NOVEMBRE 2016

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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

Anno XXXVIII n. 11 Novembre 2016 Euro 2.50 - I.P.

ATTUALITÀ

SOCIETÀ

VIAGGIO

SCIENZE

Referendum: alle urne per la Costituzione

Olio di palma tra favorevoli e contrari

Navigando sul Danubio, tra panorami incredibili

Stagione aperta ormai ai virus influenzali

Riforma sì oppure no? A dicembre il verdetto

C’è chi propone un’alternativa sostenibile

Dall’Austria, in crociera nel cuore del Nord Europa

Il parere del virologo: è importante vaccinarsi







Z TORNARE DI NUOVO A SCUOLA

ZOOM APPUNTI SUL PRESENTE

LE CONTINUE RIFORME del mondo del lavoro e l’aumento dell’aspettativa di vita portano l’età pensionabile verso i 70 anni. Avere la possibilità di sviluppare competenze e conoscenze per poter mantenere il proprio ruolo nell’ambito lavorativo sta diventando una necessità ineludibile. Ecco allora che dal Nord Council, organizzazione che riunisce i Paesi nordici e scandinavi, arriva la proposta di rendere obbligatorio il ritorno sui banchi di scuola per tutti i lavoratori tra i 60 e i 65 anni perché possano affrontare gli anni di lavoro che ancora li attendono avendo la possibilità di aggiornare le loro competenze. I rapidi sviluppi tecnologici, combinati con l’incremento dell’età pensionabile, aumentano il bisogno di nuove forme di educazione e di formazione. Occorrerà tenersi pronti. Certo non serviranno più quaderni e penne, ma il piacere di mettersi di nuovo alla prova e condividere la gioia di scoprire mondi nuovi, quello sì.

Il Nord Council propone di rendere obbligatorio il ritorno sui banchi di scuola per tutti i lavoratori tra i 60 e i 65 anni affinché possano aggiornare le loro competenze in ambito lavorativo

IN AGENDA DAL MONDO

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RICORDO DELL’ALLUVIONE

novembre

Iniziano le celebrazioni per il 50° anniversario della disastrosa alluvione del 1966. Numerose le iniziative anche nelle scuole. www.firenze2016.com

FIRENZE

08

ECOMONDO RIMINI

novembre Fino all’11, Ecomondo, la fiera sulla

“Green economy” con le soluzioni tecnologiche più avanzate e sostenibili per la corretta gestione dei rifiuti. www.ecomondo.com

08

MOTOCICLISMO MONDIALE

novembre

Torna, fino al 13, l’Esposizione Mondiale del Motociclismo. È la fiera di settore più importante per numero di visitatori e di espositori. www.eicma.it

MILANO

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IN AGENDA DAL MONDO

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IL CANTO DEI MARINAI

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FRANCIA

FESTIVAL DEL BENESSERE MODENA

novembre Fino al 13, a Bayeux-bessin, in Nor-

novembre Torna, fino al 13, Modena Benes-

mandia, si tiene il Festival di canto dei marinai d’Europa con degustazioni, visite guidate e laboratori. www.bayeux-bessin-tourisme.com

sere, il festival dedicato al benessere naturale da Oriente all’Occidente. Tra le novità, l’area yoga. www.modenabenessere.it

17 novembre

ANIMALI FANTASTICI MONDO Arriverà sul grande schermo Animali fantastici e dove trovarli, il film con cui J.K. Rowling, l’autrice di Harry Potter, debutta come sceneggiatrice. www.repubblica.it

A PROPOSITO DI...

AUTO ELETTRICHE

STORIA

Il cimitero dei pirati L’Ile Sainte-Marie, sulla costa orientale Africana, è stata per due secoli - il XVII e XVIII il paradiso dei pirati. Oggi ospita oltre un migliaio delle loro lapidi. Celebri, tra tutte, quelle di Baldridge e Kidd. www.ansa.it

EMISSIONI SÌ - La ricarica è più

economica di benzina, gas o metano. Zero emissioni nocive e pochissima manutenzione.

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GADGET

Ventilatore da ascelle Il dispositivo chiamato “Waki no Shita Kura” (in giapponese, “dispositivo di raffreddamento sotto-ascellare”) è un piccolo ventilatore che si aggancia alla manica. Assicura freschezza tra le 5 e le 9 ore. www.supereva.it

i CURIOSITÀ

Un libro di pelle umana

Alle donne più sonno Sembra che le donne debbano riposare più degli uomini poiché il loro cervello è più complesso. Almeno stando ai risultati di una ricerca dell’università britannica di Loughborough. Venti minuti più di sonno. www.huffinghtonpost.it

RICARICA NO - Hanno tempi di ricarica lunghi e, in Italia, le stazioni attrezzate sono piuttosto scarse. Soprattutto al Sud.

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Ritrovato nella biblioteca di Harvard un libro rilegato con pelle umana. È I destini dell’anima, del poeta francese Arsène Houssayeè, pubblicato nel 1880. Una pratica non troppo rara, all’epoca. www.repubblica.it

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SCIENZA

PERSONAGGI

PERISCOPIO

L’imprenditore spazzino IN NUMERI

FONTE: RAPPORTO GLOBAL WITNESS

MORIRE A DIFESA DELLA TERRA Secondo la Global Witness, lo scorso anno almeno 185 persone impegnate a difendere le loro terre da inquinamento e distruzione sono state uccise. Il 59% in più rispetto al 2014.

DIFENSORI TERRE UCCISI

RISPETTO AL 2014

185

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In Bahrein c’è un uomo coreano che al mattino si dedica sempre alla pulizia delle strade. Si tratta di un milionario, Mr Yo, un imprenditore che ritiene giusto dare un contributo al decoro della propria città. www.repubblica.it

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SEMBRA UNA TORTA, MA È INSALATA a cura di Samuela Gangi


18 novembre

UN ANTICIPO DI NATALE LONDRA La capitale britannica entra nello spirito natalizio col ritorno ad Hyde Park del Winter Wonderland: ruota panoramica, giostre, mercatini... www.visitlondon.com

20 novembre

CHIUDE L’ANNO GIUBILARE ROMA A undici mesi dall’inizio del Giubileo straordinario della Misericordia si celebra il termine dell’anno giubilare con la chiusura della Porta Santa in San Pietro. www.vaticaninsider

GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO 24 NEW YORK

novembre

È il Giorno del Ringraziamento e, come tradizione, si tiene la famosa sfilata dei grandi magazzini Macy’s: carri allegorici, bande musicali e cheerleader. www.newyorkcity.it

TEORIE

Dinosauri inghiottiti? Forse è stata la materia oscura, la sfuggente forma di materia che costituirebbe circa un quarto dell’intero universo, ad innescare l’estinzione dei dinosauri. Ad affermarlo uno studio dell’università di Harvard. www.dailymail.com

i LAVORO

Colloqui in cravatta La biblioteca di Philadelphia ha in catalogo 48 cravatte che presta a chi deve fare un colloquio. La zona in cui sorge la “Free Library of Philadelphia” è povera. Da lì l’idea come incentivo al lavoro. www.takepart.com

i MODA

INUTILE GIRARCI INTORNO: le insalate fanno bene alla salute, ma le torte stuzzicano la gola. Ne deve essere convinto anche il food artist giapponese Mitsuki Moriyasu, che ha avuto l’azzeccatissima idea di dare alle verdure un volto più accattivante, realizzando insalate a forma di dolce. All’inizio, si è trattato giusto di un esperimento portato avanti in un ristorantino di Nagoya, ma le prenotazioni sono aumentate e di lì l’intuizione di farne il pezzo forte del menù. I piatti

si presentano a strati di vegetali, spesso inseriti tra due fette di pane alla soia e ricoperti da tofu, formaggi cremosi, poi decorati ulteriormente con altre verdure. Il risultato estetico, nemmeno a dirlo, è quello di una torta tra le più invitanti, ma il valore calorico è sicuramente inferiore. Ad aumentare la salubrità dell’offerta, gli ingredienti che compongono queste curiose creazioni: solo e unicamente prodotti di stagione. E c’è già chi gli propone di aprire anche altrove.

Jeans “graffiati” Tessuto denim graffiato dagli artigli dei leoni: è l’idea nata per rilanciare la regione di Tohoku (Giappone). Agli animali sono state lasciate le stoffe da “lavorare”; poi, assemblate in jeans, sono state vendute a 830 euro il paio. www.incredibilia.it

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LA POTENZA DELLA NATURA RACCHIUSA IN UNO SCATTO Sino al 4 dicembre Milano ospita “Wildlife Photographer of the Year�, mostra che attraverso cento immagini immortala il pianeta, uno sguardo che diventa testimonianza di un ambiente da salvaguardare

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+ 1 A tale of two foxes, © Don Gutoski (Canada) 2 Butterfly in

crystal, © Ugo Mellone (Italia) 3 Ruffs on display, © Ondřej Pelánek (Repubblica Ceca) 4 Stork art, © Francisco Mingorance (Spagna) 5 Snow hare, © Rosamund Macfarlane (Regno Unito) 6 Komodo judo, © Andrey Gudkov (Russia) 7 To drink or not, © Carlos Perez Naval (Spagna) 8 Great egret awakening, © Zsolt Kudich (Ungheria) 9 Natural frame, © Morkel Erasmus (Sudafrica). Per saperne di più: Wildlife Photographer of the Year - Milano Fondazione Luciana Matalon - Foro Buonaparte 67 www.radicediunopercento.it

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Fra le famiglie italiane si diffonde sempre di più il consumo di prodotti biologici. Ma è possibile ritrovare gli stessi prodotti mangiando fuori?

MANGIARE BIOLOGICO ANCHE FUORI CASA di Daniela Floridia

CAMBIANO ABITUDINI E STILI DI VITA. In pausa pranzo, il tempo è poco: un pezzo di pizza, un panino, un fast food? Ma i nutrizionisti dicono che bisogna mettere le gambe sotto al tavolo, non si può mangiare in piedi. Un piatto di pasta o un’insalata? E poi? Si torna al lavoro appesantiti oppure la fame ritorna dopo un’ora come se si fosse rimasti digiuni. E se non si vogliono consumare prodotti di origine animale? Bisogna fare lo slalom nel menù e sottoporre ad interrogatori di terzo grado i caFORMAZIONE merieri. E la qualità? Per mangiare Più giovani e istruiti a casa si diffonde sempre di più Il 16,8% dei conduttori di aziende biologiche ha una laurea l’acquisto di prodotti biologici, ma o un diploma universitario, una percentuale tripla rispetto fuori casa? È per dare una risposta alla media italiana nel settore agricoltura. Solo il 19,1% ha a queste esigenze che nascono più di 65 anni, contro una media italiana del 37,2%. nuove forme di ristorazione. (Fonte: Terra Nuova, settembre 2016)

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I DATI IN CRESCITA NUMERI E PERCENTUALI

Il biologico in Italia

Ce ne parla lo chef Tommaso Maddalena - 45 anni, un aspetto mite, uno sguardo dolce, lontano dagli stereotipi degli chef stellati -, che ha fatto una scelta precisa, puntando al 100% sul biologico. E su questo ha le idee chiare, anzi chiarissime. Chef Maddalena, come nasce questa scelta del 100% Bio? Qual è la sua storia? A 14 anni ho cominciato a la-

vorare all’Antica Trattoria del mare Chinappi, a Formia, dove sono nato. A 17 anni avevo messo da parte abbastanza soldi da potermi trasferire a New York, perché sapevo che la ristorazione lì era diversa già da allora. Poi Rimini, Riccione e Roma, all’Hotel Hassler e a La rosetta, dove abbiamo preso una stella Michelin. Ma la ristorazione romana mi stava stretta. Sono andato di nuovo via: prima a Londra, poi ho aperto 2 ristoranti in Brasile e, infine, sono arrivato in India, sempre in ristoranti di fascia alta per la catena alberghiera Oberoi. Lì è nata la mia passione per i prodotti biologici, quando ho conosciuto una persona che lavorava con il biologico proveniente dalla Califor-

nia. Dove poi sono andato di persona per vedere cosa significava davvero produrre in questo modo. Quando mi hanno cercato due amiche, Marina e Gisella, che di lavoro fanno l’architetto e l’antiquaria, con il loro progetto di ristorazione biologica, mi hanno subito convinto. Così è nato questo locale, a Roma, dove si servono colazioni, pranzi a buffet e aperitivi serali. Per il buffet ci si serve da soli e si paga a peso. Perché la scelta vegana e biologica? Perché ora va di moda? L’alimentazione ha una sua storia, che nasce dal ciclo della natura. Io sono cresciuto con “i barattoli” fatti in casa - a seconda delle stagioni, pomodori, marmellate, conserve - l’aglio e la zucca appesi in balcone, carne e pesce una volta a settimana. Usiamo il latte vaccino per i cappuccini e una volta ogni tanto si può mangiare pesce o carne. Ma se oggi non si può più dire “sano come un pesce” perché i pesci soffrono dell’inquinamento e degli effetti dell’allevamento intensivo, la via giusta è il ritorno al passato. Fa- »

- Il settore del biologico ha un fatturato di 4,3 miliardi di euro. - Sono 60.000 le aziende del settore. - 18 milioni di famiglie comprano biologico. - Nel 2015 la domanda di prodotti bio è cresciuta del 15%. - In cinque anni sono state vendute 350.000 tonnellate di falso biologico. - A parità di estensione il reddito netto di un produttore bio supera del 32% quello del suo omologo convenzionale. - In Italia sono certificati biologici l’11,2% dei campi utilizzati in agricoltura, il 29,26% in Sicilia, l’1,74% in Friuli Venezia Giulia. - 200.000 persone sono impiegate nel settore tra aziende agricole o di trasformazione, distributori, addetti ad attività di controllo e assistenza tecnica. (Fonti: Report/Rai 3; Ismea, Consiglio per la ricerca in agricoltura 2015; SINAB - Sistema di Informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali)

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siamo rispettosi di tutti gli esseri viventi e del PRODUZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE E... mondo di cui Ristorazione bio: facciamo parte. niente certificazione A cominciare da Con il termine “biologico” si intende ciò che chi lavora con viene ottenuto attraverso un metodo pronoi. Se vediamo duttivo che non ricorre ai prodotti realizzati che i camerieri sinteticamente in laboratorio (diserbanti, sono stanchi, insetticidi, fungicidi, fertilizzanti, coloranti, possiamo deciconservanti non naturali, etc...) nelle varie dere di chiudere fasi di coltivazione/allevamento, trasformamezz’ora prima. zione e stoccaggio. E che rispetti una serie In altri ristoranti di norme che vincolano il produttore nel modo di operare, sia socialmente che ecoavrei potuto nomicamente che dal punto di vista amavere remunerabientale. La normativa comunitaria che rezioni stratosferigola la produzione e la commercializzazione che, e vi ho ridei prodotti biologici esclude l’attività di rinunciato. Non storazione biologica dagli obblighi di assogsono un eroe, gettamento al sistema di controllo regolama è necessario: mentato richiesti agli altri operatori della ho 2 figli e vofiliera di produzione bio. Per le attività di glio assicurare produzione, trasformazione e commerciaun futuro ai figli lizzazione è prevista, invece, la certificazione dei miei figli. attraverso enti accreditati e sottoposti al Poiché non sono controllo delle regioni e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. un politico, ma un cuoco, quello che posso fare è cendo qualcosa. Ora. questo: usare il biologico faPer questo motivo “Il futuro è cendo stare bene tutti. 100% bio” è lo slogan del vostro In che cosa è diversa la locale? cucina biologica? Certo. Perché la nostra è una scelta Nella ristorazione tradizioa 360 gradi. Non ci preoccupiamo nale per rendere una piesolo che i prodotti utilizzati siano tanza accattivante bisogna biologici, ma che provengano da atlavorare su tre elementi, tività attente all’ambiente e alle perquello visivo, quello olfatsone che lavorano. In questo modo tivo e quello gustativo. Per

LA NORMATIVA

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me è essenziale anche un altro fattore: il cibo che preparo deve essere piacere ed energia. Il 99% dei clienti mi dice che si sente bene ed energizzato dopo aver mangiato qui. La curcuma e il cavolfiore, ad esempio, insieme hanno degli effetti benefici. Non sono un guru, non ho la pretesa di curare, casomai di prevenire. Esaltando i sapori, senza arrivare a cotture che modificano la struttura genetica. Per friggere le patatine uso l’olio di girasole alto oleico, depurato per mantenere meglio le proprie caratteristiche. Quali oli sono da preferire? E come vanno usati? Tutti gli olii spremuti a freddo, che siano extravergine di oliva, di zucca, di semi di lino, di noci vanno benissimo utilizzati a crudo, perché esaltano i sapori e veicolano le vitamine idrosolubili. Il soffritto, invece, può essere fatto anche con l’acqua…. Come si riesce a cucinare bene rinunciando ad alcuni ingredienti? Con studio, fantasia, sperimentazione. Non bisogna cucinare volendo far somi-

gliare le pietanze ad altre. Alla panna montata abbiamo rinunciato, perché può essere vegetale ma non biologica. Le crostate le facciamo senza burro e ora stiamo sostituendo anche la margarina, utilizzando le mandorle pelate che rendono la pasta frolla friabile. Sono ingredienti costosi… Il biologico è un lusso? Noi vogliamo che non lo sia, facciamo in modo che questo tipo di alimentazione sia accessibile a tutti. E ci stiamo riuscendo, se i nostri clienti mangiano da noi tutti i giorni. Ma il vero problema è che il settore del biologico non è ancora attrezzato per la fornitura alla ristorazione. Molti prodotti vengono venduti solo in barattolini: per le quantità necessarie ad un ristorante significa costi e imballaggi pazzeschi. Ci stiamo battendo perché nella filiera qualcosa cominci a cambiare. A cominciare dalla certificazione: vorremmo che fosse esteso anche alla ristorazione il riconoscimento “bio” e fosse affidato ad enti pubblici. Per saperne di più: www.centopercento.bio



__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

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L’ITALIA IMPORTA CIRCA 1.600.000 TONNELLATE DI OLIO DI PALMA CHE EQUIVALGONO AL 2,4% DELLA PRODUZIONE MONDIALE (FONTE: WWW.OLIODIPALMASOSTENIBILE.IT)

OLIO DI PALMA,

MINACCIA AMBIENTALE? Molto utilizzato in ambito alimentare e cosmetico, da tempo è sotto la lente d’ingrandimento. Viene prodotto, infatti, a costo di deforestazioni, perdita di specie animali, inquinamento e desertificazione. Ma una produzione che rispetti regole ambientali e sociali è possibile. Basta applicarla

di Chiara Palma

P

PRODOTTO IN INDONESIA E MALESIA, l’olio di palma è utilizzato largamente dalle industrie alimentari e cosmetiche di tutto il mondo. Circa il 50% dei prodotti acquistabili oggi al supermercato contengono olio di palma o suoi derivati: non solo detergenti e creme per il corpo, ma anche moltissimi dolci e biscotti. Dal punto di vista chimico l’olio di palma è un grasso che a temperatura ambiente risulta liquido, ed è caratterizzato da un livello di saturazione tra i più alti fra i grassi vegetali, avvicinandosi per questo agli oli di tipo animale. Tale composizione gli conferisce maggiore stabilità e quindi tende a mantenersi nel tempo senza irrancidire. Da ciò nasce il suo grande successo a livello industriale. Tra gli altri fattori che ne hanno determinato l’ampio impiego sicuramente si conta il basso costo, derivante dalla semplicità di produzione: si ricava infatti da palme piccole che producono un numero altissimo di semi a circa un metro dal suolo, rendendone facile la raccolta. Di contro esiste un grave problema di deforestazione, in quanto ettari di foresta pluviale sono già scomparsi per far posto alle piantagioni di palme da olio.

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David Wigand, rappresentante dell’organizzazione non governativa Alliance Rain Forest instead of Palm Oil, ci spiega quali sono le preoccupazioni riguardo l’ambiente. Signor Wigand, qual è l’obiettivo principale dell’Alliance Rain Forest instead of Palm Oil? Il nostro obiettivo principale è ridurre l’uso di olio di palma sensibilizzando i consumatori e mostrando loro quali sono le conseguenze della coltivazione della palma, attraverso i social media e dibattiti. Collaboriamo con organizzazioni non governative in Indonesia e Malesia, diffondendo notizie dirette dalle zone coinvolte. Che impatto ha la produzione di olio di palma sull’ambiente? La deforestazione per la produzione di olio di palma produce enormi problemi, primo fra tutti la diminuzione di ossigeno per il pianeta e poi la perdita dell’habitat naturale per moltissimi animali. Inoltre, si crea un problema »

Julia Edmaier, HR Organic and Fair Trade Certification Coordinator Dr. Bronner’s info: www.drbronner.com

David Wigand, rappresentante dell’organizzazione non governativa Alliance Rain Forest instead of Palm Oil info: www.rainforest-alliance.org

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I NUMERI di inquinamento ambientale legato all’uso di fertilizzanti che vengono utilizzati senza alcuna cautela in Malesia ed Indonesia. Da non sottovalutare, infine, il problema della desertificazione, legato alla mancanza della protezione offerta al terreno dalla foresta: le forti piogge, non trovando resistenza, cadono dirette sul suolo portando via tutto ciò che incontrano. Nonostante in Indonesia esista una legge che vieti il disboscamento, enormi aree verdi vengono bruciate per fare spazio a coltivazioni di palma. Le grandi aziende, apparentemente ignare di come siano stati ottenuti i terreni, in un secondo momento iniziano la coltivazione di queste zone deserte, rispettando quindi la norma locale che definisce legale creare nuove piantagioni su terreni privi di vegetazione. Nonostante le molte indagini portate avanti dal governo, sembra difficile individuare i responsabili di questo disastro ambientale. Quali sono le aree del mondo più coinvolte? In primis, Indonesia e Malesia e recentemente anche il Sud America, con particolare riferimento a Perù e Colombia, nonché alcune aree dell’Africa centrale ed orientale.

DEFORESTAZIONE

Coinvolti 43 Paesi

La richiesta crescente da parte delle industrie, ha determinato una maggiore distruzione di foreste per far posto a coltivazioni di palme. Attualmente nella produzione sono coinvolti 43 Paesi distribuiti tra Sud-Est asiatico e Sud America, in particolare Indonesia, Ecuador e Perù. DOVE VIENE UTILIZZATO

L’80%

dell’olio di palma prodotto viene impiegato nel settore alimentare (olio per frittura, margarine, prodotti da pasticceria e da forno); il 19% nel settore dei cosmetici, saponi, lubrificanti e grassi, prodotti farmaceutici, pitture e lacche.

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QUANTO RENDE? LA PALMA DA OLIO NECESSITA DI POCO TERRENO, POCA ACQUA E POCHI FERTILIZZANTI. HA UNA RESA MEDIA DI 3,47 TONNELLATE PER ETTARO: 5 VOLTE PIÙ DELLA COLZA, 6 VOLTE DI PIÙ DEL GIRASOLE, 9 VOLTE PIÙ DELLA SOIA E 11 PIÙ DELL’OLIO DI OLIVA

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Myanmar: utilizzo dell’olio di palma in un mercato di Bagan.

Quali sono le specie animali più a rischio? Gli animali simbolo della deforestazione sono gli orangotanghi, i rinoceronti e gli orsi, senza contare le innumerevoli specie di insetti ed uccelli. Questi animali cercano di scappare quando la foresta viene data alle fiamme, spesso però il fuoco è troppo veloce per loro, oppure, riuscendo a sfuggire, raggiungono zone agricole dove vengono abbattuti dai contadini, timorosi che il loro raccolto venga rovinato. Esiste infine la possibilità, in Malesia, che alcuni grandi animali, come gli elefanti, vengano risparmiati dagli agricoltori e siano portati nelle riserve naturali, come quella di Tama Negara, dopo essere stati sedati con tranquillanti. È d’accordo con l’idea della produzione ecosostenibile di olio di palma? L’olio di palma può essere pro-

dotto in modo rispettoso dell’ambiente, per esempio incrementando la produzione nelle aree già utilizzate, invece di creare nuove piantagioni distruggendo la Foresta Amazzonica e al contempo proteggendo e garantendo i diritti degli agricoltori e coltivatori, per i quali spesso questo tipo di lavoro rappresenta la principale fonte di impiego. A seguito della sensibilizzazione al problema deforestazione, alcune delle grandi industrie hanno annunciato la sospensione dell’uso di olio di palma nei loro prodotti; resta comunque difficoltoso cambiare l’intero sistema di produzione e sostituire l’olio di palma, il cui costo ridotto è alla base di enormi interessi economici e la cui coltivazione crea moltissimi posti di lavoro. A questo proposito alcune aziende hanno deciso di utilizzare olio di palma prodotto in modo sostenibile, ovvero nel rispetto di regole ambientali e sociali. Tra di esse troviamo l’americana Dr. Bronner’s, a gestione familiare, produttrice di detergenti per l’igiene personale. Julia Edmaier, HR Organic and Fair Trade Certification Coordinator dell’azienda, ci spiega come avviene la produzione sostenibile dell’olio di palma prodotto nella loro filiale in Ghana.


FA BENE O MALE? NUMEROSI STUDI CONFERMANO

Nessuna prova che sia nocivo per la salute Come abbiamo visto, l’olio di palma è estratto dalla polpa del frutto della palma da olio; dai suoi semi, invece, si ricava l’olio di palmisto, utilizzato per glasse e decorazioni di prodotti dolciari. L’impiego dell’olio di palma nel settore alimentare ha determinato l’insorgere di dubbi circa la sua tossicità e la sua correlazione con l’insorgenza di patologie tumorali. A questo proposito, però, c’è da rilevare che non esiste letteratura scientifica in grado di confermare tale correlazione. Studi condotti dall’Efsa (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e dall’Istituto Superiore di Sanità sottolineano, invece, che l’olio di palma è una rilevante fonte di acidi grassi saturi (circa il 50%), di acidi grassi monoinsaturi (il 40%), e di acidi grassi poliinsaturi (10%); per tale motivo è necessario seguire la normale cautela nel consumare alimenti ad alto contenuto di grassi saturi, dannosi per il sistema cardio-circolatorio.

Momenti indimenticabili. Carezze lievi. Un calore intenso e gradevole che scaccerà malesseri e dolori dal corpo, depurandolo, rigenerandolo come mai prima. Si scrive fangoterapia, si legge Atlantic Terme Natural Spa & Hotel di Abano Terme. Thermalcare© Light - 7 notti

Julia, qual è il suo ruolo all’interno della Dr. Bronner’s? Sono alla guida di un team, responsabile di supportare l’ecologicità, la sostenibilità ed il marchio di commercio equo e solidale per le materie prime dei nostri prodotti, che risultano essere tutti di tipo organico. Garantire l’ottenimento della certificazione dei nostri detergenti e cosmetici come tali è l’elemento centrale del nostro lavoro. Per questo supervisiono progetti in India, Ghana, Sri Lanka, Kenya e Samoa. Per quali tipi di prodotti viene utilizzato l’olio di palma? La nostra azienda produce

una grande varietà di saponi e lozioni. Tutti i prodotti contengono unicamente oli vegetali, vale a dire olio di cocco, oliva, avocado e, naturalmente, olio di palma. Quest’ultimo viene utilizzato esclusivamente per la produzione delle saponette, questo perché l’olio di palma conferisce quel livello di durezza al prodotto di cui abbiamo bisogno. Ogni olio ha delle caratteristiche specifiche e non è quindi possibile interscambiarli. La durezza che crea l’olio di palma può essere sì ottenuta con altri materiali, come ad esempio grassi di origine animale, ma noi vogliamo che i nostri prodotti siano al 100% vegetali. In »

• 7 notti in camera doppia Classic con trattamento di pensione completa (bevande escluse) • Visita medica con stesura del protocollo di cura • Integratore di sali minerali ed estratti vegetali alcalinizzante e antiossidante • 6 applicazioni di fango • 6 bagni termali all'ozono • 6 trattamenti personalizzati a scelta (25 minuti) tra massaggi terapeutici o rilassanti • Spa kit: accappatoio e telo spugna per la durata del soggiorno • 2 volte alla settimana acquagym di gruppo in piscina • Tutti i servizi inclusi Atlantic Natural Spa: utilizzo sauna finlandese e bagno turco, area relax con lettini interna e all’aperto, area fitness Technogym®, accesso al centro benessere con piscine termali (canale di collegamento interno ed esterno) dotate di idromassaggi, lettini, cascata d’acqua per massaggi cervicali e percorso Kneipp • I servizi inclusi Atlantic Free Time: parcheggio auto e noleggio city bike A partire da € 656,00 a persona con impegnativa ASL (quota ticket esclusa).

Atlantic Terme Natural Spa & Hotel 35031 Abano Terme (PD) · Tel. 049 8669015 info@atlanticterme.com · www.atlanticterme.com


C’è chi propone però, una produzione organica, equa e solidale su aree preesistenti, rispetto delle biodiversità, tutela e formazione dei coltivatori

questo caso l’olio di palma appare essere quindi l’unica alternativa valida. La vostra azienda usa olio di palma sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Cosa lo rende effettivamente tale? Il modo in cui produciamo l’olio di palma è veramente differente dal modo in cui viene prodotto nelle grandi piantagioni. La nostra filiale, Serendipalm, si trova in Ghana, dove l’olio viene prodotto. Collaboriamo direttamente con i coltivatori, creando con loro un rapporto privo di intermediari e conoscendoli personalmente. Questo ci permette di trattarli in modo equo e di poter integrare funzionalmente il loro lavoro: dove infatti loro si occupano esclusivamente della

In Indonesia e Malesia le foreste vergini vengono abbattute, i terreni dati alle fiamme e poi piantate le palme da olio. Ciò comporta la sparizione di animali quali oranghi, rinoceronti e tigri, in particolare quelle di Sumatra.

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raccolta dei semi, noi ci facciamo carico di trasportarli, lavorarli, di portare via i materiali di scarto e di insegnargli a gestire al meglio le loro piantagioni, spesso dalle dimensioni ridotte ma dall’alta produttività. Tendiamo inoltre ad incoraggiarli a piantare, accanto alle palme, anche altri tre o quattro tipi di piante in modo da preservare la biodiversità. Vietiamo, inoltre, l’uso di sostanze chimiche e di fertilizzanti che possano essere pericolosi per l’ambiente. Infine, ci assicuriamo che tutte le sostanze nutritive di cui il terreno è stato privato, vengano reintegrate a cadenza regolare. A livello sociale, invece, come vengono garantiti i diritti dei coltivatori? La paga dei lavoratori viene calcolata in modo da far fronte ai loro bisogni e garantire loro una vita dignitosa. A questo si aggiunge un premio per la produzione equa e solidale. Queste entrate permettono lo sviluppo della comunità locale come, ad esempio, la costruzione di nuove scuole. I salari che garantiamo sono del 10% circa superiori ai salari della manodopera locale e, a differenza dei produttori convenzionali, cerchiamo di tutelare al massimo i loro diritti ad una paga equa. In aggiunta ai benefici economici, garantiamo loro anche una preparazione tecnica: il loro lavoro viene infatti seguito dagli agronomi della nostra squadra che spiegano come gestire al meglio la produzione dell’agricoltore, incoraggiandoli a piantare ad esempio piante di cacao per poterne

vendere il frutto e diversificare il tipo di entrate. Quale organizzazione certifica la vostra produzione? È l’Institute for Marketecology (Imo), un’organizzazione svizzera che certifica i nostri prodotti come organici ed equo solidali. Cosa risponde a chi critica l’uso di questo tipo di olio? Personalmente trovo il dibattito corrente molto interessante e ritengo che i consumatori dovrebbero mantenere questo atteggiamento critico verso tutti i prodotti, accertandosi che la produzione sia organica, equa e solidale e rispettosa dell’ambiente. Non è comunque il prodotto in sé ad essere pericoloso, ma il modo in cui viene gestita la produzione. C’è quindi un modo giusto ed un modo sbagliato di farlo. Cercando di ottimizzare la produzione sulle aree esistenti ed evitando di distruggere foreste, noi riteniamo di aver scelto la via corretta.

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NELLE CONFEZIONI DOVE C’È SCRITTO “SENZA OLIO DI PALMA” SAREBBE OPPORTUNO CONTROLLARE CON COSA ESSO VENGA SOSTITUITO. L’OLIO DI COCCO O IL BURRO DI CACAO HANNO ALTRETTANTE CONTROINDICAZIONI (FONTE: AIRC)


DALLA COLLANA “LE PERLE DELLA MEMORIA”

Esperienze di lettura nel Novecento. Il piacere del romanzo

BUONO

D’ORDINE

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LE PERLE DELLA MEMORIA N. 19

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I libri hanno la straordinaria capacità di riunire una moltitudine di persone in tempi, luoghi e situazioni profondamente diversi. Rappresentano un incredibile mezzo di condivisione ma, soprattutto, sono un formidabile strumento di trasmissione capace di passare di generazione in generazione. Il 19° volume de Le Perle della Memoria, “Esperienze di lettura nel novecento. Il piacere del romanzo”, racconta il grande rilievo rivestito dalla narrativa e dal romanzo nella vita delle persone tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento. Un nuovo tassello nell’affascinante mosaico che è la memoria.

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__ HANNO DETTO DI LUI

«Come artista era divertente, oltraggioso, profetico, scomodo, temuto, imprevedibile; dentro a ognuna di queste qualità si possono sentire cautela, astuzia, ragionevolezza, volontà di stare un passo avanti, di avere il controllo» (il critico e saggista Greil Marcus).

+ ORIGINI DI UN SUCCESSO LIKE A ROLLING STONE

La più grande canzone di sempre

Nel dicembre 2004 un poll (aggiornato nel 2010) della più prestigiosa rivista musicale del mondo, Rolling Stone, proponeva la classifica delle “500 più grandi canzoni di tutti i tempiˮ: al primo posto Like A Rolling Stone di Bob Dylan. Il cantautore era presente nell’elenco con altri 12 brani. Eppure quando Dylan con la sua band elettrica la propose al pubblico del Newport Folk Festival 1965 (di cui era già l’headliner, il principale artista della manifestazione, ultimo a esibirsi), Pete Seeger, nume della musica popolare a stelle e strisce, e il grande etno-musicologo Alan Lomax si gettarono, trattenuti a stento dalla sicurezza, sui cavi con un’ascia per tranciarli. Avrebbero voluto bloccare l’esibizione, bloccare il tempo, bloccare la nascita del folk-rock e di tutte le contaminazioni musicali.

La leggenda musicale del menestrello di Duluth ha cambiato la musica pop: una miscela diretta di rock, folk, country, r&b e blues per autentiche poesie

BOB DYLAN, UN NOBEL ATTESO DA MOLTO TEMPO “PENSAVO a una serie di sogni/dove niente diventava realtà./Tutto resta dov’è stato ferito,/fino al punto di non muoversi più./Pensavo a niente di niente,/come quando ti svegli gridando/e ti chiedi perché”. “Sono sceso lungo il fiume,/sono arrivato al mare/in un mondo di chiacchiere/e una montagna di fumo,/senza mai cercare niente/negli occhi di nessuno./E il peso che mi porto appresso/è l’unica ricchezza che hoˮ. “La saggezza sta fuori dal tempio/si disfa sul marciapiede/non è d’aiuto, non è d’esempio/viviamo in un mondo politico/la pietà scaraventata a mare/la vita è un riflesso/la morte una mascheraˮ. Sono

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poesie o canzonette? Letteratura o armamentario nazional-popolare? Il comitato per il Premio Nobel ha deciso: queste, e le mille altre, canzoni valgono il riconoscimento più prestigioso al mondo, sezione letteratura. La canzone non appartiene più al solo ambito musicale, ma entra di diritto in quello delle lettere. Della parola. Come afferma Francesco De Gregori: «Il Nobel a Dylan non è solo un premio al più grande scrittore di canzoni di tutti i tempi, ma anche il riconoscimento definitivo del fatto che le canzoni fanno parte a pieno titolo della letteratura di oggi». Nato nel maggio 1941 a Duluth, Minnesota, Robert

di Raffaello Carabini

Obama conferisce a Dylan la Medaglia Presidenziale della Libertà.

Allen Zimmerman a 18 anni prese in prestito il nome da Dylan Thomas, il poeta gallese morto nel 1953 a New York. Una sorta di staffetta. Riuscì a incidere il primo album, eponimo, nel 1961, dopo una buona recensione di un suo concerto al club “Gerde’s Folk City”, ma solo due anni dopo con il folk di protesta di Freewhelin’ (con Blowin’ In The Wind e A Hard Rain’s AGonna Fall) attira l’interesse. In tempi di lotte al razzismo e contro la guerra nel Vietnam,


Fu un calabrese a fare il primo contratto a un Bob ancora minorenne: Michele Porco, direttore del Gerde’s, locale newyorchese dei migliori artisti folk

canta alla Marcia su Washington e propone il politicizzato The Times They Are A-Chan-

gin’, cui segue la svolta dei tre immensi capolavori Bringing It All Back Home, Highway 61

Revisited, aperto da Like A Rolling Stone (primo singolo lungo più del doppio degli “obbligatoriˮ tre minuti) e Blonde On Blonde del 1966 (primo doppio Lp della storia, seguito dal grave incidente motociclistico che lo portò a incidere i Basement Tapes). Da allora nessuno può dire di non essere influenzato da lui: lo stesso leader dei Clash disse che Dylan “ha stabilito il modelloˮ per la lirica, la melodia, la spiritualità e la profondità della musica rock. E lui ha continuato a sfornare dischi eccellenti, sorretti da intense miscele di folk, blues, country, rhythm

& blues, gospel e rock. Come la colonna sonora del film Pat Garrett & Billy The Kid del ’73, Blood On The Tracks del ’75, Slow Train Coming del ’79, Infidels del 1983 (con la magnifica Jockerman), Time Out Of Mind del ’97 (premiato con tre Grammy), Modern Times del 2006 (con un brano sull’invecchiare da antologia: When The Deal Goes Down) e il recente Fallen Angels, uscito lo scorso maggio. E ha continuato a fare concerti, come il Never Ending Tour iniziato nel 1988, che lo vede da sempre sul palco, e a giocare interminabili partite di poker, che lui trova rilassanti.

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LE RAGIONI DEL SÌ La Costituzione ad un bivio: riforma sì o no? A dicembre lo decideranno i cittadini che voteranno al referendum, ma non ci sarà bisogno di raggiungere il quorum

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I SÌ E I NO

LE MOTIVAZIONI DI UNA SCELTA LE RAGIONI DEL SÌ E DEL NO SONO CONFLUITE NEI RISPETTIVI COMITATI, CHE HANNO VISTO L’IMPEGNO DEI POLITICI DEI VARI SCHIERAMENTI E DI DIVERSI COSTITUZIONALISTI, A FAVORE E CONTRO LA RIFORMA COSTITUZIONALE.

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4 DICEMBRE: SI DECIDE SULLA COSTITUZIONE

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di Ilaria Romano 9 10

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Sparisce il bicameralismo perfetto: soltanto la Camera voterà la fiducia al governo e, tranne rarissime eccezioni, il Senato avrà solo potere consultivo sulle leggi. Il nuovo Senato sarà composto da 100 membri: 74 consiglieri regionali, 21 sindaci (1 per regione, contando le province autonome di Trento e Bolzano), 5 personalità nominate dal Presidente della Repubblica, più gli attuali senatori a vita, oltre agli ex Presidenti della Repubblica. I consigli regionali sceglieranno ed eleggeranno al loro interno e tra i sindaci della regione i nuovi senatori. Per i consiglieri si dovrà tener conto della scelta degli elettori, secondo modalità fissate da una legge ordinaria. I nuovi senatori non percepiranno alcuna indennità. La riforma prevede anche una corsia preferenziale per alcuni provvedimenti del governo. La Camera dovrà votarli entro un massimo di 60 giorni, trascorsi i quali il testo di quelle leggi andrà votato articolo per articolo, ma non potrà più essere modificato. Si modifica anche il Titolo V, distinguendo materie di competenza legislativa dello Stato da quelle delle Regioni. Cambia l’elezione del Presidente della Repubblica. È ridotta la platea dei grandi elettori, spariscono i delegati regionali e si modifica il quorum: nei primi 4 scrutini è necessario il quorum dei 2/3, dal V all’VIII scrutinio servono 3/5 dei votanti, dal IX scrutinio basta la maggioranza assoluta. Resta fisso a 500mila il numero delle firme per indire un referendum, ma con 800mila firme si abbassa il quorum: non più il 50% più uno degli aventi diritto, ma il 50% più uno dei votanti all’ultima tornata elettorale. Si introduce la possibilità di un referendum propositivo e di indirizzo, che si aggiungerà a quello abrogativo. Per portare leggi di iniziativa popolare, oggi servono 50mila firme, dopo la riforma 150mila. (Per approfondimenti: www.laretedeisi.it/10-punti-del-si )


LE RAGIONI DEL NO 1

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Supera il bicameralismo? No, lo rende più confuso e crea conflitti di competenza tra Stato e regioni, tra Camera e nuovo Senato. È una riforma legittima? No, perché è stata prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale. Garantisce la sovranità popolare? No, perché insieme alla nuova legge elettorale (Italicum) già approvata espropria la sovranità al popolo e la consegna a una minoranza parlamentare che solo grazie al premio di maggioranza si impossessa di tutti i poteri. Diminuisce i costi della politica? No, i costi del Senato sono ridotti solo di un quinto e se il problema sono i costi, perché non dimezzare i deputati della Camera? Produce semplificazione? No, moltiplica fino a dieci i procedimenti legislativi e incrementa la confusione. È una riforma innovativa? No, conserva e rafforza il potere centrale a danno delle autonomie, private di mezzi finanziari. Garantisce l’equilibrio tra i poteri costituzionali? No, perché mette gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale) in mano alla falsa maggioranza prodotta dal premio. È una riforma chiara e comprensibile? No, è scritta in modo da non essere compresa. È il frutto della volontà autonoma del parlamento? No, perché è stata scritta sotto dettatura del governo. Amplia la partecipazione diretta da parte dei cittadini? No, triplica da 50.000 a 150.000 le firme per i disegni di legge di iniziativa popolare. (Per approfondimenti: www.referendumcostituzionale.online)

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SI TRATTA DEL 72ESIMO

REFERENDUM CHE SI SVOLGE IN ITALIA, A DISTANZA DI SOLI OTTO MESI DA QUELLO ABROGATIVO SULLE TRIVELLAZIONI IN MARE PER L’ESTRAZIONE DI IDROCARBURI

IL MESE PROSSIMO si torna alle urne per approvare o respingere la riforma della Costituzione, promossa dall’attuale Ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, e già approvata da Camera e Senato. Per gli italiani è il secondo referendum del 2016, dopo quello sulle trivellazioni in mare per l’approvvigionamento di idrocarburi, e la terza consultazione costituzionale nella storia della Repubblica. La prima si tenne nel 2001 e portò alla conferma del Titolo V che regola le autonomie locali; la seconda, nel 2006, portò alla bocciatura della cosiddetta “devolution” alle regioni in fatto di organizzazione scolastica, sanitaria e di polizia amministrativa. Si tratta di un appuntamento elettorale particolarmente atteso e controverso, che negli ultimi mesi ha fatto nascere un acceso dibattito fra chi propende per il sì, e dunque per le modifiche, e chi per il no, e ritiene che il mantenimento della Carta così com’è sia preferibile. Il punto chiave sul

quale siamo chiamati a esprimerci è certamente la riforma del Senato: se attualmente tutte le leggi (ordinarie e costituzionali) devono essere approvate da entrambe le Camere, come pure la fiducia al Governo deve essere concessa da Deputati e da Senatori, con l’approvazione definitiva delle modifiche alla Costituzione la Camera dei Deputati diventerebbe non solo l’unico organo eletto dai cittadini a suffragio universale diretto, ma anche la sola assemblea a dover approvare le leggi ordinarie e di bilancio, e ad accordare la fiducia al Governo. Dunque il bicameralismo perfetto che fino ad ora ha caratterizzato l’assetto istituzionale italiano verrebbe superato. Il Senato diventerebbe un organo di rappresentanza delle autonomie regionali - Senato delle Regioni - con una drastica riduzione dei membri da 315 a 100. I consigli regionali andrebbero a nominare 95 senatori, con metodo proporzionale, dei quali 21 sindaci e 74 consiglieri. I restanti cinque riceverebbero l’incarico per sette anni direttamente dal Presidente della Repubblica. Sparirebbe dunque la nomina dei senatori a vita, anche se quelli attuali (Giorgio Napolitano, Mario Monti, Carlo Rubbia, Renzo Piano ed Elena Cattaneo) resterebbero comunque in carica. Nessun senatore sarebbe più pagato dal Senato, ma continuerebbe a percepire solo lo stipendio da amministratore locale. Insomma, il Senato avrebbe soprattutto una »

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funzione di raccordo fra Stato, Regioni e ComuCHI AUTORIZZA LE MODIFICHE ni, anche se manL’articolo 138 della Costituzione terrebbe la possiLa possibilità di modificare la Costituzione bilità di esprimeè prevista dall’articolo 138 della Carta, re pareri sui prodove è specificato che le leggi di revisione getti di legge ape le altre leggi costituzionali sono adottate provati dalla Cada ciascuna Camera con due successive mera, e proporre deliberazioni e sono approvate a mageventuali modifigioranza assoluta nella seconda votazioche entro trenta ne. Tali norme devono poi essere sottogiorni dall’approposte a referendum popolare quando, vazione di una entro tre mesi dalla loro pubblicazione, legge, che la Cane facciano domanda un quinto dei memmera però avrà bri di una Camera, 500mila elettori o facoltà di accocinque Consigli regionali. La legge sotgliere o meno. toposta a referendum non è promulgata Tra le altre comse non approvata dalla maggioranza dei petenze che revoti validi. Non si arriva a referendum sterebbero al Sese la legge, nella seconda votazione in nato, la partecientrambe le Camere, è approvata a magpazione all’elegioranza di due terzi dei componenti. zione di due giudici costituzionali, del Presidente della Repubblica e dei membri laici del Consiglio superiore della magistratura.

LEGGI E NORME

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IERI E OGGI

Il terzo referendum sulla Costituzione Quello di dicembre sarà il terzo referendum costituzionale nella storia della nostra Repubblica, dopo la consultazione del 2001, in cui vinse il sì alle modifiche, e quella del 2006, quando prevalse invece il no. La prima volta l’affluenza fu del 34%, la seconda del 52,5%.

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Una delle altre novità riguarda l’elezione del Presidente della Repubblica: se vince il sì, parteciperanno al voto solo le Camere in seduta comune e non più i delegati regionali. Inoltre, è prevista l’abolizione del Cnel, il Consiglio Nazionale per l’Economia e il Lavoro, che fino ad oggi ha avuto una funzione consultiva in materia di leggi di settore. Con la riforma, materie come l’ambiente, le politiche occupazionali, la sicurezza sul lavoro, i trasporti, la produzione e distribuzione di energia e l’ordinamento delle professioni tornerebbero alla competenza esclusiva dello Stato; mentre le cosiddette competenze concorrenti, cioè condivise fra Stato e Regioni, scomparirebbero del tutto. In pratica, la principale competenza che resterebbe in mano alle Regioni sarebbe la sanità.

Nella riforma sono anche previste clausole che permettono allo Stato di occuparsi, in caso di tutela dell’interesse nazionale, di questioni esclusivamente regionali. Si arriverebbe anche all’abolizione definitiva delle Province, di fatto già svuotate di gran parte delle loro originarie funzioni. Cambiamenti importanti arriverebbero anche in fatto di leggi di iniziativa popolare: il quorum per rendere valido un referendum abrogativo resta del 50% più uno degli aventi diritto al voto, ma se i cittadini che lo propongono sono 800mila e non 500mila, il quorum si riduce e diventa del 50% più uno dei votanti alle ultime elezioni politiche. Ma per proporre una legge di iniziativa popolare occorreranno non più 50mila firme, ma 150mila. Ora l’ultima parola sarà quella delle urne: il referendum costituzionale previsto dall’articolo 138 della Costituzione non ha bisogno di raggiungere un quorum per essere valido, a differenza di quello abrogativo. Quindi vinceranno i sì o i no indipendentemente da quanti cittadini andranno ai seggi.



__SOCIETÀ ATTUALITÀ__ PERLE DI SAGGEZZA

È normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. (Paolo Borsellino)

Esistono dei timori che accomunano i popoli del mondo? Le risposte in un sondaggio dell’Ipsos

QUALI SONO LE PAURE CHE CI TENGONO SVEGLI LA NOTTE? +

DENTRO LA NOTIZIA

di Carlo Penguin

Per gli italiani ai primi posti delle paure, tasse e disoccupazione; seguono la corruzione, la povertà e la criminalità IL PRIMO E L’ULTIMO

Entriamo nel dettaglio del sondaggio condotto dall’Ipsos, e vediamo quali sono i timori degli italiani. Come abbiamo visto, al primo posto c’è la disoccupazione con il 66% delle preferenze; seguono nell’ordine: le tasse 40%; la corruzione 34%; l’immigrazione 32%; la povertà e diseguaglianza 31%; la criminalità 20%; la salute 14%; il terrorismo 13%; l’istruzione 8%; il declino morale 8%; la conservazione dei programmi sociali 7%; le minacce all’ambiente 7%; l’estremismo 4%; l’inflazione 3%; il cambiamento climatico 3%; l’accesso al credito 2% e, in ultima posizione, l’obesità infantile pari all’1%.

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LA PAURA rientra tra le emozioni cosiddette “primarie” (cioè insite sia nell’uomo sia negli animali), e può essere provocata da un evento reale o immaginario. Essa mette l’organismo in uno stato di allarme cosicché, in caso di necessità, il soggetto possa predisporre azioni di difesa o di fuga, oppure di combattimento. Credere, quindi, che la paura sia un’emozione negativa non è corretto, considerando che, proprio perché anticipa un evento che si ritiene possa essere pericoloso, è un potente “salvavita”. E analizzare le paure che attanagliano l’uomo, è forse il modo migliore per apportare dei correttori nella società in cui si vive. L’ultimo sondaggio in proposito, realizzato dall’Istituto demoscopico Ipsos, ha visto passare in rassegna le popolazioni di 25 Paesi, i cui timori sono stati mes-

si sotto la lente d’ingrandimento, dal 26 agosto al 9 settembre di quest’anno. Con quali risultati? Se si crede che la paura principale sia il terrorismo, allora si resta delusi; la piaga più grande sarebbe la disoccupazione, che toglie il sonno al 66% degli italiani e al 70% degli spagnoli, mentre per il resto del mondo viaggia intorno al 38%. Altro spauracchio per i nostri connazionali sono le tasse: per il 40% sono un vero e proprio incubo, tanto da posizionarle al secondo posto in classifica; nel resto del mondo solo il 16% ne è preoccupato e le attesta all’ottava posizione. La corruzione ci vede schierati come gli altri Paesi, anche se per noi è al terzo posto mentre per gli altri è al secondo. Altre preoccupazioni nel mondo sono: la povertà e la diseguaglianza, la criminalità, l’assistenza sanitaria.



__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Sono trascorsi quattro mesi dal referendum del 23 giugno e ancora nessuna tempesta si è abbattuta sulla Gran Bretagna. Caso fortuito o preludio al successo? Un bilancio provvisorio

DOPO LA BREXIT, NESSUN DILUVIO di Leonardo Guzzo DILUVIO DOVEVA ESSERE E DILUVIO NON È STATO. O almeno così pare. A quattro mesi dal voto che ha cambiato la geografia e le prospettive politiche dell’Europa unita non c’è traccia dell’apocalisse annunciata alla vigilia. La Brexit, l’uscita dall’Unione Europea decretata via referendum dai sudditi di sua maestà britannica, ha rimescolato le carte nel governo di Londra ma ha avuto finora effetti tutt’altro che catastrofici per l’economia del Regno Unito. I dati parlano chiaro: CONTRASTI E SPACCATURE dopo un iniziale smarBrexit sì, ma il mercato unico? rimento il “Brexit Sul contenuto della Brexit il governo di Londra è spaccato. Il ministro degli bounce”, il rimbalzo Esteri, Boris Johnson, e quello per la Brexit, David Davis, spingono per la post Brexit, è stato rescissione di tutti i legami con l’Europa. Al contrario, il ministro del Tesoro, quasi immediato. La Philip Hammond, auspica il mantenimento di un rapporto privilegiato con borsa di Londra non è l’Unione Europea e possibilmente la permanenza nel mercato unico.

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EXIT STRATEGY NEGOZIATI LUNGHI

Sul tavolo ci sono i diritti dei lavoratori europei

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crollata, tornando invece rapidamente in territorio positivo; la svalutazione della sterlina ha favorito le esportazioni, specie nel settore automobilistico e in quello dei servizi; il turismo e il settore dell’accoglienza sono cresciuti del 3% durante l’estate, mentre la disoccupazione è rimasta ferma al 4,9%, il livello più basso degli ultimi undici anni, con un calo di 8.600 unità nelle richieste di sussidi durante i mesi estivi.

LO SCORSO 23 GIUGNO I CITTADINI BRITANNICI HANNO DECRETATO L’USCITA DEL REGNO UNITO DALL’UNIONE EUROPEA. IL LEAVE HA OTTENUTO IL 52% DEI CONSENSI CONTRO IL 48% DEL REMAIN

Sul fronte degli scambi, i consumatori non si sono fatti impaurire e le vendite al dettaglio sono aumentate. La Gran Bretagna, insomma, non è entrata in recessione. Ocse e Fondo Monetario Internazionale - che avevano inizialmente previsto per l’economia britannica una contrazione dell’1% nel 2017 - hanno dovuto correggere i dati stimando un incremento del Pil pari all’1,9% nell’anno in corso e un rallentamento, fino allo 0,7%, nel 2017. In

ogni caso il Regno Unito continuerà a crescere. «Le previsioni funeste alla vigilia della Brexit», sostiene Giuseppe Di Taranto, professore di Storia dell’Economia e dell’Impresa alla Luiss Guido Carli, «si fondavano, più che su dati tecnici, su un pregiudizio politico in favore della permanenza nell’Unione Europea. In realtà la scelta britannica ha radici profonde nella storia del Paese e non può sorprendere gli osservatori più attenti. Il Regno Unito è sempre rimasto ai margini dell’Ue: il premier Major, per fare un esempio, era assente a Maastricht nel 1992 e a più riprese Londra si è avvalsa della clausola di opting out, che le ha permesso di restare fuori dall’euro e di sospendere l’appli- »

Lo scorso 2 ottobre, al congresso del partito conservatore, il premier Theresa May ha celebrato il referendum del 23 giugno come “il più grande voto per il cambiamento mai tenuto in questo Paese” e ha annunciato che il processo di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea inizierà entro la fine di marzo del 2017. Ha promesso inoltre un Great Repeat Bill per abrogare l’accordo del 1972 che sancì l’ingresso del Paese nell’allora Comunità Economica Europea. La legge entrerà in vigore una volta concluso l’iter della Brexit, presumibilmente lungo e complesso (l’articolo 50 del Trattato Europeo prevede fino a due anni di negoziato). «La Brexit è la Brexit», ha dichiarato la May: nessuna soluzione soft, dunque, ma un’intesa su misura con l’Ue, che garantisca al Regno Unito la piena sovranità e il massimo vantaggio in termini politici. Londra vuole a tutti i costi porre un freno all’accesso indiscriminato di stranieri (si studia un sistema di permessi di soggiorno subordinati all’assunzione in un posto di lavoro) e pare disposta a pagare il prezzo dell’uscita dal mercato unico. Il premier ha peraltro assicurato che i diritti dei lavoratori europei residenti in Gran Bretagna saranno garantiti in pieno, almeno per la durata del suo mandato.

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Tesoro, ha pronosticato momenti difficili per l’ecoLA POLITICA INGLESE POSTBREXIT nomia britannica, Chi è rimasto e chi si è dimesso precisando però dopo il referendum che il governo ha Un terremoto la Brexit lo ha certamente tutti gli strumenti provocato nella politica britannica. Il premier per sostenerla. David Cameron, dopo aver scommesso sulla vittoria del Remain, si è dimesso l’11 luglio I timori princie ha aperto la corsa per la successione nel pali riguardano partito conservatore. Boris Johnson, già sinle esportazioni daco di Londra e principale candidato, si è (l’Europa è il prifatto da parte preferendo assumere la carica mo partner di di ministro degli Esteri del nuovo esecutivo. Londra) e il setAl numero 10 di Downing Street si è insetore finanziario, diata, alla fine, Theresa May, da sei anni miin cui circa 5.500 nistro degli Interni con Cameron. Un apposito imprese perdeministero per la Brexit è stato creato e il tiranno i cosiddetti tolare, David Davis, si è affrettato a reclutare passport rights, esperti di diritto ed economia, specie tra il ossia la facoltà di personale inglese a Bruxelles, per gestire “il negoziato più complicato della storia”. vendere servizi in tutto il territorio comunitario. Il ricazione del trattato di Schengen e torno dei dazi e la svalutadella Carta dei diritti fondamentali. zione monetaria rischiano di È famosa la dichiarazione di Churdanneggiare la bilancia comchill per cui, quando deve scegliere merciale britannica; l’uscita tra terra e mare, la Gran Bretagna dal mercato unico potrebbe sceglie sempre il mare. La Brexit, frenare l’afflusso di investidunque, è un passo estremo ma non menti esteri e ridurre la comimprevedibile». petitività del sistema. Malgrado i dati iniziali, molti esperti «In realtà - obietta Di Taritengono che nel lungo periodo il ranto - è probabile che Paese pagherà il prezzo di questo pasl’economia britannica non so. Philip Hammond, ministro del subisca contraccolpi e, anzi,

NUOVI SCENARI

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si rafforzi. Il Regno Unito fa parte del Commonwealth, un club di 53 nazioni che garantiscono al Paese ampi sbocchi e mercati di approvvigionamento. D’altra parte, la svalutazione della sterlina continuerà a favorire le esportazioni e Londra sarà libera di cambiare tutte le leggi che oggi intralciano la sua crescita economica, a cominciare da quelle sull’austerity e i vincoli di bilancio». Sul reale contenuto della Brexit, se un completo distacco dall’Europa o un allontanamento soft, il professor Di Taranto esprime un’idea precisa: «Si arriverà comunque ad un accordo ma soprattutto per volontà dell’Ue, la parte che più ha da perdere in termini di esportazioni reali. Non dimentichiamo che il volume di esportazioni della Germania in Gran Bretagna è pari a 80 miliardi di euro. Certo Londra non indietreggerà sul controllo dell’immigrazione, e non per colpa sua. La storia del Paese dimostra una certa predisposizione

all’accoglienza, ma l’assenza di una vera politica europea dell’immigrazione non offre alcuna garanzia». Il buon esito della Brexit potrebbe, secondo qualche osservatore, creare un precedente e preludere al tracollo dell’unione monetaria. Sul punto, però, il professor Di Taranto è scettico: «La Brexit non è paragonabile all’ipotesi di Grexit. In base alle regole attuali un Paese con l’euro è soggetto a un vincolo troppo forte per poter abbandonare l’Unione. Andrebbe incontro a una svalutazione immediata, di circa il 40%, della sua moneta e al crollo del sistema bancario. D’altro canto, l’euro non offre a tutti gli stessi vantaggi ed è generalmente sottovalutato nei Paesi del sud Europa. Come ho provato a suggerire nel libro L’Europa tradita, per rendere più democratico il sistema bisognerebbe introdurre una maggiore flessibilità, studiando regolamenti a tutela degli Stati che intendono abbandonare la moneta unica».


__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Ha accompagnato la ripresa in un’Italia in ginocchio dopo la guerra. Fabbricata dall’India fino al Brasile. Da sempre, sinonimo di libertà e fenomeno di costume. Amata anche al cinema

VESPA, IN SELLA DA 70 ANNI NON C’È MEZZO su due ruote più persistente. Almeno, nell’imdi Giada Valdannini maginario collettivo. Parliamo della Vespa, il celebre scooter, tanto amato in patria quanto esportato nei cinque continenti. Ad essa, quest’anno, il primato delle settanta candeline, confermandosi, oggi come nel ’46, un mezzo al passo coi tempi, in grado di far dialogare più generazioni. In settant’anni di storia - Piaggio ne depositò il brevetto il 23 aprile 1946 - può contare su 18 milioni di esemplari diffusi sulle strade del pianeta: modelli diversi eppure così concordi col prototipo MP6, realizzato MITO DA SUBITO da Corradino D’Ascanio e battezzato subito “Vespa” dallo stesso Enrico Piaggio. Il Vespa World Club, 60 anni dopo Quando parliamo di questo mezzo, non è eccessivo definirlo il primo vero Il mito di Vespa è nato in contemporanea al marchio globale della mobilità, protagonista nell’immediato dopoguerra e teveicolo. Già nel ’46 aprono i primi Vespa Club. stimone del boom economico, nonché emblema di emancipazione quando, Prima in Italia, poi all’estero. Una passione negli Anni ’70, si fece “cinquantino”, aprendo di fatto il mondo Vespa agli che, nel 2006, in concomitanza col 60° anniunder 18 (i quattordicenni ne andavano pazzi!). Tra le curiosità, il fatto che, versario, ha portato alla creazione tanto attesa alla stregua di una Rolls Royce, offra un’enorme scelta di ricambi, anche » del Vespa World Club. NOVEMBRE 2016 I 33


per i modelli più vecchi, al punto che se entrate in IL MUSEO DELLA VESPA un concessionaA Pontedera, per ammirarla Per gli appassionati di Vespa, merita la visita rio Piaggio chiela vasta esposizione ospitata all’interno del dendo manopole Museo Piaggio di Pontedera. Lì è possibile per la Vespa 125 ammirare Vespa di tutti i tipi: da quelle da del ’48 o il contacompetizione al primo prototipo, dalla Vespa chilometri ovale limousine a quella per il 150° dell’Unità d’Itadella 150 GS del lia, come altre decine di mezzi che raccontano ’57, nessuno storla storia della Piaggio e del nostro Paese. Il cerà il naso. ConMuseo, inaugurato nel marzo del 2000, si tinuano a essere trova dentro l’ex attrezzeria, uno dei corpi prodotti e diffusi di fabbrica più antichi e affascinanti del comsul mercato. Più plesso industriale. Alla sua creazione ha colche una strategia laborato il Comune stesso, che ha realizzato in una parte dell’ex impianto locali adibiti a di marketing, il servizi, una biblioteca pubblica, depositi, arsegno della perchivi, aree attrezzate a verde pubblico con sistenza di una parcheggio gratuito. passione che ha spinto molti, già dal ’46, ad associarsi nel nome di Vespa, coi IL SEGRETO DELLA VESPA? famosi Vespa Club, sparsi FORSE PROPRIO LA SUA ormai in tutto il mondo. Noi CONTINUITÀ CON IL PASSATO, abbiamo parlato col presiGRAZIE AD UNA SCOCCA dente del Vespa Club d’ItaSEMPRE UGUALE DAL PRIMO MODELLO DEL ’46 lia, Roberto Leardi. Ecco coALL’ULTIMO USCITO sa ci ha detto. DI FABBRICA Cosa ha reso unica la Vespa nel panorama delle due ruote? Innanzitutto la sua carrozzeria portante, che non ha eguali nel mondo. Se guardate una Vespa spogliata nuda, intendo dire, solo con la scocca - e confrontate il modello del ’46 con uno del

UN PO’ DI STORIA

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’98, vi accorgerete che è uguale. Siamo di fronte a una caratteristica longeva, un’intuizione - quella di D’Ascanio - valida nei decenni. E poi Vespa è di casa: quante famiglie ne avranno avuta almeno una, negli anni. Ricordo, ad esempio, che nel 1984 ho partecipato a un’esposizione in cui gli stand Ferrari e Vespa erano uno a un passo dall’altro. Beh, tutti ammirati si fermavano un paio di minuti davanti al rosso Ferrari; poi, da noi, si trattenevano mezz’ora. La differenza è che la Ferrari l’hai sognata; la Vespa ce l’hai avuta. E poi pochi prodotti disegnano un secolo: la Vespa ci è riuscita, tanto da essere esposta al Moma, il Museo d’Arte Moderna di New York. Com’è nata la sua passione per la Vespa? Fu un colpo di fulmine, quando mio padre me ne regalò una. Poco dopo, mi iscrissi a un Vespa Club perché, appassionati come eravamo di uscite in gruppo, non trovavamo posto nei club di motoclisti, sebbene talvolta ne condividessimo gli itinerari. Come è cambiato il profilo del vespista ne-

gli anni? Quando è stata lanciata, si trattava di un mezzo di prima motorizzazione: avere la Vespa all’epoca significava non dover prendere i mezzi pubblici. Considerate che, allora, non tutte le famiglie avevano un veicolo privato con cui spostarsi. Possedere una Vespa ti garantiva l’autonomia nell’andare al lavoro, come il lusso di fare una gita fuori porta alla domenica. Insomma, chi oggi ha ottant’anni e nel ’46 ha guidato la prima Vespa, non se la toglierà mai dal cuore. Altro discorso per i quattordicenni che poterono guidare le prima Vespa 50 negli Anni ’70: per loro fu strumento di emancipazione e autonomia. Oggi, magari, c’è il collezionista che si compra il mezzo nuovo, fresco di produzione, ma conserva gelosamente dei vecchi modelli. E invece il suo rapporto personale con la Vespa come si è evoluto? Sono passato dall’esserne un guidatore a diventarne collezionista. Così ne ho avute diverse: dalla Bacchetta del ’59 a una GT moderna, passando per la PX del 1982. Siccome per diversi anni mi sono pure cimentato in


CIAK! PROTAGONISTA NEL CINEMA

Da “Domenica d’agosto” a “Ben-Hur” Vespa offre nei decenni un vero e proprio spaccato sociale del nostro Paese entrando nei ciak del grande schermo, già all’indomani della sua uscita sul mercato. La prima pellicola a immortalarla sarà Domenica d’agosto, un film del ’49 in cui sfreccia sull’Ostiense a riprodurre una consuetudine dell’epoca: quella di raggiungere il mare dalla Capitale sulle due ruote. Segue il primo importante ingresso della Vespa nello scenario internazionale: era il 1953, l’anno in cui esce Vacanze Romane, il film di William Wyler con Gregory Peck e Audrey Hepburn. E c’è un’altra famosa immagine cinematografica della Vespa risalente agli anni Cinquanta. Riguarda Ben-Hur: in questo caso, e come è immaginabile, la Vespa non entra sul set ma sarà il veicolo più usato dagli attori per muoversi tra una scena e l’altra. Come nel caso di Charlton Heston e Stephen Boyd, ritratti in un momento di pausa delle riprese. Ma la Vespa è stata usata anche da James Bond e, negli anni Novanta, da Nanni Moretti, che l’ha resa protagonista in Caro Diario.

competizioni sulle due ruote, ne posseggo una con cui correvo negli Anni ’60. Bei ricordi legati alla Trento Bondone Storica o alla RomaL’Aquila-Roma. E siccome ritengo che le passioni vadano condivise, alcuni dei miei mezzi li tengo esposti in un Vespa Museo a Roma, visitabile gratuitamente e a pochi passi dai Fori Imperiali (Via Cavour, 302). Come si spiega, dunque, il successo planetario di questo mezzo? Vespa sa unire: aggrega. In più, è interclassista perché è stata guidata dal medico come dall’operaio, dalla

guardia papalina e dal nobile, dal commerciante e dal maestro. Senza distinzioni di sorta. Oso dire che sia nata prima l’Europa della Vespa che quella politica - nel ’55 c’è stato il primo raduno internazionale, l’EuroVespa - perché intorno a essa si è riusciti a portare vespisti che arrivavano da ogni capo del Continente: da Stoccolma, dalla Scozia, dall’Irlanda, Lisbona, da Salonicco. Un crogiolo di lingue, eppure ci si capiva. Descriva in poche parole la Vespa. Un oggetto metallico con l’anima.

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Valeria Zanelli è una casalinga che risparmia facendo la spesa. A fine mese, tra sconti sui generi alimentari, buoni benzina, arriva ad economizzare fino a 400 euro

COUPON, MOLTO PIÙ CHE UNA PASSIONE di Romina Vinci SI DEFINISCE UNA CASALINGA che risparmia facendo la spesa. Per lei la parola d’ordine è: non pagare mai a prezzo pieno. Valeria Zanelli, 36 anni, sposata, mamma di due bambini, residente in provincia di Biella, è una delle più note “couponiste” italiane. Esperta di offerte e promozioni, le sue giornate sono uno slalom tra buoni sconto, coupon e volantini. Ed i risultati sono evidenti: al mese arriva a risparmiare anche 400 euro. Valeria, cos’è un coupon? Il coupon è un buono sconto. Lo puoi trovare sul prodotto, lo può distribuire una promoter, lo puoi scaricare da Internet o lo puoi ricevere a casa partecipando a delle operazioni a premio. Come ti sei avvicinata al mondo dei coupon? È successo per caso. A dire il vero sono sempre stata un po’ fissata con gli sconti, i volantini e le offerte. Un giorno ero ad un ipermercato ed ho »

LE ORIGINI

I primi buoni sconto scritti a mano Era il 1887 quando Asa Candler, un uomo d’affari statunitense, elaborò un’efficace strategia di marketing in collaborazione con la “Coca Cola Company”. A quel tempo i coupon erano scritti a mano ed ognuno di essi permetteva di avere uno sconto per acquistare i famosi bicchieri.

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partecipato ad un concorso quasi per gioco: se PER I COMMERCIANTI compravi due Tutti pazzi per la spesa Nato nel novembre 2015, Tutti Pazzi per la confezioni di carSpesa è un sistema di couponing che comta igienica ti prende una raccolta cartacea ed on line di mandavano un buoni sconto ed offerte, destinata ad aziende buono spesa da e professionisti che si trovano all’interno di 13 euro. Dopo un un’area geografica di minimo 45mila abitanti. po’ di tempo mi Uno strumento di facile utilizzo per i lettori, è arrivato a casa che ricevono la loro copia direttamente a il buono spesa ed casa e all’interno della quale trovano coupon ho capito che era e offerte. Un’iniziativa di marketing che comvalido non solbina il mezzo cartaceo, Internet ed i social tanto per alcuni network. All’interno del sistema, inoltre, c’è prodotti, ma per un gestionale che consente in piena autonomia agli esercenti di generare offerte e promozioni la totalità dei durante l’anno, scegliendo durata e sconto miei acquisti. Soda applicare. Un prodotto pubblicitario utile no andata al susia ai lettori sia, soprattutto, agli esercenti. permercato ed ho trovato prodotti scontati all’80%: il mio buono spesa era valido anche per quelle offerte. Quando sono tornata a casa ero soddisfattissiPER SAPERNE DI PIÙ VISITA IL SITO ma: avevo le buste piene di WWW.TUTTIPAZZIPERLASPESA.IT prodotti e non avevo aperto OPPURE DIVENTA FAN il portafogli. Da lì non ho DELLA PAGINA FACEBOOK più mollato. (NELLA FOTO, VALERIA ZANELLI) Come si fa a risparmiare facendo la spesa? Cumulando buoni di diverse operazioni a premi, di sondaggi, di applicazioni; ci vuole del tempo ma, se sei costante ed hai ben chiaro l’obiettivo che vuoi raggiungere, riesci a farlo. Io

IL PORTALE

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sono riuscita a prendere una planetaria per la cucina, del valore di oltre 1.000 euro, a costo zero. Di sicuro bisogna passarci del tempo sopra, perché nessuno ti regala niente, e se vuoi ottimizzare devi lavorare e trovare la migliore strategia. Quanto riesci a risparmiare al mese? All’incirca 300-400 euro al mese. Anche perché se un prodotto non è in offerta non lo compro. Però ci rimetti di benzina, passando da un supermercato all’altro… No. Anzitutto perché ho la fortuna di vivere in una zona dove nel raggio di 6 km ci sono vari supermercati. E poi perché ci sono delle operazioni a premio che ti permettono di ricevere dei buoni carburante. L’anno scorso, ad esempio, io, mio marito e i nostri due bambini siamo andati ad un parco divertimenti per tre giorni, ed abbiamo pagato solamente tassa di soggiorno e autostrada. Quanto è importante Internet nel processo dei coupon? È fondamentale perché velocizzi i tempi. In rete puoi vedere le anteprime dei vo-

lantini, scaricare i regolamenti dei concorsi e delle operazioni a premio. L’unica cosa che manca in Italia sono i giornali che stampano i coupon. Negli Stati Uniti, ad esempio, ci sono delle riviste specializzate che vendono i coupon; qui da noi questa fetta di mercato editoriale è ancora vuota e sicuramente c’è una vasta platea che li comprerebbe molto volentieri. La cosa più strana che ti è capitato di acquistare. Ce ne sono state tante! Ad esempio, per un periodo ho fatto scorta di spazzolini da denti, li compravo ad 1 euro e 80 e mi tornavano codici Smartbox da venticinque euro (con i quali ho pagato la vacanza!). Oppure la schiuma da barba a 3 euro e 50 che mi faceva ricevere un buono spesa di 10 euro. E l’azione più stramba? Aver fatto 50 km per comprare del deodorante a 2 euro 50, ed ogni confezione dava diritto a 10 euro di carburante. Sono andata lì un pomeriggio, ho comprato venti deodoranti spendendo 50 euro, e me ne sono tornati indietro 200. Secondo te i coupon e i


CURIOSITÀ NEWS DAGLI STATES

La caccia ai coupon è un lavoro Non solo una moda, non solo una mania ma, per alcuni, rappresenta un vero e proprio lavoro: gli americani sono diventati così esperti della caccia ai coupon da farla diventare una professione. La ragione è presto svelata: essendo cumulabili, i buoni sconto diventano dei soldi veri e propri da spendere nei supermercati. Un bottino che fa gola a molti, considerati anche i tempi di crisi economica. Un fenomeno che è segno di un cambiamento radicale nei consumi, facilitato dall’immediatezza dell’on line. Ecco allora che sono nati dei professionisti del settore, con tanto di reality show incentrati sulle strategie per accumulare il maggior numero possibile di coupon e spendere meno soldi in cassa. Gli americani, si sa, sono maestri nel cavalcare le tendenze, ma questa volta l’esagerazione pare che abbia portato anche ad un risparmio economico non indifferente.

buoni sconto possono essere una risposta alla crisi? Sicuramente sì. Io stessa mi sono avvicinata al mondo dei coupon in un momento in cui a casa lavorava solo mio marito. I coupon ti permettono di arrivare alla fine del mese, di comprare quel pezzo di carne in più quando arriva il buono spesa. Sembra poco risparmiare anche solo 50-70 centesimi a prodotto, ma nel totale della spesa la differenza si sente. E, se ti capita una spesa imprevista, sei in grado di affrontarla perché hai risparmiato sul mangiare o sui detersivi. Di certo non ti arricchisci, però riesci a tirare un sospiro di sollievo. Che consigli daresti a chi vuole avvicinarsi a

questo mondo? Di leggere bene i regolamenti prima di partecipare, perché se sbagli qualcosa i buoni non li ricevi ed hai solo buttato via i soldi. È fondamentale leggere bene i regolamenti, io di solito li stampo e li porto al supermercato, così ho tutti i “nomi e cognomi” dei prodotti, e sono sicura di non sbagliare. Ci saranno ancora i coupon tra dieci anni ? Secondo me cresceranno tantissimo, saranno nella vita di tutti. Del resto con i coupon si aumentano le vendite, perché comunque capita di comprare dei prodotti di cui non hai bisogno nell’immediato, e quindi fai girare l’economia, risparmiando.

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«Occorre usare la macchina fotografica come se si dovesse perdere la vista il giorno dopo. La vita visiva richiede enorme impegno... Io l’ho solo sfiorata, appena sfiorata» Dorothea Lange

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L’ANIMA DEL MONDO NELL’OBIETTIVO

di Barbara Di Sarno

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1 California, 1936. “The Migrant Mother” 2 California, 1936. La figlia di un minatore migrante 3 Dorothea Lange (Foto di Paul S. Taylor).

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«PER ME LA BELLEZZA compare quando si sente profondamente, l’Arte è il risultato di un atto di attenzione totale. La macchina fotografica è una grande maestra. Rompi gli ormeggi che ti legano alle persone intorno a te. Sei tu che sei nutrito e sostenuto da ciò che vedi con gli occhi. Da questo tipo di coscienza nascono grandi fotografie». Queste le parole con cui Dorothea Lange, tra le più grandi fotografe dell’America del XX secolo, testimonia un assunto fondamentale della fotografia documentaristica e di denuncia sociale di cui è stata inconsapevole pioniera. La sua foto The Migrant Mother, scattata in California nel 1936, è diventata un’icona della Grande Depressione americana: una madre “senza patria” con il 3


volto segnato dalla fatica che protegge i suoi figli è l’immagine simbolo della sofferenza di un’intera nazione e lo specchio di un’umanità che travalica tempi e genti. Oggi la sua arte e la sua umanità rivivono nella mostra Dorothea Lange. The Camera is a Great Teacher, allestita fino al 9 gennaio 2017 nell’incantevole borgo medievale del Castello di Postignano, in Umbria. «Dorothea Lange era mia nonna. Era brillante, carismatica e complessa. L’arte della fotografia scaturiva dalla profondità del suo essere, dalla sua singolare capacità di percezione e dalla sua ricerca della verità. Lei mi ha insegnato come “vedere” ed ha impresso nella mia mente che nulla è come appare al primo sguardo - così la ricorda la nipote Dyanna Taylor, celebre regista e documentarista americana -. Avevo dieci anni. Stavo con lei mentre scattava fotografie su una spiaggia della California del nord. Io avevo raccolto alcuni sassi e conchiglie e tesi la mano verso di lei, probabilmente in cerca della sua approvazione. Con un po’ di ostentazione dissi: “Guarda, nonna, guarda questi”. Lei mi fissò e disse con severità: “Sì, li vedo, ma tu, li vedi?”. Lei, allora,

fece una foto delle conchiglie nel palmo disteso della mia mano. Da quel momento in poi ho percepito il mondo differentemente. Avevo imparato tante cose dalla sua estetica, essendo cresciuta circondata dalle sue foto ammucchiate nei cassetti, sul tavolo da pranzo, appuntate sulle pareti del suo laboratorio. Ma sono state più che altro le sue parole che hanno continuato a risuonare. Continuo oggi a cercare la verità più profonda delle cose che si trova sotto la superficie. Ciò per me più che un approccio al lavoro artistico, è una filosofia di vita». Non è infatti un caso che la fama di Dorothea Lange sia legata soprattutto alla profonda opera di documentazione della Grande Depressione americana e della dolorosa povertà degli agricoltori e delle loro famiglie, costrette ad abbandonare le proprie terre a causa delle tempeste di sabbia che avevano desertificato i terreni agricoli. «Dorothea era sposata con mio nonno, l’economista Paul Schuster Taylor, i cui campi di specializzazione erano il lavoro dei migranti agricoli e l’importanza per la società delle piccole fattorie a conduzione familiare. Dalla prima volta che lo accompagnò » NOVEMBRE 2016 I 41


SOCIETÀ CULTURA in un viaggio di studio sulle condizioni lavorative di questa gente, le loro vite personali e professionali si intrecciarono strettamente. Molte delle più belle fotografie di Dorothea sono il risultato di questa collaborazione creativa. La maggior parte delle persone conosce Dorothea per le sue penetranti foto della Grande Depressione come The Migrant Mother. Sono immagini che hanno catturato l’angoscia dei tempi e plasmato il modo in cui l’America inquadra se stessa. Ma la totalità della sua opera, che si estende lungo l’intero arco della sua vita, è molto più ampio di queste poche fotografie famose - continua la Taylor che, alla vita e al lavoro della celebre nonna, ha dedicato il film Dorothea Lange: Grab a Hunk of Lightning -. Ci sono immagini meno conosciute, ma ugualmente compassionevoli e incisive. Ciò che poche persone sanno è che la specifica capacità di Dorothea di inquadrare le difficoltà della condizione umana derivava dalla sua stessa sofferenza ed infermità. Da bambina contrasse la poliomielite che le lasciò un piede atrofizzato. Ogni giorno quando camminava da sola lungo le strade di Bowery, nel basso East Side di New York, per incontrare sua madre, avrebbe voluto nascondere la sua andatura zoppicante e rendersi unseen (non-vista), al sicuro dalla curiosità indesiderata. Coraggiosa e piena di risorse, lei è riuscita a trasformare la sofferenza proveniente dalla sua

BIOGRAFIA

DOROTHEA LANGE Nasce a Hoboken, in New Jersey, nel 1895. Dopo gli studi alla Columbia University di New York, lavora come fotografa freelance a San Francisco. Nel 1923, con il primo marito, il pittore Maynard Dixon, compie un lungo viaggio in Arizona, dove fotografa gli indiani Hopi. Negli Anni ’30 inizia a collaborare con l’economista Paul Taylor, che sposa in seconde nozze nel 1935 e che la introduce nel programma della “Farm Security Administration”, creato per combattere la povertà del Paese. Dalla loro collaborazione nasce il libro American Exodus che documenta, con testi di Taylor e foto della Lange, l’esodo di più di 300.000 immigrati in California alla ricerca di lavori agricoli. Nel 1942, in seguito all’attacco giapponese di Pearl Harbor, la Lange viene incaricata di fotografare la deportazione forzata dei nippo-americani nei campi di internamento perché considerati possibili nemici. Muore l’11 ottobre 1965. Qualche mese più tardi, sarà inaugurata al Moma una vasta retrospettiva delle sue fotografie, la prima dedicata a una fotografa donna.

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4 Giapponese col cappello al parco 5 Texas, 1936. Bob Lemmans, nato schiavo nel 1850 6 Texas, 1938. O. O. Mills, postino 7 Alabama, 1936. La famiglia di un operaio addetto alla lavorazione della trementina.

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DYANNA TAYLOR OMAGGIO A MIA NONNA

Grab a Hunk of Lightning

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disabilità in una forza artistica». La macchina fotografica è stata per la Lange lo strumento attraverso il quale osservare profondamente il mondo. «Bisognerebbe utilizzarla come se il giorno dopo si dovesse essere colpiti da improvvisa cecità», era solita ripetere. «Le sue foto mostrano il soggetto in modo diretto, senza artifici. Il suo senso della bellezza nella verità inalterata è semplice ma potente - testimonia con passione Dyanna Taylor a cinquant’anni dalla morte della grande fotografa -. Le parole di Dorothea sono sempre con me: “Ma cosa c’è veramente? Guarda. Guarda”. Questo fu il dono che mia nonna mi tramandò».

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8 Una famiglia giapponese 9 Mississippi, 1936. I figli di un mezzadro sfrattato 10 e 11 Altri due scatti famosi della Lange risalenti agli Anni ’30:

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Pluripremiata in patria e all’estero come regista e direttore della fotografia, Dyanna Taylor ha viaggiato in tutto il mondo, realizzando film, documentari e speciali televisivi su temi sociali e problematiche ambientali. Il suo film, Dorothea Lange: Grab a Hunk of Lightning, ha un’importanza speciale per lei. Dorothea Lange infatti era sua nonna. Scatti inediti e immagini che hanno fatto la storia della fotografia, interviste, testimonianze e ricordi di famiglia ricostruiscono la vita e l’estetica di una donna piccola e straordinaria che ha rivelato l’America quella più tragica e umana, sofferente e dignitosa, quella delle riserve indiane e dei campi di internamento per giapponesi della Seconda Guerra Mondiale, quella della Grande Depressione e del Dust Bowl - all’America stessa e al mondo. «Ho girato dei film su diversi artisti, le loro ispirazioni, le loro battaglie e le loro visioni. Ma mi ci sono voluti anni per sentirmi pronta a girare Grab a hunk of lightning - racconta la regista -. All’inizio avevo solo i ricordi intimi dell’infanzia. Questi, poi, si sono ampliati nel corso della mia ricerca su Dorothea come donna, attraverso giornali, diari, corrispondenza familiare, negativi ed altro materiale fotografico. Il risultato è un ritratto penetrante e nello stesso tempo equilibrato della donna pubblica e privata, la fotografa prestigiosa... mia nonna».

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IN MOSTRA A POMPEI

Dei ed eroi di MITORAJ Dedalo al Tempio di Venere, il Cennon a caso grande amico - solo un artauro nel Foro, il Centurione alle Tertista coraggioso, quale egli fu, poteva me Stabiane, Ikaro alato nel Foro triansognare di esporre in un luogo come golare… Da maggio scorPompei, senza temere so le strade e le piazze confronti. Dopo i succes“MITORAJ A POMPEI” di Pompei sono abitate si nella Valle dei Templi FINO ALL’8 GENNAIO 2017 da divinità ed eroi del ad Agrigento e ai Mercati SCAVI ARCHEOLOGICI Mito: 30 sculture di Igor di Traiano a Roma, anDI POMPEI Mitoraj emergono come che nell’antica città vePIAZZA ANFITEATRO sogni dalle rovine, simsuviana si è voluta creare TEL. 0818575347 WWW.POMPEIISITES.ORG boli di un inconscio anun’osmosi tra l’archeodi Rodrigo Russo tico andato in frantumi, logia e le opere di Mitoma non perduto per raj; senza sopraffazioni, sempre. ma stabilendo un legame armonioso D’altronde - ha spiegato Stefano Contra le architetture pompeiane e gli imtini, che di Mitoraj è stato gallerista e ponenti personaggi scultorei.

Un esperimento di armonia e fusione tra antico e contemporaneo, una grande mostra postuma che omaggia lo scultore polacco


cultura LIBRI ARTE TEATRO MUSICA CINEMA

__LIBRI CULTURA__ DICE ALAIN DE BOTTON che: «Rabin e Kirsten non sono per nulla prevedibili, semmai sono identificabili e universali per ogni coppia i loro problemi: le tensioni, i nodi che si avvolgono intorno all’infanzia, l’impatto del lavoro sulla qualità della vita». Rabin e Kirsten sono la coppia protagonista del nuovo romanzo Il corso dell’amore del quarantaquattrenne scrittore-filosofo svizzero che, dopo più di vent’anni, torna al suo argomento preferito. Appunto l’amore, che gli fece scrivere il bestseller tradottissimo Esercizi d’amore. Molti lettori lo ricorderanno, è una storia sentimentale, giovanile e volubile, un po’ saggio sulla “prigione” domestica, un po’ catalogo di etichette da apporre ai fremiti del cuore. Con la stessa formula - il racconto con molti intervalli di riflessioni filosofiche su come sia possibile “imparare” di nuovo ad amarsi, di un amore più razionale e meno romantico ora De Botton illustra bronci, coccole, litigi, rotture e carezze

COMUNICARE + E “IMPARARE” DI NUOVO AD AMARSI

di una coppia maIL CORSO DELL’AMORE tura. «Alle prese GUANDA continua - con le 256 PAGINE 18,00 EURO grandi gioie della Giudizio di 50&Più: genitorialità, ma anche con le continue discussioni per piccole cose, le delusioni, le attese non corrisposte». E conclude: «In una società in cui le storie sono focalizUn romanzo con consigli zate o sull’inizio o filosofici per coppie sulla fine, i rapporti stagionate. Tra bronci a lungo termine possono talora avee litigi, tensioni e rotture re una fine forse ma anche coccole, dolorosa ma non ci si può amare ancora, corrispondono aldi un amore meno romantico l’estasi che s’immagina quando ci si di Renato Minore trova in un rapporto. Per questo ho CHE DICE LA PIOGGERELLINA DI MARZO voluto analizzare aspetti quoPiero Dorfles tidiani che fanno parte della Manni, 208 pagine vita amorosa di una persona». 16,00 euro Con un consiglio finale, da Giudizio di 50&Più: scrittore e da filosofo: «Bisogna “L’albero a cui tendevi la pargoletta mano”, “la comunicare, parlare chiaradonzelletta che vien dalla campagna”, “i trecento mente: solo i bambini pensano che erano giovani e forti”. E ancora “la bandiera che i genitori possano leggere bianca che sventola sul ponte”, “la mamma sesnella loro mente». santenne che più la guardi e più ti sembra bella“, “i cipressi di Bolgheri sempre alti e schietti”. Ecco un’antologia che suscita tanti ricordi in chi si trovò a frequentare elementari e medie tra gli Anni ’50 e ’60, con molte delle poesie da imparare a memoria, firmate da “poeti dei banchi” che si chiamavano Pascoli, Leopardi, Carducci, Mercantini, Moretti fino ad Ada Negri ed Angelo Silvio Novaro. Come nei sussidiari di allora, sfilano i “temi”. Famiglia, scuola, affetti, patria, lavoro... E, insieme, i valori, i dubbi, i pensieri che La pioggerellina di marzo, L’aquilone e La cavalla storna trascinavano con sé mentre le imparavamo a memoria. E su cui Piero Dorfles ora ragiona nella bella introduzione.

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__ARTE CULTURA__ INFORMAZIONI SULLA MOSTRA

Museo Boijmans Van Beuningen Museumpark 18, Rotterdam (Paesi Bassi) Fino al 15 gennaio 2017 Orari: 11/17, tutti i giorni escluso il lunedì Ingresso: intero € 15,00 - ridotto € 12,50 (categorie convenzionate, gruppi oltre le 15 persone), ridotto studenti € 7,50 www.boijmans.nl

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DA NON PERDERE

MILANO

Affreschi? Solo sul web! Potranno essere ammirati solo via Internet gli affreschi ritrovati nei magazzini dell’Arcivescovado di Milano. La sala di rappresentanza del palazzo dell’arcivescovo Giovanni Visconti era stata infatti dipinta da maestri giotteschi nel 1340-42. La situazione attuale non consente una visita, ma un progetto di digitalizzazione delle opere in rete in questo mese, ne permetterà la visione: “una piattaforma narrativa, quasi cinematografica, che mostra la bellezza di questo gioiello”. FIRENZE

Tempo di orologi 80 preziosi segnatempo esposti - con il contorno di tele che ne definiscono l’originaria collocazione nella mostra Tempo reale e tempo della realtà. Tra XVII e XIX secolo i meccanismi sono sempre più sofisticati, ma soprattutto le casse diventano meravigliosi oggetti d’arte. A Palazzo Pitti fino all’8 gennaio

A 500 anni dalla morte del grande pittore rinascimentale, solo l’Olanda ne ricorda e riesamina la lezione con una grande mostra

A ROTTERDAM UN GRANDE TRIBUTO A FRA BARTOLOMEO IN ITALIA ce ne siamo dimenticati, ma nel 2017 correrà il 500° anniversario della morte (avvenuta il 15 ottobre, lui appena 44enne, a causa - secondo la versione del quasi contemporaneo biografo Giorgio Vasari - della sua golosità, per un’indigestione di fichi) di un grande pittore del Rinascimento, Bartolomeo di Paolo di Jacopo. Più noto con gli altri suoi nomignoli “Bartolommeo del Fattorino”, dettato dal lavoro del padre, mulattiere e carrettiere, “Baccio della Porta”, poiché viveva nei pressi di una porta della città di Firenze, ma soprattutto “Fra Bartolomeo”, a seguito dei voti domenicani da lui scelti nel 1500,

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MOSTRE di Ersilia Rozza

sotto l’influsso dell’infuocata predicazione di Girolamo Savonarola (di cui dipinse il celeberrimo ritratto). Se ne sono accorti invece a Rotterdam, dove il Museo Boijmans Van Beuningen ha allestito una grande mostra, aperta dal 15 ottobre scorso, dedicata a colui che i curatori allineano tra i quattro più grandi del Rinascimento, insieme a Leonardo, Raffaello e Michelangelo. Undici dipinti, quasi tutti quelli trasportabili senza danni, sono riuniti ad oltre 150 disegni, tra cui gli studi preparatori di ciascuno e numerosi altri magistrali esiti. Ne esce un’accurata esposizione, innanzitutto delle doti tecniche, di un raffinato

disegnatore, capace di pose armoniose che danno l’illusione del movimento e di grandi costruzioni dal perfetto equilibrio narrativo. E anche delle diverse fasi della sua vita che, dopo un inizio alla scuola di Cosimo Rosselli e un’interruzione dell’attività durante il periodo savonaroliano, si evolve grazie al rapporto intenso con Raffaello, alle escursioni coloristiche a Venezia e a quelle manieristiche a Roma, fino al ritorno a una rigorosa e ispirata pittura religiosa.


FOTO DI MARCO CASELLI

__TEATRO CULTURA__

SIPARI ALZATI: PARTE UNA GRANDE STAGIONE

TEATRO L’ANNO SCORSO c’erano quasi cinquemila metri quadrati, in pratica due teatri, da ristrutturare completamente. Fra problemi, entusiasmo e una notevole dose di coraggio i due spazi hanno ripreso vita e Roma ha recuperato un pezzo della sua storia culturale. Perché quando

riapre un teatro è una rinascita per tutti e Luca Barbareschi lo sapeva bene prima di avventurarsi in questo ambizioso progetto. Obiettivo centrato, Il Teatro Eliseo e il Piccolo Eliseo sono diventate due realtà vitali, luoghi di spettacoli ma anche di incontri, dibattiti e concerti. Come

FIRENZE

Al Teatro della Pergola La Fondazione Teatro della Toscana ha presentato le quattro stagioni dei suoi teatri. Fra questi, il Teatro della Pergola di Firenze che, in questo mese, prevede tre prime nazionali. Il sipario si alza su Caffè del porto, fino al 6, dove Massimo Ranieri e Maurizio Scaparro affrontano il grande drammaturgo Raffaele Viviani. Quindi va in scena Edipo re ed Edipo a Colono (8-13), con le regie rispettivamente di Andrea Baracco e di Glauco Mauri, attore insieme a Roberto Sturno. Dal 18 al 27 è la volta di Luca Barbareschi, regista e interprete - con Chiara Noschese, Gianluca Gobbi Ernesto Mahieux e Margherita Laterza - dell’esilarante commedia L’anatra all’arancia, scritta nei primi Anni ’70. info: 0550763333

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DAL 3 AL 13, AL TEATRO CARCANO DI MILANO, DEBUTTA DIAMOCI DEL TU, GODIBILE COMMEDIA CON UNA AFFIATATA COPPIA TEATRALE: ANNA GALIENA ED ENZO DECARO. INFO: 0255181377 0255181362

Novità assolute e grandi protagonisti, nuova drammaturgia e grandi classici per appassionanti spettacoli di Mila Sarti

Si alza di nuovo il sipario del Teatro Eliseo: viaggio non stop fra prosa e incontri, musica e cinema, letteratura, arte, scienza ed economia dichiara il direttore artistico: «L’Eliseo è oggi un’esperienza culturale a tutto campo, una factory di idee capace di trasformare fermenti in proposte, un luogo di vita radicato nella trama della Capitale. In breve tempo il Teatro è cresciuto da luogo di spettacolo a luogo di pensiero, da palcoscenico su cui raccontare storie a fucina di emozioni ed energie». Ricca di proposte, la nuova stagione di questo mese vede in scena all’Eliseo Il giuoco delle parti (1-20) di Pirandello, con Umberto Orsini al

suo cinquantesimo spettacolo sul palcoscenico dello storico teatro. Dal 22 all’11 dicembre Anna Foglietta vestirà i panni della giovane poetessa “dei navigli”, Alda Merini, quando fu internata. Il testo La pazza della porta accanto è di Claudio Fava, firma la regia Alessandro Gassmann. Fino al 13, al Piccolo Eliseo, Lucrezia Lante della Rovere è l’affascinante Misia Sert in Io sono Misia. L’ape regina dei geni. Segue, dal 16 al 27, Altrove, storia sulla periferia e sul sogno di Paola Ponti. info: 0683510216 NOVEMBRE 2016 I 47


__MUSICA CULTURA__ CURIOSITÀ

50 anni in Buona Compagnia è il doppio cd (inediti e “classici”) uscito ad ottobre per il 50ennale della Nuova Compagnia di Canto Popolare. La formazione sarà in tour con gli Osanna dal 29 di questo mese.

Esce l’11 novembre il decimo album di inediti come solista, a tre anni di distanza dal precedente

IL RITORNO DI STING: UN 65ENNE SEMPRE PRONTO A SORPRENDERSI

MUSICA di Raffaello Carabini

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MUSICA DA LEGGERE

A Parma, Philip Glass chiuderà il Barezzi Festival, con la prima esecuzione italiana dei suoi 20 Etudes TRA CLASSICA E CONTEMPORANEA

Benefattore e poi suocero di Giuseppe Verdi, Antonio Barezzi fu sempre un punto di riferimento per il compositore, che ne tenne il ritratto sul pianoforte per tutta la vita. A lui è dedicato un Festival, dal 3 al 14 novembre, al Regio e in diversi teatri del parmense. Incentrato sul rapporto tra classica e contemporanea, alternerà jazzisti e sperimentatori: Brad Mehldau, il poeta-tenore Benjamin Clementine, il rifugiato Aeham Ahmad... Soprattutto proporrà il maestro americano del minimalismo Philip Glass: il 14 novembre, con i pianisti Maki Namekawa e Roberto Esposito, eseguirà i suoi celebri Etudes.

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PERMETTETE un ricordo personale. Trent’anni fa ho lavorato per oltre un mese a Trieste come organizzatore generale a un film nel cui cast c’era Sting: Giulia e Giulia. Tutta la troupe lo ricordava come scontroso e antipatico, poco gentile con gli stessi fans che in Piazza Unità d’Italia gli chiedevano autografi in continuazione. Persino la supersalutista diva americana Kathleen Turner, la protagonista di uno dei primi esperimenti Rai in Hd, non amava affatto il suo contatto nelle scene più “intraprendenti”, anche per via di un certo afrore che il nostro emanava nella torrida estate giuliana. Detto il “male” (si sa, anche i geni nel privato non sempre sono perfetti), passiamo alla musica. Ovvero a dire di Sting tutto il “bene” possibile. Specie in questi giorni di attesa del

nuovo album 57th&9th, che si annuncia brillante esempio di variegato rock-pop, dall’intensa Road Warrior all’immaginifica Petrol Head, dalla corposa 50.000 alla chitarristica I Can’t Stop Thinking About You. Tra le collaborazioni spicca quella con la band tex-mex Last Bandoleros. «Tutto è nato in modo impulsivo, molto veloce e spontaneo, abbiamo chiuso le sessioni in poche settimane», ricorda il 65enne Gordon Matthew Thomas Sumner, detto “pungiglione”. «Io cerco sempre di sorprendermi e di sorprendere prima le persone con cui lavoro e poi, spero, gli ascoltatori. In 57th&9th parlo della ricerca e del viaggio, della strada che porta verso l’ignoto con suoni forti, densi, a volte rumorosi, ma a volte anche meditati e profondi».


__CINEMA CULTURA __

«Le guarigioni sono sempre instabili», spiega Marco Bellocchio, che ha trasformato in un lungometraggio il romanzo di Massimo Gramellini, Fai bei sogni

di Alessandra Miccinesi

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FILM IN USCITA

UNA PORTA APERTA SULLA SPERANZA

THRILLER

ANIMALI NOTTURNI REGIA di Tom Ford con: A. Taylor-Johnson e M. Shannon Giudizio di 50&Più:

FANTASCIENZA

ARRIVAL REGIA di Denis Villeneuve con: A. Adams, J. Renner e F. Whitaker Giudizio di 50&Più:

Premio Speciale della Giuria a Venezia 73, il nuovo film di Tom Ford - adattato dal libro di Austin Wright, Tony and Susan - è sceneggiato dallo stesso regista, che usa il doppio piano narrativo per raccontare una storia d’amore ed espiazione, vendetta e crudeltà. Il film fonde il tempo con lo spazio per narrare una storia talmente reale da sembrare vera. Susan (Amy Adams), celebre gallerista a Los Angeles, riceve dal suo ex marito (Jake Gyllenhall), un manoscritto, metafora della loro relazione fallita. La sua lettura farà riaffiorare verità nascoste che riguardano anche la coppia. Film ambizioso e algido, didascalico e grottesco.

A metà tra la favola spielberghiana di Incontri ravvicinati del terzo tipo e la filosofia visiva di Terrence Malick, il fantasy di Villeneuve narra la minaccia dell’ennesima guerra globale terrestre provocata dall’atterraggio di ufo, latori di un criptico messaggio. Per tradurlo viene creata una task force capitanata da un’esperta linguista, Louise Banks (Amy Adams), costretta a cercare risposte in una corsa contro il tempo che metterà a repentaglio la sua esistenza e quella dell’umanità. In concorso all’ultima Mostra di Venezia.

CINEMA

COS’È CHE SPINGE un autore analitico come Bellocchio, che 50 anni fa sconvolgeva il pubblico con il suo folgorante esordio I pugni in tasca, a proporre una storia stratificata sull’elaborazione del lutto? C’è un dramma alla base delle pagine di Gramellini: la morte improvvisa della madre - fonte di amore esclusivo e assoluto -, avvenuta quando il piccolo Massimo aveva 9 anni, da cui deriva una dolente incapacità di amare che porterà il giornalista a vivere sentimenti ambivalenti. Rabbia e rancore, paura e voglia d’amore. Sopravvivere a una ferita così profonda significa adattarsi alla vita “che raffredda la capacità di amare, provocando danni che si prolungheranno nell’adolescenza e nella vita adulta”, dice il regista, che riassume Fai bei sogni come la storia di una difficile ricerca della verità e allo stesso tempo

la paura di scoprirla. La mattina del 31 dicembre 1969, Massimo trova suo padre nel corridoio sorretto da due uomini: sua madre è morta. Il bimbo cresce, diventa giornalista. E al rientro dal fronte bosniaco - dove è inviato di guerra - incontra Elisa, che lo aiuterà ad affrontare la verità sulla sua infanzia ed il suo passato. Quella traslata sul grande schermo dal rigore stilistico di Bellocchio, che chiude il film aprendo la porta alla speranza (“risvegliarsi” dal dolore “primario” potrebbe far parlare di guarigione...), è una storia che racchiude tanti temi della filmografia bellocchiana: dalla famiglia alla casa paterna vista come guscio che cambia in 30 anni, di pari passo con le modificazioni radicali del nostro Paese. Regia: Marco Bellocchio Genere: drammatico Giudizio di 50&Più:

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Mentre in altri luoghi del Pianeta si costruiscono muri per arginare i flussi migratori, in Africa dal 2007 è in corso un grande progetto per arrestare l’eterno nemico del Continente: la desertificazione. È il “Great Green World” e si estenderà come una muraglia per 7.500 km attraverso il Sahel

__ATTUALITÀ__

UN MURO CONTRO FAME E POVERTÀ

di Stefano Ripert

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NON SI TRATTA DI UNA SEMPLICE BARRIERA DI ALBERI, MA DI UNA SERIE DI INTERVENTI PER UN MIGLIORE SVILUPPO RURALE DELL’AFRICA

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DAI TG ALLA CARTA STAMPATA, alle chiacchiere da bar, ultimamente si fa un gran parlare di muri… La Londra post Brexit finanzia i lavori per fermare i migranti a Calais. Ci sono poi le barriere tra Ungheria, Serbia, Romania e Croazia, quelle tra Macedonia e Grecia, vicino al campo profughi di Idomeni e molte altre. Di un muro invece si parla molto poco, un muro che non serve a fermare gli uomini ma le ingiustizie, la fame, la povertà: è il Great Green World, il “muro verde”, per fermare la siccità e il depauperamento della terra, che si stenderà per 7.500 chilometri, attraverso il Sahel, dal Senegal al Gibuti. Un progetto che coinvolge 20 Nazioni. «È molto di più di una barriera fisica di alberi - ci dice Francois Tapsoba, consulente tecnico regionale della Commissione dell’Unione Africana -. È piuttosto un mosaico di interventi per lo sviluppo rurale integrato».


In questa sfida la Commissione collabora con la Fao, per la quale Nora Berrahmouni è responsabile del progetto. Per capirne di più, però, dobbiamo fare un passo indietro. Immaginiamoci sprofondati in poltrona col telecomando in mano, o magari con un buon giornale sulle ginocchia: da tempo oramai non c’è programma di carattere naturalistico o di divulgazione scientifica legata alla sostenibilità ambientale come pure libri e magazine che trattano delle emergenze dell’innalzamento della temperatura su scala mondiale - che non citi le parole “paesaggio naturale, agrario, urbano”. A volte il paesaggio viene presentato come vittima sacrificale, a volte come soluzione alla febbre del pianeta e del genere umano. Viene sempre messo in mezzo, ma rispondere alla domanda “cos’è il paesaggio?” non è poi così scontato se non si è del mestiere (smettete di leggere e per un attimo tentate anche voi). Per molti il paesaggio è “la cartolina”, una via di mezzo tra un bel quadro di scuola paesaggistica o vedutista e un belvedere da fruire per ritrovare se stessi. Abbiamo introiettato un’immagine illusoria, estetico-romantica della natura, magari condizionati da opere fotografiche di paesaggio di gran- »

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ATTUALITÀ di maestri, che non di rado trascurano tutto l’iceberg di valori che sta sotto la punta e con la loro grande tecnica evidenziano in sostanza solo un’armonia di colori, volumi e personaggi folkloristici, che rimangono però molto epidermici rispetto alla vera funzione ed essenza del paesaggio. Ma allora cos’è questo paesaggio? Proviamo a sgrossare il grosso masso nella maniera più

GREAT GREEN WALL

IL PROGETTO

Un lembo di foresta di 7.500 km, dal Senegal al Gibuti, per arrestare il deserto con una larghezza media di 15 km di cintura verde.

PER SAPERNE DI PIÙ FONDATA NEL 1945

La Fao, una grande organizzazione per lo sviluppo La Fao, Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura, opera in più di 130 Paesi. Il suo quartier generale è a Roma. È una delle tre agenzie delle Nazioni Unite del polo agroalimentare, insieme all’Ifad, il Fondo internazionale per lo Sviluppo Agricolo, e al Pam, il piano Alimentare Mondiale. Queste organizzazioni affrontano, con approcci diversi e che si integrano tra loro, i problemi della nutrizione e della produzione alimentare nei Paesi in via di sviluppo. Lavorano con le popolazioni delle aree rurali più povere del pianeta per aiutarle a incrementare la produzione e decidere del proprio futuro.

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semplice, cioè con quello che ci dicono le istituzioni: la Convenzione europea di Firenze del 2000, all’art. 5 definisce il paesaggio come “componente essenziale del ciclo della vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità”, mentre l’art. 131 del D.Lgs. 42/2004 del Codice Urbani spiega che è “una parte omogenea di territorio, in cui i caratteri derivino dalla natura, dalla storia umana e dalle reciproche interrelazioni”. Ecco allora che la nostra “cartolina” prende vita. Capiamo così che il paesaggio crea

naturalità, sia dal punto di vista della biodiversità, che di tutela e mantenimento di un territorio e che è un capitale da non depauperare. È a tutti gli effetti una risorsa economica che crea dalla terra prodotti di alta qualità, con caratteristiche di sostenibilità che sono la sola speranza di un futuro per le prossime generazioni. La vera arte di chi opera con il paesaggio è quella di saper ricucire, di riscoprire e valorizzare le antiche attività agrarie. È saper intuire come si può produrre qualità, restare sul mercato e avere un tenore di vita dignitoso, utilizzando tutto quel sapere millenario insieme, oggi,


CONSIGLI

Qualche lettura con la più avanzata tecnologia. Molto sta facendo l’Unione Europea con i Piani di Sviluppo Rurale, cioè interventi legislativi mirati al recupero di aree marginali o svantaggiate, incoraggiando i giovani a non migrare verso le città con incentivi molto interessanti. Ma la massima espressione di un lavoro paesaggistico è probabilmente l’idea, cui accennavamo sopra, di fermare il degrado in una delle regioni forse più difficili del pianeta, la zona sub-sahariana del Sahel, dove i governi di 20 Paesi hanno dato vita al più grande progetto di riqualificazione agro-ambientale di sempre: il GGWSSI, il Great Green World for the Sahara and the Sahel Initiative, ovvero il progetto - supportato dalla Fao in 13 di questi Paesi - di un Grande Muro Verde per il Sahara e il Sahel. «Le istituzioni hanno lavorato insieme per costruire una consapevolezza crescente tra le persone che abitano nelle regioni coinvolte nel progetto, perché tutti comprendano in profondità cosa significa il “capitale ambientale” - ci dice ancora Francois Tapsoba -. Nel Sahel e nell’intero Continente africano sta cambiando il modo di pensare». La “rivoluzione verde”, insomma, è figlia di questo cambia-

mento e milioni di piccoli proprietari terrieri ora sono interessati a metodi di rigenerazione della terra. Ma nel concreto come si lavorerà? Verranno salvaguardate le antiche razze zootecniche, adattate ai loro habitat originali? Come si farà per ripristinare la giusta umidità ed ombra per poter favorire lo sviluppo vegetativo? Verranno rivalutate le essenze autoctone sia arboree che erbacee? «La Fao continua Tapsoba - sta lavorando duro per promuovere l’uso di specie locali. Per esempio, in Senegal c’è un progetto sull’ecoturismo e la reintroduzione di animali selvaggi che erano scomparsi nella regione di Ferloo. Ma il progetto del muro verde, lo ricordo, non appartiene alla Fao, ma ai Paesi e alle comunità che vi partecipano. Talora così accade che le comunità locali optino per specie vegetali esotiche, a crescita rapida, per ottenere legna da ardere. E la sfida è trovare un equilibrio tra il preservare l’ecosistema e la soddisfazione dei bisogni immediati della popolazione». Questo proprio perché il paesaggio agrario non è un concetto astratto, ma la sintesi di cultura ed economia di un popolo. Che ha bisogni molto concreti. Il primo dei quali è naturalmente l’acqua, che si può

Il paesaggio è molto più di un luogo. È qualcosa che attraversa il tempo e lo spazio. E proprio traghettandoci di secolo in secolo, Emilio Sereni nel suo Storia del paesaggio agrario italiano (Bari, Laterza 1961), vera Bibbia per chi si appresta allo studio scientifico del paesaggio, ma anche piacevole lettura per i curiosi, ci spiega cronologicamente la successione dei vari paesaggi agrari italiani, in base alle economie e conoscenze delle diverse epoche: dai pastori pre-romani, passando per medioevo e rinascimento fino ai paesaggi agrari dell’epoca contemporanea. Tra le ultime uscite in libreria, segnaliamo anche Il Paesaggio Zootecnico Italiano di B. Ronchi, G. Pulina e M. Ramanzin (Milano, Franco Angeli 2014) tutti accademici di Scienze agrarie, che getta il focus appunto sul paesaggio zootecnico italiano, il primo che l’uomo ha plasmato attraverso la pastorizia.

ottenere con tecniche a diverso impatto ambientale. «La scarsità d’acqua - spiega ancora Tapsoba - è un problema primario nel Sahara e nel Sahel. Serve acqua potabile, acqua per l’irrigazione, per dissetare il bestiame, eccetera. Lo scorso agosto la terza conferenza sulle Terre Aride che si è tenuta in Namibia ha chiesto con forza alla Commissione dell’Unione Africana e agli stati membri di integrare le oasi nei loro piani nazionali di sviluppo. In alcuni Paesi, come Senegal e Niger, si stanno costruendo bacini idrici. Altrove si trivella per trovare l’acqua per irrigare. E c’è anche chi pensa di deviare il corso del Congo per rifornire il lago Ciad». Sembra sempre più chiaro, insomma, come il muro verde, più che una barriera, sia appunto il tentativo di ricostruire un intero sistema ecologico. Le cui ricadute positive non si limitano al continente africano. «L’approccio base del progetto - conclude Tapsoba - è “imparare facendo”, secondo le lezioni apprese dalle migliori pratiche di gestione sostenibile della terra. E questa è la chiave per tenere a freno l’immigrazione illegale e tagliare le ali alle reti criminali ad essa collegate. La gestione sostenibile della terra è parte integrale del processo di costruzione della pace e di risoluzione dei conflitti. In particolare per l’Unione Europea, quindi, supportare il progetto del muro verde significa non solo scegliere politiche solidali, ma anche lavorare per la propria sicurezza». E di questi tempi non è poco. NOVEMBRE 2016 I 53


__SOCIETÀ ITINERARI__

La città toscana sarà Capitale Italiana della Cultura 2017, dopo aver battuto altre otto candidate: Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Spoleto, Taranto e Terni

PISTOIA DAI MILLE VOLTI Silvana Agostini

CONOSCERE UNA CITTÀ NON È MAI FACILE. Non lo è neppure per chi ci abita. Conoscere una città è condividerla con i suoi luoghi. Conoscere una città è scoprirne aspetti e particolari che si svelano solo ad uno sguardo attento. Pistoia è sempre stata città in “ombra” rispetto alle altre “sorelle” toscane. Come dire, una città di riflesso che si inserisce nel “giro” se c’è tempo, se ci sono le condizioni, se il pacchetto lo prevede… Una città periferica che, improvvisamente e inaspettatamente, è assurta all’attenzione del “mondo” dopo la sua nomina a Capitale Italiana della Cultura 2017. È “bastata” quella nomina e i riflettori come per incanto si sono accesi, svelando (nel senso proprio letterale) le tantissime cose che LEI È. Pistoia, è una “città rocciosa”, dove abitano le emozioni, come affermava Piero Bigongiari, poeta, pistoiese di adozione. Una città, discreta, sorniona, gelosa della propria storia. Storia che si intreccia con quella PER SAPERNE DI PIÙ www.turismo.provincia.pistoia.it di Giacomo il Maggiore, le cui spoglie da oltre un millennio ri-

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posano nella città spagnola di Santiago di Compostela. E il San Iacopo, patrono di Pistoia fin dal XII secolo, altri non è che lo stesso apostolo Giacomo, il cui culto fu introdotto ufficialmente per volontà dell’abate generale vallombrosano, di nome Atto, divenuto vescovo di Pistoia nel 1145. Pistoia da allora è stata una delle pochissime città d’Europa a potersi vantare di custodire una reliquia apostolica. E oggi è la sola a potersi vantare

di custodire il monumentale Altare d’argento ad esso dedicato. Il dossale, pesante quasi una tonnellata, è composto da ben 628 figure le cui storie, cesellate da orafi eccelsi, si inseguono in un linguaggio pienamente narrativo, ricco di particolari descrittivi e paesaggistici. Allora, a bearsi di quello splendore, furono pellegrini e viaggiatori; oggi e domani, saranno visitatori e turisti. Dunque una storia di tempi e luoghi lontani, attualizzata con il patto fra Pistoia e Santiago di Compostela, voluto per avviare iniziative congiunte di grande rilievo europeo. Santiago, nel 2000, fu Capitale Europea della Cultura; Pistoia, nel 2017, sarà Capitale Italiana della Cultura. Per la città toscana l’inizio di un nuovo cammino a riecheggiare quello della via Francigena che, quasi mille anni fa, la collegava con il resto d’Italia ma anche d’Europa. Un “percorso” quello odierno fatto di parole, dettagli, proposte, propositi, numeri, ma di sicuro anche di tante concretezze. Una sequenza dettagliata nel dossier di candidatura, un documento di sessanta pagine che ha battuto sul filo del rasoio città ritenute più “quotate” fra cui Taranto, Pisa, Parma, Ercolano. Perché allora Pistoia? Perché, come recita la motivazione della Commissione selezionatrice del Mibact, «il progetto per qualità e completezza sa interpretare pienamente le risorse esistenti proiettandole in uno scenario

anche internazionale avanzato di sviluppo del patrimonio culturale e della partecipazione associativa». Di sicuro Pistoia ha fondato la sua candidatura proprio sulla convinzione che “per promuovere se stessa, una città non deve presentarsi diversa da com’è, ma valorizzare le proprie caratteristiche e peculiarità”. Da qui progetti, interventi ed iniziative frutto di un lavoro intenso e spesso silenzioso intorno alle politiche culturali cittadine. Famosi e ormai rodati i Dialoghi sull’uomo, il Festival sulla antropologia contemporanea; o Leggere la Città, la rassegna sulle trasformazioni urbane; e, ancora Pistoia Blues Festival, il festival di musica popolare contemporanea che ogni volta vede avvicendarsi grandi interpreti della musica blues, folk, roots e rock. Appuntamenti annuali che muovono culture, presenze, pensieri, ascolti, trasformando la città in un palcoscenico del sapere, ma anche del trasmettere e trattenere. Pistoia dunque, una piccola città con una grande anima. E la sua anima è la magnifica ed elegante Piazza del Duomo dove convivono stili e storie, archi e tetti, santi e “diavoli”. Potere

ecclesiale, potere politico, potere economico, potere giudiziale. Uno spazio che accoglie e infine abbraccia con i colori del tempo, un passato lontano che traspira da ogni pietra, da ogni bifora, da ogni stemma. Su tutto l’ombra del campanile che nel tempo si è rivestita di romanico ma anche di gotico. Da questo “centro” si diparte il resto che, di sicuro, non è da meno. Vicoli, vicoletti, piazze e piazzette in cui si conserva ancora il carattere antico. E poi le chiese, tante e bellissime, ognuna con un’impronta diversa. Rammentarle tutte sarebbe una lista lunghissima togliendo il gusto di scoprirle una ad una. E poi le biblioteche: le storiche Fabroniana e Forteguerriana, custodi di tesori e testimonianze uniche e irripetibili; la giovanissima San Giorgio, su cui il dossier ha puntato davvero le sue carte perché nei suoi oltre 6.500 metri quadrati di spazio coperto, articolati su tre piani di servizio, batte il cuore di una città intera: famiglie, ragazzi, persone di ogni età vi si avvicendano per studio e approfondimento, ma anche per il tempo libero. Con oltre 500.000 presenze annue, 200.000 prestiti tra libri e film, ha confermato in pieno »

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What a wonderful world

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di essere diventato un contenitore “ad alta integrazione culturale”. E infine ma non certo l’ultimo, l’antico Ospedale del Ceppo, il biglietto da visita più eloquente. Il suo “poema”, rappresentato dalle sette opere di misericordia in terracotta invetriata per mano di Santi Buglione della bottega dei Della Robbia, ci parla ogni giorno attraverso gesti, volti, sguardi per rammentarci che il tempo non ha tempo, ma di sicuro ha un suo spazio nella storia dell’uomo. Un progetto di recupero prevede di trasformare gli edifici del nucleo ospedaliero (circa 76.000 mq) in un polo museale (con anche il Museo Civico) e la Casa della città, un Urban Center per documentare l’urbanistica cittadina, ma anche per ospitare iniziative di partecipazione. Arte di ieri, ma anche arte di oggi. E Pistoia di contemporaneo ne ha davvero tanto. Con Palazzo Fabroni, museo del Novecento, annovera anche il Padiglione di Emodialisi, dove l’arte si lega alla cura, ma anche il Giardino volante in cui l’arte si lega al gioco; la Fattoria di Celle, dove l’arte si lega alla natura. La collezione Gori, a pochi chilometri dalla città, è un autentico scrigno di capolavori (circa 70 installazioni) a mano di artisti quali Burri, Buren, Folon, Kiefer, Morris, Parmiggiani, Sol Lewitt. Ma Pistoia, città del Vivaismo, una delle sue più importanti attività economiche, tanto che esporta piante per giardini e parchi in oltre cento Paesi nel mondo, non si ciba di sola storia o arte, o verde,

ma di sicuro anche di specialità culinarie. I suoi innumerevoli ristoranti dislocati dentro ma anche fuori del centro storico, hanno nei loro menu piatti tipici pistoiesi e toscani. Perché, come sappiamo, la memoria passa anche attraverso il cibo, il gusto, il piacere di una buona tavola, come dimostra anche l’appuntamento de La Toscana in bocca, una rassegna delle tradizioni e abilità enogastronomiche locali e toscane che vede ogni anno la partecipazione di oltre 50 espositori. Insomma, un dossier che ha fatto breccia perché in modo puntuale e circostanziato, ha messo a fuoco ciò che Pistoia ha, ciò che sta facendo, ciò che farà. Un piano ambizioso che, una volta concluso, avrà impegnato risorse per circa 21 milioni di euro, destinati in prevalenza alla riqualificazione e ristrutturazione urbane, alle infrastrutture per le attività culturali, al recupero di complessi monumentali, ecc. «Pistoia sarà la capitale innanzitutto della Toscana e metterà in mostra talenti e valori della nostra straordinaria terra»: così Samuele Bertinelli, sindaco della città con la sua aria da filosofo convertito alla politica, si è espresso nell’apprendere la grande notizia. Ora non rimane che attendere per vedere se davvero le nuove “fortezze”, che poi sono gli assi portanti del progetto, riusciranno nell’intento di rigenerare la città non solo dal punto di vista culturale ma certo, e anche, dal punto di vista dell’abitare quotidiano.


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__in VIAGGIO__

LUNGO IL FIUME DEL MISTERO Conosciuto fin dall’antichità, menzionato da Erodoto, Cesare, Plinio e Seneca, battezzato Danubius dagli antichi romani, come era chiamato il dio dei fiumi, il Danubio nasconde ancora l’origine della sorgente: nasce dal Brigach e dal Breg? Gli studiosi sono concordi, ma gli abitanti di Donaueschingen e Furtwangen non condividono. E tutto è ancora avvolto nel mistero di Loris Porcheri

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BRIGACH UND BREG bringen die donau zu weg..., così suona un’antica filastrocca, che racconta come la confluenza di due fiumi dia vita al secondo corso più lungo d’Europa dopo il Volga: il Danubio. La Brigach e la Breg mettono il Danubio sulla strada..., cantilenano i bambini, forse ignari che l’origine del maestoso fiume è avvolta ancora oggi da un velo di mistero. Di certo c’è che il suo inizio è nella Foresta Nera, in Germania, ma a contendersi la “vera sorgente” sono due paesi tedeschi: Donaueschingen e Furtwangen. Donaueschingen è una graziosa cittadina che si trova tra la Foresta Nera e il Giura svevo, attraversata dal fiume Brigach; a Donaueschingen sorge l’omonimo castello, di proprietà del casato Furstenberg, nel cui enorme parco c’è una fontana del XIX secolo, con una grande vasca circondata da una balaustra in ferro. Questa fontana, conosciuta come Donauquelle, è decorata anche con una balaustra in marmo - posta più in alto della vasca circolare - sormontata da un gruppo scultoreo di statue. Donauquelle, con le sue acque spumeggianti, sarebbe la sorgente del Danubio, un’ufficialità avallata dalla targa lì posta, che sancisce: «Hier entspringt die Donau (Qui comincia il Danubio)». Bene, tutto regolare, se non fosse che a pochi »


IN VIAGGIO SUL BEL DANUBIO BLU

IN BICI LUNGO IL FIUME

ALLA FINE DEL SUO CORSO

È sicuramente il valzer più celebre scritto da Johann Strauss jr. Richiesto dall’Associazione corale di Vienna, An der schönen blauen Donau fu scritto abbastanza frettolosamente e presentato per i festeggiamenti del Carnevale del 1867.

Chi ama la bicicletta può seguire il percorso del Danubio sulle due ruote. Si attraversa l’Austria, la Slovacchia e l’Ungheria pedalando su piste ciclabili (in Austria), poi si percorre una strada secondaria poco trafficata.

Il delta del Danubio ricopre 5.000 km², ed è la più estesa area umida del Vecchio Continente. Qui il fiume termina con tre bracci principali e numerosi bracci laterali ornati di canneti, isole e laghi. Il delta è Patrimonio dell’Umanità dal 1991.

VIENNA chilometri dalla cittadina di Donaueschingen, c’è quella di Furtwangen - nota come il paese dove si realizzano gli orologi a cucù - attraversata dal fiume Breg, che più a valle va ad incontrarsi con il Brigach, e insieme danno vita al Danubio. Ma gli abitanti di Furtwangen non ci stanno a considerare il loro fiume un semplice “compagno di viaggio” e rivendicano la sorgente del Danubio nel loro territorio, in questo confortati da esploratori e ricercatori più o meno riconosciuti, che considerano i rigagnoli che sono all’origine del Breg, la vera madre del Danubio. Che sia il Breg o il Brigach a dare i natali al re dei fiumi, poco importa, quello che resta nell’essere al cospetto del Danubio è la sua maestosità, la sua bellezza quasi aristocratica, che lo rende unico. E unico lo è, a cominciare dal suo percorso: non da nord a sud, come ci si aspetterebbe

L’ISOLA DEL DANUBIO

Al mare in città

L’isola del Danubio è una delle zone più estese non solo di Vienna ma dell’Europa stessa. I numeri parlano da soli: 70 ettari di prati, 180 ettari di foresta e 1,8 milioni di alberi e arbusti, dodici i settori in cui è divisa l'isola. D’estate l’affluenza dei visitatori raggiunge numeri enormi: 190mila persone al giorno si distribuiscono per tutta l’area. Ben 42 chilometri vengono adibiti a spiaggia con tanto di sabbia, noleggio di barche e surf.

Bratislava.

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L'ansa del Danubio a Schlögen, in Austria.

da un fiume, ma da ovest verso est, dalla Selva Nera al Mar nero, dove termina la sua corsa. Ed è l’unico fiume ad attraversare nel suo cammino ben dieci Stati (Germania, Austria, Repubblica Slovacca, Ungheria, Croazia, Serbia, Romania, Moldavia, Bulgaria e Ucraina) e a marcare con il suo bacino i confini fra nazioni. Circa 2.858 km di lunghezza, dei quali 2.580 sono navigabili, un delta che con i suoi 5.000 kmq è una delle regioni del Vecchio Continente con il maggior numero di specie volatili, non a caso inserita dall’Unesco tra i Patrimoni dell’Umanità, sono le altre caratteristiche presenti nel “biglietto da visita” del Danubio. Conosciuto fin dall’antichità, tanto che il suo nome è menzionato dai grandi della letteratura antica (Erodoto, Strabone,

Esiodo, Cesare, Plinio, Tolomeo, Seneca, Erastotene), e percorso persino dagli Argonauti al ritorno della loro epica impresa, il Danubio segnava il confine dell’Impero romano ed era conosciuto come Danubius, lo stesso nome che i romani davano al dio protettore dei fiumi. Un nome che rifletteva la potenza e la grandiosità delle sue acque, sulle quali nei secoli è passata la Storia e si sono fatte le Nazioni. Lungo il suo corso si affacciano città grandi e piccole, borghi e chiese, capitali che raccontano la storia dei popoli: Vienna, Bratislava, Budapest, Belgrado sono tra quelle che hanno il privilegio di vedersi specchiare nelle sue acque e che dalle acque è un privilegio guardare. Perché ammirare le città scivolando lungo il fiume, come se fosse un’enorme, pacifica au-


REPUBBLICA CECA SLOVACCHIA Linz Engelhartszell • • • Salisburgo AUSTRIA

Krems Vienna • • Bratislava • Visegrád • Szentendre • Budapest • UNGHERIA

NAVIGANDO IL “DANUBIO BLU” A BORDO DELLA MN A-ROSA RIVA DAL 26 MARZO AL 2 APRILE 2017 Salisburgo, Linz, Vienna, Budapest, Visegrad, Bratislava, Krems, Engelhartszell

tostrada, rende tutto diverso. A Vienna, crocevia della storia mitteleuropea, il Danubio è parte integrante della città. Che si chiami Donau-Auen, Vecchio Danubio, Isola sul Danubio (Donauinsel), Canale del Danubio, il fiume partecipa alla vita cittadina, ora con parchi, percorsi pedonali e piste ciclabili che lo affiancano, ora con spiagge allestite lungo le sue rive, cosicché d’estate i viennesi possano godere della freschezza delle sue acque. Qualcuno dice che Budapest sta al Danubio come Parigi sta alla Senna. Qui il Duna, come viene chiamato localmente il fiume, si insinua nella città dividendola su due rive, unite da un infinito numero di ponti che si inanellano gli uni agli altri. Dall’acqua è possibile ammirare gli edifici storici di Buda, i bei palazzi di Pest, il Parlamento, il Teatro Nazionale, le sontuose costruzioni degli hotel che insieme ai ristoranti, ai negozi e ai caffè, regalano alla città una pennellata di mondanità e spensieratezza. La sera, poi, le luci che si riflettono nell’acqua rendono tutto più scintillante e prezioso. I lampioni che punteggiano il lungofiume sono il tocco di un’eleganza senza tempo e avvolgono la città come fa una preziosa collana al collo di una donna, e ne esaltano la sua bellezza.

ANTEPRIMA PROGRAMMA 26 MARZO: Partenza per SALISBURGO La partenza per Salisburgo è prevista in pullman da Milano e da Verona oppure con il volo per Monaco di Baviera con trasferimento in pullman a Salisburgo. Arrivo e sistemazione in hotel. Cena e pernottamento. 27 MARZO: SALISBURGO - LINZ - NAVIGAZIONE Visita guidata a piedi del centro storico. Al termine trasferimento in bus a Linz e imbarco sulla Motonave A-Rosa Riva. Pranzo leggero a bordo; breve visita guidata a piedi della città. Nel pomeriggio partenza per la crociera fluviale attraverso l’Austria occidentale. Benvenuto del Capitano con aperitivo. Cena e pernottamento a bordo. 28 MARZO: VIENNA Attracco al porto di Vienna e mattinata dedicata alla visita della città in pullman: il Duomo di Santo Stefano, l’Opera, il Palazzo Hofburg, il Parlamento ed altri edifici prestigiosi sulla Ringstrasse. Rientro a bordo per il pranzo. Pomeriggio a disposizione per visite libere della città; possibilità di escursione facoltativa. Cena e pernottamento a bordo. 29 MARZO: ARRIVO a BUDAPEST Navigazione lungo le insenature del Danubio in territorio ungherese. Pranzo a bordo e nel primo pomeriggio arrivo a Budapest; tempo a disposizione per visite libere della città. Possibilità di escursione facoltativa nella Puszta. Navigazione notturna del Danubio nel fantastico spettacolo delle luci di Budapest. Cena e pernottamento a bordo.

30 MARZO: BUDAPEST - SZENTENDRE - VISEGRAD Visita guidata della città in pullman durante la quale si potranno ammirare: la Piazza degli Eroi, il Palazzo del Parlamento, la Chiesa di San Matteo, il Bastione dei Pescatori, la collina Gellert e i punti di maggior interesse turistico. Pranzo a bordo. Escursione in pullman al tipico paesino ungherese di Szentendre e visita al castello di Visegrad, costeggiando il “ginocchio del Danubio”. Imbarco sulla nave a Visegrad e partenza. Cena e pernottamento a bordo. 31 MARZO: BRATISLAVA Attracco al porto di Bratislava in mattinata. Visita guidata della città con un trenino turistico che raggiungerà il Castello posto sulla collina da dove si ammira un incantevole panorama della città attraversata dal Danubio. Pranzo a bordo. Pomeriggio a disposizione in città e possibilità di escursioni facoltative. Cena di gala e pernottamento a bordo. 01 APRILE: KREMS Attracco al porto di Krems e visita guidata della cittadina il cui centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dell’UNESCO. Escursione alla vicina valle di Wachau e alla grandiosa abbazia benedettina di Göttweig. Il complesso abbaziale, fondato nel 1083, ebbe un ruolo importante nella controriforma, respingendo nel ’500 le tendenze luterane che si stavano espandendo anche in Austria. Pranzo a bordo. Pomeriggio a disposizione per visite libere della città Culturale d’Europa. Cena e pernottamento a bordo. 02 APRILE: ARRIVO a ENGELHARTSZELL Arrivo al porto di Engelhartszell e sbarco a partire dalle ore 8:00 circa.

N.B.: L’itinerario, gli orari di arrivo e partenza e le escursioni previste in programma potranno subire variazioni senza preavviso, anche in funzione delle condizioni di navigazione. Richiedi programma dettagliato e quotazioni definitive

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__ATTUALITÀ__

APPUNTAMENTI GOLOSI CON

IL CIOCCOLATO C’è chi lo ama al latte, chi fondente; molti lo diabete, riducono i livelli di zucchero nel sanpreferiscono con le nocciole, altri da gustare gue, mentre gli antiossidanti aiutano la prefumante in una tazza. Se venzione del cancro. Per c’è un alimento che mette chi volesse gustare tutte RICCO DI ANTIOSSIDANTI, d’accordo grandi e piccini, le sfumature del cioccoIL CIOCCOLATO FONDENTE FA BENE ALLA SALUTE, ma anche la scienza, quelato, oltre all’Airc (vedi PROTEGGENDO L’APPARATO sto è il cioccolato. Gli studi, pag. 64), nelle piazze ci CARDIOCIRCOLATORIO infatti, confermano che sarà Art & Ciocc., il tour E PREVENENDO PATOLOGIE ONCOLOGICHE. NELLE NOSTRE mangiare ogni giorno tra i dei maestri cioccolatieri CITTÀ, APPUNTAMENTI “GOLOSI” 200 e i 600 mgr di cioccoche dal 4 al 6 novembre di Giovanni Orso lato fondente (con almeno sarà a Oderzo (Piazza il 70% di cacao), giova sia Grande); dal 10 al 13 noall’umore sia alla salute. Il cacao è ricco di flavembre a Ravenna (Piazza del Popolo); dal vonoidi che aumentano i livelli di colesterolo 23 al 27 novembre a Padova (Piazza Garibuono, prevengono le malattie cardiache e il baldi, V. S. Lucia, V. Cavour).

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intervista di Giovanna Dall’Ongaro

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COME È BELLO AIUTARE LA RICERCA CON UN SORRISO +

CARLA SIGNORIS

__le INTERVISTE di 50&Più__

Solare e positiva come Dory, la pesciolina del celebre film Disney a cui ha prestato la voce, Carla Signoris invita tutti ad aver fiducia nei progressi della medicina. E da buona golosa è una testimonial perfetta per la campagna dell’Airc i “Cioccolatini della Ricerca”

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CARLA SIGNORIS È RIUSCITA A FARCI CAPIRE in soli due minuti come funziona la chemioterapia e perché è una cura preziosa. Ha ricordato con un’azalea in mano i progressi della medicina per la cura dei tumori femminili. E adesso torna in prima fila per contribuire alla raccolta fondi per la ricerca sul cancro. Carla Signoris, attrice, scrittrice, doppiatrice, editorialista, con due film in uscita (Mister Felicità di Alessandro Siani e Lasciati andare di Francesco Amato), un progetto per un nuovo libro e tante iniziative da organizzare per i trent’anni del Teatro Archivolto di Genova, sua città natale, ha voluto far entrare nella sua fitta agenda anche la collaborazione con l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc). Del suo ruolo da testimonial, iniziato con i video delle “Pillole di scienza” e proseguito fino a oggi con la campagna dei “Cioccolatini della Ricerca”, ci ha parlato proprio nel giorno in cui è stato annunciato il premio Nobel per la Medicina, una data che puntualmente e indipendentemente dai vincitori, ricorda a tutto il mondo quanta strada è stata fatta nella diagnosi e nella terapia delle malattie. E quanto ancora si può fare. Tutto è cominciato con il video della serie “Pillole di scienza” dell’Airc. Ci racconta come è andata? Sono stata coinvolta dall’Airc per raccontare in due minuti in modo semplice, accessibile anche ai profani, come agiscono i farmaci chemioterapici. Prima, però, ci è voluta un’ora per farlo capire a me. Comunque ho accettato molto volentieri perché credo sia importante far capire a tutti TEATRO, TELEVISIONE, CINEMA, il valore della ricerca. Aiutare DOPPIAGGIO E LIBRI. È UN’ARTISTA ECLETTICA la ricerca significa investire CARLA SIGNORIS, CHE PASSA sulla nostra vita. È uno di DAL PICCOLO AL GRANDE SCHERMO quei casi in cui ho ritenuto SENZA MAI ABBANDONARE indispensabile dire sì. IL PALCOSCENICO, A novembre l’Airc proSUA GRANDE PASSIONE. muove la campagna HA OTTENUTO UNA CANDIDATURA AI DAVID DI DONATELLO E AI “Cioccolatini della RiNASTRI D’ARGENTO PER IL FILM EX. cerca”. A lei, che è tra i HA DOPPIATO DORY NEI DUE testimonial, piace il CELEBRI FILM DISNEY. cioccolato? SU REPUBBLICA HA FIRMATO Io sono una golosa. E da LA RUBRICA “HO SPOSATO UN DEFICIENTE”, quando gli scienziati incoDA CUI HA TRATTO UN LIBRO raggiano il consumo di pic-

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Carla Signoris alla presentazione del film Ex, per il quale ha ottenuto una candidatura ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento.

cole quantità di cioccolato fondente mi sento più giustificata. Ci dicono che la cioccolata amara con una percentuale di cacao pari o superiore al 70% abbia poteri antiossidanti, allora ben vengano i cioccolatini! Quanta attenzione dedica alla prevenzione? Sono una ligia, che soffre un po’ della sindrome da prima della classe. E anche un tantino ipocondriaca. Quindi faccio tutto quello che c’è da fare: mammografia, colonscopia, pap test. Ho avuto modo di verificare

da esperienze di miei amici che la diagnosi precoce può veramente fare la differenza. Spero di avere sempre esiti favorevoli, ma nel caso in cui succedesse il contrario, prima si scopre e meglio si affronta. Fa attenzione all’alimentazione? Anche qui vale la stessa cosa. Sono preparatissima sui cibi che fanno bene e quelli che fanno male. Ho qualche problema, però, a mettere in pratica le conoscenze teoriche. Non mangio nulla di disdicevole, evito la carne rossa e

CALENDARIO

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3 NOVEMBRE

3 e 4 NOVEMBRE

Nelle università di Milano, Palermo, Salerno e Verona avranno luogo gli Incontri con la Ricerca. In queste sedi verrà raccontata la ricerca oncologica di oggi agli studenti, potenziali ricercatori di domani.

In oltre 60 scuole superiori studenti e docenti avranno modo di conoscere le nuove frontiere della ricerca e le storie dei suoi protagonisti, proprio attraverso la testimonianza di alcuni ricercatori.


ALIMENTAZIONE

«Sono una ligia, con la sindrome da prima della classe: ho sempre fatto tutti i controlli consigliati nei tempi indicati»

L’attrice insieme al marito, il comico Maurizio Crozza, con il quale è sposata dal 1992.

gli insaccati. Ma alla pasta non so rinunciare e magari eccedo con le quantità. Un piatto con una misera manciata di spaghetti non mi dà alcuna soddisfazione, anzi mi mette un po’ di tristezza. Scelgo la pasta integrale così mi sento meno in colpa. Mangio invece molte verdure, che fanno bene e mi piacciono. E i dolci? Ai dolci ho saputo rinunciare, preferisco i cioccolatini. I suoi colleghi come sono? Si preoccupano della loro salute? Gli attori sono tutti un po’

matti. È un mondo pieno di ipocondriaci persi, di malati immaginari. Temono di ammalarsi di qualunque cosa, ma poi non è detto che stiano attenti a seguire uno stile di vita sano o che scelgano con prudenza quel che mangiano. Lei che è una persona così solare e positiva, come pensa vada affrontata una malattia? La ricetta non può valere per tutti. Ma io sono convinta che tanto potere di cura si trovi nella nostra mente. Un approccio fattivo e positivo è senza dubbio di aiuto.

CIBI SÌ

Il cioccolato fondente assunto in piccole quantità può portare benefici alla salute, tanto che l’American Institute for Cancer Research ha inserito quello con il 70% di cacao tra i cibi potenzialmente protettivi contro i tumori perché ha proprietà antiossidanti.

CIBI NO

Un consumo eccessivo di carni rosse, soprattutto se lavorate (salumi, insaccati e carne in scatola), aumenta il rischio di sviluppare alcuni tumori. Tutto dipende però da quanta carne si mangia e quanto spesso: una fettina di carne rossa, una o due volte a settimana, è accettabile.

A proposito di positività, non si può fare a meno di pensare a Dory, la meravigliosa pesciolina smemorata protagonista dell’ultimo film della Disney, a cui lei ha prestato la voce… Dory è terapeutica. Io mi riempio di gioia quando i bambini dell’ospedale Gaslini di Genova, di cui sono madrina, associano la mia voce alla loro amata paladina. Nel mondo del cinema si dice che i film sopravvivono agli attori. Nel caso di film come Alla ricerca di Dory, la seconda vita che riescono a regalarci è lunghissima, quasi immortale… Restando in tema di sorrisi, che ne pensa dello spot sulla Sma (Atrofia muscolare spinale) di Checco Zalone? È giusto affrontare situazioni drammatiche come le malattie ridendoci sopra? Io sono convinta che si possa strappare un sorriso parlando di qualunque argomento. La leggerezza di quello spot fa sicuramente bene, colpisce più nel profondo lo spettatore. Ricordiamoci del celebre motto “una risata vi seppellirà”. Ebbene una risata seppellirà anche le nostre paure.

5 NOVEMBRE

5 E 6 NOVEMBRE

I volontari Airc saranno presenti in oltre 700 piazze dove, a fronte di una donazione di soli 10 euro, sarà possibile sostenere il lavoro dei ricercatori ricevendo una confezione di ottimi cioccolatini.

I campioni e le squadre di calcio della Serie A Tim scenderanno in campo per invitare i propri tifosi a sostenere i giovani ricercatori. Anche quest’anno Alessandro Del Piero sarà ambasciatore dell'iniziativa.

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scienze RICERCA PREVENZIONE STAR BENE TECNOLOGIA

Sanno tutto sui farmaci. Hanno studiato, superato gli esami e ottenuto l’attestato. La ricerca clinica non può più fare a meno di loro: le nuove terapie nasceranno con il contributo delle persone a cui sono destinate __RICERCA__

PROFESSIONE “PAZIENTE ESPERTO”

di Adelaide Vallardi

GLI ESAMI si avvicinano e i week-end sono interamente dedicati allo studio. Ma Paola Kruger (nella foto piccola), che durante la settimana viaggia in tutta Italia come relatrice in convegni medici ed eventi sulla ricerca clinica, trova il tempo per spiegarci in cosa consiste il particolare corso che sta frequentando. Dopo 14 mesi di lezioni on line, esercitazioni pratiche in aula, giornate intensive di approfondimento, test di valutazione, elaborati scritti, Paola e i suoi “compagni di classe” riceveranno un attestato speciale: la qualifica di “paziente esperto”. L’originale percorso di formazione fa parte del progetto europeo Eupati

(European Patients Academy on Therapeutic Innovation), nato nel 2012 su iniziativa di Imi (Innovation Medicines Initiative) con un rivoluzionario obiettivo: permettere ai pazienti competenti di svolgere un ruolo attivo nel processo di ricerca e sviluppo dei farmaci. Perché è arrivato il momento di far entrare una nuova voce nel coro che annuncia i progressi dell’innovazione terapeutica. Quella dei cittadini a cui le nuove cure sono rivolte. A Paola Kruger, rappresentante di Eupati, abbiamo chiesto come i pazienti esperti possano contribuire alla realizzazione dei farmaci del futuro. Perché il paziente è

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importante per la ricerca clinica? Decidere dei pazienti senza i pazienti è un vero ossimoro. Visto che alla fine le medicine sono destinate ai malati, viene naturale chiedersi perché questi debbano essere solamente i soggetti passivi del proces-

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I FARMACI NON SEMPRE RISPONDONO AI BISOGNI DEI PAZIENTI. PERCHÉ GLI OBIETTIVI DI CHI LI SPERIMENTA NON COINCIDONO CON QUELLI DI CHI LI DEVE ASSUMERE. È ORA DI CAMBIARE


Un ruolo in evoluzione

Il ruolo di “paziente esperto” potrebbe diventare una professione? Alcune istituzioni hanno iniziato ad allacciare rapporti anche con i singoli pazienti - oltre che con le loro associazioni - per coinvolgerli nelle decisioni e nello sviluppo dei farmaci. Il futuro potrebbe riservare spazio a queste figure professionali nell’ambito della ricerca clinica e della sanità. so di sperimentazione dei farmaci, gli utenti finali senza voce in capitolo. Il loro parere, invece, può essere prezioso per migliorare la qualità della sperimentazione e arrivare a risultati più efficaci. In che modo? Facciamo un esempio banale ma chiarificatore. Per i medici che conducono la sperimentazione di una nuova terapia l’obiettivo principale può essere l’allungamento della vita dei pazienti di sei mesi. Ma i pazienti possono avere un altro desiderio: migliorare la qualità della vita. In questo caso si spenderebbero soldi ed energie per raggiungere uno scopo che non corrisponde ai bisogni dei pazienti. Che senso ha? È difficile diventare paziente esperto? Il corso di formazione proposto da Eupati è piuttosto impegnativo. Già superare la selezione iniziale non è banale. Il modulo di domanda da compilare non è una passeggiata. Io ci ho messo vari giorni. Inoltre, tutto il materiale delle lezioni è in lingua inglese. Questo aspetto rappresenta una barriera per molti pazienti italiani che non hanno potuto partecipare al progetto europeo che si chiuderà nel 2017. Il nostro obiettivo è quello di »

IN EUROPA

IN ITALIA

Nel 2012, grazie a una iniziativa di Imi (Innovative Medicines Initiative), parte il progetto Eupati per attribuire un ruolo attivo ai pazienti nel processo di ricerca e sviluppo dei farmaci. La formazione di pazienti esperti dura 14 mesi ed è in lingua inglese.

Nel 2014 è stata fondata l’Accademia dei Pazienti con l’obiettivo di diffondere lo stesso progetto di Eupati a livello nazionale e di avviare attività formative per i pazienti in lingua italiana e focalizzate sulla situazione del nostro Paese.

L’INFORMAZIONE A DISPOSIZIONE DI TUTTI

Chi non riesce a prendere la “laurea” in paziente esperto può comunque aumentare le proprie conoscenze grazie al “Toolbox” - “cassetta degli attrezzi” -, uno strumento on line lanciato a gennaio 2016 da Eupati e ideato per far conoscere ai cittadini ciò che è utile sapere sui farmaci. Basta collegarsi al sito www.eupati.eu/it/ per scoprire, dalla A alla Z, come vengono sviluppati i farmaci. Le informazioni sono disponibili in sette lingue. Per esempio, si possono apprendere le regole sulla sperimentazione dei farmaci pediatrici o le differenze tra i vari tipi di farmaci, generici, biologici, fitofarmaci. O ancora avere informazioni sui vaccini o sulla terapia genica.

C’è un paradosso che deve essere superato: non si può più decidere dei pazienti senza i pazienti NOVEMBRE 2016 I 67


__SCIENZE RICERCA__

avviare un percorso di formazione destinato ai cittadini italiani, in lingua italiana e focalizzato sulla realtà del nostro Paese. E lo faremo attraverso la onlus Accademia dei Pazienti. Speriamo di riuscire a trovare i fondi per avviare questa importante iniziativa appoggiata anche dall’Aifa. Cosa si studia? Si studiano tutti gli aspetti della vita di un farmaco: dalla composizione chimica alle regole per l’immissione in commercio. L’obiettivo è quello di comprendere cosa succede nel processo di sviluppo delle medicine in modo da poter dare indicazioni puntuali su alcuni aspetti della terapia come, per esempio, la valutazione dei rischi e dei benefici. Chi sono gli studenti che partecipano al corso? La prima fase del progetto si è conclusa con cinquanta lau-

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L’IMMANCABILE GRUPPO WHATSAPP, I PERIODICI SCAMBI DI MESSAGGI SUI SOCIAL, NESSUNA COMPETIZIONE. GLI STUDENTI DEL PROGETTO EUPATI CHE ASPIRANO A DIVENTARE PAZIENTI ESPERTI FORMANO UNA BELLA CLASSE. TUTTI UNITI DALLO STESSO OBIETTIVO: RAFFORZARE IL RUOLO DEL PAZIENTE NELLA RICERCA CLINICA

reati. Tra pochi mesi anche gli altri 50 partecipanti riceveranno l’attestato di paziente esperto. Si tratta di persone provenienti da tutta Europa, pochissimi italiani per il problema della lingua. Il gruppo è formato da pazienti di patologie diverse, con un massimo di cinque persone con la stessa patologia. Non vengono richieste particolari competenze iniziali, perché il corso fornisce tutte le informazioni necessarie per diventare paziente esperto. Come sono i rapporti tra di voi? Vi conoscete? Abbiamo un gruppo WhatsApp e ci teniamo in contatto sui Social. L’aspetto positivo di questa esperienza è che abbiamo tutti un obiettivo comune, quello di rafforzare la figura del paziente nella ricerca clinica. Non siamo in competizione per emergere, ma collaboriamo con spirito di gruppo. Il paziente esperto potrebbe diventare una professione? La tendenza è questa. Stiamo vivendo un periodo di cambiamenti. Molte istituzioni come l’Ema, l’Agenzia Europea dei Medicinali, hanno cominciato ad avere rapporti non solo con

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le associazioni di pazienti, ma anche con pazienti esperti da coinvolgere nelle decisioni sulla ricerca e lo sviluppo dei farmaci. In futuro potrebbe esserci spazio per queste figure professionali in molti ambiti della ricerca clinica e della sanità. A loro, per esempio, potrebbe venire chiesto un parere per scegliere quali farmaci rendere rimborsabili e quali no. Quali cambiamenti si aspetta possano portare i pazienti esperti? Domani sono invitata a intervenire in un incontro sulla cirrosi biliare primaria. Non è la mia patologia, ma grazie alla formazione che ho ricevuto sono in grado di fare da portavoce dei pazienti e spiegare cosa è importante per loro. I pazienti esperti possono contribuire a rendere più efficace la ricerca delle nuove terapie e possono rivoluzionare il rapporto tra medico e paziente. Non ci sarà più un paziente che pende dalle labbra del medico oppure che contesta le scelte dello specialista senza sapere bene il perché. Il nuovo corso della medicina prevede una stretta collaborazione tra medico e paziente fondata sulla comprensione reciproca.

FARMACI

Terapie più efficaci Pazienti sempre più al centro. È quel che vogliono gli scienziati impegnati nella ricerca clinica, ma anche le agenzie regolatorie come l’Ema (Agenzia Europea dei Medicinali) e l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco). Ed è quello che impone il nuovo regolamento europeo sulle sperimentazioni cliniche, che tra pochi mesi entrerà in vigore: «Gli Stati membri dovrebbero assicurare la partecipazione di persone non addette ai lavori, in particolare di pazienti o di organizzazioni di pazienti». Lo scopo è fare in modo che l’obiettivo di chi realizza i farmaci coincida con quello di chi li deve prendere. Solo così si possono garantire terapie più efficaci senza sprecare risorse economiche in sperimentazioni inutili.


COSMESI

La ZUCCA ti fa bella Maschera viso Amalgamare con cura i seguenti ingredienti: 2 cucchiai di purea di zucca, 1 cucchiaio di yogurt di soia, ½ cucchiaino di zucchero di canna, ¼ di cucchiaino di succo di mirtillo o farina d’avena. Applicare sul viso per mezz’ora e, infine, sciacquare con acqua tiepida.

Tipica di questa stagione, la zucca è cucina. La polpa, infatti, sembra essere un ortaggio che conta solo 18 kcal per perfetta per realizzare efficaci prodotti 100 grammi di prodotto, quindi pardi bellezza fai da te. ticolarmente indicato Le sue proprietà conelle diete ipocaloriche. smetiche, secondo lo SIMBOLO DELLA NOTTE Praticamente priva di Skin Institute di AucDELLE STREGHE, LA ZUCCA grassi, è costituita di ackland, sono molteplici: IN REALTÀ SI RIVELA OGGI qua per circa il 94,5%, aumenta l’idratazione, UN OTTIMO PRODOTTO DI BELLEZZA, PREPARABILE ha pochissime proteine stimola la produzione PERSINO IN CASA e il 3,5% di carboidrati. di collagene ed elastina, La sua colorazione aranattenua le rughe sottili, di Donatella Ottavi cio è dovuta alla quantità schiarisce la pigmentadi caroteni e vitamina A, zione e favorisce il rina cui si associano anche la vitamina C, novamento cellulare. Insomma, dopo quelle del gruppo B e una buona quanun trattamento a base di zucca, la pelle tità di minerali quali fosforo, magnesio, risulta significativamente più liscia e ferro e potassio. compatta. A questo punto, dunque, Il suo utilizzo, però, non si limita alla non ci resta che provare.

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CALORIE PER 100 GRAMMI ........................................... 18 CONTENUTO DI ACQUA ............................................ 94,5% CONTENUTO DI CARBOIDRATI .................................... 3,5%

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__SCIENZE PREVENZIONE__

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PERCHÉ LA VACCINAZIONE

IN ARRIVO

QUEST’ANNO DUE NUOVI VIRUS DA COMBATTERE Secondo le previsioni, a circolare saranno due nuovi virus: A/California/7/2009 (H1N1), A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2) - nuova variante e B/Brisbane/60/2008 (lineaggio B/Victoria) nuova variante, presenti nella nuova composizione vaccinale. Rispetto all’anno scorso (5 milioni di casi) l’influenza colpirà 6/7 milioni di persone o più, se quest’inverno dovesse essere più lungo e freddo. È bene prevenire l’influenza e agire in anticipo con la vaccinazione partita già da ottobre.

Non risparmiano (quasi) nessuno. Tanto sottovalutati quanto insidiosi i virus influenzali sembrano essere intramontabili. Nonostante un ricco, continuo repertorio di vaccini. Perché?

NON FACCIAMOCI INFLUENZARE

di Paola Stefanucci

CE LO SPIEGA Fabrizio Pregliasco, virologo di fama internazionale, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, membro dell’European Influenza Surveillance Scheme (E.i.s.s.) che, tra l’altro, profonde il suo impegno - da vent’anni - nello studio dell’andamento epidemiologico della malattia in Italia. Professor Pregliasco, in termini di prevenzione, diagnosi e terapia è cambiato lo scenario delle patologie virali, e in particolare, di quelle influenzali? Il confronto tra virus e uomini è una battaglia guardie e ladri: i virus tendono a modificarsi per sfuggire alle nostre difese

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immunitarie. Mentre per i batteri abbiamo gli antibiotici, seppur con tutte le defaillance dovute alle resistenze, per i virus non abbiamo tanti antivirali efficaci. Rispetto al passato, grazie ai metodi della biologia molecolare, possiamo diagnosticare con precisione e rapidità la presenza dei virus, monitorare l’andamento della malattia e seguire gli effetti del trattamento farmacologico. I virus influenzali, però, continuano ad impensierirci proprio per la loro capacità di modificarsi, nonostante la possibilità di monitorare sistematicamente l’emergenza di nuovi stipiti virali e pianificare i provvedimenti. Tuttavia la natura, e appunto i virus, non è così

prevedibile come noi umani vorremmo, eccessivamente ottimisti rispetto alle nostre capacità, oggi, di conoscerne i meccanismi. Talvolta, l’influenza viene considerata un (banale) male di stagione e chi si ammala evita di consultare il medico curandosi da sé… È vero, l’influenza è una malattia banale nella gran parte dei casi, ma la sua enorme diffusione provoca, per la sommatoria di piccoli danni e costi, effetti pesanti e può determinare ospedalizzazioni e mortalità per patologie di base che essa può complicare. Ad esempio, un soggetto con un cuore già debole, a causa della febbre


CICLO DI VITA DELL’INFLUENZA VIRALE LEGAME ALLA CELLULA BERSAGLIO

COME RICONOSCERLA VESCICOLA

È (vera) influenza?

ENDOSOMA

GERMINAZIONE

REPLICAZIONE

SINTESI DELLE PROTEINE VIRALI

+

NUOVO VIRIONE

«NON C’È GRANDE ENTUSIASMO PER LA VACCINAZIONE STANTE L’INGIUSTA, BASSA, PERCEZIONE DEL RISCHIO RAPPRESENTATO DALL’INFLUENZA». Fabrizio Pregliasco, virologo (nella foto a destra)

può subire un peggioramento acuto della malattia cardiaca di base. Lo stesso dicasi per malati con patologie polmonari croniche che vengono a riacutizzarsi, o a veder facilitate sovrainfezioni batteriche che subentrano a causa dell’infezione virale. Tali effetti non sempre vengono attribuiti alla causa scatenante. Per questo non c’è grande entusiasmo per la vaccinazione antinfluenzale stante l’ingiusta, bassa, percezione del rischio rappresentato da questa patologia. Per quale ragione, secondo lei? Le vaccinazioni scontano un problema di fondo legato al fatto che mentre siamo abituati ad usare farmaci - di cui magari conosciamo possibili effetti collaterali, perché abbiamo i sintomi della malattia e quindi l’urgenza di assumerli per stare meglio (pensiamo ad un forte mal di denti!) -, per un vaccino dobbiamo invece convincerci

I SINTOMI

dell’utilità di accettare una scommessa sul futuro: la probabile esposizione ad un virus o un batterio, che peraltro non si vedono e quindi non si potrà mai valutare se effettivamente ne saremmo venuti in contatto, a fronte di possibili effetti collaterali da scontare nell’immediato. Inoltre, l’efficacia stessa delle campagne vaccinali riduce la percezione della pericolosità delle patologie che esse prevengono. Un esempio eclatante riguarda la poliomielite che, sino a due generazioni fa, era ampiamente diffusa anche nella popolazione italiana; i nostri nonni ricordano sicuramente casi - tra i conoscenti o addirittura in famiglia - di paralisi flaccida dovuta al virus polio. Oggi, invece, che la malattia è stata eradicata, grazie all’uso del vaccino almeno nel nostro Continente, se ne mettono in evidenza

in eccesso i suoi possibili effetti collaterali. Infine, perché è importante vaccinarsi? Il vaccino è una fondamentale opportunità e, in alcuni casi, un salvavita per i soggetti a rischio: ovvero tutti i malati con patologie respiratorie e cardiache di qualsiasi età. Ma è anche, per tutti, un’opportunità di riduzione dell’assenteismo scuola/lavoro e del rischio di contagiare soggetti fragili della propria famiglia e della collettività.

Spesso tendiamo a definire influenza ogni malanno che ci colpisce durante la stagione fredda. Non è così. I sintomi dovuti ai virus influenzali sono gli stessi di anno in anno: - febbre elevata > 38° ad insorgenza brusca; - sintomi sistemici: dolori muscolari/articolari; - sintomi respiratori: tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale, mal di gola. In tutti gli altri casi si parla di infezioni respiratorie acute o sindromi parainfluenzali come, ad esempio, il raffreddore, dove i sintomi principali sono il naso otturato e gli starnuti frequenti, determinati da altri 262 tipi di virus che si trasmettono con le stesse modalità ma scatenano risposte meno intense della vera influenza. Complessivamente quest’anno si prevedono almeno altri 10 milioni di casi dovuti a questi virus oltre a quelli della vera influenza.

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__SCIENZE STAR BENE__

Con le sue silenziose movenze il Tai Chi aiuta chi lo pratica ad avvicinarsi di più a se stesso, fino a liberarlo da modelli di vita innaturali. La mente si calma e si armonizza con il respiro grazie a questa disciplina che deriva dal Kung Fu

TAI CHI, LA DANZA SILENZIOSA DELL’ARMONIA di Barbara Di Sarno

IL GUERRIERO ETERNO

«La meditazione è la via del silenzio interiore, dell’immobilità immersi nell'assoluto per poter arrivare a domare la mente e unificare corpo, cuore e spirito. Per poterla praticare con efficacia sono necessarie disciplina, volontà, e un nobile intento nel cuore: il proposito di risvegliare se stessi per poter comunicare con l’universo ed entrare nella sua armonia»: queste sono le parole del maestro Shonin del romanzo La Via del Guerriero Eterno di Enrico Passeri.

DISCIPLINA DA RECORD

Nel 2015 a Jiaozuo - città cinese dell’Henan oltre 50mila studenti si sono esibiti in una spettacolare dimostrazione di Tai Chi. Posizionati in diversi punti di rilievo, hanno dato il via a una coreografia perfettamente sincronizzata, sfidando il Guinness dei Primati con il più alto record mondiale di partecipazione. E lo spettacolo è diventato subito da record anche sul web, dove è possibile assistere a cotanta armonia in terra.

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IL TAI CHI ha un impatto positivo sulla qualità della vita e sul benessere di chi lo pratica. Questo sembra essere il comune denominatore di ricerche che si sono susseguite nel corso degli anni nelle più rinomate università del mondo e che sembrano riconoscere a questa antica disciplina dei benefici ancora più rilevanti quando si parla di anziani. Se infatti la costante ricerca di concentrazione per una maggiore consapevolezza del proprio corpo stimola l’attività cerebrale, è indubbio che il controllo mentale dei propri movimenti e la pratica costante generino una maggiore flessibilità muscolare e potenzino le capacità di ascolto dei segnali del nostro corpo che giungono al cervello dai nostri sensori. «Il Tai Chi Chuan, meglio noto in Cina come Taiji Quan che significa “Arte del Pugilato Estremo”, è un sistema di studio del movimento,

di meditazione dinamica e di difesa personale che deriva dal Kung Fu e dall’antica cultura cinese. Tra i suoi innumerevoli obiettivi, quelli più immediati e alla portata di tutti riguardano proprio gli aspetti salutistici - spiega il Maestro Enrico Passeri, diplomato in Tai Chi Chuan e Qi Gong presso la Beijing Sport University -. La sua danza silenziosa ci aiuta ad uscire dalla frenesia del quotidiano, portandoci più vicini a noi stessi, fino a sfiorare quella parte di noi che è costantemente offuscata dai modelli di vita innaturali in cui siamo immersi. La mente si calma e si armonizza con il respiro, il corpo rilascia le tensioni, generando benefici innumerevoli, che vanno da una maggiore flessibilità psico-fisica, fino alla prevenzione di problematiche osteo-articolari. A un livello più profondo, una corretta pratica del Tai Chi incide in maniera considerevole sul nostro


stato vitale e sull’energia di cui possiamo disporre, trasformando il nostro carattere e migliorando le nostre relazioni con gli altri». Gli anziani sono una categoria molto esposta al rischio delle cadute. In quale modo il Tai Chi può stimolare la prontezza di riflessi e il controllo dell’equilibrio? Il movimento lento e il lavoro muscolare isometrico propri del Tai Chi Chuan incidono in maniera considerevole sull’equilibrio di una persona, in quanto rafforzano i cosiddetti “muscoli stabilizzatori profondi”, quelli che agiscono contro la forza di gravità e ci tengono in equilibrio. Sicuramente il controllo mentale del corpo e il conseguente miglioramento della nostra postura sono un altro fattore che può evitare le cadute, anche perché più il nostro corpo diviene morbido e fles-

sibile, maggiore è la sua capacità di adattarsi al terreno su cui cammina. Un ruolo determinante viene affidato all’allungamento muscolare e al potenziamento tramite il lavoro isometrico. Il carico di lavoro del Tai Chi sulle gambe è maggiore di quanto si possa pensare se si lavora correttamente. Le gambe di un maestro cinese che ha dedicato la vita alla pratica sono flessibili come il bambù e stabili come una quercia. Il Tai Chi può fornire gli strumenti per combattere la depressione o l’insonnia? Secondo la medicina tradizionale cinese sia la depressione che l’insonnia, come ogni altra problematica di natura psichica, derivano da un nostro squilibrio energetico più o meno prolungato nel tempo. Dal momento che agisce direttamente sui meridiani energetici, che sono come dei piccoli canali di energia che scorrono dentro di noi seguendo un determinato percorso, il Tai Chi Chuan è in grado di riequilibrare l’intero nostro sistema energetico andato in tilt per sovraccarichi o deficienze energetiche. In genere la depressione è legata alla mancanza di qualcosa e dunque a un senso di svuotamento, che determina un abbassamento del nostro stato vitale ed energetico. Al contrario l’insonnia, il più delle volte, è dovuta a un costante rimuginio di pensieri su qualcosa, eccessiva preoccupazione o eccitamento: in ogni caso un eccesso di energia che non riusciamo a gestire. Pertanto, riequilibrando il flusso della nostra energia, sicuramente avremo dei giovamenti.

ALLA BASE, VOLONTÀ E UMILTÀ

Quali sono le regole per avvicinarsi con consapevolezza al Tai Chi? «Bisogna partire ponendosi due domande - dice il maestro Passeri - cosa rappresenta esattamente per noi il Tai Chi Chuan e quanto siamo disposti a fare per ottenere i risultati auspicati. Sicuramente il maestro è di fondamentale importanza, in quanto una pratica scorretta può addirittura essere dannosa, a un livello fisico ed anche energetico. Tuttavia il nostro modo di essere, la nostra volontà e la nostra umiltà sono i fattori che determineranno quanto realmente impareremo. Il metodo migliore di approcciare un maestro o qualunque tipo di conoscenza sarebbe svuotare la mente da ogni nostro preconcetto o idea su argomenti che ci illudiamo di conoscere. La location e il fatto di essere in gruppo o da soli non hanno alcuna rilevanza a un livello profondo, ma all’inizio praticare in un luogo tranquillo con una musica pacata di sottofondo può essere di aiuto. Tutto dipende da cosa vogliamo davvero e dall’importanza che diamo a ciò che facciamo: se per noi il Tai Chi è un semplice hobby o un passatempo, allora rimarremo per tutta la vita legati all’esterno, e dunque per noi cose come il luogo o la compagnia saranno essenziali. Se invece diventa un qualcosa che sentiamo profondamente dentro di noi, allora la nostra ottica dovrà necessariamente cambiare e accadrà in maniera naturale, senza che neanche ce ne accorgiamo».

+

IL MOVIMENTO LENTO E IL LAVORO MUSCOLARE ISOMETRICO PROPRI DEL TAI CHI CHUAN INCIDONO IN MANIERA CONSIDEREVOLE SULL’EQUILIBRIO DI UNA PERSONA

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# 1

DENTRO LA RETE

L’immagine del made in Italy passa anche attraverso i prodotti agroalimentari tipici del nostro Paese

AVVISO AI NAVIGANTI

a cura di Paolo Negrini

SICUREZZA

Come controllare le banconote

2

CULTURA

Viaggio virtuale nell’arte

3

ECOLOGIA

Rispettare l’ambiente

In tutte le banconote in euro sono stati incorporati vari elementi di sicurezza per proteggerle dalla falsificazione. Nonostante sia facile controllare i biglietti in euro applicando il metodo del “toccare, guardare, muovere”, banconote false ne girano in gran quantità. Un’utile guida pratica vi insegnerà a riconoscerle, seguendo le principali caratteristiche di ogni taglio ed ogni serie.

Il nuovo progetto di Mountain View, Google Arts & Culture, presenta un sito web e un’App per Android e iOS, dedicati alle opere d’arte provenienti da 1.000 musei. Tour a 360 gradi sono possibili grazie alla realtà virtuale. La funzione “Art Recognizer”, per ora disponibile solo in alcuni musei, consente di visualizzare le informazioni sull’opera inquadrata dalla fotocamera dello smartphone.

Rinnovabili.it può essere definito il quotidiano web della sostenibilità, dell’efficienza energetica e dell’uso delle fonti rinnovabili. Il sito è suddiviso in diverse sezioni tematiche (Ambiente, Energia, Riciclo, GreenBuilding, Smart City, Mobilità, Ecodesign), con argomenti rivolti alla sostenibilità ambientale, alla qualità della vita, alle energie rinnovabili e al risparmio energetico.

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CIBO E TRADIZIONE

Piacere del palato e identità col territorio

L’ARCHIVIO DEI PRODOTTI I PRODOTTI agroalimentari tipici e di qualità costituiscono per l’Italia un legame di identità con il territorio in cui nascono. Ogni zona ha la sua tradizione, ogni valle i suoi prodotti e le sue ricette regionali. La qualità delle materie prime legate a ogni territorio rende i prodotti tipici italiani unici e richiesti in tutto il mondo. FoodInItaly è il portale dedicato alla scoperta di questo piacevolissimo aspetto delle nostre tradizioni. L’archivio dei prodotti, organizzato per Regioni, consente di individuare quelli tipici di un determinato luogo e di conoscerne tutte le principali caratteristiche: descrizione del prodotto, luogo di produzione, aspetto e sapore, metodo di produzione, commercializzazione, storia, ecc. www.foodinitaly.com


spazio INCONTRI EVENTI TEMPO LIBERO CULTURA

ALZHEIMER: CONDIVIDERE PER CAPIRE ROMA

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, il Centro Studi 50&Più in collaborazione con 50&Più Roma, ha tenuto il seminario Sguardi di cura, una cinenarrazione dedicata a tutti coloro che assistono un familiare affetto da una malattia neurodegenerativa. Nella suggestiva cornice dell’auditorium dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, l’incontro si è aperto con i saluti del presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi. Il tema dell’Alzheimer è stato declinato nei suoi aspetti dalla dottoressa Anna Maria Melloni, coordinatrice e conduttrice del seminario che, avvalendosi di sequenze cinematografiche, ha immerso i partecipanti in un’esperienza forte e toccante. Le sequenze hanno via via mostrato come evolve la patologia, la consapevolezza del malato, ma anche di chi si trova a vivere l’esperienza drammatica della malattia di un proprio familiare, con tutte le problematiche affettive e psicologiche che ne conseguono. Il pubblico che ha riempito l’auditorium è più volte intervenuto per riportare le proprie impressioni, valutazioni ed esperienze in un clima di intima condivisione e grande emozione. A conclusione, il presidente della 50&Più di Roma, Pino Martino, ha salutato la platea ricordando quanto l’Associazione sia sensibile a questo argomento e invi-

tando a seguire i prossimi eventi promossi dal Centro Studi 50&Più. Nel corso del seminario sono state mostrate sequenze tratte da: • Up, di Pete Docter e Bob Peterson (Usa 2009);

• L’ospite d’inverno, di Alan Rickman (Gran Bretagna 1997); • Still Alice, di Richard Glatzer e Wash Westmoreland (Usa 2004); • Caramel, di Nadine Labaki (Francia, Libano 2007); • L’ultima eclissi, di Taylor Hackford (Usa 1995); • Il figlio della sposa, di Juan Josè Campanella (Argentina 2001). Info: 065882587 - 065818626 www.centrostudi.50epiu.it

VICENZA CONCORSO

Torna il “Meeting della creatività” Anche nel 2017 si terrà il Meeting della creatività dedicato agli artisti della 50&Più vicentina e dell’Università Adulti/Anziani di Vicenza. «Questa manifestazione - afferma il presidente della 50&Più provinciale Fiorenzo Marcato - nasce grazie alla collaborazione con il presidente e direttore dell’Università, nonché presidente Federuni, Monsignor Giuseppe Dal Ferro, che ci ha coinvolto riconoscendo la vivacità della nostra Associazione impegnata a far emergere gli interessi e l’estro creativo dei nostri associati». Infatti, sono sempre più le persone amanti della pittura, della fotografia, della poesia o della prosa, che si avvicinano alla 50&Più per partecipare agli eventi in campo artistico, sportivo o turistico. Il tema del concorso per il 2017 è L’acqua è vita: ricordi, emozioni ed esperienze. I lavori di pittura e fotografia o di prosa vanno presentati entro il 28 febbraio 2017. La manifestazione con la premiazione delle migliori opere è prevista per il 28 aprile 2017. Gli interessati possono rivolgersi presso la segreteria 50&Più di Vicenza per ricevere ogni ulteriore informazione. Info: 0444964300 - www.50epiu.it/vicenza NOVEMBRE 2016 I 75


__SPAZIO50 IN CALENDARIO__

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FIRENZE

Escursione “San Gimignano dalle belnovembre le torri”. Il 18 (ore 9.30) visita di Palazzo Panciatichi. Sempre il (18 ore 15.30), Corso gratuito di Floricoltura. Il 24 (ore 15.00) Corso di Mandala. Info: 0553289924 www.50epiu.it/firenze

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PAVIA

Giornata del Ricordo, funzione relinovembre giosa (ore 11.00) presso il Santuario Madonna del Caravaggio di Fumo. A conclusione si terrà un incontro conviviale a Canneto Canavese. Info: 038228411 www.50epiu.it/pavia

PADOVA MOSTRE

L’arte vicino casa All’interno del “Circuito d’arte” è in programma la visita a due mostre, a Venezia, previste per il 17 novembre. La prima riguarda le opere di Paolo Venini, Le stanze del Vetro della Fondazione Giorgio Cini, all’isola di San Giorgio Maggiore; la seconda è Tiziano, Canaletto, Tie-

24

GENOVA “Qualità della vita per gli over 70”,

novembre con il Centro Studi 50&Più e la Fon-

dazione Promozione Sociale Onlus. Ore 15,00, Circolo Unificato dell’Esercito (via San Vincenzo 68). Info: 010543042 www.50epiu.it/genova

REGGIO CALABRIA polo, Guardi, Crivelli della collezione privata di Vittorio Cini a Palazzo Cini. Il 14 dicembre L’Impressionismo di Zandomeneghi al Palazzo Zabarella di Padova. Infine, prima delle festività natalizie, si terrà un pranzo di buon augurio tra i soci. Info: 049655130 3482340869 www.50epiu.it/padova

SIRACUSA MANIFESTAZIONE

Natale Insieme con visita archeologica La manifestazione Natale Insieme, all’VIII edizione, si terrà il 18 dicembre presso il ristorante “Colle Acre” di Palazzolo. È prevista anche una visita guidata ai siti archeologici della cittadina di Palazzolo Acreide. Info: 0931822090 - 3286790988

PARMA FOTONOTIZIA

PREVENZIONE

Una nuova cultura dello sport Presentato il progetto Sport e movimento, i pilastri dell’invecchiamento della 50&Più di Reggio Calabria e dell’A.S.C., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni e dal Ministero dell’Interno. Scopo del progetto quello di favorire l’attività fisica tra gli over 65 attraverso un ampio raggio di azioni, tra le quali: l’aumento degli anziani che praticano attività fisica almeno una volta alla settimana; il coinvolgimento delle realtà sanitarie pubbliche e private impegnate nella lotta delle più diffuse patologie che coinvolgono le realtà del mondo degli anziani; la realizzazione di iniziative formative e sportive specificatamente finalizzate alla contestuale promozione dell’attività fisica e integrazione/inclusione dei soggetti anziani; la diffusione della pratica sportiva tra gli “over” attraverso la possibilità di praticare due mesi di attività sportiva gratuita da svolgere nei centri sportivi del territorio che si impegnano nell’organizzazione dei corsi per l’età adulta. La 50&Più e A.S.C. ricordano i benefici dello sport a ogni età. Nell’anziano l’attività fisica è fondamentale per mantenere il benessere psicofisico e per prevenire molte patologie, quali ictus ischemico, diabete tipo 2, osteoporosi, depressione, ansia e problemi cardiovascolari. Info: 0965891543

TRENTO FOTONOTIZIA

Un tour intorno a Trieste

In terra umbra

Le Grotte di Postumia, il Castello di Miramare, il Colle di San Giusto e Aquileia: sono state queste le principali tappe del fine settimana, trascorso tra le attrazioni intorno a Trieste, dei soci della 50&Più di Parma. Info: 0521944278

Il gruppo dei soci 50&Più, guidato dal presidente provinciale Piergiorgio Brigadoi, ha visitato le città di Perugia, Assisi, Spoleto, Spello e Todi. Accompagnati dal presidente della 50&Più provinciale di Perugia, Giancarlo Acciaio, a bordo del trenino “Gubbio Express”, visita della città eugubina. Info: 0461880408

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__SPAZIO50__

IN

PIACENZA

È in programma (data da stabilire) dicembre una visita al mercatino di Natale di Bolzano. Appuntamento a Piazza Walther, che ogni anno attira folle di visitatori. Info: 0523461831 www.50epiu.it/piacenza

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TREVISO

Alle 12.00 tradizionale pranzo tra dicembre i soci in vista delle festività natalizie e a chiusura delle attività associative del 2016. Per maggiori informazioni, contattare la segreteria. Info: 042256481 www.50epiu.it/treviso

UNIVERSITÀ LUCCA

Partito il nuovo Anno Accademico Al via il nuovo Anno Accademico della 50&Più Università di Lucca. Il programma per il 2016/2017 è stato presentato nel corso di una cerimonia di inaugurazione presso la Sala Tobino di Palazzo Ducale. Con l’occasione è stato anche celebrato il 10° anniversario della 50&Più Università di Lucca, che solo nell’ultimo Anno Accademico ha potuto contare su circa 300 iscritti. Nel corso della sua attività ha prodotto 6.000 ore di lezioni tra coro, ballo, letteratura, informatica, inglese, spagnolo, francese, bioginnastica, teatro, fotografia, storia dell’arte e tanti corsi ancora. Senza contare, poi, le conferenze con ospiti illustri, le rappresentazioni teatrali e musicali, le presentazioni di libri e i tornei di Burraco. Si aggiungono anche le visite guidate e gli incontri conviviali che negli anni hanno permesso al gruppo di lavoro, coordinato dalla professoressa Rosella Conte e dal presidente della 50&Più provinciale, Antonio Fanucchi, di raggiungere la più grande soddisfazione desiderata: la concretizzazione di una realtà solida in cui gli ultracinquantenni, che hanno voglia di imparare e mettersi in gioco, sono valorizzati in quanto risorse preziose della nostra società. Info: 0583473170 www.50epiu-unilucca.it

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NAPOLI Grande Festa della 50&Più di Na-

dicembre poli per chiudere in allegria le at-

tività del 2016 e proiettarsi verso il nuovo anno. Per maggiori dettagli, contattare la segreteria. Info: 0815518187 www.50epiu.it/napoli

LE SEDI 50&PIÙ NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle St. Catharines Toronto Germania Mettmann Monaco di Baviera Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 394862259 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0049 21045089160 0049 8974640814 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086

MILANO PROSSIMI APPUNTAMENTI

Tartufi, mostre e concerti

Diverse le iniziative proposte dalla 50&Più di Milano. Il 13 novembre Il diamante della cucina, Fiera nazionale del Tartufo “Trifola d’Or” a Murisengo. Produttori agroalimentari, enologici, artigiani di antiche botteghe scenderanno in Piazza Trifolau per offrire tradizione e qualità. Pranzo presso il ristorante “Regina”. Il 22 e il 24, ore 10, Palazzo Reale visita guidata alla mostra Pietro Paolo Rubens e la nascita del Barocco europeo. Il 12 dicembre, ore 19,30 a Palazzo Castiglioni, in Sala Orlando, Concerto dedicato al 47° anniversario della strage di Piazza Fontana, diretto dal Maestro Antonio Cadario. Il 13, Pranzo di Natale con brindisi presso il ristorante “Pinin”, di Varallo Pombia. Pomeriggio con musica e ballo. Info: 0276281227 - www.50epiu.it/milano

SPAZIO AUGURI TANTI AUGURI PER I 50 ANNI DI MATRIMONIO

a Giovanna Quarto e Angelo Boccuni

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LE SEDI 50&PIÙ PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 90 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Viale Timavo, 43 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via Mazzini, 22 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Moro, 481 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Cola di Rienzo, 240 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 154 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 47 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85

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Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0407707340 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761341718 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376288505 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393

Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Serristori, 15 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via San Jacopo, 20-22-24 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Via del Giglio, 10-12-14 Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Piazza Martiri, 16 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 0171437261 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 05025196-0507846635/30 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


in viaggio con 50&Più

>>ANTEPRIME 2017

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1A EDIZIONE OLIMPIADI INVERNALI 50&Più a Febbraio 2017 Andalo (TN) - Paganella Ski Area Dopo il successo di partecipazione alle Olimpiadi 50&Più, a grande richiesta, proponiamo la prima edizione delle “Olimpiadi Invernali 50&Più” che si svolgeranno nella località sciistica di Andalo (Trento). Le gare previste saranno: percorso di regolarità in ciaspole, sci di fondo e discesa slalom”, sempre nello spirito di allegria e “sana competizione” tra i concorrenti e le diverse Province partecipanti. La località di Andalo, posta a 1.050 metri sull’altopiano della Paganella, raggiungibile in mezz’ora da Trento, è una modernissima “ski area” apprezzata per la sua bellezza e funzionalità. Le attività svolte in paese, l’ampia rete di piste, la meraviglia del panorama delle Dolomiti di Fassa e il Centro benessere cittadino sono la garanzia di una vacanza fantastica tra sport e relax. Richiedi programma e quote a: info@50epiuturismo.it

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VIETNAM PANORAMA Tra cultura millenaria e desiderio di modernità dal 20 Febbraio al 3 Marzo 2017 Itinerario: Hanoi - Ninh Binh - Baia di Halong - Hoi An - Hue Ho Chi Minh City - Delta del Mekong Proponiamo un itinerario intenso e variegato, effettuato nei giusti ritmi per vivere un mosaico di esperienze tra modernità e tradizione, grandi città e villaggi rurali, paesaggi urbani e scenari naturali unici, per conoscere le bellezze e le contraddizioni di questo incredibile Paese. Richiedi programma e quote a: info@50epiuturismo.it

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NOVEMBRE 2016 I 79


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MONTECATINI (PT)

ABANO TERME (PD)

LOANO (SV)

Nel cuore della Toscana, è nota nel mondo per le ricche proprietà terapeutiche delle sue acque termali. Il binomio “benessere e salute”, con l’accoglienza, lo shopping, il relax e una cornice di arte e paesaggio, sono gli ingredienti di una vacanza stimolante.

Meta turistica da più di 2.000 anni, Abano Terme è il più importante e antico centro termale d'Europa. Il centro cittadino è caratterizzato da un’ampia isola pedonale con splendide fontane, sulla quale si affacciano storici alberghi, negozi e bar. Da vedere: il Colle Montirone, luogo dell’antica fonte, la Chiesa del Sacro Cuore, il Museo delle Maschere e il Duomo.

Per il suo clima e per le sue bellezze paesaggistiche Loano è da sempre identificato come un luogo di villeggiatura ideale anche per i soggiorni invernali. La bella cittadina, con e un bel centro storico e un panoramico lungomare, è un ottimo punto di partenza anche per effettuare escursioni nei dintorni: Sanremo, la Costa Azzurra e l’entroterra ligure.

HOTEL TERME INTERNAZIONALE (4 stelle) È circondato da un grande parco nel centro di Abano, ideale per chi cerca il comfort di un grande albergo e un centro qualificato per cure termali. Possibilità di effettuare ciclo di fangoterapia con impegnativa Asl.

HOTEL LOANO 2 VILLAGE (4 stelle) Con i suoi bellissimi giardini, il rilassante centro benessere e la piscina riscaldata, è uno dei complessi più belli della Liguria. Qualità e cortesia sono la garanzia di una vacanza di successo.

Dal 27 dicembre al 3 gennaio 2017 (7 notti)

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GRAND HOTEL PLAZA E LOCANDA MAGGIORE (4 stelle) Hotel storico del XVIII secolo, che un tempo ospitò anche Giuseppe Verdi, si trova sulla piazza centrale della città, dispone di 96 camere con aria condizionata, dislocate su quattro piani, finemente arredate, Tv satellitare, accesso wireless a Internet (supplemento), telefono con linea esterna diretta e minibar. Dal 28 dicembre al 2 gennaio 2017 (5 notti) QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: In camera doppia standard In camera singola standard Quota Natale su richiesta

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Mare d’Inverno a Tenerife

TE O U Q ATE S S A RIB

Andiamo a Tenerife, l’Isola più conosciuta delle Canarie, con i suoi contrasti tra la rigogliosa vegetazione, i territori desertici e le belle spiagge soleggiate che ne fanno una meta privilegiata per le vacanze invernali. Il posto giusto per “svernare” sull’Isola con il miglior clima al mondo! AlpiClub JACARANDA (4 stelle) Costa Adeje Un Hotel apprezzato dalla clientela italiana grazie alla sua capacità di soddisfare le aspettative degli ospiti e di far respirare un’atmosfera esotica. L’animazione AlpiClub, che garantisce da sempre programmi diurni e serali di successo, contribuirà a rendere l’atmosfera ancora più familiare.

Partenze: da Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Verona, Bologna. QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: Dal 20 al 27 febbraio (8 giorni/7 notti) In camera doppia Supplemento singola* Dal 20 febbraio al 6 marzo (15 giorni/14 notti) In camera doppia Supplemento singola* Tasse aeroportuali e fuel surcharge (da riconfermare all’emissione del biglietto aereo) Assicurazione annullamento (obbligatoria)

€ 940,00 € 190,00 € 1.390,00 € 380,00 € €

60,00 30,00

* Camere singole su richiesta (in numero limitato) La quota comprende: Trasporto aereo in classe economica sui voli speciali • Franchigia bagaglio kg 15/20, a seconda della compagnia aerea • Trasferimenti collettivi in pullman da aeroporto/hotel a/r • Sistemazione in camera a due letti • Trattamento di pensione completa con bevande illimitate ai pasti (acqua, soft drink, vino e birra locali) • Assistenza di nostro personale specializzato o di quello del nostro Ufficio di Rappresentanza • Assicurazione medico/bagaglio/annullamento. La quota non comprende: Visite ed escursioni facoltative • Spese di facchinaggio, mance • Tutto quanto non espressamente indicato.

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__FISCO__

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CANONE RAI: QUALCHE CHIARIMENTO

L’ultimo intervento dell’Agenzia delle Entrate è del 15 settembre e il primo addebito del canone è stato caricato sulla prima fattura successiva al 1° luglio 2016

a cura di Alessandra De Feo

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SI PUÒ RICHIEDERE IL RIMBORSO, ANCHE DIRETTAMENTE ON LINE, UTILIZZANDO UN’APPOSITA APPLICAZIONE PRESENTE SUL SITO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

82 I 50epiumagazine.it I NOVEMBRE 2016

SUL CANONE RAI E LE RELATIVE MODIFICHE siamo già intervenuti in un articolo dello scorso giugno. Nel mentre, gli organi preposti hanno espresso ulteriori chiarimenti tramite due interventi (l’ultimo del 15 settembre) da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il pagamento, in via generale, avviene con l’addebito sulle fatture relative all’utenza di energia elettrica, da gennaio ad ottobre di ciascun anno. Quest’anno il primo addebito è avvenuto nella prima fattura successiva al 1° luglio. Da settembre 2016, oltre alle ordinarie modalità (per posta raccomandata: Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Torino 1 - Ufficio di Torino 1 - Sportello abbonamento Tv - Casella Postale 22 - 10121 Torino, insieme ad una copia del documento di riconoscimento valido; oppure, per posta certificata, Pec al seguente indirizzo: cp22.sat@postacertificata.rai.it, firmata digitalmente o ad essa si dovrà allegare anche copia del proprio documento di riconoscimento), è stato stabilito che i contribuenti che hanno versato, tramite l’addebito sulle bollette elettriche il dovuto canone Tv, possano chiederne il rimborso (qualora ne avessero il diritto) anche direttamente on line, utilizzando l’apposita applicazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per fare ciò è necessario registrarsi ai servizi telematici Entratel/Fisconline. Nella richiesta di rimborso è importante indicare sempre il relativo motivo, riportando uno dei sei codici previsti dall’Agenzia. In particolare: • il codice 1, se il contribuente ha più di 75 anni e un reddito familiare (in base al certificato di famiglia rilasciato dal Comune) inferiore ai 6.713,98 euro; • il codice 2, se il richiedente o un altro componente della sua famiglia anagrafica, è in possesso dei requisiti di esenzione per convenzioni internazionali (diplomatici e militari stranieri) ed è stata presentata l’apposita dichiarazione sostitutiva; • il codice 3, se il contribuente ha pagato il canone mediante addebito sulle fatture per energia elettrica, e lui stesso o altro componente della famiglia ha già pagato con altre modalità, ad esempio con addebito sulla pensione; • il codice 4, se l’interessato ha pagato il canone nelle fatture di energia elettrica, e il tributo risulta corrisposto anche con addebito sulle fatture relative a un’utenza elettrica intestata ad altro componente della famiglia anagrafica. In questo caso, la suddetta richiesta vale anche come dichiarazione sostitutiva (con le implicazioni e le responsabilità del caso) per richiedere il non addebito sulla propria utenza elettrica e comunicare il codice fiscale del familiare che già paga il canone mediante la sua bolletta di fornitura elettrica; • il codice 5, se il richiedente ha presentato la dichiarazione sostitutiva di non detenzione di apparecchi televisivi da parte propria e dei componenti della sua famiglia anagrafica; • il codice 6, è un codice residuale, qualora non si rientri nei precedenti casi: si può descrivere la situazione nell’apposito spazio del modello. La richiesta può essere fatta dagli interessati o dai loro eredi, che hanno pagato il canone Tv non dovuto, tramite la bolletta della luce. Il rimborso arriverà direttamente nella bolletta della fornitura elettrica. L’accredito avviene (o più prudenzialmente, dovrebbe arrivare) entro 45 giorni da quando il gestore della fornitura elettrica riceve dall’Agenzia delle Entrate le informazioni utili all’erogazione. In caso diverso, il rimborso sarà corrisposto direttamente dall’Agenzia delle Entrate.


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L’INDENNIZZO PUÒ ESSERE RICHIESTO FINO AL 31/12/2016

Se hai almeno 57 anni (se donna) o 62 (se uomo) puoi usufruire dell’indennizzo per cessazione dell’attività commerciale. L’indennizzo è stato esteso a tutti coloro che hanno cessato o cesseranno l’attività tra il 1° gennaio 2009 e il 31 dicembre 2016. L’Indennizzo è compatibile anche se i beneficiari sono già titolari o hanno comunque maturato i requisiti per la pensione di anzianità o pensione anticipata nelle gestioni commercianti, pensione di inabilità, pensione ai superstiti.

Aderente a:

Sapevi che in caso di cessazione definitiva dell’attività commerciale potresti avere diritto a un indennizzo?


__PREVIDENZA__

S

CAMBIANO LE PENSIONI, LE INIQUITÀ RESTANO

Il Consiglio dei Ministri ha innalzato da 6 a 7 miliardi di euro la dote triennale del pacchetto Previdenza. Ma molti punti restano insoluti, a partire dalle forme di sostegno flessibile all’uscita dal lavoro

a cura di Gianni Tel

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IN PROGRAMMA ANCHE LA SEMPLIFICAZIONE ALL’ACCESSO ALLA PENSIONE PER CHI SVOLGE ATTIVITÀ PARTICOLARMENTE PESANTI O LAVORA DI NOTTE

84 I 50epiumagazine.it I NOVEMBRE 2016

SALE DA 6 A 7 MILIARDI DI EURO la dote triennale del pacchetto Previdenza contenuta nella Manovra 2017, varata a metà ottobre scorso dal Consiglio dei Ministri. Per la decisione finale bisognerà attendere l’approvazione del Parlamento entro dicembre prossimo. Ma intanto su queste nuove regole per le pensioni, va sottolineato che quasi due terzi di questi finanziamenti verranno distribuiti ai pensionati: 700 milioni alla 14a mensilità (vecchie e nuove) e 260 milioni per l’estensione della “no tax area” ai redditi annui da pensione fino a 8.125 euro. Vediamo di seguito le misure che si vogliono adottare. » LA 14a MENSILITÀ

È previsto un incremento di circa il 30% per i pensionati che già percepiscono la 14a e che hanno un reddito fino a 752,00 euro al mese. Tale beneficio viene esteso a 1.200.000 pensionati che oggi non la prendono, il limite massimo per aver diritto alla “somma aggiuntiva” è fino a 1.003 euro al mese circa. Per loro la misura è quella attuale non incrementata del 30%. Nella tabella che segue è possibile delineare gli effetti del provvedimento che verrà approvato prossimamente. Al riguardo il nostro presidente di 50&Più, Renato Borghi, ha già avuto modo di sottolineare e continua a sostenere che è questa un’impostazione preconcetta. Non si comprende perché un trattamento di sostegno al reddito, che deriva da risorse della collettività, possa differenziare i pensionati a seconda della categoria, con un’anzianità contributiva e con importi di assegni non allineati. Si viola così ogni principio di giustizia sociale e costituzionale. Queste discriminazioni - più volte rivendicate ai vari interlocutori di Governo in questi anni - si auspica che in occasione dell’approvazione finale possano trovare una positiva soluzione di equità. » NO TAX AREA

L’altra misura che si vuole approvare per sostenere le pensioni basse, è l’equiparazione della soglia al di sotto della quale non si pagano le tasse, la cosiddetta “no tax area”. Si vuole alzare l’asticella a 8.125 euro annui anche per i pensionati. Non per tutti però, solo quelli con più di 74 anni, con un reddito fino a 55.000 euro e con un meccanismo analogo a quello previsto per i lavoratori dipendenti: fino a 8.125 euro di pensione niente tasse, la detrazione poi si riduce fino ad azzerarsi a 55.000 euro. Ai pensionati con età inferiore ai 75 anni resta il doppio regime: la “no tax area” si ferma a 7.750 euro per i redditi fino a 15.000 euro e a 7.500 euro per coloro che superano questa soglia di reddito.


» ANTICIPO PENSIONISTICO (APE)

L’anticipo pensionistico è l’unico punto dell’intesa dove tra Governo e Sindacati non si è trovato unanime consenso. Sono indicate tre forme di sostegno flessibile all’uscita dal mercato del lavoro: • APE volontaria; • APE agevolata (social); • APE aziendale. L’APE volontaria consente l’anticipo pensionistico fino a 3 anni e 7 mesi sui requisiti di vecchiaia standard con prestito bancario assicurato e rimborso ventennale che scatta con la pensione ordinaria. L’intervento è sperimentale per due anni a partire da maggio prossimo e riguarderà, per ogni singolo anno, i nati tra il ’51 e il ’53 dal 2017 e quelli tra il ’52 e il ’55 dal 2018. Varrà per tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati e per gli autonomi. Per chi sceglie di anticipare l’uscita, l’onere è a suo carico e sarà di circa il 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo fino al 15-20% in caso di anticipo massimo di tre anni e sette mesi. Nell’eventualità di premorienza, il capitale residuo sarà restituito dall’assicurazione e quindi non si rifletterà sull’assegno reversibile agli eredi. L’APE agevolata (social) è l’anticipo pensionistico “a costo zero” attraverso un bonus fiscale che dovrebbe annullare

il costo dell’ammortamento del prestito per uscita anticipata, evitando che possa gravare sull’assegno. Viene garantita a categorie di lavoratori svantaggiate, come i disoccupati e chi possiede requisiti soggettivi (inabilità, invalidità, la presenza di disabili in famiglia), con almeno 30 anni di contribuzione. La platea viene estesa anche alle categorie con lavori gravosi (operai edili, macchinisti, autisti di mezzi pesanti, maestre anche di asilo e infermieri), che abbiano maturato 36 anni di contributi di cui 6 svolti in dette attività. La soglia di reddito da pensione per accedere al bonus è pari a € 1.500 lordi mensili. L’APE aziendale prevede l’accesso per i lavoratori coinvolti in ristrutturazioni e verrà finanziata (in tutto o in parte) dal datore di lavoro. Si prevede che le aziende sostengano i costi del rimborso attraverso un versamento all’Inps di una contribuzione correlata alla retribuzione percepita prima della cessazione del rapporto di lavoro. » USURANTI

Nel testo approvato si punta a rendere più facile l’accesso alla pensione per chi svolge attività particolarmente pesanti o lavora di notte. Per queste particolari occupazioni è possibile andare in pensione con il sistema delle “quote”, cioè con la

COME CAMBIA LA 14a DAL 2017 >> PENSIONATI CON REDDITO PERSONALE FINO A 752,84 EURO AL MESE* ANNI DI CONTRIBUZIONE Dipendenti Autonomi Importo Fino a 15 Fino a 18 437 euro Oltre 15 e fino a 25 Oltre 18 e fino a 28 546 euro Oltre 25 Oltre 28 655 euro >> PENSIONATI CON REDDITO PERSONALE TRA 752,85 E 1.003,78 EURO AL MESE** ANNI DI CONTRIBUZIONE Dipendenti Autonomi Importo Fino a 15 Fino a 18 336 euro Oltre 15 e fino a 25 Oltre 18 e fino a 28 420 euro Oltre 25 Oltre 28 504 euro * Ipotesi di aumento del 30% per gli attuali beneficiari con reddito mensile fino a 752,84 euro, ovvero 1,5 volte il trattamento minimo Inps (circa 2,1 milioni di pensionati). ** Importi corrispondenti a quelli attuali per chi ha un reddito mensile oltre i 752,84 euro e fino a 1.003,78, ovvero 2 volte il trattamento minimo Inps (circa 1,2 milioni di pensionati).

somma di età e contributi (quest’anno la quota deve essere almeno di 97,6 con una soglia minima di 61 anni e 7 mesi e almeno 35 anni di contributi). Ciò dovrebbe consentire l’anticipo di 12 o 18 mesi anche rispetto all’attuale normativa. » PRECOCI

La cancellazione delle pensioni di anzianità e l’adeguamento dei minimi contributivi e anagrafici introdotti nel 2012 hanno penalizzato i lavoratori precoci (con almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni). Il Governo punta a riconoscere un bonus contributivo di 3 o 4 mesi per ogni anno di lavoro svolto da minorenne. » PEREQUAZIONE DEI TRATTAMENTI PENSIONISTICI

Il ministro Poletti, dopo l’incontro del 13 settembre scorso e con le proposte avanzate dalla nostra Associazione 50&Più e dal Cupla, si è impegnato, così come previsto nel verbale siglato dopo il termine posto dall’attuale meccanismo di rivalutazione dei trattamenti pensionistici per “fasce di importo” -, a introdurre un sistema di perequazione basato su “scaglioni di importo” confermando, a partire dal 2019, il ritorno al meccanismo già previsto dalla Legge 388/2000. L’Esecutivo valuterà anche le possibilità di utilizzare un diverso indice per la rivalutazione delle pensioni, maggiormente rappresentativo della struttura dei consumi dei pensionati, e la possibilità di recuperare parte della mancata indicizzazione ai fini della rivalutazione una tantum del montante del 2019. È opportuno, comunque, data la particolare valutazione dei provvedimenti da approvare, rivolgersi agli uffici del Patronato 50&PiùEnasco che, gratuitamente, sono presenti su tutto il territorio nazionale per ottenere ulteriori informazioni e i chiarimenti necessari. NOVEMBRE 2016 I 85


__VIVERE IN ARMONIA SEGUENDO LE STAGIONI__

L La campagna porgerà l’ultimo suo frutto, l’uliva, quasi generalmente in abbondanza. Insieme agli agrumi.

PROFUMI D’OLIO E VINO NOVELLO

Almanacco Barbanera 1869

a cura di

CON L’OLIO E IL VINO a fare la parte del leone, il resto passa a novembre quasi in second’ordine. E allora sì, cediamo pure alla tentazione delle ottime castagne di san Martino e del vin novello, ma senza dimenticare che la terra ha i suoi tempi. Nell’orto è infatti ancora periodo di semine, mentre in giardino ci sono i bulbi che chiedono di essere interrati. Intanto, il cestino si riempie di buoni ortaggi pronti a difenderci dai malanni dell’inverno.

NOVEMBRE CATALOGNA (Chichorium Intybus)

Fa bene perché... È ricca di sali minerali e vitamine. Contiene in particolare vitamina A, C, calcio, potassio e fosforo. Per questo è considerata alimento rimineralizzante, soprattutto se cruda. Dall’azione diuretica, depurativa e disintossicante, è ottima per le diete.

Il proverbio Meglio un piatto d’erbe dov’è l’amore, che un bove ingrassato dov’è l’odio. Pollice bio Frutta e verdura a cena, nottata più serena. Coltiviamola così Forse più nota con il nome di “puntarelle” - che ne sono i germogli -, la catalogna è un’insalata piuttosto rustica, semplice da coltivare, che dà i migliori risultati nei terreni fertili e ben lavorati. Nei periodi primaverile e autunnale, le precipitazione atmosferiche possono essere sufficienti al suo bisogno di acqua. Si coltiva bene anche in vaso. La semina Ortaggio autunno-invernale, la cicoria catalogna preferisce terreni non troppo compatti, profondi, fertili e freschi. Il clima ideale è temperato con autunno e inverno miti. La semina si effettua in Luna calante, da giugno a luglio, in semenzaio, per poi eseguire il trapianto, o direttamente a dimora, fino ad inizio autunno, per la raccolta invernale. Raccolta e conservazione La raccolta si fa quando i cespi sono sviluppati ma ancora teneri, e le puntarelle vanno tagliate appena sufficientemente grandi. La catalogna verde si raccoglie gradualmente nel corso dell’autunno o all’inizio dell’inverno, dopo che avrà perso il suo sapore amarognolo. La raccolta va preferibilmente effettuata in Luna crescente.

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NEL CESTINO DEL MESE ORTAGGI: bietole, cardi, carote, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavoli broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicorie, cipolle, fagioli, finocchi, indivie, lattughe, pomodorini, porri, radicchi rossi, rape, ravanelli, sedano, spinaci, valerianella e zucche.


BUONO A SAPERSI!

La spesa consapevole Chi vive nelle zone di produzione acquista direttamente al frantoio l’olio nuovo. È un buon modo per avere un prodotto di sicura qualità e per ridurre la produzione di rifiuti, grazie all’utilizzo di contenitori che i più attenti porteranno da casa. Infatti, si stanno diffondendo negozi e supermercati dove acquistare prodotti sfusi. Una bella mano contro lo spreco viene anche da una più razionale gestione della spesa. Ogni giorno in Italia si buttano 4.000 tonnellate di cibo. Un’ottima idea sarebbe la cucina degli avanzi.

FRUTTA: arance, bergamotto, cachi, cedri, castagne, cotogne, kiwi, limoni, clementine, mandarini, mele, nocciole, pere e pompelmi. AROMI: crescione, maggiorana, prezzemolo, rosmarino e salvia.

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COLTIVARE CON LA LUNA

Dice il proverbio... Novembre imbacuccato, raccolto e seminato. A novembre con le foglie cadon giù capelli e voglie.

NELL’ORTO, NEL GIARDINO, SUL BALCONE

C’è un acquisto da fare in questo momento dell’anno. È tempo di procurarsi un bel paio di stivali di gomma per proteggersi dalla pioggia e dal fango utili a fare i pochi lavori che orto e giardino richiedono. Se poi campagna e boschi ci attraggono con i caldi colori dell’autunno e con il piacere ad andar per funghi o a raccoglier castagne, terra e fango non mancheranno da stivali o scarpe. Ci vuole uno zerbino speciale! Se ne potrà costruire uno “raschiatutto” utilizzando i tappi delle bottiglie di acqua minerale. Si prende una tavola di legno e si fissano i tappi con i chiodi, sistemandoli con i dentini rivolti verso l’alto per trattenere il fango. Guardando invece alla Luna e alle sue fasi, forzare in crescente seminare fave e piselli, forzare i radicchi per l’imbianchitura. Legare e fasciare anche i gobbi affinché imbianchino e non gelino. Nel giardino coprire le specie sensibili al freddo con “tessuto non tessuto” e terminare la messa a dimora dei bulbi a fioritura primaverile. In Luna calante continuare invece la raccolta per la conservazione di cavolfiori, broccoli, finocchi e zucche. Seminare cipolle e aglio. Porre al riparo gli agrumi e raccoglierne i frutti.

Caldarroste a san Martino innaffiate con il nuovo vino.

IL SOLE E LA LUNA IL SOLE

Il 1° sorge alle 06.33 e tramonta alle 16.54. L’11 sorge alle 06.45 e tramonta alle 16.42. Il 21 sorge alle 06.57 e tramonta alle 16.34. Le giornate si accorciano. Il 1° novembre si hanno 10 ore e 21 minuti di luce solare e il 30 se ne hanno 9 e 22 minuti. Si perdono 59 minuti di luce.

LA LUNA

SE HAI ½ GIORNATA AROMATICHE SEMPRE IN CASA

L’autunno è il momento dell’anno in cui vanno moltiplicate le piante aromatiche oltreché per talea, anche per divisione dei cespi. Si parla, ovviamente, delle piante aromatiche perenni o biennali: sarebbe infatti del tutto inutile farlo con quelle annuali. Quindi salvia, rosmarino, timo, maggiorana, menta e altro. Come si procede? Con una paletta si preleva la pianta facendo attenzione a non danneggiarne le radici, poi si divide il cespo in 2 o 3 parti, a mano o con un coltellino affilato, e si ripiantano subito le porzioni ottenute pressando il terreno intorno alla pianta. Meglio se con la fase di Luna crescente.

Il 1° sorge alle 07.51 e tramonta alle 18.17. L’11 tramonta alle 02.33 e sorge alle 15.05. Il 21 tramonta alle 12.46 e sorge alle 23.59. Luna crescente dal 1° al 13 e il 30. Luna calante dal 15 al 28. Luna Piena il 14. Luna Nuova il 29.

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animali L’AFORISMA

EMPATIA

Chi non ha mai avuto un cane non sa cosa significhi essere amato

di Valerio Maria Urru

(Arthur Schopenhauer)

Secondo una recente ricerca, chi ha un cane è più felice, meno nevrotico e più capace di concentrarsi rispetto a chi ha un felino INSOMMA, non se la prendano gli appassionati di felini, i gattofili e tutti i gattari, ma sembrerebbe - secondo una ricerca di pochi mesi fa - che i cani battano 5 a 1 i gatti quando si tratta di provare amore verso il loro proprietario. Tutto è cominciato con un documentario per comprendere la reazione di entrambe le specie mentre interagiscono con i loro proprietari. Durante l’osservazione sono stati raccolti

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HAI UN CANE? ALLORA SARAI ANCHE PIÙ FELICE campioni di saliva da diversi esemplari per analizzarne i livelli di ossitocina, il cosiddetto ormone dell’amore. Secondo i test, le concentrazioni erano molto maggiori nei cani rispet-

to ai felini, confermando così la loro spiccata capacità di amare i proprietari. L’ossitocina è infatti una delle “misure chimiche” dell’amore nei mammiferi. Il cervello umano

la produce quando ci prendiamo cura degli altri. Ma tornando al test: dopo alcuni momenti di gioco con i rispettivi proprietari, cani e gatti sono stati sottoposti all’analisi dell’ossitocina nella saliva. Mentre nei primi il valore era salito del 57,2%, nei secondi era aumentato solo del 12%. In stretta sintesi: i cani vivono una grande esperienza emotiva quando passano del tempo con i loro amici umani; ai gatti invece la situazione non sembra regalare particolari momenti ad alta intensità emotiva. La ricerca, intitolata Is Happiness a Warm Puppy? Examining the Relationship between Pets and Well-Being e condotta dal Manhattanville College di New York, ha evidenziato come i proprietari di cani si concentrino meglio e siano meno nervosi. Tutta quell’ossitocina rende felici anche loro, non solo gli amici a quattro zampe.

CONTRO STRESS E ICTUS

COMPAGNIE POSITIVE

CANI E GATTI PROTEGGONO IL CUORE DELLE DONNE Secondo uno studio della Georgia Southern University, pubblicato sulla rivista High Blood Pressure and Cardiovascular Prevention, avere un amico a quattro zampe riduce del 40% il rischio di morte prematura. Cani e gatti domestici sembrano proteggerci - in particolare le donne - da stress e ictus, grazie all’effetto positivo della loro compagnia. Lo studio ha esaminato i dati di ben 4mila adulti over 50, senza malattie gravi, iscritti al National Health and Nutrition Examination Survey, sondaggio sulla salute e la nutrizione dal 1988 al 1994, seguendoli fino al 2006. L’incidenza di morti per malattie cardiovascolari tra coloro che non erano proprietari di animali era di 11 ogni 1.000 persone, mentre era di 7 ogni 1.000 tra coloro che possedevano un cane o un gatto. E se per l’ictus gli uomini proprietari di animali avevano le stesse chance di mortalità, tra le donne la probabilità di morire si riduceva di circa il 40%. NOVEMBRE 2016 I 89


A TAVOLA CON I PASTORI DELLA SCOZIA __SAPERI & SAPORI__

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di Chris J. Whitehouse

La “torta del pastore” è una ricetta che ha origine nell’Inghilterra del Nord e in Scozia durante il XVIII secolo. Inizialmente, la pietanza fu creata utilizzando avanzi di carne, tritati a mano, altri ingredienti che erano disponibili in casa e le patate, introdotte nel Regno Unito proprio a quel tempo. Successivamente si ebbero due diversi metodi di preparazione

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L’INVENZIONE del tritacarne, infatti, fece sì, che il ripieno potesse essere trattato diversamente: c’era, quindi, chi utilizzava il manzo macinato e chi l’agnello in pezzi tagliati ancora a mano. La “torta del pastore” deve il suo nome alle umili origini delle persone che lo inventarono, poveri contadini che abitavano nelle case di campagna - i cotteges - e ai pastori - gli shepards - che allevavano il be-

stiame sulle montagne. Da qui i nomi delle due pietanze simili tra loro ma, come si diceva prima, con due diversi ingredienti principali: nel Cottage pie si usa la carne macinata di manzo, mentre nello Shepherd’s Pie, si utilizza l’agnello in pezzi. Questo piatto, semplice e gustoso, è perfetto da mangiare in un giorno freddo, accompagnato da qualsiasi verdura si abbia in casa.


COTTAGE PIE

(LA TORTA DEL PASTORE)

* INGREDIENTI (PER 2-4 PERSONE) 1,25 kg di carne macinata 3-4 cucchiai di olio 1 cipolla 3 carote 2 sedani 1 tazza di piselli 2 spicchi d’aglio 3 cucchiai di farina 3 cucchiai di concentrato di pomodoro 1 bicchiere di vino rosso 750 ml di brodo 1,5 kg di patate 1/2 tazza di latte 25 gr di burro 1/2 cucchiaino di sale 1 rametto di timo e rosmarino sale e pepe q.b. Prezzemolo per guarnire

* PREPARAZIONE

Mettere 2 cucchiai di olio in una pentola larga e far rosolare la carne macinata a fiamma media. Giunta a cottura, toglierla dal fuoco e metterla in un piatto. Nella stessa pentola mettere un cucchiaio d’olio, l’aglio, la cipolla, il sedano e le carote tritati finemente, far soffriggere dolcemente per 2 minuti. Aggiungere la farina e il concentrato di pomodoro, la carne rosolata in precedenza; aumentare la fiamma e mescolare bene il ragù. Unire il vino e far bollire per qualche minuto. Aggiungere il brodo, le erbe e i piselli, regolare di sale e pepe e cuocere a fuoco lento senza coperchio per 45 minuti, mescolando finché il liquido di cottura si sarà asciugato. Nel frattempo, cuocere le patate sbucciate per 15 minuti. Scolarle, schiacciarle e aggiungere ½ cucchiaino di sale, il latte, il burro e mescolare bene fino a fare un purè. Adagiare il ragù con i piselli in una teglia e ricoprirlo con il purè di patate. Cuocere in forno a 220 gradi per 25-30 minuti o finché la patate siano dorate. Guarnire con prezzemolo e servire ben caldo!


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CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. Il centro di Zagabria; 3. L’insieme dei dirigenti; 6. Le sintesi di nuove molecole di Dna identiche a quelle originali, servite da modello; 17. La Firenze delle Puglie; 19. Dolores che fu detta la “Pasionaria”; 21. Vi nacque Robespierre; 22. L’ottava preposizione; 23. Celebre astronomo e matematico torinese; 26. Il soffiare del vento; 28. Scorre in Alsazia; 29. Nome maschile ebraico; 30. Animale favoloso; 32. In Tirolo e in Abruzzo; 33. Il diritto dei latini; 35. Una regione dell’Etiopia; 38. Non sopravvisse a Tristano; 40. Nel 1254 bandì una crociata contro Federico II; 43. Tela per fare sacchi; 45. L’eliminazione delle sue scorie è un problema; 47. Fa parte del full; 48. Il risultato… che conta; 49. Andare all’aperto; 50. Ideò il fonografo; 52. Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro; 53. La pena d’amore nella lirica portoghese; 54. Robert regista del film Grazie a Dio è venerdì del 1978; 55. Che sono in fondo; 58. Sta attenta al centesimo; 60. Ai... margini della jungla;

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VERTICALI 1. Sviluppati… verticalmente; 2. Cittadini tedeschi; 3. Danno inizio alle scoperte; 4. La tesseva Penelope; 5. Famosa canzone di Cesare

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61. Il genere pittorico di Antonio Ligabue; 63. Un po’ d’ombra; 64. Un’opera lirica di Weber; 66. Strumento per misure di precisione; 67. Soccorrersi a vicenda; 69. Simbolo del decilitro; 70. Le iniziali di Leoncavallo; 71. Forze Armate; 72. Una ouverture di Brahms; 74. Simboli di Santità; 75. La località della Francia famosa per i suoi menhir; 76. Il nome della Papas.

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Cesarini del 1939; 6. Film di successo diretto da Akira Kurosawa; 7. Misura per il lavoro; 8. Relativo a un fondo rustico; 9. La fine di Barbablù; 10. In giro; 11. Il territorio occupato nel 1967 da Israele; 12. Suppellettile dei militari; 13. Accalappiato, imbrogliato; 14. Adesso; 15. Riferiti a parole; 16. Il lago di Monte Isola; 18. Diffamate; 20. Sporge poco dalla facciata; 24. La capitale dei Rutuli; 25. Il nome di Vialli; 27. Al centro della sposa; 31. Lo sono le cose pregiate; 34. Portare via; 36. La regione di una celebre

Eleonora; 37. Lo fa chi specula sul denaro; 39. Li rispettano le farmacie; 40. I cubetti del freezer; 41. Un Carlo simpatico attore; 42. Unità di misura di peso cinese; 44. Una che rifiuta il vino; 46. Luigi, uno dei padri della Patria; 51. William A., regista del film T’amerò follemente del 1940; 54. Le gemelle di Kafka; 56. Molli, flosce; 57. Cambia… ad ogni stagione; 59. Sigla di Cuneo; 60. La Crawford famosa attrice; 62. Induce a sbadigliare; 65. L’azzurro intenso; 67. Segue il gen. e il dat.; 68. Precede... Tin-Tin; 71. Un po’ di felicità; 73. Cemento Armato.

CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 1. Un elemento della comitiva privo di iniziative; 4. Le esamina il radiologo; 5. Baruffa; 6. L’avanza l’esigente; 7. Il maggiore poeta italiano; 9. Grande e rispettoso amore; 11. È fra Bengasi e Tobruk; 13. Trattativa; 16. Fiume della Campania; 17. Una Enza della Tv; 19. Non è largo… di borsa;

20. Una formula nuova di vacanza. VERTICALI 2. Consuete, usuali; 3. Film di Luchino Visconti del 1971; 4. Lo è il mattone; 6. Orazione a Dio; 7. Un brano da Lo Schiaccianoci di Ciaikowski; 8. Segue “on” nei collegamenti internet; 10. L’ugello della bomboletta spray; 12. Ne ha molte la grammatica; 14. L’uomo che simboleggia gli Stati Uniti;

15. La tendenza a favorire i propri parenti; 1

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18. Capoluogo della Brianza.

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Enrico Diglio

TEST 1

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Osservate attentamente le due figure a fianco riportate, i numeri e i simboli che compaiono in esse e dite quale numero, secondo un criterio logico da determinare, va posizionato nella seconda figura al posto del punto interrogativo.

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6, 7, 4, 11 Lionello

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TEST 2

VERTICALI 1. Mettersi comodo; 2. Non allegro; 3. Terminato il corso della vita terrena, fu trasferita in Paradiso; 5. Prima di Ninna; 6. Tralasciate in latino; 7. Sugo; 8. Eugene drammaturgo; 15. Sesto.

6

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17

ORIZZONTALI 1. Il nome di Pacino; 2. Condotto cilindrico; 3. Sigla di Arezzo; 4. Preoccupato; 9. Vittorio grandissimo attore; 10. Che non ha alcuna utilità; 11. Uniti, congiunti, aggregati; 12. Ratto di fogna; 13. È una delle isole più vicine al continente africano; 14. Associazione Visuristi Italiani; 16. Non tu; 17. Una famosissima Barzizza.

1

TEST 3

Osservate attentamente la seguente figura e andate a pag. 96.

a) CRAMPO – CAMPO – CAPO b) CAROTE – CARTE – ARTE c) SAETTA – SETTA – SETA d) PRESSA – PRESA – RESA e) VISITA – VISTA – VITA f) COLTRE – OLTRE – OTRE

INDOVINELLO Favolino » SE QUESTA È VITA... Io vivo così la mia scabrosa vita, sommersa dai frangenti amari, ma nel grigiore stretto in cui mi chiudo, che condanna la mia vita ad essere ingoiata, spesso nel cuore la mia gioia nascondo.

Osservate attentamente le sei terne di parole sopra riportate e dite quali sono le due parole che, secondo logica, sostituiscono i due punti interrogativi nella sottostante sequenza.

AGENTE - ? - ? __SOLUZIONI A PAGINA 96__

8, 10 Lionello NOVEMBRE 2016 I 95


oroscopo di Aldebaran

NOVEMBRE

ROBERTO BENIGNI

soluzioni

GIOCHI

1

2

A

vergine

23 OTT. I 22 NOV. I contatti con persone e Paesi lontani vi offriranno vantaggi. Successo negli affari e nelle attività collegate con la politica. Mese ottimo per imparare cose nuove o fare un viaggio all’estero.

24 AGO. I 22 SET. Alcuni di voi decideranno di praticare uno sport o di iniziare una dieta. Dedicate tempo anche all’aspetto. Tentate una giocata al Lotto oppure comprate un biglietto della lotteria.

ariete

bilancia

21 MAR. I 20 APR. Potreste orientarvi verso un lavoro di marketing, di insegnamento o legato alla comunicazione. Ottimo sarà il settore dell’agricoltura, dell’editoria, dei media. Il lavoro di squadra vi piacerà molto.

23 SET. I 22 OTT. Giove vi darà la possibilità di concludere affari eccellenti. Saranno favorite le compravendite di ogni genere. Probabili guadagni extra grazie ad attività legate alla scrittura o ai viaggi.

toro

sagittario

21 APR. I 20 MAG. Viaggiando per lavoro potreste ottenere vantaggi ed eccellenti guadagni. Sicuramente un soggiorno all’estero si rivelerà molto importante. Sarà un viaggio che vi arricchirà interiormente.

23 NOV. I 21 DIC. Mercurio, entrando nel vostro segno, vi solleciterà a dire, scrivere e fare le cose giuste nei momenti più indovinati. Sarete infatti particolarmente socievoli. Potreste trarre grandi benefici facendo yoga.

gemelli

capricorno

21 MAG. I 21 GIU. Le stelle vi metteranno in guardia: avete la tendenza ad agire solo in funzione di una vostra utilità. Sappiate prendere, ma anche dare. Controllate il metabolismo e mangiate sano.

22 DIC. I 20 GEN. L’amore è sospeso tra passione e romanticismo. In famiglia e con gli amici regnerà l’armonia. Cambiamenti in vista nel lavoro: state pronti! Incontrerete le persone giuste al momento giusto.

cancro

acquario

22 GIU. I 22 LUG. Sarete indaffarati con nuovi progetti. Senz’altro incontrerete degli ostacoli e contrattempi. Risolverete alcuni problemi grazie ai preziosi consigli degli amici. Sarete vulnerabili nell’amore e nell’affetto.

21 GEN. I 19 FEB. Situazione favorevole per casa e famiglia. Cacciate via i pensieri negativi. Un incontro durante un viaggio si rivelerà interessante al punto di cambiare l’andamento della vostra routine quotidiana.

leone

pesci

23 LUG. I 23 AGO. Sarete più in gamba che mai. Il vostro charme e il carattere aperto ed estroverso farà sì che vi troviate al centro dell’attenzione. Attenzione, però: evitate di diventare egocentrici.

20 FEB. I 20 MAR. Gli astri vi manderanno frequenze positive facilitando la vita di tutti i giorni. Parlerete di un lavoro interessante. Per le faccende di casa, siate chiari nel contrattare. Non fidatevi troppo!

96 I 50epiumagazine.it I NOVEMBRE 2016

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REBUS (6, 7, 4, 11) AV viso; RI volto; agli S; facce N; D Ati = Avviso rivolto agli sfaccendati REBUS (8, 10) con C etto, filo S, O fico = Concetto filosofico INDOVINELLO Se questa è vita... = L’ostrica

stuzzica

CERVELLO

TEST 1

Il numero da sostituire al punto interrogativo nella figura b) è 81. Esso, infatti, si ottiene, analogamente al numero 79 posto nella figura contrassegnata dalla lettera a), moltiplicando il numero inserito nel primo fiore per i petali verdi del fiore e sottraendo al risultato così ottenuto il numero di petali rossi dello stesso fiore; si procede allo stesso modo con gli altri cinque fiori e si addizionano i sei numeri ottenuti con le operazioni precedentemente effettuate. Quindi: 2 x 6 petali verdi = 12 3 x 5 petali verdi = 15 1 x 6 petali verdi = 6 6 x 7 petali verdi = 42 5 x 2 petali verdi = 10 4 x 6 petali verdi = 24

4 petali rossi = 8 5 petali rossi = 10 4 petali rossi = 2 3 petali rossi = 39 8 petali rossi = 2 4 petali rossi = 20 totale = 81

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)

+ 81

TEST 2

Quale delle seguenti figure non compare in quella prima vista?

a)

b)

c)

d)

e)

TEST 3

Le due parole che sostituiscono i due punti interrogativi sono Gente e Gene. Esse, infatti, consentono di rispettare il criterio utilizzato in tutte le altre terne di parole: la seconda parola di ogni terna ha tutte le lettere della prima tranne una; a sua volta la terza parola ha tutte le lettere della seconda tranne una. Riepilogando: AGENTE – GENTE – GENE


lettere

+

SCRIVETECI: PER POSTA LARGO ARENULA, 34 00186 ROMA PER FAX 06 68139323 PER MAIL G.VECCHIOTTI@50EPIU.IT

Risponde Giovanna Vecchiotti - Direttore Responsabile 50&Più

UNA RICETTA PER CRESCERE FELICI I FIGLI In Danimarca sembrano usare un “metodo” per rendere felici i bambini. Quel che è certo, è che la felicità è fatta di piccoli gesti di cura e attenzione: sono questi a fare miracoli

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ETÀ DELLA VITA

GENTILE DIRETTORE, sono stata incuriosita da una notizia che ho letto recentemente sui giornali: in Danimarca pare che sia stato messo a punto un metodo per crescere i bambini felici. Mi chiedo, però, se sia veramente possibile fare una cosa così bella come infondere nei bambini il germe della felicità, così che esso possa crescere e svilupparsi negli anni. Pensi che bello sarebbe il mondo se tutti fossero felici, se ogni momento della giornata fosse accompagnato da un sorriso, da un gesto gentile, da un pensiero carico di ottimismo. Questa notizia mi ha fatto tornare alla mente quando da bambini scrivevamo la lettera a Babbo Natale:«Caro Babbo Natale, vorrei che nel mondo non ci fossero più le guerre e che tutti i popoli fossero felici e vivessero in pace». È vero, ora siamo cresciuti, a Babbo Natale non crediamo

La vecchiaia arriva improvvisamente, come la neve. Un mattino, al risveglio, ci si accorge che è tutto bianco. (Jules Renard) Gentile Direttore, vorrei parlare di pensioni di invalidità, senza generalizzare. Per averla devi avere patologie invalidanti salvo pagare il caffè al barista giusto, magari lasciandogli gli arretrati come mancia e diventi subito portatore sano con pensione. Mah! Pur non avendo quella patologia, non potresti portare la spesa, lavare il pavimento, stendere, farti solo la doccia, andare in posta, in farmacia, dal dottore o in ospedale per i prelievi, visto che quel tumore al colon ogni tanto lo devi sorvegliare. Se poi cadi dalle scale, ti devono portare a 40 km, al primo ospedale, dato che nel paese dove vivi, appunto, ospedale non c’è proprio e, se ti sei lussata l’omero, dovrai stare 40 giorni col tutore... e poi... e poi... Se sei sola, senza figli o parenti, solo amici, devi dormire anche sola perché quelle strette necessità costano; costa anche una badante e io, con la pensione, l’unico caffè che ho è quello che mi offrono nel bar sotto casa. Anche perché l’unica patologia che ho sono i miei 92 anni. Vincenza Cardia 97 I 50epiumagazine.it I NOVEMBRE 2016

più, ma un desiderio di felicità per tutti, credo che ci possa rendere... veramente felici. Antonella Meloni Non sappiamo se la Danimarca abbia messo a punto un metodo per crescere i bambini felici, sappiamo però che da circa 40 anni questa nazione è ai vertici della World Happiness Report, la classifica che indica quali sono i Paesi più felici al mondo. Due psicologhe hanno analizzato il metodo educativo dei danesi ed hanno estrapolato alcuni punti che dovrebbero costituire la “ricetta miracolosa”. Eccoli. I genitori individuano il lato positivo di ogni situazione e premiano il bambino per l’impegno nel raggiungere la meta; a scuola viene incoraggiato il lavoro di squadra, accettando le regole e le differenze; coltivare l’empatia; niente compiti a casa; niente punizioni corporali. Non sarà la bacchetta magica, ma vale la pena tentare di seguire queste poche regole.


bazar FORMAZIONE E INFORMAZIONE LIBRI FILM Questo spazio offre informazioni, a cura del Centro Studi 50&Più

curiosità, notizie utili. Come ogni bazar, sarà luogo d’incontro e di scambio. Potete quindi inviarci le vostre segnalazioni e quesiti a: centrostudi@50epiu.it

+FORMAZIONE E oppure al 0424708910.

INFORMAZIONE IMPARARE L’ABC DIGITALE ABC-Digital, i giovani insegnano il web agli over 60, è un progetto che vede schierati i giovani nativi digitali, giovani o studenti delle scuole superiori con adeguate competenze digitali, e over 60 a digiuno di queste competenze. Sono proprio i giovani che salgono in cattedra per insegnare come usare un tablet e navigare in rete, così da permettere a tutti coloro che sono nati prima dell’avvento del web di scoprire internet. Oggi sapersi orientare su internet è indispensabile. Imparare le funzioni base di un tablet: spedire una mail, scattare delle fotografie, scaricare un’App e utilizzare motori di ricerca, ma anche essere in grado di pagare le bollette senza fare la coda, o comunicare con i propri cari senza usare il telefono di casa, sono solo alcune delle scoperte che attendono gli scolari over 60. I corsi sono gratuiti e anche gli eventuali materiali a supporto sono forniti gratuitamente. Non occorre posse-

dere un pc o un tablet né avere competenze digitali pregresse. www.abc-digital.org Per informazioni: info@abc-digital.org SPEZZARE L’INDIFFERENZA INFORMANDO Promosso da Korian, società leader europeo nelle residenze per la terza e quarta età in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, il sito www.spezzalindifferenza.it offre l’iscrizione a una newsletter informativa che consente di essere aggiornati sul morbo di Alzheimer, sulle novità, le terapie e i dati più importanti che riguardano questa malattia. Come recita lo slogan scelto per l’iniziativa: “Spezzare l’indifferenza informandosi, per non dimenticare chi dimentica”. www.spezzalindifferenza.it

+ LIBRI DIECI PILLOLE DI SAGGEZZA Elio Musco, neuropsichiatra e geriatra, e Franca Porciani, giornalista e scrittri-

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ce, sono gli autori di un’interessante guida per la terza età dal titolo: Restare giovani si può. Stimola il cervello e allena la curiosità per non invecchiare. Il cervello ha una straordinaria plasticità ed è capace di attivare nuove connessioni in qualsiasi età della vita, anche nel suo periodo più maturo, purché sia tenuto in allenamento e in connessione continua con l’ambiente circostante. Quella che i due autori propongono è quindi una vera e propria strategia per imparare a vivere bene gli anni della maturità e la riassumono in dieci vere e proprie “pillole di saggezza”, a cui ispirarsi e intorno alle quali compiere un percorso personale di conoscenza e consapevolezza: sentirsi sani fino a prova contraria; credere nei propri sogni; fare esercizio fisico sblocca-cervello; non perdere la curiosità; gestire con serenità la solitudine; mettere al primo posto l’ottimismo; potenziare il senso dell’umorismo; imparare a rilassarsi; ricordarsi che siamo animali sociali; migliorare la comunicazione con gli altri. Elio Musco, Franca Porciani, Restare giovani si può. Stimola il cervello e allena la curiosità per non invecchiare mai. Giunti Demetra 2016, 176 pagine, € 13,60

+ FILM IO, DANIEL BLAKE Daniel Blake, il protagoni-

sta della pellicola, è un carpentiere che alla soglia dei sessant’anni, in seguito a un attacco cardiaco che lo rende inabile al lavoro, si trova a fare richiesta del riconoscimento d’invalidità e del relativo sussidio. A causa dell’inadempienza di un impiegato, la sua domanda viene respinta. Costretto a dover dimostrare di cercare un lavoro per avere il sussidio di disoccupazione e sempre in attesa che la sua richiesta venga accettata, Daniel incontra Daisy, madre di due figli, anche lei senza lavoro, che ha dovuto lasciare Londra e accettare l’offerta di un piccolo appartamento popolare in un ambiente e una città sconosciuti. Entrambi alle prese con una burocrazia ottusa che per cavilli formali nega loro ciò che gli spetterebbe di diritto, tra i due scatta un sentimento di solidarietà e amicizia che li spinge a darsi vicendevolmente aiuto nonostante le difficoltà nelle quali si dibattono. Il film offre uno spaccato impietoso della burocrazia (in questo caso britannica), di diritti negati, di uno Stato senza volto e inafferrabile e tratteggia due personaggi dotati di grandissima dignità, che non vogliono altro che quel che è giusto, che è loro diritto di cittadini e di esseri umani avere. Diretto dal pluripremiato regista inglese Ken Loach, è il film vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes 2016. Io, Daniel Blake di Ken Loach, con Dave Johns e Hayley Squires (Gran Bretagna, 2016)



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