Editoriale
Vivere la società e partecipare: un compito importante per ognuno di noi di Laura Di Palma Lo scorso 14 dicembre tutti i residenti a Brescia, dai sedici anni in su, sono stati chiamati alle urne per l'istituzione dei 33 Consigli di Quartiere cittadini, organismi di partecipazione che permetteranno agli eletti di riavvicinare cittadini e Amministrazione Comunale. La scelta di chiamare i cittadini alla cooperazione, è nata proprio per non disperdere l'esperienza di quarant’anni di partecipazione democratica e comprendere quanto valore abbia l’apporto di ognuno alla vita pubblica e sociale. La partecipazione dei cittadini alla vita politica e sociale è infatti un elemento di fondamentale importanza per ogni società democratica; essa può esprimersi attraverso varie forme e modalità: un esempio a noi vicino, potrebbe essere la partecipazione alle iniziative che, annualmente, in gennaio, vengono proposte per il Mese della Pace. In ogni Paese governato da istituzioni democratiche, i cittadini possono infatti esprimere le proprie opinioni a seconda dei loro interessi e delle loro personali idee. Tramite il proprio impegno, indipendentemente dal campo in cui lo esprime, ogni cittadino contribuisce allo sviluppo armonico della società in cui vive e opera: la sua partecipazione attiva è quindi di vitale importanza per la società. Nel nostro Paese, al termine della Seconda guerra mondiale, la volontà di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica si manifestò soprattutto attraverso una partecipazione molto attiva alla vita politica. Molti italiani si iscrissero ai partiti che erano stati protagonisti della Resistenza e, forti della certezza che dopo un lungo periodo dittatoriale avrebbero potuto nuovamente esprimere le proprie idee in libertà, parteciparono numerosi alle prime elezioni politiche che si svolsero nel 1948. Sul finire degli anni Sessanta con il movimento studentesco e operaio del Sessantotto, prese il via una fase
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nuova nella vita politica del Paese e nuove forme e modelli di partecipazione collettiva si affermarono tra le giovani generazioni. Le cose cambiarono profondamente con l’esplosione dello scandalo di Tangentopoli a seguito del quale venne travolta gran parte della classe politica italiana: Tangentopoli segnò così un distacco profondo tra il mondo politico e i cittadini, che a sua volta comportò una serie di cambiamenti nell’impegno civile e politico da parte di molti italiani che cercarono allora nuove forme di impegno sociale. Nel corso degli anni Novanta, quindi, si assistette al calo del numero di iscritti ai partiti politici e al progressivo aumento degli iscritti alle ONG e alle associazioni impegnate nel settore sociale. Anche il Consiglio d’Europa riconobbe l’importanza di una partecipazione attenta e viva dei cittadini alla vita del proprio Paese e scelse di puntare sui giovani che, di fatto, rappresentano il futuro della società. Nel 1992 il Congresso europeo delle autorità locali e regionali adottava quindi la prima “Carta Europea della Partecipazione dei Giovani alla Vita Locale e Regionale” che fu poi rivista nel 2003. Nel documento si sottolineava, tra l’altro, che la partecipazione dei giovani alla vita locale deve costituire parte di una politica globale di partecipazione dei cittadini alla vita pub-blica. Non solo quindi i giovani ma ognuno di noi deve sentirsi parte integrante di una comunità e donare apertamente il proprio irrinunciabile contributo. E noi, cosa facciamo?
Gli argomenti Editoriale
Pag. 2
In ricordo di…
Pag. 21
Dalle ACLI
Pag. 6 Pag. 18 Pag. 4
La politica locale Pag. 14 e nazionale Pag. 22 Pag. 9 Pag. 16
Dal territorio
Pag. 19 Pag. 26 Pag. 31
Dal circolo Acli e dintorni I colori della nostra società
La Cultura Mina vagante
Pag. 7 Pag. 12 Pag. 23 Pag. 8 Pag. 27 Pag. 25 Pag. 28 Pag. 7 Pag. 13
In prima persona A voi la parola…
Pag. 21
Chiesa e società
Pag. 11
Guerra e pace
Pag. 24 Pag. 20 Pag. 10 Pag. 17
Vivere la società e partecipare: un compito importante Ernesta Rivetta Le Acli ed i Consigli di Quartiere Appello: Salviamo “Mare Nostrum” Gli eletti nei Consigli di Quartiere di S. Polo Intervista all’assessore Gigi Fondra: “Migliorare la vivibilità” “Jobs act” ed il lavoro perduto E se a scuola andassimo a piedi… tutti insieme… Incrocio di via Gatti, basta incidenti? L’attività dello Sportello Reclami e Proposte Centro sportivo “Pampuri”, ma non solo: una proposta Il programma del Mese delle Pace 2015 Gli auguri del circolo Acli e dell’US Acli S. Polo Immigrazione, tra false idee e verità In viaggio col Circolo Acli S. Polo Giovani in Consiglio Donne, italiane, famose… Per sentito dire… Il topo di biblioteca I profeti di sventura… Quando l’ignoranza… - I fascisti anche contro i bambini “Avrei voluto” Le “esuberanze” di Halloween Evangelii Gaudium. Introduzione La famiglia tra un sinodo e l’altro Un’altra difesa è possibile: civile, non armata, nonviolenta Terza guerra mondiali… a pezzi
di Laura Di Palma di Sandro Sandrini di Dante Mantovani a cura della Redazione a cura della Redazione a cura di Gianni Rossini di Angelo Alioto di Adriana Mostarda a cura di Gianni Rossini a cura di Gianni Rossini “Il quartiere come bene comune”
ACLI-US Acli - Redazione di Negritella Mori di Sandro Sandrini di Andrea Coletto di Centina Bazzana a cura di Ernesto Paroli di Ernesto Paroli di Dante Mantovani di N. Mori – C. Bazzana di Ave Foresti a cura della Direttrice di D. Memmi e C. Bartolomini
di Andrea Coletto di Gianni Rossini Di Flavia Bolis
In copertina La copertina del n. 97 è dedicata alla partecipazione. È un periodo caratterizzato da eventi importanti: il 14 dicembre i bresciani hanno eletto i consigli di Quartiere; a gennaio verrà riproposto il Mese della Pace. Due momenti importanti che possono rappresentare il riscatto della società civile bresciana di fronte agli scandali di corruzione che sembrano risparmiare nessuno e nessun livello. Solo la partecipazione può oggi riscattare la politica.
Hanno collaborato Redazione: Laura Di Palma - Dante Mantovani – Fabrizio Molteni – Centina Bazzana – Sandro Sandrini – Ernesto Paroli – Gianni Rossini – Giuseppe Pasini – Andrea Culetto – Negritella Mori – Chiara Bartolomini – Dario Memmi Stampa - assemblaggio – distribuzione: Liliana Serventi - Albino Alzini - Antonio Bologna - Mario Bolpagni - Marino Corato - Natalino Filippini - Luigi Messina - Gianni Rossini – Luigina Scalvini - Vincenzo Zaltieri – Giuliana Lussignoli – Romeo Bani – Vincenza Viola – Teresa Agnelli – Teresa Facchetti – Guglielmo Tinti - Centina Bazzana – Ernesto Paroli – Chiara Bani – Maurizia Zaltieri – Giorgio Loda – Nicoletta Postiglione – Angelo Di Meo – Ugo Bontempi – Andrea Garzoni – Matteo Franceschini – Elio Geroldi – Clara Signorelli – Amidani Roberto – Alberto Perini – Sandro Sandrini "SanpoloPolis" - periodico bimestrale del Circolo ACLI S. Polo - Brescia Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 10 del 13/2/2009. Direttore Responsabile: Laura Di Palma Editore: Circolo ACLI San Polo - via Cimabue 271 - Brescia Coordinatore di Redazione: Dante Mantovani
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Dal territorio
I consiglieri dei quartieri di S.Polo, eletti il 14 dicembre Sanpolino
San Polo Case
Elettori 1.999 - Votanti 303 – 15,16%
Elettori 3.771 – Votanti 383 – 10,16%
DE TURSI MATTIA - 97
BELPIETRO LAURA - 93
GABRIELI ELENA - 176
PROTELLI MASSIMO - 86
BONTEMPI LIDIA - 69
REZZOLA IVAN - 86
GNINGUE LATYR - 49
CALABRO’ ANTONELLA -
MAZZI IVANO - 45
FONTANA MATTIA - 67
ALBERTI STEFANIA - 57
ZANONI ANGELO - 51
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Dal territorio
San Polo Cimabue
San Polo Parco
Elettori 6.829 – Votanti 765 – 11,2%
Elettori 5.415 – Votanti 523 – 9,66%
MANTELLI CLAUDIA - 162
DONINELLI AUSILIA - 99
COLETTO ANDREA - 123
VENTURELLI GIUSEPPE - 84
OTERI PAOLO - 106
MARMAGLIO VALTER - 65
FERRARI PATRIZIA - 99
ASSOLINI VALENTINA - 64
ABBIATICO M. EMAN. - 86
FRASSI MAURIZIO - 60
RIZZI FRANCESCO - 74
GALEAZZI GALEAZZO - 60
BOCCONI ENRICO - 56
SIMONETTI GIUSEPPE - 57
BASILE FABIO - 48
CANINI ANGELO - 47
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Dalle Acli
Le Acli e i Consigli di Quartiere di Dante Mantovani I Consigli di Quartiere sono ormai una realtà per la quale le Acli rivendicano orgogliosamente di aver giocato una parte non indifferente. Fin dalla precedente tornata amministrativa, al momento della chiusura delle Circoscrizioni e successivamente durante la campagna elettorale, le Acli manifestarono il loro pensiero che privilegiava la suddivisione in quartieri, le elezioni a suffragio universale su lista unica, la costituzione di tavoli tematici, l’allargamento del voto agli stranieri residenti. Orientamenti assunti dalla maggioranza uscita dalle elezioni della primavera 2013 e tradotti nella delibera del consiglio comunale della primavera scorsa. Per questo motivo le Acli si sono impegnate a fondo nella fase di elaborazione della delibera, nella ricerca di candidati giovani e credibili e per la buona riuscita delle elezioni. Dopo le elezioni si avvia un’altra fase, forse quella più difficile e più impegnativa, quella di disegnare una fisionomia chiara del nuovo organismo, declinando: le modalità di lavoro del consiglio, i rapporti con le realtà organizzate del territorio, le Commissioni tematiche, l’assemblea dei cittadini residenti, le priorità da affrontare, … Tutte queste cose non potranno certo rimanere solo sul tavolo del Consiglio o essere lasciate solo alla buona volontà dei consiglieri. La promozione della partecipazione rimane il primo e principale obiettivo dei Consigli di Quartiere e quindi le migliori soluzioni dovranno sempre essere ricercate attraverso il massimo coinvolgimento della cittadinanza. Il Circolo Acli S. Polo garantisce fin d’ora la massima collaborazio-
ne che si tradurrà in una messa a disposizione di esperienza, di professionalità, di strumenti organizzativi e di quant’altro si richiederà necessario per far decollare al meglio questi nuovi organismi. È finito il tempo delle rivendicazioni e della delega esclusiva alle istituzioni per la soluzione di tutti i problemi. Oggi si richiede che dalla società si esprimano nuove potenzialità in grado di formulare proposte percorribili, si manifestino comportamenti di corresponsabilità, prevalga una visione maggiormente orientata al bene comune. Quest’ultimo obiettivo è particolarmente importante perché essenziale nel percorso di ricostruzione di una “comunità” in cui anche l’interesse privato, pur legittimo, venga interpretato da tutti in un orizzonte di bene In questa dellaprospettiva collettività. culturale il circolo Acli non farà mancare il proprio contributo, con la massima disponibilità alla collaborazione.
Gruppo AVIS – AIDO S. Polo
Donare qualcosa di sé, senza chiedere nulla in cambio!
BUONE FESTE ! 6
Mina vagante
Novelli… profeti di sventura a cura di Dante Mantovani In politica, quando le previsioni di avvenimenti coincidono solo con le proprie speranze, possono diventare dei boomerang micidiali. È quello che è successo ad una forza politica che in Consiglio Comunale ha una rappresentanza significativa. Dopo aver votato contro la delibera che istituiva i Consigli di Quartiere, si è infilata nel vicolo ceco del boicottaggio: raccolta di firme contro il voto agli stranieri, invito a non partecipare alle assemblee per la presentazione delle candidature, assenza dalle liste, invito a non votare. Quindi, per bocca di autorevoli esponenti, ha inanellato una serie di previsioni fallimentari per i nuovi organismi. 1. “Non si candiderà nessuno perché non si prende neanche un soldo”. Risultato: più di 500 candidati sottoscritti da più di 5.000 cittadini con elezioni che si sono quindi svolte in tutti i 33 quartieri. 2. “Le assemblee andranno deserte” – Risultato: qualche migliaio di cittadini hanno partecipato agli incontri organizzati dal Comune 3. “Ci sarà l’assalto degli immigrati a candidarsi” – Risultato: in totale 9 stranieri presenti nelle 33 liste 4. “Non andrà nessuno a votare” – Risultato: 16.325 votanti, pari al 10,40% degli aventi diritto, nonostante il boicottaggio della Lega Nord La stessa forza politica ha attaccato le Acli dicendo: prima affermando che le elezioni dei Consigli di Quartiere no erano altro che “primarie” tra Acli, PD e CGIL e successivamente che insieme a Caritas andavano a spingere gli immigrati a candidarsi. Invece di atteggiarsi a novelli profeti di sventura o ad attaccare forze sane della società civile, crediamo sarebbe opportuno che insieme si tentasse di recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, abbandonando la voglia di lucrare voti ed evitando strumentalizzazioni controproducenti. È quello che sono chiamati a fare i Consigli di Quartiere dai quali quella forza politica si è chiamata fuori.
Circolo Acli S. Polo US Acli S. Polo Redazione di Sanpolopolis augurano a tutti i loro soci ed a tutti i lettori, i migliori auguri di Buon Natale e di un Proficuo Anno 2015
Il Dio che si è incarnato in Gesù Cristo e che rinnova la sua presenza in mezzo a noi manifestando un immenso amore paterno per tutta l’umanità, possa ispirare in tutti una vita personale e sociale improntata ai valori evangelici della fraternità, della solidarietà, della giustizia sociale e della pace. Il “Regno di Dio è in mezzo a noi” 7
Dal territorio
Giovani in Consiglio di Andrea Coletto * Non appena le prime notizie circa l’affluenza alle votazioni per i consigli di quartiere sono state diffuse, sono comparsi in rete anche i primi commenti. Chi riteneva il 10% una batosta e segno che i cittadini avessero bocciato questa iniziativa, chi esultava perché le previsioni iniziali erano di gran lunga superate, chi brontolava per i soldi spesi (anche se queste elezioni sono state praticamente a costo zero), etcetera… Ovviamente i numeri sono soltanto numeri e, a ben manovrarli, si può dire tutto ed il contrario di tutto, comunque anche noi proviamo a dare la nostra lettura del risultato elettorale, in modo particolare facendo riferimento ai giovani candidati ed eletti. L’assortimento anagrafico dei candidati rispecchia in modo abbastanza fedele l’età media dei quartieri a cui appartengono. In quelli della nostra zona le percentuali degli aventi meno di 30 anni sono il 27% per San Polo Cimabue, il 25% per San Polo Parco, il 23% per Sant’Eufemia, il 20% per San Polo Case e Buffalora-Bettole ed infine il 9% per Sanpolini. In totale si sono presentati 19 giovani su un totale di 86 persone. La presenza dei giovani nei nuovi consigli è la seguente: 44% per San Polo Cimabue, 28% per San Polo Case, 20% per Sanpolino e Sant’Eufemia, 15% per San Polo Parco, nessuno a Buffalora-Bettole. Queste ultime percentuali sono riferite al numero di membri formanti il consiglio. Cosa ci dicono questi dati? Innanzi tutto essi indicano la voglia di esserci e di dare il proprio contributo, così come fanno le motivazioni che molti hanno dato alla propria candidatura: fiducia nel cambiamento, l’importanza della partecipazione, il desiderio di contribuire, la disposizione al servizio et cetera. È decisamente un quadro confortante, se si pensa allo stereotipo medio che molti hanno sui giovani, per cui sarebbero poco impegnati, incapaci di azioni concrete e via discorrendo. 8
Un altro aspetto che emerge fortemente è l’entusiasmo tipico della giovane età. È auspicabile che esso, insieme a quello di quanti hanno aderito a vario titolo a questa iniziativa, riesca a contagiare la restante parte della popolazione. È forte il senso di appartenenza alla propria realtà che questi candidati hanno manifestato. Si è sempre parlato infatti di dare un contributo per curare la propria casa, non si è mai fatto riferimento ad ideologie partitiche, a far felice il Sindaco o ad altre variazioni sul tema, come molti detrattori hanno affermato. Due sono gli auspici. Il primo riguarda i giovani che hanno partecipato, affinché non perdano mai il proprio entusiasmo, ne’ lo tramutino in cinismo dopo eventuali difficoltà incontrate, e affinché sappiano contagiare gli altri. È vero che, citando il nostro vescovo Luciano, sono solo una candela in mezzo alle tenebre del disfattismo ed una sola non può illuminare tutto, ma può accenderne molte altre. Il secondo è per tutti noi, che non dobbiamo lasciarci sfuggire questa opportunità. Il quartiere è casa nostra e solo uno stolto non cura il luogo in cui vive; siamo sempre pronti a lamentarci delle cose che non van bene; perché per una volta non possiamo fare qualcosa per migliorarle? Buon lavoro a tutti! * neo consigliere di S. Polo Cimabue nonché redattore di Sanpolopolis
Dal territorio
E se a scuola andassimo a piedi… tutti insieme… in allegria? a cura di Acli – Auser – Anffas - Uisp E come nelle più belle storie, anche per il PEDIBUS che va da Sanpolino alla scuola di Via del Verrocchio è arrivato il momento del LIETO FINE. Come sapete, perché da tre anni su Sanpolopolis Vi aggiorniamo sulle proposte e le iniziative del Progetto “IL QUARTIERE BENE COMUNE Legami comunitari, cura sociale e vivibilità ambientale e S.Polo e Sanpolino (finanziato da Fondazione Cariplo), la soluzione del problema dei bambini che vanno a scuola da Sanpolino a Via del Verrocchio era stata sollecitata in primo luogo per la pericolosità dell'attraversamento della roggia e in secondo luogo perchè il sentiero creato dal passaggio era impraticabile nei periodi di cattivo tempo. Lo scorso inverno, durante le vacanze natalizie, il Comune aveva messo in sicurezza il passaggio sulla roggia con un ponte con ringhiere mentre per il fondo stradale servivano fondi e delibere ad hoc che hanno richiesto un tempo più lungo, ma... finalmente ci siamo. Il nostro impegno come Associazioni che si riconoscono nel progetto e che operano nel territorio (AUSER, ACLI, ANFFAS, UISP) con l'apporto di tanti cittadini che credono nella forza della cittadinanza attiva, e la nostra idea di essere “propositivi e protagonisti del nostro futuro” attraverso l'impegno personale ha portato un risultato positivo. Molto ha contato la buona volontà dell'Amministrazione Comunale di Brescia che ha ritenuto giuste le nostre richieste, le ha condivise e ha fatto in modo che di realizzarle. Il percorso che si è seguito è l'esempio di quello che, crediamo, nel prossimo futuro dovrebbero fare i “consigli di quartiere”: individuare problemi, indicare soluzioni ed attivare la cittadinanza per la loro realizzazione. Infatti, dall'unione di due volontà: quella espressa dalle Associazioni del territorio e quella degli Amministratori ha prodotto un bellissimo risultato:
DAL 7 GENNAIO 2015 AVREMO IL PEDIBUS
Il vialetto che collega Sanpolino a via Verrocchio, appena asfaltato
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Certo serve ancora una cosa per vederlo realizzato veramente: il coinvolgimento delle famiglie e della cittadinanza non è compito risolvibile dalla Amministrazione. Noi individuiamo dei bisogni e una volta messi nelle condizioni di poterli risolvere, dobbiamo sentirne la responsabilità. I figli sono nostri e siamo consapevoli che il PEDIBUS consentirà loro di raggiungere alcuni obiettivi: • migliorare la qualità della vita • migliorare la qualità dell'ambiente • aumentare il movimento fisico, migliorare le capacità di coordinazione, Il vialetto
Dal territorio • •
evitare stili di vita poco salutari migliorare l'autonomia, la relazione con gli altri, la socializzazione, la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità Nei prossimi giorni faremo incontri con i genitori sollecitando la partecipazione all'iniziativa che partirà con il VIAGGIO DI ANDATA al mattino (perché l'orario va bene per i due ordini di scuola) mentre per i rientri vedremo più avanti perché ci sono uscite differenziate.
CERCHIAMO GENITORI E NONNI DISPONIBILI Più siamo e meno pesante sarà per tutti: organizzeremo i volontari in gruppi ed in turni.
Chiamate il n. 3485652361 (Adriana) per dare la Vostra disponibilità
Grazie fin d’ora a tutti coloro che collaboreranno al progetto.
Guerra e pace
Un’altra difesa è possibile. Civile, non armata, nonviolenta di Gianni Rossini E’ questo lo slogan con il quale il gruppo bresciano di Pax Christi ha presentato, nel pomeriggio di sabato 29 novembre, la campagna per la raccolta firme volta a sostenere una proposta di legge di iniziativa popolare denominata: “Istituzione e modalità di finanziamento del Dipartimento della Difesa civile non armata e non violenta”. L’obiettivo è la raccolta, in sei mesi, di almeno 50.000 firme per presentare poi il testo di legge alla Camera dei deputati e chiederne la discussione. Il tutto per arrivare alla costituzione di un Dipartimento che indirizzi il contributo alla difesa civile nelle varie componenti oggi esistenti. Fra cui: il Servizio Civile, i Corpi civili di pace e la Protezione civile; oltre alla creazione di un Istituto di ricerca su Pace e Disarmo. Si tratta di dare concretezza a ciò che prefiguravano i Costituenti con il ripudio della guerra (art.11) e la possibilità di assolvere poi all’obbligo previsto dall’art.52 (“la difesa della patria è sacro dovere del cittadino”) con una struttura di Difesa civile, alternativa a quella prettamente militare, finanziata dai cittadini attraverso l’opzione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi. Per i gruppi promotori sarà necessario muoversi su tre livelli. 10
Una campagna di tipo culturale. Con banchetti, serate e materiale illustrativo si tratterà di aprire nel paese un dibattito sui concetti di minaccia, difesa, sicurezza. Una campagna di tipo politico. Far sì che il Parlamento si doti degli strumenti per dare piena attuazione agli articoli, prima richiamati, della Costituzione. Aprendo un rapporto con i rappresentati nelle istituzioni, dai sindaci ai parlamentari ed in particolare con il gìà esistente (e trasversale quanto basta!) intergruppo dei parlamentari per la pace. E una campagna di tipo giuridico. Per l’ istituzione del nuovo Dipartimento per la difesa civile. Che dovrebbe arrivare a togliere il tema della difesa all’esclusività della classe militare. Introducendo anche una nuova opzione, che, attraverso la destinazione di un sei per mille, dovrebbe permettere ai cittadini di sostenere liberamente il finanziamento di questa difesa civile. Le ACLI, in quanto componenti di uno dei gruppi promotori, non mancheranno di dare il loro contributo. A tutti i livelli!
Chiesa e società Con questo numero di Sanpolopolis inauguriamo una nuova rubrica che ci accompagnerà per parecchio tempo. In essa cercheremo di far conoscere ed apprezzare l’esortazione apostolica di papa Francesco “Evangelii Gaudium”, “La gioia del Vangelo”, un vero e proprio programma per il rinnovamento della Chiesa. Abbiamo affidato il compito di curare la rubrica a due giovani sposi, Dario e Chiara, che hanno accettato di fare con noi della Redazione un pezzo di percorso insieme. Siamo sicuri che riusciranno bene nell’intento.
Evangelii Gaudium… a cura di Dario Memmi e Chiara Bartolomini
“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia”. In questa Esortazione desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani, per invitarli a una nuova tappa evangelizzatrice marcata da questa gioia e indicare vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni”. Città del Vaticano, 26 novembre 2013 Inizia così l’Esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” con cui Papa Francesco sviluppa il tema dell’annuncio del Vangelo nel mondo attuale, raccogliendo, tra l’altro, il contributo dei lavori del Sinodo che si è svolto in Vaticano dal 7 al 28 ottobre 2012 sul tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede”. E’ il testo che il Santo Padre ha consegnato a 36 fedeli, nel corso della Santa Messa di chiusura dell'Anno della fede ed è il primo documento ufficiale del suo Pontificato, essendo stata la Lettera Enciclica "Lumen Fidei" redatta in collaborazione con il predecessore Papa Benedetto XVI. “Desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani” – scrive il Papa -, richiesta rivolta a tutti i fratelli in Cristo, affin-
chè camminino verso una nuova tappa evangelizzatrice marcata dalla gioia nell’incontro con il Risorto e affinchè i passi della chiesa procedano affianco a quelli dell’uomo nei prossimi anni. Si tratta di un accorato appello che nasce dal cuore rivolto a tutti i battezzati, perché con nuovo fervore e dinamismo portino agli altri l’amore di Gesù in uno “stato permanente di missione”, vincendo “il grande rischio del mondo attuale”: quello di cadere in “una tristezza individualista”, dove l’altro, colui che è fuori di me, diviene il nemico da eliminare nella corsa verso l’autorealizzazione e l’ostacolo principale del mio Io. E’ in questo contesto che il Papa invita a “recuperare la freschezza originale del Vangelo”, trovando “nuove strade” e “metodi creativi”, per non imprigionare Gesù nei nostri “schemi noiosi” ed egoisti. Occorre invece “una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno” e una “riforma delle strutture” ecclesiali perché “diventino tutte più missionarie”. Una Chiesa segno dell’accoglienza di Dio è “avere dappertutto chiese con le porte aperte”, perché quanti sono in ricerca non incontrino “la freddezza di una porta chiusa”; una Chiesa che sia capace di provare compassione e accoglienza, a quanti sono affaticati dalla vita e feriti nel cuore e nell’anima da situazioni di peccato. Pensare ad una Chiesa che possa essere attenta alla vita dell’uomo, vuol dire ripensare ad una Chiesa che sia capace di ascoltare, di fermarsi e mettersi in ascolto. Questa è la forza del Vangelo, questo è il messaggio potente e sempre nuovo di Gesù Cristo; dove quest’Uomo nel suo mettersi a tavola con i pubblicani e prostitute, accoglieva l’umanità ferita e smarrita, annunciando con amore che il Regno di Dio è vicino. 11
Dal circolo Acli
Immigrazione, tra false idee e verità di Negritella Mori Venerdì 21 novembre nella parrocchia di S. Angela Merici il circolo Acli S.Polo ha organizzato un incontro relativo alle politiche italiane ed europee sull'immigrazione, tenuto da Franco Valenti, presidente della Fondzione Guido Piccini, onlus per i diritti dell' uomo. E' stata sicuramente un'occasione molto interessante per dipanare dubbi su un tema così delicato e complesso di cui tanti, troppi, ormai discutono ovunque, soprattutto nei bar, da veri intenditori, dando i numeri ( in tutti i sensi), come, solo per dirne una, "gli stranieri sono pagati 40 euro al giorno, agli italiani poveri, invece, non si dà nulla"... ma procediamo con ordine. Valenti, facendo riferimento al Dossier Statistico Immigazione 2014 Rapporto Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), ha sottolineato come l'Italia tra gli anni '70 e '80 sia progressivamente divenuta un Paese di immigrazione, nonostante - rispetto al periodo antecedente alla crisi – i flussi di ingresso di nuovi lavoratori siano molto diminuiti. Attualmente a determinare la crescita della popolazione sono gli ingressi per ricongiungimento familiare e le nuove nascite, anche se – di contro – sono aumentate le persone "sbarcate" in fuga attraverso il Mediterraneo, il cui obiettivo spesso è, però, non rimanere in Italia, ma andare in altri Paesi con tutele maggiori (43mila nel 2013 e oltre 130mila nei primi 9 mesi del 2014, con 3mila morte quest'ultimo anno durante la traversata). "Mare Nostrum", operazione a finanziamento e gestione italiana avviata il 18 ottobre 2013, ha salvato almeno 127mila persone. Pur essendo ancora molti i dati emersi, importantissimi, che richiederebbero una trattazione ben più approfondita, ne sceglierò alcuni che ritengo particolarmente significativi: in Italia coloro che ges-
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ticono i richiedenti asilo – che ci si ostina a chiamare irregolari o clandestini, dimenticando che sono persone in fuga da situazioni disperate di guerra, fame e carestia – percepiscono 35 euro al giorno per ciascuno di essi per pagare vitto, alloggio, vestiario, scheda telefonica, biglietti per i mezzi di trasporto, ecc., di cui ai diretti interessati sono dati solo 2,50 euro, mentre un ruolo particolarmente positivo è svolto dagli immigrati sul piano previdenziale (nel 2012 hanno versato 8,9 miliardi di euro di contributi), grazie alla loro più giovane età (in media 31,1 anni contro i 44,2 degli italiani al Censimento 2011), che ne fa dei fruitori marginali del sistema pensionistico. Mancano poi politiche di inclusione sociale: l'80% delle tasse pagate dagli stranieri per il permesso di soggiorno (il rinnovo costa dagli 80 ai 150 euro) vengono utilizzate per l'espulsione degli irregolari (dopo che sono finiti nelle vere e proprie strutture detentive dei CIE – Centri di identificazione ed espulsione - il cui trattenimento è stato innalzato dalla legge Bossi-Fini sino a 18 mesi (!) con il costo enorme di 55 milioni l'anno), e il restante 20% è utillizzato per le spese burocratiche. E poi, che dire: se si applicasse la famigerata legge Bossi-Fini che considera reato la clandestinità, bisognerebbe, solo a Brescia, creare 2 carceri per ogni comune per poter rinchiudere tutti i clandestini!!!
La mina vagante
Quando l’ignoranza... a cura di Negritella Mori Da un articolo di Severgnini pubblicato sul Corriere della Sera il 2 novembre abbiamo estratto questo brano: “Non sono rimasto stupito quando ho letto i risultati di un sondaggio Ipsos Mori, condotto in 14 Paesi. Titolo: The Ignorance Index. Questo «indice dell’ignoranza» vede noi italiani ingloriosamente primi. Meglio di noi Usa, Corea del Sud, Polonia, Ungheria, Francia, Canada, Belgio, Australia, Gran Bretagna, Spagna, Giap-pone, Germania, Svezia (la nazione più informata). Qualche esempio delle risposte in Italia: «Quanti sono i musulmani residenti?». Risposta: il 20% della popolazione! (in verità sono il 4%). «Quanti sono gli immigrati?» Risposta: 30% (in realtà 7%). «Quanti i disoccupati?» Risposta: 49% (in effetti 12%). «Quanti i cittadini con più di 65 anni?». Risposta: 48% (sono il 21). Sono dati allarmanti. Perché la discussione pubblica italiana parte di qui: da una somma di percezioni clamorosamente sbagliate. La politica - che pure dovrebbe conoscere la situazione - non si premura di ripetere i dati corretti. Usa la nostra ignoranza, invece. Ci costruisce sopra proposte, programmi, allarmi, proteste. Immaginate Matteo Salvini che, davanti una distesa di bandiere verdi, proclama: «Gli immigrati in Italia sono solo il 7%! I musulmani il 4%!». Calma, fratelli leghisti. Non lo farà mai. Le sue fortune politiche sono costruite sull’ansia. Tutto ciò che concorre ad aumentarla è benvenuto.
Violenza fascista anche contro i bambini di Centina Bazzana Il 28 novembre scorso un corteo formato da 500 persone appartenenti al Blocco Studentesco, associazione giovanile di estrema destra e costola di CasaPaund, manifestano davanti agli istituti scolastici e al campo rom di viale Lombroso a Roma; portano un enorme striscione che recita “STOP ALLE VIOLENZE DEI ROM, ALCUNI ITALIANI NON SI ARRENDONO”, urlano slogan minacciosi e lanciano fumogeni. Due cooperative che lavorano sul territorio denunciano che circa 200 persone del campo non sono uscite, vista la situazione che si era creata all’esterno, fra cui 90 bambini che frequentano le scuole materna, elementare e media. Il Blocco smentisce e sostiene che la manifestazione era una reazione al lancio di sassi verso alcuni studenti da parte di alcuni rom. Naturalmente noi non siamo in grado di giudicare quale sia la verità, sta di fatto che negli ultimi tempi troppi episodi simili stanno avvenendo nelle periferie romane. Si denunciano aggressioni o episodi poco chiari, si sollecitano i cittadini a reagire, si organizzano manifestazioni in cui l’estrema destra è attivamente presente: così si monta il caso contro i rom e gli immigrati con la diffusione di notizie false che fomentano il disagio economico e culturale esistente. Questa volta però la notizia è ancora più drammatica perché tutti sanno che la scuola è forse l’unico baluardo alla discriminazione, l’unica possibilità per i bambini di sentirsi come gli altri; se questa integrazione funziona il Paese avrà fatto un passo avanti. Impedire perciò di andare a scuola è un atto veramente indegno, oltre che anticostituzionale. 13
La politica locale
Intervista all’Assessore all’Ambiente, alle Cave, ai parchi, all’agricoltura periurbana, alla Protezione Civile e tutela degli animali, prof. Gianluigi Fondra
“Migliorare la vivibilità” a cura di Gianni Rossini Quali sono le linee di fondo che hanno ispirato la sua delega? Innanzitutto ritengo che tutti gli ambiti della mia delega siano strettamente legati e necessitino di politiche di salvaguardia e di valorizzazione da sviluppare con il massimo coinvolgimento degli enti, delle Associazioni e della cittadinanza. In altri termini, la città paga una grave situazione di inquinamento su tutte le matrici ambientali e attraverso le proprie migliori risorse deve trovare la soluzione! In questo anno e mezzo abbiamo impostato un eccellente lavoro di squadra con il Ministero dell’ Ambiente, l’Istituto Superiore di Sanità, ASL, la Regione, ARPA, ERSAF, la Provincia, l’Istituto Zooprofilattico, le Associazioni degli agricoltori, coinvolgendo la Consulta per l’ambiente, i Comitati , le Associazioni e i cittadini. Su tutte le tematiche abbiamo fatto passi da gigante e impostato le premesse per una svolta nell’ottica di addivenire ad una vera e propria rigenerazione urbana. I risultati concreti già si possono vedere sulle bonifiche che finalmente sono state avviate! E’ evidente che i problemi sono immensi e che ci vorranno molti anni, ma il processo è stato avviato. Quali sono le urgenze e le criticità che più vengono manifestate dai cittadini e dalle comunità? La domanda dei cittadini è assolutamente varia. La sensibilità sulle tematiche ambientali è aumentata tantissimo. Gli uffici sono subissati di richieste che vanno dall’igiene urbana, alle disinfestazioni, al rumore, per arrivare a temi scottanti e molto dibattuti come la qualità dell’acqua, dell’aria e, soprattutto, gli impatti sanitari dell’inquinamento diffuso. Sono altresì molteplici le richieste dei cittadini relative al verde pubblico ed alla sua manutenzione: sfalci e potature delle alberate. C’è una forte domanda di informazione. Ad esempio, devo dire che sono molto soddisfatto dei risultati conseguiti con l’Osservatorio dell’acqua! A fronte di
una domanda di conoscenza pervenuta da parte della cittadinanza e di un forte allarme sociale sulle tematiche dei potenziali rischi sanitari connessi alla presenza del cromo esavalente nell’acqua potabile abbiamo aggregato un gruppo di lavoro davvero competente. Siamo diventati un esempio a livello nazionale. E veniamo alla nostra zona, a San Polo. Sono parecchi i residenti che si rivolgono anche al recapito del nostro “punto famiglia” per veicolare delle richieste. Cosa dobbiamo aspettarci? L’Amministrazione comunale nelle sue linee di mandato ha messo al centro dei suoi obbiettivi il recupero del patrimonio e il miglioramento della vivibilità. I parchi e giardini nel 2014 hanno raggiunto una consistenza di circa 5.000.000,00 di mq con un fabbisogno economico di circa 1 euro a mq per la sola manutenzione ordinaria. Gli stanziamenti, che nel 2013 sono stati di €. 0,45/mq, sono stati portati nel 2014 a €. 0,65/mq che spero possano essere incrementati nel 2015. 15
La politica locale zona si debbano valutare gli impatti cumulativi di tutte le sorgenti presenti. E’ su questo principio che sosteniamo con forza in tutte le sedi istituzionali che il territorio di Brescia ha già pagato a sufficienza e che non ci sono più le condizioni per aggiungere ulteriori elementi di pressione ambientale, a partire dalla realizzazione di nuove discariche! La programmazione degli interventi è mirata a garantire la sicurezza delle alberate, delle attrezzature ludiche, dei prati e degli arredi, nonchè al miglioramento degli spazi verdi Per quanto riguarda poi i problemi segnalati dall’ufficio “sportello dei reclami e delle proposte “nel quartiere San Polo Cimabue si fa presente che fin dal corrente mese sino a febbraio verranno eseguiti alcuni interventi sui percorsi pedonali e di alleggerimento della chioma delle piante di via Cimabue, via Allegri, via Robusti e via del Verrocchio. Sono inoltre in corso i lavori di realizzazione della pista ciclopedonale che collega il quartiere Sanpolino a via Cimabue. L’acqua dei rubinetti, le cave inquinate ed inquinanti, le discariche, i bitumifici, l’acciaieria… Quali le risposte dell’Amministrazione? Per quanto riguarda gli interventi di ripristino del territorio, si può dire che per una ottimale pianificazione degli interventi la prima cosa di cui ha bisogno la città è una graduazione delle emergenze. In proposito è in corso di definizione un accordo di collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità per definire il livello e la graduatoria delle criticità ambientali sulle aree pubbliche. L’idea è di costituire un fondo ogni anno per affrontare le varie problematiche. Quest’anno abbiamo finanziato la bonifica della scuola Deledda/Calvino, l’anno prossimo è previsto un fondo per il Campo di atletica Calvesi. Per quanto riguarda invece la salvaguardia del territorio stiamo impostando la variante del PGT in modo tale da evitare ulteriore consumo di suolo. Siamo stati pionieri nell’affermare il principio che per valutare la fattibilità di un’opera in una determinata
Parco delle Cave, a che punto siamo? Ritengo che l’area posta a sud est della città sia diventata un simbolo di riscatto per l’intera Comunità bresciana dopo un secolo di sfruttamento intensivo del territorio e conseguenti gravi problemi di inquinamento ambientale. Il Parco delle Cave sarà un caposaldo della realizzazione di un servizio ambientale a scala urbana. Infatti, per la città e i comuni limitrofi, il Parco non è un semplice perimetro, bensì un sistema, il cui sviluppo e funzionamento non possono prescindere dalla salvaguardia delle componenti ambientali non compromesse e da decisi indirizzi di recupero del degrado. La valenza naturalistica dell’area e le relative potenzialità sono tali che sul tema sono concentrate gran parte delle risorse delle Associazioni ambientaliste e della Cittadinanza attiva nell’ambito del percorso di progettazione partecipata del Parco delle Cave denominato “Segni sull’acqua” i cui lavori si stanno concludendo dopo mesi di attività svolte con passione ed entusiasmo; la Giunta valuterà con attenzione gli esiti e l’intendimento è quello di definire nell’ambito della variante del PGT un perimetro del parco la cui prima adozione è prevista per la primavera 2015. Parallelamente si intende procedere ad un censimento degli habitat, per valutare la sussistenza dei presupposti indicati dalla normativa vigente (Direttiva Habitat 92/43/CEE, alla Direttiva Uccelli 79/409/CEE) per la creazione di un Parco Locale di Interesse Sovra-comunale o di una Zona o Sito di Interesse Comunitario. Il 2015 potrebbe essere un anno molto ricco di sorprese!
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Dal territorio
Incrocio via Gatti, basta incidenti? a cura di Gianni Rossini Sono ormai anni che i residenti denunciano la situazione pericolosa e teatro di innumerevoli incidenti, alcuni con conseguenze gravissime, che caratterizza l’incrocio tra via Gatti, via Tiepolo, via Lonati e via Strada Antica Mantovana. Nel 2010 pareva ormai prossima la creazione di una rotonda, tanto che è del 12 maggio dello stesso anno la lettera con cui trasmettevamo alla circoscrizione la richiesta pervenutaci, sempre dai residenti, di un incontro nel quale venissero illustrate le caratteristiche dell’intervento. E nel corso del quale gli abitanti avrebbero chiesto, tra l’altro, di creare tale rotonda in posizione asimmetrica rispetto al centro dell’incrocio, in modo da rallentare ulteriormente la velocità dei veicoli ed aumentare la distanza dalle abitazioni a rischio. Ma già con la precedente amministrazione, anche per questioni relative alle disponibilità di bilancio, la situazione è rimasta immutata. Fino alle scorse settimane quando, durante un incontro ospitato nei locali del nostro circolo tra una rappresentanza dei residenti e l’assessore Muchetti ed il suo staff tecnico, è stato programmato un intervento che, non potendo prevedere nell’immediato la rotonda, vedrà la realizzazione di quanto di seguito comunicatoci. • La sostituzione degli attuali segnali di dare precedenza con i cartelli di fermata allo stop; questi ultimi verranno montati in dimensione maggiorata da cm 90, con implementazione di segnale di preavviso “pericolo” posto a mt 50 e mt 100 sulle 2 tratte stradali con obbligo di fermarsi (Tiepolo e Strada Antica MN). • Sulle altre 2 componenti stradali (Gatti e Lonati) pur in diritto di precedenza, si apporranno medesimi cartelli di preavviso. Su questi impianti verranno installati 6 elementi luminosi tipo “ecosolar” autoalimentati da pannello fotovoltaico (4 sulle Tiepolo/Strada Antica MN e 2 sulle Lonati/Gatti). • L’intervento rafforzativo della segnaletica orizzontale prevede la realizzazione di uno spartitraffico zebrato di larghezza di cm 100/120, al fine di demarcare un restringimento delle carreggiate che vorrebbe indurre al rallentamento della velocità. • Su tutte e quattro le tratte stradali verranno tracciati dei dissuasori di velocità, in numero di 3 ca16
La piantina dei lavori previsti all’incrocio, fornitaci dall’assessorato ai Lavori Pubblici
dauna a distanze di progressivo avvicinamento all’ intersezione, ed ulteriori segnali a raso di stop ” verranno tracciati in numero di 2 su cadauna delle via Tiepolo e Strada Antica MN, infine maggiorando la banda di arresto stop sulle menzionate. • L’importo dei lavori è stimato attorno ai 8.750 euro al netto degli oneri riflessi. • La tempistica è programmata per riuscire a realizzare il tutto entro il 15 di dicembre p.v., subordinatamente alle condizioni meteo che dovranno permettere le operazioni di verniciatura a terra. • Per quanto attiene alle segnaletiche luminose e verticali, si procederà anche in condizioni di pioggia (se non esageratamente forti).
Guerra e pace
“Terza guerra mondiale …a pezzi” di Flavia Bolis * Il dato di fatto è lì, da vedere, in tutta la sua interezza. Il 2014 è stato un “annus horribilis”. Papa Francesco con la sua definizione di «terza guerra mondiale a pezzi» in maniera drammaticamente analitica, ha descritto con efficacia l’estensione e la crudeltà delle guerre che imperversano intorno a noi. Anche se con motivazioni e intensità diverse oggi, ad essere in fiamme è un’area che spazia dalle coste africane dell’Oceano Atlantico e dal Mali, la cui crisi si trascina ormai da oltre due anni, e arriva fino al Pakistan, passando per un paese grande e strategicamente rilevante come la Nigeria, per il Corno d’Africa, per le crisi conclamate come quella yemenita e latenti come in Golfo Persico, per il Mashreq, in particolar modo la Siria e, da ultimo, per l’Iraq. Ecco perché la definizione del Papa è drammaticamente calzante. Siamo di fronte ad un enorme linea di instabilità, rispetto alla quale gli stati occidentali ancora non hanno trovato, neppure dal punto di vista diplomatico, capacità di azione comune e condivisa. Mentre l'attenzione dell'opinione pubblica internazionale si concentra principalmente sull'offensiva dell'Isis in Siria e in Iraq, sulla barbarie delle decapitazioni, sulla guerra in Ucraina, il mondo esplode di conflitti vecchi e nuovi. Per lo più siamo di fronte a guerre in un momento di tregua o congelate finché qualcuno, da una parte o dall'altra, all'improvviso deciderà di sparare un altro colpo: Palestina ed Israele in prima fila. A guardare la mappa del pianeta, è più la porzione di mondo attualmente in guerra che non
1915-1918
quella in pace. La maglia nera dei conflitti in corso se l'aggiudica l'Africa, seguita a ruota dal Medio Oriente. Al momento nel continente africano ci sono 26 Paesi in guerra, dove combattono contro i governi o l'uno contro l'altro circa 164 gruppi di milizie ribelli, gruppi separatisti o anarchici, in prevalenza islamici. In totale, a novembre 2014, nel mondo ci sono 64 stati in guerra. Numeri che danno conto di una situazione che va oltre il drammatico, che talvolta ci rifiutiamo di vedere, scoprire e conoscere, contro i quali il nostro no risuona debole tanto più è lontana da noi l’origine di una guerra. Di fatto, ad esempio, del califfato islamico e del suo capo Al Baghdadi ci occupiamo da poco tempo, da quando “l’affaire” è diventato di interesse mediatico e non solo, anche se il capo dell’Isis, pure “figlio” di qualcuno, lavora da anni. Se si guarda alla carta del califfato disegnata dall’Isis, si vede che lo schema di Al-Baghdadi ricalca le campagne militari antiche: seguire il corso di Tigri ed Eufrate per conquistare l’area che li contiene e quelle immediatamente circostanti. La novità strategica, per così dire, consiste nella torsione a sudovest e a nord-est, per impadronirsi rispettivamente del petrolio dell’Anbar e di quello curdo. Questo progetto, secondo gli esperti, è molto più pericoloso di quello di al-Qaeda. Bin Laden perseguiva un disegno terroristico, colpire per spaventare il mondo, per dimostrare di essere in grado di portare la guerra in Occidente, per convincere l’America a evacuare i luoghi santi dell’islam. Al Baghdadi va oltre, il ca-
Non è cambiato proprio nulla
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Guerra e pace liffato che si fa Stato nei luoghi conquistati mira non solo a «depurare» il Medio Oriente dalla presenza occidentale, ma anche a sconvolgere la regione, stravolgendone la geografia politica. Nel frattempo le mani in pasta le vogliono mettere un po’ tutti, i soliti noti, ma anche la nostra Italia che da un lato, dal punto di vista umanitario spende da anni centinaia di migliaia di euro per Ebril, dall’altro invia aerei “spia” e non solo. Insomma vuole fare la sua parte e nel caso ci fosse qualcosa da spartire, al banchetto non vuole mancare. Nel frattempo le guerre vanno avanti, nel mezzo ci stanno milioni di storie, di vite, di uomini, donne e bambini, che lottano giorno dopo giorno per vivere, per sopravvivere alla follia. Il dialogo, questo sconosciuto, non fa breccia, meglio dare ragione a questi o a quelli a seconda delle convenienza, chiudendo gli occhi per non guardare, per non vedere. Alla fine possiamo solo dire di essere un grande unico “popolo raffinato di ciechi che si credono vedenti”. Come ha avuto modo di sottolineare don Felice Scalia parroco di Lampedusa nell’omelia che avreb-
be voluto pronunciare il 6 ottobre 2013 e che ha messo nero su bianco: “Ci turbano - scrive - i picchi di disperazione dei disgraziati. Ma la cecità dei politici non è neppure sfiorata dall’idea che il problema sono le guerre e la fame che noi provochiamo. Perchè sulle sventure di altri l’Occidente costruisce la sua fortuna”. Ma la “fortuna” del mondo opulento ha portato alla terza Guerra mondiale, che ci pare una fiction perchè la vediamo in TV. Ma è vera, drammaticamente vera. * Giornalista e consigliere provinciale Acli Brescia
Dalle Acli nazionali Pubblichiamo un appello di un gruppo di associazioni, tra le quali le Acli Nazionali, sulla fine dell’operazione italiana “MARE NOSTRUM” per il salvataggio dei naufraghi nel Mediterraneo
Salviamo “Mare nostrum” La decisione del governo italiano di porre fine all’operazione Mare Nostrum è un gravissimo errore. Lanciata dopo la strage del 3 ottobre 2013 in cui persero la vita 368 persone, ha consentito il soccorso e il salvataggio di migliaia di persone. La maggior parte di coloro che attraversano il mediterraneo sono uomini, donne e bambini che fuggono da guerre, violenze e persecuzioni, persone che tentano così di salvare la loro vita, che hanno diritto alla protezione internazionale e che nessuna operazione di rafforzamento dei controlli delle frontiere può fermare. Il programma europeo Triton ha obiettivi diversi. Opererà solo in prossimità delle acque territoriali italiane, svolgerà un’azione non di soccorso, ma di controllo delle frontiere e non è quindi assimilabile a Mare Nostrum, come hanno affermato i competenti organismi dell’UE, a partire dallo stesso Direttore dell'agenzia Frontex. Triton non fermerà nè le partenze nè le stragi. I viaggi continueranno ma in condizioni ancor meno sicure dato che verrà meno quell’unico strumento di soccorso garan-
tito in questo anno da Mare Nostrum. È quindi assolutamente necessario garantire continuità ad un'operazione che, come Mare Nostrum, operi in acque internazionali, con un mandato chiaro di ricerca e soccorso. Chiediamo al Governo di non cedere alle spinte demagociche e xenofobe e di proseguire con la missione, rafforzando la pressione politica nei confronti dei partners europei affinchè contribuiscano a mantenerla in vita sostenendola anche economicamente. Chiediamo inoltre che il Governo si faccia promotore in Europa dell'applicazione della Direttiva Europea 55/2001 sulla protezione temporanea e dell'avvio di un programma europeo di reinsediamento dei rifugiati in arrivo dalle aree di crisi e di conflitto. Proseguire l’operazione Mare Nostrum è la scelta responsabile che oggi l’Italia deve compiere, per dimostrare nei fatti che la salvaguardia di ogni vita umana è il primo dovere di uno Stato che voglia definirsi civile e democratico.
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Dal territorio
Riconosciuto dal Comune di Brescia
L’attività dello “Sportello dei Reclami e delle Proposte” a cura di Gianni Rossini
Problemi segnalati allo “sportello”
Segnalazione agli uffici competenti
Risposte ricevute e problemi risolti
Siamo stati interessati a far conoscere la situazione di elevato rischio per i numerosi pedoni che devono affrontare l’incrocio tra le vie Fiorentini e Merisi
In data 29/01/2013 abbiamo informato l’Assessore alla Mobilità che, dopo l’ultimazione della rotatoria, la nuova segnaletica non ha previsto alcun attraversamento pedonale! Ma l’intervento, promesso per la metà di aprile del 2013, non è avvenuto. Constatata la pericolosità di tale situazione per tutti i pedoni che accedono al porticato dei negozi ed attività varie, abbiamo scritto in data 29/01/2013 all’assessore alla mobilità e traffico.. Viene chiesto soprattutto di affrontare in modo deciso e definitivo il danno provocato ai marciapiedi ed ai privati dalle piante in più punti di via Verrocchio, via Palladio ed ambo i lati della via Cimabue.
A seguito della nostra recente riproposizione, il nuovo Assessore ci ha ha assicurato di averne riprogrammato la realizzazione. Riferiremo.
Dalla via Allegri è stato segnalato che ormai da mesi risultavano invisibili le strisce dell’attraversamento pedonale alla confluenza sulla via Verrocchio, nei pressi della farmacia. Dopo che il settore verde e parchi ha provveduto a completare lo sfalcio e la pulizia delle aree prospicienti il tracciato metrobus, sono state ancora diverse le richieste pervenute a proposito di situazioni attinenti la competenza dello stesso comparto. Alcuni residenti ci hanno chiesto di segnalare la pericolosità del marciapiede che, attraverso l’area verde, va dal civico n. 76 al 108 della via Allegri. Un residente ha segnalato un percorso parallelo alla via Maggia, di circa un chilometro, da tempo ben tracciato e mantenuto, che potrebbe diventare, con minima spesa, un tratto importante di pista ciclabile. Basterebbe infatti raccordare il tutto alla via stessa.
Con lettera del 17 maggio abbiamo informato il settore verde e parchi comunale, chiedendo una verifica ed il conseguente intervento. E’ del 14 ottobre 2012 la richiesta all’Assessore ai lavori pubblici e del 29/1/2013 quella all’assessore competente alle piste ciclabili. Questi ha risposto che per il mese di giugno 2013 il tutto sarebbe stato sistemato. In assenza di intervento il 10 ottobre la richiesta è stata riproposta.
Il 10 ottobre abbiamo ripetuto la richiesta al nuovo Assessore. Ai primi di novembre l’ntervento è stato effettuato. Ci è stata assicurata la massima disponibilità a considerare le segnalazioni tra le priorità di intervento. Anche in considerazione delle situazioni di rischio e pericolo per i pedoni. Siamo in attesa di riscontro da riferire.
In data 27 novembre il Settore Urbanistica ci ha informato che è in dirittura di arrivo il progetto, a suo tempo concordato con Alfa Acciai, per il completamento della pista ciclabile in oggetto; che prevede anche il collegamento della stessa alla via Cadizzoni. Riferiremo circa gli attesi sviluppi.
Lo “Sportello dei reclami e delle proposte” è aperto tutti i venerdì dalle ore 18 alle ore 18.30 in via Cimabue 271, Sala S. Alessandro a fianco del Circolo ACLI 19
Chiesa e società
La famiglia tra un sinodo e l’altro di Andrea Coletto Lo scorso ottobre è stato celebrato il sinodo straordinario sulla famiglia, in vista di quello programmato l’anno prossimo. I lavori si sono svolti, come ha detto Papa Francesco, in un clima di profonda collaborazione. Stanti le grandi attese in merito a questo evento, in questo articolo verranno ripresi i principali risultati raggiunti. Innanzi tutto sono stati ribaditi alcuni aspetti che non sempre sono stati adeguatamente valorizzati. La famiglia è il pilastro fondamentale della Chiesa, poiché è da una famiglia, quella di Adamo ed Eva, che tutto ha avuto inizio ed è in una famiglia che Gesù è nato ed ha iniziato la sua missione. Purtroppo non sempre la realtà contribuisce ad una serena vita famigliare, tra le cause principali vi sono le ristrettezze economiche, alcune consuetudini – poligamia, matrimoni combinati, mutilazioni femminili… – diffuse in alcune parti del mondo ed infine il profondo individualismo che caratterizza i tempi attuali. Tutto questo però non mitiga il profondo bisogno di relazioni di qualità. Per tali motivi è divenuto necessario trovare un adeguato linguaggio pastorale, che non sia basato soltanto su prescrizioni e divieti, ma che sappia comunicare la bellezza della famiglia, per vincere i timori di chi esita ad assumere impegni duraturi e lo scoraggiamento di chi non ha una felice vita famigliare. Per la prima volta si riconosce la presenza di aspetti positivi in quelle unioni che, pur non essendo famiglia nel senso cristiano, sono basate su amore, rispetto ed apertura al prossimo. Sempre nello spirito di distinzione tra il piano ideale e quello umano, sono state stigmatizzate tutte le condanne, più o meno velate, cui sono sottoposti di vorziati ed omosessuali. Nonostante il disegno divino sulla famiglia sia univoco, non si più calpestare la loro dignità, ponendoli in uno stato di esclusione. È stata anche evidenziata l’importanza di un’adeguata preparazione alla vita coniugale e dell’accompagnamento delle famiglie, affinché sap-
piano affrontare le difficoltà e possano trovare aiuto nella loro comunità in caso di bisogno. Riassumendo, tra le conclusioni a cui son giunti i padri sinodali, quella più importante è il dire la verità nella carità. In questo contesto tale affermazione significa che il modello di famiglia cristianamente inteso è chiaro e la Chiesa non può esimersi dal ribadirlo, tuttavia bisogna riconoscere quanto di buono vi sia in altre forme di unione in cui siano presenti amore e rispetto reciproco, del resto, come recita il salmo, dov’è carità e amore, lì c’è Dio. Contrariamente a quanto si fa quando si tende a cadere nell’ideologia, non bisogna nemmeno dimenticare la sofferenza che accompagna la fine di un amore, dal momento che, come ha detto papa Francesco, il fallimento di un progetto famigliare, non riguarda solo due persone, ne’ è loro responsabilità esclusiva, ma è imputabile anche a chi non ha saputo consigliarli ed aiutarli adeguatamente. In conclusione, il discernimento va ancora approfondito data la complessità dell’argomento, per questo motivo alla relazione finale è stato affiancato un documento contenente quarantasei punti su cui discutere nelle diocesi durante l’anno che ci separa dal prossimo sinodo. Tra i quesiti più importanti citiamo: quale ruolo hanno laici e consacrati nell’ educazione all’affettività e come formarli? Come comunicare il ruolo di Dio nel matrimonio? Quale origine ha il matrimonio cristiano? Come spiegare che nessuno è escluso dalla misericordia di Dio? Come va21
Chiesa e società lorizzare le esperienze che possono condurre al matrimonio cristiano? Qual è il grado di coinvolgimento delle famiglie nella pastorale? Quale rapporto con le culture locali? Siamo pronti ad impegnarci per una
testimonianza viva ed efficace? Qual è il fondamento della vocazione alla genitorialità? La famiglia sa trasmettere la fede?
In prima persona Per la rubrica In Prima Persona pubblichiamo la toccante poesia della signora Ave Foresti, che ha partecipato al concorso letterario nello scorso Marzo, classificandosi al secondo posto
Avrei voluto di Ave Foresti
Avrei voluto abbracciarla molte volte mia Madre, dirle ti voglio bene. Lei però era chiusa nei suoi passati duri e quasi sempre solitari. Avrei voluto guardarla negli occhi e aiutarla ad aprire il suo cuore troppo spesso ferito. Avrei voluto avere più tempo e poco a poco scalfire quella roccia in cui lei si nascondeva. Ora Lei non c'è più, l'ho accompagnata giorno per giorno nella sua dolorosa malattia. Come volontaria adesso dedico il mio tempo alle persone anziane e in ogni nonna il mio cuore vede Lei, mia Madre. In ricordo di…
Ernesta Rivetta Mercoledì 10 dicembre, a 94 anni, è morta presso la casa di riposo “Pasotti- Cottinelli” Ernesta Rivetta, madrina della nostra sezione Avis. Importante figura nella comunità di S.Polo storico, una vita esemplare al servizio degli altri ha lavorato per molti anni presso il manicomio cittadino, ha accompagnato per decenni gli ammalati nei pellegrinaggi a Lourdes come membro dell’Unitalsi ed è stata anche un’attiva avisina . Persona semplice , animata da una grande rettitudine morale, profondamente religiosa, è stata un punto di riferimento per tutti coloro che l’hanno conosciuta. È sempre stata ammirata per la sua positività anche nei momenti difficili della sua lunga vita, come l’amputazione di una gamba avvenuta pochi anni fa. Anche se non è mai stata madre, ha allevato come figlio un nipote rimasto orfano, accogliendolo nella sua casa e dandogli amore e affetto. Se n’è andata in silenzio, circondata dall’affetto delle molte persone che le hanno voluto bene, amorevolmente accudita dalla sorella Santina, ultima ancora in vita di una generazione di Rivetta che ha lasciato in tutti la convinzione che per il cristiano è un dovere aiutare il prossimo.
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La politica
“Jobs act” ed il lavoro perduto di Angelo Alioto Dopo quasi un anno il “Jobs act” è finalmente diventato legge. Approvato (con la fiducia), in terza lettura al Senato, quindi senza modifiche rispetto al testo della Camera, deliberato (senza la fiducia) il 25 novembre. Matteo Renzi già a gennaio di quest’anno aveva diffuso la prima bozza del “Jobs act”, manifesto sul lavoro, con l’obiettivo dichiarato di rilanciare l’ occupazione, regolarizzare i contratti di lavoro, attirare gli investitori stranieri ed italiani, rimettere in moto la crescita. Ma l’attenzione del mondo politico e sindacale si concentrò particolarmente sulla prevista riforma dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori del 1970, quello sui licenziamenti; comunque già corroso dal governo Monti con la riforma Fornero a seguito della legge n. 92 del 28 giugno 2012. Trascurando la possibilità di eliminare tutti i contratti di collaborazione a tempo determinato (precariato) e sostenendo che avrebbe portato soltanto ad una maggiore facilità di licenziare in cambio di qualche posto di lavoro in più con contratto a tempo indeterminato. Adesso il confronto che si è sviluppato nei partiti, in particolare all’interno dello stesso partito del premier, e nel governo, ha portato dei miglioramenti, in termini di difesa del posto di lavoro, rispetto al testo approvato al Senato nell’ottobre di quest’anno. La modifica principale era stata l’inserimento del reintegro in caso di licenziamento per motivi disciplinari limitati a particolari fattispecie; ciò aveva permesso al governo di non porre la fiducia alla Camera. Altri miglioramenti non sono stati possibili al Senato, dove il governo, nella persona del ministro Giuliano Poletti, ha chiesto la fiducia, impedendo così qualsiasi emendamento migliorativo rispetto al testo precedente. Ciononostante la minoranza del PD si è impegnata a votare sì per “senso di responsabilità” evitando una crisi di governo ed impegnandosi ad una rigoro22
sa vigilanza sui decreti attuativi per i quali, comunque, il parere del Parlamento non sarà vincolante. Premesso che i contenuti definitivi saranno noti soltanto dopo la stesura dei decreti delegati attuativi, vediamo, per quello che ci è noto adesso, che cosa principalmente cambia rispetto al passato. Art. 18 e Contratti di Lavoro La legislazione attuale prevede almeno 40 tipi di contratti, si vuole arrivare al contratto unico a tempo indeterminato e a tutele crescenti. Per incentivare questo tipo di contratto si agirà sulla leva normativa e su quella fiscale. Si modifica radicalmente l’art.18, eliminando il diritto al reintegro per i licenziamenti di natura economica od organizzativa, mentre resta per i motivi discriminatori, ed in alcune fattispecie (che saranno definite nel decreto attuativo) per quelli disciplinari non previsti nel testo approvato al Senato. Si agevolano fiscalmente le aziende che stipuleranno contratti a tempo indeterminato e tutele crescenti, con l’azzeramento dei contributi per i primi tre anni e l’eliminazione del costo del lavoro dal calcolo dell’imposta IRAP. Il costo previsto è di circa 5,4 miliardi, già inseriti nella legge di stabilità, anch’essa approvata alla Camera ed in attesa di ritornare al Senato. Il lavoratore licenziato per motivi di natura economica od organizzativa, avrà diritto solo a un indennizzo crescente con l'anzianità aziendale: al massimo 24 mensilità. Il licenziamento senza reintegro è compensato dalla potenziale eliminazione della precarietà relativa a partite IVA e tutti i contratti di collaborazione
La politica
(co.co.co, co.co.pro...), che nell’arco di 15 anni (governo Amato, ministro del lavoro Cesare Salvi) hanno coinvolto oltre 3 milioni di lavoratori, di fatto diventati figli di un Dio minore; che paradossalmente hanno soddisfatto le esigenze di flessibilità delle aziende, investite dalla crisi economica, e sono stati pagati di meno. Cassa integrazione e ammortizzatori sociali Cambia la vecchia indennità di disoccupazione. Ci sarà una nuova ASPI (Assicurazione sociale per
l’impiego, prevista nel 2012 dalla riforma Fornero). Di fatto si estende la protezione, in caso di perdita del posto di lavoro, ai lavoratori con contratti a progetto (ad oggi senza alcuna protezione), fino al loro esaurimento. Il sussidio spetterà a tutti quelli che hanno lavorato per almeno tre mesi, esso sarà decrescente (da circa 1100 fino a 700 euro) nell’arco di due anni. Sembra evidente che non sarà certo la riforma dell’art. 18 a risolvere il problema della disoccupazione; ma tutto il processo riformatore del mercato del lavoro (Jobs act e legge di stabilità) può diventare il fattore scatenante di una reazione a catena utile alla ripresa del Paese. Aspettando il primo decreto delegato sul contratto a tutele crescenti, promesso entro Natale, resta un interrogativo a cui ogni lettore potrà rispondere secondo le proprie convinzioni ed esperienze: più tutele e più libertà possono stare insieme?
Dal circolo Acli
In viaggio col circolo Acli Dopo San Pietroburgo e Mosca, mete di quest’anno, il comitato viaggi del Circolo Acli S.Polo organizza dal 9 maggio al 17 maggio 2015, quindi nove giorni, un viaggio nella GERMANIA DEL NORD E COPENAGHEN, capitale della Danimarca . Dopo una breve visita a Monaco di Baviera punteremo a nord per ammirare le bellezze di Wurzburg , incantevole città barocca, poi Fulda, Amburgo, Brema e Lubecca, Berlino e Dresda. In queste città visiteremo castelli, palazzi, cattedrali, musei ed antichi quartieri ben conservati. Anche per questo viaggio collaboreremo con la Elìte Viaggi di Vicenza e quindi, come sanno coloro che ci seguono da vari anni, garanzia di ottimi alberghi in centro città, guide autorevoli, ed assistenza impeccabile. A differenza dei viaggi in Turchia ed in Russia, essendo le nazioni che visiteremo in Europa , il viaggio si farà con un pullman gran turismo. Come sempre, fino al 31 dicembre le iscrizioni riguarderanno solo i soci del circolo Acli S. Polo; dal 1° gennaio 2015, se non saranno esauriti i posti disponibili, si potranno iscrivere anche i non soci. Il programma dettagliato del viaggio è disponibile al bar del Circolo Acli S. Polo in via Cimabue 271. 22
A voi la parola Alla redazione di Sanpolopolis e p/c Acli San Polo
Le “esuberanze” di Halloween Anche quest’anno, come nel recente passato, in occasione della festa di Halloween, si sono verificati atti di vandalismo e maleducazione all’interno del nostro quartiere. Molti di noi hanno ritrovato gravemente danneggiate le loro cassette della posta, all’interno delle quali, un gruppo di non identificati ragazzi, si sono divertiti a inserire e far scoppiare petardi. Qualcuno ha riferito che i petardi venivano inoltre fatti esplodere sotto le auto parcheggiate in strada. La festa, eredità dei Paesi anglosassoni, aveva anche un risvolto simpatico quando si limitava ad alcuni bambini/ragazzi che bussavano alle nostre porte pronunciando la frase “dolcetto o scherzetto?!”. Ora, tuttavia, la stessa festa sta assumendo contorni davvero spiacevoli, perché, oltre a subire la maleducazione, si devono subire ingenti danni economici. Si dovrebbe intervenire subito, per evitare che i ragazzi, uniti in branco, possano compiere atti ben più tremendi. Ci rivolgiamo a voi, in quanto più vicini al quartiere, perché prendiate in considerazione il problema e magari, unitamente ad altri enti o alle forze dell’ordine, si possano contenere queste fin troppo “esuberanti” manifestazioni della festa. Ringraziando fin d’ora per l’attenzione porgiamo cordiali saluti, Sig. Vincenzo Bombarda (e altre 22 firme) Gent.mi, vi ringraziamo per averci scelti come canale comunicativo all’interno del quartiere: una scelta, la vostra, che dimostra stima e fiducia nei nostri confronti. Più volte abbiamo espresso il nostro disappunto per quanto accade, da alcuni anni a questa parte, durante la festa di Halloween. Una festa che non dovremmo sentire nostra ma che ormai da tempo è stata importata in Italia. Ora, non c’è nulla di male nel festeggiare qualcosa (anche se il reale significato della festa non è né italiano né, tantomeno,cristiano) purché la festa sia motivo di divertimento e non avvenga nulla a discapito degli altri. Non c’è nulla di divertente, infatti, nello sventrare le cassette della posta altrui o nell’infastidire persone che vorrebbero vivere serenamente anche la notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre. Indubbiamente comprendiamo le vostre ragioni e le appoggiamo in pieno. Da parte nostra passeremo la segnalazione a chi di dovere, sperando anche nell’intervento diretto dei genitori di questi ragazzi che dovrebbero aver spiegato da tempo ai loro figli la differenza tra ciò che è bene e ciò che non lo è e nel buon senso dei giovani che, siamo certi, conoscono perfettamente questa differenza.
Carissimi lettori di Sanpolopolis, per noi della redazione la vostra opinione è davvero molto importante: per questo motivo abbiamo pensato uno spazio tutto per voi, “A voi la parola, lettere alla direttrice”. Volete farci conoscere qualcosa del quartiere? Non siete d’accordo su ciò che abbiamo espresso nei nostri articoli? Volete ringraziare o ricordare qualcuno? Volete semplicemente farci sapere qualcosa di voi? Allora, non aspettate oltre! Scriveteci all’indirizzo mail sanpolopolis@gmail.com (e non dimenticate di darci il consenso per la pubblicazione di quanto avete scritto)
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La cultura
Per sentito dire…
di Ernesto Paroli
E’ IL CINEMA, BELLEZZA “Niente sembra più sincero di una donna che mente” Ingrid Bergman e Gary Grant in “Indiscreto”1957
Vito Mancuso - IO AMO – PICCOLA FILOSOFIA DELL’AMORE - Garzanti Tutti abbiamo vissuto quel sentimento, carico di paura e di felicità, chiamato amore. Ma dove ha origine? Come possiamo viverlo nel modo più vero? E qual è il messaggio che esso porta con sé? L’autore risponde con la profonda intensità che da sempre caratterizza il suo pensiero, accogliendo tra le pagine la dolcezza e la potenza dell’avventura umana affrontata nelle sue forme più diverse: l'amore sensuale a quello del sentimento, l'amore per la natura e per la spiritualità. In questo libro, mai puritano, si ragiona senza paura di controversie di rapporti prematrimoniali, adulterio, masturbazione, omosessualità, bisessualità. Rimanendo sempre fedele al primato della coscienza e della libertà individuale ed esponendo i limiti della morale tradizionale cattolica.
LA DONNA CHE CANTA
film di Denis Villeneuve
DVD
“L’infanzia è un coltello piantato in gola che non si tira via facilmente”. Lo lascia scritto nel suo testamento Nawal Marwan. Da anni ha cambiato vita in Canada, lontana dal Paese che l’ha lacerata. Ma il passato non si cancella perché l’orrore torna fuori poderoso nelle vite dei suoi figli, i gemelli Jeanne e Simon quando alla morte repentina della madre ricevono da lei due lettere da consegnare ad un padre che pensavano morto e ad un fratello di cui ignoravano l’esistenza. Viaggio nel paese della loro origine (Libano?) là dove tutto ebbe inizio con un amore stroncato da uno sparo e lo strazio di una separazione.
Aldo Cazzullo – LA GUERRA DEI NOSTRI NONNI - Mondadori La Grande Guerra non ha eroi. I protagonisti non sono re, imperatori, generali. Sono fanti contadini: i nostri nonni. Aldo Cazzullo racconta il conflitto '15-18 sul fronte italiano, alternando storie di uomini e di donne. Perché la guerra è l'inizio della libertà per le donne, che dimostrano di poter lavorare in fabbrica, guidare i tram, laurearsi, insegnare. Storie di crocerossine, prostitute, portatrici, spie, inviate di guerra, soldatesse in incognito, si incrociano con quelle di alpini, arditi, prigionieri, poeti in armi, grandi personaggi e altri sconosciuti. Attraverso lettere, diari di guerra, testimonianze anche inedite, "La guerra dei nostri nonni" conduce nell'abisso del dolore. Ma sia le storie di sofferenza che quelle a lieto fine, restituiscono la stessa idea di fondo: la Grande Guerra fu la prima sfida dell'Italia unita, e fu vinta.
Annie Lennox – NOSTALGIA – CD Ciò che colpisce di questo disco, oltre la classe totale della voce di Annie Lennox, è la misura. E classe significa non andare mai sopra le righe, anche e soprattutto avendo la potenza per farlo. “Nostalgia” mette assieme una collezione di standard, di iper-classici del canzoniere americano “Summertime” (Gershwin), “Mood indigo” (Duke Ellington), “Georgia on my mind” (Ray Charles) ed altri. I classici tra i classici. Magnifica la voce, grandi le interpretazioni. 25
Dal territorio Avendo letto vari articoli apparsi sui giornali riguardo il riutilizzo del centro “Pampuri”, di proprietà del Comune, che si trova poco lontano dalla nuova RSA Arici-Sega ed essendo a conoscenza che alcune realtà del territorio hanno elaborato proposte di possibili utilizzi della struttura, abbiamo chiesto all’associazione “Sanpolino oltre” e al progetto “Il quartiere come bene comune” di illustrarci le loro idee. Il presidente di “Sanpolino Oltre” ci ha ringraziato, ma il loro progetto è ancora in via di definizione e quindi ci ha chiesto tempo; non appena sarà pronto lo pubblicheremo volentieri. “Il quartiere come bene comune” ci ha inviato il testo che pubblichiamo.
Centro sportivo “Pampuri”, ma non solo: una proposta a cura de “Il Quartiere come bene comune” Il Centro Sportivo Pampuri, dopo anni di abbandono, torna finalmente alla ribalta delle cronache. I partners del progetto “Il quartiere come bene comune” (AUSER – ANFFAS - ACLI – UISP), che in questi anni hanno collaborato con tante realtà associative per arricchire la coesione sociale del territorio, sono stati sollecitati a pensare ad un uso aperto e sinergico degli spazi pubblici. Quasi un anno fa, dopo aver sentito diverse opinioni e raccolto documentazione specifica, hanno provato ad elaborare alcune linee guida per una progettazione e gestione sperimentale, in sinergia con altri partner, di servizi per la promozione della salute, la qualità dell’abitare, le relazioni sociali in tutte le età. Come nello spirito del nostro operare, è un contributo che si basa sul lavoro di rete e sull’integrazione di strutture e soggetti che già operano nel territorio. Nel caso specifico, la proposta si orienta a favorire l’integrazione di tre strutture: - La nuova R.S.A. “Arici – Sega” - Il Centro B.I.R.D. - Il Centro sportivo “Pampuri” La loro integrazione ha un’importanza strategica per gli scopi che si vogliono raggiungere e che non si potrebbero ottenere separatamente da ciascuna struttura. Inoltre, per la loro collocazione, si verrebbe a creare un polo straordinario di aggregazione sociale e di benessere psico-fisico a vantaggio della popolazione di ogni età nella vasta area di San Polo e Sanpolino. In particolare, il Centro Sportivo Pampuri può diventare un polo ricreativo, sportivo, aggregativo, culturale. 26
Per far sì che ciò avvenga è però indispensabile che il campo di calcio a 11 ritorni a essere parte integrante del Centro sportivo. Il progetto proposto è volto a soddisfare le aspettative e le esigenze della totalità dei cittadini dei quartieri, in ogni fascia di età (bambini, giovani, adulti, famiglie, anziani), prestando attenzione anche a problematiche sociali (alfabetizzazione, diverse culture, rispetto della diversità, dipendenze, problemi psicologici, disabilità). Attorno alla proposta, a nostro parere, si rivela fondamentale la collaborazione con le realtà istituzionali e associative che quotidianamente animano la vita di San Polo e Sanpolino: in questa direzione abbiamo operato per la costituzione di un Patto di rete, che attualmente vede aderire 31 soggetti, che potranno portare un contributo di qualità a qualunque innovazione proposta. Per questo siamo convinti che la partecipazione e il coinvolgimento di tutte le realtà del territorio sia una buona premessa per la realizzazione di un centro sportivo presso il Pampuri che possa vantare come stile di progettazione e poi di fruizione l’inclusione e la collaborazione, affinché nessuno si senta escluso.
I colori della nostra società
Donne, italiane, famose... di Centina Bazzana
Il giorno più bello sarà quando la notizia di una donna al vertice di qualche importante laboratorio, impresa o istituzione...non farà più clamore, o almeno non in quanto donna o perché per la prima volta una persona di sesso femminile raggiunge quella posizione: solo allora si potrà parlare di parità raggiunta. Per ora dobbiamo accontentarci di celebrare alcune belle notizie che riguardano donne italiane diventate famose in campi ritenuti non propriamente femminili. Fabiola Gianotti è stata di recente nominata nuova direttrice generale del CERN di Ginevra, il più importante laboratorio di ricerca nucleare del mondo. La Gianotti, 52 anni, nata a Roma, ma laureatasi a Milano in fisica sub-nucleare alla Statale dove ha svolto anche il dottorato di ricerca, ha poi vinto una borsa di studio per 2 anni al CERN e da allora ha sempre lavorato in quella struttura. Si era già fatta conoscere al grande pubblico nel 2012, quando annunciò la scoperta del bosone di Higgs, dopo anni di ricerche durante i quali ha coordinato il lavoro di 3.000 fisici provenienti da 38 Paesi. La scienziata, che da piccola voleva fare la ballerina e amava la musica al punto di diplomarsi in pianoforte al Con-
servatorio, ha dichiarato di voler impiegare i 14 mesi che mancano all’assunzione studiando per prepararsi all’incarico e ha messo nel suo programma 4 parole d’ordine: ”scienza, tecnologia, formazione e pace”; è entusiasta del suo lavoro soprattutto perché le consente di stare a contatto con migliaia di persone diverse per cultura, religione, lingua e genere. Notiamo che è la prima donna al mondo ad ottenere questo incarico, ma purtroppo, quando hanno dato la notizia i nostri giornali ne hanno parlato al maschile: direttore generale, scienziato…pare quasi che la nostra lingua non abbia l’uso del femminile! E’ ora che i giornalisti e tutti noi adoperiamo questa forma quando è opportuno, contribuiremo così al cambiamento del linguaggio e si spera anche della mentalità corrente. Nello stesso mese un’altra italiana è salita agli onori della cronaca dopo anni di gavetta e di preparazione: è Samantha Cristoforetti, 37 anni, nata a Milano, ma vissuta in Trentino, ingegnere, capitana dell’aereonautica militare e prima astronauta italiana ad essere scelta tra migliaia di concorrenti per la missione FUTURA sulla Stazione Spaziale Internazionale. Copilota, accanto ad un russo e ad un americano, il suo lavoro durerà nello spazio più di sei mesi; alcuni grandi giornali italiani non le hanno dedicato nemmeno un trafiletto in prima pagina ed anche per lei si è usato sempre il termine “capitano”: fortunatamente “ astronauta” è già indifferenziato nella finale… Potrà sembrare una questione di lana caprina, ma provate a farci caso: quante volte si dice la ministra, la presidente, la scienziata, la direttrice, l’assessora ecc, ecc.? Le donne continuano a dimostrare grandi capacità anche intellettuali, in Italia il 60% dei laureati è donna, tuttavia alle poche che riescono a farsi valere, manca ancora perfino il riconoscimento formale di genere: o si pensa forse che il maschile attribuisca valore in più?
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La cultura “LA POESIA E’ L’ UNICA PROVA CONCRETA DELL’ ESISTENZA DELL’ UOMO” Luis Cordoza y Aragòn poeta di La Antigua - Guatemala
IL TOPO DI BIBLIOTECA
di Ernesto Paroli …Thunder Road …oh piccola, avevi così ragione... Thunder Road …qualcosa muore sull’autostrada stanotte. Ho vinto una bella somma, una volta, e me la sono spassata, ma in qualche modo ne ho pagato il duro prezzo. Dentro mi sentivo come se mi stessi sobbarcando le anime spezzate di tutti gli sconfitti. Quando la promessa è infranta continui a vivere ma qualcosa nel profondo ti è stato rubato; quando la verità viene rivelata e non fa alcuna differenza, qualcosa nel tuo cuore si raffredda. Ho seguito quel sogno fino alle pianure del sud-ovest che vanno a morire in locali da due soldi, e quando la promessa si è spezzata ero così lontano da casa: dormivo nel sedile posteriore di una macchina a noleggio. Thunder Road …per gli amanti dispersi e tutti i finali già scritti... BRUCE SPRINGSTEEN – da THE PROMISE
L’AMERICA CHE NON E’ UN SOGNO Raymond Carver è oggi unanimemente considerato il maestro indiscusso del racconto ed uno dei maggiori scrittori americani del XX secolo. In vita non ebbe molto successo, vuoi per la sua prosa estremamente asciutta e scarna, vuoi per l’umanità che descrive. Carver era nato, e ha sempre vissuto, in un ambiente lontano dall’America dei grattacieli, in quello che dopo di lui è stato definito il “Carver Country” un paese dove le bollette non vengono mai pagate, dove le coppie litigano cercando di tirare a campare, i mariti bevono e le donne si disperano, ma popolato in fondo di “brava gente che ce la mette tutta”. E i suoi racconti parlano della piccola vita della provincia americana, persone umili, ai margini, disperate, un mondo di alcoolizzati dilaniati dalla rinuncia, amori talvolta violenti nella lacerante nostalgia di ciò che hanno perduto e poi la grigia quotidianità di chi non spera più nulla. E’ l’altra America, quella che lui conosceva benissimo perché in gran parte questo fu il suo mondo e l’alcool è stato per lungo tempo il filo conduttore della sua vita. Come scrittore non era uno sconosciuto, “Non mi riconoscono certo al supermercato” disse ad un giornalista, ma questa fama circolava in gran parte negli ambienti della cultura più elitaria. I suoi racconti uscirono sulle riviste più disparate e oscure e in volume, subirono inaudite mutilazioni e manipolazioni editoriali per adattarli alla neonata moda del cosiddetto minimalismo Solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1988, e per l’interessamento assiduo della moglie, uscirono in volume nella loro veste integrale. E a questo punto, anche il grande pubblico ha capito l’enorme portata della sua scrittura ed ora il suo valore è indiscusso. Il tema principale dei racconti di Carver è sempre quello della coppia all'interno di uno spazio domestico, uno spazio che ha una parte attiva nella narrazione e che, attraverso la sua descrizione, ci fornisce la storia e ci indica, con i suoi oggetti, la successione nel tempo delle vicende, perché non sono semplici cose quotidiane, ma possiedono la potenzialità che serve a definire il disagio interiore dei personaggi: il frigorifero che improvvisamente si rompe, il televisore che sveglia in modo brusco il protagonista o il telefono che squilla in un momento inopportuno. Carver ha avuto il merito di rivolgersi all’altro lato dell’America ed a raccontare la disperazione della gente che la abita. Egli stesso, prima del successo, è stato membro onorario di questa società: un matrimonio fallito, due figli sfortunati arrivati troppo presto, una lunga battaglia con l’alcool, un’infinità di bancarotte. Consiglio qui il suo capolavoro.
Raymond Carver - PRINCIPIANTI - Einaudi 28
*Costo da telefono fisso: 14,5 centesimi al minuto fascia alta, 5,7 centesimi al minuto fascia ridotta. Costo da cellulare: dipende da operatore.
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mese della pace gennaio
gennaio 2015
mese della pace
BresciaEst
2015
giovedì 1 gennaio
marcia per la pace Caionvico • Botticino • Rezzato • Convento Francescano partenza ore 14.00 • piazzale della chiesa di Caionvico
giovedì 8 gennaio
terza guerra mondiale... a pezzi i conflitti armati nel mondo: cause e rischi
interviene Flavia Bolis • giornalista, consigliere provinciale Acli bresciane ore 20.30 • sala civica “Calvino” Rezzato
venerdì 16 gennaio
il commercio delle armi
armi italiane e bresciane nei conflitti internazionali
interviene Giorgio Beretta • analista dell’osservatorio OPAL Brescia ore 20.30 • salone parrocchia S. Luigi Gonzaga Brescia
sabato 17 gennaio
Rwanda: Dio e' qui!
spettacolo inchiesta di Marco Cortesi e Mara Moschini ore 20.30 • teatro parrocchia Buffalora Brescia
giovedì 29 gennaio
Marianela Garcia Villas
avvocata dei poveri, difensore degli oppressi
intervengono Anselmo Palini • autore del libro Alberto Vitali • responsabile pastorale dei migranti diocesi di Milano ore 20.30 • salone parrocchia S. Angela Merici Brescia
sabato 31 gennaio
in dialogo con Bettazzi
incontro con mons. Luigi Bettazzi e don Fabio Corazzina ore 20.30 • aula magna scuole medie Molinetto di Mazzano
domenica 1 febbraio
non piu' schiavi, ma fratelli fratelli
gioco e animazione per ragazzi e famiglie per le vie del centro di Brescia ritrovo ore 15.00 • piazza Loggia Brescia