Rapporto annuale 2020
Ambito: Diritto a una cittadinanza inclusiva La pandemia ha fatto ancora una volta emergere le criticità del sistema di accoglienza, in particolare relativamente alla trasparenza e all’accountability dei dati, al diritto di sapere, di informare ed essere informati riguardo alla spesa pubblica sull’accoglienza. Per questo continua il nostro impegno con il lavoro di monitoraggio dei fondi sull’accoglienza con il rapporto Il sistema a un bivio che rivela la distruzione del sistema di accoglienza diffusa dei migranti nei CAS e il fallimento della gestione della pandemia di Coronavirus nella tutela della salute. In linea con le nostre richieste avviate già con l’appello #dirittincomune nel 2019, relative alla tutela dei diritti dei migranti, è proseguito il lavoro sull’iscrizione anagrafica portando alla luce la contraddizione che esiste tra normativa e prassi nell’ambito dell’accesso ai diritti per i migranti. Garantire il diritto all’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo significa favorire l’accesso ai diritti essenziali come l’istruzione, la salute, le prestazioni sociali. Il nostro impegno ha portato al successo contenuto nella sentenza della Corte Costituzionale, la quale ha dichiarato incostituzionale la preclusione dell’iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo contenuta nel primo Decreto sicurezza (dl n. 113 del 2018) riconoscendo gli obblighi di protezione dello Stato. Abbiamo contribuito a una survey sulla gestione della pandemia nelle strutture di accoglienza di tutta Italia, mettendo in luce come mancassero chiare indicazioni sulla gestione dei centri nella fase di emergenza a scapito del diritto alla
52
salute e alla sicurezza dei più esclusi. Allo stesso tempo abbiamo contribuito al lavoro di lobby congiunto allo scopo comune di migliorare la normativa in materia di immigrazione rivedendo in maniera sostanziale i Decreti sicurezza (rivisti secondo i dettati del nuovo decreto immigrazione (Dl 130/2020). Abbiamo inoltre contribuito a influenzare e mappare l’applicazione della normativa in materia di regolarizzazione degli stranieri impiegati nei settori agricoli e del lavoro di cura alla persona emanata prima dell’estate. Tale “sanatoria” si è rivelata poi un fallimento totale per via dei criteri, modalità e finalità con la quale è stata istituita. Il nostro lavoro in tema di regolarizzazioni, tuttavia rimane in piedi insieme al network Ero straniero. Infine, nel 2020 ActionAid ha chiesto che venisse approvata una legge sulla cittadinanza finalmente giusta, equa, inclusiva, attraverso l’avvio di una campagna partecipata, costruita dal basso grazie all’impegno congiunto di 24 tra Associazioni nazionali e locali e oltre 20 attivisti/e singol* che da tempo si battono per vedere riconosciuto questo diritto fondamentale alle persone di origine straniera nate e/o cresciute in questo Paese. Vogliamo partecipare attivamente alla realizzazione di una cittadinanza inclusiva, affinché i migranti siano cittadini a pieno titolo nella nostra società. Il nostro lavoro di policy viene rafforzato dalle progettualità a Napoli sull’asse empowerment: YALLA e DIALECT affrontano rispettivamente le sfide correlate all’inclusione abitativa e scolastica delle cittadine e dei cittadini di Paesi terzi e il contrasto alle discriminazioni attraverso lo sport.
OBIETTIVI E ATTIVITÀ