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pag Prevedere e prevenire,
Prevedere e prevenire,
una sfida esecutiva
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Capitolo 2: Sedi e case vacanze sicure
Tutti noi siamo consapevoli che la vita all’aria aperta e l’avventura costituiscono alcune delle principali ed insostituibili esperienze per una bella e fruttuosa applicazione del metodo educativo scout. La competenza e la dedizione che i capi mettono nella preparazione scrupolosa delle singole attività garantisce un’ottima valenza educativa della proposta. Organizzare e ragionare sulle attività per tempo (progettare), senza lasciare ampi spazi all’improvvisazione può garantirci di minimizzare i rischi e ci permette di mettere in atto modalità per svolgere in sicurezza anche quelle attività che ci appaiono più rischiose, ma che riteniamo comunque importanti per i nostri ragazzi.
Se quindi siamo spesso portati a valutare i rischi per le attività all’aperto, possiamo dire lo stesso per quelle fatte nelle nostre sedi o nei luoghi dove svolgiamo le vacanze di branco o i bivacchi?
La sede è il luogo dove passiamo una parte importante dell’anno scout e dove riponiamo il materiale e, proprio per questo, dovrebbe essere innanzitutto un luogo “sicuro” e la sua cura argomento di periodico confronto fra la Comunità Capi; lo stesso vale per le case nelle quali sostiamo o pernottiamo. In generale ognuno di questi luoghi dovrebbe essere:
Sicuro dal punto di vista dell’impianto elettrico: è presente un salvavita funzionante? Le prese sono in buono stato e usate correttamente? In generale l’impianto è a norma? Sicuro dal punto di vista degli impianti tecnologici (tubi per il riscaldamento, gas, canne fumarie ecc.): i controlli sono fatti con regolarità? Siamo consapevoli di scadenze o prescrizioni e le controlliamo regolarmente?
Sicuro dal punto di vista dell’esodo (facile da evacuare): le vie di fuga sono tenute libere? Se in questo momento dovessimo evacuare avremmo degli impedimenti?
Sicuro dal punto di vista delle strutture montate (scaffali, mensole ecc.): quale carico possono sostenere i ripiani? Lo scaffale è ben fissato o può ribaltarsi?
Sicuro dal punto di vista degli infissi e delle murature: vetri e persiane sono in buono stato?
Sicuro dal punto di vista delle normative antincendio: i bomboloni di gas sono riposti in un luogo idoneo? Sono presenti estintori e sono stati revisionati?
Inoltre è importante considerare sempre il modo in cui useremo e vivremo gli spazi: in base a quello che faremo all’interno di un locale i pericoli, e i relativi rischi, potranno cambiare. Ad esempio lo spigolo di un tavolo non è di per sé un pericolo che ci verrebbe naturale considerare, ma se nella stessa stanza facciamo un gioco di movimento (es. gara coi sacchi) diventa importante prevenire il rischio di sbatterci contro cadendo (sarà magari sufficiente spostare temporaneamente il tavolo o porre la linea di partenza proprio a partire da esso).
Queste e molte altre sono le domande che potremmo farci periodicamente coinvolgendo anche i nostri ragazzi affinché siano loro i primi “occhi che (davvero) guardano nell’oscurità” e segnalano ciò che vedono, per poi agire assieme nel concreto mettendo in pratica una soluzione semplice e di buon senso, condivisa con tutti. Come fatto per le attività all’aperto anche la progettazione di attività al chiuso è spunto per lavorare sulla prevenzione: partendo dalla domanda quale rischio c’è se… passando per cosa questo comporta… per arrivare a come possiamo minimizzarlo? Per esempio tenere una sede in ordine minimizza il rischio che le vie di fuga presenti siano ostruite dalle cose più disparate sparse in giro e facilita così un eventuale esodo in caso di necessità.
In questi giorni poi abbiamo, nostro malgrado, scoperto che per minimizzare il rischio di contagio da virus sia necessario attuare alcuni comportamenti che consentono di abbassare il pericolo di contagiarsi, per non rischiare di ammalarsi. In previsione del tanto auspicato rientro nelle nostre sedi e alla vita all’aria aperta, fin da ora potremmo pensare a come attrezzare gli spazi che useremo affinché sia reso disponibile a tutti un disinfettante per le mani o anche solo un buon sapone igienizzante; a come rivedere gli spazi della nostra sede liberandoci di cose superflue e aumentando così lo spazio utile per fare riunione; a come mantenere davvero le nostre sedi realmente più pulite; a come indossare, levare e smaltire correttamente guanti e mascherine che probabilmente ancora per un po’ ci potrebbe essere chiesto di utilizzare; e probabilmente molto altro che i nostri ragazzi sapranno aiutarci a individuare e risolvere.
Usiamo questo tempo per progettare al meglio ciò che presto torneremo a fare e non sarà “tempo perso” ma “ben impiegato”.
Per provare ad accompagnarvi in questa analisi, di seguito riportiamo un elenco non esaustivo da cui partire, sarete poi voi a fare la differenza aggiungendo molti altri punti all’elenco.
• Mettere a norma gli spazi facendovi consigliare da qualcuno che conosce le normative vigenti.
• Informarvi su dove passano i tubi del gas e i cavi elettrici nella vostra sede. Sarà anche necessario che ogni capo conosca l’esatta posizione e manovre da effettuare sui quadri elettrici e valvole di interruzione dell’erogazione del gas.
• Cercare di migliorare il più possibile l’abitabilità e l’evacuabilità della sede, evitando d’ingombrare i corridoi, anche facendo una prova di evacuazione magari
inserita in un gioco. Ad esempio se per far scappare un branco dalla tana ci vorranno alcuni minuti forse sarà necessario capire il perché di questo tempo ed eventualmente provare a ridurlo.
• Ridurre il più possibile il carico di incendio anche liberandosi di quei materiali che spesso sostano a lungo nelle sedi senza che sia necessario (ad esempio la pila di vecchi elenchi telefonici “che prima o poi qualcosa ne faremo…”). Comprare un adeguato numero di estintori da tenere in sede e da portare al campo, ad esempio per incendi di legname andranno bene quelli a polvere mentre quelli a CO2 vi serviranno nelle cucine o se avete apparati elettrici. Ci raccomandiamo però di tenerli in efficienza, ogni sei mesi vanno controllati da una ditta specializzata.
• Cambiare almeno ogni 5 anni il tubo del gas dei fornelloni.
• Togliere di mezzo, anche con l’aiuto dei ragazzi, tutti gli attrezzi, che devono essere protetti e costuditi nelle casse di squadriglia o in un apposito luogo.
Più in generale dovremmo cercare di organizzare le sedi facendo in modo di avere spazi per riunirsi e giocare ed altri per riporre tutti i materiali utili per le attività.
• Fare in modo che ci sia uno spazio adeguato (es: bagno agibile) in cui lavarsi le mani, e che lo stesso sia dotato di tutto il necessario per farlo (es: sapone igienizzante, cestino dei rifiuti). • Dotare le sedi di una buona cassetta di primo soccorso che vi permetta di agire tempestivamente in caso di necessità. Molto spesso, ad esempio, ci dimentichiamo di tenere a disposizione dei semplici guanti in lattice che, a maggior ragione in questo periodo, possono risultare particolarmente indispensabili.
• Verificare tutte quelle dotazioni che devono anche proteggerci dalla caduta dall’alto quali parapetti delle scale, balaustre ed infissi (sapevate che tra il piano di calpestio del pavimento e la base della finestra deve esserci almeno un metro?).
• Rendere i prodotti chimici/tossici/dannosi per la salute (ad esempio candeggina o diluente) difficilmente raggiungibili dai ragazzi per esempio facendo in modo che siano riposti in luoghi “tabù” dove sanno di “non dover mettere le mani” senza il permesso di un capo.
Quando i vostri occhi “saranno allenati a fare attenzione” alle piccole cose in materia di sicurezza certamente non avrete problemi a fare lo stesso con le case vacanza e luoghi per i bivacchi.