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Storie

di ordinaria staff

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Quando l'adolescenza ci mischia le carte in gioco opportunità o svantaggio?

“Non capisco, Marta era così entusiasta di essere capo squadriglia, aveva progetti strabilianti, dopo i guidoncini verdi, prima ancora di diventare capo, aveva deciso che quel trofeo doveva essere suo. Ora invece, tornata dalle vacanze di Natale, quasi non ci si riesce a parlare, non organizza più le riunioni di squadriglia e spesso lascia sola Paola. Viene ad attività di reparto con un’uniforme che così non si può chiamare e per giunta è sempre super truccata, appena finito, se non prima, corre via. Ma poi dove corre? Da chi corre?”

“Si vede proprio che non ne capisci niente di donne... Marta, semplicemente, si è innamorata, ha solo bisogno di viversi bene questa novità, darle un nome e piano piano inserirla nella sua vita di prima. Invece parliamo di Claudio, la deve smettere di essere incattivito col mondo e dare la colpa di tutto ai suoi squadriglieri, se continua così finisce che quelli del primo anno non vengono più ad attività. Chissà cosa gli passa per la testa per essere così cattivo!”

“Io non capirò niente di donne, ma anche tu in quanto a uomini non scherzi, si chiama ormone, la prevaricazione dell’uomo alfa, niente di più. Quelli sono solo bambini per lui, e lui vuole che crescano, che non gli stiano tra i piedi, che smettano di pensare a giocare ed che inizino a pensare alle cose importanti. Poi non ti sei accorta di come guarda Giuditta, ma lei ha solo occhi per Luigi... Passerà anche questa.” “Passerà, sì passerà, ma nel frattempo il reparto va a rotoli e noi abbiamo il dovere di fare qualcosa, non possiamo pensare che tutto ruoti attorno ai grandi e che loro dettino le regole del gioco per gli altri. Cosa vuoi che gliene freghi a Giovanni di parlare della condizione della donna e di fare un’impresa per sensibilizzare la cittadinanza, suvvia, lo capisco io che sono una femminista incallita, il reparto è avventura e questo dobbiamo fare!”

“Sì, ok, hai ragione, ma da una parte rischiamo di perdere i piccoli e dall’altra i grandi, non è possibile che non ci sia una soluzione, che BP o che i capoccia di Roma non abbiano pensato ad una soluzione, in tutti i reparti ci saranno degli adolescenti che rovinano tutto”

“Proviamo a guardare negli appunti del CFM che Marco ci ha lasciato prima di partire per l’Erasmus”

“Ecco, guarda qua:

“Ci proviamo?”

“Secondo me può funzionare, meno male che è finita la sessione degli esami, una riunione in più ora non è un problema...”

Abbiamo immaginato una discussione all’interno di una staff, tornati dalle vacanze di Natale dopo il primo mese di attività si accorgono di non riconoscere più i loro ragazzi: quante volte ci è successo? Eh, si perché la vita va avanti e i ragazzi vanno più in fretta di noi, loro stanno crescendo e spesso è difficile capire quello che gli passa per la testa. Ma come spesso accade, fortunatamente, il metodo ci viene incontro regalandoci gli strumenti giusti per i momenti giusti. E allora cosa aspettate? Prendetevi cura dei vostri ragazzi più grandi ne gioverà tutto il reparto.

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