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pag "Vegliate, dunque, perchè non sapete nè il giorno nè l'ora"
A cura del Comitato Regionale
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(Mt 25,13)
Keywords:
regione, gruppi, attualità Queste parole del Vangelo di Matteo sono risuonate spesso nelle nostre teste negli scorsi mesi; le avevamo già usate in diverse attività con i nostri ragazzi, tra di noi capi: attività sul valore del progettare, sul perché nel nostro metodo si parta proprio da lì… dall’essere pronti. Di colpo abbiamo scoperto - nello smarrimento più profondo di questi mesi - che non eravamo pronti all’esperienza che abbiamo dovuto affrontare e che siamo stati travolti da un’onda così forte che tutt’ora non capiamo bene come rialzarci e se siamo ancora tutti interi.
Ciascuno di noi ha provato sensazioni di smarrimento, il senso di abbandono dalle nostre certezze, il ritrovarsi su una strada che non sapevamo nemmeno dove ci portasse; mai come in questo momento abbiamo sentito che la condivisione e il cercare un bene comune fosse la cosa che più ci illuminava e dava forza per affrontare le difficoltà. Pur nella radicale differenza di idee e reazioni che abbiamo visto anche tra noi.
È da lì, dalle attività con i nostri ragazzi, che abbiamo cercato di ripartire (o di non fermarci!), ci siamo inventati, abbiamo studiato, siamo diventati ipertecnologici, abbiamo acquisito competenze in psicologia, medicina, legge e siamo tornati all’essenza del nostro essere scout, proprio ora che non potevamo uscire, correre su un prato, annusare l’aria fresca… abbiamo (ri)compreso la forza, la bellezza e la semplicità del nostro metodo… La forza che ci ha dato il cammino fatto insieme e che ci ha permesso di essere comunità… La bellezza dei luoghi e delle nostre attività che ci ha riempito gli occhi e la mente anche nei giorni più lunghi…
La semplicità di una proposta che si basa sul sapersi progettare, sul non darsi per scontati, sul saper ripartire da qualunque punto ci si sia fermati.
Senza retorica, sentiamo di dirci che questi mesi difficili ci hanno resi più forti perché più attenti e più essenziali, radicali a tratti, riportandoci all’origine della nostra proposta, al nostro fare semplicemente scouting nel suo osservare, dedurre ed agire… ma d’altra parte, forse, in quelle situazioni già fragili o poco ben definite le fratture e le difficoltà si sono allargate e ne stiamo iniziando a vedere gli effetti che dovremo tutti insieme saper leggere.
Come Comitato regionale ci siamo chiesti come essere pronti e utili per aiutare i nostri capi in questa ripartenza ed abbiamo messo in campo alcune azioni specifiche.
Innanzitutto è nata la Pattuglia “Fenice” chiamata ad aiutarci nell’intricato mondo normativo che questa situazione ha generato. Abbiamo poi provato a fare una lettura insieme alle Branche e alle Zone dei temi educativi e formativi emergenti o amplificati dallo stato di emergenza: la sintesi che ne è sorta è davvero ricca di spunti e può darci tanto su cui riflettere e lavorare nel futuro. Ai capi, nelle rispettive branche, sono stati offerti dai formatori vari strumenti per
rileggere e mantenere l’azione educativa
nelle unità: incontri specifici online, podcast, webinar,...
La formazione istituzionale invece si è fermata, per ovvie ragioni legate all’organizzazione dei campi, ma la riflessione regionale ci ha portati a lavorare con creatività e strategia per proporre dei percorsi misti online/ presenza di supporto al percorso dei tirocinanti che, forse più di tutti gli altri nelle nostre CoCa, hanno pagato le conseguenze del fermo totale, alla pari di tutti i ragazzi e bambini nelle delicate fasi di passaggio. Questi percorsi hanno trovato a livello nazionale un buon confronto con le altre regioni e, con il pensiero e il contributo di tutti, saranno estesi così ai tirocinanti 2019/2020 che saranno impossibilitati sui vari territori a vivere un CFT in presenza.
Il secondo step - in atto - è quello di pensare a come garantire ai bambini e ragazzi dei capi pronti e competenti con l’avvio del nuovo anno associativo quando, nonostante tutto, le dinamiche interne alle CoCa prenderanno luogo e ci saranno i passaggi di consegne nelle unità. Questa
estate si terranno nelle basi regionali, grazie anche al contributo logistico della Fondazione Gioiose, due campi, uno di branca LC e uno di branca EG, con i quali vogliamo iniziare così a dare risposta al
forte bisogno di formazione metodologica
che avvertiamo dai Gruppi.
Non sappiamo ovviamente cosa ci riserverà il futuro prossimo, ma occorre pensare fin da subito a tutti i percorsi possibili e alternativi alla formazione che abbiamo sempre erogato e conosciuto laddove le condizioni dovessero tornare a mutare. Nessuna pretesa di stravolgere l’iter formativo per come lo conosciamo o di inventarci soluzioni posticce di ripiego. Un eventuale potenziamento della formazione permanente o a domicilio non sostituirà certo la valida esperienza di un campo di formazione, ma ci aiuterà a preservare quel processo che sostiene il capo nel suo essere competente e adeguato al servizio a cui viene chiamato: servizio doppiamente difficile con le restrizioni e le condizioni che abbiamo conosciuto in questo periodo.
Alcuni pensieri e riflessioni che mettiamo sul tavolo e che apriamo al contributo di tutti…
Si è dimostrato fondamentale - per quanto possibile - il preservare e curare i processi che governano le nostre dinamiche relazionali, formative ed educative più delle forme che
inevitabilmente sono riviste quando certe libertà fondamentali vengono limitate.
Nelle difficili condizioni che abbiamo vissuto molto del nostro “fare” specifico è stato stravolto, annichilito e rivisto… questo ha fermato il nostro “essere”? E’ stato scouting nonostante tutto? I ragazzi e i bambini hanno vissuto questo periodo e sono cresciuti: quanto siamo stati loro utili per rileggere se stessi, gli altri e il mondo? Quanto la mancanza del nostro “core” ha pesato e quanto va recuperato? Abbiamo fatto del nostro meglio e lo abbiamo soprattutto riconosciuto in noi e negli altri, quando forse l’alternativa era il nulla?
I lasciti sulle CoCa e sulla tenuta dei Gruppi sembrano essere notevoli ad un primo giro di impressioni: andrà affrontata la questione con uno sguardo ancor più progettuale, più orientato ad uno sviluppo qualitativo del nostro esserci sui nostri territori e tra la gente. Mentre scriviamo, molti gruppi e unità stanno cercando di approfittare della bella stagione per riprendere il filo con i ragazzi anche con incontri di persona. Ma con lo sguardo iniziamo a pensare all’autunno, quando il nuovo anno scout partirà: tutti ci auguriamo che si possa ripartire con serenità, ma dobbiamo essere pronti anche al fatto che così potrebbe non essere.
In questo tempo e nel tempo che verrà, è necessario che permanga e debba permanere un forte senso di responsabilità per fare in modo che la situazione migliori ulteriormente. Senso di responsabilità che siamo chiamati a esercitare come cittadini, ma anche come capi di una Associazione che ha molto a cuore i ragazzi che le sono affidati, bambini e ragazzi che sono stati dimenticati dalla maggior del mondo politico e sociale, e che hanno patito e patiranno tantissimo di questo tempo “perduto” che non potranno recuperare.
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? (Mt 5, 13)