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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.
Anno XXXVII n. 10 Ottobre 2015 Euro 2.50 - I.P.
EVENTI
ATTUALITĂ€
INTERVISTE
STAR BENE
Olimpiadi 50&PiĂš: tutti i vincitori
La crisi economica si abbatte sulla Cina
Lino Banfi, dalla commedia alla fiction
Le nuove frontiere della bellezza
Grandi ospiti e grande sport alla XXII edizione
Le borse del mondo tremano
Un comico nato, per vocazione
Arriva il lifting non invasivo
Con il patrocinio e la collaborazione del
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IN QUESTO NUMERO 5. Editoriale 7. Zoom 8. Periscopio 75. Dentro la rete 88. Saperi & Sapori 90. Vivere in armonia 92. Bacheca 94. Giochi 95. Stuzzica cervello 96. Lettere 98. Oroscopo 98. Soluzioni
i
reportage 34. Nello Jutland danese
i
L’antico borgo di Aarhus di Romina Vinci
cultura i
34 anteprime
/50epiu /50epiu /50epiu /company/50epiu /50epiu
__SOCIETÀ__ Cina e crisi economica: pericolo contagio? Il colosso asiatico rallenta la sua crescita di Sadìa Maccari
18
__le INTERVISTE__ Jury Chechi: lo sport come realizzazione Ospite alle Olimpiadi 50&Più, il racconto di un campione di Luisella Berti
i
26
__SOCIETÀ__
I gruppi di auto aiuto: quando insieme si può Dall’esperienza degli altri un sostegno contro il disagio di Anna Maria Melloni
società i
i
www.50epiu.it
INDICE
12 i
OTTOBRE 2015
37. Libri 38. Cinema 39. Teatro 40. Musica 41. Arte
29. Stranieri e imprenditoria L’Italia che cambia di Daniela Floridia
32. Obesi e diritti Stop alle discriminazioni di Giovanna Dall’Ongaro
52. Tra Fede e famiglia Cattolici del Terzo Millennio di Elisa Manna OTTOBRE 2015 I 3
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60. Italiani e cibo
viaggio
Una storia d’amore di Giada Valdannini
i
64. Xylella e Puglia
48. Lungo la Senna Viaggio in Normandia di Loris Porcheri
Non c’è pace fra gli ulivi di Ilaria Romano
attualità
Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it
i
di Rosella Bennati
55. Anziani & città di Valerio Maria Urru di Carlo Penguin
63. A cena all’ecoristorante di Donatella Ottavi
scienze
22. Olimpiadi 50&Più
Editoriale 50&Più Srl Amministratori Casu Sebastiano (Presidente) Bonini Franco Fanucchi Antonio Pigozzi Maria Antonia Prati Marcellino
Grande sport alla XXII edizione di Luisella Berti
Procuratore Gabriele Sampaolo
parliamo di... i
56. Trekking metropolitano
68. La bellezza in un filo
42. Libellule d’Oro 2015
Grazie al lifting non invasivo di Chiara Palma
77. Spazio50
Una sfida tra i vincitori
i
71. L’importanza del sonno di Francesco Andreani
72. Prevenire le cadute
di Gianni Tel
74. I Festival della Scienza
57. Lino Banfi
i
Io, comico per vocazione di Giancarlo Cocco
Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più a cura di Luisella Berti
84. Previdenza
Lo sport come alleato di Alessandro Mascia
intervista
86. Fisco di Alessandra De Feo
Credits foto: Duccio Battistrada, Giancarlo Cocco, Corbis/Contrasto, Marka, Masterfile, Olycom, Rino Petrosino, Paolo Sacchi, Massimo Sestini, Sintesi, Shutterstock, Romina Vinci, Shutterstock: Andrea Raffin, Joseph Sohm, Natursports, BlackMac, Cristina Muraca, Jose Angel Astor Rocha, Neale Cousland, Anton_Ivanov, Neftali, Bloomua, Mahnaz Yazdani. Foto di copertina: Paolo Sacchi, Marlin Deday. Illustrazioni: Enrico Riposati.
ANNO XXXVII - n. 10 ottobre 2015 Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per telefono: 06 68134552 Per fax: 06 68139323 m@il: redazione@50epiu.it
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ABBONAMENTI Italia: annuale (11 numeri) euro 22,00 sostenitore euro 40,00 copia singola euro 2,50 copia arretrata euro 4,50 Estero: annualeeuro 41,50 EVENTI
ATTUALITÀ
INTERVISTE
STAR BENE
Olimpiadi 50&Più: tutti i vincitori
La crisi economica si abbatte sulla Cina
Lino Banfi, dalla commedia alla fiction
Le nuove frontiere della bellezza
Grandi ospiti e grande sport alla XXII edizione
Le borse del mondo tremano
Un comico nato, per vocazione
Arriva il lifting non invasivo
Aderente a: Finito di stampare: 30 settembre 2015
4 I 50epiu.it I OTTOBRE 2015
Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it
16. Dai graffiti alla Street Art
di Giovanni Orso
Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi
Abbonamenti: Telefono 06 68134552 Fax 06 68139323
Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 98767007 intestato a 50&Più Srl - Roma. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualunque momento dell’anno, ma avrà comunque validità annuale. Pubblicità: Telefono 06 68134552 Rel.Com@50epiu.it
Amministrazione Editoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06 6872515 - Fax 06 6872597 mail: editoriale@50epiu.it Direzione e Redazione 00186 Roma - Largo Arenula, 34 Telefono 06 68134552 www.50epiueditoriale.it Stampa e Spedizione Punto Web Srl - 00040 Ariccia (Roma) Via Variante di Cancelliera snc Distribuzione in Italia m-dis Distribuzione Media SpA 20132 Milano - Via C. Cazzaniga, 19 Telefono 02 64110911 Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Spedizione Poste Italiane SpA Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutela dati Si garantisce la riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’Editore. Le informazioni custodite nell’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la rivista e gli allegati, anche pubblicitari (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali). “Accertamento ADS richiesto per il periodo dall’1/01/2014 al 31/12/2014” ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA
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LA STORIA INUTILE DEI MURI
di Maria Laura Rondini Direttore Editoriale 50&Più
EDITORIALE
editoriale OTTOBRE 2015
“TANTO TUONÒ CHE PIOVVE” ci insegnavano a scuola quando affrontando l’analisi del periodo si faceva l’esempio di una subordinata temporale, ma anche semplicemente di un evento a lungo annunciato, che infine si realizza. E in molti temevano questa tempesta montante di uomini e disperazione CENTINAIA DI MIGLIAIA che da Sud sta investendo il Nord del SONO I PROFUGHI mondo che, per quanto ai nostri occhi CHE VAGANO appaia in difficoltà, è comunque ricco e ALLA RICERCA pacificato e in grado di offrire una speDI ASILO ranza di vita e di futuro. Sia chiaro, non è solo l’Europa ad essere interessata da questo fiume di persone in movimento verso una salvezza; siamo noi che vediamo e troppo spesso abbiamo coscienza solo di quello che accade nel nostro cortile! Ma centinaia di migliaia sono i profughi che vagano alla ricerca di asilo verso l’Australia e la Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti, ma anche Giordania e Libano, due paesi che da decenni ospitano campi profughi e rifugiati e sui quali, per primi, si riflettono costantemente le continue, croniche, instabilità medio orientali. Potremmo dire che con le loro politiche i Paesi occidentali hanno fatto veramente tutto il possibile perché la situazione raggiungesse questi limiti! C’è qualcuno che ricorda quanto inutilmente milioni di persone chiesero di evitare la seconda guerra contro l’Iraq di Saddam Hussein? E l’avventura afgana? E quella libica? Iniziative evitabili, in cui la pazienza della diplomazia, del tempo che smussa le posizioni più distanti e inamovibili, avrebbero avuto ben altri risultati in termini economici, politici e di costi di vite umane (la vicenda iraniana in tal senso è esemplare). Invece, accanto all’improvvisa apertura della Germania all’accoglienza, in Europa abbiamo ancora chi crede che i muri servano a qualcosa, oltre che a far guadagnare chi fornisce mattoni o filo spinato. Chi crede che incendiare un centro di raccolta fermi la partenza IN EUROPA di migliaia di disperati. Chi ritiene ABBIAMO ANCORA che un bombardamento di tanto in CHI CREDE CHE tanto sia un buon monito per la poI MURI SERVANO polazione. A QUALCOSA Noi invece pensiamo che tanti, veramente tanti di noi, avrebbero desiderato essere al volante delle automobili che dall’Austria si sono mosse verso Budapest per raccogliere i profughi in marcia lungo le strade, verso la frontiera. E con che soddisfazione, una volta giunti con il nostro carico di anime in ansia, avremmo detto: «Bene arrivati a casa». OTTOBRE 2015 I 5
Raffreddore?
Tosse?
Naso chiuso? Mal di gola?
MAL DI GOLA Kuraflu Compresse Gola, nei gusti miele-limone e menta-eucalipto, attenuano le irritazioni e gli arrossamenti del cavo orale. Kuraflu Spray Gola previene e allevia gli stati irritativi della gola, donando una sensazione di sollievo.
RAFFREDDORE NASO CHIUSO Kuraflu Suffumigi compresse effervescenti, da utilizzare con l’Inalatore per Suffumigi Caldo-umidi, favoriscono l’eliminazione del muco. Kuraflu Spray Naso favorisce la rimozione del muco, offrendo rapido e prolungato sollievo.
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Per chi ama “kurarsi”. Sono dispositivi Medici . Gli sciroppi Kuratuss natural sono dispositivi medici 0373. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione del 15/07/2015.
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APPUNTI SUL PRESENTE
Un mese dopo hanno potuto festeggiare l’apertura della mensa, che attualmente funziona tre giorni a settimana solo a mezzogiorno. Ma il progetto continua…
FOTO TG RAI EMILIA ROMAGNA
Z
ZOOM
MATRIMONIO PER AMORE O per interesse? Sì, ma si tratta comunque di interesse per gli altri, per quei poveri che non possono permettersi un pasto
I GIORNALI CHE NE HANNO PARLATO dicono che a Bologna tutti conoscono Roberto Morgantini. Ne parliamo anche noi perché questo signore, quasi settantenne, questa estate ha deciso di sposarsi dopo 38 anni di “fidanzamento” con Elvira. Una coppia così solida e affiatata che si è concessa un matrimonio di “interesse”. Da anni i due avevano in animo di aprire una mensa per i poveri. C’erano i cuochi e i camerieri volontari, le aziende che offrivano aiuto, ma non i finanziamenti per le spese vive (gas, luce, affitto), necessari per almeno un anno di funzionamento della mensa. L’idea è stata allora di sposarsi chiedendo agli invitati di devolvere il costo del regalo al progetto mensa. Obiettivo raggiunto: la notizia si è diffusa e i due novelli sposi hanno tagliato il traguardo dei 50mila euro raccolti.
Chi fosse interessato all’iniziativa di “Cucine Popolari” può trovare notizie nel sito www.civibo.it
IN AGENDA DAL MONDO
01
SWAB ART FAIR BARCELLONA
giovedì Dal 1° al 14 si svolge lo Swab Art Fair. L’obiettivo è avvicinare il pubblico all’arte contemporanea. L’edizione 2014 ha ospitato 60 gallerie da 20 Paesi.
www.swab.es
01
FESTIVAL DEL CINEMA AMBURGO (GERMANIA)
giovedì Nei primi dieci giorni del mese c’è il consueto appuntamento col Festival del Cinema di Amburgo. Oltre 70 le opere internazionali presentate ogni stagione per ogni genere di film.
www.filmfesthamburg.de/en/
03
SENZA GLUTINE
sabato
Fino al 4, il Villaggio outlet “ShopInn Brugnato 5 Terre” ospita una due giorni dedicata al “senza glutine”. Un’occasione per visitare Brugnato, uno tra i 100 borghi più belli d’Italia.
BRUGNATO (LIGURIA)
www.shopinnglutenfree.it
>>
OTTOBRE 2015 I 7
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IN AGENDA DAL MONDO
03
RADUNO DEGLI ALPINI
sabato
Fino al 4 a Marcinelle si tiene il 1º Raduno degli Alpini in Europa. Un evento nato in memoria dei minatori italiani morti nella tragedia di Marcinelle, l’8 agosto 1956, tra i quali anche molti Alpini.
MARCINELLE (BELGIO)
08
OMAGGIO A MANUZIO
giovedì
In mostra dall’8 Manuzio, le arti, il libro. Il Rinascimento di Venezia presso le Gallerie dell’Accademia. Un omaggio ad Aldo Manuzio, il primo editore moderno, a cinquecento anni dalla sua scomparsa.
www.ana.it
VENEZIA
09
LUCE IN CITTÀ
venerdì
Fino al 18 è Festa della Luce in città. Tutte le principali attrazioni sono illuminate durante questi 11 giorni. Artisti internazionali e lighting designer presentano illuminazioni straordinarie.
www.arte.it
BERLINO
www.allexciting.com
A PROPOSITO DI... TRASPORTI URBANI
Teleferiche a La Paz Entro un paio d’anni ci saranno 9 linee per un totale di 30 chilometri. È il progetto del presidente Evo Morales per risolvere il congestionamento da traffico. I costi? Un quinto di una normale metropolitana. Italia24live.it
ii
AUTOMOBILI SENZA PILOTA
ADDIO STRESS SÌ - Niente stress da traffico, ingorghi e probabile diminuzione del numero di incidenti ogni anno.
ALIMENTAZIONE
Vegetali vs Carne Svolta nelle abitudini alimentari degli italiani: la spesa per frutta e verdura sorpassa quella della carne. Lo rileva la Coldiretti che sottolinea anche come non fosse mai avvenuto in questo secolo. Vegolosi.it
i
“PIRATI“ IN AUTO NO - Il pericolo è nella natura informatica dell’auto, più esposta ad eventuali attacchi di hacker.
SCIENZA
Altro che sesso debole Le donne recuperano meglio la fatica fisica sia a livello muscolare che nervoso. Lo dimostra uno studio francese su atleti e atlete ultramaratoneti, pubblicato su Medicine&Science in “Sports&Exercise”. Repubblica.it
i SANITÀ
Contro gli errori Lo stampatello per evitare l’84% delle inesattezze nella prescrizione della terapia, diminuendo il numero di errori sanitari che si registrano ogni anno. Accadrà nel Lazio con le nuove Linee Guida della Regione. ilmessaggero.it
i BENEFATTORI
Un “capo“ umano
IN NUMERI
LE RISPOSTE DELL’UE
FONTE: EUNEWS
Secondo l’Eurobarometro, più che l’economia, è l’immigrazione per gli europei il tema a cui l’Ue deve dare risposte. Per il 38% degli intervistati è infatti la prima preoccupazione. I più allarmati sono:
MALTESI
TEDESCHI
ITALIANI
65%
55%
43%
8 I 50epiu.it I OTTOBRE 2015
PERISCOPIO
Nevzat Aydin è stato definito “l’amministratore delegato più amato al mondo”. Ha venduto la sua azienda, leader nella consegna a domicilio di cibo, dando a ogni dipendente 200mila euro. Corriere.it
ii
MAR MORTO: RISCHIO SCOMPARSA a cura di Samuela Gangi
_Zoom_Periscopio_Layout 1 23/09/15 17.15 Pagina 9
16
DAL CAMPO ALLA TAVOLA
venerdì
C’è tempo fino al 31 ottobre per visitare la mostra Dalla Coltivazione all’Alimentazione - secc. XVIII-XX. Un evento sulla storia della nostra tradizione alimentare realizzato in concomitanza con Expo.
TERAMO (ABRUZZO)
www.beniculturali.it
23
FESTA DELLA ROSA
venerdì
Tre giorni, fino al 25, per la Festa della Rosa dello Zafferano a Consuegra, nella provincia di Toledo. Al centro della manifestazione, la cultura di Castiglia-La Mancia e il pregiato zafferano locale.
TOLEDO (SPAGNA)
SALONE DEL CIOCCOLATO 28 PARIGI
mercoledì Fino al Primo novembre, Parigi è capitale della dolcezza con il Salone del Cioccolato. L’esposizione si svolge su un’area di quasi 20mila metri quadrati, tutti dedicati a questa bontà.
www.spain.info
www.altraparis.com
SPAZIO
Non conta l’età È Paolo Nespoli il prossimo astronauta italiano a volare verso la Stazione Spaziale Internazionale. Il pilota civile, con tre voli fuori dall’orbita terrestre, ha detto: «Il sogno dello spazio mantiene giovani». meridiananotizie.it
ii SPORT
Videogame e doping Il doping riguarda anche lo “sport elettronico”. Lo ha deciso la Electronic Sports League, dopo che un videogiocatore ha ammesso su internet di aver fatto uso di stimolanti contro deficit di attenzione. Ansa.it
i AMBIENTE
IL MAR MORTO STA SCOMPARENDO. Le acque del lago salato tra Giordania e Territori Palestinesi si stanno abbassando al ritmo di più di un metro l’anno con conseguente formazione di doline - conche a imbuto -, alcune grandi come un campo di pallacanestro. Per tale ragione, il Time lo ha inserito nella classifica dei 10 luoghi da visitare prima che scompaiano. La causa del prosciugamento di questo bacino, noto per la possibilità di galleggiare senza nuotare, pare sia legata al-
l’intervento sregolato di aziende farmaceutiche che hanno istallato sui fondali vasche per l’evaporazione dell’acqua, col sale che resta a tonnellate sul fondo e provoca un innalzamento delle acque. Il che, però, non è di alcun beneficio poiché la parte Nord e Sud del lago si trovano ad altezze differenti. Perciò, anche se le acque a sud si stanno alzando, non riescono a confluire nell’altra parte. Inoltre, la deviazione del fiume Giordano ha diminuito di molto l’afflusso di acqua.
La più grande discarica Una struttura che può contenere 6.680 piscine olimpioniche di rifiuti inceneriti: è la più grande discarica in mare aperto di Semakau (Singapore), pronta ad accogliere quantità sempre maggiori di immondizia. Repubblica.it
i OTTOBRE 2015 I 9
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BUON RIPOSO AI "PICCOLI AYLAN”
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+ La foto del corpo senza vita di Aylan Kurdi, sulla spiaggia della Turchia, ha fatto il giro del mondo. 11 artisti di diversa nazionalità e religione hanno reso omaggio al bimbo con un disegno. Noi abbiamo scelto a rappresentarli l’iraniana Mahnaz Yazdani
+
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Una crescita della Cina più lenta del previsto, poi una svalutazione inaspettata dello Yuan che ha gelato le borse europee. Ma se l’economia del gigante asiatico è in flessione, la causa non è tanto nella diminuzione dell’export quanto nel mancato completamento delle liberalizzazioni, nelle scorte di invenduto e nelle infrastrutture miliardarie inutilizzate
__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
SE LA LOCOMOTIVA CINESE RALLENTA
di Sadìa Maccari
+
NEGLI ULTIMI QUINDICI ANNI, ALMENO IL 50% DELLA CRESCITA ECONOMICA CINESE HA FATTO RIFERIMENTO AD ENORMI INVESTIMENTI. OGGI, PERÒ, QUESTI SONO AL LIVELLO PIÙ BASSO DEGLI ULTIMI VENT’ANNI
12 I 50epiu.it I OTTOBRE 2015
CORRUZIONE, BOLLA IMMOBILIARE e crollo del risparmio. Sono alcune tra le parole chiave di questa crisi cinese che sta tenendo col fiato sospeso le Borse di tutta Europa. Si teme il contagio, che le scelte di Pechino abbiano ricadute globali. Come se un altro motore dell’economia mondiale fosse in avaria. Le cronache raccontano la svalutazione dello Yuan ad opera della banca centrale - la People’s Bank of China - allo scopo, presumibilmente, di influenzare l’andamento della divisa e aumentarne l’appetibilità, così da incrementare la domanda e quindi l’export. Un’ambizione, quest’ultima, che vorrebbe contrastare il crollo delle esportazioni, avvenuto invece in questi ultimi mesi. Ma cosa succede in un Paese che continua a cre-
_Cina_Layout 1 23/09/15 15.35 Pagina 13
scere del 7%, sebbene in passato i numeri fossero a due cifre? Se si realizzano le previsioni secondo cui la crescita nei prossimi anni non supererà il 5%? Se la Borsa di Shanghai - che ha ceduto il 28% da metà giugno continuerà a tenere in fibrillazione i mercati? Difficile dirlo, considerando che l’economia cinese soffre di una malattia endemica: le liberalizzazioni mai completate; le ampie scorte di invenduto; le miliardarie infrastrutture inutilizzate. Per non parlare del costo del lavoro che rende l’economia sempre meno competitiva rispetto ai vicini orientali. Quali i rischi? E quali gli effetti sulla nostra economia che, secondo il Ministero dello Sviluppo, può contare su un interscambio annuo di circa 35 miliardi di euro, di cui oltre 10 di esportazioni italiane? Lo abbiamo chiesto al professor Giuseppe Eusepi, docente di Scienza delle Finanze all’Università di Roma “La Sapienza”. Professore, cosa sta succedendo in Cina? Sta avvenendo qualcosa che può avere una doppia lettura, una occidentale e l’altra cinese. Siamo in presenza di un grande crollo della Borsa di Shanghai che ha perso il 16% a luglio e il 12% ad agosto, per un totale del 28%; il che, visto coi no-
stri occhi, è cosa immane. Ma in Cina è proprio così? Questo 28% va letto da una prospettiva di crescita del 160% negli ultimi tre anni: quindi è vero che c’è stata una perdita, ma in un contesto in cui nell’ultimo periodo aveva guadagnato, appunto, il 160%. Cosa significa? Che siamo di fronte a un problema ma non così rilevante, a meno che non duri per troppo tempo. E se continuasse? Nei prossimi tre anni, l’economia cinese dovrebbe avere un trend calante del 7%, il che è un problema se rapportato a un’economia che cresceva a due cifre ma se quella europea crescesse la metà di quella cinese, saremmo a cavallo. Gli Stati Uniti - il Paese che cresce di più in questo momento (al 3,7%) - sono comunque al di sotto della Cina, considerando le proiezioni governative al 2017 che la danno in crescita del 5,6%. Ma le cose sono ancora più complicate. Perché? Perché la Cina è un Paese comunista. E quindi c’è da interrogarsi sull’affidabilità di questi dati tenendo conto di una variabile difficilmente prevedibile che è quella della corruzione, visto che - secondo la Banca Mondiale - la Cina è uno dei Paesi più corrotti al mondo. Ad avvalorare l’incer- » OTTOBRE 2015 I 13
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I NUMERI E LA CRISI tezza sui numeri e le perplessità sulle proiezioni fornite dal governo, la vicenda del giornalista Wang Xiaolu che, per averli diffusi, è stato presumibilmente indotto a rimangiarsi tutto. Come si inserisce la corruzione in questo contesto di crisi? I Paesi più corrotti sono quelli che non hanno fatto le riforme. Quando accade ciò, l’intervento della burocrazia discrezionale è talmente forte che se si va a chiedere un permesso, si generano lunghe code aggirate tramite le bustarelle. Il che, chiaramente, incide sull’economia. Una corruzione esportabile? Non direi, tanto che Hong Kong e Singapore - che sono attualmente parte della Cina figurano tra i luoghi con meno corruzione al mondo. Il che vuol dire che se poi i cinesi sono o meno corrotti all’estero, dipende dal tasso di corruzione del Paese che li ospita. Quindi si può dire che il rallentamento dell’economia cinese sia più riconducibile al tema della corruzione che alla flessione dell’export su cui molti organi di stampa si stanno concentrando? Esatto. Perché se le esportazioni cinesi diminuiscono non è un indice della loro crisi ma di quella mondiale. Dipende da coloro che comprano, non da quelli che vendono. Il crollo delle esportazioni non spiega quindi la crisi cinese. Nel primo semestre 2015, comunque, la crescita è stata ancora intorno al 7%, il che - come detto 14 I 50epiu.it I OTTOBRE 2015
160%
è stata la percentuale di crescita dell’economia cinese negli ultimi tre anni, a fronte di un crollo della Borsa di Shanghai del 28%
20%
è la quota di debito pubblico americano detenuta dal colosso asiatico. La Cina è anche il più grande produttore mondiale di risparmi
35 miliardi di euro circa: secondo il nostro Ministero dello Sviluppo è la quota di interscambio annuo su cui può contare l’Italia con la Cina
- è un problema se si ricorda che in passato cresceva a due cifre. Cosa è cambiato? Negli ultimi quindici anni, almeno il 50% della crescita dell’economia cinese ha fatto riferimento agli investimenti che erano enormi. Oggi sono invece al livello più basso degli ultimi vent’anni. È qui che va letta la crisi cinese. Qual è la ragione di questo crollo negli investimenti? È nella bolla edilizia. Negli anni c’è stata la produzione in eccesso di appartamenti che sono rimasti invenduti. Erano stati realizzati per i contadini che diventavano operai andando nelle fabbriche ma, a un certo punto, questo processo si è ridimensionato. I produttori si sono così trovati con una grande quantità di invenduto e hanno smesso di investire. Perché, allora, la manodopera ha smesso di riversarsi sulle città? Perché la produzione industriale non è cresciuta di pari passo con la massiccia edificazione e il sistema si è bloccato. Cosa che potrebbe anche non dispiacere al governo cinese perché con l’aumento delle forze del lavoro nascono i sindacati, cresce la domanda di salari più alti e diritti: libertà e quindi democrazia. Alla luce di ciò che ci dice, noi occidentali dobbiamo temere la crisi cinese, o no? È difficile dirlo perché bisognerà vedere che strada intraprenderà il governo di Pechino. O uscirà da questa crisi copiando i governi occidentali - con una politica di spesa pubblica in disavanzo - o, come già avvenuto, aumenterà gli investimenti in
settori innovativi. A seconda della scelta, la crisi sarà più o meno pericolosa considerando anche che la Cina detiene circa il 20% del debito pubblico americano ed è il più grande produttore mondiale di risparmi. Il riverbero di questa crisi ci può essere in Italia? Sì, perché siamo esportatori del lusso, in Cina. Se l’economia interna non cresce, di lusso non c’è domanda e quindi c’è una perdita per le nostre imprese. Cosa da tenere in considerazione, tanto più che l’Italia è immersa in un contesto europeo di sofferenza economica da sette, otto anni e che viene da un lungo periodo di crescita bassa e crisi, che ora ha un segno appena positivo. Quindi più che della crescita cinese, dovremmo preoccuparci per noi? Senza dubbio. Tornando alla Cina, quale strada per venirne fuori? Ci sono due vie diverse ma collegate: la prima è il decentramento e poi la concorrenza. In generale, il sistema centralizzato comunista non regge più, non può garantire uno sviluppo pieno perché la libertà d’impresa richiede che chi decide si assuma il rischio e chieda anche un profitto, se c’è. Come valuta la reazione delle Borse europee? Dal momento che la Cina è appunto il più grosso risparmiatore del mondo, la sua crisi non può non avere effetti; ma le reazioni delle Borse europee sono dovute alla nostra instabilità, non a Pechino. Molto più preoccupante, per noi, è quanto sta accadendo in Grecia.
Il percorso della vitalitĂ
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__ATTUALITÀ TENDENZE__
IL NUOVO VOLTO DELLE CITTÀ C’È UN FENOMENO che sta silenziosamente cambiando il volto delle nostre città, in particolare nelle periferie. Un fenomeno che ha un nome “trendy”, alla moda, “doverosamente” inglese: Street Art. Ma cos’è questa Street Art? È arte di strada, un’arte che usa i muri come tavolozze e i palazzi o le scale come tele. Intendiamoci, niente a che vedere con i vandalismi di chi imbratta case e monumenti con assurdi geroglifici, anche se l’origine è la stessa. Il graffitismo è un fenomeno internazionale che esiste da molti anni: risale addirittura all’America degli Anni ’60, quando nella periferia di New York, abitata prevalentemente da neri e ispano-americani, le metropolitane cominciarono ad essere ricoperte dai primi 16 I 50epiu.it I OTTOBRE 2015
autori, le cosiddette “tags”. Successivamente, i disegni diventarono più complessi e i graffiti si trasformarono in disegni, forme e colori, quasi sempre accompagnati da scritte con slogan più o meno rivoluzionari o messaggi criptici tracciati con bombolette spray. di Rosella Bennati Il graffito è nato dunque come forma spontanea di protesta, ma accanto a questa graffiti, come espressione di disagio sociale motivazione si è andata sviluppando quella e con un chiaro intento di protesta. Il fedi una creatività sempre più ricca, con punte nomeno poi si sviluppò a New York negli di vera arte. Non a caso, dal graffitismo Anni ’70, fino a perfezionarsi negli Anni americano degli Anni ’80 è nato un artista ’80, diventando un movimento della Pop famoso e quotato come Keith Haring, apArt, con molti artisti di fama mondiale. prezzato anche in Europa, dove ha dipinto Agli inizi la tecnica dei graffiti si limitava un pezzo del muro di Berlino. Si sono svialla rappresentazione grafica delle lettere luppati dunque due tipi di graffitismo, spesdell’alfabeto, grandi lettere di significato so mescolati tra loro ma con caratteristiche incomprensibile con tanto di firme degli
STREET ART
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MUSEI A CIELO APERTO
diverse: il graffito di protesta, generalmente limitato a rappresentazioni alfabetiche o scritte, e quello più artistico, dove i writers possono essere dei veri maghi del colore. Purtroppo, il primo tipo di graffito si è spesso trasformato in vandalismo, con writers improvvisati che scarabocchiano muri e pareti di ogni tipo, compresi monumenti ed opere d’arte. Gli autori di questi atti vandalici non sono dei veri “graffitari”, ma spesso dei ragazzotti che usano più o meno maldestramente bombole di vernice spray, creando dei danni irreversibili. Più difficile improvvisare il graffito artistico, che può conservare una motivazione o un messaggio di protesta ma
richiede una mano esperta. La Street Art è erede di questo graffitismo, anche se con una tecnica un po’ diversa, che prevede l’uso di vari materiali, oltre alle bombole spray, ed ha soggetti molto più vari e fantasiosi. Un’evoluzione che ha anche suscitato polemiche tra i graffitari “duri e puri”. «Puoi essere bravo a disegnare - ha scritto un writer milanese - ma se non fai le lettere sei un bravo decoratore, non sei un writer». Polemiche a parte, la Street Art è ormai diffusa a macchia d’olio nelle metropoli di tutto il mondo.
La Street Art in Italia
In Italia, le opere più numerose si trovano a Roma, Milano e Bologna. Il caso romano è particolarmente interessante. La Street Art si è diffusa poco a poco, in modo quasi impercettibile, a partire dal 2000. Artisti italiani e internazionali hanno cominciato a realizzare opere di Street Art in vari quartieri di periferia e zone industriali semiabbandonate, dal Quadraro all’Ostiense, da Testaccio a San Lorenzo. Vere opere d’arte, spesso create nell’ambito di progetti spontanei, nati dalla collaborazione di artisti e abitanti dei quartieri. Un vero spettacolo, un museo a cielo aperto dedicato ai romani ma anche ai turisti: non a caso, il Comune di Roma distribuisce gratuitamente in tutti i Pit (Punti di Informazione Turistica) una mappa della Street Art romana, con un percorso che tocca ben 30 quartieri. Certo, sono opere che non possono competere con la Cappella Sistina e il Colosseo, ma per chi cerca percorsi alternativi, o aspetti meno noti della città, l’itinerario della Street Art è davvero irresistibile.
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intervista di Luisella Berti - foto di Paolo Sacchi
“IL SIGNORE DEGLI ANELLI” TUTTO NASCE DALLA PASSIONE E DALLA MOTIVAZIONE 18 I 50epiu.it I OTTOBRE 2015
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__le INTERVISTE di 50&Più__
JURY CHECHI
GIÀ A 10 ANNI Jury Chechi aveva le idee chiare: diventare un campione olimpico nella ginnastica artistica. Un obiettivo molto preciso, che ha realizzato nel 1996 alle Olimpiadi di Atlanta vincendo la medaglia d’oro agli anelli. Una carriera ricca di successi, costata tanta fatica e una dedizione estrema. Due gravi infortuni lo costringono a rinunciare a ben due Olimpiadi, quella di Barcellona del 1992 e di Sydney nel 2000. Nonostante questo non si è mai perso d’animo e ha continuato a macinare vittorie: oltre all’oro olimpico di Atlanta, le 5 medaglie d’oro consecutive ai campionati mondiali tra il 1993 e il 1997, 4 ori ai campionati europei, 3 alle Universiadi e 13 ai Giochi del Mediterraneo, solo per citare i suoi principali traguardi. Ce n’è uno, però, che è rimasto nel cuore di tutti ed è la medaglia di bronzo ai Giochi olimpici di Atene nel 2004.
«Lo sport mi ha dato molto. È stato una scuola di vita per me. Ancora oggi mi aiuta a realizzare i miei obiettivi. Ad alzare l’asticella dei miei limiti. Ad avere il coraggio di osare e di provarci». Parole di uno dei più grandi atleti italiani di tutti i tempi. Un fuoriclasse della ginnastica artistica
+ Un bronzo che vale oro, una medaglia che Chechi conquista a 34 anni, non più giovanissimo per le dure leggi dello sport. Ma soprattutto è la medaglia del suo ritorno agli anelli, la sua specialità, dopo il secondo grave infortunio, quando tutti, o quasi, lo davano per spacciato. Con quest’ultima impresa, il campione decide di lasciare la sua carriera sportiva e di dedicarsi a tempo pieno ad altre attività, ma lo sport, e tutto quello che gli ha insegnato, è ancora parte integrante della sua vita. Incontriamo il campione olimpico a Marina di Pisticci (Mt), in occasione della cerimonia di premiazione della XXII edizione delle Olimpiadi di 50&Più (vedi art. a pag. 22). A 46 anni, chi è oggi Jury Chechi e quali sono i suoi obiettivi? È inevitabile, ormai non sono più uno
sportivo. Però, molte cose che mi ha dato lo sport cerco di riproporle nell’attività post sportiva. Lo sport è stato una grande scuola di vita per me. Oltre al rispetto delle regole, forse la cosa più importante che mi ha insegnato è il coraggio PENSO CHE LE PERSONE POSSANO CAPIRE COSA FARE DA GRANDI A 10 ANNI, COME HO FATTO IO, A 40 O A 50 ANNI. NON È UN PROBLEMA DI ETÀ, MA È UNA QUESTIONE DI VOLONTÀ E DI CURIOSITÀ
di alzare l’asticella dei propri limiti, dei propri obiettivi. Dentro di noi ci sono forze tali che ti danno il coraggio di osare, di metterti in gioco. Ho degli obiettivi, delle idee, e piano piano cerco di raggiungerli. Da diversi anni ormai sei un imprenditore. Una professione che è stata anche parallela alla tua carriera sportiva. Mentre gareggiavi, stavi organizzando il tuo futuro
post sportivo? Quando fai sport a livello agonistico, devi realizzare molte cose nella prima parte della vita. Non c’è niente da fare. Al massimo con alcuni sport puoi arrivare fino a 40 anni, ma altrimenti la carriera finisce molto prima. Ho quindi un’agenzia di comunicazione. Oggi è la mia attività principale: si occupa di eventi, marketing, advertising. È un’attività che mi dà molta soddisfazione. Comunque ho anche altri obiettivi, mi piace pensare che si può fare anche altro. Ad esempio? Da tanto tempo sognavo di imbarcami in una nuova avventura a contatto con la terra e con la natura. Finalmente, nelle Marche, ho realizzato un agriturismo (Colle del Giglio, Agriturismo-Resort, www.colledelgiglio.com, ndr). È difficile e impegnativo, però mi piace davvero molto. Si trova in un territorio meraviglioso, le » OTTOBRE 2015 I 19
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JURY CHECHI Marche, che conosco benissimo e dove mi sono allenato; è un’esperienza molto bella. Andare nella mia vigna e vedere come va l’uva o le altre coltivazioni, è qualcosa di unico. Poi c’è anche l’aspetto organizzativo della struttura, altrettanto impegnativo. Torniamo alla tua infanzia. Perché a 10 anni hai deciso di diventare un campione di ginnastica artistica? Da dove ti è venuta tanta sicurezza? Ci sono persone che stentano a intraprendere una strada, anche da adulti. Sono stato un bambino grande purtroppo, ora sono diventato bambino. Hai scelto lo sport più difficile. No, ho scelto la cosa che più mi piaceva, il che è diverso. La cosa che più mi appassionava e mi gratificava. Penso che le persone possano capire cosa fare da grandi a 10 anni, come ho fatto io, a 40 o a 50 anni. Non è un problema di età, ma una questione di volontà e di curiosità, di provare e di sperimentare, di capire cosa ti appassiona. Tutto nasce dalla passione e dalla motivazione. Iniziare la ginnastica artistica è stato un caso? Un caso fino a un certo punto. Nella mia famiglia lo sport era considerato fondamentale per la crescita e la formazione. Ho provato sport diversi, ciclismo, pugilato, ho provato di tutto. Casualmente anche la ginnastica artistica grazie a mia sorella. Poi, continuando, mi sono detto: «Sì, mi piace». Ricordo ancora i primi momenti e le emozioni. La ginnastica artistica mi appagava, mi dava soddisfazione, così ho capito che era quello che volevo fare. Ti mancano gli anelli? Sì, certo. Ma ho finito la mia UN MOMENTO carriera come volevo. Riesco DELL’INTERVISTA RIPERCORRENDO a gestire l’assenza della ginGLI ATTIMI DELL’ULTIMA nastica artistica perché sono OLIMPIADE DI ATENE 2004 appagato. Se non avessi vinto il bronzo ad Atene, non sarei così sereno come adesso. È stato un risultato che ti aspettavi? Ero partito per vincere una medaglia. Non avrei affrontato quell’avventura senza avere un minimo di possibilità.
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In alto, Chechi nel suo agriturismo realizzato nelle Marche. Sopra, l’atleta agli anelli durante le Olimpiadi di Atene 2004, dove ha vinto la medaglia di bronzo.
Eppure dopo il secondo infortunio la tua carriera sembrava finita. I medici non ti avevano dato speranze. Eravamo in pochissimi a crederci. L’importante era la mia convinzione. Certe volte è meglio ascoltare solo se stessi. Amo molto la poesia Invictus (Mai sconfitto, ndr). Negli ultimi due versi dice così: “Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima”. Questo racchiude quello che vorrei essere e vorrei fare. Siamo noi a indirizzare le scelte, il
destino, o quello che è. A 14 anni per continuare a fare ginnastica artistica ad alto livello, da Prato ti sei trasferito a Varese. Anche questa è stata una bella prova. Forse la più difficile. Perché? A 14 anni lasciare la tua famiglia, bella, tranquilla, il posto dove vivi e dovi ti trovi bene, per andare in una città completamente diversa, vivere per 5 anni in un collegio arcivescovile, è stato molto complicato. Nel collegio studiavo e mi allenavo
BIOGRAFIA
1969
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NASCITA DI UN CAMPIONE Jury Dimitri Chechi nasce a Prato nell’ottobre 1969. Vista la passione per la ginnastica artistica, nel ’76, viene iscritto alla “Società Ginnastica Etruria” di Prato. Nel ’77 è già primo nel Campionato Regionale Toscano.
1984
I PRIMI RISULTATI Nell’84 è nella Nazionale juniores di ginnastica e si trasferisce a Varese per allenarsi. Tra l’89 e il ’95 vince 6 titoli italiani consecutivi, i Giochi del Mediterraneo, le Universiadi, 4 titoli europei e 3 titoli mondiali.
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Negli Anni ‘90 Chechi domina la specialità degli anelli. Da qui il soprannome di “Signore degli Anelli”, titolo del famoso romanzo di Tolkien Jury Chechi agli anelli. Solo in questa specialità, nel corso della sua carriera, ha vinto 15 ori.
al Centro federale con altri ragazzi della nazionale. A quell’età è dura. Se mio figlio più grande, Dimitri, che ha 12 anni, mi dicesse: «Fra due anni vado via per fare...», mi prenderebbe un colpo. A 14 anni sei un bambino. Ho visto gente rovinata, rovinata davvero. Forse 30 anni fa era ancora più difficile. I tuoi genitori ti hanno dato fiducia. Ho sempre avuto la loro fiducia, il loro appoggio. Avevi paura? Avevo paura di non riuscire a fare quello che volevo. A 14 anni stavo in palestra 7 ore al
1996
giorno. Se ci penso ora, non so come ho fatto. La mia paura era solo di non farcela. Non avevo paura di soffrire o della fatica. Avevo tanta passione per quello che facevo. È la passione che conta, i soldi e la fama, possono essere importanti ma passano. Quando, invece, hai qualcosa che ti parte da dentro superi qualsiasi difficoltà. Che differenza c’è per un atleta prepararsi per un mondiale e per una olimpiade? Da un punto di vista tecnico quasi nulla. Anzi, il mondiale è più difficile. Ai mondiali ci sono
CAMPIONE OLIMPICO Dopo l’infortunio al tendine di Achille del 1992, nel 1996 vince la medaglia d’oro agli anelli alle Olimpiadi di Atlanta. Sempre lo stesso anno vince altre 2 medaglie d’oro ai campionati mondiali e agli europei.
2004
tutte le nazioni del mondo, alle olimpiadi c’è già una selezione. Cambierei i miei 5 mondiali vinti con un’altra medaglia d’oro olimpica. Le olimpiadi sono le olimpiadi, soprattutto per un ginnasta. Su Sky Sport hai condotto il programma Più forza nella vita, dove hai raccontato le imprese sportive di persone avanti con gli anni. Gli atleti che hanno vinto le Olimpiadi 50&Più saranno premiati dalle tue mani. Cosa ne pensi di questi sportivi non più giovanissimi? Che fanno benissimo a fare sport. L’importante è praticarlo con grande attenzione, con la giusta motivazione. Non fare dell’agonismo un motivo per non rispettare il proprio corpo e la propria
salute. Lo sport è vita, e la competizione nei giusti limiti aiuta a stare meglio. Dopo i 50 anni dovrebbero tutti fare sport se fatto bene. Con il programma, Più forza nella vita, peraltro ideato e prodotto dalla tua agenzia, ti sei divertito molto. Perché? Ho scoperto cose che non pensavo fossero possibili. A 80 anni si possono fare 400 metri in 1 minuto e 20 secondi; o saltare 1 metro e mezzo nel salto in alto a 76 anni. È evidente che sono casi eccezionali, ma sono storie che aiutano tantissimo le persone ad alzare l’asticella dei propri limiti. Questo si può fare a 60, 70 o 80 anni. Non occorre essere per forza giovani, lo si può fare anche a un’età più avanzata.
Il campione olimpico con alcuni atleti delle Olimpiadi 50&Più.
IL BRONZO E IL RITIRO È l’anno della medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atene, nonostante la rottura del tendine brachiale del bicipite nel 2000. Nel 2004 si ritira e riceve l’onoreficenza di Commendatore Ordine al Università Ca' Foscari (Ve). Chechi al Merito della Repubblica Italiana. ciclo di incontri “A lezione con i campioni”. OTTOBRE 2015 I 21
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__EVENTI ASSOCIATIVI__
+ XXII EDIZIONE 13-20 SETTEMBRE 2015
LE PROVINCE VINCITRICI
PER QUESTA EDIZIONE SALGONO SUL PODIO: 1° LECCE, 2° VENEZIA E 3° LODI
LECCE VINCE LE OLIMPIADI DEI 50&PIÙ E Venezia lancia la sfida: «Il prossimo anno il Trofeo è nostro». La classifica assoluta femminile e maschile è stata vinta da Antonia Clara Mattiello e Roberto Marchesi di Milano. Straordinaria partecipazione del campione olimpico Jury Chechi, che ha premiato i vincitori delle Olimpiadi
di Luisella Berti
ALLA CERIMONIA DI CHIUSURA della XXII edizione delle Olimpiadi di 50&Più, l’entusiasmo è alle stelle per chi queste Olimpiadi le ha vinte e per chi, comunque, si è battuto con tutte le proprie forze. Ecco come è andata: con 1.244 punti la squadra della 50&Più provincia di Lecce conquista per il terzo anno consecutivo il Trofeo delle Olimpiadi di 50&Più. Seconda classificata, con 815,50 punti, Venezia. Al terzo posto, Lodi con 523,50 punti. «Ripartiamo da qui con l’obiettivo di vincere anche il prossimo anno», dice soddisfatto il presidente della 50&Più provincia di Lecce, Antonio Martino. «La vittoria è frutto di sacrifici. Ho creato un gruppo molto affiatato, che partecipa agli allenamenti per essere una squadra sempre più competitiva. I nostri risultati sono il frutto di tanto lavoro». Soddisfazione anche a Venezia per il secondo posto: «Ci siamo battuti», dichiara il vice presidente vicario della »
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Il campione di ciclismo Francesco Moser assieme ad alcuni atleti delle Olimpiadi 50&Più.
In basso, il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, con Luca Stevanato, presidente dell’Asc.
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La squadra di Lecce, vincitrice delle Olimpiadi.
LE DISCIPLINE 50&Più provincia di Venezia, Livio Chiarot, che lancia la sfida: «L’anno prossimo il Trofeo sarà nostro». Terzo posto per la squadra di Lodi che guadagna, nella storia delle Olimpiadi di 50&Più, il suo primo podio: «Abbiamo partecipato con il cuore», dice Pietro Mezzadri, presidente della 50&Più provincia di Lodi. «Ringrazio tutti i componenti della squadra perché hanno dato il meglio di sé». La classifica assoluta femminile è stata vinta da Antonia Clara Mattiello di Milano, con 86 punti. Al secondo posto, con un solo punto di distacco, Alessandra Coluccia di Lecce e al terzo Adele Bonetta, sempre di Lecce, con 77 punti. E veniamo alla classifica assoluta uomini: sul gradino più alto del podio sale Roberto Marchesi di Milano, con 91 punti; al secondo posto, Erminio Cappellesso di Venezia, con 84; al terzo, Aldo Mina di Vercelli, con 81 punti. A premiare i vincitori delle Olimpiadi assieme al presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, il campione olimpico Jury Chechi, salutato da un’ovazione del pubblico. Una partecipazione eccezionale seguita a quella del grande Francesco Moser, che ha dato il via
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I VINCITORI ASSOLUTI
Per la prima volta nella storia delle Olimpiadi i vincitori della classifica assoluta maschile e femminile sono due coniugi: «Dedichiamo questa vittoria a tutte le coppie delle Olimpiadi con l’augurio di poter raggiungere lo stesso traguardo», dicono felici Antonia Clara Mattiello e Roberto Marchesi di Milano
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DAL BASKET AL NUOTO
Le sfide
Gli atleti si sono sfidati scegliendo tra 10 discipline sportive: basket (tiri a canestro), bocce, ciclismo, freccette, maratona, marcia, nuoto (stile libero e rana), tennis da tavolo, tennis, tiro con l’arco. 2015 - I NUMERI DELL’EDIZIONE
1.000 circa sono stati i partecipanti alle Olimpiadi
93 sono gli anni dell’atleta più longeva dell’evento sportivo di quest’anno
La coppia vincitrice del Trofeo 50&Più “Gara di Ballo”.
ufficiale alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Assegnati anche altri tre trofei messi in palio dallo sponsor Doro, azienda specializzata nel mercato della telefonia semplificata per senior. Si è trattato del Trofeo Atleti più Longevi, consegnato a Giannina Biondini, di 93 anni, di Macerata e Livio Chiarot, 90 anni, di Venezia, il quale ha
ritirato anche il Trofeo Provincia per Meriti Sportivi, visto che Venezia ha ottenuto la miglior media punti in rapporto al numero di partecipanti alle gare. Parallelamente si è disputata la VI edizione del Trofeo 50&Più Burraco, organizzata con Asc, Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal Coni, con il quale 50&Più ha stipulato un accordo per promuovere l’attività sportiva continuativa tra gli over 50. Ha vinto la coppia Giuseppina Renna e Rita De Pascali di Lecce; sempre a Lecce, il secondo e terzo posto con le coppie Anna Araclio e Adele Bonetta, Adolfo Do e Maria Concetta De Giorgi. Il Trofeo 50&Più Gara di Bal-
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IL PARERE DELL’ESPERTO SPORT A QUALSIASI ETÀ
Crescono gli sportivi over 50
lo, novità di questa edizione, è stato vinto dalla coppia Maria Antonietta Frova e Pier Giuseppe Faletti di Lodi. Al secondo posto Sofia Palumbo e Giulio Rocco Castello di Salerno, al terzo posto Giannina Biondini e Vittorio Martello di Macerata. L’evento sportivo di 50&Più si è tenuto a Marina di Pisticci (Mt) dal 13 al 20 settembre presso il Ti Blu Village Club.
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I VINCITORI DEL BURRACO
Il Trofeo 50&Più di Burraco va a Lecce assieme al secondo e terzo posto. Vince la coppia Giuseppina Renna e Rita De Pascali, secondo e terzo posto: Anna Araclio e Adele Bonetta, Adolfo Do e Maria Concetta De Giorgi
Nella foto in alto, Renato Borghi, presidente nazionale 50&Più, e il campione olimpico Jury Chechi; sopra, con le vincitrici degli “Assoluti” donne e, a sinistra, con i vincitori degli “Assoluti” uomini.
«Ovunque si terranno le Olimpiadi 2016, voglio ritrovarvi con questo stesso entusiasmo», ha detto il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi, rivolgendosi ai partecipanti e dando loro appuntamento alla prossima edizione.
Nel 1999, secondo i dati Istat, nella fascia di età 55-59 anni su 100 praticanti coloro che si dedicavano allo sport in maniera continuativa erano il 57,1% e nel 2013 il 61,9%. Flessione tra la fascia di età dei 6064 anni che è passata dal 66,5% al 64,7%, dato stabile (61,7%) tra i 65 e 74 anni, mentre si ha un boom di praticanti sportivi continuativi tra gli over 75 passati dal 50% nel 1999 al 68,2% nel 2013. «L’aumento della pratica dello sport tra gli over 50 - spiega Alessandro Mascia (nella foto), osteopata, fisioterapista e posturologo - è dovuto prevalentemente a due motivi. Il primo è che l’età media è aumentata: rispetto a 30 o 50 anni fa, quello che una volta era definito anziano oggi non lo è più. L’altro aspetto è di tipo culturale e di informazione. L’anziano 50 anni fa non investiva tempo nello sport o perché non riteneva potesse essere utile o perché non aveva una cultura sui benefici e i vantaggi dello sport a qualsiasi età. Oggi abbiamo persone che da giovani sono state degli atleti e che quindi continuano a fare sport». I benefici dello sport a qualsiasi età sono molteplici. «ll primo e più noto - prosegue Mascia - è quello cardiovascolare. Lo sport consente la vascolarizzazione generale di tutto il corpo, l’apporto di ossigeno ai muscoli, agli organi interni, al cervello. È quindi un ottimo alleato per combattere tutte quelle problematiche neurologiche legate all’invecchiamento: la demenza senile, i piccoli infarti, l’ictus. Lo sport può essere anche di aiuto a prevenire e combattere altre patologie neurologiche come l’Alzheimer. Poi ci sono i vantaggi legati alle funzioni gastrointestinali. Praticare sport facilita i movimenti dell’intestino, del colon, aiuta lo stomaco nella fase di digestione e dell’eliminazione delle scorie. Altro importante vantaggio riguarda la socializzazione, senza contare i benefici sull’umore. L’attività sportiva produce endorfine e le endorfine fanno sì che la persona anziana stia innanzitutto meglio di umore e anche fisicamente, in quanto aiutano a non sentire dolori, a sentirsi fisicamente meglio, ad affrontare la giornata. Lo sport regolarizza il sonnoveglia, contrastando le difficoltà che hanno le persone anziane a dormire la notte rispetto al giorno. Migliora il tono calcico, quindi combatte l’osteoporosi perché il carico fa sì che l’osso possa essere sempre resistente diminuendo il rischio di frattura». E il ballo? «Il ballo - sottolinea il dottor Mascia - è da privilegiare in assoluto. Non sovraccarica il sistema cardiovascolare, ci si muove sempre in un regime aerobico, con sforzi cardiaci relativamente bassi. Il ballo è un’attività fisica che non sovraccarica né le strutture muscolari né quelle articolari né, tanto meno, quelle legamentose, e in modo particolare la colonna. Da un punto di vista neurologico è un’attività estremamente creativa, dà la possibilità all’individuo di sentirsi un artista e libero di esprimere la propria fisicità attraverso il ballo e la musica».
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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
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I GRUPPI NASCONO NEL 1935, NEGLI STATI UNITI, PER AIUTARE CHI SOFFRE DI DIPENDENZA DA ALCOL. DA ALLORA L’ESPERIENZA SI È DIFFUSA IN TANTI ALTRI AMBITI
QUANDO IL GRUPPO RENDE FORTI I gruppi di auto mutuo aiuto possono rivelarsi un ottimo metodo per affrontare diverse situazioni di disagio. Il principio di base è “Tu solo ce la puoi fare, ma non da solo”; l’idea è quella dell’aiuto reciproco, dell’impegnarsi per sé e per l’altro, di sostenersi fra persone che vivono situazioni di vita similari
di Anna Maria Melloni
SCOPRIRE DI AVERE LE POTENZIALITÀ per aiutare se stessi, per affrontare un problema importante che ci affligge e riuscire così a vivere meglio; scoprirlo grazie all’incontro con altre persone alle prese col medesimo problema. È questa la magia dei gruppi di auto e mutuo aiuto, dove le persone scoprono di avere risorse di cui prima non avevano consapevolezza. I gruppi di auto e mutuo aiuto nascono negli Stati Uniti nel 1935 per cercare di dare risposta ai problemi delle persone con una dipendenza da alcol. L’esperienza degli Alcolisti Anonimi si è poi trasformata e diffusa in altri ambiti, nei quali ha però mantenuto alcune caratteristiche peculiari: il gruppo è composto da pari accomunati da uno stesso problema. Nelle forme di auto e mutuo aiuto puro non è infatti prevista la presenza di professionisti, anche se esistono esperienze che prevedono un facilitatore, con il compito di favorire lo sviluppo delle dinamiche del mutuo aiuto. A differenza di molte altre forme di sostegno al disagio, i gruppi di auto e mutuo aiuto partono dal presupposto che le persone con la maggiore competenza sul problema siano proprio quelle che lo devono affrontare ogni giorno. Nell’ambito del gruppo non è quindi presente un professionista che supporta gli altri membri, sono gli stessi partecipanti, attraverso lo scambio di esperienze e la narrazione di sé, ad avviare un lavoro di riflessione sulle proprie storie che porta a un reciproco sostegno. Nei gruppi non si va 26 I 50epiu.it I OTTOBRE 2015
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per consigliare agli altri, ma per raccontare la propria storia. Il confronto che nasce tra vissuti ed esperienze, a tratti simili a tratti differenti, fa emergere le difficoltà che si è già stati in grado di affrontare con successo. Si avvia così un vero e proprio processo di empowerment (crescita): si entra nei gruppi perché si ha un problema, se ne esce con la consapevolezza che si è in grado di gestirlo, che la propria esperienza può essere d’aiuto anche ad altri che vivono la stessa situazione. I gruppi di auto e mutuo aiuto vengono promossi per valorizzare i benefici derivanti dalla reciprocità, dall’atto di offrire e ricevere aiuto. Da una ricerca condotta nel 1993 (Hopmeyer e Werk) sui partecipanti a tali esperienze è emerso che il 40% degli intervistati aveva sentito di aver ricevuto e di aver dato in egual misura; il 55% aveva sentito di aver ricevuto più di ciò che aveva dato e solo il 5% aveva sentito di aver dato più di quanto aveva ricevuto. Questi dati si contrappongono a quelli relativi agli interventi individuali, dove l’utente viene riempito come se si trattasse soltanto di un recipiente. Nei gruppi di auto e mutuo aiuto ci si sente “tutti nella stessa barca” e si sperimenta la sensazione di forza data dall’essere in tanti. Essere a contatto con altre persone con
lo stesso problema può tuttavia generare vissuti molto differenti: per alcuni un positivo senso d’inclusione e supporto; per altri un’amplificazione del senso di disagio che ha portato alla costituzione del gruppo. Un gruppo che aiuta i partecipanti a scoprire e ammirare i propri punti di forza rappresenta un’incredibile esperienza di empowerment. Un luogo dove, oltre a condividere il dolore, le difficoltà, le persone possono anche stare bene. Quando l’esperienza funziona infatti, perché si innesca un positivo scambio tra i membri del gruppo, i partecipanti percepiscono un aumento del valore di sé e una maggiore capacità di sentire e utilizzare il proprio potenziale in modo costruttivo, senza sentirsi sopraffatti dagli eventi. Diventa così possibile fronteggiare i problemi che hanno condotto al gruppo con maggiore forza e consapevolezza. Oggi in Italia esistono gruppi di auto e mutuo aiuto in ambiti molto differenti, alcuni sono dedicati a persone che affrontano direttamente un disagio o una malattia, altri ai loro familiari. I gruppi si formano per affrontare situazioni specifiche che possono creare disagio: lutti, separazioni, obesità, alcolismo, stress dovuto alla cura di un congiunto, omosessualità e molto altro ancora.
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LA CHIAVE DEL SUCCESSO
SI CHIAMA “EMPOWERMENT”, CIOÈ CRESCITA, IL PROCESSO CHE AFFRONTA CHI ENTRA IN UN GRUPPO DI AUTO E MUTUO AIUTO, ATTRAVERSO LO SCAMBIO DI ESPERIENZE E DI VISSUTI
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TESTIMONIANZE VOCI DAL GRUPPO
LE ESPERIENZE DI ELENA, ROBERTO, ANTONIO E LUCIA Elena ha poco più di 60 anni e da 7 si occupa della madre, oggi 83enne, che non è più in grado di vivere da sola. Al terzo incontro racconta del suo rapporto con la madre nell’infanzia, nella giovinezza e nella vita adulta, quando lei stessa è diventata madre. Il rapporto è sempre stato difficile. Elena ricorda una madre distante che ha sempre privilegiato i propri bisogni a quelli dei figli. Una madre che non si è addolcita nemmeno diventando nonna, rifiutandosi di occuparsi dei nipoti in modo continuativo e consigliando ai genitori dei piccoli di rivolgersi a un oneroso asilo nido privato. Elena racconta quanto le costi occuparsi della madre, dover sacrificare il proprio rapporto di coppia, la propria vita privata per una madre che non c’è mai stata; spera che tutto questo finisca presto, per liberarsi, uscire da questa agonia. Le risponde Roberta: «Comprendo la tua fatica, io sono stata molto più fortunata, curo mio padre da 4 anni, ma con lui ho sempre avuto un rapporto stupendo. Per me ogni giorno in più è un giorno regalato, ho solo paura del dopo, quando non ci sarà più, senza di lui oramai non saprei che fare. Non mi sono sposata, non ho figli...». Interviene Antonio che, solo da pochi mesi, si occupa della madre; prima se ne faceva carico la sorella che ora deve far fronte ad altri problemi familiari e gli ha chiesto supporto. Antonio si sente disorientato, non sa come affrontare alcune pratiche burocratiche necessarie per avere l‘assistenza domiciliare. Elena e Roberta lo rassicurano spiegandogli l’iter da seguire e i referenti a cui rivolgersi. Lucia prende la parola per dire come sia importante per lei il tempo passato nel gruppo: «Sono le uniche ore che dedico a me stessa, un’ora di pausa tutta per me. Quando sono nel gruppo sento che non sono sola, che altri vivono le mie stesse difficoltà e la fatica si allevia. Anche solo sfogarmi mi fa sentire più leggera, torno a casa con qualche energia in più». L’auto mutuo aiuto è un processo che consente di trattare i problemi concreti che ciascuno si trova a dover fronteggiare nella propria vita: lutti, separazioni, malattie, disturbi alimentari, menopausa, problemi affettivi, attacchi di panico e ansia, dipendenze da alcol, ludopatie, perdita del lavoro e altro ancora. Sul sito dell’associazione Ama - Auto Mutuo Aiuto - è possibile prendere visione dei numerosi ambiti di azione dei gruppi e verificare quelli presenti sul territorio nazionale: www.automutuoaiuto.it. Anche a partire dal sito dell’associazione Amalo è possibile ricercare i gruppi per area geografica (www.amalo.it). Anche se ogni gruppo ha in sé il potenziale per sviluppare le dinamiche del mutuo aiuto, non è scontato che questo accada: per sviluppare rapporti fondati sulla reciprocità, è necessario saper valorizzare le risorse che esistono in tutte le persone presenti.
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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
Marian ha 50 anni e viene dalla Romania. In Italia ha creato un’impresa edile e, in vacanza, va in Africa a costruire scuole per chi ha bisogno
L’ALTRA IMMIGRAZIONE: L’IMPRENDITORIA STRANIERA FARE UN IDENTIKIT UNIVOCO dell’imprenditore straniero in Italia sarebbe fuorviante, perché i dati analizzano una realtà molto diversificata per aree geografiche e settori di attività, restituendo una fotografia che per chi ha sott’occhio solo la propria realtà locale può destare un certo stupore. Chi vive nel Lazio, infatti, ha ben presente che sarà facile imbattersi in un bengalese andando a comprare la frutta: un terzo di tutte le imprese extracomunitarie laziali hanno un titolare originario del Bangladesh. E il fenomeno delle frutterie gestite da asiatici, perlomeno nella Capitale, è dilagante. Se si prende in considerazione l’intero territorio nazionale, in un anno si sono aggiunte quasi 5.000 imprese bengalesi alle 20.000 già esistenti. Per rendere l’idea, le nuove imprese cinesi, nello stesso periodo, sono state meno della metà. Anche se a Prato - dove su quasi 17.000 imprese individuali circa il 40% sono “extra UE”- la sensazione è molto diversa. Subito dopo quella Marocchina, le cui imprese (63.000) rappresentano il 19,1% del »
di Daniela Floridia
COME CAMBIA L’IMMIGRAZIONE
Aumentano i proprietari di abitazioni In Italia, secondo gli indicatori economici, i proprietari di abitazioni fra i cittadini stranieri sono balzati dal 14% del 2009 al 23% del 2011 (Fonte Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti in Italia).
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totale delle ditte individuali guidate da extracomunitari in Italia, con una posizione di completa leadership nel commercio e nei trasporti, la comunità imprenditoriale cinese è la seconda in Italia con oltre 47.000 imprese, molto presenti soprattutto in Toscana e Veneto, tradizionalmente con una forte vocazione manifatturiera (16.000 aziende), una diffusa presenza anche nel settore dell’alloggio e ristorazione (5.000 ristoranti), e ora in forte crescita anche tra i parrucchieri e nelle attività di servizio alla persona. Dall’Albania, invece, sono giunte negli anni oltre 30mila persone (ma nel 2014 solo 327 in più) che si sono lanciate nel settore delle costruzioni. Nel settore edile lavora anche Marian, che ormai non è più extracomunitario poiché nel 2007 la Romania è entrata nell’Unione Europea. Ma la sua è una storia esemplare. Marian Stuparu ha 50 anni, un viso fiero e dolce allo stesso tempo, occhi azzurri che sanno guardare lontano ma
attenti ai particolari. Ha quella che Paolo Conte definirebbe “l’intelligenza degli elettricisti”. Marian è il titolare di un’impresa edile, effettua ristrutturazioni “chiavi in mano”, da solo o in collaborazione con diversi architetti romani. Il suo paese di origine, Traian, è quasi al confine con la Bulgaria, vicino al Danubio. A Bucarest ha frequentato il liceo e la scuola da elettricista. Vive in Italia da 17 anni: «Mi ricordo bene la data - sottolinea - l’ultimo giorno di agosto, il 31, nel 1998: sono arrivato da solo, ospitato da una cugina di mia moglie. Lucica e i bambini mi hanno raggiunto un anno dopo». Marian, cosa faceva in Romania e cosa l’ha portata a lasciare il suo Paese per trasferirsi in Italia? Ho sempre lavorato nel campo edile, ma nasco come elettricista. Come membro della Chiesa avventista rispetto il riposo del sabato, e questo in Romania è praticamente incompatibile con il lavoro che facevo. Qui a Roma, appena arrivato, anche se non conoscevo la lingua è stato
STORIE
Dai confini del mondo Arrivano da tutto il mondo, dal Senegal o dalla Turchia, dal Marocco o dal Bangladesh; e nei modi più diversi, spesso da clandestini, rischiando la vita. Hanno alle spalle storie intense: chi è stato disertore, chi invece ingegnere, chi ha fatto la fame, chi ha compiuto buoni studi e chi invece si è formato da autodidatta. Vengono in un Paese, l’Italia, in cui da anni il lavoro diminuisce e le imprese chiudono. Eppure loro, con impegno, forza e disciplina, con creatività e passione, riescono in ciò che gli italiani fanno con sempre più fatica: creare un’impresa.
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PER SAPERNE DI PIÙ
Romano Benini, Quasi italiani. Storie di immigrati imprenditori (2013, Donzelli editore)
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proprio il gruppo che frequentavo in chiesa, il sabato, che mi ha aiutato a trovare i primi lavori, che poi mi hanno permesso di allargare il giro. Per ottenere il permesso di soggiorno ho dovuto attendere la sanatoria del 2004 per i badanti, e ci sono riuscito grazie ad una persona eccezionale, un medico presso il quale avevo lavorato. E così, dopo sette anni sono potuto rientrare in Romania, dove avevo lasciato mia madre, un fratello e due sorelle. Dal 2005 ho aperto la partita Iva, ho creato una mia ditta, la Perfect Edil. E da allora, Marian e la sua famiglia di strada ne hanno fatta. Oggi vive a Roma con la moglie Lucica, che lavora come infermiera. Dei due figli, il più giovane, Mihai di 27 anni, ha seguito le orme del padre entrando nel settore dell’edilizia, ma lavora con una sua partita Iva: raramente sono sullo stesso cantiere, anche se a volte collaborano. Denisa, di 29 anni, laureata in lingue orientali è attualmente in Israele - insieme al marito dove frequenta un master di lingua ebraica. Nella sua attività è molto richiesto: ha la capacità (e la volontà) di affrontare qualsiasi problema e trovare la soluzione migliore, senza mai cedere alla tentazione di una scorciatoia. Per questo i clienti non mancano, «anzi - dice Marian -, bisogna correre sempre per riuscire a soddisfarli tutti». A Natale dello scorso anno, all’inizio delle vacanze era molto stanco, mentalmente e fisicamente. Quando è tornato, co-
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IMPRESE TITOLARI I CITTADINI EXTRA-COMUNITARI
Tiene l’imprenditoria straniera: 23.000 aziende in piÚ in un anno
L’immigrazione in Italia, al di lĂ delle emergenze legate ai conflitti in corso in diverse aree dell’Africa e dell’Asia, alla gestione di migranti o transitanti, è un fenomeno consolidato che riguarda, secondo l’Istat, oltre 5 milioni di persone. Una parte consistente di queste persone sono imprenditori. In 3 anni, sono aumentati del 42% i conti correnti intestati alle piccole imprese gestite dai migranti, come evidenzia l’indagine dell’Osservatori sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti (Abi/Ministero dell’Interno/CeSPI). Le imprese con titolare extracomunitario sono arrivate a quota 335.000. Ed è un’imprenditoria che “tieneâ€?, quella straniera: nel 2014, mentre le imprese italiane individuali sono diminuite di oltre 35.000 unitĂ , secondo i dati Unioncamere sono 23.000 in piĂš le aziende gestite da cittadini provenienti dall’esterno dell’Unione Europea.
me dice lui, era “guaritoâ€?. Marian, che vacanze ha fatto lo scorso anno per tornare “guaritoâ€? dallo stress dopo un mese? Sono partito con una squadra di 13 rumeni e siamo andati in Namibia a costruire un dormitorio femminile per una scuola, nell’ambito di un progetto sostenuto dalla Chiesa avventista di Roma, una comunitĂ che conta oltre 300 membri. LĂŹ abbiamo incontrato altri connazionali provenienti dalla Spagna, dagli Stati Uniti (loro per costruire il forno) e altri ancora dalla Norvegia. Avevo sentito e visto molto sull’Africa, ma andarci è molto diverso. Abbiamo lavorato sodo, in
condizioni difficili, sia per il caldo che per il contesto di estrema povertà che rende tutto complicato, a cominciare dal reperimento dei materiali. All’inizio ero scettico, non credevo che saremmo riusciti a finire il lavoro. Invece‌ alla vigilia del rientro in Italia sono arrivati prima i genitori degli alunni, meravigliati di quello che hanno trovato, ma la soddisfazione piÚ grande l’ho avuta vedendo la felicità delle bambine nello scoprire i letti, i giocattoli e tutto quello che avevamo preparato. E lÏ ho capito che era cominciato una altro capitolo della mia vita: oltre a lavorare per se stessi si può fare qualcosa per gli altri...
ENERGIA PER L’AUTUNNO ALL’ATLANTIC TERME NATURAL SPA & HOTEL DI ABANO TERME L’autunno sta per bussare alle nostre porte e non dobbiamo farci trovare impreparati. Il nostro corpo ha bisogno di attingere nuove energie e nuovo slancio per affrontare al meglio la stagione in arrivo. L’Atlantic Terme Natural Spa & Hotel, nel rinomato centro termale di Abano Terme, è il luogo ideale per ricaricare le batterie. Ad attendervi una varietà di trattamenti e cure rilassanti e rigeneranti, fangoterapia, due splendide piscine termali dove potrete abbandonarvi alle proprietà benefiche dell’acqua e molto altro ancora. Non lasciatevi sfuggire l’occasione di trascorrere un soggiorno in una struttura all’avanguardia, in grado di coccolare i propri ospiti a 360°. Il vostro corpo e il vostro spirito saranno pronti e carichi per affrontare nel migliore dei modi la stagione fredda. Siamo lieti di accogliervi come nostri graditi ospiti all’Atlantic Terme Natural Spa & Hotel di Abano Terme.
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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
Vogliono essere riconosciuti come malati e non venire discriminati. Firmata da 32 associazioni, la nuova Carta dei diritti degli obesi demolisce molti luoghi comuni
L’OBESITÀ NON È UNA COLPA di Giovanna Dall’Ongaro
«VOGLIAMO ESSERE RISPETTATI, ACCETTATI, riconosciuti per quello che siamo. E smettere di venire stigmatizzati». Rivendicano i loro diritti con la stessa forza di qualunque altra categoria discriminata, perché le persone obese condividono con tutti quelli che vengono emarginati per ragioni di razza, genere o orientamento sessuale la stessa triste condizione: venire esclusi dalla società. Derisi e guardati con rimprovero, offesi e additati come unica causa del loro male, fanno fatica a inserirsi nel BEVANDE ALCOLICHE mondo del lavoro, ad accedere alUn peso e due misure le cure mediche e ai servizi saniIl 10% delle calorie giornaliere assunte da persone adulte tari, a stringere relazioni sociali. proviene dall’alcol. Eppure nelle etichette delle bevande alAll’origine di tutto ciò ci sono difcoliche non è obbligatorio, come invece per tutti gli altri alifuse e radicate convinzioni: «Colmenti, indicare la quantità di zucchero presente. Un parapa tua se ti sei ridotto così», «Badosso denunciato sulle pagine del British Medical Journal.
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DA SAPERE IL PUNTO DELL’OMS
Cause, consigli e prevenzione
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sta mangiare un po’ di meno», «Perdere peso è solo una questione di volontà». Ed è proprio per combattere questi luoghi comuni che la European Association for the Study of Obesity (Easo) ha proposto una Carta dei diritti delle persone obese firmata da 32 società scientifiche internazionali e dalla World Obesity Federation. Si parte con una prima e fondamentale richiesta: considerare l’obesità
COME SI MISURA L’OBESITÀ? IL SISTEMA PIÙ DIFFUSO SI BASA SULL’INDICE DI MASSA CORPOREA. SE È MAGGIORE DI 25 SI È SOVRAPPESO, SE SUPERA I 30 SI È OBESI
come una malattia cronica e sociale, non più come una colpa. Del resto, basta leggere l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul Global Burden of Diseases per rendersi conto che i numeri sono quelli di un’epidemia: nel mondo l’obesità è più che raddoppiata dal 1980 a oggi e nel 2014 gli adulti con un peso eccessivo erano più di 1,9 miliardi (pari al 39% della popolazione mondiale), di cui 600 milioni obesi (13%). Sempre secondo l’Oms, al sovrappeso è attribuibile il 44% dei casi di diabete, il 23% delle malattie ischemiche del cuore e tra il 7% e il 41% di alcune forme di cancro. Il primo messaggio lanciato
dalla Carta dei diritti deve arrivare forte e chiaro: «L’obesità non è una colpa, ma una malattia». È quanto si legge anche sulla home page del sito della Cido (Comitato Italiano per i Diritti delle persone affette da Obesità e disturbi alimentari), l’associazione italiana che dal 2007 si batte “contro il pregiudizio e la discriminazione verso le persone con obesità e disturbi del comportamento alimentare”. C’è poi un altro mito da sfatare: l’obesità è solamente una questione di peso. Niente di più. «L’obesità leggiamo sul documento della Easo - coinvolge qualcosa di più del corpo. C’è una persona che chiede aiuto. La perdita di peso potrebbe non essere ciò che desidera, ha in ogni caso bisogno di venire riconosciuta per quello che è e di venire rispettata... La comune credenza “basta che perdi peso e sarai felice” non ha un riscontro reale». Non è, infatti, solo il corpo a chiedere attenzione.
La misura Tutto ruota intorno all’indice di massa corporea. Se è maggiore di 25 si è sovrappeso, se è maggiore di 30 si è obesi. I numeri Più di 1,4 miliardi di persone nel mondo sono in sovrappeso e più di mezzo miliardo obesi. I bambini 42 milioni di bambini in età prescolare sono in sovrappeso. Le conseguenze Il sovrappeso e l’obesità sono associate a un maggior numero di morti rispetto ad un peso inferiore alla media. Le cause L’obesità è una questione di mancato equilibrio tra calorie assunte e calorie spese. La società L’aiuto della comunità in cui si vive è fondamentale per indirizzare le persone verso scelte salutari e prevenire l’obesità. I più piccoli La dieta dei bambini e il loro stile di vita può essere influenzato positivamente dalle decisioni degli adulti. Mangiar sano La prevenzione si fa a tavola, limitando l’apporto di grassi saturi e insaturi, di zucchero e di sale. Il movimento Una regolare attività fisica, come una camminata a passo svelto, di almeno 30 minuti al giorno può mantenere il fisico in salute.
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__REPORTAGE AARHUS__ lazzo di tre piani che ospita uno studio dentistico UN SUGGESTIVO TUFFO NEL PASSATO, in un e, al secondo piano, la casa della famiglia Meyer luogo incantato che ti porta indietro di almeno e del collettivo Skansen. Ci troviamo all’interno quattro secoli. No, non ci troviamo in uno dei del quartiere che rievoca l’annata 1974, ed ospita tanti borghi medievali disseminati nel Centro Itaanche un negozio di radio e Tv, un parrucchiere, lia, bensì ad Aarhus, la seconda città più grande una pasticceria, un genere alimentari e una clinica della Danimarca, dove è stato ricostruito ex novo ginecologica. Un’epoca non così distante nel temun villaggio tipico delle campagne danesi con edipo, nel 1974 la Danimarca era un Paese che, dopo fici risalenti alle varie epoche storiche. “Den Gamle il boom economico, stava iniziando ad accusare By” (la città vecchia) è infatti considerato il più gli effetti della crisi del petrolio. antico museo all’aperto del mondo. Fondato nel Jorn Meyer, oggi sulla settantina come rivelano i 1909, è un vero e proprio villaggio con settantasuoi capelli bianchi, indossa occhiali con una spescinque abitazioni, negozi e punti di ritrovo ricosa montatura nera mentre racconta della sua vita, struiti usando materiali originali. dell’incontro con la moglie Lene, della nascita del Poco distante dal centro di Aarhus, la città vecchia primo figlio dopo dieci anni di matrimonio, e del negli ultimi dieci anni è stata visitata da oltre tre loro modesto livello milioni di persone, di istruzione (nessued è considerata una no dei due aveva terdelle principali atminato la scuola trattive della Danidell’obbligo). «Io lamarca, sicuramente voravo come metalla più importante meccanico, mia modella penisola dello glie era casalinga. Il Jutland. Turisti da nostro appartamento ogni dove giungono era ben arredato a qui soltanto per laquel tempo, non c’era sciarsi trasportare in uno stile specifico, la questo viaggio nel maggior parte degli tempo. Varcare l’inarredi erano regali di gresso del Den Gamnozze», racconta in le By significa infatti tono nostalgico. Eraentrare in un mondo di Romina Vinci no gli anni del post parallelo, il tempo si ’68, anni di una granferma mentre si pasde verve e di un forte senso di dinamicità. seggia nelle strade di ciottoli. Capita di imbattersi «Come molti dei miei coetanei ero un attivista dei (soprattutto durante la stagione estiva) in persone movimenti studenteschi, non saprei dire se l’ho che sembrano uscite dal passato, vestite con gli fatto perché davvero ci credevo, o soltanto per senso abiti dell’epoca che si accostano al ciglio della di dovere, ma adesso guardo con orgoglio a quella strada e cedono la destra al passaggio di un calesse. fase della mia vita»: Ove Poulsen nel 1974 era uno È possibile visitare case, botteghe, cortili, fienili, studente di medicina, viveva insieme ad altri studenti piazze, canali e giardini trapiantati nel terzo milnell’appartamento accanto alla famiglia Meyer. Il lennio direttamente dall’epoca di Hans Christian loro era uno dei Kollektivet (collettivi) più attivi Andersen (il principale scrittore danese, celebre della Danimarca. «Avevo i capelli molto lunghi e la autore de La Sirenetta e motivo di vanto per tutta barba rossa, per noi era una sorta di uniforme», la nazione). E poi ancora la farmacia, il panificio, racconta Ove mentre passa una mano sulla sua testa la sartoria… Ci si può sedere in cantina davanti a oggi calva. Vibeke era una sua coinquilina: «Viveun boccale di birra artigianale oppure gustare vamo insieme nove alla volta, condividevamo tutto, caffè e una fetta di torta in giardino. cucinavamo insieme, facevamo la spesa insieme. Tra le attrattive che riscuotono più successo c’è Avevamo anche la tv per vedere la serie tele- » sicuramente la visita al palazzo Tårnborg, un pa-
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AARHUS: UN TUFFO NEL PASSATO
Un museo all’aria aperta, costruito in un giardino botanico, riproduce case arredate di diverse epoche provenienti da ogni parte dello Jutland, in Danimarca
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UNA CITTÀ “GIOVANE”
Nel regno dei Vichinghi
Fondata dai Vichinghi nel IX secolo, Aarhus è la più antica città di grandi dimensioni di tutta la Scandinavia, con un patrimonio culturale e architettonico cittadino preservato al meglio. Cosmopolita, ma allo stesso tempo diversa dalle grandi metropoli europee, Aarhus offre centri di cultura, cinema, caffetterie, bar e ristoranti. È una città “giovane”, piena di energia e di studenti universitari tant’è che l’età media dei suoi abitanti è tra le più basse d’Europa. È sempre stata un importante centro commerciale e marittimo grazie alla sua posizione centrale nella penisola dello Jutland: incorniciata dal verde dei boschi, offre anche delle belle spiagge sabbiose. Il porto di Aarhus è il principale della Danimarca.
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Foto 1, 3 e 4: alcuni scorci di Aarhus; 2 e 5: immagini della città vecchia, Den Gamle By.
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__REPORTAGE AARHUS__
I NUMERI visiva Colombo… Che tempi! Io studiavo architettura - racconta Vibeke - eravamo tutti di sinistra, ci nutrivamo delle letture di Marx». Anche Claus studiava nella stessa facoltà: «Avevamo sentito parlare delle comunità hippies di Copenhagen, e così abbiamo deciso di realizzarne una nello Jutland. Il nostro era però un collettivo più disciplinato. Certo, anche noi spesso facevamo feste perché avevamo spazio, riuscivamo ad ospitare anche cento persone!», racconta sghignazzando, e mostrando quelle esigue stanze che - ieri come oggi - conservano un’innata vitalità. «Ho deciso di vivere nella Kommune perché andava di moda e ne ero affascinata», racconta Lise, ultima coinquilina di casa Skansen, all’epoca giovane studentessa di Scienze dell’Educazione. «Ero politicamente molto attiva, partecipavo a tutte le riunioni serali del partito, durante la notte appendevamo i poster per le strade e di giorno si preparavano i testi per le riunioni». Mentre parlano Lise e Claus si stringono per mano: sono passati quarant’anni dall’esperienza di casa Skansen, ma loro non si sono mai più divisi.
UN CIRCO IN MINIATURA Turismo
Den Gamle By riceve ogni anno tra le 360mila e le 450mila visite: il 25% sono stranieri
17.000 m2
è la superficie del Museo d’Arte ARoS, uno dei maggiori dell’Europa del Nord
13.000
i membri dell’associazione Friends of Den Gamle By, fondata nel 1927, diciotto anni dopo l’apertura del museo
Nei pressi del porto il locale è addobbato con oltre mille clown. La storia di uno dei pub più antichi di Aarhus A POCA DISTANZA DAL PORTO COMMERCIALE, sorge il secondo locale più antico di Aarhus, si tratta del Cirkus Kroen, caratteristico perché al suo interno vi si trovano oltre mille clown. Aperto nell’ultima decade dell’Ottocento e di proprietà di una storica famiglia circense, questa caffetteria/pub è oggi gestita da Lars Brændstrup Andersen, un popolare ristoratore che si è fatto amare per la sua voglia incontrollabile e instancabile di intrattenere i clienti indossando il suo costume da pagliaccio. Gli habitué del locale sono soprattutto over 50, ma ci sono anche molti giovani che non rinunciano ad assistere alle inedite performances di Lars. I mobili antichi, i numerosi pagliacci in miniatura che pendono dal tetto e i manifesti del vecchio circo di famiglia Miehe che adornano i muri rappresentano un unicum assoluto. «In questo posto c’è un solo clown e tutti gli altri sono spettatori», racconta Dan, un architetto sulla sessantina che in giovinezza ha trascorso anche un periodo in Italia, frequentando il Politecnico di Milano, e che ogni lunedì sera organizza, insieme ad altri due amici, un gioco a quiz di cultura generale. «La domenica pomeriggio, invece, l’appuntamento è con il bingo, e bisogna prenotare il giorno prima perché è sempre sold-out. Questo pub - spiega Dan - è il punto di riferimento di molti danesi che vivono soli, e che vengono ogni sera, per bere un boccale di birra con gli amici: qui tutti ci sentiamo a casa, siamo una grande famiglia». Ma del resto l’alchimia che regna in questo posto è sotto gli occhi di tutti: basta pensare che la maggior parte dei clown che adornano il posto sono stati donati a Lars dai suoi stessi clienti.
NEL MUSEO D’ARTE
La Divina Commedia scandinava Il Museo d’Arte ARoS è uno dei più grandi del Nord Europa. L’ispirazione dell’architettura, un cubo in mattoni rossi e vetro, viene dalla Divina Commedia. Sulla sommità del cubo si trova il Your Rainbow Panorama, un’istallazione dell’artista Olafur Eliasson. Si tratta di un anello dalle vetrate colorate che, come suggerisce il nome dell’installazione, danno l’idea di un arcobaleno. Uno spazio senza barriere e perfettamente circolare. L’intero edificio è stato concepito pensando, in qualche modo, ai gironi dell’inferno così come descritto da Dante Alighieri e l’anello colorato sul tetto rappresenterebbe - così dicono - la congiunzione tra il paradiso e gli inferi.
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cultura LIBRI ARTE TEATRO MUSICA CINEMA
__LIBRI CULTURA__ UN’ARTISTA che, vestita da sposa, attraversa l’Europa in autostop. Le peripezie di un cuore espiantato, in corsa verso la seconda vita. Gli attentati compiuti in un supermercato da un tranquillo padre di famiglia con la passione per gli esplosivi. Nei diciassette racconti de La sposa, Mauro Covacich narra fatti realmente accaduti che si fondono ad invenzioni folgoranti e brevi digressioni autobiografiche. Ma perché proprio il racconto? Lo abbiamo chiesto allo scrittore triestino che si è classificato secondo allo Strega di quest’anno. Qualcuno lo considera una specie di genere minore. Come si può difendere la sua necessità narrativa ed espressiva? Il racconto è il testo in prosa più vicino alla poesia. Il racconto è un tuffo, è una caduta formalizzata in un gesto. Una volta che stacchi i piedi dal trampolino l’ingresso in acqua è inevitabile, però
puoi fare in modo che la velocità con la quale precipiti verso la fine non ti impedisca di cadere con eleganza. Nel libro ci sono tante storie, una per ogni racconto, che si incrociano. Cosa le tiene insieme? Sono stanze comunicanti. Si può entrare da una porta qualsiasi e cominciare a girare. A tenerle insieme è un sentimento malinconico, la sensazione di mancata compiutezza che circola in molte delle vite che conosco. Questa perenne insoddisfazione è il nucleo a cui ogni storia rimanda.
STORIE + DI VITE MANCATE
LA SPOSA BOMPIANI 192 PAGINE 16,00 EURO Giudizio di 50&Più:
Tante storie che si incrociano, fatti realmente accaduti, invenzioni folgoranti e un po’ di autobiografia nei racconti di Covacich. E una sensazione in comune: la mancata compiutezza di molte vite da cui siamo circondati di Renato Minore
FINAL CUT. L’AMORE NON RESISTE Vins Gallico Fandango - 213 pagine 16,00 euro Giudizio di 50&Più:
Trasalimenti e tradimenti, abbandoni e strategiche incomprensioni, una ronda vertiginosa di coppie in crisi e di fallimenti sentimentali. Un’impresa si incarica di gestire le separazioni delle coppie partendo dalla restituzione degli oggetti agli ex. Intorno a questa trovata, su cui si basa l’intero racconto di Vins Gallico, un giovane narratore da tenere d’occhio, Final Cut finisce per ragionare sull’amore immerso nella liquidità dei sentimenti al tempo del web, raccontandolo con tanti piccoli e interessanti esempi di infelicità, paura, viltà, timore e confusione che sembrano camuffare la profondità del tema sulla superficie di una leggerezza assai accattivante.
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__CINEMA CULTURA__
Il coraggio di essere: «Grazie a Russell Crowe faccio pace con gli USA e con la vita», confessa il regista Gabriele Muccino, al suo quarto film americano
di Alessandra Miccinesi
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IL CORAGGIO DI UN PADRE
FILM IN USCITA
CINEMA COMMEDIA
LO STAGISTA INASPETTATO REGIA di Nancy Meyers con: Rene Russo Giudizio di 50&Più:
70enni stagisti alla riscossa? Succede, al cinema perlomeno, dove un ex pensionato si ricicla in una società di moda che lo assume a supporto dei vertici aziendali. Prima di trovare la sintonia con la fondatrice della compagnia (interpretata da Anne Hathaway) il brillante, versatile e autoironico stagista - ribattezzato dai giovani colleghi “mister simpatia” - dovrà dimostrare di essere una valida risorsa per l’azienda. L’autrice di Tutto può succedere e È complicato punta su Robert De Niro, cucendo addosso al leggendario attore il ruolo dello stagista Ben Whittaker. Nel cast anche Rene Russo.
FANTASCIENZA
SOPRAVVISSUTO REGIA di Ridley Scott con: Jessica Chastain, Jeff Daniels e Michael Pena Giudizio di 50&Più:
Dal regista di Alien e Blade runner, ecco un nuovo dramma ambientato nello spazio, tratto da un romanzo di Andy Weir, L’uomo di Marte, e interpretato da Matt Damon. È lui lo sfortunato astronauta che, dopo una tempesta di sabbia sul pianeta rosso, viene dato per disperso e abbandonato dall’equipaggio dell’Ares 3. Rimasto solo, ma con tutta l’intenzione di sopravvivere, l’astronauta farà di tutto per comunicare di essere ancora in vita. E sperare in una missione di salvataggio.
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QUANDO IL PASSATO non vuole lasciarci andare possiamo solo voltarci indietro e guardarlo, intensamente, con gli occhi dell’amore. Promette di colpire al cuore il nuovo film americano di Gabriele Muccino (La ricerca della felicità, Sette anime e Quel che so sull’amore), autore che nel frattempo è tornato a girare in Italia un film di stampo generazionale, L’estate addosso con musiche di Jovanotti. Padri e figlie è un film dolente, tra rimozione e depressione, fortuna e successo, interpretato da un intenso Russell Crowe al fianco della lanciatissima Amanda Seyfred. Dramma dei sentimenti che affronta il calvario di uno scrittore premio Pulitzer, Jake (Crowe), reduce da un esaurimento nervoso, vedovo e padre di una bambina di 5 anni, costretto a fare del suo meglio per tenere insieme quel che resta della sua sfilacciata esistenza. Scopriremo l’intera storia, dettaglio dopo dettaglio, vent’anni
dopo, attraverso i ricordi della bimba, la quale nel frattempo è diventata una giovane donna molto bella, ma fragile. Laureata in psicologia, Katie (Seyfred) dimostra infatti di avere dei problemi di relazione che affondano le radici nel fertile periodo dell’infanzia e nel suo rapporto col padre. In seguito a un grave incidente, lo scrittore ritenuto inadeguato ad allevare la piccola - viene separato dall’amata Katie (interpretata da Kylie Rogers) con gravi ripercussioni emotive per la bambina. Sviluppato in una New York tra gli anni Ottanta e il Duemila, il film si concentra sul coraggio di un padre disposto a perdere tutto pur di proteggere sua figlia. Nel cast Aaron Paul, Ryan Eggold, Quvenzhané Wallis, Diane Kruger, Jane Fonda e Octavia Spencer. Regia: Gabriele Muccino Genere: drammatico Giudizio di 50&Più:
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__TEATRO CULTURA__
OTTOBRE: IRONIA E TANTI SENTIMENTI
BEATLE STORY. THE FABOULUS TRIBUTE SHOW TOUR È IL 24 AL TEATRO VENTIDIO BASSO DI ASCOLI PICENO FRA VIDEO D’EPOCA, COSTUMI ANNI ’60 E CAPOLAVORI MUSICALI DELLA MITICA BAND DI LIVERPOOL INFO: 0697602968
Sipario alzato sulle nuove stagioni teatrali fra prosa, danza e piacevoli incursioni musicali
TEATRO Anche Elena Sofia Ricci e Giorgio Pasotti, assenti dal palcoscenico da molti anni, tornano rispettivamente con I blues di Tennessee Williams e Il metodo di Jordi Galceran. Approdano insieme in scena Simona Izzo e Ricky Tognazzi con Figli, mariti, amanti…, un dolce-amaro affresco sulla cop-
TORINO
Torinodanza Festival 2015 Dalla danza contemporanea a performance dalle sfumature teatrali, cinematografiche, poetiche e circensi, con addirittura incursioni nell’hip-hop e sperimentazioni in 3D. Il Torinodanza Festival 2015, diretto da Gigi Cristoforetti e realizzato dal Teatro Stabile di Torino, offre un programma che soddisfa varie fasce di pubblico, dagli amanti degli spettacoli più tradizionalmente coreografici a coloro che amano l’originalità. Per tutto ottobre e fino al 4 novembre si susseguono prime nazionali e spettacoli reduci da grandi successi esteri. Fra questi ricordiamo Il n’est pas encore minuit con ventidue artisti in scena, Pupilla di Valeria Magli e DanceHaus Company, L.A.N.D. Where is my love del giovane Daniele Ninarello, Kamp spettacolo olandese, Colección Tango di Leonardo Cuello e Aurora di Alessandro Sciarroni. Info: 0115169555 - Numero verde 800235333
© GIORGIO SOTTILE
AD OTTOBRE si alza il sipario sulle nuove stagioni teatrali in un pullulare di spettacoli. A Roma, alla Sala Umberto, Alessandro Longobardi presenta un ricco cartellone con nomi di spicco, come Stefania Sandrelli, che recita per la prima volta con la figlia Amanda nella divertente commedia Il bagno.
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di Mila Sarti
La Sala Umberto porta in scena i sentimenti con vivacità e una punta d’ironia. Storie e riflessioni amare, ma incredibilmente comiche pia, sulla famiglia, sull’amore. Chiediamo quindi di svelarci la loro formula magica per vivere un’affiatata vita a due nel privato e nello spettacolo. «È litigare - risponde sorridendo Simona -, la vita è complicatissima e infatti io sono sempre stata rimandata in amore. Ho studiato molto, non bisogna arrendersi, finché c’è lite c’è speranza. Il vero problema è il silenzio, il rancore». «Litigare arricchisce con un po’ di dialettica la vita - prosegue Ricky -. Noi andiamo molto d’accordo, spesso ci capita di pensare la stessa cosa contem-
poraneamente, il punto di vista però è opposto. Ma c’è sempre un punto d’incontro che ci aiuta a raggiungere una soluzione insieme». Altro spettacolo da segnalare è Figli di un Dio minore con Giorgio Lupano e Rita Mazza, viaggio in un mondo senza suoni, quello dei sordi. Pamela Villoresi, Gaia De Laurentis ed Ettore Bassi, Carlo Buccirosso, Biagio Izzo, Riccardo Rossi, Giorgio Tirabassi, Enrico Guarneri, Michela Andreozzi e il teatro ragazzi completano l’intensa e vivace programmazione. Info: 066794753 OTTOBRE 2015 I 39
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__MUSICA CULTURA__ CURIOSITÀ
È annunciato per il 23 ottobre il nuovo 15° album di Andrea Bocelli. Si intitola Cinema e raccoglie 16 brani celeberrimi, che hanno illustrato alcune delle più belle pellicole di sempre, dal tema de Il gladiatore, il già noto singolo Nelle tue mani, a quelli di West Side Story, Il dottor Zivago, Evita, Il padrino, Il fantasma dell’opera e via dicendo.
Dal 1° al 31 ottobre, la città di Parma, con fulcro il Teatro Regio, festeggia il grande Giuseppe Verdi
UN FESTIVAL PER VERDI
MUSICA di Raffaello Carabini
MUSICA DA LEGGERE
FOTO DI PAOLO SORIANI
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Giovanni Guidi è il pianista europeo più sensibile alle combinazioni fra romanticismo e jazz. UNA PICCOLA GEMMA
I cd jazz non vanno giudicati subito. Non contengono canzonette che colpiscono al primo ascolto o non lo fanno mai più. Hanno bisogno di svolgere un work in progress di emozioni, sollecitazioni, impressioni. Così This Is The Day di Giovanni Guidi, uscito poco prima dell’estate, appare oggi una piccola gemma, che riesce a distribuire malinconia appena velata di inquietudine, trattenuto lirismo, romanticismo che avvolge e ammalia. Con lo statunitense Thomas Morgan e il portoghese João Lobo, sviluppa un melodismo e un sentire che rimandano direttamente a uno dei maggiori pianisti jazz bianchi, il canadese Paul Bley.
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È SICURAMENTE importante la nuova edizione del Festival Verdi che il Teatro Regio di Parma mette in cartellone per tutto il mese di ottobre. «Puntiamo sull’apertura del Regio verso l’Europa - dice il sindaco Federico Pizzarotti -, facendone il perno di collaborazioni con molte realtà della città, del territorio e oltre». Non per nulla Shakespeare e il viaggio sono le due linee guida, non per nulla il festival vede la collaborazione di 20 associazioni (tra cui il Teatro Comunale di Bologna, dove in ottobre debutta un nuovo Macbeth), non per nulla sono aumentati di molto gli sponsor. Il tutto per un programma di grande spessore. Due nuovi allestimenti, Otello (regia Pier Luigi Pizzi, protagonista Ro-
berto Aronica) e Rigoletto (con i finalisti del concorso Voci Verdiane di Busseto), la composizione inedita Otello Suite (di Giovanni Falzone, tra classica, jazz e contemporanea) e 15 titoli (da citare Il Corsaro, con tutti gli interpreti al debutto nell’opera, e i tre formidabili recital di Jessica Pratt, Desirée Rancatore e Gregory Kunde con Vittorio Vitelli) per 34 appuntamenti, di cui 20 a ingresso libero, incontri vari e laboratori per le scuole. A corollario le iniziative di Around Verdi, tre progetti dedicati ai nuovi linguaggi, tra cui la prima assoluta di un’opera che non c’è, Verdi Re Lear, e di Verdi Young per i più piccoli e le famiglie. I dettagli e le altre proposte sul sito www.teatroregioparma.it.
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__ARTE CULTURA__ INFORMAZIONI SULLA MOSTRA
Milano - Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata - Viale Campania 12 Lunedì: chiuso. Da martedì a venerdì: 15.00 - 19.00 Sabato e domenica: 15.00 - 20.00 Dal 17 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016 www.museowow.it/wow/it - 0249524744/45
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DA NON PERDERE
SENIGALLIA (AN)
C’è solo Dylan Dog Fino al 1° novembre, presso Palazzo del Duca, Dylan Dog è il protagonista di una ricca mostra, dove è possibile ammirare le splendide tavole di Angelo Stano e Bruno Brindisi, ma soprattutto rivivere le cupe atmosfere in cui è immerso l’antieroe sclaviano. Palazzo del Duca Fino al 1° novembre CREMONA
Auguri Linus! È gemellata con Il fantastico mondo dei Peanuts a Milano, la doppia esposizione 50 anni di Linus - Cinquant’anni di cultura del fumetto, dedicata alla rivista che ha consacrato in Italia i personaggi di Schulz. L’esposizione è in due sedi: Palazzo del Comune e Museo di Storia Naturale. I visitatori di Milano hanno diritto al biglietto ridotto alla mostra di Cremona e viceversa. Palazzo del Comune Museo di Storia Naturale 24 ottobre - 29 novembre
Nati 65 anni fa dalla fantasia di Charles Schulz, per festeggiarli parte una mostra unica sul gruppo di bambini più amati dei fumetti
UN MONDO FANTASTICO, QUELLO DEI PEANUTS IL 2 OTTOBRE 1950 Charlie Brown appare per la prima volta in una striscia pubblicata su 7 importanti quotidiani americani. Di anni ne sono passati 65 e da allora è stato un amore fulminante, intenso e appassionato con i suoi lettori. In realtà, tutto inizia con Li’l Folks (ossia “personcine”), una serie comparsa sul quotidiano St. Paul Pioneer Press dal 1947 al 1950, in cui appare un bambino di nome Charlie Brown con un simpatico cagnetto bianco simile a Snoopy. Poi la United Feature Syndicate nota i personaggi di Schulz, ma il titolo va cambiato per evitare confusioni con altri fumetti.
MOSTRE di Rodrigo Russo
Così viene proposto Peanuts (“noccioline”, “cose da nulla”). Schulz accetta, un po’ a malincuore. Pensa che sminuisca i “suoi” bambini. Ma i bambini, si sa, sono eccezionali, diretti, spiazzanti. A Charlie Brown, Lucy, Linus, Piperita Patty, Schroeder e Snoopy col tempo si aggiungono tanti altri personaggi che, al candore e alla dolcezza della loro età, coniugano capacità di riflettere sull’esistenza, in un mondo in cui gli adulti ci sono ma non si vedono. La mostra Il fantastico mondo dei Peanuts dedica a Charlie Brown&Co. una serie di percorsi unici grazie all’esposizione di oltre 250 strisce, le tavole
originali di Schulz, statue, installazioni, video, volumi, riviste, quotidiani d’epoca, manifesti cinematografici, sino a libri ed articoli di pensatori come Eco e Giorello. D’altronde, chi non ha mai avuto bisogno della “copertina di Linus”? Chi non è mai stato innamorato di una “bella ragazzina dai capelli rossi”? Chi non ha mai iniziato un proprio romanzo con l’incipit “Era una notte buia e tempestosa”? E allora, grazie Schulz! I tuoi bambini sono meravigliosi! OTTOBRE 2015 I 41
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EVENTI 50&PIÙ
UN TRIBUTO AL TALENTO:
LIBELLULE D’ORO Anche quest’anno il Concorso 50&Più di Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia ha conferito il premio Libellula d’Oro, riservato agli artisti che nelle precedenti edizioni hanno vinto la Farfalla d’Oro. In queste pagine pubblichiamo le quattro opere vincitrici: il racconto
L’ultimo film di Laura Caleri Falcone, di Arezzo; la poesia Eroi, anti-eroi di Luana Innocenti Lami, di Pontedera (Pi); il dipinto Dalle colline alle montagne di Marilena Barone, di Ghislarengo (Vc); la fotografia Preghiera di Lucio Frigo, di Vicenza.
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di Laura Caleri Falcone Nata a Montepulciano (Si), vive ad Arezzo. Insegnante alle scuole superiori, è ora in pensione. Ha scritto quattro romanzi: La parete di cristallo (1994); Arrivederci amore (2000), I giorni perduti (2004) e I colori dell’autunno (2013). È anche autrice di alcune poesie che figurano in varie antologie e ha vinto diversi premi, l’ultimo a Firenze, nella manifestazione “Fiorino d’oro”. Partecipa al Concorso 50&Più per la nona volta: nel 2007 ha vinto la Menzione speciale della Giuria per la Poesia, nel 2010 la Farfalla d’Oro per la Prosa, nel 2011 la Libellula d’Oro sempre per la Prosa, nel 2012 la Menzione speciale della Giuria per la Poesia e nel 2014 la Segnalazione della Giuria per la Prosa. __LIBELLULA D’ORO PROSA__
L’ULTIMO FILM
I
IL MEDICO SE N’ERA ANDATO da cinque minuti; scuotendo la testa aveva detto: «Ormai non c’è più niente da fare, è solo questione di ore». Poi, per addolcire un po’ la durezza delle sue parole, aveva aggiunto: «Però ora non soffre più». I tre figli si erano stretti al capezzale della madre, silenziosi, ognuno chiuso nel proprio dolore di fronte a quel terribile mistero che è la morte. Fuori brillava il sole: era settembre e la giornata serena, ancora estiva, contrastava con l’atmosfera cupa della stanza. Le persiane erano accostate, quasi per impedire alla luce troppo violenta di turbare il raccoglimento che precedeva quell’addio definitivo. I figli si scambiavano poche parole: monosillabi spezzati, frammenti di ricordi. Fissavano il volto della madre spiandone ogni fremito, timorosi di perdere quegli ultimi istanti di vita. Ma il medico aveva ragione: la madre sembrava non soffrire. Fino a poche ore prima, un rantolo terribile le aveva squassato il petto; adesso il suo respiro si era fatto leggero e il volto emaciato era disteso. Pure gli occhi chiusi avevano dei fremiti come se, dietro quelle palpebre abbassate, seguissero qualcosa che poteva vedere solo lei. Quel volto, così vicino alla morte, non era un volto spento; al contrario, sembrava mutare, di quando in quando, espressione: a volte la fronte si » OTTOBRE 2015 I 43
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LIBELLULA D’ORO PROSA corrugava improvvisamente, come se la morente si trovasse in presenza di qualcosa che incuteva timore o preoccupazione; altre volte, invece, si distendeva come ad esprimere un sollievo improvviso, qualcosa di rasserenante. Altre volte ancora, un leggero fremito le faceva tremare le labbra, quasi stesse per piangere. I figli osservavano stupiti: da 24 ore, ormai, la madre aveva perso conoscenza, pure sembrava che, dietro quegli occhi chiusi, non tutto fosse veramente finito, che qualche scintilla si accendesse ancora di quando in quando. Loro non potevano sapere come, in effetti, i neuroni di Angela, prima di spegnersi del tutto, le stessero facendo un ultimo regalo. Davanti a lei si era acceso uno schermo su cui, in bianco e nero, stavano scorrendo tutti gli eventi della sua vita. Non in un forma cronologicamente ordinata: solo spezzoni, qua e là, di un’intera esistenza. Eventi a volte lieti, a volte tristi, confusi in una ridda d’immagini che si alternavano, si rincorrevano, si confondevano fra loro. La prima immagine era stata la nascita del suo primo figlio: lo stupore che aveva provato allora di fronte a quel piccolo essere urlante nato dal suo grembo, lo aveva rivissuto adesso che stava per abbandonarlo. Ma, subito dopo, l’immagine era cambiata e sullo schermo era apparso il volto di sua nonna che se n’era andata quando lei aveva solo due anni; infatti non ne conservava nessun ricordo. Aveva im-
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Da 24 ore, ormai, la madre aveva perso conoscenza, pure sembrava che, dietro quegli occhi chiusi, non tutto fosse veramente finito, che qualche scintilla si accendesse ancora di quando in quando
parato a conoscerla solo attraverso le parole del padre e dalla foto che lui teneva sulla scrivania del suo studio. Ma ecco che, adesso, le sembrava di riconoscerla come se avesse recuperato ricordi propri, ricordi che, ora, le si palesavano davanti in immagini nitide che indugiavano sullo schermo: la nonna seduta sulla sedia a dondolo, col grembiule di rigatino e la grossa crocchia grigia dietro la nuca; le stava porgendo le braccia invitandola a salire sulle sue ginocchia. Poi l’immagine cambiava: c’era sempre la nonna al centro ma, ora, se ne stava immobile distesa sul suo letto; lei bambina cercava di arrampicarsi per giungere fino a lei, ma, qualcuno, l’afferrava e la portava via. Che cosa era accaduto alla nonna? Perché non si muoveva? Ma ecco che l’immagine cambiava di nuovo: lei ora era a scuola, c’era la sua maestra che stava leggendo Il sabato del villaggio. Come leggeva bene, con quella voce squillante, mentre si guardava intorno per vedere se tutte le alunne la seguissero con attenzione! Era brava la sua maestra! Un po’ manesca, una volta uno schiaffone se l’era preso anche lei. Però era davvero brava e Angela ricordava ancora tutte le poesie che aveva imparato grazie a lei. Adesso appariva giovane, col grembiule nero e la treccia bruna intorno alla testa. Ma ecco che l’immagine mutava ancora: lei era nell’orto della casa dove aveva vissuto da bambina insieme all’amica del cuore; stavano giocando “alle signore” e fingevano di cucinare
gustosi manicaretti a base di chicchi d’uva e spicchi di noce. Già! La sua amica Silvia! Ma dove era finita? Da tempo, ormai, non ne aveva più notizie. Per qualche istante lo schermo diventa scuro, ogni immagine sparisce. Poi, ecco, una figura d’uomo: «Oh Dio! Forse Giovanni?». Ma lei lo vede solo di spalle: «Voltati!», vorrebbe gridargli, «Dimmi che sei tu! Te ne sei andato troppo presto!». Ma lui non si volta, anzi si allontana e svanisce sullo sfondo delle schermo. Un dolore atroce la sconvolge; perché, perché non si è mostrato a lei? Per un po’ sembra che lo schermo si sia spento, ma ecco, no, si riaccende di nuovo: adesso al centro ci sono i suoi tre bambini che giocano sul terrazzo di casa. Ma quale casa? Non ricorda più quel terrazzo; hanno fatto così tanti traslochi! Dove sono? Ridono allegri, si rincorrono. Stranamente ad Angela giungono nitide le immagini, ma non i suoni. È come se assistesse a un film muto. Perché? Lo schermo diventa di nuovo scuro, le pause, fra un’immagine e l’altra, si fanno sempre più lunghe. Poi, con una stretta al cuore, vede suo padre, immobile sul letto, le mani in croce, mentre sua madre, in piedi, il volto disfatto dal dolore, lo fissa come inebetita. «No!», supplica disperata, «Questo non lo voglio vedere!». Per un po’ tutto sembra sparire, poi, di colpo, lo schermo si accende ancora ma, ora, le immagini si inseguono in modo convulso, lei non riesce a seguirle: è come se assistesse a un film accelerato. Intravede, per un
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LIBELLULA D’ORO POESIA attimo, se stessa bambina che gioca a palla, ma ecco che, subito dopo, ha una rapida visione di un’aula scolastica, che però, sparisce subito a sua volta. Poi ecco una chiesa, è la chiesa dove si è sposata con Giovanni. E, poi, vede Marco, il suo figlio più piccolo, lo vede adolescente, ma sta piangendo, ma perché piange? Ma ecco che lo schermo si spegne di nuovo. Quando si riaccende le immagini sono così confuse che lei non riesce più a recepirle. Per un attimo tutto si ferma. Lei è tanto stanca! Poi, sullo schermo, all’improvviso, appare, nitidissima, un’immagine: è sua madre che la sta guardando, ma non l’immagine che Angela ha di lei come era negli ultimi anni, una donna ormai spenta, con la parola incerta e il passo vacillante. No, l’immagine dello schermo le riporta sua madre come era nel fiore degli anni e la guarda sorridendo e le tende la mano e la invita a seguirla. I tre figli la vedono sussultare: si accostano solleciti, sentono che l’evento estremo è vicino. Poi le labbra riarse della donna si muovono. «Tenta di dire qualcosa!», dice Marco commosso spiando quel volto emaciato e, poi, con voce strozzata dall’emozione, esclama: «Ha detto mamma!». Ecco, adesso i neuroni si sono definitivamente spenti. Il volto è sereno, senza più fremiti e sussulti. II film di Angela è terminato. Sullo schermo che si è riacceso per l’ultima volta c’è scritto la parola “fine”.
EROI, ANTI-EROI
L’onda allisciata e lunga per bonaccia o arrugata per furia di procelle spingeva eroi nei gorghi dell’ignoto. Mitico il tempo quando si apriva il mare in transiti di audacia Era l’onda pelagica di Ulisse. l’onda dolce incantata / incatenata dal cantico flautato di sirene o il maroso arruffato / inturgidito da collerici mostri / le paure di subdoli naufragi o di falsi inattesi incantamenti. L’onda lunga e allisciata per bonaccia o increstata per l’ira di tempeste spinge anti-eroi nei gorghi dell’ignoto. È il tempo d’oggi quando il mare sbarra e intralcia i percorsi sognati di speranze. È il mare navigato da carrette l’onda salsa / sofferta / lacrimata per apolidi tragiche zavorre. È il maroso che ruggina gli scafi e soddisfatto inghiotte senza pietà d’umano preavviso disperazioni ed usurosi inganni. Non volteggiano più le procellarie. Sonnecchiano i delfini l’onda calma e le colonne d’Ercole raggiunte come sempre / ai confini d’ogni mare infrangeranno sogni proibiti.
Luana Innocenti Lami Vive a Pontedera (Pi) dove ha svolto l’attività di docente di Lingue straniere. Ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali di poesia, conseguendo premi e riconoscimenti. Ha pubblicato tre raccolte di poesie e ha partecipato nella giuria di concorsi presso l’Ute e per la poesia dorsale. Partecipa al Concorso 50&Più per la terza volta: nel 2013 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Poesia. OTTOBRE 2015 I 45
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LIBELLULA D’ORO PITTURA
di Marilena Barone DALLE COLLINE ALLE MONTAGNE
È nata e vive a Ghislarengo (Vc). Dipinge da autodidatta, partecipa al Concorso 50&Più per l’undicesima volta: nel 2011 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Pittura.
LIBELLULA D’ORO FOTOGRAFIA
di Lucio Frigo PREGHIERA
Ex funzionario dell’associazione commercianti e componente del consiglio 50&Più della provincia di Vicenza, i suoi hobby sono leggere, fotografare, passeggiare in montagna e il tiro con l’arco. Nel 2008 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Fotografia e la Superfarfalla, nel 2009 la Segnalazione della Giuria e, nel 2013, la Libellula d’Oro sempre per la Fotografia. Vive a Vicenza.
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Il villaggio di Les Andelys lungo la Senna.
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__in VIAGGIO__
LUNGO IL FIUME, SULL’ACQUA... È uno dei fiumi più conosciuti al mondo, icona di intere generazioni, simbolo di una città e di un intero Paese. La Senna, lungo il suo percorso ha dato vita a città e villaggi, portato benessere alla Francia, ispirato poeti, chansonnier e artisti, ed acceso la scintilla creativa di tanti pittori che hanno regalato al mondo opere immortali
L
di Loris Porcheri
LA SENNA SCORRE LENTA, incurante di ciò che accade lungo i suoi argini e sulle sue acque, quasi avesse la consapevolezza che la città che attraversa non possa fare a meno di “lei”. E come tutti i corsi d’acqua importanti, artefici della Storia, anch’essa si presta a recitare il copione che l’uomo le ha scritto su misura nei secoli, spinto dalla convinzione che bastasse disegnare curve sinuose o scavare il letto in più punti, per addomesticarla ed assoggettarla al proprio volere. Un copione che di tanto in tanto il fiume stravolge, sostituendolo con l’improvvisazione che porta scompiglio e preoccupazione, modificandolo con i capricci propri della sua Natura, come fa una grande diva, sicura del perdono del suo pubblico. Perché la Senna non è un semplice fiume, è molto di più. È la rappresentazione di Parigi, la sua stessa anima; è la linfa vitale che attraversa la città, nutrendola di giorno e animandola di »
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IN VIAGGIO LA SENNA
IL PERCORSO
LA NORMANDIA
Nasce sull’Altopiano di Langres, vicino Digione, la sua lunghezza è di 776 chilometri. Il suo bacino raccoglie il 30% della popolazione, il 40% delle attività e trasporta circa 300 milioni di tonnellate di merci l’anno.
La Senna non attraversa solo Parigi, ma tante altre città hanno tratto benefici dalle sue acque: Melun, Poissy, Corbeil-Essonnes, Rouen e Le Havre, posta sulla riva destra dell’estuario, uno dei porti francesi più importanti.
È una delle regioni in cui è suddivisa la Francia; occupa la parte nord-occidentale ed è abitata da oltre tre milioni di persone. Le città più importanti sono Rouen (la capitale), Le Havre (la più popolosa) e Caen.
NEL SEGNO DELL’ARTE notte, è una sorta di madre amorevole che accoglie nel proprio grembo le imbarcazioni, un tempo unica fonte di sostentamento dei parigini e oggi anche dispensatrici di divertimento. È la custode dei grandi avvenimenti, la vetrina dell’ingegno artistico dell’uomo, che ha punteggiato le sue sponde di gioielli architettonici che, civettuoli, si specchiano nelle sue acque. Nei secoli la Senna ha imparato che la cultura può nutrire i corpi oltreché le menti, e si è prestata a diventare fonte d’ispirazione di scrittori e taciturna musa di pittori, talvolta protagonista di romanzi e canzoni, tal altra modella d’eccezione di grandi artisti, rapiti dalla sua natura mutevole e genuina, a tratti indomita. Le sue rive, diventate Patrimonio dell’Umanità nel 1991, modificano il proprio aspetto come fa un camaleonte quando si posa su di un oggetto: Vernon, l’antico mulino sulla Senna.
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IN NORMANDIA
I primi passi dell’Impressionismo La valle della Senna e la Normandia sono stati i luoghi nei quali mosse i primi passi, e si consolidò, l’Impressionismo, e dove i principali esponenti di questo movimento trassero ispirazione per i loro capolavori. Città, villaggi e la natura stessa di quest’area sono stati immortalati su tele memorabili. Oltre a Monet, anche Renoir, Pissarro, Gauguin, Degas, Corot e Sisley si fecero guidare la mano dalla semplicità della vita quotidiana, dalla genuinità delle persone e dalle bellezze dei paesaggi, talvolta solitari e struggenti.
Honfleur, il porto di Vieux Bassin. A sinistra: Claude Monet, “Vela sulla Senna ad Argenteuil”.
ora passeggiata romantica, ora via ciclabile, ora spiaggia cittadina, ora approdo di città e villaggi che dal fiume hanno imparato l’arte del vivere. Come Vernon, a cui Émile Zola dedicò uno dei suoi primi romanzi, piccolo centro orgoglioso delle sue case a graticcio e del Vieux Moulin, l’ultimo mulino adibito anche a postazione per la riscossione del pedaggio pagato quando si attraversava il fiume. A qualche chilometro di distanza da Vernon c’è Giverny, il villaggio nel quale Claude Monet trascorse gli anni della sua maturità e si spense. Qui si può visitare la casa del pittore, i suoi giardini alla giapponese gremiti di fiori e percorsi dalle acque del fiume Epte, che l’artista fece deviare per ricreare nelle proprie terre canali e stagni: fu questa meraviglia ad ispirargli
la serie dei dipinti sulle Ninfee. Honfleur, invece, accoglie i visitatori con il Vieux Bassin, l’antico porto che sa ancora raccontare storie di lupi di mare, mentre le strade acciottolate del suo centro storico, si raccolgono intorno a Place Sainte-Catherine, punteggiata di luoghi di ritrovo e ristoranti. La Chapelle Notre-Dame de Grâce, Un suggestivo scorcio notturno di Rouen.
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50&Più in CROCIERA DAL 26 MARZO AL 2 APRILE 2016
Crociera Fluviale di Primavera Da Parigi alla Normandia, lungo la Senna a bordo dell’elegante Motonave Botticelli Parigi, Vernon, Honfleur, Rouen, Les Andelys, Parigi che racchiude oltre quattro secoli di Storia, osserva la città da lontano. Rouen si divide tra arte e storia. Ricordata come luogo dove fu eretto il rogo di Giovanna D’Arco, conserva un cuore medievale - miracolosamente sopravvissuto alla furia delle guerre -, con mirabili case a graticcio e splendide costruzioni gotiche, tra cui la cattedrale di Notre-Dame che Monet raffigurò, in una trentina di tele, ad ogni ora del giorno e in diverse stagioni dell’anno. Il tributo del grande artista alla creatività degli uomini.
Una delle più belle crociere su fiume che l’Europa possa offrire. Da Parigi a Honfleur, in Normandia, attraverso incantevoli paesaggi, città antiche, castelli e scenari romantici la cui luce ha stregato i pittori impressionisti. Un indimenticabile viaggio sulla Senna a bordo di un “elegante hotel galleggiante” che vi regalerà sorprendenti sensazioni in un’atmosfera di completo relax. IN NAVIGAZIONE Oltre alla scoperta delle principali attrazioni turistiche di Parigi si visiteranno: Vernon, antica cittadina di charme sulle rive della Senna; Giverny, il paese natale di Monet; Duclair verso l’Abbazia di Jumièges; Honfleur, delizioso porticciolo sulla Costa atlantica che con le antiche case e il campanile di Santa Caterina nelle viuzze del centro storico, creano uno degli scenari più intatti di tutta la Francia; Rouen, la splendida capitale normanna, un migliaio di case a graticcio intatte per una vera città-tesoro: Monet dipinse la cattedrale ben 40 volte, a tutte le ore del giorno per coglierne i giochi di luce che hanno incantato gli impressionisti; infine Les Andelys, pittoresco villaggio sulla Senna incorniciato da colline boscose e alte scogliere bianche.
n.
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Secondo il Censis, oggi si delinea un cattolicesimo incerto, ma che vuole ancora credere. Cattolici e agnostici sembrano legati da una “nostalgia di fede” e da percorsi comuni. La famiglia tiene come istituzione, ma è sempre più distante dalle ragioni del Sacro. Papa Francesco? Un punto di riferimento
__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
FAMIGLIA E FEDE NEL TERZO MILLENNIO di Elisa Manna
+
IL 99% DELLE FAMIGLIE CATTOLICHE HA BATTEZZATO I PROPRI FIGLI E IL 77,6% LO CONSIDERA UN SACRAMENTO FONDAMENTALE CHE COINVOLGE L’INTERA COMUNITÀ PARROCCHIALE
C
COME VIVRANNO IL GIUBILEO cattolici e non credenti? Qual è il rapporto dei romani con la fede? Il Censis ha realizzato una grande indagine, molto approfondita, su un campione rappresentativo di 1.000 famiglie. Emergono attese diverse e sentite, come se tutti avvertissero chiaramente le opportunità innovative del momento. Ma, in ogni caso, tutti sperano in Papa Francesco.
Famiglie e cattolicesimo a Roma La trasmissione della fede avviene all’interno di famiglie cattoliche profondamente cambiate, che vivono il cattolicesimo in maniera fortemente soggettiva. La famiglia comunque “tiene”: solo il 5,7% delle 1.000 famiglie intervistate dal Censis per la Diocesi di Roma, per la ricerca Religione e famiglia a Roma, considera la famiglia un’istituzione superata. Tra i cattolici avanza una con-
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cezione costituzionale “la famiglia come nucleo fondamentale della società” (36,1%) piuttosto che sacramentale (43,8%).
Le famiglie cattoliche: una fede anemica Su 100 cattolici, il 40,4% si dichiara cattolico praticante, il 35,7% credente non praticante, il 22,9% pratica saltuariamente. C’è anche un 1% che esprime un’incertezza radicata e alterna periodi di fede a periodi di dubbio. Considera un obbligo religioso partecipare alla Messa domenicale solo l’11,7% dei cattolici; per il 30,1% essa è la fonte e il culmine della vita cristiana, per il 26,6% è un’esperienza che può aiutare a riflettere, per il 20,1% è un’esperienza di condivisione necessaria alla comunità dei credenti. Per l’11,5% è un precetto poco significativo. Questi ultimi risultati vanno trattati con estrema cautela. Certamente sono il sintomo di infiltrazioni di pensiero laico; ma, per altro verso, possono essere valutati come un’ulteriore spinta del soggettivismo anche nei comportamenti di fede.
I Sacramenti: qualche contraddizione e molte deleghe Quasi il 24% dei cattolici ammette che si arriva al matrimonio in chiesa con poca consapevolezza, il 15% dice che ci si sposa in chiesa perché è un rito più “caldo”, per fare una bella festa, indossare begli abiti, fare contenti
i parenti. Questa “leggerezza” si riflette poi nella trasmissione della fede: quasi il 30% delle famiglie cattoliche non ritiene di dover trasmettere la propria fede, si limita all’approfondimento dei temi dell’interiorità. Però tutti (il 99%) hanno battezzato il loro figlio e la stragrande maggioranza (il 77,6%) considera il Battesimo un sacramento fondamentale che coinvolge l’intera comunità parrocchiale. Tuttavia solo il 14% lo considera un rito da rendere vivo attraverso la partecipazione attiva alla vita parrocchiale. Anche la Prima Comunione (il 96,2% dei cattolici ha fatto o farà fare al figlio/a la Prima Comunione) viene vissuta non da tutti i cattolici “come il modo più autentico per incontrare Gesù” (72,7%). Oltre il 25% la definisce un arricchimento personale, una bella festa, una legittimazione sociale. Il 41% ammette di aver delegato completamente la preparazione del figlio/a ai catechisti. Solo il 13,1% fa volontariato in parrocchia in maniera costante. E solo il 18,4% parla della fine della vita con i figli da cattolico, proponendo una prospettiva di fede in un’altra vita. Anche le feste religiose sono vissute da molti all’insegna del consumismo, più che del significato profondo: ad esempio, il 90% a Natale fa l’albero, il presepe “solo” il 73,8%. Per il 26,2% il Natale è la celebrazione degli affetti familiari o uno stressante rito consumistico. » OTTOBRE 2015 I 53
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ORIENTAMENTI
L’analfabetismo religioso Più in generale, si registra un forte “analfabetismo” religioso: legge Vangelo e Bibbia solo il 27% dei cattolici individualmente, l’11,1% in famiglia. Tra quanti leggono Vangelo e Bibbia il 53,6% lo fa per “dare vita alla propria fede”, ma l’altra metà dei cattolici adduce motivazioni di carattere culturale e di approfondimento spirituale.
I non cattolici e “le aperture” al cattolicesimo Anche tra i non cattolici si registrano “incertezze”, ma di segno opposto. Parte di essi assume comportamenti che contraddicono la loro assenza di fede: solo il 38,9% si dichiara ateo convinto, il 43% si colloca nella categoria agnostico. Ne esce ridimensionato l’ateismo militante riverberato da molti media. Il 43% dei non credenti ha battezzato il figlio, il 31% ha fatto o farà fare la Prima Comunione, quasi il 40% si è preparato scrupolosamente discutendo in casa le tematiche affrontate durante il catechismo. Il 25% dei non credenti dichiara di scegliere l’insegnamento scolastico della religione cattolica perché «Così comunque i figli hanno un’educazione morale». Appare dunque importante per la Chiesa usare un nuovo linguaggio che sappia intercettare le “benefiche inquietudini” dei non credenti.
La trasmissione della fede La trasmissione della fede av54 I 50epiu.it I OTTOBRE 2015
viene attraverso la madre (59,6%). Il dibattito sul sacerdozio alle donne rischia di oscurare la vera questione: è importante che la Chiesa comprenda le nuove realtà della donna, la sua identità sociale, la crescita nell’istruzione, i nuovi modi di percepire la propria stessa femminilità. LA SFIDA
Carità e nuovo umanesimo Tra i cattolici prevale un’idea di carità che non si esaurisce nell’offerta di denaro, come tra quanti si dichiarano atei e agnostici, ma include atteggiamenti di attenzione, amore, fraternità e disponibilità psicologica nei confronti dell’altro. Il Cristianesimo si avvia a diventare il nuovo umanesimo nel terzo Millennio?
La battuta d’arresto Dopo la Prima Comunione, il 32,3% dei genitori cattolici registra un abbandono della religione da parte dei figli. Fondamentale l’esistenza o meno di un gruppo parrocchiale attivo e vivace nel contrastare l’abbandono (43,4%). Quando a rispondere sono direttamente i figli, questa motivazione all’abbandono sale al 55,8%.
Chi rema contro Secondo le famiglie cattoliche chi rema contro è la società stessa, i (dis)valori in cui è immersa e i media (40,4%), dalla corruzione alla prevaricazione del più debole; ma anche altre famiglie, gli amici, il dialogo difficile con scuola e parrocchia (complessivamente 40,3%). A questo punto diventa fondamentale una figura di guida morale forte e coinvolgente: non a caso l’80% dei cattolici considera Papa Francesco il vero punto di forza del cattolicesimo, più ancora del messaggio d’amore e della speranza (il consenso per Papa Francesco è molto diffuso anche tra i non cattolici).
Le attese delle famiglie cattoliche: tra voglia di autonomia e bisogno di guida Le famiglie cattoliche si aspettano dalla Chiesa: più comprensione per quanto riguarda i comportamenti sessuali (73,2%);
sembrano sottolineare che prima ancora di “fare famiglia “le persone sperimentano affetti, desideri, emozioni. Vogliono una Chiesa francescana (93,7%) che riscopra l’eredità del Concilio Vaticano II (88,3%), che dia un maggior ruolo alle donne nella Chiesa (66,2%). Vorrebbero che le grandi religioni si incontrassero (93,9%), vorrebbero una Chiesa capace di comprendere i problemi delle famiglie (97%) e dei giovani d’oggi (98,3%). Oltre la metà (56,2%) vorrebbe che i sacerdoti potessero sposarsi e fare figli. Su un altro fronte vogliono una Chiesa che promuova una cultura, anche sul territorio e non solo a livello centrale, capace di far ritrovare umanità (quasi il 30%). Chiedono che la Chiesa si faccia promotrice di un nuovo umanesimo.
Le attese dei non cattolici Il 57% afferma: «La vita non ha senso, ma qualche volta vorrei che avesse un significato più grande». Il 21,3% dice di non credere «Perché Dio non gli dà la fede». Oltre la metà (52,4%) mostra sorprendenti aperture: dice che sarebbe disponibile a interagire con gruppi di cattolici a patto di non sentirsi indottrinare; oppure che, pur non credendo, Papa Francesco li ha fatti riavvicinare alla religione e che lo considerano il loro faro, oppure che le ideologie hanno fallito nell’affermare una morale laica e che c’è bisogno di un Ente Morale Superiore; oppure, ancora, di aver lasciato la Chiesa perché si sono sentiti abbandonati. Un campo fertile per l’impegno della Chiesa.
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FUTURO & ANZIANI
Città “amiche” per over60attivi e in salute
SERVIZI PER LA SALUTE, informazione, abitabilità, trasporti, inclusione sociale... Sono solo alcuni dei punti proposti dall’Oms per rendere le nostre città “age-friendly”, più attente ai bisogni delle persone anziane e più inclusive
8 aspetti in particolare: informazione, ADDIO CITTÀ in cui gli anziani restaservizi per la salute, abitabilità, trano esclusi! All’invecchiamento prosporti, inclusione sociale, partecipagressivo della popolazione, l’Organizzione, spazi all’aperto e zazione Mondiale della lavoro. Le persone anSanità sta rispondendo IL GLOBAL DATABASE ziane infatti, devono avecon una rete di centri DELL’OMS RACCOGLIE re una buona ragione abitati “age-friendly”, LE INIZIATIVE DI MOLTE supportati da una banca CITTÀ ESTERE PER per uscire di casa e viveMIGLIORARE LA VITA re un invecchiamento dati di iniziative mirate. DELLE PERSONE ANZIANE sano e attivo. Il rispetto, Al momento ne fanno ad esempio, si riflette parte una ventina di di Valerio Maria Urru nell’accesso agli edifici Paesi, dagli Stati Uniti pubblici e agli spazi di all’Irlanda. L’Italia non partecipazione, volontariato, divertiè ancora presente. mento e lavoro. L’assenza di un trasporSecondo l’Oms, per definirsi “amica to pubblico affidabile può invece isolare degli anziani” - capace cioè di riconochi ormai non guida più. Per saperne scerne capacità e risorse, rispondere di più sull’operato dell’Oms, si può cona necessità e stili di vita, promuovere sultare il sito: www.who.int e cliccare l’inclusione sociale e proteggere i più alla voce “Age-Friendly Cities”. deboli - una città deve concentrarsi su OTTOBRE 2015 I 55
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__SOCIETÀ INIZIATIVE__ CURIOSITÀ
Sono 17 le regioni che hanno aderito all’iniziativa, e 6 i capoluoghi di regione (Ancona, Bologna, Cagliari, Napoli, Palermo, Trento). Napoli, Pedamentina di San Martino.
ITINERARI a piedi alla scoperta delle bellezze della propria città. Il 31 ottobre e il 1° novembre in tutta Italia
TREKKING URBANO: QUANDO LO SPORT INCONTRA L’ARTE
Siena, Piazza del Campo.
di Carlo Penguin
+ PER SAPERNE DI PIÙ
50 città hanno dato la loro adesione alla Giornata Nazionale del Trekking Urbano. Ecco quali SCOPRIAMO L’ITALIA
Amelia (Tr), Ancona, Arezzo, Asciano (Si), Ascoli Piceno, Asolo (Tv), Avellino, Biella, Bologna, Cagliari, Catania, Ceglie Messapica (Br), Chieti, Cividale del Friuli (Ud), Conegliano (Tv), Correggio (Re), Cosenza, Favignana (Tp), Feltre (Bl), Forlì, Grosseto, Iglesias (Ci), La Spezia, Lucca, Macerata, Manciano (Gr), Mantova, Murlo (Si), Napoli, Narni (Tr), Oderzo (Tv), Padova, Palermo, Palmanova (Ud), Pavia, Pistoia, Ragusa, Rieti, Salerno, Salsomaggiore Terme (Pr), San Giustino (Pg), Siena, Spoleto (Pg), Tempio Pausania (Ot), Terracina (Lt), Trento, Treviso, Urbino, Valdobbiadene (Tv), Vittorio Veneto (Tv). Per informazioni: www.trekkingurbano.info
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SIAMO SICURI di conoscere a fondo la nostra città, i suoi angoli più nascosti e suggestivi, le opere d’arte e la cucina tradizionale? Per chi è curioso, buongustaio, amante dello sport e della vita all’aria aperta, c’è un’attività che coniuga tutto questo: il trekking urbano. Itinerari da percorrere alla scoperta dell’arte e del gusto, facendo lunghe camminate mentre ci si diverte stando insieme. Per chi volesse cimentarsi in questa “avventura”, il 31 ottobre e il 1° novembre, 50 comuni italiani e 17 regioni organizzano la Giornata Nazionale del Trekking Urbano, un intero giorno per scoprire camminando tutti quei luoghi affascinanti che il turismo tradizionale non mette sotto la lente d’ingrandimento. Percorsi che possono affrontare tutti, ad ogni età, sia
che si pratichi sport o meno. L’edizione di quest’anno della Giornata del Trekking Urbano dal titolo Cibo per l’anima, cibo per il corpo, inizia con la visita di piazze, vicoli, monumenti e termina con la degustazione di prodotti e piatti locali. Tra gli itinerari anche monumenti solitamente chiusi al pubblico o luoghi poco conosciuti come i monasteri di Cividale del Friuli, gli scorci medievali di Asciano, il Teatro Villani di Biella, i castelli Normanni di Favignana, l’area mineraria Laveria Lamarmora di Iglesias, la Fonte Maggiore a Macerata, il palazzo delle Terme Berzieri a Salsomaggiore Terme, il Ponte delle Torri a Spoleto, il castrum di Vittorio Veneto, i panorami del Moiariello di Capodimonte e della Pedamentina di San Martino a Napoli.
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intervista di Giancarlo Cocco
B
LINO BANFI
LINO BANFI: IO, ATTORE COMICO PER “SACRA“ VOCAZIONE + __le INTERVISTE di 50&Più__
A quindici anni entra in seminario per diventare prete, dove si cimenta in diverse recite sacre. Le sue esibizioni, però, suscitano l’ilarità degli spettatori. È così che il vescovo, riconoscendo in lui la vocazione della comicità, gli consiglia di passare al palcoscenico
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LINO BANFI HA FATTO DIVERTIRE QUATTRO GENERAZIONI DI ITALIANI. Durante la sua lunga carriera ha calcato le scene dell’avanspettacolo con i mitici Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, poi del cabaret con Lando Fiorini. Ha lavorato con Lando Buzzanca, Renzo Montagnani, Mario Carotenuto, Gianfranco D’Angelo, Renato Pozzetto, solo per citarne alcuni. È stato uno degli attori più rappresentativi della commedia scollacciata degli anni Settanta, raggiungendo la sua notorietà con pellicole come L’allenatore nel pallone e il Commissario Lo Gatto, divenuti veri e propri cult. Stiamo parlando di Pasquale Zagaria, nativo di Andria (Ba), in arte Lino Banfi. La sua notorietà è aumentata con la fortunata interpretazione di Nonno Libero in Un medico in famiglia, serie che continua ad andare in onda grazie al gradimento del pubblico agè, che sembra sia stato ipnotizzato da questa fiction. Negli anni Settanta era considerato un caratterista di alto livello, poi è divenuto “artista della commedia”, ora invece incarna il personaggio di un nonno gioioso e dispensatore di consigli ai nipoti nel quale molti italiani si riconoscono. Abbiamo incontrato Lino Banfi in occasione del conferimento del suo 15° Premio alla Carriera, “L’Arancia D’Oro”, ricevuto quest’anno a Grottammare (Ascoli Piceno) nell’ambito del Festival dell’umorismo, condotto da Enzo Iacchetti e Laura Freddi, un evento che da 31 anni consacra giovani cabarettisti e che nel passato ha scoperto Ficarra e Picone, «MI CONSIDERO Antonio Rezza, Giovanni CaUN NONNO INTERATTIVO cioppo, Aldo, Giovanni e E CIÒ CHE HO IMPARATO DALLA FICTION Giacomo e tanti altri, facen“UN MEDICO IN FAMIGLIA” doli conoscere al grande L'HO MESSO IN PRATICA IN pubblico televisivo. CASA CON I MIEI NIPOTI» Come ha scoperto la sua vocazione? Non l’ho scoperta io, ma gli altri. A 15 anni, ad Andria, ero entrato in seminario per fare il prete. Ogni recita che facevo, recite sacre - una volta impersonavo San Pietro, un’altra volta Giuda, ma il Cristo non me lo hanno mai
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In alto, Lino Banfi nella sua casa. Sopra, l’attore è anche Ambasciatore di Buona Volontà Unicef: qui in posa con le bambole Pigotte.
fatto fare (precisa Lino sorridendo, ndr) - non avevo la faccia. La gente rideva mentre recitavo ed il direttore del seminario si arrabbiava da morire. «Perché la gente ride che ne so io - gli rispondevo -. Io dico quello che è scritto sul copione». E lui: «Sì, ma lo dici con una parlata buffa ed originale». Per farla breve, decisero di cacciarmi dal seminario, io ed un altro seminarista che ora fa il cardiochirurgo. Io piangevo. Fu chiamato il vescovo a decidere di questi due ragazzi che dovevano essere allontanati
a metà dell’anno scolastico e mi disse: «La tua vocazione non è quella di fare il prete, ma di far ridere la gente visto che ogni cosa che dici le persone ridono. È una missione pure quella!». Lei è il nonno d’Italia. In questo ruolo si sente più vecchio o più interattivo? Sicuramente più interattivo: il fatto che lo sia nella vita e nella fiction mi ha confuso un po’ le idee. Ho sette tra nipoti e pronipoti, due i figli di Rosanna (la figlia, ndr), e devo dire che ho imparato
BIOGRAFIA
1936
Lino Banfi con Janet Agren. 58 I 50epiu.it I OTTOBRE 2015
LE ORIGINI Pasquale Zagaria - il suo vero nome nasce ad Andria (Ba) l'11 luglio. Nel 1962 si unisce in matrimonio con Lucia con la quale avrà due figli, Walter e Rosanna. Oggi è il nonno felice di sette tra nipoti e pronipoti.
1954
CARRIERA Si trasferisce a Milano per cercare la sua strada nel teatro di varietà ed è qui che, nel 1968, comincia il suo percorso di comico portando in scena, nel suo tipico dialetto canosino, detti e modi di dire tipici del suo paese.
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RICONOSCIMENTI
La sua notorietà è aumentata con la fortunata interpretazione di Nonno Libero in “Un medico in famiglia”
In alto, Lino Banfi, Milena Vukotic e Rosa Pianeta sul set di “Un medico in famiglia 8”. Sopra, con la moglie Lucia.
molto dalla fiction che poi ho messo in atto in casa con i nipoti veri e viceversa. Ora sto girando la decima edizione di Un medico in famiglia. Proprio ieri quella che nella farsa è la mia nipote Annuccia, che ha cominciato a due anni quando la tenevo in braccio ed ora ne ha venti, mi ha detto: «Lo sai che l’altro giorno mia nipote, di quattro anni, mi ha chiesto: “Perché tu devi conoscere tuo nonno ed io no?”. Le ho risposto: “Ma quello non è mio nonno, è un nonno nella fiction”. E la piccola, seria:
1960
“Perché se è nonno a te è nonno anche a me”». E adesso mi tocca conoscere questa bimba, quando me la porteranno sul set come nonno! Tra i tanti colleghi con cui ha lavorato chi ricorda con maggior simpatia? Ricordo Renzo Montagnani, che ha fatto con me molti film con belle donne. Proprio Laura Freddi mi ha chiesto: «Come hai fatto a lavorare con tutte queste donne bellissime senza mai esserti innamorato?». Ed io le ho risposto: «Come fanno tutti
ANNI ’60 Tra i primi successi televisivi su Rai2 Speciale per voi di Renzo Arbore. Note le collaborazioni con Ernico Montesano e Lando Fiorini. Infine, determinante per la sua affermazione, l’incontro con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
1980
PREMI AL TALENTO
Nel corso della sua carriera Banfi ha ottenuto molti riconoscimenti. Tra i principali: 1991 Premio “Medaglie d’Oro Una vita per il cinema”; 1996 Premio “François Truffaut”, consegnato dal Giffoni Film Festival; 2000 “Grolla d’oro” alla Carriera; 2003 “Telegatto” alla Carriera e Premio “Barocco”; 2008 Roma Fiction Fest Premio alla Carriera; 2009 Premio “Monte-Carlo Film Festival de la Comédie” alla Carriera; 2010 Premio “De Sica”; 2012 Premio “Lupa capitolina”.
coloro che lavorano seriamente e basta». A Renzo una volta dissi: «Noi attori siamo votati come i frati, siamo amorevolmente freddi per il voto fatto». Ogni film che facevamo fingevamo di essere disinteressati, erano belle quelle attrici. Come la Fenech, con la quale ho fatto più di 11 film. I suoi progetti televisivi? Come ho detto, abbiamo iniziato a Cinecittà le riprese della decima edizione di Un medico in famiglia, dieci ore al giorno; poi andremo in Puglia, nella zona di Alberobello, per girare alcune scene. Anche questa volta mia moglie è interpretata da Milena Vukotic, una grande professionista, recita in tre lingue: italiano, dialetto di Canosa, un po’ di barese ed un po’ di palermitano. Al termine dell’intervista Banfi saluta con il suo instancabile sorriso e dice: «Nonostante l’età che ho, continuo a lavorare perché mi sento ancora giovane e tengo occupato il cervello» e, volgendosi alla moglie Lucia che gli è accanto e con la quale è sposato da oltre 50 anni, aggiunge: «Ritengo basilare l’importanza della famiglia; quando devo prendere una decisione riunisco tutti, compresi i nipoti, e chiedo cosa ne pensano. Poi, alla fine, decido io!»
ANNI ’80 Raggiunge il picco di popolarità quale protagonista di pellicole considerate cult dagli amanti del genere, come L’allenatore nel pallone, Vieni avanti cretino, Il commissario Lo Gatto, Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio.
Banfi con i figli Walter e Rosanna. OTTOBRE 2015 I 59
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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
Difficile dire quale modello alimentare sia il migliore. Eppure, la Dieta Mediterranea può scongiurare disturbi cardiovascolari, così come il diabete
ITALIANI & CIBO: UNA LUNGA STORIA D’AMORE di Giada Valdannini GLI ITALIANI AMANO LA BUONA CUCINA. Ma soprattutto, amano parlarne. Non stupisce, quindi, che spopolino i talent tra i fornelli: da queste parti, parola e cucina vanno a braccetto. Della nostra tradizione abbiamo parlato con Fabio Parasecoli, storico della gastronomia a capo del dipartimento di Food Studies della New School, università nel centro di Manhattan, celebre per avere avuto tra i suoi docenti Hannah Arendt e Erich Fromm. Parasecoli, che ha studiato a Roma e Napoli, poi in Germania e in CONTROTENDENZE Cina, è stato corrispondente da New Gli Stati Uniti riscoprono il buon cibo York del Gambero Rosso e ha di reProprio negli Stati Uniti, patria del Junk Food - il “cibo cente pubblicato Al dente. La storia spazzatura” (quello dei fastfood per intenderci, sopratdel cibo in Italia (Leg Edizioni). tutto quello tanto biasimato dai nutrizionisti) - è nato Da dove proviene la varietà un corso di laurea che segna un’inversione di tendenza pressoché infinita delle nostre con un boom di iscrizioni: i Food Studies, ovvero cultura specialità locali? e storia dell’alimentazione.
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IN MOSTRA SULLE ROTTE DEL CIBO
Arte, archeologia e cultura gastronomica ad Expo 2015
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Ha radici diverse che spaziano dalle differenze geografiche a quelle climatiche, passando per il paesaggio e il metissaggio di popolazioni. Basti pensare agli Etruschi, forse di provenienza orientale, e ai Greci, che hanno introdotto molte varietà di grano, viti e olivi; poi i Romani, al centro di un impero le cui rotte commerciali conducevano a Roma, che importarono prodotti “esotici” come pesche e ciliegie del Medio Oriente. Le tribù germa-
DI RECENTE, LE DIETE ATKINS E PALEO HANNO MESSO AL CENTRO UN’ALIMENTAZIONE CHE PUNTA SU CIBI RICCHI DI PROTEINE. IL CHE RIBALTA I CARDINI DELLA DIETA MEDITERRANEA
niche introdussero invece un nuovo atteggiamento rispetto alla natura e alla produzione alimentare, dando importanza alla raccolta di vegetali selvatici, caccia, pesca e prodotti come birra e burro. Per non parlare degli Arabi, che portarono con sé nuove tecniche di coltivazione e irrigazione, insieme a piante come lo zucchero, il riso, le melanzane, gli spinaci. Senza dimenticare il cosiddetto “scambio colombiano”, che col XVI secolo ha visto il trasferimento dalle Americhe di moltissimi prodotti che ora consideriamo profondamente italiani: dal pomodoro al peperone, dal fagiolo alla zucca fino al mais. Una prassi che non si è mai interrotta, con l’introduzione più di recente di specialità come il kiwi, proveniente dall’Oceania. Quando comincia la storia della nostra tradizione culinaria? Già in epoca preromana è possibile individuare prodotti, abitudini e oggetti della cucina che poi diventeranno parte del linguaggio culinario delle popo-
lazioni che si susseguiranno in Italia. A quanto pare, l’Europa Occidentale visse la transizione dalla caccia e raccolta all’agricoltura relativamente tardi, con poche piante domesticate localmente. Sarà solo coi Greci, gli Etruschi e i Fenici che i contatti con il più avanzato Mediterraneo Orientale daranno l’avvio alle prime culture alimentari del territorio italiano. Cos’è la Dieta Mediterranea ed è vero che sia la migliore? Difficile affermare che un modello alimentare possa essere il migliore in assoluto. Ciò nonostante, decenni di ricerca a partire dagli Anni ’50 - quando l’idea della connessione fra cibo e salute torna in primo piano - indicano che limitare il consumo di grassi e proteine e basare la propria alimentazione su cereali (possibilmente non raffinati), verdura e frutta, insieme a olio e un consumo moderato di vino, può portare a lungo termine a evitare disturbi cardiovascolari, diabete, etc. Negli ultimi anni, però, nuove teorie e pratiche, incluse diete commercializzate e mediatizzate, hanno cercato di ribaltare questa prospettiva, mettendo in primo piano carne, formaggi e altri cibi ricchi di proteine. Le diete Atkins e Paleo sono due esempi. »
C’è ancora tempo tutto il mese per ammirare a Expo la mostra Moveat, le vie del cibo dalla Roma antica all’Europa moderna. Un’esposizione allestita nel padiglione 112 di Fs Italiane. Un viaggio per appassionati di arte, archeologia e cultura gastronomica che potranno apprezzare un’inedita commistione tra costume e storia dei cibi, ma anche storia dell’evoluzione dei mezzi di trasporto usati per veicolare ciò che nei secoli è finito sulle nostre tavole. Moveat, infatti, promossa da Ferrovie dello Stato e allestita da Andrea Schiavo e dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’area archeologica di Roma, è un percorso esperienziale, interattivo che, attraverso mappe parlanti, filmati e ricostruzioni tridimensionali, risponde alla curiosità circa cosa mangiavano i nostri antenati con tanto di degustazione delle ricette dell’epoca. Sulle rotte del cibo si incontrano navi che solcavano il Mediterraneo, treni che nel primo ’900 erano in grado di collegare in tempi brevi luoghi di produzione e consumo anche distanti migliaia di km tra loro. Insomma, un mare magnum di storia: la storia della nostra tradizione culinaria e dei mezzi che l’hanno accompagnata.
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FOTO DI DUCCIO BATTISTRADA
SOTTO, FABIO PARASECOLI, STORICO DELLA GASTRONOMIA, A CAPO DEL DIPARTIMENTO DI FOOD STUDIES DELLA NEW SCHOOL A MANHATTAN, UNIVERSITÀ CHE HA AVUTO TRA I SUOI DOCENTI HANNAH ARENDT ED ERICH FROMM
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In Italia, la cucina non solo si pratica: si discute. Quali i primi esempi di analisi critica dell’alimentazione? I primi a discutere di cibo, della sua qualità e della sua preparazione furono i Greci in Italia Meridionale e in Sicilia. Ovviamente, discutevano degli usi delle classi alte, in grado di comprare ciò che volevano, potendo sfoggiare la propria ricchezza con la raffinatezza e l’unicità di quanto servivano ai loro ospiti. In periodo greco si diffusero anche teorie mediche di collegamento tra cibo e salute, utilizzando l’idea dei quattro “umori”: sangue, bile nera, bile gialla (collera) e flegma, a cui corrispondono stati naturali quali caldo, freddo, secco e umido. L’idea era che ogni individuo fosse in salute quando i quattro umori risultassero equilibrati. Queste teorie verrano sviluppate in ambito romano da Galeno per poi sparire nell’Alto Medioevo. Sopravviveranno però in ambito bizantino e poi arabo, e sarà da qui che nel primo Rinascimento le teorie torneranno in Italia, per diventare dominan-
ti fino al XVIII secolo. Durante il Rinascimento, tantissimi volumi tratteranno questi temi, a volte anche in prospettiva gastronomica come il De honesta voluptate et valetudine di Bartolomeo Sacchi, noto come Platina, umanista e direttore della Biblioteca Vaticana. Eppure, nonostante ricettari e trattati gastronomici siano stati pubblicati in Italia praticamente senza interruzione dal Cinquecento, una vera riflessione gastronomica non emerge fino al Novecento. Un esempio particolare è il Manifesto della Cucina Futurista, poi seguito da un vero e proprio ricettario. Ma è nella seconda metà del Novecento che vediamo l’espansione della scrittura gastronomica, seguita anche dalla produzione televisiva e, oggi, da internet. Di recente ha raccontato come il vero cambio di passo nell’alimentazione nostrana sia avvenuto col “miracolo economico”. Cosa è cambiato? Dalla fine degli Anni ’60 si è assistito a vari fenomeni che, tutti insieme, hanno profondamente cambiato il modo in cui gli italiani producono, mangiano e pensano il cibo. Da una parte, la rapida industrializzazione del Nord provocò un massiccio spostamento della popolazione verso il settentrione, dall’altro i paesi rischiarono di svuotarsi (e molti si svuotarono), coi loro abitanti legati affettivamente e culturalmente alla propria tradizione alimentare ma desiderosi di inte-
grarsi. Nel tempo, così, alcuni emigranti decisero di puntare proprio su conoscenze e abilità gastronomiche per aprire ristoranti, negozi e pasticcerie dove le specialità dei luoghi di origine potessero essere apprezzate (e permettessero loro di avere successo dal punto di vista commerciale). Un po’ ovunque la popolazione di spostava dalle campagne alle città, dall’interno alle coste, mescolando usi e tradizioni. Mentre l’abbandono delle campagne metteva in crisi alcune produzioni rurali tradizionali, l’agricoltura intensiva prendeva il sopravvento altrove, permettendo una produzione che poteva approfittare del miglioramento dei trasporti e della crescente industrializzazione del sistema alimentare. Prodotti prima in barattolo di vetro, poi in lattina, e infine surgelati divennero non solo comuni, ma anche in qualche modo prestigiosi, come simboli di modernità e progresso. E gli alimenti erano venduti nei supermercati, una formula importata dagli Usa, che cambiava la relazione fra venditore e compratore, fra cibo e consumatore. In tutto ciò, con la diffusione di un certo benessere economico fra strati crescenti della popolazione, si accrebbero il consumo di carne, grassi, e dolci, e in genere di tutto quanto in passato non ci si poteva permettere. Paradossalmente, mentre il mondo scopriva la Dieta Mediterranea, gli italiani iniziavano ad allontanarsene.
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__ATTUALITÀ__
NEL WEB
La promozione del progetto è visibile sul sito www.ecoristoranti.it e sulle relative pagine Facebook e Instagram.
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BUONE PRATICHE di Donatella Ottavi
In Piemonte, nella provincia di Torino, da circa tre anni alcuni ristoratori hanno sposato la causa della sostenibilità ambientale. Un’idea vincente destinata a crescere 60 E PIÙ... RISTORANTI, anzi, “Ecoristoranti”. Si tratta di un network di ristoratori ecosostenibili che ha visto la luce nel 2012, in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, evento che l’Ue organizza ogni anno per sensibilizzare sul tema della lotta allo spreco. A fare da apripista, un progetto presentato dalla Cooperativa Erica, che da tempo si occupa di ambiente e sostenibilità, in collaborazione con il Consorzio Rifiuti Covar14. Ma in cosa consiste? A seguito di un accordo sottoscritto tra comuni o gestori di rifiuti e ristoratori, si avviano pratiche di sostenibilità per prevenire rifiuti e spreco alimentare. Con pochi e semplici gesti gli esercizi ristorativi che aderiscono si impegnano a promuovere l’asporto delle pietanze non consumate dal cliente, ad utilizzare tovagliame in stoffa, a servire acqua in brocca, a prediligere pro-
ECORISTORANTI: ECONOMICI ED ECOSOSTENIBILI dotti con minori imballaggi, ad attuare la differenziazione dei rifiuti prodotti e ad effettuare il compostaggio. Di contro, i ristoranti entrano a far parte di una rete ecologica nazionale ricevendo il
“Kit Ecoristorante” costituito da un attestato di adesione, una vetrofania ed altri materiali promozionali; inoltre, vengono dotati dei cosiddetti kit “Doggy Bag”, pratici sacchetti di carta con contenitori
NUMERI E “COPERTI”
DAL PIEMONTE ALLA LOMBARDIA Gli aderenti Sono 35 i primi locali piemontesi, che hanno deciso di aderire alla rete ma, dallo scorso mese di giugno, se ne sono aggiunti altri 29, tra ristoranti, agriturismi e pizzerie. I comuni interessati sono in tutto 18 ma, presto, se ne accoderanno alcuni della provincia di Brescia, Rezzato e Mazzano.
a due scomparti, chiudibili ermeticamente e riutilizzabili, per consentire l’asporto di ciò che non si è consumato. Il tutto si traduce in consenso della clientela, pubblicità a costo zero, minori spese - visto il risparmio sui costi di alcune forniture - e, infine, più tempo a disposizione in virtù di un’inferiore quantità di rifiuti da differenziare. A tutt’oggi hanno aderito ben 64 esercizi ristorativi, tutti dislocati nei comuni intorno a Torino. A breve, però, è previsto l’ingresso di altri comuni nella provincia di Brescia. Insomma, data la validità dell’iniziativa, il numero è sicuramente destinato a crescere e ad espandersi nel resto del Paese. OTTOBRE 2015 I 63
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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__
Accade da anni, ma solo nel 2015 la Xylella Fastidiosa è diventata “emergenza nazionale”. Cosa sta succedendo agli ulivi mentre si discute sulle misure da adottare
QUEL PARASSITA CHE SUCCHIA LA VITA di Ilaria Romano
IN PUGLIA, MA PIÙ IN PARTICOLARE NEL SALENTO, in provincia di Lecce, e a Oria, nella zona del Brindisino, un batterio sta mettendo a rischio gli oliveti. Quello che si vede dall’esterno è che in alcune aree ci sono alberi che cominciano a seccare, prima solo in maniera superficiale, su alcune fronde, e poi pian piano completamente. Succede, in maniera visibile, dal 2008, ma solo nel 2013 si è cominciato a parlare di Xylella Fastidiosa. Si tratta di un microrMETEO E XYLELLA ganismo che per diffondersi ha biColpa anche di un inverno troppo mite sogno di un vettore, in Salento I primi focolai sono stati registrati nel 2009, nella zona identificato in una piccola cicala di Gallipoli, ma si sono fatti più numerosi nell’inverno che si sposta da un albero all’altro. 2013/2014, pare a causa delle temperature troppo All’inizio del 2015, riconosciuta la miti che non hanno “abbattuto” il batterio. Oltre alla potenziale emergenza fitosanitaria provincia di Lecce è interessata anche quella di Brindisi, nazionale, è stato nominato un nella zona di Oria.
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L’OPINIONE
LE POSSIBILI SOLUZIONI
commissario per l’emergenza, il Comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato, Giuseppe Silletti, incaricato di studiare un piano di interventi. Anche l’Unione Europea si è espressa sul caso Xylella decretando che gli alberi infetti debbano essere spiantati; ma il 24 febbraio a Lecce viene organizzato il primo corteo dei trattori contro l’eradicazione degli ulivi: da allora ci sono state manifestazioni, fiaccolate e iniziative in diverse città, e a Oria, do- »
«Il batterio va debellato senza allarmismi e con una pianificazione costi/benefici più attenta - spiega a 50&Più Leonardo Capitanio, presidente dell’Anve, l’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori -. Dal punto di vista tecnico la Xylella non può essere eliminata con gli antibiotici per legge, ma essendo stato riconosciuto batterio da quarantena va analizzato e combattuto con la distruzione del suo habitat. Ma eradicare il batterio non vuole dire necessariamente eradicare le piante». Quindi, quali potrebbero essere le soluzioni più opportune? Bisogna valutare le conseguenze sociali ed economiche: è meglio eradicare ogni batterio presente oppure limitare i collegamenti con la zona più contaminata cercando di contenere la diffusione? Per due anni e mezzo sono stati fatti interventi di eradicazione, limitate le movimentazioni di nuove piante, tentate delle linee d’azione ma in maniera scoordinata. In tutto questo, l’effetto mediatico ha complicato ulteriormente il quadro, perché la questione ha interessato non solo aziende del settore, istituti di ricerca e amministrazioni, ma la cittadinanza. La cosa positiva è che è emersa una coscienza ambientale nel nostro territorio. Quali le ripercussioni economiche? Per quanto riguarda la produzione dell’olio, non ci sono stati al momento contraccolpi di rilievo, perché da subito è stato comunicato al mercato che l’olio non era interessato dal problema, che riguarda invece le piante. Anche perché gli alberi colpiti da Xylella spesso si trovano in terreni abbandonati e, quindi, già improduttivi. Sulla coltivazione di nuove piante destinate alla piantumazione, l’impatto è stato più forte. Tutti i vivai, in maggior modo quelli salentini che hanno il divieto di movimentazione di piante, non solo di ulivo, stanno subendo un danno commerciale. Ci sono migliaia di piante di
mirto, rosmarino, ginestra, quercia, alberi da frutto che non si possono vendere, 188 specie in totale. Tenendo conto che in Puglia il settore ha avuto una grande espansione negli ultimi anni, il danno commerciale è davvero forte. Ha senso parlare di sostegno alle aziende e pensare a una riconversione? Gli ulivi che conosciamo sono tali grazie al lavoro dell’uomo nei secoli. Quei tronchi che sembrano opere d’arte sono opera umana, perché in natura, se l’ulivo viene lasciato a se stesso, nel giro di dieci anni torna un cespuglio. Per pensare ad una riconversione ci vuole tempo perché noi non produciamo piante, ma le coltiviamo. Per quanto riguarda il sostegno alle aziende, bisognerebbe partire da una mappatura dettagliata del fenomeno, di quali siano le realtà coinvolte e di quanto abbia inciso il fenomeno sui terreni in abbandono. Sia chiaro, la causa della Xylella non è l’abbandono, ma se il vettore è un insetto come la cicalina è chiaro che dove la manutenzione è costante, l’uso degli insetticidi contribuisce a contenere la proliferazione di questo insetto, e le probabilità di passaggio del batterio. Sono passati due anni e mezzo: dove bisogna ancora fare chiarezza? Oltre alla mappatura, è fondamentale procedere con test di patogenicità sulle varie specie presenti nelle aree a rischio, per capire quali piante potrebbero essere l’habitat ideale del batterio. Un’analisi di questo tipo è stata fatta solo sulla vite, su iniziativa privata di una grossa azienda del settore. Ma non basta l’iniziativa privata, ci vuole un intervento pubblico con una cabina di regia. Sono fiducioso nei confronti delle istituzioni, che stiamo sollecitando, spiegando che l’unico modo per prevenire altri danni è capire in laboratorio se una pianta si può ammalare in natura. Solo così ci si potrà orientare nelle scelte successive.
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NEL PIANO SILLETTI IL SALENTO È DIVISO IN TRE ZONE: INFETTA, MEDIAMENTE INFETTA E AREA CUSCINETTO LUNGO LA LINEA DEL CONFINE PROVINCIALE LECCESE
ve sono avvenuti i primi espianti, anche momenti di tensione con la cittadinanza che si è opposta al taglio delle piante. Nel frattempo il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di vivaisti e aziende agricole, e dunque il Piano Silletti, approvato il 19 marzo dalla Protezione Civile, è stato al momento bloccato. Si è formato intanto un grande movimento di opinione intorno al tema, con la partecipazione di comitati civili e ricercatori dell’Università del Salento, che stanno chiedendo i test di patogenicità per capire meglio se la Xylella sia l’unica causa del disseccamento, e quali altre piante siano a rischio, visto che si tratta di un batterio che in America ha già colpito vigneti e agrumeti.
Il 2 luglio scorso è stata stabilita la deroga per l’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale per andare incontro alle necessità degli agricoltori e dei vivaisti danneggiati dal batterio. Agli 11 milioni di euro previsti per la Xylella, se ne sono aggiunti altri 10 per il 2016; è il primo caso di applicazione del Fondo ad un’emergenza fitosanitaria provocata da organismi nocivi e non da eventi atmosferici.
IDENTIKIT DEL PARASSITA NON SOLO ULIVI
Vigneti e agrumeti: la Xylella in giro per il mondo La Xylella Fastidiosa è un batterio parassita, diffuso da una cicala, che agisce ostruendo i vasi xilematici, cioè quelli che trasportano acqua e sostanze nutritive dalle radici alle foglie, bloccando così il passaggio della linfa che alimenta la pianta. Nell’olivo è responsabile del Complesso di disseccamento rapido, ma può colpire anche piante ornamentali e da frutta. A livello europeo il primo esempio di insediamento di Xylella è il Salento, ma il batterio è già noto negli Usa, in California, dove ha interessato i vigneti sotto forma di malattia di Pierce, e in Brasile dove ha colpito diversi agrumeti.
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scienze SALUTE AMBIENTE TECNOLOGIA
I fili di Polydioxanone sono l’ultimo ritrovato della medicina estetica in materia di lifting non invasivo, efficaci nel donare un aspetto immediatamente ringiovanito alla pelle __MEDICINA ESTETICA__
LA BELLEZZA IN UN FILO di Chiara Palma L’UTOPIA della perenne giovinezza accompagna l’umanità dai tempi più remoti e sebbene letteratura e cinema abbiano proposto soluzioni più o meno fantasiose, la scienza ha lavorato su rimedi reali per permetterci di preservare la nostra bellezza il più a lungo possibile. L’ultimo ritrovato della medicina estetica per frenare il tempo è il trattamento a base di fili di Polydioxanone (PDO) che vengono inseriti sotto pelle e che permettono di ringiovanire il viso con una tecnica simile al lifting ma molto meno invasiva. A questo proposito abbiamo intervistato il professor Giuseppe Sportelli, dirigente medico presso il Policlinico Umberto I di Roma e Socio ordinario della Società Italiana di Chirurgia
Plastica Ricostruttiva ed Estetica. Professor Sportelli, cosa accade alla nostra pelle con il succedersi degli anni? Con il passare degli anni tutto l’organismo umano tende ad invecchiare, e l’invecchiamento cutaneo è quello che risulta più evidente. I primi segni di questo processo naturale cominciamo a vederli intorno ai trenta anni di età, periodo durante il quale si evidenziano le prime rughe sul viso. Da un punto di vista fisiologico vediamo come ci sia un assottigliamento dell’epidermide (strato più superficiale della cute, n.d.r.), con conseguente diminuita capacità elastica ed idratazione. A livello del derma (lo strato più profondo della cute) c’è un progressivo aumento delle strutture fi-
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brose a discapito delle fibre elastiche e diminuzione di acido ialuronico, sostanza quest’ultima capace di trattenere acqua nella cute e quindi di rallentare la formazione delle rughe. Con i trattamenti estetici, più o meno invasivi, cerchiamo di rallentare questi processi naturali e di nasconderne gli effetti visibili in par-
Il professor Giuseppe Sportelli
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«QUALUNQUE TIPO DI RITOCCO NON DEVE ALTERARE LE PROPORZIONI DEL VISO PER EVITARE DI OTTENERE UN EFFETTO ANTIESTETICO, CON ZIGOMI TROPPO SPORGENTI E LABBRA TROPPO GONFIE»
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Addio alle rughe in 30 minuti
L’inserimento dei fili avviene in sedute molto brevi ma il cui effetto di biostimolazione può durare per almeno tre mesi. È utile, per mantenere l’effetto lifting, combinare questo trattamento con iniezioni di botox e di acido ialuronico. Questi trattamenti, se combinati tra di loro, permettono di ottenere un effetto più naturale oltre che più duraturo
ticolar modo sul viso. La medicina estetica ha un nuovo metodo per combattere l’invecchiamento cutaneo, quello dei fili di Polydioxanone. In cosa consiste questo trattamento e quali tipi di fili vengono utilizzati? Esistono due tipi di fili riassorbibili a base di PDO. I fili di biostimolazione e i fili di sospensione. Ambedue vengono posizionati sottopelle con degli aghi particolari. I primi stimolano la formazione di collagene ed elastina nel derma e nel contempo hanno un leggero effetto di trazione. I fili di sospensione, invece, grazie alla loro conformazione leggermente spinata, oltre all’effetto di stimolare la produzione di collagene, creano una trazione della cute verso l’alto con un effetto lifting. Dopo quanto tempo si vedono i risultati? L’uso dei fili è certamente un passo avanti nel trattamento del ringiovanimento del viso. Ci permette con una seduta che dura più o meno trenta minuti, ben tollerata, di avere un effetto immediatamente visibile e una biostimolazione continua che dura almeno tre mesi.
TRUCCO
Rossetto e cipria sono grandi alleati per la correzione di imperfezioni estetiche: il contorno labbra viene ben definito rendendole più carnose e gli zigomi accentuati.
CREMA
Sebbene le prime rughe compaiano verso i trent’anni, è importante curare la pelle fin dall’adolescenza, con creme idratanti e fluidi tonificanti.
NIENTE RICOVERO, NIENTE ANESTESIA, NIENTE STRESS PER FRENARE IL TEMPO CHE PASSA
COS’È IL PDO Il Polydiaxanone è un derivato dell’acido glicolico. Questa sostanza ricopre i fili utilizzati per i trattamenti estetici rendendoli ben resistenti alla trazione. Tradizionalmente utilizzati come strumento di sutura in interventi di chirurgia interna, attualmente sono lo strumento principe della medicina estetica per un lifting poco invasivo del viso, del collo o per piccole correzioni della pelle di gambe e braccia.
Il trattamento con i fili non ha controindicazioni se realizzato da mani esperte
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__MEDICINA ESTETICA__ È possibile abbinare il trattamento con i fili alle iniezioni di botulino o a quelle di acido ialuronico, magari per prolungarne l’effetto rimodellante? Tutti questi trattamenti possono, e a volte debbono, essere combinati fra di loro per ottenere un effetto estetico più evidente e più naturale. Quali sono in questo caso le controindicazioni? L’utilizzo combinato di questi prodotti non dà controindicazioni quando vengano utilizzati da mani esperte. In quale periodo dell’anno è meglio sottoporsi al trattamento? L’unica stagione controindicata è l’estate piena, quando la pelle viene esposta all’azione diretta dei raggi solari forti.
Anche se non è una controindicazione assoluta, con un minimo di accortezza il trattamento a base di fili di sospensione e di biorivitalizzazione si può sempre eseguire. Non esistono quindi grandi controindicazioni a questo tipo di trattamento. L’unico particolare davvero importante è l’effetto che si desidera ottenere: le pazienti spesso dimenticano che il viso di ognuno di noi ha una propria particolare armonia e bellezza che non deve essere alterata da labbra troppo grandi o zigomi troppo pronunciati. Il tempo può donarci un aspetto più maturo, ma il buongusto e l’attenzione a non esagerare non conoscono età.
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ODONTOIATRIA
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__SALUTE__
PIÙ RIPOSO, MENO MALATTIE
DORMIRE, SOGNARE “Chi dorme non piglia pesci”, “Il mattino ha dorme poco. Inoltre, la mancanza di riposo l’oro in bocca” sono diventati proverbi obso- adeguato si ripercuote sul livello di attenzione leti? Forse, se si considera e sulla memoria, ed aula campagna lanciata dal menterebbe del 12% il riDORMIRE MENO DI 6 ORE governo britannico attraschio di mortalità. A NOTTE PUÒ ALTERARE IL NOSTRO verso la quale si invitano i Ma quante ore bisognePATRIMONIO GENETICO E CREARE PROBLEMI DI SALUTE. I PARAMETRI cittadini a riposare di più. rebbe dormire? La NatioDELLA NATIONAL SLEEP FOUNDATION Pare, infatti, che un terzo nal Sleep Foundation ha PER TENERE LONTANO I RISCHI della popolazione anglostilato una tabella nella E VIVERE MEGLIO sassone dorma meno di 6 quale sono riportati i paa cura di Francesco Andreani rametri in base all’età ore al giorno, un tempo inferiore a quello raccodella persona. Tra i 26 e i mandato dai medici. In base a studi condotti 64 anni si raccomandano 7-9 ore di sonno dall’Università di Surrey, infatti, sono circa (mai meno di 6 e più di 10); negli over 65, dalle 700 i geni che subiscono delle alterazioni se si 7 alle 8 ore (mai meno di 5 e più di 9).
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__SCIENZE STAR BENE__
Con l’età si riducono forza e tono muscolare, corretta postura e velocità dei riflessi. Tutto questo a scapito dell’equilibrio con possibili cadute. Per evitarle è bene curare vista, udito e mobilità del corpo
CADUTE IMPROVVISE: PERCHÉ AVVENGONO E COME EVITARLE di Alessandro Mascia
ACCIDENTALI...
Circa la metà di queste cadute avviene in casa e prevalentemente in cucina, in camera da letto, facendo le scale ed in bagno. I fattori di rischio più comuni possono essere rappresentati dal pavimento bagnato, dai tappeti, dai mobili ingombranti, da scale ripide senza mancorrente, da una scarsa illuminazione. In strada dipendono dal marciapiede dissestato e dalle brusche frenate sui mezzi pubblici.
...E PATOLOGICHE
Le cause più frequenti sono rappresentate dalla difficoltà a deambulare, dalla riduzione della vista e dell’udito, dalla perdita dei riflessi del controllo dell’equilibrio, dall’abbassamento della pressione, dalle vertigini e, infine, dall’osteoporosi con conseguente frattura spontanea del femore. Anche l’assunzione di molti farmaci può contribuire ad aumentare il rischio di cadute.
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SECONDO DATI ISTAT E INAIL ogni anno in Italia muoiono più di 3.000 persone a causa di cadute ed è stato calcolato che ogni 10 secondi avviene un incidente domestico che necessita di ricovero ospedaliero. In media, le cadute con frattura del femore si aggirano annualmente intorno alle 8.000, con una spesa sociale che supera i 250 milioni di euro. Sempre in Italia circa il 30% delle persone con più di 65 anni cade almeno una volta in un anno e circa la metà di queste cade con una frequenza maggiore. La caduta è tecnicamente definita come un imprevisto cambiamento di posizione con perdita degli appoggi statici (gambe o bastone) ed incapacità di attuare le risposte volontarie o riflesse che correggano lo squilibrio. Inoltre, le cadute possono essere
accidentali (per cause esterne come tappeti, gradini, avvallamenti del terreno) o patologiche (per cause dipendenti dal nostro organismo come la frattura spontanea della testa del femore, oppure perché non vediamo bene od anche per una vertigine). Le fratture più frequenti causate da una caduta sono quelle del polso (per cadute in avanti o indietro appoggiandosi con la mano in terra), quelle dell’anca (per cadute laterali) e più raramente quelle del bacino (per caduta all’indietro sui glutei). Un dato interessante è che le fratture del polso sono più frequenti in soggetti più giovani, di età compresa tra i 65 ed i 75 anni, mentre le fratture dell’anca spesso avvengono in persone più anziane. Queste percentuali sono in relazione alla possibilità dell’individuo di reagire alla caduta cercando di
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appoggiare prima le mani sul terreno. Avviene chiaramente in individui di età inferiore. Con l’età diminuiscono il controllo della corretta postura, la velocità dei riflessi, la forza ed il tono muscolare. Cambia la deambulazione per cui si inizia a camminare con passo breve e base di appoggio allargata. Le articolazioni hanno maggiore difficoltà a flettersi ed estendersi, per cui la fluidità del passo ne risente a favore di una espressione motoria più incerta ed instabile. Diminuendo la lunghezza del passo, si riduce l’ampiezza della base di appoggio a scapito del controllo del baricentro e dell’equilibrio, l’aumento della rigidità muscolare e l’artrosi impediscono alla colonna di compiere i movimenti di rotazione-torsione, fondamentali durante la deambulazione.
Ad ogni passo il bacino ruota verso la gamba che resta indietro mentre le spalle ruotano in senso opposto. La diminuzione di questo movimento torsionale della colonna vertebrale aumenta l’instabilità e l’incertezza della deambulazione, aumentando il rischio di cadute. Dati statistici evidenziano che solo nel 10% dei casi la caduta comporta delle conseguenze come ferite, ematomi o fratture e che solo un anziano su quaranta viene ricoverato in ospedale. Se si cade più volte nell’arco di sei mesi, è indispensabile approfondirne le cause con il medico di base e, se necessario, con un neurologo o un geriatra. Dopo la caduta il fattore più pericoloso è la perdita di sicurezza (post fall syndrome), la cui conseguenza è la diminuzione delle attività e la perdita di autonomia. La paura di cadere di nuovo inibisce qualsiasi iniziativa motoria (non può esserci errore più grave) e si diventa sempre più sedentari. Una delle cause meccaniche più frequenti nelle cadute è la rigidità delle anche. Quando i piedi inciampano con estrema facilità il motivo è che le anche si flettono poco. Se le anche si flettono poco il piede si alza poco dal terreno, per cui il più piccolo ostacolo può essere toccato con la punta del piede provocando la perdita di equilibrio e quindi la caduta. Le anche possono essere rigide per poca elasticità muscolare, per l’artrosi o perché la colonna verte-
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DATI STATISTICI EVIDENZIANO CHE SOLO NEL 10% DEI CASI LA CADUTA COMPORTA DELLE CONSEGUENZE COME FERITE, EMATOMI O FRATTURE E CHE SOLO UN ANZIANO SU QUARANTA VIENE RICOVERATO IN OSPEDALE
brale è troppo flessa in avanti. Tutte condizioni che impediscono ai piedi di sollevarsi a sufficienza durante la deambulazione. Perciò è sempre fondamentale perseverare nella cura e prevenzione dell’udito, della vista e, non da ultima, della mobilità del corpo.
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La prevenzione STIMOLARE è sempre IL CONTROLLO la migliore arma per mantenere una buona salute e soprattutto l’autonomia LO SPORT: UN ANTIDOTO CONTRO LE CADUTE
Camminare a passo svelto è di grande aiuto, ma ancor meglio sarebbe praticare uno sport. Ballare è un’ottima prevenzione perché stimola il controllo dell’equilibrio e del baricentro, oltre che i riflessi di reazione alle perdite di stabilità. È utile un’attenta valutazione posturale del sistema muscolo-scheletrico. Se necessario si devono effettuare dei trattamenti fisioterapici per migliorare il movimento del corpo e l’elasticità muscolare. Si deve ristabilire un corretto baricentro ed allenare la percezione ed il controllo della postura corretta. OTTOBRE 2015 I 73
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PER SAPERNE DI PIÙ
BERGAMO
BERGAMOSCIENZA Temi trattati: ambiente e salute, spazio, neuroscienze, genetica, progettazione e design, musica e meccanica quantistica, fisica, chimica, arte, tecnologia, linguistica, biodiversità, immunologia. Dal 2 al 18 ottobre www.bergamoscienza.it GENOVA
FESTIVAL DELLA SCIENZA Tema: l’Equilibrio. Argomenti trattati: energia, gestione delle risorse, agricoltura del futuro, sport, salute, alimentazione, solidarietà, sostenibilità. Dal 22 ottobre al 1° novembre www.festivalscienza.it 74 I 50epiu.it I OTTOBRE 2015
Cos’è la materia oscura? Come funziona la memoria? Quali sono le sfide del futuro? A Bergamo e a Genova due eventi per capire cosa ci dobbiamo aspettare
SCIENZA E NON FANTASCIENZA, NEL FUTURO DEL PIANETA CONFERENZE, tavole rotonde, mostre, laboratori, lectio magistralis di Premi Nobel... La scienza, per fortuna, non è più appannaggio di pochi ma si sta diffondendo grazie anche alla realizzazione di festival che, con linguaggi semplici e divulgativi ed eventi gratuiti, affrontano le tematiche più diverse: medicina, fisica, chimica, tecnologia, ambiente, meccanica quantistica... Tra i tanti che si svolgono su tutto il territorio nazionale, c’è BergamoScienza, giunto quest’anno alla XIII edizione. Sedici giorni (2-18 ottobre) in compagnia del premio Nobel per la Medicina, Peter Charles Doherty (che inaugura la ma-
di Giovanni Orso
nifestazione tenendo una lectio magistralis in onore di Rita Levi Montalcini), del Premio Nobel per la Chimica, Richard Robert Ernst, e di quello per la Fisica, Konstantin Novoselov. Alla manifestazione sono presenti anche biologi e immunologi, che affrontano il tema dell’invecchiamento cellulare, oncologi che illustrano le nuove tecniche per sconfiggere il cancro, fisici e astrofisici che ci “portano” su Marte e nello spazio. E ancora, una tavola rotonda sull’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico. Altro evento è il Festival della Scienza di Genova (22 ottobre-1° novembre), il cui tema è l’Equilibrio, affrontato
da varie angolazioni: fisica, economia, biologia, alimentazione. Come di consueto viene coinvolto il pubblico di ogni età, soprattutto giovane, al quale sono dedicati numerosi spazi e la IV edizione del progetto Futuro Prossimo. Nuove Prospettive per immaginare il proprio domani. Anche a Genova si confrontano i massimi esperti nel campo scientifico delle varie discipline, in un susseguirsi di conferenze e tavole rotonde, e si prosegue il connubio tra le scienze matematiche, naturali e quelle umanistiche tramite il ciclo di incontri Scienza e..., a cui partecipano scrittori, filosofi, ricercatori e professori universitari.
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DENTRO LA RETE AVVISO AI NAVIGANTI
Trovare una sistemazione adeguata per il proprio animale domestico può essere un problema serio. Ma il web offre qualche soluzione
a cura di Paolo Negrini
ARTE
ArtProject: Google ci stupisce ancora
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AUTOMOBILI
Parcheggio garantito? Sì, grazie
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SOCIAL NETWORK
Riappropriarsi dei propri dati
ArtProject è uno straordinario progetto per la diffusione e la conoscenza dell’arte nel mondo. Grazie alle avanzate tecnologie utilizzate, è possibile vedere e ammirare nel dettaglio, fino alla singola pennellata, migliaia di opere d’arte. La navigazione avviene in modo semplice, ricercando per collezione, artista, opera d’arte, Paese e città, ed ogni immagine è correlata da didascalia.
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ANIMALI
Pet sitter amorevoli per i nostri animali
A.A.A. AMICI CERCASI NELLE NOSTRE FAMIGLIE è sempre più frequente la presenza di animali domestici come gatti o cani, ma non sono rari anche uccellini o altre specie di creature. Purtroppo, a volte, non abbiamo la possibilità di prendercene cura al meglio ed allora iniziano i dolori. Le pensioni possono essere una valida soluzione, ma non sempre garantiscono la dose di affetto a cui i nostri amici sono abituati. Grazie a Pawshake, potete trovare nella vostra zona “pet-sitter” verificati che si prendano cura con amore del vostro animale domestico. Non dovrete far altro che concordare su ciò di cui il vostro amico ha bisogno: passeggiata, visita, pernottamento. www.pawshake.it
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spazio INCONTRI EVENTI TEMPO LIBERO CULTURA
FOGGIA
ALZHEIMER, COSA SUCCEDE DOPO? VERONA
Convegno sul morbo Il caso Augusta D. Partono da qui gli studi dello psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer sulla forma più comune di demenza senile. È passato un secolo dalla scomparsa del suo scopritore, ma qual è oggi lo stato dell’arte della ricerca? Alzheimer 100 anni dopo. Mai più soli nel futuro è il titolo del convegno organizzato dall’Associazione Alzheimer Italia Verona e dalla 50&Più provinciale di Verona con il patrocinio del Comune. L’appuntamento, aperto a tutta la cittadinanza, è per il 24 ottobre, dalle 8.45 alle 16.30, all’Auditorium del Palazzo della Gran Guardia. In Italia sono circa 500mila le persone ultra 60enni colpite da Alzheimer. Nel mondo sono quasi 45 milioni e nel 2030 raddoppieranno. La demenza di Alzheimer, in
genere, ha un inizio subdolo: le persone cominciano a dimenticare alcune cose, per arrivare al punto in cui non riescono più a riconoscere nemmeno i propri cari e hanno bisogno di aiuto anche per le attività quotidiane più semplici. È una “malattia familiare” che coinvolge i familiari totalmente, abbandonati nella pesante gestione della quotidianità. Il danno psicologico è incalcolabile mentre, come ricordano gli organizzatori del Convegno, il costo economico per la famiglia viene stimato fino a 80.000 euro annui, senza contare le perdite per la comunità in termini di produttività e contributo sociale. Familiari mai più soli? «Con questo convegno vogliamo sollecitare le istituzioni a destinare risorse economiche congrue e finalizzate al sostegno delle famiglie impegnate nel percorso terapeutico della malattia
- sottolinea il presidente della 50&Più provinciale di Verona, Marcellino Prati -. Inoltre, c’è bisogno della diffusione di strutture dedicate e adeguate all’accoglienza e all’assistenza delle persone colpite dall’Alzheimer». Il convegno si articola in tre sessioni: si parte dallo stato attuale della conoscenza scientifica della malattia, della sua prevenzione, delle nuove terapie, si prosegue con il supporto medico e la presa in carico sanitaria, l’accompagnamento nella rete sociale, per concludere con le attività dell’Associazione Alzheimer Italia Verona, dei gruppi di Auto Aiuto, dei Centri Sollievo. L’incontro terminerà con il concerto La Musica della Memoria del gruppo Ensemble Musikè. Una conclusione nel segno della speranza. info: 045953502 www.50epiu.it/verona
Corsi, incontri, cineforum e teatro Un calendario molto ricco per i soci della 50&Più di Foggia. Presso la sede dell’Associazione (Via Miranda 8), a partire da ottobre, è possibile partecipare a diverse attività. Tra le iniziative in programma, il corso Internet facile e Internet avanzato, di Primo soccorso e il corso di Allenamento della memoria. Diversi anche gli incontri: da quelli con medici specialisti a quelli letterari, culturali e musicali. Non mancheranno gli appuntamenti per gli amanti dei film con il Cineforum e le attese serate al Teatro Petruzzelli e al Teatro San Carlo, oltre alle gite ed altri momenti all’insegna della condivisione e dell’amicizia. info: 0881723151 www.50epiu.it/foggia GENOVA
Un convegno per i diritti degli anziani La 50&Più di Genova con Anaste (Associazione Nazionale strutture Terza Età) e Fondazione Promozione Sociale, hanno organizzato il convegno Diritti degli anziani. Un anno dopo. Appuntamento il 15 ottobre, alle ore 15.00, presso il Circolo Unificato dell’Esercito (Via San Vincenzo 68n) di Genova.
info: 010543042 www.50epiu.it/genova OTTOBRE 2015 I 77
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MILANO
A Palazzo Castiglioni (C. Venezia 47), ottobre si tiene l’incontro “Immaginare il cuore”; il 20/10 “Alimentazione e tumori”. Il 28/10 visita guidata alla mostra Giotto, l’Italia a Palazzo Reale. info: 0276281227 www.50epiu.it/milano
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PARMA
Giornata al Sacro Monte di Varese ottobre e alla Collegiata di Castiglione Olona, Patrimonio dell’Umanità Unesco. Il 24/10 escursione a Torino con visita al Museo Egizio. info: 0521944278 www.50epiu.it/parma
FIRENZE
Quali attività riserva la 50&Più provinottobre cia di Firenze? Per scoprirlo i soci sono invitati alla presentazione del programma 2015/2016, alle 15.30, al Teatro Puccini (Via delle Cascine 41). info: 055664795 www.50epiu.it/firenze
PADOVA
VICENZA
ESCURSIONE
ARTI
In crociera sulla Riviera del Brenta
Meeting della Creatività Tutto esaurito al Teatro San Marco di Vicenza per la giornata conclusiva del Concorso “La Primavera - colori e vita”, dedicato alle arti figurative e fotografiche e organizzato dall’Università Adulti Anziani di Vicenza, in collaborazione con 50&Più provincia di Vicenza. Presenti alle premiazioni il direttore e presidente dell’Università, Monsignor Giuseppe Dal Ferro, e il presidente della 50&Più vicentina, Fiorenzo Marcato. Anche in questa manifestazione gli artisti soci della 50&Più hanno ottenuto ottimi risultati. Per la fotografia: 1° Armando Festini con La primavera colori e vita e 3° Lucio Frigo con Amori primaverili. Segnalati dalla giuria: Lucio Frigo con Primavera: i campi ci aspettano; Festini Arman-
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do per lo scatto Vitalità tra il colore; Enzo Rubin per lo scatto Sono arrivate le rondini. Per l’arte figurativa: 2° Maria Zanettin con l’opera Timidi raggi di sole in primavera. Segnalati dalla giuria: Emilia Fogliatto con Prigioniera nel ghiaccio; Bertilla Diquigiovanni con L’albero di Giuda; Alberto Tomasi con Sognando la primavera. Al Concorso gli artisti della 50&Più vicentina hanno partecipato in buon numero. «Sono esempi da imitare - ha detto il presidente Fiorenzo Marcato - sono “giovani anziani” che stanno vivendo la loro “terza vita” con entusiasmo e vitalità trovando nell’Associazione il luogo idoneo per esprimere la propria creatività». info: 0444964300 www.50epiu.it/vicenza
A bordo della storica imbarcazione del Burchiellino veneziano, un nutrito gruppo di soci della 50&Più di Padova si è dato appuntamento per una mini crociera lungo la Riviera del Brenta, da Padova a Venezia. Un itinerario costeggiato da capolavori architettonici, caratterizzati dalla famose Ville Venete. Durante la navigazione il gruppo ha visitato Villa Widmman e Villa Foscari detta “La Malcontenta”. Tappa anche nella pittoresca cittadina di Dolo. Una navigazione molto apprezzata, arricchita dalla preparazione della guida che ha accompagnato i soci 50&Più. Prossimo appuntamento il 25 ottobre per la consueta “castagnata” con pranzo presso il ristorante Montegrande a Rovolon (Pd). info: 049655130 - www.50epiu.it/padova
NAPOLI APPUNTAMENTI
Corsi, escursioni e tanta cultura Al via le attività della 50&Più di Napoli che accompagneranno i soci sino alla fine dell’anno. Tornano l’Angolo della Creatività e gli appuntamenti pomeridiani con il Salotto Striano. In programma anche i Pomeriggi musicali, oltre al Corso di Spagnolo base e quello di Lingua Inglese. Per non dimenticare il dialetto, c’è il corso Impariamo il napoletano. Spazio anche ai tornei di carte e agli esercizi di yoga. Non mancheranno le consuete gite domenicali, come quella dell’8 novembre alla volta di Montella (Av) per la Sagra della Castagna. info: 0815518187 - www.50epiu.it/napoli
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TREVISO
Ore 15.30, “Tecniche di memoria” con ottobre lo psicoterapeuta Manuel Marcon. Il 4 novembre (ore 15.30) con il professor Antonio Soligon si parla di “Venezia, la Laguna, la Città, lo Stato”. info: 042256481 www.50epiu.it/treviso
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TORINO
Gita a Castelnuovo Don Bosco (Asti) ottobre in occasione della chiusura delle manifestazioni dedicate al bicentenario della nascita di Don Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani. info: 011533806 www.50epiu.it/torino
LUCCA
XXVII ANNO ACCADEMICO
MOLTISSIME PROPOSTE
Dopo la lunga pausa estiva, è tempo di pensare allo studio e a coltivare i propri interessi culturali. Lunedì 9 novembre inizia il 27° Anno Accademico della 50&Più Università di Roma. L’attività didattica sarà presentata dai docenti in due diversi momenti: martedì 13 ottobre, alle ore 16,30, sede Conca d’Oro, presso la scuola Cesare Piva, in via Val di Lanzo 187; giovedì 15 ottobre, alle ore 16,30, sede Marconi, presso l’Istituto Engim in via Temistocle Calzecchi Onesti 5 (ponte Marconi). Per l’Anno Accademico 2015/2016 sono in programmazione molti nuovi corsi e seminari assieme a diverse attività socio-culturali. Per coloro che non hanno molto tempo per frequentare un intero corso (26 lezioni), la sede centrale ha in programma numerosi seminari (oltre 30) e Lectio Magistralis che si articolano in poche lezioni consentendo all’allievo di entrare nel vivo della materia. info: 066864596 www.50epiuuniversita.it/roma
Con la tanto attesa inaugurazione dell’Anno Accademico 2015/2016 del 1° ottobre (ore 16.30, presso la Sala Tobino - Cortile Carrara) prendono il via le attività della 50&Più Università di Lucca. Una proposta didattica molto ampia che arriva a comprendere 15 corsi (dalla Storia dell’Arte alla Fotografia Digitale, dalla Letteratura dedicata ai classici al corso sulle nuove tecnologie Ipad, tablet e smartphone). Sono previsti anche dei corsi extracurriculari (Bridge, Golf e Nordic Walking) e una nutritissima serie di incontri tra spettacoli teatrali, concerti, conferenze e visite guidate. Inoltre, fino al 3 ottobre, presso l’atrio di Palazzo Ducale, è possibile ammirare una mostra fotografica con gli scatti degli allievi del Laboratorio di Fotografia Digitale. info: 0583473170 www.50epiu-unilucca.it
PALERMO CONVENZIONE
Tutti a Teatro con la 50&Più Card Per la stagione teatrale 2015/2016 la 50&Più ha stipulato una convenzione con il Teatro Biondo di Palermo. I soci, esibendo la card associativa al botteghino, avranno diritto alla tariffa ridotta sia per l’acquisto di biglietti singoli che per gli abbonamenti. info: 091332447 www.50epiu.it/palermo
PAVIA
XXI Giornata del Ricordo. Alle ore novembre 11.00 nel Santuario della Madonna di Caravaggio a Fumo (Pv), solenne funzione religiosa arricchita dalla corale di S. Cecilia. info: 038228411 www.50epiu.it/pavia
LE SEDI 50&Più NEL MONDO
UNIVERSITÀ ROMA
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Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle St. Catharines Toronto Colombia Bogotà Germania Mettmann Monaco di Baviera Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale
Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 394862259 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0057 3114484888 Telefono 0049 21045089160 0049 8974640814 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086
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LE SEDI 50&Più PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 90 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Viale Timavo, 43 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Cola di Rienzo, 240 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 47 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85
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Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761341718 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393
Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Piazza Martiri, 16 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B
0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 0171437261 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 0507846635 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502
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PENSIONATI: BASTA CON TAGLI E INIQUITÀ «I provvedimenti degli ultimi anni hanno comportato troppi e duri sacrifici per pensionati e pensionandi. 50&Più e Cupla avanzano nuove necessarie proposte»
a cura di Gianni Tel
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IN ITALIA LA METÀ DEI PENSIONATI, CIRCA 7,4 MILIONI (IL 44% DEL TOTALE), VIVE IN UNA CONDIZIONE DI SEMIPOVERTÀ CON REDDITI DA PENSIONE INFERIORI AI 1.000 € AL MESE
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IL GRIDO DI ALLARME lanciato già da qualche anno alle attuali forze politiche dalla nostra Associazione 50&Più insieme al Cupla (Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo) è contenuto in una seconda ricerca commissionata al Cer (Centro Europa Ricerche). Questa nuova indagine, che presto sarà presentata alla Stampa e al pubblico, offre ulteriori spunti di attualità e costituisce un’importante base di riflessione e di proposte. Il blocco delle pensioni con la restituzione assai parziale (meno del 12% del totale), la riduzione dell’adeguamento del costo della vita, il repentino innalzamento dell’età pensionabile per le donne, i requisiti di contribuzione per la pensione anticipata ed il progressivo inasprimento della tassazione restano la parte più grave, iniqua e dolorosa introdotta dal legislatore in questi ultimi anni. Questi provvedimenti stanno comportando un duro sacrificio per tutti i pensionati e pensionandi: è giunto il momento di cambiare rotta ed è sbagliato contrapporre lo Stato sociale alla crescita economica. Anzi, è proprio lo Stato sociale quel motore di sviluppo e di slancio che potrebbe far ripartire il nostro Paese. Gli anziani hanno maggiormente pagato gli effetti della crisi e la ripresa sarà lenta se la parte meno agiata, e più numerosa, dei cittadini resta senza capacità di spesa. I loro trattamenti pensionistici hanno perso progressivamente valore rispetto al reale costo della vita (anche a causa dei blocchi della rivalutazione automatica) e i loro redditi hanno scontato il peso di un fisco più aggressivo a livello locale. Ma anche l’aumento dei costi per la sanità - a cui come è noto gli anziani sono costretti a ricorrere più ampiamente -, la diminuita disponibilità di prestazioni sociali da parte delle amministrazioni locali e l’aumento dei servizi pubblici, ne hanno eroso le disponibilità economiche spingendoli sempre più ai margini della società. In estrema sintesi sono queste le proposte che si avanzano. » PENSIONI BASSE E POVERTÀ
In Italia la metà dei pensionati, circa 7,4 milioni (il 44% del totale), vivono in una condizione di semipovertà con redditi da pensione per un importo mensile inferiore a 1.000 € lordi. Tra queste, sono circa 2,2 milioni le pensioni erogate dall’Inps non superiori al livello minimo che è di 502 € mensili. Si pone, quindi, da una parte la necessità di un adeguamento dell’importo minimo alleviando le condizioni di assoluta povertà in cui versa una parte importante dei pensionati e, dall’altra parte, agire sui meccanismi di rivalutazione automatica (costo della vita) e di prelievo fiscale, per ridare un po’ di capacità di spesa ai pensionati. Nello specifico, per i trattamenti minimi la soluzione potrebbe essere applicare i principi della Carta Sociale Europea, adeguando gradualmente l’importo di dette prestazioni (502 € mensili per il 2015) - co-
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me esorta il Comitato Europeo dei diritti sociali - al 40% del reddito medio nazionale equivalente (circa 650 € mensili). » POTERE DI ACQUISTO DELLE PENSIONI
Il potere di acquisto delle pensioni ha subìto negli ultimi 15 anni una diminuzione del 30%. I dati della ricerca del Cer evidenziano che alla perdita di potere delle pensioni, in misura crescente in funzione dell’importo, si somma anche l’effetto del prelievo fiscale. È assolutamente necessario un meccanismo più specifico di rivalutazione automatica delle pensioni, che sia più adatto a rilevare l’inflazione effettivamente subìta dalle famiglie e che rifletta maggiormente le caratteristiche del paniere dei pensionati, in cui sia adeguatamente ampio il peso dei beni alimentari, energetici e dei servizi sanitari e spese per la salute. Inoltre, andrebbe utilizzato l’indice dei prezzi armonizzato per tutti i Paesi Europei (Ipca), abbandonando l’indice dei prezzi per le famiglie di operai e impiegati (Foi), che negli ultimi quindici anni (vedi grafico) ha registrato una minore inflazione cumulata pari al 4% rispetto all’Ipca.
» RIEQUILIBRIO DELLA PRESSIONE FISCALE
Oltre alla riduzione del cuneo fiscale già prevista solo per i lavoratori dipendenti, che con una retribuzione mensile di 1.500 € hanno recuperato 80 € mensili in più, è necessario ridurre la pressione fiscale anche ai pensionati. Limitare l’intervento ai soli lavoratori dipendenti sarebbe una misura ingiusta e non in linea con l’obiettivo dichiarato dall’Esecutivo di sostegno sociale e di rilancio dei consumi. Peraltro, allargherebbe la forbice che già esiste tra lavoratori e pensionati sulla quota di reddito esente da tassazione (no tax area). Se poi si guarda al periodo 2011-15 le pensioni basse e medio basse (fino a 4 volte il minimo Inps) hanno registrato, al netto del prelievo fiscale, una perdita del potere di acquisto tra il 3 e il 5%, una caduta del reddito reale da attribuire totalmente alla politica fiscale e, in particolare, al mancato recupero del drenaggio fiscale e all’aggravio delle addizionali regionali e comunali. Su questo versante fiscale si dovrebbero quanto meno allineare le detrazioni per reddito da pensione a quelle per lavoro dipendente. Ciò produrrebbe un vantaggio medio di circa 200 € per circa 10 milioni di pensionati con reddito medio-basso con un costo di circa 2 miliardi di €. D’altronde, il trattamento fiscale dei nostri pensionati ri-
TASSI DI VARIAZIONE DEI PREZZI NEI SERVIZI (CONFRONTO IPCA-NIC) 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 -1,0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 IPCA-servizi sanitari e spese per la salute IPCA-servizi sanitari e spese per la salute NIC-servizi NIC-servizi N.B. In particolare, l’Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: - per l’intera collettività nazionale (Nic) - per le famiglie di operai e impiegati (Foi) Fonte: Centro Europa Ricerche - l’indice armonizzato europeo (Ipca)
sulta pesante e punitivo rispetto al resto d’Europa: su una pensione ad esempio pari a 1.5 volte il trattamento minimo (9.750 € lordi annui), il pensionato italiano paga le imposte (che decurtano di oltre il 9% la sua pensione), mentre altrove (Germania, Francia, Spagna e Regno Unito) non è previsto alcun prelievo. Occorre ridurre la pressione fiscale anche sui pensionati privilegiando le fasce basse di reddito. In aggiunta sarebbe opportuno diminuire il peso degli adempimenti a carico dei contribuenti, accelerare la messa in campo di nuovi strumenti per colpire l’evasione e l’elusione fiscale, gli sprechi di spesa, la corruzione e le tante ruberie, l’economia criminale e mafiosa.
LE RICHIESTE AL GOVERNO RIPARTIZIONI EQUE E NUOVE RICCHEZZE
I provvedimenti, di cui abbiamo trattato, stanno comportando un dure sacrificio per i pensionati. È tempo, ed è urgente adesso, che cessi l’insensibilità politica e si spenda grande attenzione per i nostri anziani, visto che quote sempre più estese stanno scivolando verso una condizione di preoccupazione, scoraggiamento e di povertà inaccettabile. È giunto il momento che i grandi decisori politici e i media smettano di sottolineare proposte che rischiano di generare inutili contrasti sociali - tra percettori di pensioni medio alte e percettori di pensioni minime, tra giovani ed anziani, tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi - facendo così diventare centrale il tema “dove tagliare” anziché quello del “come alimentare la crescita”. Oggi, una cosa deve essere chiara a tutti. I pensionati italiani hanno abbondantemente già dato, l’impegno richiesto all’attuale Governo è quello di legiferare con grande equità e giustizia nella ripartizione dei sacrifici. È importante porsi ben altri obiettivi: non più politiche pseudo-distributive ma è necessario creare nuove ricchezze, altrimenti non ci sarà più nulla da distribuire.
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IL PRESTITO VITALIZIO IPOTECARIO
«La Legge n. 44 del 2 aprile 2015, apportando alcune modifiche, cerca di far decollare il prestito vitalizio ipotecario, istituto già introdotto a suo tempo ma non applicato»
a cura di Alessandra De Feo
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LA NUOVA NORMATIVA PREVEDE LA POSSIBILITÀ DI PATTUIRE LE MODALITA DI RIMBORSO DEL FINANZIAMENTO PRESSO LA BANCA O L’ENTE CHE EROGA IL PRESTITO
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LA LEGGE N. 44 DEL 2 APRILE 2015 (entrata in vigore il 6 aprile 2015) ha apportato all’articolo 11-quaterdecies del Decreto Legge del 30 settembre 2005, n. 203, alcune importanti varianti sulla disciplina del prestito vitalizio ipotecario. In particolare, ha stabilito che le banche e gli intermediari finanziari concedano finanziamenti - a medio e lungo termine - pari ad una percentuale del valore di mercato dell’immobile, accendendo un’ipoteca sull’immobile di proprietà del finanziato ma mantenendone la proprietà con i vincoli precedentemente disposti, a persone fisiche aventi un’età superiore a 60 anni (prima l’età stabilita era superiore ai 65 anni). Il rimborso integrale può essere richiesto in un’unica soluzione al momento del decesso del soggetto. In questo modo, da un lato, si supera l’ostacolo posto dalle banche che non concedevano prestiti o mutui a persone con una certa età, e comunque non in caso di età superiore ai 75 anni, anche a fronte di immobili dati in garanzia ipotecaria; dall’altro, le persone che hanno la necessità di liquidità non vengono costrette a vendere la nuda proprietà del proprio immobile. Il proprietario non ha l’obbligo di pagare il capitale o gli interessi. Nel caso in cui non si riesca a restituire il finanziamento nel corso della sua vita, gli eredi possono decidere se riscattare l’immobile ipotecato o venderlo. La vendita può essere gestita autonomamente o dalla banca: in questo caso i proventi della vendita spettano alla banca per la parte che copre il capitale, gli interessi e gli eventuali costi connessi al finanziamento, mentre la parte eccedente va agli eredi. La nuova normativa prevede la possibilità di pattuire, con la banca o l’ente finanziatore, il modo con cui rimborsare il finanziamento ricevuto gradualmente. Vengono escluse la capitalizzazione degli interessi e le spese annuali. La banca può invocare, come causa per la risoluzione del contratto, i pagamenti ricevuti in ritardo, compresi fra 30 e 180 giorni dalla scadenza della rata. Questi ritardi sono tollerati fino a sette volte, anche se non di seguito. Se le somme non vengono restituite, vi sono tre casi in cui può essere richiesta dalla banca l’intera somma del prestito: 1) il decesso della persona che ha chiesto il prestito; 2) il trasferimento dei diritti reali e di godimento; 3) la costituzione di diritti reali di garanzia a favore di terzi. Ovviamente, fino a quando l’immobile resta di proprietà del finanziato, è lui che è obbligato a versare le imposte relative al bene. Se a distanza di dodici mesi da una delle tre predette condizioni non viene rimborsato il finanziamento, la banca vende l’immobile al prezzo di mercato, valore che si deprezza ogni anno del 15%, versando il saldo positivo a chi di spettanza. È consentito agli eredi di rientrare in possesso dell’immobile, estinguendo il debito. In via generale, nel caso in cui con la vendita non si riesca a coprire il debito, gli eredi non sono tenuti, per contratto, a divenire debitori della banca, non dovendo alcuna somma che copra la differenza. La banca può chiedere il rimborso integrale qualora vengano trasferiti, in tutto o in parte, il diritto di proprietà o gli altri diritti reali o i diritti di godimento sull’immobile dato in garanzia o si compiano atti che ne riducano il valore, inclusa la costituzione dei diritti reali di garanzia in favore di terzi che vadano a gravare sull’immobile. Dalle verifiche fatte però non risultano banche che eroghino, effettivamente, questo tipo di finanziamenti. Sarà nostra cura seguirne lo sviluppo.
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__SAPERI & SAPORI__
CHE BUONE LE COSE DI CASA di Fiorella Palmieri - servizio fotografico di Claudia Del Bianco
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Il valore della pasta fresca è inestimabile, preparata con cura, pazienza, ingredienti genuini, con la passione di una nonna, una mamma, una giovane donna. Se si potesse preparare ogni giorno sarebbe sempre un giorno felice
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LE TRADIZIONI per noi italiani sono come un’essenza di vita. Le tramandiamo, le ricordiamo, ce ne prendiamo cura e, nonostante i tempi siano cambiati, alcune cose non cambiano mai. Non esiste tecnologia che tenga, macchine super attrezzate, marchingegni complicati, quando si parla di tradizione spesso si parla anche di fatica, che viene sempre ripagata alla fine
dell’opera. La tavola sporca di farina, le mani impastate con l’acqua che sembrano non dare mai fastidio, il movimento delle mani sempre uguale, la cura e l’armonia dei gesti, e il risultato finale: i vassoi di fettuccine, gnocchi, tagliatelle e i tipi più svariati di pasta fresca; e mentre la pentola col sugo borbotta tra i fornelli, arriva l’assaggio dei più golosi, tra bimbi e papà.
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* DOSI PER 4 PERSONE
REGINELLE CON ZUCCA MANTOVANA, VONGOLE E TIMO SERPILLO
PROCEDIMENTO PER LA PASTA FRESCA Unite le uova alla farina e impastate fino ad ottenere un impasto compatto. Fate riposare in frigorifero per 30 minuti. Con la macchina per tirare la pasta o con un mattarello, tirate la sfoglia di 2 millimetri, infarinate bene e formate un rotolo, quindi con una rotella dalla lama ondulata fate delle strisce di un centimetro di larghezza. PER LA PREPARAZIONE Mondate la zucca e tagliatela a cubetti, successivamente lavate bene le vongole e fatele spurgare, a meno che non le abbiate già comprate
spurgate. In una padella capiente scaldate un filo d’olio extravergine di oliva e versate il trito d’aglio e peperoncino, aggiungete quindi la zucca, salate e coprite con un coperchio. Fate cuocere a fuoco dolce per 7/8 minuti. In un’altra padella con un filo d’olio e uno spicchio d’aglio mettete le vongole, fino alla loro completa apertura. Una volta cotte, aggiungetele alla zucca precedentemente preparata, insieme a poca acqua di cottura delle vongole, ben filtrata. Cuocete le reginelle al dente, scolatele e fatele saltare in padella con la salsa ottenuta, aggiungete quindi il timo serpillo sfogliato poco prima di servirle.
PASTA FRESCA 3 uova 300 gr farina PREPARAZIONE 300 gr di reginelle fatte in casa 500 gr di vongole veraci 300 gr di zucca mantovana Olio extravergine di oliva q.b. Un po’ di timo serpillo 2 spicchi d’aglio 1 peperoncino
La ricetta è realizzata dallo Chef Roberto Cotugno
in collaborazione con
i Per informazioni e curiosità scrivi a: redazione@50epiu.it
Cosa c’è di più rassicurante? Eppure preparare la pasta fresca non è per niente facile; eh sì, perché la pasta ha bisogno della giusta farina e della giusta acqua, così come deve essere accompagnata dal sugo giusto, quello che meglio si adatta al formato, corta, lunga, sottile, spessa. Poi c’è la pasta all’uovo, che tutti abbiamo nel ricordo delle nonne: le guardavamo intente a
sporcarsi le mani con la farina e l’uovo, invidiandole in quel bagno di ingredienti che poi sarebbe diventato il nostro pasto. La pasta fresca si sa, è tradizione, quella che ha inventato tutte le paste regionali, dai pizzoccheri della Valtellina alle trofie liguri, dai pici toscani ai garganelli emiliani, e ancora gli strangozzi umbri, le orecchiette pugliesi e i malloreddus sardi. Sono
tesori che vanno preservati, che nascono dalla miscela degli ingredienti buoni della nostra terra, dall’acqua fresca che naturalmente abbiamo, dalla farina del grano che coltiviamo. Che clima che abbiamo in Italia, che fortuna! Siamo in una posizione geografica che ci invidia il mondo, attraversati dai venti e circondati dai mari buoni, che insieme creano quella che è
la nostra biodiversità, un patrimonio che si riversa in tutta la nostra produzione agroalimentare. La pasta è il nostro biglietto da visita. Pensate se attorno a un tavolo, in un posto qualsiasi del mondo, si sedessero commensali sconosciuti intenti a leggere un menù internazionale: quanto ci mettereste a capire chi è l’italiano tra i tanti? Sì. Lui sceglierebbe la pasta.
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__VIVERE IN ARMONIA SEGUENDO LE STAGIONI__
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I Mori Gelsi si trapiantano in Ottobre o Novembre in terreno grasso, leggero e asciutto, e in sito caldo esposto a levante o a mezzodì, riparato dalla tramontana e alla distanza fra loro di 15 o 20 piedi.
UN AUTUNNO APPENA NATO OTTOBRE
Barbanera nel 1847 a cura di
LA VENDEMMIA passa il testimone alla raccolta delle olive. In collina, i rami frondosi dell’olivo parlano di pace, come l’altro grande protagonista del mese, san Francesco. Si spera nell’ottobrata, in una dolce, calda coda dell’estate che conforti prima del freddo. Perché questo è anche il mese delle temperature che scendono, delle ombre che si allungano disegnando un’oscurità che avanza. È un autunno appena nato, che ci chiama alle semine nell’orto e nel giardino. Che ci invita nel bosco a godere di straordinari colori, con il cestino pronto per i funghi e le prime castagne. Sul balcone si mettono al riparo le piante, si sta di più in casa, pensando alle olive in salamoia, mentre si prepara una gustosa schiacciata con l’uva.
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IL DRAGONCELLO (Artemisia dracunculus)
Fa bene perché... Ha proprietà eupeptiche, stimola l’azione del fegato e aiuta a digerire cibi proteici e grassi. Capaci di esaltare i sapori, le foglie risultano di grande efficacia per coloro che non possono usare il sale. Il proverbio Lana sulla pelle, erba in orto e brodo in corpo. Pollice bio Chi getta un seme l’ha da coltivare se vuol vederlo a tempo vegetare. Coltiviamolo così Facile da coltivare, si mette in vasi profondi almeno 40 cm, con piante distanti 20 cm l’una dall’altra. Si preparano con argilla o ghiaietto sul fondo per far drenare l’acqua. La semina Si fa in Luna calante, a primavera o tra fine estate e inizio autunno, in luoghi soleggiati e protetti dal freddo. Il dragoncello russo si può coltivare da seme, mentre il francese, più aromatico, si ottiene solo per divisione dei cespi. La pianta adulta, tra gli 80 e i 150 cm, vuole molta acqua in estate.
Raccolta e conservazione Le foglie si raccolgono dalla primavera all’estate. Per conservarle, essiccarle in estate in luoghi freschi e asciutti, in mazzetti posti a testa in giù. Le foglie possono anche essere congelate in buste per alimenti. La raccolta si fa prima che i fiori si aprano.
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Dice il proverbio...
BUONO A SAPERSI!
Un dono purificante Dobbiamo fare un regalo e abbiamo pensato ad una pianta? Una buona idea che diventa migliore se la scelta ricade su una di quelle capaci di purificare l’aria in casa. Ci sono infatti piante in grado di assorbire i composti organici volatili (microscopiche particelle inquinanti sospese nell’aria), responsabili di tante diffuse allergie e di attacchi d’asma. Tra le specie più efficaci si possono scegliere lo spatiphillum, l’aloe vera, la sanseveria, il potus. Sono piante diffuse, economiche e facili da mantenere.
GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO
VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO
VEN SAB
COLTIVARE CON LA LUNA NELL’ORTO, NEL GIARDINO, SUL BALCONE
L'autunno è il tempo per eccellenza delle semine. Si prepara la terra, si arieggia, rigirandola, per ossigenarla e renderla soffice. Poi si acquistano i semi o si prendono quelli messi da parte dagli ultimi raccolti di fine estate. Poi, con l’aiuto della Luna calante, seminare all’aperto ravanelli, spinaci, valerianella. Ma anche per interrare i bulbilli dell’aglio - gli spicchi - in piena terra e invece raccogliere gli ultimi ortaggi da conservare come bietola da orto e rapa. Inoltre, scalzare l’asparagiaia pulendo e vangando il terreno mano a mano che le colture esauriscono il loro ciclo vegetativo. Vendemmiare e raccogliere cotogne, mele e pere a maturazione autunnale. In giardino, estrarre dal terreno e dai vasi per la conservazione i bulbi che hanno concluso la fioritura, come dalie e gladioli.
Se ottobre dà belle giornate, godile pure in scampagnate. D’ottobre un bell’ovetto è più dolce di un confetto. Per san Francesco, dopo il caldo viene il fresco.
IL SOLE E LA LUNA IL SOLE
NEL CESTINO DEL MESE ORTAGGI: bietole, carote, cavolfiore, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicorie, cipolle, fagioli, fagiolini, finocchi, indivie, lattughe, melanzane, peperoni, piselli, pomodori, porri, radicchi rossi, rape, rucola, sedano, spinaci, valerianella e zucche. FRUTTA: cachi, castagne, cotogne, fichi, limoni, clementine, mandarini, mandorle, mele, melegrane, noci, nocciole, pere, pompelmi e uva. AROMI: maggiorana, peperoncino, prezzemolo, rosmarino e salvia.
Con la Luna crescente, invece, è tempo di riprodurre le aromatiche per divisione dei cespi come lavanda, maggiorana, origano, ruta, timo. Iniziare a raccogliere cardi, finocchi e cavolo verza per il consumo fresco. Seminare i piselli, raccogliere cachi, castagne, kiwi, mele, mele cotogne e metterli in luogo fresco, evitando di ammassare i frutti. Sul balcone e in giardino moltiplicare per talea specie sempreverdi come aucuba, lauroceraso e le spoglianti come la forsizia. Preparare talee di rosa e metterle a radicare. Seminare i tappeti erbosi. Tagliare il prato prima del freddo e, dove possibile, effettuare ancora le trasemine. Mettere a dimora le bulbose che fioriranno in primavera, come narciso e tulipano.
SE HAI ½ GIORNATA SE SCENDONO LE TEMPERATURE
La stagione autunnale chiede di mettere al riparo le piante in vaso che potrebbero risentire di repentini cali di temperatura. Prima di trasferirle è però buona regola pulire bene il fogliame, eliminando eventuali depositi utilizzando acqua piovana da spruzzare con un nebulizzatore e da eliminare poi con cotone idrofilo o con un piccolo pennello. Se necessario, rinvasare posizionando alla base del vaso argilla espansa per favorire il drenaggio. Annaffiare per immersione, preferibilmente nelle prime ore del mattino.
Il 1° sorge alle 06.56 e tramonta alle 18.43. L’11 sorge alle 07.07 e tramonta alle 18.26. Il 21 sorge alle 07.19 e tramonta alle 18.10. Le giornate si accorciano. Il 1° ottobre si hanno 11 ore e 47 minuti di luce solare e il 31 se ne hanno 10 e 25; si perdono 1 ora e 22 minuti di luce solare. LA LUNA
Il 1° tramonta alle 10.42 e sorge alle 21.15. l’11 sorge alle 05.31 e tramonta alle 17.49. Il 22 tramonta alle 01.04 e sorge alle 15.07. Luna calante dal 1° al 12 e dal 28 al 31. Luna crescente dal 14 al 26. Luna Nuova il 13. Luna Piena il 27. OTTOBRE 2015 I 91
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L’art. 6, comma 8, del D.L. 4/6/2013 n. 63, convertito nella L. 3/8/2013 n. 90, ha imposto di riportare negli annunci di vendita o di locazione di immobili, l’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio globale o dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente. Lo stesso D.L. ha previsto, inoltre (art. 12), che in caso di violazione di tale obbligo, il responsabile dell’annuncio è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000 euro. A tal proposito, evidenziamo che per la pubblicazione accetteremo solo annunci che riportino anche quanto previsto dal suddetto art. 6, comma 8.
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bacheca a cura della Redazione
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voglia trasferirsi nel Veneto. Abito in provincia di Treviso. Telefonare al 3396895604. Bella signora 70enne sola, residente nel Veneto, riprova a mandare un messaggio, scopo convivenza o matrimonio, a persona sola come me, giovanile nella mente, o 60enne, che ami la natura, gli animali, pensionato o lavoratore disposto a trasferirsi da me. Non telefonare inutilmente, se non hai intenzioni serie e se non hai questi requisiti. Soprattutto devi venire a conoscermi. Però non ospito. Telefonare allo 0424708910 o al 3345405147. Pensionata matura, solare, fine, desidererebbe conoscere uomo serio, dai 79 agli 85 anni, ricchezza interiore, principi morali, e che creda nei valori della vita, per occupare un piccolo spazio nel suo cuore, per eventuale evoluzione affettiva. Discreta posizione economica, amante di qualche vacanza per un felice futuro. Telefonare al 3473549508. Vedovo 75enne, molto bello e generoso, abito in un paesello della provincia di Cosenza. Ho casa propria, possibilità economica buona, cerco donna età adeguata, di buona salute, che voglia venire ad abitare qui. Non importa se bella o brava, purché di cuore. Telefonare allo 0981991073. Vedova, aspetto giovanile, cerco compagno libero da problemi familiari, d’aspetto gradevole, onesto, sincero, non fumatore. Cerco la massima serietà, lo vorrei amo-
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revole, romantico, con tanto amore da dare e da ricevere, possibilmente zona Piemonte, che abbia dai 79-80 anni portati bene, fortemente interessato, automunito. No anonimi e perditempo. Telefonare al 3338394147 (ore pomeridiane). 64enne celibe, buone condizioni economiche, cerca donna max 55 anni per convivenza, possibilmente vedova. Disposto a trasferirsi solo dopo che il rapporto sia consolidato. Telefonare al 3388318218. Vedovo 72enne, simpatico, allegro, sincero, amabile, rispettoso, vivo di semplicità, sono alto 1,72x70 kg, non ho mai fumato, ho tutti i capelli, ma bianchi. Vorrei conoscere una carissima signora per stare insieme, rispettarci e amarci. So cucinare, so mangiare e mi piace vivere. Telefonare al 3403589293. 78 anni ben portati, vedovo, non sopporto la solitudine, anche tu? Sono autosufficiente e mi sento ancora una persona. Desidererei incontrare una donna libera, età adeguata con buona istruzione, non fumatrice, per conoscerci e chissà! Possibilmente zona Bergamo e provincia. Telefonare al 3458899684. Non ti cerco ricca né giovane, ma simpatica, educata e sola come me! Se sei mia coetanea e sogni l’amore, fatti sentire. Sono un 79enne, moderno, perbene, interessante, non male! Ti aspetto, diventerò la tua metà. Telefonare al 3480113551.
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accetto telefonate anonime. Telefonare al 3480625415 (ore serali 21,00-22,00). Nonostante i miei 69 anni, ho ancora un aspetto giovanile. Bionda, occhi verdi, h. 1,67, divorziata senza figli, di sani principi, cerco un uomo di età adeguata (max 75 anni), seriamente intenzionato, educato, onesto, affidabile, sincero, non fumatore, magro e di gradevole aspetto. Chiedo di essere contattata solo da uomini del Nord/Centro Italia. No perditempo e parolai. Telefonare al 3474615097 (ore serali).
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giochi 1
CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. Accettati nella cerchia; 8. Il guastarsi della merce; 17. Confina con il Senegal; 18. Le notizie diramate dalla BBC; 20. Grande scrittore francese del ’500; 22. Disposizioni innate; 24. La Cenerentola di Perrault; 25. L’Elias di Grazia Deledda: 26. In passato era Governatore di una città spagnola; 28. Iniziali di Sivori; 29. Opera Nazionale Dopolavoro; 30. Reggio Calabria; 32. Una bega giudiziaria; 34. Priva di voce; 36. Presiede il Concistoro; 38. Ripara l’impianto di raffreddamento dell’auto; 42. Nella tasca e nelle maniche; 43. In mezzo al coro; 44. Coltello a lama pieghevole; 45. Le consonanti dei nomi; 47. Cancella le leggi non gradite alla maggioranza dei cittadini; 52. Copie identiche d’un prodotto; 53. Così si chiamano oggi gli interventi militari; 54. Arrivano sempre dal cielo; 55. Non potersi sopportare; 57. Stanza, locale; 58. Giorgio l’autore del racconto La verità su Pasolini delatore; 61. Opera Nazionale; 62. L’inizio dell’itinerario; 63. Sigla di Parma; 64. Il Lualdi che volò con Bonzi;
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65. In fondo alle parole; 66. Va bene; 67. Coleottero acquatico; 70. Erano costruite di marmo; 71. Lo diamo all’amico; 73. Finti, simulati; 75. Organizzano incontri, proiezioni e dibattiti; 76. La provoca una prepotenza; 77. È a capo degli Ismailiti; 78. Le raggiungono le carovane. VERTICALI 1. Il banchetto collettivo dei primi cristiani; 2. Sta sempre zitto; 3. Il copricapo del vescovo; 4. Favorisce il turismo (sigla); 5. Il pelo del pennello; 6. Gli succedette Davide; 7. Vaso sanguigno; 8. La fine di Fantomas; 9. Il duca di Savoia
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teatrale!; 39. La sorella che Caligola divinizzò; 40. Faticoso per la pendenza; 41. Un’ottima controfigura; 43. Feroce cetaceo del Nord; 44. Implica condizione; 46. Gattini; 48. Diga antistante il porto; 49. I totali... precedenti; 50. È detta gas mostarda; 51. La fine delle trattative; 56. Onesti, virtuosi; 59. Il... bersaglio di Guglielmo Tell; 60. La si ammazza volentieri!; 63. Il suo organo era la Pravda; 64. Anche il... Morto s’agita; 68. Percorre l’Engadina; 69. Symbionese Liberation Army; 72. Mezzo uovo; 73. Il ferro; 74. Iniziali della Guzzanti; 75. Sigla di Chieti.
che fu beatificato nel 1677; 10. Elvira ballerina russa; 11. Sigla dell’India; 12. Scuro; 13. Manda canali e trasmissioni in orbita; 14. Nell’asilo; 15. La casa di neve; 16. La bugia... d’una volta; 18. Al centro di Manila; 19. Esther che fu soprannominata La sirena di Hollywood; 21. La parente più anziana; 23. Friedrich l’autore de La visita della vecchia signora (1956); 24. Il porto con le bocche; 27. Un aeroporto di Roma; 31. L’asse su cui gira la porta; 33. Frutto proveniente dal Messico; 35. Immaginario, irreale; 36. Distrarre denaro da una somma; 37. Se lo augura l’impresario
CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 1. Se non altro; 4. Camminano strisciando; 7. L’astuccio della pistola; 8. Domenico illustre meteorologo (1820-1892). 9. Si dividono gli utili; 10. È responsabile dei refusi; 11. È caprina quella di una questione futile; 12. Il th del chimico; 13. Famoso testo teatrale di Tennessee Williams; 15. Una famigerata, contenuta, quantità di droga!;
17. Le donne che fanno composizioni sacre di J.S. Bach; 5. Luis portoghese, i passi più corti; Pallone d’Oro 2000; 18. Perfettamente liscio sulle guance; 6. Uno strumento per 19. Moralmente bacato; la misurazione delle forze; 21. Grossi vasi per l’olio; 1 2 3 22. Smorfiosa, svenevole; 7 23. È notevole nei saldi; 24. Molto più che abbronzate! 9 10 VERTICALI 1. Il capo di Stato Maggiore piemontese rimosso dopo la battaglia di Custoza; 2. Si prende per stare meglio; 3. La Corale di Beethoven; 4. Una delle più famose e più eseguite
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10. Organismo unicellulare; 13. Incassa l’affitto; 14. Grande e rispettoso amore; 16. Molto scomodo; 20. Privare del vello.
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Enrico Diglio
TEST 1
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Osservate attentamente i seguenti sette orologi e dite, secondo logica, quale può essere considerato “intruso”.
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INDOVINELLO Favolino ORIZZONTALI 3. Le consonanti in vena; 5. Il capolavoro del teatro musicale di Beethoven; 8. Ce lo ricorda E. Hillary; 9. Musica gradevole; 10. Stimati e rispettati; 11. Il nome della De Liguoro; 12. Il cuore del camerata; 13. Difficili da trovarsi; 16. Evanescente, incorporeo. VERTICALI 1. Diventare; 2. Parlare in difesa; 3. Un verbo... da medici; 4. Autenticano le firme; 5. Il nostro osso più lungo; 6. Alain del film Il clan dei siciliani del 1969; 7. La madre dei Dioscuri; 14. Misura agraria; 15. Istituto per le Opere di Religione; 17. Torino.
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» IN CERCA D’AMORE Tentar non nuoce? Ed io sempre tento, fin quanto avrò raggiunto questo intento, cerco un’anima viva e che, male che vada, s’infiammi per me.
TEST 2 Ognuna delle figure rosse sotto riportate si incastra perfettamente con una delle figure azzurre poste a lato. Si possono, quindi, formare quattro coppie di figure combacianti tra loro. Quali?
a)
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» MAGO TRASFORMISTA Letteralmente si trasforma: basta spostarsi un poco e in men che non si dica da attore, in un’oretta, fa teatro e persin l’arancio tramuta in ocarina!
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INDOVINELLO Anna
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h)
ANAGRAMMA (9) Favolino
» UNA RAGAZZA BELLA CHE CI SA FARE Vive la sua età affrontando gli intralci della vita, fino a quando ormai matura e colta, sa dare il meglio di sé persino a far girare la testa a tutti quanti.
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7, 9 Lionello OTTOBRE 2015 I 95
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SCRIVETECI: PER POSTA LARGO ARENULA, 34 00186 ROMA PER FAX 06 68139323 PER MAIL G.VECCHIOTTI@50EPIU.IT
lettere Risponde Giovanna Vecchiotti - Direttore Responsabile 50&Più
LA SCUOLA MIGLIORE È QUELLA CHE NON VIENE ABBANDONATA I ricordi di un nostro lettore si rivelano più che mai attuali alla luce di una recente ricerca: migliaia di minori hanno abbandonato gli studi per un lavoro. Forse serve una scuola migliore? GENTILE DIRETTORE, sono un vecchio abbonato a 50&Più. Vecchio in ogni senso: perché leggo il giornale da tanti anni (si può dire sin dai primi numeri) e perché ho un’età, per così dire, veneranda. Sono una persona di umili origini: mio padre era contadino e mia madre casalinga, quando non andava nei campi ad aiutare il mio papà. Mi hanno mandato a scuola perché volevano per me una vita migliore della loro, però, quando c’era da aiutare in casa, non c’erano compiti che tenessero. Ma io l’ho sempre fatto volentieri perché capivo quanti sacrifici i miei genitori facessero per me. Quando era tempo della vendemmia mi alzavo alle 5.00 e aiutavo a trasportare i secchi pieni d’uva; quando era la raccolta delle olive mi arrampicavo sulle piante e raccoglievo più olive che potevo.
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D’inverno, quando non c’era lavoro in campagna, andavo dal meccanico del paese ad imparare un mestiere, che “nella vita non si sa mai”. Altri tempi, mi son sempre detto. Finché non ho visto i risultati di una ricerca che hanno fatto qui in Italia sul lavoro minorile e sono rimasto di stucco: nel nostro Paese, migliaia di minorenni lavorano invece di andare a scuola. Ma come è possibile? Stiamo andando indietro nel tempo? Elia Giacobbe Forse sì, signor Elia, anche se tutti speriamo proprio di no, ovviamente. La ricerca a cui Lei si riferisce è stata commissionata dal Paidoss, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute dell’infanzia e dell’adolescenza, ed evidenzia che in Italia ci sono circa 800mila minori che vivono al di sotto della soglia di povertà, mentre 280mila hanno lasciato la scuola per andare a lavorare. Non è un dato che riguarda i ragazzini stranieri, quanto i nostri; gli adolescenti di altre nazionalità che lavorano in Italia, infatti, sono 20mila, quindi ampiamente al di sotto della totalità del fenomeno. Qual è l’occupazione prevalente di questo esercito di minorenni? Un po’ la stessa dei Suoi tempi: garzone, com-
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LE BUONE INTENZIONI
A PROPOSITO DI “BASTA LAMENTARSI”
messo, parrucchiere, muratore, meccanico e, se abita fuori delle aree urbane, bracciante agricolo. Sono in 30mila quelli che svolgono mansioni pericolose. Lavorano tutti per necessità? Non proprio, e comunque il 46 per cento dei genitori ritiene che lavorare prima dei 18 anni sia un fatto normale, e 1 genitore su 5 considera la decisione totalmente a carico del ragazzo, e non lo sprona ad andare a scuola. Come se la cultura e l’istruzione non siano importanti, né la scuola possa essere considerata una via preferenziale verso il lavoro. Ed è proprio qui che bisogna riflettere: quanto la scuola attuale sia in grado di preparare i nostri ragazzi ad un futuro lavorativo certo, quanta preparazione offra loro e quanto li metta in contatto con il mondo del lavoro reale. Forse, se si riuscisse a realizzare una scuola che abbia a cuore i ragazzi, con docenti preparati e desiderosi di insegnare, una scuola che garantisca un’occupazione ai giovani, ci sarebbero molti meno banchi abbandonati.
Egregio Direttore, come giornalista e scrittore ho notato che in qualsiasi luogo vada, anche in grandi città, l’abitudine a lamentarsi, sia nei giovani che negli anziani, è associata o intercalata dalle notizie di calcio. Sanno tutto sulle malattie moderne, la patologie vere o presunte che li affliggono, come sanno tutto dei calciatori. Questo è il patrimonio di cultura del nostro Paese? Roberto Fiasconaro Forse lamentarsi è diventato un po’ uno sport “italico”, come sapere tutto sul calcio e sulla propria squadra del cuore. Perché lo si fa? Perché è molto più facile lamentarsi che agire, molto più semplice sfilarsi dalle responsabilità piuttosto che assumersele, più appagante fare la vittima e non il carnefice. Che dire? Cerchiamo anche noi, in primis, di agire evitando di lamentarci... che intorno a noi, c’è solo gente che si lamenta...
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23 SET. I 22 OTT. Un mese con molti momenti simpatici e pochi contrasti. Mercurio vi farà ragionare e i vostri consigli brilleranno di saggezza. Gioverà fare del movimento: passeggiate a piedi o in bicicletta.
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21 MAR. I 20 APR. Saranno gli altri a fare il bello e cattivo tempo durante questo mese. A volte vi sentirete svogliati, cercate quindi di stare in compagnia. Iscrivetevi ad un circolo oppure a un club.
23 OTT. I 22 NOV. Il Sole vi regalerà energia, forza e vi renderà estroversi, brillanti e attivi. Problemi e contrattempi verranno superati facilmente. La situazione finanziaria, in generale, sarà buona.
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sagittario
21 APR. I 20 MAG. Questo mese sarete più comunicativi, farete gite con i vostri cari oppure brevi viaggi per andare a trovare dei parenti lontani. Frequenterete istituti di bellezza, case di moda. Siate parchi a tavola.
23 NOV. I 21 DIC. Sta cambiando qualcosa nella vostra vita. Saturno nel segno vi renderà più contemplativi e seri. Sarà grazie alla pazienza e alla tenacia che potrete portare a buon fine un progetto.
gemelli
capricorno
21 MAG. I 21 GIU. Vi gioveranno le pubbliche relazioni. Se volete sapere se le vostre idee sono quelle giuste, chiedete consigli. Sarà un buon mese per intraprendere brevi viaggi. Attenzione ai reumatismi.
22 DIC. I 20 GEN. Forse vedrete realizzati quei progetti che vi stavano a cuore. Contate su validi collaboratori. In amore le stelle vi saranno accanto per garantirvi serate all’insegna della tenerezza.
cancro
acquario
22 GIU. I 22 LUG. Sarete più tenaci e ambiziosi del solito e, anche se non siete più tanto giovani, un buon successo personale o professionale sarà più che possibile. Controllate bene le scadenze dei documenti.
21 GEN. I 19 FEB. Le soddisfazioni non vi mancheranno. Sarà un mese ricco di gioie e successi. I fine settimana passateli con le persone care della famiglia. Mangiate verdure fresche e attenti al condimento.
leone
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23 LUG. I 23 AGO. Il mese sarà positivo in tutto ciò che intraprenderete. Potrà succedere di tutto: un’amicizia importante, una vincita. Unico neo sarà l'invidia da parte di alcune persone che frequentate già da tempo.
20 FEB. I 20 MAR. Particolarmente favoriti i nati di questo segno che hanno un lavoro che si svolge a casa propria, ma converrà fare un po’ di promozione pubblicitaria. Attenti agli sbalzi di temperatura e alla forma fisica.
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24 AGO. I 22 SET. Venere nel segno diminuirà le preoccupazioni legate al denaro. Un problema che vi ha dato pensiero si risolverà pacificamente. Cercate di rilassarvi trascorrendo i week-end fuori di casa.
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INDOVINELLI
In cerca d’amore = Il diavolo Una ragazza bella che ci sa fare = L’uva ANAGRAMMA
Mago trasformista = L’anagramma REBUS (11, 5, 1, 5) Mela N; coni C A; O pera; D A more = Melanconica opera d’amore REBUS (7, 9) DE serto SA ha,R IA no = Deserto sahariano
stuzzica
CERVELLO
TEST 1
L’orologio che può essere considerato “intruso” è quello contrassegnato dalla lettera f). Gli altri sei orologi, infatti, formano tre coppie in cui la posizione della lancetta delle ore e quella della lancetta dei minuti sono scambiate tra loro: a)
g)
b)
d)
“intruso”
c)
e)
f)
TEST 2
Le coppie formate da figure che, opportunamente ruotate, si incastrano perfettamente tra loro sono: a– f
c –h
e –b
g -d
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