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Pag Puntare in alto, una grande lezione di Macramé
Puntare in alto,
una grande lezione di Macramè
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Che cos’è stato Macramè lo hanno già spiegato, cosa è rimasto si vede, si legge in queste pagine e si può ritrovare in tante situazioni e persone qui ma anche in giro per il mondo. Potete poi approfondire sul SIL speciale uscito nel 2004 (se non lo trovate andate o chiamate il Centro Studi Mario Mazza a Genova dove potrete trovarne una copia 010267155).
Io qui mi chiedo una cosa… Ma come abbiamo fatto???
Quando Emanuela e Filippo hanno chiesto ad alcuni di noi di occuparci del programma, della logistica e della gestione di un campo internazionale che si voleva fare alla base di Vara ci siamo chiesti se fosse fantascienza o no… poi ci siamo fatti trascinare dall’entusiasmo dei due e abbiamo accettato. Man mano che procedevano i lavori (abbiamo iniziato nel 2002) ci siamo detti che si, era fantascienza, ma ormai eravamo imbarcati su questa astronave e stavamo viaggiando sempre più velocemente verso una grande avventura…
E non siamo rimasti soli. Pian piano l’equipaggio aumentava, conoscevamo nuovi compagni di viaggio che si imbarcavano come noi pieni di entusiasmo e di curiosità. Nel viaggio pian piano ci rendevamo conto che ognuno aveva una missione impegnativa, che gli ostacoli aumentavano invece di diminuire, imparavamo sempre più cose, soprattutto che nulla era scontato, che quello che sembra logico e ragionevole durante la pianificazione si rivela un garbuglio e un problema al momento della messa in opera, che tu pensi basti 5 e invece serve 10, che non tutti condividono i tuoi valori, che la logistica e la sicurezza di un campo così sono roba da tipi tostissimi, che lanciarsi fuori dal nostro mondo associativo è si cosa bella buona e giusta ma richiede la capacità di adattarsi al compromesso, a regole, schemi e tempi che non sono tuoi, e tante tante altre cose. Ognuno, nel suo settore operativo, si trovava a combattere e a faticare, alcuni proprio tanto fisicamente.
I giorni prima del campo, i mesi prima, che “bailamme!”. Riunioni, punti della situazione, ricerche disperate dell’ultimo momento, corse, telefonate, prove, giornate e viaggi a Vara, in Falamonica, in giro per la città… ansia, stanchezza, consapevolezza che proprio tutto sotto controllo non era ma il campo stava per cominciare… E così è stato. Ed è pure andata bene =).
Personalmente non mi ricordo nemmeno tutto, quando ho ripreso a guardare tra file, foto e quaderni mi sono chiesta se lo avevo fatto veramente.
Come è stato possibile? In parte trovate la risposta in quanto è già scritto in queste pagine. Qui lo riassumo per quel poco che posso e che sento.
Innanzitutto, un SOGNO, una visione, un’intuizione. Qualcuno che ha saputo coglierla, meditarla e proporla. Qualcuno che ha detto SI, che ha costruito un PROGETTO, lo ha condiviso, e ha ricevuto e dato FIDUCIA. Qualcuno che si è preso carico di un pezzo e ci ha messo CUORE, TESTA, MANI e ha fatto fruttare i suoi TALENTI con CREATIVITA’, magari scoprendone alcuni che mai avrebbe pensato di avere.
È stata essenziale la GUIDA, ossia il sapere mettere insieme tutto e tutti, con entusiasmo, serietà, fiducia, coerenza e allegria. Abbiamo imparato a essere una SQUADRA, per non perdere di vista la meta, i valori su cui stavamo costruendo questa impresa così grande, condividendo, verificando, a volte ricominciando e per fortuna sdrammatizzando anche in qualche situazione!
Siamo stati supportati inoltre da tante PERSONE che con il loro LAVORO, visibile o nascosto, esposto o silenzioso, con la loro PREGHIERA, hanno dato una mano, e hanno fatto la differenza.
La Provvidenza e lo Spirito Santo hanno fatto la loro parte, mica da poco, ma hanno trovato anche un terreno fertile, ricco di entusiasmo, di valori profondi, di relazioni sincere, di spirito di servizio e di amore per i fratelli, per lo scautismo e per il nostro paese.
E così siamo qui a raccontarla questa impresa. E poiché di impresa si è trattato possiamo garantirvi che gli ingredienti per il successo li maneggiamo tutti i giorni, sia in servizio sia nel nostro quotidiano.
Nuovi Macramé aspettano di essere pensati e vissuti, noi e i nostri ragazzi abbiamo bisogno di vivere avventure che ci fanno emozionare, crescere e sognare.
Puntiamo in alto quindi, guardiamo lontano, nei nostri gruppi, in associazione e anche nella nostra vita. Ascoltiamo le brezze leggere, stiamo attenti ai segni. Non abbiamo paura di dire di SI e di sognare.
Nulla è impossibile a Dio, specie se ha a che fare con gli scout =).