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AMBIENTE
from Maggio 2022
Planet or plastic?
Immagini evocative e di forte impatto, che hanno accompagnato un percorso suggestivo ed intenso, offrendosi agli occhi di centinaia di visitatori, con particolare attenzione al pubblico dei più giovani: è “Planet Or Plastic”, la mostra fotografica internazionale prodotta da National Geographic, organizzata da Cime e ospitata dal Teatro Margherita a Bari. Ha rappresentato in modo tangibile la testimonianza delle gravi conseguenze ambientali dovute all’eccessivo utilizzo della plastica nell’ambito della nostra vita quotidiana. Nel mondo, infatti, ogni anno circa 8 tonnellate di rifiuti di plastica finiscono nei mari e negli oceani, causando effetti sconvolgenti per l’intero ecosistema. 71 fotografie divise in 6 sezioni tematiche dedicate al materiale plastico hanno saputo colpire occhi e cuore di ciascuno, centrando l’obiettivo della sensibilizzazione diffusa e stimolando all’azione individuale. Più di 18.000 visitatori di cui 5.000 studenti in tre mesi di apertura hanno puntato l’attenzione sulle immagini e le installazioni che, partendo dalla storia della plastica, ne hanno analizzato pregi e difetti, rendendo tangibile tutta l’intensità del problema.
Il percorso espositivo è stato curato da Marco Cattaneo, Direttore di National Geographic Italia – con una selezione ragionata e mirata fra gli scatti dei più grandi fotoreporter del National Geographic. Il tutto è stato accompagnato da un lavoro fotografico artistico intitolato “Soup”, letteralmente zuppa, con la firma della pluripremiata artista britannica Mandy Barker, la quale ha da sempre il merito di coniugare arte e scienza indagando con il supporto di autorevoli scienziati e ricercatori gli
La mostra, curata dal direttore scientifico del National Geographic Italia, Marco Cattaneo e allestita presso il Teatro Marcgherita di Bari dal 2 dicembre 2021 al 20 marzo 2022, si compone di 71 fotografie divise in 6 sezioni tematiche che approfondiscono il materiale plastico, partendo dalla sua storia.
effetti devastanti della plastica con l’obiettivo di provocare una forte reazione nello spettatore. L’effetto è stato presto dimostrato, la sequenza di scatti ha proposto stimoli in successione e con grande ritmo lasciando aperte riflessioni ed interrogativi, che hanno trovato spazio di approfondimento anche nelle sessioni didattiche a cura di AQP Water Academy Young, con numerosi laboratori dedicati agli studenti e realizzati da Acquedotto Pugliese in collaborazione con l’Assessorato alle politiche educative del Comune di Bari. Una settimana di formazione che, a partire dal più generale tema della sostenibilità, è stata incentrata principalmente sulla conoscenza del valore inestimabile dell’acqua: una delle molecole più semplici ma, allo stesso tempo, la più sorprendente. I laboratori hanno rappresentato un’immersione non scontata alla scoperta dei segreti dell’oro blu, con l’obiettivo di scoprire tutte le affascinanti proprietà dell’acqua per comprendere fino in fondo quanto essa sia preziosa e quanto sia importante proteggerla e riutilizzarla. Un percorso ricco di esperimenti dal vivo ed esilaranti gag con i partecipanti, che ha aiutato tutti a conoscere e a riflettere sul tema, con un programma descrittivo su leggi fisiche e chimiche diventate, quasi per magia, divertenti, semplici e accessibili invitando tutti a cambiare i propri stili di vita in chiave sostenibile.
Oltre al percorso fotografico, in contemporanea c'è stata “Archeoplastica” – un’esposizione originale e significativa di reperti di plastica rinvenuti sulle spiagge pugliesi e risalenti agli scorsi decenni – e dalla proiezione del documentario “Il tesoro nascosto delle Isole Tremiti” prodotto da National Geographic e realizzato in questa meravigliosa area paesaggistica pugliese. Grande valore anche al documentario di National Geographic “Punto di non ritorno” del regista premio Oscar Fisher Stevens e dell’attore premio Oscar e Messaggero della Pace per conto dell’ONU Leonardo Di Caprio, con un affascinante resoconto sui drammatici mutamenti che si verificano oggi in tutto il mondo a causa dei cambiamenti climatici.