Qui Brescia n.ro 171

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ANNO 17 17 -- N° N° CENTOSETTANTUNO CENTOSETTANTUNO -- NOVEMBRE NOVEMBRE 2021 2021 -- €€ 33 ANNO

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BRESCIA MAGAZINE

Ottavio Di Stefano Bollani e bollicine Enoturismo: Brescia eccellenza mondiale Etro night da G&B BClinic, bellezza a 360° Brescia insolita e segreta Cidneo virtual tour Una nuova casa per la Croce Rossa Nel segno di Emilio Bertonati

IN COPERTINA FRANCO GUSSALLI BERETTA


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Ma che aspettate? Voi che aspettate, voi che siete stati frastornati, voi a cui hanno fatto credere di tutto e di più, voi che adesso non sapete più a chi dar retta, che vi sentite imbrogliati, turlupinati, vittime di un complotto che vede i potenti della terra impegnati per diminuire il peso dell’umanità sul pianeta. Voi che ancora pensate di potervela cavare da soli senza la solidarietà degli altri esseri umani. Voi che avete solo tanta paura, che non prendete nemmeno un’aspirina perché altrimenti state male, voi che vi sentite davvero indifesi da qualsiasi parte vi giriate… Voi che siete sempre una minoranza schiacciata e malvista per i parametri “normali”, voi che non siete contro, ma semplicemente diffidenti. A voi chiedo di porvi una domanda. Il virus appartiene al mondo animale? Visto che è vivo, si riproduce e ci attacca per annullarci… Chi lo ha creato? Madre natura o, per chi ci crede, il Padre Eterno che non ne sbaglia una… Non è il primo virus, il Covid, e non è l’unico che, nella storia dell’uomo, ha provato ad annientarci. Questo ha avuto la capacità di attaccarci con truppe da sbarco agguerritissime, sfruttando la nostra debolezza e viaggiando sui nostri aerei. Inoltre contro la nostra risposta vaccinale ha cambiato aspetto e aumentato la sua aggressività riproponendosi spietatamente, se non fermato, l’annientamento degli esseri umani. I quali del resto se non si fossero resi capaci di difendersi dai virus sarebbero già ampiamente estinti. Ebbene, da qualunque parte arrivi, da un laboratorio o da qualche animale selvatico, è di certo un nostro nemico che ci ha dichiarato una guerra mortale. Solo uno dei due sopravviverà o noi o il virus. Se sarà lasciato libero di galoppare ancora tra le popolazioni del mondo, provocherà ancora tante vittime innocenti, colpevoli di abitare questo pianeta che, oltre a tante cose meravigliose, ha anche i virus. Non sempre le guerre si vincono senza perdite e se si è attaccati di notte, all’improvviso, nel sonno delle nostre certezze dimostratesi fragili come è successo con il Covid19, ci si difende con quello che si può, anche tirando ciabatte ai carri armati. Le nostre armi non sono perfette ma nessuna lo è ed esiste la possibilità che qualcuno resti vittima del fuoco “amico” di chi non voleva certo ucciderlo. Effetti collaterali che ogni guerra di liberazione provoca. E di liberazione si tratta, da un dittatore che non vuole ascoltare ragioni, che vuole farci fuori tutti perché evidentemente ostacoliamo un suo piano evolutivo che ci risulta sconosciuto e difficile da accettare. V.E.Filì

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EDITA PERIODICI srl Via Bono, 10 - Bergamo Tel. 035 270989 www.editaperiodici.it www.qui.bs.it Aut. Tribunale di Brescia n°18 del 22/04/2004

Pubblicità 035.270989

Pag. 5 Ottavio Di Stefano Eppure il vento soffia ancora

Pag. 22 Brescia insolita e segreta

Pag. 38 Cantina Lantieri 4 Gold Medal

Pag. 6 Fabbrica d’Armi Pietro Beretta

Pag.14 Bollani e Bollicine per Franco Ziliani

Pag. 24 Pag. 28 Il Castello come non lo Una nuova casa per la avete mai visto Croce Rossa di Brescia

Pag. 48 Jeep Renegade 4xe ibrida

Pag. 42 Bellezza, buon cibo e ospitalità

Stampa: Euroteam Nuvolera (Bs)

Stampato con inchiostri a base vegetale.

Pag. 16 Enoturismo: Brescia eccellenza mondiale

Pag.18 Metti una sera ETRO da G&B Flero

Pag. 20 Bclinic la risposta per la tua bellezza

Pag. 30 Nel segno di Emilio Bertonati

Pag. 34 Halloween al castello degli Angeli

Pag. 38 Fabio Volo e la vita nuova

Pag. 51 Ripensare le libertà nel dopo Covid

Pag. 52 Vittoriale: Lampi di Poesia

Pag. 54 Museo Mille Miglia tutto a nuovo

Pag. 60 Travel Influencer: in viaggio con Tubo

Pag. 66 Okuda San Miguel: Renaissance Metaverse

Pag. 72 Il ritorno di Antigone

Pag. 74 Fuori dalle gabbie

ANNO ANNO1717- N° - N°CENTOSETTANTUNO CENTOSETTANTUNO- NOVEMBRE - NOVEMBRE2021 2021- €- €3 3

BRESCIA MAGAZINE

Pag. 58 Aston Martin: Formula Uno da strada SPEDIZIONE IN A. P. D.L 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, DCB BERGAMO IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE EDITA PERIODICI S.R.L. VIA B. BONO, 10 BERGAMO 24121 - TASSA PAGATA BG CPO

Pag. 56 Auto storiche: una risorsa per il Paese

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Direttore responsabile: Vito Emilio Filì Direttore editoriale: Patrizia Venerucci venerucci@editaperiodici.it Responsabile redazione: Tommaso Revera redazione@qui.bs.it

Redazione eventi: Valentina Colleoni redazione.chicera@qui.bg.it Fotografie di: Federico Buscarino Sergio Nessi Paolo Stroppa Hanno collaborato: Bruno Bozzetto Manuel Bonfanti Maurizio Maggioni Giuseppe Mazzoleni Benito Melchionna Francisco Malenchini Giorgio Paglia Valentina Visciglio

Pag. 68 Jacques Costeau: figlio dell’oceano

Pag. 70 Che San Siro sarà

Ottavio Di Stefano, Bollani e bollicine Enoturismo: Brescia eccellenza mondiale Una sera Etro da G&B BClinic, bellezza a 360° Brescia insolita e segreta Cidneo virtual tour Una nuova casa per la Croce Rossa Nel segno di Emilio Bertonati

IN COPERTINA FRANCO GUSSALLI BERETTA

In copertina: Franco Gussalli Beretta


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EPPURE IL VENTO SOFFIA ANCORA Il 47,5% della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il COVID-19. 6,65 miliardi di dosi sono state somministrate a livello globale e ora ne vengono somministrate 20,44 milioni ogni giorno. Solo il 2,7% delle persone nei Paesi a basso reddito ha ricevuto almeno una dose. (https://ourworldindata.org/ 18 ottobre 2021). In Italia: 823% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale (https://www. governo.it/cscovid19/report-vaccini). La situazione epidemiologica appare affatto diversa delle precedenti stagioni con una modesta circolazione virale. Sappiamo che la pandemia finirà quando “avremo” vaccinato il mondo. Avremo: perché non è solo responsabilità degli Stati portare il vaccino ai più poveri, agli ultimi. Covid ci ha insegnato che tutti dobbiamo prenderci cura degli “altri”. Ne siamo, nello stesso tempo, responsabili e dipendenti. Fin da piccolo mi hanno insegnato che il rispetto si realizza non solo con l’ascolto, ma con il dare valore alle opinioni che non condividiamo analizzando le altrui ragioni. Questo abbiamo fatto con le poche decine di colleghe e colleghi che non si sono vaccinati. La medicina, lo sappiamo tutti, non è una scienza ma una pratica, nobile perché ha come soggetti del proprio agire donne e uomini, che si avvale del metodo scientifico. Di nuovo lo sappiamo tutti che le linee guida, che sono il portato del metodo nella medicina quotidiana, non sempre si possono applicare alla lettera ed hanno diversa forza delle evidenze. Si pensi al paziente anziano con tante malattie e terapie interferenti. Sta al medico cercare il delicato equilibrio fra priorità cliniche, come indicato dalle linee guida, e le priorità del paziente, intese come bisogni individuali e qualità della vita. Ed è forse uno dei momenti più alti, relazionale e di cura, della nostra professione. Ma… La forza delle prove di efficacia-evidenze dei vaccini è altissima. Non vi sono presidi terapeutici o di prevenzione che abbiano un profilo così favorevole nel rapporto rischio beneficio e, oltre alle dimostrazioni scientifiche, i vaccini hanno una storia plurisecolare di successo nel prevenire morti e malattie. Per chi possiede o dovrebbe possedere il ragionamento biologico e nega l’evidenza, rimane, quindi, il rispetto, ma, con amarezza, nessuna condivisione. Si dice cha la “rabbia” di questi giorni si alimenti del disagio sociale. Abbiamo scritto e detto tante volte che la pandemia, la sindemia, ha esasperato le diseguaglianze socioeconomiche già drammatiche prima del virus. Ritornare alla normalità con i vaccini e con le opportunità dei fondi europei consentirà quella ripresa dell’economia che dovrebbe avere come primo obiettivo il contrasto vero, condiviso, alle diseguaglianze. Speriamo. La solidarietà fatta di impegno, di fatica oltre i limiti, di responsabilità di tutti verso tutti che abbiamo visto in chi lavora in sanità, e in tanta parte degli italiani, nel periodo feroce della pandemia, se persisterà e non si rivelerà un’illusione renderà possibile questa svolta epocale. Non la risposta demoralizzata o rabbiosa, ma la messa in opera di un lavoro collettivo che in questo tempo, ancora minato dall’incertezza, sappia offrire idee, pensieri lunghi, possibilità inedite. (Massimo Recalcati La Repubblica 13 ottobre 2021). Noi con umiltà ci proveremo.

OSPITIAMO VOLENTIERI LA LETTERA APERTA CHE CI HA INVIATO IL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI DI BRESCIA

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Ottavio Di Stefano, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Brescia


FRANCO GUSSALLI BERETTA,

PRESIDENTE DI FABBRICA D’ARMI PIETRO BERETTA

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BERETTA, L’AZIENDA FAMIGLIARE PIÙ ANTICA DEL MONDO


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NEL 2026 LA FABBRICA D’ARMI PIETRO BERETTA COMPIRÀ ANNI

SAPER INTERCETTARE I BISOGNI DEL MERCATO MA ANCHE QUELLI DEL MONDO IN CUI VIVIAMO E DELLE PERSONE CON CUI OPERIAMO: QUESTO IL SEGRETO DELLA LONGEVITÀ DELLA FABBRICA D’ARMI PIETRO BERETTA CHE SI APPRESTA A TAGLIARE IL TRAGUARDO DEI CINQUECENTO ANNI DI STORIA


BERETTA, L’AZIENDA FAMIGLIARE PIÙ ANTICA DEL MONDO

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Fabbrica d’Armi Pietro Beretta si appresta a tagliare il traguardo dei Cinquecento anni di storia vissuti sempre come leader del suo settore. In pochissimi possono vantare questo vasto patrimonio costruito su tradizione, passione e innovazione. Ed è proprio nell’ultimo concetto che si racchiude il segreto della longevità: saper intercettare i bisogni sì del mercato, ma anche quelli del mondo in cui viviamo e delle persone con cui operiamo. “Ora il nostro sviluppo si concentra nella continua implementazione di questi tre pilastri: digitalizzazione, capitale umano e sostenibilità - spiega Franco Gussalli Beretta, presidente di Fabbrica d’Armi Pietro Beretta - Un percorso ricco di complessità, ma ineludibile. L’Azienda, va ricordato, è dagli Anni 70 che ha iniziato a percorrere questa direzione, da quando è stato introdotto il primo Datacenter: una scelta compiuta da mio padre Ugo e della quale tuttora beneficiamo in termini di capacità di essere contemporanei pur mantenendo salde le nostre radici”. Passano solo pochi anni ed ecco arrivare, oltre alle prime macchine a controllo numerico, il programma Cad per il disegno industriale: in quel momento solo la Boeing e Beretta utilizzavano in maniera strutturale questo sistema. All’interno di questo nuovo e migliorato ecosistema produttivo, Beretta si accorge di quanto sia importante che tutte queste ulteriori competenze siano assimilate e condivise con tutti i lavoratori, ciascuno per il proprio livello di competenza. “Così è diventata necessaria – continua Gussalli Beretta – una precisa mappatura delle risorse umane interne allo scopo di procedere con una contestuale fase di crescita per tutti”. Nel 2010 l’elettronica fa il proprio ingresso nel mondo delle armi Beretta come volàno per fornire nuovi e specifici servizi all’utilizzatore finale. Ciò è stato possibile anche grazie agli strumenti istituzionali di supporto all’innovazione digitale, in particolare il bando Smart Industries del MISE del 2019, all’interno del quale Beretta ha attivato una serie di progetti raggruppandoli sotto il titolo “Beretta digital 500”, slogan che conferma il costante equilibrio in azienda fra tradizione e innovazione. Una sfida di queste dimensioni necessita di una strategia ben definita che si può riassumere in tre punti: 1) attivazione di una progettualità a 360°, supportata dal continuo commitment del vertice aziendale; 2) investimento su giovani talenti di estrazione digitale; 3) Partnership di alto livello con leader mondiale nell’implementazione di strumenti digitali.


CARLO FERLITO, DIRETTORE GENERALE DI FABBRICA D’ARMI PIETRO BERETTA


BERETTA, L’AZIENDA FAMIGLIARE PIÙ ANTICA DEL MONDO

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“Fino a qualche anno fa – spiega il Presidente – quando mi chiedevo quale fosse il ruolo della mia generazione e di quella di mio fratello Pietro, individuavo nelle due linee guida impostate da mio padre le nostre modalità per traghettare verso la generazione successiva un’azienda solida e al passo con i tempi: far diventare Beretta un Brand con una gamma completa di prodotti e al contempo far crescere il Gruppo tramite le acquisizioni. Quello che con la squadra abbiamo capito però è che anche un’azienda storica, metalmeccanica e manifatturiera, doveva sviluppare una nuova colonna vertebrale basata sul digitale e sui dati. Oggi più che mai i dati sono diventati il vero fattore critico di successo delle aziende che, non solo ne producono sempre di più, ma li utilizzano per sviluppare nuove linee di business che vanno dall’ottimizzazione dei processi produttivi, come l’industria 4.0, alla realizzazione di processi innovativi di servizio e di comunicazione al cliente. I dati rappresentano l’asset più importante per le aziende di oggi e lo saranno ancor di più nel futuro”. E i mercati hanno e stanno premiando questa visione pioneristica: post prima emergenza sanitaria legata al Covid, Beretta ha ottenuto ragguardevoli risultati con dei ritmi insperati. E anche l’anno 2021 verrà ricordato fra i migliori di sempre.


Franco Gussalli Beretta, insieme al fratello Pietro, rappresenta la 15a generazione della famiglia. Sposato con Umberta Gnutti, un figlio, Carlo Alberto, che attualmente ricopre in azienda il ruolo di Digital Project Manager. Classe 1964, laureato in Scienze Politiche dopo aver completato il Liceo Scientifico. Servizio militare svolto nell’Arma dei Carabinieri. Entra in Beretta nel 1989 con la qualifica di Impiegato. Dal 1996 è Amministratore Delegato di Fabbrica d’Armi Pietro Beretta SpA, di cui assume anche la presidenza nel 2015. Nel Gruppo di famiglia, ricopre anche le cariche di: Vice Presidente Esecutivo di Beretta Industrie SpA. stessa carica in Beretta Holding SpA e Beretta USA Corp. è Presidente e Amministratore Delegato di Sako OY Finlandia, società che produce carabine e munizionamenti. Franco Gussalli Beretta è l’attuale Presidente di Confindustria Brescia, nonché Presidente uscente di 1000 Miglia. Il Presidente dedica la maggior parte del suo tempo alla gestione delle aziende di famiglia, perseguendo il rispetto di una tradizione di quasi 500 anni. Ma, allo stesso tempo, è motore di costanti riflessioni e progetti mirati a migliorare la qualità di vita del “Capitale Umano” integrandoli con l’innovazione tecnologica.


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A fare da collante fra tecnologia e capitale umano, l’Azienda ha deciso debba essere necessariamente la tensione alla sostenibilità che per Beretta si declina in questi tre punti: pianeta, persone, prosperità. Anche per questo aspetto l’Azienda ha proceduto a una meticolosa mappatura aziendale per capire ove intervenire per migliorare. Ne è nato, così, il progetto BePlanet nel quale vengono fissati e via via raggiunti obiettivi sempre più sfidanti per creare migliore efficienza su acqua, suolo, emissioni ed energia. Quanto fatto, a breve, sarà mostrato al mondo con il “report di sostenibilità”. Ed è con questa propensione che in Beretta si guarda al futuro: l’Azienda è al lavoro assieme ai partner Duralar Italia e Csmt per eliminare il Cromo esavalente dal processo produttivo. E l’Europa ha premiato questa visione assegnando, nell’ambito del Programma LIFE, un finanziamento di 1,7 milioni di euro a fondo perduto su oltre 3 totali: questa è l’essenza del progetto Cromozero. «È dal 2007 che siamo alla ricerca di un’alternativa al Cromo – spiega Carlo Ferlito, direttore generale di Fabbrica d’Armi Pietro Beretta – e oggi grazie a un eccellente lavoro di squadra con i nostri partner possiamo dire di essere vicini alla svolta. Grazie al sistema denominato DLC saremo in grado di generare una copertura dei nostri metalli a base di carbonio e che garantisce la stessa, se non migliore, performance ottenuta con la galvanica pesante a base di Cromo». Il simbolo delle “Tre Frecce” che colpiscono il bersaglio, con il motto “Dare in brocca” ovvero fare centro / colpire il bersaglio, fu realizzato negli anni Trenta dello scorso secolo dal friulano Guido Marussig, su indicazione di Gabriele D’Annunzio. Le 3 frecce racchiuse in altrettanti cerchi rappresentano i 3 colpi sparati da una corazzata che ingaggia battaglia con un potenziale nemico: la freccia a sinistra rappresenta il primo colpo di avvertimento, sparato a poppa della nave, per privarla del timone e renderla ingovernabile; la freccia a destra rappresenta il secondo colpo di avvertimento, sparato a prua della nave, perché imbarchi acqua; la freccia centrale è l’ultimo colpo sparato, al centro della nave stessa, per farla affondare. D’Annunzio completò il logo con il motto “Dare in brocca” e si dice fu proprio il poeta a suggerire a Giuseppe Beretta, 13° discendente della famiglia, prozio di Franco Gussalli Beretta attuale Presidente, di utilizzarlo come marchio per le proprie armi, “così precise da colpire sempre il bersaglio”. Dal 1954 le “Tre Frecce” dannunziane sono il logo Beretta.


Una serata di grande musica, quella del 22 ottobre al Teatro Grande di Brescia, con protagonista l’eclettico e poliedrico talento di Stefano Bollani, a beneficio della Associazione “Food for Soul” di Lara Gilmore e Massimo Bottura, ha concluso la giornata di celebrazioni per il 60°anniversario della Guido Berlucchi e della nascita della prima bottiglia di Franciacorta, creata da Franco Ziliani nel 1961. Condotta da una brillantissima Cristina Parodi - in un teatro per la prima volta nuovamente pieno, in tutti gli ordini ed alla presenza di un pubblico che ha condiviso ed interagito ad ogni occasione con il geniale pianista. La serata ha avuto il suo clou nel saluto della platea al 90enne Franco Ziliani, considerato il “padre fondatore” della Franciacorta, territorio enologico italiano di eccellenza. Nel pomeriggio, presso la Sede storica di Palazzo Lana a Borgonato (BS) si era svolta la 3^ edizione di Academia Berlucchi con tema il “Talento, nutrimento per il Futuro” alla quale hanno partecipato - in una riflessione aperta sul Futuro, Nuove Generazioni e Sviluppo Sostenibile - nomi di grande spicco tra i quali l’architetto e urbanista Stefano Boeri, il botanico, saggista e divulgatore Prof. Stefano Mancuso, il teologo e filosofo Prof. Vito Mancuso, Lara Gilmore, fondatrice, insieme al marito Massimo Bottura, della ONLUS Food for Soul, Barbara Nappini, neo-presidente di Slow Food Italia e Irina Mella Burlacu, fondatrice e owner di Vita Inter-national. Un pomeriggio 14 che ha prodotto riflessioni incrociate, immaginato stimolanti scenari per la ricerca di nuovi modelli virtuosi in cui orientare le energie delle nuove generazioni, il loro Talento ed una rinnovata visione e sensibilità aziendale, che saranno disponibili in podcast sul canale Spotify Academia da Novembre. A condurre gli ospiti in dialogo tra loro Giovanni Anversa, Vice Direttore ed autore di RAI 1 e Francesco Morace, sociologo e Direttore Scientifico di Academia.

BOLLANI E BOLLICINE CON IL CONCERTO DI STEFANO BOLLANI AL GRANDE SI SONO CONCLUSE LE CELEBRAZIONI PER I 60 ANNI DELLE PRIME BOLLCINE MADE IN FRANCIACORTA


TORNA A RISPLENDERE IL CASTELLO DI BORGONATO CHE DIVENTERÀ UN LUOGO DI CREAZIONE E RICERCA PER IL TERRITORIO Nell’occasione, la Guido Berlucchi ha anticipato il suo progetto per il Castello di Borgonato: la rigenerazione di un luogo storico per farne una sorta di casa dei talenti da vari ambiti disci-plinari, un luogo dove accogliere e condividere il sapere, le competenze, il talento, coordinato dalla curatrice d’arte e fondatrice del collettivo @ ilcrepaccio, Caroline Corbetta.


ENOTURISMO: BRESCIA ECCELLENZA MONDIALE Dal 14 al 16 novembre, Visit Brescia ha partecipato a “Divino Wine & Hospitaly Travel”, il format dedicato all’enoturismo pensato per mettere in contatto le eccellenze mondiali del settore coi mercati d’alta gamma. La DMO (Destination Management Organization) bresciana ha rappresentato le aree d’eccellenza della provincia (aziende produttrici, cantine, consorzi e Strade del Vino) illustrando itinerari di viaggio e attività esperienziali da condurre nelle diverse aree della provincia. Per Visit Brescia: particolare focus su USA-Canada (mercato N°1 al mondo per presenze turistiche e capacità di spesa).

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Annoverato tra i grandi trend degli ultimi anni, l’enoturismo sta riscuotendo sempre maggiore interesse a livello internazionale, con una crescita che appare costante anche in era post-pandemica. Accade grazie a caratteristiche e valori come staycation, sicurezza, sostenibilità e autenticità a contatto con territori e produttori che tramandano la storia di tradizioni, luoghi e metodi, che incarnano la filosofia di viaggio di un numero crescente di viaggiatori. All’interno di questo scenario d’azione, e nell’ottica di proseguire il piano di promozione avviato per intercettare e fidelizzare i mercati esteri alto-spendenti, la Destination Management Organization Visit Brescia ha ricevuto l’invito a partecipare all’evento “Divino Wine Hospitality & Travel”, il format dedicato all’enoturismo rivolto ai mercati d’alta gamma, che si terrà dal 14 al 16 novembre presso la Tenuta di Artimino in Toscana. PROMO-COMMERCIALIZZAZIONE L’iniziativa prevede un evento lungo tre giorni con formula club residenziale, secondo le normative vigenti, grazie a sessioni di workshop con appuntamenti prefissati con buyer internazionali interessati all’area bresciana. È inoltre prevista una tavola rotonda con professionisti del settore, per approfondire lo stato di salute del segmento enoturismo, individuare focus d’interesse e declinare così l’offerta sulla scorta della domanda di utenti e viaggiatori. BRESCIA, ECCELLENZA MONDIALE Oltre alla presenza di quattro strade del vino (Strada del Franciacorta, Strada dei vini e dei sapori del Garda, quella del Vino Colli dei Longobardi e i vigneti terrazzati di Valle Camonica) sono molte e variegate le esperienze di degustazione, pic-nic, trekking o pedalata tra i vigneti grazie alle quali i turisti hanno la possibilità di immergersi nei panorami collinari, e nella storia di famiglie e aziende che hanno fatto della produzione vinicola una vera e propria arte. Visit Brescia presenterà l’offerta territoriale al pubblico composto da 40 acquirenti internazionali (con particolare attenzione ai mercati USA e Canada), candidando il segmento dell’enoturismo a volano per soggiorni prolungati sul territorio, alla scoperta di borghi, siti culturali, aree naturalistiche ed eventi.

Dal 9 al 12 ottobre: su invito di Visit Brescia i rappresentanti di 20 Agenzie viaggio e Tour Operator d’oltreoceano hanno soggiornato tra la città e i Laghi di Garda e Iseo per testare la qualità dell’offerta bresciana d’alta gamma. I delegati esteri hanno inoltre preso parte al workshop B2B presso il Palace Hotel Villa Cortine di Sirmione, dove hanno incontrato e stabilito partnership con 23 seller bresciani del settore Luxury e Alta gamma.

TARGET BUYER Tour Operator e Agenzie Viaggio dei settori Luxury Travel, Incentive House, Wedding & Event Planner statunitensi ed europei. In continuità con l’evento Meet Brescia Excellence* Visit Brescia darà la priorità agli operatori provenienti dall’area del Nord America (USA + Canada). Quest’ultima risulta infatti il primo mercato al mondo per presenze e capacità di spesa, sede dei maggiori network di affiliazione a livello mondiale del settore Luxury Travel.

DiVino WINE HOSPITALITY & TRAVEL Dopo il debutto avvenuto a novembre 2019 in Valpolicella, la 2^ edizione del format dedicato ai viaggi del vino si è svolta presso la Tenuta di Artimino in Toscana. Un evento club a numero chiuso e solo su invito - disegnato per mettere in contatto le eccellenze del settore enoturismo (Wine hotel, aziende vinicole con ospitalità, Consorzi e Strade del Vino, enti di promozione turistica, Tour Operator).



METTI UNA SERA

ETRO

DA G&B La ripresa degli eventi dopo tanto tempo!!! In una cornice unica, quella di G&B Negozio, giovedi 04 novembre si è svolto l’evento di Etro, organizzato e coordinato da La Iaia.

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Special Guest della serata Federico Nicolosi, Fashion Advisor, che ha interagito in maniera vivace e coinvolgente con i clienti e l’Area Manager di Etro, che ha raccontato la sua esperienza nella Maison, dalle sfide alle glorie. Un evento per celebrare il brand del momento! Durante il lockdown la Maison ha dato una svolta social all’azienda stringendo collaborazioni con importanti influencer e gli stilisti hanno reinterpretato i classici della Maison in chiave moderna. E così l’iconico Paisley ha iniziato a conquistare nuovi territori e trame.


A rendere l’atmosfera dell’evento più frizzante ci ha pensato il dj che appassiona tante serate della moda, Simone De Kunovich. Non poteva mancare anche un coloratissimo food di Officina Eventi, il vino della Cantina Olivini e dei bellissimi allestimenti floreali in piena palette Etro. Agli ospiti a fine serata sono stati regalati dei coloratissimi power bank di Etro.


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NATA ATTORNO ALL’IDEA DELLA BELLEZZA COME ARMONIA IN OGNI PARTE DEL CORPO, DAL SORRISO ALLA SILHOUETTE, BCLINIC COMBINA ODONTOIATRIA, MEDICINA ESTETICA, CHIRURGIA PLASTICA E LASER, OFFRENDO UNA CONSULENZA DI ALTO LIVELLO


“Perché bellezza come cura significa saper ascoltare, ma soprattutto essere in grado di rispondere”.

Nata attorno all’idea della bellezza come armonia in ogni parte del corpo, dal sorriso alla silhouette, Bclinic combina odontoiatria, medicina estetica, chirurgia plastica e laser, offrendo una consulenza di alto livello. Tutto merito del progetto imprenditoriale di 3 dentisti che hanno messo a punto un format in costante crescita, presente sul territorio con le sedi di Sarezzo, Montichiari, Manerba, Lovere e Seriate, a cui si aggiungerà la prossima apertura a Stezzano. “Puntiamo a un servizio completo, che parte dalle singole esigenze di salute e bellezza” dicono i soci fondatori di Bclinic. Perché sentirsi belli significa stare bene con il proprio viso e il proprio corpo, ritrovando quelle caratteristiche che ci consentono di esprimere noi stessi. Da un sorriso libero da disagi a una figura armoniosa, il team di professionisti e consulenti Bclinic cerca la formula più appropriata in ogni fase del percorso, dal tipo di trattamenti alla formula di pagamento. “Mettiamo al primo posto le persone: chi si rivolge a noi trova un ambiente di fiducia, professionalità e ricerca delle tecnologie più innovative in ambito odontoiatrico ed estetico”. Tutti i centri Bclinic sono infatti dotati di macchinari all’avanguardia, dalla radiologia digitale e gli scanner intraorali per la presa dell’impronta, ai migliori laser estetici. A ciò si affianca la più completa offerta di medicina estetica tra cui filler, botox e biorivitalizzazione, da combinare in base agli obiettivi condivisi, tempistiche comprese. Bclinic è infatti molto attenta alla scelta dei trattamenti che consentono di raggiungere risultati visibili e duraturi, anche in tempi ristretti e sempre nel pieno comfort del paziente. Ne è un esempio il servizio di implantologia a carico immediato che consente di apporre denti fissi in giornata, riabilitando ogni sorriso nel modo più efficace e veloce o ancora il celebre allineatore trasparente Invisalign. “Abbiamo cominciato con i servizi odontoiatrici ma poi con il tempo ci siamo resi conto che spesso il sorriso è il punto di partenza per prendersi cura della propria bellezza in modo completo e coordinato, rivolgendosi a un solo referente capace di una visione a 360 gradi”.

Sede di Sarezzo

Via Angelo Antonini, 17 - Sarezzo (BS) Tel: 030.2388047 Mobile: 349.7381225 Email: sarezzo@bclinic.it Dir. Sanitario: Dr. Luigi Rossetti

Sede di Manerba

Via Valtenesi, 43 - Manerba d/G (BS) Tel: 0365.552400 Email: info@manerba.bclinic.it Dir. Sanitario: Dr.ssa Vania Porteri Resp. Odontoiatrico: Dr. Antonio Zan

Sede di Lovere

Via Marconi 57 - Lovere (BG) Tel: 035-964030 Email: info@lovere.bclinic.it Dir. Sanitario: Dr. Luigi Bolis

Sede di Montichiari

Via Brescia, 22 - Montichiari (BS) Tel: 030-9175296 Email: info@montichiari.bclinic.it Dir. Sanitario: Dr. Giorgio Fusardi Dir. Resp. Odontoiatria: Dr.ssa Vania Porteri

Sede di Seriate

Via Nazionale, 122 - Seriate (BG) Tel: 035-3055711 Email: info@seriate.bclinic.it Dir. Sanitario: Dr. Francesco Bertè

Tra i propri servizi, oggi Bclinic vanta anche la possibilità di svolgere interventi di chirurgia plastica con i migliori professionisti del settore e anche una consulenza nutrizionale. “Oltre alla qualità dei servizi, prestiamo sempre attenzione alle formule che possono creare vantaggio a chi ci sceglie”. Così è nata la Bclinic card, una tessera di prevenzione e protezione famigliare che prevede sedute di igiene e trattamenti per l’intera famiglia, con benefici per tutti i componenti e possibilità di pagamento dilazionato. O ancora i bus navetta pensati per consentire ai pazienti più anziani di recarsi da Bclinic. Perché bellezza come cura significa saper ascoltare, ma soprattutto essere in grado di rispondere.


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INSOLITA E SEGRETA Dopo il successo editoriale di “Bergamo insolita e segreta”, arriva in libreria “Brescia insolita e segreta” di Emanuele Roncalli e Sandra Morelli. Un viaggio eccezionale e sorprendente fra luoghi misteriosi e sconosciuti, enigmatici e curiosi. Ora Bergamo e Brescia – le due Capitali della Cultura 2023 – sono così accomunate da pagine sempre più intriganti, tutte da scoprire con occhi nuovi. Con “Brescia insolita e segreta” continua la serie delle Guide Jonglez che portano a scoprire misteri e tesori nascosti delle città, oltre a luoghi sconosciuti ai più e a itinerari lontani dalla folla e dai cliché abituali. La Guida dedicata alla Città della Leonessa – 125 luoghi, 336 pagine, oltre 150 fotografie a colori - è un giacimento di curiosità che si svelano agli abitanti e ai viaggiatori che scelgono di abbandonare i sentieri più battuti. Una guida indispensabile per chi pensa di conoscere bene Brescia o per coloro che vorrebbero scoprire un altro volto – quello più nascosto – della città e del suo territorio circostante. Perché il viaggio degli autori si spinge oltre la città per rilevare anche luoghi “insoliti e segreti” della provincia. Il lettore si sorprenderà nello scoprire la strada romana dentro una profumeria, la nicchia di un altare che guarisce il mal di testa, la casa del collezionista di cervelli di delinquenti, lo scolatoio per cadaveri all’aperto, la statua gigante di un Papa in una cantina o l’armadio nascondiglio di un ristorante. O, ancora, affreschi di scimmie in atteggiamenti erotici, enigmatici simboli, sigle sui palazzi, volti di affreschi sui muri, la ruota degli esposti, la svastica degli scavi archeologici, i bunker antiaerei, i relitti del lago, le camere a gas e la stanza delle torture naziste in una cantina, i buchi del latte e persino un coniglio rosa: un’infinità di luoghi e situazioni bizzarre.


GLI AUTORI

Emanuele Roncalli, laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista e scrittore. Ha al suo attivo svariate pubblicazioni in ambito storico, turistico e locale con gli editori: Rusconi, San Paolo, Cairo, Burgo, Marzorati, Mattioli, Morellini. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo: I Grandi di Bergamo (1991- 1993, 2 vol.), I misteri di Bergamo (1995-2000, 2 vol.) per Burgo Editore. Per le Edizioni Jonglez ha pubblicato Bergamo insolita e segreta (2018). Collaboratore e ospite di programmi Rai (Porta a Porta, La Grande Storia, Racconti di Vita) e Mediaset (Vite Straordinarie, Retequattro), nel 2020 ha ottenuto il Premio Natale Ucsi. Sandra Morelli, laureata in Storia contemporanea, è guida turistica abilitata per Brescia e provincia. Presidente dell’Associazione Culturale Arnaldo da Brescia, è componente di giuria in numerosi concorsi letterari. Ha collaborato con varie testate giornalistiche locali.


IL CASTELLO COME NON LO AVETE MAI VISTO

CIDNEO VIRTUAL TOUR IL PROGETTO È STATO PROMOSSO DAL ROTARY CLUB BRESCIA SUD OVEST MACLODIO E FONDAZIONE BRESCIA MUSEI

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Un dono per la città di Brescia e un riconoscimento verso uno dei suoi tesori unici: il Castello che, dall’alto del colle Cidneo, è stato testimone austero della storia della città, del suo sviluppo e delle sue mutazioni nei secoli. È stato presentato il 7 ottobre scorso, presso l’Auditorium Santa Giulia, il virtual tour dedicato alla fortezza medievale, tra i pochi esemplari e meglio conservati eretti nel centro pulsante di una città. Fruibile dalla piattaforma www.castellodibresciavirtualtour.com, la visita virtuale del Castello consente di conoscerne caratteristiche e matrici artistiche attraverso un tour interattivo e arricchito da schede informative, storiche e culturali che scavano tra i misteri di un monumento che è firma esclusiva della città di Brescia. Un’iniziativa, inoltre, che ben si presta a lanciare l’eccezionale vetrina fornita dal connubio con la città di Bergamo, con la quale, nel 2023, Brescia vestirà i panni di Capitale italiana della Cultura. La promozione dei rispettivi territori rappresenterà il fine ultimo del prestigioso appuntamento: la visibilità del Castello amplificata anche in modalità virtuale contribuirà a valorizzare i patrimoni artistici della città, attraendo ulteriormente un turismo culturale già in costante crescita.


Il virtual tour è un progetto promosso da Rotary Club Brescia Sud Maclodio e Fondazione Brescia Musei in collaborazione con Gruppo WISE, ideatore del progetto, società di comunicazione e consulenza di marketing digitale con sede a Brescia e Amici del Cidneo. “La missione dei Rotary Club si concentra in un’unica parola, che ne descrive l’essenza” - ha affermato Davide Frizza, presidente del club Brescia Sud Maclodio - il dono. Quest’anno la nostra opera si è concentrata su questo progetto che vuole rappresentare un regalo per Brescia e per i Bresciani. Raccontando con modalità innovative e pienamente fruibili il Castello, infatti, ne ribadiamo il valore artistico unico, contribuendo a diffonderne il pregio anche al di fuori dei confini della nostra città”. “Il nostro “Falcone d’Italia” è ormai un grande catalizzatore di interessi e esperienze” ha commentato Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei - L’intervento di realizzazione del Virtual Tour a cui abbiamo collaborato fornendo i contenuti e sostenendo la società realizzatrice delle competenze necessarie attraverso i nostri cultori della materia e curatori, è solo l’ultima delle numerose azioni volte alla valorizzazione di questo luogo sia con attività in presenza, penso al grande palinsesto recentemente concluso delle attività in Piazzale Locomotiva per l’estate, sia di natura museale intorno a 26 cui, come è noto, stiamo lavorando per il riallestimento del Museo del Risorgimento e per l’irrobustimento del nostro Museo delle Armi. E tale nuovo contenuto interattivo consentirà di comprendere come in questo luogo magico tutte le anime della valorizzazione, fisica, evenemenziale, digitale, siano tutte strettamente interconnesse”. “È davvero un grande segnale che il Rotary CLub Sud Ovest Maclodio, insieme ad una serie di partner strategici per lo sviluppo del Castello, abbiano proposto la realizzazione di questo Virtual Tour”, ha affermato Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei. “Innanzitutto perchè questo strumento consentirà di approfondire un contesto, quello del Castello nei suoi spazi all’aperto e al chiuso, che finalmente, con questo prodotto risulta visibile in modalità integrata e feconda di spunti di approfondimento, tali da comprendere la ricchezza plurisecolare di questo luogo, in secondo luogo l’intervento sul Virtual Tour del Castello si fonde magnificamente con gli altri interventi che la Fondazione sta realizzando all’interno dei siti museali e che hanno già nel Virtual Tour della Vittoria Alata un esempio a cui presto aggiungeremo una serie di altre esperienze dedicate a tutti i musei. Il nostro plauso quindi ai sostenitori e alla società realizzatrice con cui abbiamo collaborato al meglio”.

CIDNEO VIRTUAL TOUR



UNA NUOVA CASA PER LA CROCE ROSSA INAUGURATA LA NUOVA SEDE DEL COMITATO DI BRESCIA IN VIA BAINSIZZA

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Sin

dalla sua fondazione nel 1865 il comitato bresciano di Croce Rossa Italiana ha potuto contare sulla generosa ospitalità fornita da enti e pubbliche amministrazioni che, negli anni, hanno accolto il lavoro sanitario, sociale, amministrativo e di protezione civile svolto dalla croce rossa bresciana. Dopo più di 150 anni la Croce Rossa di Brescia ha finalmente una casa, inaugurata domenica 17 ottobre alla presenza delle autorità cittadine e regionali e di tutti coloro che hanno sostenuto la Croce Rossa bresciana nella costruzione della sede e nel suo operato negli ultimi anni. Una realizzazione resa possibile grazie all’infaticabile lavoro del Consiglio direttivo del Comitato rappresentato dalla Presidente Carolina David, dalla vice Presidente Marta Prandelli e dai consiglieri Alberto Sutera, Emanuele Pea ed Elvira Bandera. In tale occasione sono stati anche premiati gli studenti della Libera Accademia di Belle Arti (LABA) di Brescia hanno appositamente realizzato per la nostra sede un murale, inaugurato all’inizio della cerimonia. Nel luglio 2020, seppur impegnati nella lotta alla pandemia da Covid-19 su svariati fronti, la Croce Rossa bresciana ha concluso i lavori di costruzione della nuova sede in Via Bainsizza, procedendo con il trasloco della sede operativa a dicembre dello stesso anno. Questo grande obiettivo è stato raggiunto grazie al Comune di Brescia, che ha concesso il

terreno in comodato d’uso gratuito, al contributo di Fondazione Comunità Bresciana, che ha riconosciuto il grande valore della Croce Rossa Italiana per il territorio bresciano, all’architetto Dabbeni, che ha diretto i lavori e, soprattutto, grazie al lavoro continuo di più di 500 volontari e volontarie che sono attivi giornalmente sul territorio bresciano per portare soccorso, aiuto e conforto a chiunque abbia bisogno. All’evento inaugurale, allietato dell’accompagnamento musicale della Banda cittadina Isidoro Capitanio, hanno partecipato numerose autorità civili, militari e religiose. Sul palco hanno portato i loro saluti il Viceprefetto Stefano Simeone, l’Assessore regionale Fabio Rolfi, il Vicepresidente della Provincia Guido Galperti, l’Assessore alla protezione civile del Comune di Brescia Valter Muchetti e la Presidente di Fondazione Comunità Bresciana Alberta Marniga. In rappresentanza della Croce Rossa Italiana, sono intervenuti inoltre il vicepresidente nazionale Matteo Camporeale, il vicepresidente regionale Mirto Crosta e l’ispettrice regionale delle Infermiere Volontarie Sorella Ornella Zagami. Un saluto speciale è stato portato anche da Loretta Forelli, past president del Comitato provinciale di Brescia di Croce Rossa Italiana, che ha dato il via all’accordo con il Comune per il terreno e ha avviato i lavori per la costruzione del primo magazzino di Protezione Civile una quindicina di anni fa.



NEL SEGNO DI EMILIO BERTONATI

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DAL SIMBOLISMO ALLA NUOVA OGGETTIVITÀ Galleria dell’Incisione Via Bezzecca, 4 Brescia Dal 26 novembre al 31 gennaio 2021

La mostra rende omaggio a Emilio Bertonati (1934 - 1981), figura straordinaria di gallerista e storico dell’arte. La sua Galleria del Levante, attiva dal 1962 al 1980 a Milano e dal 1967 anche a Monaco di Baviera, ha svolto un ruolo di estrema importanza per l’approfondimento della storia dell’arte europea e per la valorizzazione di alcuni dei suoi protagonisti. Sono in mostra disegni e incisioni di artisti del Simbolismo e della Nuova Oggettività che Bertonati riscoprì e promosse con inconsueta lungimiranza. Artisti: Alberto Martini, Émile Bernard, Edita Broglio, Mario Broglio, Cagnaccio di San Pietro, Maurice Denis, Otto Dix, Emile Fabry, George Grosz, Wilhelm Höpfner, Karl Hubbuch, Rudolf Jettmar, Fernand Khnopff, Alfred Kubin, Otto Lange, John Martin, Richard Müller, Alphonse Osbert, Franz Radziwill, Paul Ranson, Franz Roh, Giulio Aristide Sartorio, Rudolf Schlichter, Franz von Stuck, Hans Unger, Félix Vallotton. Emilio Bertonati studia architettura prima a Milano e poi a Firenze. Dal 1962 al 1980 è direttore della Galleria del Levante di Milano e di Monaco di Baviera e in quegli anni coordina una serie di esposizioni a livello internazionale. È il primo ad organizzare, tra le altre, mostre dedicate all’Avanguardia russa e ungherese di inizio ‘900, alla Secessione di Dresda e alla Fotografia Sperimentale in Germania; scopre e sostiene personalità decisive per la storia dell’arte contemporanea come i simbolisti Paul Ranson e Maurice Denis e i tedeschi della Nuova Oggettività Christian Schad, Rudolph Schlichter e Karl Hubbuch.


NON È FESTA SE NON È DAMPIERRE...

L’Or Divin • info@lordivin.it • tel.+39 329 70 76 618 • www.www.lordivin.it


OLIMPIA: IL PROGETTO DI WELFARE AZIENDALE DI ESA PER LA PREVENZIONE DEL TUMORE AL SENO

“Olimpia” è il progetto di welfare aziendale ideato da Esa, il cui obiettivo è, da anni, quello di diffondere una informazione chiara e precisa in merito all’importanza dell’attività di prevenzione del tumore al seno, nella speranza di raggiungere il più ampio ed eterogeneo numero di donne del nostro territorio L’idea di coinvolgere anche le aziende locali si basa sulla consapevolezza che la tutela della salute femminile sia da affrontare in ogni luogo possibile poiché ha importati ricadute sul benessere della collettività in generale, proprio per il basilare ruolo svolto dalla donna sia in ambito lavorativo, sia in quello familiare e sociale. Sappiamo bene, per esperienza, che spesso le donne, soprattutto quelle che lavorano, non hanno molto tempo da dedicare alla prevenzione e tendono ad anteporre il benessere familiare al proprio. Per raggiungere, quindi, questo specifico target di donne e aiutarle a ritagliarsi un importante spazio per loro stesse, abbiamo scelto di coinvolgere l’ambiente di lavoro, nel quale passano gran parte della loro giornata. Grazie alla collaborazione delle Aziende, “Olimpia” permette di fornire innanzitutto le informazioni necessarie per approcciare il tema della prevenzione e, successivamente, offrire dei percorsi preferenziali per permettere a tutte le dipendenti interessate di effettuare gli screening di prevenzione adeguati alle loro caratteristiche. Con nostra grande soddisfazione, stiamo scoprendo che un sempre maggior numero di imprese si dimostra estremamente sensibile e desideroso di aderire alla nostra proposta ed investire sul benessere del proprio personale. Siamo convinte che la salute non sia solo un diritto ma anche un dovere verso noi stesse, verso chi ci sta accanto e più in generale verso la società di cui facciamo parte. Per questo Esa si impegna quotidianamente per contribuire a creare una rete di supporto che possa essere accanto ad ogni donna che ha bisogno di sapere, di capire, di curarsi e di guarire.

ESA È AL FIANCO DELLE DONNE, SEMPRE! Per maggiori informazioni sul progetto “Olimpia”: info@esa-salutedonna.org

ESA Educazione alla Salute Attiva Sede operativa “Il Ronchettino” Via del Medolo 2, Brescia Tel e fax 030 3385027 info@esa-salutedonna.org - www.esa-salutedonna.org

Per donazioni: IBAN IT43Q0623011201000030573912 Per devolvere il 5xmille: 02883270981



HALLOWEEN AL CASTELLO DEGLI ANGELI Non c’era un sito più adatto del Castello degli Angeli a Carobbio degli Angeli per scatenarsi in una notte di Halloween davvero speciale

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Via Scalette, 24060 Carobbio degli Angeli BG tel. 035 951056 www.castellodegliangeli.com


FABIO VOLO HA PRESENTATO ALL’AUDITORIUM SANTA GIULIA DI BRESCIA IL SUO NUOVO ROMANZO “UNA VITA NUOVA”

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UNA VITA

NUOVA


È uscito il 2 novembre scorso per Mondadori “Una vita nuova”, nuovo romanzo di Fabio Volo che lo scrittore ha presentato il 9 novembre scorso all’Auditorium Santa Giulia durante un incontro organizzato da Latteria Molloy e Sottovuoto Festival, con il patrocinio del Comune di Brescia. Con l’autore Stefano Malosso, lo scrittore bresciano ha ripercorso le tappi salienti di quest’ultima fatica letteraria dando vita un dialogo molto interessante. Due amici su un’auto rossa attraversano l’Italia: musica da cantare, il vento tra i capelli, la mano fuori dal finestrino a giocare con l’aria. Hanno una quarantina d’anni e una vita incagliata. Andrea aspetta un verdetto da cui dipende la sua vita sentimentale. Paolo è in crisi: di coppia, di identità, di mezza età. O forse è solamente bisogno di leggerezza. L’auto su cui viaggiano è una vecchia Fiat 850 spider. Il padre di Paolo l’aveva dovuta vendere per far spazio alla famiglia, e ancora la rimpiange. Così Paolo ha deciso di recuperarla e fargli una sorpresa. Mentre risalgono dalla Puglia a Milano, Paolo e Andrea parlano tra loro con la spietatezza che ci si può concedere solo fra amici: l’amore, il lavoro, i genitori... E quelli che sembravano problemi insolubili si sgonfiano alla luce di una leggera ironia. Sarà un viaggio pieno di divertentissimi imprevisti e di scoperte, delle bellezze che a volte non si vedono mentre siamo concentrati a fare quello che gli altri si aspettano da noi. Un viaggio che condurrà Paolo dal dovere al volere, dal pensare al sentire, dal pudore alla tenerezza.

Fabio Volo è scrittore, attore, conduttore televisivo e radiofonico. Ha pubblicato Esco a fare due passi (2001), È una vita che ti aspetto (2003), Un posto nel mondo (2006), Il giorno in più (2007), Il tempo che vorrei (2009), Le prime luci del mattino (2011), La strada verso casa (2013), È tutta vita (2015), A cosa servono i desideri (2016) e Quando tutto inizia (2017), Una gran voglia di vivere (2019), tutti editi da Mondadori. I suoi libri sono tradotti in molti paesi del mondo.



CANTINA LANTIERI 4 GOLD MEDAL

QUATTRO MEDAGLIE D’ORO PER LANTIERI AL PRESTIGIOSO THE CHAMPAGNE & SPARKLING WINE WORLD CHAMPIONSHIP 2021. ANCHE DUE ARGENTI ALL’AZIENDA FRANCIACORTINA, CHE CONFERMA GLI STRAORDINARI PIAZZAMENTI DEGLI SCORSI ANNI NEL PRINCIPALE CONCORSO MONDIALE DEL SETTORE

Anche quest’anno, straordinaria affermazione per la Cantina Lantieri di Capriolo che ha conquistato ben quattro medaglie d’oro al The Champagne & Sparkling Wine World Championship 2021 (CSWWC), il principale concorso internazionale riservato ai vini mossi, ideato da Tom Stevenson, il più autorevole esperto mondiale di Champagne and Sparkling Wines.


QUATTRO MEDAGLIE D’ORO PER LANTIERI

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Ad aggiudicarsi l’oro sono stati Lantieri Franciacorta Brut, Lantieri Franciacorta Extra Brut, Lantieri Franciacorta Satèn, Lantieri Franciacorta Brut Arcadia 2017. Oltre ai quattro ori, Lantieri ha conquistato anche due argenti con i Franciacorta Nature e Satèn Magnum. Un risultato che pone la storica azienda franciacortina di Fabio Lantieri fra le primissime al mondo. Per il terzo anno consecutivo Cantina Lantieri è quindi sul podio del “mondiale delle bollicine”, dato che nel 2019 il suo Franciacorta Cuvée Brut NV Magnum era stato proclamato World Champion nella categoria Classic Brut Non-Vintage Blend e l’anno scorso i suoi Franciacorta erano stati premiati con 4 medaglie d’oro e 2 d’argento. CSWWC, il concorso fra spumanti più duro e importante del mondo, ha visto in lizza oltre 1.000 iscritti da una trentina di paesi. Complessivamente sono state assegnate a 19 Paesi un totale di 129 medaglie d’oro e 268 d’argento.L’Italia ha conquistato la vetta della classifica trionfando con 58 medaglie d’oro e 129 d’argento, seguita dalla Francia. “Siamo molto felici ed orgogliosi di questi riconoscimenti, dal momento che i nostri Franciacorta erano a confronto con i migliori Champagne e Sparkling del mondo - ha commentato Fabio Lantieri de Paratico – Il fatto poi che per il terzo anno consecutivo


siamo stati premiati per varie tipologie di Franciacorta, è un importantissimo riconoscimento per la nostra cantina nel suo complesso e conferma che la strada che stiamo seguendo della ricerca dell’assoluta qualità (in tutti i passaggi, dalla vigna alla cantina) ha dato i risultati sperati”. I Lantieri de Paratico, nobile e antica famiglia bresciana, hanno radici franciacortine che risalgono a più di mille anni or sono. Nell’XI sec. fecero erigere a Paratico un imponente castello, dove la storia narra sia stato ospitato durante il suo esilio Dante Alighieri che, ispirato dal paesaggio, avrebbe scritto alcuni versi della Cantica del Purgatorio. Nel ‘500 la famiglia si trasferì a Capriolo, dove si è perpetuata la tradizione vitivinicola e ha oggi sede l’azienda. I Lantieri si distinguevano per la produzione di vini già dal XVI secolo: erano allora apprezzati fornitori dei Gonzaga, Signori di Mantova, e delle corti di Ferrara e Milano, con il “Rubino di Corte Franca”, antesignano dei vini attuali. La Cantina Lantieri ha oggi sede nel centro storico del borgo medioevale di Capriolo. I 21 ettari di vigneto si estendono in parte intorno alla sede aziendale e in parte alle pendici del Monte Alto. La produzione è dedicata principalmente a tutta la gamma dei Franciacorta, (di cui vengono prodotte 160.000 bottiglie), a cui si affiancano pregiati Curtefranca (20.000 bottiglie).

Cantina Lantieri Via Videtti 3 - Capriolo (BS) Tel. 030 736151 info@lantierideparatico.it - www.lantierideparatico.it







Bergamo, in Via Furietti, 15 (zona Malpensata), Curno, Via Trento 24/26 (Longuelo)

Tel. 035.4376305

e.mail: curno@carrozzeriagranelli.it - www.carrozzeriagranelli.com


RENEGADE 4Xe IBRIDA,

SUV PLUG-IN HYBRID

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A POCO MENO DI DUE ANNI DAL LANCIO, JEEP RENEGADE 4XE CONFERMA L’APPREZZAMENTO DELLE VERSIONI TERMICHE CHE L’HANNO PRECEDUTO: CIRCA 6.000 ESEMPLARI IMMATRICOLATI IN ITALIA E LEADERSHIP DI SEGMENTO NEL 2021, CON 4.000 UNITÀ VENDUTE. L’esordio di Jeep® Renegade 4xe, il SUV Made in Italy dotato di tecnologia ibrida plug in, ha rappresentato un tassello fondamentale nel percorso evolutivo di Jeep che, attraverso l’elettrificazione della gamma, ambisce alla leadership anche nelle sofisticate tecnologie ecocompatibili, fermo restando i valori storici di avventura, autenticità, libertà e passione. A poco meno di due anni dal lancio, Renegade 4xe conferma il successo complessivo del modello, con circa 6.000 esemplari immatricolati in Italia e la leadership di segmento nel 2021, con 4.000 unità vendute. Prodotto in Italia nello stabilimento di Melfi in oltre 1.000.000 di esemplari, nel nostro Paese Renegade ha venduto oltre 210.000 unità, e figura tra i best seller della sua categoria.


UNA TECNOLOGIA IBRIDA PLUG-IN CHE CONSENTE DI VIAGGIARE A ZERO EMISSIONI IN CITTÀ E CON UN’AUTONOMIA DI CIRCA 50 KM IN MODALITÀ FULL-ELECTRIC


SUV PLUG-IN HYBRID

RENEGADE 4Xe IBRIDA

Un successo di pubblico che deriva dalle sue inimitabili caratteristiche: grazie alla tecnologia ibrida plug-in, i modelli Jeep 4xe sono i SUV Jeep più performanti e divertenti da guidare di sempre, letteralmente capaci di “andare ovunque e di fare qualsiasi cosa”, in ossequio al noto claim “Go Anywhere, Do Anything”. Allo stesso tempo sono vetture ideali per la guida quotidiana in città, per merito della tecnologia ibrida plug-in che consente di viaggiare a zero emissioni e con un’autonomia di circa 50 km in modalità full-electric. A bordo di Jeep Renegade, dunque, il divertimento diventa efficiente e la proverbiale capability off road Jeep esprime equilibrio tra piacere di guida e rispetto per l’ambiente. Jeep Renegade 4xe combina un motore turbo a benzina da 1,3 litri con un motore elettrico situato sull’assale posteriore e alimentato da una batteria da 11,4 kWh ricaricabile durante la marcia o mediante una presa di corrente esterna: a casa, attraverso una presa domestica, utilizzando l’efficiente ed esclusiva easyWallbox oppure l’avanzata Connected Wallbox, o da un punto di ricarica pubblica. Da solo, l’efficiente propulsore turbo da 1,3 litri eroga due livelli di potenza, 130 CV e 180 CV a cui si aggiungono 60 CV prodotti dal motore elettrico per un totale di 190 CV o 240 CV. In termini di coppia, il motore elettrico produce 250 Nm e il motore termico 270 Nm. Grazie alla combinazione tra il propulsore a combustione interna e il motore elettrico, Renegade 4xe assicura prestazioni e un piacere di guida straordinari: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in circa 7,5 secondi e la velocità massima è pari a 130 km/h in modalità elettrica e fino a 200 km/h in modalità ibrida. La risposta pronta e l’erogazione fluida garantiscono il massimo piacere di guida.


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Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare. (Winston Churchill)

LUPUS IN FABULA

Benito Melchionna Procuratore emerito della Repubblica

RIPENSARE LE LIBERTÀ NEL DOPO COVID? 1 - La libertà tra repressione e anarchia Le diverse “restrizioni” imposte per legge - causa Covid - all’autonomia dei cittadini offre l’occasione di interrogarci sulla necessità di ripensare addirittura il valore e i limiti delle libertà, conquistate attraverso secoli di lotte contro la servitù e la sudditanza. Questo perché da un lato il dono grandioso della libertà ci soffoca quando viene compresso. Quando invece il malinteso senso di libertà personale è esaltato nella sua totalità e travalica i propri confini, la stessa libertà si trasforma in anarchia, in contrasto con le norme che tengono salda la convivenza (ad es., circolare contromano in monopattino investendo i pedoni, usare la libertà di parola per ingiuriare gli altri o per dire cose stupide, ecc..). Tali eccessi, amplificati dalla Tv e dai mass media, spingono a mettere in discussione il dogma della democrazia e il valore dell’uguaglianza formale, aprendo il varco ai sistemi politici autoritari e repressivi che – in nome dell’ordine - imperversano in mezzo mondo. In questa logica si inseriscono le contestazioni dei no vax e dei no pass e le analisi giuridiche che negano la legittimità di talune misure limitative delle primarie libertà garantite dalla Costituzione. Ciò con specifico riguardo alla libertà di circolazione riconosciuta dall’art.16 Cost., tuttavia “salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”. 2 - La “legge dell’emergenza sanitaria” Alcune restrizioni, imposte dalla “legge della emergenza sanitaria”, e cioè suggerite dalla paura di diffusione del virus (in particolare, obbligo di green pass, che di fatto costringe alla vaccinazione), sono impugnate come discriminatorie e tra l’altro incompatibili con i parametri costituzionali della ragionevolezza e del rapporto costi-benefici, rapporto mirato all’obiettivo di bilanciare tra loro gli obblighi di legge e i vantaggi per la salute individuale e collettiva. Proprio su tale questione - come tra l’altro dimostra l’attualità del progetto referendario sulla eutanasia e sulla disponibilità della vita - si è acceso lo scontro sul primato della salute individuale e della libertà di cura rispetto alle esigenze di sanità pubblica.

In questo contesto è ovvio che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero” (art.21 Cost.); ma è altrettanto ovvio che le manifestazioni di piazza non possono trasformarsi in atti (vietati e da sanzionare) di violenza, come ad es. il blitz del 9 ottobre 2021 ai danni della sede in Roma del sindacato CGIL. Il dibattito va comunque ricondotto nell’alveo tracciato dall’art.32 Cost., che definisce la salute “diritto fondamentale dell’individuo” e insieme “interesse della collettività” (vedi, sul punto, l’Ordinanza 23 settembre 2021, con la quale la Corte costituzionale ha ritenuto i DPCM anti-pandemia giustificati dalla decretata emergenza sanitaria). Peraltro, anche il Consiglio di Stato (sentenza n.7045 del 20 ottobre 2021), nel respingere il ricorso degli operatori sanitari del Friuli Venezia Giulia contro l’imposizione dell’obbligo vaccinale, ha ritenuto tale “misura” costituzionalmente legittima. Rilevando appunto che la Costituzione antepone la solidarietà alle libertà individuali; dato che non esiste una libertà tanto assoluta da non dover fare i conti con il fondamentale “inderogabile dovere di solidarietà” (politica economica e sociale) posto dall’art.2 Cost.. 3 - La solidarietà nel tempo nuovo Tutto ciò induce ad attrezzarci per affrontare gli scenari che ci attendono nel post pandemia, dove nulla o poco sarà più come prima. Si imporranno pertanto modelli culturali idonei a riequilibrare – anzitutto attraverso la mitigazione dei progetti di “vita a distanza” – il nuovo ordine (?) mondiale, governato sempre più da pervasivi ecosistemi digitali e affaristici. Intanto, per recuperare uno sguardo umano e un dialogo costruttivo, sarebbe utile meditare sulle ferite arrecate al nostro turbo-capitalismo dalla crisi sanitaria. Riflettendo sul fatto che i valori di solidarietà e fratellanza “reggono” solo se - e fino a quando – riusciamo ad armonizzare l’io con il noi, facendo squadra e praticando la reciproca attenzione per l’altro (inteso come “noi”). Purtroppo, la solidarietà e la reciprocità sono valori sconosciuti da chi si relaziona con il male e insegue la politica degli affari; da chi quindi discrimina, marginalizza e fa strage di ogni diversità. Come dimostrano coloro che vogliono erigere nuovi muri contro i migranti (per poi magari sfruttarli in nero); o quelli che discriminano e danneggiano le donne esibendo un primitivo macismo muscolare. Senza trascurare, infine, il racconto della catastrofe umanitaria dell’Afghanistan, all’esito disastroso di una guerra tra arcaici fanatismi etnico-religiosi e la perduta egemonia USA, nel quadro della civiltà occidentale, che molti ritengono ormai avviata al tramonto. benitomel38@gmail.com

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LAMPI DI POESIA 52

UN OMAGGIO AI POETI CATULLO E D’ANNUNZIO ATTRAVERSO LA TRASMISSIONE DI VERSI NEL LINGUAGGIO LUMINOSO DELLA MARINA MILITARE

MERCOLEDÌ 1 DICEMBRE ORE 18:30 MAUSOLEO DEL VITTORIALE E PIAZZA ORTI MANARA - SIRMIONE

“Ieri portai meco a Sirmione il libro di Catullo. Non mi sazio di leggerlo e rileggerlo. La Scienza e la sua sorella Poesia rivestiranno di luce i campi e le città degli uomini liberi!”: con queste parole mercoledì 1 dicembre alle 18.30, Gabriele d’Annunzio si rivolgerà al suo illustre predecessore Catullo. La risposta arriverà dalla sponda opposta del Lago di Garda, dalla Sirmione “gemma delle penisole e dell’isole”, amata casa del poeta latino: tramite proiettori manovrati da addetti della Marina Militare, i versi uniranno idealmente, con fasci di luce, i paesi di Gardone Riviera e Sirmione, già legati da un’amicizia consolidata in GardaMusei, l’Associazione culturale nata nel 2015 con l’obiettivo di creare una vera e propria rete culturale sul territorio del lago di Garda e oltre. Così il Presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri: “Fantasia, poesia, luce, amicizia, unione, collaborazione: è questo il senso dell’iniziativa presa dal Comune di Sirmione e dal Vittoriale degli Italiani, in collaborazione con la Marina Militare. Le parole di Catullo e d’Annunzio attraverseranno - luminose e festanti - il cielo del Garda, a significare che la bellezza non ha tempo, né limiti”. Mauro Carrozza, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Sirmione: “I lampi di luce che squarceranno il buio della notte sopra il lago, caro a Catullo e a d’Annunzio, rappresenteranno il simbolo della nostra voglia di riprenderci dopo il momento di oscurità della pandemia. Daranno vita ad un ponte ideale tra il Vittoriale e Sirmione, due luoghi unici, per storia e per bellezza del paesaggio. La poesia e l’arte saranno i pilastri di questo magico ponte, preludio di nuove iniziative insieme a quell’uomo di cultura concreto e speciale che risponde al nome di Giordano Bruno Guerri”.


Organizzato dalla Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, dal Comune di Sirmione e dalla Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”, in rappresentanza della Marina Militare, Lampi di Poesia vuole essere un omaggio a due grandi letterati, Catullo e d’Annunzio, e alla Marina Militare, con la quale il Vittoriale intrattiene da sempre storici e significativi rapporti di studio, intensificati attraverso la collaborazione con la Scuola Navale Militare “Morosini”. Proprio gli allievi del Morosini saranno ospiti del Vittoriale lo stesso primo dicembre: alle 14:30, a bordo della Nave Puglia, presenteranno gli opuscoli realizzati nell’ambito del progetto didattico “Il Vittoriale, una infinita inimitabile avventura”, sulla storia dei modelli di unità navali storiche di proprietà del Duca Amedeo di Savoia Aosta, ora ospitati all’interno del Museo Navale della Nave Puglia. Il Comandante della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”, Capitano di Vascello Marcello Ortiz Neri: “La luce che attraversa lo spazio e abbatte il tempo: la luce che attraversa l’oscurità dello spazio siderale, aprendo la porta del tempo, riuscirà a mettere in dialogo due Poeti distanti tra loro oltre due millenni. I lampi di luce usati prettamente nel linguaggio silente della Marina Militare si trasformeranno per una notte in pura Poesia mettendo in comunicazione le due sponde del Lago di Garda mostrando inoltre come l’acqua non divida ma unisca le sponde che su di essa si affacciano; a far rivivere quei versi, traendoli dal passato, saranno gli allievi della Scuola Navale Militare, portatori delle tradizioni e dei valori del mare, antichi ma ancora attuali e imprescindibili nel futuro che quei giovani rappresentano”. La partecipazione è libera, al Vittoriale degli Italiani e al Piazzale Orti Manara a Sirmione. Per accedere all’evento è necessario essere in possesso di una certificazione verde Covid-19 in corso di validità o di un tampone negativo effettuato entro le 48 ore. Tali disposizioni non verranno applicate ai bambini di età inferiore ai 12 anni e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica.


MUSEO MILLE MIGLIA TUTTO A NUOVO

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Il Museo Mille Miglia Città di Brescia - come da linee programmatiche

del Comitato Scientifico - si rilancia in questo 2021 da un lato con un rinnovato assetto delle sue sale (realizzato a giugno scorso in concomitanza dello svolgimento della Freccia Rossa) e dall’altro lato con un cambio delle automobili d’epoca dislocate lungo il percorso espositivo. Da oggi, infatti, sarà possibile per il visitatore del Museo ammirare temporaneamente cinque “nuove” vetture grazie alla preziosa collaborazione con privati e istituzioni. Fanno bella mostra una grintosa OSCA 1500, un’elegante Alfa Romeo James Young e una affascinante Fiat 1100 TV. Spicca inoltre un’Alfa Romeo 6C 2300B Mille Miglia Berlinetta Touring di proprietà della società svizzera VerdeCorsa specializzata in tutti i servizi correlati alle auto da collezione. “Di questo modello – ha comunicato la VerdeCorsa – sono stati prodotti circa cinquanta esemplari, di cui venti costituiscono la prima serie. Questa Alfa esposta è l’unica costruita nel 1937».


Infine, campeggia all’inizio del percorso del Museo Mille Miglia una straordinaria OM 469 Sport, grazie alla fattiva collaborazione – rimarca con orgoglio la direttrice Bussolati – intrapresa con il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino (MAUTO). «Siamo particolarmente lieti – ha affermato Mariella Mengozzi, direttore MAUTO – di esporre nel prestigioso Museo Mille Miglia la OM 469 Sport, una vettura costruita proprio a Brescia nel 1922 e donata al MAUTO dalla stessa casa automobilistica OM: è una sorta di ritorno a casa, un ideale omaggio alla città natale. Sottoposta ad un intervento di ripristino funzionale dopo molti anni di esposizione statica, la OM 469 Sport ha preso parte alla edizione 2021 della Mille Miglia come auto più antica in gara. Sono certa che questa sia solo la prima delle iniziative di collaborazione tra il Mauto e il Museo Mille Miglia: sviluppare questo tipo di relazioni tra musei è una chiave importante di crescita futura».


FENOMENO CLASSICHE: I VEICOLI STORICI COME RISORSA PER IL SISTEMA PAESE Collaborazione sempre più stretta tra ASI e ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani): ora la Federazione di riferimento per il motorismo storico partecipa all’Assemblea ANCI 2021, l’appuntamento annuale che coinvolge sindaci, amministratori e rappresentanti del mondo istituzionale e imprenditoriale.

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“Rinasce l’Italia. I comuni al centro della nuova stagione”: questo il tema – quanto mai attuale - dell’Assemblea ANCI 2021 svoltasi a Parma dal 9 all’11 novembre e dove l’ASI ha presentato in anteprima il convegno nazionale che si terrà a Roma il prossimo 25 novembre. Un appuntamento dal titolo “Fenomeno classiche: i veicoli storici come risorsa per il Sistema Paese”, perché il motorismo storico è davvero un elemento chiave per rimettere in moto questa bellissima macchina che si chiama Italia. L’evento vedrà gli interventi di numerosi rappresentanti delle istituzioni e della politica nazionale, ad iniziare dal Ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Il convegno, inoltre, aprirà la “Convention ASI 2021 – Insieme per crescere” nella quale sono coinvolti tutti i Club Federati ASI per lavorare in sinergia e coordinare i tanti mondi che compongono l’ASI nell’ottica di stabilire nuovi obiettivi per la promozione e la tutela del motorismo storico. Venerdì 26 novembre saranno quindi organizzati dieci gruppi di lavoro per discutere e approfondire le principali tematiche che riguardano la vita dei Club, della Federazione e dell’intero settore. La cerimonia di apertura dell’Assemblea ANCI si è svolta martedì 9 novembre alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I lavori sono proseguiti fino a giovedì 11 con un susseguirsi di workshop e meeting accompagnati dalla rassegna ANCI Expo, luogo di incontro tra la pubblica amministrazione e le realtà che contribuiscono allo sviluppo del territorio, come l’Automotoclub Storico Italiano. “ASI – ha sottolineato il presidente Alberto Scuro – prosegue con coerenza e concretezza il suo percorso virtuoso in ambito sociale e culturale al servizio delle istituzioni. Il motorismo storico non è solo passione ma è un settore che offre grandi opportunità per lo sviluppo del Paese: fa parte delle eccellenze italiane riconosciute in tutto il mondo e come tale sposa alla perfezione missione e obiettivi dei comuni italiani, i nostri primi interlocutori sul territorio”.



ASTON MARTIN VALKYRIE

LA FORMULA 1 DA STRADA I primi clienti riceveranno presto le loro hypercar Aston Martin Valkyrie rivoluzionarie. La casa automobilistica britannica di lusso ha annunciato oggi che l'attesissimo coupé Valkyrie è entrato in piena produzione e la prima vettura è ora completa, con consegne previste nelle prossime settimane. L'amministratore delegato di Aston Martin, Tobias Moers, ha commentato: “È un momento di grande orgoglio per noi completare la nostra prima hypercar in assoluto. Il programma Aston Martin Valkyrie ha messo alla prova tutti coloro che hanno lavorato su di esso al limite, ma l'impegno per il sogno ha prodotto un'auto davvero incredibile, un'auto di F1® per la strada. The Valkyrie nasce dalla costante dedizione di un folto gruppo di ingegneri e tecnici altamente qualificati che hanno lavorato instancabilmente per portare Valkyrie alla fase di produzione. Sono sicuro che i nostri clienti saranno entusiasti di ciò che hanno raggiunto".

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Aston Martin Lagonda è un gruppo automobilistico di lusso focalizzato sulla creazione di auto e SUV esclusivi. L’iconico marchio Aston Martin fonde la tecnologia più recente, l’eccezionale maestria artigianale e il design senza tempo per produrre modelli tra cui Vantage, DB11, DBS Superleggera e il nuovo SUV, DBX. Con sede a Gaydon, in Inghilterra, Aston Martin Lagonda progetta, crea ed esporta auto vendute in 55 paesi in tutto il mondo. Lagonda è stata fondata nel 1899 e Aston Martin nel 1913. I due marchi si sono uniti nel 1947 quando entrambi sono stati acquistati dal compianto Sir David Brown.


Come tutte le auto sportive Aston Martin, Valkyrie è in costruzione presso la sede del marchio nel Regno Unito a Gaydon. Un team dedicato alla consegna del progetto gestisce la costruzione fino alla consegna in un'area di produzione Valkyrie appositamente commissionata. Un team di tecnici altamente qualificati sta costruendo a mano ciascuna delle 150 auto, con ogni Valkyrie che impiega oltre 2000 ore di lavoro per creare. Prima che ogni Valkyrie venga consegnata, viene testata in pista presso la struttura ad alte prestazioni Aston Martin presso la sede della British Motor Racing, Silverstone, dove ha avuto luogo gran parte dello sviluppo dell'hypercar. Vantando un propulsore ibrido V12 che sviluppa una potenza massima di 1.155 CV, l'Aston Martin Valkyrie incorpora concetti e tecnologie presi direttamente dalla Formula Uno® ed è destinata a definire l'era dell'hypercar.


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AUDI R8 V10 PERFORMANCE RWD:

SPORTIVITÀ PURA INIEZIONE DI POTENZA (+30 CV) E COPPIA (+10 NM) PER LA SPORTIVA AUDI A TRAZIONE POSTERIORE V10 5.2 FSI: 570 CV, 550 NM E UN SOUND TRAVOLGENTE. OLTRE IL 60% DEI COMPONENTI CONDIVISI CON LA VETTURA DA COMPETIZIONE AUDI R8 LMS GT4 DI SERIE DIFFERENZIALE MECCANICO AUTOBLOCCANTE, ASSETTO ED ELETTRONICA SPECIFICI: DRIFT PER LA PRIMA VOLTA DISPONIBILI I FRENI CARBOCERAMICI E LO STERZO DINAMICO


Strettamente derivata dalla versione da competizione Audi R8 LMS GT4, Audi R8 V10 performance RWD può contare sulla trazione posteriore e l’esuberanza dell’iconico V10 5.2 FSI aspirato, portato a 570 CV e 550 Nm di coppia. La taratura dell’assetto e dell’elettronica è adattata in funzione delle 2WD, per drift controllati e puro divertimento al volante.

Drift

controllati e, per la prima volta, sterzo dinamico e freni carboceramici La taratura specifica dell’assetto e dell’elettronica, sviluppata in funzione della trazione posteriore, è garanzia di uno straordinario divertimento al volante. Sono possibili drift controllati qualora il conducente selezioni il programma dynamic del sistema di gestione della dinamica di marcia Audi drive select (di serie) e attivi la modalità sportiva dell’ESC. Al raggiungimento del limite, il controllo elettronico della stabilità interviene in modo tale da ripristinare le condizioni di sicurezza ottimali.

Audi R8 RWS, prima serie della supercar dei quattro anelli a

trazione posteriore, ha debuttato nel 2018 in edizione limitata a 999 esemplari: un cammeo all’interno della famiglia Audi Sport, volto a celebrare la vittoriosa esperienza del Brand nelle competizioni Gran Turismo, in special modo nelle categorie GT3 e GT4. Con l’entrata a listino della nuova generazione della sportiva dei quattro anelli, Audi R8 2WD ha assunto la denominazione RWD (Rear Wheel Drive), divenendo un modello permanente in gamma. Caratterizzata dalla condivisione di oltre il 60% dei componenti con la racing car Audi R8 LMS GT4, Audi R8 V10 RWD è l’Audi più simile a un’auto da corsa. Ora, grazie all’introduzione della variante performance, può contare su di un’iniezione di potenza (+30 CV) e coppia (+10 Nm) oltre che su dotazioni che ne rafforzano il feeling al volante e l’efficacia nella guida più sportiva. Audi Space Frame e velocità massima di 329 km/h Affilata come non mai, Audi R8 V10 performance RWD è disponibile nelle configurazioni Coupé e Spyder. Straordinariamente reattivo alle pressioni dell’acceleratore e con una “fame di giri” sconosciuta ai propulsori turbocompressi, il V10 5.2 FSI a collocazione centrale eroga 570 CV e 550 Nm di coppia. Valori che consentono alla supercar a trazione posteriore di scattare da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi raggiungendo una velocità massima di 329 km/h, mentre la variante Spyder è accreditata di uno 0-100 km/h in 3,8 secondi e una punta massima di 327 km/h. Prestazioni cui contribuiscono la trasmissione a doppia frizione S tronic a 7 rapporti, adattata in funzione della trazione posteriore, il differenziale meccanico autobloccante e il peso a vuoto di, rispettivamente, 1.590 e 1.695 kg. Analogamente alle altre versioni in gamma, Audi R8 V10 performance RWD adotta la scocca Audi Space Frame in alluminio e materiale plastico rinforzato con fibra di carbonio.

Lo schematismo delle sospensioni a doppio braccio triangolare in alluminio è un classico esempio di principio strutturale ripreso dalle competizioni, mentre lo sterzo elettromeccanico, di serie, tarato appositamente per l’abbinamento alle 2WD, vede la servoassistenza variare in funzione dell’andatura e del setup selezionato mediante l’Audi drive select. Lo sterzo dinamico, per la prima volta disponibile per Audi R8 RWD, adatta il rapporto di trasmissione in funzione della velocità di marcia: in manovra è molto diretto, mentre ad alta velocità spicca per rigore e stabilità. Alla ripartizione dei pesi 40:60 tra assale anteriore e posteriore contribuiscono i cerchi in lega da 19 o 20 pollici. A richiesta sono disponibili pneumatici di derivazione racing nei dimensionamenti 245/30 R20 all’avantreno e 305/30 R20 al retrotreno. L’impianto frenante si avvale di dischi in acciaio autoventilanti e forati di serie dal profilo a onda (design “wave”). Perni in acciaio inox li collegano alle tazze in alluminio e impediscono la trasmissione dei picchi di temperatura. All’avantreno operano pinze fisse a otto pistoncini e superfici d’attrito con diametro di 380 mm, mentre al retrotreno agiscono pinze a quattro pompanti con dischi da 356 mm. A richiesta sono disponibili i dischi carboceramici con pinze specifiche.


TRAVEL

INFLUENCER

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Franciacorta, stellati, motoscafi Riva e Vittoria Alata: il meglio di Brescia per il canale YouTube N°1 in Italia. Martina Califano e Giorgio Pirola sono gli “In viaggio col tubo”. Dal 15 al 17 Ottobre, il duo “In viaggio col tubo”, composto dagli youtuber e Travel Vlogger Martina Califano e Giorgio Pirola, è tornato su suolo bresciano per raccontare simboli ed eccellenze di Franciacorta, Lago d’Iseo e città. Il loro è il canale YouTube del settore Travel & Turismo più seguito d’Italia. Al 2020 risale la loro prima tre-giorni nel centro storico bresciano, documentata in un cortometraggio. In coppia dal 2007, al lavoro dal 2013, in viaggio da sempre: Martina Califano e Giorgio Pirola sono gli “In viaggio col tubo”, ideatori, autori e protagonisti del canale YouTube più seguito d’Italia nel settore Travel & Turismo. Dopo una prima esperienza bresciana nel 2020, i Travel Vlogger più influenti d’Italia sono tornati su suolo bresciano, ospiti di Visit Brescia, per compiere un tour lungo il Lago d'Iseo e la Franciacorta, più una tappa cittadina per “incontrare” la Vittoria Alata. Tutto questo e molto altro ha catalizzato l’attenzione di decine di migliaia di follower a colpi di post e stories sugli account Facebook e Instagram della coppia, che ha postato aggiornamenti sull’itinerario prima, durante e dopo il viaggio. Non solo: l’avventura bresciana è stata raccontata con un video reportage, con consigli di viaggio sulle attrazioni da non perdere, i luoghi in cui pernottare e le esperienze da vivere in prima persona. IL TOUR Focus su brand ed eccellenze dei comparti enogastronomia, charme e benessere, con un itinerario che ha toccato le tre isole del Lago d’Iseo a bordo dei motoscafi Riva, con sosta a Monte Isola nelle località di Sensole, Peschiera Maraglio e una tappa al Residence Castello Oldofredi. Sempre sul lago d’Iseo, ma sulla terra ferma, hanno visitato la Riserva Naturale Torbiere del Sebino e il Monastero di San Pietro in Lamosa, prima di dirigersi in Franciacorta per visitare la distilleria del Borgo antico S. Vitale e dove lo chef Stefano Cerveni del ristorante “Due Colombe” (1 stella Michelin) li ha attesi per una degustazione di piatti realizzati con ingredienti tipici del territorio, come il manzo all'olio tipico di Rovato cucinato con l’extravergine di oliva del Sebino. Ancora degustazioni, con il Cremoso della Valli, il risotto al Franciacorta e il Bossolà - dolce tipico di Brescia - al Resort franciacortino “I Cappuccini”, dove il duo ha vissuto l’esperienza della Spa all’interno della struttura. Le colline circostanti hanno fatto da sfondo al percorso panoramico in vespa che li ha condotti alle cantine Cadebasi e Bellavista di Erbusco, per immergersi nella storia della tradizione vitivinicola locale e apprendere i metodi che hanno reso l’area un’eccellenza mondiale. Infine, non poteva mancare l’incontro con la Vittoria Alata, simbolo di Brescia, all’interno di Brixia - Parco archeologico di Brescia Romana.


IL RITORNO DOPO «La sorprendente bellezza della Leonessa d’Italia!» Per gli “In viaggio col tubo” si tratta di un ritorno: al 2020 risale la loro prima visita alla città, diventata oggetto di una cliccatissima video narrazione visibile al link https://www.inviaggiocoltubo.com/ brescia/. Dopo quell’esperienza hanno raccontato: «Nonostante la vicinanza geografica con Milano, non eravamo mai stati a Brescia, semplicemente perché non abbiamo mai sentito grandi cose su questa città, che è quindi rimasta fuori dai nostri radar. Dopo averla visitata per 3 giorni, ci chiediamo: com’è possibile?! Castelli medioevali, resti di città romane, chiese di tutte le epoche in un centro storico che si può girare comodamente a piedi!». “IN VIAGGIO COL TUBO” – CHI SONO Videomaker professionisti, con una laurea in architettura conseguita al Politecnico di Milano, Martina Califano e Giorgio Pirola sono ideatori, registi e protagonisti del più influente canale YouTube italiano nel settore Turismo & Viaggi, consultato da chi è alla ricerca di spunti e informazioni su destinazioni in Italia e nel mondo. Specializzati nella promozione del turismo sul web, il loro approccio da Travel Vlogger prevede la realizzazione di guide di viaggio in formato video, caratterizzate da qualità tecnica, regia dinamica e un corredo di informazioni utili, per garantire massima visibilità ai luoghi visitati. L’IMPORTANZA DEL DESTINATION & INFLUENCER MARKETING Sempre più turisti e viaggiatori utilizzano i Social per individuare la meta della loro prossima vacanza, trarre spunti di viaggio su cosa vedere, quali attrazioni visitare e in quali luoghi pernottare. L’attività d’Influencer & Destination marketing ha portato la DMO bresciana a conseguire importanti risultati a livello nazionale e internazionale. Tra questi: Ottobre 2021: Visit Brescia è medaglia d’argento gli Hospitality Social Awards, il più importante riconoscimento nazionale del settore Social Media Marketing turistico. 2° Premio nella categoria “Destinazioni turistiche”. Ottobre 2020: Visit Brescia vince gli Hospitality Social Awards. 1° classificato nella categoria “Destinazioni turistiche” per la migliore attività di Social Media Marketing rivolta al pubblico nazionale e internazionale. Settembre 2020: Brescia ospita l’8^ Assemblea Nazionale IgersItalia, la convention annuale della più grande community nata attorno ad Instagram. 2019: Il potenziamento dei landmark territoriali ha portato Montisola sul 3° gradino del podio dell’European Best Destination (il massimo concorso dedicato alla promozione del turismo in Europa). 2021: La medesima attività ha portato il Castello di Brescia al 3° posto nella classifica del 10° censimento “I Luoghi del Cuore” .del FAI - Fondo Ambiente Italiano. È il primo sito bresciano a raggiungere un risultato così significativo.


2 FUOCHI DI PAGLIA di Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it

LE MATERIE ULTIME Negli ultimi mesi si grida ad una ripresa economica italiana

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da record che a fine d’anno dovrebbe arrivare al 6% di crescita del PIL. C’è da sottolineare che siccome nel 2020 avevamo perso il 9%, non siamo ancora ai livelli del pre-Covid. E comunque non tutti i settori crescono nello stesso modo, anzi. Un po’ come la famosa teoria del poeta romano Trilussa che sosteneva che la statistica è la scienza secondo la quale se tu mangi due polli al giorno e io nessuno, tu ed io mangiamo in media un pollo al giorno a testa. Questo è un esempio emblematico di distorsione statistica attraverso le forzature delle medie. E questo ragionamento si può posporre anche alla crescita generalizzata di un PIL che non consideri la puntualizzazione per ogni settore produttivo. C’è un dato che però preoccupa fortemente ed è l’aumento repentino dell’inflazione, che oggi sfiora il 3%. Quindi a prezzi costanti, il PIL è cresciuto in realtà solo del 3%. L’inflazione è balzata in avanti soprattutto a causa degli strepitosi aumenti dei costi energetici (benzina e gas in testa) e dal conseguente incremento smisurato delle relative bollette, industriali e casalinghe che siano. Ma c’è un altro problema di stretta attualità: le materie prime. In generale non solo sono sempre più care, ma si trovano con molta difficoltà e in tempi lunghi. Persino dalla Cina ci sono approvvigionamenti incerti. I noli navali per caricare le merci sono introvabili e i prezzi si sono decuplicati. Così centinaia di navi sono ferme nei porti in attesa di essere caricate o scaricate. Non si capisce bene se si tratti di una speculazione voluta e che quindi è destinata a sgonfiarsi, oppure se si sia in presenza di una domanda isterica e concentrata che abbia ridotto le poche scorte disponibili, già compromesse dai vari lock down. Il settore auto ha perso quest’anno circa il 30% di vendite, perché mancano alcuni componenti come chip e semicon-

duttori, diventati introvabili a causa del contestuale aumento degli ordini in apparecchiature elettroniche, telefonini in testa. Di fatto i problemi conseguenti sono molto pesanti e vanno ad impattare duramente sulla possibile crescita dei consumi. Attenzione allora, perchè potrebbe crearsi un fenomeno molto pericoloso: la stagflazione. Cioè quando nello stesso mercato sono presenti un aumento generale dei prezzi (inflazione) e una contestuale mancanza di crescita dell’economia in termini reali (stagnazione economica). Di sicuro questo isterismo nelle materie prime non rende facile per le imprese riuscire a programmare il futuro, sia in termini di consegne che di prezzi applicati. Di conseguenza la politica fa ancora più fatica ad analizzare correttamente la questione e a trovare delle corrette soluzioni positive. Da poco si è concluso il G20, ma i grandi del mondo erano tutti concentrati sui cambiamenti climatici. Poco importa se poi per portare in giro il presidente Biden fossero necessarie una sessantina di auto di scorta: i loro scarichi probabilmente sono in deroga. Insomma è davvero un periodo difficile, dove l’ombra del Covid è ancora presente e la psiche delle persone è fortemente modificata dopo quasi due anni di restrizioni e di volti mascherati. Lo si evince anche dal volume del traffico automobilistico che è fortemente in crescita con guidatori sempre più intolleranti e nervosi. Concludendo, se è vero che mancano le materie prime, i vaccini anti Covid sembrano invece essere disponibili in grande quantità. E allora via alla terza dose, a cui poi seguirà la quarta e forse la quinta. Il tutto condito da uno stato di emergenza che verrà quasi certamente prorogato, con apposita legge, fino alla prossima estate. Vigilate dunque e non bevetevi di tutto! Alla prossima e in alto i cuori leggeri. Anche su Twitter: @Fuochidipaglia


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OKUDA SAN MIGUEL

THE RENAISSANCE

METAVERSE MAGMA gallery presenta The Renaissance Metaverse, la prima grande mostra personale in Italia dell’artista spagnolo di fama internazionale Okuda San Miguel: dipinti, sculture e installazioni di grandi dimensioni create appositamente per questa mostra, integrate nella struttura dell’ex Chiesa di San Mattia e nello spazio espositivo della galleria MAGMA. Un ponte tra contemporaneo e classico, un salto tra reale e virtuale, una metamorfosi del contemporaneo e dell’antico: uno scorcio di una realtà ineludibile. In The Renaissance Metaver-


se, Okuda San Miguel riflette sullo stato attuale della creazione artistica mentre affronta la sfida della digitalizzazione, collegando questo pensiero nei due diversi spazi espositivi che ci invitano a specchiarci sull’evoluzione storica del contesto in cui accediamo all’arte. La conoscenza, la scienza e l’arte sono importanti motori del cambiamento e dell’evoluzione storica. Se si trattava della stampa, delle leggi della prospettiva, delle rotte commerciali, o dell’apparenza bancaria, oggi ci troviamo ad interagire con internet, realtà virtuale, bitcoin, NFT e, perché no, completa immersione nel cosiddetto Metaverso.


Gli scienziati devono essere scettici, richiedere prove e rimanere obiettivi. E ora, dopo aver verificato, studiato, analizzato, non hanno più dubbi: il cambiamento climatico è reale e la causa siamo noi. A Milano si è svolto il National Geographic Fest 2021, dal 6 al 12 novembre, una settimana di incontri con esperti italiani e internazionali per cogliere l’urgenza di una svolta radicale nelle politiche di contrasto al degrado ambientale. Oltre 35 appuntamenti, 7 proiezioni e 3 première con più di 45 ospiti nazionali e internazionali per esplorare, analizzare, (ri)scoprire e valorizzare il Pianeta che ci ospita e le sue incredibili risorse. Tra le proiezioni migliori del festival il documentario dedicato alla vita di Jacques Cousteau.

JACQUES COUSTEAU

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Jacques Cousteau: Il figlio dell’oceano (titolo originale Becoming Cousteau) della National Geographic Documentary Films, diretto dalla due volte nominata all’Oscar e vincitrice di due Emmy, Liz Garbus (foto a destra), è uno straordinario e coinvolgente documentario per realizzare il quale la regista ha utilizzato oltre 550 ore di materiali inediti e d’archivio, per consentire ai film, alle parole e ai ricordi di Cousteau di raccontare la sua storia. Un uomo che dopo aver cercato compagnie petrolifere per sostenere la sua avventura, in tarda età scelse di diventare il primo grande sostenitore della conservazione degli oceani. Jacques Cousteau: Il figlio dell’oceano sarà disponibile su Disney+.

Liz Garbus

FIGLIO DELL’OCEANO


CHE SAN SIRO SARÀ LETTERA APERTA DEGLI AUTORI DEL NUOVO STADIO DI SAN SIRO A MILANO GIOVANNI GIACOBONE, CHRISTIAN RECALCATI, MASSIMO ROJ SPORTIUM - PROGETTO CMR

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Cari amanti dello sport, cari colleghi progettisti, la ricostruzione dello Stadio San Siro offre un’occasione irripetibile non solo per consegnare alla città e alle sue squadre un impianto all’altezza degli omologhi di ultima generazione in tutto il mondo, ma anche di ridisegnare l’intero quartiere. Il progetto del nuovo stadio non si limita a puntare alla realizzazione di una struttura sportiva bella ed efficiente ma si delinea come un vero e proprio processo di rigenerazione urbana, sostenibile, che coinvolge il quartiere San Siro e, con esso, l’intera città. Sportium, società del gruppo Progetto CMR, con Manica Architecture, hanno avuto l’onore di essere selezionate come finaliste della gara indetta da Inter e Milan. Il progetto “Gli Anelli di Milano” è il simbolo dell’unione tra Inter e Milan, eterni rivali sul campo ma che hanno messo assieme le forze per conservare una delle tradizioni più amate della città. Da italiani, da milanesi, da sportivi e tecnici, abbiamo avuto l’occasione di lavorare a un’opera che racchiude la passione per la competizione, l’amore per la città che comprende i ricordi più belli come assidui frequentatori dello stadio sin dalla giovanissima età. In questa opera abbiamo fatto valere la nostra cultura politecnica, l’italianità dell’approccio al progetto, attento alla storia della città, del quartiere, ai bisogni delle persone ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro, a un’idea assolutamente nuova di edificio per lo sport che è sia una straordinaria macchina per l’intrattenimento sia un hub di integrazione sociale e di servizi per la collettività. Per il nuovo stadio abbiamo progettato un impianto

tecnologicamente avanzato, con un elevato livello di sostenibilità e una particolare attenzione alla manutenzione agevole ed economica dell’infrastruttura per il futuro. Abbiamo immaginato un nuovo modo di vivere lo Stadio che non si accenderà solo per le grandi occasioni ma che potrà trasformarsi anche quando non ospiterà le partite. Un impianto che nasce dal territorio e che emerge dal terreno, con un podio in pietra lombarda che cela i tornelli e gli elementi per la sicurezza, dal quale s’innalzano gli “anelli” con i volti di 16mila tifosi, incisi su pannelli metallici e sospesi su cavi d’acciaio. Saranno l’immagine della nuova facciata e doneranno, vibrando, vitalità al fronte dell’edificio anche quando gli ospiti non occuperanno i suoi spalti. Sarà una pelle permeabile che permetterà una ventilazione naturale dell’impianto minimizzando i consumi. Le forme curvilinee dell’architettura del nuovo impianto e la continuità delle gradinate che abbracciano il campo da gioco, tramandando la gloriosa immagine dello Stadio di San Siro, la interpretano in una chiave inedita che rappresenta pienamente la vocazione di accoglienza della nostra città. Un progetto avveniristico, ma con un profondo legame con il passato. Gli Anelli di Milano costituiscono la visione italiana e milanese del nuovo Stadio che pensiamo interpreti l’essenza dello sport: abbracciare, aggregare, includere, unire, vivere. Per queste ragioni il desiderio di fare conoscere i valori che hanno dato forma al progetto ci ha suggerito di condividere la nostra proposta con tutti Voi.



IL RITORNO DI ANTIGONE

LA GRANDE TELA ANTIGONE CONDANNATA A MORTE DA CREONTE DI GIUSEPPE DIOTTI TORNA IN ACCADEMIA CARRARA DOPO IL RESTAURO

72 La grande tela Antigone condannata a morte da Creonte

di Giuseppe Diotti (1779–1846) torna in Accademia Carrara, attraverso un allestimento permanente pensato ad hoc al primo piano dell’Ala Vitali. Il monumentale dipinto, concluso nel 1845, viene restituito al pubblico a seguito di un nuovo intervento di restauro a cura di Delfina Fagnani, diretto per la Soprintendenza da Angelo Loda e per il museo da Paolo Plebani, reso possibile grazie al sostegno di Fondazione Credito Bergamasco. L’Antigone testimonia un importante valore storico e identitario per la Carrara: commissionata nel 1834 dagli stessi amministratori a Giuseppe Diotti (allora direttore della Scuola di Pittura), la tela unisce idealmente le due anime dell’istituzione bergamasca, così come il conte Giacomo Carrara aveva voluto alla fondazione, ovvero Pinacoteca e Scuola di Pittura. Il dipinto raffigura un episodio tratto dalla tragedia di Sofocle, in cui il tiranno Creonte condanna a morte Antigone per aver dato sepoltura al fratello Polinice, nonostante il divieto imposto dalla legge. Un tema che è stato lungamente discusso tra i committenti e l’artista. La ricollocazione in Carrara diventa inoltre occasione per l’avvio di nuovi progetti didattici: due classi dell’Istituto Giulio Natta di Bergamo nell’ultimo anno si sono dedicate allo studio dell’opera e dell’artista, approfondendo il restauro e la sua genesi, sotto la guida di Delfina Fagnani. Un piccolo gruppo di studenti si sta formando come mediatori per poter raccontare l’opera al pubblico nel corso degli appuntamenti gratuiti previsti nei weekend del mese di novembre.

Antigone condannata a morte da Creonte 1845 olio su tela, cm 275x375 Giuseppe Diotti Casalmaggiore 1779 – 1846

L’OPERA E LA STORIA ESPOSITIVA Ricevuto l’incarico, Diotti si mette al lavoro nel 1834: il bozzetto è terminato poco prima di Natale, mentre il cartone preparatorio (oggi all’AccademiaTadini a Lovere) viene concluso nel1837. Sono necessari altri otto anni per portare a termine la tela, consegnata nel 1845, in perfetto stile neoclassico. Il fulcro dell’azione scenica del dipinto è il tiranno Creonte, raffigurato al centro, mentre consegna Antigone ai suoi carnefici. Alle spalle di Creonte è collocato Ipseo, confidente del tiranno. Un armigero e il boia, rappresentato a torso nudo, trascinano la figlia di Edipo verso il suo misero destino, mentre un’ancella chiede pietà. A destra, sullo sfondo, due uomini scavano lafossa. Sulla sinistra, Argia cade svenuta tra le braccia di una guardia e di un’ancella quando viene a sapere della condanna a morte. A completare questo gruppo, la figura di una plorante che si copre il volto avviandosi verso la città di Tebe, raffigurata. L’Antigone di Diotti ha vissuto diverse traversie espositive, principalmente legate alle sue monumentali dimensioni: inizialmente fu esposta nel salone


del museo al primo piano, successivamente, dopo aver subito diversi spostamenti, la tela venne rimossa definitivamente dal percorso espositivo durante il secondo conflitto mondiale. Ritrovata nel1976 nei depositi, avvolta su di un rullo, e recuperata dall’allora direttore Francesco Rossi, l’Antigone fu oggetto di un primo e lungo lavoro di restauro condotto da Bruno Sesti e Delfina Fagnani agli inizi degli anni Novanta. Dal 2008 al 2015, durante gli anni di chiusura del museo, la tela ha trovato ospitalità presso Confindustria Bergamo. La nuova collocazione permanente in Ala Vitali, vede il posizionamento del dipinto sulla parete di fondo, a formare una sorta di quinta scenica per conferenze e incontri. Progettato da Studio Datei Nani, l’allestimento prevede una struttura studiata ad hoc in grado di incorniciare l’opera e, al contempo, di velarla, temporaneamente nel caso di particolari esigenze.


IL RITORNO DI ANTIGONE

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IL RESTAURO

Il nuovo intervento di restauro realizzato da Delfina Fagnani a partire dal 2020, sotto la direzione di Angelo Loda e Paolo Plebani e con il sostegno di Fondazione Credito Bergamasco, conclude idealmente il lavoro iniziato negli anni Novanta. In quell’occasione la Soprintendenza decise per un risarcimento pittorico differenziato nelle diverse aree, che lasciasse esposta la tela originale nelle zone lacunose. Con il nuovo restauro si è deciso per un completamento motivato dalla necessità di restituire al pubblico una piena fruizione dell’insieme dell’opera, in vista della nuova collocazione permanente in museo.Tenuto conto delle repliche conosciute, dei disegni e dei cartoni preparatori eseguiti dall’artista. Grazie alle analisi ottiche di fluorescenza ultravioletta, riflettografia all’infrarosso, elaborazione dell’infrarosso in “falsocolore” e alle riprese con microscopio digitale,si è potuto orientare il tipo di intervento con il ripristino dello strato preparatorio e della stesura pittorica. Con questo importante restauro, Accademia Carrara mostra ancora una volta quanto conservazione e tutela delle opere d’arte siano funzioni fondamentali di un museo. La tela di Antigone costituisce un tassello importante del passato della nostra istituzione quando la Scuola di pittura era intimamente connessa, anche in termini di contiguità fisica, alla collezione del conte Carrara, in un connubio tra formazione ed esposizione che è stato, fin dalle origini, un tratto caratteristico del museo. La Carrara continua nella sua opera di valorizzazione degli artisti e della sua storia, curando e raccontando il suo patrimonio e consentendone, al contempo, la piena fruizione. L’opera pittorica è infatti anche protagonista di un particolare allestimento: collocata nell’AlaVitali, sarà sempre visibile durante gli incontri pubblici previsti in questo spazio musealee, grazie a un sistema flessibile a scomparsa, potrà essere celata in base alle necessità espositive. Un sentito ringraziamento va alla Fondazione Credito Bergamasco, che continua ad affiancare la Carrara con il suo generoso impegno. Nadia Ghisalberti assessore alla Cultura del Comune di Bergamo “Non mi era mai capitato di avere la fortuna e l’onore di dirigere, insieme agli amici di Fondazione Accademia Carrara, la conclusione di un restauro iniziato quasi trent’anni fa e non terminato per una voluta scelta della Soprintendenza del tempo di lasciare visibili i segni di deterioramento nel settore sinistro dell’opera, cercando in questo modo di documentare la complessa vicenda conservativa della tela stessa. Quella scelta operata secondo criteri all’epoca già non del tutto condivisi, non appare ai nostri occhi più accettabile, in quanto incongrua con la restituzione dell’opera d’arte alla sua leggibilità più piena”. Angelo Loda responsabile Soprintendenza Archeologia Belle Artie Paesaggio per Bergamo e Brescia “Oltre a rappresentare il testamento artistico di Diotti e delsuo magistero di artista e docente, l’opera è testimone dell’identità culturale di Accademia Carrara, vera e propria cerniera tra le due anime dell’istituto culturale, intrinsecamente connesse: quella della formazione artistica basata sui sommi esempi d’arte offerti dalla collezione museale e sulle linee guida indicate dal direttore. La perfezione, il nitore ricercati con rigore e dedizione dall’autore, principe della cultura pittorica neoclassica, ed il danno provocato dal tempo e dall’incuria, mi sono sempre parsi in conflitto. Di qui l’idea di riesaminare lo stato di conservazione del dipinto e di intervenire nuovamente, anche per ragioni oggettive, per armonizzare le lacune la sciate a vista dal restauro degli anni Novanta”.


2 POLITICANDO di Maurizio Maggioni

LA LIBERTÀ DI SCEGLIERE QUANDO ANDARSENE In mezzo alla posta elettronica che ogni giorno mi assilla, ho ricevuto una bella lettera da Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni, a cui sono iscritto sin dalla sua costituzione. Titolava “Raccolte oltre 2.000.000 di firme per i referendum sulla cannabis e l’eutanasia”. Considerato il momento che ho appena vissuto personalmente e che molti stiamo vivendo, la leggo tutta d’un fiato. Prima di quanto previsto dagli organizzatori e dalla stessa legge per la presentazione delle firme, grazie all’introduzione dello Spid, grazie ai banchetti per la raccolta delle firme dei vari movimenti e partiti, trasversalmente, tutto si è fatto in poco tempo ed in modo corretto. Una grande prova di sensibilità democratica, della volontà di oltrepassare i confini sia culturali sia politici. Ancora una volta il Popolo ha fatto capire al politico che lui serve a poco se devono sempre intervenire, appunto, i movimenti culturali e trasversali per poter decidere i cambiamenti epocali di una società ingessata e instupidita dall’incapacità dei politici, che dovrebbero loro stessi fare tutto ciò, confrontarsi tra di loro, trovare alleanze trasversali, convergenze parallele, unirsi nel voto sul e per il cambiamento e poi tornare ognuno nel proprio alveo: come per il divorzio per esempio o l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti o sulla responsabilità dei giudici o il nucleare (disgrazia unica). Se passeranno questi referendum, finalmente si potrà vivere in un paese migliore e molto più civile. Riguardo alla Cannabis, erba, fumo, maria... finirà un proibizionismo che non è mai servito a nulla, anzi ha permesso il fiorire della delinquenza e dello spaccio, partendo dai piccoli “fornitori” che, avvicinati al guadagno facile e all’impunità, sono divenuti dei delinquenti incalliti. Non entro nei dati specifici, dalle prigioni ai Sert e a tutto ciò che ne consegue. Costi compresi. Il proibizionismo non ha mai risolto a nulla, nè con alcool nè con il sesso nè con tutto il resto. La Merlin pensava di fare un favore alle donne, invece ha fallito miseramente e tutto è sotto i nostri occhi, ma nessuno vuole porvi rimedio. Come si fa a “proibire” ciò che l’uomo vuole dal più antico mestiere della storia? Risultato? Prostituzione incontrollata, pura illegalità, schiavismo sessuale etc. etc.

Una corretta regolamentazione con diritti e doveri e la certezza della pena, risolverebbe una volta per tutte un fenomeno diventato ormai incontrollabile tanto è diffuso: l’uso della cannabis è ormai endemico, il fumo è utilizzato a tutti i livelli sociali ed intellettuali. Ciò che però ritengo più interessante per poter definire un paese “civile” è il secondo Referendum, quello che riguarda la possibilità di decidere il proprio fine vita. Lasciare che ognuno di noi possa decidere quando, afflitto da una malattia incurabile che lo porterà alla morte con tempi lunghi ed in modo attroce, con la mente vigile ma con tutte le funzioni vitali, dal respiro in poi, ormai definitivamente compromesse… Allora, lasciare ad ognuno la decisione di essere “accompagnati” nell’ultimo viaggio, sì questa è umanità in scienza e coscienza, senza entrare nella sfera della morale e della religione. Essere immorali è far soffrire colui che desidera dipartire e tutti i suoi parenti, gli amici, i vicini. Ho sofferto personalmente tutto ciò, e posso dire che questo non è utile a nessuno, ma proprio a nessuno. È immorale lasciar soffrire una persona quando la stessa ha deciso e chiesto di essere lasciata andare, come dicono e chiedono con una voce flebile e un sorriso... Chi siamo noi per decidere di non accontentarli. Chi siamo noi per giudicare la morale degli altri, oltre la nostra. Chi siamo noi, direbbero i non favorevoli, per decidere di sostituirci a Dio e alla Natura. Quanti quesiti, quanti struggenti dubbi, quanti pensieri passano per la mente di noi uomini fallaci, che sempre devono prendere una decisione, nel bene e nel male. La stessa decisione di far scoppiare una guerra che avrà, come conseguenza, molte morti, sofferenze e malattie. Come dover prendere la decisione di, e se, far vaccinare tutto il popolo, rischiando delle vittime per gli effetti collaterali, ma salvando i più e permettere il ritorno ad una vita che comunque non sarà più come prima del Covid. Come accettare che i migranti-clandestini che entrano e passano dal nostro Bel Paese per raggiungere agognate mete, delinquono e non siano perseguibili per senso di umanità? Come accettare che l’inquinamento del nostro ambiente continui così: prima con il carbone, poi con il petrolio, ora con le batterie “green” e i paesi emergenti, Cina e India, che nulla rispettano, non le regole ambientali non quelle umane del neo-schiavismo industriale. Chi siamo noi per non permettere ad un uomo di decidere di se stesso. Ricordiamoci di Primo Levi, per esempio, e proprio di Luca Coscioni e di tutti gli altri che silenziosamente sono passati a miglior vita grazie alla Pietas dei loro medici, delle formidabili strutture sanitarie che abbiamo in Italia. Solo uscendo dalle proprie trincee culturali si potrà giungere a creare una società migliore; la storia insegna che quando è giunto il tuo momento non ci si deve accanire terapeuticamente, che il rispetto della persona è imprescindibile, che l’onore deve essere rispettato. Proprio a Bergamo, oltre quarant’anni fa è stata fondata l’AIDO, associazione italiana donatori organi, per dare una giusta e dignitosa vita a coloro che soffrivano e non avrebbero potuto vivere senza la sostituzione di un organo donato da uno sfortunato ad un paziente traumatizzato e o incurabile. Grazie Giorgio grazie Patrizia! Questa è la bellezza della vita la Pietas, l’umanità, la continuità. Speriamo che i giovani di oggi sappiano muoversi trasversalmente per far approvare una legge giusta e corretta che tenga in considerazione la volontà del singolo nel momento della presa di coscienza che per lui è giunto il momento del commiato. La pietà è il senso della vita, della civiltà, la libertà delle proprie scelte: è un bene inalienabile.


GRANDE SUCCESSO PER IL FESTIVAL ORGANISTICO 2021

Si è concluso venerdì 29 ottobre in Cattedrale la 29°edi-

zione del Festival Organistico internazionale con un ‘doppio’ concerto piuttosto paradigmatico della filosofia di questa manifestazione, che nei lustri ha conquistato stima, affetto ed attenzione da parte di tutta la città, ma soprattutto ha prepotentemente inserito Bergamo in quella ristretta cerchia di città europee che dell’arte organistica e del proprio patrimonio organaro fanno una risorsa culturale e turistica di notevole valore. In programma c’era il concerto di Jonathan Scott, un vero e proprio funambolo delle tastiere, che nella seconda parte prevedeva l’esecuzione della sua trascrizione dei ‘Quadri d’un esposizione’ di Modest Mussorgsky, cuore del progetto vincitore del 2° Concorso ‘Children Project Competition’, organizzato dall’Associazione European Cities of Historical Organs con lo scopo di avvicinare bambini ed adolescenti al magico mondo dell’organo. Per i problemi legati alla pandemia, nel pomeriggio era stata ‘registrata’ la parte più didattica e divulgativa del progetto, ora disponibile sul canale ufficiale YouTube del Festival fruibile da tutte le scuole di ordine e grado. Un pubblico strabocchevole, al massimo della capienza con-

sentita, ha partecipato con entusiasmo e stupore al concerto serale. L’abside era interamente ‘coperto’ da uno schermo sul quale, nella prima parte, sono state proiettate le immagini di Jonathan impegnato nell’esecuzione delle pirotecniche ‘Quattro Stagioni’ di Antonio Vivaldi (altra sua riuscitissima trascrizione), e, nella seconda, l’animazione a cura del fratello Tom vincitrice del Concorso. Ma tutta la 29° edizione è stato un grandissimo successo di pubblico e di critica. Chiese sempre piene (con tutti i controlli e le verifiche necessarie per contenere Covid-19), recensioni di altissimo profilo per ognuna delle sei serate, partecipanti (e questa è la cosa più importante per gli organizzatori) sempre felici all’uscita dei concerti. Importantissimo in questo senso il ruolo tenuto anche quest’anno (sperimentato nel 2020) delle dirette streaming dei concerti su YouTube. Uno sforzo organizzativo notevolissimo che ha permesso a tutti di fruire dei concerti: chi non poteva assistere in presenza ma, soprattutto, chi era dall’altra parte del mondo! Anche qui, i commenti ‘social’ positivi sono stati molteplici. Un mezzo, tra l’altro, che permette di promuovere oltreconfine non solo il Festival, ma le bellezze di un’intera città che nel 2023 sarà, con Brescia, Capitale della Cultura Italiana.


ARRIVEDERCI AL 2022


FUORI DALLE

GABBIE


AFFIDATI I PRIMI TRE CUCCIOLI OSPITATI NEL PICCOLO RIFUGIO PER CANI REALIZZATO PRESSO IL CARCERE DI SPOLETO GRAZIE AL PROGETTO FUORI DALLE GABBIE FINANZIATO DALLA FONDAZIONE CAVE CANEM IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI SPOLETO E L’ISTITUTO PENITENZIARIO DELLA CITTÀ! UN MODELLO DI GESTIONE E ACCUDIMENTO DI CANI SENZA FAMIGLIA ALTERNATIVO AL CANILE. Marco e Paolo (nomi di fantasia), due persone detenute alle quali è stata affidata la gestione del piccolo rifugio per cani allestito nella Casa di Reclusione di Spoleto, hanno salutato i primi tre cuccioli e li hanno affidati alle cure delle nuove famiglie. Sono otto i cuccioli accolti nel rifugio a fine estate, accuditi con amore e attenzione e accompagnati in un percorso di socializzazione per favorire le possibilità di adozione. Grazie al lavoro svolto, i primi tre cuccioli sono stati affidati alle nuove famiglie: Evita, Teo e Annibale hanno infatti trovato una nuova casa. Il progetto “Fuori dalle Gabbie” è un progetto innovativo della Fondazione CAVE CANEM ONLUS, presente anche all’interno della Casa Circondariale di Napoli Secondigliano e nell’Istituto Penale per i Minorenni Casal del Marmo di Roma, che ha un duplice obiettivo: coinvolgere le persone detenute in percorsi formativi e lavorativi, che consentano l’acquisizione di competenze professionali, spendibili al termine della condanna o nel corso della stessa, e fornire un servizio qualitativamente elevato di gestione e di accudimento a favore dei cani senza famiglia, spesso vittime di abbandono e maltrattamenti e bisognosi di assistenza costante. La prima manifestazione di tale modello progettuale ha preso vita proprio a Spoleto, la Fondazione CAVE CANEM ONLUS opera quale soggetto finanziatore e facilitatore per lo svolgimento delle attività, a supporto della Casa Circondariale, dell’Amministrazione comunale di Spoleto e del canile comunale della città “Questo è il senso del nostro progetto - dichiara Federica Faiella, Vicepresidente della Fondazione CAVE CANEM ONLUS - chiudere il cerchio. Siamo partiti con dei corsi di formazione a carattere teorico-pratico erogati dai professionisti della Fondazione alle persone detenute che hanno preso parte al progetto; i partecipanti al progetto hanno, successivamente, svolto lavori di pubblica utilità all’interno del canile comunale della Città di Spoleto, di manutenzione ordinaria e straordinaria. Nella seconda fase del progetto abbiamo allestito un piccolo canile rifugio, per i cani che necessitano di attenzioni particolari, all’interno della casa di reclusione di Spoleto e abbiamo affidato alle cure delle persone detenute, che lavorano all’interno del canile nella casa circondariale, il primo gruppo di cani. I volontari dell’Associazione Noi & Loro si sono occupati delle attività propedeutiche alle adozioni. Oggi siamo felici di annunciare che tre cuccioli di questo primo gruppo hanno finalmente trovato una famiglia amorevole!” “Si tratta di cani che erano estremamente paurosi, non abituati alla presenza delle persone e al guinzaglio - aggiunge Mirko Zuccari, dog trainer manager della Fondazione CAVE CANEM ONLUS l’ottimo lavoro di recupero comportamentale svolto dai partecipanti al progetto Fuori dalle Gabbie ha consentito il loro pieno recupero e la successiva adozione”. “Desideriamo ringraziare la dott.ssa Chiara Pellegrini, direttrice della Casa di Reclusione di Spoleto, la dott.ssa Chiara Nicchinonni, Direzione Ambiente e Turismo di Spoleto, la dott.ssa Federica Andreini, istruttrice dell’Ufficio Ambiente del Comune di Spoleto, il Commissario Marco Piersigilli, comandante della Polizia Penitenziaria e il dott. Pietro Carraresi, responsabile dell’area trattamentale per aver creduto insieme a noi in questo progetto, consentendo così la sua piena realizzazione.” conclude Federica Faiella. La Fondazione CAVE CANEM ONLUS è stata istituita il 24 giugno 2019 dalla volontà della Presidente Adriana Possenti e della Vicepresidente Federica Faiella. Un’impresa sociale al femminile che si prefigge l’obiettivo di cambiare il destino di cani e gatti in difficoltà e di promuovere un’evoluzione nel rapporto uomo/animale, grazie a modelli di co-progettazione, occasioni di formazione, pratiche socialmente innovative. Nel corso del primo anno di vita della Fondazione sono stati finanziati e realizzati 12 progetti in più punti d’Italia generando valore a favore di 1463 cani e 396 persone. Da due anni la Fondazione CAVE CANEM ONLUS impegna le proprie energie per aiutare cani senza famiglia, uomini e donne che hanno ancora tanto da offrire – aiutali anche tu. Contatti Segreteria Generale della Fondazione CAVE CANEM ONLUS info@fondazionecavecanem.org


FONDAZIONE A.R.M.R. AIUTI PER LA RICERCA SULLE MALATTIE RARE

DONATE 13 BORSE DI STUDIO AI RICERCATORI DEL MARIO NEGRI

Ing. Giuseppe Mazzoleni Fondazione ARMR

Questo mese diamo spazio alla

cerimonia di consegna delle 13 borse di studio destinate ad altrettanti ricercatori dell’Istituto Mario Negri.

Daniela Guadalupi presidente di Fondazione ARMR

Nonostante l’anno particolarmente difficile che stiamo attraversando, la Fondazione per la Ricerca sulle Malattie Rare, pur senza poter contare sulle molte attività svolte per la ricerca fondi a causa delle restrizioni sanitarie, ha raggiunto comunque il suo principale obiettivo, il motivo stesso della sua esistenza. Infatti, la Fondazione, anche per il prossimo anno, è riuscita nell’impresa di raccogliere 220.000 euro che hanno consentito l’erogazione di 13 borse di studio destinate ad altrettanti ricercatori dell’Istituto Mario Negri. Le difficoltà economiche che hanno coinvolto un po’ tutti, non hanno però impedito ai sostenitori della Fondazione, ringraziati accoratamente dalla Presidente di ARMR Daniela Guadalupi, di continuare a ritenere l’aiuto alla ricerca scientifica una scelta imprescindibile per un futuro migliore per noi e per le generazioni future.

78 74 L’assegno che consentirà l’erogaxzione delle Borse di studio donato all’Istituto Mario Negri

Alcuni dei ricercatori che usufruiranno delle borse di studio

INSIEME ALLA “RICERCA” UNITI PER VINCERE!


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