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pag Come faremo le nostre tane oggi?

Come faremo

le nostre tane oggi?

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Riflessioni metodologiche

I bambini crescono, anche oggi, anche in quarantena. La preoccupazione di molti capi branco in questa situazione è quella di riuscire a portare avanti la Progressione Personale dei propri fratellini e sorelline, anche se spesso questa è ridotta al solo gioco delle prede e dei voli: “Come faranno i nostri lupi a cacciare le loro prede oggi?”. La risposta, non solo ligure ma a livello nazionale, è quella di creare piccoli compiti da eseguire in video che possano sostituire le prede del gioco, come se questo fosse l’unico modo possibile di fare scoutismo. Il nostro obiettivo, come sempre, è quello di proporre un’esperienza di crescita. Il nostro metodo è, semplicemente, quello di essere accanto a loro in questo percorso, offrendo occasioni in cui i bambini possano sperimentarsi e, infine, aiutarli ad elaborare l’esperienza vissuta in modo tale che possa tradursi, per loro, in un significato che li accompagnerà per il resto della loro crescita e, speriamo, della loro vita. Se siamo d’accordo su questa premessa, allora fare scautismo oggi significa fornire ai fratellini occasioni e strumenti per rielaborare la situazione che stanno vivendo. I nostri bambini , proprio come noi, sono catapultati in una situazione assolutamente nuova, che hanno bisogno di “digerire” e rielaborare.

L’occasione della quarantena, però, è anche tempo di riflessione su di sé: è una possibilità di deserto unica per tutti. Possiamo aiutare i bambini quindi sia a dare un significato, un nome, a quello che vedono, quello che provano e anche ciò che non si accorgono di provare; ma anche sfruttare il tempo dell’isolamento perché i fratellini possano godere di questo silenzio obbligatorio per ascoltarsi e, perché no, per ascoltare la voce di Dio. Un’ultima attenzione: quello che più rischia di perdersi e che dobbiamo sforzarci di preservare è la dimensione comunitaria e di gioco. Il nostro vero nemico è, ovviamente, l’impossibilità di giocare insieme. Uno degli obiettivi di noi capi, allora, deve essere sfruttare tutta la nostra creatività per riuscire ad offrire occasioni comunitarie con gli strumenti tecnologici che abbiamo a disposizione, il tutto in una dinamica di gioco. Già la scuola, in molte sue manifestazioni, sta dando compiti passivi che si limitano ad incollare i piccoli allo schermo. Noi abbiamo l’imperativo di non fare questo. Abbiamo il compito, difficile e sfidante, di permettere ai bambini di crescere giocando, e di riflettere su questa situazione in modo adulto. A noi capi, spetta cogliere l’occasione per lasciarci il tempo di metabolizzare. Ora che abbiamo le mani in pasta, volenti o nolenti, in questa realtà, è importante affrontare la questione con calma: non cerchiamo soluzioni immediate ma diamoci il tempo e il respiro necessario per cambiare il nostro sguardo in modo tale da poter affrontare in modo solido una situazione quanto più traballante. Inoltre, come staff, possiamo cogliere questo momento per interrogarci sul cuore delle nostre attività, del nostro metodo, per tornare all’essenza di quello che è il grande gioco dello scoutismo. Dobbiamo provare a capire quali sono i nostri obiettivi profondi e organizzarci per trovare nuovi modi per rispondere a quelle domande originarie che muovono ogni nostro gioco. Per questo è fondamentale trovare il tempo di riprogettare: non è possibile perseguire vecchi programmi di unità e, probabilmente, anche il Progetto Educativo è ora da rimaneggiare. Consigliamo caldamente alle Comunità Capi e alle staff di riguardare i propri obiettivi (e le modalità annesse) per calarle con maggior efficacia nel tempo presente. Per chiudere, vi invitiamo nelle vostre riunioni di staff a progettare attività che abbiano le caratteristiche che abbiamo provato a presentarvi. Vi chiediamo di essere sinceri: stiamo vivendo una situazione difficile che non è giusto né costruttivo nascondere o banalizzare ai bambini; è molto meglio aiutarli ad acquisire consapevolezza di ciò che gli succede intorno, considerando che, alcuni tra loro, potrebbero vivere il lutto della morte o il disagio di una famiglia che deve fronteggiare la cassa integrazione se non la perdita del lavoro. Infine, vi suggeriamo, per ogni attività, gioco o esperienza che state per avere con i bambini di chiedervi se questa (qualunque essa sia) stia rispondendo ad un bisogno, o sia fatta solo per riempire il tempo. Assicuratevi di non lasciare indietro nessuno, poiché ogni bambino del vostro branco ha bisogno di voi, ora. Che il vostro mantra sia: “Sto rispondendo ai bisogni di ogni mio bambino oggi?”.

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