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pag Una giungla di gesti e simboli
Una giungla
di gesti e simboli
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Viviamo, nella quotidianità, immersi in una giungla di gesti e simboli di cui spesso ignoriamo il significato. Anche nel nostro cammino scout ne incontriamo parecchi, qui ne vedremo brevemente qualcuno, nel caso siate interessati possiamo sempre approfondirne altri (scriveteci in redazione!) oppure potete trovare molti spunti nel libro di Pranzini e Settineri, edito da Fiordaliso: “Simbolismo Scout, aspetti pedagogici e psicologici”
Nei dizionari il simbolo viene definito come:
• un segno che richiama immediatamente una realtà importante ma nascosta e solo approssimativamente definibile (dizionario Devoto-Oli)…
• un elemento, sia esso un segno, gesto, oggetto o altra entità, in grado di evocare nella mente dell’osservatore un concetto diverso da ciò che il simbolo è fisicamente, grazie a una convenzione prestabilita o a un aspetto che lo caratterizza (Wikipedia)
Etimologicamente pare che la parola simbolo derivi dal greco symbolon, era un oggetto di terracotta o legno o metallo che veniva spezzata per fungere poi da segno di riconoscimento. I due soci, amici, persone vicendevolmente legate da qualche motivo, spezzavano in due il simbolo e lo custodivano per poi riconoscersi o poter riconoscere i propri inviati ricomponendo il simbolo facendolo combaciare. Dopo questa doverosa premessa, partiamo ad analizzare gesti e simboli scout dal più evidente e inconfondibile: il saluto. Esso è proprio il segno di riconoscimento di ogni scout nel mondo e si fa, come lo ha descritto proprio B.P. in “Scoutismo per ragazzi”, alzando la mano destra, palmo in avanti, pollice piegato sopra l’unghia del mignolo e le altre dita ben dritte verso l’alto.
Avete mai pensato perché si usa proprio la mano destra? A pensarci bene… tutti i saluti sono fatti con la mano destra, anche quando ci stringiamo la mano, in segno di conoscenza. La mano destra è da sempre considerata la mano principale (non me ne vogliano i mancini…ma chi usava la sinistra, fino a meno di un centinaio di anni fa, non aveva vita facile… era considerata la mano del diavolo… e quindi doveva imparare a usare a tutti i costi la destra…ma questa è un’altra storia). La destra è la mano ”giusta”, quella capace di fare tutto, quella che tiene saldamente tutto… anche le armi! Ebbene sì, proprio per queste ultime, per questo motivo, quando ci si saluta, ci si incontra in pace e in amicizia, è la mano destra, libera e disarmata, quella che viene e deve essere mostrata!