SETTEMBRE 2017

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Anno XXXIX n. 9 Settembre 2017 Euro 2.50 - I.P.

SOCIETÀ

CONCORSO

SCIENZE

VIAGGIO

Due genitori, due cognomi, una proposta di legge

Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia

Troppo rumore in città: il suono che fa “ammalare”

Venezia e la sua Laguna tra sacro e profano

La rivoluzione anagrafica attesa da tanto tempo

Tanti, creativi e appassionati per l’arte

Quanto è dannoso per l’udito l’inquinamento acustico?

Nella città dei 400 ponti di isola in isola



IN QUESTO NUMERO 5. Editoriale 6. Periscopio 8. Zoom 53. Dentro la rete 90. Vivere in armonia 92. Bacheca 94. Giochi 95. Stuzzica cervello 96. Oroscopo 96. Soluzioni 97. Lettere

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società i

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21.

Alzheimer Fest Un festival controcorrente di Anna Maria Melloni

16. Usa: una nuova politica Trump e la deglobalizzazione di Leonardo Guzzo

24. “Green Revolution” In Svezia riparare conviene di S. Maccari e R. Vinci

36. Coppie celebri C. Fracci e B. Menegatti di Giada Valdannini

anteprime

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__SOCIETÀ__ Una legge sul doppio cognome: che fine ha fatto in Italia? Una proposta di legge per avere quello di entrambi i genitori di Giovanna Dall’Ongaro

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__le INTERVISTE__ Carla Fracci: ogni età ha le sue sorprese in punta di piedi L’étoile racconta la propria vita e il suo impegno per la ricerca di Giada Valdannini

Per vivere bene e a lungo di Marco Trabucchi

cultura i

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www.50epiu.it

INDICE

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SETTEMBRE 2017

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48. Anziani, ma sempre attivi

43. Libri 44. Arte 45. Teatro 46. Musica 47. Cinema

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__SOCIETÀ__ Gold Age 2017, per conoscere il futuro che è già qui A Venezia, dal 14 al 17 novembre, incontri, convegni e ospiti di Luisella Berti SETTEMBRE 2017 I 3


scienze

viaggio i

50. Troppo rumore in città

40. Viaggio a Venezia Bella, ricca, sacra e profana, adagiata nella sua Laguna di Loris Porcheri

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L’inquinamento acustico non è musica per le orecchie di Giovanna Dall’Ongaro

Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it

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parliamo di...

54. Concorso Prosa, Poesia,

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concorso

Procuratore Gabriele Sampaolo

79. Spazio50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più a cura di Luisella Berti

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Pittura e Fotografia Creativi senza età per poter riscoprire le proprie passioni di Luisella Berti

86. Previdenza 88. Fisco di Alessandra De Feo

98. Bazar a cura del Centro Studi 50&Più Credit foto: Agf, Contrasto, Marka, Masterfile, Olycom, Shutterstock, Sintesi, Shutterstock: tanuha2001, Francesco Ferrarini, Jose Carlos Alexandre, Antonio Nardelli, Melanie Lemahieu, MikeDotta, 4kclips. Foto di copertina: Contrasto Illustrazioni: Enrico Riposati

ANNO XXXIX - n. 9 settembre 2017 Per posta: Largo Arenula, 34 - 00186 Roma Per telefono: 06.68134552 m@il: redazione@50epiu.it

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CONCORSO

SCIENZE

VIAGGIO

Due genitori, due cognomi, una proposta di legge

Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia

Troppo rumore in città: il suono che fa “ammalare”

Venezia e la sua Laguna tra sacro e profano

La rivoluzione anagrafica attesa da tanto tempo

Tanti, creativi e appassionati per l’arte

Quanto è dannoso per l’udito l’inquinamento acustico?

Nella città dei 400 ponti di isola in isola

Aderente a: Finito di stampare: 24 agosto 2017

Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 98767007 intestato a 50&Più Srl - Roma. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualunque momento dell’anno, ma avrà comunque validità annuale.

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di Gianni Tel

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Editoriale 50&Più Srl Amministratori Casu Sebastiano (Presidente) Bonini Franco Dolci Alberto Fanucchi Antonio Pigozzi Maria Antonia

Luigi Valitutti Tel. 335491325 mail: valitutti@lvgroup.it

Stampa e Spedizione Spadamedia Srl 00198 Roma - Via Panama, 88 Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Spedizione Poste Italiane SpA Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutela dati Si garantisce la riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’Editore. Le informazioni custodite nell’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la rivista e gli allegati, anche pubblicitari (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali).

NUMERO CERTIFICATO 8147 DEL 06/04/2016

ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA


LE BUONE BATTAGLIE

di Maria Laura Rondini Direttore Editoriale 50&Più

EDITORIALE

editoriale SETTEMBRE 2017

SE DOVESSIMO FARE UNA CLASSIFICA delle evenienze che preoccupano maggiormente le persone in là con gli anni, nelle prime posizioni troveremmo certamente la solitudine, il timore di essere di peso alla propria famiglia, e quello di essere colpiti da una malattia invalidante. Non sono timori piccoli e la VIVERE E INVECCHIARE coscienza sempre più diffusa delle diffiIN SALUTE, coltà economiche che vedono il nostro DIPENDE MOLTO Paese (ma non solo) diminuire progresDAGLI sivamente la spesa per le prestazioni saSTILI DI VITA nitarie, assistenziali e per il welfare dei cittadini, anziani e non, possono solo rafforzare questi timori. Certo, vivere e invecchiare in salute dipende molto dai comportamenti, dagli stili di vita che ogni persona adotta sin da giovane, considerato che, come dicono gli scienziati nel parlare di “invecchiamento”, questo processo inizia dal momento stesso della nascita. C’è poi una crescente capacità della scienza medica di dare risposte, di proporre cure sempre più “personalizzate” che sappiano tener conto della “unicità” del soggetto da curare. E però l’allarme più importante, quella che si può considerare la vera e propria prima linea della ricerca scientifica in campo medico, è la lotta alle malattie neurodegenerative, fra le quali la più conosciuta è senza dubbio la malattia di Alzheimer. Malattie capaci di stravolgere la vita del malato e della famiglia, ma anche dei sistemi assistenziali e sanitari, oltre che dei bilanci pubblici. Malattie che oggi, nonostante decenni di ricerche e vari passi avanti, non hanno ancora trovato terapie in grado di rallentarne significativamente il decorso, o posticiparne l’insorgenza. E che sia questa la guerra mondiale da combattere l’hanno affermato proprio gli scienziati, che in occasione del G7 di Taormina, che vedeva riuniti i rappresentanti delle prime potenze economiche mondiali, hanno presentato ai rappresentanti politici presenti, il loro documento sull’urgenza indifferibile di questa battaglia. Come già LE MALATTIE accaduto in passato per il cancro o NEURODEGENERATIVE per l’Aids, è dall’impegno concomiSTRAVOLGONO tante dei migliori centri di ricerca del LA VITA DEL MALATO mondo e dallo stanziamento di risorse E NON SOLO che solo l’impegno degli Stati può assicurare, che si può uscire vincenti da questa sfida, in tempi ragionevolmente brevi. Perché anche per debellare le malattie, c’è bisogno di un mondo più unito.

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IN AGENDA DAL MONDO

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MOSTRA GIAPPONESE ROMA

settembre Al Chiostro del Bramante, La Grande Onda.

settembre

Viaggio in Giappone: la mostra, partendo dalla Grande onda del pittore Hokusai, è una sorta di viaggio nella società giapponese. Fino al 29. www.chiostrodelbramante.it

MERCATO DELLE PULCI LILLE (FRANCIA) Ogni primo week-end di Settembre, a Lille, capoluogo della regione Nord Passo di Calais, si svolge la Grand Braderie, madre dei mercati delle pulci europei. www.braderie-de-lille.fr

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SAGRA DEL TARTUFO

settembre

FERRARA C’è tempo fino all’11, nel comune di Sant’Agostino, per assaggiare i prodotti della Sagra del Tartufo di Sant’Agostino. Tutti i piatti a base di gustosi tartufi freschi. www.santagostino-cittadeltartufo.it

A PROPOSITO DI...

PAVIMENTI IN RESINA

SCIENZA

La funzione dei brividi I brividi sono rapide contrazioni muscolari provocate da impulsi cerebrali involontari. Il loro scopo è quello di produrre calore per scaldare il sangue che scorre attraverso i muscoli, quando sentiamo freddo. www.focus.it

i ESTETICA

SUPERFICIE LISCIA SÌ - Si presenta senza

giunture o fughe che ne limitino l’uniformità della superficie. Offre uno senso di ampiezza degli spazi.

NATURA

400 anni e non sentirli Un vero e proprio record di longevità in grado di far impallidire tutti quelli registrati finora nel mondo animale: gli squali della Groenlandia riescono a raggiungere un’età di 400 anni. Nati nel 1600. www.repubblica.it

i AMBIENTE

Parrucchiere con accetta

Un lago color rosa

“Tagliato con l’accetta” di solito non indica un lavoro fatto con cura e precisione, ma non per il parrucchiere russo Daniil Istomin che usa proprio l’accetta per tagliare i capelli delle sue clienti. www.supereva.it

Nell’Arcipelago Recherche, nell’Australia Sud Occidentale, c’è un’isola con un lago, chiamato Hiller, che ha le acque di un colore rosa vivo. Sembrerebbe che il colore dipenda da alcuni alobatteri. www.greenme.it

POSSIBILI CREPE NO - Non avendo un proprio corpo, la resina rischia rotture, crepe e microcavillature delle quali tenere conto.

SALUTE

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IN NUMERI

Psoriasi e semi di lino

FUMATORI NELL’UE

FONTE: EUROBAROMETRO

Tra il 2014 e il 2017 la percentuale di fumatori nell’Ue è rimasta stabile, ma aumentano i giovani che consumano prodotti del tabacco, abitudine che si conferma più radicata nei Paesi del Sud Europa. È quanto emerge dai dati pubblicati alla vigilia della “Giornata Mondiale anti-tabacco”:

INTERVISTATI NON FUMATORI

FUMATORI TRA I 15 E I 24 ANNI

INTERVISTATI FUMATORI

53%

29%

26%

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I semi di lino sono ricchi in nutrienti quali acidi grassi, Omega 3, lignani, fibre vegetali, minerali e vitamine. Un’alimentazione basata su queste sostanze, può giovare al controllo della psoriasi. espresso.corriere.it

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PERISCOPIO

MONNA LISA: TRISTE O FELICE? a cura di Samuela Gangi


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OKTOBERFEST MONACO DI BAVIERA

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BARCOLANA TRIESTE

settembre Fino al 3 ottobre, a dispetto del nome, si settembre Fino all’8 ottobre, durante la Barcolana, due-

tiene l’Oktoberfest. In questa occasione, la capitale bavarese si trasforma nel centro d’attrazione per gli amanti della birra. www.oktoberfest.de

IN settembre

mila barche a vela e 25mila velisti prendono parte alle competizioni. Oltre 300mila visitatori per 10 regate. Musica e tanti spettacoli. www.barcolana.it

FESTIVAL DEL VINO MADEIRA (PORTOGALLO) Originariamente era celebrata nel villaggio di Estreito de Camara de Lobos. Festa e musica per l’annuale evento di raccolta delle uve. Fino al 10. www.madeirawinefestival.com

INNOVAZIONE

“Scalzi” anche sui sassi Esiste in Italia una startup che si chiama “Nakefit” e che ha inventato suole gommate che si attaccano alle piante dei piedi permettendo così di muoversi su qualunque superficie. Anche sui sassi. www.huffingtonpost.it

i MICROBIOLOGIA

Batteri “volanti”

ll sito Travelmath.com ha inviato un microbiologo in cinque aeroporti Usa, per raccogliere 26 campioni su quattro voli di due grandi vettori. Risultato? Il tavolino richiudibile è la superficie più piena di batteri. www.Ttgitalia.com

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CURIOSTÀ

Alligatore a spasso MONNA LISA non è ambigua né enigmatica; è semplicemente sorridente. Almeno così sarebbe percepita dal nostro cervello. Questo, secondo uno studio condotto dall’Università di Friburgo, in Germania. I risultati, pubblicati su Scientific Reports, indicano come la percezione delle emozioni comunque non sia assoluta, ma possa essere influenzata dal contesto in cui ci troviamo. «Siamo stati molto sorpresi dallo scoprire che la Monna Lisa venga sempre vista come felice: questo mette in

discussione l’opinione comune tra gli storici dell’arte», afferma il coordinatore del gruppo di ricerca, Jurgen Kornmeier. Per decifrare il sorriso della Gioconda, i ricercatori hanno mostrato a un gruppo di volontari il dipinto di Leonardo insieme ad altre otto versioni “ritoccate”, in cui gli angoli della bocca della Monna Lisa erano stati leggermente curvati verso l’alto o il basso per dare un’espressione più felice o più triste. Per quasi tutti, la versione originale è sorridente.

«Ha attraversato il campo da golf senza prestare alcuna attenzione alle persone che lo guardavano da lontano», così Jessica Miller, naturalista americana, ha descritto l’incursione di un alligatore. www.repubblica.it

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Z ESPERIMENTI DI ASSISTENZA

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ZOOM APPUNTI SUL PRESENTE

PARTE DA FIRENZE, dal condominio delle case popolari di via Dorso Manni Gelli, dove abitano 45 ultra 70enni, l’esperimento dell’assistente di condominio, una figura pensata per combattere l’isolamento e, soprattutto, per rispondere ai bisogni degli anziani con minori mezzi e problemi di fragilità. L’assistente di condominio sarà un operatore qualificato in grado di offrire un insieme di servizi: dalla spesa a interventi di tipo infermieristico, da servizi di accompagnamento alla fisioterapia. Prende così il via il progetto di “Assistenza domiciliare condivisa”, messo a punto dalla fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, dalla cooperativa sociale Il Girasole, specializzata in servizi di cura, e dall’assessorato al Welfare del Comune di Firenze. Il monitoraggio dei risultati ottenuti e la “soddisfazione” degli anziani saranno determinanti per la diffusione del progetto a nuovi condomini.

L’assistente di condominio sarà un operatore qualificato in grado di offrire un insieme di servizi: dalla spesa a interventi di tipo infermieristico, da servizi di accompagnamento alla fisioterapia



DUE NUOVI SITI ITALIANI TRA I PATRIMONI UNESCO 2017 Le “Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo: Stato di Terra-Stato di mare occidentale” e le “Antiche Faggete” sono diventate Patrimonio dell’Umanità. Salgono, così, a 53 i siti del nostro Paese iscritti nell’elenco dell’Unesco.

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1 Uno scorcio della riserva di faggi di Sasso

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Fratino, nell’Appennino tra l’Emilia Romagna e la Toscana. Qui i faggi superano i 5 secoli d’età (©Comunità del Parco/Nevio Agostini) 2 La faggeta del Monte Cimino, nel Lazio, che si estende sul monte per 60 ettari (©Gianluca Piovesan) 3 Veduta aerea della città Fortezza di Palmanova. Fu chiamata anche la città stellata per la sua pianta a stella con 9 punte (©Comune di Palmanova) 4 Particolare dell’interno di Porta Cividale, uno dei tre accessi alla città Fortezza di Palmanova (©Alessio Buldrin-Foto e Grafica Immagini Srl).

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Due genitori, due cognomi. Il ragionamento della proposta di legge non fa una piega: l’identità è data dal cognome della madre, tanto quanto del padre

DUE COGNOMI MEGLIO DI UNO di Giovanna Dall’Ongaro SARÀ MASCHIO O FEMMINA? Avete già scelto il nome? E il cognome? In Italia è in corso da tempo una battaglia per poter inserire quest’ultima domanda nella lista dei soliti quesiti da rivolgere ai futuri genitori. La curiosità di amici e parenti, infatti, non dovrebbe limitarsi semplicemente al nome di battesimo, ma anche al cognome: sarà quello del padre, della madre o di entrambi? Almeno così vorrebbe la legge approvata alla Camera a settembre del 2014 e, da allora, ancora ferma in Senato. L’articolo 1 di quel testo, infatti, concederebbe alle coppie una libertà di scelta già ampiamente rodata in molti Paesi europei, dalla Spagna al Belgio, dalla Francia alla Polonia: poter chiamare il figlio con il cognome del padre, della madre o di tutti e due i genitori. La legge, diciamolo subito, risponde puntualmente a tutte le obiezioni di natura pratica che possono venire in mente: indica esattamente come »

DOPPIO COGNOME

Una legge in sospeso La vuole la Corte Costituzionale e la sentenza di Strasburgo, la vogliono molti cittadini che continuano a firmare appelli e petizioni in Rete. Eppure la legge sul doppio cognome ancora non è stata approvata. E nel frattempo regna il caos.

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miglia nel Dipartimento di Giurisprudenza LA SITUAZIONE ALL’ESTERO dell’Università di Paese che vai usanza che trovi La Spagna è certamente la regina del doppio Perugia. cognome. Tutti i cittadini lo hanno per legge. Professoressa In Francia, in Belgio e in Polonia i genitori posStefanelli, sono scegliere con le stesse modalità previste perché la legdalla legge italiana ancora in discussione. In ge sul doppio Francia e in Belgio, però, in caso di disaccordo cognome è neprevale il cognome paterno. La Svezia privilegia cessaria? le donne: il doppio cognome è consentito ma, È piuttosto semin caso di disaccordo, quello della madre ha plice. Esistono la precedenza. Se entro tre mesi dalla nascita due sentenze: il figlio non viene registrato si dà il cognome una della Corte materno. La Germania impone ai nuovi nati Europea dei Diun unico cognome, che però può essere anche quello della madre. La regola più liberale si ritti dell’Uomo di trova nel Regno Unito, dove i genitori possono Strasburgo e una scegliere anche un cognome tutto nuovo estradella Corte Coneo alla famiglia. stituzionale, che obbligano il legislatore a superasi tramanda il cognome alle genere la regola fissa del cognorazioni future (ognuno sceglierà me paterno. Entrambe le quale tra i suoi cognomi intende Corti riconoscono cioè cotrasmettere), prevede cosa fare in me una violazione dei diritti caso di mancato accordo (i due codell’individuo l’imposizione gnomi in ordine alfabetico), quale di un solo cognome, e la cognome avranno i figli successivi bollano come il retaggio di (lo stesso del primo figlio), ecc... una concezione patriarcale Insomma, il timore di venire catadella famiglia superata ed pultati in un ingestibile caos anaillegittima, perché viola la grafico sembra del tutto infondato. parità tra uomo e donna e Anzi, la legge sul doppio cognome il diritto del figlio all’idenavrebbe proprio l’effetto opposto: tità personale. portare ordine nella confusa situaQueste sentenze sono zione attuale. Cerchiamo di capirne rimaste inascoltate? l’importanza con l’aiuto di Stefania Non proprio. Dall’inizio di Stefanelli, docente di Diritto di Faquest’anno i genitori spo-

NEL MONDO

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sati possono dare il doppio cognome al figlio. Una circolare del Ministero dell’Interno ha infatti invitato le amministrazioni comunali a soddisfare le richieste di questo tipo. Oggi, volendo, si può dare il doppio cognome ai figli, purché vi sia accordo tra madre e padre. Allora che bisogno c’è di una legge? Da un punto di vista generale la legge è necessaria perché lo stabiliscono due sentenze di ordine superiore. Dovrebbe bastare. Non si può fare finta di niente di fronte a un doppio giudizio di illegittimità rispetto alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e alla Costituzione italiana. Ma se vogliamo guardare ai casi concreti, le ragioni per sostenere l’importanza della riforma non mancano. Tanto per cominciare la legge stabilirebbe dei diritti validi per tutti. Ora come ora, invece, la sentenza della Corte Costituzionale si applica solo quando padre e madre sono d’accordo, e consente solo di aggiungere il cognome materno in sede di dichiarazione di nascita. Inoltre la normativa interverrebbe a

correggere i paradossi generati dall’attuale mancanza di regole generali. Qualche esempio? Cosa succede in caso di disaccordo tra due genitori entrambi desiderosi di attribuire al figlio il proprio cognome? Attualmente viene scelta proprio la soluzione che è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta, ossia viene imposto il cognome paterno. È un paradosso da risolvere. Ma la lista dei casi problematici non finisce qui. Solo una legge può dare risposte a domande del tipo “è accettabile che il figlio nato dopo la dichiarazione di incostituzionalità porti un cognome diverso da suo fratello o da sua sorella, nati prima?”, oppure “quale dei due cognomi verrà tramandato alle generazioni future?”, o infine, “posso domandare all’ufficiale di stato civile di aggiungere il cognome materno a quello paterno?”. Non solo: attualmente non è possibile dare al figlio solamente il cognome materno, neppure quando il padre sia d’accordo: proprio un caso come questo ha originato la condanna dei giudici di Strasburgo. La legge in corso di approvazione,


IN ITALIA NEL FRATTEMPO...

La legge non c’è, ma il doppio cognome è già realtà Dopo la sentenza della Consulta che dichiarava incostituzionale l’obbligo di imporre ai nuovi nati solo il cognome paterno, le amministrazioni comunali sono state invitate con una circolare del Ministero dell’Interno a soddisfare la richiesta del doppio cognome. Ora come ora, chi vuole attribuire i cognomi di entrambi i genitori ai propri figli, può farlo. In caso di disaccordo si danno i due cognomi in ordine alfabetico. È prevista anche la possibilità di chiedere l’aggiunta del cognome materno al proprio. La richiesta va indirizzata alla prefettura e accompagnata dalle motivazioni che possono essere semplicemente affettive e sentimentali. Per esempio: “Io mi sento molto legato al ricordo di mia madre, essa è stata la persona che più di ogni altra mi ha aiutato ad affrontare le avversità della vita, e per questo vorrei tributarle questo omaggio”.

invece, introdurrebbe finalmente l’effettiva eguaglianza tra uomo e donna proclamata dalla Costituzione repubblicana. Insomma, la fine del patriarcato anagrafico è anche una questione di principio… Certamente. È un tassello importante nel riconoscimento dell’uguaglianza tra uomini e donne nel diritto di famiglia. L’identità di una persona è data dalle origini paterne tanto quanto da quelle materne, e il cognome ne è il segno più evidente, anche nella vita sociale. In altri Paesi dell’Unione europea il diritto di avere entrambi i cognomi viene riconosciuto da tempo. Pensiamo alla Spagna, al Belgio o all’Inghilterra, dove addirittura viene concessa

la possibilità di scegliere un cognome estraneo alla famiglia. Ma è veramente sentita tra la popolazione italiana l’esigenza del doppio cognome? Consiglio di fare un giro in Rete per verificarlo. Sono moltissime le associazioni e i singoli individui che vorrebbero trasmettere ai propri figli il cognome della madre. Ci sono delle resistenze, è vero, dovute a ragioni culturali, ma dobbiamo pensare che spesso le leggi contribuiscono a cambiare la mentalità, in vista dell’attuazione dei diritti fondamentali di tutte le persone. Tra questi hanno rilievo primario quelli del minore, e non bisogna dimenticare che qui è in gioco la sua identità personale.

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Al grido di “America first!” il nuovo inquilino della Casa Bianca ha annunciato una clamorosa svolta protezionistica dell’economia statunitense. Cosa significa e quanto fa paura il voltafaccia di Washington al mercato globale

__ SOCIETÀ ATTUALITÀ__ di Leonardo Guzzo

VERSO UN’AMERICA “DEGLOBALIZZATA” +

S

SECONDO LE REGOLE DEL “WTO”, GLI STATI UNITI POSSONO APPLICARE DAZI SU IMPORTAZIONI PARI A 116,8 MILIONI DI DOLLARI, PER COMPENSARE IL DANNO SUBITO COL BANDO UE SULLE CARNI AMERICANE

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«SIAMO IN UNA GUERRA COMMERCIALE». Con queste parole, a fine Marzo, il segretario al Commercio americano, Wilbur Ross, ha annunciato la probabile svolta protezionistica dell’amministrazione Trump. Il Presidente lo aveva annunciato in campagna elettorale e lo ha ribadito a più riprese una volta insediatosi. Chi vuole vendere in America deve produrre in America. L’intento dichiarato dal nuovo inquilino della Casa Bianca è abbattere il deficit commerciale degli Stati Uniti (circa 500 miliardi di dollari all’anno): già nei primi cento giorni della presidenza sono stati emanati due decreti per identificare eventuali abusi di partner economici che abbiano contribuito a creare il disavanzo, e per rafforzare le regole antidumping colpendo la concorrenza sleale


alle imprese americane. Più volte, in discorsi e incontri pubblici, Trump ha adombrato la possibilità di introdurre dazi fino al 25% su una serie di prodotti di largo consumo nel mercato americano. Secondo indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, in una lettera al Congresso dello scorso Aprile, il Presidente sarebbe arrivato a ipotizzare tariffe del 100% su alcuni beni d’importazione. A farne le spese sarebbero il vituperato “made in China” e un cospicuo elenco di prodotti europei, colpiti per rappresaglia contro il bando comunitario alle carni americane trattate con ormoni. L’ostracismo dell’Unione Europea, giudicato non conforme alle leggi sul libero commercio dalla World Trade Organization, è attualmente disciplinato da un memorandum d’intesa (che resterebbe in vigore fino a sei mesi dopo l’eventuale denuncia), ma solletica la “retorica nazionalista” di Trump e rischia di diventare un caso paradigmatico dell’America first. In ogni caso, a prescindere dall’entità dei provvedimenti, la via imboccata dal Presidente pare inequivocabile. Secondo il professor Giuseppe Di Taranto, ordinario di Economia alla Luiss di Roma, «la politica protezionistica annunciata da Trump è la spia di un cambiamento storico: il passaggio dalla globalizzazione alla “deglobalizzazione”. Il processo di integrazione economica globale, ispirato al cosiddetto ordo-liberismo, ossia all’idea che il mercato sia »

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SOCIETÀ ATTUALITÀ capace di autoregolarsi e che l’unica regola debba essere l’assenza di regole, ha prodotto dagli Anni ’80 un aumento evidente delle disuguaglianze a livello mondiale. I Paesi emergenti, la Cina in testa, si sono avvantaggiati grazie al basso costo del lavoro e a una legislazione permissiva (ad esempio, in materia di inquinamento) che ha permesso di contenere i costi dei prodotti ed espandere i margini di profitto. Si è innescato un meccanismo di concorrenza che, in una spirale al ribasso, ha svantaggiato i lavoratori di tutto il mondo accrescendo il divario tra ricchi e poveri. Se all’interno del mercato globale i lavoratori sono aumentati di circa 600 milioni di unità, la partecipazione del lavoro al reddito complessivo è scesa di dieci punti, a tutto vantaggio del capitale». La crisi mondiale del 2007 avrebbe evidenziato i difetti del sistema, portando a galla le disuguaglianze “tra” i Paesi e “dentro” ai Paesi e innescando reazioni profonde e dirompenti. «Trump - sostiene il professor Di Taranto - è il frutto maturo di questo processo, come lo sono la Brexit e i populismi che agitano l’Europa. Non si tratta di movimenti con una precisa connotazione politica, bensì di manifestazioni di disagio economico e sociale da parte di categorie, comunità o intere popolazioni. Non a caso, in un Paese prospero come l’Olanda, il populismo, pur affacciatosi alla ribalta, non ha fatto breccia. Al contrario, in Paesi come la Grecia, la Spagna, l’Italia e

GLOBALIZZAZIONE

UN PROCESSO ECONOMICO

Per globalizzazione si intende un processo essenzialmente economico in cui mercati, produzioni, consumi e gusti vengono connessi su scala mondiale, in virtù di un continuo flusso di scambi che li rende interdipendenti e tende ad omologarli. Secondo gli economisti, il fenomeno si è innescato alla fine del XX secolo e rappresenta un aggiornamento del processo di internazionalizzazione osservato nel ’900. Tipica della globalizzazione, con la progressiva caduta delle barriere al trasferimento di merci, lavoratori e capitali, è la frammentazione del processo produttivo e la sua delocalizzazione nelle aree dove è più conveniente realizzare le varie fasi, riducendo i costi di produzione e accrescendo la competitività dei prodotti e i profitti aziendali. La globalizzazione è legata a fattori tecnologici (il boom dell’informatica), politici (il crollo del blocco socialista e la crescente integrazione internazionale) e culturali (la fiducia nel mercato come istituzione capace di autoregolarsi e la progressiva affermazione del liberismo). Per quanto generalmente considerato un fenomeno positivo, sempre più voci si levano a dire che la globalizzazione va “governata” in base a standard di sostenibilità ambientale e rispetto dei diritti umani.

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la stessa Francia, svantaggiati da un’integrazione europea praticata in nome dell’ordo-liberismo, colpiti da una progressiva erosione del welfare state, il populismo ha attecchito. L’America first di Trump, gridato a pieni polmoni durante la campagna presidenziale, è la versione d’oltreoceano di questo fenomeno. Se Obama era l’alfiere della globalizzazione e della fiducia nell’integrazione, Trump è figlio della crisi, della paura certamente, ma anche di un disagio che ha radici nella realtà e deriva da limiti intrinseci del sistema». Pur non tacendo i limiti del sistema, il professor Gianni Toniolo - docente, sempre alla Luiss, di Storia economica - propone una lettura più ottimista dello “stato dell’arte” nel processo di globalizzazione. «L’integrazione dei mercati produce senza dubbio una più efficiente allocazione delle risorse produttive a livello mondiale e, dunque, un aumento del reddito complessivo e del benessere. Influisce, però, anche sulla redistribuzione del reddito, in modo non equo. Se si analizza il caso dei lavoratori poco qualificati, che abbandonano Paesi poveri per trasferirsi in Paesi ricchi,

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TRUMP HA RITIRATO GLI STATI UNITI DAI NEGOZIATI PER IL PARTENARIATO TRANS-PACIFICO CON UNDICI STATI DELL’AREA PACIFICA E ASIATICA E SEMBRA INTENZIONATO A RIDISCUTERE I TRATTATI DI LIBERO SCAMBIO GIÀ SOTTOSCRITTI DAL PAESE. “BUY AMERICAN, HIRE AMERICAN” È LA NUOVA PRIORITÀ

si vede che nei Paesi di provenienza questo spostamento determina una diminuzione della forza lavoro e dunque minore concorrenza e maggiori salari, mentre nei Paesi di arrivo si verifica un aumento della forza lavoro e della concorrenza e dunque una riduzione dei salari. La forza lavoro dei Paesi ricchi, dunque, è penalizzata, a parità di altre condizioni, cioè in assenza di misure redistributive». Si tratta di un processo economicamente razionale ed equo (a essere penalizzati sono in fondo Paesi già ricchi) che non tiene tuttavia conto degli ostacoli e delle distorsioni politiche che interferiscono col “libero mercato” e presuppone, per svolgersi ordinatamente ammortizzando i “costi sociali”, un pronto e cospicuo accesso al salvagente del welfare da parte dei Paesi penalizzati. Il “trumpismo”, nell’escludere un massiccio ricorso al welfare, si candida a essere una fase di reazione, o più precisamente di riaggiustamento radicale del modello economico globale. Il professor Di Taranto ne è convinto: «Molto dipenderà dai contenuti della politica protezionistica dell’amministrazione americana e dalla capacità di far prevalere il buonsenso sull’impulsività. Peraltro, l’esistenza di un organismo come il Wto (World Trade Organization) assicura il rispetto di regole minime a garanzia della sopravvivenza del sistema. In una certa misura i provvedimenti politici di Trump, siano dazi o restrizioni di altra natura, potrebbero in parte controbilanciare eccessi e storture del modello


FINALMENTE UN REGGISENO PRATICO DA INDOSSARE!

IN EUROPA I PRODOTTI A RISCHIO

Dai motocicli ai cibi di nicchia Nel mirino delle autorità statunitensi ci sono fino a 90 prodotti europei: motocicli fino a 250cc (fra cui la Vespa della Piaggio) e moto fino a 500cc, acque minerali (in primis, le popolarissime Perrier e San Pellegrino), pomodoro in tutte le sue forme, cioccolato e chewing-gum, prosciutto, salami e cibi di nicchia destinati ai consumatori più abbienti. Gli Stati Uniti possono adottare misure circoscritte e dunque, per ottenere il massimo risultato, preferiranno i prodotti più costosi. Per l’Italia potrebbe essere un colpo duro, a tutto vantaggio dei prodotti “Italian sounding”, contraffazione americana delle nostre eccellenze alimentari.

globale e innescare nuove dinamiche entro un contesto sclerotizzato. Difendere la produzione nazionale statunitense significa anche difendere certi standard di produzione e contrastare l’erosione dei diritti e del welfare che minaccia intere categorie di lavoratori. Per il momento, come è stato nel post-Brexit, non si scorgono all’orizzonte catastrofi: le borse volano, il prodotto interno lordo americano è in crescita, le grandi imprese hanno cominciato a far ritorno nel Paese. La strategia di difesa imputata a Trump potrebbe rivelarsi alla fine un colpo di freccia alla mela avvelenata della globalizzazione». Meno indulgente appare la posizione del professor Toniolo, secondo cui «nella misura in cui terrà fede alle promesse elettorali, la politica di Trump finirà certamente per rallentare l’integrazione economica mondiale. Ma non

basterà a bloccare il processo, perché altre forze, in Asia e in Europa, agiranno in favore della globalizzazione. Nel breve periodo le decisioni di Trump possono influire negativamente sulla prosperità complessiva del mondo e dei Paesi poveri in particolare, ma alla lunga saranno soprattutto gli Stati Uniti a pagare un prezzo in termini di leadership. La prospettiva del nuovo Presidente si dimostra limitata dato che, molto probabilmente, attribuisce alla globalizzazione responsabilità che risiedono altrove: nello sviluppo tecnologico che mette fuori causa i lavoratori non specializzati, nel riorientamento complessivo delle preferenze degli operatori economici, nelle carenze del sistema di welfare americano che garantisce i correttivi adeguati al meccanismo spontaneo (checché se ne dica, il più razionale) del mercato».

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Alzheimer Fest: non è un errore, si chiama proprio così. Normale restare sorpresi, leggendo due parole che raramente si trovano insieme

UN MODO DIVERSO DI AFFRONTARE LA MALATTIA di Anna Maria Melloni Centro Studi 50&Più

COSÌ VIENE PROPOSTA una nuova e singolare iniziativa pensata per tutti coloro che fanno i conti con la malattia di Alzheimer. Si terrà a Gavirate, sul Lago di Varese, dal 1° al 3 settembre. L’Alzheimer Fest richiama un po’ l’Oktober Fest di Monaco di Baviera: ci sarà meno birra ma, nell’idea di chi l’ha pensata, più abbracci, cibi gustosi, buona musica, artisti, scrittori, malati, sani, familiari, operatori amorevoli, medici senza camici, esperti senza Powerpoint. Il mese dedicato alla malattia di Alzheimer quest’anno si apre in modo del tutto originale, fuori dai consueti schemi, con la ferma volontà di dare un respiro gioioso a momenti di scambio e incontro dedicati proprio a coloro che fanno i conti con questa malattia, tanto temuta da tutti noi. L’idea è di Michele Farina, giornalista del Corriere della Sera e autore del libro Quando andiamo a casa (un viaggio nell’Italia »

UN’ESPERIENZA UNICA

Dal 1° al 3 settembre

Un week-end denso di appuntamenti, pensato, organizzato e strutturato affinché le persone con demenza e i loro cari vivano un’esperienza unica e totalmente a loro misura. www.alzheimerfest.it

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dell’Alzheimer raccontato attraverso storie SPAZIO ALL’IMMAGINAZIONE di pazienti, faEsprimersi “A più voci” “A più voci” è un progetto della Fondazione Palazzo miliari, medici); Strozzi (Firenze), in collaborazione con educatori partner scientigeriatrici specializzati, dedicato alle persone con fico dell’iniziatiAlzheimer, ai loro familiari e agli operatori che va è l’Associase ne prendono cura. Il progetto vuole offrire zione Italiana di alle persone affette da Alzheimer la possibilità Psicogeriatria. di esprimersi attraverso l’arte e proporre un L’Alzheimer Fest modello per una comunicazione ancora possibile. vuole essere l’ocInvitando a fare ricorso all’immaginazione e non casione per riualla memoria, alla fantasia e non alle capacità nire gli stati gelogico-cognitive, si valorizzano infatti le residue nerali della decapacità comunicative. Da marzo 2016 il progetto menza: il tema si è arricchito di un laboratorio fatto in collaborazione con artisti contemporanei, che prende dell’Alzheimer è ispirazione dalle opere esposte in mostra e inspesso trattato in centrato sulla relazione tra le persone affette modo frammenda Alzheimer e i loro accompagnatori. tario, i diversi (Tratto da www.palazzostrozzi.org) aspetti non possono essere trattati in modo specialistico come fossero tra PER SAPERNE DI PIÙ NEL CORSO DELL’EVENTO loro indipendenti. L’AlzheiSI CERCHERÀ DI FAR CADERE mer Fest sarà l’occasione LE BARRIERE, FAVORENDO per far dialogare chi si ocUNA CONTAMINAZIONE POSITIVA DI SAPERI, cupa del problema demoNELLA SPERANZA DI UNA grafico con chi si dedica CRESCITA COMPLESSIVA all’assistenza, chi deve DELLE PROPOSTE OFFERTE pensare alle risposte del sistema sanitario con chi si impegna per valorizzare al massimo la vita dei malati. Si cercherà di far cadere le barriere, favorendo una contaminazione positiva di saperi, nella speranza di

IL PROGETTO

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una crescita complessiva delle proposte offerte. Ma cosa accadrà in quei tre giorni a Gavirate? Il programma è ricco e fantasioso. Accanto agli specialisti che gestiranno uno spazio di divulgazione medico-scientifica (“The Doctor is In”), che resterà attivo per tutta la durata della festa, una vivace copresenza di stand e rappresentazioni evidenzierà la possibilità di essere protagonisti sempre, anche quando la malattia sembra prendere il sopravvento, della propria vita. Lo trasmetterà certamente in modo efficace La cantata, ovvero l’esibizione delle “Voci D’Argento”, un gruppo di 15 anziani malati di Alzheimer nato lo scorso anno all’interno dell’istituto geriatrico Mazzali di Mantova. Il coro si ispira a “Las voces de la memoria”, un gruppo di Valencia che dal 2010 infiamma il pubblico spagnolo. “Alzhalarte, abbassa la voce” sarà uno spazio di esplorazioni artistiche per pochi (o tanti) neuroni; “La chiacchierata di Mister Parky e Lady Alzy”,

vedrà invece prove di avvicinamento tra due malanni, Parkinson e Alzheimer. Il protagonismo dei malati sarà evidente anche nello stand “Selfie senza self”, che raccoglierà tutti gli autoscatti di persone malate inviati all’organizzazione nei mesi precedenti la manifestazione. Alla rappresentazione della malattia di Alzheimer si sono da tempo dedicati in molti, tra cui artisti di riconosciuto talento. Alzheimer Fest propone qualcosa di molto diverso, cavalcando la moda dei selfie, tanto diffusa quanto demonizzata. Dei selfie in cui compaiono persone che, nella percezione di molti, non ci sono più. Un modo ironico per sottolineare ancora una volta, con un clic, che una persona con l’Alzheimer è protagonista della propria vita, anche nei momenti che sembrano opachi, anche quando altri si prendono cura di lei, la sostengono, la aiutano, decidono per lei… È di Clet Abraham il logo di Alzheimer Fest. Mister “Alzeimer” è un buffo e spa-


RICERCHE E STUDI NON SOLO RICORDI...

L’importanza di dimenticare Dimenticare dove si sono messi gli occhiali, non ricordare un nome o una parola, non deve preoccupare: è normale, perché “dimenticare” è tanto importante quanto “ricordare”. Lo affermano due ricercatori canadesi che accendono i riflettori sull’altra faccia della memoria, “il dimenticare”. Secondo Frankland, uno degli autori del gruppo di studi, “il dimenticare” non è un fallimento della memoria ma, anzi, un ingranaggio fondamentale per il suo corretto funzionamento. Perché: «Quando si generano nuovi neuroni nell’ippocampo (l’area cruciale del cervello per la formazione dei ricordi), le nuove connessioni rimodellano i circuiti e cancellano ricordi già archiviati». E dunque, sempre secondo gli autori, «Un giusto equilibrio tra ricordare e dimenticare ci permette di prendere decisioni più intelligenti», perché dimenticare ci consente di far posto a nuove situazioni. In sintesi: la memoria non ci servirebbe a trasmettere le informazioni più accurate, ma piuttosto le più utili, in modo che possiamo prendere decisioni adattandoci all’ambiente e alle circostanze.

valdo soggetto con gli occhi un po’ strabici e un sorriso a 32 denti. Trasmette al volo la volontà di esserci, la vitalità di chi affronta la vita nonostante le sfide che essa impone. Nel logo, perfetto così com’è, brilla per la sua assenza la H, scordata chissà dove, come le parole, i nomi, i ricordi che sfuggono a chi è malato. Non è un errore, ma una dimenticanza voluta, per ricordare a tutti che scordarsi qualcosa, perdere qualche pezzo, rottamare un mare di cellule, non impedisce

L’Associazione 50&Più, attraverso il suo Centro Studi, promuove la prima edizione del concorso internazionale di cortometraggi “Corti di Lunga Vita”. Le opere dovranno essere inedite e contenere espliciti riferimenti all’invecchiamento o alle persone anziane. La partecipazione al concorso è aperta a tutti, il bando non prevede vincoli di nazionalità, età o professione.

Le opere dovranno pervenire entro il 13 ottobre 2017 Il bando è reperibile sul sito www.centrostudi.50epiu.it Per informazioni Centro Studi 50&Più Via Luigi Masi, 7 - 00153 Roma E-mail cortidilungavita@50epiu.it - Telefono e Fax +39 06 5882587 – 5818626

di vivere. Mister ha le orecchie come frecce puntate verso il mondo, verso gli altri, e il sorriso a denti stretti di chi non si arrende, mai. Non possiamo che augurarci che Alzheimer Fest abbia il massimo successo e divenga un appuntamento fisso per tutti quanti vivono con la malattia di Alzheimer e hanno bisogno di occasioni di incontro, e gioia. Tutto il programma dell’Alzheimer Fest è consultabile sul sito internet www.alzheimerfest.it.


Lavatrice, frullatore o scarpe. Oggetti della quotidianità che un artigiano, anche digitale, può aggiustare senza fatica. È la logica alla base del provvedimento svedese che spinge i cittadini a riciclare sempre più, rimettendo in sesto ciò che solo apparentemente è alla fine del proprio ciclo di vita. Una “Green Revolution” per ridurre l’uso di risorse e le emissioni di CO2

__SOCIETÀ ATTUALITÀ__ di Sadìa Maccari

SVEZIA, DOVE RIPARARE CONVIENE +

NEL BLOG WWW.AUTOPRODUCIAMO.IT DI LUCIA CUFFARO, VOLTO DEL PROGRAMMA RAI UNO MATTINA, TANTI SPUNTI PER RIPARARE E RICICLARE OGGETTI CHE ABBIAMO IN CASA

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QUANTO SPESSO BUTTATE QUALCOSA che può essere riparato? Perché ricomprare, magari, costa meno. In Svezia - dove il quesito se lo sono posti già da tempo hanno invertito la rotta: per produrre meno rifiuti e incentivare l’artigianato. Che, infatti, ne sta beneficiando. Grazie a un provvedimento del Ministero dei Mercati finanziari e degli Affari del consumatore, viene ridotta l’Iva dal 25 al 12% per la riparazione di tessuti, scarpe e biciclette. Ma anche frigoriferi, forni, televisori. In più, chi fa aggiustare può scaricarne i costi dalla denuncia dei redditi, pagando quindi meno tasse. In un Paese - la Svezia, appunto - che ha ridotto le proprie emissioni di un quarto negli ultimi 30 anni e che ricicla il 90% dei rifiuti. E che, solo nel 2015, ha recuperato almeno 58mila tonnellate di frigoriferi, congelatori e altri apparecchi, secondo i dati forniti dal governo di Stoccolma. Il che equivale a


circa sei chilogrammi per abitante. Una soluzione che tira in ballo il concetto di Economia circolare per la quale i prodotti mantengono il loro valore il più a lungo possibile e quando, naturalmente, raggiungono la fine del loro ciclo di vita, possono essere trasformati in altro. Come si faceva un tempo, quando le nonne usavano scampoli per cucire nuovi vestiti, abiti logori come panni domestici o l’olio d’oliva per fare il sapone; considerando gli scarti animali come ottimi fertilizzanti per il terreno. Così, senza bisogno di tornare al carro a cavalli, si possono importare buone pratiche. Quella svedese, ad esempio, di cui il nostro Paese potrebbe tenere conto. Ne abbiamo parlato con Eva Alessi, responsabile Sostenibilità Wwf Italia, che ci ha detto: «I senior, che vengono da un diverso rapporto coi consumi, meno incline allo spreco e all’usa e getta, potrebbero insegnare alle giovani generazioni le virtù del riciclo». E ha avanzato una proposta: «Perché, come per le medicine, non portare in detrazione gli abbonamenti per i mezzi pubblici? Sono una cura per il nostro Pianeta». Come giudica la scelta svedese in tema di riparazioni? È una soluzione corretta che incentiva la scelta ecologica collegandola al vantaggio economico immediato per l’individuo. Riparare e riutilizzare sostituisce il paradigma, ormai vecchio, di comprare e buttare. Non è un caso che una scelta simile avvenga proprio lì: quello svedese è un popolo molto avanzato e sensibile ai temi ambientali. La proposta del loro Ministero contribuisce alla riduzione di emissioni di CO2: un obiettivo prioritario per tutto il Pianeta. Un’idea importabile anche qui? Sicuramente, tanto più in Italia, dove le società di piccola e media impresa sono attrezzate per le riparazioni e la leva fiscale è una leva molto potente per le politiche ambientali. I comportamenti virtuosi andrebbero premiati sempre. Andare in questa direzione dovreb- »

SETTEMBRE 2017 I 25


SOCIETÀ ATTUALITÀ be essere l’obiettivo di chi amministra la Cosa pubblica. In Toscana, Lazio o a Bologna si incentiva, ad esempio, l’acquisto di biciclette: un modo in più per valorizzare l’intermodalità e i trasporti pubblici. Ma c’è ancora tanta strada da fare, anche per quanto riguarda la gestione dei rifiuti. Bisogna sempre passare per un premio quando si tenta di sensibilizzare sui temi ambientali? Sembra che la leva economica sia la carta vincente. A cominciare dalle tasse sui rifiuti che, se fossero collegate con quelli effettivamente prodotti - come fanno le Province autonome di Trento e Bolzano: chi produce meno, paga meno tasse -, sarebbe sicuramente di stimolo per i cittadini. Lì come fanno a stimare l’esatta produzione di rifiuti? In queste città esistono sistemi di raccolta basati sul porta a porta, col conferimento a orari prestabiliti. Perciò c’è modo di quantificare realisticamente, rispetto a ciascun individuo, la produzione procapite di rifiuti. Cosa riproducibile efficacemente anche in una metropoli, dividendo la città per quartieri, in modo capillare. Bisogna giusto modificare le abitudini conferendo in certi luoghi e in determinati orari, ma si può riuscire. Esperienze valide di riuso nelle città? Si va dai mercatini dell’usato - penso all’abbigliamento -, in cui un capo che per qualcuno non ha più valore vive una seconda vita. Come anche il riuso di prodotti per l’infanzia. Utile in questo caso la rete personale come anche il Web. Si può acquistare a basso costo o regalare. Buttare dovrebbe essere l’ultima soluzione. »

IN ITALIA

DALL’OLANDA ALL’UMBRIA, NUOVE IDEE DI SOSTENIBILITÀ

di Romina Vinci I REPAIR CAFÉ nascono in Olanda da un’idea della giornalista Martine Postma la quale, stanca di sentirsi dire che l’oggetto che aveva portato a riparare era da “buttare e ricomprare nuovo”, ha cercato un gruppo di volontari riparatori e ha cominciato ad organizzare degli incontri mensili per tentare di riparare gratuitamente tutto ciò che le varie assistenze “ufficiali” rifiutavano di riparare, o per cui chiedevano un prezzo uguale o superiore all’oggetto stesso. Da questi incontri mensili sono nati i Repair Café, un’idea vincente visto che, in meno di dieci anni, nel mondo se ne contano più di milleduecento. Anche in Italia, pian piano, questa pratica sta prendendo forma. In tante città stanno nascendo questi centri di riparazione comunitari, dove chiunque può portare ad aggiustare gratui-

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«Si chiamano “Repair Café” e qui gli oggetti possono essere riparati a costo zero. L’esperimento di Perugia col Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero» tamente ciò che non funziona più. Si ha così l’opportunità di riparare oggetti in disuso senza spendere soldi e di arricchirsi attraverso la condivisione di saperi e abilità. Il tutto accompagnato da una tazza di caffè o da un bicchiere di vino, a seconda dei gusti. Noi siamo andati a conoscere da vicino l’esperienza nella città di Perugia dove, grazie al Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero, i Repair Café sono diventati una realtà. È Anna Rita Guarducci, architetto di professione e membro del direttivo del coordinamento, a raccontarci come inizia questa esperienza. «Il nostro coordinamento lavora per promuovere il riutilizzo delle risorse presenti

in natura, per diminuire la quantità di rifiuti da smaltire, ed è per questo che non potevamo rimanere indifferenti all’idea dei Repair Café. Li abbiamo scoperti grazie all’associazione Almatellus di Orvieto, abbiamo partecipato ad una loro iniziativa, e l’idea ci ha semplicemente conquistati».


À

Da inizio anno, a Perugia, ci sono stati vari eventi e la risposta delle persone è stata positiva, come spiega Valentina Bonaca, anche lei membro del direttivo, analista tecnica di professione, ma con una forte componente verso il sociale: «È difficile avere numeri molto alti all’inizio, soprattutto perché devi batterti molto sulla cultura del riuso e del recupero e, in una società consumistica come quella attuale, è difficile. Ma in molti stanno capendo l’importanza del nostro messaggio, perché riparare gli oggetti comporta un guadagno ambientale (riduzione dei rifiuti Raee), un guadagno economico (non bisogna comprarne uno nuovo) ed anche un guadagno sociale: perché nei nostri eventi ci si conosce, ci si relaziona, si innescano delle reti di persone». «Le statistiche parlano di un 65/70% di oggetti riparati aggiunge Alessandro Cagnolati, membro del direttivo e “repair man” d’eccellenza visto che, trasferitosi da poco a Bruxelles, ha fatto delle riparazioni a domicilio il suo nuovo lavoro -. Oggi è difficile pensare che ci sia chi si mette

gratuitamente a disposizione per riparare oggetti che non gli appartengono, è quasi innata l’idea che si fanno delle cose solo se si guadagnano soldi. Ma i Repair Café confermano che non è così, nei nostri eventi la parola denaro non è mai menzionata, c’è un’offerta libera, che può essere un grazie o una moneta da un euro. Il primo grande valore è la coesione sociale, perché i nostri eventi sono pensati a livello di quartiere, hanno lo scopo anche di far incontrare le persone, persone che vivono nella stessa zona, che si incrociano casualmente al supermercato o per strada, spesso senza neanche salutarsi; durante questi eventi hanno il tempo di scambiare qualche parola di fare amicizia e di scoprire che condividono gli stessi “valori” sociali. Nei Repair Café ci si apre ai racconti, ci si conosce, si scoprono hobby ed interessi in comune, ci si valorizza». Ma come si fa a trovare e reclutare i “repair man” in giro per la città? «Grazie ad Internet spiega Michele Giommini, tecnico informatico che lavora su piattaforme nella gestione delle paghe, e membro del di-

rettivo del Coordinamento umbro Rifiuti Zero -, basta andare sui siti delle attività, dove c’è lo scambio tra domanda ed offerta, ed inserire nel form di ricerca la parola “riparazione”. Escono fuori tantissimi annunci di persone che si offrono di riparare oggetti, il più delle volte ad un prezzo conveniente. Noi li contattiamo, spieghiamo il nostro progetto, il valore che si cela dietro ai Repair Café, e li invitiamo a partecipare attivamente. Il più delle volte accettano!». E tra gli oggetti che si possono riparare ci sono elettrodomestici facilmente trasportabili, apparati musicali, meccanici, smartphone, tablet, computer, casse acustiche, macchine per cucire, ma anche vestiti, biciclette, monopattini, oggetti di porcellana o terracotta, giocattoli. La lista è lunga e variegata ed è sempre aperta a nuovi ingressi. Ai Repair Café non si partecipa in modo passivo: questo è uno dei grandi capisaldi del progetto. «Anche chi viene e porta un oggetto a riparare, non deve stare lì a guardare mentre avviene l’operazione, ma deve mettersi in gioco, osservare

attentamente, sperimentare ed imparare. È così che si colmano i vuoti, è così che si crea il valore aggiunto, esercitandosi insieme agli altri, perché quella persona, all’indomani, sarà in grado di riparare da sola qualcosa», spiega Michele. Combattere il modello dell’usa e getta, questa è una delle bandiere del Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero. Al momento non c’è una sede fissa dove ospitare i Repair Café, ma ci si sposta di volta in volta, in base alle esigenze e alle disponibilità dei luoghi. «Il nostro essere itinerante è un fattore positivo in questa fase iniziale del progetto - spiega Alessandro - perché permette di avvicinarsi alle persone, di coinvolgerle. In Belgio, dove attualmente vivo, la cultura dei Repair Café è molto avanti, ce ne sono all’incirca duecentocinquanta in tutto il Paese. Io mediamente partecipo a sei eventi al mese, e vi posso assicurare che si respira sempre un’aria positiva, c’è allegria, perché chi partecipa lo fa con piacere e gioia, e questo rende l’ambiente un posto inebriante. Nei Repair Café regna il sorriso, cosa possiamo chiedere di più?».

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SOCIETÀ ATTUALITÀ

LE BOTTEGHE ARTIGIANE SUL WEB È online da due anni Italian Stories (www.italianstories.it), il portale che si propone di conservare, condividere e valorizzare il patrimonio culturale delle nostre botteghe artigiane. Una rete interattiva, in continua evoluzione, grazie alla quale è possibile conoscere le migliori botteghe italiane, andando alla scoperta dell’autentico “made in Italy”. Basta infatti prenotare per entrare in contatto con gli artigiani presenti sul sito, selezionando le date in cui bussare ai loro laboratori. Un’idea che permette di gi-

rare l’Italia assaporandone le tradizioni, nata - come ci dice Eleonora Odorizzi, una dei due fondatori -, «combinando la passione per l’artigianato con quella per il digitale». Ma non solo. «Considerando quanto “made in Italy” e turismo non abbiano mai avuto uno strumento che li unisse in modo sistemico su tutta Italia». Così, questo network è entrato nei laboratori degli artigiani, mettendo il naso nei loro segreti; il tutto grazie anche alle nuove tecnologie. Su Italian Stories, inoltre, si ha la possibilità di scegliere tra workshop e

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visite nelle botteghe, imparando dall’artigiano l’uso dei materiali, i prototipi, come anche i prodotti finiti, lavorando - magari per qualche ora - sotto l’occhio attento di chi da anni lo fa di mestiere. Che poi venga dall’università o sia arrivato all’artigianato per passione personale o erede di una famiglia storica, poco conta: ciò che unisce tutti, da un capo all’altro della Penisola, è l’amore per la manualità. Una passione tanto più divulgabile oggi, in tempi di saperi condivisi. Complici anche i Social Network e, più in generale, il Web.

Lo scambio tra famiglie, tornato in voga grazie alla crisi... Da un lato, la crisi ha spinto le persone a cercare un oggetto che ha un valore. Dall’altro, c’è una maggiore sensibilità: immettere un prodotto in una rete di scambio è cosa assolutamente virtuosa. Al di là della necessità contingente, il tema del riciclo rischia sempre di scivolare nell’hobbysmo, tra le attività di coloro che hanno tempo libero da dedicare. Come se ne esce? Facendo comprendere quanto il riciclo sia anche un’occasione economica. Con un impegno sistematizzato, che diventi prassi e non qualcosa di eccezionale. Fondamentale è l’educazione del cittadino. Che il mondo stia attraversando un periodo buio dovuto al consumo di fertilizzanti, di carta, dell’acqua, con veicoli sempre più inquinanti è evidentissimo. Quindi? Che ognuno faccia la sua parte, comprendendo come le nostre singole azioni facciano la differenza. La grande accelerazione dell’attività umana ha avuto conseguenze gravissime sullo stato del Pianeta. Il consumo, il limite delle risorse, il loro esaurimento - pensiamo ai combustibili fossili - è da tenere sempre in considerazione, come anche l’uso sconsiderato delle plastiche, la diffusione su scala globale di inquinanti e i conseguenti cambiamenti climatici, accelerati tantissimo. È ora di fare un passo indietro. Un ritorno al passato? Non si tratta di questo, né di rin-


COSÌ SI FA IN SVEZIA

L’Iva

La soluzione svedese taglia dal 25 al 12% l’Iva sulla riparazione dei prodotti.

Detrazioni Recupero

La misura Nel 2015 prevede inoltre sono state recuperate di poter detrarre 58mila tonnellate dalle tasse le spese di elettrodomestici per riparare. buttati.

negare le scoperte e le invenzioni. Semmai di usare le grandi capacità che ci vengono fornite dalla scienza e dalla tecnica in modo concreto ed ecocompatibile. Occorre rispettare i limiti del Pianeta, di cui oggi abbiamo piena consapevolezza, mettendo in campo, ad esempio, energie come quella solare di cui disponiamo. Tra le sue insidie c’è però la trasformazione di terreni agricoli in distese, spesso enormi, di pannelli. Non si rischia così di snaturare territori a vocazione agricola? Tutto ciò che realizziamo ha un impatto e per questo esistono le valutazioni di impatto ambientale. Per non togliere campi all’agricoltura, ci sono centinaia di tetti di edilizia pubblica o privata su cui questi pannelli potrebbero stare benissimo, senza competere o andare in sottrazione di terreno, magari utile ad altri scopi. Qual è la materia prima più a rischio? I combustibili fossili, considerando anche l’impatto che questi hanno sui cambiamenti climatici e per la loro limitatezza; ma anche materie

prime agricole che causano problemi gravissimi di deforestazione - la soia; o una materia prima come il pesce che, oggi, è sempre più scarso nei nostri mari. L’energia del futuro? Più d’una: il geotermico, il solare, l’eolico. Sono disponibili, non resta che utilizzarli in maniera più intensiva. Per una vita green, da cosa consiglia di partire? Dall’alimentazione perché ha un ruolo prioritario nell’impatto che, tutti i giorni, abbiamo nei confronti dell’ambiente. Scegliere con attenzione ciò che portiamo in tavola può fare la differenza poiché è strettamente connesso ai cambiamenti climatici, all’uso del suolo, alla deforestazione, all’uso dell’acqua. Il 70% dell’acqua dolce viene usato per l’irrigazione. Quello che mangiamo è inoltre connesso all’estizione di alcune specie e al depauperamento di taluni ecosistemi. Quindi, oltre all’utilizzo dei mezzi pubblici, dell’energia in casa in maniera efficiente e parsimoniosa, consiglio di riutilizzare e buttare solo quando sia effettivamente necessario.

UN AUTUNNO DORATO DI BENESSERE: FANGHI TERMALI, SALUTE AVVOLGENTE. Thermalcare® Light • • • • • • • • • • • •

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intervista di Giada Valdannini

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CARLA FRACCI

OGNI ETÀ HA LE SUE SORPRESE IN PUNTA DI PIEDI + __le INTERVISTE di 50&Più__

Da tempo la celebre ballerina è impegnata nella campagna di sensibilizzazione sull’artrite: «Desidero contribuire a promuovere e stimolare la ricerca perché l’artrite danneggia le articolazioni e compromette, spesso gravemente, la vita e l’autonomia di chi ne soffre»

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CARLA FRACCI UN’ÉTOILE DI CALIBRO INTERNAZIONALE. Universalmente riconosciuta come una tra le più grandi ballerine del ventesimo secolo. Già da alcuni anni collabora con la Società Italiana di Reumatologia e la Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite (Fira Onlus), di cui è testimonial. È lei stessa a ricordare come le malattie reumatiche siano patologie croniche invalidanti, considerate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la prima causa di dolore e disabilità in Europa. Con conseguenti ricadute sfavorevoli sulla società. Si tratta infatti di oltre 100 tipologie diverse di malattie che, secondo le stime, riguardano in Italia più di 5 milioni di persone, soprattutto donne (70%). Si distinguono in patologie di tipo degenerativo (artrosi), infiammatorio (artriti) e dismetabolico, legate cioè a disturbi metabolici come il diabete e l’obesità. Da sfatare, invece, la convinzione per cui ad essere colpiti siano soprattutto gli anziani: le malattie reumatiche aggrediscono anche giovani e bambini. «In termini di diffusione e gravità, queste malattie hanno un impatto significativo che la popolazione spesso ignora», sottolinea Carla Fracci che si dice «lieta di affiancare Fira Onlus in questa campagna di sensibilizzazione». Signora Fracci, perché è importante sensibilizzare sul tema delle malattie reumatiche? Perché sembra quasi naturale, a una certa età, avere queste malattie. Cosa inesatta perché aggrediscono giovani e anche bambini. Ma soprattutto perché impediscono troppo spesso facili mansioni quotidiane e quindi non permettono a diverse età di vivere pienamente la vita. «HO AFFRONTATO CON Quale messaggio deve LA STESSA PASSIONE passare affinché si inE UN GRANDE IMPEGNO LA PROSA, IL CINEMA, tervenga per tempo, con LA FICTION...» una diagnosi precoce? Di accorgersi subito che qualche movimento che prima si faceva facilmente ora è più difficoltoso. Fira, a tal proposito, ha redatto un utile decalogo (www.firaonlus.it). Io l’ho letto e ne faccio tesoro. Lo consiglio a tutti. Nella mia personalissima esperienza e per via del mio

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Parigi, dicembre 1964. Carla Fracci, durante le prove del balletto “La bella addormentata”.

lavoro, sono abituata ad accorgermi subito se qualcosa non va nei movimenti e cerco pertanto di risolvere il problema nel minor tempo possibile. Il corpo, nella sua arte, è uno strumento di cui ha avuto - ed ha tutt’oggi - grande cura. Quale consiglio darebbe per affrontare l’età matura in piena attività psicofisica? Ormai quasi tutti, donne e uomini, hanno fatto in gioventù esperienze diverse di sport o di danza e se possi-

bile, è meglio continuare con quello che ci piaceva fare, ma adattandolo all’età e al nostro corpo. Ognuno è un caso a parte, unico, e quindi deve essere la persona stessa a sentire fino a dove potersi spingere. Comunque, è bene non fermarsi mai, ma proseguire nei movimenti, magari più dolcemente. Un giorno, Rita Levi Montalcini le disse: «Mai andare in pensione». È un suggerimento che si sente di condividere? E perché? Certo, non c’è motivo di fer-

BIOGRAFIA

1936

Carla Fracci, 1967. 32 I 50epiumagazine.it I SETTEMBRE 2017

GLI INIZI Carla Fracci nasce il 20 agosto a Milano. All’età di dieci anni entra nella Scuola di Danza del Teatro alla Scala. Una volta conseguito il diploma, farà parte del suo Corpo di Ballo.

1954

LA FORMAZIONE Prosegue la sua formazione artistica partecipando a diversi stage avanzati tra Londra, Parigi e New York. Tra le sue insegnanti, la grande coreografa russa Vera Volkova.


ARTROSI & CO.

«L’arte della danza è cambiata. Oggi si balla tutto... Ieri in ogni cosa c’era un progetto meditato, con una sua logica» Sopra, con Margot Fonteyn (1919 - ‘91), la danzatrice inglese che l’ha ispirata. Nella pagina successiva, con la Scuola di Ballo dell’Accademia della Scala e con Roberto Bolle.

marsi. A che pro? Per intristirsi e sentirsi inutili? No, se il fisico lo permette, meglio muoversi e soprattutto mantenere la curiosità per avventure sempre nuove. Che capitano anche alla nostra età! Danza, prosa, cinema, fiction. Il suo rapporto con l’arte ha abbracciato più settori dello spettacolo. A prescindere dal balletto, quale ambito l’ha più appassionata e perché? A parte il mio lavoro che è stato soprattutto quello della

1958

ballerina, ho affrontato la prosa, il cinema e la fiction con la stessa grande passione e impegno, tentando sempre di arrivare a dei risultati che nascessero dall’interno di me stessa e poi ho avuto dei maestri talmente bravi che non smetterò mai di ringraziare. Nella sua vita ha avuto, appunto, incontri straordinari. Quale ricorda con maggiore emozione? Come si fa ad elencare i tanti meravigliosi maestri che ho incontrato e che mi hanno veramente aiutata con parole semplici, gesti comprensibili

LA CARRIERA A soli due anni dal conseguimento del diploma diviene solista e, nel 1958, è già prima ballerina. Questo la porterà ad esibirsi in numerose importanti interpretazioni.

1970

COME RICONOSCERLA Artrosi e osteoporosi sono molto frequenti, specie con l’aumentare dell’età. Le altre forme, più rare, riguardano più di un milione di persone in Italia, anche giovani e più spesso donne. Abbiamo chiesto al Professor Carlomaurizio Montecucco, Presidente Fira Onlus.

Dott. Montecucco, le malattie reumatiche cosa sono? Malattie che colpiscono articolazioni, ossa e muscoli. Alcune, come artrosi e osteoporosi, sono limitate a questi comparti. Altre, come artrite reumatoide, lupus eritematoso, sclerodermia, vasculiti, possono colpire anche organi interni, aggredendo l’intero organismo, con conseguente disabilità e non solo. I campanelli d’allarme? Dolori ossei, articolari e muscolari sono comuni. Tuttavia, se presenti anche di notte, a riposo o che portano rigidità al mattino che dura oltre mezz’ora sono più a rischio. Lo stesso, per i dolori che si accompagnano a manifestazioni “strane” come intolleranza al sole, arrossamenti e macchie sulla pelle, sbiancamento delle dita col freddo, secchezza occhi e bocca, febbricola. In tali casi, meglio consultare il medico di famiglia e quindi un reumatologo.

e amore... C’è però un incontro dal quale ho capito che la danza sarebbe stata la mia vita: quello con Margot Fonteyn. Frequentavo già la scuola di Ballo della Scala e mi ha aperto un universo del quale ho sentito subito che avrei voluto far parte. Le sono molto riconoscente, ma per parlare di lei non basterebbero dieci volumi dell’Enciclopedia dello Spettacolo. Ha saputo conciliare l’essere un’étoile di fama internazionale con il ruolo di mamma. Come ha fatto? Perché l’ho voluto e poi sono stata aiutata da una persona meravigliosa e dolcissima che con il mio bambino mi accompagnava in giro per il mondo, in tournée. È ancora al mio fianco ed è parte fondante della nostra famiglia. Con l’occasione, dico grazie a Luisa Graziadei! (la tata di suo figlio, ndr). Quanto è cambiata l’arte della danza dai suoi inizi ad oggi? Gli obiettivi che perseguivamo noi, ora sembrano meno evidenti. Si nota con difficoltà il percorso creativo sia di un coreografo che di un danzatore. Oggi si balla tutto ciò che si riesce a ballare, ieri in ogni cosa che si danzava c’era un progetto meditato con una sua logica. E soprattutto, lo »

LE COMPAGNIE DI BALLO Fino agli Anni ’70 danzerà con le migliori compagnie straniere. Tra queste il London Festival Ballet, il Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet.

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La Fondazione Fira Onlus è stata costituita nel 2006 con l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica, la diagnosi e la cura delle malattie reumatiche

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CARLA FRACCI E IL MAESTRO BEPPE MENEGATTI, SPOSI DAL 1964. DALLA LORO UNIONE È NATO FRANCESCO, CHE LI HA RESI NONNI DI DUE SPLENDIDI NIPOTI

ripeto, semplici grandi chiari maestri! E quale futuro vede per il balletto, soprattutto italiano? Difficile, perché si continuano a chiudere compagnie. Dei Corpi di Ballo delle Fondazioni liriche, oggi ne sono rimasti solo tre ed erano quelli che davano continuità alla danza garantendo ai danzatori qualità, titoli e insegnanti qualificati. Ora le compagnie, per lo più, nascono e si sciolgono a seconda se un titolo attragga o meno consensi economici. Così, la qualità della danza si perde, per non parlare dello stile stesso della danza. Pensate: non abbiamo nemmeno una Compagnia Nazionale di Danza, come l’hanno all’estero! Non garantiamo alle nuove leve buone compagnie. Eppure il pubblico ama la danza, riempie teatri ed arene, ma questo a chi dovrebbe decidere non interessa. Che rapporto ha con le nuove generazioni di ballerini? Ottimo, sento molta curiosità

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e voglia di sapere, di conoscere; mi dispiace solo che abbiano molte poche occasioni serie per dimostrare quanto valgono. Durante la mia carriera, ho sempre cercato di aiutarli, mi sono sempre circondata di giovani che con me hanno consolidato la loro preparazione e si sono fatti notare. Una giornalista, qualche tempo fa, l’ha definita un’icona rock. Le calza questa definizione? Rock forse perché in ogni im-

presa metto tutta me stessa e cerco di offrire sfaccettature diverse, anche con un po’ di personalità. In effetti sì, mi sento sempre pronta a dare il massimo. Una carriera costellata da grandissime soddisfazioni. Quali ricorda con maggiore emozione? L’emozione è costante in tutti i miei ricordi di lavoratrice danzante. Esiste un lato, anzi una sfaccettatura di emozioni, che nei ricordi non mi abbandona mai.



__COPPIE CELEBRI__

AMORE E ARTE

CARLA FRACCI E BEPPE MENEGATTI

MILANO NEL CUORE. Il mondo, a portata di mano. Specie per un’étoile, una ballerina acclamata da un capo all’altro del Pianeta. Osannata da New York a Mosca, passando per Tokyo e Londra. È la parabola di Carla Fracci, nata nel capoluogo lombardo il 20 agosto del 1936, moglie del regista teatrale Beppe Menegatti, suo compagno nella vita come sul lavoro. Partner in spettacoli indimenticabili.

Lei Lei, la ballerina che ha interpretato oltre duecento personaggi e di cui non si contano più le onorificenze, è nata da mam-

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amici di famiglia che, vedendola ballare il valzer, dicono: “Perché non la fate studiare?”, non immaginando di certo che, presto, quella giodi Giada Valdannini vane promessa avrebbe danzato coi più grandi ballerini al mondo: Lei, regina della danza. Nureyev, Vasiliev, Bruhn e Baryshnikov. Lui, regista teatrale che Ma, ancora prima, sarà l’incontro con ne ha curato molti balletti Margot Fonteyn - come racconta lei stessa a 50&Più - a farle capire che la danza ma operaia e papà tramviere. Inizia a sarebbe stata la sua vita: «Frequentavo calcare il palcoscenico quasi per caso, già la scuola di Ballo della Scala e mi ha iscrivendosi alla scuola della Scala: picaperto un universo del quale ho sentito cina d’età e minuta, si dice la chiamassubito che avrei voluto far parte». sero affettuosamente “la tramvierina” o “Fraccina”. Sta di fatto che arriva in queLui sta prestigiosa scuola su spinta di alcuni Beppe Menegatti, toscano ma milanese


d’adozione, nasce a Firenze il 6 settembre 1929. Inizia nel teatro giovanissimo, seguendo gli spettacoli del Maggio Musicale Fiorentino per poi approdare all’Accademia Nazionale Silvio D’Amico. A metà degli anni Cinquanta lavora al fianco di Luchino Visconti come assistente alla regia, collaborando poi con Eduardo De Filippo e Vittorio De Sica. Nella sua lunga carriera, curerà la regia anche di opere, balletti e pièce di importanti autori. Dopo l’incontro con colei che sarebbe diventata la sua compagna per una vita, Carla Fracci, lavorerà pure alla regia di molti dei suoi spettacoli, che porteranno in scena assieme. Un uomo, un compagno che, in più occasioni, lei stessa non mancherà di definire «il mio punto di riferimento». L’incontro «Ci siamo incontrati nel corridoio che portava alla meravigliosa sala danza Trieste - ricorda -, all’ultimo piano del Teatro alla Scala con le finestre che davano su piazza Scala. Stavamo per iniziare le prove del balletto Mario e il mago, con la musica di Franco Mannino e il soggetto tratto da una novella di Thomas Mann». Un amore - ci confida Carla Fracci - alimentato «rendendosi sempre disponibili al confronto e dopo sessant’anni la discussione non si è mai acquietata. In più, abbiamo la fortuna di un figlio bravissimo (Francesco, ndr), già adulto, e due nipoti eccezionali». E alla domanda su come sia riuscita a far convivere l’essere mamma e l’étoile in modo armonioso, risponde che è

stato grazie tanto alla forza di volontà, quanto all’aiuto di una persona preziosa, che l’ha affiancata mentre era in tournée in giro per il mondo: Luisa Graziadei, la tata di suo figlio, oggi ancora parte fondante della sua famiglia. Le amicizie Una coppia, quella composta da Carla Fracci e Beppe Menegatti, catalizzatrice di preziose amicizie. Durante la gravi-

danza di Francesco, Eugenio Montale dedicherà a Fracci la poesia La danzatrice stanca nella quale la ballerina è descritta come figura leggerissima, quasi eterea, che torna a ballare dopo essere diventata mamma; non più creatura celeste, quindi - per aver dato alla luce un figlio -, bensì terrestre, eppure così speciale che tutti si accorgeranno che è tornata, visto che, senza di lei, i balletti sembrano sfilate di morti (“nivei dèfilès di morte”).

DUECENTO PERSONAGGI

Una donna e un’artista unica S’intitola Passo dopo passo - La mia storia l’autobiografia di Carla Fracci, pubblicata da Mondadori. Nel libro, la ballerina racconta l’infanzia, gli incontri, i numerosi personaggi che ha interpretato sulla scena e il grande amore per la famiglia e la danza. Giselle, Giulietta, Cenerentola, Medea, Swanilda, Francesca da Rimini: sono oltre duecento i personaggi che ha portato sui maggiori palchi del mondo. Un’autobiografia intima, la cui protagonista racconta di un’infanzia trascorsa nella campagna lombarda; l’ingresso alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala; il Passo d’Addio delle allieve licenziande e i trionfi con l’American Ballet Theatre e nei più importanti teatri esistenti.

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1 - Forte dei Marmi, la Fracci con il

figlio Francesco, la sua compagna con uno dei nipoti e il marito; 2 - 1964, l’étoile nel giorno delle nozze con Beppe Menegatti; 3 - La ballerina in un ritratto di famiglia; 4 - Con il marito e il figlio Francesco.


__GRANDI EVENTI__

Dal 14 al 17 novembre a Venezia 50&Più parlerà di futuro. Torna Gold Age, il Forum dedicato agli over 50. All’evento un ospite di eccezione: l’astronauta Umberto Guidoni. Quattro giorni di incontri, testimonianze, workshop ed esposizioni, per riflettere, essere consapevoli, e prepararsi al meglio al futuro che ci aspetta

GOLD AGE 2017, PER CONOSCERE IL FUTURO CHE È GIÀ QUI di Luisella Berti

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L’EVENTO, CHE SI TERRÀ PRESSO IL PALAZZO DEL CASINÒ E IL PALAZZO DEL CINEMA DEL LIDO DI VENEZIA, ATTENDE I SOCI 50&PIÙ DA TUTTA ITALIA

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È IL FUTURO il tema conduttore della XIII edizione di Gold Age, il Forum dedicato al mondo degli over 50 ideato e organizzato dall’Associazione 50&Più. Il titolo, La sera conosce cose che il mattino nemmeno immagina, sarà un viaggio nei prossimi decenni, in un domani non troppo lontano perché il futuro è più vicino che mai. L’innovazione tecnologia e la scienza corrono, quali saranno le ripercussioni sul vivere quotidiano, sulla salute, l’autonomia e l’inclusione sociale di milioni di persone la cui speranza di vita si sposta sempre più avanti? Come saranno le nostre città, piazze e quartieri? Come ci cureremo, come comunicheremo e viaggeremo? Vivremo all’interno di ambienti più confortevoli? Riusciremo a consumare me-


no energia e risorse naturali? Questa è solo un’anticipazione degli interrogativi a cui si cercherà di dare risposta e dei temi che saranno affrontati da illustri relatori che, a partire dagli attuali traguardi tecnologici e scientifici, ci catapulteranno nel prossimo futuro. Si partirà dalle “supertecnologie” al servizio, in particolare, della terza e quarta età con l’Istituto Italiano di Tecnologia. Dagli occhiali per non udenti a robot pronti per diventare badanti 2.0. E sempre di tecnologia si parlerà con uno dei maggiori esperti del settore, Andrea Granelli, che presenterà una serie di startup, progetti e strumenti di innovazione digitale per gli anziani. Come cambieranno le città? Saranno davvero più “smart” (“intelligenti”) e a misura di anziano? Basti pensare che nel 2030, tra appena 13 anni, 2/3 della popolazione risiederà in città e un quarto degli abitanti avrà più di 60 anni. Alcuni progetti innovativi saranno illustrati da Planet Idea, con Marco Savio, dalla prima social smart city in Brasile alla primo progetto sperimentale della piazza smart a Torino. Dall’incontro “100, 110, 120: la frontiere e il traguardo” arriveranno consigli su come prepararsi

al meglio alle nuove frontiere anagrafiche, non solo grazie ai traguardi della scienza e della medicina, ma anche attraverso la prevenzione e la cura del proprio benessere psicofisico. Per parlare di futuro e del mondo che verrà, ci sarà l’incontro con un ospite di eccezione: l’astronauta e divulgatore scientifico Umberto Guidoni in “8 passi nel futuro”. Sono gli 8 passi alla scoperta dei possibili scenari della vita futura, dove ognuno deve iniziare a fare la propria parte, a partire da oggi. Si parlerà anche di economia, di lavoro e del dopo pensione. In particolare, 50&Più presenterà la sua proposta programmatica per un invecchiamento attivo, nel lavoro, nel volontariato e in tutti gli ambiti in cui l’età anagrafica non è un limite ma una risorsa. Parallelamente all’evento si terrà anche la fase conclusiva con la proiezione delle opere finaliste della prima edizione del Concorso internazionale di cortometraggi Corti di lunga vita, promosso da 50&Più e dal suo Centro Studi. Dedicato al mondo dei senior, il tema del Concorso è “Incontri e riconoscimenti”. La partecipazione dei soci 50&Più anche a questo Gold Age si farà sentire. SETTEMBRE 2017 I 39



__in VIAGGIO__

LA CITTÀ CHE TI FA INNAMORARE Decantata da poeti e scrittori, rappresentata da illustri pittori, Venezia è un museo a cielo aperto affacciato sull’acqua, custode di capolavori architettonici, di Storia e natura. Disse Goldoni: «È una città così straordinaria che non è possibile farsene un’idea senza averla vista», e Peggy Guggenheim:«Visitarla significa innamorarsene» di Loris Porcheri

L

«LA GONDOLA NERA, slanciata, e il modo in cui si muove, lieve, senza rumore alcuno, ha qualcosa di strano, una bellezza da sogno, ed è parte integrante della città dell’ozio, dell’amore e della musica»; così descrive uno dei simboli di Venezia, lo scrittore e poeta tedesco Hermann Hesse, che amava profondamente la città lagunare e nella quale soggiornò a lungo tra il 1901 e il 1903. Snelle, leggiadre, silenziose, le gondole solcano agili le acque che si insinuano nella città diffondendo, ancora oggi al loro passaggio, quell’immagine di aristocratica bellezza e di forza che le ha accompagnate nella storia e nella leggenda. Si racconta, infatti, che in tempi remoti, la laguna fosse abitata da un drago il quale, nei momenti d’ira, soffiava sulle acque facendo alzare una nebbia che avvolgeva le terre. Nulla spaventava l’animale, tranne le gondole ed i gondolieri che, muovendosi veloci e con perizia con le loro imbarcazioni lungo i canali, tenevano a bada il drago impedendogli di affiorare. E di gondole, in tempi antichi ce n’erano moltissime, perché era il mezzo di trasporto d’eccellenza per la povera gente, che si faceva traghettare da una riva all’altra, ma soprattutto per le persone benestanti e per i nobili, che utilizzavano gondole private non solo per spostarsi all’interno della città ma anche per conversare, intessere rapporti d’amicizia con gli occupanti di altre gondole, per concludere affari o intrecciare storie »


IN VIAGGIO IL LEONE ALATO

IL FERRO DELLA GONDOLA

LA TORRE DELL’OROLOGIO

È l’emblema dell’evangelista San Marco, le cui spoglie riposano nell’omonima Basilica a Venezia e divenne il simbolo della Repubblica Serenissima. Poggia la zampa anteriore destra su di un libro aperto su cui è scritto: “Pax Tibi Marce Evangelista Meus”.

Non solo bilancia l’imbarcazione, ma rappresenta la città stilizzata. La parte superiore riproduce il Corno ducale (il copricapo del Doge), l’arco indica il Ponte di Rialto, la forma ad S il Canal Grande. I sei rostri sono i sestieri in cui è suddivisa la città.

Si affaccia su piazza San Marco ed è stata inaugurata nel 1499. L’orologio, in oro e smalto blu, indica l’ora, il giorno, le fasi lunari e lo zodiaco. Sulla torre ci sono due statue di bronzo, i “Mori”, che battono le ore con dei martelli su di una grande campana.

LIDO DI VENEZIA d’amore. La gondola, infatti, era considerata un sostituto dell’abitazione, tant’è che le persone abbienti le facevano dipingere con colori sgargianti, rivestire di broccati e stoffe preziose e munire di una tettoia che le riparasse dalle intemperie. Oggi le gondole sono uno dei simboli della città e stanno a Venezia come i black cab a Londra o i taxi gialli a New York, con la differenza che ora ne usufruiscono principalmente i turisti, desiderosi di condividere, per un breve lasso di tempo, la vita degli antichi nobili veneziani riempiendosi, nel contempo, gli occhi della bellezza di una città unica al mondo. Ammirare Venezia non solo camminando tra le sue calli strette, attraversando i suoi innumerevoli ponti, ma scivolando tra i canali che la percorrono, è vedere la Storia da un altro punto di vista. Non c’è palazzo, chiesa o piazza che non sia un’opera d’arte. A cominciare da piazza San Mar-

SPIAGGE E CULTURA

I due volti del Lido

Il Ponte di Rialto, un’unica arcata di 28 metri che poggia su 12mila pali di legno d’olmo.

Noto per la Mostra Internazionale del Cinema, che qui si svolge ogni anno, il Lido di Venezia è un concentrato, oltreché di cultura, anche di architettura e storia. Posto di fronte a Venezia, il Lido fa da spartiacque tra il capoluogo veneto ed il mare aperto. Unica isola lagunare percorribile in auto, vanta spiagge sabbiose e un’architettura Liberty, testimone di un altolocato turismo del passato. Le sue acque hanno ricevuto la Bandiera Blu.

co, cuore pulsante della città, ornata dalla meravigliosa Basilica di San Marco, custode delle spoglie del santo, dall’omonimo campanile, il più alto della città, dalla Torre dell’Orologio, nella quale meccanica e architettura si fondono creando bellezza. E poi il Palazzo Ducale, un tempo dimora del doge e oggi testimone della potenza e della raffinata cultura che regnavano nella Serenissima; il Ponte dei Sospiri, che collega il Palazzo Ducale con le Prigioni nuove, e dalle cui anguste finestre i condannati, intravve-

Panoramica del Canal Grande. Lungo 4 chilometri, si snoda all’interno della città e la suddivide in due parti.

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dendo la città, sospiravano rimpiangendo la libertà perduta; il Ponte di Rialto, il più antico di Venezia e il solo a collegare le due sponde del Canal Grande fino all’800. Venezia è questa e molto altro ancora. Peggy Guggenheim, che qui visse 30 anni, disse: «Si è sempre dato per scontato che Venezia sia la città ideale per una luna di miele, ma è un grave errore. Vivere a Venezia, o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro».


cultura LIBRI ARTE TEATRO MUSICA CINEMA

__LIBRI CULTURA__ LA STORIA DI LAZZARO è quella di un maestro romagnolo che decide di uccidere il despota Leo Bonsi, l’avventuriero che ha cancellato la democrazia facendosi eleggere presidente a vita, dopo aver eliminato anche fisicamente i rivali, grande insuperato organizzatore del consenso con ogni stratagemma. In mezzo, Roma corrusca e levantina con il potere ammaliatore, grande e sontuosa quinta d’ogni apparenza e d’ogni metamorfosi, gran teatro del mondo attraverso una lente che deforma, città per definizione eterna e “eternamente peccatrice”. Dove il maestro si aggira armato di pistola, gira tra scalinate e chiese, con il sogno segreto che sempre più diventa l’ossessione del temibile dittatore, che nel frattempo è diventato un uomo malato e segregato nel fortino del suo potere, voyeur per impotenza e disperazione di fronte al potere. Il racconto di Roberto Pazzi

L’OMICIDIO + DI UN DESPOTA SULLO SFONDO DI ROMA

scorre trascinato dalla follia eroica ed erotica intorno all’eterna questione sulle entità di bene e male, nell’analizzare come funziona il male, per poterlo evitare, e il bene, per poterlo imparare. E anche sul mistero La Città Eterna fa da del potere con le sue metamorfosi cornice all’ultimo libro di in rapporto alla Roberto Pazzi. Al centro suggestione della l’uccisione di un avventuriero, parola sotto la cui reo di diversi omicidi ala i due protagonisti si muovono in pur di cancellare modi differenti, seogni traccia di democrazia condo la propria natura, la propria di Renato Minore esperienza, il proprio destino. Insieme a Cercando l’imperatore, LE OTTO MONTAGNE il romanzo che ha imposto Paolo Cognetti Editore Einaudi - 180 pagine Pazzi, tradotto in molte linprezzo: 18,50 euro gue, Lazzaro, con la sua vena Giudizio di 50&Più: onirico-visionaria, è il miglioIl padre, la madre, il figlio, l’amico-fratello, re tra i molti romanzi da lui la natura, la nascita, la morte: Le otto monfinora scritti.

LAZZARO BOMPIANI 240 PAGINE 17,00 EURO Giudizio di 50&Più:

tagne di Paolo Cognetti, che si è imposto allo “Strega”, è la storia di un ragazzo che diventa uomo, di una grande amicizia tra Pietro, con la sua famiglia di amanti della montagna, e Bruno, il montanaro incapace di immaginarsi altrove, inseguendo i propri sogni. Un romanzo di avventure, come dice il suo autore: due amici e tutto «un salire e scendere, partire, tornare, ripartire». Un romanzo sulla montagna, con i suoi paesaggi, la sua decadenza, con gli abitanti che lo abbandonano per l’impossibilità di sopravvivere con gli antichi mestieri. Un romanzo sul padre, sul dialogo che non s’interrompe neppure con la sua scomparsa. E sulla ricerca di sé attraverso le continue partenze e ritorni a “un luogo dell’anima”.

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__ARTE CULTURA__ INFORMAZIONI MOSTRA

Rovigo - Palazzo Roverella Via Laurenti, 8/10 dal 23/09 al 21/01/2018. Orari: 9.00/19.00, sabato e festivi 9.00/20.00, chiuso il lunedì. Ingressi: intero € 11, ridotto (over 65 e fino a 18 anni, categorie convenzionate, gruppi 20 persone, universitari e insegnanti) € 9. info: www.palazzoroverella.com

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DA NON PERDERE

NUORO

Coppie di artisti russi A 100 anni dalla rivolta bolscevica, Amore e rivoluzione propone le opere di sei grandi artisti della prima generazione della nuova Russia: N. Goncharova e M. Larionov, V. Stepanova e A. Rodchenko, L. Popova e A. Vesnin. Intensa collaborazione e grande impegno, sia artistici che politici, emergono dalle opere in mostra. Al Man fino all’1 ottobre FIRENZE

Magica porcellana Fondata dal marchese Ginori nel 1737 e acquisita nel 1896 dalla milanese Società Ceramiche Richard, la più antica fabbrica di porcellana in attività si propone nella mostra La fabbrica della bellezza. Molti pezzi prestigiosi, tra cui la Venere dei Medici, il monumentale Camino colorato con le cere, le terrecotte, i bronzi che ne fecero da modello. Al Museo del Bargello fino all’1 ottobre

A Rovigo si inaugura una piacevole mostra che mette a confronto l’arte tra ’800 e ’900 in quattro diverse città europee

SULL’ONDA DELLA MODERNITÀ DOPO LA PAUSA ESTIVA, con l’arrivo dell’autunno, riapre la stagione delle grandi mostre. Quest’anno si preannunciano particolarmente importanti quella che Milano dedicherà a uno dei suoi figli più illustri, il Caravaggio, e quella che a Roma presenterà il Picasso più legato all’Italia e all’area mediterranea. Noi siamo andati a cercare un’esposizione più defilata e meno roboante, anche se decisamente interessante e piacevole: nel capoluogo del Polesine che, grazie a una serie di proposte ben assemblate e intelligentemente elaborate, si sta affermando come riferimento per l’arte tra XIX e XX secolo, apre Secessione. Mona-

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MOSTRE di Ersilia Rozza

co Vienna Praga Roma. L’onda della modernità. «Abbiamo voluto evidenziare le specificità dei quattro diversi distacchi dalla tradizione», ci dice il curatore Francesco Parisi. «Di Vienna, considerando le arti decorative e applicate; di Monaco, la bellezza della pittura; di Praga, la passione per l’esoterismo e il lato buio; di Roma, la tendenza al modernismo. Proponiamo oltre 200 opere, focalizzate per scuole nazionali, senza tenere troppo in conto la già diffusa circolazione degli artisti. La scelta è stata dettata da una volontà di chiarezza espositiva. E anche per superare alcune problematiche, come il veto messo dalle autorità

austriache all’esportazione dei quadri di Gustav Klimt in Italia, conseguenza anche del furto che ci fu alla Galleria Ricci Oddi vent’anni fa». La Giuditta II del maestro ci sarà, insieme a vari disegni, manifesti e preziosa oggettistica, e soprattutto ad altri meno noti capolavori: I fiori del male, di Thomas Theodor Heine; la Venere delle rocce, di Koloman Moser; il Cortile d’inverno, di Carl Moll; il Nudo, di Enrico Lionne; il Giardino con laghetto e salice, di Teodoro Wolf Ferrari.


__TEATRO CULTURA__

UN TEATRO A TUTTO TONDO

A passo di danza

vani, cercando progetti da realizzare con i loro coetanei». Undici spettacoli più una carrellata di incursioni che vedono, il 14, la serata Un bastardo venuto dal sud, omaggio in musica e parole dedicato a Franco Califano nel suo giorno di nascita. Sempre negli eventi extra stagionali, il © JEAN CLAUDE CARBONNE

TORINO

ULTIME BATTUTE PER IL TRENTUNESIMO “TODI FESTIVAL”. IN SCENA FINO AL 3, PAMELA VILLORESI, VITTORIO SGARBI E ROBERTO VECCHIONI. INFO: 0755003848

Ultimi appuntamenti festivalieri e promettenti stagioni teatrali ai blocchi di partenza

TEATRO SETTEMBRE, e il sipario del Teatro Sala Umberto di Roma si apre già su una stagione che «va incontro a due esigenze quest’anno - dichiara il direttore artistico, Alessandro Longobardi -: andare incontro agli abbonati con un teatro comico d’autore, e costruire il pubblico di domani, di gio-

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L’edizione di “TorinoDanza Festival 2017”, organizzata dal Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale dal 12 settembre al 1° dicembre, è l’ultima per il direttore artistico Gigi Cristoforetti, futuro direttore generale di Aterballetto. Il testimone passerà nel 2018 ad Anna Cremonini. Intanto la lunga kermesse coreutica offre variegate proposte di stili e artisti: dal classico Angelin Preljocaj, che apre la rassegna con Roméo et Juliette, a Daniele Albanese con Von (16), passando per La Parade Moderne di Clédat & Petitpierre (16), Set and Reset/Reset di Trisha Brown e Nuova creazione di Yasmeen Godder (19), fino agli olandesi Introdans con quattro capolavori (29 e 30). E poi Ohad Naharin, Emio Greco, Aterballetto e molti altri per 24 spettacoli con 15 compagnie ospiti. Info: 0115169555 - n. verde 800235333

di Mila Sarti

La Sala Umberto è in fermento fra prosa, spettacoli per le scuole, accademia di recitazione, concerti di musica classica e tanto divertimento 23 è la volta di Claudio Boccaccini autore-attore de La foto del carabiniere (La storia di Salvo D’Acquisto e di mio padre), racconto sul filo della memoria. Il 28 settembre inaugurano la stagione teatrale due signori della scena, Ugo Pagliai e Paola Gassman, con Gabriel Garko, attore adorato dal pubblico televisivo. Alessandro Benvenuti li dirige in Odio Amleto (fino al 15 ottobre), del drammaturgo americano Paul Rudnick. «Più che odio, parlerei di paura verso Amleto», racconta Pagliai a cui fa eco,

scherzando, Garko: «Qui chi ha paura di Amleto sono io...». La pièce è ambientata a New York e ruota attorno a una giovane e famosa star televisiva (Garko) in procinto di fare il salto di qualità, recitando Shakespeare in teatro. L’artista soggiorna nell’appartamento del leggendario attore John Barrymore, intenso e acclamato interprete di Amleto, trovandosi faccia a faccia con il suo fantasma (Pagliai). Da qui il dubbio se proseguire l’avventura teatrale o tornare alla sicurezza televisiva… Info: 066794753 SETTEMBRE 2017 I 45


__MUSICA CULTURA__ CURIOSITÀ

La scuola milanese “Cpm” di Franco Mussida, chitarrista della Premiata Forneria Marconi e, tra le altre cose, docente, è stata autorizzata a rilasciare lauree triennali in Popular music: “Dottori in Musica pop”.

Al “Festival Internazionale della Musica”, tra Milano e Torino, venti giorni e 140 concerti

IL FESTIVAL “MITO 2017” INAUGURA L’EDIZIONE NUMERO UNDICI

MUSICA di Raffaello Carabini

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MUSICA DA LEGGERE

“Note d’autore” è la nuova collana di libri a tema musicale, agili e di divertente lettura MUSICA E PASSIONE

«Si scrive di un amore: la musica, qualunque essa sia». Così si presenta la serie di stimolanti volumetti (un centinaio di pagine, 13 euro) di Skira editore. Aprono Confesso che ho stonato, di Gianni Mura, in cui il noto giornalista-scrittore espone le sue passioni, da Endrigo a Jannacci passando per l’elogio della fisarmonica e il jazz. Altrettanto godibile, Venere senza pelliccia, di Michele Monina, critico che affronta la scomparsa del sesso nel nostro pop femminile, contrariamente a quanto accade con Lady Gaga o Miley Cyrus, che usano il corpo come spinta per la propria espressività. Sarà veramente un male?

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ANCHE QUEST’ANNO l’unica rassegna al mondo che unisce equamente due città così importanti sarà imponente: dal 3 al 21 settembre 140 concerti di musica classica, per metà gratuiti, invaderanno centro e periferia. Per il secondo anno con un tema unitario, Natura: «Il nostro ecosistema - affermano i due sindaci Appendino e Sala - non è fatto solo di terra, acqua e cielo, ma anche di uno spazio sonoro, lo spazio del “sentire”, che è nostro compito proteggere, sviluppare e tenere vivo». Tra gli infiniti eventi visibili sul sito www.mitosettembremusica.it - vi segnaliamo almeno: la “Due giorni dei Cori”, con oltre 30 formazioni, che culminerà con il canto collettivo nelle piazze San Carlo e Duomo (rispettivamente i giorni 9 e 10: l’anno scorso ac-

corsero in oltre 25mila); l’attenzione ai compositori viventi (ne sono proposti addirittura 115, con dieci prime esecuzioni italiane e ben sette prime assolute, tra cui Il canto della fabbrica per Salvatore Accardo e l’Orchestra da Camera Italiana, l’8 a Torino); la presenza delle orchestre sinfoniche della Scala di Milano, del Regio e della Rai di Torino, dell’Accademia di Santa Cecilia, la Giovanile Italiana e la Gustav Mahler Jugendorchester (che aprirà nei grandi teatri cittadini, il 3 a Milano e il 4 a Torino, con Quattro paesaggi, concerto di contrasti, tra Gershwin e Ravel, tra Dvorak e l’emergente inglese Anna Clyne, appena 37enne); i ricchi e formativi appuntamenti di teatro musicale dedicati ai bambini.


__CINEMA CULTURA __

Aspettando l’atteso “sequel” di Top Gun, che dovrebbe iniziare nel 2018, Tom Cruise si trasforma nel pilota e contrabbandiere statunitense Barry Seal

di Alessandra Miccinesi

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FILM IN USCITA

BARRY SEAL: UNA STORIA AMERICANA

THRILLER

L’INGANNO REGIA di Sofia Coppola con: N. Kidman e C. Farrell Giudizio di 50&Più:

Pasti, preghiere e lezioni di francese scandiscono le ore nel collegio femminile diretto da Miss Martha (N. Kidman), in Virginia. La Guerra di Secessione fa breccia nell’istituto, turbando i placidi rituali delle signorine con l’arrivo del soldato John McBurney (C. Farrell). L’uomo, ferito, porterà lo scompiglio all’interno del gineceo, risvegliando nelle ragazze una femminilità repressa, gelosie e ripicche con drammatiche conseguenze. Premio per la regia all’ultimo Festival di Cannes, il film della Coppola è ispirato al libro del ’66, A Painted Devil, di Thomas P. Cullinan.

DRAMMATICO

GIFTED: IL DONO DEL TALENTO REGIA di Mark Webb con: C. Evans e M. Grace Giudizio di 50&Più:

Da Il mio piccolo genio, di Jodie Foster, a Will Hunting, genio ribelle di Gus Van Sant. Il cinema americano continua ad occuparsi di giovani talenti della matematica con difficoltà nelle relazioni. Focus della narrazione è il dilemma in cui si dibatte Frank (C. Evans), zio affidatario della nipote Mary (M. Grace), piccolo genio dei numeri come sua mamma, morta in un incidente. Zio Frank vorrebbe per lei una vita normale, mentre la nonna sogna un futuro d’eccellenza: tra i due inizia una dura battaglia legale.

CINEMA

DAL REGISTA di The Bourne Identity e Mr e Mrs Smith, una storia adrenalinica ispirata alla vita di Barry Seal, personaggio controverso al quale la fiction ha dato spazio sia al cinema - nel poliziesco del ’91 Un gioco pericoloso, interpretato da Dennis Hopper - che in Tv nella serie Narcos. Impersonato da Tom Cruise, versione adorabile mascalzone, Barry Seal è un veterano dell’aviazione: per lui il cielo è senza limiti. Primo della sua classe nella pattuglia area civile, pilota dal sorriso ingessato durante i voli di linea Twa - lavoro dignitoso che svolge per mantenere onestamente la famiglia -, tutto cambia radicalmente nella sua vita quando viene contattato per mettere a frutto, a scopi illeciti, il suo talento nel pilotare piccoli aerei. Siamo negli Anni ’80. Armi, droga e riciclaggio di denaro diventano pane quotidiano per Barry, contrabban-

diere per il cartello di Medellin, al soldo di Pablo Escobar. Quando le autorità statunitensi gli mettono le manette ai polsi, Barry viene condannato a dieci anni di carcere. Accetta quindi di diventare informatore della Cia, lavorando sotto copertura per sgominare i cartelli dei boss colombiani e panamensi. Un personaggio ambiguo, insomma, a cui Cruise regala sorrisi e carisma, in un film che privilegia l’azione alla drammaticità dei fatti. La pellicola conferma l’interesse di Hollywood ad investire su personaggi a tinte “forti”, anche se poco edificanti (The wolf of Wall Street, Prova a prendermi e American Hustle), e offre a Cruise la “missione possibile” di esercitarsi col volo in vista di Top Gun 2, le cui riprese inizieranno nel 2018. Regia: Doug Liman Genere: azione Giudizio di 50&Più:

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__INVECCHIARE NON È UNA MALATTIA__

VIVERE BENE E A LUNGO di Marco Trabucchi - Associazione Italiana di Psicogeriatria e Fondazione Leonardo

È raro trovare una trattazione organica dell’anziano in buona salute, analizzandone le aree che permettono (o impediscono) una vita “normale”. Il volume “L’anziano attivo. 6° Rapporto sulla vita nelle età avanzate”, a cura della Fondazione Leonardo, presenta il concetto di vita attiva come strada per vivere bene e a lungo IL FILO CONDUTTORE dei diversi contributi pubblicati nel volume (che può essere liberamente consultato sul sito dell’editore Maggioli) riguarda l’affermazione: “invecchiare non è una malattia”. Oggi sembra un dato indiscutibile; però dietro a questo concetto

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vi sono state nel recente passato molte discussioni teoriche e rilevazioni pratiche mirate a negarlo. Si trovano ancora alcune posizioni “ageiste”, difficili da sconfiggere, ma soprattutto in grado di danneggiare fortemente la vita della persona in età avanzata, perché

“sei ammalato e quindi non meriti particolari attenzioni da parte della comunità, se non un po’ di aiuto sul piano sanitario”. Il secondo filo che intreccia i capitoli dell’intero volume si rifà all’esigenza che la persona in età avanzata conquisti ogni giorno la propria libertà, attraverso l’impegno mentale, l’attività fisica, la partecipazione alla vita collettiva. Anche questa sembra un’affermazione ovvia, ma invece molti convincimenti individuali tendono a negare l’importanza di una continua attivazione, a qualsiasi età (anche la più avanzata) per mantenersi giovani, prolungare la durata della vita, allontanare il rischio di perdere l’autonomia. All’interno del volume si potrà poi trovare l’analisi delle condizioni esterne che possono facilitare o danneggiare la vita armonica delle persone in età avanzata, e ancora focus sulla spiritualità, sul cinema e molto altro. Ma nella speranza di convincere il lettore a consultare l’intero volume, riporto la vicenda umana di una persona molto, molto vecchia, un esempio di come si possa vivere bene a tutte le età, purché si seguano alcune regole e purché la comunità lasci spazio alle generosità e alla scelte individuali (cioè esattamente i principi che stanno alla base del volume, come sopra indicato). Ho incontrato una signora di 96 anni, in buona salute (infatti cammina ancora con sicurezza e rapidamente: è un mo-


do preciso per determinare lo stato di benessere di una persona anziana) che si prende cura della cognata (la moglie del fratello scomparso) di 86 anni, affetta da demenza di Alzheimer. L’impegno dura ormai da 3 anni e continua con determinazione e senza apparenti crisi. Il caso merita una considerazione riguardante il lavoro volontario di anziani al servizio di altri anziani. Non è mai troppo tardi per essere utili agli altri (la generosità è una virtù che va coltivata, conseguente ad uno stile di vita che spesso viene da lontano - un cristianesimo profondo nel caso descritto -, ma che può anche essere acquisita nel tempo). Il servizio è reso con precisione e accuratezza da parte della 96enne, per esempio nella somministrazione dei numerosi farmaci prescritti, e la relazione è intrisa di disponibilità e di affetto (aspetto da sottolineare, perché negli anni precedenti il rapporto tra le cognate non era stato idilliaco!). Non c’è dubbio, infine, che il prestare aiuto riempie la vita della cognata “sana”, scandisce di impegni una giornata che rischierebbe di essere vuota, la fa sentire importante nel ricoprire un ruolo stimato dalla comunità. Di fatto la 96enne riceve dal suo sacrificio come caregiver un indubbio vantaggio sul piano della salute: si pensi all’esercizio fisico imposto dalle pratiche del lavoro di cura e all’esercizio mentale richiesto per

QUASI INVISIBILE E DIFFICILE DA SRADICARE

Ageismo, una discriminazione fatta di parole e stereotipi Un concetto forse meno diffuso in Italia rispetto ad altri Paesi è quello di “ageismo”. Inglesismo derivante da ageism (a sua volta proveniente dall’inglese age: età) il termine indica, citando il dizionario Treccani, una: “forma di pregiudizio e svalorizzazione ai danni di un individuo, in ragione della sua età; in particolare verso le persone anziane”. Il termine fu coniato nel 1969 da un geriatra e psichiatra statunitense (Robert Butler) per l’assonanza con “razzismo” e “sessismo”. E in effetti l’ageismo è una discriminazione che utilizza forme espressive, pregiudizi e dispositivi simili alle altre due citate. Sono tanti gli stereotipi sugli anziani che regolarmente ricorrono nel nostro vivere quotidiano, e tante le vessazioni che questi si ritrovano a subire perché “tanto gli rimane poco da vivere”. La più terribile? L’indifferenza. Diversamente da razzismo e sessimo, però, l’ageismo sembra godere di una certa invisibilità, il che lo rende molto più difficile da combattere ed estirpare. Paradossalmente svalorizzando gli anziani si svalorizza una categoria di cui tutti, volenti o nolenti, prima o poi faremo parte. Svalorizzando gli anziani svalorizziamo noi stessi. Per saperne di più: Fondazione Leonardo Via Fucine 7 - 28887 Omegna (Vb) info@fondazioneleonardo.it - www.fondazioneleonardo.it

+ provvedere in modo efficace ed efficiente all’organizzazione di una giornata. Il caso descritto è certamente particolare; riassume però lo spirito che attraversa l’intero volume sull’anzianità attiva. L’età non è un limite a fare, a costruire atti significativi per sé, per gli altri, per la collettività. Atti che producono a loro volta salute e benessere psichico in chi li compie.

ATTIVI E INDIPENDENTI NON È MAI TROPPO TARDI PER ESSERE UTILI AGLI ALTRI. ANCHE LA TERZA ETÀ PUÒ ESSERE UN MOMENTO DI CONDIVISIONE E IL VOLONTARIATO RIEMPIE LA VITA, MANTIENE ATTIVI E DONA UN RUOLO

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scienze SALUTE TECNOLOGIA

L’inquinamento acustico danneggia l’udito molto più di quanto finora sospettato. Chi vive in una città rumorosa avverte i suoni come se avesse dieci o vent’anni di più __SALUTE__

SUONI IN CITTÀ: NIENTE MUSICA PER LE ORECCHIE di Giovanna Dall’Ongaro NUOVA DEHLI, il Cairo e Istanbul. Sono queste le città più rumorose del mondo secondo una recente ricerca dell’azienda tedesca Mimi Hearing Technologies, che ha dimostrato l’esistenza di un nesso tra i decibel metropolitani e i disturbi dell’udito. I ricercatori hanno confrontato i dati sull’inquinamento acustico di 50 metropoli con quelli sulle performance uditive dei loro abitanti. Scoprendo che il rumore di clacson, motori e schiamazzi vari incide sulla salute delle orecchie molto più di quanto ci si aspettava. Chi vive a Vienna, Oslo, Zurigo o Monaco non ha motivo di preoccuparsi: qui il rumore di fondo rimane al di sotto dei va-

lori pericolosi. Più a rischio sono i cittadini di Shanghai, Hong Kong, Barcellona e Parigi, che ottengono punteggi molto bassi nei test uditivi, pari a quelli di persone con dieci o vent’anni anni di più. In Italia la città più cacofonica è Palermo. Ad attribuire il poco lodevole primato al capoluogo siciliano è stato uno studio finanziato da Amplifon, che ha misurato il livello di rumore in 20 città italiane. Nel complesso i suoni del Belpaese non sono musica per le orecchie: il 49,4% della popolazione è fortemente esposta a decibel troppo elevati. I palermitani che passano in centro tra le 12,00 e le

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14,00 vengono bombardati da 92,6 decibel, un valore molto al di sopra del limite massimo fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di 90 decibel, oltre al quale si riscontrano danni all’udito. Non va molto meglio ai cittadini di Firenze (88,6 dB), Torino (86,8), Milano (86,4) e Roma (86). Le orecchie si riposano di più a Potenza (75,6), Bari (75,2) e Catanzaro (75). L’autorevole rivista medica inglese Lancet ha para-

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IL LIMITE MASSIMO FISSATO DALL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ PER EVITARE DANNI ALL’UDITO È DI 90 DECIBEL. MOLTE CITTÀ LO SUPERANO

TEST Ricercatori tedeschi hanno confrontato i livelli di rumore di 50 metropoli con i risultati dei test uditivi dei loro abitanti


In pericolo non solo l’udito

COSTI 750, i miliardi di dollari che si spendono nel mondo per i disturbi dell’udito, secondo l’Oms

I rumori della città non fanno male solo alle orecchie. Chi vive in zone che superano i 60 decibel va incontro a un incremento della mortalità superiore del 4%, a una probabilità di ictus maggiore del 5% e, curiosamente, anche a un aumento del rischio di obesità rispetto a chi abita in luoghi più silenziosi

L’APP PER MISURARE

LA CONCHIGLIA ISOLANTE

STRADE PIÙ SILENZIOSE

Anche i cittadini possono contribuire a monitorare i decibel. Grazie all’App Noise Tube, messa a punto dalla Free University di Bruxelles, gli smartphone possono trasformarsi in rilevatori acustici.

Un grande casco che isola dai rumori esterni. È la “Comfort Shell”, ideata dall’azienda Silentium: un’area isolata lungo la strada dove poter parlare al telefono o godersi il silenzio.

L’asfalto fonoassorbente può fare la differenza. In alcuni casi, anche in città può essere necessario ricorrere alle barriere “frangi rumore” utilizzate nei tratti autostradali.

dossalmente definito il fenomeno “un’epidemia silenziosa”, riferendosi al fatto che se ne parla troppo poco. L’inquinamento acustico, infatti, non spaventa come quello dell’aria e le amministrazioni cittadine non dedicano ai decibel la stessa attenzione riservata alle polveri sottili. Eppure i costi sanitari dovuti alla perdita o alla riduzione dell’udito possono competere con quelli dovuti alle patologie correlate all’inquinamento atmosferico: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo si spendono circa 750 miliardi di dollari per i disturbi dell’apparato uditivo.

IL SUONO CHE CI FA “AMMALARE”

A lungo termine i decibel di troppo possono creare problemi all’udito. Ma non solo. Chi è esposto al rumore è più nervoso, ha un sonno più disturbato e soffre di mal di testa in percentuale maggiore rispetto a chi ha la fortuna di vivere in zone silenziose. «L’esposizione sonora, a partire da livelli di 7585 decibel - afferma Guido Conti, Responsabile dell’Unità Operativa di Audiologia dell’Istituto di Clinica Orl del Gemelli - può danneggiare l’organo sensoriale, causando un deficit uditivo irreversibile, che peggiora con l’aumento del livello e della durata dell’esposizione che, nel caso del rumore delle strade cittadine, può essere prolungata nel tempo».

L’esposizione al rumore può rendere più nervosi e causare emicrania

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__SCIENZE SALUTE__

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MICRO NOTIZIE

DONNE

Il rumore le affligge In Italia, secondo lo studio di Amplifon che nel 2016 ha coinvolto 20 città del Belpaese, le più esposte all’inquinamento acustico sembrano essere le donne (il 56% della popolazione). Per il 32% si tratta di impiegate e insegnanti, con un’età media di 47 anni. Seguono i pensionati (16%), i freelance (13%) e le casalinghe con l’11%.

TRASPORTI E “VERDE”

Qualche consiglio

La soluzione? Aumentare l’uso dei mezzi pubblici, del car sharing, delle macchine ibride o elettriche oppure della bici. Ricordiamo, inoltre, che le piante hanno capacità fonoassorbenti. Il verde è amico del silenzio.

IL PARADOSSO DELLA “GRANDE MELA” SORPRESA: nella città che non dorme mai, l’inquinamento acustico non danneggia la salute. Anzi. A New York, una delle città ideali per testare gli effetti del rumore sull’organismo dei suoi abitanti, succede il contrario. E i ricercatori del Nyu Langone Medical Center non potevano credere ai risultati della loro indagine: gli abitanti dei quartieri più assordanti sono più in forma rispetto agli altri, con valori ideali del peso corporeo e della pressione sanguigna. Chi vive entro un raggio di cinque isolati da una zona urbana rumorosa ha un indice di massa corporea di 2,72 punti inferiore a chi risiede in zone

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più silenziose. Lo stesso vale per la pressione arteriosa: i cittadini bombardati dai decibel hanno una pressione sistolica più bassa di 5,34 punti rispetto a chi vive in aree meno caotiche. Come si spiega? I ricercatori mettono subito le mani avanti: «Per essere chiari - avverte Dustin Duncan, epidemiologo e autore principale dello studio - non stiamo dicendo che il rumore urbano sia la causa di una salute migliore, e molte altre ricerche sono necessarie per spiegare la relazione che abbiamo trovato tra questo tipo di disturbo e il benessere fisico». Stiamo parlando del centro pulsante della Grande Mela,

che ospita i quartieri più glamour, da Manhattan a Times Square, dai quartieri di Midtown al Queens. Ci sono due ragioni che possono spiegare il paradosso. La prima: i decibel più elevati si trovano nelle zone più facilmente percorribili a piedi, dove gli abitanti sono particolarmente invogliati a muoversi e a mantenersi in forma. La seconda: le zone più rumorose della città sono anche quelle più alla moda, frequentate solitamente da persone attente al proprio aspetto fisico e alla propria salute.


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DENTRO LA RETE AVVISO AI NAVIGANTI

(Oscar Wilde)

a cura di Paolo Negrini

PROGRAMMI ON LINE

Informazioni digitali in Rete

Il formato Pdf (Portable Document Format) è lo standard per lo scambio di informazioni digitali. Qualsiasi operazione dobbiate eseguire su questi files, il sito Pdfcandy è in grado di offrire un intuitivo servizio di modifica, conversione, protezione ed altre operazioni, semplicemente selezionando la funzione di interesse e trascinando il vostro file all’interno della pagina per effettuare l’upload.

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www.pdfcandy.com/it

«Posso credere a tutto, purché sia sufficientemente incredibile»

2

TECNOLOGIA

Una finestra aperta sul mondo

Morite dalla voglia di vedere cosa accade in questo preciso istante in un’altra parte del pianeta? Skyline Webcams vi permette di accedere a moltissime cam sparse in giro per il globo, soprattutto in Italia e nel resto d’Europa. Nel menu posto nella parte superiore della finestra, potete scegliere la nazione, la città o la categoria che preferite vedere e, quindi, cliccare sul riquadro del video.

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www.skylinewebcams.com

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AEROPLANI

Traffico in tempo reale

La piattaforma che vi propongo di visitare si chiama Plane Finder, un incredibile servizio che consente di seguire in diretta le rotte degli aerei direttamente dal browser, localizzando ed identificando il tipo di aereo, la compagnia, le coordinate, il luogo di partenza, l’altitudine, la velocità e la rotta seguita. Come in un formicaio, dietro un’apparente caos regna un ordine perfetto.

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www.planetfinder.net

LO SAPEVATE CHE? Il 23 settembre del 2002 nasce il browser “Mozilla Firefox”. Lo stesso giorno del 2011, ricercatori del Cern di Ginevra e del Gran Sasso, annunciano di aver rilevato una velocità maggiore di quella della luce.

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CURIOSITÀ

Webzine di intrattenimento

NOTIZIE IMPERDIBILI PER LAVORO NAVIGO IL WEB e posso garantirvi che di siti ne ho visitati a migliaia e di tutti i tipi. Se dovessi stilare una classifica su quale sito di intrattenimento mi ha maggiormente stupito, divertito, intrigato, il primo posto lo assegnerei senza un attimo di esitazione al Webzine Incredibilia.it. Come dice il suo stesso nome, il sito è una vetrina di cose incredibili da leggere e guardare e che lasciano il visitatore letteralmente a bocca aperta. Le categorie di argomenti trattati spaziano dalla natura agli animali, dall’arte ai luoghi, dalle persone alle foto assurde e così via. Praticamente, tutto ciò che accade nel mondo e che può lasciare chi guarda con gli occhi sgranati, è qui rappresentato. www.incredibilia.it


__EVENTI ASSOCIATIVI__

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SONO STATE ASSEGNATE 20 FARFALLE D’ORO, 4 LIBELLULE D’ORO, 54 MENZIONI SPECIALI E 10 SEGNALAZIONI DELLA GIURIA

di Luisella Berti

CREATIVITÀ SENZA ETÀ

Riscoprire le proprie passioni e partecipare. A 50 come a 100 anni. Questo è il messaggio che arriva dal Concorso artistico di 50&Più. È la creatività, bellezza! E non ha limiti anagrafici. Nella foto una rappresentanza dei vincitori delle Farfalle e Libellule d’Oro. Da sinistra a destra: Bianca Maria Rorato (Tv), Sandra Tavoloni (An), Gianni Galparoli (Va), Gabriella Zagaglia (Mc), Roberta Lucarelli (Lu), Laura Menesini (Lu), Alberto Bruschi (Li), Luciana Cerne (Pi), Maria Antonietta Franciulli (Rm), Massimo Mezzetti (Rm) 54 I 50epiumagazine.it I SETTEMBRE 2017


QUANDO SI DICE CHE L’ETÀ non conta. È vero, soprattutto quando c’è di mezzo l’arte, la creatività e la voglia di mettersi in gioco e condividere le proprie passioni. Questa XXXV edizione del Concorso 50&Più di Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia, ne è stata una ulteriore prova. E se le frontiere dell’età si spingono sempre più avanti, anche la creatività non conosce limiti anagrafici. È così che al Concorso partecipa chi è alla soglia dei 100 anni, come Alfredo Dini, di Lugo (Ra), oppure la genovese Noelia Burlando, l’artista più affezionata. Classe 1928, partecipa al Concorso da 33 anni. Ma ci sono anche

le cinquantenni come Annarita Rosa, di Tolfa (Rm), classe 1966. E avanti con 60, 70, 80 anni. È la creatività dell’età matura e super matura che rende giovani, a dispetto del dato anagrafico. Il fatto poi di vincere o non vincere quella Farfalla e Libellula d’Oro, pur se sospirata e desiderata, conta fino a un certo punto. L’importante è partecipare, continuare a crescere e migliorarsi. La XXXV edizione del Concorso 50&Più di Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia anche quest’anno ha richiamato oltre 500 appassionati da tutta Italia, due persino dal Canada, per un totale di 800 opere. »

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__EVENTI ASSOCIATIVI__

LUOGHI E PREMI Tra i finalisti, in tanti hanno voluto essere a Baveno, sulle rive del Lago Maggiore, per la settimana dedicata alla finale, dal 2 all’8 luglio. Sono state giornate ricche di opportunità per tutti coloro che hanno voluto partecipare ai workshop e ai laboratori dedicati alle 4 discipline artistiche in gara. Appuntamenti condotti da noti artisti e professionisti del mondo della cultura. Gli appassionati di fotografia hanno potuto seguire il workshop Come trasformare un’idea in un’immagine, con Lina Pallotta, fotografa e fotoreporter; gli amanti della pittura, il laboratorio I cinque sensi, con il pittore Enrico Benaglia; per esercitarsi nella scrittura narrativa l’appuntamento è stato con il laboratorio Una frase, un rigo appena, con Francesco Tarquini, maestro di scrittura creativa; infine, il laboratorio Poesia come responsabilità della parola, con il poeta Elio Pecora. Non sono mancate le serate all’insegna della musica e della comicità. Giornate intense, caratterizzate dalla condivisione

LUNGO LO STIVALE

Da tutta Italia Dalla Valle d’Aosta passando per Roma, Catania e Cagliari. I partecipanti al Concorso 50&Più provengono dal Nord al Sud dell’Italia. A livello territoriale, Lombardia, Toscana, Lazio e Veneto, sono state le regioni con il più alto numero di ultracinquantenni creativi.

RECORD

Toscana

È la regione che ha vinto il maggior numero di Farfalle d’Oro. I vincitori sono stati ben 6 su 20.

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Sopra, a destra, lo showman Maurizio Merolla insieme al pittore Enrico Benaglia. Nella pagina accanto, il presidente 50&Più, Renato Borghi (a destra), il segretario 50&Più, Gabriele Sampaolo (al centro) insieme alla Giuria del Concorso: da sinistra: Enrico Benaglia, Renato Minore, Elio Pecora, Lina Pallotta, Duccio Trombadori.

e dall’amicizia, due aspetti che contraddistinguono questo Concorso, diventato ormai un appuntamento irrinunciabile per chi, attraverso l’arte e il piacere di mettersi in gioco, ha incontrato anche nuovi amici. La giornata dedicata alla proclamazione dei vincitori è stata la più attesa. La giuria, composta da Enrico Benaglia, (pittore), Renato Minore (giornalista, scrittore e critico letterario), Lina Pallotta (fotografa e fotoreporter), Elio Pecora (poeta e scrittore) e Duccio Trombadori (giornalista, pittore e critico d’arte), ha svelato i nomi dei vincitori con l’assegnazione delle Farfalle e Libellule d’Oro,

oltre alle 54 Menzioni Speciali e alle 10 Segnalazioni della Giuria. Felicità e incredulità da parte dei premiati, oltre all’emozione di sentire i propri racconti e poesie interpretate dalla scrittrice Alida Sessa e dall’attore Vittorio Viviani. La premiazione, condotta con verve e simpatia dallo showman Maurizio Merolla, è stata anche arricchita dalle musiche del Maestro Vincenzo De Filippo e del suo gruppo. Soddisfazione e complimenti ai partecipanti dai vertici dell’Associazione 50&Più. «La vostra partecipazione - ha sottolineato il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi - è una testimo-


nianza di come anche nel nostro tempo, anzi soprattutto nel nostro tempo, la passione e l’amore per l’arte siano potenti generatori di gioia e giovinezza. Vi siete messi in gioco di fronte a una platea di centinaia di persone e una giuria di critici d’arte con generosità e determinazione, per esprimere tutto il vostro talento». Per Gabriele Sampaolo, segretario generale di 50&Più: «È un piacere constatare anno dopo anno il crescente interesse nei confronti di questa manifestazione. Vogliamo spingere gli over 50 ad esprimersi liberamente, ma soprattutto a condividere con gli altri le proprie doti. Vogliamo incoraggiarli a intraprendere o a risvegliare passioni artistiche che si immaginano troppo spesso riservate ad altre età. Partecipando a questo Concorso avete voluto vivere un’esperienza preziosa di crescita. La crescita di tutti noi non può mai avere fine. Si impara sempre. Ed è bello farlo metten»

I CONSIGLI DELLA GIURIA Gli autorevoli nomi del mondo della cultura che, nel corso della manifestazione, hanno guidato i concorrenti con grande partecipazione, hanno voluto condividere riflessioni e suggerimenti per continuare a coltivare al meglio i loro talenti PER CHI HA una passione per la scrittura, che sia in prosa o in poesia, per la pittura, e la fotografia, e vuole provarci, per chi invece vuole continuare e desidera migliorarsi, alcuni brevi consigli dai componenti della Giuria del Concorso 50&Più di Prosa Poesia, Pittura e Fotografia. Renato Minore (giornalista, scrittore e critico letterario): «La scrittura ha bisogno di concentrazione e costanza, non tanto di una illuminazione, che può essere anche fuorviante. L’ispirazione comunque va organizzata, messa sulla carta, ecco perché ci vuole concentrazione e costanza».

Elio Pecora (poeta e scrittore): «Nei racconti e in particolare nella poesia, il consiglio è quello di raggiungere l’essenziale, il risparmio delle parole. Pulire la propria lingua fino a rendere le parole durevoli». Duccio Trombadori (giornalista, pittore e critico d’arte): «Ognuno di noi guarda alle cose e alla vita secondo un punto di vista. Cercare di capire qual è il proprio modo di vedere, interrogare il proprio io, guardarsi dentro e aprirsi. Questo è il mio consiglio». Enrico Benaglia (pittore): «Non smettere mai. Mantenersi creativi e rinnovarsi nella creatività, senza paura

né remore, esprimendosi in piena libertà». Lina Pallotta (fotografa e fotoreporter): «Suggerisco di essere costanti per educare l’occhio nella scelta. Fotografare costantemente, con gioia, e osservare il mondo apertamente. Il talento è sopravvalutato, è il lavoro costante che porta i veri risultati».

A prescindere dall’ambito artistico preferito, l’importante è lasciarsi trasportare dalla passione SETTEMBRE 2017 I 57


__EVENTI ASSOCIATIVI__

I SUPERVINCITORI SPAZIO ALLE EMOZIONI

Le Superfarfalle, un premio nel premio

I vincitori delle Superfarfalle: da sinistra, Rainalda Torresini, Giulio Rocco Castello, Annalisa Macchione, Riccardo Podavini.

NELLE IMMAGINI IN BASSO, ALCUNI SCATTI “RUBATI” DURANTE I DIVERSI LABORATORI TENUTISI NEI GIORNI DELLA MANIFESTAZIONE

dosi in gioco come artisti. Complimenti a tutti». Mettersi in gioco fino in fondo? Perché no? Un nutrito gruppo di finalisti si è impegnato nella preparazione con il Maestro Vincenzo De Filippo dello spettacolo 50&Più Show, concludendo in bellezza e allegria questa XXXV edizione del Concorso. Appuntamento al prossimo anno in un’altra località, sempre magnifica, dell’Italia.

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Premiati a Baveno i Supervincitori del Concorso 50&Più le cui opere sono state votate dai lettori della rivista 50&Più e del sito 50epiu.it. A loro la Superfarfalla, premio riservato ai 20 vincitori delle Farfalle d’Oro assegnate dalla Giuria di esperti nel 2016. Per la sezione Prosa, con 2.574 voti, ha ricevuto la Superfarfalla Rainalda Torresini, di Carbonera (Tv), con il racconto La seconda volta. «Sono molto felice di questo premio e che in tanti abbiano apprezzato il mio racconto. Non è molto elaborato, ma è semplice e parla soprattutto di sentimenti. Partecipo al Concorso per la decima volta. E quest’anno, oltre che per la Prosa e la Fotografia, per la prima volta ho deciso di presentarmi anche con una Poesia. Grazie a questo Concorso ho trovato una nuova grande amicizia». Per la sezione Poesia, Superfarfalla a Giulio Rocco Castello, di Salerno, con Un giorno nuovo. «Il mio primo pensiero va a tutti coloro che mi hanno votato. È veramente impressionante aver ricevuto 9.945 voti. Partecipo anche alle Olimpiadi 50&Più, e devo dire che grazie a questa Associazione ho amici in tutta Italia. Ho iniziato a scrivere poesie a seguito di un grave lutto familiare. Amo la poesia e partecipo a diversi concorsi». Per la sezione Pittura, ha vinto la Superfarfalla Annalisa Macchione, di Roma. Il suo dipinto Bosco di Betulle, ha ricevuto 1.560 voti. «Sono molto felice di questo premio e ringrazio tutti quelli che mi hanno votata. La pittura è una passione che ho sin da bambina. Poi gli studi, prima con il liceo scientifico e in seguito con la scuola per traduttori, mi hanno portata altrove. Da circa 10 anni, però, ho deciso di dedicarmi alla pittura non più solo da autodidatta. Così ho iniziato a frequentare i corsi tenuti dal Maestro Luciano Santoro». Infine, per la sezione Fotografia, la Superfarfalla è andata a Riccardo Podavini, di Muscoline (Bs), con Burrasca sul Lago di Garda, che ha ricevuto 2.106 voti. «La fotografia è da sempre una mia passione. Nella mia vita non ho avuto il tempo di coltivarla, negli ultimi anni, però, raggiunta la pensione, mi sto impegnando molto. Non ho alle spalle una scuola specifica, ma con il Cine Foto Club di Vobarno (www.fotoclubvallesabbia.com), di cui faccio parte, organizziamo mostre, workshop, incontri con gli autori. Sono molto onorato di aver ricevuto questo premio».


XXXV

SCHEDA DI VOTAZIONE PER IL CONCORSO PROSA, POESIA, PITTURA, FOTOGRAFIA È questo il momento più atteso dai finalisti: superare la selezione. I cinque candidati al premio finale per le sezioni Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia, attendono ora il giudizio inappellabile dei lettori. Come ogni anno, con la

scheda di votazione qui proposta, sarà scelto il vincitore per ogni disciplina. Dunque, votate secondo le vostre preferenze: quella crocetta che traccerete sul quadratino posto a lato di ogni nome, sarà decisiva.

✂ Da ritagliare e inviare in originale a 50&Più - Via del Melangolo 26 - 00186 Roma entro il 31/01/2018 (eventuali schede fotocopiate/scansionate saranno ritenute nulle). La votazione può essere effettuata anche sul sito di 50&Più, all’indirizzo www.50epiu.it Cognome

Nome

Via Cap.

Città

Telefono

Editoriale 50&Più assicura che i dati personali verranno trattati con la riservatezza prevista dal D. Leg.vo 196/2003 e saranno utilizzati solo per i propri fini commerciali. Tali dati su richiesta saranno cancellati o rettificati.

PROSA

POESIA

PITTURA

FOTOGRAFIA

«Rosa e turchese» Massimiliana Afferni

«Ho aspettato» Beatrice Galassi

«Tamerice e libeccio» Alberto Bruschi

«La finestra sul cortile» Simonetta Bertocci

«La polvere sul cuore» Luciana Cerne

«L’evidenza respinta» Arturo Mercadante

«Libera» Maria Antonietta Franciulli

«Oman il ritorno dalla pesca» Roberta Lucarelli

«Viaggio in fondo alla vita» Pietro Garuccio

«L’incontro con il poeta» Bianca Maria Rorato

«Petaloso» Cinzia Morini

«Pensando a chi è vissuto» Domenica Maestri

«Il caffè della memoria» Claudia Mancini

«Transoceanica» Valter Vallesi

«Energia» Lory Sidoni

«Marianna» Laura Menesini

«Il matto» Adriano Tagliapietra

«I vecchi» Gabriella Zagaglia

«Sul Boite» Lucia Schiavon

«Ascolta... si fa sera» Massimo Mezzetti

Prosa: Silvana BARBIERI, Maria Luisa CASIRAGHI MURTAS, Giuseppe FREGONESE, Giuseppe GESANO, Milena GUARDA, Luana INNOCENTI LAMI, Arturo LATTUNEDDU, Giuseppe MESSINA, Oleana NERI, Nadia PAOLACCI, Gennaro SACCONE, Anna SANI, Vittoria SCHIAVONI, Maria SCHIRRIPA, Dante TURCHETTO, Gabriella ZAGAGLIA. Poesia: Sergio APRILE, Gabriella BATIGNANI, Luciana BERNARDINELLI, Annunziata BERTOLONE, Alessandra BRUNINO, Francesca D’ERRICO, Giovanna DADONE BORMIDA, Enzo DELL’ACCIO, Luisa FELIGIONI, Merville FERRARI, Eugenia GAMMAROTA, Fabio GRANCHI, Giovanni MAR-

➤ LIBELLULA D’ORO PER LA PROSA: Ornella CATUOGNO di Napoli, con l’opera: «Immaginando»; ➤ LIBELLULA D’ORO PER LA POESIA: Gianni GALPAROLI di Malnate (Va), con l’opera «Bambino africano»; ➤ LIBELLULA D’ORO PER LA PITTURA: Sandra TAVOLONI di Ancona, con l’opera «Fronte al porto»; ➤ LIBELLULA D’ORO PER LA FOTOGRAFIA: Gianni ROVELLI di Rho (Mi), con l’opera «Iphone mania». MENZIONI SPECIALI

FELLA, Licia MARIOTTI, Emilia MASTRANGELO, Silvia MEZZINA, Amalia PASTI, Mario Vittorio PISTORIO, Luciana PROTANI, Gianni ROVELLI, Adriano TAGLIAPIETRA, Rainalda TORRESINI, Eugenia TOSCHI. Pittura: Maria Federica CORNA, Marilena FANFANI, Gian Paola LUGLI, Doretta IAMUNDO, Rossana PIANIGIANI, Maria Milena ROCCHETTO, Francesca SANNA, Giuliana SESTIGIANI, Claudia Alessandra TENANI, Emanuela Renata TESEI. Fotografia: Roberto ALESSI, Maria Flora COCCHI, Enzo RUBIN, Lucia Stefania D’EGIDIO, Maria Rosa COMIN.

SEGNALAZIONI Prosa: Daniela BALBIANO BORASIO, Rainalda TORRESINI, Vittorio RESSICO. Poesia: Maria Pia BAZZACO, Maria Teresa DI SALLE SAINT PIERRE, Eliana OLIVOTTO. Pittura: Maria BUSATO, Maria RONCONI. Fotografia: Pasquale TALANO, Emanuela Renata TESEI.


__CONCORSO POESIA__ HO ASPETTATO

L’EVIDENZA RESPINTA

Ho aspettato di veder crescere i miei seni, per sentirmi bella

Da un quotidiano di qualche mese fa: “Tenta di uccidere per due volte la convivente senza riuscirci. Il giudice gli dà i domiciliari nello stesso appartamento dove conviveva e dove attualmente è rimasta la donna. Questa volta diventa un gioco da ragazzi ucciderla” Complimenti, signor Giudice!!!

ho aspettato le scarpe coi tacchi, per sentirmi donna ho aspettato l’amore, sognandolo ho aspettato il primo figlio, ma non sapevo sentirmi mamma ho aspettato che un figlio fosse malato, per stare sveglia la notte e poi, quante altre volte ho aspettato, tante. Ora sto aspettando la sera, che non tarda, venirmi compagna di ogni giorno. Poi guardo lì sul prato, mi accorgo che sto ancora aspettando che quel fiore sbocci. Dal bosco vicino arriva il verso del cuculo, mi sorprendo che sia già maggio ma non ho ancora capito, se aspettare, mi renda felice o mi faccia paura.

di Beatrice Galassi Vive a Livorno. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta.

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No! Non sono stata io! Io non volevo! Parenti e amici, con l’odio negli occhi e nel cervello, - il cuore era del tutto estraneo in galera l’avevano mandato. Un referto pieno di lividi, di tagli, di abrasioni la mia persona spesso martoriata. Ma mi ha voluto bene e, forse, ancor me ne vuole, la carezza, rara, ma c’era, risvegliava la speranza di una vita normale. Ma era invece l’annuncio di altra violenza, questa volta carnale, che calpestava la parola amore. Dicono che ha provato e riprovato, due volte... di compiere l’estremo gesto, di rimanere solo, sazio, di chi non può andare oltre. Ma sola, nel lettino d’ospedale, non nutrivo odio per lui,

ma solo pena, tanta pena. Ritorno a casa e lo penso tra le sbarre, forse pentito. E con ansia e con gioia represse, leggo tra le righe del comunicato: arresti domiciliari... nella mia stessa casa. Lo hanno convinto! No, si è convinto! Niente più violenza con la sua donna! Lo vedo che supplica, che implora, che chiede deciso: voglio tornar da lei! Che sian giunte le mani e non alzate. Eccolo! Entra. No, non è un abbraccio: la lama, già rossa del mio sangue, cala veloce per dare termine a tutto. Ed io lo guardo incredula mentre mi allontano da lui, da tutti, dal mondo.

di Arturo Mercadante Nato a Napoli, si trasferisce a Roma in età giovanissima e intraprende la carriera bancaria e parabancaria raggiungendo la pensione con il grado di Direttore Dirigente. Da anni si diletta a scrivere racconti e poesie. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta.


L’INCONTRO CON IL POETA

TRANSOCEANICA

I VECCHI

Ho incontrato il “Poeta”, in un giorno uggioso e grigio. Vicino al fiume tutto era avvolto in una coltre piangente. Lo pensavo contrariato e pregavo per una schiarita. Lui camminava sul prato antistante la casetta, con aria tranquilla un poco assente. L’ umidità s’avvertiva anche nelle stanze, fu acceso il camino. Lo chiamai e rientrò per il pranzo. Aveva un misterioso sorriso, chiesi se era dispiaciuto per il brutto tempo. Rispose: “sono stato bene”. Pensai che la poesia non ama i toni accesi, preferisce la cenere di un giorno qualunque.

L’acqua del mare è sotto la pioggia battente che rompe milioni di gocce. Tra bolle dal gusto del sale la barca sbatte le vele, ondeggia e con la prua guarda il cielo e gli abissi. Dal balcone di nubi bianche e dense di panna all’arancia, il sole fa un tuffo a scaldare i corpi nudi dei marinai asciugando le vele legate alle cime. Il soffio degli Alisei schiaffeggia il mascone. Silenziosi, i gabbiani si lavano l’abito a prora. Ogni cosa al suo posto: il cielo il vento il mare tutto ben governato: le vele il timone i marinai ogni cosa è in solitario e insieme. L’approdo è ancora lontano o forse più vicino che mai, ma a nessuno importa. Ora è tutto immobile come in un quadro d’autore. Manca solo una cornice. Arriva una voce dalle crocette: Terra… Terra… Terra…

I vecchi sono duttili, come l’acqua. Colmano letti e sedie: ne assumono la forma. Docili si abbandonano, con ossa deformate e carne increspata, al nucleo della terra. I vecchi non si specchiano più, incespicano e affondano su larghe pantofole. Hanno mani arse e gentili, ridono mentre piangono e si perdono dentro il giorno. I vecchi tornano sempre, quando è ora di morire, ma non hanno più né parole, né voce e il tuo ascoltarli, è già preghiera.

di Bianca Maria Rorato Vive a Salgareda (Tv). La passione per la poesia e l’arte in genere la porta a frequentare laboratori di scrittura, lettura e teatro. Ha partecipato a diversi concorsi. Partecipa al Concorso 50&Più per l’ottava volta; nel 2009, 2011 e 2014 ha ricevuto la Menzione speciale della Giuria per la Poesia.

di Gabriella Zagaglia Si diploma in maturità artistica a 18 anni e in seguito si laurea in Fisioterapia specializzandosi poi in Psicomotricità e Arte terapia a Parigi con il massimo dei voti. Consegue importanti premi: primo premio Confcommercio “Marguttiana” 2009, nel 2011 come “artista designata” alla realizzazione “Manifesto città di Macerata” e nel 2012 primo premio giuria popolare. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta. Vive a Pollenza (Mc).

di Walter Vallesi Pensionato, skipper d’altura, scrittore di racconti brevi, romanzi e opere teatrali. Vive a Porto San Giorgio (Fm).

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__CONCORSO PITTURA__

di Alberto Bruschi TAMERICE E LIBECCIO

Ha iniziato a dipingere 25 anni fa come autodidatta e poi frequentando corsi di disegno e pittura dell’Atelier delle Arti di Livorno. Ha partecipato a diverse mostre e rassegne ottenendo sempre lusinghieri riconoscimenti. Partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta. Vive a Collesalvetti (Li).

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di Maria Antonietta Franciulli LIBERA

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Vive a Roma. Da sempre appassionata dell’arte in genere e in particolare della pittura. Preferisce la pittura olio su tela e i suoi disegni sono principalmente linee essenziali su velature di colore. Ha preso parte a mostre ed esposizioni ottenendo riconoscimenti e premi. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta.

di Cinzia Morini PETALOSO

Autodidatta, inizia a dipingere 10 anni fa per colmare un vuoto nell’anima. Partecipa a varie mostre collettive, dove ha la possibilità di confrontarsi con altri artisti. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta. Vive a Parma. 62 I 50epiumagazine.it I SETTEMBRE 2017

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di Lory Sidoni ENERGIA

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Autodidatta, ha insegnato nelle scuole materne. Appena iniziata la vita della pensione si è dedicata alla sua passione che è la pittura, partecipando a diverse mostre e ottenendo lusinghieri riconoscimenti. Partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta; nel 2016 ha vinto la Menzione speciale della Giuria per la Pittura. Vive a Roma.

di Lucia Schiavon SUL BOITE

Vive a Fontane di Villorba (Tv). Si avvicina alla pittura frequentando i Maestri d’Arte del Veneto. Ha partecipato al Concorso 50&Più dal 1989 al 1995.

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__CONCORSO FOTOGRAFIA__

di Simonetta Bertocci LA FINESTRA SUL CORTILE

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Nasce a Monsummano Terme (Pt) e dopo pochi anni la famiglia si trasferisce a Firenze, dove vive. Dopo il diploma Isef insegna Educazione Fisica fino al 1997, anno del pensionamento. Lo spiccato amore per il bello e la creatività si concretizzano appena entra a far parte del Consiglio direttivo 50&Più di Firenze partecipando a diverse edizioni del Concorso 50&Più, inizialmente con racconti di ricordi e storie familiari. I racconti hanno poi lasciato spazio alle immagini. di Roberta Lucarelli OMAN IL RITORNO DALLA PESCA

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Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pisa, si specializza in Igiene e Sanità pubblica e Biochimica e Chimica Clinica. Ha lavorato presso il laboratorio dell’Ospedale di Pontedera Asl 5 di Pisa dal 1977 al 2010, anno del pensionamento. Da allora ha lasciato spazio alla creatività che l’ha sempre contraddistinta. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta. Vive a Lucca.

di Domenica Maestri PENSANDO A CHI È VISSUTO

Poetessa, pittrice, imprenditrice, vive e opera a Bologna. Ha conseguito molteplici primi premi in diversi Concorsi Internazionali indetti da Accademie e Associazioni culturali. Ha realizzato un cd con sue liriche accompagnate da musiche d’autore. Interpreta l’arte soprattutto nella vita che trasforma in un continuo appassionato appassionante poema. Partecipa al Concorso 50&Più per la terza volta; nel 2016 ha ricevuto la Menzione speciale della Giuria per la Poesia. 64 I 50epiumagazine.it I SETTEMBRE 2017

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di Laura Menesini MARIANNA

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Appassionata da sempre di fotografia, da circa 3 anni realizza dei piccoli reportage di viaggi che espone a Lucca, città in cui vive. Ha partecipato alle mostre organizzate dal Laboratorio Fotografico dell’Università 50&Più, a tre mostre fotografiche sul tema della donna e a quelle tenute dal circolo fotografico “Weloveph” nella città di Lucca. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta.

di Massimo Mezzetti ASCOLTA… SI FA SERA

Romano, ha partecipato a molti concorsi di poesia risultando finalista e vincitore: “Premio letterario internazionale Archè”; “Le voci della poesia” e “Versi di storia”. Ha pubblicato: “Frammenti. Particelle di luce-Haiku” (Aletti editore) e “Musive mete. Poesie” (ed. La vita felice). Al Concorso 50&Più partecipa per la terza volta e per la prima volta con un’opera di fotografia; nel 2015 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Poesia.

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di Massimiliana Afferni È nata a Vespolate (No) e vive a Novara. Da sempre appassionata di poesia ha partecipato a vari concorsi ottenendo premi e lusinghieri riconoscimenti: 1° Premio Circolo Culturale Club Donegani (No) nel 2013; Segnalazione Concorso Nazionale di Poesia a San Martino in Campo (Pg) nel 2015 e 2° Premio Circolo Culturale Club Donegani dedicato a Giuseppe Sironi sempre nel 2015. Partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta.

__CONCORSO PROSA__

ROSA E TURCHESE

N

NELL’ANDRONE IN PENOMBRA dell’asilo i bambini avevano cantato la canzoncina del sabato, quella canzoncina che infastidiva tanto la bambina per l’assoluta mancanza di logica della filastrocca. (Lei, allora, naturalmente, non sapeva “perché” quella canzoncina le fosse tanto odiosa, ma il fastidio lo sente anche nel ricordo): “Domani è festa si mangia la minestra, la minestra non mi piace, si mangia pane e brace…”. Poi i frugoletti bianchi erano sgusciati nell’aula, si erano infilati chiacchierini nei piccoli banchi, rossi in viso e trepidanti per l’attesa... “Bravi, zitti e guardate con attenzione”, disse suor Paola accingendosi a togliere dalla scatola di cartone i piccoli tesori delle uova pasquali dipinte. Erano uova sode a cui la suora aveva pazien-


temente disegnato occhi, bocca, naso e portavano un cappellino ed un collaretto di carta colorata che ogni bambino aveva ritagliato con gioiosa fatica. Il collaretto era di due colori, con la carta piegata a fisarmonica ed i fanciulli lo avevano preparato a casa, affinché i genitori potessero dare una mano ed alleviare l’opera di suor Paola. Ciascun uovo aveva un collaretto diverso. “Guardate bene qual è il vostro”, disse suor Paola ed iniziò a mostrare le uova ad una ad una chiedendo: “Di chi è questo?”. La bimba - o meglio, la sua mamma - aveva confezionato un collaretto di due colori che le parevano bellissimi, rosa e turchese; il cappellino era turchese. Una dopo l’altra le uova variopinte passavano dalle mani della suora, a quelle felici di un bambino, di una bimba e i banchi scuri si coloravano di quei sorrisi dipinti. Ed ecco, suor Paola alza l’uovo dipinto di rosa e turchese: la bambina ha un tuffo in gola, un’emozione così forte che non riesce a spiccicar parola; è un attimo, ma già un’altra

voce, la voce di Irene, ha detto: “È mio!”. Crollano addosso alla bambina le pareti dell’aula, oltre i vetri il cielo si oscura e le foglie dell’ippocastano non hanno più fremiti. Nel piccolo cuore il gioco si è mutato in dramma. Come si può soffrire, a tre anni! La bambina non parla più, non dirà mai: “È mio!”. Le viene dato l’ultimo uovo rimasto nella scatola; nessuno l’ha reclamato, non può essere che il suo. L’assegnazione è finita, suor Paola è contenta. Ha un cappellino marrone e un collaretto scuro scuro, blu e marrone, l’uovo che la bambina ha ricevuto. Lei lo prende e lo mette nel cestino, muta, annichilita. A casa la mamma sgrida la bambina, le dice che è un’ochetta, che l’uovo è orribile e l’altro era così bello.

Il suo rosa-turchese le è passato sotto il naso e lei non lo ha saputo afferrare, un’altra più pronta se lo è aggiudicato. Quanto rosa-turchese ha lasciato sfuggire la bambina da quel giorno negli anni sopraggiunti, di quanto marron blu s’è contentata? Come è strana la vita; sembra fatta di giorni, di anni; e invece è fatta di attimi: pochi attimi luminosi, sfuggenti, incancellabili, sparsi qua e là su tutto quell’insignificante mangiare, dormire, lavorare eccetera... Alla vecchia bambina ancor si serra lo stomaco ricordando quel banale episodio; rimpiange forse il suo balocco? Oh no, forse aspetta: non ha ancor smesso di sperare che dalla scatola magica spunti - perché no? - un sorriso colorato, un sorriso turchese e rosa.

+ CIASCUN UOVO AVEVA UN COLLARETTO DIVERSO. “GUARDATE BENE QUAL È IL VOSTRO”, DISSE SUOR PAOLA ED INIZIÒ A MOSTRARE LE UOVA AD UNA AD UNA CHIEDENDO: “DI CHI È QUESTO?”.

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di Luciana Cerne È nata a Pontedera (Pi) dove vive. Commerciante ora in pensione, scrive fin da giovanissima vincendo premi importanti per la poesia e per i racconti. Frequenta l’Università della Terza Età e collabora per riviste culturali. Partecipa al Concorso 50&Più per la sesta volta; nel 2011 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Poesia, nel 2013 la Menzione speciale della Giuria per la Prosa e nel 2014 è stata segnalata dalla Giuria per la Poesia.

LA POLVERE SUL CUORE (24 AGOSTO 2016 ORE 3,36)

C

CI SONO NOTTI IN CUI IL TEMPO sembra fermarsi, ci sono date che segnano la storia di un territorio e drammaticamente ne determinano la fine. “Sono intrappolata sotto un cumulo di macerie con la mia bambina adagiata sul petto, è piccolina, ha soltanto pochi mesi, ha pianto disperatamente, ora si è addormentata al calore della mia pelle. Non posso muovermi né gridare anche perché non mi sentirebbero chiusa qui sotto, ho freddo, tanto freddo, non so immaginare se fuori la notte è stellata, se c’è la luna, oppure se è tutto buio come intorno a me. Il sisma è stato forte, fortissimo, dopo il fragore dei crolli e l’odore della polvere, è subentrato un gran silenzio, la mia casa non c’è più, è crollata ed io sono qui sotto in attesa di aiuto con la bambina sul cuore quasi soffocata dalle macerie che


mi circondano, non sento voci né rumori, non so se i miei cari si siano salvati. Cerco di resistere, non so fino a quando dovrò restare qui, non so fino a quanto potrò respirare, il pensiero mi toglie il senso del dolore, ma non muovo né braccia né gambe, un rivolo di sangue mi cola dalla testa e si raggruma sui calcinacci in macchia scura, un piccolissimo spiraglio si è aperto e mi permette di vedere un filo di luce e respirare un alito d’aria. La bambina si è addormentata, sento il battito del suo cuoricino contro il mio, questa è la grande consolazione di essere ancora vive, di essere insieme, vorrei gridare, chiedere aiuto, ma nessun suono esce dalla mia bocca impastata, è piena di polvere, cerco di tossire e schiarirmi la voce, ho paura di svegliare la mia piccolina, ho paura di quello che può accadermi ancora, sento tremare la terra e il rumore dei crolli vicini, mi metto a pregare silenziosamente per non pensare e aspetto, aspetto con tutte le mie forze che qualcuno venga a salvarci, a toglierci da questo inferno di pietra, intanto mi sento sempre più debole e disperata, vorrei scavare con le mie mani un varco per fare entrare aria, ma non sento più le braccia, una fitta mi prende al torace all’altezza del cuore, mi ferma il respiro, ho tanto buio intorno, le ore sono interminabili, sento sul petto la mia piccolina che respira sempre più affannosamente, cerco di cullarla, non ci riesco, vorrei cantarle una ninna nanna e non trovo parole, allora piango silenziosamente, le lacrime ci sono ancora e scendono copiosamen-

te sul mio viso disfatto. La prima luce dell’alba esce a gocce dallo spiraglio e la speranza si riaccende, sputo polvere e urlo con tutto il fiato che ho in gola, chiedo disperatamente aiuto, qualcuno mi sentirà, qualcuno verrà a salvarci, non si può morire così. La bambina si è svegliata, cerca il mio seno, spero che ci sia ancora qualche goccia di latte, sento che succhia lentamente, forse questa è la sua salvezza, quella che io voglio di più al mondo. Ora mi sento più debole, non voglio dormire, riprendo a gridare, piango lacrime di polvere e di disperazione e aspetto senza potermi muovere dalla posizione che mi tiene intrappolata. Con gli occhi fissi allo spiraglio, dove la luce filtra appena, cerco di avvicinare la mia bocca e urlo di nuovo a gran voce, poi mi sento crollare esausta, forse sono svenuta col mio dolce peso sul cuore che ha aperto gli occhi e si muove. Ecco, mi riprendo, ora posso muovere un braccio, lo allungo, con la mano scavo nella fessura per allargare il foro e far entrare aria, con grande fatica sposto pietre e macerie, riesco finalmente ad avere più luce, è giorno, sento qualche movimento in lontananza, allora urlo, urlo più forte ancora. Intorno silenzio. La bambina si è di nuovo assopita, ora posso vedere il suo bel visino, è calda, respira meglio, sembra un angioletto, cerco di abbracciarla e carezzarla con una mano, la ferita alla testa mi fa male, perdo ancora sangue, ho i capelli bagnati, cerco di spostarmi e infilare la mano nello spiraglio con la speranza che

qualcuno possa vederla e continuo a urlare con tutta la mia disperazione. Sento dei rumori, smuovere sassi, voci sommesse, l’avvicinarsi dei passi e la speranza mi fa battere il cuore, ecco ora mi parlano, cercano di tenermi sveglia, parlo della mia bambina e sento che accelerano il lavoro che può strapparci da questo buco. Non ho più la cognizione del tempo, i minuti sembrano infiniti, sento scavare e parlare, finalmente un cenno di vita, ancora polvere e sassi, continuano a scavare, si allarga il cielo sopra di noi, entra il sole, l’aria e tante mani protese, sollevano la piccola dal mio cuore, l’avvolgono nella stagnola, è viva, piange, forse è affamata ma è salva, salva, sento gli applausi di questi angeli che lottano instancabilmente contro la morte e do un sospiro di sollievo. Per me è più difficile, ho le gambe spezzate, un braccio rotto e una ferita alla testa, cerco di resistere mentre scavano, scavano, un tempo interminabile, sento le forze venire sempre meno e mi abbandono a uno strano torpore, sento la polvere cadermi sul cuore, non reagisco più, mi sento leggera come una nuvola, una grande pace mi circonda, scavano ancora con energia ma io non sento più niente, ho solo la felicità di aver salvato la mia piccolina, ora posso anche morire. Ora volo per spazi più grandi e un cielo bellissimo mi accoglie, sono serena.” Una voce grida piangendo: “Troppo tardi, la bambina è salva, la mamma no”.

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di Pietro Garuccio È nato a Trapani dove vive. Nel 2014 le sue opere (poesie, racconti, teatro) hanno ricevuto riconoscimenti nei concorsi letterari: “Dr. Saverio Adamo”, “Nuova scrittura attiva”, “Nat Scammacca”, “Enzo Romano”, “Le Peridi”, “Alberto D’Angelo” e “Poiesis prof. Marchese”. Partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta.

__CONCORSO PROSA__

VIAGGIO IN FONDO ALLA VITA

E

EGREGIO AMICO, si sorprenderà nel trovare tra la corrispondenza di oggi una lettera dei suoi vicini di pianerottolo; e si sorprenderà ancor di più che questi vecchietti, che in tanti anni mai Le hanno arrecato disturbo, Le chiedano adesso una cortesia così gravosa. Io e la mia signora, anticipatamente, Le siamo grati per quello che Lei farà e siamo certi che vorrà comprendere le motivazioni del nostro gesto. Noi abbiamo vissuto la nostra vita pienamente e, tutto sommato, ci possiamo considerare soddisfatti, oserei dire sazi, di quanto abbiamo visto e vissuto, tanto che sorellastra Morte da tempo non ci fa più paura. Quando Lei leggerà queste righe, io e la mia signora avremo già preso la prima corriera per salire alla rocca medievale, che tanto amiamo anche in questa stagione fredda, così silenziosa e ammantata dalla nebbia. Saremo, verosimilmente, i soli turisti. Scesi al capolinea, arrancando come si conviene alla nostra età, ci dirigeremo verso il belvedere a strapiombo sulla pineta, la stessa pineta che, complice, era il rifugio di noi ragazzi in cerca di intimità.


Poi, abbracciati, continuando in un tenero bacio, e guardando in faccia senza paura la Sorellastra, ci faremo inghiottire dalla nebbia, con un tuffo nel baratro e nel passato più romantico. Carissimo amico si rassegni, non può più impedircelo. Adesso il copione prevede il Suo ingresso. Avvisi chi di dovere: i nostri involucri non possono stare là sotto a lungo. Le chiavi del nostro appartamento sono sotto lo zerbino; sulla scrivania dello studio troverà un presente per Lei; sul letto i nostri vestiti per l’occasione; sul comò l’elenco delle persone da avvisare, con i numeri di telefono, e i documenti della cappella; sulla testiera del letto un mazzo di fiori per la Sorellastra, che ogni sera si addormentava incombente sulle nostre teste. Questa volta due vecchietti l’hanno beffata, decidendo loro come e quando fare l’ultimo tratto di vita. Quella non sentirà nessuno di noi due, con gli occhi gonfi e il cuore infranto, invocare invano il nome dell’altro. Carissimo amico, non sa quanto siamo mortificati per i fastidi che Le andiamo ad arrecare e quanto Le siamo grati per ciò che farà; verrebbe voglia di dire “grati per tutta la vita”, ma questa per noi non è più un valore. Con infinita riconoscenza Prof. Gaspare Virgilio Mi vengono i brividi a tenere in mano questa lettera, proprio davanti al feretro del suo autore. Il professore Virgilio è stato il mio insegnante di Italiano e Storia quando ero al primo anno di

Ragioneria. Non ero una cima; infatti fui bocciato, cambiai scuola e non lo rividi più, se non qualche sporadica volta di sfuggita. E dire che il mio lavoro di autista -bigliettaio della corriera, che fa su e giù per Rocca Medievale, mi porta a incontrare tante persone ogni giorno. Quella fatidica mattina in cui fu scritta la lettera erano saliti sulla corriera i soliti quattro pendolari, una coppia di irriducibili turisti, vestiti in maniera inadeguata alla fredda giornata di autunno inoltrato, e quella coppia di anziani, malmessi sulle gambe, che si tenevano teneramente vicini. Riconobbi il professore ma non ebbi il coraggio di presentarmi, un po’ per i miei poco gloriosi trascorsi scolastici e un po’ per non disturbare la sua proverbiale riservatezza. Scendemmo tutti quanti al capolinea del belvedere, accolti dalla nebbia mattutina. Io, come sempre, approfittai della sosta prima della corsa di ritorno per sgranchire le gambe e fumare l’irrinunciabile sigaretta. Intanto che indicavo ai due turisti la strada del centro, seguivo con lo sguardo incuriosito la direzione presa dal professore e da sua moglie. I due si dirigevano lentamente verso la ringhiera del belvedere nel punto in cui il precipizio sottostante è più profondo, guardandosi attorno nervosamente. Io non staccavo gli occhi dai loro movimenti e istintivamente mi muovevo con piccoli spostamenti nella loro stessa direzione, per attenuare gli effetti della foschia e perché si stavano avvicinando pericolosamente alla ringhiera. Un attimo e come una voce in-

sistita che ti scuote nel sonno per farti svegliare, mi risuonarono le uniche parole, oltre a buongiorno e grazie, dette dal professore sulla corriera. Buttai lontano quello che rimaneva della sigaretta e, con uno scatto felino inedito per me, mi avventai verso la coppia richiamandola a gran voce. Il professore trasalì e si voltò sconvolto, stringendo a sé la moglie, come a proteggerla e isolarla. “Professore! Si ricorda di me? Sono stato suo alunno. Sta bene? Mi sono chiesto come mai ha fatto solo due biglietti d’andata. Che intenzioni ha? Venga, andiamo al bar a bere qualcosa di caldo, che ci faccia diradare tutta la nebbia che abbiamo dentro”. Da quel giorno col professore ci siamo sentiti tutti gli anni per gli auguri delle grandi feste, senza mai fare un accenno a quella mattina e a quel comportamento anomalo. Poco fa, davanti al corpo del povero professore, sua moglie mi ha consegnato la lettera e mi ha salutato dicendomi con grande serenità: “Grazie per quello che ha fatto quel giorno su alla rocca. Vivevamo un momento difficile, pieno di scoramento. Sa, noi non abbiamo avuto figli e la solitudine, e le malattie incombenti, ci terrorizzavano. In questa lettera, che siamo riusciti a recuperare, leggerà la ragione di quanto accaduto. Lei ci ha scosso e ci ha regalato la possibilità di vivere ancora insieme altri tre anni e due mesi. Pieni e inattesi. Il viaggio in fondo alla vita il destino ha voluto che lo facessimo sì separati, ma più ricchi di questi ultimi anni vissuti insieme”.

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di Claudia Mancini Nata a Milano, vive a Ghiffa (Vb). Ha insegnato Lettere alle scuole medie e ora che è in pensione si dedica alle sue passioni: sport, lettura e soprattutto scrittura. Scrive storie che, dice, “nascono dentro improvvise”. Ha scritto diversi racconti e un breve romanzo a quattro mani “L’altra metà della mela”. Partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta con un racconto che è la testimonianza diretta dell’esperienza da volontaria presso un centro per i malati d’Alzheimer.

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IL CAFFÈ DELLA MEMORIA

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ECCOLI. ARRIVANO ALLA SPICCIOLATA nell’ampio salone, camminano lentamente accompagnati dai loro familiari, qualcuno saluta, sorride e si guarda attorno cercando un volto amico, qualcuno ha lo sguardo perso nel vuoto, mi sembrano uomini e donne senza età, senza tempo. Mi devo fare coraggio, oggi è il mio primo giorno da volontaria al Caffè della Memoria, un luogo di incontro per regalare un pomeriggio di benessere a chi soffre. Insieme alle altre sono qui per accoglierli ed intrattenerli con varie attività, per far vivere loro quel poco di vita che ancora palpita nei loro corpi. Tre ore diverse, per spezzare la monotonia delle lunghe giornate di un presente e di un futuro sempre uguali, dove la vita è scomparsa, dove non c’è più la parola, la memoria, la cognizione di sé, di dove si è, di chi sono gli altri intorno a te, dove le funzioni cognitive sono sempre più compromesse. Rimangono solo quelle vi-


tali, automatismi come quando si era piccoli. Quello che di loro mi colpisce sono gli occhi, spenti, vuoti, non riflettono emozioni, non sono più lo specchio di un’anima che ha vissuto, amato, pensato, lottato ma di un’anima vuota. Qualcuno degli iscritti oggi non c’è. Capita spesso, mi dicono, alcuni non tornano più. Avanzo tra loro, mi colpisce Anna, capelli bianchi ben pettinati, orecchini di perla, sopracciglia tatuate, mani curate, tracce di una bellezza remota. Oggi è solo una tenera vecchietta, fragile, sperduta. La prendo sottobraccio e la faccio accomodare su una poltroncina. È docile, lascia fare, sorride. Forse un riflesso condizionato. A chi sta veramente sorridendo? In lei rivedo mia madre, ritrovo i segni di un passato dove c’è stata bellezza, cura e di un presente dove tutto si è perso. Rivedo lo stesso sguardo vuoto, il sorriso stereotipato, risento le parole accostate una alle altre senza un senso compiuto. Tra me e Anna un muro, come tra me e mia mamma: la malattia dell’Alzheimer. Una malattia dove la dignità umana si perde lentamente, evapora, ne vedi solo lievi tracce in quei momenti in cui improvvisamente le sinapsi tornano a funzionare, un guizzo di vita, poi di nuovo il buio, il muro dell’incomunicabilità. Così è stato con mia madre e così lo rivedo negli ospiti del Caffè. Mi guardo attorno e noto che per un momento, anche lungo, alcuni tornano ad essere quelli di un tempo, sono presenti, sanno quello che fanno, ridono, dicono battute, partecipano, poi di nuovo si alza il muro, noi di qua loro di là, un muro che non

si riesce a sfondare, ad abbattere per poter comunicare. Diventa impossibile entrare nelle loro menti, capire cosa stanno provando, cosa avvertono, cosa ricordano. Di nuovo in me il dilemma: come comportarmi? Qual è il confine oltre il quale andare per non ledere del tutto la dignità della persona? Prendo Anna e insieme facciamo due passi sulla grande terrazza del centro. C’è il sole, lei si guarda attorno, avverte l’aria fresca, è attratta dalle foglie rossastre di un acero, le tocca, gli occhi sgranati come quelli di una bambina che scopre per la prima volta qualcosa, sorride, sembra godere di un momento di serenità, poi ritorna nei suoi pensieri. Inutile farle domande, sapere chi è, cosa faceva, è nel suo mondo, parla parla, nomi a caso, un pensiero ricorrente, ossessivo, ripetuto allo spasimo: la pulizia. Tutto è bello, tutto è pulito continua a dirmi. Mi guarda, come mi guardava mia mamma, chi vede in me? Quante volte mi sono domandata chi mia mamma vedeva in me. A volte mi chiamava con il nome di sua sorella o di sua mamma, poi neanche più un nome ma solo suoni, sillabe, poi il silenzio. Il tempo scorre lento, la relazione tra me e Anna è fatta di ascolto

delle sue frasi senza un senso, a volte mi viene da sorridere, altre mi monta la stessa rabbia che provavo allora di fronte alla impossibilità di comunicare con mia mamma. Rabbia data dal senso di impotenza di fronte ad una malattia così assurda, una malattia che porta via tutto di te: esisti, cammini, mangi, bevi, dormi… ma non esisti più, esisti solo perché altri si occupano di te ma non sei più una persona. Torni bambino, come un bambino sei accudito ma il bambino apprende, impara coi neuroni specchio, ha un futuro davanti, il malato d’Alzheimer ha davanti un muro che chiude ogni visuale. Guardo Anna, vedo mia mamma: a lei piaceva tanto essere accarezzata mentre le spalmavo la crema sulle mani, anche a lei sembra piacere che le massaggi le dita. Un’operatrice le porta un bambolotto di stoffa, un neonato, la terapia della bambola si chiama, lo stringe a sé, lo riempie di bacini sulle guance paffute, lo culla, un scena dolcissima, ricorda? Chissà… le chiedo se ha figli, non risponde, continua a cullarlo con una tenerezza che ti fa venire da piangere. Non posso piangere. Mi guardo attorno, alcuni ospiti, assistiti dalle volontarie, giocano a tombola, si sentono gridolini di gioia, sembra il classico tavolo di Natale, dove nonne e anziane zie un po’ frastornate si divertono. Anna non è in grado di giocare a tombola, come anche altri ospiti che sono già scesi di un gradino nella scala della malattia, ma non sono ancora arrivati in fondo, dove li aspettano alte mura che li separeranno da tutto come è stato per mia mamma che in breve tempo è “roto- »

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CONCORSO PROSA lata giù” dalle scale in un mondo tutto suo, dove era impossibile entrare. Lascio Anna che continua a cullare il bambolotto e mi avvicino al gruppo “lettura”. L’operatrice sta leggendo un racconto, i pochi presenti sembrano ascoltare e capire. Improvvisamente una luce negli occhi di Lucia che interrompe la lettura e condivide con gli altri quel poco che si ricorda della sua infanzia al paese, al Sud quando da bambina raccoglieva nei campi i fichi. Sorride agli altri orgogliosa di quello che ha detto. Ognuno di loro aggiunge un frammento di vita, lo racconta. Attimi di lucidità, poche parole escono a fatica, formano un pensiero quasi articolato, poi la mancanza di un termine, la difficoltà a descrivere un’azione ripetuta chissà quante volte, di nuovo il silenzio. Sono quasi le cinque. Il calare del buio li agita. Cominciano a diventare irrequieti, qualcuno guarda verso la porta e si lamenta, teme che la figlia non venga a prenderlo. Un altro si alza farfugliando, vuole andare chissà dove, chissà da chi. Bisogna prenderli sottobraccio e camminare pazientemente insieme su e giù per il corridoio. Maria è arrabbiata, lancia parolacce verso il marito che non

Mi guardo attorno e noto che per un momento, anche lungo, alcuni tornano ad essere quelli di un tempo

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arriva, bisogna trovare qualcosa per calmarla. La tisana non basta. Una volontaria ha un’idea, prende dall’armadio dei giochi un pelouche a forma di cane che scodinzola e abbaia a comando. Maria lo osserva come ipnotizzata, sembra divertita, ride e dimentica il marito. Siamo davanti ad una malattia non facilmente gestibile, siamo tutti ancora impreparati, si va per tentativi, intuizioni, pazienza… Arriva l’insegnante di musica, in quattro e quattr’otto il salone viene allestito per iniziare le prove del coro: tutti noi, ospiti, familiari presenti, con il foglio del testo in mano intoniamo vecchie canzoni. Li osservo, d’improvviso sembrano rinascere, qualcuno legge o finge di leggere, qualcuno canta a memoria, come se la mente ritrovasse le parole giuste, i collegamenti, qualcun altro muove solo le labbra per imitazione o muove le dita e i piedi a suon di musica. Wanda si alza, vuole ballare, un’operatrice l’asseconda, la prende per mano e insieme a lei improvvisa un balletto fatto di piccoli passi e movimenti. Anna guarda ma non partecipa, è persa nel suo mondo, Lucio dorme, altri invece sorridono e cantano felici. Nel complesso il coro riesce a cantare, facendo dimenticare per un attimo chi sono i cantanti. La potenza della musicoterapia che può risvegliare il proprio universo emozionale interiore e aiutare in parte ad abbattere il muro dell’incomunicabilità o almeno a rallentarne la costruzione prima che sia troppo tardi. Ancora una prova di canto, l’ultima. “Vi ricordate che a breve ci esibiremo davanti a tutti, parenti

e amici? Dobbiamo fare una bellissima figura, siete pronti?”, dice la maestra, rivolgendosi a loro come a un gruppo di suoi scolari. La guardano, sono eccitati, gioiosi, festanti come bambini alla loro prima recita. Il pomeriggio si conclude. Piano piano gli ospiti se ne vanno, hanno uno sguardo più sereno, anche i familiari che si sono regalati attimi di sollievo. Pina vuole portarsi via il foglio delle canzoni, lo nasconde velocemente nella borsa con un gesto veloce. Come una bambina che non vuole dare il suo giocattolo a nessuno. “È mio” ribatte alla figlia che accetta il capriccio con una smorfia, con loro ci vuole tanta pazienza, forza d’animo. È una lotta quotidiana. Loro di là dal muro, noi di qua. “Non è facile, lo so”, dico con un sorriso di comprensione alla figlia. Un momento di empatia. Il salone si svuota, le luci si spengono, come si stanno spegnendo le loro vite. Esco in fretta, ho bisogno di una boccata d’aria perché è stata dura rivivere le stesse situazioni di un tempo ormai lontano. Mi viene spontaneo chiedermi come si sarebbe comportata mia mamma di fronte a questi stimoli, purtroppo anni fa erano rare le iniziative di supporto ai malati e alle loro famiglie. Si brancolava nel buio, avrei potuto fare di più, mi dico che ho fatto quello che ho potuto. Respiro a lungo ma sto bene. Sento di aver donato qualcosa di mio, di aver condiviso gioie e dolori, di aver fatto rinascere un sorriso. Anch’ io ora, nel mio piccolo, posso dare una mano a rallentare quel processo inesorabile, a rallentare la costruzione del muro.


di Adriano Tagliapietra Maestro del Commercio, Aquila di Diamante, ora in pensione. Autore di poesie e di racconti in dialetto veronese e in italiano. Socio del Cenacolo di Poesia dialettale “Berto Barbarani” di Verona, città in cui vive. Ha pubblicato due libretti di poesie in dialetto e due in italiano. Partecipa al Concorso 50&Più dal 2000, nel 2009 e 2014 ha vinto la Menzione speciale della Giuria per la Prosa e nel 2012 la Menzione speciale della Giuria per la Poesia.

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IL MATTO

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PIÙ CHE MATTO, era un tipo “bizzarro”, l’unico suo capitale era dove abitava, una vecchia casetta con un ampio cortile, cintata da un muretto tutto dipinto di verde pisello, con sopra i reticolati, laggiù in fondo al paese, al di là della ferrovia, vicino al pioppeto dove l’Adige scorre lentamente e dove cominciava la campagna. Tutti dai più anziani del paese, per finire ai ragazzini lo chiamavano il matto Bigio, storpiatura dialettale del nome Luigi. All’epoca (1938) aveva un’età indefinibile forse 50, 60, diceva di essere nato al tempo della raccolta delle mele, ma l’anno lo sapeva solo il registro dell’anagrafe comunale. Non era trasandato, anzi, aveva sempre la camicia pulita, e una particolare cura per le scarpe, »

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CONCORSO PROSA che, se pure vecchie erano sempre lucide. Forse, sarà stata la malnutrizione atavica e prolungata a ridurlo un po’ “tardo d’intelletto”. Era un tipo fatto così. Per vivere era assistito dall’Ente Comunale di Assistenza che gli passava una misera cifra, tanto per campare. A mezzogiorno lo si vedeva andare alla vicina caserma del campo di aviazione dove c’era qualche rancio avanzato ed i cucinieri glielo tenevano in disparte. Siccome nelle razioni rancio c’era spesso la carne, lui la rifiutava, diceva di non voler mangiare nessun suo simile, i cucinieri lo sapevano e gli davano solo la minestra e il formaggio, ma anche 4/5 pagnotte. Viveva da solo in quella casupola al limitare del pioppeto. Non disturbava nessuno, ma, altrettanto non voleva essere disturbato. Non faceva entrare nessuno nella sua tana. Solo il parroco con il chierichetto per la benedizione pasquale delle case, potevano oltrepassare il cancelletto in legno ed entrare, però previo appuntamento. Allora avevo 10 anni ed assieme a Don Silvino, per l’occasione sono entrato in quella casupola. Era tutto in ordine, tutto pulito persino le tendine delle finestre erano stirate. Per scoprire le sue chiamiamole stranezze: noi ragazzini spesse volte andavamo a curiosare vicino a casa sua e spiare, dagli spiragli del cancelletto, ma a casa non c’era mai, dove fosse era un mistero, cosa facesse, era un altro mistero. Nell’ampio cortile aveva delle galline, un maestoso gallo, un’infinità di gatti, che convivevano con due cani. Uno di questi, tutto nero, si chiamava

In paese si fermava a parlare con poche persone, ma se vedeva un cavallo, un mulo, un asinello, avviava una conversazione che lo vedeva interessato ai vari nitriti o ai ragli

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Negus, ed una femmina Perla, sempre pronta ad abbaiare appena qualcuno si fosse avvicinato al cigolante cancello. Tutti in piena libertà, che entravano ed uscivano dall’uscio di casa sempre aperto. In paese, il Bigio, diceva che mai e poi mai avrebbe mangiato uno dei suoi polli, per conto suo sarebbero morti tutti di vecchiaia, delle sue galline mangiava solo le uova. La stranezza di questo uomo era che lui, sia con le galline, sia con i gatti e i cani, stava delle ore a parlare con loro, e li chiamava per nome. Se si fosse posato un uccello sull’enorme albero di fi-

chi del cortile avviava una conversazione fatta di fischi, uguali a domande, e gli uccelli rispondevano con altrettanti fischi. Sembrava proprio che le risposte fossero quasi sempre di suo gradimento, poiché lanciava gridolini e battimani di approvazione. In paese si fermava a parlare con poche persone, ma se vedeva un cavallo, un mulo, un asinello, avviava una conversazione che lo vedeva interessato ai vari nitriti o ai ragli. Nel prato vicino alla sua dimora se pascolavano le mucche si fermava a muggire con loro e sembrava proprio che lo capissero.


Nel giorni di mercato uno sciame di ragazzini lo seguiva per vederlo parlare con gli animali o per sapere cosa gli dicevano. Lui, imperterrito, parlava con le pecore, con le capre e sembrava che le dessero risposta. Con le starnanti oche parlava a voce alta perché diceva: non hanno gli orecchi ed è per questo che loro gridavano sempre. Anche la domenica sul sagrato della chiesa c’erano decine di piccioni che cercavano qualcosa da mangiare, lui si sedeva sui gradini e parlava con loro. Era una vera e propria conversazione fatta di parole in dialetto del Paese, e si capivano. Ai primi di ottobre nel paese si festeggiava in pompa magna il Santo Patrono. Tre giorni di festa. C’erano giostre, baracconi, i famosi tira a segno, ecc... quell’anno venne anche un circo, un piccolo circo con un orso marsicano ammaestrato che ballava al suono di una fisarmonica, e c’erano alcune scimmiette che il proprietario del piccolo “zoo” diceva che le aveva catturate ed ammaestrate lui stesso e venivano dall’Abissinia. Nello spettacolo pomeridiano la scimmia più grossa che si chia-

mava Zuara, durante gli esercizi che le facevano fare, benché avesse un grosso collare, con una lunga catenella che la teneva “prigioniera” riuscii a fuggire dalla gabbia dove lavorava. Svicolò tra gli spettatori spaventati, s’arrampicò su un grosso tiglio, sul viale della stazione, e da questo, poi, su un altissimo platano, invano inseguita dal suo padrone e dal suo aiutante. Nessuno riusciva a riprenderla, non c’erano lusinghe di frutta, di noccioline, di panini che la inducessero a farsi riprendere. Era lassù, su di un ramo e non ne voleva sapere di scendere. Ormai veniva la sera ed il “domatore” era preoccupato, se avesse chiamato i pompieri, avrebbe dovuto pagarli. Se avesse chiamato i carabinieri questi per farla scendere, l’avrebbero, per ragioni di sicurezza pubblica, probabilmente abbattuta usando il moschetto, e se non fosse scesa, in seguito sarebbe stato un pericolo per la gente. Ad un tratto qualcuno gridò “chiamate Bigio il matto, solo lui può convincerla a scendere”. Lo trovarono stranamente a casa, saputa la faccenda venne di corsa. “Dov’è”, chiese. “Vedi”, le dissero, “è su quel ra-

mo lassù, ma se ci vai vicino, lei scapperà su un altro albero e poi su un altro ancora come ha fatto fino adesso”. “Ci penso io!”, disse. Mentre saliva la scala che avevano appoggiato alla pianta cominciò a parlarle, era un linguaggio incomprensibile fatto di squittii, di urletti blandi, di smorfie, di parole sussurrate, di incitamenti, finché di ramo in ramo non riuscì ad arrivarle vicino. Dopo un quarto d’ora di conversazione (chissà cosa si saranno detti), il Bigio esultante disse: “Ci siamo spiegati, ora buttatemi dei biscotti che Zuara m’ha detto che ha fame e che sia ben chiaro, la scimmia ha bisogno di parlare, di colloquiare con qualcuno e soprattutto che non vuole più assolutamente né collare né catenelle. O vi fidate delle sue parole, o la prossima volta che scapperà sarà per sempre”. Scese felice dalla scala a pioli con la scimmia avvinghiata al collo. Ci fu un collettivo battimani, dai numerosi presenti. I “bravo…, bravo”, e le pacche sulle spalle si sprecarono. Bigio non si dimostrò né sorpreso né stupito per il successo, per lui era la normalità. Con una naturalezza disarmante consegnò la bestiola al meravigliato proprietario, poi prendendolo sottobraccio, lo prese bonariamente in disparte e gli disse: “Cerchi di parlare più spesso a questa creatura, vuole essere capita, e le parli con gentilezza. Mi raccomando”. Quell’essere così straordinario non volle nemmeno un grazie, solo una stretta di mano e, raggiante e felice ritornò alla sua casupola in fondo al paese, vicino al pioppeto al di là della ferrovia...! SETTEMBRE 2017 I 77


Senza e l’ormon a in n o t mela


spazio INCONTRI EVENTI TEMPO LIBERO CULTURA

UN CORSO DI LINGUA PER IMMIGRATI

FOGGIA

Omaggio a Totò La 50&Più provinciale di Foggia ha offerto ai propri soci una serata dedicata a Totò in occasione delle celebrazioni per i 50 anni dalla morte. Lo spettacolo: Ti racconto Totò: la vita, gli amori, le poesie e le canzoni è stato un omaggio a un attore ineguagliabile della commedia dell’arte, che ha saputo attraversare i decenni con una comicità graffiante, libera, gestuale e di linguaggio, moderna e antica insieme. Durante la serata, la presidente della 50&Più provinciale, Annamaria La Notte, ha ringraziato e salutato tutti i presenti annunciando i prossimi eventi nazionali: le Olimpiadi in Calabria e il Gold Age a Venezia. info: 0881723151 - www.50epiu.it/foggia

PIACENZA

Un corso di lingua Giovani immigrati richiedenti asilo imparano l’italiano con la 50&Più provinciale di Piacenza. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra 50&Più e l’associazione “La Ricerca” di Piacenza. Al corso hanno partecipato sei giovani di nazionalità somala ed uno del Camerun. «L’obiettivo del corso - ha dichiarato Franco Bonini, presidente di 50&Più Piacenza oltre a trasmettere le basi di informatica, è stato quello di accrescere la familiarità con la lingua italiana. Abbiamo voluto dare un contributo di conoscenza a ragazzi che cercano di entrare nel mondo del lavoro in Italia o pensano di tornare nei loro Paesi con più nozioni di vita e di lavoro». La 50&Più Piacenza ha messo a disposizione i volontari-insegnanti Fausto Rossi e Claudio Compagnoni e l’aula informatica attrezzata con computer, la stessa utilizzata per i corsi dedicati ai propri soci. Il corso si è svolto in dodici lezioni di due ore ognuna. È stato organizzato in collaborazione con il progetto regionale “Pane e Internet” e il Punto cittadino attivato dal Comune di Piacenza e dalla Regione Emilia Romagna dedicato alle attività formative. info: 0523461831 - www.50epiu.it/piacenza

PADOVA

Concorso Fotografico “Nonni e Nipoti” 50&Più Vista l’ottima riuscita del 2016, torna per il secondo anno il Concorso fotografico “Nonni e Nipoti”, riservato ai soci 50&Più. Il Concorso è organizzato con il patrocinio del comune di Padova e la collaborazione del Fotoclub Padova. I lavori dovranno essere inviati via mail a foto50epiu@ascompd.com, indicando nome, cognome, e-mail (obbligatoria) e telefono. Una giuria qualificata selezionerà le foto più significative che saranno premiate l’8 ottobre. Per informazioni sul regolamento si può contattare la sede della 50&Più provinciale o consultare il sito Web e la pagina Facebook 50&Più Padova. info: 049655130 - www.50epiu.it/padova SETTEMBRE 2017 I 79


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LIVORNO

Gita a Vetriano per assistere, nel Teasettembre trino più piccolo del mondo, alla rappresentazione Chi ti legò l’ombelico. A seguire pranzo in ristorante. In ottobre, gita a Pistoia, Capitale della Cultura 2017. Info: 0586898276

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MILANO

Ore 16.00, Sala Turismo di Palazzo settembre Castiglioni (Corso Venezia 47), Dentro Caravaggio, conferenza per la mostra di prossima apertura a Palazzo Reale (ingresso libero). Info: 0276281227 www.50epiu.it

CASERTA NUOVE ATTIVITÀ

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GENOVA

Festa dei Nonni, in collaborazione ottobre con Unicef, al Parco dell’Acquasola. Il 14/10, screening gratuito dell’udito con Acoustic Center al Circolo Unificato Esercito (Via S. Vincenzo 68). Info: 010543042 www.50epiu.it/genova

SALERNO MAESTRI DEL COMMERCIO

Gli appuntamenti del 2017/2018

Un premio per chi si è tanto impegnato

Lo spettacolo di fine anno sociale, avvenuto al Teatro Don Bosco di Caserta, ha chiuso in bellezza 12 mesi di appuntamenti e attività. L’occasione è stata la premiazione con l’attestato e la spilla Gold Age dei soci: Eduarda Casertano, Rosa Piccolo, Beatrice Maione, Emilia Mastrangelo, Salvatore Amodio, Domenico Pascarella, Annunziata Silvestri. Ora è tempo di ripartire con nuove iniziative. La presidente della 50&Più provinciale di Caserta, Maria Pia Ciannarella, dà appuntamento il 20 settembre alle ore 17,00, presso la sede di via Roma 90, per l’inaugurazione dell’anno sociale 2017/18. Saranno illustrati tutti i corsi che partiranno dal 1° ottobre: quello di francese, inglese, spagnolo, tedesco, ginnastica dolce, bridge, burraco, computer, ballo di coppia, ballo di gruppo, canto corale, corso di chitarra e di pianola. Ci sarà anche un corso di educazione musicale ed uno sulle tecniche poetiche. info: 0823326453 - www.50epiu.it/caserta

Premiati dalla 50&Più provinciale di Salerno gli imprenditori con alle spalle 25, 40 e 50 anni di attività nel settore del Commercio, Turismo e Servizi che hanno contribuito al benessere economico e sociale della loro comunità. La cerimonia di consegna dell’onorificenza di Maestro del Commercio è avvenuta presso l’Aula Consiliare del Comune di Battipaglia, alla presenza del presidente della 50&Più di Salerno, Giovanni Marrandino, del segretario Maurizio Tornatore, del presidente provinciale di Confcommercio, che ha patrocinato l’evento, Giovanni Marone, e della sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese. È intervenuto il vice presidente nazionale di 50&Più, Vicenzo Cozzolino che, oltre a ricordare gli impegni dell’Associazione, ha portato i saluti del presidente nazionale Renato Borghi. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Sergio Esposito, Adolfo Gravagnuolo, Antonio Malangone, Guido Parmisciano, Annibale Pignataro, Vincenzo Rescigno, Teresa Schettini, Gennaro Spinelli, Antonio Ventre; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Antonio Bacco, Nicola Cicalese, Vincenzo Citro, Salvatore Fortunato, Giulio Francese, Andrea Ghitti, Vittorio Ghitti, Catello Ingenito, Franca Mauro, Gerardo Petta, Giuseppe Pizzo, Fortunato Sorgente, Massimo Servillo, Giuseppe Villani; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Gennaro Albergo, Ciro Altamura, Lorenzo Cavallaro, Mario Fortunato, Gregorio Saetta, Elena Testa. Gold Age (premio speciale) a: Giulio Rocco Castello e Rosa Maria Volpe. info: 089227600

UNIVERSITÀ REGGIO CALABRIA

Alla scoperta della Calabria romana La Villa Romana di Casignana è stata la meta dei soci 50&Più nell’escursione organizzata da 50&Più Università di Reggio Calabria. La Villa, sorta probabilmente nel corso del 1° secolo d.C., costituisce uno dei complessi archeologici di età romana più importanti dell’Italia meridionale. Alla monumentalità del suo impianto, si aggiunge il più vasto nucleo di mosaici finora noto nella Calabria romana. La ricchezza della Villa è dimostrata, oltre che dai mosaici, anche dalle pavimentazioni in intarsi marmorei e dalle decorazioni parietali in lastre di marmo colorato provenienti da ogni parte dell’impero. info: 0965891543

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SPAZIO AUGURI Paola Giglioli e Gualtiero Calanca Luana Bucci e Walter Pisani PER I LORO 50 ANNI DI MATRIMONIO


LE SEDI 50&PIÙ NEL MONDO

TRIVENETO INCONTRO TRA SOCI

Il tour di Trieste

Veneto e Friuli Venezia Giulia assieme per un fine settimana a Trieste. Un’opportunità che ha portato i soci 50&Più di Vicenza, Padova, Treviso, Belluno e Udine a visitare il centro storico del capoluogo regionale, nonché il Castello di Miramare e il Castello di Duino, accompagnati da una brava guida locale. Ad accogliere i partecipanti al tour la presidente provinciale, Marina Gruden Vlach. Scopo dell’iniziativa quello di accrescere lo spi-

rito associativo. Il presidente dell’Unione Regionale 50&Più del Veneto, Fiorenzo Marcato, ha ringraziato la 50&Più triestina per la collaborazione nell’organizzazione dell’iniziativa che potrebbe diventare un appuntamento annuale e alla scoperta di altri luoghi turistici del Triveneto. Ad accompagnare i partecipanti, i dirigenti delle varie province con il presidente di Padova, Carlo Trevisan, e il presidente di Udine, Aldo Sbaiz. info: 0444964300 www.50epiu.it/vicenza

VICENZA CONCORSO ARTI FIGURATIVE

Al VII Meeting della Creatività “L’Acqua è vita” è stato il tema dei concorso di arti figurative, riprese digitali e opere letterarie, organizzato da Università Adulti/Anziani del Vicentino e la sede di 50&Più provinciale di Vicenza. La cerimonia di premiazione è avvenuta presso il Cinema Teatro S. Marco di Vicenza. Il “Meeting della Creatività” si è concluso quest’anno con una presenza di “artisti” che ha superato di gran lunga le adesioni del 2016. Il tema dell’acqua ha contribuito ad accrescere l’interesse: «Del resto l’acqua, “sorella acqua” disse San Francesco, ha un profondo valore simbolico - ha esordito il presidente della 50&Più provinciale, Fiorenzo Marcato -. È l’elemento che sostiene tutta la nostra vita e quella del pianeta». Monsignor Giuseppe Gasparini, presidente e direttore dell’Università Adulti/Anziani, ha espresso il suo compiacimento per il buon esito dell’iniziativa a suo tempo voluta

con lungimiranza dal predecessore Monsignor Giuseppe Dal Ferro. I premiati 50&Più: per la Fotografia: Lucio Frigo - 2° premio con l’opera L’acqua e il sociale; per il Dvd: Armando Festini- 2° premio con l’opera L’acqua - fonte di vita; per le Arti figurative: Maria Emanuela Zanettin 2° premio con l’opera L’onda. info: 0444964300 www.50epiu.it/vicenza

Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle Ottawa St. Catharines Toronto Germania Mettmann Monaco di Baviera Moldavia Chisinau Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 394862259 0061 864680197 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 6135674532 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0049 21045089160 0049 8974640814 Telefono 00373 22855600 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086

NOVARA FOTONOTIZIA

I tesori di Monza Villa Reale, Duomo di Monza, Cappella di Teodolinda e Corona Ferrea, queste le tappe di un gruppo di soci della 50&Più di Novara alla scoperta dei tesori nascosti di Monza. info: 032130232 www.50epiu.it/novara

SETTEMBRE 2017 I 81


LE SEDI 50&PIÙ PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 90 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Viale Timavo, 43 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via Mazzini, 22 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Moro, 481 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Cola di Rienzo, 240 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via del Torretto, 57/1 Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 154 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 47 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85

82 I 50epiumagazine.it I SETTEMBRE 2017

Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122201 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0407707340 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761341718 Telefono 010543042 0183275334 0187731142 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376288505 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393

Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via XXIV Maggio, 331 Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Roma, 29 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Serristori, 15 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via San Jacopo, 20-22-24 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Via del Giglio, 10-12-14 Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Piazza Martiri, 16 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

0721698224/5 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 0171437261 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 05025196-0507846635/30 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


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CROCIERE TOUR SOGGIORNI PELLEGRINAGGI

L’esperienza quarantennale nell’organizzazione di turismo associativo, la professionalità acquisita nella costante ricerca di nuove soluzioni, oltre alla sensibilità di chi conosce a fondo le esigenze e le aspettative dei soci 50&Più, identificano il Tour Operator 50&Più Turismo, l’unico riferimento nazionale per le tue vacanze e i tuoi viaggi di qualità.

NATALE E CAPODANNO INSIEME 1

AL GRAND HOTEL (5 stelle) Salsomaggiore Dal 24 al 28 dicembre 2017 Dal 28 dicembre 2017 al 2 gennaio 2018 Salsomaggiore Terme - Circondata da verdi colline, la cittadina è la meta ideale per chi ama le località termali, la quiete dei luoghi d’arte e un centro benessere dove rigenerarsi. Durante le vacanze natalizie, Salsomaggiore propone un ricco calendario di eventi e manifestazioni. GRAND HOTEL SALSOMAGGIORE Progettato e costruito nel 1902 oggi, dopo un’attenta riqualificazione, l’Hotel può mostrare tutti gli sfarzi originali del primo Novecento e del periodo che lo rese famoso per il concorso di Miss Italia. La struttura 5 stelle propone ai propri ospiti soggiorni tra lusso, benessere e cure termali. Quote individuali a partire da: Dal 24 al 28 dicembre 2017 Dal 28 dicembre 2017 al 2 gennaio 2018

Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più: € 45

Nei dintorni della città - Il Giardino Botanico Gavinell, con oltre 450 specie di piante. - La Pieve di San Nicomede e la Pieve di San Giovanni, splendidi esemplari dell’arte romanica - I Castelli di Tabiano e Scipione, testimonianze medievali immerse nella natura € 435 - I borghi di Mastio e di Vigoleno, € 635 certificati fra i Borghi più Belli d’Italia.

Siamo a disposizione dei soci 50&Più per fornire tutti i servizi turistici, individuali o di gruppo: - Eventi Nazionali 50&Più - Incentive e Congressi - Soggiorni mare, montagna - Soggiorni termali - Itinerari culturali in Italia - Trasporti aerei e ferroviari - Crociere fluviali e marine - Pellegrinaggi e Itinerari religiosi - Viaggi in Europa - Viaggi nel Mondo

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SETTEMBRE 2017 I 83


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Grandi Crociere 50&Più

India e Maldive A bordo della COSTA neoCLASSICA Dal 20 al 27 gennaio 2018 Una proposta esclusiva per i soci 50&Più appassionati di crociere, in cerca di esperienze inedite e luoghi fuori dall’ordinario. Un itinerario che ha il fascino di terre lontane, dal clima, ritmi di vita, usanze e profumi tutti diversi. Dalla “porta d’Oriente”, Mumbai, ai templi e palazzi reali di New Mangalore e all’architettura coloniale portoghese di Cochin, per scoprire le culture e le tradizioni indiane. E poi gli atolli delle Maldive: acque limpide e isole da sogno, straordinarie oasi naturali dove rigenerarsi ed esplorare i fondali più belli del mondo. Un’esperienza imperdibile.

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ONI ISCRIZI APERTE

L’ITINERARIO Giorni Porto Arrivo Partenza 20-01 sab Bombay/Mumbai (India) 21-01 dom Bombay/Mumbai (India) 21:00 22-01 lun in navigazione 23-01 mar New Mangalore (India) 07:00 18:00 24-01 mer Cochin (India) 08:30 18:00 25-01 gio in navigazione 26-01 ven Malé (Maldive) 07:00 27-01 sab Malé (Maldive) Quota per persona nelle cabine prescelte con volo da Milano o Roma Tipo cabina Cat prezzo per persona Interne doppie IC € 1.200 (tasse escluse) Esterne doppie EC € 1.310 (tasse escluse) Interne singole (in numero limitato) CI € 1.360 (tasse escluse) Supplementi e tasse Volo da Roma Tasse Portuali Quote di servizio da pagare a bordo Assicurazione annullamento viaggio Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più: € 45

€ 140 € 140 € 70 € 40

La quota include: Volo da Milano o Roma per Mumbai e ritorno da Malé - Visto di Ingresso in India - Sistemazione nella cabina prescelta - Trattamento di pensione completa a bordo, buffet a sorpresa - Cocktail di benvenuto e serata di Gala - Partecipazione (non in esclusiva) alle attività di animazione di bordo, spettacoli musicali o di cabaret nel teatro di bordo, balli e feste - Polizza Medico/Bagaglio - Assistenza di personale di lingua italiana durante tutta la crociera (non in esclusiva) - Facchinaggio dei bagagli nei porti d’imbarco e di sbarco - Mezzi d’imbarco e di sbarco nei vari scali (non in esclusiva). La quota non include: Bevande ai bar e ai pasti - Eventuali adeguamenti carburante - Escursioni e tour - Quote di servizio - Extra in genere e quanto non espressamente indicato.

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Mare d’inverno Estero

Tenerife

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LA PERLA DEL MEDITERRANEO

Soggiorni di 8 giorni/7 notti o di 15 giorni/14 notti L’Isola più nota delle Canarie che affascina per il suo clima sempre primaverile durante tutto l’anno e per i contrasti tra la rigogliosa vegetazione e le spiagge.

Il verde della natura, il blu del mare, le terme naturali: tutto questo e molto altro in un soggiorno all’insegna del benessere, della buona cucina, del sole e del relax.

Date di partenza: 5, 12, 19, 26 febbraio 2018 Da Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Verona, Bologna

Hotel Terme President (4 stelle) - Ischia Porto L’albergo, composto da tre corpi attigui, è situato in zona panoramica sovrastante il suggestivo porto di Ischia. Dispone di piscina termale coperta, attrezzato centro benessere e centro termale convenzionato. Quota a partire da: ottobre € 359 novembre € 265 gennaio € 215 febbraio/marzo € 255 aprile € 330

AlpiClub JACARANDA (4 stelle) Costa Adeje Situato in una zona residenziale a circa 400 metri dalla spiaggia sabbiosa di Fañabé, dispone di ristorante, bar, piano-bar e piscine; camere con aria condizionata e Tv; animazione e spettacoli serali. Quota a partire da: 8 giorni/7 notti € 940 15 giorni/14 notti € 1.390

Hotel H10 LAS PALMERAS (4 stelle) Playa de las Americas Situato direttamente sul mare e sulla passeggiata, dispone di ristorante, bar, piscine, campi da tennis, ping pong e biliardo; camere con terrazzo, aria condizionata e Tv; animazione e spettacoli serali. Quota a partire da: 8 giorni/7 notti € 1.120 15 giorni/14 notti € 1.810

Hotel Terme Felix (4 stelle) - Ischia Porto A breve distanza dalla zona pedonale l’Hotel è circondato da un rigoglioso giardino. Dispone di piscina termale coperta, grotta termale e centro termale convenzionato. Quota a partire da: ottobre € 455 novembre € 310 febbraio/marzo € 265 aprile € 343

Sono garantiti i collegamenti per e da Ischia in Pullman GT e incluso il traghetto, in partenza dalle principali città del Nord e Centro Italia. Quote su richiesta.

La quota comprende: Volo andata e ritorno per Tenerife - TrasfeLa quota comprende: 7 notti/8 giorni in pensione completa con bevanrimenti da e per l’Hotel - Sistemazione in camera doppia con trattade ai pasti - 3 serate piano bar - Serata di Gala - Uso delle piscine termamento di pensione completa e bevande illimitate ai pasti (acqua, li - Reparto termale interno convenzionato Asl - navetta da e per il censoft drink, vino e birra locali) - Assicurazione medico bagaglio - Astro di Ischia Porto (solo Hotel President) - Assic. medico/bagaglio. sistenza in loco. La quota non comprende: Trasferimenti da e per Ischia - Tassa di sogLa quota non comprende: Pasti/bevande extra - Escursioni e visite giorno - Extra, mance - Polizza annullamento viaggio - Tutto quanto non facoltative - Mance - Tasse aeroportuali - Polizza annullamento viagespressamente indicato. gio - Tutto quanto non indicato. Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più: € 45

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__PREVIDENZA__

E

APE VOLONTARIA E SOCIAL: LINEE GUIDA

La prima potrebbe partire a settembre con il suo piano di adesioni. Sono invece scaduti il 15 luglio i termini per presentare la domanda per la seconda. Ma chi ha maturato i requisiti dopo tale data, può presentarla entro il 30 novembre

a cura di Gianni Tel

È AI NASTRI DI PARTENZA L’APE VOLONTARIA che consente l’anticipo pensionistico fino a 3 anni e 7 mesi, argomento già trattato su 50&Più di Giugno. Al momento in cui si scrive, il decreto attuativo non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma il Ministro del Lavoro Poletti ha dichiarato che la possibilità di accesso alla prestazione è prevista “per i primi giorni di settembre”. Aderire è economicamente costoso, anche se il provvedimento è un’ulteriore opportunità che rende meno rigida la Riforma Monti-Fornero. REQUISITI E PROCEDURA

L’intervento, sperimentale e biennale, riguarda, per ogni anno, i nati tra il ’51 e il ’53 dal 2017 e quelli tra il ’52 e il ’55 dal 2018. Vale per i dipendenti pubblici e privati e per gli autonomi. Per chi lo sceglie, l’onere a suo carico sarà di circa il 6% per ogni anno di anticipo, fino al 20% in caso di anticipo massimo di 3 anni e 7 mesi. In caso di premorienza, il capitale residuo sarà restituito dall’assicurazione e non si rifletterà sulla reversibilità agli eredi. Per l’APe volontaria servono almeno 63 anni di età e 20 anni di contribuzione, nonché una pensione di vecchiaia certificata dall’Inps non inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo (circa € 703 mensili) al netto delle rate di ammortamento per l’anticipo ottenuto. Si può chiedere l’anticipo di pensione di durata minima di 6 mesi e massima di 3 anni e 7 mesi e il finanziamento mensile non può essere superiore al 90% della pensione futura certificata, né inferiore ad una soglia del 75% (Tabella A). Tale anticipo, su domanda, viene concesso dal 1° maggio scorso. Per questa prestazione è necessario presentare più domande all’Inps (tramite il Patronato) per: richiedere la certificazione del diritto all’APe (minimo e massimo che si può ottenere); ottenere l’attivazione dell’anticipo finanziario a garanzia pensionistica, con l’indicazione della banca e dell’assicurazione coinvolte; presentare la domanda per la pensione vera e propria. Sono tutti particolari che si stanno definendo con apposite norme di attuazione. TABELLA A - APE VOLONTARIA

A chi spetta

+

PER TUTTI GLI EVENTUALI APPROFONDIMENTI SUGLI ARGOMENTI IN ESAME (POSSIBILI SCELTE E, TRA QUESTE, LE PIÙ CONVENIENTI) SI CONSIGLIA DI RIVOLGERSI AL NOSTRO PATRONATO 50&PIÙENASCO, CHE CON ESPERTI OPERATORI ASSISTE DA SEMPRE GRATUITAMENTE - SULL’INTERO TERRITORIO NAZIONALE - PER OTTENERE TUTTI I CHIARIMENTI ULTERIORI E PER LA PRESENTAZIONE ALL’INPS DELLE RELATIVE DOMANDA ON-LINE

86 I 50epiumagazine.it I SETTEMBRE 2017

Tutti i lavoratori iscritti all’Inps: dipendenti, autonomi (artigiani, commercianti) e parasubordinati (co.co.co, ecc.) Requisito anagrafico Età non inferiore a 63 anni Requisito contributivo Almeno 20 anni Requisito pensionistico Maturazione diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi Importo pensione Non inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo Inps, al netto di vecchiaia della rata di ammortamento dell’APe (circa € 703,00 mensili) Altre condizioni Non essere già titolare di una pensione diretta Chi sostiene il costo Il lavoratore con riduzione della pensione di vecchiaia per 20 anni I COSTI DELL’APE VOLONTARIA

Ma quanto costa l’APe volontaria? La simulazione proposta dal Centro Studi Itinerari Previdenziali indica, per esempio, per un importo di pensione mensile certificato dall’Inps di € 1.300, che il costo mensile netto del rimborso di finanziamento va da un minimo di € 42 per soli 6 mesi, ad un massimo di € 253 per 43 mesi (3 anni e 7 mesi). Certo, i costi dell’assicurazione si potrebbero ridurre visto che sono indicati intorno al 30% del prestito. Se un lavoratore, infatti, accede all’anticipo a 63 anni per 36 mesi, otterrà poi la pensione a 66 anni; dovendo restituire alla banca, tramite l’Inps, quanto ricevuto in anticipo nei 20 anni successivi, raggiungerà 86 anni di età. Ma se attualmente l’aspettativa di vita media per i maschi è di 80,1 anni e 84,7 per le donne, le assicurazioni avranno la certezza di non pagare almeno le ultime rate (Tabella B).


TABELLA B - APE VOLONTARIA

- I COSTI

Mesi di anticipo pensionamento

6

Valore della pensione Inps Percentuale APe Valore anticipo mensile APe Valore totale anticipo (a) Valore annuo del rimborso in 20 anni in rate mensili Costo assicurazione annuo per 20 anni a 63 anni di età con scadenza assicurazione a 86 anni e 7 mesi (2) Costo totale assicurazione, una tantum anticipata Ammontare interessi su finanziamento in 20 anni (tasso fisso 2,5%) e su costo assicurazione Quota a carico del contribuente per costo assicurazione e interessi senza deducibilità fiscale (b) Costo totale operazione a carico del contribuente (a+b) Costo mensile LORDO del rimborso finanziamento Costo mensile NETTO del rimborso finanziamento (3) Pensione netta (al netto del rimborso finanziamento) Incidenza sulla pensione (1)

€ € € €

1.300 90% 1.170 7.020 351,00

11 € € € €

1.300 90% 1.170 12.870 643,50

12 € € € €

1.300 85% 1.105 13.260 663,00

24 €

1.300 85% € 1.105 € 26.520 € 1.326,00

36 €

1.300 75% € 975 € 35.100 € 1.755,00

43 €

1.300 75% € 975 € 41.925 € 2.096,25

€ 105,30 € 193,05 € 198,90 € 397,80 € 526,50 € 628,88 € 2.106,00 € 3.861,00 € 3.978,00 € 7.956,00 € 10.530,00 € 12.577,50 € 2.332,69 € 4.343,63 € 4.489,06 € 9.309,63 € 12.760,31 € 15.547,19 € 4.438,69 € 8.204,63 € 11.458,69 € 21.074,63 € 44,07 € 81,06 € 41,51 € 76,32 € 1.258,49 € 1.223,68 3,19% 5,87%

€ 8.467,06 € 17.265,63 € 21.727,06 € 43.785,63 € 83,57 € 168,41 € 78,68 € 158,45 € 1.221,32 € 1.141,55 6,05% 12,19%

€ 23.290,31 € 28.124,69 € 58.390,31 € 70.049,69 € 224,58 € 269,42 € 211,14 € 253,20 € 1.088,86 € 1.046,80 16,24% 19,48%

(1) La rata di pensione sarà indicizzata all’inflazione, mentre la rata di rimborso sarà fissa; (2) se si chiede APe a 64, 65 e 66 anni, la quota assicurativa non cambia; (3) il costo netto del rimborso APe si ottiene applicando al 50% del costo totale per interessi e assicurazione la deducibilità all’aliquota del lavoratore. In questo caso si è ipotizzato il 30%, ma l’aliquota varia in funzione dei redditi complessivi del lavoratore. (Fonte: elaborazione Centro Studi Itinerari Previdenziali)

APE SOCIAL: NUOVI TERMINI PER LA DOMANDA

L’APe social è l’anticipo di pensione sotto forma di assegno fino a € 1.500 mensili a carico dello Stato, che viene concesso a limitate categorie di lavoratori svantaggiate, già a 63 anni prima del compimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia (66 e 7 mesi) e con almeno 30 anni di contribuzione, quali: • disoccupati licenziati o dimessi, per giusta causa o risoluzione consensuale, che hanno terminato l’ammortizzatore sociale da almeno 3 mesi; • chi assiste da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con grave handicap (legge 104/1992); • chi ha una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%; • chi ha 36 anni di contributi e svolge da almeno 6 anni una di queste professioni: - operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici; - conduttori di gru, macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; - conciatori di pelli e pellicce; - conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; - conduttori di mezzi pesanti e camion; - professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro in turni;

- addetti all’assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza; - insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido; - facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati; - personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; - operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti. Rispetto all’APe volontaria, il percorso dell’APe social è più diretto: domanda all’Inps (anche tramite il Patronato) per ottenere l’indennità anticipata che consente di raggiungere la pensione finale (durata massima 3 anni e 7 mesi) e il riconoscimento della prestazione assistenziale (non è un prestito) di importo pari alla futura pensione che, tuttavia, non può essere superiore a € 1.500 (per 12 mensilità non rivalutabili), non può essere cumulata con altri ammortizzatori sociali né con redditi da lavoro superiori a € 8mila l’anno, 4.800 per gli autonomi. L’APe social spetta a: tutti i lavoratori iscritti all’Inps dipendenti, autonomi (artigiani, commercianti) e parasubordinati (co.co.co, etc) appartenenti alle categorie di soggetti sopra indicate, di età non inferiore a 63 anni, con almeno 30 anni (36 a chi svolge lavori gravosi). Il requisito pensionistico è la maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia

entro 3 anni e 7 mesi. L’importo APe è pari alla pensione di vecchiaia (calcolata all’atto di accesso all’APe), per un importo massimo di € 1.500 mensili. il costo è a carico dello Stato. Nel complesso per il 2017 il Governo aveva preventivato 60.000 domande in tutto entro una spesa complessiva di 300 milioni di euro. Al 15 luglio ne sono arrivate circa 66mila: 39mila per l’APe social e 26mila per i precoci. Alcune non verranno accolte per mancanza di requisiti o irregolarità. In caso di risorse insufficienti la priorità è prevista per coloro più vicini alla pensione di vecchiaia. Entro il 15 ottobre l’Inps farà conoscere la graduatoria delle domande accolte in ordine di età del richiedente. Chi ha maturato i requisiti dopo la chiusura del termine (15 luglio) può presentare domanda entro il 30 novembre prossimo. L’occasione di pensionamento è prevista anche per il prossimo anno e, per questa seconda tranche, le domande dovranno essere presentate entro fine marzo 2018. Ogni strategia per raggiungere il trattamento pensionistico va valutata e pianificata in anticipo con l’aiuto di esperti professionisti. Con un simulatore informatico, disponibile (tramite Inps o Patronato) si può conoscere l’importo e la durata dell’APe, con l’indicazione immediata del costo del rimborso ventennale e del suo peso sulla pensione. SETTEMBRE 2017 I 87


__FISCO__

C

FISCO E LITI PENDENTI: ULTERIORI MODIFICHE

In caso di controversie tributarie i contribuenti interessati hanno la possibilità di aderire alla definizione agevolata

a cura di Alessandra De Feo

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È IMPORTANTE RICORDARE CHE IL PAGAMENTO DEGLI IMPORTI DOVUTI, O DELLA PRIMA RATA, PARI AL 40% DEL TOTALE, VA EFFETTUATO IL 30 SETTEMBRE 2017

88 I 50epiumagazine.it I SETTEMBRE 2017

CON IL DECRETO LEGGE DEL 24 APRILE 2017 n. 50, come abbiamo avuto modo di vedere nei precedenti articoli pubblicati sulla rivista, sono state introdotte normative che hanno apportato interessanti modifiche in ambito fiscale. Quando il suddetto Decreto è stato convertito nella Legge del 21 giugno 2017 n. 96 sono state inserite delle ulteriori modifiche. Le più importanti sono oggetto del nostro esame che sarà svolto in più articoli. DEFINIZIONE AGEVOLATA DELLE LITI PENDENTI Con l’articolo 11 del Decreto Legge n. 50/2017, come già segnalato nel precedente numero, è stata prevista la possibilità a favore dei contribuenti che hanno delle controversie tributarie, in ogni stato e grado, di poter aderire alla definizione agevolata. In sede di conversione è stato previsto che ciascun Ente territoriale possa stabilire, entro il 31 agosto 2017, l’applicazione delle suddette norme in materia di definizione agevolata, nel giudizio in cui è parte. In presenza di una controversia relativa esclusivamente agli interessi di mora e alle sanzioni non collegate ai tributi, la definizione richiede il pagamento del 40% degli importi in contestazione. In caso di controversia relativa esclusivamente alle sanzioni collegate ai tributi cui si riferiscono, non è dovuto alcun importo qualora il rapporto relativo ai tributi sia definito, anche con modalità diverse, dalla definizione in esame. Durante la conversione del Decreto Legge n. 50/2017 è stato previsto che siano definibili le controversie il cui ricorso sia stato notificato entro il 24 aprile 2017 e per le quali, alla data di presentazione della domanda di definizione, il processo non si sia concluso con una pronuncia definitiva. È di fondamentale importanza sapere che la definizione si perfeziona con il pagamento degli importi dovuti o della prima rata. A tale riguardo si ricorda che, il pagamento degli importi dovuti, o della prima rata, pari al 40% del totale delle somme dovute, va effettuato il 30 settembre 2017 e, qualora, essendovi le condizioni, venga eseguito il pagamento dell’importo dovuto in rate, si deve tenere conto che: • per il 2017, la scadenza della seconda rata, pari all’ulteriore 40%, è fissata al 30 novembre; • per il 2018, la scadenza della terza rata, pari al 20% del totale dovuto, è fissata al 30 giugno.


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__VIVERE IN ARMONIA SEGUENDO LE STAGIONI__

A Arriva il Sole al primo punto di Libbra eguagliandosi perfettamente i giorni alle notti, nel giorno 23. Settembre comincia l’Autunnale Stagione, deliziosa ai Villeggianti, Ottima ed abbondante sarà la raccolta di Uva, d’Olive, e di Castagne

VERSO IL FINIR DELL’ESTATE

Almanacco Barbanera 1815

a cura di

ARRIVA senza farsi troppo notare, tra le giornate ancora calde e luminose di fine estate. L’Equinozio d’autunno apre le porte alla metà più oscura dell’anno: d’ora in poi le giornate cominceranno progressivamente ad accorciarsi. Che sia il 22 o il 23 settembre, fatto sta che il Sole lascerà il segno della Vergine per entrare in quello della Bilancia, giorno in cui notte e dì, come indica la parola aequinoctium, “notti uguali”, avranno ugual durata. Ma prima che l’estate lasci il posto all’autunno, ci sono le semine da preparare, e la raccolta di frutti e ortaggi per le conserve pronte ad inondare del loro profumo case e cucine. Mentre si fanno le prime puntate nel bosco, per raccoglier funghi e le gustose more di rovo.

SETTEMBRE

LA SALVIA (Salvia officinalis)

Fa bene perché... Nota purificatrice, la salvia è d’aiuto nelle digestioni difficili. Cura il sistema nervoso, è antisettica e febbrifuga. Nell’uso esterno ha un effetto calmante ed emolliente. In fitoterapia si consiglia a chi ha bisogno di concentrazione e di armonizzare vita materiale ed interiore. Il proverbio La salvia ti salva. Pollice bio Chi ha la salvia nell'orto ha la salute nel corpo. Coltiviamola così Facile da coltivare anche sul balcone, la salvia ha un solo grande nemico: il gelo. Bene quindi rimetterla in inverno o proteggerla nelle Regioni a clima freddo. Ama le posizione soleggiate, mentre teme i ristagni d’acqua. La semina La salvia si moltiplica per seme o per talea, in posizione soleggiata. Si semina o si trapianta con la Luna crescente, ad aprile o settembre, concimando con compost e ricoprendo i semi con un leggero strato di terra. Coprire con la paglia nel suo primo inverno di vita. In vaso concimare una volta al mese e annaffiare con regolarità. Il trapianto si effettua con le piantine ottenute per talea, tagliando dalla pianta madre una porzione di circa 10 cm di ramo preso dai nuovi getti. Si mettono a radicare nei vasetti per poi trapiantarle a fine primavera o fine autunno. Raccolta e conservazione Le foglie fresche si raccolgono tutto l’anno con la Luna crescente per il consumo fresco; in calante, invece, quelle da essiccare, prima della fioritura.

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NEL CESTINO DEL MESE

ORTAGGI: bietole, carote, cetrioli, cicorie, cipolle, fagioli, fagiolini, indivie, lattughe, melanzane, patate, pomodori, peperoni, piselli, porri, radicchi, rape, ravanelli, rucola, sedano, spinaci, valerianella, zucche e zucchine.


BUONO A SAPERSI!

La carica degli ioni Positivi o negativi, gli ioni influiscono sulla salubrità di un ambiente e di chi lo abita. Sono atomi dotati di carica elettrica: benefici quelli negativi, possono invece provocare stanchezza, calo del tono dell’umore e irritabilità quelli positivi, a causa delle cariche elettriche ed elettrostatiche date da elettrodomestici e materiali sintetici. Gli ioni negativi, invece, favoriscono il rilassamento, l’ossigenazione e il riequilibrio in stati di stress. Anche l’aria è ricca di ioni negativi: aerate ogni 3 ore per avere la razione quotidiana di buonumore!

FRUTTA: fichi, limoni, mandorle, mele, melegrane, meloni, more, nocciole, noci, pere, pesche, pompelmi, susine tardive e uva.

AROMI: basilico, maggiorana, menta, peperoncino, prezzemolo, rosmarino, salvia e timo.

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COLTIVARE CON LA LUNA NELL’ORTO, NEL GIARDINO, SUL BALCONE

Mentre ci sono le ultime raccolte da fare, l'orto chiama anche alle semine, all’aperto con la Luna calante, per prezzemolo, ravanello, finocchio, radicchio, rapa, spinacio. Trapiantare inoltre il porro (tardivo), raccogliere gli ortaggi in quantità e conservarli sott’olio, sott’aceto e agrodolce. Moltiplicare per talea il rosmarino e la salvia. Iniziare la vendemmia. Nel giardino potare la lavanda e fare le talee tagliando rametti di circa 10 cm da interrare in vasetti con terriccio misto di terra e torba. Ancora semine in Luna crescente, ma di crescione e lattughino da taglio. Trapiantare bietola da costa e cicoria. Eliminare le foglie che ricoprono i frutti non molto maturi degli ortaggi estivi. Raccogliere i peperoncini e le zucche, esponendole al sole per favorire la piena maturazione. Raccogliere anche melegrane e more per il consumo fresco. Su balcone e giardino seminare, in coltura protetta, le annuali da fiore. Seminare invece all’aperto calendula, convolvolo, papavero, primula e i tappeti erbosi. Mettere a dimora bulbose a fioritura primaverile come anemone, bucaneve, croco, giacinto.

Dice il proverbio...

Settembre caldo e asciutto maturar fa ogni frutto Equinozio di settembre la notte al dì contende Settembre amico apre mandorla e fico

IL SOLE E LA LUNA IL SOLE

Il 1° sorge alle 06.26 e tramonta alle 19.34. L’11 sorge alle 06.36 e tramonta alle 19.17. Il 21 sorge alle 06.46 e tramonta alle 18.59. Le giornate si accorciano. Il 1° settembre si hanno 13 ore e 8 minuti di luce solare e il 30 se ne hanno 11 e 47 minuti. Si perdono 1 ora e 21 minuti di luce.

LA LUNA

SE HAI ½ GIORNATA UNA LEGGERA POTATURA

Se le alte temperature della stagione estiva hanno lasciato qualche segno di sofferenza su piante e arbusti - comprese rose, lillà, bignonia -, se ad esempio si nota la presenza di rami spogli e allungati, si dovrà eliminare tutto il secco con una potatura leggera. Per quelle invece lasciate all’aperto, prima di rimetterle in luoghi protetti, è necessario abituarle gradualmente trasferendole in luogo più fresco ma sempre all’aperto. Se hanno i bordi delle foglie disseccati sarà necessario annaffiarle abbondantemente eliminando le parti secche.

Il 1° tramonta alle 01.37 e sorge alle 16.34. L’11 tramonta alle 12.02 e sorge alle 22.39. Il 21 sorge alle 07.48 e tramonta alle 19.56. Luna crescente dal 1° al 5 e dal 21 al 30. Luna calante dal 7 al 19. Luna Piena il 6. Luna Nuova il 20. SETTEMBRE 2017 I 91


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LA REDAZIONE NON RISPONDE DEL CONTENUTO DELL’INSERZIONE

L’art. 6, comma 8, del D.L. 4/6/2013 n. 63, convertito nella L. 3/8/2013 n. 90, ha imposto di riportare negli annunci di vendita o di locazione di immobili, l’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio globale o dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente. Lo stesso D.L. ha previsto, inoltre (art. 12), che in caso di violazione di tale obbligo, il responsabile dell’annuncio è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000 euro. A tal proposito, evidenziamo che per la pubblicazione accetteremo solo annunci che riportino anche quanto previsto dal suddetto art. 6, comma 8.

bacheca a cura della Redazione

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92 I 50epiumagazine.it I SETTEMBRE 2017

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70. Andato; 71. La più grossa è l’aorta. VERTICALI 1. Sigla di Firenze; 2. Il Donald del romanzo Votate Robinson per un mondo migliore; 3. Unione di Conto Europea; 4. Le schiva il torero; 5. Prossimità di un avvenimento; 6. Foga; 7. La Simone che fu presidente del primo Parlamento Europeo; 8. Triviale, scurrile; 10. Il nome del celebre violinista Stern; 11. L’avverbio di chi consegna; 12. Grosso vaso di terracotta; 13. Grande pittore olandese; 14. Movimenti continui;

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ORIZZONTALI 1. Le spalanca la belva; 6. Lontano predecessore; 9. Lo sono gli abiti con molte ripiegature parallele; 19. Lo sono molti geni; 22. La lascia la nave; 23. È tra Cracovia e Varsavia; 24. Grandioso complesso di rovine a Roma; 27. Ardita senza dita; 28. È stata un’annunciatrice televisiva per 40 anni; 31. Lo Zabaleta arpista; 33. Delude il richiedente; 34. L’antitesi di junior; 35. I ganci del pescatore; 36. L’antica dimora dei morti; 40. Più bruna che bionda; 41. Forma il gomito; 43. Scendevano sul terreno; 46. Il centro di Zagabria; 47. A metà prezzo!; 48. Troppo veloci per essere inseguiti; 52. Si possono fare anche in treno!; 54. Nella voluttà; 55. Gradire l’offerta; 56. Leggenda nordica; 58. L’ortaggio che alcuni chiamano costa; 60. Movimento brusco e violento; 62. Avverbio di luogo; 63. Intrigo che impedisce; 65. Affollano il Valentino; 68. Magazzini Doganali; 69. Guardarsi in cagnesco;

10

71

15. Ci… seguono in velocità; 16. Una malattia delle ghiandole linfatiche; 17. I confini del tempo; 18. Contrari al buon costume; 20. La si tosa per interesse; 21. Un incontro cacofonico; 25. La fine del dessert; 26. I ferri delle lance; 27. Un frutto esotico; 29. Località della Francia; 30. Un rintocco di campana; 32. Il noto En-lai; 37. Delimitati; 38. Il fiore detto anche convallaria; 39. Unge le ruote; 40. È causa di amputazione; 42. La località in cui Epaminonda sconfisse Cleombroto; 43. Vi ha sede il governo

del Bangladesh; 44. Il Paese delle piramidi; 45. Abitanti della Basilicata; 48. Istituto Tecnico; 49. Celebre vittoria di Condé sugli spagnoli; 50. Baghdad ne è la capitale; 51. Lo sono i frutti del tamarindo; 52. Come quieti; 53. C’è chi lo gradisce carico; 54. Jenny la soprano detta “l’Usignolo svedese”; 57. L’opera lirica con gli Egizi; 58. Prefisso che significa vita; 59. Forma il Lago di Thun; 60. Due… slitte personali; 61. L’Oriente; 64. Lusso… fuori uso!; 66. Ente Regionale; 67. In mezzo allo spiedo.

CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 1. È nel centro di Pechino; 3. Un improvviso blitz; 7. La consiglia il medico; 8. Altro nome dell’arsella; 9. Un… gol mancato!; 10. Il perimetro delle mura; 11. Romanzo breve di Thomas Mann; 14. Indigente, poverissimo; 16. Dato indietro; 18. Acconto sul saldo; 19. Fa ansare il ciclista; 20. Celebre santuario; 22. Era un suddito di Gheddafi; 24. Il nome della Vitti;

26. Lo tentò Icaro; 27. Musicò Il matrimonio segreto. VERTICALI 1. Lo è la batteria, ma anche l’avaro!; 2. Costosa; 3. Utensile pieghevole con lama; 4. Quelli terrestri sono all’estremo nord e all’estremo sud; 5. Un’unità di misura della forza; 6. L’ultimo numero della tombola; 9. Afflizioni, angosce; 10. Un nome femminile; 12. Giura di dirla il testimone; 13. Il capitano protagonista di Ventimila leghe sotto i mari;

1

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delle imbarcazioni; 23. Così ha il sangue chi è facilmente eccitabile; 25. Formaggi.

15. Strepitosa, stupefacente; 17. Divano, canapè; 19. Lo è il cavallo; 21. Gli organi direzionali

18

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22 25

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stuzzica

MINI CRUCIVERBA Lello 1

2

3

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4

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CERVELLO

6

Enrico Diglio

TEST 1 / Osservate attentamente i sei gruppi di figure sottostanti e dite a quale di essi

8

appartiene il particolare riportato al di sotto.

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a)

b)

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e)

c)

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ORIZZONTALI 1. Crescono incolte; 5. Gli… argini del Tevere; 7. Pavimento di legno; 9. Cittadino… importato; 10. L’amico della Gertrude manzoniana; 12. È privo di fede; 13. Guida nella nebbia; 16. Billy, rocker londinese emigrato in California; 17. Sigla di Alessandria; 18. L’ideologia delle Guardie rosse; 20. Vi è il sole a Mezzanotte. VERTICALI 1. Ormone inserito nella lista doping; 2. Ricercate dai collezionisti; 3. Famoso musical di Minnelli; 4. Società incaricata della riscossione dei tributi; 5. Noia prolungata; 6. Il Samuel attaccante camerunense; 8. Sotto… i 21 del calcio; 11. Capeggia la classifica; 14. Il nome della Negri; 15. Era un’imposta sui redditi; 17. Li sceglie il pescatore; 19. Senza Data.

REBUS Lionello 7 7 8

TEST 2 Osservate a destra le quattro sequenze di numeri formati da tre cifre e dite, utilizzando un criterio logico da determinare, quale numero a tre cifre va sostituito al punto interrogativo.

f)

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?

TEST 3 / Leggete attentamente il se-

INDOVINELLO Favolino

guente brano e andate a pag. 96. Al termine dell’estate, nel ridente borgo marittimo di Ondagaia, si svolge il Festival del mare. Centinaia di barche di tutti i tipi sfilano in processione per due chilometri al termine della quale fantastici fuochi di artificio illuminano il cielo della gradevole cittadina, entusiasmando i turisti e i duemila abitanti del borgo assiepati sul grazioso lungomare adornato da duecento splendide palme.

» IL VIAGGIO DI CRISTOFORO COLOMBO Una parola “Parto!” Ed affrontando il distacco e l’irrompere delle acque giunse al limite estremo; e dal profondo fu la certezza alfin d’un Nuovo Mondo!

__SOLUZIONI A PAGINA 96__

REBUS Lionello 6 6 SETTEMBRE 2017 I 95


oroscopo di Aldebaran

SETTEMBRE

soluzioni

GIOCHI

1

RICHARD GERE

F

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I

Attore

A N

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T

vergine

bilancia

24 AGO. I 22 SET. Per voi è arrivato un periodo positivo sotto quasi tutti gli aspetti. Il vostro pianeta Marte conferirà felicità e fortuna. Contatti piacevoli con giovani e, soprattutto, un buono stato di salute.

23 SET. I 22 OTT. Grazie al passaggio del pianeta Sole nel vostro segno, sarete più ottimisti, anche se l’esigenza del “tutto perfetto” non di rado vi renderà più nervosi. Potreste partecipare a qualche lotteria.

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R

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I

35

M

A

N A

scorpione

21 MAR. I 20 APR. Passerete un ottimo mese. Un consiglio: evitate gli improvvisi cambi di temperatura. Infine, se volete che questo mese trascorra bene, evitate bugie o situazioni da “piede in due scarpe”!

23 OTT. I 22 NOV. Piccoli viaggi daranno grande soddisfazione. Troverete il migliore relax andando in giro con persone a voi legate e con le quali potrete comunicare liberamente. Siate prudenti nel traffico!

sagittario

21 APR. I 20 MAG. Per giovare alla vostra salute, gli astri consigliano di fare un po’ di moto: siete dei tipi sedentari, ma amate molto la natura. Dedicate dunque il mese a una dieta a base di verdure.

23 NOV. I 21 DIC. La vostra vita mondana sarà abbastanza accesa e, probabilmente, vi aspettano delle grandi soddisfazioni verso l’ultima parte del mese. La salute sarà buona, ma occhio all’alimentazione.

gemelli

capricorno

21 MAG. I 21 GIU. Non avvertirete molto il desiderio di tornare al vostro lavoro dopo le vacanze. In un certo senso vi converrà, se potete, portare avanti il più possibile le ferie. Sarete fortunati nel gioco.

22 DIC. I 20 GEN. Avrete a che fare con gente che parla e scrive per mestiere. Se avete dei problemi, esponeteli liberamente: verrete compresi. Non sarete sempre brillanti, ma la gente vi comprenderà.

cancro

acquario

22 GIU. I 22 LUG. Vi sentirete più rilassati e più contenti, di voi stessi e degli altri. Frenate il vostro desiderio di criticare tutto e tutti. Se avete vacanze in programma, lasciate prima la casa in ordine.

21 GEN. I 19 FEB. Avrete piacere nel frequentare la gente, soprattutto i parenti. Cercate di non comportarvi come quelli che sanno tutto: un po’ di modestia vi renderà più graditi. Fate qualche bella passeggiata.

C E

R

A

7

V

R

8

S

pesci

23 LUG. I 23 AGO. Sarete fortunati nelle questioni che riguardano la casa e la famiglia. Pratiche di compravendita o di condominio peseranno meno: spesso troverete soluzioni più semplici di quanto immaginiate.

20 FEB. I 20 MAR. Rientrati dalle vacanze faticherete ad abituarvi agli orari d’ufficio. Non trascurate amici e parenti. Col partner tutto procede bene, ma affiora un po’ di noia. La salute è buona.

96 I 50epiumagazine.it I SETTEMBRE 2017

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MINI CRUCIVERBA

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CRUCIVERBA SILLABICO 1

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REBUS (7 7 8)

RI vela; R S e G reti; PR O getti = Rivelar segreti progetti REBUS (6 6)

ST rada; lì B era = Strada libera INDOVINELLO Il viaggio di Cristoforo Colombo = Il neonato

stuzzica

CERVELLO

TEST 1 - Il particolare appartiene al gruppo di figure contrassegnato dalla lettera d).

TEST 2 - Il numero a tre cifre che sostituisce il punto interrogativo è 491. Esso, infatti, consente di rispettare il criterio logico utilizzato in tutte le sequenze: la prima cifra del primo numero partendo da sinistra è più piccolo di due unità della prima cifra del numero posto al centro della sequenza; la stessa cosa vale per la terza cifra; la seconda cifra, invece, è più grande di due unità della seconda cifra del numero centrale della sequenza; passando dal secondo al terzo numero della sequenza, il procedimento è inverso: la prima cifra è più grande di quattro unità della prima cifra del terzo numero della sequenza e questo vale anche per la terza cifra, mentre passando dalla seconda cifra del numero centrale alla seconda cifra del terzo numero, si ha un aumento di quattro unità. Quindi:

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leone

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TEST 3

Quanti sono gli abitanti di Ondagaia? Quante palme adornano il lungomare della cittadina di mare?


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SCRIVETECI: PER POSTA LARGO ARENULA, 34 00186 ROMA PER FAX 06 68139323 PER MAIL G.VECCHIOTTI@50EPIU.IT

lettere Risponde Giovanna Vecchiotti - Direttore Responsabile 50&Più

NÉ GIUSTA NÉ SBAGLIATA, È SOLO L’ETÀ MATURA Ognuno ha il diritto di viverla come desidera. L’importante è seguire la propria indole e agire sempre in piena coscienza GENTILE DIRETTORE, faccio parte già da un po’ di tempo del popolo con i capelli grigi, essendo più vicina agli ottanta che ai settant’anni; mi piace essere informata su ciò che accade nel mondo e, in particolare, mi interessano le notizie sulle persone avanti negli anni, le loro storie personali. Per questo vorrei segnalare due notizie che, quest’estate, mi hanno colpita. La prima è stata l’intervista, ad un anno di distanza, della “nonna” greca fotografata mentre dava il biberon ad un neonato siriano, sbarcato sull’isola di Lesbo. La signora, che fu proposta per il Nobel alla Pace, ha detto al giornalista che non ha fatto niente di eccezionale e che quel Premio lei lo darebbe, invece, a tutti quei poveretti disperati che attraversano il Mediterraneo. È stata una testimonianza semplice e sincera, per la voglia che ha mostrato la signora, di voler con-

tinuare a fare del bene. La seconda arrivava dalla Cina e trattava di un concorso di bellezza i cui concorrenti - uomini e donne - erano tutti rigorosamente over 50. Francamente vedere tante persone, soprattutto donne, in costume da bagno non mi è sembrato opportuno. Ritengo che ad una certa età si debba tenere un comportamento più consono agli anni che si hanno e sfilare davanti ad una giuria non è dignitoso. Secondo lei, qual è il comportamento più giusto? Letizia Cersa Le sue, signora Letizia, sono “istantanee” di due mondi diversi. Emilia Kamvisi, 86 anni, ha vissuto in prima persona il dramma dei rifugiati, essendo stata portata via dalla Turchia quando era in tenera età. Per lei, forse, è naturale dedicarsi agli altri. In Cina, invece, il “bikini contest” è nato per sensibilizzare il Paese sul tema dell’invecchiamento e, contrariamente a ciò che è stato riportato dai media, sono stati premiati l’allegria e la positività dei partecipanti, più che il loro aspetto fisico. Non ritengo, quindi, che ci sia un modo giusto o sbagliato di vivere l’età matura; credo, invece, che ognuno debba seguire la propria indole e la propria coscienza.

SETTEMBRE 2017 I 97


bazar ABITARE CURIOSITÀ MUSICOTERAPIA LONGEVITÀ FILM

a cura del Centro Studi 50&Più

Questo spazio offre informazioni, curiosità, notizie utili. Come ogni bazar, sarà luogo d’incontro e di scambio. Potete quindi inviarci le vostre segnalazioni e quesiti a: centrostudi@50epiu.it

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oppure al 0424708910.

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oppure al 0424708910.

ABITARE MODELLO SVEDESE Nascono nei Paesi scandinavi diversi tipi di strutture abitative per anziani: sono le “Indipendent Senior Living”. Si tratta di piccoli appartamenti inseriti in grandi strutture, o appartamenti semplici con spazi di aggregazione, tutti però dotati di servizi integrati come la riabilitazione o l’assistenza medica per chi ne ha bisogno. La formula potrebbe trovare presto applicazione anche in Italia. IDEA FINLANDESE Ad Helsinki, capitale della Finlandia, l’amministrazione cittadina ha avviato un programma pilota che “inserisce” i giovani senzatetto (circa 700 con un’età inferiore ai 25 anni) nelle case di riposo. L’esperimento sembra funzionare: i giovani amano le storie che i vecchi sanno raccontare loro e imparano ad apprezzare la giovinezza e la salute. L’esperimento ha una doppia valenza sociale: favorisce l’interscambio generazionale e ragazzi e anziani si fanno compagnia a vicenda.

zioni. I componenti del gruppo “SonoraMente” sono 17 e quasi tutti malati di Alzheimer. Con loro cantano anche mogli, mariti o badanti. Il coro le “Voci d’argento” è nato nel 2016 all’interno dell’istituto geriatrico Mazzali di Mantova, ed è formato da una quindicina di anziani. Entrambi i cori si ispirano a “Las voces de la memoria”, gruppo di Valencia che dal 2010, con le sue esibizioni, infiamma il pubblico spagnolo.

CURIOSITÀ OROLOGIO SVELA PARKINSON I ricercatori dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, in collaborazione con i colleghi dell’Università di Oxford (GB), hanno brevettato un sistema per la rilevazione del Parkinson. Si tratta di un orologio da polso in grado di rivelare, con un test di appena 10 secondi, se una persona è affetta da malattia di Parkinson o se il tremolio delle mani è diagnosticabile come tremore essenziale (una patologia che richiede un diverso trattamento).

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oppure al 0424708910.

LONGEVITÀ

MUSICOTERAPIA CORI DA ASCOLTARE “SonoraMente” di Milano e “Voci d’Argento” di Mantova sono due cori formati da anziani malati di Alzheimer: i loro repertori spaziano dagli Anni ’60 ai giorni nostri. Quando si esibiscono in pubblico riescono a stupire e suscitare emo-

LA SANITÀ FORMATO EUROPA La Commissione Europea, a fine 2017, si riunirà per mettere a punto regole e modelli comuni agli Stati Membri sulla sanità digitale. Dal 2018 i dati sanitari diventeranno sempre più elettronici e senza frontie-

oppure al 0424708910.

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oppure al 0424708910.

FILM

LIGURIA, REGIONE DI RIFERIMENTO La Liguria - dove su 1.575.000 persone oltre 540.000 sono over 60 - è la regione con l’indice di vecchiaia più alto al mondo e, in proiezione, rappresenta una fotografia demografica dell’Europa futura. Per questo motivo l’Unione Europea ha dichiarato la Liguria “reference site”, il luogo dove sperimentare soluzioni e modelli di assistenza all’avanguardia nella gestione delle persone anziane, con l’obiettivo di garantire loro il miglior invecchiamento possibile.

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re. L’Unione intende utilizzare gran parte dei 70 miliardi dei fondi stanziati per l’innovazione alla sanità digitale, perché circa un quinto della spesa sanitaria se ne va in cure non necessarie! L’Italia, con la digitalizzazione della sanità e la conversione alla medicina personalizzata, potrebbe risparmiare circa 20 miliardi.

IL CRIMINE NON VA IN PENSIONE Regia di Fabio Fulco, con Stefania Sandrelli, Gianfranco D’Angelo, Franco Nero, Orso Maria Guerrini, Gisella Sofio. Italia, 2017, min. 90 La visione di questo film, è gratuita per gli over 70 e i loro accompagnatori under 20. La vita tranquilla di un centro anziani viene sconvolta dal ricovero in ospedale di Edda una signora ospite del centro, che ha accusato un malore dopo aver perso i suoi ultimi risparmi in un Bingo. Quando i suoi amici vengono a sapere dei suoi problemi economici, decidono di rapinare il Bingo Avana. Motore di tutta la squadra di vecchietti “rapinatori” il portantino Salvatore. Commedia brillante diretta da Fabio Fulco, il film vanta un nutrito cast di attori conosciutissimi, che fanno perdonare il riferimento ad altre pellicole recenti con anziani protagonisti pronti a tutto pur di rimettere le cose a posto!


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