93 sanpolopolis

Page 1


Editoriale

Francesco il “Rivoluzionario” di La ura Di Palm a Carissimi lettori di Sanpolopolis, in questo mio nuovo editoriale desidero soffermarmi, ancora una volta, sulla figura di Papa Francesco. È trascorso quasi un anno dal giorno della sua elezione, il 13 marzo 2013 e proprio il prossimo 13 marzo, il Circolo Acli S. Polo proporrà la presentazione del libro “Papa Francesco: la rivoluzione dei gesti”, alla presenza dell’autore, il benedettino fratel Michael Davide Semeraro. Significativo ed emblematico il titolo che Semeraro ha scelto per la sua opera: in effetti, per come l’abbiamo sinora conosciuto, Papa Francesco è davvero un “rivoluzionario dei gesti”. Papa Francesco si è presentato al mondo con la sua semplicità. Subito abbiamo saputo riconoscere i segni dell’essenzialità e della libertà, della sua assoluta autonomia… Mai un papa nella storia recente si è permesso così “tante libertà”. Egli, infatti, ci sta facendo sognare una Chiesa capace di accogliere la sfida sempre nuova di ritornare al Vangelo (cit.). Dopo la scomparsa del beato Giovanni Paolo II, che alla Chiesa aveva saputo dar molto e che raramente si sottraeva al contatto con i fedeli (in particolar modo giovani), il conclave aveva infatti nominato Joseph Ratzinger quale nuovo Pontefice. Ratzinger, che prese il nome di Papa Benedetto XVI, proveniva da un’esperienza come Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, l’organo della Santa Sede che si occupa di vigilare sulla correttezza della dottrina cattolica. Un’esperienza, la sua, legata indissolubilmente alla morale, a cui si aggiunge la sua origine tedesca: insomma, pur essendo stato un ottimo pastore, Benedetto XVI, primo Papa emerito dell’epoca moderna, non era riuscito, suo malgrado, ad accattivarsi completamente le simpatie dei fedeli. Troppo freddo, distaccato, severo… si sentiva dire: insomma, pur avendo una valida guida, alla gente mancava il padre e il fratello, il contatto fisico, la vicinanza dei gesti. La stessa vicinanza ritrovata poi in Francesco. Jorge Mario Bergoglio, argentino di ori-

2

gine italiana, già vescovo di Buenos Aires, è stato infatti rivoluzionario sin dall’inizio; dal primo discorso sulla Loggia delle Benedizioni, introdotto dal cordiale e semplicissimo saluto “fratelli e sorelle, buonasera” e chiuso con la richiesta di pregare per lui, affinché adempisse al meglio alla missione affidatagli, alla scelta di chiamarsi Francesco, come il poverello di Assisi, perché la Chiesa potesse essere – finalmente - povera tra i poveri. Ma la rivoluzione di Francesco era appena iniziata: nei suoi gesti e nelle sue parole la gente ha iniziato a ritrovarsi: molti “lontani” e “non praticanti” si sono riavvicinati alla Chiesa, ammaliati proprio dal suo modo di fare, così vicino alle persone comuni e, al contempo, fermo e deciso nel ribadire alcuni concetti fondamentali della fede cattolica. Da tempo non si vedeva Piazza San Pietro gremita all’ inverosimile dai fedeli, provenienti da tutto il mondo; e ad ognuno il Papa dona un gesto, una carezza, la possibilità di vederlo da vicino, senza timori, pastore nel gregge. Sembra proprio che, sotto la guida ferma e tenera di papa Francesco, a tempi di tanta resistenza stia seguendo una sorridente resa che ci rende più umani tra gli uomini e le donne del nostro tempo di cui condividiamo non solo "le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce", ma pure le fragilità e i disorientamenti dovuti all’accelerazione dei nostri tempi, dice Semeraro all’interno del suo libro, senza dimenticare però che l’inizio della rivoluzione, è partito proprio dal sofferto ma spontaneo gesto delle dimissioni di Ratzinger, che di fatto, ha aperto la strada a un nuovo modello di Chiesa, a detta di molti, più vicina ai fedeli, più aperta e più accogliente.


Gli a rgom e nt i E d i t o ri a l e

Pag. 12

Francesco il “ rivoluzionario” Il giorno della memoria Slot mob, un bar senza slot ha più spazio per le persone Politica e società, così contrapposte, così simili Intervista a V. Muchetti, Polizia locale e piccole manutenzioni Mese della Pace 2014, coniugare la fraternità Discarica di amianto, teniamo duro Stazione Metro S. Polo, scarseggiano i parcheggi Che gioia vivere a Sanpolino! Bambini di Sanpolino, dal PoloBus al PediBus Dal diario di bordo della 5^ C Un maggio… con i botti Una gara in soli 28 giorni! Il Gaspolo diventa associazione La memoria… e l’ oggi Attacco alle donne o alle istituzioni? Art. 139, il presidio della Costituzione Per sentito dire… Il topo di biblioteca “ Chi di Europa ferisce…”

Pag. 20

Philomena, ovvero quando il perdono è meglio della verità

Pag. 9

Iraq, una guerra mai finita Destinazione Gaza Ben vanga la trasparenza

Pag.

2

S p a z io g io v a n i D a ll e A CL I

Pag. 4

L a p oli t ic a loc a l e e n a z io n a l e

Pag. 8

Pag. 15

Pag. 6 Pag. 11

D a l t e r ri t o rio

Pag. 17 Pag. 18 Pag. 26

I l q u artiere d ei b a m bini

D a l circ olo A cli e din torni

Pag. 23 Pag. 7 Pag. 10 Pag. 13

I c ol o ri d e ll a n os t r a soci e t à

Pag. 5

Ri- C os t i t u z io n e

Pag. 24

La Cultura Mi n a v a g a n t e G e n i t o ri e fi g li G u erra e p ace

Pag. 22 Pag. 21 Pag. 25

Pag. 14

C h i e s a e soci e t à

Pag. 19

I n s e r t o c o lo r a t o

A cura del progetto “ Il quartiere come bene comune”

Laura Di Palma Andrea Culetto Andrea Franchini Dante Mantovani a cura della Redazione M. Sandrini e C. Ferrari Angela Paparazzo Gianni Rossini S.r M.L. Scaglioni e L Di Palma

Dante Mantovani Gli alunni a cura del Circolo Acli Angiolino Abrami Clara Signorelli Gianni Rossini Centina Bazzana Lisa Saccaro a cura di Rnesto Paroli Ernesto Paroli Fabrizio Molteni Dante Mantovani Gianna Pasini Andrea Culetto Auser-Acli-Uisp-Anffas

I n c ope rt ina La copertina è interamente dedicata al quartiere di Sanpolino. Una realtà sociale in costruzione, che ha bisogno di persone aperte, disponibili, impegnate per il bene comune; persone che, unendo le forze, sappiano tessere una rete di rapporti solidali capaci di fare delle diversità etniche, culturali, politiche e religiose una forza arricchente e non un motivo di divisione e di esclusione.

H a nno c olla bora t o Redazione: Laura Di Palma - Dante Mantovani – Fabrizio Molteni – Centina Bazzana – Sandro Sandrini – Ernesto Paroli – Gianni Rossini – Giuseppe Pasini – Andrea Culetto Stampa - assemblaggio – distribuzione: Liliana Serventi - Albino Alzini - Antonio Bologna - Mario Bolpagni - Marino Corato - Natalino Filippini - Luigi Messina - Gianni Rossini – Luigina Scalvini - Vincenzo Zaltieri – Giuliana Lussignoli – Romeo Bani – Vincenza Viola – Teresa Agnelli – Teresa Facchetti – Guglielmo Tinti - Centina Bazzana – Ernesto Paroli – Chiara Bani – Maurizia Zaltieri – Giorgio Loda – Nicoletta Postiglione – Angelo Di Meo – Ugo Bontempi – Andrea Garzoni – Matteo Franceschini – Elio Geroldi – Clara Signorelli

"SanpoloPolis" - periodico bimestrale del Circolo ACLI S. Polo - Brescia Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 10 del 13/2/2009. Direttore Responsabile: Laura Di Palma Editore: Circolo ACLI San Polo - via Cimabue 271 - Brescia Coordinatore di Redazione: Dante Mantovani

3


#$%&'(")'(*%+'"

!!!!!!!"#!$%&'(&!)*##+!,*,&'%+! !"#!"#$%&'()*%++,' !"# $%&'(")"# *+,,"# -+.&'%"/# 0+,+1'")"# %(# )2))&# %,# .&(*&#&3(%#45#3+(("%&/#6"#"(0&'"#2("#7)&'%"#1'+8 9+/#+77"#%(:"))%#;#7)")"#%7)%)2%)"#*",,<=>?#7&,)"()&#(+,# 4@@A/# "# 7+77"()<"((%# *",,"# ,%1+'"B%&(+# *+3,%# 2,)%.%# 0".C%# *%# 7)+'.%(%&D# =33%# 3,%# "((%# )'"70&'7%# 7&(&# 7+77"()"(&9+#+/#C2')'&CC&/#%#)+7)%.&(%#*%'+))%#*%#E2+%# )+.C%#12%#7&(&#7+.C'+#.+(&D#F%G#*+))&/#;#7C&()"8 (+&# 06%+*+'7%# E2",+# 7+(7&# C&77"# "9+'+# E2+7)"# 0&..+.&'"B%&(+# E2"(*&# (+772(&# C&)'H# *%'+# *%# "9+'#9%772)&#E2+3,%#+9+()%D# I,# E2+7%)&# "CC+("# C&7)&# ;# 1+(# ,2(3%# *",# .+))+'+# %(#*211%&#,<2)%,%)H#*%#)",+#.+.&'%"/#,"#02%#(+0+77%)H#;# 1+(#7C%+3")"#*",,+#C"'&,+#*%#JD#F62'06%,,#K!"#$%$%&%# '()#"%"#*+'%*,-#+#$*%$*+#)**%*+#.#,)/0+"-0%#-#*+$)0)*1 &+2D#L77&#;#*&92)&#",#)%.&'+#06+#%(#:2)2'&#E2+7)"#*%8 9+()%# 2("# .+'"# '%0&''+(B"# +*# 2("# 92&)"# ,%)2'3%"# 0&.C&7)"#*"#:%,.#+#0&(:+'+(B+#72,,<"'3&.+()&/#.&,8 )%#3+(&0%*%#%(:"))%#7&(&#3%H#7)")%#*%.+()%0")%D#M2))%#(&%# "11%".&# ,+))&# 72%# ,%1'%# *%# 7)&'%"# *+,,&# 7)+'.%(%&# *+%# (")%9%#".+'%0"(%#*"#C"')+#*+%#0&,&(%#%(3,+7%/#7C"3(&,%# +# C&')&36+7%/# +CC2'+# 06%/# 7+# (&(# %# *%70+(*+()%# *+%# *%'+))%#%()+'+77")%/#7%#7+()+#0&%(9&,)&#*"#E2+%#:"))%N# O(06+# %,# )+()")%9&# *%# 7)+'.%(%&# *%# +1'+%/# &.&7+78 72",%/# B%(3"'%/# *%77%*+()%# +# .&,)%# ",)'%# C+'C+)'")&# *"%# ("B%:"70%7)%# 0&''+# ,&# 7)+77&# '%706%&D# P# %(+9%)"1%,+# 06+/# 0&(# %,# C"77"'+# *+,# )+.C&/# %,# 0&%(9&,3%.+()&# +.&)%9&#(+%#0&(:'&()%#*%#E2+7)&#7%(3&,&#:"))&#7)&'%0&# 9+(3"# .+(&#*"# C"')+# *+,,+# :2)2'+# 3+(+'"B%&(%/# )2)8 )"9%"# 0%G# (&(# *+9+# "77&,2)".+()+# 7200+*+'+# "3,%# %(7+3(".+()%#06+#*"#+77&#7%#C&77&(&#)'"''+D#Q",&'%# 0&.+# ,"# ,%1+')H/# %,# '%7C+))&# *+,,"# *%9+'7%)H# &CC2'+# ,"# 0&(9%9+(B"#C"0%:%0"#7&(&#%(:"))%#2(%9+'7",%#+#*+9&(&# +77+'+# C'&C'%# *%# &3(%# C+'%&*&# 7)&'%0&D# R2",&'"# (&(# :&77+# 0&7S# )2))%# (&%# C&)'+..&# +77+'+# 2(# *&."(%# (2&9+#TT#&#(2&9%#C+'7+32%)")%D#

F&.+# *%9+'7%# %()+,,+))2",%# 6"((&# +9%*+(B%")&/# 9%# 7&(&#(+,,"#7)&'%"#",02(+#0&7)"()%/#)'"#02%#%,#0&()%(2&# "99%0+(*".+()&#)'"#9%(0%)&'%#+#9%()%/#C+'#02%#%#C+'7+8 02)&'%#*%#&33%#7&(&#%#C+'7+32%)")%#*%#*&."(%D#P#7)")&# 0&7S#)'"#I)",%"(%#+#U23&7,"9%#&#)'"#+1'+%#+#("B%7)%#+*#;# )2))&'"#0&7S#(+,,+#9"'%+#32+''+#0%9%,%#(+,#.&(*&#+#7"8 'H# 7+.C'+# 0&7S# :%(06V# ,"# 7)&'%"# 7"'H# 70'%))"# 0&(# ,<&*%&# +# ,"# 9%&,+(B"# *"# C"')+# *+3,%# %7)%()%# C%W# 1%+06%# *+,,<2&.&D## O::%(06V# E2+7)%# 0'%.%(%# :"00%"(&# 0'+70+'+# ,<2."(%)H#(&(#1"7)"#32"'*"'+#2(#:%,.#72,#)+."#2("# 9&,)"#,<"((&/#."#1%7&3("#%.C"'"'+#*"#E2+7)%#+''&'%D# X+'#:"'#0%G#;#(+0+77"'%&#'%:,+))+'+#72,,+#0"27+#06+#,%# 6"((&# *+)+'.%(")%# +# 70&C'%'+# %(# E2",+# .&*&# +77+# "3%70"(&#"(0&'"D#X+'#)",+#.&)%9&#7"'+11+#&CC&')28 (&# (&(# ,%.%)"'7%# ",,"# .+'"# 0&..+.&'"B%&(+/# %(# E2"()&#0%G#C&)'+11+#*%7)&3,%+'+#,<"))+(B%&(+#*",#C'+8 7+()+#+#C&%06V/#C+'7&#,<%()+'+77+#C+'#E2+7)+#9%0+(8 *+/# +9+()2",%# %(7+3(".+()%# "0E2%7%)%# 7"'+11+'&# *+8 7)%(")%# ",,<&1,%&D# M2))&# 0%G# 0%# "%2)"# "# 0&.C'+(*+'+# ,<%.C&')"(B"#*%#"))2",%BB"'+#,"#3%&'(")"#*+,,"#.+.&8 '%"#0&7%006V/#C"')+(*&#*",#C"77")&/#7%#C&77"(&#"("8 ,%BB"'+# 0'%)%0".+()+# %# :+(&.+(%# "))2",%# C+'# 0&3,%+'+# +9+()2",%#"99%7"3,%+#*%# &*%&# +*# %()&,,+'"(B"# +# C&''+# ,&'&#'%.+*%&D#

!"#$%&%$%&'()*)"#+,-)%#)&'#-)(.&)('/%)0-&) 1'2+%&%)3+&')!4)5%&%)"&&6'#0'2'77%8) 9994"+&'("#$%&%4'/) !"


#"$%&%'(")*&&+",%-.'+"-%$(*./"

!"#$%$&'(")#%#*+&,,(# !"#!"#$$"%&'(("$"%

!

"#$! %$&'($! )*&')$+! ,'-! .#! $($/$-,$0#! 1#'! 23.! 4$&'(&! 5#..-! 6#6&'$-7+!8&!0$)$,-,&!.-!6&),'-!-..#),$,-!1'#))&!.9!:($0#')$; ,<!=-,,&.$*-!5$!>'#)*$-+!-0#(,#!1#'!,#6-?!2@.,'$!'-//$)6$?!.-! 5$)*'$6$(-/$&(#!)A!*-',-!1-,$(-,-!BCDEF;CDGEH7I!J&!)*&1&! 5#$!*A'-,&'$!#'-!KA#..&!5$!-(-.$//-'#!.#!1#')#*A/$&($!6#); )#!$(!-,,&!5-$!'#%$6$!(-/$),-!#!L-)*$),-!(#$!*&(L'&(,$!)M!5#; %.$! #N'#$+! 6-! -(*8#! 5#%.$! /$(%-'$+! $! '&6+! $! 5$)-N$.$! L$)$*$! #! 1)$*8$*$+!$!5$))$5#(,$!1&.$,$*$!#!$!O#),$6&($!5$!4#&0-I!!

3.! ,A,,&! -,,'-0#')&! .#! 1-%$(#! 5$! 5A#! '$0$),#! 5$! '$.$#0&! $(! KA#%.$! -(($! (#.! (&),'&! P-#)#?! 2J9$..A),'-/$&(#! 3,-.$-(-7! #! 2J-!5$L#)-!5#..-!Q-//-7I! "-,A'-.6#(,#!.-!)*#.,-!5#%.$!-',$*&.$!#!5#..#!L&,&%'-L$#+! *8#! -0#0-(&! *&6#! )*&1&! .-! .&,,-! -$! (#6$*$! 5#..-! '-//-! -'$-(-+! R! ),-,-! L-,,-! 6&.,&! N#(#I! P#'! *A$+! 1-',#(5&! 5-..9-))A(,&! *8#! 2$.! 6#,$**$-,&! R! A(! 5#.$,,&! *&(,'&! S$&7! B)$*TH+!N$)&%(-0-!$61#5$'#!*8#!(-)*#))#'&!5#%.$!2$(L#.$*$7I! U!A(&+!,'-!$!,-(,$+!5#$!'$)*8$!1&))$N$.$!0#($0-!5#L$($,&!*&6#! 2$5$&/$-! *&(%#($,-7I! :(-! ,-'-! %#(#,$*-! N#(! (&,-+! #0$5#(; ,#6#(,#+!-..9#),#()&'#!5#.!1#//&I!:(!1-((#..&!)A**#))$0&! 5-0-!1&$!)1-/$&!-5!A(!)#'0$/$&!*8#+!*&''#5-,&!5-!L&,&!*8#! -0'#NN#'&!5&0A,&!5$6&),'-'#!.-!!)*$#(,$L$*$,<!5#..-!'$*#'*-+!! )&),#(#0-!.-!5$),-(/-!-N$))-.#!#)$),#(,#!,'-!N$-(*8$!#!(#'$! 2-.!,#'/&!6#)#!5$!0$,-!#6N'$&(-.#7I!V#%A$0-(&!1&$!-.*A(#! L&,&!5$!2N-),-'5$7+!5$!0-'$-!,$1&.&%$-!#!*&.&'#I!W-!,A,,$+!&0; 0$-6#(,#+!5$!L-,,#//#!L&',#6#(,#!)%'-5#0&.$I!! :(-!N#..-!L&,&%'-L$-!5$!A(!2(&),'-(&7+!L'&(,#!-.,-!#!1'&L$; .&! -**-,,$0-(,#+! $..A),'-0-! $(0#*#! A(! 1#//&! 5-.! ,$,&.&?! 2J9$(,#'1'#,-/$&(#! '-//$-.#! 5#..-! Q&6-%(-7I! U! (&(! )-'<! ),-,&!*#',&!1#'!A(-!$(0&.&(,-'$-!*&$(*$5#(/-!*8#!$.!5A*#+! L-A,&'#! 5#..#! (&),'#! .#%%$! '-//$-.$+! 1'&1'$&! $(! KA#..#! ,#''#! -0#0-!-0A,&!$!(-,-.$T!! W-!KA#.!*8#!1$X!6$!8-!*&.1$,&+!,'-!.-!(&,#0&.#!KA-(,$,<! 5#..-! 5&*A6#(,-/$&(#! #)1&),-+! R! ),-,&! -11'#(5#'#! *8#! (#.! CDEY! #'-! ),-,-! $),$,A$,-! 5-.! Q#$*8! .-! =#(,'-.#! 1#'! 2!"# !$%%"#&$'%($#!"#'$&)*)%+#,-.!)#/)'."()7!#!.#%%#'#!5$!A(&! ),A5$&+! 5$! 6-,'$*#! $,-.$-(-+! $(,$,&.-,&! 20!# '-.($# -# !"# &()1)# ,-!!"#&)*)!%+7I!!! V-'Z!),-,&!)&.&!$&!-!1#()-'#!*8#!)$-!.&!)1$'$,&!#!1&$!%.$! ),#))$! ,#'6$($+! .M! '$L#'$,$! -.! 1-))-,&+! *-1$,-! 5$! $(*&(,'-'.$! #! )#(,$'.$!,'&11&!)1#))&!-(*8#!$(!'$L#'$6#(,&!-!)$,A-/$&($!5#$! %$&'($!(&),'$[!

Giovedì 13 marzo ore 20,45 Sala della Comunità parrocchia S. Angela Merici – via Cimabue, 271 Un appuntamento da non perdere

Fratel Michael Davide Semeraro parlerà di

Cosa cambia con papa Francesco presentando il suo libro

“La rivoluzione dei gesti” !"


!"#$%&''(%)'()

!!"#$#!%#&&'!(')#!*+,-.! !!!!!!!!)/0123'4#!&'! 54'6#40167 !"#!"#$%&'"()"'*#$'$(&(+%",*$-(.&##"#$ !"#$%&'(()*+,*-#$#*.#,,'*/'0#*1'*'2"%)*0)3#*4+,) 0)(."%%)5# *!"#$%&'#(%""'#)*'$%*+!$,-* 2),"%)*.'*6'6' 75'(0#$0)8*9'*:;'2),'*.#,,'*6'0#<*=01#*$+*>*0)$%+%"+%' ,&'(()*$0)5$)*0)3#*?5"66)*.+*,'2)5)*6#53'(#(%#@*1' .#0,+('%)*A"#$%)*'5?)3#(%)*(#+*2'5+*'3B+%+*.#,*2+2#5# 0+2+,#C*01#*$),,#0+%'()*5+4,#$$+)(#C*65#$#*.+*6)$+D+)(# # * "( * +36#?() * 0)$%'(%#8 * E+ * > * '6#5%) * +, * 3#$# * 0)( ,&)53'+ * %5'.+D+)(',# * -'50+' * .#,,' * /'0# * .#, * FG ?#(('+)C*H*$#365#*6+I*6'5%#0+6'%'*H*.'*J'+)(2+0)*', J)(2#(%)*45'(0#$0'()**.+*K#DD'%)*0)(*',0"(#**%'66# +(*0"+*$+*>*5+4,#%%"%)*$"*',0"(+*$6"(%+C*6)+*5+65#$+*(#?,+ +(0)(%5+8*9'*()2+%L*.+*A"#$%'*#.+D+)(#*>*0)$%+%"+%'*.', 4'%%) * 01# * 1'(() * 6'5%#0+6'%) * ',,' * ;'2),'C * ),%5# * ',,# 6'55)001+# * .+ * M5#$0+' * #$%C * .+ * M)%%+0+()C * K#DD'%) * # J'$%#(#.),)C*'+*2'5+*0+50),+*N0,+*#*',,&ND+)(#*J'%%),+0'C '. * ',0"(+ * ?5"66+ * E0)"% * .#,,' * D)('C * ', * E#53+? * .+ K#DD'%)C * '(01# * (")2# * '$$)0+'D+)(+ * %5' * ,# * A"',+ O9+B#5'<C * :P3#5?#(0Q<C * ,&'$$)0+'D+)(# * ON3+0+ * .#?,+ OP,#4'(%+*2),'(%+OC*#008* R,*65+3)*+(0)(%5)*.+*'665)4)(.+3#(%)*$+*>*%#("%) 65#$$)*+*6'.5+*J)3B)(+'(+8*R,*5#,'%)5#*E#5?+)*-'5#,,+C 6'5,'(.)*.#,,'*6'0#*0)3#*:.+5+%%)*4)(.'3#(%',#<C*1' .#,+(#'%) * +( * 3).) * #$#36,'5# * 0)3# * ,&+36#?() * 6#5 0)$%5"+5#*,'*6'0#*#*,'*?+"$%+D+'*()(*$+'*',%5)*01#*+, .)2#5#*.+*6)5%'5#*',*3)(.)*+,*K#?()*.+*S+)*,'$0+'%)0+ .'*T#$I*',*3)3#(%)*.#,*.+$%'00)*.'?,+*'6)$%),+8 J)(*+,*4+,3*:U#,0)3#<C*65)+#%%'%)*'*M"44',)5'C*$+*> '445)(%'%)*+,*%#3'*.#,,'*45'%#5(+%L*(#,,&'00)?,+#(D'*.#,,& ',%5)8*S)6)*,'*B#,,+$$+3'*65#$#(%'D+)(#*.#,*4+,3*.' 6'5%#*.+*P(5+0)*S'(#$+C*'BB+'3)*2+$$"%)*,#*%)00'(%+ %#$%+3)(+'(D# *.+* ."#* .)((# * 3+?5'(%+*01#* $)()* .' 3),%+*'((+*+(*R%',+'8 R, * %#3' * .#,,' * 45'%#5(+%L * (#,,' * 6),+%+0' * > * $%'%) '445)(%'%)*0)(*+*A"'%%5)*$+(.'0+*.#+*0)3"(+*+(%#5#$$'%+ .',*-#$#*.#,,'*6'0#V*M5#$0+'C*M)%%+0+()C*K#DD'%)*# J'$%#(#.),)8 * NBB+'3) * %)00'%) * 0)( * 3'() * +, A")%+.+'() * +36#?() * .#,,# * '33+(+$%5'D+)(+ * 6#5 *

5#(.#5#*0)(05#%)*+,*2',)5#*.#,,'*45'%#5(+%L*'%%5'2#5$) "('*65)?#%%"',+%L*01#*6)(?'*$#365#*',*65+3)*6)$%) ,#*6#5$)(#*6+I*.#B),+*#*3#()*?'5'(%+%#8* NBB+'3)*2+$$"%)*'(01#*"(*B#,*3)3#(%)*.+*45'%#5(+%L 65#?'(.) * 6#5 * ,&"(+%L * .#+ * 05+$%+'(+ * (#,,' * 01+#$' 6'55)001+',#*.+*E8*J'5,)*'*K#DD'%)* S)3#(+0'*WX*?#(('+)C*K'?'DD+*6#5*,'*6'0#8#/#5*,' 65+3' * 2),%' * $+ * > * %#(%'%' * "(' * (")2' * 4)53",' * 6#5 0)+(2),?#5#*+,*3)(.)*.#+*B'3B+(+*#*.#?,+*'.),#$0#(%+ 0)(*?+)01+*#*'(+3'D+)(#*6#5*,#*2+#*.#,*0#(%5)8* Y#,,&",%+3) * +(0)(%5) * 'BB+'3) * '445)(%'%) * +, * %#3' .#,,' * 75'%#5(+%L * (#,,&#0)()3+'8 * R(0)(%5) * 0)( 9#)('5.)*M#001#%%+*=65#$+.#(%#*.#,* *J)3+%'%)*#%+0) .+ * M'(0' * #%+0'. #65#$$) * ,&)5'%)5+) * .+ * E8 * P"4#3+'8 R(0)(%5)*"(*6)Z*%#0(+0)*3'*.+*5#$6+5)*'36+)*+(*0"+*$+ >*6)%"%)*("%5+5$+*.+*"(*6)Z*.+*O65)4#D+'*#0)()3+0'O8 9'*5+$6)$%'*(#,,'*6'5%#0+6'D+)(#*'+*2'5+*3)3#(%+ .#, * -#$# * .#,,' * /'0# * > * $%'%' * $)..+$4'0#(%# * (#+ ("3#5+ * '$$),"%+C * 3' * '(0)5' * +($"44+0+#(%# * $# ?"'5.+'3)*',*B'0+()*%#55+%)5+',#*',*A"',#*,'*65)6)$%' $+*5+2),?#2'8*JZ>*'(0)5'*3),%)*.'*4'5#*6#501>*+,*%#3' .#,,'*6'0#C*+(*%"%%#*,#*$"#*6)$$+B+,+*.#0,+('D+)(+C*()( 5+3'(?'*$),)*$",,'*O;'2),'*.#,,'*6'0#O8*9'*6'0#*.#2# .+2#(%'5# * "(' * .+3#($+)(# * $+?(+4+0'%+2' * .#, * 65)65+)


!"##$%&'($')$*"'$%'+!&#,"-%$"'(.-/$'0&#$%$'.'(.//. (&%%.+'($'10&%"')&/&%*2'!3.4',"5*.%(&'("//"',5&,5$" ,.56&%"/.',"!.'$%*.5$&5.4'6",,$"%&'"%!3.'!&6*50$5. !&%!5.*"#.%*.4 ' %.//" ' 6&!$.*2 ' . ' !&% ' *0**$4 ' )$. ' ($

!

75"*.5%$*2 ' 6.#,5. ' ,$8 ' "//"5-"*"4 ' $%!/06$)"4 %.//9&5$::&%*.'($'0%"'-$06*$:$"'6&!$"/.'.('.!&%&#$!"'. ($ ' 0% ' %0&)& ' 0#"%.6$#& ' 5$!!& ' (.//" ' 6.%6$1$/$*2 ' . (.//9.6,.5$.%:"'($'*0**$;'


"#$%&'()*$*%+)$'%,%-'./*(.'%

!"#$%&&'(#)("#'*#+(,,'-# !

!"#$%&$'"("$)%$'*++%,$%&$-%#-,&,$.-&%$/0$!,&,$1*$2#,+#*''*3,$45*$2#,2,(3*$6,#'*3%7 8*$(4&$3"'*$)"&&*$2,&%3%-*$-,5$#"&*3,#%$)%$#%&"8*59*$5*9%,5*&"$-1"$1*55,$+%:$)*3,$&*$ &,#,$)%(2,5%;%&%3:$*)$"(("#"$3#*$)%$5,%0$$ <*$6,#'*9%,5"$=$*&&,$(3"((,$3"'2,$&,$(3#4'"53,$"$&*$6%5*&%3:$)"&&>*9%,5"$)"&&"$.-&%?$ -,5,(-"#"@$+%4)%-*#"$")$*+%#"$=$%&$'"3,),$("+4%3,$*5-1"$)*&$5,(3#,$-%#-,&,$.-&%$2"#$ 2#,'4,8"#"$ -,(-%"59"$ *43,5,'"$ "$ #"(2,5(*;%&%$ %5$ +#*),$ )%$ %5-%)"#"$ (4&&*$ #"*&3:$ "--&"(%*&"@$(,-%*&"$"$2,&%3%-*$%5$-4%$(%$=$-1%*'*3%$*$6*#"$&*$2#,2#%*$"(2"#%"59*$)%$8%7 3*0$ !#,2,5%*',$ A4%$ %5$ *53"2#%'*$ %&$ 2#,+#*''*$ )"+&%$ *22453*'"53%$ )"&$ '"("$ )%$ '*++%,$%5$',),$-1"$3433%$+&%$%53"#"((*3%$2,((*5,$+%:$("+5*#(%$&"$)*3"$%5$*+"5)*0$ $

!"#$%"&'()"(*+)%,%-".(%))/0%+1'(+(0*'&"12"3 B"5"#)C$DE$'*++%, !"#$%$&!'()$*+&!,-.%-/!01+2$!).34$55)-67 4"5&'(6"&,+)+#'+(7+&8'(79:9(;()%#"33,#"$"'"#%3,$)%$.++%,#5*'"53%$/,-%*&%

B"5"#)C$FG$'*++%, “814-9+!*:&!814-9+!.-&!814-9+!5-;$67 <%-=')'(!+10%8)%+$7$'"';#,$)"&&*$!#"(%)"59*$H*9%,5*&"$)"&&"$.-&%

I%,8")C$FJ$'*++%, “<+!1.+!9-2)3)5+!%$22=).3$4$**$!+%!1.+!9-2)3)5+!! %$2!*$4>)?)-&!@!+.5-4+!9-**)A)2$67 >/%5+(?+&#%8+1%(@(!#,60$K#)0$)%$/3,#%*$-,53"'2,#*5"*$2#"((,$&>L5%8"#(%3:$M4&' !


La politica

Politica e società, così contrapposte, così simili… di D a n t e M a n t o v a n i Come vedete, parliamo anche in questo numero di politica. Ne vogliamo parlare sempre, perché non ci rassegniamo a vedere una politica alla deriva così come non ci rassegniamo ad appartenere ad un popolo che rischia di “morire” di antipolitica. Il nostro sogno è invece che il popolo si innamori della politica, quella però che esiste per promuovere una società giusta, pacifica, fraterna in cui la persona e l’ambiente siano al centro dell’agire. Utopisti? Forse! Ma fermamente convinti che solo l’utopia può spingere l’umanità al costante miglioramento. La vera malattia della politica è che non ha più “utopie” da perseguire, non ci sono più progetti di società da costruire, non ci sono più idee e ideali ai quali ispirare le scelte e anche chi ne ha alcune, rischia di essere travolto dalla corrente del pragmatismo spicciolo dietro il quale si nascondono interessi individuali e di gruppo. E questo, a mio parere, è il vero male della politica di questi ultimi due/tre decenni. Lo scandalo delle spese personali (mutande colorate, notti brave in albergo, soggiorni e viaggi dei parenti…) rimborsate con soldi pubblici, esponenti politici che passano con la massima disinvoltura dagli insulti alle alleanze politiche (Casini docet), scelte politiche fatte solo per raccogliere consensi (vedi l’abolizione dell’IMU), attacchi deliberati alla dignità dell’avversario, sono “solo” cartine al tornasole di un agire politico che sembra non avere più una direzione se non quella dell’interesse. Questa è stata la metamorfosi della politica in Italia. Una metamorfosi che non ha riguardato, per altro, solo la politica, ma che ha investito anche l’economia che pure ha perso per strada la propria finalità sociale per assumere quella esclusiva del profitto e dell’accumulo individuale. È possibile uscire da questo vortice perverso? E come è possibile uscirne? Ci sono alcuni settori della politica che operano in modo corretto per il bene comune a partire da molti amministratori locali. Sembrano però minoranze che potranno diventare “contagiose” solo se dalla società civile si manifesterà una cultura diversa, una reale volontà di cambiamento che non può che partire dalla stessa società. Il profitto individuale, il disinteresse per il bene comune, l’illegalità, la frode, il particolarismo, sono molto diffusi nella società civile e questo non può che esprimere la classe politica che abbiamo. Ciò nulla toglie alle gravi responsabilità oggettive della politica,

8

ma ci può aiutare a comprendere la via maestra per avviare un processo di rinnovamento che produca reali cambiamenti. La modifica della legge elettorale, le riforme negli assetti istituzionali, le alleanze politiche, il cambio di guida al Governo… sono solo dei palliativi, se non cambia nel profondo la coscienza collettiva della società. Occorre che si radichi una cultura della responsabilità sociale, del sentirsi parte di una collettività, dell’impegno per tutto ciò che riguarda tutti, una cultura dell’onestà verso gli altri e verso la collettività, della ricerca della coesione. Può sembrare un discorso moralistico, ma finché nella società ci saranno cittadini che fanno di tutto per non pagare le tasse, che pagano funzionari corrotti per avere un favore, cha lavorano e fanno lavorare in nero, che se ne guardano bene dal dedicare tempo e impegno nel costruire qualcosa che avvantaggi la collettività, finché prevarrà questo modo di pensare e di agire, la critica alla politica, pur doverosa, avrà il sapore inconfondibile dell’ipocrisia. Concludo con due frasi significative. Una di A. Trebeschi, morto a Mauthausen: “Se riconosciamo l’ urgente necessità di riforme profonde, convinciamoci che tutti dobbiamo cominciare a riformare noi stessi, le nostre abitudini, i nostri piccoli egoismi. La giustizia sociale vera e duratura parte dalla persuasione in ciascuno che i doveri sono l’origine dei nostri diritti. L’altra di Tiziano Terzani: “Dov’è il centro del potere che immiserisce le nostre vite? Bisogna forse accettare una volta per tutte che quel centro è dentro di noi e che solo una grande rivoluzione interiore può cambiare le cose, visto che tutte le rivoluzioni fatte fuori non han cambiato granché." Cambiare noi stessi mentre cerchiamo di cambiare la società e la politica dovrebbe essere il programma di una vita che cerca un senso.


La politica

Il governo Renzi Mentre stiamo per “chiudere” Sanpolopolis, si insedia il governo Renzi. Non ci sono piaciute molto le modalità con le quali è stato scalzato Letta dal seggio più alto di palazzo Chigi: sono state troppo simili a quelle usate durante la cosiddetta prima repubblica, di cui non è stata immune nemmeno la seconda: ricordate l’“abbattimento” di Prodi per fuoco amico?

Detto questo, non vogliamo avere pregiudizi nei confronti della nuova squadra di governo. Aspettiamo i primi provvedimenti per poter comprendere l’indirizzo che verrà preso in materia sociale ed economica per porre il Paese sulla via del superamento di questa crisi infinita. Qualche perplessità sui nomi dei ministri ce l’abbiamo (perché non confermare la Bonino agli esteri? Perché, ai ministeri “economici”, solo economisti del capitalismo “ortodosso” o imprenditori anche se provenienti dell’imprenditoria cooperativa?). Ci poniamo comunque nell’atteggiamento di chi vuol dare fiducia, anche perché le alternative non sembrano essere molte in un clima politico caratterizzato o da forze politiche già sperimentate per tanti anni e fallimentari o da movimenti che puntano solo allo sfascio delle istituzioni. Non facciamo però l’errore di vedere in Renzi il salvatore della patria e a cui delegare tutto. Quanto dicevo nella prima parte dell’articolo rimane tutto valido: non possiamo scaricare su altri quelle che sono responsabilità nostre!

Guerra e pace

Iraq, una guerra mai finita di D a n t e M a n t o v a n i Undici anni fa, il 20 marzo, George Bush lanciava l’attacco all’ Iraq per disarmare il sanguinario dittatore Saddam Hussein, in nome di una “minaccia” rivelatasi alla fine infondata. Come fu in seguito dimostrato, non esistevano i siti per lo stoccaggio e la fissione nucleare, non esistevano le armi batteriologiche e chimiche, non una prova della presenza di armi di distruzione di massa. Un’infinità di congetture inventate con l’obiettivo di stroncare il terrorismo internazionale, ha finito invece per alimentarlo. L’”incubo febbrile” di una minaccia inconsistente ha condotto solo alla scoperta che l’Iraq non era la culla del terrorismo islamico perchè questo terrorismo islamico non è alimentato da dittature fasciste come quella irachena, ma da Stati come l’Afghanistan o la Somalia e, per effetto della guerra, dall’Iraq diventato come Afghanistan e Somalia. Migliaia di morti si sono contati tra gli eserciti americano e iracheno: la guerra civile che è seguita ha pro-

vocato la morte di centinaia di migliaia di civili, gran parte dei quali uccisi da milizie irachene. La guerra ha lasciato solo una nazione disgregata, un Paese che dopo undici anni è solo parzialmente ricostruito e dove la rinascita si vede ancora lontanissima. La guerra non è finita con il ritiro degli americani. L’eredità del conflitto, la sconfitta di Saddam, non ha messo fine alla secolare battaglia tra sciiti e sunniti. Undici anni di violenze inaudite, esplosioni quotidiane, attentati kamikaze, un destino che sembra aver contagiato la Siria, una polveriera dalla quale, non è un caso, l’amministrazione Obama si tiene a distanza di sicurezza. Oggi l’Iraq, diviso e lacerato, è comunque il secondo produttore di petrolio Opec con tre milioni di barili al giorno. E per la prima volta ci sono compagnie a stelle e strisce sul suo territorio. L’ex agente Cia e consigliere del Dipartimento di Stato Robert Ebel ebbe a dire: “Non siamo andati in Iraq per la sabbia. Con l’Iran era l’unico Paese dove non c’erano compagnie americane”. Queste sono le bugie e le verità che stanno dietro ad un conflitto che è finito solamente perché le diplomazie lo ignorano e per i mass media che non ne parlano. Intanto i civili iracheni muoiono a decine e centinaia al giorno, nell’ indifferenza generale.

9


Dal Circolo Acli e dintorni – US Acli

Una gara, in soli 28 giorni! di A n g io li n o A b r a m i Era il 18 Gennaio ed eravamo a Cogozzo per effettuare una competizione e mentre parlavo delle gare in calendario con i coniugi Romano Salvatore e Vanda (responsabili della Running) mi viene proposto di organizzare un evento a Febbraio essendo un mese privo di impegni sul calendario Running. Al momento non assegnai molto peso alla loro richiesta, anche se nella mia testa vi era già qualcosa che cominciava a frullare. Il caso volle che alla competizione ci fosse presente anche Dante e durante l’attesa delle premiazioni dei gruppi i coniugi Romano mi rifecero la proposta e a quel punto chiamai Dante che, senza pensarci troppo disse: “perché no?’’. È stato a quel punto che si iniziò a pensare seriamente a come organizzare la gara in quel poco tempo a disposizione. Al Sig. Romano chiesi un paio di giorni per poter capire se era possibile attuare la cosa e contemporaneamente convocai una riunione urgente del gruppo per il giorno seguente per valutare le eventuali disponibilità ad impegnarsi nell’impresa. Naturalmente la risposta fu positiva e la scelta della data cadde sul 16 Febbraio e subito si scelse il nome: “1^ trofeo US Acli San Polo’’, così da festeggiare anche il 20^ delle Acli San Polo. Il giorno seguente la macchina si è messa in moto per ottenere le necessarie autorizzazioni che non tardarono ad arrivare. Inutile dire che la tensione è stata alta anche perché era la mia prima gara in veste di Presidente del gruppo e le cose da fare e preparare erano tante e non volevo assolutamente rischiare un fallimento! Alle 7 del giorno prestabilito eravamo tutti al circolo per definire gli ultimi preparativi, buttando un occhio al cielo per scrutare il tempo che, fortunatamente, è stato dalla nostra parte. Con il passare del tempo notavo che la schiera degli iscritti che continuava ad aumentare fino ad arrivare alle 307 iscrizioni. Chi si aspettava un’affluenza così alta!?! Prima della partenza abbiamo effettuato un minuto di silenzio per ricordare due pionieri del nostro gruppo: Ponzoni Arturo e Begni Vincenzo che in questi giorni ci hanno lasciato e ai quali non posso che dire un grande grazie per quello che hanno fatto per

10

Un gruppo di podisti alla partenza il nostro gruppo. Alle 9,10, con soli dieci minuti di ritardo, è stato dato il via. Una scia di concorrenti ha cominciato a correre o camminare e con l’entusiasmo e l’allegria di sempre ha percorso le vie del nostro quartiere. Dopo soli 37 minuti dalla partenza l’arrivo del primo concorrente dei 10 Km e poi di seguito tutti gli altri. Alla Polizia Municipale, alla Croce Blu, ai volontari e a tutti i soci del gruppo podistico che si sono adoperati per la buona riuscita della competizione posso solo dire un grazie di cuore ed un arrivederci alle nostre gare di Luglio. A voi tutti, lettori di Sanpolopolis, porgo l’invito a unirvi a noi per le prossime competizioni nella speranza di aver suscitato in voi un po’ di interesse.

Foto di gruppo degli organizzatori


#$%!&'(()&*()*!

!"#$%&"$%'%("%)*+,' ''''''''''' *-)"%(+'./&+01' !"#!"#$%&'(&)&*&++,-'

/).0!%,)"!,).0!.)1!)-*+.0!.$!).2"+,,3!.

!"#$%&$'#"(&"%($)(*'+,(-%(.+,/,(,0&-+0-0(01"+$&"2( 3$( /-"),( $%1,++'+,( '#$'%1"( $%( -%'( 4"%'( &5,( *'+'6( 7'+1,(8,)(9'+&"(8,)),(!'/,:(;-,01'("7,+'4$"%,(8$($%< 1,++'#,%1"( =( !""#$#"%!&!'#(:( 0,%4'( &"%1'+,(&5,( '8( ">>$(%"%('..$'#"(&,+1,44,(0-$(8'%%$(&5,(;-,01"(1$7"( 8$(7+"&,8$#,%1"(7"1+?(&'-0'+,('))6-"#"2(( @'(8$0&'+$&'(8$('#$'%1"(8$(/$'(A+"&&5$(=(>,01$1'(8'( 9+"*'&1'(3272B(&5,(*'(7'+1,(8,)(>+-77"(C'-01$%$2( D)(!"2E$232B(0$(=(0,#7+,(8,11"(&"%1+'+$"('))'(+,')$4< 4'4$"%,(8,))'(8$0&'+$&'(7,+(/'+$(#"1$/$:(7+$#"(*+'(1-11$( )'( #'%&'%4'( 8,))'( 8$01'%4'( %,&,00'+$'( 7,+( ),>>,( 8')),( '.$1'4$"%$:( '( ;-,01"( /'%%"( '>>$-%1,( ),( 7+".),< #'1$&5,( 8,))'( *')8'( '&;-$*,+'( 8,))'( 4"%'( ,( ),( &"%1$< %-,( #"8$*$&5,( '77"+1'1,( ')( ),11"( 8,))'( 8$0&'+$&'( 7,+( .,%(F(/")1,(7,+&5G(+$1,%-1'(%"%(&"%*"+#,(8')),(/,+$< *$&5,(*'11,(8'(BH9B((@"#.'+8$'2( $)( !"2E$232B:( $%0$,#,(')( !"#$1'1"( 07"%1'%,"( &"%< 1+"(),(%"&$/$1?:(*'(+$&"+0"(')(I2B2H2(D)(+$&"+0"(/$,%,('&< &")1"2(@'(9+"*'&1'(3272B(*'(+$&"+0"(&"%1+"()'(0,%1,%4'( 8,)(1+$.-%'),2( 9,+(-%(/$4$"(*"+#'),:($)(>$-8$&,(%"%(0$(7+"%-%&$'($%( #,+$1"( '))'( +$&5$,01'( 8,$( &"#$1'1$:( $( ;-')$( 0$( /,8"%"( &"01+,11$:(%,)()->)$"(FJKK:('(*'+,(+$&"+0"(')(&"%0$>)$"(8$( 31'1"('(8$*,0'(8,))'(7+$#'(0,%1,%4'('()"+"(*'/"+,/"),2( L,)(FJKF($)(!"#$1'1"(07"%1'%,"(&"%1+"(),(%"&$/$1?( $%1+'7+,%8,(-%(8$>$-%"(8$(7+"1,01'(&"%1+"()'(8$0&'+$&':( "11,%,%8"()'(7+,0'(8$(7"0$4$"%,(&"%1+'+$'('))'(8$0&'< !

+$&'(8$('#$'%1"(8,)(3$%8'&"(B8+$'%"(9'+")$(,(8$(1-11"($)( &"%0$>)$"(&"#-%'),2( D)(FM( 3,11,#.+,( FJKF(&"#$%&$'( $)( &"%*,+$#,%1"( 8,))6'#$'%1"($%(8$0&'+$&'2(D)(!"#$1'1"(07"%1'%,"(7+"< 7"%,(8$("+>'%$44'+,(8,$(>+-77$(8$(&$11'8$%$(&5,(/,+$*$< &5$%"( &5,( ),( 7+"&,8-+,( 8$( &"%*,+$#,%1"( '//,%>'%"( %,)(+$07,11"(8,))'(%"+#'1$/'(B2D2B(NB-1"+$44'4$"%,(D%< 1,>+'1'(B#.$,%1'),O:(0$($01$1-$0&"%"(8,$(7+,0$8$(($%(/'+$( 7-%1$(8,))'(8$0&'+$&'2( E-+'%1,(),($07,4$"%$(0$(%"1'%"($%(')&-%$($%/")-&+$()'( 7+,0,%4'(8$(.-&5$:()'(7+,0,%4'(8$(7"44'%>5,+,('))6$%< 1,+%"(8,)(0,11"(8,))'(8$0&'+$&'(&5,(8,%"1'(-%(8$*,11"( 8+,%'%1,( 8,)( *"%8"( /'0&'(,( $)( #'%&'1"( +$07,11"( 8,)( 7,+&"+0"( "..)$>'1"( 8,)( &'#$"%( &5,( 1+'07"+1'/'( >)$( $#.'))$2( I-11"( &$P( 7"+1'( '8( -%'( 8,%-%&$'(8,11'>)$'1'( ')),('-1"+$1?(&"#7,1,%1$(8'(7'+1,(8,$(8-,(&"#$1'1$2( D)( KQ( R11".+,( FJKF( $)( 7+"&-+'1"+,( C,8,+$&"( A$0&,< >)$'("+8$%'( -%( 0,;-,01+"( 7,%'),( 8,))'( 8$0&'+$&'( 8$( '#$'%1"2( D)( KS( #'>>$"( FJKT( $)( &"%0$>)$"( 8$( 01'1"( +$1$,%,( 8$( %"%(8"/,+(,%1+'+,(%,)((U#,+$1"U(8,)(+$&"+0"(7+,0,%1'1":( +$1,%,%8"($%/,&,($#7"+1'%1,($)(U/$4$"(*"+#'),U2( D)(FK(B>"01"(FJKT()'(8$0&'+$&'(/$,%,(8$00,;-,01+'< 1'(8')(7+"&-+'1"+,(!)'-8$"(9$%1"2( @'( H,>$"%,( @"#.'+8$':( $%1'%1":('/,/'( '//$'1"( 86-**$&$"(-%(U7+"//,8$#,%1"($%(('-1"1-1,)'(8,))V(B2D2B(U:( ;-,01"(7+"//,8$#,%1"(=(),>')#,%1,(+$&"%"0&$-1"('>)$( ,%1$( 7,+( 7"1,+( /,+$*$&'+,( &5,( 8-+'%1,( ),( *'0$( 8$( '-1"< +$44'4$"%$(%"%(0$(0$'($%&"+0"($%(;-')&5,(,++"+,2(( B8( B>"01"( FJKT( 9+"*'&1'( 3272B( 7+,0,%1'( $%( H,< >$"%,( @"#.'+8$'( )'( +$&5$,01'( 8$( +$%%"/"( B2D2B( 7,+( )'( 8$0&'+$&'(8$('#$'%1"( $)( !"2E$232B( 7+,0,%1'( -%'( #,#"+$'( '))'( +,>$"%,( @"#.'+8$'(8"/,(0$(*'(+$*,+$#,%1"('(;-'%1"(&"%1,%-1"( '%&5,(%,))'(+,)'4$"%,(*$%'),(7+,0,%1'1'(8')(7,+$1"(8,)( I+$.-%'),(E+2(B-+$,##'($)(;-'),:(%,))'(0-'(8,11'>)$'< 1'(7,+$4$':(+$0&"%1+'(&5,()'(8$01'%4'(8')),('.$1'4$"%$(=( 8$(WM( #,1+$(,( %"%( 8$( KJJ:( &5,( 7'+1,( 8,))6'#$'%1"( ,+'(*+'%1-#'1":( &"%1+'+$'#,%1,( '( ;-'%1"( 7+,/$01"( %,)),(7+,0&+$4$"%$(B2D2B:(&5,(')&-%$(#'1,+$')$(8$('#$'%< 1"(+$0-)1'/'%"($%&'70-)'1$(0")"(%,$(."+8$(7,+$#,1+')$2( !5,( 9+"*'&1'( %"%( 5'( $!(!')*+( %G( ,+-*"+'')*+. ' ""


$%&!'())*'+)*+! ! "#$$%&%'()*! %! +*,,'-"! %(! %(./'""0! (',,*! 1%"&*/%&*2! &3'! 4/0$*&-*! 3*! +/'"0! %(! &*/%&0! '! "5*,-%-0! -#--%! %! &*/%&3%! &0($'/%-%!*(&3'! 6#',,%!1%$$0/5%! 1*,,*! (0/5*-%7*2! &3'! '"%"-'! #(! 1%$'--0! "-/#--#/*,'! &%/&*! ,*! $#()%0(*,%-8! 1/'9 (*(-'! 1',,*! 7*"&*2! &3'! *,&#(%! +*,,'-"!.%8! *::*(&*-%! (0(!'/*(0!+'/!(%'(-'!-/*--*-%!(',,'!,0/0!"#+'/$%&%2!'&&;! <,!=>!?--0:/'2!+'/!,*!+/%5*!70,-*2!#(!&05%-*-0!7%'('! %(7%-*-0! *! +*/-'&%+*/'! *,,*! @0($'/'()*! 1'%! "'/7%)%!%(! A'.%0('! B05:*/1%*;! <,! @0;C%;D;E! 7%! +*/-'&%+*! &0(! %,! "#0!,'.*,'!'!/%:*1%"&'!,*!"#*!&0(-/*/%'-8!*,,*!1%"&*/%9 &*2! 0,-/'!*,! $*--0! &3'! ,*! A'.%0('! %(-'(1*! *--#*/'!%,! +/077'1%5'(-0!%(!*#-0-#-',*!&0(-'5+0/*('*5'(-'!*,! /%((070!1',,FE<E!+'/!,*!1%"&*/%&*!;! D-*(10! *,,*! (0/5*-%7*! 7%.'(-'! %! 1#'! +/0&'1%5'(9 -%!7*((0! 7*,#-*-%! "'+*/*-*5'(-'!+'/&3G2! %(! &*"0! 1%! '//0/%! 1%! 7*,#-*)%0('! (',! /%,*"&%0! 1',,F*#-0/%))*)%0('2! 6#'"-*!+#H!'""'/'!EIIJBBEKE;! @0("%1'/*(10! &3'! (0(! 7%!'/*(0! %! =LL! 5'-/%! 1*,,'! *:%-*)%0(%!!('&'""*/%!+'/!%,!/%,*"&%0!1',,F*#-0/%))*)%0('2! &3'!0..%!+'/!,0!"-'""0!-%+0!1%!1%"&*/%&*!"%!/%&3%'10(0! MLL! 5'-/%2! &%! &3%'1%*50! +'/&3N! %(7'&'! ,*! A'.%0('! B05:*/1%*!3*!&0(&,#"0!%,!+/0&'1%5'(-0!%(!*#-0-#-',*! !

*&&'--*(10! ,*! /%$0/5*! 1',,F*#-0/%))*)%0('! /%,*"&%*-*! *! 4/0$*&-*!! (',! MLLO2!&0(! ,F%("'/%5'(-0! 1',,*! +/'"&/%9 )%0('!1%!EAAPKAEAP!%,!$/0(-'!1',,*!"&*/+*-*!%(!509 10!1*!*""%&#/*/'!%,!/%"+'--0!1',,*!1%"-*()*!1*,,'!*:%-*9 )%0(%;! I0(! &*+%*50! &05'! 5*%! 4/0$*&-*! (0(! "%! /%7*,.*! "#,,0!"-#1%0!1%!+/0$'""%0(%"-%!*%!6#*,%!3*!&055%""%0(*9 -0!,*!"-'"#/*!1',!+/0.'--0!1',,*!1%"&*/%&*Q!#(!'//0/'!1%! 6#'"-0!-%+0!3*!&05+0/-*-0!+'/!,F*)%'(1*!&0(-%(#%!&09 "-%! +'/! &0//'..'/'! -#--%! .,%! '//0/%! 1%! 7*,#-*)%0('! $*--%! (',!+/0.'--0;! I0(!70.,%*50!+'("*/'!5*,';;;!5*!(',!1#::%0!*:9 :%*50!1'&%"0!1%!/%&0//'/'!I#07*5'(-'!*,!K;E;A!&0(9 -/0! ,*! A'.%0('! '1! %,! "#0! 1%/%.'(-'! C/;! C*/%0! D&%#(9 (*&3! R,0! "-'""0! &3'! 3*! /%,*"&%*-0! ,F*#-0/%))*)%0('! *! 4/0$*&-*! (',! MLLOS!+'/! ,*! &0(&,#"%0('! 1',! +/0&'1%9 5'(-0!%(!*#-0-#-',*;! I0%! +'("%*50! &3'! 6#'%! 1%/%.'(-%! &3'! ":*.,%*(0! 1'::*(0!'""'/'!/%50""%!1*,!,0/0!+0"-0!&0"%!&3'!(0(! +0""*(0!$*/'!*,-/%!1*((%;! !

T!!"#$%&#'(#)&#*)+,-.%-/-0-!

!

,*-%!.%/%-'(!

!"#$%&$%'()*+,%-.)$/0.12% !"#!"#$%&%'()'*+,-%( #

E%!,'.3%"-%2!0,-/'!,*!-*(-0!1'-'"-*-*!<-*,%*2!(0(!N!5*%!*(1*-*!*!.'(%0!('55'(0!,UP#/0+*;! I0(!$*!&'/-0!'&&')%0('!,U*--#*,'!&*+02!6#',!V*--'0!D*,7%(%!1',!6#*,'!"%!/%&0/1*(0!+*&*9 -'!1%&3%*/*)%0(%!6#*,%!123#4",)56)76((,)8#99%,)&#*)'6:%$;,<!0!1*6);%6)2#96)$6"=)&%)>6((6? 9*%6@) A,'(",) *3B4",86) 94*69<;! <,! W(0"-/0X! (0(! +'/1'! +/0+/%0! ,U0&&*"%0('! +'/! *#-'(-%&3'! +'/,'Q!C+%)$%6;,)",((%)*#)86**#)$4)D"4E#**#$)A5#)A%)&%A#)A5#)A,$6)&,>>%6;,);6'9%6"#@) A,;#)&,>>%6;,)$4%A%&6"A%@)A,;#)$%)8#$A6@)A,;#)$%)76)%*)7,";699%,-)F4#$(6)',')G)*HI? '%,'#)#4",8#6@)G)*HI'%,'#)$,J%#(%A6@)&6)A4%)',%)A#"A5#"#;,)&%)4$A%"#C!0++#/'!12H#4",)G) 4')A"%;%'#)A,'(",)*H4;6'%(=<-!P!-%!%55*.%(%!&3'2!+'/!&*5:%*/'!,UP#/0+*2!%,!W,#5:*/1X!"%*!"'5+/'!%5+'.(*-0!%(! 6#',!1%!D-/*":#/.0;! D*,70!"&0+/%/'2!1*,,'!+*/0,'!%($#/%*-'!1',!&0,,'.*!:',.*!V*/&!K*/*:',,*2!&3'!(0(!N!+/0+/%0!&0"YQ!1/6*J%'%@)G)4'6) J#"9,9'6)$#'(%"J%)%')04*6@)8#"A5K)8#")4')6'',)#);#::,)6>>%6;,)*6J,"6(,)A,')9*%)6*("%)A,**#95%)#)$#%)*34'%A,)A5#) ',')6>>%6;,);6%)J%$(,)%')"%4'%,'#-)0>>%6;,)*6J,"6(,)'#**3%'(#"#$$#)&#**#)8%AA,*#)6:%#'&#@)&#%)*6J,"6(,"%)#)&#9*%) 6886*(%)84>>*%A%)$6'%-)+,;#)76"=)6)$8%#96"#)6%)$4,%)#*#((,"%)A5#)G)4')76''4**,'#)%')L4#$(,)!6"*6;#'(,M)N)$,*,)%') (J)#);6%)%')64*6@);6%)%')"%4'%,'#)8#")*6J,"6"#-)N)4'6)J#"9,9'6@)$#%)4')76''4**,'#)%')L4#$(,)!6"*6;#'(,<-) 4%#--0"-0!+*&*-*!,*!/'+,%&*!1',!"'./'-*/%0!1',,*!B'.*;!W<0!(0(!5'!,*!+/'(10;!@%!"-*!%,!1%""'("0;!A%(./*)%0!%,!&0,,'9 .*!Z!3*!&0(-%(#*-02!*55'--'(10!%5+,%&%-*5'(-'!,'!*&&#"'!1%!*""'(-'%"50!Z!(0(!5%!0$$'(10!'!,0!+/'(10!&05'! #(0!"-%50,0!*1!'""'/'!+%[!+/'"'(-'X;! V*32!$0/"'!.,%!0$$'"%!107/'550!'""'/'!(0%;!@05#(6#'2!+'/!D*,7%(%2!%(!*,-'/(*-%7*!&%!"*/'::'!*(&3'!,*!+0""%:%,%9 -8!1%!1%5'--'/"%!'!W/%-0/(*/'X!(',,U*5*-*!4*1*(%*\!&'/-02!/%(#(&%*(10!*%!-*(-%!01%*-%!'#/0!&3'!,*!1'-'"-*-*!J'!.,%! 7'/"*!0.(%!5'"']! "#! !


Dal Circolo Acli e dintorni

Il Gaspolo diventa associazione di Cl a r a Si g n o r e lli Nel 2004 è nato nel nostro quartiere, su iniziativa del Circolo ACLI S. Polo un GRUPPO DI ACQUISTO SOLIDALE. Dopo dieci anni di vita l’assemblea dei gasisti, riunitasi il 29 gennaio scorso, ha deciso di costituirsi in Associazione di promozione sociale. Cosa significa, cosa cambia rispetto a prima? Prima eravamo semplicemente un gruppo di persone che facevano insieme i propri acquisti in base al principio di solidarietà che porta a privilegiare produttori piccoli e possibilmente locali, rispettosi dell ’ambiente e dei lavoratori. Occasionalmente il gruppo ha fatto anche proposte formative, rivolte al quartiere, sugli stili di vita e sul consumo critico in collaborazione con il Circolo ACLI, tutto, però, a partire dallo stimolo di qualche componente più sensibile a questi problemi. Con l’associazione, la finalità dell’acquisto collettivo non viene certamente meno, viene però inserita dentro una finalità più vasta che è quella di svolgere davvero un’attività di promozione e di utilità sociale, affinché venga diffuso, non solo tra i “gasisti”, uno stile di vita attento ai sistemi di produzione e di consumo, all’ambiente e alla natura e uno stile di consumo improntato alla sobrietà e alla consapevolezza delle scelte, centrato sulle relazioni piuttosto che sull’interesse. L’Associazione richiede sicuramente maggiore responsabilità da parte di tutti e un maggior senso di

appartenenza, ma anche il vantaggio di una più larga condivisione dei compiti. Gli organismi dell’ associazione sono: l’assemblea dei soci, il consiglio direttivo e il presidente. Il Consiglio direttivo, che ha il compito di amministrare l’associazione, é costituito da sette membri: Di Salvo Pietro, Fausti Monica, Guerri Silvia, Pepe Claudia, Piazza Fausto, Pirotti Laura più la sottoscritta che è stata eletta presidente. Il consiglio e il presidente dureranno in carica un anno. L’assemblea ha il compito di programmare l’attività dell’associazione, stabilire la quota associativa, approvare il rendiconto annuale, decidere sull’ammissione d nuovi soci. Il presidente ha la rappresentanza legale dell’ associazione e il compito di convocare il consiglio e l’assemblea. L’associazione non ha scopo di lucro, gli acquisti collettivi riguardano esclusivamente gli associati, non può vendere a terzi, inoltre tutti gli incarichi “direttivi” devono essere svolti a titolo totalmente gratuito. Per chi fosse interessato a saperne di più, prossimamente pubblicheremo l’atto costitutivo e lo statuto depositato presso l’Agenzia delle Entrate, sul sito del circolo ACLI San Polo all’indirizzo www.aclisanpolo.it

13


Guerra e pace

Destinazione Gaza

per rompere un ingiusto embargo e ribadire il diritto al ritorno dei profughi palestinesi di G i a n n a P a si n i E’ risaputo che non c’è il due senza il tre, e nel mio caso come attivista per il popolo palestinese così è stato, ed a dicembre per la terza volta sono riuscita ad entrare a Gaza. Partiti in 34 da Roma Fiumicino il 26/12/’13 come delegazione "Per non dimenticare.. il diritto al ritorno", siamo tornati in Italia in 27 il 10/01/’14, invece del 5/01/’14 come previsto da programma. L’ingresso nella Striscia era previsto da sud, dal border di Rafah, dopo l’attraversamento del Sinai, teatro da tempo di scontri armati e guerriglie da diversi fronti, una "terra di nessuno" completamente militarizzata. In teoria eravamo muniti di tutti i permessi necessari per portare a termine la nostra missione in terra di Gaza, in pratica le autorità egiziane ci hanno trattenuto nella capitale per una settimana, per ipotetici "motivi di sicurezza". Dopo un nostro presidio di un’intera giornata davanti all’Ambasciata italiana per cercare di fare pressione per ottenere il “visa”, l’affievolirsi della speranza di poter arrivare alla meta ci ha spinti a consegnare i farmaci raccolti per gli ospedali gazawi alla Mezzaluna Rossa palestinese del Cairo. Durante i festeggiamenti di Capodanno, ci giunge la notizia che avevamo l’agognato visto per accedere a Rafah attraverso il Sinai. Il tutto all’una e trenta di notte! Ci sono voluti 2 giorni per percorrere 350 chilometri via terra e arrivare a Gaza. L’arrivo a Gaza, è stato caratterizzato da una gioia condivisa. Ci attendevano da una settimana e finalmente eravamo arrivati. TV e fotografi ci rincorrevano, foto di gruppo con bandiere palestinesi, interviste... ma più di tutto si coglieva la straordinarietà dell’evento: una delegazione di 27 uomini e donne era riuscita a rompere l’embargo che da anni, esattamente dal 2006 in seguito alla vittoria di Hamas alle elezioni politiche, li isola dal resto del mondo. Perché Gaza come meta della nostra missione? In primo luogo per spezzare questo embargo raggiungendo la popolazione palestinese e per poter dire loro che “fuori”, nel resto del mondo, qualcuno lotta per e insieme a loro per questa causa che da 65 anni impedisce loro di vivere da uomini liberi sulla propria terra.

14

Una questione che ha origine nell’occupazione israeliana della Palestina e che con gli anni ha depauperato le risorse del suo suolo, l’acqua in primis, a favore delle colonie ebraiche moltiplicatesi nel tempo, determinando in questo modo una frammentazione del territorio che rende di fatto impossibile la soluzione di “Due popoli, due Stati” e di conseguenza la nascita ed il riconoscimento di una patria per il popolo palestinese. Abbiamo inoltre portato aiuto materiale in quanto a causa dell’embargo che Israele impone alla Striscia via cielo, terra e mare, beni di prima necessità ed altri materiali faticano a giungere nelle mani della popolazione gazawi. Questo l’abbiamo notato in particolare visitando l’Ospedale Al-Awauda, una struttura abbastanza moderna ma bisognosa di tutto ciò che serve per far funzionare una struttura sanitaria. Ed è qui che abbiamo consegnato l’aiuto economico raccolto in Italia con varie iniziative. Insieme all’aiuto umanitario ed economico abbiamo infine voluto ribadire “il diritto al ritorno” dei profughi palestinesi lontano dalla loro terra, gazawi compresi. Questo diritto è sancito dalla Risoluzione 194/’48 dell’ONU ma mai rispettata, insieme a numerose altre, dal governo israeliano. Il messaggio che i palestinesi ci affidano ogni volta che andiamo a visitarli riflette la semplicità con la quale sono abituati ad affrontare la propria esistenza quotidiana. Ci dicono infatti: “Quando tornerai nel tuo Paese, racconta quello che hai visto”.


Dalle Acli e dintorni

Slot mob, un bar senza slot ha più spazio per le persone di A n d r e a F r a n c h i n i

Sabato 1 febbraio ore 9.30, tempo uggioso. Dopo aver sistemato tenda e gazebo, bigliardini, impianto audio e locandine, salutiamo Fiorella e Giuseppe - gestori del Bar “Tio Pepe” - e ci spostiamo in piazzale Arnaldo, luogo di ritrovo per il primo Slot Mob bresciano. Obiettivo del mob è sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi del gioco d’azzardo e “premiare” con un aperitivo slot free un gestore che ha deciso di togliere dal proprio esercizio le slot machine. Nonostante la pioggia, il portico dell’antico mercato dei grani pian piano si riempie delle molte persone che hanno accolto l’invito delle Acli e del Movimento dei Focolari per dire no al dilagante sviluppo del “gioco pubblico” (così viene definito in Italia il gioco d’azzardo) che crea povertà e dipendenze, rovina famiglie, riempie i centri di cura delle ludopatie, arricchisce le multinazionali del gioco e crea un terreno fertile per l’azione della criminalità organizzata. Dopo il benvenuto e la presentazione dell’iniziativa, più di 200 persone, si sono incamminate verso viale Venezia per raggiungere il “Tio Pepe”, bar che dopo aver visto gente sprecare i propri risparmi davanti allo schermo delle slot ha deciso di toglierle dal proprio esercizio rinunciando a guadagni certi. Qui i due momenti centrali dell’iniziativa: l’intervento di Leonardo Becchetti e la premiazione civile dei gestori. Leonardo Becchetti - docente di Economia politica all’Università di Roma “Tor Vergata” e promotore nazionale della Campagna Slot Mob - ha presentato il fenomeno del gioco d’azzardo in Italia snocciolando una serie di dati impressionanti che Sanpolopolis ha già riportato nei numeri precedenti.

Nel nostro paese le possibilità di gioco sono ormai estese a tutti gli esercizi pubblici (bar, caffetterie, tabaccherie, ristoranti, minimarket, supermercati, edicole, alberghi, circoli privati, aree pubbliche) al punto tale che oggi abbiamo oltre 6.000 punti gioco con una slot ogni 150 abitanti. Paradossalmente, ricordava bene Becchetti, il gioco d’azzardo non è neppure un affare per lo Stato: infatti, a fronte di un costante aumento della spesa per il gioco, la pressione fiscale è andata progressivamente diminuendo e numerosi studi dimostrano come i costi sociali per curare la ludopatia si aggirino introno ai 7 miliardi di euro, esattamente quanto il fisco incassa dal gioco. Interessante, in chiusura di intervento, la proposta di impegno civile rivolta a tutti i partecipanti che si può riassumere in tre azioni: - richiedere con forza una legge che limiti e regolamenti seriamente il fenomeno nell’interesse non delle lobby ma dei cittadini, soprattutto i più vulnerabili; firmando la proposta di legge di iniziativa popolare e incalzando i nostri rappresentanti in Parlamento; - il voto con il portafoglio per sostenere e promuovere, con i nostri acquisti, bar, tabaccherie, esercizi pubblici che hanno scelto la disinfestazione dalle slot e altri giochi d’azzardo; - curare il cattivo gioco con il buon gioco, che è sempre un bene relazionale, promuovendo occasioni di gioco sano e gratuito. Terminato l’intervento, prima di mettere in pratica il voto con il portafoglio e avvicinarsi al bancone per un caffè, un pirlo, una bibita…, il Tio Pepe è stato premiato con la consegna ai gestori di una targa e di una vetrofania “bar no slot”. La mattinata è proseguita con sfide a bigliardino, buona musica e la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare. All’iniziativa hanno partecipato anche amministratori locali, consiglieri regionali e parlamentari di diversi schieramenti, segno, anche questo, di come il problema del gioco d’azzardo coinvolga trasversalmente l’intera società e buon auspicio affinché la politica possa finalmente trovare strumenti per una seria regolamentazione del fenomeno.

15


$%#&'()*)+%#('+%(,# ! !"#$%&'()*+%$$,'-').'"/,*0'1%#'2)"&$,%&%'1,'34'50#0'*+%'1060'"7%&%'"7)$0').',.$%.80',/6%9.0'80*,"#%'"'#,7%##0' 1,':"8%'%'1060').;%86%&,%.<"',.'=,&*08*&,<,0.%'-'8$"$0'%#%$$0',.'=0.8,9#,0'=0/)."#%'.%#'>??@A'&,*0.B%&/"$0'.%#' >?CD'%'0&"'*+,"/"$0'1"#'8,.1"*0'E%#'F0.0'"'&,*06&,&%'#"'*"&,*"'1,'G88%880&%'*0.'1%#%9+%'",'H"70&,'5)::#,*,'%' "##"'3,*)&%<<"4'3".60#060#,8'#;+"',.$%&7,8$"$04' !

!!!!"#$%&%'!$#('$)!)!! !!!!!!!!!!*%((#$)!+',-.),&%#,%!! !

!"#$%!"&'((!"!"#$%&'(") )

!"#$%"&'( )"#*"+,'( -+( )'.( ,/**"( $-"( /0)/#%/+1"( 0-*()%"+'()/#0'+"*/2( !"#$%&$'($%)'')%&*)%+*((,-%.%+/"0$%+1"%23"4($%&*$% *&5"67$% +$&"% )44"44$/"% 4*)% )7+1"% 37% &$0$% 5"/% /"4(*(3*/"%23"''$%+1"%7"6'*%)77*%&*%8%4()($%0)($-%% 9)#$/)/"%5"/%:/"4+*)%"%5"/%*%;/"4+*)7*%8%37%$7$/"-% .<%37%+$&5*($%+$&5'"44$=%+1"%45"/$%0*%)44$'#"/"%7"'% &*6'*$/"%0"*%&$0*-%>%23"4($%0"0*+$%(3(($%*'%&*$%("&5$?% 0)%23)70$%@)++*$%5)/("%0"'')%A*37()%4$7$%)70)($%*7% )45"(()(*#)% 0)'% &*$% ')#$/$% 0*% ;)7+)/*$% "=% 0"#$% )&B &"(("/'$=%(/)4+3/$%37%5$<%)7+1"%')%&*)%@)&*6'*)=%+1"% +$&3723"% &*%1)%)55$66*)($% "% &*% )55$66*)% *7% 23"B 4($%5"/+$/4$=%+$70*#*4$%+$7%')%&$6'*"%@*7%0)''<*7*C*$-%% D'% 5"/*$0$% +1"% 4(*)&$% )((/)#"/4)70$% 8% @$/4"% (/)% *% 5*E% +$&5'*+)(*% 0)'% 0$5$63"//)% "0% )#"/"% 37% /3$'$% 0*% /"45$74);*'*(,% *7% 23"4(*% &$&"7(*% /*+1*"0"% 37% *&5"B 67$%($()'"-%F3'%()#$'$%&"(($%(3(()%')%&*)%0*45$7*;*'*(,-% G$&"% )44"44$/"% &*% 5$/($% 0*"(/$% *'% &*$% ;)6)6'*$% 0*% "45"/*"7C"=%')%&*)%4($/*)=%')%0"("/&*7)C*$7"%"%')%#$B '$7(,=% ')% &*)% *45*/)C*$7"% )'% H)76"'$=% *'% +$/)66*$% 0*% +/"0"/"%+1"%*'%&$70$%53I%"44"/"%&*6'*$/"%"%+1"%(3((*% 4*)&$%+1*)&)(*%)%@)/"%')%7$4(/)%5)/("-% 3'&/(4"%()/#5/)%$'(*"(5#%0%(6"5/+,'(*."00/00'#/7( G$&"% 0"(($=% 23"4(*% 4$7$% )77*% 0*@@*+*'*% "% *% 4$'0*% 0)% *7#"4(*/"% *7% 73$#"% /")'*CC)C*$7*% 7$7% +*% 4$7$-% G$7% *'% 4*70)+$%1$%+$70*#*4$%')%7"+"44*(,%0*%5/"4()/"%%5)/(*B +$')/"% )(("7C*$7"% )''"% &)73("7C*$7*% $/0*7)/*"=% )'')% /*6"7"/)C*$7"%3/;)7)%0"'')%7$4(/)%;"'')%+*((,-% J3)70$%4$7$%0*#"7()($%)44"44$/"%*'%G$&37"%"/)% $/&)*% 23)4*% 5/*#$% 0*% 423)0/"% 5"/% ')% &)73("7C*$7"% $/0*7)/*"% 0*% &$'(*% 4"(($/*% K*'% #"/0"% "/)% (3(($% 0"'"6)($% )''"% +$$5"/)(*#"=% '"% 4(/)0"% )''"% 4$+*"(,% +1"% #*7+$7$% 6'*%)55)'(*%0"''"%&)73("7C*$7*=%"(+L-% 3'&/(4"%(#%0)'0$'("(8-/0$"(0%$-"1%'+/7( D7% 23"4(*% &"4*% );;*)&$% 23)4*% (/*5'*+)($% *'% 73&"/$% 0*%$5"/)*%5"/%')%&)73("7C*$7"%"%);;*)&$%*7+/"&"7B !"# !

()($%3'("/*$/&"7("%'"%/*4$/4"%3&)7"%6/)C*"%)%37)%4"B /*"%0*%*7*C*)(*#"%+$7%0*#"/4"%/")'(,%0"'%("//*($/*$-% >;;*)&$=% 5"/% "4"&5*$=% @)(($% 37% )++$/0$% +$7% *'% G";4% KG"7(/$% ;/"4+*)7$% 4$'*0)/*"(,L% 0*% F-% M$'$% 5"/% 5"/&"(("/"%37<%"45"/*"7C)%')#$/)(*#)%)%0"''"%5"/4$7"% +1"%1)77$%)#3($%5/$;'"&*%0*%($44*+$0*5"70"7C)-%>;B ;*)&$%)7+1"%)3&"7()($%*%')#$/)($/*%4$+*)'&"7("%3(*'*% 5"/% 4*4("&)/"% ')% +)/("''$7*4(*+)% #"/(*+)'"?% 37<% $5"/)B C*$7"%)%+$4($%C"/$%5"/%*'%G$&37"=%#*4($%+1"%4*%(/)(()% 0*%+)44*7("6/)(*=%+1"%+$4N%7$7%"4+$7$%0)'%&$70$%0"'% ')#$/$-% O"6'*% 3'(*&*% 6*$/7*=% 5$*=% );;*)&$% 4$(($4+/*(($% 37%)++$/0$%+$7%*'%&)6*4(/)($%0*%4$/#"6'*)7C)%"%+$7%'"% 03"%0*/"((/*+*% 0"''"% +)/+"/*% +*(()0*7"% 5"/% 0"4(*7)/"%)'B +37*% 0"("73(*% )% @*7"% 5"7)% )% ')#$/*% 0*% 53;;'*+)% 3(*'*(,% +$&"% ')% 53'*C*)%0"6'*% "0*@*+*% 0)% ()6% "% 6/)@@*(*=%$553/"% 0"*%6*$+1*%7"*%5)/+1*%$%0"*%4$(($5)44*-%9<$;*"((*#$%8%0*% /"70"/"%')%7$4(/)%+*((,%5*E%53'*()=%$/0*7)()=%+$7%')%4"B 67)'"(*+)%$/*CC$7()'"%K'"%4(/*4+"%;*)7+1"%5"/%%("//)L%*7% ;3$7"%+$70*C*$7*-%% 9(5'&/()/+0%(,%(#%-05%#5%7( D70*45"74);*'"%%5"/%$(("7"/"%23"4(*%/*43'()(*%8%*'%+$7B (/*;3($%0*%(3((*%*%+$7+*(()0*7*%)%+3*%+1*"0*)&$%0*%4"67)B ')/+*%'"%+$4"%+1"%7$7%#)77$%K"%23*70*%37%6/)C*"%)''$% 45$/("''$%0"''"%>+'*%0*%F-%M$'$%+1"%+*%)*3()%*7%23"4($L%"% 0*%/*+1*)&)/"%0*/"(()&"7("%+1*%7$7%/*45"(()%'"%7$/&)'*%%


$%#&'()*)+%#('+%(,# ! "#$%&#!'(!)%*+(+#*,-.!-*)/#!&-!0(*$%&-!1)())-2!3455-5-! 6#"!5#""-!)%*5"(34(0)#!-!74#&!'#$"-'%!'(8840%!)/#!6%(! $#*#"-!4*!0#*0%!'(!(*0()4"#,,-9! !"#$%&#%'($)#*%#+)*),%#%**%#-&(".)//%0# :#"!#00#"#!6(;!+()(*(!-(!)(55-'(*(<!'-!=-",%!&%!06%"> 5#&&%! '#&&-! :%&(,(-! ?%)-&#! '(! @-*6%&(*%! 0-"A! -6#"5%! =%&5#! 6(;! %"#! #! 6%5"A! #"%$-"#! 6(;! 0#"+(,(9! B*%&5"#<! (*! )%&&-3%"-,(%*#!#!)%*'(+(0%*#!)%*!(&!C%=-*'-*5#!'#&> &-!?%)-&#!D%3#"5%!E%+#&&(<!-33(-=%!'#)(0%!'(!'%5-"#! $&(! -$#*5(! '(! -&)4*#! 3()()&#55#! (*! =%'%! )/#! 6%00-*%! "-$$(4*$#"#!-*)/#!!&4%$/(!!6%)%!!-))#00(3(&(!!(*!-45%<! )"#-*'%! 4*! )%*5-55%! 0#=6"#! 6(;! '("#55%! )%*! &-! )(55-> '(*-*,-9!:#"!(!3"#0)(-*(!0-"A!6(;!8-)(&#!6-"&-"#!)%*!$&(! -$#*5(!#'!(*(,(-"#!4*!(=6%"5-*5#!6#")%"0%!'(!'(-&%$%<! '(!0)-=3(%!'(!(*8%"=-,(%*(!F45(&(!6#"!#*5"-=3(G<!'(!0#> $*-&-,(%*(<!'(!)%*0($&(!9E%*!6"%6"(%!4*!H%33I!-&&J!(*> $&#0#<! *%*! 4*! 6%&(,(%55%! '(! 74-"5(#"#! =-! 4*-! 8($4"-!! 1$-"-*5#2! '#&! 5#""(5%"(%<! )/#! 06(#$-<! -0)%&5-<! )-6(0)#! #!74-*'%!K!*#)#00-"(%!0-!(*5#"+#*("#!(*!=%'%!8#"=%!

#!'#5#"=(*-5%9!E%*!0-"A!=-(!6%00(3(&#!-+#"#!4*!6%&(> ,(%55%! 6#"! %$*(! 05"-'-<! =-! +%$&(-=%! )(55-'(*(! 4*! 6%J! 6(;!-55#*5(!#!4*!6%J!6(;!6"#6-"-5(<!)/#!0-**%!'(!6%5#"! )%*5-"#! 04! 4*! )%"6%! '%! 6%&(,(-! ?%)-&#! )/#! K! +()(*%! &%"%<!)/#!6"#0('(-!(&!5#""(5%"(%!#!)/#!0-!(*5#"+#*("#!*#(! =%'(!-'#$4-5(9! B! 3"#0)(-*(! 0%*%! -88#,(%*-5(! -&&-! ?%)-&#! #! 64"#! &#! -&5"#! L%",#! '(! 6%&(,(-! %"=-(! *%*! &-! "(5#*$%*%! 6(;! &-! 0%"#&&-! =(*%"#<! -*,(! &#! )%&&-3%"-,(%*(! 0%*%! 0#=6"#! 6(;!8(55#!6#")/M!0%*%!%"=-(!*%5#!&#!)%*%0)#*,#!"#-&(! '#&!5#""(5%"(%!)/#!0%6"-55455%!$&(!-$#*5(!'(!+(-!N%*#$-> *(!6%00%*%!-+#"#9! O&5"%! 0($*(8()-5(+%! %3(#55(+%! )/#! )(! 0(-=%! '-5(! K! &J-=6&(-=#*5%!'#&&-!8-0#!8%"=-5(+-!*#&&#!0)4%&#<!(*0#> "#*'%!6"%$#55(!06#)(-&(!)%=#!&J#'4)-,(%*#!-&&#!&#$-&(> 5A! #! )%"0(! 6#"! 6"#+#*("#! (&! 8#*%=#*%! '#&&#! 5-$! #! 04(! '-**(! -=3(#*5-&(! #'! #)%*%=()(! '#$&(! -55(! +-*'-&()(! F)%*! (&! )%*5"(345(! '(! -&)4*(! #P! (=3"-55-5%"(G9! O(! Q"(5#"<! (*+#)#<! 6"%6%""#=%! 06-,(! '#'()-5(! (*! )4(! 6%00-*%! #06"(=#"#!&-!6"%6"(-!-"5#!*#&&-!6(#*-!&#$-&(5A9! 1#-"*#23"45#67#84*4#(4-%#(&#+&(&9# R%&5(!(!6"%$#55(!(*!)-*5(#"#!6#"!@9!:%&%!#!@-*6%&(*%! #! 06#"%! '(! #00#"#! %06(5-5%! *4%+-=#*5#! 04! 74#05#! 6-$(*#!74-*'%!#*5"#"-**%!-!"#$(=#9!S(!-*5()(6%!0%&%! )/#! 05(-=%! &-+%"-*'%! -&&-! )()&-3(&#! )/#! )%&&#$/#"A! @-*6%&(*%! )%*! &-! 6-""%))/(-! '(! @9! O*$#&-! #! (! 6&#00(! 0)%&-05()(!!'(!+(-!S#""%))/(%!F0#$4#*'%!(&!)%"0%!'#&&-! =#5"%6%&(5-*-G9!B&!*%05"%!(=6#$*%!6#"!"#*'#"#!5455-!&-! )(55A!6(;!+(+(3(&#!#!0()4"-!K!)%05-*5#9!S(!"()%"'%!)/#!&#! +%05"#! 0#$*-&-,(%*(! 0%*%! (=6%"5-*5(00(=#<! 74(*'(! +(! )/(#'%!'(!*%*!#0(5-"#!-!)%*5-55-"=(!-&&J(*'("(,,%.!! 0#$"#5#"(--00#00%"#=4)/#55(T)%=4*#93"#0)(-9(59!

! !

-%(#*,..)*'.)'# !

!"#$%&'()*("+&)!,)-&.&/)01#+0(22%#'&)%)3#+14(22%) ! !

!"#!"#$$"%&'(("$"%

U&(!45#*5(!'#&&-!R#5"%6%&(5-*%!0%*%!(*!-4=#*5%!#!74#05%!)/#!*%*!64V!)/#!8-")(!6(-)#"#9!:#"!"(06%*'#"#!6%0(5(> +-=#*5#!-!74#05%!(*5#"#00#!*#(!)%*8"%*5(!'#&!*4%+%!=#,,%!'(!)%&&#$-=#*5%<!)"#'(-=%!0(-!(=6%"5-*5#!6"#+#'#> "#!)%=%'(!6-")/#$$(!(*!6"%00(=(5A!'#&&#!05-,(%*(!=-$$(%"=#*5#!8"#74#*5-5#9!O&&-!05-,(%*#!'(!@9!:%&%!&-!6%00(3(> &(5A!'(!6-")/#$$(%!K!=%&5%!0%55%'(=#*0(%*-5-!"(06#55%!-!74-*5%!"()/(#05%!'-&&-!8"4(,(%*#9!O!74#05%!6"%6%0(5%!K! 05-5-!'-!-&)4*#!6-"5(!-+-*,-5-!&-!6"%6%05-!'(!'#'()-"#!-!6-")/#$$(%!&J-"#-!#0(05#*5#!5"-!&-!+(-!C(=-34#!#!$&(! W"5(!C%=4*-&(!%!4*-!6-"5#!'#&&-!+-05-!8-0)(-!+#"'#!-55($4-9!B&!5455%!*#&&J%55()-!'(!4*-!0%&4,(%*#!-*)/#!-&&-!0(54-> ,(%*#!)-%5()-!#!6#"()%&%0-<!-*)/#!6#"!(!"#0('#*5(!*#&&#!0)/(#"#!)(")%05-*5(<!)/#!0(!+#"(8()-!(*!,%*-!*#$&(!%"-"(!'(! #*5"-5-!#!'(!40)(5-!'#(!6&#00(!0)%&-05()(!0(54-5(!*#&&#!(==#'(-5#!+()(*-*,#!'#&&-!8#"=-5-!05#00-9!X4#05-!6"%6%05-! K!05-5-!-+-*,-5-!-*)/#!-&&J-00#00%"#!)%=6#5#*5#!L#'#"()%!R-*,%*(9! !"# !


Dal territorio

Che gioia vivere a Sanpolino a cura di S u o r M a ri a L u is a Sc a g lio n i e L a u r a D i P a l m a

Sanpolino è un quartiere un po’ bistrattato dai mass media: spesso le notizie diffuse da tv e da giornali locali sono solo negative. Eppure, viverci, dona tanta gioia, perché, pur essendo nato da poco, ricco di etnie e colori diversi, può già contare su una bella coesione al suo interno, una calda rete di solidarietà e la gioia di tanti bambini che giocano per le sue strade. Testimoni di questa bellezza sono una comunità di Suore Operaie che vive in quartiere e un diacono permanente, unica presenza religiosa, che non risparmia tempo ed energie per conoscere le famiglie, capire le necessità e intessere relazioni umane e di valori al suo interno. Certo che serve tanta pazienza, creatività e umanità per riuscire nell’intento. Ad esempio, quale ricetta si poteva inventare per far socializzare un quartiere multietnico, di neoformazione, con una grande ricchezza di bambini e ragazzi? Mescolate insieme un ingrediente antico, ma sempre valido, il palio delle contrade; un piatto gustoso come un torneo di calciobalilla umano; un amalgamante come rendere bella la propria via con festoni, nastri e bandierine. Condite il tutto con una spruzzata di allegria da condividere consumando insieme la pietanza al suono di musiche allettanti e simpatiche, magari mentre i bambini vengono abbelliti da una capace trucca-bimbi. Ed ecco garantita la buona riuscita del manicaretto! Questo è il Palio delle contrade ormai giunto alla sua terza edizione. E che dire della festa dei popoli? Altra ricetta gustosissima per valorizzare tradizioni, usi e costumi dei vari popoli e delle varie regioni d’Italia presenti nel quartiere, permettere una reciproca conoscenza, stima e apprezzamento.

18

Non servono né grandi strutture, né grandi mezzi: un parco, la chiusura di una strada in cui allestire gli stand, e tante suole delle scarpe per continuare ad attraversare il quartiere da una famiglia all’altra perché tutti possano essere coinvolti. La Messa dei popoli, con canti, danze e letture nelle varie lingue e tradizioni riempie una serata di gioia, armonia e serenità. E lo stesso si vive nella serata con intrattenimenti vari provenienti dai vari continenti. Sulla stessa lunghezza d’onda si svolgono le altre attività disseminate durante l’anno: il carnevale, la Via Crucis per le vie del quartiere, Santa Lucia che passa con il suo asinello per distribuire dolci a tutti i bambini (oltre duecento), le anguriate, le cacce al tesoro e i giochi per bambini, il canto alla stella abbinato al concorso presepi. Da tempo quindi sono proprio alcuni residenti particolarmente attivi che danno vita a queste iniziative, vere e proprie occasioni d’incontro e socializzazione. Questo è stato uno dei motivi che ha portato una quarantina di soci fondatori all’idea di costituirsi associazione. Lo scorso 17 gennaio, con l’apposizione della propria firma e l’ approvazione dello statuto, incarnante principi e valori di ispirazione cristiana, il folto gruppo ha così dato vita all’associazione “Sanpolino Oltre”, nata per promuovere cultura, socialità e solidarietà e gestire attività di rilevanza sociale tra Sanpolino e San Polo storico, in sintonia e in collaborazione con le tre parrocchie del territorio. Allora viva Sanpolino e tutti i suoi abitanti, che sanno dare una concreta dimostrazione di come sia bello vivere insieme se ognuno contribuisce alla coesione del quartiere!


Chiesa e società

Ben venga la trasparenza! di A n d r e a C u l e t t o fatti e la Guardia di Finanza ha accesso ad informazioni prima non disponibili. Durante l’ultima GMG, quando un giornalista lo ha interpellato in merito, così ha commentato l’agire del monsignore: bel favore che ha fatto alla Chiesa questo signore, no? Però bisogna riconoscere che questo signore ha agito male e la Chiesa gli deve dare la sanzione che merita. Ci sono casi di questo tipo. […] Però ci sono anche i santi, persone che darebbero la vita per la Chiesa in modo silenzioso. Questo Papa sembra incarda www.dagospia.it nare le speranze di quanti invocano un rinnovamento all’interno della chiesa. È insolito Sono ancora in corso le indagini per far luce sulla tuttavia il modo con cui tali mutamenti stanno avvevicenda in cui è coinvolto mons. Scarano, ex funzionendo, o meglio, lo è per lo stile a cui ci siamo abinario dell’APSA, l’ente contabile della Santa Sede. tuati in questi tempi, ma non lo è se lo si legge in Al di là della cronaca dei fatti, con queste righe ci si un’ottica puramente evangelica. vuole soffermare su alcune riflessioni circa i persoPurtroppo i media di sovente descrivono il nuovo naggi coinvolti. Papa come un eroe che, dopo anni di dichiarazioni Non è la prima volta che un sacerdote si rende politically correct, finalmente punisce i cattivi e aiuta i protagonista di loschi traffici in campo economico – a buoni. In realtà questa è una visione distorta di queldire il vero il monsignore non è stato ancora giudicalo che Francesco sta facendo. Ha preso atto che se to, quindi lo si può definire al massimo indagato – o la Chiesa vuole essere testimone credibile, la coedi azioni poco coerenti con il messaggio cristiano. renza con il messaggio evangelico e l’onestà sono Basta pensare al noto mons. Marcinkus e al suo due atteggiamenti fondamentali. La verità vi farà licontrasto con il futuro Giovanni Paolo I per la vendita beri diceva Gesù ai suoi discepoli. Nella Bibbia si del Banco Cattolico del Veneto. In seguito a questi trova anche scritto che la misericordia abbia sempre eventi ci si potrebbe chiedere se sia proprio necesla meglio nel giudizio. Questo è quanto sta realmensario che siano dei sacerdoti ad occuparsi di tali te avvenendo, il Papa non ha timore a riconoscere questioni. In fin dei conti il mandato che Cristo ha che dove c’è un torto si debba essere onesti e sia conferito loro è decisamente un altro: il servizio del necessaria una riparazione, però non dimentica che Dio trino e non del Dio quattrino. Fortunatamente si chi sbaglia è sempre un uomo anch’egli bisognoso di sta iniziando ad accorgersi di questa incongruenza e misericordia. a riconoscere che nel laicato ci sono persone altretSarebbe troppo semplicistico descrivere queste tanto valide a cui affidare questo genere di incomdue figure come un sacerdote santo ed uno corrotto. benze. Ne è un esempio il nuovo economo della Nessuno può sapere perché mons. Scarano abbia nostra diocesi. fatto determinate azioni. Tutti però possono imparare Un’altra figura coinvolta è quella di papa Francea convertirsi per diventare le persone sante citate dal sco, grazie infatti alle sue nuove norme sulla traspaPapa. renza è stato possibile venire a conoscenza di questi 19


Genitori e figli

Philomena, ovvero quando il perdono e' meglio della verità di B e p p e P a si n i Ho visto il bellissimo film di Stephen Frears che racconta la storia struggente e coraggiosa di Philomena. Se non lo avete ancora visto non leggete questo articolo (ma andate a vedere il film!). La storia si può leggere a mio parere a più livelli: come una operazione di ricerca storica, come ri-costruzione sociale dell’identità, come una indagine sul complesso rapporto tra perdono e giustizia, come memoria famigliare. Philomena è una anziana signora ottantenne che consapevole di avere ancora pochi anni di vita, decide di ritrovare il figlio che le fu sottratto e poi venduto ad una coppia benestante, quando aveva tre anni in un convento di suore nel quale era stata rinchiusa allora ventenne, a causa di una gravidanza...irregolare, ossia fuori dal matrimonio. Il dramma si svolse nell’Irlanda fondamentalista degli anni ‘50 e ‘60, dove moltissime (si calcola più di trentamila) donne e ragazze madri, alcune quattordicenni, vennero letteralmente segregate nelle cosiddette case Magdaleine, ossia conventi lager, e costrette a subire angherie e umiliazioni di ogni sorta per espiare la "loro colpa". I fatti di cui parla il film sono realmente e tragicamente accaduti e svoltisi nel monastero di Rosscrea nella regione Irlandese del Munster. Se ne trova un’ampia documentazione corredata da testimonianze, ad esempio, a questo link: http://giacintobutindaro.org/tag/sex-in-a-coldclimate/(sesso in un clima freddo). Philomena va alla ricerca del figlio che ha perduto tanti anni prima, scopre che è morto di aids, che non ha mai smesso di pensare a lei e che ha voluto essere sepolto proprio nel convento dove le venne strappato ancora bambino tanti anni prima. Quando Philomena scopre tutto questo anche grazie all’aiuto di un giornalista scrittore che la accompagna in questo toccante viaggio nella sua memoria famigliare, e si trova a tu per tu con l’omertà imbarazzata delle suore che negano l’evidenza dei crimini commessi dopo aver nascosto la compromettente documentazione, preferisce perdonarle che sapere la verità e quindi accusarle. Perchè lo fa? Questo perdono non

mi convince e azzardo una interpretazione. Accusare le suore di aver perpetrato ai suoi danni un crimine orribile avrebbe comportato per Philomena perdere affettivamente per sempre l’unica famiglia che si occupò di lei dopo che quella biologica la ripudiò. Meglio dunque sentirsi ancora la disgraziata ragazzina che doveva espiare per tutta la vita il suo errore e perdonare. Il film propone una immagine di religiose crudeli che senza alcuna pietà angariavano sadicamente le ragazze madri che vivevano con loro. In realtà, come ben documentato da numerose fonti storiche, le religiose si limitavano ad eseguire ordini e direttive. Tutto ciò infatti non avrebbe potuto avvenire senza l’approvazione delle gerarchie sia ecclesiastiche che politiche del tempo che per evitare di rinfocolare ulteriormente il già difficile rapporto tra cattolici e protestanti insabbiavano in questo modo situazioni diciamo così... incresciose. Il prezzo che Philomena paga per non sapere o vedere la verità è il perdono. Ma si può davvero chiamare così? Quante, come Philomena hanno pagato questo prezzo e quante madri e figli si stanno ancora oggi cercando? E allargando lo sguardo ad una prospettiva più ampia: cosa significa in termini laici perdonare? Quali le condizioni per una riconciliazione tra vittime e persecutori? Una ricostruzione degli eventi, delle cause, dei responsabili può favorire il perdono o ne è addirittura imprescindibile? Qual è il ruolo della voce e testimonianza delle vittime in un processo di riconciliazione?


La cultura

Per sentito dire… di E r n e st o P a r o li E’ IL CINEMA, BELLEZZA “Questa ragazza è l’uomo che fa per lei!” Harrison Ford-Melanie Griffith, in Una donna in carriera 1988

Carlo Cassola – LA RAGAZZA DI BUBE - Mondadori All’indomani della Liberazione in un piccolo paese della Val d’Elsa, Mara conosce il partigiano Bube, eroe della Resistenza, e se ne innamora. Questi ha commesso un delitto e, dopo un periodo alla macchia, viene catturato e condannato a quattordici anni di carcere. Mara, maturata proprio grazie alla forza del sentimento per Bube e divenuta ormai donna, decide di aspettare l’amato con animo fedele e ostinato. Con questo romanzo - pubblicato nel 1960 e seguito nel 1963 da una celebre versione cinematografica interpretata da Claudia Cardinale - Cassola si aggiudica il premio Strega e raggiunge il successo anche internazionale. Grande classico della letteratura del dopoguerra.

Magda Szabò - DITELO A SOFIA - Salani "Ditelo a Sofia" sono le ultime parole di suo padre morto d’infarto, un’ossessione "Ditelo a Sofia"; ma cosa? Il desiderio di conoscere l’ultimo messaggio del padre la spinge sulle tracce dell’unico presente in quel momento: il signor Pongráz, tremendo usciere della sua scuola. L’uomo nasconde, dietro la rabbia, un doloroso segreto. Sofia ha12 anni, mediocre scolara, vede il mondo e vede gli errori degli adulti, ma non giudica e cerca qualcuno che le voglia bene per quello che è. Insieme, l’anziano e la bambina troppo sensibile, cercheranno risposta alla loro silenziosa domanda d’amore.

Samuele Bersani - NUVOLA NUMERO NOVE - CD E’ uno dei più bravi – il più bravo? - cantautori italiani, oggi, Bersani arriva con un disco bello e leggero, dall’aria quasi scanzonata, ispirato anche alle dinamiche della sua sfera privata, ma non privo della solita lucida e spietata satira sul nostro paese, Album molto bello non solo per l’insolita chiarezza verbale, ma anche per la serenità di cui sono pieni i testi e la raffinata pacatezza, alternata alla solarità, delle scelte musicali. Dedicato a Lucio Dalla suo scopritore.

IL SUD È NIENTE - film di Fabio Mollo - 2013 al cinema Reggio Calabria. Grazia 17 anni introversa e scontrosa, non riesce ad avere un dialogo col padre. Non ha più visto suo fratello emigrato in Germania. Suo padre le ha detto che è morto. Ma lei che se lo è visto accanto in una immersione notturna, lo cerca perché cerca risposte in questa terra di silenzi e chiusure. Tra realismo e magia, linearità e evanescenza, è un film che punta sul dato fisico piuttosto che sulle parole, sempre smozzicate, rabbiose, sussurrate, incapaci di restituire una verità nascosta dall’omertà di una terra uccisa a colpi di silenzi e complicità. Grazia troverà le risposte e insieme la forza di crescere.

21


I colori della nostra società

Attacco alle donne o alle istituzioni? di C e n t i n a B a z z a n a Forse l’on. Cécile Kyenge, scelta da Letta come ministro per l’integrazione, non si aspettava le offese che le sono piovute addosso a causa della sua pelle nera. Forse invece durante la sua attività politica a Modena aveva già affrontato problemi di convivenza con persone poco educate e ignoranti che spesso per le loro dichiarazioni mi fanno vergognare di essere italiana! Alcuni esponenti della Lega (Boso e Borghezio) l’hanno subito attaccata e a loro si è aggiunta Forza Nuova e poi ancora Calderoli e Bonanno che l’hanno definita rispettivamente un orango e un inutile soprammobile di ebano. Ancor più grave quanto detto dalla consigliera Velandro che ha chiesto come mai non l’avessero ancora stuprata… Probabilmente si tende a screditare la persona per impedirne l’azione politica: la legge sullo ius soli, che era comunque nel programma del Pd, e l’abolizione del reato di clandestinità. Tuttavia i metodi usati sono tra i più beceri, vedi la gazzarra esplosa proprio a Brescia e il lancio di banane negli incontri pubblici segnalati opportunamente dalla Padania giorno per giorno! La ministra ha minimizzato e risposto in modo pacato per vari mesi, ma ultimamente ha definito razzista questa campagna e ha chiesto il rispetto delle Istituzioni. Ma i suoi detrattori hanno reagito con questa battuta: ”Noi non siamo razzisti, è lei che è negra”; battuta che si commenta da sola. Un’altra donna che fin dalla sua elezione a Presidente della Camera è stata salutata con offese pornografiche su Facebook e critiche sui quotidiani di destra, è Laura Boldrini. Tutto questo, dopo una discesa a Roma di Casaleggio e Grillo, è sfociato nella richiesta di dimissioni e assalti in aula per aver imposto la votazione del decreto Imu-Bankitalia entro il termine fissato, pena la decadenza dello stesso. Non entro nel merito della decisione presa, ma gli atti che ne sono seguiti sono inaccettabili in un parlamento democratico: occupazioni, assalti, impedimento al voto, accuse grevi, offese… Ma non bastava, un post di Grillo scatenava i più bassi istinti contro la Presidente: la parola più usata è stata stupro, seguita da un crescendo di violenze e sconcez22

ze irripetibili. Solo dopo molte ore le offese sono state tolte, ma nessuno si è scusato (almeno Calderoli lo aveva fatto con la Kyenge..). Le azioni politiche si possono criticare , ma non mi risulta che precedenti ministri o presidenti siano stati attaccati in quanto uomini! Approfondendo un po’ si scopre che il 90% delle aggressioni in Rete ha come bersaglio le donne: non importa cosa fai, quanti anni hai, perché sei in Rete; se sei donna scatta la molestia violenta e indicibile da parte di uomini che, credendosi protetti dall’anonimato o comunque dal Web, sfogano la loro rabbia contro la libertà femminile, esprimendo sentimenti che ormai nella società sono tabù. Infatti le più tartassate sono giornaliste, blogger, donne di successo e tante giovanissime indifese. Questo fenomeno è così diffuso che ormai c’è la tendenza delle donne a fuggire dal Web per proteggere la propria vita, rinunciando così a un potente mezzo di espressione. Ritornando ai grillini, si sono difesi parlando di “simpatica ironia” (Crimi ha così definito il post), ma soprattutto si sono offesi per le accuse di fascismo lanciate da alcuni giornalisti: qualcuno ha risposto bruciando un libro di Augias, evocando così roghi di nefasta memoria. Se questo è il nuovo che avanza… Resta da decidere se gli attacchi sono rivolti alle donne in quanto donne, senza curarsi che rappresentino un’Istituzione o proprio per ciò che rappresentano e perché sono giunte a rappresentarlo. In tutti i casi sono fatti gravi da non sottovalutare.


La cultura “LA POESIA E’ L’ UNICA PROVA CONCRETA DELL’ ESISTENZA DELL’ UOMO” Luis Cordoza y Aragòn poeta di La Antigua - Guatemala

Il topo di biblioteca di E r n e st o P a r o li

La città mi ha insegnato infinite paure: la folla, una strada mi han fatto tremare, un pensiero talvolta, spiato su un viso. Sento ancora negli occhi la luce beffarda dei lampioni a migliaia sul gran scalpiccio. … Cesare Pavese, da I mari del sud in Lavorare stanca, Einaudi

PECORE NUVOLE E UN CALABRONE Siamo in Inghilterra in un mattino di novembre. Ma cosa ci fanno tutte quelle pecore lanose e bianche all’interno di uno dei più prestigiosi college di Oxford dove si sta per tenere una conferenza? L’aula è gremita di persone e tutti attendono con pazienza che il discorso abbia inizio. Continuano ad entrare, le pecore, una dietro l’altra e riempiono gli spazi vuoti. Sono guidate da un giovane economista italiano, Filippo Cantirami, il quale, come se nulla fosse, ignorando i belati, prende posto e inizia il suo discorso sulla crisi dei mercati. La stravagante situazione crea un certo scompiglio, ma ben presto le argomentazioni del giovane economista assumono una tale preponderanza presso quell’uditorio di esperti, che le pecore vengono ignorate. La conferenza è un successone. Ma la notizia ovviamente arriva anche a Milano ed i genitori di Filippo vengono colti da una crisi di panico che farà cadere tutta la famiglia dalle nuvole, quelle nuvole vaporose, di zucchero filato, della stessa consistenza delle pecore. Cosa sta succedendo al loro figlio? Erano infatti convinti che Filippo, bocconiano promettente, fosse una persona equilibrata, un figlio modello di cui esser orgogliosi e un economista di talento, con davanti a sé un futuro luminoso. La persona che conoscevano studiava a Stanford, stava terminando un dottorato. Ma ora non c’è più, è sparito. Ciò che è certo è che Fil nasconde dei segreti. Chi è, per esempio, quel ragazzo misterioso con cui Filippo ha stretto un patto? Chi è veramente Filippo? Si dipana così una sorta di rocambolesca ricerca di quel figlio, di quel nipote, di quel fratello, di quel fidanzato tramite i racconti di come gli altri lo hanno vissuto, delle strade che l’hanno fatto allontanare, per capire chi hanno osservato, ma non hanno visto realmente crescere. Filippo è un personaggio stravagante che cerca se stesso nella confusione dei nostri giorni. E’ lui che con i suoi silenzi, con le sue scelte, apre gli occhi ai lettori circa la possibilità di scegliere strade nuove, percorsi inesplorati, di cercare una quotidianità scandita da ritmi differenti. L’autrice riflette sul concetto di tempo e sulla possibilità di rimettere tutto in discussione, di pensare ad un altro modo di vivere la propria esistenza. Ma soprattutto lancia un avvertimento a noi genitori, convinti di progettare il bene dei nostri figli ponendo loro davanti ipotesi di esistenze sicure, pianificando i loro studi in vista di prospettive di felicità professionali, smussando le inevitabili difficoltà e le delusioni con atteggiamenti iperprotettivi, come se la sconfitta non facesse parte del gioco della crescita, perché proiettiamo involontariamente sul figlio il nostro passato. Così facendo non ascoltiamo i nostri figli e Filippo ce lo ricorda “…Dovreste essere curiosi, voi genitori, molto curiosi dei vostri figli. Morire dalla voglia di vedere come diavolo andrà a finire. …siete così incontentabili. Sembra che conosciate già tutto. Non vi lasciate sorprendere. Peccato” perché cosa sai veramente di quello che pensa tuo figlio? Lieve, ironico e appassionante, questo romanzo ci pone di fronte a interrogativi oggi sempre più spesso disattesi, vivere il proprio tempo, cercare in sé la propria strada con i rischi, le delusioni e le conquiste che questo comporta.

Paola Mastrocola - NON SO NIENTE DI TE - Einaudi 23


$%&'()*%*+,-*,# !

!!!"#$%&'('!)*+,!%(!-#./%0%'! !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!0.((1!2.-344(%&1! ! "#!!"#$%&$''$()

!"#$%&'()#*+,#-./-0&#-$#1'20"/-3".(2#/&#4"56-'"#1"'# '"7-4-2.&'"#$&#824(-(69-2.":#$%&'()#*+;#824()#12."#6.# $-3-("#&#(&$"#1244-<-$-(=)#>.#1&'(-02$&'":#$&#.2'3&#?&#$&# @6.9-2."#/-#5&'&.(-'"#$%-.(&.5-<-$-(=#/"$$&#@2'3&#/-#!(&A (2# 40"$(&# /&$# 1212$2# 02.# -$# '"@"'"./63# -4(-(69-2.&$"# /"$#*;BC#DE6"$$2:#1"'#-.("./"'0-:#02$#E6&$"#5$-#-(&$-&.-# 1'"@"'-'2.2#$&#F"16<<$-0&#&$$&#32.&'0?-&GH#."$#02'42# /"$#("312:#I#(6((&7-&#1'"7&$4&#6.%-.("'1'"(&9-2."#"4A (".4-7&# 4"02./2# $&# E6&$"# $&# J@2'3&# '"16<<$-0&.&K# /"$$2#!(&(2#.2.#0231'"./"#42$(&.(2#-$#0&'&(("'"#"$"(A (-72:# "# .2.# "'"/-(&'-2# 023"# &77"''"<<"# -.# 6.&# 32A .&'0?-&:# /"$# 462# 8&12# D-$# L'"4-/".("# /"$$&# F"16<A <$-0&G:#<".4M#&.0?"#-$#0&'&(("'"#/"320'&(-02#/"$$&#F"A 16<<$-0&# 4("44&:# '&11'"4".(&(2# 424(&.9-&$3".("# /&$# 1'-.0-1-2#4"02./2#06-#J$&#427'&.-(=#&11&'(-"."#&$#12A 12$2:# 0?"# $&# "4"'0-(&# ."$$"# @2'3"# "# 02-# $-3-(-# 4(&<-$-(-# /&$$&#824(-(69-2."K#D&'()#*#824()G)#N%&'(-02$2#*+;:#024M# -.("'1'"(&(2:# 3"(("# &$# '-1&'2# (6((-# E6"-# 1'-.0M1-# 0?"# 4-&.2#-./-41".4&<-$-#&$$&#4('6((6'&#/-#6.2#!(&(2#/"32A 0'&(-02O#-#1'-.0M1-#/-#656&5$-&.9&:#/"$$&#$-<"'(=#1"'42A .&$"# D02.# -# $-3-(-# /-# 06-# &$$%&'()# *+G:# /-# $-<"'(=# /-# 1".A 4-"'2#"/#"41'"44-2.":#/-#$-<"'(=#"#656&5$-&.9&#."$#72A (2:# /-# $-<"'(=# /-# &4420-&9-2.":# "# &$('-# 0?"# 02.('-<6-A 402.2#&#/&'"#@2'3&#"#7-(&#&$$&#/"320'&9-&#.2.#124A 42.2:# /6.E6":# "44"'"# 255"((2# /-# '"7-4-2."# 024(-(6A 9-2.&$"#&-#4".4-#/"$$%&'()#*+,)#>.#(&$#32/2:#5'&9-"#&$$&# .2'3&#0?"#4(-&32#"4&3-.&./2:#/&$#1'20"/-3".(2#/-# '"7-4-2."#.2.#12('=#3&-#$"5-((-3&3".("#'-46$(&'"#6.&# @2'3&# /-# !(&(2# /-7"'4&# /&# E6"$$&# '"16<<$-0&.&:# 16'# 4"#'"4(&44"'2#@"'3-#-#1'-.0M1-#/"320'&(-0-:#"#."33"A

.2#6.&#F"16<<$-0&#1'-7&#/-# /"320'&9-&H# -.4233&:# $&# 824(-(69-2."# D024M# 023"# -.("'1'"(&(&# &.0?"# /&$$&# 82'("# 024(-(69-2.&$"G# 7&# 2$('"# $%"4-(2# /"$# '"@"'".A /63#-4(-(69-2.&$"#/-#06-#4-#I# /"((2:#"#/-4"5.&#6.2#!(&(2# $&# 06-# 7"4("# @2'3&$"# .2.# 16P# 1'"40-./"'"# /&$$&# 424(&.9&#/"320'&(-0&:#02.# (6((2# 0-P# 0?"# ."# /-40"./"# -.# ("'3-.-# /-# '-41"((2# /"-# 7&$2'-# @2./&3".(&$-# -./-0&(-# /&$$&# 8&'(&# 4("44&)# N&# 82'("# 024(-(69-2.&$"# ?&# &3A 1$-&(2# $2# 41"(('2# /"-# $-3-(-# &$# 1'20"442# /-# '"7-4-2.":# /-4(-.56"./2:#('&#$"#.2'3"#/"$$&#824(-(69-2.":#&$06.-# 1'-.0M1-# -.7-2$&<-$-# D(&$72$(&:# 42.2# $"# 4("44"#.2'A3"#&# /"@-.-'$-#024MG#0?"#.2.#12442.2:#-.#E6&.(2#(&$-:#"44"'"# 32/-@-0&(-)# L"'# @&'"# 6.# "4"31-2:# 42.2# /&# '-("."'4-# -.(&.5-<-$-#-#/-'-((-#"$".0&(-#/&5$-#&'(-02$-#*+#"#4"56".(-:# 46$$&# <&4"# /"$# /-4124(2# /"$$%&'()# Q# 0?"# /-0?-&'&# -.7-2$&<-$-# -# /-'-((-# /"$$%6232# J023"# 4-.52$2:# "# ."$$"# @2'3&9-2.-#420-&$-#27"#4-#"41$-0&#$&#46&#1"'42.&$-(=KH# 42.2:#-.@-.":#277-&3".("#-332/-@-0&<-$-#$"#.2'3"#"4A 1'"44"# /&-# 1'-3-# /2/-0-# &'(-02$-# /"$$&# 8&'(&:# /".23-A .&(-#J1'-.0M1-#@2./&3".(&$-K#1'21'-2#-.#'&5-2."#/"$#@&(A (2#0?"#'&11'"4".(&.2#$"#<&4-:#46$$"#E6&$-#-#824(-(6".(-# ?&..2# 024('6-(2# -$# .24('2# L&"4"# ."$# 4"02./2# /212A 56"''&)##

# #

5%16'!1((71//3#0'8! !-&32#5-6.(-#&/#6.#16.(2#(&$"#/-#/"5'&/2:#0?"#1"'#@&'#1'"7&$"'"#$&#7"'-(=:#"#$&#$"5&$-(=:#6.#1'"4-/".("#/"$#!".&(2# /"7"#-312'4-#02.('2#$&#3&55-2'&.9&#/"$#462#6@@-0-2#/-#1'"4-/".9&)#R2.#4-#('&((&7&#/-#/-0?-&'&'"#02$1"72$"#2#-..20".A ("#6.#"S#1&'$&3".(&'":#3&#42$2#/-#024(-(6-'"#-$#!".&(2#1&'("#0-7-$"#&$#1'20"442#-.#06-#5$-#-316(&(-#42.2#.-".("3".2# 0?"# &0064&(-#/-#&7"'"#@&((2#4&$(&'"#6.#T27"'.2#"#/-#&7"'#3&./&(2#6.#L&"4"#&/#"$"9-2.-#&.(-0-1&("#1&5&./2#02.# 3-$-2.-# /-# "6'2# &$06.-# 4".&(2'-# 1"'0?U# 1&44&44"'2# /&# 6.2# 40?-"'&3".(2# &$$%&$('2)# V.2# /-# E6"-# 4".&(2'-# 02''2((-# ?&# 02.@"44&(2#"#1&(("55-&(2#$&#1".&#-.#/6"#&..-#"#3"992#/-#0&'0"'")#N&#/"0-4-2."#/"$#1'"4-/".("#/-#/-@"./"'"#-$#1'"4(-A 5-2#/"$#!".&(2#I#4(&(&#/&#E6&$06.2#02.("4(&(&#5'-/&./2#&$$2#40&./&$2#"#&$$%2@@"4&#/"$$"#-4(-(69-2.-#/"320'&(-0?")#W&# 023"XYX#!-&32#&''-7&(-#&$#'27"40-&3".(2#0231$"(2#/"-#7&$2'-Z#"#/"$$&#7"'-(=YXY##

!"# !


Il quartiere dei bambini

Dal Diario di bordo della Quinta C A cura delle b a m b i n e e b a m b i n i d e ll a V C – Sc u o l a P ri m a ri a S. M. B a m b i n a , S. P o lo Matteo, Sara, Nicola, Valentina, Silvia, Linda, Mourtada, Khadija, Francesco, Noemi, Lisa, Simone, Margherita, Laura, Andrea, Melinda, Hasnaa, Savera, Aeeni, Giorgio e la Maestra Elena Ferrari

13 Dicembre 2013. Caro Diario, questi ultimi due mesi sono stati molto belli e ricchi di attività. il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, siamo andati a visitare il Giornale di Brescia. Arrivati a scuola eravamo tutti eccitati all’idea di vedere al lavoro dei veri giornalisti; quindi ci siamo avviati allegramente, ma in fila, verso la stazione della Metropolitana. Giunti alla Sede del Giornale, siamo entrati salendo un’ampia e bella scalinata. All’ingresso abbiamo notato un grande macchinario “antico”, che era usato un tempo per stampare il giornale: una Lynotipe a piombo. Poco dopo un giornalista ci ha guidato facendoci vedere un ampio locale, con molte scrivanie, alle quali lavorano i giornalisti che si occupano dei vari tipi di cronaca: nera, bianca, economica, sportiva… In realtà ci siamo meravigliati, perché la redazione era quasi vuota, ma d’altra parte l’attività del Giornale diventa più frenetica nel tardo pomeriggio e a sera, quando si avvicina la notte e quindi l’ora in cui deve andare in stampa il giornale; poi la mattina molti giornalisti sono fuori, a “caccia” di notizie. Verso mezzogiorno siamo rientrati a scuola, felici per la bella mattinata trascorsa. Il 20 dicembre siamo andati a visitare la scuola secondaria Tovini, al piano superiore. Appena saliti ci ha accolto la vicepreside professoressa Cristina Fontana, che con simpatia e gentilezza ci ha accompagnato a visitare molte aule: il laboratorio di ar-

te, arricchito dai lavori fatti dai compagni più grandi; l’aula di informatica con tanti computer moderni; quella dedicata interamente al Progetto “Lifeskill”, cioè quella aula che “conduce i ragazzi sulla giusta via”; quella di musica zeppa di strumenti musicali e l’aula di scienze, appena ristrutturata, con il contributo dei genitori, piena di oggetti particolari: un corpo fatto di plastica che raffigura gli organi interni, microscopi, un barattolo con dentro una biscia conservata nell’ alcool… Alla fine siamo scesi e dopo alcuni giorni i compagni di prima media, con alcune professoresse, sono venuti da noi per fare tanti giochi linguistici, preparati da loro, molto divertenti: rebus, cruciverba, cerca parole… Alla fine per festeggiare il Natale che si avvicinava, abbiamo mangiato il pandoro. Tutto sommato siamo contenti di andare alla scuola secondaria, anche se, dopo 5 anni ci dispiace un po’ lasciare la nostra cara “vecchia” scuola. Il 21 dicembre, l’ultimo giorno prima delle vacanze, è stato fantastico, perché abbiamo invitato i nostri famigliari e preparato per loro un saggio musicale col flauto. Quando siamo rientrati a scuola, dopo le vacanze Natalizie, abbiamo affrontato nuovi lavori e in particolare, come ogni anno ci siamo preparati per la Giornata della Memoria, per ricordare la Shoah, ovvero lo sterminio degli Ebrei. Abbiamo letto racconti, poesie, testimonianze e illustrato il lavoro su grandi cartelloni, che diventano momento di condivisione e riflessione; quest’anno una poesia ci ha particolarmente commosso: “Scarpette rosse” scritta dalla poetessa Joyce Lussu; la poesia parla di un paio di scarpette rosse piccole, che spiccano sul mucchio di scarpe dei prigionieri entrati nelle camere a gas, sono le scarpette di un bambino, scarpette quasi nuove, perché il bambino non è sopravvissuto all’orrore; ognuno di noi ha anche realizzato una scarpetta col cartoncino rosso, come segno concreto della nostra partecipazione. La maestra Elena ci ha spiegato che ricordare è un dovere, per capire e per fare in modo che simili orrori non accadano più, perché la pace e l’accoglienza dipendono da ognuno di noi.

25


$%&#'())*'+)*+# #

###############

!"#$%&%'(%')"&*+,%&+-'' (",'.+,+!/0'",'.1(%!/0' !

!"#!"#$%&'"#$()"#*& &

"#$%&'($&!)(*+#!%&,-.!,.$+($#(#!)(!/.+0(! )#''#!*,1&'#! ).''23$4#$5(#! )(!6(#! 7(/#81.!.! )#''.!",1&'.!90(/#0(.!)(!6(#!:.00&,,-(&;!.%< %10.! =1.*+#! 80.6.! )(*+#$5#! %1>! )(6.$+#0.! 1$! &*+#,&'&! ($*&0/&$+#8('.! %.0! #',1$.! 4#< /(?'(.! ,-.! -#$$&! )(44(,&'+@! $.''2! #,,&/%#< ?$#0.!(!4(?'(!#''.!*,1&'.!%.0,-A!%0(6.!)(!/.5< 5(!%0&%0(!)(!+0#*%&0+&;!%.0,-A!).6&$&!#,,1< )(0.!#!4(?'(!%(B!%(,,&'(!&!$.&$#+(!&!*&%0#++1++&! %.0,-A! $&$! -#$$&! %#0.$+(! )#(! =1#'(! %&+.0! #6.0.! 1$! *1%%&0+&C! D'+0.+1++&! '#! )(*+#$5#! )(6.$+#! )(! 1$! ,-('&/.+0&! .! /.55&! %.0,&0< 0.$)&!1$#!*+0#)#!%0(6#!)(!/#0,(#%(.)(!($!#'< ,1$(!+0#++(!.!%0(6#!)(!#++0#6.0*#/.$+(!%0&+.++(!*1!1$#!6(#8('(< +@!%.0(,&'&*#C! E1.*+.!)(44(,&'+@!-#$$&!4#++&!./.0?.0.;!'&!*,&0*&!#$$&;! 0(,-(.*+.! )(! #(1+&! )#! #',1$.! 4#/(?'(.;! %0&%0(&! %.0! '2#,,&/%#?$#/.$+&!).(!4(?'(!#''.!*,1&'.C!F(,-(.*+.!0#,,&'< +.!)#''.!#**&,(#5(&$(!).'!%0&?.++&!G3'!=1#0+(.0.!,&/.!8.$.! ,&/1$.H! ,-.! -#$$&! ($)(6()1#+&! 1$#! 0(*%&*+#! +0#$*(+&0(#! $.''21+('(55&!).'!%1''/($&!0&**&!).'!9&'&I1*C!J$!?01%%.++&! )(! #1+(*+(! 6&'&$+#0(;! ?(@! (/%.?$#+(! $.'! $&0/#'.! *.06(5(&! =1&+()(#$&;!-#$$&!&44.0+&!'#!)(*%&$(8('(+@!%.0!'#!+10$#5(&$.! $.'!+0#*%&0+&!)(!1$#!).,($#!)(!8#/8($(!#'!/#++($&;!)#'!'1< $.)K!#'!6.$.0)K;!($+&0$&!#''.!L;!%0(/#!).''2($(5(&!).'!$&0/#< '.!*.06(5(&!=1&+()(#$&C!M?'(!#1+(*+(!*(!N!#??(1$+#!1$#!*(?$&< 0#! 6&'&$+#0(#! )(! "#$%&'($&! ,-.! &?$(! /#++($#! ,&$*.?$#! (! 8#/8($(!).''#!",1&'#!).''23$4#$5(#!#''.!/#.*+0.!.!#,,&/< %#?$#!=1.''(!).''#!*,1&'#!90(/#0(#!#''2.$+0#+#C! O.!4#/(?'(.!*&$&!/&'+&!0(,&$&*,.$+(!%.0!('!*.06(5(&!&44.0< +&!.!'2-#$$&!)(/&*+0#+&!%(B!6&'+.!($!/&)&!#$,-.!,&$,0.+&C! "(!)(,.6#!,-.!'#!0(*%&*+#!/.)(#$+.!('!9&'&I1*!N!1$#! 0(*%&*+#! +0#$*(+&0(#! ($! #++.*#! ).''#! 0.#'(55#5(&$.;! ($! %0(/#6.0#;! ).'! 9.)(81*! %0&%0(&! )#! "#$%&'($&! #''.! *,1&'.C! P.'!%0#+&!,-.!,&*+.??(#!('!+0#,,(#+&!).''#!/.+0&%&'(< +#$#!)#!"C!9&'&!#!"#$%&'($&;!.*(*+.!?(@!'#!+0#,,(#!)(!1$! *.$+(.0($&!/&'+&!1+('(55#+&!)#''#!?.$+.!%0&%0(&!%.0!#8< 80.6(#0.!('!+0#?(++&!+0#!(!)1.!=1#0+(.0(C!".$+(.0&!,-.!%.0>! N!=1#*(!*./%0.!($4#$?#+&!.!=1($)(!%0.**&,-N!(/%0#+(< ,#8('.C! O2#++0#6.0*#/.$+&! )(! 1$#! %.0(,&'&*#! 0&??(#! %(.$#!)2#,=1#!N!*+#+&!0(*&'+&!)#'!7&/1$.!/.)(#$+.!('! %&*(5(&$#/.$+&! )(! 1$! %&$+(,.''&! ($! 4.00&! ,-.! =1#$+&< /.$&!-#!.'(/($#+&!('!%.0(,&'&C!Q!,&/1$=1.!%0.6(*+#;!*(! *%.0#!%.0!'#!%0(/#6.0#;!'#!0.#'(55#5(&$.!)(!1$!6(#'.++&! %.)&$#8('.!.! ,(,'#8('.!,-.!4(#$,-.??.0@! '#! /.+0&%&'(< +#$#C!R!=1.*+&!6(#'.++&!*#0@!#%%1$+&!1+('(55#+&!)#'!*.0<

!"# !

!""!#$!%&'()!*# 6(5(&!).'!9.)(81*!,-.!'.!#**&,(#5(&$(!).'!%0&?.++&!G3'!=1#0< +(.0.!,&/.!8.$.!,&/1$.H!*+#$$&!%.$*#$)&!($*(./.!#''.! *,1&'.!.!#''2#**&,(#5(&$.!).(!?.$(+&0(C!M!=1.'!%1$+&!('!9.< )(81*!%&+0@!*&*+(+1(0.!('!*.06(5(&!).'!9&'&I1*!$.'!+0#*%&0+&! ).(!8#/8($(C! E1.*+#!#++.$5(&$.!$.'!0(,.0,#0.!0(*%&*+.!#(!8(*&?$(!,-.! '.!%.0*&$.!.!'.!4#/(?'(.!/#$(4.*+#$&;!*+#!#!)(/&*+0#0.!'#! ?0#$).! %&+.$5(#'(+@! )(! *&'()#0(.+@! ,-.! N! %0.*.$+.!*1'! $&< *+0&!+.00(+&0(&C! M$,-.!=1.*+.!#5(&$(!,&$+0(81(*,&$&!*.$5#!)188(&!#''#! ,&*+015(&$.!)(!,&.*(&$.!*&,(#'.;!,&/1$(+@;!($,'1*(&$.!.)! ($+.?0#5(&$.!)(!,1(!+#$+&!-#$$&!8(*&?$&!(!$&*+0(!=1#0+(.0(C! 9.0!=1.*+&!$&$!0($?0#5(.0./&!/#(!#!*144(,(.$5#!+1++(!,&'&< 0&! ,-.! /.++&$&! #! )(*%&*(5(&$.;! ($! /&)&! #**&'1+#/.$+.! 6&'&$+#0(&;!('!'&0&!+./%&!.!'.!'&0&!,#%#,(+@!0.$).$)&!%&*< *(8('(!#5(&$(!,-.!,0.#$&!G8.$!.**.0.H!%.0!*%.55&$(!)(!*&< ,(.+@! ,-.! 0(/#00.88.0&! #'+0(/.$+(! $.'! )(*#?(&! .! $.''2.*,'1*(&$.C!

*'#!""+!%%,-.#


!"#$%&'())*'#$+$"#$,()#-$%)+'(.$&/.$ &+2&+'%+$".)).'#'(+ %0(1#2+$ "3+4"(+5$ (($ .1(6(+2.$ 78#'+".$ !'(&+'1($1($(20#26(#$.$W(+,(2.66#5 1($ '.%("(.26#$ .$ %8.'#26#9$ 74:;;:$

(A$ FU$ S<PEB$ FJUG$ X$ UHIKJ presso il Centro Servizi Lascito Arvedi B.I.R.D. in via Carlo Manziana 2 a Presso la 4>@A>BC:D< di quartiere in ,><$ )>E><?B$ FGHI$ Sanpolino si terrà la premiazione della I° edizione 7C:A-$ JKJFKJLMMN9 si svolgerà la seconda edizione del del concorso letterario di scritture autobiografe e di ciclo di conversazioni con scrittori autobiografi dedicata esperienze di vita “RICORDI DI INFANZIA E GIOVINEZZA” alla alla scrittura di sé come cura, riscatto, speranza e animati presenza dell’Assessore ai Servizi Sociali Felice Scalvini. da letture espressive e commenti musicali a cura di giovani musicisti del nostro quartiere. La scrittura di sé L’evento è stato organizzato dal gruppo E.V.A. in in questa prospettiva, rappresenta una sfida all’oblio in collaborazione con i partner del progetto Cariplo ‘Il Quartiere quanto si fa memoria da ascoltare, conferisce dignità al come Bene Comune’: AUSER, ACLI, ANFFAS, UISP, Gruppo disagio, diviene riscatto sociale e antidoto all’isolamento. pensionati di S.Polo, Centro Diurno Cimabue, le parrocchie: E’ infatti udendo le storie di resilienza, ossia la capacità conversione di S.Paolo , S.Luigi, le Do Sante, S.Amgela Merici, degli esseri umani di reagire alle avversità e alle criticità Tule, Biblioteca di quartiere. Gli scritti in prima persona, riscattando risorse e trovando inaspettate energie, che inviati ad una giuria che li ha letti e discussi con attenzione la si apprende a propria volta. L’iniziativa che è inserita e passione negli scorsi mesi, sono tutti assai coinvolgenti. nel progetto Cariplo “Il quartiere come bene comune” Grazie alla scrittura di sé e alla rievocazione, le ha dunque una importante valenza sociale e culturale, storie delle persone comuni si collegano agli scenari è curata da Beppe Pasini e dal gruppo di lettura sociali e collettivi aiutando a comprenderne importanti “Silenzio…parla il libro!”. Tutti sono invitati a partecipare! trasformazioni legate ad esempio alla memoria contadina, all’organizzazione della famiglia rurale Ecco >A$ D<A:?O<P>B$ O:QA>$ <;;R?C<S:?C> che si negli anni 50 e 60, alle prime lotte sindacali, ai rituali di svolgeranno dalle h 20,30 sotto le accoglienti volte corteggiamento e di fidanzamento, alla scuola e ai processi della chiesina del Riscatto ad fiangolo della Biblioteca: di alfabetizzazione, all’urbanizzazione del nostro territorio.

8<=>?>9

T$FU$V<PEB$#??<$V<P><$0>P>?R$!*?$;<==B$>?O>:CPB5 T$FN$V<PEB$'B=<??<$&>S<$!#?<CBS><$O>$R?B$=CR;PB5 T$G$#;P>A:$$8<BAB$"<?E>AABCCB$$!#1N5

Vite forse piccole e sconosciute certo, ma che diventano straordinarie e uniche quando le si ascoltano cosicchè i ricordi di uno diventano memoria per tutti. Durante la premiazione alla quale tutti sono invitati è previsto un momento di rinfresco e convivialità. Vi aspettiamo numerosi!

IL QUARTIERE COME BENE COMUNE. Legami comunitari, cura sociale e vivibilità ambientale a San Polo e Sanpolino. (Progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo – Bando 2011 – ID 2011/1901)


!"#$%&"'#"()*+)'#$,-*+().(++#),/"#0).(++1(2/,#3*&.(0).(++() "(+#3*&.*4)5(6789:;<<9)2=>9<7? È il titolo di un bel saggio scritto da alcuni uomini, di diversa età, formazione e professione, che si interrogano sulla loro esperienza di cura: come padri, maestri di scuola, educatori, volontari in ospedale, formatori in ambito sportivo, tutti impegnati a contrastare la violenza maschile sulle donne. Come possiamo educare le nuove generazioni al rispetto e alla reciprocità nei rapporti fra donne e uomini se non dando esempi adulti di responsabilità nell’avere cura di sé, della vita del proprio corpo e della mente e degli altri che ci circondano. Possiamo ancora attribuire esclusivamente l’educazione ed il lavoro di cura che è fondamentale per le nostre esistenze alle donne, legandole a ruoli tradizionali nel privato? Sono alcune delle domande emerse nel corso di una affollata ed animata assemblea promossa dal Consultorio Familiare Onlus, nell’ambito delle iniziative per celebrare il 40^ anniversario di attivitಠe dal progetto “Il quartiere come bene comune”, discusse ed arricchite dalle relazioni di Barbara Mapelli e di Giacomo Mambriani. Nell’introduzione al tema della serata, lo psicoterapeuta Nicola Negretti riprende una riflessione contenuta in un libro di qualche anno fa, intitolato: “Il gesto di Ettore” (Bollati Boringhieri 2000) di Luigi Zoja, psicoanalista junghiano. Secondo l’autore, mentre per la donna l’esperienza della maternità è un dato naturale, strettamente connesso con la biologia, non così si può dire dell’esperienza della paternità per il maschio. Per via della lunga fase della gravidanza e dell’accudimento, la donna indugia molto tempo presso i fiffiigli e ciò determina in lei un primo embrione di consapevolezza del legame con la vita. Il maschio, invece, dominato dalla frenesia dell’istinto sessuale, solo successivamente arriva a riconoscere che il frutto del ventre è in una certa misura collegato con il suo intervento. Un po’ alla volta impara a sostare presso il ffi ifi g fi lio e a occuparsene. La paternità, tutto sommato, è per lui una conquista culturale. E tale amore responsabile verso la vita si struttura nel maschio attraverso l’imitazione e il confronto con la donna-madre.

All’origine, dunque, vi è il dialogo tra maschio e femmina, stimolato dalla iniziativa della donna. Ma poi questo dialogo primordiale va perso. Perché? Secondo Negretti, la ragione principale della fine del dialogo sia da ricercare in un dislivello di potere tra maschio e femmina, in una disparità, che nella storia coincide con l’assolutizzazione del maschile e la marginalizzazione del femminile. Riferendosi alla mitologia greca, la madre viene ridotta a una funzione ancillare. E il debito di riconoscenza, che la paternità deve alla donna e al suo rapporto con la vita, viene dimenticato e rimosso dalla scena pubblica. Un tale ostracismo della voce femminile ha strutturato e sostanziato per millenni la storia umana. E, se vogliamo constatare i segni di un reale cambiamento, dobbiamo, quasi a volo d’uccello, giungere al movimento femminista dei nostri tempi. E’ con esso che la parola delle donne riassume dignità e autorevolezza. E ora, nonostante incertezze e resistenze, essa reclama il proprio posto nella società e costituisce “segno di contraddizione”. Il dialogo tra maschio e femmina, interrotto da tempi immemorabili, sembra dunque ritornare, come testimoniano anche le esperienze dell’Associazione “Maschile plurale” di cui gli autori del volume fanno parte. Un dialogo che prefigura una comprensione più fluida dei ruoli, attraverso l’impegno maschile di dare spazio, nel lavoro di cura, a modalità tradizionalmente femminili, a dimensioni di accoglienza e di affettività, allo scambio dei propri vissuti soggettivi, che raramente i maschi praticano tra loro, mentre è da sempre lo stile comunicativo delle donne. Il dialogo tra maschile e femminile è ancora iniziale, elitario, e i maschi che si interrogano e si mettono in ascolto, non sono la maggioranza. Prevale, invece, nel mondo maschile, un diffuso senso di disagio, che sconfina nello smarrimento o, addirittura, in posizioni irrigidite, arrabbiate e vendicative. A Barbara Mapelli, docente di Pedagogia delle differenze di genere, gli autori e curatori del volume, tutti uomini, hanno chiesto la prefazione.


“Ragionare sulla cura insegna ad aprire le quinte su tutta la complessità delle relazioni fra i generi, ad assumere compiti, a scegliere percorsi. Insieme questa volta, donne e uomini, anche se in questo volume le esperienze ed i pensieri sono tutti maschili”. Proprio la cura, quella che per millenni è apparsa come la dotazione naturale delle donne, è stato il terreno più simbolico e drammatico della riflessione femminista sulle diversità come costruzioni culturali. La cura da destino femminile ha compiuto una parabola sensazionale per diventare negli ultimi Rapporti sullo sviluppo umano dell’Onu, una questione centrale delle democrazie (M. Nussbaum, 2002). Il bisogno di ricevere cura e la necessità di fornirla oggi vengono riconosciuti ed inclusi nei diritti di cittadinanza, si collocano all’intersezione di una serie di fenomeni che toccano innanzitutto, e forse prioritariamente, i rapporti tra uomini e donne e i ruoli e le responsabilità assegnati agli uni e alle altre, quindi problemi di equità di genere. Ma riguardano anche, proprio per questo, gli equilibri sociali complessivi, sia sul piano materiale che su quello della integrazione e della giustizia sociale. Ne consegue che sebbene si siano chiamati fuori per millenni, gli uomini sono estranei agli aspetti della cura ma non assenti, almeno in quanto fruitori. E gli autori del volume sono partiti da questa condizione ambivalente per rileggere la propria storia di uomini che hanno scelto professioni in cui sono al centro i temi della cura, delle relazioni pedagogiche di genere maschile nella scuola, in famiglia, nel territorio. Come è accaduto a Giacomo Mambriani che ha raccontato nel corso della serata la sua esperienza di educatore a contatto con ragazzi giovani, spesso segnati da difficili storie di vita, che gli chiedono continuamente di testimoniare – sfidare il suo essere presenza maschile. A partire dal suo essere un corpo maschile: “se vuoi sapere utilizzare la tua forza senza diventare rigido e autoritario, devi imparare ad accompagnare i gesti “forti” con segnali che ne sdrammatizzino il potenziale di minaccia e siano in grado di creare o rinsaldare le relazioni”. Un altro tema implicante per la relazione pedagogica fra uomini è la gestione della rabbia. Secondo l’autore, la difficoltà degli educatori nel gestire la rabbia dei ragazzi è legata alla difficoltà che in genere gli uomini hanno a riportare la rabbia all’emozione da cui ha avuto origine (paura, sofferenza, angoscia, ecc.). Per l’autore, essere riuscito a riconoscere e accogliere la sua rabbia è stato il modo per imparare con i ragazzi a sentire e nominare le loro emozioni, mettendole in gioco per una migliore qualità delle relazioni e anche per prevenire il ricorso alla violenza. Così pure il gioco, può creare nelle relazioni aperture difficilmente realizzabili altrimenti. Scrive Mambriani: “Ho l’impressione che lo spirito competitivo presenti nei giochi di oggi sottoponga i ragazzi ad una maggiore

dose di stress. Molti investono un sacco di energie per raggiungere il riconoscimento sociale che, quando non arriva, li lascia frustrati e con un forte senso di esclusione. In questo senso avere esempi maschili di come si può stare nella sconfitta senza sentirsi automaticamente dei perdenti, restituisce loro quella spensierata leggerezza dell’infanzia che altrimenti rischia di andare persa”. !"#$% ¹S. Deiana- M. M. Greco (a cura di), Trasformare il maschile nella cura, nell’educazione, nelle relazioni, Cittadella ed. 2012 ²L’iniziativa fa parte di un programma culturale dal titolo: “Le diversità. Mutamenti nelle soggettività e nelle relazioni umane del mondo globale” che il Consultorio Familiare Onlus propone alla cittadinanza, per l’anno 2013-2014, articolato su quattro temi: 1) Nuovi modelli di coppie e famiglie; 2)La violenza nei legami d’amore; 3) Invecchiamento e transizioni nell’età adulta; 4) Seconde generazioni e mondi diversi: cosa trasmettono le madri allefi figlie.


!"#$"%&'#%(!)*#('"+#,-.,/012#/2# 34,53,26#-32#4.4742#4/#/28-3-#9&23,-#:24.4; “Nell’ambito del progetto “IL QUARTIERE COME BENE COMUNE” (avviatosi lo scorso anno a cura di AUSER, Circolo ACLI S.POLO, UISP e ANFFAS), l’ANFFAS di Brescia avvierà nelle prossime settimane una ricerca rivolta alle famiglie con disabili che vivono a S.Polo e a S.Polino, finalizzata a capire, dalla loro voce diretta, se vi siano ostacoli a partecipare a ciò che nel Quartiere accade (la riunione in Parrocchia, l’assemblea pubblica sul trasporto, l’iniziativa di tempo libero, ecc.), e se tali ostacoli siano generati dalla disabilità de proprio figlio o del proprio parente”. Così iniziava l’articolo pubblicato nell’inserto di SanPoloPolis dello scorso anno. La ricerca è stata svolta, se ne sono analizzati i risultati e, soprattutto, per capire quali possano essere le azioni di miglioramento, giovedì 21 febbraio lì’ ANFFAS ha invitato le realtà del Q.re nella propria sede (Via Michelangelo 405) ad un incontro di riflessione e confronto. All’incontro hanno partecipato, oltre agli enti partner di progetto (Auser, ente capofila, UISP e Circolo ACLI di S.Polo), rappresentanti della Scuola (Ist.Comprensivo Est 1), di TULE (Libera Università Terza Età), di ENS (Ente Nazionale Sordomuti), della Cooperativa Sociale Elefanti Volanti, del Circolo AUSER “Amici del Parco”, dell’Associazione “Cascina Parco Gallo”, del Gruppo Volontari Brescia Tre (Parrocchia S. L. Gonzaga), del Comune di Brescia (Ass. to alla Mobilità).

<=>2#34,53,2# La ricerca è stata condotta attraverso interviste a persone e famiglie con disabilità. Alcuni dati: • 30 le interviste effettuate, di cui 18 con Familiari di persone disabili adulte, e 12 con Familiari di persone disabili minori; • 25 persone con disabilità intellettiva, 4 persone con disabilità sensoriale e 1 con disabilità motoria • 27 Famiglie sulle 30 intervistate risiedono nel Q.re; • La modalità che ci ha consentito di entrare in contatto con le famiglie è stato, in buona sostanza, il passaparola condotto tramite la rete delle realtà del Q.re; • Le interviste si sono svolte, tranne che in un caso, presso le abitazioni delle Famiglie, e sono state condotte sulla base di una traccia di intervista che ha lasciato spazio alla libertà di opinione ed espressione alle Famiglie.

?=#"#3410/@2@4#A#B2@4#2@@514C# • la partecipazione viene percepita come difficoltosa e talvolta preclusa dalle modalità di organizzazione delle iniziative (accessibilità, orari, modalità di comunicazione elinguaggio); • le famiglie si “auto-escludono”: l’ostacolo principale diventa la consapevolezza di “non potere”; • per molte famiglie la partecipazione verrebbe agevolata se un’iniziativa prevedesse delle persone preposte al “babysitteraggio”. Al contempo, soprattutto per le famiglie con disabili adulti, si sottolinea la necessità che il sostegno sia gestito da persone “qualificate”, in grado di sapere affrontare efficacemente le problematiche dei figli.

B2@4#4.2@@514C • Differenza tra le interviste a famiglie con minori o adulti disabili: le prime sono più propositive, più “attive” dal punto di vista delle relazioni e della partecipazione, le seconde appaiono generalmente più scoraggiate, affaticate, come “arrese” alla propria condizione; •“annullamento” della dimensione sociale (cittadini) e personale degli intervistati. La naturale tendenza che spesso abbiamo riscontrato nei colloqui è che si sia dovuto riportare l’attenzione sullo scopo dell’intervista, mentre invece (soprattutto con le Madri) tendevano a narrare le difficoltà del figlio/figlia con disabilità, a raccontarsi attraverso di loro, mettendo in secondo piano la propria vita e le proprie relazioni.

%/@35#4.D-3E274-.4C# • Le informazioni su ciò che viene organizzato nel quartiere o nella città non appaiono come il problema primario in relazione alla partecipazione, tuttavia la maggior parte degli intervistati non le ritiene esaurienti. In alcuni casi le famiglie si ritengono informate perché vogliono esserlo e non perché le comunicazioni siano efficaci di per sé; • E’ emerso come per gli abitanti di Sanpolino il veicolo delle informazioni sia rappresentato dalle Suore Operaie, per gli abitanti della Torre Cimabue da Casa delle Associazioni e in generale dalla Parrocchia e dall’Oratorio

F=#"/#/28-3-#,G5#,4#21H5@@2# Partendo dai dati raccolti, si apre ora una fase nuova: pensare ai modi per rimuovere gli ostacoli alla partecipazione e rendere la vita del Q.re accessibile a tutte e a tutti. Facile a dirsi, perché non c’è nulla di più semplice e naturale se non il pensare che tutti (e questo che vuol dire davvero pensare a tutti, indipendentemente dalle condizioni personali e sociali) possano, se vogliono, partecipare alla vita pubblica del Q.re. Complicato e difficile a farsi, perché gli ostacoli maggiori, spesso così grandi da apparire insormontabili, non sono soltanto quelli che nascono dai pregiudizi, ma anche dall’indifferenza. Il lavoro che ci aspetta quindi è dare corpo e sostanza al tema della ACCESSIBILITA’, ponendosi un piccolo, ma decisivo obiettivo: iniziare a ridurre, anche se di poco, anche se di pochissimo, la distanza che oggi spesso c’è tra chi organizza (un’attività, un progetto, una riunione, uno spettacolo, ecc.) e chi non può, per diversi motivi, parteciparvi. Non ci si aspetta che di colpo il Q.re diventi completamente e totalmente accessibile e fruibile (magari!). Ci aspettiamo (ecco il piccolo/grande obiettivo) che a partire da una barriera che viene abbattuta, da un sostegno alle famiglie con disabili per dare loro la possibilità di partecipare con serenità ad una iniziativa, da un aiuto per fruire di una comunicazione accessibile, si possa iniziare a far crescere, nel Q.re, una mentalità diversa, una mentalità inclusiva. Qualcuno poco fa, in televisione, ha detto che un mondo di uguali sarebbe di una noia mortale. Se ci pensiamo è vero, perché ciascuno di noi è diverso da ogni altra persona al Mondo. Il lavoro che ci aspetta, disabili e non disabili, è evitare che le differenze che rendono gli esseri umani unici e irripetibili diventino motivo di esclusione, di separazione, di discriminazione. Buon lavoro quindi.


!"#$#%&'(&)%#*%+&,#-)'$.-!'&"/&,-0& 1"11'2&&3$456787&.9:;7547< Lo scorso 7 dicembre c’è stato il secondo momento di “abbellimento” di Corso Bazoli a Sanpolino. Il primo era stato un mese prima, il 9 novembre ma era stato caratterizzato da una copiosa pioggia che aveva rovinato la giornata così in dicembre si è portato a termine un’altra parte del lavoro. Il sabato di sant’Ambrogio ha regalato uno splendido sole che ha riscaldato il folto gruppo di partecipanti alla piantumazione. Tra loro si poteva notare la presenza di abitanti del quartiere di ogni età e anche di ogni origine, così che ci si poteva definire “multietnici e intergenerazionali”. Oltre ai rappresentanti delle associazioni del Progetto “Il quartiere come bene comune. Legami comunitari, cura sociale e vivibilità ambientale a S. Polo e Sanpolino”: AUSER, ACLI S. POLO, ANFFAS E UISP hanno impugnato la pala ed il badile le ragazze ed i ragazzi di Guerriglia Gardening, un gruppo nato in seno a Legambiente che si prefigge lo scopo di “abbellire” aree trascurate in vari punti della città. A dare manforte si è aggiunto anche l’Assessore Valter Muchetti che, abitando a pochissima distanza dal luogo dell’iniziativa, “giocava in casa” a tutti gli effetti. Sono stati piantati (aiutati dal lavoro fatto il giorno prima da parte del Comune che aveva predisposto le buche) una quindicina di Carpini che, crescendo, renderanno Corso Bazoli, cuore del piccolo quartiere di Sanpolino, più ombroso nelle calde estati dei prossimi anni. Ora arriva la primavera e si è deciso di completare il lavoro con un nuovo appuntamento per ='-)%*'0&&>?&&.$#@alle 95A&BCDEF (davanti alla fermata della metropolitana). Speriamo di essere ancora in tanti a prenderci cura di

quello che ci circonda,a rendere bello, gradevole, piacevole, l’ambiente in cui ogni giorno viviamo, arricchendo le aiuole con fiori e sempreverdi . Dobbiamo essere consapevoli che molto possiamo fare per migliorare la qualità della nostra vita. Non servono soldi o grandi cose, a volte sono sufficienti alcuni fiori, degli alberelli, l’erba tagliata di fresco per invogliarci a non sporcare, imbrattare, abbruttire l’ambiente dove viviamo.

'.,$#$#%&$&&!"#$#%&!'G&!H%&!'&I1$&$& !"-#%D&!'&$'"1$&$&I1$#%&&J%/%K Con questo obiettivo, due associazioni: AUSER e il CPS di Via Romiglia da marzo si prenderanno cura della manutenzione del verde intorno alla fermata della metropolitana di Sanpolino. Invitiamo chi fosse interessato a dare una mano a passare dalla nostra sede di Corso Bazoli 79 oppure a chiamare il n. 348565236: sarà il benvenuto nel gruppo degli “specialisti giardinieri”. Non serve molto, una mattina alla settimana da trascorrere in compagnia, togliendo erbacce e sistemando piccole cose. Troveremo amici nuovi, staremo all’aperto, ci sentiremo utili e capaci di fare qualcosa per noi e per gli altri.

$))'I-&$=('&$J'1$/1'&*%(&L"$#1'%#%+ Questa è la stagione in cui chi ha un giardino sistema, rinnova e toglie le piante spontanee che si sono autoprodotte. Vi chiediamo di non gettarle nei cassonetti ma di farle pervenire ala nostra sede (prima del 27 marzo) in modo che possiamo abbellire Corso Bazoli senza costi aggiuntivi, salvando dalla distruzione piantine che non aspettano altro.


!"#$%&'('()(!!*&%&+%$&,"-"& .+/0123&4/5/&6&7(+,8&&& Puntuale, il prossimo 6 aprile, domenica, tornerà per i viali e i parchi di San Polo e Sanpolino “Vivicitta’ la corsa di tutti”, quest’anno alla sua 31^ edizione. La manifestazione podistica non competitiva è organizzata dalla UISP – Unione Italiana Sport per Tutti e si svolge in contemporanea in decine di città in Italia e all’estero. Non è solo una manifestazione sportiva, ma vuole anche promuovere la qualità dell’ambiente e la solidarietà senza frontiere e affermare i valori della pace e dell’inclusione.

Anche quest’anno il percorso, in via di definizione (sarà ancora di 12-13 km, con variante breve di 6-7), andrà a toccare i luoghi significativi: l’ANFFAS in via Michelangelo, il Circolo ACLI di via Cimabue, la sede AUSER di Corso Bazoli, la nuovissima Casa di riposo Arici Sega, la Casa delle Associazioni. Non mancherà naturalmente di spingersi al bel laghetto FIPSAS di Buffalora, simbolo e auspicio del sospirato Parco delle Cave e piacevolissima scoperta, lo scorso anno, durante la stessa Vivicittà e soprattutto nella riuscitissima festa autunnale delle Associazioni. La novità che già si può anticipare è la Cascina Maggia, che accoglierà la partenza e l’arrivo della corsa.

Anche quest’anno si inserisce nel progetto “IL QUARTIERE COME BENE COMUNE”, sostenuto dalla Fondazione

Cariplo, per costruire legami comunitari, cura sociale e vivibilità ambientale a San Polo e Sanpolino. Come è ormai noto, sono partners del progetto, oltre a UISP, AUSER, ANFFAS e il Circolo ACLI di San Polo. L’anno scorso Vivicittà a San Polo, nonostante il meteo sfavorevole, ha registrato la presenza di quasi 2000 partecipanti, fra atleti, podisti amatori, famiglie e camminatori di tutte le età. Un successo, se si considera anche la novità del percorso, che nelle passate edizioni a Brescia si svolgeva tradizionalmente nel centro storico.

Sarà ancora certamente un bel percorso, scorrevole e tranquillo, fra gli spazi verdi e i tratti ciclo-pedonali che a San Polo certo non mancano. E sarà occasione per ritrovarsi in tanti a fare qualcosa insieme e per osservare con occhi nuovi la realtà di San Polo e Sanpolino da parte di chi viene da fuori ma anche di chi ci vive, magari da anni. Il consueto invito: incominciamo a scaldare i muscoli in vista di una bella giornata di sport, di festa e di allegria. Se poi anche il sole vorrà farsi vedere sarebbe il massimo.


!"!"#"$$%&'()*'+(),*'-$./"*'")'0/1!1 Nasce nel 1984 l’iniziativa simbolo dell’UISP, Vivicittà: la corsa di tutti, caratterizzata da un forte impegno sociale, civile e ambientale. Non è solo una manifestazione sportiva, ma vuole anche promuovere la qualità dell’ambiente, la pace, i diritti umani, l’uguaglianza sociale, la solidarietà tra i popoli. Perché la libertà (di correre) non sia un privilegio di pochi.

partenza per tutti alla stessa ora, unica classifica in base ai tempi compensati. Dal 1993 “Vivicittà Porte Aperte” apre simbolicamente le porte del carcere al mondo “di fuori”: carcerati, agenti di custodia e atleti esterni corrono assieme in circuiti all’interno delle mura delle carceri.

"<=>;?@4'84AB;=;C Nella sua storia Vivicittà ha toccato Baghdad, Beirut, Gerusalemme e i campi profughi palestinesi, Bucarest, Kinshasa, Makeni, Yokohama, New York… 1990 - Dopo la caduta del muro, la manifestazione corre nella Berlino riunificata.

"'23456724'482439:;34 - Vivi – Città, ovvero: Vivere nelle città – In città vivibili. Vuoldire riappropriarsi di strade e piazze liberate dal traffico, muovendosi nel modo più naturale (camminare, correre, passeggiare); portare lo sport e il movimento fuori dagli stadi e dalle piste, nelle vie delle città che percorriamo ogni giorno. “Al primo posto l’ambiente”. Dal 2007 è avviata la sperimentazione sull’analisi ambientale durante Vivicittà e le altre grandi manifestazioni promosse da UISP, con l’uso dell’acqua di rete, di materiali riciclabili, la raccolta differenziata, l’uso del trasporto pubblico. - Sport per tutti, ovvero: Nessuno escluso. La “corsa più grande del mondo” continua ad essere la grande protagonista dello sport per tutti, abbracciando in un’unica, originale formula, atleti professionisti e sportivi della domenica, famiglie, anziani, disabili: stessa distanza da percorrere in tante città italiane ed estere,

1996 - Si gareggia nella Sarajevo finalmente liberata dalla guerra e avviata verso una difficile ricostruzione. 2009 - Pochi giorni dopo il sisma, i trentamila partecipanti devolvono i costi dell’iscrizione per la ricostruzione delle strutture sportive de L’Aquila. Si corre anche a Belem, in Brasile, per la salvaguardia dei diritti delle popolazioni indigene dell’Amazzonia.

D'"'293:5E3'F9=;349=4G Ogni anno Vivicittà collabora con grandi Associazioni e ne condivide i valori: Amnesty International – Libera, Associazione contro tutte le mafie – Emergency.


!"!"#"$$%&&'&()*+#"' Nella primavera del 1988 Brescia va ad aggiungersi alle decine di città nelle quali la UISP organizza Vivicittà. La manifestazione si replica senza interruzioni in tutti gli anni successivi. La formula è quella tradizionale, con la partecipazione di atleti agonisti, che entrano nella classifica generale, e di altre centinaia di “non competitivi”. Il successo è pressoché immediato e la partecipazione si attesta stabilmente, di anno in anno, tra le 1500 e le 2000 presenze. Il percorso si svolge prevalentemente nel centro storico, facendo capo a Piazza Loggia, Piazza Mercato o Piazzale Arnaldo e toccando l’immediata periferia. Alcune edizioni toccano Campo Marte, il Castello, le pendici della Maddalena. Dal 1996 alla “Corsa di tutti” si aggiunge “Porte aperte” nel carcere di Verziano, che diventa anch’esso un appuntamento fisso e vede una nutrita partecipazione di studenti delle scuole superiori, assieme a podisti esterni, guardie e detenuti. Soprattutto per i giovani, il contatto con la realtà del carcere si dimostra un’esperienza di notevole valore educativo e si aggiunge al resto dell’attività che UISP svolge regolarmente nei due istituti di pena. Nel 1998 Vivicittà si triplica, con la trasferta a Zavidovici (Bosnia Erzegovina). Nei primi anni ’90 la UISP di Brescia è impegnata, con numerose altre Associazioni aderenti alla Consulta per

la Pace, nell’assistenza ai profughi della tragica guerra nei Balcani e, tramite l’Ambasciata delle Democrazie Locali, stabilisce un gemellaggio con la principale società polisportiva (Krivaja) della città di Zavidovici. Al termine del conflitto si concretizza il gemellaggio, con la fornitura di abbigliamento e attrezzature sportive, per aiutare a ricostruire, attraverso lo sport, un tessuto sociale devastato. Appunto dal 1998 Vivicittà si svolge anche a Zavidovici, con la partecipazione ogni anno di una cinquantina di bresciani, in prevalenza studenti, ospitati nelle famiglie. Di tanto in tanto, qualche delegazione di ragazzi bosniaci è ospite a Brescia in occasione del nostro Vivicittà. La trasferta a Zavidovici si tiene generalmente durante le vacanze pasquali; in quei giorni i nostri studenti incontrano gli studenti locali in tornei di basket e volley e hanno modo di visitare alcuni luoghi (Sarajevo, Srebrenica, Mostar) che portano ancora, a distanza di quasi vent’anni, i segni della tragedia. Infine, nel 2013 Vivicittà si inserisce nelle “Olimpiadi di quartiere” nell’ambito del progetto “Il quartiere come bene comune”, portando il percorso interamente nei quartieri di San Polo e Sanpolino. La novità viene accolta, nel complesso, favorevolmente. I luoghi si prestano ad un percorso scorrevole, con pochi attraversamenti di strade, molti spazi verdi e piacevoli scoperte, come il futuro Parco delle Cave. Nel 2014 si replica.


Anita Garibaldi

Marco Polo

Guglielmo Marconi

Pensionato Cliente Caf Acli di Milano

Tecnico Telecomunicazioni Cliente Caf Acli di Trento

Norcini Pala - Aesse Comunicazione

Giovanni Verga

70x100 70x100 –– A A

Artista Cliente Caf Acli di Genova

Studentessa Cliente Caf Acli di Chieti

I nostri clienti sono tutte persone importanti. Al Caf Acli lo sei anche tu. Ti accogliamo con cordialità e ci occupiamo delle tue tasse con cura e competenza. Siamo presenti in 19 sedi www.caf.acli.it e in oltre 100 recapiti

Chiedi informazioni al Numero Unico

030 240 9884

Acli Service Brescia Via Spalto San Marco 37/bis – Brescia caf@aclibresciane.it


!""#$%&'()&*+",(&-$*+./01$-&*2345+*

!63782*9637:+7:!2* *

;(&*/--$1%(*<=*>*+&0*?"-"*3@")"*>*A%$B,(&* Direzione sanitaria Dr.Flavio Rigoni 8@&*!"0C$''"%&*D<*>*E"0&*+.F&@B'(0"*>*A%$B,(&* Direzione sanitaria Dr.Edison Marcelo Amez !

"#!$%&'&#()!$%#!*+,!%-,&..,/,!0%$,)+,!1&++)!2%%3&').,/)4!$&'$5,)6%!1,!3').,$)'&!3'&((,! 0%0.&#,-,+,!3&'!,!#%0.',!7)(,&#.,4!*)')#.&#1%!&+&/).)!89)+,.:!1&++&!7'&0.)(,%#,!;)#,.)',&<! 7'&0.,)6%!)..&#(,%#&!=)++)!7&'0%#)>!$%#!,!09%,!-,0%*#,4!+&!09&!#&$&00,.:!&!,+!09%!1&0,1&',%!1,! 0)+9.&4!3&'!9#)!89)+,.:!1&++)!/,.)!?)..)!1,!-&#&00&'&!&!'&+)(,%#,!0%$,)+,4!1%/&!! )#$5&!9#!0%'',0%!@!0&63'&!6%+.%!,63%'.)#.&<<<* * * * * * * * * ?8:G/*;:+:7/*H8/75:7/*6*?86;637:;2*+63I/*:G?6H32* !63782*/?6872*/*7577:**J*?2++:A:4:7/K*9:*F:3/3I:/G637:*/*7/++2*I682***

*L<L.D<MLN<<*

!586*9637:+7:!O6*!2G?4676P*2872923I:/P*:G?:/37:P*?8276+:+7:!/* :H:636*6*+A:/3!/G6372*?82F6++:23/46*:3*?82G2I:236*

Venite a conoscerci su www.eco-dental.it QQQQQQQQQQQQQQQ28/8:*9:*/?68758/*/GA54/728:RQQQQQQQQQQQQQQQQ* +/3*?242*S)(&*/--$1%(*<=*>*A%$B,(&T* ** * * 45369:K* * LUPLL*VW*MUPLL*,"0'(0@&'"** ** * * ** * * ********************* ********************* * * * *

**

**

* *

G/8769:K*** G68!2469:K** H:2;69:K** * ;63689:K***** +/A/72* *

LUPLL*VW*MUPLL*,"0'(0@&'"* LUPLL*VW*MUPLL*,"0'(0@&'"*** LUPLL*VW*MUPLL*,"0'(0@&'"* MXPLL*VW*MUPLL* LUPLL*VW*MDP<L*B@*&##@0'&Y$0'"**

+/3*F/5+7:32*S8@&*!"0C$''"%&*D<*>*A%$B,(&T* * 45369:K* * LUPLL*VW*MUPLL*,"0'(0@&'"** *

** * * ********************* ********************* *

G/8769:K*** G/8769:K*** G68!2469:K** H:2;69:K** * ;63689:K*****

LUPLL*VW*M<PLL*%(B$%)&'"*$Y$%1$0E$* MZPLL*VW*MUPLL** ,[(@B"* ,[(@B"* LUPLL*VW*MUPLL*,"0'(0@&'"*

QQQQQQQQQQQQQQQ292372:/78:/*+2!:/46QQQQQQQQQQQQQQ*


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.