OTTOBRE 2012

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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

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Anno XXXIV n. 10 Ottobre 2012 Euro 2.50 - I.P.


LA PASSIONE È LA FORZA. LA TECNOLOGIA È AUTONOMY.

Roberto La Barbera - campione paralimpico di atletica leggera.

A u t o n o m y .

L i f e

i s

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I limiti sono fatti per essere battuti. Per questo c’è Autonomy, il programma di Mobilità targato Fiat Group Automobiles. Per offrire a tutti i portatori di limitazioni motorie, sensoriali o intellettive la possibilità di godere di tutta la libertà di movimento che desiderano. Con le auto e con i veicoli commerciali. Entra in fiatautonomy.com e scoprirai un mondo di servizi, vantaggi e incentivi statali. Da record.

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[anteprime] Mistero bollette

Il contorto labirinto di voci, costi, calcoli e consumi di gas ed energia elettrica. L’aiuto di un esperto per fare un po’ di chiarezza. A pagina 21

Moda capelli

Le nuove tendenze prevedono tagli e acconciature all’insegna della femminilità, impreziositi da qualche insolito tocco di colore. A pagina 34

Antichi mestieri

Liutai, spazzacamini, maniscalchi... Lavori di una volta che, però, resistono al tempo grazie all’impegno di alcuni professionisti. A pagina 28

N.Y. Marathon

È uno degli eventi più attesi dagli americani e non solo, ma anche un’occasione per conoscere la città attraversando i suoi cinque distretti. A pagina 40

Respirare per... bene

Un corretto movimento respiratorio assicura anche il buon funzionamento di altri sistemi del nostro organismo. A pagina 46

ditoriale

[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE 50&PIÙ ]

Fatta forse eccezione per Bonn quando la Germania

era ancora divisa tra Ovest ed Est, per cui la piccola cittadina era assurta al rango di capitale della Germania occidentale lasciando a Berlino tutto il fascino di capitale morale e “mentale” di ogni tedesco, non c’è capitale al mondo che non venga

considerata il biglietto da visita della nazione e la sua città più rappresentativa. Certo, gli eventi storici possono far assurgere ora una città ora un’altra a ranghi per così dire superiori, ma rimane vero che ALCUNE SONO PATRIMONIO DEL MONDO E DELLA SUA STORIA ED ESSERE CITTADINI DI QUESTE CITTÀ, ABITARLE, GODERLE, NON È SOLO UN PIACERE E UN ONORE, è anche un

impegno a rispettarle e difenderle. E se c’è un luogo

universalmente riconosciuto che racchiude e conserva tutti gli elementi della grandezza storica, artistica e culturale, questo è Roma. Questa piccola premessa perché è del vergognoso stato di abbandono della città che è d’obbligo parlare. La sconsideratezza nella tutela della sua bellezza, l’indifferenza con la quale si lascia che ogni muro, ogni portone, vetrina o facciata di palazzo sia imbrattato, ogni angolo, persino ogni albero fatto ricettacolo di cartacce e sporcizia, i marciapiedi e le strade dissestate, TUTTO È UN ATTO D’ACCUSA E UNA PROVA DI TRASCURATEZZA A CARICO DI COLORO CHE, A QUALSIASI LIVELLO SI PONGANO NEL SERVIZIO A QUESTA CITTÀ, SONO CHIAMATI AD ASSICURARNE ALMENO LA DECENZA.

Di una città che si vorrebbe Capitale, punto di richiamo, centro di

cultura e d’arte vanto di tutto il Paese, che dovrebbe fare del turismo e della capacità di accoglienza il suo orgoglioso distintivo, non rimane che sorpresa, rabbia e squallore. A ROMA, VERO REGNO DELL’INDIFFERENZA, tutto può essere

calpestato, sfregiato, manomesso, di giorno o di notte, senza suscitare meraviglia o anche solo un flebile sdegno. E d’altronde non sembra

che ci siano interessi cittadini che vadano oltre la cementificazione e le “invenzioni” estemporanee di lavori che solo le future generazioni avranno forse la fortuna di giudicare. Roma ha già visto le razzie e le devastazioni portate dalle invasioni, gli scempi di amministrazioni comunali scellerate; è un lungo saccheggio che si perpetua sotto gli occhi di tutti. Per quanto tempo ancora?

CI MOBILITIAMO PER PROTEGGERE CANI, UCCELLI, FORESTE, MARI, CORSI D’ACQUA, SPECIE RARE PROSSIME ALL’ESTINZIONE, ma anche una città può subire la stessa minaccia.

Interessa a qualcuno?


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IN QUESTO

numero

Reinhold Messner: un uomo in cerca dell’infinito

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DI STEFANO RIPERT

Elezioni Usa 2012: Obama e Romney allo scontro finale

14

DI HELLIS MARTIN

Libia, un anno dopo: una ricostruzione difficile

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DI LEONARDO GUZZO

Bollette gas e luce: oscure e incomprensibili?

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DI GIADA VALDANNINI

Marina Piazza: “Anziana sì, adulta mai”

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DI ROMINA VINCI

Vecchi mestieri: esistono ancora quelli di una volta...

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DI DANIELA FLORIDIA

Maratona di New York: un viaggio attraverso la città DI LORIS PORCHERI

IN EVIDENZA

Periscopio >> pag. 6

a cura di Berardo Falcone Letteralmente >> pag. 8

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28 PARLIAMO DI...

Spazio 50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più

La lampadina di Edison >> pag. 24

Fisco

di Carlo Penguin

DI ALESSANDRA DE FEO

di Giovanna Vecchiotti

Previdenza

Capelli: le nuove tendenze di Barbara Di Sarno >> pag. 34 Vini e Giardini >> pag. 37

DI GIANNI TEL

di Donatella Ottavi A Sharm, il mare d’inverno di Giovanni Orso >> pag. 38 Respiriamo meglio >> pag. 46

di Alessandro Mascia Sapori & Colori >> pag. 48

di Marina Cepeda Fuentes Libri >> pag. 58

di Renato Minore

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50epiu.it

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OTTOBRE 2012

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A CURA DI LUISELL A BERTI

di Giovanna Vecchiotti

L’italiano nel mondo >> pag. 32

LA VOCE DI 50&PIÙ

Cinema e DVD >> pag. 59

di A. Miccinesi e P. Armocida Musica & Teatro >> pag. 61

di D. De Felicis e M. Sarti Giochi >> pag. 62

di N. Tucciarelli e R. Cento Stuzzica cervello >> pag. 63

di E. Diglio Bacheca >> pag. 64 Oroscopo di Aldebaran >> pag. 66 Soluzioni >> pag. 66

Anno XXXIV n. 10 Ottobre 2012

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Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per telefono: 06 68134552 Per fax: 06 68139323 Per m@il: redazione@50epiu.it Abbonamenti e Pubblicità

Abbonamenti: Telefono 06 68134552 Fax 06 68139323 Pubblicità: Promedia 2000 S.r.l. Tel. 02 89079601 - Fax 02 89079619


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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it

ZOOM

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UN’IMPRESA PER DUE

GENERAZIONI

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e vi foste trovati il 21 settembre a San Vincenzo (Livorno), avreste visto una corsa straordinaria: un migliaio di over 50 con la maglietta di 50&Più e ragazzi delle scuole elementari e medie con la maglietta dell’Anno Europeo della Solidarietà fra le Generazioni 2012, insieme lungo le strade della cittadina toscana. Un appuntamento di 50&Più per celebrare questo Anno Europeo. Perché in Italia, come in Europa, bisogna ripartire. E chi meglio di queste due generazioni può cimentarsi nell’impresa? Da una parte la vitalità dei giovani, dall’altra il valore dell’esperienza degli over 50 nei quali è molto forte la voglia di aiutare i giovani. Recenti statistiche infatti evidenziano che il 78,7% degli anziani ha questa volontà, sia con un supporto economico, sia col tempo dedicato ai problemi quotidiani di figli e nipoti. Mettere insieme le risorse di tutti per ripartire, forse è la vera benzina low cost che possiamo mettere nella nostra macchina.

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Finito di stampare: 24 settembre 2012

Italia: annuale (11 numeri) sostenitore copia singola copia arretrata Estero: annuale

euro 22,00 euro 36,00 euro 2,50 euro 4,50 euro 41,50

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ERISCOPI in pillole

A CURA DI BERARDO FALCONE

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Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,

ITALIANI NARCISI, MA SOLO CON I COSMETICI DELLE MOGLI

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Restituisce la libertà a un’aragosta 80enne Un abitante della cittadina di Niantic, dello Stato del Connecticut in Usa, si è reso protagonista di una singolare vicenda a lieto fine. Don MacKenzie, questo il nome dell’uomo, è entrato nel ristorante locale The Dock ordinando un’aragosta di ben 8 chilogrammi, soprannominata Luky Larry. Il crostaceo, che per la dimensione avrebbe almeno 80anni, non è stato mangiato da MacKenzie, bensì liberato in mare in una località segreta e finalmente restituito al suo habitat naturale.

importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50epiu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!

Italiani curati ma non troppo (con la crema della moglie) Una recente ricerca di mercato, promossa dall’associazione di psicologi “Donne e qualità della vita”, ha evidenziato che gli uomini italiani tra i 18 e i 55 anni fanno ampio uso di cosmetici; il più delle volte “rubati” alla moglie o ai figli, per l’imbarazzo di entrare in profumeria. Per chi non si fa troppi problemi, invece, le farmacie rimangono i fornitori più utilizzati: il 23% ci acquista crema per le mani, il 18% deodoranti, il 19% profumo usato come dopo barba oppure speciali prodotti per i capelli, il 29% prodotti abbronzanti, mentre il 17% pettini o spazzole.

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Festeggiare i 90 anni con un lancio dal paracadute Lester Slate, ex pilota della Marina Usa durante la Seconda Guerra Mondiale ha dovuto aspettare di compiere 90 anni per fare il suo primo lancio con il paracadute, ma alla fine c’è riuscito. L’anziano cittadino di Pittsfield, nel Maine (Usa), durante la guerra aveva imparato la teoria dell’utilizzo del paracadute, senza però mai provare davvero l’ebbrezza del volo. Insieme al suo istruttore, Slate si è lanciato dal piccolo velivolo che li trasportava, lasciando a bocca aperta le oltre 50 persone, fra parenti e amici, che erano accorse per vederlo.

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I profili su Facebook? Gli italiani li ritoccano quasi sempre Da una recente ricerca condotta dalla Redshift Research, risulta che gli italiani sono vanesi anche su internet. Secondo lo studio, infatti, il 53% degli intervistati (per lo più maschi) dichiara di aver abbellito, con qualche ritocco artificiale, la foto del proprio profilo Facebook; togliendo qualche chilo di troppo, nascondendo la stempiatura con pose studiate o inquadrando solo le parti migliori. I motivi? Attirare l’attenzione di amici (il 55%), nascondere le proprie insicurezze (il 40%) ma anche un po’ di narcisismo e l’intento di piacere a potenziali datori di lavoro (il 40%).

La storia di Gary Anderson, l’inventore del logo del riciclo Avete presente il simbolo che ci suggerisce di riciclare? Il suo inventore si chiama Gary Anderson e lo ideò nel 1971, partecipando ad un concorso indetto dalla Container Corporation of America. «Mi ci vollero un giorno o due per farlo - ammette Anderson (che non è un grafico) - ma il risultato iniziale mi sembrò troppo piatto. Così, all’idea originale aggiunsi angoli e frecce e poi inchiostrai il tutto». Anderson vinse il concorso, guadagnò 2000$ e, rispettando le regole del concorso, cedette i diritti sul logo, tutt’oggi di pubblico dominio.

Ritrovato in Sardegna relitto della Corazzata Roma Adagiata a circa 1.000 metri di profondità nel Golfo dell’Asinara, in Sardegna, è stata identificata una parte del relitto della Corazzata Roma, affondata il 9 settembre del 1943 da un aereo tedesco. Nel disastro persero la vita 1.352 persone e solo 622 riuscirono a sopravvivere. La scoperta è stata fotografata e documentata da Guido Gay, ingegnere che da molti anni conduce in quella zona esplorazioni subacquee con apparecchiature da lui ideate e costruite. Le suggestive immagini riprese con un robot subacqueo mostrano pezzi di carena e artiglieria contraerea.

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Australia: in una grotta il dipinto più antico del Paese È stato scoperto in Australia un dipinto di arte rupestre aborigena risalente a circa 28mila anni fa, il più antico del Paese e tra i più vecchi al mondo. Secondo quanto spiega l’archeologo Bryce Barker dell’università di Southern Queensland, gli studi si riferiscono a una pittura di una caverna dell'Outback, area remota e semidesertica dell'Australia. La caverna, conosciuta dai locali come “Nawarla Gabarnmang”, sarà oggetto di altri studi per risalire ad una data più precisa del dipinto, grazie al metodo del carbonio-14.


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L’uomo, l’acqua e la piramide di Maslow Gentile Direttore, lo scorso mese di agosto a Stoccolma c’è stato un grande evento, The World Water Week, ovvero la Settimana Mondiale dell’Acqua, durante la quale si sono confrontati sul tema della scarsità dell’oro blu, i più eminenti scienziati di questo secolo, ma anche politici, Capi di Stato, leader di organizzazioni umanitarie, ecc. ecc. All’interno di questo grande meeting, che è durato una settimana e al quale hanno partecipato almeno 100 nazioni, si è parlato anche di sprechi alimentari e

sono stati divulgati dei dati raccapriccianti: ogni giorno quattromila bambini muoiono per aver bevuto acqua inquinata, circa novecento milioni di persone non hanno cibo a sufficienza mentre, di contro, un miliardo e mezzo ne hanno talmente tanto che spesso viene buttato via. Ma sa qual è la cosa che mi addolora di più? È che nessuno dei giornali ha dato spazio a questo evento. È passato sotto silenzio quasi che non interessasse a nessuno. Ma che mondo lasciamo ai nostri giovani?

MARIO MORANTE

Uno degli psicologi più conosciuti del ventesimo secolo, Abraham Maslow, elaborò una teoria conosciuta come “la piramide di Maslow”. Alla base di essa ci sono i bisogni primari dell’uomo (quelli fisiologici come bere, mangiare), poi quelli di salvezza, sicurezza e protezione e via via gli altri, fino ad arrivare al bisogno di realizzare se stessi o anche occupare una elevata posizione sociale, bisogni che si trovano in cima alla piramide. Naturalmente, prima di arrivare a combattere per assicurarsi un posto preminente all’interno della sfera sociale devono essere soddisfatti gli altri bisogni che vanno a comporre la piramide. Ecco, signor Mario, la maggior parte degli occupanti del “nord del mondo” si è costruita nel corso degli anni la propria bella piramide e dal momento che, in linea di massima, ha la pancia piena e non deve più accendere il fuoco davanti la caverna per tenere lontani gli animali feroci, non percepisce più i bisogni fisiologici come “fondamentali”. In linea di massima, dicevo, perché proprio durante la Settimana Mondiale dell’Acqua è stato evi-

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denziato che entro il 2050 ci sarà un aumento del 70% della richiesta di cibo; ciò sta a significare che le risorse idriche saranno convogliate per soddisfare la domanda, con una grave ripercussione sulla disponibilità dell’acqua potabile per l’intera umanità. E dal momento che già oggi oltre un quarto dell’acqua che utilizziamo viene impiegata per coltivare tonnellate di alimenti che nessuno mangia, i conti sono presto fatti. Eppu-

re basterebbero piccoli accorgimenti nella nostra vita quotidiana a fare la differenza: chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti, per esempio, o evitare di buttare via gli avanzi che potrebbero essere utilizzati in altra maniera. Si calcola che se a livello globale si riuscisse a ridurre della metà gli sprechi ci sarebbe un risparmio delle risorse idriche pari al corso del Nilo. Un piccolo, grande regalo per i giovani di tutto il mondo.

«Spendiamo milioni e milioni per cercare acqua su Marte e non facciamo niente per conservarla qui e per cercarne di più per quelli che hanno sete» José Luis Sampedro, La senda del drago, 2006

ECONOMIA

Un’ipotesi remota il taglio del debito Ho letto e riletto con attenzione, visto che mi suonava male, l’articolo a pagina 22 del numero di febbraio 2012. Ecco il punto, e cito dall’articolo: «È come se ogni anno nella famiglia entrassero 10mila euro a fronte di un debito di 12mila; l’intero stipendio non basta da solo a coprire il totale del debito che, quindi, ogni anno cresce». Ci deve essere qualcosa che mi sfugge, perché nella realtà è proprio così che funziona. Parlo da finanziato e da “finanziatore”. Nella mia lunga esperienza di bancario ho deliberato centinaia e centinaia di mutui (con “sofferenze” bassissime) per acquisto casa, in cui il cliente aveva un reddito pari a un quarto o anche un quinto del debito che andava ad affrontare. Solo che le operazioni non durano un anno: bensì 20 o 30 e anche più. In questo caso la famiglia riesce a rimborsare tranquillamente il suo debito, con l’accortezza di non


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CI SONO SOLTANTO DUE MEZZI PER PAGARE I DEBITI: SFORZANDOSI DI AUMENTARE IL REDDITO, SFORZANDOSI DI DIMINUIRE LE SPESE Thomas Carlyle, Presente e passato, 1843

La risposta è a cura del dottor Lorenzo Masini.

SCRIVETECI A: Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per fax: 06 68139323 Per m@il: g.vecchiotti@50epiu.it

farne altri e, possibilmente, di aumentare il suo reddito. ADRIANO GIUDICI

Egregio signor Giudici, ammiriamo la Sua prudenza. Se anche i Suoi colleghi americani avessero agito con la stessa Sua accortezza, e di molta parte del sistema bancario italiano, noi adesso non saremmo a combattere con una profonda crisi economica e finanziaria. Invece, dal 2001 al 2007 negli Stati Uniti, sfruttando la leva del valore dell’immobile, acquistato a mutuo, molte delle famiglie americane hanno comprato beni, spendendo annualmente più di quanto incassassero. In Italia questo non è possibile, perché al massimo viene erogato un mutuo con una rata men-

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sile o annuale di non oltre un terzo del reddito del corrispondente periodo. All’aumentare del valore dell’immobile, la banca in Italia non concede in genere altri soldi in prestito. Venendo all’esempio che cita, il riferimento era alla situazione italiana. I dati del Governo indicano che il debito pubblico italiano supera del 120% il Pil. Significa che la spesa pubblica in Italia ogni anno è superiore di oltre il 20% rispetto l’intero prodotto nazionale lordo. In pratica, a fronte di un Pil di circa 1.500 miliardi di euro, il nostro debito attuale sfiora i 1.900 miliardi. È come se una famiglia ogni anno avesse entrate per 15mila euro e uscite per 19mila fatte da spese correnti di 15mila e un

Montascale Stannah.

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debito pregresso di 4mila. Come fa a rientrare del debito? In due maniere: o guadagnando di più, magari con qualche ora di straordinario di lavoro dei componenti familiari che portano reddito; oppure spendendo meno di quanto incassa, con tagli alla spesa familiare. Meglio ancora sarebbe un mix di entrambe, per creare un avanzo che vada a coprire parte del debito. Se riesce ad ottenere un avanzo di 1.000 euro l’anno, per rientrare del debito occorreranno circa 5 anni (non 4 perché nel frattempo gli interessi sul debito corrono e lo incrementano). Lo Stato fa lo stesso. Per rientrare di quel 20% in più, cerca di incassare di più (manovra di aumento delle tasse: Iva, Imu, ecc.) e di spendere di meno (attraverso i tagli di spesa pubblica definiti dalla spending review). Sperando che gli interessi sul debito (lo spread) non vanifichino parte o tutti i sacrifici fatti.

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DI STEFANO RIPERT

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REINHOLD IN ARRAMPICATA SI È SOLI CON SE STESSI, LA MENTE È LIBERA.

È L’INFINITO. DOVE L’UOMO CERCA DI DARE UN SENSO AL PROPRIO VIVERE

MESSNER

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os’è la paura?». «È l’altra metà del coraggio». Così Reinhold Messner rispondeva alla domanda di Ambrogio Fogar che, a metà degli anni Ottanta, ideava e conduceva Jonathan Dimensione Avventura, una trasmissione televisiva che raccontava storie di uomini con la voglia di guardarsi dentro per scoprire i propri limiti, eleggendo a unico giudice del loro valore Madre Natura. Perciò scelsero di rapportarsi ad

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essa misurandosi con la fatica, il dolore, l’avvilimento, il freddo insopportabile, la paura, ma anche con il piacere delle cose fatte con sincerità verso se stessi, con il gusto alla lotta - che, una volta raggiunto, rende tutto più facile, quasi divertente - e, spesso e volentieri, con la gioia della vittoria contro i demoni personali, mai contro la natura. E a tutte le loro domande, puntualmente, arrivarono delle riposte. Non si può sapere con certezza


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REINHOLD MESSNER se gli adolescenti di allora percepissero tutti questi segnali, ma sta di fatto che in quei racconti catodici il loro cuore veniva fatto volare alto come un falco. Messner Mountain Museum, 2012. Siamo nel cuore del complesso museale ideato dal grande Reinhold Messner. Castel Firmiano, a Bolzano, è il centro nevralgico, creativo e gestionale di un’idea che si completa di altre quattro strutture. Un insieme nato per trasmettere lo spirito delle montagne, i saperi delle popolazioni che da millenni abitano le terre alte e le esperienze di uomini e donne che, per scalare le vette più alte del pianeta, hanno interagito con le montagne a livelli emozionali profondi e personali. Nei musei, legati l’uno all’altro come un’ideale catena montuosa, rimbalza l’eco millenaria delle domande che l’essere umano si fa da quando si mise ad interpellare la sacralità di questi maestosi scenari. E allora proviamo a cercare qualche risposta da Reinhold Messner in persona, che gentilmente ci accoglie all’interno di uno dei suoi castelli-museo, a Brunico. Da cosa nasce questa inconsueta avventura dei musei? Qual è stata la spinta emozionale di tanto lavoro, senz’altro più mentale che fisico? In sincerità avevo pensato all’inizio solo a Castel Firmiano, a Bolzano. Volevo allestire una struttura museale unica, con molto materiale espositivo delle mie collezioni, riguardante la montagna. Ma il destino ha voluto che per terribili giochi di potere mi fosse cancellato il contratto che avevo firmato e in seguito al quale avevo fatto anche grossi investimenti. A questo punto la mia idea si è evoluta: la struttura che avevo pensato inizialmente si è divisa in cinque musei con tematiche specifiche. Più tardi poi ho vinto il bando europeo e a quel punto ho sommato le due idee: ora Castel Firmiano è il cuore pulsante del progetto, attorno a cui ruotano le strutture satellite. La spinta energetica è stata la possibilità di lasciare

un’eredità alle generazioni future, tutto quel sapere che si è formato nell’arco dei secoli nel rapporto tra l’uomo e la montagna. Nell’evolversi del progetto mi sono fermamente convinto che quello era il messaggio vincente e non un museo artistico, scientifico e nemmeno didattico. Con che criterio ha scelto i temi e i musei?

Biografia in breve

Nasce a Bressanone (Bz) nel 1944. A soli 5 anni inizia a scalare con il padre e a 20 è già uno dei migliori alpinisti europei.

Solo e senza l’ausilio dell’ossigeno, è il primo alpinista a scalare tutte le cime, ben quattordici, ad oltre 8.000 metri. 3.500 le imprese alpinistiche, 100 delle quali prime ascensioni.

Il trucco stava nel trovare i posti giusti per i singoli musei. E isolare i temi forti: popoli montanari, ghiaccio, roccia, montagne sacre. I luoghi sono unici. Il più bel posto delle Dolomiti per la roccia; un posto sotto l’Ortles, dove scendono le valanghe, per il ghiaccio; qui a Brunico per i popoli montanari, dove sali sulla torre e vedi centinaia di masi e di contadini che lavorano in montagna. Una cosa così nasce in molti anni. Le strutture si visitano con buone scarpe e cartina alla mano. Può capitare che si arrivi in un locale espositivo con il fiatone e il viso accaldato. Cosa le preme che il visitatore capisca alla fine dell’impegnativo e affascinante viaggio? Se il visitatore uscendo si farà delle domande, è già qualcosa. Ci saranno altre strutture in futuro? Probabilmente un nuovo museo in appoggio a quello del monte Rite, dove ci sono problemi di umidità per le opere artistiche. Comunque la struttura non verrà chiusa. In questo ulteriore museo vorrei parlare delle importanti pareti del grande alpinismo. Insomma, la montagna come spazio inesplorato per l’avventura... Divido nettamente tra terra coltivata - l’uomo ha coltivato le Alpi fino a 2.400 metri già da 10mila anni - e wil«Il bello derness, dove l’uodella vita mo intelligentemenè impegnarsi te non andava. Non affinché un’idea c’era necessità di andiventi realtà, dare. Lui andava fifar crescere no a dove poteva piano piano portare giù qualcoun’intuizione» sa. Un albero. Forse un camoscio. Ma oltre non andava. Quand’è scattata allora la molla? Oltre, l’uomo va dall’Illuminismo in poi e lo fa perché è sazio. Ha una mancanza dentro che vuole riempire. L’alpinismo non è necessario. Nasce, insieme al turismo, quando si vuole trovare una seconda forma di vita e di espressione oltre alla fabbrica. Cosa si cerca lassù in cima? Ognuno ha la sua motivazione. Lassù non c’è niente, la roccia non si mangia. Ognuno però ha il diritto di farlo... Di andare lassù a cercare risposte? Sì, ma appunto non è una necessità. La necessità è trovare un tronco per fare una casa, portare in alta quota il gregge finché c’è un po’ d’erba. La wilderness, invece, è la zona selvaggia dove non c’è niente da portare a valle. E bisogna lasciarla così com’è. Di fatto sia il turismo che l’alpinismo hanno un impatto ambientale... La montagna non è un giochetto su via ferrata. E, invece, soprattutto i club alpini hanno attrezzato la wilderness come se fosse Disneyland. Ma quello che sta succedendo in montagna, è un esempio di » OTTOBRE 2012

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INTERVISTA REINHOLD MESSNER [ A SINISTRA, COME UNA FINESTRA APERTA SUL MONDO, UN SUGGESTIVO PARTICOLARE DEL MUSEO DI

CASTEL FIRMIANO (BZ), MESSNER. ]

SEDE PRINCIPALE DEL CIRCUITO MUSEALE IDEATO DA

un problema più grande. Viviamo oltre le possibilità che abbiamo. Sfruttando le generazioni future. L’uomo vive come se le risorse fossero infinite. Per l’Italia che risposte si aspetta dalla politica? Monti è stato molto bravo come Commissario in Europa. Parla la stessa lingua della grande finanza. Ha restituito credibilità al Paese. Ma se in Italia i giovani non hanno più la speranza di farcela, non investono più. Le piccole e medie imprese non sono mai state così in difficoltà. Per non parlare di chi ha lavorato cinquant’anni e ora si trova in tasca una pensione senza potere d’acquisto. E intanto incombe lo spread, un incubo con cui tutti abbiamo imparato a fare i conti. L’Italia ha sempre avuto la leadership mondiale in gastronomia, moda e design. Era il numero uno al mondo anche per il turismo. Adesso tutto sta crollando. È normale in un mondo globalizzato che talenti e professionisti vadano all’estero. Ma adesso è troppo. Un giovane con due lauree che non trova lavoro o si spara o va all’estero. Lo ripeto, l’Italia deve dare ai giovani speranza. O si aiutano gli italiani a diventare europei o tra vent’anni saremo alla fame. Il futuro è sentirsi europei. Da dove si comincia? Per esempio sentirsi immersi, anche emozionalmente dico, nelle elezioni europee. L’economia reale è una risposta alla volatilità dei mercati? Parlo di quello che conosco. Ho tre masi in montagna e sono autosufficienti. Per valorizzare quello che produciamo la mia regola è vendere tutto al piatto o al bicchiere. Il prodotto, insomma, direttamente dalle mani del contadino, senza altre mediazioni. Ho creato un legame diretto tra turismo e agricoltura. Niente grossisti. Io dai miei masi prendo forse il 2 o il 3%... A me interessa che il contadino mantenga il sistema sostenibile che ho proposto. Tutto ecosostenibile, insomma. Non si vende niente che non produciate nei masi... Ecosostenibile è qualcosa che funziona. Un po’ come questi musei... Quando sono venuto su questi masi, li ho comprati per niente. Sono a Juval, sotto il mio castello, a circa 1.000

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Sulle spalle dei giganti Oltre alle 14 vette più alte della Terra (Everest, K2, Lhotse, Kangchenjunga, Makalu, Cho Oyu, Dhaulagiri, Manaslu, Nanga Parbat, Annapurna, Gasherbrum I e II, Broad Peak, Shishapangma), nel 1965 Messner apre una via sulla parete nord dell’Ortles (3.905 m). Nel 1969 supera la via più impegnativa delle Alpi Orientali: il diedro Philipp-Flamm del Monte Civetta. Dal 1970 al 1986, scalando il Nanga Parbat, si dedica alla carriera di “himalaista”.

metri di altezza. Erano coperti di cespugli, col tetto sfondato. Potevi vedere dalla cantina fino alle stelle. Uno dei masi è gotico, del 1400, fatto in pietra, legno e fango. Li ho ristrutturati. Anche il castello era un mezzo diroccato. L’ho ricostruito. Non c’era neanche la strada, il telefono. L’ho comprato per trenta milioni di lire. Oggi vale milioni di euro. Adesso i turisti arrivano con la navetta. Abbiamo 50mila visitatori all’anno. E non prendiamo un euro di sovvenzione. Come si fa a restare giovani dentro? È importante capire che noi siamo finiti e non infiniti. La morte fa parte della vita. Diventa più intensa se capisco che è un arco tra nascita e morte. L’ho capito con la morte di mio fratello. Da allora sono più lineare con i miei sogni. Ora mi chiedo. «Cos’è importante adesso? Come voglio realizzarmi, esprimermi?». Sono stato, ad esempio, cinque anni al Parlamento Europeo. Oggi no. Per me oltre i sessant’anni i politici dovrebbero lasciare spazio. Cos’è per lei un sogno? Questi musei, ad esempio. Erano un sogno e sono diventati realtà. Per me il sogno è una possibilità. Ho avuto sei vite: rocciatore, alpinista di alta quota, avventuriero ed esploratore in tutto il mondo, studioso dell’ambiente alpino, politico, inventore di museo. Ho sempre lavorato nello stesso modo. Avevo un’idea che può anche essere chiamata sogno. Il bello non è avere l’idea, il successo finale, la cima dell’Everest.

SCALARE IL MUSEO

MESSNER MOUNTAIN MUSEUM, CUSTODE DEL TEMPO I musei di Messner sono concepiti come un tour in montagna. Gli spazi aperti sono parte integrante della visita. Numerosi saliscendi, viste panoramiche. Un cammino che diventa un viaggio interiore, dove ciò che proviamo è importante quanto ciò che comprendiamo. A Castel Firmiano, il nucleo principale della complessa struttura museale, l’itinerario si percorre in senso orario, ruotando attorno alla rupe centrale, sulla cui cima resistono al tempo le rovine della cappella dell’antico feudo, risalente al decimo secolo. Prima tappa del percorso, l’art-gallery, che ospita mostre temporanee, spesso di artisti emergenti. A seguire, si sale per le scale infinite della Torre Bianca, alla scoperta della storia locale, fino alle recenti battaglie autonomiste del Sudtirolo. Poi la Torre Nord, che accoglie tematiche riguardanti le religioni della


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Il bello è il percorso. Il bello fa rima con sogno. È appunto fare di un’idea una realtà. Far crescere piano un’intuizione... Per quanto mi riguarda, quando un mio sogno è diventato realtà, sono soddisfatto e riparto subito con un altro. Quali sono le sue emozioni quando arrampica? Se uno arrampica molto bene, il puro flow, il fluire. Quando sei libero e in equilibrio. Cambi mano, fai un’altra mossa per trovare un nuovo equilibrio. Gesti provati migliaia di volte che, in quel dato momento, vengono da soli. E non esisti più. Non c’è un altro pensiero. Solo pelle e roccia. La mente è libera. Insomma, è una sorta di meditazione in movimento? È puro essere. Noi occidentali siamo attivi, non siamo persone zen. La vita contemplativa non fa per noi. Quello che gli orientali raggiungono con la meditazione noi possiamo provarlo attraverso il movimento. Poi con la penna traccia un punto da cui si allontanano due semirette. Fuggono in direzioni opposte. «A un estremo c’è A - ci dice - la vita attiva, i valori dell’Occidente; all’altro C, la vita contemplativa che in Oriente affonda le sue radici nei millenni. Non c’è niente di più diverso. Ma tra queste due linee che corrono all’impazzata l’una all’opposto dell’altra, c’è un punto dove si incontrano: all’infinito». L’infinito. Proprio lì dove l’uomo cerca se stesso. E un senso al proprio vivere.

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montagna, i grandi filosofi e i loro discepoli. Appena fuori, gli spazi aperti del Teatro della Roccia. Si entra quindi nella Grotta dei Cristalli, luogo magico per rivivere l’antico mito di Re Laurino. Ancora gambe in spalla per salire i piani del Palas, dove si spiegano l’orogenesi della montagna e la storia dell’alpinismo. Di nuovo spazi aperti con l’Arena Grande, usata per convegni e rappresentazioni artistiche. Della Torre Est sono protagonisti l’Eiger, le Dolomiti, il Cerro Torre, El Capitan, ma anche l’analisi dell’impatto dell’uomo sul loro stato di conservazione. Nella Torre Ovest gli Ottomila, la loro storia e il loro futuro. Infine, la Torre del Postale, dove si parla di due opposti, montagna e deserti. Anche negli altri musei dello stesso circuito di Messner il concetto è sempre interagire con l’ambiente montano in modo attivo e partecipe: il visitatore motivato e appassionato della materia, o anche chi ha solamente sete di cultura può, in ogni oggetto esposto, scoprire un mondo affascinante, fatto di storie di uomini e di animali plasmati dalla montagna.

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SOCIETÀ

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: ATTENDENDO L’ELECTION DAY «La campagna elettorale americana entra nel vivo, in attesa delle elezioni per il 6 novembre. Democratici o repubblicani? Continuità o nuovo corso? Obama o Romney? Tra voto di “testa” e voto di “pancia”, l’America si prepara alle elezioni dal più alto valore simbolico degli ultimi anni» [ ATTUALITÀ DI

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HELLIS MARTIN ]

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o schermo del computer è 13 pollici. Una scatola da scarpe. Ma dentro c’entra l’intero Oceano Atlantico se il sorriso di Tracy Pakulniewicz, connessa a internet dal suo cellulare, mentre cammina per le strade di Washington, arriva forte e chiaro qui in Italia. Nella foto che ci appare sul monitor tiene in braccio Leila, la figlia di sei anni. È pomeriggio e sta scappando dal lavoro - è consulente per le pubbliche relazioni - per andare a prenderla a scuo-

12 MILIONI

ANNL.DAVIES,

GLI ELETTORI

i posti di lavoro promessi da Romney ai suoi elettori durante la campagna elettorale.

moglie del candidato repubblicano, si è convertita al mormonismo per amore del marito.

sono chiamati per i diversi programmi elettorali a dire la propria su molti temi.

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TRA PRIMARIE E CONVENTION

NOITNEVNOC E EIRAMIRP ART

la: «Ho sempre seguito la politica - ci scrive - e quest’anno sento che ci sono due visioni molto diverse per il futuro degli Stati Uniti, rappresentate da Barack Obama e Mitt Romney». Tracy è un’elettrice democratica. In passato ha lavorato alla Casa Bianca per Bill Clinton e valuta così i primi quattro anni di Obama: «Ha lavorato per mettere in movimento l’America e gli Americani ver-

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LA LUNGA CORSA ALLA CASA BIANCA: COME FUNZIONANO LE ELEZIONI

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uest’anno il giorno in cui gli Americani sceglieranno il loro presidente, sarà il 6 novembre. L’election day è il momento culminante della lunga corsa alla Casa Bianca, che comincia quasi due anni prima. Le persone che vogliono candidarsi - repubblicani, democratici, verdi e qualche volta degli indipendenti - fanno campagna elettorale per essere eletti nel loro partito. Alle elezioni primarie (che recentemente abbiamo importato anche in Italia per la scelta del candidato leader) i candidati vengono poi votati in ogni stato. Le primarie cominciano a gennaio dell’anno in cui si tengono le elezioni. Completate le primarie, ogni candidato si

so il futuro. È diventato presidente con due guerre che costavano ai contribuenti miliardi di dollari ogni mese. Senza avere il controllo del Congresso, è riuscito a far passare la riforma sanitaria, a far tornare a casa le nostre truppe dall’Iraq e a pianificare il ritiro dall’Afghanistan entro il 2012». Come tutte le mamme, Tracy è multitasking, fa cioè mille cose nello stesso momento. Adesso

MICHELLE OBAMA la combattiva moglie del presidente, ha invitato gli americani a credere ancora nel marito, vero simbolo del sogno americano e della rinascita degli Stati Uniti.

}

aggiudica un certo numero di delegati. I delegati sono coloro che nomineranno il candidato presidente alle convention, ovvero gli stati generali di ogni partito, in cui si illustra il programma elettorale. Le convention durano tre o quattro giorni. Una volta che i delegati hanno espresso il loro voto alla convention e la persona eletta ha accettato la nomina, ogni partito ha il suo candidato alla Casa Bianca e la campagna elettorale entra nel vivo. È a questo punto - generalmente ai primi di settembre, dunque un paio di mesi prima dell’election day - che la gente comincia a seguire davvero da vicino i candidati, le loro posizioni sui temi più importanti e quello che vogliono fare per il Paese una volta eletti.

in una mano tiene quella della piccola Leila, nell’altra il cellulare. E ogni tanto sfiora col pollice il touchscreen del suo telefono per rispondere alle nostre domande: «Come donna penso che Mitt Romney riporterebbe indietro le lancette dell’orologio fino al punto in cui le donne non avevano il diritto di scegliere cosa è meglio per loro. In cui ci si aspettava che rinunciassero alla carriera. Per Obama, invece, non è giusto che le donne guadagnino solo 77 centesimi per ogni dollaro che guadagnano gli uomini». Pari opportunità e diritti. Per gli elettori democratici come Tracy sono in testa alla lista dei motivi per cui sceglieranno ancora Obama: «L’università dovrebbe essere un diritto per tutti. Per questo Obama ha aumentato le borse di studio del 95%». E perché invece non si fidano di Romney? «È un miliardario e vuole che i Paperoni come lui continuino a controllare la gente, rendendo i guadagni della classe media e delle fa-

miglie meno abbienti, che lavorano duro, meno sicuri a livello finanziario di quelli dei ricchi». Analisi politica, attenzione ai programmi. Ora che la campagna elettorale è entrata nel vivo, l’elettore americano apre bene gli occhi. Ascolta le proposte dei candidati, passa ai raggi X le loro dichiarazioni sui giornali e nei dibattiti in tv. Ma non manca il voto di pancia. Sui temi caldi che dividono l’elettorato, dall’aborto, al matrimonio gay, ma anche sui modi per rispondere ai problemi di tutti i giorni, disoccupazione in primis. Ecco allora, ad esempio, che la grande ricchezza di Romney diventa per i democratici sinonimo di un governo che curerà solo i propri interessi e per i repubblicani, al contrario, garanzia della capacità di prendere in mano le sorti economiche di un’America che non vuole lasciarsi sfuggire la leadership mondiale. Il successo personale come chiave del successo di un Paese, insomma. La pensa così La- » OTTOBRE 2012

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wrence Commisso, che ha già scelto di dare il suo voto a Romney. Anche lui, grazie alla Rete, risponde alle domande di 50&Più da Oltreoceano: «Mi occupo di vendite nel settore delle apparecchiature mediche e aiuto mia moglie a portare avanti la nostra piccola fattoria nel New Jersey. La mia vita e la mia carriera dipendono dall’autonomia e dalla capacità di rischiare. Ho avuto un discreto successo e credo fermamente che il duro lavoro premia. Insieme alla responsabilità personale, di cui fa parte anche il mio dovere di carità verso il mio prossimo». Forte senso della collettività e nello stesso tempo la certezza che ognuno è artefice della propria fortuna. Ma anche dei propri fallimenti. «Credo - continua Lawrence - che l’America sia stata fondata per garantire una possibilità a tutti, ma non necessariamente per promettere il successo. I politici di oggi, invece, hanno tramutato quella promessa in una sorta di diritto acquisito per la gente, e lo hanno fatto soprattutto per assicurarsi la poltrona». Insomma, l’equazione su cui spesso si basa il voto repubblicano è più meno questa: uomo di grande successo uguale miglior guida possibile per l’America. Un po’ lo stesso meccanismo scattato in Italia quando la discesa in campo di Berlusconi convinse molti che un imprenditore in grado di fare “miracoli” con le sue aziende ne avrebbe fatti altrettanti con il sistema-Paese. L’altra calamita del voto repubblicano sono poi i valori della tradizione, le radici, i principi cardine su cui si fonda l’essenza stessa dell’americanità: «Quest’anno voterò per Romney - spiega ancora Lawrence perché il suo retroterra, fatto di duro lavoro e successo, e la sua esperienza pratica nel mondo degli affari hanno maggior peso di quella del suo antagonista. E sono convinto che questo sia quello di cui il nostro Paese ha bisogno per riportarci ai nostri principi fondanti».

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[ SOPRA, I DUE CANDIDATI - IL REPUBBLICANO MITT ROMNEY E IL DEMOCRATICO

BARACK OBAMA - RITRATTI IN DIVERSI

MOMENTI DELLE RISPETTIVE E ACCESISSIME CAMPAGNE ELETTORALI PER LA CORSA ALLA CASA BIANCA.

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A settembre i sondaggi promettevano un testa a testa tra i candidati e non è inverosimile che la sfida si deciderà all’ultimo voto. La fine di Bin Laden e Gheddafi è un evento ormai archiviato, non più in grado di accrescere la popolarità di Obama. E anche se il terrorismo è tornato a colpire, con l’uccisione dell’ambasciatore americano in Libia Christopher Stevens, al momento gli americani sono più spaventati dalla crisi economica. E l’occupazione rimasta al palo, come non accadeva forse dagli anni Trenta, con la conseguente perdita di potere d’acquisto delle famiglie. In questo clima di stallo dell’economia poi, anche un traguardo storico come la coraggiosa riforma sanitaria di Obama, che estende la copertura assicurativa anche alle fasce più deboli, ha scatenato malumori nella classe media: «Nella mitologia americana - ci spiega Richard Greenslade, presidente per Milano di “Democrats Abroad”, associazione di cittadini statunitensi di credo democratico che vivono all’estero - tutti devono fare da soli. Chi è povero lo merita. In Italia suona strano, il cattolicesimo insegna la carità verso i meno fortunati. Quella statunitense è una mentalità di stampo protestante. Cui a volte, però, sfugge un particolare: parlo a titolo personale, ma penso che su 300 milioni di Americani, per uno o meno onesto o meno capace che approfitta dei sussidi, c’è un banchiere che evade tasse per mille volte tanto». E proprio la questione delle tasse è una potente frec-

cia nell’arco di Obama, che ha chiesto a Romney di rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi. Una mossa che ha preso il candidato repubblicano in contropiede. Malgrado l’accusa di aver pilotato i suoi guadagni sulle spiagge da paradiso (fiscale) delle isole Cayman e Bermuda, Romney è rimasto sul vago, affermando solo di aver sempre pagato almeno il 13% di tasse, cioè meno di quanto paga un impiegato. Ma la legge lo consente, grazie alla generosa normativa sul capital gain (il differenziale tra il prezzo di vendita e di acquisto di uno strumento finanziario). Una spiegazione, quella di Romney, che assomiglia quasi a un’ammissione di elusione fiscale e che gli è valsa il soprannome di “Mister 13%”. Gli strateghi della campagna di Obama dovranno spiegare agli elettori che meccanismi come il totale return swap permettono, senza infrangere la legge, di far figurare un profitto, che avrebbe un’aliquota del 35%, come l’esito di un investimento rischioso, tassato invece solo del 15%. Grazie a strumenti come questo Romney ha guadagnato milioni di dollari. Profitti che però hanno poco a che vedere con l’economia reale e smontano la credibilità del candidato repubblicano come l’imprenditore di successo in grado di garantire 12 milioni di posti di lavoro se prenderà in mano le redini degli Stati Uniti. Ma è anche vero che «se uno è disoccupato da due anni - continua Greenslade - è comprensibile che pensi di votare per il cambiamento. È per questo che è importante spiegare a questo ipotetico elettore che le sue difficoltà non derivano dalle azioni di Obama ma dall’ostruzionismo dei repubblicani. Il capo del Comitato Budget della Camera è Paul Ryan, l’attuale numero due di Romney. Migliaia di proposte del presidente sono rima-


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ste nel cassetto. Come l’Ame- ci invita gli elettori a credere anrican Jobs Act, presentata a cora nel sogno americano e in gennaio da Obama per creare suo marito Barack, che ne è posti di lavoro e mai votata l’esempio vivente, è anche vero perché era strutturata per non che quello americano appunto, far salire il deficit e ridurre i tax cioè lavorare duro per ottenere cuts, le agevolazioni fiscali dei i risultati sperati, è l’unico sogno ricchi». Introdotte con l’ammi- concesso di questi tempi. Tra le nistrazione Bush, le agevola- accuse dei delusi a Obama c’è zioni sono state prorogate, con anche il non aver affrontato a costi notevoli per la nazione. E muso duro il potere finanziario sono state il terreno di scontro di Wall Street. «Obama ha mesin questi quattro anni tra Oba- so però un importante punto ma, che pensava a investimen- fermo contro la finanza tossica ti pubblici per far ripartire l’eco- che portò alla crisi del 2008 - rinomia e ridurre il deficit, e la batte Greenslade - con la DoddCamera, a maggioranza repub- Frank law. Con questa legge gli blicana, che non voleva saper- istituti finanziari non possono contare su fondi pubblici in cane di far saltare i tax cuts. A incrinare ancora l’immagine so di bancarotta. Non possono di Romney, l’indagine del pro- insomma prendere rischi eccescuratore capo di New York, Eric sivi con l’idea che poi tanto lo Schneiderman, che sta passan- Stato li salverà. Non per niente do al setaccio le più grandi so- tra le promesse di Romney ci società americane di private equi- no la deregolamentazione bancaria e l’elity (fondi, cioè, minazione fatti tutti da della Doddpartecipazio«L’elettorato Frank law». ni di aziende sta analizzando Comunque private) per dettagliatamente la pensino, vedere se abi programmi anche gli presentati dai biano c o m Americani candidati» m e s s o abuche vivono si nell’applicaall’estero re pratiche di elusione fiscale. Tra queste so- sono una parte importante delcietà c’è anche la Bain Capital. l’elettorato: «Noi di “Democrats Romney ne fu socio fondatore. Abroad” siamo quattro milioni. Si è dimesso da tredici anni, ma Praticamente uno stato mediodalla Bain Capital continua a ri- piccolo. Potremmo essere il cincavare ogni anno milioni di dol- quantunesimo stato», scherza lari. D’altro canto la tempistica Greenslade. Che voterà dall’ormai dell’indagine di Schneiderman, sua Milano: «Sono in Europa vicino all’amministrazione Oba- per lavoro da trent’anni. Dopo ma, ha fatto gridare i repubbli- un’esperienza in Germania, sono cani allo scandalo. Per loro l’in- arrivato in Italia. Oggi insegno in chiesta del procuratore capo di un’università a Milano. Dove ho New York è solo una manovra trovato moglie e famiglia... e mupolitica. E se Michelle Obama tuo». Ma almeno, qui in Italia, dalla convention dei democrati- non era un Subprime.

Barack Obama è il leader mondiale più seguito su Twitter, con oltre 17 milioni di “follower”. Il contatto @BarackObama risulta essere il più famoso e seguito tra i rappresentanti politici; inoltre, è 5° nella classifica assoluta della popolarità nel cosiddetto “Twitterverse” (Universo di Twitter), subito dopo @britneyspears.

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LIBIA: LA TEMPESTA CHE NON PASSA «Un anno dopo la morte del rais restano le macerie di una guerra civile su cui prosperano i gruppi rivoluzionari. Armi troppo facili da trovare generano un terrorismo interessato a seminare caos. I recenti disordini di Bengasi hanno spinto Washington ad inviare Marines e navi da guerra in risposta alle violenze» [ ATTUALITÀ DI LEONARDO

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GUZZO ]

Jibril,

Oltre

ex Primo Ministro del governo transitorio, è leader dell’Alleanza delle Forze Nazionali.

1.500.000 gli elettori chiamati a votare in Libia lo scorso 7 luglio.

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l grido di guerra “Allah akhbar” riecheggia nell’aria mentre una folla di miliziani infierisce sul corpo di Muammar Gheddafi. È così che si consuma, il 20 ottobre 2011, l’epilogo della “primavera libica”: 42 anni di regime autoritario, di Jamahirriyya - improbabile mistura di islamismo, nazionalismo e socialismo - si polverizzano con l’immagine del colonnello ferito a morte, che rimbalza nelle televisioni di tutto il mondo. La lotta per la liberazione della Libia, cominciata a febbraio con una rivolta in Cirenaica, continuata per mesi e sostenuta dalla NATO per mezzo di durissimi bombardamenti aerei, raggiunge il suo scopo almeno a livello simbolico. L’eliminazio-


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te di cultura islamica alla Luiss di Roma, ne fa un rapido riassunto: «Sentimenti pro-Gheddafi sopravvivono a Tripoli e nella roccaforte lealista di Bani Walid, ma sono soprattutto odi tribali e particolarismi ad alimentare scontri sanguinosi. Peraltro, tarda ancora un disarmo generale, condizione essenziale per riportare l’ordine e costituire un esercito nazionale che garantisca la sicurezza. I rivoluzionari armati (thuwar) imperversano, reclamando indennizzi per le prestazioni offerte, avanzando rivendicazioni cui il CNT è costretto a cedere per timore di ritorsioni. Il governo provvisorio ha avviato un programma di disarmo, ma diversi gruppi armati resistono alla smobilitazione: molti combattenti sono disoccupati del precedente regime ai quali la guerra ha offerto un’occa-

«Centri come Misurata e Zintan, vere e proprie Città-Stato, sono esempi della frammentazione in cui può scivolare la Libia intera» ne fisica di Gheddafi segna il punto di non ritorno. Per la Libia è, insieme, un nuovo inizio e un risveglio: svanita (non del tutto) la cortina di polvere da sparo, il Paese è chiamato a fare i conti con ferite recenti e vecchie cicatrici. Da un anno a questa parte il Consiglio Nazionale Transitorio, nato il 2 marzo 2011 e rimasto, alla fine delle ostilità, l’unica autorità ufficiale del Paese, ha dovuto affrontare un’enormità di problemi legati agli effetti collaterali del conflitto. La professoressa Bruna Soravia, docen-

sione di riscatto e ascesa sociale, irrinunciabile anche di fronte a una prospettiva di carriera nell’esercito regolare». Incapace di disarmare le milizie più agguerrite, il CNT ha creato una propria polizia in concorrenza coi thuwar, la cui vicenda riassume una minaccia concreta per il futuro: il pericolo cioè che il governo libico resti solo un’autorità tra le autorità, in un nebuloso regime di concorrenza istituzionale. Centri come Misurata e Zintan sono

l’esempio inquietante della frammentazione verso cui può scivolare il Paese: autentiche città-stato, dominate dalle milizie, che mantengono l’ordine fuori da qualunque quadro di diritto. Senza contare che l’ingente presenza di armi nel Paese favorisce la formazione di gruppi terroristici. Più in particolare l’instabilità sociale penalizza la ripresa economica. Nel 2011 il Pil libico è diminuito del 60% e la produzione del petrolio ha subito un drastico calo. Per un Paese come la Libia, che dalla rendita del petrolio ricava la maggior parte dei suoi introiti convertendoli in stipendi per i dipendenti pubblici e sussidi per la popolazione, è indispensabile che la situazione torni alla normalità. Ma le aggressioni ripetute a manager stranieri e le minacce di alcune compa-

non restano che l’appartenenza tribale e il regionalismo, aggravati dall’assenza di una vera società civile, di un’idea precisa della politica e della democrazia». Lo scorso 7 luglio le elezioni per l’Assemblea Nazionale hanno segnato un passo importante: oltre un milione e mezzo di votanti (su 6 milioni di abitanti) ha assegnato i 200 seggi del nuovo parlamento (80 ai partiti e 120 a candidati indipendenti). La National Forces Alliance, una coalizione riunita intorno a Mahmoud Jibril, favorito per le elezioni presidenziali del 2013, ha ottenuto 39 seggi, relegando in minoranza i Fratelli Musulmani (17 seggi). «In realtà - precisa la professoressa Soravia - l’Alleanza non disconosce la sharia come fonte del diritto statale, ma il prestigio del leader e la sua esperienza interna-

gnie, pronte a lasciare il Paese in assenza di garanzie per la sicurezza dei dipendenti, ritardano l’obiettivo». Gli strascichi della guerra civile si innestano, secondo la professoressa Soravia, su un quadro di incertezza ben più radicale: «L’identità nazionale della Libia è fragile, fondata sulle memorie della resistenza anticoloniale, sul mito arcadico del regno di Idris Senussi (1951-1969) e su una versione particolare dell’Islam, legato storicamente al misticismo delle confraternite, vissuto in maniera forte ma relegato nella sfera privata. Al di fuori di questi elementi

zionale fanno sperare in un buon compromesso. A Jibril toccherà coniugare Islam e democrazia nel rispetto della libertà e degli standard internazionali. Dovrà vincere la partita della sicurezza e modellare il nuovo Stato assecondando il pluralismo etnico e le attese dei partner stranieri. È una sfida difficilissima ma ineludibile». Soprattutto, considerato che - mentre scriviamo - l’Ambasciatore Usa, Chris Stevens, è rimasto vittima, insieme ad alcuni membri dello staff, di una rappresaglia contro il Consolato americano. Una ricostruzione, quindi, tutta in salita. OTTOBRE 2012

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SOCIETÀ

A3

Questa voce copre i costi dei Certificati Verdi, concessi alle aziende “verdi” in base all’energia prodotta.

N

LUCE E GAS: cosa si nasconde in bolletta? «Dallo scorso luglio è scattato l’ennesimo aumento sui costi di alcune utenze. Sembra ormai diventato un “mantra” e, forse, abbiamo finito con l’abituarci. Ma oltre all’effettivo costo dei consumi, cosa ci viene addebitato? Quante sono le voci che conosciamo davvero, tra quelle esposte in bolletta? Cerchiamo di capirlo insieme, grazie anche ad un esperto di Federconsumatori» [ ECONOMIA DI

GIADA VALDANNINI ]

on tutti sanno che nella bolletta elettrica non si paga solo il consumo, ma ci vengono addebitati costi che nulla hanno a che vedere con le utenze. Nella fattispecie, i cosiddetti Oneri di sistema che, per praticità, molti chiamano “voci nascoste“. Dando un’occhiata alla bolletta, si nota come la spesa sia suddivisa in Servizi di vendita, 60-70% del totale (costo variabile a seconda del fornitore scelto); Servizi di rete, 15% (garantiscono la distribuzione, il trasporto e la misurazione dell’energia fornita e sono uniformi in tutto il Paese); Oneri di sistema, 16% (le cosiddette “voci nascoste” che approfondiamo in questo articolo) e Imposte nazionali (imposizioni fiscali che incidono al 14% sul totale). Chiarita la struttura principale, veniamo al punto. In cosa consistono gli Oneri di sistema? Vediamolo nel dettaglio. Come detto, con la bolletta dell’elettricità non si paga solo il consumo, ma anche le componenti previste per legge, il cui ricavato ha varie finalità. Gli Oneri di sistema sono quelle voci che puntano a coprire la promozione delle fonti rinnovabili (A3); il mantenimento di regimi tariffari speciali (A4); contributi per ricerca e sviluppo (A5); contributi per lo smantellamento delle centrali nucleari e relative misure di compensazione per comuni e province dove ci sono depositi di scorie radioattive (A2 e MCT). » OTTOBRE 2012

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SOCIETÀ

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Tutte dentro quel 16% di spesa che paghiamo, molto spesso senza la più pallida idea dello scopo. La più consistente tra le voci è la A3 con gli incentivi alla produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate. Questa voce copre i costi dei Certificati Verdi, concessi alle aziende “verdi” in base alla quantità di energia prodotta. L’idea, buona, venne al ministro dell’Industria Pierluigi Bersani che, nel 1999, brevettò l’incentivo per l’energia pulita. Però, a oggi, anche le società che bruciano petrolio, carbone od olio combustibile, possono rifornirsi dei certificati pagandoli un costo proporzionale alla quantità di energia inquinante prodotta. Il tutto, con l’aiuto dello Stato, tramite una piccola quota nella voce A3. Come dire: i cittadini sostengo-

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OTTOBRE 2012

PIÙ LIBERALIZZAZIONI NEL SETTORE PER GARANTIRE PIÙ COMPETITIVITÀ SUL MERCATO 50&Più ha intervistato Ilaria Serpi, vice responsabile del “Settore energia” della Federconsumatori, per approfondire l’argomento. Gli aumenti quest’anno, tra luce e gas, si sono attestati intorno a 150,00 euro in più a famiglia. Dottoressa Serpi, di quanto sono aumentate le bollette quest’anno? Dall’inizio dell’anno abbiamo avuto ben tre aumenti di cui l’ultimo ai primi di luglio. Dall’estate, il prezzo dell’elettricità è salito dello 0,2% mentre per il gas c’è stato un aumento del 2,6%. Di questo passo l’aumento per luce e gas, da gennaio alla fine dell’anno, rischia di avvicinarsi pericolosamente alla soglia di +150 euro a famiglia. Gli Oneri di sistema sono sia nelle bollette dell’elettricità sia del gas? Gli Oneri di sistema riguardano esclusivamente la bolletta dell’elettricità. In ordine d’incidenza sulla bol-

letta elettrica ci sono: • incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate (che pesano circa per il 93%); • promozione dell’efficienza energetica; • oneri per la messa in sicurezza del nucleare e compensazioni territoriali; • regimi tariffari speciali per la società Ferrovie dello Stato; • compensazioni per le imprese elettriche minori; • sostegno alla ricerca di sistema; • copertura bonus elettrico. Nella bolletta del gas troviamo, sempre nella sezione relativa ai servizi di rete, una percentuale molto piccola di Oneri aggiuntivi che servono per coprire costi riferiti, ad esempio,

al contenimento dei consumi di gas, alle garanzie per il servizio di rigassificazione e allo sviluppo degli stoccaggi. Gli Oneri aggiuntivi pesano sul costo della fattura per lo 0,12%. Tra le varie componenti degli Oneri di sistema (A2A3...) ci sono voci che possono essere rimosse? Sicuramente ci sono voci incomprensibili, che non hanno alcuna ragione di essere applicate nelle fatture delle bollette dell’energia elettrica, pensiamo ad esempio ai regimi tariffari speciali per la società Ferrovie dello Stato. Questa applicazione, a nostro avviso immotivata, aggrava ancora di più la situazione delle fa-


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miglie italiane che, ad oggi, pagano le bollette più care di tutta Europa. Come diminuirle? Per far diminuire i costi dell’energia anche nel nostro Paese occorre effettuare una sana pulizia delle bollette, depurandole di tutti gli oneri, contributi e tasse che hanno un discutibile legame con i beni acquistati, come dicevo prima. In questo senso, è indispensabile ridurre l’aliquota Iva al 10% per il metano ed al 5% per l’elettricità, cioè ai livelli con cui vengono tassati in Inghilterra, il Paese modello per le liberalizzazioni nel settore energetico. Per l’elettricità, inoltre, occorrerebbe rivedere il meccanismo dei finanziamenti alle fonti rinnovabili, attualmente caricati nelle bollette delle famiglie. Bisognerà, comunque, continuare a incentivare tali fonti, ma anche a carico della fiscalità generale. Come è possibile che gli Oneri sostengano anche le aziende inquinanti a comprare certificati verdi? Tutti si domandano come sia

possibile, noi continuiamo a denunciare questa situazione, specificando che questo è l’ennesimo segnale che le componenti degli Oneri di sistema così come sono non possono andare bene e andrebbero riviste al più presto. Come si è mosso questo governo sull’argomento? Durante l’estate si è diffusa la voce che il governo fosse intenzionato a bloccare i continui aumenti legati al settore energetico, ma la notizia fu subito

UNA FAMIGLIA DI QUATTRO PERSONE PAGA GLI ONERI IN BASE AI CONSUMI, MA NON SECONDO IL PROPRIO REDDITO

smentita. Il settore ha bisogno di una liberalizzazione maggiore rispetto a quella che l’ha interessato fino ad oggi, solo questo permetterebbe una buona competitività di mercato e quindi anche un risparmio per le famiglie. Con il decreto liberalizzazioni e la decisione di separare Eni dalla Snam-Rete Gas, è stato dato un segnale positivo i cui effetti, purtroppo, si vedranno non prima di un anno e mezzo.

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no le imprese non proprio “verdi” nel comprare i certificati. Ed è solo il primo dei paradossi. Gli Oneri di sistema, infatti, non sono pagati in base al reddito e assomigliano a una tassa per la quale non è corrisposto alcun servizio. Una tassa nascosta nella bolletta che non viene messa nel bilancio dello Stato. Così, qualche associazione di consumatori si è attivata sottolineando l’ingiustizia della faccenda. Una famiglia di quattro persone, ad esempio, paga gli Oneri in base ai consumi ma non secondo il proprio reddito. E in tempi di crisi, la questione ha attraversato il Parlamento col ministro Corrado Passera che intendeva tagliare gli incentivi alle rinnovabili per “evitare che le bollette aumentassero ulteriormente”, mentre il ministro dell’Ambiente Corrado Clini bollava l’ipotesi definendola un “errore strategico”. Quanto detto è relativo alle fatture elettriche, mentre per il gas la questione è differente. Nell’importo totale, infatti, si pagano i cosiddetti Oneri aggiuntivi, una somma di componenti inserita per remunerare alcune attività del sistema, come il contenimento dei consumi e il fornitore di ultima istanza. C’è però da dire che tale quota corrisponde a una percentuale minima in bolletta. OTTOBRE 2012

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SOCIETÀ

[ TECNOLOGIA DI

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L’UOMO CHE ILLUMINÒ IL MONDO

CARLO PENGUIN ]

THOMAS ALVA EDISON: E FU SUBITO LUCE «Un genio, ma anche un abile “talent scout” di invenzioni altrui. Di certo Edison seppe “fare mercato” delle sue scoperte. E la lampadina fu solo una delle tante che lo rese celebre»

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i lui il settimanale americano Life scrisse che «illuminava il mondo» e lo pose al primo posto tra coloro che negli ultimi mille anni avevano regalato qualcosa di importante all’umanità, nel suo caso, nientemeno che la lampadina. In realtà, il vero inventore di quella meraviglia non fu Thomas Edison, come tutti credevano, ma un certo Heinrich Goebel, un immigrato tedesco negli Usa, che un quarto di secolo prima, nel 1854, aveva “dato vita” ad una lampadina a bulbo. Egli, però, non era riuscito a pubblicizzare in maniera adeguata la propria abilità creativa e la sua invenzione era rimasta chiusa in un cassetto. Al contrario di Goebel, Edison di brevetti ne collezionava a più non posso, tanto che nel corso della propria vita arrivò ad averne oltre un migliaio a suo nome. Tutti suoi? Molti sì, tanti altri no, dal momen-

to che aveva creato a Menlo Park, nel New Jersey, un laboratorio completamente dedicato alla ricerca e alla sperimentazione di nuove tecnologie. Gli altri inventavano, lui supervisionava e depositava brevetti a proprio nome. E qualora l’invenzione fosse

già stata realizzata, si doveva lavorare per migliorarla. Come nel caso della lampadina. Il fiuto imprenditoriale di Edison non si smentì neanche questa volta. Infatti, egli non si limitò a realizzare solo “l’oggetto” (la lampadina), ma creò un nuovo

sistema di produzione, collegando le lampade in parallelo, e fondò la Edison Electric Light Company, un’azienda in grado di produrre l’energia elettrica e portarla dappertutto: case, strade, uffici. La luce ora poteva essere patrimonio comune.

Energia verde

Nikola Tesla

Basta la parola

Un primato italiano

“Padre” della corrente alternata, ingaggiò una battaglia legale con Edison, che lo ostacolava. Le sue invenzioni sono anticipazioni dell’odierna tecnologia.

Una delle invenzioni di Edison, fu il fonografo, un apparecchio in grado di incidere e riprodurre suoni e parole che erano stati precedentemente registrati.

Era il 16 maggio 1883, quando Alessandro Cruto, perfezionando le lampadine di Edison illuminò le strade di Piossasco (To). Parigi, lo fece un anno dopo.

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MARINA LA SOCIOLOGA E SCRITTRICE RACCONTA L’ETÀ MATURA

INOLTRANDOSI NELLA NONNITÀ E NEI CAMBIAMENTI DEL CORPO

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DI ROMINA VINCI

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ecchia sì, adulta mai»: è questo il messaggio che lancia Marina Piazza, sociologa e scrittrice che ha dedicato la sua vita alla ricerca sulla condizione delle donne. Esperta per l’Italia della rete Ue sulla conciliazione tra lavoro professionale e lavoro familiare, è stata anche Presidente della Commissione Nazionale “Pari Opportunità”. Oggi è una nonna che si dimena tra l’amore assoluto verso i suoi nipoti e gli impegni verso una tematica, quella degli studi di genere, che troppo spesso cade nell’oblio. Come scrittrice ha pubblicato Le trentenni. Progetti di vita e di lavoro (Mondadori, 2003), successivamente Un po’ di tempo per me. Ritrovare se stessi, vivere meglio (Mondadori, 2005), Attacco alla maternità (Nuova Dimensione, 2009), Le ragazze di cinquant’anni. Amori, lavori, famiglie e nuove libertà (Mondadori, 2009), ed ora L’età in più (Ghena, 2012), in cui racconta la vita delle settantenni. Marina Piazza è una donna simpatica e grintosa, che si offende quando, appena salita in metro, qualcuno si affretta a cederle il posto... «Perché? Non ho i capelli bianchi (certo, li tingo), né la schiena curva e nemmeno il bastone, sono vestita da giovane signora, eppure mi hanno riconosciuta immediatamente come vecchia!».

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MARINA PIAZZA L’età in più è un libro che scrive per Suo nipote, per far sì che lui, da grande, capisca quanto è stato importante nella vita di sua nonna. È stata per Lei una liberazione dare alle stampe questo volume? Non una liberazione, ma una sfida. Anzi, una vera fatica. Perché mentre i precedenti libri erano più dei saggi, questo volume è un ibrido. Non si tratta di un’autobiografia, perché tento di mettere a punto riflessioni sull’inoltrarsi della vecchiaia, sull’invecchiamento. E lo faccio partendo da me, perché ho voluto tentare di capire che cosa succeda, realmente, in questa età della vita. È per questo che lo definisco un libro della notte, è fatto di tante riflessioni in fogli sparsi. Ho tentato di mettere insieme la questione della nonnità, della vecchiaia, un po’ di squarci di autobiografia. Mentre cercavo di strutturare il libro mi sono un po’ spaventata, perché si trattava di un passaggio forte: implicava una contaminazione tra privato e pubblico, una sorta di atto di svelamento. Era come se avessi paura di non reggere l’immagine privata affiancata a quella pubblica che mi contraddistingue da anni. Però, poi mi son detta che avevo il dovere di farlo, tutte noi abbiamo passato o stiamo passando questa fase della vita, ed è giusto parlarne. Non dico dare consigli, mi guarderei bene dal farlo, però è bene cercare di far emergere quali sono non solo le criticità, ma soprattutto le vitalità di questa “età”. Proviamo a farlo insieme. Anzitutto: quali sono i sintomi della vecchiaia? Di certo non ci si sveglia all’improvviso di buon mattino e si dice: “Oilà sono vecchia!”. Mentre per i cinquant’anni, ad esempio, un indicatore simbolico c’è, ovvero la menopausa, nell’invecchiamento invece è come se, pian pianino, si inizino a percepire delle fragilità. Fragile dal punto di vista fisico, perché si recupera con meno velocità. Ci sono dei dolori, il corpo si inizia a far sentire, soprattutto dal punto di vista psicologico: potranno anche essere anni lunghi, ma sono comunque anni che ti avvicinano... “Da qualche parte verso la fine” per riprendere il titolo dell’ultimo capitolo del Suo libro... Esatto, ed è in questo momento che si inizia a pensare: «Ma io questo bambino, il mio nipotino, chissà fino a quanti anni lo vedo». Potrei arrivare al compimento dei suoi diciotto anni, potrei non vederlo più tra dodici mesi... insomma, è un problema che inizia a porsi. Qual è il segreto per non subire la vecchiaia? Il primo è quello di non svenderla nel tentativo di rimanere giovani. È come se la vecchiaia fosse definita dalla negazione, e invece negazione non è, e bisogna accettarla. Il secondo segreto invece è, nonostante la minaccia di un possibile orizzonte che si chiude, tentare di tenere l’orizzonte aperto, riempiendolo con progetti e desideri: un nipote, un’amica, un sogno da coronare, insomma, un punto di

La ricchezza femminile è l’ambivalenza. A qualsiasi età riusciamo a muoverci in contemporanea su più fronti

Biografia in breve

Nata nel 1942, sociologa, si è dedicata all’emancipazione femminile divenendo, dal 2000 al 2003, presidente della Commissione Nazionale Sanità

forza di vitalità. E lo so che non è semplice, perché le criticità sono molte, però io ho sempre sostenuto che il segno distintivo della vita delle donne, delle donne di ogni età, è l’ambivalenza, perché esse si muovono su più piani. Passano attraverso il lavoro familiare, l’attenzione, il lavoro professionale, sono sempre da più parti. È questa la ricchezza delle donne, che non si stempera nella vecchiaia, anzi, tutt’altro. Certo, è vero che questa fase della vita pone dinanzi molte più domande di quante possano essere le risposte. Ma bisogna continuare a porsi questi interrogativi. Nel Suo libro tocca anche il tema spinoso della precarietà, una condizione che, a Suo dire, non si limita soltanto al mondo giovanile ma può contaminare persino la Sua generazione. Non Le sembra un po’ inverosimile? È innegabile che spesso le donne a questa età siano in pensione. Tuttavia, io faccio riferimento ad amiche che fanno il mio stesso lavoro di ricerca, di formazione sulla tematiche femminili, e posso dire che oggi sono in difficoltà. È per questo che affermo che una ricercatrice con partita Iva, seppur della mia età, in qualche modo si trova a vivere la stessa precarietà dei giovani. Detto questo so «Il segreto per che c’è un abisso: non “subire” noi la nostra vita l’abbiamo vissuta la vecchiaia in un momento in è tenere un cui il futuro non era orizzonte aperto, visto come una miriempendolo con naccia, c’era lavoprogetti e desideri ro, c’era la speranda realizzare» za di andare avanti. Oggi invece le giovani donne sono in una situazione molto più chiusa e drammatica. Non è un paese per vecchi è il titolo di un libro reso celebre dal film dei fratelli Coen uscito nel 2007, è un’affermazione valida ancor oggi secondo Lei? Direi che questo non è un Paese per nessuno. Non è un Paese per giovani e non è un Paese per vecchi, perché fin quando si riesce a cavarsela da soli, si possono anche avere delle possibilità e venire accettati. Ma quando si inizia ad entrare in una situazione di non autosufficienza, psichica o fisica, diventa tutto molto più complicato. Non ci sono servizi, non c’è assistenza, se si ha una famiglia alle spalle bene, altrimenti è molto difficile. Vecchio sì, adulto mai: è una frase di Sting che ha riportato nel Suo libro. È questo il messaggio che si cela dietro L’età in più? Ho citato questa frase perché mi è subito risuonata dentro quando l’ho letta. È come dire sono vecchio e l’accetto, ma sono aperto alle possibilità della vita. OTTOBRE 2012

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SOCIETÀ

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La liuteria,

Le professioni

La lavorazione

arte della realizzazione di strumenti musicali, è rimasta quasi immutata dal XVIII secolo.

“di una volta” oggi possono avvalersi del contributo offerto da sofisticate tecnologie.

artigianale di oggetti in rame impiega ancora un mazzuolo di legno di pioppo.

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[ COSTUME DI

DANIELA FLORIDIA ]

ANTICO MESTIERE OFFRESI «Come si distingue un’arte da una professione? E cosa rende longeva una professione a tal punto da farla evolvere nel tempo, da renderla più moderna? Tra spazzacamini, squeraroli, remer, mastri vetrai, pellettieri e liutai, breve viaggio nell’Italia dei lavori che non ti aspetti. Perché per non estinguersi, molti si sono evoluti. E tanto»

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l significato letterale del termine mestiere, dopo aver consultato diversi dizionari, può essere riassunto in “Attività esercitata abitualmente, soprattutto in ambito manuale, per ricavarne il necessario guadagno”, ma anche “particolare esperienza acquisita” (vedi “imparare i trucchi del mestiere”). Un tempo di una persona, infatti, si chiedeva che mestiere facesse. Oggi, di cosa si occupa, quale attività svolge, quale professione, in quale contesto o settore. Non si sente più dire: «Certi mestieri ormai non li vuole più fare nessuno... Se non vuole studiare, lo mando ad imparare un mestiere... Io ho cominciato ad andare a bottega a 13 anni e lì ho imparato il mestiere». È difficile dire cosa distingue un mestiere da un’arte o da una professione. Sicuramente c’è dietro una passione, una storia personale, come nel caso del maniscalco Pietro, da noi intervistato. Laddove si trovano delle eccellenze, si parla di mestieri d’arte, spesso concentrati in territori ben precisi. E l’Italia è ricca di tradizioni in tal senso: la liuteria a Cremona, il vetro artistico a Murano, le porcellane di Capodimonte, la pelletteria a Fi-

renze. Poi ci sono mestieri che non avrebbero ragione di esistere altrove e che non temono concorrenza: come a Venezia gli squeraroli, che ancora oggi costruiscono le gondole insieme ai maestri d’ascia, e i “remer”, specialisti dei remi. E mestieri nati per soddisfare esigenze di vita quotidiana, che resistono nel tempo e nel tempo si sono evoluti. Lo spazzacamino, è uno di questi: oggi chi svolge questo mestiere si chiama “Maestro spazzacamino”, manutentore e verificatore di impianti fumari. Un mestiere, quello dello spazzacamino, nato proprio in Italia nel XVII secolo. Era stagionale, e venivano utilizzati i bambini che grazie alle loro dimensioni riuscivano ad accedere meglio all’interno delle canne fumarie. Oggi anche grazie alla tecnologia (vedi box) a loro è affidato un compito da “angelo del focolare”: ossia contenere l’inquinamento atmosferico, favorire il risparmio energetico, evitare conseguenze negative sull’ambiente, sulla sicurezza e sulla salute delle persone che potrebbero essere causate da un cattivo funzionamento non solo dei camini, ma più in generale degli impianti di riscaldamento a combustione.

La pelletteria

I mestieri

è un settore che gode di ottima salute in Italia, e richiederebbe altri esperti nella lavorazione.

“tradizionali” vogliono una lunga preparazione, come il mastro birraio con 600 ore di formazione.

L’attenzione all’ambiente, alla sicurezza e alla salute è diventata d’altronde la discriminante per poter esercitare attività un tempo affidate solo all’esperienza, tanto da richiedere, in alcuni casi, specifiche qualifiche: per poter produrre e commercializzare saponi artigianali è necessario avere un direttore tecnico laureato in chimica o farmacia; per diventare mastro birraio si dovrà frequentare un corso di perlomeno 600 ore, formalmente riconosciuto. Esistono poi delle strutture dove è possibile, avendo superato l’età della scuola dell’obbligo, affinare una tecnica, acquisire i primi rudimenti o specializzarsi e qualificarsi per imparare un mestiere, tradizionale o innovativo. A Roma le Scuole d’Arte e dei Mestieri nel 1871 veniva aperta la prima sede - organizzano corsi legati alla produzione artistica o artigianale in senso stretto (dal mosaico avanzato all’oreficeria, alla scultura in legno), proponendo tuttavia una vasta offerta di materie assolutamente attuali (quali fotografia digitale, graphic art, modellazione in 3D, etc.). Certo è che se la laurea in tempi di crisi non garantisce più il posto fisso, allora meglio seguire una passione, un’attitudine e trovarsi un mestiere, magari puntando sull’eccellenza, su un mercato di nicchia. È questo anche il consiglio di Ferruccio Ferragamo, presidente della famosa casa di moda, che ricorda come il padre, Salvatore, volle imparare il mestiere di ciabattino contro il volere dei genitori e garantisce che più dell’80% degli studenti che hanno frequentato i corsi per modellisti o design di calzature e accessori trova lavoro in Italia o all’estero entro sei mesi dal diploma. OTTOBRE 2012

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STORIE

«Toscano doc, Pietro Giangrandi, da sempre amante dei cavalli, ha scelto di praticare un mestiere che gli ha permesso di coltivare questa sua grande passione. Dopo un’iniziale esperienza di domatore, l’incontro che dà la svolta alla sua vita»

EIROTS

SOCIETÀ

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BATTI IL FERRO (DI CAVALLO) FINCHÉ È CALDO...

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ietro Giangrandi è un giovane maniscalco quarantacinquenne. Non è un figlio d’arte. Il papà, fino a quando non è andato in pensione, ha lavorato come progettista alla Cassa di Risparmio di Firenze, città dove Pietro è cresciuto, in una famiglia solida, numerosa, unita dal rispetto per la natura e la cultura del “fare”, che si trasforma, in Pietro, in un’abile manualità. Trascorrono le vacanze a Barberino, in una casa proprio davanti ad un maneggio. Pietro impara presto ad andare a cavallo, ma non vive l’equitazione come uno sport d’elite per ricchi cittadini annoiati, piuttosto come uno

scambio fra il cavallerizzo e il cavallo. Tanto che si presenterà - si racconta in famiglia - come un cavaliere d’altri tempi degno dei migliori romanzi d’avventura a sfondo romantico, nel giardino della villa di Fiesole di Rita, che non saprà resistere al fascino di un ragazzo (siamo negli Anni ‘80) a cavallo di un destriero invece che di una banale moto. Rita e Pietro oggi sono sposati e vivono in un grande casale nel Mugello in compagnia di un numero imprecisato di animali fra gatti, cani, galline e, ovviamente, cavalli. Pietro, come ti è venuto in mente di fare il maniscalco?

«Siamo artigiani ma, avendo a che fare con dei cavalli, dobbiamo avere delle buone basi anche sulla fisiologia di questi animali» 30 I

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In realtà ho cominciato domando i cavalli, poi ho incontrato un maniscalco, Andrea Rossi, che mi ha trasmesso la passione per questo lavoro, ed è diventato il mio maestro. Come si impara questo mestiere? Affiancando per tanto tempo un bravo maestro - io ho lavorato con Andrea per 7 anni - e con una preparazione adeguata. In Italia il mestiere della “mascalcia” - ossia del pareggio e ferratura del cavallo e degli altri equini domestici (asino e mulo) - si impara nella scuola istituita presso il Centro Militare Veterinario di Pinerolo (ora trasferita a Grosseto). È una scuola militare, ma aperta anche ai civili. Il corso dura un anno, è residenziale e gli allievi vivono in caserma. Quando l’ho frequentato io, nel ’91, eravamo 40 candidati e ne hanno presi 10.

Quest’anno so che a Grosseto si sono presentati in 7. Questo significa che non c’è più nessuno che vuole diventare maniscalco? La realtà è che non è richiesta una specializzazione precisa, e quindi sul mercato, accanto a seri professionisti, ci sono anche persone che si improvvisano. Si parla da tempo di costituire un albo, ma non se ne è mai fatto niente. Formalmente siamo artigiani, ma abbiamo a che fare con degli animali, e quindi è essenziale avere delle buone basi sulla fisiologia dei cavalli. Perlomeno dal ginocchio in giù dobbiamo saperne quanto un veterinario. I veterinari sono degli alleati o dei concorrenti? Un tempo non c’era una grande differenza fra maniscalco e veterinario, si faceva l’uno e l’altro, e non solo. Ora entrambe le figure


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si sono evolute, per fortuna, e specializzate. Quindi, il rapporto con i veterinari è fondamentale. Se un cavallo ha un problema, deve essere lo specialista a fare la diagnosi, ma poi siamo noi che dobbiamo intervenire per fare un ferro correttivo, o comunque per adeguare il ferro alle esigenze di quello specifico animale, in quel preciso momento. Allora sei anche fabbro? Il Maresciallo Vincenzo Blasio, a Pinerolo, mi ha insegnato che “il cavallo si ferra all’incudine”, come si faceva 100 anni fa, ossia partendo da una sbarra, dalla quale, sulla forgia accesa, si crea il ferro su misura. Anche se oggi i ferri si possono comprare prestampati, comunque devono essere adattati, quando non creati ad hoc. Io, infatti, vado dai clienti con un furgone attrezzato completo di forno e strumenti, mentre prima erano i cavalli a essere

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mestieri di un tempo, è il titolo del secondo volume de Le Perle della Memoria, la collana edita da 50&Più allo scopo di rievocare e difendere dall’usura del tempo le esperienze di un vissuto di inestimabile valore, per noi e per le generazioni a venire. Memorie, documenti, testimonianze sui mestieri “antichi”, sul modo di lavorare e di operare dietro cui si cela ingegno, fatica, capacità di adattamento: elementi che oltre a risvegliare i nostri ricordi, devono far riflettere, oggi più che mai.

portati a casa del maniscalco. Chi sono i clienti dei maniscalchi, oggi? Io lavoro con i maneggi, le scuderie, i privati, in giro per la Toscana, ma anche, a Firenze, con l’Arma dei Carabinieri. E poi è richiesta sempre la nostra presenza nelle competizioni sportive e nelle esibizioni. Un tempo i maniscalchi ferravano anche i cavalli da soma e da tiro, ormai scomparsi, mentre resistono ancora i “fiaccherai” (i vetturini che guidano le carrozzelle per turisti trainate da cavalli). Soddisfazioni? Un cavallo aveva entrambi i legamenti rotti, e lo avevano dato per spacciato, destinato ad essere abbattuto: invece, sono riuscito a rimetterlo in forma fino a vederlo tornare a gareggiare. E poi cominciare a seguire un puledro da piccolo e portarlo fino alla vecchiaia senza problemi.

BUONO

D’ORDINE

ESSERE SPAZZACAMINI OGGI

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l lavoro dello spazzacamino del XXI secolo si basa sulla tecnologia e sulla competenza: oltre agli strumenti tradizionali vengono utilizzati video-ispezioni per valutare lo stato dell’impianto, strumenti per l’analisi dei fumi, piattaforme aeree, etc. che consentono di intervenire non solo sui tradizionali caminetti e stufe, ma anche di occuparsi di termocamini e impianti di combustione ed evacuazione dei fumi. La categoria (Anfus) ha una propria scuola di formazione che prepara 350 allievi l’anno, organizza raduni internazionali (all’ultimo, in Italia, in Valle Vigezzo, erano in 800, provenienti persino dal Giappone) e gestisce un organo di informazione on line, Radiofuoco.com, nel quale trovano spazio, oltre a informazioni tecniche e notizie sul settore, anche una rubrica fotografica, “Orrori”, dove con sadica ironia vengono immortalati improbabili camini e comignoli notevoli per la loro approssimazione, incuria o bruttezza. Per saperne di più: www.radiofuoco.com

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LE PERLE DELLA MEMORIA N. 2

{ I MESTIERI DI UN TEMPO}

DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO PRESSO IL MIO DOMICILIO N. _____ COPIA/E DEL VOLUME AL COSTO DI EURO 18,07 A COPIA (*) + SPESE SPEDIZIONE (**)

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❏ Socio 50&Più - Tessera n° ❏ Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA) NOME

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SOCIETÀ

[ CULTURA DI

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DAL 15 AL 21 OTTOBRE

GIOVANNA VECCHIOTTI ]

LA LINGUA ITALIANA PROTAGONISTA NEL MONDO «Una settimana intensa e ricca di eventi per far conoscere al resto del mondo, la nostra lingua e la nostra cultura, in un caleidoscopio di appuntamenti che coinvolgono tutti gli Istituti di Cultura Italiana del globo»

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e fosse una persona sarebbe una bambina che sta entrando nella prima fase adolescenziale; quest’anno compie 12 anni, l’età giusta per comprendere che si devono lasciare da parte i giochi ed entrare nel mondo degli adulti. Se fosse una persona, appunto, ma in realtà si tratta di un evento che si sta trasformando in un appuntamento istituzionale di ampio respiro: La settimana della lingua italiana nel mondo, giunta quest’anno alla sua XII edizione. Nata nel 2001 per volere dell’allora Presidente dell’Accademia della Crusca, Francesco Sabatini, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, gli Istituti Italiani di Cultura e la Società Dante Alighieri, questa iniziativa si prefigge, come scopo principale, la promozione e la diffusione della nostra lingua all’estero “nelle sue più varie sfaccettature”. Ogni anno vengono affrontate specifiche tematiche, volte a va-

lorizzare non solo la lingua ma l’intera cultura millenaria che ci contraddistingue; per l’edizione di quest’anno (15-21 ottobre), la scelta è caduta su L’Italia dei territori e L’Italia del futuro. Numerose le iniziative nel mondo organizzate dai nostri Istituti

di Cultura: dalle mostre dedicate alla Toscana proposte da Marsiglia al concorso di poesia in lingua italiana del Lussemburgo; dalle conferenze organizzate a Sidney coinvolgendo italiani di seconda e terza generazione al concorso letterario indetto a Mo-

“La Crusca”

La “Dante Alighieri” Istituti di Cultura

Sorta nel 1582, l’Accademia ha il compito di “diffondere nella società e nella scuola, la conoscenza storica della nostra lingua e la sua evoluzione“.

Fondata nel 1889 da alcuni intellettuali guidati dal Carducci, diffonde l’italiano all’estero e “alimenta negli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana”.

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Sono 90 in tutto il mondo. Riferimento per i nostri connazionali all’estero, hanno il compito di promuovere la nostra immagine culturale.

sca; dal “Premio Italia” istituito a Melbourne per gli studenti ai racconti autobiografici del concorso di Istanbul. E poi ovunque spettacoli, film, convegni per non disperdere quel patrimonio che ci contraddistingue e che abbiamo il dovere di conservare.

Ma quanti sono? L’italiano è la terza lingua più diffusa dopo il cinese e lo spagnolo. Sono circa 80mila gli studenti che lo studiano nelle università all’estero.


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TV 2000 Più di quello che vedi TV2000 è la tv possibile, l’altra tv, che sa intrattenere e fa riflettere. È la tv che ti ascolta e ti tiene compagnia. La tv dei pensieri e delle emozioni, dei volti e delle storie, di chi ha trovato e di chi cerca. TV2000 è più tua. E lo vedi.

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Più di quello che vedi


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CLASSICI E RETRÒ I NUOVI TAGLI AUTUNNO/INVERNO I CAPELLI RESTANO UN INDISPENSABILE ELEMENTO DI STILE

DA VALORIZZARE CON UN LOOK RAFFINATO E CLASSICO ALLO STESSO TEMPO

CAPELLI «Anche per i capelli quest’anno è di moda la tradizione: tornano chignon per le occasioni importanti e la treccia per quelle più mondane. Ad una ritrovata femminilità si accompagna il recupero di tagli a caschetto, magari un po’ retrò ma impreziositi da effetti di colore insolito. Intervista ad Adriano Cocciarelli, esperto del settore» DI BARBARA DI SARNO

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orpo, personalità e esigenza sono i tre cardini su cui si basa la filosofia di “Harumi”, gruppo romano di punta nel mercato dell’hair design italiano che da quasi vent’anni si impegna a tramandare il mestiere del parrucchiere e l’arte dell’acconciatore tra gli addetti ai lavori e non solo. Essere accolti nel loro salone significa, infatti, entrare a far parte di una filosofia di ricerca che ha nell’ascolto del cliente

la chiave di volta delle loro creazioni. «Harumi è un nome femminile molto comune tra gli indiani d’America e la scelta di identificare il nostro marchio con questa semplice ma significativa parola nasce dalla nostra passione per questo popolo e per la loro cultura, basata sul rispetto della natura, delle cose, delle persone e di un bene prezioso per l’individuo che spesso si tende a sottovalutare, i capelli», dice Adriano Cocciarelli, art director del brand. «Questo è anche quello che vogliamo per i nostri collaboratori e per chi decide di affidarci la cura della pro-


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[ SOPRA, UN MOMENTO NELLA REALIZZAZIONE DELLE ACCONCIATURE. IN BASSO, ALCUNI DEI RISULTATI FINALI. NELLA PAGINA SEGUENTE, UN’ALTRA “SFORBICIATA”, E ADRIANO COCCIARELLI (A SINISTRA) E MICHELE DE FELICIS (A DESTRA) POSANO CON UNA DELLE LORO “CREATURE”. ]

[ © ROBERTA KRASNIG ]

[ © ROBERTA KRASNIG ]

[ © ROBERTA KRASNIG ]

pria immagine. Per compiere grandi passi non dobbiamo solo agire, ma anche sognare; non solo pianificare, ma anche credere». Quali sono le tendenze capelli per la stagione autunnoinverno 2012?

[ © ROBERTA KRASNIG ]

de femminilità che di sicuro non passa mai di moda. L’affidarsi al proprio acconciatore che vi conosce da qualche anno vi aiuterà a rappresentare la vostra personalità con tecniche ed accorgimenti che tireranno fuori il meglio dei particolari del vostro viso valutandone la morfologia. Quali sono i trucchi per avere una testa “a posto” anche nella frenesia quotidiana? Anche in questo caso il primo passo è sicuramente trovare il giusto hair designer che vi lasci partecipare alle asciugature in salone e

Il ritorno del lungo sembra proprio essere il must per questa stagione. Il capello liscio permetterà di valorizzare il taglio e il colore delineando le forme create in geometrie asimmetriche o disconnesse. Le tecniche di sfilatura lasceranno il posto a tagli più pieni che rinvigoriranno capigliature restituendone una struttura e una luminosità più sana. I movimenti - da creare con la spazzola o con il diffusore per esaltare le tecniche di taglio - apportano volume e naturalezza. Il corto viene contemplato solo se rende una gran-

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sappia guidarvi sia nella scelta del prodotto che nell’utilizzo dell’accessorio di lavoro, affinché voi possiate ripetere il tutto a casa con semplicità. Le mezze lunghezze e i corti ben si adattano a look vintage e bon ton sempre vincenti, sia nell’ambito lavorativo che nelle situazioni un po’ più informali in cui, però, non si vuole passare inosservati. La pettinatura con le onde garantisce un effetto più raffinato ma non artefatto e permette - attraverso il diffusore - di giocare con i volumi ed esaltare il movimento dei capelli. Ricordiamoci che tutti noi abbiamo dei movimenti naturali, sia lisci che mossi o ricci, da seguire per esaltare chiome e ovali del viso. Quale può essere, invece, un look per una serata romantica o per un aperitivo in cui si voglia sfoggiare classe, ma non leziosità? Non esagerare può essere un inizio... Ricordiamoci che è di moda la tradizione. Il ritorno degli chignon per la sera su abiti eleganti e la treccia in tutte le sue varianti sono un must che si presta anche ad una pluralità di occasioni mondane e non. È importante che queste acconciature funzionino con l’abito e che l’apparire naturale vada di pari passo con la ricercatezza che di certo non è un elemento da trascurare, specialmente in specifiche situazioni di socialità. Non dimentichiamoci che si sta assistendo ad un ritor- »


MODA

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no della tradizione anche nel gioco dei ruoli: alla femminilità della donna si affianca la ritrovata mascolinità di un uomo old style che si affida a tagli corti pettinati con righe da una parte e rasature più decise. Come sosteniamo sempre i capelli sono un indispensabile elemento di stile, veri e propri accessori e veicoli di eleganza. La nostra collezione si chiamerà “Passato-Presente-Futuro” (e questa ve la dice lunga...). Prendiamo ispirazione dal passato... Viviamo il presente... Pensiamo al futuro... Mescoliamo le tecniche continuando la ricerca... Esistono tecniche di colorazione sempre più innovative. Come ci si può avvicinare a riflessi un po’ insoliti o a nuances decise senza rischiare l’effetto punk? Direi che l’abbinamento di un taglio dal gusto un po’ retrò, come un caschetto, può essere ben abbinato a tecniche di colore in grado di creare delle sfumature anche “pazze” con effetti blu, rosati o perlati. Il rigore di acconciature classiche e un colore insolito sapranno trasformarsi in un look raffinato anche per donne decise e fascinose che nulla hanno da invidiare alle giovanissime. Non dimentichiamo che anche una nuance più decisa può risultare

naturale se messa sulla persona giusta. No a contrasti troppo evidenti. D’altra parte, la filosofia del nostro brand è rendere la nostra cliente protagonista di una scelta di raffinatezza e fantasia, prendendola per mano laddove scuola della tradizione e immaginazione si sposano in un equilibrio delicato e prezioso. Una volta il riccio era sinonimo di crespo e informe. Come si è evoluta nel tempo la cura e il design del capello mosso? Non esiste domanda più adatta. Il riccio è diventato, infatti, uno dei nostri cavalli di battaglia, forse perché eravamo stanchi di veder soffrire donne ricce con le pieghe lisce. Il riccio, se ben curato, può dare molta soddisfazione, nella forma e nella gestione di tutti i giorni. La scelta del prodotto dipende solo dalle proprie esigenze: organico o cosmetico, shampoo senza solfati, maschere idratanti, styling con cheratina che avvolgono il riccio, finish a base di oli protettivi evitano l’effetto crespo e nutrono il capello. L’importante, insomma, è rimanere se stessi, perché ogni donna, come ogni uomo, è i capelli che porta e non viceversa. Spesso la natura non sbaglia e le migliori capigliature sono proprio quelle che lasciano essere ciò che si è.

«Una volta riccio era sinonimo di cappelli indomabili e informi, oggi non è più così» LA SCELTA DEL PRODOTTO GIUSTO VA SEMPRE LEGATA ALLE PROPRIE ESIGENZE

COLPI DI FORBICE

il COLORE

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l professionista del capello è alla continua ricerca di nuove tecniche e si muove in modo da essere sempre al passo con i tempi e i loro veloci cambiamenti. Shiatush, color block, punti luce e ombra color, sono solo alcune delle tecniche da abbinare a colori più o meno naturali. Ombra color è una tecnica di colorazione che sovrappone due colori per esaltare le linee del taglio e dei lineamenti, un colore più chiaro sulla sommità per slanciare ed esaltare il taglio sovrapposto, oppure l’inverso per un effetto più naturale e comprimere i volumi. Ricordatevi - soprattutto per scelte così decise - di farvi sempre fare un’attenta analisi tecnico-partecipativa dal vostro parrucchiere.

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la FRANGIA

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a frangia, un dilemma? La frangia può essere salvezza o novità, mossa o liscia bassa, l’importante è che sia ben pensata. Su un taglio con lunghezze che accompagnano le gote e la nuca scoperta, una frangia su una morfologia quadrata può esaltare occhi e zigomi. Per un tagliatore incontrare una persona con una morfologia di viso ovale, dà il massimo dell’espressione stilistica nelle linee e, mettendoci dentro una frangia, esalta tutti i particolari del viso.


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2 ottobre: Festa dei Nonni. Non è un caso se vengono festeggiati nel giorno dei Santi Angeli Custodi, ed è a loro che sono dedicati due eventi nel corso del mese.

CASTELLO DI PRALORMO (TO)

[ TEMPO LIBERO DI

DONATELLA OTTAVI ]

UN BRINDISI ALL’AUTUNNO «Nel mese di ottobre, Grandi Giardini Italiani - il network dei più bei parchi d’Italia - propone un interessante percorso alla scoperta di dodici giardini-vigneto e della loro produzione vinicola»

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asseggiare, con andatura lenta. Perdersi con lo sguardo lungo incantevoli scenari paesaggistici, resi ancora più suggestivi dai caldi colori della nuova stagione. Fermarsi, sorseggiare un buon vino, apprezzarne aroma, colore... Un’idea affascinante che prende forma con “Grandi Giardini: Grandi Vini!”, un itinerario che si snoda attraverso dodici parchi fortemente legati al lavoro agricolo e

vinicolo, dislocati in sei regioni italiane: il Trentino Alto Adige, il Veneto, il Piemonte, l’Emilia Romagna, la Toscana e la Sicilia. Un mese, dunque, all’insegna del “bello” e del “buono” in cui, visitare antiche dimore, curatissimi giardini, profumati vigneti e raffinate cantine, si rivelerà un’esperienza di cui conservare un ricordo indelebile. Un Merlot o un Pinot grigio, un Sangiovese o un Chianti, un Cabernet o uno Char-

donnay vi aspettano per brindare assieme all’arrivo dell’autunno. Dove? lungo tutto lo Stivale: al Nord, presso i Giardini di Castel Trauttmansdorff (Merano, Bz), Villa Trissino Marzotto (Trissino, Vi), Villa Arvedi (Grezzana, Vr), il Castello di Roncade (Roncade, Tv); e ancora, il Giardino di Villa Ottolenghi (Acqui Terme, Al), il Parco di Palazzo Malingri di Bagnolo (Bagnolo Piemonte, Cn), Villa Montericco Pasolini Dall’Onda (Imola, Bo). Al Centro-Sud, Villa Poggio Torselli (San Casciano Val di Pesa, Fi) e il Giardino di San Giuliano (Villasmundo, Sr). A voi la scelta! www.grandigiardini.it

Il 7 ottobre,

Il 24 ottobre,

a Villa Peyron al Bosco di Fontelucente (Fi), degustazione di cioccolata italiana e straniera con sottofondo di musica da camera. www.bardinipeyron.it

visita ai Giardini Botanici Hanbury (Im), curiosando dall’aiuola al vivaio accompagnati da un’esperta guida ambientale. www.giardinihanbury.com

[ FOTO: VILLA PEYRON AL BOSCO DI FONTELUCENTE, GRANDI GIARDINI ITALIANI ]

[ FOTO: GIARDINI BOTANICI HANBURY, DANIELA GUGLIELMI, GRANDI GIARDINI ITALIANI ]

“Così giocavano i nostri nonni” è il titolo della mostra dedicata a quei giochi che hanno divertito ben quattro generazioni, e allestita al Castello di Pralormo. Bambole, trenini, pentoline... Un viaggio che parte dalla metà dell’Ottocento fino ad arrivare agli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale. Ogni domenica del mese, area pic nic, interessanti visite per grandi e piccini e, per questi ultimi, anche divertenti laboratori ludico-didattici. www.castellodipralormo.com [ FOTO: CASTELLO DI PRALORMO, ORANGERIE, GRANDI GIARDINI ITALIANI ]

VILLA CARLOTTA (CO) Quale scelta più appropriata di un nontiscordardime come fiore ufficiale della Festa dei Nonni? Una bustina di questi semi verrà distribuita a tutti i nonni che, il 6 ottobre, decideranno di visitare Villa Carlotta accompagnati dai loro nipoti. www.villacarlotta.it [ FOTO: VILLA CARLOTTA, GRANDI GIARDINI ITALIANI ] OTTOBRE 2012

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TURISMO

CARO NONNO


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Un mondo sommerso di rara bellezza, si sposa con un paesaggio fatto di natura, storia, archeologia e leggenda.Colori ed emozioni da vivere non solo in riva al mare.

Sharm El Sheikh

VIAGGIO NELLA NATURA

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ARROSSO dove IL SOGNO È VITA

DI GIOVANNI ORSO

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l vento soffia leggero, increspa il mare e la pelle, regalando un tenue brivido e portando ristoro nel caldo della sera. Il rumore dell’acqua si mescola ad altri suoni, vicini e lontani, che simili a canti sommessi accompagnano e rapiscono. La leggenda vuole siano i canti delle Memozini, le creature che abitano i fondali del Mar Rosso, la cui voce trasportata dal vento si percepisce nelle notti terse. Sono figlie dei soldati del faraone Ramses, che si diedero all’inseguimento di Mosè e del suo popolo, e furono travolti dalle acque del Mar Rosso quando tentarono di attraversarlo. Raccolti dalle sirene, si unirono ad esse in matrimonio dando vita alle leggendarie fanciulle. Storia, miti e tradizioni si intrecciano in questo specchio d’acqua che gli antichi popoli conoscevano e solcavano fin dal Terzo Millennio a. C. e che chiamarono “rosso” forse per il colore delle rocce che una “misteriosa” alchimia faceva apparire tali.

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E pur essendo una mare antico, ancora oggi è culla di una flora marina di rara bellezza e di una barriera corallina testimone essa stessa della purezza delle acque, invitanti e cristalline. Ideali snorkeling e immersioni se si vuole ammirare da vicino il miracolo incessante della natura e per godere di un mare accogliente in ogni stagione; passeggiate ed escursioni se si desidera, invece, conoscere le bellezze paesaggistiche e storiche che al mare fanno da corona. Dalle meraviglie archeologiche dell’antico Egitto, alla silenziosa bellezza del deserto, ora punteggiato di oasi ora abbracciato dalle montagne che si fondono col vento disegnando canyon profondi. L’ascesa sul monte Sinai, sulla via tracciata da Mosè, il Monastero di Santa Caterina con la cappella del Roveto Ardente, regalano un’esperienza spirituale ineguagliabile. E poi il tuffo nel Blu Hole, dove il mare è più profondo e puro. E scoprire che, forse, le Memozini non sono solo leggenda...


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BRAVO SHARM NUBIAN VILLAGE - 5 stelle

SHARM EL S2013 HEIKH

Speciale mare inverno 50&Più

gennaio e febbraio

partenze di gruppo dai principali aeroporti

Costruito in stile nubiano, il Bravo Sharm Nubian Village (5 stelle), recentemente ristrutturato, è situato direttamente su uno dei tratti di costa più belli ed è costituito da un corpo centrale di 3 piani collegato alla spiaggia da curatissimi giardini in cui sono immersi i bungalow. Dista circa 7 km dall’aeroporto e 20 km da Naama Bay ed è raggiungibile anche grazie a un servizio navetta gratuito a orari fissi. Tutte le camere sono dotate di ogni comfort: asciugacapelli, aria condizionata regolabile, telefono, tv satellitare con ricezione di canali italiani, cassetta di sicurezza, balcone o terrazzo (patio per il bungalow). Di fronte al villaggio si estende una bellissima spiaggia sabbiosa. È presente una piattafor-

ma corallina fino a riva, ma due piscine naturali permettono la balneazione direttamente dalla spiaggia. Un pontile consente l’accesso al mare oltre la barriera. Il Nubian Village vanta la presenza di 5 ristoranti con servizio a buffet, angolo show cooking, ricco assortimento di piatti raffinati tra cui specialità egiziane tradizionali, un’eccellente cucina italiana, ottimi frutti di mare e pizze cotte nel forno a legna. Per gli amanti dello sport: campo da tennis in terra battuta, campo da calcetto in erba, palestra, beach-volley e uno splendido Acquapark del villaggio dove sbizzarrirsi tra scivoli e piscine. Le attività sportive e ricreative, diurne e serali, sono curate da una coinvolgente èquipe di animazione italiana.

Quota individuale di partecipazione a settimana (valida per min. 25 pax)

Informazioni e prenotazioni:

Partenza del 24/01 € 580,00 Partenze del 07/02 e 21/2 € 595,00 Suppl. camera singola € 135,00 Suppl. camere corpo centrale € 50,00 Assicur. annullamento (facolt.) € 25,00 Quote bambini e riduzione 3° letto su richiesta Per i non soci quota di iscrizione € 36,00

50&Più Turismo (Aut. Reg. 388/87) Tel 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più

La quota comprende: sistemazione in camere doppie standard in hotel 5 stelle con trattamento all inclusive • Trasporto aereo in classe economica su voli speciali • Trasferimenti collettivi in bus • Assicurazione medico bagaglio • visto turistico di ingresso (soggetto a variazioni) • Tasse e percentuali di servizio (soggette a variazioni) •

Assistenza di personale specializzato in loco. La quota non comprende: visite ed escursioni facoltative • Spese di facchinaggio e mance • Consumaz. minibar, servizio in camera e connessione wi-fi • Assicurazioni facoltative • Tutto quanto non espressamente indicato ne “La quota comprende”. Escursioni Si potranno effettuare le seguenti escursioni facoltative (da regolare in loco): Il Cairo e l’Egitto classico, Luxor e l’Egitto dei Faraoni, Petra in catamarano, Monastero di S. Caterina-Monte Sinai, Ras Mohammed, Cammellata con tè o cena nel deserto, Safari Ain Hodra e Blu Hole.

www.50epiuturismo.it OTTOBRE 2012

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N.Y. Marathon 2012

VIAGGIO NELLO SPORT

Il 4 novembre, saranno in migliaia sul ponte di Verrazano: avvocati, manager, casalinghe, studenti. Giovani e meno giovani, uomini e donne. Tutti a correre per divertirsi, per passione, ma soprattutto per dire: Io c’ero a...

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ORDERE LA

GRANDE MELA Dove lo sport non ha età

D I LORIS POR CHERI

[ IN ALTO, UNO SCORCIO

DEL PONTE DI

VERRAZANO, IN UNA

PRECEDENTE EDIZIONE. SOTTO,

“GIVE ME FIVE” TRA GLI ATLETI ED IL PUBBLICO. NELLA PAGINA ACCANTO, UNO DEI TANTI CARTELLI D’INCORAGGIAMENTO AI LATI DELLA STRADA. ] IL

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a città che non dorme mai» la definisce Lisa Minnelli nel film New York, New York; Gotham è invece l’appellativo che descrive l’anima cupa e degradata di questa metropoli, mentre con Ombelico del Mondo la si dipinge come crocevia finanziario e culturale a livello planetario. Tanti nomi, ma solo uno su tutti ti fa pensare a lei: The Big Apple (La Grande Mela), quel benefico frutto che tutti possono mordere per trarne nutrimento ma che, come in una favola, può trasformarsi in un veleno pronto anche ad annientarti. E The Big Apple è lì che ti aspetta: maestosa, intrigante, stupefacente, frenetica, cosmopolita, geniale, conformista, contraddittoria, esagerata... Cangiante come le stagioni, muta il proprio aspetto con il trascorrere dei mesi: solare e festosa d’estate, bianca e scintillante d’inverno, vivace e luminosa in primavera,

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colorata e romantica in autunno. Cuore pulsante della cultura contemporanea, New York non perde occasione per sfoggiare il proprio lato colto, tradizionale e multiculturale con mostre, festival, celebrazioni che abbracciano la città in ogni periodo dell’anno. Non c’è mese in cui le muse delle arti antiche e moderne non accendano i riflettori su un evento che coinvolge newyorkesi e turisti: dalla musica al cinema, dalla moda allo sport, passando per le feste patronali, le strade si animano in un tripudio di suoni, musiche e colori capace di trascinare protagonisti e spettatori. È così anche per quella festa dello sport che attira migliaia di partecipanti ed è seguita in tutto il mondo: la Maratona. Nata da un’idea di Fred Lebow e Vince Chiappetta, la prima edizione della Maratona di New York si disputò il 13 settembre 1970. Percorso: interno al Central Park; numero di maratoneti alla partenza: 127; concorrenti al traguardo: 55; spettatori presenti all’arrivo: un centinaio. Sono bastati pochi anni ed è diventata “la Maratona” per eccellenza. Qualche cifra? Percorso: tutti i distret-


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New York

ti della città; numero di maratoneti: 40mila circa; speti cinque distretti (borough) che la compongono: Statatori: 2 milioni; in 315 milioni la seguono sull’emittenten Island, Brooklyn, Queens, Bronx e Manhattan. te NBC. Perché tanto entusiasmo? Perché possono parTutto ha inizio a Staten Island, anzi dal Ponte di Verratecipare tutti: atleti professionisti, dilettanti, amanti delzano. Migliaia di atleti, fin dalle prime ore del giorno, si la corsa, della marcia, della passeggiata, famiglie, sindislocano lungo le strade che convergono sul ponte in gle, personaggi famosi ma soprattutto gente comuattesa del colpo di cannone che sancisce l’avvio. ne, che si diverte, e che può correre anche abbigliaIl ponte di Verrazano (con una “z” poiché così era ta nei modi più diversi: da persoscritto nei documenti del 1500) è «8 ore la durata naggio della Disney, da frutto, da dedicato a Giovanni da Verrazzadella competizione, fiore, da super-eroe, o sbandieno, il primo navigatore ad entra347 dollari il costo rando il vessillo del proprio Paese... re nella baia di New York. Uno dell’iscrizione, E poi, lungo il percorso (Km dei simboli della città, fino al 1981 4mila gli italiani 42,195), centinaia di persone che è stato il ponte sospeso più lunche parteciperanno» incoraggiano, tifano, chiamano gli go al mondo; unisce due quartieatleti per farsi dare “il cinque” con ri di New York: Staten Island e la mano. Il tutto accompagnato da band e orchestriBrooklyn, che si trova su Long Island. ne, circa 160, che si esibiscono ai lati delle strade. Staten Island è a sud-ovest di Manhattan, e dei suoi abiCorrere la Maratona di New York significa anche avetanti il 44% è di origine italiana. Considerata l’area più re la possibilità di vedere in un solo giorno il lato più verde di New York - ha ben 170 parchi - è un centro culvero della città. Questo perché il percorso attraversa turale oltreché naturalistico. A Rosenbank, uno dei » OTTOBRE 2012

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VIAGGIO NELLO SPORT

{

“RUN, BABY RUN...” STRADE E QUARTIERI DI UNA PASSIONE LUNGA 42 CHILOMETRI

}

quartieri dell’isola, nel 1850 acquistò una casa Antonio Meucci, che ospitò numerosi migranti italiani tra cui Giuseppe Garibaldi. Attualmente essa costituisce il Garibaldi-Meucci Museum, considerato monumento nazionale. Attraversati i 1.298 metri della campata del Verrazano, gli atleti si trovano immersi in uno dei distretti più famosi di New York, quella Brooklyn che i nostri connazionali definivano familiarmente “Broccolino”. Venti chilometri tra le strade della zona più cosmopolita di New York, dove i primi migranti si fermavano dopo aver superato i controlli dell’ufficio migrazione di Ellis Island, e dove ritrovavano la quotidianità che erano stati costretti a lasciare nella loro terra, “ricostruendo” comunità che chiamavano Little Odessa o Little Poland. Uno dei simboli di Brooklyn ancora oggi è considerato l’omonimo ponte che unisce questo distretto a Manhattan. Progettato nel 1867, ci vollero 13 anni di lavori prima dell’inaugurazione. Ancora un chilometro di corsa e gli atleti entrano a Queens. Sede di due aeroporti della città (il John F. Kennedy e

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il LaGuardia), è il distretto più popolato dopo Brooklyn. Qui la cultura è di casa, tanto che hanno sede musei di arte contemporanea come il MoMA P.S.1., il Contemporary Art Center, mentre nel Flushing Meadows-Corona Park si trova la gigantesca Unisphere, “testimonial” dell’Esposizione Mondiale del 1964. È circa al ventitreesimo chilometro del percorso che si sale sul Queensboro Bridge, il ponte che collega Queens a Manhattan. Da qui si gode una vista impareggiabile, rapita dalla silhouette dello skyline della città. Ancora i 6 chilometri della First Avenue, e ci si tuffa nel Bronx e, successivamente, in Harlem. Il primo, cancellata lentamente la fama sinistra che lo precedeva, ha dato spazio ad un quartiere residenziale, Riverdale, con ville a schiera che si affacciano sul fiume Hudson. Patria dell’hip-hop, ospita lo zoo più grande degli Usa e la squadra di baseball più famosa degli States: gli Yankees. Harlem è un’altra zona tutta da scoprire. Parte integrante di Manhattan, fondato dagli olandesi nella prima metà del 1600, agli inizi del XX secolo è diventa-


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[ IL COLORE CALDO DEGLI ALBERI IN AUTUNNO ACCOGLIE GLI ATLETI ALL’ARRIVO IN

CENTRAL PARK; LA “FINISH LINE” SI TROVA “TAVERN ON THE GREEN”. NELLA PAGINA ACCANTO: “FANTASIOSI” MARATONETI. ] NEI PRESSI DEL FAMOSO RISTORANTE

to il quartiere afro-americano per eccellenza. Patria del jazz e del gospel, oggi Harlem sta vivendo la sua rinascita dovuta a una migliore qualità della vita e a una riduzione della criminalità. Nella visita, da non perdere: l’Apollo Theater - dove si esibirono, tra gli altri, Ella Fitzgerald, James Brown, Michael Jackson - e la tomba del Generale Grant. Harlem alle spalle si entra nella Fifth Avenue, la regina delle strade di Manhattan, con l’Empire State Building, il Rockefeller Center, la New York Public Library, la Cattedrale di St. Patrick e un’infinità di negozi e boutiques a farle da corona. Da non dimenticare il Museum Mile, dove tra l’82esima e la 105esima strada si trovano famosi musei tra cui il Metropolitan e il Guggenheim. Ultimi chilometri ed ecco l’arrivo in Central Park, il polmone verde della città. L’area è un tripudio di colori e di folla festante che accoglie ogni atleta all’arrivo come se fosse il vincitore assoluto della gara. «Voglio svegliarmi, in una città che non dorme mai / e scoprire che sono il numero uno, il primo della lista...», cantava Lisa Minnelli in New York, New York. E il prossimo 4 novembre, per molti il sogno si potrebbe avverare...

CURIOSANDO QUA E LÀ Italiani vincitori: Orlando Pizzolato (2 volte); Gianni Poli; Giacomo Leone; Franca Fiacconi. Maratoneti: una parte degli atleti viene estratta a sorte a causa dell’alto numero di richieste di partecipazione. Pettorali: sono dotati di un dispositivo controllato durante la gara. Pare, infatti che un’atleta prese... la metropolitana!


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Una crociera che combina un mosaico di paesaggi romantici e diversi: colli scoscesi, selvagge gole scavate dal fiume, villaggi dorati dal sole, vallate inondate di luce e dal profumo di lavanda. Un viaggio attraverso i colori, i profumi e i sapori delle vallate della Saona e del Rodano, passando per la Borgogna, Provenza e Camargue. Le meraviglie di un patrimonio storico e architettonico unico, la natura ben preservata e i vigneti dei vini pi첫 famosi al mondo rendono questa terra una meta turistica assolutamente da scoprire. DAL 15 AL 22 APRILE 2013 - UN VIAGGIO IN BORGOGNA, PROVENZA E CAMARGUE 8 GIORNI / 7 NOTTI


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CROCIERA CON MN SWISS CORONA - 5 stelle Lione, Mâcon - Abbazia di Cluny, Gole Ardèche, Arles - Avignone, Tournon - Lione A bordo della MN Swiss Corona - 5 stelle La motonave Swiss Corona, costruita utilizzando le tecniche di progettazione più moderne, è una delle navi 5 stelle più belle che percorrono i fiumi europei. L’eleganza degli interni, i bellissimi ponti in marmo lucido, preziosi legni e scale in ferro battuto, richiamano il lusso degli hotel francesi. La motonave ha tre ponti con un totale di 72 cabine di 15 mq, un luminoso ristorante, salone panoramico, area benessere con idromassaggio, bagno turco, sauna e solarium, sala di lettura e negozio di bordo. Le cabine, tutte esterne, sono dotate di finestre panoramiche (balcone alla francese sul ponte Diamante).

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5° giorno: Arles - Avignone Visita dell’anfiteatro romano, della cattedrale e del centro storico. Nel pomeriggio escursione nella Riserva della Camargue fino a Saintes-Maries de la Mer (facoltativa). Rientro ad Avignone. Pensione completa a bordo. 6° giorno: Avignone Visita dell’antica città con il Palazzo dei Papi. Nel pomeriggio navigazione a Chateauneuf-du-Pape ed escursione al Pont du Gard, una delle meraviglie del mondo antico, e alla cittadina provenzale di Uzès. Pensione completa a bordo. 7° giorno: Tournon Escursione nella Provenza autentica. Pensione completa a bordo. 8° giorno: Lione Prima colazione e inizio delle operazioni di sbarco. Il programma potrà subire variazioni anche in funzione delle condizioni di navigazione. suite

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rimenti da/per aeroporti e stazioni ferroviarie • Ingressi dove previsti • Tutte le bevande, mance, extra in genere e tutto quanto non sopra specificato. TRASPORTI in pullman GT Partenza da Milano per Lione e ritorno: quota per persona euro 135 (per minimo 40 persone). TRASPORTI in aereo - Partenze con voli diretti dalle principali città italiane per Lione e ritorno: tariffe migliori disponibili al momento della prenotazione in funzione delle classi prenotate. - Trasferimenti dall’aeroporto al porto di Lione da definire alla chiusura delle prenotazioni.


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STAR BENE

[ PREVENZIONE DI

A PIENI POLMONI RESPIRARE BENE, VIVERE MEGLIO «È il primo atto vitale che compiamo nel momento in cui veniamo al mondo, ma forse non tutti sanno che oltre a fornire l’ossigeno indispensabile alla nostra sopravvivenza, una corretta respirazione è fondamentale per il buon funzionamento di altri sistemi del nostro organismo»

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a corretta respirazione è un argomento di grande rilevanza, di cui si sente spesso parlare in riabilitazione, come nelle varie discipline sportive. Si insegna sempre di più a gestire in modo corretto la mobilità delle costole per permetterci di respirare in modo corretto. Dalla rieducazione posturale al Pilates, dallo yoga al training autogeno il motto principale è “respi-

ALESSANDRO MASCIA ]

rare bene”, ma soprattutto “espirare bene”. Cerchiamo di comprenderne più a fondo le ragioni attraverso un’analisi che parte dall’origine della vita. Il primo atto vitale che compiamo, dopo la nascita, è quello di iniziare a respirare. Nel feto l’ossigeno viene fornito direttamente dalla madre attraverso il cordone ombelicale e non si ossigena quindi dai polmoni. Non appena il cordone ombelicale viene reciso si interrompe questa simbiosi con la madre per dare inizio alla nuova vita del neonato, che compie il suo primo respiro in modo autonomo attraverso l’apparato respiratorio. L’aria entra nel nostro corpo dalle vie respiratorie superiori fino ad arrivare ai più piccoli alveoli. Il controllo della respirazione da parte del cervello è di tipo misto. Questo vuol dire che è una funzione controllabile volontariamente, ma che normalmente viene garantita dal sistema nervoso autonomo. Il controllo autonomo avviene per tutti i sistemi fondamentali per la nostra sopravvivenza come, ad esempio, quello cardio-vascolare. È possibile controllare volontariamente la respirazione, ma nei limiti previsti dalla sopravvivenza. Infatti, se proviamo a trattenere il respiro, abbiamo la possibilità di mantenere l’apnea fino a quando il nostro cervello ci ordina di respirare di nuovo. Questo avviene perché il sistema nervoso autonomo prevale sempre, e in qualsiasi situazione, sul controllo razionale. In

La rigidità

10-15 minuti

Con il taglio

del movimento respiratorio ha effetti negativi sul sistema vascolare determinando una stasi.

al giorno di esercizi respiratori aiutano a recuperare o mantenere l’elasticità del torace.

del cordone il neonato inizia a incamerare ossigeno attraverso l’apparato respiratorio.

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È BENE SAPERE CHE...

natura la sopravvivenza prevale sulla volontà. Madre Natura ha pensato di salvaguardare la nostra sopravvivenza non solo da un punto di vista funzionale, ma anche da quello quantitativo. Il numero dei muscoli inspiratori è, infatti, molto più alto di quelli espiratori. Quindi, la possibilità di incamerare aria è salvaguardata e protetta. Una piccola curiosità che conferma quanto appena descritto è data dal fatto che le prime due costole (quelle più in alto) hanno soltanto muscoli inspiratori. La respirazione serve a fornire al nostro organismo il carburante primario, l’ossigeno, e ad eliminare i residui del metabolismo cellulare come l’anidride carbonica. La respirazione, e in particolare il movimento della gabbia toracica, è fondamentale anche per il corretto funzionamento di altri sistemi. Il principale muscolo respiratorio è il diaframma. Esso divide il torace dall’addome come una membrana (da cui il suo nome). Quando prendiamo aria il diaframma si abbassa, mentre quando espiriamo si alza. Questo movimento verticale alto-basso contribuisce a migliorare la circolazione del sangue. La spinta del diaframma verso il basso, infatti, crea un aumento della pressione interna dell’addome, per cui il sangue venoso è più facilmente richiamato verso il fegato e verso il circolo polmonare, mentre il sangue arterioso defluisce con maggiore facilità dai nostri organi interni e dagli arti. Se si altera questo equilibrio, nel tempo si può determinare una stasi venosa degli arti inferiori, nonché una stasi di tipo linfatico. Il movimento ritmico del diaframma contribuisce a migliorare la mobilità degli organi interni. Stimola, ad esempio, la peristalsi dell’intestino e quindi tutta la funzione digestiva. Spesso chi soffre di stitichezza presenta una forte tensione dei muscoli respiratori. Anche la tonicità del perineo (l’insieme dei muscoli pelvici che hanno una fondamentale impor-

...EHC EREPAS ENEB È

ASCIA ]

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a pratica quotidiana di esercizi respiratori contribuisce in modo importante e spesso risolutivo a contrastare gli effetti negativi dello stress e delle tensioni di cui siamo costantemente vittime. Ecco un buon esercizio per recuperare o mantenere l’elasticità e la mobilità del torace. Distendetevi in terra con le ginocchia flesse e le braccia lungo il corpo leggermente allargate. La testa deve essere in una posizione confortevole, se troppo indietro mettete un cuscinetto basso sotto la nuca. Iniziate a respirare molto lentamente partendo da una leggera inspirazione con il naso e continuando con una lunga e profonda espirazione dalla bocca in modo tale da far scendere il più possibile le costole, in progressione, dalle più alte alle più basse. Per allungare ulteriormente e detendere il muscolo diaframma è necessario, durante la fase espiratoria, gonfiare la pancia (può essere utile le prime volte poggiare la mano sull’addome per sentirne meglio il movimento). Si devono dedicare 10-15 minuti al giorno a questo esercizio, preferibilmente la sera quando, più stanchi e stressati dalla giornata, la tensione dei muscoli respiratori è maggiore. Questo esercizio respiratorio può essere riprodotto sia da seduti che in piedi in qualsiasi momento, anche con poche respirazioni, in modo tale da inibire la tendenza del torace a restare rigido in atteggiamento inspiratorio.

come problemi o difficoltà nel lavoro o in famiglia, tanza nel controllo degli sfinil traffico e così via. A questi stimoli il corpo reagisce teri) è molto importante con un costante atteggiamento di difesa inspiratocontro i problemi di inconria e a volte con prolungati momenti di apnea di cui tinenza urinaria e fecale. Il non ci rendiamo normalmente conto. L’apnea deperineo può essere vittima termina una diminuzione della mobilità del torace a della tensione eccessiva del favore della rigidità dei muscoli inspiratori. Questi muscolo diaframma e perdere la muscoli hanno una funzione importante anche sulsua funzione di contenzione. È opportuno in tutti la colonna perché la aiutano a stare dritta e a manquesti casi consultare un riabilitatore per prevedere tenere una postura corretta. Se un trattamento idoneo, appropriai muscoli inspiratori sono rigidi e to e, soprattutto, individualizzato. «Il controllo della La respirazione, come già detto, rirespirazione è di tipo contratti, determinano un sovraccarico e una diminuzione sponde alle leggi della sopravvivenmisto. Possiamo della mobilità di tutte le vertebre za. Quando siamo in pericolo il pri- attuarla in modo e delle costole. La tensione sulmo istinto è quello di inspirare per volontario, ma è le vertebre, a lungo andare, deprendere tanto ossigeno e prepa- garantita dal sistema termina artralgie e dolori. Per rarci alla fuga o all’attacco. Al gior- nervoso autonomo» prevenire gli effetti negativi delno d’oggi possiamo essere soggetla rigidità delle strutture impliti a situazioni di pericolo improvvicate nella respirazione, è opportuno avere la consase. Un incidente d’auto, un’aggressione e altre sipevolezza di evitare nella quotidianità atteggiamentuazioni analoghe determinano, come primo effetti di tensione e di difesa. Si deve fare attenzione a to, quello di incamerare una grande riserva di aria non sospendere le costole. Sia le superiori che le infacendoci fare una grande inspirazione. Sono però feriori devono essere mantenute il più basse possimolto più frequenti e subdole le situazioni in cui vibile in atteggiamento espiratorio. viamo uno stress meno consapevole ma costante, OTTOBRE 2012

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DI M ARINA CEPEDA FUENTES

FUNGHI

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i cibi stagionali

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SAPORI & COLORI

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lexandre Dumas, il celebre autore de I tre moschettieri, che era anche un grande gastronomo, scriveva nel suo monumentale Gran Dizionario della Cucina: «Confesso che nulla mi terrorizza di più che la comparsa di funghi sulla tavola, soprattutto se mi trovo in una cittadina di provincia, dove sicuramente sono stati raccolti dall’oste stesso...». Molti secoli prima il filosofo latino Lucio Anneo Seneca, a scanso di equivoci, condannava tutte le specie e metteva in guardia i suoi amici scrivendo: «Credi tu che i funghi, delizioso veleno, non agiscano segretamente, anche se la loro azione non è immediata...?». E non gli si può dare torto perché fin dall’antichità non si contano i casi di avvelenamento per avere mangiato funghi, e fra le vittime vi è

«Porcini, prataioli, champignon, finferli, chiodini... Arriva la stagione più adatta ai funghi, nutrienti e ottimi anche per chi è a dieta. Ma è meglio non improvvisarsi “cercatori” della domenica» 48 I

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anche un considerevole numero di personaggi celebri: da Britannico, figlio dell’imperatore Claudio, ad Annio Sereno, comandante della guardia pretoriana di Nerone; da Carlo VI di Francia a Papa Clemente VII de’ Medici, fino allo zar di tutte le Russie, Alessandro III. Insomma, occorre stare attenti a non consumare quelli che non si conoscono o non sono stati garantiti dai veri intenditori: purtroppo, con l’arrivo dell’autunno e delle giornate umide e piovose, quando comincia d’altronde la stagione dei funghi, spuntano anche gli appassionati cercatori della domenica che, oltre a distruggere a volte il sottobosco, rischiano l’avvelenamento per troppa fiducia nelle proprie capacità a riconoscerli. Alcune specie commestibili fra le più diffuse sono facilmente riconoscibili come ad esempio i porcini, i principi della tavola, la gioia dei buongustai di ogni epoca, con il loro gambo tozzo e massiccio e il cappello semisferico: sembrano i tipici funghi delle favole sotto i quali vivono gnomi e fate. Ma se il porcino è il principe, il re dei funghi è da sempre l’amanita ce-

sarea, della famiglia degli ovoli, considerato cibo degno degli dei ma praticamente introvabile ormai a causa dei gas di scarico, i pesticidi e i diserbanti che stanno distruggendo il sottobosco. In ogni modo, occorre stare molto attenti, perché allo stato adulto lo squisito ovolo potrebbe confondersi con la temibile amanita muscaria, altamente tossica. Sarebbe più prudente, dunque, consumare i funghi coltivati, per esempio gli champignon, il cui nome scientifico è Agaricus Bisporus, conosciuto anche come fungo “prataiolo”. Lo si chiama anche “fungo bianco” ed è quello maggiormente diffuso perché economico, saporito, nutriente, leggero e facile da cucinare in tanti modi diversi. Già nel I secolo d.C. i prataioli venivano coltivati all’interno di grotte, sebbene la loro coltivazione su larga scala ebbe inizio soltanto nel 1650 in Francia, mentre in Italia la funghicoltura nacque nel 1913 nei pressi di Vicenza, all’interno di tane artificiali. Oltre ai prataioli, attualmente il mercato offre una vasta produzione di funghi coltivati, dal costo contenuto e presenti in ogni stagio-


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VELLUTATA CON FUNGHI ALL’ERBA CIPOLLINA

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ne, che ben si adattano a moltissime preparazioni culinarie arricchendo pasta, riso, verdure, carni, selvaggina e persino pesce: ma possono, a tutto diritto, essere anche i protagonisti di piatti gustosissimi, fra cui le saporite zuppe autunnali. Fra l’altro, i funghi coltivati contengono una considerevole quantità di vitamine, soprattutto del gruppo B e in particolare del sistema B12, fondamentale per la crescita e lo sviluppo del tessuto nervoso e per la maturazione dei globuli rossi: ebbene, il suo fabbisogno corporeo può essere garantito da un consumo, ovviamente parco e moderato, di funghi champignon. Contengono inoltre il selenio, che svolge importanti funzioni all’interno dell’organismo ed

è un antiossidante che preserva l’elasticità dei tessuti. In generale, dal punto di vista nutritivo, i funghi - composti per quasi il 92% del loro peso d’acqua - sono apprezzabili per il discreto apporto di fibra vegetale, di sali minerali (ferro, rame, manganese, fosforo) e di vitamina B1, B2, PP. Ma anche per il basso contenuto di calorie che li rendono adatti per le diete dimagranti: si possono calcolare 15-20 calorie circa per ogni 100 grammi di funghi freschi. Sono, inoltre, praticamente privi di grassi e contengono invece molte proteine, sicché sono indicati per l’alimentazione vegetariana. Fra queste le più importanti sono la lisina e il triptofano, carenti nei cereali: sono ottimi perciò abbinati, ad esempio, con pasta, riso oppure pane, come in questa saporita ricetta, la “vellutata con funghi”, da degustare ben calda nelle sere d’autunno con un buon bicchiere di vino rosso. PER INFORMAZIONI E CURIOSITÀ SCRIVI A:

redazione@50epiu.it

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Ingredienti 600 gr di funghi assortiti a piacere (porcini, finferli, chiodini, prataioli, ecc.) 1 lt circa di brodo vegetale 1 noce di burro 2 cucchiai colmi di farina 1 spicchio di aglio Olio extravergine di oliva, erba cipollina 6 fette di pane raffermo leggermente abbrustolite Sale, pepe, 6 scodelline

45 minuti

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per una porzione normale: circa 300 6 persone

Preparazione Pulire i funghi della parte terrosa del gambo, lavarli in acqua fresca corrente, rimuovere la parte coriacea dei gambi e affettarli. In un tegame largo rosolare uno spicchio di aglio con circa tre cucchiai di olio. Quando avrà preso colore toglierlo, aggiungere i funghi, salare e cuocere a fuoco medio per un quarto d’ora circa. Nel frattempo preparare una vellutata sciogliendo il burro in un pentolino, aggiungendo la farina e tostandola senza smettere di mescolare. Aggiungere un paio di mestoli di brodo vegetale caldo e far cuocere a fuoco lento, mescolando perché non si formino grumi e non si attacchi. Quando la vellutata sarà pronta (ci vorranno una decina di minuti) versarla nel tegame con i funghi già cotti, insaporire qualche minuto e aggiungere il rimanente brodo. Terminare la cottura per una decina di minuti. Porre una fetta di pane abbrustolito in ogni scodellina, versarvi la zuppa, guarnire con erba cipollina tritata e con pepe bianco macinato sul momento. Servire la vellutata molto calda, con un buon rosso, come un Dolcetto delle Langhe piemontesi.

Consigli

Questa ricetta si prepara anche con brodo di carne, ma rende meno intenso l’aroma dei funghi. Conviene preparare un brodo vegetale con un paio di patate, una testa di porro o ½ cipolla, un gambo di sedano e qualche carota. Con un paio di litri d’acqua per la cottura si ottiene un litro e ½ di brodo che, congelato in piccoli contenitori, si può usare all’occorrenza.

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VICENZA

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l 6 ottobre, una mostra di caratura internazionale inaugurerà la Basilica Palladiana di Vicenza dopo l’imponente restauro che l’ha trasformata in un grande e moderno contenitore culturale. Ad accogliere il visitatore sarà uno dei più importanti architetti di ogni tempo: Andrea Palladio, il cui stile ha influenzato in modo indelebile la costruzione artistica nel mondo. Fino al 20 gennaio 2013, la Basilica ospiterà un centinaio di quadri straordinari provenienti dai musei di tutto il mondo. Capolavori che dal Quattrocento al Novecento racconteranno la più grande storia che la pittura ricordi, quella dedicata al ritratto e alla figura. E non a caso il titolo scelto della mostra è Raffaello verso Picasso, cioè il lungo percorso che dal senso di una perfezione delle forme giunge fino alla rottura di quella stessa forma, con la ricerca cubista novecentesca. Divisa in quattro sezioni tematiche - che affrontano argomenti che vanno dal sentimento religioso alla nobiltà del ritratto, dal ritratto quotidiano allo sguardo inquieto del Novecento -, la mostra racconta l’evoluzione della figura e del ritratto facendo ricorso ai nomi più celebri dell’intera storia dell’arte: Raffaello, Botticelli, Mantegna, Bellini, Giorgione, Tiziano, Dürer, Cranach, Pontormo, Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo; gli impressionisti da Manet a Van Gogh, da Monet a Cézanne a Gauguin; i grandi pittori del XX secolo: Munch, Picasso, Matisse, Modigliani, Giacometti, Bacon, solo per citare alcuni dei grandi artisti presenti. Per maggiori informazioni sulla mostra: www.lineadombra.it. Questa esposizione è anche un’occasione straordinaria per visitare Vicenza, pronta per essere scoperta anche nei suoi angoli più nascosti. A tal proposito, la 50&Più vicentina (Tel. 0444964300) sarà lieta di dare ai soci tutte le informazioni necessarie per una visita e permanenza nella Città.

MILANO

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Per saperne di Più: 027750213

CONCORSO LETTERARIO 50&Più bandisce la quarta edizione del Premio Poeti e Scrittori in Lombardia - 50&Più per la Cultura. Possono partecipare i residenti della Regione Lombardia dai 18 anni di età. Il 10 dicembre 2012 è il termine per l’invio degli elaborati. Il regolamento: • sono ammessi elaborati inediti e in lingua italiana. Per la poesia le liriche dovranno comporsi di non oltre 40 versi. Per la prosa, gli elaborati saranno di non oltre 6.200 battute in corpo 14, spazi inclusi; • per entrambe le sezioni, i premi previsti per il 1°, 2° e 3° classificato, rispettivamente sono: buono di € 300, 200 e 100 per l’acquisto di libri presso una libreria aderente all’Associazione Librai italiani; targa dorata, d’argento e di bronzo, pergamena; • i vincitori (1°, 2° e 3° classificato) delle precedenti edizioni non possono partecipare alla quarta edizione del Premio per la sezione in cui sono stati premiati: ad esempio chi è stato premiato per la poesia può concorrere per la prosa e viceversa; • per il terzo anno è indetto il premio Poeta e Scrittore 50&Più in Lombardia riservato ai soci 50&Più. lI premio consiste in una targa dorata, una pergamena e un buono di 300 euro per l’acquisto di libri in una libreria aderente all’Associazione Librai Italiani; • gli elaborati vanno inviati a: Poeti e Scrittori in Lombardia, Ufficio Stampa di Unione Confcommercio Milano - Segreteria del Premio, C.so Venezia 47/49 - 20121 Milano (Tel. 027750213); • la premiazione avverrà presso Unione Confcommercio Milano, in C.so Venezia 47/49, il 21 gennaio 2013 alle ore 17.00. Per il bando integrale e le modalità di invio degli elaborati: Tel. 027750213. OTTOBRE 2012

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • C COSA C’È IN CALENDARIO » 2 ottobre - Per la “Festa dei Nonni” PADOVA

50&Più, con il Comune, organizza un pomeriggio speciale alle 16 al “Caffè Pedrocchi”, con maghi, cantastorie e divertimento, “condito” da dolci e bevande. L’incontro è aperto a tutti. Per saperne di Più: 0498209787

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VICENZA

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NAPOLI

dal 26 al 28 ottobre - Cioccolandovi, un fine settimana con il cioccolato in Piazza dei Signori. Ci sarà un gazebo 50&Più con esposte le opere degli artisti e le foto degli atleti della 50&Più vicentina. Per saperne di Più: 0444964300 www.50epiu.it/vicenza 11 novembre - Visita a Roccamonfina (Ce). Tra i principali edifici di culto, il Santuario di Maria Santissima dei Lattanti fondato nel 1430 dopo il ritrovamento di una statua della Vergine. Per saperne di Più: 0815518187 www.50epiu.it/napoli

LE SEDI NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Rosario Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Presidente Prudente Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal St. Catharines Toronto Germania Monaco di Baviera Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

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50epiu.it

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Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 0054 3414482049 Telefono 0061 394824800 0061 464680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 482222513 0055 1132312351 0055 1832216645 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661867 001 5142525041 001 5144946902 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 004 98974640814 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086

OTTOBRE 2012

VICENZA

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Per saperne di Più: 0444964300

Una sana alimentazione e non solo

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l via corsi mirati alla sana alimentazione, alla fotografia e all’informatica. A lanciarli è la 50&Più di Vicenza che ha colto al balzo l’apertura del nuovo Centro Formazione Esac di Creazzo per programmare alcune interessanti proposte formative. «L’iniziativa nasce dall’interesse per i temi della salute dimostrato dai nostri associati durante gli incontri I mercoledì dell’anziano», spiega Fiorenzo Marcato, presidente della 50&Più vicentina. «Abbiamo allora deciso di proporre una serie di corsi brevi, dove vengono sviluppati in forma molto pratica le tematiche sull’alimentazione. Abbiamo poi integrato il programma con due approfondimenti sull’informatica e sulla fotografia digitale, temi anche questi che ci interessano molto». Ecco titoli e date dei corsi che, per quanto riguarda gli incontri sulla salute, saranno sempre preceduti da interventi di esperti del settore sanitario: La cucina per diabetici (8 ore, dal 2 ottobre); La cucina per celiaci (8 ore, dall’11 ottobre); Le intolleranze alimentari in cucina (8 ore, dal 23 ottobre); La cucina per cardiopatici ed ipertesi (8 ore, dal 6 novembre); La cucina nella terza età (8 ore, dal 15 novembre); Il cioccolato, creazione e degustazione (8 ore, dal 27 novembre); Fotografia digitale (6 ore, dal 12 novembre); Informatica corso base (12 ore, dal 1° ottobre); Informatica corso avanzato (12 ore, dal 15 ottobre). Per saperne di Più: Segreteria 50&Più di Vicenza (www.50epiu.it/vicenza) o Esac Formazione al tel. 0444964300 (www.esacformazione.it).

PESARO

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Per saperne di Più: 0721698224

Premio Antiracket

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na due giorni dedicata alla XV edizione del Premio Antiracket - Targa della solidarietà. La manifestazione è stata ideata dalla 50&Più di Pesaro e Urbino per portare all’attenzione dell’opinione pubblica gli imprenditori di tutta Italia che sono riusciti a ribellarsi alla criminalità, e coloro che hanno difeso e difendono la libertà di impresa nel nostro Paese e la democrazia. Il Premio quest’anno sarà assegnato al Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso. La cerimonia di premiazione, avverrà domenica 7 ottobre, ore 10.00, presso la Sala convegni di Confcommercio di Pesaro (Strada delle Marche 58), dove si svolgerà anche la Festa dei Maestri del Commercio. Sabato 6 ottobre, invece, al Teatro Rossini di Pesaro, alle ore 21.30, si terrà il Concerto del gruppo Opera Pop, in onore dei Maestri del Commercio.


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O LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO •

SPAZIO

ROMA

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Per saperne di Più: 066864596

Gli over 50 tornano all’Università

C GENOVA

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Per saperne di Più: 010543042

Convenzioni: molte novità

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n autunno ricco di opportunità, professionalità e convenienza per i soci e i loro famigliari. Queste alcune delle convenzioni stipulate da 50&Più di Genova. - Oculista: dr. Federico Rathschuler - visita oculistica di base per l’importo di euro 70 e per le successive visite sconto del 10% (Galleria Mazzini, 3/6, Genova - Tel. 010591160). - Studio Legale: avv. Graziani - consulenza, esame della documentazione, redazione di lettera di recupero credito, o di sollecito, di messa in mora, o impugnativa di licenziamento, o simili, oltre alla redazione del preventivo per la pratica, per un importo complessivo (iva e cpa, incluse) di euro 62,92 (Viale Padre Santo 5/11a, Genova - Tel. 0108376616. - Psicologo: dr.ssa Francesca Saraceno primo colloquio gratuito di un’ora. Per eventuali successivi incontri, l’importo è di euro 50 (Via XX settembre 3/4, Genova - Tel. 3476636594. Per conoscere tutte le convenzioni: www.50epiu/genova

Auguri per le Nozze d’oro a

Brigida Gallinaro e Alfredo Maineri Auguri per i 61 anni di Matrimonio a

Giovanna Giovenzana e

Carlo Porcheri

on l’aggiunta di Sassari, Oristano e Palermo, aumentano le sedi di 50&Più Università e con esse anche l’offerta didattica per gli over 50. Ma 50&Più Università non si rivolge solo a chi 50 anni li ha già compiuti: per iscriversi di anni ne bastano 30, perché quindi attenderne altri 20? Le sedi di 50&Più Università sono già al lavoro con le inaugurazioni dell’Anno Accademico 2012/2013, l’avvio dei nuovi corsi, seminari, convegni, premi letterari. CASERTA non ha perso tempo. Con una cerimonia di apertura, ha presentato il 25 settembre scorso il calendario del nuovo Anno Accademico ed è pronta a dare il via alle attività già dal 1° ottobre. E chi ancora non si è iscritto? Contattare la sede: Tel. 0823355040. CATANZARO dà il via al nuovo calendario delle attività universitarie a partire dal mese di ottobre. Per sapere tutte le novità, contattare la segreteria: Tel. 0961720352. FIRENZE presenterà il suo primo Anno Accademico il 3 ottobre presso il Teatro Puccini (Via delle Cascine 41). Per ulteriori informazioni: Tel. 055664795. FOGGIA riprenderà l’attività universitaria del nuovo anno accademico 2012-2013 a partire dal mese di ottobre. Per conoscere il calendario delle attività contattare la segreteria: Tel. 0881723151. LECCE darà il via all’attività universitaria 2012-2013 nel corso del mese di ottobre. Per conoscerne il calendario e i corsi da seguire, contattare la segreteria: Tel. 0832343923. LIVORNO presenterà tutte le attività nel corso dell’inaugurazione del nuovo Anno Accademico il 12 ottobre. Per partecipare contattare la segreteria: Tel. 0586898397 oppure 3334745175. LUCCA inaugurerà il nuovo Anno Accademico l’11 ottobre, con la presentazione da parte dei docenti di tutti i corsi e le attività programmate. In tale occasione un famoso duo pianistico eseguirà un concerto per i partecipanti. Tel. 0583473170. MASSA parte con il nuovo calendario dei corsi dal mese di ottobre. Per saperne di più contattare la segreteria: Tel. 0585499250 - 3478254576. MILANO ricorda che l’8 ottobre si tiene l’ultima conferenza del ciclo Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi: un’amicizia nella Milano del Romanticismo e del Risorgimento (ore17.30, Piazza Buonarroti 29). Inoltre, c’è tempo fino al 29 ottobre per partecipare al Concorso Fotografa le tue vacanze - L’arte dell’immagine in gara. Tel. 027750261. ORISTANO è pronta a dare il via ai nuovi corsi. Si parte già dal mese di ottobre. Per conoscere tutte le attività in programma, contattare la segreteria: Tel. 078373612. PRATO dà appuntamento con la cerimonia di premiazione della VI Edizione del Premio Raccontiamoci. Esperienze di vita vissuta fissata per sabato 20 novembre 2012, ore 16.00, c/o Salone Apollo - Pubblica Assistenza - Via San Jacopo 34 - Prato. Tel. 057423896. PALERMO inizia l’attività universitaria per la prima volta dal mese di ottobre. Per conoscere il programma didattico contattare la segreteria: Tel. 0917300459. REGGIO CALABRIA vedrà riprendere i corsi da ottobre fino a giugno 2013. Per partecipare e conoscere il calendario delle attività, contattare la sede: Tel. 0965891543. ROMA inaugurerà l’Anno Accademico presso la sede di Conca D’oro il 10 e 11 ottobre, Via Val di Lanzo 187, dalle 15.30 alle 18.30 (info: 068104855); e il 16 e 17 ottobre in Corso Vittorio Emanuele 78/b, dalle 15.00 alle 18.30 (info: 066864596). SASSARI darà inizio al suo primo Anno Accademico dal mese di ottobre. Il calendario è disponibile presso la sede: Tel. 079243652. UDINE darà il via all’attività didattica il 24 ottobre con i corsi di: Erbe del benessere - Impariamo ad invecchiare: l’età del benessere - Come realizzare oggetti da regalo: bambole di stoffa e porcellana. Tel. 0432538707. VERCELLI riprenderà l’attività universitaria dal mese di ottobre con corsi di computer e lingue. Seminari dedicati all’Anno Europeo dell’Invecchiamento attivo e della Solidarietà tra le generazioni. Tel. 0161215344. VIBO VALENTIA, ultima nella lista, ma non per l’avvio del nuovo Anno Accademico che inizierà dal mese di ottobre. Il programma è disponibile presso la sede: Tel. 096343485.


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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo Avezzano (AQ) - Via Monte Velino, 17 Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Viale degli Atlantici, 5 Caserta - Via Roma, 96 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 4 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 4 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 11 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Properzio, 5 Viterbo - Via Belluno, 39/G (ex 45) Liguria Genova - Via Ceccardi, 1/10 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 45 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16

Telefono 0863415327 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 071200722 0736051102

Macerata - Corso Cavour, 85 Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Viale Magna Grecia, 119 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 69 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 Pisa - Viale Antonio Gramsci, 3 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Piazza Virgilio Bardella, 3 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia - Viale Ancona, 9 - Mestre Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H

0733261393 0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0131260380 0141353494 01530789 017166661 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 05048371 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 0498209787 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


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FISCO

L’IMU E IL COMODATO D’USO: UNA SITUAZIONE COMPLESSA «Il contribuente può tentare la strada dell’accatastamento unico, o trasferire con difficoltà il diritto reale di usufrutto o la proprietà» [ DI

L‘

introduzione dell’Imposta Municipale Unica ha sollevato non pochi dubbi. Tra le lettere giunte in redazione, quella della signora Maria Rosa chiede chiarimenti in merito agli effetti dell’imposta sugli immobili dati in comodato d’uso ai figli: «...Sono proprietaria di una casa a Feltre. Io, mio marito e mia figlia abitiamo al piano terra, mentre mio figlio e la sua famiglia risiedono nell’appartamento al primo piano, dato a suo tempo in uso gratuito. È vero che, secondo la normativa Imu, quest’ultimo dovrebbe essere tassato come seconda casa?». Questo sistema di tassazione è criticabile poiché è successivo a quanto stabilito dall’art. 1 del D.L. 27 maggio 2008, n. 93, che aveva introdotto l’esenzione dall’Ici dell’abitazione principale e delle sue pertinenze, e concesso ai Comuni la possibilità di estendere l’agevolazione proprio agli immobili dati in comodato ai figli, presentando un’apposita dichiarazione agli Uffici del Comune. Ora, l’articolo 13, comma 14, lettera “a”, del D.L. n. 201 del 2011, abroga detta normativa: anche l’abitazione principale e relative pertinenze, sono soggette alla nuova imposta. La norma istitutiva dell’Imu ha imposto, tra l’altro, un’interpretazione molto più restrittiva nella qualifica di abitazione principale, rispetto a quanto accadeva ai

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ALESSANDRA DE FEO ]

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«La normativa abroga l’estensione dell’agevolazione agli immobili dati in comodato d’uso ai figli»

fini Ici. L’articolo 13, comma 2, del D.L. n. 201/2011, stabilisce che per abitazione principale si deve intendere quell’immobile iscritto, o iscrivibile, nel catasto edilizio come “unica unità immobiliare nella quale il possessore, ed il suo nucleo familiare, dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano fissato la loro dimora e la loro residenza anagrafica in immobili diversi, situati nel territorio comunale, le agevolazioni per l’abitazione principale e per le relative pertinenze, in relazione al nucleo familiare, vengono applicate su un solo immobile”. Si evince quindi che: - l’abitazione principale deve essere costituita da una sola unità immobiliare iscritta, o iscrivibile, in catasto, a prescindere dalla circostanza che ad abitazione principa-

le sia utilizzata più di una abitazione distintamente iscritta in catasto. In questo caso solo l’unità prescelta del contribuente usufruirà dei benefici; le altre saranno assoggette, separatamente, ad una imposizione discendente dalla rendita. L’unico diritto riconosciuto al contribuente è di poter scegliere su quale delle unità immobiliari, da lui destinate ad abitazione principale, debbano essere applicate la riduzione e le detrazioni previste. Le altre dovranno essere tassate come abitazioni normali, con la conseguenza che verrà applicata l’aliquota ordinaria stabilita dal Comune, sempre che, preventivamente, non sia stato richiesto e ottenuto l’accatastamento unico delle proprietà; - il contribuente potrà far applicare aliquote diverse o procedere presso il catasto per ottenere, dove possibile, l’unificazione delle unità interessate. Questa applicazione unitaria dell’aliquota si potrà applicare solo a seguito dall’accatastamento unico. La situazione sarà radicalmente diversa nel caso si trasferisca la proprietà, o un diritto reale di usufrutto in uso o in abitazione a persone che, avendone i requisiti, possano applicare le norme agevolative dell’Imu. Ma è una strada molto difficoltosa e che va esaminata con molta prudenza visti i riflessi giuridici che si potrebbero avere. OTTOBRE 2012

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PREVIDENZA

LA NUOVA PENSIONE DI VECCHIAIA «Da quest’anno è previsto un solo trattamento pensionistico di vecchiaia, che si consegue - in relazione al 2012 con il requisito minimo di 20 anni e un’età che può oscillare» [ DI

GIANNI TEL ]

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on l’intervento sulle pensioni del provvedimento “Salva Italia” il Governo Monti ha introdotto quest’anno, nel sistema pensionistico italiano una riforma strutturale che completa quella iniziata 17 anni fa, con il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo. Una riforma che ha scontentato tutti, partiti di ex maggioranza e opposizione, organizzazioni sindacali, lavoratori e soprattutto i pensionandi e pensionati. Il risultato concreto di questa riforma è una scomoda e amara verità: tutti andranno in pensione più tardi e con una rendita ridotta rispetto alle aspettative con cui si era partiti. Ma vediamo di riassumere in sintesi le regole per l’accesso al pensionamento di vecchiaia sulla base dell’attuale normativa. La riforma “Monti-Fornero” ha modificato dunque l’intera disciplina delle pensioni. In luogo di tutte le precedenti ipotesi di “pensione di vecchiaia”, sia retributiva che contributiva, da quest’anno è previsto un solo trattamento pensionistico di vecchiaia che si consegue, con riferimento a tutti i lavoratori e per l’anno 2012, in presenza di un requisito minimo contributivo pari a 20 anni (che sostituisce il vecchio requisito di 20 anni di contribuzione per la pensione di vecchiaia retributiva e quello di 5 anni per la pensione di vecchiaia contributiva) ed una età pari a:

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OTTOBRE 2012

• 66 anni per i lavoratori dipendenti del settore privato e autonomi, compresi quelli iscritti alla gestione separata Inps (co.co.co. e lavoratori a progetto); • 62 anni per le lavoratrici dipendenti del settore privato; • 63 anni e 6 mesi per le lavoratrici autonome del settore privato, comprese quelle iscritte alla gestione separata Inps (co.co.co. e lavoratrici a progetto); • 66 anni per i lavoratori dipendenti del settore pubblico (uomini e donne). Oltre al requisito di età e di contribuzione, se il lavoratore appartiene pienamente al regime contributivo (cioè ha iniziato a lavorare a partire dal 1° gennaio 1996), per il diritto alla pensione di vecchiaia occorre che soddisfi un’ulteriore condizione: l’assegno di pensione non deve risultare di importo inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale mensile, pari quest’anno a € 643,50 (in precedenza questo limite era di 1,2 volte). Non è necessario soddisfare la predetta soglia minima da parte di chi è in possesso di un’età pari a 70 anni. In tal caso, inoltre, è sufficiente anche un’anzianità contributiva minima effettiva di soli 5 anni. Nella tabella che si riporta sono riassunti tutti i requisiti per le diverse casistiche, le varie età con le rispettive decorrenze. Età, peraltro, che restano comunque soggette agli adeguamenti alla aspettativa di vita, nonché a una clau-

sola di salvaguardia la quale stabilisce l’elevazione a 67 anni a partire dal 1° gennaio 2021, qualora questo limite non fosse raggiunto naturalmente per effetto dei periodici adeguamenti statistici (speranza di vita). Va ricordato poi che la revisione del requisito di età per la pensione di vecchiaia ha previsto l’abrogazione definitiva delle finestre di pensionamento. Già da quest’anno e per gli anni successivi la pensione decorre dal mese successivo a quello di maturazione dei requisiti per il diritto (ossia cessazione dal lavoro per i dipendenti e non per gli autonomi).

di vita »ConL’aspettativa questo sistema ogni tre anni l’Istat certifica la speranza di vita degli italiani: se questa cresce, automaticamente crescono i requisiti anagrafici per le pensioni di vecchiaia e per le pensioni anticipate (già pensioni di anzianità), per un periodo di uguale durata. Questo sistema entrerà in vigore il 1° gennaio 2013, quando l’incremento sarà di 3 mesi. Gli ulteriori incrementi avranno cadenza triennale fino al 2019 e cadenza biennale dal 1° gennaio 2021. La crescita dei requisiti è automatica, viene disposta con un decreto ministeriale il quale si limita a recepire i dati circa la speranza di vita forniti periodicamente dall’Istat. La legge non prevede un meccani-


Previdenza_Layout 1 17/09/12 17:01 Pagina 57

PREVIDENZA

I REQUISITI NEL TEMPO Soggetti lavoratori Dipendenti donne del settore privato

Dipendenti pubblici, uomini e donne Lavoratrici autonome (donne)

Lavoratori autonomi e dipendenti (uomini) Clausola età minima Tutti i lavoratori Condizioni comuni a tutti i lavoratori Requisito contributivo minimo Importo pensione

Requisito di età 62 anni 62 anni e 3 mesi 63 anni e 9 mesi 65 anni e 7 mesi 66 anni e 7 mesi Tutti 66 anni Tutti 66 anni e 3 mesi 63 anni e 6 mesi 63 anni e 9 mesi 64 anni e 9 mesi 66 anni e 1 mese 66 anni e 7 mesi 66 anni 66 anni e 3 mesi

Decorrenza (1) (2) anno 2012 anno 2013 dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 dal 1° gennaio 2018 anno 2012 dal 1° gennaio 2013 anno 2012 anno 2013 dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 dal 1° gennaio 2018 anno 2012 dal 1° gennaio 2013 dal 1° gennaio 2021 l’età di pensionamento non può risultare inferiore a 67 anni

20 anni Non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale, per chi non ha alcun contributo versato entro il 31 dicembre 1995. Tale condizione è esclusa per chi va in pensione all’età di almeno 70 anni e con 5 anni almeno di contribuzione effettiva.

(1) Si tiene conto dell’ulteriore adeguamento di tre mesi alla “speranza di vita” a partire dal 1° gennaio 2013. (2) Restano fermi gli ulteriori adeguamenti alla “speranza di vita” (anno 2016, anno 2019, anno 2021 e così via). smo inverso, e cioè la riduzione dei requisiti anagrafici nel caso (peraltro improbabile) di riduzione della speranza di vita. La crescita dei requisiti in misura pari all’aumento della speranza di vita si va a sommare a tutti gli altri meccanismi di crescita graduale dei requisiti anagrafici già vigenti.

Anno

Incrementi aspettativa di vita

Incremento complessivo

2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020

3 mesi 3 mesi 3 mesi 4 mesi 4 mesi 4 mesi 4 mesi 4 mesi

3 mesi 3 mesi 3 mesi 7 mesi 7 mesi 7 mesi 11 mesi 11 mesi

PENSIONE AI SUPERSTITI: CHIARIMENTI

L‘

Inps ha recentemente fornito chiarimenti sulla nuova normativa che ha disposto, in particolari casi, la riduzione dell’aliquota percentuale della pensione indiretta e/o di reversibilità a favore del coniuge superstite dell’assicurato o pensionato deceduto. La nuova disciplina, che si applica con riferimento ai decessi avvenuti dal 1° dicembre 2011, prevede infatti una riduzione del trattamento complessivo nei casi in cui il matrimonio con il dante causa sia stato contratto ad un’età dello stesso superiore a 70 anni e la differenza di età tra i coniugi risulti superiore a 20 anni. Qualora il matrimonio sia stato contratto per un pe-

riodo inferiore a dieci anni, la quota di pensione del 60% spettante al coniuge superstite dovrà esser ridotta del 10% per ogni anno di matrimonio con il dante causa mancante rispetto alla durata minima di 10 anni. In caso di frazione di anno, la riduzione percentuale è proporzionalmente rideterminata. Tale decurtazione non opera, invece, in presenza di figli minori, studenti o inabili. Resta, comunque, fermo il regime di cumulabilità disciplinato della legge n. 335 del 1995, che ha previsto la riduzione della pensione del 25%, del 40% o del 50% a seconda dei redditi posseduti.

OTTOBRE 2012

57


Libri_Layout 1 17/09/12 15:40 Pagina 58

LIBRI

«I libri sono gli amici più tranquilli e costanti, e gli insegnanti più pazienti» Charles William Elliot, La vita felice (1896)

DI RENATO MINORE

dio è come un ricchissimo repertorio (canzoni, pubblicità, film, mode) di ”mi ricordo”. Picca non infilza alcuna attendibilità sociologica, storica, di costume, anche se è gelosamente attaccato ai simboli dell’epoca, agli stili e alle immagini. Vuole introdursi in quel recinto dorato e angosciante per spiare gli ultimi passi di danza delle sue figurine sull’orlo dell’abisso, ”l’addio” dei tanti Carlo, Francotto, Alberto, Marcello, Gina.

lo. E fa echeggiare il ghigno del diavolo che, nel ritratto del Burlador impenitenente fatto da Rostand, ferisce il suo egocentrismo: «Io credo che tu leggi troppo quello che gli altri scrivono di te».

ADDIO

LETTERATURA DA VIAGGIO

L’ISTINTO E LA FEROCIA Un romanzo fantastico, giocato sulla metafora della cecità, dove gli istinti, la ferocia e la sopraffazione si rivelano i tratti tipici della natura umana. Sergio Rubini legge Cecità del Nobel Josè Saramago (Emons, euro 15,50).

INDAGINI D’AUTORE Gianrico Carofiglio legge i suoi Ragionevoli dubbi (Emons, euro 19,90). Tutto inizia quando un ex picchiatore fascista, in carcere, nomina l’avvocato Guerrieri suo difensore e si proclama innocente...

! E-BOOK: LE INCHIESTE DI MAIGRET DI GEORGE SIMENON Adelphi eBook 58 I

50epiu.it

I

OTTOBRE 2012

Aurelio Picca Bompiani 174 pagine - euro 16,00 50&PIÙ CONSIGLIA:

In quegli anni dai graffiti del vinile usciva la voce di De André o quella di Villa. Ci si vestiva alla Little Tony o alla Caterina Caselli. Sono gli anni Sessanta, in cui «c’era un’aria di festa perenne, e pure le emicranie, le scarpe strette, i dolori dei denti non preoccupavano. L’emicrania si curava con la Cibalgina, le vesciche si lasciavano seccare, per i denti si andava dal meccanico dentista». Un periodo magico, bagnato dalla luce del ricordo, è quello dentro cui si addensano le storie (e la storia) di Addio di Aurelio Picca, compreso tra due fatti di cronaca che lo hanno segnato. Da un lato la rapina in Via Gatteschi a Roma, all’estremo - come tragico epilogo - il rapimento e l’omicidio di Ermanno Lavorini. Lo spazio del racconto e della memoria è tratteggiato da una sorta di sguardo adolescente che si posa su persone, paesaggi, piccoli riti sociali dentro la piccola comunità dove ognuno corre incontro al suo destino. Ogni volta lo sguardo dell’adolescente con sorpresa, gioia, emozione, dolore coglie sulla scena la commedia umana. Ad-

CRISTO NELLE COSTELLAZIONI

L’OMBRA DI DON GIOVANNI Guido Barlozzetti Rai Eri 312 pagine - euro 10,00 50&PIÙ CONSIGLIA:

Affrontare in modo avvincente il mito di Don Giovanni può essere solo frutto di una completa immedesimazione nei vissuti di questo carattere universale, delle sue tante reinterpretazioni disponibili. Con creatività piena di felice connivenza, Guido Barlozzetti permette allo spregiudicato donnaiolo di raccontarsi con leggerezza nelle sue peregrinazioni da Napoli a Granada, nel Caucaso e nelle Fiandre, in palazzi splendenti, «nelle osterie dove scorre il vino e...». Spesso Barlozzetti si fa voce di un Don Giovanni contemporaneo che guarda con ironia ai tentativi di comprender-

Arnoldo Mosca Mondadori Morcelliana 76 pagine - euro 8,00 50&PIÙ CONSIGLIA:

«Le tue mani Cristo / al limite dell’universo. / Perché i confini dell’universo / sono il tuo amore / che genera eternità / in ogni direzione. / Sei tu col tuo sguardo / a dilatare la beatitudine e la materia». Arnaldo Mosca Mondadori è stato vicino ad Alda Merini e ne ha curato le poesie mistiche. Ora, qui, pubblica i suoi versi, che vengono giù come quando si scuote un ramo. L’albero è quello del sacro: la presenza di Cristo nella materia, nel mondo, lo stupore della Creazione, l’amore come motore che muove l’essenza delle cose. Le idee si irrorano in versi rapidi e fulminei, interscambiabili, sovrapposti, mescolati in una breve sezione in prosa assai suggestiva. Anche chi non crede sente l’energia, se non le ”verità”, del verso.


Cinema_Dvd_Layout 1 17/09/12 15:41 Pagina 59

dvd

DRAMMATICO

CESARE DEVE MORIRE Regia di Paolo e Vittorio Taviani con Cosimo Rega, Antonio Frasca, Fabio Cavalli 50&PIÙ CONSIGLIA:

Nella sezione di Alta Sicurezza del carcere di Rebibbia si prova il Giulio Cesare di Shakespeare: come attori ci sono i detenuti. Quotidianamente, nelle celle, nei cubicoli dell’ora d’aria, nei bracci del penitenziario, il film documenta le giornate dei reclusi e come, attraverso prove che sempre più li coinvolgono nel profondo, s’innerva di forza e di vita la pagina del grande testo shakespeariano, fino al successo della messa in scena nel carcere. I fratelli Taviani dimostrano come si possa realizzare un film magistrale con pochissimi soldi, ma con tante idee.

DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA

RECENSIONI cinema ANNA KARENINA regia di Joe Wright con Jude Law, Aaron Hohnson ed Emili Watson Genere: Drammatico 50&PIÙ CONSIGLIA:

R

agione e sentimento in salsa russa. Dopo Orgoglio e pregiudizio ed Espiazione, il regista Joe Wright e l’attrice Keira Knightley fanno tris con la love story “verista” di Lev Tolstoj. Portato al cinema una dozzina di volte, il dramma in costume è ambientato nell’alta società di San Pietroburgo dell’800 e, attraverso i tormenti esistenziali della protagonista - moglie e madre che si invaghisce dell’aitante conte Aleksej Vronskij - esplora i moti del cuore di Karenina: donna in cerca di felicità che si ribella alle convenzioni e alla morale dell’epoca.

VIVA L’ITALIA regia di Massimiliano Bruno con M. Placido, A. Gassman, R. Bova, A. Angiolini, R. Papaleo, S. Ferbelbaum Genere: Commedia

dvd THRILLER

40 CARATI

Regia di Asger Leth con Sam Worthington, Elizabeth Banks, Jamie Bell 50&PIÙ CONSIGLIA:

Nick Cassidy era un poliziotto onesto. Ora è in prigione per un crimine che non ha commesso. Disperato, evade. Dopo alcune ore lo ritroviamo sul bordo di un cornicione (da qui il titolo originale Man on a Ledge) di un hotel newyorchese. La polizia accetta la richiesta di Cassidy di negoziare solo con la poliziotta Lydia Anderson. Ma lei non sa di far parte di un grande piano che darà ad entrambi una seconda chance. I caratteri di alcuni personaggi sono stereotipati, ma il thriller funziona. Peccato per il titolo italiano che rivela troppo.

50&PIÙ CONSIGLIA:

DRAMMATICO

E ORA PARLIAMO DI KEVIN

Regia di Lynne Ramsay con Tilda Swinton, John C. Reilly, Ezra Miller 50&PIÙ CONSIGLIA:

Eva mette da parte ambizioni e carriera per dare alla luce Kevin. La relazione tra madre e figlio è però molto difficile sin dai primissimi anni. A quindici anni Kevin compie un gesto estremo. Eva ora vive immersa in atroci sensi di colpa: ha mai amato suo figlio? È in parte colpevole di ciò che ha fatto Kevin? Tratto dal romanzo Dobbiamo parlare di Kevin di Lionel Shriver e interpretato da una straordinaria Tilda Swinton, il film mostra i lati oscuri, e spesso sottaciuti, dei possibili rapporti malati che si possono instaurare tra una madre e il figlio.

M

etti un politico che dopo un malore perde i freni inibitori e diventa una mina vagante, per il partito e la famiglia, perché dice tutto ciò che gli passa per la testa. Aggiungi i suoi tre figli che non si sopportano, ma si uniscono per salvarlo e salvarsi la reputazione. Il tutto mescolato con l’inchiostro dello sceneggiatore Edoardo Falcone e del regista Massimiliano Bruno. È Viva l’Italia: commedia agro-piccante che racconta il Bel Paese, tra vizi e virtù, senza fare sconti a nessuno. Nel cast c’è il meglio del cinema italiano in circolazione.

AMOUR regia di Michael Haneke con Isabelle Huppert, Jean Louis Trintignant, Emanuelle Riva Genere: Drammatico 50&PIÙ CONSIGLIA:

U

na storia d’amore potente e feroce, capace di far vibrare le corde profonde dell’anima e commuovere col suono “spigoloso” della vita vissuta. Palma d’oro al Festival di Cannes, il film racconta la vicenda di una coppia di 80enni parigini, George (Jean Louis Trintignant) e Anna (Emmanuelle Riva), due professori di musica in pensione alle prese con l’inverno della loro esistenza. Il dramma esplode sordo quando Anna, vittima di un ictus, inizia a spegnersi. La macchina da presa resta incollata sul marito, chiamato a confrontarsi col dolore della perdita.

DRAMMATICO

IL CORVO

Regia di Henri-Georges Clouzot con Pierre Fresnay, Ginette Leclerc, Pierre Larquey 50&PIÙ CONSIGLIA:

Si parla tanto di “corvi” non appena escono fuori documenti scottanti. Così Teodora Film fa uscire Il corvo, un classico del 1943 di Henri-Georges Clouzot, che racconta di un personaggio dall’identità oscura in grado di sconvolgere la vita di una cittadina francese spedendo lettere anonime in cui rivela i segreti di ognuno. In un’atmosfera di tensione crescente, gli abitanti si ritrovano l’uno contro l’altro, fino alla violenza. Tra i film più celebri di Clouzot, è modernissimo per la maestria della messinscena e la capacità di denudare l’ipocrisia e la corruzione delle classi dirigenti. OTTOBRE 2012

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Sede: - Via Ettore Bugatti, 15 - 20142 Milano - T: +39 02 890.796.01 - F: +39 02 890.796.19 - info@promedia2000.com C.F. e P. IVA 12508630154 - Capitale Sociale euro 50.000 i.v. - Registro Imprese MI n°12508630154 - REA 1561762

BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2011

Pubblicazione a norma della legge 5 Agosto 1981 N°41 (e successive modificazionie integrazioni) e decreto - legge 22 Giugno 1996 n° 331 31/12/2010

A

VALORI DELLA PRODUZIONE

0

0

1. 2.

184.105 -164.981 98.073 -82.153 516

167.150 -158.594 96.358 -74.263 516

Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2.256.426 Variazioni delle rimanenze di prodotti 0 in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 0 Variazione dei lavori in corso su ordinazione 0 Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 0 Altri ricavi e proventi 161.344

35.560

31.842

0

4.285

1.706.127 0 -49.487 129.088 45.106 1.680.661

1.756.497 0 -21.488 94.896 35.167 1.473.728

Tot. Crediti

3.511.495

3.338.800

III IV

0 225

0 8.172

TOT. ATTIVO CIRCOLANTE

3.511.720

3.351.257

D

0

493

3.547.280

3.383.592

STATO PATRIMONIALE - ATTIVITA' A

TOT. CREDITI VS SOCI PER VERSAM. DOVUTI B

I II III

I II

.

IMMOBILIZZAZIONI

Immateriali Fondo Ammortamento Materiali Fondo Ammortamento Finaziarie

TOT. IMMOBILIZZAZIONI C

31/12/2011

CREDITI VS SOCI PER VERSAM. DOVUTI

ATTIVO CIRCOLANTE

Rimanenze Crediti - Clienti esigibili entro esercizio successivo - Clienti esigibili oltre esercizio successivo - (Fondo svalutazione crediti) - Erario - per imposte anticipate - Altri Attività finanz. che non costituiscono immob. Disponibilità liquide

RATEI E RISCONTI

TOTALE ATTIVO (A+B+C+D) PASSIVITAʼ A

PATRIMONIO NETTO

I II III IV V VI VII

Capitale sociale Riserva da soprapprezzo azioni Riserve di rivalutazione Riserva legale Riserva per azioni proprie in portafoglio Riserve statutarie Altre riserve, distintamente indicate - riserva straordinaria - versamenti in c/capitale - versamenti in c/copertura perdite - riserva da arrotondamento euro Utili (perdite) portati a nuovo Utile (perdita) d'esercizio

10.000 0 0 0 0 0

50.000 0 0 10.000 0 0

0 120.000 244.068 0 0 -445.896

0 0 0 -1 -12.942 -237.773

TOT. PATRIMONIO NETTO

-71.828

-190.716

B

FONDI PER RISCHI E ONERI

0

0

C

TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO

117.827

132.884

D

DEBITI

507.895 0 0 2.706.651 21.724 35.424 192.884

394.991 350.000 0 2.441.537 14.288 33.801 189.316

3.464.578

3.423.933

36.703

17.491

TOTALE PASSIVO (A+B+C+D+E)

3.547.280

3.383.592

CONTI D'ORDINE - Fidejussioni concesse / ricevute - Rischi (effetti al dopo incasso)

0 0 0

0 0 0

VIII IX

-

Banche Debiti verso altri finanziatori Acconti Fornitori Erario - Istituti Previdenziali ed Assistenziali - Altri

TOTALE DEBITI (D) E

RATEI E RISCONTI PASSIVI

ELENCO DELLE TESTATE GESTITE CON ESCLUSIVA DI PUBBLICITAʼ ANNO 2011 EDITORE: Horeca Edizioni Arbre Sas Edizioni Master Spa Bogart Edizioni Srl Edizione Media 60 Federazione Nazionale Commercianti di Mobili Editoriale 50 & Più S.r.l. Editoriale Eco Srl Edizioni Idea Donna S.r.l.

TESTATE: Horeca Distribuzione Moderna Spazio Casa Bogart Agenda della salute Federmobili

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3. 4. 5.

TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) B

COSTI DELLA PRODUZIONE

6.

Per materie prime sussidiarie, di consumo e di merci Per servizi Per godimento di beni di terzi Per il personale: a) salari e stipendi b) oneri sociali c) trattamento fine rapporto d) altri costi

7. 8. 9.

TOTALE

10.

Ammortamento e svalutazioni: a) ammortamento delle immob. immateriali b) ammortamento delle immob. materiali c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) svalutazione crediti

TOTALE

11. 12. 13. 14.

Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci Accantonamenti per rischi Altri accantonamenti Oneri diversi di gestione

TOT. COSTI DELLA PRODUZIONE

1.986.169 0 0 0 0 97.095

2.417.770

2.083.264

83.865 2.246.362 38.487

38.319 1.948.810 40.358

307.955 106.800 25.114 7.781 447.650

260.320 97.281 27.821 0 385.422

6.387 7.890 0 28.000 42.277 0

7.052 9.117 0 20.000 36.169 0

0 0 3.751

0 0 4.876

2.862.392

Differenza tra valore e costi di produzione (A-B) -444.622

2.453.954 -370.690

C PROVENTI E ONERI FINANZIARI

15.

Proventi dapartecipazioni: a) imprese controllate b) imprese collegate 16. Altri proventi finanziari: a) da crediti immobilizzazioni verso imprese b) da titoli iscritti nelle immobilizz. che non costituiscono partecip. c) da titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecip. d) proventi diversi dai precedenti: - da banche per interessi attivi - altri proventi finanziari 17. Interessi ed oneri finanziari: a) Interessi passivi b) Oneri finanziari 17 -bis. Utili e perdite su cambi TOTALE PROVENTI ED ONERI FINANZIARI (C)

0 0

0 0

0 0

0 0

0

0

0 4 194

0 0 97

0 -42.625

0 -35.092

-42.427

-34.995

0 0

0 0

0

0

0 0

0 0

D RETTIFICHE DIVALORI DI ATTIVITA' FINANZ.

18.

19.

Rivalutazioni: a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziare che non costituiscono partecip. c) di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecip. Svalutazione: a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecip. c) di titoli iscritti all'attivo circolante che non costituiscono partecip.

0

0

0

0

0 57.604 0 1

0 229.241 0 0

0 -18.176 0 -2.306

0 -61.105 0 -224

TOTALE DELLE PARTITE STRAORDINARIE (E)

37.123

167.912

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 22. Imposte sul reddito dell'esercizio - IRES - IRAP - Imposte anticipate/differite

-449.926

-237.773

0 0 -4.030

0 0 0

23. UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO

-445.896

-237.773

TOTALE DELLE RETTIFICHE (D) E. PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI

20. Proventi: a) Plusvalenze da alienazioni b) Sopravvenienze attive c) Rimborsi e risarcimenti d) Altri proventi 21. Oneri straordinari: a) Minusvalenze da alienazioni b) Sopravvenienze passive c) Rimborsi e risarcimenti d) Altri oneri


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musica PESCARA

DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS

RECENSIONI teatro

musica BOLOGNA

QUANDO TUTTO CAMBIA Milano, fino al 14 ottobre

Il 18 ottobre, Biagio Antonacci, presso il Pala Giovanni Paolo II, per l’unica data abruzzese del suo tour. Antonacci porta sul palco le canzoni del suo ultimo lavoro in studio, Sapessi dire no, disco di platino dedicato interamente all’amico e collega Lucio Dalla. Ci si emoziona con i nuovi brani intramezzati da classici come Mi fai stare bene o Iris, con uno show minimalista, dando come sempre la precedenza alla musica e non alla scenografia.

D

opo essere stato rappresentato in tutto il mondo, arriva al Teatro Carcano Honour, testo dell’australiana Joanna Murray-Smith, interpretato da Roberto Alpi e Paola Pitagora, lui affermato critico letterario e lei un tempo apprezzata scrittrice. Una coppia solida, con una figlia universitaria e una posizione sociale invidiabile. All’improvviso piomba nella loro vita, una giovane giornalista senza scrupoli per intervistare il famoso intellettuale. Tutto cambia: l’uomo si invaghisce della giovane, lei mette gli uni contro gli altri e, in un difficile confronto, ognuno sarà costretto a scoprire sconosciute sfumature della propria personalità e nuovi entusiasmi. Info: 0255181377 - 0255181362

IN ONORE DI WAGNER

MONTECATINI

Torino, dal 12 ottobre

L

Cantante, produttrice, attrice, ballerina e tanto altro: questa è Jennifer Lopez, stella dell’R’n’B latino che da anni brilla, forte degli oltre 50 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. J.Lo è a Bologna (il suo primo concerto in assoluto in Italia), all’Unipol Arena l’11 ottobre con il Dance Again world tour. Un mix esplosivo di tutti i successi della cantante di origini portoricane che cattura il pubblico e lo fa ballare sotto il palco con ritmi beat e canzoni in spagnolo. Oltre due ore di divertimento assicurato. PALERMO

a prima grande opera romantica di Wagner, Der fliegende Holländer (L’Olandese volante), inaugura il cartellone del Teatro Regio. È un doveroso tributo al compositore e librettista tedesco di cui nel 2013 ricorre il 200° anniversario della nascita. Sul podio il Direttore Musicale Gianandrea Noseda. Info: 0118815241/242 Tornano i Pooh e lo fanno alla grande, in una tournee che li porterà ad esibirsi nei maggiori teatri italiani. Dopo l’uscita dal gruppo dello storico batterista Stefano D’Orazio, i Pooh ripartono il 27 ottobre, presso il Teatro Verdi con un concerto pieno di emozioni, accompagnati dall’Ensemble Symphony Orchestra diretta dal Maestro Giacomo Loprieno. Le musiche saranno quelle di Opera Seconda, il loro ultimo album: «Un progetto artisticamente stimolante e per noi assolutamente unico, iniziato nel 1971 quando pubblicammo un disco che si intitolava Opera Prima».

LA FOLLIA DEGLI AFFETTI Roma, dal 16 al 28 ottobre

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ichele Placido apre la stagione del Teatro Quirino con Re Lear di Shakespeare. Tragedia fra le migliori del Bardo, racconta del leggendario sovrano della Britannia. In prossimità della vecchiaia, Re Lear decide di dividere il suo regno fra le tre figlie a cui chiede in cambio dichiarazioni di affetto, che puntuali e false arrivano da due delle eredi. La terza, invece, dichiara un sentimento filiale autentico. Da qui il dramma degenera, restituendoci la metafora della condizione umana con i suoi sentimenti di gelosia e di amore, di adulazione e di ambizione, di dolore fisico e interiore, capace di sfociare nella follia. Info: 066794585

Il 27 ottobre nel più grande teatro lirico d’Italia, il Teatro Massimo, il maestro Pietari Inkinen dirige la cantata religiosa Stabat Mater, del compositore boemo Antonín Dvorˇák. L’opera corale per soprano, contralto, tenore e basso è stata composta dal musicista nel 1876 per dimenticare la morte di sua figlia Josefa e rappresenta il primo lavoro di Dvorˇák che tratta un tema religioso. La scelta della direzione è caduta sul giovane maestro Ikinen, per la sua già illustre esperienza sulla scena internazionale. OTTOBRE 2012

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ORIZZONTALI 1. Si fanno contro il malocchio; 8. Un attrezzo... per buttar giù qualche chilo!; 14. Le consonanti in gioco; 16. Il padre latino; 17. Si ripetono nella Volvo; 18. Tifoso per una diva; 19. Avvezzi; 20. Il nome di Maccari; 22. Trattata con grande rispetto; 24. Si interpone tra i fattori; 25. La sigla della viscosa; 26. Norman autore del romanzo Falò delle vanità; 28. Nuova Democrazia; 29. Avions de Transport Regional; 30. Fa presa nel terreno; 32. Hugh del film Images del 1971; 33. L’inizio del dibattito; 35. Sostenere... un atleta; 37. Rimanere troppo al sole; 39. Il molleggiato più famoso; 42. Il dipartimento con Chantilly; 43. Per eliminarli si ricorre alla liposcultura; 45. Film di Rocky Lane con George Segal del 1989; 46. Sigla di Modena; 47. Dottori con regolare laurea in medicina e chirurgia; 48. Carducci scrisse le Barbare; 49. La bella Aimée (iniz.); 50. La sposò Giacobbe; 52. Il gioco che dura poco!; 53. Venivano dopo le calende; 55. Un gruppo di elementi presi come campione per sondaggi; 57. Lo scioglimento delle nevi; 50epiu.it

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59. È chiusa da un perimetro; 61. L’allenatore d’una squadra; 63. Era la dote della buona signora; 65. Gli elettori le hanno uguali; 66. Vento freddo e impetuoso che spira da Nord-Est; 69. Sono sardi; 71. Saluto romano; 72. Un tipo d’imposta; 73. Grappoletti di bacche rosse. VERTICALI 1. È bagnata dal mare; 2. Uno... scherzo televisivo; 3. L’orecchio nei prefissi; 4. Una vasta foresta tedesca; 5. Tolgono il sonno; 6. La spremono i vendemmiatori; 7. La fine del libro; 8. Le persone che amiamo; 9. La fine di Marilyn; 10. Egli; 11. L’inizio dell’esperimento; 12. Storica città romena ricca di industrie; 13. Scrisse il libro Alla conquista di un impero; 14. Una roccia simile al granito; 15. Focoso cavallo; 18. Conformità all’originale; 21. Il Fiore della Tv; 23. L’isola unita a Tobago; 24. Superfici... domestiche; 25. Lo può essere la scollatura!; 27. Lo impone il rosso; 30. Infiorescenze a grappolo; 31. Un capolavoro di G.B. Shaw; 32. Soprannome del pittore Pietro Novelli; 34. Un eroe del Kung Fu; 36. Uno studio del linguaggio;

38. Rende ancora più nutrienti le penne; 40. L’istituto che studia la congiuntura; 41. Proietta immagini televisive su un grande schermo; 44. Siracusa; 46. Un indonesiano; 47. Da piccolo andava a scuola a Giacarta, in Indonesia; 51. In dieci e in mille; 54. Musicò l’opera lirica Il maestro di cappella; 56. Ente Nazionale Assistenza Lavoratori; 57. Una barca a vela; 58. Casa produttrice di ascensori; 60. Advertising Standard Authority; 62. Si grida... al torero!; 64. Poi rendono sposi; 67. Un elettrodomestico troppo ammaliante; 68. Sovrano; 70. Iniziali di Bennato.

» soluzioni a pag. 66 ANDIAMO ALL’ORTO BOTANICO

Lionello

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Riportate nello schema il nome del fiore nascosto in ciascuna frase. Se la soluzione sarà esatta, le lettere che appariranno nelle caselle a bordo ingrossato, lette di seguito, formeranno il nome di un altro fiore. 1. Giardino già cinto di splendidi fiori; 2. Leggere ali d’aliante; 3. Subire ossessive lamentele; 4. Le Terme di Caracalla; 5. Montagna dalle alte vette inviolate; 6. Ospiti accolti calorosamente; 7. Pungiglione doloroso e velenoso.


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GAMeS

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STUZZICA CERVELLO 4

Enrico Diglio

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Osservate attentamente le coppie di numeri inserite nei quattro trapezi riportati accanto e dite, secondo logica, quale numero va sostituito al punto interrogativo.

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ORIZZONTALI 1. Il centro degli affari; 2. Il Leo che musicò l’operetta La principessa dei dollari; 5. Un per spagnolo; 6. Le tentano i pappagalli; 9. Può correre il rischio di tornarsene a casa avvolto nella bandiera; 10. La Rigby d’una famosa canzone dei Beatles; 11. Il nome di Moschin; 12. Il prenome di Pompeo; 13. Italia sui siti Internet; 14. Lo guidò Capello in Spagna; 17. Una lotteria privata. VERTICALI 1. L’... espressione d’un tenore; 2. Gettano le basi; 3. Mistero impenetrabile; 4. La Carmen giornalista televisiva; 5. Evidente, manifesto; 7. Una balza dell’abito; 8. Un prestigioso collegio inglese; 15. Iniziali di Flaiano; 16. Sono uniche nel sassofono.

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TEST 2

Osservate attentamente la figura sopra riportata e i seguenti particolari e dite quale di essi non le appartiene.

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R E L A Z I O N I P E R S O N A L I • L AV O R O • C O L L E Z I O N I S M O • P R O P O S T E • A F F I T T O • V E N

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LAVORO Operatore computer, disponibile presso centri commerciali, archivi, biblioteche e centralini. Telefonare al 3283217501. Signora toscana, buona cultura, con patente auto, referenziata, offresi come dama di compagnia, cuoca e minimi lavori domestici, nelle zone di Toscana e Liguria. No badante. Richiesto vitto e alloggio. Tel. al 3475217560. Ragazzo 33enne, bella presenza, cerca lavoro come facchino, portavaligie, in qualsiasi albergo o ristorante d’Italia. Telefonare al 3349214736. Chef professionista, responsabile, livornese di nascita ma milanese di adozione, si propone per risolvere ogni problema in cucina, assieme alla sua collaboratrice, in ristoranti ed alberghi. Disposti al trasferimento. No perditempo. Telefonare al 3393839410. Coppia di coniugi piemontesi, 56 e 58 anni, si propongono come custodi, portinai; lei come colf o badante, lui come autista, giardiniere, tuttofare. Disposti al trasferimento. Telefonare al 3938692779. OTTOBRE 2012

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OroscoPIÙ

BIlanciA

» di ALDEBARAN

ARIETE 21 mar. » 20 apr.

BILANCIA 23 set. » 22 ott.

Con Urano nel segno potreste avere qualche screzio con la persona amata. Usate la diplomazia. Sarete portati ad eccedere nelle buone cose della vita.

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Con Venere nel segno sarete attratti da tutto ciò che è bello e comodo. Un’amicizia potrà trasformarsi in amore. Vantaggi grazie a persone straniere.

Antonio Albanese

LEONE 23 lug. » 23 ago.

CANCRO 22 giu. » 22 lug. Le stelle promettono un mese ricco di eventi piacevoli. Farete dei brevi viaggi e tutto ciò che proviene dall’estero vi porterà alcuni notevoli vantaggi.

GEMELLI 21 mag. » 21 giu.

Passerete dei momenti piacevoli con gli amici e per molti potrà nascere un amore importante. Dedicate del tempo alla cura della vostra persona.

Riceverete delle buone notizie. Giove nel segno promette successo professionale. Ricordate che la salute (e naturalmente la linea) si difende anche a tavola!

SCORPIONE 23 ott. » 22 nov.

VERGINE 24 ago. » 22 set.

Ci sono nuove prospettive grazie a una buona collaborazione. Proverete un forte interesse per il mistero e la magia. Fate il vaccino antinfluenzale.

Sarete cordiali e affettuosi più del solito. La gente si sentirà attratta da voi. Nasceranno preziose amicizie con persone intelligenti destinate a durare nel tempo.

CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen.

ACQUARIO 21 gen. » 19 feb.

Nasceranno nuove amicizie con persone simpatiche. Accettate inviti ad avvenimenti di carattere mondano. Un vostro sogno potrà rivelarsi premonitore.

Trascorrerete un buon mese, ma solo se sarete meno apprensivi e più fiduciosi nel prossimo. Bella la situazione in casa. Attenti però all’alimentazione.

SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic. Sarà un mese all’insegna del romanticismo. Gentili e attraenti, frequenterete gente del mondo dell’arte, ma fate attenzione allo shopping sfrenato!

TORO 21 apr. » 20 mag.

Mese fortunato! Mercurio vi suggerirà numeri da giocare al Lotto. Dedicate un po’ di tempo alla salute. Consigliata un’alimentazione con verdure fresche.

PESCI

20 feb. » 20 mar. Vivrete fenomeni paranormali quali forme di telepatia e percezioni extra sensoriali. Siate meno distratti se non volete perdere documenti importanti!

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Stuzzica cervello

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TEST 1 / Il numero che va sostituito al punto interrogativo è 18. Esso, infatti, addizionato all’altro numero presente nello stesso trapezio (contrassegnato dalla lettera d) fornisce una somma uguale a 40, che rappresenta il doppio della somma dei numeri presenti nel trapezio precedente (contrassegnato dalla lettera c). La stessa relazione si ha tra i numeri contenuti nel trapezio c e quelli contenuti nel trapezio b e, infine, tra i numeri contenuti nel trapezio b e quelli contenuti nel trapezio a, come evidenziato accanto.

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32 38

N 14G

M 27A

E

41

E

26

I

31

C

13

T

O

REBUS (7, 10) S ignora ABB; ronza TA = Signora abbronzata REBUS (12, 8) intere S S ante; PRO getto = Interessante progetto

TEST 2 / Il particolare che non appartiene alla figura prima vista è quello contrassegnato dalla lettera c).


Gli occhi del padre, la bocca della madre. Il sorriso lo può ereditare da te. C o n u n T e s t a m e n t o p e r l ’ u n i c e f. Per i bambini più poveri del mondo la vita dipende da un vaccino, da acqua sicura, dalla possibilità di andare a scuola e di essere protetti da abusi e sfruttamento. Con un lascito all’UNICEF puoi dare loro tutto questo. Scopri come, richiedendo l’opuscolo informativo. Con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato

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21HA 01PM

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. Leggere attentamente le avvertenze ed istruzioni per l’uso. Autorizzazione del 23/07/2012.


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