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Tracce Scout

Il Periodico del Centro Mario Mazza

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Tracce Scout è il periodico del centro studi e documentazione scout “Mario Mazza” di Genova. Il giornale esce ogni sei mesi ed è diretto non solo agli iscritti del Mazza, ma a tutti coloro che in Italia sono o sono stati scout, delle diverse associazioni. Il direttore responsabile di Tracce Scout è il giornalista Mario Riggio. Tutti gli scout possono collaborare a Tracce. Sulle nostre pagine trovate articoli sulla storia dello scautismo, soprattutto in occasione di anniversari e ricorrenze; recensioni di libri di argomento scout; articoli sui luoghi dello scautismo, in Italia e all’estero; “coccodrilli” e cioè ricordi e ritratti di scout che non ci sono più; relazioni di eventi e convegni; annunci di attività scout; notizie dagli scout del mondo. Ma non potrebbe esserci Tracce senza il CSS Mario Mazza, con sede in via Asilo Garbarino a Genova. Il Mazza è una vera miniera d’oro per quanto riguarda lo scautismo e la sua storia. Al Mazza ci sono archivi che custodiscono la più ricca documentazione storica sullo scautismo in Italia, dalle origini fino ai nostri giorni, con numerosi riferimenti a quello europeo ed extraeuropeo, attraverso la raccolta di materiale molto eterogeneo: manoscritti, epistolari, fotografie, filmati, relazione di attività ed imprese, studi su temi specifici, ricerche ed esperienze in campo pedagogico per l’applicazione del metodo scout nella scuola, nella stampa per i ragazzi, nei soggiorni estivi per la gioventù e per l’animazione di ragazzi con problemi. L’archivio ha inoltre in affidamento i censimenti nazionali dell’ASCI, dell’AGI, del CNGEI Liguria e del MASCI. Per l’importanza e la rarità del materiale depositato il Ministero dei Beni Culturali e Ambientali lo ha riconosciuto come “Archivio di interesse nazionale”; per queste ragioni si può considerare come uno dei più ragguardevoli del suo genere in Europa.

La nostra Biblioteca è specializzata nello scautismo, ma possiede anche libri relativi ad altri temi pedagogici e letteratura per ragazzi, con circa 5000 volumi in italiano e in lingue straniere; potete trovare pubblicazioni particolarmente rare relative ai primi anni di vita del movimento scout.

L’emeroteca raccoglie praticamente quasi tutte le pubblicazioni periodiche delle associazioni scout italiane e delle principali associazioni europee, dalle origini dello scautismo fino ai nostri giorni.

Il museo dello scautismo intende mostrare ai visitatori del Centro Studi materiale storico particolare (oltre alla parte cartacea), come distintivi, fibbie, spille e divise di ogni epoca, il tutto raccolto nel corso degli anni, inerente allo sviluppo dello scautismo ligure, nazionale e mondiale.

Un luogo per ascoltare, un tempo per meditare

Alla riscoperta della posta dei lettori Caro SIL, ti scrivo...

La messaggistica, indubbiamente, ci avvicina tutti. In un attimo possiamo scrivere ai nostri amici, ai nostri compagni di staff e di Comunità Capi, ai nostri ragazzi. Questa prossimità temporale e (falsamente) spaziale è un innegabile supporto alle nostre relazioni. Eppure, qualcosa viene meno. In particolare, viene meno il tempo del ponderare. Come già insito nel nome, questi servizi sono istantanei: non ci soffermiamo più di tanto a pensare, ma rispondiamo immediatamente. Letteralmente: non mediamo tra domanda e risposta ma, spesso, tiriamo fuori la prima cosa che ci viene in mente. Quante volte, infatti, ripensiamo ai messaggi scritti e vorremmo aver detto le cose in modo diverso? Quanti volte nelle nostre chat WhatsApp ci sono “messaggi eliminati”? Situazione quasi analoga vale per le mail: per quanto un pochino più fredde perché spesso associate all’idea di istituzionalità, anche a queste lettere virtuali rispondiamo sovente da smartphone riducendole, di fatto, a semplici messaggi. Infine, anche il diario del terzo millennio (i social media) hanno questo tratto di immediatezza e di scarsa preparazione (intendendo il tempo di stesura di un post e la conseguente riflessione).

Non così la parola scritta su carta. Che sia la classica lettera, o piuttosto una pagina di diario, il cartaceo aiuta un tempo di maggior concentrazione. In primo luogo, non è sempre disponibile: è necessario progettare un tempo per scrivere, avendo il materiale che serve. Questa progettazione aiuta un effetto collaterale importantissimo, ossia l’attenzione. Quando si scrive “al tavolino”, infatti, siamo portati ad evitare le distrazioni, cosa che non è indispensabile quando scriviamo da smartphone.

In seconda battuta, il tempo della scrittura carta-e-penna è un tempo lungo. Non tanto in termini quantitativi, quanto in termini qualitativi: difficilmente si scrive di getto. È più facile che ci sia un pensiero, una scelta precisa delle parole. Non solo a livello formale, ma anche contenutistico. Tanto più che, quando si risponde ad una lettera, è normale avere al fianco la lettera a cui si sta rispondendo, rileggendola più volte per essere

sicuri di aver risposto a tutto. Il tempo lungo della scrittura è una dilatazione dell’ascolto.

Infine, sempre riprendendo il secondo punto, il tempo lungo è una dichiarazione di intenti: mi interessa ciò che sto facendo e voglio investirci (non perdere!) del tempo. Che sia una lettera o una pagina di diario, non si scrive per obbligo ma per piacere. E non si è vincolati dall’effetto spunta blu (“Oddio, ha visto che io ho visto, ora devo rispondergli immediatamente!!”): chi entra nel gioco della scrittura mette in conto il tempo necessario ed è conscio che dovrà attendere. Così come il diario: non è importante scrivere sempre e comunque, quanto piuttosto scrivere ciò che è importante. Lo sanno bene i nostri ragazzi e la nostra associazione che, in un tempo immerso nel digitale, salva ancora la dimensione del cartaceo con i vari quaderni (che siano di caccia/volo, di squadriglia, i diari di strada, finanche ai quaderni di Formazione Capi).

Con SIL vorremmo offrire a tutti i Capi questa possibilità di ascolto e di confronto nella cornice del tempo lento. Aprire uno spazio intimo (ossia non necessariamente pubblico) per scriverci e scriversi. Un indirizzo (anzi due, uno digitale per chi proprio non riesce e uno tradizionale) a cui spedire lettere per chiedere un consiglio (metodologico ma non solo), per raccontare un’esperienza ma anche per un semplice sfogo. Mi impegno a rispondere ad ognuno, con il tempo che serve, aiutando e ascoltando qualsiasi spunto. Dove non sarò in grado di rispondere personalmente, chiederò supporto ai Capi della nostra regione mantenendo il riserbo su chi scrive e, ogni tanto, pubblicheremo su queste pagine le lettere di domanda e di risposta (anonime o firmate a seconda di ciò che vorrà l’autore).

Speriamo di offrire un dialogo, un punto di ristoro non spaziale ma temporale, per chiunque abbia voglia di fermarsi a riposare.

Buona caccia, buon volo, buon sentiero e buona strada.

Indirizzo: Via Tripoli 1/13; 17100 Savona (SV)

Mail: stampa@liguria.agesci.it oppure

faustolammoglia@gmail.com

Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. […] " accomodatevi sotto l’albero […], ristoratevi; dopo potrete proseguire perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo» (Gen 18, 3-5). "

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