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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.
Anno XXXVI n. 11 Novembre 2014 Euro 2.50 - I.P.
Giulio Scarpati
Mega aeroporti
I cani soldato
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[anteprime] Sulle strade afghane Con i reparti italiani della missione Isaf in Afghanistan. Una “normale” giornata di lavoro scovando ordigni grazie al fiuto e all’intesa delle squadre cinofile. A pagina 24
Tempo di Fiction Innamorati, appassionati o immedesimati. Le Fiction spopolano tra gli italiani. Il segreto? Le storie, i luoghi, i personaggi che richiamano al pubblico la quotidianità. A pagina 17
Berlino: 25 anni senza il muro Com’è cambiata la Capitale tedesca e cosa pensano i Berlinesi, cos’è rimasto di quel muro nei ricordi di una Germania riunificata. A pagina 30
Olimpiadi 50&Più Si confermano uno degli eventi più amati. Erano circa mille a San Vincenzo (Livorno) per gareggiare e confrontarsi con un’energia ed un entusiasmo sempre più forti. A pagina 44
Strani e trafficati Gli aeroporti più straordinari e singolari che ci siano al mondo, un viaggio nel viaggio alla scoperta di alcuni degli scali più particolari dove atterrare, decollare e sostare. A pagina 37
ditoriale
[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE 50&PIÙ ]
Quale idea di futuro? Questo mensile si “suppone” sia letto soprattutto da persone che, bene o male, sono giunte all’agognata pensione e, fra una spesa accorta inseguendo le offerte continue dei supermercati, qualche piccola entrata da un po’ di risparmi investiti o da un appartamento messo in affitto, riescono a vivere dignitosamente e forse anche a dare una mano piccola o grande a figli e nipoti. Se questo è il ritratto (più o meno) vicino al vero del nostro lettore medio, dovremmo considerare che tutta la disputa da un lato su quello che restava dell’articolo 18, dall’altro su quando dare ai lavoratori il Tfr (Trattamento di fine rapporto) non interessi più di tanto chi ci segue. Riuscire a orientarsi nelle normative che regolano oggi i contratti di lavoro è un’impresa da titani, e niente sarà più benedetta di una vera riforma che abolisca le mille forme di contratti precari, le finte partite iva, gli apprendisti cinquantenni. Quello che non ci piace è però questa attitudine governativa a decidere dall’oggi al domani, questo tentativo di far credere che se si cancellano le tutele a chi le ha, si realizza un mondo del lavoro più giusto, che se si dà una mensilità in più da spendere (il Tfr in busta paga ogni anno) riparte l’economia perché così, anziché accantonarlo, le famiglie lo spendono; bene, tutto questo non solo non ci piace, ma non risponde a nessuna idea di futuro, a nessuna idea nuova di società o di “ripartenza” del Paese. Diremo di più: la sicumera del personaggio al governo è tale che ci aspettiamo di tutto, anche che, a breve, viste le insistenze europee, si mettano le mani ancora una volta nelle tasche dei pensionati.
Quindi, sì, AI PENSIONATI INTERESSA MOLTO LA TUTELA DEL LAVORO, il blocco di questa emorragia di perdita di posti di lavoro e di desertificazione industriale e commerciale che sta attanagliando l’Italia, ma altrettanto interessa il modo di fare politica del governo su questioni tanto importanti; e non ci venisse a dire di stare sereni!
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IN QUESTO
numero
Intervista a Giulio Scarpati
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La passione per il teatro, gli inizi, il cinema, la Tv, il ricordo della madre DI GIADA VALDANNINI
Fiction, ma non troppo La chiave del loro successo? La somiglianza con la quotidianità
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DI SADÌA M ACCARI
Sicuri sulle strade dell’Afghanistan
24
Una giornata con le unità cinofile della missione Isaf a caccia di ordigni DI R OMINA VINCI
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C’era una volta una città divisa e cosa resta oggi di quel passato DI GIOVANNA DALL’ONGAR O
Aeroporti incredibili Pronti ad atterrare nei più impressionanti del mondo?
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DI LORIS POR CHERI
XXI Olimpiadi 50&Più IN EVIDENZA
LA VOCE DI 50&PIÙ
PARLIAMO DI...
Entusiasmo & Energia a San Vincenzo: avanti così!
Anno XXXVI n. 11 Novembre 2014 Euro 2.50 - I.P.
DI LUISELL A BERTI
Periscopio >> pag. 6
a cura di Berardo Falcone Letteralmente >> pag. 8
di Giovanna Vecchiotti Il galateo del cellulare >> pag. 20
di Giovanni Orso Avviso ai naviganti >> pag. 22
di Paolo Negrini
Spazio50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più
Anno XXXVI n. 11 Novembre 2014
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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.
Berlino: 25 anni dopo il muro
Giulio Scarpati
Mega aeroporti
I cani soldato
A CURA DI LUISELL A BERTI
Previdenza DI GIANNI TEL
Italiani & Internet >> pag. 28
Fisco
di Valerio Maria Urru
DI ALESSANDRA DE FEO
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La farfalla Monarca >> pag. 34
di Francesco Andreani Verdi pistacchi >> pag. 42
Giochi >> pag. 62
di Carlo Penguin Libri di Renato Minore >> pag. 59
di N. Tucciarelli e R. Cento di Enrico Diglio
di A. Miccinesi e P. Armocida
Bacheca >> pag. 64 Oroscopo di Aldebaran >> pag. 66 Soluzioni >> pag. 66
Musica & Teatro >> pag. 61
di D. De Felicis e M. Sarti
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Stuzzica cervello >> pag. 63
Cinema & Dvd >> pag. 60
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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi
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ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
IN ONORE DI RUBEN
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er iniziativa di Ernesto Pellegrini, industriale della ristorazione e conosciuto ai più per essere stato Presidente della squadra di calcio dell’Internazionale negli Anni ’80 e ’90, è stato inaugurato a Milano un ristorante da 500 coperti. Prezzo del menù completo: 1 euro. I “clienti” di Ruben - come Pellegrini ha voluto chiamare il ristorante, in ricordo di un suo conoscente morto di stenti in una baracca alla periferia di Milano oltre cinquant’anni fa - potranno usufruire del ristorante per due mesi e verranno segnalati da parrocchie, centri d’ascolto e realtà del volontariato; saranno donne e uomini in difficoltà economiche, genitori separati, ex detenuti, immigrati, parenti di malati in trasferta. Una scelta per ringraziare la vita di quanto gli ha dato, un modo per aiutare i Ruben di oggi, non avendo potuto aiutare il Ruben di ieri.
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ERISCOPI
in pillole
A CURA DI BERARDO FALCONE
MICROBI
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Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,
VIVI E VEGETI SOTTO IL GHIACCIO DELL’A NTARTIDE
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Nelle gelide acque di un lago... la vita Alcuni studiosi del progetto Wissard, coadiuvati dal ricercatore italiano Carlo Barbante dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, hanno fatto una notevole scoperta tra i ghiacci dell’Antartide. Nel lago di Whillans, sotto uno strato di ghiaccio di due chilometri e mezzo, è sepolta e nascosta vita. In un ambiente gelido ed assolutamente inospitale (che non ha avuto alcun contatto con altri ecosistemi per migliaia di anni) esistono dei microbi che sopravvivono nutrendosi di minerali sotterranei. Questa scoperta aprirebbe nuovi scenari sulla ricerca di vita in altri pianeti; come ad esempio su Marte, dove potrebbero esistere microbi simili sotto le sue lastre di ghiaccio.
importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50epiu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!
}
Il robot-sommelier che riconosce 51 tipi diversi di birra Un gruppo di ricercatori dell’Università Autonoma di Barcellona ha messo a punto un sistema tecnologico grazie al quale è possibile riconoscere, distinguere ed analizzare 51 tipi diversi di birra. La “lingua elettronica” è formata da un insieme di elettrodi in grado di misurare gli ioni della bevanda (che non deve essere mescolata per evitare che impurità falsino il risultato). Successivamente, un software analizza i dati raccolti e indica la macro-categoria di birra, tra Schwarzbier, lager, doppio malto, pilsen, alsaziano e basso tenore alcolico con una precisione di quasi l’82%. Per ora la “lingua elettronica” è solo un prototipo da laboratorio, ma potrebbe aprire interessanti scenari nel mondo della robotica.
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Sheffield: la città trasformata in opera d’arte La cittadina di Sheffield, in Tasmania (Australia), è circondata da panorami paradisiaci e natura incontaminata; purtroppo, alla fine degli Anni ‘70, è iniziato un lento declino economico che non si è arrestato neppure con il turismo. Per contrastare la crisi gli abitanti del posto hanno trasformato il paese in una galleria d’arte a cielo aperto, decorando con murales praticamente ogni edificio. Oggi, Sheffield è nota come “La città dei murales” e attrae circa 220.000 turisti ogni anno, incuriositi anche dal Mural Fest, il festival in cui nove artisti ispirati da un’unica poesia, realizzano le loro opere utilizzando varie discipline (tra cui la fotografia, manufatti in legno, vetro, terracotta e ceramica).
Chi parla da solo fa le cose meglio. E prima. Se qualcuno viene sorpreso a parlare da solo, solitamente, viene visto con sospetto e diffidenza. Nulla di più sbagliato. Infatti, secondo uno studio condotto dall’Università del Wisconsin e della Pennsylvania chi parla da solo sarebbe più concentrato su uno scopo ed è in grado di raggiungerlo meglio e prima di altri. I ricercatori hanno chiesto a 20 volontari di trovare alcuni oggetti in una stanza, seguendo una lista con un ordine preciso ed hanno notato che chi ripeteva a voce alta il nome di un oggetto lo trovava più velocemente. Secondo gli psicologi, dunque, dire ad alta voce una cosa stimola le nostre capacità cognitive, rende meno impulsivi e porta a sviluppare un migliore processo decisionale.
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L’orto del futuro crescerà nel mare Con l’aumento della popolazione mondiale (entro il 2050 gli abitanti della Terra dovrebbero raggiungere i 9 miliardi) diminuiscono le risorse alimentari. La X-Crop, una giovane società londinese, in collaborazione con l’Università Bicocca di Milano, sta progettando una proposta davvero fuori dal comune: rendere coltivabili il mare e gli oceani. Si utilizzeranno i principi delle “zattere” ed il sistema di coltivazione “idroponica”, ovvero fuori suolo, sperimentato più volte in campi verticali, per creare orti galleggianti sostenibili sotto un profilo energetico ed assolutamente economici. Questo nuovo sistema di coltivazione verrà sperimentato per la prima volta presso il Marthe Center, un istituto di ricerca marina nelle Maldive.
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Nello Spazio c’è un diamante delle dimensioni della Terra La rivista scientifica Astrophysical Journal ha rivelato che un’équipe di astronomi dell’Università di Milwaukee è riuscita a scoprire una nana bianca talmente fredda da essere costituita da carbonio cristallizzato, quindi paragonabile ad un enorme diamante. La “gemma stellare”, delle dimensioni della Terra e d’età stimata intorno agli 11 miliardi di anni, è stata scoperta grazie alla sua vicina di orbita, la Pulsar J2222-0137, che emettendo ritmicamente segnali radio ha suscitato l’attenzione degli astronomi. La nana bianca è stata localizzata a circa 900 anni luce dalla Terra, in direzione della costellazione dell’Acquario.
Esoscheletri robotici per gli operai delle fabbriche coreane Lavorare come bracciante richiede molti sforzi e grande fatica. Ne sanno qualcosa gli operai del cantiere navale della Daewoo in Corea del Sud. Gli ingegneri della multinazionale hanno però sviluppato una soluzione ipertecnologica per aiutare i manovali: esoscheletri robotici. Si indossano come fossero delle normali tute da lavoro, ma all’interno sono presenti strutture in metallo articolato che permettono di sollevare e spostare con facilità oggetti pesanti fino a 30 Kg. Queste particolari tute meccaniche sono utilizzate dalla Daewoo già dallo scorso anno, ma si sta studiando lo sviluppo di un esoscheletro ancora più potente, in grado di maneggiare con scioltezza anche oggetti pesanti fino ai 100 Kg.
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Una luce che viene da dentro C’è un’Italia silenziosa, sommessa, che non urla né strepita, che non si agita davanti ad un microfono né sgomita per andare in tv. È l’Italia che lavora, che s’ingegna, che porta avanti il Paese, e spesso tira la cinghia, ma lo fa con la dignità e la fierezza che la contraddistingue. È quella nascosta tra le pieghe della Sanità, quella che ogni giorno salva centinaia di vite umane, che lavora in corsia lontano dai riflettori che si accendono soltanto quando c’è uno scandalo, un caso che possa fare audience, incuranti della
verità o delle conseguenze. È l’Italia che ripulisce le spiagge e i giardini la domenica mattina, quella della solidarietà, che si mette in fila per andare a spalare il fango nelle strade delle città alluvionate, quella che porta con sé i figli adolescenti a cui insegna a distinguere il bene dal male, che li educa a prendersi le proprie responsabilità, che non li nasconde dietro uno “scherzo” assassino. È l’Italia della brava gente, ed è composta da milioni di individui. Proviamo, ogni tanto, ad accendere i riflettori su di essa.
GIOVANNA VECCHIOTTI
SEMPRE SULLA LUNA
Padova, 19 luglio 1969, ore 11,30: ero in attesa di una mia amica, conosciuta su una nave da crociera dove avevamo subito simpatizzato, e lei, a fine crociera, non era sbarcata ma aveva ripetuto il viaggio, dandomi la prova di essersi innamorata. Era il 1967 ed ora, dopo due anni, avevamo programmato una vacanza insieme di 14 giorni in Croazia. Arriva puntualmente alle ore 12 come avevamo stabilito. Con la sua auto, una Fulvia coupè bianca favolosa, partimmo subito per il confine, contenti e giovani come solo due persone che si amano sanno provare. Arrivammo alle 16 a Rijeka, ex Fiume, dopo aver ammirato dei panorami incantevoli che si vedevano dalla strada sulla costa. Iniziammo a vedere dove fermarci. Passammo Abbazia e arrivammo a Crikvenica, un paesino che ci ispirò la fermata in un albergo sulla costa con vista sull’arcipelago di isole. In albergo ci dettero una camera vista mare con un ampio terrazzo. Il 21 luglio, alle ore 5, andammo a vedere la diretta di Tito Sta-
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gno alla televisione situata nel soggiorno. Questo avvenimento fu da noi memorizzato in quanto accadeva in un periodo molto felice della nostra vita. ANTONIO FLORIS
*** Quella notte, più volte raccontata a figli ed amici, resta scolpita come una moviola nella mia mente. Taormina, corso principale, tanta gente, televisori accesi nei negozi, io giovane, ventenne con un bel mini vestito stile corrueges rosso e bianco, un foulard in mano tolto dai capelli prima legati, giovane di belle speranze scolpite nel viso allegro, in un corso spensierato pieno di turisti, rien-
travo dopo una passeggiata, ospite da una meravigliosa zia che lì abitava; io perfettamente integrata in quel vociare allegro di gente in vacanza... E poi quel grido per l’allunaggio: 2007-1969. Avevo compiuto vent’anni quello stesso mese. Quel messaggio lasciato lì: «Siamo venuti in pace per tutta l’umanità» per me, pacifista dell’epoca, raccoglieva il mio mondo, le mie speranze, i miei sogni, tutto raccolto nel sorriso del cuore e degli occhi. Non perdeva fascino quella Luna tante volte ammirata, perché ne acquistava di più, un nuovo inizio per un mistero senza fine.
SCRIVETECI A: Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per fax: 06 68139323 Per m@il: g.vecchiotti@50epiu.it
LUCIANA VETERE
RICORDA CHE NON SEI SOLA DIFENDI LA TUA LIBERTÀ, INIZIA A RISCRIVERE LA TUA VITA » 1522 è il numero verde
«Si dovrebbe pensare di più a far del bene che a stare bene: e così si finirebbe anche a stare meglio» Alessandro Manzoni
che il Ministero per le Pari Opportunità ha istituito per fornire ascolto e assistenza alle donne vittime di violenza. Attivo 24 ore su 24 e gratuito, garantisce l’anonimato.
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SULLE ALI DI UNA FARFALLA La migrazione delle farfalle Monarca, dalle Montagne Rocciose del Canada alle alture della Sierra Madre, in Messico, dove questa specie sverna.
Fotona_Layout 1 20/10/14 12.55 Pagina 2
Sono milioni le farfalle Monarca che ogni anno compiono un viaggio di circa 5mila chilometri per trascorrere l’inverno lontano dalle temperature proibitive del Canada. Nonostante la loro fragilità, sono in grado di percorrere 120 chilometri al giorno, seguendo una rotta a loro sconosciuta, guidate solo dall’istinto e da una “bussola genetica” (vedi articolo a pagina 34).
Intervista Scarpati_Layout 1 20/10/14 12.58 Pagina 12
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DA SEMPRE SCHIVO E RISERVATO, SI È MESSO A NUDO NEL SUO PRIMO LIBRO: UN PERCORSO A RITROSO NEI RICORDI DELLA MADRE, AFFETTA DA ALZHEIMER, UN VIAGGIO SENTIMENTALE PER RICOSTRUIRE GLI ANNI PIÙ BELLI DELLA SUA VITA
}
GIULIO
SOLO LA SCRITTURA POTEVA CONVINCERMI A FARE UNA SCELTA COSÌ IMPORTANTE:
RACCONTARMI. ALLA FINE MI HA AIUTATO A TIRARE FUORI CIÒ CHE IL DOLORE BLOCCAVA
SCARPATI DI GIADA VALDANNINI
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a memoria ci rende unici. È ciò che siamo, determina il modo in cui interagiamo con gli altri. Lo sanno bene i parenti di chi è affetto dal morbo d’Alzheimer: persone che devono convivere col progressivo sgretolarsi dei ricordi dei loro cari. Ed è forse anche per questo che Giulio Scarpati - attore amato dal pubblico, persona schiva e del cui privato si sa poco ha deciso di mettere mano al suo vissuto più intimo, per ricostruire, di fronte alla madre colpita da questa malattia, gli anni più belli di una storia familiare. La loro. Lo ha fatto nel libro Ti ricordi la Casa Rossa? Lettera a mia madre (Mondadori), in cui ripercorre le tappe del consueto viaggio a Licosa, una località del Cilento, a lungo meta delle loro vacanze estive. Un viaggio sentimentale intorno a un luogo della memoria condivisa. Con l’occasione di questa pubblicazione, lo abbiamo raggiunto per parlare della sua esperienza professionale che oggi lo vede impegnato soprattutto in teatro, dopo la fortunata fiction Un medico in famiglia, in cui ha interpretato Lele Martini, ruolo che ha abbandonato per dedicarsi ad altro. E a chi gli ha dato dello snob per questa scelta, dice: «Quel personaggio mi fagocitava troppo, la gente mi vedeva solo come Lele Martini e io, artisticamente, ho necessità di fare altro». Giulio Scarpati, com’è nata la Sua passione per la recitazione? La prima esperienza fu a dodici anni, in teatro, in modo piuttosto casuale. La mia vicina di casa era un’attrice: le serviva un bambino per uno spettacolo e volle me. Mi divertii molto e vissi quel momento con estrema leggerezza e tranquillità. A sedici anni, poi, fu la volta di una scuola di recitazione e da lì entrai in una cooperativa teatrale. Erano gli Anni ‘70. Continuai con questa coopera«Bisogna sapere tiva per cinque relativizzare tutto, anni finché ebbi dare il giusto peso la prima vera alle cose. Ci sono scrittura ufficiamolte priorità al le al Teatro Stamondo, ma è bene bile de L’Aquila. sempre leggere Portammo in tutto con un minimo scena Il Candedi distacco. Avere laio di Giordano un atteggiamento Bruno e con me laico: questo è il c’erano anche modo migliore molti attori noti per gestire come Castellitil successo» to. Con la cooperativa feci parecchi spettacoli, da Goethe a Goldoni, da Schwartz a Diderot recitando in luoghi inusuali come carceri e ospedali psichiatrici. Allora c’era l’idea che il teatro dovesse svolgere una funzione sociale. Non a caso erano gli anni in cui prendeva corpo la legge Basaglia... Già. E c’è da dire che erano spettacoli normali, particolari erano solo i luoghi in cui andavamo in scena, fuo-
GIULIO S C A R PAT I
[ SOPRA, SCARPATI IN UNA PELLICOLA DEL 1995, “L’ESTATE DI BOBBY CHARLTON”. SOTTO, NEL 2001, “LA NOTTE POCO PRIMA DELLA FORESTA”. ]
NELLA PIÈCE TEATRALE
«Il Cilento resta per me il luogo della memoria, il ricordo di una natura selvaggia e dura, di una società arcaica e interclassista, ma dove gli anziani erano tenuti in grande considerazione, depositari della conoscenza e del potere»
ri dai soliti circuiti teatrali. Fu un’esperienza pionieristica e noi eravamo veramente animati da grande passione. Nella compagnia facevamo di tutto: dalle scene ai costumi, dall’ufficio stampa all’allestimento. Fu una bella palestra per imparare a fare più mestieri, cosa che mi è servita anche in seguito. Ne venni fuori che conoscevo bene le tante occupazioni che ruotano intorno al teatro: dal montare uno spettacolo, allo scaricare le quinte e poi viaggiare. È un’esperienza formativa. Per diverso tempo, si divise quindi tra studio e recitazione. Abbandonare l’università non fu una decisione che presi a cuor leggero. Studiavo legge, ero impegnato in una rivista che si chiamava Democrazia e diritto e facevo il segretario e il bibliotecario in un centro studi. Contemporaneamente, davo una mano in uno studio d’avvocato. Alla fine, mollai tutto e avvertii la segretaria di mio padre (che era avvocato, ndr) che intendevo dedicarmi esclusivamente alla recitazione. Come si sentì, allora? Più impaurito o libero? Ero preoccupato. Fu una scelta coraggiosa, la cosa poteva andare bene come no. In fondo stavo facendo un percorso interessante in quella rivista: organizzavo convegni a contatto con giuristi di grande livello, ma ero costantemente costretto a dividermi tra le prove e le altre attività, consapevole a quel punto che, continuando in quel modo, non avrei fatto bene né l’uno né l’altro. Col senno di poi, posso dire che è andato tutto nel migliore dei modi ma, nel momento in cui accade, non è facile: la responsabilità di rinunciare a una cosa piuttosto che a un’altra è un bel fardello. La famiglia come la prese? Erano tutti preoccupati. Mio padre provò a informarsi da un amico - Riccardo Cucciolla - per capire se potessi farcela a diventare attore... Ma chi poteva dirlo! Una volta, in un teatro a Trastevere, dovet- » NOVEMBRE 2014
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[ IN QUESTA PAGINA, L’ATTORE IMPEGNATO A TEATRO IN “OSCURA IMMENSITÀ’”.
ACCANTO, NEL RUOLO DEL GIUDICE ROSARIO LIVATINO “IL GIUDICE RAGAZZINO”. NELLA PAGINA SEGUENTE, UNO SCATTO CON E. SCOLA E G. PONTECORVO A NEW YORK E, SEMPRE A TEATRO, NEL CAST DI “AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA” DEL 2002. ]
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ti proprio chiedere il loro intervento. Allo spettacolo non veniva nessuno e, a un certo punto, si presentò un critico teatrale. Non potevamo correre il rischio di andare in scena senza pubblico e così li scongiurai di venire. In fondo, dopo i comprensibili timori iniziali, non mi ostacolarono mai. Mia madre stessa cambiò indirizzo professionale: era insegnante di inglese e a un certo punto si dedicò all’ambiente. Anche di fronte al successo di Un medico in famiglia, Sua madre continuò a incoraggiarLa col teatro. È così? Sì, me lo ha sempre detto - «Tu devi fare questo» - ed è stato un bello stimolo. Essendo napoletana, per lei il teatro era sempre al primo posto e poi, di fronte al mio riconoscimento da parte del pubblico, mantenne un atteggiamento laico, tranquillo, e questo è il miglior modo per gestire il successo. Cosa che anche Lei ha saputo fare... Bisogna saper relativizzare, essere rispettosi della proporzione delle cose. Ci sono tante priorità al mondo, ed è bene leggere le cose con un po’ di distacco. Qualcuno, però, quando ha lasciato Un medico in famiglia preferendo il teatro, le ha dato dello snob... Non è che io preferisca il teatro alla tv, io preferisco variare le cose. Il personaggio di Lele mi fagocitava troppo, la gente mi vedeva solo come Lele Martini e io, artisticamente, ho necessità di fare altro. In America, per esempio, non ci sono queste distinzioni: Robin Williams fece Mork e Mindy e poi altro. Da noi, se fai una cosa, rimani lì inchiodato per sempre; invece, la necessità è quella di sfuggire allo stereotipo, alla cristallizzazione: bisogna fare cose diverse, rischiare di più, raccontare personaggi con dei chiaroscuri. La realtà è sempre più complessa di come la dipingiamo. Anche televisivamente, non dobbiamo indugiare nelle semplificazioni estreme. Siamo abituati a questi personaggi in cui il bene e il male sono distinti, senza sfumature di grigio. Il teatro, invece, permette di proporre soggetti più complessi, cosa che è
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«Non preferisco il teatro alla Tv. Quando ho ripreso il teatro, lasciando il personaggio di Lele Martini, l’ho fatto perché volevo cimentarmi in qualcosa di nuovo»
avvenuta anche quando ho interpretato Don Zeno Saltini per la Tv o Il giudice ragazzino al cinema. Con quest’ultimo film, nel ruolo del giudice Rosario Livatino, ottenne il David di Donatello. Cosa significò per Lei interpretare un magistrato? Fu particolarmente coinvolgente. A parte la sua storia, come fu ucciso, colpisce il contesto in cui dovette operare, un ambiente condizionato da Cosa Nostra. Una storia tosta, uno che rifiuta la scorta per non mettere a repentaglio la vita dei poliziotti. È la storia di un uomo coi suoi momenti di ombra, le sue contraddizioni, un personaggio positivo che ha sacrificato la vita, ma anche lì sempre raccontato col massimo della sincerità e della verità. Come si preparò a quel ruolo? Incontrai diversi magistrati in Sicilia e lessi parecchi libri che raccontavano di Cosa Nostra. In più, girammo nel ‘93, e il ricordo delle stragi era ancora vivo. Andai ad Agrigento a parlare con tutti quelli che lo avevano conosciuto visto che, per altro, di lui c’erano pochi materiali filmati: era uno che si nascondeva alle telecamere. Un mio amico attore ragusano, Roberto Nobile, mi diede poi un po’ di lezioni di siciliano e incontrai l’insegnante, il nipote, il cugino di Livatino, per farmi un’idea di chi potesse essere. A proposito di amore per la giustizia, torna alla mente la vicenda di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, ucciso anch’egli in un agguato. Una storia legata al Cilento, proprio quella terra che è al centro del Suo libro. Angelo Vassallo fu un innovatore pazzesco. Quella vicenda è una di quelle che raccontano quanto sia difficile al Sud cambiare la situazione. Il Cilento è pieno di posti bellissimi che andrebbero valorizzati, creando turismo, anche culturale. Per Lei il Cilento è un luogo della memoria. Che ricordo ne conserva? Il mio ricordo di bambino è quello di un posto selvaggio, primitivo, dove non c’era elettricità, dove l’acqua si prendeva alla fonte, dove resisteva una cultura contadina molto dura, in cui i ruoli di uomini e donne erano ben distinti. E Voi, che arrivavate da Roma, come Vi trovaste in un contesto simile? Era tutto affascinante. La sera ci si ritrovava tutti intorno al tavolo di casa: c’era un vero interclassismo. Si ascoltavano i racconti dei contadini che erano bellissimi ed eravamo tutti immersi in un sistema di valori in cui la persona anziana era tenuta in grande considerazione, come colui che ha conoscenza, potere. Quella contadina è una cultura che ti abitua alla vita e alla morte, alla nascita come al funerale perché sei parte di una comunità. È una vita durissima pe-
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INTERVISTA GIULIO SCARPATI rò, perché la terra è aspra e in tanti se ne sono andati per l’estrema povertà. Il libro nasce nel tentativo di ricostruire tasselli dei Vostri ricordi più intimi. Dopo la malattia e la scomparsa di Sua madre, il Suo rapporto con la memoria è cambiato? Sono molto più attento ai racconti di quanto non fossi. Ho riscoperto le memorie di famiglia ed è la ragione per la quale ho fatto la trasmissione Sconosciuti collection - in onda la scorsa estate, ndr -, perché ho capito che l’aspetto del racconto è un aspetto molto forte per me. Narrare storie di persone comuni mi ha sicuramente molto coinvolto. Cosa L’ha colpita di più? Ho visto cose fantastiche, di come la gente riesca a tirarsi fuori da una malattia, da un dolore. Mi sono molto emozionato perché ci si riconosce. Mettersi a nudo, come ha fatto nel libro, L’ha aiutata? Io sono talmente reticente nel parlare del mio privato, che solo la scrittura poteva convincermi a fare un passo così ardito. Alla fine, penso mi abbia aiutato a tirar fuori le cose che il dolore bloccava, mi ha permesso di liberarmi ma spero anche che, l’aver raccontato la malattia, mi abbia avvicinato a quei parenti di malati di Alzheimer che si trovano nella stessa condizione. Nel libro ripercorro tutte le tappe, dal rifiuto della malattia, alla difficoltà di accettarla, al dolore nel vedere che un proprio caro non è più in grado di riconoscere i propri familiari. Tutte cose che chi ha un malato di Alzheimer conosce perfettamente, ma il fatto, poi, che in molti mi abbiano detto che il libro li ha ti-
CHI È GIULIO SCARPATI
POSSO LAVORARE PER ORE SENZA SENTIRNE IL PESO. ECCO COSA HO EREDITATO DA MIA MADRE: IL TEMPERAMENTO
Giulio Scarpati è nato a Roma il 20 febbraio 1956. Il suo esordio in teatro è a soli 12 anni al Teatro delle Muse, a Roma, in Passo Falso, ma intraprenderà la professione solo negli anni Settanta. Nel 1978 recita ne Le esperienze di Guglielmo Meister, tratto dal romanzo Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister. Sarà solo il primo dei suoi successi: da Il trionfo dell’amore di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux (1985-1986) a Prima del silenzio (1991-1992), per la regia di Giuseppe Patroni Griffi, Ifigenia in Tauride (1994), Lorenzaccio (1996) e L’idiota (1999). Nel 1984 debutta in Tv nell’episodio Colpo di fulmine della serie televisiva Due assi per un turbo. Il grande successo arriva nel ’98 partecipando a Un medico in famiglia per Rai1, in cui interpreta il dottor Lele Martini. Da allora e fino ad oggi, si assenterà per lunghi periodi da questa fiction, tornando a interpretarlo solo in alcune edizioni. Alla prossima stagione, la nona, non prenderà parte. Nel frattempo, ha continuato a lavorare a teatro interpretando per il piccolo schermo il ruolo di Don Luigi Di Liegro in L’Uomo della carità (2006) e, nel 2008, quello di un altro sacerdote in Don Zeno - L’uomo di Nomadelfia. Al cinema, nel 1994, è stato il giudice Rosario Livatino nel film Il giudice ragazzino.
rati su, mi ha fatto capire che quello che avevo raccontato di personale aveva una funzione collettiva. È una malattia che ha bisogno di tanta cura e attenzione da parte di una comunità che deve svolgere una funzione di accoglimento di queste persone. Nel libro descrive Sua mamma come una donna volitiva e dinamica. Cos’ha ereditato da lei? Il temperamento sul lavoro, sicuro: posso fare ore di lavoro e non ne sento il peso. Mi ha trasmesso la passione per l’impegno, il vivere le cose in prima persona prendendosi la responsabilità delle proprie scelte. È sempre stata una che si è messa in gioco: la qualità che le ammiravo di più. E Lei ha deciso di rendersi portavoce del Sindacato degli Attori e, in più di una occasione, ha denunciato la condizione di malessere in cui versa il settore. Qual è la situazione, oggi? Ad oggi le prospettive sono confuse. I tagli restano molto forti così come gli sprechi, ma la cultura è un investimento che, anche economicamente, può essere produttivo. Noi abbiamo Pompei, il teatro, la musica, la lirica: se facessimo fruttare tradizioni e capacità, faremmo un grande servizio al nostro Paese. NOVEMBRE 2014
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ph. Michelle D. Milliman
La Signora Carla ci ha lasciato. Ci ha lasciato la possibilità di studiare.
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«Continuano a riscuotere un grande successo di pubblico, forse perché nei personaggi si rispecchia l’uomo comune. Breve analisi di un fenomeno che va oltre la Tv»
Nelle FICTION
la REALTÀ di tutti i giorni
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i fanno ridere, sognare, di certo creano immedesimazione. Sono i personaggi delle serie televisive. Eroi o antieroi del quotidiano, gente immersa in contesti che potrebbero essere i nostri, di tutti i giorni. Ne parlano in questi termini sia gli esperti di media, sia coloro che quei personaggi li creano. Una passione, quella per le serie, che non conosce confini, tanto che pare che lo stesso presidente degli Stati Uniti sia un grande fan di The game of Thrones (Il trono di spade) e che abbia addirittura avuto dalla Hbo i dvd della nuova stagione in anteprima. Per non parlare di Hillary Clinton che ha ingaggiato Kevin Spacey, protagonista di House of cards, in un ironico video di auguri per il marito Bill.
«Il cinema ormai è fatto per i ragazzini, è un videogioco con gli effetti speciali - ha detto Carlo Freccero durante l’inaugurazione del recente Roma Fiction Fest, l’ottavo della serie e primo sotto la sua direzione artistica -. La nouvelle vague, il cinema d’autore è ormai costituito dalle serie tv, che hanno un pubblico evoluto, che le consuma al posto dei romanzi». Ma è proprio così? E che collegamento c’è con gli sceneggiati degli anni Sessanta e le soap degli anni Ottanta? Quanto raccontano il nostro Paese? Di questo genere sempre più diffuso, il cui successo affonda nella somiglianza dei personaggi a uomini comuni, ne abbiamo parlato con Marta Perrotta, esperta di radio e televisione, che insegna “For-
[ ATTUALITÀ DI SADÌA
mat e narrazioni televisive” all’Università degli Studi Roma Tre. Professoressa, guardando la fiction, si ha la sensazione che ogni Paese segua modelli narrativi differenti. È così. Noi abbiamo una tradizione di cultura alta, letteraria, il cui modello era il romanzo d’appendice e quindi la narrazione è sì popolare ma di estrazione più sofisticata. Ad esempio, nell’età d’oro della radio, che sono gli anni Trenta, il successo de I quattro moschettieri fu incredibile. Un pastiche radiofonico con fondamento letterario. Così è stato quando sono comparsi in Tv gli sceneggiati: un prodotto tipicamente italiano. Oggi, racconti letterari tipo gli sceneggiati farebbero ascolti?
MACCARI ]
Io penso di sì, perché anche ciò che vediamo oggi ha radice letteraria, magari non necessariamente perché tratta da un romanzo, ma affonda in una storia che è in qualche modo universale. E il fatto stesso di attingere a tematiche universali, come lo scontro tra bene e male, lo ritroviamo nel Conte di Montecristo come in Don Matteo o in Elisa di Rivombrosa. Dalla tragedia greca in poi, funziona così. Quando parliamo di fiction, siamo di fronte a puro intrattenimento? Non intrattenimento come oppio dei popoli; anzi, piuttosto il contrario. La fiction è un’occasione per ragionare su di sé attraverso qualcuno che è al di là di noi, in una realtà concreta. » NOVEMBRE 2014
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SOCIETÀ
MONTALBANO SONO!
«La fiction è un’occasione per ragionare su di sé attraverso qualcuno che è al di là di noi, in una realtà concreta» Presumibilmente, è da lì che nasce l’affetto per un personaggio: diventa il nostro specchio. Eroe, o magari antieroe, del quotidiano. Come cambia la fruizione dallo sceneggiato alla soap? Chi guardava lo sceneggiato guardava un racconto di qualche puntata, come il romanzo che ha un numero limitato di pagine. Con gli anni Ottanta e le serie di importazione da Sud America e Stati Uniti, abbiamo familiarizzato con una forma narrativa aperta: ogni finale di puntata era l’inizio di quella nuova. Il che è sintomatico anche di un cambio nell’approccio ai consumi. La televisione in quegli anni è abbondanza: dall’aumento dell’offerta nel numero dei canali alle tematiche, sempre più disparate. Inoltre, lo sceneggiato veniva interpretato in diretta: era la riproduzione del teatro nello studio televisivo; le serie, avevano alle spalle un grosso lavoro di registrazione. Gli sceneggiati raccontavano un Paese che voleva crescere culturalmente; le soap, grandi saghe di famiglie potenti (Dallas, Dinasty, Beautiful) o storie romantiche (quelle delle serie sudamericane); la
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fiction sembra un ritorno alla realtà, anche se piuttosto edulcorata. Rispecchiano l’Italia dei diversi decenni? Assolutamente sì. Dopo le grandi epopee narrative degli anni Sessanta, con gli anni Ottanta e la vasta scelta di canali e programmi, i prodotti si diversificano. La realtà entra nei talk - dal Maurizio Costanzo Show a Buona Domenica - mentre le soap descrivono mondi sognanti, romantici, provenienti dall’estero. Con gli anni Novanta, Mani Pulite, c’è l’avvento di RaiTre che finirà col raccontare ancora di più, in modo più crudo, la realtà: Samarcanda, Telefono Giallo, Chi l’ha visto?... Conseguenza naturale di ciò, sarà il reality e la real television (Stranamore, Grande Fratello) ma, nel frattempo, rinascerà una vena narrativa e produttiva dopo anni di importazione. E così che spuntano le prime fiction con uno sguardo alla serialità americana: Un Posto al Sole, Vivere, Cento vetrine. Dello stesso periodo, Il Maresciallo Rocca, Linda e il brigadiere, serie che attingono a mondi narrativi chiusi con personaggi che, in qualche modo, sono stereotipati. In sostanza, la realtà è narrata nei tg e nei talk; la fin-
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«Ventisei episodi, quattordici anni di messa in onda tra nuove puntate e repliche, share alle stelle e fan anche all’estero. Il Commissario Montalbano continua a piacere: merito della penna di Andrea Camilleri e della rilettura televisiva del regista Alberto Sironi»
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bbiamo rivolto qualche domanda anche ad Alberto Sironi, regista della fortunatissima serie di Montalbano, per comprendere meglio le ragioni di tanto riscontro anche quando è in replica. Sironi, come si spiega un tale successo? È abbastanza misterioso. Avevo capito sin da subito che fosse un personaggio straordinario e scritto bene, però poi un così grande successo non me lo sarei aspettato. Addirittura, nonostante fossimo alla settima replica, le puntate andate in onda ultimamente hanno avuto ascolti superiori alle fiction in prima serata. L’unica cosa che posso dire è che, nella lavorazione, mettiamo una cura e dei mezzi che, di solito, la fiction italiana non utilizza: ad esempio, continuiamo a girare in 35 millimetri per mantenere una fotografia particolare, anche un po’ datata. Inoltre, possiamo contare su collaboratori di
livello come il nostro scenografo, Luciano Ricceri, che è stato lo scenografo di Fellini, di Ettore Scola. Per non parlare dell’intero staff che, di fatto, è lo stesso da quindici anni a questa parte. A proposito di scenografie naturali, quanto conta il paesaggio? È uno dei protagonisti della nostra fiction. Pur non essendo stato descritto da Camilleri, abbiamo ritenuto che dovesse essere un elemento preponderante. Ci consente una sorta di sospensione del racconto nel tentativo di essere il più fedeli possibile alla narrazione dello scrittore che, in fondo, racconta storie di oggi che però sono nella sua memoria di ieri. Montalbano è immerso in un’atmosfera più magica che realistica: non so se avete fatto caso che, ad esempio, non esistono auto in giro e quella stessa di Montalbano è fuori produzione da anni. Poi c’è la stessa Vigata che
6.456.000 sono gli spettatori che, ad ottobre, hanno seguito la prima puntata della fiction Che Dio ci aiuti 3.
Dal 20 al 28% è la curva di share registrata di recente per una replica de Il Commissario Montalbano.
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è un luogo di fantasia. Perché piace il personaggio di Montalbano? Perché è un personaggio western. Non a caso gli facciamo fare lunghe camminate come se vivesse in Texas. Incarna tutta una serie di caratteristiche italiche che vanno dall’individualismo anarchico all’amore per il cibo, alla fedeltà alla fidanzata lontana, ai suo uomini: il vice, Augello e il braccio destro, Fazio. Non si rischia di trasformarlo in un santino? Infatti sono stato contento quando Montalbano ha perso la sua fedeltà totale alla fidanzata perché, altrimenti sì, rischiava di farlo diventare un santino. Le fiction, però, raccontano una divisa - quella degli uomini delle Forze dell’Ordine - che spesso le cronache restituiscono in maniera diversa. Non sarà una visione un po’ troppo edulcorata? Da parte della gente, l’affezione alle forze di Polizia è abbastanza resistente. Poi, certo, ci sono punte di grande dissenso circa episodi negativi ma, nel complesso, il rapporto, a mio avviso, è buono. Tutti i tagli fatti da tutti governi non c’è dubbio che abbiano nociuto, ma non dimentichiamoci il grande lavoro fatto dalla Polizia
dopo gli anni Ottanta per cercare di farsi capire. Fino agli anni Settanta, il poliziotto era visto come il manganellatore dell’epoca di Scelba; poi, negli Anni ’80 - che guardacaso sono il periodo in cui nasce il genere poliziesco in Italia - c’è proprio un atteggiamento diverso della Polizia, per cercare di essere più vicina al cittadino. Quando girai il Commissario Corso con Abatantuono, alcune scene le facemmo a Milano. Allora là c’era un capo della Mobile che conobbi e che era uno che, come Montalbano, girava senza pistola cercando il dialogo con la malavita, provando a cancellare l’immagine precedente della polizia fascista. Che tipo di pubblico ha Montalbano? Non mi fido delle rilevazioni che si fanno perché sono indagini legate alla pubblicità. Come esperienza personale, posso dire che è piuttosto trasversale. Abbastanza acculturato, con molti studenti. Girerete nuovi episodi? Sì, dovremmo girare quelli legati ai nuovi romanzi Covo di vipere e Una montagna di fango. In genere facciamo le riprese in autunno e in primavera quindi, immagino, lo sceneggiatore si metterà all’opera entro la fine dell’anno.
zione, pur sempre realistica, è nelle fiction. Perché si producono tante serie in tonaca o in divisa? C’è una ragione culturale e politica dietro alla scelta di promuovere una visione positiva della tonaca e della divisa, laddove di fatto, talvolta, la cronaca racconta altro. È possibile tracciare un profilo di coloro che guardano le fiction? È pressoché impossibile perché l’offerta è vastissima. Perciò, dipende da generi e prodotti. Quel che è certo, è che sui canali a pagamento c’è un pubblico più giovane e più esigente da un punto di vista narrativo.
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SMS e SOCIETÀ
suonerie
«È buona regola non rispondere immediatamente quando arriva un sms, se si è in compagnia di altre persone. Tenere la suoneria del proprio cellulare al minimo è tra le norme principali da seguire»
S
[ ATTUALITÀ DI
GIOVANNI ORSO ]
IL BON TON DEL CELLULARE «Poche, semplici indicazioni sono sufficienti a rendere migliore la convivenza tra chi parla al telefono e chi è costretto, suo malgrado, a seguire la conversazione. Una maggiore attenzione all’altro e, perché no, anche alla propria privacy»
MULTE SALATE AI CONTRAVVENTORI
uonerie ad alto volume, voci inopportune che raccontano spaccati di vita quotidiana, prendono appuntamenti, litigano con il partner, controllano i figli, si accordano con gli amici. Messaggini che irrompono nel bel mezzo di una conversazione, ai quali, pare, non si possa fare a meno di rispondere nell’immediato. E poi social network a cui stare sempre connessi, foto da fare e scaricare, giochi da sperimentare. La vita senza il telefonino sembrerebbe non essere più tale. Basta salire su di un autobus o un treno per averne la conferma: i passeggeri vengono messi al corrente dei voti a scuola del figlio della signora seduta vicino al finestrino o del comportamento del “capo” di un gruppo di impiegati. C’è chi descrive minuziosamente i sintomi di una malattia e chi invece racconta come ha trascorso l’ultimo week-end. La regola principale sembre-
rebbe: parlare ad alta voce, incuranti del disturbo che si arreca agli altri viaggiatori. Stessa regola vale per i decibel delle suonerie: più sono alti, maggiore è (forse) la soddisfazione del proprietario. Che spesso tarda a rispondere, deliziando l’incolpevole platea con la musica del suo smartphone. Strano ma vero, esiste anche un galateo per l’utilizzo dei cellulari. Ecco i punti principali: 1. Spegnere l’apparecchio quando si è al cinema, a teatro e in luoghi dove è esplicitamente richiesto. 2. Parlare con tono di voce moderato. 3. Tenere il volume della suoneria basso. 4. Non poggiare il cellulare sulla tavola mentre si mangia. 5. Non rispondere al telefono durante una conversazione, o farlo molto brevemente scusandosi con l’interlocutore. 6. Mentre si parla, tenersi ad una distanza di almeno tre metri dagli altri, per non disturbare. 7. Non rispondere agli sms se si è in compagnia. In fondo è solo buona educazione.
IN AUTO, CON VIVAVOCE E AURICOLARE
Guidare mentre si parla al cellulare non è consentito dal nostro Codice della strada. L’articolo 173 recita: «È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore (...). È consentito l’uso di ap-
parecchi a vivavoce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani)». Le sanzioni? Da 160 a 646 euro e decurtazione di 5 punti dalla patente.
Per informazioni: www.aci.it/i-servizi/normative/codice-della-strada.html 20 I
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> @VVISO AI NAVIGANTI
I PREFERITI DI DI PAOLO NEGRINI
LA TOP 5 DELLE COSE DA FARE, VEDERE, ASCOLTARE IN RETE
LA SCIENZA PER TUTTI [ L’ARTE DI SAPER SPIEGARE ] Popular Science, rivista scientifica americana fondata nel 1872, è diventata in breve tempo il punto di riferimento per grandi scienziati, desiderosi di spiegare alle persone comuni il valore delle innovazioni prodotte dalla ricerca scientifica. Nel tempo, prestigiosi nomi come Charles Darwin, Thomas Henry Huxley, Louis Pasteur, Henry Ward Beecher, Charles Sanders Peirce, William James, Thomas Edison, John Dewey hanno dato forza alla rivista. L’edizione americana è ora disponibile on line in lingua italiana con il nome di Popular Science Italia. Un vero “pozzo di scienza” dove anche l’argomento più complesso viene trasformato in una lettura interessante, piacevole e di facile comprensione. >> www.popsci.it
AL FEMMINILE
GOSSIP
[ TUTTO QUELLO CHE
[ UN SITO A TEMA ]
NON VI ASPETTERESTE ]
Chi non ha mai sfogliato una delle cosiddette riviste di “gossip”? Forse non sarà la nostra lettura preferita, ma ogni tanto dargli uno sguardo può essere divertente. Gossip.it è un sito specializzato in tutto quanto fa cronaca rosa, curiosità e pettegolezzo da tutto il mondo, con foto, rubriche e notizie indiscrete su “vip” e personaggi dello spettacolo. >> www.gossip.it
Curato e diretto da un gruppo di donne, Ladyblitz è un sito rivolto al mondo femminile. Ma i temi trattati non si limitano alla solita cucina, cosmetica, moda o famiglia. L’informazione qui è a tutto campo e tocca anche argomenti in genere considerati maschili, come la politica o lo sport. Detta così potrebbe sembrare un sito generalista come molti altri, se non fosse per le autrici, che con il loro tocco femminile fanno la differenza. >> www.ladyblitz.it
PASSIONE MOTORI [ PER PRINCIPIANTI E CAMPIONI ] MotorLife è il portale verticale di Italiaonline che si rivolge ad automobilisti, appassionati di motori e a chiunque voglia acquistare un’auto o una moto. Pochi tecnicismi e molte informazioni utili e rilevanti. In un solo ambiente trovate news, anteprime, approfondimenti e una serie di strumenti per il calcolo della polizza RC auto e dei listini. >> www.motorlife.it
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STAR BENE A 360° [ QUESTIONE DI EQUILIBRIO ] “Stare bene” non vuol dire solo salute, ricchezza o felicità. Questi elementi presi singolarmente non determinano lo “stare bene”, ma contribuiscono, ognuno con il proprio peso, al raggiungimento del benessere della persona nella sua totalità. Piùbenessere è un portale informativo dove argomenti come alimentazione, sport, filosofia, bellezza e salute sono finalizzati al raggiungimento di questo equilibrio. >> www.piubenessere.it
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REPORTAGE
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Ring Road
Gli Ied,
+ 30%
È un anello d’asfalto di circa 3.000 km che collega l’Afghanistan. Qui operano i nostri soldati.
o Improvised Explosive Device, sono ordigni improvvisati in genere nascosti lungo le strade.
Nel 2013 di tanto sono aumentati i bambini afghani uccisi o feriti da bombe improvvisate o inesplose.
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[ REPORTAGE DI ROMINA
VINCI ]
AFGHANISTAN: A CACCIA DI BOMBE CON I CANI SOLDATO «In marcia con gli uomini della missione Isaf per rendere sicura la Ring Road, un lungo tracciato di 3.000 chilometri che collega Herat con Kandahar e Kabul. Il 31 dicembre il mandato terminerà, ma intanto con l’ausilio di unità cinofile è lotta agli ordigni esplosivi piazzati lungo le vie di comunicazione. Una battaglia per la libertà di movimento e di commercio del popolo afghano»
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e ne sono di vari tipi, vengono costruiti in maniera rudimentale usando anche scatole vuote di cibo, vere e proprie bombe fatte in casa con legno, fil di ferro e pezzi di metallo: sono gli ordigni esplosivi improvvisati, i cosiddetti Ied, capaci di far saltare in aria convogli interi in pochi secondi. Sono loro il pericolo numero uno in Afghanistan, minacce subdole difficili da combattere: secondo l’ultimo rapporto del Segretario Generale delle Nazioni Unite sui Bambini nei Conflitti Armati, nel 2013 sarebbero morti più di cinquecento minori in Af-
ghanistan, la maggior parte dei quali a causa degli ordigni improvvisati, di quelli inesplosi e delle mine antiuomo. È proprio in questo contesto che da anni operano i militari italiani nell’ambito della missione Isaf, International Security Assistance Force. Schierati nell’ovest del Paese, i nostri soldati sono chiamati a garantire la libertà di movimento sulle strade, elemento essenziale per la sicurezza della popolazione locale, ma anche per il traffico delle merci dal quale dipende, in prima istanza, l’economia afghana. Il 31 dicembre la missione Isaf
chiuderà i battenti. «L’esercito nazionale è del tutto autosufficiente nella gestione della sicurezza», assicura il Comandante della Brigata Bersaglieri Garibaldi, Maurizio Angelo Scardino, dal 23 agosto al Comando del Taac-W (Train Advise and Assist Command West) con base a Camp Arena di Herat. Intanto i nostri soldati continuano, a pieno regime, ad addestrare la polizia afghana, in primis nell’individuazione e localizzazione delle diverse tipologie degli ordigni improvvisati. Abbiamo seguito i nostri militari nell’attività C.a.r.c.o. (Combined Arms Route Clearance Operations). È una calda mattina di fine agosto quando ci mettiamo in marcia diretti a verificare la possibile presenza di un famigerato Ied sotto il manto stradale. Il convoglio è formato da una decina di mezzi blindati, ognuno dal peso di decine di tonnellate. Lasciamo la base di Camp Arena quando mancano una manciata di minuti alle 8. Siamo diretti a Sud e percorriamo la Ring Road, un anello d’asfalto lungo quasi tremila chilometri che collega Herat con Kandahar e Kabul. In cielo due elicotteri italiani, un A129 e un NH90, seguono la nostra colonna mobile garantendo il supporto tattico. C’è anche un Predator, un velivolo a pilotaggio remoto che dalla base di Herat controlla che non ci siano movimenti sospetti sul nostro percorso. Dopo un quarto d’ora di cammino incontriamo il primo insediamento urbano, è un piccolo villaggio con casette » NOVEMBRE 2014
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fatte di paglia e mattoni di fango, sembra che appartengano a un’epoca remota; poco più avanti, però, c’è una pompa di benzina, e la sua presenza ci riporta ai nostri giorni. Sul ciglio della strada delle donne camminano nella nostra stessa direzione, e si assicurano che il velo copra perfettamente il loro volto al nostro passaggio. In prossimità di pendenze rallentiamo quasi a passo d’uomo, è la prassi da osservare, serve a permettere ai mezzi in testa al convoglio una verifica del terreno: «Sono questi i punti più critici, soprattutto dopo le curve - spiega il Tenente Colonnello Patrizio Frattolillo - è qui che i “nemici dell’Afghanistan“ piazzano gli ordigni che esplodono al nostro passaggio». Cautela è la parola d’ordine. Cautela. Proseguiamo e ci lasciamo alle spalle altri piccoli villaggi, di tanto in tanto dei bambini corrono incontro ai nostri mezzi alzando le manine in segno di saluto. Incrociamo camion, pick-up, vecchie berline Anni ’70 e delle moto anche con tre passeggeri in sella. Alla nostra destra, e alla nostra sinistra, le catene montuose rappresentano l’unico collante del paesaggio, e poi ci sono i campi aridi, una terra secca che da oltre sei mesi reclama acqua. Dopo quasi due ore di cammino arriviamo nel distretto di Adraskar, dista una cinquantina di chilometri da Herat. Quando
raggiungiamo il posto indicato, laddove c’è il sospetto che si nasconda una trappola esplosiva, il primo ad entrare in azione è Tako. Il pastore tedesco viene lanciato dal 1° Caporal Maggiore, Maurizio Solinas, alla ricerca del minimo odore che possa rivelare una presenza letale. Il detective a quattro zampe avanza, inizia ad annusare il terreno, ma non sente niente. Torna scodinzolando dal suo padrone: «Per lui è un gioco spiega Solinas - eppure riesce a rilevare ordigni in grado di sventrare un carro armato, e lo fa dopo aver passato ore ed ore nei blindati». Una volta che Tako è andato in avanscoperta, entra in gioco il personale specializzato addetto alla ricerca degli Ied, per fare un’ulteriore verifica e scongiurare la minaccia. Si ispeziona un canale di drenaggio delle acque (è questo il culvert - canale sotterraneo - sospetto), ma è pulito. Durante l’operazione (che dura non più di un quarto d’ora) il traffico viene interrotto. Sulla strada si forma una fila di macchine (una dozzina tra auto e camion), le persone scendono dai loro mezzi e rimangono ad osservare, a distanza, il proseguo dell’attività. È tutta gente del posto che non appare turbata da questa sosta forzata. Forse per loro è pura routine, anche perché, dopo tredici anni, ci si è fatto il callo alla presenza di truppe straniere sul territorio.
UN BRUTTO DESTINO
A Kabul è in corso una vera e propria mattanza di cani randagi: uomini vestiti di arancione fanno “pulizia” per proteggere gli abitanti da malattie come la rabbia. Gli operatori comunali utilizzano ganci d’acciaio, barre di legno e reti per immobilizzare gli animali. L’anno scorso ne sono stati uccisi circa 17.600, prima accalappiati e poi avvelenati. L’Islam considera i cani esseri impuri. Lungi dall’essere i migliori amici dell’uomo, in Afghanistan vengono utilizzati soltanto come cani da guardia o per combattimenti. Non c’è compassione per il loro destino. Quando vengono catturati, la gente si raduna per assistere all’uccisione come se fosse uno spettacolo al circo.
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ALLA RICERCA DEL MINIMO ODORE
REPORTAGE
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UOMINI E CANI: IL BINOMIO INSCINDIBILE
«Non basta solo il fiuto. I cani devono essere capaci di sopportare le temperature elevate e lo stress di ore trascorse nei blindati o nel deserto di notte. Mentre il legame con l’uomo resta fondamentale»
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er capire meglio il ruolo delle unità cinofile ed il legame che si crea tra i soldati e i cani specializzati nel fiutare ordigni, abbiamo fatto qualche domanda a Giuseppe Cadeddu, 1° Caporal Maggiore. Con la sua Jaki opera già da qualche tempo sul territorio afghano. Caporal Maggiore, chi è Jaki? È un pastore tedesco grigio femmina, ha 5 anni ed è specializzata nella ricerca di antiesplosivi e mine. Noi due siamo un binomio inscindibile: io posso lavorare soltanto con lei, e lei soltanto con me. Da luglio operiamo ad Herat, in Afghanistan, prima con la Brigata Sassari ed ora con la Garibaldi. È la nostra seconda esperienza sul teatro operativo, eravamo stati qui già nel 2012. Perché hai deciso di far parte del Gruppo Cinofilo?
È stata un’ambizione professionale. Il corso è durato un anno ed è stato molto impegnativo, al Centro Cinofilo di Grosseto abbiamo affinato il lavoro tecnico e al contempo sviluppato il rapporto con l’animale. Oltretutto io non avevo mai avuto un cane in passato, Jaki è stata la prima esperienza e mi ha segnato. Hai parlato di “binomio inscindibile”, quindi vi siete scelti? No, ma ci siamo trovati. All’inizio del corso i nostri istruttori cercano di inquadrarci, e poi scelgono i binomi. L’abbinamento viene fatto in base al carattere, ad una persona più estroversa viene dato un cane introverso, e viceversa. Si dice che il “grigione” abbia un carattere difficile, ed il tuo quindi come dovrebbe essere? Se lei è difficile, io son più dif-
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ficile di lei! Prima Jaki era più introversa, poi pian piano si è aperta. Siamo molto legati e stiamo sempre insieme. In Italia vive a casa mia, viene in ferie con me, ogni cosa che faccio è con mia moglie e con lei. I colleghi qui in missione mi invidiano, perché ho sempre un pezzo di famiglia al seguito. Mi sento fortunato. Nel teatro operativo ci sono soltanto animali addestratissimi. Quali sono le razze principali? Soprattutto pastori tedeschi e pastori belga Malinois. Non basta il fiuto, in questi contesti serve una tempra e un carattere che non tutte le razze hanno. Lavoriamo in climi molto diversi da quelli italiani, il cane deve essere in grado di sopportare le alte temperature, lo stress di trascorrere tante ore sui mezzi, durante le attività di pattuglia capita anche di passare delle notti nel deserto. Insomma... un cane soldato. Sì, Jaki è un mio collega a tutti gli effetti. La medaglia di servizio alla missione va sia al conducente che all’animale, ed anche i cani hanno il nastrino della Nato. Funziona come per l’antidroga, l’esplosivo ha un odore particolare che il cane riconosce? La dinamica rimane la stessa.
Ci sono vari tipi di esplosivo, alcuni hanno un odore più forte, altri meno. Noi non riusciamo a percepire questa differenza, ma i cani sì. Non dimentichiamo che i cani riescono a riconoscere una goccia di sangue in cinque litri d’acqua. Il fiuto del cane non ha eguali del resto... Esatto, ed è per questo che noi dobbiamo sempre fare attività, esser costantemente allenati, in modo da far aumentare il suo livello olfattivo. Siamo come gli sportivi: dobbiamo sempre tenerci in allenamento per esser pronti nel momento in cui ci viene richiesto il lavoro operativo, che rimane la nostra priorità. Pensando al lavoro operativo, qual è stato il momento più particolare che avete vissuto? Risale al 2012. Eravamo a Bala Murghab, a nord di Herat, e Jaki ha fatto un ritrovamento. Ci trovavamo nei pressi di un avamposto della polizia afghana ed erano stati proprio loro a chiedere l’intervento del nostro Genio, perché temevano la possibile presenza di un ordigno improvvisato. Non sapevano però dove fosse posizionato, e così siamo intervenuti io e Jaki. Lei ha iniziato a fiutare, ed ha segnalato il punto in cui c’era qualcosa. Il nostro compito è finito lì, perché poi sono subentrati gli assetti specialistici che hanno disinnescato l’ordigno. Qual è il regalo più grande che ti ha fatto Jaki? La sua presenza. È difficile da spiegare, ma a volte sembra che lei mi capisca. Mi guarda a lungo, e poi assume degli atteggiamenti che sembrano rispondere ai miei pensieri. Gli altri militari, a Camp Arena, come vivono la presenza di questi soldati a quattro zampe? Quando camminiamo per la base tutti si fermano con lei, il più delle volte neanche mi salutano. Del resto, c’è poco da fare... Jaki è una delle donne dell’esercito!
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SOCIETÀ
[ DI VALERIO
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MARIA URRU ]
ITALIANI & INTERNET: POCO ATTENTI ALLA PRIVACY
OCCHI APERTI NEL WEB
«Lo scorso ottobre è stato il Mese Europeo per la Sicurezza Informatica, per creare maggiore coscienza sulle minacce on line. In Italia, purtroppo, restiamo ancora poco sensibili al tema»
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umentano gli Italiani avvezzi ai social network. Fin qui nulla di male, se non fosse che i rischi legati al Web e la difesa della propria Social Privacy sembrino quasi conosciuti. Così, mentre le barriere tra vita virtuale e reale si assottigliano sempre più, il rischio che qualche hacker violi il nostro profilo, appropriandosi della nostra identità, aumenta drasticamente. Eppure, secondo un’indagine del Censis, solo il 40,8% di chi naviga in rete usa almeno una delle misure di salvaguardia della propria identità digitale. Sottovalutiamo il fenomeno. Proprio come la dipendenza ai social, che si lega ad una ricerca compulsiva di soddisfazione e autostima. Non a caso il 2009 ci ha visto primeggiare
nell’incremento di utenti Facebook. Se si somma, poi, il tempo trascorso su computer, internet, cellulari e tv, si arriva a una media di 8-9 ore al giorno. I social consentono di amplificare la comunicazione, è vero, ma non sono uno spazio personale o circoscritto ad una semplice comunità. Ciò che pubblichiamo su di noi, sulla nostra vita, sul nostro stato di
Per saperne di più: http://cybersecuritymonth.eu/ecsm-countries/italy http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docwebdisplay/docweb/3140059
False identità
Password
15 miliardi
Basta una foto e qualche informazione presa dalla rete e i prossimi ad essere clonati con un falso profilo potremmo essere proprio noi. E a nostra insaputa.
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Che si tratti di account di posta, conti on line o profili social, è sempre bene variarle. Magari usando un codice alfanumerico complesso.
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salute rimane lì per sempre, danneggiandoci anche a distanza di tempo. Un commento incauto, una “sfuriata” digitale possono costare cari in termini di reputazione e persino essere usa-
di euro: a tanto ammonta negli ultimi tre anni il danno alla produttività dovuto ad attacchi informatici. Un fenomeno che ha avuto un’impennata del 270%.
ti contro di noi per tracciare abitudini, comportamenti o per risalire a password. Prima di scrivere qualcosa, postare una foto o un filmato, quindi, è necessario pensarci. E bene.
Stop Gps
Disattivando le funzioni di geolocalizzazione di social, smartphone e altri device, si evita di rendere nota la propria posizione in tempo reale.
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ome ogni anno, già a partire dall’autunno, il nostro organismo può andare in difficoltà. Il fisiologico adattamento alle temperature, che si abbassano, e alla riduzione delle ore di luce può, infatti, toglierci preziose energie. Ci sentiamo spossati e fiacchi e facciamo fatica a concentrarci. Questa condizione, unita a stress e ad un’alimentazione spesso scorretta, può indebolire le nostre difese. Rischiamo così di essere più vulnerabili ed esposti alle conseguenze del freddo e dei frequenti sbalzi di temperatura cui ci sottoponiamo nel corso della giornata.
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Checkpoint
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Tanto era lungo il muro: alto 3 metri e mezzo, disponeva di oltre 200 torrette di avvistamento.
Charlie, posto di blocco dal 1945 al 1990, è stato poi ricostruito e oggi è un’attrazione turistica.
i tentativi di fuggire attraversando il muro tra Est e Ovest. Oltre 200 le vittime accertate.
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[ ESTERO DI
GIOVANNA DALL’ONGARO ]
BERLINO, 25 ANNI SENZAIL“MURO” «È passato un quarto di secolo da quel 9 novembre del 1989, quando la Capitale tedesca venne riunificata. Della vecchia barriera di cemento armato oggi restano pochi metri a cui, però, è affidato un compito fondamentale: mantenerne vivo il ricordo, rendendo la sua assenza continuamente presente. Perché i motivi per non dimenticare sono molti e validi»
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1961-1989 Per 28 anni il muro ha diviso la Germania in due Repubbliche.
prevalere sul desiderio di rimuovere il al 13 agosto 1961 al 9 nopassato e gli attuali sforzi di conservembre 1989. Tanto è stata lunvarne le tracce sono equiparabili a ga, ben 28 anni, la vita del muquelli fatti allora per cancellarle. ro di Berlino. Segnata da due storiche Enrico Strina, sociologo del Dipartidate: la sua costruzione e la sua camento di Scienze Politiche dell’Uniduta. Per ricordare in sintesi cosa acversità degli Studi di Roma Tre, ci aiucadde in entrambe le memorabili giorta a capire quanto è importante per i nate ci aiutano alcuni numeri. Per coTedeschi mantenere ancora oggi viva minciare, quelli legati alla sua nascita. la memoria del muro. Quindici: i chilometri di filo spinato Come si è passati dalla volontà stesi in piena notte dall’esercito soviedi abbattere il muro alla necessitico come provvisorio sbarramento tra tà di conservarlo? le due città. Tredici: i passaggi rimasti Ogni volta che un Paese deve affronaperti sugli 81 precedenti. Sei: le comtare il suo passato si trova di fronte alpagnie in assetto di guerra schierate la scelta delicata di cosa conservare e alla Porta di Brandeburgo all’alba delcosa invece eliminare. la fatidica data. E, a seI Tedeschi hanno voluguire, la cifra tanto imtamente rimosso i moprecisa quanto signifi«Un quarto numenti del periodo cativa associata al suo di secolo dopo, nazista con una metocrollo: le decine di miBerlino appare dica operazione di come una città gliaia di berlinesi delunita sì, ma con oblio. Nella decisione l’Est che si presentaroil cuore diviso di conservare i resti del no ai punti di frontiein due tra Est muro hanno pesato, ra costringendo le ed Ovest» invece, le ragioni sia guardie ad aprire i vardei cittadini dell’Ovest chi. Un numero non che di quelli dell’Est. quantificabile di persoRagioni diverse? ne in festa che manifestarono al monSì, perché entrambe le parti della citdo intero l’emozione che dà la libertà tà vogliono conservare il muro, ma riconquistata. per motivi diversi. Ossia, la memoria Oggi, esattamente 25 anni dopo, una che si cerca di mantenere viva non è lunghissima fila di palloncini luminosi la stessa. Per i cittadini dell’Ovest, il musorgerà al posto del cemento armato ro serve a ricordare che l’Occidente è che spaccava in due la città. È uno dei stato dalla parte giusta e che invece, numerosi eventi con cui Berlino ha deal di là di quella barriera, era in vigociso di ricordare quei momenti d’eure un regime durissimo che privava le foria che segnarono uno spartiacque persone della propria libertà e che avenella sua storia e in quella dell’Eurova trasformato tutti i cittadini in popa. Perché ora, un quarto di secolo tenziali delatori. Per gli abitanti » dopo, la volontà di ricordare sembra NOVEMBRE 2014
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BERLINO, 25 ANNI DOPO
dell’Est, e soprattutto per coloro che sono nati dopo la divisione della città, quel muro va conservato perché rappresenta la loro identità e denota una differenza nello stile di vita che vogliono rivendicare: meno attaccato al denaro e più attento alla socialità. Ancora oggi le due parti di Berlino sono diverse, non solo da un punto di vista architettonico e urbanistico, ma anche nelle abitudini di vita. Berlino ha ancora due facce? Certo, non come ai tempi del muro. Ma i quartieri della parte orientale presentano un’edilizia omogenea che in qualche misura facilita la vita assembleare e ridimensiona le differenze sociali. La città occidentale, invece, è molto più varia e camminando per le strade si notano facilmente le differenze tra i lussuosi palazzi e le case più modeste. Gli orientali guardano il muro pensando: «In qualche modo siamo diversi»; gli occidentali invece: «Ecco cosa non dovrebbe più accadere». Eppure il rischio che possa accadere ancora non è così remoto. E le città divise in due non sono poi tanto lontane... Una di queste è Mostar. In questo caso a dividere la città non c’è un muro ma uno stradone, il grande Boulevard che separa la parte abitata dai croato-bosniaci da quella abitata dai musulmani. Qui l’operazione di recupero della memoria del passato è avvenuta con modalità diverse da quanto è accaduto a Berlino. La famosa ricostruzione del ponte che vorrebbe rappresentare la riunificazione delle due popolazioni ha, in realtà, solamente un valore simbolico. Innanzitutto per un fatto oggettivo: il ponte non riunifica le due parti della città che è divisa, come abbiamo detto, da una strada e non dal fiume. E poi perché la sua costruzione è stata calata dall’alto, senza aspettare che la popolazione intraprendesse un percorso di elaborazione e di ammissione delle proprie colpe. Berlino, invece, è riuscita a fare i conti con il proprio passato.
UN PASSATO CHE NON DEVE MORIRE
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«Gli abitanti della Capitale tedesca hanno fatto del muro e della sua storia un’occasione in più per visitarla, una curiosità attraverso cui condividere il passato senza cancellarlo»
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ella memoria di Berlino non c’è, però, solo il muro. Gianpaolo Nuvolati, esperto di Sociologia urbana, professore all’Università degli Studi di Milano Bicocca, ci spiega lo speciale rapporto che la Capitale tedesca ha con il suo recente passato. Verrebbe da dire che il muro a Berlino è presente anche se è assente. È così? Quando crollò il muro abbiamo assistito all’irrefrenabile desiderio della folla di cancellare le tracce di quello che fu un simbolo negativo. In seguito, si comprese che il Paese aveva invece necessità di mantenere visibili i monumenti che
si riferiscono al suo passato, anche se si trattava di ricordi spiacevoli. Perché i simboli possono servire da monito e possono anche avere un effetto catartico. In che senso? Pensiamo, per esempio, al Memoriale dell’Olocausto progettato dall’architetto Peter Eisenman. Questo monumento nasce dalla necessità di non nascondere le proprie colpe, ma anche di rivendicare il fatto che la storia va avanti e che la città è capace di elaborare il suo passato. Motivazioni lodevoli... Oltre a queste, però, ce ne sono altre meno profonde, se
così si può dire. I berlinesi si rendono conto che le tracce del muro possono attirare la curiosità del turista, che legittimamente ha interesse a conoscere come era la città nel passato. Ecco perché gli architetti si sono impegnati a recuperare alcuni locali della Berlino est che agli odierni appaiono squallidi, ma che sono una testimonianza interessante di un certo periodo storico. Così come è diventata una tappa obbligata per chiunque visiti Berlino il famoso Checkpoint Charlie, il posto di blocco sul confine tra le due parti della città, che è stato ricostruito fedel-
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ANCORA OGGI LA CITTÀ SEMBRA AVERE DUE ANIME. IL MURO NE HA SEGNATO LO SVILUPPO ARCHITETTONICO: PIÙ ORIENTATA ALLA VITA SOCIALE LA PARTE EST, PIÙ LEGATA ALLA DIFFERENZE SOCIALI LA PARTE OVEST
mente con il dichiarato intento di offrire al turista un assaggio dell’atmosfera dell’epoca passata. Come descriverebbe Berlino? Berlino, più di altre, è una città abituata a subire trasformazioni sia dal punto di vista architettonico che politico. È stata sconvolta più di altre città dagli eventi storici. Ma si è dimostrata capace di assorbire grandi shock, come le trasformazioni volute dal Nazismo, i bombardamenti della
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guerra, la spaccatura della Guerra Fredda e la riunificazione. È una città dove tutti possono sentirsi a casa propria perché in fondo ha tante anime diverse. È stata al confine tra Est e Ovest, ma anche al centro dell’Europa. La sua natura dinamica, a tratti drammatica, ma sempre diversa ha ispirato poeti come Walter Benjamin, l’autore di Infanzia berlinese, e pittori come George Grosz. Berlino è una città capace di sorprendere sempre.
»»COSA RESTA DEL MURO I
l Berliner Mauer era lungo 161 chilometri, alto tre metri e mezzo ed è stato costruito il 13 agosto 1961. Quel giorno i Berlinesi e il mondo intero compresero che le affermazioni di Walter Ulbricht, capo di Stato della Repubblica Democratica Tedesca (la Germania dell’Est), di solo due mesi prima, erano una clamorosa bugia: «Nessuno ha intenzione di costruire un muro», aveva infatti dichiarato il 15 giugno del 1961 rispondendo alle domande della stampa estera sulle intenzioni sovietiche di aumentare i controlli alle frontiere tra Est e Ovest. All’inizio era un muretto fatto di mattoni, alto poco più di un metro, poi, anno dopo anno, si trasformerà in un’invalicabile barriera di cemento armato che tagliava inesorabilmente cimiteri, parchi, ferrovie, case. Il filo ad alta tensione, le oltre 200 torrette di guardia ed altrettanti cani poliziotto dotati di cucce, scoraggiavano, senza però poterli impedire del tutto, i tentativi di attraversamento. Circa 5.000 persone riuscirono a passare dall’altra parte durante i 28 anni di esistenza del muro, circa duecento vennero uccise. Ecco cosa rimane oggi del muro secondo quanto riporta il sito www.berlino.com. ■ BERNAUERSTRASSE I 300 mt, considerati monumento storico, sono racchiusi tra due placche di acciaio. L’opera realizzata dall’architetto Sven Kohlhoff crea un meraviglioso effetto ottico: il muro di Berlino si riflette nell’acciaio e sembra infinito. ■ INVALIDENFRIEDHOF Il cimitero è attraversato da alcuni resti ancora visibili del vecchio muro di Berlino. ■ BRANDENBURGER TOR La Porta di Brandeburgo è il punto storico del muro del Berlino, ma del tratto confinante con questa enorme costruzione non ne rimane praticamente nulla, se non dei piccoli “pezzetti di muro”. ■ EAST SIDE GALERY East Side Galery, in Muhlenstrasse, è la più lunga galleria di pittura all’aperto del mondo. I murales si stendono per un chilometro e trecento metri. Già dagli anni Ottanta i writers utilizzarono il lato ovest del muro. Alcuni disegni sono diventati famosi, tra cui il murales di una Trabant bianca che sfonda il muro o quello nel quale Erich Honecker bacia sulla bocca il segretario del Pcus, Leonid Brežnev. ■ NIEDERKIRCHNERSTRASSE In Niederkirchnerstrasse, poco distante dall’East Side Galery, sono presenti alcuni resti del muro presso il memoriale della Topografia del terrore. ■ BRUXELLES Una piccola parte del muro di Berlino è stata collocata simbolicamente di fronte al Parlamento europeo a Bruxelles, in Belgio. E rappresenta la nuova e moderna visione del continente: l’Europa unita. ■ MAUERMUSEUM La storia del muro è raccontata nel museo del Muro, presso il famoso Checkpoint Charlie di Friedrichstrasse.
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NEL SANTUARIO DELLE MONARCA [ ITINERARI - NATURA ]
TRA SCIENZA E SUPERSTIZIONE
DI FRANCESCO ANDREANI
UNA LEGGERA NUBE A COLORI «In migliaia percorrono insieme 5mila chilometri per andare dal Canada al Messico a svernare. Sono le farfalle Monarca, uniche nella loro specie a fare un viaggio così lungo, guidate solo dal loro istinto»
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i alzano in volo leggiadre, spiegando le ali multicolore, e iniziano un viaggio straordinario che le porterà ad attraversare Stati e paesi, distese pianeggianti e catene montuose. Un viaggio lungo 5mila chilometri, una distanza enorme per degli esseri così piccoli e fragili. Chi sono questi eccezionali “viandanti”? Le farfalle Monarca, una specie che vive in Canada, ad est delle Montagne Rocciose, e che ogni anno, all’inizio dell’autunno, si spostano in massa e van-
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no a svernare in Messico compiendo, appunto, un viaggio di 5mila chilometri. Non tutte le farfalle Monarca, però, sono in grado di trasmigrare: lo fanno soltanto quelle di quarta generazione. Questa specie vive in Canada in primavera e in estate, e qui si riproduce fino alla terza generazione; tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno viene alla luce la quarta, che non vivrà solo poche settimane come le altre, ma molto più a lungo. Queste farfalle possiedono una
sorta di allarme genetico che le fa mettere in volo e, tramite una bussola innata, riescono a seguire la rotta a loro sconosciuta ma percorsa dai propri antenati. Sono quasi mezzo miliardo le farfalle che, spostandosi a grandi gruppi, arrivano in specifiche aree del Messico. Qui si posano sul tronco degli alberi e stanno così, una vicinissima all’altra in una sorta di letargo. All’avvicinarsi dell’inverno messicano, gli stessi individui riprendono il volo verso il caldo del Canada, dove arriveranno giusto in tempo per deporre le uova dalle quali nascerà quella che sarà la “prima generazione” canadese. Un miracolo della natura ancora inspiegato.
Stop: pericolo
Nettare
Sono arancioni, bianche e nere: la loro cromia indica ai predatori che questa specie di farfalle è velenosa.
Prima di iniziare il viaggio le Monarca fanno il pieno di nettare così da aumentare la loro resistenza al volo.
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L’appuntamento è a tremila metri di altitudine. Qui, in un’area protetta tra lo Stato del Michoacàn e quello del Messico, esiste il Santuario della farfalla Monarca, una riserva Patrimonio dell’Umanità Unesco, che permette a milioni di esemplari di svernare fino a marzo, mese in cui riprenderanno il volo verso il Canada. Cinque sono le zone in cui si ritrovano le farfalle: Monte Altamirano, Monti Chivatí-Huacal, Monte Pelón, Sierra el Campanario e Sierra Chincua, questi ultimi due visitabili da novembre a marzo. Una curiosità: gli abitanti del luogo credono che le farfalle tornino in Messico per riportare a casa l’anima dei loro defunti, trasportandola sulle ali.
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50&Più in VIAGGIO ULTIME DISPONIBIL ITÀ
PARTENZA CONFERMATA
Sri Lanka Lungo i sentieri del Buddha Dal 29 novembre all’8 dicembre 2014 Una proposta di viaggio classico, studiato per visitare i maggiori luoghi di interesse del Paese, un’alternanza di siti archeologici, testimoni della storia di antichissime civiltà, meravigliosi paesaggi tropicali e vaste distese coltivate che rivelano la presenza di un popolo la cui dedizione alla terra è seconda solo alla devozione religiosa. 1° giorno: Partenza per Colombo Volo Emirates via Dubai. 2° giorno: Arrivo a Colombo Arrivo e trasferimento in Hotel sulla spiaggia di Negombo. 3° giorno: Negombo - Yapahuwa - Anuradhapura Trasferimento ad Anuradhapura (180 km), antica capitale buddista e centro di diffusione della dottrina a partire dal III secolo a.C. 4° giorno: Anuradhapura Visita del tempio di Maha Bodhi, del Brazen Palace, dello stupa di Thuparama nei pressi del quale sorge la statua del Samadhi Buddha. Visita del sito di Mihintale e dello stupa buddista (I sec.). 5° giorno: Anuradhapura - Polonnaruwa Partenza per Habarana (70 km) e visita di Aukana, una delle meraviglie architettoniche di Cylon. Nel pomeriggio visita di Polonnaruwa (60 km), capitale storica di Sri Lanka dall’XI al XIV secolo, che conserva grandiosi capolavori di architettura civile e religiosa cingalese.
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6° giorno: Escursione a Sigiriya e Dambulla Escursione alla rocca di Sigiriya, spettacolare fortezza scavata nel granito rosso a partire dal V secolo d.C. dal re Kasyapa. Al termine, visita del sito di Dambulla e rientro in Hotel. 7° giorno: Habarana - Kandy Partenza per Kandy (90 km), visita dei templi di Aloviharaper (I sec. a.C.). Arrivo a Kandy e visita del tempio di Dalada Maligawa (XVII sec.), luogo sacro venerato dai buddisti di tutto il mondo. 8° giorno: Escursione a Peradeniya e Pinnawela Visita del giardino botanico di Peradeniya e del centro di recupero degli elefanti abbandonati di Pinnawela. 9° giorno: Kandy - Colombo Partenza per Colombo (150 km). Lungo il percorso sosta presso le piantagioni di tè e visita dei villaggi immersi nella natura tropicale. Arrivo a Colombo e visita dei monumenti più significativi. 10° giorno: Rientro in Italia Trasferimento all’aeroporto di Negombo (30 km) e partenza con volo di linea per l’Italia.
QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE Minimo 16 partecipanti
€ 2.470
Supplemento camera singola Supplemento pensione completa Tasse aeroportuali Emirates (da riconfermare) Assicurazione medico-bagaglio e annullamento
€ 550 € 130
Per i non soci 50&Più, quota d’iscrizione
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La quota di partecipazione include Voli di linea Emirates da Roma Fiumicino a Colombo, via Dubai, e ritorno, come da programma, in classe economica • Tutti i trasferimenti con mezzi privati con aria condizionata e autista • Pernottamenti in camera doppia negli Hotel della categoria 4/5 stelle • Trattamento di mezza pensione con cene in Hotel durante tutto il tour • Visite ed escursioni compresi gli ingressi ai monumenti, come indicato in programma • Assistenza di guida/accompagnatore locale parlante italiano per tutto il viaggio • Assistenza in tutte le città e gli aeroporti di Sri Lanka • Guida Sri Lanka (Polaris) • Polizza “Viaggi Rischio Zero”, Unipol Assicurazioni. La quota di partecipazione non include Tutte le tasse aeroportuali • Visto d’ingresso in Sri Lanka • Mance (indicativamente USD 50) • Pasti non indicati, bevande, mance e tutto quanto non specificato.
(Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più
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Solidarietà e amicizia, il valore dello stare insieme nei momenti più festosi e magici dell’anno. Un appuntamento nato per trasformare questo periodo in un’esperienza carica di suggestioni, ambientata in località turistiche ricche di tradizioni, di storia, di bellezze naturali. Diverse proposte per passare insieme le prossime festività di fine anno.
BUONE FESTE... in Italia SALSOMAGGIORE TERME (PR). Una delle località storiche dei soggiorni termali, incastonata tra valli dell’Appennino parmense, ricche di borghi e castelli suggestivi. Il binomio benessere e salute, con l’accoglienza e il relax, sono gli ingredienti di una vacanza stimolante.
SORRENTO (NA). Una delle zone turistiche più famose d’Italia, ambita da chi vi si rifugia nei mesi invernali per godere del clima temperato che la caratterizza. Luoghi incontaminati, paesaggi incredibili e borghi che custodiscono l’arte, la storia e la cultura di un tempo.
LOANO (SV). Per il suo clima e per le sue bellezze paesaggistiche è un luogo di villeggiatura ideale anche per i soggiorni invernali. La città, con un panoramico lungomare e un bel centro storico, è un ottimo punto di partenza per escursioni in Costa Azzurra e nell’entroterra ligure.
CAPODANNO dal 27 dicembre 2014 al 2 gennaio 2015 IL GRAND HOTEL REGINA**** Eleganza, gusto e raffinatezza sono le caratteristiche dell’Hotel Regina che dal 1911 ha visto scorrere la storia di questa località. La sua sobria eleganza abbinata alla cucina emiliana sono condizioni necessarie per trascorrere una vacanza ideale all’insegna del comfort e del relax. Quota individuale In camera doppia € 470 In camera singola € 595 Quota di iscrizione per i non soci € 40
CAPODANNO dal 28 dicembre 2014 al 2 gennaio 2015 HOTEL MICHELANGELO**** L’Hotel Michelangelo si sviluppa attorno ad un’antica torre del ‘600 e gode di una posizione privilegiata nel centro cittadino. Gli ambienti comuni, dal gusto raffinato e signorile, sono impreziositi dalla disponibilità e cordialità del personale.
CAPODANNO dal 28 dicembre 2014 al 2 gennaio 2015 HOTEL LOANO 2 VILLAGE**** Situato a circa 1 km dal centro (raggiungibile con navetta gratuita dell’Hotel), con i suoi giardini curati, il centro benessere e la piscina riscaldata, è uno dei complessi più belli realizzati in Liguria. Qualità e cortesia sono la garanzia di una vacanza di successo. Quota individuale In camera doppia € 580 In camera singola € 700 Quota di iscrizione per i non soci € 40
Quota individuale In camera doppia In camera singola Quota di iscrizione per i non soci
€ 615 € 780 € 40
Per i pacchetti di soggiorno Natale e i dettagli delle quotazioni sopra indicate potete contattare la sede 50&Più della Vostra provincia o consultare il sito: www.50epiuturismo.it
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DI LORIS POR CHERI
Mega aeroporti
VIAGGIO NELL’ INCREDIBILE
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OCCOLATI PRIMA DI
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prendere il volo
iktor Navorski è un cittadino della Krakozhia, una (immaginaria) Nazione dell’Europa dell’est. Al suo arrivo a New York scopre che il suo Paese è sconvolto da un feroce colpo di Stato, e dal momento che le autorità statunitensi non riconoscono il nuovo governo golpista, a Victor viene negato il visto d’ingresso negli Usa. Ma i problemi per lui si moltiplicano
quando realizza che non può neanche tornare in patria ed è quindi costretto, suo malgrado, a restare nell’aeroporto internazionale JFK della Grande Mela, aeroporto che presto diventerà la sua casa. Steven Spielberg, regista del film The Terminal si ispirò per la realizzazione della pellicola ad una storia vera, quella di Mehran Karimi Nasseri, un rifugiato politico iraniano che visse nel
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ACCANTO: L’AEROPORTO DI COURCHEVEL (FRANCIA), RACCHIUSO TRA LE MONTAGNE. SOTTO, LO SCALO DI GIBILTERRA, CON LA PISTA CHE INCROCIA L’AUTOSTRADA. IN BASSO, UNA PANORAMICA DI SYDNEY E L’ATTERRAGGIO DI UN VELIVOLO NELL’ISOLA DI ST. MAARTEN.
[ A DESTRA, LA TORRE DI CONTROLLO DELLO SCHIPHOL DI
AMSTERDAM;
QUANDO FU COSTRUITA, NEL
1991, ERA
LA PIÙ ALTA DEL MONDO.
PERICOLO E SPETTACOLO
SOTTO, UNO SCORCIO DEL BEIJING CAPITAL INTERNATIONAL AIRPORT DI PECHINO, UNA STRUTTURA GRANDE COME UNA CITTÀ.
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sulle piste del mondo
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a rotta più lunga del mondo? Quella che collega Sydney, in Australia, a Dallas, negli Usa: 13.581 chilometri. La percorre la compagnia di bandiera australiana Qantas, con l’aereo più grande del mondo, l’airbus A380. Ore di volo: 16 no-stop.
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li aeroporti più incredibili? Ne esistono molti, e tra i più spettacolari c’è quello di St. Maarten, nei Caraibi. Mare cristallino, spiagge bianche ed aerei che per atterrare passano vicinissimi ai bagnanti che prendono il sole. Anche l’aeroporto di Courchevel, in Francia, è particolare: ha una pista strettissima e circondata dalle Alpi. Fu usata come set per il film 007- Il domani non muore mai. Incredibile lo scalo di Gibilterra: vicino all’area cittadina, la pista è attraversata da un’autostrada a 4 corsie che viene chiusa all’atterraggio degli aerei.
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Terminal 1 dell’aeroporto francese Charles de Gaulle per ben 18 anni, dal 1988 al 2006. Storie di fantasia e storie estreme, nelle quali i terminal non sono soltanto un impersonale luogo di transito ma un posto dove vivere, o almeno sopravvivere. E a ben vedere i mega aeroporti odierni, non si può escludere che in qualche angolo si nasconda un nuovo Viktor Navorski. Al mondo esistono circa 15mila aeroporti e molti Paesi si adoperano per migliorare costantemente i propri scali, ben consci che questi luoghi sono il primo biglietto da visita di una Nazione. Viaggiare ormai non è più privilegio di pochi e i tempi di attesa per la partenza o tra un volo e l’altro possono essere anche molto lunghi. Cosa fare per permettere ai passeggeri di trascorrere nel migliore dei modi queste ore? Gli aeroporti non sono soltanto sicurezza, efficienza e organizzazione: soddisfare il viaggiatore resta tra gli obiettivi principali da perseguire. Se poi si è così bravi anche da stupirlo e coccolarlo, tanto meglio. Per farlo servono spazi, infrastrutture, tecnolo-
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gia e personale dedicato. Esistono aeroporti così? Certamente. Ogni anno vengono stilate graduatorie su qual è l’aeroporto più grande o quello più efficiente o quello più transitato, il più spettacolare o il più singolare. E allora, andiamo a curiosare. Qual è l’aeroporto più grande del mondo? Il primato attualmente è detenuto dallo scalo internazionale di Dubai, uno scettro che ha strappato all’aeroporto di Pechino, che fu realizzato in occasione delle Olimpiadi del 2008. Quattro terminal, 3.400 ettari di superficie, 58mila dipendenti (il 19% degli occupati del Paese), un sistema bagagli in grado di gestire 15mila valige l’ora su 49 nastri per un totale di 90 chilometri, un’area duty-free di 23mila metri quadrati, lo scalo di Dubai nel 2013 ha gestito oltre 66 milioni di passeggeri, anche se ha una capacità di 75 milioni. Il Terminal 3 è la sua punta di diamante. Utilizzato quasi esclusivamente dalla locale compagnia Emirates, è sfarzoso ed eccentrico: palme, dune di sabbia, fontane, giochi d’acqua, migliaia di piante
esotiche decorano gli spazi. Negozi, bar, ristoranti, una moschea, farmacie, banche, uffici postali ed un business center. Non potevano mancare piscina, palestra e sauna, due giardini zen per rilassarsi e ricaricarsi, e un hotel a 5 stelle. L’aeroporto migliore al mondo? Il Changi di Singapore, pluripremiato da molti anni. Cinque terminal, con una capacità di 70 milioni di passeggeri, dà lavoro a 28mila persone e ospita oltre 100 compagnie aeree che collegano 300 città in 70 Paesi, con aerei che atterrano e decollano ogni 90 secondi. 500 tra negozi, bar, ristoranti, il Changi ha anche una piscina, saune e sale relax, palestre, cinema, 5 giardini a tema e con esemplari rari: cactus, girasoli, felci, bambù, orchidee e un giardino con oltre mille specie di farfalle. Bambini e ragazzi hanno i loro spazi di divertimento, con giochi e console e oltre 500 postazioni internet gratuite per giocare e connettersi alla rete. In questo aeroporto all’avanguardia molto spazio è dato all’interattività: giochi, musei e curiosità come il Social Tree, un
albero interattivo dove i passeggeri possono pubblicare una loro foto e condividerla anche con i social network. Le foto saranno conservate (fino a 100 anni!) cosicché i passeggeri possano ritrovare la propria quando transiteranno nuovamente per il Changi. E in Europa? Facile. Il più esteso e il migliore coincidono: è l’aeroporto Schiphol di Amsterdam. Oltre a negozi, ristoranti, aree benessere, questo scalo contiene il Rijksmuseum con le opere dei maggiori artisti olandesi, una biblioteca con libri ed e-book nelle varie lingue, un parco dove sedersi a prendere il sole, e persino un casinò per tentare la fortuna prima di prendere il volo.
[ SOPRA, DUE SCORCI DELL’AEROPORTO INTERNAZIONALE DI
DUBAI;
A SINISTRA, IL
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DI SINGAPORE.
NELLA FOTO PICCOLA, IL SOCIAL TREE SITUATO NELLO SCALO.
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50&Più in CROCIERA Una straordinaria navigazione a bordo dell’elegante motonave Swiss Crown, lungo uno degli itinerari più suggestivi dell’Europa Centrale. Si navigherà attraverso la bassa valle del Reno e i romantici canali che raggiungono le antiche città fiamminghe, fino alle magiche atmosfere di Amsterdam e della campagna olandese.
Le Fiandre e l’Olanda
Un viaggio nell’Europa storica DAL 30 MARZO AL 6 APRILE 2015
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DA COLONIA A GAND E BRUGES, BRUXELLES E ANVERSA, FINO AD AMSTERDAM E UTRECHT PROGRAMMA DI CROCIERA 1° giorno: Arrivo a Colonia Imbarco entro le 18.00 sulla Swiss Crown e sistemazione nelle cabine riservate. Navigazione lungo il Reno. 2° giorno: Dordrecht Nel pomeriggio, escursione in bus e visita di Kinderdijk: un complesso di 19 mulini a vento Patrimonio Unesco. 3° giorno: Gand - Bruges Visita guidata a piedi della bellissima città di Gand: la regina dei canali e capitale della regione delle Fiandre orientali. Nel pomeriggio, partenza in bus per Bruges e visita guidata della cittadina, un “romantico museo all’aperto”, capoluogo delle Fiandre occidentali. Imbarco a Terneuzen. 4° giorno: Anversa - Bruxelles Partenza in bus per Bruxelles e visita guidata della città, capitale del Belgio e sede del Parlamento Europeo. Tra le varie attrazioni si visiterà la Grand Place, vero gioiello dell’architettura belga e Patrimonio Unesco. Nel pomeriggio, visita guidata del centro storico di Anversa, secondo porto d’Europa, che deve la sua fama alla lavorazione dei diamanti. 5° giorno: Amsterdam Nel pomeriggio, visita guidata della città definita la “Venezia del Nord“ per il suo sistema di canali, rinomata per le molteplici attività culturali, le architetture antiche e moderne e per i musei. 6° giorno: Amsterdam - Utrecht Mattinata libera per visita individuale della città, dei musei o per shopping. Nel primo pomeriggio, escursione in bus (facoltativa) a Utrecht e visita guidata della città d’arte (XVI sec.), dello storico centro universitario e del Duomo, la cui torre è la più alta d’Olanda. 7° giorno: Wesel In mattinata, S.Messa nell’Abbazia di Kamp. Nel pomeriggio, tempo a disposizione per passeggiate e visite nella cittadina di Wesel. 8° giorno: Arrivo a Colonia Sbarco e partenza per il rientro in Italia. **L’itinerario e le escursioni previste in programma potranno subire variazioni senza preavviso, anche in funzione delle condizioni di navigazione. QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: In cabina doppia Ponte Diamante In cabina doppia Ponte Rubino In cabina doppia uso singola Ponte Smeraldo Per i non soci 50&Più, quota di iscrizione
A BORDO DELLA MS SWISS CROWN Gemma della flotta Scylla, si caratterizza per l’eleganza dei suoi interni. La motonave sviluppata su 3 ponti con ascensore tra il ponte Diamante e il ponte Rubino, dispone di: ristorante, salone e bar panoramico, zona benessere con sauna, bagno turco e vasca idromassaggio, sala lettura e negozio di bordo. Le cabine sono tutte esterne con doccia/WC, asciugacapelli, Tv, radio, minibar, cassetta di sicurezza e aria condizionata.
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LA QUOTA COMPRENDE Crociera di 8 giorni/7 notti, come da programma con sistemazione in cabina della categoria prescelta • Trattamento di pensione completa a bordo dalla cena del 1° giorno alla prima colazione dell’8° giorno • Cocktail di benvenuto e cena di gala a bordo della m/nave • Visite ed escursioni inserite nel programma (ingressi esclusi) • Tasse portuali • Assicurazione medico/bagaglio e annullamento viaggio • Assistenza di personale qualificato Scylla e Assistenza di personale 50&Più. LA QUOTA NON COMPRENDE Viaggio da e per Colonia • Trasferimenti da e per l’aeroporto di Colonia • Escursioni facoltative o extra non previste in programma • Trasferimenti da/per aeroporti e stazioni ferroviarie • Ingressi dove pre-
€ 1.350 € 1.260 € 1.300 € 40
visti • Eventuali tasse turistiche delle località indicate in programma, attualmente non previste • Tutte le bevande, mance, extra in genere e tutto quanto non sopra specificato. Voli per Colonia con Germanwings: - da Milano a partire da € 185 - da Roma a partire da € 220 - da Bologna a partire da € 185 - altri aeroporti su richiesta **Quote volo comprensive di tasse aeroportuali e riferite all’attuale disponibilità. Se siete intenzionati a partecipare a questa straordinaria Crociera Fluviale vi consigliamo di prenotare con largo anticipo per poter usufruire così delle tariffe aeree vantaggiose.
Il dettaglio delle quote di partecipazione è consultabile sul sito
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STAR BENE
[ PREVENZIONE DI
*
CARLO PENGUIN ]
PISTACCHI: IL VERDE CHE FA BENE ALLA SALUTE
GUSTOSI, VERSATILI, SALUTARI
«Ricchi di vitamine, ferro, potassio e fibre, sono un potente alleato per sconfiggere il colesterolo e salvaguardare l’apparato cardiocircolatorio»
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rrivano da lontano, da quelle terre che hanno visto la nascita di grandi culture e popoli: Babilonesi, Assiri, ma anche Cinesi e Greci. In Italia i pistacchi vennero portati dagli Arabi, e oggi se ne coltivano in Sicilia, che li esporta in tutto il mondo, ed anche in California, Turchia, Siria ed Iran, che ne è il maggiore produttore al mondo. Conosciuti ed apprezzati nell’antichità, sono esaltati anche ai nostri giorni, e non soltanto per il loro sapore delicato ma deciso e la versatilità nell’impiego culinario, ma per le loro qualità organolettiche, che li rendono preziosi guardiani della nostra salute. Questi semi, provenienti dall’albero del pistacchio, posso-
no essere mangiati sia al naturale che tostati, salati o dolci. Hanno poco sodio, e pur essendo molto calorici (650 kcal ogni 100 gr), sono ricchi di vitamine: A, B1, B2, B3, B5, B6, C oltre a ferro, fosforo, manganese, potassio, rame e fibre. Notevole anche la presenza di vitamina E, indicata come agen-
te protettore del cuore e delle vene, e di grassi monoinsaturi e polinsaturi, attivi nell’abbassare i livelli di colesterolo Ldl, conosciuto come “cattivo”. Un recente studio condotto dalla Pennsylvania State University, pubblicato sulla rivista dell’American Heart Association, ha evidenziato come una dieta con-
tenente pistacchi possa avere effetti positivi in pazienti affetti da diabete di tipo2, migliorando l’effetto dei farmaci. Ovviamente, l’assunzione di pistacchi, come di qualsiasi altro alimento, deve essere effettuato sotto stretto controllo medico se si è affetti da una qualsiasi patologia.
Dolce o salato, in cucina o pasticceria
Proteggono cuore e circolazione
Abbassa il colesterolo cattivo
Il prestigioso “oro verde” di Bronte
Non solo gelati o torte o squisiti torroni: i pistacchi sono utilizzati per primi sfiziosi (la pasta al pesto di pistacchi) o secondi ricercati.
È soprattutto sotto stress che si vede l’azione positiva dei pistacchi. Le vene sono più libere mentre la pressione sanguigna diminuisce.
Ottimo antiossidante, il pistacchio è un alimento senza colesterolo ma con un’alta concentrazione di grassi insaturi, attivi contro l’Ldl.
Nasce in Sicilia, ai piedi dell’Etna, il pistacchio italiano famoso in tutto il mondo. Dolce e aromatico, è protetto dal marchio europeo Dop.
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CONTRO IL CANCRO, CI SONO I CIOCCOLATINI DELLA RICERCA®.
Con questi cioccolatini, sostieni i ricercatori nel rendere il cancro sempre più curabile e puoi dire anche tu: “CONTRO IL CANCRO, IO CI SONO”.
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XXI EDIZIONE
ENTUSIASMO & ENERGIA
AVANTI COSÌ
«Anche quest’anno si sono sfidati in una delle manifestazioni più attese: a San Vincenzo (Livorno) circa mille atleti hanno partecipato alla XXI edizione delle Olimpiadi 50&Più» DI LUISELL A BERTI FOTO DI M AT TEO SA MPAOLO
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[ IN APERTURA, MOMENTI DELLE OLIMPIADI 50&PIÙ CON GLI ATLETI IMPEGNATI NELLE VARI DISCIPLINE. SOTTO, LA SQUADRA DI LECCE
EVENTI
SI AGGIUDICA PER LA TERZA VOLTA IL TROFEO DELLE OLIMPIADI. NELLA PAGINA ACCANTO, IN BASSO, LE VINCITRICI DEGLI ASSOLUTI DONNE
(ORO PER ALESSANDRA COLUCCIA, AL CENTRO, ARGENTO PER GLORIA COCO, A SINISTRA, BRONZO PER ADELE BONETTA) E I VINCITORI DEGLI ASSOLUTI UOMINI (ORO PER GIULIO ROCCO CASTELLO, AL CENTRO, ARGENTO PER ROBERTO MARCHESI, A SINISTRA, BRONZO PER ENRICO DE RHEGZY). ]
I contenuti extra delle Olimpiadi, foto e video sono disponibili su www.50epiu.it
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on c’è due senza tre». Questo celebre detto della cultura popolare nostrana calza a pennello alla squadra dei soci 50&Più di Lecce che, per la terza volta, ha conquistato il Trofeo delle Olimpiadi degli over 50. Un titolo vinto per il secondo anno consecutivo. Il primo risale al 2010. Lecce vince con 805 punti, al secondo posto Venezia con 665 punti e al terzo Vercelli con 370 punti. «Nel nostro gruppo c’è un clima di allegria e di amicizia. Siamo una squadra affiatata e omogenea. Ci divertiamo tutti. Questo è il segreto del nostro successo», rivela il presidente della 50&Più di Lecce, Antonio Martino. Soddisfazione più che giusti-
ficata, visto che sempre Lecce si è aggiudicata la classifica assoluta femminile. Una medaglia d’oro molto combattuta che Alessandra Coluccia guadagna con 76 punti, 5 in più rispetto all’“avversaria” romana Gloria Coco, medaglia d’argento. Il terzo posto va ancora a Lecce con i 55 punti di Adele Bonetta. Un bronzo vinto per un soffio visto il risultato di Clara Antonia Mattiello (Milano) e di Gianna Barbon (Venezia), entrambe al quarto posto con 54 punti. «È il secondo anno che partecipo alle Olimpiadi di 50&Più - dice felice la vincitrice 52enne Coluccia - e non le mollo più». L’anno scorso arrivò terza. «Venivo da un periodo molto difficile, ma
con le Olimpiadi sono rinata. L’atmosfera qui è bellissima. C’è allegria. Gli sportivi hanno una marcia in più, indipendentemente dall’età». Insegnante di educazione fisica, si definisce una “sportiva dentro” e con “molta grinta”. E veniamo alla classifica assoluta uomini. La medaglia d’oro va a Giulio Rocco Castello di Salerno, con 84 punti, l’argento a Roberto Marchesi di Milano, con 73 punti, il bronzo a Enrico De Rhegzy di Lecce, con 63 punti. «Attendo questa vittoria da otto anni - racconta soddisfatto Castello -, dedico questo podio in ricordo di Giancarlo Zanatta, un caro amico che ho conosciuto proprio alle Olimpiadi di 50&Più». In-
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segnante di chimica in pensione, oltre allo sport ama «ballare, cantare e scrivere poesie». Anche quest’anno circa 1.000 sportivi, dai 50 ai 90 anni e più, hanno partecipato alle gare. Divisi per categoria, secondo le fasce di età, hanno gareggiato cimentandosi fino a 5 discipline delle 10 previste, come la maratona, il nuoto, il tiro con l’arco, la marcia. Tra loro qualcuno era alla prima esperienza. «È stata una settimana molto intensa ma anche molto divertente», dice Guido Angelini di Genova, 63 anni, che torna a casa con l’oro nel nuoto stile libero e l’argento nel tennis. «Sono contenta della mia partecipazione, anche se senza medaglie», dice Anna Maria Arpino, 73 anni, di Roma. «Volevo fare un’esperienza nuova, mettermi
in gioco e stare in compagnia». È stata «un’esperienza unica» per Rosa Delli Santi, 63 anni, di Brindisi. «Bello incontrare persone da tante regioni diverse. E poi ho praticato discipline per me nuove». Prima volta anche per Pier Giuseppe Faletti, 67 anni di Lodi, medaglia d’oro nel tiro con
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le quindi è stato assegnato agli “atleti” più longevi di questa edizione: Anna Bruzzone, 92 anni, di Genova, e Livio Chiarot, 89 anni, di Venezia. In concomitanza con le Olimpiadi, si è tenuta la V edizione del Torneo Nazionale 50&Più di Burraco, vinto dalla coppia lecce-
NEL III TROFEO NAZIONALE DI CICLISMO VICENZA VINCE LA CRONOMETRO. SECONDO E TERZO POSTO PER VENEZIA E VERCELLI
l’arco. «Ho scoperto questo sport di recente e ho fatto un corso per imparare. Lo consiglio a tutti. L’importante è la calma e molta, molta concentrazione». Alle Olimpiadi di 50&Più lo sport non ha età. Un premio specia-
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se Adele Bonetta e Anna Araclio. Al secondo posto ancora Lecce con Fernanda Coppola e Giuseppina Renna. Al terzo Saveria Germano e Francesca Gatto di Reggio Calabria. Il III Trofeo Nazionale 50&Più di
Ciclismo ha chiuso la manifestazione. A vincere la gara a cronometro (2.200 metri) in bici da corsa e mountain bike, è stata la squadra di Vicenza, guidata dal presidente Fiorenzo Marcato. Seconda classificata Venezia e terza Vercelli. La XXI edizione delle Olimpiadi 50&Più si è tenuta a San Vincenzo (Li) presso il Villaggio Garden Club Valtur. Nel corso di una emozionante cerimonia di chiusura, il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, si è complimentato con tutti i partecipanti: «Le Olimpiadi di 50&Più sono nate nel 1994. Da allora molte cose sono cambiate. Ma quello che è rimasto intatto è il vostro entusiasmo, la vostra energia. È grazie a voi che questo evento va avanti con successo».
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I l p r e s e n t ema t e r i a l eh an a t u r ap u b b l i c i t a r i aev i e n ed i ff u s oc o nn a l i t àp r o mo z i o n a l i . F i n a n z i a me n t oc o n t r oC e s s i o n en oa du nQ u i n t od e l l aP e n s i o n e . O ff e r t av a l i d an oa l3 1 / 1 2 / 2 0 1 4 .P e ri n f o r ma z i o n is uc o n d i z i o n ic o n t r a t t u a l ie de c o n o mi c h e ,l e g g e r el eI n f o r ma z i o n iE u r o p e ed iB a s es u lC r e d i t oa i C o n s u ma t o r i d i s p o n i b i l i p r e s s oB N LF i n a n c e , n e l l el i a l i B N L , s ub n ln a n c e . i t eb n l . i t . L ac o n c e s s i o n ed e ln a n z i a me n t oès u b o r d i n a t a a l l ’ a p p r o v a z i o n ed a p a r t e d i B N LF i n a n c eS . p . A . , a l r i l a s c i od e l b e n e s t a r ed ap a r t ed e l l ’ E n t eP e n s i o n i s t i c oe da l l ’ a c q u i s i z i o n ed i u n ag a r a n z i as u l l av i t ad e l d e b i t o r e r i c h i e s t ap e r l e g g e . L ap o l i z z aès o t t o s c r i t t ad aB N LF i n a n c ei nq u a l i t àd i b e n ec i a r i aec o n t r a e n t e , a i s e n s i d e l l ’ a r t . 1 9 1 9d e l C o d i c eC i v i l e , a s s u me n d o n ed i r e t t a me n t ei c o s t i .
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SPAZIO
INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA
MENO DI 1.000 EURO AL MESE PER IL 44% DEI PENSIONATI
L’ITALIA NON RISPETTA LA CARTA SOCIALE EUROPEA
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e condizioni di disagio sociale e di impoverimento dei pensionati negli ultimi anni si sono aggravate. Due le cause principali: la pressione fiscale e l’insufficiente adeguamento delle pensioni al costo della vita. L’aumento delle addizionali locali e il mancato recupero del drenaggio fiscale hanno ridotto il potere di acquisto soprattutto per 7,4 milioni di pensionati, il 44% del totale, che vivono ormai in uno stato di semipovertà con una pensione inferiore a 1.000 euro lordi mensili. È questo il quadro delineato dal Rapporto Politiche fiscali, indicizzazione e progressivo impoverimento delle pensioni realizzato dal Cupla (Comitato Unitario Pensionati del Lavoro Autonomo) in collaborazione con il Cer - Centro Europa Ricerche. Il Rapporto, presentato da Sergio Ginebri del Cer, evidenzia che l’area di disagio sta
aumentando innanzitutto tra i pensionati più poveri. Basti pensare che per il solo effetto del prelievo fiscale, le pensioni più basse hanno subito una perdita del potere d’acquisto del 4% e si collocano oggi oltre tre punti percentuali al di sotto della soglia di povertà assoluta. Un divario determinatosi
{
ORMAI SONO NECESSARI INTERVENTI DEL GOVERNO A PARTIRE DALLE PENSIONI PIÙ BASSE
}
interamente negli ultimi dieci anni. Le pensioni sopra i 1.500 euro non godono più di un recupero pieno dell’inflazione. La perdita rispetto all’andamento dei prezzi al consumo è consistente: va dal 2 al 7%. A fron-
te di tale situazione, le soluzioni che il Cupla propone al Governo a nome degli oltre cinque milioni di pensionati rappresentati, sono state illustrate dal presidente nazionale, Renato Borghi. In primo luogo c’è la necessità di intervenire sulle pensioni basse. «Il nostro Paese - ha detto Borghi - non adempie ai suoi impegni con l’Europa. La Carta sociale europea che abbiamo sottoscritto nel 1966, riconfermata nel 1996, stabilisce come tetto minimo il 40% della media del reddito nazionale, cioè 650 euro mensili. Ma ci sono ancora oltre 2 milioni di pensionati che percepiscono al mese meno di 500 euro. Una situazione intollerabile». Per difendere le pensioni, soprattutto quelle più basse, secondo il Cupla è necessario rivedere il meccanismo di indicizzazione che tenga conto anche del costo dei servizi sanitari, delle case di cura, delle spese di accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre è necessario estendere il bonus da 80 euro anche ai pensionati a partire dalle fasce più basse di reddito e ampliare la no tax area ad almeno 13.000 euro (dagli attuali 8.000). Infine, il Cupla chiede a Governo e Amministrazioni locali di prevedere, sempre per le pensioni più basse, detrazioni ai fini Tasi e di escludere dall’imposta gli anziani non autosufficienti o ricoverati in case di riposo.
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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIB ERO • C WOODBRIDGE
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Bridging The Distance
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ella prestigiosa sala del Veneto Centre di Woodbridge (Canada, Ontario) si è svolta la prima edizione dei Maestri del Commercio - “Bridging The Distance”, ovvero quando il passaggio dell’esperienza diventa un ponte tra le generazioni. Tutto il senso della manifestazione nelle parole del direttore generale 50&PiùEnasco, Gabriele Sampaolo: «Siamo qui per celebrare lo spirito d’iniziativa, l’esperienza di vita e l’energia messa in atto da tanti nostri connazionali che hanno attraversato l’Oceano e si sono messi in gioco per costruire con determinazione qualcosa di concreto da lasciare alla Comunità e alle nuove generazioni. Vogliamo mettere a fuoco l’esempio positivo che queste persone hanno dato alle giovani generazioni, che oggi più che mai hanno bisogno di esempi e di valori positivi da seguire». All’evento, or-
FIRENZE
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ganizzato da 50&PiùEnasco Canada in collaborazione con ICA Canada Service, erano presenti, tra gli altri, il direttore dell’Area Estero della Direzione Generale, David Sensi, e il coordinatore degli Uffici 50&PiùEnasco del Canada Ontario, Vincenzo Ghiandoni, oltre ad alcuni rappresentanti della comunità italiana. Nel corso della serata sono stati premiati con l’Aquila D’Oro di Maestro del Commercio Anna Fidanza, Domenico Stillo e Rocco Cerone. I premiati sono stati presentati proprio da coloro che sono cresciuti professionalmente con questi Maestri e avranno l’onore di raccoglierne il testimone di impegno, lavoro, esperienza e umanità. Un passaggio di consegne che ha suscitato molta emozione. Nel corso della serata è stato inoltre conferito un riconoscimento speciale ad Isabella Ferrara, per una vita dedicata al volontariato, e a Clara Ceolin, per la passione e l’impegno dedicati nel corso della sua vita alla Comunità italiana in Canada. La serata si è conclusa con l’intrattenimento musicale della cantante Tiziana Rivale.
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Avanti tutta con nuove iniziative
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resentato al Teatro Puccini il programma delle attività 2014/2015 della 50&Più di Firenze. Tante le iniziative e molte le novità per celebrare con entusiasmo i primi 40 anni dell’Associazione 50&Più. «È un momento speciale - ha detto dando il benvenuto il presidente provinciale 50&Più, Simonetta Bertocci - perché quest’anno spegniamo 40 candeline. Continueremo a preoccuparci di tutti i nostri soci cercando di anticipare nel miglior modo possibile necessità e bisogni». Alla manifestazione erano presenti, oltre al consiglio direttivo, diverse autorità tra cui Eugenio Giani, delegato provinciale del Coni, e Maddalena Carosi, commissario capo della Questura.
Le attività presentate spaziano dai corsi di avviamento al cucito alla ginnastica dolce, dal burraco ai pomeriggi da Oscar: “Il cinema con 50&Più”. E poi il corso di inglese, il corso di computer, quello di astronomia, il corso di primo soccorso e i laboratori: tra manualità e fantasia. Non mancheranno le visite guidate, mostre e gite come quella fissata per il 12 novembre, Empoli-Vinci. Sulle orme di Leonardo; i seminari a partire da “Si chiamava Florentia”, incontri con la dottoressa Elena Giannarelli, il 13, 20, 27 novembre e il 4 dicembre, o quello su “L’anzianità attiva”, con la dottoressa Anna Maria Melloni, il 18 dicembre. Nel corso della manifestazione un riconoscimento speciale alle socie che si sono distinte alla XXI edizione delle Olimpiadi 50&Più: Valeria Rinaldi, medaglia d’argento freccette, e Maria Pia Maschio, medaglia d’argento nuoto. E poi Elena Gheri, Farfalla d’Oro per la Pittura alla XXXII edizione del Concorso di Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia. Le tre socie sono state premiate dal delegato provinciale del Coni, Eugenio Giani.
PARMA
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Da Manzoni a Puccini
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ipercorrere i luoghi manzoniani per rivivere gli episodi narrati ne I promessi sposi. L’itinerario dei soci 50&Più, guidati dalla vice presidente, Franca Crescini, e con la presenza di alcuni consiglieri, ha avuto inizio a Lecco con una lunga passeggiata per visitare gli edifici e i monumenti che hanno ispirato Alessandro Manzoni nella stesura del romanzo: il tabernacolo dei bravi, la casa di Lucia, la chiesa di Don Abbondio, il monte Resegone, Villa Manzoni. La gita è poi proseguita sul battello in direzione Bellagio, soprannominata “perla del Lario” per la bellezza del borgo e del panorama sul lago di Como. Il gruppo 50&Più ha potuto gustare un raffinato pranzo presso il ristorante del giovane chef, Luigi Gandola, conosciuto dal grande pubblico per la sua partecipazione alla trasmissione di Rai1 La prova del Cuoco. Le attività della 50&Più di Parma proseguiranno nel segno dei festeggiamenti per il quarantennale dell’Associazione. Il 22 novembre presso l’Auditorium del Carmine di Parma si terrà un concerto lirico. Protagonisti, Monica Delli Carri e il tenore Paolo Bartolucci, accompagnati al pianoforte dal maestro Raffaele Cortesi. Il programma verterà su brani tratti dalle opere di Puccini. L’evento vuole essere anche un omaggio al maestro lucchese in occasione del 90° della morte che cade il 25 novembre.
Auguri per i 60 anni
di Matrimonio a
Alba Bincoletto e Nerio Ravini Luigi Perrone e Vittoria Presta
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O LIB ERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO LUCCA
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Nuovo Anno Accademico al via
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a 50&Più Università Lucca ha inaugurato l’Anno Accademico 2014-2015 presso l’Auditorium della Pia Casa. Alla manifestazione, molto partecipata, è stata presentata tutta l’attività del nuovo Anno Accademico. La programmazione comprende ben 26 corsi: 4 lingue straniere e Informatica a vari livelli, Architettura, Storia dell’Arte, Arte lucchese, Balli di gruppo, Benessere psico-fisico, Bioginnastica, Bridge, Canto corale, Fotografia digitale, Lettura interculturale, Laboratorio teatrale, Letteratura, Memoria e metodo. Saranno pubblicizzati corsi convenzionati di Golf, Pittura e Nordic walking. Inoltre previste tante conferenze di Medicina, Biologia, Storia delle donne, Neuroscienze, Risorgimento, Bioarcheologia, Cinema di animazione. In più sono previsti concerti e rappresentazioni teatrali. La manifestazione si è conclusa con l’esibizione del Coro 50&Più dell’Università di Lucca. LIVORNO
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Per saperne di Più: 0586898397
Un inizio entusiasmante
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na grande festa ha dato il via all’inizio delle nuove attività della 50&Più Università di Livorno. La presentazione dei corsi è avvenuta nel teatro del Centro artistico “Il grattacielo”, gremito di vecchi e nuovi allievi. La lunga maratona si è protratta ininterrottamente per oltre sei ore, con numeri di danza, di musica classica, di musica leggera, lettura di racconti e poesie prodotti
FORLÌ-CESENA
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NAPOLI
Per saperne di Più: 054324118
Evento per i 100 anni della Grande Guerra
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da allievi dello scorso anno accademico. E poi, lezioni “in pillole” di filosofia, storia dell’arte e molto altro ancora. Non poteva mancare l’esibizione del coro della 50&Più, diretto dal maestro Graziano Polidori. La giornata si è conclusa con la rappresentazione dell’opera Processo a Gesù di Diego Fabbri, messa in scena dalla ormai collaudata compagnia teatrale della 50&Più Livorno.
n festival musicale per commemorare il centenario della Prima Guerra Mondiale organizzato dalla 50&Più di Forlì-Cesena, in collaborazione con Confcommercio Forlì e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia e del Comune di Forlì. Intitolato Acustica della nostalgia. Passioni del ricordo, il Festival è ideato e diretto da Andrea Panzavolta, saggista, e dal pianista Filippo Pantieri. L’evento si terrà a Forlì presso i Musei San Domenico - Sala degli affreschi. Un Festival nel “segno memorativo”, come frammento di un passato vissuto che si riaccende e colpisce i nostri sensi, si fa immagine, emerge, fugge dall’oblio, diventa ricordo, dolorosa e deliziosa nostalgia. I quattro eventi in programma tratteranno proprio della fenomenologia della nostalgia in musica. Il cartellone comprende tre concerti, dedicati a Shumann e Schubert, e un’opera da camera. Si parte l’8 novembre (ore 16.30)
con Il grande cuore di Robert Shumann, il tema è “La nostalgia dell’infanzia”. Si prosegue il 22 novembre (ore 16.30) con “La nostalgia della Heim”, Franz Schubert o l’anelito all’assoluto. “La nostalgia del mondo di ieri”, il 29 novembre (ore 16.30), è il terzo evento commemorativo della Grande Guerra: sarà una lettura-commento affidata ad Andrea Panzavolta di passi antologici tratti dal capolavoro Il bravo soldato Sc’vèik va alla guerra di J. Hasek accompagnati dall’esecuzione di partiture di I. Paderewski, C. Saint-Saens, M. De Falla, G. Verdi, E. Dohnanyi, K. Metner, eseguite dal pianista Pierluigi Di Tella. Conclude il programma “La nostalgia dell’arte per la vita”, il 17 dicembre, alle ore 21.00. L’opera da camera Fabbrica delle candele, su libretto di Andrea Panzavolta, è tratta dalla novella di Thomas Mann L’inganno e messa in musica dal maestro Mino Marani. L’ingresso a tutti gli spettacoli è gratuito.
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Per saperne di Più: 0815518187 www.50epiu.it/napoli
Nipoti premiati
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l rapporto tra nonni e nipoti è stato il tema del progetto didattico promosso dalla 50&Più di Napoli che ha coinvolto le classi di III e IV elementare. La manifestazione conclusiva si è tenuta in occasione della Festa dedicata ai Nonni e Nipoti presso l’Istituto Angiulli di Napoli. I ragazzi, accompagnati dai nonni e guidati dai loro insegnanti, con l’abile regia dell’attore Maurizio Merolla, hanno letto e interpretato con disinvoltura i loro racconti. Alla manifestazione hanno partecipato il dirigente scolastico, Emma Valenza, e il presidente alle Politiche Sociali della III Municipalità di Napoli, Giuliana Di Sarno. La festa si è conclusa con la consegna dei diplomi. Ogni alunno è stato premiato assieme a suo nonno. Primo classificato Lorenzo Balbi, seconda Francesca Maria Sica, terza Fortuna Scognamillo. Inoltre, hanno ricevuto una menzione speciale gli alunni: Vincenzo Tarantino, Vanujan Vasikaran, Francesco Pianelli, Alessandro Guida e Andrea Italo Medugno. Vincenzo Cozzolino, presidente della 50&Più partenopea, ha consegnato targhe in ricordo della manifestazione allo staff docente coinvolto nel progetto, come segno di ringraziamento e con l’augurio di poter ripetere l’esperienza il prossimo anno.
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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIB ERO • C COSA C’È IN CALENDARIO... » 6 novembre: ore 16.30 - Convegno “Tutti hanno diritto alle cure soGENOVA » »
cio-sanitarie”, condotto da 50&Più ed Anaste Liguria. Presso il Palazzo Doria Spinola, Sala del Consiglio Provinciale (Largo Eros Lanfranco 1). 26 novembre: ore 15.00 - Seminario “Cittadini ad ogni età”, presso l’Hotel Bristol, Sala Paganini (Via XX Settembre 35). 29 novembre: ore 15.00 - Torneo benefico di Burraco a favore dell’Associazione Gigi Ghirotti. Presso l’A.S.D. Valletta Cambiaso (Via Federico Ricci 1). Quota di partecipazione 20,00 euro. Per saperne di Più: 010543042 - www.50epiu.it/genova
GORIZIA
» 7 novembre: ore 19.00 - Alla Parrocchia Maria S. Regina (Via Mon-
MILANO
» 13 novembre - Tartufata nelle Langhe e visita a Cherasco (Cn). » 21 novembre: ore 16.00 - A Palazzo Castiglioni, Sala Turismo, se-
tesanto 73) manifestazione “Castagne e Ribolla”, con lotteria e premi gastronomici. Per saperne di Più: 048132325 - www.50epiu.it/gorizia
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BOLOGNA
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PAVIA
minario “Il ruolo degli over 50 con lo sguardo del cinema: 2014 Anno europeo della conciliazione della vita professionale e familiare”. 9 dicembre - Pranzo di Natale a Varallo Pombia (No), in compagnia degli amici della 50&Più di Novara. 12 dicembre: ore 19.30 - A Palazzo Castiglioni, Sala Orlando, concerto in memoria della Strage di Piazza Fontana, 45° Anniversario. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione “Piazza Fontana”. Per saperne di Più: 0276281227 - www.50epiu.it/milano 20 novembre: ore 15,30 - Pomeriggio al cinema gratuito per i soci ed i loro familiari. Cinema Teatro Orione (Via Cimabue 14). 7 dicembre: ore 12,30 - Pranzo di Natale presso il ristorante Calzavecchio (Via Calzavecchio 1 - Casalecchio di Reno). Per saperne di Più: 0516487530
» 23 novembre - Giornata del ricordo, funzione religiosa presso il Santuario della Bozzola. Pranzo nell’attiguo ristorante.
» 14 dicembre - Presso la struttura “Le Gronde” si tiene l’XI edizione di 50&Più Day e il Gold Age - Giubileo di Coppia. Per saperne di Più: 038228411 - www.50epiu.it/pavia
LATINA
» 23 novembre: ore 10.00 - Manifestazione regionale Maestri del
CUNEO
» 28 novembre: ore 14.30 - Convegno “In pensione, ma ancora tutta la
ROVIGO
» 30 novembre: ore 10.00 - Presso la Sala Giardini dell’Hotel Cristallo
COMO
» 1° dicembre - Pranzo di Natale presso il ristorante “La Terrazza”,
Commercio e Premio Gold Age. L’evento si terrà presso l’Aula Magna - Istituto Superiore Alighieri - Artistico di Latina (Viale Mazzini 4). Per saperne di Più: 0773611108 vita davanti”. Organizzato dall’Unione regionale 50&Più Piemonte, si tiene presso la sede di Confcommercio Cuneo (Via A. Avogadro 32). Per saperne di Più: 011533806 (50&Più Torino) (Viale Porta Adige 1) convegno medico “Cuore motore della vita”, in collaborazione con l’Associazione “Amici del Cuore”. Seguirà il tradizionale Pranzo degli Auguri (prenotazioni entro il 26 novembre). Per saperne Più: 0425404267 Hotel Asnigo di Cernobbio.
» 11 e 12 dicembre - Visita ai Mercatini di Natale di Salisburgo. Per saperne di Più: 031265361
PADOVA
» Dicembre - Visita ai Mercatini di Natale di Merano e Bolzano.
UDINE
» Dicembre - Nel corso della prima decade è previsto il Pranzo di Natale.
TORINO
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14 dicembre - Festa degli Auguri di Natale. Per saperne di Più: 011533806 - www.50epiu.it/torino
FROSINONE »
14 dicembre - Pranzo di Natale tra i soci. Per saperne di Più: 0775855273
Per saperne di Più: 049655130 - www.50epiu.it/padova Per saperne di Più: 0432538707 - www.50epiu.it/udine
PAVIA
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Per saperne di Più: 038228411 www.50epiu.it/pavia
Dilettanti del canto alla prova
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a finale della IV edizione del concorso canoro “50&Più In...canto“ è stata vinta da Maurizio Nava con il brano Il primo giorno di primavera, successo dei Dik Dik del 1969. La manifestazione, presentata da Anna Rizzi, si è tenuta presso il Teatro Odeon di Vigevano. Il concorso dedicato agli over 50 dilettanti del canto, ha riproposto brani della musica leggera italiana. Oltre ai cantanti finalisti, si sono esibiti anche i vincitori delle passate edizioni. I cantanti sono stati accompagnati da Paolo Baroni, al pianoforte, e Aurelio Pedretti, alla chitarra.
LE SEDI NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Oakville Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle St. Catharines Toronto Germania Monaco di Baviera Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale
Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 393810620 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 9053386667 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0049 8974640814 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086
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O LIB ERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO ASCOLI PICENO E CATANIA
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Gemellaggio
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roficuo il gemellaggio tra la 50&Più di Ascoli Piceno - Fermo e quella di Catania. A fare da cornice all’incontro il ristorante Circolo Cittadino di Ascoli Piceno, dove i membri dell’associazione si sono riuniti per avviare rapporti di fattiva collaborazione tra le due province. Presenti all’incontro per l’associazione di Ascoli Piceno il capo area, Roberto Paoletti, il presidente provinciale, Dante Di Mattia, il vice presidente, Giovanni Capocasa, ed il segretario provinciale, Daniela Di Mattia. Per l’associazione catanese il presidente provinciale, Antonino Barberi, il segretario provinciale, Vincenzo Comito, il vice presidente, Antonino Cavallaro, ed i componenti del Consiglio direttivo. Tra gli obbiettivi sanciti nel patto di gemellaggio quello di consolidare il comune senso di appartenenza all’Associazione mediante iniziative mirate alla tutela e alla promozione sociale degli over 50, oltre che promuovere il patrimonio culturale e le tradizioni locali e sostenere la partecipazione a manifestazioni culturali e a carattere sportivo.
SIENA
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Per saperne di Più: 0577283914
STARE INSIEME “FA BENE ALLA VITA”
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n evento per celebrare i 40 anni dalla nascita di 50&Più e rimarcare il ruolo sociale degli over 50. Si è tenuta a Siena, presso i saloni dell’Hotel Garden, la “Festa della Serenità”. «Questi 40 anni - ha detto il presidente 50&Più provincia di Siena Attilio Botarelli -, sono passati in un costante crescendo d’importanza, di utilità, di qualità organizzativa, mirata a dare un significativo riconoscimento, quello per cui l’età matura è una risorsa sociale. Con la 50&Più, associazione aperta a tutti i cittadini ultracinquantenni, si è valorizzata l’immagine delle persone in là con gli anni, portate oggi all’attenzione delle istituzioni pubbliche, con rispetto, considerazione e lontane da ogni visione di debolezza e di fragilità». E poi, rivolgendosi ai numerosi soci intervenuti, li ha invitati a stare insieme: «Perché stare uniti fa bene alla vita». All’incontro, al quale hanno partecipato rappresentanze di diverse province toscane, hanno portato il loro saluto, l’assessore comunale, Anna Ferretti, il presidente della Camera di Commercio, Massimo Guasconi, e il vice presidente nazionale 50&Più, Pino Martino, che ha ben chiarito l’importanza della serenità, veicolo per raggiungere la pienezza delle emozioni. L’intervento di un maestro d’arte, distributore di sana allegria, e la sfilata di arte e di moda, hanno entusiasmato il pubblico, giovane nella mente e sensibile verso le cose buone. NOVARA E VERBANIA
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Per saperne di Più: 032130232 - 032352350
Sapori della tradizione
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el suggestivo parco Antiche Fonti di Baveno si è svolta la nona edizione di “Sapori di Lago”, rassegna enogastronomica per la promozione e valorizzazione del territorio, della tipica e tradizionale cucina del Lago Maggiore. Oltre 6.000 persone sono intervenute per gustare le prelibatezze preparate con maestria dagli chef dell’Associazione Cuochi Novara e Verbania, Cusio, Ossola che ha curato, con la collaborazione della 50&Più di Novara e di Verbania, l’organizzazione della
manifestazione. Le serate sono state allietate dalla musica del “Trio 50&Più“, con l’incantevole voce di Cristina, dal gruppo la Bandella Alpina del Lago Maggiore e dalla scuola di Ballo Bavenese. 50&Più era presente anche con un gazebo grazie al quale molte persone hanno potuto conoscere le attività dell’Associazione.
FROSINONE
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A scuola di Internet
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orsi gratuiti per l’apprendimento dei nuovi strumenti digitali. I corsi sono tenuti da giovani universitari e riguardano l’utilizzo di tablet negli ambiti delle relazioni (comunicare a distanza), delle passioni (seguire i propri interessi), dei servizi on-line (pagare la bolletta restando a casa) e delle notizie (leggere on-line quotidiani e riviste). Questo il calendario dei corsi presso la 50&Più di Frosinone con inizio alle ore 16.00: 13 e 14, 27 e 28 novembre; 3 e 4, 10 e 11 dicembre. I corsi si terranno anche nelle sedi 50&Più di Sora e Cassino.
UDINE
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Incontro annuale
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ante emozioni all’annuale giornata della 50&Più Friulana. I soci, fra cui molti dei consiglieri provinciali delle quattro province guidati dai rispettivi presidenti, hanno visitato l’aeroporto di Rivolto (Ud), base della Pattuglia acrobatica nazionale delle Frecce Tricolori. Il gruppo, accolto dal maggiore Andrea Soro, responsabile delle pubbliche relazioni, dopo aver visitato gli hangar ed aver assistito alla fase di riparazione e di collaudo, ha ammirato l’esibizione delle Frecce Tricolori con le lo-
ro emozionanti figure acrobatiche. Nel corso della visita, il presidente 50&Più della provincia di Udine, Aldo Sbaiz, accompagnato dal vice presidente, Guido De Michielis, ha consegnato al comandante della Pattuglia acrobatica nazionale, tenente colonnello Jan Slagen, un dipinto della città di Udine.
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SPAZIO
INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 96 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via G.G. Belli, 28 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 45 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85
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Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393
Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B
0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 017166661 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 0507846635 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502
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PREVIDENZA
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CACCIA AI FINTI POVERI CON IL NUOVO MODELLO ISEE
Inversione di rotta per il Welfare «Il nuovo Indicatore della Situazione Economica equivalente vedrà incluse anche le somme fiscalmente esenti» [ DI
GIANNI TEL ]
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l debutto del nuovo Isee, Indicatore della Situazione Economica equivalente, è fissato al 1° gennaio prossimo. Lo ha annunciato recentemente il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, indicando le nuove linee di programma sul fronte delle politiche sociali. Con l’arrivo del nuovo Isee, si dovrà certificare in maniera più puntuale l’accesso a prestazioni che spaziano dalla non autosufficienza alla disabilità, dal diritto allo studio universitario all’accesso agli asili nido, fino alle misure di contrasto alla povertà (social card). È certamente un cambio di rotta per il nostro sistema di Welfare. Si manda in soffitta il vecchio Isee, nato nel 1998 ed attualmente in possesso di un terzo della popolazione italiana, dal momento che ha mostrato ormai tutti i segni del tempo e una limitata capacità selettiva sulla distribuzione dei redditi. Infatti, oltre il 10% dei nuclei familiari presenta sempre un Isee nullo, mentre un quinto della popolazione non supera mai i 3.000 euro annui. A correggere queste situazioni con il nuovo Isee verrà attribuito un peso maggiore alle componenti patrimoniali e finanziarie che concorrono alla formazione del reddito disponibile della famiglia in cui sono in-
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cluse anche somme “fiscalmente esenti”. In previsione poi dell’approvazione della Legge di Stabilità 2015, è stata avanzata l’ipotesi di un cambiamento dei requisiti di accesso a prestazioni come l’integrazione al minimo della pensione e/o gli assegni sociali: prestazioni cui oggi si accede sulla base di requisiti reddituali individuali. L’idea è di utilizzare il debutto del nuovo Isee per dare una sforbiciata alla parte meno bisognosa della platea che riceve questi trattamenti pensionistici. L’operazione è certamente delicatissima, non solo per questi lunghi anni di crisi con una povertà assoluta salita al 10% (oltre sette milioni di persone) ma anche per le complicazioni tecniche, visto che il nuovo Isee calcola la situazione economica e patrimoniale (agevolazioni fiscali comprese) del nucleo familiare e non dei singoli beneficiari delle prestazioni. Con tale debutto, da gennaio scatterà anche l’estensione della nuova social card alle otto regioni del Sud utilizzando le risorse stanziate e già ripartite sui diversi ambiti territoriali per un totale di 167 milioni di euro, che si aggiungono ai 50 milioni che si stanno già utilizzando in via sperimentale in 12 principali città campione. Per evitare, poi, che questa spesa sociale
finisca in tasche sbagliate, da gennaio la verifica dei redditi verrà effettuata con grande attenzione. A questo fine è stata prevista l’operatività della banca dati delle prestazioni sociali agevolate, ovvero la prima sezione del casellario dell’assistenza Inps che servirà per garantire i controlli sulle dichiarazioni mendaci. È questo un progetto previsto dalla legge n. 328 del 2000 che adesso troverà concreta attuazione. Si ricorda, infine, che l’Isee può essere richiesto da tutti i cittadini che vogliano beneficiare di agevolazioni subordinate alle prestazioni sopra indicate.
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I COMPONENTI DEL REDDITO • Depositi conti correnti bancari e postali; • titoli di stato, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi e assimilati; • azioni e quote d’investimento collettivo del risparmio; • partecipazioni azionarie in società italiane o estere quotate; • partecipazioni azionarie in società non quotate e partecipazione in società non azionarie; • masse patrimoniali; • strumenti e rapporti finanziari; • imprese individuali.
REVERSIBILITÀ: IPOTESI DI CAMBIAMENTI AL DIVIETO DI CUMULO
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om’è noto, il divieto di cumulo è una spina nel fianco per vedove e vedovi, titolari di pensione ai superstiti, per i quali continuano ad applicarsi le restrizioni introdotte con la legge 335 del 1995 (Riforma “Dini”). La norma, infatti, prevede tagli che vanno dal 25% al 50% del trattamento che spetta al coniuge superstite a seconda dei redditi (vedi Tabella). In altre parole, se ai coniugi superstiti spetta il 60% della pensione del defunto, tale percentuale scende al 45% se il loro reddito supera di 3 volte l’importo minimo dell’Inps, al 36% con redditi superiori a 4 volte il minimo e al 30% se si va oltre 5 volte tale livello. Ma se i titolari della pensione di reversibilità sono almeno due (ad esempio, un coniuge con un figlio), l’assegno resta intatto anche se il reddito di entrambi è molto elevato. La nostra Associazione 50&Più da tempo continua ad avanzare al legislatore richieste di modifica della normativa, perché ritiene assurdo differenziare l’ammontare della pensione sulla base dei redditi del superstite, penalizzando questi coniugi che rappresentano una categoria per la quale il rischio impoverimento è potenzialmente molto elevato. Finalmente il tema oggi è condiviso da diversi gruppi parlamentari e la Commissione Lavoro della Camera l’ha preso in esame. Tagliare, infatti, l’importo della pensione al coniuge superstite, con prestazione non “assistenziale” ma ottenuta a pieno titolo, è un provvedimento assolutamente ingiusto e non equo. In tutte le proposte di legge dei diversi gruppi parlamentari si fa presente come a carico dei beneficiari rimangono molte spese fisse che so-
no slegate dai consumi. Con il venir meno del reddito del coniuge deceduto si deve far fronte non solo a tali spese, ma anche a nuove spese impreviste. L’impostazione delle proposte è diversa. Si va da ipotesi più percorribili (come quelle di Scelta Civica, Lega Nord e Movimento 5 Stelle) che prevedono la corresponsione del 100% del trattamento pensionistico nel caso in cui il reddito sia inferiore rispettivamente a quattro, cinque o sei volte il trattamento minimo Inps (€ 6.517 per il 2014) a ipotesi più radicali (come quella del Partito Democratico) che introduce la piena cumulabilità dei redditi del beneficiario con quello del de cuius. La commissione lavoro della Camera ha chiesto al Governo di esprimere un parere sul tema della reversibilità. Se non arriverà in tempi ragionevoli una proposta del Governo, la Commissione Lavoro intende continuare il suo iter. La nostra Associazione 50&Più continuerà a seguire con attenzione la questione perché è tempo ed è urgente adesso che cessi l’insensibilità politica e si spenda grande attenzione per i nostri anziani, visto che quote sempre più estese stanno scivolando verso una condizione di povertà inaccettabile.
LE RIDUZIONI 2014 IN BASE AL REDDITO Pensione di reversibilità Fino a euro 19.553,82 Oltre euro 19.553,82 fino a euro 26.071,76 Oltre euro 26.071,76 fino a euro 32.589,70 Oltre euro 32.589,70
Trattamento spettante La pensione resta al 60% della quota maturata dal defunto Al superstite spetta il 45% della pensione maturata dal defunto Al superstite spetta il 36% della pensione maturata dal defunto Al superstite spetta il 30% della pensione maturata dal defunto
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PREVIDENZA
Per richiederne il calcolo è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu), indicando tutti i componenti del reddito (vedi riquadro) e presentarla presso uno dei seguenti uffici: - i Caaf, Centri di Assistenza Fiscale; - gli uffici che erogano le varie prestazioni richieste; - gli uffici dell’Inps della propria provincia. Districarsi nella compilazione non è agevole né piacevole e per non incorrere in errori nell’autodenuncia del reddito negli uffici di 50&PiùCaaf e del Patronato 50&PiùEnasco, presenti in ciascuna provincia, è stato previsto da sempre un apposito servizio gratuito con esperti operatori che provvedono a fornire informazioni, a predisporre l’apposito modello e a svolgere tutte le eventuali pratiche necessarie. Naturalmente andando agli uffici è importante portare con sé tutti i documenti utili che attestino il possesso dei redditi richiesti.
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FISCO
TASSAZIONE PER I REDDITI DI NATURA FINANZIARIA: come cambia l’aliquota «Dal 1° luglio 2014 per gli interessi, i premi e tanti altri proventi c’è stato un aumento sino al 26%» [ DI
ALESSANDRA DE FEO ]
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a tassazione dei redditi di natura finanziaria ha visto importanti modifiche in base agli articoli 3 e 4 del Decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla Legge 23 giugno 2014, n. 89. Le novità possono essere così riassunte: - aumento dell’aliquota dal 20 al 26% applicata alla rendita finanziaria; - possibilità di affrancamento delle plusvalenze latenti maturate al 30 giugno 2014; - abrogazione della ritenuta in ingresso sui redditi degli investimenti esteri e delle attività estere di natura finanziaria riscossi per il tramite di intermediari italiani. Qui tratteremo l’aumento dell’aliquota, che interessa i redditi di cui agli articoli 44 e 67, lettera da c-bis a c-quinquies del D.P.R. del 22 dicembre 1986, n. 917, con eccezione delle plusvalenze qualificate, cioè dei redditi: - derivanti dai mutui, depositi e conti correnti diversi da quelli bancari e postali; - relativi ai finanziamenti diversi da quelli cartolarizzati, compresi i prestiti dei soci; - prodotti da operazioni di riporto, pronti contro termine e prestito titoli; - provenienti da titoli atipici. Non sono interessati dall’aumento, per cui si applica sempre quella al 12,50%, i redditi provenienti da: - titoli di Stato e degli enti pubblici (titoli del debito pubblico, dei buoni postali di risparmio, delle cartelle di credito comunale e
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«L’aliquota del 12,50% è applicata solo in alcuni casi, come nei redditi da titoli di Stato ed enti pubblici»
provinciale emesse dalla Cassa depositi e prestiti e delle altre obbligazioni; i titoli similari, emessi da amministrazioni statali, anche con ordinamento autonomo, da Regioni, province e comuni, da enti pubblici istituiti solo per l’adempimento di funzioni statali o per l’esercizio diretto di servizi pubblici in regime di monopolio); - titoli emessi da Stati o enti pubblici white list; - titoli di risparmio per l’economia meridionale; - altri redditi soggetti a speciali regimi di tassazione (dividendi, interessi e royalties distribuite a società comunitarie, utili distribuiti a fondi pensione esteri). La norma, dopo aver indicato le tipologie di redditi interessati dalla modifica normativa, ha provveduto, seppur indirettamente, ad individuare le categorie di soggetti toccati dalla suddetta variazione. La norma, infatti, facendo richiamo sia al-
l’articolo 44 che all’articolo 67 del D.P.R. n. 917/1986, stabilisce che l’aumento dell’aliquota venga applicato sia ai redditi percepiti da soggetti non esercitanti attività d’impresa, sia a quelli che agiscono nell’esercizio di impresa (ovvero con partita Iva). L’aumento dell’aliquota si applica a partire dal 1° luglio 2014. In altre parole: gli interessi, i premi, o gli altri proventi sopra indicati, sono assoggettati al 26% se divenuti esigibili a decorrere dal 1° luglio 2014. Soprattutto in quei rapporti di investimento di lungo periodo, il cui intervallo temporale è precedente al 1° luglio 2014, si dovrà fare attenzione che gli Istituti competenti determinino la base imponibile scindendola in due parti: una che continua ad essere assoggettata a tassazione in base alle regole pregresse applicabili fino al 30 giugno 2014; la seconda, invece, da quelle sorte dal 1° luglio 2014, sulle quali si renderanno applicabili le nuove norme. Particolare attenzione merita la tassazione dei dividendi: ai fini dell’applicazione dell’aliquota del 26%, si deve fare riferimento solo alla data di incasso degli utili, poiché ha rilevanza la data della delibera. Resta, invece, immutato il trattamento fiscale dei dividendi percepiti da persone fisiche in relazione a partecipazioni di natura qualificata e quello dei dividendi percepiti nell’ambito del regime d’impresa.
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LIBRI
«I libri sono l’alimento della giovinezza e la gioia della vecchiaia» Marco Tullio Cicerone
DI RENATO MINORE
CORRERE Jean Echenoz Adelphi - 148 pagine euro 15,00
LETTERATURA DA VIAGGIO
ITALIANI DI IERI E DI OGGI Una Basilicata tra passato e presente. Una satira sui vizi e le mode del nostro tempo, un gioco per Gaetano Cappelli che ama strizzare l’occhio al lettore e alla vita in Storia controversa dell’inarrestabile fortuna nel mondo del vino Aglianico (Emons, euro 14,90).
LEGGENDO MAIGRET Giuseppe Battiston legge le pagine più belle del commissario parigino di Simenon, che nella versione televisiva italiana era interpretato da Gino Cervi. Una serie di audiolibri da tenere in libreria, grazie all’intensa lettura (Emons, da euro 12,90).
! E-BOOK: ODORE DI CHIUSO di MARCO MALVALDI Ed. Sellerio
GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
Vola e sorride con braccia e gambe che vanno per conto proprio. Anche quando è in testa, corre allarmato. Lo chiamano «la locomotiva umana». Trascorre la vita a correre, complessivamente in pochi anni fa tre volte il giro del pianeta, sempre nel terrore di essere secondo. È Emil Zátopek, campione cecoslovacco delle lunghe distanze, mito dello sport degli Anni ‘50, scomparso nel 2000. Lo scrittore francese Echenoz traccia il ritratto di un individuo che ha trovato nella corsa la sua condanna e la sua ragione d’essere. Racconta l’uomo che diviene (consapevole, inconsapevole?) strumento della propaganda del regime stalinista, il giovane operaio Zátopek che scopre, insieme al talento per il fondo, anche la sua identità morale e civile di uomo libero. Divenuto eroe nazionale, e colonnello per meriti sportivi, sa esporsi in difesa di Dubcek durante la Primavera di Praga. Dopo, con la normalizzazione, fa lo spazzino a Praga: i cittadini, quando passa per le vie, lo acclamano dalle finestre, i colleghi portano la spazzatura al
suo posto, lui si limita a correre a brevi falcate dietro il camion, mentre tutti lo incitano come ai bei tempi. Echenoz narra tutto con leggerezza, senza dialoghi, senza sussulti epici, con il distacco ironico che aveva lo stesso Zátopek. Ma con continui cambi di ritmo e piccoli scarti, accelerazioni o cesure brusche. Del resto Zátopek corre così, rallentando ed accelerando secondo l’estro e la valutazione del momento, la scrittura sembra seguirlo nella sua corsa senza grazia, a strappi. Scrive Echenoz: «Credo che Zátopek non fuggisse, ma corresse semplicemente: solo che la corsa, per lui, era anche il modo di esorcizzare il totalitarismo. Non di combatterlo».
spinge ad individuare un problema e a risolverlo: dal collasso delle stelle all’esplorazione delle foreste pluviali, dalla struttura dei fondi oceanici alla “società delle formiche“, l’amore per le infinite meraviglie della natura e il rispetto per il posto che l’uomo occupa nell’ecosistema del pianeta.
AMMALÒ DI TESTA. Storie dal manicomio di Teramo (1880-1931) Annacarla Valeriano Donzelli - 262 pagine euro 26,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
LETTERE A UN GIOVANE SCIENZIATO Edward Wilson Cortina - 226 pagine euro 21,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
«Il mondo ha urgente bisogno di voi»: in una lettera a un giovane scienziato, Edward Wilson, creatore della sociobiologia, prova a raccontare sessant’anni di ricerca. Nella scienza il successo non dipende tanto da abilità matematiche o da un elevato quoziente d’intelligenza, ma dalla passione che
«Stimatissima moglie non so vedere me stesso, ogni volta sento il cuore bagnarsi di lacrime... Mi rassegno piegando la notte il capo sconsolato, figurandomi che son morto». Nel 1881, nell’ospizio per ammalati di Teramo nasce la sezione per pazienti con turbe psichiche, ben presto asilo per disadattati ed emarginati. Nel 1931 vi sono già ricoverati mille pazienti. Del manicomio si sono salvati archivi, cartelle, lettere, censurate o non spedite. Mani pietose, come quelle dell’autrice, hanno riportato alla luce le testimonianze in un saggio che si distingue per il rigore della ricerca, ma si legge anche come un romanzo, avvincente e drammatico. NOVEMBRE 2014
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dvd AZIONE
APES REVOLUTION
Regia di Matt Reeves con A. Serkis, J. Clarke, G. Oldman, K. Russell, T. Kebbell
GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
Il regista di Cloverfield si muove a suo agio nella messa in scena di questo nuovo mondo dove le scimmie, guidate da Cesare (A. Serkis), hanno continuato a sviluppare la loro comunità nella foresta di Muir, alle porte di San Francisco, poco distante dalla popolazione umana sopravvissuta. E qui si inserisce un’analisi molto profonda del tema del conflitto, della violenza, della “naturale” predisposizione alla guerra, della conseguente e quasi sempre inutile diplomazia, della lotta per il potere e della responsabilità di essere capi.
DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA
RECENSIONI cinema SCUSATE SE ESISTO regia di Riccardo Milani con Raoul Bova, Paola Cortellesi Genere: commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
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orna la coppia Bova-Cortellesi - rodata sul set di Nessuno mi può giudicare - in una commedia che conferma la passione degli italiani per storie condite di segreti, bugie e piccole ambiguità. Serena, talentuosa architetto all’estero, torna in Italia perché ha nostalgia del suo Paese. Si mette alla faticosa ricerca di un posto di lavoro, ma l’unica soluzione abbordabile è anche la più folle: deve fingersi un uomo. Le cose si complicano quando Serena incontra Francesco, bello e affascinante. Il fidanzato perfetto, se non fosse per un piccolo dettaglio: a lui non piacciono le donne. Ma è davvero così oppure, per essere davvero se stessi, è meglio fingere d’essere qualcun altro?
TORNERANNO I PRATI regia di Ermanno Olmi con Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti Genere: storico
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COMMEDIA
GIGOLÒ PER CASO
Regia di John Turturro con J. Turturro, W. Allen, S. Stone, S. Vergara, L. Schreiber
GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
Fioravante (J. Turturro) e Murray (W. Allen), due amici in condizioni economiche precarie, decidono di cimentarsi con il mestiere più antico del mondo. Il primo come gigolò, l’altro come manager. Con il nome d’arte di Virgil, Fioravante si destreggia con due signore alla ricerca di emozioni forti (S. Stone e S. Vergara) e gli incontri ben più casti con Avigal, vedova d’un rispettato rabbino. Film delicato e grazioso, che sembra appartenere per toni (anche la musica), umori (anche religiosi con la comunità chassidica) e ironia al migliore Woody Allen.
GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
AVVENTURA
IL CENTENARIO CHE SALTÒ DALLA FINESTRA E SCOMPARVE Regia di Felix Herngren con R. Gustafsson, I. Wiklander, D. Wiberg, M. Skäringer GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
Allan Karlsson (R. Gustafsson), il giorno del suo centesimo compleanno, fugge dalla casa di riposo finendo coinvolto in una serie di incredibili eventi tra omicidi, criminali, elefanti e valige piene di soldi. Con l’abusato meccanismo accalappia-risate delle situazioni paradossali, scopriamo che in passato ha interagito con personaggi come Truman, Stalin, Franco, Oppenheimer, Reagan, Gorbaciov. Una carrellata umoristica che rischia però di farli apparire pericolosamente tutti uguali: delle simpatiche canaglie.
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er non dimenticare la disumanità della guerra e per ricordare: «Perché se non è sincera, la Storia non può essere maestra». In occasione del centenario della Grande Guerra, Ermanno Olmi firma una pellicola dal grande valore etico. Ambientata sull’Altipiano di Asiago, fronte nord-est del conflitto, dopo gli efferati scontri del 1917, racconta nell’arco di una notte, avvenimenti che si snocciolano imprevedibili, come la vita. Il filo delle lunghe ore d’attesa è spezzato dalla paura sulla cima di una montagna, che da oasi di pace si trasforma in trincea di morte. Tutti gli avvenimenti narrati nel film sono realmente accaduti.
DUE GIORNI DUE NOTTI regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne con Marion Cotillard, Fabrizio Rongione, Olivier Gourmet Genere: drammatico GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
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ncora un altro film d’impegno sociale dei fratelli Dardenne. I registi belgi, osannati al Festival di Cannes, portano sullo schermo la crisi finanziaria (e ideologica) attuale, ovvero perdita del posto di lavoro e impoverimento morale e materiale dell’essere umano. Sandra (M. Cotillard) è moglie e madre. Per non essere licenziata si batte affinché i suoi colleghi rinuncino al bonus di 1.000 euro. La realtà, al cinema e nella vita, offrirà tanti volti diversi. C’è chi accetta la proposta, chi cambia idea, chi si irrigidisce e chi ha paura. Ma l’insicurezza predominante non le toglierà la forza di reagire senza umiliarsi.
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POMPEI
Regia di Paul W. S. Anderson con K. Harington, C. A. Moss, E. Browning, K. Sutherland
GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
79 d.C., Pompei. Milo (K. Harington), uno schiavo diventato un fortissimo gladiatore, si ritrova a lottare contro il tempo per salvare la donna che ama, Cassia (E. Browning), la bella figlia di un ricco armatore promessa sposa a un corrotto senatore romano. Quando il Vesuvio esplode, Milo deve riuscire ad abbandonare l’arena e salvare la sua amata, mentre la splendida città crolla. Ricostruzione delle ultime ore di Pompei, in cui più che la storia contano gli effetti digitali mai visti, soprattutto quelli dello tsunami.
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musica NAPOLI
DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS
RECENSIONI teatro
musica ASSAGO (MI)
UN FUTURO IN CUI CREDERE Padova, dal 26 al 30 novembre
I Subsonica sono tornati. Sono passati tre anni dall’album Eden; il tempo di scrivere nuovi testi e sperimentare altre forme musicali e rieccoli con Una nave in una foresta, il nuovo lavoro in studio che porteranno in tour per l’Italia. Il 7 novembre si fermano al Palapartenope per far sentire al loro pubblico la fame di “live” che hanno accumulato in tutto questo tempo. Samuel, C-Max, Boosta, Ninja e Vicio sono in ottima forma, ispirati e slegati da un ingombrante passato, pronti a riscrivere la loro storia a colpi di drum’n’bass e rock.
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ltimo anno di direzione artistica al Teatro Stabile del Veneto per Alessandro Gassman che firma la regia di 7 Minuti, testo coinvolgente e attuale. Lo spettacolo è tratto da un fatto di cronaca del 2012 che ha visto le operaie tessili di una località dell’Alta Loira intraprendere un energico braccio di ferro con i dirigenti di un colosso industriale francese. L’autore, Stefano Massini, ha fatto sua questa storia «che mi è venuta a cercare, facendo di tutto per essere raccontata, per essere scritta». Con questi presupposti nasce lo spettacolo, in scena al Teatro Verdi: protagonista Ottavia Piccolo e altre dieci attrici, undici donne-operaie che con le loro personalità, le loro angosce, la loro rabbia rappresentano uno spaccato del nostro quotidiano sociale. Si parla quindi di lavoro, di donne, di diritti, di un futuro in cui credere. Info: 04987770213
RIMINI
QUALITÀ ED EMOZIONI
Partirà l’11 novembre dal Mediolanum Forum il Peace Train... Late Again Tour, la tournée europea di Cat Stevens, ormai conosciuto col nome di Yusuf dopo la sua conversione all’Islam. Diventato uno dei cantautori più rappresentativi della sua generazione, nell’unica tappa italiana l’artista inglese porta sul palco un mix di brani classici e nuovi. Chi avrà il piacere di ascoltarlo ne apprezzerà come sempre la voce calda e potente, declinata al suono della sua chitarra, fedele compagna, e da testi profondi e coinvolgenti. MERANO (BZ)
Roma, dal 9 al 23 novembre
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Quando tre artisti del calibro di Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè si riuniscono per formare un super gruppo, ecco che nasce una piccola gemma di album. Il padrone della festa, il loro primo lavoro ufficiale insieme, nasce dalla fervida immaginazione di questi tre poeti romani che nella loro carriera si sono più volte incrociati e rincorsi. Il 14 novembre, sul palco dello Stadium 105, ci saranno storie da raccontare, viaggi musicali da percorrere e testi che rimarranno impressi nel cuore. Siete tutti invitati.
empre interessante il cartellone del Teatro Quirino che anche quest’anno ci presenta una vivace carrellata di spettacoli poiché - commenta il direttore artistico, Geppy Gleijeses - «crediamo si debba rispondere ai morsi della crisi, alla cupezza delle prospettive, a una cappa incombente: grandi compagnie, eventi musicali, comicità scatenata, omaggio ai nostri grandi attori, autori certi e consacrati, drammaticità viva e mai banale, riflessione e rivisitazioni di testi classici, ecc. In una parola i comuni denominatori della nostra proposta saranno ancora la qualità e l’emozione». E un attore straordinariamente bravo, sempre curioso, instancabile nonostante la sua non più giovane età, apre la stagione di prosa. Dal 9 Giorgio Albertazzi sarà Shylock ne Il mercante di Venezia di William Shakespeare, con la regia di Giancarlo Marinelli. Seguirà, dall’11 al 23, Uomo e Galantuomo di Eduardo De Filippo, autore molto amato da Alessandro D’Alatri che ne firma la regia. In scena un nutrito e affiatato gruppo di attori, fra i quali ricordiamo Gianfelice Imparato e Giovanni Esposito con Valerio Santoro e Antonia Truppo. Info: 066794585
Il 18 novembre una ventata di cultura irlandese spirerà al Kursaal con Women of Ireland. Musiche tradizionali, danza, costumi sgargianti e luci spettacolari per celebrare le donne d’Irlanda. Nello show si alterneranno venti elementi femminili che balleranno e canteranno un tributo all’Isola Verde, con una piccola incursione acrobatica. Tante donne, tra le quali le prime ballerine dei corpi di ballo Riverdance e Lord of the Dance, e un solo ospite, il campione mondiale in danza, Anthony Fallon. NOVEMBRE 2014
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CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. Fa sognare o sospirare; 6. Massiccio montuoso a sud di Aosta; 16. Il simbolo del chilociclo; 18. Fecero strage di Europei in Cina nel 1900; 20. Detestare; 21. Un... gemito del cane; 22. Figlio di Giuda; 23. Curriculum Vitae; 25. Sassari; 26. Ottima carne in gelatina; 28. Fu amata da Chopin; 29. Trasformano asta in lastra; 30. Causano... pensieri; 31. Il centro atomico sul Lago Maggiore; 33. La sua diga causò una spaventosa tragedia; 35. Indica una grande quantità; 37. È causa d’affanno; 39. Una chiazza nera del leopardo; 41. Varietà di rosa; 42. Distribuita secondo una posizione; 46. Li arruola la Polizia; 47. Il film di Bertolucci che ha vinto il Premio Oscar; 50. Consente il pagamento diretto di bollette; 52. Tiene compagnia!; 53. Così inizia l’irritazione; 54. I pilastrini sulle tombe; 55. Dubbiosi sul da farsi; 56. L’inizio della separazione; 57. Col Tip è un ballo; 59. Il centro di Modena; 60. Per condire a Londra; 61. Debellato; 63. Era la sigla delle lire; 65. Camminare con gravità;
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70. Assistito dal dottore; 72. Atto di carità; 73. Il mare del Dodecaneso; 74. Il fu Mattia pirandelliano. VERTICALI 1. Annullato, abrogato; 2. La Marilyn della gonna che svolazzava via; 3. Anna del disco In questa vita; 4. Un ruminante della tundra; 5. In testa a Ercole; 7. Aveva facoltà di graziare; 8. Una popolare diva dell’epoca dei telefoni bianchi; 9. Celebre lago scozzese; 10. Parte Civile; 11. L’ente costituito per vendere i residui bellici; 12. Piena fino all’orlo; 13. Hans pittore dadaista; 14. Quella marina è tra Sestri Levante e le Cinque Terre; 15. Ci va chi sale; 16. Il filosofo della Ragion pratica; 17. Il grande eroe di Burgos; 19. Facevano... la mossa!; 21. Città del Messico, nello Stato di Sonora; 24. Conseguenza della scottatura; 27. Un pappagallo col ciuffo; 28. Premuroso e diligente; 32. Autorizzare, dar facoltà; 34. Lo Stato che ha reso obbligatorie le cinture di sicurezza dall’1/1/1985; 36. Una tutina con le bretelle; 38. Non dimentico, grato; 39. Una delle Isole Egadi; 40. La città dei Beatles; 42. Antico Monastero dell’ordine dei Templari a Parigi;
43. Ingrossando, forma il gozzo; 44. Costringe a non respirare; 45. Un’infezione che si previene con un’iniezione; 48. Organizzazione internazionale costituita nel 1943 dalle N. U.; 49. Il mese dei... dormiglioni!; 50. Iniziali di Malaparte; 51. Il nome della giornalista Tornabuoni; 52. In quelle pedonali si... respira; 56. Il Sindacato degli Autori e Compositori; 58. Attrezzi da slalom; 62. La forma delle bretelle; 64. Articolo maschile; 66. Nostro... in breve; 67. Sigla di Enna; 68. In fondo all’agenda; 69. Correggere... in mezzo; 71. Le consonanti di Edipo.
» soluzioni a pag. 66
SCIARADA Favolino » Primavera Batte alla tua finestra il nuovo sole; xxxx xx imposte; xxxxxx è ormai vicino: il tempo delle fulgide parole sognate sempre come in un giardino. DIMINUTIVO (6/8) Favolino » Un nuovo ricco Non è fine davvero ed ha un carattere pesante, che a vederlo mi consolo... Ma indossa il frac, ha lo sparato bianco e va a giocare al Circolo del Polo. CAMBIO DI CONSONANTE » Crisi politica: (7) L’ambiente appare ormai surriscaldato per l’acceso dibattito e fa pena! Pure in tanto rigore, c’è chi trema e pensa bene di mettersi al riparo. Favolino
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Osservate attentamente le tre figure sopra riportate e dite quali numeri vanno sostituiti secondo logica ai due punti interrogativi. ORIZZONTALI 2. Le ultime lettere di Cavour; 4. L’inizio del millennio; 5. Istituto Poligrafico; 7. Era un ente d’assistenza; 9. Vi si svolge l’azione del film Il trovatore (1949); 12. Ingmar il regista del film Fanny e Alexander (1982); 13. Pesciolino sotto sale; 14. Il fiume di Soissons; 15. Emergency Room; 16. L’Irlanda con Dublino; 18. La capitale del Cantone del Vallese; 20. Riunione in piazza alla ricerca di voti. VERTICALI 1. Ha una trama fantastica; 3. Indumento femminile; 4. Cura gli interessi del divo; 6. Lavoratore che non ha garanzie di stabilità per l’impiego; 8. Ordinari, usuali; 10. Prefisso che ingrandisce; 11. La parità nelle ricette; 15. Un tasto del computer; 17. La si sente dove c’è; 19. Mettono fine allo slalom.
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? Osservate attentamente i quattro gruppi di figure sopra riportati e dite quale delle seguenti figure va sostituita al punto interrogativo, seguendo un criterio logico da determinare.
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L’art. 6, comma 8, del D.L. 4/6/2013 n. 63, convertito nella L. 3/8/2013 n. 90, ha imposto di riportare negli annunci di vendita o di locazione di immobili, l’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio globale o dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente. Lo stesso D.L. ha previsto, inoltre (art. 12), che in caso di violazione di tale obbligo, il responsabile dell’annuncio è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000 euro. A tal proposito, evidenziamo che per la pubblicazione accetteremo solo annunci che riportino anche quanto previsto dal suddetto art. 6, comma 8. NOVEMBRE 2014
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OroscoPIÙ
SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI » di ALDEBARAN
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Grazie al transito di Mercurio saranno favoriti l’amicizia e i contatti umani. Iniziate una dieta e regalatevi qualche trattamento di bellezza. La salute sarà comunque buona.
VERGINE 24 ago. » 22 set. Sarete proiettati verso il prossimo e cercherete di rendervi utili in ogni modo. Non chiudetevi in casa, perché la fortuna è là fuori che aspetta! Cercate di fare movimento.
ARIETE 21 mar. » 20 apr. Urano interesserà la casa e la famiglia. Il lavoro sarà duro, ma ne varrà la pena, perché grazie ai vostri sacrifici potrete salire un gradino sulla scala del successo e del benessere.
BILANCIA 23 set. » 22 ott. Se questo mese si rivelerà brillante, dovrete ringraziare i vostri amici. Essi, infatti, vi stimoleranno a dare il meglio per raggiungere i vostri obiettivi. Un po’ di sport per combattere l’innata pigrizia!
TORO 21 apr. » 20 mag. La situazione economica va lentamente migliorando. Attraverso l’intervento di una persona amica otterrete dei guadagni straordinari. Sono favoriti i contatti con persone che scrivono.
SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic. Con il Sole nel segno vi aspetta una fase astrale impegnativa, sia sul piano professionale che su quello della salute psico-fisica. Proteggetevi sempre contro il freddo.
CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen.
GEMELLI 21 mag. » 21 giu. Saranno importanti le persone che vi circondano. Ascoltate sempre con attenzione i suggerimenti che vi arriveranno. Per contrastare il nervosismo vi serviranno aria aperta e un ambiente sereno.
Sarete più combattivi del solito, cosicché i vostri progetti andranno avanti nel modo migliore. Gli amici vi daranno una mano nel lavoro. Cercate di evitare i viaggi troppo lunghi.
CANCRO 22 giu. » 22 lug. Sarà un mese di lavoro e di piccole soddisfazioni professionali. Dandovi da fare, otterrete buoni risultati. Sarete interessati al mondo dell’occulto, dell’astrologia e della parapsicologia.
LEONE 23 lug. » 23 ago. Giove vi aiuterà a liberarvi da persone piene di gelosia e invidia. Il mese si rivelerà adatto per dedicarvi a qualche sport, ma fate attenzione a ciò che mangiate.
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ACQUARIO 21 gen. » 19 feb. Curate in modo particolare le relazioni con parenti o amici, anche lontani. Incontri con persone altolocate vi gioveranno moralmente e materialmente. Attenzione ai reumatismi.
PESCI
20 feb. » 20 mar. Il lavoro richiederà la vostra piena attenzione, mentre a casa le cose andranno benino. Vi sentirete grati alla vita e non mancheranno guadagni ed entrate inaspettate.
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39
E 43
13
A
26 32
12
M
57
E
V
S
N
54
L
24
A
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S
72
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8
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A
42
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I 37
7
20
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23
A
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19
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50 52
6
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30 36
47
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5
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P
I
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71
I
C
A
T
O
74
A
S
C
A
L
D P
MINI CRUCIVERBA
SCIARADA
1
Primavera = apri le = aprile
5
2
F I
9
A
DIMINUTIVO (6/8)
12
Un nuovo ricco = Pingue / Pinguino
13
B
A
U
6
10
CAMBIO DI CONSONANTE
18
S
Crisi politica (7) Inferno / Inverno REBUS (8, 4, 2, 12) S O spettinati da P e T; tegole Z Z I = Sospetti nati da pettegolezzi REBUS (8, 2, 7) PA stella alta; RF Ufo = Pastella al tartufo
E
M
8
C
I
A 11
G O N A
E
R
G M A N
C
C
A
E
4
R
R A
14 15
3 7
P
I
R I
I
U
S
N
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I
R
16
E
19
O
N
C O M
I
20
G A 17
E
C Z
I
O
Stuzzica cervello TEST 1 - I due numeri da sostituire ai punti interrogativi nella figura contrassegnata dalla lettera c) sono rispettivamente 3 e 5. In tal modo, come nelle due figure contrassegnate dalle lettere a) e b), il numero al centro della figura è uguale sia a quello che si ottiene sottraendo al numero posto più in alto quello posto più in basso, sia al numero che si ottiene sottraendo al numero posto più a destra nella figura quello posto più a sinistra; inoltre, sommando i tre numeri di colore blu si ottiene quello di colore rosso.
8 - 3 =5
8 3 4 2
5
9 - 4 =5 4
9 3
9 2+3+4=9
TEST 2 - La figura che va sostituita al punto interrogativo è quella contrassegnata dalla lettera b). Essa, infatti, permette di rispettare il criterio utilizzato per gli altri gruppi di figure in cui il numero dei cerchi presenti tra le due figure verdi è uguale al numero che si ottiene sottraendo ai lati della figura di sinistra quelli della figura di destra; inoltre, tali cerchi sono dello stesso colore delle linee che collegano le due figure del gruppo. rettangolo (quattro lati)
triangolo (tre lati)
4 - 3 = 1 (un cerchio rosso)
Gli occhi del padre, la bocca della madre. Il sorriso lo può © UNICEF AFGA2010-00480 Noorani
ereditare da te.
C o n u n Te s t a m e n t o p e r l ’ U N I C E F. Per i bambini più poveri del mondo la vita dipende da un vaccino, da acqua sicura, dalla possibilità di andare a scuola e di essere protetti da abusi e sfruttamento. Con un lascito all’UNICEF puoi dare loro tutto questo. Scopri come, richiedendo l’opuscolo informativo: puoi inviare il coupon, chiamare il numero 06.47809263 oppure scrivere a lascito@unicef.it Con il patrocinio e la collaborazione del
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