SETTEMBRE 2015

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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

Anno XXXVII n. 9 Settembre 2015 Euro 2.50 - I.P.

ATTUALITÀ

SCIENZA

CONCORSO

VIAGGI

Grecia ed Europa: crisi scongiurata?

Vaccinarsi sì o no? Serve più informazione

Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia

Sotto il cielo azzurro del Myanmar

Da Tsipras a Podemos, l’Unione Europea vacilla

Perché in gioco c’è la salute

Talenti over 50 in gara per l’arte

Pagode d’oro, monaci buddhisti e secoli di storia


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Detrazioni fiscali


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IN QUESTO NUMERO 5. Editoriale 7. Zoom 8. Periscopio 76. Dentro la rete 86. Vivere in armonia 88. Saperi & Sapori 91. Pianeta animali 92. Bacheca 94. Giochi 95. Stuzzica cervello 96. Lettere 98. Oroscopo

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società 22. L’Empire State Building

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e gli animali in estinzione di Giovanni Orso

24. Tsipras e Podemos L’altro volto dell’Europa di Leonardo Guzzo

24

28. In classe con gli scacchi Il gioco che aguzza l’ingegno di SadÏa Maccari

30. Scuole all’aperto

anteprime

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i FRANCESCO MOSER

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L’UNICO MODO PER CONOSCERE UN PROPRIO LIMITE Ăˆ SUPERARLO: PAROLA DELL’UOMO DEI RECORD 12 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015

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__le di 50&PiĂš__

18

__SOCIETÀ__ Quando il cinema racconta l’Alzheimer Capire meglio la malattia nelle pieghe di un film di Anna Maria Melloni

12

__le INTERVISTE__ Francesco Moser, l’uomo dei record Il ragazzo che inforcò la bici e vinse tutto di Giada Valdannini

63

__SOCIETĂ€__ Viaggio su Marte: biglietto di sola andata Un progetto per stabilirvi la prima colonia umana di Romina Vinci

32. Taxi al passo con i tempi Nuove soluzioni per il cliente di Emanuele MĂšrino

cultura i

www.50epiu.it

INDICE

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SETTEMBRE 2015

Per imparare dalla natura di Valentina Ecca

35. Libri 36. Segnalati da 50&PiĂš 37. Cinema 38. Teatro 39. Musica __ CULTURA__

Debutta Verve Italy, la branca dedicata ai jazzisti del nostro Paese - “i migliori al mondo dopo gli americaniâ€?, parola di Renzo Arbore - della prestigiosa etichetta fondata nel 1956 dal grande produttore Norman Grantz. CD numero uno Boundaries del pianista Antonio Faraò (nella foto, in basso a destra), uno che i big li frequenta spesso, da Hancock a Gomez, da Konitz a Lovano.

MUSICHE D’ARTE PER LA NONA EDIZIONE DI “MITO SETTEMBRE MUSICA�

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IN CONCERTO

Ligabue fa il tris al Campovolo di Reggio Emilia con il concerto piĂš lungo della sua carriera.

Il suo concerto del 2005 nel piccolo aeroporto reggiano rimane quello con piĂš paganti di sempre in Europa (oltre 180mila presenze) e uno dei primi cinque nel mondo. CosĂŹ, dopo il bis del 2011, Ligabue propone il terzo evento nel luogo simbolo del suo successo di dimensioni mondiali. Il prossimo 18 settembre sarĂ sul palco per oltre due ore di spettacolo con tre band differenti, a festeggiare i 25 anni dal debutto discografico e il ventennale del megasuccesso Buon compleanno Elvis. A 55 anni suonati, il Liga non è affatto “too old to rock’rollâ€?, come temevano i mitici Jethro Tull. Anzi.

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SETTEMBRE 2015 I 3


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viaggio

scienze 70. Vaccini: sĂŹ o no?

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In Italia soffriamo di disinformazione di Giovanna Dall’Ongaro

66. Nello splendido Myanmar All’ombra della storia e delle pagode di Loris Porcheri

73. Corri la vita

Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it

74. Vecchie, care stufe A legna o a pellet quanto costano e come funzionano di Leonardo Berlen

parliamo di...

40. Concorso Prosa, Poesia,

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Pittura e Fotografia Talenti over 50 in gara in nome dell’arte di Luisella Berti

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concorso

77. Spazio50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&PiĂš a cura di Luisella Berti

83. Fisco di Alessandra De Feo

__ ASSOCIATIVI__

SĂŒ, PARTECIPO

84. Previdenza

Il presidente nazionale 50&PiĂš, Renato Borghi (a sinistra) e il segretario generale 50&PiĂš, Gabriele Sampaolo (a destra) con una delle vincitrici della XXXIII edizione del Concorso

di Gianni Tel

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Credit foto: Corbis/Contrasto, Masterfile, Foto Ligabue-Chico De Luigi, Emanuele MĂšrino, Olycom, Shutterstock, Shutterstock: ChameleonsEye, Zoran Karapancev, vvoe, Andrei MedvedevĂŹ, happystock, Banana Republic images, Zzvet, 360b, Fesenko, Foto Nasa, www.mars-one.com, Melissa Ede, Ufficio stampa Lilt, Archivio Cantine Moser. Foto di copertina: Archivio Cantine Moser Illustrazioni: Enrico Riposati.

ANNO XXXVII - n. 9 settembre 2015 Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per telefono: 06 68134552 Per fax: 06 68139323 m@il: redazione@50epiu.it

Anno XXXVII n. 9 Settembre 2015 Euro 2.50 - I.P.

Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

ABBONAMENTI Italia: annuale (11 numeri) euro 22,00 sostenitore euro 36,00 copia singola euro 2,50 copia arretrata euro 4,50 Estero: annualeeuro 41,50 INCHIESTA

VIAGGI

CONCORSO

Il morbo di Alzheimer raccontato al cinema

Grecia ed Europa: Crisi scongiurata?

Sotto il cielo azzurro del Myanmar

Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia

Parole, fotogrammi e storie per conoscerlo meglio

Da Tsipras a Podemos, l’Unione Europea scricchiola

Pagode d’oro, monaci buddhisti e secoli di storia

Talenti over 50 in gara

ATTUALITĂ€

Aderente a: Finito di stampare: 24 agosto 2015

4 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015

Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it

Il 27 settembre a Firenze parte la XIII edizione della Lilt di Stefano Di Carlo

SONO STATE ASSEGNATE FARFALLE D’ORO LIBELLULE D’ORO MENZIONI SPECIALI E SEGNALAZIONI DELLA GIURIA

Mensile di attualitĂ e cultura di 50&PiĂš Sistema Associativo e di Servizi

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QUANTO VALE IL PARTENONE?

di Maria Laura Rondini Direttore Editoriale 50&Più

EDITORIALE

editoriale SETTEMBRE 2015

FORSE IN TANTI (NON POSSIAMO CERTO PENSARE TUTTI) abbiamo seguito, con un crescendo di partecipazione, l’incredibile vicenda della trattativa riguardante il nuovo finanziamento da parte degli organismi internazionali alla Grecia. All’inizio di luglio, in un susseguirsi IL VERO PROBLEMA drammatico di colpi di scena, il primo SEMBRA LA RICERCA ministro greco Tsipras ha tentato di eviDI CIÒ CHE RESTA DELLE tare al proprio Paese l’imposizione di MOTIVAZIONI CHE condizioni economiche insostenibili per FURONO ALLA BASE il presente e “omicide” di ogni futuro da DI QUESTA UNIONE parte degli altri paesi europei. Anche l’estremo tentativo - qualcuno ha parlato di bluff - di un referendum popolare non è servito ad evitare ai greci di dover accettare condizioni durissime per ottenere un terzo finanziamento da parte della Banca Centrale Europea. Di tutta questa vicenda, peraltro non ancora conclusa, rimangono una lezione amarissima e un’immagine di avvilente arroganza. L’amarissima lezione per tutti è che se i valori europei, il sogno di creare gli Stati uniti d’Europa e un modello politico ed economico a cui il mondo poteva ispirarsi, sono ridotti alla convenienza di politica interna di ciascuno stato membro se non addirittura ai calcoli di ciascun partito al governo, avremo solo una sfilata di piccoli o grandi egoismi che non porteranno vantaggio a nessuno. Il vero problema oggi sembra non essere più tanto la Grecia, quanto il funzionamento delle istituzioni europee e la ricerca, faticosa e forse infruttuosa, di ciò che resta delle motivazioni, in primo luogo ideali, che furono alla base di questa unione. E poi rimane l’immagine di avvilente arroganza proprio dei rappresentanti europei, di coloro cioè che hanno trattato le condizioni “della resa”; talmente irremovibili nei loro diktat che il loro comportamento è sembrato più una vendetta verso chi aveva osato sfidarli, che la ricerca di una mediazione per giungere a un accordo. RIMANE SOLO È infatti con questo spirito che si UN’AVVERTENZA, è arrivati a chiedere ai greci di metUN’EUROPA COSÌ NON tere a garanzia del prestito otte- È QUELLA CHE VOGLIAMO nuto quello che gli è rimasto di ancora non venduto: isole, monumenti, porti. Quanti euro varrà il Partenone per l’Europa? Per il resto rimane solo un’avvertenza, un’Europa così non è quella che vogliamo.

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Z GLI INFINITI MONDI POSSIBILI E LA SONDA KEPLERO

ZOOM APPUNTI SUL PRESENTE

Il paradosso di Fermi

IL 24 LUGLIO SCORSO LA NASA, l’Ente spaziale americano, in un comunicato atteso da tempo, ha confermato che la sonda Keplero, inviata nello spazio alla ricerca di pianeti simili alla Terra, aveva individuato, nella costellazione del Cigno, un possibile cugino del nostro pianeta identificato con la sigla Kepler 452b. Quali sono le condizioni che fanno pensare ad una somiglianza tale da poter consentire la vita su questo pianeta? La distanza dal suo sole, la sua grandezza, la durata dell’orbita di poco superiore ad un anno, l’età stessa del pianeta, che è poco più vecchio del nostro. Insomma, Kepler 452b ha dimostrato di avere le carte in regola per essere considerato uno dei milioni di pianeti ipoteticamente simili alla Terra. Certo ora l’impresa che attende gli scienziati è capire se c’è vita, ci sia mai stata e semmai sotto quale forma. Non sarà facile, presumiamo, considerati i 1.440 anni luce che ci separano da Kepler 452b.

Si racconta che Enrico Fermi, a pranzo con i colleghi americani impegnati come lui nei laboratori di Los Alamos (New Mexico), discutendo dell’avvistamento di Ufo e di esistenza di altre forme di vita nell’universo, ad un tratto esclamasse: «Ma dove sono tutti quanti?»

IN AGENDA DAL MONDO OPEN TENNIS 01 US NEW YORK

martedì Gli Us Open di Tennis andranno avanti fino al 13. Uno dei quattro tornei del Grande Slam è l’evento sportivo degli Stati Uniti con il più grande numero di spettatori.

www.newyorkcity.it

01

MUSEO DELLA MARMOLADA DOLOMITI

martedì C’è tempo fino al 13 per vedere il Museo della Marmolada, sulla vetta più alta delle Dolomiti, e capire la Grande Guerra dalla parte dei soldati che l’hanno vissuta. Prossime visite tra dicembre e aprile.

www.repubblica.it

03

MACCHINA DI SANTA ROSA

giovedì

ll trasporto della Macchina di Santa Rosa è la festa viterbese per antonomasia. La torre dedicata alla patrona, patrimonio immateriale dell’Unesco, torna a sfilare per le vie del borgo medievale.

VITERBO

www.infoviterbo.it

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IN AGENDA DAL MONDO

04

RITORNO AL MEDIOEVO

venerdì

Sino al 6 il comune di Buitrago del Lozoya fa ritorno al medioevo. Per le strade è allestito un mercato medievale artigianale e si susseguono spettacoli e tornei a cavallo, giocoleria e parate.

BUITRAGO (MADRID)

12

GIOSTRA DELLA QUINTANA

sabato

Sino al 13 è festa. Protagonista, il primo giorno, il tradizionale corteo storico ma il 13 è il clou dell’evento con la Giostra della Quintana. Sfida tra cavalieri dei 10 rioni che compongono la città.

FOLIGNO

www.quintana.it

www.spain.info

12

DOMAINE DI SAINT-CLOUD

sabato

Appuntamento imperdibile: l’ultimo spettacolo di fuochi d’artificio dell’estate 2015. Ad assistere al Grand Feu, uno tra i più grandi spettacoli pirotecnici d’Europa, circa 23mila spettatori.

PARIGI

www.rendezvousfrance.com

A PROPOSITO DI...

CAMMINARE SCALZI

MODA

Espadrillas, un eterno revival Protagoniste assolute dell’estate ormai agli sgoccioli, sono le famose calzature di corda e stoffa. Francesi o spagnole? La parola è francese e deriva dalla lingua occitana, mutuata dal catalano espardenya. www.lastampa.it

i FIGLI

PRO SÌ - Riattiva circolazione e il “ritorno venoso”, ovvero l’inversione della direzione sanguigna dalla periferia al cuore.

La mamma lavoratrice li cresce meglio Secondo l’International Social Survey Programme, i figli di mamme lavoratrici risultano maggiormente responsabili, perché abituati a essere più autonomi, prendendosi persino cura anche di altri membri della famiglia. www.repubblica.it

CONTRO NO - Può determinare l’insorgere di funghi e verruche o inconvenienti quali piccole abrasioni e ferite.

SPORT

Bubble soccer Uomini e donne, tutti calciatori, avvolti in un grosso pallone gonfiato trasparente. È il “bubble soccer”, calcio in una bolla, una pratica sportiva sempre più diffusa. Le regole? Le stesse del calcio. www.corriere.it

i TECNOLOGIA

Biro, il robot aiutante Un piccolo robot che aiuta le famiglie a tagliare gli sprechi energetici e a risparmiare oltre il 30% sulle proprie bollette. Si chiama Biro, sarà presto in commercio e analizzerà le abitudini di consumo degli utenti indicando soluzioni. www.tgcom24.it

i i FENOMENI

ii

Artista a 8 anni IN NUMERI

Il futuro della moda è “animal free”. Prese in esame Italia, Francia, Germania, Olanda, Polonia ed Inghilterra, ecco chi rinuncerebbe più volentieri a capi di origine animale.

ITALIANI E FRANCESI

TEDESCHI

OLANDESI

81,1%

80%

79,1%

Totale persone intervistate: 3.600 in sei Paesi Ue (Fonte sondaggio, Lav) 8 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015

Si chiama Aelita Andre e dipinge da quando aveva due anni. Oggi ne ha otto e molti la chiamano il nuovo Pollock. Ha già esposto al Moma di New York e le sue opere sono state vendute persino a 40mila dollari ciascuna. www.people.com

i

PERISCOPIO

SHABANI, UN GORILLA UMANISSIMO a cura di Samuela Gangi


_Zoom_Periscopiook_Layout 1 05/08/15 14.18 Pagina 9

18

DIETA MEDITERRANEA

venerdì

È la Giornata Internazionale della Dieta Mediterranea. All’Expo, sarà occasione per la raccolta firme per l’inserimento dell’Arte dei Pizzaiuoli nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

MILANO

www.expo2015.org

25

NOTTE DEI RICERCATORI

venerdì

È la Notte Europea dei Ricercatori. Un progetto della Commissione Europea col Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: 300 eventi in 22 città italiane.

UNIONE EUROPEA

25

FESTA DELLA BIRRA

venerdì

Il quartiere di Cannstatt torna a popolarsi per la festa della birra. Lo scorso anno, all’appuntamento, hanno partecipato oltre 4 milioni di visitatori da tutta Europa.

www.nottedeiricercatori.it

STOCCARDA

www.stuttgart-tourist.de

SALUTE

150 miliardi di risparmi lottando l’obesità Con la prevenzione dell’obesità in Europa si potrebbero ottenere risparmi per 150 miliardi in 45 anni. Lo dice una simulazione della domanda sanitaria in Europa targata Ocse-Università di Roma Tor Vergata. www.quotidiano.net

i AMBIENTE

Tecnologia in discarica Prima erano rifiuti ingombranti, ora si chiamano Raee: rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. E sono una risorsa. Nel 2008, su 12 kg prodotti procapite solo 1,8 era riciclato correttamente. Oggi, siamo arrivati a 4 kg. www.corriere.it

ii ALLERTA DELLA POLIZIA

2007, è arrivato nello zoo di Higashiyama, a Nagoya, in Giappone, ha visto un numero crescente di condivisioni sul web. Il fare che sembra riflessivo e un semplice stiracchiarsi che ne mette in luce la possenza fisica, ne hanno fatto un’attrazione assoluta tanto che, nell’arco degli ultimi anni, si è registrata un’impennata di visitatori interessati proprio al giovane primate. Lunga vita a Shabani, quindi. Magari, se le capacità di adattamento glielo consentono, lontano da uno zoo. In libertà.

Tramite l’account Facebook “Agente Lisa”, la Polizia segnala una nuova truffa. Con la scusa di uno scontro fra specchietti delle auto, il conducente mostra di essersi ferito e chiede denaro. Chiamate subito il 113. https://www.facebook.com/ AgenteLisa

i

INUTILE DIRE QUANTO SOMIGLINO all’uomo, quanto assumano atteggiamenti, pose e persino sguardi che ricordano incredibilmente la nostra razza. Non ne parliamo se il gorilla in questione è Shabani, il “bel tenebroso”, beniamino indiscusso della rete. Shabani ha 18 anni e sta attirando l’attenzione dei giapponesi per via dello sguardo, corrucciato e intenso. Mettiamoci poi che nelle sue foto non si è mancato di coglierne gli aspetti più umani, e il gioco è fatto. Da quando, nel

La truffa della mano che sanguina

SETTEMBRE 2015 I 9


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60 ANNI FA NASCEVA DISNEYLAND, LA CASA DEI NOSTRI SOGNI


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+ Nell’estate del 1955 fu inaugurato a Anaheim, in California, il primo parco divertimenti aperto dalla Disney. Walt Disney, morto nel 1966, ne curò direttamente la progettazione e fu l’unico di cui vide l’apertura.

+


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F intervista di Giada Valdannini

L’UNICO MODO PER CONOSCERE UN PROPRIO LIMITE È SUPERARLO: PAROLA DELL’UOMO DEI RECORD 12 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015


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F

__le INTERVISTE di 50&Più__

FRANCESCO MOSER

UN PRAGMATICO. Un uomo concreto. È Francesco Moser, ciclista osannato, vincitore del Giro d’Italia nel 1984 nello stesso anno del suo record, a Città del Messico, quando ha sconfitto il primato sull’ora che era di Eddy Merckx pedalando 51 chilometri e 151 metri. Un’impresa, questa, che dà il nome al suo spumante, metodo classico, il Trento Doc 51,151, eredità di una storica attività di famiglia e frutto della convinzione che “solo la fatica dà risultati”. Così nello sport - e il suo, il ciclismo, è faticosissimo - come nella vita. Una fatica che vale il successo, quello di un record imbattuto, a tutt’oggi, di ciclista italiano con maggiori vittorie all’attivo. Come vive questo primato? L’importante è riuscire a conquistare le vittorie. Poi, se ne hai di più o di meno, quando hai smesso, poco conta. Anche i record son fatti

+ È il ciclista italiano con più vittorie al mondo. Dopo una carriera che l’ha reso idolo in Italia e in Francia, ha preso a produrre spumante. Una nuova impresa condotta con i figli Francesca, Carlo e Ignazio. Il campione sarà presente all’apertura della XXII edizione delle Olimpiadi 50&Più a Marina di Pisticci (Mt)

+ per batterli. Se c’è qualcuno che ti supera, non è una disgrazia: è nel destino dei primati essere superati. La vittoria alla quale tiene di più? Le vittorie sono state tante ma le più importanti sono sicuramente il Giro d’Italia e il record dell’ora che, pur essendo traguardi molto differenti, hanno assunto entrambi un importante significato. Il Giro è una delle più grandi corse a tappe su strada, mentre il record dell’ora si deve battere in pista. Come è cambiato il ciclismo negli anni? È cambiato per diversi motivi. Uno di questi è dato da squadre oggi più numerose rispetto a quando correvo io e, purtroppo, attualmente ne restano poche italiane. Il ciclismo si è poi internazionalizzato: se prima in Italia eravamo capofila, oggi abbiamo praticamente

solo due squadre di punta nelle quali gareggiano numerosi corridori stranieri. C’è poi molta specializzazione: prima l’atleta doveva andar forte dappertutto, mentre adesso siamo di fronte a specialisti delle classiche di un giorno (le prove in linea), delle corse a tappe, delle volate, delle cronometro…

CHI COMINCIA A CORRERE LO FA CON PASSIONE, MAGARI AVENDO QUALCHE SOGNO, MA NON È QUALCOSA DI PROGRAMMABILE. I RISULTATI LI OTTIENI FACENDO FATICA SULLA STRADA

Lo sport cosa le ha insegnato? Che se vuoi avere risultati devi fare grandi sacrifici e che nulla ti viene regalato perché te lo devi guadagnare. Un’attività intensa e piena di obiettivi, come quella che facevo io da corridore, è difficilissima e devi prepararti ogni giorno sia con l’allenamento del fisico che con la testa.

Devi essere sempre concentrato su ciò che fai: non puoi avere distrazioni. Tre dei suoi undici fratelli sono stati ciclisti professionisti. Come ha iniziato? Ho cominciato proprio vedendo loro. Mi dissero: «Prova anche tu», e allora ho provato. Eravamo d’accordo che avrei continuato solo in caso di vittorie. È stato quasi un inizio casuale, quindi, ma con l’obiettivo di fare dello sport una professione? Chi comincia a correre lo fa per la passione, magari avendo qualche sogno, ma non è qualcosa di programmabile. I risultati li ottieni faticando strada facendo. Non è scritto da nessuna parte che sei un corridore: se te lo meriti, diventi corridore e trovi la squadra. Ai suoi tempi era più difficile? » SETTEMBRE 2015 I 13


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FRANCESCO MOSER Sì, lo era. All’epoca si era molti di meno e dovevi proprio meritartelo se volevi entrare nelle squadre importanti. E la bicicletta era una tradizione di famiglia? Esatto. Quando sono nato io i miei fratelli già correvano. Uno di essi ha iniziato a correre proprio l’anno in cui sono nato - il più grande - e quindi in casa abbiamo sempre mangiato “pane e ciclismo”. Una volta cresciuto andavo a vedere le loro gare e poi, a 18 anni, quindi abbastanza tardi, ho iniziato a correre. Se non avesse corso, cosa avrebbe fatto? Mi sarei occupato della campagna, come ho fatto quando ho smesso di gareggiare anche se, in realtà, tra i campi ci sono cresciuto perché abbiamo sempre prodotto vino, anche quando c’era mio padre. A un certo punto, a sedici anni, fui proprio io a occuparmene più di tutti perché i fratelli erano presi dalle corse e un altro aveva iniziato il suo cammino di fede. Le sorelle, poi, non potevano prendersi cura dei campi. Oggi è un imprenditore, si occupa appunto di viticoltura e produce un apprezzato spumante classico: il suo spumante metodo classico Trento Doc 51,151, la cui etichetta ricorda una delle

+

QUANDO HO COMINCIATO IO MERCKX ERA GIÀ FORTE... ED È NORMALE CHE LO VOLESSI EMULARE. DOPO QUALCHE ANNO SIAMO STATI AVVERSARI

sue grandi imprese… Prima ancora di finire la mia carriera di corridore ho voluto iniziare ad occuparmi del vino. Quando ero ragazzino noi Moser vendevamo l’uva alla cantina sociale, poi abbiamo iniziato ad imbottigliarlo, adesso, con le Cantine Moser portate avanti dai miei figli, cerchiamo di migliorare sempre di più la qualità del prodotto. In famiglia abbiamo anche un enologo, è mio

Sopra, 23 gennaio 1984, record dell’ora a Città del Messico: i 51,151 km percorsi daranno il nome al Trento Doc delle cantine Moser. In basso, a sinistra, nel velodromo Monteroni di Lecce, nel 1976.

nipote, si chiama Matteo. Cosa ha trasferito dell’esperienza sportiva nella sua impresa? Lo sport mi ha permesso di girare e conoscere il mondo e questo è un dono prezioso. Girando la Francia e la Spagna in particolare ho conosciuto ottimi produttori di vino. Ho visitato le loro cantine, ho capito come lavorano. Poi è chiaro che l’esperienza ognuno se la deve fare sul campo.

A proposito di campi: come è stata la sua infanzia? Si può dire che siamo cresciuti in mezzo alle vigne: all’epoca si lavorava manualmente e i muscoli ce li siamo fatti in campagna, mica in palestra. Non avevamo bisogno della palestra perché vivevamo in montagna dove è faticoso lavorare la terra. Ciclismo agonistico e famiglia possono es-

BIOGRAFIA

1951

Parigi - Roubaix, 1979: un’altra vittoria. 14 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015

LE ORIGINI Francesco Moser nasce a Palù di Giovo, in provincia di Trento, il 19 giugno 1951. Una famiglia numerosa la sua, con ben 11 fratelli, tre dei quali ciclisti professionisti. A 18 anni inizia a correre anche lui.

1973

CAMPIONE ITALIANO L’atleta passa al professionismo e, dopo due anni, si distingue divenendo campione italiano sul circuito Trofeo Matteotti di Pescara. Al “Tour de France” dello stesso anno inizia a mettere in crisi il grande Eddy Merckx.


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Sono nato quando i miei fratelli già correvano. Uno di essi ha iniziato a gareggiare proprio nell’anno della mia nascita

Sopra, Tour de France, 1975: Moser si aggiudica una delle tappe battendo anche i grandissimi Merckx e Zoetemelk.

sere compatibili? Mi sono sposato a trent’anni e avevo già ottenuto molti risultati in bici. Dopo il matrimonio e i figli certamente si affronta tutto con un po’ più di apprensione: si prendono meno rischi in discesa e in volata. Quando hai a casa qualcuno che ti aspetta è diverso. Cosa suggerirebbe a un giovane che volesse seguire i suoi passi? Prima di tutto bisogna provare a vedere se uno ha le attitudini. Poi, se ci si accorge che si hanno qualità fisiche e mentali per farlo, allora deve sicuramente essere consapevole che è uno sport difficile e senza sconti, ed

esser pronto a far sacrifici importanti. Non si può pensare di correre un giorno alla settimana o uno al mese: devi farlo tutti i giorni, seguendo peraltro un’alimentazione scrupolosa. Oggi è piuttosto difficile… Perché? Perché è sempre più complicato emergere nello sport, essendoci un forte livellamento verso l’alto. Ai miei tempi i migliori erano forse trattati meglio, oggi tutti hanno il miglior materiale, la miglior preparazione, perciò è ancora più difficile emergere. A proposito di tempra e tenuta, la chiamavano “lo sce»

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FRANCESCO MOSER riffo”. Un soprannome che si è guadagnato con la capacità di tenere la squadra durante la corsa. C’è sempre qualcuno nel gruppo che cerca di tenere certi rapporti perché nelle decisioni generali, non è che si decida chi vince o chi perde ma si cerca di competere nelle giuste condizioni, tanto più ai miei tempi, quando magari c’erano problemi con gli arrivi e mancavano persino le transenne: tutte cose che abbiamo conquistato insieme, un po’ alla volta. Allora il corridore doveva correre e basta ma ci voleva un portavoce carismatico... Chi l’ha ispirata nello sport? Quando ho cominciato io Merckx era già forte, uno

IL LIBRO sportivo che ha vinto di tutto e di più, ed è normale che lo volessi emulare. Poi dopo qualche anno me lo sono trovato come avversario. Nel ciclismo moderno sempre più spesso è caduta la macchia del doping. Quale è il suo pensiero? Il nostro sport è stato invaso da questo problema e purtroppo non è risolto al cento per cento, anche perché è stato forse gestito male dalla dirigenza. Quello che è certo è che si deve contrastare l’uso delle sostanze dopanti. Ma non è solo un problema del ciclismo, purtroppo è un problema di centinaia di sport. Quello che non è giusto è che l’indice sia puntato sempre solo

STORIA DI UN GUERRIERO

Tutto ha inizio con il record che Francesco Moser stabilisce a Città del Messico, il 23 gennaio 1984: supera la barriera dei 50 km percorsi in un’ora, spingendosi sino a 51,151 km, e batte Eddye Merckx. Ho osato vincere (Ed. Mondadori, 228 pag., € 19,00), scritto con Davide Mosca, è un libro di ricordi, sacrifici, valori e insegnamenti che tratteggia la trama di un film: parte dall’infanzia contadina e giunge ai record conquistati, ai duelli in bici sino alle strade bollenti dei Giri d’Italia. Sconfitte, vittorie, cadute e riprese per una carriera che è anche passaggio dal ciclismo “antico” a quello “moderno”. Moser fu infatti il primo a usare le ruote lenticolari e gli occhiali antivento, a sperimentare nuove tecniche di allenamento, ad avere club a lui dedicati. Tutti dettagli che poi diverranno usuali.

sulla nostra disciplina. Avrà notato che, laddove le amministrazioni ne consentano l’agibilità, il ciclismo urbano sta prendendo sempre più piede. Che ne pensa? La bici è un mezzo facilmente utilizzabile per spostarsi e anche per fare movimento, facendo attenzione a prevenire qualche caduta, non ha controindicazioni. Per questo ne va incoraggiato l’utilizzo. Qui in Trentino, per esempio, le ciclovie sono molto sviluppate, anche quelle che si arrampicano sulle montagne fino ai passi alpini. Una palestra a cielo aperto. Certo bisogna andare in bici con calma, facendo attenzione, specie dopo una certa età, a non strafare. Il problema più grande resta la sicurezza per il traffico. C’è bisogno di posti giusti per la bicicletta mentre, se ci si avventura in mezzo alle macchine, diventa troppo pericoloso.

Da sinistra i figli Carlo, Francesca e il nipote, Matteo.

1984

IL RECORD DELL’ORA È il 23 gennaio e, a Città del Messico, Francesco Moser stabilisce il nuovo record dell'ora: 51 chilometri e 151 metri in 60 minuti di pedalate. Strappa il primato che il campionissimo Merckx aveva detenuto per 12 anni.

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1988

IL RITIRO Ciclista italiano col maggior numero di successi al mondo, Moser termina la carriera ciclistica. Inizia a dedicarsi a tempo pieno ad una sua vecchia passione, la viticoltura. Oggi produce un apprezzato spumante metodo classico.



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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Fotogrammi, inquadrature, dialoghi possono aiutare a capire meglio la malattia. Il risultato è un percorso di identificazione, talvolta terapeutico e liberatorio

IL CINEMA RACCONTA L’ALZHEIMER di Anna Maria Melloni

IL 21 DI SETTEMBRE, COME OGNI ANNO, si celebra la Giornata Mondiale dedicata alla malattia di Alzheimer. Sono numerose le iniziative pubbliche per sensibilizzare sul tema, fornire sostegno a chi, nel silenzio della quotidianità, affronta un problema che coinvolge tutta la famiglia. La giornata del caregiver - il familiare che si prende cura di un proprio congiunto - è infatti definita una giornata di 36 ore, una giornata senza sosta, dove le incombenze sembrano non avere Dal cinema...alla tecnologia mai fine. Una malattia che ha asLa Federazione Alzheimer Italia da circa vent’anni supsunto dimensioni davvero imporporta, informa e fornisce consulenze sulla malattia. Di tanti: l’Organizzazione Mondiale delrecente ha inoltre realizzato un'applicazione I-phone/Anla Sanità stima che almeno 36 midroid che permette l'accesso diretto, tramite cellulare, lioni di persone nel mondo soffrano a informazioni utili a malati e familiari. Si può scaricare di demenza, di queste, il 60-70% gratuitamente da App Store e Play Store sul sito: www.alzheimer.it/alzheimerapp/ (tra i 21 e i 25 milioni) è affetto da

18 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015


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Alzheimer. Per ogni persona malata, vi sono una o più persone curanti. Per ricordare questa giornata, è possibile dedicarsi un momento di riflessione, guardando una delle pellicole nella quali l’Alzheimer è stato raccontato. Negli ultimi 25 anni, infatti, sono stati molti i film che hanno dato voce alla malattia, passando da brevi apparizioni ad opere interamente dedicate al dramma delle famiglie che devono affrontare

una malattia per la quale ad oggi non esiste cura. La presenza dell’Alzheimer nel cinema ha un’evoluzione che rispecchia, anticipandola, la sensibilità sociale sul tema. Se nelle prime rappresentazioni i personaggi erano confusamente descritti come persone che “perdono colpi”, via via il problema viene presentato con maggiore consapevolezza. Perché vedere un film su questo tema? Perché le storie curano,

perché la possibilità di riconoscere noi stessi in un altro e nelle sue vicende ci aiuta a relativizzare quello che ci sta accadendo e possiamo dire: «Non sono solo, è capitato ad altri. Se il protagonista di questa storia ha trovato una via d’uscita, un equilibrio, allora forse sarà possibile anche per me». Le storie narrate possono avere anche l’effetto inverso, inducendoci a dire: «No, non mi riconosco, io in questa stessa si-

tuazione agirei diversamente», ma in entrambi i casi attivano in noi emozioni che ci aiutano a cambiare, andare avanti. Tra le numerose opere che hanno messo in scena l’Alzheimer, alcune più di altre sono capaci di inquadrare aspetti ricorrenti nelle reali storie di cura. A cavallo tra la commedia e il dramma, Il figlio della sposa (Argentina/Spagna 2001) racconta di Rafael Belvedere, un uomo di 42 anni con una vita che sembra costruita su occasioni mancate e scelte sbagliate. Un problema di salute lo porterà a ricercare uno nuovo senso alla sua esistenza, e in questo percorso deciderà di aiutare il padre a coronare il vecchio sogno della madre, ormai malata di Alzheimer, ovvero quello di sposarsi in chiesa. Il film è particolarmente significativo perché in alcuni momenti mostra in modo esemplare come comunicare con una persona malata di Alzheimer. Di tutt’altro registro è la storia dei fratelli Savage, una storia dura, cruda (La famiglia Savage - Usa, 2007). Nella quiete dorata e un poco kitch di Sun City, Arizona, una vecchia signora ricca muore. Pagava la retta anche per l’uomo con il quale da vent’anni conviveva e gli eredi decidono che, morta lei, non la pagheranno più. Tocca ai figli di lui prendersene cura: John e Wendy sono quasi increduli all’idea di dover abbandonare ogni cosa per correre dal padre, un padre che non hanno amato e da cui non si sono sentiti amati e che ora, per di più, è malato di Alzheimer. Per John e Wendy »

SETTEMBRE 2015 I 19


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l’unica scelta che sembra possibile è quella del ricovero, dell’istituto, dell’ospizio per usare le loro parole, ma non è una scelta semplice, è una scelta che scatena una serie di sensi di ATTRAVERSO L’OCCHIO DELLA CINEPRESA colpa. «Qui si IRIS - UN AMORE VERO viene a morire», Regia: R. Eyre. dice John alla soAttori: K. Winslet, J. Broadrella, richiamanbent, H. Bonneville, J. Dench do un immagi(Gran Bretagna/Usa 2001). nario che accoIL FIGLIO DELLA SPOSA muna, ancora Regia: J. J. Campanella. oggi, molte perAttori: N. Aleandro, H. Alterio, R. Darin sone. Ma i fratelli (Spagna/Argentina 2001). Savage sono LONTANO DA LEI - Regia: S. Polley. chiamati ad assiAttori: J. Christie, G. Pinsent, O. Dukakis stere un padre (Canada, 2006). col quale non hanno mai avuto LA FAMIGLIA SAVAGE - Regia: T. Jenkins. un buon rapporAttori: L. Linney, P. S. Hoffman, P. Bosco to, in una fase (Usa, 2007). della loro vita UNA SCONFINATA GIOVINEZZA - Regia: P. Avati. nella quale, di Attori: F. Bentivoglio, F. Neri, S. Grandi, rapporti, non ne G. Cavina, L. Capolicchio (Italia, 2010). hanno affatto: UNA SEPARAZIONE - Regia: A. Farhadi. non esiste una Attori: S. Bayat, S. Farhadi, P. Moadi, relazione. Là doB. Karimi, A. Shahbazi (Iran, 2011). ve invece un rapporto esiste, prendersi cura, valutare la scelta del ricovero, LA VISIONE DI UN FILM SUL TEMA CI CONSENTE porta ad altre emozioni, con DI CONDIVIDERE E DI la sensazione di non fare abRICONOSCERE NOI STESSI bastanza, di abbandonare la IN UN ALTRO, FACENDOCI SENTIRE MENO SOLI persona amata, anche quando si vorrebbe tutt’altro. È così per Grant e Fiona (Lontano da lei - Canada, 2006), una coppia sposata da 44 anni, la cui quotidianità è intrisa di tenerezza, umorismo, complicità. Solo alcuni riferimenti al passato

+

20 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015

fanno intendere che, nell’arco del lungo matrimonio, ci siano state anche delle ombre. Fiona comincia ad avere qualche vuoto di memoria ed entrambi se ne rendono conto, ma affrontano la malattia insieme, con la consueta intesa, fino a quando la frequenza delle amnesie li costringerà a chiedere aiuto. Anche nel film Iris - Un amore vero (Gran Bretagna/Usa, 2001) la coppia è al centro della narrazione. Iris Murdoch - scrittrice e filosofa inglese, morta nel 1999 a ottant’anni - nell’omonimo film, si trova a fare i conti coi primi sintomi dell’Alzheimer e anche lei ha accanto il marito, John Bayley, studioso di letteratura inglese e compagno di una vita. Nel 2011 Pupi Avati ci propone Una sconfinata giovinezza, dove i ruoli si invertono: questa volta è Chicca, docente universitaria, a doversi prendere cura di Lino, giornalista sportivo. Nel film, l’amore coniugale e l’accettazione della malattia vengono mostrati in modo assoluto («Alle volte penso che sia il figlio che non ho mai avuto»), ma al contempo emergono chiaramente la fatica del caregiver a chiedere aiuto e a condividere le fatiche con gli altri componenti della famiglia. Nello straordinario film iraniano del 2011, Una separazione, la malattia viene rappresentata come ostacolo alla realizzazione dei progetti familiari, al raggiungimento degli obiettivi delineati. La

scena si apre in un tribunale dove la moglie chiede il divorzio dal marito perché, dopo un anno e mezzo di attesa e tante spese, non è più disposto ad espatriare. «Io mio padre non lo posso lasciare», dice al giudice il protagonista maschile. Gli fa eco la moglie: «Questo padre che usa come sempre come pretesto, suo padre, Vostro Onore, ha l’Alzheimer, non sa nemmeno che lui è suo figlio, non sa chi ha intorno» e, rivolta al marito, «Che differenza fa che sia tu oppure un estraneo (a curarlo)? Lui lo sa che tu sei suo figlio?». «Però io lo so che è mio padre!». Occorre attendere il 2014 per vedere un film che narra il dramma della malattia con gli occhi dell’ammalato, che sente di perdersi, di dimenticarsi di sé passo dopo passo. Still Alice (Usa, 2014) racconta di una donna, Alice appunto, una professionista affermata, che insegna linguistica presso la Columbia University, e che viene presentata con una vita appagante sotto ogni aspetto. Alice viene colpita proprio nelle funzioni sulle quali ha puntato di più: il linguaggio, la memoria; all’Alzheimer preferirebbe di certo il cancro, ma le malattie, ovviamente, non si scelgono. In quest’ultima opera, per ordine cronologico, le diverse reazioni alla malattia dei familiari sono ben tratteggiate, così come il lento declino e le possibili occasioni per mantenere viva la relazione, anche con chi ha la sensazione di perdersi.


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IL VOLTO DELL’ESTINZIONE SI RIFLETTE SULL’EMPIRE E ILLUMINA MANHATTAN allo scopo di sensibilizzare Tigri, panda, koala, aquile, bal’opinione pubblica sullo lene... Non è l’elenco dell’Arscottante problema. L’inica di Noè ma gli animali che ziativa, a firma del fotografo fra pochi decenni potrebbeLouie Psihoro non essere più sul nostro POCHI DECENNI ANCORA ED IL yos e delpianeta. Un 30% DEGLI ANIMALI POTREBBE l’artista TraSCOMPARIRE DAL NOSTRO vis Threlkel, grido d’allarPIANETA. L’EMPIRE STATE è un’anticime lanciato in BUILDING È STATO maniera pos- PROTAGONISTA DI UN’INIZIATIVA pazione del ATTA A SENSIBILIZZARE documentario sente, che ha L’OPINIONE PUBBLICA Racing Extinavuto come di Giovanni Orso ction, targacassa di risoto Discovery nanza una delChannel, che uscirà alla fine le attrazioni più famose del dell’anno. Le foto hanno ocmondo: l’Empire State Builcupato ben 33 piani del gratding, a New York. Una delle tacielo più famoso del monsue facciate, infatti, è stata do; tra di esse anche un triutilizzata come schermo su buto a Cecil, il leone simbolo cui sono state proiettate le dello Zimbabwe, ucciso reimmagini delle numerose centemente. specie a rischio estinzione,


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Lo scorso 12 luglio il terzo accordo sulla crisi ellenica ha spento all’apparenza ogni illusione. Resiste l’austerità, la Troika torna ad Atene e la nuova Grecia di Tsipras sembra fin troppo simile alla vecchia. Ma è davvero così? Miserie e (piccoli) splendori di un’Europa che non può sorridere

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SE ATENE PIANGE, L’EUROPA NON RIDE di Leonardo Guzzo

+

IN UNO DEI MOMENTI PIÙ DURI DEL NEGOZIATO, NELLA NOTTE DEL 12 LUGLIO, TSIPRAS SI È TOLTO LA GIACCA E L’HA SBATTUTA SUL TAVOLO DELLE TRATTATIVE DICENDO: «PRENDETEVI ANCHE QUESTA!»

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A

A GENNAIO SU ATENE spiravano venti di rivoluzione. Un giovane cavaliere dall’elmo lucente muoveva lancia in resta contro la perfida Europa del rigore per scuoterla dalle fondamenta e scrivere un nuovo inizio. Sei mesi di duello, qualche colpo di scena e alla fine, in una notte d’estate, si è scritta soltanto l’ennesima, forse la più drammatica, pagina della lunga crisi greca. Dopo una riunione fiume tra il 12 e il 13 luglio scorsi l’Eurogruppo ha trovato l’accordo che dovrebbe scongiurare la Grexit (l’uscita della Grecia dall’area euro) e favorire la ripresa della disastrata economia ellenica. L’intesa è stata stipulata in clima di estrema tensione, secondo uno schema che gli esperti definisco di “lose-lose”. Ogni contraente ha perso qualcosa, piegandosi in extremis per


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non far saltare il banco e senza nascondere la profonda sfiducia verso la controparte. Eppure, a un esame più attento, emergono sfumature interessanti. Il professor Giuseppe Di Taranto, ordinario di Storia dell’Economia e delle Imprese alla Luiss, riassume così il quadro: «Come ha osservato il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, non ci sono in termini assoluti né vincitori né vinti. Ognuno a suo modo mastica amaro. Sul piano dei contenuti Alexis Tsipras esce sconfitto: il premier greco è stato costretto a rinnegare il programma con cui si era imposto alle elezioni nazionali di gennaio e ad accettare misure durissime (più dure di quelle bocciate dal referendum del 5 luglio) per sbloccare i nuovi aiuti dell’Unione Europea alla Grecia». Nella notte tra il 15 e il 16 luglio il parlamento di Atene ha approvato le prime misure di un pacchetto che prevede l’innalzamento dell’Iva (dal 13% al 23% anche sui beni primari), l’aumento delle tasse, il taglio della spesa pubblica, la revisione delle pensioni, la riforma della pubblica amministrazione e insieme del sistema bancario e finanziario. Syriza, la compagine di Tsipras, si è spaccata: 40 dei 149 deputati del partito hanno votato contro o si sono astenuti e le nuove misure di austerità hanno avuto bisogno del sostegno delle opposizioni. L’ex ministro delle finanze Yanis Varoufakis, la presidente del parlamento Zoe Kostantopoulou e il ministro dell’energia Lafazanis, leader dell’ala radicale di Syriza, hanno consumato un doloroso strappo col premier: a Tsipras che di fronte all’assemblea dichiarava di assumersi la responsabilità dell’accordo e si diceva certo dei frutti della lotta appena combattuta, i dissidenti hanno risposto denunciando il “genocidio sociale”, “l’assassinio della democrazia” perpetrato dal nuovo piano di salvataggio. La rottura ha reso necessario un rimpasto in seno al governo, sostenuto ora da una maggioranza “a geometria variabile”, inedita ma più ampia, e circondato da » SETTEMBRE 2015 I 25


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LE REAZIONI un’atmosfera pesante. Non sarà facile per Tsipras far digerire alla popolazione e a gran parte del mondo politico il ritorno della Troika, chiamata a vigilare sul rispetto degli accordi e ad approvare preventivamente ogni ulteriore misura economica del governo, e più ancora l’istituzione di un fondo di garanzia per gli investimenti e la ricapitalizzazione delle banche, nel quale confluiranno, in vista della privatizzazione, asset e beni pubblici. «D’altra parte - precisa il professor Di Taranto - non bisogna trascurare che, degli 86 miliardi di aiuti previsti per la Grecia, poco meno della metà è destinata a misure per la crescita, a significare, almeno in parte, un cambio di rotta dell’Unione. Inoltre il referendum del 5 luglio crea un precedente importante in tema di consultazione popolare di fronte a scelte decisive per il futuro politico ed economico di un Paese Membro. In ogni caso Tsipras ha ottenuto una vittoria significativa sul piano della democrazia». Nel frattempo l’Ue ha varato un prestito ponte di 7 miliardi per consentire al governo greco di rispettare le più immediate scadenze legate al rimborso del debito e permettere la riapertura delle banche. Se la Grecia piange, sul fronte opposto gli “aguzzini” non ridono. Secondo Di Taranto, «la Germania e i falchi del ministro delle Finanze, Schauble, non hanno ottenuto la Grexit, neanche quella temporanea per la quale spingevano negli ultimi tempi. A malincuore si sono rassegnati a varare un piano di aiuti che prevede un esborso di

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dal 13 al 23%, licenziamenti collettivi, rinuncia al salario minimo, vendita di asset e beni pubblici: sono solo alcuni dei duri sacrifici imposti alla Grecia

Secondo il quotidiano To Vima il 51,5% dei Greci approva l’accordo del 12 luglio, per il 72% è necessario benché duro. Il 59% crede ancora in Tsipras

Dopo l’accordo ha spopolato sul web l’hashtag #ThisIsACoup#, “questo è un colpo di Stato”, del Nobel Paul Krugman per denunciare il disprezzo della volontà espressa dai Greci

86 miliardi in sei anni attraverso il Fondo Salva-Stati europeo (Esm) e hanno dovuto promettere a Tsipras negoziati per discutere una possibile ristrutturazione del debito greco. Da sempre il Fondo Monetario Internazionale sostiene che nessun piano “lacrime e sangue” sarebbe sufficiente a salvare la Grecia senza un taglio del debito. Di recente anche la Banca Centrale Europea ha convenuto su questo punto e ormai la Germania non può restare indifferente a una revisione del debito, non solo in termini di allungamento delle scadenze e di aggiustamento dei tassi d’interesse ma anche di riduzione del valore nominale». Alcuni esperti considerano il taglio del debito ammissibile solo come misura di ultima istanza (per evitare che la Grecia “si adagi” e produca nuovo debito) e ricordano che a vietarlo sono gli stessi trattati comunitari. Il professor Di Taranto ha un approccio pragmatico: «Il divieto dei trattati non alza un ostacolo

insormontabile. Negli Anni ’90 si decise di derogare ai parametri di Maastricht per consentire l’ingresso nell’area euro ad alcuni Paesi dell’Unione. In questo caso si potrebbe fare lo stesso: è una questione di volontà politica. La Germania non ha disdegnato un’interpretazione meno rigorosa dei trattati quando poteva trarne vantaggio e del resto è sempre più chiaro, ai politici come agli economisti, che i trattati necessitano di una revisione complessiva, in quanto vecchi e sbilanciati a favore dell’Europa del nord». Secondo un’opinione diffusa, nel corso dei negoziati Tsipras ha mostrato gravi limiti sul piano politico, mancando di trovare sponde tra i partner dell’Unione, provocando la Germania col referendum del 5 luglio e, infine, affidandosi alla tardiva mediazione della Francia. «E invece nota Di Taranto - ha ottenuto risultati notevoli. Ha attirato l’attenzione sui fallimenti del rigore, ha messo in luce una certa indole


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vendicativa della Germania e ha mantenuto pressoché intatta la sua reputazione in patria e all’estero». In Spagna, soprattutto, la sinistra anti-casta di Podemos ha assolto Tsipras puntando il dito contro il “crimine di terrorismo” commesso dall’eurocrazia e urlando la “vergogna di essere europei”. Ciò nonostante i leader del movimento hanno sottolineato che la Spagna non è la Grecia, rivendicando un maggior peso e, di conseguenza, un maggior potere contrattuale all’interno dell’Unione Europea, e che Podemos non è Syriza. Simili sono le istanze di giustizia sociale e la richiesta di un rafforzamento del welfare, ma il movimento spagnolo pone più enfasi sullo sradicamento della “casta”, sulla lotta alla corruzione e sulla

riforma del sistema politico, nel senso di una maggiore trasparenza ed efficienza. Sul fronte europeo, in linea con Syriza, Podemos chiede più flessibilità nell’applicazione delle regole e maggiore attenzione alla crescita. Nato all’inizio del 2014 da una costola degli “Indignados”, capace di raggiungere l’8% dei consensi alle ultime elezioni europee e di conquistare i municipi di Madrid e Barcellona, la creatura del “cyber-leninista” Pablo Iglesias guarda alle elezioni legislative di fine anno come a un fondamentale banco di prova. Una vittoria del movimento darebbe nuovo ossigeno a Tsipras e potrebbe riaprire la partita per il futuro della Grecia e dell’Europa.

DENTRO LA STANZA

PAROLA DI YANIS VAROUFAKIS Tra accuse di resa e dimissioni “forzate”, il ministro delle Finanze greco ha affidato il suo parere alla stampa inglese In un’intervista al settimanale britannico New Statesman l’ex ministro Yanis Varoufakis ha accusato Tsipras di aver rinunciato a sfidare i creditori nella battaglia finale, abbandonando “l’approccio energico” usato fino ad allora. Il 5 luglio il premier lo avrebbe costretto a dimettersi rifiutando un piano per la Grexit da usare in chiave tattica negli ultimi negoziati. Quanto alle controparti, «la Troika - ha sostenuto Varoufakis non ha mai trattato in modo genuino» e l’Eurogruppo si è rivelato succube della Germania: «un’orchestra diretta da Schauble».

L’IMPIANTO PERSONALIZZATO IN TITANIO ESTERNO ALL’OSSO Risolve anche i casi con osso basso, sottile, vuoto per ampi seni mascellari Approvato dalla F.D.A. degli Stati Uniti

L’équipe del San Babila Day Hospital di Milano, che fa ricerca da oltre trent’anni, risolve anche i casi con osso deficitario con l’impianto in titanio applicato intorno all’osso. L’impianto viene programmato sul modello stereolitografico della cresta ossea, rilevato al computer da una tac multislice.

E’ l’impianto che può essere collaudato prima dell’applicazione in bocca, una prova importante poiché viene testata la tenuta dell’impianto dal suo ancoraggio sugli avvallamenti e asperità tipici della cresta ossea. L’applicazione in bocca è semplice e veloce, pochi minuti per divaricare la fibromucosa gengivale

e altrettanti per applicare l’impianto, essendo già stato testato sul modello. Il blocco immediato e definitivo dell’impianto permette, già alla sua applicazione, di utilizzarlo subito. L’impianto in titanio esterno all’osso ha rivoluzionato la vecchia metodica. Abbiamo realizzato dagli anni 80 migliaia di casi che sono ancora validissimi, in quanto questo impianto viene applicato sull’osso esterno corticale più consistente dell’interno midollare. Eseguiamo la valutazione dello stato clinico generale con inquadramento metabolico funzionale in preparazione all’impianto. Abbiamo all’attivo migliaia di casi con dichiarazioni gratificanti di numerosi pazienti.

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Tre anni fa, il Parlamento Europeo ha raccomandato gli scacchi a scuola anche perché il rendimento aumenterebbe in media fino al 17%. In Spagna lo stanno facendo

SCACCHI PER ECCELLERE di Sadìa Maccari

TUTTI IN CLASSE CON GLI SCACCHI. In Spagna, da quest’anno per legge. Lo sanno bene i membri del parlamento locale che hanno fatto quadrato intorno alla scacchiera, su proposta del socialista Pablo Martìn, che ha perorato la causa degli scacchi come disciplina di studio. E l’ha spuntata, forte dell’appoggio trasversale di nazionalisti baschi e popolari. Secondo i primi è infatti «un investimento strategico per il futuro», mentre i secondi la ritengono «un’appassionante disciplina sportiva nelGIUSTO PER COMINCIARE l’ambito educativo». Storia di un gioco e dei suoi appassionati In Italia, per ora, tutto tace ma tra Gli scacchi, la loro storia sino ai giorni nostri in Imparo la Federscacchi (Fsi) e il Miur (Migli scacchi, il libro di Adolivio Capece (Ed. Freemedia). Un nistero dell’Università e della Rimanuale, in formato ebook e presto in stampa, col racconto cerca) c’è un protocollo di intesa delle celebrità di tutti i tempi accomunate da questa passione. Ideale per chi inizia e chi voglia migliorarsi. per cui, da questo mese, i ragazzi

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ANCHE IN POESIA DANTE, IL GIOCATORE?

Il sommo poeta e la scacchiera

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delle medie potranno accedere a una piattaforma gratuita sulla quale imparare, perfezionarsi e giocare cliccando sul sito www.federscacchi.it. Un primo risultato, se si pensa che è dal 2001 che da noi c’è chi sta lavorando per introdurre questa materia nella scuola, senza grande fortuna. Eppure sarebbe un ottimo traguardo, almeno a giudicare da studi tedeschi per i quali gli alunni scacchisti avrebbero un

SECONDO ALCUNI STUDI SCIENTIFICI, LA PRATICA DEGLI SCACCHI PUÒ RIVELARSI ASSAI UTILE COME GINNASTICA MENTALE PER FRENARE LO SVILUPPO DI MALATTIE COME L’ALZHEIMER

rendimento scolastico superiore del 17%. Questo perché gli scacchi aguzzano l’ingegno, aiutano a decidere sotto pressione, migliorano la capacità di concentrazione. Provando a spingersi avanti, dunque, già nel 2014 la Federazione Scacchistica Italiana e il Movimento sportivo popolare avevano formato 700 insegnanti pronti a divulgare l’uso pedagogico di questa disciplina, mentre da tempo stanno aumentando i corsi presso le sedi Coni rivolti agli insegnanti. Intanto, come detto, in Spagna è già realtà con le Cortes - le loro Camere - che hanno chiesto compatte al governo di Mariano Rajoy di dotare i ragazzi di tutto il necessario. Re, regine, cavalli, pedoni, torri e alfieri. Scacchiera compresa. Senza trascurare - come ha ricordato il socialista Martìn

- che si tratta di un’attività che potenzia «capacità strategiche e mnemoniche, rapidità decisionale, con un costo economico contenuto». Il che non guasta. Ne sono convinti anche gli esperti delle Università di Lérida e Girona, secondo i quali l’introduzione nelle scuole, come materia, permetterebbe di migliorare i risultati in matematica e nella lettura: due discipline in cui gli spagnoli mostrerebbero le maggiori carenze, almeno a giudicare dagli indici del Rapporto Pisa, il programma di valutazione internazionale degli studenti. Bobby Fisher, storico scacchista statunitense, nel lontano 1953, a 10 anni, disse: «Che ci vado a fare a scuola se là non insegnano gli scacchi?». Oggi, in Spagna, si sarebbe ricreduto.

Che gli scacchi siano disciplina antica è certo. Sembra che anche il sommo poeta ne fosse estimatore. Quest’anno, in cui ricorre il 750° dalla nascita di Dante Alighieri, si torna a parlare del suo rapporto con re, regine e alfieri. Pare proprio che nel Paradiso, Canto XXVIII, versi 9193, ci sia traccia della sua conoscenza di questo gioco. L’occasione è il dibattito sul numero degli angeli, all’epoca assai sentito, che egli sviluppa così in questa terzina: «Lo incendio lor seguiva ogni scintilla; / Ed eran tante, che il numero loro / Più che il doppiar degli scacchi s’immilla». Come a dire che il numero degli angeli fosse infinito. A conferma di tale propensione per la scacchiera, le parole dello stesso Nicola Zingarelli - padre dell’omonimo vocabolario - che attribuisce a Dante: «esperienza in ordine alla conoscenza del gioco e delle proprietà numeriche della scacchiera». Un amore, quello dei fiorentini per gli scacchi, confermato dal Villani (1280-1348) nella sua Cronica, in cui parla dell’arabo Buzzecca che, proprio nel 1265, sfidò tre giocatori in piazza.

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CURIOSITÀ

Nel primo Novecento, nell’Agro Pontino (Latina), prese vita la prima scuola rurale mentre, a Milano, Giuseppina Pizzigoni avviava la sperimentazione della scuola all’aperto

LA NATURA + COME SCUOLA di Valentina Ecca

Dal 2014 ad oggi alcune strutture scolastiche hanno sviluppato progetti educativi rivolti ai bambini dai due ai sei anni d’età, per consentire loro di VIVERE “LA SCUOLA” a diretto contatto con la natura SDRAIARSI SULL’ERBA e percepirne l’odore guardando per un attimo il rincorrersi delle nuvole nel cielo; giocare con tronchetti di legno, sassi, foglie, terra, tappi di sughero. Inciampare, cadere, assaggiare un frutto appena colto da un ramo, percepire il fruscio delle foglie mosse dal vento... Queste sono solo alcune delle esperienze che gli “studenti” degli asili all’aperto vivono ogni giorno, sperimentando, esplorando e creando. Si tratta di un’operazione didattica in atto già dagli Anni ’50 in Danimarca e in altri Paesi d’Europa, ma rivoluzionaria per l’Italia. Alla base del progetto, che tiene conto delle linee guida del Ministero dell’Istruzione, è la constatazione che i bambini dai due ai sei anni di età scoprono, imparano e si relazionano con gli altri attraverso la natura, più e meglio che seduti in luoghi chiusi, tra i banchi scolastici e con dei libri in mano.

UN ASILO ALL’APERTO PER IMPARARE MEGLIO

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Ed è così che le lezioni si tengono all’aperto, l’educazione alimentare s’impara preparando tutti insieme la meren-

da, la ginnastica si fa sui tronchi e tra le pozzanghere: sporcarsi non è una colpa, anzi diventa un diritto per i bambini

ESPERIENZE DIVERSE

SULLA MEDESIMA SCIA Tanti progetti in Italia Tra le diverse strutture scolastiche che nel nostro Paese hanno deciso di adottare questo metodo didattico vi sono: “L’Asilo nel bosco” di Ostia Antica (Roma); “L’Agrinido Orto dei Pulcini” di Ostra (Ancona); “La Scuola nel Bosco” di Villa Ghigi (Bologna); infine, a Fucecchio (Firenze), troviamo la “Scuola in Natura”. In tutti i casi si tratta di strutture gestite privatamente dagli educatori e dalle associazioni interessate.

che assumono così consapevolezza più acuta di se stessi e del mondo che li circonda. In occasione del convegno internazionale “L’Asilo nel Bosco nella pedagogia contemporanea”, tenutosi presso il rettorato dell’Università di Roma Tre, uno dei coordinatori, Paolo Mai, ha testimoniato come questo progetto cerchi di rispondere ai bisogni pedagogici dei bambini attraverso un’educazione che si svolge quasi per intero all’aria aperta: così “si impara facendo” e si stimolano più efficacemente l’immaginazione e la curiosità dei bambini stessi. Questo metodo pedagogico si basa quindi sull’esperienza, la vera maestra che insegna e prepara alla vita, perché natura, magistra vitae.


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Nuove soluzioni e maggiore sensibilità per le esigenze del cliente. Smartphone alla mano, oggi prendere un taxi è più facile e, in alcuni casi, anche più conveniente

TAXI AL PASSO CON I TEMPI di Emanuele Mùrino

L’URI, L’UNIONE RADIOTAXI D’ITALIA, È NATA NEL 2004. Alla sua guida c’è Loreno Bittarelli, volitivo presidente della Cooperativa Radiotaxi 3570 di Roma. «Il mondo corre ed evolve rapidamente - ci dice - e i nostri servizi derivano dalla politica di attenzione ai temi sociali e dalla volontà di migliorare sempre l’offerta». L’ultima nata è “it Taxi”, App operativa in 50 città e molte località minori, che consente di chiamare o prenotare un taxi senza dover necessariamente sapere dove ci si trova. È il siPREZZI CHIARI stema Gps a rilevare e comuMa quanto mi costi? nicare alla centrale la posizione Se è vero che il taxi è l’unico servizio di cui conosci il del cliente. Solo se confermata, prezzo soltanto alla fine, c’è chi ha trovato un rimedio. Il si attiverà la richiesta. Radiotaxi Napoli 8888 offre corse a prezzo fisso dirette Autentico fiore all’occhiello, la sia al turismo d’affari sia a quello leisure. La formula, con collaborazione con Ens, l’Ente tariffe definite dal Comune, sta ottenendo ampi consensi.

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DA NORD A SUD ITALIA

QUELLI DELLA NOTTE. E NON SOLO

Nazionale Sordomuti. Attiva dal 2012, anch’essa è sostenuta dalle tecnologie: «Con l’App “T-Taxi” - spiega Bittarelli - si è passati dalla destinazione scritta su un foglietto a un cliente in grado di chiamare da solo il taxi». Fino a pochi anni fa, il servizio sembrava fantascienza: ora è adottato in circa 50 città dai tassisti Uri. A Firenze si è andati oltre. Con “Il 4390 ascolta tutti” si è svolto un corso di formazione con Ens. «Il disagio più evidente »

Paese che vai, usanza che trovi , recita un noto adagio. Nel mondo dei radiotaxi italiani c’è però una gradevole eccezione, un valore presente in ogni città: le iniziative a favore delle fasce più deboli della clientela. Sul tema, sarebbe sbagliato limitarsi a pensare ai disabili. Donne in gravidanza, persone anziane, ragazzi in uscita dalle discoteche, lavoratori notturni, utenti sordomuti, un ventaglio di clienti che, con esigenze diverse, chiedono un servizio taxi sempre più dedicato. Basti pensare alla notte, frangente dai più disparati scenari. A Bolzano - ricorda Marco Ortombina, presidente del Radiotaxi locale - i tassisti furono tra i primi in Italia ad accettare i buoni rilasciati dal Comune, in sostituzione delle corse notturne dei bus e validi dalle 22 alle 6 del mattino. All’inizio, il servizio era limitato agli abbonati al bus ma poi fu esteso ai clienti over 65, in forma di buono da 3,00 euro, valido pure di giorno. «Considerate le brevi distanze a Bolzano, spiega Ortombina, con quell’importo si copre oltre un terzo della tariffa finale». La Yellow Taxi Multiservice Srl di Milano, nota come 6969, ha pensato al prepagato. Nato in origine per la clientela business e per le aziende, in seguito è stato esteso ai privati. «Con ricariche da 100, 200 o 500 euro - spiega il presidente, Vito Inserrato - tutta la famiglia può usufruire del servizio». Gli abbonati ricevono un codice che, comunicato alla centrale operativa, fa inviare il taxi davanti alla discoteca, a prelevare i ragazzi da riportare a casa. Il servizio funziona da anni, con evidenti vantaggi, in termini di serenità familiare e sicurezza sulle strade. Addirittura, le ricariche sono diventate regali per compleanni e per Natale! A cavallo tra 2013 e 2014, la Telecontact

Center Srl, che gestisce il Radiotaxi 8888 di Napoli, fu protagonista di un’iniziativa ideata da un’associazione di volontariato che aveva acquistato buoni taxi a prezzo scontato del 50%. «In quel periodo - ricorda il coordinatore operativo, Salvatore Augusto - c’era una campagna per il nonuso dell’auto, se non come passeggeri, nelle giornate e negli orari della movida». Operatori del volontariato, in prossimità delle discoteche, distribuivano gratis i buoni da 5,00 euro. Fu un successo! «All’inizio del 2015 - prosegue Augusto per circa due mesi, abbiamo distribuito buoni da 1,00 euro cui si univa lo sconto del 10% praticato dal nostro taxista, se aderente all’iniziativa». Di certo, non è solo il popolo delle discoteche ad avere necessità di servizi dedicati. Ne sanno qualcosa al 3570 di Roma, dove è attivo un numero riservato alle donne, per le corse notturne. La linea è prioritaria e pure in grado di riconoscere il numero fisso chiamante e inviare là il taxi. E a destinazione, l’autista attende che la cliente sia entrata nel portone. Un successo testimoniato da ben 700.000 utenti registrati al sistema. Analoga la soluzione del 4390 Taxi Service di Firenze. Anni fa, si è ideato il “Taxi Prémaman”: una linea riservata alle future mamme, preferenziale rispetto alle altre chiamate, con il servizio bagagli al piano. «E la sensibilità di guida dei nostri tassisti - rileva il presidente della Cooperativa, Claudio Giudici - è un plus che si aggiunge sempre volentieri». Oltre alle agevolazioni codificate, va detto che nelle centrali operative il personale è addestrato a gestire le situazioni più critiche o semplici richieste di conforto. E se c’è da mandare un taxi a prendere i farmaci per la persona sola o per portare al Pronto Soccorso chi ha remore a salire su un’ambulanza, il tassista è sempre presente!

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ricorda Claudio Giudici - era la paura del cliente sordomuto a sedersi dietro, poiché in tal modo era impossibile vedere il labiale». Dopo il corso, circa il 70% dei tassisti della Cooperativa conosce le nozioni di base della Lis. Gli fa eco il milanese Vito Inserrato del 6969, con un aneddoto che la dice lunga: «Finalmente posso andare dove voglio, senza far conoscere i miei impegni agli estranei!», commentò un dirigente dell’Ens meneghino cui fu presentata l’App. Nuovi servizi e tecnologie vogliono pure dire investimenti. Da maggio, a Napoli, sui radiotaxi dell’8888 sono installati tablet. «A bordo, ci sarà sempre la radio - spiega Salvatore Au-

gusto - ma ora, grazie al terminale, possiamo localizzare le auto, gestire informazioni dai parcheggi, scambiare dati con la centrale mediante Gprs». A volte, però, le buone intenzioni si scontrano con l’inerzia delle amministrazioni. A Roma, si rammarica Bittarelli, «abbiamo oltre trenta vetture attrezzate con rampe per trasportare le carrozzine disabili. Potrebbero essere molte di più, però». L’allestimento può toccare i 10.000 euro, a seconda del modello, e fino a quattro anni fa il Campidoglio erogava ai tassisti un contributo di 5.000 euro. Poi, è stato sospeso. Con buona pace delle esigenze dei portatori di handicap o clienti con mobilità ridotta.

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Taxi collettivo? No, grazie

...in più:

Non sempre gli sforzi delle compagnie sono premiati dalla clientela. È quanto accaduto a Bolzano, nel triennio 2007/2009, al progetto “taxi collettivo”, finanziato con fondi Ue e il contributo del Comune. Vuoi per la brevità delle tratte percorse - da un capo all’altro della città, sono circa cinque chilometri -, vuoi per la ritrosia dei clienti alla nuova soluzione, i tassisti furono costretti ad abbandonare la sperimentazione. Un peccato, secondo molti, poiché il servizio si avvaleva di un’ottima piattaforma tecnologica che, tra l’altro, consentiva pure di comunicare in anticipo il prezzo della corsa al cliente, fin dalla chiamata.

6 trattamenti di “Fango Naturale Maturo” + 6 Bagni Termali rigeneranti all’ozono (CON IMPEGNATIVA A.S.L. si paga solo il ticket) (CONVENZIONATO A.S.L./I.N.A.I.L.) kýåųƋ± ƴ±ĬĜÚ± Ú±Ĭ ƀxLjŎxƖLjŎĂ ±ĬĬűíxŎƖxƖLjŎĂØ åŸÏĬƚŸŅ ŞåųĜŅÚŅ ÚĜ ÏĘĜƚŸƚų± ÚåĬĬűBŅƋåĬţ cŅĹ ÏƚĵƚĬ±ÆĜĬå ÏŅĹ ±ĬƋųå ŅýåųƋå å ŞųŅĵŅDŽĜŅĹĜţ eųųĜƴŅ Ĭ± ÚŅĵåĹĜϱ ě Ş±ųƋåĹDŽ± ĜĬ Ÿ±Æ±ƋŅţ {ųåŸåĹƋ± ŧƚåŸƋŅ ÆƚŅĹŅ ±ĬĬ± åÏåŞƋĜŅĹţ

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cultura LIBRI SEGNALATI TEATRO MUSICA CINEMA

__LIBRI CULTURA __ IL LINGUAGGIO SEGRETO dei fiori, nel suo primo fortunatissimo romanzo; il volo degli uccelli nel secondo, con il loro mondo segreto, racchiuso nel dna di ogni piuma. Metafore ricorrenti per dare senso a ciò che si racconta: così «si crea energia, si racconta sotto la spinta di un’immagine più forte», dice l’americana Vanessa Diffenbaugh parlando de Le ali della vita. Un nonno che fa quadri con il piumaggio degli uccelli, una nonna che si comporta da mamma, una madre che abbandona i figli, un ragazzo solitario con la passione per la scienza che cerca il padre. La sua è una famiglia davvero atipica, miss Diffenbaugh? Rispecchia una certa condizione sociale. Ognuno nella famiglia ha un ruolo, crede

che ciò che fa lo fa per sostenere gli altri. Ma spesso non è la scelta migliore, si creano equivoci, colpe o presunte tali che riflettono e si dilatano. Controlli, perdita di identità anagrafica e difficoltà a ottenere la cittadinanza. È anche rappresentata la difficile situazione di chi è emigrato? In quel mondo sociale mi sono mossa intrecciando storie vere con pura fiction, personaggi che condensavano molte storie verificabili sul campo. L’obiettivo dell’emigrazione, che non era centrale, ma è affiorato prepotentemente. Tutte le persone che vivono nel mio Paese fanno di tutto per dimenticare. Poi, appena una cosa va storta, la reazione è sempre quella. È colpa dell’emigrazione.

LE ALI + DELLA VITA

GARZANTI 336 PAGINE 18,60 EURO Giudizio di 50&Più:

Una madre che lascia i figli, una nonna che fa da mamma, i disagi dell’emigrazione: la famiglia atipica nel secondo romanzo di Vanessa Diffenbaugh. E il volo degli uccelli come metafora

di Renato Minore

GIORDANO di Andrea Caterini Fazi Editore - 160 pagine prezzo: 15,00 euro giudizio di 50&Più:

Era un fabbro Giordano, si è messo in proprio ed è fallito. Vive in un antro, il gabbiotto di un garage dove fa cruciverba, incrocia un mazzo di foto. Nell’opacità di una vita ridotta a un simbolico “grado zero”: quella raccontata dal figlio che ne segue i pensieri durante l’interminabile notte, con una “distanza” da letterato che può portare fuori strada. La lingua di Andrea Caterini, critico dei più dotati della nuova generazione e narratore dalla forte e calcolata ambizione, è una lama concentrata e dura, ricorda l’aspra concettuosità di un Boine o Slataper. In una storia di pochi eventi, senza l’illusoria pienezza di una fiction consolante nel conflitto tra padre e figlio o con la città distruttiva. E per estrarne un filo esile e tormentato, che è anche ricerca incalzata nel “segno” di una baluginante “redenzione”, iscritta nel percorso di spossessamento del “vinto”.

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__LIBRI CULTURA __

SEGNALATI DA 50&PIÙ

L’età della saggezza nell’era digitale

E SE FOSSERO GLI ANNI PIÙ BELLI? cambio di identità dovuto alla caduta Chiunque voglia fermarsi per un attimo dello status sociale. Si diventa altro, ci si a pensare su come sarà da vecchio, può vede diversi, più fragili; e iniziano a naaprire le pagine de L’età della saggezza scere le prime preoccupanell’era digitale. E se foszioni, di non essere più ausero gli anni più belli? di tosufficienti o di rimanere Silvana Buzzo Patucchi e LA BUZZO PATUCCHI soli. È quindi fondamenimmergersi in una lettura TRATTEGGIA LA FIGURA DEI NUOVI ANZIANI, “MIGRANTI tale immergersi, non senche non lascia scampo. Lo DIGITALI”, CON UNA za qualche piccolo traustile è scorrevole, asciutto, PRECISIONE ED UNA ma, nella nuova era digiquasi un documentario di TENEREZZA DISARMANTE tale, per rimanere con102 pagine; ne viene fuori di Dario De Felicis nessi al mondo e non sciun’analisi pungente - talvolare via tra le sue mavolta piuttosto amara glie. I social network, i telefoni cellulari sull’atteggiamento che si assume nei consempre più evoluti, Skype per vedersi fronti della vecchiaia. E tocca tutti, anche con qualche amico dall’altra parte del quelli che vedono l’età adulta come una mondo. La Buzzo Patucchi tratteggia la condizione che capita solo agli altri. figura dei nuovi anziani, “migranti diDunque si rivolge a chi, appena uscito gitali”, con una precisione ed una tenedal mondo del lavoro, si ritrova nella rezza disarmante. Senza pretese, il libro spiazzante situazione di poter fare tutto vuole essere un piccolo vademecum su ciò che vuole, combattendo però l’inerzia come affrontare bene la vecchiaia; perdi giornate che sembrano tutte uguali. ché con qualche piccolo accorgimento Si delinea, di conseguenza, la figura delè possibile trovare la felicità anche da l’Old-Young (il non più giovane ma nepgrandi. Basta saper cercare bene. pure vecchio) che vive il problema del 36 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015

L’ETÀ DELLA SAGGEZZA NELL’ERA DIGITALE

Silvana Buzzo Patucchi Francesco Brioschi editore Euro 12,90


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__TEATRO CULTURA __

FUORI DAGLI SCHEMI

TORINODANZA 2015 UN FESTIVAL TUTTO DA SCOPRIRE. DAL 9 SETTEMBRE AL 4 NOVEMBRE, GIGI CRISTOFORETTI, DIRETTORE ARTISTICO, PROPORRÀ IL SUO PROGRAMMA ALL’INSEGNA DELLA MULTIDISCIPLINARIETÀ INFO: 0115169555 NUMERO VERDE: 800235333

Dal Veneto alle Marche passando per il Piemonte: viaggio nei suggestivi palcoscenici alla scoperta di nuovi orizzonti

TEATRO LA SCELTA DEI TESTI, dei suoi interpreti, del titolo stesso - I fiori dell’Olimpo - dato al 68° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico, ci parla chiaramente di lei: Emma Dante, direttrice artistica per il secondo anno consecutivo di un progetto culturale pensato con passione,

+

creatività e fuori dagli schemi. Come è la drammaturga e regista Emma Dante che, dal 2000 ad oggi, ha collezionato una carrellata di prestigiosi premi teatrali per spettacoli emozionanti, coinvolgenti ed anche sconcertanti. Dal 18 settembre al 30 ottobre, a Vicenza, firma un

DAL 4 AL 20 SETTEMBRE 2015

Il Festival Pergolesi Spontini

Giunge alla sua XV edizione il Festival Pergolesi Spontini, dedicato quest’anno al musicologo milanese Francesco Degrada e all’attrice jesina Valeria Moriconi a dieci anni dalla loro scomparsa. Molti gli appuntamenti in programma dal 4 al 20, uniti dal tema Lacrimosa memoria, sorridente levità, tutti in splendidi teatri storici e in suggestive località delle Marche: da Jesi a Maiolati Spontini, da Montecarotto a Ostra e San Marcello. Diciannove appuntamenti musicali con artisti di rilievo in campo nazionale ed internazionale. Fra le numerose presenze vogliamo ricordare Michele Campanella che suonerà brani di Cherubini, Weber e Liszt e le soliste Eva Mei e Sara Mingardo che eseguiranno Stabat Mater e Salve Regina. Chiude la rassegna il concerto Passione Live, da Viviani a Pino Daniele un passato che diventa futuro, con Pietra Montecorvino, Almamegretta & Raiz, James Senese & Napoli Centrale e la guest star Eugenio Bennato. Info: 0731206888

di Mila Sarti

Emma Dante è al Teatro Olimpico di Vicenza fra novità, contaminazioni e superamento delle barriere proiettate in un universo artistico originale, tutto da indagare cartellone con un appellativo apparentemente delicato, rassicurante, dove poter godere il profumo dei fiori. Non è affatto così chiarisce subito la regista. «I fiori del titolo sono atipici, rari, fiori che nessuno conosce, bisogna averne cura per farli crescere. Cure che ci incoraggiano verso luoghi sempre nuovi da esplorare, descrivere, riprodurre e analizzare. All’Olimpico ho trovato un odore tutto suo, che racconta un’identità, la sua storia, persiste nella sua magnificenza. È il terreno più fertile dove col-

tivare fiori di tutte le specie e colori. Fiori strani, risultato degli spettacoli in scena, spettacoli di artisti capaci di sfuggire a se stessi, di staccarsi dal proprio io e ricercare l’altrove». Artisti scomodi, irrequieti come la catalana Angelica Liddell, cui seguiranno un laboratorio e una spettacolo della stessa Emma Dante, e ancora il coreografo Dimitris Papaioannou, Vincenzo Pirrotta, Davide Iodice, Isabella Ragonese con Michele Riondino e, infine, Alessandro Baricco. Info: 0444222800 SETTEMBRE 2015 I 37


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__MUSICA CULTURA__ CURIOSITÀ

Debutta Verve Italy, la branca dedicata ai jazzisti del nostro Paese - “i migliori al mondo dopo gli americani”, parola di Renzo Arbore - della prestigiosa etichetta fondata nel 1956 dal grande produttore Norman Grantz. CD numero uno Boundaries del pianista Antonio Faraò (nella foto, in basso a destra), uno che i big li frequenta spesso, da Hancock a Gomez, da Konitz a Lovano.

È il solo festival al mondo che unisce due città così importanti in una grandiosa festa sonora

MUSICHE D’ARTE PER LA NONA EDIZIONE DI “MITO SETTEMBRE MUSICA”

MUSICA di Raffaello Carabini

+ IN CONCERTO

Ligabue fa il tris al Campovolo di Reggio Emilia con il concerto più lungo della sua carriera FESTEGGIA I 25 ANNI DAL DEBUTTO DISCOGRAFICO

Il suo concerto del 2005 nel piccolo aeroporto reggiano rimane quello con più paganti di sempre in Europa (oltre 180mila presenze) e uno dei primi cinque nel mondo. Così, dopo il bis del 2011, Ligabue propone il terzo evento nel luogo simbolo del suo successo di dimensioni mondiali. Il prossimo 18 settembre sarà sul palco per oltre due ore di spettacolo con tre band differenti, a festeggiare i 25 anni dal debutto discografico e il ventennale del megasuccesso Buon compleanno Elvis. A 55 anni suonati, il Liga non è affatto “too old to rock’roll”, come temevano i mitici Jethro Tull. Anzi.

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UNA RASSEGNA imponente di 180 concerti in 95 sedi, con più di 2.600 musicisti provenienti da 33 nazioni coinvolgerà Milano e Torino dal 5 al 24 settembre. La nona edizione del festival “MITO SettembreMusica” si propone ancora più significativa, collegandosi anche al pubblico richiamato da Expo 2015. Il perno rimane la classica, ma non verranno trascurate le altre “musiche d’arte”, da quella religiosa al jazz, dalle colonne sonore fino al rap (rivisitato con il contributo di un’orchestra sinfonica). Tra gli eventi segnaliamo: la prima italiana (domenica 13 a Torino e martedì 15 a Milano) di Akhnaten, opera in tre atti dell’americano Philip Glass (nella foto, in alto a sinistra) eseguita in forma di concerto dedicata al faraone che per primo si sforzò di affermare il mo-

noteismo; i 14 concerti, alcuni dei quali in streaming, per il centenario dalla morte del visionario compositore russo Aleksandr Skrjabin; il pianista Stefano Bollani alle prese, il 15 a Torino, con un repertorio classico e a Milano, il 16, con la presentazione in anteprima del suo nuovo album jazz per solo piano; le musiche madrigaliste del francese Philippe Verdelot scritte per le nozze di Lorenzo de’ Medici, che accompagnano per la prima volta La Mandragola, commedia di Niccolò Machiavelli (il 12 a Milano, il 14 a Torino); l’opera ambientata nella Pechino Anni ’20, Il ragazzo del risciò, del compositore Guo Wenjing (nella foto, in alto al centro), in cinese con sopratitoli in italiano (il 23 e il 24 a Torino). Info: www.mitosettembremusica.it


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Meryl Streep e il prezzo del successo. L’attrice, tre volte premio Oscar, recita con sua figlia nell’ultimo film di Jonathan Demme, “Dove eravamo rimasti”

di Alessandra Miccinesi

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FILM IN USCITA

PER AMORE DEL ROCK’N’ROLL

AVVENTURA

EVEREST REGIA di Baltasar Kormakur con Josh Brolin, Jake Gyllenhall, Robin Wright, Keira Knightley ed Emily Watson Giudizio di 50&Più:

Sfidare le altezze e i ghiacci perenni, rischiando la vita, pur di inseguire un sogno che rischia di diventare un’ossessione. Ispirato a una storia vera, l’action thriller del regista di Contraband, girato sulle cime del Nepal, racconta il tentativo di raggiungere la vetta più alta del mondo da parte di due diverse spedizioni. Lottare fino all’ultimo respiro, superando le forze della natura, si rivelerà determinante perché scalare l’Everest significa mettere alla prova soprattutto il carattere, oltre che la resistenza degli scalatori.

DRAMMATICO

SANGUE DEL MIO SANGUE REGIA di Marco Bellocchio con Alba Rohrwacher, Roberto Herlitzka, Filippo Timi, Toni Bertorelli, Piergiorgio Bellocchio Giudizio di 50&Più:

Il nuovo film di Bellocchio è ambientato nell’amata Bobbio, tra un passato oscuro e un presente da decifrare. Italia del 1600: Federico è un giovane uomo d’armi, sedotto come il suo gemello prete da suor Benedetta, che verrà condannata e murata viva nelle antiche prigioni. In quello stesso luogo, secoli dopo, un altro Federico, sedicente ispettore ministeriale, farà un’inquietante scoperta: l’edificio è “abitato”, solo di notte, da un misterioso conte.

CINEMA

«NON SONO MAI STATA una madre tradizionale, ma sono una musicista. E vorrei darti tutto quello che ho». In questa semplice frase è racchiuso il senso di un film che usa i toni della commedia per arrivare dritto al cuore delle persone. E provare a sciogliere nodi ancora irrisolti. In questo caso il “nodo” è il rapporto madre-figlia, condizionato dall’attrazione per il palcoscenico della genitrice: una donna che per il rock’n’roll ha sacrificato i suoi affetti più cari, e ora è in cerca redenzione. Carriera o famiglia? La scelta non è mai semplice, né indolore. Lo sanno bene quegli artisti - soprattutto donne - che hanno rincorso il successo tutta la vita, trascurando la famiglia. Comunque la si guardi, infatti, la faccenda è complicata. Se la mamma in questione ha il profilo di Meryl Streep, e il ruolo della figlia è interpretato da Mamie Gummer - figlia del-

l’attrice anche nella realtà -, il valore aggiunto del film è che finzione e vita si sovrappongono. Sceneggiato da Diablo Cody (premio Oscar per Juno), Dove eravamo rimasti (Get Ready For Ricki, il titolo originale) ha un lieve sapore biografico: la figura della mamma rock è ispirata alla suocera della Cody, che si esibiva con una band nei locali del New Jersey. Al di là della dialettica carriera-famiglia, l’opera punta sul talento di un’attrice pluripremiata, che con la sua voce ci aveva già commossi in Mamma Mia! Ora la Streep diventa Ricki, scarmigliata rockettara che, sfumati i sogni di gloria, deve fare i conti col passato. Completano il cast Rick Springfield, il fidanzato di Ricki, e Kevin Kline, il suo ex marito. Regia: Jonathan Demme Genere: commedia Giudizio di 50&Più: SETTEMBRE 2015 I 39


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__EVENTI ASSOCIATIVI__

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SONO STATE ASSEGNATE 20 FARFALLE D’ORO 4 LIBELLULE D’ORO 54 MENZIONI SPECIALI E 10 SEGNALAZIONI DELLA GIURIA

SÌ , PARTECIPO Creatività, relazione e amicizia, questo è il Concorso di 50&Più. Ancora una volta centinaia di artisti dilettanti over 50 hanno deciso di provarci, accada quel che accada. Così, vittoria o non vittoria, tutti hanno avuto la soddisfazione e l’emozione di esserci condividendo la propria passione di Luisella Berti A BAVENO, SUL LAGO MAGGIORE, la settimana dedicata alla finale della XXXIII edizione del Concorso 50&Più di Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia ha fatto ancora una volta il pieno di partecipanti. Tra i finalisti ci sono gli affezionati, come Antonio, 88 anni, di Palermo. «Ho deciso di partecipare anche quest’anno perché mi piace stare insieme agli altri e condividere la mia passione per la scrittura. Amo scrivere, perché mi aiuta ad affrontare in momenti più difficili della vita». Al Concorso c’è anche chi partecipa per la prima volta, è il caso di Paola, 67 anni, di Portogruaro (Ve). Scrive poesie e così ha deciso di inviarne una: «Aver partecipato per me è già una vittoria, un grande successo», ammette con franchezza. Uscire vincitori o meno da questo Concorso non sembra preoccupare i finalisti, tutti sono molto impegnati a esercitare la propria passione artistica grazie ai laboratori di prosa, poesia, pittura e fotografia condotti da noti professionisti, come Francesco Tarquini, scrittore e insegnante di scrittura creativa, il poeta Elio Pecora, il pittore Enrico Benaglia, la fotografa Lina Pallotta. Ci sono poi le prove musicali pomeridiane con il Maestro Vincenzo De Filippo per preparare lo spettacolo finale 50&Più Show che concluderà la manifestazione. Le serate trascorrono in allegria. Si sta assieme fino a tardi, gli spettacoli in programma sono

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Il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi (a sinistra) e il segretario generale 50&Più, Gabriele Sampaolo (a destra) con una delle vincitrici della XXXIII edizione del Concorso.

da non perdere. Dal concerto MinaMia della cantante Sabrina Paglia e il suo gruppo a Il nostro Canto Libero - Le più belle canzoni di Lucio Battisti, con Gianni Dall’Aglio e Massimo De Luca, storici musicisti del cantautore. E ancora musica con lo spettacolo Valeria Burzi Quartet, che ha proposto un ricco repertorio di brani classici italiani ed internazionali passando per l’esilarante “Duo Idea”, i canta-barettisti di Zelig. C’è anche L’incontro con l’Autore, l’appuntamento con la scrittrice Domitilla Melloni che ha presentato il suo libro Forte e sottile è il mio canto. Alcuni passi del libro sono stati letti dall’attrice e scrittrice Alida Sessa, accompagnata con la chitarra dalla stessa Autrice. L’atmosfera delle premiazioni, condotte dal giornalista Rai Paolo Notari, è stata coinvolgente ed emozio» SETTEMBRE 2015 I 41


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I VINCITORI DELLE SUPERFARFALLE Tanta la soddisfazione tra i 4 Supervincitori del 2014 per questo premio che arriva dal giudizio del pubblico tramite la rivista e il sito www.50epiu.it. «Ringrazio umilmente, perché senza i lettori saremmo niente», dichiara commossa Giulia Maria Barbarulo, di Pellezzano (Sa), autrice del racconto Inno alla bellezza ovvero i mille passi di una nuvola. Lasciare spazio all’immaginazione è la sua esortazione: «L'immaginazione, anche nel campo scientifico, è la forza più grande. Se perdiamo questa forza, perde l’umanità». Iniziare a dipingere dopo i 50 anni? È andata così per Bertilla Diquigiovanni, di Creazzo (Vi), supervincitrice con il dipinto L’onda. «Ho preso i pennelli in mano 10 anni fa. La pittura ha portato luce dentro di me. Dipingere era un desiderio che coltivavo sin da bambina. A un certo momento sono partita, piano piano, a passi lenti. E sono arrivata fino a qui. Ringrazio profondamente tutti i lettori che mi hanno votato e 50&Più per questa grande opportunità. Ho il piacere di condividere questo premio con tutti. Questa per me è la vera gioia, la vera ricchezza». Al valore della condivisione si unisce Maria Teresa Fiorato, di Vicenza, vincitrice con la poesia Porte. «Ho iniziato a scrivere sin da bambina. Sono cresciuta con la poesia, una passione trasmessami da mio zio. È stato emozionante riscontrare che tante altre persone hanno provato le mie stesse emozioni leggendomi. Questo premio è davvero entusiasmate. La condivisione, la relazione con gli altri, sono fondamentali. Senza di esse non ci sarebbe vita». Pasquale Talano, di Fondi (Lt), autore della fotografia La raccolta dei cavoli, questa vittoria proprio non se l’aspettava. «Sono molto colpito ed emozionato per questo risultato. Ringrazio tutti coloro che mi hanno votato e anche 50&Più che mi ha dato questa grande opportunità. Parteciperò ancora perché voglio migliorarmi. Ringrazio per questo Lina Pallotta, che con i suoi laboratori di fotografia è fonte di grandi insegnamenti».

Da sinistra: M. T. Fiorato, B. Diquigiovanni, P. Talano e G. M. Barbarulo.

nante. L’amicizia e il piacere di stare insieme da tante edizioni per i veterani, e di trovarsi tra amici, in un ambiente familiare per i nuovi arrivati, sono state le vere protagoniste anche di questa XXXIII edizione. «Il valore di questa manifestazione è la condivisione di sentimenti, di esperienze di vita», ha detto il presidente nazionale 50&Più, Renato Borghi. «Nella frenesia della vita di tutti i giorni, purtroppo, c’è poco spazio per le relazioni, per i rapporti tra le persone. Certo il Concorso prevede anche il giudizio della Giuria, ma fondamentalmente questa manifestazione è un viaggio attraverso tante storie. Questa è la sensazione che si ha leggendo i vostri racconti, le vostre poesie, o guardando i dipinti e le fotografie. Sono tutti frammenti di vita, sono i vostri sentimenti». «Grazie per aver detto sì. Sì partecipo!», ha affermato Gabriele Sampaolo, segretario generale di 50&Più. «Ognuno di voi, prima di partecipare decidendo di mettersi in gioco, ha dovuto infrangere le proprie barriere. Grazie per averle abbattute e per avere aperto un nuovo percorso in

I VINCITORI DELLE FARFALLE E DELLE LIBELLULE DA SINISTRA, V. RESSICO, V. VIDALE, D. BALBIANO BORASIO, G. SILONIO, M. BARONE, F. FIORDALICE, G. PIASENTIN PRATI, L.BALDO, R. M. RONCONI, M. MORELLI, L. INNOCENTI LAMI, L. CALERI FALCONE, L. FRIGO, R. FERRARIS

ognuno di voi. La 50&Più vi ringrazia per il vostro sì». Le opere dei finalisti sono state giudicate dalla giuria composta da note personalità della cultura e dell’arte: Renato Minore (giornalista, scrittore e critico letterario), Lina Pallotta (fotografa pluripremiata di fama nazionale e internazionale), Elio Pecora (poeta e scrittore, direttore della rivista Poeti e Poesia), Giulio Rigoni (pittore e autore dell’opera Divertimento in torre scelta come immagine simbolo di questa edizione) e Duccio Trombadori (giornalista, pittore e critico d’arte). Secondo il loro giudizio sono state assegnate 20 Farfalle d’Oro, 4 Libellule d’Oro (premio riservato a coloro che nelle precedenti edizioni hanno vinto la Farfalla d’Oro), 54 Menzioni speciali e 10 Segnalazioni della Giuria. Arrivederci all’edizione 2016.


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di Daniela Balbiano Borasio Nonna di due bimbe, scia da appassionata fin da piccola, gioca a burraco con gli amici e ogni tanto si diverte a scrivere. Vive a Vercelli. Partecipa al Concorso 50&Più per la terza volta: nel 2014 ha vinto la Menzione speciale della Giuria per la Prosa.

__CONCORSO PROSA__

PER TE

Q

QUANTE VOLTE VI SIETE FERMATI incantati a guardare la danza di un fiocco di neve? Ecco, per me, anzi per noi, tutto è incominciato così, tutto è nato dall’incantesimo di uno, mille, milioni di fiocchi di neve. La nostra storia è nata cinquant’anni fa, circondati da montagne di fiocchi su una pista innevata e, dopo tanto tempo, ci ritroviamo ancora su una discesa in mezzo alla neve che ci ha legato per tutta la vita. Io ero una ragazzina con una coda di cavallo bionda, simpatica, spiritosa, avventurosa e testarda; lui era un giovane uomo sportivo, ammirato per la sua carica di simpatia scanzonata ma soprattutto per le sue vittorie sugli sci, ed io potevo solo stare a guardare ed aspettare: ma ho vinto io quella volta, su tutto e tutte. Era il tempo delle targhe alterne e quindi si incominciò ad andare in montagna con il pullman; ciò mi rese felice perché potevo essere libera di vederlo e sciare insieme. Furono anni meravigliosi, eravamo un gruppo di amici appassionati, ricordo ancora la lana pungente dei nostri maglioni ghiacciati sul fondo che si scioglievano piano piano il giorno dopo a casa, » SETTEMBRE 2015 I 43


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CONCORSO PROSA e gli amici modaioli con capellini di lana lunghissimi come calzini. Alternavamo gare di sci impegnative a discese libere folli con quegli sci di legno lunghi tre volte la nostra altezza e, alla fine, affamati ci buttavamo su quel panino gelato di salame che avevamo in tasca dal mattino. Eravamo giovani, incoscienti, innamorati, ci sentivamo in capo al mondo, non ho mai più vissuto quelle emozioni! In un attimo decidemmo di sposarci: ricordo che in quel caldo mese di giugno l’unica cosa che mi mancò fu una bella nevicata! Ed ecco che torna l’inverno e il fiocco di neve. Noi trascorriamo, persone fortunate, quasi tutta la stagione invernale in montagna nella nostra calda casa in mezzo alla neve, e vi assicuro che siamo ancora dei bravi sciatori, anzi io forse ho raggiunto lo stile del mio campione di tanti anni fa. Saliamo al mattino presto, le piste deserte sono lisce come un bianco tappeto appena sbattuto, l’aria che punge il viso sembra ti parli, ti accarezza, gioca con i capelli, ti invita a scendere e noi ubbidienti scendiamo insieme, ci fermiamo, ci guardiamo attorno e lo

spettacolo che ci circonda non è mai lo stesso, così mutevole e meraviglioso, ogni volta inspiegabile come un miracolo. Quel cielo così intenso, quelle cime cariche di neve, quei pini verdi che dondolano al vento e ti parlano sottovoce, tutto sembra disegnato da una bacchetta magica senza tempo. E allora ci abbracciamo, fermi sul bordo della pista, ci baciamo dolcemente come due ragazzini, la neve è il nostro collante, guardo mio marito e mi rendo conto che tutti questi anni sono stati vissuti con un amore mai scontato, a volte ingombrante, fanciullesco, caparbio e, senza essere retorica e sdolcinata, posso dire mentre il cuore batte forte: lo amo come prima! Vorrei allora che tutto si fermasse, allungare la mano ed afferrare il tempo, i profumi, i colori, la pace di questi nostri posti; le donne conservano, ricordano, dentro di loro il cuore batte diversamente: siamo fortunate. Che cosa ci ha salvato per tutti questi anni malgrado dispiaceri, delusioni, lutti? Secondo me è il mio spirito “arcobaleno”, mi sento uguale ad allora, so che ho ancora tante cose da fare e imparare; certo che si fanno i conti col tempo che passa, ora

+ GUARDO MIO MARITO E MI RENDO CONTO CHE TUTTI QUESTI ANNI SONO STATI VISSUTI CON UN AMORE MAI SCONTATO, A VOLTE INGOMBRANTE, FANCIULLESCO, CAPARBIO E, SENZA ESSERE RETORICA E SDOLCINATA, POSSO DIRE MENTRE IL CUORE BATTE FORTE: LO AMO COME PRIMA!

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è il momento di affrontare la distanza tra me e le mie rughe prima che lui se ne accorga. Lui è rimasto forte, una roccia di montagna, come quando l’ho visto la prima volta mentre vinceva quella gara di sci, ma soprattutto ha mantenuto una virtù antica: è generoso e gentile, qualità che stanno scomparendo. Anche mentre scendiamo su quella neve polverosa e ci giriamo a guardare quelle bellissime curve tonde che lasciano i nostri sci, ha verso di me un grande senso di protezione. Non ho ancora capito se ha timore per me e le mie gambe o ha paura che lo superi: così lascio che tutto trascorra teneramente tra sole, polenta, risate e ricordi. E tra un fiocco e l’altro che ci bagna il viso penso che l’amore vissuto in due facendo ciò che più piace sia fantastico a qualsiasi età, in fondo noi siamo piccole persone con piccoli sogni di fronte a un mondo complicato. È la prima volta che ti dedico pubblicamente queste parole, ma questa è la mia occasione per dirti che non posso immaginare la mia vita senza di te, sei la persona migliore che io abbia mai conosciuto: con la neve o senza neve tutto era scritto nelle stelle!


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di Vanni Camurri Dopo aver lavorato nel settore tessile, nel 1978 fonda con alcuni amici un’associazione di volontariato cui si dedica a tempo pieno. Dal 2010 partecipa a concorsi letterari con lusinghieri risultati, partecipa al progetto “Quistello in cerca d’autore”, che promuove col Comune stesso e la locale biblioteca. Partecipa al Concorso 50&Più per la terza volta: nel 2013 e 2014 ha ricevuto la Menzione speciale della Giuria per la Prosa. Vive a Bagnolo S. Vito (Mn).

__CONCORSO PROSA__

CASA RICORDI BUONASERA. PERMETTETE MI PRESENTO: mi chiamo Casa, di nome naturalmente; di cognome faccio Ricordi, che è stata la prima famiglia ad abitarmi… Come? Siete sorpresi di ascoltare la voce di una casa? Ma se è da quando sono stata costruita che sento dire: «Ah! Se queste mura potessero parlare…». Non preoccupatevi, possiedo una naturale riservatezza e non è mia abitudine rivelare quanto avviene nell’intimità delle mie mura. Alle case piace parlare di sé, d’altronde siamo continuamente sotto gli occhi di tutti: osservate, considerate, valutate… In tanti credono di sapere come siamo o come dovremmo essere, solo in pochi sanno veramente come o cosa siamo. Pa»

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CONCORSO PROSA

zientemente ascoltiamo gli uomini, le loro parole che vanno, vengono sbiadiscono... Quasi nessuno si preoccupa di ascoltare noi, eppure le nostre parole sono come pietre: solide, concrete, destinate a traversare i secoli. Parliamo allora di me: sono nata sulle colline, costruita in legno e sasso; sulla porta una croce scalpellata a mano, poco lontano il pozzo e il forno che, nel giorno del pane, spandeva la sua fragranza benedetta. Non ero povera, ma essenziale, semplice eppur ricca di ingegnosi accorgimenti e soprattutto felice. Ero contornata dal bosco, dal grano, dagli orti; vedevo transitare placide greggi e carri trainati da buoi; trascorrevo i pomeriggi ascoltando il canto dei merli e, alla sera, il cucù vanitoso intonare la sua monotona canzone. Immagino già cosa pensate: ecco un’altra nostalgica che vuol convincerci che si stava meglio quando si stava peggio! Amici, siete in errore, non è nostalgia! Neppure io rimpiango la povertà del passato; oggi mi manca la sobrietà, ma questo è un altro discorso. Vi prego, non consideratemi una specie di museo, ma la testimone di un luogo dove rac-

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Amici, siete in errore, non è nostalgia! Neppure io rimpiango la povertà del passato; oggi mi manca la sobrietà, ma questo è un altro discorso. Vi prego, non consideratemi una specie di museo, ma la testimone di un luogo dove racconti e ricordi, sedimentandosi, sono divenuti Storia

conti e ricordi, sedimentandosi, sono divenuti Storia. Spero allora mi vorrete prestare ancora un po’ di attenzione. Uno dei miei ricordi più belli riguarda un pranzo di matrimonio, che allora si facevano in casa. Era prima della Grande Guerra. Che festa spensierata: la fisarmonica e il mandolino, il fotografo col suo ingombrante treppiede, le tovaglie bianche, i dolci fatti in casa, il vino buono che riempiva i bicchieri subito vuotati, i bambini a rincorrersi, i cani a rincorrere i bambini per partecipare al gioco, giovani e anziani danzare… e non si rendevano conto di ballare sull’orlo di un abisso. Proprio quest’anno ricorre l’anniversario della prima Follia Mondiale e vorrei narrarvi qualcosa di quei giorni. Ricordare non è rimanere imprigionati nel passato, ma fare transitare momenti di vita nelle regioni del cuore perché la loro verità possa guidarci oggi. La guerra, dunque, per me e la famiglia che mi abitava, cominciò di notte. Maria, la più piccola, si destò di soprassalto, dapprima per il bisbigliare dei fratelli, poi abbagliata da una strana luce che stagliò sulla parete la figura della mamma. La luce lentamente scemò, seguita da un sibilo sconosciuto e da un fragore assordante che le mozzò il respiro lasciandola immobile, con gli occhi sbarrati. Ricomparve la luce, poi ancora sibili e rombi come tuoni: le bombe mi passavano sopra scoppiando poco lontano. Osservai con trepidazione mamma e papà radunare i bambini al centro della stanza. L’uomo

baciò i figli uno ad uno, come fosse l’ultima volta e avvolse Maria in una ruvida coperta prendendola in braccio. Lessi la paura negli occhi di quel padre e me ne stupii: lo sapevo coraggioso, abituato a confrontarsi con la natura e le sventure, poi capii, non aveva timore per sé, ma per i figli e per la sposa. Il paese in fiamme non lasciava speranze, fu necessario abbandonarlo. L’ultima immagine di quei giorni è quella di Maria che se ne andava su un carro trainato dai muli dell’esercito; previdente la mamma aveva preso con sé una gallina e una capretta, ma la gallina sparì quasi subito nel parapiglia e la capretta, belando penosamente, non tenne a lungo il passo del carro, malgrado la bambina la chiamasse con quanto fiato aveva in gola. Maria ritornò, era già grande, senza l’innocenza nello sguardo con cui l’avevo vista partire. Dai discorsi che fece seppi che era vissuta per un certo periodo in un paese su colline da cui poteva vedere il mare: una rivelazione per lei che ne conosceva solo il nome, ma non avrebbe saputo immaginare come fosse. Partì di là a guerra finita; il viaggio di ritorno fu lungo e lento e quando rivide i suoi colli scorse anche i reticolati delle trincee, i buchi delle bombe, le piante divelte, paesi e case distrutte. Anche il nostro paese era in rovina e la gente dovette adattarsi a dormire in chiesa e cucinare all’aperto. Prima dell’inverno furono approntate baracche in legno e distribuite coperte di lana, ma il freddo non ebbe compassione di nessuno.


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Maria se ne stava sempre nei pressi della baracca perché andare in giro poteva significare incappare in una granata inesplosa e non far più ritorno. Il tempo trascorse lento ma alla fine anche io fui riparata, ve lo dico per non togliervi il gusto del lieto fine. Ora sono molto cambiata, mi hanno ingrandita, ho il tetto nuovo e il lume ad olio sostituito da una luce immobile ed incandescente; ho dovuto imparare parole nuove: parabola, climatizzatore, videocitofono e l’intonaco ha coperto i sassi facendomi bianca come la neve. Nella sala grande però, nel camino, c’è una piccola crepa, una specie di ruga, che mi ricorda quei giorni. Quante cose avrei ancora da dire, ma avremo altre occasioni, magari fra cent’anni. All’inizio ho detto che le parole sono come pietre, ora vi dico che le pietre sono come parole, storie, ricordi: parole, importanti per chi ha rispetto dei valori delle genti che si sono susseguite fino ad oggi e forse hanno già scoperto l’essenziale della vita; storie perché mentre la Storia spesso divide, le storie della povera gente, quelle che nessuno scrive, invece uniscono; ricordi, già, ricordi e non memoria: avete mai pensato che i computer hanno tanta memoria e nessun ricordo mentre noi case, come voi uomini, abbiamo poca memoria e tanti ricordi? Proprio così, perché la sede dei ricordi non è la memoria, ma il cuore: l’unico filtro capace di farci vedere le cose più preziose per quello che veramente sono.

di Annalisa Gritti Dopo il diploma in Lingue straniere, ha lavorato come intreprete e traduttrice in varie aziende. Ora è in pensione e si dedica alla scrittura, allo studio della musica e a fare la nonna di due splendidi gemelli di 10 anni. Vive a Cermenate (Co). Partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta. __CONCORSO PROSA__

IL GREMBIULINO A QUADRETTI ROSSI

D DALLA GRANDE TERRAZZA della nostra casa vicina al bosco, alla periferia di un pittoresco paesino della Brianza, si vedevano le montagne del Lecchese. Era uno spettacolo grandioso in quella limpida giornata di Giugno. Le ragazze avevano invitato un bel gruppo di compagni e con una sfrenata corsa nei prati manifestavano la loro gioia per l’imminente arrivo della stagione che annunciava la fine della scuola. «Giochiamo a nascondino!», gridavano allegre, e qualcuno iniziò a contare. La casa era perfetta per quel genere di giochi perché offriva numerose possibilità per nascondersi: dalla cantina all’ampio solaio, alle varie stanze alle quali le ragazze ed i loro amici avevano libero accesso. «Ti ho visto!». «Libero per me, libero per tutti!». Rovistando poi in solaio avevano tro» SETTEMBRE 2015 I 47


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vato affascinanti cose antiche e vecchi abiti dei quali si erano vestite, improvvisando una breve simpatica sfilata. Ed ecco che da quel grembiulino a quadretti rossi e da un mosaico di immagini che appartengono al passato, emerge nitida la graziosa figura di una bambina: il visetto impertinente incorniciato da riccioli scuri, occhi verdi e il naso a patatina. «... Aveva undici anni e andava incontro ad un’avventura che avrebbe sconvolto la sua vita felice facendola precipitare verso una realtà che non poteva rifiutare: il letto in penombra nella stanza triste, le mani inutilmente tese verso la speranza

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«... Aveva undici anni e andava incontro ad un’avventura che avrebbe sconvolto la sua vita felice facendola precipitare verso una realtà che non poteva rifiutare...»

e tanto dolore che entrava di prepotenza nel vivere quotidiano. Da tempo ormai la madre non partecipava ai giochi, non ascoltava le sue confidenze; qualcosa di oscuro le divideva e l’incomunicabilità cresceva con l’aggravarsi della malattia, creando fra loro un abisso incolmabile. Non riusciva a dimenticare quel letto, quella figura nemica, irreale, che contrastava con la madre che lei conosceva, sempre attenta e pronta a darle affetto e sostegno. Lasciava a volte che le lacrime si sciogliessero nel vento e sperava invano che qualcuno potesse consolarla e proteggerla ma non voleva umiliarsi e chiedere aiuto neppure al padre poiché tutti la lodavano per il carattere “forte”. La sua migliore amica comprendeva e rimaneva in silenzio: erano legate da un affetto profondo sin dai primi anni di vita ed avevano vissuto le stesse esperienze, le stesse amicizie, gli stessi giochi e frequentavano la stessa scuola. Trascorrevano ore serene fantasticando lassù sulla terrazza così vicina alle stelle da poterle contare ed alle quali avevano dato nomi di animali preistorici. Durante le notti di luna piena le loro

tortine impastate con il fango “diventavano oro” se pronunciavano insieme una formula magica che solo loro conoscevano. Nei primi lunghi giorni d’estate i campi si riempivano del colore del grano quasi maturo, del rosso dei papaveri e dell’azzurro dei fiordaliso creando un contorno suggestivo alla periferia di quella Milano degli Anni ’50, quando il cemento non aveva ancora divorato il verde. Davanti all’unica casa di un quartiere oggi affollato sostavano spesso gli zingari con i loro carrozzoni e le grosse lussuose macchine. A volte, quando partivano, abbandonavano cani e gatti affamati e fu così che un giorno, attraversando il prato, la bimba sentì uno strano ansimare dietro di sé: un grosso cane nero la seguiva per rubarle la merenda. Leo: un’amicizia destinata a diventare importante per entrambi; un’intesa che poteva finire soltanto se uno dei due finiva. Dall’oratorio domenicale tornava con una sgradevole sensazione di vuoto appiccicata addosso, con l’odore delle candele sul grembiulino a quadretti rossi e qualche goccia di cera sui sandaletti di cuoio cuciti a mano dal Mario. La funzione pomeridiana e le amicizie di quei tempi non le appartenevano; non si identificava con quello strano ambiente che raccoglieva in preghiera silenziosa giovani ragazze che avevano invece sete di sapere, di confrontarsi e discutere dei loro problemi presenti e futuri. Meglio passare il tempo a giocare all’aperto e rubare qualche frutto dall’orto del contadino (senza rischio poiché abitava altrove) in quel luogo, ora irriconoscibile, dove il “progresso” urbano ha cancellato ri-


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cordi e tracce di verde e le case portano i segni di un feroce inquinamento a causa delle numerose fabbriche e del traffico intenso. Tra le colonne sagomate del balcone in cemento si poteva infilare la mano per toccare un nido di vespe, tirare la coda alle lucertole e da quel luogo la bimba poteva chiamare l’altro piccolo cane affettuoso, compagno fedele ed impeccabile “guardia del corpo”: Tirlì che, scodinzolando, la invitava al gioco. Attraversata la camera triste la bimba scendeva le scale, superava il giardino ed usciva nella strada per tuffarsi in quel mondo fantastico fatto di cose per bambini e cani che solo cani e bambini possono comprendere. Tirlì era stato finito con una fucilata pietosa dopo che una delle poche macchine in circolazione lo aveva investito e ridotto in condizioni estreme. Un brutto colpo mai dimenti-

+ NEI PRIMI LUNGHI GIORNI D’ESTATE I CAMPI SI RIEMPIVANO DEL COLORE DEL GRANO QUASI MATURO, DEL ROSSO DEI PAPAVERI E DELL’AZZURRO DEI FIORDALISO CREANDO UN CONTORNO SUGGESTIVO ALLA PERIFERIA DI QUELLA MILANO DEGLI ANNI ’50

cato. Una leggera nebbia umida segnava l’inizio di quella giornata incompiuta, lontana nel tempo ma con la memoria di chi ha già vissuto secoli di storia ricalcando gesta di centinaia di generazioni. Aveva giocato per tutto il pomeriggio con Clara, la zingarella scalza e senza mutandine, di passaggio con la sua numerosa famiglia e restava ancora qualche ora di luce per cercare l’amica preferita, stranamente assente quel giorno. Una cupa sensazione vagava nell’aria, trascinata dalla musica lontana del teatro-tenda che stava per

iniziare lo spettacolo pomeridiano: un motivo lamentoso tanto simile ad una richiesta di aiuto. Anche il tempo stava mutando e il cielo scuro minacciava pioggia. Nella camera triste notò qualcosa di insolito: la vecchia nonna piangeva, alcune donne in disparte pregavano e l’immagine di Padre Pio era a terra, scivolata via da quelle mani rattrappite, inutili. La piccola doveva agire in fretta: chiamare il medico, cercare un prete e pregare, sì: pregare che quella strana presenza là nel letto finisse di esistere se la sua vera mamma non poteva

più tornare. Correva, scalza, sotto la pioggia ed eseguiva ogni cosa con scrupolosa precisione, fredda e sicura in contrasto con la confusione generale. Accanto al letto mendicò uno sguardo, un segno di tenerezza, un barlume d’intesa ma nulla le fu dato. Il dolore conduceva la mente negli oscuri meandri dell’inconscio, lontana dal presente, verso realtà impalpabili e mute dove ogni affetto, ogni gesto le veniva negato. Quando arrivò la notizia che aspettava, volle vederla. Era avvolta in un kimono di seta color avorio con ricami in tinta sulle larghe maniche e fu allora che la riconobbe: finalmente quella era la sua mamma e le sorrideva “contenta e rilassata”. Questo disse e fu portata subito via perché la sua affermazione fu ritenuta sconveniente e così pure quel grembiulino a quadretti rossi, sostituito da un’orribile cosa nera che a stento le passava dal capo, ruvida sulla pelle delicata del viso. Non gradiva essere bersaglio di sguardi curiosi e compassionevoli, non gradiva sfilare per le strade dietro il carro funebre frenando il passo e la voglia di fuggire. La musica non riusciva a strapparle nemmeno una lacrima, mentre pian piano era pervasa da una pace immensa, dal desiderio di sensazioni nuove, dal bisogno di una fuga almeno fantastica verso un sogno che le parlasse di vita, di speranza e di amore». Seduti a cerchio intorno a me, avevano ascoltato il racconto con grande attenzione, in silenzio, commossi. E quando l’unica nuvola bianca passò leggera fremendo nel cielo terso, insieme alzammo lo sguardo prendendoci istintivamente per mano, consapevoli che stavamo vivendo qualcosa di magico ed avvertendo una presenza evanescente sì, ma vera, dolce e positiva. La stessa che non ha mai cessato di seguirmi. SETTEMBRE 2015 I 49


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di Vittorio Ressico Dopo la maturità scientifica e 4 anni al corso di fisica è diventato analista programmatore e responsabile del Ced e, come dirigente, ha lavorato in diverse aziende del Milanese. Libero professionista come consulente informatico fino al 2008 e poi gestore di bar caffetteria a conduzione familiare. Vive a Sarnico (Bg). Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta.

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CIAO CAGNOLINA

M

MI È SPESSO ACCADUTO DI LEGGERE BRANI in cui si narra di come un padrone vive la morte del proprio cane. Tutti racconti toccanti, commoventi fino a far inumidire gli occhi, anche se credo che possa davvero comprendere cosa si provi solo chi abbia vissuto l’evento. Avevo da poco preso la patente, quasi cinquant’anni fa, quando ho portato dal veterinario, perché finisse di soffrire, il cane della mia fidanzata di allora. E ora sono qui. Di nuovo. La sala d’aspetto, per fortuna, è vuota. Dall’ambulatorio provengono voci attutite, parti di dialogo indecifrabili ma sufficienti a farmi capire che Paolo, il medico veterinario, non si libererà certo in pochi minuti. Mi fa piacere. Possiamo starcene insieme ancora un po’. Ti sistemo bene sulle ginocchia, distesa sulla tua coperta di casa, e ti accarezzo dietro e dentro le orecchie, come so che ti piace. Infatti, nonostante il dolore che devi pro-

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vare, muovi leggermente la coda e mi lanci uno sguardo dolce, dolce come te, mentre ti accoccoli per bene. Certo ti farebbe piacere che ci fosse qui anche Adriana, nessuno ti sa coccolare come lei. Ma è meglio così, almeno per me: non credo che sarei capace di vederla soffrire e sopportare il suo dolore. Sono personalmente favorevole all’eutanasia: ritengo sia sempre giusto evitare un’inutile sofferenza e credo mi sarebbe facile chiederla per me, ma come si fa a decidere per un altro essere vivente? Come faccio a chiederti: «Vuoi morire?». In questo momento, Minnie, vorrei poterti immaginare nel paradiso dei cani: tanti grandi prati verdi o, meglio ancora, coperti di neve, dove potresti giocare, rotolare, scavare con le zampe e col naso. Ma gli animali, dicono, non hanno un’anima e, dunque, non c’è paradiso per i cani. Già! L’anima è una specificità di noi uomini. Noi che siamo capaci di rancore e odio, noi che abbiamo inventato la schiavitù, la tortura, la guerra, il terrorismo, noi che alla fine riusciremo a distruggere la terra, noi che ammazziamo gli animali, noi soli abbiamo l’anima! Che bei ragionamenti! Me ne sto qui, con la mia rabbiosa impotenza, la voglia di imprecare contro tutto e tutti, con l’ansioso desiderio di qualcosa che non so, preda di una frustrazione violenta: ecco mi sento proprio di m... Cerco di trovare una sorta di quiete mentale, una maniera di fuggire la realtà, riandando col pensiero ai ricordi di situazioni abituali e felici. Come quando andiamo a passeggio per i boschi, in montagna. Ti ricordi,

Minnie? Tu mi precedi per il sentiero, poi torni indietro, mi segui per qualche metro e poi ancora mi sorpassi, con le narici che fremono all’inseguimento di nuovi odori, inusuali. Se ti allontani un po’ di più, ti fermi, drizzi la testa e mi cerchi tra gli alberi. Appena mi vedi, rassicurata, torni nel tuo mondo, ai tuoi odori. Intanto lascio vagare lo sguardo tra i rami dei pini, seguo il lento passaggio delle nubi, mentre la mente si interroga sugli argomenti più diversi, seguo i miei pensieri, spesso senza capo né coda, senza mai perderti d’occhio. E così due mondi si incontrano e si intendono, sebbene tanto differenti tra loro. Ad interrompere le nostre riflessioni, entra una signora con una gabbia bella grande; all’interno s’intravede un gattone, nero lucido e con gli occhi giallo fiammeggiante. Mi sorprende che la tua reazione sia solo quella di alzare appena il muso: pochi secondi con le orecchie dritte, poi torni ad abbandonarti, stancamente, sulle mie ginocchia. In altri momenti ti saresti messa ad abbaiare come una forsennata, ma ad una giusta distanza, perché non si sa mai, a volte certi gatti non sanno che devono scappare. E se non scappano come si fa a rincorrerli?

D’altronde anche il solo fatto di essere seduti in sala d’attesa avrebbe dovuto stupirmi. Ancora l’ultima volta, quando Paolo mi ha insegnato a farti le iniezioni di antidolorifico, non c’è stato verso di attendere tranquillamente il nostro turno. Ti ricordi? Abbaiavi tanto che siamo dovuti uscire a passeggiare sul prato antistante, tenendo d’occhio la porta per non perdere il turno. Abbaiavi allo stesso modo, con quella nota di rabbia mista ad incredulità, quando ti portavo da Barbara, per la toelettatura. La tua protesta suonava molto chiara alle mie orecchie: «Bau, bau! … Perché mi fai questo? Bau, buu, buuu!!! … Perché proprio tu?». Così ti lasciavo e me ne andavo pensando alle feste che mi avresti fatto, quando fossi tornato a prenderti. Questa volta, però, il mio senso di colpa è ben più grande, e non c’è possibilità di attutire la pena. Tu non protesti, forse perché ricordi il sollievo che qui hai trovato, solo pochi giorni or sono. Ma a me sembra di tradirti e mi sento un infame. Quando è entrata, la signora mi ha salutato e le ho risposto solo con un cenno del capo. Io non ho detto una parola e forse per questo anche lei è rimasta zitta. Probabilmente, ha capito la situazione ed ha avuto il buon senso di non cercare un dialogo che mi sarebbe stato di troppo peso. Mi ha lasciato alle mie riflessioni e alla mia pena, e di ciò le sono molto grato. Si apre la porta dell’ambulatorio e mi prende la paura: non adesso, non sono ancora pronto. Con una voce che faccio fatica a riconoscere chiedo alla signora di passare per prima, per fa» SETTEMBRE 2015 I 51


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CONCORSO PROSA

vore… Lei mi risponde con un cenno di assenso e si alza. Paolo mi guarda e capisce, fa passare la signora e richiude la porta. Ringrazio mentalmente entrambi: con un filo di gioia constato che abbiamo ancora qualche minuto. Riprendiamo il nostro dialogo muto. Il tuo pelo, sotto le mani, è ancora morbido, anche se non ti spazzolo più da qualche giorno, da quando ho avuto la sensazione che ti sottoponessi al pettine solo per farmi piacere. In fondo, ogni giorno avevamo quei dieci minuti solo per noi. Ti parlavo piano piano e tu ascoltavi, attenta anche se le parole erano quasi sempre le stesse. Immancabilmente cominciavo col chiamarti “miss coda bella”, la coda più bella della bergamasca o del sud-tirolo, a seconda che fossimo a casa o in montagna; e poi elencavo via via le parti spazzolate: il pancino delicato, le zampone robuste, la criniera foltissima… Dicono che, prima di morire, si riviva in pochi attimi tutta la nostra esistenza, e in questo momento ho come la sensazione che i miei pen-

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Ti parlavo piano piano e tu ascoltavi, attenta anche se le parole erano quasi sempre le stesse. Immancabilmente cominciavo col chiamarti “miss coda bella”, la coda più bella della bergamasca o del sud-tirolo

sieri siano i tuoi. Ti rivedo cucciola, quando non pesavi che un quinto di oggi: quattro chili di tenero morbido pelo che caracollano e tutti mi fermano, chiedono la razza, il nome, l’età… Molti ti vogliono fotografare, neanche fossi una star. Se un chow chow adulto richiama l’attenzione di molte persone e di tutti i bambini, un cucciolo è una vera e propria attrazione universale. In poco tempo sei diventata così famosa che, ancora oggi, mia moglie ed io siamo conosciuti più come i padroni di Minnie che non con i nostri nomi. Mi ricordo dei mille modi con cui ti hanno fatto i complimenti: sembra un leoncino, il paragone più comune, e poi un orsacchiotto, un peluche, è una meraviglia, è un cane da vetrina, … Addirittura c’è stato un ragazzo che vedendoti comparire da dietro i cespugli ha esclamato: «Babbo Natale!». Chissà cosa aveva in mente. È vero che c’era la neve e che Natale era vicino, però… E ti ricordi di quella coppia di una certa età che si complimentava per il tuo bel pelo? Io dissi che ti spazzolavo ogni mattina e la signora subito ad affermare che anche a lei sarebbe piaciuto farsi spazzolare… Ebbi la sensazione che fosse ben conscia del doppio senso di quelle parole, ma non seppi decidere se fosse indirizzato a me o al marito, e lasciai perdere. Mi ricordo di quando, mentre sopraggiungeva Alberto, il nostro vicino di casa che rientrava coi suoi due cani, ci hanno fermato due belle signorine a chiedere informazioni sulla razza, il carattere, la lingua blu, le solite

cose. Quando ci lasciarono andare Alberto trovò la corretta definizione: cane da “rimorchio”. E poi il soprannome più usato in famiglia: principessa. Altera, la testa alta, fiera della tua nobiltà, con la coda correttamente portata sul dorso, rispondevi come se ti avessero chiamato per nome e ti avvicinavi, con l’incedere di un’indossatrice sui tacchi alti, sculettando amorevolmente. Tocca a noi. Senza una parola, con la mente vuota, quasi assente, ti adagio sul lettino metallico e assisto, come un automa, ai preparativi di Paolo. Non ho nemmeno più la sensazione del trascorrere del tempo. Sembra che tutto si fermi, il respiro, il cuore sono sospesi: un’eternità che vola via. E poi, in un attimo, siamo alla fine. La siringa è vuota. Paolo estrae l’ago e scioglie il laccio. Ti appoggio la sinistra sulle zampe, come a tenerti per mano, e con le nocche della destra ti accarezzo la fronte, tra gli occhi. Mi guardi con gli occhi più dolci del mondo, con tutta la tenerezza di cui solo i cani sono capaci, e nel tuo sguardo c’è come un’ombra, un interrogativo preoccupato, perché non capisci cosa siano quei goccioloni che mi rigano le guance, cosa significhi il mio silenzio. Non temere, Minnie, anche se non mi hai mai visto piangere, anche se ho un groppo in gola che non ce la faccio proprio a parlare. Non temere per me! Chiudi gli occhi, esali un sospiro lungo, come a dire: ora dormo finalmente! E poi il tuo pancino bianco, caldo e morbido, non si muove più. Ciao cagnolina.


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di Gianni Rovelli Cardiologo, primario ospedaliero, ha l’hobby dell’arte e della fotografia. Vive a Rho (Mi). Partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta: nel 2014 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Fotografia. __CONCORSO PROSA__

ULTIMO VIAGGIO PER LIPARI

D

DA MACON A PARIGI OSSERVO DAL TGV che mi porta alla Gare de Lyon il verde ondoso variamente sfumato degli sterminati campi coltivati dai solerti contadini francesi. Tutto è ordine in quella campagna dove appaiono a tratti nuclei di case tutte eguali dai tetti spioventi sparsi tra immensi agglomerati di alberi isolati lì in mezzo su piccole alture che spuntano improvvisamente. Chiazze di verde più intenso alternati a quelle più pallide negli estesi campi dove vacche dal manto chiazzato bianco marrone pascolano. Non osservo anima viva. L’uomo è invisibile in una natura così vasta. In un tratto di terreno arato, ma non ancora coltivato una scultura arborea d’intenso verde troneggia nella sua eleganza. È il “bocage” tipico dell’agricoltura francese. La geometria degli appezzamenti è perfetta. Solchi nel frumento immaturo delimitano le proprietà. Sullo sfondo basse colline tracciate a quadri di variopinti colori, dall’ocra della terra al giallo intenso della colza. Boschi di esili pioppi passano veloci per l’alta velocità del treno che interseca canali d’irrigazione contornati da arbusti colorati. Poi improvvisamente ecco il disordine urbanistico caratteristico delle grandi metropoli. Le banlieux con i suoi edifici cubici non dissimili a quelli dei Paesi dell’Est. Parigi è lì in tutta la sua complessità, un mix tra la bellezza e la miseria delle periferie. Mi accoglie avvolta da nubi scure e scrosci improvvisi di pioggia primaverile. Conosco abbastanza bene questa città. Oggi mi sembra meno brillante. La crisi economica sta colpendo anche la » SETTEMBRE 2015 I 53


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CONCORSO PROSA Francia. Disoccupati, cortei di scioperanti mai visti prima nei pressi del Louvre invadono in parte i Giardini della Tuilery percorsi da ignari turisti che passeggiano o sostano sulle sedie di ferro poste intorno alle ampie eleganti fontane. Piove e le pozzanghere nei viali ti obbligano a numerosi slalom. Champs Elyseè, Rue de Rivoli, Concorde racchiudono la potenza di una Nazione rimasta intatta con la testimonianza della storia degli ultimi secoli. La Sinagoga di Ru de Pavè nel quartiere del Marais, centro Ebraico ortodosso, teatro delle deportazioni naziste nell’ultimo conflitto mondiale. E poi il Falafel, loro tipico cibo che apprezzi da Chez Marianne in Rue des Rosieres. Ho sempre apprezzato il comportamento dei Parigini sui mezzi pubblici. Una società multirazziale, numerosi i cittadini di colore, educata. Spesso mi offrono il posto; resisto in piedi ma avverto che mi vedono vecchio e ciò mi fa riflettere! In tal caso confesso di preferire la maleducazione italiana! Viso affilato, smilzo, una barba bianca mal rasata, due sottili baffetti, occhi penetranti. Portava un cappello marrone. Vestiva un soprabito pesante sgualcito, sotto il quale si intravedeva una giacca tabacco slacciata. Una camicia chiazzata da enormi macchie di unto. Pantaloni chiari lerci da cui affioravano due scarpe scure impolverate. Al collo una busta di tela, un cercapersone, un telefono cellulare. Così salì, ansimante, sulla carrozza 3 di prima classe del Tgv da Parigi a Milano quel mattino di metà maggio. Strepitando disse 54 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015

che era la prima volta nella sua vita che saliva su un treno. Mostrava circa ottant’anni. Il tono di voce era tipicamente francese, alto, incessante il suo monologo frammisto da imprecazioni e richieste di aiuto. Trascinò con sé uno sgangherato carrello sul quale aveva due borse di un supermercato zeppe di mercanzie, strette da un paio di elastici ancorati al manico di quel trabiccolo. Nell’altra mano una sacca nera cilindrica che depose sul portabagagli in alto. Un distinto passeggero si alzò di scatto per zittirlo, ma inutilmente. Continuò con il suo monologo interrotto da numerose pause. Due coniugi inglesi che gli stavano a lato erano sgomenti ma allo stesso tempo incuriositi e forse divertiti da un simile elemento così originale su una carrozza di prima classe di un Tgv. Un giovane che gli sedeva avanti, decise di spostarsi. Scaltro, intuì di avere a disposizione un posto in più. Si spostò e mi sedette accanto al di là del corridoio. Prima con molta cura trasferì la sacca nera sul sedile originale. Un fetore si era nel frattempo diffuso in quell’area del treno ed alcuni iniziarono a farsi aria con i giornali a disposizione. Un’aggiunta al fetore basale, fu data da un pezzo di pollo lesso che estrasse da un sacchetto di plastica. A mani nude lo scarnificava con le sue lunghe dita quasi ad artiglio per portarselo alla bocca. Lo spuntino di mezza mattina non durò molto mentre si guardava intorno alla ricerca di qualcuno che desse retta mentre confabulava. Si pulì le mani nel soprabito, si alzò ondeggiando dirigendosi verso la piattaforma dove depositò gli avanzi.

«La Francia mi ha martirizzato», imprecava in francese a voce alta. Nessun accenno ad un assopimento, sempre vigile compose un numero a memoria sul telefonino che portava al collo. Un interrotto monologo con l’interlocutore che pareva dargli corda. Toni angosciati, concitati, ringraziava qualcuno ininterrottamente con un linguaggio ricco, apparentemente forbito. Ad un tratto lo vidi maneggiare nella sacca nera. In mano un piccolo piccione dagli occhi rossi che tentò di sfuggirgli. Con abilità e cura lo avvolse in una vecchia sciarpa grigia che portava al collo affinché non gli sfuggisse. Solo il piccolo capo del piccione sbucava da quel fagotto. Dalla tasca del soprabito levò alcuni semi di miglio che in parte finirono a terra e sul sedile. L’uccello si lasciò imbeccare; pareva ammaestrato; poi da un piccolo contenitore di plastica che il vecchio teneva in mano bevve con avidità aspirando col becco. «Ma cocotte! Ma cocotte!», disse con una certa ansia e lo ripose nella sacca nera chiusa con una cerniera. Ad un certo punto qualcuno si recò dal controllore per lamentarsi. Passò e lui esibì il suo biglietto di prima classe. Lo invitò a riporre la sacca nera chiusa, contenente il piccione, dal sedile al portabagagli. Nulla più. Quando un viaggiatore paga, fa quello che vuole. Il silenzio durò poco; si rivolse agli inglesi che gli stavano a lato. Raccontò loro di un suo viaggio in Inghilterra quando aveva diciassette anni. «Dove andrà?», gli chiesero. Parlò di Napoli, di navi, di aliscafi per Lipari. «Dove?». «Sì Lipari, vado a Lipari, Italia!» . Già, capii ad un tratto di quell’ita-


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liano emigrato in Francia chissà quanti anni fa e ridotto a clochard. «La France m’a martirizè», ripeteva in continuazione. Lipari? Pensai. Come ci arriva in quelle condizioni? A Bardonecchia iniziò un nuovo lungo monologo telefonico, con gli stessi toni un po’ più affannati. Ringraziava qualcuno dall’altra parte. Disse che sarebbe arrivato a Torino tra circa un’ora; da lì poi per Napoli. Ma quando? Scese a Porta Susa e scomparve tra viaggiatori in attesa. Pensai all’aiuto di qualche Ente benefico che lo avesse aiutato a compiere un viaggio così incerto e colmo d’incognite. Chi vi sarà a Lipari ad attenderlo? Qualche lontano parente? Forse la sua vecchia casa che lasciò per emigrare? Il solo amico che lo seguiva era il piccione, “cocotte”, rinchiuso nella borsa nera a manici posta sul sedile del Tgv nel ruolo di passeggero clandestino. Ce l’avrebbe fatta sino a Lipari? Pensai a quanto può arrivare l’abbrutimento umano per colpa dell’indigenza e sin quando sulla terra prevarranno ignoranza, miseria, ingiustizia, vere matrici esiziali per l’umanità, non potrà esservi né progresso umano né elevazione spirituale, né tantomeno sarà possibile risorgere da quello stato. Dopo qualche anno mi capitò di visitare Lipari. Fu una giornata estenuante alla ricerca di un mezzo per ritornare a Milazzo: avevo lasciato tutto il mio bagaglio sull’auto. Mi dissero che una vecchia carretta del mare sa-

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DOVE ANDRÀ GLI CHIESERO? PARLÒ DI NAPOLI, DI NAVI, DI ALISCAFI PER LIPARI. «DOVE?». «SÌ LIPARI, VADO A LIPARI, ITALIA!». GIÀ, CAPII AD UN TRATTO DI QUELL’ITALIANO EMIGRATO IN FRANCIA CHISSÀ QUANTI ANNI FA E RIDOTTO A CLOCHARD.

rebbe partita a mezzanotte dal porto. Girai per l’isola carico di bottiglie di zibibbo, che nel frattempo avevo acquistato, in attesa, tra smentite e conferme, del viaggio di ritorno. Verso sera, esausto, mi sedetti ad un tavolo di un’osteria nei pressi dell’imbarcadero tenendo d’occhio i movimenti portuali. Un giovane cameriere dall’aria sveglia si avvicinò per l’ordine. Dall’interno del locale si levò una voce possente: «Mimmo porta da bere al francese!». Mimmo, il cameriere si rivolse a me con accento siculo mostrando una certa insofferenza: «Sto’ francese, tutte le sere la stessa storia!». Al suo ritorno con il piatto che avevo ordinato gli dissi incuriosito: «Mimmo, chi è sto’ francese?». A tarda sera Mimmo si accomodò al mio tavolo: «Allora vi racconterò la storia del francese. Arrivò, spedito un paio d’anni fa dalla Caritas di Parigi qui sull’isola, ospite di quella casa di riposo che vedete lassù sulla

collina. I suoi genitori emigrarono negli anni Venti a Caen, in Francia, per lavorare come agricoltori nella zona del Calvados. Lui aveva pochi mesi. Lasciarono il loro podere e la modesta dimora. A vent’anni combattè per l’esercito francese nella battaglia di Normandia. Nel dopoguerra si laureò in Economia. Venne assunto come Amministratore da una Distilleria di Sidro e Calvados. Per molti anni svolse una vita di onesto lavoro; poi un giorno fu accusato ingiustamente, secondo lui, di un ammanco contabile. Fu condannato a cinque anni di galera. Uscì dal carcere: aveva perso tutto, gli affetti, la casa. Si trasferì a Parigi e finì senza un tetto sotto i ponti della Senna; un clochard insomma! In quella casa di riposo rimase per un mese, poi prese tutta la sua mercanzia su quel trabiccolo e scese in paese continuando a fare la sua vita da barbone». «Il tuo racconto è molto interessante e mi ri-

corda un incontro che avvenne su un Tgv qualche anno fa!», dissi. «Bene - continuò - il paese lo accolse all’inizio con diffidenza, ora è tollerato e tuttora alcuni lo aiutano a sopravvivere. Qualche quattrino lo ha in tasca, ogni tanto paga, a volte gli offriamo da bere e qualche alimento». Laggiù nella penombra dell’osteria, un vecchio stava chino sul tavolo, malvestito, lo sguardo fisso sulla parete dove era dipinta l’immagine di un vascello nella tempesta, opera di un artista locale. Un calice di vino di fronte che sorseggiava lentamente. Di fronte a lui una piccola gabbia semicoperta da un telo, dalle cui sbarre spuntava il becco di un piccione. Alternava a qualche boccone di pane qualche briciola che offriva all’uccello. Due turisti accanto lo squadravano e ironizzavano tra loro. L’ambiente era avvolto dal fumo del fritto misto che la cuoca stava friggendo nella cucina accanto che poi fu servito loro. Viso affilato, baffetti bianchi. Sì, era proprio lui il francese che incontrai sul Tgv da Parigi a Milano. Allora mi irritò la sua presenza, il suo fetore, il suo modo di fare, poi il tutto si tramutò in una certa commiserazione per un cristiano in cerca di una nuova speranza che traspariva dalle sue parole malgrado la sua venerabile età. «Il francese passa la sua giornata su una panca vicino al molo, riparata dal sole da un rigoglioso pino marittimo. La sera in estate si corica sulla spiaggia avvolto da un telo. Nella fredda stagione, nei giorni di maestrale si rifugia laggiù, vedete, in quel capanno sulla spiaggia». «Un giorno gli sarà fatale», dissi a Mimmo. «Eh sì, siamo tutti consapevoli, ma non vuol sentir ragione. Afferma di voler morire libero, mentre osserva le costellazioni nelle notti serene, osservando il mare scuro e l’infinito, dove tramonteranno le sue speranze, i suoi sogni». SETTEMBRE 2015 I 55


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__CONCORSO POESIA__ LA LUNGA NOTTE

E scese la lunga notte e spense la luce vivida dei tuoi occhi e rubò il tuo respiro e si prese il calore del tuo corpo e ti portò lontano e con te i sogni della mia vita. Dove sei amico mio, dove ti hanno portato amato compagno dei lunghi miei giorni Senza sosta io ti cerco e ti chiamo. Ti cerco nell’aria che respiro nelle nuvole sparse che corrono e disegnano volti nel cielo di perla del tramonto nel bagliore incerto delle prime stelle che brillano vaghe. Dolcemente ti chiamo nel vento nello stormir delle fronde leggero nel fruscio delle foglie secche per sentieri e per vie nella pioggia che mormora sui tetti e sui muri della città. Dolcemente ti chiamo e mi fermo in ascolto. Il ricordo è la tua voce. Ora viaggio su un lungo treno nel buio attraverso campagne paesi città sconosciuti passano stazioni piccole grandi sperdute. Gente lungo i binari in attesa tutti in fila come soldati a una parata. Ma nessuno apre le porte nessuno sale sui vagoni vuoti. Silenziosi osservano lo scorrere lento di quel treno. Portano doni nella mano e li mostrano alti offerte alla solitudine al dolore al rimpianto, signori di quell’ultimo treno.

di Rosella Ferraris Dopo lunghi anni dedicati allo studio, alla ricerca, alla cura dei figli e della famiglia ha deciso di esternare una tendenza costante della sua vita: l’espressione sintetica in versi di particolari stati d’animo, momenti, sensazioni. Autrice di molte pubblicazioni di carattere scientifico, partecipa al Concorso 50&Più per la seconda volta: nel 2014 ha vinto la Menzione speciale della Giuria per la Poesia. Vive a Pisa. 56 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015


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COGITO

FINCHÉ AMORE RITORNI

SAPORE DI GIOVENTÙ

Anche se non volessi la forza d’inerzia che mi manda avanti gravita e mi scavalca riesco a perdermi là dove sconfina l’idea non traduco ma conosco la particella che mi resta ne sa molto più di me. Il geniale illusionista è lontano io sono il suo potere liberamente stupisco mi specchio e incenerisco alla fine quando diverrò qualcosa di diverso il macigno che mi aveva sorretto diverrà un breve respiro d’Universo.

Sì, ogni giorno ti ricordo e percorro il sentiero fossile della nostra felicità e rimango inerte con le mie favole vinte, con i ricordi voraci e laceranti e ti racconto di me, anche se non rispondi, di me vinta come una farfalla nella pioggia, ti racconto le mie tristezze di povera rondine senza nido che cerca riparo in una tenera carezza, sì. Poi le nuvole malinconiche si diradano e mi appare il tuo sorriso. Come vorrei cogliere nel giardino dei sogni due fili d’erba per farmi le ali e volare da te, sì.

Ora, che l’ansioso furore dell’ultimo incontro - falò nella notte è già spento ora, che l’offuscato ricordo frantumato d’emozione è malinconia d’un evento compiuto ora, che un silenzio di stelle consumate è rimorso e cenere d’un momento bruciato vorrei che il fugace ieri fosse un domani indefinito prorogando l’illusione per infiniti giorni finché nelle braci dell’attesa rinasca intatto il mito e amore - superba fenice più sfolgorante ritorni.

In mezzo a tanto freddo, spalancando i giardini del cuore e del tempo su un ritaglio di luna stellato, ho annusato il tepore avvolgente e spinoso d’una precoce primavera.

di Massimo Mezzetti Romano, ha partecipato a molti concorsi di poesia risultando finalista e vincitore: “Premio letterario internazionale Archè”; “Premio letterario internazionale trofeo Penna d’autore” e “Premio nazionale poesia Haiku”. Al Concorso 50&Più partecipa per la seconda volta.

di Gianna Piasentin Prati Professoressa di Lingue e Letterature straniere in pensione, insegna ora, come volontaria, ai ragazzi stranieri. Vive a Verona. Partecipa al Concorso 50&Più per la quarta volta.

di Remilia Rocchi Ex impiegata, pensionata, vive a Roma. Ama la poesia e le buone letture. Frequenta un circolo letterario da vari anni. Partecipa al Concorso 50&Più da diversi anni e ha ottenuto la Menzione speciale della Giuria per la Poesia nel 2002, 2012 e 2014 e per la Prosa nel 2007, 2011 e 2013.

Mi sono ritrovato addosso la gioventù.

di Giovanni Silonio Vive a Vercelli. Dopo la maturità classica ha frequentato la facoltà di Lettere all’Università di Torino. Ha lavorato presso la Asl di Vercelli e ora è in pensione. Ha pubblicato un libro di poesie dal titolo In cammino nel 1992 e ultimato il secondo dal titolo Appunti di viaggio. Ha frequentato un corso di scrittura creativa all’Unipop di Vercelli. Partecipa al Concorso 50&Più per la quinta volta: nel 2012 e 2014 ha ricevuto la Menzione speciale della Giuria per la Poesia e nel 2013 e 2014 la Menzione speciale della Giuria per la Prosa.

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__CONCORSO PITTURA__

di Rosa Maria Avallone SCORCIO DI VILLA PAMPHILI

Insegnante elementare ora in pensione. La passione per l’arte e in particolare per la pittura nasce sin dall’infanzia e non si è mai fermata. Ha frequentato la scuola del Maestro Silvio Bicchi e la scuola libera per il nudo a Roma, città in cui vive. Ha partecipato a diversi concorsi ottenendo premi e riconoscimenti. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta.

di Vincenzo Maggio RIFLESSI

Vive a Padova. Dirigente d’azienda, ora è in pensione e si dedica a tempo pieno alla sua passione che è la pittura. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta.

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di Mirella Morelli PAESAGGIO CAMPESTRE

Vive a Pontedera (Pi). Appassionata d’arte, poesia e pittura in particolare, ha preso parte a varie mostre e concorsi riportando premi e segnalazioni nei due campi. Partecipa al Concorso 50&Più per la settima volta: nel 2008 ha vinto la Farfalla d’Oro per la Poesia, nel 2009 e 2010 la Segnalazione della Giuria sempre per la Poesia, nel 2011 la Farfalla d’Oro per la Prosa, nel 2012 la Superfarfalla per la Prosa e la Segnalazione della Giuria per la Poesia e, nel 2013 e 2014, la Menzione speciale della Giuria per la Pittura. di Maria Ronconi ALBERI D’AUTUNNO

Pittrice autodidatta, vive a Marradi (Fi), nell’alto Mugello, in quella natura che ispira le sue opere. La sua arte rimane in incubatrice per diversi anni fino all’età della pensione, poi sboccia e, nell’esercizio, si perfeziona nel tempo. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta. di Valerio Vidale IL MERCATO DEL LUNEDÌ

Perito chimico industriale, ha alternato l’attività lavorativa tra l’industria e il commercio. Sin da giovane è stato attratto dall’arte, in particolare dal disegno a mano libera e la pittura e, ora che è in pensione, si dedica esclusivamente a questa sua passione. Partecipa al Concorso 50&Più per la quarta volta. Vive a Marina di Montemarciano (An).

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__CONCORSO FOTOGRAFIA__

di Luciano Baldo I BURATTINI

Dopo il diploma di perito industriale, ha lavorato in aziende del settore meccanico, passando dalla progettazione alla qualità sicurezza e ambiente. Ha varie passioni, tra cui l’astronomia, l’archeologia e la fotografia in cui ha iniziato a cimentarsi a 14 anni, con la storica macchina tedesca Agfa. Con la fotografia gli piace catturare la bellezza del mondo che lo circonda, soprattutto nei dettagli. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta. Vive a Cordenons (Pn). di Franca Fiordalice PRIME DELUSIONI

Consulente aziendale, con l’hobby della fotografia e del teatro, partecipa al Concorso 50&Più per la terza volta: nel 2014 ha ricevuto la Menzione speciale della Giuria per la Fotografia. Vive a Roma.

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di Claudio Pezzali MILANO 2014

Vive a S. Martino dall’Argine (Mn) e lavora in una ditta di articoli casalinghi. Si definisce “fotografo hobbista” perché può dedicare alla sua passione per la fotografia solo dei ritagli di tempo. Ha partecipato a diversi concorsi fotografici ottenendo lusinghieri riconoscimenti e premi; inoltre, una sua foto è stata pubblicata sul calendario della Banca di Credito Cremonese nel 2011 e un’altra sulla rivista Arte nel 2012. Al Concorso 50&Più, nel 2013 e 2014, ha ricevuto la Menzione speciale della Giuria per la Fotografia. di Cesarina Rigo SELFIE

Fotografa per passione, partecipa per la terza volta al Concorso 50&Più. Vive a Monticello Conte Otto (Vi).

di Renata Emanuela Tesei COLLANA DI PERLE

Insegnante in pensione, amante dell’arte, della natura, della fotografia e dei viaggi. Partecipa al Concorso 50&Più per la prima volta. Vive a Firenze.

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XXXIII

SCHEDA DI VOTAZIONE PER IL CONCORSO PROSA, POESIA, PITTURA, FOTOGRAFIA È questo il momento più atteso dai finalisti: superare la selezione. I cinque candidati al premio finale per le sezioni Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia, attendono ora il giudizio inappellabile dei lettori. Come ogni anno,

con la scheda di votazione qui proposta, sarà scelto il vincitore per ogni disciplina. Dunque, votate secondo le vostre preferenze: quella crocetta che traccerete sul quadratino posto a lato di ogni nome, sarà decisiva.

Da ritagliare e inviare a 50&Più - Via del Melangolo 26 - 00186 Roma entro il 31/12/2015. La votazione può essere effettuata anche sul sito di 50&Più, all’indirizzo www.50epiu.it

Cognome

Nome

Via Cap.

Città

Telefono

Editoriale 50&Più assicura che i dati personali verranno trattati con la riservatezza prevista dal D. Leg.vo 196/2003 e saranno utilizzati solo per i propri fini commerciali. Tali dati su richiesta saranno cancellati o rettificati.

POESIA

PITTURA

FOTOGRAFIA

c «Per te» Daniela Balbiano Borasio

c «La lunga notte» Rosella Ferraris

c «Scorcio di Villa Pamphili» Rosa Maria Avallone

c «I burattini» Luciano Baldo

c «Casa Ricordi» Vanni Camurri

c «Cogito» Massimo Mezzetti

c «Riflessi» Vincenzo Maggio

c «Prime delusioni» Franca Fiordalice

c «Il grembiulino a quadretti rossi» Annalisa Gritti

c «Sì» Gianna Piasentin Prati

c «Paesaggio campestre» Mirella Morelli

c «Milano 2014» Claudio Pezzali

c «Ciao cagnolina» Vittorio Ressico

c «Finché amore ritorni» Remilia Rocchi

c «Alberi d’Autunno» Maria Ronconi

c «Selfie» Cesarina Rigo

c «Ultimo viaggio per Lipari» Giovanni Rovelli

c «Sapore di gioventù» Giovanni Silonio

c «Il mercato del lunedì» Valerio Vidale

c «Collana di perle» Renata Emanuela Tesei

➤ LIBELLULA D’ORO PER LA PROSA: Laura CALERI FALCONE di Arezzo, con l’opera «L’ultimo film»; ➤ LIBELLULA D’ORO PER LA POESIA: Luana INNOCENTI LAMI di Pontedera (Pi), con l’opera «Eroi, anti-eroi»; ➤ LIBELLULA D’ORO PER LA PITTURA: Lucio FRIGO di Vicenza, con l’opera «Preghiera»; ➤ LIBELLULA D’ORO PER LA FOTOGRAFIA: Milana BARONE di Ghislarengo (Vi), con l’opera «Dalle colline alle montagne». MENZIONI SPECIALI Prosa: Paolo BARONI, Rossana BERNACCHIA, Maria Paola BOLGIANI, Giorgio CARRARO, Maria Teresa FIORATO, Fabio GRANCHI, Giuseppe LEO, Elena MANCUSI, Licia MARIOTTI, Leone NOCERA, Nadia PAOLACCI, Rossana PIANIGIANI, Gianna PIASENTIN PRATI, Ilde ROSATI, Mario SIMONATO, Gabriella TORRETTI. Poesia: Maria Cristina ACCOLTI, Chiara BARIGAZZI, Antonio BEVACQUA, Angela BOTTINO, Lina BOZZON CASAGRANDE, Laura CALERI FALCONE, Rosetta CAPPUTI, Giulio Rocco CASTELLO, Mario DI GUGLIELMO, Fabrizia FALCIANI, Primo GORRIERI, Sofia GUARINO, Sandro

PROSA

PALUMBO, Rossana PIANIGIANI, Donatella PETRILLI, Laura PISANO, Carlo PRESTI, Laura RALZA CUCCHELLI, Enzo RANELLUCCI, Mariella RISI, Gianni ROVELLI, Gennaro SACCONE, Gabriella VENTURI. Pittura: Bruna BOMBARDIERI, Maria BUSATO, Alessandra COLUCCIA, Mario COLOMO, Gabriella DAL PRA, Giuseppe GISMANO, Ena PACIARONI, Italo PISELLI, Sandra TAVOLONI, Giannino ZUIN. Fotografia: Carlota Isabel CAMACHO DE LEONARDI, Francesca Carmela GALLO, Oscar GASPERINI, Edda LANFRANCHI, Rainalda TORRESINI.

SEGNALAZIONI Prosa: Giulia Maria BARBARULO, Grazia Rosa CENTRA, Bruno LONGANESI. Poesia: Angela CATOLFI, Armando GIORGI, Fiorella RAFFAELLI. Pittura: Claudio ORLANDINI, Domenico NICOLETTA. Fotografia: Adriana PINZUTI, Giancarlo RUPOLO.


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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Mars One è un’organizzazione privata, finanziata da diversi investitori esterni, il cui obiettivo è partire alla volta di Marte, nel prossimo decennio, con una prima spedizione robotica

di Romina Vinci

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BIGLIETTO DI SOLA ANDATA PER MARTE

L’IDEATORE BAS LANSDORP (NELLA FOTO) DURANTE I SUOI STUDI PRESSO L’UNIVERSITÀ DI TWENTE (OLANDA) HA SVILUPPATO L’IDEA DI STABILIRE LA PRIMA COLONIA UMANA PERMANENTE SU MARTE

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DARE VITA AD UNA COLONIA UMANA SU MARTE: no, non è un film di fantascienza, e neppure l’ultimo bestseller di Isaac Asimov. È soltanto l’ambiziosa idea di un ricercatore olandese, che sta per convertirsi in realtà. Si chiama “Mars One” ed è un progetto che mira a realizzare un avamposto permanente su Marte. A metà tra un reality show (dal momento che i diritti televisivi serviranno a coprire i costi della missione, che dovrebbero superare i 6 miliardi di euro) e una missione di ricerca scientifica, la prima colonia di Mars One dovrebbe partire nel 2026. C’è un solo “però”: si tratta di un biglietto di sola andata. I coloni, che saranno in tutto 24, dodici uomini e dodici donne, dovranno ricreare le condizioni adatte alla vita umana su un pianeta che adatto alla vita umana non è: bisognerà costruire gli edifici pressurizzati che fungeranno da case, da laboratori, da serre. I “nuovi marziani” dovranno inoltre trovare, sul pianeta, il resto del materiale che servirà per ampliare sempre più questi edifici fino a creare, » SETTEMBRE 2015 I 63


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INSEDIAMENTI PERMANENTI entro i prossimi decenni o al massimo entro un secolo, strutture tanto grandi da permettere l’esistenza di piccole città funzionanti. L’obiettivo è ambizioso, non c’è che dire. La tabella di marcia è già stabilita. Nel 2022 un rover studierà il luogo migliore dove installare la base umana e nel 2026 verrà spedito il primo gruppo di coloni: due uomini e due donne che per due anni dovranno cominciare a creare la prima comunità. Lanciato nell’aprile 2013 in diretta tv, all’appello di Mars One hanno risposto duecentomila persone da tutto il mondo. Nel febbraio scorso sono stati annunciati i nomi dei “Magnifici Cento”, i candidati che hanno superato tutte le prove e che sono risultati idonei. Durante l’estate i cento inizieranno un training a squadre, e saranno impegnati ventiquattro ore su ventiquattro. Alla fine i prescelti saranno soltanto 40. Anche l’Italia potrà dire la sua in questa grande impresa: tra i 31 europei resta in gioco anche un 25enne italiano, Pietro Aliprandi, in tasca una laurea in medicina a Trieste. «Ho sempre sognato di visitare la Luna, i pianeti e le stelle - si può leggere sul suo blog -. Ispirato dai più famosi film di fantascienza, sin da piccolo ho scritto brevi racconti su viaggi nello Spazio, sognando sempre di essere uno dei protagonisti». Ha competenze biomediche e informatiche, qualità che - a suo dire - lo hanno aiutato ad arrivare a questo round finale. Pietro infatti ha spedito il suo videomessaggio, così come altre

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La parte più complessa, rischiosa e dispendiosa della missione su Marte è il viaggio di ritorno, che richiede l’impiego di razzi più grandi e complessi sistemi di atterraggio e di lancio. Ma, al momento, non c’è la possibilità di tornare indietro per questi Robinson Crusoe del terzo millennio. L’equipaggio troverà una colonia di moduli abitativi (strutture gonfiabili di 50 mq) realizzata da una serie di robot giunti precedentemente sul posto.

SIMULAZIONI A CIPRO?

200mila persone, ed ha passato le prime scremature posizionandosi all’interno dei cento prescelti. Ora il suo sogno è quello di essere tra i primi quattro. «Sono pronto per lasciare questo meraviglioso pianeta, la Terra, per compiere un altro enorme balzo per l’umanità», ha dichiarato in più occasioni. Di certo si tratta di un balzo non da poco: i protagonisti di Mars One sono chiamati a dare vita ad una nuova generazione di umani. Per render possibile tutto ciò ogni due anni sarà previsto sul pianeta l’arrivo di quattro nuovi coloni, i quali verranno formati di volta in volta affinché siano in grado di affrontare le più varie situazioni. Il capitolo “costi” di questa onerosa impresa prevede l’impiego massiccio dei media: l’idea infatti è quella di dar vita ad un programma televisivo

che sarà trasmesso in tutto il mondo per dare modo agli spettatori di scegliere i loro candidati preferiti da spedire su Marte. Una platea di ampia portata che consentirà sempre di poter contare su finanziatori affascinati dallo spazio. Tante sono le perplessità su quello che si preannuncia il reality show più rivoluzionario della storia: esponenti dell’Istituto Nazionale di Astrofisica italiano, ad esempio, hanno più volte fatto presente come i grandi risultati della scienza moderna hanno mostrato quanto possano essere dure le condizioni di vita nel pianeta rosso. Tanto che su una cinquantina di missioni delle ultime quattro decadi, meno della metà sono riuscite ad inserirsi con successo nell’orbita del pianeta

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Tra i Paesi che si sono candidati ad ospitare la sede di simulazione di “Mars One” in vista del primo lancio nel 2024, c’è l’isola di Cipro. La simulazione stessa può diventare un reality show che mostra per la prima volta i quattro candidati che andranno sul pianeta rosso. «Cipro è un crocevia tra Venere e Marte - ha dichiarato recentemente il ministro cipriota Xenos Exoginou -, primo perché è un crocevia sulla Terra, e poi perché Venere è il nome latino di Afrodite, che è nata a Cipro».

1 Modello 3D di un satellite 2 Simulazione di una colonia di moduli abitativi su Marte 3 Per i primi coloni sarà un viaggio di sola andata 4 Satellite di trasmissione dati 5 Ricostruzione di un rover in esplorazione 6 Una delle ex candidate alla missione, Melissa Ede.

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Nel 2026 CHI PARTE il primo gruppo E CHI RESTA di coloni arriverà sul pianeta rosso GLI ESCLUSI

Il tatuaggio della discordia

L’OBIETTIVO LA MISSIONE “MARS ONE” VUOLE REALIZZARE LE CONDIZIONI AFFINCHÉ MARTE SI POPOLI DI GENTE CHE LAVORI, CREI FAMIGLIA ED ENTRI A FAR PARTE DELLA STORIA

per osservarlo da vicino. Marte ha un’atmosfera trascurabile, meno di un centesimo della nostra, ed è priva di ossigeno, il che significa che è impossibile respirare, che l’acqua non è liquida, le temperature sono quasi sempre bassissime, per non parlare poi delle terrificanti tempeste di sabbia. A dar man forte a tutto ciò, ci ha pensato la completa bocciatura del progetto da parte degli esper-

ti del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston, che denunciano gravi errori di calcolo. La loro simulazione, presentata al congresso astronautico internazionale di Toronto, parla chiaro: i coloni potrebbero morire per asfissia dopo appena 68 giorni. La preoccupante previsione sarebbe dovuta all’estensione delle coltivazioni, tra l’altro ricavate nello stesso spazio abitativo dei coloni, che potrebbero far salire il livello di ossigeno tanto da uccidere i coloni stessi. Altro problema sollevato è quello dell’approvvigionamento di acqua poiché le attuali tecnologie per ricavarne dal ghiaccio marziano non sono ancora pronte. La Nasa, invece, sostiene che le radiazioni da cui gli astronauti verrebbero investiti sono letali, con effetti equivalenti ad una tac a settimana.

MELISSA EDE

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Quando ha scoperto di essere una tra i seicento prescelti (tra oltre 200mila domande) per un viaggio di sola andata sul pianeta rosso, Melissa Ede, 53enne tassista anglosassone, 6 è stata così felice da farsi tatuare il logo “Mars One” sull’avambraccio. E poco importava se prendere parte alla missione avrebbe significato lasciare la Terra per sempre: «Da piccola avevo il sogno di cambiare il mondo, ed ora, finalmente, mi si presentava l’opportunità per realizzarlo», ha raccontato al DailyMail. L’idea del tattoo era un modo, a suo avviso, per dimostrare quanto ci tenesse a far parte del team, ma non è bastato. Otto mesi dopo, infatti, una mail la informava che non aveva passato la fase successiva delle selezioni. Tanta la delusione per questo due di picche improvviso: «È stato il momento più buio della mia vita», ha confessato con l’amaro in bocca. Dopo mesi di sconforto, Melissa ha deciso di voltare pagina: «Ho ancora tante cose da fare, se non mi è concesso farle su Marte vorrà dire che continuerò qui sulla Terra». Ed ha iniziato facendosi rimuovere il tatuaggio.

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__in VIAGGIO__

IL PAESE DELLE PAGODE Così è chiamato il Myanmar, l’antica Birmania, dove i luoghi di culto sono delle vere e proprie opere d’arte. Ce ne sono a migliaia in tutto il Paese, prima fra tutti Bagan, la città in cui, fino a qualche secolo fa, di pagode se ne contavano oltre tredicimila. Un nazione alla quale, poeti e scrittori, hanno dedicato pagine per raccontare «una terra diversa da ogni altra conosciuta»

T di Loris Porcheri

TAIK THA era un eremita vissuto durante il regno dei Burma; l’uomo era così devoto che lo stesso Buddha gli fece un dono immenso: una ciocca dei suoi capelli che l’eremita avrebbe dovuto custodire al riparo di un masso che doveva avere la forma della propria testa. Taik Tha si recò dal suo re per chiedere aiuto. Il sovrano, che era figlio di un potente mago e di una donna-dragone, ricorse alle arti magiche che ben conosceva e trovò in fondo al mare una pietra che corrispondeva alle richieste. Essa però era così grande che, per poterla portare sulla terra, aveva bisogno di una nave enorme. Fece costruire perciò una colossale imbarcazione e riuscì a portare il masso di granito fino alle montagne, dove però venne messo in bilico. Per far sì che si reggesse sotto di esso venne messo uno dei capelli del Buddha. Il potere del dono era così grande che ancor oggi quel capello tiene in bilico il grande masso e non gli permette di cadere. »

Bagan, la piana delle pagode.


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IN VIAGGIO CAPITALE e POPOLAZIONE

CLIMA

LINGUA e RELIGIONE

Dal novembre 2005 la capitale è Naypyidaw, che ha sostituito Yangon, una delle città più famose del Paese. Il popolo birmano è composto da oltre 50 milioni di persone, distribuiti su una superficie di 676.577 km².

L’estate è caratterizzata da temperature alte e da forte umidità: in inverno è secco e freddo. Le coste sono battute dai monsoni, che portano piogge abbondanti e caldo durante l’estate.

La lingua ufficiale è il birmano; la scrittura è formata da lettere circolari o semi-circolari. La religione più diffusa è il buddhismo; il cristianesimo è praticato dal 4% della popolazione, così come l’islamismo.

DA NON PERDERE La Golden Rock (la Roccia d’Oro) è ancora lì, visitata e venerata da tutto il popolo birmano che si reca al suo cospetto a pregare. È chiamata così perché, nel corso dei secoli, è stata ricoperta dai fedeli da migliaia di sottili lamine di puro oro. Si trova a un’altitudine di 1.100 metri, sulle colline Kelasa, a 180 km da Yangon, ha una circonferenza di circa 15 metri ed è posizionata in bilico su di un precipizio. Sulla cima della Golden Rock è stata costruita Kyaik-htiyo (la Pagoda sulla testa dell’Eremita) alta 7,3 metri, entro cui pare sia custodita la reliquia. Per arrivare alla Roccia d’oro si percorre una strada tortuosissima e ripidissima: ci vuole tempo e fatica per giungere alla meta anche se lungo la strada gruppi di ragazzi, per pochi dollari, si offrono di portare chi è in difficoltà su comode portantine. Ma la Golden Rock è soltanto uno dei tanti gioielli del MyanGiovani monaci buddhisti, nelle strade di Bagan.

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SUL LAGO INLE

La vita sull’acqua Il Lago Inle è uno dei luoghi del Myanmar da non perdere. Una distesa di acqua dolce circondata dalla vegetazione. Su di esso decine di pescatori setacciano le acque alla ricerca di pesci o alghe che trasportano ammonticchiate sulle imbarcazioni. Il loro modo di remare è tipico di questo posto: attorcigliano una gamba al remo e fanno andare la barca. Intorno al lago villaggi realizzati su palafitte, nei quali vive il popolo dell’acqua. Qui la terraferma è quasi un miraggio, da condividere con i turisti.

La Roccia d’Oro, in bilico su di un dirupo. Si racconta stia in equilibrio per un capello di Buddha.

mar, un Paese tormentato che ha fatto parlare di sé più per le sue vicende di politica interna, che per la bellezza dei suoi luoghi e la gentilezza della sua gente, tuttora ancorata alle proprie tradizioni. Qui gli uomini ancora indossano il longyi, una sorta di pareo allacciato in vita, mentre le donne adornano il proprio viso e quello dei bambini con la thanaka, una polvere gialla che sapientemente amalgamata viene trasformata in una crema. Con essa le donne riescono a creare sui volti dei disegni così suggestivi, che vanno ben oltre lo scopo principale di proteggere il viso dal sole. La religiosità anima questo popolo gentile, dedito soprattutto al culto del Buddha. È facile vedere per le strade delle città come nei piccoli centri monaci che camminano con le ciotole in mano in cerca di cibo che ogni abitante, seppur povero,

dona. Molti i bambini affidati ai monasteri, soprattutto dalle famiglie più disagiate: sanno che i monaci si prenderanno cura dei figli e che verrà nutrito non solo il loro corpo, ma anche la loro anima. Isolato per decenni dal resto del mondo, il Myanmar custodisce tutta la magnificenza dell’antica Birmania, come era chiamato fino al 1989 questo Paese, e della quale ci sono rimaste preziose testimonianze alcune delle quali appartenenti al Patrimonio dell’Umanità. Molte delle magnifiche costruzioni arrivate sino a noi sono luoghi di culto che ogni birmano dovrebbe visitare se desidera avere l’Illuminazione e raggiungere il Nirvana. La Pagoda Shwedagon è uno di essi. Situata sulla collina di Singuttara, vicino a Rangoon, questa costruzione è la meraviglia allo stato puro: 98 metri di altezza, completamente d’oro, questo


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INDIA CINA

M YA N M A R

MYANMAR

Mandalay

INCANTEVOLE ESPERIENZA DI VIAGGIO

Pakkoku

DAL 10 AL 20 FEBBRAIO 2016

Pindaya Lago Inle

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Bagan Heho

THAILANDIA

Yangon

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BANGKOK

stupa è considerato tra i più sacri per i birmani perché contiene le reliquie di quattro Buddha: il sostegno di Kakusandha, il filtro d’acqua di Konagamana, un frammento dell’abito di Kassapa e otto capelli di Gautama. La spianata che lo circonda è frequentata da locali e da molti turisti che aspettano il calar del sole, quando i raggi obliqui colpiscono la pagoda facendola risplendere in tutta la sua magnificienza. Uno spettacolo che lascia senza fiato e che può essere replicato a Bagan, la città dove un tempo sorgevano circa 13mila pagode. Ce ne sono arrivate oltre 2.500, situate in 14 kmq. Lo spettacolo più bello è salire sulla cima di una di esse ed aspettare il tramonto. Solo allora si potranno capire le parole di Kipling: «Questa è la Birmania, e sarà diversa da ogni altra terra che tu possa aver conosciuto».

Un viaggio che consente di apprezzare la serenità di luoghi che appaiono immuni da ogni modernità, come la distesa di pagode di Bagan, il lago Inle e il suo ecosistema, le grotte di Pindaya, simbolo della millenaria spiritualità buddista. E il popolo birmano, che per la prima volta in decenni assapora una forma di libertà, continuando a conservare il suo innato carattere sorridente e gentile 1° giorno: Partenza per Yangon Partenza da Roma Fiumicino e altri aeroporti italiani per Yangon. 2° giorno: Arrivo a Yangon Arrivo in mattinata e incontro con la nostra organizzazione per il trasferimento in Hotel. Nel pomeriggio visita guidata del Buddha sdraiato Chaukhtatgy, della pagoda di Bototaung e di Shwedagon, al tramonto. 3° giorno: Yangon - Mandalay Volo per Mandalay e visita di Amarapura, con il monastero Mahagandayon, del ponte U Bein, del quartiere degli artigiani del grande Buddha seduto. 4° giorno: Mandalay Navigazione per Mingun, l’antica città reale e nel pomeriggio visita ai laboratori artigiani delle marionette, del monastero Shwenandaw, del Palazzo Reale e di Kuthodaw Paya. 5° giorno: Mandalay - Pakkoku - Bagan Trasferimento a Pakkoku (120 km)

attraverso la campagna birmana. Proseguimento in piacevole navigazione sul fiume Ayeyarwady per la città archeologica di Bagan (circa 2 ore), scoprendo la quotidianità dei villaggi lungo le rive. 6° e 7° giorno: Bagan Giornate dedicate alla visita della città religiosa con oltre duemila tra templi, pagode e stupa buddisti ancora integri: sito archeologico tra i più significativi al mondo e riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Visita del colorato mercato a Nyaungoo, della fabbrica artigianale della lacca e conclusione con un indimenticabile tramonto panoramico nella piana delle pagode. (Facoltativo: giro in mongolfiera all’alba sulla piana archeologica di Bagan). 8° giorno: Bagan - Pindaya Lago Inle Volo per Heho e trasferimento a Pindaya (50 km) nell’altipiano dei Monti Shan, dove vivono numerosi gruppi etnici tra cui gli Shan e i

Quota di partecipazione (minimo 16 partecipanti)

In camera doppia Supplemento in camera singola Tasse aeroportuali (da riconfermare) Assicurazione annullamento viaggio UnipolSai Avvicinamento da altri aeroporti italiani

€ 2.670 € 680 € 300 € 95 su richiesta

Quota di iscrizione per i non soci 50&Più

40

La quota di partecipazione non include: Visto turistico birmano - Escursioni e visite facoltative, non previste in programma - Pasti non indicati, menù à la carte, bevande, mance, extra personali e tutto quanto non specificato.

Pao, per visita alle grotte che conservano circa seimila immagini votive di Buddha. Proseguimento per il lago Inle (90 km) e breve navigazione per raggiungere l’Hotel. 9° giorno: Lago Inle Navigazione in motolancia sul lago Inle, una delle tappe più suggestive del viaggio in Myanmar. Sosta al monastero Nga Pha Kyaung e alla grande pagoda Phaung Daw U Kyaung nel mezzo del lago. Proseguimento per le colline di Inthein, dove si trovano più di mille pagode del XIII secolo. Sosta ai villaggi galleggianti dei pescatori intha con le case a palafitte e gli orti galleggianti. 10° giorno: Lago Inle - Yangon Volo per Yangon e visita del centro storico con il quartiere coloniale e la zona del porto, Chinatown e Scott’s Market. 11° giorno: Yangon Rientro in Italia Trasferimento in aeroporto e partenza con il volo per Roma Fiumicino. Arrivo in prima serata.

La quota di partecipazione include: Voli intercontinentali (con scalo), in classe economica - Voli di linea privata interni come da programma, in classe economica - Tutti i trasferimenti in Myanmar con veicolo privato dotato di aria condizionata e autista - Tutte le navigazioni indicate in programma con imbarcazioni turistiche locali - Tutti i pernottamenti in camera doppia presso hotel di categoria 4/5 stelle - Trattamento di mezza pensione con cene principalmente in hotel e in ristoranti prescelti - Trasferimenti e visite guidate compresi gli ingressi ai monumenti e alle aree archeologiche indicate in programma - Guida/accompagnatore locale parlante italiano per tutto il tour in Myanmar - Accompagnatore 50&Più dall’Italia - Guida del Myanmar Edizione Polaris.

Informazioni e quotazioni su richiesta.

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scienze SALUTE AMBIENTE TECNOLOGIA

Sembrava sconfitto e, invece, il morbillo è tornato a colpire, provocando gravi danni e anche la morte. Perché c’è chi pensa che il vaccino sia più pericoloso della malattia. Ma si sbaglia __STAR BENE__

VACCINARSI O NO? ECCO IL PROBLEMA di Giovanna Dall’Ongaro UN BAMBINO tedesco muore a 18 mesi, una bambina italiana smette di vivere a quattro anni. Entrambi per una complicanza del morbillo, entrambi non erano stati vaccinati. Le due drammatiche vicende riportate dalle cronache lo scorso inverno sono, agli occhi degli epidemiologi, la punta dell’iceberg di un problema sommerso e crescente che si affaccia in superficie solo nei casi più gravi. In Europa, soprattutto in Germania e in Italia, ma anche negli Stati Uniti, quest’anno sono aumentati i casi di morbillo a causa di una ridotta copertura immunitaria. «I vaccini provocano l’autismo, fanno ar-

ricchire le case farmaceutiche. E poi, prendersi il morbillo non è la fine del mondo, anzi rafforza le difese immunitarie». La lista delle giustificazioni dei genitori che si rifiutano di far vaccinare i propri figli è lunga ed è piena di false e pericolose credenze che commentiamo insieme a Rosario Cavallo, pediatra e referente nazionale dell’Associazione Culturale Pediatri. È vero che in Italia negli ultimi anni sono diminuite le vaccinazioni contro il morbillo? Purtroppo sì. Per raggiungere una copertura che permetta di stare tranquilli bisognerebbe

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avere il 95% di persone vaccinate con le due dosi previste nell’età indicata. Ebbene, nel 2013 il tasso di immunizzazione in Italia era dell’88% e nel 2014 sembra sia sceso all’85%. Così ab-

Rosario Cavallo, pediatra e referente nazionale dell’Associazione Culturale Pediatri.

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«SBAGLIA CHI CREDE CHE SIA UNA MALATTIA POCO PERICOLOSA. OGNI MILLE, DUEMILA CASI HA UN ESITO PERMANENTE E PUÒ PORTARE ANCHE ALLA MORTE»


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biamo un’ampia fascia di popolazione non vaccinata che rischia di accelerare la diffusione di una malattia. Il morbillo può fare di peggio rispetto alle fastidiose macchioline rosse... Sbaglia chi crede che sia poco pericoloso. Ogni mille, duemila casi provoca conseguenze permanenti e può anche portare alla morte. Bisogna diffondere la coscienza del pericolo della malattia per migliorare la copertura vaccinale. C’è però chi teme il vaccino più della malattia... Dobbiamo fare una corretta informazione puntando solo sui dati scientifici. Di fronte all’evidenza scientifica di una perizia ben fatta, per esempio, la Corte d’Appello di Bologna ha constatato che non esiste alcun nesso causale tra vaccino e autismo. L’analisi di centinaia di studi che hanno indagato il legame tra l’iniezione e il disturbo neuropsichiatrico ha portato i periti ad escludere un rapporto di causa-effetto. Quindi bisogna vaccinare i bambini contro il morbillo? Certo. Noi medici abbiamo il dovere non solo di affermare che la vaccinazione è vantaggiosa ma anche di ribadire che il vaccino non produce gli effetti temuti. Anche la rosolia ci preoccupa. »

STATI UNITI

UNIONE EUROPEA

668 casi di morbillo negli Stati Uniti. Nel 2014 si è toccato il record: è la più alta incidenza mai registrata a partire dal 2000, anno in cui la malattia era stata debellata (Dati National Center for Immunization and Respiratory Diseases - Ncird).

Tra il 1° aprile 2014 e il 31 marzo 2015 in 30 Stati europei ci sono stati 3.809 casi di morbillo. La Germania, con 1.749 casi, e l’Italia, con 912, sono stati i Paesi più colpiti. Lo dice il Rapporto dell’Ecdc, il Measles and rubella-monitoring.

CALIFORNIA: DOVE IL VACCINO DIVENTA UN OBBLIGO

Rhett ha 7 anni ed è malato di leucemia. Per questo non ha potuto sottoporsi alla vaccinazione contro il morbillo come tanti altri suoi coetanei. Le cure ricevute non erano compatibili con altri farmaci. Lo scorso aprile però ha voluto testimoniare a favore di una legge che imponga l’obbligo di immunizzare tutti i bambini californiani. E i legislatori dello Stato americano lo hanno accontentato, presentando una proposta di legge che impedisce ai genitori di invocare motivazioni religiose o personali per rifiutarsi di vaccinare i propri figli. L’unica ragione per sottrarsi all’appuntamento con la prevenzione è la stessa di Rhett: la salute.

Lo scorso dicembre un’epidemia di morbillo, a Disneyland, ha colpito 150 persone

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__STAR BENE SCIENZE__

IL TASSO DI IMMUNIZZAZIONE IDEALE PER IL MORBILLO È DEL 95%. IN ITALIA, NEL 2014, SI È SCESI MOLTO AL DI SOTTO, CON L’85% DI VACCINATI. IN QUESTO MODO UN’AMPIA FASCIA DI POPOLAZIONE POTREBBE ACCELERARE LA DIFFUSIONE DELLA MALATTIA

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Questo virus normalmente non ha gravi conseguenze ma in gravidanza può causare aborti o malformazioni nel feto. Tantissime donne in età fertile scoprono di non essere state vaccinate solo una volta rimaste incinta. Il pericolo si può evitare vaccinando i bambini e le bambine con l’iniezione trivalente che protegge da morbillo, rosolia e parotite. Ma ci si può vaccinare anche da adulti, per proteggere un figlio o un nipote evitando di diventare la causa del contagio. La California sembra intenzionata a reintrodurre l’obbligo del vaccino per il morbillo. È una scelta condivisibile? In Europa si privilegia da tempo un’altra strada. Qui prevale il rispetto dell’autodeterminazione dei singoli individui, per cui si sceglie di non imporre azioni che riguardino la salute delle persone. Anche perché una maggiore copertura vaccinale si può ottenere con altri strumenti. Quali? Innanzitutto con la corretta

SENTENZE

Vaccini e autismo Non è stato il vaccino a provocare l’autismo. Con la sentenza dello scorso aprile, la Corte d’Appello di Bologna scioglie ogni dubbio: l’iniezione trivalente che protegge da morbillo, rosolia e parotite non è la causa del disturbo neuropsichiatrico. L’Istituto Superiore di Sanità ha sempre sostenuto che non ci fossero dati capaci di stabilire un legame tra vaccinazione e autismo. Alla stessa conclusione giungeva un’analisi ul Journal of Pediatrics nel 2013. Mentre lo studio su Lancet del medico inglese che ipotizzava un nesso tra vaccini e autismo è stato ritirato.

informazione, con messaggi chiari. Come prima cosa, quindi, bisogna porre fine a una deleteria frammentazione delle iniziative regionali nel campo dei vaccini che disorienta i cittadini e fa crescere sospetti sulla corretta gestione della sanità. Facciamo un esempio: un nonno che ha due nipoti, uno in Lombardia e uno in Puglia, assiste a una strana situazione. Il primo nipote non riceve il vaccino per il meningococco B, mentre il secondo sì. Ma non finisce qui. In Sicilia si somministra gratuitamente il vaccino per il rotavirus, in metà Italia ci si vaccina per la varicella, nell’altra metà no, in tre o quattro regioni si consiglia il vaccino per il papillomavirus anche agli adolescenti maschi, mentre nel resto del Paese solo alle femmine. Bisogna rendersi conto che con questo vestito da arlecchino la sanità italiana perde di autorevolezza e alimenta la disaffezione nei confronti dei vaccini. Solamente un disegno unico nazionale può restituire l’importanza e il ruolo prioritario che meritano tutti i vaccini per malattie diffusive e contagiose. Cos’altro dobbiamo correggere per convincere le persone a vaccinarsi? Sicuramente dobbiamo evitare gli allarmismi mediatici. Prendiamo il caso del Fluad, il vaccino antinfluenzale accusato di aver provocato la morte di alcune persone molto anziane. C’è stato un crollo delle vaccinazioni anche se il farmaco è stato del tutto scagionato. E ciò non aiuta a fare scelte giuste.


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__STAR BENE SCIENZE__ L’EVENTO IN FOTO

1 I ragazzi della serie televisiva “Braccialetti rossi”, testimonial dell’iniziativa Lilt. 2 Le “Tre Grazie” della Primavera del Botticelli, con la maglia della manifestazione, sponsorizzano i progetti di “Corri la vita”.

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DENTRO LA NOTIZIA

NON SOLO SPORT

Un pomeriggio al Museo È sufficiente indossare la maglietta di Corri la vita, presentare il certificato d’iscrizione alla gara e il giorno della manifestazione, tra le 16.00 e le 18.00, si possono visitare gratuitamente alcuni musei della città. Ecco quali: il Museo Salvatore Ferragamo con la mostra Un palazzo e la città, dedicata alla storia di Palazzo Spini Feroni; il Museo di Antropologia a Palazzo Non Finito di via del Proconsolo; il Museo Galileo, nel quale sono conservati antichi strumenti scientifici; il Museo Stibbert con collezioni di armi, armature, costumi, arazzi e dipinti che vanno dal ’500 all’’800; il Museo Gucci con oggetti che raccontano la storia della maison fiorentina ed esposizioni di arte contemporanea; l’Orto Botanico con le sue piante tropicali, alimentari, medicinali e alberi monumentali.

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Sport, cultura e impegno sociale: questi gli ingredienti di “Corri la vita”, la manifestazione fiorentina dedicata alla lotta al tumore al seno

ANCHE CON UNA CORSA SI POSSONO SALVARE TANTE VITE UNA MAGLIETTA color fucsia che regala allegria, un itinerario su misura da percorrere tra le strade di Firenze che profumano di Storia, tanti musei da visitare gratuitamente, iniziative e progetti volti a sconfiggere uno dei mali del secolo, il cancro al seno ma, soprattutto, tanta passione e voglia di stare insieme. È questo e molto di più Corri la vita, la manifestazione che come ogni anno si tiene a Firenze e riunisce sotto un’unica egida sport, cultura ed impegno sociale. Domenica 27 settembre si svolge la XIII edizione e, ancor prima che l’evento abbia inizio, sono stati raccolti fondi per oltre 3.400.000 euro, somma il

di Stefano Di Carlo

cui unico scopo è quello di supportare iniziative finalizzate alla cura e alla riabilitazione di donne affette da tumore al seno. A tal fine quest’anno sono stati lanciati 4 nuovi progetti che si affiancano ai preesistenti: - Dama-25 (promosso da Ispo Firenze) volto a migliorare le abitudini alimentari e incentivare l’attività fisica in quelle donne, giovani e giovanissime, la cui storia familiare le pone a rischio di ammalarsi di tumore alla mammella; - Tecnica 3D a Respiro trattenuto (promossa dall’Azienda Sanitaria 10 di Firenze), per diminuire il rischio di danno cardiaco in chi è affetta da tumore mammario sinistro e

deve completare la cura con il trattamento radioterapico; App-Lilt Firenze (in collaborazione con Ispo e con l’Azienda Sanitaria fiorentina), per la prevenzione dei tumori, screening e assistenza; - Breast Lesion Excision System (realizzata dall’Azienda Ospedaliera Careggi), per la rimozione percutanea di piccole neoplasie mammarie. Chi volesse partecipare a Corri la vita non deve far altro che scegliere il percorso da 12,8 o da 4,6 km, versare un contributo minimo di 10 euro, indossare la maglietta fucsia che riceverà in omaggio e godersi una giornata di divertimento per le strade di Firenze. SETTEMBRE 2015 I 73


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__STAR BENE AMBIENTE__

UTILI PER RISPARMIARE

Caminetti, stufe o caldaie a biomasse possono essere una valida alternativa per risparmiare sui costi del riscaldamento, con una riduzione in alcuni casi persino del 50% rispetto ai combustibili tradizionali.

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NON SOLO TECNOLOGIA

IN ALTERNATIVA

CALORE E DESIGN Una soluzione particolare nel riscaldamento a legna è quella dei sistemi ad accumulo inerziale di calore. Stufe e camini possono immagazzinare nella loro massa il calore sviluppato durante la combustione, per poi rilasciarlo gradualmente durante molte ore anche quando il fuoco è spento (l’accensione una volta o due al giorno). L’esempio è la stufa ad accumulo di tipo tirolese, nota soprattutto nella versione classica in maiolica. L’investimento in genere è superiore ad una stufa normale, ma ha diversi vantaggi in termini di efficienza, vita utile dell’impianto, comodità e qualità del calore.

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I dispositivi in commercio per riscaldare le nostre abitazioni: costi, manutenzione e risparmio

CON LEGNA E PELLET IL TEPORE È DI CASA a cura di Leonardo Berlen IN ITALIA il 21,4% delle famiglie fa uso di legna a fini energetici. Se ne consumano quasi 20 milioni di tonnellate. Altro combustibile legnoso utilizzato è il pellet. Le famiglie che se ne servono sono quasi il 5%. Nel nostro Paese si è riscoperto il caminetto, la stufa o la caldaia a biomasse come un’alternativa per risparmiare sui costi di riscaldamento. Si può ridurre la spesa fino al 50% rispetto ai combustibili tradizionali. Alla notevole crescita di questo mercato (2 milioni di nuovi apparecchi negli ultimi anni) ha contribuito la produzione nazionale di stufe, termocaminetti e caldaie, tecnologie spesso efficienti e all’avanguardia con

ottimi sistemi di controllo della combustione. Legna o pellet vengono utilizzati in dispositivi per il riscaldamento “diretto” degli ambienti oppure mediante il riscaldamento “indiretto” attraverso un fluido termovettore (solitamente acqua). Per il riscaldamento “diretto” si utilizzano una stufa o un caminetto posizionati all’interno dei locali da climatizzare, in modo da riscaldare direttamente l’aria (a convezione) o l’ambiente circostante (a irraggiamento). Può essere la giusta soluzione per un bilocale o un piccolo appartamento. Per il riscaldamento “indiretto” si utilizzano, invece, dispositivi dotati di caldaia che preriscal-

dano un fluido (generalmente acqua) da inviare nell’impianto di distribuzione dell’edificio (radiatori, ventilconvettori, pavimento radiante, ecc.). Questi apparecchi vengono alloggiati solitamente fuori dall’abitazione da riscaldare, in un adeguato locale caldaia. Visto che non esiste mai un’unica soluzione è opportuno, valutando i diversi pregi e difetti, considerare le esigenze dell’utente finale e delle caratteristiche dell’abitazione. In commercio le stufe ad aria, a legno e a pellet hanno potenze che vanno dai 5 ai 15 kW. Con una


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PER L’ACQUISTO I COSTI DELLE CALDAIE A LEGNA O A PELLET PIÙ SEMPLICI OSCILLANO TRA I 1.500 E I 2.000 EURO; QUELLE PIÙ SOFISTICATE, INVECE, VANNO DAGLI 11.000 AI 12.000 EURO

potenza di 7 kW, ad esempio, è possibile riscaldare un’abitazione dell’Italia centro-settentrionale con isolamento medio e superficie di circa 70 mq. Per le “stufe idro” le potenze hanno una gamma che in genere va dai 12 a oltre 25 kW. Le caldaie vengono utilizzate in edifici che richiedono una potenza termica fino a 50-60 kW. L’installazione deve essere sempre effettuata da una ditta specializzata, che deve rilasciare apposita certificazione a fine lavori. Per le caldaie è necessario un progetto redatto da un tecnico abilitato. I prezzi dei dispositivi sono molto variabili. A livello puramente indicativo possiamo dire che i più economici sono i caminetti e le stufe a legna funzionanti per convezione. Hanno spesso un costo contenuto che varia da po-

che centinaia di euro fino a 3.5004.500 euro per macchine più elaborate. I dispositivi a pellet sono un po’ più complessi: i costi base tendono a salire, ma rimanendo al di sotto dei 3.500-4.500 euro anche per quelli più sofisticati. Le stufe ad accumulo termico (vedi box), costruite in loco, hanno costi più elevati, attestandosi indicativamente attorno agli 8.000 euro per stufe da circa 1.000 kg e fino a 15.000 euro per stufe da 2.500 kg. Le caldaie a legna in pezzi o a pellet possono avere dei costi che si aggirano da circa 1.5002.000 euro per le caldaie meno elaborate, fino a circa 11.00012.000 euro per caldaie più robuste e sofisticate. La manutenzione della stufa-caminetto-caldaia è un’operazione

Il pellet - sfuso o in sacchi da 15 kg - deve essere di qualità. Meglio scegliere prodotti certificati. Le certificazioni che troviamo in commercio sono: Din e Din Plus, ÖNORM M7135, SN 166000 ed ENPlus

abbastanza semplice. Prima della stagione invernale è tassativamente necessario provvedere, oltre alla corretta pulizia del camino, anche al controllo e alla pulizia approfondita del generatore di calore da parte di personale specializzato. Gli incentivi previsti per i dispositivi di combustione delle biomasse sono fondamentalmente dati dagli sgravi fiscali del 50% (ristrutturazione edifici) e del 65% (ristrutturazione per risparmio energetico) della spesa sostenuta. Le detrazioni sono distribuite su un periodo di 10 anni. In alternativa c’è il conto termico, un contributo variabile in base alla zona climatica e alla potenza installata: è erogato in due anni. In base agli attuali prezzi del combustibile, una stufa a pellet o a legna nel corso di un anno può tagliare le spese per il riscaldamento in maniera significativa (dai 200 ai 1.300 euro a seconda del tipo di combustibile sostituito). I benefici economici sono da ricondursi ad un costo inferiore dell’energia della biomassa (calcolata in kWh termici) rispetto ad altri combustibili. Molto più conveniente è la sostituzione di un generatore di calore a gasolio o gpl con uno a biomassa. I tempi di ritorno dell’investimento possono essere di anche soli 5-6 anni.

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SETTEMBRE 2015 I 75


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DENTRO LA RETE AVVISO AI NAVIGANTI

a cura di Paolo Negrini

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ALIMENTAZIONE

Una corretta informazione

POLITICA

L’osservatorio civico delle attività

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TRASPORTI

Un’App vi dice dove e quando

Il Fatto Alimentare pubblica articoli su tematiche alimentari riguardanti la sicurezza, le etichette e le diciture scorrette, la nutrizione, le analisi dei prodotti con confronti ed approfondimenti su prezzi, consumi e legislazione. Un’ampia sezione è dedicata ai documenti elaborati dalle agenzie per la sicurezza alimentare.

Openpolis si occupa di progetti per l’accesso alle informazioni pubbliche che promuovono la trasparenza e la partecipazione democratica dei cittadini. Il progetto “Open parlamento” vanta milioni di accessi. Vi interessa essere informati sugli ultimi “cambiamenti di casacca” o sugli indici di produttività dei parlamentari? Qui c’è tutto.

Si chiama Moovit e la si può scaricare dai rispettivi store per smartphone Android, iPhone e Windows Phone. È un’App che monitora i tragitti degli autobus nelle più grandi città italiane. Localizzata la vostra posizione, l’app mostra le fermate più vicine con tragitto e percorso dei bus che vi fermano. In tempo reale viene indicato l’orario di arrivo alla fermata.

h h h www.ilfattoalimentare.it

h h h i http://parlamento17.ope npolis.it

h h h i www.moovitapp.com/it

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La Tessera Sanitaria può essere utilizzata per l’accesso diretto ai servizi online della P. A. Come funziona la Tessera Sanitaria Elettronica?

LO SAPEVATE CHE? Il crowdfunding è una modalità di raccolta fondi online. Singoli o gruppi propongono un progetto e se dei privati lo finanziano, prende vita. Così Barack Obama ha pagato parte della sua campagna elettorale.

www.crowdfunding-italia.com

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SANITÀ

In che modo funziona la tessera?

COME UNA SMART CARD SONO MOLTI A NON SAPERE che la Tessera Sanitaria (quella con il chip dorato) può essere utilizzata come strumento per l’accesso diretto ai servizi online della Pubblica Amministrazione. L’attivazione della tessera consente di trasformarla in una smart card, utilizzabile online, per attestare la propria identità ed autenticarsi ai servizi dell’Agenzia delle Entrate, Fisconline, Inps, Mef, Tribunali civili, Fascicolo Sanitario Elettronico e così via. Per attivarla ci si dovrà recare presso uno degli sportelli abilitati nella propria regione. Le informazioni complete sono sul sito. http://sistemats1.sanita.finanze.it/ wps/portal


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spazio INCONTRI EVENTI TEMPO LIBERO CULTURA

VOGLIO FARE IL “DOCUMENTALISTA”

VERONA

Convegno: Mai più soli La 50&Più di Verona e l’associazione Alzheimer Italia di Verona hanno organizzato il convegno “Alzheimer 100 anni dopo. Mai più soli nel futuro”. L’appuntamento è per il 24 ottobre all’Auditorium del Palazzo della Gran Guardia di Verona, dalle 8.45 alle 16.30. info: 045953502 www.50epiu.it/verona MILANO

Incontri, gite e convegni

ROMA

Un Centro Studi 50&Più «Le sfide mi piacciono»; «Siamo consapevoli di fare qualcosa di utile...». Con questo entusiasmo è partito il primo gruppo di documentalisti volontari del Centro Studi di 50&Più, una nuova realtà dell’Associazione degli over 50, che presto sarà on-line con un proprio sito internet. Si tratta di un nuovo importante strumento di informazione, ricerca, approfondimento, sui temi che riguardano la terza e quarta età e il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione. A questo primo gruppo di volontari documentalisti, formato da soci della 50&Più, ne segui-

ranno altri. Il loro compito? Svolgere attività di monitoraggio del territorio - regione, comune, centri di servizi del volontariato, associazioni e testate giornalistiche locali - per arricchire il lavoro del Centro Studi 50&Più con l’aggiornamento costante su iniziative degli enti locali e regionali, notizie ed eventi. Un lavoro non da poco, che darà un enorme valore aggiunto all’informazione dedicata all’età matura. Il Centro Studi 50&Più si propone come un importante punto di riferimento per i senior stessi che vogliono conoscere cosa accade sul proprio territorio, le attività che li riguardano, per le fa-

miglie, i ricercatori, i professionisti, i giornalisti che vogliono approfondire alcune tematiche, i volontari. A questo primo incontro il segretario generale dell’Associazione, Gabriele Sampaolo, ha portato il proprio saluto: «Mettere insieme i contenuti e lavorare su di essi. È dalla circolazione dei contenuti che nascono le idee, e le idee muovono il mondo. Grazie per la vostra disponibilità e per il vostro prezioso contributo. Buon lavoro a tutti». Il Centro Studi 50&Più vedrà il progressivo coinvolgimento di volontari (soci o dirigenti locali) che potranno entrare nella rete dei “documentalisti 50&Più”.

Diversi gli appuntamenti con la 50&Più di Milano: il 21/09, “Expoincittà”, incontro con degustazione dei prodotti caseari lombardi, presso Assofood di Corso Venezia 63 (obbligo di prenotazione, ingresso libero). Il 27/09, “Navigarmangiando”, gita sui Navigli da Trezzo sull’Adda e visita al Maio, Museo dell’Arte in Ostaggio. Il 29/09, presentazione del libro di Ada Grecchi, La spiaggia delle Gazze (presso il circolo del Commercio). Il 6/10, presso Palazzo Castiglioni, Corso Venezia 47, incontro dedicato a “L’artrosi del ginocchio”. info: 0276281227 www.50epiu.it/milano


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__SPAZIO50 IN CALENDARIO__

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CAMPOBASSO

Mini crociera ad Amalfi e Positano. settembre Nel corso del mese è prevista la premiazione dei Maestri del Commercio. Possono candidarsi gli esercenti con più di 25 anni di attività. info: 0874483194 www.50epiu.it/campobasso

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PADOVA

In occasione del centenario della settembre Prima Guerra Mondiale, visita a Vittorio Veneto e al Museo della Battaglia, con messa commemorativa e pranzo in un locale del luogo. info: 049655130 www.50epiu.it/padova

ottobre

VICENZA Convegno regionale: “In pensione... ma con tutta la vita davanti”. Relatrice Anna Maria Melloni. Prenotarsi presso le rispettive sedi 50&Più provinciali. info: 0444964300 www.50epiu.it/vicenza

SALERNO

VERONA

SOLIDARIETÀ

ACCORDO

Burraco di beneficenza

Tasse più “facili” Rendere più semplice il pagamento dei tributi locali: questo il senso dell’accordo tra Solori, Società locale di riscossione tributi, Confcommercio e la 50&Più di Verona. L’accordo, valido due anni, prevede che Solori attivi un indirizzo email per i commercianti iscritti alla Confcommercio e i soci 50&Più, con cui chiedere informazioni su posizioni debitorie, presentazione di istanze di rateizzazione, acquisizione di elementi in ordine al tributo in aggiunta a quelli indicati negli avvisi recapitati, conoscenza di date e modalità di notifica degli avvisi di pagamento, ristampa di avvisi non recapitati. Gli aderenti Confcommercio Verona e alla 50&Più potranno - previo ap-

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puntamento - accedere agli uffici Solori anche fuori l’orario di apertura al pubblico. L’intesa è stata presentata dall’amministratore unico della Solori, Damiano Monaldi, dal presidente di Confcommercio, Paolo Arena, e dal presidente della 50&Più Verona, Marcellino Prati. Erano presenti l’assessore alle Attività Commerciali, Marco Ambrosini, e il direttore generale della Solori, Alessandro Tatini. «Sono molto soddisfatto dell’accordo siglato - dichiara Marcellino Prati -, i nostri soci possono contare su un nuovo servizio che snellisce l’iter burocratico nei rapporti con la fiscalità locale». info: 045953502 www.50epiu.it/verona

PAVIA SPORT E INIZIATIVE

Primo Trofeo di bocce “50&Più in... campo” Con una finale durata 7 ore, si è concluso il Primo Trofeo di bocce “50&Più in... Campo” al bocciodromo di Vigevano, tra bocciofili over 50 cartellinati F.I.B. Cat. B. C e D. sez. Raffa dell’intera provincia: 1° assoluto Giancarlo Lavazzani, 2° Benito Colombo, 3° Carlo Lovati e 4° Roberto Gualtieri. Prossimi appuntamenti: 22/09, ultimo giorno per la domanda di partecipazione ai premi al Profitto scolastico riservato a figli o nipoti di soci 50&Più che hanno conseguito la maturità con voto superiore a 80/100; 27/09, Mortara, Corteo storico e Palio dell’Oca con consumazione omaggio ai soci 50&Più; 12/10, nella Sala degli Affreschi del Collegio Borromeo, conferimento del Premio Bottelli al profitto scolastico; assegnazione del Premio Donna 50&Più e proclamazione dei nuovi Maestri del Commercio. info: 038228411 - www.50epiu.it/pavia 78 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015

Per sostenere l’associazione di volontariato Moto Perpetuo, il Comitato Donne 50&Più di Salerno ha organizzato un Burraco di beneficenza. Moto Perpetuo è formata da pazienti, familiari e medici che vogliono affrontare insieme le difficoltà e l’isolamento causati dal morbo di Parkinson e di Alzheimer. Il presidente della Moto Perpetuo, Alfonso Mauro, ha ringraziato tutti per l’aiuto dato all’associazione. info: 089227600

VICENZA PREVENZIONE

Salute e benessere Si sono conclusi gli incontri su “Salute e benessere” in collaborazione con l’Ulss n. 6 di Vicenza, il Club “L’anziano e la soddisfazione”, diretto dal dottor Benedetto Patuzzi, e la farmacista Margherita Patuzzi. Tanti i temi affrontati: vivere la “menopausa con stile…” con la dottoressa M. Bonora; le “disfunzioni dell’equilibrio” con il dottor P. Bari; le “malattie infettive - consigli utili per chi viaggia” con il dottor P. Benedetti. Infine, con il dottor G. Trevisan si è parlato di “dermatologia della persona adulta”, per prepararsi all’estate e proteggersi dal sole. «Abbiamo contribuito - afferma il presidente di 50&Più Vicenza, Fiorenzo Marcato - a divulgare informazioni pratiche e notizie utili per migliorare la salute di tutti». Gli incontri 2016 sono già in programmazione. info: 0444964300 - www.50epiu.it/vicenza

SPAZIO AUGURI TANTI AUGURI A

Concetta Barbera di Licata che ha compiuto 104 ANNI Giuseppina Squeo di Bari che ha compiuto 84 ANNI Marta Zilio e Armido Scattolin PER I LORO 50 ANNI DI MATRIMONIO


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GENOVA

XXII edizione della Festa dei Nonni e ottobre Bambini per l’Unicef. La Manifestazione si tiene su tutto il territorio cittadino con gran finale a piazza della Vittoria. info: 010543042 www.50epiu.it/genova

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MILANO

Convegno regionale “L’alimentazioottobre ne come prevenzione” presso l’Istituto di Ricerche “Mario Negri”. Interverrà il professor Silvio Garattini. Prenotarsi presso le sedi 50&Più. info: 0276281227 www.50epiu.it/milano

UNIVERSITÀ LIVORNO

Nuovo Anno Accademico Ripartono a settembre le iscrizioni per il nuovo Anno Accademico della 50&Più Università di Livorno. Sono previsti corsi di lingua inglese, spagnolo e francese, storia dell'arte, canto corale, ginnastica dolce e tanti altri corsi e novità. info: 0586898397 - www.50epiu.it/livorno

Vuoi conoscere i programmi di tutte le Università della 50&Più?

Vai su www.50epiuuniversita.it CASERTA PROGRAMMAZIONE

Spettacoli, concorsi, premi Grande festa al teatro Don Bosco di Caserta: il Consiglio di presidenza e un gruppo di soci hanno dato vita a uno spettacolo e mostrato alcune attività svolte durante l'anno sociale 2014/2015. Dopo il saluto della presidente della 50&Più di Caserta, Maria Pia Ciannarella, e la presentazione del Consiglio Direttivo, sono stati chiamati sul palco i soci che si sono guadagnati il premio associativo Gold Age: Pia Mignola, Maria Natale, Meredith Peters, Flavio Porrini, Giuseppe Desiato, Vito Di Nardo e Roberto De Angelis. Lo spettacolo è stato impreziosito dal coro, diretto dal maestro Franco Damiano, e dall'esibizione di cantanti e attori. Premiati anche i vincitori del 1° Concorso di poesia della 50&Più di Caserta: il primo premio è andato a Gennaro Saccone, secondi classificati, Alba Mesolella e Vincenzo Della Ragione; al terzo posto Rosa Pasquariello. La presidente ha ricordato le varie attività svolte: corsi di inglese, spagnolo, francese e tedesco, ginnastica, coro, recitazione, corsi di bridge, tornei di burraco, ballo di coppia e ballo di gruppo, computer. Tutti i corsi riprenderanno ad ottobre, quando saranno rese note anche le conferenze, i viaggi e le visite guidate e tante altre iniziative. info: 0823326453 - www.50epiu.it/caserta

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PADOVA

Si parte alle volta di Milano per la visita all’Expo: Nutrire il Pianeta Energia per la Vita. L’esposizione univerottobre sale dedicata all'alimentazione e alla nutrizione. info: 049655130 www.50epiu.it/padova

LE SEDI 50&Più NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle St. Catharines Toronto Colombia Bogotà Germania Mettmann Monaco di Baviera Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 394862259 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0057 3114484888 Telefono 0049 21045089160 0049 8974640814 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086

PARMA PROSSIME ATTIVITÀ

Computer e viaggi

A metà settembre un nuovo corso di informatica per principianti e per chi vuole incrementare le sue conoscenze. Tra le altre iniziative segnaliamo: il 16/09 la giornata all’Expo di Milano e il 25, 26 e 27/09 un week-end in Umbria.

info: 0521944278 SETTEMBRE 2015 I 79


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LE SEDI 50&Più PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 90 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Viale Timavo, 43 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Cola di Rienzo, 240 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 47 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85

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Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393

Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Piazza Martiri, 16 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 0171437261 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 0507846635 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


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in viaggio con 50&Più

>>ANTEPRIME DI VIAGGIO

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IRAN, LA MAGICA PERSIA 14-23 ottobre 2015 Un’interessante esperienza di viaggio alla scoperta delle meraviglie storiche dell’Antica Persia per ammirare le rovine di Persepoli, le tombe di Dario, di Serse, di Artaserse, i sovrani del più vasto e civile impero dell’antichità. Ma l’Iran è anche l’azzurro delle moschee di Isfahan, i giardini di Shiraz, le Torri del Silenzio a Yazd, le montagne innevate e il deserto sconfinato del sud. E la travolgente Teheran, cuore vivo di un Paese ULTIMI PARTENZA deciso a vivere la sua nuova stagione di libertà. 3 POSTI CONFERMATA Quota a partire da € 2.190

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CROCIERA FLUVIALE DI PASQUA 2016 Dal 26 marzo al 2 Aprile Da Parigi alla Normandia, fino a Honfleur sull’Atlantico, attraverso città antiche e castelli, paesaggi romantici e luoghi incantevoli dipinti dai più grandi pittori impressionisti. Un indimenticabile viaggio sulla Senna, a bordo della M.N. Botticelli, una delle più recenti imbarcazioni della Compagnia di Navigazione francese CroisiEurope. Un elegante e confortevole Hotel galleggiante che vi farà vivere un’esperienza incomparabile. Itinerario previsto: Parigi, Vernon, Duclair, Honfleur, Rouen, Andelys, Parigi Programma e quote verranno pubblicate sulla rivista 50&Più di Ottobre

Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più: € 40 Date e quote definitive saranno pubblicate sui prossimi numeri della rivista 50&Più e sul sito www.50epiuturismo.it

CROCIERE TOUR SOGGIORNI PELLEGRINAGGI

L’esperienza quarantennale nell’organizzazione di turismo associativo, la professionalità acquisita nella costante ricerca di nuove soluzioni, oltre alla sensibilità di chi conosce a fondo le esigenze e le aspettative dei soci 50&Più, identificano il Tour Operator 50&Più Turismo, l’unico riferimento nazionale per le tue vacanze e i tuoi viaggi di qualità. Siamo a disposizione dei soci 50&Più per fornire tutti i servizi turistici, individuali o di gruppo: - Eventi Nazionali 50&Più - Incentive e Congressi - Soggiorni mare, montagna - Soggiorni termali - Itinerari culturali in Italia - Trasporti aerei e ferroviari - Crociere fluviali e marine - Pellegrinaggi e Itinerari religiosi - Viaggi in Europa - Viaggi nel Mondo

www.50epiuturismo.it (Aut. Reg. 388/87) Tel 06 6871108/369 Fax 06 6833135 mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più

SETTEMBRE 2015 I 81


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50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ TURISMO • 50&PIÙ

in viaggio con

50&Più in CROCIERA DAL 13 AL 20 MARZO 2016

CROCIERA NEL MEDITERRANEO A BORDO DELLA MSC PREZIOSA L’esperienza a bordo di una nave MSC Crociere è un’ottima occasione per vivere in una sola settimana tanto divertimento e relax. Da Genova a Civitavecchia e poi Palermo, dall’isola di Malta fino a Barcellona e infine Marsiglia.

www.50epiuturismo.it

MSC PREZIOSA

Per un soggiorno dallo stile mediterraneo in cui assaporare ogni momento prezioso esplorando i luoghi più belli del Mediterraneo. I ristoranti di MSC Preziosa offrono una miscela di deliziosi piatti della cucina mediterranea e specialità internazionali in ambienti molto eleganti. La nave vanta anche i primi due ristoranti Eataly in mezzo al mare, dove si potranno gustare piatti della tradizione italiana cucinati con ingredienti di alta qualità. PARTENZE 1 dom 06 2 lun 07 3 mar 08 4 mer 09 5 gio 10 6 ven 11 7 sab 12 8 dom 13

mar mar mar mar mar mar mar mar

Genova Civitavecchia Palermo La Valletta Navigazione Barcellona Marsiglia Genova

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: Cabina doppia interna Bella € 335 Cabina doppia esterna Bella Euro € 435 Cabina doppia con balcone Bella € 580 Quota d’iscrizione per i non soci 50&Più: € 40 LA QUOTA COMPRENDE: Sistemazione in cabina della categoria prescelta - Trattamento di pensione completa a bordo (prima colazione, tè, pranzo, cena, buffet di mezzanotte, sorprese gastronomiche) - Serata di gala con il Comandante - Partecipazione a tutte le attività di animazione: giochi, concorsi, tornei, serate a tema - Utilizzo di tutte le attrezzature della nave: piscine, lettini, palestra, vasche idromassaggio, biblioteca, discoteca, tennis tavolo, campo da tennis, campo da pallavolo, percorso jogging (dove presenti) - Servizio di trasporto bagagli nel porto di inizio/termine della crociera - Assicurazione EuropAssistance medico bagaglio. LA QUOTA NON COMPRENDE: Tasse portuali (€ 120) - Eventuali adeguamenti carburante - Assicurazione EuropAssistance annullamento crociera (€ 37) - Quote di servizio di bordo - Bevande durante i pasti e ai bar - Escursioni a terra nel corso della crociera - Accesso al sun desk privato - Spese di natura personale - Tutto quanto non previsto alla voce “Le quote comprendono”.

(Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


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__FISCO__

L’

L’ARTICOLO 23 DEL DECRETO LEGGE 12 SETTEMBRE 2014, N. 133, ha introdotto un nuovo negozio giuridico complesso nel campo immobiliare per consentire l’immediato godimento dell’immobile al soggetto interessato con effetti anche ai fini del relativo trasferimento della proprietà. La norma vuole favorire la ripresa delle contrattazioni immobiliari, aiutando soprattutto quanti hanno difficoltà ad acquistarne una con le modalità previste dalla legge. Questa nuova disposizione si applica sia agli immobili strumentali che a quelli residenziali, disciplinando il rapporto contrattuale nel periodo antecedente l’alienazione dell’immobile e lasciando ampi spazi all’autonomia delle parti. Ma per comprendere fino in fondo il meccanismo previsto dalla norma è importate ricordarla con precisione: “I contratti, diversi dalla locazione finanziaria, che prevedono l’immediata concessione del godimento di un immobile, con diritto per il conduttore, di acquistarlo entro un termine determinato imputando al corrispettivo del trasferimento la parte di canone indicata nel contratto, sono trascritti ai sensi dell’articolo 2645 bis del codice civile. La trascrizione produce anche i medesimi effetti di quella di cui all’articolo 2643, comma primo, numero 8) del codice civile”. In altre parole, con tale norma si stabilisce che detti atti devono essere trascritti in base all’articolo 2645 bis del codice civile, cioè devono essere trascritti presso le conservatorie competenti come i contratti preliminari di compravendita. Gli effetti della trascrizione del contratto preliminare cessano se entro un anno dalla data convenuta e, in ogni caso entro tre anni, non viene eseguita la trascrizione dell’atto di compravendita definitivo. Gli effetti della trascrizione del contratto di godimento, con diritto di acquisto, hanno invece una durata più lunga in quanto si ritiene che l’atto debba essere assimilato alla locazione dell’immobile, per cui è elevato a tutta la durata del contratto e, comunque, ad un periodo non superiore a dieci anni. Inoltre, sempre per la suddetta ragione, le parti determinano la quota parte del canone imputata a corrispettivo della vendita dell’immobile. Questo importo, in caso di mancato esercizio del diritto di acquisto, dovrà essere restituito. In tal modo al conduttore è concesso immediatamente l’immobile in godimento; il diritto di acquistarlo successivamente e che la quota dei canoni (stabilita in contratto) sia imputata al corrispettivo di trasferimento. Vista la peculiarità del nuovo meccanismo, la legge dedica molta attenzione alla risoluzione del contratto per inadempimento, prevedendolo anche in caso di mancato pagamento di un numero minimo di canoni da parte dell’utilizzatore. Ovviamente, in questo caso, il concedente avrà diritto alla restituzione dell’immobile e fa propri - in modo definitivo e per l’intero - i canoni ricevuti dal conduttore, salvo patto diverso stabilito tra le parti. Se la risoluzione avviene per colpa imputabile al concedente, questi dovrà restituire quella parte dei canoni imputati a corrispettivo, maggiorato degli interessi legali. Sotto l’aspetto fiscale, la norma in esame non individua il trattamento ai fini sia delle imposte dirette che di quelle indirette. In base ai primi interventi in materia, si reputa che i canoni imputati al godimento dell’immobile debbano essere assimilati alla locazione dell’immobile, per cui debbono essere tassati con le stesse modalità, sia ai fini delle imposte dirette che indirette. Invece, in merito alla parte del canone che è corrisposta, a titolo di anticipo del corrispettivo di trasferimento, deve essere assimilato agli acconti prezzo della successiva vendita dell’immobile.

NUOVE FORME DI CONTRATTO PER L’UTILIZZO DEGLI IMMOBILI

Per incentivare la ripresa delle contrattazioni immobiliari, il Decreto Legge 133 ha velocizzato il trasferimento di proprietà tra le parti. La nuova disposizione si applica sia agli immobili residenziali che d’impresa

a cura di Alessandra De Feo

+

CON LA NUOVA NORMA SI OTTIENE COSÌ L’IMMEDIATA CONCESSIONE DELL’IMMOBILE E IL DIRITTO DI ACQUISTO DELLO STESSO ENTRO UN TERMINE DETERMINATO

SETTEMBRE 2015 I 83


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__ PREVIDENZA __

LA PREVIDENZA CHE VERRÀ Da circa un anno sono state una dozzina le proposte per rivedere la Legge Fornero. Obiettivo: ridare gradualità ai pensionamenti

P

a cura di Gianni Tel

+

UNA DELLE POSSIBILI SOLUZIONI SAREBBE L’APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DELLA CARTA SOCIALE EUROPEA, ADEGUANDO GLI IMPORTI DELLE PENSIONI MINIME AL 40% DEL REDDITO MEDIO NAZIONALE EQUIVALENTE

84 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015

PER CORREGGERE LA RIFORMA “FORNERO”, a luglio scorso, sono state presentate alcune proposte dalla Commissione Lavoro della Camera e dal presidente dell’Inps Tito Boeri, da approvare con la prossima Legge di Stabilità. Da un anno a questa parte sono almeno una dozzina le proposte di legge che affrontano la questione. Ma la proposta destinata a fare da testo base porta la firma dell’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, attuale presidente della Commissione, e di Pier Paolo Baretta, attuale sottosegretario all’Economia. In discussione c’è la possibilità di una maggiore flessibilità “in uscita” dal lavoro: cambiare le regole attuali per accedere alla pensione anticipata che impongono molti anni di contributi (circa 42 anni a seconda del sesso) o un’età avanzata per la prestazione di vecchiaia (67 anni per tutti da gennaio 2021). In altre parole, chi vuole andare in pensione a poco più di 60 anni, oggi non può, anche rinunciando a parte dell’assegno previdenziale. Le conseguenze sono evidenti: scarso ricambio generazionale (se i lavoratori restano a lavorare i giovani non entrano) e difficoltà ad uscire dal lavoro se c’è la necessità di anticipare la pensione. L’idea del Governo - Ue permettendo - è di non smontare la legge Fornero ma di correggere una riforma che non prevede alcuna gradualità. Le proposte sono di assoluto buon senso, anche se l’Unione Europea ha


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già messo le mani avanti in caso di aumento della spesa previdenziale. Il diktat è di non alterare i conti pubblici, un vincolo però che non impedisce una vivace discussione tra Governo e sindacati. Ma vediamo le proposte. » PROPOSTA DAMIANO E BARETTA

La formula è semplice: requisito minimo di 35 anni di contributi ed un assegno pari ad almeno 1,5 volte quello sociale (673 euro mensili nel 2015). Quindi, per ogni anno di anticipo rispetto all’attuale età pensionabile di 66 anni si perde il 2%, sino ad un taglio dell’8% per chi va in pensione a 62 anni con 35 anni di contributi. Se ci sono più anni di contributi (vedi Tabella), la penalizzazione è più contenuta. Chi resta di più al lavoro ottiene invece 2 punti di percentuale per ogni anno di lavoro, sino a raggiungere un bonus dell’8% per chi riceve la pensione a 70 anni. In alternativa, sia gli uomini che le donne, possono andare in pensione dopo aver maturato almeno 41 anni di anzianità contributiva a prescindere dall’età anagrafica e senza alcuna penalizzazione. Secondo il presidente Damiano la spesa complessiva resta abbastanza contenuta. A suo parere, infatti, ha chiarito che non bisogna prendere a riferimento la platea potenziale dei pensionandi, ma solo quella reale,

certamente più ridotta, visto che non appena approvata la legge non vanno tutti in pensione a 62 anni. Poi, occorre considerare che questa platea di persone che non ha più reddito, perché ha perso il lavoro e non ha ancora i requisiti per la pensione, attualmente viene sostenuta con la cassa in deroga spendendo miliardi. Diminuirebbe anche il numero dei poveri potenziali che altrimenti vanno assistiti. Questo meccanismo di flessibilità, sostiene Damiano, risolverebbe per sempre anche il problema degli “esodati”, mettendo fine ai decreti di salvaguardia (i primi 6 sono costati ben 11,6 miliardi di euro). Ha precisato, inoltre, che la sua è una proposta di base e la riduzione del 2% può diventare 2,5% e l’8% diventa 10% con quattro anni di anticipo. » PROPOSTA BOERI

Il presidente dell’Inps ha avanzato cinque proposte che lasciano ampi margini di interpretazione sia sull’applicazione sia sui costi che l’Inps non ha indicato minimamente. Vediamo quali sono: • una rete di protezione sociale dai 55 anni in su tramite un reddito minimo garantito, per via assistenziale, che oggi manca nel nostro Paese. In questa fascia di età la povertà si è triplicata negli ultimi sei anni;

LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE LAVORO DELLA CAMERA >> ETÀ PENSIONABILE

ANNI DI CONTRIBUZIONE 35

62 63 64 65 66

-8 -6 -4 -2 0

67 68 69 70

+2 +4 +6 +8

36 37 Riduzione pensioni in % -7,7 -7,3 -5,7 -5,3 -3,7 -3,3 -1,7 -1,3 0 0 Aumento pensioni in % +2 +2 +4 +4 +6 +6 +8 +8

38

39

40

-6,9 -4,9 -2,9 -0,9 0

-6 -4 -2 -0,5 0

-3 -2 -1 -0,3 0

+2 +4 +6 +8

+2 +4 +6 +8

+2 +4 +6 +8

• consentire la ricongiunzione, senza oneri per i lavoratori, per ottenere una pensione unica mettendo insieme i contributi versati in diverse gestioni, compresa quella dei parasubordinati; • un contributo di solidarietà per coloro che hanno redditi pensionistici elevati, in virtù di trattamenti molto vantaggiosi dovuti al calcolo retributivo rispetto a i pensionati che otterranno il calcolo contributivo; • prevedere una flessibilità sostenibile dell’età pensionabile lasciando prima il lavoro e ricevendo il 3% o 3,5% in meno per ogni anno di anticipo rispetto all’attuale età pensionabile (66 anni); • consentire a chi anticipa il pensionamento e alle aziende, che vogliono favorire il lavoratore, di versare contributi aggiuntivi che diventino un supplemento al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia. Va sottolineato che sulle proposte del presidente Boeri, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti le ha considerate “un utile contributo”, aggiungendo che “sulle pensioni bisogna agire e discutere con grande misura, per non alimentare paure e aspettative ingiustificate”. 50&Più è convinta che l’introduzione di norme di maggiore flessibilità che consentano ai lavoratori di andare in pensione in anticipo, rispetto all’attuale età pensionabile (66 anni), sia decisamente importante ed opportuna. Insieme al Cupla ha più volte chiesto al Governo e alle Commissioni parlamentari, di prevedere un apposito paniere Istat mirato ai consumi dei pensionati, soprattutto per coloro che si trovano al di sotto della fascia di povertà (circa 3,3 milioni di autonomi), il cui numero è lievitato negli ultimi anni. Una soluzione potrebbe essere applicare i principi della Carta Sociale Europea, adeguando gradualmente l’importo della pensione minima (€ 502 mensili per il 2015) - come esorta il Comitato Europeo dei Diritti Sociali - al 40% del reddito medio nazionale equivalente (circa € 650 mensili). SETTEMBRE 2015 I 85


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__VIVERE IN ARMONIA SEGUENDO LE STAGIONI__

C C Chè medicina è l’uva ancor zitella, né sol la gotta vince e la renella, ma fa di più scolar da le budella, qualunque umor si vizia e ti martella.

BENVENUTO GENEROSO AUTUNNO

Almanacco Barbanera 1883

a cura di

L’ESTATE CEDE IL PASSO all’autunno, stagione generosa di caldi colori e intime atmosfere. Le giornate, man mano più brevi, sono percorse da bagliori d’oro, mentre le temperature si abbassano invitandoci a stare di più in casa. E mentre la natura si spoglia, il tempo è ancora generoso di frutti e pieno di tante cose da fare. Perché in autunno si gettano i semi, si coltivano la mente e gli affetti, tra le buone confetture e i barattoli da riempire con i raccolti dell’orto. E alle porte c’è l’Equinozio, che tradizione vuole sia il momento per la raccolta dell’uva, ma anche per una piacevole camminata nel bosco, in cerca di funghi e delle ultime more di stagione.

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LA CAROTA (daucus carota)

Fa bene perché... L’elevato contenuto di carotene, trasformato dal fegato in vitamina A, ma anche di vitamine B1, B2 e C, la rendono preziosa. Antiossidante, protegge dal cancro e fortifica il sistema immunitario. Il proverbio L’orto è la bottega di casa Pollice bio A volte c’è chi vuol vender carote per raperonzoli. Coltiviamola così Ama posizione soleggiata e clima temperato. In inverno si consiglia di collocare il vaso in un punto riparato. Foglie di rosmarino e issopo sulla terra, terranno lontana la mosca della carota. La semina La semina va effettuata in vasi profondi almeno 40 cm, e piuttosto larghi, in Luna calante, interrando i semi a distanza di 1-2 cm l’uno dall’altro, a circa 0,5-1 cm di profondità. Si può seminare da febbraio a giugno, scalarmente ogni 20 giorni circa, in modo da avere carote a lungo. Raccolta e conservazione La raccolta è scalare, in Luna crescente, da giugno a dicembre. Una volta estratte dal terreno si fanno asciugare in un locale aerato. In casa si possono tenere in frigorifero, dopo aver tagliato le foglie, in una busta di carta aperta, lontano da mele e pere.

SETTEMBRE


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Dice il proverbio...

BUONO A SAPERSI!

Profumo al naturale Per far profumare la casa in modo naturale, ottime sono le acque odorose. Spruzzate nell’aria, versate negli umidificatori, lasciate stappate nelle stanze, diffondono un aroma delicato, sottile e rasserenante. È facile anche prepararle. Ad esempio, l’acqua alla menta si rivelerà rinfrescante, stimolante ed energetica. Si prepara mettendo una ventina di foglie di Mentha piperita in ½ litro d’acqua distillata. Si porta ad ebollizione e si spegne. Si lascia in infusione per dieci minuti, si filtra e si fa raffreddare per poi travasarla in flaconi o bottiglie.

NEL CESTINO DEL MESE

MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR

MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER

COLTIVARE CON LA LUNA

Nell’orto, nel giardino, sul balcone L’estate scolora dolcemente nell’autunno, regalando giornate ancora calde per raccogliere gli ultimi succosi frutti nell’orto e nel frutteto. Ma è anche tempo di pensare alle piante in vaso più sensibili alle escursioni termiche e alle temperature che si abbassano. Ad esempio, quelle grasse: per ora basterà collocarle in punti riparati. Vediamo invece, seguendo le fasi dell’amica Luna, fiori e ortaggi cosa ci chiedono di fare. Nell’orto, tanto quello in piena ter-

ORTAGGI: bietole, carote, cetrioli, cicorie, cipolle, fagioli, fagiolini, indivie, lattughe, melanzane, patate, pomodori, peperoni, piselli, porri, radicchi rossi, rape, ravanelli, rucola, sedano, spinaci, valerianella, zucche e zucchine. FRUTTA: fichi, limoni, mandorle, mele, meloni, nocciole, noci, pere, pesche, pompelmi, susine tardive ed uva.

ra che sul balcone, tra i lavori d’inizio settembre con la Luna calante bisogna seminare o trapiantare il prezzemolo per il consumo invernale, seguito dalla semina di ravanelli, finocchi, radicchio, rape e spinaci. Ci sono poi le raccolte degli ortaggi per la conservazione sott’olio, sott’aceto e in agrodolce. Moltiplicare inoltre per talea il rosmarino e la salvia. Nel giardino, o in vaso, potare la lavanda e fare le talee. Ricordarsi di rimettere in ambienti riparati le specie sensibili ai primi freddi autunnali, come le piante d’agrumi. Asportare i boccioli sfioriti dalle specie ornamentali per prolungarne la fioritura. In Luna crescente, invece, seminare all’aperto crescione e lattughino da taglio. Trapiantare la bietola da costa e la cicoria. Raccogliere i peperoncini e le zucche da mettere, poi, in pieno sole per favorirne la maturazione. Nel giardino seminare in coltura protetta le annuali da fiore e, all’aperto, calendula, convolvolo, papavero, primula e i tappeti erbosi. Mettere a dimora bulbose a fioritura primaverile come anemone, bucaneve, croco e giacinto.

SE HAI ½ GIORNATA GUARDANDO ALL’AUTUNNO

AROMI: basilico, maggiorana, peperoncino, prezzemolo, rosmarino e salvia.

Capita che le alte temperature della stagione estiva lascino qualche segno di sofferenza sulle piante. Se, ad esempio, si nota la presenza di rami spogli e allungati, si dovrà eliminare tutto il secco con una potatura leggera. Per quelle invece lasciate all’aperto, prima di rimetterle in luoghi protetti, è necessario abituarle gradualmente, trasferendole in luogo più fresco ma sempre all’aperto. Se hanno i bordi delle foglie disseccati sarà necessario annaffiarle abbondantemente, eliminando le parti secche.

A settembre pioggia e luna son dei funghi la fortuna. Se il villan è sul fico non conosce parente, né amico. Salvia e rosmarino si trapiantano con il sole settembrino.

IL SOLE E LA LUNA IL SOLE

Il 1° sorge alle 06.25 e tramonta alle 19.34. L’11 sorge alle 06.35 e tramonta alle 19.17. Il 21 sorge alle 06.46 e tramonta alle 19.00. Le giornate si accorciano. Il 1° giugno si hanno 13 ore e 9 minuti di luce solare e il 30 se ne hanno 11 e 49 minuti: si perdono 1 ora e 20 minuti di luce solare. LA LUNA

Il 1° tramonta alle 09.30 e sorge alle 21.17 L’11 sorge alle 04.46 e tramonta alle 18.19. Il 22 tramonta alle 00.11 e sorge alle 15.00. Luna calante dal 1° al 12 e dal 29 al 30. Luna crescente dal 14 al 27. Luna Nuova il 13, Luna Piena il 28. SETTEMBRE 2015 I 87


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__SAPERI & SAPORI__

QUANDO UN HAMBURGER DIVENTA UN PIATTO GOURMET di Fiorella Palmieri - servizio fotografico di Claudia Del Bianco

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L’hamburger è da sempre considerato il tipico cibo da fast food, eppure oggi questo concetto si è modificato, così come le ricette per realizzare questa pietanza, facendola diventare addirittura un goloso piatto gourmet

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DAVANTI A UN BEL FILM, una partita di campionato, una serata tra amici, cosa c’è di meglio di gustosi e variegati hamburger? Sono facili da preparare, spesso li compriamo già confezionati, bisogna solo terminare la cottura in forno o in padella e sono pronti per essere serviti a tavola, riunendo famiglie e amici. L’hamburger è un piatto

veloce e appetitoso, che porta allegria e sfizio tra i commensali i quali, intorno alla tavola imbandita e contorni di patatine fritte, colgono l’occasione per trascorrere del piacevole tempo insieme. Oggi giorno la popolarità dell’hamburger ha fatto sì che la ricetta tradizionale, sostanziosa e alle volte pesante, si sia evoluta ed am-


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* DOSI PER 4 PERSONE

HAMBURGER VEGANO

E PANINO AI SEMI

PROCEDIMENTO. Tagliate le melanzane e la mollica di pane a cubetti piccoli. Mettete tutto in una padella antiaderente insieme all’olio e allo spicchio di aglio, quindi fate cuocere dolcemente tutti gli ingredienti fino a che risultino morbidi e profumati. Successivamente passate al passaverdure i ceci lessati, il composto di melanzane e pane, amalgamate bene l’impasto e aggiungete la menta e l’aneto tritati, insieme a un pizzico di sale. Date una forma circolare all’impasto e passatelo in padella con un filo di olio; cuocete l’hamburger da entrambi i lati così da formare una crosticina aromatica. Infine, posizionatelo all’interno del panino insieme a una foglia di lattuga, una fetta sottile di pomodoro a grappolo e, se volete, un cucchiaio di maionese vegana.

350 gr ceci lessati 40 gr patate lesse 30 gr mollica di pane 30 gr melanzana nera senza pelle 4 foglie di lattuga pane ai semi pomodoro rosso a grappolo 1 spicchio di aglio olio extra vergine aneto, menta, sale fino

in collaborazione con

i Per informazioni e curiosità scrivi a: redazione@50epiu.it

pliata a qualsiasi tipo di gusto e materia prima usata per la preparazione. Non necessariamente hamburger fatti di carne, ma anche di verdure miste, pesce, soia, con impasti preparati con molteplici tipi di farine. In particolare, una tendenza molto diffusa è quella degli hamburger vegani, per accontentare i consu-

matori che preferiscono evitare qualsiasi alimento di derivazione animale. Analogamente, le sfiziose e gustose salse di accompagnamento, che conferiscono all’hamburger quel tocco in più e vengono facilmente prodotte in assenza di uova e derivati del latte, mantenendo comunque un sapore appetitoso. Molto successo ha, per e-

sempio, la maionese vegana, preparata in maniera molto simile a quella normale, ma escludendo ogni materia prima non in linea con la cultura vegana, usando spesso il latte di soia. Un’altra proposta alternativa alla ricetta tradizionale potrebbe essere l’hamburger a base di pesce, per accontentare e soddisfare gli amanti del mare che

potranno, in questo modo, trovare il loro “fast food ad hoc”. Da una semplice e rapida ricetta per uno snack in compagnia, con creatività ed evoluzione oggi è possibile soddisfare ogni tipo di palato o preferenza culinaria ed ideologica. In cucina, come nella vita, spesso sono le cose semplici che ci rendono felici.

SETTEMBRE 2015 I 89



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animali

CONVIVENZE

CURIOSITÀ 1 In Sud America solo il 9,25% degli hotel ospita animali 2 In Europa

di Francesco Andreani

in testa c’è Zurigo con il 77% delle strutture, Londra ultima con il 17%.

Una recente indagine, condotta su 15mila strutture ricettive italiane, dimostra che una su due accetta ANIMALI DOMESTICI come loro ospiti VESTITO, MAGLIONE, giacca, profumo, dopobarba, passaporto... Guinzaglio, croccantini, shampoo e spazzola, antiparassitari, libretto sanitario... Preparare una valigia per un viaggio può essere molto divertente, se non altro perché si assapora in anteprima un periodo di riposo e di divertimento. Lo è ancora di più se è possibile portare nell’albergo che abbiamo scelto, anche il nostro amico a

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E L’ITALIA SI SCOPRE UN PAESE PET FRIENDLY quattro zampe o dalle piume multicolore. Ci sono infatti molti hotel, dentro e fuori il nostro Paese, che accettano anche gli animali domestici così da evitare, a noi e a loro,

un difficile distacco per il periodo delle vacanze. Da un’indagine condotta da HotelTonight, su 15mila strutture ricettive italiane, è risultato che il 49,7% di esse ac-

cetta anche animali domestici; una percentuale ben al di sopra della media europea che si attesta intorno al 40%, mentre quella mondiale si ferma al 37%. Siamo migliori anche degli Stati Uniti, all’avanguardia su questo tema, che ha il 48% delle strutture “pet friendly”. Tra le prime 10 città italiane ad avere il maggior numero di hotel che accettano animali domestici, la prima in classifica è Torino, con il 75% delle sue strutture; seguono Milano, con il 69%; Bologna con il 68% e Firenze con il 65%. Altre città “pet friendly” sono Rimini e Verona, entrambe con il 58% degli hotel a misura di animale domestico, e Sorrento con il 55%. Fanalini di coda di questa particolare classifica sono Napoli e Venezia, entrambe con il 53% degli hotel con ospiti a 4 zampe, e Roma con il 41% .

DAL WEB UNA RISPOSTA PER NON LASCIARLI SOLI

IL CAFFÈ È PIÙ BUONO SE PUÒ ESSERE CONDIVISO CON GLI AMICI

INIZIATIVE di Andrea Franchi

Un aperitivo in compagnia, una cena con gli amici o un caffè veloce al bar: non solo vacanze ma anche una serata in città può essere meno divertente se il pensiero va al nostro Fido rimasto solo in casa ad aspettarci. La passione per gli animali ha mosso l’ingegno dei cibernauti e, grazie al web, è stata stilata una mappa nella quale vengono indicati bar, ristoranti, pizzerie, hotel e sale da té in cui è consentito l'accesso agli animali domestici. Basta andare su www.petpassion.tv per vedere quali sono i locali italiani che accettano i nostri amici a 4 zampe. CURIOSITÀ 1 L’aeroporto J.F. Kennedy di New York sta

costruendo un terminal per accogliere animali di tutte le taglie 2 Gli amanti delle cicogne presto potranno seguire le loro migrazioni. È in preparazione Animal Tracker, un’applicazione per Android. SETTEMBRE 2015 I 91


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a cura della Redazione

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OCCASIONI

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giochi 1

CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. Il simbolo del chilociclo; 3. Un antico libro; 6. Il tempio dei bonzi; 10. Il mezzogiorno; 12. Avvezzo, abituato; 15. Cresce sotto terra; 17. Due lettere di autocritica; 18. La teca con rossi e bianchi; 20. Aeroporto sardo; 22. Un rampicante; 23. Gran Lusso; 24. Affaticati, stanchi; 28. Ai... lati delle tasche; 29. Il cuore del paziente; 30. La capitale della Tasmania; 32. Gli uffici più... burocratici!; 34. Tra Ven. e Dom.; 36. Durante il fascismo gli ebrei non potevano allevarli; 38. Appesantisce il lavoro del tribunale; 40. È simile al lupo; 41. In quella de France si trova Parigi; 42. Ricco di fronde; 44. Sigla di Ravenna; 46. Città e porto del Brasile; 47. Lecco; 48. Lo sono i fatti di pubblico dominio; 49. Antica marca d’automobili; 51. Il mitico padre di Io; 53. Così è detta la Nuova Guinea; 56. Misura punitiva; 58. È formata dalla testa del femore; 60. Tris d’assi; 61. Magdalen del romanzo

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VERTICALI 1. L’Opera 16, per pianoforte, di Robert Schumann; 2. Il regalo... per i francesi; 3. C’è quello con l’arco; 4. Un... cigno mal riuscito; 5. Proprio... io!; 6. Programma Unificato; 7. Che si possono amministrare;

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Legame di sangue; 63. Organizzazione Internazionale Migrazioni; 64. Iniziali della Ferrari; 65. Coloro che espongono il fatto; 68. Il venerdì inglese; 70. Fa svanire i castelli in aria; 72. Fu detto il Conte Verde; 73. Avviso di Ricevimento; 74. Ha corso in Giappone; 75. Un... tifoso della diva.

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35. Una grande banca italiana; 36. Il cioccolato in polvere; 37. Monti... pericolosi; 39. Il d’Estaing statista; 43. Il nome di Edberg, l’asso del tennis; 45. Hué ne è il capoluogo; 50. È tumulata sul Gianicolo; 52. Aspro come il limone; 54. Il George di Scarface del 1932; 55. Canta Ma che freddo fa; 57. Chip del film Agenzia omicidi del 1984; 59. Per poco non è zero; 60. Cortili per la trebbia; 62. L’esercizio con alti sgabelli; 66. Le prime vocali; 67. Sigla di Trieste; 69. In mezzo alla strofa; 71. Le consonanti di Alfio.

8. Uno... sul Tamigi; 9. È dolce in aprile!; 11. Un esercizio... scritto; 12. Ufficio Municipale; 13. Poesia moralistica; 14. Audace, spinto; 16. Giorgio... Chirico; 17. Costrinse Rosmunda a bere in un teschio; 19. Un attore del film Bianco Natale del 1954; 21. Molto contenta; 23. Il colle del Calvario; 24. Crescono incolte; 25. Il bimbo lo dice a tutti!; 26. Una gatta... striata; 27. Altro nome dell’Anatolia; 30. Paul del film Crocodile Dundee del 1986; 31. Colpisce con un vuoto; 33. Uno stile capriccioso;

CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 1. Solidi regolari; 6. Ospita un Parco Nazionale in Campania; 7. Il participio passato femminile di protestare; 9. Un interessante programma della Rai; 11. Diffuso nome ebraico; 12. Il Bruno grande storico dell’architettura; 14. Ha diritto al voto; 16. Misura di capacità; 18. Fanno perdere le occasioni; 19. Stanze da letto.

VERTICALI 1. Regnano con l’armonia; 2. Diminuire d’intensità; 3. Marco regista del film La villeggiatura; 4. La commette il terribile ragazzino che entra abusivamente nei computer della Nasa; 5. Un’impronta che si lascia; 7. Dimostra la colpevolezza; 8. Disposto, fissato; 9. Serie ordinate delle cose; 10. Che ci appartiene;

17. Il fiume di Bellinzona; 18. È nazionale quello di Mameli.

13. Sono allegre in certe commedie; 14. Dimora ultraterrena degli eletti; 15. Dare segno di vita; 1

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MINI CRUCIVERBA Lello 2

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Enrico Diglio

TEST 1

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CERVELLO

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Osservate attentamente le quattro figure sottostanti e dite quale di esse può essere considerata, secondo logica, “intrusa”. a)

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ORIZZONTALI 1. Il nome della Duncan, famosa danzatrice americana; 5. Dieci per gli inglesi; 6. Esposizione di quadri a Londra; 10. Colpisce l’orecchio; 11. Lo Yehudi grande violinista; 12. Quelli di spirito divertono; 13. A volte si riesce a contenerle con un cinto; 15. Sigla di Nuoro; 17. È di casa a corte; 18. L’eterna ripetente; 19. Un combustibile pulito. VERTICALI 2. La prima vertebra; 3. Il Marcello che fa il senatore solo per difendersi dal processo; 4. L’Eugenio di Puskin; 6. Un battello pneumatico; 7. Antireligioso; 8. Li percorrono le gondole; 9. Così sono detti gli statunitensi; 14. Accieca per qualche istante; 16. Unione Commerciale.

10, 11 Lionello

TEST 2 Osservate attentamente la seguente figura e andate a pag. 98.

TEST 3 Leggete attentamente il seguente brano e andate a pag. 98. Saverio è un produttore di alimenti biologici. Nella sua fattoria, posta su un colle che domina da un’altezza di 300 metri il bellissimo borgo di Castel Oliveto, coltiva frutta e verdura che vende a kilometro zero nei mercati dei comuni vicini. Particolarmente prelibati e ricercati dai consumatori sono albicocche, arance, fagiolini, melanzane, pesche, pomodori e zucchine.

CAMBIO DI CONSONANTI (10) Lionello » PAROLE... PAROLE Se ne dicon tante: “se”... “supponiamo che” “nel caso che”... e così via ipotizzando, ma alla fine non si fa altro che sfruttare le solite espressioni e presentarle in tutte le salse!

INDOVINELLO Favolino » SPERANZA D’AMORE Nella luce dell’occhio tuo profondo più chiara e nuova appare oggi la vita; quasi un fuoco segreto, in te, m’invita a vedere più chiaro il nostro mondo. __SOLUZIONI A PAGINA 98__

9, 8, 4 Lionello SETTEMBRE 2015 I 95


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SCRIVETECI: PER POSTA LARGO ARENULA, 34 00186 ROMA PER FAX 06 68139323 PER MAIL G.VECCHIOTTI@50EPIU.IT

lettere Risponde Giovanna Vecchiotti - Direttore Responsabile 50&Più

UNA MANO TESA PER AIUTARE CHI HA BISOGNO Possiamo salvarci dalla solitudine aprendoci a nuove realtà e possibilità, condividendo e appassionandoci. In questo modo anche il “peso” degli anni diventa più leggero

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SEICENTO, CROCE E DELIZIA

GENTILISSIMO DIRETTORE, sono una vostra vecchia abbonata alla rivista 50&Più: lo sono da decenni e ora ho raggiunto gli 83 anni... Ho perduto mia madre all’età di 96 anni, dopo una felice ed appassionata convivenza. Può sembrare un’assurdità per chi non ne ha fatto l’esperienza, ma quel lutto è stato così destabilizzante da gettarmi nell’esaurimento nervoso. Sono riuscita a farvi fronte da sola. Però - desidero lo sappia - l’Associazione 50&Più, con tutte le sue meritevoli e preziose iniziative, di cui il mensile è un appuntamento atteso e goduto, è riuscita a salvarmi. Sono andata avanti. Devo riconoscere di esservi riuscita anche grazie alla mia maturità, ma il vostro aiuto è stato preziosissimo e di esso desidero ringraziarvi. L’esistenza di una donna anziana e sola a Roma

Freni? A cosa servono i freni? (Tazio Nuvolari) Egregio Direttore, non so se sono ancora in tempo per dire la mia sulla Seicento...

Nel ’60, a venticinque anni, ebbi la prima Seicento, vecchia e di seconda mano. La volli fortemente e non avendone i mezzi me la feci regalare dal mio datore di lavoro. Un’auto scura, brutta, e malmessa, ma a me bastò. Andava a benzina ma anche ad acqua, per cui conservavo nel cofano un fiasco per il continuo immettere acqua nel radiatore. Velocità massima in piano 80 km l’ora, in discesa 90 e in salita 40, per cui quando leggevo il cartello di massimo 50 km mi veniva da ridere. Bucavo le gomme (ricoperte) un giorno sì ed uno no. Quando pioveva o tirava vento correvo dall’elettrauto per le candele. Tre o sei mesi durò la sventura, poi alla prima occasione acquistai un’auto nuova: una Seicento, ma 750 di cilindrata, e la vita da nera divenne rosa. Andai dappertutto: una volta finii in un burrone, un’altra in una palude uscendone sempre indenne, autista e vettura. In tre anni percorsi 150.000 km, poi un giorno lessi un cartello: “C’è una Ford nel vostro futuro”, lasciai la Fiat e passai alla Ford. Altra vita altre storie, ma da allora ho sempre acquistato e consigliato auto nuove. Emanuele Piccinno Sì, signor Emanuele, è arrivato in tempo per raccontare la sua vita con la Seicento. Una vita avventurosa, a quanto vedo, che però ricorda con piacere, nonostante le “sorprese”... 96 I 50epiu.it I SETTEMBRE 2015

è molto difficile. Lo è perché insidiata dai caleidoscopici gruppi della malavita. Io sono come un tempo: anziana (ora vecchia), civile, socialmente a posto, onesta. Ebbene, dopo la perdita materna, sono stata fatto oggetto di attenzioni di disturbo (attraverso il telefono, il citofono e persino il campanello della porta d’ingresso dell’appartamento). Una situazione incresciosa, intimorente ed altamente impressionante: sempre nelle ore notturne. Il ricorso alle forze dell’ordine, Carabinieri e Polizia, non ha sortito nessun miglioramento. Il perdurare nel tempo (20 anni...) del problema mi mette una sorta di terrore: chi sono? Cosa vogliono? Ho letto nella rivista di luglio la lettera del signor Patitucci: in essa egli parla del KeyCrime a Milano. Ne sono stata giustamente interessata e sarei felicissima di ottenere sull’argomento ulteriori notizie, consigli e suggerimenti. Penso che moltissimi altri lettori ne potrebbero approfittare: viviamo in tempi così brutti! Maria Anna Soprani Mi fa immenso piacere, signora Maria Anna, sapere che sia riuscita a superare un periodo tanto brutto e che lo abbia fatto anche grazie a 50&Più. Per quanto riguarda il KeyCrime, sono molte le richieste da parte dei lettori di un approfondimento. Non appena avremo ulteriori elementi, pubblicheremo un articolo sull’argomento.


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BASTA LAMENTARSI

Negli ultimi tempi si è molto diffusa la moda, l’abitudine, la sottocultura di lamentarsi, sia nei giovani che nei meno giovani. Secondo me queste energie andrebbero utilizzate meglio, anche perché lamentarsi e non fare niente è la strada più facile, ma non produce niente di buono, sia per sè che per gli altri. Queste energie bisognerebbe utilizzarle per costruire programmi, progetti, per una spinta al cambiamento, per costruire una società equa (...). Nessuna generazione è superiore all’altra, perciò ci vorrebbe la collaborazione di tutti i cittadini, giovani e anziani, per tirar fuori più idee possibili, le migliori che ognuno di noi ha dentro (...). Bisognerebbe anche cogliere tutte le opportunità di partecipazione che si presentano, in ogni campo: politico, economico, culturale, ambientale (...). Ci sarebbe un grande bisogno di costruire relazioni tra cittadini, sane, oneste, sincere, trasparenti e improntate al benessere delle persone, e tutti insieme prendersi carico dei piccoli e grandi problemi della gente, della società, partecipare con responsabilità, attivamente e concretamente, nelle associazioni di volontariato, nelle organizzazioni sindacali, nei partiti, nella scuola, negli oratori, nelle istituzioni a cominciare dal proprio comune, con idee, proposte, progetti che devono essere confrontati con

quelli degli altri partecipanti, per arrivare ad una condivisione delle decisioni da prendere per il bene individuale ma, soprattutto, per il bene comune. Per questo rivolgo un invito a scrollarsi di dosso il lamentarsi, che produce solo cose negative, porta all’individualismo, all’indifferenza, al pessimismo, toglie pure la fiducia, la speranza di un futuro più bello, di giustizia sociale e di pace. Non dobbiamo essere spettatori nella vita ma protagonisti attivi, propositivi e positivi, che sarà sicuramente bello e darà anche tante soddisfazioni. Ricordiamoci che la ricchezza di una democrazia è partecipazione, impegno costante, assunzione di responsabilità, prendersi cura delle cose, dei piccoli e grandi problemi, dei bisogni di tutti i cittadini del mondo. Allora con grande coraggio, tutti insieme, cerchiamo di essere protagonisti nella collaborazione intergenerazionale (...). Francesco Lena Ecco signor Francesco, abbiamo pubblicato quasi interamente il Suo appello, foriero di ottimismo e voglia di vivere. E credo che in molti seguiranno il Suo consiglio perché, come diceva Gandhi, «Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo».


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oroscopo di Aldebaran

SETTEMBRE

soluzioni

GIOCHI

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ANDREA BOCELLI

cantante lirico

vergine

bilancia

23 AGO. I 22 SET. Buon mese per voi con Giove nel segno, pianeta della fortuna e del benessere. Si verificheranno incontri piacevoli da cui scaturiranno preziosi contatti con gente in gamba. Buona la fortuna.

23 SET. I 23 OTT. Il Sole brillerà nella vostra casa. Voi stessi sarete positivi e più ottimisti del solito. Una nuova attività vi attirerà e con un po’ di coraggio potrete affrontare un nuovo ambiente che vi renderà di più.

ariete

scorpione

21 MAR. I 19 APR. Le buone occasioni non vi mancheranno, ma dipenderà dal vostro saper fare il trarne giovamento o meno. Riceverete delle notizie provenienti da un ente. Non procrastinate e rispondete.

24 OTT. I 22 NOV. Sarà un mese in cui dovrete prestare attenzione alla salute. Converrebbe una cura a base di erbe o fanghi, soprattutto per piccole noie alle articolazioni. Rispettate gli appuntamenti.

toro

sagittario

20 APR. I 20 MAG. Le stelle vi spingeranno verso il prossimo. Potranno nascere nuovi legami, collaborazioni o deciderete di iscrivervi ad un circolo, club o palestra. Sarete interessati al mondo della psicologia.

23 NOV. I 21 DIC. Saturno vi assisterà in tutto ciò che riguarda denaro, guadagni e proprietà. Sarete portati a cambiare un po’ di cose in casa. Riceverete preziosi consigli da parte di una persona amica.

gemelli

capricorno

21 MAG. I 21 GIU. Sarà un mese durante il quale desterete la simpatia di tutti. Avrete il desiderio di essere utili, di sacrificarvi per cause giuste. Farete dei brevi viaggi durante i quali abbinerete l’utile al dilettevole.

22 DIC. I 19 GEN. Non ci sarà da lamentarsi. La vostra buona stella brillerà più che mai. Voi stessi sarete rilassati e contenti di quel che siete e avete. Apparterrete alla categoria delle persone felici.

cancro

acquario

22 GIU. I 22 LUG. Pian piano le stelle vi porteranno nella giusta direzione. La vita sarà più semplice, rilassata e alcuni problemi si risolveranno. Migliorerete l’aspetto della casa creando armonia in famiglia.

20 GEN. I 18 FEB. Le vostre decisioni troveranno nell’intuito un assistente prezioso, sconfinando a volte nelle percezioni extra sensoriali. Possibile un improvviso viaggio. Evitate avvocati o imprese legali.

leone

pesci

23 LUG. I 22 AGO. Il mese inizia con Venere nel segno: il che significa che sarete cordiali, affettuosi e dotati di carisma. La gente amerà stare in vostra compagnia. Un oggetto creduto perduto verrà ritrovato.

19 FEB. I 20 MAR. Amate la compagnia e questo mese avrete molte soddisfazioni. Frequenterete persone simpatiche e nasceranno amicizie importanti nel mondo artistico o sportivo. Ottima la salute.

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REBUS (10, 11) M U ragli; O NI semi; C A denti = Muraglioni semicadenti REBUS (9, 8, 4) ES ponente; poli T I; cono TO = Esponente politico noto INDOVINELLO CAMBIO DI CONSONANTI (10) Speranza d’amore = La lente Parole... parole = Congetture/Confetture

stuzzica

CERVELLO

TEST 1 / La figura che può essere considerata “intrusa” è quella contrassegnata dalla lettera d). Essa, infatti, a differenza delle altre tre figure, è caratterizzata dal fatto che il segmento che parte dal vertice superiore del triangolo esterno termina su un rettangolo di colore diverso da quello del triangolo stesso. TEST 2 / Quale delle seguenti quattro figure rappresenta quella prima vista?

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d) TEST 3 / Quale dei seguenti prodotti non è coltivato da Saverio nella sua azienda? a) peperoni b) arance c) pesche d) melanzane


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INFORMAZIONI TRASPARENTI

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Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Offerta valida fino al 31/12/2015. Importo totale del credito 20.077,47€*. Importo totale dovuto 30.720,00€. TAEG 9,55% inclusivo di: interessi al TAN Fisso 8,67%; spese fisse contrattuali 400,00€; imposta di bollo applicata al contratto 16,00€. Importo rata 256,00€. Durata totale del finanziamento: 120 mesi. Documenti informativi presso le Filiali Compass S.p.A. Salvo approvazione della richiesta di finanziamento da parte di Compass S.p.A. Ogni richiesta di finanziamento è condizionata al preventivo ottenimento delle coperture assicurative, di cui Compass sarà contraente e beneficiaria, dovute per legge ai sensi del DPR n. 180/50.

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