OTTOBRE 2014

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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

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Anno XXXVI n. 10 Ottobre 2014 Euro 2.50 - I.P.


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[anteprime] Un’Agenda per l’Europa Jean-Claude Juncker, nuovo presidente della Commissione Europea, promette una piano da 300 miliardi di euro che faccia ripartire l’Unione. A pagina 18

Decido io che tempo fa È possibile? Forse. Ma tra cannoni che sparano sostanze per modificare il clima, la domanda è: non è meglio agire sull’inquinamento? A pagina 36

Il “crowdfunding” Tramite internet permette la raccolta di fondi per aiutare qualcuno, sviluppare progetti... Tutto questo grazie ad un microfinanziamento. A pagina 22

Piedi e plantari Sono capaci di modulare gli squilibri statici e dinamici dei piedi. Per questo l’utilità dei plantari deve essere sempre valutata da uno specialista di biomeccanica e posturologia. A pagina 72

ditoriale

[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE [50&P DI M IÙ ARIA ] LAURA

«Gentilissimo Direttore, non sono una vostra socia ma alcuni giorni fa un’amica mi ha fatto leggere un articolo della vostra rivista di Agosto e così ho pensato che forse mi potrebbe aiutare. Ho 68 anni ed abito a Siracusa. Sono nata a Tripoli e nel 1970 sono venuta a Siracusa con i miei genitori. Ho lavorato presso le Poste Italiane per 28 anni e ora sono in pensione. I miei genitori non ci sono più ed io sono rimasta sola e soffro molto la solitudine. Sono una persona attiva in Parrocchia e anche in alcune attività di volontariato ma purtroppo entrando a casa mi prende una forte tristezza. Mi rivolgo a lei che segue le persone della terza età per sapere se in Italia, in qualsiasi luogo, possibilmente al nord, esistono degli istituti o case famiglia o altro dove un piccolo gruppo di persone single possa vivere in contatto con altre persone avendo naturalmente la propria camera e la propria privacy. Mi sono rivolta a diverse persone ma non mi sanno dare risposte. Leggendo il suo giornale ho pensato che forse lei con i suoi collaboratori mi potreste aiutare. Non cerco una casa per anziani ma qualcosa dove potrei fare anche un po’ di volontariato, pagando una retta mensile e avere una vita meno sola. Le chiedo scusa per questa mia richiesta ma mi sto rivolgendo a diverse persone per vedere se posso essere aiutata a non finire i miei giorni in solitudine. La ringrazio se mi potrà dare una risposta e le porgo cordiali saluti. Rosa Maria»

Come in un film È questa l’impressione che si ha nella maestosa Monument Valley, al confine tra Utah e Arizona, dove la Natura ha realizzato paesaggi di struggente bellezza. A pagina 62

Abbiamo dato a Rosa Maria alcune indicazioni di iniziative che, ci auguriamo, possano rappresentare una risposta positiva al suo desiderio di compagnia, di vivere in mezzo agli altri e condividere con loro anni, energie e ancora tutto l’impegno che, a 68 anni, può essere ricco di frutti e di soddisfazioni. La realtà delle persone sole (i single in Italia sono in numero sempre crescente) è uno dei “problemi” demografici più scottanti che inizia a investire la nostra società e al quale possiamo dare risposte attuabili e semplici già oggi organizzando - anche su iniziativa delle associazioni provinciali di 50&Più - persone disposte a condividere case diventate “troppo grandi” e troppo costose da mantenere. Come sempre occorre che qualcuno rompa il ghiaccio... Chi fosse interessato a dare vita ad una iniziativa di cohousing si metta in contatto con la nostra redazione. OTTOBRE 2014

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IN QUESTO

numero

Alessandra Ferri Dopo sette anni il ritorno della stella della danza

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DI BIBI DIS

Per l’economia europea la nuova“ricetta” Juncker DI LEONARDO GUZZO

“Crowdfunding” Finanziare sogni con il Web

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DI R OMINA VINCI

Senza colpa Madri e... figli in carcere

28

DI DANIEL A FLORIDIA

Controllare il clima: la scienza ci sta provando

36

DI GIOVANNA DALL’ONGAR O

Yann Arthus-Bertrand La “sua” Terra vista dal cielo

42

DI BARBARA DI SARNO

Questione casa Un problema sempre aperto

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DI WINDA CA SUL A

Prepararsi al cambiamento

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DI ANNA M ARIA MELLONI

Festival & Italiani: Una vera e duratura passione

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DI LUNA CONTI

Monument Valley Nella terra del popolo Navajo

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DI LORIS POR CHERI

Portogallo del Sud In viaggio dall’Algarve a Lisbona DI IL ARIA R OM ANO

IN EVIDENZA

XXXII Concorso 50&Più I vincitori delle Libellule

Spazio50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più

Fisco DI ALESSANDRA DE FEO

Avviso ai Naviganti >> pag. 16

di Paolo Negrini Droni nel cielo >> pag. 26

Previdenza DI GIANNI TEL

Il peperoncino >> pag. 74

di Francesco Benvenuti

di Francesco Andreani

Doppio cognome? >> pag. 32

Segantini in mostra >> pag. 88

di Adelaide Vallardi Le donne Moso >> pag. 34

di Valerio Maria Urru di Renato Minore

Truffe al volante >> pag. 40

Musica & Teatro >> pag. 92

di Paolo Bernardi

di D. De Felicis e M. Sarti

Biliardini in festa >> pag. 55

Cinema & Dvd >> pag. 93

di Rodrigo Russo

di A. Miccinesi e P. Armocida

Una vita, tanti libri >> pag. 56

Giochi >> pag. 94

di Carlo Penguin

di N. Tucciarelli e R. Cento

È l’ora dei bulbi >> pag. 66

Stuzzica cervello di E. Diglio >> pag. 95 Bacheca >> pag. 96 Soluzioni >> pag. 98 Oroscopo di Aldebaran >> pag. 98

di Donatella Ottavi di Alessandro Mascia 50epiu.it

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Anno XXXVI n. 10 Ottobre 2014 Euro 2.50 - I.P.

Anno XXXVI n. 10 Ottobre 2014

Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per telefono: 06 68134552 Per fax: 06 68139323 Per m@il: redazione@50epiu.it

Libri >> pag. 91

di Giovanni Orso

Plantari >> pag. 72

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A CURA DI LUISELL A BERTI

Periscopio >> pag. 6

di Giovanna Vecchiotti

LA VOCE DI 50&PIÙ

PARLIAMO DI...

a cura di Berardo Falcone Letteralmente >> pag. 8

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22 Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

Ed ora... in pensione!

Abbonamenti e Pubblicità Abbonamenti: Telefono 06 68134552 Fax 06 68139323 Pubblicità: Telefono 06 68883260 Rel.Com@50epiu.it


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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi

Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it

ZOOM

Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it Editoriale 50&Più Srl - Amministratori Dante Di Mattia (Presidente) Brigida Gallinaro Marina Gruden Vlach Ines Marangon Giuseppe Martino Procuratore Gabriele Sampaolo Amministrazione Editoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06.6872515 - Fax 06.6872597 mail: editoriale@50epiu.it Direzione e Redazione 00186 Roma - Largo Arenula, 34 Telefono 06.68134552 www.50epiueditoriale.it Stampa e Spedizione Punto Web Srl - 00040 Ariccia (Roma) Via Variante di Cancelliera snc Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Spedizione Poste Italiane SpA Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutela dati Si garantisce la riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’Editore. Le informazioni custodite nell’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la rivista e gli allegati, anche pubblicitari (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali). “Accertamento ADS richiesto per il periodo dall’1/01/2014 al 31/12/2014”

ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

SCRIVERE FA RIMA CON VIVERE

È

il titolo di un libro di aforismi di una giovanissima (appena diciannovenne) scrittrice dal cognome profetico di Cassandra. A darle ragione, nella sua poetica affermazione, gli appelli degli scienziati perché nelle scuole si torni a scrivere utilizzando carta e penna e, soprattutto, perché i bambini delle elementari imparino a scrivere senza utilizzare tastiere elettroniche o tablets. Imparare a scrivere “in corsivo” rende capaci di interpretare la diversità, a conservare in modo più duraturo le informazioni, a leggere prima e meglio oltre che a saper esprimere più idee, insomma ad essere più creativi! Ai nonni chiamati ad assistere i nipotistudenti il compito di tener duro e non farli sovrastare dal fascino elettronico. Carta, penna e via a scrivere.

ABBONAMENTI Aderente a:

Finito di stampare: 24 settembre 2014

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Italia: annuale (11 numeri) sostenitore copia singola copia arretrata Estero: annuale

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Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 98767007 intestato a 50&Più Srl - Roma. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualunque momento dell’anno, ma avrà comunque validità annuale.

Credits foto: Agf, Buenavista, Contrasto, Corbis, Foto Ufficio Stampa Alessandra Ferri, Fabrizio Ferri, Marka, Masterfile, Olycom, Loris Porcheri, Ilaria Romano, Elisa Rossi, Paolo Sacchi, Sintesi, Shutterstock, Tips, Shelly Wall/Shutterstock.com, Featureflash/Shutterstock.com, Flickr/photo/guybescond, Flickr/photo/wsboon, Flickr/photo/neimoon2, Grigvovan/Shutterstock.com, SergeyKamshylin/Shutterstock.com. Foto di copertina: Ufficio Stampa Alessandra Ferri. Illustrazioni: Enrico Riposati.

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ERISCOPI

in pillole

A CURA DI BERARDO FALCONE

LA

FANTASTICA FABBRICA DI

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W ILLY W ONKA

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Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,

ESISTE DAVVERO ...

Un negozio di caramelle solo per bambini La fantastica fabbrica di Willy Wonka esiste davvero e si trova in Giappone. Nel Future Sweets Factory, incredibile negozio di caramelle ideato dallo chef Susum Koyama, possono entrare esclusivamente i bambini al di sotto dei 12 anni. Mentre i genitori aspettano in una sala attigua assaggiando biscotti, i bambini percorrono un gustoso percorso fatto di assaggi di caramelle appena confezionate, per la maggior parte non ancora in commercio sul mercato, dolci variopinti e possono addirittura osservare dal vivo la preparazione delle torte. Alla fine, i piccoli vengono invitati a raccontare la loro esperienza a mamma e papà; un’idea deliziosa per stimolare il dialogo tra genitori e figli.

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importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50epiu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!

}

In Messico gli “Angeli” sfidano la criminalità. E vincono In Messico, in particolar modo in alcune aree, il tasso di criminalità è estremamente alto. Poiché la violenza perpetrata dai cartelli della droga sembra non avere freni, un gruppo di giovani di Ciudad Juárez ha deciso di portare avanti un’iniziativa pacifica quanto spettacolare. I ragazzi, tutti tra i 15 e i 22 anni, vanno in giro vestiti da angeli, indossando cartelli che invitano criminali, spacciatori e poliziotti corrotti a pentirsi e a tornare sulla retta via. Questa coraggiosa manifestazione è stata portata avanti anche nei quartieri più malfamati dove vige la “legge della droga”. Per ora i ragazzi non hanno subito alcun incidente, anzi pare che la loro iniziativa stia risvegliando nei residenti un senso civico e una voglia di legalità che pareva smarrita.


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L’hamburger più piccante del mondo è più pericoloso che buono Da qualche tempo spopolano in tv programmi di cucina estrema, dove impavidi personaggi mangiano cibi impossibili. Ma la cosa strana è che sta diventando una moda. Questo è quello che ha pensato Burger Off, un fast food del Sussex (Inghilterra) quando ha creato XXX Hot Chili Burger, l’hamburger più piccante al mondo con i suoi 9,2 milioni di unità Scoville (il metro di misurazione di piccantezza). Per mangiare l’hamburger, realizzato con salsa di peperoncino Piri Piri, bisogna addirittura firmare una liberatoria. Moltissimi hanno provato l’assurda impresa: su 3.000 partecipanti solo 59 sono riusciti a terminarlo e cinque persone sono finite d’urgenza in ospedale.

Dimmi come dormi e ti dirò chi sei Un’équipe di studiosi, guidata dall’esperto di linguaggio del corpo Robert Phipps, ha condotto una ricerca sulle posizioni preferite dagli inglesi quando si dorme. Da quanto è emerso, la posizione nel sonno rivelerebbe alcuni aspetti del proprio carattere. Su un campione di 1.000 intervistati il 58% dorme in posizione fetale, tipica di chi tende a preoccuparsi facilmente e di chi cerca conforto. Il 28% dorme “a tronco”, distesi su un fianco con gambe dritte e braccia lungo il corpo, che indica testardaggine e rigidità. Il 25% assume la “posizione del desideroso”, con le braccia protese in avanti, che suggerisce autocritica ma anche entusiasmo nell’affrontare le sfide. Infine, solo il 17% dorme in posizione “caduta libera”, a braccia allargate, mostrando lo scarso controllo della propria vita.

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La difficile situazione degli asili nido L’Istat ha da poco pubblicato un rapporto nel quale si leggono dati allarmanti sulla situazione degli asili nido in Italia. Chi ha da poco scelto l’asilo per il proprio bambino sa quanto sia difficile trovare una struttura nelle vicinanze della propria casa. Purtroppo i bimbi fra 0 e 2 anni che riescono ad accedere ad asili pubblici o privati con sovvenzione statale, sono pochissimi: appena il 17,5% al Centro, poco meno nel Nord-Est e solamente il 3,6% al Sud. Inoltre la copertura del servizio (che non significa automaticamente “utenza servita”) è garantita a macchia di leopardo lungo tutta la Penisola; per ora i comuni del Nord-Est garantiscono una copertura di quasi 4 volte maggiore rispetto al Mezzogiorno, Sud e Isole.

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Ninja contro i maleducati al cinema Quante volte capita di andare al cinema per godersi un buon film e poi essere disturbati dal vicino di poltroncina che chiacchiera (o peggio, rivela dettagli del film)? Per risolvere il problema, un cinema di Londra ha adottato una curiosa soluzione, assumendo dei ninja che intervengono quando qualche spettatore inizia a disturbare. La dinamica è semplice quanto efficace: ragazzi travestiti da ninja si posizionano nel buio del cinema, se durante la proiezione qualcuno inizia a creare brusìo viene immediatamente “attaccato” e invitato a fare silenzio, creando imbarazzo per il disturbatore e per la soddisfazione di tutti gli spettatori. Ovviamente, dietro l’iniziativa del cinema c’è un po’ di pubblicità ma pare che sia davvero efficace.

La cooperazione fa rinascere un paese sugli Appennini In Italia ci sono tantissimi paesi o piccoli borghi, anche molto belli ed antichi, che al di fuori della stagione turistica diventano semi-disabitati. È particolare il caso di Succiso di Ramiseto, un borgo dell’Appennino emiliano che sfiora circa 500 abitanti d’estate ma che d’inverno conta meno di 65 persone. Nel 1991 nove amici del posto, per scongiurare la morte demografica della zona, decisero di creare una cooperativa di volontariato nella quale ciascuno metteva in comune il proprio mestiere. Si iniziò con l’aprire un bar, un negozio di alimentari poi un ristorante e, più in là, persino un agriturismo. Oggi, la cooperativa conta 33 persone, e il paese ha registrato anche la nascita del suo primo bambino. Succiso è finalmente rinata.

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L’uomo più fortunato del mondo Gentile Direttore, con grande piacere ho letto e riletto su 50&Più di Luglio/Agosto l’intervista a Michele Mirabella. Condivido tutto e voglio aggiungere qualcosa. Sono nato nel 1935 a Mosorrofa (Rc), paesino ai piedi dell’Aspromonte. Purtroppo a quei tempi non esisteva né cultura né benessere. Basti dire che le misere baracche dove si viveva erano prive d’acqua ed elettricità. Sono sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale, di cui porto i segni e i tristi ricordi. Per innumerevoli occasioni, sempre

positive, che mi sono accadute nella vita, oso dire di essere l’individuo più fortunato e felice del mondo. Non posseggo né lauree né licenze e sono convintissimo che “le donne, la cultura, l’arte e i bambini sono i beni più preziosi dell’umanità e la base di ogni benessere e civiltà”. Sono convinto che chi ama, rispetta e protegge le donne, vive meglio, più felice, più a lungo. Quando ci alziamo la mattina, ringraziando il Creatore la giornata sarà davvero più gioiosa se ripetiamo: «Viva le donne, viva la vita, viva l’amore».

DOMENICO ROMEO

È un vero inno alla gioia, alla vita e alla felicità, questa Sua lettera, signor Domenico. Una filosofia di vita difficile da trovare in questi tempi improntati sempre più all’insofferenza, alla diffidenza, al rancore e nei quali è più facile vedere il bicchiere mezzo vuoto piuttosto che mezzo pieno. C’è anche un’altra cosa che mi ha colpito nel Suo scritto: l’accomunare le donne e i bambini con la cultura e l’arte. Ha messo tutto e tutti sullo stesso piano, quasi che non si possa fare a meno di ciascuno di essi. In effetti viviamo in un’epoca in cui la vita in senso lato, è poco considerata, ma ancor più lo sono i “beni immateriali” di cui il nostro Paese è ricco ma, distratto com’è, o forse sarebbe meglio dire sconsiderato, ne sta perdendo ogni giorno una parte importante e insostituibile. L’arte, la cultura sono cibo per la mente, sono il biglietto da visita di un popolo, il suo pedigree, quella parte che lo renderà per sempre immortale, ed è un delitto farli morire d’inedia. Sia sempre così felice, signor Domenico e contagi gli altri con la Sua felicità.

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45 ANNI FA, LA LUNA

Chi l’avrebbe detto che una domanda così semplice come quella fatta su Luglio/Agosto scorso, potesse scatenare un tale numero di risposte e di ricordi? Eppure molti lettori hanno raccontato le loro vite in quell’esatto momento in cui l’uomo - nel luglio 1969 - sbarcava sulla Luna. Chi aveva appena avuto un figlio, chi lo stava mettendo al mondo, chi era in vacanza... Per ovvi motivi di spazio, pubblichiamo le

lettere giunte solo parzialmente, ma a tutti va il nostro ringraziamento per aver condiviso con noi le impressioni su quel “piccolo passo” che facemmo 45 anni fa. UNA CARRELLATA DI RICORDI Ecco che rispondo alla domanda a pag. 14 della rivista 50&Più di Luglio/Agosto (...). Torino: erano le prime ore del mattino, quando mi giunsero le doglie in quanto doveva nascere il mio bimbo. Mi alzai di corsa e svegliai la mia vicina perché mi

«La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai sono in armonia» Mahatma Gandhi

trovavo sola nella casa di mio padre che, proprio in quei giorni, si trovava fuori per lavoro. Mio marito, ufficiale di artiglieria, si trovava con i suoi militari ai campi estivi, la mia mamma purtroppo era mancata due anni prima, i miei fratelli con le loro famiglie erano al mare ed io, per fortuna avevo l’amica Mariuccia che aveva promesso di accompagnarmi in caso di necessità. La data del parto era proprio prevista per quel giorno di luglio ed eccomi pronta a partire di corsa verso il repartino del dottor Fiora all’Ospedale “Le Molinette” di Torino. Giunsi proprio nel mezzo di un gran fermento perché tutti seguivano l’evento dell’allunaggio dell’Apollo con a bordo gli astronauti Aldrin, Armstrong e Collins. In quei momenti io non riuscivo a pensare a ciò che poteva accadere lassù, ma speravo che il parto avvenisse il più presto possibile. Dopo qualche ora venne al mondo Giosuè. Certamente anche per me l’allunaggio fu un avvenimento importante, ma quei momenti furono una doppia grande gioia perché posso dire che il mio bambino è ora un bellissimo


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ta una figlioletta degna di sua madre. Non avrei mai pensato di poter avere altri interessi e attenzioni a qualsiasi altra cosa. Il “tradimento“ avvenne diciassette giorni dopo la sua nascita quando, insieme al mio amico Giovanni, ci rinchiudemmo dentro una stanza di casa sua per assistere in diretta Tv allo sbarco dei primi uomini sulla Luna, facendo le ore piccole fino al mattino successivo.

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Anno XXXVI n. 10 Ottobre 2014 Euro 2.50 - I.P.

VITTORIO CATENACCI

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uomo con una bella famiglia ed è, insieme alla sorella Maria Elena, la gioia mia e di mio marito. Questa è la cronistoria di quella giornata, che tutti ricordano come uno degli avvenimenti più importanti della storia e che certamente fu anche un avvenimento molto importante per la mia vita di giovane mamma. ANNAMARIA QUARANTA RODIA

*** Quel lontano luglio del 1969 lo rammento molto bene perché ero andata a Parma per sostenere un esame alla facoltà di Chimica e mi trovavo sul treno per fare ritorno a Piacenza, mia città di residenza. Ma ero molto molto stanca e mi sono addormentata! Così sono arrivata con disappunto a Milano... Ora ho 66 anni ma ricordo benissimo le tante volte che, raccontando la mia avventura, ho detto: «L’uomo andava sulla Luna e io dormivo!». PAOLA PANINI

*** Il mio luglio 1969 inizia così. Il giorno 4 nacque la mia prima figlia Sabrina. Toccai il cielo con le dita perché oltre alla mia compagna bellissima, si era aggiun-

*** Il mese di luglio lo trascorrevo con la famiglia (marito e quattro figli) a Torre Pedrera di Rimini, in una casa affittata. Avevo l’abitudine di recarmi di primo mattino a comprare il pane in un panificio dove, tutta la notte, lavoravano dei ragazzi di cui ero diventata amica. Così quel giorno entrai e li trovai attenti davanti alla Tv che stava trasmettendo la telecronaca dello sbarco sulla Luna del primo uomo: Neil Armstrong. Ci fu un applauso tra i presenti a sottolineare un evento così straordinario. La Tv ci portava spesso in casa la visione di avvenimenti importanti, ma quello era veramente speciale. Rimasi assorta a guardare quelle riprese che faticavo ad immaginare reali. Il futuro ci avrebbe abituato a vederne altri che ora ci sembrano normali. Tornata a casa chiesi ai miei ragazzi cosa sapevano di quel programma, erano largamente informati certo dalla scuola. Ripresi il mio lavoro con quella visione impressa nella mente. CLEONICE BERTOLI

*** Ero al mare, a Rimini, con mio marito e le nostre due bambine di 9 e 4 anni. Ci adoravamo e, stretti uno all’altra, guardavamo la Tv nella sala della pensione. Quell’evento fa parte dei bei ricordi della mia vita. Io e mio marito pensavamo che tanti problemi sulla Terra sarebbero stati risolti, come ad esempio la “fame” e la “guerra”. Ora ho 79 anni. A 56 sono rimasta ve-

dova di un uomo “speciale”. Le figlie? Appartengono a questa “strampalata” società. ADRIANA MONTALDI PERELLI

*** Che anno il 1969! L’anno dei grandi eventi. Dopo quattro anni di matrimonio finalmente la dolce attesa. Mesi e giorni di grande trepidazione ed ecco, finalmente, il 16 luglio. Ricovero in clinica e nascita della tanto attesa erede. A questa grande felicità si associa l’evento dell’Apollo 11 che partì dal Kennedy Space Center (Cape Canaveral - Florida) con a bordo Aldrin, Armstrong e Collins. Che emozione seguire in televisione tanto mirabile avvenimento, insieme ai dolci gorgoglii della piccola appena nata. Il mondo familiare è cambiato, una nuova vita speciale. Ed il mondo? L’avvenimento è stato strabiliante, con la scoperta di nuove mete per l’umanità, e la speranza sempre più di un mondo dove regni la comprensione, la condivisione e la solidarietà, come dice Papa Francesco... E tutto senza dimenticare il passato.

mo ignorare la diretta Tv pilotata da un Tito Stagno preso dall’avvenimento. Anzi, quel particolare, lo rendeva pure simpatico. Io credo che la quasi totalità dei teleutenti italiani la stesse seguendo (si era data voce). Quella sera tutti, ed anche noi, si coricarono molto più tardi del consueto. Le immagini provenienti dalla Luna erano inquietanti e... strane: perché di assoluta novità. A me ricordarono gli scritti di Verne: ricchissimi di trovate e di escamotages, corredati da intuizioni, più o meno pratiche ma pure mirabolanti, che la conoscenza umana mise a punto in seguito con scoperte clamorose (...). MARIANNA SOPRANI

ROSELLA PASQUARIELLO DI STASIO

*** Nel numero di Luglio/Agosto di 50&Più, circa lo sbarco sulla Luna, ho trovato la domanda «Dove eravate quel giorno?». (...) Vivevo con mia madre e mi sembrò un avvenimento epocale e di grandissima portata, come ho potuto constatare nei decenni che seguirono, e lo è ancora oggi. Io e la mamma non ne eravamo al corrente. Forse l’argomento ci interessava poco, (...) comunque, non potem-

RICORDA CHE NON SEI SOLA DIFENDI LA TUA LIBERTÀ, INIZIA A RISCRIVERE LA TUA VITA » 1522 è il numero verde

che il Ministero per le Pari Opportunità ha istituito per fornire ascolto e assistenza alle donne vittime di violenza. Attivo 24 ore su 24 e gratuito, garantisce l’anonimato.

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BUON COMPLEANNO, CALCIO BALILLA Estate 1977. Portofino, Golfo del Tigullio (Genova). Ieri, come oggi, tutti intorno al biliardino, a tifare, ad infiammarsi, ma - soprattutto - ad aspettare il proprio turno per giocare senza sosta.


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Partita dopo partita, il calcio balilla compie quest’anno 65 anni. Giunto in Italia nel 1949, è stato subito un colpo di fulmine, tanto da sopravvivere ai cambiamenti della nostra società. Oggi ha persino una Federazione Paraolimpica Italiana, che si è aggiudicata il titolo di Campione del Mondo nel 2013. (vedi articolo a pagina 55).


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L’ABBANDONO DEL PALCOSCENICO, SETTE ANNI FA, PER STARE VICINO ALLE FIGLIE CHE CRESCEVANO. LA PERCEZIONE CHE QUEL CAPITOLO DELLA VITA ERA TERMINATO, MA NON L’AMORE PER LA DANZA, CHE - IMPROVVISO - È RIEMERSO. COME UN SENSO D’IDENTITÀ MAI SOPITO, PERDUTO SOLO PER UN ATTIMO, CHE L’HA RIPORTATA SUI PALCOSCENICI A FARE QUELLO PER CUI È NATA

}

ALESSANDRA

«IO BALLO PERCHÉ SONO IO, NON POSSO NON BALLARE, PER ME È UN’ESIGENZA, HO BISOGNO DI BALLARE PER STARE BENE, BALLO COME RESPIRO»

FERRI DI BIBI DIS

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ALESSANDRA FERRI

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ietro le quinte, sulle tavole di un palcoscenico, nella sua casa di New York, circondata dai suoi affetti più cari e in volo tra i corpi vibranti dei suoi colleghi, tra fermezza e vulnerabilità, in un perdersi talvolta e in un ritrovarsi sempre, Alessandra Ferri è ancora una volta qui, abbracciata alla parte più intima e più forte di sé, a disegnare nell’aria storie di passioni senza tempo di eroine e di donne. Dopo l’improvviso addio alle scene di 7 anni fa, l’étoile amata dai più grandi coreografi mondiali è tornata all’amore di sempre. Emozionata. Emozionando. Com’era Alessandra Ferri a 18 anni, com’era a 30 e com’è oggi a 50 anni? Ad essere sincera, oggi mi sento più vicina all’Alessandra dei 18 anni che a quella dei 30. Credo che a 18 anni - pur rimanendo se stessi - si viva principalmente affidandosi al proprio istinto, e forse solo dopo molti anni si riesce a prendere coscienza di sé, con una maggiore volontà e presenza. Con l’esperienza di vita ci si ritrova ad avere un’importante consapevolezza di se stessi e si riconquistano quei valori iniziali che portiamo dentro di noi. Ciò che sono oggi a 50 anni lo ero in fondo a 18, con la medesima passione per la danza, con la stessa missione di vita che è la danza per me. Perché ha deciso di dire addio alle scene e perché ha scelto poi di ritornare a ballare? Sono stati vari i motivi che mi hanno spinto a questa decisione. Prima di tutto avevo percepito che, in quel momento della mia vita, quel tipo di carriera e di ruoli non volevo più farli. Era un capitolo terminato. Per me era importante staccarmi per poter rinascere in qualche cosa di altro, avevo bisogno di porre delle distanze per far sì che il fuoco tornasse e «A soli 21 anni si facesse sentire l’esperienza con dentro di me per il grande Mikhail portarmi in chissà Baryshnikov quale nuova direall’American Ballet zione. In quel peTheatre di New sentivo inolYork. Poteva essere riodo tre di voler stare un momento accanto alle mie negativo per figlie che aveval’enorme impegno no dieci e sette richiesto, ma così anni, sentivo che non è stato» era un momento importante nella loro crescita e io volevo esserci. Ho sempre lavorato e viaggiato molto, la mia carriera è sempre stata molto impegnativa a livello di tempo e di energie, energie che necessariamente sentivo di non avere più per le mie bambine. È davvero impossibile fare tutto. Quando ho scelto di abbandonare la danza non sapevo che non sarebbe stato un addio definitivo. Mi sono resa conto che vivere senza ballare è stata quasi una perdita d’identità, la danza è talmente parte di me da sentirmi veramente completa e viva quando danzo. Ho

[ L’ÉTOILE CON ETHAN STIEFEL SONO I PROTAGONISTI

Biografia in breve Nasce a Milano il 6 maggio 1963. Studia alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Adolescente, si trasferisce alla Royal Ballet School di Londra dove, a soli 19 anni, diviene Prima Ballerina. Solca i più grandi palcoscenici del mondo vincendo prestigiosi riconoscimenti.

DELL’OPERA “THE DREAM” AL METROPOLITAN OPERA HOUSE DI NEW YORK (2002). ]

sentito che una parte di me enorme era stata messa a tacere. Avevo sicuramente molto più tempo da dedicare alle mie figlie, ma ho capito che non conta solo il tempo che dedichi alle persone che ti sono accanto ma anche quello che hai da dare loro. Io do moltissimo di me ballando, divento una donna realizzata quando ballo, una mamma piena, e il rapporto con le mie figlie è diventato anche più profondo con il mio ritorno alle scene. Quali sono state le sfide più importanti della Sua vita? Io non intendo la vita come una sfida, non siamo qua a combattere, non ci sono sfide, ci sono prove semmai, soprattutto quelle quotidiane con se stessi. La mia quotidianità è quella di confrontarmi continuamente con il mio talento che mi spinge a dovermi migliorare ogni giorno, a doverlo servire ogni giorno. Quali emozioni prova durante le Sue performance? Le emozioni sono tante, sono diverse per ogni ruolo, per ogni spettacolo, non c’è un’emozione generale. Dipende da come ci si sente, da dove si è, dalla difficoltà di un determinato ruolo. Forse la sensazione comune è il senso di libertà interiore. Certo la paura della scena c’è sempre, la paura c’è stata, soprattutto quando ero più giovane. Ho vissuto momenti in cui andare in scena mi creava angoscia e ansia, anche a causa delle aspettative che io creavo con me stessa. Avevo sempre paura di non essere all’altezza di quello che volevo fare. Quando avevo 20 anni ed ero prima ballerina e mi ritrovavo a ballare al Covent Garden di Londra, al Metropolitan di New York o all’Opé- » OTTOBRE 2014

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INTERVISTA ALESSANDRA FERRI [ ACCANTO, ALESSANDRA FERRI IN UN’INTERPRETAZIONE DELLA “CARMEN”; A SINISTRA, INSIEME A ROBERTO BOLLE. SOTTO, L’ÉTOILE IN

“CHÉRI” NEW YORK, NEL 2013; IN BASSO, PROTAGONISTA DELL’OPERA “MANON” AL TEATRO ALLA SCALA DI MILANO. ] AL SIGNATURE THEATRE DI

ra di Parigi mi rendevo conto dell’impegno e della grande responsabilità, senza tuttavia avere quell’esperienza che invece oggi riesce a tranquillizzarmi. Amo forse anche per questo la sensazione di non sentirmi sola, di entrare in relazione con i miei colleghi, tutti, dal corpo di ballo al primo ballerino. Amo la sensazione di vivere in armonia con gli altri. Tra le varie interpretazioni, qual è il personaggio che ha amato di più e quale invece è stato più difficile da interpretare? Ci sono dei personaggi che mi hanno accompagnata nell’arco della mia carriera, che ho imparato a conoscere molto bene: Giselle, Carmen, Giulietta. Li ho incontrati così tanto spesso che sono diventati a me familiari in ogni loro sfumatura. Un personaggio invece che all’inizio non volevo interpretare e che poi ho imparato a conoscere è la protagonista di Fall Ri-

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ver Legend, un balletto poco conosciuto in Italia ispirato alla storia vera di una donna americana che ha ucciso a colpi d’ascia il padre e la matrigna e fu poi impiccata. Non lo riuscivo a comprendere, ma poi ho trovato una mia chiave di lettura ed è stato affascinante in realtà da interpretare. Nel 1985 è stata scelta dal grande Mikhail Baryshnikov per il ruolo di prima ballerina dell’American Ballet Theatre di New York con cui ha viaggiato in tutto il mondo. Come è stato lavorare con lui? È stata un’esperienza molto impegnativa, io avevo 21 anni e lui era nel pieno della sua carriera. Sentivo molto la grande differenza di esperienze e sentivo il carico di una responsabilità enorme. Mi ha insegnato moltissimo. È un uomo asciutto, di poche parole, molto esigente. Essere al suo fianco non è stato sempre facile. È stato un grande maestro di vita perché ho scelto di vederlo così, contrariamente poteva essere un’esperienza anche molto negativa come lo è stata per molti. Penso infatti che una cosa fondamentale nella vita sia riconoscere le numerose esperienze e prove a cui siamo messi di fronte, e porsi rispetto ad esse in maniera positiva o negativa, scegliendo di trarne il bene o il male. Io, in quella situazione, ho scelto di rimboccarmi le maniche e trovare la forza e il coraggio per stare accanto a lui a testa alta. Dopo aver iniziato i Suoi studi al Teatro alla Scala, a 16 anni ha vinto un’importante borsa di studio che Le ha permesso di entrare a far parte della Royal Ballet School di Londra. C’è qualcosa che Le è mancato nella Sua adolescenza? In realtà, mi sono sentita privilegiata e fortunata rispetto alle mie coetanee. Ho avuto la possibilità di seguire il mio sogno e di realizzarlo sin da quando ero davvero molto giovane, e ciò mi ha fatto sentire molto avvantaggiata. Certo, i sentimenti di solitudine e di smarrimento ci sono stati, ma li ho superati anche con la consapevolezza di essere riuscita a realizzare quello che desideravo di più nella mia vita. Ha viaggiato in tutto il mondo, dov’è che Si sente più a casa? Mi sento a casa a Milano come a Londra o a New York, sono tutte città che hanno avuto un peso nella mia vita, in cui ho una storia, un vissuto di familiari, di amici e di affetti. Dipende dai momenti di vita. Mi sento a casa dove in quel momento è giusto essere, se la vita mi porta in una città piuttosto che un’altra, quando si sta bene interiormente, la casa te la crei laddove la vita ti ha portato. Nel suggestivo paesaggio siciliano di Pantelleria, è stata la straordinaria protagonista degli scatti fotografici raccolti nel volume Aria con cui Fa-


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brizio Ferri - poi diventato Suo compagno di vita e padre delle Sue bambine - è riuscito a rappresentare ciò che è materialmente invisibile. Come è nato questo progetto? L’idea originaria è stata proprio di Fabrizio. Mi sono lasciata coinvolgere perché trovo che il suo talento sia riuscito a catturare l’essenza più profonda della danza che, oltre ad essere movimento, è il rapporto con lo spazio intorno a te, con l’aria. È sempre difficile ritrarre la danza se non attraverso la rappresentazione di momenti statici che ne disperdono la sua vera forma, la sua natura. Gli scatti ritratti in questo bellissimo lavoro, invece, hanno saputo andare oltre, davvero molto oltre. Che cosa ha significato per Lei diventare madre? Come ha vissuto un cambiamento così grande nella Sua vita? Quando sono nate le mie figlie ho vissuto i momenti di più grande completezza della mia vita, la loro nascita è stata un qualcosa di fortissimo. Ho sentito un’intensa gioia, la felicità del dare, stavo dando tantissimo, a loro, al mondo... Non lo so. È stato davvero straordinario. Certo, in una danzatrice c’è sempre il rischio, la domanda se tornerà a ballare, cosa succederà al proprio corpo inteso come strumento artistico e di espressione... Ma la vita è una sola e io sono sia una danzatrice che una madre che una donna. Non mi pongo mai il problema di vivere o no un’esperienza, perché questa è la vita, è fatta di momenti che devono essere vissuti. La Sua storia d’amore con il padre delle Sue figlie si è conclusa dopo tanti anni. È un’esperienza - quella della perdita e della separazione che La rende molto più umana di quanto Lei possa sembrare con la Sua vita davvero straordinaria. In cosa si sente una donna come tante altre? Io non sono anche una donna, io sono una donna, una donna come tutte voi, con le stesse gioie, gli

stessi dolori, le stesse debolezze, vulnerabilità e forze. La differenza è che avendo una passione così forte, questa passione per me è stata da sempre una luce, mi ha salvato in vari momenti, è un’ancora che mi dà la forza tutti giorni di alzarmi dal letto qualsiasi cosa mi stia succedendo. Per me questo è stato un grande dono, un grande regalo. La fine della storia con Fabrizio è stata per me molto dolorosa, molto difficile, ho dovuto trovare in me una forza che ho dubitato di avere. Attraverso la danza ho trovato la gioia di essere chi sono, di non traballare mai davanti a niente. Se avesse di fronte l’Alessandra degli esordi, che consiglio Le darebbe? Il consiglio è quello di seguire il proprio cuore, il proprio istinto, non avere paura di darsi, di fare. La libertà è quella, non aver paura di ciò che la vita ti pone di fronte. Ancora oggi non mi chiedo mai come sarò o come sarà domani, vivo e basta. Che cos’è per Lei la danza? È la mia luce, il mio fare, la mia vita.

«Bisogna seguire il proprio cuore, il proprio istinto senza aver paura di darsi, di fare. Questa è la libertà: non temere ciò che la vita ti pone di fronte»


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> @VVISO AI NAVIGANTI

I PREFERITI DI DI PAOLO NEGRINI

LA TOP 5 DELLE COSE DA FARE, VEDERE, ASCOLTARE IN RETE

MOVIES [ UN PORTALE SUL CINEMA ] Se cercate informazioni su film, attori, registi, ecc. non potete tralasciare una visita a Mymovies, portale verticale sul cinema. Un database di film dal 1895 ad oggi, con recensioni, trailer, locandine, commenti e programmazioni che offrono al lettore un’informazione a tutto campo. Scorrevole e di facile consultazione. Da non perdere. >> www.mymovies.it/film/2014

UNIONE EUROPEA [ IL SEMESTRE ITALIANO ] Una rondine stilizzata con i colori dell’Europa e dell’Italia: è il logo del sito internet realizzato in occasione del semestre di Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea. Dal Primo luglio ricopriamo un incarico importantissimo in seno all’Europa. Cosa è successo e cosa succederà ancora nei prossimi mesi? Scopo del sito è quello di tenerci aggiornati. >> www.italia2014.eu

DIRITTO ON LINE

1914-18 [ LA GRANDE GUERRA ] In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, la Rai ha realizzato un portale dedicato a questo catastrofico evento che ha sconvolto la vita di intere generazioni. L’impegno, l’attenzione e la dovizia di informazioni investite per realizzare questo portale è veramente apprezzabile. Foto, video, testimonianze, il meglio delle Teche Rai e degli archivi nazionali e mondiali hanno dato vita ad uno straordinario spazio informativo e culturale. >> www.grandeguerra.rai.it

DUE RUOTE E PISTE CICLABILI

[ SEMPRE AGGIORNATI ]

[ LA PRIMA MAPPA ON LINE ]

Questa rivista on line di informazione giuridica, offre al lettore - sia esso professionista od appassionato delle normative giurisprudenziali - gli strumenti per navigare tra le continue riforme del panorama giuridico. Per una più agevole consultazione, il sito è diviso in macro sezioni: News, Giurisprudenza, Rassegna, Normativa e Glossario. È facilmente fruibile e permette di soddisfare le più svariate esigenze. >> www.mondodiritto.it

Se amate pedalare, sapete bene quali sono i pericoli del muoversi in città o lungo le strade percorse da sfreccianti automobili. L’alternativa sono le piste ciclabili dove poter godere in tranquillità, con i nostri cari o i nostri amici, delle sane passeggiate in bicicletta. Il sito Bicitalia è la prima grande mappa on line della rete ciclabile nazionale: dei 18mila Km di strade ciclabili tracciate, 10mila sono già completamente mappate. Oltre alle mappe, nel sito sono indicati 18 itinerari e 50 “ciclovie di qualità”, che sono - a ragione - considerati percorsi al di sopra della media nazionale, sia dal punto di vista paesaggistico che dei servizi offerti ai ciclisti. >> www.bicitalia.org/cms/it

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Il percorso della vitalitĂ


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Per 5 anni

La moneta

Il 15 luglio,

potrebbe verificarsi il blocco dell’ingresso di nuovi Stati Membri nell’Unione.

unica, secondo Juncker, ha protetto l’Europa impedendo lo scoppio di una guerra tra valute.

con 422 voti a favore e 250 voti contrari, è stata ratificata la nomina di Juncker a presidente.

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[ ATTUALITÀ DI LEONARDO

GUZZO ]

PER UNA NUOVA EUROPA la “ricetta” JUNCKER «È lussemburghese il nuovo presidente della Commissione Europea. L’insediamento ufficiale non avverrà prima di novembre, ma Jean Claude Juncker ha già stilato l’elenco delle priorità che intende affrontare nel corso del suo mandato: al primo posto, ovviamente, crescita ed occupazione»

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n attesa di insediarsi ufficialmente il prossimo 1° novembre, la nuova Commissione Europea ha già da mesi il suo presidente. Lo scorso 15 luglio, con 422 voti a favore e 250 contrari, il Parlamento Europeo ha ratificato la nomina del lussemburghese Jean Claude Juncker, figura di spicco del Partito Popolare Europeo e già, dal 2005 al 2013, presidente dell’Eurogruppo (l’organo di coordinamento economico e finanziario dei Paesi dell’area euro). A sostenerlo, dopo una scelta non facile in sede di Consiglio Europeo, è una

La Germania, assieme a Finlandia e Olanda, si dichiarano contrarie a forme di stimolo della crescita economica che vadano ad aumentare ulteriormente il debito.

altrettanto allarmanti: la tragedia dell’immigrazione clandestina nel Mediterraneo, l’ormai intollerabile inconsistenza della politica estera comune. Contro il rischio di sfacelo Juncker ha elaborato una ricetta composita, ancora vaga ma suggestiva, esposta nel discorso di insediamaggioranza parlamentare ampia mento e poi in ripetute dichiaquanto eterogenea, formata dai razioni di intenti. A costituirne il popolari (che restano il gruppo perno sono una manciata di papiù consistente all’interno dell’asrole d’ordine: più vicinanza ai semblea), i socialisti (malgrado cittadini, più efficienza nell’uso qualche defezione), i liberali e aldei mezzi di cui l’Unione dispocuni gruppi minori. ne, più trasparenza e più solidaL’ascesa di Juncker avviene in un rietà. In quest’ottica, ragiona momento delicato per il Vecchio Juncker, l’immigrazione clanContinente. La crisi economica, destina nel Mediterraneo forse la più grave del sistema canon si può pitalistico, ha considerare spaccato in «L’asso nella un problema due l’Europa, manica è un piano esclusivo delmettendo a da 300 miliardi l’Italia, di Maldi euro per soqquadro le industria, ricerca, ta o di Cipro: economie infrastrutture, la questione dell’area mesettore energetico» riguarda le diterranea frontiere esenza peralsterne dell’Unione, è a tutti gli eftro risparmiare il corso sicuro delfetti europea e va affrontata in la “locomotiva” tedesca. Il cresede comunitaria creando la fiscente disagio sociale, esasperagura speciale di un Commissato dalle contromisure dell’Unione, rio per l’Immigrazione, ampliandiscutibili e spesso inefficaci alla do la dotazione di mezzi del Fronprova dei fatti, ha sollevato un’ontex (l’agenzia per la sorvegliandata di risentimento verso le istiza dei confini comuni) e concortuzioni comunitarie e la stessa lodando una politica unitaria in gica dell’integrazione europea, materia di asilo e ingressi legali. ben rappresentata alle ultime eleConsolidare l’unità e l’autorevozioni dall’affermazione di partiti e lezza della politica estera euromovimenti cosiddetti “euroscetpea spetta invece al Commissatici” (lo United Kingdom Inderio italiano Francesca Mogheripendence Party di Nigel Farage e ni, chiamata a districarsi tra la criil Front National di Marine Le Pen, si ucraina e la crescente minacvincitori in Gran Bretagna e Francia del fondamentalismo islamicia; la Lega Nord e, in maniera peco. Anche sul tema del rapporculiare, il Movimento Cinque Stelto con gli euroscettici, la posile in Italia). zione di Juncker è drastica. Nel Su questo quadro fosco si innegiorno dell’insediamento, » stano emergenze più specifiche e OTTOBRE 2014

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a Marine Le Pen che gli negava apertamente il suo sostegno, il neopresidente rispondeva proclamandosi orgoglioso di poter rinunciare all’appoggio di chi predica l’odio e l’esclusione. Contro le opinioni degli antieuropeisti, sostiene che la moneta unica non ha diviso l’Europa ma l’ha protetta, impedendo lo scoppio di una guerra tra valute e preservando la pace economica nel Continente. La sfida è, oggi, rafforzare la governance dell’Eurozona creando una capacità di bilancio autonoma che permetta all’Unione di finanziare misure di sostegno e incoraggiamento alle riforme strutturali negli Stati Membri. Per stabilizzare il quadro dell’economia s’impone poi di riconsiderare i programmi d’aiuto ai Paesi in difficoltà (valutandone in anticipo l’impatto sociale e affidandone il controllo a organismi più democratici della Trojka composta da Bce, Fmi e Commissione) e di congelare per 5 anni l’ingresso di nuovi Stati Membri nell’Unione - pur senza bloccare i negoziati di adesione - evitando così di ripetere lo shock causato dal brusco allargamento del 2004. Il nodo cruciale del suo programma resta però la politica economica. Proprio su questo terreno, infatti, si consuma la spaccatura più evidente all’interno del-

la maggioranza che lo sostiene. Da una parte Germania, Finlandia e Olanda - i cani da guardia del rigore - ammoniscono che ogni discorso su misure di stimolo all’economia finanziate attraverso la crescita del debito è fuorviante. Il “ventre molle” dell’area euro soffre di una scarsa competitività, che non si risolve con l’aumento del debito. Sull’altro versante, gli Stati più colpiti dalla crisi, e l’Italia in prima linea, premono per un allentamento del Patto di Stabilità. Il premier Renzi ha condizionato il suo appoggio a Juncker all’adozione dell’Agenda Van Rompuy (il presidente uscente del Consiglio Europeo), che pone la crescita al centro dell’azione comunitaria per i prossimi anni. Il ministro dell’Economia Padoan, dal canto suo, ha più volte ribadito che bisogna sfruttare al meglio ogni spazio di flessibilità già consentito dalle regole comunitarie. Le riforme strutturali sono necessarie ma producono benefici in tempi relativamente lunghi: nell’immediato servono misure per ammortizzare i costi sociali e incentivi per stimolare gli investimenti. Preso tra due fuochi (crescita attraverso la riduzione del debito o riduzione del debito attraverso la crescita), per il momento, Juncker si barcamena. Nel discorso di insediamento

«L’industria dovrà assorbire grossa parte degli investimenti per tornare a pesare per il 20% del Pil europeo entro il 2020»

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LA NOMINA “POLITICA” DI JUNCKER

L’iter di formazione della nuova Commissione Europea ha certificato la progressiva “politicizzazione” delle istituzioni comunitarie. Già il Trattato di Maastricht prevedeva che la nomina del presidente e degli altri membri della Commissione fosse sottoposta all’approvazione del Parlamento dell’Unione, in rappresentanza dei cittadini europei. Nel 2009, poi, il Trattato di Lisbona ha imposto che il Consiglio Europeo tenesse conto, nel designare il presidente, della composizione politica del Parlamen-

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to. Nel corso dell’ultima tornata elettorale, per la prima volta, le principali famiglie politiche europee hanno preventivamente indicato i propri candidati alla presidenza della Commissione e alla fine l’esito del voto, l’assenza di vincitori assoluti e di tendenze univoche, ha fatto sì che la nomina del presidente risultasse da un’intesa tra forze politiche transnazionali, piuttosto che da un accordo tra Stati. Il tedesco Schulz, riconfermato presidente del Parlamento, l’ha definita una “svolta epocale”.

RUOLO E COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE

La Commissione Europea è l’organo esecutivo dell’Unione e tutela gli interessi dell’Europa. Propone in via esclusiva gli atti che saranno adottati dal Consiglio dell’Unione o dal Parlamento, vigila sull’applicazione del diritto comunitario, gestisce il bilancio dell’UE e la rappresenta a livello internazionale. A orientare l’azione politica della Commissione è un presidente, designato a maggioranza dal Consiglio Europeo (l’assemblea dei capi di Stato e di governo dei Paesi Membri che stabilisce le linee politiche generali dell’Unione) e poi ufficialmente investito dal Parlamento con voto a maggioranza assoluta. Al presidente spetta scegliere, di concerto coi capi di Stato e di governo, gli altri commissari, nonché attribuire compiti e funzioni. Alla fine l’intera Commissione viene sottoposta a voto di conferma del Parlamento, è formalmente nominata dal Consiglio e dura in carica 5 anni, in corrispondenza con una legislatura del Parlamento stesso.


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ha definito crescita e lavoro le priorità del suo mandato, subito avvertendo, però, che «il Patto di Stabilità non si tocca». Si proclama sostenitore dell’economia sociale di mercato, di un’economia, cioè, che sia al servizio dei cittadini e produca benessere per tutti; giura di avere a cuore le sorti del 29° Stato dell’Unione, ovvero la massa di disoccupati ed emarginati prodotta dalla crisi, ma non transige su un punto: l’aumento

di produzione e occupazione non si ottiene attraverso un ulteriore aumento del debito. L’asso nella manica del neopresidente è un piano economico, da definire entro febbraio del 2015, che dovrebbe mobilitare fino a 300 miliardi di euro in tre anni tra investimenti pubblici e privati: investimenti da concentrare nel settore industriale (che dovrebbe tornare a pesare per il 20% del Pil europeo entro il 2020), in quello delle infrastrutture, dell’energia e della ricerca. I dettagli del programma mancano ancora, ma il dibattito tra gli economisti è già serrato. Si nota innanzitutto che la cifra di 300 miliardi è indicativa e rappresenta semmai un auspicio ottimistico, ma se pure dovesse concretizzarsi garantirebbe un flusso di investimenti annuo pari allo 0,8% del Pil dell’Unione (12.000 miliardi di euro complessivi): un volume troppo contenuto per produrre un vero cambio di rotta.

Quanto alla cifra, 80 miliardi dovrebbero venire da fondi strutturali non ancora erogati, circa 180 dall’emissione di titoli da parte della Banca Europea per gli Investimenti e dagli effetti moltiplicativi garantiti dal coinvolgimento dei privati, i restanti 40 dall’emissione di specifici project-bond (obbligazioni legate alla realizzazione di un progetto, il cui rendimento è assicurato dal flusso finanziario generato dal progetto stesso). Nessuna speranza, allo stato attuale, di assistere alla nascita dei famosi “eurobond” né di altre risorse autonome della Comunità. La tendenza è quella di rastrellare fondi nelle pieghe del Patto di Stabilità e chiamare in soccorso i privati: una strategia oculata e inevitabile secondo chi la sostiene, mentre, per i detrattori, una misura imprevedibile e velleitaria, che rischia di trasformare il coniglio nel cilindro promesso da Juncker nell’ennesimo cocente bluff.


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Nell’ottobre

Il Nord America

Da 1,5 miliardi

del 2013 in Italia esistevano solo 27 piattaforme attive di raccolta. Oggi sono 54.

detiene il 60% del peso economico nei finanziamenti collettivi tramite internet.

di euro del 2011 si è passati ai 5,3 del 2013: il giro d’affari del crowdfunding è triplicato.

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[ ATTUALITÀ DI ROMINA

VINCI ]

FINANZIARE SOGNI E PROGETTI: LA RISPOSTA È NEL WEB «Si chiama crowdfunding ed è una pratica di micro-finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse. Il risultato è il processo collaborativo di un gruppo che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi e i progetti di singoli individui, organizzazioni, start up o aziende consolidate»

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ommaso è un ragazzo nato a Bologna 22 anni fa, appassionato di calcio e di pasta fatta in casa. A febbraio gli viene diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta, l’unica speranza per salvarsi è una cura innovativa nell’ospedale della Pennsylvania di Philadelphia, ma in America i costi sono alti e servono 600mila dollari. È una cifra inaccessibile per la sua famiglia, ma ecco che i suoi amici decidono di far partire una campagna di raccolta fondi su internet. «Tommaso è sempre stato un

ragazzo generoso, ed ora ha bisogno di noi»: dicono nel video che rimpalla sui Social Network. La rete si mobilita in men che non si dica, tantissime celebrità (da Gianni Morandi a Pif) lanciano il loro messaggio di solidarietà, vengono organizzate cene ed eventi a sostegno del progetto ed ecco che, a metà giugno, il “goal” va in rete con oltre 600mila dollari raccolti. Tommaso e la sua famiglia ora sono negli States e i genitori aggiornano costantemente i sostenitori sulle condizioni di salute del figlio.

UN GIORNALISMO DAL BASSO

Quando Andrea Marinelli (nella foto sopra), giornalista trentenne perugino trapiantato a New York, riusciva a seguire la campagna elettorale per le presidenziali americane del 2012 grazie alle donazioni dei lettori del suo blog, sapeva di essere dinanzi a qualcosa di eccezionale ma, confida oggi: «Non avrei mai pensato che il crowdfunding sarebbe diventato un successo del genere». Lui ha fatto da apripista, seguendo il suo esempio altri giornalisti si son fatti coraggio, rompendo gli schemi preconfezionati. La giornalista freelance Emanuela Zuccalà, grazie a questo sistema, è riuscita a dare voce al popolo saharawi, da anni in lotta per l’indipendenza dal Marocco. Emanuela ha raccolto 12mila dollari, ha formato un team di quattro donne ed è partita alla volta del Sahara Occidentale, realizzando un film. E poi c’è Claudia Vago, che grazie ad una colletta in rete ha potuto raccontare le manifestazioni di OccupyChicago. Oggi il crowdfunding è una risorsa che accomuna molti giornalisti indipendenti, che sono riusciti a realizzare i loro repor-

tage eludendo le logiche dei giornali e contando soltanto sull’appoggio dei propri lettori. Negli ultimi tempi anche i mass media hanno deciso di aprirsi a questa forma di finanziamento popolare, complice la crisi dell’editoria. È così che è partita l’iniziativa “Gli Occhi della Guerra”, ad opera dell’edizione on line de Il Giornale, che chiede ai lettori di finanziare i reportage da zone di guerra. In poco tempo sono stati finanziati reportage dall’Afghanistan, dall’Ucraina e dalla Libia di Fausto Biloslavo e Gianni Micalessin, firme storiche del quotidiano milanese, e anche un progetto di Barbara Schiavulli, giornalista di guerra indipendente che per la prima volta è ricorsa al crowdfunding per finanziare la propria inchiesta sul radicalismo islamico in Europa. Il rischio di un’operazione simile, però, è che gli editori, distorcendo il senso della manovra, approfittino di queste iniziative per risparmiare il costo degli inviati (il progetto de Il Giornale, ad esempio, è sponsorizzato da Hp Autonomy).

È una storia emblematica quella di Tommi, che testimonia come, con il piccolo aiuto di tante persone, si possano varcare grandi traguardi. E sono tantissimi gli esempi che avvalorano questa tesi. Quelle che un tempo erano collette tra amici per una buona causa infatti, oggi, nell’era in cui internet ha abbattuto gli spazi e i confini, vengono racchiuse nel termine crowdfunding (letteralmente significa “finanziamento dalla folla”). C’è chi, come Stefania, dà vita ad una campagna per aprire un bed&breakfast e in due settimane raccoglie oltre 20mila euro. C’è Maria Antonietta che chiede un aiuto per pagare le tasse universitarie ad Alain, un ragazzo del Rwanda, figlio di una sua cara amica che ora non c’è più. C’è anche chi vi ricorre per finanziarsi il viaggio di nozze. Perché una cosa è certa: il crowdfunding non è una risorsa di nicchia, ma è popolare. Singoli individui, enti benefici, start up o aziende consolidate: è sempre più variegato, oggi, il comparto dei fundraiser, ed il giro d’affari che vi ruota intorno è notevole. Basti pensare che secondo i dati dell’Istituto Bruegel di Bruxelles - dal miliardo e mezzo di dollari del 2011 si è passati ai 5,1 miliardi del 2013. Un peso economico che appare triplicato, e che proviene in larga parte dal Nord America (60%) e dall’Europa (36%). In Italia la prima piattaforma dedicata al crowdfunding, “Produzioni dal basso”, è nata nel 2005, ma ci sono voluti otto anni per far sì che pren- » OTTOBRE 2014

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desse piede. Come si evince dai dati forniti dall’Italian Crowdfunding Network, infatti, se nell’ottobre 2013 nel nostro Paese esistevano 27 piattaforme attive e 14 in fase di lancio, a distanza di meno di un anno si è verificato un aumento del 30%: oggi ci sono 54 piattaforme complessive e sono stati finanziati 30 milioni di euro. Un settore che gode di un’ottima vitalità è quello del cosiddetto crowdfunding etico, che si occupa di raccogliere donazioni per cause umanitarie e sociali. La piattaforma “ReteDelDono”, ad esempio, ha promosso il progetto “Run for Polio”, mirato ad eliminare la poliomielite nel mondo e sostenuto da Rotary Foundation. Chiedeva 40mila euro, ne sono arrivati oltre 50mila. Sul sito “BuonaCausa”, l’istituzione “Misericordia di Siena” ha attivato il programma “Adotta una famiglia” con un “tariffario” a sostegno dei più bisognosi: con somme da 5 a 40 euro si possono pagare le bollette di un trimestre di una famiglia adottata, con 50 euro si può fornire cibo per una settimana e con 100 si garantisce il trasporto scolastico di un ragazzo disabile per sette giorni. La risposta della rete non si è fatta attendere, e finora sono stati raccolti oltre 20mila euro. Scienza e tecnologia non stanno di certo a guardare. L’anno scorso ha fatto scalpore il progetto “FABtotum personal fabricator”, lanciato da un team di giovani architetti e ingegneri di Milano che,

con ben 432mila euro raccolti (dieci volte di più dell’obiettivo iniziale), è riuscito a ideare e produrre una stampante 3d innovativa. Son stati già sfornati 3 lotti di 100 stampanti, e le richieste continuano. Per quanto riguarda i modelli di piattaforme, il più diffuso è il reward-based, nel quale i finanziatori ricevono un premio o una ricompensa non monetaria (può essere un gadget, un dvd, una cena, etc). C’è poi il donation-based: le donazioni, in questo caso, sono a fondo perduto perché non si riceve nulla in cambio. Alcuni portali, come l’americano “Kickstarter“, finanziano solo progetti che raggiungono interamente la somma prospettata, altrimenti le iniziative non vanno in porto. È qui che i frati della Basilica di San Francesco a Ripa, a Trastevere, hanno lanciato l’appello ai fedeli per il restauro della cella del Santo, utilizzata durante i soggiorni romani. Sono riusciti a raccogliere i 95mila euro previsti, merito anche della grande risonanza che hanno avuto sul New York Times. L’apertura al pubblico della cella è prevista per il 4 ottobre. Che sia questa l’elemosina francescana del terzo millennio?

CONQUISTIAMOCI LA LUNA

La Luna sarà più vicina oggi, e chi vive a Milano e dintorni potrà quasi toccarla! Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia del capoluogo lombardo, infatti, sta per inaugurare una nuova sezione in cui viene esposto il frammento lunare portato sulla Terra dagli astronauti dell’Apollo 17. Il progetto, dal nome “Conquistiamoci la Luna”, ha avuto un costo di 50mila euro, di cui quasi 29mila sono stati raccolti attraverso la piattaforma “ReteDelDono”. Nella sala dello Spazio verranno esposti i nomi di tutti i donatori e di tutte le persone a cui è stata “regalata la Luna”.

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OTTOBRE 2014

CROWDFUNDING: LA RISPOSTA PER FINANZIARE SOGNI

SOCIETÀ

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[ DA SINIST

IL SOSTEGNO NELLA TOM DI “RUN

LA PO SOTTO A

DI TOM STAMPA

{

LA SARDEGNA CHIAMA E L’ITALIA RISPONDE

}

Intervista a Salvatore Corona (nella foto a destra), presidente dell’Associazione Dromos e organizzatore del progetto “Sardegna chi_ama: ricostruiamo il futuro”.

S

ignor Corona, cos’è il progetto “Sardegna chi_ama”? Nasce subito dopo la tragica alluvione dello scorso novembre, con l’idea di dar vita a un intervento di solidarietà concreta a supporto dei centri e delle popolazioni colpite dalla calamità. Il 31 maggio abbiamo organizzato una grande serata di musica, spettacolo e solidarietà all’Arena Sant’Elia di Cagliari. Si sono esibiti artisti del calibro di Gianna Nannini, Francesco Renga, Ornella Vanoni, che hanno aderito alla chiamata del direttore artistico Paolo Fresu. Il concerto è stato trasmesso su Rai3 e sulle frequenze di Caterpillar. L’obiettivo erano 30mila euro, ne avete raccolti ol-

tre 60mila. Ci avreste mai creduto? I risultati sono arrivati grazie all’associazione della diretta televisiva e radiofonica al crowdfunding, spinto attraverso il live twitting #sardegnachiama. Prima della trasmissione televisiva si contavano 86 donazioni per circa 3mila euro; a fine diretta (alle 24 di sabato) i sostenitori erano 1.714 per un totale di 40.380 euro. Chiusa lo scorso 16 giugno, la raccolta su “ReteDelDono” ha visto la partecipazione di 2.049 donatori per un totale lordo di 60.322, pari al 200% dell’obiettivo di partenza. Perché il crowdfunding? L’idea ci è stata suggerita da Nicola Pirina, esperto in Innovation management ed è


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[ DA SINISTRA E IN SENSO ORARIO, IL SOSTEGNO DI GIANNI MORANDI NELLA RACCOLTA FONDI PER TOMMASO; LA LOCANDINA DI “RUN FOR POLIO”, INIZIATIVA VOLTA A SCONFIGGERE LA POLIOMELITE NEL MONDO; SOTTO ALTRI SOSTENITORI DELLA CAMPAGNA IN FAVORE DI TOMMASO; LE INNOVATIVE STAMPANTI 3D DEL PROGETTO “FABTOTUMPERSONAL FABRICATOR”. ]

RIPULIAMO GLI OCEANI

What a wonderful world

Un ragazzo olandese neanche ventenne, studente di ingegneria aerospaziale, ha un sogno: ripulire gli oceani. Ed oggi, grazie al crowdfunding, la sua nobile impresa può divenire realtà. Ha inventato una specie di “spazzino dei mari”, un sistema galleggiante che fa convogliare i rifiuti sfruttando le correnti, non danneggia l’ecosistema e il suo costo è 33 volte minore rispetto ai normali sistemi di pulizia. Deve raccogliere 2 milioni di dollari, e in quaranta giorni ha già superato la metà della cifra. È possibile seguire la sua campagna su www.theoceancleanup.com.

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SPECIALE SPE CIALE 6 GIORNI (prezzo (prezzo per persona persona in camera camera doppia Classic) Classic) stata presa seriamente in considerazione nel momento in cui abbiamo capito che era davvero difficile attivare un sms solidale. Son già iniziati i lavori di ristrutturazione delle scuole colpite dall’alluvione? A brevissimo tutte le donazioni pervenute a “Sardegna chi_ama” andranno alla copertura integrale dei danni subiti da nove istituti. In particolare verranno finanziate le scuole di Macomer (10mila euro), Nuoro (24mila), Mogoro (5mila), Oristano (16mila), Uras (45mila), Olbia (20mila), Sant’Antonio di Gallura (49mila), San Gavino Monreale (12mila) e Pabillonis (2.250 euro) per un totale di 174.250 euro. Restano ancora da destinare 5mila euro, ai quali potrà aggiungersi qualche ulteriore

donazione oltre che gli eventuali risparmi che sarà possibile ricavare tra le somme destinate alle scuole. Tali cifre saranno distribuite ad altre scuole tra le 61 colpite dall’alluvione, attraverso gli stessi criteri che hanno guidato le prime nove assegnazioni. Qual è il segreto di questa raccolta fondi? La determinazione di tutti, la voglia di fare bene ma soprattutto la trasparenza e la chiarezza degli obiettivi. Ringrazio la Fondazione Banco di Sardegna che ha offerto un supporto economico, il Comune di Cagliari che ci ha allestito l’area, gli sponsor, i tanti volontari e ovviamente tutti i sostenitori. Grazie ancora, di cuore, da parte di tutti i sardi e di tutti gli italiani. Perché la Sardegna è un bene di tutti.

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anni fa

«È stato coniato il termine “drone”. Lo si deve al caratteristico ronzio emesso dai motori, simile a quello di un fuco: in inglese, appunto, “drone”»

C

[ ATTUALITÀ DI FRANCESCO BENVENUTI ]

UN CIELO TRAPUNTO DI DRONI «Possono essere impiegati dalle Forze dell’Ordine, in agricoltura e per monitorare lo stato di salute ambientale: un Grande e “Bravo” Fratello dalle molteplici potenzialità»

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omparvero intorno al 1916 durante la Grande Guerra. Uno dei primi fu l’Aerial Target, guidato tramite radio controllo. A settembre dello stesso anno, l’aeroplano automatico Hewitt-Sperry faceva il suo primo volo. Era guidato da una tecnologia a giroscopi. In realtà, quello realizzato dagli inventori Elmer Ambrose Sperry e Peter Cooper Hewitt era un Uav (Unmanned aerial vehicle), ma il più era fatto: bisognava dimostrare di poter teleguidare un velivolo e, negli anni che seguirono tra le due guerre, soprattutto dopo (Vietnam, Guerra Fredda, etc.), comparvero prototipi sempre più perfetti. E letali. L’accenno all’origine militare era inevitabile. Oggi si cerca, invece, di

esplorare tutte le potenzialità dei droni: sorveglianza del territorio, monitoraggio ambientale, trasmissione dati, trasporto merci, riprese aeree. Noti colossi finanziari hanno persino pensato di usarli per consegnare prodotti. In Italia, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha presentato ad aprile Il Regolamento sui Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto, riferendosi ai mezzi che occupano spazi aerei in cui possono verificarsi circostanze pericolose, non certo a dispositivi come i minidroni. Ma qualche dubbio resta e molti professionisti, che hanno investito nel settore, non riescono ancora a decollare: è il caso di dirlo. Visti gli interessi in ballo, anche l’Unione Europea si è fatta sentire per legiferare sul settore. Perché la posta in gioco è altissima: da qui a dieci anni i droni varranno il 10% del mercato mondiale dell’aereonautica, 15 miliardi di euro l’anno.

Come insetti

A pattugliare

15 miliardi

Per essere leggeri i droni hanno scheletri esterni ed eliche che si ispirano al mondo animale.

i campi. Sì, ma di mais. Nel Mantovano vengono impiegati contro i parassiti. E il raccolto aumenta.

di euro l’anno: sarà il valore del mercato aereonautico dei droni fra circa dieci anni. In costante crescita.

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[ ATTUALITÀ DI

DANIELA FLORIDIA ]

SOCIETÀ

«TU,NON HAI COLPA»: donne e madri in CARCERE con i figli «Alcune strutture penitenziarie, collaborando con gli enti locali, si impegnano per un vero “recupero” dei detenuti, incentivando l’istruzione. Ma per le madri detenute con i loro figli c’è ancora molto da fare»

L‘

zione. Se le statistiche non contribuiarticolo 27 della Costituzione scono a definire questo universo (riItaliana - che nell’ambito dei disultano laureati 523 su 58.000 deteritti e doveri dei cittadini si occunuti, ma per metà di questi il titolo di pa della responsabilità penale - recita studio non è rilevato), ci aiutano le al terzo comma: «Le pene non posstorie e le iniziative che si rincorrosono consistere in trattamenti conno in tutta la Penisola. trari al senso di umanità e devono A luglio si sono laureati i primi quattendere alla rieducazione del condantro detenuti del Progetto Università nato». La condanna dell’Italia da parin carcere con Teledidattica, ideato te della Corte Europea dei diritti umanel 2006 dal Garante dei detenuti del ni di Strasburgo per il trattamento Lazio e dall’Università di Tor Vergata, inumano e degradante nelle carceri, in collaborazione con Lazio Adisu e la dovuto sostanzialmente al sovraffolDirezione della casa circondariale di Relamento (vedi Giugno 2013 di bibbia Nuovo Complesso. Di questi, 50&Più), ha spinto lo Stato Italiano a uno, nel frattempo varare diversi provestradato in Albavedimenti, i cosidnia, ha discusso la detti “Svuota car«Intanto, a Torino, tesi via Skype. ceri”, che in qualnella sessione Cinque nuovi lauche modo hanno di luglio, cinque reati, sempre nella dato i loro effetti, detenuti studenti sessione di luglio, a considerando che a hanno discusso Torino hanno diluglio si contavano la propria tesi scusso la tesi al Po6.000 reclusi in medi laurea» lo Universitario per no rispetto a sei mestudenti detenuti si prima. Fra quelli presso la Casa Cirche invece in carcecondariale Lorusso e Cotugno, dove re sono rimasti, alcuni hanno saputo già nel 1989 fu istituita una sezione - e potuto, perché molto dipende daldedicata agli studenti universitari. Un le stesse strutture penitenziarie e dalambiente idoneo allo studio, all’inla rete che si riesce a creare con le contro con i docenti, alla circolazione scuole, le università, l’imprenditoria e del materiale didattico, mantenuto le associazioni che gravitano nel terattivo attraverso le risorse messe a diritorio, e quindi gli enti locali - cogliesposizione annualmente della Fondare davvero il significato pieno del prinzione Compagnia di San Paolo. Attualcipio della pena come rieducazione. mente gli studenti iscritti al Polo soSi tratta di tutti coloro che, privati delno ventisette, 18 dei quali seguono la libertà, stanno dedicando parte del percorsi in Scienze Politiche e Sociali, loro tempo allo studio, seguendo dei 9 in Giurisprudenza. regolari corsi di istruzione o forma»

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58.092 I detenuti presenti nelle carceri italiane al 30 giugno 2014. Le donne erano 2.551.


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27 studenti

“Svuota

6.000

sono oggi iscritti al Polo Universitario per detenuti presso la Casa Circondariale Lorusso e Cotugno.

carceri”: così è definita la serie di provvedimenti per affrontare in Italia l’emergenza carceraria.

i detenuti in meno registrati lo scorso mese di luglio rispetto al precedente semestre. OTTOBRE 2014

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30 I 50epiu.it I OTTOBRE 2014

tutti questi bambini, a marzo, è stato siglato un Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Giustizia, l’Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza e l’Associazione Bambinisenzasbarre Onlus. È La Carta dei figli dei genitori detenuti, che riconosce formalmente il diritto di questi minorenni alla continuità al legame affettivo con il proprio genitore detenuto e, al contempo, ribadisce il diritto alla genitorialità. Pone anche le basi affinché, anche i colloqui settimanali - in quei casi, bisogna sottolinearlo, nei quali i figli vengono portati in carcere ad incontrare i genitori, cosa che non è data per scontata, per mille e uno motivi siano uno strumento adeguato a tranquillizzare i bambini. Perché nessun bambino debba più chiedersi se il papà o la mamma, dietro le sbarre, gli vogliano ancora bene.

L’ESPERIENZA

AZNEIREPSE’L

Ma c’è un altro aspetto, fra i tanti della controversa situazione delle carceri, che è oggetto di battaglie e interventi di istituzioni e associazioni: il rispetto del principio secondo il quale le colpe dei padri (e della madri) non debbano ricadere sui figli. I figli delle persone detenute, e addirittura i figli che vivono dentro le carceri con le madri. Come il bambino di Solicciano, in Toscana che nonostante avesse superato i 6 anni di età - il limite oltre il quale i bambini in virtù di una legge varata dal 2011 non potevano (o dovevano) più vivere in cella con le madri - era ancora recluso in carcere con la mamma, non essendo stata trovata una soluzione alternativa. Soluzioni alternative non sempre di semplice realizzazione, come le Case famiglia protette, che tuttavia ancora non sembrano trovare realizzazione, o gli Icam, Istituti a Custodia Attenuata per Madri con bambini. Uno di questi opera a Milano, dove dal 2006 la Provincia ha messo a disposizione delle detenute madri un edificio di 500 metri quadrati, che può ospitare fino a 12 donne con i loro figli. Le stanze hanno pareti colorate e il personale di Polizia non porta la divisa, anche se per le madri vigono le stesse regole presenti in carcere. I bambini possono frequentare il nido di zona o la scuola dell’infanzia, e crescere in condizioni più simili a quelle dei coetanei che vivono in famiglia. Ma ci sono anche altri bambini che vivono il carcere come una condanna, pur essendo innocenti: sono i 100.000 minori figli di genitori detenuti. Bambini per i quali la detenzione del padre o della madre rischia di coincidere con la perdita dei rapporti affettivi e spesso anche degli aspetti legali. Bambini nel nome dei quali è stata lanciata la campagna “Non un mio crimine, ma una mia condanna” (“Not my Crime, Still my Sentence”): perché la posizione giuridica del genitore non debba mai penalizzare o limitare i diritti dei figli e a tutti i bambini sia riconosciuto il diritto di essere bambini, anche laddove il genitore stia espiando una pena detentiva. Per

{

A COLLOQUIO CON IL GARANTE

«L’istruzione e il lavoro sono alla base del recupero dei detenuti, ma permane qualche contraddizione»

A

ngiolo Marroni, avvocato napoletano, classe 1931, nel 2003 è stato eletto dal Consiglio Regionale del Lazio quale Garante dei diritti dei detenuti (o per dirla come la legge, Garante dei diritti delle persone sottoposte a restrizione della libertà personale). Scopriremo solo dopo averlo intervistato che la “pioniera” delle iniziative a favo-

{

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re dei bambini figli di detenuti, da lui citata, è stata sua moglie per 59 anni. Non nasconde invece la sua soddisfazione per le quattro lauree dell’ultima sessione ottenute dai “suoi” detenuti: «Tre tesi sono state discusse a Roma, una via Skype a Tirana, dove mi sono recato personalmente ad assistere - racconta - a garanzia della regolarità dello svolgimento: il voto finale è stato 110 e lode, il neolaureato è stato bravissimo». Sono casi isolati, questi “suoi” laureati? Le tesi fanno parte di un progetto di Teledidattica avviato con l’Università di Tor Vergata e poi esteso a tutti gli atenei del Lazio, da Roma 3 all’Università della Tuscia, fino a La Sapienza e a Cassino. Oggi sono 113 i detenuti iscritti all’Università, 29 dei quali in regime di Alta Sicurezza e 2 addirittura in 41 bis (il cosiddetto carcere duro, che rafforza le misure

di isolamento, ndr, e sul quale il giudizio dell’avvocato Marroni, pur sapendo di esporsi a critiche e fraintendimenti non lascia possibilità di appello: «Non rispetta la Costituzione»). Questo progetto applica quanto previsto dalla Costituzione in tema di rieducazione del condannato? Assolutamente, perché per reinserirsi nella società un detenuto ha bisogno di due cose: l’istruzione, che è uno strumento per riavvicinarsi alla cultura della legalità, e il lavoro. Bisogna però cominciare a riflettere su alcune contraddizioni, non da poco conto, che rendono difficile il reinserimento dei detenuti e rischiano di vanificare l’impegno e gli sforzi di chi si è messo a studiare ottenendo un titolo di studio importante come la laurea: mi riferisco alla interdizione perpetua dai pubblici uffici. È una pena accessoria, ma deve essere modificata. L’Italia è sotto osservazione da parte dell’Unione Europea per il sovraffollamento nelle carceri e di conseguen-


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LA DICHIARAZIONE

Gli Stati parti s’impegnano a garantire che: a) Nessun fanciullo sia soggetto a tortura o a trattamenti o puni-

DEI DIRITTI DEL

FANCIULLO

{

È STATA APPROVATA IL 20 NOVEMBRE 1959 DALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE E REVISIONATA NEL 1989. L’ARTICOLO 37, QUI A LATO, PREVEDE IN PARTICOLARE LA LORO TUTELA IN CASO DI RESTRIZIONE

}

zioni crudeli, inumani o degradanti; né la pena capitale, né l’ergastolo senza possibilità di liberazione debbano venire irrogati per reati commessi da persone in età inferiore ai 18 anni; b) Nessun fanciullo debba essere privato della sua libertà illegalmente o arbitrariamente. L’arresto, la detenzione o l’imprigionamento di un fanciullo devono venire utilizzati esclusivamente come misura estrema, e per il periodo più breve possibile. c) Qualsiasi fanciullo privato della libertà debba essere trattato con umanità e rispetto per la dignità umana, e secondo modalità che tengano conto delle persone della sua età. In particolare qualsiasi fanciullo privato della libertà deve essere detenuto separato dagli adulti, a meno che la soluzione contraria non sia considerata preferibile nell’interesse superiore del fanciullo, e deve avere il diritto di mantenere i contatti con la propria famiglia attraverso la corrispondenza e visite, salvo circostanze particolari. d) Qualsiasi fanciullo privato della libertà debba avere il diritto di potersi prontamente avvalere dell’assistenza legale o di qualsiasi altra natura, nonché del diritto di contestare la legittimità di tale privazione di libertà davanti ad un tribunale o un’altra autorità competente, indipendente e imparziale, e il diritto ad una rapida decisione sul suo caso. (CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA - I DIRITTI DEL FANCIULLO)

FINO A SEI ANNI » La legge 62 del 2011 ha innalzato da 3 a 6 anni il limi-

za le condizioni di vita dei detenuti: con il decreto cosiddetto “Svuota carceri” entrato in vigore a febbraio, la situazione è cambiata? Sì, le carceri si stanno un po’ svuotando per vari motivi, fra cui la nuova normativa che in materia di stupefacenti introduce il concetto di spaccio di lieve entità e il ricorso ai domiciliari. Anche se ci sono dei problemi oggettivi, a cominciare dal fatto che vi sono detenuti che potrebbero uscire dal carcere utilizzando il braccialetto elettronico, ma in realtà non possono usufruire di questa possibilità per un problema legato agli appalti, poiché i sistemi di controllo elettronici - le centraline, per capirsi - che devono essere installati presso le abitazioni, sono esauriti. Cosa pensa della legge che ha innalzato da 3 a 6 anni l’età fino alla quale i bambini possono stare in carcere con le madri recluse? Nel Lazio ci so-

no bambini dietro le sbarre? Sì, nel Lazio ed in particolare nella sezione Nido di Rebibbia Femminile abbiamo quasi 20 bambini. Ma nessuno oltre i 3 anni, in quanto la norma ancora non è stata applicata. Per anni abbiamo promosso il progetto Icam a Roma (Istituto a Custodia Attenuata per Madri), una casa nel parco di Aguzzano che, adattata alle norme di sicurezza, avrebbe impedito la presenza di bambini in carcere. Del problema se ne occupa soprattutto l’Associazione “A Roma Insieme - Leda Colombini”, con i volontari che organizzano i sabati di libertà portando i piccoli fuori dalle mura del carcere. All’onorevole Leda Colombini, che è stata una pioniera su questo tema, e che purtroppo è ormai venuta a mancare, è stata dedicata la Ludoteca di una delle case circondariali, così che anche i minori in visita ai genitori possano avere degli spazi su misura.

te d’età oltre il quale i figli non possono vivere insieme alle madri detenute. » Al 31 dicembre 2013 erano 40 le madri detenute con figli nelle carceri italiane*. Il numero è particolarmente oscillante perché spesso la detenzione è breve, ma soggetta a recidiva. » Al 30 giugno 2014 nelle carceri italiane su 58.092 detenuti, 2.551 erano donne*. *www.giustizia.it

CON UNO SGUARDO DIVERSO, OLTRE LE SBARRE » Don Raffaè, la canzone di Fabrizio De Andrè, dall’album

Nuvole del 1990; » Belli dentro, una sit-com, arrivata alla terza serie, che

racconta con leggerezza e ironia la quotidianità della vita “dietro le sbarre“ di alcuni detenuti. La serie prende spunto da una proposta dei detenuti del carcere di San Vittore - nel quale è ambientata - impegnati come redattori nel net magazine www.ildue.it; » Impronte Sfiorate - Paola Michela Mineo e vite custodite all’I.C.A.M. (Istituto a Custodia Attenuata per Madri) a cura di Marco Testa, una mostra d’arte contemporanea allestita presso lo Spazio Oberdan in Viale Vittorio Veneto 2 - Milano - dal 4 luglio al 5 ottobre 2014. Per saperne di più visitate il link: www.paolamichelamineo.com/improntesfiorate.

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SOCIETÀ

[ ATTUALITÀ DI

*

UNA NUOVA LEGGE SUL COGNOME

ADELAIDE VALLARDI ]

NEL NOME DEL PADRE...

E DELLA MADRE

«Francia, Germania e Inghilterra già da tempo permettono ai genitori di scegliere il cognome da dare ai figli. In Spagna vengono attribuiti entrambi, sia quello paterno che quello materno. Ora anche l’Italia sembra adeguarsi, superando una lunga e rigida tradizione»

A

vrebbero voluto chiamarla Maddalena Cusan, ma lo Stato Italiano glielo ha impedito. I coniugi milanesi Alessandra Cusan e Luigi Fazzo desideravano che la loro primogenita Maddalena, nata il 26 aprile del 1999, venisse iscritta all’anagrafe con il cognome materno anziché paterno. Non è stato possibile. Questa è la storia che ha dato origine alla riforma sui cognomi in Italia. Il rifiuto ricevuto spinse, infatti, la coppia a ricorrere alla Corte di Strasburgo che, lo scorso gennaio, ha condannato l’Italia per l’eccessiva rigidità della regola anagrafica: ai nuovi nati si dà esclusivamente il cognome del padre. Agli occhi dei giudici europei si tratta di una imposizione discriminatoria nei confronti delle donne e, oltretutto, piuttosto isolata. I genitori spagnoli, francesi, inglesi o tedeschi hanno in gene-

rale (le norme cambiano da un Paese all’altro, come si legge nel box) maggiori possibilità di scelta nel momento in cui registrano l’identità dei loro figli. In alcuni casi, come in Inghilterra, possono addirittura attribuire alla loro prole un cognome diverso da

quello del padre e della madre. Riusciremo anche in Italia ad avere questa libertà? Non aspettiamoci tutte queste opzioni, ma la nuova legge in discussione in Parlamento promette, a suo modo, una piccola rivoluzione. Ne abbiamo parlato con Aurelio Mancu-

Attualmente

Altri Paesi dell’Ue

La nuova legge

Lo scorso gennaio,

si può cambiare cognome con concessione del Prefetto della propria città, ma solo dopo una lunga analisi dei “motivi di carattere eccezionale”.

danno maggiore libertà nella registrazione dell’identità di un figlio. In Inghilterra si può dare un cognome diverso da quello dei genitori.

non apporta profondi cambiamenti, ma completa le modifiche del diritto di famiglia avviate già nel 1975 con la riconosciuta parità dei genitori.

la Corte europea di Strasburgo ha condannato il nostro Paese proprio perché non prevede per le madri il diritto di dare ai figli il loro cognome.

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so, presidente di “Equality Italia”, associazione impegnata per il riconoscimento dei diritti civili e promotrice di una campagna dal titolo evocativo: “Nel cognome della madre”. Dottor Mancuso, quali novità prevede la nuova legge?


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{

}

ALL’ESTERO LI CHIAMANO COSÌ

nella società, ma anche nel diritto. Infatti, mentre un tempo si parlava di patria potestà, ora si parla di potestà genitoriale con equivalenti diritti tra i sessi. La famiglia è cambiata e dobbiamo prenderne atto. La nuova legge, però, fatica a vedere la luce… E questa lentezza è emblematica del fatto che i nostri parlamenti non riescono a stare al passo con i cambiamenti che avvengono nella società. Questa ostinata difesa delle tradizioni rischia di diventare ridicola e di escludere i cittadini da una serie di diritti che negli altri Paesi

europei sono già alla portata di tutti da molto tempo. C’è chi sostiene che in realtà una nuova legge non serva perché è già possibile cambiare il proprio cognome o farne aggiungere un altro. È così? Cambiare cognome è possibile, ma richiede una lunga e complicata procedura. La nostra campagna “Nel cognome della madre” nasce proprio dalla volontà di far capire che i diritti non possono essere concessi per via eccezionale, ma devono passare per la strada principale e essere facilmente accessibili a tutti.

VADEMECUM DELLA NUOVA LEGGE Come lo/la chiamiamo? Al momento della nascita di un figlio i genitori (coniugati o no) avranno tre possibilità di scelta: cognome del padre, della madre o di entrambi. E se papà e mamma non si mettono d’accordo? In questo caso i neonati erediteranno entrambi i cognomi in ordine alfabetico. Nasce un fratello/sorella, come si chiamerà? I fratelli e le sorelle nati successivamente avranno lo stesso cognome del primogenito. E i nipoti, avranno quattro cognomi? I genitori con doppio cognome sceglieranno quale dei due trasmettere al nascituro in modo da evitare la crescita esponenziale dei secondi nomi. Nel caso dei figli adottivi? Il cognome originario potrà essere preceduto da un cognome a scelta tra i due coniugi. Voglio cambiare cognome, posso? Un maggiorenne potrà aggiungere, con una procedura semplice, un altro cognome dei genitori sulla sua carta di identità. Ma non potrà cambiare del tutto il cognome o modificarne l’ordine. E per i residenti all’estero? La nuova normativa sarà valida anche per gli italiani residenti all’estero che finora sono stati obbligati a registrarsi all’anagrafe speciale con il solo cognome paterno. Prima di entrare in vigore dovrà essere emanato un regolamento attuativo.

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Con la nuova normativa si dà ai genitori la possibilità di scegliere se attribuire al figlio il cognome del padre, della madre o di entrambi. È un atto che tiene conto dell’evoluzione della società e non mi sembra si possa definire una rivoluzione. In che senso? Nel senso che questa norma non fa altro che completare la modifica del diritto di famiglia avviata nel 1975 con l’introduzione della perfetta parità tra i genitori all’interno della famiglia. La prassi di attribuire il solo cognome paterno è un retaggio della concezione patriarcale che è stata superata non solo

In Francia, a partire dal 1° gennaio 2005, il figlio può ricevere il cognome di uno o dell’altro genitore o di entrambi i cognomi affiancati secondo l’ordine di loro scelta. In assenza di una dichiarazione congiunta il bambino prende il cognome del padre. In Germania i coniugi possono mantenere il proprio cognome o decidere quale cognome coniugale (Ehename) adottare e assegnare alla prole. Il cognome coniugale può comunque essere preceduto o seguito dal proprio. Se i genitori non portano alcun cognome coniugale, ai figli viene assegnato il cognome del padre o della madre su intesa dei genitori. Nel Regno Unito, al momento della registrazione della nascita, al figlio può essere attribuito il cognome del padre, della madre oppure di entrambi i genitori. È altresì possibile, benché non frequente nella prassi, l’assegnazione di un cognome diverso da quello dei genitori. In Spagna vige la regola del “doppio cognome”, per cui ogni individuo porta il primo cognome di entrambi i genitori, nell’ordine deciso in accordo tra di essi. In caso di disaccordo, è attribuito al figlio il primo cognome del padre insieme al primo cognome della madre. Una volta maggiorenne, si può proporre istanza per invertire l’ordine dei cognomi. (Fonte: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione Straniera della Camera dei Deputati)

ORA COME ORA... Come lo/la chiamiamo? Se il neonato è figlio di una donna sposata avrà sempre il cognome del marito e solo quello. Se il neonato è figlio di una donna non sposata e il padre lo riconosce in un secondo momento, il cognome verrà assegnato dal Tribunale dei Minori. In questo caso è possibile ottenere il cognome materno. Voglio cambiare cognome, posso? In realtà cambiare cognome, così come aggiungerne uno, è già possibile, ma solo imbarcandosi in complesse trafile burocratiche. La concessione viene infatti elargita dal Prefetto della propria città dopo una lunga disamina dei “motivi di carattere eccezionale” che giustificano la richiesta. Bisogna in sostanza convincere le Autorità che le modifiche anagrafiche siano veramente necessarie: nel caso di un cognome imbarazzante se ne può scegliere uno nuovo e, nel caso di un particolare legame affettivo con la madre, si può chiedere di avere in aggiunta anche il suo cognome.

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UNA GUIDA IMPARZIALE DOVE VINCE LA MERITOCRAZIA

[ ESTERO - DI

GIOVANNI ORSO

]

NEL PAESE DELLE DONNE «Si trova in Cina ed è abitato dai Moso, un popolo nel quale le donne sono il fulcro della comunità. Qui vige l’uguaglianza e non esiste violenza»

V

ivono nel sud-ovest della Cina, tra le regioni dello Yunnan e del Sichuan. Cinquantamila anime suddivise in venti villaggi situati attorno al lago Lugu, a 2.700 metri d’altitudine. Ed è proprio l’isolamento che ha permesso loro di salvaguardare i costumi e le tradizioni, e li ha messi al riparo dall’ingerenza del governo centrale cinese. Sono i Moso, un popolo che ha fatto dell’uguaglianza e della pacifica convivenza la propria filosofia di vita. All’ingresso del loro villaggio più grande c’è una targa in lingua ci-

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nese e inglese che dice: «Benvenuti nel paese delle donne». La società Moso, infatti, è madrilineare e fanno parte della famiglia solo i discendenti della donna. Perciò esiste un detto: «Le figlie non escono e i loro compagni non entrano», ovvero, nessuno lascia la famiglia d’origine né vi entra a far parte. Ciò accade perché tra di essi non esiste il matrimonio e la convivenza delle coppie; è la donna a scegliere il compagno ma lui resta a vivere nella casa materna. Se nascono dei figli, vengono allevati dall’intera famiglia della ra-

gazza, compresi gli zii maschi che si prendono cura dei nipoti come se fossero figli propri, anche se il padre naturale dei bambini li può frequentare liberamente. A capo di ogni famiglia c’è la dabu, spesso la donna più anziana ritenuta la più saggia. Trasmette il nome, gestisce i beni che sono indivisibili (tutti lavorano per contribuire al mantenimento dell’intera famiglia) e prende le decisioni dopo aver sentito i familiari adulti. La solidarietà che esiste nelle famiglie si riflette nella vita della comunità: qui non esistono classi sociali, né violenza domestica, bambini maltrattati, anziani abbandonati. È una società pacifica ed egualitaria. È una società gestita da donne.

Maggiore età

Natalità

Si raggiunge a 13 anni. Ragazzi e ragazze ricevono il vestito della festa che indosseranno nelle cerimonie.

È inferiore rispetto al resto della Cina. Le donne Moso spesso non hanno i due bambini concessi dalla legge.

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La dabu è il fulcro della vita familiare. È la capo-famiglia, e generalmente il suo ruolo è ricoperto dalla donna più anziana; tuttavia, la sua scelta avviene esclusivamente per meritocrazia, ed è la dabu in carica a designare chi le dovrà succedere. Solo la donna più meritevole, più imparziale, quella con alta moralità e capacità gestionali avrà il privilegio di essere nominata. Talvolta accade che in una famiglia ci siano due dabu, ma ciò non determina conflitti né competitività fra di esse. Le dabu presenziano anche le riunioni con il capo-villaggio, il cui ruolo è coordinare le decisioni prese da ciascuna per il bene collettivo.

[ IN ALTO, UN’ANZIANA DONNA MOSO; SOPRA, UNO SCORCIO DEL LAGO LUGU.

]


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La tecnologia

Cloud seeding

Un uragano

potrebbe avere un ruolo importante ma non esclusivo nel cercare di modificare gli eventi climatici.

È la procedura per cospargere le nuvole di reagenti in grado di far piovere o meno.

può rilasciare una potenza termica stimata tra i 50 e i 200mila Gw.

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[ ATTUALITÀ DI

GIOVANNA DALL’ONGARO ]

TECNOLOGIA E METEO: C’ERANO UNA VOLTA LE PREVISIONI «Macchine per la pioggia, ingegnosi stratagemmi per bloccare gli uragani sul nascere, fantasiose soluzioni per fermare un tornado e limitare il surriscaldamento globale. Forse siamo ancora lontani dal poter manipolare il tempo. Ma attenzione: non liquidiamole come ipotesi fantascientifiche, perché qualcosa di vero c’è e forse vale la pena saperne di più»

A

gli inglesi, si sa, piace lettore sullo sfondo di inimmagiparlare del tempo (quel- nabili scenari futuri: laser capaci lo atmosferico, si inten- di provocare temporali, razzi che de). O almeno così ci hanno fat- fanno piovere, tecnologie in grato credere a scuola, costringen- do di fermare i tornadi, avveniridoci a cimentarci in quelle surrea- stici espedienti per contrastare li conversazioni tra sconosciuti uragani e maremoti. Agli occhi di che sembrano tanto frequenti tra un non esperto tutto ciò potrebi londinesi albe apparire la fermata fantascientidell’autofico, affasci«Risalgono agli Anni bus: «It’s a ’60 del secolo scorso nante, ma sunny day! poco credii primi tentativi di It’s a cloudy bile. Uno “governare” il tempo day ecc..». scienziato atmosferico: già Eppure, a che invece di allora si parlava di confermare clima e di surriscaldamento lo stereotipo cambiamenglobale, pensando ci ha pensati climatici se e progettando eventuali soluzioni» to di recente ne intende ci l’autorevole spiegherebemittente be che è netelevisiva Bbc, dedicando all’argo- cessario fare i dovuti distinguo, mento un lungo e circostanzia- che non tutte le tecnologie hanto articolo sul suo sito web. Que- no la stessa efficacia, che l’intesta volta, però, il quesito solleva- ra materia è oggetto di seri stuto nel titolo non può essere li- di solamente da pochi anni e che quidato con un laconico scambio c’è ancora molto da scoprire. E di battute per la strada. «Will we così infatti ha fatto Massimo ever control the weather?» (ov- Tavoni, direttore della Divisione vero: controlleremo mai il tem- Impatti Economici e Politiche po?), si chiedono i giornalisti in- dei Cambiamenti Climatici del glesi proiettando in un attimo il Cmcc (Centro Euromediterra-

I solfati

In Vietnam

rilasciati nella stratosfera, riflettendo la luce solare potrebbero abbassare la temperatura.

Durante la guerra, gli Americani tentarono di mettere in difficoltà il nemico facendo piovere, ma fallirono.

[ MASSIMO TAVONI, DIRETTORE DELLA DIVISIONE IMPATTI ECONOMICI E POLITICHE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI DEL CMCC. ]

neo sui Cambiamenti Climatici) e professore al Politecnico di Milano, con il quale abbiamo tentato di dare alcune risposte alla fatidica domanda. Dottor Tavoni, riusciremo mai a controllare il clima? Il desiderio di manipolare il clima non è certo una novità. L’umanità cerca di farlo da sempre. Ovviamente, con il passare del tempo le tecnologie sono cambiate ma l’obiettivo è rimasto sempre lo stesso. Per lungo tempo, però, ci hanno provato maghi e stregoni… Quando hanno cominciato a farlo anche gli scienziati? La comunità scientifica ha affrontato per la prima volta seriamente la questione durante gli anni Sessanta, quando l’Accademia delle Scienze americana si è posta il problema di come mitigare gli effetti del riscaldamento globale di cui all’epoca si cominciavano ad avere le prime informazioni. L’obiettivo era quello di diminuire la temperatura del pianeta. Nasceva così una nuova disciplina scientifica definita “ingegneria del clima“, che utilizzava alcune tecnologie per ottenere lo scopo desiderato. » OTTOBRE 2014

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duto con l’eruzione del vulcano Con quali tecnologie si può Pinatubo nelle Filippine nel 1991 abbassare la temperatura? che ha abbassato di un mezzo Una delle tecnologie più progrado la temperatura globale. mettenti è quella di rilasciare Ma... C’è un ma, vero? nella stratosfera, tramite aerei Sì, e più di uno. Molti dei rischi o cannoni, particelle di solfati non sono prevedibili al momenche riescono a riflettere i raggi to. Consideriamo i tre principasolari diretti al suolo indirizzanli: c’è il rischio di avere un imdoli altrove e provocando così patto sul buco dell’ozono e un effettivo abbassamento delquindi di produrre danni alla sala temperatura a terra. Questa lute delle persone; poi c’è il ritecnica, che rientra nella strateschio di alterare l’equilibrio cligia denominata Solar Radiation matico provocando piogge che Management, non è ancora possono modificare il corso nastata testata, ma simulazioni al turale dei monsoni in India con computer indicano una possieffetti imbile efficacia. prevedibili. Quindi i «Le ipotesi sono Per ultimo, vantaggi tutte interessanti, bisogna tesono accerma resta il dubbio nere conto tati? che alcuni degli del fatto Di accertato esperimenti che una non c’è molpotrebbero avere volta che si to. Ma posun impatto sul buco siamo afferdell’ozono o alterare comincia a mare che l’equilibrio climatico usare queste tecnoquesta teccon effetti logie, sia nica potrebimprevedibili» necessario be funzionacontinuare re, costereba farlo, perché altrimenti si ribe relativamente poco e dà rischia di avere più danni che sultati rapidi. La natura ci ha davantaggi. Nel momento in cui to il modello a cui ispirarci. Insi sospende la dispersione dei fatti, in questi casi, viene riprosolfati, infatti, la temperatura posto artificialmente, a maggiosale in modo troppo rapido e ri altitudini, ciò che avviene duimprovviso. rante un’eruzione vulcanica. Le Inoltre le “macchine della ceneri che volano in aria hanno pioggia” e le tecnologie afun potere riflettente e riescono fini vengono considerate un a provocare un raffreddamenpo’ inquietanti… to del suolo. È quanto è acca-

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!

PIOVE, GOVERNO LADRO

«Secondo Paolo Corazzon, meteorologo del centro Epson, il clima va controllato in modo diverso»

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se non fosse più uno slogan? Dare la colpa di tutti i mali al governo di un Paese, e quindi anche della pioggia, potrebbe avere un senso. Alcuni Paesi, infatti, usano tecnologie in grado di far scendere l’acqua dal cielo a piacimento. Ma funzionano davvero? Di questo e di altri tentativi di manipolare il tempo abbiamo parlato con Paolo Corazzon, meteorologo del centro Epson e volto noto al pubblico televisivo. Cominciamo dalla “macchina della pioggia”. Esiste davvero? Funziona? Al momento attuale esistono tecnologie in grado di facilitare o svantaggiare alcuni fenomeni. Una di queste tecniche consiste nell’inseminazione delle nubi, cloud seeding per usare il termine inglese. Particelle di ioduro d’argento vengono disperse nelle nuvole favorendo la formazione di gocce d’acqua. Questo sistema viene già usato da una cinquantina di anni in alcuni Paesi. Quali? Israele ne fa uso da tempo per favorire l’irrigazione delle coltivazioni di agrumi. Ma anche negli Stati Uniti è piuttosto diffuso, soprattutto in California. L’esempio più famoso, però, è quello cinese. Durante i giochi olimpici il governo di Pechino, temendo che un acquazzone rovinasse la cerimonia inaugurale, ha lanciato migliaia di razzi in cielo per inseminare le nuvole che hanno scaricato la pioggia altrove. Con il risultato che nessuno si bagnò durante lo spettacolo.

Anche durante la guerra del Vietnam gli americani cercarono di far piovere a volontà per mettere in difficoltà il nemico, ma l’operazione, come del resto la guerra stessa, si dimostrò un fallimento. Questi sistemi funzionano su piccola scala, non possono garantire risultati eclatanti e sono costosi. A mio parere il gioco non vale la candela. Qualche altro esempio? In America si è tentato di ridurre i tornado costruendo imponenti barriere per bloccare il vento, ma il tentativo è fallito. C’è anche chi ha progettato in laboratorio un sistema per dirottare i fulmini all’interno dei temporali. Ma anche in questo caso nulla di fatto... C’è addirittura chi ha ipotizzato di ricoprire le città con cupole trasparenti creando all’interno un clima artificiale. Al di là dei costi di un’impresa simile, siamo sicuri che la popolazione sarebbe d’accordo a vivere sottovetro? Secondo Lei, in futuro, ci saranno tecnologie più efficaci per manipolare il tempo? Io mi auguro che si scelga un’altra strada. L’uomo ha già modificato il clima a sua insaputa, o meglio facendo finta di non saperlo. E ora ci troviamo a dover affrontare fenomeni particolarmente intensi che noi stessi abbiamo contribuito a provocare. Non si dovrebbe, quindi, andare alla ricerca dell’invenzione in grado di bloccare un temporale, piuttosto bisognerebbe fare in modo che temporali così violenti non accadano più. Penso sia meglio fare un passo indietro, piuttosto che un passo avanti.


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ADDOMESTICARE LA NATURA La semina tra le nuvole Grazie a 2.000 percussionisti, 15.000 artisti e un interminabile spettacolo pirotecnico, la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi a Pechino nel 2008 fu un evento memorabile. Grazie anche al fatto, però, che nessuna goccia di pioggia è caduta. Cosa piuttosto insolita, visto che la gara si svolgeva durante il periodo più piovoso dell’anno. Merito dei 1.100 cannoni che a ridosso dell’evento hanno sparato tra le nuvole sostanze chimiche per scatenare in anticipo il nubifragio che avrebbe rovinato lo show? Chi può dirlo. Fatto sta che sistemi come questo sono di casa in Cina ma anche negli Stati Uniti. Si tratta di una tecnica in grado di intervenire sulla quantità e il tipo di precipitazione attraverso la dispersione nelle nubi di sostanze chimiche, come lo ioduro d’argento. Lo stato della California se ne serve da circa cinquant’anni. La “semina”, o cloud seeding, può avvenire tramite aerei oppure con razzi da terra. Il “temporalificio” Jerome Kasparian, fisico esperto di fotonica, deve essersi sentito il Padreterno mentre nel suo laboratorio a Ginevra si scatenava un temporale su scala ridotta da lui stesso provocato. La tecnica impiegata da Kasparian si basa su laser in [ ERANO CIRCA 1.100 I CANNONI OLIMPIADI DI PECHINO 2008 HANNO SPARATO IN CIELO

CHE ALLE

SOSTANZE PER BLOCCARE LA PIOGGIA ED EVITARE CHE L’INAUGURAZIONE VENISSE ROVINATA.

A DESTRA, UN LANCIO DI RAZZI PER MODIFICARE IL CLIMA NELL’AREA DI

YUNCHENG, IN CINA. ]

grado di “strappare” gli elettroni dagli atomi presenti nell’aria, formando particelle cariche positivamente che mettono in moto il processo che porta alla pioggia. Ma, si chiedono gli scettici, fuori dal laboratorio funzionerebbe ugualmente? Davide contro Golia, ovvero combattere gli uragani L’impresa non è da poco: fermare un avversario che rilascia una potenza termica tra i 50 e i 200mila Gw, all’incirca l’energia generata dall’esplosione di una bomba atomica da 10 megatoni ogni 20 minuti. Il primo tentativo è stato quello di lanciare al centro del ciclone, aerei che spargono migliaia di chilogrammi di un polimero in grado di assorbire l’acqua: missione fallita. Altra ipotesi è cospargere sulla superficie dell’oceano macchie di un particolare olio non inquinante, per evitare che l’acqua vaporizzando formi gli uragani. Un’idea presa in prestito dal disastro della Deepwater Horizon, la piattaforma petrolifera che nel 2010 ricoprì di petrolio le acque del Golfo del Messico.

Ci sono timori comprensibili nel- mentati considerevolmente. Ed la popolazione simili a quelli pro- è cresciuto di conseguenza l’invati per il pericolo nucleare. L’idea teresse verso tutti i rimedi posinfatti che qualunque Paese pos- sibili. Alle tecnologie che manisa autorizzare esperimenti che si polano il clima l’ultimo rapporripercuotono a livello planetario to dell’Ipcc (Intergovernmental incute una giustificata paura. Panel on Climate Change, il Con il rischio, però, che si arrivi gruppo intergovernativo che stua impedire agli scienziati di met- dia i cambiamenti climatici, ndr) tere alla prova nuovi strumenti dedica una breve sezione. La potenzialmente utili. Recen- conclusione a cui sono giunti temente, per esempio, alcuni gli esperti è che, in sostanza, se ne sa anstudenti di cora troppo Harvard «Fra le possibili poco e che, hanno blocsoluzioni messe in in ogni cacato il lancampo ci sono laser so, queste cio di un capaci di innescare tecnologie pallone aetemporali, razzi che avranno un rostatico inducono la pioggia, ruolo comcon il quale tecnologie in grado si sarebbero di arrestare i tornado plementare ma assoludovuti valusul nascere» tamente tare gli efnon esclufetti di una modica quantità di particelle di- sivo nella politica di mitigazione degli effetti dei cambianti sperse nell’atmosfera. E la comunità scientifica co- climatici. Non si può pensare me giudica i tentativi di ma- di fermare gli uragani con farraginosi espedienti; si devono nipolare il clima? In seguito ai cambiamenti clima- piuttosto adottare strategie di tici gli eventi estremi sono au- mitigazione e adattamento al cambiamento climatico. Gli scienzati temono, infatti, che le novità tecnologiche distraggano da altre priorità, come per esempio la riduzione di emissioni. In questo modo, però, bisogna ammetterlo, rischiano di rimanere vittime di un preconcetto. Uno scienziato dovrebbe piuttosto sospendere ogni giudizio di carattere etico o politico e valutare in maniera oggettiva solamente i costi e i benefici. Per arrivare a sostenere in alcuni casi, come per le tecnologie ideate per fermare gli uragani, che si tratta di una follia. OTTOBRE 2014

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[ ATTUALITÀ DI PAOLO BERNARDI ]

TRUFFE AL VOLANTE:

COME DIFENDERSI «Si tratta di raggiri in cui è assai facile cadere vittime. Prima regola: se siete certi di non avere sentito urti alla vostra vettura, diffidate sempre di chi si avvicina chiedendovi risarcimenti. Secondo regola: non cedete, prendete tempo e chiamate le Forze dell’Ordine»

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n Italia, nel 2012, sono state rubate 115.451 vetture, ben 316 al giorno. Il business criminale che gira intorno al mondo delle automobili ha numeri impressionanti, ma non si ferma al solo furto. C’è un “indotto” ulteriore che si alimenta attraverso una serie di truffe che vanno da quella più comune dei falsi incidenti e dei falsi certificati assicurativi, a quelle più indirette come le cosiddette “truffe dello specchietto retrovisore”. Le cronache locali sono piene di questi episodi: truffe che hanno come obiettivo preferito autisti

anziani e soli alla guida. Nel caso dello specchietto, il truffatore fa percepire all’ignara vittima un finto urto che lui stesso ha provocato con una palla da tennis, una mano o, in alcuni casi curiosi e documentati, con il lancio di sostanze gelatinose e appiccicose. Subito dopo si avvicina con la sua auto a quella del malcapitato e, abbinando il rumore al suo specchietto retrovisore rotto, chiede seduta stante il rimborso in contanti del danno subìto. Una variante consiste nel fingersi pedoni urtati dallo specchietto della vittima, a cui vengono imputati dan-

«Se siete fermi, non scendete dall’auto. Soprattutto non fermatevi qualora siate sicuri di non aver fatto alcun danno, ma dirigetevi al più vicino gabbiotto della Polizia Municipale» 40 I

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ni vari come la caduta e la rottura di un telefono cellulare, di soldi o chiavi finiti in un tombino o persino danni fisici con sangue finto e ferite già esposte su una mano. Altro raggiro molto comune è quello del “carrozziere”: in una fase di traffico intenso e lento, qualcuno, senza che ve ne accorgiate, vi procura un danno all’auto (una riga, una strisciata, un buco). La fase due prevede l’avvicinamento accompagnato dalla frase: «Ma non ti sei accorto di niente? Ma non vedi che mi hai fatto?», indicando un danno alla sua auto sovrapponibile, più o meno, a quello che vi ha procurato di nascosto. Se voi non vi siete accorti di niente, prendetelo già come un campanello d’allarme. Se poi il tipo vi dice che dovete riparargli il danno, ma lui è un carrozziere e se

lo riparerà da solo, basta che “gli sganciate un paio di cento euro, tanto fare denuncia all’assicurazione non conviene”, allora è una vera e propria truffa. Spesso questi truffatori guidano auto vecchie e malandate e girano portando con sé donne incinte, bambini o, se giovani, belle ragazze. In tutti i casi sono sempre abbastanza minacciosi e assillanti nelle richieste di denaro, disposti ad accompagnarvi ad un bancomat, residenti fuori città quando gli chiedete di attendere l’arrivo di una pattuglia di vigili o di indicare dove sta la loro officina. Proseguendo negli esempi, un’ulteriore variante è il “trucco delle chiavi“. Accade sopratutto nei parcheggi dei centri commerciali, mentre state caricando l’auto. Un tizio si avvicina e vi dice che sotto la vostra auto, c’è un mazzo di chia-


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vi, o un portafoglio o un paio di occhiali. Voi vi premurate di dare un’occhiata e, nel frattempo, il ladro vi ruba ciò che avete lasciato sul sedile dell’auto: quasi sempre borse o borselli. Come difendersi? Prima buona norma è accertarsi che, nel caso qualcuno si avvicini per recriminare un danno da voi procurato, voi siate convinti di non aver sentito niente. Se siete certi di questo, non arrestate la marcia qualora siate in movimento. Se insistono, cercate di avvicinarvi ad un gabbiotto dei vigili, ad un commissariato o ad una stazione dei Carabinieri. Oppure a casa di qualcuno che conoscete come amici o parenti. Non vi avviate in strade poco frequentate o buie. Se siete fermi, cercate di restare in macchina, non accondiscendete alla richiesta di

soldi e dite di non avere contanti in tasca. Proponete il Cid o attaccatevi al telefono chiamando la Polizia o la Polizia Municipale, la più competente per l’infortunistica stradale. In ogni caso, non descrivete il vostro come un semplice incidente stradale perché i tempi di attesa potrebbero essere lunghi. Quindi, spiegate bene in che situazioni vi trovate, se siete anziani o soli, fate presente anche la vostra età e descrivete l’insistenza, il tipo di auto e l’aspetto di chi vi chiede soldi o se accade che vi stiano minacciando anche fisicamente. È facile che chi vi importuna, sia conosciuto alle Forze dell’Ordine: l’intervento sarà più rapido. Buona norma è anche prendere la targa dell’auto e fare qualche foto con il telefonino, possibilmente anche del tizio che vi mi-

115.451

Non sempre

le vetture rubate nel nostro Paese nel 2012 secondo il Dossier annuale sui Furti d’Auto 2012. Circa 316 al giorno.

chi denuncia il danno è un tipo aggressivo. Può capitare di incontrare truffatori molto “educati”, in grado di convincervi in breve tempo.

«Al volante i truffatori sembrano sbizzarrirsi per inventiva: oltre allo specchietto potrebbero accusarvi di avergli strisciato l’auto, di averli urtati ferendoli o danneggiandoli, di avergli fatto cadere i soldi in un tombino o il cellulare rompendolo» naccia. L’importante è che mettiate degli ostacoli e che gli facciate perder tempo, cosa che questi tipi non vogliono perché non hanno interesse ad attirare l’attenzione di qualche passante o, peggio ancora, di pattuglie delle Forze dell’Ordine. Sappiate che questi truffatori contano molto sull’aspetto psicologico della vicenda in cui vi coinvolgono. Si dimostrano sicurissimi di sé e del fatto che siete stati certamente voi a procurare il danno. Vi mettono sulla di-

fensiva, stimolando l’innato senso di colpa che in questi casi si innesca nelle persone oneste e la fretta che vi pervade pur di risolvere la questione. Cercate di mantenere il sangue freddo, di non cedere e di attenervi alle poche regole elencate. Vedrete che il malintenzionato vi lascerà in pace. Nel caso non riusciate a toglierveli di torno, acconsentite ad andare a prendere i soldi che vi chiedono, ma da vostro cugino che lavora nel vicino commissariato. Funziona. OTTOBRE 2014

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DI BARBARA DI SARNO

YANN

PENSO DI ESSERE UN RAGAZZO CHE È CRESCIUTO, CHE HA ANCORA TANTO DA IMPARARE E CHE CONTINUA A FARE UN MESTIERE CHE INSEGNA MOLTE COSE OGNI GIORNO

ARTHUS-BERTRAND


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Intervista_Layout 1 17/09/14 13.28 Pagina 43

{

FOTOGRAFO, ECOLOGISTA CONVINTO, ATTRAVERSO IL SUO AFFASCINANTE MESTIERE E I NUMEROSI VIAGGI INTRAPRESI HA PRESO COSCIENZA DELLA FRAGILITÀ DELLA VITA SULLA TERRA DECIDENDO DI MOSTRARE, SPIEGARE E RACCONTARE IL NOSTRO BELLISSIMO PIANETA PER SALVAGUARDARNE IL DELICATO EQUILIBRIO AMBIENTALE

YA N N A RT H U S B E RT R A N D

}

[ SOPRA, LE PISCINE ARTIFICIALI DI PAMUKKALE, IN TURCHIA. IN APERTURA, LA SORGENTE CALDA DEL GRAND PRISMATIC NEL PARCO NAZIONALE DI YELLOWSTONE (USA). ]

«Amo molto le sfide che sembrano al di sopra delle mie capacità e mi lancio sempre in avventure che vadano al di là di me»

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otografo, documentarista, giornalista. È difficile chiudere in una sola definizione Yann ArthusBertrand, un uomo che insignito della Legione d’Onore - la più alta onorificenza attribuita dalla Repubblica Francese - per il suo instancabile impegno in difesa dell’ambiente racconta che «sì, mi ha fatto molto piacere riceverla, è stata una bella occasione per rivedere tanti miei amici e ringraziare il mio gruppo di lavoro». Noto per le sue spettacolari vedute aeree e per il forte impegno ecologista, che è parte imprescindibile di ogni suo progetto, diventato celebre in tutto il mondo con quello patrocinato dall’Unesco “La Terra vista dal cielo”, Arthus-Bertrand è sicuramente uno dei protagonisti del nostro tempo per professionalità e umanità, un esempio di inesauribile sete di conoscenza e di impegno civile che non conosce età. Quando è nata la Sua passione per la fotografia? Quando avevo trent’anni sono partito per il Ke«Il nostro nya con mia moè un mondo glie per lavorare a straordinario ed una tesi sul comunico, eppure portamento dei spesso viviamo leoni. In questo pesenza volgere lo sguardo intorno a riodo ho sorvolato noi, senza numerose volte la percepirne riserva non solo in l’estrema elicottero ma anbellezza» che in mongolfiera, su cui trasportavo turisti per guadagnarmi da vivere. In questo modo ho scoperto la straordinarietà del punto di vista dall’alto, scoprendo una vocazione per la fotografia aerea. Dico spesso che sono i leoni ad avermi insegnato la fotografia. Sono loro che mi hanno insegnato la pazienza nell’attesa di qualcosa che si mostri, i tentativi di comprendere la vita stessa e di rappresentarla, la bellezza evidente che ci circonda, qualcosa che mi ha molto colpito e continua a colpirmi ancora oggi. Viaggia da oltre 20 anni nei cieli di tutto » OTTOBRE 2014

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[ ACCANTO, UN’IMMAGINE DELLA MOSTRA “LA TERRA VISTA DAL CIELO”: RITRAE BALLE DI COTONE NELLA REGIONE DI KORHOGO, IN COSTA D’AVORIO. IN BASSO, LA GROTTA DI JEITA, IN LIBANO. NELLA PAGINA SUCCESSIVA, UNO SCORCIO DELLE CAPPELLE DI MARMO DEL LAGO CARRERA, IN PATAGONIA. ]

VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA

Non bisogna essere Jules Verne oggi per immaginare di ritrovarsi al centro della Terra e godere degli straordinari scenari sotterranei che il nostro pianeta custodisce. Tra voragini naturali e santuari rupestri, esiste un mondo nascosto che si dipana nelle viscere della Terra offrendo esempi di un’arte ineguagliabile che è scultura e architettura, è luce e colore. E che ha un unico artista: la Natura. Tra questi, la Cattedrale Azzurra, uno spettacolare sistema di grotte che si specchia nelle acque del Lago Carrera in Patagonia. La particolare conformazione di questi ambienti - meglio conosciuti come Capillas de Marmol (Cappelle di Marmo) - li rende assimilabili a quelli di una cappella o della cripta di una chiesa. Qui tutto è azzurro, l’acqua, la luce, i riflessi sulle pare-

ti di roccia calcarea erosa dalle acque. Veri e propri monumenti di pietra sono anche le formazioni rocciose e i laghetti sotterranei della Jeita Grotto, situata nella valle di Nahr Al-Kalb vicino alla capitale libanese Beirut. Formata da due cavità calcaree separate, poste a diverse profondità, l’azione dell’acqua ha creato cortine maestose e una cattedrale che si impone con le sue suggestive volte. Il Castello di Cotone di Pamukkale, in Turchia, nasce dalle formazioni di calcare e travertino createsi lungo il pendio del terreno e derivanti dalle sorgenti termali locali. Questa terra e le sue architetture naturali sono oggi considerate patrimonio dell’Unesco. Arte e meraviglia, opere millenarie di una Natura che non smette mai di stupire.

il mondo. Che cos’è per Lei il viaggio? Ne faccio talmente tanti che il viaggio in sé rappresenta una cosa che fa parte della mia quotidianità. È la vita stessa per me a rappresentare un immenso viaggio e oggi - con tutto ciò che ho visto, tutto ciò che ho compreso, tutto ciò che ho cercato di comprendere - a 68 anni non sono più il ragazzo unicamente appassionato della natura che ero a 20. Strada facendo ho acquisito il dono di essere cosciente della fragilità della vita sulla Terra e il valore della necessità di mostrare, spiegare, raccontare. Tra i numerosi luoghi che ha visitato ce n’è uno in cui si è sentito a casa? Durante uno dei miei lavori ho avuto un brutto incidente con l’elicottero su cui viaggiavo. Un uomo del luogo mi ha offerto ospitalità e da lui ho potuto apprendere davvero molte cose a me sconosciute e ne ho potuto condividere l’esperienza. Oggi posso dire che mi sento a casa in qualsiasi posto del mondo in cui io sia circondato da persone che mi raccontano la loro vita, con cui condivido i problemi e i progetti che ho a cuore. La bellezza ha un posto importante nella Sua carriera. Ne saprebbe dare una definizione? Non ho una risposta a questa domanda, la bellezza è qualcosa che non è, è un’emozione molto particolare. Poter spiegare questo concetto sarebbe troppo semplicistico per un qualcosa di così forte e a tratti indefinibile. Quando mostro le mie foto che parlano della bellezza ritratta in ogni Paese del mondo da me attraversato, mi sembra che tutti avvertano la stessa sensazione, tutti capiscano cosa sia la bellezza della natura e di ciò che ne fa parte. Il nostro è un mondo straordinario e unico, eppure spesso viviamo senza volgere lo sguardo intorno a noi, senza più soffermarci a guardare la bellezza di un albero, la bellezza


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INTERVISTA YANN ARTHUS-BERTRAND del sorriso di un bambino. A volte credo che si corra il rischio di allontanarsi dallo stupore e dalla meraviglia che la scoperta della bellezza nelle piccole cose può suscitare. Non lo sappiamo più fare e di sicuro io come fotografo ho non solo la capacità ma anche la responsabilità per comprenderlo e rivelarne l’urgenza. A quale progetto si sta dedicando ultimamente? Io e la mia équipe stiamo lavorando a New Man, un film sull’umanità che attraversa vite di uomini e donne, e luoghi e paesaggi per restituire un messaggio di amore e rispetto universale. È un film molto duro, molto difficile, in cui spero di riuscire a mostrare la nostra impossibilità a vivere con l’altro, la nostra incapacità a convivere fra esseri umani e, purtroppo, ancora non so se un giorno mai ci riusciremo. Quale è stata la Sua sfida più grande? Quando ho iniziato a lavorare al progetto “La Terra vista dal cielo”, per dieci anni ho sorvolato la Terra. Tutti mi prendevano in giro dicendo che mi comportavo come un ragazzino che credeva davvero di poter realizzare un lavoro di tale portata sfidando prima di tutto se stesso. Beh, in fondo è così. Io amo molto le sfide che sembrano al di sopra delle mie capacità, e mi lancio sempre in avventure che vadano al di là di me. Oggi, a 68 anni, ci sono molte cose che non avrò il tempo di fare e questo sinceramente mi dà un po’ fastidio. Ho fatto tanto e ho ancora molto altro da realizzare. Il voler continuamente dare un senso alla mia vita mi porta alla continua ricerca. Qual è il ricordo che L’ha colpita di più nella Sua lunga carriera? Non posso non ricordare il giorno in cui ho rischiato di morire in elicottero. Questo evento ha avuto un impatto davvero forte su di me. Tuttavia penso che i miei ricordi più belli siano legati alla fase espositiva di quanto prodotto nei miei viaggi. È qui infatti che vengono i bambini a vederci, qui che incontro quelle persone per cui noi fotografi lavoriamo senza mai realmente vederle, ed è qui che divento davvero consapevole dell’importanza di ciò che faccio e del messaggio di amore e umanità che cerco di trasmettere con i miei lavori. La fotografia aerea come ha cambiato il Suo approccio al mondo? Mi ha permesso di comprenderlo meglio, di vederlo nella sua straordinaria bellezza e nella sua fragilità. Lo sfruttamento del Pianeta, il potere che l’uomo esercita sulle sue risorse, tutto è una minaccia per il delicatissimo equilibrio ambientale. Quando lavoro a un reportage della Terra, il mio punto di partenza è sempre l’Uomo, vado a esplorare l’umanità che c’è dietro la bellezza del nostro Pianeta, le storie di quei grandi e piccoli uomini che hanno cambiato le loro vite e quelle degli altri in difesa dell’ambiente. Oggi mi interrogo sul futuro della Terra e sulla sfida più grande per noi: conciliare l’aggressività dell’espansione umana con le limitate risorse del pianeta e il rispetto delle popolazioni indigene che ne fanno parte.

LA TERRA VISTA DAL CIELO - LA MOSTRA

Dagli oceani alla savana africana, dai crateri vulcanici ai ghiacciai antartici, la mostra La Terra vista dal cielo - La Terre vue du ciel - visitabile al Museo di Storia Naturale di Milano fino al 19 ottobre - è un emozionante viaggio attraverso tesori naturalistici e miracoli paesaggistici ritratti dall’obbiettivo del celebre fotografo francese Yann Arthus-Bertrand in oltre vent’anni di sorvolamenti dei cinque continenti. Il suo sguardo, che dal cielo rivela la meraviglia del nostro pianeta, offre a tutti noi una nuova prospettiva della Terra documentandone i cambiamenti in corso. Atto di amore e di profondo rispetto per il Pianeta, questi scatti mirano a muovere le coscienze verso un senso di responsabilità nei confronti dell’impatto che l’uomo e la società hanno sulla natura e sul territorio. Il dilagare dell’inquinamento, il surriscaldamento globale, la cementificazione e la desertificazione, la perdita progressiva della biodiversità e lo sfruttamento smisurato delle risorse naturali del Pianeta sono solo alcuni punti focali su cui si sofferma Yann ArthusBertrand nel documentario Home, che completa l’esposizione. Realizzato con la collaborazione di Luc Besson e Francois-Henri Pinault, il suo esordio alla regia è stata girato interamente dal cielo, filmando 120 luoghi in 50 diversi Paesi, con l’intento di condividere stupore e preoccupazione sullo stato di salute del Pianeta e dei cambiamenti che l’umanità deve affrontare. Perché - come dice Arthus-Bertrand - «Nell’arco di vent’anni ho visto la Terra cambiare. L’impatto dell’uomo si vede dal cielo. Durante i viaggi e le ricerche ho constatato che tutti gli scienziati che ho incontrato condividono la mia stessa inquietudine. Quanto illustrano le mie fotografie, loro dimostrano con le cifre. E le cifre sono inaudite».

«La fotografia è per me un mezzo per provare a rendere il mondo migliore. La fotografia aerea mi ha permesso di comprenderlo meglio»

Chi è Yann Arthus-Bertrand? Un fotografo, un artista, un uomo dalla curiosità infinita? Io penso di essere un ragazzo che è cresciuto, che ha ancora molto da imparare e che continua a fare un mestiere che insegna molte cose ogni giorno. Dico sempre di essere un ragazzino curioso che cerca di scoprire il mondo. La fotografia per me è un mezzo per provare a rendere il mondo migliore. Ho il piacere di fare questo mestiere e di assumermene la responsabilità. È veramente un lavoro da artigiano: si tratta di fare bene le cose e più vado avanti più ho l’impressione di cogliere qualcosa di importante.

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[ ATTUALITÀ DI WINDA CASULA ]

CASA DOLCE (E AMARA) CASA O gni anno dal 1986 il primo lunedì di ottobre si celebra la Giornata Internazionale degli abitanti, il World Habitat Day, una ricorrenza voluta dalle Nazioni Unite per riportare l’attenzione sullo stato degli insediamenti abitativi nel mondo e il diritto alla casa. E ogni anno l’Onu sceglie un tema di rilievo per promuovere politiche di sviluppo sostenibile, con particolare attenzione ai minori, agli anziani, all’accessibilità degli spazi, ai servizi urba-

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ni e igienico-sanitari. Dal 2012 in Italia esiste anche un appuntamento nazionale, il 10 del mese, dedicato al tema: si tratta della giornata Sfratti Zero, nata su proposta dell’Unione Inquilini per convogliare iniziative e riflessioni e richiedere interventi che vadano oltre l’emergenza. In un Paese dove la maggior parte delle famiglie sono proprietarie di casa, esiste una fetta di popolazione che, complice la crisi, può accedere solo agli alloggi in

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locazione e da anni ormai fatica a garantirsi un tetto con stabilità. La situazione è stata fotografata dal Ministero dell’Interno che nel giugno scorso ha diffuso i dati relativi al 2013: quello che si rileva è l’aumento a dismisura degli sfratti per morosità, 288.934 su un totale di 332.169 casi negli ultimi cinque anni. Come si interviene in una situazione sedimentata per dare risposte concrete e che vadano oltre i casi emergenziali? «Pri-

ma di tutto occorre rendersi conto, come sosteniamo da tempo, che non c’è più corrispondenza fra capacità reddituali della domanda e pretese dell’offerta dice Daniele Barbieri, Segretario Generale del Sunia, il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari -, ma la crisi è intervenuta in un tessuto già debole, tant’è vero che gli sfratti per morosità erano in aumento prima del 2008». Come si fa a intervenire su un


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[ DANIELE BARBIERI, SEGRETARIO GENERALE DEL SINDACATO UNITARIO NAZIONALE INQUILINI E ASSEGNATARI. ]

fenomeno diffuso del quale si sente parlare solo in casi estremi, spesso a seguito di occupazioni e sgomberi? Le occupazioni abusive sono il fenomeno più evidente, ma non l’unico: sono solo la punta di un iceberg. E questo non può che dipendere dall’assenza di politiche abitative di lungo respiro. Ormai è dalla fine degli anni Settanta che si interviene in materia abitativa essenzialmente per provvedimenti spot, che affrontano

essere quello di far diventare proprietario il restante 20%, ma di come garantire una risposta ad una domanda completamente diversa. L’emergenza abitativa riguarda le famiglie con bassi redditi e che, anche con tutte le agevolazioni possibili, non potranno mai accedere alla proprietà dell’alloggio. E se, come dice la Banca d’Italia, l’80% degli inquilini che cerca un’abitazione in affitto ha redditi inferiori ai 24mila euro lordi l’anno, è evidente che a questa categoria di domanda non si può che rispondere rilanciando il mercato dell’affitto a prezzi sostenibili, e ripensare a un programma pluriennale di investimenti per un’edilizia sociale e popolare. Si è parlato spesso di locazioni in relazione a casi di evasione fiscale: gli affitti, soprattutto quelli temporanei, sono ancora un bacino consistente di guadagni in nero e conseguentemente di mancanza di tutele? Ogni anno, secondo stime prudenziali, viene evaso un miliardo e mezzo di tasse. Con questa cifra si potrebbero fare due cose: abbassare la pressione fiscale sulla casa e, dall’altra parte, fare una politica di edilizia sociale come dicevo prima. Noi non riscontria-

mo nessun passo in avanti rispetto all’emersione del nero. Nel 2011 il Governo aveva emanato un decreto grazie al quale gli inquilini potevano denunciare il padrone di casa che non dichiarava l’affitto dell’immobile, registrare autonomamente il contratto e beneficiare di uno sconto sul canone, che in molti casi si riduceva del 70-80%. Ebbene, la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma (con effetto retroattivo e per difetto di delega, ossia perché la legge in cui rientrava il decreto si occupava di federalismo fiscale e gli affitti in nero sarebbero andati oltre agli obiettivi fissati dal Parlamento, ndr). Avrà avuto le sue motivazioni, ma una possibilità di affrontare il problema dell’evasione fiscale è stata stroncata. Un altro esempio: dall’inizio di quest’anno è di nuovo consentito pagare in contanti i canoni d’affitto inferiori ai mille euro, dopo che la legge di stabilità aveva previsto l’obbligo di tracciabilità indipendentemente dall’importo. Insomma si traccia tutto, ma se si mette mano agli affitti c’è sempre qualcosa che impedisce una lotta seria all’evasione fiscale. Se la questione abitativa si affronta sempre con interventi emergenziali, cosa succe- »

l’emergenza ma non hanno prospettive. Il decreto Lupi, da poco approvato, affronta questioni che avevamo sollecitato anche noi, come l’assenza di finanziamenti adeguati per affrontare il disagio, ma non interviene sui processi in atto. Continuiamo a perseguire la strada del contributo all’acquisto della casa, pensando che questo risolva il problema. Ma in un Paese dove quasi l’80% delle famiglie ha una casa di proprietà, l’obiettivo non dovrebbe OTTOBRE 2014

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«Il fenomeno delle occupazioni abusive è solo la punta dell’iceberg di un problema che dipende dall’assenza di politiche abitative di lungo respiro. Un’emergenza che riguarda le famiglie con bassi redditi impossibilitate ad accedere alla proprietà dell’alloggio»


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de quando le emergenze diventano reali, come a causa di eventi naturali? Pensiamo ai terremoti che hanno colpito l’Aquila e l’Emilia. Cosa è stato fatto e cosa è mancato? Bisogna innanzitutto distinguere, perché i due casi sono ben diversi. In Emilia noi ci siamo mossi con gli inquilini che hanno subìto danni e con i piccoli proprietari per cercare di usare al più presto i fondi stanziati, tant’è vero che la ricostruzione è partita con tempi decisamente più rapidi di quelli dell’Abruzzo, e con la scelta che noi condividiamo di ricostruire e non di realizzare new town. Perché se non si mette in sicurezza il territorio non facciamo altro che rincorrere l’emergenza. A L’Aquila ci si è inventati una nuova città estraniata dal vecchio centro storico, in Emilia si sta tentando di recuperare, e ci sono anche elementi a tutela degli inquilini, in parte già tornati a vivere nelle loro case. Quindi è bene distinguere, fra cose positive e negative. Il tema del recupero è uno degli elementi decisivi di una politica abitativa differente. Tutti siamo d’accordo nel dire che non bisogna più consumare territorio, ma poi riscontriamo che non esiste una legge organica che preveda una risposta al fabbisogno abitativo. Il piano dismissioni del patrimonio pubblico può essere una risposta? Se non dobbiamo consumare nuovo territorio non possiamo più pensare di fare case popolari come si faceva fino agli anni Ottanta, ai margini delle città, ma dobbiamo dare una risposta sociale all’interno della realtà urbana. E per fare questo bisogna lavorare sugli spazi inutilizzati, sul patrimonio pubblico abbandonato. Purtroppo mi pare di intravedere nella logica delle dismissioni solo quella della valorizzazione, che rischia di diventare una vendita al migliore offerente. Recuperare davvero significa anche modificare le destinazioni d’uso, altrimenti non ci può essere valorizzazione né interesse ad investire da parte degli imprenditori. Intervenire sulla città costruita significa anche usufruire dei servizi che già ci sono ed evitare nuovi interventi pesanti sulle infrastrutture. A Roma, ad esempio, dalle statistiche degli ultimi vent’anni è emerso che la popolazione non cresce, perché la gente si è trasferita nei comuni limitrofi, che abbiamo riempito di case senza infrastrutture. Logica vorrebbe che quando si pensa al futuro di una città si tenga conto delle connessioni, perché non si può pensare di risolvere un problema senza tenere conto degli altri. Ma ci vuole un po’ più di ambizione politica, per uscire dall’emergenza e pensare più in grande.

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LA CASA A 1 EURO: ALTERNATIVA ALLA LOCAZIONE?

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re comuni italiani hanno de- prevedono che entro un anno dall’acciso di sperimentare una via al- quisto venga presentato un progetto ternativa per ripopolare i loro di ristrutturazione. L’acquirente deve centri storici. Si tratta di Salemi in pro- inoltre provvedere a tutte le spese di vincia di Trapani, Gangi in provincia di registrazione e accatastamento, e ha Palermo e Carrega Ligure in provincia due mesi di tempo per dare il via ai ladi Alessandria, che tre anni fa hanno vori. A garanzia del Comune è richiepensato di fare da tramite fra proprie- sta una polizza fideiussoria di durata tari che volevano variabile. A Carredisfarsi di un’imga si cerca di non mobile e potenziafar scomparire del li acquirenti. Il risultutto la popolazio«L’idea nasce tato è che si può ne residente, ormai dall’intento acquistare con un ridotta a meno di di ripopolare euro, a patto che 100 abitanti. i piccoli centri: si provveda a riMa secondo il sinacquistata strutturare la casa e daco, ci sarebbe e ristrutturata, ci si impegni ad una comunità new la casa deve poi abitarla. Più facile age interessata alessere abitata» a dirsi che a farsi, l’acquisto, oltre alperché spesso si l’Università di Getratta di costruzionova. Il caso di Sani fatiscenti che nelemi, forse il più cessitano di interventi importanti, ma noto, è legato all’idea che l’ex sindala cifra è senza dubbio allettante. A co Vittorio Sgarbi lanciò per primo Gangi sono state “vendute” sette ca- nel 2008, ma che non ebbe il successe con questo sistema: le condizioni so sperato.


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A CHI SPETTA PAGARE COSA

«A seconda della tipologia, le spese sono a carico del proprietario o dell’inquilino. Alcune vanno divise equamente»

INQUILINI E PROPRIETARI: IL DECALOGO DEL BUON VIVERE

I lavori di ristrutturazione dello stabile, delle facciate esterne e dei balconi spettano al proprietario, come pure gli oneri di acquisto di attrezzature per la pulizia e la manutenzione del condominio. A carico dell’inquilino sono i compensi per i la-

Queste le regole che Confedilizia ha messo in ordine in un decalogo da rispettare per non incorrere in problemi relativi ai contratti d’affitto, per entrambe le parti. - Consegnare le chiavi di casa all’inquilino solo dopo la stipula del contratto. - Esigere la regolare registrazione del contratto ove sia indicato il canone pattuito. - Non accettare proposte di contratti come foresterie e usi transitori poi riconducibili a contratti della durata di otto anni. - Vietare la sublocazione. - Richiedere una fideiussione bancaria o assicurativa per il pagamento del canone, o un deposito cauzionale per il pagamento di eventuali danni. - Sottoscrivere l’accettazione della tabella degli oneri accessori che ripartisce le spese fra le parti. - Non accettare la proposta di intestare al proprietario le utenze. - Informarsi sugli immobili i cui contratti di locazione possono essere stipulati secondo le sole norme del Codice Civile. - Farsi dare precise referenze in ordine ai pregressi rapporti di locazione e verificare la solvibilità dell’inquilino. - Farsi assistere dalla rappresentanza locale di Confedilizia e di un sindacato degli inquilini.

vori di portineria e di eventuale vigilanza notturna, la tassa sui rifiuti, le riparazioni di vetri, infissi, impianto elettrico. Da ripartire a metà l’assicurazione dello stabile, compresi gli impianti e il compenso dovuto all’amministratore di condominio.

Per approfondire: http://www.tutelati.it/proprietario_inquilino.htm

«I costi iniziali? Una moneta per l’acquisto dell’immobile e le spese di registrazione e accatastamento. Poi un progetto di ristrutturazione entro un anno e due mesi per l’inizio dei lavori»

[ I CENTRI CHE HANNO ADERITO ALL’INIZIATIVA: DA SINISTRA E IN SENSO ORARIO, I COMUNI SICILIANI DI SALEMI

(TP) GANGI (PA) E CARREGA LIGURE, IN PIEMONTE. ] E

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[ ATTUALITÀ DI

ANNA MARIA MELLONI ]

IN PENSIONE,

MA CON ANCORA TUTTA LA VITA DAVANTI «Può accadere di sentirsi catapultati in una dimensione diversa di impegni e ruoli. All’inizio c’è spaesamento, forse anche confusione, ma la strategia migliore è agire d’anticipo chiedendosi come impiegare questo nuovo tempo che si ha davanti: quello della pensione»

L’età media di pensionamento nel nostro Paese è attualmente di 66 anni e 11 mesi per gli uomini e le donne.

L’aspettativa di vita alla nascita in Italia per gli uomini è di 79,4 anni, per le donne di 84,5 anni.

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urante la vita lavorativa capita a molti di fantasticare su quanto potranno fare una volta in pensione. Ci si immagina alle prese col vecchio sogno nel cassetto, impegnati a realizzare i progetti da sempre accantonati. Accade di avvicinarsi alla pensione carichi di aspettative che possono però venire deluse: il tempo liberato può rivelarsi un tempo vuoto, il sogno nel cassetto può risultare inadeguato alle esigenze attuali e le opportunità che ci vengono offerte possono essere poco appetibili. Anche per chi ha desiderato liberarsi dagli impegni lavorativi per dedicarsi a interessi trascurati da tempo, l’approdo può risultare faticoso. Fin dai primi anni di vita siamo abituati a rispondere ad aspettative sociali e familiari molto chiare. Dopo aver percorso le diverse tappe del sistema scolastico, veniamo preparati all’ingresso nel mondo del lavoro dove, nella maggior parte dei casi, la nostra formazione prosegue con percorsi di aggiornamento. In questo scenario è del tutto anomalo che non esistano percorsi istituzionalizzati, né consuetudini, per accompagnare anche il passaggio che ci congeda dal mondo del lavoro. A questo punto, l’onere di attrezzarsi per affrontare questo momento spetta al singolo. Il pensionamento segna il passaggio a una fase molto particolare: per la prima volta non esistono obiettivi da raggiungere. Da un giorno all’altro, tutto il bagaglio di competenze, professionalità ed esperienze accumulate vengono come annullate. Veniamo introdotti in una categoria sociale alla quale viene chiesto di godersi il meritato riposo. Ma il meritato riposo, dopo alcune settimane può rivelarsi un orizzonte angusto. Alcuni reagiscono riempiendo il tempo con mille impegni, altri, a causa della forzata inattività, entrano in una spirale di apatia, possibile preludio della depresCONTINUA A PAG. 54

»

PREPARARSI AL GRANDE CAMBIAMENTO

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SCEGLIERE PER LIBERARE ENERGIE

l percorso di preparazione al pensionamento deve prendere avvio con alcuni anni di anticipo rispetto all’interruzione dell’attività lavorativa. Occorre interrogarsi da subito sul progetto di vita che si intende realizzare. Coloro che hanno investito prevalentemente nel lavoro, con ogni probabilità cercheranno di proseguire in tale impegno con contratti di diversa natura, finalizzati al proseguimento dell’attività, ma anche ad un progressivo alleggerimento delle responsabilità. Coloro che hanno diversificato i propri interessi, potranno forse agilmente aumentare il tempo dedicato agli impegni da sempre affiancati al lavoro, consentendo un impatto soft con il tempo liberato. Coloro, invece, che non hanno mai col-

}

«La riflessione su come impegnare gli anni del dopo lavoro va fatta in anticipo. Due linee guida? Gli interessi e l’utilità»

tivato passioni estranee alla vita professionale, e che non daranno continuità alle attività svolte durante la vita lavorativa, avranno un compito più difficile da compiere. Nel caso in cui non abbiano impegni familiari capaci di assorbire le energie liberate o che non vogliano investire in esse, il tempo a loro disposizione, estremamente dilatato rispetto al passato, potrà risultare un tempo di difficile gestione. Occorre che con largo anticipo valutino in quali ambiti vogliano investire le proprie energie, orientando le proprie scelte secondo due linee fondamentali: la prima riguarda gli interessi, nessuna persona adulta è infatti motivata a svolgere, nel lungo periodo, attività che non siano realmente legate ad essi. La seconda li-

nea da seguire è legata alla percezione soggettiva dell’utilità dei progetti che verranno intrapresi. Questo secondo aspetto riveste un’importanza fondamentale dal momento che ne deriverà quel riconoscimento sociale venuto meno al momento dell’andata in pensione, e che occorre recuperare per il mantenimento dell’autostima. Tolta ogni ambiguità rispetto al fatto che il pensionamento possa essere un’età spensierata alla quale approdare senza alcuna difficoltà, occorre sottolineare che la possibilità di disporre di una gran quantità di tempo libero, se accompagnata da un buono stato di salute e da adeguate risorse economiche, può rappresentare una straordinaria opportunità per coloro che vanno in pensione.


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I CORSI E LE OPPORTUNITÀ PER PREPARARSI In Italia i corsi di formazione al pensionamento sono ancora poco diffusi, ma negli anni sono state realizzate alcune esperienze significative. Il primo esperimento fu introdotto all’inizio degli Anni ‘90 dal Centro Maderna, a cui fu chiesto di formare i dirigenti Fiat prossimi al pensionamento. La sperimentazione, ispirata alla pre-retirement education anglosassone, ebbe dei buoni risultati. Alla fine degli Anni ‘90, il Centro Maderna approfondì e migliorò la struttura dei corsi: se i primi vertevano prevalentemente su aspetti previdenziali, legali e amministrativi, in un secondo momento si diede spazio alla riflessione sul senso della vecchiaia e il ruolo che gli anziani potevano assumere nella società. In linea con questa esperienza, qualche anno dopo nacque l’Associazione Nestore, che tuttora si occupa di formazione alla pensione, continuando il lavoro di approfondimento e miglioramento dei corsi. Nell’autunno 2014, l’Associazione Nestore organizza: > L’Età sterza - inizio 13 ottobre 2014. > Oltre il lavoro. Le nuove frontiere del tempo liberato inizio 6 novembre 2014. Su richiesta degli interessati, anche l’Associazione Philo e la Fondazione Leonardo organizzano percorsi individuali e di gruppo per prepararsi all’invecchiamento. Per saperne di più: > Associazione Nestore Milano - via Francesco Daverio, 7 - Tel. 0257968324 nestore@associazionenestore.eu www.associazionenestore.eu > Associazione Philo Milano - via Piranesi, 10/12 - info@scuolaphilo.it www.scuolaphilo.it > Fondazione Leonardo - Tel. 3357664727 www.fondazioneleonardo.it

PER SÉ

L’età del pensionamento può essere utilizzata per sviluppare vecchi interessi e scoprire nuove passioni. Molte persone decidono di dedicarsi ad attività formative e culturali ampliando così le proprie conoscenze per il solo gusto di sapere, fruendo della vasta offerta messa a disposizione dalle università della terza età sparse sul territorio. Per altri, invece, il pensionamento è l’occasione per raggiungere traguardi a cui da tempo si aspirava. Leggiamo così che, a Nuoro, la signora Francesca Careddu, classe 1915, ha realizzato il sogno di una vita. Negli anni Venti aveva dovuto lasciare gli studi per curarsi della famiglia, ma lo scorso mese di giugno, a 99 anni, dopo una notte insonne, alla presenza di figli, nipoti e pronipoti ha finalmente ottenuto la licenza media, accanto a una folla di ragazzini che insieme a lei hanno sostenuto gli esami. Ci sono anche casi come quello di Gaetano La Guardia, che lo scorso mese di aprile, a 80 anni, si è laureato all’Università di Catania con il massimo dei voti, conseguendo una laurea specialistica in Filologia Moderna. È la terza laurea, dopo quella in Scienze Politiche e in Lettere Moderne. Nel campo dello sport abbiamo proposte accessibili a tutti, come i corsi di ginnastica dolce o di rilassamento corporeo, ma anche iniziative che valorizzano lo spirito agonistico consentendo agli atleti più anziani di competere in categorie a loro dedicate. Johanna Quaas, classe 1925, a 88 anni esegue alle parallele volteggi come le colleghe ventenni. È un’atleta tedesca che pratica la ginnastica artistica fin da quando era una ragazzina. Quando si è ritirata dall’agonismo ha continuato a praticare questo sport. Su YouTube è possibile ammirarla mentre esegue l’esercizio che lo scorso anno l’ha fatta entrare nel Guinnes dei Primati come ginnasta più anziana di sempre. Esistono, infine, numerose occasioni per cimentarsi in arti come la prosa, la poesia, la pittura, il canto per il solo gusto di sviluppare la propria creatività e magari partecipare a competizioni amatoriali.

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PER GLI ALTRI

Basta osservare le pagine della carta stampata, le pubblicità, le trasmissioni televisive per rendersi conto di come vengano presentati coloro che sono usciti dal ciclo produttivo, dalla vita lavorativa. Vengono veicolati due stereotipi contrapposti: da un lato abbiamo gli anziani fragili, bisognosi di assistenza, destinatari di cure; dall’altro troviamo gli anziani vitali, iperattivi, impegnati in una pluralità di iniziative confezionate per loro. Sappiamo che il valore delle attività non retribuite svolte dagli anziani ammonta ogni anno a circa 18,3 miliardi di euro, pari al 1,2% del Pil. Questo dato è emerso da uno studio condotto nel 2010 dall’Ires (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali) dal titolo Il capitale sociale degli anziani. Stime sul valore dell’attività non retribuita. La ricerca quantifica il valore dell’attività di aiuto informale, del sostegno nella cura dei nipoti e dell’impegno in organizzazioni di volontariato. Le motivazioni che inducono le persone a svolgere un’attività di volontariato possono essere di tipo altruistico, ma ancor prima, e più intimamente, di natura strettamente personale. La possibilità di svolgere qualcosa la cui utilità è immediatamente evidente per chi la compie, e al contempo viene socialmente riconosciuta, consente infatti di accrescere la propria autostima. Un aspetto di particolare importanza per chi si è sentito defraudato di un ruolo precedentemente garantito dall’attività lavorativa. La solidarietà insomma conviene, a tutte le età: produce benessere in chi la riceve, in chi la offre e nel contesto sociale allargato. Gli ambiti nei quali è possibile svolgere attività di volontariato sono oggi molto vari. I centri di servizio per il volontariato sono impegnati nel sostegno e nella promozione delle attività realizzate dalle organizzazioni del territorio, offrendo formazione e facilitando la ricerca di nuovi volontari. Attraverso il sito del Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato è possibile conoscere il Centro di Servizi del proprio territorio (www.csvnet.it). OTTOBRE 2014

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»

sione. Esistono anche persone che, in tempi relativamente brevi, riescono ad adattarsi alla nuova condizione, ma per tutti questo passaggio richiede la capacità di trovare nuovi equilibri. Equilibri che non riguardano solo la persona interessata, ma tutto il nucleo familiare: le mogli possono sentire invasi gli spazi domestici di loro esclusivo appannaggio fino a quel momento, gli uomini possono sentirsi sviliti dalle incombenze per impegnare il tempo, i figli - se ancora in casa - possono percepire come ingombrante la presenza di genitori fino allora meno presenti. Per chi ha vissuto il lavoro prevalentemente come un’oppres-

sione e un dovere, la pensione potrà essere vissuta come una liberazione. Per coloro, invece, che hanno investito quasi esclusivamente nella vita professionale e nelle relazioni che ne derivavano, l’assenza del lavoro potrà portare ad un forte calo d’autostima. Gli anni di pensionamento oggi corrispondono ad un tempo esteso, che, grazie ai progressi della medicina, è sempre più spesso accompagnato da un buon stato di salute. Si tratta, quindi, di un tempo nuovo, che deve essere valorizzato, vissuto appieno, e in cui realizzare progetti difficilmente conciliabili con la vita lavorativa.

IL VOLONTARIATO PROFESSIONALE Tra le diverse forme di volontariato nelle quali impegnarsi dopo il pensionamento, una delle più significative è rappresentata dal volontariato professionale. Le competenze acquisite durante tutta la vita lavorativa possono essere messe a disposizione di giovani che devono entrare nel mondo del lavoro, di imprese non profit o di iniziative per sostenere i Paesi in via di sviluppo. Attraverso il sito della Fondazione Sodalitas è possibile conoscere la associazioni di volontariato professionale aderenti al Sodalitas Network, presente in 18 province italiane (www.sodalitas.it - tel. 0286460236/0842). L’Aistp, l’Associazione per lo Sviluppo e il Trasferimento delle Professionalità, è nata ad Ivrea da ex dirigenti Olivetti e opera in diverse province italiane (www.aistpmilano.it). A Scandicci (FI), l’associazione culturale Arco (Associazione di Ricerca, Cultura, Orientamento), raduna per lo più ex insegnanti che operano sia in ambito strettamente scolastico, sia nel territorio con iniziative rivolte all’intera cittadinanza (www.arcoassociazione.it - tel. 055751991). Ad Omegna, in Provincia di Verbania, i volontari dell’Associazione Pro Senectute insegnano le tecniche per trattare il legno a giovani disoccupati e a coloro che desiderano recuperare una manualità mai coltivata prima. Un altro gruppo di volontari insegna ai giovani rifugiati, attualmente ospiti della città di Omegna, l’arte di costruire e restaurare i tipici muretti a secco, spesso diroccati, che si trovano nelle zone montane (www.facebook.com/prosenectute.omegna).


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STORIA DI UN’ICONA

ANNIVERSARI - DI

R ODRIGO RUSSO

SFIDA DOPO SFIDA «In Italia ha compiuto sessantacinque anni, ma ad andare in pensione non ci pensa proprio: è l’amatissimo calcio balilla»

A

ncora oggi troneggia in molti bar, scampato allo schiacciasassi della globalizzazione. Fermo lì, fiero dei suoi 65 anni, regge il confronto con i videogame che lentamente perdono terreno a favore delle slot. Il segreto del suo successo? Forse è quello schiocco sordo che la palla fa cadendo sul campo. Meglio del fischio d’inizio dell’arbitro. Perché prima che rimbalzi una seconda volta, tutti i giocatori stanno già ruotando le stecche per spingere l’azione nella metà campo avversaria.

D’altronde è dal 1949 che il calcio balilla - questo è solo uno dei nomi che gli abbiamo dato, oltre a biliardino, fubalino, calcetto e pincanello - ci fa accalorare. E non solo noi del Belpaese, abituati a mangiare “pane e calcio”. È un fenomeno planetario, tanto che nel 2002 è stata fondata la International Table Soccer Federation, la federazione internazionale di calcio da tavolo con 50 nazioni affiliate. Nel 2011 è nata la Federazione Paralimpica Italiana Calcio Balilla, per promuovere quello che è ritenuto un vero e proprio sport

tra gli atleti disabili. I risultati non si sono fatti attendere e nel 2013 ci siamo aggiudicati il titolo di Campioni del Mondo. Perché sia stato chiamato calcio balilla è difficile da spiegarsi. Probabile si tratti di un retaggio del regime per indicare un gioco “per i bambini”, visto che i “balilla” erano i giovani dell’omonima organizzazione sciolta nel 1937. Ma, alla fine, questi dettagli interessano poco: lui è ancora al centro dei nostri ricordi, quando al mare tra un gelato e una corsa sulla sabbia rovente, si ingannava il tempo, aspettando di fare il bagno. E intanto si giocava, rimbrottando l’avversario di turno: «Non rullare! Altrimenti il gol non è valido!».

Fu un certo Broto Wachter, fra gli Anni ’20 e ’30, a realizzare in Germania il calcio balilla. A brevettarlo, però, nel 1937 fu Alejandro Finisterre, un antifascista spagnolo che perse i documenti del brevetto mentre fuggiva in Francia. L’idea gli venne nel 1936 quando, ferito durante la guerra civile spagnola, fu ricoverato a Montserrat. Qui conobbe tantissimi bambini a cui la guerra aveva portato via l’uso delle gambe. Nessuno di loro, pensò Finisterre, avrebbe potuto più giocare a calcio. Allora inventò il futbolìn. In Italia arrivò nel 1949 grazie a un imprenditore di Marsiglia, Marcel Zosso, un uomo d’affari che si era accordato con la ditta Garlando, una falegnameria in provincia di Alessandria, che fino ad allora produceva casse da morto.

La lunghezza

La Caruso

[ UNO SCHIERAMENTO STANDARD.

di un tavolo da calcio balilla oscilla tra i 110 e i 120 centimetri. La larghezza varia dai 65 ai 72 centimetri.

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SOCIETÀ

anni

«È l’età media dei partecipanti al sondaggio realizzato dal social network Facebook, per conoscere i libri più significativi nella vita dei suoi utenti»

D

UNA VITA, TANTI LIBRI [ CULTURA DI

CARLO PENGUIN ]

«Quali sono i 10 libri che hanno segnato la tua vita? È la domanda che Facebook ha posto ai suoi frequentatori. Migliaia i titoli indicati, ma nella classifica stilata dal popolare social network non mancano le sorprese: al primo posto la saga di Harry Potter, poi però i grandi classici la fanno da padroni» A SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA

ici social network e immagini orde di adolescenti costantemente seduti davanti ad un computer, oppure adulti assorbiti da un mondo che non sempre rispecchia la realtà; tutti poco inclini alla cultura, propensi a cibare più il corpo che la mente. Uno tra i social più diffusi, Facebook, forse per cancellare questa immagine, ha saggiato il grado di interesse letterario dei propri utenti lanciando il sondaggio: «Quali sono i 10 libri che hanno segnato la tua vita?». Solo nelle ultime due settimane di agosto (il periodo preso in considerazione) sono stati 130mila i post pubblicati; la maggioranza erano di donne e provenivano in prevalenza dagli Usa. Ma quali sono stati i risultati dell’indagine? Piuttosto sorprendenti, considerando l’età media del campione: 37 anni. Al primo posto è risultata la saga del maghetto Harry Potter, il personaggio che ha reso milionaria la sua creatrice: Joanne Kathleen Rowling. Al secondo posto

HARRY POTTER: SETTE ANNI IN SETTE VOLUMI

Era in attesa di un treno che viaggiava in ritardo da Manchester a Londra. Joanne Kathleen Rowling, un’insegnante inglese, si trovava alla stazione londinese di King’s Cross e lì, per ingannare il tempo, iniziò a tracciare la trama di un libro che avrebbe voluto scrivere. Quello di diventare scrittrice era il suo sogno fin da bambina e magari era arrivato il momento di realizzarlo. Nacque così il primo dei

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la prima sorpresa: Il buio oltre la siepe, di Harper Lee, vincitore del premio Pulitzer nel 1960. Al terzo e quarto posto di nuovo il genere fantasy: Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, entrambi frutto del genio di John Ronald Reuel Tolkien. Al quinto gradino Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen e al sesto la Bibbia. Ancora fantasy con Le cronache di Narnia, di Clive Staples Lewis (decimo). Ma se si scorre l’elenco dei 100 volumi indicati si resta sorpresi. Molti i grandi classici che hanno accompagnato l’adolescenza di milioni di persone: Piccole Donne, Jane Eyre, Via col vento, Cime tempestose, Il giovane Holden, Il piccolo principe. Non mancano, tra gli altri: Amleto di Shakespeare, l’Odissea, Anna Karenina, Delitto e castigo, Il conte di Montecristo, Il vecchio e il mare, Il richiamo della foresta. E tra i contemporanei? La casa degli spiriti di Isabel Allende, Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini e Il Codice Da Vinci di Dan Brown.

sette volumi di Harry Potter, il ragazzino che a 11 anni scopre di essere un mago e trascorre sette anni (uno per ogni volume) nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Fu un successo letterario senza precedenti: 450 milioni di copie vendute, fu tradotto in 73 lingue, compreso latino e greco antico. I film tratti dalla saga hanno incassato oltre 7 miliardi di dollari.


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SOCIETÀ

[ CULTURA DI LUNA

*

CINEMA, LIBRI, FILOSOFIA, CULTURA

CONTI ]

FESTIVAL& ITALIANI:

CHE PASSIONE!

«Alla portata di tutti, ricchi di interventi e personaggi, pronti a discutere di letteratura, filosofia, fumetti, scienza o società. Nonostante la crisi, i Festival culturali attirano un numero crescente di italiani, sfatando il mito di un popolo appiattito sulla televisione e fossilizzato sul calcio»

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n tempo c’erano solo, o quasi, il Festival della Canzone Italiana di Sanremo e il Festival del Cinema (in realtà Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica) a Venezia. Eventi di grande risonanza - nazionale, internazionale e mediatica in quanto legati al mondo dello spettacolo - ma non proprio alla portata di tutti (basti pensare al costo di un biglietto per il Teatro Ariston che, per la finale, può arrivare a costare oltre 600 euro). Poi qualcuno ha voluto sfatare il luogo comune che vuole gli Italiani, nessuno escluso, appiattiti davanti la televisione e interessati solo al calcio: rafforzati nella loro convinzione dai risultati di un’indagine condotta nel 1995 dall’agenzia inglese Comoedia per conto della Regione Lombardia per verificare le potenzialità di rilancio turistico e

È pari all’8%,

Il 2005

Dal 2008

Sono calati del 3%

secondo l’Eurobarometro, il nostro indice di partecipazione agli eventi culturali, contro una media europea del 18%. In cima c’è la Svezia con il 43%.

è stato l’anno del “boom” per i grandi festival culturali, un’onda lunga che continua la sua espansione nonostante gli effetti della crisi.

ad oggi l’investimento privato nel settore culturale è calato del 40%, secondo il Rapporto Federculture 2013. Ma i festival non si sono arresi.

i lettori in Italia, ma i festival letterari, i cui primi esperimenti risalgono alla seconda metà degli anni Novanta, continuano a godere di discreta salute.

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SOCIETÀ

culturale di alcune città lombarde, otto privati cittadini di professioni diverse nel 1997, a Mantova, si sono costituiti in Comitato Organizzatore per dar vita a Festivalletteratura, ovvero cinque giorni di incontri con autori, reading e spettacoli di artisti provenienti da tutto il mondo. Festivaletteratura è oggi uno degli appuntamenti culturali più attesi: dalle 15mila presenze di pubblico della prima edizione si è arrivati, nel 2013, a contare oltre 112mila partecipanti, complici anche i social network. Su Facebook oltre 300mila utenti sono stati raggiunti dai post della manifestazione, in 15mila hanno commentato, condiviso, interagito e oltre 10mila i tweet con l’hashtag ufficiale della manifestazione. Qualcuno obietterà che questi numeri si spiegano perché in fin dei conti, anche se gli italiani sono per definizione lettori “deboli”, la letteratura è pur sempre accessibile a tutti. Salvo essere smentito da quello che succede in altri festival dedicati a materie “colte” o a temi “alti”. Al Festival della Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo, infatti, il trend di crescita della partecipazione è analogo - dalle 34mila presenze del 2001 si è giunti alle oltre 218mila del 2013 -, e i numeri in valori assoluti sono anche superiori (si contano con un totale di oltre 1.600.000 presenze complessive nelle pri-

«Un esempio fra tanti è il Festival della Scienza a Genova, che solo nel 2013, in appena 12 giorni, ha potuto contare su ben 200mila presenze e 380 eventi di divulgazione» me 13 edizioni). Proprio a Modena, grazie ad un questionario distribuito a 2.000 partecipanti al Festival, è stato possibile definire anche quanto guadagna il territorio e l’economia locale da questi eventi. «Al campione di intervistati è stato (...) chiesto quanto hanno speso in media al giorno e cosa hanno acquistato. Il 78% dichiara di avere fatto almeno un acquisto: per la maggior parte si tratta libri e a seguire, quasi pari merito, me-

nu filosofici e merchandising. Tra quelli che hanno dichiarato di avere acquistato prodotti tipici locali, solo il 40% ha specificato quali, indicando in misura maggiore aceto balsamico e gnocco fritto. Considerato che la spesa media giornaliera dei partecipanti è di 44 euro e la durata media di 2,3 giorni - conclude la ricerca - si può stimare l’impatto economico in quasi 3 milioni di euro». A fronte di un bilancio del Festival che si aggi-

ra sugli 850mila euro. Dati che confermano l’interesse degli enti locali e degli sponsor - dalle aziende private alle fondazioni bancarie, dagli ordini professionali alle organizzazioni di categoria - nei confronti dei festival, come già evidenziato nel 2008 dalla prima ricerca di Guido Guerzoni, docente di Economia delle istituzioni culturali, Effettofestival, voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, che non a caso promuove il Festival della Mente di Sarzana (festivaldellamente.it) “il primo festival europeo dedicato alla creatività”. In molti festival, quindi, gli sponsor si riservano degli spazi “dedicati” ampliando ulteriormente la platea di » OTTOBRE 2014

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SOCIETÀ

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{

OTTOBRE, TEMPO DI FESTIVAL!

Da Nord a Sud i principali Festival culturali (e non solo) della Penisola

}

«Insieme a settembre e novembre, il mese di ottobre è uno dei più ricchi di manifestazioni, segnando una ripresa netta dopo l’alta stagione turistica di luglio e agosto. Le proposte sono moltissime, qui sotto c’è solo un assaggio dei maggiori eventi» » Venezia 3 - 12 ottobre “58° Festival Internazionale di Musica Contemporanea”: www.labiennale.org/it/musica/index.html » Milano 30 settembre - 5 ottobre “Festival delle Lettere”, la prima manifestazione italiana dedicata alla scrittura in carta, penna e francobollo: www.festivaldellelettere.it » Lampedusa 1 - 5 ottobre “Festival internazionale Sabir”, per promuovere un’altra immagine dell’isola legata ad una nuova idea di cittadinanza mediterranea: www.festivalsabirlampedusa.it » Ferrara 3 - 4 - 5 ottobre “Internazionale a Ferrara” è il Festival organizzato dalla rivista Internazionale. Un weekend di incontri con giornalisti, scrittori e artisti provenienti da tutto il mondo: www.internazionale.it/festival » Matera 12 ottobre “Matera Balloon Festival”, Festival Internazionale di Mongolfiere della Città dei Sassi, Patrimonio Mondiale dell’Unesco e candidata “Capitale Europea della Cultura 2019”: www.materaballoonfestival.it/#/festival/ » Pordenone 15 - 19 ottobre “Festival Scienzartambiente per un mondo di pace”. Tema della XVIII edizione “Le logiche del desiderio”: www.comune.pordenone.it/it/eventi/scienzartambiente » Roma 16 - 25 ottobre IX edizione del “Festival Internazionale del Film di Roma” si svolgerà all’Auditorium Parco della Musica: www.romacinemafest.it » Treviso 17 - 19 ottobre “Carta Carbone Festival“, dedicato alle autobiografie e dintorni: www.cartacarbonefestival.it » Bologna 18 - 26 ottobre IX edizione della “Festa Internazionale della storia. Il Faro dell’Umanità”. In ricordo di Jacques Le Goff: www.festadellastoria.unibo.it » Genova 24 ottobre - 2 novembre “Festival della Scienza. Parola chiave: Il tempo”: www.festivalscienza.it » Roma e Città del Vaticano 22 - 29 ottobre XIII edizione del “Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra”: www.festivalmusicaeartesacra.net/it/festival.php

utenti, come al Festival della Scienza di Genova, dedicato alla divulgazione scientifica a livello internazionale (che nel 2013 ha contato 200mila visite in 12 giorni, 380 eventi, 320 relatori), dove grazie alla Sampdoria si è parlato de Il calcio (non) è una scienza esatta e, con la Mattel, de La scienza dei supereroi. Anche se, si legge nel rapporto 2014 di Federculture, gli investimenti dei privati (sponsorizzazioni, erogazioni liberali, investimenti delle fondazioni bancarie) nel settore culturale dall’inizio della crisi, dal 2008, ad oggi sono calati di circa 350 milioni di euro, vale a dire il 40% in meno. Né d’altronde si può pensare che siano aumentate le risorse pubbliche: complessivamente l’intervento pubblico (Stato e amministrazioni locali) nella cultura negli ultimi dieci anni è diminuito di oltre 1,6 miliardi. E allora si cercano altrove le sinergie: il Festival della Letteratura di viaggio, Il racconto del mondo attraverso Letteratura, Geografia, Fotografia, Giornalismo, Musica, Fumetto, organizzato dalla Società Geografica Italiana, trova il Patrocinio dell’Ambasciata statunitense piuttosto che di quella Brasiliana. E, infine, per i nostalgici c’è il Festival delle Lettere, la prima manifestazione italiana dedicata alla scrittura in carta, penna e francobollo organizzata dall’Associazione 365GRADI. Il Festival, che ha come logo una busta e come slogan “Scrivi una lettera accendi un’emozione”, lancia ogni anno un concorso, sempre con un tema diverso - Caro nemico ti scrivo, piuttosto che una Lettera di dimissioni o Lettera ad un sogno - al quale, negli anni, hanno risposto con diciassettemila lettere, scritte rigorosamente a mano.


Gli occhi del padre, la bocca della madre. Il sorriso lo può © UNICEF AFGA2010-00480 Noorani

ereditare da te.

C o n u n Te s t a m e n t o p e r l ’ U N I C E F. Per i bambini più poveri del mondo la vita dipende da un vaccino, da acqua sicura, dalla possibilità di andare a scuola e di essere protetti da abusi e sfruttamento. Con un lascito all’UNICEF puoi dare loro tutto questo. Scopri come, richiedendo l’opuscolo informativo: puoi inviare il coupon, chiamare il numero 06.47809263 oppure scrivere a lascito@unicef.it Con il patrocinio e la collaborazione del

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Stati Uniti d’America

VIAGGIO NELLA NATURA

Situata all’interno della Riserva indiana Navajo, Monument Valley è stata il set di tanti western del regista John Ford, che la considerava la vera star dei suoi film. I grandi monoliti che punteggiano la vallata, raccontano di milioni di anni durante i quali la Natura si è divertita a creare un paesaggio surreale

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ELLA SACRA

TERRA

del popolo Navajo

DI LORIS POR CHERI

[ SOPRA, DUE DONNE NAVAJO FUORI DALLA LORO HOGAN, LA TRADIZIONALE CASA INDIANA. SOTTO, MANUFATTI ARTIGIANALI LOCALI.

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a diligenza corre all’impazzata trainata da quattro cavalli veloci come il vento. Sobbalza, ondeggia paurosamente, tanto da sembrare che stia ancora su per qualche strano sortilegio, sfidando tutte le leggi della fisica. Il postiglione incita i cavalli pur sapendo che non potrebbero correre di più, ma il timore di poter cadere nelle mani degli inseguitori gli fa credere che un miracolo può sempre avvenire. Dietro la polvere che si alza al passare della diligenza, in un panorama deserto e desolato, un gruppo di indiani pellerossa è all’inseguimento di chi ha osato attraversare una terra che non gli appartiene, quei “visi pallidi” che si stanno lentamente impossessando di tutto: territori e vite. Il gruppo di indiani si avvicina sempre più pericolosamente al-

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la diligenza, lancia le prime frecce verso quegli incauti passeggeri che, affacciati dai finestrini, misurano mentalmente la distanza che li separa dagli inseguitori. Sembra quasi che il loro destino stia per compiersi, quando da lontano arriva il suono di una tromba: un reggimento di Cavalleggeri di pattuglia nella zona sta arrivando in soccorso dei viaggiatori, mettendoli finalmente in salvo. Una scena già vista? Centinaia di volte. I classici western hanno sempre avuto dei punti di riferimento che si ripetevano in ogni pellicola: la diligenza, gli indiani con le loro frecce, la cavalleria, il cattivo, l’eroe intrepido, la giovane donna ingenua e innamorata. A tutto ciò, faceva da sfondo un paesaggio desertico, con canyon e montagne come fossero stati messi lì apposta per facilitare agguati e inseguimenti, un ambiente che da solo evocava solitudine, suggestione, mistero, fascino. E qual è il panorama per eccellenza, che


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Monument Valley ha ammaliato registi e attori, ed è stato protagonista di moltissimi film di successo, tanto da diventare esso stesso protagonista e star? Facile: Monument Valley. Situata al confine tra lo Utah e l’Arizona, Monument Valley si trova all’interno del territorio navajo, il cui popolo gestisce tutte le attività che avvengono nell’area: dal Centro visitatori all’organizzazione del tour in auto o a cavallo, dal biglietto d’ingresso al parco agli hotel che si trovano in punti strategici della valle, sino alle piccole botteghe dove si vendono oggetti artigianali di loro produzione. Monument Valley, icona degli Stati Uniti d’America, fa parte di quei paesaggi che quando li vedi ti lasciano il segno dentro. Già appena arrivi percorrendo la famosa Highway 163 - un rettilineo in leggera pendenza che sembra catapultarti nel cuore della vallata - hai l’impressione di vivere

in un’altra era. Oltre 65 milioni di anni fa qui si trovava un altipiano di arenaria la cui l’erosione gli ha dato un volto nuovo: per millenni le azioni atmosferiche insieme ai movimenti tellurici hanno creato canyon, terrazze, strapiombi, pianure, rendendo questa valle unica. Oggi ci si trova di fronte ad un’area prevalentemente pianeggiante, punteggiata da guglie, torri, colonne fatte di roccia e sabbia, che sembrano essere state messe lì per ricordare la forza della natura. Alcuni di questi monoliti raggiungono i 300-400 metri e vengono definiti butte, se la loro altezza supera la larghezza, e mesa se sono più larghi che alti; se alla loro ba-

[ SOPRA, UNA PANORAMICA

DELLA

MONUMENT VALLEY

AL TRAMONTO. SOTTO, UNO SCORCIO DELLA VALLATA CON LE TRE SORELLE IN PRIMO PIANO.

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VIAGGIO NELLA NATURA

FILM, FUMETTI E... MONOLITI

[ SOPRA, ALCUNI NAVAJO CHE GESTISCONO LA MONUMENT VALLEY. A SINISTRA, IL JOHN FORD’S POINT, DEDICATO AL FAMOSO REGISTA, CHE IN QUEST’AREA AMAVA TRASCORRERE IL SUO TEMPO LIBERO. A DESTRA, ALCUNE SCENE DI FILM REALIZZATI NELLA MONUMENT VALLEY.

DALL’ALTO: JOHN FORD MENTRE DIRIGE JOHN WAYNE E CONSTANCE TOWERS IN “SOLDATI A CAVALLO”;

TOM CRUISE PROTAGONISTA DI ”MISSION IMPOSSIBLE 2”; UNA SCENA DI

“STAR WARS - EPISODIO 4 UNA NUOVA SPERANZA”. ]

se si trovano detriti, significa che lì l’erosione è ancora in corso. A guardarli si potrebbe pensare che il trascorrere del tempo si sia divertito nel forgiarli, tanto che alcuni di essi hanno delle forme così particolari da meritarsi dei nomi: le “Muffole“, sono due formazioni rocciose, una di fronte all’altra, composte da un unico massiccio (le dita) con accanto una sottile colonna (il pollice); il “Castello“, è un monolito contornato da guglie; le “Tre sorelle“, sono tre lunghi pinnacoli posti l’uno accanto all’altro; la “Gallina nel Nido“ ricorda l’animale nel suo habitat. In realtà, le formazioni rocciose da non perdere sono undici, e si trovano su di un

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percorso predefinito che permette di visitarle tutte. Ma ciò che rende Monument Valley affascinante è il suo colore: l’arenaria è intrisa di ferro, per cui tutto il paesaggio assume una colorazione rossastra dalle varie sfumature. La magia si accentua al calar della sera quando una mano invisibile dipinge tutta la vallata dal rosso vermiglio al rosa, sino al viola. Uno spettacolo che nessun pittore, per quanto provetto, riuscirebbe a creare.

Cosa hanno in comune Tex Willer, Willy il Coyote e Zagor? Presto detto: Monument Valley, con i suoi monoliti. Ma la vallata è anche uno dei set cinematografici più famosi al mondo. Sono oltre un centinaio, infatti, i film che hanno come sfondo questo paesaggio, capolavori western ma anche pellicole di tutt’altro genere. Tra i film più famosi: Forrest Gump (è la scena in cui il protagonista, dopo aver corso per più di tre anni, proprio sulla Highway 163 decide di tornare a casa), Ritorno al Futuro III, 2001 Odissea nello Spazio, Easy Rider, Guerre Stellari (era il 1977 quando George Lucas girò qui Una nuova speranza, il primo film della saga; negli ultimi episodi, invece, Lucas ricostruì Monument Valley in digitale), Vertical Limit e Mission Impossible II, all’inizio del quale Tom Cruise scala uno dei monoliti. Ma il regista che per primo scoprì il fascino di Monument Valley fu John Ford, che utilizzò questo paesaggio come sfondo a sette dei suoi film western: Ombre Rosse, Rio Bravo, Il massacro di Fort Apache, I cavalieri del nord-ovest, Soldati a cavallo, Sfida infernale, Sentieri selvaggi. Ford raggiunse un accordo con i Navajo, proprietari dell’area, i quali si prestarono ad interpretare qualsiasi tribù dovesse apparire nei suoi film. Il regista era profondamente affascinato da questo luogo, che riteneva avesse tutto ciò di cui avevano bisogno le sue pellicole: canyon, deserti, fiumi, montagne. E si vantava che la vera star dei suoi capolavori fosse il paesaggio: «Lo considero il luogo più completo, più bello e pacifico del mondo» diceva. Quando calava la sera, era solito sedersi in solitudine in un punto preciso della valle. Quel luogo oggi riporta, in suo onore, il suo nome: il John Ford’s Point.


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50&Più in CROCIERA DAL 30 MARZO AL 6 APRILE 2015

DA COLONIA A GAND E BRUGES, BRUXELLES E ANVERSA, FINO AD AMSTERDAM

Le Fiandre e l’Olanda Un viaggio nell’Europa storica Una straordinaria navigazione a bordo dell’elegante motonave Swiss Crown, lungo uno degli itinerari più suggestivi dell’Europa Centrale. Si navigherà attraverso la bassa valle del Reno e i romantici canali che raggiungono le antiche città fiamminghe, fino alle magiche atmosfere di Amsterdam e della campagna olandese. QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: In cabina doppia Ponte Diamante € 1.350 In cabina doppia Ponte Rubino € 1.260 In cabina doppia uso singola Ponte Smeraldo € 1.300 Il dettaglio delle quote di partecipazione è consultabile sul sito www.50epiuturismo.it

www.50epiuturismo.it

IN NAVIGAZIONE Si parte da Colonia e si naviga verso il Belgio e l’Olanda. Si inizia con l’affascinante Gand (Gent), pittoresca regina dei canali con un vasto patrimonio artistico fra i più ricchi delle Fiandre; la città d’arte Bruges (Brugge), scrigno di tesori antichi e moderni; Anversa, la città più “trendy” delle Fiandre e centro mondiale del diamante; Bruxelles, la capitale del Belgio e dell’Europa, sede dell’Unione Europea e della Nato; infine Amsterdam, la Venezia del Nord, indissolubilmente legata all’acqua, offre divertimento e cultura. Moltissimi i suoi musei, tra i quali il più famoso è quello di Van Gogh. Rientrando a Colonia, si visiteranno Wesel e Kamp Lintfort, monastero cistercense del 1123 con incantevoli giardini terrazzati in stile italiano.

A BORDO DELLA MS SWISS CROWN La M/n Swiss Crown è un’altra gemma della flotta Scylla AG, di proprietà di Scylla AG di Basilea, tra le migliori compagnie di crociere fluviali in Europa. Inaugurata nell’aprile 2000, si caratterizza per l’eleganza dei suoi interni, del suo ristorante e del suo salone panoramico con bar e pista da ballo. La motonave dispone di 3 ponti, un luminoso ristorante, un salone e bar panoramico, una zona benessere con sauna, bagno turco e solarium con vasca idromassaggio, una sala di lettura e negozio di bordo. Le cabine sono tutte esterne con doccia/WC, asciugacapelli, Tv, radio, minibar, cassetta di sicurezza e aria condizionata. Ascensore tra il Ponte Diamante e Rubino. Sicurezza e comfort a bordo: tutte le navi Scylla Tours sono gestite da un team qualificato e internazionale: hotel manager, direttori di crociera e maitre de chef. Il risultato è un servizio esclusivo al livello di un elegante hotel europeo. (Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


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[ ITINERARI DI

TEMPO LIBERO

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DONATELL A OT TAVI

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SE SON BULBI... FIORIRANNO

PER EVELYN VAN MILLINGEN PISANI

(FOTO: GIORGIO MAJNO - ARCHIVIO GRANDI GIARDINI ITALIANI)

«Appuntamento a Villa Pisani Bolognesi Scalabrin per conoscere i segreti, le tecniche e le cure necessarie ad accompagnare le bulbose fino al magnifico spettacolo delle fioriture estive»

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Sacro Bosco di Bomarzo

Ad accogliere i visitatori, i raffinati giardini all’italiana, le fontane e le famose enigmatiche figure di mostri scolpiti nei massi di peperino. www.parcodeimostri.com

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stra dedicata ad elementi di arredo ed arte ispirati alla bellezza dei fiori. Da non perdere, inoltre, Le matrici olandesi del giardino di Evelina Pisani L’hortus floridus di Crispijn van de Passe, un convegno dedicato alle teorie del botanico olandese del Seicento che fu l’ispiratore di Evelina Pisani nell’allestimento del suo giardino. E

SALERNO

CENA CON BRIVIDO - PIACENZA

(FOTO: MARIA GRAZIA VOTO - ARCHIVIO GRANDI GIARDINI ITALIANI)

(FOTO: ARCHIVIO GRANDI GIARDINI ITALIANI)

VITERBO

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ancora, presso gli stand dei florovivaisti, lezioni pratiche sulla messa a dimora e la cura dei bulbi durante i mesi che precedono la fioritura. Infine, spazio anche ai bambini: un gruppo di narratori di fiabe li attende per animare laboratori didattici a loro dedicati. www.villapisani.it www.grandigiardini.it

glioso giardino costituito da numerose specie di tulipani, giacinti, narcisi, crochi, iris, gigli, gladioli, tutti disposti secondo le stagioni e la provenienza. Le ampie barchesse del parco e i suggestivi ambienti interni della villa ospitano i più importanti e qualificati florovivaisti produttori di bulbose e non solo, con una mo-

Porta di Ferro Giardini

Dagli inizi dell’Ottocento la tenuta è il cuore di un’intensa attività agricola in cui le stalle, il caseificio, i silos ed i giardini ne raccontano la memoria. www.tenutaportadiferro.it

Mistero, magia, spiriti e fantasmi. Non è il set di un film horror ma la descrizione del Castello di Gropparello, in provincia di Piacenza, debitamente allestito per la notte di Hallowen. Il 31 ottobre tutti i partecipanti - grandi e piccoli, ma obbligatoriamente in maschera - saranno guidati lungo un percorso fitto di mistero e non privo di suspance, tra antri cupi e personaggi sinistri. La paura e la tensione, però, si scioglieranno poi davanti ad un bel banchetto medievale di gusto gotico. www.castellodigropparello.it

(FOTO: ARCHIVIO GRANDI GIARDINI ITALIANI)

ollezionisti, cultori, esperti o semplici amanti del giardino sanno bene che la stagione autunnale richiede un grande impegno, tra preparativi e cure, per predisporre le spettacolari fioriture estive. Per questo motivo sabato 25 e domenica 26 ottobre, nel Parco di Villa Pisani Bolognesi Scalabrin - appartenente al Network Grandi Giardini Italiani - 100 giardini per Expo 2015, - avrà luogo “I bulbi di Evelina Pisani”, evento florealeculturale dedicato alle bulbose in omaggio alla creatrice del giardino, Evelyn van Millingen Pisani. Fu lei, nel 1800, a realizzare lo spettacolare Hortus Floridus, un meravi-


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50&Più in VIAGGIO Dal 29 novembre all’8 dicembre 2014

Sri Lanka Lungo i sentieri del Buddha Una proposta di viaggio classico, studiato per visitare i maggiori luoghi di interesse del Paese, un’alternanza di siti archeologici, testimoni della storia di antichissime civiltà, meravigliosi paesaggi tropicali e vaste distese coltivate che rivelano la presenza di un popolo la cui dedizione alla terra è seconda solo alla devozione religiosa. 1° giorno: Partenza per Colombo Volo Emirates via Dubai. 2° giorno: Arrivo a Colombo Arrivo e trasferimento in Hotel sulla spiaggia di Negombo. 3° giorno: Negombo - Yapahuwa - Anuradhapura Trasferimento ad Anuradhapura (180 km), antica capitale buddista e centro di diffusione della dottrina a partire dal III secolo a.C. 4° giorno: Anuradhapura Visita del tempio di Maha Bodhi, del Brazen Palace, dello stupa di Thuparama nei pressi del quale sorge la statua del Samadhi Buddha. Visita del sito di Mihintale e dello stupa buddista (I sec.). 5° giorno: Anuradhapura - Polonnaruwa Partenza per Habarana (70 km) e visita di Aukana, una delle meraviglie architettoniche di Cylon. Nel pomeriggio visita di Polonnaruwa (60 km), capitale storica di Sri Lanka dall’XI al XIV secolo, che conserva grandiosi capolavori di architettura civile e religiosa cingalese.

www.50epiuturismo.it

6° giorno: Escursione a Sigiriya e Dambulla Escursione alla rocca di Sigiriya, spettacolare fortezza scavata nel granito rosso a partire dal V secolo d.C. dal re Kasyapa. Al termine, visita del sito di Dambulla e rientro in Hotel. 7° giorno: Habarana - Kandy Partenza per Kandy (90 km), visita dei templi di Aloviharaper (I sec. a.C.). Arrivo a Kandy e visita del tempio di Dalada Maligawa (XVII sec.), luogo sacro venerato dai buddisti di tutto il mondo. 8° giorno: Escursione a Peradeniya e Pinnawela Visita del giardino botanico di Peradeniya e del centro di recupero degli elefanti abbandonati di Pinnawela. 9° giorno: Kandy - Colombo Partenza per Colombo (150 km). Lungo il percorso sosta presso le piantagioni di tè e visita dei villaggi immersi nella natura tropicale. Arrivo a Colombo e visita dei monumenti più significativi. 10° giorno: Rientro in Italia Trasferimento all’aeroporto di Negombo (30 km) e partenza con volo di linea per l’Italia.

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE Minimo 16 partecipanti Minimo 21 partecipanti Supplemento camera singola Tasse aeroportuali Emirates (da riconfermare) Assicurazione medico-bagaglio e annullamento Per i non soci 50&Più, quota d’iscrizione

€ 2.470 € 2.370

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La quota di partecipazione include Voli di linea Emirates da Roma Fiumicino a Colombo, via Dubai, e ritorno, come da programma, in classe economica • Tutti i trasferimenti con mezzi privati con aria condizionata e autista • Pernottamenti in camera doppia negli Hotel della categoria 4/5 stelle • Trattamento di mezza pensione con cene in Hotel durante tutto il tour • Visite ed escursioni compresi gli ingressi ai monumenti, come indicato in programma • Assistenza di guida/accompagnatore locale parlante italiano per tutto il viaggio • Assistenza in tutte le città e gli aeroporti di Sri Lanka • Guida Sri Lanka (Polaris) • Polizza “Viaggi Rischio Zero”, Unipol Assicurazioni. La quota di partecipazione non include Tutte le tasse aeroportuali • Visto d’ingresso in Sri Lanka • Mance (indicativamente USD 50) • Pasti non indicati, bevande, mance e tutto quanto non specificato.

(Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


TURISMO

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DALL’ALGARVE A LISBONA:

IL PORTOGALLO DEL SUD [ ITINERARI DI ILARIA ROMANO ]

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«Un suggestivo viaggio in una terra dove la Natura ha dato il meglio di sé, in cui la storia ha lasciato segni indelebili e le tradizioni locali vengono rispettate e celebrate mescolandosi alla contemporaneità»

abo de Sao Vicente dista da Lisbona poco più di 300 km ed è il lembo di terra più ad ovest d’Europa, a picco sull’Oceano Atlantico. Ogni giorno, estate e inverno, su questa lingua di terra chiamata anche “la fine del mondo”, si compie un piccolo grande prodigio della natura: un tramonto al riparo da traffico e luci, dove il sole si perde in uno dei mari più battuti, quello delle prime missioni alla scoperta di nuove terre. Per raggiungere questo promontorio si percorre una lunga strada dritta che si lascia alle spalle Sagres, l’ultimo centro abitato. Si parcheggia la macchina a un centinaio di metri dal piazzale del faro e si prosegue a piedi, spinti da un vento che soffia fortissimo. Qui arriva gente da tutto il mondo solo per affacciarsi da una scogliera alta fino a settanta metri e guardare le onde che si infrangono sulle rocce. E applaudire il sole quando scompare in fondo all’orizzonte, in silenzio. È un rituale quotidiano che contribuisce a mantenere un’aura di mistero intorno ad un luogo considerato sacro già dagli antichi Romani, rimasto pressoché incontaminato, fatta eccezione per il faro e un piccolo negozio di souvenir. L’Algarve, il sud del Portogallo, è una delle mete turistiche più ambite a livello internazionale. Nel 2012 il New York Times l’ha scelta fra le località “da non perdere” perché offre chilometri di spiagge, par-

DEGUSTAZIONI D’AUTUNNO

chi naturali ed una ricettività di alto livello. Ma è anche una terra indissolubilmente legata all’Oceano e alla storia, dove le tradizioni locali si mescolano alla contemporaneità. Molti dei comuni, come Faro, il capoluogo che conta circa 60mila abitanti, un aeroporto internazionale e Portimão, seconda città per estensione e popolazione, hanno puntato tutto sul turismo e scontato negli ultimi anni gli investimenti fatti nelle costruzioni di interi quartieri destinati alle ca-

«In Portogallo la ripresa economica è cominciata grazie ai giusti investimenti in settori come il turismo, la tecnologia, la cultura...» se vacanza che, complice la crisi economica, sono rimaste sfitte o invendute. Ma la ripresa è cominciata, perché anche l’Algarve, come il resto del Paese, non ha smesso di coltivare gli impieghi tradizionali, dalla pesca alla locale produzione di ceramiche. E di guardare alle esportazioni. E anche il turismo ha avuto un incremento come meta alternativa (e preferita) al Nord Africa che tanti viaggiatori ritengono oggi meno sicuro. Alcuni paesi più piccoli hanno

conservato intatto il loro carattere più popolare. Quarteira, ad esempio, consente di conoscere davvero le abitudini dei residenti, pur offrendo fuori dal centro grandi resort attrezzati con campi da golf e acquapark. La vita comincia all’alba al mercato del pesce quando, in un grande capannone, i pescatori scaricano tutto il pescato pronto per la vendita. Qui la gente continua ad affluire per tutta la mattina, e acquista anche frutta, verdura e formaggi freschi che si trovano nella vicina bottega del fornaio, insieme a pane e dolci. Quarteira vanta una spiaggia cittadina attrezzata ed è a pochi chilometri dalla famosa Praja de Falesia, nota per le caratteristiche formazioni di bauxite levigate dal vento. Si tratta di una spiaggia particolarmente profonda che ogni sera, quando le acque si ritirano di alcune decine di metri, lascia spazio a pescatori esperti e famiglie per la raccolta delle vongole. I più attrezzati sono muniti di uno strumento che consente di scavare e setacciare, gli altri si accontentano di svolgere il lavoro manualmente. Un’altra cittadina nata insieme alla pesca è Olhao, trenta chilometri più a est, situata nel cuore del parco naturale di Ria Formosa. Qui le testimonianze del passaggio dei Romani e degli Arabi sono ancora visibili nel piccolo centro storico dove sorge la Chiesa Madre, finanziata nel XVII secolo dai pescatori, e dove si tro- »

Nel mese di novembre, dopo la festa di Ognissanti a carattere religioso e popolare, l’11 del mese - giorno di San Martino - Lisbona celebra con vino e castagne l’arrivo della stagione fredda. Lungo le strade del centro è facile trovare i bracieri per le caldarroste, da accompagnare al novello, ma anche all’agua-pé, un vino ad alta gradazione, e la jeropiga, bevanda alcolica a base di mosto, acquavite e zucchero.

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TURISMO

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vano le costruzioni in stile moresco. Un’autostrada poco frequentata collega la regione direttamente alla capitale, dove il Portogallo manifesta tutti i segnali della ripresa, con gli investimenti fatti in campo tecnologico e culturale. Lisbona ha i servizi di una metropoli e la vivibilità di una città di medie dimensioni. Con un centro storico che si snoda fra i quartieri di Alfama e Castello, fatti di viottoli in salita e piccole botteghe, e la piazza del Commercio che affaccia sul fiume Tago e che porta

alla Rua Augusta; e “periferie” altrettanto ricche come Belém, dove sorge l’omonima torre, punto nevralgico della città che vanta un centro culturale, un polo scientifico, un museo nazionale di Arte Popolare, un museo del Design e uno di Etnologia. Oltre ad un giardino botanico e allo storico Monastero dos Jeronimos, dove si trova il mausoleo di Vasco De Gama. Alcantara è separata da Belém dal Ponte 25 aprile e offre uno spaccato della vita cittadina, con le sue palazzine di due o tre piani, do-

ve gli ingressi dei minimarket, aperti fino a notte fonda, si alternano a quelli delle case. Anche qui, nella parte più vicina al porto, alla foce del fiume, c’è stata una campagna di valorizzazione degli spazi industriali dismessi oggi appannaggio dei creativi, come LX Factory, una fabbrica del secolo scorso che attualmente ospita mostre, incontri e appuntamenti della movida. Come ha scritto qualche tempo fa il Wall Street Journal: «Il Portogallo è un buon allievo tra i Paesi dell’Eurozona».

LE FESTAS DE LISBOA

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orse non tutti sanno che Sant’Antonio da Padova è in realtà originario di Lisbona e i Portoghesi lo festeggiano il 13 giugno con una marcia popolare, una sorta di sfilata allegorica cui partecipano tutti i quartieri della Capitale. Si tratta dell’appuntamento più importante dell’anno: il cuore delle manifestazioni è Avenida de Libertade, dove si concentrano i carri, le bande e i gruppi di ballo. Contemporaneamente nei diversi quartieri, in particolare ad Alfama, si svolgono gli Arraiais popolari, grandi feste di strada a base di sardine arrosto e musica dal vivo.

Le Festas de Lisboa cominciano all’inizio di giugno e vanno avanti per tutta l’estate, con appuntamenti di teatro, musica, danza, enogastronomia, sport, letteratura e fotografia. Gli spettacoli di fado, la musica tradizionale, si svolgono anche a bordo dei tram 28 e 12, quelli che percorrono le strade del centro. Gli ascensori cittadini, Ascensores do Lavra, Glòria, Bica e Elevador de Santa Justa, vengono vestiti a festa per l’occasione. I vicoli e i balconi si rivestono di fiori e festoni di carta multicolore, soprattutto nella parte più antica di Lisbona, fra Castello, Barrio Alto e Alfama.

Per informazioni: www.festasdelisboa.com

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L’ALGARVE: UN ANNO DI FESTE POPOLARI

L’Algarve è una regione che offre luoghi e attività interessanti durante tutto l’anno, e non solo nel periodo estivo. Oltre alla varietà di spiagge e parchi naturali, e ad una ricettività turistica di alto livello, è possibile conoscere i comuni del Sud attraverso il cinema, la musica e il folclore. Ecco qualche appuntamento da non perdere.

FEBBRAIO Carnevale di Loulè Il Carnevale si festeggia in tutti i comuni, ma quello di Loulè è il più famoso e riunisce gente che arriva da tutto il Portogallo. Si svolge a partire dalla settimana prima della Quaresima, anche se la maggior parte degli eventi si concentrano in tre giorni, fino al mercoledì delle Ceneri. Secondo la tradizione, dopo la sfilata dei carri allegorici si “combatte” una guerra a base di uova e farina lungo le strade. APRILE - MAGGIO Festival della scoperta di Lagos Si svolge ormai da cinque anni e coinvolge gli abitanti del comune nel commemorare con una sfilata l’arrivo di Vasco de Gama in India. APRILE - GIUGNO Festival Internazionale di Musica in Algarve Ogni anno un calendario ricco di eventi e concerti diventa il pretesto per visitare i comuni del Sud, in un viaggio attraverso tutti i generi musicali. AGOSTO Sardine Festival di Portimão La sardina, cibo dei pescatori, diventa protagonista per 11 giorni nel mese di agosto. Cucinata all’aperto, in un evento che abbraccia anche la musica e la degustazione di vini locali. Feste medievali di Castro Marim Per quattro giorni e quattro notti la città rivive il Medioevo, con la rievocazione della vita dell’epoca nel Castello. Per informazioni: www.cm-castromarim.pt

SETTEMBRE Festa del Pescatore di Albufeira Si svolge nei primi due giorni del mese lungo la spiaggia dei Pescatori ed offre spettacoli di giochi tradizionali, musica folk e degustazione di piatti tipici. OTTOBRE Portugal Masters di Vilamoura Da 10 al 12 ottobre si disputa uno dei principali tornei di golf, con i migliori giocatori internazionali. Per informazioni: www.portugalmasters.org www.europeantour.com


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CROCIERA

dei 50&Più 5 NOTTI - 6 GIORNI

Torneo Nazionale 50&Più da Savona il 7 Novembre di Burraco Partenze e da Civitavecchia l’8 Novembre In navigazione nel Mediterraneo a bordo della COSTA LUMINOSA. Fra le interessanti escursioni ed i momenti di relax, a bordo si svolgerà il Torneo 50&Più di BURRACO. Il torneo sarà diretto da Giudici Federali e per le coppie vincitrici sono in palio ricchi premi, oltre a quelli di consolazione per tutti i partecipanti. COSTA LUMINOSA Stelle dell’arte e astri nascenti si alternano sui ponti e nelle aree comuni, completando il design innovativo e i materiali preziosi per un viaggio nella luce. I 4 ristoranti, di cui due - il Ristorante Club e il Ristorante Samsara - sono a pagamento, e gli 11 bar, di cui un Cigar Lounge e un Coffee&Chocolate Bar, arricchiscono l’offerta con una gastronomia di altissimo livello.

ITINERARIO 1° giorno: Imbarco al Porto di Savona 2° giorno: Imbarco al Porto di Civitavecchia 3° giorno: Navigazione - TORNEO DI BURRACO 4° giorno: Barcellona escursioni TORNEO DI BURRACO 5° giorno: Marsiglia escursioni TORNEO DI BURRACO 6° giorno: Termine crociera per gli imbarchi di Savona 7° giorno: Sbarco al Porto di Civitavecchia

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Savona Marsiglia Barcellona Civitavecchia Roma

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE (Minimo 40 partecipanti) Cabine doppie Interne Cat. IC € 280 Cabine doppie Interne Cat. IP € 325 Cabine doppie Esterne Cat. EC € 360 Cabine doppie Esterne Cat. EP € 380 Cabine doppie Esterne Cat. BC € 420 Cabine doppie Esterne Cat. BP € 430 Cabine triple/quadruple ragazzi (fino 18 anni pagano solo tasse portuali) 3° e 4° letto Gratuiti Per i non soci 50&Più Quota d’Iscrizione € 40 SUPPLEMENTI, TASSE E RIDUZIONI Tasse portuali Supplemento doppia uso singola (solo in cabina IC) Quote di servizio (obbligatorie da pagare a bordo) Assicurazione annullamento crociera

€ 100 €120 € 40 € 30

LA QUOTA COMPRENDE: Sistemazione nella cabina prescelta • Trattamento di pensione completa a bordo: caffè mattutino, prima colazione (anche in cabina), pranzo, cena, tè pomeridiani, buffet e sorprese gastronomiche di mezzanotte • Cocktail di benvenuto del Comandante e serata di Gala con menù speciale • Partecipazione (non in esclusiva) alle attività di animazione di bordo, spettacoli musicali o di cabaret nel teatro di bordo, balli e feste in programma • Torneo Nazionale 50&Più di Burraco • Polizza Medico Bagaglio Unipol Sai • Assistenza di personale di lingua italiana • Facchinaggio nei porti d’imbarco e di sbarco. LA QUOTA NON COMPRENDE: Bevande ai bar e ai pasti • Tasse portuali (€ 100) • Adeguamenti carburante • Escursioni • Quote di servizio da pagare a bordo € 40 • Servizi di carattere personale • Extra in genere e quanto non espressamente indicato alla voce “La quota comprende”.

(Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


STAR BENE

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La struttura

[ PREVENZIONE DI

ALESSANDRO MASCIA ]

PLANTARI: QUANDO, DOVE E PERCHÉ USARLI «Costituiscono un ausilio estremamente efficace, atto a modulare gli squilibri statici e dinamici dei piedi che hanno perso le proprie caratteristiche funzionali»

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«del piede è formata da archi e volte, che armonizzano la distribuzione del peso sulla pianta»

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assata l’estate, stagione di sandali, ciabattine, scarpe aperte e di lunghe passeggiate a piedi nudi in riva al mare, dobbiamo di nuovo rassegnarci alle scarpe chiuse. I piedi sono il nostro punto di contatto costante con il mondo esterno e devono continuamente adattarsi alle caratteristiche del terreno. Le loro articolazioni sono il risultato dell’evoluzione dalla posizione quadrupedica a quella in piedi (bipodalica). Il fatto che una parte così piccola del corpo umano sia formata da ben ventisei ossa, fa capire quanto peculiare sia la sua capacità di adattamento in qualsiasi condizione di appoggio. La sua struttura è prevista per camminare senza calzature anche se la loro invenzione ha reso la vita più agevole.

Spesso, però, ha un prezzo caro da pagare, perché la moda impone scarpe scomode che fanno patire dolori per tutta la giornata. La pianta del piede è dotata di moltissimi recettori sensitivi, che si integrano ed interagiscono in tempo reale con il sistema nervoso centrale elaborando informazioni di posizione, pressione, temperatura e dolore. Tutte le sensazioni che arrivano dal mondo esterno (esterocettive) vengono integrate con la posizione del corpo nello spazio (propriocettive) attraverso molte aree del cervello che elaborano i dati per modulare l’equilibrio e il baricentro. Se il sistema muscolo-scheletrico ha una morfologia equilibrata, tutte le articolazioni lavorano in modo coerente. I piedi e le ginocchia si adattano continuamente per armonizzare il rapporto con il bacino e la colonna vertebrale. Gli arti inferiori devono garantire in ogni condizione (fisiologica o patologica) la


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STAR BENE

possibilità di camminare in una posizione confortevole. I problemi insorgono, invece, nel momento in cui eventuali squilibri meccanici e posturali sono stabili e costanti (come avviene in chi ha una scoliosi, un dorso curvo o una gamba più corta dell’altra, ed anche in chi ha avuto un trauma agli arti inferiori). I piedi sono formati da archi e volte. Questi sistemi sono indispensabili per distribuire le forze su tutta la pianta del piede. Tanto il piede cavo quanto il piede piatto perdono gran parte della capacità di distribuire il peso del corpo e di assorbimento delle sollecitazioni e degli impatti che arrivano dal terreno. Da un punto di vista funzionale il piede è suddiviso in tre distretti: avampiede, mesopiede e retropiede. Nella dinamica questi tre elementi compiono movimenti rotatori opposti (con un andamento a spirale) che garantiscono la possibilità di poggiare il piede in terra in modo equilibrato, attraverso linee di forza ben precise, durante le diverse fasi del passo. Quando si cammina il primo appoggio del piede deve avvenire nella parte posteriore esterna del tallone, mentre la fase di spinta avviene principalmente sotto l’allu-

ce (testa del primo metatarso). Per migliorare il confort dell’appoggio, i plantari possono essere un ausilio importante. Il loro obiettivo è frapporre un’interfaccia tra piede e scarpa-terreno che moduli gli squilibri statico-dinamici, laddove i piedi abbiano perso le loro caratteristiche funzionali e fisiologiche. Inizialmente i plantari erano di tipo statico e sostenevano in modo passivo gli archi e le volte dei piedi. Negli anni l’evoluzione tecnica e la conoscenza biomeccanica hanno portato a modificarne la progettazione. La priorità delle correzioni riguarda l’aspetto dinamico del piede, per cui si è passati a confezionare dei plantari di tipo dinamico o funzionale. Questi hanno lo scopo di correggere la morfologia del piede, ma anche di scomporre e ridistribuire in modo adeguato le forze ascendenti e discendenti. Nella valutazione dell’utilità del plantare è importante considerare se eventuali condizioni

di asimmetria o squilibrio posturale siano congenite o possano essersi strutturate nel tempo. La grande plasticità che caratterizza i sistemi muscolare, scheletrico e fasciale, fa sì che in seguito ad uno squilibrio congenito il corpo cresca e si sviluppi distribuendo i carichi in modo quanto più possibile bilanciato. In questi casi il plantare non è necessario, poiché potrebbe modificare un adattamento biomeccanico che si è affinato dalla nascita per tutto il periodo di crescita scheletrica dell’individuo. Per contro possono godere di un notevole beneficio tutti i casi in cui lo squilibrio posturale si è sviluppato nel tempo, come nell’artrosi o in seguito a fratture oppure in conseguenza di traumi, per cui il corpo non riesce a sostenere le alterazioni morfologiche attraverso dei compensi che spesso causano forti dolori sia della colonna vertebrale che degli arti inferiori. È sbagliato pensare che il plant a r e possa essere di aiuto

per tutti i problemi articolari. Può essere in molti casi un ausilio estremamente efficace per ricreare un buon appoggio del piede, restituendo degli equilibri funzionali adeguati e bilanciati durante la deambulazione ed anche mentre si pratica una attività sportiva. L’utilità del plantare va sempre valutata da uno specialista di biomeccanica e posturologia e deve essere confezionato da un tecnico ortopedico specializzato. Quest’ultimo, attraverso un’analisi computerizzata del passo e delle zone di appoggio del piede, confezionerà dei plantari specifici per ogni individuo. Laddove siano necessari, inoltre, devono sempre essere utilizzati. Lo squilibrio meccanico non cambia in base ai giorni della settimana o in base alla stagione, l’unica eccezione è ovviamente quando si è a piedi nudi (come avviene al mare). Al contrario non hanno ovviamente alcuna efficacia quando si è seduti per otto ore dietro una scrivania. Devono però essere nostri “compagni di viaggio” quando si sta in piedi o si cammina o si pratica sport. Devono, quindi, poter essere inseriti in tutte le scarpe, che dovranno essere sufficientemente comode per ospitarli.

3 distretti:

La pianta

Utilità

avampiede, mesopiede e retropiede costituiscono il piede, formato da ben ventisei ossa.

del piede ha numerosi ricettori sensitivi che interagiscono con il sistema nervoso centrale.

Sono d’aiuto in caso di artrosi ed anche dopo fratture e traumi. OTTOBRE 2014

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STAR BENE

[ DI FRANCESCO

*

È BUONO E FA ANCHE BENE

ANDREANI ]

PEPERONCINO, L’ORO ROSSO CHE VIENE DA LONTANO

«Originario del Sudamerica, è una delle spezie più utilizzate a tavola. Ma le sue virtù sono conosciute anche in campo medico e nella cosmesi»

È

facile da coltivare, il suo costo è contenuto, è conosciuto in tutto il mondo e forse è tra gli alimenti che vantano il più alto numero di varietà (oltre duemila) insieme alle più diverse proprietà. È il peperoncino, spezia privilegiata di buongustai, chef e povera gente, che esalta il sapore di pietanze ricche e snob come di quelle semplici e genuine. Originario del Sud America, le ricerche archeologiche condotte in Messico lo collocano in reperti risalenti al 9000 a.C. Successivamente venne utilizzato non soltanto per insaporire il cibo, ma anche per le sue virtù terapeutiche. Nel peperoncino, infatti, sono presenti la capsaicina (responsabile della sua piccantezza ma anche dell’at-

tività medicamentosa), flavonoidi, oli essenziali, carotenoidi, calcio e ferro, oltre alle vitamine A, B, K, e alla C di cui è ricchissimo. L’azione farmacologica del peperoncino è particolarmente efficace nei capillari e nelle arterie su cui agisce come vasodilatatore, migliorando la cir-

colazione; da tener presente che gli acidi polinsaturi contenuti nei suoi semi contribuiscono alla diminuzione del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue. Per tali azioni il peperoncino è considerato un valido alleato nella prevenzione delle malattie cardiocircolatorie, dell’arteriosclerosi e dell’infarto.

La capsaicina favorisce la digestione, stimolando i succhi gastrici e la motilità intestinale; aumenta del 15% il consumo delle calorie ingerite, riduce l’appetito e per questo è ottimo come coadiuvante nelle diete dimagranti. Contenuto in saponi è un antibatterico per la pelle.

Maya, Aztechi, Inca

Il più piccante è...

Bellezza infuocata

Anti calvizie

Era apprezzato dai popoli precolombiani, tanto che Montezuma, imperatore azteco, accolse lo spagnolo Cortéz, offrendogli una tazza di cioccolato al peperoncino.

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Per misurare la piccantezza di un peperoncino si usa la Scala di Scoville il cui punteggio è tra 0 e 16 milioni. Il Carolina Reaper misura 2.200.000 SHU, praticamente immangiabile.

Gli estratti di peperoncino sono utilizzati nel campo della cosmesi e si possono trovare in creme, collutori, lozioni per capelli, olii per massaggi e nei rossetti.

Utilizzato regolarmente come spezia, il peperoncino ha un’azione benefica anche sul cuoio capelluto. I bulbi, infatti sono più irrorati per cui è frenata la caduta dei capelli.


XXXII CONCORSO 50&PIÙ PROSA

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LIBELLULE D’ORO 2014 Anche l’edizione 2014 del Concorso 50&Più ha visto assegnare l’ambìto premio riservato agli artisti che si sono aggiudicati la Farfalla d’Oro nelle precedenti competizioni. In queste pagine le opere vincitrici.

Insonnia

L

a fitta insistente di dolore alla schiena non apparteneva al sogno. Enrico ne prese coscienza aprendo gli occhi nel buio della camera da letto. Cercò di cambiare posizione volgendosi sul lato sinistro ma il peso rilassato del torace sembrava gravare sul battito del cuore. Si girò e rigirò fino a trovare la giusta posizione; pago il dolore smise di tormentarlo. Priva del sonno, la sua mente cominciò a macinare pensieri su pensieri che, come ospiti inattesi si scontravano con la sua volontà di riaddormentarsi. Desiderio il suo che, da qualche tempo, sembrava destinato al fallimento. Non aveva preoccupazioni cui addebitare il disturbo, sapeva gestire e risolvere i piccoli imprevisti del vivere quotidiano: dunque l’insonnia non aveva una causa precisa. “Sarà il peso degli anni”, pensava rassegnato costatando che il suo corpo stava subendo il lento, inevitabile processo di invecchiamento. Lo capiva dai movimenti appesantiti che rallentavano la naturale efficienza alla quale era da sempre abituato. Invece la mente, al contrario, era posseduta da una frenetica attività. Ingorda, assimilava tutto, mai sazia di nuovi stimoli, curiosità e nozioni. Doveva prendere atto di possedere un cervello dinamico e scattante non in sintonia con il corpo. La sua testa era un caleidoscopio vorticoso. Enrico ne era quasi spaventato, tutta quell’attività gli causava a volte un leggero malessere; allora doveva “staccare la spina”, uscire in giardino a lavorare la terra e respirare la fragranza dei fiori e del silenzio. Lentamente, quella nuvola invadente di pensieri e di immagini si disperdeva al contatto con la natura. Osservava il passaggio metodico del tempo in simbiosi con le stagioni e ne estraeva quanto di meglio potevano offrirgli, lasciava che la vita si rivelasse nelle piccole cose senza forzarla. Fin dall’adolescenza aveva imposto delle regole alle sue azioni, cercando di percorrere la traccia della retta via anche a costo di costose rinunce. Per lui nulla era più importante del sentirsi in pace con lo spirito, non avere rimorsi verso nessuno. La fortuna, unita alla volontà, lo aveva premiato. Con il passare degli anni aveva imparato a liberarsi del superfluo accumulato, oggetti divenuti inutili, scaduti d’importanza nella sua scala dei » OTTOBRE 2014

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XXXII CONCORSO 50&PIÙ PROSA

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valori. Cianfrusaglie varie, ricordi acquistati durante i suoi numerosi viaggi non gli parlavano più, non gli stimolavano più il desiderio di ritornare in quei luoghi. Muti, raccoglievano solo la polvere e basta. Li aveva gettati senza rimpianti, appartenevano alla sua giovinezza quando credeva ancora che il futuro fosse un passaggio complicato da non lasciare al caso ma andava, per quanto possibile, progettato verso l’espansione; ora invece, con gli occhi sazi della sua età si ritrovava a cercare l’essenzialità come un asceta cerca la solitudine e il silenzio. “Se non fosse per la musica, eviterei di pulirmi gli orecchi”, pensava ogni tanto sorridendo tra sé. Non erano più gli abiti alla moda o i mobili di ultima tendenza ad attrarlo, anzi, trovava più che mai comoda la vecchia tuta che, come l’altrettanto vecchia poltrona di cuoio consumato, avevano memorizzato perfettamente le sue forme.. aderendogli come una seconda pelle. Non avendo più l’assillo del lavoro, da anni era pensionato, gran parte del suo tempo libero lo dedicava alle sue grandi passioni: musica, lettura e film di qualità, merce sempre più rara sommersa da tanta “spazzatura”. Così, nonostante la sua fame di novità, di tanto in tanto si rivedeva i capolavori del passato lasciando inevase le novità cinematografiche supertecnologiche affollate d’immagini, perlopiù irreali. Immagini che si fermavano agli occhi senza sfiorare minimamente la mente e il cuore. Forse influenzato dal film rivisto la sera prima, nella buia pausa insonne, il pensiero di Enrico ripropone le immagini di “Departures”, un piccolo capolavoro. Si rendeva conto che, dopo averne preso visione, qualcosa in lui era cambiato. Inutile nasconderselo, quella pellicola, quel mira-

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bile ritratto della fine del percorso umano lo aveva turbato profondamente. Enrico sapeva che l’uomo, di solito, preferisce essere sordo e cieco a questo tema, salvo poi, trovarsi impreparato e indifeso nell’incontro con l’acerbo dolore causato dalla morte di una persona a lui cara o di un conoscente. Ma lui non voleva aver paura, per quanto era nelle sue capacità, cercava di dissipare ombre e silenzi che da sempre occultano l’estremo segmento della vita. Quel film era una piccola luce di candela. Il regista giapponese, senza tragicità, con l’estrema delicatezza che tale argomento esige, consegna un messaggio: imparare a esorcizzare la paura latente della morte, sollevandola a rito di passaggio dovuto dalla vita terrena verso l’ignoto, qualsiasi possa essere. Il giovane protagonista del film, ex violoncellista di un’orchestra sciolta per mancanza di finanziamenti, suo malgrado si deve adattare a svolgere la professione di preparatore di morti; ovvero, lavare, vestire, truccare e profumare le salme davanti ai parenti del defunto in una forma semplice e nel contempo sacrale di elaborazione del lutto. Un’usanza questa, ancora praticata nella provincia giapponese. Finita la cerimonia, sui volti dei presenti appare una traccia di serenità, quasi che, vedere il caro estinto senza ombra di sofferenza sul viso, trasmettesse nel loro animo un invito a pacificare in qualche modo il dolore. Esiste un’esigenza interiore, un bisogno che per cultura, tradizione o credo religioso, ogni individuo sente necessari per affrontare a suo modo il distacco dalla persona amata. Il giovane, attraverso quei gesti precisi ed eleganti di quell’arte raffinata, impara ad apprezzare quella professione che, all’inizio,

appariva ai suoi occhi, a quelli della moglie e dei conoscenti, degradante e ripugnante. A ripagarlo, la gratitudine dei parenti e la convinzione di svolgere un lavoro, per così dire, a metà fra la terra e l’imperscrutabile meta finale. Un uomo e una donna, sperimentata e consumata la fatica di vivere, meritano di essere accompagnati con rispetto alla soglia fatidica. Nei paesi sudamericani di un defunto si dice: “È diventato indifferente”, parole che suggeriscono un ventaglio di emozioni e intendimenti. Nel raccoglimento silenzioso della notte, avvolto nella sua solitudine, senza farsene un’ossessione, Enrico riflette sul mistero che circonda la vita e la sua fine, su come ognuno affronta l’enigma dell’esistenza; chi con la fede che dà loro forza e altri che affidano la fragilità della carne alle leggi della natura. Buoni o cattivi, saremo nudi e fragili alla fine del tempo. Recentemente aveva letto una frase tagliente di Emil Cioran: “Adamo è stato soltanto l’iniziatore, maestro di tutti noi è rimasto Caino, è lui il vero antenato della nostra razza”. Certo, alla luce della storia, non si faticava a concordare con il pensiero dello scrittore, ma lui credeva ancora fermamente nel riscatto, nel lato positivo dell’uomo. Stanco, guarda verso il soffitto della camera dove l’orologio digitale proietta l’ora: le quattro e quindici minuti, pensa: c’è ancora tempo... Sa che i pensieri a volte scelgono la notte per far sentire la loro voce quieta e potente, uno spazio per le riflessioni che l’attività del giorno non permette. Enrico, giunge alla conclusione che forse la vita è una veste che indossiamo e adattiamo come meglio possiamo, ognuno a proprio mo-


Non cercherò più le tempeste, fragile al vento la zolla si frantuma. Ora che punge l’impenetrabilità di certi eventi clandestina mi rifugio dove l’ansa del fiume non s’ingorga. Dio dalle verdi vene, con serti d’alloro sulla fronte scorre il mio fiume tra l’erba arruffata di falene, dove l’onda accende nell’aria riflessi di cristallo o s’increspa di nuvole e di vento e il possente respiro s’allarga in ampi cerchi gorgogliando più roco sopra i muschi. Io non vivrò che lungo le sue sponde. Nell’attesa che l’anatra ritorni in solenni cortei fra gli alti giunchi ad intrecciare con le ninfe magiche danze. E mentre perde la sua luce il giorno, sarò sul greto del mio fiume assorta nel mio fosso odoroso fra le canne dove lucciole amiche illumineranno la mia notte.

Elena Mancusi »Vincitrice di numerosi premi in concorsi nazionali, è autrice di racconti, poesie e saggi presenti in varie antologie. Ha pubblicato due libri di versi in lingua, Riverberi d’oro e Dal cuore, e in vernacolo, E vicule d’a vita. Vive a Salerno. Partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta; nel 2013 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Poesia.

Anna Taroni Carraro »È nata a Varese e vive a Biandronno. Una passione covata per tanti anni quella della scrittura, e il tempo della pensione le ha regalato la possibilità di mettere in pratica questa passione regalandole anche il piacere di ricevere diversi riconoscimenti. Al Concorso 50&Più del 2007 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Fotografia e, nel 2009, la Farfalla d’Oro per la Prosa; nel 2007, 2009 e 2012 la Menzione speciale per la Poesia.

XXXII CONCORSO 50&PIÙ PITTURA

Il mio fiume

XXXII CONCORSO 50&PIÙ FOTOGRAFIA

do, come riesce; confezionata da cuciture e imprevedibili tagli indipendenti a volte dalla nostra volontà. Un giorno dopo l’altro ci arrabattiamo a ripararla, ad agghindarla e non mancano ore di luce, una musica, un sorriso, un mattino di sole per renderla magnifica. Quella semplice conclusione lo acquieta. Si gira sul ventre rilassandosi, allunga le gambe. I suoi piedi raggiungono l’orlo del letto, nello spazio tra le due lenzuola. Gli alluci, senza costrizioni, trovano la libertà. Un senso di benessere lo avvolge. Il regolare tic tac dei secondi, tace. Benevolo, il sonno finalmente lo accoglie.

XXXII CONCORSO 50&PIÙ POESIA

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La pausa

Franca Martini »Di Siena, diplomata come “Maestro d’arte” presso l’Istituto d’Arte “Duccio Boninsegna” di Siena, ha poi frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze e, all’interno della stessa Accademia, la Scuola del nudo. Ha esposto in Piemonte, Toscana e Umbria. Partecipa al Concorso 50&Più per la terza volta; nel 2011 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Pittura.

Rievocando Monet

Clara Bergomi »Milanese di nascita, vive da oltre 40 anni a Vicenza. Si diletta di fotografia e pittura dal 1977, partecipando anche a numerose mostre collettive. Partecipa al Concorso 50&Più per la quinta volta; nel 2012 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Fotografia. OTTOBRE 2014

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BUONE FESTE... in Italia Solidarietà e amicizia, il valore dello stare insieme nei momenti più festosi e magici dell’anno. Un appuntamento nato per trasformare questo periodo in un’esperienza carica di suggestioni, ambientata in località turistiche ricche di tradizioni, di storia, di bellezze naturali. Diverse proposte per passare insieme le prossime festività di fine anno.

SALSOMAGGIORE TERME (PR). Una delle località storiche dei soggiorni termali, incastonata tra valli dell’Appennino parmense, ricche di borghi e castelli suggestivi. Il binomio benessere e salute, con l’accoglienza e il relax, sono gli ingredienti di una vacanza stimolante.

SORRENTO (NA). Una delle zone turistiche più famose d’Italia, ambita da chi si rifugia nei mesi invernali per godere del clima temperato che la caratterizza. Luoghi incontaminati, paesaggi incredibili e borghi che custodiscono l’arte, la storia e la cultura di un tempo.

LOANO (SV). Per il suo clima e per le sue bellezze paesaggistiche è un luogo di villeggiatura ideale anche per i soggiorni invernali. La città, con un panoramico lungomare e un bel centro storico, è un ottimo punto di partenza per escursioni in Costa Azzurra e nell’entroterra ligure.

CAPODANNO dal 27 dicembre 2014 al 2 gennaio 2015 IL GRAND HOTEL REGINA**** Eleganza, gusto e raffinatezza sono le caratteristiche dell’Hotel Regina che dal 1911 ha visto scorrere la storia di questa località. La sua sobria eleganza abbinata alla cucina emiliana sono condizioni necessarie per trascorrere una vacanza ideale all’insegna del comfort e del relax. Quota individuale In camera doppia € 470 In camera singola € 595 Quota di iscrizione per i non soci € 40

CAPODANNO dal 28 dicembre 2014 al 2 gennaio 2015 HOTEL MICHELANGELO**** L’Hotel Michelangelo si sviluppa attorno ad un’antica torre del ‘600 e gode di una posizione privilegiata nel centro cittadino. Gli ambienti comuni, dal gusto raffinato e signorile, sono impreziositi dalla disponibilità e cordialità del personale.

CAPODANNO dal 28 dicembre 2014 al 2 gennaio 2015 HOTEL LOANO 2 VILLAGE**** Situato a circa 1 km dal centro (raggiungibile con navetta gratuita dell’Hotel), con i suoi giardini curati, il centro benessere e la piscina riscaldata, è uno dei complessi più belli realizzati in Liguria. Qualità e cortesia sono la garanzia di una vacanza di successo. Quota individuale In camera doppia € 580 In camera singola € 700 Quota di iscrizione per i non soci € 40

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SPAZIO

INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA

A GIAN CARLO CASELLI IL PREMIO ANTIRACKET

PESARO - URBINO

U

no straordinario appuntamento di solidarietà, condivisione e sostegno verso coloro che hanno saputo reagire alla criminalità difendendo le Istituzioni democratiche e la libertà di impresa. Giunto alla XVI edizione, torna il 22 e 23 novembre l’appuntamento con il Premio Antiracket - Targa della Solidarietà 2014. Ideato dalla 50&Più Pesaro e Urbino e organizzato in collaborazione con la Confcommercio provinciale, il Premio, nel corso degli anni è stato assegnato a imprenditori campani, siciliani, pugliesi che hanno subito l’aggressione criminale ma che hanno saputo denunciare i malfattori e costituire Associazioni antiracket e di difesa dei commercianti (come, ad esempio, la professoressa Emanuela Alaimo di Palermo), ma anche a rappresentanti delle lstituzioni che hanno dedicato la propria esistenza alla lotta alla criminalità (come l’onorevole Tano Grasso, il senatore Ferdinando lmposimato

{

IL 23 NOVEMBRE SI SVOLGERÀ LA CERIMONIA CON LA CONSEGNA DEL PREMIO PER L’EDIZIONE 2014

}

o il dottor Raffaello Magi del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - premiato nell’edizione 2010 - estensore della sentenza “Spartacus” che ha portato alla condanna dei “capi” del Clan dei Casalesi). Nell’edizione 2012 il Premio è stato consegnato all’allora Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso (dopo alcune settimane eletto alla Presidenza del Senato della Repubblica). Quest’anno a ricevere il Premio sarà il magistrato Gian Carlo Caselli, già Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo e Torino. Si comincia il 22 novembre quando, alle 21.30, alla presenza dei soci 50&Più, dei

dirigenti Confcommercio e delle lstituzioni, presso il Teatro della Fortuna di Fano, si terrà un concerto del Gruppo Viale Mazzini, in onore del magistrato Caselli e dei Maestri del Commercio. Il 23 novembre, alle 10.00, presso il Centro Congressi di Confcommercio di Pesaro (Strada delle Marche 58), si svolgerà la manifestazione di consegna del Premio Antiracket - Targa della Solidarietà 2014 alla presenza delle lstituzioni, della Stampa e delle Autorità. Nel corso della stessa mattinata avverrà la consegna delle onorificenze di Maestro del Commercio agli imprenditori della provincia di Pesaro e Urbino, come riconoscimento del loro lavoro e della dedizione verso il territorio e la comunità in tanti anni di attività.

»

Per saperne di Più: 0721698224-225 www.50epiu.it/pesaro

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIB ERO • MILANO

»

GENOVA

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Poeti e scrittori in Lombardia

U

n concorso che coinvolge ogni fascia di età. Torna per il sesto anno “Poeti e scrittori in Lombardia - 50&Più per la Cultura”, il concorso letterario di poesia e prosa promosso da 50&Più Milano e 50&Più Università Milano. Il concorso è aperto a chi ha compiuto 18 anni al 9 dicembre 2014 (data ultima utile per l’invio degli elaborati) e risieda in Lombardia. Parallelamen-

te, anche quest’anno come già gli anni scorsi, è indetto il premio “Poeta e scrittore 50&Più in Lombardia”, riconoscimento unico per la migliore poesia e la migliore prosa inviata dagli associati 50&Più. Per partecipare al premio i soci dovranno inviare insieme all’opera la fotocopia della loro tessera associativa. Entro martedì 9 dicembre, tutti coloro che vorranno partecipare potranno spedire una propria lirica inedita, in lingua italiana, di non oltre 40 versi o un proprio scritto in prosa, in lingua italiana, che non superi le 6.200 battute, spazi inclusi, alla segreteria del Premio (“Poeti e Scrittori in Lombardia - Ufficio stampa Confcommercio Milano - Lodi Monza e Brianza - Segreteria del Premio - Corso Venezia 47-20121 Milano). Le opere saranno valutate da una giuria composta dai poeti e critici letterari: Filippo Ravizza (presidente della Giuria del Premio), Sebastiano Aglieco, Mauro Germani. Ai vincitori andranno riconoscimenti consistenti in buonidenaro da spendere per l’acquisto di libri.

LIBRI L‘

176

pagine

analfabetismo fino alla Seconda Guerra Mondiale era ancora molto diffuso tra i ceti poveri della popolazione e lo scrivano pubblico - con carta, calamaio e modelli di lettera per ogni occasione - era l’anello di congiunzione tra mondo letterato e illetterato. Nel 14° volume de Le Perle della Memoria, La scrittura come comunicazione nelle età della vita, testimonianze dirette raccontano come i giovani dell’epoca hanno vissuto la trasformazione della scrittura e il suo significato come forma di comunicazione.

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in preparazione un corso base per imparare ad usare il computer. Tutti i soci interessati possono contattare la segreteria della 50&Più di Genova. Una buona occasione per stare al passo con i tempi e scoprire l’utilizzo di uno strumento molto utile.

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LE PERLE DELLA MEMORIA N. 14

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O LIB ERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO

SPAZIO

Anno Accademico 2014/2015

I

l nuovo Anno Accademico 2014/2015 è alle porte. Corsi, seminari, visite guidate sono a disposizione di tutti coloro che desiderano arricchire il proprio quotidiano grazie alla cultura e la possibilità di condividere il proprio tempo in amicizia. Questo è quello che offrono le sedi di 50&Più Università. Per sapere cosa hanno in preparazione basterà contattarle.

» Tutti gli indirizzi Caserta via Galilei 31 - tel. 0823355040 - e-mail: 50epiuuniversitace@gmail.com Catanzaro via Milano 9 - tel. 0961720352 - e-mail: enasco.cz@enasco.it Foggia via Miranda 8 - tel. 0881723151; e-mail: 50epiu.fg@50epiu.it Lecce via Cicolella 3 - tel. 0832343923 - e-mail: 50epiu.le@50epiu.it Livorno via Grande 150 - tel. 0586898397 - e-mail: cinquantaepiulivorno@yahoo.it Lucca via Fillungo 121 - tel. 0583473170 - e-mail: info@50epiu-unilucca.it Massa Carrara v.le E. Chiesa 2 - tel. 0585499250 - e-mail: enasco.ms@enasco.it Milano via Vivaio 11 - tel. 027750261 - e-mail: filippo.ravizza@unione.milano.it Prato via S. Trinità 28 - tel. 057423896 - e-mail: enasco.po@enasco.it Reggio Calabria via Castello 4 - tel. 0965891543 - e-mail: 50epiu.rc@50epiu.it Roma largo Arenula 34 - tel. 066864596; via Val di Lanzo 185 - tel. 068104855; via Temistocle Calzecchi Onesti 5 - tel. 066864596 e-mail: segreteriauniversita@50epiu.it Torino via Massena 18 - tel. 011533806 - e-mail: 50epiu.to@50epiu.it Vibo Valentia via Spogliatore (Palazzo Colistra) - tel. 096343485 - e-mail: enasco.vv@enasco.it

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Al via le nuove attività

U

n autunno molto intenso attende gli “studenti” della 50&Più Università di Roma. Dalla presentazione dei corsi all’inaugurazione del nuovo Anno Accademico, dalle visite guidate ai brevi viaggi.

» Presentazione dei corsi

Appuntamento il 15 ottobre, alle ore 16.00, presso la Sede Conca D’Oro (via Val di Lanzo 187) e il 16 ottobre alle ore 16.00 presso la Sede Marconi (via Temistocle Calzecchi Onesti 5).

» Inaugurazione Anno Accademico 2014/2015

L’avvio ufficiale è previsto il 25 ottobre al Teatro Anfitrione, alle ore 16.00 (via di San Saba 24). Sotto la regia di Laura Masielli, docente di recitazione e di scrittura creativa, il programma prevede l’esibizione del Coro del Maestro Giulio Albonetti, degli allievi della sede Conca D’Oro protagonisti del musical Mamma Mia, insieme agli allievi del corso di spagnolo, di recitazione e del corso di scrittura creativa e di danze popolari. A fine spettacolo, ci sarà una breve presentazione dei corsi del nuovo Anno Accademico.

ra, gli antichi sapori casalinghi il coinvolgimento di tutti in semplici ma importanti lavori quotidiani, regaleranno momenti di puro benessere. • 22-23 novembre. Si parte alla volta di Fabriano (An). Questa cittadina circondata dai monti dell’Appennino Umbro-Marchigiano, custodisce capolavori artistici di inestimabile valore. L’itinerario prevede la visita alla mostra, curata da Vittorio Sgarbi, Da Giotto a Gentile - Pittura e Scultura a Fabriano fra Due e Trecento. Una mostra di raffinata suggestione e impatto che si completerà con la visita della Chiesa di Sant’Agostino, di San Domenico e la Cattedrale di San Venanzio. Il gruppo sarà accompagnato dal professor Giorgio Gaggero.

» Visite guidate, gite, brevi viaggi

• 9 ottobre. Visita guidata alla scoperta dell’Isola Tiberina. • 18 ottobre. Una giornata in agriturismo sul Lago di Vico. La natu-

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIB ERO • COSA C’È IN CALENDARIO... PIACENZA » 2 ottobre / Per la Festa dei nonni 50&Più di Piacenza ha prepara-

to un giornata speciale: gli alunni della scuola primaria racconteranno i nonni secondo il loro punto di vista e creatività con testi, disegni e lavori multimediali. » Ottobre / Nel corso del mese, con data da stabilire, presso la Sala convegni Massimo Carpi dell’Unione Commercianti (Via Bobbiese 2 - Piacenza) si terranno due convegni: Pianificazione finanziaria e successoria e La peste del Secolo: il diabete. Gli incontri saranno tenuti da esperti del settore. Per saperne di Più: 0523461839-32 - www.50epiu.it/piacenza

PADOVA

» 2 ottobre / Festa dei nonni. La manifestazione, patrocinata dal comune di Padova, si tiene presso il Caffè Pedrocchi.

» 26 ottobre / A Monselice (Pd) si tiene la cerimonia di premiazione »

GENOVA

» 2 ottobre / Festa dei nonni e dei bambini. Una giornata dedicata » »

»

MILANO

ai nonni e ai nipoti. Organizzata in collaborazione con l’Unicef, si svolgerà a Genova in Via Cesarea. 12 ottobre / I soci 50&Più sono invitati alla “Biciclettata”. Organizzata da Panathlon Genova Levante, prevede un percorso attraverso la Genova Medioevale. 18 ottobre: ore 8.30 / Convegno Il miglioramento della qualità della vita della donna dalla menopausa in avanti: funzionalità, estetica, vita di coppia. Appuntamento a Santa Margherita Ligure presso l’Hotel Continental. 24 - 31 ottobre / Festival della Scienza 2014. 50&Più di Genova, in collaborazione con Unicef Liguria, parteciperà a un laboratorio didattico presso il Mercato Orientale. Per saperne di Più: 010543042 - 0105530352 www.50epiu.it/genova

» 24 ottobre: ore 16.30 / Ascolta il cuore. Malattie cardiovascolari:

»

ANCONA

dei Maestri del Commercio. Per partecipare occorre prenotarsi presso la segreteria. 16 novembre / Torna il tradizionale appuntamento con la Festa della Castagna. Sarà anche l’occasione per premiare i soci che hanno partecipato alla XXXII edizione del Concorso di Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia. Per saperne di Più: 049655130 - www.50epiu.it/padova

prevenirle e curarle. Interverranno il cardiologo Salvatore Arcidiacono e la nutrizionista Teresa Chiaradonna. Appuntamento a Palazzo Castiglioni - Sala Turismo. 9 novembre: ore 16.00 / Concerto Ma che bell’opera!, in collaborazione con la Fondazione Antonio Carlo Monzino e Promo.ter. Esecuzioni del European Soloist Quartet. Presso Palazzo Castiglioni - Sala Orlando. Per saperne di Più: 0276281227 - www.50epiu.it/milano

» 26 ottobre: ore 10.30 / Cerimonia di premiazione dei Maestri del Commercio, presso la Sala Loggia dei Mercanti (via della Loggia - Ancona). Per saperne di Più: 0712075009 - www.50epiu.it/ancona

TORINO

» 12 novembre / Gita nelle Langhe. Una splendida occasione per vi-

NAPOLI

» 16 novembre: ore 10.00 / Cerimonia di premiazione dei Maestri

sitare lo storico “Mulino Marino “ di Cossano Belbo (Cn) e il caratteristico paese di Santo Stefano Belbo (Cn). Per saperne di Più: 011533806 - www.50epiu.it/torino

del Commercio, presso la Camera di Commercio di Napoli. Per saperne di Più: 0815518187 - www.50epiu.it/napoli

VERCELLI

»

Per saperne di Più: 0161215344 www.50epiu.it/vercelli

Fiera dello Sport

L

a 50&Più di Vercelli sarà presente alla prima edizione della “Fiera dello Sport... Stile di vita”. Organizzata dal Coni, si terrà dal 3 al 5 ottobre alla struttura Vercellifiere di Caresanablot (Vc). Un contenitore di tre giorni per promuovere e sostenere i valori educativi e formativi dello sport. Nel programma sono previsti incontri, convegni, corsi di formazione per i docenti, dimostrazioni e la possibilità per i partecipanti di cimentarsi negli sport presenti grazie agli stand delle Federazioni italiane di ciclismo, ginnastica, baseball e softball, golf, hockey e pattinaggio, judo, karate e arti marziali, pallacanestro, pallavolo, tennis, taekwondo, tiro con l’arco e scacchi. Momenti di relax e svago o intense sessioni di training, consentiranno ai più di avvicinarsi a tutti gli sport. Perché non mettersi in gioco? 50&Più di Vercelli vi attende alla Fiera dello Sport.

LE SEDI NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Oakville Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle St. Catharines Toronto Germania Monaco di Baviera Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 393810620 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 9053386667 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0049 8974640814 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086


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O LIB ERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO

SPAZIO

LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 96 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via G.G. Belli, 28 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 45 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85

Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393

Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 017166661 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 0507846635 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502

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FISCO

NUOVE NORME PER VERSARE CON IL MODELLO “F24” «Il Decreto “Bonus Irpef” riscrive le regole per effettuare il versamento delle imposte con tale modalità. Sarà possibile farlo solo in via telematica» [ DI

ALESSANDRA DE FEO ]

I

l cosiddetto Decreto “Bonus Irpef” (D.L. 24 aprile 2014 n. 66), convertito con modificazioni dalla Legge 23 giugno 2014 n. 8, ha introdotto dal 1° ottobre 2014 nuove regole per il pagamento delle imposte; modifiche che interessano un’ampia platea di contribuenti. Non sarà possibile andare “fisicamente” in banca o alla posta (o anche presso uno sportello di Equitalia) per regolarizzare la propria posizione, in quanto il versamento si potrà effettuare solo tramite via telematica, cioè trasmettendo via internet il modello “F24” per mezzo dei servizi telematici delle Entrate (F24 web, F24 online e F24 cumulativo), delle banche o delle poste. Questa limitazione per eseguire i pagamenti delle imposte esclusivamente mediante i servizi telematici, è prevista se il modello di pagamento F24 presenti una delle seguenti caratteristiche: a) se per effetto delle compensazioni avvenute, il saldo finale sia di importo pari a zero; b) se, in caso di compensazioni, il saldo finale sia di importo positivo; c) se il saldo finale sia di importo superiore a mille euro. Bisogna precisare che, da quanto risulta, l’uso dei servizi telematici di banche o poste è inibito se il modello presenti un saldo uguale a zero per effetto di compensazioni. In questo caso, se confermato, si potranno utilizzare solo i servizi Entratel e Fisconline.

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[

]

«È stato esteso anche alle persone fisiche l’obbligo di eseguire la delega bancaria tramite servizi telematici»

In tal modo è stato esteso alle persone fisiche l’obbligo previsto dal 1° gennaio 2007 per i titolari di partita Iva, che restano in ogni caso obbligati ad eseguire la delega bancaria tramite i servizi telematici. La modifica è di notevole rilievo rispetto a tutti gli adempimenti da seguire dal 1° ottobre 2014 come, ad esempio, per il pagamento delle imposte relative all’Unico/2014. Ma è opportuno soffermarsi su un’altra nuova scadenza, anch’essa interessata dalla suddetta modifica: la Tasi. A breve i contribuenti dovranno esibirsi nell’ennesima corsa contro il tempo: oltre 6mila amministrazioni sono state chiamate a deliberare aliquote e detrazioni della Tasi 2014 entro mercoledì 10 settembre e a pubblicarle nel Portale del federalismo fiscale (www.finanze.it/dipartimentopolitichefiscali/fiscalitalocale/IUC/sceltaregione.htm) entro il 18 dello stesso mese. Nei Comuni che hanno rispettato queste date (due passaggi assolutamente indispensabili), l’imposta si paga così:

a) la prima rata il 16 ottobre; b) la seconda il 16 dicembre. Nel momento in cui scriviamo, nei Comuni che non hanno rispettato le suddette scadenze del 10 e/o del 18 settembre la Tasi sarà applicata, in automatico, come segue: 1) l’applicazione, per il corrente anno, dell’aliquota dell’1 per mille (aliquota standard); 2) il versamento dell’imposta in un’unica soluzione entro il 16 dicembre 2014. Bisogna sottolineare che nel caso in cui il Comune avesse stabilito l’azzeramento della suddetta tassa rispetto a tutti o parte dei suoi cittadini (sempre con riferimento al corrente anno), avrebbe già dovuto, nel termine del 10 settembre 2014, inserire nel “Portale” la relativa delibera con la sua pubblicazione entro il 18 settembre. Conseguentemente, qualora il contribuente fosse chiamato a versare, entro il 16 ottobre, la prima rata della Tasi 2014, e la eseguisse mediante l’utilizzo di una delega (F24) che presenti una compensazione (totale o parziale) con saldo zero o con saldo positivo, detta delega dovrà essere effettuata mediante i servizi telematici sopra indicati. Stesse condizioni sono poste anche nell’ipotesi in cui, con la delega (F24), venga versata una Tasi di importo superiore a 1.000 euro. In tutti questi casi è, comunque, necessario attivarsi subito per eseguire l’adempimento in modo autonomo o rivolgendosi a terzi abilitati.


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50&Più è il grande Sistema Associativo e di Servizi (nato e cresciuto all’interno di Confcommercio - Imprese per l’Italia) per rispondere alle richieste di consulenza, assistenza e benessere sociale delle persone, attraverso l’opera di 2.200 professionisti e più di 1.000 punti operativi in Italia, tutti al tuo servizio.

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PREVIDENZA

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VERIFICA DEI REDDITI: nuovo invito ai pensionati «I modelli inviati dall’Inps per le necessarie verifiche delle prestazioni sociali, devono essere restituiti entro il 15 febbraio 2015 tramite canale telematico. È bene allora farsi supportare dal Caaf e dal Patronato 50&PiùEnasco per il disbrigo delle pratiche» [ DI

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GIANNI TEL ]

in corso da parte dell’Inps la seconda fase della verifica delle situazioni reddituali - tramite il cosiddetto “bustone”- per tutti quei pensionati che percepiscono trattamenti economici legati, per legge, al rispetto dei precisi limiti di reddito e che entro il 30 giugno scorso non hanno provveduto a trasmettere all’Istituto le informazioni richieste. Un controllo a tappeto che l’Inps è tenuto a fare ogni anno tramite appositi modelli (Red, Red/Est, Icric, Iclav, Accas/Ps) a circa 7 milioni e mezzo di pensionati, per avere conferma che le prestazioni legate al reddito siano corrisposte a tutti coloro che ne hanno diritto. Quest’anno l’Inps ha avviato una nuova modalità di raccolta delle informazioni reddituali svolta con la collaborazione dei Caaf (Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale) e attraverso l’utilizzo dei servizi on line accessibili dal portale www.inps.it. Per coloro, invece, che non hanno provveduto a rispondere tramite il servizio on line, con la documentazione contenuta nel “bustone”, l’Inps invita a provvedere in tale senso. La verifica riguarda solo i redditi posseduti nel 2013, ma anche quelli eventuali del 2012 per coloro che l’anno scorso non hanno risposto all’invito. Detti modelli debbono essere restituiti all’Inps entro il 15 febbraio

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2015 tramite i consueti canali telematici. Districarsi nella compilazione non è agevole né piacevole. È per questo, come già previsto negli anni precedenti, che gli interes-

sati possono avvalersi dell’assistenza dei Caaf che sono da sempre autorizzati a tali operazioni attraverso l’apposita convenzione con l’Istituto previdenziale.

TABELLA - A CHI SPETTA L’INTEGRAZIONE LIMITI DI REDDITO 2012* Pensionato solo Pensionato coniugato

Integrazione totale Integrazione parziale ** Nessuna integrazione fino a € 6.253,00 da € 6.253,00 a € 12.506,00 oltre € 12.506,00 fino a € 18.759,00 da € 18.759,00 a € 25.012,00 oltre € 25.012,00

Pensionato solo Pensionato coniugato

Integrazione totale Integrazione parziale ** Nessuna integrazione fino a € 6.440,59 da € 6.440,59 a € 12.881,18 oltre € 12.881,18 fino a € 19.321,82 da € 19.321,82 a € 25.762,36 oltre € 25.762,36

Pensionato solo Pensionato coniugato

Integrazione totale Integrazione parziale ** Nessuna integrazione fino a € 6.517,94 da € 6.517,94 a € 13.035,88 oltre € 13.035,88 fino a € 19.553,82 da € 19.553,82 a € 26.071,76 oltre € 26.071,76

LIMITI DI REDDITO 2013*

LIMITI DI REDDITO 2014***

* I limiti di reddito 2012 e 2013 vengono presi a riferimento e confronto per le pensioni già liquidate rispettivamente entro dicembre di ciascun anno. ** Spetta una somma pari alla differenza tra il reddito del pensionato (o della coppia) e il limite di reddito previsto dalla legge. *** I limiti di reddito presunto 2014 valgono per le prestazioni di prima liquidazione (a seguito di domanda e con decorrenza dall’anno in corso), per le pensioni già liquidate entro dicembre 2013 e per alcune prestazioni il cui diritto è condizionato in tutto o in parte alla presenza del reddito di lavoro (esempio: l’assegno di invalidità).


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er fare cassa non si può proprio fare a meno di intervenire sulle pensioni. Non ha fatto eccezione l’ultima riforma “Monti-Fornero” che ha scontentato un po’ tutti: tutti andranno in pensione più tardi e con una rendita ridotta rispetto alle iniziali aspettative. Un’amara verità che deve stimolare ad una riflessione definitiva, sulle necessità di investire sul futuro. Con un giusto mix tra copertura pubblica (da conoscere e monitorare) e pensione di scorta. Negli ultimi 20 anni il nostro sistema previdenziale è stato oggetto di nove riforme ed oggi, con quest’ultima, ha forse trovato il suo equilibrio. I principi su cui poggiano i nuovi provvedimenti sono, in sintesi: • l’affermazione del metodo contributivo come criterio di calcolo delle pensioni, in un’ottica di equità finanziaria intra/intergenerazionale; • la sostanziale eliminazione delle pensioni di anzianità; • la parificazione definitiva dell’età pensionabile tra uomini e donne anche nel privato e nel settore del lavoro autonomo; • la flessibilità nell’età di pensionamento, che consente al lavoratore maggiori pos-

sibilità di scelta nell’anticipare - ma con penalizzazioni - o posticipare il ritiro dal mercato del lavoro; • la semplificazione e la trasparenza dei meccanismi di funzionamento del sistema, con l’abolizione delle “finestre” e di altri meccanismi che non rientrino esplicitamente nel modello contributivo; • l’abbattimento delle posizioni di privilegio. Si armonizzano età, aliquote contributive e modalità di calcolo delle prestazioni; si individuano requisiti minimi per la pensione, in linea con la speranza di vita per le diverse fasce di età e in coerenza con gli altri ordinamenti europei. Gli interventi legislativi hanno prodotto effetti certamente significativi. Ma dato che la sostenibilità sembra raggiunta, sarebbe riduttivo pensare che possa essere l’unico criterio di riflessione sul sistema previdenziale. Tutti controlliamo mensilmente il conto in banca. Quasi nessuno controlla periodicamente quello previdenziale, da cui dipenderanno molte cose alla fine della nostra carriera lavorativa. Mentre ci sono già circa otto milioni di lavoratori il cui futuro previdenziale è regolato

È importante ricordare che per non incorrere in errori nell’autodenuncia del reddito, che potrebbe portare a spiacevoli conseguenze, e per tutti i chiarimenti del caso, negli uffici di 50&PiùCaaf e del Patronato 50&PiùEnasco, presenti in ciascuna provincia, è stato previsto un apposito servizio

dal sistema contributivo “puro”, tutti gli altri, a partire dal 2012, debbono sapere che riceveranno una pensione (anche se in pro-rata: retributiva e contributiva insieme) la cui consistenza sarà determinata dal montante contributivo che stanno accumulando. E qui si innesta il problema della cultura previdenziale. Non ci si può solo soffermare sulla sostenibilità economico-finanziaria, ma va anche considerata quella “sociale”. Non c’è società che non elabori cultura. Non c’è sostenibilità sociale in tema di pensioni che non debba costruire una cultura previdenziale, condivisa. Oltre ai conti, è la cultura ad assicurare il patto tra le generazioni. E una cultura previdenziale nasce dalla riflessione e dalla consapevolezza. Il sistema contributivo aggancia le prestazioni ai contributi effettivamente versati durante l’intera vita lavorativa. E impone oltre all’assicurazione obbligatoria, la necessità di costruire una

PREVIDENZA

UNA NUOVA CULTURA PREVIDENZIALE PER LE NUOVE PENSIONI posizione integrativa. In questo i fondi più vicini ai lavoratori (negoziali o di categoria) possono fare tanto. Certamente molto più di quello che spetta all’Inps, il cui ruolo è quello di essere sempre di più - l’architrave dello Stato Sociale - garante delle prestazioni “di base”, sia per la previdenza che per l’assistenza. Gli spazi di collaborazione tra l’Istituto previdenziale e i Patronati sono molti. Il nostro Patronato 50&PiùEnasco, che assiste da sempre, gratuitamente su tutto il territorio nazionale, i lavoratori e i pensionati, permette on line di conoscere la situazione personale con la consultazione del proprio conto previdenziale, predisponendo una proiezione di calcolo sulla liquidazione della futura pensione. Ricevere in anticipo consigli e suggerimenti mette tutti in condizioni di non partire da zero. Il futuro previdenziale è nelle nostre mani, preoccupiamocene in tempo.

«In 20 anni il nostro sistema previdenziale ha subìto ben 9 riforme. Ora, sembra aver trovato un suo equilibrio, pur scontentando tutti per tempi e rendite»

gratuito con esperti operatori che provvedono alla predisposizione dei modelli e a svolgere tutte le eventuali ed ulteriori pratiche necessarie. Naturalmente, andando agli uffici è importante portare con sé tutti i documenti che attestino il possesso dei redditi richiesti. Va evidenziato che anche i pensionati residenti all’estero, che non hanno già trasmesso le informazioni richieste, stanno ricevendo la comunicazione cartacea (Modello Redest), da compilare e restituire all’Inps sempre entro il 15 febbraio 2015.

redditi »SiaQuali per la pensione minima che per la maggiorazione sociale, è il caso di ricordare che

l’Inps considera tutti i redditi di qualsiasi natura, compresi quelli esenti o tassati alla fonte come gli interessi bancari e postali, i rendimenti da Bot e altri titoli. Nel computo rientrano anche le rendite Inail e gli assegni assistenziali. In altre parole, bisogna denunciare tutto con la sola eccezione dei reddti provenienti da: • la casa di abitazione; • le pensioni di guerra; • l’assegno di accompagno; • i trattamenti di famiglia; • i sussidi erogati da Enti Pubblici senza carattere di continuità. Nella Tabella che si riporta, sono sintetizzati i requisiti reddituali per ottenere l’integrazione della pensione al minimo. OTTOBRE 2014

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ARTE DI VALERIO M ARIA URRU

GIOVANNI SEGANTINI. L’OUTSIDER DI MILANO

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ilano è centrale nella breve ma intensa vicenda artistica di Giovanni Segantini che, nato ad Arco di Trento nel 1858, muore quarantunenne nel 1899 in Engadina (Svizzera). Arriva nel capoluogo lombardo nel 1865, a sette anni, e se ne va nel 1881 per trasferirsi in Brianza. Ma quei diciassette anni di permanenza nella città saranno fondamentali: nato poverissimo e divenuto presto orfano, fa il suo apprendistato a bottega e a Brera, sviluppando una grande capacità artistica e intellettuale. Non a caso la mostra è intitolata Segantini. Ritorno a Milano; perché questa città sarà la sua perenne finestra sul mondo dell’arte: dove preferisce esporre; dove è introdotto alla borghesia illuminata; dove conosce l’arte contemporanea europea; dove assimila le nuove tendenze artistiche. “Ritorno” anche perché, tra le opere presenti, molte giungono per la prima volta in Italia. Nonostante l’attaccamento a Milano, Segantini le dedica però pochi paesaggi come Il coro di Sant’Antonio, Il Naviglio sotto la neve, Ritratto di donna in Via San Marco, Nevicata sul Naviglio, Il Naviglio a Ponte San Marco. Tantissimi invece gli autoritratti esposti: un’evoluzione della sua immagine dall’Autoritratto all’età di vent’anni sino alla trasformazione simbolica in un’icona bizantina con un carboncino su tela del 1895. Così come è pregevole la selezione di opere, come il Ritratto della Signora Torelli (moglie del fondatore del Corriere del-

«Notissimo in vita, dimenticato, poi riscoperto. Fino al 18 gennaio 2015, Palazzo Reale a Milano, ospita oltre cento opere di Giovanni Segantini» 88 I

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OTTOBRE 2014

[ “IL NAVIGLIO A PONTE S. MARCO“ (1880), OLIO SU TELA, COLLEZIONE PRIVATA. ]

DOPO IL TEMPORALE

RIPOSO ALL’OMBRA

LE DUE MADRI

(1883-1885), olio e tempera su tela, collezione privata.

(1892), olio su tela, collezione privata.

(1889), olio su tela, Milano, Galleria d’Arte Moderna.


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la Sera e scrittrice femminista affermata), L’ebanista Mentasti o il Ritratto di Carlo Rotta, pretesto ad una meditazione sulla morte, sino al Petalo di rosa, in cui compare il volto della compagna Bice al risveglio. Nel 1881, giunto in Brianza, cerca un contatto con la natura, rifiuta l’idea metropolitana della vita e dell’arte scapigliata. In modo originale, comincia a tradurre i paesaggi dal vero in ricche sfumature tonali e si fa interprete di una natura quale terra di vita agricola, pur non intendendo condividere l’esistenza quotidiana dei contadini. Trasferitosi in Svizzera nel 1886, trascorre molte ore all’aperto, componendo di getto, per giorni, direttamente sulla tela. Vuole impadronirsi della natura, con i suoi cieli, la terra, gli animali e la gente che la popola. Si dedica magistralmente anche alle nature morte, un genere obbligato a fine ‘800, producendone di meravigliose sia in pannelli decorativi sia nella sua personale maniera di costruire il reale in quadri che paiono astratti. Un’altra sezione ospita i suoi capolavori sulla vita agreste, ricchi di presenza femminile, come La raccolta dei bozzoli, Dopo il temporale, L’ultima fatica del giorno, Allo sciogliersi delle nevi, Riposo all’ombra, La raccolta delle patate, La raccolta delle zucche, sino al primo paesaggio monumentale Alla stanga. Pur riallacciandosi alla tradizione della pittura contadina derivata da Millet e dai pittori francesi di metà ’800, Segantini supera tutto arrivando al simbolismo di una natura incentrata sul paesaggio e dove il contadino è solo “incidentale”. Eppure la sua è una religiosità degli umili, cui dà voce in opere come Effetto di luna, Ave Maria a trasbordo, Ritorno dal bosco. Opere dove già manifesta il nucleo del suo simbolismo: solitudine dinanzi la natura, armonia tra natura e destino, calore e tenerezza delle greggi, parallelismo tra ma-

ternità umana e animale. È in Svizzera che approda al “suo” Divisionismo, spezzando la materia in lunghi filamenti di colore. Protagoniste sono le Alpi e stavolta, oltre alle donne, compaiono gli uomini. Ma già dopo il 1890 la natura domina sempre più la scena, mentre la presenza umana resta simbolica. Ai capolavori del periodo, Mezzogiorno sulle Alpi o Ritorno dal bosco, seguono opere monumentali in formato orizzontale. Qui il Divisionismo rende la luce rarefatta delle Alpi, il paesaggio è protagonista e assurge a simbolo, come in L’ora mesta, Donna alla fonte, Primavera sulle Alpi. La sezione dedicata alla maternità approfondisce invece aspetti personali. Le due madri, lo splendido olio del 1889 considerato manifesto del Divisionismo italiano, e le opere simboliste L’Angelo della Vita e L’amore alla fonte della Vita, a cui sono affiancate le proiezioni di opere capitali sul tema - purtroppo non presenti in mostra -, richiamano la morte della madre, avvenuta nel 1865, argomento trasformatosi in ossessione. Muore nel 1899, giovane, famoso, tra i pittori meglio pagati del suo tempo. Le sue opere, presenti in molte collezioni pubbliche europee, lo renderanno nel primo decennio del ’900 il riferimento per le Avanguardie. Poi, la Grande Guerra e l’isolamento culturale dell’Italia fascista. Segantini è bollato come provinciale e condannato dai Futuristi. Avendo prodotto molte opere, rese fragili dalla tecnica utilizzata e disperse in tutto il mondo, Segantini non è apparso più nella sua interezza, con i capolavori simbolisti visionari accanto a quelli naturalisti, ai ritratti e alle nature morte. Ora, questa è l’occasione giusta per ammirarlo di nuovo grazie a questa mostra co-prodotta dal Comune di Milano - Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, in collaborazione con la Fondazione Antonio Mazzotta.

[ “SUL BALCONE“ (1892), OLIO SU TELA, COLLEZIONE PRIVATA.

]

[ “RITORNO DAL BOSCO” (1890), OLIO SU TELA; ST. MORITZ, MUSEO SEGANTINI, DEPOSITO DELLA FONDAZIONE OTTO FISCHBACHER - GIOVANNI SEGANTINI. ]

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PER INFO: SEGANTINI. RITORNO A MILANO FINO AL 18 GENNAIO 2015 - TELEFONO 0292800375 MILANO - PALAZZO REALE - PIAZZA DEL DUOMO 12 DAL LUNEDÌ AL SABATO - DALLE 8.00 ALLE 18.30 www.mostrasegantini.it OTTOBRE 2014

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11 -12 OTTOBRE

Si ringrazia l’editore per lo spazio concesso

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SCENDI IN PIAZZA ANCHE TU CONTRO LA SCLEROSI MULTIPLA Sabato 11 e domenica 12 ottobre vai in una delle 3000 piazze italiane e scegli le mele di AISM. Aiuterai la ricerca scientifica contro la sclerosi multipla e darai una mano a potenziare i servizi per le persone colpite, che il più delle volte sono giovani tra i 20 e i 40 anni. SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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LIBRI

«I veri libri devono essere figli non della luce e delle chiacchiere, ma dell’oscurità e del silenzio» Marcel Proust, Il tempo ritrovato, 1927 (postumo)

DI RENATO MINORE

L’UFFICIALE E LA SPIA

LETTERATURA DA VIAGGIO

UN CLASSICO DISNEY “MODERNO” Reinventato in chiave moderna da Alessandro Spanghero, Il libro della Giungla di Rudyard Kipling racconta di Mowgli, il cucciolo d’uomo che viene adottato dai Lupi. Per ”rileggerlo” in modo nuovo e farlo conoscere ai nipotini (Salani, 9,45 euro).

DA UNA DIVERSA PROSPETTIVA Bestseller degli ultimi mesi, Gli sdraiati di Michele Serra - letto da Claudio Bisio - è il piccolo “monumento“ a una generazione che si è allungata orizzontalmente nel mondo e vede cose che gli “eretti“ non vedono più, non vedono ancora o hanno smesso di vedere (Emons, 14 euro).

! E L’ECO RISPOSE DI KHALED HOSSEINI Ed. Piemme

Robert Harris Mondadori - 864 pagine euro 15,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Ad ascoltare le arringhe di accusa e difesa e i moltissimi testimoni, a registrare ogni minima emozione dell’imputato, in quell’aula di Rennes c’erano trecento giornalisti di tutto il mondo. Scrive Richard Harris: «La Francia aveva messo in piedi un vero press-center, i servizi erano inoltrati subito in America, dove il New York Times scriveva lunghi pezzi sul caso, milioni di battute erano inviate in tutto il mondo». Un processo costruito anche come una grande macchina spettacolare, quello ad Alfred Dreyfus, protagonista del famoso “caso“, accusato centoventi anni fa di aver passato ai tedeschi informazioni militari segrete. Gran parte dell’opinione pubblica francese si era schierata contro di lui, ebreo alsaziano. Ma, quasi subito, apparve a molti che la colpevolezza era stata costruita dai servizi segreti francesi e coperta dalle massime autorità militari e non solo. «Ma se Dreyfus era stata la vittima, l’eroe vero fu il colonnello Georges Picquard...». L’ultimo romanzo dello scrittore

inglese racconta ancora una volta quel caso, legato anche al J’accuse di Zola, che mise in crisi generali corrotti e governi conniventi. Lo racconta dal punto di vista di uno dei protagonisti: l’ufficiale Georges Picquard appunto, che, seppure antisemita, mise a repentaglio la carriera per far emergere l’innocenza di Dreyfus. Ma, a differenza dei precedenti libri di Harris giallista, c’è un assemblaggio quasi documentaristico di dati storici e testimonianze d’epoca. Una potente intelaiatura di fonti originarie, di citazioni da giornali, di scritti di Dreyfus che sembra quasi occultare l’abile mano ingegneristica che, come sempre, costruisce il thriller di Harris.

ve da più di quarant’anni. Racconto di racconti stratificati nel tempo, riannoda i fili dei ricordi continuando lo scavo nella memoria avviato con Via XX Settembre, il romanzo che dal 1958 arriva al momento della partenza per l’Inghilterra.

IL FILOSOFO, IL SACERDOTE E IL PITTORE Steven Nadler Einaudi - 240 pagine euro 30,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

LA MIA LONDRA Simonetta Agnello Hornby Giunti - 272 pagine euro 16,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

A diciassette anni, nel 1963, Simonetta Agnello va a Cambridge per imparare la lingua. Ha inizio la sua seconda vita inglese. Nel 1972 diventa presidente del Tribunale di Special Educational Needs and Disability, insegna Diritto dei minori all’università, fonda uno studio legale nel quartiere di Brixton. La mia Londra è la storia del suo rapporto con la città, dove vi-

Da sempre l’immagine di Cartesio, al Louvre, è il ritratto di un uomo di mezza età, baffi, lunghi capelli scuri e occhi dalle palpebre pronunciate, mantello nero e colletto inamidato. Per lungo tempo attribuito a Frans Hals, poi declassato a copia di un originale. Ma dov’è la versione autentica? Chi ha dipinto la copia? L’uomo ritratto è Cartesio? Tutto ruota intorno alla storia di un filosofo geniale, di un prete cattolico e di un pittore di talento che Nadler ricostruisce in una miscela di racconto biografico, storia dell’arte e filosofia. Una mappa della mutevole situazione politica e religiosa del Secolo d’Oro olandese e, insieme, un accesso ben documentato alle idee filosofiche e scientifiche di Cartesio. OTTOBRE 2014

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musica TAORMINA (ME)

DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS

RECENSIONI teatro

musica GENOVA

SAGACE E SFRONTATO Torino, dal 14 ottobre al 2 novembre

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UN FUNAMBOLICO ARLECCHINO Bologna, dal 31 ottobre al 2 novembre

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ochi giorni vedono il debutto di Paolo Rossi in un inedito Arlecchinosaltimbanchi si muore!, in scena al Teatro Duse. Autore e funambolico interprete, l’attore ci propone un Arlecchino lontano dalla classica maschera bergamasca e più vicina alla tradizione popolare francese. Info: 051231836 © VALERIA PALERMO

Sia gli amanti della musica classica che i neofiti potranno davvero apprezzare L’opera italiana a Taormina, una kermesse delle più celebri arie italiane e non solo. Al Cine Teatro “San Giorgio” dal 3 ottobre, a giorni alterni e per tutto il mese, rivivono Le Nozze di Figaro di Mozart, La Traviata di Verdi, Madama Butterfly, la Tosca e La Bohème di Puccini, l’Elisir d’Amore di Donizetti e molto altro interpretate da affermati cantanti. E dopo il buffet di note classiche, ci sarà un drink per godere del panorama di Taormina.

i preannuncia come uno degli spettacoli più interessanti della stagione teatrale il Falstaff con Giuseppe Battiston e la regia di Andrea De Rosa (nella foto), su partitura drammaturgica di Nadia Fusini. Debutto in prima nazionale al Teatro Carignano il 14 ottobre, repliche fino al 2 novembre e sicuramente tanto successo, perché il protagonista shakespeariano conquista subito: sfrontato, sbruffone, millantatore, furfante, Sir John Falstaff è l’emblema della simpatia e si narra che la sua sagacia conquistò la stessa regina Elisabetta. Pare, infatti, che intervenne in prima persona presso il Bardo, il quale la rassicurò che questo impareggiabile ciccione non fosse accantonato dalla sua produzione. Info: 0115169555 - numero verde 800235333

Achinoam Nini, cantante israeliana meglio nota come Noa, è da sempre impegnata nella promozione del dialogo fra Israele e Paesi Arabi. Il suo concerto, il 27 ottobre al Teatro Politeama, sarà un’occasione per immergersi in un’atmosfera musicalmente e culturalmente internazionale: tante influenze mediorientali che fuoriescono dal suo stile musicale, un insieme di generi che spaziano dal folk al world fino al jazz. Il tutto, in un concerto totalmente acustico accompagnata dall’inseparabile chitarrista Gil Dor. ROMA

LA PROFEZIA DI EDUARDO Napoli, dal 29 ottobre al 9 novembre

Per una sera tutti gli adulti dimenticheranno di essere tali tornando bambini: il 31 ottobre al Pala Alpitour (Ex Palaolimpico) va in scena Disney Live! L’Avventura Musicale di Topolino, dove sarà possibile riascoltare le colonne sonore di cartoni animati come Aladdin, Toy Story e La Sirenetta, riarrangiate per l’evento. Allo spettacolo per le orecchie si aggiungerà quello per gli occhi, tra personaggi danzanti, acrobazie, colori a profusione ed effetti speciali. I bambini sotto i 2 anni entrano gratis.

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rent’anni fa, il 31 ottobre, Eduardo De Filippo ci lasciava, ma le sue opere continuano a parlarci della sua acutezza nel raccontare temi che ci appartengono, storie che guardiamo con un sorriso amaro. È la sensazione che proviamo con Le voci di dentro, con Toni e Peppe Servillo, in scena al Teatro San Ferdinando. Giocando sul piano della realtà e del sogno, in un’atmosfera ambigua che evidenzia ipocrisie e meschinità dei protagonisti della commedia, Eduardo sembra sottolineare l’abbrutimento morale dell’uomo. Una profezia dell’oggi la sua, vista attraverso personaggi falsi e senza valori. Info: 0815524214

Il 29 ottobre, all’Auditorium Parco della Musica, torna Anastacia con il Resurrection Tour, nome non casuale dopo i gravi problemi di salute che l’hanno afflitta. Sulla cresta dell’onda dal 1999, Anastacia è stata lontana dalle scene per un periodo molto lungo. Ora è tornata, più forte e grintosa di prima, pronta per un’intensa performance che racconti la sua Resurrection. Anastacia si fa sentire, vive il palco con passione: dopo 6 anni la donna bianca dalla voce soul ritorna finalmente in Italia.


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dvd COMMEDIA

LA GENTE CHE STA BENE

Regia di Francesco Patierno con C. Bisio, M. Buy, D. Abatantuono, J. Rodriguez, L. Baldi, M. Scalzo

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Umberto Dorloni (C. Bisio) è un avvocato milanese privo di scrupoli che pensa solo ad arrivare sulla vetta senza preoccuparsi degli alleati, un principe del foro (D. Abatantuono), e dei compromessi. Così i figli passano in secondo piano, proprio come la nuova gravidanza della moglie (M. Buy). Ma non tutto gira per il verso giusto e si troverà al centro di una serie di eventi drammatici. Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Federico Baccomo, il film di Patierno è forse un po’ troppo a tesi. AZIONE

SNOWPIERCER

Regia di Bong Joon-ho con J. Hurt, C. Evans, J. Bell, T. Swinton, E. Harris, A. Pill, O. Spencer GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

2031: il mondo è immerso in un’era glaciale. Solo un manipolo di umani sopravvive su un treno ad altissima velocità, lo Snowpiercer, che fa il giro del mondo senza sosta, diventando un microcosmo che rispecchia ataviche divisioni sociali: i più poveri stanno nelle misere carrozze in fondo, i più ricchi in quelle di lusso davanti. Due mondi che non si dovrebbero incrociare, almeno fino all’inizio della rivoluzione. Diretto dal coreano Bong, il film si ispira a un immaginifico fumetto a cui si riesce a dare un corpo cinematografico di grande profondità.

DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA

RECENSIONI cinema L’AMORE BUGIARDO - GONE GIRL regia di David Fincher con Ben Affleck e Rosamund Pike Genere: thriller GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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na moglie sparisce di casa la sera del quinto anniversario di matrimonio. Il marito inizia le ricerche, ma presto diventa il principale indiziato: l’accusa è omicidio. Ci voleva un regista come David Fincher (Seven, Fight Club e The Social Network) per trasformare un classico thriller in una pellicola ad alta tensione. Tra un colpo di scena e l’altro che rimescolano le carte in tavola, dando vita a diverse verità, il film indaga il lato oscuro del matrimonio attraverso la narrazione che nel bestseller di Gillian Flynn (da cui è tratto il film) è affidata alle voci alternate dei due coniugi Nick e Amy.

FRATELLI UNICI regia di Alessio Maria Federici con Carolina Crescentini e Miriam Leone Genere: commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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ietro e Francesco, alias Raoul Bova e Luca Argentero, sono due uomini agli antipodi. Freddo e integerrimo il primo - ha smesso d’amare tanto tempo fa -, pecora nera della famiglia ed eterno ragazzino il secondo. I due sono fratelli, anche se per tutta la vita entrambi hanno desiderato di essere figli unici. Quando un incidente li obbligherà a rivedere il loro rapporto, spingendoli a un’inattesa vicinanza, la convivenza forzata - un mese sotto lo stesso tetto - porterà Pietro e Francesco ad essere, anzi a sentirsi fratelli. E, chissà, forse a scoprire l’amore.

I DUE VOLTI DI GENNAIO regia di Hossein Amini con Viggo Mortensen, Kirsten Dunst, Oscar Isaac Genere: thriller GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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rividi all’ombra del Partenone per un torbido triangolo nella Grecia del ‘62. Ad accendere il thriller, tratto dal romanzo di Patricia Highsmith, sono le vite di tre persone che s’intrecciano tra apparenza e mistero, sensualità e raffinatezza, in un sinistro crescendo. Chester (V. Mortensen), carismatico uomo d’affari americano, è in viaggio con l’inquieta moglie Colette (K. Dunst). Sul loro cammino s’affaccia Rydal (O. Isaac), guida turistica in fuga dai fantasmi del passato. Dietro l’affabilità di Chester si celano, però, segreti e bugie.

dvd AZIONE

300 - L’ALBA DI UN IMPERO

Regia di Noam Murro con E. Green, R. Santoro, S. Stapleton, L. Headey, J. O’Connell, H. Matheson

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Ancora un film ispirato a una graphic novel che stavolta anticipa l’ultimo romanzo a fumetti di Frank Miller, Xerxes. La saga dei guerrieri spartani si sposta sul mare, dove il generale ateniese Temistocle tenta di contrastare l’invasione delle forze persiane guidate dall’uomo trasformato in dio, Serse, e da Artemisia, vendicativa comandante della marina persiana. Un film che inorridirà i cultori della Storia antica, ma che ha un suo fascino per le originali soluzioni formali. DRAMMATICO

THE COUNSELOR IL PROCURATORE

Regia di Ridley Scott con B. Pitt, M. Fassbender, J. Bardem, C. Diaz, P. Cruz, N. Dormer, J. Leguizamo, B. Ganz

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Intorno a una partita di droga, al confine tra Messico e Stati Uniti, si muovono tre professionisti della malavita e un avvocato di successo che cerca di entrare nel traffico degli stupefacenti. Sarà l’inizio di una spirale di tragici eventi da cui sarà molto difficile risalire. Dietro la macchina da presa c’è R. Scott, il cui lavoro è appesantito da un’esasperata verbosità dei dialoghi, frutto della prima sceneggiatura scritta da uno dei più grandi romanzieri americani, Cormac McCarthy (The Road e Non è un paese per vecchi). OTTOBRE 2014

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VERTICALI 1. Gianni il padre del pensiero debole; 2. Nasce dai monti Sudeti; 3. Il principe che svela gli enigmi di Turandot; 4. Facile presa dalla rabbia; 5. Iniziali di Delon; 6. A voi; 7. L’interno d’una casa; 9. Sfocia a sud di Catania; 10. Il mestiere di Fabio Fazio; 11. Non ancora maturo; 12. In fondo alla serpentina; 13. Cittadina e porto del Canada, nella provincia di Ontario; 14. Incredibilmente sfarzosi; 16. Una cosa da nulla; 17. Le native di Zagabria; 19. Un pertugio nella porta; 20. L’Apostolo delle Genti; 22. La festa dell’Avvento; 25. Rivolta a prevenire l’idrofobia; 26. Sono tutte in gamba!; 29. Metro Lineare; 30. Derivò dal gospel; 31. Gradevoli pennichelle; 32. Far rispettare un regime; 33. Al termine del tunnel; 38. Jean regista del film L’aquila a due teste del 1948; 39. Adam filosofo marxista polacco; 43. Una chitarra medievale; 44. È simile alla quercia; 47. Antiche navi da guerra; 48. Tessuto scozzese a quadri; 50. Le iniziali di Leoncavallo; 51. Nilde presidente della Camera, 1987; 53. La... base del cacciucco; 57. Versa le acque nel Caspio; 58. Città e porto sul Mar Baltico; 59. Erano lunghi nelle galee; 61. Marcus Niebuhr, studioso di epigrafia; 62. Il verso della cornacchia; 63. Ruscello; 64. Altare; 65. Fanno d’un moro un mostro!

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CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. Il rumore... d’una riunione; 5. La famosa Gardner; 8. Mutuo Soccorso; 10. Un circolo ristretto; 13. Porto Franco; 15. L’ultimo mese del calendario ebraico; 16. Un long-play in cui vi sono 4 sole canzoni; 18. Alessandro Magno vi sconfisse i persiani; 21. Imbarcazione d’acqua dolce; 23. Un elemento d’una tenda; 24. Lo è il giovane che sgomita per... arrivare; 27. Carroccio senza coccio; 28. Era un privilegio della Rai, come servizio pubblico; 34. Così Edward Luttwak ha definito le dichiarazioni ufficiali di alcuni governi occidentali sull’invio di navi nel Golfo Persico; 35. Al centro del timone; 36. Un modulo con molte domande;

CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 1. Il nome della Schiaffino; 6. Le lasciano i polpastrelli; 7. La festa con l’albero; 9. Centro sulla linea ferroviaria Bologna-Portomaggiore; 10. Imprecisabile moltitudine; 11. Gracida nello stagno; 12. La Top che sfila; 13. Attraggono il dissoluto; 14. Il lago di Ginevra; 16. Si rompe facilmente; 18. Rallegrarsi con qualcuno;

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37. Il de dei tedeschi; 38. Cosenza; 40. L’Irlanda del Nord; 41. Il cuore di Leopardi; 42. Colpiscono alle spalle; 43. Brunella Miss Italia 1955; 45. Il centro di Costanza; 46. Snello e scattante; 49. Tre lettere per tubercolosi; 50. Dà filo da torcere ai 4 moschettieri; 52. Al del film Angeli senza paradiso del 1970; 53. L’Avati regista (iniz.); 54. Ex-sigarette italiane; 55. Successe a Ludovico il Pio; 56. La moneta russa; 58. Deborah del film Te e simpatia del 1959; 60. Resistenti al calore; 62. Serbatoio per liquidi; 65. L’abuso dello scroccone; 66. È formato dalle costole; 67. La Juliette che fu compagna di Chateaubriand; 68. Segue il sigma; 69. Jorge, ex presidente argentino; 70. Scintillio intermittente. 20. Antico cofano per i gioielli; 21. Una metropoli del Canada; 23. Schernire. VERTICALI 1. L’isola delle rose; 2. Vi si trova il Cenacolo di Leonardo; 3. Arrivate... al reparto maternità; 4. Stazione ferroviaria sulla linea Catanzaro-Reggio Calabria; 5. Sano e salvo; 8. La capitale del Madagascar; 10. Quando lavora non deve dire mai una parola;

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13. Suona grazie ad un rullo; al moribondo; 15. Pronte da cogliere; 19. Si esprimono 17. L’opera di Verdi con Manrico; ampollosamente; 18. L’estremo si porta 22. Pattuglie in ispezione. 1

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STUZZICA CERVELLO

Enrico Diglio

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Osservate attentamente la figura riportata a destra e andate a pag 98.

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ORIZZONTALI 1. Uccise Umberto I; 5. Arezzo; 6. Divinità egiziana; 7. Vi si specchia Instanbul; 10. Michael regista del film Tarzan a Manhattan del 1989; 11. Recipienti per la frutta; 12. Pieno di fascino; 14. L’articolo dello sprecone; 15. In mezzo alla famiglia; 16. La capitale del New Jersey; 19. In ebraico è l’emigrazione nella terra di Israele: VERTICALI 1. È più panciuta della caraffa; 2. Se le scambiano i fidanzati; 3. Sciocco, insensato; 4. Disse: Cogito ergo sum; 5. Consente frenate sicure; 8. Il grande poeta inglese amante dell’Italia; 9. In mezzo al carrozzone; 12. Un sospirato traguardo; 13. Può significare... tutti; 17. Sono... uguali nel carrello; 18. Alla fine della festa.

6, 1’5, 1, 2, 8 Lionello

TEST 2 Osservate attentamente i tredici nomi riportati qui sotto e ordinateli seguendo un criterio logico da determinare.

NORA - LEANDRO - COSIMA - ROBERTO - NATALE NANDO - LOREDANA - DOMENICO - RAFFAELLO COSTANTINO - CATERINA - TOSCA - MARCO

TEST 3

Uno dei seguenti particolari non appartiene alla figura riportata qui a lato. Indicate quale.

a)

b)

c)

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e)

SCIARADA (6 + 4 = 2 8 ) Favolino » Un liquorino fa sempre bene Basta una grappa per tenerti su... per ricucire certi strappi, e poi...

sentirti amico pur con quei barboni che stanno intorno a noi!

3, 12, 6 Lionello OTTOBRE 2014

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R E L A Z I O N I P E R S O N A L I • L AV O R O • C O L L E Z I O N I S M O • P R O P O S T E • A F F I T T O • V E N D O

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ueste pagine sono dedicate a chi cerca un’amicizia, a chi vuole affittare, comprare o vendere immobili. Qui potete assicurarvi un impiego o acquistare oggetti rari e curiosi». » Tutte le inserzioni sono pubblicate gratuitamente e non devono superare le 50 parole.

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BACHECA RELAZIONI PERSONALI Straniera, 58enne, ottima presenza, alta 1,73, snella, carina, amante lettura, musica, arte, non fumatrice, cerco un uomo solo, fumatore o no, buona cultura, gentile e onesto, per rapporto di amicizia ed eventuale convivenza. Abito in provincia di Roma, a Tivoli, lo vorrei nelle vicinanze per conoscerci meglio, con casa propria e munito di auto, pulito dentro e fuori, per condividere serena e duratura vita insieme. Telefonare al 3273317476 (dopo le ore 21). 79enne educato, perbene, moderno, veramente niente male. Cerco una donna circa stessa età. Fine, signorile, semplice e sola come me! Poco formosa, poco alta, che porti gli occhiali. Se sai sorridere e sogni l’amore chiamami. Ti aspetto! Zone Vc-No-Bi, Casale M., Varese, Milano, Alessandria. Telefonare allo 0331903052 (ore 12-19). Cerco una donna 55/75enne, disponibile ad un sincero rapporto di affettuosa amicizia e convivenza basata sul rispetto reciproco. Telefonare al 3664620876 (ore serali). Signora 69enne veneta, bella presenza, brillante ma seria e determinata nella ricerca di un compagno di adeguata età, economicamente indipendente, stanco della propria solitudine, per un’unione gioiosa e serena, per un aiu-

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to reciproco. Ti cerco solo se sei disponibile a trasferirti da me nel Veneto e se sei amante degli animali. Rispondo solo a persone che mi vogliono conoscere nell’immediato e non in lungaggini telefoniche. Telefonare allo 0424708910 - 3345405147 (ore pasti). Vedova, sulla sessantina, molto giovanile, bella presenza, amante della natura, della cucina e dei viaggi, cerca un vedovo di bell’aspetto, onesto, educato e sincero, disposto a muoversi per incontrarmi... E se son rose fioriranno. Telefonare al 3347953050. Signora 62enne, bionda, libera, tranquilla, rispettosa, conoscerebbe signore italiano, serio, distinto, raffinato, di animo buono e generoso, di età adeguata e del centro nord per sincera amicizia ed eventuali sviluppi. Prego chiamare solo veramente interessati e dotati dei requisiti richiesti. Telefonare al 3489857415.

serio. No perditempo. Telefonare al 3334051590 (ore serali). 72 anni ben portati, pensionato, separato, cerca compagna vedova o separata o divorziata, autonoma, max 65 anni, residente in Catanzaro, Cosenza, Salerno, Napoli, Roma. Pari requisiti, no perditempo. Telefonare al 3315834715. Signora 56enne sincera, leale, affettuosa, colta. Amo leggere, viaggiare, la musica, il cinema, il mare. Sono una cuoca fantasiosa. Sarei felice d’incontrare un uomo leale, affettuoso, colto, ottimista con cui condividere il presente e costruire il nostro futuro. Telefonare al 3278386025 (pomeriggio-sera). 61 anni da poco compiuti, gradevole, 1,68, allegra, affettuosa, molto credente ed economicamente indipendente. Cerco un uomo con i miei stessi requisiti, per formare famiglia seria (desidero diventare mamma, oggi è possibile) anch’egli economicamente indipendente, credente, gradevole ed affettuoso, sani principi morali, di età adeguata. No perditempo. Fermo Poste Centrali Avellino C.I. AO5273917. 65enne pensionato indipendente, libero, bella presenza, cerca in Torino città e/o provincia signora pari requisiti per compagnia ed eventuale futuro. Telefonare al 3282117707. 53enne, casa propria, “cuore malato” stanco della solitudine, cerca signora dai 70 anni in su, amante animali e natura, preferibilmente zona Trieste, Udine e Veneto, per amicizia, con la speranza di una futura unione felice. Telefonare al 3343453040.

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62enne, vedova, cerca anima gemella di età dai 55 ai 65 anni. Ti cerco di buon carattere, amante viaggi, mare e monti, fiori, musica e animali, non fumatore, amante della cucina, serio e fedele, vedovo o celibe che vivi da solo, per una convivenza ed eventuale matrimonio, sono disposta anche a trasferirmi. Telefonare al 3892983506.

66enne vivo in Piemonte, mi piacerebbe conoscere un uomo più anziano di me (ma non troppo) di sani principi,

Giovane signora 63enne, libera, socievole, ironica, di bella presenza, conoscerebbe uomo 55/65enne libero, simpa-


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L’art. 6, comma 8, del D.L. 4/6/2013 n. 63, convertito nella L. 3/8/2013 n. 90, ha imposto di riportare negli annunci di vendita o di locazione di immobili, l’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio globale o dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente. Lo stesso D.L. ha previsto, inoltre (art. 12), che in caso di violazione di tale obbligo, il responsabile dell’annuncio è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000 euro. A tal proposito, evidenziamo che per la pubblicazione accetteremo solo annunci che riportino anche quanto previsto dal suddetto art. 6, comma 8. OTTOBRE 2014

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BILANCIA 23 set. » 22 ott.

Converrà darsi da fare visto che le stelle vi aiuteranno a realizzare i piani senza grande fatica. Sarete fortunati in amore. Siate prudenti in mezzo al traffico.

Con Mercurio nel segno sarete brillanti e magnetici. La gente cercherà la vostra compagnia. Il lavoro, il prestigio e il decoro saranno sotto una buona stella.

SCORPIONE 23 ott. » 22 nov.

TORO 21 apr. » 20 mag. Grazie a persone amiche otterrete ciò che vi serve e che vi spetta. Vi sentirete amati, apprezzati e stimati. Trascorrerete bei momenti al mare, al lago o al fiume.

Con il Sole nel segno passerete un mese denso di bei momenti. Sarete energici, entusiasti, estroversi e produttivi. State lontani da pettegolezzi, gelosie e invidie.

SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic.

GEMELLI 21 mag. » 21 giu. Il lavoro purtroppo non darà tutte le soddisfazioni che sperate. Potrete vivere dei momenti felici durante viaggi o spostamenti. Attenti a ciò che mangiate e ai colpi d’aria.

Se volete sfruttare gli astri, durante l’attuale mese dovrete lavorare sodo e con entusiasmo. Interpretate i vostri sogni per poter prendere un’importante decisione.

Marte vi sosterrà in qualsiasi attività, portandovi verso il successo e il guadagno. Sarà un periodo di nuovi incontri, di contatti con parenti e di spostamenti romantici.

ACQUARIO 21 gen. » 19 feb.

LEONE 23 lug. » 23 ago. Giove vi aiuterà a scalare la montagna della felicità. Saprete fare bene come mai prima, con iniziative più che funzionali. Notizie di un’eredità o di un regalo inaspettato.

VERGINE 24 ago. » 22 set. Il mese si presenta denso di avvenimenti, per gran parte costruttivi e piacevoli. Vi sentirete più forti e allegri. Spesso vi troverete in mezzo a gente simpatica e cordiale.

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P a RO le dà more E; di S pera NZA = Parole d’amore e di speranza

UN api; C coli; SSI mastella = Una piccolissima stella

SCIARADA (6 + 4 = 2 8) = Uncino + filo = un cinofilo

Stuzzica cervello TEST 1 - Quale delle quattro figure rappresenta quella vista prima? a)

b)

c)

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CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen.

CANCRO 22 giu. » 22 lug. Riceverete buone notizie, probabilmente legate alla casa e alla pace familiare. Si troveranno sotto una buona stella i contatti con persone straniere e viaggi-studio.

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ARIETE 21 mar. » 20 apr.

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Questo mese presenterà varie possibilità. Molto dipenderà dalla voglia di saper fare e dal vostro atteggiamento verso gli altri. Sarete fortunati nell’ambito lavorativo.

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20 feb. » 20 mar. Un mese di relax e di avvenimenti graditi. Nettuno nel segno vi aiuterà ad avere le giuste intuizioni. La situazione finanziaria, però, non sarà proprio come desiderate.

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TEST 2 - I nomi vanno ordinati in modo da formare una sequenza circolare in cui ognuno ha le ultime due lettere uguali alle prime due lettere del nome successivo. La sequenza, quindi, è: NO R A

R AF F AE L LO

LO R E D AN A

N AT AL E

CO S T AN T I NO M AR CO

CO S I M A

LE AN D R O RO BE R TO

DO ME NI CO

N AN DO

C AT E RI N A

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TEST 3 - Il particolare che non appartiene alla figura fornita è quello contrassegnato dalla lettera e).



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