Monografie no. 36, I parte

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Associazione Biblica della Svizzera Italiana

La Bibbia nella Chiesa e nella società tra passato, presente e futuro

L’Associazione Biblica della Svizzera Italiana (2003-2023)

Gennaio 2023 - numero 36

Parola&parole MONOGRAFIE

Questo numero di “Parola&parole - Monografie" è stato realizzato anche con il sostegno di

Comitato di redazione di “Parola&parole”: Ernesto Borghi (capo-redattore), Stefania De Vito, Mariarita Marenco, Renzo Petraglio, Muriel A.M. Pusterla

pro manuscripto

In copertina: Lugano, Centro Pastorale San Giuseppe (portone a sinistra)

Associazione Biblica della Svizzera Italiana

via Cantonale 2/a - CH 6900 - Lugano

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Indice

PREFAZIONE

Passione, gratitudine, ampiezza d’orizzonti (di Ernesto Borghi) p. 5

1. Albo dei fondatori p. 7

2. Alcuni cenni storici p. 9

2.1. Gli antefatti p. 9

2.2. Esiti fondamentali p. 10

(a) La fondazione dell’absi p. 10

(b) Cenni informativi su questi vent’anni p. 11

(c) Il Coordinamento della Formazione Biblica nella Diocesi di Lugano p. 13

3. Valori e prospettive fondamentali p. 15

3.1. L’importanza dell’Antico Testamento per la lettura del Nuovo Testamento

(di Paolo De Benedetti) p. 15

(a) Punti di partenza: giudaismo e cristianesimo p. 15

(b) Gesù Cristo dal Primo al Nuovo Testamento p. 16

(c) Per leggere la Bibbia in modo realmente… biblico p. 20

(d) Per concludere e… ricominciare p. 21

3.2. La lettura della Bibbia nella cultura e nella Chiesa (di Rinaldo Fabris) p. 22

(a) La società e la cultura p. 23

(b) Lettura della Bibbia nel contesto culturale italiano p. 24

(c) Difficoltà per una lettura corretta della Bibbia p. 24

(d) Opportunità per una lettura feconda della Bibbia p. 25

(e) Chiesa, società e cultura p. 26

(f) La lettura della Bibbia nella Chiesa p. 27

(g) Aspetti positivi della lettura della Bibbia nella Chiesa p. 28

(h) Prospettive p. 29

4. La vita dell’Associazione Biblica della Svizzera Italiana

(gennaio 2003 – gennaio 2023) p. 31

4.1. Seminari, incontri, convegni, viaggi p. 31

4.2. Pubblicazioni cartacee p. 113

(

a) “Parola&parole” p. 113

(b) Libri p. 119

4.3. Multimedialità p. 122

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4.4. Per associarsi ad absi p. 123 5. Verso il futuro p. 124

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Prefazione Passione, gratitudine, ampiezza d’orizzonti

L’Associazione Biblica della Svizzera Italiana compie vent’anni. Anagraficamente parlando si potrebbe dire che è entrata da qualche tempo nella maggiore età e si proietta, con le energie di un giovane, verso il futuro. Tre sono i valori e le dimensioni che in questa occasione vengono spontaneamente alla mente e al cuore: passione, gratitudine, ampiezza d’orizzonti Partendo dalla piccola zona dell’Europa che è la Svizzera a maggioranza italofona con particolare riferimento al Canton Ticino, abbiamo cercato di condividere una grande e costante passione per le Scritture bibliche, i loro contesti, i loro testi e valori etici ed estetici. Abbiamo tentato di operare secondo la massima ampiezza di vedute culturali e la maggiore serietà di metodo e di contenuto che ci sono state possibili. L’attenzione scientifica e la tensione divulgativa sono state dimensioni che abbiamo provato a considerare in modo continuo ed interrelato, secondo le logiche ecumeniche, interreligiose ed interculturali maggiori e migliori attuabili. Ecco alcunni dati circa le attività della nostra associazione in questi vent’anni:

• 747 incontri (seminari, conferenze, lezioni);

• 12 viaggi culturali (6 in Europa, 6 in Medio Oriente);

• 35 libri;

• 64 numeri della rivista “Parola&parole”;

• 12 CD audio di analisi ed interpretazioni bibliche;

• 445 socie e soci (il 65% in Svizzera, il 35% in Italia e altrove);

• 1020 soci del canale youtube (101310 visualizzazioni relative a 321 eventi registrati, dal 10 febbraio 2011 al 9 gennaio 2023);

• 964 followers della pagina Facebook “Associazione Biblica della Svizzera Italiana” sino al 9 gennaio 2023);

• 2742 soci della pagina Facebook “I volti della Bibbia” sempre sino al 6 gennaio 20231).

Attraverso questa multiforme serie di iniziative, altre realizzate in ulteriori collaborazioni e i moltissimi contatti avuti e mantenuti nel tempo abbiamo realmente perseguito gli scopi sin qui descritti? Abbiamo conseguito gli obiettivi che ci siamo posti?

Ad altri spetta dirlo, certamente non a noi. Posso soltanto affermare che quanto abbiamo realizzato in questi vent’anni, come è illustrato nelle prossime pagine, è stato il frutto dell’azione competente, intelligente e generosa di centinaia di persone2. Esse sono state e sono largamente unite, nella loro notevole eterogeneità, da un interesse per la lettura e la conoscenza dei testi biblici fatto di curiosità intellettuale e passione esistenziale. Ed è stato condiviso il nostro tentativo di evitare settarismi e fondamentalismi culturali e religiosi.

A tutte e a tutti va la mia più cordiale e affettuosa gratitudine, secondo una persuasione, che ho cercato di esprimere assai spesso: il confronto tra le diversità culturali e religiose e la collaborazione tra competenze e sensibilità differenti sono condizioni sempre essenziali per

1 Quest’ultima pagina Facebook fu creata da Anna Maria Corallo, la collega (ultimo suo libro: Gesù oltre gli stereotipi patriarcali, la meridiana, Molfetta [BA] 2022) che ringrazio sentitamente per l’idea avuta e realizzata nel giugno 2012.

2 Nelle molte note a pie’ di pagina abbiamo pensato di dare conto sinteticamente dei profili bio-bibliografici di tante decine di esperte ed esperti che abbiamo coinvolto nelle nostre attività: è un altro modo per manifestare loro la nostra gratitudine.

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provare a fare cultura. Ciò vale in particolare quando si pone al centro della propria attenzione quel caleidoscopio di significati, di nozioni e di valori dal cielo alla terra, da Dio agli esseri umani, che costituisce la rivelazione biblica e i testi che la esprimono. E a maggior ragione se Carlo Maria Martini, Giuseppe Barbaglio, Paolo De Benedetti, Rinaldo Fabris, Bruno Maggioni e Sandro Vitalini sono stati e sono i punti di riferimento del nostro operare. Certo, qualche difficoltà in questi anni non è mancata. Ciò è avvenuto anzitutto quando, per restare fedeli alla nostra identità, ci siamo scontrati con manifestazioni di durezza interiore e di rigidità intellettuale e religiosa che l’Associazione Biblica della Svizzera Italiana non ha mai condiviso né ritenuto giusto e utile condividere. A tutti coloro che sono membri absi, che ringraziamo ulteriormente e che confidiamo possano diventare sempre più numerosi in Svizzera, in Italia e altrove, lasciamo volentieri il giudizio circa la positività di quanto proveremo a realizzare…

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Albo dei fondatori

7 1.
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Alcuni cenni storici

2.1. Gli antefatti

Avevo discusso la mia tesi di dottorato in esegesi e teologia del Nuovo Testamento all’Università di Fribourg nel giugno 1996 ed ero stato invitato ad insegnare Sacra Scrittura alla Facoltà di Teologia di Lugano a partire dal settembre 1996.

Pochi mesi dopo il mio arrivo a Lugano3 , mi resi conto che il Canton Ticino poteva essere un terreno fertile per una proposta di formazione biblica che avesse due connotati fondamentali: costruire un ponte tra la ricerca scientifica in campo biblico e teologico e la divulgazione culturale di carattere esistenziale; favorire il dialogo ecumenico ed interreligioso a partire dalla lettura dei testi biblici.

Nell’aprile 1999 proposi ad alcuni colleghi ed amici4 di costituire un comitato organizzativo in vista di un convegno internazionale, che si svolgesse a Lugano e che mettesse la lettura della Bibbia, in chiave ecumenica ed interculturale, al centro dell’attenzione generale, secondo una prospettiva seriamente divulgativa.

La sede degli incontri di tale comitato, che scelse di affidare al sottoscritto il ruolo di suo coordinatore, fu la Facoltà teologica luganese, allora diretta dal teologo domenicano spagnolo Abelardo Lobato e dove ho insegnato sino al 2003. Ci riunimmo ripetutamente e in modo davvero costruttivo. Decidemmo di tenere il convegno sovramenzionato, intitolandolo “Leggere la Bibbia oggi”, il 30 marzo 2000 presso il Centro San Carlo a Lugano-Besso, già sede storica del seminario vescovile di Lugano e da qualche anno del Conservatorio della Svizzera Italiana e della Commissione Arte Sacra diocesana. Nessuno dei membri di tale comitato organizzatore avrebbe potuto prevedere che cosa sarebbe successo in quella giornata. Infatti si trattava della prima volta in cui nel Canton Ticino si svolgeva un evento simile.

Il convegno fu articolato in tre sessioni:

• la prima al mattino relativa a letture primo-testamentarie tenute da Elia Richetti, Daniele Garrone e Gianfranco Ravasi;

• la seconda al pomeriggio concernente letture neo-testamentarie tenute da Marinella Perroni, Bruno Corsani e Mauro Orsatti;

• la terza, serale, con una tavola rotonda, riguardante il rapporto tra la Bibbia e la cultura contemporanea, con la presenza di Paolo Ricca, Maria Cristina Bartolomei e Vittorio

3 La prima fotografia alla p. 8 ritrae Gherardo Colombo e il sottoscritto, al termine del seminario sul tema “Giustizia e sapienza dalla Bibbia alla cultura contemporanea”, svoltosi all’Università della Svizzera Italiana il pomeriggio 6 giugno 1997.

4 Si trattava di esponenti della Chiesa cattolica (in particolare Azzolino Chiappini, Mauro Orsatti, Claudio Laim), di pastori della Chiesa evangelica riformata (in particolare Otto Rauch, già traduttore e revisore della prima edizione della TILC, Daniele Campoli, Paolo De Petris e Martin Hauri), di un pastore della Chiesa avventista (Giuseppe Carbone), di un pastore della Federazione delle Chiese evangeliche libere nel Canton Ticino (il pastore pentecostale Giuseppe E. Laiso) e di esponenti del mondo ebraico (in particolare Vittorio Dan Segre, direttore dell’Istituto di Studi mediterranei all’interno dell’Università della Svizzera Italiana).

5 Alla p. 8 si veda la copertina del volume che pubblicò gli atti di quella giornata del 30 marzo 2000.

9 2.
5 .

La notorietà ed autorevolezza scientifico-culturale di relatrici e relatori erano risapute, ma del tutto imprevedibile erano anzitutto la quantità e fisionomia dei partecipanti. La risposta fu davvero sorprendente: circa seicentosettanta presenze, articolate in modo diverso nel corso della giornata (350 la mattina, circa 200 il pomeriggio, circa 120 la sera), di ispirazione culturale e religiosa eterogenea, e un livello di interazione con le esperte e gli esperti davvero ragguardevole.

2.2. Esiti fondamentali

(a) La fondazione dell’absi

Questo risultato mi spinse a pensare che si dovesse dare corso a tale esigenza di formazione culturale con qualcosa di più stabile e continuativo rispetto al pur interessante incontro vissuto nel marzo 2000. Nel novembre 2002, insieme a cinque altri colleghi e amici6 , inviai a cinquantasei esponenti del mondo ticinese della formazione storico-religiosa e umanistica e della comunicazione massmediale una lettera che li invitava, il 12 dicembre successivo presso la sala “Ut unum sint” della Casa Santa Birgitta a Lugano, ad una riunione informale. Lo scopo era riflettere insieme su che cosa poter realizzare nel Canton Ticino a favore della diffusione della lettura biblica a seguito del convegno “Leggere la Bibbia oggi” e in previsione dell’imminente “Anno della Bibbia” che, nel 2003, sarebbe stato celebrato in Svizzera, Germania e Austria.

Ci ritrovammo in quattordici (altri venti fecero conoscere la loro adesione, ma l’impossibilità a partecipare a questo incontro) e l’esito della riunione fu la decisione di promuovere la fondazione di un sodalizio ecumenico che favorisse in tutti i modi possibili la diffusione della lettura della Bibbia nel territorio ticinese.

In un primo tempo – sedici furono i “padri fondatori”7 , che sottoscrissero l’atto costitutivo il 15 gennaio 2003, presso la stessa sala della riunione del 12 dicembre

l’istituzione fu denominata “Associazione Biblica Ticinese” (ABTi), ma già prima della sua presentazione ufficiale si concordò unanimemente sulla necessità di mutarne il nome in “Associazione Biblica della Svizzera Italiana” (absi), comprensivo, cioè, anche del territorio a maggioranza italofona del limitrofo Canton Grigioni8

Il “battesimo” pubblico dell’absi avvenne a Lugano, nella medesima sede del grande convegno del marzo 2000, il 25 gennaio 2003 e relatore principale di quella giornata fu Rinaldo Fabris, allora presidente dell’Associazione Biblica Italiana9

Lo statuto, ancora oggi in vigore, delinea finalità e prospettive. Eccone un estratto:

art. 2. Scopi

L’A.B.S.I. è un’associazione culturale ecumenica che ha quale suo fine la promozione della lettura e dello studio della Bibbia nella Svizzera Italiana e in altri territori al di fuori dei confini svizzeri e, in particolare,

- l’ideazione e la realizzazione di iniziative atte a far comprendere l’importanza della conoscenza biblica per la formazione culturale della popolazione;

- il sostegno alla formazione culturale in campo biblico per tutti coloro che svolgon o

6 Daniele Campoli, Azzolino Chiappini, Claudio Laim, Alessandro Pronzato, Sandro Vitalini.

7 Oltre a me Pio Camilotto, Daniele Campoli, Emilio Conrad, Martino Dotta, Gino Driussi, Renato Fadini, Claudio Laim, Giuseppe E. Laiso, Luigi Maffezzoli, Mihai Mesesan, Italo Molinaro, Enrico Morresi, Carlo Silini, Sandro Vitalini e Giorgio Zappa. I cattolici furono tredici, i protestanti due (Campoli e Laiso) e rappresentante dell’ortodossia fu padre Mesesan.

8 Un vivo rammarico di questi vent’anni di attività è quello di non essere riusciti mai ad organizzare alcunché nella zona grigionese italofona e non per disinteresse da parte della nostra associazione.

9 Quanto Fabris disse quel giorno è stato pubblicato nel n. 1/2003 della rivista ufficiale dell’associazione, il periodico “Parola&parole”, che ripubblichiamo alle pp. 22-29 di questo numero di “Parola&parole –monografie”. Abbiamo ritenuto opportuno proporre anche l’intervento con il quale Paolo De Benedetti intervenne nel 2004, ad un incontro ad un anno dalla fondazione della nostra associazione (cfr. pp. 15-22).

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- la partecipazione, d’intesa con gli organismi dipartimentali e/o religiosi competenti, alla formazione degli insegnanti nel sistema scolastico e universitario pubblico e privato

art. 3. Membri ordinari

Possono essere membri dell’A.B.S.I. sia persone fisiche che enti, gruppi, associazioni culturali e comunità religiose.

art. 4. L’Assemblea generale

L’Assemblea generale è formata da tutti i membri dell’A.B.S.I. Essa è convocata almeno una volta all’anno dal/la presidente dell’A.B.S.I.

art. 5. Il Comitato

Il comitato si riunisce di regola una volta all’anno. È composto da un numero di membri da tredici a diciannove. Le seguenti istituzioni – la Chiesa evangelica riformata nel Ticino, la Chiesa evangelica riformata nei Grigioni, la Chiesa ortodossa, la Comunità di Lavoro delle Chiese cristiane nel Canton Ticino, la Diocesi di Coira, la Diocesi di Lugano, la Facoltà di Teologia di Lugano, la Federazione delle Chiese evangeliche libere del Ticino, la Theologische Hochschule di Coira e l’Associazione Cristiana Lavoratori Internazionali – possono indicare ciascuna un membro del comitato. I restanti membri sono eletti dall’Assemblea generale.

(b) Cenni informativi su questi vent’anni

Nel corso di questi vent’anni la nostra associazione ha avuto sede in quattro luoghi diversi: la Casa Santa Birgitta a Lugano-Paradiso (IV piano – 2003-2007)10 ; il Centro San Carlo a Lugano-Besso (sottotetto – 2007-2009); la palazzina che ospitava le commissioni arte sacra e musica sacra della Diocesi di Lugano (via Cortivallo 11 – 2009-2013); il Centro Pastorale San Giuseppe (dal 2013 ad oggi). La gratuità con la quale ci sono stati messi a disposizione i locali che abbiamo occupato in tutti questi anni è stato un sostegno importante per lo sviluppo delle nostre attività. Accanto a queste sedi sono lieto di menzionare con gratitudine altri luoghi e istituzioni, ove absi ha trovato accoglienza e collaborazione vive in varie occasioni: mi riferisco, in particolare, al Centro Comunitario CERS (= Chiesa Evangelica Riformata Sottoceneri) a Lugano, alle ACLI Ticino, alla Cantoria di Giubiasco, alla Parrocchia di Giubiasco e a “Spazio Aperto” a Bellinzona.

Il sottoscritto è presidente dell’associazione dalla fondazione (e sono stato rieletto nel 2007, 2011, 2015, 2019). Vice-presidenti sono stati: Tobias Ulbrich (2003-2007); Alberto Pool (2007-2009); R. Petraglio (2009-2013). Dal 2013 lo è Paola Quadri Cardani.

Del segretariato dell’absi si sono occupate tre persone: Sylva Schnyder Bracco (20032008); Gertrud Raggi (2008-2012)11; Günter Peter Sommer (2012-2022). Dall’1 ottobre 2022 segretaria è Muriel Pusterla.

L’amministrazione finanziaria è stata gestita da: Fabio Colombo (2003-2009); Maria Pia Petraglio (2009-2013); Claudio Cerfoglia (2013-2017); Günter Peter Sommer (dal 2017).

Revisori dei conti sono stati, per periodi diversi, Roberto Cisini, Fabio Colombo, Renato Fadini, Fabio Tollo e Paolo Ciocco. Attualmente ricoprono tale ruolo lo stesso Paolo Ciocco e Sergio Cameroni.

A tutti coloro che ho sin qui nominato va un mio pensiero cordiale e grato per quanto è stato possibile ideare e realizzare insieme.

Analoga gratitudine va ad altre persone con le quali, nel corso di questi vent’anni, vi è stata una collaborazione davvero costruttiva, in misura e forme differenti:

• Renzo Petraglio, biblista ed esperto di religioni abramitiche e di letteratura greca e latina;

10 Dal 1997 al 2007 sono stato responsabile del centro culturale “Ut unum sint” interno alla Casa Santa Birgitta.

11 Gertrud Raggi, dal 2011, è responsabile creativa e propositiva del sito internet e del canale youtube della nostra associazione: le siamo molto grati.

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• Oliviero Bernasconi, già docente di teologia morale all’Università di Fribourg, vicario generale della Diocesi di Lugano (1995-2003) e parroco di Genestrerio;

• Rolando Leo, già mio studente alla Facoltà di Teologia di Lugano e, dal 2008, direttore dell’Ufficio Istruzione Religiosa Scolastica (= UIRS) della Diocesi di Lugano;

• Fabio Bergamaschi, tecnico grafico che ha ideato il logo absi e ha seguito, dal 2006 in poi, con competenza, tutte le pubblicazioni edite dalla nostra associazione.

• Lidia Maggi e Angelo Reginato, biblisti e teologi della Chiesa battista in Italia e in Svizzera;

• Elena Lea Bartolini De Angeli, giudaista, docente in varie istituzioni accademiche italiane;

• Franco Buzzi, teologo e filosofo, già prefetto della Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana (2007-2017);

• Pierluigi Galli Stampino, docente di introduzione alla teologia all’Università Cattolica di Milano, presidente dell’Associazione culturale “L’asina di Balaam” e assistente spirituale del MEIC di Milano;

• Callisto Caldelari, frate cappuccino e parroco al Sacro Cuore di Bellinzona, scomparso nel 2014;

• Claudio Laim, direttore dell’Ufficio Istruzione Religiosa Scolastica della Diocesi di Lugano sino al 2008;

• Stefano Zuffi, storico dell’arte, oggi anche curatore della Pinacoteca di Ancona;

• Italo Molinaro, per molti anni responsabile del programma televisivo RSI “Strada regina”, parroco del Sacro Cuore a Lugano e ideatore del titolo della nostra rivista “Parola&parole”;

• Gian Pietro Ministrini, arciprete di Balerna e vicario foraneo del Mendrisiotto;

• Fiorenzo Maritan, già parroco a Breganzona, oggi a Castel San Pietro.

E questo paragrafo non può concludersi senza menzionare Azzolino Chiappini, rettore supplente della Facoltà di Teologia di Lugano nel 1996, che mi invitò, nel giugno di quell’anno, a diventare professore supplente di esegesi e teologia bibliche alla Facoltà di Teologia di Lugano. A maggior ragione penso con una gratitudine piena di affetto, a Sandro Vitalini, scomparso il 5 maggio 2020. Egli è stato presente sin dall’ideazione prima della nostra istituzione e, fondatore absi, ha costituito un notevolissimo punto di riferimento teologico, culturale ed umano del nostro sodalizio fino alla sua morte.

In termini di rapporti al di fuori della Svizzera Italiana, dal settembre 2005 è avvenuta l’adesione formale dell’Associazione Biblica della Svizzera Italiana, come membro associato, alla Federazione Biblica Cattolica (per es. foto incontro Sub-regione Europa del Sud e dell’Ovest

Inghilterra 2017), con la quale la collaborazione si è positivamente intensificata dal 2018 ad oggi e, come membro ordinario, alla Società Biblica Svizzera, con la quale, invece, i rapporti spesso non sono stati facili per ragioni indipendenti dalla volontà del nostro sodalizio.

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(c) Il Coordinamento della Formazione Biblica nella Diocesi di Lugano

In concomitanza con tutti i contatti e le riflessioni relative al percorso che portò alla fondazione dell’Associazione Biblica della Svizzera Italiana, ad alcune persone parve necessario che potesse essere data particolare attenzione alla formazione biblica anche nell’ambito specifico della Chiesa cattolica ticinese.

Dopo aver raccolto queste opinioni e alcune idee, mi recai nel febbraio 2003 dall’allora vicario generale della Diocesi di Lugano, Oliviero Bernasconi, al fine di esporgli tali esigenze, mettendo a disposizione della stessa diocesi a tale scopo le mie competenze scientifiche e didattiche. Egli rispose di condividere assolutamente questa idea. Assicurò che ne avrebbe parlato al vescovo, mons. Giuseppe Torti, per verificare la praticabilità anche finanziaria di questo progetto.

L’1 ottobre 2003 fu costituito il Coordinamento della Formazione Biblica nella Diocesi di Lugano, la cui responsabilità fu affidata al sottoscritto, il quale continua a svolgere ancora oggi tale funzione.

La collaborazione tra absi, un’associazione ecumenica, e l’istituzione confessionale appena menzionata è stata estremamente positiva nel corso di questi anni anche per l’interazione culturale e religiosa multiforme che si è sviluppata in questa piccola zona d’Europa, caratterizzata da una notevole varietà di esperienze formative e sociali. Essa si è accresciuta notevolmente negli ultimi decenni, per gli apporti di tante competenze e sensibilità, anche al di là di quanto talora si creda in Svizzera e altrove.

In quanto coordinatore della formazione biblica diocesana, sono dal 2003 membro di diritto dell’Ufficio Istruzione Religiosa Scolastica della Diocesi di Lugano, con il quale ho collaborato molte volte, gia fin dal 1999, ideando e conducendo varie decine di iniziative di formazione per insegnanti di religione e operatrici ed operatori della catechesi.

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Valori e prospettive fondamentali

3.1. L’importanza dell’Antico Testamento per la lettura del Nuovo Testamento (di Paolo De Benedetti12)

Quando ero ragazzo avevo comprato un’introduzione alla Bibbia intera, nella quale c’era anche una raccomandazione di trattare bene il libro della Bibbia. E il curatore – era il vo-lume introduttivo della famosa Bibbia “Marietti” –, diceva che se qualcuno ha la Bibbia non deve mai metterci sopra un altro libro – e anche se la cosa fa sorridere, confesso che io ancora oggi, per questo deposito nella mente, provo sempre un certo imbarazzo quando metto qualcosa sopra alla Bibbia.

Del resto c’è un corrispettivo ebraico molto importante: quando il rotolo della Torah, il rotolo del Pentateuco, è guasto e non lo si può più aggiustare, bisogna seppellirlo al cimitero come un defunto, bisogna trattarlo come una persona. La Bibbia è una parola che ci parla e ci accompagna a Dio. Immaginiamo una grande piazza dove confluiscono tante strade, che servono sia per arrivarci, sia per ripartirne: la Bibbia è questo. Solo i fondamentalisti immaginano che la Bibbia abbia una sola porta di ingresso e forse nessuna porta di uscita.

(a) Punti di partenza: giudaismo e cristianesimo

Quando faccio lezione, ho abituato i miei studenti a chia-mare ciò che molti chiamano Antico Testamento con una formula più esatta, cioè la Bibbia, perché quella era la Bibbia di Gesù. Gesù non leggeva certo i vangeli e meno che mai leggeva le lettere di san Paolo. Allora mi si potrebbe chiedere: «Ma allora, il Nuovo Testamento come lo chiami?». Non ho mai risolto il problema, che non è poi tanto importante; qualcuno parla di scritti apostolici, qualcun altro parla di secondo Testamento e altri ancora utilizzano ulteriori espressioni.

Prima di continuare però dobbiamo riconoscere un dato di fatto. Fra le eresie pullulanti nel mondo cristiano ve n’è stata una, la cosiddetta eresia marcionita, che sosteneva che l’A.T. fosse opera di un Dio negativo e che non avesse niente a che fare con quel N.T. che poi Marcione aveva ulteriormente ridimensionato.

La Chiesa, attraverso i secoli, ha fatto buono e cattivo uso – non parlo della Chiesa cattolica, parlo delle Chiese cristiane in generale – dell’A.T. Anzi, per certi versi, lo ha frainteso. Ha avuto il coraggio però, e qui bisogna dire che è stata assistita dallo Spirito Santo, di condannare Marcione.

D’altra parte, fino ad anni recenti, se si esaminavano i lezionari festivi di molte Chiese, si notava che in realtà il N.T. faceva la parte del leone e molto spesso l’A.T. vi figurava più che altro per quanto riguarda il libro dei Salmi. Oggi in tutte le Chiese la situazione è migliorata.

Comunque, a prescindere dalle ricadute liturgiche del discorso, io vorrei collocarmi al tempo di Gesù e spiegare perché quando dico “Bibbia” dico “Bibbia di Gesù” e quando dico “Bibbia di Gesù” dico “Antico Testamento”.

Ma che cos’era questo mondo che poi si chiamerà cristiano? La domanda può sembrare fuori dal tema che sto svolgendo, ma non è così. Di solito si pensa nel mondo cristiano che ci sia stato l’ebraismo biblico, nella sua fase antica, poi il giudaismo, e che poi sia succeduto il cristianesimo, facendo sì che l’ebraismo post-biblico medievale moderno sia

12 Questo articolo è la trascrizione, riveduta dall’autore, della relazione tenuta a Lugano, il 13 gennaio 2004, in occasione della manifestazione conclusiva dell’Anno della Bibbia nella Svizzera Italiana e già pubblicata in “Parola&parole” 3 (2004), 7-16.

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considerato, anche in senso non negativo ma storicistico, una sorta di “sopravvivenza” magari anche da affidare al “WWF”… Oggi il momento di nascita del cristianesimo è considerato diversamente; mi riferisco, in particolare, all’opera di un giovane studioso italiano Gabriele Boccaccini, il saggio Il medio giudaismo13 , in cui egli dice qualche cosa che almeno in parte voglio proporre, proprio perché ci serve a capire poi il rapporto, se è lecito esprimersi così, tra le due Bibbie.

C’è una fase del giudaismo che corrisponde all’incirca a un periodo che comincia nel II secolo prima dell’era volgare e prosegue fino al II secolo della nostra era. In questo periodo, chiamato medio giudaismo, a un certo punto compare Gesù e si profila quello che “prematuramente” viene chiamato cristianesimo. Questa fase complessa e pluralistica ha una sua chiara, distinta e unitaria personalità, per i problemi che l’attraversano e ne costituiscono il collante al di là delle molteplici e anche divergenti risposte.

È questo insieme multiforme, e non un sistema omogeneo, a costituire la matrice comune nella quale e dalla quale sia il cristianesimo sia il rabbinismo sarebbero emersi. Il legame di consanguineità che unisce l’uno all’altro non è quello che vi è tra madre e figlio, come si pensava fino a cinquant’anni fa.

Ciascuno di questi due gruppi segna una novità radicale rispetto alla comune tradizione. Per questa ragione è possibile parlare, più propriamente, di fratelli gemelli nati dallo stesso grembo.

Cristianesimo e rabbinismo sono i due “giudaismi” vincenti. Sono due, perché gli altri loro “fratelli” sono “morti”. E quali sono gli altri “fratelli”? Al tempo di Gesù e della generazione a lui successiva, intorno all’anno 70, vi erano almeno cinque “giudaismi”, ossia zelotismo, sadduceismo, essenismo, fariseismo e giudaismo “cristiano”.

Di questi cinque fratelli tre sono “morti” con la caduta del tempio di Gerusalemme e con la prima guerra giudaica. Ne sono rimasti due: il fariseismo, che poi è diventato giudaismo rabbinico, e quello che poi ad Antiochia ha preso il nome di cristianesimo. Ognuno di questi due ha, per conto suo, ricevuto e trasmesso la Bibbia.

È chiaro quindi che quando parliamo delle primissime generazioni cristiane dobbiamo dire che questi primi cristiani non sapevano di essere cristiani. Non lo sapevano e non sapevano neppure di essere altro rispetto al giudaismo rabbinico.

Che ci fosse polemica tra i vari gruppi, questo non voleva assolutamente dire alcunché, perché l’ebraismo si è sempre nutrito di polemiche. Da un lato vi è Marcione - uso la sua figura come categoria -, che nega tutto quello che precede il cosiddetto Nuovo Testamento, dall’altra abbiamo questa concezione del primo cristianesimo che legge la stessa Bibbia degli ebrei, la vive e poi ci aggiunge qualcosa; ma su questo ci intratterremo dopo.

(b) Gesù Cristo dal Primo al Nuovo Testamento Mi fermo sulla causa di questo “qualcosa”: chi è la causa di questo qualcosa? Gesù! Se noi leggiamo le testimonianze evangeliche (ed è fondamentale che le versioni evangeliche siano quattro, perché ciò significa che nessuna di esse riesce a darci pienamente una, e una sola, rappresentazione di Gesù), vediamo che Gesù ha la netta coscienza di essere “nella Bibbia”.

Cosa vuol dire “essere nella Bibbia”? Vuol dire anzitutto essere parte di quel cammino iniziato da Dio con il dono della Legge sul monte Sinai, quel cammino che Dio ha iniziato e che non terminerà sino alla fine dei tempi. Questo fa parte della coscienza gesuana di essere all’interno di quel cammino.

Gesù ha, poi, un’altra consapevolezza, ossia quella di fornire, tra le settanta interpretazioni che secondo la tradizione rabbinica si possono ricavare da ogni parola della Bibbia, una sua interpretazione del tutto nuova. Del tutto nuova, ma sempre interpretazione della Bibbia.

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13 G. Boccaccini, Il Medio Giudaismo, Marietti, Genova 1993, passim.

E allora, a questo punto, è legittimo chiedersi che cosa sia il N.T. È stato detto recentemente affermato che il N.T. è un “midrash” cristiano della Bibbia. “Midrash”, per chi non lo sapesse, vuol dire commento, commento volto a mettere in pratica un insegnamento biblico, una storia biblica, una tradizione biblica. Ci sono migliaia di midrashim (plurale di midrash) nel pluralismo interpretativo ebraico.

Gesù ha messo le basi perché si realizzasse intorno alla sua persona un nuovo “midrash” della Bibbia, ed è il N.T. che potrebbe essere chiamato, il “midrash” cristiano della Bibbia Insomma se si cancella l’A.T., si spegne la luce su Gesù.

E questo è vero anche per un’altra ragione. L’ebraismo e il cristianesimo sono fondati principalmente, a differenza delle religioni naturali antiche e orientali, su una memoria-storia o storia-memoria, nella quale il presente è un passaggio dal ricordo all’attesa. Quindi questo passaggio si sposta impercettibilmente e continuamente, non si può afferrare.

Quello che noi teniamo in mano è la memoria, quello che teniamo nel cuore è l’attesa, ma il passaggio dalla memoria all’attesa è come i battiti del nostro cuore, come il respiro dei nostri polmoni. Se noi cancelliamo, o anche solo mettiamo in secondo piano e trascuriamo quello che, per comodità di- dascalica, chiamo l’Antico Testamento, togliamo la base della memoria su cui poggia la figura, l’opera e la coscienza di Gesù.

La Bibbia è la nostra memoria. Si pensi, per esempio, alla Pasqua ebraica, alla cena pasquale; noi ricordiamo tutti gli anni l’uscita dall’Egitto e, se qualcuno non ricorda l’uscita dall’Egitto, è perduto. Ecco in quale senso la Bibbia è importante. I cristiani ricordano quello che Gesù ha fatto nell’ultima Cena, «fate questo in memoria di me». Questa memoria ha un punto di partenza, come dicevo prima, ed è significativo che questo punto di partenza sia la terra. A che cosa mi riferisco? Dicevo prima che Dio è entrato nella storia quando ha stretto l’Alleanza con il suo popolo sul monte Sinai, che viene ricordata dalla festa dell’Alleanza.

Ma la festa dell’Alleanza che cos’era? Fino all’incirca ai tempi di Gesù era semplicemente una festa delle primizie, che venivano portate al tempio. Poi lentamente vi si è aggiunta la memoria dell’Alleanza, cioè, nel giorno sei di Sivan, che è il cinquantesimo giorno dopo Pasqua, gli ebrei portavano le primizie, e questo sei di Sivan era il giorno nel quale, secondo la cronologia biblica, Dio aveva stretto l’Alleanza sul Sinai. Ve n’è traccia nei libri biblici più recenti.

Infine è prevalsa, e dopo la distruzione del tempio è diventata unica, la memoria di questo giorno come dono della Torah avvenuto appunto sul monte Sinai nel giorno dell’Alleanza. Teniamo ben presente che noi mettiamo tutto insieme, ma in realtà la Pentecoste ebraica, o diciamo il racconto dei capp. 19-20 del libro dell’Esodo, rappresentano due elementi ben distinti: stipulare l’Alleanza tra Dio e il popolo e donare la Torah.

E questo punto di arrivo trabocca nel Nuovo Testamento. Se si legge il cap. 2 degli Atti degli Apostoli si nota che esso è esattamente una riproduzione, un’imitazione di Es 19: «mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo».

È già importante questa locuzione «tutti insieme nello stesso luogo», come il popolo ai piedi del monte Sinai. «Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro».

E nel racconto di Es 19 il testo dice che vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di corno: tutto il popolo che era nell’accampamento fu scosso da tremore. E poi Dio parla; Mosè parlava e Dio gli rispondeva con una voce di tuono. Ed ecco che anche qui c’è il rombo, c’è il fuoco, c’è il vento e c’è lo Spirito Santo, il quale, nella concezione ebraica, è, per così dire, la vita della Torah. Anzi lo Spirito Santo, nella concezione ebraica come nella concezione cristiana, è la fonte di tutta la Bibbia.

La Bibbia è parola dello Spirito Santo. Quindi noi vediamo che la Bibbia ebraica trabocca nel libro degli Atti con una ripetizione della teofania sinaitica tra il memoriale e il sacramento, tra il sacramentale e il memoriale..

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Ma questo racconto che cosa ci dice? Che nella realtà degli apostoli, ancora tutti vivi e ancora tutti a Gerusalemme, non c’era assolutamente l’idea di una cesura e non c’era neanche l’idea di completare la Bibbia, di operare un’aggiunta. Si vede, infatti, come gli apostoli, e prima di tutti Paolo, negli Atti parlassero e non scrivessero, cioè annunciassero la Scrittura, la Scrittura come era vissuta da Gesù.

Nella Bibbia ebraica noi abbiamo dei racconti che ci descrivono la Scrittura come vissuta, per esempio, da quel personaggio mistico e in parte enigmatico che è il Servo del Signore, la Scrittura vissuta dal profeta Geremia, la Scrittura vissuta dal profeta Ezechiele. Gli Apostoli proclamavano la Scrittura vissuta da Gesù. E questo avveniva in un periodo in cui non c’era il Nuovo Testamento.

Queste cose poi, come tutti sappiamo, sono state scritte e sono considerate dai cristiani con la stessa autorità della Bibbia ebraica, cioè ispirate dallo Spirito Santo. In merito non ho alcuna riserva da avanzare, ma vorrei semplicemente attirare l’attenzione di lettrici e lettori su un aspetto che può sembrare una pedanteria, ma non lo è.

È troppo semplice dire che la Bibbia è composta di due parti diseguali, Antico e Nuovo Testamento. Io intendo dire che la Bibbia è l’Antico Testamento a cui si aggiunge un racconto molteplice, dai molti generi letterari, un racconto del fatto che un personaggio, che noi dichiariamo Figlio di Dio, ha vissuto questa Bibbia.

È un testo che noi consideriamo ispirato: ma non lo vorrei ritenere un prolungamento della Bibbia, bensì, piuttosto, una realizzazione della Bibbia raccontata a noi. Si dirà: son giochi di parole! Spero di no.

Del resto, a proposito di Gesù che viveva la Bibbia: come egli viveva la Bibbia, come la leggeva?

Ci sono due ambiti. Il primo: Gesù insegnava in parabole. Questo genere letterario non è una sua invenzione. I maestri contemporanei di Gesù avevano lo stesso stile, soprattutto quando parlavano non nelle scuole, ma alle folle. I mae-stri di Gerusalemme in genere insegnavano nelle scuole e quindi la loro produzione parabolica era minore; crescerà dopo la distruzione del tempio del 70 d.C. I maestri della Galilea, invece, amavano parlare alle folle.

Abbiamo un esempio in proposito in cui Gesù usa i due metodi, quello, chiamiamolo così, per la folla e quello per i discepoli, ed è la parabola del seminatore (cfr. Mc 4,1-9 e paralleli). In essa alle folle offre la parabola e ai discepoli propone un insegnamento, potremmo dire, accademico. Gesù insegnava in parabole, tant’è vero che egli, in ambito ebraico, è stato definito un grandissimo maestro di parabole. E le parabole di Gesù a volte sono identiche a quelle dei rabbini, altre volte no, e hanno una caratteristica peculiare, assente nei racconti rabbinici: in alcune parabole di Gesù compaiono le donne. La seconda caratteristica dell’insegnamento di Gesù è la cosiddetta “charizah” (= collana). Consideriamo l’episodio dei discepoli di Emmaus (cfr. Luca 24,13-35). Gesù “si fa incontrare” da quei due discepoli di Emmaus, che erano molto malinconici, e avevano ragione. Poi Gesù dice: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». È un po’ come se io salissi su di un treno, vedessi in uno scompartimento due che discutono, mi sedessi lì e chiedessi: di cosa state parlando? Una cosa naturalissima.

«Si fermarono con volto triste; uno di loro di nome Cleopa gli disse: “tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?”».

Anche qui apro una parentesi: è possibilissimo che a Gerusalemme molta gente non si sia accorta di quello che succedeva, perché Gerusalemme a quell’epoca era una città grande; c’erano le feste, c’erano i forestieri, non è detto che tutti gli abitanti di Gerusalemme avessero questa consapevolezza.

«Domandò: “Che cosa?”. Gli risposero: “tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e parole”». E raccontarono tutto. Raccontarono che le donne non avevano trovato il corpo nel sepolcro, dissero di aver avuto una visione di angeli, i quali avevano affermato che Egli era vivo. «”Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno

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trovato come hanno detto le donne, ma Lui non l’hanno trovato”. Ed Egli disse loro: “stolti e tardi di cuore nel credere alle parole dei profeti”». Essi non erano tardi di cuore perché ci credevano, erano tardi di cuore perché non sapevano credere. «”Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a Lui».

Si presti attenzione: il testo dice «in tutte le Scritture».

«Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti Egli fece come se dovesse andare più lontano ed essi gli dicono: “Resta con noi che si fa sera» E quando Egli dice la benedizione sul pane «si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero; ma Lui sparì dalla loro vista, ed essi si dissero l’un l’altro: “non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino? Quando ci spiegava le Scritture?”».

E adesso leggiamo una storia di circa 70 anni dopo, ebraica14 .

«Mio padre, Abujah era uno dei notabili di Gerusalemme. Quando venne il giorno della mia circoncisione, egli invitò tutti i notabili di Gerusalemme e li fece accomodare in una casa. Rabbì Eliezer e Rabì Jehoshua, invece, li mise in un’altra casa. Dopo che gli invitati ebbero finito di mangiare e di bere, si misero a battere le mani e a danzare. Allora Rabbì Eliezer disse a Rabbì Jehoshua: “Mentre costoro passano il tempo alla loro maniera, noi occupiamoci delle nostre cose”. Si misero pertanto ad occuparsi delle parole della Torah, passando dalla Torah ai Profeti e dai Profeti agli Scritti; e un fuoco discese dal cielo e li circondò. Mio padre Abujah disse loro: “Miei maestri, siete venuti ad appiccare il fuoco alla mia casa?”. Gli risposero: “Dio ce ne guardi; noi stavamo seduti, facevamo una collana (chorezim) con le parole della Torah, passavamo dalla Torah ai Profeti, dai Profeti agli Scritti ed ecco che queste parole sono divenute gio-iose come lo erano quando furono date sul Sinai e il fuoco si è messo a leccarle, come le leccava sul Sinai”»15

Notate l’analogia tra i due episodi. Gesù stava facendo quello che facevano Rabbì Eliezer e Rabbì Joshua. Nel racconto rabbinico, però, il fuoco si vede, mentre nel racconto lucano il fuoco è dentro gli ascoltatori.

È lo stesso modo di stare dentro la Scrittura, e, in Gesù, questo modo di stare dentro la Scrittura si riscontra sia nell’insegnamento, sia nell’esistenza.

Allora si comprende che il Nuovo Testamento è qualcosa di più e qualcosa di meno che un complemento della Bibbia; non è un complemento della Bibbia, perché la Bibbia è di per sé completa, ma è qualcosa di più, perché è il racconto di come la Bibbia è stata vissuta da Colui che è la Parola fatta carne.

E allora adesso passiamo ad un’altra immagine del Nuovo Testamento, contenuta nel prologo del vangelo secondo Giovanni. «La parola si fece carne e pose la sua tenda in mezzo a noi» dice il testo giovanneo (cfr. 1,14).

Ma colui che ha scritto questo prologo – non sappiamo chi sia – certamente aveva in mente non solo il verbo greco skenûn, che vuol dire “mettere la tenda” donde “scena”, ma intendeva ricreare con parole greche la teologia della divina shekhinah, che ha le stesse consonanti di skenûn. Che cos’è la shekhinah? È la presenza di Dio nel mondo. Il Dio fatto carne. O, come potremmo dire anche, il Dio fatto parola, perché nella Bibbia sia il vocabolo parola, sia il vocabolo carne hanno ciascuno dei significati che non ci sono nel nostro uso comune in lingua italiana.

Parola vuole anche dire avvenimento o cosa: la parola divina è un evento. E carne in ebraico vuole anche dire realtà di questo mondo. Allora il prologo giovanneo ci vuole significare che l’evento divino, chiamato parola, lògos, è diventato realtà di questo mondo. Ed è la shekhinà; un concetto che è molto comune nel pensiero ebraico, nella mistica e in vari altri ambiti.

14 Cfr. Talmud Yerushalmi. Chaghigah, 2.1; 77b.

15 Questa traduzione è tratta da A.C. Avril-P. Lenhardt, La lettura ebraica della Scrittura, Qiqajon, Bose (VC) 1989, p. 45.

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È Dio quaggiù, l’immanenza di Dio, il Dio fatto carne. Questa espressione si può applicare benissimo al dono della Torah. Infatti quando Dio parla sul monte Sinai dice parole di uomini, esce dall’ineffabile e si incarna.

In che cosa? Nelle parole, ma “il Verbo” non è “la parola”? Ecco perché, in un certo senso, aveva ragione Martin Cunz quando istituiva l’equivalenza tra Torah rivelata e Gesù, come le due incarnazioni della parola eterna di Dio.

Pertanto si può capire come, se non si tiene collegato quello che noi chiamiamo il Nuovo Testamento con la Bibbia, tutto crolla e Gesù diventa una specie di “mago”, di carismatico, come tanti altri alla sua epoca, anche molto rispettabili.

Si pensi, per esempio, ai rabbini in Galilea, i quali operavano molti miracoli.

(c) Per leggere la Bibbia in modo realmente… biblico

Detto tutto questo, si capisce perché si deve evitare con la massima cura quello che le Chiese hanno fatto per circa duemila anni, ossia una lettura tipologica del cosiddetto Antico Testamento.

Ecco due esempi di lettura tipologica, uno serio ed uno “ridicolo”. L’esempio “ridicolo” è quello che si trova nel “Dialogo con Trifone” di Giustino Martire. Quando egli parla del bastone di Mosè che divideva le acque lo accosta al bastone su cui era fissato il serpente di bronzo e identifica tutti e due con la croce di Gesù. Un esempio un po’ meno stravagante e molto ricorrente è il sacrificio di Abramo. Isacco rappresenterebbe Gesù che si immola. È il “tipo” di Gesù in croce.

Vediamo pure un terzo esempio che ricorre spesso nelle omelie: la manna è il “tipo” dell’eucaristia. Io allora chiedo: e le quaglie di che cosa sono il “tipo”? Non ho mai trovato una risposta in proposito.

Questa interpretazione tipologica è di origine ellenistico-pagana. Infatti gli studiosi alessandrini l’applicavano ad Omero, poi soprattutto attraverso Origene essa è entrata nella lettura biblica compiuta dalla Chiesa ed è stata funesta perché ha distrutto la concretezza dell’A.T., l’ha trasformato in una serie di figure. Si tratta di figure come quelle che appaiono sullo schermo, che passano, di figure che non avevano più una consistenza drammatica, concreta, umana, ma rimandavano semplicemente al dopo. E questo modo di leggere la Scrittura compare abbastanza presto, quindi anche ben prima di Origene. La lettera agli Ebrei presenta già delle applicazioni di questa tendenza interpretativa.

In realtà io credo che, tenendo conto dell’intensa consapevolezza biblica di Gesù, si debba capovolgere la situazione. Intendo dire che c’è un rapporto tra il sacrificio di Abramo e il sacrificio della croce, ma è il rovescio di quello più comunemente tratteggiato: non è che Isacco prefigurasse Gesù, ma è Gesù che si sentiva nella situazione di Isacco. E questa interpretazione va estesa, applicata cioè a tutti i rapporti di eventi o di simboli tra Antico e Nuovo Testamento. È nel Nuovo Testamento che c’è la consapevolezza di vivere esperienze già primo-testamentarie, non che l’A.T. sia una proiezione nel Nuovo.

Non si deve infatti mai dimenticare che, benché la Scrittura ci insegni tante cose, Dio è sempre imprevedibile, e la Scrittura altrettanto. E quindi non possiamo dire “tutto è già annunciato nell’A.T”. Quello che succede con Gesù è largamente imprevedibile. L’idea che Dio si faccia uomo è imprevedibile, e inaccettabile anche oggi per moltissime persone. Si deve partire quindi da un fatto: gli esseri umani del N.T., anzitutto Gesù e gli apostoli, ma anche la gente comune che incontriamo nelle pagine delle versioni evangeliche conoscevano la Bibbia meglio di quanto la conosciamo noi, avevano la Bibbia nel loro DNA, la vivevano.

E per loro era facilissimo riferirsi a categorie bibliche. Perché? Se noi raccontiamo la storia d’Italia, possiamo raccontarla tutta senza chiamare in causa Dio, e così se raccontiamo la storia di Francia, d’Inghilterra e persino degli Stati Uniti (forse alcuni americani non ne sono tanto convinti, ma è così). Invece, che noi siamo credenti o che noi non siamo credenti, che noi siamo ebrei o non lo siamo, non possiamo raccontare la storia del popolo ebraico

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senza parlare di un fondatore: Dio. Per alcuni, anzi per moltissimi si trattava di una realtà, per altri era un mito, ma, comunque, nessuno può far storia del popolo d’Israele senza il personaggio Dio.

Ecco perché la coscienza di Gesù è quella di tutti i suoi contemporanei e di quelli che l’hanno preceduto e di quelli che sono venuti dopo di loro è una coscienza che non occorre neanche chiamare religiosa. Essa è la percezione di essere nel fiume della Bibbia e nessuno, al tempo di Gesù, avrebbe mai detto che questo fiume si era fermato in quel momento, in attesa di riprendere il suo corso dopo circa cent’anni (infatti tra la chiusura del canone dell’A.T. e la stesura dei testi del Nuovo passano circa 100 anni).

(d) Per concludere e…ricominciare Vorrei terminare commentando un altro testo biblico, ossia Marco 9,2-13. «Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli». La tradizione dice che è il monte Tabor, però non si hanno delle certezze assolute. I luoghi santi della Palestina sono quasi tutti inattendibili sotto il profilo storico. Il gesuita americano padre McKenzie, grande biblista contemporaneo, dice che l’unico luogo santo sicuro è il lago di Tiberiade, che è sempre stato lì, sappiamo che cosa sia, e non ha repliche nei dintorni.

«Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!”». Pietro non è per niente stupefatto di vedere Mosè e Elia. Perché? Perché era immerso in quella cultura storica ebraica di memoria che ho già menzionato, in cui i personaggi biblici erano realtà. «Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. Poi si formò una nube che li avvolse nell’ombra e uscì una voce dalla nube: “Questi è il Figlio mio prediletto, ascoltatelo!”».

Nell’interpretare questo passo si dice spesso che Gesù compare tra il profetismo e la legge: Elia e Mosè. La questione è un po’ più complessa. Elia non è solo la categoria dei profeti, ma è colui che annuncerà la venuta del Messia. Nella credenza ebraica il Messia scenderà dal monte degli Ulivi a cavallo di un asino, preceduto dal profeta Elia. Quindi Gesù è certo collocato tra il profeta e il legislatore, ma è anche tra il passato, Mosè, e il futuro, Elia, cioè nel centro della storia.

«E discorrevano con Gesù»; non sappiamo che cosa si dicessero, sappiamo solo che due tempi si congiungono nell’impercettibile presente.

Quei due tempi confluiscono in Gesù. E questa luce è una luce escatologica. Le Chiese orientali, dopo l’identificazione di questo monte con il monte Tabor, parlano della luce taboritica, una luce soprannaturale che alcuni santi monaci qualche volta vedono, ma che comunque è riservata alla fine dei tempi.

Anche questa è una credenza rabbinica, perché nel racconto della creazione Dio dice: «sia la luce», poi il quarto giorno crea il sole e la luna. E allora i maestri si chiedono che cosa c’entrino il sole e la luna con la luce già creata prima. Allora essi affermano che la luce creata prima è la luce mistica che Dio poi nasconde per rivelarla alla fine dei tempi.

Quindi anche questo biancore straordinario è qualcosa che simboleggia l’intero arco della presenza di Dio nel mondo, dalla creazione della luce alla luce escatologica.

Elia e Mosè discorrono con Gesù; di che cosa avranno parlato? I discepoli erano curiosi. Gesù impone loro il silenzio fino alla sua risurrezione. Ed essi non capiscono neanche che cosa voglia dire risuscitare. In questo caso erano un po’ tardi, perché in realtà all’epoca di Gesù l’idea di risurrezione era diffusissima. Essi hanno puntato l’attenzione più su Elia che su Mosè, ma sull’Elia del futuro, non l’Elia del passato.

E Gesù dice: “Elia è già venuto”. E anche qui c’è una credenza ebraica, una delle infinite credenze ebraiche, secondo cui il Messia è già venuto e non verrà più, oppure è già

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nato, ma non si è ancora rivelato. Quindi questa figura di Elia rappresenta nello stesso tempo memoria e attesa.

È chiaro anche da questo aspetto – i racconti delle versioni evangeliche sono arrivati a redazione finale nella seconda metà del I secolo – che questi personaggi, in primo luogo gli evangelisti non avevano la minima idea di realizzare un’aggiunta, ma avevano invece la vivissima coscienza di vivere dentro la Bibbia.

Per questo hanno molto da insegnarci, hanno da insegnarci, essi e i maestri di Israele, che noi dobbiamo vivere la Bibbia facendo possibilmente quello che facevano rabbì Ismaele e rabbì Eliezer e che faceva Gesù, cercando cioè di dar fuoco alle parole. Il N.T. ha questo compito straordinario per noi, oltre che dirci chi era Gesù: insegnarci a far tornare fuoco le parole della Scrittura.

3.2. La lettura della Bibbia nella cultura e nella Chiesa (di Rinaldo Fabris16) Questo incontro offre l’opportunità di riflettere insieme sulla lettura della Bibbia nella società, nella cultura e nella chiesa. Nel calendario liturgico della chiesa cattolica il 25 gennaio è il giorno commemorativo della chiamata di san Paolo. L’apostolo non è un “convertito”, anche se si parla della “conversione di san Paolo”. Nei libri liturgici cattolici attuali si celebra “la chiamata di Paolo al Vangelo”. Mi auguro che per tutti avvenga la conversione alla parola di Dio. Questa conversione è sempre possibile. Nessuno è mai convertito totalmente alla parola di Dio, scritta e documentata nella Bibbia.

Mi piace iniziare con un testo biblico, scritto nel II secolo a.C. Questo è uno dei pochi testi firmati del Primo Testamento o Testamento ebraico. L’autore è Gesù figlio di Sirach di Gerusalemme, figlio di Eleazaro. Il libro è stato tradotto in greco dal nipote dell’autore. Il testo originale ebraico era perduto, ma è stato ritrovato negli ultimi secoli. Sono stati messi insieme i pezzi, trovati alla ghenizàh - deposito dei libri sacri - del Cairo, a Masada e da altre parti. Nel cap. 24 delle edizioni a stampa, Gesù figlio di Sirach fa l’elogio della sapienza. Alla fine, in una specie di autoritratto, come fanno alcuni pittori, scrive: «Tutto questo è il libro dell’Alleanza del Dio altissimo, legge che ci ha imposto Mosè, l’eredità delle assemblee di Giacobbe. Essa trabocca di sapienza come Pison - il fiume mitico del giardino dell’Edencome il Tigri nella stagione dei frutti nuovi. Fa traboccare l’intelligenza come l’Eufrate e come il Giordano nei giorni della mietitura. Espande la dottrina come il Nilo e come il Ghicon nei giorni della vendemmia» (Sir 24,22-25).

I fiumi della sapienza partono dall’unica fonte che è Dio. Poi l’autore aggiunge un riferimento al suo ruolo di “maestro”. Egli fa scuola ai giovani delle famiglie bene di Gerusalemme, candidati a diventare magistrati, esperti della legge: «Ho detto, innaffierò il mio giardino, irrigherò la mia aiuola ed ecco il mio canale è diventato un fiume, il fiume è diventato un mare. Farò ancora splendere la mia dottrina come l’aurora, la farò brillare molto lontano, riverserò ancora l’insegnamento come una profezia, lo lascerò per le generazioni future. Vedete, non ho lavorato solo per me, ma per quanti cercano la dottrina» (Sir 24,29-32).

Mi auguro che questo fiume dell’Associazione Biblica della Svizzera Italiana diventi un mare, il mare della sapienza. Questo è il sogno anche di Isaia quando dice che la saggezza riempirà il Paese come le acque del mare, allora ci sarà la pace, shalôm, quando si riverserà la sapienza su tutti (Is 11,9).

Viviamo in tempi duri dove domina l’insipienza. Chi si prepara a fare o fa la guerra è insipiente. Abbiamo bisogno di tornare alla fonte della sapienza. Forse non risolveremo subito i nostri conflitti, ma almeno ritroveremo la strada per la direzione giusta. Si può camminare lentamente, ma quello che conta è camminare nella direzione giusta e non correre in una direzione sbagliata.

Dopo questa premessa possiamo fare un viaggio virtuale dentro la società e cultura attuale e nella Chiesa per vedere quale è l’interesse e il metodo di lettura della Bibbia, intesa

16 Testo pubblicato in “Parola&parole” 1 (1/2003).

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come documento scritto, grande codice, non solo per il popolo ebraico e cristiano, ma per tutta l’umanità. I cristiani, anche a costo di un conflitto con la matrice ebraica, hanno portato la Bibbia ai popoli.

L’apertura dei cristiani ai popoli ha reso difficile la relazione con gli ebrei. Propongo una verifica della situazione della società e della cultura per collocarvi la lettura della Bibbia.

(a) La società e la cultura

Non avendo esperienza diretta della Svizzera italiana mi riferisco al contesto italiano. Perciò non ho la pretesa di far collimare la mia esperienza con quella di chi vive in altre situazioni e ambiti. Viviamo in un contesto di insicurezza e paura globale. Questo non è più un modo di parlare retorico convenzionale. La paura globale è caratteristica delle società - al plurale - del benessere. Nelle società povere, siccome non c’è molto da perdere, si ha paura di morire di fame, di sete o di mancanza di cure mediche. Ma chi ha assaggiato il benessere, e non solo assaggiato, vive nell’insicurezza di perdere quello che costituisce il suo background psicologico, culturale, sociale.

Dentro questa insicurezza globale - anche per la diffusione dei mezzi di comunicazione - forse più occidentale o meglio ancora nord-atlantica, si esasperano la ricerca di identità forti e il bisogno di appartenenza. Questo avviene in una fase di rimescolamento delle popolazioni, dei gruppi etnici e religiosi. Si avverte il bisogno di ritrovare la propria identità religiosa, in alcuni casi etnica, affermata anche con la forza, per non dire con la prepotenza. Non propongo di usare l’immagine cristiana per affermare la propria identità nei confronti di altri gruppi o altri popoli. L’identità non può essere agganciata a strumentalizzazioni politiche della fede cristiana o del linguaggio religioso.

Un altro aspetto della cultura nella società attuale è il linguaggio della comunicazione di massa o dei cosiddetti “mass-media”. Non è solo una lettura negativa di questo fenomeno, ma una presa di coscienza di un fatto che coinvolge tutti. Rispetto alla comunicazione di massa la lettura della Bibbia - antico testo trascritto, tradotto e commentato - è molto debole. Essa si confronta con un gigante, che è la “comunicazione di massa”, dove il linguaggio è rapido, semplificato, effimero, fatto per durare un giorno, come i giornali e i messaggi scambiati dai telefoni cellulari. Il linguaggio dei mass-media è quello dell’immagine e delle emozioni.

Qualcuno vorrebbe sposare la Bibbia ai mass-media in modo che acquisti forza. Ma il messaggio è condizionato dallo strumento fino al punto - anche se questo non è un dogmache lo strumento è il messaggio. Non è innocuo che si scriva sul giornale o si parli alla televisione. Il messaggio è condizionato dallo strumento della comunicazione, caratterizzato dalle immagini e dalle emozioni. Da qui deriva il suo grande fascino e forza di attrazione Attraverso segni e suoni, soprattutto suoni, agisce sugli stati d’animo delle persone. Il linguaggio musicale ha una grande forza emotiva. Basta guardare che cosa succede nei concerti giovanili dove c’è un enorme coinvolgimento di massa.

Questo è l’universo della “cultura”, intesa non solo come cultura delle biblioteche e dei monumenti dell’arte. Cultura è anche il modo di comunicare e lo stile di vita che si segue. Tutto questo fa parte della mentalità o della cultura. Dentro questo universo culturale si colloca lo strumento scritto che viene da lontano come sono i libri, “tà biblìa”, in italiano, la Bibbia.

Un altro aspetto della cultura attuale, con il quale deve fare i conti la lettura della Bibbia, sono gli interessi delle persone centrati sul presente immediato, senza storia e senza futuro. Questo aspetto vale per i giovani, ma non solo. Anche gli adulti, pur avendo avuto una formazione storica e umanistica, tendono a vivere ripiegati nel presente. Essi rimuovono il passato senza grandi prospettive per il futuro. Questa situazione crea delle difficoltà per un libro che viene da lontano ed è orientato al futuro. La Bibbia non serve per il quotidiano perchè non risolve i problemi immediati e urgenti. Essa offre le grandi prospettive del regno

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di Dio, della libertà e della giustizia. Le persone hanno bisogno della libertà e della giustizia consumabili immediatamente.

(b) Lettura della Bibbia nel contesto culturale italiano

Questo è il contesto della società e della cultura attuale. Non ha nessuna pretesa di fare una fotografia o un’indagine documentata. Si tratta solo di impressioni. La situazione attuale è caratterizzata dalla paura, dalla frammentazione del linguaggio, dalla immediatezza, dalla forza coinvolgente dei mass-media e dalla tendenza a vivere nel presente, senza radici nel passato e senza prospettive future. Questo presenta una difficoltà per un incontro fecondo con la Bibbia nel contesto culturale italiano. La Bibbia viene dal passato, è un vecchio libro. Da qualche parte d’Italia per indicare un discorso noioso, che non finisce più, si dice “bibbioso”. Una volta c’era un modo di dire analogo: “lungo come il passio”, riferendosi alla lettura in latino della passione.

L’idea che la Bibbia sia una cosa vecchia, noiosa, fatta per persone che non hanno altri interessi, viene dalla memoria collettiva degli ultimi secoli. Rispetto all’interesse tutto centrato sul presente immediato, la Bibbia propone l’orizzonte della trascendenza. Oggi invece c’è la tendenza a guardare alla terra. Non si guarda in alto. Osea diceva molto bene: «Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto, nessuno sa sollevare lo sguardo» (Os 11,7). Anche oggi tutti sono preoccupati delle vicende politiche e del consumo immediato delle cose. Dal tempo di Osea, che vive nell’VIII secolo a.C., non è cambiato molto. La Bibbia presenta il mondo di Dio e il suo regno.

Un secondo aspetto riguarda l’orizzonte della responsabilità. Oggi tutti vogliono affermare i propri diritti. I diritti umani sono giusti e sacrosanti: diritto alla libertà, alla comunicazione, alla salute, ecc. Tutto questo viene anteposto alla responsabilità. La Bibbia invita alla responsabilità. «Dov’è tuo fratello?»: questa è la domanda con la quale si apre la storia dei conflitti. Sarebbe interessante rivolgere oggi questa domanda: «Dov’è tuo fratello?», l’ucciso, la vittima. È difficile proporla in un mondo in cui di fronte alla vittima tutti si tirano fuori: io non c’entro. C’entra il governo, la famiglia, la scuola, la Chiesa, ma io non c’entro. Si è passati dalla responsabilità alla deresponsabilizzazione. In questo contesto è difficile leggere un testo che rimanda continuamente alla responsabilità: Dove sei? Dov’è tuo fratello?

Infine accenno alla debolezza del linguaggio scritto. Oggi c’è una difficoltà a leggere. Si è più disposti a lavorare e organizzare che non a leggere. Si è pronti a leggere la cronaca sportiva, qualche notizia, ma non a condurre una lettura costante della Bibbia. Questo è un problema culturale. Inoltre esiste un diaframma legato al linguaggio della Bibbia, alle sue immagini, al suo mondo culturale nomadico o agricolo. L’organizzazione delle tribù di Israele cosa può dire alla civiltà urbana e post-urbana, in cui prevale la comunicazione massmediatica?

(c) Difficoltà per una lettura corretta della Bibbia

Per il contesto italiano c’è anche la difficoltà che deriva dalla formazione. Nel contesto culturale accademico, ma non solo in esso, c’è l’ignoranza quasi totale, forse incolpevole, dei metodi scientifici nella lettura della Bibbia. Nelle università gli studenti che frequentano il corso di laurea in lettere classiche o lettere moderne, e quanti studiano materie storiche, non conoscono i metodi scientifici della lettura della Bibbia, per esempio il metodo storico-critico. Non sanno, per esempio, che il metodo letterario semiotico viene applicato anche alla lettura dei testi biblici. Il metodo storico-critico viene applicato ai testi di Omero e di Cicerone, ma non ai testi della Scrittura.

Alcuni professori, espertissimi nel campo della filologia classica, quando affrontano il Vangelo secondo Marco, non si pongono il problema di una lettura storico-critica. Dei testi della Bibbia si fa una lettura tendenzialmente fondamentalista. Quando si citano i precetti

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morali o le leggi bibliche si ignora che dietro c’è un mondo culturale con la sua evoluzione storica. Si legge la Bibbia un po’ come fanno gli islamici con il Corano. Questa è la situazione non della gente semplice, che non pretende di avere una formazione storico-critica, letteraria, ma delle persone colte. Manca la conoscenza dei metodi di analisi, per esempio di quello narratologico o retorico, applicati alla Scrittura.

Un secondo aspetto riguarda l’assenza di un insegnamento e studio scientifico sistematico della Bibbia nelle università. Si fa una lettura quasi fondamentalista oppure moralistica della Bibbia. Si conosce il decalogo, ma non il contesto dell’Alleanza e il significato sapienziale dei comandamenti.

Infine c’è una difficoltà derivante da pregiudizi di carattere ideologico. La lettura e l’interpretazione della Bibbia sono attribuite alle Chiese che lo farebbero dogmaticamente. A questa lettura confessionale o dogmatica della Bibbia, viene contrapposta quella “laica”, che spesso coincide con la lettura laicistica.

La lettura credente della Bibbia non è nè confessionale nè laica. La Bibbia è un testo nato in un ambiente religioso. Dunque per leggerla con onestà scientifica non si può cancellare questa dimensione al di là delle scelte di chi crede o non crede. Questo è un problema personale. Come per leggere i testi di Omero, Senofonte o Erodoto si deve tener conto del loro contesto culturale, allo stesso modo si deve tenere presente il contesto culturale della Bibbia. Nell’ambiente italiano l’atteggiamento antidogmatico spesso equivale a antiecclesiastico o anticlericale, perché si pensa che lo studio della Bibbia nelle scuole di teologia sia controllato dalla Chiesa.

(d) Opportunità per una lettura feconda della Bibbia

Che cosa può offrire la lettura della Bibbia al contesto culturale della società di oggi?

Prima di tutto la Bibbia dà una spinta e uno stimolo per interessarsi alle realtà storiche e concrete. I libri della Bibbia, a partire dalla Genesi fino all’Apocalisse, si interessano della terra e della terrestrità dell’essere umano. Qualcuno chiama questa attenzione “materialismo biblico”. L’interesse per l’ambiente, per la creazione, per la vita sta alla base di ogni etica e convivenza umana. Questa prospettiva della Bibbia aiuta a liberarsi da un’etica tutta centrata sull’essere umano o su alcuni aspetti che sono esasperati dalla pubblicità.

In secondo luogo la Bibbia stimola l’interesse per la concretezza della vita fisica, corporea contro un certo spiritualismo favorito dalla mentalità greco-ellenistica, la quale, sposata con la fede cristiana, ha contribuito a creare un dualismo tra anima e corpo. Questo dualismo è estraneo alla Bibbia, al linguaggio di Gesù e di Paolo. Per la Bibbia esiste la persona. Si salvano le persone. La concezione unitaria dell’essere umano, tipica della Bibbia, è un antidoto contro uno spiritualismo disincarnato acorporeo, senza contatto con la realtà terrestre e quotidiana. La disaffezione per la realtà materiale deriva da una mancanza di cultura e formazione biblica.

Un terzo contributo fecondo della lettura della Bibbia alla cultura di oggi è il valore delle relazioni umane e delle emozioni. Rispetto a un linguaggio astratto, asettico, privo di concretezza, la Bibbia racconta una storia che è fatta di persone con emozioni ed esperienze drammatiche. Chi è abituato a leggere libri di edificazione e di spiritualità, quando viene a contatto con racconti biblici - per esempio il libro dei Giudici che termina con un massacroresta scandalizzato. Se si cerca Dio in un mondo tranquillo e sereno, dove non c’è la contaminazione del male umano, non lo si deve cercare nella Bibbia. La Bibbia non è un’antologia di bei pensieri e di episodi edificanti, ma è lo specchio della vita, fatta di drammi e anche gioie, di esperienze felici, ma anche di violenze e arroganze. Ascoltare la parola di Dio è vivere la relazione con Dio anche nel contesto drammatico del male.

La Bibbia propone il valore dei rapporti comunitari e interpersonali. Non presenta l’essere umano astratto, ma la persona concreta. Questo fatto affonda le sue radici nella tradizione ebraica. La persona è l’essere umano incarnato, dentro la dimensione corporea.

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Essa è dunque irripetibile. La dignità della persona, che viene dalla tradizione biblica, sta alla base della “Dichiarazione dei diritti umani” del 1948. Questa è una dimensione tipicamente ebraico-cristiana. La lettura della Bibbia fa riscoprire questa realtà non per sbandierarla come un monopolio, ma per valorizzarla come un bene comune universale.

Per ultimo, ma non meno importante, la Bibbia ispira le opere d’arte. Molti prodotti della letteratura, della pittura, della iconografia e della musica del primo millennio e del secondo almeno fino al 1800, sono ispirati dalla lettura della Bibbia. I committenti sono spesso ecclesiastici o mecenati laici che conoscono la Bibbia. Essi suggeriscono all’artista il tema e i suoi sviluppi tenendo conto della tradizione biblica. Da questa “storia degli effetti” si può risalire al testo biblico come sua radice. Si tratta spesso di un’esegesi alternativa, rispetto a quella dei commentatori. Essa è importante per capire l’impatto che ha avuto la Bibbia nell’arte. Per molti sarebbe la porta d’ingresso per riscoprire le proprie radici.

A un giovane della scuola d’arte viene presentato un quadro del battesimo di Gesù e gli viene chiesto: “Che cosa vedi in questa immagine?”. Lo guarda bene e dice: “Vecchio con piccione!”. Il quadro raffigura il Padre eterno, con lo Spirito santo che scende su Gesù in forma di colomba. La lettura “critica” di un’opera d’arte implica la conoscenza della sua matrice biblica. Per leggere una raffigurazione dal 1200 al 1800 bisogna conoscere la tradizione biblica e cristiana. Non è il contatto diretto con la Scrittura. Ma dal fiume si può risalire alla sorgente e poi ridiscendere alla foce. A partire dagli effetti della Scrittura si comprende la storia letteraria, musicale e artistica. Qui torna utile l’immagine del “grande codice” di William Blake ripresa da Northon Frye applicata alla letteratura americana.

Nel contesto europeo, ma soprattutto italiano, la disattenzione per la Bibbia deriva dal fatto che è stata sequestrata dal clero. Per quasi duecento anni la Bibbia è stata sottratta alla lettura del popolo, dalla fine del XVI secolo fino ad oltre la metà del XVIII. All’inizio del 1600 le Bibbie tradotte in volgare e anche quelle latine in possesso di privati venivano raccolte e, fatta una catasta davanti alla chiesa, dopo la messa grande, venivano bruciate. Per due secoli nel mondo cattolico c’è stato un black-out biblico. Questo ha portato a un’ignoranza del contesto culturale biblico. Nella letteratura italiana solo alcuni attingono orecchiando alla Bibbia, ma non hanno un contatto diretto con la Scrittura, per fecondare la propria riflessione e ispirazione artistica e poetica.

Da qui allora la proposta fatta da alcune associazioni laiche di leggere la Bibbia nelle scuole, o meglio fare della Bibbia non il testo di supporto, ma il testo di studio nelle scuole. Quest’idea è stata avanzata dall’associazione laica italiana “Biblia”, sorta una ventina d’anni fa e anche da “Bibbia aperta” di Padova. La proposta, fatta al Ministero della Pubblica Istruzione all’epoca del recente governo di centro-sinistra, ora è congelata, non si sa per quali motivi. La lettura della Bibbia nella società italiana incontra difficoltà, ma anche opportunità e iniziative. Si tratta di recuperare il vuoto di una storia negativa che ha lasciato il segno. Duecento anni di black-out nel contesto cattolico sono difficili da colmare, ci vorranno altrettante generazioni per riuscirci.

(e) Chiesa, società e cultura

Nella Chiesa italiana ci sono orientamenti e sensibilità diverse. L’urgenza e l’emergenza etica oscura l’interesse per la Bibbia che non dà risposte immediate al problema della clonazione, della fecondazione in vitro o assistita. Si avverte oggi il bisogno di avere principi morali e norme. L’emergenza “etica” chiede regole e una normativa. Un tempo si chiamava morale o moralismo. “Etica” sembra una parola più nobile rispetto a “morale”, in quanto rimanda ai grandi principi. Ma alla fine si chiedono regole. Quello che manca è proprio l’orizzonte etico. Bisogna regolamentare e disciplinare le situazioni. Ma non è giusto preoccuparsi del sorgere di una nuova vita e restare indifferenti di fronte a milioni di persone che muoiono o di bambini che non arrivano ai cinque anni. Ambedue gli aspetti vanno tenuti presenti. Perciò parlo di “grande etica” e non

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solo del problema della regolamentazione della vita nascente o di quella terminale. Questi sono problemi drammatici e importanti, ma resta complessiva la domanda sul senso della vita. Questa può trovare una risposta globale nella Scrittura.

Un secondo aspetto che riguarda la vita delle Chiese è l’evangelizzazione. Da vent’anni si parla di evangelizzare. Si fanno corsi e incontri per quelli che sono già nutriti in proposito. Pare che funzioni solo il vecchio proverbio di matrice economica: “A chi ha sarà dato”! Nelle Chiese si fa l’evangelizzazione dei vicini, mentre i lontani sono sempre più lontani. Quelli che non frequentano non hanno modo di sentire il Vangelo. L’evangelizzazione o la proposta dell’annuncio fondante si riduce spesso a far una catechesi aggiornata e adattata ai vari gruppi. C’è in questo una grande attività e impegno. Ma a quanti non frequentano gli ambienti religiosi o parrocchiali chi propone il Vangelo? Gli operatori pastorali, non solo i presbiteri, sono preparati per gestire il presente, non per annunciare il vangelo dove nessuno arriva.

Accanto a questi aspetti c’è la ricerca di una spiritualità calda e immediata. Essa compensa un’esperienza di fede troppo astratta, lontana dagli interessi vitali immediati delle persone. I movimenti, che rispondono a questa ricerca, tendono al devozionismo. Forse anche questo è un bisogno da soddisfare. Ma la fede non è solo devozionismo. Questo è un elemento della vita cristiana, ma essa ha bisogno di cibo solido, non solo di latte, come dice Paolo. Da qui un certo fondamentalismo strisciante cattolico, non di matrice biblica, ma fondato sul magistero unico. Il magistero è importante, ma va interpretato, come la Bibbia. La mediazione autentica della parola di Dio da parte del magistero non è l’unica. La mediazione è sempre una parola di uomini, attraverso la quale si ascolta la parola di Dio.

A un altro livello esiste il fondamentalismo accademico. La lettura della Bibbia si basa sul maestro o caposcuola. Anche questa mediazione va soggetta all’interpretazione. Nel bisogno di sicurezze in mezzo alla frammentazione e dispersione, ci si aggrappa a una parola come fa l’islamico che dice: “È scritto nel Corano”. Nella lettura del Corano non c’è ermeneutica, non c’è interpretazione. Se qualcuno osa dire che quelle parole potevano essere suggerite dall’avversario, il diavolo, finisce male. La lettura critica della Bibbia è la lettura intelligente guidata dallo Spirito di sapienza.

Nel contesto della Chiesa la ricerca culturale spesso è fatta in funzione apologetica o moralistica. Si cerca di dialogare con gli scienziati, i filosofi, ma in funzione della difesa del dogma cattolico o dell’elaborazione di regole morali. Il dialogo invece va realizzato là dove si produce cultura, cioè nelle università, non creando i propri cenacoli per uso interno, invitandovi i rappresentanti della cultura laica. L’incontro deve avvenire nell’università, dove si produce il pensiero. In quel luogo la Bibbia ha possibilità di entrare in relazione dinamica, dialettica con le domande umane più attuali e profonde. Infine la difficoltà di leggere la Scrittura in un contesto dove si cercano sicurezze, si invocano il moralismo e le regole certe, deriva dalla clericalizzazione dei ministeri. Nel contesto cattolico stanno venendo meno i candidati al presbiterato. Allora si trovano altri ministeri, ma secondo il modello di quelli esistenti, cioè per gestire una Chiesa funzionante, non in vista della evangelizzazione e del dialogo culturale ad extra. Questo è il caso del diaconato e di altri ministeri che sono in funzione dell’attività pastorale interna alla Chiesa. In questo clima è difficile proporre una lettura della Bibbia in modo critico, adulto, per dialogare con il mondo di oggi.

(f) La lettura della Bibbia nella Chiesa

La conferenza episcopale italiana in una nota pastorale della “Commissione per la dottrina e la catechesi” del 18 novembre 1995, elenca alcuni aspetti carenti della lettura biblica nella Chiesa italiana.

Nella nota della Commissione si dice che la Bibbia è un libro fra i più diffusi, ma fra i meno letti. L’incontro diretto con la Bibbia è riservato ad alcune èlites, quelli che hanno fatto

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corsi di teologia presso gli Istituti di Scienze Religiose e le Facoltà teologiche. Ma gran parte della gente non legge la Bibbia. Gli operatori pastorali sono impreparati per una buona comunicazione della Bibbia, così scrivono i vescovi. Infine manca un metodo esegetico con il rischio di biblicismi distorti - biblicismo è un modo per dire fondamentalismo - cioè la Bibbia viene considerata come fosse un testo magico che va interpretato in modo letteralistico. Nel libro del Deuteronomio si danno alcune regole per la guerra santa. Nel caso di assedio di una città si deve prima offrire la pace. Ma se essa non accetta la pace, allora si dice nel testo biblico: «Colpirai a fil di spada tutti i maschi» (Dt 20,13). Come leggere questo testo? Il fondamentalismo biblico è sempre in agguato. Sembra che la Bibbia giustifichi la pena di morte, lo schiavismo e l’antifemminismo. La legge biblica pone il problema della comunicazione della fede nel contesto culturale odierno. Nella nota pastorale dei vescovi italiani il rifiuto della rivelazione di Dio si accosta alla lettura fondamentalista della Bibbia.

(g) Aspetti positivi della lettura della Bibbia nella Chiesa

Nel contesto italiano cattolico c’è una buona qualificazione del laicato. Vent’anni di scuole teologiche non a livello accademico hanno dato una preparazione teologica a un numero sempre più grande di laici. Però questa preparazione teologica, in cui rientra anche l’insegnamento per leggere in modo critico e scientifico la Bibbia, non ha sbocchi. Molte persone che escono dagli Istituti di scienze religiose secondo un’inchiesta fatta nel Nord-Est italiano, non trovano sbocco stabile nelle attività pastorali.

Qualcuno pensa che ci sia il sospetto nei confronti degli studenti di teologia. Essi hanno difficoltà a inserirsi nei canali normali dell’attività pastorale per non parlare dei possibili sbocchi nell’insegnamento nelle Facoltà di teologia. Chi ha conseguito il dottorato in teologia non ha possibilità di esprimersi nel contesto della Chiesa. Gran parte degli insegnanti nelle Facoltà e Istituti di teologia sono sacerdoti e religiosi. Questo pone il problema anche della diffusione di una lettura scientifica della Bibbia nel mondo laico cattolico.

L’uso della Bibbia nella catechesi è ben impiantato con i catechismi nutriti di Scrittura, redatti da persone competenti, partendo dal documento base del 1971, dove si dice che il testo della catechesi è la Bibbia. I testi di catechismo possono essere sussidi per il contatto con la Scrittura.

Il catechismo potrebbe dare impulso all’iniziazione alla Bibbia, come si fa nell’iniziazione ai sacramenti. In realtà non c’è una iniziazione vera e propria alla lettura della Bibbia. Si suppone che partecipando alla celebrazione dell’Eucaristia tutti siano in grado di capire. Ma questo non avviene senza l’alfabetizzazione biblica a partire dagli anni dell’iniziazione cristiana. Nel catechismo in preparazione alla prima comunione, alla cresima e al matrimonio non c’è una iniziazione biblica. La Parola di Dio è sacramento base presente in tutti gli altri sacramenti, dal battesimo, al perdono dei peccati, fino alla consacrazione dell’amore.

Un altro aspetto positivo è la scoperta della lectio divina. Questa è una benedizione, ma si realizza solo all’interno di piccoli gruppi. Comunque questo è un fatto nuovo. Inoltre il dialogo ecumenico, fondato sulla Bibbia, si è stabilizzato. In alcuni ambienti ormai i corsi biblici sono fatti insieme alle minoranze valdo-metodiste o evangeliche.

Infine il dialogo interreligioso con ebrei e islamici può prendere lo spunto dalla lettura della Bibbia. Con gli ebrei questo dialogo biblico già iniziato conta su esperienze positive. Con gli islamici è tutto da fare. La sfida futura è il dialogo interreligioso con gli islamici a partire dalle Scritture. Gli islamici dicono che i cristiani leggono una Bibbia manipolata. Questa è la loro immagine della Scrittura, sia del Primo Testamento sia del Nuovo, soprattutto dei Vangeli. Quando i testi biblici non concordano con il Corano i musulmani dicono che sono stati manipolati nel IV secolo d.C., quando è avvenuta la canonizzazione delle Scritture. Per essi il testo fondamentale è il Corano, alla luce del quale va letta la Bibbia.

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Su questi presupposti è difficile un dialogo, anche se esso è la strada per stabilire rapporti interreligiosi e favorire la pace. Il dialogo può partire dall’idea comune di Scrittura sacra, tenendo presente che il Corano è diverso dalla Bibbia. Esso è la parola di Dio ascoltata direttamente dal profeta Muhammad in arabo. Perciò il Corano come testo sacro non si può tradurre. La Bibbia invece è sempre stata tradotta, per cui si dovrebbe parlare di Bibbie, al plurale: Bibbia ebraica, greca, latina, tradotta in ogni lingua e cultura. Tuttavia l’incontro con la Bibbia sarebbe una nuova opportunità nel dialogo islamico-cristiano: far scoprire che si può leggere il Corano in modo ermeneutico, cioè attraverso una lettura interpretativa. Questo sarebbe la liberazione dal fondamentalismo presente in alcune correnti violente del mondo musulmano. Ma la violenza non è l’espressione specifica della fede islamica, ma solo di alcune frange che strumentalizzano la lettura coranica in funzione politica, come è avvenuto nel mondo cristiano in tempi passati.

In tale contesto sarebbe utile rileggere il documento della Pontificia Commissione Biblica “L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa” del 15 aprile 1993, dove si passano in rassegna i metodi di lettura e interpretazione della Scrittura. In questo documento il fondamentalismo biblico, definito come un suicidio della ragione, viene denunciato come il pericolo più grave nella lettura della Bibbia. Questa è una presa di posizione molto coraggiosa. Mentre tutti gli altri metodi e tutte le altre letture della Bibbia - quella psicologica, femminista, liberazionista, antropologica - sono considerati accettabili, il fondamentalismo sarebbe la fine, la tomba della interpretazione biblica matura.

(h) Prospettive

Concludo questa rassegna sul contesto culturale della società e della Chiesa, sulle difficoltà e le opportunità per una lettura feconda della Bibbia con tre indicazioni. La prima è la speranza e l’auspicio che si riducano sempre più fino a scomparire le separazioni, le barriere e le influenze negative realizzate da metodi riduttivi di lettura della Bibbia. Mi riferisco, anzitutto, alla lettura “confessionale” della Bibbia e alla lettura “laica”. Per lettura “confessionale” intendo quella che strumentalizza la Bibbia in funzione del dogma e per lettura “laica” quella che spesso diventa una lettura laicista. Mi auguro anche che siano superate le contrapposizioni tra lettura fondamentalista e lettura spiritualista. La prima resta aggrappata al testo nella sua letteralità, mentre la seconda riduce il testo biblico dentro gli orizzonti di uno spiritualismo intimistico. Quest’ultima spesso è una lettura selvaggia della Bibbia.

In termini positivi auspico un incontro e uno scambio fecondo tra lettura scientifica e lettura pastorale della Bibbia, all’interno di una lettura “sapienziale”. La lettura pastorale è una lettura della Bibbia in funzione dell’attività della parrocchia. Invece la lettura sapienziale può essere compiuta da tutti, dall’artigiano, al medico all’artista. Il termine “sapienziale” si riferisce alla dimensione profonda della vita. Questa è la prospettiva e la sensibilità spirituale per entrare nel castello della Bibbia. La competenza filologica, storica, culturale è utile, ma al servizio della sapienza che è l’arte del vivere bene. La Bibbia come testo della parola di Dio offre la possibilità di vivere in modo sapiente.

Infine mi auguro che la lettura della Bibbia avvenga in un contesto ecumenico e di dialogo interreligioso. La lettura ecumenica è quella del contesto europeo, dove si incontrano diverse confessioni cristiane. Quella interreligiosa è la sfida del futuro. Non si possono pensare la società e la cultura europea solo in termini di rapporti tra cristiani cattolici, riformati e ortodossi. Nel contesto europeo si incontrano il mondo religioso islamico, buddista, induista e altre culture. La Bibbia è per tutta l’umanità, perchè, a partire da Gesù, la parola di Dio è offerta ai popoli e a tutte le culture. La Bibbia non può essere sequestrata da nessuno, ma deve diventare il terreno e lo spazio di scambio delle ricchezze nel rispetto delle diversità. Questo non vuol dire la cancellazione della propria identità, ma la riscoperta dell’altro come una ricchezza per me e per la comunità alla quale appartengo.

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Alcune sedi di molte iniziative absi dalla sua fondazione 1. Lugano, Casa Santa Birgitta - Sala “Ut unum sint” 2. Breganzona, Centro parrocchiale “La Trasfigurazione” 3. Mendrisio, Centro Scolastico “Canavée” 4. Lugano, Centro Comunitario CERS 5. Giubiasco, Angolo d’Incontro 6. Balerna, Sala della Nunziatura

La vita dell’Associazione Biblica della Svizzera Italiana (gennaio 2003 – gennaio 2023)

Come avviene nella quotidianità di qualsiasi sodalizio culturale, l’attività dell’absi ha conosciuto momenti diversi, ma ha cercato di perseguire costantemente, sia in rapporto con le comunità ecclesiali sia in relazione con tante istituzioni della società civile, tanto la lettura di sezioni bibliche e testi primo e neo-testamentari in sé sia la trattazione dei rapporti delle raccolte bibliche con tante discipline culturali diverse.

La metodologia ha teso a favorire, di fronte ai testi e valori biblici, la risposta contestuale, in ambito seriamente divulgativo, a due domande che abbiamo sempre reputato ugualmente imprescindibili: che cosa dice il testo in sé? Che cosa dice alla vita e cultura di oggi?

Per illustrare quanto abbiamo cercato di realizzare in questi anni, secondo uno spirito esegetico-ermeneutico e culturale e grazie all’apporto competente e generoso di tante persone, rinvio ad alcuni dati oggettivi e verificabili da tutti, che qui di seguito proponiamo.

Tutto quanto è stato realizzato, è stato reso possibile, oltre che dalle quote sociali di persone ed istituzioni membri della nostra associazione, dai finanziamenti puntuali di istituzioni sia di ambito ecclesiale17 che della comunità civile18, che ringraziamo19

4.1. Seminari, incontri, convegni, viaggi

La prima e più ampia modalità formativa che abbiamo utilizzato nel corso di questi vent’anni è stata quella degli incontri (conferenze, seminari, viaggi culturali) nei quali l’interazione con tante persone ha consentito di stabilire relazioni culturali ed umane spessissimo assai significative.

74720 sono stati gli incontri anzitutto di analisi e interpretazione bibliche, ma anche di carattere teologico, interreligioso ed interculturale in larga misura organizzati dalla nostra associazione, che spesso ha suscitato e non di rado accolto la collaborazione di altre istituzioni, sia in ambito ecclesiale che nel quadro della società civile in Svizzera e altrove. Ecco il riepilogo di queste iniziative. In questo paragrafo sono indicati anche i 12 viaggi culturali, sei dei quali in Medio Oriente21 .

17 Mi riferisco alla Fondazione “Torti-Bernasconi”, a “Sacrificio (oggi Azione) Quaresimale” e a RKZ.

18 Si tratta dell’Ufficio Attività Culturali del Dipartimento Educazione, Cultura e Sport del Canton Ticino e, in due occasioni, di Migros-attività culturali.

19 Tutte le attività realizzate dalla nostra associazione dall’ottobre 2003 in poi sono state in collaborazione con il Coordinamento della Formazione Biblica nella diocesi di Lugano.

20 Abbiamo indicati come singole iniziative anche seminari articolati su intere giornate, che dunque sono certamente più significaativi, in termini di impegno formativo, rispetto ad un incontro articolato su 90’ o 105’.

21 Nelle prossime pagine di questo paragrafo 4.1. ad ogni (•) corrisponde o una singola iniziativa o l’illustrazione delle informazioni di base circa un ciclo di incontri, ciascuno dei quali è introdotto da una lineetta (-).

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Anno 2003

• 25 gennaio 2003 (h. 9.00-12.00 – Lugano, Centro San Carlo)

“Quale valore ha leggere la Bibbia nel mondo contemporaneo?” (presentazione ABTi = ABSI; relatori: Rinaldo Fabris22 – E. Borghi – Daniele Campoli23)

• 28 marzo 2003 (h. 16.00-19.00 – Lugano, Centro San Carlo)

“Quando la fede ispira l’arte” (relatori: Franco Buzzi24 – E. Borghi)

• 4 maggio 2003: I giornata della Bibbia (sensibilizzazione alla rilevanza formativa della lettura biblica nel corso delle celebrazioni eucaristiche e i culti religiosi)

• luglio/agosto 2003: (Bellinzona, Lugano, Locarno)

“L’importanza della Bibbia per la vita di tutti” (Lab Eternauti Mobile: interviste nelle piazze ticinesi realizzate da un’équipe coordinata da Rodolfo Speranza)

• 17-24 novembre / 1-15 dicembre 2003 (h. 20.30-22.15 – Bioggio, Centro S. Ilario)

“Per entrare nel Nuovo Testamento. I quattro vangeli” (relatore: E. Borghi)

22 Nato a Pavia di Udine nel 1936, dal 1960 presbitero della diocesi di Udine, licenziato in Sacra Scrittura e dottore in Teologia. Dal 1963 al 1964 ha frequentato lo Studium Biblicum di Gerusalemme. Nel 1973 ha conseguito il dottorato in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico. Docente di Sacra Scrittura dal 1967 al 2006, dal 1995 al 2005 è stato direttore della Rivista Biblica Italiana e dal 2002 al 2010 è stato presidente dell’Associazione Biblica Italiana. È morto a Pagnacco nel 2015. Tra i suoi volumi più importanti: (con G. Barbaglio), lettere di Paolo, Borla, Roma 1980; Matteo, Borla, Roma 1996; Prima lettera ai Corinzi, Paoline, Milano 1999; Giovanni, Borla, Roma 2003; Gesù il Nazareno, Cittadella, Assisi (PG) 2011.

23 Nato a Roma nel 1964, è pastore della Chiesa Evangelica Riformata di Lugano dal 1996. Laureato in teologia alla Facoltà Internazionale Evangelica Battista di Rüschlikon (Zurigo), nel suo ministero pastorale si è occupato in particolar modo delle attività formative per i giovani e ha ricoperto, per un decennio, il ruolo di esperto cantonale per l’insegnamento della religione evangelica nel Canton Ticino. Attualmente è vice-presidente della Comunità di Lavoro delle Chiese Cristiane in Ticino (= CLCCT).

24 Nato a Lurate Caccivio (CO) nel 1948, è presbitero della diocesi di Milano dal 1972. Ha studiato teologia e filosofia a Milano, Roma e Monaco di Baviera. Ha insegnato filosofia e corsi speciali di teologia fondamentale a Milano (Seminario Arcivescovile e Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale) e a Roma (Università Gregoriana). XXV prefetto della Biblioteca Ambrosiana (2007-2017) e presidente dell’Accademia Ambrosiana (2008-2017), è presidente dell’Accademia di Studi Luterani in Italia (ASLI). Tra i suoi libri: Tolleranza e libertà religiosa in età moderna, Marietti, Torino 2014; Erasmo e Lutero. La porta della modernità, Jaca Book, Milano 2014; Breve storia del pensiero protestante, Ancora, Milano 2017; Quale Europa cristiana? La continuità di una presenza, Jaca Book, Milano 2019; (a cura di) Lutero e l’ontologia, Claudiana, Torino 2022.

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Anno 2004

• 13 gennaio 2004 (h. 20.30-22.30 – Lugano, Centro San Carlo)

“L’importanza del Primo Testamento per la lettura del Nuovo”

(relatore: Paolo De Benedetti25 ; moderatore: E. Borghi)

• 19-26 gennaio / 2-9-16-23 febbraio 2004 (h. 20.30-22.00 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Quando la giustizia è per tutti? Il discorso della montagna per la vita di oggi”

(relatore: E. Borghi)

• 7 febbraio 2004 (h. 9.00-12.30 – Lugano, Centro San Carlo)

“La giustizia dell’amore: un’utopia irrealizzabile o una realtà possibile?”

(relatori: Gherardo Colombo26 – Alex Zanotelli27 – E. Borghi; moderatore: Carlo Silini28)

• 1-8-15-22-29 marzo 2004 (h. 20.15-22.00 – Bioggio, Centro S. Ilario)

“Per entrare nel Nuovo Testamento. II. Paolo e le sue lettere”

(relatore: E. Borghi)

• 25 aprile 2004: “II giornata della Bibbia” (“Perché leggere la Bibbia nel mondo di oggi?”)

25Nato ad Asti nel 1927 in una famiglia di religione ebraica, è stato per molti anni docente di Giudaismo alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e di Antico Testamento al Corso Superiore di Scienze Religiose a Trento e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Università di Urbino. Collaboratore per molti anni del programma “Uomini e Profeti” (RADIOTRE), ha pubblicato, tra gli altri libri, Quale Dio? Una domanda dalla storia, Morcelliana, Brescia 1996; E il loro grido salì a Dio. Commento all'Esodo, Morcelliana, Brescia 2002; Teologia degli animali, Morcelliana, Brescia 2007; Il filo d'erba, Morcelliana, Brescia 2009. È morto ad Asti nel 2016 e la sua produzione bibliografica è elencata nel volume, curato da A. Cini Tassinario, Fare libri. Panorama completo delle opere di PDB, Morcelliana, Brescia 2016. 26 Nato a Briosco (MI) nel 1946, dal 1975 al 2007 è stato magistrato con diversi incarichi (con Giuliano Turone, nel 1981, scoprì gli elenchi della Loggia massonica P2 e tra il 1992 e il 1996 opera nel pool della Procura di Milano nell’inchiesta “Mani Pulite”). Dal 2009 è presidente della Casa editrice Garzanti. Da molti anni si impegna nell’educazione alla legalità nelle scuole, attraverso incontri con studenti di tutta Italia, e proprio per tale attività ha ricevuto il Premio Nazionale “Cultura della Pace 2008”. Tra i suoi libri: Il vizio della memoria, Feltrinelli, Milano 1996; Sulle regole, Feltrinelli, Milano 2008; Il perdono responsabile. Si può educare al bene attraverso il male? Le alternative alla punizione e alle pene tradizionali, Ponte delle grazie, Firenze 2011; (con P. Davigo), La tua giustizia non è la mia, Longanesi, Milano 2016; Anche per giocare servono le regole. Come diventare cittadini, Chiarelettere, Milano 2020; (con L. Segre), La sola colpa di essere nati, Garzanti, Milano 2021.

27 Nato a Livo (TN) nel 1938, dopo gli studi di teologia anche a Cincinnati (U.S.A.) è stato ordinato presbitero membro della comunità missionaria dei Comboniani. Dal 1965 al 1973 lavora in Sudan. Dal 1978 al 1987 è direttore della rivista missionaria “Nigrizia”, da cui è sollevato su pressioni politiche e precisa richiesta ecclesiastica a seguito della sua attività di denuncia sociale, culturale e politica. Dal 1989 al 2001 lavora in missione in Kenya. Dal 2001 vive a Napoli (rione Sanità) dove prosegue la sua attività di denuncia sociale e di promozione umana. Tra i suoi libri: Leggere l’impero. Il potere tra l’Apocalisse e l’Esodo, La meridiana, Molfetta 1996; (con T. Balduino), L’era Wojtyla. Dialogo su questo papato, La meridiana, Molfetta 2000; Da Korogocho con passione. Lettere dai sotterranei della vita e della storia, EMI, Bologna 2006; Voci dei poveri, voce di Dio. La Bibbia letta con gli occhi degli impoveriti, delle donne e dei senza armi, EMI, Bologna 2007; Prima che gridino le pietre, a cura di V. Furlanetto, Chiarelettere, Milano 2018; Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli, Milano 2022.

28 Nato a Mendrisio nel 1965, si è laureato in teologia all’Università di Fribourg, è sposato e ha un figlio. Editorialista e caporedattore al Corriere del Ticino sino al 2022, nel 2005 ha vinto il premio di “giornalista svizzero dell’anno”, attribuito dalla rivista Schweizer Journalist. Nel 2015 si è invece aggiudicato lo Swiss Press Award - il principale premio di giornalismo svizzero - nella categoria Print. Come scrittore ha esordito nel 2015 col thriller storico Il ladro di ragazze (ed. Gabriele Capelli), ambientato nel Mendrisiotto del Seicento. In gennaio 2019 è uscito, sempre per Gabriele Capelli, il suo secondo romanzo dal titolo Latte e sangue. Dall’1 gennaio 2023 è direttore del giornale “Azione”.

33

• 19 aprile 2004 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Centro San Carlo)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (I): Marcello Candia, l’intelligenza della solidarietà” (relatori: Gian Marco Liva29 – Rocco Bonzanigo30; moderatore: E. Borghi)

• 26 aprile 2004 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Centro San Carlo)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (I): Oscar Arnulfo Romero, il coraggio del Vangelo” (relatore: E. Borghi)

• 3 maggio 2004 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Centro San Carlo)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (I): Albert Schweitzer, la teologia e l’amore per la vita” (relatore: Enrico Colombo31; moderatore: E. Borghi)

• 2 ottobre (h. 9.00-12.30/15.30-18.30); 3 ottobre 2004 (9.00-12.30/15.00-17.00 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Prendi il libro e leggi. Per entrare nel Primo Testamento” (relatori: Daniele Garrone32 – R. Petraglio – Piero Stefani33 – P. De Benedetti; moderatore: E. Borghi)

29 Nato a Milano nel 1954, imprenditore nel settore costruzioni, presidente per vari anni della Fondazione “Dottor Marcello Candia” di Milano, scomparso in un incidente nelle montagne dell’Engadina nel 2017.

30 Avvocato ticinese, presidente della Fondazione “Dottor Marcello Candia” di Lugano.

31 Nato a Monza nel 1965, si è laureato e ha ottenuto il dottorato di ricerca in filosofia, presso l’Università degli Studi “Statale” di Milano. Professore di storia e filosofia nei licei, è autore di saggi sul pensiero tedesco tra Settecento e Ottocento, ha pubblicato Antidialettica. Polemiche sul pensiero hegeliano, CUEM, Milano 1998; Logica e metafisica in Kuno Fischer, CUEM, Milano 2004; Albert Schweitzer, Morcelliana, Brescia 2007; Pensare con Albert Schweitzer, Mimesis, Sesto S. Giovanni (MI) 2013. Ha curato il volume A. Schweitzer, Melodia del rispetto per la vita. Prediche di Strasburgo, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2002.

32 Nato a Perosa Argentina nel 1954, pastore valdese e docente di Antico Testamento alla Facoltà Valdese di Teologia di Roma dal 1988, ha fatto parte del gruppo dei traduttori dell’Antico Testamento in lingua corrente interconfessionale TILC (1976-1984), curando la traduzione di 1 Re e 2 Re, del Cantico dei Cantici e la revisione di: Salmi, Giosuè, Giudici, 1 e 2 Samuele, 1 e 2 Cronache È membro della commissione consultiva per le relazioni ecumeniche della Tavola Valdese e vicepresidente della amicizia ebraico-cristiana di Roma. È stato fino al 2012 presidente della Società biblica in Italia. Tra i suoi libri: Il Miserere. Salmo 51, Marietti, Genova 1992; (a cura di) Il poema biblico dell’amore tra uomo e donna Il cantico dei cantici, commento di H. Gollwitzer, Torino, Claudiana 2004.

33 Nato a Ferrara nel 1949, ha conseguito nel 1972 la laurea in filosofia presso l’Università di Bologna. Dal 1975 al 2006 ha insegnato storia e filosofia al Liceo Scientifico “A. Roiti” di Ferrara, dove è entrato di ruolo nel 1978. A partire dal a. a. 1992-1993, come professore invitato, tiene il corso di «Dialogo ebraico-cristiano» (in precedenza «Dialogo con l’ebraismo») presso l’Istituto di Studi Ecumenici “S. Bernardino” di Venezia. Tra i suoi libri: La Bibbia il libro per eccellenza, Il Mulino, Bologna 2019; Società chiusa e società aperta nella Bibbia, Morcelliana, Brescia 2020; L’esodo della Parola. La Bibbia nella cultura dell’Occidente, EDB, Bologna 2022.

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Anno 2005

• 11 gennaio 2005 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Centro San Carlo)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (II): don Lorenzo Milani”

(relatore: Giorgio Pecorini34 ; moderatore: E. Borghi)

• 18 gennaio 2005 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Centro San Carlo)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (II): Dietrich Bonhoeffer”

(relatori: Fulvio Ferrario35 – Martino Dotta36; moderatore: E. Borghi)

• 25 gennaio 2005 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (II): Max Thurian”

(relatori: Sandro Vitalini37 – Mathias Richter38; moderatore: E. Borghi)

• 1 febbraio 2005 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (II): Edith Stein”

(relatrice: Angela Ales Bello39; moderatore: E. Borghi)

34 Nato a Milano nel 1924, giornalista professionista dall’1 settembre 1945, nel corso della carriera ha lavorato per “Il Corriere della Sera” e a “Il Giorno” (fin dalla fondazione) ed è stato inviato dei settimanali “L'Europeo” e “L'Espresso”. Amico fraterno e interlocutore tra i più stimati di don Lorenzo Milani (1923-1967), a cui ha dedicato numerosi articoli e libri e in seguito appassionato curatore degli scritti del sacerdote fiorentino, è morto nel 2020. Tra i suoi libri: Il segreto di Barbiana, ovvero l’invenzione della scuola, EMI, Bologna 2005; Fa’ strada ai poveri senza farti strada. Don Milani, il vangelo e la povertà del mondo d’oggi, EMI, Bologna 2007.

35 Nato a Milano nel 1958, è pastore valdese. Dopo gli studi di filosofia (Milano) e teologia (Roma e dottorato a Zurigo), è stato pastore nelle comunità di Alessandria, Bassignana e Milano. Dal 2002 è professore di dogmatica e discipline affini alla Facoltà Valdese di Teologia di Roma. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Libertà di Credere, Claudiana, Torino 2000, 20142; Dio nella parola, Claudiana, Torino, 2008, 20222; La teologia del Novecento, Carocci, Roma 2011; Bonhoeffer, Carocci, Roma 2014; Dio era in Cristo, Claudiana, Torino 2016; (con W. Jourdan), Introduzione all’ecumenismo, Claudiana, Torino 2017; (con G. Lorizio e G. Marani), Le parole della fede, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2021.

36 Nato a Sorengo nel 1966, è membro della comunità dei Cappuccini svizzeri dal 1987. Terminati gli studi teologici nell’Università di Friburgo agli inizi degli anni ’90, con una tesi su Dietrich Bonhoeffer, da allora ha svolto diverse attività nei conventi di Bellinzona (dove risiede), Orselina (Madonna del Sasso) e Lugano. Nel 1994 ha iniziato ad occuparsi di giornalismo e di questioni sociali e umanitarie. Tra le molte iniziative dal gennaio 2010 è coordinatore del “Centro Bethlehem – Mensa sociale delle ACLI” di Lugano. Dal 2016 dirige la “Fondazione Francesco” per l’aiuto sociale, con cui intende sviluppare nuove attività a sostegno delle fasce più deboli della popolazione.

37 Nato a Campione d’Italia (Svizzera) nel 1935, è stato consacrato presbitero cattolico nel 1959. Ha insegnato Teologia dogmatica dal 1968 al 1994 all’Università di Fribourg, della cui Facoltà di Teologia è stato anche decano per due volte. Dal 2003 al 2017 è stato provicario generale della diocesi di Lugano. Ha svolto per vari decenni una capillare attività di carattere pastorale a favore della formazione culturale e spirituale di credenti e non credenti. Il Covid-19 l’ha sottratto alla dimensione terrena dell’esistenza il 5 maggio 2020. Tra le sue molte pubblicazioni: Voglio dirti qualcosa di Dio, EDB, Bologna 2008; (con G. Zois) Ma com’è Dio?, Fontana, Lugano 2010; Bussate e vi sarà aperto, Ritter, Lugano 2012; La fede della vita, la vita della fede, Cittadella, Assisi (PG) 2017; Assisi (PG) 2017; (con E. Borghi – G. De Vecchi – L. Locatelli), Il peccato è originale?, Cittadella, Assisi (PG) 2018; Dio soffre con noi?, la meridiana, Molfetta (BA) 20202

38 Segretario del teologo Max Thurian, morto nel 2018.

39 Nata a Roma nel 1939, fondatrice e direttrice del centro italiano di ricerche fenomenologiche, ha curato l’edizione integrale per Città Nuova Editrice delle opere di Edith Stein in italiano. Ha pubblicato saggi e articoli specialistici sul pensiero fenomenologico. Già professoressa ordinaria di storia della filosofia contemporanea presso la Pontificia Università Lateranense a Roma, ha insegnato fenomenologia dell’esperienza religiosa nella Facoltà di filosofia della quale è stata decana fino al 2002. Tra i suoi libri: Edith Stein o dell’armonia, Studium, Roma 2009; Formazione e sviluppo dell’individualità di Edith Stein, Città Nuova, Roma 2017.

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• 29 gennaio 2005 (h. 9.00-12.30/14.30-17.30 – Bellinzona, Spazio Aperto)

“Prendi il libro e leggi. Per entrare nel Nuovo Testamento”

(relatori: E. Borghi – R. Petraglio – Bruno Maggioni40 – Mauro Orsatti41)

• 4-21-28 gennaio / 7-14 febbraio 2005 (h. 20.15-22.00 – Bioggio, Centro S. Ilario)

“Per leggere il Discorso della montagna”

(relatore: E. Borghi)

• 3 febbraio 2005 (h. 20.15-22.15 – Locarno, Forum Bondolfi)

“Requiem per la Chiesa? Il cattolicesimo e le sfide della modernità”

(relatori: Italo Molinaro42 – Marco Cagnotti43 – E. Borghi)

• 16 aprile 2005 (h. 9.30-12.30 – Bellinzona, Chiesa Evangelica Riformata)

“La santa cena, sacramento della presenza di Cristo. Chiese della Riforma e Chiesa cattolica a confronto”

(relatori: Paolo De Petris44 – F. Buzzi – E. Borghi)

• 23 maggio 2005 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Chiesa di S. Maria degli Angioli)

“La Bibbia, patrimonio della cultura di tutti?”

(relatori: Azzolino Chiappini45 – Urs Joerg46 – M. Cagnotti – E. Borghi)

40 Nato a Rovellasca (CO) nel 1932, dopo la formazione teologica nel Seminario di Como è stato ordinato prete cattolico nel 1955. Ha studiato teologia e scienze bibliche all’Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma tra il 1955 e il 1958. Dal 1958, per decenni, ha insegnato esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e poi teologia biblica al Seminario Vescovile di Como. Per molti anni ha tenuto un corso di Introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Divulgatore biblico di lucida acutezza e grande generosità, ha scritto diverse decine di testi e un numero amplissimo di articoli nei campi dell’esegesi, teologia e spiritualità bibliche. È morto a Como nel 2020. Tra i saggi più recenti: Il Padre di tutti. Catechesi biblica sul Dio di Gesù, Vita e Pensiero, Milano 2019; (con Ezio Prato), Il Dio capovolto. La novità cristiana, Cittadella, Assisi (PG) 2020.

41 Nato a Brescia nel 1949, è presbitero dal 1973. Dopo gli studi filosofici e teologici nella sua città, ha conseguito nel 1981 il dottorato in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Ha seguito corsi di specializzazione a Gerusalemme e a München. Presente sin dalla fondazione alla Facoltà di Teologia di Lugano, è professore emerito di tale istituzione accademica. Tra i suoi libri: Non capite ancora. Pagine difficili della Bibbia, Ancora, Milano 2020; I fallimenti di Gesù, Ancora, Milano 2022.

42 Nato a Locarno nel 1968, ordinato presbitero nel 1994, parroco di Vernate Cimo Iseo Neggio (1994-2002) e di Melide (2002-2018), dal 2018 lo è del Sacro Cuore a Lugano. Ha conseguito nel 1998 il dottorato in teologia alla Facoltà di Teologia di Lugano. Dopo essere stato per sei anni vice-direttore del Giornale del Popolo, dal 2004 al 2021 è stato responsabile del programma televisivo RSI “Strada Regina” e corresponsabile del settimanale radiofonico ecumenico “Chiese in diretta”. I suoi libri: Ha parlato nel Figlio. Progettualità di Dio e risposta del Figlio nella lettera agli Ebrei, Franciscan Printing Press, Gerusalemme 2001; Credere per vivere. Cristiani in Ticino, un diario del futuro, Alice, Lugano 2002; Guardare per credere Una strada possibile per la fede oggi, Ritter, Lugano 2005.

43 Fisico e giornalista scientifico, direttore della Specola solare ticinese, docente di comunicazione scientifica divulgativa all’Università degli Studi di Pavia e direttore di “Confronti”. Tra le pubblicazioni: (con U. Vanna), Cerco un ateo per parlare di Dio, Ancora, Milano 2006.

44 Nato a Milano nel 1947, ha conseguito le lauree in giurisprudenza e in teologia in Italia e il dottorato di ricerca presso l’Università McGill di Montreal. Ha esercitato dapprima la professione di avvocato e di magistrato onorario, poi dal 1989 è stato pastore protestante in Canada e in Svizzera. Attualmente è professore incaricato presso la Facoltà di Teologia di Lugano. Trai suoi libri: Dio sa perché, Aracne, Aprilia 2015; Una Fede alla ricerca della comprensione, TAB, Roma 2021.

45 Nato a Locarno nel 1940, presbitero dal 1964, dottore in teologia, docente di teologia fondamentale e intruzione all’ebraismo, rettore della Facoltà di Teologia di Lugano dal 2008 al 2014. Pubblicazione principale: Amare la Torah più di Dio. Emmanuel Lévinas lettore del Talmud, Giuntina, Firenze 1999.

46 Pastore evangelico riformato, già segretario generale della Società Biblica Svizzera.

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• 24 ottobre 2005 (h. 20.30-22.30 – Lugano, Liceo Cantonale Lugano 1, Aula Magna)

“Marc Chagall, lettore della Bibbia”

(relatore: Pierluigi Lia47; moderatore: E. Borghi)

• 20 novembre 2005: “III giornata della Bibbia” (“Bibbia e libertà”48)

Anno 2006

• 9 gennaio 2006 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (III): Carlo Gnocchi”

(relatori: Edoardo Bressan49 – Angelo Bazzari50; moderatore: E. Borghi)

• 16 gennaio 2006 – (h. 20.30-22.15 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (III): Oscar Cullmann”

(relatore: F. Ferrario; moderatore: E. Borghi)

• 30 gennaio 2006 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (III): Charles de Foucauld”

(relatori: Alessandro Pronzato51 – Suor Annunziata52; moderatore: E. Borghi)

• 25 marzo 2006 (h. 9.00-12.30/14.30-17 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Alle radici della rivelazione biblica. Per entrare nel libro dell’Esodo”

(relatori: Michael Fieger53 – Alberto Soggin54 – Giorgio Paximadi55 – Adrian Schenker56; moderatore: E. Borghi)

47 Nato a Varese nel 1959, presbitero dal 1985, è stato teologo e docente d’introduzione alla teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e di teologia sistematica agli Istituti Superiori di Scienze Religiose di Milano e di Trento. Nel suo lavoro ha dedica particolare attenzione alle relazioni tra rivelazione cristiana, filosofia, estetica. È morto in circostanze tragiche nel 2019. Tra i suoi libri: Il cantico di Chagall. Il Cantico dei cantici nella rilettura di un maestro del colore, Ancora, Milano 2003; Poetica dell’amore e conversione. Considerazioni teologiche sulla lingua della Commedia di Dante, Olski, Firenze 2015; La pietà Rondanini. Una lettura del mistero pasquale, Ancora, Milano 2020.

48 Cfr. il fascicoletto di colore verde, diffuso, in 11000 copie, in Svizzera e in Italia.

49 Nato a Tricesimo (UD) nel 1953, si è laureato in lettere nel 1978. Dal 1984 al 2006 è stato ricercatore e quindi professore associato di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Milano, ricoprendo incarichi di insegnamento anche presso la Facoltà di Scienze Politiche del medesimo Ateneo e quella di Economia dell’Università degli Studi di Brescia. Dal 2006 è professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università degli Studi di Macerata. Tra i suoi libri: Don Carlo Gnocchi. Una vita al servizio degli ultimi, Oltre Edizioni, Sestri Levante (SP) 2017; Le vie cristiane della sicurezza sociale. Un dibattito fra cattolici italiani (1931-2001), CUEM, Milano 2019; Le radici del “welfare state” tra politica e religione, CUEM, Milano.

50 Nato a Pecorara (PC) nel 1943, presbitero dal 1967, è stato incardinato nella diocesi di Milano e nel 1984 nominato direttore della Caritas Ambrosiana. Nel febbraio del 1993 diviene presidente della Fondazione Don Gnocchi, incarico ricoperto fino al 2016. presidente onorario della Fondazione “Don Carlo Gnocchi” di Milano, attualmente presiede la Fondazione “Villa Mirabello”, che si occupa delle persone ipovedenti. Durante la sua presidenza, la Fondazione è passata dai 13 Centri attivi sul territorio nazionale ai 28 attuali. Ultimo libro pubblicato: (con O. Arzuffi), Il sogno – Don Gnocchi e la sua Fondazione, Centro Ambrosiano, Milano 2018.

51 Nato a Valmacca (AL), nel 1932, ha compiuto gli studi liceali e teologici presso il seminario di Casale Monferrato ed è stato ordinato presbitero nel 1956. È autore di oltre centosessanta libri, molti tradotti in varie lingue, di argomento biblico, teologico e storico-spirituale. Ha collaborato a diverse riviste e ha tenuto varie rubriche radiofoniche. È morto a Viganello (Svizzera) nel 2018. La traduzione spagnola del suo volume più noto (Vangeli scomodi, Gribaudi, Torino 1969, ristampato decine di volte) è stata donata da papa Francesco a Fidel Castro. Tra i suoi libri: Ritorno ai dieci comandamenti, 1-2, Gribaudi, Milano 2002; Il folle di Dio. San Luigi Orione, Gribaudi, Milano 2004; Afferrato da Cristo. Pensieri dalle lettere di Paolo, Gribaudi, Milano 2009; Tutti a scuola di Maria per imparare la gioia, Gribaudi, Milano 2018; Se mai arriverò, Gribaudi, Milano 2019. 52 Membro delle Piccole Sorelle di Gesù.

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• settembre/novembre 2006

“Leggere insieme il Vangelo. La versione evangelica secondo Luca (I)” (relatore: E. Borghi)

- Luca 1,26-38: una fede intelligente (30 settembre 2006 – h. 16.45-18.00: Novaggio, Sala parrocchiale)

- Luca 1,46-55: una vita di speranza (7 ottobre 2006 – h. 16.45-18.00: Lamone, Chiesa parrocchiale);

- Luca 1,68-79: una storia fondamentale (21 ottobre – h. 16.45-18.00: Bironico, Sala parrocchiale);

- Luca 2,1-20: una gioia di gloria e di pace (5 novembre 2006 – h. 16.15-17.30: Caslano, Sala parrocchiale)

• settembre/novembre 2006 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Casa Santa Birgitta – relatori: R Petraglio – E. Borghi)

“I vangeli dell’infanzia: storia, fede, testimonianza”

- L’annuncio: lettura sinottica di Matteo 1,18-25 e Luca 1,26-38 (25 settembre 2006)

- Cantare la gioia e la responsabilità: lettura di Luca 1,39-56 e Luca 1,57-80 (2 ottobre 2006)

- Le reazioni alla nascita di Gesù: lettura sinottica di Luca 2,1-21 e Matteo 2,1-12 (9 ottobre 2006)

- La violenza nella vita di Gesù: lettura di Matteo 2,13-23 (16 ottobre 2006)

- Gesù tra giudaismo e cristianesimo: lettura di Luca 2,22-40 (23 ottobre 2006)

- Il senso della missione di Gesù Cristo: lettura di Luca 2,41-52 (6 novembre 2006)

53 Nato a Bucarest nel 1959, ha studiato teologia cattolica all’Università di Tubinga dal 1981 al 1983 e all'Università di Monaco dal 1983 al 1986. Ha ottenuto la licenza in teologia nel 1986. Dopo aver conseguito il dottorato in teologia nel 1989, è stato ordinato presbitero nel 1991 a Ulm/Wiblingen, dal 1995 al 2001 è stato direttore dell’ufficio di pastorale biblica della diocesi di San Gallo. Dal 2001 è professore ordinario di Antico Testamento e docente di ebraico antico presso l’Accademia Teologica di Coira. Dal 2012 è coordinatore Erasmus presso la Scuola di teologia di Coira. Dal 2012 al 2019 è stato presidente dell’Associazione Vulgata, dal 2019 direttore dell’Istituto Vulgata. Tra le sue pubblicazioni: (con M, Weder), Krankheit und Sterben. Ein interprofessioneller Dialog, Lang, Bern 2012; (con A. Beriger – W.-W. Ehlers), Vulgata (Sammlung Tusculum), Vol. I Genesis – Exodus – Leviticus – Numeri – Deuteronomium; Vol. II Iosue – Iudices – Ruth – Samuhel –

Malachim – Verba dierum – Ezras – Tobias – Iudith – Hester – Iob; Vol. III Psalmi – Proverbia – Ecclesiastes –Canticum canticorum – Sapientia – Iesus Sirac; Vol. IV Isaias – Hieremias – Baruch – Ezechiel – Daniel – XII Prophetae – Maccabeorum; Vol. V Evangelia – Actus Apostolorum – Epistulae Pauli – Epistulae Catholicae –Apocalypsis – Appendix, De Gruyter Verlag, Berlin 2018.

54 Nato a Lucca nel 1926, pastore valdese, noto in ambito internazionale come esegeta dell’Antico Testamento. Ordinario di Antico Testamento alla Facoltà Valdese di teologia di Roma sino al 1996, ha insegnato anche all’Università la Sapienza di Roma, al Pontificio Istituto Biblico di Roma (1970-1999) e all’Università di Buenos Aires. Tra i suoi libri: Il profeta Amos, Paideia, Brescia 2000; Introduzione all’Antico Testamento, Paideia, Brescia 2000; Storia d’Israele. Introduzione alla storia d’Israele e Giuda dalle origini alla rivolta di Bar Kochbà, Paideia, Brescia 2002; Israele in epoca biblica. Istituzioni, feste, cerimonie, rituali, Claudiana, Torino 2017.

55 Nato a Milano nel 1963, presbitero, si è laureato in lettere classiche (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano). Successivamente ha conseguito la licenza in Teologia presso l’Università di Fribourg (CH). Dottore in scienze bibliche (Pontificio Istituto Biblico di Roma), è ordinario di Antico Testamento alla Facoltà di Teologia di Lugano. Pubblicazioni di riferimento: E io dimorerò in mezzo a loro. Composizione e interpretazione di Es 25-31, EDB, Bologna 2004; Levitico. Introduzione, traduzione e commento, San Paolo, Cinisello Balsamo 2017; Levitico. Traduzione e commentario in sinossi del Testo Massoretico e della Septuaginta, Cantagalli, Pisa 2022. 56 Nato a Zurigo nel 1939, ha fatto studi di filosofia e teologia allo Studio dell’Ordine domenicano a La Sarte, Huy (in Belgio), a Fribourg, a Gerusalemme e a Roma. Licenziato in Sacra Scrittura e dottore in teologia, ha insegnato Antico Testamento all’Università di Fribourg dal 1967 al 2005. È domenicano dal 1958. Tra i suoi libri in lingua italiana: Percorsi biblici della riconciliazione, San Lorenzo, Reggio Emilia 1999; La legge dell’Antico Testamento volto dell’umano. Una chiave di lettura per le leggi bibliche, San Lorenzo, Reggio Emilia 2003; (con I. Himbaza

J.-B. Edart), L’omosessualità nella Bibbia, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2007.

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“I vangeli dell’infanzia: storia, fede, testimonianza (sintesi conclusiva)” (13 novembre 2006

– relatori: R. Petraglio – Rosangela Vegetti57 – moderatore: E. Borghi)

• 25 novembre 2006 (h. 9.00-12.30/14.30-17.00 – Pollegio, Salone parrocchiale)

“Alle origini del cristianesimo. Per entrare nelle lettere ai Tessalonicesi”

(relatori: Giuseppe Barbaglio58 – Francesco Mosetto59 – Yann Redalié60; moderatori: E. Borghi – R. Petraglio)

• 20-26 novembre 2006: “Giornate della Bibbia” (“Bibbia e gioia”61)

• 20-27 novembre / 4-11-18 dicembre 2006 (h. 20.30 – Gentilino, Sala parrocchiale)

“La Parola per la vita di tutti. Leggere il vangelo secondo Luca oggi” (relatore: E. Borghi)

• 13 dicembre 2006 (h. 20.30 – Bellinzona, Spazio Aperto)

“La fede attraverso l’amore” (presentazione del libro omonimo, Borla, Roma 2006)

(relatori: Silvio Barbaglia62 – Patrizia Pesenti63 ; moderatore: E. Borghi)

57 Nata a Milano nel 1945, giornalista professionista, molto impegnata su temi di carattere religioso ed ecclesiale, in ambito cattolico ed ecumenico, e nella vita della diocesi di Milano (si ricorda il suo impegno tra i moderatori del Sinodo XLVII). È morta nel 2022. Tra i suoi libri: Maria, donna del sorriso, Ancora, Milano 2004; Dove la pace sembra impossibile. Semi e segni di speranza in Terra Santa, Ancora, Milano 2005. Per un ascolto diretto di un suo intervento in occasione del cinquantesimo del Concilio Vaticano II, si utilizzi il seguente link: https://youtu.be/z5n8hNz5iCg

58 Nato a Crema nel 1934, si è laureato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana, proseguendo gli studi in scienze bibliche a Pontificio Istituto Biblico di Roma, dove ha conseguito la licentia docendi; inoltre, si è laureato in filosofia presso l’Università di Urbino. Ha insegnato Sacra Scrittura al Seminario di Lodi e alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, sezione di Milano. In seguito all’abbandono del ministero ecclesiastico, ha svolto un intenso ed esclusivo lavoro di ricerca biblica sull’ambiente storico del Nuovo Testamento, sulle origini della Chiesa, sul tema del “Gesù storico” e sull’opera paolina. È morto nel 2007. Tra i suoi libri: (con R. Fabris), lettere di Paolo, 1-3, Borla, Roma 1980; Gesù ebreo di Galilea, EDB, Bologna 2002; Il pensare dell’apostolo Paolo, EDB, Bologna 2004; Gesù di Nazaret e Paolo di Tarso, EDB, Bologna 2006; Il mondo di cui Dio non si è pentito, EDB, Bologna 2010.

59 Nato a Rivarolo Canavese (TO) nel 1938, presbitero salesiano, ha conseguito nel 1967 la licenza in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma e nel 1986 il dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Urbaniana. Ha insegnato per molti anni esegesi e teologia del Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Salesiana a Torino, a Roma e a Gerusalemme. È stato preside della Sezione torinese di tale ateneo (1993-1999; 2005-2008), preside dello Studio Teologico Salesiano, Cremisan – Gerusalemme (2000-2005); presidente dell’Associazione Biblica Italiana (1994-2002). Trai suoi libri: Uno sguardo nuovo su Gesù. I misteri della vita di Cristo, Elledici, Leumann (TO) 2016; Gli insegnavo a camminare. Bibbia e educazione, LAS, Roma 2018; Marco nella sinfonia delle Scritture, Queriniana, Brescia 2021.

60 Nato a Liévin (Francia) nel 1946, pastore metodista, ha conseguito un master all’Union Theological seminary di New York nel 1972 e un dottorato di ricerca con François Bovon a Ginevra con uno studio su parenesi e teologia nelle epistole pastorali (1992). È stato pastore a Ginevra e a Parigi nella “Mission Populaire évangélique” de France (Mc All Mission) dal 1969 al 1970 e dal 1972 al 1978. Dal 1994 al 2006 è stato ordinario di Nuovo Testamento alla Facoltà Valdese di Teologia di Roma. Tra i suoi libri: I vangeli. Variazioni lungo il racconto, Claudiana, Torino 2011; Paolo interprete interpretato, Claudiana, Torino 2022.

61 Cfr. il fascicoletto di colore giallo, diffuso, in 8000 copie, in Svizzera e in Italia.

62 Nato a Galliate (NO) nel 1963, ha conseguito il baccalaureato in teologia presso lo Studio Teologico San Gaudenzio in Novara e la licenza in Sacra Scrittura conseguita presso il Pontificio Istituto Biblico in Roma. Dottore in Teologia biblica dal 2018 presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Presbitero dal 1988, insegna Introduzione all’Antico e al Nuovo Testamento, Esegesi di Antico e di Nuovo Testamento presso lo Studentato teologico San Gaudenzio di Novara e presso l’Istituto Superiore di Scienze religiose di Novara. Anima progettuale e operativa per molti anni dell’associazione novarese “La Nuova Regaldi” (www.lanuovaregaldi.it), dal 2020 è parroco di Veveri. Tra i contributi scritti più recenti: Gesù e il matrimonio: indissolubile per chi?, Cittadella, Assisi (PG) 2016; Il tempio di Eliopoli e i rotoli del Mar Morto, Claudiana, Torino 2020.

63 Nata a Locarno nel 1958, ha frequentato il liceo Kantonsschule Zürcher Oberland a Zurigo. Laureata all’Università di Zurigo in giurisprudenza nel 1983, è avvocato dal 1985. Dal 1985 al 1999 è stata giudice

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Anno 2007

• 8 gennaio 2007 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Dubbi e certezze della fede cristiana. Il male nel mondo: perché esiste?”

(relatori: Sandro Vitalini – E. Borghi)

• 13 gennaio 2007 (h. 9.30-16.30 – Bellinzona, Spazio Aperto)

“Gli apocrifi del Nuovo Testamento e le origini cristiane”

(relatori: Enrico Norelli64 – Claudio Gianotto65 – Flavio G. Nuvolone66 – R. Petraglio; moderatore: E. Borghi)

• gennaio/febbraio 2007

“Leggere insieme il Vangelo. La versione evangelica secondo Luca (II)” (relatore: E. Borghi)

- Luca 7,36-50: il valore autentico del perdono (13 gennaio 2007 – h. 16.45-18.00: Novaggio, Sala parrocchiale)

- Luca 10,25-37: essere per gli altri in rapporto con Dio (21 gennaio 2007 – h. 16.45-18.00: Lamone, Chiesa parrocchiale)

- Luca 10,38-42: essere con Dio in rapporto con gli altri (3 febbraio 2007 – h. 16.45-18.00: Bironico, Sala parrocchiale)

- Luca 11,1-13: ha senso pregare Dio? (17 febbraio 2007 – h. 16.15-17.30: Caslano, Sala parrocchiale)

• 15 gennaio 2007 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Dubbi e certezze della fede cristiana. Risurrezione o reincarnazione?” (relatori: S. Vitalini – R. Petraglio; moderatore: E. Borghi)

• 22 gennaio 2007 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Dubbi e certezze della fede cristiana. La creazione del mondo e dell’uomo: fede e scienza a confronto” (relatori: P. De Petris – Laura Perini67; moderatore: E. Borghi)

del Tribunale dei minorenni. È stata eletta nel Consiglio di Stato del Canton Ticino il 18 aprile 1999 e sino al 2011 è stata direttrice del Dipartimento Sanità e Socialità del Canton Ticino

64 È nato a Grosseto nel 1952, sposato e padre di tre figli. Professore emerito di storia delle origini del cristianesimo alla Facoltà di Teologia protestante dell’Università di Ginevra, è membro di diverse società specializzate nella ricerca sul cristianesimo antico. Tra i suoi libri: l’edizione di Papia di Hierapolis, Esposizione degli oracoli del Signore. I frammenti, Paoline, Milano 2005; (con C. Gianotto – M. Pesce), L’enigma Gesù, Carocci, Roma 2008; La nascita del cristianesimo, Il Mulino, Bologna 2018; (con C. Moreschini), Storia della letteratura cristiana antica greca e latina, Morcelliana, Brescia 20192 .

65 È nato a Cassano Canavese (TO) nel 1950. Licenziato in teologia presso la Faculté Catholique di Lyon nel 1974, si laurea in lettere presso l’Università di Torino nel 1978. Consegue il dottorato di ricerca presso l’Università di Bologna nel 1996. A Torino dal 1993 insegna storia del cristianesimo, divenendo professore ordinario dal 2004. Tra i suoi libri: I vangeli apocrifi, Il Mulino, Bologna 2009; (con A. Magris – P. Sacchi), Il mondo degli apocrifi. Letteratura minore?, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2010; Giacomo, fratello di Gesù, Il Mulino, Bologna 2013; (con A. Nicolotti), Il caso Marcione, Book Time 2020.

66 È nato nel 1947, cittadino di Chiasso, sposato, padre di due figlie e nonno di due nipoti. Assistente in patristica (letteratura cristiana antica), poi incaricato di ricerca presso il Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica nel quadro della preparazione di edizioni critiche, assume infine la docenza di corsi universitari di storia della Chiesa primitiva. Nel 1987 è nominato responsabile della Biblioteca Universitaria di Storia e Teologia, e docente di patristica, compiti che ha svolto sino al settembre 2012. È stato membro dell’AELAC (= Association internationale pour l’Étude de la Littérature Apocryphe Chrétienne). In tale contesto ha assicurato le preparazioni testuali e le versioni di due testi apocrifi, l’uno “la Visione di Esdra”, l’altro “Sul sacerdozio di Cristo”. È stato redattore capo di “Archivum bobiense”. È morto a Fribourg nel 2019.

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• 29 gennaio 2007 (h. 20.30 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Dubbi e certezze della fede cristiana. La Trinità: una verità fondamentale per la fede cristiana?”

(relatori: F. Buzzi – E. Borghi)

• aprile/maggio 2007

“Leggere insieme il Vangelo. La versione evangelica secondo Luca (III)” (relatore: E. Borghi)

- Luca 12,13-31: quali sono i beni della vita? (14 aprile 2007 – h.16.45-18.15: Novaggio, Sala parrocchiale)

- Luca 13,10-17: quale à la “legge” della vita? (22 aprile 2007 – h. 16.45-18.15: Lamone, Chiesa parrocchiale)

- Luca 15,11-32: quali sono i rapporti fondamentali della vita? (5 maggio 2007 – h. 16.4518.15: Bironico, Sala parrocchiale)

- Luca 19,1-10: quale è la salvezza della vita? (19 maggio 2007 – h. 16.15-17.45: Caslano, Sala parrocchiale)

• 16 aprile 2007 (h. 20.30-22.30 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (IV): Primo Mazzolari”

(relatori: Giorgio Campanini68 – Paolo Trionfini69; moderatore: E. Borghi)

• 23 aprile 2007 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (IV): Maria Elisabetta Hesselblad”

(relatori: Giuseppe Carbone70 – E. Borghi)

• 2 maggio 2007 (h. 20.30-22.30 – Lugano Casa Santa Birgitta)

“Grandi cristiani leggono la Bibbia (IV): Alcide De Gasperi”

(relatori: Alfredo Canavero71 – Maria Romana De Gasperi72; moderatore: E. Borghi)

67 Nata a Milano nel 1952, docente di Fisica nucleare e subnucleare dell’Università Statale di Milano presso il Dipartimento di Fisica “Aldo Pontremoli”, era, dal 2019, anche membro del Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo, presso cui era professore ordinario dal 2005. È morta a Milano nel 2022

68 Nato a Genova nel 1930, già professore di storia delle dottrine politiche all’Università di Parma e di Etica sociale alla Facoltà di Teologia di Lugano, ha studiato a lungo il pensiero politico cattolico del Novecento e si è occupato, a livello scientifico e divulgativo, di vari temi di carattere etico ed ecclesiale. Tra i suoi libri: Il pensiero politico ed ecclesiologico di Antonio Rosmini, 3 voll., Edizioni Rosminiane Sodalitas, Verbania 2014; Senza preti. Nuove vie per l’evangelizzazione, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2016; Don Primo Mazzolari. Un protagonista del Novecento, Morcelliana, Brescia 2019; Dire lavoro. Una ricerca di senso, Ave, Roma 2022; Jacques Maritain. Per un nuovo umanesimo, Studium, Roma 2022.

69 Nato a Mirandola (MO) nel 1967, si è laureato con lode in scienze politiche all’Università Cattolica di Milano nel 1992. Nel 2005 ha conseguito il dottorato di ricerca in storia del movimento sindacale presso l’Università degli Studi di Teramo. È professore associato di storia contemporanea all’Università di Parma. Dal 2005 è direttore dell’Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI (Roma), e fa anche parte del Comitato scientifico della Fondazione don Primo Mazzolari (Bozzolo, Mantova) e del Comitato scientifico dell’Edizione nazionale delle opere di Aldo Moro. Tra i suoi libri: (con G. Vecchio), Storia dell’Italia repubblicana (1946-2018), Monduzzi, Milano 2019; L’Azione cattolica nel mondo. Problemi e linee di sviluppo dalle origini al Concilio Vaticano II, Ave, Roma 2019.

70 Nato a Bari nel 1945, pastore avventista, dottore in sociologia ed antropologia religiosa (Università di Coimbra) e responsabile per la Chiesa avventista dei progetti sociali e culturali per l’America Centrale e Meridionale.

71 Nato a Milano nel 1948, è professore emerito di storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano. È segretario generale della Commissione di storia delle relazioni internazionali. Tra i suoi libri: Storia contemporanea, Pearson, Torino 2019; Maria Federici impegno sociale per la dignità delle donne, Prometheus, Milano 2020.

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• 3 maggio 2007 (h. 18.00-19.30 – Milano, Centro Culturale Svizzero)

“La fede attraverso l’amore” (presentazione del libro omonimo, Borla, Roma 2006)

(relatori: Roberto Vignolo73 – E. Borghi – Callisto Caldelari74)

• 9 maggio 2007 (h. 20.30-22.30 – Mendrisio, Centro Culturale “Presenza Sud”)

“Le relazioni tra donne e uomini oggi”

(relatori: Daria Pezzoli-Olgiati75 – G. Campanini; moderatore: E. Borghi)

• 26 maggio 2007 (h. 9.30-12.30 – Milano, Corsia dei Servi/Sala Verde)

“La ricerca biblica e teologica di Giuseppe Barbaglio (1934-2007)”

(relatori: Alfio Filippi76 – Vittorio Bellavite77 – Giancarlo Martini78 – E. Borghi)

• 7 settembre 2007 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Le sfide del mondo contemporaneo alla libertà religiosa”

(relatori: Tiziano Rimoldi79 – E. Borghi)

• settembre-ottobre 2007 (Milano, Parrocchia Santa Maria Incoronata, in collaborazione con la comunità parrocchiale omonima)

- 27 settembre – 7 ottobre 2007: mostra biblica “La Bibbia per tutti”

(relatore inaugurale: E. Borghi)

72 È nata a Trento nel 1923, figlia primogenita di Alcide De Gasperi e della moglie Francesca Romani. Visse poi a Roma. È stata una saggista, politica e partigiana italiana, fondatrice e presidente onoraria della Fondazione De Gasperi. È morta nel 2022.

73 Nato a Genova nel 1946, laureato in lettere moderne e teologia sistematica e dottore in Sacra Scrittura presso la Pontificia Commissione Biblica di Roma, è professore emerito di Sacra Scrittura e teologia biblica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e lo Studio teologico dei Seminari di Lodi e Crema. Tra i suoi libri: Personaggi del Quarto Vangelo, Glossa, Milano 1994; Un profeta tra umido e secco. Sindrome e terapia del risentimento nel libro di Giona, Glossa, Milano 2013; Giuda il traditore, EDB, Bologna 2020; (con M. Spadi), La violenza. Bibbia e cronaca in dialogo, PUG, Roma 2022.

74 Nato a Locarno nel 1934, frate cappuccino, dopo gli studi filosofici e teologici nel convento di Lugano si diploma in archivistica e paleografia all’Archivio di Stato di Milano e in biblioteconomia e bibliografia alla Scuola della Biblioteca Vaticana a Roma. Uomo dai poliedrici interessi culturali e spirituali, negli anni Sessanta ha aperto il convento del Bigorio e gettato le basi per la creazione della “Biblioteca Salita dei Frati” di Lugano. Fonda poi l’associazione “Comunità familiare”, di cui ha diretto a lungo il consultorio, formandosi a Milano come psicoterapeuta. Dal 1983 al 2014 è stato parroco della Comunità del Sacro Cuore di Bellinzona. Muore a Bellinzona nel 2014. Tra i suoi libri: Napoleone e il Ticino, Casagrande, Lugano 2003; La Bibbia del dì di festa, 1-6, EMP, Padova 2000-2007; Gesù: la vita. Biografia e pagine evangeliche per dubbiosi e non credenti, EMP, Padova 2010.

75 Nata a Locarno nel 1966, dopo la maturità al liceo di Locarno, ha iniziato gli studi di teologia e di scienze delle religioni prima all’Università di Fribourg e poi all’Università di Zurigo, dove ha conseguito la licenza nel 1990 e il dottorato in Nuovo Testamento nel 1996. Tra il 1990 e il 2004 lavora presso le cattedre di Nuovo Testamento e di scienze delle religioni a Zurigo con soggiorni prolungati all’estero. Sposata e madre di due figli, dal 2016 è professore ordinario di scienze e storia delle religioni presso la Facoltà evangelica della LudwigMaximilians-Universität a Monaco di Baviera. È membro di diversi comitati editoriali di riviste e collane (Journal for Religion, Film and Media; Rivista di filosofia e Teologia; CrossCurrents; Reading Religion) e di collane (Media and Religion, Nomos, Baden-Baden; Film, Media and Religion, Schüren, Marburgo; Intessiture, Mimesis, Milano; Research in Contemporary Religion, V&R, Göttingen). Per altre informazioni bibliografiche: www.pezzoli-olgiati.ch

76 Nato a Castelnovo ne' Monti nel 1940, è entrato nei Dehoniani, nel 1963 arriva a Bologna come studente, per poi rimanervi stabilmente dal 1971, prima come direttore de “Il Regno”, poi dal 1991 come direttore delle EDB, delle quali dal 2011 è direttore emerito.

77 Nato a Milano nel 1938, per molti anni e sino al 2021 portavoce nazionale italiano del movimento “Noi Siamo Chiesa” (www.noisiamochiesa.org).

78 Insegnante di religione cattolica nelle Scuole Medie Superiori in Italia, animatore e organizzatore degli Incontri di “Fine Settimana” (www.finesettimana.org), percorsi di fede e cultura legati all’attività dell’associazione culturale “Don G. Giacomini” (Verbania/Pallanza).

79 Docente ordinario di diritto ecclesiastico presso l’Istituto Universitario Avventista di Firenze.

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- 4 ottobre 2007 (h. 21.00-22.30): “Bibbia e testi apocrifi: dai luoghi comuni alla cultura per tutti” (relatrice: Anna Passoni Dell’Acqua80)

- 11 ottobre 2007 (h. 21.00-22.30): “La Bibbia nella storia: un cammino difficile ed entusiasmante” (relatore: F. Buzzi)

- 18 ottobre 2007 (h. 21.00-22.30) “Bibbia e relazioni umane: coppia, famiglia, società” (relatore: E. Borghi)

• 17-24 settembre / 1-8-15-22 ottobre 2007 (h. 20.30-22.15 – Giubiasco, Angolo d’Incontro)

“Il vangelo secondo Matteo: un percorso di cultura e di vita nella storia di tutti (letture dai capp. 3-4 / 5-7 / 8-9 / 10 / 11-12 / 13)”

(relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

• 17 novembre 2007 (h. 9.30-16.30 – Mendrisio, Centro Culturale “Presenza Sud”)

“La lettera agli Ebrei”

(relatori: Cesare Marcheselli Casale81 – Giuseppe Crocetti82 – Franco Manzi83; moderatore: E. Borghi)

80 Nata a Milano nel 1949, allieva di Enrico Galbiati, dottoressa in lingue e letterature orientali dal 1974, sposata e madre di due figli, è stata docente di filologia biblica all’Università Cattolica di Milano dal 1975 al 2017. Tra i suoi libri: Enrico R. Galbiati (1914-2004). Un prete ambrosiano con lo sguardo a oriente, EduCatt, Milano 2015; (con C. Baffioni – R. Finazzi, a cura di) Le Sacre Scritture e le loro interpretazioni, Bulzoni, Milano 2016; (con F. Dalla Vecchia, a cura di) Ricerche storico-bibliche (2016). Vol. 1\2: «Chi può narrare le potenti opere del Signore?» (Sal 106,2). Modelli di intervento di Dio nella storia, XLIII Settimana Biblica Nazionale, EDB, Bologna 2016

81 Nato a Venezia-Mestre nel 1941, presbitero della diocesi di Pompei, è professore emerito di esegesi e teologia del Nuovo Testamento alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione “S. Tommaso”, di Napoli. È membro della “Society for New Testament Studies” (SNTS) e dell’Associazione Biblica Italiana. Ha una grande esperienza scientifica e didattica e una pluridecennale attività divulgativa, in particolare, in Germania e in Italia. Tra le sue pubblicazioni: La lettera agli Ebrei, Paoline, Milano 2005; Le lettere pastorali raccontano, Borla, Roma 2010

82 Licenziato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico, ha conseguito il dottorato allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. È professore emerito di Sacra Scrittura presso l’Istituto Teologico Marchigiano ad Ancona. Tra i suoi libri: La lettera agli Ebrei, EDB, Bologna 2005; Matrimonio e famiglia nella Bibbia, Centro Eucaristico, Roma 2017.

83 Nato a Milano nel 1966, presbitero dal 1991, è ordinario di Nuovo Testamento e lingua ebraica presso il Seminario Arcivescovile di Milano e supplente di cattedra di Nuovo Testamento presso la Facoltà di Teologia di Lugano. Tra i suoi libri: Lettera agli Ebrei, Città Nuova, Roma 2001; La bellezza di Maria. Riflessioni bibliche, Ancora, Milano 2005; Il giovane teologo. La rivelazione di Dio e le sue icone, EDB, Bologna 2015; Introduzione alla letteratura paolina, EDB, Bologna 2017; Il cavaliere, l’amata e Satana. Sentieri odierni del vento nell’Apocalisse, Queriniana, Brescia 2020.

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Anno 2008

• 11-18-25 febbraio / 3-10-17 marzo 2008 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Centro Comunitario CERS)

“Serate bibliche sul vangelo secondo Matteo” (dai capp. 14-17 / 18 / 19-22 / 23-25 / 26-27/ 28)”

(relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

• 8 marzo 2008 (h. 9.30-16.30 – Locarno, Aula magna del Liceo cantonale)

“Per leggere il libro di Isaia”

(relatori: Donatella Scaiola84 [Is 1-12] – E. L. Bartolini De Angeli85 [Is 13-39] – Alessandro Sacchi86 [Is 40-55] – Guido Benzi87 [Is 56-66]; moderatori: E. Borghi – R. Petraglio)

• marzo 2008 (in collaborazione con Cantoria di Giubiasco, comunità parrocchiali di Giubiasco e Bellinzona – traduzioni e commenti biblici: E. Borghi – R. Petraglio; interventi musicali: Cantoria di Giubiasco diretta da Michele Tamagni88 – Quartetto d’archi “Larius” –organista: Elena Strati)

“Meditazione quaresimale sulla Passione secondo Giovanni (dal testo evangelico alla musica di J.S. Bach)”

- 9 marzo 2008 (h. 18-19.30 – Bellinzona, Chiesa del Sacro Cuore)

- 12 marzo 2008 (h. 20.30-22.00 – Bellinzona, Chiesa Santa Maria delle Grazie)

- 21 marzo 2008 (h. 20.00-21.30 – Giubiasco, Chiesa S. Maria Assunta)

84 Nata ad Abbiategrasso (MI) nel 1958, sposata, ha conseguito il baccellierato in teologia presso la Facoltà Teologica di Milano e la licenza in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico nel 1991. Nel 2000 ha conseguito il dottorato in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico. È professore ordinario nella Facoltà di Missiologia della Pontificia Università Urbaniana. Dirige la rivista A.B.I. Parole di Vita. Tra i suoi libri: Parole profetiche in forma simbolica, Cittadella, Assisi 2018; Dire Dio oggi tra religioni e culture, Urbaniana University Press, Roma 2019; Davide: un re, un credente, un uomo, EMP, Padova 2021; Gezabele. La regina che sfidò Elia, Ancora, Milano 2022. 85 Nata a Pavia nel 1958, sposata e madre di una figlia, è di origini ebraiche per parte materna. Dottore in teologia ecumenica, insegna giudaismo ed ermeneutica rabbinica all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. Insegna ebraico e antropologia del dialogo presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici –LIMEC di Milano. Docente di Cultura Biblica ed Ebraica presso l’Ulpan di Milano (Scuola di Lingua ebraica, storia e pensiero). Dirige la Collana Studi Giudaici per la Casa Editrice Effatà e collabora con l’Accademia Ambrosiana di Milano. Tra le sue pubblicazioni più recenti: (con C. Di Sante), Ai piedi del Sinai, EDB, Bologna 2015; Le luci della Menorah. I sette giorni della creazione divina, ETS, Milano 2016; (con A. Destro-M. PesceE. Castellucci), I cristiani e le Scritture di Israele, a cura di B. Salvarani, EDB, Bologna 2018.

86 Nato ad Alessandria nel 1937, è presbitero del PIME dal 1960, dottore in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, docente emerito di Sacra Scrittura al PIME. Tra i suoi libri: La Bibbia: un percorso di liberazione, 1-2-3, Paoline, Milano 2007-2009; Alle origini della missione. Atti degli Apostoli, Youcaprint 2014; Abramo Isacco e Gioacobbe. Padri di ebrei, cristiani e musulmani. Tre religioni in dialogo (Genesi 12-50), Youcaprint 2017.

87 Nato a Rimini nel 1964, è presbitero della diocesi di Rimini dal 1990. È docente stabile di Antico Testamento presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma e docente di Sacra Scrittura presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” di Rimini. Tra i suoi libri: Osea. Introduzione, traduzione e commento, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2018; Paolo e il suo vangelo, Queriniana, Brescia 2018; (a cura di) La Bibbia e le sue teologie, EDB, Bologna 2019; Sedotto da Dio. Intervista al profeta Geremia, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2019; (ed.), L’animazione biblica dell’intera pastorale, LAS, Roma 2020.

88 Ispettore scolastico del Bellinzonese e Valli e direttore della Cantoria di Giubiasco.

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• “Bibbia e giustizia” (in collaborazione con CMSI, Sacrificio Quaresimale e CERT)

- 14 aprile 2008 (h. 20.30-22.15 – Pollegio, Sala parrocchiale)

“La giustizia nella Bibbia: cenni generali e lettura di testi”

(relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

- 19 aprile 2008 (h. 9.30-12.30 – Savosa, Liceo Lugano-2, Aula Magna)

“La giustizia è una valore per tutti”

(relatori: Giancarlo Caselli89 – S. Vitalini; moderatore: E. Borghi)

- 28 aprile 2008 (Muralto, Sala Congressuale)

“Giustizia e economia: problemi e prospettive”

(relatori: Silvano Toppi90 – Daria Lepori91 – Cleto Rizzi92; moderatore: E. Borghi)

• 25 ottobre 2008 (h. 9.30-12.30/14.30-17.00 – Lugano, Casa Santa Birgitta)

“Prendi il libro e leggi. Per entrare nel libro dei Salmi” (con presentazione de “la Scrittura che libera. Introduzione alla lettura dell’Antico Testamento”, Borla, Roma 2008)

(relatrici e relatore: Rosanna Virgili93 – E.L. Bartolini De Angeli – Gianantonio Borgonovo94; coordinatore: E. Borghi)

89 Nato ad Alessandria nel 1939, si è laureato in giurisprudenza presso l’Università di Torino. Dalla metà degli anni Settanta sino alla metà degli anni Ottanta, ha trattato reati di terrorismo riguardanti le Brigate Rosse e Prima Linea. Nel 1991 è stato nominato magistrato di Cassazione ed è divenuto presidente della Prima Sezione della Corte di Assise di Torino. Dal 1993 al 1999 è stato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo. Dal settembre 2002 al 2013 è stato Procuratore della Repubblica di Torino. Tra i suoi libri: Assalto alla giustizia, Melampo, Milano 2011; (con M. Lancisi), Nient’altro che la verità. La mia vita per la giustizia, Piemme, Milano 2015; (con G. Lo Forte), La verità sul processo Andreotti, Laterza, Roma-Bari 2018; (con G. Lo Forte), Le parole contro la mafia, Piemme, Milano 2022.

90 Nato a Lavorgo nel 1934, ha studiato filosofia e teologia all’Università Gregoriana di Roma, ha conseguito la licenza in scienze politiche ed economiche all’Università di Fribourg, è stato capo del Dipartimento Informazione della Tsi, ha diretto il Giornale del Popolo (1984-1987), ha fondato e diretto il “Quotidiano”. Attualmente è editorialista de “La Regione”. Si è occupato della redazione dei capitoli economici nella Storia del Cantone Ticino (periodo 1945-1990) a cura di Raffello Ceschi. Tra le sue altre pubblicazioni: Tsi o del programmare la differenza (edizioni universitarie, Fribourg 1994); Dagli asparagi all’eternità, brevi storie di economia ordinaria, Bellinzona 2001).

91 Nata a Lugano nel 1962 e cresciuta in questa città, ha frequentato gli studi superiori a Zurigo (design industriale e architettura d’interni). Fino al 1999 ha lavorato come architetto d’interni (allestimento reparti ospedalieri). Dal 2003 al 2006 è stata segretaria delle ACLI Svizzere e responsabile del periodico ACLI “Dialogo”. Dal 2006 opera in “Sacrificio Quaresimale” nei campi “sensibilizzazione” e “raccolta fondi”.

92 Docente di religione cattolica nelle Scuole Medie e Medie Superiori del Canton Ticino.

93 Nata ad Amandola (Fermo) nel 1958, sposata e madre di due figli, è laureata in filosofia all’Università di Urbino, in Teologia alla Pontificia Università Lateranense di Roma e licenziata in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Attualmente insegna Esegesi dell’Antico Testamento presso l’Istituto Teologico Marchigiano (Pontificia Università Lateranense), presso la Facoltà Teologica Pugliese e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Rimini. Tra i suoi libri: Fragili e forti. Figure maschili nella Bibbia, Ed. Immacolata, Borgonuovo di Sassomarconi 2019; (con E. Buccioni - R. Manes), Le lettere di Paolo, Áncora, Milano 2020; (con I. Testoni), Vivere e morire oggi, I libri di Moltefedi, Bergamo 2020; Il corpo e la Parola L’umano come processo nella Bibbia, Qiqajon, Magnano (BI) 2020.

94 È nato a Merone (CO) nel 1955, presbitero dal 1979, docente di esegesi dell’Antico Testamento dal 1983 al 2010 presso il Seminario Arcivescovile di Venegono e dal 1991 presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (sede di Milano). È arciprete del Duomo di Milano dal 2012. Tra i suoi libri: (a cura di) Torah e storiografie dell’Antico Testamento, Elledici, Leumann (TO) 1994; (con R. Gironi), Il mondo della Bibbia, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2006; Incarnazione del «Logos». Il «Logos» giovanneo alla luce della tradizione giudaica, Book Time, Milano 2021.

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• settembre/novembre 2008

“Paolo di Tarso: tre culture e una vita per tutti (letture bibliche e parole in musica)” (Incontri di lettura biblica: Giubiasco, Angolo d’incontro; relatori: E. Borghi – R. Petraglio; Concerto: Giubiasco, Chiesa parrocchiale; letture e riflessioni: E. Borghi – P. De Petris – R. Petraglio; esecuzioni musicali: Cantoria di Giubiasco diretta da M. Tamagni)

- 29 settembre 2008 (h. 20.15-22.15): “Chi era Paolo di Tarso? (letture da Atti 9-22-26; Galati 1-2)”

- 6 ottobre 2008 (h. 20.15-22.15): “Che cosa è l’obbedienza veramente umana oggi? La pista di Paolo (letture da Galati 4; 1Corinzi 8-10)”

- 13 ottobre 2008 (h. 20.15-22.15): “Essere sapienti secondo il Vangelo vuol dire essere stupidi nella cultura di oggi? Paolo risponde (letture da 1Corinzi 1-4)”

- 20 ottobre 2008 (h. 20.15-22.15): “Amare con il cuore e con la mente ha senso nella società di oggi? L’opzione paolina (letture da 2Corinzi 5; Romani 12-13)”

- 3 novembre 2008 (h. 20.30-22.15): concerto “Dalle lettere paoline alla musica della vita”

• 1 dicembre 2008 (h. 20.30-22.30 – Lugano, Centro ACLI; in collaborazione con ACLI Ticino e Libreria san Paolo di Lugano)

“San Paolo, uomo dalle tre culture, può dire qualcosa alla cultura di oggi?” (relatore: B. Maggioni – moderatore: E. Borghi)

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Anno 2009

• gennaio/febbraio 2009

“Paolo di Tarso: tre culture e una vita per tutti (letture bibliche e parole in musica)”

(Incontri di lettura biblica: Balerna, Sala della Nunziatura; relatori: E. Borghi – R. Petraglio; Concerto: Balerna, Chiesa parrocchiale; letture e riflessioni: E. Borghi – P. De Petris – R. Petraglio; esecuzioni musicali: Cantoria di Giubiasco diretta da M. Tamagni)

- 19 gennaio 2009 (h. 20.30-22.30): “Chi era Paolo di Tarso? (letture da Atti 9-22-26; Galati 1-2)”

- 26 gennaio 2009 (h. 20.30-22.30): “Che cosa è l’obbedienza veramente umana oggi? La pista di Paolo (letture da Galati 4; 1Corinzi 8-10)”

- 2 febbraio 2009 (h. 20.30-22.30): “Essere sapienti secondo il Vangelo vuol dire essere stupidi nella cultura di oggi? Paolo risponde (letture da 1Corinzi 1-4)”

- 9 febbraio 2009 (h. 20.30-22.30): “Amare con il cuore e con la mente ha senso nella società di oggi? L’opzione paolina (letture da 2Corinzi 5; Romani 12-13)”

- 16 febbraio 2009 (h. 20.30-22.15): “Dalle lettere paoline alla musica della vita”

• 17 gennaio 2009 (h. 9.30-16.30 – Bellinzona, Spazio Aperto)

“Dalle parole di Gesù alla redazione dei vangeli”

(relatori: R. Fabris – Adriana Destro95 – Mauro Pesce96; coordinatore: E. Borghi)

• 27 gennaio / 10-17 febbraio 2009 (h. 20.15-22.00 – parrocchie Vicariato del Malcantone)

“Dai vangeli ai sacramenti. Da Marco all’eucarestia – Da Luca alla riconciliazione” – Da Matteo alla conferma nella fede”

(relatore: E. Borghi)

• 24 marzo 2009 (h. 20.15-22.00 – Gentilino, Aula parrocchiale)

“Introduzione alla lettera ai Galati”

(relatore: E. Borghi)

95 Nata a Verona nel 1937, dal 1990 al 2010 è stata professoressa ordinaria di antropologia culturale all’Università di Bologna. In precedenza aveva insegnato nelle università di Trieste, Sassari e Ravenna. Ha scritto saggi nei campi dell’antropologia del vicino Medio-Oriente, dell’antropologia delle comunità e dei villaggi, dell’antropologia delle religioni, soprattutto del giudaismo antico e del cristianesimo nascente.

96 Nato a Genova nel 1941, è stato professore ordinario di storia del cristianesimo all’Università di Bologna sino al 2011. Dirige dal 1984 la rivista Annali di Storia dell’Esegesi. È condirettore con P. Arzt e J. S. Kloppenborg del Papyrologisches Kommentar zum Neuen Testament. Ha pubblicato studi nel campo dell’esegesi neotestamentaria (ultimo libro: Da Gesù al cristianesimo, Morcelliana, Brescia 2021), della storia dell’esegesi biblica moderna, della storia del cristianesimo antico e moderno e dei rapporti tra scienza e teologia nel XVII secolo. Insieme all’antropologa Adriana Destro ha scritto saggi tradotti in varie lingue: Antropologia delle origini cristiane (20084); Forme culturali del cristianesimo nascente (2000); Come nasce una religione (2005); L’uomo Gesù. (2008); La morte di Gesù (2014); Il Battista e Gesù (2021) Sul Gesù storico, vedi anche: Chi ha paura del Gesù storico? (2015); Gesù e i suoi seguaci (2019).

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• settembre-ottobre 2009 (in collaborazione con Parrocchia cattolica di Locarno – Chiesa siroortodossa di Antiochia – Chiesa evangelica riformata di Locarno)

“Per vivere nella libertà di tutti. Leggere il vangelo secondo Luca oggi”

- 17 settembre 2009 (h. 20.15-22.00 – Muralto, Centro Evangelico)

Introduzione generale e lettura di Lc 1,26-38 (relatore: E. Borghi)

- 22 ottobre 2009 (h. 20.15-22.00 – Locarno, Sacra Famiglia)

Lettura di Lc 4,14-30 (relatore: E. Borghi)

- 19 novembre 2009 (h. 20.15-22.00 – Muralto, Centro Evangelico)

Lettura di Lc 7,36-50 (relatore: E. Borghi)

- 10 dicembre 2009 (h. 20.15-22.00 – Locarno, Sacra Famiglia)

Lettura di Lc 10,21-11,3 (relatore: E. Borghi)

• settembre/ottobre 2009

“Proclamare Gesù Cristo è sempre giusto e utile? Leggere gli Atti degli Apostoli nella vita di oggi” (in collaborazione con Vicariato del Bellinzonese – relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

- 21 settembre 2009 (h. 20.30-22.30 – Bellinzona, Oratorio della Collegiata)

Ha senso ed è possibile vivere nello Spirito Santo? Letture da At 2

- 28 settembre 2009 (h. 20.30-22.30 – Giubiasco, Angolo d’Incontro)

Il Vangelo ha confini culturali? Letture da Atti 8-10

- 5 ottobre 2009 (h. 20.30-22.30 – Giubiasco, Angolo d’Incontro)

Il Vangelo è solo per i credenti tradizionali… o no? Letture da At 15-17

- 12 ottobre 2009 (h. 20.30-22.30 – Giubiasco, Angolo d’Incontro)

Annunciare il Vangelo a indifferenti e ostili è possibile? Letture da At 20

- 19 ottobre 2009 (h. 20.30-22.30 – Bellinzona, Oratorio della Collegiata)

Proclamare il Vangelo in un mondo che cambia è utile? Letture da At 28 e Lc 24 e linee conclusive generali

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Anno 2010

• 18-25 gennaio / 1-8-15 febbraio 2010 (h. 20.30-22.30 – Balerna, Sala della Nunziatura)

“Proclamare Gesù Cristo è sempre giusto e utile? Leggere gli Atti degli Apostoli nella vita di oggi” (in collaborazione con Vicariato del Mendrisiotto – relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

• febbraio/marzo 2010

“Proclamare Gesù Cristo è sempre bene per tutti? Leggere gli Atti degli Apostoli oggi” (in collaborazione con Vicariato del Luganese – relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

- 22 febbraio 2010 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Parrocchia di san Nicolao [sala parrocchiale])

Dalla risurrezione del Cristo alla vita di fede dei cristiani: letture da Atti 2-4

- 1 marzo 2010 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Parrocchia di san Nicolao [sala parrocchiale])

Annunciare il Vangelo a indifferenti e ostili è possibile? Letture da At 15-18 (e paralleli paolini)

- 8 marzo 2010 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Parrocchia di san Nicolao [sala parrocchiale])

È più gioioso dare o ricevere? Letture da Atti 19-20. Linee conclusive

- 15 marzo 2010 (h. 20.30-22.15 – Tesserete, Salone dell’oratorio)

Dallo Spirito di Dio alla vita dei cristiani: letture da Atti 2-4

- 22 marzo 2010 (h. 20.30-22.15 – Tesserete, Salone dell’oratorio)

Il Vangelo non ha confini culturali: letture da Atti 8-10

- 29 marzo 2010 (h. 20.30-22.15 – Tesserete, Salone dell’oratorio)

È più gioioso dare o ricevere? Letture da Atti 19-20. Linee conclusive

• 2-9-16-23 marzo 2010 (h. 20.15-22.00 – Biasca, Scuola Media)

“Proclamare Gesù Cristo è davvero importante per tutti? Leggere gli Atti degli Apostoli dall’antichità alla vita di oggi” (in collaborazione con Vicariato delle Tre Valli – relatore: E. Borghi)

• gennaio/maggio 2010 (in collaborazione con Parrocchia cattolica di Locarno – Chiesa siroortodossa di Antiochia – Chiesa evangelica riformata di Locarno)

“Per vivere nella libertà di tutti. Leggere il vangelo secondo Luca oggi”

- 21 gennaio 2010 (h. 20.15-22.00 – Muralto, Centro Evangelico)

Lettura di Lc 13,10-17 (relatore: R. Petraglio)

- 18 febbraio 2010 (h. 20.15-22.00 – Locarno, Sacra Famiglia)

Lettura di Lc 15,1-32 (relatore: R. Petraglio)

- 25 marzo 2010 (h. 20.15-22.00 – Muralto, Centro Evangelico)

Letture da Lc 18-19 (relatore: R. Petraglio)

- 22 aprile 2010 (h. 20.15-22.00 – Locarno, Sacra Famiglia)

Lettura di Lc 23,1-25 (relatore: R. Petraglio)

- 27 maggio 2010 (h. 20.15-22.15 – Locarno, Sacra Famiglia)

Lettura di Lc 24 e conclusioni (relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

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• 19 aprile 2010 (Lugano, Centro San Carlo)

Convegno internazionale “Leggere la Bibbia oggi… dieci anni dopo”

- Letture dalla Bibbia alla cultura contemporanea (h. 16.00-19.00 – presidente: Lidia Maggi97; relatori: E. L. Bartolini De Angeli – Marinella Perroni98 – G. Borgonovo – JeanClaude Verrecchia99 );

- Per leggere la Bibbia nella cultura occidentale (h. 20.30-22.30 – presidente: Fernando Lepori100; relatori: Emilio Pasquini101 – R. Petraglio – Paola Pitagora102 – E. Borghi)

• 27 settembre 2010-11 ottobre 2010 (h. 9.30-11.30 – Mendrisio, Centro Culturale “Presenza Sud” – per i presbiteri del vicariato del Mendrisiotto)

“Per leggere le lettere pastorali di Paolo” (relatore: E. Borghi)

• 18-25 ottobre 2010 (h. 20.00-21.30 – Sorengo, Sala parrocchiale – per i presbiteri del vicariato del Luganese)

“Per leggere le lettere pastorali di Paolo” (relatore: E. Borghi)

97 Nata a Sassari nel 1964, è pastora dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia. Molto impegnata nella divulgazione biblica e nel dialogo ecumenico ed interreligioso. Tra i suoi ultimi libri: (con A. Reginato), Dire, fare, baciare... Il lettore e la Bibbia, Claudiana, Torino 2012; (con A. Reginato), Liberté, égalité, fraternitè. Il lettore, la storia e la Bibbia, Claudiana, Torino 2014; Giobbe, il dolore del mondo, Cittadella, Assisi (PG) 2014; (con A. Reginato), Vi affido alla Parola. Il lettore, la chiesa e la Bibbia, Claudiana, Torino 2017; (con C. Petrini), Accarezzare la terra. Meditazioni sul futuro del Pianeta, Centro Formazione Lavoro “A. Grandi”, Sesto S. Giovanni (MI) 2018; Protestantesimo, Editrice Bibliografica, Milano 2018; (con A. Reginato), Corpi di desiderio. Dialoghi intorno al Cantico dei Cantici, Claudiana, Torino 2019.

98 Nata a Roma nel 1947, si è laureata in filosofia all’Università La Sapienza di Roma e ha conseguito il dottorato in Teologia al Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma, dove ha insegnato Nuovo Testamento come docente stabile fino al 2017. Nel 2003 ha fondato, insieme ad altre colleghe, il “Coordinamento Teologhe Italiane” di cui è stata presidente fino al 2013. Ha prestato particolare attenzione all’esegesi biblica femminista su cui ha scritto numerosi saggi. Tra le sue pubblicazioni più recenti: (con Pius-Ramon Tragan) Dio nessuno lo ha mai visto (Gv 1,18). Una guida al vangelo di Giovanni, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2017; Marta di Betania, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2020; (con U.G.G. Dehrungs) In principio. Una teologia della creazione e del male, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2021; (con B. Salvarani, a cura di) Guardare alla teologia del futuro. Dalle spalle dei nostri giganti, Claudiana, Torino 2022.

99 Nato nel 1950, ha conseguito il dottorato in scienze religiose presso l’Università di Scienze Umanistiche (Facoltà di Teologia Protestante) a Strasbourg. Ha poi svolto un ministero pastorale in diverse città della Francia, prima di entrare nella Facoltà avventista di teologia (Collonges sous Salève), dove ha ricoperto successivamente le cariche di professore di Nuovo Testamento, preside e rettore. Dal 2005 ha insegnato Nuovo Testamento ed ermeneutica biblica al Newbold College, West London. È uno dei co-editori della Nouvelle Bible Segond. Pubblicazioni in lingua italiana: La Bibbia, istruzioni per l’uso, ADV, Firenze 1996; Bibbia, istruzioni per l’uso, in La Bibbia e l’Italia, Claudiana, Torino 2004.

100 Già docente di italiano al Liceo Lugano-1, è presidente dell’Associazione Biblioteca Salita dei Frati.

101 Nato a Padova nel 1935, è stato professore ordinario di letteratura italiana all’Università di Bologna dal 1975 al 2005. Fra i maggiori studiosi di Dante, della cui Commedia ha curato insieme ad A.E. Quaglio un notissimo commento, si è occupato di aspetti rilevanti della cultura tre-quattrocentesca, fornendo importanti contributi filologici, tra cui l’edizione delle Rime del Saviozzo (Commissione per i testi di lingua, Bologna 1965) e Le botteghe della poesia (il Mulino, Bologna 1991). Altri studi sono dedicati a Guicciardini, Leopardi, Foscolo, Carducci, Pascoli e Montale, alcuni dei quali ora raccolti nel volume Ottocento letterario. Dalla periferia al centro, Carocci, Roma 2001. È stato membro del “Centro Studi Leopardiani” di Recanati. È morto a Bologna nel 2020.

102 Nata a Parma nel 1941, si è formata come attrice presso il Centro Sperimentale di Cinematografia e la scuola di recitazione di Alessandro Fersen Pa. Il ruolo che la rende popolare al grande pubblico è quello di Lucia Mondella nello sceneggiato televisivo “Promessi Sposi” (1967). Tra le sue ultime interpretazioni cinematografiche e televisive: Le tre rose di Eva (2012-2013); Gli anni spezzati – L’ingegnere, regia di Graziano Diana (2014); Pane dal cielo, regia di Giovanni Bedeschi (2018); Luce dei tuoi occhi (2021). Per il teatro si dedica a “Caro Giacomo” di cui è autrice ed interprete, monologo incentrato sulla figura di Paolina Leopardi. Tra le sue pubblicazioni: Fiato d’artista, Sellerio, Palermo 2001; Antigone e l’onorevole, Baldini & Castoldi e Dalai, Milano 2003; Sarò la tua bambina folle, Baldini & Castoldi e Dalai, Milano 2006.

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Anno 2011

• 20 gennaio 2011 (h. 20.30-22.00 – Lugano, Sala Conferenze ACLI)

“Che cosa significa Vangelo oggi?”103

(relatore: Alberto Maggi104 ; moderatore: E. Borghi)

• 8 aprile 2011 (h. 20.00-21.30 – Balerna, Collegiata di S. Vittore, in collaborazione con Cantoria di Giubiasco, comunità parrocchiale di Balerna)

“Meditazione quaresimale sulla Passione secondo Giovanni (dal testo evangelico alla musica di J.S. Bach)”

(traduzioni e commenti biblici: R. Petraglio – E. Borghi; interventi musicali: Cantoria di Giubiasco diretta da M. Tamagni – Quartetto d’archi “Larius” – organista: Elena Strati)

• marzo 2011 (h. 20.15-22.00 – Breganzona, Centro parrocchiale “La Trasfigurazione” –relatore: E. Borghi)

“Per una conversione possibile al Vangelo di Gesù”

- 28 marzo 2011: “Felicità e conversione sono alternative? Lettura di Matteo 5,1-16”

- 4 aprile 2011:“Convertirsi vuol dire “amare i nemici”? Lettura di Matteo 5,21-48”

- 11 aprile 2011:“La strada della conversione è quella dei figli di Dio? Lettura di Matteo 6,118”

• 2 maggio 2011 (h. 20.15-22.15 – Morbio Inferiore, Santuario Madonna dei Miracoli) Presentazione del saggio “Per conoscere Maria di Nazareth”

(relatrici: L. Maggi – P. Pesenti; moderatore: E. Borghi)

• 13 maggio 2011 (h. 18-19.30 – Lugano, Ospedale Civico, in collaborazione con Comitato Etico cantonale – Ente Ospedaliero Cantonale)

“Nel dolore l’essere umano soffre da solo?”

(relatori: S. Vitalini – Franco Zambelloni105; moderatore: E. Borghi)

• ottobre-novembre 2011

“Per leggere l’Apocalisse senza essere apocalittici” (in collaborazione con Vicariati del Mendrisiotto e del Luganese – ACLI)

- 10 ottobre 2011 (h. 20.30-22.15 – Mendrisio, Centro Culturale “Presenza Sud”)

“Il prologo, la visione inaugurale e le sette lettere (letture da Ap 1-3)”

(relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

- 17 ottobre 2011 (h. 20.30-22.15 – Mendrisio, Centro Culturale “Presenza Sud”)

“Il trono, il libro sigillato e l’Agnello, l’apertura dei sigilli (letture da Ap 4,1-8,1)”

(relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

103 Questa è la prima iniziativa di cui appare una registrazione nel canale youtube “Associazione Biblica della Svizzera Italiana”. Ne seguiranno, sino ad oggi, altre 320.

104 Nato ad Ancona nel 1945, presbitero cattolico e membro dei Servi di Maria. Ha studiato nelle Pontificie Facoltà Teologiche Marianum e Gregoriana di Roma e all’École Biblique et Archéologique française di Gerusalemme. Fondatore del Centro di Studi Biblici “G. Vannucci” di Montefano (MC - www.studibiblici.it), ha all’attivo molte pubblicazioni in campo biblico e teologico. Tra i suoi ultimi libri: La verità ci rende liberi, Garzanti, Milano 2020; Di questi tempi, Garzanti, Milano 2021; Botte e risposte. Come reagire quando la vita ci interroga, Garzanti, Milano 2021; Bernadette, Garzanti, Milano 2022.

105 Già docente di filosofia presso il Liceo Cantonale di Mendrisio e saggista.

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- 24 ottobre 2011 (h. 20.30-22.15 – Mendrisio, Centro Culturale “Presenza Sud”)

“Le trombe, l’angelo, i due testimoni, la donna, il drago e le due bestie (letture da Ap 813)” (relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

- 7 novembre 2011 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Parrocchia Sacro Cuore)

“Coppe e flagelli, e la caduta di Babilonia (letture da Ap 14-18)”

(relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

- 14 novembre 2011 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Parrocchia Sacro Cuore)

“Le nozze dell’Agnello e sette visioni (letture da Ap 19-20)”

(relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

- 21 novembre 2011 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Parrocchia Sacro Cuore)

“Nuovi cieli, nuova terra, nuova Gerusalemme (letture da Ap 21-22)”

(relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

- 28 novembre 2011 (h. 20.30-22.45 – Lugano, Sala Conferenze ACLI)

“Quale apocalisse serve alle Chiese e alla società oggi?”

(relatore: Luigi Bettazzi106; moderatore: E. Borghi)

• 1 dicembre 2011 (h. 20.15-22.00 – Muralto, Chiesa evangelica riformata)

“Per leggere il vangelo secondo Marco. Un’introduzione”

(relatore: E. Borghi)

• 19 dicembre 2011 (h. 20.15-22.15 – Camignolo, Scuola Media)

“Gesù è nato a Betlemme?”

(interventi di E. L. Bartolini De Angeli – E. Borghi – R. Petraglio)

• 22 dicembre 2011 (h. 18.00-19.30 – Milano, Libreria Terra Santa)

“Gesù è nato a Betlemme?”

(interventi di E. L. Bartolini De Angeli – E. Borghi – Luigi Nason107 )

106 Nato a Treviso nel 1923, è presbitero dal 1946 e vescovo dal 1963. Si è laureato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e poi in filosofia presso l’Università degli Studi Alma Mater di Bologna. Partecipa a tre sessioni del Concilio Vaticano II. È l’unico vescovo italiano presente al Concilio Vaticano II oggi vivente. Al termine del Concilio, il 26 novembre 1966, diviene vescovo di Ivrea. Nel 1968 è nominato presidente nazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace e nel 1978 ne diventa presidente internazionale, fino al 1985. Dal 1999 è vescovo emerito di Ivrea. Tra i suoi libri: Ateo a diciotto anni?, Milano, Rizzoli, 1982; La sinistra di Dio, La meridiana, Molfetta (BA) 1996; Anticlericali e clericali. Dal Risorgimento italiano alla nonviolenza, EDB, Bologna 2006; Vescovo e laico? Una spiegazione per gli amici, EDB, Bologna 2010; Quale Chiesa? Quale Papa?, EMI, Bologna 2015; Io e noi, La meridiana, Molfetta (BA) 2022.

107 Nato a Monza nel 1940, presbitero dal 1964, già responsabile per la Formazione biblica nell’Arcidiocesi di Milano e collaboratore dell’Ufficio ecumenismo e dialogo per i rapporti con l’ebraismo, attualmente continua la sua attività di biblista, specializzato nella ricerca sulle Scritture ebraiche (Primo Testamento) e nello studio della tradizione interpretativa ebraica, tenendo lezioni in diverse Scuole bibliche e conferenze in Italia e all’estero. Tra i suoi libri: (con A. Luzzatto), In ascolto delle Scritture, EDB, Bologna 2012; (con F. Vaselli), L’attesa del mondo che viene. Il dialogo tra ebrei e cristiani, EDB, Bologna 2015; (a cura di) B. Gross, Un momento di eternità, EDB, Bologna 2020.

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Anno 2012

• 23 gennaio 2012 (h. 20.30-22.30 – Sala Conferenze ACLI, Lugano)

“Dalla fede cristiana delle origini al credere cristiano di oggi”

(relatore: Romano Penna108; moderatore: E. Borghi)

• 6 febbraio 2012 (h. 20.30-22.00 – Locarno, Sacra Famiglia)

“Per leggere l’Apocalisse: un’introduzione”

(relatore: R. Petraglio)

• 5 febbraio - 10 febbraio 2012 (in collaborazione con Diomira Travel)

Viaggio culturale: “Gerusalemme”

(guide: E.L. Bartolini De Angeli – Paolo Branca109 – Adriana Sigilli110 – E. Borghi)

• 17 marzo 2012 (h. 9.00-12.30 – Pollegio, Salone parrocchiale)

“Per entrare nel vangelo secondo Marco”

(relatori: M. Perroni – C. Marcheselli Casale; moderatore: E. Borghi)

• 26 marzo 2012 (h. 20.15-22.00 – Lugano, Centro culturale Evangelico):

“Più uguaglianza significa meno fame”

(interventi di L. Maggi – Inés Perez111 – Lara Robbiani Tognina112 – D. Lepori; moderatore: E. Borghi)

• 7 maggio 2012 (h. 20.30-22.30 – Lugano, Sala Conferenze ACLI)

“Le relazioni familiari e sociali dalla Bibbia alla vita di oggi”

(interventi di Monica Duca-Widmer113 – Battista Borsato114; moderatore: E. Borghi)

108 Nato a Castiglione Tinella (CN) nel 1937, presbitero della diocesi di Alba dal 1960. È stato professore ordinario di Origini Cristiane dal 1983 al 2007 nella Facoltà di Teologia dell’Università Lateranense di Roma. Ha insegnato come docente invitato anche presso la Pontificia Università Gregoriana (Roma), il Pontificio Istituto Biblico (Roma; Gerusalemme). Tra i suoi libri più recenti: Le prime comunità cristiana, Carocci, Roma 20172; Le origini del cristianesimo. Una guida, Carocci, Roma 2018; Gesù di Nazaret. La Bibbia per tutti, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2018; L’amore sconfinato. Il Nuovo Testamento sul suo sfondo greco ed ebraico, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2019; Un solo corpo. Laicità e sacerdozio nel cristianesimo delle origini, Carocci, Roma 2020; Le molteplici identità di Gesù secondo il Nuovo Testamento, Claudiana, Torino 2021; Battesimo e identità cristiana: una doppia immersione, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2022.

109 Nato a Milano nel 1957, è docente di Lingua e letteratura araba all’Università Cattolica di Milano dal 1989. È tra i maggiori esperti italiani del mondo musulmano, soprattutto del rapporto Islam-mondo moderno, in specie per ciò che riguarda il fondamentalismo e riformismo musulmani. È membro del comitato Scientifico di Oasis, di SeSaMo (Società Studi Medio Oriente) di cui è stato socio fondatore ed è presidente, e del Comitato per l’islam italiano, stabilito dal Ministero dell’Interno. Tra i suoi libri: (con B. De Poli), Islam, EMI, Bologna 2012; Dalle primavere arabe al califfato?, Edizioni di Maieutica, Milano 2015; Abad ‘arabī: Pagine di letteratura araba dagli inizi ai nostri giorni, Ares, Milano 2021.

110 Esperta di culture mediorientali e presidente di Diomira Travel.

111 Coordinatrice del Programma Guatemala di Sacrificio Quaresimale (2011-2012)

112 Già coordinatrice di “Pane per tutti” nel Canton Ticino.

113 Nata ad Arosio (Svizzera) nel 1959, si è diplomata in ingegneria chimica al Politecnico federale di Zurigo (ETH Zürich) nel 1984 e ha quindi conseguito il dottorato in chimica presso l’Università degli Studi di Milano nel 1987. Siede nel Consiglio dell’USI dal luglio 2016 ed è presidente dell’organo dal dicembre dello stesso anno. Dal 2008 è membro del CdA di Migros Ticino, che presiede dal 2011, e a giugno 2019 è stata nominata dal Consiglio federale quale presidente del CdA della nuova società di partecipazione RUAG. È stata inoltre deputata al Gran Consiglio della Repubblica e Cantone Ticino (1995-2011, presidente nel 2007/2008).

114 Nato nel 1938, presbitero della diocesi di Vicenza, teologo, per molti anni direttore dell’ufficio di Pastorale per il matrimonio e la famiglia della diocesi vicentina e docente di teologia presso il locale l’ISSR “Santa Maria” (Monte Berico). Tra i suoi libri: Dio è onnipotente? Una riflessione teologico-pastorale, EDB, Bologna 2019; Il

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• 6 giugno 2012 (Milano, via Labeone 16)

Fondazione di ABEM (Associazione Biblica Euro-Mediterranea115)

• 26 settembre 2012 (h. 18-19.30 – Parrocchia S. Francesca Romana/Teatro S. Giuseppe, Milano): “Perché celebrare il Concilio Vaticano II oggi?”

(relatori: Ernesto Preziosi116 – E. Borghi; moderatrice: R. Vegetti)

• 12 novembre 2012 (h. 20.30 – Bellinzona, Spazio Aperto)

“Letture bibliche ebraiche e cristiane: Genesi 9,8-17”

(relatori: Elia Richetti117 – L. Maggi; moderatore: E. Borghi)

• 19 novembre 2012 (h. 20.30-22.15 – Lugano, Sacro Cuore)

“Letture bibliche ebraiche e cristiane: Isaia 7,10-17”

(relatori: E. L. Bartolini De Angeli – A. Chiappini; moderatore: E. Borghi)

• 26 novembre 2012 (h. 20.30-22.15 – Mendrisio, Centro Culturale “Presenza Sud”)

“Letture bibliche ebraiche e cristiane: Salmo 21(22)”

(relatori: Giuseppe Laras118 – L. Nason; moderatore: E. Borghi)

• 3-10-17 dicembre 2012 (h. 20.30-22.30 – Balerna, Sala della Nunziatura)

“La ricchezza del perdono, la gioia della libertà. Dal vangelo secondo Luca alla vita di oggi (I)”

(relatori: E. Borghi – R. Petraglio)

piacere di amarsi. In dialogo con Amoris laetitia, EDB, Bologna 2020; La fede che verrà. Sguardi nuovi, Gabrielli editori, Cengia (VR) 2022.

115 Elena Lea Bartolini De Angeli, Ernesto Borghi, Barbara Fagnoni, Michele Korfias, Daniela Riboldi, Sergio Ronchi e Adriana Sigilli furono i fondatori. Tale istituzione sviluppò la sua attività secondo varie iniziative, anzitutto convegnistiche, sino al 31 dicembre 2014, quando ne fu deciso lo scioglimento in ragione anche della limitata collaborazione fornita da gran parte dei soci fondatori. Dei 104 soci che ABEM aveva al momento della chiusura, 96 decisero di entrare a far parte dell’Associazione Biblica della Svizzera Italiana.

116 Nato a Pesaro nel 1955, già direttore delle Pubbliche Relazioni dell’Istituto Giuseppe Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e vicepresidente nazionale del settore adulti dell’Azione Cattolica italiana. È presidente del Centro studi storici e sociali (Censes) e docente a contratto di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Urbino. Tra i suoi libri: Un altro Risorgimento. Alle origini dell’Azione Cattolica per una biografia di Giovanni Acquaderni, Ave, Roma 2018; La zingara del buon Dio. Armida Barelli, la donna che ha cambiato un’epoca, Ave, Roma 2022.

117 Nato a Milano nel 1950, ha conseguito il titolo rabbinico con il rav Shear Yashuv Cohen rabbino capo di Haifa e, dopo aver lavorato in Israele, ha ricoperto la cattedra rabbinica della Comunità di Trieste e diversi ruoli nel rabbinato italiano anche a Milano. Dal 1989 al 2001 è stato Vice Rabbino Capo di Milano, membro, segretario e scriba del Tribunale Rabbinico di Milano, docente del Collegio Rabbinico di Milano, insegnante di materie ebraiche presso le Scuole della Comunità Ebraica di Milano. Dal 2001 al 2010 è stato Rabbino Capo di Venezia. Ha mantenuto l’incarico di membro del Tribunale Rabbinico di Milano fino al 2005. È morto a Milano nel 2021.

118 Nato a Torino nel 1935, si è laureato in legge e filosofia e pedagogia, rabbino e studioso del pensiero ebraico italiano. Figura chiave, assieme al cardinale Carlo Maria Martini e Paolo de Benedetti, del dialogo ebraicocristiano e tra cultura laica e cultura religiosa a Milano e in Italia. presidente emerito e onorario dell'Assemblea Rabbinica Italiana, dopo una presidenza più che ventennale, è stato dal 1980 al 2005 Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Milano. In precedenza è stato il Rabbino Capo di Ancona e, successivamente, di Livorno, nonché presidente del Tribunale Rabbinico di Milano. È stato docente di Storia del Pensiero Ebraico nella Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Milano. È morto a Milano nel 2017. Tra i suoi libri: Meglio in due che da soli. L’amore nel pensiero di Israele, Garzanti, Milano 2009; (con C. Saraceno), I comandamenti. Onora il padre e la madre, Il Mulino, Bologna 2010; La mistica ebraica, JacaBook, Milano 2012.

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