OTTOBRE 2013

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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

Anno XXXV n. 10 Ottobre 2013 Euro 2.50 - I.P.

C’era una volta il pianeta terra


Gli occhi del padre, la bocca della madre. Il sorriso lo può ereditare da te. C o n u n T e s t a m e n t o p e r l ’ u n i C e f. Per i bambini più poveri del mondo la vita dipende da un vaccino, da acqua sicura, dalla possibilità di andare a scuola e di essere protetti da abusi e sfruttamento. Con un lascito all’UNICEF puoi dare loro tutto questo. Scopri come, richiedendo l’opuscolo informativo. Con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato

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Informativa ex art. 13, d. lgs 196/2003 (Codice Privacy) – I dati personali (anagrafici e di contatto) raccolti presso l’interessato saranno trattati, con modalità prevalentemente elettroniche ma anche cartacee e solo per il tempo necessario, da Comitato Italiano per l’UNICEF Onlus – Titolare del trattamento, di seguito anche solo “Comitato” o “Titolare” – Via Palestro 68, 00185 Roma (RM) per l’invio di materiale informativo sui lasciti testamentari a favore dell’UNICEF. Il conferimento dei dati è facoltativo ma il mancato conferimento dei dati necessari per l’invio potrebbe comportare l’impossibilità di completare la richiesta. Le categorie di incaricati ed eventuali responsabili che tratteranno i dati per i predetti fini sono addetti alla raccolta fondi ai sistemi informativi e di sicurezza dei dati, all’amministrazione. E’ stato designato Responsabile del trattamento il Direttore dell’Area Marketing e Raccolta Fondi di Comitato Italiano per l’UNICEF. L’elenco aggiornato dei restanti responsabili è disponibile a semplice richiesta all’indirizzo del Titolare. L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno dei suoi dati personali e di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esattezza o chiederne l’integrazione o l’aggiornamento, oppure la rettificazione (art. 7 del d.lgs. n. 196/2003). Ai sensi del medesimo articolo si ha il diritto di chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, nonché di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento. Le richieste vanno rivolte all’indirizzo fisico del Titolare o a infoprivacy@unicef.it

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Parliamo di start up Cosa sono e quante ne esistono in Italia. Come avviarne una e dove trovare i finanziamenti, non solo per iniziare un nuovo lavoro ma persino una nuova vita. Parla chi una start up l’ha già avviata. A pagina 14

Basta un decreto contro la violenza? Le pene sono state inasprite e la querela per stalking è divenuta irrevocabile. Poche però le risorse destinate ai centri di ascolto per le vittime ed il recupero dei colpevoli. A pagina 47

Siamo abbastanza “Social”? Il Web collega milioni di profili di svariati Social Network. Mentre scegliamo quello più adatto per noi, scopriamo cosa ci spinge davvero ad attivarne uno. A pagina 34

Fare affari in gruppo Con i Gruppi di Acquisto Solidale si può comprare a prezzi contenuti e trovare persino la migliore offerta per un contratto di gas o energia elettrica. Perché l’unione, da sempre, fa la forza. A pagina 31

A Malta, un viaggio indimenticabile Nel Mediterraneo, a soli 80 km dalla Sicilia, questo arcipelago ha visto un avvicendarsi di culture e dominazioni, dai Fenici agli Inglesi, che alla fine l’hanno reso unico. A pagina 69

ditoriale

[ DI GABRIELE SAMPAOLO - SEGRETARIO GENERALE 50&PIÙ ]

“Nessun uomo è un’isola: il meeting dei 50&Più” John Donne, poeta e religioso inglese (Londra 1572-1631), con lucido pensiero e poetica passione, ha consegnato alla storia attraverso una metafora contenuta in un suo celebre sermone, l’idea chiara del comune destino umano della condivisione, in questa terra, della vita e della morte. Il titolo di quel sermone è Nessun uomo è un’isola. Ha ispirato generazioni di pensatori e autori come Thomas Merton ed Hernest Hemingway, e ancora oggi a fronte dei problemi sociali e politici, della globalizzazione e dello sviluppo sostenibile, dell’integrazione razziale e del dialogo internazionale, si pone ancora come semplice, ma onesto ed autorevole postulato:

Nessun uomo è un’isola, intero in se stesso. Ogni uomo è un pezzo del continente, una parte della Terra. Se una zolla viene portata via dall’onda del mare, la Terra ne è diminuita, come se un promontorio fosse stato al suo posto, o una magione amica o la tua stessa casa. Ogni morte d’uomo mi diminuisce, perché io partecipo all’Umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona per te.

[anteprime]

Non appaia dunque strano che una delle più importanti associazioni italiane di anziani, la 50&Più, lo riproponga mettendolo al centro di un grande meeting. È forse l’unico modo di affrontare il futuro e ripartire dai cosiddetti “fondamentali”.


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IN QUESTO

numero

Forti come le montagne Manuela Di Centa ricorda il coraggio delle “portatrici carniche”

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DI STEFANO RIPERT

Gruppo di acquisto solidale Tutti uniti per ottenere il prezzo più conveniente

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DI DANIEL A FLORIDIA

Siamo tutti Social? Quanto, come e perché aumentano gli utenti dei Social Network

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DI GIADA VALDANNINI

Fare acquisti on line Risparmio, occasioni, vantaggi e... un po’ di cautela

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DI I. R OM ANO, R. VINCI E G. VECCHIOT TI

Io mi salverò L’importanza di riconoscere i primi segnali della violenza maschile

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DI GIOVANNA DALL’ONGAR O

Il successo dei nostri allenatori di calcio all’estero

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Amici a quattro zampe Alcune considerazioni e consigli per adottare un animale

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Proposte e suggerimenti per valorizzare le linee “morbide”

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Un viaggio a Malta DI LORIS POR CHERI

Spazio50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più

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Fisco DI ALESSANDRA DE FEO

Previdenza DI GIANNI TEL

IN EVIDENZA

Il benessere delle mani >> pag. 74 Periscopio >> pag. 6

di Alessandro Mascia

a cura di Berardo Falcone

Sapori & Colori >> pag. 76

Letteralmente >> pag. 8

di Marina Cepeda Fuentes

di Giovanna Vecchiotti

Libri >> pag. 90

Vajont, 50 anni dopo >> pag. 29

di Renato Minore

di Nadia Raimondi

Teatro & Musica >> pag. 91

Avviso ai naviganti >> pag. 44

di M. Sarti e D. De Felicis

di Paolo Negrini

Cinema & Dvd >> pag. 92

Festival della Scienza >> pag. 46

di Giovanni Orso Spazzatura ai raggi X >> pag. 52

di A. Miccinesi e P. Armocida Oroscopo di Aldebaran >> pag. 93 Giochi >> pag. 94

di Valerio Maria Urru

di N. Tucciarelli e R. Cento

I Giardini di Sissi >> pag. 68

Stuzzica cervello >> pag. 95

di Carlo Penguin

di E. Diglio

Un drink vitaminico >> pag. 73

Bacheca >> pag. 96 Soluzioni >> pag. 98

di John Bradley

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INCHIESTA

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Start Up: lavoro per tutti

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DI LUISELL A BERTI

Idee e opportunità anche per gli over 50 LA VOCE DI 50&PIÙ

A CURA DI LUISELL A BERTI

DI BARBARA DI SARNO

Bellissima nel cuore del mediterraneo

XXXI Concorso 50&Più I vincitori delle Libellule

DI IL ARIA R OM ANO

La moda “curvy”

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PARLIAMO DI...

DI RAFFAELLO CARABINI

Anno XXXV n. 10 Ottobre 2013

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Anno XXXV n. 10 Ottobre 2013 Euro 2.50 - I.P.

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I nostri Mister in fuga

C’era una volta il pianeta terra

Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per telefono: 06 68134552 Per fax: 06 68139323 Per m@il: redazione@50epiu.it Abbonamenti e Pubblicità Abbonamenti: Telefono 06 68134552 Fax 06 68139323 Pubblicità: Telefono 06 68883260


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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it Editoriale 50&Più Srl - Amministratori Dante Di Mattia (Presidente) Brigida Gallinaro Marina Gruden Vlach Ines Marangon Giuseppe Martino Procuratore Gabriele Sampaolo Amministrazione Editoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06.6872515 - Fax 06.6872597 mail: editoriale@50epiu.it Direzione e Redazione 00186 Roma - Largo Arenula, 34 Telefono 06.68134552 www.50epiueditoriale.it Stampa e Spedizione Punto Web Srl - 00040 Ariccia (Roma) Via Variante di Cancelliera snc Distribuzione in Italia m-dis Distribuzione Media SpA 20132 Milano - Via C. Cazzaniga, 19 Telefono 02.64110911 Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Spedizione Poste Italiane SpA Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutela dati Si garantisce la riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’Editore. Le informazioni custodite nell’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la rivista e gli allegati, anche pubblicitari (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali). ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA

ZOOM A PROPOSITO

DELLA COPERTINA

È

appena terminata all’Ara Pacis di Roma, la straordinaria mostra fotografica di Sebastião Salgado: Genesi, da cui sono tratte sia l’immagine di copertina che la grande foto alle pagine 12 e 13. Le 200 immagini in bianco e nero che la compongono hanno tutte lo stesso pressante messaggio: salviamo il pianeta; l’uomo è una parte della natura e distruggerla significa distruggerci. Come dice Léila Wanick Salgado nella presentazione della mostra: «È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo. La prova che il nostro pianeta include tuttora vaste regioni remote, dove la natura regna nel silenzio della sua magnificenza immacolata; autentiche meraviglie nei Poli, nelle foreste pluviali tropicali, nella vastità delle savane e dei deserti roventi, tra montagne coperte dai ghiacciai e nelle isole solitarie. Regioni troppo fredde o aride per qualsiasi cosa salvo per le forme di vita più resistenti, aree che ospitano specie animali e antiche tribù la cui sopravvivenza si fonda proprio sull’isolamento. Fotografie, quelle di Genesi, che aspirano a rivelare tale incanto; un tributo visivo a un pianeta fragile che tutti abbiamo il dovere di proteggere».

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Finito di stampare: 25 settembre 2013

Italia: annuale (11 numeri) sostenitore copia singola copia arretrata Estero: annuale

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ERISCOPI

in pillole

A CURA DI BERARDO FALCONE

TRE

ANNI DOPO TORNA A CASA UNO

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STRADIVARI

Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,

RUBATO

Recuperato un raro violino Stradivari del 1696 Dopo tre anni di ricerche, la polizia britannica ha recuperato un violino Stradivari realizzato nel 1696 del valore di 1,2 milioni di sterline, rubato a Londra alla violinista sudcoreana Min-Jin Kym. Il furto, avvenuto nei pressi di un bar della capitale britannica, comprendeva anche due archetti del valore di oltre 67mila sterline. Purtroppo, al ritrovamento il raro strumento musicale (al mondo ne esistono quasi 400 esemplari) ha mostrato danni dovuti al trasporto, pur essendo sempre rimasto all’interno della sua custodia originale.

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importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50&piu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!

}

Unione Europea e Cina insieme contro la contraffazione È stato da poco firmato un importante accordo tra il commissario europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, Dacian Ciolos e il ministro cinese dell’Amministrazione Generale, Zhi Shuping, per il controllo della qualità di bevande alcoliche. L’intesa si inserisce in un progetto di collaborazione tra Unione Europea e Cina relativa alla lotta contro la contraffazione di questo genere alimentare. «A beneficiare dell’accordo - ha affermato Ciolos saranno non soltanto i produttori, ma anche i consumatori cinesi, con ricadute positive sugli aspetti economici e commerciali, sulla salute pubblica e la sicurezza alimentare».


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Pechino: bottiglie di plastica al posto del biglietto della metro La Cina, pur mancando di una vera e propria cultura per il riciclo, ha iniziato una piccola rivoluzione ecologica. A Pechino, nelle stazioni della metropolitana è stata introdotta una macchina che permette di utilizzare le bottiglie di plastica al posto dei biglietti. A seconda delle dimensioni della bottiglia introdotta, si ricevono tra i 5 centesimi e i 15 centesimi di dollaro, permettendo di fatto di girare liberamente per la città con circa 5 bottiglie di plastica. Questa avvenieristica soluzione non solo riduce l’inquinamento, ma diffonde una nuova cultura al riciclo, oltre ad aumentare i profitti di chi si occupa di raccolta differenziata.

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L’incredibile storia delle amiche/gemelle Nel 2006, una coppia del North Carolina Karen Kandl e Joe Pechmann, e una del Michigan, Teresa e Randy Cuares, adottano ciascuna una bambina cinese. Le due coppie fanno amicizia durante il processo di adozione e per sette anni rimangono in contatto attraverso Facebook, scambiandosi foto e informazioni su Elle ed Anne, questo il nome delle bimbe. Ma sono proprio le foto a far sorgere i dubbi nei genitori adottivi che notano una somiglianza straordinaria tra le bimbe e di recente hanno deciso di sottoporle ad un test del Dna. L’incredibile risultato ha rivelato che Elle ed Anne sono effettivamente gemelle. Adesso i genitori faranno in modo che possano crescere insieme.

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Il primo volo a 106 anni Il più grande desiderio di Bote Rai, un nepalese di 106 anni, è stato quello di «volare come un uccello nel cielo, prima di morire». Detto fatto. La storia del signor Rai era stata raccontata dall’Himalayan Times, il giornale locale del suo villaggio e non è passata inosservata agli occhi di una compagnia aerea nepalese che ha deciso di regalargli un breve volo di 35 minuti. Partito da Kathmandu, ha sorvolato Ashapatinath, il tempio induista più importante del Paese ed è atterrato vicino casa esclamando: «Ramailo bhayo, ramailo bhayo!» («Mi sono divertito!»). Ma alla domanda se avesse voluto volare di nuovo, ha risposto: «È stato abbastanza».

Dormire fa bene al cuore. E all’umore. In molti sanno che la mancanza di sonno può provocare danni all’organismo ma recenti studi hanno scientificamente tolto ogni dubbio. Bisognerebbe riposare in maniera continuativa da un minimo di 7 ore a un massimo di 8 ore e 45 minuti, pena serie conseguenze, in primis sul sistema cardiovascolare. Secondo una ricerca dell’Università dell’Alabama per i nottambuli aumenterebbe il rischio di ictus cerebrale di 6 volte, oltre a produrre maggiori stati d’ansia. Si riscontrano inoltre una tendenza ad ingrassare (per la minor produzione di leptina, l’ormone che comunica al cervello il senso di sazietà), stanchezza cronica, poca concentrazione e cattivo umore.

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Quando lo smartphone prende il volo Il mondo dei telefonini segna un nuovo traguardo in ambito di stravaganze con la nascita di “Send Me To Heaven” (Mandami in Paradiso), la nuova applicazione per sistema operativo Android che consiste nel lanciare in aria lo smartphone il più alto possibile e provare a riprenderlo al volo. Se pensate che sia una follia, considerate che esistono già campionati internazionali di volo, campioni e già un record da infrangere: i 5,69 metri raggiunti dall’utente BadLoser. Per partecipare alle gare basterà scaricare gratuitamente l’applicazione dal Play Store; non prima, però, di aver accettato un esonero di responsabilità della casa sviluppatrice per eventuali danni al telefonino.

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Bisogna ancora avere la capacità di sorprendersi Gentile Direttore, pochi giorni fa ho letto una notizia che mi ha lasciato interdetto. Mi riferisco alla vicenda avvenuta all’Università “La Sapienza”, legata all’assegnazione di posti alla Scuola di specializzazione di Cardiologia. Sembrerebbe che i vincitori fossero già stati scelti nel momento in cui fu bandito il concorso e, a riprova di ciò, un “deluso” abbia inviato ad una testata giornalistica, una mail con l’indicazione dei nomi dei vincitori, un mese prima che si svolgesse il concorso stesso. Le

persone indicate in quella mail sono, poi, risultate effettivamente assegnatarie dei posti. Ma come, mi chiedo, parliamo tanto di volerci rimboccare le maniche per poter far prendere la giusta strada a questo nostro Paese e poi continuano ad avvenire ancora fatti così vergognosi come questo? Io non so se ciò che è stato denunciato, è vero (Le sto scrivendo che la vicenda ancora non è stata chiarita), ma in ogni caso, non è la prima volta che un fatto del genere accade e, purtroppo, non sarà l’ultima.

MARIO BAZZOLI

Sì, signor Mario, purtroppo episodi come quello da Lei descritto avvengono ancora. Anzi, sembra che il fenomeno sia piuttosto esteso. Dico sembra, perché una cosa sono i sospetti, i “si dice”, un’altra è l’accertamento degli episodi effettuato dagli organi competenti, siano essi le Forze dell’Ordine, la Magistratura o le Commissioni d’inchiesta interne alle strutture coinvolte. Nonostante le dichiarazioni d’intenti e le promesse, in realtà da noi si continua a procedere come se tutti gli episodi di malcostume fossero un fatto acquisito e rientrino nella normalità. Il problema è, che se si vuole cambiare su serio, se effettivamente vogliamo dare una scrollata al sistema e cambiare passo, ci dobbiamo imporre un cambiamento culturale. Questo è un argomento che abbiamo già affrontato nel numero di settembre, con l’intervista alla dottoressa Ilaria Capua, ma è bene tornarci sopra ancora una volta. Sembra proprio che il nepotismo, la raccomandazione, il favoritismo siano entrati, nostro malgrado, a far parte del Dna

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degli italiani. Sicuramente non in tutte le persone, ma certamente in una buona fetta sì. Purtroppo. E ciò che rende ancora più pericoloso tale comportamento è la quasi inerzia delle persone di fronte a tali fatti, come se fosse una cosa normale da cui non ci si può liberare. Bisogna, invece, combattere, ribellarsi a questa prassi che in

certi ambienti è ormai consolidata, senza lasciarsi coinvolgere né tantomeno avallando il malcostume. All’indomani dell’episodio da Lei citato, alcuni studenti hanno affermato che è prassi comune accettare di far da segretari a taluni docenti universitari, se si vuole avere la possibilità di acquisire un posto sicuro nella Scuola di specializzazione

«Agli stupidi non capita mai di pensare che il merito e la buona sorte sono strettamente correlati» Johann Wolfgang von Goethe

e, quindi, un posto certo nel mondo del lavoro. Ecco, la cosa che spaventa di più è la rassegnazione di quei ragazzi, il loro adeguarsi passivamente ad un mondo fato di corruzione, il loro arrendersi senza combattere, come se il subire sia l’unica arma in loro possesso, come se la parola “meritocrazia” fosse solo un vocabolo utilizzato negli altri Paesi, ma bandito nel nostro. E, allora, l’unica alternativa che cercano all’adeguamento è il lasciarsi alle spalle questa nostra realtà, volgendo lo sguardo fuori dai nostri confini. Non ritengo sia la scelta giusta, né ritengo che la “fuga”, anche se per cercare un futuro migliore, sia l’unica cosa da fare. Semmai bisogna restare qui e impegnarsi a combattere il mal costume, la corruzione, “da dentro”, e chiedere a gran voce che le Istituzioni si facciano carico di una situazione insostenibile e la risolvano al più presto, perché è ciò che devono fare e che ogni cittadino onesto si merita. La stessa cosa la devono fare gli adulti, i genitori, i nonni: incoraggiare ed appoggiare i ragazzi per far vincere loro una bat-


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{

Paul Valéry

}

Art. 1 comma 1 -

D.C.B. - Roma.

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ARRICCHIAMOCI DELLE NOSTRE RECIPROCHE DIFFERENZE

Poste Italiane S.p.A.

Sped. in Abb. Post.

D.L. 353/2003 (conv.

in L. 27/02/04 n.46)

sorprenderci se accadono ancora episodi come quello dell’Università romana. Solo così, siamo sicuri che stiamo tenendo il Paese lontano dal baratro. C’era una volta il pianeta terra

SCRIVETECI A: Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per fax: 06 68139323 Per m@il: g.vecchiotti@50epiu.it

taglia importante, la battaglia per la vita. E, come Lei, signor Mario, tutti dobbiamo continuare a

CULTURA

Dov’è finito l’Esperanto? Spettabile Redazione, sono un pensionato 73enne e ricevo regolarmente la rivista la cui lettura mi tiene compagnia nel tempo libero. Da tempo cerco la risposta ad un quesito che non ho ancora trovata, per cui ve lo sottopongo sperando in una risposta chiarificatrice. Si tratta di questo: circa 30-40 anni fa era abbastanza diffusa l’idea che in Europa si adottasse una lingua sovranazionale, l’“Esperanto“

derivata dalle varie lingue europee e, relativamente, di facile apprendimento. Perché non è avvenuto? E ancora, perché l’idea è stata soppiantata dall’inglese creando così un evidente e prevedibile scompenso all’interno di quel non facile cammino di costruzione dell’Europa unita? Tutto ciò senza nulla togliere alla degnissima rispettabilità dell’Inghilterra. FRANCO MINGHELLI

In realtà, signor Franco, l’Esperanto è vivo e vegeto, e viene parlanto in molte parti del mondo. Non è una lingua antica ma neanche così moderna; sono, infatti, trascorsi 125 anni da quando Ludwik Lejzer Zamenhof l’ha creata, con lo scopo di «affiancare le varie lingue nazionali, nel rispetto della diver-

sità delle culture e delle lingue di tutti i popoli, senza volersi sostituire a loro». Affiancare, quindi, non sostituire. E con questo spirito, c’è qualche milione di persone che lo parla correntemente. Esiste persino una letteratura al proposito, tanto che poeti e scrittori esperantisti sono stati più volte candidati al Premio Nobel. Io sono convinta che sia importante non tanto privilegiare una lingua in particolare, ma piuttosto parlare altre lingue, siano esse l’inglese, o il cinese o il sanscrito, tanto per citarne qualcuna. E poi coltivare la propria per non dimenticare, né far dimenticare, le proprie radici. Nella Costituzione europea c’è il motto “Unita nella diversità”, a significare che è proprio nella «ricchezza della diversità culturale, nelle tradizioni, nella lingua» che i vari Stati sono riusciti a costruire l’Unione europea e ad operare per il bene della pace, un’azione che è valsa il Nobel lo scorso anno.


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Pronti ed entusiasti come sempre, i nostri lettori hanno raccolto l’invito lanciato nell’articolo dedicato al Tour de France e pubblicato su 50&Più di luglio/agosto. Attraverso queste pagine condividono con noi testimonianze, ricordi e preferenze sui grandi campioni del ciclismo. I NUMERI UNO

I campioni di sempre

{

QUEL GRANDE CICLISMO FATTO DI SUDORE, DI STRADE POLVEROSE, DI POCHI QUATTRINI, HA UN POSTO PARTICOLARE NELLA STORIA...

}

[ IN ALTO, IL MITICO DUO COPPI/BARTALI DURANTE UNA COMPETIZIONE. SOPRA, DA SINISTRA E IN SENSO ORARIO, EMILIO

BOTTECCHIA IN CORSA PER IL GIRO D’ITALIA DEL 1958; FRASI

D’INCITAMENTO DEI TIFOSI AI PROPRI CAMPIONI; RAYMOND POULIDOR CON FEDERICO BAHAMONTES E

HENRY ANGLADE CON JAQUES ANQUETIL DURANTE IL TOUR DE FRANCE DEL 1964. ]

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Nel salotto buono di casa nostra appesa alla parete teniamo la foto in bianco e nero, elegantemente incorniciata, di Coppi e Bartali che, in gruppo, ascendono al Galibier. È la foto celeberrima di Coppi che dà la borraccia a Bartali o di Bartali che dà la borraccia a Coppi. Poco importa come sia andata la vicenda, rimangono, in quella foto, scolpiti valori indelebili: la fratellanza, l’amicizia, la lealtà pur nella tensione della gara. Valori, quelli di Olimpia, che il ciclismo di un tempo seppe esaltare e trasmettere alla gente. Ecco perché di quel ciclismo, anche se anagraficamente non ci appartiene, ci siamo innamorati e proprio in esso troviamo i grandi campioni di ogni tempo. E Bartali, e Coppi sono due di questi. Li abbiamo conosciuti grazie alle vecchie teche della televisione, di racconti in radiocronaca, custoditi in quelle teche, di Carosio, alle pagine vergate da Raschi, da Brera, da Fossati, da Vergani, da Buzzati. Due campioni capaci di trasformare una gara di biciclette in impresa sportiva, di lanciare il cuore al di là dell’ostacolo, di fare del loro mezzo il cavallo alato dell’antico mito. Nel 1949, al Giro d’Italia, nella tappa che da Cuneo portava a Pinerolo, Fausto Coppi vinceva, infliggendo a Bartali 13 minuti di ritardo, un’eternità! E la notizia dell’impresa la lanciava, in radio, Carosio così: «Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo

nome è Fausto Coppi». Quanta poesia in quelle parole! E nello stesso anno Coppi vinceva, per la prima volta nella storia del ciclismo italiano, il Tour de France. E Bartali, anni dopo, sarà capace anche lui di fare l’impresa. La cronaca s’immischia allo sport: in Italia attentano alla vita di Palmiro Togliatti, lo storico segretario comunista, a Bartali, giacché il Paese è in subbuglio, si chiede il miracolo, ovvero vincere il Tour e matare la folla. Bartali vince il Tour, la guerra civile è evitata, e Gino Bartali diventa eroe nazionale. Quel grande ciclismo fatto di sudore, di strade polverose, di pochi quattrini, ha un posto particolare nella storia e questi due campioni l’hanno onorato. Dopo di loro verranno tanti campioni: Gimondi, Merckx, Saronni, Moser, Hinault, Pantani e da ultimo Vincenzo Nibali, il nostro siciliano, vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, con la vittoria finale sulle Tre Cime di Lavaredo, con la neve che imbiancava la sua maglia rosa in una giornata di tregenda, col ghigno della fatica stampato sul volto, e con tre km di freddo e neve che non finivano più dalla fuga al traguardo e poi quel bacio sulla fede nuziale sotto lo striscione, un gesto che sa tanto di ciclismo antico; ma nonostante la sequela di campioni sono sempre Coppi e Bartali che si ergono su tutti. Per questo li scegliamo come i campioni di sempre. Quel ciclismo non si può dimenticare, come le vacanze in casa dei nonni o il melograno davanti casa che è cresciuto con noi. ENZO LEMMO


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Un uomo, un mito Fausto Coppi il campionissimo, un mito, un uomo solo è al comando. Ha vinto su strada: corse in linea: Milano-Sanremo (3), giri di Lombardia (5), Parigi Roubaix, e molte altre ancora in Italia e all’estero; gare a cronometro in Italia e all’estero, campionati italiani (4), campionato mondiale, corse a tappe: Giro d’Italia (5), Tour de France (2), primo a fare la doppietta Giro+Tour (2). In pista: campionati italiani “inseguimento” (5), campionati mondiali “inseguimento” (2), ed è stato primatista dell’ora (45,798 km) dal 1942 al 1956. Ha avuto un inizio carriera condizionato dalla Seconda Guerra Mondiale; ha gareggiato con ciclisti di primo piano: Bartali, Bobet, Koblet, Kubler, Magni, Ockers, Robic, Van Steenbergen ed altri ancora italiani e stranieri di cui ora mi sfuggono i nomi. Ha avuto vari infortuni, come nel Giro d’Italia 1950, e disavventure: morte del fratello Serse nel 1951, che ne hanno limitato il rendimento. Né va dimenticato che erano tempi in cui si correva anche su tracciati stradali in “terra battuta” e con mezzi meccanici “qualitativamente” inferiori a quelli usati negli anni successivi. Quali ricordi...? Le indimenticabili, appassionate e coinvolgenti radiocronache di M. Ferretti che ci faceva vivere in diretta le imprese di Fausto Coppi. Purtroppo la vicenda della Dama Bianca ha pesantemente ridotto il rendimento... Comunque penso che la maggioranza dei “suoi” tifosi abbia “accettata” questa situazione di Fausto Coppi, anche se condannata pubblicamente (altri tempi). Per concludere sono del parere che pur rispettando campioni del passato remoto (Binda, Girardengo, Guerra...), i

suoi contemporanei (Bartali, Bobet, ecc...) e del recente passato (Anquetil, Hinault, Indurain, Merckx...), Fausto Coppi è da ritenere “Il più grande”. ETTORE COLOMBO

Il più grande e il più forte Con riferimento al n. 7/8 della vostra rivista 50&Più, nell’articolo che riguarda il Tour del France, voi chiedete: «Quali ricordi hai di questi campioni e delle loro imprese?». Io ho avuto la fortuna di correre con alcuni dei corridori che compaiono nelle foto da voi pubblicate: Pingeau, Gimondi, Merckx, Anquetil e tanti altri campioni degli Anni ’60, come Pitossi, Adorni e Poulidor. Questo è successo sia al Tour de France che al Giro d’Italia, durante i quali ho vinto alcune tappe piazzandomi tra i primi 5. Poi, sfortunatamente, nel 1967 una rovinosa caduta al tour mise fine alla mia carriera di ciclista; ora sono un pensionato, vivo a Montemignaio (provincia di Arezzo) e leggo con piacere la vostra rivista, che reputo molto interessante. Per quanto concerne il vostro sondaggio relativo a Merckx e a Coppi, io ho corso solo con Merckx, ma illustri giornalisti, più o meno giovani, quali Beppe Conti, Sergio Neri, Gianni Mura ecc. sono tutti concordi con quanto espresso dal grande Bruno Raschi, che aveva avuto la fortuna di osservarli entrambi in corsa. Dicevano e dicono tutti che Coppi è stato il più grande e che Merckx è stato il più forte. Anche io la penso così. Il mio direttore sportivo alla Filotex, Valdemaro Bartolozzi, diceva che Coppi, oltretutto, aveva capito per primo che alle corse bisognava mangiare di meno ma, dato che alle corse era tutto pagato, risultava molto difficile farlo. Erano altri tempi, erano gli Anni ’50.

[ SOTTO, UN PIC NIC ALLESTITO LUNGO IL PERCORSO DEL GIRO D’ITALIA DEL 1961. IN BASSO A SINISTRA, EDDY MERCKX DURANTE IL TOUR DE FRANCE DEL 1977; A DESTRA, RAYMOND POULIDOR E FELICE GIMONDI, NEL 1967. ]

«I corridori devono avere un’anima misteriosa, come i cavalli di razza che sentono l’ora del gran premio prima che arrivi dalle vibrazioni del vento» Bruno Raschi

MARCELLO MUGNAINI

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GENESI. FOTOGRAFIE DI SEBASTIテグ SALGADO Brasile, 2009 (ツゥ Sebastiテ」o Salgado/Amazonas Images)


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“Un modo nuovo di presentare il pianeta terra, per far capire che esiste una grande porzione ancora integra, che deve essere protetta”. Così Sebastião Salgado racconta il progetto alla base di Genesi, la mostra fotografica che attraverso il suo obiettivo ritrae un mondo primordiale, incontaminato, vivo, di cui si è persa la consapevolezza. Genesi, che è ospitata in più di trenta musei nel mondo, dopo Roma sarà a Venezia, ai Tre Oci, dall’1 febbraio all’11 maggio 2014.


INCHIESTA

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1.070 start up

Nel 2012

190 milioni

tante erano registrate alla metà di agosto sulla sezione speciale del Registro delle Imprese.

la disoccupazione femminile (con un’età tra i 50 e i 64 anni) era pari al 5,2% (Fonte Datalavoro).

di euro: è il fondo gestito da Invitalia e istituito solo per le start up nel Mezzogiorno d’Italia.

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[ DI LUISELLA BERTI ]

START UP: C’È SPAZIO PER TUTTI

facile andare in pensione antil tema dell’occupazione è cipata. Il fenomeno si è ora amsempre più pressante. In Itaplificato sia per la recessione lia, le persone che non hansia per la riforma del sistema no un impiego sono ormai olprevidenziale». tre tre milioni. Dentro questo Le opportunità per rimettersi in numero assai preoccupante la pista sono poche: c’è la crisi e fascia d’età degli over 50 (50l’età anagrafica che diventa un 64 anni) continua a salire. Dallimite, nonostante l’esperienza l’inizio della crisi gli ultracinacquisita nequantenni gli anni. che hanno Questo è un perso il la«Per sostenere problema voro sono e incentivare che riguarda raddoppial’occupazione tutti, lavorati, passandegli over 50 sia tori speciado dai il governo Letta sia lizzati, non 171mila del il precedente, specializzati, 2008 ai hanno messo manager, 366mila del a punto importanti laureati e 2012, è provvedimenti» non. Per soquanto estenere l’ocmerge dal cupazione degli over 50, prima report del centro studi Datalacon il governo Monti poi con il voro realizzato per Il Sole 24Ore. governo Letta, sono stati mesUna accelerazione notevole che si a punto due provvedimenti arriva a 900mila persone se si principali. Il primo è il taglio sommano anche gli over 50 contributivo del 50% a favore inattivi e scoraggiati cresciuti dei datori di lavoro per assundal 2008 del 34%. «Prima delzioni a tempo determinato, inla crisi - commenta Emilio Reydeterminato o in somministraneri, ordinario di sociologia alzione (attraverso le agenzie del l’Università di Milano-Bicocca lavoro) di ultracinquantenni diil tasso di disoccupazione in soccupati da più di 12 mesi. Il questa fascia d’età era molto secondo, invece, ricorre all’Aspi basso, in primis perché era più

(il nuovo sussidio introdotto dalla Legge Fornero). Si tratta di un contributo a favore del datore di lavoro pari al 50% dell’indennità mensile che sarebbe stata corrisposta al lavoratore se fosse rimasto disoccupato. Questo incentivo vale solo per le assunzioni a tempo indeterminato. Sulla possibilità invece di fare impresa, da qualche mese a questa parte si fa un gran parlare delle start up innovative, nuove imprese basate sull’innovazione (normate dal Decreto Crescita 2.0 - Legge 221/2012) e destinatarie di una serie di agevolazioni: dallo snellimento degli adempimenti burocratici alla riduzione dei loro costi, dall’introduzione di alcuni incentivi fiscali al sostegno all’internazionalizzazione del prodotto. La nuova impresa basata sull’innovazione può essere di tipo sociale, digitale, industriale, legata al commercio all’agricoltura o ad altri settori dell’economia. Quindi nuove opportunità di lavoro e di innovazione per essere competitivi. A questo proposito siamo messi davvero male: la Lombardia, la “locomotiva d’Italia”, è sparita dalle prime 100 Regioni più competitive d’Europa. È scesa alla 128esima posizione secondo l’Indice di competitività regionale 2013 della Commissione Ue. Di lavoro da fare per risalire la china, quindi, ce ne sarebbe eccome.

366mila

Il 62%

Dal 2013

i disoccupati con un’età compresa tra i 50 e i 64 anni registrati nel 2012 (Fonte Datalavoro).

del totale delle start up nella Penisola si concentra al Nord, mentre il 23% nel Centro.

al 2016 si prevedono incentivi fiscali in particolare per le start up a vocazione sociale e del settore energia.

«Per necessità o per scelta, per seguire un sogno o un’idea maturata da tempo: ricollocarsi nel mondo del lavoro per chi ha superato i 50 anni di età è una impresa ardua oggigiorno, ma c’è chi l’impresa la realizza»

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N

onostante molto clamore e tanto ottimismo, la situazione delle start up nel nostro Paese direi che non è troppo buona», afferma Stefano Supino, economista dell’innovazione, esperto in imprenditorialità tecnologica e imprenditorialità sociale, docente presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, e tra i fondatori dell’ImprendiLab (www3.laboratori.unicas.it) che propone, presso la stessa Università, percorsi di formazione imprenditoriale ai propri studenti e laureati, un incubatore e acceleratore che supporta start up, imprese già affermate e progetti ad elevato impatto sociale. «Dai dati del 2012 - prosegue Supino - del Global Entrepreneurship Monitor (Gem) emer-

START UP

ge un Paese che, dal 2001 ad oggi, ha visto affievolirsi la propensione a fare impresa. Il tasso di nuova imprenditorialità - che considera sia l’incidenza delle start up (imprese attive da non più di tre mesi, detta imprenditorialità “nascente”) sia quello delle nuove imprese (fino a tre anni e mezzo dall’inizio dell’attività), è pari al 4,3% contro un valore superiore al 6% del 2001. Questo indicatore ci colloca al penultimo posto nella graduatoria delle ventiquattro economie “trainate dall’innovazione” e ben distanti dai tre grandi Paesi Europei e dagli Stati Uniti che occupano la posizione di vertice con un tasso del 12,8%. Siamo al penultimo posto anche sul versante delle start up dove, con il nostro 2,4% (erava-

?

+ INNOVAZIONE

= GIOVANI

{

LE AGEVOLAZIONI PER INCOMINCIARE

Le norme sulla start up innovativa sono contenute nel Decreto Crescita 2.0 (Legge 221/2012) e nel Decreto Lavoro (Legge n. 99, 9 agosto 2013). Ecco cosa dicono. Definizione e caratteristiche. La start up innovativa è una società di capitali non quotata, costituita anche in forma cooperativa, con sede in Italia che deve: 1) avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente l’innovazione; 2) essere operativa da meno di quattro anni; 3) avere meno di 5 milioni di euro di fatturato; 4) non deve distribui-

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{

}

L’ETÀ ANAGRAFICA NON CONTA QUANDO SI HANNO BUONE IDEE, GRINTA ED ENTUSIASMO. CARATTERISTICHE DI CUI C’È DAVVERO BISOGNO

re utili; 5) non essere costituita da una fusione o scissione societaria. La start up è innovativa quando: almeno il 15% delle proprie spese sono in Ricerca e Sviluppo (R&S); oppure se almeno un terzo del team è composto di dottorandi o dottori di ricerca o da personale che ha svolto attività di ricerca per almeno tre anni o se almeno due terzi del team è composto da persone in possesso di laurea magistrale; oppure se è proprietaria o depositaria o licenziataria di un brevetto o se è titolare di un programma per elaboratore originario registrato. Le start up e gli incu-

} [ STEFANO SUPINO, ECONOMISTA. ]

batori certificati devono registrarsi nella sezione speciale del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. Misure di sostegno. Nessun onere di costituzione e registrazione presso le Camere di Commercio. Sostegno all’internazionalizzazione delle start up da parte dell’Agenzia ICE. Semplificazione delle procedure liquidatorie. Contratti di lavoro collaboratori. Durata minima di 6 mesi e massima di 36 mesi con possibilità di rinnovi anche di breve durata. Dopo 36 mesi, il contratto potrà essere rinnovato per altri 12 mesi. Dopo questo periodo, il collaboratore potrà continuare a lavorare in start up solo con un contratto a tempo indeterminato. Credito d’imposta. È previsto un ac-


Start_up_Layout 1 18/09/13 17:36 Pagina 17

mo al 4,4%) siamo ben lontani dall’ennesimo primato degli Stati Uniti, il cui dato si attesta intorno al 9%. L’unico primato italiano riguarda la paura di fallire, un freno davvero importante alla creazione di un’impresa. La percentuale di italiani che, nonostante ritengano di aver individuato un’opportunità non l’hanno perseguita per paura di un dissesto, è stata infatti nel 2012 pari al 57,6%, un dato che ci relega nella penultima posizione di una graduatoria che include ben 69 Paesi, non solo industrializzati. Peggio di noi, su questo versante, fa solo la Grecia. Benvenuto quindi al Decreto Crescita 2.0 del 2012 che disciplina e dispone incentivi per le start up innovative. A distanza di pochi mesi quali frutti sta dando? Si tratta di un indubbio primo passo in avanti, visto che nelle intenzioni degli estensori il decreto dovrebbe agevolare proprio quell’imprenditorialità allo stadio iniziale maggiormente in grado di collocarsi alla frontiera delle opportunità trainate dall’innovazione e di indirizzarci su un sentiero di crescita più sostenuto. Abbiamo dei primi dati. Nella prima metà di agosto del 2013 risultavano iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese riservata alle start up innovative e istituita a gennaio 2013, 1.070 start up. In larga parte si tratta di attività concentrate

cesso prioritario alle agevolazioni per le assunzioni di personale altamente qualificato nelle start up innovative e negli incubatori certificati. Remunerazione dipendenti. Parte fissa che segue i minimi tabellari e parte variabile che può essere remunerata anche con quote della società (stock option). Fornitori di servizi esterni. Possono essere remunerati con quote della società (work for equity). Incentivi fiscali per aziende e privati. Valgono sia in caso di investimenti diretti in start up, sia indiretti per il tramite di altre società che investono prevalentemente in start up. Previsti per gli anni 2013, 2014, 2015 e 2016. Il beneficio fiscale è maggiore se l’investimento riguarda le start up a vocazione socia-

le e che operano nel settore energetico. Crowdfunding. Strumento di finanziamento, regolato dalla Consob, che prevede la raccolta diffusa di capitali di rischio tramite portali on line. Fondo Centrale di Garanzia. L’accesso è semplificato, gratuito e diretto per le start up. Il fondo governativo favorisce l’accesso al credito attraverso la concessione di garanzie sui prestiti bancari. Risorse per il Mezzogiorno. Istituito un fondo di 190 milioni di euro gestito da Invitalia. Per saperne di Più: www.sviluppoeconomico.gov.it www.unioncamere.gov.it www.cliclavoro.gov.it www.invitalia.it www.ice.gov.it

nel Nord (il 62% del totale) e nel Centro (il 23% del totale) del Paese. E questo, sotto certi aspetti, invita ad una seria riflessione sulla possibilità che si stia consolidando un’ennesima fonte di dualismo territoriale, nonostante la predisposizione negli anni addietro di alcune misure straordinarie per l’imprenditorialità nascente nel Mezzogiorno. A livello provinciale la testa della classifica è occupata da Milano, Roma, Torino, Bologna, Trento. L’emergere di questi “campi gravitazionali” non è sorprendente. Il fatto è che le imprese più innovative per svilupparsi hanno bisogno di un vero e proprio ecosistema e di un fitto tessuto di relazioni tra diversi attori, come università e imprese, che non può nascere da un giorno all’altro né si può istituire per legge. Riguardo ai finanziamenti? In questo caso la situazione non è così nera come spesso viene dipinta. Ci sono ottimi esempi di operatori di derivazione pubblica che stanno utilizzando fondi europei al fine di agevolare la nascita di imprese innovative. Penso in questo caso alla Filas - la finanziaria laziale di sviluppo della regione Lazio (www.filas.it) - che ha siglato un accordo con l’associazione Roma Start up (http://romastartup.it/) e che ha messo a disposizione 20 milioni di euro da investire in imprese neocostituite in co-partecipazione con investitori privati attraverso un fondo finanziato con le risorse europee. C’è anche il fondo di 190 milioni di euro per il Mezzogiorno gestito da Invitalia (www.invitalia.it/). E poi, c’è il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che prevede, come da decreto, l’accesso prioritario con modalità semplificate per le start up innovative e che garantisce l’80% del rischio del credito bancario (www.mise.gov.it/it). Alcuni importanti gruppi bancari, come Unicredit e Intesa Sanpaolo, hanno ultimamente attivato diverse iniziative di investimento e supporto alle start up innovative. Ci sono poi diversi concorsi che prevedono premi in denaro e in servizi di consulenza distribuiti in maniera sufficientemente omogenea sul territorio nazionale. Per di più, con il Decreto 2.0 e la successiva regolamentazione della Consob, l’Italia si è dotata di una specifica disciplina per l’equity crowdfunding, ovvero la raccolta on line di capitali di ri- »

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E se non si hanno i soldi da investire schio attraverso apposite piattaforme nel proprio progetto? Web. Una delle esperienze più collaudaSteve Jobs per iniziare la sua avventura imte a livello internazionale è quella Kickstarprenditoriale ha venduto il suo furgone. E ter (http://www.kickstarter.com/). Nerio Alessandri, il proprietario di TechnoMa non è proprio la carenza dei figym, una azienda italiana nota in tutto il nanziamenti che frena lo sviluppo mondo, ha costruito le prime attrezzatudelle idee? re ginniche nel garage di casa. Molti aspiNon credo molto in questa argomentaranti imprenditori hanno dato il via alla lozione o perlomeno andrebbe un po’ quaro avventura imprenditoriale rivolgendosi lificata. È infatti vero che esistono alcune alla solita triade: amici, famiglia e in genestart up che hanno bisogno sin dal prinre persone che sono riusciti a convincere cipio di finanziamenti abbastanza ingendella bontà del progetto. Del resto Hoti - mi riferisco soprattutto a quelle start ward Stevenson, uno dei padri sugli studi up basate su idee altamente innovative dell’imprenditorialità, delche per tramutarsi in l’università di Harvard, ha un prodotto funziosempre sostenuto che nante richiedono tem«Molti aspiranti l’imprenditorialità è il perpo e soprattutto un apimprenditori seguimento di un’opporporto consistente delhanno dato tunità al di là delle risorse la R&S (Ricerca e Sviil via alla loro che puoi controllare nelluppo, ndr), o del capiavventura l’immediato. Questo è il tale fisso -, ma questa imprenditoriale vero imprenditore. non è la regola. Semrivolgendosi Perché quando si dice mai è l’eccezione. In agli amici, start up innovativa si realtà, molte start up alla famiglia...» pensa a una possibilifalliscono non perché tà imprenditoriale risono sottocapitalizzaservata ai giovani? te, ma perché hanno È una distorsione che va chiarita. Sulle costruito e provato a commercializzare start up abbiamo due miti: quello del gioun prodotto sbagliato. In linea generale, vanissimo che con un’idea geniale apre e una start up farebbe bene a impiegare i conquista nuovi mercati, pensiamo al fonsuoi primi giorni e mesi di vita nella comdatore di Facebook, Mark Zuckerberg, e prensione dei suoi primi clienti, nella vaquello dell’eroe solitario che va controlutazione del loro feedback alle prime corrente dritto al suo scopo e cambia il versioni del prodotto, nel suo raffinamenmondo. E qui il pensiero va a Steve Jobs. to e nella ricerca di un modello di busiOra, io dubito fortemente che la Apple saness che lo sostenga, piuttosto che nelrebbe diventata quello che è senza il fonla ricerca spasmodica di un venture cadamentale apporto di un genio dell’inpitalist disposto a finanziarla sulla carta. formatica, come Steve Wozniak, nelle faIn generale i finanziamenti sono davvesi iniziali, e di uno dei migliori designer inro fondamentali solo quando una start up dustriali degli ultimi decenni, Jonathan ha dimostrato di aver raggiunto una proIve, dal 1997 in poi. Lo stesso possiamo fittevole sintonia tra prodotto e mercato dire di Bill Gates e di Paul Allen, o, per ane di avere tutte le carte in regola per una dare a Google, di Larry Page e Sergey crescita continua e sostenibile. Per restaBrin. Anche nell’imprenditorialità, come re poi sul tema dei finanziamenti, pennella vita, è importante trovare un’anima siamo a quelle start up che intendono gemella. E per quanto riguarda l’età, un fornire servizi basati sul Web o in generecente e attendibile studio dimostra che re servizi informatici. Fino a qualche ani fondatori di imprese tecnologiche che no fa sarebbe stato impensabile far nahanno avuto successo hanno un’età mescere un’azienda di questo tipo senza dei dia di 40 anni. Questo vale anche in altri forti investimenti iniziali in software, sersettori. Arianna Huffington, ha per esemver, informatica e personale. Oggi, invepio fondato The Huffington Post a 54 ance, viviamo in un’epoca in cui è disponini, e Ray Kroc ha gettato le basi di un vebile un’ampia quantità di software open ro e proprio impero, Mcdonald’s, quansource. Bastano infatti poche migliaia di do aveva circa 52 anni. Non è mai tropeuro per costruire e rendere operativa po tardi, quindi. A tale riguardo, i dati una piattaforma in grado di raggiungeGem per l’Italia ci dicono che nella fascia re milioni di potenziali clienti.

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UNA SPINTA AD ASSUMERE A sostegno dell’occupazione, in particolar modo degli over 50, sono stati introdotti due provvedimenti frutto del lavoro del governo Monti e del governo Letta. Eccoli in sintesi. Metà dell’indennità » mensile L’incentivo per over 50 e under 50 (Legge n. 99 del 9 agosto 2013) riguarda i datori di lavoro che assumono a tempo pieno e indeterminato lavoratori che usufruiscono dell’Aspi, l’Assicurazione Sociale per l’Impiego introdotta dalla legge Fornero e in vigore da gennaio 2013. Questo beneficio consiste, per ogni mensilità di retribuzione corrisposta al lavoratore, in un contributo mensile pari al 50% dell’indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore. Il beneficio non viene concesso se i lavoratori sono stati licenziati da una impresa collegata a quella che assume.


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45-54 e in quella 55-64 si concentrano rispettivamente il 19,10% e il 12,36% della nuova imprenditorialità. Sono numeri importanti, che meritano una maggiore attenzione e che invitano a interrogarsi sull’esistenza di possibili discriminazioni. Adeo Ressi, il fondatore di uno degli acceleratori di impresa più noti al mondo, The Founder Institute (http://fi.co/contents/thefunded), per esempio, parla apertamente di ageism e di discriminazione contro i meno giovani sul versante della nuova imprenditorialità. Ressi fa notare come da un’analisi effettuata su un campione di aspiranti imprenditori che hanno aderito al suo programma di accelerazione, emerga a posteriori il maggior successo degli individui più in avanti con gli anni. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per fare impresa anche dopo i 50 anni. Tanto più che in questa età si dispone solitamente di una rete di relazioni, risorse ed esperienze accumulate negli anni passati e recenti che possono tornare utili.

{ Bonus del 50% »L’incentivo, previsto dalla riforma del lavoro Fornero, abbatte del 50% la contribuzione a carico del datore di lavoro. Ha una durata di 18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato e di 12 mesi per quelle a termine. Il beneficio contributivo riguarda anche i rapporti di lavoro part-time e in somministrazione (attraverso le agenzie del lavoro). Con la circolare 111/2013 l’Inps precisa che l’incentivo viene applicato anche nel caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto di lavoro a termine già destinatario dell’agevolazione. La condizione è che il passaggio da un contratto all’altro avvenga entro la scadenza del beneficio. L’agevolazione contributiva riguarda:

1 2

Uomini o donne con almeno cinquant’anni di età e “disoccupati da oltre 12 mesi”.

3

Donne di qualsiasi età, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi”.

4

Donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi. Restano escluse dal beneficio contributivo i rapporti di lavoro domestico, intermittente, ripartito e accessorio.

Donne di qualsiasi età, residenti in aree svantaggiate e “prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi”.

Per saperne di più:

{

www.inps.it www.cliclavoro.gov.it www.lavoro.gov.it

RECENTI STUDI DIMOSTRANO CHE, IN AMBITO TECNOLOGICO, GLI IMPRENDITORI DI SUCCESSO HANNO IN MEDIA 40 ANNI

[ MARCO CRESCENZI PRESIDENTE DI ASVI SOCIAL CHANGE. ]

}

L’ambito del no profit sembra offrire buone opportunità, come sostiene Marco Crescenzi, presidente di Asvi Social Change, scuola di alta formazione nel settore

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er rimettersi in pista tra gli over 50 c’è chi decide di intraprendere nuove strade e dare una svolta al proprio percorso lavorativo. Un settore che sta vivendo un certo fermento è quello del no profit, quindi associazioni, cooperative sociali (qui l’occupazione è cresciuta del 17,3% dal 2007 al 2011), organizzazioni non governative. Inoltre, nel corso di questo anno e del prossimo, il cosiddetto Terzo Settore potrebbe offrire altre sorprese. Secondo un’analisi di Amrop, società specializzata nella ricerca di personale (www.amrop.it/it/amrop-italia) si potrebbero aprire circa 500 posizioni a livello di direzione, marketing e raccolta fondi. Oltre la metà degli inserimenti ipotizzati sono ruoli manageriali e saranno ricoperti soprattutto da over 50. La vivacità che sta vivendo il no profit ci viene confermata da Marco Crescenzi, presidente di Asvi Social Change (www.asvi.it), scuola di management, da 15 anni leader nella formazione per il no profit e primo bacino di reclutamento pro- » SEGUE A PAG. 21 OTTOBRE 2013

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NON C’È LIMITE DI ETÀ PER INNOVARE

}

«Un prodotto rivoluzionario e a impatto ambientale zero. Un progetto ideato e realizzato da un chimico e un ingegnere, entrambi over 65»

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onostante le difficoltà e un contesto economico che non aiuta, forti del loro progetto innovativo e della loro esperienza, Mario Borri e Adriano Moioli (nella foto, rispettivamente a sinistra e a destra) hanno dato vita all’azienda Ntt (New Tech Targets www.ntt-srl.it), una start up con sede a Fagnano Olona (Varese). Moioli, chimico di 67 anni, e Borri, ingegnere civile di 71 anni, hanno messo insieme le rispettive competenze per la nascita di nuovi tessuti tecnici da impiegare in molteplici settori:

«Sulla soglia dei 50 anni decide di dare un taglio drastico alla sua carriera passata. Basta con le multinazionali della finanza, meglio impegnarsi per gli altri» 20 I

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dall’abbigliamento per i medici che lavorano esposti alle radiazioni a quello per la sicurezza dei vigili del fuoco. Si tratta di tessuti totalmente innovativi, unici a livello mondiale perché privi di sostanze nocive. «La nostra innovazione è nell’aver eliminato nel processo di produzione tutti i solventi, di conseguenza anche tutta la fase depurativa e l’ingente dispendio energetico prima necessari. Grazie a questo processo non immettiamo sostanze inquinanti nell’aria e risparmiamo il 70% di energia», spiega Moioli.

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acconta Eva Teichmann (nella foto) 52 anni, di nazio-

Questo processo di produzione è già stato tentato ma senza arrivare a nulla. «Per poterlo realizzare occorre mettere insieme varie discipline. Non solo, fino all’altro ieri il costo dell’energia non era un gran problema. L’inquinamento? Ma tutti inquiniamo, quindi perché impegnarsi in qualcosa di innovativo? Noi lo abbiamo fatto. È ovvio che per iniziare abbiamo avuto bisogno di una macchina apposita che ha richiesto un anno di lavoro. Poi, in fase di produzione, ci siamo accorti che i nostri prodotti erano unici anche nelle prestazioni». Il tessuto radioprotettivo è stato privato del piombo ed ha una resistenza superiore rispetto ad altri prodotti, il processo di sterilizzazione resiste fino a 160 gradi. «Un altro prodotto che stiamo commercializzando sostituisce il silicone per la copertura di mezzi per il trasporto del catrame, dove la temperatura può arrivare fino a 180 gradi». La start up è nata nel 2009 e l’idea è stata sviluppata a partire dal 2005. Davvero in tempi non sospetti rispetto al Decreto Crescita 2.0 del 2012 che ha normato le start up innovative. Finanziamenti? «Nessuno. Abbiamo partecipato a diversi bandi della regione Lombardia, ma incredibilmente il nostro progetto è stato giudicato poco inno-

nalità tedesca: «Mi sono laureata in lingue e letterature straniere in Germania, ho lavorato in vari ambienti, anche presso multinazionali, ma per un periodo ho gestito una agenzia di volontariato di Francoforte che operava a livello locale. Ho studiato l’italiano e per questo quattro anni fa mi è stato affidato

vativo. È tutto frutto dei nostri risparmi. Nessun funzionario di banca è venuto a trovarci, almeno fino a quando la notizia della nostra start up è uscita sui media. Al sistema produttivo viene richiesto di essere innovativo; perché lo stesso invito non viene fatto anche al sistema finanziario? Il sistema Italia è totalmente impreparato ed è anche un po’ in malafede verso l’innovazione. Ed è un peccato perché penso a tutte quelle persone che, a causa di giudizi sbagliati, non hanno avuto alcun supporto e per questo hanno rinunciato». A questo punto la domanda sorge spontanea: chi ve lo ha fatto fare? «La voglia di realizzare un’idea, qualcosa in cui si crede. E realizzarla sul territorio, non altrove, per creare lavoro. Certo potevamo prendere una canna da pesca e andarcene a pescare. Ma non è così per tutti», afferma Moioli. L’azienda attualmente occupa una decina di persone, il 50% è impegnato nella ricerca e sviluppo. «Il nostro obiettivo è di occuparne qualche decina o anche di più e creare nuove linee di produzione. Questo sarà possibile quando i nostri prodotti si diffonderanno. A quel punto non avremo bisogno di nulla. Ma se c’è qualche finanziamento ben venga».

l’incarico di aprire una filiale a Milano per conto di una società finanziaria internazionale. Non ero soddisfatta del mio lavoro, così sulla soglia dei cinquantanni ho deciso di dare una svolta alla mia carriera. Realizzare il mio sogno: lavorare nel no profit nel campo della cooperazione internazionale. Così è andata. Un anno fa ho concluso il master in Fundraising, Comunicazione e Campagne Sociali, e da febbraio lavoro presso la Fondazione Sofia Onlus (http://fondazionesofia.org/)». Pentita di questa scelta? «Da un punto di vista economico ci ho perso, ma lo avevo messo in conto, in compenso mi sento molto più realizzata. Mi ritengo fortunata, non sono una ventenne e non avevo nemmeno un titolo di studio specifico».


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UNA START UP

INTERGENERAZIONALE «Quando è la cucina a mettere tutti d’accordo»

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obiettivo è sviluppare la solidarietà tra le generazioni. Come? Mettendo nonni e nipoti ai fornelli. “Fork in Progress”, start up a vocazione sociale, è il primo ristorante a sperimentare la collaborazione in cucina tra le generazioni. Sulla carta esiste già, ora si tratta di farlo partire. L’idea viene da due ragazze di Foggia, due sorelle, Luana Stramaglia (nella foto, a sinistra), 26 anni, laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, e Tania (nella foto, a destra) 24 anni, grafica pubblicitaria. Il progetto è stato premiato con 25mila euro dalla Regione Puglia nell’ambito del bando “Principi Attivi 2012”. «Tutto è nato osservando mio nonno. Lavorava come rappresentante e il suo tempo libero lo dedicava alla coltivazione della terra. A seguito di un incidente in campagna, la sua vita è stata stravolta. Così ha iniziato a impegnarsi in cucina preparando per noi quei prodotti che non poteva più coltivare. E la cucina è diventata il suo nuovo hobby e un modo per trasmetterci il suo affetto», racconta Luana. Questo è stato l’inizio, ora ci vuole la motivazione. «Ho sempre dato molta importanza alla componente sociale, a quella rete di relazioni che deve nascere tra le persone che condividono lo stesso luogo. Riflettendo, e con la voglia di fare qualcosa di costruttivo per la mia città, è nato questo progetto di scambio generazionale tra giovani e anziani. Un incontro che unisce due necessità, quella dell’anziano di sentirsi utile e del giovane di imparare. Il tutto in una trasmissione continua di saperi e di tradizioni legate alla cucina». I giovani interessati al progetto sono dell’Istituto alberghiero di Foggia. Ogni sera il ristorante proporrà un menù preparato da una coppia diversa di nonni&nipoti. I prodotti saranno rigorosamente a km 0, tutti del territorio. «Per essere operativi dobbiamo completare l’iter burocratico della Regione Puglia con la quale a giorni firmeremo un contratto nel quale ci impegniamo a far partire la nostra start up sociale entro un anno». Il finanziamento della Regione è un buon inizio, ma non basta. «Certamente abbiamo investito anche del nostro, ora siamo alla ricerca di ulteriori risorse, parteciperemo ad altri bandi della Regione, proveremo anche con le sponsorizzazioni a livello locale. Ci stiamo dando da fare soprattutto sul territorio con lo scopo di creare un ambiente collaborativo anche con altre realtà.

SEGUE DA PAG.

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fessionale in Italia per Onlus, Ong e Agenzie per lo Sviluppo. Inoltre, l’Asvi con l’incubatore e acceleratore Social Innovation Lab supporta, attraverso una rete di servizi, start up, imprese già affermate e progetti ad elevato impatto sociale. Chi sono gli over 50 che frequentano i vostri master? La provenienza è molto varia. In generale si tratta di manager di livello medio-alto provenienti da multinazionali o dal settore bancario. Sono persone che vogliono “riprendersi il senso” della propria vita, a partire da alcune domande fondamentali: per che cosa mi sto spendendo? Per far guadagnare chi? Per produrre che cosa? Sono persone che decidono di mettere la propria esperienza al servizio di cause significative. Questo accomuna tutti i nostri corsisti che decidono un “cambio vita” e passare dal for profit al no profit. Una seconda tipologia riguarda persone provenienti sempre dal for profit che si trovano o in mobilità o hanno perso il lavoro. Persone che hanno un problema occupazionale, oltre che motivazionale. Questa tipologia è in aumento a causa della difficoltà di ricollocazione professionale degli over 50, ma anche degli over 40. Quali sono i prerequisiti per avere successo? Affinché il nuovo percorso professionale risulti efficace, la scelta del master deve essere allineata alle competenze maturate in passato. Chi ha ricoperto un ruolo nel settore marketing e comunicazione o del business consultant (professionista che aiuta l’impresa a migliorare le proprie prestazioni, ndr) è un’ottima figura per il master in fundraising management (gestione della raccolta fondi, ndr), o per il social business (il supporto all’impresa sociale per la messa a punto dei piani di business, ndr). Oggi anche le Ong si muovono all’interno di piani di business per far sì che i loro progetti siano economicamente sostenibili al di là dei finanziamenti.

Come ci si propone una volta concluso uno dei vostri master? I nostri corsisti entrano pressoché in contatto diretto con le organizzazioni. Disponiamo di una rete enorme e sappiamo quali sono le figure professionali richieste. Quali sono le prospettive occupazionali? La figura del fundraiser è quella più richiesta con percentuali di occupazione molto vicine al 100%. Si tratta di un lavoro entusiasmante che consiste nel “creare investimento sociale”, partenariati su buone cause e progetti di alto impatto sociale. Tra i vostri master figura anche quello per Progettisti e Manager di Innovazione sociale... Si tratta di un percorso di progettazione innovativa legato alle start up. Nel master diamo tutti gli strumenti per poter progettare una start up valida da promuovere per chi sceglie di farlo. Inoltre, con il nostro incubatore e acceleratore “Social Innovation Lab” seguiamo i progetti dei nostri corsisti e quando si rivelano particolarmente interessanti li supportiamo. Al riguardo può essere utile un suggerimento: una start up valida può realizzarsi all’interno di una organizzazione già operativa. Ad esempio, se c’è la necessità di aprire una sezione dedicata alla gestione dei beni culturali locali, la figura richiesta è quella del project manager. In questo caso l’organizzazione mette a disposizione i propri spazi e relazioni sul territorio. Parliamo in questo caso di una start up professionale più fattibile rispetto alla creazione da zero di un’impresa. Riguardo alle start up di tipo sociale, c’è un settore particolarmente carente dove si potrebbe progettare qualcosa di nuovo? Sicuramente quello della gestione dei beni culturali. In merito stiamo progettando un master con l’Università di Tor Vergata che partirà nel 2014. OTTOBRE 2013

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INCHIESTA

IN { RIMETTERSI DISCUSSIONE }

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aureato, master alla Bocconi, 55 anni, manager in una multinazionale, dopo anni di esperienza lavorativa nel settore marketing è in mobilità. Che fare? «Non arrendersi è la prima regola», dice convinto Lucio Valdata (nella foto), di Merate in provincia di Lecco. Una carriera intensa nel settore marketing presso varie multinazionali. Negli ultimi sedici anni ha lavorato nel Gruppo Artsana, proprietaria del marchio Chicco specializzandosi nella internazionalizzazione dei prodotti. «Purtroppo, come avviene spesso di questi tempi, anche Artsana un anno fa ha proceduto ad un taglio del personale. Quindi cassa integrazione e da luglio 2013 sono in mobilità». La ricerca di un nuovo

impiego è iniziata da subito. «Nel mondo del profit, dove ho lavorato una vita, non c’erano grandi possibilità. Così ho iniziato a riflettere se volevo continuare a lavorare in questo settore o dedicarmi a qualcosa di diverso. In questa mia riflessione sono emersi quei motivi di insoddisfazione prima latenti. Successivamente ho appreso che nell’ambito del no profit c’è una certa richiesta di personale anche senior proveniente dal mondo del profit. Ormai, in molte realtà del terzo settore, si richiede personale specializzato con competenze gestionali per rendere l’organizzazione più efficiente. In più, per mia natura ho una

certa sensibilità verso il sociale, maturata nell’attività di volontariato con Abio (www.abio.org), un’associazione che si occupa di intrattenere i bambini ricoverati negli ospedali». Gli ingredienti c’erano tutti per intraprendere una strada diversa. «A luglio ho iniziato il master Asvi in Fundraising Management, semplificando si tratta della gestione della raccolta fondi necessari per sostenere l’organizzazione. Il master terminerà a giugno 2014. A 55 anni sono nelle condizioni di potermi prendere un po’ di tempo. Ho una figlia di 11 anni e fortunatamente mia moglie ha un impiego». Poi avrà l’occasione di portare la sua esperienza del settore profit al no profit. «Questo è il mio obiettivo. In questi mesi mi sono reso conto quanto il mondo del lavoro sia più difficile rispetto al passato. Il mio consiglio è quello di non perdersi d’animo ed esplorare settori ai quali non si è mai pensato perché presi da altro. Come nel mio caso, si possono trovare tante soddisfazioni».

PICCOLI CREDITI

PER FARE GRANDI IMPRESE

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na buona idea, grande motivazione, il desiderio di realizzare una nuova impresa, piccola ma sostenibile e con possibilità di crescita. In un periodo di stretta creditizia, in assenza di garanzie e di capitale proprio, un canale alternativo al finanziamento bancario è il microcredito. Una società specializzata in questo settore è “PerMicro“ (www.permicro.it), l’intermediario microcreditizio più grande della Penisola. Nella sua compagine sociale figurano investitori privati, fondazioni e istituti bancari, ultima arrivata Bnl che partecipa con 1,75 milioni di euro pari a una quota del 23%. La missione di “PerMicro“ è quella di dare un’opportunità di inclusione finanziaria ai soggetti “non bancabili”: persone escluse dai tradizionali canali di credito per man-

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canza di storico creditizio o di garanzie reali. «Siamo una società di intermediazione finanziaria particolare - spiega l’amministratore delegato di “PerMicro“, Andrea Limone (nella foto) -. Non ci occupiamo di prestiti finalizzati, credito al consumo o cessione del quinto. Abbiamo un unico mestiere: il microcredito per le famiglie, oppure per l’avvio e lo sviluppo di piccole attività imprenditoriali. Il tetto massimo finanziabile è di 25mila euro. Svolgiamo anche un’attività di accompagnamento prima e monitoraggio poi dell’impresa. In che modo? Nella fase di prefinanziamento lavoriamo al fianco dell’imprenditore, costruiamo insieme un piano di impresa, verifichiamo la bontà dell’idea, se può stare in piedi e generare reddito. Successivamente all’erogazione subentra

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l’attività di monitoraggio per verificare l’andamento dell’attività. E le garanzie? Chiediamo una garanzia morale di una rete sociale di cui fanno parte i richiedenti. Può essere un’ associazione, una comunità etnica, una parrocchia, un centro di ascolto. Una rete sociale che garantisca sulla serietà del cliente. Se una persona non è inserita in una rete sociale, allora possono intervenire amici o parenti. Non è importante che abbiamo una casa, titoli di stato da ipotecare, né il tipo di professione svolta, quello che conta è l’impegno a restituire il credito qualora il cliente fosse impossibilitato a farlo. Come rispondono i vostri clienti nella restituzione del

credito? Direi bene. Finora abbiamo erogato oltre 26 milioni di euro e, di questi, abbiamo attualmente all’attivo crediti per un valore totale di 15 milioni di euro. Stimiamo che il 5,5% di questo portafoglio possa essere a rischio di restituzione, il che non vuol dire che non ci sarà restituito, ma potrebbe accadere. Tutti i nostri clienti sono ottimi imprenditori, si danno da fare e ci mettono l’anima. Ma non è facile far funzionare un’impresa, soprattutto se micro. Ed è per questo che “PerMicro” supporta i micro imprenditori lungo tutto il loro percorso.


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FORTI COME LE MONTAGNE NELLA BELLA MA DURA CARNIA, SEGUENDO CON IL RICORDO

QUELLE DONNE CHE RIFORNIRONO IL FRONTE NELLA GRANDE GUERRA

DI STEFANO RIPERT

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[ A SINISTRA, FOTO STORICA DELLE PORTATRICI CARNICHE (PER GENTILE CONCESSIONE DEL MUSEO DELLA GRANDE GUERRA DI TIMAU). ACCANTO, MANUELA DI CENTA, PLURICAMPIONESSA OLIMPICA, RITRATTA CON UN’ANTICA GERLA SULLE SPALLE, COME QUELLE DELLE PORTATRICI. ]

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MANUELA DI CENTA RIPORTA ALLA MEMORIA UNA PAGINA DI STORIA ITALIANA A LUNGO IGNORATA, QUELLA DELLE “PORTATRICI CARNICHE”, COME LA PROPRIA NONNA IRMA. DONNE FORTI E PIENE DI SPIRITO DI SACRIFICIO, CHE A PIEDI TRASPORTAVANO MATERIALI AL FRONTE

} Manuela Di Centa è nata a Paluzza (Ud) il 31 gennaio 1963. A quattro anni ha infilato per la prima volta un paio di sci rossi che le aveva costruito e dipinto il papà e da allora non si è mai fermata: in carriera ha vinto 7 medaglie olimpiche, 7 titoli mondiali e per ben 2 volte la Coppa del Mondo, oltre alla medaglia Holmenkollen, uno dei più prestigiosi riconoscimenti al mondo nello sci nordico. Si è ritirata dall’agonismo nel 1998. Come parlamentare, ha fatto parte della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione. È stata la prima donna italiana a salire in cima all’Everest

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rima decade di agosto. Malga Pramosio, 1.541 msl., ore 9,30. Nembostrati si addensano sui crinali delle vette che circondano la valle. La temperatura rispetto al giorno prima è calata a picco di circa 12 gradi. Una leggera pioggerella scoordinata da raffiche alternate di vento apre le dan«Di mia nonna ze alla perturbazioricordo la ne che sta arrivanpremura nel do. Nei pascoli circhiedermi se, costanti le vacche, durante le lentamente, da so trasferte, mi le scendono per avessero dato rientrare nella stalda mangiare a la, mentre altre ci sufficienza. Una stanno a pensar su preoccupazione ancora un po’, plache mi diceva cidamente coricamolto della sua te a ruminare. storia e del I turisti sui tornansuo affetto» ti che si snodano all’interno della valle fanno un rapido dietro front come rivoli d’acqua frenetici nella stagione primaverile per confluire paonazzi all’interno della malga. Siamo nei territori della Grande Guerra, carichi ancora di ricordi e di dolore. Intimoriti inconsciamente da un sacro rispetto di cui sembra intrisa l’aria e a cui bisogna sottostare. Con noi c’è un mito, una donna che ha reso ancora per una volta protagoniste queste alte terre, facendo sognare e rendendo orgogliosi milioni di italiani: la pluricampionessa olimpica Manuela Di Centa, che gentilmente è a nostra disposizione per raccontarci una gloriosa pagina di storia caduta nell’oblio e renderle finalmente giustizia. La gloria dimen- » OTTOBRE 2013

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MANUELA DI CENTA ticata è quella delle portatrici carniche, o meglio delle oltre duemila donne che nel primo conflitto mondiale, con eroismo e coraggio, offrirono il loro contributo di sofferenza e sangue. Quando l’Italia entrò in guerra contro l’impero austro-ungarico, nel settore orientale non furono approntate le opere di difesa, né erette teleferiche, né resi più agibili gli stretti e ripidi sentieri di montagna. Secondo la strategia dell’epoca non bisognava destare sospetti sul patto già firmato a Londra il 26 aprile, in cui ci impegnavamo a dichiarare guerra all’ex alleato. Inoltre, scoppiato poi il conflitto, i soldati impegnati in prima linea si vedevano sottrarre ogni giorno un imponente numero di compagni che dovevano scendere a valle per caricarsi dei necessari rifornimenti. È a questo punto che l’ingranaggio bellico rischia di bloccarsi. Per evitare il peggio agli alti comandi non resta altro che chiedere aiuto alla popolazione civile. Ragazze di 14 anni sino a signore di 60 risposero all’appello senza farsi troppe domande. Per ventisei mesi ininterrottamente, non di rado anche di notte, svolsero quel compito che in seguito verrà assolto dalle “compagnie treno”, cioè colonne di muli adibite al trasporto delle salmerie. In pratica si costituì un vero e proprio corpo di ausiliarie. Cariche di viveri, armi, medicinali e filo spinato, per quattro o cinque ore di cammino al giorno, le portatrici si inerpicavano sino alle trincee di Pal Piccolo e del Freikofel, nel settore Alta Valle del Bût, in condizioni ambientali che a stento si possono immaginare, per lunghi tratti esposte al fuoco dei tiratori scel-

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[ IN QUESTA PAGINA, IL MONUMENTO ALLE PORTATRICI CARNICHE A TIMAU. SOTTO, MANUELA DI CENTA. IN BASSO, UN’IMMAGINE DELLE PORTATRICI (PER GENTILE CONCESSIONE DEL MUSEO DELLA GRANDE GUERRA DI TIMAU) E UNA GALLERIA SUL FRONTE ITALIANO. NELLA PAGINA SEGUENTE, IL FOSSATO DI UNA TRINCEA E UN PUNTO DEL FRONTE IN CUI LE POSTAZIONI ITALIANE E AUSTRIACHE ERANO MOLTO VICINE. ]

DA PARLAMENTARE E NON SOLO MI SONO IMPEGNATA PERCHÉ LA STORIA DELLE PORTATRICI TORNASSE A VIVERE ti. E fu proprio un proiettile maledetto che tolse la vita a Maria Plozner Mentil, madre di quattro figli, colpita mortalmente a soli trentadue anni. A ucciderla, si racconta, un cecchino austriaco che si sarebbe forse infiltrato oltre le linee italiane. Quando si leggono le gesta di queste donne, la tenacia, il coraggio, l’abnegazione, è inevitabile il raffronto con le Sue imprese... C’è un’identità che sembra accomunare chi è nato in questa terra dura ma leale... Sì, la terra non tradisce... Essere una donna carnica è stato per me un valore, un’eredità preziosa... E anche una marcia in più. Nella mia famiglia poi la mia nonna materna, nonna Irma, era stata una portatrice e questo penso abbia influenzato in maniera determinante la mia vita. Che rapporto aveva con nonna Irma?


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Viveva da sola perché mio nonno Giorgio morì poco prima della mia nascita, e le figlie una volta sposate se ne erano andate. Andava spesso a trovarla? Non ero molto assidua nelle visite... Nonna Irma era pratica, categorica nei modi e probabilmente agli occhi di una bambina che si aspetta di ricevere cioccolate e dolci poteva sembrare eccessivamente severa. Era stata forgiata dalla vita certo non facile... Aveva sofferto molto e la fame l’aveva provata sul serio. La prima volta con la rottura del fronte a Caporetto e la successiva ritirata, poi con le truppe cosacche nella Seconda Guerra Mondiale. «I regali devono essere utili - era il suo motto - e non c’è niente di più utile di quello che si mette in pancia». Quando festeggiava il suo compleanno o nelle feste importanti un pollo era il suo regalo più apprezzato. Altre cose sarebbero state per lei solo “soldi buttati”. E quando tornavo a casa dopo le mie trasferte, anche quelle internazionali, lei mi chiedeva in dialetto una cosa che in italiano suona più o meno: «Ti hanno dato per bocca?». Voleva essere sicura, cioè, che mi avessero dato da mangiare. Una preoccupazione che raccontava tanto della sua storia e che mi faceva sentire tutto il suo affetto, la sua premura per me. Quali momenti passati insieme ricorda con più nostalgia? Nonna Irma sapeva ricamare, cucire e lavorare la maglia. Spesso indossavo i suoi caldi calzettoni quando andavo ad allenarmi. Le piaceva giocare con la fantasia coi ferri ma «sempre con buon gusto - diceva - che è il padre della creatività». Lavorare a maglia era una mansione praticata dalle portatrici anche durante i viaggi di trasporto al fronte, mentre camminavano... per non stare “con le mani in mano!”. Allora è da quegli insegnamenti che nasce la passione per la moda che poi, dopo molti anni, ha espresso disegnandosi le tute da sci... Sì, da nonna Irma... Ma anche da mia zia Bibi, che era

Per evitare il peggio e non sottrarre uomini alle prime linee, sul fronte orientale il comando militare italiano chiese aiuto alla popolazione per trasportare i materiali. Ragazze dai 14 anni d’età sino a donne di 60 anni risposero all’appello senza fare troppe domande

sarta. Nel suo atelier c’erano riviste, stoffe... e un consiglio che non ho mai ascoltato: lasciare gli sci perché, diceva, sarei diventata una buona stilista. Era ora, comunque, che qualcuno mettesse mano alle vetuste livree delle nostre tute da sci, che non avevano niente di femminile... Tanto per dire, avevano la chiusura lampo sul davanti... Una cosa umiliante. Ricorda qualche momento di tenerezza particolarmente bello passato insieme a nonna Irma? Sì, le volte che andavamo a «La gerla trovarla, coi è un oggetto miei fratelli, da fondamentale bambini, e dordella nostra mivo con lei. cultura di Quanti anni montagna. aveva nonna Soprattutto Irma nel perioè un simbolo del do “dell’arruolavoro femminile, lamento come un tempo portata portatrice”? a spalla, sin Non aveva anda bambine, cora sedici anper caricare ni. Tecnicamenqualunque cosa» te non si trattava di un vero e proprio arruolamento, ma della costituzione di un corpo di ausiliarie, divise in squadre di 15-20 unità. A ciascuna veniva consegnata una fascia rossa da applicare intorno al braccio, sulla quale erano riportati i dati del reparto di appartenenza e il numero del libretto di lavoro, di cui ogni portatrice era stata dotata e dove venivano registrate le presenze, i viaggi e la tipologia del materiale trasportato. A che ora si partiva? Si partiva all’alba dai depositi di fondo valle dove caricavano le gerle. Le condizioni meteo non avevano nessuna importanza... Freddo, neve, pioggia, sole a picco non facevano differenza. Poi, durante l’ascesa » OTTOBRE 2013

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MANUELA DI CENTA

[ A SINISTRA, MANUELA DI CENTA CON UNA GERLA.

fino alle trincee le portatrici si impartivano un ritmo di marcia cadenzato, che permetteva loro di ottimizzare lo sforzo fisico. Le eventuali tappe di riposo venivano fatte sedendosi, senza mai levarsi la gerla dalla schiena, ma appoggiando la base ad una roccia retrostante, più alta del punto dove la portatrice si sedeva per quei pochi e velocissimi minuti. La gerla è uno strumento importante nella vostra cultura... È il simbolo del lavoro femminile. Si portava in spalla sin da bambine... e da anziane era ancora lì. Per la fienagione, per caricare qualunque cosa. Solo nel 1969 lo Stato si accorge

SOPRA, ALCUNE PORTATRICI CARNICHE (PER GENTILE CONCESSIONE DEL MUSEO DELLA GRANDE GUERRA DI TIMAU). IN BASSO, NONNA IRMA. ]

DA MIA NONNA HO IMPARATO CHE GLI IMPEGNI PIÙ IMPORTANTI SONO QUELLI PRESI CON SE STESSI

CON QUALSIASI TEMPO

SIA ALL’ANDATA CHE AL RITORNO, LAVORAVANO PERSINO A MAGLIA CAMMINANDO Più di duemila, dalle adolescenti alle donne di età matura. Per 26 mesi, gerla sulle spalle, con un carico di 30-40 chili, le portatrici rifornirono le prime linee. Prendevano una lira e cinquanta centesimi a viaggio. Poco più di 4 euro di oggi. Erano cariche anche al ritorno, per esempio della biancheria dei soldati, piena di pidocchi, da far bollire e lavare. E spesso dovevano trasportare a valle morti e feriti. Indossavano un bracciale rosso, sul quale era stampigliato il numero del loro libretto di lavoro e quello del reparto da cui dipendevano. Molte addirittura lavoravano a maglia durante la marcia, una calza a salire e una a scendere. Per non restare mai senza far niente. Affrontavano la montagna con ai piedi solo “i scarpetz”, calzature di stoffa e corda. D’inverno, quando con la neve si affondava fino al ginocchio, e anche più su, indossavano zoccoli di legno chiodati.

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che qualcosa non andava nei confronti delle portatrici... Finalmente, con con un’apposita legge, venne conferita l’onorificenza del “Cavalierato di Vittorio Veneto” a tutte le portatrici. Paluzza, il mio paese, annovera il più alto numero di onoreficenze al valor militare conferite alle donne. C’è stata anche una medaglia d’oro al valor militare... L’allora presidente Scalfaro la concesse nel 1997 motu proprio a Maria Plozner Mentil, appuntandola sul petto della figlia Dorina, orfana di guerra di entrambi i genitori e a sua volta portatrice. La data del centenario della Grande Guerra è oramai prossima e sicuramente le portatrici stavolta avranno il rispetto che meritano... Quand’ero parlamentare mi sono impegnata perché la storia delle portatrici venisse conosciuta. Perché la memoria non si perdesse. Ne parlai anche in un mio intervento durante un convegno alla Camera. Per scriverlo intervistai tante famiglie a Paluzza, raccolsi molti ricordi. Oltre alla documentazione storica, ovviamente. Nonna Irma Le ha trasmesso una filosofia di vita austera, ma che rendeva forti nei momenti difficili. Il suo insegnamento più importante e attuale? Il suo spirito incrollabile, quello che mi sono ritrovata nei geni, forse, e che mi ha sorretto in momenti dove la notte sembrava non finisse mai... Fu lei che mi insegnò che gli impegni più importanti sono quelli presi con se stessi... I più difficili da mantenere e che non vanno mai traditi.


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1963

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[ ANNIVERSARI DI

NADIA RAIMONDI ]

QUELL’ONDA CHE CANCELLÒ UN’INTERA VALLATA «Fu definita una tragedia annunciata, quella del Vajont; una prevedibilità che non fu sufficiente però a risparmiare la vita a 1.910 persone. A cinquant’anni dal disastro, una serie di manifestazioni ripercorrono quegli eventi insieme a chi, quei giorni, c’era»

50 ANNI

PER NON DIMENTICARE

ra una sera come le altre. O almeno così sembrava. La cena, la televisione in bianco e nero, la partita di calcio da vedere, la cucina da rassettare prima di andare a dormire, la cartella con i libri di scuola sistemata lì vicino alla porta, pronta per essere presa l’indomani. Sembrava una sera come tutte le altre ma alle 22.39 tutto cambiò; anzi, tutto si fermò. Una parte del monte Toc, che sovrastava la diga del Vajont, si staccò e rovinò a valle. Due chilometri quadrati di montagna insieme a 260 milioni di metri cubi di roccia vennero giù e andarono a riempire, ad una velocità impressionante - 25 metri al secondo - il bacino idroelettrico costruito da lì a poco. L’impatto violento generò un’onda altissima che superò la diga e si abbatté sui paesi e sulle frazioni circostanti, cancellandoli come fosse un colpo di spugna passato su di un vetro. Era il 9 ottobre 1963. Cinquanta milioni di metri cu-

bi di acqua si riversarono sulla Valle del Piave: all’onda maledetta ci vollero appena 4 minuti per percorrere 1.600 metri e 21 per fare altri 7.500 metri di strada. Longarone, con le località di Pirago e Rivalta, furono completamente rase al suolo; il fango e l’acqua avevano trascinato via e sepolto tutto, lasciando in piedi solo 22 case; altre cinque frazioni furono cancellate quasi totalmente: San Martino, Frasèin, Col delle Spesse, Patata e Il Cristo. Ingenti danni subirono Pineda e molti altri comuni dell’area. Si è stimato che le vittime furono 1.910, l’80 per cento delle quali proveniente da Longarone e dintorni. Una tragedia annunciata, si disse dopo. Centinaia di vite che potevano essere risparmiate se solo fossero stati fatti accertamenti più approfonditi, valutazioni migliori. Il processo che seguì si concluse con la condanna di tre degli otto imputati: la pena più grave fu 5 anni di reclusione.

Per saperne di più: www.vajont.net

UN PATRIMONIO PREZIOSO DA NON DISPERDERE A cinquant’anni dalla tragedia, nessuno vuole dimenticare quel che accadde la sera del 9 ottobre 1963. Per l’occasione, i comuni della vallata, in primo luogo Castellavazzo, Erto e Casso, Longarone e Vajont, hanno organizzato una serie di manifestazioni per ripercorrere, nel corso dell’anno, gli eventi che hanno portato al disastro. Dal 4 al 7 novembre ci sarà una com-

memorazione presso il Parlamento europeo a Bruxelles. Anche noi di 50&Più non vogliamo dimenticare e chiediamo a tutti voi di darci una testimonianza sui fatti dell’epoca. I vostri ricordi, le vostre testimonianze dirette sono un patrimonio prezioso che non vogliamo disperdere. Scrivere a: Redazione di 50&Più - Largo Arenula 34 00186 Roma

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SOCIETÀ

«È l’anno in cui si consumò la tragedia del Vajont, quando una parte del monte Toc precipitò nel bacino idroelettrico sottostante e in una manciata di minuti spazzò via interi paesi»


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OGNI IMPRESA E’ DIVERSA DALLE ALTRE.

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Tradecom, il trader di energia elettrica promosso da Confcommercio, conosce bene le imprese. Sa che ogni azienda ha il diritto di risparmiare sull’energia senza compromessi sulla qualità della fornitura. Tradecom vi garantisce le migliori condizioni di acquisto di energia, studiando la soluzione di consumo energetico più adatta alla conformazione della vostra azienda per offrire il prezzo migliore della componente energia.

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[ ATTUALITÀ DI

DANIELA FLORIDIA ]

«Cominciano a diffondersi, in modo lento ma progressivo: si chiamano Gruppi di Acquisto Solidale. Grazie al supporto dei Social Network e complice la crisi che fa aguzzare l’ingegno pur di risparmiare, questa strategia di acquisto si basa su un concetto tanto semplice quanto produttivo: si compra in gruppo per ottenere il prezzo più conveniente»

G

Switching

Energia all’asta

È il passaggio da un fornitore all’altro nel settore dell’approvvigionamento energetico.

Con un meccanismo simile, a livello nazionale, gli utenti ottengono il prezzo più basso in bolletta.

ruppi d’acquisto e social shopping, finalità diverse (solidarietà e sostenibilità, piuttosto che promozione commerciale) per iniziative ispirate dallo stesso principio: i prezzi diminuiscono all’aumentare dei clienti. Adam Smith le avrebbe chiamate economie di scala, in Cina dove sembra abbia avuto origine questa strategia d’acquisto per cui una cerchia di co-

noscenti procede con un acquisto di gruppo presso un unico venditore - si dice Tuángòu (pronunciato “tuanguu”). Una tendenza che si sta ora arricchendo di nuove potenzialità parallelamente allo sviluppo del Web e soprattutto di social network come Facebook, Twitter, Google+, etc., che consentono a tante persone interessate allo stesso oggetto (o servizio) di coordinarsi e

“NOI” COMPRIAMO ED “IO” RISPARMIO

stringere legami tra loro, così da presentarsi al venditore con una “domanda” complessiva quantitativamente interessante e tale da determinare una diminuzione del prezzo. Con il risultato che gli acquirenti avranno accesso al servizio/prodotto desiderato, ad un prezzo conveniente e inferiore rispetto ad un ordine avanzato singolarmente, e il venditore venderà il proprio prodot- »


DAI GENERI ALIMENTARI AI CONTRATTI DI ENERGIA

nati prodotti è inferiore a to/servizio ad un elevato nuquello praticato in Italia. Su mero di persone, e manterlatte in polvere e pannolini si rà il suo utile pur abbassanpuò arrivare a risparmiare fido il prezzo. no al 40%. Diversi i siti che in Italia perUltima frontiera, quella delmettono il social shopping. l’energia. Lanciato a maggio Alcuni riguardano soltanto da Altroconsumo, “Abbassa determinate categorie di serla bolletta”, il gruppo d’acvizi (ad esempio, il mondo quisto finalizzato ad abbattedel divertimento: ristorazione, re i costi di elettricità e gas, aperitivi, cinema, concerti), il 28 luglio aveva raccolto altri operano solo in alcune 86mila adesioni salite a città, altri ancora dedicano 102mila già subito dopo ferparticolare attenzione alle ofragosto, a significare forse ferte di vacanza o ai trattache gli italiani in questo momenti di bellezza. Anche le mento di crisi oltre ad andamodalità sono diverse: da re di meno in vacanza d’estaquelli che prevedono una te cercano anche di trovare adesione per certi versi più il modo di risparmiare. passiva, ossia una registraIl meccanismo è abbastanza zione a seguito della quale semplice: qualsiasi consumasi ricevono via Web “le offertore italiano, in possesso di te del giorno”, a siti e piatun contratto taforme atper la fornitraverso le tura di enerquali si può «Oggi i Gruppi gia elettrica procedere di Acquisto (con una poad acquisti o Solidale tenza i n domande di riescono a stallata servizi miracoinvolgere uguale o ti e personain modo regolare maggiore a lizzati. circa 2.700.000 3 kW) e/o di italiani» Funzionano gas metano così i Gruppi a uso domedi Acquisto stico interessato a partecipaSolidali, i cosiddetti Gas, nare al gruppo d’acquisto enerti per approvvigionamenti gia, ha potuto registrarsi dal alimentari, che hanno coin27 maggio fino al 18 settemvolto il 18,6% degli italiani, bre 2013 gratuitamente, attravale a dire quasi 7 milioni di verso il sito www.abbassalapersone, di cui quasi 2,7 mibolletta.it. Contemporanealioni in modo regolare, semente sono stati contattati i condo una recente analisi fornitori di energia al fine di Coldiretti/Censis. partecipare all’asta. Poi, sulla Se i Gas alimentari privilegiabase delle informazioni e dei no le produzioni a km zero, dati di consumo forniti dai con il duplice obiettivo di absingoli consumatori al battere i costi di trasporto e momento della resostenere l’economia locale, gistrazione, nei gruppi di acquisto di proviene effetdotti per neonati, al contratuato dal vinrio, il risparmio non è legato citore dell’asta tanto alla quantità di prodotil calcolo ti comprati quanto all’approvvigionamento all’estero (Germania, Francia e Svizzera), dove il costo di determi-

AIGRENE ID ITTARTNOC IA IRATNEMILA IRENEG IAD

SOCIETÀ

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IL MERCATO DELL’ENERGIA LIBERA

S

econdo quanto previsto dall’Unione europea, da alcuni anni in Italia, come nel resto dei Paesi del Continente, ogni consumatore può liberamente decidere da quale venditore e a quali condizioni acquistare energia elettrica e gas per le proprie necessità, ossia accedere al mercato libero. Al cliente finale che non esercita questa scelta o che è impossibilitato a farlo, saranno applicate le condizioni economiche e contrattuali regolate dall’Autorità dell’Energia elettrica e Gas, secondo il “Servizio di maggior tutela”.

Mercato libero È il mercato in cui le condizioni economiche e contrattuali di fornitura di energia sono concordate tra le parti e non fissate dall’Autorità per l’Energia. Dal 1° gennaio 2003, i clienti possono liberamente scegliere da quale fornitore di gas naturale comprare il gas e dal 1° luglio 2007 da quale fornitore, e a quali condizioni, comprare l’elettricità. La dicitura “mercato libero” è riportata nella bolletta che fattura l’energia sulla base di un contratto di tale genere.


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«Anche nel settore elettricità e gas qualcosa si muove. Grazie ai Gruppi di Acquisto si possono negoziare i prezzi tramite “grossisti” o società di trading che acquistano e rivendono energia»

«L’ultima frontiera è ormai il settore dell’energia. Che sia elettricità o gas poco importa, la parola d’ordine è passare al contratto più conveniente» Servizio di maggior tutela È il servizio di fornitura dell’energia elettrica a condizioni economiche e contrattuali stabilite dall’Autorità per l’Energia. Il cliente domestico o le piccole imprese sono servite alle condizioni di maggior tutela se non hanno mai cambiato fornitore, o se ne hanno nuovamente richiesto l’applicazione dopo aver stipulato contratti nel mercato libero con altri fornitori.

NEWS FOTOVOLTAICO Sono stati prorogati al 31 dicembre 2013 gli incentivi per l’acquisto e l’installazione di impianti finalizzati al fabbisogno energetico dell’abitazione.

del risparmio ottenibile sottoscrivendo la tariffa di energia elettrica e gas proposta. I consumatori, ai quali è stata comunicata tariffa e risparmio personalizzato avranno tempo per decidere se sottoscrivere o meno la tariffa fino al 30 novembre 2013, quando sarà possibile capire quanta presa avrà avuto l’iniziativa. Iniziativa la cui novità sta nell’essere rivolta e limitata ai privati per le sole utenze domestiche, secondo un meccanismo sperimentato con successo per le imprese: queste ultime, infatti, riunite in Gruppi di Acquisto possono già negoziare i prezzi con i produttori attraverso “grossisti” o società di trading che acquistano e rivendono energia, come Tradecom. D’altronde, lo stesso Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, Guido Bortoni, a giugno, nell’introduzione alla relazione annuale 2013 ha dichiarato che: «È con vivo interesse che il Regolatore guarda alla recente iniziativa di costituzione di un Gruppo di Acquisto, di dimensione nazionale, per clienti domestici - secondo modelli simili a quelli già sperimentati in altre realtà europee come l’Inghilterra, l’Olanda e il Portogallo - per individuare, tramite procedure concorsuali, le migliori condizioni per la fornitura di energia elettrica e di gas e favorire il cosiddetto switching (cambiamento di fornito-

re, ndr) collettivo di migliaia di aderenti al Gruppo di Acquisto». Sempre nel campo dell’energia - oltre a proliferare gli annunci per l’individuazione di acquirenti interessati a dividere un carico di pallet da combustione rientrano i Gaf, Gruppi di Acquisto del fotovoltaico e i G.A.S. - Gruppi di Acquisto Solare. Nati in Sicilia e poi diffusi presso diverse strutture territoriali di Legambiente sull’intero territorio nazionale (da Roma a Padova, da Reggio Emilia a Genova), i G.A.Solare raggruppano le famiglie che hanno l’interesse comune ad installare tecnologie di efficienza energetica (impianti fotovoltaici e pannelli solari termici). Ed è Legambiente stessa a raccontare la diffusione di queste tecnologie rinnovabili per utilizzo domestico (elettricità e acqua calda sanitaria, riscaldamento) attraverso il Campionato Solare, una competizione fra Comuni che ha visto quali vincitori dell’ultima edizione Cigliano, provincia di Vercelli, per i piccoli Comuni, Bentivoglio (Bo) per i medi, Narni (Tr) per i medio-grandi e Forlì per i grandi. A novembre l’esito del Campionato Solare 2013. E per rimanere in tema di campionati e di energia solare vale la pena ricordare che per i Campionati Mondiali di Calcio del 2014, in Brasile saranno ben 7 gli stadi, a cominciare dal mitico “Maracanà” di Rio de Janeiro, ad essere attrezzati con pannelli fotovoltaici.

PER SAPERNE DI PIÙ Sul sito dell’Autorità per l’Energia elettrica ed il Gas si trovano, fra l’altro, l’Atlante dei Diritti dei Consumatori, una guida sintetica alle garanzie e tutele definite dall’Autorità per l’Energia a beneficio dei clienti finali nei settori dell’energia elettrica e del gas, un “Glossario” i riferimenti dello “Sportello” per i consumatori. www.autorita.energia.it Numero verde Sportello per il consumatore di energia: 800166654 OTTOBRE 2013

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SIAMO TUTTI SOCIETÀ

“SOCIAL”? book, ci vide lungo già nel 2003 inventando la rete di contatti di Harvard destinata a diventare uno dei Social Network più innovativi del decennio. Una novità che ha segnato un cambio di passo nelle relazioni; a superare il cosiddetto faccia a faccia. Ma quanto è destinata a durare? C’è chi giura che lo stesso Facebook avrà al massimo altri cinque anni di vita. E in cosa si trasformerà? Indietro non si torna. Questo è certo.

Così, mescolando psicologia e sociologia, vediamo di ricomporre un quadro indicativo dell’utente della rete, per capire se davvero i Social agevolano la nostra individualità o finiscono per omologarci. Non solo: aiutano la socialità o sono un surrogato? Per Luca Mazzucchelli, psicologo e psicoterapeuta, «la solitudine, quella vera, non si può placare con delle relazioni virtuali, o meglio non si può

«Sono gli utenti attivi su Facebook nel nostro Paese. La diffusione della “creatura” di Mark Zuckerberg tocca in Italia il 42,44% della popolazione» milioni (Dati SocialTimes.Me)

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[ ATTUALITÀ DI

GIADA VALDANNINI ]

«Iscriversi ad un Social Network può rappresentare un cambio di passo nelle relazioni personali. Basti pensare a quanto accaduto nei Paesi del Nord Africa grazie al costante “tam tam” delle notizie sul Web. E in Italia? I livelli di privacy e gli strumenti per tutelarla sono mantenuti da un’apposita Authority»

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isogna farci i conti. Se un miliardo di persone possiede un “profilo” su un social network - un settimo della popolazione mondiale -

50&PIÙ? MI PIACE!

e una coppia su 8, negli States, ha messo su famiglia grazie ad essi, qualcosa vorrà pur dire. Mark Zuckerberg, l’ideatore di Face-

50&PIÙ È SOCIAL Siamo in rete per un click, un tag, un tweet, un post. Insomma, per tutto quello che volete: per rispondere alle vostre domande; per parlare degli eventi della 50&Più e per informarvi. www.facebook.com/50epiu www.twitter.com/50epiu www.youtube.com/50epiu

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50epiu.it

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Da ottobre 2011

L’ingresso

L’aumento

a settembre 2012, 50&Più ha pubblicato 10 inserti su Social Media e l’uso del computer.

dei 45/65enni è uno dei motivi della maggiore diffusione dei Social (Dati Stream Social 2013).

degli smartphone, ha incentivato l’adesione ai Social (Dati Stream Social 2013).

bonificare; è possibile tamponarla temporaneamente, ma, a lungo andare, rischia di emergere se il problema è di una certa importanza». Ciò nonostante, secondo Marino Cavallo, docente di Nuovi Media all’Università di Bologna nonché di Marketing e Nuovi Media a Ferrara: «I social network possono diventare qualcosa di positivo, soprattutto in alcuni contesti. Proviamo a pensare che significato hanno con la comunicazione mobile in Paesi come quelli del Nord Africa. Lì, hanno saputo mobilitare persone intorno alla necessità di far sentire la propria voce. Le potenzialità della rete sono quelle di saper mettere a dispo-

sizione del pubblico informazioni rilevanti, utilizzandole anche per mostrare quello che è il backoffice delle diplomazie, rendendo più trasparente il meccanismo informativo e della sfera pubblica. I Network, in sostanza, stanno cambiando la socialità, così come l’individualità e il percorso di costruzione dell’identità». Allora, cosa spinge a iscriversi a queste piattaforme? Per Mazzucchelli, tra gli ideatori, per altro, del Sipo (Servizio Italiano Psicologia Online), «diversi fattori: la solitudine, la voglia di socializzare, ma anche il fatto che in un contesto così protetto è più facile sentirsi sicuri e presentarsi per come si vuole piuttosto che

per come realmente si è». A tal proposito, questi milioni di “profili” in giro per la rete, quanto ci somigliano? Ossia, le informazioni che diamo di noi, quanto corrispondono al vero? «A volte è realtà - assicura il sociologo Cavallo - a volte frutto della nostra immaginazione, però sono tutte tracce che in qualche modo raccontano qualcosa di noi. La foto, ad esempio, che mettiamo su un Social Network piuttosto che in un altro individua il contesto in cui ci poniamo». Ma facciamo un passo indietro. La galassia dei Social è piuttosto vasta e si va dalle reti nate per mettere in contatto le persone e conoscerne di nuove (Facebook), fino ai siti per gli in-

contri sentimentali (Meetic); passando per YouTube (dove si inseriscono video girati) a LinkedIn (utile per la ricerca del lavoro e la diffusione dei curricula). Detto ciò, prosegue Cavallo, «il nostro ritratto che metteremo su LinkedIn è una bella foto con la cravatta, mentre per Facebook ci faremo ritrarre - o ci autoritrarremo (l’autoscatto è quantomai diffuso on line) - in un contesto di divertimento, belli sorridenti». In sostanza, è come se giocassimo su più tavoli, in modo molto sfaccettato, con »

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SOCIETÀ

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ioni

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«Per gli over 50 che popolano la rete, il Web può essere un terreno pieno di potenzialità» tutti questi tasselli che compongono l’identità. Eppure, a ben guardare, un risvolto più complesso c’è e su questo concordano entrambi gli interlocutori: «Tutte queste tracce che lasciamo possono essere utilizzate per mappare i nostri gusti. Ad uso e consumo di chi - governi o semplicemente agenzie di marketing - hanno tutto l’interesse ad ottenere un chiaro profilo delle nostre abitudini. Non a caso - aggiunge Mazzucchelli negli Stati Uniti, prima di

assumere un candidato, le grandi multinazionali sguinzagliano delle specie di 007 a caccia di foto o indizi compromettenti sul Web che possano pregiudicare l’eventuale operatività del possibile lavoratore in azienda». In tal caso, il principio della prudenza è d’obbligo. Nel nostro Paese, però, la questione della sicurezza on line è vigilata dal lavoro di un’Authority. Come ricorda il professor Cavallo: «In Italia abbiamo avuto la fortuna di avere sistemi fatti da un giuri-

TWITTER IN TESTA CON + 44%

sta di leva come Stefano Rodotà che ci ha posti all’avanguardia in tutto il mondo. In altri Paesi europei, in altre aree nel mondo, anche negli Stati Uniti, questi livelli di sicurezza sono di molto inferiori. Prendiamo l’attualità: il caso Snowden ci dimostra che questi sistemi, che rendono così disponibili le informazioni, sono strumenti che possono essere utilizzati per finalità di controllo e questo la dice lunga sul futuro». Quindi, abbiamo detto, si inizia a creare un profilo per curiosità, poi lo si mantiene per restare informati o semplicemente in contatto o perché ci si sente parte di una comunità, ma quanto questi Social ci aiutano nell’esprimere la nostra personalità? Mark Zuckerberg, intuendo la voglia degli utenti di lasciare traccia di sé, ha creato una Timeline nei profili che non è nient’altro se non un “diario” che ci racconta giorno dopo giorno. Volendo, negli anni. Nonostante ciò, il rischio

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cosa che al contrario fanno talvolta i ragazzi - e soprattutto non lo intendono come elemento sostitutivo della relazione sociale, il che non incide sull’identità o sul rapporto che hanno con la rete. «Per i cinquantenni - sostiene il professor Cavallo - il Web è veramente un terreno da esplorare, denso di potenzialità, tanto più che aumenterà il bisogno di servizi on line (eservice di alta qualità) con la creazione di reti professionali di cui potersi fidare». Non a caso - aggiunge - i senior, via internet, hanno preso a frequentare, e molto, siti che recensiscono hotel, mete turistiche; in sostanza, portali in cui altre persone ti consigliano dove andare, di chi potersi fidare. Credo - continua - che sempre di più ne avremo bisogno per questa fascia d’età». Ma non è tutto oro quello che luccica. Timore comune è infatti che alla maggiore libertà, corrisponda una molto minore responsabilità. Venen-

ANNO 2013: QUANTO CRESCONO I SOCIAL NETWORK?

»

Secondo il rapporto Stream Social di GlobalWebIndex, il social media che nel 2013 ha registrato le migliori performance di crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è Twitter, col +44% di utenti attivi al mese. Lo segue Facebook, che segna un +35% di

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di omologazione c’è e questo perché, secondo Cavallo, «gli strumenti tendono ad essere standardizzati». C’è una psicologa americana, ad esempio, Sherry Turkle che nel suo Insieme ma soli, fotografa la nostra condizione sul Web: «Siamo insieme agli altri - ricorda Cavallo - ma nella nostra stanzetta soli, coinvolti in una discussione con altri, ma lì, isolati, e questa è una forma di relazione da Social Network. Ci dà un’illusione molto forte, che è tipica di questo mondo, di controllare le cose - quando mi stufo, quando le cose non vanno bene, pigio un bottone e mi disconnetto - ma nella realtà non è così». Lo sanno bene gli over 50 che da tempo popolano la rete e che hanno, come è normale, un rapporto diverso con lo strumento rispetto ai cosiddetti nativi digitali, i giovani cresciuti a pane e internet. Essi infatti, ed è convinzione di molti studiosi, non usano il Network come protesi -

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utenti attivi, e vanta il primato assoluto sia in termini di numero di profili sia di numero di utenti attivi. Il terzo social media è Google+, che nel 2013 può contare su un +33% di utenti rispetto all’anno precedente e che, con 359 milioni di iscritti attivi ogni mese, è il secondo più utilizzato del pianeta dopo Facebook.

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do meno l’interazione, il faccia a faccia, il rispecchiarsi nell’altro dal punto di vista corporeo, materico - sottolineano i nostri interlocutori - si lascia il campo a un’enorme possibilità di deresponsabilizzazione, il che può scadere nella totale superficialità. Se non addirittura nell’atto deprecabile. Ce lo ricorda Luca Mazzucchelli: «Un fenomeno che sta spopolando è il sexting, quando un compagno fa una foto a un altro mezzo nudo e in un click lo mette on line, visibile a tutti. Tempo fa questa cosa non era possibile perché, se capitava in gita scolastica che uno tirasse giù i pantaloni al compagno e l’altro facesse la foto, da qui a renderla pubblica passavano almeno quindici giorni. La gita da terminare, il rullino da sviluppare; incrociare lo sguardo del fotografo che conosceva il contenuto degli scatti e quindi la necessità di fare delle

copie, se l’intenzione era quella di mandarle in giro. Ora, col Web, il discorso è diverso: in tre secondi, faccio la foto che può diventare virale e diffondersi nell’arco di qualche istante. Il grosso rischio è esattamente questo, pur essendo io assolutamente favorevole a un uso del mezzo. In fondo, virtuale ha una radice etimologica nella parola virtù». E gli effetti collaterali? Esiste dipendenza? «Come la cioccolata, la tv - risponde Cavallo -. La dipendenza, in fondo, cos’è? È un momento di fragilità psicologica che attenuo con un surrogato. Se io sostituisco i Social Network con la relazione col contatto esterno allora sì, possono creare dipendenza, altrimenti sono uno straordinario strumento per fare cose in più, come l’automobile se la uso per andare al cinema o al teatro. Un’ottima occasione se la sfrutto come mezzo di vita».


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SOCIETÀ

[ ATTUALITÀ DI ILARIA ROMANO E ROMINA

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ACQUISTI CON UN “CLICK”

VINCI ]

NEL WEB, A SPASSO CON IL CARRELLO

«La tendenza agli acquisti on line è in aumento, anche in Italia. I vantaggi? Risparmio di tempo e occasioni imperdibili. Con un po’ di attenzione, però»

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alla musica all’abbigliamento, dalle degustazioni enogastronomiche ai pacchetti-benessere. Gli acquisti on line conquistano sempre più i frequentatori del Web. Perché consentono di velocizzare lo shopping e trovare offerte convenienti. Il tutto mentre si resta seduti in ufficio, in casa, o si scelgono i prodotti direttamente dal proprio tablet o smartphone, ovunque ci si trovi. Nonostante la crisi, il cosiddetto e-commerce in Italia è in crescita. Secondo i dati della ricerca Il futuro del commercio, realizzata dal Consorzio NetComm, Human Highway e dal Politecnico di Milano per Ebay, uno dei mercati on line più grandi del mondo, a giugno 2013 gli acquirenti della

rete erano 14 milioni, con un incremento del 13,5% rispetto ad un anno prima. Un settore che vale solo per il nostro Paese 11 miliardi di euro, con una spesa media pro capite di circa 900 euro, inferiore a quella europea la quale si attesta

invece intorno ai 1.490 euro. Le aziende italiane che, oltre ad avere punti vendita tradizionali, hanno scelto di mettersi in rete sono fra le 40 e le 50mila. Gli acquirenti che fanno shopping via internet sono il 15% della popolazione, e si calcola

che aumentino di 4,5 milioni ogni anno. La diffusione sempre più capillare degli smartphone ha dato nuova energia a questo mercato, ed è usato da almeno il 9% dei “compratori”. Lo studio è partito da un’indagine condotta su un campione

HTTPS://

Carta, o no?

40/50.000

900 euro circa

Prima di fare acquisti on line, verifichiamo se il sito su cui stiamo comprando abbia questa estensione iniziale che garantisce, con la crittografia, sicurezza per i dati trasmessi.

Pare proprio di no. Al primo posto, per pagare on line, c’è PayPal; seguono le carte “prepagate” e al terzo posto troviamo le carte di credito. I bonifici si piazzano al quarto.

È il numero delle aziende italiane che, oltre a disporre di punti vendita tradizionali, hanno scelto di mettere i loro prodotti in vendita anche sul Web.

È la spesa media pro capite in Italia per gli acquisti on line, un cifra inferiore rispetto alla media degli altri Paesi Europei per i quali si attesta intorno ai 1.490 euro.

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to posto, invece, si trovano i bonifici. Ci sono molti siti che ormai offrono garanzie anti frode, e che assicurano transazioni garantite, oltre ad una vasta scelta di prodotti. Eccone alcuni tra i più noti.

di 1.100 acquirenti e ha preso in esame 16 diverse modalità di conoscenza e interazione con il prodotto che si intende acquistare, oltre a 10 categorie di prodotti. I risultati sono poi stati incrociati con i due canali di acquisto: a distanza, ossia on line, e tradizionale, tramite punto vendita. Perché sempre di più si preferisce fare compere senza doversi spostare appositamente? Secondo i risultati della ricerca perché permette grande libertà e risparmio di tempo, e spesso consente anche di approfittare di qualche offerta a prezzi competitivi. I prodotti preferiti sembrano essere quelli finanziari, dove si insegue davvero il risparmio, e l’abbigliamento, dove la rete vince sul negozio per la conve-

nienza e l’immediatezza. I libri restano gli acquisti considerati più sicuri, seguiti, dai vestiti, dai prodotti tecnologici e dai biglietti aerei. Gli internauti italiani, però, si avvicinano ancora con cautela all’acquisto. Spesso navigano sui motori di ricerca come Google per mettere a confronto siti e offerte, poi consultano le recensioni e i consigli di chi ha già utilizzato gli stessi servizi. Non a caso su siti come E-bay o Amazon i venditori ricevono

un feedback dagli stessi acquirenti, e costruiscono la propria credibilità sui commenti positivi che collezionano. La diffidenza maggiore negli acquisti riguarda i metodi di pagamento, perché in tanti ritengono che possa essere rischioso inserire il numero della carta di credito su internet. Per questo al primo posto come metodo di transazione si trova PayPal, seguite dalle prepagate e, solo al terzo posto, dalle carte di credito tradizionali. Al quar-

Il primo “supermercato” on line nasce nel 1994 come libreria in rete, ma ben presto allarga il commercio ad altri prodotti, soprattutto cd, dvd, videogiochi, abbigliamento e mobili. Recentemente, dopo l’acquisto del quotidiano Washinghton Post, il fondatore Jeff Bezos ha deciso di aprire anche un canale di vendita dedicato alle opere d’arte.

Nato nel 1995 (e arrivato in Italia nel 2001), è un sito di aste on line che permette ai propri utenti di comprare e vendere oggetti e prodotti di

«Il vantaggio di fare acquisti on line è di sicuro il prezzo di molti prodotti, spesso molto competitivo. I prodotti preferiti sembrano essere quelli finanziari, seguiti poi dall’abbigliamento»

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«Noi italiani ci avviciniamo ancora con un po’ di cautela all’acquisto on line, condizionati soprattutto dai metodi di pagamento» svariati tipi. La responsabilità di ciò che si mette all’asta è esclusivamente del proprietario, e non a caso E-bay ha avviato una collaborazione con alcuni marchi della moda e del design per evitare frodi e violazioni.

Glistockisti.it, Hi-Tech market, Cellular market Si tratta di siti dedicati alla vendita di prodotti elettronici, dai cellulari ai tablet. E offrono una vasta gamma di offerte.

Gruppi d’acquisto on line (Groupon e gli altri) Groupon è stato il primo gruppo d’acquisto on line ed è nato nel 2008 negli Stati Uniti. L’idea è quella di essere in tanti per pagare meno, e usufruire dei coupon virtuali che aziende e fornitori di servizi mettono a disposizione, soprattutto nell’ambito della ristorazione, del benessere, dello sport e degli eventi. Una volta scelta la proposta, l’acquisto si perfeziona solo se si raggiunge il numero prestabilito di acquirenti minimi, in un tempo determinato. In Italia, nel 2012, ha superato i 7 milioni di utenti. Altri siti che funzionano allo stesso modo sono Groupalia, anche questo localizzato nelle maggiori città italiane, Glamoo, più legato a moda e salute, accessori e design, LetsBonus per il tempo libero, Getbazza per gli eventi.

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E SE CAMBIO IDEA? IL DIRITTO DI RECESSO

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nche per gli acquisti on line esiste il diritto di recesso, che può essere esercitato entro 10 giorni dalla consegna del prodotto. La comunicazione deve essere inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o eventualmente via e-mail, se il contratto di vendita lo prevede. Il periodo in cui restituire la merce e farsi rimborsare sale a tre mesi se il fornitore non ha informato l’acquirente dei suoi diritti. La restituzione dell’acquisto è a carico di chi ha comprato, ma il venditore è tenuto al rimborso entro trenta giorni, anche se non sono previ-

ste sanzioni per chi ritarda. Esistono dei casi specifici in cui il diritto di recesso non può essere esercitato: nei contratti finanziari e assicurativi, nei giornali e nelle riviste, nei beni confezionati su misura, nei prodotti audiovisivi e informatici che siano stati consegnati in confezione sigillata e poi aperti.


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SECURITY SOCIETÀ

COMPRARE IN SICUREZZA EVITANDO SORPRESE SGRADITE

Come evitare che lo shopping on line si trasformi in una brutta sorpresa? Ecco qualche regola.

{ L’

COME FUNZIONA L’ACQUISTO ON LINE

}

acquisto on line può avvenire in modalità diretta o indiretta. Nel primo caso tutte le fasi della transazione sono on line: ordine, pagamento, consegna. Si utilizza questa soluzione nei prodotti digitali come software, musica, filmati e in tutti i servizi di biglietteria, giochi in rete, banking. Nel secondo caso l’ordine e a volte il pagamento avvengono via internet, ma la consegna viene effettuata al domicilio dell’acquirente. Riguarda i beni tradizionali come libri, prodotti di abbigliamento, computer che continuano ad essere venduti anche nei negozi, ma che vengono proposti anche on line per ampliarne i canali di acquisto. Il pagamento può essere effettuato con carta di credito o carte ricaricabili, bonifico bancario o in contrassegno.

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Prima di confermare l’acquisto leggere sempre le condizioni di vendita, che devono essere presenti su qualsiasi sito di e-commerce, solitamente nella sezione “guida all’acquisto” o “shopping”.

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Assicurarsi che il sito contenga delle informazioni di contatto del venditore, al quale rivolgersi in caso di problemi.

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In alternativa scegliere le carte ricaricabili, dove si può versare di volta in volta la somma che serve all’acquisto, in modo da evitare a terzi l’accesso diretto al proprio conto corrente.

Controllare che il sito utilizzi un sistema di sicurezza internazionale per i pagamenti, tenendo conto che l’indirizzo dei siti protetti deve sempre cominciare con “https”. Non inserire mai il numero della propria carta di credito su computer diversi dal proprio, come negli internet cafè, per evitare che altri dopo di noi possano risalire ai nostri dati bancari. Controllare sempre l’estratto conto della propria carta di credito prima e dopo l’acquisto per tenere il saldo sotto controllo e nel caso di acquisti che non vi risultano essere subito pronti a comunicarlo alla propria banca.

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SOCIETÀ

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Acquisti ON LINE TRUFFE? No, grazie «Una sana dose di diffidenza e qualche semplice accorgimento possono difenderci dalle insidie che, a volte, si celano dietro le vendite di prodotti nel Web. I consigli delle Forze dell’Ordine» [ ATTUALITÀ DI

GIOVANNA VECCHIOTTI ]

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a rete ci mette a disposizione prodotti di ogni genere garantendo qualità, proponendo prezzi concorrenziali e offrendo consegne a stretto giro di posta. Tentazioni a cui si può cedere con tranquillità non prima, però, di aver effettuato poche ma fondamentali verifiche. Ce ne parla Fabiola Trefiletti, vice questore aggiunto, Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Lombardia. Sempre più spesso si compra on line: qual è il consiglio per essere sicuri di non incorrere in pericoli quando si fornisce il numero della propria carta di credito? Esistono canali protetti e come si fa a riconoscerli? Innanzitutto voglio tranquillizzare i lettori: fare acquisti su Internet con la carta di credito è sicuro. L’importante è seguire una serie di accortezze da mettere in atto prima di procedere. È necessario, prima di tutto, verificare il sito presso il quale si intende utilizzare la carta, soprattutto se i prezzi della merce sono molto vantaggiosi, e controllare se il numero della carta passa criptato. Questi sono i due punti sui quali l’utente deve concentrarsi.

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Ormai su Internet è facile creare piattaforme di vendita e potrebbe accadere che non si conosca la società che fornisce il prodotto; per questo la ricerca delle informazioni sulla rete diventa fondamentale. Internet è uno strumento potentissimo e, se ci si imbatte in un sito a noi sconosciuto, si può andare a cercare nel Web informazioni sulla società venditrice, evitando il raggiro. Oggi, ci sono dei news groups che creano dei forum dove vengono riportate segnalazioni di truffe che i membri hanno subìto o di cui sono a conoscenza. Altra accortezza è verificare se il sito è fornito di un programma di crittografia. Laddove si inserisce il numero della carta di credito dovrebbe apparire un lucchetto e un sistema di asterischi che impedisca di leggere le cifre in chiaro. Questo sistema è estre-

mamente complicato e praticamente impossibile da violare, quindi si può stare tranquilli. In realtà, la clonazione delle carte di credito non avviene attraverso il computer, ma quando si consegna fisicamente la carta al momento del pagamento. Quando si fanno acquisti è meglio utilizzare una carta di credito o sistemi di pagamento tipo PayPal o altri trasferimenti di denaro? Il problema non è tanto come pagare, ma definire con certezza chi è il destinatario del pagamento. Nel momento in cui non compare il nome di una grande azienda che garantisca una certa solidità, ma un’azienda piccola gestita da un utente o un soggetto che vuole vendere merce usata a prezzi molto bassi, è meglio diffidare, perché molto spesso le truffe sono die-

«L’utilizzo di carte prepagate con un plafond limitato e l’attivazione degli alert via sms sono strumenti utili ad arginare il rischio di truffe»


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tro queste trattative tra privati. I prodotti offerti, a volte, variano a seconda del periodo dell’anno: per esempio, le vacanze nei periodi estivi o i regali di varie tipologie nel periodo natalizio. Sfruttano quello che la gente cerca maggiormente sulla rete, richiedono soldi in anticipo rispetto alla prestazione o all’invio della merce (il banale contrassegno ovviamente disincentiva la truffa). Spesso, potrebbe trattarsi di merce rubata acquistando la quale, tra l’altro, si può incorrere nel reato di ricettazione o incauto acquisto. Prezzi estremamente più bassi rispetto

un qualsiasi ufficio di Polizia si ottiene un risarcimento. Importante, inoltre, è fare una segnalazione all’ufficio di Polizia se ci si imbatte in annunci di vendita ritenuti ingannevoli. A maggior ragione la denuncia deve essere effettuata se la persona è stata truffata per un acquisto cui non è seguito l’invio della merce o se sono stati consegnati beni differenti da quelli richiesti. Diciamo che è la tipologia di truffa più diffusa. Nelle compravendite in rete a quali prodotti bisogna fare particolare attenzione? Per esempio, ai farmaci?

Le mail “fishing”

L’alert

sono comunicazioni inviate ad un indeterminato numero di utenti allo scopo di ottenere dati sensibili.

è un sms che informa in tempo reale di eventuali pagamenti effettuati in rete.

a quelli di mercato devono, dunque, far dubitare. Può essere una soluzione utilizzare una carta di credito prepagata? Sì. Per arginare quelle che sono le truffe alle carte di credito si possono usare carte prepagate, con un plafond limitato, magari utilizzate solo sulla rete. Un altro accorgimento consiste nell’attivare il servizio di avviso con gli sms. Sono utilissimi perché informano in tempo reale se la carta di credito è stata usata per un pagamento in rete, consentendo così di bloccarla ed evitando che il plafond venga azzerato. Nel momento in cui si riceve un alert sono disponibili anche dei numeri verdi da chiamare 24 ore al giorno, festivi compresi, per bloccare la carta. Diverse sono le situazioni legate alle coordinate di un banking, dove è previsto che l’utente sia molto accorto nel conservare le proprie coordinate bancarie. Comunque, nel caso di utilizzo indebito di una carta di credito, presentando una denuncia presso

Ci sono beni che possono essere liberamente venduti e altri no; i farmaci che necessitano di prescrizione medica sono tra questi ultimi. Anche se fosse un’emergenza. Attenzione anche alle vendite tramite siti all’estero: spesso si scopre che non si può applicare il diritto di recesso. Bisogna far bene attenzione agli aspetti contrattuali: a volte la scritta è piccola e non ci si accorge che ci sono sdoganamenti da pagare. Ci potrebbero essere anche delle note con i prezzi aggiuntivi. Quindi attenzione alla vendita di biglietti aerei o di pacchetti di viaggio. Cos’è un fishing? Spesso i truffatori mandano delle mail di fishing, una sorta di “pesca”, ad un numero indeterminato di utenti per ottenere dei dati sensibili: a volte il numero della carta di credito, a volte le credenziali personali o il numero del conto corrente. Vengono creati dei messaggi con testi allettanti come “Hai vinto un bonus”, “C’è da rivedere la carta di credito” “Puoi avere delle agevolazioni di pagamento”, che l’utente perce-

pisce come reali in quanto utilizzano nomi e loghi delle società con cui è in contatto. Questi messaggi avvincenti possono far calare quelle che sono le normali resistenze di un utente. Oppure possono arrivare messaggi allarmanti. Per esempio, “Ti sta per scadere la carta”, “Ti hanno cancellato dagli elenchi”, “Ti è stato bloccato il conto”... Certo. Lo fanno per ottenere l’attenzione immediata dell’utente suscitando in lui uno stato d’ansia, o perché ha un vantaggio economico o perché crede possa accadere qualcosa alle proprie credenziali. A quel punto non rilegge con attenzione il messaggio, ma va a cliccare sul link allegato alla mail e fornisce i dati richiesti. Spesso basta cliccare il link per far arrivare sul proprio computer un virus che permette ai truffatori di rilevare quelli che sono i dati sensibili in esso contenuti. Per evitare problemi bisogna cancellare la mail senza guardarne il contenuto e, soprattutto, senza cliccare sui link indicati.

Altra cosa importantissima: l’utente che fa un acquisto o comunque naviga in Internet, in genere, deve avere il proprio computer ben protetto. Infatti, come le mail fishing possono contenere virus, anche navigando in Internet possiamo imbatterci in siti che ne contengono altri: se si vanno ad inserire nel computer, carpiscono dati sensibili in esso contenuti o arrecano danni alla conservazione degli stessi. Anche quando si riceve un fishing è importante fare la segnalazione? Sì, nel momento in cui si rileva che ci sono delle anomalie anche nelle mail ricevute, è importante segnalarlo alla Polizia Postale. Ogni cittadino può rivolgersi alla Polizia o Carabinieri di zona per formalizzare l’atto o recarsi negli uffici della Polizia Postale per poi ricevere tutte le informazioni e gli aggiornamenti sulle varie fasi degli accertamenti. Per saperne di più: www.poliziadistato.it www.commissariatops.it OTTOBRE 2013

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> @VVISO AI NAVIGANTI

I PREFERITI DI DI PAOLO NEGRINI

LA TOP 5 DELLE COSE DA FARE, VEDERE, ASCOLTARE IN RETE

LUIGI EINAUDI [ UN PATRIMONIO RECUPERATO ] «La classe politica non si forma se l’eletto ad amministrare le cose municipali o provinciali o regionali non è pienamente responsabile per l’opera propria». Dal giugno scorso è on-line il sito su Luigi Einaudi, intellettuale ed economista di fama mondiale, secondo Presidente della Repubblica ed uno dei padri della Repubblica Italiana. Il sito raccoglie in un unico database tutti gli scritti einaudiani, spesso difficilmente reperibili, non fosse altro perché sparsi in una miriade di riviste, giornali, volumi di raccolte, pubblicazioni d’occasione. Considerata la quantità di materiale pubblicato, sono state previste tre modalità di ricerca: cronologica, bibliografica, per parole chiave. >> www.luigieinaudi.it

MODI DI DIRE [ LA LINGUA IN RETE ] Quante volte avete ascoltato espressioni come: “l’avvocato del diavolo“ o “seminare zizzania“. Siete in grado di ricordarne il significato o l’origine di tale espressione? Un motore di ricerca potrebbe aiutarvi, ma una risorsa on-line dedicata a questo semplifica le cose. Si tratta del Dizionario dei Modi di Dire, versione on-line gratuita del Dizionario dei Modi di Dire della Lingua Italiana di Hoepli Editore. >> www.dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire

UN CASO DI BRAND [ DA DOVE VIENE? ] “Io leggo l’etichetta” è un progetto che sta avendo un grande seguito. Il principio che porta avanti il blog è semplice. Attraverso la lettura delle informazioni scritte sulle etichette dei prodotti, è possibile conoscere lo stabilimento da cui provengono e scoprire che spesso sono commercializzati a prezzi differenti, in base al marchio impresso sulla confezione, anche se prodotti nello stesso stabilimento. >> www.ioleggoletichetta.it

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Dagli Anni ‘60 il nostro pianeta è circondato da satelliti artificiali che comunicano dati sui cambiamenti climatici e meteorologici. Dallo spazio non arrivano solo dati, ma anche fotografie che rivelano forme e colori inimmaginabili. La Nasa ne ha raccolte 75 ed ha creato l’e-book, Terra come arte. >> www.nasa.gov/pdf/703154main_earth_art-ebook.pdf

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SOCIETÀ

[ ATTUALITÀ DI

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GENOVA, DAL 23 OTTOBRE AL 3 NOVEMBRE

GIOVANNI ORSO ]

PER UN MONDO MIGLIORE «Nell’edizione di quest’anno la affinché sia di

bellezza sarà il tema portante, stimolo per tornare alle origini»

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a bellezza salverà il mondo». Così la pensava il principe Miškin, protagonista de L’Idiota, uno dei capolavori di Fedor Dostoevskij, e così la pensano gli ideatori del Festival della Scienza, tanto da far diventare la bellezza protagonista dell’edizione di quest’anno. Un concetto diverso dal solito, declinato in molteplici forme. «La bellezza come prospettiva di un mondo migliore e come stimolo per raggiungerlo», ma anche come mezzo per superare la crisi, per riuscire a ritrovare nell’uomo ciò che è andato perduto nella sua anima, per tornare ad assaporare antichi gusti e ammirare eterni capolavori. Il Festival, giunto alla sua XI edizione, è - come tutti gli anni - un contenitore ricco di ap-

puntamenti fruibili da persone di ogni età, siano essi studenti che semplici curiosi; l’unica condizione richiesta è la passione per la scienza. Conferenze, progetti, tavole rotonde, laboratori e spettacoli si snodano lungo la città, in modo da poter coinvolgere il pubblico che spesso diventa esso stesso protagonista dell’evento. Nella sezione “Progetti spe-

ciali” si dà uno sguardo al futuro, mettendo in luce ciò che accade nel mondo dell’istruzione e dell’occupazione, e si offre la possibilità a 180 studenti, selezionati tra le eccellenze delle scuole superiori, di confrontarsi con 50 professionisti ed esperti in campo lavorativo. Mentre le start up e la tecnologia saranno le protagoniste del Premio Nazio-

nale per l’innovazione 2013. La matematica diventa bella e possibile, e la meraviglia della Natura viene esplicitata attraverso Le aurore boreali, dentro le quali il pubblico è invitato ad entrare. E poi biologia, filosofia, storia, fino ad arrivare alla cucina, dove la zucca sarà la protagonista con Che scienziati zucconi! Chissà se sarà proprio così.

Premi Nobel

Progetto Graphene

Fragili Equilibri

Giù al Polo

Tra i tanti ospiti presenti anche gli scienziati Kostya Novoselov e Ada Yonath, rispettivamente Nobel per la Fisica, nel 2010, e per la Chimica, nel 2009.

Definito materiale rivoluzionario, del graphene vengono presentate le proprietà, la tecnologia, le potenzialità future, attraverso un ciclo di cinque workshop.

All’energia e alle sue fonti, rinnovabili e non, è dedicata l’edizione di Fragili Equilibri 3E. Le tre E, sono gli equilibri Energetici, Etici ed Emozionali legati all’ambiente.

«Lavoro, freddo, buio, silenzio, solitudini, convivenze obbligate». Uno spaccato di come gli scienziati affrontano la quotidianità, vivendo tra i ghiacci del Polo Sud.

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SOCIETÀ

[ ATTUALITÀ DI

GIOVANNA DALL’ONGARO ]

IO mi SALVERÒ «All’inizio sembra il Principe Azzurro, poi la trasformazione. Ma cosa c’è nella mente di un uomo violento? Cosa lo spinge a trasformare una relazione amorosa in un incubo? Imparare a leggere i primi segnali comportamentali, può significare salvarsi la vita»

«

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vevo un ottimo lavoro, amici e una famiglia fantastica...o così pensavo. Recentemente, all’improvviso, mia moglie Adriana mi ha detto che se non smetto di trattarla male, lei se ne andrà. Mi rendo contro che non sono stato onesto con me stesso. Ho provato a convincermi che era tutto nella mente di Adriana e che tutta la questione si sarebbe calmata. Ma poi ho visto quanto Adriana si tenesse da parte e ho visto quanto anche mio figlio Luca fosse turbato. La cosa migliore che potevo fare è diventare più consapevole di come stavo trattando Adriana. Forse non la stavo picchiando, ma so che stavo cercando di controllarla e volevo smettere». La testimonianza di Paolo, 40 anni, è tratta dall’“opuscolo di auto aiuto” che il Centro di Ascolto Uomini Maltrat-

tanti pubblica sul suo sito (www.centrouomimaltrattanti.org). L’associazione, con sede a Firenze e Ferrara, è la prima struttura nata in Italia dedicata agli “autori di comportamenti violenti” che cercano un sostegno e che rivendicano il diritto a una seconda possibilità. Il primo passo per chi vuole cambiare è quello di riconoscere i propri limiti e gli esperti dell’associazione suggeriscono di farlo rispondendo a una serie di domande: “Se sei preoccupato, fatti queste domande fondamentali: » OTTOBRE 2013

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48 I 50epiu.it I OTTOBRE 2013

prendere provvedimenti finora di esclusiva competenza della Magistratura, e l’assenza di un investimento di risorse da destinare a un efficace piano d’azione per la formazione di personale specializzato, per campagne di informazione e prevenzione, per la realizzazione di nuove strutture di accoglienza per le vittime o per centri di ascolto dedicati agli uomini maltrattanti». Ricapitoliamo, in sintesi, le novità introdotte dal decreto. Per i reati di maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori (stalking) sono state introdotte alcune aggravanti: aumenta la pena se i maltrattamenti avvengono in presenza di un minore di 18 anni (mentre prima l’aggravante scattava se i maltrattamenti avvenivano in danno di minori di 14 anni), se la vittima di

ILANGES I EREGGEL REPAS :OBUCNI’LLAD ISRAILGEVS EMOC

1. La offendi spesso e la critichi molto? 2. Le hai impedito di fare qualcosa che lei voleva fare? Come, per esempio, andare fuori con gli amici, avere un lavoro o studiare? 3. Sei responsabile delle finanze e non permetti alla tua compagna di usare soldi per suo uso personale? 4. Hai mai minacciato di picchiarla o di tirarle qualcosa addosso? 5. L’hai mai accusata ingiustamente di prestare troppa attenzione a qualcun altro? 6. L’hai mai schiaffeggiata, picchiata, spintonata o strattonata? 7. L’hai mai spinta ad avere rapporti sessuali anche se non li desiderava?”. È un invito a guardarsi allo specchio e mettere a nudo il proprio lato oscuro, quello di cui ci si vuole liberare. È l’inizio di un percorso di recupero che può essere utile, forse più del carcere, a evitare che un rapporto affettivo si concluda in un dramma irreparabile. Ma di centri come questo nel nostro Paese ve ne sono pochi (un elenco lo si può trovare sul sito www.casadelledonne.blogspot.it) e non pare che le cose cambieranno con il nuovo decreto antifemminicidio, approvato lo scorso Ferragosto tirandosi dietro non poche polemiche. Sembra, infatti, che le migliori intenzioni non siano riuscite a garantire una legge efficace: l’elefante, sotto la pressione mediatica dei drammatici casi di cronaca, ha partorito un topolino imperfetto e, a detta di molti giuristi, persino controproducente rispetto al nobile obiettivo che si proponeva: prevenire e contrastare la violenza di genere. «Ci sono tre aspetti critici nel decreto», spiega Alessandra Cacchiarelli, penalista esperta in materia di diritto di famiglia e minori. «La considerazione della donna solo come soggetto debole, degno di tutele speciali al pari dei minori, il grande potere attribuito alla Polizia Giudiziaria legittimata a

COME SVEGLIARSI DALL’INCUBO: SAPER LEGGERE I SEGNALI

SOCIETÀ

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DEDICATO A TUTTE LE

DONNE

DI GIOVANNA VECCHIOT TI

N

on è vero che sono sempre degli sconosciuti. Anzi, molto spesso gli aguzzini vestono i panni di un famigliare: un padre, un fratello, il proprio compagno, persino un figlio. La violenza all’interno delle mura domestiche è sempre più diffusa, come se la vita delle donne non avesse il diritto ad essere rispettata. Un retaggio culturale o un potere acquisito (ma in virtù di cosa?) da parte degli uomini a imporre la propria volontà? Eppure, nonostante i numeri denuncino un’escalation della violenza domestica, troppo spesso gli abusi vengono giustificati persino

dalle stesse vittime, come se la colpa di tali comportamenti risiedesse esclusivamente in chi la violenza la subisce. Ma quali sono i meccanismi psicologici che inducono certe coppie a perpetrare il ruolo di vittima-carnefice, e come può una donna capire se dietro quell’uomo gentile che ha incontrato non si nasconda un futuro aguzzino? Lo abbiamo chiesto a Lundy Bancroft, consulente giudiziario e co-direttore di “Emerge” - la prima organizzazione che negli Stati Uniti offre programmi riabilitativi per uomini violenti - autore del libro Uomini che maltrattano le donne Come riconoscerli per tempo

e cosa fare per difendersi (Vallardi editore), nel quale vengono evidenziati i meccanismi messi in atto dall’abuser e i segnali per riconoscerli. Dottor Bancroft, quando ha iniziato ad occuparsi di violenza domestica e perché ha scelto di dedicare la Sua professionalità agli uomini abusanti? Ho iniziato nel 1987. Volevo sfruttare i miei studi e lottare per una giusta causa, per l’uguaglianza. Lavorare in un programma di recupero degli abuser mi ha dato la possibilità di sfidare gli stessi uomini, di fare in modo che si staccassero dalla cultura dell’oppressione, di farli smettere di inti-


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violenza sessuale è in gravidanza e se il colpevole è il coniuge, anche separato o divorziato, o una persona legata da “relazione affettiva, anche senza convivenza” (una condizione vaga che si presta a svariate interpretazioni), se lo stalking avviene tramite strumenti informatici o telematici. La querela per stalking diventa irrevocabile. «Quest’ultimo provvedimento sembra frutto di un giudizio riduttivo della capacità di decisione della donna, alla quale viene negato il diritto di ripensamento anche nei casi in cui la conflittualità sia cessata e la donna decida di non proseguire nella richiesta di una condanna penale

nei confronti di una persona alla quale è comunque legata. A parte questa sostanziale novità, il decreto, dal punto di vista delle sanzioni, non opera grandi stravolgimenti ma introduce piccoli correttivi che non hanno un considerevole impatto sulla pena. Le novità maggiori le troviamo, invece, sul piano dell’ordine pubblico dove viene concessa alla Polizia, anche su segnalazione anonima e in assenza di richiesta della persona offesa, la facoltà di ammonire l’accusato o di imporgli l’allontanamento dai luoghi famigliari, e sul piano processuale dove vengono introdotti speciali strumenti di tutela della parte offesa che rischiano di

sbilanciare troppo le garanzie processuali e acuire i conflitti tra le parti. Temo che questi provvedimenti speciali, dettati dall’urgenza dell’allarme sociale, servano a poco. Molto invece andrebbe fatto con interventi a lungo termine sul piano della prevenzione, con corsi di formazione per il personale di Polizia, con progetti educativi nelle scuole e interventi strutturali nella cultura del nostro Paese che rendano le donne più sicure del loro ruolo e gli uomini capaci di accettare frustrazioni e fallimenti, misure previste dal decreto ma senza alcun investimento di risorse», conclude Alessandra Cacchiarelli. Viene voglia, a questo »

«Credere alle parole della vittima, è il primo ed importante passo per aiutarla»

midire e dominare le donne. Da cosa nasce la violenza domestica, da un sentimento nei confronti del partner o da un atteggiamento culturale? Una cattiva relazione può trasformare un uomo non violento in un abuser, ma per certo un abuser è capace di trasformare una bella relazione in un incubo. Il problema sta nel comportamento e nel modo di pensare dell’uomo violento, perché lo porterà a ripetere lo schema di relazione in relazione, dicendosi ogni volta che la colpa è della donna. All’inizio di ogni relazione ci sarà un periodo in cui si comporterà bene. In questa prima fase l’uomo si dirà: «Vedi, il mio comportamento è buono se sto con una brava donna», ma dopo qualche mese riprenderà a comportarsi come sempre. La violenza domestica è causata dalla convinzione maschile che la donna debba adeguarsi alle sue necessità, e si fermerà soltanto quando si raggiungerà una vera parità fra i sessi.

«Il giardino dell’Eden» è così che Lei definisce i primi mesi di una relazione con un uomo abusante. Ma all’inizio di una relazione esistono dei segnali comportamentali che diano alla donna la possibilità di capire che si sta intraprendendo un rapporto “a rischio”? All’inizio di una relazione l’abuser spesso si comporta in maniera cavalleresca. Purtroppo la donna, in genere, è stata educata a ricercare questa caratteristica in un compagno. In secondo luogo, tende a voler mantenere il controllo, e inizia dai pensieri della partner: la critica, reagisce in maniera esagerata a questioni di poco conto, pretende che lei faccia tutto quello che

le viene chiesto. Ancora una volta, alle donne viene insegnato di trovare attraente un uomo che “prende il controllo”, anche se in realtà questo è un indizio negativo. La mancanza di rispetto è solitamente il gradino successivo. Una donna dovrebbe chiedersi spesso, all’inizio di una relazione: «Quanto rispetto dimostra nei miei confronti? Rispetta le mie opinioni, la mia intelligenza, la mia forza, le mie decisioni?». Esistono anche altri indizi, ma mi limiterò a segnalarne uno: state lontane dagli uomini gelosi o possessivi. Spesso si interpreta la gelosia come una dimostrazione d’amore, ma in realtà è soltanto la volontà di un uomo di controllare la donna, e questo biso-

gno di controllo col tempo spesso sfocia in violenza. L’amore non può sostituire il rispetto, e infatti l’amore senza rispetto non è amore, ma mero possesso. Inoltre le donne devono stare attente a questi segnali: a) fa grandi promesse; b) parla sempre di sé e non ascolta; c) vuole “migliorare” la donna con cui sta; d) parla in modo da suggerire che la donna capisce meno di lui; e) non è sincero; f) continua una relazione che «è praticamente finita». Se potessimo definire la personalità di un abuser, potremmo paragonarla al Dottor Jekyll e Mr Hyde. Perché, in lui, spesso esiste un così repentino cambiamento d’umore? Esso è profondamente convinto (anche se spesso non in maniera cosciente) che sia responsabilità della sua compagna soddisfare i suoi bisogni prima dei propri. Il suo umore può quindi cambiare repentinamente quando non si sente messo in primo piano. Un uomo violento non vuole riconoscere sentimenti, bi- » SEGUE A PAG. 23 OTTOBRE 2013

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punto, di andare a vedere come il problema è stato affrontato all’estero, cercando qualche modello giuridico alternativo a cui ispirarsi, meno punitivo, ma non per questo meno efficace. «Negli Stati Uniti esiste uno strumento molto efficace, forse non perfetto, ma sicuramente di buon livello», spiega Marina Catucci, giornalista, videomaker e autrice di un documentario sugli uomini abusanti dal titolo Besame Mucho. «Si tratta del cosiddetto Order of Protection emesso dal giudice del Family Court. L’iter è questo: prima si sporge denuncia in un commissariato di polizia. Facciamo presente che tutti i commissariati sono dotati di una sezione speciale di domestic violence, gestita da personale specializzato. Con la denuncia si va in tribunale e si incontra un giudice che, se lo ritiene necessario, emette immediatamente un Order of Protection temporaneo che garantisce alla donna protezione e controllo da parte delle forze dell’ordine. Dopodiché viene fissata un’udienza con entrambe le parti coinvolte, dove il provvedimento può diventare definitivo. Tutto in tempi rapidi. L’Order of Protection impone all’abuser l’allontanamento dalla

vittima senza però macchiare la fedina penale. Se la persona denunciata rispetta l’ordine del giudice, non avrà alcuna conseguenza sul piano penale. Tutto da guadagnare e nulla da perdere. In caso contrario, verrà punito duramente. A me sembra un modello valido che negli Stati Uniti ha ottenuto buoni risultati». Nel documentario che sta per girare in America, Marina Catucci affronterà il tema della violenza sulle donne da una prospettiva inedita. Quella del carnefice e non della vittima. I riflettori, questa volta, saranno puntati sull’altra metà della coppia, generalmente trascurata dalle cronache, con lo scopo di capire come e perché il principe azzurro dei sogni può trasformarsi in un orribile orco. Le interviste ad avvocati, psichiatri, politici, poliziotti ruoteranno tutte intorno a un unico quesito: cosa scatta nella mente di un abuser? «Non voglio mostrare donne in lacrime che espongono alle telecamere i loro lividi». La scelta è coraggiosa, ma le critiche sono prevedibili: “spiegare” vuol dire “giustificare” e chiunque cerchi le ragioni di un comportamento violento finisce, in sostanza, per difenderlo. «Non è

così, non c’è alcun intento giustificatorio in Besame Mucho. Non possiamo continuare a ignorare l’altra metà del problema: fino a quando non comprenderemo le ragioni del malessere maschile, non potrà esserci un vero benessere femminile. Per questo trovo indispensabile analizzare il labirinto mentale di chi arriva a ferire o uccidere la donna che crede di amare», ci spiega Marina mostrando un pragmatismo che è forse di casa negli Stati Uniti, sua patria adottiva, ma che fatichiamo a trovare nel nostro Paese più abile a lanciare allarmi che a trovare soluzioni veramente efficaci. «Affrontare il tema come se si trattasse di un’“emergenza” è fuorviante. La violenza domestica è piuttosto di un dramma costante nella storia del nostro Paese», precisa Luana De Vita, psicoterapeuta e criminologa, anche lei pronta a difendere una tesi “scomoda” pur di individuare il problema da risolvere. «Alla base di molti di questi drammi c’è un problema culturale. Se vogliamo veramente cambiare le cose dobbiamo accettare che tra offender e vittima c’è sempre una relazione, che non possiamo osservare la scena del cri-

mine senza valutare l’agito di tutti gli attori, nello specifico dell’uomo e della donna. L’uomo responsabile delle violenze non è l’unico elemento problematico della coppia. La degenerazione del rapporto non avviene mai a senso unico. In questi casi troviamo sempre donne disposte ad annullare la propria identità, a smettere di truccarsi, a cambiare look e abitudini di vita pur di compiacere il partner. Alla prevaricazione dell’uomo si accompagna sempre un atteggiamento remissivo della donna, che non pone freni alla sfera di invadenza del compagno accettando incondizionatamente tutte le imposizioni. Arrivando a subire una catena di umiliazioni, pur di mantenere in vita quella che si ostina a considerare una storia d’amore. Rafforzare la personalità e l’autostima delle donne aiuterebbe ad evitare il peggio. Bisognerebbe far capire loro che uomini così vanno lasciati e non assecondati». Il tabù è infranto: le dinamiche all’interno della coppia sono più complesse di quelle riportate nelle cronache dei giornali e non vanno taciute se si vuole porre fine a questi drammi. Ancora una volta: nessuno cerca in alcun


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modo di giustificare il comportamento del carnefice, né tanto meno di colpevolizzare la vittima. Si tenta, piuttosto, di capire perché una donna arriva a confondere il desiderio di possesso del partner con il grande amore. «Solitamente questi rapporti, caratterizzati dalla violenza maschile, attraversano tutti le stesse fasi», spiega Marina Catucci che grazie al suo blog, a Twitter e a Facebook, ha potuto raccogliere moltissime testimonianze di donne vittime di violenze. «L’offender si comporta per lo più nello stesso modo: c’è una prima fase in cui il nuovo partner si presenta come l’uomo ideale, un meraviglioso principe azzurro sul cavallo bianco. Tutto il resto avviene molto, troppo in fretta, too fast too soon. Ci si ritrova all’improvviso in un nido d’amore, spesso isolato, lontano dalla città, in campagna o al mare senza poter avere altre relazioni al di fuori della coppia. Segue a questo punto la fase della depersonalizzazione. La principessa è talmente bella che non ha bisogno di truccarsi né di vestirsi in modo originale. Tanto più che deve piacere solo al suo principe. In questo modo viene minata l’autostima della partner. Il rapporto può degenerare infine in violenza fisica, ma anche economica e verbale». Nel peggiore dei casi si conclude con un omicidio. Secondo una recente indagine dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 38% dei femminicidi nel mondo è commesso dal partner. Una cifra con-

fermata anche da un dossier dell’autorevole rivista scientifica Lancet, che ha monitorato il fenomeno in 66 Paesi e messo a confronto i dati degli omicidi con vittime femminili e maschili. Ebbene, per quanto riguarda le donne uccise, nel 38% dei casi l’assassino è il partner, mentre quando le vittime sono uomini solo nel 6,3% dei casi l’omicida è la compagna. «Dobbiamo ripetere che la coltellata non arriva mai all’improvviso, ma è il culmine di una serie di episodi indicativi della degenerazione del rapporto. Una donna con una solida autostima può accorgersi presto dell’anomalia e cogliere i segnali di allarme prima che sia troppo tardi. Purtroppo siamo ancora vittime di una cultura, alimentata anche dalle campagne pubblicitarie, che considera la donna al servizio dell’uomo, responsabile di tutto ciò che accade intorno a lei, persino dei problemi sessuali del partner. È un modello che si tramanda di madre in figlia a cui si può porre rimedio, e so di essere impopolare dicendolo, non solo proteggendo le donne dagli uomini, ma anche da loro stesse», dice Luana De Vita. In attesa di una rete di aiuti più solida, concludiamo con l’invito che Luana De Vita rivolge a tutte le donne coinvolte in un rapporto a rischio: «Rifiutativi di fare l’ultima uscita insieme, l’ultimo giro in macchina, l’ultimo addio. E, nel caso in cui accettaste la proposta, scegliete per l’appuntamento luoghi ben frequentati». Piccole, ma fondamentali accortezze.

» SEGUE DA PAG. 21 sogni, opinioni alla donna con cui ha una relazione, se questi non concordano con i suoi; vuole avere il controllo della relazione, quindi anche i cambi di umore sono uno strumento per mantenere una posizione di potere. Un abusante, quanta consapevolezza ha delle proprie azioni? La consapevolezza delle proprie azioni varia da abuser ad abuser, e spesso anche da incidente ad incidente. In ogni caso, anche se non è consapevole, non vuol dire che il suo comportamento è accidentale; è importante che questi concetti non vengano confusi. Egli può non sapere esattamente perché fa le scelte che fa, ma prende comunque delle decisioni intenzionali (l’ho verificato in oltre 2.000 casi). Spesso un abuser continua a comportarsi nello stesso modo anche quando gli viene mostrato di cosa si tratta, quindi l’aspetto consapevolezza/non consapevolezza non è poi così fondamentale. C’è la possibilità che un uomo violento cambi il proprio atteggiamento nei confronti della compagna? L’unico modo in cui può modificare il suo comportamento è accettando di essere responsabile al 100% delle proprie azioni, e smettendo di incolpare la propria compagna. Il cambiamento, purtroppo, non è comune, perché l’uomo continua a darsi le stesse giustificazioni, le stesse scuse, si dice che è la donna a spingerlo a comportarsi così. Come possono, amici o altri parenti, aiutare una donna che subisce violenza domestica? La parte fondamentale è credere a quello che la donna ci dice. Non ditele che il suo uomo è “troppo gentile” (implicando che i suoi racconti sono esagerati). Non ditele che “deve aver fatto qualcosa per farlo arrabbiare”; lui è l’unico responsabile per le proprie azioni, la rabbia non è un deterrente. Datele il tempo di decidere cosa vuole fare, non fatele pressioni né in un senso né nell’altro. Siatele vicini, supportate le sue decisioni. Trattatela con rispetto, è proprio quello che le è mancato dal compagno. Datele un posto dove stare e, se ne ha bisogno, anche soldi. Mettetela in condizione di capire qual è la scelta migliore per i suoi figli. Accettate che, per quanto le cose possano sembrare facili per voi, per una donna vittima di violenze domestiche nessuna scelta è facile (ancora di più se ha dei figli). OTTOBRE 2013

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principi

PREVENZIONE, RIUTILIZZO E RICICLO; miglioramento dello smaltimento; monitoraggio finale: è questo l’approccio che l’Unione europea ha messo in campo per la gestione dei rifiuti

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[ AMBIENTE DI VALERIO

MARIA URRU ]

SPAZZATURA AI RAGGI X «Sono in arrivo, con un progetto pilota in tre diverse città europee, cassonetti “intelligenti” che ci aiuteranno a fare una corretta raccolta dei rifiuti urbani ed industriali. Ora, però, cerchiamo di essere noi più intelligenti dei cassonetti e facciamo bene la differenziata»

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e non siamo vicini ad una città ultratecnologica come l’aveva pensata Fritz Lang in Metropolis, poco ci manca. Adesso anche i cassonetti dell’immondizia hanno “un’anima”. Anzi, un cervello che ci riconosce e ci aiuta a fare la raccolta nel modo migliore possibile. E il primo cassonetto “intelligente” dell’Unione europea parla italiano. È il risultato, infatti, del progetto BURBA - Bottom-up selection, collection and management of URBAn waste -, finanziato dall’Unione europea e pensato per “differenziare bene”. L’Italia è stata tra i principali partner insieme ad altri otto, alcuni provenienti da Spagna, Polonia, Portogallo e Cina. Ci sono voluti tre anni e la fusione di due tecnologie diverse - un sistema di identificazione a radio frequenza (RFID - Radio frequency identification) ed uno di geolocalizzazione -, ma alla fine eccoli: i nuovi cassonetti potranno es-

sere aperti con un carta personale RFID che identifica l’utente e lo “controlla” nel corretto smaltimento. Il risultato? Il cassonetto intelligente, per gli “amici” IWAC - Intelligent Waste Container -, invia i dati ad un centro che li elabora ottimizzando anche i percorsi di raccolta. E se la raccolta l’abbiamo fatta bene? Sembra che, grazie alla collaborazione tra Amministrazioni locali e cittadini, il progetto BURBA preveda di premiare i più virtuosi con sconti sulle tariffe e sulla tassa dei rifiuti. I prototipi sono quasi pronti per il collaudo. Una rete di IWAC sarà disponibile a Camogli in Italia, Santander in Spagna e Rzeszow in Polonia. I ricercatori, inoltre, stanno elaborando un Life Cycle Analysis (LCA) anche per garantire “risparmi non controbilanciati da costi di produzione”. Insomma, per non andarci solo in pari, ma guadagnarci. E se fa bene all’ambiente, ben venga.

2.570 milioni

1.100 litri

Il progetto

di tonnellate è stata, nel 2010, la produzione totale di rifiuti nell’Unione: 5.128 kg pro capite.

È la capienza dei cassonetti di nuova generazione, gli IWAC Intelligent Waste Container.

BURBA informa i cittadini anche attraverso un’App per smartphone sul corretto smaltimento dei rifiuti.

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Il Trap

Ranieri

Zenga

all’estero ha portato allo scudetto il Monaco di Baviera, Il Benfica e il Salisburgo.

Il 29 maggio 2012 ha firmato un contratto biennale con la squadra francese del Monaco.

15 anni come allenatore, di cui tre in Italia e i restanti tra Usa, Romania, Serbia ed Emirati Arabi.

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[ ATTUALITÀ DI RAFFAELLO

CARABINI ]

FUGA DAL CAMPIONATO, MA SOLO DA QUELLO ITALIANO «Sono i più ricercati, i più pagati, i più titolati. Ovunque vanno, come moderni Re Mida, trasformano le squadre in oro, in allegre macchine da guerra capaci di inanellare una coppa dietro l’altra. E nessuno, o quasi, riesce a fermarli»

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conferma la regola: gli allenaiuliano Sonzogni è il tori italiani all’estero sono un più “titolato” allenatomust di grande successo. Il lore di calcio italiano, forro modo di interpretare il calse del mondo. Titoli accademicio moderno, a partire proci, s’intende. Il “Professore”, coprio dagli schemi e dalla capame tutti inevitabilmente chiacità di adattarli ai giocatori, di mano il mister bergamasco, vanapprontare le partite sulle cata tre lauree (in psicologia, soratteristiche degli avversari, di ciologia e lingue), oltre al vezzo elaborare le tattiche vincenti, di non utilizzare il cellulare. di operare minuziosamente Accusato, quando allenava il sulla preparazione psicofisica Monza (che portò a due finali della rosa, è apprezzatissimo. play off di serie C consecutive), Non a caso, diremo per i più veche i suoi prendevano troppi gol niali, tre dei da calcio d’ansei mister golo, rispose: meglio pa«In allenamen«Il fenomeno degli gati al monto ho insegnaallenatori in “fuga” do vengono to e fatto proè iniziato sul serio da casa novare e riprovaintorno alla metà stra. Si re 24, ventidegli Anni ’90, tratta di quattro!, schequando per primi Carlo Ancemi diversi sul emigrarono lotti, ingagcorner: se poi Bigon, Trapattoni giato dal e Nevio Scala» non ne mettoReal Madrid no in pratica alla cifra nessuno appedi 13,5 milioni di euro a stana la palla si stacca dalla bandiegione, di Marcello Lippi, prosrina, che posso farci?». simo al bis quale campione di Anche all’estero non deve avere Cina con lo Guangzhou, a 10 “allievi” disciplinati; infatti, chiamilioni, e di Fabio Capello, mato la scorsa stagione in Bulgacommissario tecnico della naria con il Botev Vratsa, ha raccolzionale russa, per l’equivalento cinque sconfitte in cinque parte in rubli di 7,8 milioni. Comtite (16 reti subite e 1 sola segnapletano il club dei Paperoni delta), prima di essere esonerato... la panchina José Mourin- » Un esempio che, per fortuna,

Ancelotti

Mancini

Lippi

Al Chelsea dal 2009 al 2011, è passato al Paris Saint Germain. Da giugno allena il Real Madrid.

2011-2012 ha condotto il Manchester City alla conquista dello scudetto inglese dopo 44 anni.

Da maggio 2012 allena il Guangzhou Evergrande, nella massima serie calcistica della Cina. OTTOBRE 2013

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I FUGGITIVI DEL CAMPIONATO

ho (Chelsea, 9,8), Arsene Wenger (Arsenal, 9,3), Guus Hiddink (Anji, 8,3). Per un raffronto, i meglio pagati del nostro campionato sono Antonio Conte della Juventus e lo spagnolo Rafa Benitez del Napoli (3,5 milioni a stagione) e Walter Mazzarri dell’Inter (3,4). Del resto, la scuola italiana vanta successi prestigiosi in tutto il mondo. Nella scorsa stagione, oltre a Lippi, Ancelotti ha vinto il titolo francese con il Paris Saint Germain (dopo aver conquistato quello inglese 2010-’11 con il Chelsea) e Alberto Zaccheroni quello di Campione Continentale con la Nazionale del Giappone. In quella precedente ci fu il capolavoro di Roberto Di Matteo, che portò il Chelsea a vincere la FA Cup e poi la prima Champions League, e quello di Roberto Mancini, che portò il Manchester City a guadagnarsi lo scudetto inglese dopo 44 anni. Così come le vittorie del campionato russo dello Zenit San Pietroburgo di Luciano Spalletti (tuttora allenatore e reduce dalla tripletta - campionato, coppa e supercoppa di Lega - dell’anno precedente) e quella meno declamata ma altrettanto significativa, di Danilo Pileggi del campionato eritreo con il Saint George. E vogliamo citare anche l’analoga vittoria in Romania ottenuta da Andrea Mandorlini - attuale tecnico del Verona - nel 2009-2010, sua unica esperienza all’estero, con il Cluj, undici non di prima levatura e mai, né in precedenza né in seguito, sugli stessi livelli. Oppure le imprese passate di Alberto Bigon, campione di Svizzera con il Sion nel 1996-’97 (squadra che da allora non ha più vinto il campionato) ed esonerato in Grecia con l’Olympiakos nel 1999-2000, quando era in testa a un campionato che poi la squadra del Pireo vincerà, e di Cesare Maldini, che portò il Pa-

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QUANTI GIOCATORI STRANIERI IN ITALIA! Per compensare la fuga degli allenatori, le squadre italiane attirano come mosche i giocatori stranieri, quasi fossimo gli Emirati Arabi, gli Stati Uniti o il Paese del Bengodi. Da quando l’Inter mandò in campo, nel novembre 2005, una formazione di soli stranieri (in Champions contro gli slovacchi dell’Artmedia) i nostri club sono i più multietnici al mondo. Vi sono giocatori di tutte le Nazioni sudamericane, europee, africane, asiatiche, persino dell’oceania: il centrocampista australiano Carl Valeri del Sassuolo. Al via del campionato la Fiorentina ha giocatori provenienti da 17 Paesi (con soli 5 italiani in rosa), l’Inter e la Lazio da 16, il Parma e l’Udinese da 13, e via discendendo fino ad Atalanta e Sassuolo da 7 e al Livorno da 6. Eppure il rapporto qualità/prezzo non sempre è favorevole ai loro ingaggi, e soprattutto i più forti club mondiali - considerato anche che il Sudamerica ha un appeal nullo per gli immigrati del pallone - hanno in rosa un numero relativo di stranieri: il Barcellona 8 provenienti da 5 Paesi, mentre da 6 Stati diversi arrivano quelli di Real Madrid e Paris Saint Germain. Che non abbia ragione Arrigo Sacchi, nominato dal Times nel 2007 miglior allenatore italiano di tutti i tempi e 11º in assoluto a livello mondiale, che recita lapidario: «A uscirne sconfitto è il calcio italiano»?

raguay fino agli Ottavi di Coppa del Mondo in Corea, nel 2002, risultato mai raggiunto in nessun’altra occasione da quella nazionale sudamericana. Oppure ancora di Walter Zenga che, in 15 anni di carriera come allenatore, ne ha trascorsi solo tre in Italia, per passare dagli States alla Romania (nel 2003-’04 vince il campionato con lo Steaua Bucarest), dalla Serbia (nel 2005-’06 vince con la Stella Rossa Belgrado - in casa solo successi, un record - campionato e coppa) agli Emirati Arabi Uniti: un autentico globetrotter del calcio. Senza aggiungere del Trap, il “mitico” Giovanni Trapattoni, uno dei quattro allenatori europei ad aver vinto il campionato in quattro Nazioni diverse. Oltre a Inter e Juventus, ha infatti portato allo scudetto il Mo-


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[ NELLA PAGINA PRECEDENTE, MARCELLO LIPPI E GIOVANNI TRAPATTONI. IN QUESTA PAGINA, CARLO ANCELOTTI E ROBERTO MANCINI. UNA PANORAMICA DEL MADE IN ITALY NEL CALCIO DI OGGI. ]

naco di Baviera in Germania, il Benfica in Portogallo e il Salisburgo in Austria. E solo certi arbitraggi gli hanno impedito esiti eccellenti anche con le nazionali: truffaldino quello di Byron Moreno in Corea, quando era allenatore dell’Italia; sconsiderato quello al Parco dei Principi di Parigi, dove un gol favorito da un intervento con la mano - letteralmente - lo privò di una storica qualificazione alla fase finale del Mondiale disputato in Sudafrica del 2010 con l’Irlanda (che ha allenato sino a settembre scorso). A proposito del Trap, ricordiamo anche che il suo ex-vice, Sergio Brio, già colosso della difesa juventina, nel 2003-2004, in Belgio, salvò il Mons da retrocessione quasi certa nell’equivalente della nostra lega Pro. Infatti il made in Italy ha il suo appeal non solo, come abbiamo visto, in ogni Continente, ma anche a tutti i livelli: oggi Gianfranco Zola è al Watford, nell’equivalente inglese della nostra serie B; Massimo Morales con il Kickers Stoccarda in 3. Liga tedesca, dopo esperienze in Ghana, Repubblica Ceca e Svizzera; e poi Stefano Mac-

coppi (Locarno) e Sandro Salvioni (Lugano) nella Challenge League elvetica, la seconda divisione nazionale. Storicamente furono proprio le squadre del vicino Canton Ticino a chiamare, fin dagli anni Venti, tecnici italiani, ma il vero e proprio flusso verso l’Europa prima e il resto del pianeta poi ebbe inizio dalla metà degli Anni ’90, quando emigrarono Bigon, Trapattoni e Nevio Scala; quest’ultimo, reduce da stagioni al top con il Parma, vinse subito la prestigiosissima Coppa Intercontinentale con il Borussia Dortmund (1997) e più tardi scudetto e coppa dell’Ucraina con lo Shaktar Donetz (2002). Nella stagione 2013-’14 appena iniziata, oltre ai nomi citati, allenano all’estero Gianni De Biasi (nazionale dell’Albania), Pietro Ghedin (nazionale di Malta, già affidatagli dal 1992 al 1995), Giuseppe Giannini (nazionale del Libano). E poi nelle rispettive Serie A: Paolo Di Canio (Sunderland) in Inghilterra; Claudio Ranieri (Monaco) e Fabrizio Ravanelli (Ajaccio) in Francia; Marco Rossi (Honved) nella Repubblica Ceca; Roberto Landi in Libia (Al Tersana) e Fabio Lopez alle Maldive (BG Sports). E c’è già stato anche il primo esonero, quello di Ernestino Zamella (Chiasso, serie B elvetica), sostituito peraltro dal debuttante ex-campione del mondo Gianluca Zambrotta dopo una manciata di partite. Nulla al confronto della famosa “falsa partenza” di Gigi Del Neri, esonerato dal Porto del dopo-Mourinho prima ancora di scendere in campo per il debutto di campionato: “preparazione troppo dura” secondo i senatori della squadra portoghese. Anche quest’ultimo un marchio dei tecnici italiani, che però per solito è vincente.

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PERCHÉ SCAPPARE DAL CAMPIONATO PIÙ BELLO DEL MONDO?

}

ualcuno l’ha persino definita la “fuga dei cervelli” del nostro calcio. Ma loro parlano chiaro: «Ho i miei dubbi sul livello del campionato italiano. Senza risorse non si va da nessuna parte, noi siamo diventati la terza forza dopo Inghilterra e Spagna», dice Fabio Capello, il mister del Milan degli Invincibili (tre scudetti e una Coppa dei Campioni), di due scudetti in due stagioni al Real Madrid (a distanza di 10 anni), del record di vittorie su incontri disputati con l’Inghilterra. E continua: «In Italia, purtroppo, gli ultrà fanno ancora quello che vogliono, sono liberi di insultare tutto e tutti, anche se le nuove normative stanno iniziando a funzionare. In Spagna è molto diverso: le famiglie vanno alla partita, c’è grande rispetto dell’avversario. Una volta, quando ero a Madrid, un tifoso mi tirò una pallina di carta: fu subito allontanato dallo stadio. In Inghilterra gli stadi sono sempre pieni, non succede mai niente di grave e gli steward svolgono alla perfezione il loro compito. Bisogna che in Italia le istituzioni e i club prendano una decisione affinché la gente torni allo stadio, che deve diventare un luogo più sicuro e più accogliente». Roberto Mancini aggiunge: «Fare una o più esperienze all’estero dopo tanti anni di Italia è interessante per conoscere un calcio diverso ed è utile agli allenatori italiani che comunque, secondo me, restano i più bravi». E Luciano Spalletti: «Il calcio estero mi ha colpito: disinnesca le tensioni. Può sembrare meno professionale a prima vista, invece esalta le prestazioni: i giocatori sono a loro agio. In Italia spesso rendono meno per la tensione. Io sono profondamente italiano: la passione spesso fa la differenza e sono abituato a lavorarci. Ma va ripulita dall’eccesso: riempiremmo di più gli stadi. Non bisogna vedere la vittoria come unica concezione possibile». La ricetta vera la dà Fabio Lopez, uno che ha capito tutto, infatti allena alle Isole Maldive, dopo le esperienze in Lituania, Malesia e Indonesia: «Abbiamo un parco di allenatori esageratamente capaci, tra i migliori al mondo, ma spesso pecchiamo di arroganza e poi ne paghiamo le spese con figuracce sui campi. Una cosa è certa: chi si appresta ad avere un’esperienza all’estero, grande o piccolo allenatore, ha bisogno di una base culturale di ottimo profilo, imparare immediatamente la lingua locale e adattarsi il più possibile alle esigenze del Paese dove lavora. Spesso la preparazione della partita è totalmente diversa: dal punto di vista dei tempi, ad esempio, a volte si parte 2/3 giorni prima della partita, e poi la religione musulmana influisce molto, perché orari e meeting devono essere predisposti a seconda del periodo di preghiera». Se ne sono andati in molti, eppure - lasciatecelo dire insieme all’opinionista Mario Sconcerti - il nostro rimane «il campionato più bello del mondo... Il calcio migliore è qui, non per tecnica, non per squisitezza, ma per equilibrio».

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[ ANIMALI DI ILARIA ROMANO ]

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CANI, GATTI & NON SOLO

CHI TROVA UN AMICO (A QUATTRO ZAMPE) TROVA UN TESORO «Ci accompagnano dall’antichità, fedeli e amorevoli, come cani e gatti. Ma, nelle nostre case, oggi ci sono anche conigli, tartarughe d’acqua...»

«

D

io ha creato il gatto per permettere all’uomo di accarezzare la tigre», diceva Armand-Jean du Plessis, duca di Richelieu. «Il cane è la virtù che non potendo farsi uomo si è fatta bestia», scriveva Victor Hugo. I migliori amici dell’uomo lo hanno accompagnato sin dall’antichità, e continuano a farlo, regalando fedeltà e amore incondizionato. Che si tratti di un esemplare “di razza” o di un trovatello, avere un cane, un gatto o un altro animale in casa cambia la vita. In Italia quasi una famiglia su quattro ne possiede almeno uno. Al primo posto, secondo i dati dell’Associazione dei medici veterinari, c’è il cane: almeno 6 milioni quelli regolarmente censiti, con una presenza par-

ticolarmente numerosa in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte. Al secondo posto il gatto, preferito in Sardegna, Veneto, Friuli e Toscana. Negli ultimi anni però è aumentata sempre più anche la presenza di altre specie, come i conigli, le tartarughe d’acqua dolce, i roditori, i pesci e i rettili.

Ogni specie ha le proprie caratteristiche e si comporterà di conseguenza. Come scegliere dunque quella più adatta? Certamente in base al nostro stile di vita, alle attenzioni, al tempo e agli spazi che possiamo dedicargli. Bisogna sapere innanzitutto che in natura ci sono predato-

ri e prede. Cani e gatti fanno certamente parte della prima categoria, e all’interno della famiglia tenderanno a riprodurre un rapporto simile a quello che in natura avrebbero nel branco, quindi estremamente interattivo e quasi simbiotico. Conigli e porcellini d’india in-

Una famiglia

Al secondo posto

90.000 circa

Primi classificati

su quattro in Italia possiede in casa almeno un animale. Tantissimi cani e gatti, ma anche un numero sempre più alto di altri piccoli “amici”.

Così si posizionano i felini nella classifica degli animali preferiti, con particolare diffusione in alcune aree come Sardegna, Veneto, Friuli e Toscana.

sono i rettili che vivono nella case italiane, secondo l’Eurispes. Di questi ben un terzo, cioè 30.000, è rappresentato dalle diverse specie di tartarughe.

Sono proprio i cani, che nel nostro Paese con 6 milioni di esemplari regolarmente censiti, rappresentano gli animali da compagnia più diffusi.

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ria da una razza all’altra: dal Persiano, mite e casalingo al Maine Coon e al Norvegese che hanno bisogno di spazi molto ampi. Fino al Siamese che miagola molto frequentemente ed è quindi adatto a chi ama interagire col gatto.

>> ...e gli altri

vece sono prede, ed è per questo che potremmo notare in loro, almeno all’inizio, dei segnali di diffidenza. Rispettare la loro natura per comprendere come rapportarsi con essi è il primo passo per vivere insieme, ricordando che comunque ogni esemplare avrà un suo carattere ben preciso, e che anche fra i diversi esemplari della stessa razza esistono delle differenze.

>> Il cane Gli sportivi che apprezzano la vita all’aria aperta e che amano coinvolgere il cane in tutte le loro attività possono orientarsi sul pastore (tedesco, belga, collie e briard), estremamente dinamico, con una grande attitudine alla corsa e all’inseguimento. Oppure sui cani da difesa personale come il boxer, lo schnauzer o il do-

«Adottare un animale, cambia la vita. Ma per scegliere quello più adatto è bene prima valutare il proprio stile di vita, il tempo e lo spazio che possiamo concedergli» bermann, dal carattere molto deciso ed esuberante. Per chi ha un grande appartamento, meno tempo libero e cerca un cane più “autonomo”, l’ideale può essere il pastore maremmano, il pastore del Caucaso o il mastino. Per chi vive in città, magari in case senza spazi esterni, è da preferire un cane di piccola taglia come il barboncino, il bichon, il carlino, il pechinese o il cavalier king, più docili e “facili” da gestire. Da non dimenticare i meticci, estremamente più resistenti di qualsiasi razza selezionata e spesso dimenticati nei canili in attesa di adozione.

>> Il gatto Meno “impegnativo” del cane dal punto di vista della gestione domestica, è più indipendente anche se si affeziona allo stesso modo al padrone, a dispetto dei luoghi comuni che lo vogliono più attaccato alla casa. Da valutare innanzitutto l’adozione di un esemplare cucciolo o adulto, perché il gattino richiede moltissima attenzione nei primi mesi di vita e svilupperà le sue abitudini anche in base all’educazione che riceverà. L’adulto invece è certamente più tranquillo, ma potrebbe metterci del tempo ad ambientarsi nella nuova casa. Il comportamento del gatto va-

Negli ultimi anni fra gli animali da compagnia sono entrati a pieno titolo anche specie esotiche, come piccoli mammiferi, rettili, anfibi e pesci. Secondo i dati Eurispes, sono almeno 90mila i rettili che vivono nelle case italiane, e di questi 30mila sono tartarughe. Per evitare di acquistare un animale sottratto illegalmente al suo ambiente naturale, è bene richiedere al momento dell’acquisto una certificazione Cites, la Convenzione che regolamenta il commercio internazionale delle specie di flora e fauna minacciate d’estinzione. Spesso la cura e le attenzioni verso specie che non siano cani e gatti vengono sottovalutate, e non di rado l’ignoranza produce gravi conseguenze su questi animali, come malattie croniche di origine metabolica. I casi più comuni riguardano conigli e rettili: i primi vengono spesso alimentati in modo scorretto, gli altri non vengono correttamente esposti alla luce del sole o di apposite lampade. In questi casi è consigliabile sempre rivolgersi ad un centro veterinario specializzato in animali esotici.

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STARE BENE GRAZIE ALLA PET THERAPY

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«L’abbandono di un animale domestico è un reato punito con l’arresto fino ad un anno e una multa da 1.000 a 10.000 euro»

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el 1960 lo psichiatra infantile Boris Levinson mette in relazione per la prima volta il benessere psico-fisico dell’uomo e la compagnia degli animali, attraverso una serie di sperimentazioni su pazienti con ansia, stress e depressione. Nel 1981 negli Usa nasce la Delta Society, un’organizzazione no profit che comincia a utilizzare la compagnia degli animali per il sostegno agli ammalati. In Italia le terapie che prevedono il contatto con gli animali da compagnia sono state introdotte nel 1997, attraverso una proposta di legge presentata alla Camera. Nel 2003 la Pet Therapy è stata promossa anche attraverso un accordo fra Ministero della Salute, Regioni e Province Autonome. In questo modo sono state stabilite le norme di addestramento per gli animali domestici che lavoreranno con le persone diversamente abili o in particolari terapie sanitarie, per i bambini ma non solo. Tenendo conto del benessere di tutti gli esemplari impiegati presso le strutture sanitarie. Due sono le tipologie di intervento con gli animali domestici: Attività Assistite con Animali (A.A.A), che prevedono un intervento educativo-ricreativo e di supporto psico-relazionale, al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti; Terapie Assistite con Animali (A.A.T), con interventi individuali sul soggetto, a supporto di terapie tradizionali.

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IN VIAGGIO CON LORO

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«Che sia in aereo, in treno, in nave o in bus, all’estero o in Italia, i nostri amici ci possono accompagnare. Qualche consiglio e alcune regole»

AEREO Quasi tutte le compagnie consentono il trasporto di animali, ma ognuna ha regole specifiche per quanto riguarda la tipologia di gabbietta da utilizzare e il numero di esemplari consentito. Di solito sono ammessi in cabina i cani di piccola taglia, con un peso inferiore ai 10 kg, e i gatti. Per i cani di taglia medio-grande il trasporto avviene in gabbie rinforzate che saranno collocate nella stiva pressurizzata. Quando si prenota un viaggio all’estero è necessario fare attenzione agli eventuali scali nei Paesi di transito, ai possibili cambi di compagnia e ai trasferimenti da un aeromobile all’altro. Ma è consigliabile, soprattutto, informarsi per tempo sulle regole d’ingresso, perché il nostro compagno di viaggio potrebbe

essere bloccato per controlli sanitari o messo in quarantena.

TRENO Cani, gatti, volatili, pesci e altri piccoli animali possono viaggiare in treno, purché chiusi in apposite gabbie. Per i cani di grossa taglia è necessario prenotare l’intero scompartimento e sostenere le spese di disinfestazione del locale. I cani guida per non vedenti sono ammessi gratuitamente su qualsiasi tipo di treno.

NAVE Alcune compagnie di navigazione possono richiedere il certificato veterinario di buona salute, e per i cani, nel caso di trasferimenti in Sardegna, è richiesta la vac-


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IL TRAFFICO ILLEGALE DEGLI ANIMALI SOCIETÀ

[ A DESTRA, UNA COPPIA DI FURETTI E UN ESEMPLARE DI SERPENTE ASIATICO, ANIMALI SPESSO OGGETTO DI UN TRAFFICO ILLEGALE. SOLO NEI PRIMI SEI MESI DEL 2013 SI È REGISTRATO UN AUMENTO DEL 10%, RISPETTO ALLO SCORSO ANNO, DEL COMMERCIO E DELLA DETENZIONE ILLEGALE DELLE SPECIE PROTETTE E TUTELATE DALLA CONVENZIONE DI WASHINGTHON, LA COSIDDETTA CITES. ]

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l commercio illegale di animali rari rappresenta un giro internazionale d’affari che supera i 100 miliardi di euro l’anno. Secondo il Corpo Forestale dello Stato, l’Italia è fra i Paesi maggiormente coinvolti in questi traffici; qui approdano tartarughe, serpenti e scimmie attraverso canali di importazione illecita. Da cosa diffidare dunque? Sicuramente dalle vendite on line di animali vivi, perché è impossibile verificarne la provenienza e perché la spedizione sarà certamente incompatibile con standard di vita e benessere dell’animale. Attenzione anche ai cuccioli che vengono esposti in vetrina nei negozi di animali: meglio rivolgersi sempre agli allevatori per gli acquisti, anche per avere un quadro più chiaro delle condizioni di vita del cane (o del gatto) prima dell’adozione/acquisto, insieme alla relativa documentazione.

cinazione antirabbica. I cani sono ammessi con guinzaglio e museruola, i gatti nel trasportino. I cani di piccola taglia possono alloggiare in cabina previo consenso degli altri passeggeri, quelli di taglia grande vengono sistemati nei canili di bordo, o in alternativa sul ponte con il proprietario.

AUTOBUS Dalla scorsa estate cani, gatti, furetti e criceti possono accompagnarci sugli autobus e sui tram, secondo l’accordo quadro siglato tra l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e la Federazione per i Diritti Animali. L’importante è attenersi alle regole del trasporto urbano locale, usando museruole, trasportini, ceste contenitive e pagando il costo della corsa lì dove richiesto. Non tutti i Comuni infatti chiedono il pagamento del biglietto, ma per saperne di più è meglio visitare i siti delle aziende di trasporto.

Per conoscere le razze ospitate nei canili in Italia: www.ilcercapadrone.it/caniliitaliani.htm Per saperne di più: Associazione Italiana Pet Therapy www.pettherapyitalia.it OTTOBRE 2013

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LA MODA CURVY

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LA BELLEZZA È ANCHE NELLA MORBIDEZZA E NELLA ROTONDITÀ, BASTA VIVERLA CON EQUILIBRIO E CON UN PIZZICO DI IRONIA DI BARBARA DI SARNO

[ TENDENZE AUTUNNO/INVERNO 2013/2014: ACCANTO E NELLA PAGINA SEGUENTE (IN ALTO), UNA SERIE DI CAPI DELLA LINEA “LUISA VIOLA”, IN BASSO, ALCUNI MODELLI DELLA COLLEZIONE

“ELENA MIRÒ”. ]

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a classifica delle dieci donne più eleganti del mondo è quasi sempre una lista delle più affamate, ginnasticate, tagliuzzate dal chirurgo plastico e ricucite dalla vanità. Del resto, essere sottili e longilinee per natura è un’incognita della genetica, qualcosa di raro ed ereditabile come le perle della nonna o gli occhi azzurri di papà». Inizia più o meno così il libro Curvy - il lato glamour delle rotondità scritto da Daniela Fedi e Lucia Serlenga (nella foto in alto, rispettivamente a destra e a

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sinistra), manifesto di una bellezza altra che, al di là di ogni definizione, è da ricercarsi nell’occhio di ogni donna che si guardi allo specchio. Come nasce la scelta del termine curvy per il titolo del vostro libro? Quando abbiamo iniziato a fare ricerche su internet per scrivere il nostro libro, curvy è la parola in cui più frequentemente ci siamo imbattute. È un termine più internazionale e ci è piaciuto subito perché in esso non c’era giudizio. Deriva da curva e le curve

sono belle, sono armoniose. Abbiamo poi scoperto che in Russia significa prostituta e lo troviamo assurdo perché noi cerchiamo di lanciare una parola che liberi la cosiddetta donna tonda da qualsiasi forma di pregiudizio: sia quello legato alla formosità come sinonimo di volgarità sia quello legato alla rotondità come qualcosa di rassicurante e familiare stigmatizzato dalle tre K tedesche Kinder-Küche-Kirche, bambini-cucina-chiesa. Quali sono le regole che deve seguire una donna curvy per


DONNE

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MORBIDE

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PREZIOSI CONSIGLI, STRATEGICI ACCORGIMENTI E PROPOSTE STILISTICHE PER VALORIZZARE LE LINEE ABBONDANTI SENZA RINUNCIARE ALLA PROPRIA FEMMINILITÀ

meglio valorizzare se stessa? Le regole sono tante, ma la più importante è conoscersi bene e capire come si è fatti. Si può essere forti sui fianchi o forti sui seni, avere ginocchia un po’ grosse ma caviglie sottili. Fondamentale, di sicuro, è partire dalla scelta giusta della lingerie che sappia valorizzare le proporzioni in un sistema di misure spesso avvolto nel mistero. Non bisogna poi dimenticare che ogni abito ha la sua occasione. Da bandire le cinture che accorciano la figura, mentre indispen-

}

sabili sono i tacchi che ci slanciano e ridefiniscono. Non si può indossare, di mattina, una mise da sera e pensare di essere affascinanti. Il cercare di essere sempre alla moda ti porta a non capire che gli eccessi vanno bene fino ad un certo punto. Dal punto di vista dell’immagine, cosa una donna formosa dovrebbe scoprire e cosa nascondere per avere classe e sex appeal? Se sei tonda, di media hai anche un bel décolleté che va sicuramente valorizzato con un » OTTOBRE 2013

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LUCIA SERLENGA DANIELA FEDI [ DA SINISTRA, IN SENSO ORARIO, QUATTRO FAMOSE DONNE

“CURVY”: DREW BARRYMORE, ATTRICE AMERICANA;

ADELE, CANTAUTRICE BRITANNICA;

OPRAH WINFREY, CONDUTTRICE E ATTRICE STATUNITENSE E BEYONCÉ, CANTANTE E ATTRICE AMERICANA. ]

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ELISA D’OSPINA, BELLEZZA MEDITERRANEA

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icentina, classe 1983, Elisa D’Ospina è una delle più note testimonial internazionali del settore della moda curvy, che in Italia abbraccia le taglie femminili over 46. Quello della moda conformata è un fenomeno ancora poco conosciuto che sta iniziando a prendere piede grazie anche a griffe che, invece di coprire e nascondere, hanno deciso di accettare e valorizzare i cosiddetti centimetri “di troppo”. Non è una guerra magre contro grasse - termine odioso che ha il sapore di una moderna ghettizzazione coltivata da bambine e madri formato Barbie - ma è la rivendicazione di una femminilità eterogenea. Che cosa significa per te essere una modella “taglia forte”? Lavorare in questo mondo per me è stata un’opportunità prima di tutto per lanciare il mes-

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saggio che le donne devono essere amate a prescindere dalla taglia che si indossa. Il volersi bene è un percorso lungo e non c’è scuola che lo insegni. Dobbiamo imparare dal nostro vissuto a migliorarci e a capire ciò che è bene per noi. Disturbi gravissimi come l’anoressia e la bulimia sono purtroppo un male quotidiano che colpisce le giovanissime e non solo, spesso all’inseguimento di un’immagine di sé più vicina allo star system che alla realtà. Purtroppo è una drammatica realtà ed è per questo che dal 2007 mi reco nelle scuole a parlare di accettazione, sensibilizzazione sui disturbi alimentari ed educazione dei media. Purtroppo non tutto quello che vediamo nei giornali o in tv è reale. Svelo i trucchi del mestiere

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giusto reggiseno che ne restituisca al meglio le rotondità senza schiacciarle o deformarle. La pelle deve essere impeccabile e il fatto di non essere magre aiuta perché non si deve combattere contro la secchezza dell’epidermide. Di base bisogna sapersi osservare e soprattutto è necessario volersi bene. Delle belle gambe lunghe e tornite ci dicono che abbiamo un fisico certo non filiforme ma tonico, e un po’ di cellulite non intacca la sensualità di una curva al posto giusto. Insomma, è importantissimo guardarsi trovando anche dei pregi e non solo dei difetti. Come si concilia l’abbondanza del peso corporeo con la leggerezza di una scarpa? I piedi sono molto democratici, invecchiano tardi e ingrassano solo in casi estremi e la giusta scelta delle scarpe è fondamentale per le donne curvy. La regola è che un centimetro di tacco ti toglie un chilo e viene da sé che portare un tacco dieci aiuta non poco a definire la silhouette. Importante è anche il concetto di comodità, soprattutto per un corpo più pesante e in qualche modo più faticoso da gestire e da muovere. Non crediamo a quegli stilisti che boc-

e cerco di far capire ai giovani che la perfezione non esiste. Anzi, è proprio il difetto ciò che ci differenzia, ciò che fa di noi delle persone uniche. Bisogna imparare a non stereotiparsi. Esistono ancora dei pregiudizi nei confronti della mo-

da conformata? Sicuramente. Mi sono sentita rispondere spesso che la moda deve essere sogno e, in quanto tale, la donna non si deve vedere dentro l’abito. Per fortuna oggi, grazie alle aziende che propongono uno stile curvy,


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MODA “CURVY” AUTUNNO/INVERNO 2013-2014

ciano a priori le zeppe, anzi pensiamo che forse vogliono un po’ male alle donne che vestono. Le zeppe, infatti, sono una straordinaria invenzione purché siano aggraziate e non volgari. Da evitare per chi ha i piedi un po’ cicciotti i sandali con listini stretti e sottili che possono rivelarsi una vera tortura. Al contrario un open toe (scarpa chiusa con apertura sulla punta, n.d.r.), che fasci bene i lati del piede, garantisce sempre quel tocco di classe che non guasta mai. Quali sono i consigli per sopravvivere a una società ancora così attenta al peso? Bisogna muoversi con equilibrio, anche se quello in genere arriva con l’età. In fondo, l’essere curvy è una spinta in più per darsi da fare. Bisogna essere più forti dei pregiudizi e delle diffidenze quotidiane che si devono affrontare anche con un po’ di ironia. Avere un’amica fidata che ti dica esattamente quando sei ingrassata e non ti lascia sfuggire alle responsabilità verso te stessa, può essere d’aiuto. È importante mangiare sano senza dimenticare che c’è una profonda differenza tra essere obese ed essere tonde. A un editore americano che ci ha accusato di aver scritto un libro contro le magre, abbiamo risposto che il nostro è un grido a favore di una pluralità estetica e contro un massacro compiuto ai danni delle donne ormai da troppo tempo. Escludere chi non è magro è l’ennesima forma di apartheid in cui si cerca di intrappolare quello straordinario e multiforme universo che è l’essere donna. Donna davvero.

molte donne sono tornate a sognare e a scoprire quanta bellezza ci può essere anche nella morbidezza e nella rotondità. In che modo i mass media possono aiutare a diffondere il messaggio che l’immagine di una donna tonda e formosa può anche essere associata a bellezza e pienezza? Io sono per la varietà. Non dobbiamo pensare che una donna con le curve sia più in salute di una magra. La natura umana è varia, e appunto perché tale, i media dovrebbero iniziare ad abolire il photoshop che restituisce una visione distorta del corpo delle donne. È giusto che in Tv ci siano belle donne, con età diverse, con fisici diversi e con attitudini diverse. Questo è il vero cambiamento. Per anni ci hanno fatto vedere solo corpi, ma le donne sono ben altro. Ed è ora di iniziare a va-

Il libro Curvy il lato glamour delle rotondità, scritto a quattro mani da Daniela Fedi e Lucia Serlenga, analizza con la giusta dose di ironia il fascino delle “curve” attraverso aneddoti, piccoli segreti e storie di vita vissuta

lorizzare l’immagine della donna a 360° anche a livello mediatico. Che cos’è la normalità? Non esiste la normalità. Come non esiste la perfezione. Sono

Tripudio curvy per la moda “taglie forti” pensata per quella notevole fetta di clientela che questo inverno non ha voglia di nascondersi dentro capi informi o di rassegnarsi al caro vecchio colore nero. Luisa Viola, linea specializzata in taglie mediterranee, coniuga vestibilità a proposte stilistiche fresche e commerciali che riguardano tutti i momenti della giornata della donna moderna, con gusto, colore e prezzi non alle stelle. Linee semplici e minimali per Marina Rinaldi, con stampe retrò in bianco e nero. I capispalla sono ampi e comodi, le giacche corte in tricot di cotone e nylon impermeabile. Giovanile, dinamica e seducente è la collezione firmata Fiorella Rubino. Messi al bando i colori scuri e le maglie oversize, la tendenza è quella di esaltare l’eleganza attraverso una pluralità di fisionomie e stili grazie anche alla costante attenzione dei desideri delle clienti. Quello della griffe Elena Mirò si conferma un progetto stilistico dedicato alla bellezza curvy. La linea ad “A” domina nei cappotti; gonne e tubini fasciano la silhouette senza mai costringerla, i cardigan sono in stile “giacca Chanel”, mentre le maxi tuniche e i capispalla si chiudono a kimono. Ampio spazio alla volpe per i colli dei capispalla, per dare un tocco da vera diva, sicura di sé e del proprio fascino.

concetti che per anni hanno fatto gioco al mondo del marketing. Ma nella realtà niente è normale e niente è perfetto. Esistiamo noi, con i nostri pregi e i nostri di-

fetti. Ognuno di noi dovrebbe aspirare ad ambire alla migliore versione di sé. Purtroppo è una crescita che non tutti ancora sono pronti ad affrontare.

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50&Più in CROCIERA

Capodanno in Crociera sul Reno Mercatini di Natale di Strasburgo, Magonza, Spira e Capodanno a Francoforte sul fiume Meno Dal 29 Dicembre 2013 al 2 Gennaio 2014 a bordo della Swiss Diamond

(Aut. Reg. 388/87) Tel 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più

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Cosa c’è di più divertente di una crociera fluviale, navigando lungo il Reno alla scoperta dei Mercatini di Natale? È una festa per tutti i sensi: ascoltare e poi ammirare, respirare e poi gustare, toccare con mano la tradizione, vivere il clima di gioia che avvolge e riscalda. Nelle piazze e lungo le strade si respira un’atmosfera di sincero calore, si sente il valore più vero e profondo della festa. È una magia a cui non si può rinunciare. Il profumo del vino caldo e delle dolci prelibatezze completeranno la gioiosa atmosfera che si sprigiona nell’aria con canti natalizi e di tradizione e con le festose bancarelle. E a Capodanno si festeggerà tutti insieme a bordo della m/n Diamond, la festa più divertente dell’anno. Vivrete l’emozione del suggestivo spettacolo dei fuochi d’artificio a Francoforte, sul fiume Meno. Rimarrà un fantastico ricordo da portare a casa.


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QUOTA DI PARTECIPAZIONE Ponte Superiore € 790,00 Ponte Principale € 690,00 Polizza annullamento viaggio obbligatoria € da 19 a 24 29 dicembre: Arrivo a Strasburgo Imbarco e sistemazione nelle cabine riservate. Tempo a disposizione per visitare i mercatini di Natale nella Piazza della Cattedrale. Cena e pernottamento a bordo.

cora oggi. Tempo a disposizione per visitare i mercatini di Natale. Pranzo a bordo e navigazione per Francoforte. Cenone di Capodanno e spettacolo pirotecnico sul fiume Meno. Brindisi e danze fino a tarda notte. Pernottamento.

30 dicembre: Strasburgo - Magonza Visita guidata di Strasburgo antica e moderna. Capoluogo dell’Alsazia, è attraversata dal fiume Reno e caratterizzata dalla presenza di ponti coperti collegati da torrette medievali nel suo bel centro storico; città cosmopolita è una delle capitali dell’Europa Unita e sede del Parlamento Europeo. Pranzo a bordo e tempo a disposizione. In serata, navigazione per Magonza. Cena e pernottamento a bordo.

1 gennaio: Spira Navigazione per Spira. Pranzo a bordo e pomeriggio libero per visitare la bella cittadina di Spira con i Mercatini di Natale. Escursione facoltativa ad Heidelberg, città emblema del Romanticismo tedesco, famosa per l’Università più antica della Germania (XIV secolo). Rientro in nave e partenza in navigazione per Strasburgo. Cena e pernottamento a bordo.

31 dicembre: Magonza - Francoforte Visita guidata a piedi di Magonza, una delle più antiche città della Germania, città natale di Gutenberg, inventore dell’arte tipografica, e antica città universitaria. Magonza era una delle città chiave del Sacro Romano Impero e le tracce di questo glorioso passato sono ben visibili an-

2 gennaio: Rientro in Italia Arrivo a Strasburgo e dopo la colazione sbarco per il rientro in Italia.

N.B.: L’itinerario e le escursioni possono subire variazioni o integrazioni anche in funzione delle condizioni di navigazione.

LA QUOTA COMPRENDE Crociera di 5 giorni/4 notti, come da programma con sistemazione in cabina della categoria prescelta • Trattamento di pensione completa a bordo dalla cena del 1° giorno alla prima colazione del 5° giorno • Cocktail di benvenuto e Cenone di San Silvestro • Brindisi di mezzanotte sul ponte esterno e spettacolo pirotecnico sul fiume Meno • Visite guidate di Strasburgo e Magonza (ingressi esclusi) • Intrattenimento a bordo • Tasse portuali • Assicurazione medico/bagaglio • Assistenza di personale 50&Più. LA QUOTA NON COMPRENDE Viaggio da e per Strasburgo • Escursioni facoltative • Trasferimenti da/per aeroporti e stazioni ferroviarie • Ingressi dove previsti • Eventuali tasse turistiche delle località indicate in programma, attualmente non previste • Tutte le bevande, mance, extra in genere e tutto quanto non sopra specificato. TRASPORTI in pullman GT Partenza da Milano per Strasburgo e ritorno: euro 135,00 (riempimento minimo 45 persone) TRASPORTI in aereo Partenze con voli diretti o con scali dalle principali città italiane per Strasburgo e ritorno: tariffe migliori disponibili al momento della prenotazione in funzione delle classi prenotate - Trasferimenti dall’aeroporto al porto di Strasburgo da definire alla chiusura delle prenotazioni.


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[ TEMPO LIBERO DI

CARLO PENGUIN ]

NEI GIARDINI DI SISSI Alla scoperta dei Giardini di Castel Trauttmansdorff, a Merano, dove l’imperatrice austriaca trascorse i suoi soggiorni italiani. Flora e fauna, insieme per stupire.

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na giornata diversa, un paesaggio insolito, un luogo dove si possono incontrare, nell’arco di poche ore, piante e fiori presenti negli angoli più disparati della terra. È possibile tutto questo? Sì, se si passeggia tra i sentieri dei giardini di Castel Trauttmansdorff, in Alto Adige. Il castello vanta un passato di gloria, grazie all’imperatrice Sissi che lo scelse, nel 1870, come

propria dimora per i soggiorni curativi per sé e per sua figlia Marie Valerie. La pronta guarigione delle due nobili ospiti, fece eleggere Merano, dove si trova il castello, meta privilegiata della nobiltà dell’epoca. Attualmente i giardini di Trauttmansdorff occupano un’area di 12 ettari e contengono oltre 80 ambienti botanici, suddivisi in aree tematiche: i Boschi del Mon-

FAUNA AI GIARDINI DI TRAUTTMANSDORFF

do, con esemplari provenienti dal territorio americano e asiatico che regalano sensazioni esotiche; i Giardini del Sole, in cui primeggia la flora mediterranea, con lecci e sugheri, arbusti sempreverdi e un uliveto che conserva una pianta di circa 700 anni; i Giardini Acquatici e Terrazzati, che di colpo portano a rivivere l’epoca rinascimentale, con geometrie e percorsi, roseti, iris, gigli e piante aromatiche che gareggiano in bellezza con le ninfee del lago e i fiori di loto che punteggiano le acque. Infine, I paesaggi dell’Alto Adige, che sono stati ricostruiti lungo un ruscello artificiale; frutteti, vigneti ed orti offrono tutta la varietà tipica della regione ospitante. L’approssimarsi della stagione autunnale regala un’ulteriore suggestiva immagine dei Giardini di Trauttmansdorff: il Fall Foliage,

IL TERRARIO DELLE MERAVIGLIE

Per gli amanti degli animali e per chi desidera vivere un’esperienza esotica aggiuntiva, nei Giardini di Castel Trauttmansdorff è stata allestita una serra al cui interno è stato posto un terrario. Rane asperse africane, cavallette egiziane, ragni giganti e insetti stecco indiani sono tra gli ospiti della struttura, che si aggiungono al già nutrito gruppo di animali presenti nel parco: conigli e pavoni, pecore ungheresi Zackel e caprette nane, e ancora serpenti, ara e lori, anatre cinesi, carpe giapponesi, solo per citarne alcuni.

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ovvero la meravigliosa colorazione che prendono le foglie degli alberi che si avviano a spogliarsi. Il giallo, il rosso, l’arancio, il marrone si fondono e si mescolano con gli ultimi sprazzi di verde, in un caleidoscopio di colori che regalano una sinfonia in crescendo. Per i più curiosi, il Giardino offre una serie di esperienze multisensoriali, con stazioni dedicate poste lungo i percorsi, nelle quali si può annusare, toccare, vedere tramite attrattive multimediali, eventi legati alla genesi della terra e alla sua evoluzione. Chi ama la vita di campagna, invece, può partecipare alla Festa del Ringraziamento per il Raccolto (il 27 ottobre) e alla Vendemmia del Versoaln, una tra le viti più antiche del mondo (fine di settembre-primi di ottobre), ottima occasione per degustare le prelibatezze del luogo.

per saperne di più

ATTUALITÀ

700 ANNI

È l’età dell’ulivo che si trova nei giardini. Trasferito lì dalla Sardegna, il suo tronco ha, oggi, una circonferenza di 3 metri

Dal 3 al 15 novembre sarà possibile acquistare il biglietto autunnale di ingresso a tariffa ridotta: € 6,50 a persona; per bambini e ragazzi, sotto i 18 anni, l’ingresso è gratuito. Gli orari dei Giardini: fino al 31 ottobre dalle 9.00 alle 19.00; dall’1 al 15 novembre dalle 9.00 alle 17.00.

www.trauttmansdorff.it


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VIAGGIO NELLA CULTURA

DI LORIS POR CHERI

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ALTA PENNELLATE DI STORIA nel Mediterraneo E

ra il 1606, quando un fuggiasco approdò sulle spiagge maltesi. Era Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, che aveva lasciato in tutta fretta la città dei Papi nella quale era stato accusato di un efferato delitto e condannato alla pena capitale. Il Caravaggio fu ospite del Gran Maestro dell’Ordine di Malta e divenne egli stesso Cavaliere. Fu durante la sua permanenza sull’isola che regalò a questa terra e all’umanità intera alcuni dei suoi capolavori: La Decollazione di San Giovanni Battista, San Girolamo Scrivente, L’Amorino dormiente, e il Ritratto di Alof de Wignacourtun, nel quale il Gran Maestro dei Cavalieri dell’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme appare vestito con l’armatura a simboleggiare la sua missione di difensore della fede. Pare che fu proprio in virtù di questo quadro che a Caravaggio fu decretata l’investitura. Seppure la rocambolesca vita dell’artista lo portò ben presto ad abbandonare Malta, le sue tele sono rimaste a testimoniare la ricchezza cultu- »

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[ IN APERTURA, UNA TORRE PANORAMICA DEL FORTE DI SAN MICHELE; IN QUESTA PAGINA, PARTENDO DALL’ALTO: UN’IMMAGINE DEL PORTO; ALCUNI CARATTERISTICI BALCONI DI MALTA; IL CAMBIO DELLA GUARDIA DEI CAVALIERI DI SAN GIOVANNI A BIRGU; I GIARDINI DI BARRAKKA A LA VALLETTA; IL VILLAGGIO DEI PESCATORI DI MARSASKALA. ]

rale e artistica di un’isola tutta da scoprire. Adagiato al centro del Mediterraneo, l’arcipelago maltese si trova a meno di 100 chilometri di distanza dalla Sicilia e neanche a 300 chilometri dal Nord Africa. Una posizione che nel corso dei secoli l’ha reso crocevia di culture e luogo strategico di equilibri politici e militari. Qui si sono incontrati e scontrati Fenici, Romani, Arabi e Normanni, Francesi e Britannici, in un susseguirsi di dominazioni, ognuna delle quali ha lasciato la propria impronta nel territorio. L’arcipelago è costituito da tre isole: Malta, la principale, nella quale risiede il cuore amministrativo e commerciale del Paese; Gozo, dove l’autenticità della popolazione, dedita all’agricoltura e alla pesca, si mescola alla curiosità dei turisti in cerca di una quotidianità d’altri tempi; Comino, zona selvaggia e incontaminata, meta privilegiata di chi fa dello sport e della vita al-

l’aria aperta la propria filosofia. Malta, vivace e cosmopolita, è il cuore pulsante dell’arcipelago. Qui la modernità si sposa con la storia che affonda le proprie radici fin nella preistoria. Ne sono testimoni i templi megalitici di Hagar Qim, Mnajdra, Tarxienche, Ta’ Hagrat e Skorba, che si trovano sull’isola inseriti nell’elenco Unesco dei luoghi Patrimonio Mondiale dell’Umanità - datati tra il 3600 e il 2500 a.C. Ad essi si affiancano i due templi di Ggantija, sull’isola di Gozo, risalenti all’era del bronzo, testimoni della presenza umana sull’isola di popolazioni autoctone, stanziatesi in quei luoghi almeno mille anni prima degli antichi Egizi. Un patrimonio archeologico completato dallo stupefacente Ipogeo di Hal Saflieni - in prossimità della capitale La Valletta - un complesso sotterraneo su tre livelli, risalente al 3600 a.C., composto da stanze, corridoi, luoghi di sepoltura completamente scavati nella roccia. La sua scoperta, avvenuta all’inizio del XX secolo, ha permesso anche il rinvenimento di una quantità di oggetti, monili e statue votive che raccontano di un popolo le cui orme si sono perse nell’oblio del tempo. La Storia ha lasciato molte impronte sulla terra maltese. La città di Mdina, ad esempio, è il frutto del passaggio della civiltà araba e normanna, ed un

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meraviglioso esempio di città medievale. Antica capitale del Paese, sorge in una posizione privilegiata, dalla quale si può godere la vista dell’intera isola. Fortificata dai Saraceni, che la circondarono di possenti mura, è stata la culla della cristianità: si racconta, infatti, che qui visse San Paolo, dopo che fu scampato ad un naufragio avvenuto nelle acque circostanti. Le strette vie, i vicoli tortuosi, gli eleganti palazzi abbelliti da rigogliosi giardini, regalano a Mdina un aspetto di quiete, tanto da meritarsi l’appellativo di “città del silenzio”. L’eleganza della sua architettura ha favorito, nel XII secolo, l’afflusso della nobiltà feudale italiana e spagnola, rendendo la città architettonicamente preziosa. Lì accanto si trova Rabat, anch’essa ricca testimone di un glorioso passato. Importante città all’epoca dei Romani, raccoglie intorno a sé numerosi monasteri che la rendono un punto di ritrovo spirituale. Non mancano, anche qui, numerosi siti archeologici di pregio: una Villa romana, le Catacombe, la Grotta di San Paolo. Uno dei capolavori dell’architettura barocca che si trova a La Valletta è la Concattedrale di San Giovanni Battista. Voluta dal Gran Maestro Jean de la Cassiere, doveva essere la “risposta” locale alla magnificen-

NON SOLO ESCURSIONI, VISITE GUIDATE E SCOPERTE. A MALTA SI PUÒ APPROFONDIRE LA CONOSCENZA DELL’INGLESE CON CORSI TENUTI PRESSO COLLEGE

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VIAGGIO NELLA CULTURA

Speciale 50&Più in viaggio [ IN QUESTA PAGINA: SOPRA, LO SCORCIO SUGGESTIVO DELLA

“GOLDEN BAY”, UNA SPIAGGIA DORATA CHE SI TROVA NELLA

MALTA; CATTEDRALE DI MELLIEHA. ]

PARTE OCCIDENTALE DI A DESTRA, LA

za delle chiese di Roma oltre che simbolo della cristianità difesa dai Cavalieri. Di proprietà dell’Ordine dei Templari per oltre due secoli, fu affidata all’Ordine quando i primi diventarono fuorilegge. La navata centrale di 53 metri è affiancata da numerose cappelle, ognuna delle quali dedicata alle Nazioni con il maggior numero di rappresentanti all’interno dell’Ordine. Il pavimento di marmo intarsiato è stato realizzato con le pietre tombali dei cavalieri appartenenti ad entrambi gli ordini. All’interno trovano la loro collocazione due capolavori del Caravaggio: La Decollazione di San Giovanni Battista e San Girolamo Scrivente, forse l’unico firmato dall’artista. Per chi ama la vita all’aria aperta, l’arcipelago regala spiagge assolate e mare cristallino, ideale per lunghe nuotate e gite in barca alla ricerca di anfratti nascosti e grotte misteriose. Tra queste, la famosa grotta in cui Calypso tenne prigioniero Ulisse per sette anni. Si trova presso Gozo, e a giudicare dalla bellezza del luogo, c’è da chiedersi se fu vera prigionia. Chissà.

Soggiorno linguistico a Malta Partenze settimanali dal 15.10.2013 al 31.3.2014 Vacanze Studio nell’isola di Malta per imparare l’inglese e trascorrere una settimana di soggiorno con un ricco programma di escursioni e relax al mare. SISTEMAZIONE Presso l’Hotel Baystreet 4* (situato all’interno del complesso dove si trova la scuola). CORSO DI LINGUA INGLESE 20 lezioni settimanali di 45 minuti l’una in classi internazionali di max 8 studenti. Presso la “St. Julian’s School”. La scuola dispone di classi tecnologiche dotate di Interactive Whiteboards, sale relax e terrazza dove godersi la pausa tra una lezione e l’altra. PROGRAMMA ESCURSIONI Martedì: escursione di mezza giornata a Valletta, inclusa la visita della Co-Cathedral. Mercoledì: crociera dei porti di Valletta. Giovedì: escursione di mezza giornata a Mdina. Venerdì: escursione serale alle “Three Cities”, inclusa la cena in un ristorante tipico maltese (inclusa acqua e ¼ di vino della casa a persona). Sabato: escursione dell’intera giornata all’isola di Gozo, inclusi alcuni assaggi di specialità tipiche locali, come formaggio di Gozo e olive. VIAGGIO E TRASFERIMENTI È compreso il viaggio a/r con volo di linea Air Malta dalla città di Roma. Sono inoltre inclusi i trasferimenti da/per l’aeroporto di Malta.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE In camera doppia Tasse aeroportuali Assicurazioni bagaglio, sanitaria e annullamento viaggio Settimana supplementare

€ €

925 45

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su richiesta

La quota comprende: Viaggio a/r con volo di linea Air Malta da Roma • Tasse aeroportuali aggiornate al 16.7.13 • Trasferimenti all’estero in arrivo e partenza • Corso di lingua come da programma • Sistemazione alberghiera come da programma con trattamento di mezza pensione • Uso del materiale didattico • Certificato di fine corso • Attività/escursioni come da programma • Assistenza 24 H 24 all’estero di personale della scuola locale • Assicurazione “Bagaglio, sanitaria e annullamento” EUROP ASSISTANCE • Tessera telefonica internazionale ricaricabile. La quota non comprende: Le spese di carattere personale • Tutto quanto non espressamente indicato nel paragrafo precedente.

Informazioni e prenotazioni:

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DOLOMITI 100% CORTINA E CADORE

Autunno sulle Dolomiti e anteprima vacanze di Natale e fine anno, gitando e sciando sulle piste del comprensorio di Cortina d’Ampezzo

Le montagne più belle del mondo

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STAR BENE

MA CHE DIFFERENZA C’È? IL FRULLATO

[ ALIMENTAZIONE DI

JOHN BRADLE Y

Si ottiene frullando la frutta (di un solo tipo o mista), insieme a latte e, volendo, zucchero. L’aggiunta del latte rende il frullato nutriente, ricco di calcio, che si aggiunge alle vitamine della frutta.

]

SMOOTHIE, SORSI DI SALUTE «A metà strada fra centrifuga, frullato e frappè, ma molto più salutari, grazie allo yogurth magro, alla frutta e alla verdura, hanno un importantissimo ingrediente: la fantasia»

S

ono colorati, allegri, e soprattutto salutari. Sono gli smoothies, l’ultima moda in fatto di bevande. Ma cosa sono in realtà? Facile e difficile a dirsi. Non sono frullati, né centrifughe, né frappé... O meglio, sono un po’ di tutto ciò... Si fanno con la frutta e la verdura, meglio se di stagione, si frullano, ma al posto del latte si aggiunge lo yogurth, preferibilmente magro. In realtà nello smoothie ognuno mette ciò che vuole: frutta a piacimento (mista o soltanto

di un tipo), oppure verdura (carote, pomodori, sedano, barbabietole), spezie (zenzero, tabasco, menta, ecc.), ma anche unendo frutta e verdura insieme in un mix salutare. Banditi zucchero, panna, gelato, cacao, dolcificanti in genere, e tutto ciò che è calorico; concesso un po’ di miele o di sciroppo d’acero. Anche il latte non va utilizzato, sostituito appunto dallo yogurth, ma se non si riesce proprio a farne a meno, allora si può ricorrere al latte di soia oppure a quello di

mandorle. Per renderlo più dissetante si possono aggiungere cubetti di ghiaccio, altrimenti si può ricorrere alla frutta surgelata, soprattutto se si desidera uno smoothie “fuori stagione”. Come si prepara? Semplice. Pulire la frutta o la verdura, tagliarla a pezzettoni, e metterla in un frullatore piuttosto capiente. Aggiungere lo yogurth e tutti gli ingredienti che ci sembrano più adatti ad arricchire la nostra porzione di salute. Azionare il frullatore, e via... Ciò che rende particolare lo smoothie è che non ci sono regole da seguire. Ognuno è libero di utilizzare ciò che più gli piace, variando ingredienti e dosi. Basta un pizzico di fantasia e la salute è servita.

Per depurare

Piccoli trucchi

La barbabietola rossa è un ottimo antiossidante. Prima di frullarla, si deve scottare in acqua bollente.

Un pizzico di zenzero e l’olio extra-vergine d’oliva aiutano ad assorbire meglio le vitamine.

IL FRAPPÈ È la versione “estiva” del frullato. A quest’ultimo si aggiunge il gelato, per renderlo più fresco, ma non più dissetante. C’è chi sostituisce la frutta con liquore, caffè o sciroppi.

LA CENTRIFUGA Può essere di frutta, verdura od ortaggi. Si ottiene centrifugando gli alimenti con un apposito elettrodomestico che separa la buccia dalla polpa. Ricca di vitamine, si possono aggiungere le spezie.

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STAR BENE

[ PREVENZIONE DI

LE NOSTRE MANI: FORTI, PRECISE, PREZIOSE Attraverso di esse, sin dalla nascita, iniziamo a scoprire il mondo. Strumenti eccezionali e ricchi di peculiarità che però, lavorando tutto il giorno, a volte possono accusare fastidi e dolori

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a capacità di utilizzare la mano come un abile ed agile strumento rappresenta da sempre l’elemento chiave che ha permesso all’uomo di evolversi e che lo ha contraddistinto dal mondo animale; pensiamo, ad esempio, all’opponibilità del pollice che ha determinato nell’uomo la capacità di utilizzare arnesi. Ci sono però teorie che, al contrario, affermano che la modificazione articolare della mano sia invece secondaria all’utilizzo di strumenti. Rimane comunque il dato di fatto che nell’evoluzione della specie la possibilità di

Scrivere

La possibilità

molto, a lungo andare, può provocare l'insorgenza di patologie del primo e secondo dito.

di sostenere pesi o stringere con forza oggetti, è principalmente garantita da anulare e mignolo.

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ALESSANDRO MASCIA ]

manipolare il mondo esterno abbia sviluppato in modo estremamente rapido le facoltà cognitive. Questo magnifico strumento che possediamo racchiude una moltitudine di peculiarità: rappresenta forza ma anche precisione. Le mani permettono di difendersi, di cacciare, di nutrirsi, di comunicare: tutti aspetti fondamentali per la sopravvivenza dell’essere umano. Servono anche per scrivere, suonare, giocare, danzare. Aspetti, questi ultimi, più legati alla vita di relazione. Le mani, inoltre, per il neonato sono uno dei primi strumenti di scoperta ed analisi del mondo esterno. Il tatto è uno dei cinque sensi attraverso i quali interagiamo con ciò che ci circonda. Attraverso le mani ed il tatto il neonato scopre se stesso e afferma il concetto del Sé. Le mani hanno rappresentato nei secoli un elemento di grande rilievo sociale. Da esse si intuiva il ceto sociale cui si apparteneva. I ricchi e gli intellettuali erano contraddistinti da mani sottili con pelle curata, mentre i meno abbienti avevano mani robuste e callose, provate dalla fatica fisica e dagli sforzi. Nella sua fisiologia la mano racchiude, come detto, diverse peculiarità e l’anatomia si è nel tempo specializzata per raffinare tutte le varie competenze. Ad esempio, le prime tre dita sono quelle deputate alla precisione, mentre il quarto ed il quinto costituiscono la forza della mano. Le attività che hanno bisogno di maggiore accuratezza, come scrivere e ricamare, sono controllate dal pollice, indice e medio. La possibilità di sostenere pesi, come tirare una fune o stringere con forza oggetti come chiudere un barattolo, viene funzionalmente garantita dall’anulare e dal mignolo. In tal senso, tutto il complesso muscolare e scheletrico dell’arto superiore è progettato a


...OTNEMIVOM OUNITNOC NI

servizio della mano. Facciamo attenzione però: affinché essa possa essere utilizzata in modo efficace, la libertà dei movimenti della spalla e del gomito è fondamentale. Anche da un punto di vista neurologico, la mano riveste un ruolo estremamente importante. Nell’area motoria e sensitiva del cervello, ricopre una superficie molto ampia rispetto a tutto il resto del corpo. Questo è dovuto alla sua complessità anatomica e funzionale. A differenza di tutti gli altri distretti corporei, può compiere infatti una notevole quantità di movimenti sia grossolani che fini e per questo necessita di un maggior numero di connessioni con il cervello. Il legame tra le attività che normalmente si svolgono e i dolori di cui le mani possono soffrire è estremamente diretto ed intuibile. Ogni professione infatti, come pure ogni hobby, può sovraccaricare la funzionalità delle mani e determinare delle conseguenze dirette sulle articolazioni maggiormente utilizzate. Ad esempio, le persone che scrivono molto come impiegati, commercialisti, avvocati, insegnanti, possono soffrire particolarmente di patologie del primo e secondo dito come l’artrosi delle articolazioni alla base del pollice (rizoartrosi), per cui si avvertono dolori e diminuzione di mobilità durante il movimento e lo sforzo. Coloro che usano utensili come forbici, cacciaviti, pinze possono invece soffrire di un problema conosciuto come “dito a scatto”, caratterizzato dalla presenza di una formazione cistica con infiammazione ed ispessimento del tendine, che non permette di estendere normalmente le dita. Per chi utilizza molto il mouse è frequente soffrire di tendinite al polso o anche di tunnel carpale. È importante però chiarire che, nella maggior par-

IN CONTINUO MOVIMENTO...

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te dei casi, il tunnel carpale è la con- avvolgono. Può essere determinata da un’infezioseguenza della rigidità dei muscoli che ne locale o anche da patologie che coinvolgono tutgovernano la clavicola e che limitano il to il sistema scheletrico (come avviene nell’artrite normale deflusso venoso dell’arto superiore. In reumatoide). Normalmente determina gonfiore, questo caso quindi, il dolore al polso e il conseguen- arrossamento, dolore, e le deformazioni delle artite riflesso doloroso alla mano derivano da una po- colazioni colpite sono particolarmente vistose. L’arstura sbagliata da rieducare e sono il campanello trosi, invece, è una patologia di tipo degenerativo che colpisce tutti in modo più o meno evidente ed d’allarme per affidarsi ad un terapista della riabilitazione prima di ricorrere all’intervento chirurgico. è la conseguenza del processo di invecchiamento La mano soffre anche di patologie intrinseche rap- delle articolazioni. Soffrono di artrosi le cartilagini presentate dall’artrosi o anche da diverse forme ar- articolari e, a volte, l’osso che si trova al di sotto di tritiche che colpiscono le estremità degli arti supe- queste (osteo-artrosi). La buona salute dell’arto superiore dipende primariariori. I tendini con il loro rimente da una corretta morvestimento esterno (guaine fologia della colonna vertendinee) possono essere doOGNI PROFESSIONE PUÒ tebrale e, in particolare, dellenti per effetto - ad esemSOVRACCARICARE LA le vertebre cervico-dorsali. Il pio - di cisti o calcificazioni. controllo neuro-muscolare Anche alcune membrane FUNZIONALITÀ DELLE MANI degli arti superiori passa tra che rivestono e sostengono le vertebre cervicali medie e il nostro corpo (aponeurosi fasciali) possono essere affette da patologie come basse e le prime vertebre dorsali. Una sofferenza la malattia di Dupuytren, dove le ultime dita della della colonna a questo livello procura degli effetti mano non si estendono completamen- diretti agli arti superiori. Formicolii lungo le bracte per effetto dell’irrigidimento di cia ed alle mani, diminuzione della forza o sensiqueste aponeurosi che ricoprono bilità sono la conseguenza di una patologia vertebrale. È utile a tal proposito mantenere sempre muscoli e tendini. Tra artrite ed artrosi c’è spes- una buona elasticità dei muscoli della colonna verso confusione e si può avere tebrale ed una escursione articolare completa di tutdifficoltà nel distinguerle. L’ar- te le sue articolazioni. trite è una patologia di ti- In tutti questi casi è comunque necessario consultapo infiammatorio che re uno specialista, per effettuare una diagnosi ben può colpire una o più precisa ed individuare il trattamento conservativo articolazioni compre- (farmacologico e riabilitativo) o chirurgico per curasi i tessuti che le re le nostre mani.

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I cibi delle feste

SAPORI & COLORI

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Ottobre è il mese delle castagne, cucinate in ogni modo e maniera: arrostite, lessate, glassate, ridotte a polenta. Per tutto lo Stivale è un tripudio di eventi in loro onore

E CASTAGNE

DI M ARINA

TRA SAGRE E CURIOSITÀ

CEPEDA FUENTES

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in dai primi giorni d’ottobre, quando cominciano i lavori di raccolta e lavorazione delle castagne, non vi è paese o città dell’Italia che non celebri sagre e feste in loro onore. Il castagno, originario dell’Asia Minore, è diffuso infatti in tutta la Penisola, dagli Appennini alle Alpi, dalla Sardegna alla Sicilia, e fino a dicembre inoltrato, i suoi frutti vengono festeggiati sotto ogni forma: polentine dolci, come a Marradi, nel fiorentino; oppure squisiti dolci rustici come i celebri “baldini” di Anghiari (Ar). In Piemonte, invece, i marroni - le castagne più grosse e polpose - costituivano il pranzo rituale della vigilia del giorno dei Defunti; mentre a Venezia, si consumano soprattutto per la festa di San Martino, l’11 novembre, insieme con il vino novello. Quanto a Napoli, dove sono nati i celebri “marroni glassati”, i venditori ambulanti offrivano i “cuoppi”, semplici cartocci riempiti di castagne calde. Anche la Sicilia ha una buona

ZUPPA DI CASTAGNE E CECI DEI MONTI CIMINI

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Ingredienti 300 gr di ceci (messi a mollo per una notte) 200 gr di castagne lessate e sbucciate 1 spicchio d’aglio 1 cipollina 2 foglie di alloro olio extravergine d’oliva sale, pepe brodo alloro e rosmarino

circa un’ora e mezza

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360 circa a porzione 4 persone


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produzione di castagne, soprattutto sulle pendici dell’Etna. Nel comune di Sant’Alfio esiste tuttora un gigantesco castagno secolare - più di 3.500 anni - col fusto di 50 metri di diametro, chiamato “il castagno dei cento cavalli”: si racconta che sotto la sua chioma trovarono rifugio la regina Giovanna d’Aragona e il suo seguito di cento cavalieri, quando durante una gita scoppiò improvvisamente un temporale. Quando le castagne vengono lessate ricevono diversi nomi secondo le località: “calde lesse”, “ballotte”, “ballocciori” che a Lucca vengono cotte al profumo di finocchio. Ma le regine di queste feste paesane sono le “caldarroste”, ossia i grandi marroni arrostiti con tutta la buccia in tipiche padelle forate. Così preparate si possono gustare gratuitamente in questo periodo a Cerreto Laziale, a pochi chilometri da Roma; oppure a Pontremoli, in Lunigiana, durante la celebre “Castagnata”. E, nella seconda settimana d’ottobre, si celebra “La Sagra della castagna” a Soriano nel Cimino, una bella cittadina della provincia di Viter-

bo, nel cuore dei Monti Cimini. E fu proprio uno dei castagneti dei monti del viterbese, il protagonista dell’originale scherzo di Donna Olimpia Pamphili all’illustre cognato e papa Innoncenzo X. Era una bella settimana d’ottobre del 1653 quando donna Olimpia, principessa di san Martino al Cimino per volontà del Papa, partì alla volta delle sue terre

«Per secoli sono state l’alimento principale degli abitanti di montagna, ricche di glucidi, lipidi, sali minerali e vitamine» per preparare una degna ospitalità al Pontefice: lo aveva convinto a lasciare Roma per qualche giorno nella certezza che il clima della zona lo avrebbe rimesso in salute guarendolo dai ripetuti attacchi di gotta di cui soffriva. Papa Innocenzo X impiegò due giorni per percorrere la via Cimina che da Roma porta a Viterbo attraversando gli omonimi Monti. La comitiva guidata da Donna

Olimpia si fermò a far merenda nella Maidalchina - la villa appartenuta al fratello di Olimpia, il marchese Andrea Maidalchini - e, in quel luogo incantevole tuttora esistente, Innocenzo X sembrò dimenticare i suoi malanni. Il Papa scherzò, rise e si divertì con la bonaria burla che sua cognata gli aveva preparato: mentre passeggiava fra i viali dei bei giardini all’italiana che contornavano la villa, le guardie svizzere che lo accompagnavano scossero un albero di castagno da cui caddero “caldarroste” nascoste dentro i ricci! Il Papa finse di credere al prodigio e gustò volentieri le dolcissime castagne dei Monti Cimini. Ebbene, in autunno, i secolari castagni di quei monti incantati lasciano cadere i frutti lungo i sentieri e, nel Medioevo, i Romei che li attraversavano per andare verso Roma, li raccoglievano per mangiarli arrostiti. Ma chi si fermava a San Martino al Cimino, per visitare il bellissimo monastero cistercense del XII secolo e pregare il santo titolare, protettore dei pellegrini, veniva rifocillato con questa squisita “zuppa di ceci e castagne” preparata dagli stessi frati.

! PER INFORMAZIONI E CURIOSITÀ SCRIVI A: redazione@50epiu.it

23 Preparazione

In una pentola insaporite aglio e cipolla tagliati a fettine con 3 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, aggiungete ceci scolati, 2 litri d’acqua, sale, un mestolo di brodo e foglie di alloro. Lasciate cuocere per 1 ora a fuoco lento, con il coperchio. Aggiungete le castagne fresche lessate e sbucciate (o le cosiddette “mosciarelle” - le castagne secche - ma prima ammollate). Levate l’alloro e terminate la cottura, finché il tutto sarà tenero e denso. Servite la zuppa ben calda con un rametto di rosmarino di montagna. Accompagnate con vino novello.

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Un altro ambito premio del Concorso 50&Più Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia è stato assegnato a quattro talentuosi artisti dell’edizione 2013: la Libellula d’Oro, riconoscimento riservato ai vincitori della Farfalla d’Oro nelle precedenti edizioni. Per la prossima competizione artistica, appuntamento al 2014.

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ARTE

XXXI CONCORSO 50&PIÙ PROSA - LIBELLULA D’ORO

» Elvira Menichini È nata a Roma, dove vive. Come moderno e coinvolgente “pigmalione”, 50&Più ha sviluppato le sue doti naturali di “virtuale” scrittricescribacchina ed è stata fonte di grandi soddisfazioni e stimoli. Le piace scrivere soprattutto lettere, perché da esse affiorano le sue emozioni e la condivisione delle gioie altrui. Partecipa fedele al Concorso 50&Più da ventotto anni, “acchiappando” Farfalle d’Oro e Libellule d’Argento.

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Guizzi d’argento sul molo È l’ora del tramonto: siamo sulla banchina del canale del porto di Senigallia, due ampie corsie levigate scorrono parallele ed essa fino al faro che proietta la sua luce saettante nel mare. Sul limite estremo, quasi a contatto con la schiuma bianca che schiaffeggia gli scogli, serafici siedono pescatori anziani e giovanissimi con le lunghe canne cui infilzano negli ami aguzzi esche sempre segrete. Il sole batte sulle loro spalle abbronzate, ogni tanto un impercettibile campanellino li avverte che il pesce ha abboccato. Con uno scatto sollevano le lenze... è solo una verde alga, “l’insalatina” di mare! Ridono fra loro scambiandosi battute dialettali e con gesto largo gettano in acqua nuova esca e il filo scorre veloce sul mulinello Mitchell. Tutto allora avviene in un religioso silenzio sotto lo sguardo assorto di chi lo guarda. Sul lato destro appollaiati su massi cubici di cemento ci sono altri spettatori, biondi tedeschi e gente del luogo. Lì, con argani manovrati ormai elettricamente, si calano le caratteristiche bilance, sono queste, grandi quadrati di ferro da cui pende a cuffia la rete infilata lungo i quattro lati. Aspettiamo curiosi qualche piccolo cefalo non ha schivo l’insidia, catturato con un retino dal lungo manico, il pesce finisce nel cestello, ancora guizzante. Poco distante su un masso di granito colpisce lo sguardo un’opera in bronzo di pregevole fattura, una donna raccolta in se stessa, di uno scultore poeta marchigiano Gianni Guerra, sotto la quale si legge su una targa di pietra: “Chiunque tu sia... Ovunque tu vada... la tua Penelope, sta sempre con te”, Gianni Guerra, 5 luglio 2004. Una strana malinconia pervade l’anima mentre percorriamo il lungo canale... ci distrae improvvisa e lacerante una sirena che annuncia il rientro della pesca notturna. “La paniera”, “La Stella del Levante”, sono i nomi vergati sui fianchi dei grossi e maleodoranti pescherecci che sfilano attenti e adagio

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verso il ponte di ferro che si apre per lasciarli passare verso il porto. Gli uomini, coperti da incerate, affollano il ponte e sbirciando nella stiva si vede il “capoccia” che da una profonda vasca rettangolare, con un grosso retino tira su il pescato, lo sceglie alla svelta, scarta e rigetta in mare pesci che pungono o sono stati straziati dalle reti e ordina imperioso di riempire le tante cassette di legno. Appesa ad un albero della nave questa sera c’è una “ricciola”, un gran bestione forse della famiglia dei tonni. Finirà sulle tavole dei ristoranti in trance, cotta alla brace profumata di aglio, alloro e rosmarino. Le voci si rincorrono contente, la pesca del pesce azzurro, alici, sarde, sgombri, sugheri e qualche orata è stata buona. Ci sono molti giovani, forse speravano in qualità più pregiate, ma per i vari banchi ittici c’è una stagione e una luna, ogni specie marina ha un suo ritmo naturale che l’uomo non può sovvertire. “Il piancito” ora è tutto d’argento, capaci furgoncini inghiottono con ordine le cassette pesate, bambini scalzi raccolgono qualche pescetto nei loro secchielli. Il sole dell’Adriatico sparisce fra le colline, i campi di girasole ne rubano gli ultimi raggi, è un’ora di inesprimibile suggestione: improvvisamente un vialetto avvolge il cielo e la natura, ne spegne gli ardori e le concede il respiro fresco della notte. Domani all’alba la luce sorgerà dal mare, il cerchio d’oro in pochi minuti da una semicirconferenza si tramuterà in globo di fuoco: chi lo ha visto è rimasto inebriato di stupore e d’incanto. Pedalando verso casa lungomare, ripenso a quella figura femminile sul molo racchiusa in se stessa, Penelope: nascosta in ogni donna c’è sempre una Penelope che aspetta il ritorno dell’uomo, vagabondo nel mare o sulla terra che la dimentica, a volte scompare e poi ritorna. Lei è lì, pronta a stringerlo fra le braccia e mai ha smesso di sognare, di pregare, di proteggerlo... proprio come la mitica donna di Ulisse.


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XXXI CONCORSO 50&PIÙ FOTOGRAFIA

XXXI CONCORSO 50&PIÙ POESIA

La sciamana

C’era la mia ragazza

nente del consiglio 50&Più della provincia di Vicenza. I suoi hobby sono: leggere, fotografare, passeggiare in montagna e il tiro con l’arco. Nel 2008 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Fotografia e la Superfarfalla e, nel 2009, la Segnalazione della Giuria sempre per la Fotografia al Concorso 50&Più. Vive a Vicenza.

XXXI CONCORSO 50&PIÙ PITTURA

Il silenzio

ARTE

Frigo »Ex Lucio funzionario dell’Associazione Commercianti e compo-

Non si vedeva tramonto. Sembrava di correre sotto una nuvola di neri capelli. Eravamo ombre, ma salivamo sulla montagna con il freddo che fiutava gocce di fiato. C’era, vicino, la mia ragazza. Sentivo il profumo, alito di primavera. Appena il fumo cambiò colore, la presi per mano. Guardai in basso, il paese sembrava un campo di papaveri rossi. Le case distrutte, finivano, ormai, nel ricordo. Aspettammo la fine del raid, finché, lo spaccato dell’orizzonte assorbì l’incendio e l’eco, si caricò di comandi assassini. Raffiche di mitra, pianto di madri... Domani ci saranno altri gerani alle finestre, ma, tu, rammenta il bacio d’amore di quella notte... Nascosti, nel cavo di un albero abbattuto, non ci accorgemmo che, nel cielo, già passeggiava la luna.

Armando Giorgi »È nato a Genova, dove vive. Ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali di poesia e narrativa e ha pubblicato 24 volumi tra romanzi e poesie. È Cavaliere della Repubblica. Al Concorso 50&Più nel 2007 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Poesia, nel 2008 la Libellula d’Oro sempre per la Poesia e, nel 2009 e 2011, la Segnalazione della Giuria per la Poesia.

Francesco Angarano »È nato a Roma, dove vive. Musicista ed insegnante ha sempre dedicato il tempo libero alla pittura facendo dono di numerose opere e trasformando la sua abitazione in una galleria personale. Al Concorso 50&Più nel 2007 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Pittura, nel 2008 la Superfarfalla e, sempre nel 2008 e nel 2009, la Segnalazione speciale della Giuria per la Pittura.

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Roma 21-23 ottobre 2013

I soci riuniti a Roma salutano con affetto Papa Francesco


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SPAZIO

INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA

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VICENZA

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Ciclismo sul podio

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50&PIÙ

ALLA BARCOLANA N TRIESTE

ata, quasi per caso, 45 anni fa dalla passione di un gruppo di amici, nel corso del tempo La Barcolana, originariamente Coppa d’Autunno, è diventata l’appuntamento clou di migliaia di velisti di ogni età, provenienti da tutti i mari e con imbarcazioni di ogni tipo. Dal 5 al 13 ottobre circa duemila imbarcazioni parteciperanno a questa edizione che sarà, come sempre, un’autentica celebrazione collettiva del mare in mezzo al Golfo di Trieste. In questo connubio tra competizione e festa, non poteva mancare la partecipazione di 50&Più di Trieste, guidata dalla presidente Marina Vlach. L’Associazione provinciale, dal 9 al 13 ottobre, sarà presente con un gazebo presso il Villaggio Barcolana, lungo le famose Rive triestine, davanti al Teatro Verde. Il presidente, i consiglieri e i volontari daranno accoglienza e informazioni sulle attività e servizi offerti da 50&Più: dalla ricca vita associativa all’assistenza fiscale e previdenziale. Il calendario che accompagna l’intera manifestazione è ricchissimo e culminerà con la regata vera e propria fissata alle ore 10.00 del 13 ottobre. Il Villaggio Barcolana resterà aperto al pubblico fino a ben dopo la fine della regata. Vi si svolgeranno numerose attività ad ingresso gratuito. I visitatori troveranno, accanto alla consolidata vivacità del Villaggio, un settore dedicato alle imbarcazioni e agli accessori, stand di enogastronomia tipica del Friuli Venezia Giulia, un’area dedicata agli spettacoli, agli eventi collegati a terra e alle premiazioni delle numerose regate in programma. In questo scenario unico, un vero stadio del mare, la 50&Più di Trieste è pronta ad accogliere il pubblico della Barcolana 2013.

edaglie per la 50&Più di Vicenza che ha partecipato ai giochi World Masters Games, l’Olimpiade degli over 35, svoltasi a Torino e in altri 13 Comuni piemontesi. Erano presenti 19.000 atleti suddivisi nelle varie discipline olimpiche, provenienti da ben 107 Nazioni. L’Italia ha partecipato con 2.263 atleti. Adriano Filippi (nella foto, a sinistra), ciclista 50&Più, ha ottenuto due medaglie d’argento nella disciplina su pista 500 mt con partenza da fermo e 2.000 mt ad inseguimento. Da segnalare anche la buona prestazione di Walter Bortoliero che ha ottenuto un 5° e 8° posto nelle medesime discipline. Performance, ma di altro genere, quella di altri 3 ciclisti soci 50&Più: Antonio Copiello, Nereo Gasparet e Ivo Segato che hanno percorso in 3 settimane 2.200 km da Berlino a San Pietroburgo passando per Varsavia, Vilnius, Riga, Tallin, Helsinki. «È stata un’avventura davvero singolare, ma piena di soddisfazioni anche dal punto di vista turistico oltre che sportivo-amatoriale», hanno detto i 3 ciclisti.

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO SIRACUSA

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Un tuffo nel passato PADOVA

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60 nuovi Maestri del Commercio

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iù di 60 gli operatori del commercio, del turismo e dei servizi della provincia di Padova insigniti dell’onorificenza di Maestro del Commercio presso la splendida Galleria delle Conchiglie, a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta. Insieme alla presidente dell’associazione provinciale, Ines Marangon, sono intervenuti: Renato Marcon, sindaco di Piazzola sul Brenta, Carlo Trevisan, vicepresidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Gianni Tel della direzione centrale di 50&Più, e Andrea Micalizzi, assessore del Comune di Padova. Quest’anno, anche una nuova sezione del premio, dedicata alle attività commerciali storiche, riconoscimento che è stato assegnato a Guido Lorenzato dell’omonima Ferramenta Lorenzato di Piazzola sul Brenta e a Giuseppina Pedrotta dell’Antico Forno Lissandrin di Galzignano Terme. «È fondamentale - ha dichiarato la presidente Marangon - la coesione dei nostri associati che in momenti come questi si rafforza e si consolida. Crediamo peraltro che l’unione del nostro gruppo sia il sale di tutte le attività che organizziamo». Aquila d’Argento (25 anni di attività): Ma-

ria Minorello, Maria Cristina Toniato, Nadia Squarcina, Sergio Trevisan, Fabrizio Fornasiero. Aquila d’Oro (40 anni di attività): Gianni Faggin, Aurelia Rigato, Loredana Stocco, Leonardo Toson, Erminia Passarotto, Lucio Nalesso, Lino Zanon, Luigia Zanon, Battista Corallo, Ivana Costantini, Paolo Massarotto, Gabriela Lorenzin, Placido Rosolin, Arduino Stefan, Aldo Volta, Maddalena Masiero, Luciana Bisquola, Marzia Princivalle, Maria Galletto, Orlando Pietrobon, Enzo Soatto, Dino Elardo, Ada Marconato, Rossano Baraldo, Roberto Facio, Marina Pattaro, Bruna Maria Meneghin, Pietro Xodo, Cirilla Zago, Maria Tasson, Gilberto Romanato, Tiziano Costantin, Renato Trinco, Teresa Nicoletto, Noè Renesto. Aquila di Diamante (50 anni di attività): Adriano Sambin, Giovanni Bertocco, Romeo Rettore, Virgilio Patron, Ernesto Piazzetta, Armando Peron, Primo Bovo, Anna Curtarello, Guido Girardi, Francesco Collesei, Giuseppe Bertelli, Secondo Bovo, Luciano Francescon, Antonio Martinello, Vittoria Tabaro, Roberto Barnes, Guido Lorenzato, Mario Boaretto, Giselda Gastaldo, Narciso Giraldin, Luciano Elardo.

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rande successo per il progetto Piccole e vecchie cose promosso dalla 50&Più provinciale con l’Associazione Superabili Onlus di Avola (Sr) e la partecipazione dei bambini del 6° Istituto comprensivo “N. Martoglio” di Siracusa e del 2° Istituto comprensivo “G. Bianca” di Avola. Nonni e genitori hanno mostrato e fatto sperimentare ai bambini gli oggetti del quotidiano di un tempo: il vecchio macina caffè, il ferro da stiro a carbonella, gli antichi giochi, radio antiche, biciclette che annoverano 70 anni di età ed una lanterna magica del 1930. All’interno del progetto, ideato da Sebina Inturri, psicologa e psicomotricista funzionale, è stato creato anche un laboratorio teatrale che per 8 mesi ha lavorato allo spettacolo Via con me. Sulle piccole e vecchie cose, con la regia di Dario La Ferla, già coreografo e neuro-psicomotricista. La rappresentazione è avvenuta presso l’anfiteatro all’aperto di Sportlandia Club di Avola. Sul palco generazioni diverse: una bambina di sette anni e la sua nonna, una diciottenne e il nonno, persone diversamente abili, soci dell’associazione Superabili Onlus e di 50&Più.

LE SEDI NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre

Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 394824800 0061 464680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 482222513 0055 1132312351 0055 5130222720

Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal St. Catharines Toronto Germania Monaco di Baviera Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661867 001 5142525041 001 5144946902 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 004 98974640814 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086

Auguri per i 65 anni di Matrimonio a

Antonino Galletta e Giuditta Turturro Auguri per i 50 anni di Matrimonio a

Alfonso Paulicelli e Marcella Di Cecco Francesco Gallo e Ersilia Papagni


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MPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO SAN PAOLO DEL BRASILE

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ROMA

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Più assistenza ai pensionati

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irmato il nuovo accordo di cooperazione tra l’Istituto di Previdenza Sociale Brasiliano (Inss) e i principali Patronati italiani operanti in Brasile. Alla presenza del direttore generale Inss, Adalberto Brunca, e della coordinatrice delle Convenzioni ed Accordi internazionali dell’Inss Maria da Conceição Coelho e della direttrice generale dell’Inss di San Paolo, Dulcina de Fátima Golgato Aguiar, i rappresentanti dei Patronati 50&Più Enasco, Acli, Enas, Epasa, Inas, Ital-Uil, hanno firmato questo importante accordo che amplia la sfera operativa dei Patronati presenti in Brasile. Con il nuovo accordo i Patronati firmatari, in stretta collaborazione e sinergia con l’Inss, potranno dare assistenza sia per le pratiche di pensione in convenzione internazionale Italia-Brasile, sia per le pratiche di previdenza sociale a tutti i loro assistiti, attività che per il precedente accordo era limitata ai soli cittadini italiani. Nell’incontro si è parlato in particolare del nuovo metodo di pagamento delle pensioni brasiliane a pensionati residenti in Italia che, contrariamente al passato, attualmente avviene con deposito diretto su conto corrente senza più la necessità di nominare un procuratore in Brasile. Il direttore Brunca, nel ringraziare i Patronati per il lavoro svolto, li ha invitati a continuare la collaborazione, soprattutto attraverso le sedi italiane, per la pubblicizzazione del nuovo sistema e l’ausilio nella compilazione dei formulari specifici sul sito www.previdencia.gov.br. Da parte dei Patronati presenti piena soddisfazione per il raggiungimento di questa nuova meta e l’impegno a lavorare insieme sempre a tutela dei diritti dei pensionati e lavoratori italiani ed italo-brasiliani.

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SPAZIO

Per saperne di Più: 066864596

PER GLI APPASSIONATI DEL CINEMA

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l nuovo Anno Accademico 2013-2014 della 50&Più Università di Roma prende il via il 4 novembre. Tra le numerose novità, già annunciate sul numero di settembre della Rivista, segnaliamo il corso sul Cinema Italiano dal Dopoguerra agli Anni ’70, periodo in cui il cinema italiano si è affermato nel panorama mondiale delle arti, configurandosi come uno dei fenomeni più rilevanti del ’900. Il corso propone di interpretare questa “grandezza” con le opere degli autori più rappresentativi e di esaltare la stretta coesistenza della produzione cinematografica con le varie fasi della Storia d’Italia. Verranno trattati periodi come: >> il Nuovo Realismo di Roberto Rossellini, che sottoponeva i suoi personaggi e la sua vita a quell’attesa che è la scoperta di se stessi e delle proprie convinzioni; >> il periodo della Ricostruzione, rappresentato dai registi Luchino Visconti e Giuseppe De Santis; >> il boom economico, con i registi Michelangelo Antonioni e Pier Paolo Pasolini; >> la Nuova Borghesia, con Federico Fellini e Michelangelo Antonioni; >> la Contestazione giovanile e la critica delle Istituzioni, con il regista Marco Bellocchio. Durante le lezioni saranno proiettate le pellicole dei registi menzionati. Seguirà il commento e la discussione.

COSA C’È IN CALENDARIO ROMA

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2 ottobre - In occasione della Giornata Internazionale Onu delle persone anziane e della Festa dei Nonni, 50&Più e Unipax hanno organizzato l’incontro Per famiglia e società, risorse... senza età, con autorevoli interventi e testimonianze. Appuntamento alle 10.00 presso la sede Confcommercio - Sala Solari - Piazza G.G. Belli 2. Per saperne di Più: 0655380442/3 - www.50epiu.it/roma

RIMINI

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27 ottobre - Alla volta di Balze di Verghereto (Fc) per la raccolta delle castagne, con pranzo in un ristorante caratteristico e passeggiata alle sorgenti del Tevere. Per saperne di Più: 0541743202

TORINO

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14 novembre - Una giornata in Valle D’Aosta al Forte di Bard e visita al Salone della Montagna. Pranzo a Champorcher. Al termine, visita con degustazione, al salumificio Bertolin di Arnad. Per saperne di Più: 011533806

PAVIA

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17 novembre - Giornata del Ricordo con funzione religiosa presso il Santuario della Madonna della Bozzola (Pv). Seguirà un pranzo nell’attiguo ristorante. Per saperne di Più: 038228411 - www.50epiu.it/pavia

NAPOLI

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24 novembre - Partenza per San Giovanni Rotondo (Fg) in visita al Santuario di Padre Pio. Per saperne di Più: 0815518187 - www.50epiu.it/napoli

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI

SPAZIO

LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 96 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 11 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Properzio, 5 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via Ceccardi, 1/10 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 45 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16

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Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 071200722 0736051102

Macerata - Corso Cavour, 85 Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Viale Magna Grecia, 119 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 69 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Piazza Virgilio Bardella, 3 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H

0733261393 0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0131260380 0141353494 01530789 017166661 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 0507846635 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 0498209787 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


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FISCO

CAMBIA ANCORA LA RISCOSSIONE TRIBUTARIA «Stavolta al centro della riforma ci sono i pignoramenti degli immobili, dei beni mobili e l’espropriazione presso terzi» [ DI

ALESSANDRA DE FEO ]

A

completamento di quanto detto proprio nell’ultimo numero di settembre 2013, dobbiamo precisare che il “Decreto del Fare” ha disposto, a partire dal 22 giugno 2013, che la rateizzazione del debito tributario comprenda tutte le somme iscritte a ruolo o derivanti da accertamenti esecutivi, qualunque ne sia la loro natura (tributi, sanzioni, interessi, ecc.). La concessione della rateizzazione prevede ovviamente ulteriori interessi, commisurati anche in base al numero delle rate che si ottengono. Ora, però, andiamo ad esaminare le altre misure che il Decreto ha modificato e regolamentato in merito alla efficacia del pignoramento e alla cancellazione, trascrizione e pignorabilità dei beni mobili.

dell’efficacia » Cessazione del pignoramento Il pignoramento perde efficacia se trascorrono duecento giorni senza che venga effettuato il primo incanto. Se il pignoramento è stato trascritto, con l’estinguersi del procedimento, il contribuente deve chiedere, entro 10 giorni, la cancellazione della trascrizione. Non è consentito all’Amministrazione Finanziaria pignorare, e quindi espropriare, per il mancato pagamento dei debiti tributari, l’unico immobile di pro-

[

«L’abitazione principale, quale unica proprietà, non è pignorabile, purché il debito non superi i 120.000 euro»

]

prietà del debitore destinato ad abitazione principale. Detta agevolazione però non è applicata qualora l’immobile sia di lusso o appartenente alla categoria catastale A/8 o A/9 (castelli e ville). In ogni caso l’espropriazione degli immobili è consentita solo se il credito complessivo, che l’Amministrazione Finanziaria ha nei confronti del debitore proprietario dell’immobile, sia superiore ai 120.000 euro.

Espropriazione mobiliare »Bisogna tenere ben presente che: • sono beni impignorabili gli strumenti, gli oggetti e i libri indispensabili per l’esercizio della professione, dell’arte e dell’attività del debitore, a condizione, però, che si tratti effettivamente di beni indispensabili, ovvero si tratti di quei beni la cui mancata disponibilità comporterebbe la perdita della clientela e l’impossi-

bilità economica di svolgere l’attività; • la legge fiscale consente il pignoramento anche se la proprietà è attribuibile ad una società e se, nella sua attività, il debitore risulti avere una prevalenza di capitale investito nel lavoro; È irrilevante che la pretesa sia già contestata in giudizio o sia ancora da contestare.

Espropriazione presso terzi »Il limite di pignorabilità, per i debiti tributari, su stipendi, salari e simili, ed indennità relative al rapporto di lavoro, è possibile nella misura di un quinto (al netto delle ritenute) per i tributi dovuti allo Stato, agli Enti comunali, provinciali e regionali, e per ogni altro credito d’imposta. Può essere pignorata per debiti tributari: • una somma di 2.500 euro dagli stipendi e salari, sempre che non superi il decimo di detta entrata; • una somma di 2.500/5.000 euro, sempre che non si superi un settimo dei suddetti introiti; • per una somma superiore a 5.000 euro si continua ad applicare la soglia di un quinto stabilita dal Codice Civile. Si capisce sin da subito che, data la complessità della normativa, è sempre meglio rivolgersi, in caso di bisogno, ad un soggetto competente. OTTOBRE 2013

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PREVIDENZA

IL NUOVO CUMULO: TERZA VIA PER LA PENSIONE

«La legge di stabilità ha previsto nuovi meccanismi di cumulo per armonizzare la rigidità della riforma Monti-Fornero» [ DI

GIANNI TEL ]

L

a Legge di Stabilità 2013 (n. 228/2012) per rendere meno gravosi i requisiti di accesso alla pensione dopo la riforma “Monti-Fornero” ha previsto, accanto agli istituti della totalizzazione e della ricongiunzione onerosa, una nuova possibilità di cumulo gratuito dei periodi assicurativi accreditati in diverse gestioni previdenziali per ottenere un’unica pensione. Vediamo il nuovo sistema a cui ha dato attuazione pratica la circolare dell’Inps dell’agosto scorso (n. 120).

Le gestioni interessate »Il nuovo meccanismo di cumulo contributivo è per tutti coloro che siano stati iscritti a due o più fra le seguenti gestioni previdenziali: 1) fondo pensioni lavoratori dipendenti (a cui è iscritta la generalità dei lavoratori dipendenti privati); 2) gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti); 3) gestione separata Inps; 4) regimi sostitutivi dell’assicurazione generale obbligatoria (ad esempio Inpgi, ex Enpals, Fondo Volo, soppressi Fondi Speciali Elettrici, Telefonici, Autoferrotranvieri); 5) regimi esclusivi dell’assicurazione generale obbligatoria (ad esempio ex Inpdap, ex Ipost). Restano espressamente esclusi gli iscritti alle Casse dei liberi professionisti (vedi Tabella A).

»La facoltà di cumulare riguarda tutti i periodi asLe condizioni del cumulo

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sicurativi non coincidenti. Non si può, per esempio, chiedere il cumulo di un solo anno dei cinque che sono stati accreditati all’ex Enpals (Ente dei Lavoratori dello Spettacolo), a patto che non siano coincidenti (se per l’anno 1990 risultano versati contributi in più gestioni, il cumulo può tenerne conto una sola volta: tale anno, cioè, non avrà valore doppio). È esercitabile, poi, a patto che il richiedente non sia già titolare di trattamento pensionistico a carico di una delle predette gestioni e non abbia maturato i requisiti per il diritto alla pensione in una delle gestioni interessate al cumulo.

I requisiti per il diritto alla pensione »La facoltà del nuovo cumulo può essere esercitata per conseguire la pensione di vecchiaia;

quella di inabilità o quella ai superstiti. Non è possibile ricorrere a tale istituto per maturare il requisito contributivo per la pensione anticipata (ex pensione di anzianità).

La pensione di vecchiaia »Il diritto alla pensione di vecchiaia con il cumulo si ottiene maturando i requisiti più elevati, di età e di contribuzione, tra quelli previsti dagli ordinamenti delle gestioni previdenziali coinvolte nel cumulo (vedi Tabella B). Se, ad esempio, una lavoratrice è stata iscritta per 10 anni all’Inpdap e per altri 10 anni alla gestione dei commercianti, il diritto a pensione potrà perfezionarsi nel 2013 solo se compie 66 anni e 3 mesi. La disposizione è assai penalizzante qualora l’assicurato abbia versato la contribuzione in gestioni che pre-

TABELLA A - LE VIE PER METTERE INSIEME TUTTI I VERSAMENTI CONTRIBUTIVI GESTIONE PREVIDENZIALE

Ricongiunzione

Totalizzazione

Cumulo

(Legge n. 29/1979)

(Dlgs n. 42/2006)

(Legge n. 228/2012)

a pagamento e gratuita (in alcuni casi)

gratuita

gratuito

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SÌ SÌ

SÌ SÌ

SÌ SÌ SÌ SÌ

SÌ SÌ SÌ

>> INPS >> Gestione autonomi(1) >> Gestione separata Inps >> Ex Inpdap >> Ex Enpals >> Casse libero professionali (1)

(più Legge n. 233/1990) NO (esclusa)

SÌ SÌ (più DPR n. 1420/1971) SÌ (più Legge n. 45/1990)

Artigiani, Commercianti, Coldiretti

NO (escluse)


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Soggetti lavoratori

Requisito di età

Decorrenza (1) (2)

Dipendenti donne del settore privato

62 anni e 3 mesi 63 anni e 9 mesi 65 anni e 7 mesi 66 anni e 7 mesi 66 anni e 3 mesi 66 anni e 7 mesi 63 anni e 9 mesi 64 anni e 9 mesi 66 anni e 1 mese 66 anni e 7 mesi 66 anni e 3 mesi 66 anni e 7 mesi

Anno 2013 dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 dal 1° gennaio 2018 dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 Anno 2013 dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 dal 1° gennaio 2018 dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018

Dipendenti pubblici, uomini e donne Lavoratrici autonome (donne)

Lavoratori autonomi e dipendenti (uomini) Clausola età minima Tutti i lavoratori Condizioni comuni a tutti i lavoratori Requisito contributivo minimo Importo pensione

PREVIDENZA

TABELLA B - PENSIONE DI VECCHIAIA: I REQUISITI NEL TEMPO

dal 1° gennaio 2021 l’età di pensionamento non può risultare inferiore a 67 anni 20 anni Non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale, per chi non ha alcun contributo versato entro il 31 dicembre 1995. Tale condizione è esclusa per chi va in pensione all’età di almeno 70 anni e con 5 anni almeno di contribuzione effettiva

(1) Si tiene conto dell’ulteriore adeguamento di tre mesi alla “speranza di vita” a partire dal 1° gennaio 2013. (2) Restano fermi gli ulteriori adeguamenti alla “speranza di vita” (anno 2016, anno 2019, anno 2021 e così via).

vedano requisiti più bassi rispetto al regime generale: come per alcuni iscritti all’ex Enpals (ballerini, coristi, cantanti ecc.) per i quali l’accesso alla pensione è possibile ad età molto inferiore a quella degli altri lavoratori. Occorre inoltre aver soddisfatto ulteriori requisiti, diversi da età e anzianità contributiva, previsti dalla gestione previdenziale alla quale il lavoratore o la lavoratrice risulta da ultimo iscritto/a. Fra i principali è importante segnalare la cessazione del rapporto di lavoro, indispensabile per chi è iscritto alle gestioni dei lavoratori dipendenti. La decorrenza della pensione di vecchiaia è prevista dal primo giorno del mese successivo a quello di maturazione dei requisiti per il diritto ovvero, su richiesta dell’interessato, dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. L’Inps ha precisato che la facoltà di cumulo parte dal 1° gennaio 2013 (entrata in vigore della Legge di Stabilità) e per questo motivo la decorrenza della pensione di vecchiaia non può risultare anteriore al 1° febbraio 2013.

»Il diritto tramite cumulo si può ottenere anche La pensione di inabilità

in caso di pensione di inabilità e non anche, invece, per l’assegno di invalidità. Per l’inabilità, anche tramite cumulo, servono comunque cinque anni di contributi, di cui almeno tre versati nel quinquennio precedente la domanda di pensione. È necessaria la presenza di tutti gli altri requisiti (legge 222/1984) tra cui l’impossibilità assoluta a svolgere qualsiasi attività lavora-

tiva e la cessazione dell’attività medesima. La decorrenza della pensione di inabilità dipende dalle regole vigenti nella gestione previdenziale in cui è iscritto il lavoratore, fermo restando che la facoltà di conseguire il diritto alla pensione di inabilità con il cumulo può essere esercitata dal 1° gennaio 2013.

La domanda di cumulo »La nuova facoltà di cumulo è esercitabile su ri-

La pensione ai superstiti »Il diritto alla pensione ai superstiti con il cumu-

Il cumulo dei contributi ha aperto una nuova via alle soluzioni pensionistiche, le alternative restano la ricongiunzione (onerosa) e la totalizzazione. A tale riguardo, coloro che hanno presentato domanda di ricongiunzione (ex legge n. 29/1979) dopo il 1° luglio 2010 senza ottenere il trattamento pensionistico, hanno facoltà, a domanda, di recedere dalla ricongiunzione, ottenendo la restituzione di quanto già versato e di optare per il cumulo gratuito, ma entro il 31 dicembre 2013. Anche gli assicurati che hanno presentato domanda di pensione in totalizzazione (ex Dlgs n. 42/2006) prima del 1° gennaio 2013, purché il relativo procedimento amministrativo sia meno favorevole e non sia stato concluso, possono avvalersi del nuovo sistema di cumulo. In caso di decesso del lavoratore interessato, le facoltà sopra indicate possono essere esercitate dai superstiti per la pensione di reversibilità o indiretta a loro spettante. È importante data la complessa applicazione normativa, rivolgersi agli uffici del patronato 50&PiùEnasco che, gratuitamente, e presenti sull’intero territorio nazionale, sono in grado di fornire tutte le informazioni e i chiarimenti necessari.

lo si ottiene in presenza dei requisiti previsti dalla gestione previdenziale presso cui il lavoratore assicurato era iscritto al momento del decesso. Al riguardo l’Inps ha chiarito che la facoltà di cumulo da parte dei superstiti può essere esercitata con riferimento ai decessi avvenuti con decorrenza dal 1° gennaio 2013. La decorrenza della pensione è fissata dal primo giorno del mese successivo a quello durante il quale è avvenuto il decesso del lavoratore, comunque non prima del 1° febbraio 2013.

misura e il pagamento della pensione »Le Lagestioni interessate determinano il trattamento “pro quota” in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo (retributivo e/o contributivo) previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni o redditi di riferimento. La pensione è “unica” (cioè pagata in un solo assegno) quale somma di tanti spezzoni di pensione e l’erogazione della stessa spetta solo all’Inps, preposto al pagamento.

chiesta del lavoratore interessato (o del superstite) da presentare alla gestione previdenziale a cui da ultimo il lavoratore è o è stato iscritto.

domande di ricongiunzione » eRevoca totalizzazione

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LIBRI

«I libri andrebbero scritti unicamente per dire cose che non si oserebbe confidare a nessuno» Emil Cioran, L’inconveniente di essere nati (1973)

DI RENATO MINORE

templi di Bangkok, gli autobus di Karachi... Un’opera di grande letteratura, di godibilissima lettura.

una comunità con poche vie di fuga. C’è la difficoltà di essere costretti a vivere più esistenze, dall’infanzia all’età adulta, nello stesso piccolo luogo dove tutti si muovono nevroticamente. E così si “muove” il racconto, nella multiculturalità furiosa di una Londra di immigrati più o meno inseriti.

CINA E ALTRI ORIENTI

LETTERATURA DA VIAGGIO VITA DI TUTTI I GIORNI Pensaci Giacomino e altre novelle. Con il loro universo variegato in cui dominano il comico, il patetico e il tragico quotidiano alcune delle novelle più celebri di Luigi Pirandello, lette da Fabrizio Falco (Emons, euro 14,90).

RITRATTI D’AUTORE Scorbutico, cinico, misantropo e ostinato. Ma ha una figlia da riscoprire e una passione carnale inconfessata per la sua portinaia. È il “vecchiaccio” di Un calcio in bocca fa miracoli, l’ironico romanzo di Marco Presta, letto dallo stesso autore (Emons, euro 15,90).

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E-BOOK: CON GLI ALBERI CONTRO DI KAPUSCINSKI RYSZARD Ed. Feltrinelli

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Giorgio Manganelli Adelphi - 346 pagine euro 22,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Quale sarà l’esito se «mandate a girar per l’Asia un professor nevrotico, diventato poi pensionato, poi gazzettiere?». È l’inizio del risvolto che Giorgio Manganelli aveva preparato per la seconda edizione di Cina e altri orienti nel 1990, che non uscì mai per la morte dello scrittore. Manganelli aveva allestito con grande pazienza e fervore il restauro del libro. Alla Cina, alle Filippine, alla Malesia aveva aggiunto l’Arabia, il Pakistan, il Kuwait, una nuova tappa cinese. Lo splendido volume esce con la cura davvero impeccabile di Salvatore S. Nigro. Una Pechino vista dall’alto con prospettive davvero impensabili, una Taipei tutta colori, inesauribile come un prodigio dell’esistenza, vero e proprio balocco dell’anima. Basta un avvio qualsiasi, uno scatto di fronte allo spettacolo del mondo per mettere in moto la gran macchina della scrittura di Manganelli, per farla muovere su piste anche eccentriche che miracolosamente portano al cuore del discorso. Le biciclette di Pechino, i

N-W Zadie Smith Mondadori - 353 pagine euro 18,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

«Se in un romanzo hai una città come Londra, hai davvero tutto», ha scritto Zadie Smith. E Londra è il centro, il cuore pulsante, il crocevia e il lago tumultuoso d’ogni esistenza nel suo nuovo romanzo, dove N-W indica il North West della città, ed è proprio lì che è ambientato il libro. Cioè nel quartiere popolare e multietnico di Willesden, dove Zadie è nata 36 anni fa, è cresciuta e vive tuttora, quando non insegna alla New York University. Una storia concentrata sull’identità, l’appartenenza, il cambio di status e la nostalgia dell’origine, raccontata incrociando codici diversi e alternando umorismo e disillusione. Una doppia formazione nel melting pot della Londra anni Novanta vista attraverso due protagoniste amiche, Natalie e Leah, entrambe nate e cresciute nei grigi quartieri popolari, destinate a diventare molto diverse fra loro. NW racconta di vite stagnanti in

VIAGGI E VIAGGETTI Sandro Veronesi Bompiani - 214 pagine euro 17,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Un altro scrittore in giro per il mondo raccoglie i suoi “viaggi e viaggetti». Lo zigzagare mette insieme posti vicini e lontani, dall’Europa alle Americhe al Trentino. Insegue l’illusione delle grandi scoperte e anche una certa meraviglia per le piccole cose, un ristorante, l’etichetta di un vino, un borgo medievale in Francia, un fiume profondo del Perù. Lima sontuosa e decadente all’ombra di Vargas Llosa, Santiago de Compostela vista dal suo aeroporto, una certa America riscoperta ripescando i National Geographic di trent’anni fa. Il reportage si trasforma in racconto, devia verso il diario per poi spostarsi sulla lettera o sul dialogo spiegando al figlio perché Venezia sprofondi o Prato non sia tutta cinese.


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musica PADOVA

DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS

RECENSIONI teatro

musica PALERMO

TORNA UN CLASSICO Milano, dal 9 al 20 ottobre

L Il 3 ottobre presso il Gran Teatro Geox, si esibirà Steve Vai, uno dei massimi virtuosi della chitarra di ogni tempo con la sua impressionante tecnica che gli permette assoli ad altissima velocità. Vai costruisce concerti di pura adrenalina, riassunti in due ore di mix tra rock e musica classica, dove lo spettatore può solo ammirare le sue dita mentre danzano a ritmo ipnotico sulla tastiera della chitarra. Ad impreziosire la performance sul palco, con lui salirà l’Evolution Tempo Orchestra. FIRENZE

I suoi spettacoli presentano sempre il cartello “tutto esaurito”. Il motivo? La sua splendida voce e il suo carisma. Serj Tankian, cofondatore e frontman del gruppo musicale statunitense System of a Down, pittore, filantropo e attivista politico, sbarca in Italia per due attesissime date: il 3 ottobre al Teatro Comunale di Firenze e il 4 ottobre a Padova, Gran Teatro Geox. Il polistrumentista armeno non sarà solo, ma si esibirà in armonia con l’Orchestra Filarmonica Italiana nell’esecuzione dell’Elect The Dead Symphony e Orca Symphony.

uigi De Filippo inaugura la stagione del Teatro Carcano con un classico della comicità napoletana, Cani e gatti (marito e moglie). Scritta nel 1901 da Eduardo Scarpetta, ebbe anche una versione cinematografica negli Anni ’50 con protagonista Titina De Filippo. Luigi riprende la commedia a distanza di quarant’anni dall’ultima messinscena di Eduardo De Filippo. Conservando la verve di nonno Scarpetta, riadatta il testo con ritmi più serrati, creando una vera macchina per far ridere. Tra equivoci e battute a raffica si racconta di due genitori che fingono una conflittualità da “cani e gatti” nella loro coppia per il bene della propria figlia. È l’unico sistema infatti per insegnarle a controllare l’eccessiva gelosia nei confronti del giovane sposo, ormai esausto da questo assillante atteggiamento. Solo così la ragazza potrà evitare di minare la loro fresca unione. Info: 0255181377

IL POTERE E LA MUSICA Jesi (An), dal 4 ottobre al 24 novembre

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Jesi, e in altre località della provincia di Ancona, si svolge il XIII Festival Pergolesi Spontini organizzato come la 46a Stagione Lirica del Teatro Pergolesi di Jesi (fino al 24 novembre) dalla Fondazione Pergolesi Spontini. Con la direzione artistica di Gianni Tangucci, il tema affrontato in questa edizione dal festival è “lo scettro e la bacchetta”, il rapporto quindi fra potere politico e musica. La rassegna punta a evidenziare la produzione musicale dei due compositori marchigiani coinvolgendo in un percorso trasversale anche Wagner e Verdi nel bicentenario della loro nascita, facendone trapelare affinità, contrapposizioni e suggestioni. Completano la programmazione altri concerti di compositori che nei secoli hanno celebrato intrighi di corte, ideologie e re conquistatori. La 46a Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi, che si interseca al Festival, è dedicata al tenore Franco Corelli nel decennale della scomparsa. La Bohème di Giacomo Puccini (19 e 20 ottobre) e in chiusura il Falstaff di Giuseppe Verdi (20-22-24 novembre) sono le tappe principali di questo viaggio fra capolavori del grande repertorio e rarità musicali. Info: 0731206888

Sette storie per lasciare il mondo è un’opera corale, onirica e intima basata sul film di Roberto Andò e musicata da Marco Betta che andrà in scena dal 23 al 27 ottobre al Teatro Massimo. Lo scenario è naturalmente tutto siciliano, così come gli autori, le ambientazioni e le bellissime immagini di sfondo, ispirate al ciclo di fotografie sul sonno di Ferdinando Scianna. La voce narrante si avvarrà del timbro di Donatella Finocchiaro con Chiara Pavone a fare da soprano. ROMA

Per tutti gli appassionati di musica classica, la presenza di Pinchas Steinberg, il 10 ottobre all’Auditorium Conciliazione, è un’occasione da non perdere. Il direttore d’orchestra israeliano è noto per le sue interpretazioni intense e profonde che attingono ad un repertorio vasto che spazia dall’operistico al sinfonico. Giramondo, perfezionista, Steinberg ha lavorato con le orchestre più prestigiose come la Berliner Philharmoniker, la London Symphony, l’Israel Philharmonic e l’Orchestra di Santa Cecilia. OTTOBRE 2013

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dvd COMMEDIA

IL LATO POSITIVO

Regia di David O. Russell con J. Lawrence, B. Cooper, R. De Niro, J. Stiles GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Curiosa commedia sull’amore e sulle seconde occasioni grazie a un felice tocco tragicomico del regista, ma anche all’empatia che si crea tra i due svalvolati protagonisti: lui appena uscito da un istituto per malattie mentali e lei che potrebbe entrarci da un momento all’altro. Naturalmente chi si somiglia si piglia, ma prima del classico happy end abbiamo tutto il tempo di apprezzare le doti attoriali di Cooper, perfettamente a suo agio nel ruolo di un fuori di testa molto simpatico, e della Lawrence, una dea calata nella periferia di Philadelphia. COMMEDIA

BENVENUTO PRESIDENTE

Regia di Riccardo Milani con C. Bisio, K. Smutniak, S. Sandrelli, B. Fiorello, R. Girone, M. Popolizio, O. Antonutti GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

“C’era una volta” un Belpaese dove i politici non riuscivano a mettersi d’accordo sull’elezione del loro presidente. Ma quando per ripicche tra capigruppo, il nome più votato è Giuseppe Garibaldi, nessuno pensa che esista un omonimo dell’Eroe. Così lo sconosciuto Peppino (Bisio), bibliotecario per lavoro e pescatore di trote per passione, è chiamato a ricoprire la massima carica dello Stato. E il film sorprende per la sua attualità, visto che è uscito poche settimane prima del complesso voto presidenziale italiano.

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DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA

RECENSIONI cinema ANNI FELICI regia di Daniele Luchetti con Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Martina Gedeck Genere: Commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

C

ambia il titolo (da Storia mitologica della mia famiglia al beckettiano Anni felici) ma non la sostanza, che resta una commedia dolceamara di stampo autobiografico per Luchetti, alle prese con i ricordi della sua infanzia. Gli aneddoti e il divertimento col tempo hanno lasciato il posto a sfumature più profonde e melanconiche, che tramite necessarie invenzioni di scrittura - lo script è dei giganti Stefano Rulli e Sandro Petraglia - raccontano verità e sentimenti autentici. È la storia di una famiglia degli Anni ‘70: il padre Guido (Rossi Stuart) e la madre Serena (Ramazzotti) cercano con difficoltà il loro equilibrio di coppia. Testimoni delle crisi e degli inevitabili litigi di coppia, i due figli ragazzini.

GRAVITY regia di Alfonso Cuaron con George Clooney, Sandra Bullock Genere: Fantasy-thriller GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

L

a pellicola d’apertura della 70a Mostra di Venezia, che ha per protagonisti G. Clooney e S. Bullock, è un thriller in 3D ambientato nello spazio profondo, che mette in scena uno dei peggiori incubi degli astronauti impegnati nelle passeggiate spaziali: vagare nel buio, completamente soli e senza possibilità di salvezza. Succede al veterano Matt Kowalsky (Clooney), astronauta al suo ultimo volo prima del congedo, e all’ingegnere medico Ryan Stone (Bullock): un incidente durante una passeggiata di routine li sorprende nello spazio, legati l’uno all’altra. E la sola via di salvezza per entrambi è spingersi nel buio infinito.

RUNNER RUNNER regia di Brad Furman con Ben Affleck, Justin Timberlake, Gemma Arterton Genere: Drammatico GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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l mondo delle scommesse e del poker on-line, che in questi ultimi anni ha cambiato il volto del Texas Hold’em (e non solo) trasloca da internet al grande schermo, per raccontarci la storia classica di chi vuole fare soldi facili, subito, senza pensare alle conseguenze. Scritto dagli autori di Ocean’s Thirteen, D. Levien e B. Koppelman, il film assume i toni del thriller quando uno studente di Princeton, risucchiato dal vortice e dall’ebbrezza delle scommesse on-line, perde tutti i suoi risparmi, finendo inevitabilmente nelle grinfie del corrotto boss che gestisce il sito Web.

dvd

DRAMMATICO

THE IMPOSSIBLE

Regia di Juan Antonio Bayona con E. McGregor, N. Watts, G. Chaplin, M. Etura

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Nel dicembre 2004, in vacanza in un villaggio della Thailandia con i tre figli, Henry e Maria vedono in pochi istanti la loro vita precipitare nella tragedia quando lo tsunami si abbatte sulla costa uccidendo più di 5.000 persone e lasciando 1.480 bambini orfani e 2.800 dispersi. Ispirato alla storia vera della famiglia Belon, il film mette in scena una tragedia epocale attraverso il racconto, particolarmente strappalacrime, della madre Maria e del figlio maggiore Lucas che si trovano assieme, aggrappati alla speranza ed alla vita con tutte le loro forze. DRAMMATICO

EDUCAZIONE SIBERIANA

Regia di Gabriele Salvatores con J. Malkovich, J. Trukanas, A. Fedaravičius, V. Tumalavičius,

V. Poršnev, P. Stormare GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Ispirato al romanzo di Nicolai Lilin (Einaudi), il film racconta la storia di alcuni ragazzi, che passano dall’infanzia all’adolescenza, e della comunità in cui sono cresciuti, rappresentando, attraverso un microcosmo molto particolare, una storia dalle implicazioni politiche (si svolge nel sud della Russia a cavallo del 1989 quando è caduto il Muro di Berlino). L’educazione “siberiana” è lo strano tipo di “educazione“ - perché criminale ma con precise regole d’onore - impartita dal capo del clan interpretato da J. Malkovich.


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OroscoPIÙ » di ALDEBARAN

BilanciA « RICCARDO FOGLI BILANCIA 23 set. » 22 ott. Un mese positivo sia per il lavoro che per la sensualità. Una persona anziana vi darà dei preziosi consigli: ascoltateli. Se sognerete dei numeri, giocateli!

ARIETE 21 mar. » 20 apr. Le stelle indicano un mese movimentato, in cui succederanno cose positive. I vantaggi arriveranno dalla collaborazione. Proteggetevi dai crampi (magari con il magnesio).

TORO 21 apr. » 20 mag. Il benessere dipenderà un po’ dal vostro stato d’animo. A volte soffrirete inutilmente. La situazione è positiva in casa e in famiglia. A tavola, masticate bene i cibi.

GEMELLI 21 mag. » 21 giu. Sarete attratti dal rischio: alcuni di voi spenderanno soldi preziosi al gioco, borsa o imprese azzardate. Attenti! Sono in arrivo gioie con persone giovani.

CANCRO 22 giu. » 22 lug. Giove faciliterà il modo di lavorare, essere, produrre e stare bene con gli altri. Se potete, aiutate coloro che si trovano in difficoltà finanziarie.

LEONE 23 lug. » 23 ago. È un mese molto propizio per fare le cose insieme ad altre persone o per legarvi in un modo o nell’altro. Attenti alle spese esagerate. Per la salute, passeggiate e relax.

VERGINE 24 ago. » 22 set. Marte vi porterà a frequentare delle persone sportive come calciatori, corridori, nuotatori ecc. Ricordatevi che l’amore qualche volta fa soffrire, ma è più intenso.

SCORPIONE 23 ott. » 22 nov. Il Sole vi renderà carichi, attivi, decisi e abili nel fare le cose. Per rischiare aspettate un po’. Portate sempre un amuleto in tasca: ci sarà dell’invidia intorno a voi.

SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic. Venere nel segno vi farà frequentare gente del mondo della moda, bellezza ed arte. Ci sarà un incontro con una persona bella e buona. Vi sentirete amati!

CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen. Buttate i vostri pensieri negativi al mare e godetevi il mese in serenità. Se volete spostarvi, non ci saranno problemi. Fate il vaccino antinfluenzale.

ACQUARIO 21 gen. » 19 feb. È arrivato un mese di alti e bassi, momenti fortunati alternati a piccoli contrasti. Sarà molto bello invece per tutto ciò che riguarda la casa. Siate prudenti nel traffico.

PESCI

20 feb. » 20 mar. Sarete indaffarati per un cambiamento di una certa importanza o perché preparate un viaggio lontano da casa. Attenti al raffreddore e curatevi con erbe medicinali.


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CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. Batte più in fretta per un’emozione; 4. Il tiranno di Siracusa che nominò suo erede il popolo; 11. Il ritornello delle canzoni; 17. Il cuore di Nicholas; 19. Artificial Intelligence; 20. Il capo del restaurant; 21. È vicina a Savona; 22. Avverbio di luogo; 24. Film di Gérard Pirès del 2002; 27. Un nipote di Abramo; 28. Victoria del film Tacchi a spillo del 1991; 29. Vi morì Aristotele; 31. Esperte di finanza statale; 36. Il comico Albanese (iniz.); 37. Un mezzuccio per spiare!; 41. Oltre 4 secoli fa processò e condusse a morte in Campo de’ Fiori l’eretico Giordano Bruno; 45. Un modo di modificare totalmente, dalle fondamenta; 46. Il casato del Duca d’Alba; 47. Soffre per ridotta secrezione di un certo ormone; 48. Se gridi, ti risponde; 49. Egli... in certi casi; 50. Privi di luce; 51. Un foro olfattivo; 52. Nessuno le ha doppie; 53. Prima di due; 54. Si dice d’un mattoide; 55. Le pinze dei gamberi; 57. In mezzo ai flutti; 58. Grosse onde; 60. Brucia sul becco; 61. Poco auspicabile; 62. Ogni negoziante cura la propria; 63. Si spendono a Buenos Aires.

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VERTICALI 1. Eleganza... parigina; 2. Le sanno cuocere tutti; 3. Rete Urbana; 5. La Aulenti architetto; 6. È conditioned negli hotel; 7. Sono pari nella somma; 8. Le soprascarpe di gomma; 9. Il Messi 3 volte Pallone d’oro; 10. Il regista del film La terrazza del 1980; 11. Firmano con il solo nome; 12. Locuzione latina che vale Voce senza importanza; 13. Una canzone di Peppino di Capri; 14. Forma il lago di Brienz; 15. Il cetaceo presente nei fiumi sudamericani; 16. Vi nacque Giordano Bruno; 18. Donare di nuovo; 23. Film di Federico Fellini del 1955; 24. Suturare; 25. Un intrico di vie; 26. La luna dei Greci; 30. Di grandi dimensioni, enorme; 32. Una comune pianta grassa; 33. Mario Rigoni Stern; 34. Il nome della Forte;

VIAGGIO NELLA MITOLOGIA Lionello 1 2 3 4 5 6 7

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35. Sylvester, regista del film Staying Alive del 1983; 38. Vermi parassiti intestinali; 39. Un’industre città inglese; 40. I cuscini salvavita; 41. Jasmine del film Il caimano del 2006; 42. Genere di musica ritmata; 43. Porto di fronte a Gibilterra; 44. Lo è di solito l’abulico; 48. Ente che assisteva i lavoratori (sigla); 53. Si pigiano nei tini; 54. La classe più esclusiva!; 56. Le prime lettere di Hussein; 57. Il cuore di Giulio; 58. Sigla di Cuneo; 59. Un po’ d’attenzione!

» soluzioni a pag. 98 INDOVINELLO

Favolino

» Sole che sorge... Nell’alba chiara, ancor fresca di giorno il globo d’oro appare e a chi spera e guarda tutt’intorno, il suo dono fecondo sa donare.

SPOSTAMENTO DI LETTERA » Cosmetici & creme Ce ne sono degli ottimi, che valgono un tesoro davvero, per la pelle: sentite questa com’è vellutata, va bene per le unghie affusolate. Favolino

COMPOSIZIONE

Lionello

» ROSE - MAZZO - RATTI Riunite le tre parole date individuando la giusta sequenza e otterrete il nome e cognome di un noto cantante italiano.

Riportate nello schema il nome del personaggio mitologico nascosto in ciascuna frase. Se la soluzione sarà esatta, le lettere presenti nelle caselle a bordo ingrossato, lette di seguito formeranno il nome di un altro personaggio mitologico. 1. Assumer curiose pose; 2. Sopportar cupi dolori di testa; 3. Robusti catenacci di ferro; 4. Essere di poche parole; 5. Accanito lettore di gialli; 6. Indossar vestaglie a fiori; 7. Far temi deludenti.


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CHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI MINI CRUCIVERBA Lello 1

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STUZZICA CERVELLO

GAMeS

Enrico Diglio

TEST 1

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Osservate attentamente la sequenza di quadrati sopra riportata e dite quale delle seguenti coppie di quadrati va sostituita ai due punti interrogativi.

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ORIZZONTALI 1. George W., l’inventore della guerra preventiva!; 5. Cantava Ciao, amore, ciao; 6. Sono fatti di canapa; 8. David del film Il giro del mondo in 80 giorni del 1956; 9. L’antenata dell’aspirapolvere; 10. Impegnò Penelope per 11 anni; 11. Irving, l’autore del romanzo Le tavole del miracolo; 12. Celebre botanico svedese; 14. Li usa lo spaccalegna. VERTICALI 1. Leonard che ha composto le musiche del film Fronte del porto del 1954; 2. Lo è il ragazzino che frequenta la prima media; 3. Romano regista del film La prova generale del 1968; 4. È la pagina iniziale di ogni sito; 5. Sigla di Torino; 6. La città di Volta; 7. Nè la Sai né la Ras; 11. Le auto delle autorità; 13. Si ripetono nei controlli.

10, 6 Lionello

TEST 2

TEST 3

Osservate le cinque sequenze sottostanti di numeri ad una sola cifra e dite quale di esse può essere considerata “intrusa” secondo un criterio logico da determinare.

Osservate attentamente la seguente figura e andate a pag. 98

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TEST 4 TRISTE ONESTO ORECCHI

ONORE RIENTRI ERETICO

ICONE STECCATO

ATONO CHIMERE

Quale delle seguenti tre parole può essere collegata, secondo logica, alle dieci parole sopra riportate?

a) EDICOLA

b) STIVALE

c) STORIE

7, 11 Lionello OTTOBRE 2013

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R E L A Z I O N I P E R S O N A L I • L AV O R O • C O L L E Z I O N I S M O • P R O P O S T E • A F F I T T O • V E N D O

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ueste pagine sono dedicate a chi cerca un’amicizia, a chi vuole affittare, comprare o vendere immobili. Qui potete assicurarvi un impiego o acquistare oggetti rari e curiosi». » Tutte le inserzioni sono pubblicate gratuitamente e non devono superare le 50 parole.

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BACHECA RELAZIONI PERSONALI Celibe 50enne, aspetto giovanile, serio, simpatico, piacente, riservato, affettuoso, conoscerebbe signorina 30/50enne, anche straniera, seria, carina, prosperosa, dolce, per eventuale unione. Disponibile al trasferimento in Romagna. Si richiede serietà e discrezione. Telefonare al 3463727746. Vedova 77enne giovanile, in buona forma, indipendente, desidera incontrare persona, seria, affettuosa, buon carattere, amante della vita, degli animali. Lo cerco dai 65 anni in su, giovanile, onesto, di sani principi, per un rapporto duraturo di amicizia, poi si vedrà. No perditempo. Telefonare al 3396530795. Vedova 61enne cerca anima gemella, 50/65enne, non fumatore, amante della vita. Ti cerco patentato, celibe o vedovo, buon carattere, serio, fedele, amante dei viaggi, animali, musica e fiori; sono una brava cuoca. Ti cerco economicamente indipendente per poterci sposare. Telefonare al 3490615374. 59enne, alta 1,68, allegra, seria, indipendente, credente, con un sogno da realizzare: crearmi una famiglia, diventare mamma, e amarmi col mio lui per tutta la vita. Mi piacciono i viaggi e il

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OTTOBRE 2013

mare. Spero di incontrare un uomo pari requisiti. Non perditempo. Rispondere a: Fermo Posta Avellino Centrale 83100 - Carta d’Identità AO5273917. 63enne sudamericana, di origini italiane, sincera, carina, sani principi, non fumatrice, senza figli. Conoscerebbe uomo sensibile, libero, gradevole, rispettoso, di età compatibile, per futuri sviluppi. Zona Milano, telefonare al 3333272649 (ore serali). Sono un uomo molto curato, distinto, serio, sportivo, estroverso, ospitale. Vado a dormire col sorriso sulle labbra e mi sveglio alla stessa maniera. Vorrei conoscere una signora carina, max 60enne. Telefonare o sms al 3453441316. Pensionato vedovo, no figli, autosufficiente, molto giovanile, colto, maturo, sensibile, amante della musica e della letteratura classica, incapace di vivere senza affetti, cerca a Udine compagna friulana, con pari o simili condizioni esistenziali. Serietà richiesta ed assicurata. Telefonare al 3294776146. 62enne solo, amante degli animali, passeggiate, solare, ex sportivo, so badare a me stesso e alla mia casa. Vorrei conoscere una donna sola o vedova per conoscenza e amicizia. La solitudine è una brutta compagnia, il tem-

po passa troppo in fretta. Abito in Lomellina, tra Novara e Vigevano. Telefonare al 3409586515 (ore serali). Bionda 70enne, vivace, esuberante, cerca uomo di buona cultura e bella presenza per intrecciare una buona e simpatica presenza finalizzata a possibile convivenza. Sono di Milano, vedova. Scrivere a: Fermo Posta Cordusio Milano - Carta Identità AU6473957. 60enne, alto, moro, non fumatore, sportivo, amante della musica, romano trasferito a Latina, casa propria, economicamente indipendente, conoscerebbe donna anche straniera disposta al trasferimento, per un futuro assieme. Possibilmente tra Latina e Roma. Telefonare al 3803932262 oppure al 3348885424. Commerciante di Milano, ancora in attività, divorziato, gradirebbe conoscere signora sincera, affettuosa, max 70enne, per amicizia ed eventuale convivenza. Possibilmente di Milano e dintorni. Telefonare al 3398372160 (dopo le 20,30). Il tempo è passato, sei sola, giovanile e sogni di incontrare e rivivere le emozioni dell’amore? Eccomi. Un 78enne niente male, per bene, romantico e sognatore ti aspetta. Fatti sentire e illuminerò la tua vita. Zone Milano, Varese, Novara, Biella, Vercelli, Casale Monferrato, Alessandria. Tel. allo 0331903052. Vedova 70enne, vivo sola e senza impegni familiari, cerco un lui che sia gentile, romantico, non fumatore o violento: chiedo troppo? Sono sincera, alta 1,64 per 65 kg, non cercare in me tante cose perché il bello lo scoprirai se mi chiami. Sono della Venezia Giulia e amo il Friuli. Telefonare al 3397138734. Vedovo 80enne, claudicante, tuttora valido di cuore, cervello e tutto, pensionato statale, 8° livello, poeta e scrittore, gradirebbe trovare nuova compagna per un futuro assieme. Abito a Roma, ho una casa in montagna e penso di trasferirmi a Bagni di Tivoli. Telefonare al 389525142.


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O • VENDO • OCCASIONI • RELAZIONI PERSONALI 54enne divorziato, di bella presenza, conoscerebbe possibilmente a Novara e provincia, donna giovanile, simpatica, con un carattere dolce, che sappia arricchire la mia vita di amore, tenerezza e tantissima comprensione, per trascorrere un nuovo, sereno, rapporto di coppia. Telefonare al 3495851199. Vedova 70enne, giovanile, piacente, buona cultura, amante della natura, musica, teatro, viaggi, conoscerebbe vedovo 65/72enne colto, distinto, benestante, non fumatore, per una felice unione. Solo residenti a Palermo e dintorni, no perditempo. Telefonare al 3735149590. Signore 64enne, libero, amante della natura e della vita, cerca una signora 55/65enne sincera, per amicizia o convivenza. Vivo sul Lago Maggiore in provincia di Novara. Amo gli animali. Inviare sms al 3394603793.

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L’art. 6, comma 8, del D.L. 4/6/2013 n. 63, convertito nella L. 3/8/2013 n. 90, ha imposto di riportare negli annunci di vendita o di locazione di immobili, l’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio globale o dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente. Lo stesso D.L. ha previsto, inoltre (art. 12), che in caso di violazione di tale obbligo, il responsabile dell’annuncio è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000 euro. A tal proposito, evidenziamo che per la pubblicazione accetteremo solo annunci che riportino anche quanto previsto dal suddetto art. 6, comma 8. OTTOBRE 2013

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SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI

Giochi 1

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VIAGGIO NELLA MITOLOGIA

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Sole che sorge... = L’uovo SPOSTAMENTO DI LETTERA (5)

Cosmetici & Creme = Amici/micia COMPOSIZIONE

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ROSE - MAZZO - RATTI = Eros Ramazzotti

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INDOVINELLO

MINI CRUCIVERBA

CRUCIVERBA

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REBUS (10, 6)

REBUS (7, 11)

PI rami; dalie R; R ori = Piramidali errori

FA colta; P arano R; M ali = Facoltà paranormali

Stuzzica cervello TEST 1 La coppia di quadrati che sostituisce i due punti interrogativi è quella contrassegnata dalla lettera a). Il primo e il secondo quadrato della coppia, infatti, sostituiti rispettivamente al primo e al secondo punto interrogativo (partendo da sinistra), permettono di formare, a sinistra e a destra del quadrato di colore rosso, due gruppi uguali di quadrati.

TEST 2 La sequenza che può essere considerata “intrusa” è quella contrassegnata dalla lettera c). Essa, infatti, è l’unica tra le cinque date in cui compaiono due numeri pari (e di conseguenza due numeri dispari) affiancati.

c) 4

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TEST 3 Quale delle tre seguenti figure rappresenta quella prima vista? a)

b)

c)

TEST 4 La parola che può essere collegata alle altre dieci fornite è STORIE. Essa, infatti, permette con le altre dieci parole di formare una sequenza circolare, ove ogni parola ha le prime tre lettere uguali alle ultime lettere della parola precedente e le ultime tre lettere uguali alle prime tre lettere della parola successiva. Ricapitolando:

TRISTE

STECCATO

ATONO

RIENTRI Alternanza di numeri pari e dispari

98 I

50epiu.it

I

OTTOBRE 2013

Numeri pari affiancati

Numeri dispari affiancati

STORIE

ONORE ORECCHI

ONESTO

ICONE ERETICO

CHIMERE


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