SETTEMBRE 2013

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[anteprime] Dal laboratorio al Parlamento I virus non aspettano è il titolo dell’ultimo libro di Ilaria Capua. Ma, secondo questa virologa “rivoluzionaria”, anche l’Italia non può più aspettare. A pagina 12

Gioielli d’Italia Come tutelare il patrimonio culturale italiano, il più grande esistente e con il maggior numero di siti Unesco? E com’è la situazione nel resto del mondo? A pagina 19

Un “morbo” sottovalutato? Il 21 settembre è la Giornata Mondiale dell’Alzheimer: viaggio tra lo stigma della malattia, le difficoltà dei familiari, le terapie ancora distanti da una soluzione. A pagina 26

Nella Terra dei ghiacci Alla scoperta del grande Nord, in Islanda, dove il freddo delle temperature e il caldo dei geyser convivono nel Paese più “vulcanico” d’Europa. A pagina 39

Ballando ballando Tornano i balli di gruppo. Stavolta però hanno un nome diverso: Social Dance. Coreografie, ritmi e tormentoni di quello che sta diventando uno sport nazionale. A pagina 44

ditoriale

[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE 50&PIÙ ]

Era il 1967 quando Stanley Kramer, un regista americano conosciuto per film come Mezzogiorno di fuoco, Vincitori e vinti o il divertentissimo Questo pazzo, pazzo mondo, decise di “sconvolgere” l’animo dei cinefili (amanti del cinema, ndr) realizzando Indovina chi viene a cena?, con Katharine Hepburn, Spencer Tracy, Sidney Poitier. In effetti il film - vincitore di due Oscar e numerosi premi internazionali - si impose all’attenzione del pubblico suscitando dibattiti accesi fra chi auspicava l’avvento di una società in cui anche le “coppie miste” avrebbero trovato il proprio spazio per una vita insieme e chi, al contrario, viveva l’idea di un simile futuro come una dimostrazione del disfacimento dei valori e della civiltà occidentale: insomma l’inizio della fine. A rivedere il film oggi si prova un moto di tenerezza; la bravura degli attori è straordinaria, la trama del film certamente simpatica e ben studiata; il lieto fine molto all’americana, arricchito dall’emozionante monologo finale di Spencer Tracy, era, per il tempo, un intelligente atto di fede nella capacità di integrazione della società statunitense (all’epoca in molti Stati americani i matrimoni misti erano vietati). EPPURE È UN FILM PER CERTI VERSI INATTUALE, QUASI DISTANTE, E QUESTA DISTANZA È IL RISULTATO DI UNA GRANDE CONQUISTA DI NORMALITÀ -

quasi una benedetta indifferenza - per cui oggi

la pubblica opinione vive la realtà di due persone, con un colore di pelle diverso che decidono di sposarsi, senza scandalo. Questa

riconosciuta normalità pubblica e privata misura i decenni che ci separano dal film e dalle accese discussioni che suscitò negli anni Sessanta.

È una riflessione, QUESTA, CHE CI SENTIAMO DI PROPORRE A TUTTI, NOI STESSI PER PRIMI, perché troppo spesso il problema dell’accettazione della “diversità” - in tutte le sue forme - è ritenuto elemento secondario del nostro vivere quotidiano, come se questo tema non fosse al contrario vicino, vivo e pressante, a volte persino dilaniante, nella vita delle persone.

È allora che misuriamo la “saccenza” di chi predica bene finché il problema è distante PER RIVELARSI POI INCAPACE DI APPLICARE A SE STESSO LE CURE PRESCRITTE AGLI ALTRI,

come pure la chiusura - a volte astuta e strumentale - di chi si dice

disposto a tutto pur di salvaguardare improbabili “illibatezze”.


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IN QUESTO

numero

26 Intervista a Ilaria Capua Faccia a faccia con una “rivoluzionaria” della ricerca

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DI GIOVANNA VECCHIOT TI

Lo “Stato” dell’arte secondo Philippe Daverio

19

Più partecipazione e formazione DI GIADA VALDANNINI

I Siti Unesco nel mondo Come e perché sono riconosciuti Patrimonio Culturale dell’Umanità

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DI GIOVANNI ORSO

Bel mestiere: lo insegno Tornare a scuola per “imparare” ad insegnare e diventare maestri

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DI DANIEL A FLORIDIA

Islanda, tra elfi e fate Viaggio ai confini della terra

39

DI LORIS POR CHERI

DI R OSELL A BENNATI

IN EVIDENZA

Periscopio >> pag. 6

a cura di Berardo Falcone Letteralmente >> pag. 8

di Giovanna Vecchiotti Avviso ai naviganti >> pag. 18

di Paolo Negrini

44

22

INCHIESTA

Una giornata per l’Alzheimer

di Valerio Maria Urru

PARLIAMO DI...

di Carlo Penguin

A CURA DI LUISELL A BERTI

di Barbara Di Sarno Sapori & Colori >> pag. 48

di Marina Cepeda Fuentes

Giochi >> pag. 62

di N. Tucciarelli e R. Cento Stuzzica cervello di E. Diglio >> pag. 63

Musica & Teatro >> pag. 61

D. De Felicis e M. Sarti

I

Previdenza DI GIANNI TEL

Libri >> pag. 59 Cinema & Dvd >> pag. 60

50epiu.it

Fisco DI ALESSANDRA DE FEO

di Renato Minore A. Miccinesi e P. Armocida

4I

Spazio50

Arte e Dinosauri >> pag. 43

di Silvia Toscano

SETTEMBRE 2013

Anno XXXV n. 9 Settembre 2013 Euro 2.50 - I.P.

DI IL ARIA R OM ANO

Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più

Tinte: naturali o no? >> pag. 46

26

A settembre una mobilitazione globale per capire e sperare

Energia dai rifiuti >> pag. 33 Mosaicultures >> pag. 35

LA VOCE DI 50&PIÙ

Bacheca >> pag. 64 Soluzioni >> pag. 66 Oroscopo di Aldebaran >> pag. 66

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Anno XXXV n. 9 Settembre 2013

Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

Balli di gruppo Tornano, ma stavolta si chiamano “social dance”

Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per telefono: 06 68134552 Per fax: 06 68139323 Per m@il: redazione@50epiu.it

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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it

ZOOM

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L’EGOISMO NON PAGA

C

i sono dei luoghi - pochissimi per la verità - in cui gli scienziati di tutto il mondo si incontrano e comunicano fra loro; uno di questi è la rivista Nature. Sulle sue pagine vengono pubblicati i risultati, gli “stati d’avanzamento”, gli esperimenti, i successi o gli insuccessi delle ricerche condotte da centinaia di migliaia di ricercatori sparsi nei laboratori di tutto il mondo. Ci fa piacere segnalarne una della facoltà di microbiologia e genetica molecolare dell’Università Statale del Michigan, che potremmo intitolare: “l’egoismo non paga e l’evoluzione della specie ne ha fatto a meno” (perché non è sostenibile). In pratica, dice la ricerca, l’egoismo sembra assicurare un piccolo vantaggio iniziale ma, alla lunga, si rivela dannoso per tutti; nella storia dell’evoluzione meschini ed egoisti sono perdenti.

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Finito di stampare: 26 agosto 2013

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ERISCOPI

in pillole

A CURA DI BERARDO FALCONE

TEMPUS

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NOI LO PAGHIAMO AL BAR

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Germania, il bar dove si paga il tempo La crisi economica, si sa, ha colpito ogni settore del commercio. Ad esempio, nel 2014 in Italia, ci saranno circa 8mila esercizi in meno. Un’idea interessante per combattere il difficile momento viene da Wiesbaden in Germania, dove ha appena aperto lo “Slow Time Cafè”, il primo bar nel quale non si pagano né le consumazioni, né l’ingresso, bensì il tempo. Gli avventori del locale possono persino mangiare il cibo portato da casa od ordinare una pizza da asporto; all’uscita dovranno pagare 2 euro per i primi 30 minuti di permanenza e 5 centesimi per ogni minuto successivo, quindi 3 euro l’ora.

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50epiu.it

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Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,

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2

importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50&piu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!

}

L’India dice addio al telegramma Dopo 163 anni di attività l’India ha sospeso definitivamente il servizio che permetteva di inviare telegrammi, inaugurato nel 1850, con il primo invio da Calcutta a Diamond Harbor. La Bharat Sanchar Nigam, società che gestiva finora la corrispondenza nel Paese, ha ammesso che nell’Era di internet e cellulari, le perdite stavano crescendo e non era fattibile mantenere il servizio per tanto tempo. Per completare il quadro, basti sapere che in India il numero degli utenti di cellulari, ad aprile 2013, è salito a 867 milioni.


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In Europa arriva il latte di dromedaria In un futuro prossimo il latte di mucca potrebbe avere un nuovo concorrente, da quando è stato dato il via libera all’importazione e alla vendita di latte di dromedaria in tutti i 27 Paesi dell’Unione Europea. L’alimento ha notevoli valori nutrizionali: è digeribile, ricco di vitamina C e sali minerali, con una bassa percentuale di grasso, colesterolo e lattosio. Anche se per ora la distribuzione è solo intraziendale e per scopi di ricerca, verrà considerato vendibile solo il latte proveniente dall’emirato del Dubai, dove esistono aziende agricole che adottano adeguate misure sanitarie.

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Le biciclette conquistano Chicago Dopo New York, Los Angeles e San Francisco anche Chicago sceglie di puntare sul trasporto ecologico, inaugurando il servizio il bike sharing. Il programma di Chicago si chiama Divvy e partirà con 750 biciclette distribuite in 75 parcheggi, con l’intenzione di arrivare a 4mila bici in 400 stazioni entro prossimo anno, per coprire tutti i 270 chilometri di piste ciclabili. Il bike sharing si presenta come il futuro dei trasporti in città: ci si registra, si preleva una bicicletta da una delle stazioni distribuite nella città, ci si sposta e poi la si posa in un’altra stazione.

Cina: inaugurato il “palazzo-mondo” A Chengdu, in Cina, è pronta una delle più grandi sperimentazioni sociali di tutti i tempi, con l’inaugurazione del “New Century Global Centre”, il primo palazzo al mondo totalmente autosufficiente. Oltre ad essere l’edificio più grande del pianeta (con una superficie calpestabile di 1 milione e 760mila mq), il Global Centre teorizza «una vita completa senza uscire di casa», offrendo tutto ciò che serve ad un uomo, dalla sala parto al cimitero, passando per l’asilo, scuola, università, uffici, banche, biblioteche, cinema, strutture sportive, parchi, giardini, ristoranti, ospedale e, naturalmente, case. Il condominio, costruito in 3 anni, può ospitare circa 300mila residenti.

La torcia dei giochi olimpici invernali arriva nello Spazio La fiaccola che illuminerà i giochi delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014, in Russia, verrà inviata, spenta, nello spazio. Lo ha reso noto la RKA, l’Agenzia Spaziale Russa, spiegando i particolari della singolare impresa. La missione, denominata “TMA-11M”, partirà a novembre su una navicella Soyuz con gli astronauti Sergei Ryazansky e Oleg Kotov. Arrivati sulla Stazione Spaziale Internazionale i due cosmonauti faranno una passeggiata nello spazio con la fiaccola. «Nessuno ha mai fatto niente del genere prima - ha affermato il capo organizzatore dei Giochi, Dmitry Chernyshenko -. Sarà un momento storico nelle classiche staffette delle torce olimpiche».

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Asfalto mangia smog sulle strade dell’Olanda Il Journal of Hazardous Materials ha da poco pubblicato gli esiti di una ricerca portata avanti dell’Università di Eindhoven nella quale si è sperimentato un nuovo, ecologico, tipo di asfalto. I ricercatori hanno ricoperto il manto stradale di un isolato di Hengelo, in Olanda, con uno speciale rivestimento in biossido di titanio (TiO2). Questa particolare polvere cristallina incolore, utilizzando come catalizzatore la luce del sole, sarebbe riuscita a convertire alcune sostanze inquinanti, come il monossido e il biossido d’azoto, in sostanze chimiche meno pericolose, come i nitrati. Risultato: in un anno l’inquinamento dell’isolato si è ridotto del 45%.

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Un vulcano di idee, per sconfiggere la crisi Gentile direttore, conoscete forse mia suocera!? Il Vostro editoriale di luglio sembra parlare di Lei! Pensionata da un paio di anni è proprio così: si reinventa la vita! Ma non è che si perda in frivolezze. Come dite Voi: legge, s’informa, scopre il mondo a suo modo, senza viaggiare troppo (va se c’è la compagnia giusta), cresce... ancora! È un vulcano di idee ed energie, una donna forte e dolce che non si ferma mai... Dovreste conoscerla per capire! Ad ottobre l’attività che ha aperto con il marito compirà 25 anni, un bell’anniversario da

festeggiare (soprattutto in questo momento di crisi) e Lei, che voleva qualcosa di speciale per l’occasione, si è “inventata” una borsa di studio; il titolo è “La gioia intessuta nel mondo contemporaneo”. Vorrebbe che fosse più pubblicizzata per poter far conoscere una possibile occasione ai giovani (in cui crede molto). Magari Voi potete darle una mano? Trovate tutte le informazioni sul sito della Biblioteca Civica di Muscoline (www.comune.muscoline.bs.it). Ci ha lavorato molto e sarebbe bello farlo conoscere a tanti! Grazie infinite! MICHELA MENASIO

Eccola accontentata, signora Michela. Non conosco personalmente Sua suocera, ma dalla descrizione che ne ha fatto non stento a credere che sia veramente un vulcano: di energie e di idee. Leggere, informarsi, viaggiare sono tutte attività che aiutano a restare in sintonia con il mondo, a “non spegnersi” nell’abitudine della routine quotidiana, ma ritengo che la cosa più importante Sua suocera l’abbia realizzata con la borsa di studio dedicata ai giovani, anzi, 12 borse di studio, da quel che si evince dal bando. È facile pensare a se stessi, quando la vita ci ha già regalato ciò che desideravamo, e il mondo che ci circonda si fa sempre più duro. Pensare agli altri, soprattutto ai giovani che stanno vivendo sulla loro pelle tutte le difficoltà di questa nostra società e una grande incertezza verso il futuro, denota, invece, un grande senso di responsabilità. Ma anche di ottimismo. Questo traspare ancor più dal titolo dato al concorso: La gioia intessuta nel mondo contemporaneo, ovvero “solleticare il senso di appartenenza alla comu-

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nità ed ai valori positivi che in essa crescono e debbono essere coltivati e mantenuti”. Beh, questo racchiude anche uno dei temi per i quali si batte 50&Più: la difesa dei valori e la loro trasmissione alle nuo-

ve generazioni. E mi sembra che la strada intrapresa “dal vulcano” sia quella giusta, se è riuscita a suscitare affetto e ammirazione, persino nella propria nuora! Inviti Sua suocera a partecipare alle iniziati-

ve messe in campo da 50&Più, per tutti coloro che credono nella vita e la vivono con ottimismo. Partecipi anche Lei, signora Michela, scoprirà che di vulcani ne è pieno il mondo, ed è una gioia frequentarli!

Un pit-stop nella gara della vita Ecco, è in arrivo il periodo che aspettavo con allegria. Tra pochi giorni chi si è prenotato partirà per una settimana di riposo e di festa per partecipare alle Olimpiadi dei 50&Più. Io, dopo vent’anni di partecipazione, non lo posso più fare. Con tristezza devo rimanere a casa. Solo chi ha vissuto una delle tante edizioni può rendersi conto dell’organizzazione, dei posti stupendi, della gioia che vi regna; i villaggi che l’Italia ha. Un caro e affettuoso saluto a tutti, ai numerosi e bravi collaboratori sempre disponibili, e ai cari amici. ALBERTO DIGNANI

«La vita è come una bicicletta con dieci velocità. La maggior parte di noi ha marce che non userà mai» Charles Schulz

E anche tutti gli amici che ha conosciuto alle Olimpiadi, con i quali si è divertito a sfidarsi, a giocare, a divertirsi, la salutano con altrettanto affetto si-


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Poste Italiane S.p.A.

Sped. in Abb. Post.

D.L. 353/2003 (conv.

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NON BISOGNA SCIUPARE IL TEMPO, PERCHÉ È LA SOSTANZA DI CUI LA VITA È FATTA.

gnor Alberto. Così come tutto lo staff, che ad ogni edizione segue con professionalità lo svolgersi della manifestazione. Però Lei, signor Alberto, non si faccia prendere dalla malinconia: una battuta di arresto non significa uno stop definitivo. Lo consideri, invece, come un momento di riposo necessario a far il pieno di energia per ripartire più

Benjamin Franklin

forte di prima. Una pausa simile al pit-stop delle auto durante le gare di Formula1: i piloti cambiano le gomme, fanno il pieno di benzina e rientrano in pista con i bolidi rombanti, pronti a vincere la gara e salire sul podio. Questo è ciò che sta facendo: un pieno di energia che la riporterà sulla pista della vita. Un augurio di cuore!

RICORDA CHE NON SEI SOLA DIFENDI LA TUA LIBERTÀ, INIZIA A RISCRIVERE LA TUA VITA » 1522 è il numero verde che il Mi-

nistero per le Pari Opportunità ha istituito per fornire ascolto e assistenza alle donne vittime di violenza. Attivo 24 ore su 24 e gratuito, garantisce l’anonimato.

}


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CAPOLAVORI DI ARTE “VIVENTE” Il Mosaïcultures Internationales, il più prestigioso concorso di orticultura, con il titolo “Terra di speranza” celebrerà, fino al 29 settembre, la biodiversità della Terra grazie a straordinarie composizioni statuarie realizzate con piante e fiori. (Vedi articolo a pag. 35)


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La Mosaiculture è una raffinata tecnica per creare opere d’arte con le piante. Per promuoverla nel 1998 è nata a Montreal la Mosaïcultures Internationales, una manifestazione che a partire dal 2000 - ogni tre anni ha già avuto luogo due volte in Canada (2000 e 2003), una in Cina (2006) ed una in Giappone (2009).


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NEL 2006 HA SFIDATO IL SISTEMA RENDENDO PUBBLICA LA SEQUENZA GENETICA DEL VIRUS DELL’AVIARIA. DA ALLORA LA TRASPARENZA NELLA RICERCA È ORMAI UN OBBLIGO. MA LE SFIDE DI QUESTA RICERCATRICE, CHE TUTTO IL MONDO CI INVIDIA, NON FINISCONO QUI...

}

È

stata definita “mente rivoluzionaria” dalla rivista Seed per le sue scelte in ambito scientifico mentre per Scientific American è tra i 50 scienziati più grandi del mondo. Ha ricevuto il premio più prestigioso nel campo della medicina veterinaria, il Penn Vet World Leadership Award, è stata insignita del titolo di Grande Ufficiale della Repubblica italiana ed anche l’Accademia dei Lincei, lo scorso giugno, l’ha premiata per la sua attività di virologa. Ma ciò che ha portato Ilaria Capua sotto i riflettori di tutto il mondo scientifico e non, è stata quella scelta effettuata nel 2006, quando decise di depositare in un data-base ad accesso pubblico la sequenza genetica del primo ceppo dell’influenza H5N1, meglio conosciuta come influenza aviaria, realizzata da lei e dalla sua équipe. Allora la Capua sfidò l’intero sistema, smantellando quella rete di reticenza che teneva disponibili, per pochi, informazioni in grado di salvare milioni di vite. «Penso sia mio dovere fare in modo che si ottimizzino i benefici di quanto viene sovvenzionato con il denaro pubblico», scrive nel suo libro I virus non aspettano, e tanto bastò ad avviare il motore in grado di far camminare la macchina della trasparenza. Oggi tutte le più grandi organizzazioni mondiali hanno sposato l’idea di questa ricercatrice fermamente convinta che ognuno deve assumersi le proprie responsabi-

ILARIA

LA MERITOCRAZIA È UN CAMBIAMENTO CULTURALE

O IL RISULTATO DI UNA CRISI. PRIMA O POI AVRÀ LA MEGLIO

CAPUA DI GIOVANNA VECCHIOT TI

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_Intervista_Layout 1 07/08/13 15:36 Pagina 13

lità per apportare cambiamenti positivi nella società e che, per farlo, è necessario mettersi in gioco e cogliere “quell’attimo” in grado di cambiare il futuro. E lei l’attimo lo ha colto nel 2006, con quel suo gesto “rivoluzionario”, ed anche nel 2013, quando ha portato nel nostro Parlamento tutta la sua esperienza di scienziata internazionale, di ricercatrice instancabile, di donna e mamma abituata a volare da un Continente all’altro con una valigia in mano e la famiglia nel cuore. Una scienziata in Parlamento. Perché questa scelta? La scelta è nata da un momento un po’ critico della mia vita, tanto che stavo considerando di lasciare l’Italia con tutta la famiglia. Il 6 gennaio, però, sono stata chiamata da Mario Monti che mi ha illustrato il suo progetto: voleva portare in Parlamento persone con competenze specifiche che avessero un’esperienza a livello internazionale per far ripartire l’Italia, e mi ha chiesto di candidarmi con Scelta Civica. Ho sempre ritenuto troppo facile lamentarsi invece di rimboccarsi le maniche e agire: per questo, nel momento in cui mi è stata offerta l’opportunità di provare a cambiare le cose dalla cabina di regia, ho pensato che non ci si può tirare indietro e delegare sempre gli altri. Quindi mi sono detta: «Perché no?». Cambiamento per cambiamento, tanto valeva fare un’esperienza che mi potes«In questo Paese se permettere di non manca la materia prima, non capire perché le mancano le risorse cose in Italia non e non manca la vanno e lavorarcreatività. Quello ci su. Ho pensache manca è un to anche che sasistema di sostegno rebbe stato utile alla ricerca» portare la mia esperienza e le mie conoscenze in un ambito, il Parlamento, nel quale ricercatori e persone che si occupano di scienza ce ne sono state sempre poche. E quindi ho deciso di lanciarmi in questa nuova avventura. Quali sono gli obiettivi che intende raggiungere e quali difficoltà sta incontrando? Non nascondo che per me è stato uno choc tornare qui a Roma, dove sono nata ma che ho lasciato all’età di 17 anni, così come non nascondo il mio smarrimento. Ancora oggi, a qualche mese dalla mia elezione, è questa la sensazione che mi pervade: la macchina politica funziona in base a meccanismi completamente diversi da quelli ai quali sono abituata. Ci sono regole scritte, moltissime, troppe, e molte non scritte, ma quest’ultime non te le spiega nessuno, specialmente nel mio movimento che, in realtà, non ha una struttura di partito e quindi è tutto molto difficile. Per venirne a capo sto adottando una strategia: osservo molto e soprattutto cerco di capire quali siano le modalità migliori per intervenire ed incidere. Ho scoperto che i proget-

[ SOPRA, ILARIA CAPUA IN LABORATORIO, NEL 2006, L’ANNO IN CUI “RUPPE IL SILENZIO” DEL SISTEMA SCIENTIFICO DEPOSITANDO IN UN DATA-BASE AD ACCESSO LIBERO

«In questi mesi ho capito che la politica ha moltissime regole scritte, forse troppe. Poi ci sono quelle non scritte, ma quelle non te le spiega nessuno. Per venirne a capo allora è bene adottare una strategia: osservare bene e cercare di capire quali sono i modi migliori per intervenire»

LA SEQUENZA GENETICA DEL VIRUS DELL’AVIARIA. ]

ti di legge vedono la luce del sole dopo quattro anni e che, addirittura l’80% di essi quella “luce” non la vede mai; per questo sto cercando di portare avanti dei microprogetti così da inserirmi in documenti legislativi esistenti. Uno di questi, per esempio, e per il quale mi sono impegnata fin da subito, è stato quello di rendere gli enti di ricerca esenti dall’Imu. È paradossale, infatti, che in questo Paese tutte le Onlus (dal circolo bocciofilo alla piscina fino alla scuola di ballo) non paghino l’Imu mentre gli enti di ricerca sì. Oltre al problema Imu, c’è stato quello riguardante l’emendamento sulla Direttiva europea relativa alla sperimentazione animale. Più restrittivo rispetto al testo originario, esso avrebbe avuto gravi ripercussioni sulla nostra ricerca scientifica, primo fra tutti l’essere tagliati fuori da determinati filoni al contrario di altri Paesi europei, nei quali la direttiva è stata recepita e applicata così com’è, senza ulteriori interventi legislativi. Cosa è accaduto nello specifico e come è possibile conciliare la tutela degli animali di laboratorio e la ricerca scientifica? Innanzitutto tengo a sottolineare che gli animali da esperimento sono già tutelati nel loro benessere. I nostri stabulari (luoghi negli istituti di ricerca nei quali vengono allevati gli animali, n.d.r.) sono delle vere e proprie cliniche nelle quali vengono tenuti sotto controllo temperatura, umidità e tutta una serie di parametri che riguardano il benessere dell’animale stesso. Tornando alla Direttiva europea, in Senato erano state avanzate delle proposte che vietavano di effettuare determinate procedure. Una di queste recitava: «Non si possono fare interventi che provochino dolore agli animali a meno che questi non siano anestetizzati». Di certo uno scienziato non ha alcun interesse affinché » SETTEMBRE 2013

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[ UN VIRUS COME L’AVIARIA DISTRUGGE GLI ALLEVAMENTI DI POLLI E GALLINE NEI PAESI POVERI, SOTTRAENDO CIBO E DIFFONDENDO EPIDEMIE SU POPOLAZIONI GIÀ IN DIFFICOLTÀ. PER ILARIA

CAPUA: “ERA ASSOLUTAMENTE

INDISPENSABILE CHE LE FORZE SI UNISSERO E, QUINDI, DARE L’INFORMAZIONE SOLTANTO A QUINDICI LABORATORI MI SEMBRAVA INSENSATO”.

un animale soffra durante una sperimentazione, tanto più che la sofferenza dell’animale metterebbe in atto una serie di risposte dell’organismo che potrebbero interferire con la sperimentazione stessa. Una iniezione provoca dolore quindi, per fare una puntura ad un topo per testare un vaccino, dovrei anestetizzarlo, il che diventa impossibile... Altro problema riguardava gli xenotrapianti, ovvero il trapianto di materiale da una specie ad un’altra. Ciò che si voleva impedire forse era il trapianto di organi, per esempio dal cane alla scimmia, ma in realtà la terminologia xenotrapianto fa riferimento a tutte le somministrazioni di impianti che provengono da un’altra specie. Faccio un esempio: la ricerca sul tumore si svolge grazie all’espianto di cellule tumorali umane che vengono impiantate sottocute ad un topo e su queste cellule si fanno i trattamenti o si studia come cresce il tumore. Questo è uno xenotrapianto. Senza questa possibilità si verrebbe automaticamente tagliati fuori dalla ricerca nel campo oncologico. In un altro punto dell’emendamento si vietava la ricerca sulle sostanze di abuso. Non dimentichiamo che ogni due settimane viene messa illegalmente in commercio una droga sintetica nuova. Come si fa a non lavorare su questi argomenti, a non poter sapere se la droga “XY” provoca danni permanenti e a contenerli? Insomma, tutti questi “paletti”, di fatto, non solo bloccavano il progredire della scienza ma ci tagliavano fuori da importantissimi progetti di ricerca internazionale e questo, secondo me, non possiamo permettercelo dal momento che in Italia soldi per la ricerca non ce ne sono. Se non li andiamo a prendere in Europa, dove li prendiamo? Un buon risultato comunque è stato raggiunto con il sì del Governo ad un ordine del giorno di Scelta Civica, di cui io sono prima firmataria, che impegna l’Esecutivo a seguire le prescri-

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Prima de I virus non aspettano e Idee per diventare veterinario 2012), Ilaria Capua ha pubblicato: Colour atlas and text on avian influenza (2001) e Avian influenza and newcastle disease: a field and laboratory manual (2009).

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zioni che discendono dalle Direttive europee. Non nascondo di essere orgogliosa di aver condotto questa battaglia in nome dei ricercatori italiani. La mia professionalità specifica in questo settore mi ha permesso di rappresentare la posizione del mondo della ricerca, troppo spesso dimenticata. Le riporto una famosa citazione di De Gasperi: «Un politico guarda le prossime elezioni, uno statista alla prossima generazione». Che cosa stiamo lasciando in eredità ai nostri figli e nipoti? Può sembrare una frase scontata ma certamente per come stanno andando le cose, lasciamo un mondo molto più difficile di quello che abbiamo ricevuto noi. Quando mi sono laureata, e poi specializzata, avevo ben chiaro in testa che volevo fare il ricercatore; sono dovuta andare a Teramo, ma il lavoro l’ho comunque trovato. Sono stata assunta a 26 anni. Adesso, invece, se un uomo o una donna trova un posto a 40 anni, bisogna gridare al miracolo. Uno dei motivi per cui ho intrapreso questo nuovo cammino è proprio cercare di rendere l’Italia più competitiva. Se non si fanno ripartire determinati meccanismi, le cose andranno sempre peggio. Per questo io metto al primo posto il riconoscimento del merito e la difesa dei diritti e, soprattutto, quella dei doveri. E chi lavora come me nella Pubblica Amministrazione ha prima di tutto il dovere di fare bene il proprio lavoro e, se non è in grado di fare una determinata cosa, deve farsi da parte e lasciare spazio ad altri. Bisogna guardare al “sistema” più che a se stessi, alla competitività di tutto il “sistema”. A proposito di meritocrazia: si arriverà anche da noi a valorizzare chi effettivamente lo merita? È un cambiamento culturale e, come tale, ci vuole tempo. E, purtroppo, o ci si arriva con le buone, ovvero con una presa di coscienza, applicando criteri meritocratici reali, oppure ci si arriva con lo schianto. In Italia le eccellenze non riescono ad emergere, ad essere valorizzate perché il nostro è un sistema che non mira a far emergere il talento. In Italia un sistema virtuoso dà fastidio perché scardina situazioni ormai prestabilite, ingessate, e ciò fa paura. Lei ha dichiarato che il nostro Paese “non è morto ma addormentato, e lo si può svegliare”. In che modo? In realtà a questo Paese non manca la materia prima, non mancano le risorse né la creatività. In Italia la ricerca è come se avesse la testa ma non il collo e nel collo passano dei vasi importantissimi, la trachea, l’esofago. Quello che ci manca è il sistema di sostegno alla ricerca. E quindi bisogna fare in modo che questo collo si crei, si allunghi e si fortifichi. In Italia non esiste soltanto il fenomeno della co-


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ILARIA CAPUA siddetta “fuga di cervelli”, ma uno altrettanto grave, ovvero l’incapacità di attrarre personale altamente qualificato da altre Nazioni. Ed è un problema gravissimo perché tutti i gruppi di ricerca che si rispettino sono multiculturali. La Montalcini ha vinto il premio Nobel quando era in America; lei era un “cervello attirato”, e faceva parte di un gruppo misto, italiano e americano, ma nell’équipe c’erano anche ricercatori di altre nazionalità. Il fatto che l’Italia non riesca e, soprattutto, non voglia attirare cervelli per una forma di protezionismo nei confronti dei propri ragazzi fa sì che il merito dei nostri non riesca a venire fuori. A proposito di ricerca: secondo «Anche se l’Italia è la Sua esperienun laboratorio za, quale privi“ai confini legerebbe, la dell’impero”, la pubblica o la vicenda del virus H5N1 ha reso più privata? trasparenti i La verità è nel meccanismi della mezzo. La ricerca politica sanitaria pubblica deve esiinternazionale» stere e deve occuparsi di tutta una serie di cose che ai privati non interessano. Faccio l’esempio delle malattie rare. Queste non hanno mercato, e dal momento che la ditta farmaceutica non avrebbe guadagno, anche se dovesse trovare un farmaco per curarle, non investe in ricerca. Però una componente privata nei programmi di ricerca è assolutamente necessaria ed è in linea con ciò che si fa nel resto d’Europa; in alcune tipologie di bandi si prevede che il 30% dei fondi vada alle piccole e medie imprese. In questo modo si combina la competitività alla ricerca di base, dal momento che la ricerca pubblica non ha le infrastrutture e le strutture per poter brevettare, per poter interagire a livello di proprietà intellettuale, mentre i privati sì. Viviamo in un mondo globalizzato, gli agenti patogeni “prendono un aereo” e una malattia si può manifestare anche a migliaia di chilometri di distanza dall’origine dell’infezione. Quanti rischi ci sono oggi di una nuova pandemia e cosa si sta facendo a livello mondiale per evitare che ciò accada? Le pandemie sono eventi molto rari, si verificano una volta ogni tot numero di anni. È ovvio che i patogeni che possono potenzialmente causare una pandemia ci sono sempre ed emergono in continuazione. C’è una nuova Sars, come la chiamano oggi, che si trova in Medioriente, c’è un nuovo virus di aviaria: insomma, c’è un’evoluzione continua. Per fortuna però, un po’ per merito nostro, un po’ perché il virus non sempre ha le caratteristiche per avere una diffusione pandemica, le pandemie si verificano raramente. Il problema vero è che quando inizia, la pandemia, difficilmente si riesce a fermarla. La cosa migliore da fare, quindi, è quella di

«In Italia non soffriamo solo di una “fuga di cervelli”. Non siamo in grado di attrarli neppure dall’estero ed è un problema grave visto che tutti i gruppi di ricerca che si rispettino sono multiculturali»

agire d’anticipo. Bisogna essere preparati per tempo. Ovviamente gli organi internazionali preposti alla sorveglianza sono sempre allertati e agiscono cercando di gestire il problema alla fonte, fermo restando che spesso ci sono tagli anche alla sorveglianza e a molte attività che vengono effettuate su determinati territori. Lei, nel 2006, depositando i risultati della Sua scoperta della sequenza genetica del virus dell’Aviaria in un data-base ad accesso pubblico ha “rotto gli schemi” di una prassi scientifica consolidata. Lo rifarebbe? Cosa è cambiato in questi sette anni? Lo rifarei assolutamente. La mia è stata una decisione dettata dal buon senso: se c’è una minaccia per la salute pubblica globale, bisogna assolutamente lavorare tutti insieme. Non è possibile che solo un numero ristretto di laboratori abbia accesso a quel tipo di informazioni. In questi sette anni sono cambiate molte cose. Adesso la trasparenza è quasi un obbligo, l’Oms si è espresso in questo modo e così la Fao, come altre organizzazioni. E a questo proposito c’è una cosa di cui sono molto contenta ed orgogliosa: la sequenza genetica del nuovo virus dell’aviaria l’H7M9, ritrovato in Cina, è stato reso disponibile dai cinesi in un data-base ad accesso pubblico una settimana dopo che è stato caratterizzato. Un grande successo per la Sanità pubblica. Cosa significa “essere innovatori” nell’Italia di oggi, e quante volte Lei ha detto: «Ma chi me l’ha fatto fare»? Devo dire che la vita di un ricercatore, e soprattutto di un ricercatore che guida un gruppo competitivo, è dura, perché la burocrazia e la mentalità che ci so- » [ LE DONNE SONO UNA RISORSA IMPRESCINDIBILE DI QUESTO PAESE, MA LA MANCANZA DI INFRASTRUTTURE, LA SCARSA SENSIBILITÀ E UN CORIACEO RETAGGIO CULTURALE NON LE VALORIZZANO, IMPEDENDO LA CONVIVENZA DEI LORO RUOLI DI MADRI E RICERCATRICI.

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INTERVISTA ILARIA CAPUA no in Italia non favoriscono il dinamismo e il proiettarsi verso nuove frontiere. È una strada tutta in salita e anche per questo la ricerca non è per tutti: ci vogliono determinazione e una forza di volontà notevoli. Lo dico anche io qualche volta: «Ma chi me l’ha fatto fare». Cerco, però, di mantenere “dritta la barra” e cerco soprattutto di impegnarmi al massimo, pur rendendomi conto che ci sono dei limiti. A volte mi perdo d’animo, ma a volte sono molto contenta dei risultati che sono riuscita ad ottenere, soprattutto di quelli conseguiti dal mio gruppo. Cosa significa “coraggio” per Ilaria Capua? Il coraggio è secondo me una caratteristica determinante per affrontare il mondo, perché oggi ti viene chiesto di uscire dal nido, e per uscire dal nido “ti devi buttare”. I giochi non si svolgono in Italia ma sul fronte internazionale e quindi, inevitabilmente, devi uscire dalla tua zona di conforto, dalle cose che ti vanno bene e che ti piacciono di questo Paese: dal cibo all’affetto dei genitori. Bisogna quindi avere il coraggio di mettersi in gioco e di provare. Il suo team è composto da molte ragazze... Sì, il 70%. Quante donne si battono per avere ciò che desiderano e quante, invece, si ripiegano su se stesse diventando quelle che Lei definisce “boccioli di rosa appassiti”? Le combattenti non si trovano dappertutto. Io, però, cerco di testimoniare che le donne sono una risorsa di cui questo Paese non può più fare a meno, non può continuare a non valoriz-

[ IL CORAGGIO DI RINUNCIARE A QUELLA CHE SI PUÒ DEFINIRE “ZONA DI CONFORTO”, PER MIRARE A QUALCOSA DI IMPORTANTE: QUESTO DOVREBBERO FARE OGGI I GIOVANI, PERCHÉ LE POSSIBILITÀ SONO SOPRATTUTTO SUL FRONTE INTERNAZIONALE.

L’ITALIA NON È MORTA, È SOLO ADDORMENTATA E LA POSSIAMO ANCORA SVEGLIARE. zare il talento femminile, e che è possibile avere una vita di donna, di mamma e di ricercatrice, insomma di persona impegnata nel lavoro. Certo è fatica. La condizione della donna nel nostro Paese è legata sicuramente alla mancanza di infrastrutture, di sensibilità al problema femminile, ma anche al fatto che abbiamo un retaggio culturale dove se una donna fa un lavoro dignitoso che non la impegna più di tanto, va bene lo stesso. E dal momento che si cresce in questa ottica sono le donne stesse a non battersi, a non osare, a non desiderare. Tant’è che ci sono pochissime donne cardio-chirurgo, per esempio... Prendiamo anche il ca-

BIOGRAFIA IN BREVE

Sposata, con una figlia di 9 anni. Laureata nel 1989 all’Università di Perugia in Veterinaria, specializzatasi nel 1991 all’Università di Pisa in Igiene e Salute Animale, ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Padova. Nel 2007 è stata premiata con lo “Scientific American 50”; nel 2008 la rivista americana Seed l’ha inclusa fra le Revolutionary Minds, nel 2011 è stata la prima donna a vincere il “Penn Vet World Leadership Award”, il più prestigioso premio di medicina veterinaria. Nel 2012 ha ricevuto in Inghilterra la “Gordon Memorial Medal per la ricerca scientifica veterinaria ed in Italia è stata insignita del titolo di Grande Ufficiale della Repubblica italiana. Nel 2013 l’Accademia dei Lincei le ha attribuito il Premio Internazionale “Guido Lenghi e Flaviano Magrassi” per la virologia biologica e clinica; sempre quest’anno, lo scorso febbraio, è stata eletta alla Camera dei Deputati per la lista Scelta Civica - Con Monti per l’Italia. È vicepresidente della Commissione Cultura di Montecitorio.

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so dell’astensione dal lavoro per maternità. La legge italiana dà moltissimo spazio all’allontanamento dal lavoro - nel resto d’Europa l’astensione dal lavoro è di 4-5 mesi - e le donne, pur avendo la facoltà di tornare prima, come consuetudine tendono a prendersi l’intero anno. Questo, secondo me, dovrebbe far riflettere noi donne su quanto ci costa, come categoria, questa scelta. Come sarà Ilaria Capua tra trent’anni? Con i suoi nipotini? Non so come sarò né dove sarò. Vorrei mantenermi attiva e cercare di dare, sempre di più, il mio contributo da senior alle nuove generazioni. Non mi vedo a fare la nonna e fare le parole crociate. Magari mi prendo un anno di vacanza e faccio il giro del mondo in barca o in treno oppure farò cose che non ho mai fatto. Sicuramente metterò a disposizione la mia esperienza. Un messaggio ai lettori di 50&Più? Che siano di stimolo alle nuove generazioni, ai loro figli. Dovrebbero essere un filtro intelligente e, dal momento che hanno più esperienza, non devono dare per scontato che figli e nipoti capiscano subito le situazioni che si presentano. A volte bisogna anche spiegare, bisogna fare capire la gravità di certi problemi. Le persone mature devono essere la coscienza, una sorta di “grillo parlante”, un pungolo per le nuove generazioni.


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Cosa succederà ai nostri dati digitali quando non ci saremo più? Sempre più dati personali, ricordi e testimonianze della nostra vita restano conservati esclusivamente in forma di bit e rischiano di rimanere abbandonati o persi per sempre. Google ha approntato per i suoi utenti un servizio per poter decidere del futuro della loro vita digitale. Due sono le possibilità: cancellare tutto dopo il recapito all’utente di un sms da parte di Google - per accertarsi che non si tratti di un’assenza dovuta a motivi meno definitivi - oppure indicare fino a dieci persone fidate, parenti o amici, a cui Google invierà via e-mail le credenziali per accedere all’account del dipartito. >> www.google.com/settings


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[ ATTUALITÀ DI

GIADA VALDANNINI ]

ITALIA 2013: qual è lo “Stato” dell’Arte? «Siamo circondati da un’immensa quantità di beni culturali che, senza un piano organico di conservazione e investimenti proporzionati, stiamo gettando al vento. Il risultato? Pompei, senza provvedimenti urgenti, rischia di essere cancellata dalla lista dei siti Patrimonio dell’Umanità. Ed è solo l’inizio. Intervista a Philippe Daverio»

«

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nvertiremo la rotta». Lo ha promesso Enrico Letta, presidente del Consiglio, parlando di cultura. Lo ha fatto con un “cinguettio”, 140 caratteri sul social network più diffuso al mondo: Twitter. È sceso in campo a difesa del Ministero dei Beni Culturali, assicurando che la Legge di stabilità interverrà là dove la scure dei tagli si è abbattuta negli ultimi anni. Immediata

la risposta del ministro Massimo Bray, anch’essa affidata alla rete: «Tutto il governo è impegnato in difesa della cultura: il presidente Letta mantiene l’impegno sui beni culturali». Eppure, è difficile dimenticare come, appena a giugno, ammonisse: «Se cade qualcosa a Pompei non incolpate il Ministero». Proprio Pompei su cui restano puntati gli occhi del- »

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LO “STATO” DELL’ARTE

«Sarebbe utile iniziare con un monitoraggio dei beni - mai fatto prima -, lavorare sulla presa di coscienza, puntare sui giovani con mirati corsi di formazione...»

ETRA’LLED ”OTATS“ OL

SOCIETÀ

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[ A SINISTRA, PHILIPPE DAVERIO, STORICO DELL’ARTE, GIORNALISTA, SCRITTORE, AUTORE E CONDUTTORE TELEVISIVO. ]

l’Unesco che ha dato il 31 dicembre come tempo limite per mettere in sicurezza il sito, pena la cancellazione dai luoghi “Patrimonio dell’Umanità”. Da qui abbiamo inteso iniziare la nostra conversazione con Philippe Daverio, storico dell’arte, giornalista e volto noto del piccolo schermo. Dall’altolà dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Professor Daverio, che ne pensa dell’ultimatum del-

l’Unesco su Pompei? La faccenda della tirata d’orecchio dell’Unesco mi risulta piuttosto confusa, perché non ho mai ben capito che cosa faccia l’Unesco in Italia; però, ogni tirata d’orecchio va bene, fosse anche quella di un pastore protestante dell’Alta Sassonia. Non mi pongo il problema dal punto di vista etico e morale: in realtà, l’Italia sta vivendo un’enorme catastrofe dei beni culturali e non c’è una soluzione perché la quantità di questi beni è

«Il giudizio internazionale sul nostro Paese negli ultimi 15 anni è decaduto in modo imbarazzante. Basta leggere cosa scrive la stampa estera» 20 I

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SENSIBILIZZARE, COINVOLGERE E FORMARE

tale che nessuna possibilità locale si può trovare: non ci daranno mai i soldi. L’Italia è il risultato di sette Stati messi insieme dal Piemonte, ognuno con un’eredità culturale fatta di beni mobili e immobili, di chiese, palazzi, di luoghi di governo, di quadri, sculture, archivi, biblioteche, superiore ad un normale Stato Europeo, cioè contiene sei o sette Stati Europei messi insieme ma ha finito con l’avere la forza di un Paese di serie B perché non è mai stato in grado di organizzarsi. Non c’è soluzione, io lancio una sfida provocatoria alla Comunità Europea che ha l’obbligo di salvare la culla della sua civiltà: l’Italia. Quindi è un problema di

}

mancanza di fondi o di gestione di essi? È un cocktail di cose, una mancanza di presa di coscienza come primo dato; una carenza che viene sostituita con delle dichiarazioni perbeniste, proprio come quando le cose concrete scompaiono. Noi spendiamo, come Ministero, meno di due miliardi di euro, la Germania otto, la Francia sei ma è bene ricordare che, oltre al Ministero, abbiamo le Regioni, i Comuni e talvolta quel che rimane, briciole, dalle Province come anche dal sistema delle fondazioni bancarie. Spendiamo più o meno come la Francia, ma su un patrimonio molto più grande e con una capacità


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di progettazione che è di solito molto disorganizzata. Manca un piano, la volontà, una macchina efficace con delle Sovrintendenze efficaci: e pensare che di sovrintendenti ne ho conosciuti tantissimi, quasi tutti andati in pensione, senza un vero ricambio generazionale perché non è mai stato previsto un progetto di spesa. Non si può pagare un giovanotto che ha studiato in Sovrintendenza una cifra pari a uno scaricatore dei mercati rionali di Milano. Esistono allora modelli esteri che potremmo importare? No, sarebbe una grave illusione. Esistono tre modelli opposti: uno è quello francese, che è statale, ma

per arrivare a quel risultato lì hanno fabbricato prima Luigi XIV e poi Napoleone Bonaparte e noi non ce l’abbiamo; poi, esiste un modello germanico, che è formato sulla radicale struttura dei lender, con una grande autonomia della regione, che in Italia non andrebbe mai applicato, perché immagino l’autonomia regionale di alcune zone assolutamente immorale nella spesa. Il terzo modello, invece, è quello britannico, dove ai privati è delegata gran parte del ruolo di intervento, ma da noi i privati non hanno il rapporto che hanno da sempre i Baroni con la Corona. Da noi, i privati sono degli “affettatori di prosciutto”, che guardano la Repubblica come un enorme prosciutto da affettare. Bisogna tener conto che il privato italiano è business, non è mai mecenatismo puro. Il modello nostro ce l’abbiamo, è quello ecclesiale: dobbiamo ridare al rapporto tra comunità laica e cittadini il carattere che aveva la comunità cattolica coi suoi cittadini. Quindi, come giudica il restauro del Colosseo da parte di Della Valle? Va bene, Della Valle va bene. Non è esattamente come Cosimo Il Vecchio ma è una roba che mi piace molto, anche perché serve a comunicare che lui fa un prodotto eccellente, che sono le sue scarpe, eccellente pubblicità. La questione partecipativa è tutt’altra cosa, si fonda sulle associazioni, sui sostenitori, sugli amici, su chi dà un contributo piccolo o grande o in lavoro o in partecipazione fisica: è il sistema che, con intelligenza, ha sempre sviluppato in Italia la Chiesa cattolica. Sì, ma chi, laicamente, dovrebbe creare questo raccordo? Un ministro che fosse consapevole.

«Con i soli fondi destinati al ponte sullo Stretto di Messina si potevano sistemare metà dei nostri Beni Culturali» Se Lei fosse ministro quali priorità darebbe? Partirei subito con un corso di formazione interno per arrivare, nel giro di un paio di anni, ad un gruppo volenteroso di giovani, un esercito in grado di rilanciare il Paese ed aprirei un dialogo reale con tutta la parte della società che è partecipante e poi credo che sia fondamentale un monitoraggio dei beni, che non abbiamo mai fatto. All’estero come ci vedono? Il giudizio internazionale, negli ultimi 15 anni - non voglio parlare del povero Berlusconi, ma è anche colpa sua - è decaduto in modo imbarazzante. Venti anni fa non era così, l’Italia di oggi è considerata un Paese di pazzi nella gestione dell’economia, come nella gestione dei patrimoni: basta leggere cosa scrive la stampa internazionale, dall’Economist al Pais in Spagna, una sorta di zimbello internazionale. Eppure, siamo ancora un luogo ammirato. Tornando all’Unesco, in Italia restano tanti i beni materiali e immateriali “Patrimonio dell’Umanità”: dall’Etna alla Dieta mediterranea... Sì, ma non vorrei che nel patrimonio antropologico venissero anche elette le barzellette raccontate nelle riunioni politiche... Quando sento Unesco in Italia ho sempre un po’ di dubbi, però la scelta internazionale di fare delle Dolomiti un Patrimonio dell’Umanità è importante. Noi abbiamo dei pezzi di patrimonio che sono fantastici e che sono ancora conservati bene, sui quali bisogna gettare attenzione, occhio e voglia.

Come trasformare in risorsa questa opportunità che ci è piovuta dalla storia? Un grande lavoro di sensibilizzazione, un grande movimento di presa di coscienza, rendersi conto che come abbiamo operato fino ad oggi è stato criminale e idiota. Tra i luoghi del nostro Paese che conosce, qual è il meglio conservato e il meno? I meglio restaurati sono le case private. Lo Stato non si è mai dimostrato all’altezza dell’attenzione che hanno i privati, basta guardare l’isola sul Lago Maggiore che è ancora dei Borromeo e che è tenuta benissimo; per il resto, le cose in mano allo Stato sono una catastrofe, tranne alcune eccezioni come Villa Borghese a Roma, un luogo tenuto con garbo ed energia. E non diamo la colpa a chi lavora nelle Sovrintendenze, che anzi fa più di quanto non dovrebbe considerando gli stipendi che percepiscono. La colpa è che in Italia conta più il ciclone del calcio e il soubrettismo; abbiamo discusso a lungo se fare il ponte di Messina: ecco, col prezzo del ponte si metteva a posto metà dei beni culturali italiani. Nuovi media, giovani, beni culturali: come far dialogare queste realtà trasformandole in risorse per il futuro? Attraverso la formazione e la comunicazione. I giovani sono molto interessati. Se ci fosse una didattica un po’ più approfondita, non farebbe male a nessuno, neanche a chi fa la didattica stessa.

Nella lista

31 dicembre 2013

dei beni Patrimonio dell’Umanità l’Italia ha 49 beni materiali e 4 immateriali.

È il termine massimo che l’Unesco ha concesso per mettere in sicurezza il sito di Pompei. SETTEMBRE 2013

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SOCIETÀ

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[ ATTUALITÀ DI

GIOVANNI ORSO ]

Tesori dell’Umanità, tesori del mondo «Quest’anno si sono aggiunti alla (già) lunga lista italiana dei Siti Unesco l’Etna e le Ville medicee. Siamo così diventati primi nel mondo toccando quota 49, superando la Cina e la Spagna giunte rispettivamente a quota 48 e 44. Ma qual è l’iter che accompagna un luogo, un monumento e persino un bene “immateriale” verso la sua nomina a Patrimonio dell’Umanità? Innanzitutto, si fa una lista “propositiva”…»

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Le Piramidi

è il numero dei siti ufficialmente riconosciuti dall’Unesco e distribuiti in ben 160 Paesi.

di Giza, in Egitto, sono iscritte dal 1978 alla lista dei Siti Unesco con la necropoli di Memphis.

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iamo la Nazione con il maggior numero di siti Patrimonio dell’Umanità, e quest’anno alla lunga lista ne sono stati aggiunti altri due: Il monte Etna in Sicilia e le Ville medicee in Toscana. Con essi il numero totale ha toccato quota 49. Un riconoscimento che è arrivato nel mese di giugno da parte del Comitato preposto alla valutazione dei siti candidati, riunitosi a Phnom Penh, in Cambogia. Sull’attività dell’Etna esiste una documentazione da ben 2.700 an-


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[ A SINISTRA, UN’IMMAGINE DELL’ETNA IN ERUZIONE. SOTTO, UNO SCORCIO DEI GIARDINI DI BOBOLI A FIRENZE. ]

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ni, e questo lo rende «uno dei più documentati record mondiali nel campo dei vulcani», si legge nella motivazione del Comitato, e tuttora «continua a influenzare la vulcanologia e altre discipline scientifiche terrestri. La notorietà dell’Etna, la sua importanza scientifica, il valore culturale ed educativo assumono un significato globale». Per le Ville toscane, invece, la nota ricorda che:«Le fortune finanziarie, economiche e politiche dei Medici sono dietro il diffuso mecenatismo che ha avuto un ef-

fetto sulla storia culturale e artistica dell’Europa moderna»; ciò ha premiato 12 ville e due giardini disseminati nel territorio toscano. Ma come funziona la “macchina Unesco” e come vengono inseriti nella lista i siti da salvaguardare? Innanzitutto, bisogna sapere che esiste una Convenzione del Patrimonio Mondiale, redatta a Parigi nel 1972. Ad essa hanno aderito 190 Stati che si sono impegnati a proteggere i siti sul loro territorio. Quan-

«TUTTO È NATO DALLA CONVENZIONE DEL PATRIMONIO MONDIALE, REDATTA A PARIGI NEL 1972»

do il luogo prescelto è di particolare pregio, viene ad esso assegnato il titolo di Patrimonio “Mondiale” dell’Umanità, e ciò estende l’obbligatorietà della sua protezione all’intera comunità internazionale, e non soltanto allo Stato ospitante. Esistono siti Patrimonio culturale e quelli Patrimonio naturale; nei primi rientrano i monumenti, gli agglomerati (costruzioni isolate o riunite) e i luoghi in cui la mano dell’uomo si combina con la natura. Dei secondi fanno parte tutte quelle formazioni fisiche o geologiche, e quelle che costituiscono l’habitat di specie animali e vegetali minacciate dall’estinzione. Ogni Stato è tenuto a presentare una propria “lista propositiva” dei luoghi che si intende far riconoscere nei successivi 5-10 anni; la catena, dunque, inizia “dal basso”, ovvero da chi ha la competenza a gestire il sito: il sindaco, la sovrintendenza o un ente. In Italia la richiesta viene poi trasfe-

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rita al gruppo di lavoro interministeriale presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che effettua una prima selezione. Il passo successivo è tenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che, ogni anno, propone all’Unesco i siti da sottoporre alla candidatura prendendoli dalla “lista propositiva”. I primi siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità furono iscritti nel 1978, e tra questi rientrarono la necropoli di Memphis e le piramidi di Giza in Egitto, il parco di Yellowstone negli Stati Uniti, e la città antica di Damasco in Siria. Esiste anche una lista dei Patrimoni in grave pericolo, che ne minaccia la loro integrità, e per i quali sono necessari lavori di manutenzione di grande rilievo. Ad oggi appartengono a questa categoria 44 siti nel mondo. Globalmente l’Unesco ha riconosciuto 981 siti distribuiti in 160 Paesi nel mondo. SETTEMBRE 2013

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SOCIETÀ

1980 1982 1987 1987 1990 1993 1994 1995 1995 1995 1995 1996 1996 1996 1996 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1997 1998 1998 1998 1999 2000 2000 2000 2001 2002 2003 2004 2004 2005 2006 2008 2008 2009 2011 2011 2013 2013

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SITO Arte Rupestre della Val Camonica Centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo fuori le Mura La Chiesa e il convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e il “Cenacolo” di Leonardo da Vinci Centro storico di Firenze Venezia e la sua Laguna Piazza del Duomo a Pisa Centro Storico di San Gimignano I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto Centro storico di Siena Centro storico di Napoli Crespi d’Adda Ferrara, città del Rinascimento, e il Delta del Po Castel del Monte Trulli di Alberobello Monumenti paleocristiani di Ravenna Centro storico di Pienza La Reggia di Caserta del XVIII con il Parco, l’acquedotto Vanvitelli e il Complesso di San Leucio Residenze Sabaude L’Orto botanico di Padova Portovenere, Cinque Terre e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto) Modena: Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata Costiera Amalfitana Area Archeologica di Agrigento La Villa Romana del Casale di Piazza Armerina Villaggio Nuragico di Barumini Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con i siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula Centro Storico di Urbino Zona archeologica e Basilica Patriarcale di Aquileia Villa Adriana (Tivoli) Isole Eolie Assisi, la Basilica di San Francesco e altri siti Francescani Città di Verona Villa d’Este (Tivoli) Le città tardo-barocche della Val di Noto (sud-est della Sicilia) Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia Necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia Val d’Orcia Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica Genova, le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli Mantova e Sabbioneta La ferrovia retica nel paesaggio dell’Albula e del Bernina Dolomiti I Longobardi in Italia. Luoghi di potere Siti palafitticoli preistorici delle Alpi Ville medicee Monte Etna

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LA LISTA DELLE MERAVIGLIE

ANNO 1979 1980 e 1990

TUTTO IL BELLO DEL MONDO «Persino il “Canto a tenore della cultura sarda” è nella lista dei cosiddetti “Beni immateriali”, così come la “Dieta mediterranea”. C’è poi la lista “nera” dei siti in pericolo, quelli in cui bisogna intervenire: sono ben 44. Tra questi la Grande barriera corallina del Belize. Insomma, la bellezza è proprio ovunque»

VILLE MEDICEE Sono 12: Cafaggiolo (Barberino di Mugello); Trebbio (San Piero a Sieve); Careggi, Poggio Imperiale, Castello, La Petraia (Firenze); Villa Medici (Fiesole); Villa di Poggio a Caiano, Villa Carmignano (Prato); Villa di Cerreto Guidi, La Magia a Quarrata (Pistoia); il Palazzo di Seravezza (Lucca).

I GIARDINI Oltre alle Ville medicee, sono stati riconosciuti Patrimonio dell’Umanità, il Giardino di Boboli a Firenze e quello di Pratolino, nel comune di Vaglia, in provincia di Firenze. I giardini sono dei capolavori del design italiano e dei veri e propri musei all’aperto, con statue, fontane e percorsi dedicati.

INDIA E GLI ALTRI Sono 19 i siti eletti nel 2013; tra di essi: le Fortezze del Rajasthan (India); il Monte Fuji (Giappone); il Parco nazionale di Namib-Naukluf (Namibia); la città di Levuka (isole Fiji); il centro storico di Agadez (Niger); il Palazzo Golestan a Teheran (Iran); l’Università di Coimbra (Portogallo).

CINA E SPAGNA Il nostro Paese che detiene il primato con 49 siti, è seguito dalla Cina, con 48 e dalla Spagna, con 44. Tra i capolavori cinesi ricordiamo il Mausoleo del primo imperatore Qin, con i guerrieri in terracotta, e la Grande Muraglia. In Spagna, tra gli altri, l’Alhambra, Santiago de Compostela e Toledo.

TRADIZIONI Esiste un’altra lista denominata “capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanità” realizzata nel 2001, che riguarda le tradizioni da salvaguardare. Anche in questa l’Italia è presente con: l’Opera dei pupi siciliani; Il Canto a tenore della cultura pastorale sarda; la Dieta mediterranea.

SITI IN PERICOLO Sembrerebbe una “lista nera”, in realtà è l’elenco dei centri che corrono gravi pericoli e si dovrebbe intervenire al più presto per salvarli. Sono 44, tra cui: la Grande barriera corallina del Belize; Gerusalemme ed il suo muro; la Chiesa della Natività a Bethlehem; i monumenti medievali in Kosovo.

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INCHIESTA

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L’Alzheimer

Il 40%

Circa il 24%

provoca il declino delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità.

dei malati dichiara di non sentirsi accettato a causa della demenza.

dei familiari delle persone malate percepisce verso di sé atteggiamenti negativi.

(Rapporto Mondiale Alzheimer 2012)

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(Rapporto Mondiale Alzheimer 2012)


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[ DI ILARIA ROMANO ]

LÌ DOVE I RICORDI SVANISCONO: nella terra di ALZHEIMER «Una giornata mondiale per parlare di Alzheimer, una malattia neurodegenerativa conosciuta, ma troppo spesso lasciata in disparte. Proprio come le persone che ne soffrono e le famiglie che vivono il disagio e la fatica quotidiana della loro gestione»

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l 21 settembre sarà la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, malattia degenerativa che nel mondo colpisce 7,7 milioni di persone ogni anno. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la probabilità di rischio riguarda un over 65 su 8 e un over 85 su 2,5. In Italia sono oggi in cura 800mila pazienti con malattia di Alzheimer, con una media di 80mila nuovi casi all’anno. Le cause sono ancora sconosciute, anche se si parla di una pluralità di fattori, legati a fattori genetici, ambientali e probabilmente anche a stili di vita. Eppure un quarto dei pazienti, oltre all’11% dei familiari, nascondono la diagnosi per paura di essere discriminati. Possibile che nel 2013 l’Alzheimer possa ancora rappresentare un tabù? E se è così, come si lavora per migliorare la qualità di vita di chi ne è affetto e dei parenti che lo assistono? Il professor Guido Rodriguez, fondatore del Gruppo di Neurofisiologia Clinica dell’Università di Genova, responsabile dell’unità valutativa Alzheimer e direttore dell’unità operativa di neurofisiopatologia dell’azienda ospedaliera universitaria San Martino, ha scelto di lavorare su due fronti: quello clinico e quello sociale, proprio per intervenire su-

gli aspetti dell’aiuto e del sostegno. 50&Più gli ha rivolto alcune domande. Professor Rodriguez, spesso si sente parlare di Alzheimer o di demenza come se fossero la stessa cosa. Qual è l’errore? Bisogna innanzitutto chiarire che la demenza non è una sindrome, ma un insieme di sintomi legati ad una moltitudine di malattie che possono originarli. Non è

«Alla fine non resta più nulla, nessun ricordo, neppure quello dei nomi degli oggetti. Sembra di essere in una stanza vuota, ma in realtà il vuoto è solo nella mente di chi vive la malattia» solo l’Alzheimer che porta alla demenza ma, ad esempio, anche il Parkinson o l’ipotiroidismo, che nello specifico permette di intervenire con cure ormonali e risolvere il problema. Per questo l’importante è che le diagnosi non vengano liquidate semplicemente come “demenza senile”, anche perché oggi è scientificamente inaccettabile associare una

800.000

7.700.000

Sono i malati di Alzheimer in Italia, con una media di 80.000 nuovi casi all’anno.

Le persone colpite ogni anno nel mondo da questa malattia degenerativa.

patologia semplicemente all’avanzare dell’età. Diventare anziani non vuol dire diventare dementi. E poi molti non sanno che proprio l’Alzheimer ha un’incubazione lunghissima, dai 35 anni di età, ma per decenni può non manifestare alcun tipo di sintomo. Come si diagnostica una malattia di questo tipo? E a quali sintomi bisogna fare attenzione? Premesso che l’Alzheimer non è prevenibile, la diagnosi spesso arriva dopo la comparsa dei sintomi, come la perdita di memoria, l’incapacità a fare le cose quotidiane, come i calcoli più semplici, la mancanza improvvisa di senso dell’orientamento, la perdita dell’olfatto. Il problema è che spesso, prima di accettare che alcuni episodi possano nascondere la malattia, passa molto tempo. Allo stesso tempo, il medico deve saper indagare, intanto per escludere altre malattie che, seppure più rare potrebbero avere gli stessi sintomi, e poi per cogliere anche i minimi segnali. A livello europeo si sta lavorando proprio in questo senso, per fare in modo che la diagnosi possa essere più rapida, anche con sintomi non completamente compromettenti la vita quotidiana. Un campanello d’allarme, ad esempio, può essere quello del conteggio delle monete, magari facendo la spesa. Se ci si accorge che si deve chiedere aiuto per contare il denaro, bisognerebbe approfondire. Ovviamente ci possono essere fattori scatenanti che accelerano un processo che comunque era già in atto: un intervento chirurgico con l’anestesia, la perdita di pressione. Ma sono episodi che pos- » SETTEMBRE 2013

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STORIE DI QUOTIDIANO DOLORE

«L’Alzheimer ha in realtà una “incubazione” lunga, che può iniziare già a 35 anni senza alcun sintomo per decenni. Poi il suo improvviso esplodere, i primi segnali di un morbo che sembra legato all’età e che invece affonda le sue radici molto più indietro»

EROLOD ONAIDITOUQ ID EIROTS

INCHIESTA

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UNA STORIA VERA,

IL RACCONTO DI FLAVIO PAGANO

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l 18 settembre esce per Giunti Editore Perdutamente, il libro di Flavio Pagano, giornalista e scrittore che racconta una storia vera sull’Alzheimer, i legami familiari, gli stravolgimenti della vita di fronte ad una malattia degenerativa, fino alla sua accettazione. Un racconto a tratti commovente ma che non perde mai di ironia e lucidità. E che intraprende un percorso collettivo intorno al cerchio della vita, dove anche la malattia può diventare un’opportunità di crescita e consapevolezza di quello che conta davvero. Flavio Pagano, il Suo libro si apre con la narrazione di un primo episodio insolito, un gesto che la madre del protagonista non avrebbe mai compiuto prima: che cosa scatta nella mente di un figlio che diventa responsabile del genitore? Come si entra in contat-

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to con una mamma malata di Alzheimer? Il rovesciamento dei ruoli di solito non è graduale, e questo lo rende un evento un po’ traumatico. Arriva un momento in cui tua madre semplicemente non ti riconosce, ed è un attimo di solitudine infinita. Ti senti senza più radici, nel vuoto, ma non bisogna spaventarsi, perché un rapporto profondo come quello che lega genitori e figli è in sé un “tutto” che riesce sempre a conservare la propria interezza e il proprio senso dentro di noi, anche quando la sua prassi, la sua attuazione esteriore, viene improvvisamente a mancare. La “storia” dei nostri legami non finisce con la malattia, e forse neanche con la morte, ma a un certo punto diventa come un fiume che scorre sotterraneo, dentro di noi. Occorre che impariamo a sentire l’altro

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senza ascoltarne la voce e senza riceverne lo sguardo. Occorre che impariamo a sentire noi stessi. E occorre che, come i nostri genitori hanno fatto con noi quando eravamo bambini, impariamo a stargli vicino anche se loro non sanno più esprimersi. Nel libro si racconta in qualche modo l’iperbole del desiderio da parte dei figli di “battere la morte” e consentire all’anziana mamma di “morire felice”, dandole l’illusione che verrà dolcemente accolta nell’Aldilà: è il momento chiave, quello in cui si comprende che il figlio resta comunque figlio, e si propone obiettivi un po’ folli, un po’ bizzarri, dall’ingenuità un po’ infantile, anche quando è lui che, nel rovesciamento dei ruoli, deve fare la parte del genitore. Perché la madre invece, quando si troverà al cospetto del (presunto) San Gennaro, non chiederà niente per

sé, ma implorerà solo protezione per i suoi figli. Spesso nel libro si parla del nipotino più piccolo e di come abbia trovato una sintonia con la nonna, nell’immaginazione e nel gioco: è questo che accomuna la vecchiaia e l’infanzia? La parola “rimbambire” ci dice già tutto. La vecchiaia ci curva verso il principio della vita, non solo verso la fine. Quella del vecchio e quella del bambino sono sensibilità che hanno molto in comune, anche perché entrambi - benché per ragioni opposte - hanno con il futuro un rapporto soltanto immaginario. La vita, agli occhi dell’anziano, è un sogno. La protagonista del libro, in napoletano, dice: “La vita è ‘n’affacciata ‘e fenesta”. Insomma, per quanto lunga, la vita appare un sogno a chi sa di averla ormai tutta alle spalle. Così come un sogno


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[ A SINISTRA, ALOYSIUS ALZHEIMER (1864 - 1915), PSICHIATRA E NEUROPATOLOGO TEDESCO. FU IL PRIMO A DESCRIVERE NEL

1906 UN

PARTICOLARE CASO DI

“DEMENZA SENILE”,

IN SEGUITO DEFINITA MORBO DI

ALZHEIMER. ]

sono mettere a rischio un equilibrio già in bilico, non possono essere considerati causa della malattia. Come si interviene una volta diagnosticata la malattia? Bisogna cercare di prendere provvedimenti per prevenire malattie secondarie. E poi cercare sempre di stimolare corpo e mente, e fare in modo di continuare a fare quello che si è sempre fatto: un lavoro, un hobby. La lettura, ad esempio, è di importanza fondamentale, come pure il movimento, lo sport, il ballo, insomma quello che piace fare di più. Ci sono studi che hanno messo in luce che chi faceva attività ludiche aveva sin-

tomi meno debilitanti: nonostante la presenza della malattia, si può dunque ritardare o diminuire la quantità dei sintomi. Come si affronta l’Alzheimer? Aiutare la famiglia è l’aspetto più importante e si fa uscendo allo scoperto. Non bisogna avere paura né vergogna. Un tempo chi aveva il cancro provava vergogna, oggi questo è superato, ma per le malattie che causano demenza c’è ancora soggezione. All’inizio si arriva anche a contrastare il malato perché non ci si riesce a spiegare il perché di alcuni comportamenti, e questo modo di agire è estremamente controproducente. La ma-

appare agli occhi del bambino, che invece ce l’ha tutta davanti. Vecchi e bambini attraversano il confine che separa la realtà dalla fantasia con molta più disinvoltura. Nel libro fa una riflessione sulla crescita delle aspettative di vita, e sul fatto che le persone mature saranno sempre di più. Scrive: «Quello che oggi è considerato demenza in altri tempi sarebbe stata considerata poesia». Il problema è più la malattia o la società di oggi e il suo modo di affrontare la vita e il presente? La nostra società coltiva l’assenza, l’evasione, l’evitamento. La rimozione. È per questo che, fuori da qualunque retorica, io dico che la malattia è persino un’occasione. Se si crede che il vero viaggio sia quello interiore, la fiducia non deve mancare mai. Non bisogna mai aver “paura”, soprattutto nelle

situazioni disperate: perciò ho scritto che “bisogna essere pronti a tutto, e non soltanto al peggio”. La vita è fatta di essere, e le modalità in cui si traduce in azione, restano un elemento relativo, rispetto all’oggettività del sentire, rispetto all’amore che siamo capaci di provare dentro. Il silenzio, insomma, come ho anche scritto, dice sempre qualcosa in più di qualunque parola. In cosa sente di aiutare di più Sua madre e in cosa è stata lei ad aiutarla? La mia speranza è che mia madre non si senta mai sola, che si senta amata. L’aiuto che mi ha dato lei, invece, è stato lo stesso che mi diede quando mi mise al mondo. Mi ha aiutato a nascere una seconda volta, la più importante. La nascita vera è quella che noi stessi realizziamo, quando smettiamo di essere “figli per sempre”, altro gran-

I CENTRI DI ECCELLENZA PER LE CURE IN ITALIA MILANO: Istituto Neurologico Carlo Besta » È un centro specializzato nella diagnosi e la cura neurologica e negli studi preclinici, ed è un polo d’avanguardia nel trattamento dell’Alzheimer oltre che del Parkinson e delle altre malattie neurodegenerative. ROMA: Policlinico Umberto I » È uno dei dipartimenti di neurologia più grandi d’Europa e si occupa soprattutto dei disturbi del movimento e del dolore. Per l’Alzheimer è uno dei punti di riferimento su scala nazionale e dispone di un’unità per la gestione della fase acuta delle malattie neurologiche. Dispone anche di ambulatori specialistici per la valutazione della malattia che causa demenza. VERONA: Ospedale Civile Maggiore Borgo Trento » La sua unità di neurologia si caratterizza proprio per il trattamento delle malattie cerebrovascolari e la diagnosi della malattia di Alzheimer. Fornisce anche la diagnosi genetica. NAPOLI: Policlinico Federico II » Il dipartimento neurologico segue le patologie degenerative e lavora in collaborazione con quello di genetica. È specializzato nel trattamento medico e riabilitativo delle demenze.

lattia va spiegata, e capita: a Genova facciamo dei corsi di quattro o cinque sedute per parlare e confrontare insieme varie esperienze. E poi ci sono gli interventi sulla casa: sembra una banalità ma avere, ad esempio, molti specchi per la casa rappresenta un problema per una persona che in alcuni mo-

menti può non riconoscere la sua immagine riflessa. In questi casi bisogna pensare di rimuoverli. La stessa cosa vale per la luce notturna: spesso i malati, come i bambini, non si sentono tranquilli al buio, e non costa nulla dare loro la possibilità di tenere una piccola fonte di illuminazione.

«La nostra società coltiva l’estraniamento dal dolore. Per questo non capiamo che a volte la malattia può essere persino un’occasione per accettare la vita anche in tutta la sua durezza» de tema della società di oggi, dove diventare adulti e indipendenti è considerato quasi un limite, e non un’occasione per realizzarsi pienamente, e quando insomma accettiamo la vita com’è, anche con tutta la sua durezza e, invece che coltivare il sogno di cambiarla, decidiamo di viverla e di fare la nostra parte fino in fondo. La malattia di mia madre è stata in questo senso anche per me un’occasione di crescita e di “realizzazione piena” che forse, senza dover affrontare questa battaglia, non sarei riuscito a fare.

Quando ha deciso che questa storia di vita vera poteva diventare un libro? A dire il vero, questa storia ha deciso di diventare un libro da sola. Ci sono storie che ci portano con sé, e questa è una di quelle. Perciò ho detto che «tutte le storie sono vere, ma tutto è mito, e anche se un giorno non si racconterà di noi, siamo leggenda». Io non sono che il medium che ha provato a mettere in contatto la storia che vive dentro di noi con la cosiddetta “realtà”. SETTEMBRE 2013

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SOCIETÀ

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DAL SAPERE al saper FAR FARE «Dall’istruttore cinofilo a quello delle pratiche Yoga, passando per il “coaching” dei maestri liutai. Si può apprendere un mestiere anche per “imparare ad insegnare”, ad avere cioè una formazione così approfondita della didattica da creare non solo semplici allievi, ma persone che a loro volta sapranno “far fare” agli altri» [ ATTUALITÀ DI

DANIELA FLORIDIA ]

C

hi sa, fa e chi non sa, insegna. Un motto tanto maligno da essere facilmente smentito. Non solo dal corpo docente della scuola italiana - che seppur in un contesto tutt’altro che incentivante continua a crescere, educare ed istruire i nostri ragazzi - ma da una quantità di persone che decidono di mettersi a studiare per poter poi, a loro volta, trasmettere il loro sapere, la propria esperienza o le proprie tecniche ad altri. Proliferano corsi, scuole, master che a volte, ma non sempre, rispondono solo all’esigenza di ottenere il “pezzo di carta” necessario a svolgere una certa attività, o in altri casi - in campi non regolamentati per legge o dove non è richiesta una qualifica specifica per poter esercitare o addirittura insegnare - semplicemente per acquisire strumenti mirati alla didattica della disciplina praticata. Perchè eccellere in un’attività non è condizione sufficiente per poterla insegnare.

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Secondo il principio che per insegnare bisogna prima sapere, poi saper fare e infine saper far fare. E così nascono scuole per formare istruttori nelle più diverse discipline e a diversi livelli di specializzazione e professionalità. A cominciare da chi vuole imparare ad insegnare non solo ai propri simili, ma a quelli che sono definiti i migliori amici dell’uomo. In ambito cinofilo si trovano corsi per educatori, istruttori ed addestratori, figure diverse e con specifiche funzioni, alle quali si è recentemente affiancata anche quella del comportamentista cinofilo, una professione finalizzata ad aiutare a risolvere problemi quali l’aggressività, l’ansia da separazione, le fobie dei cani. Presso l’Università di Pisa, dove esiste un corso di laurea in tecniche di allevamento ed educazione cinofila, della

durata di 3 anni, è stato creato anche un master in medicina comportamentale per gli animali d’affezione. Per i cani “guida” per ciechi esistono solo 3 scuole: una a Scandicci (Firenze), una a Pecoraia (Piacenza) e una a Limbiate (Milano) dove, i non vedenti, dopo l’assegnazione del cane, rimangono per due settimane, per “affiatarsi”. L’affiatamento fra cane e padrone, d’altronde, è uno degli obiettivi dello stesso educatore cinofilo, che tuttavia si dedica anche ad altre forme di “educazione”, come le puppy-class, chiamate anche classi di socializzazione per cuccioli, lezioni di gruppo mirate ai cani con età compresa fra i 2 e i 5 mesi e le walking dogs, le passeggiate con i cani guidate da istruttori cinofili. Un altro settore nel quale la situazione del percorso formativo

«Per eccellere non basta sapere, ma bisogna saper “far fare” agli altri. In questo senso, esistono corsi in cui si “impara” ad insegnare»


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è abbastanza articolata e complessa è quello dello yoga. Di fatto, pur non esistendo attualmente riconoscimenti ufficiali della figura professionale dell’insegnante di Yoga, né diplomi legalmente riconosciuti, da varie associazioni nazionali operanti nel settore - come la Yani, Yoga Associazione Nazionale Insegnanti, gli Istituti Superiori per la Formazione Insegnanti Yoga (ISFIY), la Federazione Italiana Yoga o la Confederazione Ufficiale Italiana di Yoga - sono stati

e meditazione) - a quelle che sono materie complementari ma essenziali: lo studio del corpo umano, la cultura indiana, nozioni di alimentazione naturale fino alla metodologia e didattica dello yoga da accompagnare all’etica professionale dell’insegnante. In un percorso che poi può consentire anche di specializzarsi nello Jivana (preparazione alla nascita), Lila e Natya (il gioco e la danza per bambini e ragazzi) o lo Shanti (particolarmente indicato per la terza età).

mette il riconoscimento dei crediti pregressi - si preparano attraverso la frequenza di laboratori (liuteria, verniciatura, manutenzione), l’approccio di nuove tecniche (disegno con Autocad), studio dello strumento (violino, storia della musica e degli strumenti musicali), scienze integrate (fisica/chimica, fisica acustica, tecnologia dei materiali) per potersi poi specializzare nella costruzione di strumenti ad arco, moderni o a pizzico, o nella manutenzione e riparazione.

Relativamente più recente - risale al 1978 - l’istituzione del Corso di Liuteria del Comune di Milano, dove - per essere ammessi - è necessario essere invece in possesso del diploma di scuola media superiore. Prettamente improntati al rapporto individuale e alla logica del coaching - ossia di “allenamento/affiancamento” finalizzato a migliorare e amplificare potenzialità dell’allievo per portarlo a raggiungere obiettivi prefissati (in fin dei conti, chiamato in un altro modo, niente di diverso da

Dalla teoria

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Nuove figure

alla pratica: alcuni corsi per liutai prevedono una settimana “di ritiro” dell’allievo e del coach per realizzare uno strumento perfetto sotto ogni punto di vista.

è il numero minimo di ore di lezione previsto, tra gli altri requisiti, per diventare insegnante di yoga.

Oggi, in ambito cinofilo, accanto a istruttori e addestratori, c’è il comportamentista che risolve problemi di ansia, aggressività e fobie dei cani.

identificati parametri (ad esemSe l’insegnamento dello Yoga è pio, un minimo di 450 ore di leuna attività relativamente recente, zione), requisiti (un minimo di perlomeno nel nostro Paese, non tre anni di pratica), codici deonsi può dire altrettanto di altre: è tologici o standard internazionali il caso dei liutai, una professione (come il P.B.E., il Programma Badi antichissima tradizione in Italia, se Europeo) da adottare nelle per la quale è emersa, e non da scuole e nei corsi per tutelare la oggi, l’esigenza di creare delle istiprofessionalità e tuzioni dedicate la qualità dell’in- «Pur non essendo alla formazione, segnamento. come l’Istituto riconosciuta Per quanto ri- in modo ufficiale, di Istruzione Suguarda invece le la professione periore “Antomaterie di studio, di maestro Yoga nio Stradivari” si spazia. Si pren- ha parametri nato per Regio da, ad esempio, che tutelano Decreto addiritla Scuola Inse- la qualità tura nel 1938. gnanti Yoga Rat- dell’insegnamento La Scuola Interna di Piacenza, di di questa nazionale di Gabriella Cella disciplina» Liuteria è dal Al-Chamali, da 1960 un Istituto quelle più specificatamente leProfessionale, dal 2010 ospita un gate alla disciplina yogica - dagli Liceo Musicale e dal 2011 è stata asana (posizioni che il corpo deautorizzata a sperimentare nuovi ve mantenere a lungo) al pramodelli organizzativi e didattici. nayama (tecniche di potenziaOggi, infatti, nella scuola di Cremento del respiro), dal Nidra mona gli allievi - italiani e stra(tecniche di rilassamento) al nieri, con diploma di scuola meMantra (ripetizioni di vibrazioni dia, di istruzione superiore o adsonore) ai Kriya (atti di purificadirittura già laureati, accolti atzione), fino alle pratiche di Dhatraverso una personalizzazione rana e Dhyana (concentrazione del percorso di studio che per-

PER SAPERNE DI PIÙ Cinofilia » ENCI - Ente Nazionale della Cinofilia Italiana: www.enci.it » A.P.N.E.C. - Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili: www.apnec.it » FICSS-CONI - Federazione Italiana Cinofilia Sport e Soccorso: www.ficss.it Insegnamento dello Yoga » Federazione Italiana Yoga: www.yogaitalia.org/ita/isfy.shtml » YANI - Yoga Associazione Nazionale Insegnanti: www.insegnantiyoga.it » Scuola Insegnanti Yoga Ratna: www.yogaratna.it Corsi di Liuteria “tradizionali” e full immersion » Scuola internazionale di liuteria di Cremona - Istituto di Istruzione Superiore “Antonio Stradivari”: www.scuoladiliuteria.com » Corsi professionali (per operatore liutaio) e amatoriali (costruisci la tua chitarra): www.civicascuoladiliuteria.it » Corsi di Liuteria Moderna: www.costruirechitarre.it » Corsi di Liuteria a Roma: www.fusionschool.it/doku.php

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quello che ha sempre fatto un maestro con un discepolo) - sono i vari corsi full immersion proposti da diversi liutai: per una settimana allievo e coach si trasferiscono in qualche località amena e, al termine del corso, si sarà realizzato lo strumento dei propri sogni, sia esso una chitarra, un basso o una chitarra elettrica. Perché in qualsiasi ambito saper far fare, sia che si insegni in un’ottica professionale che amatoriale, altro non è, come diceva Einstein, che cercare di mettere gli studenti nelle condizioni migliori per imparare.

LA STORIA DI MARA: A SCUOLA A 60 ANNI PER IMPARARE AD INSEGNARE

«Dopo aver conseguito a 64 anni l’attestato per insegnare, oggi prepara le sue lezioni con una meticolosità che deriva dalla profonda conoscenza yogica»

ara è romana, vive a Trastevere, ha 70 anni, un fisico asciutto e scattante, una voce decisa ma rassicurante. Ha cominciato a praticare yoga un anno prima di andare in pensione (era impiegata all’Enea), e dopo 10 anni di pratica con vari maestri si è iscritta alla Scuola Insegnanti Yoga Ratna di Piacenza, dove a 64 anni ha ottenuto il suo attestato. Mara è un’insegnante attenta, che sa coniugare empatia e rigore: prepara e prova meticolosa-

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mente le sue lezioni che gestisce con la flessibilità che solo la sicurezza e la conoscenza della disciplina possono consentire. Mara, cosa ti ha spinto a frequentare il corso da insegnante? Praticando lo yoga ho scoperto quali benefici e quale benessere possa portare la pratica yogica e questo ha fatto nascere in me il desiderio di trasmettere ad altri quello che sperimentavo su me stessa. In che modo hai scelto la

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tua Scuola di Yoga? Conosciuta la maestra Gabriella Cella, e il suo modo di praticare yoga, è stato inevitabile iscrivermi alla sua Scuola. Lo Yoga Ratna di Gabriella è fondato sul simbolismo e sul femminile. Femminile che naturalmente non riguarda solo la donna. Non avrei potuto instaurare un rapporto insegnante-allievo con un maestro che non sentivo e nel quale non credevo. Qual è l’aspetto che più ti ha interessata in questi

quattro anni di studio? La scoperta del mio corpo, nella sua fisicità e non solo. Con il lavoro quotidiano costante sugli asana (posizioni, ndr) e sul respiro si impara che il prendersi cura del nostro corpo e tendere alla sua perfezione - quando questo non sia solo mera vanità - ci porta a percepire sempre più chiaramente quella spiritualità che nel nostro corpo è racchiusa.

«Dalla pratica continua è nato alla fine il desiderio di trasmettere la propria esperienza» Come hai vissuto il passaggio da allievo a insegnante? Pensi di aver raggiunto un traguardo, di aver messo un punto fermo? Nessun punto fermo, e soprattutto nessun traguardo. Più vai avanti e più il punto fermo s’allontana. Questo è il bello. Dopo la scuola ho seguitato a insegnare e ho seguito un corso di sanscrito. Oggi, di nuovo, sento la necessità di essere un’allieva, di seguire altri maestri. Di nuovo il punto fermo è da raggiungere.


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[ AMBIENTE DI VALERIO

MARIA URRU ]

BARRICALLA: LA DISCARICA

CHE PRODUCE ENERGIA «Il principale sito per smaltire rifiuti pericolosi in Italia compie 25 anni. Sviluppa energia pulita, è all’avanguardia nella sicurezza ambientale ed un esempio per gli altri Paesi Europei» 2.925 I PANNELLI FOTOVOLTAICI DI BARRICALLA

UN MURO SPESSO 4 METRI

Gli invasi della discarica di Barricalla hanno un fondo isolante di argilla naturale a bassa permeabilità, come una sorta di “pentola” dal fondo spesso circa 4 metri. Anche le mura sono ricoperte di argilla, ma lo spessore è di “appena” un metro. In tal modo il percolato non può arrivare al terreno, grazie anche ad una ulteriore guaina realizzata con polietilene ad alta densità. Per saperne di più: www.barricalla.com

era una volta una grande cava di ghiaia, poi abbandonata. Era stata scavata tanto da mettere a rischio la vicina falda acquifera. Oggi, in quello stesso posto, c’è una discarica”. Raccontata così, sembra l’ennesima storia di ecomafia di cui traboccano giornali e servizi televisivi. Invece, no: da qui nasce una storia bella e l’esempio di un’Italia che funziona. E anche piuttosto bene. Si tratta dell’impianto per lo smaltimento di rifiuti speciali di Barricalla, presso Collegno, in provincia di Torino. È il più grande d’Italia e, col tempo, è divenuto modello di tutela ambientale. I ricercatori di mezzo mondo ci vanno in pellegrinaggio per capire i “segreti” di un’area altrimenti condannata al degrado. Di sicuro, l’apertura sin dai primi anni al Politecnico e all’Università di Torino, ha condotto ad importanti risultati, trasformandola in un laboratorio a cielo aperto, grazie ad indicazioni che hanno migliorato le sue performance e indicato le migliori tecnologie di controllo. Il resto lo hanno fatto i Programmi europei: nel 1995, il progetto “Life” per monitorare aria, acqua e suolo; nel 2003, il progetto “Life Fall” con l’Università Ca’ Foscari di Venezia per costruire un

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«È il volume complessivo dell’impianto di Barricalla. Ha una superficie di circa 150mila metri quadri ed è suddiviso in quattro lotti, tre dei quali sono esauriti e in via di riqualificazione» impianto di gestione e trattamento delle fibre di amianto nel percolato. Dal 2011, con l’inaugurazione di un parco fotovoltaico da 936 KW realizzato sui lotti esauriti, produce persino energia pulita sia per le proprie attività che per i consumi di 500 famiglie. Con una superficie fotovoltaica di 4.680 mq è in grado di generare oltre 1,12 GWh l’anno, un terzo del quale sopperisce ai suoi fabbisogni, il resto è immesso nella rete. Il risparmio complessivo? Circa 700 tonnellate di CO2 l’anno. A Barricalla ogni anno arrivano circa 130.000 tonnellate di rifiuti speciali, è un modello a livello europeo e una garanzia di tutela dell’ecosistema. In genere, discariche e salvaguardia ambientale non vanno d’accordo, ma qui la programmazione di ogni metro cubo, l’uso di materiali per coibentare le vasche di contenimento - sia naturali (come l’argilla a bassa permeabilità) che artificiali (un polietilene ad alta densità, l’HDPE) - insieme ad una grande sensibilità, hanno portato a notevoli risultati. Che oggi sono sotto gli occhi di tutti, persino delle scuole che possono visitarla per osservare le più avanzate tecniche di gestione di un problema che ci riguarda tutti: lo smaltimento dei rifiuti pericolosi. SETTEMBRE 2013

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50&Più in VIAGGIO India del Nord e Nepal dal Gange all’Himalaya Programma di viaggio Dal 24 Ottobre al 4 Novembre 2013 1° e 2° giorno: Partenza per Delhi Volo da Roma/Milano per Delhi. Nel pomeriggio visita della città nuova, della moschea Jama Masijd e del Mausoleo Moghul di Humayun. 3° giorno: Delhi - Agra Trasferimento ad Agra e visita del Taj Mahal, del Forte Rosso e del mausoleo Itimadud-Dhaula. 4° giorno: Agra - Orchha Trasferimento in treno per Jhansi (1 ora e 20 minuti) e visita della città medievale di Orchha. 5° giorno: Orchha - Khajuraho Partenza per Khajuraho e visita alle sculture tantriche dei templi di Madhya Pradesh. 6° giorno: Khajuraho - Varanasi Visita della cittadina medievale e volo per Varanasi. Escursione sui ghat per assistere alla cerimonia, Aarti Puja, sulle rive del Gange. 7° giorno: Varanasi All’alba escursione in barca sul Gange,

dove i pellegrini e i devoti si recano a salutare il sorgere del sole con la preghiera e le abluzioni rituali. Visita della città simbolo della spiritualità induista. 8° giorno: Varanasi - Kathmandu Volo per Kathmandu e visita del Tempio di Swayambunath. Mezza pensione. 9° giorno: Kathmandu Visita della città con le sue piazze, i mercati, le pagode e i templi. Escursione a Pashupatinath, santuario dedicato a Shiva dove le cerimonie religiose si susseguono senza sosta. 10° giorno: Valle di Kathmandu Visita della Stupa di Bodhnath nel quartiere tibetano, della città medievale di Bhaktapur e di Nagarkot, nel panorama della catena himalayana. 11° e 12° giorno: Rientro in Italia Rientro a Kathmandu e visita di Patan, con i templi e palazzi di architettura tipica nepalese. In serata, partenza in volo per il rientro in Italia.

www.50epiuturismo.it in collaborazione con: 50&PiùUniversità

QUOTA DI PARTECIPAZIONE Minimo 15 partecipanti Minimo 20 partecipanti Minimo 25 partecipanti Suppl. camera singola Tasse aeroportuali (da riconfermare) Visto turistico indiano Polizza medico-bagaglio e annullamento

€ 2.650 € 2.590 € 2.510 € 490 € €

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La quota di partecipazione include: Voli di linea Emirates Airlines, in classe economica • Voli nazionali in India • Trasferimenti privati • Pernottamenti in Hotel 4/5 stelle • Trattamento di mezza pensione • Guide parlanti italiano in India e Nepal • Visite ed escursioni, compresi gli ingressi • Guida Ed Polaris. La quota di partecipazione non include: Visto ingresso in Nepal (USD 30) emesso all’aeroporto di Kathmandu • Mance per il personale locale (guide, autisti, camerieri, ecc), consigliamo € 40 per persona • Pasti non previsti e bevande • Spese personali • Biglietti di ingresso per macchine fotografiche e videocamere ai siti archeologici • Tutto quanto non espressamente menzionato.

(Aut. Reg. 388/87) Tel 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


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TURISMO

[ ITINERARI DI

CARLO PENGUIN ]

I GIGANTI VERDI

RACCONTANO DI UN MONDO MIGLIORE “Mosaïcultures Internationales” è forse la più importante competizione di scultori del verde al mondo. Il tema di questa edizione è “Terra di speranza”.

U

n pianoforte a coda, che sembra in attesa di iniziare un concerto, racchiude in sé una tartaruga pronta a gettarsi nell’acqua; una donna con il volto sereno e la bocca sorridente, accoglie gli animali e sorveglia sulla loro libertà; un pastore in compagnia del gregge, accarezza un fiore: lì accanto il suo, inseparabile, fedele “amico”; e poi, cigni, aironi, rane, lemuri, cavalli, orsi... ripresi nel loro habitat naturale, come farebbe l’occhio attento di una

telecamera nascosta. Scene di vita quotidiana con qualche bizzarria qua e là che di certo non stona se si pensa che il tutto è realizzato con alberi. È ciò che accade al Giardino botanico di Montreal, dove fino al 29 settembre va in scena I giganti, una mostra allestita all’interno del Mosaïcultures Internationales, manifestazione giunta alla quarta edizione, che racchiude in sé arte, design e natura. Qui si sono dati appuntamento duecentocinquanta artisti in rap-

presentanza di 25 Paesi e provenienti da ogni parte del mondo, che hanno realizzato delle gigantesche opere d’arte multicolori, modellando alberi e arbusti, lungo un percorso che si snoda per oltre due chilometri. Mosaïcultures Internationales è un concorso che mira a promuovere lo scambio interculturale e lo sviluppo sostenibile attraverso l’arte del giardinaggio. Ognuno degli artisti ha creato un’opera che rappresenta non soltanto se stesso come artista, ma anche la cultura del proprio Paese. I vincitori saranno decretati da una giuria internazionale e dai visitatori del Giardino.

Montreal

250 artisti,

ospitò nel 2000, il primo evento di Mosaïcultures Internationales, a cui parteciparono 14 nazioni.

50 opere presenti, 25 i Paesi rappresentati, 2,2 i chilometri coperti dall’esposizione: sono i numeri dell’edizione 2013.

IN CANADA TRA ARTE E NATURA Le spettacolari opere della mostra allestita presso i Giardini botanici di Montreal, potranno essere ammirate fino al 29 settembre, dalle ore 9.00 alle 19.00. Per saperne di più: www.mosaiculture.ca/

[ NELLA FOTO IN ALTO, “MADRE TERRA”, UNA DELLE PIÙ SUGGESTIVE SCULTURE IN CONCORSO. SOPRA E A SINISTRA, ALTRE OPERE IN GARA. ]

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PROGRAMMA 1° giorno: 21 ottobre Arrivo dei partecipanti 50&Più a Roma e sistemazione nelle strutture prescelte. Cena e pernottamento. 2° giorno: 22 ottobre Mattinata dedicata alle visite di Roma. Nel pomeriggio Evento 50&Più. Cena e pernottamento. 3° giorno: 23 ottobre Udienza in Vaticano (Sala Nervi) con Papa Francesco. Al termine partenze per il rientro al luogo di origine. Note: possibilità di estendere il soggiorno a Roma, in anticipo o posticipo sulle date del programma base. Strutture/soggiorno previste: - Hotel Prima Categoria - Hotel Categoria Turistica - Hotel/Istituti religiosi - Residence Trasporti per e da ROMA: - pullman o mezzi propri; - treno / Freccia Rossa, Argento e Bianca a tariffe speciali 50&Più (sconto previsto 30-35%); - aerei da e per gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Trasporti in ROMA per arrivi in treno ed aereo: pullman a disposizione per tutti i trasferimenti da e per aeroporti, stazioni ferroviarie, Hotel/Istituti religiosi, location per Udienza Papale, eventi 50&Più.

DAL 21 AL 23 OTTOBRE 2013

È davvero un evento da non perdere: avremo la gioia di incontrare il nuovo Pontefice, Papa Francesco. Noi 50&Più, tutti insieme, andiamo a conoscere di persona chi, con parole schiette, sincere e semplici ci sta riavvicinando alle origini del cristianesimo.

EVENTI RELIGIOSI E VISITE GUIDATE - Attività di visite guidate in occasione dell’Anno della Fede. - Openbus Roma Cristiana, alla scoperta della Città Eterna, comodamente seduti e con l'aiuto di audio guide, tra i luoghi che si fanno memoria di grandi figure di storia e religione. - Musei Vaticani e Cappella Sistina, che rappresentano un momento irrinunciabile per chiunque giunga a Roma. Qui i Papi hanno raccolto e conservato capolavori d’arte e preziose testimonianze del passato. Culmine della visita è la Cappella Sistina, il più famoso tesoro d’arte al mondo. - Complesso Lateranense con la Chiesa più antica dell’Occidente, madre e archetipo di tutte le chiese di Roma e del mondo, rimasta residenza papale fino al XIV secolo. - La Basilica di San Giovanni in Laterano con il Battistero, il Sancta Sanctorum e la Scala Santa apre le porte ai visitatori per vivere momenti di cultura e spiritualità della “Madre di tutte le Chiese di Roma e del mondo”. - Carcere di San Pietro, la novità di un percorso multimediale nell’antica prigione di Roma. Una visita innovativa, “Experience”, dove il personaggio di San Pietro racconterà la sua storia e la storia dei primi anni del cristianesimo nella città. Una possibilità per scoprire Roma: millenni di storia della Chiesa, lungo un percorso alle pendici del Campidoglio, con l’antica Chiesa di San Pietro in Carcere e lungo le mura per arrivare alla Cappella del SS. Crocifisso.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI >> Per partecipare al Grande Raduno dei 50&Più a Roma è necessario rivolgersi alla Sede Provinciale di appartenenza (vedi indirizzi a fianco) per ricevere tutte le informazioni riguardanti il programma di viaggio e relative quote di partecipazione

www.50epiu.it - www.50epiuturismo.it

ASSOCIAZIONE DI ULTRACINQUANTENNI


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LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 96 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 4 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 11 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Properzio, 5 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via Ceccardi, 1/10 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 45 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16

Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 071200722 0736051102

Macerata - Corso Cavour, 85 Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Viale Magna Grecia, 119 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 69 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Piazza Virgilio Bardella, 3 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia - Viale Ancona, 9 - Mestre Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H

0733261393 0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0131260380 0141353494 01530789 017166661 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 0507846635 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 0498209787 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


50&Più in VIAGGIO Programma di viaggio Dal 29 Novembre all’8 Dicembre 2013

Tour del Marocco le Città Imperiali 1° giorno: Partenza per Casablanca Volo da Roma per Casablanca nel pomeriggio. Trasferimento e sistemazione in Hotel. 2° giorno: Casablanca - Rabat Trasferimento Rabat e visita dell’elegante capitale del Regno: il palazzo Reale (esterno), il Mausoleo di Mohamed V, la Torre Hassan, moschea incompiuta del XII secolo, e la kasbah degli Oudayas. 3° giorno: Rabat - Volubilis - Meknes - Fes Partenza per Volubilis e visita ai resti archeologici romani. Proseguimento e visita di Meknes, la città imperiale di Moulay Ismail. Proseguimento per Fes. 4° giorno: Fes Visita della città vecchia “Fes el-Bali” Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, con museo Najjarine, la famosa scuola coranica, i pittoreschi suk ed il quartiere dei conciatori, “Fez el-Jedid”, la città nuova con il Palazzo Reale (esternamente), il Quartiere ebraico e la sinagoga. 5° giorno: Fes - Erfoud - Merzouga Partenza per Erfoud via Ifrane, immersa nella foresta di cedri e il passo di Tizi-n-Talghemt (1.907 mt slm). Breve visita di Erfoud e proseguimento con fuoristrada 4x4 per Merzouga. Pernottamento in campo tendato per godere del tramonto e dell’alba sulle dune del Sahara occidentale.

6° giorno: Merzouga - Ouarzazate Partenza per visita dell’oasi di montagna di Tinerhir e delle gole di Todra, fenditura tra due pareti alte più di 300 mt con il fiume omonimo. Proseguimento per El Kelaa M’gouna, l’oasi di Skoura e arrivo a Ouarzazate. 7° giorno: Ouarzazate - Marrakech Partenza per visita della kasbah di Taourirt, costruita su un’antica via carovaniera; poi si attraversa il Tizi-n-Tichka e il “Passo dei Pascoli“ (altitudine 2.260 mt), con foreste di pini, ginepri e lecci. Arrivo a Marrakech e sistemazione in Hotel. 8° giorno: Marrakech Visita di Marrakech “la millenaria“ con la famosa piazza, la “Djemaa el-Fna“, il palazzo della Bahia, le tombe saadiane, la Medersa Ben Youssef e i Giardini di Majorelle. Pomeriggio a disposizione. Cena di arrivederci in ristorante locale. 9° giorno: Marrakech - Casablanca Trasferimento a Casablanca e nel pomeriggio visita della città, la Piazza Mohammed V, la Medina, la Piazza delle Nazioni Unite, il Palazzo Reale, la zona residenziale di Anfa e il quartiere Habbous. 10° giorno: Rientro in Italia Trasferimento all’aeroporto e partenza per il rientro in Italia.

www.50epiuturismo.it in collaborazione con: 50&PiùUniversità

QUOTA DI PARTECIPAZIONE IN DOPPIA Minimo 20 partecipanti Minimo 25 partecipanti Suppl. camera singola Assicurazioni (bagaglio/

€ 1.235,00 € 1.160,00 € 190,00

sanitaria/annullamento) € 50,00 Tasse aeroportuali € 160,00 e “fuel surcharge” (da riconfermare all’emissione del biglietto aereo) La quota di partecipazione include: Voli di linea Royal Air Maroc Roma/Casablanca e ritorno, in classe economica • Trasferimenti con pullman, come da programma • Pernottamenti in Hotel 4 stelle o similari • Trattamento di pensione completa per tutto il tour • Visite ed escursioni con ingresso ai musei e ai siti archeologici, come da programma • Accompagnatore del viaggio il prof. di Storia dell’arte • Guida locale parlante italiano per tutto il viaggio • Guide locali per visite delle città imperiali: Casablanca, Rabat, Meknes, Fes e Marrakech e il sito di Volubilis • Polizza “Viaggi Rischio Zero”, Navale Assicurazioni. La quota di partecipazione non include: Eventuali tasse aeroportuali locali: attualmente sono inserite nei biglietti aerei; potrebbero essere richieste o modificate senza preavviso dalle autorità locali • Escursioni e visite facoltative • Pasti non previsti in programma, bevande, mance, extra di carattere personale e tutto quanto non espressamente indicato.

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DI LORIS POR CHERI

Islanda: la “terra dei ghiacci”

VIAGGIO NELLA NATURA

L’ S

ISOLA DEGLI ELFI

e delle fate

i racconta che, nella notte dei tempi, il Signore decise di andare a far visita ad Adamo ed Eva sulla terra per vedere da vicino com’era la loro vita. Eva voleva mostrare il meglio della propria famiglia e iniziò a sistemare la casa e a lavare i figli per presentarli in tutto il loro splendore; ma i bambini erano tanti ed il tempo passava. Arrivò l’ora della visita e poiché non era riuscita a pulire gli ultimi tre bambini, li nascose in uno stanzino. Quando il Signore arrivò si complimentò con Eva per l’ospitalità e la bellezza dei suoi figli, e chiese se vi fossero in casa altri bambini; la donna mentì assicurando che tutti i figli erano presenti, ma il

Signore, che tutto conosceva, e sapeva dei bambini chiusi nello stanzino, disse: «Ciò che è stato celato a me sarà celato a tutti gli uomini». Eva capì subito d’aver commesso una sciocchezza, e corse nello stanzino a controllare; era accaduto ciò che temeva: non vide i bambini, che da quel momento divennero invisibili a tutti. Il Signore, però, decise di fare un regalo ai piccoli e donò loro delle ali per muoversi più in fretta e la facoltà di farsi vedere solo da chi ha il cuore veramente puro. Nacquero così gli elfi e le fate, che nel corso dei secoli si sono moltiplicati e ora abitano ogni parte dell’Islanda, anche laddove la terra sembra deserta. » SETTEMBRE 2013

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IN ISLANDA, CHE IN NORDICO ANTICO SIGNIFICA “TERRA DEI GHIACCI”, LA NATURA SI È SBIZZARRITA, LASCIANDO IN EREDITÀ PAESAGGI DI GRANDE BELLEZZA E SUGGESTIVE LEGGENDE. UN’ISOLA DA VIVERE, UNA TERRA DA SCOPRIRE.

TUTTI I COLORI

[ IN APERTURA, LO SPETTACOLO DELL’AURORA BOREALE. A SINISTRA, DALL’ALTO IN BASSO, DUE ESEMPLARI DI PULCINELLA DI MARE, IL CARATTERISTICO UCCELLO SIMBOLO DEL PAESE; LA CASCATA DI GULLFOSS, LA PIÙ GRANDE D’ISLANDA; IL “SOFFIO” DI UN GEYSER; LO SCENARIO NATURALE DI ALCUNI DEPOSITI DI LAVA NELLA REGIONE DEL

LANDMANNALAUGER. ]

dell’arcobaleno

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eykjavík è la capitale dell’Islanda e la città più grande. Sorge sulla costa e rispecchia lo stile del Paese, mescolando antico e moderno, tradizione ed avanguardia. Accanto alle casette di legno e in muratura che la decorano come un arcobaleno, si ergono edifici di design, che proiettano la città nel futuro. Il tutto contornato da musei, pub e le piscine geotermali dove concludere la giornata in relax.

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o chiamano Pulcinella, ma non ha niente a che vedere con la maschera partenopea. È un simpatico uccello bianco e nero, ravvivato da un becco rosso, giallo e blu, e zampe rosse. Il suo nome scientifico è Fratercula arctica, ma è conosciuto come Pulcinella di mare o Puffin. È il simbolo dell’Islanda; lo si trova in tutto il Paese, ma la colonia più grande è sull’isola di Heimaey.

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Leggenda? Forse. Eppure, non è raro vedere nei giardini delle case islandesi tre piccole casette di legno colorate, affiancate l’una all’altra; lì i bambini diventati elfi possono riposare indisturbati e ritrovare il piacere di vivere in una famiglia che proteggono. Ma elfi e fate non sono le sole creature misteriose ad abitare le terre islandesi; il popolo degli Huldufólk, “gente nascosta”, è composto da gnomi, nani, troll, folletti che si mescolano agli uomini o si fondono nel paesaggio surreale che caratterizza quest’isola di meravigliosi contrasti, dove gli uomini hanno cercato di dare un senso alle bizzarrie della natura. E lo hanno fatto mescolando il sacro con il profano nelle leggende che animano le lunghe notti d’inverno, così come la natura mescola il fuoco con il ghiaccio, la luce con il buio, i paesaggi lunari con l’esplosione della vita. L’Islanda è un’isola di 100mila chilometri quadrati, con poco più di 300mila abitanti, vale a dire 3 abitanti per chilometro quadrato; normale, a questo punto pensare che tanto territorio deve asso-


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lutamente essere abitato e chi ci vive non può essere che una creatura straordinaria se riesce a sopravvivere tra la lava incandescente che si fa largo in mezzo ai ghiacci, tra deserti di sabbia e sassi trafitti dal ribollire dei geyser, sotto praterie sconfinate e boschi che si aprono in splendide cascate che non ti aspetti, oppure dentro iceberg alla deriva quando l’estate li strappa al gelo artico. Per ammirare un territorio tanto meraviglioso basta percorrere il “circolo d’oro”, costituito da Gullfoss con la sua cascata, Geysir e dal parco nazionale di Þingvellir. La cascata di Gullfoss è la più grande d’Islanda. Alta 32 metri è costitutita da un doppio salto che la rende ancora più spettacolare prima di sparire in uno stretto canyon. Seguendo la strada che si distende tra le alture si può ammirare dall’alto tutta la sua maestosità e la forza; nella sua rincorsa tumultuosa, l’acqua spande nell’aria un impalpabile “pulviscolo” che, mescolandosi con il sole, forma grandiosi arcobaleni che si tendono nel cielo. L’area geotermica di Geysir è forse il

simbolo dell’Islanda, e ha dato il nome a quei meravigliosi fenomeni naturali che sono i geyser (dall’islandese “soffio”). Formati da depositi sotterranei di acqua bollente, quando questa raggiunge una determinata pressione si inerpica lungo una colonna calcarea emettendo spettacolari spruzzi alti decine di metri. Il più famoso era il “Grande Geysir”, e la sua colonna d’acqua arrivava fino ad un’altezza di 60 metri. Ma l’uomo, si sa, non si accontenta di ammirare le bellezze del mondo e spesso cerca di manipolarle. Così fece con questo geyser: si scoprì che gettando del sapone lungo la sua colonna i getti si facevano più frequenti e più alti, per la gioia dei turisti. Questa pratica, però, rovinò il calcare e il “Grande Geysir” si addormentò per sempre; ora al suo posto c’è un’enorme bocca fumante. La forza della natura, però, si è fatta strada nella zona, e da qualche tempo un altro geyser accoglie i visitatori e si fa fotografare. Strokkur, così si chiama, lancia il suo potente soffio ogni 5 minuti; le sue acque raggiungono i 30 metri d’altezza ed una tempe-

ratura di circa 130 °C. Þingvellir si dipana tra storia e natura. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2004, questo parco nazionale racchiude in sé una delle meraviglie geologiche del pianeta: la faglia di Almannagiá, che separa la placca dell’America settentrionale da quella dell’Europa; una formidabile spaccatura nella terra che percorre tutta l’isola e si allarga di qualche millimetro ogni anno. Il parco, però, non è soltanto una delle mete naturalistiche islandesi più visitate, ma anche il luogo che accolse l’Althingi, il primo parlamento dell’isola e forse della storia. Nella piana di Bláskógar, dal 930 i capi delle tribù vichinghe si riunirono regolarmente per decidere su leggi e accordi. In quel luogo c’era un’alta parte rocciosa che sembrava il luogo ideale per tenere discorsi all’intera assemblea: era la dorsale oceanica che si ergeva dalla terra. Chissà quante volte i terremoti dovuti allo scorrimento delle placche furono scambiati per giudizi divini. Noi non lo potremo sapere, ma di certo gli Huldufólk ne avranno di cose da raccontare!

[ SOPRA, LO SCORCIO DI UN GHIACCIAIO, UN ALTRO SUGGESTIVO SCENARIO OFFERTO DAL PAESAGGIO ISLANDESE. A SINISTRA, UNA PISCINA TERMALE NATURALE

HVERAVELLIR. IN ALTO A SINISTRA,

NEL SITO DI

UNA PANORAMICA DI REYKJAVÌK CON LE SUE ABITAZIONI COLORATE.

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crociera_settembre_Layout 1 06/08/13 15:20 Pagina 38

50&Più in CROCIERA

Capodanno in Crociera sul Reno Mercatini di Natale di Strasburgo, Magonza, Spira e Capodanno a Francoforte sul fiume Meno Dal 29 Dicembre 2013 al 2 Gennaio 2014 a bordo della Swiss Diamond 29 dicembre: Arrivo a Strasburgo Imbarco e sistemazione nelle cabine riservate. Tempo a disposizione per visitare i mercatini di Natale nella Piazza della Cattedrale. Cena e pernottamento. 30 dicembre: Strasburgo - Magonza Visita guidata di Strasburgo antica e moderna. Pranzo a bordo e tempo a disposizione. In serata navigazione per Magonza. Cena e pernottamento a bordo. 31 dicembre: Magonza - Francoforte Visita guidata a piedi di Magonza, una delle più antiche città della Germania, e tempo a disposizione per visitare i mercatini di Natale. Pranzo a bordo e navigazio-

ne per Francoforte. Cenone di Capodanno e spettacolo pirotecnico sul fiume Meno. Brindisi e danze fino a tarda notte. Pernottamento. 1 gennaio: Spira Navigazione per Spira. Pranzo a bordo e pomeriggio libero per visitare la bella cittadina con i Mercatini di Natale. Escursione facoltativa ad Heidelberg con l’Università più antica della Germania (XIV secolo). Rientro in nave e partenza in navigazione per Strasburgo. Cena e pernottamento. 2 gennaio: Rientro in Italia Arrivo a Strasburgo e dopo la colazione sbarco per il rientro in Italia.

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QUOTA DI PARTECIPAZIONE Ponte Superiore € 790,00 Ponte Principale € 690,00 Polizza annullamento viaggio obbligatoria € da 19 a 24 LE QUOTE COMPRENDONO Crociera di 5 giorni/4 notti, come da programma con sistemazione in cabina della categoria prescelta - Trattamento di pensione completa a bordo dalla cena del 1° giorno alla prima colazione del 5° giorno - Cocktail di benvenuto e Cenone di San Silvestro - Brindisi di mezzanotte sul ponte esterno e spettacolo pirotecnico sul fiume Meno - Visite guidate di Strasburgo e Magonza (ingressi esclusi) - Intrattenimento a bordo - Tasse portuali - Assicurazione medico/bagaglio - Assistenza di personale 50&Più. LE QUOTE NON COMPRENDONO Viaggio da e per Strasburgo - Escursioni facoltative Trasferimenti da/per aeroporti e stazioni ferroviarie - Ingressi dove previsti - Eventuali tasse turistiche delle località indicate in programma, attualmente non previste - Tutte le bevande, mance, extra in genere e tutto quanto non sopra specificato. TRASPORTI in pullman GT Partenza da Milano per Strasburgo e ritorno: Euro 135,00 (riempimento minimo 45 persone) TRASPORTI in aereo - Partenze con voli diretti o con scali dalle principali città italiane per Strasburgo e ritorno: tariffe migliori disponibili al momento della prenotazione in funzione delle classi prenotate - Trasferimenti dall’aeroporto al porto di Strasburgo da definire alla chiusura delle prenotazioni.


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«È l’anno in cui il geologo Luciano Chemini scopre in Val Lagarina, in blocchi di roccia calcarea, alcune “buche”. Si tratterà, invece, di impronte di Teropodi Carnosauri risalenti a 200 milioni di anni fa»

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[ MOSTRE DI SILVIA TOSCANO ]

A ROVERETO, TRA DINOSAURI E ARTE MODERNA

Archivio fotografico Mart, Fernando Guerra, 2012

«Dopo una visita al Museo Civico, è possibile ammirare in Val Lagarina le antichissime “piste” dei dinosauri, dove si conservano orme di circa 200 milioni di anni. Non siete ancora stanchi? C’è il Mart, il Museo di Arte Contemporanea»

29.000

mq LA SUPERFICIE DEL MART

hi l’avrebbe detto che a Rovereto, primo pernottamento italiano di Mozart fanciullo in viaggio con suo padre e da sempre raffinata città d’arte, sarebbero riemerse, dalle profondità del tempo, tracce visibili di quegli esseri straordinari che popolavano l’ambiente della lontana Preistoria: i dinosauri (dal greco deinòs, “terribile“, e sauros, “lucertola”). In pieno Giurassico, quando le rocce del vicino Monte Zugna costituivano la riva limacciosa dell’estinto Mare di Tetide, quando pareva d’essere in un atollo, quelle lastre, una volta erose dagli agenti atmosferici hanno mostrato, come impresse, delle grandi orme. Su queste il tempo aveva posato un tessuto d’alghe microscopiche che le hanno preservate dall’azione corrosiva delle onde marine. Siamo nei Lavini di Marco, Val Lagarina di Rovereto quando, nel 1990, il geologo Luciano Chemini scopre in quell’area naturale, oggi Bioparco, le orme in questione. La strana simmetria

muove gli studi dei paleontologi che dateranno ad almeno 200 milioni di anni addietro il passaggio delle enormi creature. Centinaia di impronte, larghe fino a 40 centimetri, profonde 10, denotano un passo superiore al metro e se ne deduce che a lasciarle sia stato un animale lungo almeno 6 metri, pesante non meno di 2 tonnellate. Si tratta di dinosauri catalogati tra gli Ornitischi Bipedi, erbivori, e di Teropodi Carnosauri, dati per ferocissimi carnivori. Questi sono stati ricostruiti in ogni dettaglio ed esposti nel vicino Museo Civico di Rovereto, dove è possibile ottenere per il sito paleontologico una visita guidata. Anche se sono già molto esaurienti i pannelli illustrativi che accompagnano lo straordinario itinerario nella valle, tra i lastroni della grande frana che impressionò anche Dante il quale, ospite del vicino castello di Lizzana, ne descrisse l’orrifica suggestione nel Canto XII dell’Inferno (versi 1-8).

Per saperne di più: www.museocivico.rovereto.tn.it

DALLA PREISTORIA ALL’ARTE CONTEMPORANEA

Dal 2002 Rovereto si è arricchita del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Mart. A progettarlo l’architetto Mario Botta, che ha previsto una grande cupola di vetro e acciaio sulla piazza centrale di accesso. La copertura, che protegge una superficie di 1.300 mq, è alta 25 metri e ha un diametro di 40 (proprio come quella del Pantheon a Roma). Il Museo dispone, inoltre, di una collezione molto ricca: dal Futurismo alla

Pop Art, dall’Arte Povera al Realismo fino alla contemporaneità. Diverse opere di Depero - insieme a quelle di Balla, Carrà, Russolo, Severini, Prampolini, Thayaht e Crali - rappresentano una delle parti più importanti. Non mancano i maggiori artisti italiani del Novecento, come Medardo Rosso, Sironi, De Chirico, Morandi, Fontana, Vedova, Manzoni, Boetti, Schifano. Per saperne di più: www.mart.trento.it

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TEMPO LIBERO

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TEMPO LIBERO

[ ROSELLA BENNATI ]

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GIRAVOLTE, BATTIMANO E DIVERTIMENTO

BALLANDO, BALLANDO... «Divertenti, aggreganti e semplici da eseguire: questi gli ingredienti del successo dei balli di gruppo. A confermarlo l’aumento dei corsi dedicati. Ma basta un sabato sera in balera: buttatevi nella mischia e seguite i passi»

el 1963, in pieno boom economico, nelle feste da ballo organizzate in casa il sabato pomeriggio, irruppe una nuova danza: si chiamava Hully gully. Edoardo Vianello, con i suoi Watussi, aveva importato in Italia questo ballo di

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origine sudamericana, riscuotendo un enorme successo. Addio Rock, Twist e Cha cha cha, per non parlare dei lenti: con l’Hully gully tutti si sentivano parte di un corpo di ballo e, coordinando i passi, i giovani danzatori creavano una vera e propria co-

reografia, sotto l’occhio ammirato di mamme e zie. Ma le mode, si sa, sono destinate a cambiare, e con l’arrivo dei Beatles anche i gusti musicali si trasformarono. A poco a poco, le feste del sabato pomeriggio furono sostituite da quel-

le in discoteca, e i balli degli Anni ’60 furono rimpiazzati dallo Shake, un ballo singolo privo di regole, in sintonia con la nuova fase storica di contestazioni pre-sessantottesche. E l’Hully gully? No, non sparì: quella coreografia casareccia era

Da 10 anni

Dal 2004

“Social dance”

20,6%

a questa parte è notevolmente aumentato il numero di persone che frequentano sale e scuole di ballo.

la Federazione Italiana Danza Sportiva ha istituito la Choreographic Team, con regole a livello nazionale.

Una definizione alternativa dei balli di gruppo, che sottolinea condivisione e partecipazione alle coreografie.

Questa, secondo dati Istat, la percentuale di persone che nel corso del 2012 ha frequentato locali, discoteche o balere.

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[ ACCANTO, ALCUNE COPERTINE

TEMPO LIBERO

DI DISCHI DIVENUTI I TORMENTONI PIÙ BALLATI. SOTTO, LONDRA ANNI ‘50: UN BALLO IMPROVVISATO IN STRADA. IN BASSO, UN QUARTETTO D’ECCEZIONE: DA SINISTRA RAFFAELLA CARRÀ, LELIO LUTTAZZI, NICOLA ARIGLIANO E LA CANTANTE LOREDANA BALLANO IL JOY JOY. ]

irresistibile, e così nelle balere romagnole e nelle sagre paesane i Watussi continuarono a vivere, ma un po’ in sordina. Poi, verso la fine del secolo, l’Hully gully risorse dalle sue ceneri per diventare la base di un fenomeno dalle dimensioni incredibili: il ballo di gruppo. Nato e cresciuto nelle feste all’aperto, nei ristoranti con pista da ballo, nei villaggi-vacanze e nelle balere, ha una base simile allo storico Hully gully, ma prevede diverse variazioni. Tra i più ballati degli ultimi anni come non ricordare Macarena, El Tiburon, Merengue, El Pam... Di qui il crescente numero dei corsi di ballo, il cui successo sta nella semplicità e ripetitività dei gesti: due passi a destra, due a sinistra, giravolte e battiti di mani, in una sequenza che, se seguita con precisione da tutti i ballerini, crea il meraviglioso effetto della coreografia. Si realizza così il sogno di molti: a chi non piace sentirti parte di un corpo di ballo? Ma chi sono i cultori del ballo di gruppo? La social dance è davvero per tutti e, negli ultimi 10 anni è fortemente aumentato il numero di persone di ogni età, sesso ed estrazione sociale che frequentano sale e scuole di ballo, un numero quattro volte superiore a quello del 2000. Qual è il motivo di un successo così crescente? Anzitutto il generale fascino esercitato dalla danza, incoraggiato anche da trasmissioni televisive come Ballando con le stelle e simili. Ma, nel caso del ballo di gruppo, qualcosa di più. Ballare tutti insieme

con movimenti preordinati crea un’armonia collettiva, e dà a ciascuno un senso di appartenenza al gruppo che è piacevole e liberatorio. Niente coppie, tutti possono ballare senza doversi misurare con il partner. E per le donne, che liberazione, senza i riti cavallereschi e imbarazzanti del cavaliere che invita la sua dama... E forse sono state proprio le donne a decretare il successo della social dance. Liberate da-

gli schemi del passato, le donne di ogni età possono ballare quanto vogliono, e il loro entusiasmo finisce con il trascinare gli uomini, notoriamente un po’ riluttanti ad abbandonarsi al vortice delle danze! Il fenomeno del ballo di gruppo è particolarmente vivo in Italia, dove non c’era un particolare attaccamento ad una danza nazionale come il flamenco in Spagna o il tango in Argentina. La

social dance è così venuta a colmare un vuoto: non c’è festa del Patrono senza un bel ballo di gruppo in piazza, con nonni e nipoti beatamente in pista, tutti insieme appassionatamente. Un fenomeno sociale tale che la Federazione Italiana Danza Sportiva - riconosciuta dal Coni nel 2004 - ha istituito Choreographic Team, una disciplina con tanto di regole che prevede competizioni a livello nazionale. Ma al di là delle gare, la bellezza del ballo di gruppo resta nella sua semplicità: senza affanni o acrobazie ci si può sentire ballerini provetti. E non dimentichiamo che il ballo è una preziosa esperienza formativa, sia dal punto di vista fisico che psicologico: ci riconcilia con il nostro corpo, ci fa star bene con gli altri, senza stress e con un forte senso di libertà e di armonia.

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STAR BENE

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CAPELLI & TINTURE CONSIGLI DALLA NATURA

[ CAPELLI DI BARBARA

DI SARNO ]

«Un buona tintura ha il suo “segreto” in un prodotto di qualità elevata. Meglio se naturale. Un unico difetto: dura meno di un prodotto tradizionale, a base chimica. 46 I

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a pratica di tingersi i capelli ha origini antichissime. Se i greci utilizzavano pettini di piombo intinti nell’aceto per scurire i capelli grigi, nell’antica Roma le donne utilizzavano una miscela di cenere di betulla, tuorli d’uovo e fiori di camomilla per riflessare le loro chio-

me. Dalla prima metà dell’800 la sperimentazione scientifica ha portato ad una produzione cosmetica basata sull’utilizzo della chimica sintetica che ha creato tinte forti e resistenti in grado di produrre colori perfetti su qualsiasi capello. E oggi? Lo abbiamo chiesto a Simone


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»

Per un bell’effetto bisogna considerare l’incarnato, il colore degli occhi, la forma del viso e - ovviamente - i gusti personali Appetito, hair designer. Quante e quali sono le tipologie di tintura per capelli e le loro applicazioni? Le tinture possono essere divise in due grandi categorie che racchiudono molteplici prodotti: le tradizionali e le naturali. Per “tradizionali” si intendono le tinture con ossigeno, per “naturali“ si intendono quelle senza ossigeno o ammoniaca. La grande differenza è nel fatto che le tradizionali entrano nel capello e ne cambiano il pigmento naturale sostituendolo o lavorando in sinergia con questo. Le naturali, invece, non avendo un veicolante che aiuti a penetrare, si limitano a colorare l’esterno del crine. È per questo che, dopo alcuni lavaggi, il colore tende a scaricarsi fino a

riportare il capello allo stato iniziale, a differenza di quanto accade ad una capigliatura trattata con agenti chimici che col tempo si può leggermente schiarire od ossidare, ma non tornerà come prima. Le applicazioni sono molteplici e vanno inserite in un contesto di consulenza, dove l’acconciatore di fiducia può consigliare al meglio sulla strada da seguire. Un consiglio pratico per una tinta “fai da te”? In questo caso, i consigli sono da prendere con le pinze: l’esito di un cattivo lavoro “fai da te” ricade tutto sulle spalle dell’utilizzatore finale, responsabilità che, invece, si assume l’acconciatore nel salone. L’unico consiglio che si può dare è quello di scegliere un prodotto naturale, cercando

di avvicinarsi il più possibile al proprio tono e lasciando perdere tutti gli effetti più modaioli. Quali sono i risultati o le nuove frontiere delle tinte “naturali”? L’avvento dell’organico ha portato le grandi aziende a sviluppare prodotti all’avanguardia che stanno prepotentemente prendendo piede nel nostro settore. Il futuro sicuramente si muoverà in questo senso e, piano piano, le tinture tradizionali lasceranno il posto a prodotti naturali che garantiranno una cosmesi più sana in grado di colorare il capello lasciandolo in uno stato migliore grazie all’utilizzo di materie prime di alta qualità. Il segreto per avere una tinta buona e, allo stesso tempo, sicura? Il segreto sta nel prodotto di qualità superiore. Di case cosmetiche è pieno il mondo e, tra i principali compiti dell’acconciatore, c’è proprio la scelta dei prodotti da utilizzare in salone. Capelli bianchi o brizzolati:

come scegliere la tintura? Dipende dalla percentuale di “bianchi”. Ho portato molte clienti ad avere una capigliatura canuta senza colorarla, usando come ausilio uno shampoo anti-giallo, che pulisce lo stelo rendendolo più brillante. Ma, a fronte di una sensazione di inadeguatezza al bianco, si può anche iniziare con dei bagni di colore che aiutino a mascherare, per poi passare alle colorazioni tradizionali. Sono convinto che la natura non sbagli mai, perciò ai primi bianchi cerco sempre di applicare tinte il più possibile simili alla base di partenza. Quali sono i criteri per scegliere la tintura perfetta per i propri capelli? Partendo dal presupposto che la perfezione non esiste neanche in natura, bisogna tener presente l’incarnato del cliente, il colore degli occhi, la forma del viso, e sicuramente il gusto della persona stessa. Un bel colore è un insieme di fattori, ricordando sempre che il giudice finale è il cliente.

»» CHIOME COLORATE. UNA QUESTIONE DI SALUTE «I prodotti “tradizionali”, a base di ammoniaca od ossigeno, con pigmenti artificiali possono generare reazioni cutanee, allergie e persino patologie più gravi. Assorbiti a livello cutaneo possono provocare sensibilizzazioni»

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industria cosmetica mondiale, nel tentativo di soddisfare e conquistare una fetta di mercato sempre più ampia, ha rinvigorito da tempo l’affare delle tinture per capelli con la nascita e la diffusione di prodotti “fai da te” di cui sono pieni scaffali di profumerie e supermercati. Il professor Alfredo Rossi, medico dermatologo presso l’Istituto Ortodermico Italiano, ci spiega quali sono i rischi e le controindicazioni di questa tipologia di prodotto. Quali danni alla salute possono provocare le tinture chimiche? Le tinture chimiche più utilizzate si basano sul principio per cui le molecole della sostanza colorante, dopo aver attraversato la cuticola del capello, vengono ossidate in modo da poter trasmettere il colore alla cheratina. Tali meccanismi di ossidazione sono estremamente complessi e richiedono l’impiego di composti come fenilendiamine, aminofenoli e polifenoli, tutte so-

stanze altamente allergizzanti, se non tossiche. Bisogna evitare rigorosamente qualsiasi prodotto tintoreo chimico durante la gravidanza e l’allattamento. Le sostanze contenute, se assorbite a livello cutaneo, possono provocare danni gravi al feto o essere secrete con il latte materno e quindi trasmesse al bambino. Inoltre, alcuni recenti studi epidemiologici, hanno evidenziato un aumentato rischio di tumore nei parrucchieri e negli utilizzatori di tinture per capelli. Le sedi maggiormente interessate sono la vescica, il polmone, l’apparato emolinfopoietico e l’ovaio. Come si possono prevenire le reazioni allergiche e quali sono? Le reazioni allergiche possono avere luogo a livello cutaneo coinvolgendo più frequentemente il cuoio capelluto ed il volto. In particolare, il danno si esplica sulla cute attraverso la dermatite allergica da contatto o la dermatite irritativa da contatto con una

sintomatologia caratterizzata da prurito, arrossamento, vescicole, croste, desquamazione e ipercheratosi (ispessimento della cute). Generalmente si manifesta anche con forme di orticaria. È possibile avere manifestazioni allergiche persino a livello polmonare, sotto forma di asma allergico. Quanto è importante saper leggere l’etichetta di un prodotto di tintura per capelli? È decisamente importante, perché i soggetti sensibili ai vari componenti della tintura possono discriminarli e, quindi, scegliere il prodotto privo di tali sostanze. Tra i principali componenti dannosi ricordo l’ammoniaca, l’isopropanolo, il perossido di idrogeno e il nichel solfato. Valgono ancora gli antichi rimedi della nonna per la cura del capello? Possono migliorare cosmetologicamente l’aspetto dei capelli, ma non trattare patologie a carico di essi e del cuoio capelluto.


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I cibi delle feste

SAPORI & COLORI

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Nel Gargano secoli di pastorizia e pesca hanno regalato saporiti prodotti, come il caciocavallo podolico, l’agnello e numerose varietà di pesce, preparato in tanti modi. Tra le specialità, anche le dolci ostie chiene, nate a Monte Sant’Angelo, nel Monastero della Trinità di S. Chiara

E OSTIE

DI SAN MICHELE

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GARGANO

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anti secoli fa, in un angolo della Puglia situato negli inferi dello sperone del Gargano, arrivò un Angelo: era San Michele e perciò quel luogo incantato fu chiamato Monte Sant’Angelo. Era l’8 maggio del 490 d.C., quando l’Arcangelo apparve al vescovo della vicina città di Siponto, Lorenzo Maiorano, dicendogli: «Sappiate che io sono Michele Arcangelo, e ho stabilito di conservare questo luogo per me». Come prova di quel prodigio, su una pietra all’interno della grotta, è tuttora visibile l’impronta di un piede minuscolo che lo stesso vescovo confermò fosse quello dell’Angelo. Due anni più tardi San Michele apparve di nuovo al vescovo per comunicargli che i Sipontini avrebbero vinto la battaglia contro i Goti: era il 29 settembre del 492 d.C. e quel giorno divenne la festa liturgica dell’Arcangelo. Per commemorare le due importanti apparizioni, da allora a Monte Sant’Angelo, l’incantevole pae-

DI M ARINA CEPEDA FUENTES

“OSTIE CHIENE” DI MONTE SANT’ANGELO

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Ingredienti 500 gr di farina 500 gr di mandorle abbrustolite 100 gr di zucchero, 250 gr di miele 2 stecche di cannella in polvere 2 chiodi di garofano

Utensili Il tipico stampo per preparare le ostie

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circa due ore 380 per ogni ostia ripiena

Curiosità

Si dice che un giorno, mentre le monache del Monastero della Trinità di S. Chiara di Monte Sant’Angelo preparavano le ostie della Messa, alcune mandorle caddero per caso in una ciotola di miele caldo. Per raccoglierle, una di loro usò due ostie e le mandorle, ricoperte di miele, vi si attaccarono. Così nacquero le ostie chiene, da secoli delizia dei pellegrini al Santuario del Gargano.


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sino garganico dove si trova la sacra grotta, gli si rende omaggio due volte all’anno: l’8 maggio e il 29 settembre. Sopra quella spelonca, consacrata dall’Arcangelo stesso, venne in seguito costruita una grande Basilica, che divenne il santuario nazionale dei Longobardi quando fondarono il Ducato di Benevento, attribuendo a San Michele la loro vittoria sui Bizantini nel 647 d.C. Fin dal primo Medioevo, dunque, lungo la cosiddetta Via sacra Langobardorum che collegava direttamente Benevento al Santuario pugliese, i viandanti, giunti da ogni parte del mondo cristiano, lasciavano le impronte delle proprie mani sulle pareti della Sacra Spelonca, dove si avvertiva la presenza celestiale dell’Angelo. I pellegrini che, giunti da ogni parte del mondo, percorrono tuttora la “Via Sacra dei Longobardi” costellata di resti di abbazie e di antichi santuari, non hanno come obiettivo principale la Grotta dell’Arcangelo bensì la tomba di san Padre Pio ma, tutto sommato, la vocazione del Gargano a luogo di

pellegrinaggi è rimasta intatta. Ma aldilà delle connotazioni religiose, una meta turistica da non lasciarsi sfuggire è proprio Monte Sant’Angelo. Specialmente a settembre, quando i colori dell’autunno iniziano a tinteggiare di rosso la natura circostante e

«Il Gargano, luogo affascinante e dalla natura incontaminata, è ricco di paesaggi diversi e antichi borghi dove gustare la magnifica cucina pugliese» questa gemma antica diventa un prezioso punto d’osservazione per ammirare la magnificenza dell’intera area del promontorio più famoso d’Italia. Il Gargano è, d’altronde, un luogo affascinante con una natura incontaminata e ricca di paesaggi diversi, che permettono ogni genere di vacanza lungo tutto il promontorio che fa parte

del Parco Nazionale del Gargano. Ci sono laghi, come quello di Lesina e di Varano; il mare delle Isole Tremiti, con la sua riserva naturale marina, e delle bellissime spiagge di Vieste oppure di Rodi Garganico e Peschici. Inoltre, è ricco di chiese, musei e borghi antichi dove poter degustare la gastronomia pugliese. In particolare, la cucina nel Gargano ha subìto pochissime trasformazioni e contaminazioni nel corso del tempo. Secoli di pastorizia e pesca vi hanno lasciato sapori, come il caciocavallo podolico, l’agnello, cucinato in tanti modi diversi, e il pesce, da preparare alla brace: cefali e triglie al cartoccio; anguille e capitoni, cotti in acqua marina o affumicati. Infine, il pesce azzurro, di cui è ricco il mare di Peschici. Ma ritorniamo a Monte Sant’Angelo, dove in occasione delle due festività di San Michele, si preparano le ostie chiene, cioè le “ostie ripiene”, specialità del luogo. Ecco la ricetta segreta ideata fra le mura di un convento del Gargano.

! PER INFORMAZIONI E CURIOSITÀ SCRIVI A: redazione@50epiu.it

2 3 Preparazione

Con mezzo chilo di farina si preparano circa 50 ostie e, siccome per riempirle vanno accoppiate, formeranno 25 ostie chiene. Mescolare la farina con la quantità d’acqua necessaria fino ad ottenere una pastella morbida. Con questo impasto, e usando l’apposito stampo - reperibile nei negozi di casalinghi - arroventato sul fuoco, si ottengono delle cialde di forma ovoidale, lunghe circa 10 centimetri e larghe 6. Versare in un tegame, preferibilmente di rame, il miele, lo zucchero e le mandorle e sciogliere il tutto a fuoco molto basso, rimescolando continuamente fino a che le mandorle non saranno ricoperte da questo denso sciroppo e inizieranno a scoppiettare. Aggiungere la cannella e i chiodi di garofano, mescolare e spegnere il fuoco. Su un piano di marmo o su un telo di plastica adagiare metà delle ostie, stendere uniformemente sopra ognuna un po’ del composto di mandorle e miele ancora bollente. Coprire con l’altra metà delle ostie premendo leggermente e ponendovi sopra una tavoletta di legno con dei pesi (ad esempio, dei libri). Lasciare raffreddare e servire. Sono ottime con un vinsanto od un limoncello.

SETTEMBRE 2013

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Gli occhi del padre, la bocca della madre. Il sorriso lo può ereditare da te. C o n u n T e s t a m e n t o p e r l ’ u n i C e f. Per i bambini più poveri del mondo la vita dipende da un vaccino, da acqua sicura, dalla possibilità di andare a scuola e di essere protetti da abusi e sfruttamento. Con un lascito all’UNICEF puoi dare loro tutto questo. Scopri come, richiedendo l’opuscolo informativo. Con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato

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SPAZIO

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TRIESTE

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FESTA D’ESTATE

A PAOLO CONTE

LECCO

S

IL PREMIO ALLA CARRIERA 2013

arà il cantautore piemontese Paolo Conte a ricevere il Premio alla Carriera della IX edizione del Premio Internazionale Alessandro Manzoni - Città di Lecco. Il Premio Manzoni, organizzato da 50&Più in collaborazione con Confcommercio Lecco, il Comune e il Centro Nazionale di Studi Manzoniani, ha quindi deciso per un cantautore di fama internazionale. Queste le motivazioni comunicate dal presidente del Premio, Matteo Collura: «Paolo Conte, straordinaria voce di poeta musicista, acclamato nel mondo. Al grande artista piemontese, nato ad Asti, si devono le magnifiche canzoni che hanno fatto da colonna sonora a un quarantennio di vita italiana, e qui facciamo nostre le parole dedicate al Maestro in occasione della laurea honoris causa conferitagli dieci anni fa dall’Università degli Studi di Macerata: “Paolo Conte ha tradotto in un linguaggio originale, ricco di significative trame testuali e poetiche, tipi, luoghi, situazioni, storie, atmosfere dell’immaginario del nostro tempo”. Restano nella memoria melodie e parole che hanno accompagnato la nostra vita, donandole magicamente un senso, come solo la poesia sa fare: Azzurro, Messico e nuvole, Una giornata al mare, Genova per noi, Gelato al limon, Bartali, Via con me… solo per citare alcuni celebri titoli». ll riconoscimento attribuito a Paolo Conte è stato annunciato nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Villa Manzoni alla presenza di Claudio Vaghi, presidente provinciale della 50&Più di Lecco, Virginio Brivio, sindaco di Lecco, Michele Tavola, assessore alla Cultura, Gianluigi Daccò, coordinatore del Premio Manzoni, Gianmarco Gaspari, direttore del Centro Nazionale di Studi Manzoniani. Il cantautore riceverà il prestigioso riconoscimento il 19 ottobre, presso il Teatro della Società di Lecco. E anche quest’anno il Premio Manzoni prevede, oltre al Premio alla Carriera, quello al Romanzo Storico. Il vincitore di questa sezione sarà annunciato il 18 ottobre presso la Sala Conferenze della Casa dell’Economia di Lecco, alle 9.30. La cerimonia di premiazione sarà preceduta da una grande novità: la presentazione del volume I Promessi Sposi a fumetti (Teka Edizioni - Lecco), che ripropone il fumetto classico realizzato negli anni Ottanta, arricchito da un’appendice che valorizza i luoghi manzoniani con il testo del romanzo ad essi riferito ed alcune note di attualizzazione.

Nella splendida cornice del giardino dell’Antico Caffè Tommaseo, a due passi dalla Piazza Unità, 50&Più provincia di Trieste, guidata dalla presidente Marina Gruden Vlach, ha organizzato una grande Festa d’Estate. Una serata che ha richiamato tanti soci appassionati del ballo. Le loro danze hanno coinvolto anche alcuni turisti che non hanno resistito davanti a tanta vitalità. La Festa è stata anche l’occasione per premiare e festeggiare i 90 anni del consigliere Carlo Carsi.

PADOVA

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Per saperne di Più: 0498209787

CAMBIO SEDE Dal 20 settembre 2013 la sede 50&PiùEnasco sarà nei nuovi uffici di via Zabarella, 56 a Padova.

Tra le novità di questa edizione del “Premio Manzoni”, I Promessi Sposi a fumetti. SETTEMBRE 2013

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIB ERO • C

NAPOLI

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Premio “Raffaele Viviani”: i vincitori

P

roclamati i vincitori della XV edizione del Concorso Letterario “Raffaele Viviani”, organizzato dalla 50&Più Campania. La manifestazione ha dato ancora una volta il giusto tributo al poeta Raffaele Viviani. La sua arte in vernacolo ha rappresentato uno spaccato della società napoletana del Novecento, che nell’atmosfera dei vicoli, delle chiese e delle botteghe, nel carattere dei suoi personaggi intenti nei mille mestieri quotidiani, si concretizza in un palcoscenico a cielo aperto, un teatro in cui ogni giorno è di scena la vita della città. La kermesse, introdotta dal presidente dell’Unione Regionale 50&Più Campania, Vincenzo Cozzolino, è stata diretta dall’attore e conduttore Maurizio Merolla e ha goduto della partecipazione dell’attrice napoletana Liliana Palermo. I due artisti hanno prodotto un tourbillon di prosa, poesia e spettacolo. Arduo il compito della giuria, presieduta dal

MILANO

»

dottor Giulio Pacella e composta dai poeti Alberto Arrichiello, Renato Cammarota, Nazario Napoli Bruno, dall’avvocato Carlo Del Preite, dal professor Giulio Mendozza e dallo stesso Maurizio Merolla. La classifica: al 1° posto, Oreste Fabiani con la poesia Si fosse’ nu poeta (per la sezione in vernacolo) e Luciano Galassi con Dove vanno a finire le parole? (per la sezione in italiano); al 2° posto, Antonio Montariello con la poesia A spasso p’ ‘a riviera (per la sezione in vernacolo) e Rocco Giulio Castello con Il volto della sera (per la sezione in italiano); al 3° posto, Vittorio Fiorenzano con la poesia A giuventù d’ò core (per la sezione in vernacolo) e Vincenzo Cerasuolo con La storia di Rita (per la sezione in italiano). Targa encomio per l’espressione dei più bei sentimenti della 50&Più è stata assegnata ad Anna Adele Scotti Piccolo con il brano A Gilda, dedicato ad una cara socia della 50&Più.

Per saperne di Più: 027750213 - www.50epiu.it/milano

Ai poeti e scrittori della Lombardia

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e associazioni 50&Più Milano e 50&Più Università Milano (con il patrocinio di Unione Confcommercio Milano) bandiscono la V Edizione del Premio “Poeti e Scrittori in Lombardia - 50&Più per la Cultura”. Il Premio è riservato ai residenti nella Regione Lombardia che abbiano compiuto i 18 anni di età alla data ultima per l’invio degli elaborati (il 10 dicembre 2013). Il Premio, per la sezione “poesia” è destinato a una lirica inedita, in lingua italiana, di non oltre 40 versi, senza vincolo di tema o di forma metrica. Il Premio, per la sezione “prosa” è destinato ad un elaborato inedito, in lingua italiana, di non oltre 6.200 battute, spazi inclusi. Il Premio, per ciascuna sezione, prevede al 1° classificato una targa dorata, una pergamena e un buono del valore di 300 euro per l’acquisto di libri in una libreria aderente all’Associazione Librai Italiani; al 2° classificato una targa d’argento, una pergamena e un buono

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50epiu.it

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MESE 2011

del valore di 200 euro: al 3° una targa di bronzo, una pergamena e un buono del valore di 100 euro. I vincitori (1°, 2° e 3° classificato) delle precedenti edizioni del Premio “Poeti e Scrittori in Lombardia” non possono partecipare alla V edizione del Premio per la sezione in cui sono già stati premiati. Per il quarto anno consecutivo è indetto anche un Premio “Poeta e Scrittore 50&Più in Lombardia”, riconoscimento unico per la migliore poesia e la migliore prosa inviata dagli associati 50&Più. Il premio per entrambe le sezioni consiste in una targa dorata, una pergamena e un buono del valore di 300 euro. Gli elaborati di entrambe le sezioni dovranno pervenire entro martedì 10 dicembre 2013 (farà fede la data del timbro postale) al seguente indirizzo: “Poeti e Scrittori in Lombardia - Ufficio Stampa di Unione Confcommercio Milano - Segreteria del Premio - Corso Venezia 47/49 - 20121 Milano”. La premiazione avverrà nel corso di una manifestazione che si svolgerà presso l’Unione Confcommercio Milano, in Corso Venezia 47/49, il 20 gennaio 2014, alle 17.00.

RAGUSA

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Per saperne di Più: 0932246958

Pioggia di “Aquile”

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ssegnata a 57 imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi, l’onorificenza di Maestro del Commercio. La cerimonia si è tenuta a Ragusa, presso Villa Di Pasquale. A fare gli onori di casa il presidente provinciale Giovanni Pipitò, che ha sottolineato il valore della premiazione quale riconoscimento per una vita trascorsa al servizio del benessere economico e sociale del territorio. Alla manifestazione sono intervenuti, tra gli altri, il vice presidente nazionale 50&Più, Dante Di Mattia, i presidenti 50&Più di Siracusa e Agrigento, rispettivamente Luigi Costa e Calogero Collura, il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Sergio Magro, con il vicepresidente, Enzo Buscemi, e il presidente onorario Ascom, Bruno Canzonieri. Ecco gli imprenditori premiati dalla 50&Più provincia Ragusa. Aquila d’Argento (25 anni di attività): Adele Chiavola, Francesco Arrabito, Angelo Campo, Giuseppe Cappello, Maria Cavallo, Maria Cilia, Marianna Cilia, Pietro Frasca, Teresa Lisastra, Giuseppe Meli, Maria Mezzasalma, Carmela Molisanti, Salvatore Nicitra, Salvatore Occhipinti, Salvatore Spadaro. Aquila d’Oro (40 anni di attività): Vittorio Aguglia, Carmelo Amore, Sebastiano Angelica, Maria Angelico, Giovanni Antoci, Michelangelo Arabito, Francesco Barbuscia, Giovanni Battaglia, Ignazio Benedetto, Giorgia Biscaldi Modica, Giorgio Brugaletta, Giovanni Brugaletta, Giuseppe Bucchieri, Giorgio Cappuzzello, Concetta Caschetto, Carmela Cilia, Francesca Criscione, Salvatore Cutili, Giuseppe Donzella, Vincenzo Flaccavento, Giovanni Licitra, Giovanna Migliorisi, Michele Modica, Giovanni Occhipinti (classe 1936), Giovanni Occhipinti (classe 1947), Giovanni Occhipinti (classe 1938 - alla memoria), Vincenzo Pannuzzo, Giovanni Paolino (alla memoria), Santo Pusello, Maria Stramondo, Francesca Tumino, Giovanni Tumino. Aquila di Diamante (50 anni di attività): Salvatore Battaglia, Bruno Canzonieri, Antonina Cicciarella, Giorgio Criscione, Carlo Di Martino, Giuseppe Esposito, Salvatore Gulino, Salvatore La Cognata, Salvatore Leggio, Orazia Occhipinti.


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SPAZIO

LE SEDI NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Rosario Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal St. Catharines Toronto Germania Monaco di Baviera Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 0054 3414482049 Telefono 0061 394824800 0061 464680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 482222513 0055 1132312351 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661867 001 5142525041 001 5144946902 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 004 98974640814 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086

» CASERTA

81100 - Via Galilei 31 Tel. 0823355040 50epiuuniversitace@gmail.com

» CATANZARO

88100 - Via Milano 9 Tel. 0961720352

Altre sedi

- Sede Confcommercio: Piazza Garibaldi 16 - Istituto Tecnico Agrario: Via Vinicio Cortese 1 enasco.cz@enasco.it

» FOGGIA

71122 - Via Miranda 8 Tel. 0881723151 antocolasanto@gmail.com

» LECCE

73100 - Via Cicolella 3 Tel. 0832343923 50epiu.le@50epiu.it

» LIVORNO

57123 - Via Grande 150 Tel. 0586898397 gina.univers@katamail.com

» LUCCA

55100 - Via Fillungo 121 Tel. 0583473170 info@50epiu-unilucca.it oppure rosa.conte@alice.it

» MASSA CARRARA

54100 - Viale E. Chiesa 2 Tel. 0585499250 universita.massa@yahoo.it

» MILANO »

20122 - Via Vivaio 11 Tel. 027750261 filippo.ravizza@unione.milano.it ORISTANO 09170 - Via Sebastiano Mele Tel. 078373287 l.mureddu@enasco.it

» PALERMO

Auguri per i 50 anni di Matrimon io a Nazareno Piv e Gabriella C a rivellaro Giuseppe Ba e Maria Lu ccan isa Pretto

LE SEDI DI 50&PIÙ UNIVERSITÀ

O LIB ERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO

90141 - Via Principe di Villafranca 91 Tel. 0917300459 f.passalacqua@enasco.it

» PRATO

59100 - Via S. Trinità 28 Tel. 057423896 enasco.po@enasco.it

PRONTI PER TORNARE ALL’UNIVERSITÀ?

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settembre, si sa, è tempo di pensare agli studi. Questo vale anche per gli studenti over 50 a caccia di corsi nuovi e interessanti. Proprio nel periodo autunnale inizieranno le attività culturali delle sedi di 50&Più Università. Non perdete l’opportunità di approfondire ciò che più vi piace in un clima stimolante e conviviale che facilita la crescita culturale e le relazioni interpersonali. Con 50&Più Università potrete coltivare o scoprire nuovi interessi perché, come scriveva Ezra Pound: «La cultura comincia quando si riesce a fare una cosa senza sforzo», per puro piacere.

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ROMA Per saperne di Più: 066864596

Tanti i corsi in vista

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l 17 ottobre, alle 9.30, si terrà l’inaugurazione del nuovo anno accademico presso i locali di San Lorenzo in Damaso (Corso Vittorio Emanuele 178 bis). Durante un Workshop sarà presentata dai docenti l’attività didattica. Il 4 Novembre inizierà il 25° Anno Accademico della sede di 50&Più Università Roma. In programmazione molti nuovi corsi e seminari tra i quali: “Risparmio energetico in ambito abitativo”, “Luoghi dove incontrarsi con la storia e la natura nella Città Eterna”, “La cura dell’orto del balcone di casa e del giardino”, “L’arte del riciclo”, “Cultura Giapponese”, “Restauro e decorazione del mobile”. L’elenco è davvero lunghissimo.

» REGGIO CALABRIA

89127 - Via Castello 4 Tel. 0965891543 50epiu.rc@50epiu.it

» ROMA

Segreteria centrale 00186 - Largo Arenula 34 Tel. 066864596 - Fax 0668139323 segreteriauniversita@50epiu.it

» UDINE

33100 - Viale Duodo 11 Tel. 0432538707 enasco.ud@enasco.it

» VERCELLI

13100 - Via Duchessa Jolanda 26 (Ex Galleria Verdi) Tel. 0161215344 - 250045 Fax 0161503003 l.lisco@enasco.it

» VIBO VALENTIA

89900 - Via Spogliatore Palazzo Colistra Tel. 096343485 enasco.vv@enasco.it

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MILANO Per saperne di Più: 027750261

Omaggio a Piero Chiara

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l 14 ottobre, alle 17.30, presso la Sala del Turismo dell’Unione Confcommercio (Corso Venezia 47), si tiene la conferenza dedicata a Piero Chiara intitolata Luino-Milano: la letteratura come arte di raccontare i fatti, la provincia e la grande città, tra satira ed evasione intelligente, critica divertente, ma implacabile, del reale. Interverranno Filippo Ravizza, poeta e scrittore, presidente di 50&Più Università Milano, e Gianmarco Gaspari, direttore del Centro Nazionale Studi Manzoniani e docente di Letteratura italiana all’Università degli Studi dell’Insubria.

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIB ERO • COSA C’È IN CALENDARIO... »

2 ottobre - Festa dei Nonni con appuntamento alle ore 17.00 presso la Sala Convegno Ascom di Torino (Via Massena 20). 24 ottobre - Magica escursione in Langa e visita al Castello di Eataly a Santa Vittoria d’Alba (Cn). Per saperne di Più: 011533806

GENOVA »

2 ottobre - Torna la Festa dei Nonni e dei Bambini per l’Unicef. Giunta al suo decimo anniversario, è organizzata da 50&Più, dal comitato provinciale di Genova per Unicef e da Civ “Il Giardino di Cesarea”. La manifestazione si svolgerà in Via Cesarea dalle 9.30. Oltre ai giocolieri e ai laboratori legati all’ambiente, presso il Salone Ascom (Via Cesarea 8) si terrà un convegno a carattere intergenerazionale con l’intervento del pediatra Alberto Ferrando e di alcuni esperti in geriatria e psicologia infantile. Per saperne di Più: 010543042 - www.50epiu.it/genova

TORINO

PADOVA »

2 ottobre - A Palazzo Moroni, sede del Comune di Padova, presso la “Sala Paladini” si svolgerà la Festa dei Nonni. La manifestazione, patrocinata dall’Assessorato al Commercio del Comune di Padova, prevede premi a nonni e nipoti, brani musicali del pianista Maestro De Zardo e l’esibizione di un gruppo di giovani ballerine. Per saperne di Più: 0498209787

FIRENZE

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3 ottobre - Presso il Teatro Puccini di Firenze (Via delle Cascine 41), alle 16.00, presentazione del programma delle Attività Associative 2013/2014. Seguirà un buffet. Per saperne di Più: 055664795 - www.50epiu.it/firenze

PAVIA

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7 ottobre - Premiazione dei Maestri del Commercio e dei vincitori del Concorso “M. Bottelli” al Profitto Scolastico, riservato ai figli e nipoti dei soci 50&Più (per le candidature rivolgersi alla Segreteria). Nel corso della cerimonia, inoltre, verrà assegnata la benemerenza “Donna 50&Più 2013”. L’appuntamento è presso la Sala degli Affreschi del Collegio Borromeo di Pavia. Un pranzo d’onore concluderà la manifestazione. Per saperne di Più: 038228411 - www.50epiu.it/pavia

MILANO

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29 novembre - 1° dicembre - Mercatini di Natale a Innsbruck e il magico mondo Swarovski. Innsbruck è una delle città più importanti del Tirolo austriaco, un gioiello incastonato nelle Alpi. Nelle vie del centro tra musica, specialità gastronomiche e vin brulé, le bancarelle natalizie ricche di prodotti artigianali. Per saperne di Più: 0276281227 - www50epiu.it/milano

SAVONA

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Per saperne di Più: 019853582 www.50epiu.it/savona

Una nuova convenzione

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e cure odontoiatriche, si sa, costano care. Per questo 50&Più Savona ha stipulato una convenzione con Deltacoop, una rete di strutture odontoiatriche che offrono servizi di assoluta eccellenza. I soci 50&Più potranno usufruire delle prestazioni medico-dentistiche scontate del 10% rispetto alle tariffe praticate. Come? È sufficiente presentare la propria 50&Più Card.

CROCIERA

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Per saperne di Più: 066871108 www.50epiuturismo.it

Crociera sul Rodano

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na settimana alla scoperta della Provenza, della Borgogna e della Camargue sulla splendida ed elegante nave Swiss Corona con 50&Più Turismo. Durante la crociera non sono mancate simpatiche iniziative, come la proclamazione di: Mister Crociera, Domenico Faleo di Foggia; Mister Simpatia, Antonio Gusberti di Novara; Mister Eleganza, Roberto Giorgioli di Roma; Lady Crociera, Piera Bogni di Milano; Lady Simpatia, Letizia De Martino di Foggia; Lady Eleganza, Paola Coghe di Cagliari.

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TREVISO

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Per saperne di Più: 042256481

Pievi e Abbazie soci 50&Più in visita alla Pieve di San

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Pietro di Feletto e all’Abbazia di Follina (Tv). Si tratta di due importanti opere di grande importanza architettonica e religiosa. Risalenti all’anno Mille, custodiscono affreschi di notevole pregio.


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FISCO

CAMBIANO LE REGOLE DELLA RISCOSSIONE «Si può chiedere una rateizzazione per temporanea ed oggettiva difficoltà oppure per una grave situazione legata alla congiuntura economica» [ DI

ALESSANDRA DE FEO ]

C

on il “Decreto del Fare” del 22 giugno 2013 sono state apportate numerose modifiche alle norme sulla riscossione dei debiti tributari. Queste modifiche riguardano: la rateizzazione del debito tributario; la cessazione dell’efficacia del pignoramento; la cancellazione della trascrizione; la pignorabilità dei beni mobili strumentali; l’espropriazione presso terzi; l’espropriazione immobiliare; l’iscrizione ipotecaria; l’esecuzione immobiliare da parte dell’agente alla riscossione. Per ora vediamo i principali aspetti della rateizzazione del debito tributario.

del debito tributario »La Rateizzazione dilazione del pagamento riguarda sia le entrate riscosse tramite ruolo da cartelle di pagamento, sia quelle discendenti dai cosiddetti accertamenti esecutivi. La rateizzazione interessa ogni somma iscritta a ruolo. In tutti questi casi la legge dispone che, a richiesta del contribuente, è possibile concedere la rateizzazione, la cui normativa può essere così sintetizzata: 1) Richiesta di rateizzazione per temporanea ed oggettiva difficoltà. In questo caso gli adempimenti da rispettare sono diversi: • se l’importo del debito è pari o inferiore a 50mila euro, può essere richiesta con semplice istanza redatta sull’apposito modello fornito dall’Ente di riscossione (anche sul sito internet), una rateizzazione, fino ad un

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«In casi particolari si può arrivare ad una rateizzazione del debito tributario sino a 120 mesi, cioè 10 anni»

massimo di 72 rate mensili (con un importo minimo di euro 100 per rata), senza specifici ed ulteriori adempimenti; • se l’importo del debito è superiore a 50mila euro, il contribuente, in aggiunta all’istanza sopra indicata, per avere una rateizzazione fino ad un massimo di 72 rate mensili, deve presentare all’Ente di riscossione ulteriore documentazione che differisce in base ai soggetti richiedenti (persona fisica, società, ecc.), fornendo i dati richiesti per il calcolo degli indici economici (l’ISEE, ecc.). Se la situazione patrimoniale peggiora, si può richiedere una proroga per una sola volta e per un periodo pari a quello precedentemente ottenuto. Ovviamente, va fornita documentazione per giustificare la richiesta. 2) A questa forma di rateizzazione (già presente), è stata prevista anche un’altra che si basa sulla comprovata e grave situazione di difficoltà del contribuente legata alla congiuntura economica. In tal caso la rateizzazione può essere portata a 120 rate mensili (10 anni).

Anche se in attesa del decreto attuativo e delle direttive che identifichino e regolamentino la casistica, in via di approssimazione, per “comprovata e grave situazione di difficoltà” si deve intendere quando ricorrono insieme: • un’accertata impossibilità al pagamento del debito secondo una rateazione ordinaria; • una valutazione della solvibilità del contribuente in relazione al piano di rateazione concedibile in base alla legge. Se la difficoltà deriva dalla situazione economica, si possono prefigurare due applicazioni: una in cui cause oggettive della difficoltà ed assenza di comportamenti censurabili vanno accertate, caso per caso, senza soluzioni precostituite; l’altra in cui la casualità tra crisi economica e grave difficoltà viene sostanzialmente presunta.

Disciplina transitoria »Come anticipato da Equitalia nella nota del 1° luglio 2013, le modifiche saranno retroattive e la dilazione decennale potrà essere negoziata anche da chi abbia in corso rateazioni su precedenti normative.

Effetti della rateizzazione »I principali effetti del provvedimento sono la sospensione dell’efficacia del ruolo (o dell’esecutività dell’atto di accertamento per gli accertamenti esecutivi) e il differimento del pagamento. SETTEMBRE 2013

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PREVIDENZA

CALCOLO DELLE PENSIONI: si marcia verso il contributivo «Niente più differenze sul criterio di calcolo delle pensioni, ma - attenzione! - arrivano i nuovi coefficienti per la conversione dei contributi» [ DI

GIANNI TEL ]

G

ià dall’anno scorso non ci sono più differenze sul criterio di calcolo delle pensioni. La Riforma “Monti” (Legge n. 214/2011) ha previsto per tutti il “sistema di calcolo contributivo”. In altre parole, per le anzianità contributive maturate a partire dal 1° gennaio 2012, le relative quote di pensione sono calcolate tutte con il sistema contributivo, anche per coloro che al 31 dicembre 1995 avevano già versato 18 anni di contributi.

sistema retributivo, » Ilmisto e contributivo Con la Riforma “Dini” (Legge n. 335/1995), il sistema di calcolo delle pensioni si differenziava a seconda dell’anzianità contributiva maturata alla data del 31 dicembre 1995: • per chi poteva contare su almeno 18 anni di contributi (compresi i contributi figurativi e da riscatto), si applicava il cosiddetto sistema “retributivo”, legato appunto alle retribuzioni dell’ultimo periodo lavorativo; • per chi aveva meno di 18 anni di contributi, il criterio utilizzato era misto, e cioè “retributivo” per l’anzianità maturata sino al 31 dicembre 1995 e “contributivo” per i periodi di attività successivi al 1° gennaio 1996; • per chi aveva cominciato a lavorare successivamente al 31 dicembre 1995, ossia dal 1° gennaio 1996, si applicava, invece, il so-

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50epiu.it

I

SETTEMBRE 2013

lo criterio contributivo, strettamente collegato al valore dei contributi versati.

La situazione attuale »La Riforma “Dini”, con la triplice possibilità di calcolo della pensione, rimane in vita solo per coloro che sono andati in pensione maturando i requisiti entro il 31 dicembre 2011. A partire dal 1° gennaio 2012, invece, ossia per le anzianità maturate da tale data in avanti, esiste solo il sistema contributivo. Di

conseguenza, non c’è alcuna novità per chi già appartiene a questo regime (coloro che hanno cominciato a lavorare dal 1° gennaio 1996) e per chi è nel sistema misto. Invece, chi nel 2011 si trovava nel sistema retributivo, dal gennaio 2012 è passato al nuovo misto: le anzianità fino al 31 dicembre 2011 danno vita a una quota di pensione retributiva, mentre le anzianità dal 1° gennaio 2012 in poi danno vita a una quota di pensione contributiva (vedi Tabella A).

TABELLA A COME È CAMBIATO IL SISTEMA DI CALCOLO

Fino al 31 dicembre 2011 Criterio di calcolo della pensione Retributivo, legato alle retribuzioni dell’ultimo periodo lavorativo Meno di 18 anni Retributivo, per l’anzianità maturata a tutto il 31 dicembre 1995; contributivo, per i periodi successivi al 1° gennaio 1996 Nessuna Contributivo, sulla base di tutta la contribuzione versata nell’arco della vita lavorativa A partire dall’anno 2012 Anzianità contributive Criterio di calcolo della pensione Maturate fino al 31 dicembre 2011 Retributivo o contributivo, in base all’anzianità posseduta al 31 dicembre 1995 (nessun modifica rispetto alla normativa in vigore fino al 2011) Maturate dal 1° gennaio 2012 in poi Contributivo Anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 18 anni e più


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Il sistema di calcolo contributivo funziona grosso modo come un libretto di risparmio. Il lavoratore accantona ogni anno i propri versamenti: • se è un lavoratore dipendente, l’accantonamento è pari al 33% dello stipendio; • se è un lavoratore autonomo (artigiano, commerciante), accantona il 21,75% del proprio reddito (misura che salirà fino a raggiungere il 24% entro l’anno 2018); • se è un collaboratore (Co.Co.Pro.), accantona il 27% del proprio compenso (misura che salirà fino a raggiungere il 33% a partire dal 2018). I contributi possono essere calcolati però fino ad un certo importo di reddito o retribuzione, questo limite, per il 2013, è pari a 99.034 euro (cosiddetto “tetto contributivo pensionabile”). I contributi versati costituiscono il montante contributivo e producono una sorta di interesse composto, al tasso legato alla dinamica quinquennale del Pil (Prodotto Interno Lordo). Quindi, più cresce l’Azienda Italia, maggiori sono le rendite su cui i lavoratori possono contare.

coefficienti di calcolo »AllaI nuovi data del pensionamento, al montante contributivo rivalutato è applicato un coefficiente, detto di trasformazione, che converte i contributi in pensione. La misura di tale coefficiente cresce con l’aumentare dell’età. Con il Decreto Ministeriale del 15 maggio 2012 sono stati fissati i nuovi coefficienti per il calcolo della pensione per tutti i lavoratori che vanno in pensione dal 1° gennaio di quest’anno e fino al 31 dicembre 2015. Questi coefficienti non riguardano più soltanto le età da 57 a 65 anni, ma si allungano fino a 70 anni per incentivare facoltativamente la permanenza al lavoro, nella prospettiva di conseguire una pensione più alta. E ciò vale soprattutto, come si evidenzia nella Tabella B, per coloro che decidono di andare in pensione - tra il 2013 e 2015 con un’età non superiore a 65 anni, in questo caso subiscono - per effetto di nuovi coefficienti - un taglio della prestazione pensionistica che supera in alcuni casi l’11%. Ad esempio: supponiamo che un lavoratore abbia accumulato un montante contributivo di 400.000 euro. Quando decide di ottenere la pensione, l’importo della stessa verrà calcolato applicando ai 400.000 euro il coefficiente di trasformazione corrispondente all’età raggiunta in quel momento. Se il lavoratore va in pensione nel 2014, bi-

Pensione di INVALIDITÀ CIVILE: conta solo il reddito personale

I

n salvo le pensioni agli invalidi civili. Ai fini della loro concessione, infatti, si tiene conto del solo reddito del beneficiario della prestazione, con esclusione di quelli eventualmente percepiti dagli altri componenti del nucleo familiare, a cominciare dal coniuge. Il Decreto Legge sull’occupazione n. 76 del 2013 ha posto così la parola fine alla querelle scoppiata nel corso di quest’anno, a gennaio, tra gli invalidi e l’Inps, a seguito di un intervento della Corte di Cassazione che aveva stabilito che le presta-

PREVIDENZA

funziona » Come il sistema contributivo

zioni di invalidità civile (assegno ordinario e pensione di inabilità) dovessero essere erogate in conformità ai limiti reddituali riferiti non solo all’invalido, ma anche al nucleo familiare compreso il coniuge. Sulla questione una dura posizione è stata assunta da tutte le associazioni dei pensionati, compresa la nostra 50&Più, tanto che a seguire, altre diverse pronunce della Cassazione sono state, a volte, a favore dell’inclusione del reddito del coniuge, altre volte per quello del solo invalido. Con il Decreto

sogna fare riferimento ai nuovi coefficienti. In tal caso, se chiede la pensione a 60 anni, otterrà una pensione annua lorda di 18.644 euro (400.000 moltiplicato 4,661%); se chiede la prestazione a 65 anni, riceverà 21.740 euro (400.000 moltiplicato 5,435%); se va in pensione a 70 anni, avrà diritto a 26.164 euro (400.000 moltiplicato 6,541%). Infine, una delle novità della Riforma “Monti-Fornero”, con riferimento alla nuova pensione di vecchiaia, è la facoltà ai lavoratori di rimanere al lavoro fino a 70 anni, al fine di migliorare il proprio assegno di pensione.

Legge, dunque, che vale anche per domande non ancora decise e i procedimenti giurisdizionali non ancora conclusi in via definitiva, tutto si è risolto al meglio. Gli invalidi possono tirare un sospiro di sollievo e, come è stato fino all’anno scorso, anche per quest’anno e per gli anni avvenire avranno diritto ai trattamenti di invalidità in base solo al proprio reddito e senza tener conto di eventuali redditi familiari.

I nuovi coefficienti sono stati determinati anche per le età che vanno dai 65 ai 70 anni. La Tabella B mostra i valori di questi coefficienti che per gli anni 2013-2015 crescono con il crescere dell’età, proprio perché la loro determinazione è stata fatta tenendo conto del fine di dover migliorare la misura della pensione a chi ritarda l’uscita dal lavoro. Il prossimo aggiornamento dei coefficienti sarà nel 2015, quando la revisione riguarderà i pensionamenti decorrenti nel triennio 2016-2019. Dall’anno 2019 in poi, invece, la revisione dei coefficienti avrà una cadenza biennale.

TABELLA B LE VARIAZIONI DEI COEFFICIENTI NEL TEMPO

Età Anni Anni Variazione Anni Variazione Variazione pensione 1996-2009 2010-2012 2009-2010 2013-2015 2010-2013 2009-2013

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4,720% 4,860% 5,006% 5,163% 5,334% 5,514% 5,706% 5,911% 6,136% -----------

4,419% 4,538% 4,664% 4,798% 4,940% 5,093% 5,257% 5,432% 5,620% -----------

-6,38% -6,63% -6,83% -7,07% -7,39% -7,64% -7,87% -8,10% -8,41% -----------

4,304% 4,416% 4,535% 4,661% 4,796% 4,940% 5,094% 5,259% 5,435% 5,624% 5,826% 6,046% 6,283% 6,541%

-2,60% -2,69% -2,77% -2,86% -2,91% -3,00% -3,10% -3,18% -3,29% -----------

SETTEMBRE 2013

-8,81% -9,14% -9,41% -9,72% -10,09% -10,44% -10,73% -11,03% -11,42% -----------

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LIBRI

«La lettura è a volte un modo ingegnoso per evitare di pensare» Arthur Helps, Friends in Council (1847/59)

DI RENATO MINORE

PIANGI PURE Lidia Ravera Bompiani - 368 pagine euro 18,00

LETTERATURA DA VIAGGIO

INTERPRETAZIONI D’AUTORE Marco Baliani presta la sua interpretazione a un grande classico della letteratura: Il richiamo della foresta. Jack London è letto nella traduzione d’autore di Gianni Celati (Emons, euro 15,90).

DETECTIVE OVER 60 I mitici vecchietti-investigatori di Pineta tra partite a carte, battibecchi generazionali e gelati proibiti: La briscola in cinque, primo giallo di Marco Malvaldi, è un audiolibro (Emons, euro 14,90).

E-BOOK: IL CASTELLO DEI DESTINI INCROCIATI DI ITALO CALVINO Ed. Mondadori

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da proprietà, il rapporto complesso con la figlia, quello più “materno” con la nipote. Ma anche il passato di moglie, adultera, bestsellerista di un solo libro. La malinconia e la sensazione di inadeguatezza, di allerta, di ansia o pericolo sempre sullo sfondo - tra le pieghe di una vicenda insieme esaltante e tragica - si stemperano con tocco leggero e frantumato in dialoghi ben dosati, con una ronda di figure che vanno e vengono ad incastro, quasi sempre giusto.

re della storia si svolge realmente nel cuore del paese, in un microcosmo degli Stati Uniti. Una storia accattivante, di segreti e silenzi, che alterna la scena del ricordo al presente, quella di questo primo fortunatissimo romanzo di Julie Kibler.

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

«Ci teniamo sottobraccio, assorbendo, ciascuno, la spinta dell’ondeggiare dell’altro. Due ossuti vecchi che dondolano stretti stretti». Un’immagine struggente che è poi l’approdo finale, molto provvisorio, confortante e per nulla consolatorio della storia tra Iris e Carlo: i due “ossuti vecchi” si sono scoperti innamorati, costruendo un legame che non può che essere definito amore. Amore senile. Il più difficile a dirsi e da vivere. In questo suo ultimo romanzo, Lidia Ravera ha orchestrato il filo lieve e contorto, doloroso e molto gioioso di un simile “amore”, inseguendo la sua imprevista “costruzione” e “verità” di gesti, silenzi, reticenze, ripensamenti, fulminei riconoscimenti. Dunque, la settantanovenne Iris: nel primo tempo parla attraverso il diario che le consiglia di scrivere lui, il vecchio psicoanalista discreto, intelligente e distinto. È il vicino di casa quasi coetaneo, ma assai malato (con moglie molto più giovane) che lei frequenta al bar. Iris racconta il presente, la sua condizione di “vecchia”, la vendita della casa come nu-

BESTIARI DEL MEDIOEVO Michel Pastoureau Einaudi - 320 pagine euro 35,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

TRA LA NOTTE E IL CUORE Julie Kibler Garzanti - 364 pagine euro 18,60 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Un’adolescente nel 1930 si innamora di un giovane uomo di colore, ma il loro rapporto innesca una catena straziante di eventi che arrivano fino ad oggi, a una nipote che, casualmente, s’imbatte nel segreto sepolto dentro la storia familiare. Spinta dall’ansia di conoscenza, quest’ultima inizia un viaggio a ritroso nel tempo e sui luoghi dove si conservano tracce di quel perduto e proibito amore. Il viaggio porta il lettore in climi meridionali, ma il cuo-

In un’epoca di fiero ecologismo come la nostra è stupefacente apprezzare l’attenzione dedicata alle immagini e alla simbologia degli animali dai codici medievali, raccontati con precisione da Michel Pastoureau. Le magnifiche illustrazioni di questo libro sono avvolte dall’alone mitico e sognante di una zoologia prescientifica, molto fantastica, ma capace di una visione adatta all’esplorazione di una natura sconosciuta. Quando Marco Polo incontra i rinoceronti nell’isola di Sumatra, conclude di avere incontrato una razza particolare di unicorni neri. Grazie alla potenza e alla libertà di immaginazione, il Medioevo ha reso più conoscibile e familiare l’ignoto e perfino il mostruoso. SETTEMBRE 2013

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dvd THRILLER

ZERO DARK THIRTY Regia di Kathryn Bigelow con J. Chastain, J. Edgerton, S. Adkins, M.Strong, C.Pratt, J.Ehle GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

All’inizio le voci, strazianti, dei protagonisti degli attimi fatali dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle. Da quel momento Bin Laden è il nemico pubblico numero 1. Sulle sue orme la Cia, qui rappresentata quasi da una sola donna: Maya (Jessica Chastain). Il 2 maggio 2011, Bin Laden viene “giustiziato“ nel suo bunker di Abbottabad nell’ora giusta per le azioni militari: “Zero Dark Thirty”. Il buio iniziale finisce nella debole luce della carlinga di un aereo militare che riporta in patria Maya. Che però piange lacrime interrogative: «E ora?». Capolavoro.

DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA

RECENSIONI cinema LA SCHIUMA DEI GIORNI regia di Michel Gondry con Romain Duris, Audrey Tautou, Gad Elmaleh, Omar Sy Genere: Commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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i voleva il tocco surreale di Michel Gondry (autore di Se mi lasci ti cancello) per vivificare il romanzo culto di Boris Vian e trasformarlo in una commedia romantica in cui viaggiare su una nuvola rosa o pattinare sul ghiaccio, finendo risucchiati in un vortice. Largo all’immaginazione nella love story onirica tra il bello e ricco Colin (Roman Duris) e la dolce Cloe (Audrey Tautou) che celebreranno il matrimonio immersi nell’acqua. Ma dovranno affrontare la malattia di lei: una ninfea, che inizia a crescerle in petto, rischia di ucciderla, ma per fortuna la cura c’è.

IL MONDO DI ARTHUR NEWMAN regia di Dante Ariol con Emily Blunt, Colin Firth, Anne Heche, Nicole LaLiberte, Kristin Lehman Genere: Commedia

dvd

DRAMMATICO

THE MASTER Regia di Paul Thomas Anderson con J. Phoenix, Ph. S. Hoffman, A. Adams GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Di ritorno dalla Seconda Guerra Mondiale, dopo tanti orrori, Lancaster Dodd, un intellettuale carismatico, crea un’organizzazione basata sulla fede per dare un senso alla sua vita. Diventa così noto come “The Master”. Il suo braccio destro, Freddie, prima abbraccia fin troppo l’idea, ma poi comincia a mettere in discussione sia il sistema di credenze sia il Maestro stesso, mentre l’organizzazione cresce e guadagna un seguito sempre più numeroso di fedeli. Grandissima prova dei due attori protagonisti in un film biografico atipico.

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

COMMEDIA

VIVA LA LIBERTÀ Regia di Roberto Andò con con T. Servillo, V. Mastandrea, A. Bonaiuto, M. Cescon, R. Scarpa, V. Bruni Tedeschi GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Il segretario del principale partito d’opposizione, Enrico Oliveri, è in crisi. I sondaggi elettorali lo danno perdente. Una notte, dopo l’ennesima contestazione, si dilegua. Fioccano le illazioni, mentre la sua eminenza grigia, Andrea Bottini, e la moglie Anna incontrano il fratello gemello del segretario, Giovanni, un filosofo geniale, segnato dalla depressione bipolare. Inizia un progetto che ha la trama di un azzardo. Tratto dal romanzo Il trono vuoto dello stesso regista, Viva la libertà è un ironico e profondo apologo sulla politica di oggi.

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U

n uomo in fuga dal suo passato che non esita a fingersi morto pur di assumere un’altra identità, quella di Arthur Newman (Colin Firth), e una donna (Emily Blunt) allergica alla sua vita e pronta a tutto. Si incontrano nel loro viaggio, direzione stato dell’Indiana, provando a reinventarsi a modo loro, facendo irruzione nelle case vuote e appropriandosi delle identità dei proprietari. Come da copione, finiranno per innamorarsi, ma il sentimento darà loro l’opportunità di assumersi la responsabilità delle loro esistenze.

RUSH regia di Ron Howard con Chris Hemsworth, Daniel Bruehl, Olivia Wilde, Christian McKay, Pierfrancesco Favino Genere: Biografico GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

S

econdo biopic per Ron Howard, che dopo A Beautiful Mind e Cinderella Man, si cimenta con le gare di Formula 1, analizzando la rivalità tra i piloti James Hunt (Daniel Bruhl) e Niki Lauda (Chris Hemsworth), protagonisti negli Anni ‘70 di indimenticabili duelli sui circuiti. Sport e vita, competizione e passione, il tutto condito dall’azione, con spettacolari corse automobilistiche che culminano nell’incidente di cui fu vittima Lauda, nel ’76, sulla pista di Nurburgring.

AVVENTURA

IL CACCIATORE DI GIGANTI Regia di Bryan Singer con N. Hoult, E. McGregor, B. Nighy, S. Tucci GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Un’antica guerra riaffiora il giorno in cui un giovane agricoltore apre involontariamente una porta tra il nostro mondo e quello dei giganti. Liberi di vagare nuovamente sulla Terra, reclamano i territori un tempo perduti, costringendo il giovane Jack a prendere parte alla battaglia della sua vita per fermarli e diventando egli stesso una leggenda. Ispirato alla favola del fagiolo magico, il film ha un certo interesse nel racconto del mondo dei giganti con principesse e regni da salvare; poi, però, tutto si riduce alle battaglie tra uomini e mostri.


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musica RAVENNA

DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS

RECENSIONI teatro

musica TORINO

BALLARE IN TUTTI GLI STILI DEL MONDO Torino, dal 13 settembre al 9 novembre

P Sabato 7 settembre, nell’Arena Estiva del Pala De Andrè, arriva Goran Bregovich e la sua Wedding and Funeral Band live per un’imperdibile data del suo Champagne for Gypsies Tour. A Bregovic basta una chitarra, un buon sintetizzatore, fiati, voci e percussioni per far ballare il pubblico con i travolgenti ritmi gitani, ai quali il compositore di Sarajevo è fortemente legato. Un rock balcanico che apre il cuore, divertente e variegato, capace di affrontare anche temi delicati sempre con la giusta leggerezza.

rende il via, con una prima assoluta in Italia, il Festival Torinodanza diretto da Gigi Cristoforetti e organizzato dal Teatro Stabile di Torino. È il prestigioso Balletto Nazionale di Marsiglia ad inaugurare la nuova edizione con Double points: extremalism, coreografia di Emio Greco e Pieter C. Scholten, ed Elégie di Olivier Dubois; un progetto che pone le basi per futuri scambi e relazioni tra Italia e Francia. Repliche il 14 e 15. Grande attesa per l’ensemble newyorkese Cedar Lake Contemporary Ballet che, il 21 e 22, propone tre appuntamenti: Indigo Rose, Ten Duets on a Theme of Rescue e Horizons. Il 27 è la volta de La Beauté du Diable, espressione della danza africana. Molti altri spettacoli saranno in scena fino al 9 novembre. Info: 0115169555 - Numero Verde: 800235333

MILANO

I “CLASSICI” CARATTERI

Nati nel 2004 dai fuoriusciti Horacio Salinas, José Seves e Horacio Duràn, gli Inti-Illimani Histórico possono essere considerati la parte tradizionalista del gruppo storico Inti-Illimani. In più di 40 anni di carriera hanno raccontato la storia musicale e politica del continente latino americano, i suoi popoli, le loro lotte, i sogni e i momenti più bui. Il 15 settembre, presso il Teatro Colosseo saranno a Torino, in una veste che unisce le canzoni più conosciute a livello internazionale con un repertorio più disimpegnato. RUVO DI PUGLIA (BA)

Vicenza, dal 19 settembre al 21 ottobre ENZO PAPARELLA

L Il compositore premio Oscar Luis Bacalov, accompagnato dal quartetto composto da Giovanni Tommaso al contrabbasso, Juanjio Mosalini al bandoneon e Daniel Bacalov alle percussioni, sarà uno degli eventi che costellano il MITO, il Festival Internazionale della Musica, in contemporanea a Milano e a Torino. Bacalov fa tappa al Teatro Nuovo di Milano l’11 settembre, con musiche dal richiamo argentino e con forti venature tanguere. Un rincorrersi di sonorità che richiamano alla cultura musicale porteña, ovvero di Buenos Aires.

o straordinario Teatro Olimpico, patrimonio dell’Unesco che dal 1934 ospita il “Ciclo di Spettacoli Classici”, si avvale anche quest’anno della direzione artistica del Maestro Nekrosius che focalizza il suo programma su un tema dalle mille sfumature, Carattere, ricco di significati e di livelli interpretativi. «Forte e fragile, semplice e complesso, ogni carattere è come una raccolta di idee, di storie, di tutto il patrimonio dell’arte teatrale», ha dichiarato il regista lituano che, pensando ai “classici” come a personaggi o temi che appartengono a tutti, si avventura in questa sua seconda tappa teatrale con figure della Bibbia o “caratteri”, come quelli di Galileo o di Edoardo II filtrati da Brecht. Primo appuntamento il 19, 20, 21 e 22 con Il libro di Giobbe, che affronterà l’eterno argomento dell’esistenza. Il 28 e 29 Pippo Delbono e Laurie Anderson, partendo dal racconto Gli uccelli di Aristofane, mettono in scena Birds, viaggio fra cielo e terra, fra buio e luci, silenzi e musica per raccontare l’amore e la paura, gli affetti e l’ingiustizia. Dal 28 settembre al 5 ottobre sono previste sei giornate di laboratorio con Nekrosius e due serate aperte al pubblico su La vita di Galileo di Bertold Brecht. Info: 0444324442

Una festa in musica lunga da giovedì 5 a domenica 15 settembre. Questo e molto altro è l’edizione 2013 del Talos Festival a Ruvo di Puglia (Ba). I numeri della manifestazione parlano chiaro con più di 20 concerti in 10 giorni, 400 musicisti, 10 nuove produzioni, mostre e presentazioni di libri. Il tema principale sarà la riscoperta della banda musicale, antica e preziosa realtà che appartiene alla cultura del Sud. Ospite d’eccezione giovedì 12, Moni Ovadia con Ebrei e Zingari, appassionato concertospettacolo contro ogni razzismo. SETTEMBRE 2013

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» Crisi politica

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L’ambiente appare ormai surriscaldato per l’acceso dibattito e fa pena! Pure in tanto rigore, c’è chi trema e pensa bene di mettersi al riparo. Favolino

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CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. Siero Citossico Antireticolare; 4. Un greco di Omero; 9. La rifusione dei danni; 20. Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio; 22. Tutt’altro che compassionevoli; 24. Una leader mondiale dei cosmetici; 25. L’Associazione dei piloti civili italiani; 27. Il Cesco che recitava in veneziano; 28. Darsi da fare; 29. La fine della proiezione; 30. Does Anybody Else; 32. Con lui; 33. Le iniziali di Bonelli, l’ideatore del personaggio di Tex Willer; 35. Sigla di Aosta; 36. Al fine di, con lo scopo che...; 38. Così sono detti i puma; 41. Un tasto del computer; 42. Così finiscono gli scandali; 43. Una diffusa Cola; 44. Un reato da corte marziale; 47. Un celebre film tratto da un romanzo di Remarque; 49. Ce ne sono tre nel film Totò Story; 50. Lo è la legittimazione del potere temporale vaticano; 51. La Gruber giornalista; 53. La provincia di Pontremoli; 55. Nome di missili statunitensi; 56. Meg del film Innamorati cronici del 1996; 58. Il barometro di tipo metallico, senza liquido; 59. Gigi er più della scena; 61. Affannosa agitazione; 62. Campo d’azione; 63. Un posto da galline. VERTICALI 1. Solco lungo una colonna; 2. Appassionati di film; 3. Iniziali di Cecchi Paone; 5. Prima di cena!;

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6. Haim Nachman Bialik; 7. Femmine in fuga; 8. Un affluente della Senna; 9. Vi si scrivono le note; 10. Ivan Aleksandrovic Goncarov; 11. Turbare, costernare; 12. Antico educatore privato; 13. Le consonanti negli urli; 14. Le isole con Mykonos; 15. Uccello della preistoria; 16. Dunque, in latino; 17. Davano grazia alle dame; 18. Morsi dalla tarantola; 19. Untuoso, grasso; 21. Il comune del Senese signoria di Ghino di Tacco; 23. Corrisponde a 100 cc; 26. Anne del film Zeder di Pupi Avati; 31. Sublime, elevata; 33. Passaggio nel fiume; 34. Imbianca i campi; 37. Un nipote di Maometto; 38. Il creatore di Lord Jim; 39. Un ornamento architettonico; 40. Una tassa immobiliare; 41. Mai sconfitta; 44. Avere il fiato grosso; 45. L’antitesi della pratica; 46. Le isole con Panarea; 48. Percorre la Val d’Ossola; 52. Fiume della Siberia; 53. Erano motoscafi bellici; 54. Dà nome ad una regola matematica; 55. Varietà di cipresso; 57. La fine di Marilyn; 59. Porto Franco; 60. Lavorare... in centro.

INDOVINELLO » Castello restaurato L’hanno di fresco intonacato e pare ormai, senza quell’aria secolare, fatto da poco e in regola; ma è noto che nell’interno è tutto voto. Favolino

» Rag. Tito Stelio - Cles Sotto questo falso biglietto da visita si nasconde un famoso attore italiano. Anagrammate le lettere che lo compongono e scoprirete chi è. Lionello

» soluzioni a pag. 66 MINI CRUCIVERBA Lello 2

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ORIZZONTALI 3. Valore Nominale; 5. L’unica opera musicata da Beethoven; 8. Sovrasta l’Himalaya; 9. Musica gradevole; 10. Stimati e rispettati; 11. Il nome della Morelli; 12. Centro di ricerche; 13. Ricercati dai collezionisti; 16. Incorporeo, evanescente. VERTICALI 1. In filosofia è opposto all’essere; 2. Parlare in difesa; 3. Un verbo... da medici; 4. Autenticano le firme; 5. Il nostro osso più lungo; 6. Alain del film Borsalino del1970; 7. Amò un cigno; 14. Quella Pacis di Roma, è imponente; 15. La banca del Vaticano; 17. Sigla di Torino.


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CHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI

GAMeS

STUZZICA CERVELLO Enrico Diglio TEST 1

TEST 2

Osservate la sequenza circolare di figure (cioè una sequenza in cui dopo la figura contrassegnata dalla lettera c si ritorna alla lettera a e dite, secondo logica, come vanno colorate le tre parti contrassegnate dai punti interrogativi nell’ultima figura a destra.

a)

b)

Le dodici parole seguenti sono formate da sei coppie in cui una parola è l’anagramma dell’altra. Quali sono tali coppie di parole?

c)

CARTONI - POTENTI - SCOCCA

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TEOREMI - SANITÀ - TESINA

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TISANA - INCARTO - EMERITO

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INTESA - PENTITO - SCACCO

TEST 4

TEST 3

Leggete attentamente la seguente frase e andate a pag. 66.

Nel gruppo di figure a destra non è stata inserita una figura. Qual è, seguendo un criterio logico da determinare?

7, 7 Lionello

Nel frutteto di Antonio, posto nella località di Verdeprato su una collina alta 200 metri, non distante dal bosco di Colleantico e dal lago di Rivazzurra, vi sono 50 alberi di limone, 40 aranci, 40 peschi, 40 alberi di albicocche e 30 alberi di susine.

6, 5 Lionello SETTEMBRE 2013

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R E L A Z I O N I P E R S O N A L I • L AV O R O • C O L L E Z I O N I S M O • P R O P O S T E • A F F I T T O • V E N D O

«Q

ueste pagine sono dedicate a chi cerca un’amicizia, a chi vuole affittare, comprare o vendere immobili. Qui potete assicurarvi un impiego o acquistare oggetti rari e curiosi». » Tutte le inserzioni sono pubblicate gratuitamente e non devono superare le 50 parole.

» Le modalità di invio sono due: A MEZZO POSTA

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“L’art. 6, comma 8, del D.L. 4/6/2013 n. 63, ha imposto di riportare negli annunci di vendita o di locazione di immobili, l’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio globale o dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente. Lo stesso D.L. ha previsto, inoltre (art. 12), che in caso di violazione di tale obbligo, il responsabile dell’annuncio è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000 euro. A tal proposito, evidenziamo che per la pubblicazione accetteremo solo annunci che riportino anche quanto previsto dal suddetto art. 6, comma 8. SETTEMBRE 2013

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OroscoPIÙ

SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZ » di ALDEBARAN

VerginE

Giochi MINI CRUCIVERBA 2

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« RICHARD GERE VERGINE 24 ago. » 22 set. Il movimento e la comunicazione sono due aspetti importanti della vostra vita. Un viaggio vi porterà a scambi culturali interessanti e molto proficui sotto l’aspetto economico.

BILANCIA 23 set. » 22 ott. Il Sole, entrando in Bilancia, dà luogo all’equinozio, inizio dell’autunno. Il vostro impegno sarà apprezzato da tutti. Quello che realizzerete avrà un valore importante per voi.

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Castello restaurato = Il novizio N

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Crisi politica = Inferno/Inverno FALSA IDENTITÀ

Rag. Tito Stelio - Cles = Sergio Castellitto

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AM abile S ignora = Amabile signora

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FA sci a bordo = Fascia bordò

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ARIETE 21 mar. » 20 apr. Evitate spese folli: gli imprevisti ci sono sempre. Con Urano nel segno non impegnatevi in programmi azzardati senza avere prima stabilito qualche utile scappatoia.

SCORPIONE 23 ott. » 22 nov. La Luna, favorevole, vi aiuterà a rinnovare la vostra immagine e a proporvi in modo diverso da come fate abitualmente. Momenti sereni in compagnia di amici di vecchia data.

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TORO 21 apr. » 20 mag. Il vostro equilibrio interiore vi sarà utile sul lavoro dove mostrerete concentrazione, grande efficienza e abilità. Si presenterà la possibilità di partecipare ad un viaggio.

GEMELLI 21 mag. » 21 giu. Vi sentirete pieni di energie e pronti ad affrontare qualsiasi situazione. Le stelle vi regaleranno dei bellissimi momenti con famiglia e amici. Attenzione ai colpi d’aria.

CANCRO 22 giu. » 22 lug. Il vostro mese sarà pieno di momenti piacevoli e di sorprese inattese grazie a Giove. Sogni ricorrenti: cercate di sfruttare l’occasione per tentare la fortuna al gioco.

LEONE 23 lug. » 23 ago. Con Saturno e Marte nel segno evitate di instaurare collaborazioni che potrebbero rivelarsi negative. Siate più autonomi nel prendere decisioni sulla vostra attività.

SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic. Vi state caricando di troppi impegni: cominciate a delegare e... rilassatevi! Ci sarà la possibilità di avere fortuna al gioco. Un amico vi renderà felici. Siate parchi a tavola.

CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen. Vi sentirete vulnerabili e avrete quindi bisogno di coccole, di sentirvi amati e apprezzati. Non abbiate paura di confidarvi con la persona amata: sarà capace di comprendervi.

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Stuzzica cervello TEST 1 / I colori da sostituire ai due punti interrogativi nelle tre parti dell’ultima figura sono, partendo da sinistra, rispettivamente verde, azzurro e rosso. Come in tutte le altre figure, infatti, il tratto verticale posizionato in basso a sinistra ha lo stesso colore del tratto verticale posto in basso a destra nella figura precedente, il tratto orizzontale posizionato in basso ha lo stesso colore dell’arco posto in alto nella stessa figura, mentre il tratto verticale posto in basso a destra ha lo stesso colore dell’arco presente nella figura precedente. Considerando che la sequenza è circolare, cioè l’ultima figura precede la prima, si ha in definitiva:

ACQUARIO 21 gen. » 19 feb. Uscite allo scoperto e rivelate i vostri sentimenti alla persona che vi interessa: potreste ricevere una risposta positiva. La salute sarà buona, se seguirete una dieta equilibrata.

PESCI

20 feb. » 20 mar. Con Nettuno nel segno avvertirete un forte desiderio di evadere, di rinnovare qualche cosa nella vostra vita. Controllate bene scadenze, validità dei documenti, ecc.

TEST 2 / Le sei coppie di parole in cui la prima parola è l’anagramma della seconda, sono: CARTONI - INCARTO; EMERITO - TEOREMI; INTESA - TESINA; PENTITO - POTENTI; SANITÀ - TISANA; SCACCO - SCOCCA. TEST 3 / La figura mancante è un cerchio. Nel gruppo, infatti, compaiono cinque rettangoli, cinque triangoli, cinque esagoni, cinque trapezi e solo quattro cerchi. TEST 4 / Quanti sono gli alberi di limoni e gli aranci presenti nel frutteto di Antonio? Quanto è alta la collina sulla quale si trova il frutteto?


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