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pag Attack on Titans. Gioventù Cruenta
Attack on Titans Gioventù cruenta
La serie Anime tratta dal manga post - apocalittico
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L’attacco dei giganti è un manga (fumetto giapponese) scritto e disegnato da Hajime Isayama. Nel 2006 all’età di 19 anni vinse con una prima versione dell’opera un prestigioso concorso e da lì continuò a svilupparne la storia. Breve cenno di trama: In un mondo dalle parvenze medievali, un ibrido tra il giapponese e il mitteleuropeo, i superstiti dell’umanità vivono in città concentriche separate da enormi mura che fungono da protezione e deterrente per i giganti, enormi creature umanoidi comparse misteriosamente. I protagonisti principali della vicenda sono il giovane Eren Jaeger, sua sorella adottiva Mikasa Ackermann e il loro amico d’infanzia Armin Arelet, i quali si ritroveranno nell’inferno della prima invasione dopo centinaia di anni.
L’idea di base dell’opera è venuta ad Isayama in seguito al seguente episodio: all’uscita da lavoro uno sconosciuto ubriaco aggredendolo fisicamente gli fece provare «la paura di incontrare una persona con cui non si riesce a comunicare» e si rese conto che «l’essere umano è l’animale più familiare e spaventoso del mondo». Ed è proprio questo il punto di partenza: il terrore di fronte all’indecifrabilità del male, perché i giganti esemplificano proprio il concetto dell’altro come monstrum, un’alterità inconoscibile ma comunque familiare ponendo un forte accento sul tema dell’incomunicabilità. L’attacco dei giganti è un’opera molto cruenta e infatti ha una scrittura che rimanda molto allo stile di George R.R. Martin, autore del ciclo di libri che diverrà la famosa serie televisiva il trono di spade, sia per l’ambientazione fantasy medievale che per il tema di un’invasione misteriosa da oltre la barriera ma anche e soprattutto per il trattamento dei personaggi in chiave sadica-empatica e per i relativi colpi di scena. Un’opera scritta da un giovane, che diventando anche una serie tv (anime) di fama mondiale riesce a intercettare con una profonda sensibilità una generazione intera di adolescenti, e non solo, immergendoli senza pietà in temi a tratti angoscianti.
Nella mattanza delle puntate possiamo intravedere quella mancanza di speranza provata dai giovani nella società contemporanea, un’angoscia esacerbata dall’incessante insicurezza che si esprime con forza nelle nette prese di posizione in temi scottanti per il futuro, come la questione climatica o i diritti LGBT.
Nel mondo internauta della nerd cultura dove i nostri ragazzi sguazzano, ci domandiamo come abbia fatto breccia nei loro/nostri cuori e nelle loro/nostre menti questo prodotto audiovisivo. Oltre che per la crudezza ed il realismo disincantato della violenza rappresentata è sicuramente anche per merito della scrittura avvincente intorno ai misteri del mondo, vedasi gli esempi principe della serialità di questo tipo “Lost”, “Twin Peaks”, e il più recente “Dark”; ma soprattutto per aver ricalcato un disagio generazionale inerente alla condizione di precarietà esistenziale che attualmente viviamo. Attack on titan ha un’anima infervorata e infatti tratta di Conflitto in tutte le sue forme, dalle guerre tra i popoli alle paure per e verso gli altri, verso i nemici ma anche verso gli amici, soffermandosi pure sui numerosi conflitti interiori che attanagliano i nostri protagonisti Tali conflitti vengono mostrati all’interno delle dinamiche di gruppo del Corpo di Ricerca, dove i giovani cadetti mettono alla prova le loro insicurezze con lo scopo di scoprire la vera natura dei Giganti. Vi ricorda qualcosa? Il corpo di ricerca è un reparto di esploratori che affronta le proprie missioni, utilizzando tecniche accurate, super affascinante per esempio il macchinario del movimento tridimensionale che permette di combattere i giganti fluttuando in aria grazie all’equilibrio perfetto tra fili metallici e movimenti del corpo. C’è molto Scouting for Boys in questo e anche in molto altro che è stato tralasciato per invogliare chi ancora non avesse visto la serie. Recuperatela! Perché arriverà quel giorno in cui uno dei vostri ragazzi che al momento dell’ambientazione del campo o di un’attività in sostituzione ai sempreverde “il signore degli anelli” e “Harry Potter”, e dopo aver finalmente abbandonato anche gli ultimi raschiamenti di barile del mondo Disney, vi proporrà così per puro caso questo controverso “Attacco dei giganti” ed invece che storcere il naso lo guarderete negli occhi con sguardo fiero e gli direte: ありがとう (Arigato).