità non sembra esserci altra soluzione. La legge che impone una determinata presenza femminile in Parlamento o nei consigli di amministrazione delle aziende è uno strumento indispensabile per raggiungere la parità di genere. A meno che non si voglia aspettare qualche secolo»

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tutte le donne che nel nostro Paese sognano di poter avere le stesse opportunità di carriera dei loro colleghi di sesso maschile, le indagini statistiche suggeriscono di dormire a lungo e di risvegliarsi tra cinquanta, cento o addirittura seicento anni. Infatti, secondo l’analisi di Rossella Palomba - demografa dell’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche sociali del Cnr - contenuta nel

libro Sognando parità (Ponte alle Grazie, 2013), la parità di genere dalle nostre parti viaggia a passo di lumaca. I calcoli, effettuati simulando l’attuale ritmo di ingressi femminili nei vari ambienti di lavoro, dipingono la seguente cronologia futura: 2037 l’anno della parità tra i dirigenti dei ministeri; 2087 l’anno in cui si avrà lo stesso numero di uomini e donne alla direzione del Servizio Sanitario Nazionale; 2138, l’anno che


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[ ROSSELLA PALOMBA ]

vedrà professori e professoresse spartirsi equamente le cattedre universitarie; 2143, l’anno della stessa rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione; 2425, l’anno di una magistratura al 50% maschile e al 50% femminile; 2660, l’anno in cui la metà degli incarichi diplomatici sarà affidata alle donne. Tempi biblici che metterebbero a dura prova persino Giobbe. Sembrano date degne di un racconto di fantascienza, piuttosto che delle realistiche proiezioni sociologiche. Ma come si possono accelerare i tempi? Una domanda nasce spontanea: è necessario ricorrere alle quote rosa? L’abbiamo rivolta a Rossella Palomba proprio nei giorni in cui il Parlamento votava la nuova legge elettorale che prevede alcune misure per aumentare il numero di donne nelle liste dei candidati. Cosa pensa delle quote rosa nella nuova legge elettorale e, più in generale, negli altri settori della società? Sono uno strumento necessario per garantire la parità di genere? Da un anno a questa parte sono stati fatti alcuni passi avanti. La presenza delle donne in Parlamento ha raggiunto il 31%. Ci classifichiamo prima della Francia e del Regno Unito ed è sicuramente un

dato positivo. Questo obiettivo era questa proposta - come sappiaimpensabile fino a qualche temmo - è stata rifiutata. po fa, ma è stato ottenuto grazie Perché la presenza delle donalle scelte dei singoli partiti e non ne nelle “stanze dei bottoni” è per una volontà politica condivinecessaria? È solo una questiosa. Anche la nuova legge elettone di giustizia sociale? rale non assicura un’uguale rapInnanzitutto è, ovviamente, una presentanza in Parlamento ma faquestione di giustizia sociale. Ma vorisce la presenza delle donne c’è anche un altro aspetto: la precome candidate. Non si tratta, senza delle donne garantisce una perciò, di vere e proprie quote romigliore qualità del lavoro perché sa rispetto alle elette. rende l’ambiente più competitivo. Quindi, sePer esempio, condo lei le in tutte quel«È bene considerare quote rosa le amminile quote rosa uno sono nestrazioni costrumento transitorio, cessarie? munali che un cuneo che serve È evidente a scardinare l’attuale sono uscite sistema, troppo che darsi da dalle elezioni sbilanciato» fare e paeffettuate zientare non con la legge basta, la parità di genere non ardel 1993, particolarmente attenriverà per via naturale e in tempi ta alla parità di genere, è stato acragionevoli. A questo ritmo rimarcertato un miglioramento dell’efrà un sogno anche per le nostri nificienza dei servizi. poti. Possiamo accettarlo? DobLe quote rosa vengono mal dibiamo prendere atto che alcuni gerite dagli uomini ma, spespartiti come il Pd o il Movimento so, anche dalle donne. Perché? Cinque Stelle, per una questione Innanzitutto per una questione di immagine, hanno favorito la di orgoglio. Le donne vorrebbepresenza di donne tra i parlamenro dimostrare di essere in grado tari, ma non si può lasciare che con le loro forze di competere questo processo venga affidato con gli uomini. Ma le cose non alla buona volontà dei singoli leastanno così e la gara non si comder politici. Dovrebbe esserci, inbatte ad armi pari. Perché non vece, un sistema che riservi una basta essere brave: la bravura perquota dei seggi alle donne, ma mette di entrare in un determina-

31% di donne

Nel 1993

È la quota raggiunta nel nostro Parlamento da circa un anno, superando Francia e Regno Unito.

l’allora legge elettorale favorì un incremento del numero delle donne in politica.

to ambiente di lavoro, ma poi per salire di grado servono altri requisiti che sono tradizionalmente appannaggio degli uomini, come il sapersi muovere e poter contare su una vasta rete di conoscenze. Le donne che lavorano a servizio degli uomini non hanno molte opportunità per coltivare queste relazioni che si rivelano utili forze su cui far leva. Ecco allora che serve l’“aiutino”… L’aiutino è indispensabile. Ma bisogna considerare le quote rosa come uno strumento transitorio, il cuneo che serve per scardinare il sistema. Una volta ottenuto il cambiamento necessario, ovviamente vanno superate. Alcuni esempi della storia ci dicono che ricorrere a strumenti appositamente pensati per sostenere delle minoranze in difficoltà ha contribuito a grandi e positivi cambiamenti. A quali esempi si riferisce? Prendiamone uno di casa nostra. Pensiamo alle quote rosa introdotte nella Cgil alla fine degli anni Novanta, che prevedono una presenza minima del 40% di donne nelle strutture del sindacato. Ma pensiamo anche alle affermative actions in vigore negli Stati Uniti. Si tratta di leggi che tutelano la presenza e l’ascesa sociale dei gruppi minoritari o svantaggiati. Una sorta di incentivi rivolti alle vittime di discriminazioni razziali che hanno aperto le porte dell’istruzione di qualità ai neri. C’è da chiedersi se, senza di esse, Barack Obama sarebbe diventato presidente. MARZO 2015

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SOCIETÀ

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[ ATTUALITÀ DI RAFFAELLO

CARABINI ]

ALL’EXPO ARCHITETTURE DAL MONDO

SITO UFFICIALE EXPO 2015 MILANO

MILANO 2015

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avid Martin, il protagonista del bel romanzo di Carlos Ruiz Zafon, Il gioco dell’angelo, vive nella Barcellona del 1888, l’anno dell’Esposizione Universale “che aveva messo tutto a soqquadro e costellato la città di portenti”. Tra questi, la funivia che tuttora attraversa la darsena del porto fino alla collinetta del Montjuic, dove rimangono ancora alcuni padiglioni: “Un prodigio della tecnica [che] prometteva panorami della città fino a quel momento consentiti solo a dirigibili, uccelli di una certa grandezza e chicchi di grandine”. Ma

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il giovane scrittore ha qualche dubbio: “Per come la vedevo io, gli uomini e i gabbiani non erano stati concepiti per condividere lo stesso spazio aereo”. Per come la vediamo noi invece, parafrasando, gli uomini - gli Italiani, in particolare - sono stati concepiti per realizzare e condividere i più interessanti “portenti” artistici e architettonici della

loro era. Alcuni di questi saranno realizzati a Milano in occasione di Expo 2015: non per nulla il New York Times ha messo la città lombarda in cima all’elenco delle località da visitare nell’anno in corso, davanti a Cuba, con cui gli Stati Uniti hanno da poco riaperto le frontiere, e a Philadelphia. Tra le 52 mete proposte, Roma, da sempre meta turistica

«Esplosioni di led, pareti di sabbia increspata, onde di grano... Sono solo alcune delle scenografie spettacolari che accoglieranno i visitatori dell’evento»

d’eccellenza, è solo al 48° posto. Per gli stessi motivi, anche la Lonely Planet, la guida per viaggi “risparmiosi”, mette Milano al terzo posto tra le destinazioni migliori del 2015, dopo Washington ed El Chaltén, in Argentina, dove si può esercitare al meglio il trekking. Per “i musei civici più ricchi del Paese”, “l’incredibile programma di mostre”, lo skyline dei nuovi grattacieli ed Expo, ovviamente. Mentre scriviamo sono circa 1.300 i lavoratori che si alternano, giorno e notte, per completare il numero di padiglioni delle Nazioni partecipanti più elevato di sem-


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EXPO 2015 è un’Esposizione Universale. Non solo una rassegna espositiva internazionale, ma un processo partecipativo che intende coinvolgere attivamente i visitatori attorno a un tema importantissimo: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, inteso come sicurezza alimentare, accesso alle risorse alimentari e sostenibilità. «Alcuni padiglioni delle Nazioni partecipanti, seppur ancora in fase di allestimento, sono destinati a lasciare il segno per originalità e bellezza»

Il visitatore potrà vivere l’esperienza di un viaggio appassionante intorno al mondo attraverso gusti e sapori, tradizioni, culture, bellezze artistiche e meraviglie del nostro prezioso pianeta. Expo si svolgerà nel quartiere espositivo di Fiera Milano a Rho, dal 1° Maggio al 31 ottobre 2015.

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SITO UFFICIALE EXPO 2015 MILANO SITO UFFICIALE EXPO 2015 MILANO

L’Associazione 50&Più mette a disposizione dei propri Soci, la possibilità di visitare Expo 2015 attraverso formule turistiche che includono il biglietto d’ingresso a tariffa scontata.

pre, affidati a progettisti di assoluto prestigio mondiale. Ve ne presentiamo alcuni, destinati a meravigliare i 20 milioni di visitatori attesi e, per buona parte, a rimanere in eredità alla città come importanti opere d’arte contemporanea, spesso esito di concorsi frequentati dai più influenti architetti mondiali. C’è l’imbarazzo della scelta. Partiamo perciò dal più esteso, quello della Germania, che avrà quasi 5mila metri quadri calpestabili. Denominato “Campi di idee”, presenta le tradizioni regionali e la sostenibilità ambientale in un

connubio avveniristico: sotto una copertura di vele e dopo una lunga passerella in legno, si entra in uno spazio organizzato aperto-chiuso tra design moderno e risorse rinnovabili, con percorsi riguardanti la terra, l’acqua, il clima e la biodiversità, fino ai ristoranti e alla loro gemütlichkeit, la calda ospitalità tedesca, firmato Schmidhuber, come quello di Shangai 2010. Quasi altrettanto esteso quello della Svizzera, ridenominata per l’occasione “Confooderatio Helvetica”; il primo Paese a confermare la sua presenza ad Expo 2015. Gli »

Recandoti o contattando la Sede 50&Più della tua Provincia (vedi pag. 84) potrai avere le informazioni dettagliate sull’offerta turistica definita: intera giornata con trasferimento in pullman ed ingresso Expo, pacchetti turistici di una, due o tre notti in funzione della posizione geografica di provenienza.

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SOCIETÀ

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architetti del team Netwerch - Noah Baumgartner, Daniel e Andreas Christen - poco più che trentenni, propongono quattro torri colme di generi alimentari locali, dalle quali il visitatore potrà attingere, ma che svuotandosi si abbassano, permettendo al pubblico di capire che le risorse disponibili non sono illimitate e che bisogna avere un comportamento consapevole in fatto di consumi. Spettacolare il grande edificio a tema, “Terra di speranza, cibo per la vita”: firmato per la Cina dal Di-

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partimento di Architettura e Ambiente dell’Università Tsinghua di Pechino, riproduce delle “onde di grano” che si fondono a quelle dei grattacieli e dell’architettura tradizionale cinese, sotto un magnifico tetto in bambù che filtra la luce naturale. All’interno è diviso in aree tematiche che illustrano come - a partire dagli spettacolari terrazzamenti di riso della provincia di Yunnan, dal 2013 Patrimonio dell’Unesco - nel grande Paese asiatico si voglia mantenere l’equilibrio tra uomo e na-

tura, concetto proprio della filosofia orientale. Bellissimo il progetto di una delle star mondiali dell’architettura, l’americano Norman Foster, per gli Emirati Arabi. Destinato ad Abu Dabhi, dove verrà trasferito dopo l’evento milanese, ha per tema “Cibo per la mente” e propone un percorso sinuoso tra pareti di sabbia increspata lungo una rampa leggermente inclinata verso un teatro cilindrico, accompagnati da acqua, cibo ed energia. Altrettanto particolare il padiglio-

ne della Malesia, firmato dal più famoso studio della Nazione asiatica, Hijjas Kasturi Associates. Strutturato a forma di quattro enormi semi della foresta pluviale, per altrettanti temi esposti in varie forme multimediali, tra travi a vista e passerelle in legno. È a forma di quercia, invece, il padiglione della Lettonia: un’ampia, robusta e sostenibile costruzione in legno progettata dal pluripremiato Studio Made Arhitekti. Anche i Francesi prediligono il legno, con uno spettacolo di lamelle che si intrecciano a costruire un tipico mercato coperto, all’interno del quale si ammirano spettacolari scenografie, un ricchissimo giardino, una brasserie e una boutique. Lo Studio X-TU (Anouk Legendre e Nicolas Desmazière) si propone ai vertici dell’architettura mondiale con l’interpretazione del tema “Produrre e nutrire diversamente”. Ma ogni progetto ha un suo significato e la forza di una rappresentazione caratteristica e tipicizzata: dall’esplosione di led (Gran Bretagna) alla pannocchia (Messico), dal villaggio rurale (Romania) ai fiori di loto (Vietnam), con firme di altissimo livello (James Biber per gli Stati Uniti, ad esempio) e riutilizzi benefici (Monaco, destinato alla Croce Rossa in Burkina Faso). E così via, fino ai magnifici padiglioni della Cina (il colosso asiatico occupa la maggiore superficie dopo l’Italia): quello nazionale riprende le forme di un ondulato campo di grano, quello di China Corporate che riprende l’idea dei semi e della spirale del Dna e quello del gruppo Vanke, firmato dall’archistar Daniel Libeskind, che raffigura l’elemento di aggregazione urbana tradizionale shitang. Ovviamente, questa è solo una mini-carrellata sulle infinite sorprese che vedremo negli allestimenti offerti dai 145 Paesi e dai numerosi consorzi e gruppi privati presenti a Expo 2015, dove sarà rappresentato il 94% della popolazione mondiale. Praticamente tutto il pianeta.


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[ ATTUALITÀ DI

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RECUPERARE, AZZERARE E PREVENIRE

ADELAIDE VALLARDI ]

TUTTI A TAVOLA: LO SPRECO è SERVITO «Un terzo della produzione alimentare globale si perde lungo la filiera. Il problema non è solo etico: gettare via il cibo comporta gravi danni economici ed ecologici. Con la Carta di Bologna l’Italia si impegna a invertire la tendenza e propone ai governi dei Paesi che partecipano ad Expo 2015 di seguirla»

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onoscere non è abbastanza, dobbiamo mettere in pratica ciò che sappiamo. Nemmeno volere è abbastanza, dobbiamo fare». In perfetta sintonia con il motto di Goethe che campeggia sulla prima pagina del suo libro Primo: non sprecare, uscito per i “Corsivi” del Corriere della Sera, il professor Andrea Segrè, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna, non ha un attimo di sosta. Da anni combatte, a colpi di azioni concrete, un’impegnativa battaglia contro lo spreco alimentare. Al suo attivo c’è un po’ di tutto: ricerche scientifiche, attività imprenditoriali, progetti educativi. Ha fondato Last Minute Market, spin-off dell’Università di Bologna che si occupa del recupero dei beni invenduti a favore di enti caritativi; ha promosso la campagna europea di sensibilizzazione “Un anno contro lo spreco”; è stato l’ideatore della Dichiarazione contro lo spreco alimentare, adottata dal Parlamento Europeo con l’obiettivo di dimezzare gli sprechi entro il 2025; ha istituito l’Osservatorio Nazionale sugli sprechi domestici Waste Watcher ed è autore della Carta per gli enti territoriali a Spreco Zero a cui aderiscono molti Comuni italiani. Al grido di “non sprecare” ha indossato i panni

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di conferenziere, organizzatore di eventi, autore teatrale. E ha incoraggiato il Governo italiano a lanciarsi in una sfida ambiziosa: promuovere e adottare la Carta di Bologna, un decalogo di impegno dei Governi europei per invertire i dati sullo spreco di ci-

bo e favorire una corretta educazione alimentare. Il documento verrà sottoposto alla firma degli Stati che parteciperanno all’Expo di Milano il 16 ottobre del 2015, Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Insomma, il suo curriculum degli ultimi anni par-

la chiaro: la lotta allo spreco di cibo è diventata la sua ossessione. E a noi, che lo abbiamo intervistato, ha spiegato perché non riesce a liberarsene. Professor Segrè, perché lo spreco del cibo la preoccupa così tanto?

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Un terzo

La formula

i chilogrammi di cibo sprecato, ogni anno, in Nord America e in Europa, contro i 6-11 kg registrati in Africa e nel Sud-Est asiatico.

del cibo che viene prodotto ogni anno si perde lungo la filiera alimentare, con pesanti ricadute economiche ed ecologiche.

del “paghi 2 e prendi 3” non dovrebbe essere applicata per evitare l’acquisto di quantità superiori rispetto all’effettiva necessità.


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DEL

DIPARTIMENTO DI SCIENZE

E TECNOLOGIE AGROALIMENTARI PRESSO L’UNIVERSITÀ DI

BOLOGNA. ]

Perché il fenomeno ha assunto proporzioni enormi. Abbiamo superato ogni limite. A livello globale sappiamo che un terzo del cibo che viene prodotto si perde ogni anno lungo la filiera alimentare. E il fatto non è solo immorale, ma ha pesanti ricadute economiche ed ecologiche. Insieme a quel cibo buttiamo via preziosi spicchi di natura, ettari di suolo agricolo sfruttato per le coltivazioni, ettolitri di acqua utilizzata per irrigare i campi, chilowatt di energia... Inoltre, il cibo che gettiamo deve essere smaltito. Pensiamo all’impatto ambientale ed economico del processo di smaltimento dei rifiuti! Il problema è globale? Tutti i Paesi del mondo sprecano? Sì, ma in quantità e modi differenti. Nei Paesi in via di sviluppo le perdite si concentrano nelle prime fasi della produzione a causa della mancanza di tecnologie efficienti. I dati ci dicono che in Africa e nel Sud-Est asiatico si sprecano fra 6 e 11 chilogrammi di cibo all’anno, in Europa e Nord America si arriva a 95-115 chilogrammi di cibo sprecato. E nella sola Europa, ogni anno si sprecano oltre 100 milioni di tonnellate di cibo. Noi Europei continuiamo a buttare via il cibo, nonostante la crisi? La riduzione dello spreco in tempi di crisi non è automatica. Infatti, se è vero che quando le condizioni economiche sono cri-

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[ ANDREA SEGRÈ, DIRETTORE

tiche si compra meno cibo, è anche vero che la produzione si adegua lentamente alle nuove abitudini di acquisto. Può accadere quindi che un supermercato metta in vendita le stesse quantità dei tempi pre-crisi e che molti prodotti alimentari rimangano invenduti. Sarebbe auspicabile, come in alcuni casi sta accadendo, che i commercianti prestassero più attenzione alle strategie di vendita e non invogliassero, per esempio, gli acquisti di quantità superiori a quelle necessarie, come il “paghi due e prendi tre”. Fino a qualche anno fa nelle nostre famiglie vigeva la regola “il cibo non si spreca”. Quando sono cambiate le cose? Io credo che il cibo non sia più percepito come un valore da circa una ventina d’anni a questa parte. Un tempo la scuola con le lezioni di economia domestica forniva indicazioni preziose sulla conservazione e il consumo dei cibi. Sono convinto che oggi sia necessario introdurre nuovamente l’educazione alimentare tra le materie di insegnamento nelle scuole. Solo così possiamo sperare di formare una nuova generazione consapevole dell’importanza di ciò che si trova nei loro piatti. È chiaro oramai che nel nostro Paese manca una corretta cultura alimentare. Come? Proprio in Italia? Eppure i nostri prodotti alimentari sono apprezzati in tutto il mondo. I benefici della Dieta Mediterranea sono universalmente noti. Il problema è che gli Italiani stanno abbandonando le buone abitudini alimentari. Una recente ricerca dell’Università di Bologna che ha analizzato i carrelli della spesa di un campione rappresentativo della popolazione italiana ha dimostrato che la maggior parte delle persone non mangia in modo corretto e spende male i suoi soldi. Infatti, una spesa poco sa-

lutare costa 48 euro a settimana, mentre una spesa che segua le indicazioni della Dieta Mediterranea, ricca di cereali, verdura e frutta, e povera di grassi saturi costa 50 euro a settimana. Se si pensa che con quei 2 euro in più si possono prevenire molte malattie, è chiaro che risparmiarli è assai poco vantaggioso. Quali sono i rimedi contro lo spreco? Ci sono dieci “comandamenti” che, se rispettati, potrebbero davvero aiutarci a cambiare verso. Le prime due azioni sono fondamentali: primo, non sprecare, secondo, recuperare... Come si fa a recuperare il cibo? Come fa, per esempio, Last Minute Market che ha realizzato un sistema di recupero e distribuzione dei beni non venduti. I beneficiari del recupero sono i poveri, gli indigenti, gli esclusi. Recuperare il cibo sprecato è un imperativo etico. Ma bisogna rendere il recupero più facile, pur rispettando le regole e la sicurez-

za dei prodotti recuperati. E fare attenzione a non incentivare il sistema che genera lo stesso spreco, perché qualcuno potrebbe lavarsi la coscienza e pensare: spreca pure, tanto c’è qualcun altro che recupera. Invece lo spreco va ridotto a zero, eliminato. Il terzo “comandamento” è infatti “azzerare”. La società che azzera l’eccesso, lo sperpero, il surplus, dura di più nel tempo rinnovandosi continuamente: ma, soprattutto, cammina verso un orizzonte. Un altro comandamento utile? Il quarto, per esempio, è prevenire: prevedere l’effetto delle nostre azioni sull’ecologia e sull’economia. Ossia agire prima che il danno si verifichi. E, per concludere, il decimo: valorizzare. Al cibo, in particolare, dobbiamo dare o ridare valore. Una società dove il cibo non è più un valore in tutte le sue sfumature, alimentare, nutrizionale, economico, ambientale, sociale, culturale, storico, conviviale, è veramente arrivata al capolinea.

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Dal 1°gennaio

Dal 2013

In 9 anni

l’Italia fa parte della missione Resolute Support, con un dispiegamento di circa 750 persone.

ad oggi, circa 10mila tonnellate di materiali sono state rimpatriate, data la fine missione.

sono stati realizzati 44 poliambulatori, un ospedale pediatrico, 105 scuole e molto altro.

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[ DI ILARIA ROMANO ]

AFGHANISTAN: TREDICI ANNI DOPO «La missione è finita, ma l’impegno dei militari italiani in Afghanistan non si è chiuso nel 2014. Di certo le cose sono cambiate e oggi la missione, che prende il nome di Resolute Support, ha il compito di addestrare, formare e dare assistenza alle forze armate del Paese»

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L’Afghanistan oggi conta 190mila uomini nell’esercito, 150mila nella polizia e 7mila nell’aeronautica.

al Primo gennaio il compito del contingente italiano e di tutte le forze Nato presenti sul territorio afghano è quello di addestrare e fornire consulenza e supporto alle forze armate locali, le Afghan National Security Forces. Un passaggio cruciale, che ha visto una netta riduzione delle forze in campo e che, di fatto, ha decretato un traguardo per l’esercito e le forze di sicurezza, che ora hanno assunto direttamente la responsabilità del Paese. Il lavoro non è ancora finito per gli Italiani, ma i ruoli sono cambiati. Nella base di Camp Arena, alle porte di Herat, la Brigata Bersaglieri Garibaldi, che proprio questo mese si avvicenderà con la Brigata Julia, continua a portare avanti un lavoro quotidiano insieme all’Aeronautica Militare e all’Arma dei Carabinieri. Molte cose sono visibilmente cambiate: la sede del Provincial Reconstruction Team è diventata un centro di formazione con aule attrezzate dove si tengono lezioni di intelligence, medicina specialistica, controllo aereo, contrasto agli ordigni improvvisati. Ma gli “allievi” non sono soldati semplici, bensì quadri afgani e formatori, che poi dovranno trasferire le competenze al loro personale. La situazione nel Paese è mutata nel corso di questi anni e, insieme alla formazione di nuove istituzioni, è avvenuta anche quella delle forze di sicurezza, esercito e polizia. Passi avan-

ti ci sono stati, anche se il cammino è ancora lungo per un Paese in cerca di stabilità. E ora si tratta di aiutare gli Afgani a pianificare meglio gli interventi sul territorio e specializzarsi. Per questo oggi il contingente italiano si è notevolmente ridotto e sono rimasti gli advisor, ossia i formatori che stanno lavorando fianco a fianco del personale locale, e nella zona ovest in particolare con il 207° Corpo d’Armata afghano e con i co-

«L’Italia ha fatto davvero molto per questo Paese: dall’addestramento militare ai numerosi interventi nei settori della sanità, istruzione, trasporti e lavori pubblici» mandi provinciali della polizia. «Ogni advisor è altamente specializzato e si prepara per questo ruolo già in patria, almeno sei mesi prima della missione - spiega il Colonnello Leonardo Privitera, al comando del Military Advisor Team -. Il mio compito qui è quello di coordinare la pianificazione, e bisogna instaurare rapporti di grande rispetto e fiducia con i comandanti dell’esercito afgano, che a loro volta hanno provenienze molto diverse». L’esercito afgano ha aperto

anche alle donne che, seppure ancora in netta minoranza, rappresentano una presenza simbolicamente molto importante nel percorso di normalizzazione del Paese. Quelle presenti a Camp Zafar, la sede del 207°, ricoprono prevalentemente ruoli amministrativi. Anche le minacce sono cambiate in un territorio come quello di Herat, dove mediamente la situazione è più sicura di qualche anno fa, sebbene si registri ancora un alto tasso di criminalità, e spesso gli stessi agenti di polizia locale siano presi di mira dai cosiddetti “nemici dell’Afghanistan”, denominazione che ha sostituito quella di “talebani”, più riduttiva e ideologica, e pertanto ormai poco calzante con la nuova situazione sul campo, dove spesso agiscono trafficanti di droga e armi, piuttosto che combattenti con una dottrina alle spalle. Non è un caso se a garantire la sicurezza del personale italiano e internazionale è sempre presente anche una componente del genio del 21° Reggimento Guastatori della Brigata Bersaglieri Garibaldi, altamente specializzata nella lotta agli ordigni improvvisati. Periodicamente, le strade battute dal contingente, dalle forze afgane e dalla popolazione civile vengono monitorate passo passo per scongiurare qualsiasi tipo di minaccia esplosiva, grazie a mezzi altamente sofisticati che permettono di mappare il territorio e all’esperienza di chi è in grado di identificare eventuali anomalie a bordo strada. La base di Camp Arena continua ad essere una realtà in grado di lavorare in autonomia non solo sulla for- » MARZO 2015

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al 2013 ad oggi sono state rimpatriate circa 10mila tonnellate di materiali, pari a circa 13mila metri lineari, in virtù del cambiamento della missione e del ridimensionamento delle forze del nostro contingente in base alle nuove esigenze di Resolute Support. Ad oggi restano da riportare in Italia 3.900 metri lineari di mezzi e materiali che sono, sostanzialmente, quelli che servono per la condotta dell’attuale missione. Finora per i trasporti sono stati necessari 18 viaggi via mare e quasi 900 voli con diversi aerei, a seconda del carico, in aggiunta a quelli che normalmente riforniscono il contingente.

mazione degli Afgani e sulla protezione del personale, ma anche su tutta la filiera di intervento, dalla manutenzione dei mezzi a disposizione ai trasporti, dalla comunicazione al vettovagliamento. C’è anche un Comando Sanitario con un’infermeria e un sofisticato sistema di soccorso ed evacuazione di un ferito, o di una persona con problemi di salute, via terra e via aria. Una missione militare all’estero è fatta anche di tanto lavoro che da fuori si fatica ad immaginare: in officina si riparano i mezzi, dalla carrozzeria ai motori, fino alle parti elettriche. In cucina si garantiscono i pasti, oggi per un migliaio di persone di diverse nazioni, un tempo per oltre 2mila. Mentre all’esterno continua il lavoro di chiusura di strutture o ripiegamento degli assetti non più utili alla missione. I camion trasportano container di materiali, e le tende, che prima si affiancavano ai prefabbricati, non ci sono più. Tutto deve essere ricalibrato in base alle nuove forze in campo e all’attuale missione. Le Fob, Forward Operating Base, ovvero le basi avanzate dislocate sul territorio nelle quattro province a guida italiana (Herat, Baghdis, Ghowr e Farah), sono state cedute agli Afgani oppure chiuse e smantellate. E ora lo stesso processo, per grandi linee, sta avvenendo a Camp Arena.

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DALLA RICOSTRUZIONE ALLA FORMAZIONE

REPORTAGE

I NUMERI DEL RIENTRO

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GUARDANDO AL FUTURO

«Il Generale Maurizio Angelo Scardino, Comandante del Train Advise Assist Command West, parla del contributo italiano»

Generale Scardino, com’è cambiato lo scenario afgano in questi anni? A 13 anni dall’intervento internazionale in questo Paese la situazione è visibilmente migliorata ed è confortante guardarsi indietro e pensare a cosa sarebbe stato senza la nostra presenza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e tra quelli più evidenti mi preme di ricordare che le forze della coalizione hanno fornito un grande contributo che ha portato a reclutare e formare le forze armate afgane come forze di sicurezza credibili, che oggi ammontano in totale a 190mila uomini dell’esercito, 150mila delle forze di polizia e 7mila dell’aeronautica. Ma oltre ad aver dato un contributo fondamentale per la creazione e l’addestramento di forze di sicurezza credibili ed efficienti, l’Italia ha fatto veramente tanto nei settori della sanità, dell’istruzione, dei trasporti, dei lavori pubblici e dell’agricoltura. Quali sono i problemi che restano da affrontare per il pieno completamento della transizione? Nel passato le attività condotte dal Contingente erano focalizzate sull’addestramento anche delle unità minori delle forze di sicurezza. Già da qualche mese, in considerazione dei livelli operativi raggiunti dalle forze locali, le attività sono state indirizzate maggiormente sulle unità di livello più alto nell’ambito della nostra regione di competenza. In sostanza, si è passati alla formazione degli istruttori afgani. Ritengo, quindi, che i risultati diano già un’idea di quanto grandi siano stati i passi in avanti. Indubbiamente il futuro del Paese è ricco di sfide, ma dobbiamo essere fiduciosi del fatto che, con il sostegno internazionale, incluso il nostro, queste sfide saranno vinte e gli Afgani potranno guardare ad un futuro prospero.


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Un’impresa non facile, che coinvolge anche gli Afgani alle dipendenze della Nato. Oltre alla squadra di interpreti che lavora con le truppe straniere, infatti, ci sono addetti alle pulizie, alla somministrazione dei pasti, alla manutenzione e ai trasporti. Con un indotto non indifferente, perché lavorare in una base rappresenta per un cittadino locale un punto di svolta: lo stipendio non è paragonabile a quello delle imprese del posto, e soprattutto si riesce a tutelare meglio anche la propria famiglia. Su uno dei tanti voli militari verso l’Italia oggi viaggiano anche un papà con la sua bambina. Lui è un collaboratore del personale italiano a Kabul, quello che lavora al comando Nato, e la figlia è già stata operata a Roma e ora deve sottoporsi ad un controllo medico. Anche questa è un’opportunità che purtroppo non tutti hanno, in un Paese dove tante aree rurali non hanno ancora l’acqua corrente e i servizi igienici, e dove il divario fra città e campagna sembra quasi incolmabile. Oggi, però, comincia ad esserci un’idea di Paese, un’idea di istituzione centrale. Un’idea, se non di traguardo, di cammino sulla strada giusta.

COSA LASCIA L’ITALIA IN AFGHANISTAN Attraverso il Prt, Provincial Reconstruction Team di Herat, l’Italia ha svolto un importante lavoro di cooperazione civile e militare sul territorio. In nove anni di attività, sono stati realizzati nella provincia di Herat 44 poliambulatori, un ospedale pediatrico e un centro per le tossicodipendenze, oltre a un centro di medicina legale, 105 scuole, 60 chilometri di rete idrica e 16 chilometri per le acque reflue, 800 pozzi, 3 ponti e 130 chilometri di strade. Oltre ad un carcere femminile, un centro per le arti visive, un istituto minorile e il terminal passeggeri dell’aeroporto. I fondi impiegati sono stati di 46 milioni e mezzo di euro, stanziati dal Ministero della Difesa. Il Prt di Herat è stato chiuso il 25 marzo dello scorso anno, e la sua sede nella base di Camp Arena è diventata un centro di formazione per le forze afgane, dove si tengono corsi e seminari specifici su temi di pianificazione, medicina, intelligence e quanto può servire a migliorare la preparazione delle forze locali, con il supporto italiano. I progetti ancora in fase di compimento hanno trovato continuità anche nella nuova missione Resolute Support: alcune opere sono state avviate nel passato e completate dalla Brigata Garibaldi, come la strada di collegamento fra Abu Walid e Tallabe Ollia, 5 km ad ovest di Herat; altre sono state progettate e concluse interamente durante la permanenza della Garibaldi, come la costruzione del muro di recinzione della scuola di Kurt Olya.

DOVE OPERA OGGI IN AFGHANISTAN L’Italia è presente in Afghanistan dal 2003, e dal Primo gennaio 2015 è inserita nella nuova missione Resolute Support, sempre a guida Nato, con circa 750 persone impiegate. Una parte del personale italiano è schierato a Kabul, la capitale, nello staff del Comando dell’operazione; la maggior parte lavora nell’area di Herat, dove il nostro Paese comanda il Train Advise Assist Command West. L’Italia partecipa anche alla missione di Polizia Eupol, coordinata dall’Unione Europea nell’ambito del piano di Politica Europea di Sicurezza e Difesa.


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CHI SCENDE E CHI SALE

[ ATTUALITÀ ]

DI FRANCESCO ANDREANI

LIBERTÀ NEGATA «Precipita l’Italia nella classifica mondiale sulla libertà d’informazione. Occupiamo la 73a posizione, mentre lo scorso anno eravamo al 49° posto. In aumento aggressioni e minacce ai nostri reporter»

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iamo al 73° posto nella classifica mondiale. Subito dietro di noi il Nicaragua e la Tanzania. Ci precedono la Moldavia e il Senegal. Questa è l’impietosa graduatoria, stilata da Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa in 180 Paesi nel mondo, che vede l’Italia precipitare di ben 24 posizioni rispetto allo scorso anno, quando occupava la 49a posizione. Le motivazioni? «La situazione

Fonte: Reporters Without Borders

dei giornalisti italiani è drammaticamente peggiorata nel 2014, con un’ondata di attacchi alle loro proprietà», si legge nella nota di Reporter Senza Frontiere. «Nei primi dieci mesi del 2014 sono stati registrati 43 casi di aggressione fisica e 7 casi di attacchi incendiari diretti a case e automobili di giornalisti». Ma non è tutto. Oltre alla violenza fisica e alle intimidazioni, contro i nostri cronisti sono «in au-

mento le cause ingiustificate per diffamazione: da 84 nel 2013 sono passate a 129 nei primi 10 mesi del 2014». Gli autori delle querele sono prevalentemente «personaggi pubblici che utilizzano quest’arma come una forma di censura». Nel Rapporto, Reporter Senza Frontiere denuncia un drastico calo di libertà nell’informazione in tutto il globo. Basti pensare che «due terzi dei 180 Paesi esaminati hanno avuto un risultato peggiore rispetto al 2014». Tra «gli agenti non statali» che minacciano i cronisti: mafia, Isis, Boko Haram e i cartelli sudamericani della droga.

RANKING 2015 1 Finlandia 2 Norvegia 3 Danimarca 4 Olanda 5 Svezia 73 Italia

LEGENDA Situazione buona Situazione soddisfacente Problemi sensibili Situazione difficile Situazione molto seria

Quali Paesi sono tra i più virtuosi nel campo dell’informazione per Reporter Senza Frontiere? Le prime cinque posizioni sono occupate da Nazioni appartenenti al Nord Europa. Al primo posto troviamo la Finlandia, che ha confermato il primato nella classifica ottenuto lo scorso anno. Al secondo, la Norvegia, salita di un posto rispetto al 2014. Al terzo c’è la Danimarca, che ha guadagnato 4 posizioni. Quarta classificata l’Olanda, in discesa di due posizioni; quinta, la Svezia, che ha scalato la graduatoria di 5 posizioni. I Paesi “maglia nera” dell’informazione sono: l’Eritrea, all’ultimo posto, preceduta dalla Corea del Nord, dal Turkmenistan, dalla Siria e dalla Cina, che si attesta sulla 176a posizione, un posto in meno rispetto al 2014. Da segnalare la classifica degli Usa al 49° posto (3 in meno), del Giappone al 61° (2 in meno), della Russia al 152° (4 posizioni in meno). Il Brasile ha guadagnato dodici posizioni salendo al 99° posto.


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[ ATTUALITÀ DI STEFANO RIPERT ]

C’ERA UNA VOLTA LO ZOO? D iscutere la questione degli zoo in materia di abolizione o di una riqualificazione al passo con i tempi, può accendere la speranza che, qualsiasi soluzione si cerchi per risolvere il problema, venga perlomeno affrontata da persone con una visione del futuro meno antropocentrica. Ora la consapevolezza che non possa esserci una crescita economica illimitata e senza freni, ha fatto maturare una più evoluta percezione dei temi ambien-

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tali. Ma la risposta all’annosa domanda «Zoo sì? Zoo no?» non è per questo più facile da trovare. Anche perché si porta dietro molte altre domande: ma negli zoo gli animali soffrono? Siamo sicuri che non vengano più prelevati in natura? Può essere didattico uno zoo visto che non presenta gli animali in condizioni naturali? Nell’era di internet e di YouTube, dove tutto è visibile in pochi secondi, ha ancora senso un luogo fisico circoscritto che raccolga gli animali?

Se prima le contrapposizioni tra fazioni pro e contro erano nettamente sbilanciate per i favorevoli, ora l’opposizione ha i numeri per farsi valere. Pertanto, l’argomento spesso si scalda fino a far scattare eccessi di incontrollata passione. Se la questione viene vista solo bianca o nera, ci si accorge che si può dire tutto e il contrario di tutto, ma approfondendo l’argomento si riesce a trovare una scala di grigi, su cui si possono articolare ampie riflessioni. Tra i fautori degli zoo

c’è chi per lavoro studia l’ecologia degli animali in cattività e utilizza tali informazioni ai fini dei ripopolamenti, della riproduzione, della conservazione delle specie più minacciate di estinzione. Un compromesso da accettare per questi studiosi, anche se sono gli animali a pagarne il prezzo con la cattività. Molti giardini zoologici derivati dagli antichi serragli principeschi hanno intrapreso la strada delle nuove concezioni, basate principalmente sul con-


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«Nell’epoca del Web “facile” e dell’iperconnessione, in cui il mondo è visibile in tempo reale e non, dove tutto si riversa nella Rete, hanno ancora un senso strutture come zoo e bioparchi? Una domanda che appassiona e infiamma esperti del settore e semplici cittadini»

cetto di benessere dell’animale. Esistono ancora però delle realtà lacunose, che hanno interpretato il concetto di welfare animale a modo loro e che, negli ultimi tempi, sono state messe sotto accusa, perché sembravano più luoghi di detenzione che oasi di protezione e studio. Non di rado comunque, anche in quei casi, gli zoo hanno salvato dalla totale estinzione alcune specie. Danilo Mainardi, illustre zoologo e professore ordinario di Etologia comportamentale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, già nel 1985, a

margine di un importante convegno, accennava: «Quando si parla di giardino zoologico, si fa riferimento ad una situazione ottimale, dove lo zoo dovrebbe essere un’istituzione culturale e non avere fini di lucro, attenta soprattutto al benessere dei suoi ospiti». Le parole del professor Mainardi sembrano profetiche, se si pensa a quanto avverrà anni dopo, quando gli zoo cambieranno il loro status giuridico in bioparchi. Qui l’animale non è più un soggetto passivo all’interno di una gabbia, ma interagisce, molto più di prima, con

Il giusto habitat È il concetto base del bioparco: un ambiente quanto più vasto e adatto possibile alle specie che vengono ospitate.

Gabbie e recinti Queste strutture, tipiche del secolo scorso, oggi vengono sostituite da barriere fisiche non sempre percepibili dal pubblico.

il luogo stesso in cui risiede, sempre più simile ecologicamente a quello in natura. Che sia chiaro, il bioparco non potrà mai riprodurre tutta l’infinita gamma di stimoli che Madre Natura fornisce ma, per citare ancora Mainardi, nel suo libro Etologia caso per caso, «con sapienza ed intelligenza si possono creare degli arricchimenti comportamentali: ad esempio una volta, nello zoo tradizionale, al predatore lanciavano un pezzo di carne con l’osso e buonanotte; ora se va bene gli fanno prendere dall’alto un pollo appeso ad una corda elastica. Con un po’ di fantasia un aumento di stimoli comportamentali si realizza. Anche se non è il massimo, è meglio di niente. In sostanza l’animale si muove di più e si annoia di meno». Effettivamente, in strutture come quelle del bioparco, le tristi manifestazioni di noia chiamate “stereotipie” sembrano molto ridotte rispetto al vecchio sistema. Conclude Mainardi nel suo libro: «L’uomo come si autoconfina nelle grandi città, sente forte la curiosità, forse addirittura la necessità, degli animali selvaggi. I futuri bioparchi non potranno più in seguito accontentarsi di palliative soluzioni al benessere animale. Tutto dovrà cambiare se vorrà sopravvivere. Funzione, struttura ed immagine. Speriamo che avvenga, perché non ci si può ac-

contentare del meno peggio». Sulla stessa linea di pensiero anche Fulco Pratesi, padre fondatore del Wwf Italia, che con le sue battaglie, i suoi libri e soprattutto i suoi disegni ha condotto per mano intere generazioni di giovani e giovanissimi all’interno delle meraviglie di Madre Natura. Disponibile come sempre, Pratesi ci incontra nella sua casa romana, non distante dall’ex giardino zoologico di Roma, oggi Bioparco, che fin dall’infanzia ha acceso la sua passione verso il mondo animale e naturale. «Già da piccolissimo - racconta - frequentavo lo zoo di Roma; anche allora vi abitavo tra l’altro molto vicino e per me sentire la notte ruggiti, barriti, nitriti era normale. Ritengo che all’epoca sia stato un luogo di formazione molto importante per sviluppare conoscenza e passione». Poi arrivarono i venti mondiali della contestazione e quelle strutture vennero messe sotto accusa come vecchie e anacronistiche... «Io stesso intorno ai venticinque anni partecipai a molte manifestazioni, anche davanti al bellissimo ingresso dello zoo, disegnato dall’architetto tedesco Carl Hagenbeck». Ci infiliamo tra i suoi ricordi appassionati per chiedergli come si difendesse la direzione dello zoo. «Sostenevano - ci spiega che molte delle loro attività erano utili alla conservazio- » MARZO 2015

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ne delle specie in pericolo, alla raccolta degli animali malati, feriti o sequestrati. Molte cose però andavano riviste; noi del Wwf nel lungo cammino di lotte ci ponemmo come mediatori, grazie anche all’assessore Gianni Borgna, che all’epoca prese a cuore la situazione e contribuì a portare avanti il dialogo tra Lav, che era per la chiusura degli zoo, e la vecchia guardia delle nomenclature dirigenziali dei giardini zoologici, molto poco incline a modifiche o cambiamenti radicali». La chiave di volta per uscire da quel conflitto fu una specie di decalogo: «Stabilimmo - racconta ancora Pratesi - dei punti fermi inderogabili e indiscutibili. Primo: divieto assoluto di ospitare animali prelevati in natura. Secondo: divieto assoluto di esibizioni, spettacolarizzazioni o mortificazioni. Terzo: divieto assoluto di ospitare animali in condizioni chiaramente disumane; cercare invece di tener conto del massimo benessere ecologico ed etologico dell’ospite, per quanto possibile all’interno di strutture pur sempre restrittive». Poche, semplici ma fondamentali regole, cui si unì poi una raccolta fondi, coinvolgendo i giovani che, tramite salvadanai a

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stituire l’esperienza della visioforma di panda, si impegnavane dal vero di un animale. Prano a rastrellare finanziamenti tesi docet: «Percepirne l’odore, per proteggere le specie in graudire i suoi modi di comunicave pericolo di estinzione. Senre, provare il senso di meravisibilizzare i ragazzi infatti signiglia e stupore quando da bamficava investire nel futuro: «Punbino ti portano a vederlo coi tammo sull’educazione, sulla tuoi occhi... Un’interazione di formazione delle coscienze dei sensazioni e di emozioni che giovani, rimarcando i potenzianon scorderai mai più. L’immali didattici che gli zoo potevagine digitale non colmerà mai no fornire». E che continuano l’esperienza diretta. Oggi sono a fornire, anche con formule molti i giovaoriginali, conissimi e gli me gli happy adolescenti hour del Mu«In cattività che non sanseo di Zoolole specie no come è gia di Roma, non hanno fatta una galrealizzati in gli stessi lina o una collaboraziocomportamenti mucca... Epne col Bioparche in libertà» pure acquisico, grazie al scono giornallavoro della mente una dottoressa grande mole di informazioni Gloria Svampa e del suo staff. elettroniche sotto forma di imIn un’atmosfera rilassata, la legmagini». gerezza di un brindisi e il piaZoo sì, insomma, è la risposta cere di un buffet si sposano alche oggi mette tutti d’accordo? l’eloquio dei massimi esperti Assolutamente no, perché c’è del settore che approfondiscochi è convinto che si possa anno, a ogni incontro, un tema dare oltre il concetto di detensempre diverso. Un aperitivo zione, senza per questo infiscientifico, insomma, con tanciare ricerca, didattica e conto di lectio magistralis. servazione. Laura Panini, ricerMaturato il passaggio dallo zoo catrice del settore animali esoal bioparco, il punto fermo detici della Lav, ci espone le solugli studiosi, è comunque che, zioni alternative: «Vorrei fare il anche nell’era di Internet e di punto sulle gestioni attuali. Nel YouTube, niente potrà mai so-

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2011 la Fondazione Born Free e la Coalizione Europea Endcap hanno realizzato un’indagine sui giardini zoologici dei Paesi dell’Ue per verificare lo stato di attuazione ed applicazione della Direttiva Zoo. L’indagine svolta in Italia ha incluso 25 giardini zoologici tra i quali comparivano il Bioparco Zoom di Torino e il Bioparco di Roma. I risultati sono tristemente chiari: non conformità con le disposizioni della norma, scarsi contributi - a livello internazionale o in Europa - alla conservazione delle specie a rischio di estinzione. Ancora: la qualità ambientale dei recinti esaminati spesso non tiene conto delle esigenze specifiche delle specie ospitate e manca di arricchimenti ambientali». Fin qui per quel che riguarda il benessere dell’animale. Ma dal punto di vista scientifico o comunque pedagogico? «Un animale in cattività non presenta gli stessi comportamenti e le stesse caratteristiche di un animale in natura - spiega ancora Laura Panini -, in quanto è costretto a vivere in una dimensione falsata di costrizione. È ormai accertato che la detenzione in cattività altera i comportamenti degli animali, che sviluppano numerose stereo-


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chi sia più “comodo“ non vuol tipie. In particolare questo avdire che sia anche il modo miviene quando le condizioni di gliore per fare conoscere gli anidetenzione non sono più che mali alle nuove generazioni». ottimali e non includono attiLa questione «Zoo sì? Zoo no?» vità di arricchimento ambientainsomma sembra destinata a rele. La visione diretta di un anistare aperta. A meno di superamale può appagare un nostro re il concetto stesso di giardino piacere personale, ma non cerzoologico, come per altro sugto una nostra conoscenza effetgerisce la Lav: «Se sono necestiva dell’animale perché, come sarie delle strutture per la cura già detto, in cattività gli anidegli animali sequestrati, feriti o mali presentano caratteristiche abbandonati, difformi da visto che è quelle dei loautorizzato ro parenti libeun commerri in natura. Il «Per la Lav cio di questi bisogno di vela Direttiva Zoo animali, ciò dere un anidell’Ue pare non vuol dire male dal vivo non risolvere - chiarisce non può il problema» Laura Panini escludere di che i bioparconsiderare chi siano l’unianche che coca soluzione. Esistono strutture, sa significhi per un animale videfinite “santuari“, che si occuvere in prigionia. Ritengo inolpano proprio della cura e, quantre che se davvero vogliamo do possibile, della riabilitazione che le future generazioni si apdi questi animali. La Lav ha colpassionino alla natura forse dolaborato qualche tempo fa con vremmo far loro capire cosa sia l’Associazione Four Paws Interdavvero la natura. Non è necesnational proprio per il salvatagsario andare a fare un safari in gio di una tigre posta sotto seAfrica per vederla, l’Italia ha questro. L’animale è stato porun’enorme varietà di specie seltato in un centro di recupero vatiche che vivono sul nostro specializzato in tigri in Germania, territorio... Perché non avvicinaper andare in seguito in uno di re i bambini a quelle, con visiquesti santuari, in Sud Africa, in te a parchi, oasi, eccetera? Il cui vivere in semilibertà». fatto che visitare zoo o biopar-

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[ COSTUME DI ROMINA

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SOPRA I NOSTRI TETTI

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LE API VANNO IN CITTÀ, E IL MIELE È PIÙ BUONO «Nel mondo l’apicoltura urbana è molto diffusa da qualche tempo. Così, grazie ad arnie costruite sui tetti delle case, anche in Italia le api stanno passando dalla campagna alla città salvandosi da una moria causata soprattutto da un uso indiscriminato dei pesticidi chimici»

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puntano sui tetti delle città. Pare che nella sola Londra ce ne siano 10mila, che a Parigi si trovino persino sul Teatro dell’Opera e, a New York, in cima al Luxury Hotel Waldorf Astoria. Ma anche a Los Angeles, Seattle, Chicago, e poi ancora in Canada, in Cina, in Vietnam, in Australia... È una mappatura a macchia d’olio quella che segna il diffondersi dell’apicoltura nei grandi centri urbani. Può sembrare anomalo e forse incredibile, e invece è stato dimostrato che produrre “miele” sui palazzi delle città fa bene all’ambiente, oltre a dare vita ad un prodotto di ottima qualità. Ecco, allora, che i tetti dove si lasciano fiorire piante spontanee portate dal vento sono perfetti per le api che possono circolare indisturbate, e così pu-

re i balconi colmi di fiori. E non c’è niente di cui avere paura: le api sono vegetariane e per nulla interessate agli esseri umani, non pungono a meno che non si sentano minacciate. Ma prima ancora del loro miele, le api rappresentano un elemento fondamentale nella ca-

tena alimentare: sono, infatti, delle ottime impollinatrici che aiutano le piante a riprodursi. Pare che Albert Einstein abbia affermato che «senza le api, all’uomo restano quattro anni di vita», perché senza di esse non ci potrebbero essere né fiori né frutti. Sembrerebbe, infatti, che

un terzo del cibo che mangiamo e fino al 90% delle piante selvatiche dipendano da loro, ed oltre due terzi delle colture più importanti per l’alimentazione umana siano impollinate dalle api, a partire dai pomodori per arrivare fino a mele e fragole. Eppure questi insetti sociali stan-

I tetti degli edifici,

Uno dei vantaggi

Un terzo del cibo

In un’arnia le api

dove fioriscono piante spontanee, e i balconi delle abitazioni, ricchi di fiori, possono diventare un habitat favorevole per le api.

dell’apicoltura urbana è la varietà di mieli che si possono produrre, grazie alla biodiversità offerta dalle numerose piante ornamentali.

che consumiamo, fino al 90% delle piante selvatiche e oltre 71 delle 100 colture più importanti per l’alimentazione dipendono dall’impollinazione delle api.

possono superare anche le 90.000 unità. Quando più arnie vengono raggruppate in un unico luogo allora si parla di apiario.

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le zone rurali non si trovano». Antonio è considerato uno dei pionieri dell’apicoltura in Italia. È stato tra i primi ad importare questo nuovo modo di sostenibilità e a dar vita, nel 2010, a UrBEES, «un progetto - racconta - che prevede l’installazione di alveari sui balconi e il

loro monitoraggio da parte degli esperti». In pratica, i cittadini mettono a disposizione parte del proprio balcone (sono sufficienti un paio di metri quadrati), in cambio possono prendersi il miele e la cera, mentre UrBEES monitora la qualità dell’ambiente urbano.

CURIOSITÀ - IL NETTARE DEGLI DEI

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i dice che il miele sia il nettare degli dei, perché era un cibo o una bevanda che solo gli immortali potevano consumare. Era usato già mille anni prima di Cristo e le antiche popolazioni ne sapevano sfruttare le numerose proprietà: veniva utilizzato con scopi curativi o nella cosmesi (come crema, unito all’argilla, all’acqua e alle foglie di cedro) ed era sovente impiegato anche per cucinare. L’espressione “Luna di miele” nasce da una bevanda, l’idromele, che era formata da miele, lievito e acqua, e veniva fatta bere agli sposi come buon augurio per l’arrivo di un figlio maschio.

«Attraverso l’analisi del miele e della cera delle api - spiega Antonio - è possibile, infatti, controllare la presenza dei metalli pesanti, degli inquinanti, e rilevare cosa sta cambiando nell’ecosistema della città». Nato come forma di “apicoltura urbana partecipata” per coinvolgere esperti e cittadini intorno al tema della salvaguardia delle api, oggi UrBEES a Torino è riuscito a creare una rete che conta 20 arnie in sei diversi posti. I mieli in vendita portano i nomi degli stessi cittadini (c’è il miele Andrea, il miele Ester, il miele Chiara, etc.) e sono dotati di un codice Qr che consente la tracciabilità del prodotto, la trasparenza del processo e rende possibile realizzare una mappatura delle piante di riferimento. E c’è più di un motivo per sorridere: dalle analisi condotte a Torino, infatti, il miele prodotto risulta sano, oltre che buono. «Chi tiene le api in un centro cittadino - spiega la studiosa Monica Vercelli - non deve mirare tanto alla quantità e alla qualità del miele prodotto, quanto alla sua qualità della vita. Chi conosce le api, infatti, spesso viene contagiato dal loro modello di convivenza». Verrebbe quasi da definirla una sorta di pet terapy a misura d’insetto, che sta trovando sempre più consenso anche in altre città italiane, da Nord a Sud. A Milano, ad esempio, dove l’agricoltura urbana copre una superficie di 1.650mila metri quadri, l’apicultore Mauro Veca ha dato vita ad un progetto dedicato ai bambini perché, come si legge sulla pagina Web da lui realizzata: «Apepè è la gioia che si prova nei momenti più felici, è ricevere il regalo più bello della nostra Terra, il cibo e il colore dei fiori. Con le api impariamo a vincere la paura e a diventare adulti nel rispetto della biodiversità».

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no morendo, colpa - soprattutto - dell’uso intensivo di pesticidi chimici in agricoltura, e delle monocolture in voga sempre più spesso nelle campagne, che ne minano la sopravvivenza. Ecco allora che, sebbene possa sembrare paradossale, i centri urbani diventano il loro habitat ideale, visto che offrono una maggiore varietà di piante e fiori, meno agenti chimici sulle vegetazioni e temperature normalmente più alte. «L’apicoltura urbana è ormai una realtà consolidata nelle più grandi metropoli del mondo, mentre in Italia, fino a qualche anno fa, era un qualcosa di sconosciuto». A parlare è Antonio Barletta, 31 anni, che della sua grande passione per le api ha deciso di fare un mestiere. Antonio vive in un palazzo signorile a Via Cavour, nel pieno centro di Torino, e sul balcone di casa ha un’arnia che contiene 20mila api operaie: «Durante l’estate producono circa 30 chili di miele», racconta fiero. «Questo miele viene prodotto dai fiori dei parchi, dei balconi e, grazie alle api, noi abbiamo anche l’impollinazione delle piante e la riproduzione della flora che vediamo in città». Torino è una delle città che vanta i più alti standard di superficie verde per abitante e, ogni anno, vengono piantati circa trecentomila fiori fra aiuole, giardini e ponti. Una varietà così ampia che poche metropoli possono vantare. A questo si devono aggiungere le piante e gli orti dei privati; ecco perché la città contiene un’immensa riserva di nettare e polline spesso inutilizzati. «Una delle novità dell’apicoltura urbana - spiega Barletta - è che a distanza di un chilometro si riescono a produrre mieli diversi, perché la città ha tanta biodiversità, e le api possono attingere ad una dieta variegata, essendoci anche delle piante ornamentali che normalmente nel-

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«Per la medicina ayurvedica, già 3.000 anni fa, era purificante, dissetante, refrigerante e cicatrizzante. Di ortaggi, di frutti, di cereali o di fiori: per ogni esigenza si indicava un tipo diverso»

IL MIELE:

UN PO’ DI STORIA E QUALCHE CURIOSITÀ [ DI RODRIGO RUSSO ]

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er millenni è stato l’unico alimento zuccherino concentrato e il primo dolcificante a disposizione, tanto da essere il cibo principale delle tribù di cacciatori nomadi: tracce di arnie costruite dall’uomo sono datate intorno al VI millennio a.C., ma risalgono a 4.000 anni fa le prime notizie di apicoltori nell’antico Egitto. I geroglifici tramandano ricette con miele sia a scopo alimentare che medico. I Sumeri lo aggiungevano a creme d’argilla, acqua e olio di cedro, i Babilonesi lo usavano per cucinare. Per i Greci era importante nei riti in cui erano previste offerte votive. Usato dai Romani come conservante alimentare e dolcificante per produrre idromele, birra e salse agrodolci, nel Medioevo era molto impiegato, soprattutto per mantenere i cibi. Il miele è un alimento vivo, come il vino. Con il tempo cristallizza secondo il clima e le annate. Le sue proprietà si legano al polline con cui è prodotto. Eccone alcuni tipi.

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Miele d’Acacia Miele di Erica »Delicato, »Il sapore non interferisce col è intenso, quasi sigusto delle vivande. È antiacido, antinfiammatorio della gola ed epatodisintossicante.

»Gradevolmente acidulo e Miele d’Arancio

aromatico, si usa per dolcificare il the freddo. Cicatrizza le ulcere, è antispasmodico e sedativo contro insonnia ed eccitazione nervosa.

di Castagno »DalMiele gusto intenso e un po’ amaro, si consiglia ad anziani e bambini perché ricostituente. Ottimo per la circolazione, è antispasmodico e sedativo della tosse.

mile all’anice. È antireumatico, antianemico e ricostituente.

di Eucalipto »Sa diMiele » Miele di Rododendro malto e zucchero cara- Delicato, un po’ piccante. Rimellato. Antibiotico, antiasmatico e anticatarrale, è utile contro tosse, raffreddori, bronchiti e raucedini.

di Gocciadoro » Miele di Trento Fresco e fruttato, aiuta a controllare l’ipertensione.

di Bosco »DalMiele sapore forte, quasi di zucchero caramellato, aiuta negli stati influenzali.

di Erba Medica »Al Miele palato resta delicato. È adatto agli sportivi, dopo una gara, perché tonificante e antinfiammatorio.

di Tarassaco » Miele e Melo Dal gusto persistente, è diuretico e depurativo. Ottimo per gli atleti o chi affronta sforzi intensi.

Miele di Melata d’Abete » Miele di Tiglio »Resinoso, sa quasi di zucche- Balsamico, è indicato nelle tiro caramellato. È un antisettico delle vie respiratorie.

di Girasole di Melata »PocoMiele » Miele dolce e asciutto, è febdi Quercia brifugo, antinevralgico, diuretico e astringente. Fa bene alle ossa e contro il colesterolo.

costituente, aiuta contro artriti, bronchiti e inappetenza.

Un po’ amaro. È un antianemico apprezzato dagli atleti per l’alto contenuto di sali minerali.

Miele di Millefiori »Molto delicato, senza particolari retrogusti, è un epatodisintossicante.

sane espettoranti. Diuretico e digestivo, combatte insonnia, nervosismo ed emicranie.

di Timo »ForteMielee deciso. È un antisettico, calmante e febbrifugo.

Miele di Trifoglio »Intenso e aromatico. È antisettico, calmante, febbrifugo, utile per chi pratica sport o affronta intense fatiche fisiche.

Miele di Mugo o Ginepro

dei Fiori »DalPolline sapore caratteristico, si

con essenze montane, combatte le affezioni respiratorie.

può consumare con yogurt o latte. Assai proteico, è ideale come antistress.

»Aromatico,


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«Furono i film prodotti dai fratelli Lumière, nel 1895. Alla prima proiezione privata del 22 marzo, seguì quella pubblica del 28 dicembre» Antoine Lumière fu filmato dai figli ne La partita a carte: un omaggio dei due ragazzi per aver creduto in loro.

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[ COSTUME DI

CARLO PENGUIN ]

CIAK, SI GIRA! «Il 22 marzo 1895, i fratelli Lumière presentarono alla Société d’Encouragement pour l’Industrie Nationale di Parigi, il primo film della storia del cinema. Nasceva, così, la Settima Arte»

rano ancora due bambini, quando i loro genitori decisero di trasferirsi dalla tranquilla Besançon - cittadina della Franca Contea che aveva già dato i natali al grande Victor Hugo - a Lione. Antoine, così si chiamava il padre, era un imprenditore appassionato di fotografia e fotografo lui stesso, che trasmise ai suoi due ragazzi l’amore per quella nuova forma d’arte. Auguste Marie Louis Nicholas e Louis Jean, così si chiamavano i due figli, non delusero le aspettative paterne e, dedicandosi l’uno allo studio della chimica e l’altro a quello della fisica, affiancarono il genitore nella conduzione della fabbrica di prodotti fotografici e nella ricerca di nuove metodologie, foriere di un progresso inarrestabile. Auguste e Louise Lumière erano affascinati da quello straordinario apparecchio messo a punto da Tho-

mas Alva Edison, il kinetoscopio, in grado di far scorrere velocemente, con degli ingranaggi, un nastro di celluloide (da 35 mm di larghezza) su cui erano state incise delle immagini in sequenza, simulando un movimento. I filmati realizzati da Edison duravano 20 secondi e potevano essere visti da uno spettatore per volta, attraverso uno spioncino. Ma i fratelli Lumière fecero di meglio: inventarono un apparecchio in grado di riprendere, stampare copie in positivo e proiettare il filmato. Il tutto con una sola macchina e con il vantaggio che i filmati realizzati potevano essere visti da tante persone contemporaneamente. Il primo film che misero a punto fu L’uscita dalle officine Lumière, girato a Lione il 19 marzo 1895. La prima presentazione privata si tenne a Parigi qualche giorno dopo, il 22 marzo, nei locali della Société d’Encouragement pour l’Industrie Nationale. Il cinema era nato.

«IL CINEMA? UN’ARTE SENZA FUTURO». PAROLA DI LUMIÈRE Così la pensavano i due fratelli all’indomani della loro invenzione, che pure stava riscuotendo un enorme successo in tutta Europa. Basti pensare che alla prima uscita pubblica dei loro primi film, il 28 dicembre, gli spettatori paganti furono 33 (il prezzo del biglietto era di 1 franco). Dopo qual-

che giorno l’incasso fu di 2mila franchi a sera! Il pubblico era stregato dalle scene di vita quotidiana che scorrevano sullo schermo, rideva a crepapelle con Le Jardinier, in cui si narravano le gesta di un maldestro giardiniere, e si terrorizzava con L’arrivo di un treno alla stazione La Ciotat, credendo che la locomotiva potesse entrare in sala.

Per saperne di più sul Museo Lumiere: www.institut-lumiere.org


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Fiat 600: l’auto che cambiò IL VOLTO DELL’ITALIA [ COSTUME DI

GIOVANNI ORSO ]

«Era il 9 marzo 1955, quando fu presentata alla stampa internazionale la nuova vettura a marchio Fiat: la 600. Piccola, versatile, tecnologica, colpì l’immaginario collettivo e conquistò subito il cuore degli italiani» MARZO 2015

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FIAT MULTIPLA, UNA GOCCIA DI STUPORE...

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Ginevra sono tutti lì in Sica e Sofia Loren, in Pane, fila, in paziente attesa amore e... di provare quel gioiel- Anche il resto del mondo non lo di tecnologia e innovazione sta a guardare, e mentre in Arche risponde al nome di Fiat gentina un colpo di Stato can600. Il palcoscenico è quello cella Peron dal potere, a Mondel Salone dell’Automobile do- tgomery, in Alabama, la minuve - qualche giorno prima, il 9 ta afroamericana Rosa Parks si marzo - la Casa torinese ha pre- rifiuta di cedere il posto su di sentato alla stampa internazio- un autobus ad un bianco: la senale la nuova vettura, suscitan- gregazione razziale negli Usa, do l’entusiasmo degli addetti comincia ad essere scardinata. ai lavori. Il pubblico presente Marilyn Monroe fa sognare i alla manifestazione non è da mariti che restano da soli in citmeno e coglie immediatamen- tà d’estate, mentre il destino in te il messaggio “lanciato dal- pochi mesi trasforma James l’auto”: una promessa di liber- Dean da protagonista di Giotà e felicità a portata di mano, ventù bruciata a mito immorin grado di cambiare per sem- tale del cinema. E tutto questo ribollire di nopre la vita di ciascuno. È il 1955: gli italiani si sono la- vità e stupore fa screscere a dismisura nel Belsciati alle spalpaese la convinle gli orrori delzione che il bela guerra e «La 600, nessere coincicancellato i cual pari della tv, da con il posmuli di macedella lavatrice rie che questa e del frigorifero, sesso. Ogni cosa che si desifu il simbolo aveva prodotdel miracolo dera è possibile to. Il miracolo economico» ottenerla, graeconomico è zie all’innovatialle porte e va formula di l’incremento dell’occupazione, insieme a quel- vendita a rate che spezzetta i lo dei consumi, alza l’aspettati- costi diluendoli nel tempo. Ogni va di un futuro destinato a di- cosa può essere posseduta e la nuova 600 non è da meno. ventare sempre più roseo. Questo è l’anno in cui Giovan- La Fiat la pone sul mercato al ni Gronchi viene eletto Presi- prezzo di listino di 590.000 lidente della Repubblica italiana, re, ed è acquistabile anche in quello in cui il nostro Paese en- 24 rate; lo stipendio di un opetra a far parte delle Nazioni raio è di circa 40mila lire menUnite. L’anno in cui almeno 10 sili, mentre un giornale costa milioni di italiani scoprono che come un biglietto dell’autopossono divertirsi guardando bus: 25 lire. alla tv il quiz Lascia o Raddop- La Rai viene coinvolta nella sua pia?, ma anche ammirare i di- prima campagna pubblicitaria vi delle sette note in gara a e manda in onda un filmato Sanremo, fino ad ora solo vo- su quell’auto così diversa dalci sognate alla radio. Il vincito- le altre, e rende il sogno di posre dell’edizione 1955 è Clau- sedere una 600 sempre più a dio Villa, con Buongiorno tri- portata di mano; l’idea è rafstezza, cantata insieme a Tul- forzata da centinaia di esemlio Pane; il “reuccio” la sera plari che attraversano le città in della finale è colpito da un’im- parata o fanno bella mostra di provvisa faringite e si esibisce, sé in appositi spazi all’interno primo nella storia, in playback. di grandi magazzini. Al cinema ci sono le scaramuc- La vettura creata dal progetce tra Don Camillo e Peppone, tista Dante Giacosa, già “pae le schermaglie tra Vittorio De pà” della Topolino e futuro

LA FIAT 600 COMPIE 60 ANNI

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on la 600 Multipla non hai più scuse: un week end in campeggio, una gita fuori porta, la città che hai sempre voluto visitare e le strade che hai sempre voluto percorrere. È una nuova concezione di intendere il viaggio, e profuma di libertà. Moltiplica il divertimento!». È uno dei tanti messaggi pubblicitari che accompagnarono il lancio della 600 Multipla, immessa sul mercato dalla Fiat già nel 1956. Evoluzione del modello base della 600, era rivolta principalmente alla categoria dei tassisti (una scelta accompagnata da un altro slogan su misura: «Cerchi un Taxi? Assicurati che sia una 600 Multipla e viaggerai comodissimo») e a chi amava trascorrere il tempo libero in compagnia («La 600 Multipla stupisce per la sua forma a goccia e per le sue portiere controvento che le conferiscono originalità e simpatia, ma soprattutto perché dentro ci sta tutto quello che vuoi, compresi 5 amici»). La sua forza era l’abitacolo: 4 sedili singoli posteriori da aggiungere ai 2 anteriori. Ne furono venduti 170.000 esemplari.


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IN VACANZA, AD UN PIC-NIC IN VERSIONE

“MULTIPLA”, NELLE FESTE DA BALLO... NELLA PAGINA PRECEDENTE, IN ALTO A SINISTRA, DANTE GIACOSA, PROGETTISTA DELLA VETTURA; SOTTO, IN ESPOSIZIONE A “LA RINASCENTE” DI MILANO; IN BASSO, NEGLI STABILIMENTI ”MIRAFIORI” DI TORINO. ACCANTO, A SINISTRA, UN MANIFESTO PUBBLICITARIO. ]

genitore della 500, riscuote un successo strepitoso, tanto che a pochi mesi dall’uscita i tempi di attesa per la consegna superano l’anno. La 600 è diventata il simbolo dell’Italia che cambia al pari della tv, del frigorifero e della lavatrice. La progenitrice delle moderne city car è un piccolo gioiello che strizza l’occhio anche alle tasche degli italiani: di dimensioni ridotte ha un abitacolo che può ospitare quattro adulti, un motore da 22cv in grado di arriva-

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QUELLA VOLTA CHE LA 600 ATTRAVERSÒ LA MIA VITA

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gognata dai padri, ricercata dai figli, sperimentata dai nipoti, la Fiat 600 ha attraversato più di una generazione. Regalo di laurea o auto destinata alle prime lezioni di scuola guida, status symbol, premio per “chi ce l’aveva fatta”,

re a 95 km/h consumando poca benzina: un litro per 14 chilometri. 10mila lire è la tassa di circolazione per il 1955. All’ottima tenuta di strada la 600 affianca il primato di essere la prima utilitaria ad avere un impianto di riscaldamento per l’abitacolo e lo sbrinamento del parabrezza, e se si

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[ LA 600 NELLA QUOTIDIANITÀ DEGLI ITALIANI: CARICA DI BAGAGLI PER ANDARE

nel tempo ha lasciato ricordi indelebili. Se anche tu hai un ricordo da condividere con i lettori o una storia da raccontare, scrivi a: Redazione 50&Più Largo Arenula, 34 00186 Roma Pubblicheremo la storia che ti lega alla “vecchia 600”.

aggiungono 40mila lire si può avere anche un’autoradio. Dopo due anni le vetture vendute sono quasi un milione, per un totale di 2 milioni 604mila quando il 18 maggio 1969 la 600 viene messa fuori produzione. Ormai gli italiani hanno imparato a trasformare i sogni in realtà.

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ATTUALITÀ

RADICI ANTICHE E PATRIMONI DELL’UMANITÀ MONS

[ COSTUME ]

DI STEFANO DI CARLO

CULTURA MADE IN UE «Sono state elette le nuove Capitali europee della Cultura 2015: la scelta è caduta su Mons, in Belgio, e su Plzen, nella Repubblica Ceca. Eventi e manifestazioni per tutto l’anno»

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ono due e sono state scelte tra le decine di città che ogni anno si candidano come Capitali europee della Cultura. Quest’anno lo scettro lo hanno ottenuto Mons, nel Belgio e Plzen, nella Repubblica Ceca. Un’occasione per far conoscere al mondo la ricchezza culturale di ognuna, il loro patrimonio artistico e le tradizioni che le accompagnano. Ciascuna delle due “regine” ospiterà per tutto il 2015 una serie di manifestazioni realizza-

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te su misura per l’evento. Danza, musica, teatro, cinema, mostre d’arte, performance di strada: ogni visitatore può scegliere tra decine di proposte che animeranno l’intera città e non soltanto le vie del centro storico. Una scelta volta proprio a valorizzare anche le periferie che rientrano, così, al centro di un grande progetto di rinascita. Plzen ha in programma oltre 600 eventi che spazieranno tra progetti educativi e puro divertimento. A questi si aggiun-

geranno altre 50 grandi manifestazioni culturali che avverranno negli spazi pubblici, e gli eventi programmati per il 70° anniversario della liberazione della città da parte dell’esercito americano, che culmineranno a maggio con la grande Festa della libertà. Non è affatto da meno la programmazione di Mons. Sono oltre 300 gli eventi in scaletta, 5.000 gli artisti coinvolti, 45 le mostre di cui 20 di rilievo internazionale. Una, in particolare, è dedicata a Van Gogh che a Mons visse per oltre un anno. Per l’occasione è già stata aperta al pubblico la casa che l’artista occupò a Cuesmes, a 4 km da Mons. Un’altra mostra sarà dedicata a Paul Verlaine e verrà inaugurata ad ottobre al Museo Bam, mentre è definita anche l’apertura di cinque nuovi musei.

Si trova in Belgio, a circa 70 chilometri a sud della capitale, Bruxelles. Cittadina medievale, riveste il ruolo di Capitale culturale della Vallonia. Ha il proprio simbolo nel Beffroi, la torre campanaria che scandisce le ore grazie a 49 campane, l’unica in stile barocco del Belgio e Patrimonio dell’Unesco. Altro Patrimonio dell’Umanità sono il “Doudou”, la festa annuale della Ducasse, la cui origine risale al Medioevo, e le miniere neolitiche di Spiennes.

PLZEN Meglio conosciuta con il nome di Pilsen, è nella Repubblica Ceca, a circa 90 chilometri da Praga. Vanta origini antiche, essendo stata fondata nel 1295 dal re Venceslao II di Boemia. Nel XIV secolo divenne la terza città più grande della regione, ma Pilsen è famosa oggi nel mondo soprattutto per la produzione della sua birra dorata, avvenuta per la prima volta nel 1842. Per questo la città pullula di birrerie e pub. Tra le attrazioni non poteva mancare il Museo della Birra.

Festa popolare

In scena

[ NELLE FOTO IN ALTO, SCORCI

“Doudou”, ovvero la festa annuale della Ducasse di Mons, è riconosciuta Patrimonio dell’Umanità.

Il nuovo teatro realizzato a Plzen, è composto da due sale per una capienza di oltre 700 posti.

DELLE DUE CAPITALI EUROPEE DELLA CULTURA 2015: A SINISTRA, LA CHIESA DI SAN BARTOLOMEO A PLZEN; A DESTRA, LE VIE DEL CENTRO DI MONS. ]

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Stati Uniti

VIAGGIO NEGLI STATES

Sulle orme degli antichi coloni, alla conquista di terre fertili nelle quali vivere e non solo sopravvivere, e di improvvisati cercatori d’oro alla ricerca di un’inaspettata fortuna. Circondati dalla maestosità della natura, tra vallate, alte montagne, aride distese

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ERRE

DI COLORI

e di sogni

DI LORIS POR CHERI

[ UNO SCORCIO ]

DI SAN FRANCISCO.

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e carovane procedevano lente, con i carri uno dietro l’altro, quasi a formare l’immagine di un lungo serpente che si muoveva ondeggiando su di un terreno arido e impervio. Se il tempo era clemente e la dea bendata benigna, in un giorno potevano essere percorsi persino 30 chilometri; ma di giorni fortunati, in quei lunghi spostamenti, ce n’erano ben pochi e non di rado ci si ritrovava a dover lottare contro il tempo per strappare uno dei carri alla furia delle acque di un fiume o a raccogliere le poche masserizie sparse su quella terra straniera, che con le sue rocce aveva infranto i sogni di speranza di una famiglia sventurata. La vita dei pionieri in cerca di fortuna nelle terre dell’ovest era sempre appesa ad un filo, ma il richiamo di terre fertili da coltivare era più forte del timore per gli attacchi dei nativi, che vedevano le loro terre

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invase, e delle malattie mortali che disseminavano le traversate. In pochi anni migliaia di coloni si trasferirono in quello che oggi è conosciuto come “il selvaggio West”, imitati da altrettanti disperati, guidati dal miraggio di poter trovare un quantitativo d’oro tale da stravolgere la loro vita. Anche se il selvaggio West oggi vive prevalentemente sulle pellicole cinematografiche, nelle pagine dei fumetti, nel ricordo di figure indelebili della storia e della leggenda, quelle terre di conquista continuano ad affascinare, a sorprendere, a far sognare. Sarà per i suoi paesaggi selvaggi, sarà per i grandi parchi che disseminano il territorio e che ti mettono in contatto con la natura, o per quelle spiagge assolate oppure per le metropoli in cui si intrecciano divertimento, glamour e spregiudicatezza. San Francisco, Los Angeles e Las Vegas, tra le grandi città della West Coast, sono quelle che incarnano per-


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The West Coast fettamente il binomio “belle e dannate”, con il loro con lo skyline del Financial District; i negozi e le strafascino senza tempo misto ad un presente che appade di Chinatown, che custodisce la comunità cinere effimero. se più grande del mondo, fanno da contraltare alSan Francisco è tra le metropoli statunitensi con magle strade del SoMa, uno dei distretti industriali sotgiori connotazioni europee. Morbidamente adagiata tratti al degrado e oggi, al pari di Mission District, sulle colline (se ne contano 40!), luogo di ritrovo con ristoranti, si dispiega lentamente verso negozi e locali alla moda. Il tutUN VIAGGIO “ON THE l’Oceano Pacifico, che l’abbraccia to sorvegliato dal Golden Gate ROAD”, TRA CITTÀ e l’avvolge regolando i ritmi delle Bridge, il ponte simbolo della COLTE E GLAMOUR, E sue giornate. Culturalmente vivacittà, che se ne sta sornionaNATURA MOZZAFIATO ce e multietnica, ha saputo cammente allungato sull’Oceano Pabiare la fama negativa che la precifico, a guardare la città che si cedeva nel periodo della corsa all’oro in quella tra le evolve tra arte e design. città più liberal degli Stati Uniti, perno della rinascita Los Angeles è nell’immaginario collettivo il luogo culturale della West Coast. eletto dal sole, dalle spiagge, dalla “bella vita”. I quartieri colorati - attraversati dai tipici tram che si Città più grande di tutta la California e seconda dearrampicano sulle ripide salite - con le case vittoriane gli Stati Uniti, non è solo spettacolo ma anche poche occhieggiano da Telegraph Hill, si fronteggiano lo finanziario, economico, culturale e scienti- »

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[ IN ALTO, UNO SCORCIO DEL PARCO DI YOSEMITE. SOPRA, INGRESSO A LAS VEGAS. ]

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VIAGGIO NEGLI STATES

SAN FRANCISCO

• BRYCE CANYON YOSEMITE PARK • • MONUMENT VALLEY E GRAND CANYON • DEATH VALLEY • LAS VEGAS [ MONUMENT VALLEY, INCISIONI TRIBALI ] GRAND CANYON

È considerato una delle meraviglie della natura, testimone dell’evoluzione della terra, custode di milioni di anni di trasformazioni. È il Grand Canyon, una vasta zona preistorica posta nella parte settentrionale dell’Arizona. La sua area si estende per circa 450 chilometri di lunghezza, mentre la sua larghezza è variabile a seconda dei punti presi in considerazione: da un minimo di 500 metri ad un massimo di 27 chilometri. Il fiume Colorado, che l’attraversa con i suoi affluenti, ha scavato tra le sue rocce gole profonde, delineandone il profilo; il resto lo ha compiuto l’innalzamento della placca tettonica. Gli strati più antichi risalgono a circa 1,8 miliardi di anni fa, quelli più recenti a 230 milioni.

[ DEATH VALLEY, ZABRISKI POINT ]

[ GRAND CANYON ]

[ BRYCE CANYON ]

[ YOSEMITE PARK ]

fico di rilevanza mondiale, sede delle maggiori società statunitensi. Metropoli multietnica, ha un tessuto sociale composto da circa 140 comunità, provenienti da altrettanti Paesi del mondo. Santa Monica, Beverly Hills, Malibu e Long Beach, pur non facendo parte della sua contea contribuiscono ad alimentare l’immagine di una Los Angeles fatta di spiagge meravigliose e libertà, mentre Hollywood, dall’alto della sua collina, domina la città regalandole glamour e lustro al pari dei leggendari Sunset Boulevard, Rodeo Drive e Bel Air. Ufficialmente è definita The Entertainment Capital of the World (La Capitale Mondiale dell’Intrattenimento), in realtà Las Vegas è conosciuta dai più con il nomignolo di Sin City (Città del peccato) per la sua spregiudicatezza. Il gioco d’azzardo è la sua anima come lo sfarzo, le luci, l’ostentazione, i parchi a tema e le grandi catene alberghiere. È sufficiente passeggiare per la via principale che l’attraversa, il Las Vegas Boulevard South, meglio conosciuto come Strip, per cogliere tutta l’eccentricità dei casinò e degli hotel. Trovarsi al Caesars Palace significa catapultarsi nell’Impero Romano, così come il Luxor ti riporta all’antico Egitto con le sue piramidi. E che dire del Paris con tanto di Torre Eiffel e il Venezia, che ricostruisce il gioiello italico completo di Piaz[


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za San Marco, Ponte Rialto, calli, canali e gondole. E per chi è in cerca di una nota romantica, lo spettacolo delle fontane del Bellagio regala emozioni a suon di musica che accompagnano fino a notte fonda. Migliaia di litri d’acqua danzano “in punta di piedi” come la più leggiadra delle étoile. Ma il West è anche panorami mozzafiato e natura selvaggia, preservata dai parchi nazionali dislocati nel territorio. Lunghe strade solitarie attraversano paesaggi sconfinati, modellati da secoli di intemperie e da una Madre Natura a volte generosa altre punitiva. Piccoli agglomerati urbani, costituiti da un solo incrocio, dove l’unico svago è costituito dal bar o dall’emporio, raccontano di una provincia sonnolenta e conservatrice, nella quale troppi giovani si trovano costretti e che, come fecero i loro antenati quando civilizzarono quelle terre, cercano di indossare ali di libertà, fuggendo verso metropoli lontane. Poche ore di strada e lo Yosemite National Park si regala con le sue vallate, le montagne vertiginose, le cascate e gli spettacolari monoliti di granito. In tutto sono otto, ma il più imponente è El Capitan, primo al mondo con i suoi 1.100 metri di altezza. Il parco di Bryce Canyon è un susseguirsi di rocce e pinnacoli che si stagliano verso il cielo. Gli hoodoos, così si chiamano, nel corso dei millenni hanno creato degli anfiteatri naturali, i cui colori caldi cambiano con il trascorrere delle ore. Uno spettacolo che si replica a Monument Valley, luogo magico, sfondo privilegiato di tante pellicole cinematografiche che hanno accompagnato intere generazioni. Percorrerla è come un ritorno al passato, quando le carovane sfilavano e indiani e pionieri si affrontavano... [ DEATH VALLEY ]

IN VIAGGIO CON

Stati Uniti e Parchi dell’Ovest Le grandi metropoli del West America e le meraviglie naturalistiche, tutelate dai Parchi Nazionali, racchiusi in un itinerario straordinario attraverso gli Stati della California, Arizona, Utah e Nevada. PROGRAMMA DI VIAGGIO - PARTENZA 17 LUGLIO 2015 Ritrovo 1° giorno: Partenza per Los Angeles Partenza da Roma Fiumicino (o altri aeroporti) con volo di linea per Los Angeles. Arrivo all’Aeroporto Internazionale e trasferimento in Hotel. 2° giorno: Los Angeles Visita di Los Angeles, Beverly Hills e degli Universal Studios. 3° giorno: Los Angeles - Phoenix Attraverso il deserto dell’Arizona si raggiunge la Capitale dell’Arizona. Visita della città. 4° giorno: Grand Canyon - Williams Partenza in direzione nord e sosta al Montezuma, un originale insediamento indiano nel mezzo di una caverna. Visita dell’Oak Creek Canyon e proseguimento per il mitico Grand Canyon. 5° giorno: Monument Valley - Lake Powell Partenza per questa ampia vallata di terra e di sabbia rossa con grandi formazioni rocciose e imponenti monoliti, oggi la zona è abitata da indiani Navajo. Possibilità di escursioni in jeep (facoltativa e da pagare in loco). Nel pomeriggio proseguimento per Page, sul lago Powell. 6° giorno: Bryce Canyon Partenza per il Bryce Canyon National Park: gigantesche architetture di pietra e formazioni geologiche di aspetto insolito, come quella denominata “La Città Silenziosa”. Punti d’osservazione permettono di contemplare questo parco davvero unico. 7° e 8° giorno: Las Vegas Visita del parco di Zion e sosta a St. George. Proseguimento per la famosa Las Vegas, centro del gioco d’azzardo e di spettacoli tra i più frequentati d’America. La sera escursione “Luci e Suoni” per ammirare le follie della città (facoltativa e da pagare in loco). L’8° giorno a disposizione per attività individuali (facoltative da prenotare e regolare in loco).

9° e 10° giorno: Bass Lake - Parco Yosemite - San Francisco Si attraversa il Deserto Mojave fino ad arrivare a Bass Lake. Il giorno successivo è dedicato all’escursione nel Parco Nazionale Yosemite. John Muir, il naturalista che scoprì questi luoghi, scrisse che qui si trovano i ruscelli più musicali del mondo, le più nobili foreste, le più elevate cupole di granito e le voragini con le più profonde sculture di ghiaccio. Al termine proseguimento per San Francisco. 11° giorno: San Francisco In mattinata visita della città, una delle più eleganti e panoramiche d’America. Pomeriggio a disposizione. 12° giorno: Rientro in Italia Trasferimento in aeroporto in tempo utile per la partenza del volo di rientro in Italia. 13° giorno: Arrivo in Italia QUOTA DI PARTECIPAZIONE: Minimo 20 partecipanti Minimo 25 partecipanti Minimo 30 partecipanti Supplemento camera singola Tasse aeroportuali (da riconfermare) Assicurazione annullamento viaggio

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4.120 3.920 3.690 1.080 320 60

La quota di partecipazione include: Voli di linea da Roma (o altri aeroporti su richiesta) • Tutti i trasferimenti privati, come indicato in programma • Pernottamenti in Hotel 4 stelle e 3 stelle Sup. • Trattamento di: 11 prime colazioni, 8 cene e 2 pranzi • Escursioni e visite • Guida/accompagnatore locale parlante italiano per tutto l’itinerario dal 2° al 10° Giorno • Polizza Sanitaria/Bagaglio Unipol Sai Assicurazioni • Visto di ingresso “ESTA”. La quota di partecipazione non include: Escursioni e visite facoltative, non previste in programma • Pasti non previsti in programma, menù à la carte, bevande, mance, Tasse aeroportuali, assicurazione annullamento viaggio, extra di carattere personale e tutto quanto non espressamente indicato. L’itinerario potrebbe subire variazioni in funzione delle disponibilità alberghiere garantendo comunque il completo svolgimento del programma.

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[ IN QUESTE PAGINE, ALCUNI SUGGESTIVI SCORCI DEL LABIRINTO: SOPRA, UNA VEDUTA AEREA CHE METTE IN EVIDENZA LA SUA CARATTERISTICA FORMA OTTAGONALE; A DESTRA, IN ALTO, LA PRIMA CORTE

IL LABIRINTO PIÙ GRANDE? « È vicino PARMA P [ ITINERARI DI SILVIA TOSCANO ]

«Dopo circa dieci anni di lavori aprirà al pubblico il grande labirinto che Franco Maria Ricci ha voluto e realizzato nella sua tenuta di Masone, ad appena venti chilometri da Parma»

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CON IL BELVEDERE E, SOTTO, UNA VEDUTA DELLA CORTE CENTRALE. ]

enso che un uomo a 65 anni debba smettere di fare ciò che ha fatto per tutta la vita e cambiare. Io non faccio più l’editore e ho costruito il labirinto più grande del mondo». Testuali parole di Franco Maria Ricci, uno dei più esclusivi e raffinati editori italiani che, nella sua tenuta di Masone, intorno a Fontanellato, ad una ventina di chilometri da Parma, ha ul-

timato finalmente i lavori che da dieci anni lo hanno visto alle prese con uno straordinario progetto: un labirinto interamente di bambù, costato più di 9 milioni di euro. Per la precisione, 60.000 bambù di 30 specie diverse che, in 8 ettari di terreno, delineano per 3 chilometri un misterioso percorso botanico a forma ottagonale. Al centro, ci sono edifici con spazi commerciali, ristorante,


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quietudine, che il lontano mito ha occupato da sempre nella mente degli uomini con Teseo, Arianna, Minosse, il Minotauro. E che ora, il novello Dedalo, alias Ricci, rinverdisce per un piacere di cui tutti potranno godere, a partire dal prossimo maggio, quando, in concomitanza con l’Expo, il labirinto sarà finalmente aperto al pubblico insieme ad una grande mostra di Antonio Ligabue, pittore na¨if molto caro a Franco Maria Ricci che ne possiede alcune opere. Non va dimenticato però che Borges, conoscendo le future intenzioni dell’editore, ebbe a dirgli intorno agli Anni ’80, suo ospite in un lungo soggiorno in Italia: «Il tuo labirinto non potrà mai essere il più grande al mondo perché esso è, da sempre, il deserto».

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A PARTIRE DA MAGGIO, IN CONCOMITANZA CON EXPO MILANO, IL LABIRINTO SARÀ APERTO AL PUBBLICO, ESORDENDO CON UNA MOSTRA DEL PITTORE NAÏF ANTONIO LIGABUE

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centro congressi e finanche una cappella per matrimoni e una sala da ballo. Persino il museo personale di Franco Maria Ricci (oltre 500 capolavori, tra cui Bernini e Canova) troverà la sua sede all’interno del complesso. In questa sterminata sequela di gallerie di bambù, alte 5 metri, è molto facile perdersi: del resto, che labirinto sarebbe se non ci fosse il brivido di perdersi per poi ritrovarsi? Come vuole la metafora del suo mito: una situazione nella quale è facile entrare ma da cui è difficile uscire, anche perché, percorrendolo, saremo continuamente obbligati a scelte dall’esito imprevedibile. «Amai da subito il brivido - dice ancora Ricci -. Da quando mia madre mi portava nei baracconi di paese dove sfidavo il padiglione del Castello delle streghe». E fu quando decise di affidare a Jorge Luis Borges la direzione della sua Biblioteca di Babele (una collana di letture fantastiche), che proprio a Buenos Aires le discussioni sul labirinto con il grande argentino, che ne è stato un cultore e cantore sublime, divennero serrate. E proseguiranno con Italo Calvino, e poi con gli architetti Dutto e Bontempi, con i quali ha disegnato il suo personale labirinto, rigettando da subito l’idea di costruirlo in mattoni, perché le pianure parmensi sono troppo calde. Anche se una delle possibili origini del nome labirinto pare vada ricondotta, secondo Umberto Eco, da labra cioè “pietra”. Un’altra origine si lega forse al termine labrys, “l’ascia doppia”, la scure che uccide la Bestia? La stilizzazione delle due corna del Toro-vittima? Misteri, labirinti che il parco culturale di Franco Maria Ricci richiama alla memoria, con tutto il loro carico di affascinante in-

DALLA MITOLOGIA ALLA REALTÀ

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LA GRANDE BELLEZZA DENTRO UN MAKE UP «Valorizzare il proprio volto ed essere ancora bella pur avendo superato i 50 anni. Senza bisturi, solo armonizzando i colori di un fondotinta, un rosetto, un fard, un ombretto e creando un make up perfetto che aiuti ad esprimere la propria personalità»

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elle a 50 anni e oltre? Sì, si può e senza rivolgersi alla chirurgia estetica, ma ricorrendo all’arte del make up. Ecco, quindi che fondotinta, pennelli, matite e rossetti possono essere i migliori alleati di una donna, aiutandola a valorizzare i particolari di un volto sul quale il tempo ha ricamato qualche segno e mimetizzando i piccoli difetti che ognuna riesce a scovare. Per conoscere i segreti di un perfetto make up,

abbiamo chiesto consiglio ad una professionista: Claudia Filippi, make up artist con esperienze nel cinema e nel campo della moda. Claudia, cosa bisogna fare prima di truccarsi? Innanzitutto dedicarsi alla cura della pelle, perché una pelle disidratata, asfittica, tenderà a “sgretolarsi” sotto al trucco. Per questo va applicata una crema nutrienCONTINUA A PAG. 69

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STAR BENE

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«Per un trucco impeccabile bisogna iniziare dalla cura della pelle del viso: idratazione e pulizia profonda sono i migliori alleati per combattere l’invecchiamento cutaneo. Poi l’imperativo da seguire è “leggerezza”: un make up naturale illumina il viso e ringiovanisce»

Claudia Filippi, Make Up Artist

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«Correttore e fondotinta»

«Cipria»

Per occhiaie profonde applicare un correttore color albicocca prima del fondotinta, sfumandolo bene. Per occhiaie poco marcate, utilizzarne uno beige, sopra il fondotinta, di una tonalità più chiara quest’ultimo. Sugli occhi è utile applicare il Primer, una base che distende la palpebra e rende i colori dell’ombretto più vivi. Il fondotinta deve essere fluido, non compatto (che si deposita nelle rughette), del colore dell’incarnato. Le famiglie di colore sono due: sottotono beige e sottotono rosa; individuata la propria famiglia è difficile sbagliare. Di fondotinta ne va applicata una piccola quantità con una spugnetta compatta, umida.

Per le pelli mature deve essere esclusivamente in polvere, perché resta più leggera. Molte donne passano tante volte la cipria quando, in realtà, andrebbe passata una sola volta per evitare “l’effetto infarinato”. Nel caso si preferisca l’utilizzo della cipra compatta, è bene ricordarsi che una sola passata veloce è sufficiente, prestando attenzione alla zona centrale del viso, soprattutto il naso, la cui pelle è tendenzialmente più grassa. In questo caso si può passare un po’ di cipria in più per togliere il lucido. Fare attenzione al contorno occhi, da tenere il più leggero in assoluto.

«Fard»

«Labbra»

È preferibile applicarlo dopo aver truccato gli occhi, per bilanciare meglio la tonalità complessiva del viso. Va messo in maniera molto leggera, utilizzando un pennello medio-grande. Se le guance sono scavate, scegliere un colore chiaro e applicarlo sopra lo zigomo per rendere più pieno il volto; se il viso è tondo, utilizzare un colore più scuro e applicarlo sotto lo zigomo, così da sfinare l’ovale. Per individuare la zona sulla quale stendere il fard, può essere utile “risucchiare” le guance. Con una terra scura ma opaca, si può sfumare la zona del doppiomento, per attenuarlo.

Per prima cosa è importante delineare il contorno delle labbra anche se si utilizza una matita naturale. Se si vuol ricorrere al tatuaggio, richiederne uno color carne, naturalissimo, così da poter utilizzare rossetti di diverse tonalità. Nello scegliere il colore del rossetto, evitare il fucsia e prediligere il rosso, anche nelle tonalità più brillanti, perché è un colore che illumina il viso e fa apparire più giovani, soprattutto se si decide di lasciare i capelli bianchi. Ricordarsi, però, che il rossetto va abbinato all’abbigliamento e se si è vestite di rosa non utilizzare il rosso ma un colore naturale. Si ai gloss da soli, no sul rossetto perché “sbavano”.

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» SEGUE DA PAG. 67 te sia di giorno che di sera, dopo un’accurata detersione, anche se non ci si è truccate: la pelle va pulita comunque, perché i pori chiusi evidenziano i segni del tempo. È importante poi evitare, dopo i 40 anni, docce e lettini solari per due motivi: primo perché il processo di invecchiamento cutaneo diventa più veloce; secondo perché un’abbronzatura estrema non dona e tende a far risultare il viso più vecchio. Un’abbronzatura naturale, più soft, più dorata, è senz’altro più elegante. Dopo di che c’è solo una parola d’ordine: “leggerez-

za”. No ad un make up pesante, che evidenzi i segni del tempo; sì ad un trucco naturale, che esalti la parte migliore del volto. Quali gli errori da evitare e gli accorgimenti da adottare? Alterare la propria colorazione. Non si deve dare un tono più abbronzato alla pelle del viso né schiarirla, ma mantenere il suo colore naturale. Esistono fondotinta per pelli più mature, formulati con crema anti age all’interno. In sostituzione si può utilizzare un normale fondotinta miscelandolo con un po’ di crema idratante, così da farlo risul-

tare più elastico. La scelta deve cadere su di un fondotinta fluido: risulta più leggero ma è meglio lasciare un piccolo difetto in trasparenza che coprire con strati di prodotto. Il punto migliore per provarne il colore sarebbe la guancia; se si è già truccate optare per il collo, ricordando che è una tonalità più chiara del viso. Mai provarlo sul dorso della mano (troppo scuro), né sul polso (due tonalità più chiare). Un altro errore comune è quello di utilizzare il correttore per le occhiaie nelle rughe d’espressione, dove si deposita evidenziandole.

Il correttore va usato sulle occhiaie in piccole quantità sfumandolo bene, in modo che si vada a fondere con il viso. Nella scelta del colore fare attenzione: deve essere una sola tonalità più chiara del fondotinta. Se troppo chiaro ci sarebbe il cosiddetto “effetto panda”, molto sgradevole. Altra accortezza è evitare che il fard si depositi sulle guance formando delle macchie. È sufficiente, prima dell’applicazione, togliere il prodotto in eccesso scuotendo il pennello; in questo modo il fard si stenderà uniformemente.

«Occhi»

»Se Sopracciglia incomplete, si possono ricostruire disegnandole con una matita ben temperata di una tonalità più chiara dei capelli. Si può anche ricorrere al tatuaggio, ma bisogna affidarsi a professionisti che utilizzino prodotti autorizzati e il cui colore non viri nel tempo, per non trovarsi sopracciglia che da nere diventano blu o da marroni cambiano in rosso, rosa o verde.

Ombretto, mascara, eyeliner »L’ombretto dovrà essere opaco e compatto; evitare quello in crema perché si deposita nelle rughette, evidenziandole. Sconsigliati anche il glitter, i cui brillantini amplificano i difetti dell’occhio. Se lo si desidera utilizzare, è bene applicarlo solo sotto l’arcata sopraccigliare. Per correggere un occhio che tende a chiudersi, prima regola è stendere un ombretto chiaro su tutta la palpebra mobile, schiarendo molto la parte vicino al naso. Creare, poi, una sfumatura mediamente scura nella piega dell’occhio. Utilizzando una matita o un eyeliner tracciare una linea infraciliare superiore e inferiore, lasciando libero l’angolo interno dell’occhio; per la sola palpebra superiore, a pochi millimetri dalla fine, spostare la linea verso l’alto. Sfumare con un pennello le linee infraciliari, e far ricongiungere la sfumatura superiore con quella della piega dell’occhio. Con questi accorgimenti l’occhio apparirà “più aperto” e lo sguardo più profondo. Il colore dell’ombretto, da sfumare all’esterno dell’occhio, dovrà essere neutro, quindi beige o avorio o marrone o grigio. Per le occasioni speciali, invece, si può scegliere un colore che faccia risaltare quello degli occhi ma nelle tonalità più scure: con occhi verdi o marroni si utilizzeranno colori caldi come i rame, gli oro, i marroni; se azzurri, si utilizzeranno colori freddi, quindi la gamma dei blu, i viola molto scuri, i vinaccia. Con gli occhi verdi, quindi, l’ombretto sarà verde bottiglia, con gli occhi azzurri, blu di Prussia. Applicare molto mascara sulle ciglia dopo averle trattate con un piegaciglia.

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STAR BENE

[ PREVENZIONE DI

QUEL FASTIDIOSO RONZIO... «L’acufene è un disturbo piuttosto diffuso. Può colpire a tutte le età e le cause possono essere diverse, non ultima quella di una disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare»

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acufene è definito come un rumore che si avverte in una o entrambe le orecchie, anche in assenza di rumori esterni. Una ricerca condotta negli Stati Uniti ha rilevato dei dati decisamente non trascurabili: un americano su sei ne soffre su vari gradi, da lieve a intenso. È quindi una affezione che coinvolge una grande fetta della popolazione e la scienza medica è molto attenta allo studio e alla ricerca di soluzioni concrete e definitive per questo fastidioso disturbo. Può colpire a tutte le età, anche

ALESSANDRO MASCIA ]

i bambini, i quali però possono non rendersi conto del problema in quanto può essere congenito: in questo caso, un ronzio di sottofondo potrebbe essere percepito come una condizione di normalità. La percezione dell’intensità dell’acufene è decisamente soggettiva, perché dipende strettamente dalla tolleranza individuale al rumore prodotto. Un po’ come accade per la soglia di percezione del dolore. Una delle cause più frequenti è l’esposizione continuativa a forti sorgenti di rumore, ma a volte anche un rumore intenso come un’esplosione può determinare una lesione dell’orecchio interno tale da dare inizio all’acufene (tipico nei cacciatori). Anche un trauma cranico o un colpo di frusta (come può accadere in un incidente d’auto), oppure la somministrazione di particolari farmaci che possono essere ototossici (ossia dannosi per l’udito), potrebbero dare origine a questo fastidioso disturbo. Altre possibili condizioni predisponenti per l’insorgenza degli acufeni possono avere un’origine cardiovascolare, come l’ipertensione e il soffio al cuore, oppure anomalie di una vena o arteria del circolo cerebrale. La causa può essere altresì di tipo meccanico, come l’occlusione di uno o entrambi i canali che collegano la porzione posteriore del palato con l’orecchio interno (le Trombe di Eustachio) o la presenza di tumori che impegnano la zona dell’orecchio. Anche un semplice tappo di cerume può provocare acufeni

La TRT,

Tra i fattori

o Tinnitus Retain Therapy, è una terapia cognitivo-comportamentale che, tramite un generatore di suoni, consente di diminuire la percezione del ronzio.

che favoriscono l’insorgenza vi possono essere prolungate esposizioni a forti sorgenti di rumore, traumi cervicali o l’assunzione di farmaci ototossici.

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AIPARET E ISONGAID :ENEFUCA

ma, a differenza delle altre già descritte, è una causa di chiara e facile risoluzione. Si possono percepire acufeni in associazione ad una sinusite o anche come sintomo associato a una disfunzione della tiroide. Una causa spesso trascurata o sottovalutata è data da una possibile disfunzione dell’articolazione tra mandibola e cranio (articolazione temporo-mandibolare), ossia le due articolazioni, destra e sinistra, che permettono alla mandibola di muoversi per masticare, parlare e respirare. Queste due articolazioni hanno un legame diretto, sia meccanico che funzionale, con le orecchie e, in particolare, con l’orecchio medio e interno. Alcuni muscoli motori della mandibola partono dalle stesse ossa del cranio che accolgono il sistema uditivo. La tensione dei muscoli e delle fasce profonde della mandibola e del cranio può essere responsabile anche dell’occlusione parziale o totale delle Trombe di Eustachio. Questi canali servono a riequilibrare la pressione interna dell’orecchio rispetto alla variazione della pressione esterna. È quello che succede quando, ad esempio, si va in aereo oppure quando si praticano delle immersioni. Se questo sistema non funziona bene, il rischio di affezioni dell’orecchio aumenta facilitando l’accumulo di catarro che può provocare l’infiammazione della membrana timpanica (otite). L’acufene è associato spesso ad ipoacusia (diminuzione dell’udito) e la sua diagnosi si basa sui risultati dell’esame audiometrico, di quello impedenziometri-

ACUFENE: DIAGNOSI E TERAPIA

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co, dello studio dei potenziali evo- re sensibilmente la percezione degli acufeni. In cati e, in alcuni casi, è necessario ri- questo caso, la patologia di origine meccanica delcorrere alla risonanza magnetica del- l’orecchio interno è frequentemente associata a rigidità della colonna cervicale e, in particolare, l’encefalo. a problemi della prima e Escluse tutte le possibili seconda vertebra cervicacause di competenza del SPESSO GLI ACUFENI le e ai muscoli responsamedico di base, dell’otoribili della masticazione e no, dell’oncologo o del SONO ASSOCIATI della deglutizione. neurologo, è opportuno vaA DIMINUZIONE Nel caso in cui questo dilutare la funzionalità delsturbo dell’udito non dol’articolazione temporoDELLA CAPACITÀ UDITIVA vesse risolversi, esiste una mandibolare. La valutaziorieducazione ne è di pertinenza del dentista specializzato in queste patologie e il trat- chiamata TRT (Tinnitus Retain tamento deve essere affidato alle mani sa- Therapy). È una terapia copienti dell’osteopata, oppure a fisiote- gnitivo-comportamenrapisti specializzati in rieducazione po- tale che permette di sturale globale e rieducazione dell’ar- “abituarsi” all’acuticolazione temporo-mandibolare. Il fene. Con l’utilizzo riequilibrio del complesso si- di un apparecchio stema muscolare e generatore di suofasciale del cra- ni si consente al nio e della paziente di avere colonna cer- una minore perceziovicale può ri- ne del fastidioso sibisolvere o attenua- lo o ronzio.

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Seguendo le stagioni

VIVERE IN ARMONIA

Dalle pagine del tempo! Giove porterà copiose ricolte.... Si avrà pure abbondanza di fieni per cibo de’ bestiami, che promettono di dover essere assai fecondi. Le frutta saranno molte, e così pure le erbe degli orti. Almanacco Barbanera 1859

NATURA RINASCE

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utevole e repentino, imprevedibile e instabile, dominato com’è da un passaggio affascinante come l’equinozio di primavera. Marzo è il mese della rinascita, punteggiato di riti e feste che anticamente celebravano l’avvio di un nuovo ciclo dell’uomo e della natura. In una campagna al suo primo risveglio, dove profumi e colori inondano l’aria, anche i proverbi abbondano, testimoni dei cicli del tempo e della forza di un mese che non vuol stare con le mani in mano. È un momento speciale, di quelli che rimettono in moto l’uomo e la natura, che ci chiedono di raccogliere i primi frutti di quanto seminato, ma soprattutto di guardare avanti, con le giornate che si allungano e il vento che, con nuova energia, spazza via le frettolose nuvole.

TRA PROFUMI E COLORI

A CURA DI

marzo

DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM

Il PORRO (Allium porrum) FA BENE PERCHÉ... Costituito da più del 90% d’acqua, è affatto calorico. Dona vitamine e ferro ed è diuretico per l’alto contenuto di potassio e basso di sodio. Sembra sia efficace contro le punture delle api: si taglia a metà e si strofina. POLLICE BIO “Poni i porri, secca il fieno, e qualcosa al fin avremo” Il porro cresce bene nei climi temperati, ama le posizioni soleggiate, ma sa resistere anche al freddo. Preferisce terreni - o terricci, se si coltiva in vaso - leggeri, ricchi di sostanza organica e senza ristagni d’acqua. I vasi devono essere profondi per favorire lo sviluppo sotterraneo della pianta.

LA SEMINA Si fa in semenzaio, con la Luna calante, in vari momenti dell’anno, ma in genere a partire da marzo, oppure direttamente in vaso fino a luglio, interrando appena il seme. Le piantine del semenzaio si trapiantano sempre con la Luna calante, quando hanno raggiunto almeno 15 cm, spuntando le radici a 1 cm. RACCOLTA E CONSERVAZIONE Per il consumo fresco si raccolgono in Luna crescente, a 3 mesi dal trapianto - maggio - o in qualsiasi stadio della crescita. Se le semine sono scalari - varie e successive - si avranno porri tutto l’anno. In ambiente fresco, con il 9095% di umidità, si conserva per 1-3 mesi. In frigorifero per 2 settimane.

Non diventan porri se non quelli che si trapiantano 72 I

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BUONO A SAPERSI! Se non abbiamo a disposizione la bilancia, ci sono modi alternativi per dosare le quantità. Ad esempio, una tazza che contiene 250 ml di liquido corrisponde a 125 gr di farina, 250 di zucchero, 130 di farina di mais. Un cucchiaio raso equivale a 10 gr di farina, 15 di zucchero, 20

di latte, 5 di panna, 15 di burro, 5 di olio. Un cucchiaio colmo corrisponde a 30 gr di farina, 13 gr di olio, 50 di zucchero, 50 di burro. Un bicchiere, invece, contiene 120 gr di farina, 150 di zucchero, 200 gr di latte o acqua che corrispondono ad altrettanti ml.

Coltivare con la Luna! Con l’arrivo della primavera, anche l’orto, oltre al giardino, torna a chiedere nuove e più assidue attenzioni volte ai raccolti della tarda primavera e dell’estate. Ecco, allora, la Luna crescente che ci chiede di seminare in semenzaio cetrioli, melanzane, peperoni, peperoncini, pomodori, meloni, timo. In piena terra mettere, invece, il lattughino da taglio e le fave. Senza dimenticare di trapiantare le aromatiche, ma anche l’asparago bianco e verde, le carote nelle varietà tardive, i piselli, e di raccogliere la valerianella. Ma bisogna predisporre alla bella stagione anche il giardino. Prepariamoci allora a seminare, sempre nella fase di Luna cre-

Nel cestino del mese ORTAGGI: aglio fresco, agretti, asparagi, carciofi, carote, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicorie, cime di rapa, cipolle, finocchi, indivie, lattughe, patate novelle, porri, radicchio di Verona, rape, ravanelli, sedano, spinaci, valerianella. FRUTTA: arance, bergamotti, limoni, mandarini, mele, pere Conference, pompelmi. AROMI: prezzemolo, rosmarino, salvia. scente e in coltura protetta, i ciclamini. Seminare, invece, all’aperto le specie annuali, tra cui calendula, papavero e iberide. Piantare i bulbi a fioritura estiva-autunnale, ad esempio, ciclamini e amarillis. Iniziare la semina dei tappeti erbosi. Ci vuole, invece, la Luna calante per tornare nell’orto e seminare in semenzaio basilico, lattuga, maggiorana e sedano. All’aperto, cavolo cappuccio primaverile ed estivo, bietola da orto e rapa. Trapiantare cipolla e aglio. Nel giardino terminare le potature degli alberi e degli arbusti spoglianti. Infine, preparare il terreno per la messa a dimora di nuove piantine e rinvasare le piante da interno, le fucsie e le ortensie.

LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR

PER INFORMAZIONI E CURIOSITÀ SCRIVI A: redazione@50epiu.it

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Il Sole Il 1° sorge alle 06.36 e tramonta alle 17.50 L’11 sorge alle 06.20 e tramonta alle 18.01 Il 21 sorge alle 06.03 e tramonta alle 18.13 Le giornate si allungano. Il 1° marzo si hanno 11 ore e 14 minuti di luce solare, il 31 se ne hanno 12 e 39 minuti. Si guadagnano 1 ora e 25 minuti di luce solare.

La Luna Il 1° tramonta alle 03.50 e sorge alle 14.07 L’11 tramonta alle 09.12 e sorge alle 23.37 Il 21 sorge alle 06.35 e tramonta alle 19.45 Luna crescente dal 1° al 4 e dal 21 al 31. Luna calante dal 6 al 19. Luna Piena il 5, Luna Nuova il 20.

Dice il proverbio... · Marzo un sole e un guazzo. · Non c’è marzo così bello, senza neve sopra il cappello. · Luna marzolina fa crescere l’insalatina.

Se hai ½ giornata Con l’arrivo della stagione primaverile è tempo di rinvigorire le piante d’appartamento giunte indebolite alla fine dell’inverno. L’aria secca “respirata” in casa ne indebolisce, infatti, radici e fogliame. Rimuoviamo, allora, delicatamente lo strato superficiale del terriccio aggiungendone di nuovo e trattiamole con un concime liquido naturale. Se necessario, rinvasiamole estraendo delicatamente la zolla, eliminando le radici deteriorate per poi trasferirle in un vaso leggermente più grande, con terriccio nuovo che dovrà essere ben compresso per evitare vuoti d’aria.

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SAPERI & SAPORI

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IL PESCE IN TAVOLA: DA NORD A SUD, UNA TRADIZIONE SENZA TEMPO DI FIORELL A PALMIERI SERVIZIO FOTOGRAFICO DI CL AUDIA DEL BIANCO

«Essere muto come un pesce, non sapere che pesci prendere, buttarsi a pesce, fino a non essere né carne né pesce. Insomma, il pesce è da sempre, quotidianamente, sulla bocca di noi Italiani, ma ancora di più è “nella” bocca di tutti!» 74 I

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a Nord a Sud, tutta la storia della nostra tradizione culinaria vede tra i maggiori protagonisti proprio il pesce. Di ogni specie e provenienza siamo proprio ghiotti di questo alimento anche se, a conti fatti, il re indiscusso sulle tavole degli italiani è il baccalà. Alla calabrese, in umido con le olive e il peperoncino; alla palermitana, con patate e capperi; alla ferrarese, in bianco; alla romana, fritto; alla vicentina, con patate e verdure; o an-

cora alla livornese, che combina il fritto coi pelati. Ogni regione o città, sembra avere almeno un piatto di pesce nella tradizione culinaria, piatti che molto spesso vengono da lontano, tramandati di generazione in generazione. Una bella minestra di pesce se siamo a Roma, o gli irrinunciabili spaghetti con le vongole piuttosto che il capitone fritto, se respiriamo aria partenopea; immancabili, sulle tavole dei calabresi, gli spa-

ghetti con alici e mollica di pane, mentre mai togliere dal menù di un modenese le classiche stortine, che altro non sono che anguille cotte alla brace e marinate nell’aceto. È la tradizione, c’è poco da fare, tant’è che l’abbiamo esportata anche in America, dove i primi emigrati portarono l’usanza di quella che è diventata la “Seven fishis feast” o “Cena dei sette pesci”, la festa più italiana degli Usa, anche se poi qui da noi nessuno


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nella borsa della spesa

[ FABIO NITTI, EXECUTIVE CHEF EATALY, HA REALIZZATO PER 50&PIÙ LA RICETTA PROPOSTA. ]

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CUBI DI RICCIOLA AL VAPORE, RADICCHIO E INTINGOLO DI LIME, CAPPERI E OLIVE

Procedimento. Dividete la ricciola in quattro pezzi, ognuno da 150 grammi, e tagliatela in tre cubi (potete chiedere alla vostra pescheria di fiducia di farlo per voi). Quindi, metteteli in un contenitore con un filo d’olio, della buccia di limone, della buccia di arancia e qualche cimetta di aneto e maggiorana. Consiglio dello chef. Questa marinatura leggera conferirà al pesce un po’ di freschezza e dei sentori mediterranei. Per l’intingolo. Dissalate i capperi, private della buccia esterna i lime e tagliateli a cubetti, disponeteli in una ciotola, aggiungete le olive taggiasche e condite il tutto con un filo d’olio ed un po’ di erba cipollina. Quindi, lasciateli a temperatura ambiente fino a quando non impiatterete il tutto. Impostate il vostro forno a vapore a 100° o una clas-

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sica vaporiera, ed una volta raggiunta la temperatura mettete la ricciola in cottura per 5 minuti. Nel frattempo mettete a scaldare bene una padella e cuocetevi il radicchio tagliato in spicchi, fatelo rosolare con un filo d’olio ed un pizzico di sale lasciandolo abbastanza croccante. I tempi di cottura del radicchio e della ricciola saranno gli stessi, perciò una volta pronti entrambi, su un bel piatto da portata disponete sul fondo il radicchio, poi i cubi di ricciola, e su ogni cubo dressate un cucchiaino di intingolo, aggiungete un pizzico di olio a crudo e delle foglie di erbette a vostro piacimento. Consiglio dello chef. Conferite sempre un pizzico di acidità ai piatti che tende ad esaltare tutti i sapori, come in questo caso abbiamo fatto con il lime.

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DOSI PER 4 PERSONE

4 tranci di ricciola da 150 gr cad. 7 gr di olive taggiasche denocciolate 7 gr di capperi dissalati 15 gr di lime 400 gr di radicchio rosso lungo sale q.b. olio extra vergine q.b. 10 gr di aneto 10 gr di maggiorana 1/2 buccia di limone 1/2 buccia di arancia un pizzico di erba cipollina Curiosità L’esperto consiglia in abbinamento un Langhe bianco “Le Coccinelle” Agricola Brandini. in collaborazione con

Per informazioni e curiosità scrivi a: redazione@50epiu.it

ne ha mai sentito parlare. Sebbene il Sud sia più rinomato per le sue gustose ricette marinare, anche il Nord ha una radicata tradizione in questo senso. In Friuli sono famosi i “bisat nel stec”, spiedini di anguilla aromatizzati con alloro e cotti alla griglia, e la “granseola”, un grosso crostaceo la cui polpa viene condita con olio, aglio, prezzemolo, pangrattato e messa a gratinare in forno. Il protagonista della terra toscana, è risaputo invece che sia il “caciucco”, la classica zuppa

livornese con crostacei, molluschi, polpi, seppie, scorfani e altre varietà di pesce. Ma quello che forse non tutti sanno è che il miglior cuoco di caciucco è il pescatore di Livorno. Quindi se vi capita di andarci, non cercate un ristorante, ma una barchetta al porto! Scendendo la Penisola, nella parte d’Italia che più richiama al mare e al sole, in terra di Puglia non può mancare la “tiella di riso, patate e cozze”, che riprende un’antica tradizione spagnola. Nella vicina Calabria, poi,

non abbiamo che l’imbarazzo della scelta, ma la cosa più particolare è sicuramente la “sardella”, una pasta cremosa ottenuta dalla conservazione dei pesci cosiddetti “bianchetti” con sale, peperoncino e finocchietto. Ultima, ma solo per comodità, la regina della tradizione culinaria ittica in Italia, la Sicilia, che con i suoi involtini di spada alla messinese, la pasta con le sarde e le sarde a beccafico fa impazzire migliaia di turisti che ogni estate la popolano. Un grande classico è poi il cous cous

alla trapanese, inserito addirittura tra i prodotti agroalimentari tradizionali siciliani riconosciuti dalle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. È così che l’Italia vanta ancora oggi una ricca tradizione di pesce in cucina, che va avanti fin dal IV secolo e che noi non potevamo esimerci dal rimarcare, con un occhio che guarda alla tradizione e l’altro proiettato all’innovazione dei tempi più moderni come, per esempio, la ricetta che vi proponiamo questo mese. MARZO 2015

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[ DI LUDOVICA DI TOMMASO ]

QUESTO NON È UN PAESE PER OGM, ALMENO PER ORA

ATTUALITÀ

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DAL CAMPO ALLA TAVOLA

«L’Italia ha scelto: per i prossimi 18 mesi un decreto proroga il divieto alla coltivazione del Mais Mon810. Ora i Paesi europei potranno decidere autonomamente se coltivare o meno gli Ogm»

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arà forse l’Expo che si avvicina o il nostro ancestrale culto del cibo, ma per un altro anno e mezzo gli Ogm restano banditi dai nostri campi. Tutti d’accordo: i Ministeri delle Politiche Agricole, della Salute e dell’Ambiente, a fine gennaio, hanno prorogato il decreto del 2013 che vieta la coltivazione di mais transgenico Mon810. La nostra posizione verso gli Ogm non è cambiata; ha anticipato, anzi, il recepimento di una direttiva europea che consente agli Stati Membri di proibirne la coltivazione sul loro territorio. Un diritto che consentirà di adottare altre misure per evitarne la presenza accidentale nelle colture tradizionali e biologiche, ol-

tre che nei prodotti alimentari e nei mangimi. Per le maggiori associazioni agricole - che hanno messo sul “piatto” (è il caso di dirlo!) i rischi ambientali e l’omologazione colturale degli Ogm - è stata una scelta giusta. Soddisfatta anche l’Associazione Ita-

liana per l’Agricoltura Biologica, a nome di un’alimentazione di qualità. Entro la fine di aprile la Commissione europea dovrebbe decidere le linee guida sul futuro degli Ogm nell’Unione; sino ad allora - secondo il Consiglio di Stato vale il “Principio di Salvaguar-

dia”. Negli Stati Uniti, invece, il Dipartimento dell’Agricoltura ha dato l’ok, lo scorso novembre, alla patata transgenica “Innate”, che riduce i livelli di acrilamide (un potenziale cancerogeno) nelle patatine fritte. Quando non si può fare a meno di una cosa...

Mais Mons810

Dal 1998

0,9%

Nel 2013,

nell’Ue. Austria, Ungheria, Grecia, Francia, Lussemburgo e Germania ne hanno vietato la coltivazione, ma non l’importazione.

di elementi transgenici finiti accidentalmente in prodotti definiti “liberi da Ogm”. Gli Stati Membri potranno abbassarlo ulteriormente.

È un cereale geneticamente modificato che produce la delta-endotossina, sostanza velenosa che danneggia gli insetti che cercano di nutrirsene.

gli Ogm sono stati approvati

È il limite oggi consentito

dei 28 Paesi Ue, solo Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania hanno coltivato Mais Mon810: appena 148mila ettari, quasi tutti in Spagna.

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Ritaglia il coupon, riempilo con i tuoi dati, indica due canzoni del tuo repertorio e poi invialo a mezzo posta, mail o fax come sotto indicato.

Cognome ..................................................................Nome ................................................................................ Via ..........................................................n.................Città........................................................ Cap ................... Provincia ......................................Tel. /Fax n. ...............................................Cell. n.............................................. Iscritto alla 50&Più della provincia di..................................................................................................................... CHIEDE DI PARTECIPARE ALLE SELEZIONI DEL CONCORSO ITALIA IN...CANTO 2016 1) Canzone _____________________________________________________________ Tonalità ____________ 2) Canzone _____________________________________________________________ Tonalità ____________ Inviare entro il 30 giugno 2015 a: 50&PIÙ Via del Melangolo, 26 - 00186 Roma e-mail: infoeventi@50epiu.it Fax 06.6872597

........................................................................ (Firma)

Italia in...Canto - 50&Più Marzo 2015

Verrai contattato dalla Segreteria del Concorso per sostenere le selezioni previste in varie regioni d’Italia per tutto il 2015. Tra i finalisti che concorreranno a Napoli alla nuova edizione di “Italia in…Canto 2016”, potresti esserci proprio tu!


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SPAZIO

INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA

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Per saperne di Più: 0755067178

AFFARI DI FAMIGLIA PERUGIA

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Umbria ha un record particolare e poco conosciuto: è la regione italiana con il maggior numero di imprenditori ultrasettantenni. Non un limite, ma una grande ricchezza che può rendere meno problematico il passaggio generazionale all’interno delle imprese. Un passaggio che in verità a livello generale non è affatto indolore: su 80.000 imprenditori che ogni anno in Italia affrontano la successione generazionale, appena un quarto supera il primo passaggio, il 14% non supera il secondo, mentre al terzo rimane in piedi solo il 5% delle imprese. Considerato che il 93% circa delle imprese italiane sono a gestione familiare, si può capire quanto il nodo del passaggio generazionale sia importante. Proprio in considerazione di questo 50&Più e Confcommercio, della provincia di Perugia, hanno omaggiato le imprese umbre del commercio e turismo che lo hanno attuato con successo. Nel corso di una serata, in un clima di festa e commozione, sono stati premiati 20 imprenditrici ed imprenditori, attorniati da figli, nipoti e dipendenti. A consegnare il premio - un piatto in ceramica con formella centrale che rappresenta il passaggio di testimone, appositamente realizzato da un maestro ceramista di Gubbio - il presidente di 50&Più provincia di Perugia, Giancarlo Acciaio, il presidente provinciale Confcommercio, Giorgio Mencaroni, e regionale, Aldo Amoni, l’assessore al Commercio del Comune di Perugia, Cristiana Casaioli, la presidente dell’Università dei Sapori, Anna Rita Fioroni, l’ex

presidente provinciale Confcommercio, Antonio Giorgetti. La serata è stata un susseguirsi di testimonianze belle ed emblematiche. Fatte di persone che hanno vissuto tempi drammatici - come la ricostruzione postbellica - senza mai mollare, arrivando a considerare la propria impresa “come se fosse un altro figlio”, come ha detto una delle premiate più anziane, l’ottantenne eugubina Giuseppa Pierini. Il record di premiato più longevo - veleggia sopra i 90 anni - è andato ad un altro eugubino, il presidente onorario 50&Più della provincia di Perugia, Federico Ernesto Lucci, che si è improvvisato persino poeta e che ha commosso tutti ricordando la fatica del passato e incitando ad impegnarsi tutti in prima persona per ridare slancio all’Umbria e alla sua economia. Ecco l’elenco di tutti i premiati: Francesco Bavicchi, Giancarlo Lupatelli, Paolo Roselletti, per il comprensorio di Perugia; Livio Luccioli e Nazareno Gabbarrini per il comprensorio di Foligno; Umberto Galli, Tommaso Laureti, Anna Maria Regoli per il comprensorio di Spoleto; Rossana Mela, Paolo Rosignoli, Riziero Rossi, Nicola Zocchetti per il comprensorio di Bastia Umbra; i fratelli Valentino, Nazareno, Lorenzo, Pietro e Antonio Boriosi e Bibi Scarscelli per il comprensorio di Città di Castello; Franco Petrini e Maria Palma Ragni per il comprensorio di Gualdo Tadino; Remo Biancarelli, Federico Ernesto Lucci, Giuseppa Pierini, Vinicio Rosati, Gianni Zoppis per il comprensorio di Gubbio.

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIB ERO • C COSA C’È IN CALENDARIO... AVELLINO

» Marzo e Aprile Ore 10,30 - Prosegue, ogni martedì, il corso di Burraco. Ore 16,00 - Tutti i martedì appuntamento con il corso di Medicina naturale, con il dottor Francesco Aurigemma. Ore 16,00 - Seminario di Enologia, a cura del professor Ferdinando Limone. Ogni giovedì del mese. Per saperne di Più: 082538549

PADOVA

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Marzo - È in programma la visita guidata alla mostra Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento a Vicenza. Aprile - Gita a Venezia, lungo la Riviera del Brenta, per ammirare un insieme unico di storia, cultura, arte e paesaggio. Per saperne di Più: 049655130 - www.50epiu.it/padova

MILANO

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8 marzo - Giornata dedicata alle donne. Ore 13,00 pranzo al Circolo del Commercio (Corso Venezia 51). Ore 16,00 Concerto “Musica a quattro mani: due donne e un pianoforte”. 10 marzo: ore 16,30 - Aspettando Expo. Conferenza “Il cibo nell’arte tra simbologia e senso del piacere”, presso il Circolo del Commercio (Corso Venezia 51). 8 aprile: ore 10,00 - Aspettando Expo. Museo Civico di Storia Naturale, con visita guidata alla mostra Food: la scienza dal seme al piatto. 13 aprile: ore 16,30 - Conferenza preparatoria alla visita della mostra Leonardo Da Vinci 1452-1519. Per saperne di Più: 0276281227 - www.50epiu.it/milano

PAVIA

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12 marzo - Visita guidata al Museo del Duomo di Milano e alla Galleria d’Italia. Per saperne di Più: 038228411 - www.50epiu.it/pavia

GENOVA

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19 marzo: ore 15,00 - Conferenza Passaggio generazionale: valorizzare e pianificare il patrimonio, tenuta da Riccardo Grilli, professional financial planner di Banca Generali, presso il Circolo Unificato dell’Esercito (Via San Vincenzo 68N). 25 marzo: ore 15,00 - Un’ora per la tua sicurezza: incontro con la dottoressa Alessandra Bucci, Primo Dirigente della Polizia di Stato, presso il Circolo Unificato dell’Esercito (Via San Vincenzo 68N). Per saperne di Più: 010543042 - www.50epiu.it/genova

SALERNO

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25 marzo: ore 17,30 - Incontro con La poesia umoristica presso il Circolo Canottieri. 11 aprile: ore 7,00 - Si parte per Matera, città Patrimonio Unesco. 19 aprile - Gita regionale: Salerno ospita le altre province. Pranzo e concerto. Per saperne di Più: 089227600

FIRENZE

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21 marzo: ore 12,30 - Pranzo di Pasqua. 14 aprile: ore 15,30 - La saggezza del cervello: conferenza con il dottor Carlo Militello. Per saperne di Più: 0553289924 - www.50epiu.it/firenze

PESARO E URBINO

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UDINE

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VENEZIA

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Aprile - Prosegue il ciclo di incontri dedicati al benessere. Il 4 aprile è la volta di Metodi di cottura: i segreti di un’alchimia chimica. Il 18 aprile, Gusto o salute? Cibofobia e luoghi comuni. Gli incontri si tengono presso la sede di Confcommercio (Strada delle Marche 58 - Pesaro) alle ore 15.30. 26 aprile - Escursione a Ferrara con visita al Castello Estense e al Palazzo Diamanti che ospita la mostra La rosa di fuoco: la Barcellona di Picasso e Gaudì. Per saperne di Più: 0721698224 21 aprile - Si parte per Vicenza. Tour del centro storico della Città, visita alla mostra Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento. Visita alla Villa “La Rotonda” di Andrea Palladio. Per saperne di Più: 0432538707 - www.50epiu.it/udine Aprile - Alla scoperta di un angolo del Lazio: Montefiascone e il Lago di Bolsena. Per saperne di Più: 0415316355

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ROMA

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Solidarietà prima di tutto

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olidarietà è la parola d’ordine adottata dalla 50&Più di Roma. Numerosi associati sono stati coinvolti in due importanti iniziative. Si è iniziato con le “Pigotte”, la tradizionale bambola di pezza fatta a mano con la quale generazioni di bambine hanno giocato. L’Unicef l’ha adottata come bambola da vendere nelle piazze grazie ai volontari che in tutta Italia le confezionano. Con il ricavato distribuisce un kit salvavita composto da vaccini e vitamine per i bambini che vivono nelle zone più povere del Continente africano. Quest’anno le socie della 50&Più di Roma, coordinate da Rosangela Nuvole - che dal 2000 si prodiga per questa iniziativa - hanno battuto ogni record confezionando oltre 150 Pigotte. «Abbiamo creato le Pigotte con amore, impegno e generosità - racconta Rosangela - scatenando la fantasia. Ognuno ha utilizzato le stoffe per i vestiti e la lana che aveva in casa, mentre l’espressione del viso di ogni bambola è stata opera della pittrice Rita Giarratano». La manifestazione per la vendita delle Pigotte si è tenuta presso il teatro della Parrocchia Santi Aquila e Priscilla. Il presidente del Comitato Provinciale per l’Unicef, Claudio Leoni, ha rivolto parole di grande ammirazione per il lavoro svolto. Altra iniziativa è stato il pranzo nelle sedi del Circolo San Pietro a Roma. La 50&Più di Roma ha servito oltre 150 pasti ai poveri della città e regalato a ognuno un cappellino di pile per difendersi dal freddo. Il circolo San Pietro fu istituito nel 1869 da un gruppo di giovani dell’alta borghesia romana con il consenso di Pio IX. Per l’occasione il Papa donò al circolo le pentole dell’esercito pontificio degli Zuavi affinché - si legge nell’atto di donazione - «l’esercito dei poveri avesse una minestra calda».


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O LIB ERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO CATANIA

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Per saperne di Più: 095239495

Al traguardo dei 103 anni

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esteggiamenti della 50&Più di Catania in onore di Giuseppina Emilia Muscarà, affezionata socia 50&Più, che ha raggiunto il traguardo dei 103 anni, guadagnandosi il primato della donna più anziana di Scordia, piccolo paese ai piedi dell’Etna. Il segreto della sua longevità? Uno stile di vita salutare e attivo. Ancora oggi nonna Giuseppina si dedica alla creazione di pizzi e merletti.

LE SEDI NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Oakville Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle St. Catharines Toronto Germania Monaco di Baviera Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 393810620 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 9053386667 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0049 8974640814 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086

LECCE

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Lingua e civiltà inglese

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anno accademico 2014-2015 dell’Università 50&Più di Lecce è iniziato con una proposta culturale ampia e variegata, fatta di conferenze e corsi che vanno dalla storia del territorio salentino alle tematiche legate alla salute e al benessere, e arricchita con laboratori pratici e visite guidate che consentiranno agli allievi over 50 di approfondire e condividere le proprie passioni artistiche, come il teatro, il canto corale o la cucina. Gennaio, per esempio, è stato il mese dedicato all’avvio del corso di Lingua e Civiltà Inglese, giunto al IV livello, e improntato prevalentemente sulla comunicazione verbale - Oral approach - finalizzata a far acquisire ai corsisti frasi in uso nelle varie situazioni quotidiane. «La possibilità di essere in grado di comprendere e farsi capire è di primaria importanza - afferma Vincenzo D’Amuri, docente del corso -. La motivazione e il desiderio di apprendere meglio la lingua inglese e il suo utilizzo nei diversi contesti quotidiani è un fattore determinante per stimolare l’attenzione dei corsisti verso l’apprendimento di un nuovo codice linguistico». A caratterizzare il corso di Lingua e Civiltà Inglese è stato ancora una volta l’approccio comunicativo e coinvolgente. «L’ascolto e la traduzione di testi di canzoni inglesi - spiega il docente del Corso - rappresenta per i corsisti un modo efficace di esercitarsi nella fonetica e soprattutto per comprendere e imparare a differenziare l’utilizzo del British English dallo Usa English». L’utilizzo costante di Skype, con collegamenti e colloqui via Web con alcuni docenti americani, ha reso ancora più innovativo il corso. «Si tratta di un metodo di insegnamento creativo e altamente efficace per la comprensione della lingua - sostiene il docente -, grazie al quale ogni allievo acquisisce la giusta sicurezza e padronanza linguistica». Il corso 2015, infine, è stato arricchito anche da spunti letterari mediante la lettura e l’analisi di facili componimenti dei maggiori autori della letteratura inglese e americana al fine di conoscere sempre meglio le diverse culture. Un’offerta culturale di qualità, dunque, impostata sulla base della consapevolezza che esperienze di vita associativa come quelle realizzate in seno all’Università 50&Più Lecce, costituiscono non soltanto una tangibile testimonianza della vitalità culturale dell’Associazione, ma soprattutto rappresentano una preziosa occasione di crescita intellettuale ed umana che è possibile anche nella terza età.

VIBO VALENTIA

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Per saperne di Più: 096343485

Un pieno di attività ed attualità

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a sede di Vibo Valentia continua la sua decennale attività programmando corsi di Canto corale, Chitarra, Burraco, Scopone scientifico. Inoltre, propone settimanalmente incontri interattivi in cui si affrontano argomenti di interesse sociale e culturale legati all’attualità.

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIB ERO • C VICENZA

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Imprenditori da imitare

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ono operatori della piccola e media impresa provenienti dal settore del commercio, del turismo e dei servizi, quelli che oggi premiamo per la loro attività svolta con passione e dedizione al servizio della collettività». Con queste parole il presidente 50&Più della provincia di Vicenza, Fiorenzo Marcato, ha introdotto la cerimonia di consegna dell’onorificenza di Maestro del Commercio presso la Fiera di Vicenza. Per i 40 anni dell’Associazione, 50&Più ha consegnato anche gli attestati di “Benemerito del commercio” a 12 operatori con oltre 60 anni di attività che operano ancora in proprio o collaborano con i figli. Un riconoscimento per il loro attaccamento al lavoro e la loro operosità a sostegno delle nuove generazioni. Alla manifestazione erano presenti le autorità locali, i dirigenti di 50&Più e di Confcommercio, oltre ai familiari

BELLUNO

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e collaboratori dei premiati. Per Monsignor Giuseppe Dal Ferro - direttore dell’Università Adulti/Anziani - i Maestri del Commercio sono portatori di relazioni umane, fondamentali per la creazione di una comunità più armoniosa. Per il presidente della Camera di Commercio di Vicenza, Paolo Mariani, i Maestri premiati «sono testimonianza di grandissima forza di volontà e possono essere di aiuto per superare l’attuale difficile momento economico». È seguito poi l’intervento del presidente Confcommercio della provincia di Vicenza e vicepresidente delegato di 50&PiùEnasco, Sergio Rebecca, che ha spronato i presenti ad essere speranzosi e fiduciosi nella professionalità che va rafforzata anche con l’aggiornamento formativo, strumento indispensabile per essere vincenti nelle sfide di mercato. Ha inoltre invitato gli operatori più giovani «ad avvicinarsi sempre più

alla loro Associazione per dare il proprio contributo nella ricerca di soluzioni possibili ai tanti problemi che affliggono oggi gli operatori economici». Rebecca ha ricordato, anche nella sua veste di vicepresidente delegato del Patronato 50&PiùEnasco, l’evoluzione avuta negli ultimi anni dalla 50&Più divenuta un Sistema Associativo e di Servizi ancora più vicino alle persone. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Aimone Chimento, Marina Corato, Gianfranco Malfatto, Fabio Marchioretto, Giuseppina Pasquale, Maria Grazia Perinti, Giano Rossato, Siro Vicentini; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Zaira Baggio, Gabriele Castegnaro, Maria Teresa Chimello, Rosa Bruna Fontana, Adriana Fusina, Dino Gecchele, Rita Marcazzan, Roberto Meneguzzo, Daniela Modalini, Guido Pantano, Giovanni Pertile, Giovanni Pianezzola Agostino Piggio, Liva Ravarotto, Ivana Riva, Luciano Rizzi, Rita Rizzi, Gianfranco Sella, Romano Tumelero, Marcello Vigolo, Bruno Volpato, Gilberto Zanconato, Diego Zanini, Rosalia Zonta; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Gian Pietro Balasso, Carlo Fabbri, Giovanni Fracasso, Nereo Franchetti, Gaetano Pietro Fuin, Moreno Grigoletto, Maddalena Lievore, Carla Mascarello, Filiberto Passarella, Renato Pavan, Vito Rampon, Lina Rech, Albino Refosco, Gaetano Reitano, Giuseppe Traverso, Ivano Vencato, Giuseppe Zuccher. Benemeriti del Commercio con oltre 60 anni di attività: Domenico Brunello, Pietro Casarotto, Gilberto Cracco, Alberto Dal Ponte, Sandro Dal Ponte, Bruno Facchin, Pierluigi Leoni, Mario Primon, Sandra Raffagnin, Antonietta Sartori, Sergio Sartori, Tiberio Viero.

Per saperne di Più: 0437215264

Il lavoro come valore sociale

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rande festa a Belluno per la premiazione di 51 imprenditori con l’onorificenza di Maestro del Commercio. Nella relazione introduttiva il presidente provinciale di 50&Più, Giuseppe Benozzi, ha ricordato il senso del riconoscimento dove il lavoro diventa valore sociale quando è svolto con dedizione e onestà. Un lavoro d’impresa finalizzato non solo al risultato economico, ma alla realizzazione delle persone. Nella sua relazione la vicepresidente nazionale di 50&Più, Marina Gruden Vlach, ha affermato: «È significativo come accanto a un’Italia che pare rassegnata a una perenne emergenza, ci siano imprenditori testimoni di un’altra Italia capace di muoversi tra mille difficoltà e pronta a reagire e ridisegnare il proprio futuro». Sono intervenuti per un saluto il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro, gli onorevoli Giovanni Piccoli e Federico D’Incà, il consigliere regionale, Sergio Reolon, i presidenti provinciali di 50&Più: Adriana Pasquali (Treviso); Carlo Trevisan (Padova); Renato Moro (Venezia), accompagnato dal vice presidente, Livio Chiarot. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Alessandro Arboit, Silvano Battistel, Paola David, Loredana De Pra, Egidio Pu-

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siol, Fedora Silvestrin, Anna Smaniotto, Rossana Speranza; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Paolina Bellio, Maria Gabriella Corso, Walter De Bastiani, Rosanna De Tomas Lioro, Lucia Fundone, Armando Gerlin, Silvano Gerlin, Sandro Lavanda, Cesarina Mazzucchi, Marilisa Michieletto, Marina Rebellato, Luciano Soccol, Lina Tamiello, Orazio Tomasella, Carla Tormen, Eugenia Tormen, Loris Zoccolan; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Giosuè Bellotto, Ezio Boscarin, Tarcisio Brandalise, Clara Cesco Fabbro, Flora Cesco Fabbro, Caterina Chenet, Sandro Costan, Alda Teresa Dalla Corte, Pasqualina De Bona, Giovanni Carlo Fant, Ruggero Feltrin, Aldo Fontanella, Vittorino Giusti, Luisanna Graziato, Silvana Lucatello, Antonio Miniati, Vito Gino Olivier, Walter Pilotto, Anna Pollet, Natalina Setto, Sandra Solero, Diana Trebse, Ornella Vecellio None, Eleonora Vello, Diva Zambelli Tortoi, Mara Zoldan.


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O LIB ERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO LECCE

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I Maestri del Commercio del Salento SALERNO E CATANZARO

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Gemellaggio in festa

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na serata di gran gala per festeggiare i soci della provincia di Salerno che, nel corso del 2014, hanno partecipato agli eventi nazionali di 50&Più raggiungendo ottimi risultati alle Olimpiadi degli over 50, al Concorso di Prosa Poesia Pittura e Fotografia e al concorso canoro “Italia in... canto”. Una serata molto speciale sugellata dal patto di gemellaggio tra la 50&Più della provincia di Catanzaro, presieduta da Giuseppina Belardinelli, e la 50&Più della provincia di Salerno, guidata da Giovanni Marrandino.

LIVORNO

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Per saperne di Più: 0586898276 - 0586898397

Le “Conversazioni”

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ono stati 32 gli imprenditori salentini a ricevere la prestigiosa onorificenza di Maestri del Commercio. Un riconoscimento voluto da 50&Più per rendere merito agli imprenditori che con la loro attività hanno contribuito allo sviluppo economico e sociale del territorio. «Hanno lavorato per 25, 40, 50 anni - ha affermato Gabriele Sampaolo, segretario generale di 50&Più - e ancora oggi, nonostante la difficile congiuntura economica, continuano ad impegnarsi e a sacrificarsi, affrontando con determinazione i cambiamenti del mercato di riferimento, e soprattutto reagendo ai momenti di crisi sempre in modo propositivo e con la volontà di portare avanti la propria impresa. A tutti loro va anche la nostra riconoscenza per i valori che hanno saputo trasmettere». Gli imprenditori sono stati premiati con le Aquile del Commercio che, come è stato spiegato, oltre a essere il simbolo di Confcommercio, rappresentano la corporazione dei mercanti, considerata come una della “Arti Maggiori” tra quelle delle Arti e Mestieri di Firenze. È dunque il simbolo di una classe imprenditoriale maggiore tra tutte le altre, nei confronti della quale è fondamentale riconoscere il valore e l’importanza che riveste per l’intera società. «Questa premiazione, pertanto - ha precisato il presidente della Camera di Commercio e di Confcommercio di Lecce, Alfredo Prete, - è un momento di grande rilevanza per la nostra associazione che, da sempre, sostiene gli imprenditori del commercio, turismo e servizi, e rappresenta anche un modo per promuo-

vere la cultura d’impresa, evidenziando alle nuove generazioni di imprenditori, esempi positivi di vita imprenditoriale». «Commercio, turismo e servizi sono le attività produttive che rendono unica la nostra città, la nostra regione. Sono il cuore della tradizione pugliese», ha affermato Loredana Capone, assessore regionale allo Sviluppo Economico. «Premiare gli imprenditori che hanno trascorso una vita a valorizzare le nostre tipicità ha il valore simbolico di un riconoscimento che va, innanzitutto, al loro impegno quotidiano nel tramandare mestieri, creare occupazione e innovare nel segno dell’originalità e della qualità». Tra i premiati con l’Aquila d’Oro, anche Antonio Rizzo, dirigente 50&PiùEnasco e direttore di Confcommercio Lecce, che da 40 anni svolge con impegno e dedizione la sua attività in ambito associativo. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Umberto Carlà, Beniamino Conte, Vito De Giorgi, Gino Di Giacomo, Dino Manzo, Bruno Massari, Cosimo Nassisi, Mariella Politi, Sergio Rollo, Giancarlo Starace, Piero Starace, Adriano Todisco, Emanuele Sansò, Antonia Saponaro, Antonio Sergio; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Romola Chianella, Francesco Candido, Leonardo Carcagni, Luca Carrozzo, Luigi Coppola, Silvana Freddo, Francesco Giosa, Luciano Ledda, Federico Dario Martino, Giuseppe Nocco, Luigi Reho, Mario Riccardo Ricardi, Donato Tagliaferro; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Claudio Cosimo Inguscio, Aldo Nemola, Antonio Nemola, Romano Santamaria.

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roseguono con successo gli incontri della 50&Più di Livorno dedicati all’arte, alla letteratura, al cinema, alla musica, al cibo, ai temi più vari. L’ultimo di questi appuntamenti, o meglio Conversazioni, è avvenuto presso la nuova libreria Belforte di Livorno. L’incontro è stato con l’attore livornese Fabio Vannozzi, che ha dialogato dei suoi “Trent’anni tra palco e set”. Vannozzi ha raccontato del suo lavoro di attore, delle difficoltà e soddisfazioni che hanno contrassegnato la sua carriera, ma anche del mondo dello spettacolo, delle sue luci e delle sue ombre. A presentare la serata, la coordinatrice della 50&Più Università, Maila Nosiglia, che ha dato appuntamento alla prossima Conversazione e al nuovo corso Ascolto della musica tenuto dalla violoncellista Anita Salvini. MARZO 2015

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBE LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 90 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via G.G. Belli, 28 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 47 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85

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Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393

Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 017166661 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 0507846635 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


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IN VIAGGIO CON 50&PIÙ • IN VIAGGIO CON 50&PIÙ • IN VIAGGIO CON 50&PIÙ

A Siamo a disposizione dei soci 50&Più per fornire tutti i servizi turistici, individuali o di gruppo:

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- Eventi Nazionali 50&Più - Incentive e Congressi - Soggiorni mare, montagna - Soggiorni termali - Itinerari culturali in Italia - Trasporti aerei e ferroviari - Crociere fluviali e marine - Pellegrinaggi e Itinerari religiosi - Viaggi in Europa - Viaggi nel Mondo

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TURISMO

L’esperienza quarantennale nell’organizzazione di turismo associativo, la professionalità acquisita nella costante ricerca di nuove soluzioni, oltre alla sensibilità di chi conosce a fondo le esigenze e le aspettative dei soci 50&Più, identificano il Tour Operator 50&Più Turismo, l’unico riferimento nazionale per le tue vacanze e i tuoi viaggi di qualità.

Giappone

PARTENZA CONFERMATA DAL 19 AL 28 APRILE 2015

Tokyo - Kawaguchi (ciliegi in fiore) - Matsumoto - Isola di Miyajima Hiroshima - Kyoto - Nara - Osaka Il Paese del Sol levante dove ogni gesto è intriso di garbo, sobria eleganza e spiritualità. Tra Shintoismo e Buddhismo, il pensiero e l’etica giapponesi si sono mantenuti nel corso dei secoli, nonostante lo sviluppo di una inarrestabile modernità.

Quota di partecipazione: 11/15 partecipanti: € 3.370 - 16/20 partecipanti: € 2.960 La quota comprende: Voli Lufthansa - Tutti i trasferimenti compresi i treni EXPRESS e SHIKANSEN - Escursioni e visite - Pernottamenti in Hotel di Cat. Turistica e Turistica Sup. (in Ryokan a Miyajima) - Trattamento di pensione completa - Guida locale parlante italiano per tutto l’itinerario in Giappone - Accompagnatore dall’Italia.

Pellegrinaggio in Terra Santa PARTENZE DI GRUPPO: 20 APRILE

Nazareth - Lago di Tiberiade - Giordano Mar Morto - Gerusalemme - Betlemme Un itinerario per rivivere la vita di Gesù attraverso i luoghi della sua vita terrena. Quota individuale: in camera doppia € 920, supplemento camera singola € 300, tasse aeroportuali e accessorie € 240. La quota comprende: Volo A/R da Roma a Tel Aviv, tour in pullman, escursioni e visite compresi gli ingressi, sistemazione in Hotel in pensione completa (bevande escluse), accompagnamento di guida in Terra Santa, radio-guide, mance e assicurazione bagaglio/sanitaria/annullamento viaggio.

Berlino, Potsdam e Dresda PARTENZE DI GRUPPO: 29 APRILE

Per scoprire le mille sfaccettature della capitale che ha fatto la storia del secolo scorso con le città simbolo della ex Germania dell’Est. Quota individuale: in camera doppia € 840, supplemento camera singola € 180, tasse aeroportuali e assicurazioni € 140. La quota comprende: volo A/R da Roma a Berlino, tour in pullman, escursioni e visite (ingressi esclusi), sistemazione Hotel 4 stelle con trattamento di mezza pensione, accompagnatore dall’Italia. * Quota d’Iscrizione per i non soci 50&Più: € 40


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CROCIERA FLUVIALE • CROCIERA FLUVIALE • CROCIERA FLUVIALE • CROCIERA FLUVIALE • EVENT

50&Più in CROCIERA

DAL 30 MARZO AL 6 APRILE 2015

IBILI DISPON E IN B A C ULTIME

Le Fiandre e l’Olanda Un viaggio nell’Europa storica DA COLONIA A GAND E BRUGES, BRUXELLES E ANVERSA, FINO AD AMSTERDAM

Una straordinaria navigazione a bordo dell’elegante motonave Swiss Crown, lungo uno degli itinerari più suggestivi dell’Europa Centrale. Si navigherà attraverso la bassa valle del Reno e i romantici canali che raggiungono le antiche città fiamminghe, fino alle magiche atmosfere di Amsterdam e della campagna olandese. QUOTE INDIVIDUALI DI PARTECIPAZIONE: In cabina doppia Ponte Diamante € 1.350 In cabina doppia Ponte Rubino € 1.260 In cabina doppia uso singola Ponte Smeraldo € 1.300 Il dettaglio delle quote di partecipazione è consultabile sul sito www.50epiuturismo.it

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IN NAVIGAZIONE Si parte da Colonia e si naviga verso il Belgio e l’Olanda. Si inizia con l’affascinante Gand (Gent), pittoresca regina dei canali con un vasto patrimonio artistico fra i più ricchi delle Fiandre; la città d’arte Bruges (Brugge), scrigno di tesori antichi e moderni; Anversa, la città più “trendy” delle Fiandre e centro mondiale del diamante; Bruxelles, la capitale del Belgio e dell’Europa, sede dell’Unione Europea e della Nato; infine Amsterdam, la Venezia del Nord, indissolubilmente legata all’acqua, offre divertimento e cultura. Moltissimi i suoi musei, tra i quali il più famoso è quello di Van Gogh. Rientrando a Colonia, si visiteranno Wesel e Kamp Lintfort, monastero cistercense del 1123 con incantevoli giardini terrazzati in stile italiano.

A BORDO DELLA MS SWISS CROWN La M/n Swiss Crown è un’altra gemma della flotta Scylla AG, di proprietà di Scylla AG di Basilea, tra le migliori compagnie di crociere fluviali in Europa. Inaugurata nell’aprile 2000, si caratterizza per l’eleganza dei suoi interni, del suo ristorante e del suo salone panoramico con bar e pista da ballo. La motonave dispone di 3 ponti, un luminoso ristorante, un salone e bar panoramico, una zona benessere con sauna, bagno turco e solarium con vasca idromassaggio, una sala di lettura e negozio di bordo. Le cabine sono tutte esterne con doccia/WC, asciugacapelli, Tv, radio, minibar, cassetta di sicurezza e aria condizionata. Ascensore tra il ponte Diamante e Rubino. Sicurezza e comfort a bordo: tutte le navi Scylla Tours sono gestite da un team qualificato e internazionale: hotel manager, direttori di crociera e maitre de chef. Il risultato è un servizio esclusivo al livello di un elegante hotel europeo. (Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


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ALE • EVENTI • EVENTI • EVENTI • EVENTI

IN VIAGGIO CON

DAL 24 MAGGIO AL 21 GIUGNO 2015

Club Valtur Portorosa (5 Stelle) Località Furnari (Messina) Il più partecipato Evento Associativo di 50&Più, una grande festa per tutti i soci che si incontrano in Sicilia per trascorrere una vacanza all’insegna del bel mare, del relax, della scoperta di nuovi luoghi e del divertimento. Lo spirito di appartenenza all’Associazione 50&Più, l’animazione personalizzata, l’attività culturale e ricreativa svolta, oltre alla scelta delle strutture turistiche di qualità e al costo competitivo, sono il motivo del grande successo di questa proposta turistica, che ogni anno registra un’importante crescita di partecipazione. Vi aspettiamo sulla bella Costa Nord della Sicilia, un’esclusiva per gli Incontri di Primavera dei soci 50&Più. QUOTA DI SOGGIORNO PER PERSONA 1° Turno dal 24 al 31 maggio 2° Turno dal 31 maggio al 7 giugno 3° Turno dal 7 al 14 giugno 4° Turno dal 14 al 21 giugno

Camera doppia € € € €

450,00 490,00 530,00 570,00

Doppia uso singola € € € €

590,00 635,00 675,00 715,00

3° letto adulti € € € €

360,00 395,00 425,00 455,00

Riduzioni: Bambino in 3° letto in camera tripla con 2 adulti: da 2 a 12 anni - 100%. Bambino in doppia con 2 adulti: da 0 a 2 anni - 100% (culla facoltativa € 10 per notte). Bambini 3°/4° letto in camera quadrupla con 2 adulti: 50% per bambino. Adulto in 4° letto in camera quadrupla: 10%. Le età sono intese per anni non compiuti al momento del soggiorno. Quota di iscrizione per i non Soci 50&Più € 40,00

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La quota comprende: • Soggiorno di 7 notti presso il Club Valtur Portorosa (le camere saranno disponibili a partire dalle ore 15.00 del giorno di arrivo e dovranno essere liberate entro le ore 10.00 del giorno di partenza) • Trattamento di pensione completa a buffet dalla cena del giorno di arrivo al pranzo del giorno di partenza (per arrivi anticipati con il pranzo incluso i servizi terminano con la prima colazione del giorno di partenza) • Bevande ai pasti (acqua, vino e soft drinks) • Formula Soft All Inclusive (dalle 10.30 alle 22.00), solo nel bar centrale, che include: caffetteria espressa (caffè, cappuccini, the, camomilla, tisane), acqua e soft drink al bicchiere • Servizi balneari in spiaggia attrezzata (telo mare a noleggio) • Animazione diurna e serale con spettacoli, piano bar, giochi e tornei • Partecipazione ad attività culturali e ricreative organizzate da 50&Più • Assistenza in loco di personale medico 24 ore su 24 • Assistenza in loco di personale 50&Più e 50&Più Turismo • Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento, UNIPOL SAI Assicurazioni. La quota non comprende: • Tutti i trasporti da e per il Club • Escursioni facoltative, da acquistare e pagare in loco • Eventuali Imposte di soggiorno comunali, da regolare in loco • Extra in genere e tutto quanto non sopra specificato.

(Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


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PREVIDENZA

INVALIDITÀ CIVILE IN PRIMO PIANO: salve le pensioni per il 2015 «È finita la querelle tra invalidi e Inps in merito ai limiti reddituali. Al fine della concessione si tiene conto del reddito del solo beneficiario» [ DI

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GIANNI TEL ]

ome già nel 2014, sono in salvo anche quest’anno le pensioni agli invalidi civili. Ai fini della loro concessione, infatti, si tiene conto del solo reddito del beneficiario della prestazione, con esclusione di quelli eventualmente percepiti dagli altri componenti del nucleo familiare, a cominciare dal coniuge. Come si ricorderà, con il Decreto Legge n. 76 del 2013, è stata posta la parola fine alla querelle scoppiata tra gli invalidi e l’Inps, a seguito di un intervento della Corte di Cassazione che aveva stabilito che le prestazioni di invalidità (assegno ordinario e pensione di inabilità) dovessero essere erogate in conformità ai limiti reddituali riferiti non solo all’invalido, ma anche al nucleo familiare compreso il coniuge. Sulla questione, grazie anche alla dura posizione assunta da tutte le associazioni dei pensionati, compresa la nostra 50&Più, tutto si è risolto al meglio. Auguriamoci che anche per gli anni avvenire, gli invalidi civili possano ottenere i trattamenti di invalidità in base solo al proprio reddito e senza tener conto di eventuali redditi familiari. Per quanto riguarda i requisiti, per acquisire il diritto all’invalidità e all’assegno di accompagno, nulla è cambiato e allo stato attuale sono considerati invalidi tutti coloro affetti da minorazioni di vario tipo non riconducibili a cause di guerra, di servizio e di lavo-

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ro, che appartengano ad una delle seguenti categorie: • i cittadini di età compresa tra i 18 e i 65 anni affetti da menomazioni congenite o acquisite che comportino una riduzione della capacità di lavoro non inferiore ad 1/3; • i minori di 18 anni con difficoltà persistenti a svolgere compiti e funzioni proprie dell’età; • i cittadini con più di 65 anni non autosufficienti. In base al grado d’invalidità riconosciuto, si possono ottenere i seguenti benefici: • il 33,33% (un terzo) è la soglia minima per essere considerato invalido ed avere diritto alle prestazioni protesiche e ortopediche; • il 46% consente all’invalido di ottenere l’iscrizione nelle liste speciali del collocamento obbligatorio; • il 74% è la soglia invece per ottenere l’assegno economico mensile di assistenza.

di assistenza »AgliL’assegno invalidi con età tra i 18 e 65 anni ed un grado di invalidità compreso tra il 74 e il 99%, spetta un assegno mensile di assistenza per 13 mensilità. Per fruire dell’assegno - pari quest’anno a €279,75 mensili - l’invalido deve essere disoccupato, residente in Italia e avere un reddito annuo personale (quello del coniuge non

conta) che non superi un determinato limite (€ 4.805,19 per il 2015). In presenza di queste condizioni, anche i cittadini stranieri, compresi gli extracomunitari se titolari di carta di soggiorno, possono ottenerlo. Anche quest’anno i titolari di detta prestazione debbono presentare l’apposito modello on-line tramite il Caf, in cui debbono dichiarare, sotto la propria responsabilità, di non svolgere attività lavorativa. La dichiarazione va inviata all’Inps entro luglio prossimo (salvo proroga) ed è essenziale per conservare il diritto all’assegno.

La pensione di inabilità »Spetta agli invalidi ai quali sia stata riconosciuta un’inabilità lavorativa totale e permanente del 100%. L’importo è pari a quello stabilito per l’assegno di assistenza, ma le condizioni di accesso anche se al momento restano più facili, in quanto il limite di reddito annuo personale è molto più elevato (€ 16.532,10 per il 2015), cè da augurarsi - come già sopra indicato - che detto limite reddituale non venga modificato dalla legge e resti riferito solo al titolare della pensione non anche al coniuge.

L’indennità di accompagno »Questa prestazione è un sostegno economico che viene erogato alle persone che non sono in grado di camminare o di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita (mangia-


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PREVIDENZA

re, lavarsi, vestirsi ecc.). L’importo dell’indennità, pari a €508,55 mensili, viene erogato per 12 mensilità. È importante evidenziare che detta prestazione viene concessa a prescindere dall’età e dalle condizioni economiche dell’interessato. Pos«Sono esclusi sono ottenerla a dal beneficio qualsiasi età, sia le gli invalidi persone meno abbienti che i benericoverati stanti. Non è poi legratuitamente gata alla composipresso zione del nucleo fastrutture miliare, non è reverpubbliche» sibile e non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorative. È cumulabile con la pensione d’inabilità e con altre prestazioni spettanti per altre minorazioni civili ai ciechi e ai sordomuti. Sono esclusi dal beneficio gli invalidi ricoverati gratuitamente presso strutture pubbliche. Ciò vale anche per i ricoveri in reparti di lungodegenza o di riabilitazione. Non hanno invece alcuna rilevanza i ricoveri per terapie contingenti o comunque di breve durata. Chi è già titolare dell’indennità deve attestare la propria condizione di “non ricoverato” in via permanente, con una dichiarazione anch’essa da inviare all’Inps on-line tramite il Caf entro luglio prossimo (salvo proroga). La Tabella A presenta gli importi e i limiti di reddito 2015 di tutte queste prestazioni assistenziali. È opportuno, comunque, data la particolare materia e la procedura telematica adottata dall’Inps, rivolgersi agli uffici del Patronato 50&PiùEnasco e del Caf i quali, gratuitamente e presenti su tutto il territorio nazionale, sono in grado di fornire ogni informazione e provvedere all’inoltro on-line della domanda e/o delle sopra citate dichiarazioni all’Istituto Previdenziale.

TABELLA A - LE PRESTAZIONI ASSISTENZIALI: IMPORTI E LIMITI DI REDDITO 2015 Categorie

Importo mensile

Limite di reddito annuo personale

279,75 279,75 279,75

4.805,19 4.805,19 16.532,10

279,75 253,26

16.532,10 non c’è limite

302,53 279,75 207,62 203,15

16.532,10 16. 532,10 7.948,19 non c’è limite

508,75 880,70

non c’è limite non c’è limite

Invalidi civili • assegno di assistenza • indennità di frequenza minori • pensioni di inabilità Sordomuti • pensione • indennità di comunicazione Ciechi civili • pensione ciechi assoluti • pensione ciechi parziali capacità • assegno decimisti • indennità ventesimisti Indennità di accompagnamento • invalidi totali • ciechi assoluti

Nota: gli invalidi totali, i ciechi assoluti e i sordomuti con almeno 60 anni di età hanno diritto ad un aumento che porta l’assegno di pensione a € 638,83 al mese se hanno un reddito annuo inferiore a € 8.304,79, elevato a € 14.135,55 se coniugati.

COMMERCIANTI E ARTIGIANI: I CONTRIBUTI NEL 2015 Contributi più cari per i lavoratori autonomi da gennaio di quest’anno, così come previsto dalla manovra “Monti” (legge 2014/2011) che già dal 2013 ha incrementato le aliquote contributive di artigiani e commercianti dello 0,45% fino al 2018, da quando questi lavoratori dovranno pagare il 24% del proprio reddito (quello di impresa dichiarato al fisco). Per i soli commercianti poi è previsto uno 0,09% in più a titolo di aliquota aggiuntiva, per consentire loro di ricevere un indennizzo pari a € 502 mensili nel caso in cui decidessero di cessare l’attività prima del compimento dell’età pensionabile (60 anni per le donne e 65 per gli uomini). Ma vediamo quanto si deve versare all’Inps quest’anno. Il contributo minimo sale a € 3.543,05 per i commercianti e a € 3.529,06 per gli artigiani. Se il reddito d’impresa, invece, supera il minimale di € 15.548,00 sulla somma eccedente, in aggiunta al contributo minimo i commercianti e gli artigiani, debbono rispettivamente versare il 22,74% e il 22,65%, in due rate di pari importo coincidenti con le scadenze del pagamento del primo e secondo acconto dell’Irpef. La Tabella B consente di rilevare oltre al minimale e massimale di reddito anche le aliquote più elevate di un punto in presenza di una determinata fascia di reddito.

» Sconto per gli ultra 65enni

I commercianti e gli artigiani che abbiano già superato il 65° anno e siano già pensionati Inps possono versare un contributo ridotto del 50%. La riduzione parte dal mese successivo al compimento dell’età anche se la domanda viene presentata successivamente. È un’opportunità che consente di risparmiare sul versamento, anche se si avrà un importo minore dei supplementi di pensione a cui si ha diritto. TABELLA B - IL VERSAMENTO ALL’INPS NEL 2015 Reddito di impresa Fino a € 15.548,00 Da € 15.548,01 a € 46.123,00 Da € 46.123,01 a € 76.872,00

Commercianti € 3.543,05 22,74% 23,74%

Artigiani € 3.529,06 22,65% 23,65%

• Per i familiari collaboratori fino al 21° anno di età le aliquote sono ridotte di 3 punti. • Alle cifre indicate va aggiunto il contributo di maternità di € 7,44 all’anno. • I pensionati ultrasessantacinquenni in attività possono chiedere all’Inps di versare il 50% del contributo. • Il massimale contributivo annuo che si applica agli iscritti dal 1° gennaio ‘96, privi di anzianità assicurativa al 31 dicembre ‘95, è pari a € 100.324,00.

• Fino al 31 dicembre 2018 (salvo proroga) gli iscritti alla gestione commercianti versano un contributo aggiuntivo dello 0,09% per ottenere l’indennizzo per cessazione definitiva dell’attività.

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FISCO

ANCORA SULL’IMU: I TERRENI AGRICOLI NEI COMUNI MONTANI «Il Decreto Legge n. 4, del 24 gennaio scorso, prevede nuovi parametri di tassazione con retroattività per l’anno 2014. Ma non per tutti. Ci sono delle eccezioni per usufruire dell’esenzione» [ DI

ALESSANDRA DE FEO ]

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ome accade di frequente nella nostra cultura, un concetto prescelto può restare sulla “scena” molto più tempo del necessario per favorirne la divulgazione o permetterne la diffusione. Per non venire meno a questo principio, anche per il versamento dell’Imu - dovuto sui terreni agricoli ubicati in Comuni classificati montani - è stato necessario fissare un’ulteriore proroga. Gli adempimenti previsti per l’Imu su tali terreni sono stati oggetto di ripetuti interventi da parte degli organi competenti tanto che, all’inizio, era stato previsto che non fosse dovuta in 1.498 Comuni montani, per passare poi a 3.456; mentre lo è solo parzialmente in 655. Questo per effetto dei nuovi parametri di tassazione dei terreni agricoli montani, previsti dal Decreto Legge 24 gennaio 2015, n. 4, che decorrono dal 2015. Tale decreto prevede l’esenzione dall’Imu per: a) terreni agricoli, nonché non coltivati, ubicati nei Comuni classificati totalmente montani di cui all’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat; b) terreni agricoli, nonché non coltivati, posseduti e condotti da coltivatori diretti e da imprenditori agricoli professionali di cui all’articolo 1 del D.Lgs 29 marzo 2004, n. 99, iscritti presso l’Inps nella previden-

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«L’esenzione Imu per il 2014 presenta qualche eccezione: bisogna rifarsi a un Decreto del 28 novembre scorso»

za agricola, ubicati nei Comuni classificati parzialmente montani di cui al suddetto elenco Istat; c) l’esenzione si applica anche ai terreni di cui alla precedente lettera b), nel caso di concessione di terreni in comodato o in affitto a coltivatori diretti e a imprenditori agricoli professionali di cui all’articolo 1 del D.Lgs n. 99/2004, iscritti nella previdenza agricola. La norma, oltre a prevedere tali criteri per l’applicazione dell’Imu nel 2015, stabilisce che questi valgono anche per l’anno d’imposta 2014, prevedendone però un’importante eccezione: l’Imu per il 2014 non è dovuta per i terreni esenti in virtù del precedente Decreto 28 novembre 2014. In altre parole, il contribuente, ai fini dell’applicazione (o meno) dell’Imu sui terreni agricoli ubicati in Comuni montani, deve verificare, sia il dettato del D.M. n.

4/2015, sia quello del 28 novembre 2014, applicando al suo caso la norma più favorevole. A questa soluzione si è pervenuti dopo un incontro tra il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina. Tale decisione ha reso necessario prorogare al 10 febbraio 2015 i termini di versamento dell’Imu sui terreni agricoli dei Comuni montani, precedentemente fissati al 26 gennaio 2015. Conseguentemente, se un proprietario di terreno agricolo in detti Comuni, non ha ancora versato l’Imu, dovrà verificare se tale tributo è effettivamente dovuto e, in caso affermativo, versarlo con le maggiorazioni dovute per effetto del cosiddetto “ravvedimento operoso”. In caso contrario, qualora il contribuente fosse proprietario di terreni ubicati in Comuni montani in cui va considerata la norma più favorevole fra le due disposizioni sopra indicate e avesse già versato l’Imu, potrà richiederne il rimborso. Qualora sia contemporaneamente proprietario di un altro immobile, oggetto di Imu nello stesso Comune, potrà portare in riduzione di tale imposta l’importo versato (ma non dovuto) per i terreni agricoli, purché lo richieda con apposita istanza e previa conferma da parte del relativo Comune.


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LIBRI

«La cultura ha guadagnato soprattutto da quei libri con cui gli editori hanno perso» Thomas Fuller, The Holy State and The Prophane State, 1642

DI RENATO MINORE

alcune in presa diretta, altre rievocate nel giochi degli specchi - dà ritmo alla narrazione di Scaglia che ha scritto il suo romanzo più felice.

LETTERATURA DA VIAGGIO

DA ASCOLTARE CON I NIPOTI L’estro fantastico sempre in moto, situazioni incredibili nate su lapsus e giochi linguistici: fa bene ascoltare Le favole al telefono - lette da Claudio Bisio di Gianni Rodari, magari divertendoci con i nipotini che le ascoltano per la prima volta (Emons, euro 15,00).

CAPOLAVORI DEL NOVECENTO Rolando Ravello legge Chiedi alla polvere, il capolavoro dell’italomericano John Fante, tra i più importanti del Novecento di lingua inglese (Emons, euro 15,00).

! E-BOOK: NUMERO ZERO DI UMBERTO ECO Ed. Bompiani

L’EREDE DEL TEMPO

L’ALTRO INIZIO

Franco Scaglia Piemme - 252 pagine euro 16,50

Margaret Atwood Ponte alle Grazie - 560 pagine euro 24,00

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Stanco, dubbioso e disilluso, ecco ancora in azione Padre Matteo di Franco Scaglia. Per la quarta volta - tra spie pronte a tutto, enigmi di un tempo lontano e “verità” shoccanti - torna a muoversi l’archeologo biblista, il francescano-detective. Vorrebbe occuparsi della sua missione e vocazione, ma si ritrova a risolvere casi complessi. In questo quarto tempo narrativo il protagonista non è solo un abile investigatore, ma un uomo radicato nella fede. Sia pure con dubbi, lacerazioni ed acquisizioni “eretiche”, Padre Matteo è sulle tracce di un ebreo specializzato nel recuperare gli spartiti di compositori scomparsi nei lager. Preziosi e perduti manoscritti che possono nascondere altre verità: quelle di testi ritenuti finora apocrifi, con prove certe sull’esistenza di Cristo. Anche questa volta la pista su cui corre Matteo, tra Gerusalemme, Roma e Istanbul, è infida, popolata di sorprese, figure ambigue, killer o presunti tali, in un labirinto di abbagli che portano fuori strada. L’intrigo di storie -

’14 Jean Echenoz Adelphi - 110 pagine euro 14,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Il 1914 è proprio l’annus horribilis in cui esplode la Prima Guerra Mondiale. Jean Echenoz sceglie di ricordarla con leggerezza e concisione, senza competere con altre opere letterarie. All’inizio è un sibilo lontano, poi un frastuono: sono le campane che annunziano il conflitto al giovane Anthime, a zonzo in bicicletta per le colline della Vandea. «Non durerà più di due settimane». E, invece, durerà cinque lunghissimi anni, coinvolgendo tutti: chi precipita in un duello aereo, chi è fucilato da disertore, chi massacrato in trincea, chi accecato dai gas. Echenoz respinge ogni tragica enfasi sull’indicibile dolore della distruzione infinita. Il suo occhio di narratore è come un selfie nelle mani di Anthime che si fotografa nel suo destino (in fondo fortunato rispetto agli altri): “candido e attonito” dentro ogni orrore della Storia.

Ha scritto tantissimo e, a quasi ottant’anni, Margaret Atwood continua a scrivere. L’ultimo romanzo, con cui termina la trilogia composta da L’ultimo degli uomini e L’anno del diluvio, racconta le vicende dei sopravvissuti Toby, membro della setta dei Giardinieri di Dio, e Zeb, capo dei Maddamiti, che combattono il bioterrorismo delle corporazioni. Lo sfondo è un mondo postpandemico, abitato da strane creature. Un pianeta in preda a bande di ecoterroristi, mentre gruppi di sopravvissuti lottano fra loro. Dilaga un’epidemia che può ricordare Ebola, mentre la sperimentazione genetica ha come effetto la sottomissione e il sacrificio della donna. È un apologo morale o fantascienza? La Atwood ha sempre esplorato altri mondi, ma la sua science-fiction è sempre stata più 1984 che Star Trek. Cose che potrebbero accadere o sono accadute, come il cambiamento climatico, la società teocratica che opprime le donne, la carne da laboratorio, i maiali ogm, piuttosto che le invasioni di marziani o fantasie tecnologiche. MARZO 2015

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LIBRI L

Firenze, dal 4 al 29 marzo

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LE PERLE DELLA MEMORIA N. 16

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❏ Socio 50&Più - Tessera n° ❏ Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA)

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n mese ricco di spettacoli al Teatro della Pergola che apre col recital La parola canta, dal 4 all’8, dei fratelli Toni e Peppe Servillo. Un omaggio a Napoli e alla sua tradizione fra poesia e musica e le note dei Solis String Quartet. Segue Sinfonia d’autunno, dal 10 al 15, di Ingmar Bergman con Anna Maria Guarnieri e la regia di Gabriele Lavia, uno spettacolo sul difficile rapporto fra una madre e una figlia, un dramma psicologico che va a scoperchiare i rancori più intimi. Dal 17 al 22 va in scena Enrico IV di Pirandello, con Franco Branciaroli che ne cura anche la regia. Nell’opera c’è un impietoso smascheramento della relatività della condizione umana, dell’intercambiabilità fra pazzia e normalità. Chiude la carrellata teatrale, dal 24 al 29, Fabrizio Gifuni con L’ingegner Gadda va alla guerra o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro. Secondo capitolo di quella “antibiografia di una Nazione”, scritta da Gifuni e diretta da Giuseppe Bertolucci, che - partendo dall’esperienza di guerra di uno dei più grandi scrittori del ‘900, Carlo Emilio Gadda - approda al nostro presente. Info: 05522641 FOTO MONICA SILVA

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RECENSIONI teatro LA CONDIZIONE UMANA

a pubblicità è parte della realtà, è uno specchio che ne riflette i tratti essenziali sotto forma di parole, suoni, immagini. Un mezzo che ci rammenta insistentemente l’esistenza e, forse, il bisogno di questo o quel prodotto. Pubblicità!, 16° volume de Le Perle della Memoria, ci racconta come i messaggi pubblicitari si trasformano nel tempo, proponendo una realtà di volta in volta diversa. Un modo per leggere la Storia tramite le cose che facciamo, gli abiti, gli odori, gli oggetti di cui ci serviamo quotidianamente...

BUONO

DI MILA SARTI

COMPILARE IN STAMPATELLO, RITAGLIARE E SPEDIRE A 50&PIÙ EDITORIALE - LARGO ARENULA, 34 - 00186 ROMA 50&Più Editoriale assicura che i dati personali verranno trattati con la riservatezza prevista dal D. Leg.vo 196/2003 e saranno utilizzati solo per i propri fini commerciali. Tali dati, su richiesta, potranno essere cancellati o rettificati.

UNA VISITA INQUIETANTE Trieste, dall’11 al 15 marzo

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rriva al Politeama Rossetti una commedia brillante dai temi esistenziali: Il visitatore, del drammaturgo contemporaneo Eric-Emmanuel Schmitt. Dall’11 al 15 assisteremo a una grande prova d’attore di Alessandro Haber (Sigmund Freud) e Alessio Boni (il Visitatore), diretti da Valerio Binasco. La parola è la protagonista del testo che, senza retorica, tocca temi come la Religione, la Storia, il Senso della Vita. In una Vienna occupata dai nazisti il famoso psicanalista attende notizie sulla figlia Anna portata via dalla Gestapo. Freud è vecchio, stanco e disperato. All’improvviso riceve la visita di un inquietante signore col quale intraprende una conversazione fatta di domande e dubbi. Ma chi è questo Visitatore? Un impostore o Dio, quel Dio del quale ha sempre negato l’esistenza? E se Dio esiste, perché permette tutto ciò? Info: 0403593511


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DRAMMATICO

IDA

Regia di Pawel Pawlikowski con A. Kulesza, A. Szyszkowski, A. Trzebuchowska, J. Trela,

DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA

RECENSIONI cinema

H. Skoczynska

LATIN LOVER

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Polonia, 1962. Anna è una giovane orfana cresciuta in un convento dove sta per farsi suora. Poco prima di prendere i voti apprende di avere una parente in vita: Wanda, la sorella di sua madre. L’incontro segna la rivelazione di molti segreti del passato. Anna scopre di essere ebrea: il suo vero nome è Ida e la verità sulle sue origini la spinge ad andare a fondo. Accompagnato da un bianco e nero espressionistico, il film è un viaggio di scoperte personali all’interno della grande Storia.

regia di Cristina Comencini con V. Lisi, M. Paredes, A. Finocchiaro, V. Bruni Tedeschi, F. Sicanna, N. Marcorè e J. Molla Genere: commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

S

torie d’amore, segreti familiari e padri da mitizzare: Cristina Comencini porta sul grande schermo la storia di Saverio Crispo, grande attore del cinema morto da dieci anni. Quattro delle sue figlie, avute da mogli diverse, si ritrovano nella grande casa del paese pugliese dove l’attore è nato, ma nessuna ha conosciuto veramente il papà. Nel bel mezzo dei festeggiamenti, in attesa della quinta figlia, arriva uno stuntman che dimostra di conoscere Crispo meglio di chiunque altro.

BLACK AND WHITE regia di Mike Binder con O. Spencer, J. Ehle, G. Jacobs Genere: drammatico

dvd

DOCUMENTARIO

BELLUSCONE UNA STORIA SICILIANA

Regia di Franco Maresco con C. Mira, S. De Castro, V. Picone, T. Sanguineti, S. Ficarra GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Il regista Franco Maresco intraprende un viaggio “in solitaria” nella sua Palermo, indagando sul complicato rapporto tra Berlusconi e la Sicilia. Un’inchiesta iniziata nel 2011 e ostacolata da numerose avversità, che portano alla luce il tema della difficoltà di esprimere la propria libertà artistica. Ma Belluscone - Una storia siciliana è qualcosa di più di un film su Berlusconi, perché si trasforma in un saggio di cinema sulle meravigliose contraddizioni degli esseri umani.

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

AZIONE

LUCY

Regia di Luc Besson con S. Johansson, M. Freeman, C. Min-sik, Pilou Asbæk, C. Tran, J. Oliver Schroeder GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Grande successo di pubblico per questo thriller d’azione diretto da Luc Besson, ormai maestro del genere. Coinvolgente come la tesi che viene spacciata sulle possibili conseguenze se un uomo, in questo caso una donna (S. Johansson), arrivasse a usare il 100% del proprio cervello. Una prospettiva che fa dimenticare le violenze che il personaggio di Lucy, una donna casualmente coinvolta in loschi affari, si porta dietro. Una costruzione narrativa tutta in crescendo che però viene smontata da un finale assurdo.

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n film in bilico tra commedia e tragedia, ispirato a una storia vera, che mescola amore e dolore, redenzione e perdono. La star di Balla coi lupi produce e interpreta un film dal grande significato: storia di un avvocato vedovo (Costner) che affoga il dolore nell’alcol. L’uomo dovrà lottare per ottenere la custodia della nipote Eloise che la nonna paterna vuole venga affidata al padre tossicodipendente. Una sceneggiatura impegnata che affronta anche il tema della multirazzialità, dimostrando come nulla nella vita sia semplicemente bianco o nero.

IN THE HEART OF THE SEA regia di Ron Howard con C. Murphy, C. Hemsworth, B. Gleeson, P. Anderson, B. Whishaw Genere: drammatico GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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ncora un film ispirato a storie di uomini in balia delle onde e spedizioni in mare aperto. Tutti conosciamo, bene o male, il romanzo di Herman Melville. Eppure, ciò che accadde, è narrato solo in parte nelle pagine di Moby Dick, che nel 2000 ispirò il libro di Nathaniel Philbrick La vera storia della baleniera Essex. Ron Howard racconta i fatti avvenuti nel 1820 a bordo della nave: dall’attacco della gigantesca balena alla disperazione dei marinai superstiti costretti a sfidare le intemperie, la fame e il panico per sopravvivere.

DRAMMATICO

PEREZ.

Regia di Edoardo De Angelis con L. Zingaretti, M. D’Amore, S. Tabasco, G. Fabrizio, M. Gallo

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Edoardo De Angelis, alla seconda prova come regista, costruisce un noir giocato più sulla forma che sul contenuto. Con la Napoli notturna, glaciale e distante, dell’inferno di cristallo dei grattacieli del centro direzionale progettato da Kenzo Tange, a fare da specchio al personaggio interpretato da Luca Zingaretti, che ha voluto collaborare anche alla produzione del film. La costruzione del suo personaggio, Demetrio Perez, che poteva essere un grande uomo di legge ma fa solo l’avvocato d’ufficio, è la cosa migliore del film. MARZO 2015

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7. Tanti come i re di Roma e i nani!; 8. In mezzo ai banchi; 9. Una creatura da fiaba; 10. Organizzazione Pubbliche Relazioni; 11. Film di Sergio Nasca del 1982 con Enrico Montesano; 12. La base del tronco di un albero; 13. Il Gian Paolo della monaca di Monza; 15. La riva del fiume; 16. Ai limiti dell’inspiegabilità; 17. Le ha costruite per prima la Mazda; 19. Colorite... di bigio; 25. Il verso dei vitelli; 27. Pronunziare, manifestare; 28. Acquista greggio e gas; 29. Specialità dell’atletica leggera; 30. Qualora; 31. L’Anderson dei Jethro Tull; 34. L’ottava preposizione; 36. Togliere il catenaccio; 39. Un brutto ceffo; 40. Importata dall’estero; 41. Peter il regista del film La storia infinita 3 del 1994; 42. Il settimo patriarca; 44. Gravare... un disco!; 45. Il re dell’Ernani; 46. Cetaceo del Rio delle Amazzoni; 47. Un elegante stazione balneare del Messico; 48. L’organismo nato per l’attuazione del Piano Marshall; 50. Sono uguali nei tortelli; 51. Nella felpa; 52. Lago dell’Estonia; 56. Combattè in Russia; 60. La sigla di Oristano; 63. Marca d’auto spagnola; 64. Servono per la soluzione; 66. Assieme; 67. Una fotocamera Canon; 69. Iniziali di Rilke; 70. Libreria Editrice Fiorentina; 72. Due lettere d’augurio; 75. Non Classificato; 77. Si ripetono nei rabbuffi.

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CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. A voi; 3. Il genere musicale lanciato da Paul Whiteman; 14. Marca di benzina italiana; 18. Suscitare... rispetto o paura; 20. Un ufficiale (abbrev.); 21. Articolo plurale francese; 22. Dà il segnale orario; 23. Un consenso controvoglia; 24. Trade Mark; 26. Su di esso si può mettere al fuoco una pentola; 30. L’antico Molise; 32. La indossa il meccanico; 33. Ci... accarezzano sotto la doccia; 35. Ha il naso più lungo; 36. Il cinghiale... in poesia; 37. Scorreva nelle divine vene; 38. Avevano il palco per l’imperatore; 39. Indurisce l’acciaio; 43. Assegno Circolare; 44. Noiosa trafila; 45. Trattato peggio di altri; 49. Una parola che ci ricorda il grande Mario Riva;

CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 1. Scritti filosofici di Leopardi; 5. Solleva la lampada da terra; 6. Gradita... alle nari; 9. Una grande industria italiana; 10. Una congiunzione; 11. Fu il regno dei Ming; 12. Un famigerato gangster americano; 14. Un’opera lirica di Giuseppe Verdi; 17. Fu capitale della Spagna; 18. Il radiologo la poggia su un pannello luminoso; 19. La rugiada sotto zero.

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53. Consiglio d’Europa; 54. Va a scuola a Coverciano; 55. L’attuale Mesopotamia; 57. Azione meschina; 58. L’autore del Il gatto nero; 59. Il proiettile di Cupido; 61. È amichevole sulle spalle; 62. Due lettere d’economia; 63. Famoso tabloid inglese; 64. Il giorno... brevissimo; 65. Il patrono di Forlì; 68. Vi nacque Turghenev; 70. Un bacino... in Francia; 71. Gennaro Della Volpe; 73. La riedificò Cristiano IV; 74. Il fiume dei Cosacchi; 76. Un’opera di Verdi; 78. Un quartiere della Capitale; 79. Poco... uniforme; 80. Pratiche senza valore. VERTICALI 1. Sono uguali nei viveri; 2. Un pezzo del servizio da tavola; 3. L’arcipelago del Cile con l’isola di Robinson Crusoe; 4. Sigla di Asti; 5. Grande filosofo storico; 6. Zona Riservata;

» soluzioni a pag. 98

13. Medicinale da spalmare; 15. Colli di mercanzie; VERTICALI 14. Presunto spargitore di peste; 16. L’impresa... a mano armata. 1. Il... bar di campagna; 2. Il pedante lo cerca 1 2 3 4 nell’uovo; 5 3. Un gigante americano 6 7 8 delle telecomunicazioni; 4. Antico strumento a corda; 9 6. Prefisso auricolare; 10 11 7. Un programma condotto 12 13 da Pippo Baudo; 8. Porte che si arrotolano; 14 15 16 9. Camminano dondolandosi; 17 12. Un uccello dei campi; 18

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ORIZZONTALI 1. Il massimo della gamma; 3. La... casa dell’aperitivo; 5. Ingrossano le vite; 7. Lasciarci la pelle; 10. Leggero tessuto di cotone; 12. Per curarla si usano antidepressivi; 13. Appartato dal mondo; 15. Una cittadina vicino a Rho; 17. Cavaliere... da corsa!; 18. Scorre vicino a Lione. VERTICALI 1. Sceglie i caratteri; 2. Cartapecora; 3. Leonard che ha composto le musiche di Fronte del porto del 1954; 4. La figura tra le carte; 6. I parlamentari che votano per i colleghi assenti!; 8. La fine del valzer; 9. Il comico Greggio; 11. Le gemelle della sarta; 14. Adesso; 16. Un segnale ancorato.

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Enrico Diglio

TEST 1

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STUZZICA CERVELLO

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Osservate attentamente i gruppi di figure a destra e le lettere ad essi associate, e dite - seguendo un criterio logico da determinare quale lettera va sostituita al punto interrogativo.

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TEST 2 DARIO Utilizzando tutte le lettere che compongono il nome sopra riportato e tutti i nomi qui sotto rappresentati, in modo che una lettera sia inserita in uno solo dei nomi dati, è possibile ottenere cinque parole. Quali? SARA

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ESTER

TEST 3 Osservate attentamente la figura accanto e andate a pag. 98.

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R E L A Z I O N I P E R S O N A L I • L AV O R O • C O L L E Z I O N I S M O • P R O P O S T E • A F F I T T O • V E

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miliari, che voglia condividere insieme quello che di buono ci offre la vita futura. Sono molto dinamico, mi piace fare lunghe passeggiate. Vivo in località di mare nelle Marche (Centro Sud). Per facilitare gli eventuali incontri si prega di astenersi da fuori zona. Telefonare al 3497257699. 55enne di gradevole presenza, divorziato, senza figli, cerca donna per relazione seria, vicino a Guastalla (Reggio Emilia), dove abito. Telefonare al 3336902672. 74enne pensionato, molto solo, cerco una donna con la mia stessa età, disponibile ad una relazione di iniziale amicizia ed eventuale convivenza. Sono laureato, religioso e risiedo a Roma. Telefonare al 3663334189 (ore pasti o serali). 65enne buona presenza, ottima posizione socioeconomica, amante viaggi e lunghe vacanze, cerca compagna per serena convivenza. Sì sms. Telefonare al 3455718075. Vorrei conoscere una signora 55/60enne dinamica, sportiva, non fumatrice, residente in Toscana. Amante della natura e della montagna estiva, per passare insieme 10/15 giorni nel mese di luglio, sulle Dolomiti facendo trekking e possibili vie attrezzate. Sono un 64enne vedovo, 1,65x63 kg, occhi azzurri,

capelli pochi, giovanile, iscritto al Cai. Se questa condivisione porterà ad amicizia più stretta e intima, sono aperto a nuovi sviluppi affettivi. Se ti senti pronta ed allenata sia per la montagna che per una nuova vita, chiamami. Telefonare al 3382305302. 76enne vedovo, libero, 1,65x65 kg, della provincia di Latina, conoscerebbe vedova libera, non fumatrice, di corporatura simile alla mia. Telefonare al 3452401333, ore serali. 70enne signora veneta, bella presenza e personalità, sola ma determinata in quello che desidero, vorrei conoscere un gentiluomo disposto a trasferirsi nel mio casolare di campagna. Ti cerco amante della natura, montagna e mare, di buon carattere, libero, con proprio reddito, per una gioiosa convivenza o matrimonio. No perditempo. Telefonare al 3345405147 o allo 0424708910 (no ore notturne). 70enne casa propria, cuore malato, stanca della solitudine, cerca signore dai 70 anni in su, preferibilmente zona Milano e interland. Telefonare al 3341569445. Desidero conoscere uomo max 65enne, libero, istruito, serissimo, gentile, sensibile, educato, paziente e non fumatore. Sono pronta a dimostrarti la mia solarità, simpatia, semplicità, intelligenza, dolcezza, amicizia, etc. Astenersi se poco seri. Solo residenti in Campania. Telefonare al 3335032003. Cerco uno sguardo che danzi la porta del sole, amo la poesia, scrivere restituisce luoghi e i suoi profumi. Adoro l’arte, il cinema, il teatro, lo spirituale autentico e libero. Se sei nel tempo acceso dei richiami, se vibri giardini di alte intensità, chiamami o manda un sms. Telefonare al 3341717142. 65enne cerca una donna libera 5560enne per amicizia, possibilmente zona Verbano-Novara-Varese. Telefonare al 3485182104. Signora sola, vedova, indipendente dall’aspetto giovanile e sano, di anni 70, cerca una persona sincera, onesta e dolce, con desiderio di vivere intensamente e armoniosamente gli anni che


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L’art. 6, comma 8, del D.L. 4/6/2013 n. 63, convertito nella L. 3/8/2013 n. 90, ha imposto di riportare negli annunci di vendita o di locazione di immobili, l’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio globale o dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente. Lo stesso D.L. ha previsto, inoltre (art. 12), che in caso di violazione di tale obbligo, il responsabile dell’annuncio è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000 euro. A tal proposito, evidenziamo che per la pubblicazione accetteremo solo annunci che riportino anche quanto previsto dal suddetto art. 6, comma 8.

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MARZO 2015

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OroscoPIÙ

PescI

» di ALDEBARAN

ARIETE 21 mar. » 20 apr.

PESCI 20 feb. » 20 mar.

« ALBA ROHRWACHER

Le stelle promettono vantaggiose novità sia per la casa che per la famiglia. I nati nel segno che hanno un’attività artigianale o artistica saranno particolarmente favoriti. Buona la salute.

Con il Sole nel segno attraverserete il mese più positivo dell’anno. Sarete brillanti, produttivi e incontrerete le persone giuste al momento giusto. Bevete molta acqua.

CANCRO 22 giu. » 22 lug.

LEONE 23 lug. » 23 ago.

La fortuna vi sarà accanto. Certo, qualche problema ci sarà, ma c’est la vie! Le faccende, in casa e in famiglia, saranno sotto una buona stella. Andate a trovare amici o parenti.

Avrete spirito d’iniziativa e le buone idee non vi mancheranno: basterà metterle in pratica. Vi sentirete desiderati e amati oppure ammirati ed apprezzati. Fate lunghe passeggiate.

SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic.

SCORPIONE 23 ott. » 22 nov. Non riceverete molta collaborazione durante questo mese, tanto da dover ricordare sempre il proverbio: “Chi fa da sé, ...”. Nel tempo libero dovreste dedicarvi ai lavori in casa.

Sarete brillanti e socievoli nel frequentare amici e conoscenti. Si verificherà un incontro utile e dilettevole. Frenate la suscettibilità e abbiate fiducia. Giocate al Lotto.

TORO 21 apr. » 20 mag.

GEMELLI 21 mag. » 21 giu.

Sarete invadenti ma generosi, interessati più al bene degli altri che al vostro. Frequenterete posti dove si pratica sport. Possibili incassi extra. Momenti di gioia e allegria in famiglia.

Sarà un mese ideale per trattare con le persone che vi circondano. Potreste avere fortuna in un gioco legato ad eventi sportivi. Cercate di mangiare molta frutta e verdura.

VERGINE 24 ago. » 22 set. Mese eccellente per realizzare dei piani a lunga scadenza. Sarete bravi nel presentare o descrivere i vostri progetti. Trascorrete un po’ di tempo insieme ai figli o ai nipotini.

BILANCIA 23 set. » 22 ott. Potrà nascere un problema per movimenti sbagliati di denaro. Se possibile, almeno ora, cercate di evitare richieste di prestiti, mutui ecc. Momenti sereni in compagnia di giovani e bambini.

CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen.

ACQUARIO 21 gen. » 19 feb.

Potrà nascere una nuova amicizia oppure ripararsi un legame che sembrava spezzato. È un buon momento per far eseguire dei lavori a casa. Attenti, però, alle spese esagerate.

Una persona giovane vi darà consigli utili. Evitate viaggi in questo mese e attenti agli amori facili: potrebbero diventare difficili dopo. Interessanti e piacevoli novità in casa.

SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI

Giochi

Stuzzica cervello

CRUCIVERBA 1

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REBUS (6, 1, 5) FA vola da more = Favola d’amore

1

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4 (lati) + 4 (lati) - 5 (lati) = (posizione nell’alfabeto della lettera C)

11

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A

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UN TO RE

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MARZO 2015

O TO

CHE 15

MO

7

DO

RO

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TEST 2 - Le cinque parole che si formano inserendo le lettere del nome D A R I O nei nomi dati sono: SARDA, PIANO, CIRRO, PAIOLO e ESTERO.

4

AL

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19

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TEST 3 - Quale delle quattro seguenti figure rappresenta quella prima vista? a)

b)

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d)

RA PI

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LI RA

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NI 12

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3

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14

TE

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TEST 1 - La lettera da sostituire al punto interrogativo è la C. Essa, infatti, permette di rispettare il criterio valido per tutte le altre sequenze: se si addizionano i numeri dei lati delle due figure di colore verde e si sottrae al risultato ottenuto il numero dei lati della figura di colore rosso dello stesso gruppo di figure, si ottiene il numero corrispondente alla posizione nell’alfabeto della lettera associata a quel gruppo.

G 64

N

legge OR D in aria = Legge ordinaria

E C

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REBUS (5, 9)

E

C

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